MEDWELLNESS 20/20 SPECIALE COVID-19

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ANNO 8 - n. 20 / 2020

Kelly Killoren Bensimon Una icona Americana del lifestyle

La “FASE2” della Carbossiterapia - Riduzione del doppio mento s enza chirurgia - Lipedema, non un semplice inestetismo ma una seria patologia - L’equilibrio gastro intestinale e il protocollo delle 4 R - SPECIALE COVID-19 - Il cordone ombelicale di un neonato per s alvare la vita - Una dichiarazione di guerra agli stati infiammatori - “Covid-19 & Cuore” un por tale a suppor to dei cardiopatici affetti dal virus - Stress da Coronavirus

Ph Kelly Killoren Bensimon by Josh Norris

Iscrizione al Roc n°23381 aprile 2013 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/PE/16/2013 del 30.04.2013

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sommarioestetica l medicina

24 RIDUZIONE DEL DOPPIO MENTO SENZA CHIRURGIA: da oggi è possibile

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FEUERSTEIN NATURE FAMILY RESORT Aria pura di montagna, grandi spazi e una posizione defilata

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L’INTERVISTA SPECIALE COVID19

L’EQUILIBRIO GASTROINTESTINALE e il protocollo delle 4 R

PROF. CAMILLO RICORDI Il circolo della vita: il cordone ombelicale di un neonato per salvare la vita ad oltre 10.000 pazienti

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“COVID-19 & CUORE” un portale a supporto dei cardiopatici affetti dal virus.

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10 INTERVISTA DI COPERTINA KELLY KILLOREN BENSIMON Una icona Americana del Lifestyle 08 NEWS E TECNOLOGIE a cura della redazione 14 MEDICINA ESTETICA La “fase2” della Carbossiterapia Liposcultura arte del rimodellamento corporeo Riduzione del doppio mento senza chirurgia: da oggi è possibile 20 BENESSERE Ozono. Modalità ed applicazioni di un’irrinunciabile risorsa della medicina La ricetta per una chioma folta e forte? 24 NUTRIZIONE Come favorire un buon equilibrio ormonale

L’equilibrio gastrointestinale e il protocollo delle 4 R Il rinforzo immunitario I 5 consigli per dare un “boost” al nostro organismo 36 SPECIALE COVID Il cordone ombelicale di un neonato per salvare la vita Protocollo di diagnosi integrativa per COVID 19 Una dichiarazione di guerra agli stati infiammatori “Covid-19 & Cuore” un portale a supporto dei cardiopatici affetti dal virus. Stress da Coronavirus Identikit di virus e batteri Nemici invisibili o nostri alleati? Le nostre mani protagoniste inconsapevoli ai tempi del covid-19


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LIPOSCULTURA arte del rimodellamento corporeo

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INTERVISTA DI COPERTINA

Protocollo di diagnosi integrativa per COVID 19 Una dichiarazione di guerra agli stati infiammatori “Covid-19 & Cuore” un portale a supporto dei cardiopatici affetti dal virus.

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LA “FASE 2” della Carbossiterapia

Stress da Coronavirus Identikit di virus e batteri Nemici invisibili o nostri alleati?

rubriche

38 L’esperto risponde di Cristina Zecca

52 Spa&Resort a cura della Redazione

40 SPECIALE COVID a cura di Raffaella Quieti

56 Vetrina prodoi di Cristina Zecca

Le nostre mani protagoniste inconsapevoli ai tempi del covid-19

59 LifeStyle! di Cristina Zecca

Esonero iscrizione testata in tribunale: art.16 L. 07.03.2001 n.62 MedWellness e Dossier Medicina sono marchi depositati presso la CCIAA di Pescara. Tutti i diritti riservati. Cristina Zecca - Pescara

È espressamente vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e materiale pubblicitario contenuti in questo numero. Tutti i diritti riservati.

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36 SPECIALE COVID Il cordone ombelicale di un neonato per salvare la vita

Anno 8 - Numero 20 - 2020 MAGGIO - GIUGNO - LUGLIO Trimestrale di medicina estetica, benessere e nutrizione ___________________ Redazione Piazza della Rinascita, 33 65122 Pescara - Italia T +39 085 296 298 segreteria@medwellness.it ______________________ Iscrizione al R.O.C. numero 23381 del 02/04/2013

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KELLY KILLOREN BENSIMON


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Editore Strategia Grafica di Cristina Zecca Pescara

In copertina: Kelly Killoren Bensimon

Direttore Generale e Amministrativo Cristina Zecca c.zecca@medwellness.it

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Direttore Responsabile Alessia Addari a.addari@medwellness.it Progetto grafico ed impaginazione ADV Strategia Grafica www.strategiagrafica.it Pescara info@strategiagrafica.it

LE COPERTINE

Hanno collaborato a questo numero Raffaella Quieti Cartlage - Alessandra Fusè, Christian Pizzinini, Cristiana Gattoni Testimonial di copertina Kelly Kiloren Bensimon

Intervista di copertina SPECIALE COVID

Prof. Camillo Ricordi Fotografie Foto Cover: Josh Norris, intervista interno: Emanuele Fiore - Foto rivista: Archivio Stock Medici ed esperti Matteo Auriemma, Cristina Bernagozzi, Sara di Paola, Salugea Federica De Santi Nikola Drmac, Domenico Feleppa, Marco Gasparotti, Mauro Minellis

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Redazione Piazza della Rinascita, 33 65122 Pescara - Italia T +39 085 296 298 segreteria@medwellness.it

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Strategia Grafica di C. Zecca - Pescara PI: 01434110688 PEC: strategiagrafica@pec.net

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Amministrazione amministrazione@medwellness.it

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Direttore Marketing e Pubblicità Cristina Zecca marketing@medwellness.it


NEWS E TECNOLOGIE NEWS E TECNOLOGIE NEWS E TE l medicina estetica

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OSSIGENO OZONO TERAPIA SIOOT CRESCONO I GUARITI, DIMINUISCONO I DECESSI È in corso in diverse strutture ospedaliere italiane l’applicazione del protocollo terapeutico predisposto da SIOOT (Società scientifica di ossigeno ozono terapia) per la cura del Covid-19. L’associazione aveva ottenuto lo scorso 24 marzo l’assenso da parte dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) per l’utilizzo dell’ossigeno ozono terapia nel trattamento del Covid-19. In base al secondo report SIOOT sulla terapia applicata a 46 pazienti affetti da Coronavirus, oltre l’84% ha mostrato un significativo miglioramento delle condizioni cliniche. Ciò che emerge in modo evidente è che l’ossigeno ozono terapia è più efficace soprattutto prima dell’intubazione. Questi risultati denotano anche la necessità di un cambio di strategia terapeutica finalizzato a un intervento più tempestivo sui pazienti risultati positivi al virus e la possibilità di essere trattati nella propria abitazione, con un minor ricorso al ricovero ospedaliero. Una scelta che consentirebbe di liberare posti letto da destinare alle normali attività terapeutiche. Il Professor Valdenassi e il Professor Franzini di SIOOT affermano: “L’infezione da Covid-19 si manifesta con diversi livelli di gravità e coinvolge oltre ai polmoni diversi organi e distretti, asse nervoso, miocardio, albero vascolare, tratto enteroepatico, creando una sindrome metabolica. Abbiamo ritenuto pertanto utile proporre e praticare l’ozonoterapia in ragione delle sue caratteristiche fisiopatologiche che sembrano idonee e specifiche nel trattamento di questa patologia. I primi dati

evidenziano un percorso positivo in ordine alle risposte sintomatologiche supportate da livelli ematochimici altrettanto interessanti. La completa assenza di eventi collaterali o secondari è un altro elemento favorevole, insieme al basso costo della terapia. Fatte queste considerazioni, auspichiamo che la collaborazione istituzionale di SIOOT, sviluppatasi a partire dall’assenso dell’ISS rispetto ai protocolli clinici, fino alla divulgazione degli stessi presso le strutture ospedaliere e alla presentazione ai relativi comitati etici, possa contribuire in modo utile ed efficace alla risoluzione di questa emergenza sanitaria”.

FARMACI MULTISPECIFICI: “LA NUOVA ERA DELLA RICERCA FARMACOLOGICA” “I farmaci multispecifici – o multi-target sono identificabili come la nuova frontiera dell’innovazione biofarmaceutica”. Lo riconosce l’autorevole rivista scientifica “Nature” in un articolo realizzato da Raymond Deshaies, Ph.D., Senior Vicepresident della Ricerca Globale di Amgen. A differenza dei farmaci “convenzionali” che vanno a colpire un bersaglio specifico della patologia, adattandosi come una chiave su una serratura, i farmaci multispecifici sono progettati per avere meccanismi d’azione innovativi. Un esempio è rappresentato dai farmaci multispecifici con meccanismo di induzione di prossimità: agiscono come “intermediari molecolari” attivando meccanismi biologici specifici per combattere la malattia. “Nell’ambito delle diverse pipeline biofarmaceutiche, assistiamo alla continua scoperta di farmaci multispecifici in grado di formare connessioni con due o più proteine​​“, ha affermato Deshaies. “Questi farmaci” ha specificato “sono caratterizzati da strutture altamente sofisticate che agiscono come intermediari

molecolari: inducendo la vicinanza tra i loro target e gli enzimi naturali o persino le cellule, i farmaci multispecifici sfruttano importanti meccanismi biologici che producono effetti che superano quelli dei farmaci convenzionali. Non si tratta di un semplice miglioramento della progettazione dei farmaci, ma siamo di fronte ad un vero e proprio cambiamento radicale”.Sono numerosi i meccanismi naturali che i farmaci di induzione di prossimità, possono attivare: da una parte legano la proteina bersaglio causa della patologia, dall’altra attivano una cellula o un enzima (effettore) innescando una risposta biologica. Se associati al bersaglio corretto, possono essere progettati per essere versatili su diverse patologie. In questo ambito, è in prima linea l’innovativa piattaforma di induzione di prossimità (IPP), la tecnologia che permette lo sviluppo farmaci multispecifici “intermediari” in grado di agire potenzialmente sull’85% delle proteine, causa di malattia, che ​​ attualmente sono considerate “non colpibili (o modulabili) farmacologicamente”. In particolare, Amgen si è specializzata nella piattaforma Bispecific Engager (BiTE®): le molecole BiTE® sono anticorpi bispecifici che agiscono attraverso l’attivazione di vicinanza tra le cellule e, nello specifico, promuovono l’avvicinamento dei linfociti T, i killer più potenti nel sistema immunitario, alle cellule tumorali, facendo in modo che i linfociti T riconoscano le cellule maligne e, di conseguenza, le distruggano. Già approvati e disponibili nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta (LLA), gli anticorpi bispecifici BiTE® sono attualmente allo studio per diversi altri tumori, sia ematologici sia solidi. Tra questi, anche neoplasie particolarmente aggressive e difficili da trattare, come il mieloma multiplo, il tumore alla prostata, il glioblastoma e il carcinoma polmonare a piccole cellule.


ECNOLOGIE NEWS E TECNOLOGIENEWS E TECNOLOGIE

“Il piede diabetico è una patologia sempre più diffusa che, se non trattata in maniera ottimale, può portare alla perdita progressiva degli arti inferiori – spiega la Dottoressa Antonella Lapenna di Podoclinic, centro clinico podologico di Roma – Da oltre un anno ho potuto sperimentare su buona parte dei miei pazienti, di cui l’80% soffre di diabete, gli effetti terapeutici

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A lockdown terminato il dato più sconcertante è che oltre l’80% degli intervistati, in queste prime settimane di ritrovata “libertà”, si è sentito, in diversa misura, in colpa per essere uscito di casa e avere incontrato altre persone (nonostante siamo ormai autorizzati a farlo). In particolare, il 43% ha dichiarato di provare sempre ansia per le conseguenze drammatiche che un attimo di leggerezza potrebbe avere per sé stesso o i propri cari; il 21% spesso e il 19% a volte. Solo il 17% dichiara di non essere mai angosciato, poiché l’emergenza è passata ed è giusto riprendere in mano la propria vita. Non stupisce, quindi, che alla successiva domanda “ti è capitato di sentirti a disagio in un luogo pubblico?”, il 25% del campione risponda “sì, praticamente ogni volta che esco”. A questi, si aggiunge un ulteriore 35% che si sente a disagio, ma solo in luoghi inaspettatamente affollati o in cui è difficile osservare le giuste precauzioni. Le settimane di lockdown, per molte persone che non hanno dovuto fare i conti direttamente o in famiglia con la malattia o con le conseguenze economiche della pandemia, hanno rappresentato un’occasione per riprendersi i propri tempi e spazi: in fondo, ci siamo abituati ai ritmi rallentati e ci siamo sentiti come non mai protetti all’interno delle mura domestiche. Forse proprio per questo, nel primo giorno di

Cosa significa tutto questo? “Possiamo parlare di un’entità psicopatologica che per ora è eccezionale nella sua unicità, nella speranza di non dovere ripetere esperienze così traumatiche. Il nostro organismo è del tutto abitudinario e si adatta facilmente alla condizione: per due mesi ha lavorato per adeguarsi al nuovo scenario di chiusura e per di più psicologicamente con prospettive future molto incerte, trattandosi di un nemico letale, sconosciuto e soprattutto invisibile” ha commentato la Dott.ssa Daniela Benedetto, psicologa. “Ora, in fase di apertura, dobbiamo modificare nuovamente le nostre abitudini e per di più in una condizione di ereditata traumaticità non risolta. L’ansia cumulata rispetto alla preoccupazione di ammalarsi, le incertezze per il presente e per il futuro, hanno generato uno stress e, di conseguenza, una reazione di adattamento psicofisica che di fatto non è stata risolta con risposte certe, per esempio, sulla durata della pandemia, sulla ripresa economica e sul nostro futuro. Quindi questa fase di apertura parte da una condizione di stress post traumatico ancora attivo, che genererà con molta probabilità evidenze psicofisiche da prendere in gestione nei prossimi mesi a livello psicologico, psichiatrico e medico”. “Quando ci rendiamo conto che ansia, cattivi pensieri, stati d’animo altalenanti o insonnia diventano una costante nella nostra vita è essenziale rivolgerci a uno specialista: la terapia EMDR è la psicoterapia indicata per eccellenza per la cura dei disturbi post traumatici” conclude la dottoressa Benedetto.

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ANSIA DA POST LOCKDOWN: 8 PERSONE SU 10 SI SENTONO IN COLPA QUANDO ESCONO

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Provoca il restringimento delle arterie portando alla riduzione dell’afflusso di sangue agli arti inferiori e la progressiva disfunzione dei nervi periferici. Sono questi i principali sintomi del piede diabetico, patologia sempre più diffusa e strettamente collegata al diabete mellito. Da un’indagine della Società Italiana di Diabetologia è emerso che il piede diabetico colpisce 300mila italiani e ne costringe 7mila ogni anno all’amputazione degli arti. Ma non è tutto, perché secondo una ricerca americana condotta dall’American Diabetes Association il diabete colpisce 30 milioni di persone negli USA e oltre 415 milioni in tutto il mondo. Una condizione negativa che si ripercuote anche sull’economia globale: secondo una ricerca della National Health Association nel 2017 sono stati spesi oltre 850 miliardi di dollari nella cura del diabete, di cui 1 milione di dollari ogni 30 secondi per quella del piede diabetico. Per trattare al meglio questa patologia arriva un’innovativa metodologia con laser a energia modulata e termo controllata, punto di arrivo dopo anni di ricerca, tecnologia e innovazione che ha stabilito un nuovo standard nel settore.

allentamento del confinamento, quasi la metà del campione (45%) è rimasto a casa, poiché aveva bisogno di tempo per abituarsi all’idea di poter uscire. I restanti, si sono più o meno equamente divisi tra incontri con amici e/o parenti (21%), attività fisica all’aperto (19%) e giro in centro per un caffè al bar o un aperitivo (15%). La pandemia, un evento senza precedenti per tutti noi, ha dunque cambiato la nostra percezione del futuro e della vita stessa? La risposta è affermativa per metà del campione: dopo l’emergenza Covid-19, il 49% delle persone guarda al futuro con più ansia e preoccupazione.

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PIEDE DIABETICO, LA RISPOSTA NELLA NUOVA LASER TERAPIA A ENERGIA MODULATA

della luce laser ad energia modulata e termo controllata. Grazie alla possibilità di mixare tra di loro quattro differenti lunghezze d’onda, la laserterapia si è rivelata estremamente utile nel prevenire lesioni del terzo stadio. Ovviamente il trattamento deve essere effettuato su lesioni possibilmente non infette e a fondo granuleggiante, non dimenticando di applicare medicazioni semplici ed effettuare protocolli di scarico delle lesioni”.


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Kelly Killoren Bensimon

Una icona Americana del Lifestyle A cura di Raffaella Quieti Cartladge


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Kelly, come ti mantieni in forma e in salute e come lo hai fatto in questa difficile congiuntura ? L’esercizio fisico fa parte della mia vita. Quando facevo la modella e viaggiavo per lavoro in Europa, facevo jogging per le strade ogni mattina. È così che ho scoperto le più belle città del vecchio continente. Durante il periodo di confinamento ho trasferito le mie figlie, studentesse universitarie, a Palm Beach in Florida. Potevamo uscire di casa per fare passeggiate o jogging prima delle 21:00. Ho anche iniziato a fare 1000 crunches al giorno con l’allenatore Sam Yearsley, di Soulcycle. Soulcycle è un’attività fisica di spinning con musica di sottofondo, atmosfera rilassante con candele e luci soffuse, nella quale l’istruttore non fornisce solo le istruzioni per aumentare l’intensità degli esercizi, ma fa da vero e proprio coach. Ogni istruttore di Soulcycle ha il suo modo per ‘tonificare l’anima’. Sam ha avuto un’influenza positiva così determinante sulla nostra famiglia che la mia figlia maggiore ha scritto una sua tesina sull’impatto che ha avuto su di lei. La crisi provocata dalla pandemia ha resettato la mia personalità: non dò più nulla per scontato e mi concentro

sul diventare un essere umano migliore. Il confinamento mi ha anche insegnato ad essere più autosufficiente e meno egoista, sempre una buona lezione di vita. Quali sono i principali temi/messaggi dei libri che hai scritto?

Quando ho scritto The Second Course, ero stanca degli standard di magrezza per essere cool e/o attraente. Ero infastidita dal modo in cui il cibo genuino era diventato inaccessibile a tanti. Volevo assaporare piatti esotici e dilettarmi nei piaceri del crudo. E volevo anche raccontare la storia di una donna che trova l’amore attraverso la propria passione. E abbandona colui che aveva preso decisioni sbagliate, e continuerà a prenderne. Nel mio primo romanzo, “A Dangerous Age”, volevo esplorare l’idea dell’amicizia. Per questo motivo i miei personaggi si allenano così spesso insieme. Volevo che svolgessero attività sportiva in gruppo e mostrassero e celebrassero il modo in cui i newyorkesi vivono in questa meravigliosa città. Il periodo di confinamento ci ha dato la consapevolezza di ciò di cui abbiamo bisogno per far ripartire al meglio la nostra vita. Rendersi conto dei propri limiti ci permette di sentirci più a nostro agio con noi stessi. Avere amici veri, di cui potersi fidare non solo per qualche mese ma per tutta la vita, è parte fondamentale di un vissuto felice. Il nuovo libro che sto scrivendo contiene alcune di queste riflessioni. Puoi rivelarci il segreto più importante della tua bellezza ? Mi sono avvicinata a ditte che creano prodri leader nei settori bellezza e nutrizione. Sono una grande sostenitrice

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Il mio libro The Second Course (Il secondo piatto di portata) mette in evidenza l’affascinante mondo della ristorazione nella sua costante evoluzione. È un settore difficile, un mondo dove si svolge un lavoro spesso in solitudine ma che permette a molti di esprimere la propria arte. Ho adorato mettere in evidenza i maestri della cultura e della ristorazione a New York. Farm to table (dalla Fattoria alla Tavola) è un concetto trasformatosi in un fenomeno che sta avendo un grande successo negli Stati Uniti.

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La lezione più importante da trarre dal mio libro I Can Make You HOT ( Ti posso rendere meravigliosa) è quella di trattare noi stessi con maggiore cura. Seguiamo diete eccessive che ci rendono famelici o esageriamo nel mangiare. Dobbiamo trattare i nostri corpi come se fossero automobili ad alte prestazioni. Nel libro uso il paragone con le Ferrari perché adoro le auto. Anche se essere chiamate HOT (meravigliose/sexy) è visto come un complimento, può essere dannoso per coloro che non sono incluse in quella categoria. Ho ridefinito HOT e creato l’acronimo Healthy Options Today (Scelte Sane Oggi). Volevo che tutti si rendessero conto di essere intrinsecamente HOT o meravigliose. Forse anch’io avevo bisogno di sentirmi così e dare una lezione a me stessa. Tutti hanno bisogno di stabilità alimentare, nel mio caso, che aiuti a sostenere anche una stabilità emotiva.

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IL NEW YORK TIMES LA CONSIDERA UNA DELLE TRENDSETTERS PIÙ INFLUENTI DEL MOMENTO. MA MILIONI DI AMERICANI LA CONOSCONO COME AUTRICE, MODELLA, ATTRICE, EDITRICE DI ELLE ACCESSORIES, PORTAVOCE DI BRANDS, AGENTE IMMOBILIARE E FILANTROPA. NOTA PER IL SUO STILE MODERNO E SPORTIVO, KELLY INTERPRETA TENDENZE E LA CULTURA CONTEMPORANEA CON UN APPROCCIO FRESCO, GIOCOSO E ACCESSIBILE.


l medicina estetica della bellezza ‘pulita’ perché desidero dare il miglior nutrimento possibile alla mia pelle ed al mio corpo. Si tratta di una parte sostanziale del mio programma anti-invecchiamento. Le formule dei prodri che utilizzo hanno potenti ingredienti marini degli oceani, selezionati per le loro proprietà uniche. L’oceano è la loro ispirazione e offrono un grande contributo alla sua conservazione con donazioni alla beneficienza Oceana. La sostenibilità dei prodotti che uso è fondamentale per me. L’imballaggio deve essere riciclabile

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KELLY KILLOREN BENSIMON

Nata e cresciuta a Rockford, Illinois, Kelly diventa modella a quindici anni, prestando la sua immagine a copertine di riviste come ELLE, SHAPE, PLAYBOY. Dopo aver studiato al Trinity College di Hartford nel Connecticut, si trasferisce a New York City per terminare il suo B.A. (Laurea) alla Columbia University, laureandosi nel 1998. Ha frequentato Northeastern per il suo MBA ed al momento sta per completare il suo Executive MBA nel settore immobiliare e della moda a New York Stern University. Dopo la Columbia, Kelly inizia a scrivere per la rivista Hamptons, curando le due famose rubriche ‘Nello spirito degli Hamptons’ e ‘Most Wanted’. La sua rubrica è alla base della serie di libri ‘In the Spirit of the Hamptons’ (2001) delle edizioni Assouline, ad oggi uno dei titoli più venduti della casa editrice. La seconda edizione è stata pubblicata nel 2013. Ha poi collaborato per Niche Media nel creare e lanciare la rivista Gotham nel 2001. Le antologie sociali di Kelly includono: American Style (2004) The Bikini Book (2006) In The Spirit of the Hamptons I (2001) e II ( 2013) di Assouline Publishing. I Can Make You HOT è stato pubblicato nel 2011 con St. Martin’s Publishing. Nel giugno del 2016 pubblica A Dangerous Age, Simone &

laddove esistono le strutture che lo permettono e i prodotti privi di crudeltà. È importante sentirsi riposati al risveglio e non eccessivamente stanchi la sera. Dovremmo usare i nostri giorni con saggezza per noi stessi ma anche per aiutare coloro che non possono aiutare se stessi, cercare di esprimere il meglio di noi stessi, abolire la discriminazione e fare ciò che amiamo nella nostra vita !

Schuster, seguito dal sequel The Second Course nel 2017. A Dangerous Age e The Second Course sono stati ristampati in tedesco a luglio del 2019. Bensimon ha sempre avuto una passione per il settore immobiliare negli Stati Uniti e all’estero, ed è diventata agente immobiliare nel 2017. Kelly offre accesso al top che offre la Grande Mela e rivela ai suoi clienti dove trovare i migliori negozi, ristoranti e intrattenimento nei più esclusivi quartieri della città, illustrando come e dove vivono i newyorkesi più esigenti. Attualmente, Kelly lavora con la Holly Parker Team 2 presso Douglas Elliman in immobili commerciali e residenziali a New York City. La filantropia è sempre stata parte del suo DNA : è ambasciatrice di Generosity Water e fa parte del Consiglio di amministrazione della Food Bank di New York. Offre supporto anche al Costume Institute presso il Metropolitan Museum of Art, al quale è stata devoluta parte del ricavato del suo libro, American Style (2004). Kelly offre donazioni anche al Garden of Dreams di Madison Square Garden. Appassionata di cavalli, Kelly è una madre single di due figlie e un cane, Fluffy, a New York City.

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When you reveal beauty, we’re by your side.

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LA “FASE 2” DELLA CARBOSSITERAPIA Evoluzioni tecnologiche per uno dei trattamenti più efficaci nello studio medico

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A cura del Dott. Domenico Feleppa

Sicura, minimamente invasiva e soprattutto efficace per una molteplicità di problematiche cutanee: queste caratteristiche fanno della Carbossiterapia oggi uno dei trattamenti più praticati sui pazienti che accedono agli studi di medicina estetica. COS’È LA CARBOSSITERAPIA? Per Carbossiterapia si intende l’utilizzo della anidrite carbonica allo stato gassoso a scopo terapeutico. Questa tecnica ha origine all’inizio del secolo scorso in Francia, ma il termine è stato introdott per la prima volta da Luigi Parassoni nel 1995 in occasione del XVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica. COME FUNZIONA E QUALI EFFETTI COMPORTA? Il trattamento viene eseguito attraverso dei dispositivi medicali certificati con una idonea tecnologia, collegati ad una bombola contenente CO2 medicale. Il macchinario è collegato ad un tubo deflussore con un piccolo ago che viene inserito nella zona da trattare: quando tutto è ben posizionato si attiva il dispositico e il gas viene iniettato nel tessuto sottocutaneo. Gli effetti che l’anidrite carbonica genera all’interno del nostro corpo sono molteplici e sono stati nel corso degli anni oggetto

di numerosi studi. Possiamo riassumere i benefici della Carbossiterapia in: un trattamento riabilitativo per riequilibrare la microcircolazione (vasodilatazione e neoangiogenesi) ed ossigenare meglio i tessuti; un aumento della lipolisi; uno stimolo alla proliferazione e alla attivazione dei fibroblasti (le cellule responsabili della produzione di collagene); un incremento dei processi ossidativi degli acidi grassi presenti nell’organismo. QUALI SONO LE PRINCIPALI INDICAZIONI CLINICHE? • Adiposità localizzata • Lipomatosi diffusa • Cosiddetta “cellulite” • Psoriasi • Striae Distensae (smagliature) • Lassità cutanea • Invecchiamento cutaneo • Insufficienza venosa • “Restless Leg” sindrome • Acrocianosi • Arteriopatie periferiche • Impotenza sessuale su base vascolare • Alopecia

Vecron: l’ultimo dispositivo medico certificato GMV che include, oltre alla Carbossiterapia, due tecnologie non invasive per un lifting naturale del viso, (Needle Shaping e OFF).


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• Trattamento delle ulcere cutanee • Ringiovanimento dei tessuti genitali esterni femminili È UN TRATTAMENTO SICURO? Si. Oggi possiamo affermare con certezza che a seguito di trattamento di Carbossiterapia: non si hanno effetti collaterali nemmeno alle dosi più elevate (2-3 litri); non si hanno variazioni della pressione arteriosa; non si ha sovraccarico degli emuntori come il fegato o il rene; non si verificano embolie azotate, come può succedere ad esempio con l’ossigenoozono terapia. Gli eventi avversi sono legati principalmente al tipo di dispositivo e alla manualità dell’operatore. In ogni caso sterilità del gas, filtri e utilizzo di materiali sterili monouso sono caratteristiche che vanno sempre verificati per evitare il manifestarsi di infezioni. Talvolta possono verificarsi ecchimosi sulla parte trattata, che scompaiono in poco tempo.

Nella mia lunga esperienza professionale di oltre 3000 trattamenti eseguiti, ad oggi ho trovato tutte queste peculiarità nel dispositivo Vecron prodotto da GMV, azienda Italiana famosa in tutto il mondo per il Plexr. Ciò che rende la Carbossiterapia del Vecron - che include, tra l’altro, anche altre 2 tecnologie per Medicina Estetica non invasiva - rivoluzionaria è la possibilità di controllare non soltanto il flusso in uscita, ma anche la pressione: proprio questo la rende assolutamente indolore. QUALE FUTURO PER LA CARBOSSITERAPIA? La mia convinzione è che, come avvenuto per la mesoterapia che è stata oggetto di attenzioni ed interesse da 50 anni a questa parte, nei prossimi anni si parlerà moltissimo di Carbossiterapia. È giusto quindi fornire, al medico e ai suoi pazienti, gli strumenti tecnologici più idonei ed evoluti per eseguire questi trattamenti.

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Come per altri dispositivi medici, l’evoluzione tecnologica offre oggi soluzioni avanzate che consentono al medico di lavorare nel migliore dei modi ed al paziente di ricevere trattamenti sicuri e sempre più indolori. Se dovessi rivolgermi a dei colleghi medici, sicuramente consiglierei di valutare attentamente in fase di acquisto un dispositivo con le seguenti caratteristiche: certificazione in primis; maneggevolezza e trasportabilità; adeguata tecnologia, in particolare con un software user-friendly che guidi l’operatore durante il trattamento. Per quanto riguarda il punto di vista del paziente, ovviamente le caratteristiche appena elencate sono una garanzia di un dispositivo che possa offrire risultati eccellenti. La possibilità di avere un trattamento indolore è sicuramente un ulteriore punto a favore.

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CI SONO DIFFERENZE TRA LE DIVERSE TECNOLOGIE PRESENTI SUL MERCATO?


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LIPOSCULTURA

rimodellamento corporeo

A cura di Prof. Marco Gasparotti - Clinica Ars Medica Roma

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LA LIPOASPIRAZIONE CONVENZIONALE, OSSIA LA RIDUZIONE DI ACCUMULI LOCALIZZATI DI GRASSO O CELLULITE RESISTENTI A QUALSIASI DIETA O TERAPIA FISICA, È AD OGGI MODIFICATA IN LIPOSCULTURA SUPERFICIALE TRIDIMENSIONALE. Questa tecnica, da me ideata negli anni ‘90, è stata divulgata nel corso degli anni in ogni parte del mondo. La grande innovazione della liposcultura, rispetto alla tradizionale lipoaspirazione, sta nell’introduzione di cannule molto sottili, con le quali il chirurgo riesce a rimodellare tutto il profilo corporeo, conferendo un’armonia di insieme non altrimenti ottenibile. La liposcultura permette, inoltre, di trasferire il grasso da distretti corporei che ne contengono in eccesso, ad aree più ‘svuotate’.

Questo processo, consente di donare maggior volume e proiezione verso l’alto a glutei rilasciati, senza alcuna cicatrice visibile. È inoltre possibile il trattamenti di braccia, ginocchia, polpacci e caviglie, per un effetto globale di ‘body reshaping’, non ottenibile con la liposuzione tradizionale. Un’altra caratteristica di questa tecnica chirurgica riguarda l’ottima retrazione cutanea, tale da prospettare risultati molto soddisfacenti anche a pazienti non più giovanissimi, senza bisogno di ricorrere ad interventi più invasivi e con cicatrici evidenti, quali addominoplastica, lifting braccia, lifting cosce. Nei casi più impegnativi, la liposcultura viene effettuata in anestesia generale, necessita di un giorno di ricovero in clinica e permette una ripresa delle proprie attività dopo 2 o 3 giorni di relativo riposo.

I sorprendenti risultati di rimodellamento corporeo, ottenuti con una liposcultura bene eseguita, sono definitivi nel tempo grazie all’eliminazione di cellule adipose che non si riformeranno più. Dopo l’intervento è necessario indossare una leggera guainetta elastocompressiva per circa 2 settimane dopo l’intervento. I minuscoli punti di sutura verranno rimossi in ottava giornata. La liposcultura è un intervento eseguibile in ogni periodo dell’anno. Una volta scomparsi i lividi, infatti, ò possibile andare in spiaggia, con la sola accortezza di utilizzare una crema solare a protezione totale sulle cicatrici. RACCOMANDO, INOLTRE, DI RIVOLGERSI A SPECIALISTI IN CHIRURGIA PLASTICA (WWW.SICPRE. ORG) CHE OPERINO IN STRUTTURE QUALIFICATE ED ALLA PRESENZA DI UN ANESTESISTA, PER UNA CHIRURGIA ESTETICA IL PIÙ POSSIBILE SICURA.


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l medicina estetica

RIDUZIONE DEL DOPPIO MENTO SENZA CHIRURGIA: DA OGGI È POSSIBILE CON IL DISPOSITIVO

ONDA COOLWAVES

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A cura della Redazione

ONDA COOLWAVES, LA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA DELLA MEDICINA ESTETICA PER COMBATTERE CELLULITE, ADIPOSITÀ LOCALIZZATA E LASSITÀ CUTANEA. DA OGGI E’ ANCHE LA PROCEDURA NON INVASIVA PER LA RIDUZIONE DEL DOPPIO MENTO SENZA CHIRURGIA __________________________________ Cellulite, adiposità localizzata e lassità cutanea sono gli inestetismi che da sempre donne e uomini vogliono migliorare. Palestra e alimentazione bilanciata possono non essere sufficienti ma possono essere abbinati a percorsi ad hoc con l’utilizzo delle ultime tecnologie per il body shaping, perché rimodellarsi senza bisturi è una tendenza sempre più importante. In particolare, si cercano soluzioni per

rimuovere accumuli adiposi localizzati e per ridefinire i contorni del proprio corpo con alternative non invasive, per non affrontare operazioni chirurgiche e tutto quello che ne consegue, come decorso post-operatorio e assenza dal lavoro La medicina estetica ha valide risposte anche per loro: importante è rivolgersi a professionisti del settore per individuare la soluzione più adatta ad ogni caso, evidenziandone i vantaggi e i limiti. Onda Coolwaves può essere la risposta che cerchiamo. Onda Coolwaves è la tecnologia che emette microonde controllate e confinate per il body contouring non invasivo. Nata da un’intuizione dell’azienda fiorentina DEKA, leader di mercato nello sviluppo di sistemi laser medicali e appartenente al Gruppo El.En. di Calenzano, è una tecnologia rivoluzionaria che agisce selettivamente su tre inestetismi del corpo: cellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo. In particolare si ha un’azione mirata sugli accumuli adiposi localizzati, soprattutto nelle zone più critiche del corpo, quali braccia, glutei, fianchi, addome e cosce. Le microonde Coolwaves vengono emesse solo a contatto con la pelle e

l’energia rilasciata è controllata con estrema precisione dai manipoli “intelligenti”, “Deep” (per le adiposità localizzate e le fibrosi profonde) e “Shallow” (più superficiale per andare a trattare lassità e cellulite), che trasferiscono le Coolwaves™ in diverse profondità per una modulazione e un adattamento perfetto al paziente, al tipo di trattamento e alla zona da trattare. L’interazione delle microonde con il tessuto adiposo crea una modificazione metabolica dei contenuti lipidici che vengono poi rimossi naturalmente attraverso le vie linfatiche. Il trattamento Onda Coolwaves svolge un’azione di rimodellamento che ridefinisce le forme del corpo eliminando il grasso in eccesso e tonificando i tessuti in sole 4 sedute, ogni seduta a distanza di 30/35 giorni. Grazie al costante impegno nella ricerca e ai numerosi programmi di sviluppo clinico, Deka, ha allargato i campi di applicazione delle microonde selettive e confinate a questo trattamento innovativo di medicina estetica con lo sviluppo di nuovi manipoli, in particolare del nuovo manipolo “Shallow” che è in grado di agire anche nell’area del sottomento per ridurne lassità e adiposità e intervenire con sicurezza su questa particolare area anatomica senza ricorrere alla chirurgia estetica. Dalla genetica alla dieta sono diverse le cause del doppio mento: anche persone magre e in perfetta forma fisica possono


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Numerose ricerche hanno inoltre dimostrato che la ritenzione idrica nel corpo è spesso collegata con il volto più rotondo e il doppio mento. L’alcol, lo zucchero e il sale sono poi gli alimenti principali che provocano la ritenzione idrica nei tessuti, e tale acqua può molto facilmente venir immagazzinata sotto il mento. Nella donna il collo è poi in primo piano nell’arte della seduzione e rappresenta uno dei cardini attorno a

Tenere il capo reclinato per ore provoca l’invecchiamento della pelle del collo e del décolleté più precocemente, giovani e giovanissimi compresi. Con Onda Coolwaves è oggi possibile migliorare questo inestetismo con alcune sedute. La durata del trattamento è minima, 7-10 minuti, senza un decorso post trattamento. Questa tecnologia, in modo non invasivo e indolore, anche per l’area del sottomento, agisce utilizzando le microonde direttamente sulle cellule adipose riducendo il grasso sottocutaneo accumulato e restituendo elasticità e compattezza al tessuto epidermico.

Dott. Matteo Auriemma Dermatolo e Medico Estetico Studio a: Pescara, Penne, Roseto degli Abruzzi, Alba Adriatica. www.dermatologoauriemma.com

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Il Dottor Auriemma utilizza il dispositivo di Onda Coolwaves da oltre un anno e ci racconta la sua esperienza di circa 100 pazienti trattati sino ad ora: “Onda Coolwaves è sicuramente la migliore metodica presente sul mercato per trattare inestetismi come cellulite, adiposità localizzata e lassità cutanea. Utilizzo oramai questo dispositivo da oltre un anno e ho trattato pazienti di tutte le età, sia uomini che donne, tutti con risultati eccellenti. Le donne richiedono il trattamento soprattutto per contrastare la cellulite su cosce e glutei ma ho anche trattato pazienti uomini per la classica adiposità localizzata sull’addome. Il trattamento ha avuto successo ed è molto richiesto perché sicuro, non invasivo e indolore ed è possibile già riscontrare risultati visibili fin dalla prima applicazione. Le zone dove si ottengono i risultati più soddisfacenti sono addome, interno ginocchia e le classiche coulotte di cheval, temute da ogni donna. Ci tengo però a sottolineare che Onda non è un sostitutivo della dieta ma è necessario seguire anche un regime alimentare corretto, bere molta acqua e praticare attività fisica costante. Consiglio a tutti i pazienti di completare un ciclo di 3/4 sedute i per ottenere risultati duraturi.

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È dimostrato, infatti, che chi trascorre per lavoro molte ore al computer o chi dorme con il doppio cuscino subisce un abbassamento anormale del mento verso lo sterno, che rischia di far rilassare la pelle, sviluppando nel tempo la cosiddetta “pappagorgia”.

cui ruotano la sensualità e la bellezza. Il collo risente però spesso di abitudini e comportamenti sbagliati, come l’abuso dell’utilizzo di pc, tablet e smartphone.

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presentare questo inestetismo che può essere ereditato dalla propria famiglia o dall’età, che porta con sé un fisiologico cedimento di muscoli e cute, fino al sovrappeso, provocato, a sua volta, da un’alimentazione poco equilibrata. È così naturale che il collo finisca per essere uno dei luoghi “privilegiati” di accumulo delle cellule adipose. Senza dimenticare la postura, che può contribuire ad aggravare notevolmente l’inestetismo.


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OZONO Modalità ed applicazioni di un’irrinunciabile risorsa della medicina

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A cura di D.ssa Sara Di Paola, Specialista in anestesia e rianimazione L’ossigeno ozono terapia è una pratica medica che utilizza una miscela gassosa di ossigeno ed ozono, somministrata in diversi modi, per il trattamento e la cura di disturbi e patologie infiammatorie, infettive, micotiche e degenerative. Un gas presente in natura, costituito da tre atomi di ossigeno (O₃), incolore, dall’odore pungente. In campo medicale viene prodotto mediante apposite apparecchiature che utilizzano l’ossigeno puro per costituire una miscela con l’ozono, con concentrazioni di quest’ultimo variabili secondo quanto desiderato dall’operatore. È un gas estremamente instabile che tende a tornare allo stato di ossigeno nel giro di pochi minuti ( da 5 a 15) e con velocità tanto maggiore quanto più è elevata la temperatura a cui lo si espone, pertanto è impossibile confezionarlo e commercializzarlo come un qualunque farmaco. Il primo incontro con l’ozonoterapeuta consiste in visita medica e presa visione di documentazione sanitaria ed eventuali esami già in possesso del paziente, perfezionamento della diagnosi, illustrazione delle diverse possibilità terapeutiche fra cui l’ossigeno ozono terapia. VIE DI SOMMINISTRAZIONE DELL’OZONO La tecnica infiltrativa di somministrazione dell’Ozono rappresenta la modalità più utilizzata per il trattamento di patologie del disco intervertebrale, di patologie degenerative artrosiche sia

vertebrali che articolari, di patologie degenerative tendinee come tendiniti e tendinosi e per il trattamento, a fini estetici, della cellulite. Le tecniche infiltrative sono molteplici, ciascuna adatta a specifiche patologie. LA GRANDE AUTO EMO INFUSIONE consiste in un prelievo di sangue che, convogliato in un contenitore a sacca, viene trattato con una miscela di ossigeno-ozono e poi reinfuso al paziente arricchito dalla miscela. LA PICCOLA AUTO EMO INFUSIONE consiste in un piccolo prelievo di sangue con una siringa in cui è presente una miscela di O2-O3; dopo aver agitato per circa 20 secondi, la soluzione viene iniettata per via intramuscolare. Questa terapia determina un netto miglioramento della microcircolazione e dell’ossigenazione periferica con indicazione al trattamento delle arteriopatie, delle patologie responsabili di forti dolori come le ulcere periferiche da insufficienza venosa, le ulcere del piede diabetico, le ferite chirugiche e non chirurgiche con difficoltà alla cicatrizzazione. L’applicazione via piccola auto emo infusione è inoltre in grado di incrementare la capacità antiossidante dell’organismo, generando una sensazione di benessere e di migliore resistenza allo sforzo. L’autoemoterapia è quindi consigliata in tutte le patologie caratterizzate da senso di stanchezza, come la fibromialgia. L’insufflazione di Ossigeno-Ozono, ad

opportuna concentrazione e quantità, consiste nell’introduzione della miscela per via rettale, vaginale o anche auricolare attraverso una micro-canula. All’interno dell’intestino, la miscela viene facilmente assorbita dalla mucosa del colon: in caso di patologie intestinali e dell’apparato digerente (colite spastica e atonica, colite ulcerosa, colon irritabile, Morbo di Crhon, colibacillosi, diverticolite e diverticolosi del colon, epatiti virali, emorroidi, ragadi, proctiti, stipsi, eczemi anali, ecc.). Per quanto riguarda l’insufflazione a livello vaginale e uro-genitale l’ossigenoozono contribuisce, grazie alle sue proprietà antisettiche, a combattere e risolvere problematiche quali le infezioni batteriche o micotiche. Idem per il condotto auricolare. L’Ossigeno Ozono Terapia applicata per via topica viene utilizzata soprattutto in ambito dermatologico e consiste nell’applicare creme, oli e lozioni ozonizzate nelle aree da trattare. La Terapia Idropinica, invece, trova la sua applicazione attraverso l’assunzione di acqua da bere addizionata con Ossigeno-Ozono. Questo tipo di terapia è utile abbinata alle precedenti soprattutto per quanto riguarda le malattie gastrointestinali e come trattamento di benessere in generale. -INFO:saradipaola225@gmail.com


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CAMPI DI APPLICAZIONE DELL’OZONOTERAPIA: Allergologia - Allergie e intolleranze alimentari ed allergeni stagionali - Angiologia e flebologia - Arteriopatie , ulcere diabetiche e gangrene. Insufficienza venosa superficiale e profonda, flebiti, ulcere post flebitiche - Apparato digerente - Gastriti, Helicobacter Pilori, colite ulcerosa, Morbo di Chron, disturbi dell’alvo. - Apparato respiratorio - Bronchiti, asma bronchiale, sarcoidosi polmonare, enfisema polmonare. Cardiologia - Ischemie e recupero post infarto. Chirurgia - Piaghe da decubito , fistole, cicatrici cheloidi, ustioni. Recupero post operatorio. Dermatologia - Acne, eczemi, foruncolosi, micosi, herpes simplex e zoster, psoriasi. - Geriatria - Disturbi della senilità - Osteoporosi - Ginecologia - Vaginiti

acute o croniche batteriche o micotiche, candidosi, dismenorrea e dispareunia, fibromi. - Medicina estetica - Celluliti, teleangectasie, rughe, smagliature, cicatrici e cheloidi. Medicina interna - Epatiti, malattie del ricambio, dislipidemie, anemie, disendocrinie e dismetabolie - Neurologia - Cefalee vasomotorie e a grappolo, Morbo di Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla, neuriti. Oculistica - Arteriopatie e maculopatie retiniche, sindrome dell’occhio secco - Congiuntiviti e blefariti- OdontoiatriaParodontopatie, implantologia, patologie infiammatorie ed infettive del cavo orale. Oncologia - Coadiuvante delle terapie antineoplastiche farmacologiche e fisiche. Trattamento degli effetti

collaterale delle chemio e radioterapie. Ortopedia - Artropatie, cervicobrachialgie, lombo sciatalgie, ernie discali, stenosi vertebrali, periartriti, epicondiliti ed epitrocleiti, tendiniti, trocanteriti, gonartrosi e condropatie, sindrome tunnel carpale, neurinoma di Morton, atonie muscolari, ecc… Otorinolaringoiatria - Otiti croniche e purulente, sinusiti, poliposi, riniti allergiche, sordità rinogena, dermatiti da contatto, acufeni - Reumatologia - Artrite reumatoide, Lupus eritematoso sistemico, reumatismi articolari - Urologia - Cistiti, candidosi, disturbi della minzione, impotenza coeundi vascolare, prostatiti, induratio penis, ecc..


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LA RICETTA PER UNA

CHIOMA FOLTA

E FORTE?

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A cura della Redazione

Stress da quarantena, ansia da contagio, preoccupazioni per il futuro. Il momento storico che stiamo vivendo non ha effetti negativi solo sulla psiche, ma anche sulla chioma, favorendone la caduta e altri problemi. In primavera è normale perdere qualche capello in più del solito. Ma le preoccupazioni legate al momento che stiamo vivendo possono accentuarne la caduta. Per fortuna, non è difficile porre rimedio alla situazione Stress da quarantena, ansia da contagio, preoccupazioni per il futuro. Il momento storico che stiamo vivendo non ha effetti negativi solo sulla psiche, ma anche sulla chioma, favorendone la caduta e altri problemi. Perdere un certo numero di capelli al giorno è assolutamente normale e non deve destare preoccupazioni. Il normale ricambio quotidiano prevede che ne cadano fra i 50 e i 100 al giorno, anche se la quantità di capelli persi è direttamente proporzionale a quanti se ne hanno in testa e nei cambi di stagione è un po’ più accentuata della norma. Quando invece la caduta interessa più di 100 capelli al giorno si parla di defluvio, ossia di una perdita


In altri casi, il problema non è dovuto direttamente alla dieta, ma è legato ai processi digestivi. Infatti, pur seguendo un’alimentazione sana può accadere che alcuni nutrienti non siano correttamente assorbiti a livello intestinale. In assenza di allergie o intolleranze alimentari, ciò è con tutta probabilità riconducibile a una disbiosi intestinale, ossia all’alterazione del microbiota, l’insieme dei batteri che normalmente popolano quest’organo. “Per riportare in equilibrio il microbiota intestinale può essere d’aiuto l’uso di integratori con aminoacidi quali arginina, lisina, metionina, creatinina, triptofano, cisteina, ornitina e taurina. In particolare, questi ultimi due sono molto importanti, perché giocano un ruolo centrale nell’innesco della crescita dei nuovi follicoli piliferi”, precisa la Dottoressa Elisabetta Sorbellini, Specialista in Dermatologia

Tra quelli più importanti si possono citare i sulforafani (di cui sono ricche le crucifere), il resveratrolo (presente nel vino rosso, di cui comunque non bisogna consumare più di 1-2 bicchieri al giorno), gli isoflavoni (contenuti principalmente nei frutti di bosco e nella soia), la superossido dismutasi (che si trova soprattutto nella frutta di stagione, specie se fresca). “Un mix equilibrato di questi cibi, nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata come quella mediterranea, che prevede un largo uso di olio d’oliva, ricco di antiossidanti, comporta benefici per tutto l’organismo, compresi capelli e pelle”, sottolinea la Dottoressa Sorbellini. Come sostegno all’alimentazione, su suggerimento di un nutrizionista si può ricorrere anche a integratori di tali sostanze per prendersi cura della chioma. “La soluzione ideale consiste nell’utilizzare insieme integratori da assumere per bocca e prodotti da applicare direttamente sui capelli, rendendoli più folti e resistenti nel tempo”, conclude la dottoressa Sorbellini.

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Allo stato di benessere della chioma contribuiscono anche sali minerali, soprattutto zinco, rame e magnesio, e vitamine con effetto antiossidante, come la A, la C, la D, la E e quelle del gruppo B. “In particolare, la vitamina D non è importante solo per le ossa, ma anche per numerosi processi metabolici: svolge infatti un’azione antinfiammatoria sulla pelle ed è fondamentale per una crescita sana della chioma e nel contrastare alcune malattie, come la dermatite seborroica, che possono favorire la caduta dei capelli. Trattandosi di un ormone, la vitamina D va presa solo su indicazione del medico, attenendosi al dosaggio che suggerisce”, prosegue la Dottoressa Sorbellini. Anche gli antiossidanti sono preziosi per la salute dei capelli.

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Le cause di questo fenomeno sono diverse: uno stress fisico o mentale, una situazione psicologica di fragilità, problemi di salute, utilizzo di alcuni farmaci (come gli antibiotici), interventi chirurgici e dieta sregolata. Siccome la durata del ciclo di vita del capello è di alcuni anni e la caduta si manifesta a distanza di 3 mesi dall’evento che la provoca, gli effetti sulla chioma non sono sempre immediati; per il ripristino della normale crescita della chioma sono necessari dai 3 ai 6 mesi dalla soluzione della causa scatenante. I capelli, così come la pelle, hanno bisogno di un continuo apporto di aminoacidi e altri nutrienti assunti con l’alimentazione. È per questo motivo che diete troppo restrittive o non ben bilanciate possono avere effetti negativi sulla salute della chioma.

e consulente del laboratorio HMAP di Giuliani. Tutti questi aminoacidi sono poi costituenti della cheratina dura, sostanza fondamentale per i capelli e per le unghie. Altrettanto importante può rivelarsi l’assunzione di integratori precursori di tali aminoacidi.

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eccessiva.


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Come favorire la

stabilità

ormonale

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A cura della Redazione

Gli ormoni sono determinanti per regolare la maggior parte delle funzioni corporee, quindi uno squilibrio ormonale può influenzare metabolismo e appetito, ciclo del sonno, cicli riproduttivi e funzione sessuale, crescita e sviluppo, livelli di umore e stress, temperatura corporea ecc. Il corpo di una donna produce diversi tipi di ormoni durante la sua vita. I 3 principali ormoni sessuali prodotti dalle ovaie sono: gli ormoni sessuali femminili, estrogeni e progesterone (i primi hanno un ruolo importante durante la pubertà, determinano la densità delle ossa e l’umore, il secondo riveste un ruolo importante in gravidanza, contribuisce alle funzioni cerebrali e del sistema immunitario) e l’ormone sessuale maschile testosterone ( è importante per tessuti riproduttivi maschili, i muscoli, la massa ossea e la crescita di peli e capelli). Durante la fase riproduttiva, questi ormoni preparano il corpo alla gravidanza ma influenzano anche altri aspetti della salute e del benessere. In seguito alla menopausa o quando le ovaie vengono rimosse chirurgicamente, i livelli di questi ormoni diminuiscono, con conseguente insorgenza dei sintomi della menopausa. Il testosterone continua a essere prodotto dalle ghiandole surrenali, sebbene i livelli diminuiscano con l’avanzamento dell’età. Il giusto equilibrio ormonale può essere mantenuto attraverso una corretta alimentazione, cambiamenti nello stile di vita e con l’utilizzo di integratori


IN UN PROGRAMMA ALIMENTARE FINALIZZATO ALL’EQUILIBRIO ORMONALE È QUINDI IMPORTANTE : 1) Una dieta ricca di fibre alimentari e fitoestrogeni (semi di lino, legumi e semi) che oltre a contribuire all’equilibrio della flora intestinale, regolano il livello di estrogeni e ne favoriscono l’eliminazione attraverso l’intestino. Alcuni clienti beneficiano dell’assunzione di verdure della famiglia delle brassicacee quali cavolfiore, cavolo cappuccio, verza, cavolo nero, cavolini di Bruxelles, broccoli e cime di rapa (fino a 1-2 tazze al giorno) che contengono l’Indolo-3-carbinolo, una sostanza organica naturale che aiuta il fegato ad eliminare l’eccesso di estrogeni. 2) L’assunzione di acidi grassi Omega-3 presenti nel pesce azzurro come sardine, aringhe e acciughe. Presenti anche nei semi di lino e semi di chia, gli olii Omega-3 aiutano a ridurre l’infiammazione, bilanciare i livelli di estrogeni e ridurre l’eccesso di testosterone. 3) La scelta di cibi biologici e l’uso di acqua filtrata (idealmente tramite il processo di osmosi inversa) per ridurre al minimo l’assunzione di xenoestrogeni. 4) Il consumo di yogurt e prodotti fermentati che impediscono agli estrogeni metabolizzati nell’intestino di essere riassorbiti. 5) Assumere altri fito-nutrienti (sostanze benefiche di origine vegetale) come la curcuma, che contribuisce alla formazione del glutatione (antiossidante fondamentale per la disintossicazione del fegato) e integrare la dieta con vitamine che promuovono l’equilibrio ormonale come i folati, la vit. B6 e la vit.B12.

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CONSIGLI GENERALI

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La quantità corretta di proteine da assumere deve essere calcolata in base al proprio peso corporeo. Il processo di disintossicazione del nostro organismo, di cui è responsabile il fegato, viene reso più gravoso dall’assunzione di acidi grassi saturi e trans, antibiotici, ormoni che si rinvengono negli animali provenienti da allevamenti intensivi (carne e latticini spesso contengono ormoni e antibiotici) e dolcificanti artificiali. Anche le tossine ambientali contengono sostanze simili agli estrogeni, chiamate xenoestrogeni, molte delle quali arrivano sui nostri piatti attraverso pesticidi ed erbicidi. L’aumento di fibre nella dieta, la riduzione del peso corporeo, laddove sia necessario, l’assunzione di fitoestrogeni (​​ di origine vegetale) ed antiossidanti (per prevenire l’ossidazione di alcuni ormoni) combinati con l’esercizi fisico, contribuiscono ad un buon equilibrio ormonale. I fitoestrogeni apportano alcuni degli stessi benefici degli estrogeni, come ad esempio la diminuzione delle vampate di calore, la prevenzione dell’osteoporosi ed una naturale attenuazione dei problemi legati al ciclo.

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ed erbe. Il primo passo consiste nel migliorare la propria alimentazione limitando l’assunzione di cibi di produzione industriale, caffeina, alcol, farine raffinate e zuccheri. Frullati con integratori a base di proteine, uova e frutta secca a colazione, combinate con la giusta quantità di proteine da suddividere nei pasti principali, aiutano a bilanciare il metabolismo del glucosio, aiutando così l’equilibrio ormonale.


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GLI ORMONI SONO MESSAGGERI PRODOTTI DALLE GHIANDOLE DEL SISTEMA ENDOCRINO, CHE VIAGGIANO VERSO GLI ORGANI RECETTORI ATTRAVERSO IL SANGUE. POICHÈ RIVESTONO UN

MENOPAUSA In menopausa diventa difficile eliminare l’adiposità addominale. Ciò accade perché il grasso sul ventre contribuisce alla produzione di estrogeni che a loro volta proteggono le ossa dall’osteoporosi; ma l’effetto combinato dei cambiamenti ormonali nella donna, del metabolismo che rallenta e dello stress, contribuiscono spesso alla formazione di un’adiposità addominale ostinata. La classica ‘pancia’ è metabolicamente più attiva rispetto al grasso depositato in altre parti del corpo, perché provoca infiammazione e aumenta il rischio di malattie cardiache, ipertensione, ictus, cancro e diabete. Per affrontare questo tipo di grasso, sono necessari programmi personalizzati che spesso includono la combinazione di un ridotto consumo di carboidrati ed esercizio fisico. Al fine di gestire le vampate di calore, si consiglia di ottimizzare il livello di idratazione (2 lt di acqua da consumare durante la giornata), sostituire le bevande contenenti caffeina con tè alle erbe, come ad esempio la liquirizia ed il tè verde (utile anche per combattere l’eccesso di peso). La salvia, il trifoglio rosso ed i semi di sedano sono fonti sia di fitoestrogeni che di fitosteroli, composti di origine vegetale che aiutano a ridurre le vampate di calore e migliorano il sonno oltre ad influire positivamente sulla densità ossea.

RUOLO ESSENZIALE PER LA SALUTE PSICO-FISICA, ANCHE PICCOLI SQUILIBRI ORMONALI (TROPPI O TROPPO POCHI ORMONI PRODOTTI O ASSIMILATI) POSSONO PROVOCARE SQUILIBRI IN TUTTO IL CORPO.

Nel caso di insonnia, possono essere utili bevande rilassanti come camomilla, valeriana, melissa o passiflora. Le vampate di calore sono spesso associate ad episodi ipoglicemici (cali di zucchero nel sangue) che si verificano lontano dai pasti. La scelta di alimenti a basso indice glicemico (che rilasciano zuccheri nel sangue più lentamente) aiuta a modulare i picchi glicemici e quindi a controllare le vampate. I benefici sono maggiori se associati all’esercizio fisico e al corretto apporto proteico. Come già menzionato, mantenere una sana flora intestinale è essenziale per favorire l’assorbimento di fitoestrogeni (modulatori del livello di estrogeni nel corpo). Tra i cibi prebiotici, ossia quelli che forniscono nutrimento alla flora batterica, si raccomandano asparagi, porri, cipolle e aglio. Gli alimenti probiotici, invece, sono alimenti fermentati come yogurt e kefir. È importante assumere giornalmente proteine ​​di alto valore biologico per contribuire alla formazione degli enzimi necessari al metabolismo ormonale, come pesce biologico o selvatico, pollame ruspante, uova e carne magra bio. I semi di sesamo e le noci del Brasile (se provenienti dal Brasile contengono selenio, antiossidante che sostiene anche la funzione tiroidea), hanno diversi benefici per la menopausa, incluso un alto contenuto proteico.

Essenziali per contribuire ad una densità ossea sufficiente sono le vitamine D e K, il calcio ed il magnesio. Sindrome premestruale Latticini, glutine, zucchero, caffeina, alcol, stress e mancanza di esercizio fisico contribuiscono al peggioramento della sindrome premestruale. Molti sintomi della sindrome premestruale sono amplificati dall’effetto infiammatorio degli estrogeni. In questo caso, sono stati utilizzati con successo, per le loro proprietà antinfiammatorie, gli acidi grassi Omega 3 e Omega 6 sotto forma di acido gamma-linolenico (GLA). Anche il magnesio e la vitamina B6 apportano sollievo a chi soffre di sindrome premestruale ed in combinazione con lo zinco, contribuiscono alla sintesi della serotonina, neurotrasmettitore che regola umore, sonno e appetito. Le donne che presentano i sintomi della sinDrome premestruale hanno spesso carenza di vitamina D ed hanno livelli bassi di calcio con potenziali conseguenze sul funzionamento del sistema nervoso. Dopo essersi accertati dei valori della vitamina D nel sangue, si possono consigliare trattamenti per ridurre i sintomi. Bagni caldi prima di andare a dormire, massaggi, yoga, respirazione profonda o meditazione possono contribuire ad una riduzione dello stress e ad un equilibrio ormonale.


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L’EQUILIBRIO GASTROINTESTINALE e il protocollo delle 4 R A cura di Raffaella Quieti Cartledge - Nutrizionista

La salute dell’intestino è fortemente legata all’immunità. Circa il 70% delle cellule che contribuiscono al sistema immunitario si trova nell’intestino. Il microbioma (i batteri benefici che risiedono nel nostro intestino) è in costante comunicazione con il sistema immunitario, e gli indica come reagire a tossine ed agenti patogeni

Mantenere un intestino sano è quindi particolarmente importante in un periodo di epidemia causata da un nuovo virus. Ci sono molti fattori che possono provocare

disturbi delle funzioni intestinali, quindi mantenere la salute dell’intestino e alleviare i sintomi correlati può essere difficile. I sintomi possono variare da stitichezza, diarrea (o alternanza dei due) a flatulenza e gonfiore addominale. L’identificazione di possibili intolleranze alimentari ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio del sistema gastrointestinale e qualsiasi consiglio nutrizionale deve essere personalizzato.

Nonostante la struttura generale sia valida per tutti,l’approccio deve essere individualizzato e basarsi su sintomi specifici. Il programma delle 4R richiede tempo, impegno e perseveranza e le sue interpretazioni possono variare sostanzialmente.

IL PROTOCOLLO DELLE 4R:

Il primo passo consiste nel rimuovere i fattori che danneggiano il tratto gastrointestinale come intolleranze alimentari, infezioni batteriche, infezioni micotiche, parassiti, tossine, sostanze chimiche e lo stress. Alcuni batteri fermentano i carboidrati

Il protocollo quattro R (Rimuovere, Reintegrare, Re-inoculare e Riparare) fornisce una struttura che aiuta ad individuare e rimuovere le cause specifiche degli squilibri intestinali.

RIMUOVERE (alimenti non tollerati, agenti patogeni intestinali).


RIPRISTINARE (la flora batterica).

I composti antiparassitari più efficaci includono berberina, semi di pompelmo, assenzio e noce nera. La corteccia di psillio, la pectina di mele e il carbone attivo possono essere utili nella rimozione delle tossine intestinali. REINTEGRARE (dare supporto alla funzione digestiva). In questo passaggio, vengono reintegrati tutti quei fattori di cui si evidenza una carenza come gli enzimi digestivi. Una carenza enzimatica infatti, può compromettere la capacità digestiva e quindi l’assorbimento di nutrienti. Spesso si verificano anche un’insufficienza di produzione di succhi gastrici e conseguenti carenze nutrizionali.

Questa è la fase nella quale si ripristina la flora batterica intestinale. Il colon è ricchissimo di batteri che danno vita ad una relazione simbiotica con l’organismo che li ospita e che aiutano le funzioni digestive e immunitarie. Quando i batteri protettivi sono deficitari, cresce la presenza di batteri nocivi che alterano la funzione intestinale, provocano gonfiore e indeboliscono il sistema immunitario. Per alimentare e stimolare la crescita di batteri benefici che, a loro volta, limitano la proliferazione di quelli patogeni, è consigliato il consumo di asparagi, cipolla,

A seguito di un ciclo di antibiotici, i ceppi di probiotici consigliati sono lactobacillus acidophilus NCFM e Bifidobacterium lactis. RIPARARE (riparare ‘l’intestino permeabile’ poiché, altrimenti, potrebbe causare allergie e intolleranze). Il quarto e ultimo passo di questo processo è volto a ripristinare la funzionalità di barriera dell’intestino che, se compromessa, può causare il fenomeno dell’intestino permeabile. Il danno alla mucosa gastrointestinale può essere determinato dall’azione di agenti patogeni o da uno squilibrio della microflora che, a sua volta, può essere causato da consumo di alcol, da intolleranze alimentari, allergie o da altre condizioni infiammatorie. L’infiammazione danneggia l’intestino localmente ma può anche influenzare il corpo in maniera sistemica. Infatti, una maggiore permeabilità intestinale consente ai prodotti di scarto e ai metaboliti batterici di passare attraverso le giunture danneggiate (che normalmente mantengono le cellule strettamente collegate ed evitano questo passaggio) e provocando una reazione del sistema

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Lo zenzero e le erbe amare stimolano il Complesso Motorio Migrante (CMM), movimento gastrico peristaltico che si verifica tra i pasti e aiuta a metabolizzare le rimanenze di cibo non digerito. L’acido cloridrico, componente chiave dei succhi gastrici, facilita l’azione digestiva degli enzimi e potrebbe essere utilizzato come integratore se l’acidità di stomaco è insufficiente. La vitamina B6 e lo zinco sono cofattori nella produzione di acido gastrico.

Lo yogurt o il kefir contengono probiotici (batteri protettivi) dei ceppi lattobacillo, bifido e acidofilo. Bisogna tener presente, però che questi prodotti contengono spesso dello zucchero aggiunto che alimenta i batteri nocivi nell’intestino. Si raccomanda, quindi, di leggere gli ingredienti di cui sono composti.

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Alcuni enzimi digestivi di origine vegetale (bromelina dall’ananas e papaina dalla papaia) aiutano a metabolizzare il cibo, riducendo quindi la fermentazione che a volte si verifica nell’intestino e che provoca gonfiore e flatulenza.

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Oltre al glutine, anche altri alimenti possono causare sintomi all’apparato digerente: latticini (in particolare se contengono lattosio, poiché spesso l’intolleranza al lattosio sopraggiunge con l’avanzare dell’età) uova, soia, noci o crostacei. Le diete di eliminazione si basano sull’esclusione di alimenti specifici per un periodo determinato di tempo (che varia da un paio di settimane ad alcuni mesi) con la successiva reintroduzione graduale di un alimento alla volta. Ciò permette di determinare quale possa essere la causa che scatena una reazione. Tra gli alimenti che provocano intolleranze, spesso ci sono quelli ricchi di istamina. In caso di infezione o aumento della carica batterica, sono utili formule a base di erbe contenenti estratto di semi di pompelmo, acido caprilico, berberina e origano. L’olio di origano inibisce l’eccesso di microbi intestinali e l’acido caprilico contribuisce alla riduzione delle infezioni micotiche.

aglio e porro che contengono l’inulina, fibra prebiotica insolubile che nutre i batteri intestinali. Tuttavia, un’introduzione troppo tempestiva di prebiotici potrebbe alimentare eventuali infezioni da batteri patogeni.

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Anche pazienti non celiaci possono essere affetti da un’intolleranza al glutine (Non Celiac Gluten Sensitivity) che provoca una risposta immunitaria infiammatoria che può contribuire ai sintomi digestivi.

La secrezione di succhi gastrici può essere diminuita dall’uso di alcuni farmaci o da condizioni croniche come la celiachia o affezioni del pancreas o per cause legate alla genetica o ad una precedente gastroenterite. Un’integrazione di enzimi digestivi pancreatici, sali biliari e fosfolipidi (lecitine) possono contribuire a migliorare i sintomi digestivi.

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utilizzandoli come nutrimento. Pertanto una dieta a basso contenuto di carboidrati può contribuire a ridurre i sintomi di gonfiore addominale.


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immunitario. Inoltre, molti enzimi vengono attivati ​​ o prodotti nella mucosa intestinale. Quando questa viene danneggiata, la capacità di metabolizzare sostanze come lattosio e istamina viene compromessa.

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Alcuni soggetti che hanno subito danni alla mucosa intestinale, potrebbero non tollerare i probiotici fino a quando l’integrità intestinale non venga ripristinata (riparazione). La Glutammina, la Vitamina A, C, lo zinco e la liquirizia deglicerizzata (che non contribuisce ad alzare la pressione) possono contribuire al processo di riparazione di un intestino danneggiato. Anche la quercetina, che esercita anche un’azione antistaminica, migliora l’integrità delle giunture serrate nell’intestino. Tra i prodotti botanici che contribuiscono all’integrità dell’intestino si possono annoverare la corteccia di olmo rosso e i semi di Chia. Alimenti ad alto contenuto di istamina Alcol, cibi in salamoia o in scatola, formaggi stagionati, funghi, prodotti a base di carne affumicata, pesce, fagioli e legumi, frutta secca, semi e noci, cioccolatini e altri prodotti a base di cacao, aceto, piatti pronti, estratto di lievito, lievito, additivi (benzoato, solfiti , nitriti, glutammato). Coloranti alimentari. Frutta: banane, fragole, pomodori, ananas, mango, lampone, pompelmo, avocado, mandarino Verdure: spinaci, zucca, melanzane Tè verde e nero non sono raccomandati in quanto bloccano l’enzima diammina ossidasi, noto anche come istaminasi, che metabolizza l’istamina. Alimenti a basso contenuto di istamina Carni fresche, pesce fresco, tuorlo d'uovo, frutta fresca (eccetto quelle sopra elencate), verdure fresche (eccetto quelle sopra elencate), cereali, prodotti alternativi a quelli caseari, oli da cucina, olio di semi di lino biologico, erbe a foglia verde, tisane (menta piperita, zenzero, finocchio)

Per prevenire il ripetersi della condizione sono di importanza fondamentale uno stile di vita sano e la modulazione dello stress. LE PROTEINE IDROLIZZATE DEL LATTE E LA TAENINA HANNO ENTRAMBI DIMOSTRATO UTILITÀ NEL DARE SUPPORTO AD UNA SANA REAZIONE ALLO STRESS. Gran parte della nostra salute dipende

dallo stato del nostro intestino. Dato il gran numero di pazienti che soffrono di sintomi intestinali e la quantità di farmaci prescritti, è utile proporre un intervento strutturato, in grado di affrontare il problema alla radice. Il programma 4R rappresenta un protocollo di intervento valido e completo che può aiutare a ripristinare la funzionalità gastrointestinale ottimale.


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IL RINFORZO

IMMUNITARIO A cura di Salugea Federica De Santi e Cristina Bernagozzi - Naturopate

“boost” al nostro organismo

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I 6 consigli per dare un

Il periodo che abbiamo passato e che per molti di noi è ancora in corso ci ha messo molto a dura prova. Le nostre difese immunitarie, ma in generale, il nostro organismo è stato sottoposto a stimoli importanti tra cui lo stress. ______________________________________________ Ora più che mai, anche se la situazione sembra stia rientrando, è importante mantenere alta la guardia in particolare per le difese immunitarie. “Come sempre, oltre a mettere in pratica tutte le indicazioni governative ricevute, prevenzione e sostegno delle difese immunitarie sono le prime azioni da mettere in atto per proteggere la nostra salute e quella dei nostri cari. Avere le difese immunitarie forti e vigili significa che il nostro organismo sarà più pronto ad affrontare e contrastare qualsiasi agente esterno”. È per questo che Federica de Santi e Cristina Bernagozzi, Naturopate, hanno messo a punto sei consigli da seguire nel corso della giornata per garantirsi un sistema immunitario in piena forma. 1) SUCCO DI ACEROLA La forma liquida rende i nutrienti di questo frutto velocemente assimilabili. L’Acerola supporta le naturali difese dell’organismo in quanto è naturalmente ricca di Vitamina C

e ne contiene fino a 50 volte in più delle arance. Per supportare al meglio il nostro sistema immunitario, bisogna assumerne almeno 25 millilitri al giorno, preferibilmente al mattino e aspettare 15/20 minuti prima di fare colazione. 2) ESTRATTO DI GOJI Il Goji contiene antiossidanti che sono il carburante delle cellule ma non solo, apporta vitamine (A e C), tanti sali minerali e aminoacidi fondamentali per tutto l’organismo. In questo modo sosterremo anche le energie e la stanchezza tipica di questa stagione. Il momento migliore per l’assunzione è a metà mattina e metà pomeriggio. 3) DKE + MAGNESIO La vitamina D è fondamentale perché contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario, rendendolo subito pronto ad agire e a “reagire” agli attacchi esterni e a migliorare la prevenzione dalle infezioni. L’ottimale integrazione di Vitamina D si ha assumendone almeno 1500 - 2000 UI al giorno, in forma di Vitamina D3, la più assimilabile e funzionale per l’organismo


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6) Concludiamo dicendo che chi ben comincia è a metà dell’opera! Al mattino è sempre bene iniziare la giornata con un bicchiere d’acqua calda nel quale è stato spremuto il succo di un limone e 3 gocce di olio d’oliva. In questo modo uniamo un’azione depurativa e alcalinizzante del sangue al risveglio del metabolismo, evitando così i picchi glicemici durante la giornata.

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Anche in questo caso in forma liquida per una veloce assimilazione. Il Sambuco agisce positivamente sulla fluidità delle secrezioni bronchiali e sulla funzionalità delle prime vie respiratorie.

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Gli Omega 3 sono potentissimi antinfiammatori e perfetti per la gestione di normali livelli di lipidi, ossia i grassi nel sangue. Ma limitarsi solo a questi benefici sarebbe come dire osservare solo la punta dell’iceberg. Gli Omega 3 sono importanti per una buona salute del cuore, della vista, della memoria, come contrasto ai dolori articolari...

5) SUCCO DI SAMBUCO

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4) OMEGA 3

Il miglior Omega 3 disponibile è quello proveniente dal Krill, un piccolo crostaceo dei mari dell’Antartico. È il più consigliato perché non mangia altri pesci e ha un ciclo di vita breve, quindi la sua concentrazione di metalli pesanti e inquinanti è praticamente pari a zero. Inoltre, l’Omega 3 proveniente dal Krill è molto più biodisponibili di quello del pesce, cioè il suo quantitativo di EPA e DHA entra molto velocemente nelle cellule a differenza di quello del pesce. Gli studi mostrano che gli Omega 3 del Krill sono fino a 4 volte più potenti. Il momento migliore per l’assunzione di questi integratori è dopo mangiato, a stomaco pieno.

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umano. Alcuni integratori poi la forniscono di origine vegetale e non sintetica, cosa che permette di aumentarne la naturalità. Occorre infine porre attenzione al fatto che, dato che la Vitamina D aumenta la tendenza del Calcio a cristallizzare sulle ossa e su altri tessuti connettivi, nel lungo periodo, potrebbe aumentare il rischio di calcificazione arteriosa. È quindi indispensabile abbinare alla vitamina D anche la vitamina K e il Magnesio, che operano nell’organismo come regolatori di questo fenomeno: impedendo al calcio di depositarsi nelle arterie, indirizzandolo soprattutto verso le ossa e i denti. Ma non solo: il Magnesio è importantissimo perché ci aiuta a sostenere il nostro umore, che in questo momento è messo a dura prova. Il momento migliore per l’assunzione è durante i pasti: la Vitamina D è liposolubile, ciò significa che ha bisogno di grassi per essere assorbita al meglio.


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LIPEDEMA

NON UN SEMPLICE INESTETISMO MA UNA SERIA PATOLOGIA

Intervista al Dott. Nikola Drmac Medico specialista in dermatologia, dermatologo laserista

CHE COSA È LIPEDEMA? Il lipedema (o lipoedema) è una malattia progressiva, cronica, esteticamente molto fastidiosa per chi ne soffre, che colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile. Questa malattia è caratterizzata da un accumulo abnorme di grasso sottocutaneo nelle gambe e non soltanto; in particolare, l’area interessata va dai glutei alle caviglie escludendo i piedi. Lo si potrebbe definire come disturbo ereditario della distribuzione del tessuto adiposo. Spesso la patologia viene confusa con l’obesità, ma si tratta di due patologie distinte. Per che è poco conosciuto? Il lipedema è abbondantemente sotto diagnosticato poiché non esistono esami specifici del sangue o test diagnostici specifici per riconoscerla e presenta somiglianze cliniche con il linfedema e l’obesità con le quali spesso è confusa. Uno studio epidemiologico ha determinato un’incidenza dell’11% e il 13% nella popolazione femminile nei paese occidentali, mentre sembra quasi assente in Asia. Il tipico segno che me lo fa sospettare è la caratteristica caviglia sottile con il gradino, più o meno accentuato, in base allo stadio, al livello dei malleoli. Inoltre spesso le pazienti hanno una vitta sottile e magari un seno piccolo (inusuale nella obesità). Quale è la causa e come si sviluppa? L’eziologia del lipedema è ancora sconosciuta anche se si sospetta una causa genetica. Sono comuni i casi di familiarità. Nella patogenesi del lipedema è incluso un coinvolgimento ormonale, metabolico o infiammatorio. Il lipedema viene classificato in 4 stadi in base alla distribuzione

e all’aspetto del deposito adiposo; il quarto stadio corrisponde a quello più avanzato con evoluzione di lipolinfedema. Cosa succede sotto la pelle in lipedema? Il grasso del lipedema e l’estrogeno-dominanza Il grasso che interessa gli arti inferiori di chi soffre di lipedema è particolare. 
In primis, è caratterizzato da microaneurismi (segno precoce della malattia), ossia piccole perdite nei vasi che irrorano questa sede di tessuto adiposo. Inoltre, il tessuto stesso è estremamente infiammato, con cospicua presenza di macrofagi e ampia presenza di citochine proinfiammatorie: per questo motivo uno dei cardini della dieta (e dell’integrazione a supporto) è proprio il meccanismo antinfiammatorio. Quella che, tuttavia, è la peculiarità più problematica è la seguente: le cellule del grasso lipedemico sono particolarmente sensibili ai livelli di glucosio circolanti e ai minimi innalzamenti insulinemici, tale per cui sono in grado di accrescersi enormemente a fronte di variazioni minime della glicemia. Per intenderci: se una persona senza lipedema per una settimana mangia più carboidrati rispetto al solito tenderà ad accumulare 1-2 kg di ritenzione di liquidi, che scompariranno rapidamente a seguito di giorni più “puliti” dal punto di vista dell’alimentazione e un po’ di attività fisica in più. Invece, a parità di sgarri, chi soffre di lipedema potrebbe accumulare il doppio del peso, tutto localizzato su cosce e glutei (mentre normalmente il grasso di recente accumulo si immagazzina sulla pancia) e, quel che è peggio, non riuscirà a smaltire tanto facilmente il peso accumulato. Altro grosso problema del grasso del lipedema ha a che fare con l’estrogeno-dominanza, che alcuni studiosi pongono tra le cause (e non tra le conseguenze) della patologia. Le donne in età fertile producono estrogeni in due distretti: a livello di ovaie, e a livello di tessuto adiposo. Gli estrogeni prodotti dal grasso possono creare un circolo vizioso che peggiora le possibilità di un dimagrimento efficace: da una parte bloccano la deplezione stessa del grasso (ossia fanno da “ostruzione” alla liberazione di grasso dalle cellule adipose), dall’altra interferiscono con alcuni ormoni che regolano l’appetito e il dispendio energetico, aumentando la fame e diminuendo il metabolismo basale.


Tra sintomi del lipedema figura in primo luogo l’accumulo di grasso negli arti inferiori, dai fianchi alle caviglie. L’aspetto estetico però non è il solo risvolto negativo di questa patologia: il lipedema è infatti molto doloroso, sia a riposo sia durante il movimento. L’accumulo di grasso (generalmente a forma di cuscinetti che premono sulle articolazioni) può essere così consistente da impedire la normale deambulazione. Ecco nel dettaglio i sintomi del lipedema:

Per la cura del lipedema non esiste consenso su un piano di trattamenti ma alcune strategie possono risultare utili per la prevenzione e la gestione dei sintomi. Il trattamento del lipedema richiede un approccio multidisciplinare che include:

-Segno di Stemmer negativo (è possibile sollevare una plica cutanea sul secondo e terzo dito del piede); -Gonfiori simmetrici (il lipedema è sempre simmetrico e si presenta come alterazioni “a colonna” e deformità delle gambe. Se le alterazioni si diffondono verso il basso, si parla di “fenomeno dei pantaloni alla zuava”, perché le deformità terminano sempre alle caviglie, ricoperte tuttavia da lembi di tessuto adiposo); -Dolore al tatto e alla pressione; -Dolore pungente; -Presenza frequente di teleangectasia sulla parte esterna della coscia; -Suscettibilità ai lividi; -Anamnesi familiare; -Pelle morbida, nodulare e presenta tipici affossamenti

-approccio nutrizionale (sul aspetto antiinfiammatorio e antiedemigeno) -terapia compressiva (per ridurre gli accumuli giornalieri dei liquidi) -trattamenti drenanti ( scopo di ridurre il carico pressorio su tutte le angectasie vascolari venose e linfatiche nei distretti colpiti) Nel mio centro lo affrontiamo con delle sedute di Velashape III della Candela utilizzando una combinazione di radiofrequenza, massaggio e laser a infrarosso. Con questa combinazione miglioriamo notevolmente il drenaggio dei liquidi accumulati e la riduzione dei volumi grazie ai liquidi eliminati. Certamente i parametri sono modificati rispettando le caratteristiche della gamba con il lipedema come, riduzione al minimo dell’azione meccanica dei rulli (per evitare ulteriore danno sulla componente vascolare), aumento di infrarosso e riduzione della RF nelle prime sedute e migliorando del quadro progressivo aumento dei parametri (eccessivo riscaldamento grazie ai troppi liquidi presenti durante le prime sedute). Infine è inutile dire che la precoce diagnosi sta alla base di una buona qualità di vita con lipedema per che gli ultimi stadi della malattia sono veramente difficili da gestire.SS

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TRATTAMENTO

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SINTOMI


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ANNO 8 - n. 19 / 2020

SPECIALE

S U R I V A N O R O C #COVID19 intervista esclusiva a

PROF. CAMILLO

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intervista di copertina speciale

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IL CIRCOLO DELLA VITA:

il cordone ombelicale di un neonato potrebbe salvare la vita ad oltre 10.000 pazienti con sintomi gravi di COVID-19

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A curadi RA

A cura di Raffaellla Quieti Cartladge

L’utilizzo, da parte del Prof. Camillo Ricordi dell’Università di Miami e del suo team, di cellule staminali mesenchimali del cordone ombelicale per il trattamento di casi gravi di COVID-19


Il COVID-19 è un virus altamente contagioso che può provocare una grave infiammazione polmonare, rendendo la respirazione difficile e insufficiente. Quando i livelli di ossigeno nella circolazione sanguigna scendono pericolosamente, gli organi vitali smettono di funzionare. Nei casi gravi, il tempo medio tra il primo sintomo e la morte di COVID-19 è di due settimane. L’eccesso di infiammazione e la riposta immune che si verifica può prendere una forma simile a una patologia autoimmune ossia una reazione contro i tessuti dell’organismo stesso, con conseguente danno dell’endotelio polmonare dei vasi e micro vasi che provoca micro embolie. Il corpo umano reagisce a tali micro trombosi attivando la plasmina, enzima predisposto allo scioglimento dei coaguli. Ma questo enzima finisce per potenziare ancora di più il virus, rendendolo maggiormente infettivo e virulento, in una reazione a catena. Per cui è importante fornire terapie combinate che includano anticoagulanti e antinfiammatori. Le cellule staminali possono essere paragonate ad una tecnologia che fa uso di bombe intelligenti: possiedono un’azione anti-infiammatoria che allo stesso tempo modera la risposte del

Oltre all’Italia, il suo team sta realizzando questo trial con altri gruppi nel resto del mondo ? Il nostro team è multidisciplinare e internazionale. Al momento sono in contatto con team da tutto il mondo. In Cina hanno utilizzato cellule dal cordone ombelicale e in Israele hanno avuto risultati incoraggianti con l’utilizzo di cellule mesenchimali

In Italia siamo in contatto con il Prof. Massimo Dominici all’università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che sta coordinando un gruppo di 5 centri, nei quali condurranno ricerche per confrontare l’efficacia delle cellule mesenchimali staminali di diverse origini (da tessuto adiposo, placenta o midollo osseo). In linea con il nostro spirito di collaborazione senza frontiere, il nostro protocollo è già disponibile online sul sito di CellR4.org la rivista ufficiale della fondazione Cure Alliance che sostiene il nostro trial. Chiunque può scaricare le informazioni inerenti alle caratteristiche delle cellule, per facilitare la condivisione con gruppi che vogliono testare terapie simili in tutto il mondo. È un’iniziativa accademica, no-profit altamente collaborativa che mira a creare una sorta di banca di queste cellule, a titolo gratuito nella maniera più rapida ed efficiente possibile. Il nostro trial è limitato a 24 pazienti ma ci stiamo organizzando per far crescere le cellule in numero sufficiente per distribuire dosi ad un gran numero di ospedali in America. Tra tre mesi scopriremo l’esito nostro trial. Siamo ottimisti e crediamo di essere sulla strada giusta. Se per i casi più gravi si potranno usare le cellule staminali mesenchimali, cosa si puo’ fare come prevenzione, migliorando magari le nostre difese o resistenza al virus ? Nell’attesa di un vaccino efficace e sicuro, e

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Negli USA interagisco con le Università di Stanford e Harvard, e corrispondiamo con altri centri di studio in Sud America ed Europa.

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Cercando su clinicaltrials.gov, il database di trial clinici internazionali, si osserva come ci siano più di 9.000 trials clinici internazionali in corso che riguardano cellule staminali, mentre ce ne sono solo 71 sul Covid -19. Il nostro è l’unico studio pilota condotto in Florida. Nel cordone si trovano cellule mesenchimali staminali che sono state già approvate per la sperimentazione nella malattia di Alzheimer e nel diabete di tipo uno. Il mio team ne fa uso da 15 anni per i nostri trial clinici per il diabete di tipo uno, trapianti di rene e per l’Alzheimer in collaborazione con il dipartimento di neurologia dell’Università di Miami. Nel caso di diabete o patologie renali però, l’uso di cellule staminali mesenchimali presenta un ostacolo: se iniettate endovena, il primo filtro è quello polmonare, dove il 95% delle cellule iniettate nei pazienti resta intrappolata, obbligandoci a dirottare tali cellule per via arteriosa verso l’organo target. Ma nel nostro caso l’organo target è il polmone e quindi il trial non richiede altri interventi chirurgici per indirizzare queste cellule altrove. Naturalmente non abbiamo interrotto la nostra battaglie per curare il diabete di tipo uno anche se al momento il nostro team di produzione di cellule staminali è stato convertito alla finalità di generarne principalmente per i trials sul Covid-19.

staminali della placenta. Il loro successo dovrà essere confermato tramite trials randomizzati prospettici per verificare i risultati iniziali.

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Come agiscono le cellule staminali mesenchimali sulla progressione grave del Covid-19 ?

Prof. Ricordi per quale motivo il vostro centro sul diabete è all’avanguardia per l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali nel Covid-19 ?

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Stiamo sperimentando un intervento autorizzato dall’FDA (Food and Drug Administration negli USA). Si tratta di un *trial clinico randomizzato prospettico che mira a verificare la sicurezza e l‘efficacia di trattamenti che utilizzano cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale di neonato. A seguito di un parto, il sangue cordonale viene talvolta crio-preservato per utilizzo futuro, ma il cordone ombelicale stesso, composto da un tessuto ricchissimo di cellule staminali (in grado di fornire più di 10.000 dosi di staminali) viene generalmente scartato insieme alla placenta.

sistema immunitario (vengono infatti usate per patologie autoimmuni come il diabete, il lupus ecc.). Sono inoltre dotate di un’azione anti-microbica, antibatterica e antivirale, oltre a promuovere la riparazione e rigenerazione dei tessuti danneggiati.

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Prof. Ricordi quale tipo di intervento sta sperimentando per il Covid-19 presso l’università di Miami in Florida?


intervista di copertina

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CAMILLO RICORDI, MD, Stacy Joy Goodman Professore di Chirurgia, Medicina, Ingegneria Biomedica, Microbiologia e Immunologia all’Università di Miami (UM), in Florida, dove dirige il Diabetes Research Institute e il Centro Trapianti di Cellule. Il Prof. Ricordi ha ricoperto il ruolo di Head of the cGMP (Current Good Manufacturing Practices) Advanced Cell and Biologic Product Manufacturing Facility (dal 1993 ad oggi), finanziato dal NIH (National Institute of Health), per la ricerca e le applicazioni cliniche presso la Università di Miami, negli Stati Uniti e nel mondo. Ricordi ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi tra i quali il World Prize in Chirurgia (Università di Ginevra) per lo sviluppo di una tecnologia che ha contribuito in modo significativo al progresso della chirurgia e l’eccezionale Scientific Achievement Award dell’American Diabetes Association. Ricordi è Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana (Ordine al Merito). È inoltre membro della National Academy of Inventors, USA, e del Consiglio Superiore della Sanità (organo del Ministero della Salute Italiano). È riconosciuto come leader mondiale nei trapianti di cellule e ha condotto numerosi studi clinici utilizzando UC-MSC in pazienti con diabete di tipo 1, trapianti di organi e Alzheimer, condotti negli ultimi 20 anni. Gli sono stati assegnati 27 brevetti per invenzioni in campo medico. Ricordi ha la supervisione, guida e direzione generale di questo studio sul Covid 19. Condurrà un team di investigatori presso l’Università di Miami - Miller School of Medicine.

*trial randomizzato: ogni soggetto dello studio è assegnato in modo casuale (random) a ricevere uno fra i trattamenti in studio oppure il placebo. Prospettico : studio nel quale i pazienti sono inclusi a partire dal momento in cui si decide il suo inizio.


In attesa di conferme scientifiche rigorose e in considerazione della sicurezza delle molecole descritte, intanto sia io che altri colleghi e collaboratori a rischio di contagio, stiamo seguendo questi suggerimenti di buon senso, per mantenere il nostro sistema immune “in forma” (Fit4Pandemics), e non rappresentano in alcun caso una terapia del COVID19.

La Cure Alliance, un’organizzazione no-profit con sede negli Stati Uniti (www.thecurealliance.org), insieme alla sua organizzazione gemella in Italia, Fondazione Cure Alliance ONLUS, la famiglia Barilla, il Gruppo Barilla, la DRIF (www.diabetesresearch.org) e NABTU (North America’s Building Trades Unions) sta lanciando una campagna di raccolta fondi per sostenere uno sforzo internazionale per i test clinici di una terapia cellulare da tessuto del cordone ombelicale neonato scartato, per il trattamento di casi potenzialmente letali di malattia di Coronavirus 2019 (COVID-19).

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comunque anche dopo il vaccino, stiamo lanciando un’iniziativa “Fit4Pandemics” (in forma per le pandemie), su come preparare il nostro organismo a resistere meglio alle infezioni virali come quelle da coronavirus, e in caso di infezione come diminuire il rischio di sviluppare casi più gravi. In pratica si tratterebbe di potenziare le nostre difese immunitarie, modulando allo stesso tempo le reazioni infiammatorie e immunitarie esagerate, che possono portare a una serie di problemi, dall’autoimmunità alle reazioni iper-infiammatorie e iper-immuni presenti nei casi più gravi di COVID19. Ci stiamo concentrando su dieta, stile di vita e supplementi che possano aiutarci a prevenire le infezioni, o non contrarre infezioni che possano provocare gravi danni. Quello che riporto non è sicuramente una ricetta medica o il risultato di uno studio randomizzato prospettico, ma è quello che sto facendo io, assieme a altri colleghi che come me sono più esposti al contagio perchè lavorano in unità COVID19 o su protocolli terapeutici e campioni infettati da analizzare. Le molecole che stiamo considerando hanno dimostrato proprietà anti-infiammatorie, modulanti la risposta immune, antiossidanti, antinvecchiamento, antimicrobiche, o che prevengano l’eccessiva aggregazione piastrinica (iper-coagulazione). La lista comprende Vitamina D, Vitamina C (liposomiale), Omega3 (EPA+DHA), Zinco e polifenoli, combinati a una sana dieta mediterranea, antiinfiammatoria con riduzione di cibi ricchi in Omega6, favorendo cibi ricchi in Omega3, e moderato esercizio fisico. Recentemente stiamo studiando SIRT500 una combinazione particolarmente potente di analoghi e precursori del resveratrolo combinati con altre molecole protettive, che inizialmente erano considerate soltanto in ambito antiaging, ma che sorprendentemente stanno dimostrando un’azione di potenziamento della secrezione insulinica e anche protettiva contro i coronavirus. I risultati non sono ancora stati pubblicati in riviste “peer reviewed”, ma confermano dati ottenuti in letteratura con molecole analoghe. Verifiche scientifiche rigorose, sono in corso a Miami (diabete) e Roma (coronavirus e COVID19).


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Protocollo di

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COVID 19

A cura della redazione

Possibile predire la gravità della polmonite da nuovo Coronavirus e dunque la prognosi. Uno strumento per l’intervento diagnostico e terapeutico messo a disposizione di chiunque voglia utilizzarlo. Il Professor Mauro Minelli ha illustrato come si è giunti all’individuazione del nuovo protocollo partendo dagli studi e dalle sperimentazioni dei colleghi cinesi e messo a punto grazie ad una efficace sinergia tra competenze diverse. UN PROTOCOLLO RAPIDO ED ECONOMICO CHE POTRÀ OFFRIRE UN NUOVO IMPORTANTE CONTRIBUTO AI PERCORSI DI DIAGNOSI E DI CURA FIN QUI GIÀ ADOTTATI NELL’INFEZIONE DA NUOVO CORONAVIRUS. “Partendo dagli studi pubblicati dai ricercatori cinesi e considerando le loro successive applicazioni che, in Italia, sono state efficacemente attuate presso

l’Ospedale “Pascale” di Napoli, abbiamo valutato la possibilità di analizzare il comportamento di alcune sostanze chiamate citochine - che, nelle infezioni respiratorie da nuovo Coronavirus, funzionano come segnali di amplificazione delle dinamiche infiammatorie che stanno alla base delle complicanze polmonari della malattia” – dice Mauro Minelli, Immunologo Clinico, referente per il Sud Italia della Fondazione Medicina Personalizzata e Professore straordinario di Igiene presso l’Università Telematica Pegaso, che ha fornito il primo input all’attuazione del progetto. - “In particolare l’aumento nel sangue di due di queste sostanze, la Interleuchina 6 (IL 6) e il recettore della Interleuchina 2 (IL-2R), può far capire ai medici l’evoluzione e la gravità della polmonite da nuovo Coronavirus, consentendo anche di prevedere un impiego più razionale e personalizzato dei nuovi farmaci orientati proprio contro l’IL6. Le metodiche diagnostiche sono di tipo immunoenzimatico e prevedono il dosaggio di IL6 e di IL-2R in modo altamente sensibile con tempi di risposta di poche ore (2 – 3 ore), per un costo di circa 13 euro per paziente” – aggiunge Minelli. Inoltre allo scopo di condividere i dati

ottenuti con la rete dei ricercatori italiani e internazionali, il nodo nazionale dell’Infrastruttura Europea ELIXIR per le Scienze della Vita, coordinato dal Professor Graziano Pesole (Biologo Molecolare dell’Università di Bari e dell’IBIOMCNR), che ha fattivamente contributo alla messa a punto delle specifiche procedure di laboratorio del nuovo protocollo, si impegna a renderli fruibili in rete sulla piattaforma ELIXIR in modalità coerenti con le direttive GDPR, allo scopo di favorire l’elaborazione di modelli diagnostici più efficienti ed affidabili per l’elaborazione di protocolli di medicina di precisione. “Siamo stati sollecitati a verificare la fattibilità di questo protocollo – spiega il Professor Graziano Pesole – e abbiamo valutato che l’Interleuchina 6 può essere dosate in modo semplice. Si tratta di un test peraltro economico, del costo di circa 10 euro, ed anche rapido: sono necessarie circa tre ore per analizzare i campioni di 40 pazienti alla volta. Ed è un test che è già nella disponibilità di tutti i laboratori. Questo potrebbe essere un aiuto rilevante per focalizzare l’intervento terapeutico precoce soprattutto per abbattere le terapie intensive”.


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Una dichiarazione di guerra

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agli stati infiammatori

Il Dott. Barry Sears, inventore della famosa dieta anti-infiammatoria a Zone e Presidente della Fondazione per la Ricerca sull’Infiammazione (USA), spiega come uno stato infiammatorio irrisolto sia la causa primaria delle malattie croniche. Autore di libri divenuti bestseller in tutto il mondo, tradotti in 23 lingue, il Dott. Sears consiglia, per la lotta contro l’infiammazione - inclusa quella derivante da infezioni virali come il Covid-19 - una dieta specifica da utilizzare come un ‘potente farmaco’. A cura di Raffaella Quieti Cartladge - Nutrizionista

Dott. Sears, cos’è esattamente l’infiammazione? L’infiammazione è la risposta del nostro corpo a qualsiasi tipo di danno subito. Si possono distinguere due fasi del processo infiammatorio: la prima in cui il nostro sistema immunitario deve innescare il processo infiammatorio per bloccare le conseguenze della lesione subita. La seconda in cui questo processo deve essere disinnescato, per poter riparare i danni ai tessuti causati dall’infiammazione stessa. Se la risposta infiammatoria iniziale non è del tutto conclusa, può diventare essa stessa una nuova fonte di infiammazione cronica di bassa portata, al di sotto della percezione del dolore. Questo tipo di infiammazione è fortemente associata a molteplici stati patologici cronici, inclusi disturbi metabolici (obesità e diabete), cardiovascolari, autoimmuni e neurodegenerativi, nonché il cancro. Quali sono alcune delle lesioni che causano l’infiammazione? I tipi di lesione che possono causare

una risposta infiammatoria iniziale sono incredibilmente vari. Possono essere lesioni fisiche (interne ed esterne), determinate da invasioni batteriche e virali, eccesso di formazione di radicali liberi, chirurgia, farmaci e stress (fisico, emotivo e ambientale). Il nostro fisico è regolarmente sottoposto a danni che scatenano stati infiammatori. Per rimanere in salute ottimale è quindi necessario ‘spegnere’ del tutto tali focolai. Come reagisce il nostro corpo quando si scatena un’infiammazione?

da una complessa interazione di ormoni e geni specifici che riducono l’infiammazione in corso e riparano il tessuto danneggiato. Questa seconda fase è conosciuta come la risposta risolutiva. La guarigione del tessuto danneggiato avviene solo quando le due fasi, quella infiammatoria iniziale e la fase di risposta risolutiva sono bilanciate. In sostanza, una risposta infiammatoria iniziale è necessaria per sopravvivere, ma per tornare ad uno stato di equilibrio, deve essere controbilanciata da una risposta risolutiva adeguata. Come si sviluppano le malattie croniche?

I segni tipici dell’infiammazione sono gonfiore, arrossamento, febbre e dolore. Queste risposte classiche sono causate da mediatori infiammatori molecolari chiamati eicosanoidi e citochine, fondamentali per la determinazione di una risposta infiammatoria acuta. La loro sintesi è una conseguenza dell’attivazione del principale interruttore genetico dell’infiammazione presente in ogni cellula. La disattivazione dell’infiammazione è invece un processo molto più complicato rispetto alla sua attivazione. La fase di risoluzione è gestita

A differenza delle malattie infettive, le malattie croniche si sviluppano nel corso di anni, se non decenni. Questa tempistica è dovuta al fatto che le malattie croniche sono spesso la conseguenza di danni arrecati ad organi specifici nel corso di anni, a causa di una mancata risposta risolutiva. Spesso la lesione che ha provocato il danno tissutale iniziale si è conclusa, ma la guarigione incompleta del danno provocato dall’infiammazione stessa,


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L’infiammazione irrisolta, riscontrata in presenza di obesità e diabete, inibisce la risposta risolutiva. In questi casi si verifica anche un aumento dei livelli di mediatori infiammatori (citochine) nel sangue. Il Covid-19 provoca la produzione di citochine con una loro crescita esponenziale determinando quella che viene definita una “cascata di citochine”. Questo termine medico descrive il motivo dell’aumento delle complicanze e della mortalità nei pazienti con Covid-19. Di conseguenza, si potrebbe affermare che le complicanze gravi riscontrate nei pazienti con Covid-19 possono essere la conseguenza di una risposta risolutiva bloccata.

La nutrizione che favorisce la risposta risolutiva si basa sui principi delle 3 R: Riduzione, Risoluzione e Riparazione. Innanzitutto, è necessario ridurre l’infiammazione eccessiva seguendo i principi dalla dieta a zone, da me sviluppata più di 30 anni fa. Si tratta di una dieta personalizzata, a basso indice calorico, con adeguato contenuto di proteine, povera in carboidrati (ma ricca di fibre fermentabili) e una quantità di grassi limitata (specialmente i grassi saturi e Omega-6 che favoriscono l’infiammazione). Tuttavia, ridurre l’infiammazione è solo il primo passo verso la guarigione. La risoluzione dell’infiammazione richiede che nella dieta vi siano livelli adeguati di acidi grassi omega-3 che generano le risolvine, ormoni scoperti recentemente, che disattivano l’infiammazione. Si possono introdurre quantità sufficienti di omega 3 consumando pesce azzurro come sardine, acciughe o salmone. In alternativa, si possono usare integratori di acidi grassi omega-3. Il passaggio finale della risposta risolutiva che permette di riparare i danni provocati

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dall’infiammazione, è il più complesso. Questo processo è controllato dal principale interruttore genetico del metabolismo, noto come la proteina chinasi AMPK. l’AMPK può essere attivata grazie all’assunzione di polifenoli. I polifenoli sono composti che danno colore a frutta e verdura. Per ottenere abbastanza polifenoli senza eccesso di zuccheri (che inibiscono l’AMPK) è necessario consumare 8-10 porzioni al giorno di verdure non amidacee (come le patate). Gli integratori di polifenoli possono aiutare a fornire le quantità necessarie per attivare questa proteina fondamentale per il processo di riparazione dei danni causati dall’infiammazione. Adottare una nutrizione che favorisca una risposta risolutiva interna richiede disciplina e dedizione. In assenza di una solida risposta risolutiva, ci sono maggiori probabilità di sviluppare malattie croniche in età precoce, ed essere soggetti ad una resistenza limitata alle infezioni virali.

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Dott. Sears, perché alcune precondizioni come l’obesità e il diabete, aumentano la mortalità del Covid-19?

Quali sono i principi della nutrizione che favoriscono la risposta risolutiva?

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continua ad agire come se fosse una nuova fonte di infiammazione con conseguente cronicizzazione della patologia. In questa fase il paziente viene generalmente sottoposto ad un uso protratto di farmaci per alleviare i sintomi della conseguente patologia cronica (o altre comorbidità).


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IL DOTT. SEARS E LA NUTRIZIONE CHE FAVORISCE LA RISPOSTA RISOLUTIVA

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Il Dott. Sears ha dedicato più di 40 anni alla ricerca dell’interferenza che gli alimenti hanno sui nostri ormoni e dell’influenza dei geni coinvolti nell’accendere e spegnere l’infiammazione. La dieta anti-infiammatoria a Zone, finalizzata alla riduzione dell’infiammazione, si basa sui principi seguenti per ogni pasto principale : • Proteine: un terzo del contenuto del piatto. Favorire le proteine ​​magre, approssimativamente delle dimensioni e dello spessore del palmo della mano. Le fonti proteiche possono includere albume, pesce, pollame, carne magra o latticini a basso contenuto di grassi. Questa quantità di proteine ​​aiuterà a contenere la fame per 4-5 ore stabilizzando il livello di glucosio nel sangue. • Carboidrati: 2/3 del piatto ad ogni pasto, composti da verdure colorate non amidacee con quantità limitate di frutta, per prevenire il consumo eccessivo di glucosio che a sua volta inibisce l’attività dell’AMPK. • Grassi: aggiungere quantità limitate di grassi monoinsaturi che si trovano in olio d’oliva, avocado o mandorle. INTEGRATORI - ACIDI GRASSI OMEGA-3 Per generare gli ormoni risolvine preposti all’eliminazione dell’infiammazione residua, è spesso necessario integrare la dieta a zone con integratori di acidi grassi omega-3. I livelli di acidi grassi omega-3 adeguati sono determinati dal rapporto tra acido arachidonico (da cui derivano gli eicosanoidi) e acido eicosapentaenoico (da cui derivano le risolvine) nel sangue. POLIFENOLI Per ottenere livelli adeguati di polifenoli nel sangue, in modo da attivare la proteina AMPK, che permetta il passaggio finale della risposta di risoluzione, sarà necessario integrarne l’assunzione. Questi polifenoli possono essere concentrati sotto forma di estratti a basso contenuto di glucosio. I livelli necessari possono essere determinati dal tasso di emoglobina glicosilata (HbA1c) nel sangue.


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“Covid-19 & Cuore” un portale a supporto dei cardiopatici affetti dal virus.

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I SOGGETTI CON MALATTIE CARDIOVASCOLARI PREGRESSE E FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE POSSONO AVERE UN RISCHIO PIÙ ALTO DI AMMALARSI DI COVID-19 OLTRE CHE UNA PROGNOSI PEGGIORE. Sebbene nella maggior parte dei casi i sintomi da COVID-19 siano prevalentemente respiratori, ci sono report dai quali emergono quaDri di insufficienza cardiaca acuta, aritmie, ipotensione, tachicardia e un alto numero di eventi concomitanti soprattutto nei pazienti ricoverati in terapia intensiva. Per supportare i sanitari nel trattamento di questi pazienti, è stato creato il nuovo portale ‘COVID e Cuore’, su iniziativa dell’IRCCS Multimedica con il contributo non condizionato di Daiichi Sankyo Italia. Secondo quanto emerge dalla letteratura scientifica finora disponibile, i soggetti con malattie cardiovascolari pregresse e fattori di rischio cardiovascolare possano avere un rischio più alto di ammalarsi di Covid-19oltre che una prognosi peggiore. Data l’eccezionalità e la rapida evoluzione dei fenomeni connessi alla pandemia causata dal SARS-CoV-2, la condivisione tempestiva e continua di informazioni ed esperienze cliniche provenienti da ospedali di diverse parti del mondo risulta fondamentale per gestire al meglio questo

tipo di pazienti. Per accelerare tale condivisione e allineare tutti gli operatori sanitari in cardiologia, nasce il nuovo portale ‘COVID E CUORE’, un’iniziativa dell’IRCCS Multimedica di Milano, realizzata con il contributo non condizionato di Daiichi Sankyo Italia. Il portale, con accesso riservato ai medici, raccoglierà e si aggiornerà con la letteratura scientifica riguardante il rapporto tra SARS-CoV-2 e malattie cardiovascolari. “Le esigenze ospedaliere nella gestione di pazienti con Covid-19 stanno richiedendo, per gli operatori sanitari in cardiologia, l’acquisizione di competenze da altre discipline nonché la modulazione dei protocolli organizzativi e di gestione delle patologie e degli interventi cardiologici. - Ha spiegato Gian Franco Gensini, Direttore Scientifico IRCCS MultiMedica di Milano, e coordinatore del comitato scientifico del progetto COVID-19 e Cuore. - Questo strumento di condivisione nasce con l’obiettivo di mettere a fuoco gli elementi utili a comprendere il rapporto tra Coronavirus e le problematiche


L’INDAGINE DELPHI. Un altro aspetto interessante del progetto, è l’utilizzo dell’indagine “Delphi”, uno dei metodi più noti ed usati per guidare la formazione di un’opinione condivisa da un panel di esperti indipendenti, in mancanza di evidenze forti o linee guida strutturate, al fine di supportare le scelte al letto del paziente. Il raggiungimento di tale opinione condivisa richiede un metodo strutturato in più fasi, per raccogliere informazioni dal patrimonio conoscitivo di ciascun esperto in materia ed elaborare infine una conclusione operativa. Il progetto “Covid e cuore” dispone di un comitato scientifico autorevole, coordinato da Gian Franco Gensini, Direttore Scientifico IRCCS MultiMedica, Milano, Giuseppe Ambrosio, Direttore Dipartimento di Medicina, Università di Perugia, IRCCS MultiMedica, Milano, Serafina Valente, Segretario Generale ANMCO, Direttore Cardiologia, AOU Le Scotte, Siena. La Faculty comprende specialisti in Cardiologia, Medicina Interna, Pneumologia, Infettivologia, Epidemiologia, Farmacologia, Immunologia, Gatroenterologia, Rianimazione, Medicina d’urgenza e altri settori

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LE ALTRE SEZIONI DEL PORTALE. Oltre alla letteratura scientifica, il sito contiene anche una sezione webinar, con funzioni avanzate per la condivisione e votazione in tempo reale, uno spazio per sottoporre al comitato scientifico le proprie esperienze cliniche sul tema, e una sezione ‘domande e risposte’, attraverso le quali si mettono in evidenza gli aspetti principali dei rapporti tra SARS-CoV-2 e malattie cardiovascolari nella gestione del paziente con storia di malattie cardiovascolare a rischio di COVID-19 oppure del paziente con storia cardiovascolare che sviluppa questa nuova malattia, sia per quanto riguarda gli aspetti diagnostici che le interazioni farmacologiche; infine si mettono in rilievo aspetti organizzativi di tipo ambulatoriale e ospedaliero volti alla protezione del personale sanitario e dei pazienti.

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COVID 19 E APPARATO CARDIOVASCOLARE. Sebbene nella maggior parte dei casi i sintomi da COVID-19 siano prevalentemente respiratori, ci sono report dai quali emergono quaDri di insufficienza cardiaca acuta, aritmie, ipotensione, tachicardia e un alto numero di eventi concomitanti soprattutto nei pazienti ricoverati in terapia intensiva. Inoltre, una metanalisi di 6 studi includenti 1527 pazienti con SARS-CoV-2 ha riportato una prevalenza di ipertensione, malattie cardio e cerebrovascolari e diabete rispettivamente del 17.1%, 16.4% e 9.7%. I pazienti che hanno richiesto ricovero in terapia intensiva erano più frequentemente affetti da queste comorbidità rispetto a coloro che non hanno richiesto ricovero in terapia intensiva. In un’ampia analisi condotta in Cina, è stata anche osservata una letalità più elevata in pazienti con malattie cardiovascolari (10.5%), diabete (7.3%) e ipertensione arteriosa (6.0%), rispetto a quanto osservato nella popolazione generale degli affetti da COVID-19 (2.3%). Alcuni dati iniziali sulla popolazione italiana sembrano confermare l’aumentato rischio di letalità in soggetti con queste

comorbidità. Questi e altri dati sono disponibili sul portale con la relativa bibliografia costantemente aggiornata ed una sezione repository che raccoglie i commenti relativi ai più recenti articoli scientifici pubblicati nella letteratura internazionale. “Sono già emersi, ad esempio, alcuni elementi che spingono alla riflessione su alcune terapie farmacologiche utilizzate ampiamente nel trattamento delle malattie cardiovascolari, il cui impatto sulla patologia COVID-19 è ancora da definire compiutamente (ad esempio, ACE-Inibitori e sartani), o che potrebbero avere effetti e interazioni con terapie applicate a pazienti affetti da COVID-19 (esempio, beta-bloccanti), o ancora terapie proposte per COVID-19 con possibili ripercussioni cardiache (es: aritimie gravi da colchicina). Questa iniziativa, quindi vuole avere il ruolo di uno strumento snello, ed in continuo aggiornamento per i medici interessati a queste problematiche”, ha commentato Giuseppe Ambrosio, Direttore della Cardiologia dell’Università di Perugia e membro del Comitato di Coordinamento Scientifico di COVID-Cuore.

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cardiovascolari connesse, contribuendo così a costituire una guida per assicurare la gestione più efficace e sicura per i pazienti e per il personale sanitario durante questa pandemia.”


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STRESS

DA CORONAVIRUS

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A cura di Prof. Sergio Noviello

ANSIA E AGITAZIONE DA PANDEMIA METTONO A RISCHIO SALUTE

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QUALI CURE E ATTENZIONI DEDICARE ALLA NOSTRA PELLE PER CONTRASTARE

L’ACNE DA QUARANTENA?


In periodi in cui si è maggiormente esposti ad uno stato stressante prolungato rischiano di saltare le abitudini legate alla beauty routine quotidiana con conseguente interruzione della pulizia della pelle, applicazione di maschere, creme, ecc. In più occorre considerare che il nervosismo spinge, spesso e soprattutto i soggetti più giovani, a toccarsi la pelle del viso anche in modo inconsapevole, peggiorando di gran lunga la situazione. “È fondamentale riprendere – qualora interrotte – le buone e sane abitudini a prendersi cura della propria pelle utilizzando, ad esempio, i cosmetici abituali.

Un ultimo consiglio utile in tema di pelle: se si continua a grattarsi o toccarsi la pelle del viso mentre si lavora o si studia, è essenziale mettere un po’ di crema sui brufoli più fastidiosi: quando istintivamente si andrà a toccarli, si avvertirà la crema o il gel e si rinuncerà a continuare. Infine, attenzione anche a insonnia – dovuta a preoccupazioni e pensieri ricorrenti – e alimentazione irregolare o scorretta, che possono influire negativamente sul nostro livello generale di benessere psico-fisico. Stop quindi al rimuginio ossessivo e ai cibi eccessivamente calorici o zuccherini per ritrovare una serenità interiore di cui beneficerà l’intero organismo.

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“Esistono in commercio anche dei patch che possono essere usati come trattamento spot per l’acne. Occludendo i brufoli e grazie agli ingredienti attivi contenuti, questi cerotti consentono di far penetrare più profondamente le sostanze nel derma, ottenendo un riassorbimento delle pustoline classiche dell’acne. In questo ultimo periodo, comunque, chi è soggetto all’acne non dovrebbe eccedere con le maschere” conclude il prof. Noviello.

Secondo chirurgo in Europa ad ottenere lo status di Fellow dell’American Academy of Cosmetic Surgery, il Prof. Noviello è fondatore e docente della Sergio Noviello Academy e relatore in innumerevoli workshop e corsi di formazione. Noviello ha ottenuto le Certificazioni dei Board di diverse Associazioni mediche a livello mondiale e nel 2017 è diventato anche Chief Editor di importanti riviste medico-scientifiche. Inoltre, nel corso della sua pluriennale esperienza professionale, il Professore ha messo a punto procedure chirurgiche sofisticate e innovative, come la BAT. La Bloodless Atraumatic Technique è costituita da un insieme di innovative e specifiche tecniche chirurgiche che consentono di operare con sanguinamento ridotto e quindi minor disagio post-operatorio e tempi di recupero fino al 70 % inferiori rispetto alle tecniche tradizionali. Riconosciuta come tecnica rivoluzionaria di rilevanza mondiale, la BAT è stata approfondita anche in diverse pubblicazioni di prestigiose riviste medico-scientifiche internazionali.

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I brufoli, che si tratti di una grande lesione cistica o di piccoli comedoni, sono causati da una combinazione di diversi fattori: batteri, infiammazione generale del corpo, pori ostruiti e ormoni. Questi ultimi sono un fattore chiave per l’acne indotta dallo stress. Di fatto, in momenti in cui siamo particolarmente “agitati”, i valori del cortisolo aumentano, mettendo il corpo in una sorta di allerta per difendersi dall’eventuale pericolo in arrivo. La crescita di questi valori influisce a sua volta sulle ghiandole che aumentano di conseguenza la produzione di sebo, rendendo la cute più oleosa. Non solo, lo stato infiammatorio generale avvertito dal corpo in circostanze particolarmente stressanti, farà aumentare direttamente i “mediatori infiammatori” nelle cellule della pelle, favorendo la comparsa dell’acne, o un suo peggioramento. A questo si aggiunge anche il calo delle difese immunitarie legato allo stress che, come sappiamo, ci rende tendenzialmente più fragili.

Il Prof. Sergio Noviello è Direttore Sanitario del Sergio Noviello Cosmetic Surgery & BAT Centre, che opera in ambito di medicina estetica, chirurgia estetica e trattamenti skincare. Inserita nel marzo 2014 tra le cento migliori strutture di medicina e chirurgia estetica in Europa, è unica nel suo genere: sicurezza, comfort, privacy e un Team altamente qualificato e professionale sono i suoi tratti distintivi. La sede è in un contesto ricercato come quello del quadrilatero della moda, in Via Borgospesso 18, a Milano ma per rispondere alla situazione attuale, l’attività di Chirurgia Estetica è stata spostata presso UNIVERSO SALUTE – Vista Vision Group. All’interno della nuova, innovativa e luminosa sede di via Luigi Rizzo 8, a Milano, è possibile sottoporsi ad interventi chirurgici sicuri e all’avanguardia.

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Lo stress, infatti, può causare un peggioramento di molte patologie e sfoghi cutanei come eczema, psoriasi e acne.

Si potrà poi intervenire con prodotti specifici a base di acido salicilico, perossido di benzoile e retinolo. Il primo purifica i pori, il perossido di benzoile svolge una funzione antinfiammatoria e antibatterica, mentre il retinolo – che può essere usato con una certa costanza - stimola il turnover cellulare. Da seguire con cautela alcuni trend come le cosiddette sheet mask negli ultimi anni distribuite dalla Korea e da effettuare quotidianamente: chi soffre di acne dovrebbe evitare il ricorso a maschere giornaliere, ma ridurle a una volta a settimana o due volte al mese” suggerisce il prof. Noviello, Direttore Sanitario di Sergio Noviello Cosmetic Surgery & BAT Centre di Milano e fondatore della Sergio Noviello Academy.

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Quante volte, in merito a qualche disturbo da noi condiviso con amici, parenti o perfino con esperti della salute, ci siamo sentiti rispondere:“Di certo è colpa dello stress”? Mai come in questo periodo questa valutazione appare fondata: viviamo una situazione senza precedenti e gli effetti legati all’incertezza e alla quarantena forzata non si sono fatti attendere, sia sul nostro corpo, sia sulla nostra pelle.


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Identikit di virus

batteri

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Nemici invisibili o nostri alleati? In tempi di Covid-19 si dibatte molto di virus e batteri, di quanto sia necessario proteggersi da questi microrganismi e di quali precauzioni adottare quotidianamente.


I batteri sono costituiti da una singola cellula, molto semplice, senza un nucleo ben definito a racchiudere il materiale genetico, e sono capaci di riprodursi autonomamente, dividendosi in due cellule-figlie identiche. I virus, invece, sono costituiti da materiale genetico (DNA o RNA) rivestito da un involucro di proteine; sono una forma di vita ancora più semplice dei batteri e, contrariamente a questi, non possono riprodursi autonomamente. Dove si trovano? I virus, per sopravvivere e moltiplicarsi, devono invadere una cellula ospite; la loro resistenza nell’ambiente in genere è bassa, anche se alcuni possono sopravvivere più a lungo. “I batteri, invece,” – spiega la Professoressa Brigidi – “possono vivere quasi ovunque: su superfici inerti ma anche all’interno e all’esterno di un organismo vivente. Ma questa non è una cosa di per sé negativa. Diversi batteri, infatti, colonizzano naturalmente organismi viventi senza causare danni o malattie, anzi: la loro presenza è importante per l’ospite

I virus sono dei parassiti obbligati e, in virtù della loro dipendenza dall’ospite, sono sempre causa di infezioni. Invadendo la cellulaospite, animale, vegetale o batterica che sia, infatti, ne causano la distruzione o, in alcuni casi, la trasformazione in cellula tumorale. Possono infettare le persone per via aerea, alimentare, attraverso rapporti sessuali o attraverso vettori quali gli insetti. Un’infezione virale provoca nell’uomo effetti estremamente diversi, con livelli di gravità altrettanto differenti. Un’infezione da virus può essere trattata con farmaci antivirali specifici che bloccano la moltiplicazione del virus, o prevenuta grazie ad una vaccinazione specifica, in grado di farci sviluppare gli anticorpi necessari per combattere il virus qualora ci infetti. La Professoressa Brigidi conclude: “Alcuni batteri, chiamati patogeni, possono essere aggressivi e causare danni a tessuti e organi, dando luogo a infezioni, localizzate o diffuse a tutto l’organismo. I batteri patogeni si diffondono con diverse modalità, a seconda dell’origine dell’infezione – che può essere rappresentata da altri individui, animali, insetti o fonti ambientali – e della via di trasmissione, che può avvenire per contatto, per via aerea o attraverso l’alimentazione. Le malattie causate da batteri patogeni possono essere severe o letali e possono essere curate con gli antibiotici.” Se gli antibiotici – letteralmente “contro la vita” – sono il rimedio più efficace per combattere i batteri patogeni in caso di prescrizione medica, il loro corrispettivo etimologico, ovvero i probiotici – letteralmente “a favore della vita” – aiutano invece a ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale.

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Quando sono dannosi?

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“Sia i batteri che i virus sono microrganismi ma hanno caratteristiche molto, molto diverse.” – precisa la Professoressa – “La prima differenza sta nelle dimensioni. In entrambi i casi si tratta di esseri invisibili ad occhio nudo ma i batteri sono più grandi dei virus, con dimensioni dell’ordine dei micron, ovvero milionesimi di metro, mentre i virus hanno dimensioni dell’ordine di nanometri, ovvero miliardesimi di metro.”

“Basti pensare alla flora batterica intestinale! Nel nostro intestino risiedono stabilmente circa 400-500 specie di microrganismi: batteri, funghi e anche virus.” – Afferma la Professoressa Brigidi – “E ogni essere umano ha una “lista di occupanti” unica e personale, che determinano la sua propria e specifica impronta digitale batterica. Fintanto che questi microrganismi coesistono pacificamente, per noi sono degli alleati preziosi, non degli invasori nocivi.” Ma virus e batteri possono essere dannosi, eccome.

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VIRUS E BATTERI: Sono la stessa cosa?

Possono quindi avere effetti benefici/positivi?

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Alfasigma, tra le principali società farmaceutiche italiane, ha voluto far chiarezza sul tema attraverso il supporto della Professoressa Patrizia Brigidi, Docente di Biotecnologia delle Fermentazioni presso il Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie di Bologna, una delle massime esperte di microbiota del nostro Paese.

perché supportano sia funzioni metaboliche che risposte immunitarie. Questi batteri sono chiamati simbionti e, insieme ad altri microrganismi, costituiscono i diversi microbiota.”

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Ma qual è la differenza tra virus e batteri? Sono lo stesso tipo di microrganismo? Come entrano in contatto con noi? Sono tutti dannosi e vanno debellati?


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LE NOSTRE MANI

PROTAGONISTE INCONSAPEVOLI AI TEMPI DEL COVID-19

Sembra ormai superfluo ricordare quanto sia essenziale lavare le mani. Una delle forme primarie ed importanti di prevenzione delle infezioni batteriche, micotiche o virali, purtroppo come di quella che stiamo vivendo, è proprio l’igiene.

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AIDECO spiega come detergere igienizzare e proteggere la pelle delle mani, diversa dal resto del corpo

Questa pratica, che a noi ancora oggi sembra banale, se ben eseguita e con esemplare costanza, ha salvato nel mondo milioni di vite, come da tanti anni ci ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con la “Giornata Mondiale per il lavaggio delle mani”. Questo momento ci ricorda l’importanza di questo gesto semplice, ma essenziale per la prevenzione delle infezioni trasmissibili. LE MANI SONO LA PARTE DEL CORPO PIÙ ESPOSTA Le prime e più importanti linee guida

da seguire per lavarle bene sono infatti dell’OMS e con tutte le altre diffuse in questi giorni (dalle autorità competenti, fino ai social-media), hanno in comune la centralità della detersione e l’igiene delle mani ed il come metterle in atto nel più efficace dei modi. Infatti, rammenta AIDECO, il continuo contatto con l’ambiente esterno, soprattutto tramite le mani, ci espone ai microrganismi e ecco perché la necessaria costante attenzione che si deve porre alla loro igiene. La loro frequente pulizia è un fondamentale compendio per il

mantenimento della salute dell’individuo ed oggi questo concetto ci è quanto mai chiaro: provvedere alla loro continua detersione o, in alcuni contesti, alla loro igienizzazione o disinfezione, può salvare la vita. Per loro caratteristica anatomicafunzionale e per la peculiarità cutanea che distingue le mani dal resto del corpo, rappresentano un vero e proprio “lasciapassare” per i microrganismi, anche quelli patogeni. Il ripetuto, e spesso anche inconsapevole, continuo contatto con altre nostre parti corporee (viso, bocca, naso, occhi, capelli) e quelle degli altri (strette di


Gel su base alcolica: utili fuori casa, ma attenzione alle formulazioni e al “fai da te” In un particolare momento come questo, solo quando la detersione non è praticabile, come fuori casa, nei luoghi di lavoro oppure (oggi in particolare) presso supermercati e negozi, è consigliabile l’utilizzo di igienizzanti, come ad esempio i famosi gel su base alcolica. In tal caso è bene ricordare di evitare ancora di più il contatto con viso, occhi e bocca: alcune sostanze utilizzate in tali formulazioni, affinché siano efficaci, permangono maggiormente sulla cute delle mani e potrebbero causare alcune alterazioni e/o irritazioni cutanee specialmente in zone delicate come quelle appena citate. Andrebbe inoltre sconsigliato il ripetuto ed inappropriato utilizzo di igienizzanti troppo aggressivi, ad alto contenuto di profumo e soprattutto gli “home made”: soprattutto con il “fai da te” il rischio di provocare danni alla pelle, come ad esempio dermatiti irritative o allergiche o peggio ancora /corrosione, ustioni, è alto. L’IMPORTANZA DEL GIUSTO DETERGENTE MANI Ma un’eccessiva esposizione delle mani risente negativamente del continuo contatto con sostanze che possono arrecare danno a lungo termine: prodotti aggressivi, detergenti non specifici, contatti casuali con sostanze irritanti,

Bisogna quindi preferire e selezionare prodotti “lavamani” progettati per rispettare la cute: efficacia nella detersione, delicatezza per la pelle.

Inoltre, per non rischiare di danneggiare eccessivamente giorno dopo giorno il naturale film idrolipidico di protezione e non rendere la pelle delle mani più debole e più sensibile alle aggressioni esterne, facilitando così la comparsa di desquamazione, screpolature, arrossamenti e fissurazioni, è fondamentale ricordare di applicare (più volte nell’arco della giornata e soprattutto prima di coricarsi la sera) una crema mani ad azione idatante/protettiva. Da preferire le formulazioni su base lipidica (emulsioni Acqua in Olio – A/O), contenenti ingredienti idratanti. Classici principi funzionali chiamati ad assolvere questi compiti sono ad esempio la vitamina E (INCI: TOCOPHEROL) altamente dermo-compatibile, dalle considerevoli attività antiossidanti e restitutive, la pro-vitamina B5 o Pantenolo (INCI: PANTHENOL) in grado migliorare il ripristino della barriera di protezione cutanea conferendo elasticità, le sostanze ri-lipidizzanti come gli oli (olio di mandorle dolci, INCI: PRUNUS AMIGDALUS OIL), i burri (burro di Karitè, INCI: BUTYROSPERMUM PARKII BUTTER) e le cere (cera d’api, INCI: CERA ALBA BEESWAX). La dermo-cosmetologia ha a disposizione un numero molto esteso di ingredienti validi a questo scopo, l’importante è sceglierli in base alla loro più alta eudermia, ossia alla loro capacità da un lato di non alterare in modo eccessivo la cute e dall’altro di saper riportare la pelle quanto più possibile al suo normale stato fisiologico.

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Guida alla scelta delle giuste formulazioni per mantenere la pelle idratata e protetta

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Per maggiore chiarezza è opportuno precisare alcuni concetti con un breve glossario: “detergere” corrisponde all’atto di portare via lo sporco, con tutto quello che comporta, microrganismi compresi; “igienizzare” significa pulire una superficie o un oggetto riducendo la carica batterica, spesso per rimozione meccanica tramite un supporto o dell’acqua, e contrastando le sostanze nocive presenti, con l’obiettivo di renderlo più pulito; “disinfettare” vuol dire igienizzare con maggiore accuratezza, ovvero eliminando non solo con un’azione meccanica gran parte dei batteri presenti su una superficie ma uccidendoli (i prodotti sono in genere presidi medico-chirurgici o anche medicinali); “sterilizzare” (pratica non routinaria, usata in campo medico) porta ad eliminare la totalità dei microrganismi. Inoltre va qui sottolineato che si definiscono “prodotti disinfettanti”, quelli utilizzati per oggetti o superfici e “prodotti antisettici” quelli usati su tessuti e mucose umani o animali, integri o danneggiati.

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IL GLOSSARIO DELL’IGIENE

Anche lo stesso “detergente mani”, se non è formulato in modo dermo-affine (tensioattivi troppo delipidizzanti, sostanze irritanti o sensibilizzanti, assenza di ingredienti ad azione idratante, restitutiva, decongestionante, antiossidante, pH troppo alcalino o troppo acido, etc.), può creare problemi ed alterazioni alla pelle, compromettendo la fisiologia cutanea di zona, specialmente quando usato numerose volte al giorno.

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Come ormai noto a tutti, una regolare ed accurata detersione è una prima forma di abbattimento della carica micro-organica che risiede sulla pelle. La veloce rimozione dello sporco e del film idrolipidico di superficie (con tutto quello che ingloba, microrganismi compresi) attraverso l’uso di un buon detergente è sicuramente un imprescindibile punto di partenza.

oltre a quanto sopra esposto, possono peggiorare anche il quadro sintomatico di patologie pre-esistenti, come psoriasi, eczemi, dermatite atopica o disidrosi.

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mani, abbracci, carezze, contatti) instaura un vero e proprio circolo vizioso dal quale è difficile ma non impossibile uscirne.


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DOLOMITI, VAL GARDENA

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Sognando sotto le stelle

Dopo mesi di “cielo in una stanza”, il desiderio di aria aperta abbraccia anche la notte. L’Hotel Tyrol di Selva, in Val Gardena, ha organizzato un pacchetto speciale, che prevede l’osservazione delle stelle con un binocolo comodamente (e privatamente) sdraiati nel prato di una baita di legno isolata, situata nello scenario favoloso delle Dolomiti. Per l’estate 2020, estate che ricorderemo a lungo in quanto mai come in questo momento apprezzeremo i due grandi temi che da tanti mesi ci accompagnano: distanziamento fisico (la baita viene prenotata per la singola coppia) e spazio aperto, in questo caso infinito. Dalla baita lo sguardo si perde tra il profilo delle montagne più belle del mondo, come le ha definite il grande alpinista Reinhold Messner. L’esperienza è unica e esclusiva, da gustare in un contesto naturale e sicuro, lontano da tutti: nell’intima baita di famiglia si cena e si dorme una notte, circondati dall’aria fresca di montagna, a circa 2000 metri sull’Alpe Juac. La cena è “con vista”, servita nel giardino antistante la baita: i piatti deliziosi preparati dallo Chef Alessandro Martellini sono illuminati

romanticamente da candele; il fuoco regala alla scenografia alpina un tocco in più e dulcis in fundo, un concerto di strumenti a plettro tenuto da un quartetto che sale appositamente in baita per suonare sotto le stelle. Dopo cena, con il binocolo astronomico si ammira la volta celeste. Senza fretta, senza rumori, nella notte buia, l’incanto delle stelle è poesia allo stato puro. Si sale sul Monte Stevia accompagnati da una guida (circa un’ora e mezzo di cammino, senza difficoltà) tra pascoli, boschi e ruscelli, circondati da uno spettacolare paesaggio di montagna, arrivati in baita c’è il relax completo nel silenzio della natura. Il profumo dell’erba, dei larici e degli abeti, i fiori che punteggiano i pascoli, la vista dell’imponente Sassolungo e l’autenticità dell’antica baita Juac: tutto questo regala emozioni uniche. Il canto dei grilli e degli uccelli è la colonna sonora di questa giornata (e nottata) speciale: all’imbrunire viene servita la cena a lume di candela, specialità gardenesi e di alta cucina. Giunti all’hotel Tyrol, nel paese di Selva, ci si può immergere nella piacevole atmosfera creata dai padroni di casa, Bibiana Dirler e il marito Maurizio Micheli sanno illuminare il soggiorno degli ospiti con il loro sorriso.

in inverno, è raggiungibile sia dal giardino, sia tramite una scala che dalla piscina interna porta al piano superiore in una costruzione in legno e vetro, dalla quale ci si può poi immergere nella nuova vasca en plein air.

NOVITÀ ESTATE 2020: la nuova piscina all’aperto. Circondata da un grande giardino, è il luogo ideale per rilassarsi al sole. Riscaldata a 30 gradi sia in estate che

HOTEL TYROL Strada Puez, 12 - Selva di Val Gardena - BZ Tel. +39 0471 774 100 - info@tyrolhotel.it www.tyrolhotel.it


A VALLES, IN ALTO ADIGE, C’È UN HOTEL CHE CURA L’ANIMA. TRA ESERCIZI DI RESPIRAZIONE E MEDITAZIONI GUIDATE, YOGA E QI GONG, LOUNGE LETTERARIA, STANZE DEL SILENZIO E, PERCHÉ NO, I PIACERI DELLA BUONA TAVOLA.

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Il SILENA è un rifugio segreto lontano

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Un concetto di wellness che si esprime nell’abbraccio tra Yin e Yang, tra Est e Ovest, e che si respira in tutto l’hotel (4 stelle Superior, inaugurato nel 2017) a partire dal design degli interni ispirato all’arte del feng shui: concentrato sull’essenziale, sulla pulizia delle forme e costruito con materiali naturali, l’hotel trasfigura il suggestivo paesaggio esterno attraverso le grandi vetrate e le ampie finestre sul tetto con vista cielo, per un’esperienza di benessere totale che aiuta al raggiungimento della serenità interiore e dell’equilibrio psicofisico. La natura, che abbraccia tutto l’hotel, è presente in ogni dettaglio: nei colori, nei tessuti e negli arredi delle esclusive camere e suite, tutte molto spaziose ed eleganti, (da non perdere la Soulful Rooftop Suite all’ultimo piano, 65 mq con terrazza privata, letto a baldacchino kingsize, sauna e caminetto, e le due Literature Junior Suite con selezione di libri pregiati, divanetti con lampade per la lettura e un comodo ripiano per leggere immersi nella vasca da bagno) e degli spazi comuni, dal ristorante alla spa, dalla biblioteca del tè alla lounge letteraria.

dallo stress, un’oasi di privacy, un hotel che “fa la differenza” con tantissimi punti di forza, unici e preziosi, tutti da scoprire. LA SPA - 1.550 mq suddivisi in due ambienti collegati da un ascensore diretto: la spa del SILENA è un vero e proprio paradiso dove poter ritrovare sé stessi, staccare la spina e sentirsi liberi, regalandosi qualche coccola e recuperando l’armonia tra corpo e mente che lo stress quotidiano impietosamente cancella. Sotto, il centro wellness con le sue stanze massaggi (imperdibili quelli con i sacchetti caldi al fango o le pietre di granito) e l’accesso diretto al Giardino dell’Essere (dove poter meditare o camminare su erba e muschio per un contatto diretto con la Terra); sopra, la nuova spa panoramica sulla terrazza, luogo energetico a un passo dal cielo dove respirare a pieni polmoni l’aria fresca di montagna e godere del magnifico paesaggio attraverso le vetrate della sauna panoramica (80-100 °C e infusi rivitalizzanti), della zona del silenzio (80 mq con vista mozzafiato dove potersi abbandonare al relax e lasciar andare il pensiero), della living room esterna con braciere, dell’infinity pool, della biosauna alle erbe, del bagno di vapore ai profumi del bosco e delle tante nicchie private. L’esclusiva SILENA Silence Suite, una spa privata da riservare per momenti speciali con tanto di sauna finlandese, bagno turco, vasca idromassaggio, letto a baldacchino e un programma wellness individuale con trattamenti beauty e massaggi.

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SILENA, retreat hotel adagiato sull’altopiano di Valles, a 1.350 mt di quota, gioiello incastonato in un paesaggio da favola dove poter staccare la spina e immergersi in un mondo di experience che accarezzano corpo e mente. Qui l’anima è al centro di ogni cosa, secondo una filosofia del benessere nata dai frequenti viaggi in Oriente e tradotta in un linguaggio che tiene conto sì delle influenze del Sud-Est Asiatico ma anche della cultura altoatesina e dell’importanza del contatto con la natura per una pace interiore assoluta.

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l’Oriente incontra le Dolomiti


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CHALET QUARZIT

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una nuova gemma tra le vette della Val di Fleres

Il Feuerstein Nature Family Resort si prepara a inaugurare una nuova dimora alpina: uno chalet di lusso, perfetto per chi desidera isolarsi in compagnia della propria famiglia (sei i posti letto disponibili), ma godendosi i servizi di un hotel a 5 stelle. Tutt’intorno solo prati, una scenografica cascata e, come sfondo, le imponenti vette dolomitiche. Un sogno che sarà prenotabile a partire da luglio Al Feuerstein Nature Family Resort, magnifico 5 stelle a pochi passi da Vipiteno e dal Passo del Brennero, tutto è pronto per la riapertura, prevista per il prossimo 18 giugno. Quest’anno però si ricomincia con una novità: a soli 3 km dal resort sarà inaugurato, a luglio, lo Chalet Quarzit, una dimora di lusso (di nuova costruzione) a 1.300 metri di quota, con una magnifica vista panoramica sulle vette della Val di Fleres, uno degli angoli più incontaminati di tutto l’Alto Adige. A disposizione degli ospiti un’oasi di benessere con idromassaggio e sauna, un’ampia zona soggiorno, pranzo e cucina, camere da letto con arredi di design e bagni extra comfort, nonché un ampio spazio esterno con zona barbecue, salotto, laghetto e un bel prato per lunghi bagni di sole nella privacy più totale. Per chi desidera isolarsi, difficile chiedere qualcosa di meglio. E per rendere il soggiorno ancora più confortevole, la colazione viene servita direttamente nello chalet, mentre pranzi e cene possono essere consumati su richiesta presso il Feuerstein Nature Family Resort, dove gli ospiti dello Chalet Quarzit posso usufruire

di tutti i servizi, dalla Mountain Spa all’area gioco per i bambini. Nell’hotel stesso c’è anche una camera a disposizione degli ospiti dello chalet, per qualsiasi necessità. Uno chalet in mezzo ai prati alpini, dotato di tutti i comfort. Immaginate una dimora alpina di design, dove ogni dettaglio è stato scelto con cura, catapultata in mezzo a prati verdissimi: questo è lo Chalet Quarzit. Al piano superiore ci sono un guardaroba, una camera da letto e un lussuoso bagno con vasca indipendente e doccia a pioggia. Al piano inferiore si trovano invece il soggiorno, la cucina e l’ampia zona pranzo (con tavolo per otto persone), illuminata da una grande finestra che si affaccia sul giardino. Gli ospiti possono sfoggiare le proprie abilità culinarie nella cucina completamente attrezzata e dotata di tutto il necessario per sentirsi grandi chef: un vero e proprio invito a cucinare insieme, mentre al bancone con sgabelli da bar e frigorifero per il vino si può gustare un aperitivo o uno snack. Nella zona giorno, un grande divano ad angolo assicura ore confortevoli davanti


Prezzi In estate i prezzi partono da € 1.350 a notte per 1-4 persone e € 1.550 a notte per 5-6 persone. I prezzi settimanali partono da € 8.050 per 1-4 persone e € 9.450 per 5-6 persone. Soggiorno minimo 3 notti.

FEUERSTEIN NATURE FAMILY RESORT Via Fleres 185, Brennero - BZ Tel. +39 0472 770126 - info@feuerstein.info www.feuerstein.info/it

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Dettagli tecnici Superficie totale (comprende tutte le aree della casa senza scale e senza balconi) 183.85m² Area benessere con anticamera 48,95 m² Area accessibile agli ospiti (comprende tutte le aree al 1° piano, tutte le aree al piano terra, corridoio seminterrato, camere, bagno, benessere e anticamera) 166,30 m² Area accessibile agli ospiti con balcone, garage e giardino 1.406,85 m²

LA NATURA LA FA DA PADRONA E quando si esce? Aria pura, prati in fiore, boschi profumati che invitano a sorprendenti scoperte: lasciarsi prendere per mano dalla natura circostante è un’esperienza indimenticabile per gli ospiti del Feuerstein. L’hotel è infatti la base ideale per andare alla scoperta della val di Fleres: la Malga Allriss, per esempio, si trova a solo un’ora di camminata dall’hotel grazie a un sentiero comodamente percorribile (come molti altri) anche con carrozzine e passeggini, disponibili gratuitamente in hotel. Ma davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta nell’ambito di possibilità escursionistiche alla portata di tutti nella zona di Ladurno e del monte Cavallo, sempre in Val di Fleres, con panorami che spaziano dalla Zillertal alle Dolomiti, dalle Alpi Sarentine al ghiacciaio dello Stubai, servendosi anche della cabinovia che parte da Vipiteno.

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alla TV, mentre - nelle serate più fredde - il camino regala calore e un’atmosfera romantica. Al piano inferiore si trovano anche un’altra camera da letto con bagno e un bagno di servizio. Infine, nel piano seminterrato, a disposizione una zona benessere con sauna finlandese, grande vasca idromassaggio e romantiche nicchie per il relax. Su questo piano c’è anche un’altra camera da letto con il proprio bagno. Due i posti a disposizione. Lo chalet è anche la base di partenza ideale per escursioni a piedi o in bicicletta/e-bike: non c’è che l’imbarazzo della scelta nell’ambito di possibilità escursionistiche alla portata di tutti, dagli immediati dintorni dello chalet fino alla zona di Ladurno e del monte Cavallo, sempre in Val di Fleres, con panorami che spaziano dalla Zillertal alle Dolomiti, dalle Alpi Sarentine al ghiacciaio dello Stubai, servendosi anche della cabinovia che parte da Vipiteno.


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VIVOSA APULIA RESORT

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In Salento, l’ECO RESORT dove la natura e l’autenticità pugliese incontrano la vacanza a 4 stelle

Tra le tre “shortlisted” per i World Travel Awards 2020 come “best eco resort” in Italia, il Vivosa Apulia Resort sa distinguersi per essere un resort green, dove la qualità e la raffinatezza convivono con il progetto sostenibile. Direttamente affacciato sui bellissimi colori del mare salentino (uno dei pochi a godere di questo privilegio) e immerso nel Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento. La filosofia del resort nasce dal grande rispetto per la natura e dalla vocazione di trasmetterlo agli ospiti, partendo anche dai più piccoli. La struttura incastonata all’interno di una grande area protetta, diventa il luogo ideale dove fare attività sportiva respirando i profumi del mare o riposarsi sulle amache della pineta. Qui i profumi e i colori del Salento fanno da sfondo alla vacanza. Per toccare con mano (nel senso più concreto del termine) la natura selvaggia, ci sono gli emozionanti incontri con due falchi, un gufo, un barbagianni, un kookaburra e tre pappagalli. La vacanza diventa l’occasione per distribuire ai bimbi un po’ di magia raccontando in maniera ludica i vari aspetti del meraviglioso ecosistema e invitando, implicitamente, al ‘digital detox’ ritornando a giochi semplici e manuali e abbandonando quelli elettronici. Il motto #backtonature invita i bambini ad imparare divertendosi e rispettando la natura. Vivosa Apulia Resort offre per genitori e adulti anche una particolare attenzione allo sport all’aperto: yoga, spinning e pilates nella pineta, acquagym in piscina, nordic walking intorno al resort e pinewood spartan: un nuovo programma per i più sportivi. Un team specializzato, con personal trainer ed antistress coach, aiuta gli ospiti a creare un programma su misura, da abbinare anche ad una dieta sana. Inoltre, Vivosa Apulia Resort è membro di varie associazioni impegnate per la sostenibilità: le escursioni nelle vicinanze (guidate da esperti naturalisti certificati), invitano a rispettare e non disturbare flora e fauna.


LE ATTIVITÀ SPORTIVE Tra le attività sportive proposte c’è High Intensity Interval Training (allenamento a intervalli ad alta intensità). Un workout a circuito, ideale per allenare tutto il corpo – breve, intenso e particolarmente efficace. Con uno straordinario rapporto durata:efficacia è perfetto per chi vuole ottenere risultati migliori in tempi ridotti, sia in termini di dimagrimento che di miglioramento della capacità cardiovascolare e del tono muscolare. Divertente è il SuperJump, un’attività eseguita su trampolini elastici a ritmo di musica, con una serie di esercizi che vanno dai salti ai movimenti tipici delle arti marziali. È essenzialmente un esercizio aerobico, sicuro per le articolazioni e la

Il Vivosa Fitness Crew composto da professionisti certificati del settore e che si avvale degli strumenti Tecnogym. TARIFFE ALL INCLUSIVE, a persona, al giorno MAGGIO e SETTEMBRE: a partire da € 153,00 LUGLIO: a partire da € 220,00 AGOSTO: a partire da € 247,00

VIVOSA APULIA RESORT Via Vicinale Fontanelle - Casella Postale 106 i 73059 Marina di Ugento (LE) T +39 0833 931 002 - info@vivosaresort.com www.vivosaresort.com

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Anche il CENTRO BENESSERE si inserisce naturalmente nella tematica eco legata all’ambiente proponendo trattamenti esclusivi, legati al territorio. Si tratta dei rituali “Antico Mediterraneo”, nati ed ispirati da prodotti biologici della nota azienda Loliva formulati da un’azienda farmaceutica fiorentina per uno speciale protocollo di trattamenti in linea con la filosofia green e particolarmente legati alla cultura salentina: sono stati scelti nomi in Griko, antica lingua ancora in uso in alcune zone del Salento.Per gli ospiti sono a disposizione 800 metri quadotti di centro spa, con 2 saune, hammam, percorso Kneipp e piscina con getti idromassaggio.

colonna verbale, che, sfruttando la forza di gravità derivante dall’utilizzo del trampolino, contribuisce a stimolare il sistema linfatico, tonificando i muscoli e migliorando le difese immunitarie. Non manca il Pilates, con una serie di esercizi da svolgere a corpo libero e ripetere poche volte rispetto ad altre discipline, permette di rafforzare e modellare il corpo senza potenziare in maniera eccessiva la massa muscolare. In pineta, tutti vanno pazzi per il Circuito Easy Line è un allenamento che coinvolge tutti i gruppi muscolari in maniera rapida ma soft. Adatto a tutti, anche ai non sportivi, in soli 30 minuti contribuisce a diminuire la pressione arteriosa, aumenta il consumo di calorie, i livelli di HDL (il colesterolo buono) ed il benessere psicofisico. Grazie ad un workout metabolico e di tonificazione generale e ad un efficace lavoro aerobico, aiuta a restare in forma e a migliorare la coordinazione.

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L’ECO GESTIONE E LA SOSTENIBILITÀ DEL VIVOSA APULIA RESORT La costruzione dell’albergo è stata progettata con materiali naturali ed un alto grado di isolamento termico ed acustico; l’utilizzo di lampadine a basso consumo, depuratori propri e il riutilizzo dell’acqua consumata, trattata con l’impianto di depurazione, la riduzione di immissioni di anidride carbonica nell’aria, la raccolta differenziata diffusa in ogni zona del resort, l’azzeramento dell’uso della plastica (zero plastic), la riduzione degli sprechi, l’irrigazione delle piante e l’installazione di pannelli solari contribuiscono a tutelare l’ambiente: 8 ettari per la parte ricettiva e 15 ettari di parco e pineta, il tutto inserito in un parco naturale di 1600 ettari.


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La bellezza dei capelli può essere influenzata da diversi fattori, come trattamenti cosmetici aggressivi, stress, cambi di stagione o, semplicemente, l’avanzare dell’età, che possono renderli spenti, fragili e meno voluminosi. MATT BIORIFOLTIN CAPELLI è un integratore alimentare specificatamente formulato per contribuire al mantenimento della bellezza dei capelli. La sua esclusiva formulazione è a base di aminoacidi solforati (L-Cistina e L-Metionina), preziose componenti della cheratina, utili per rendere i capelli folti e luminosi. Il Rame è utile alla pigmentazione dei capelli, Biotina e Zinco, invece, contribuiscono al mantenimento dei capelli sani. 30 capsule. € 5,39

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