TH Magazine 6

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QUADRIMESTRALE - ANNO III - n. 6 - giugno 2009

06 PRIMAVERA | ESTATE 2009

Focus L’Europa è di casa a Thiene

Zoom Il mestiere delle ‘arti’

Detto & Fatto Thiene alla guida del rinnovamento del Nordest

Territorio La forza dell’acqua



Editoriale

Tornano i colori, torna il caldo. E, finalmente, si esce di nuovo. E si vive questa città. Con la bella stagione torna anche il nostro giornale, colmo di articoli, novità, preziosi suggerimenti. Presentiamo una Thiene che riscolpisce il suo volto, celebrando un anno dal varo dell’Urban Center, fino al tanto atteso nuovo viale davanti alla chiesa di San Vincenzo, dedicato all’amatissimo Giovanni Paolo II. Il progetto legato all’associazione “Il Nodo” traccia nuove traiettorie per mettere in rete e valorizzare le eccellenze e la creatività del territorio pedemontano veneto, e colloca la nostra città come porta d’ingresso in un corridoio ovest-est che assume molta importanza: le infrastrutture, si sa, muovono non solo le persone, ma anche le idee. C’è chi va in America e poi torna, c’è chi festeggia i 20 anni di attività all’insegna del prossimo… La tarda primavera in odore d’estate, significa anche che chiudono le scuole, e che i ragazzi in giro in motorino o in auto devono conoscere alla perfezione le regole stradali, evitando soprattutto di bere quando si mettono alla guida. È stato pensando a loro che i nostri vigili hanno realizzato uno spot che parla di sicurezza. In tema di sport, invece, conosciamo la promessa del nuoto Martina Cunico e scopriamo quali sono le attività in programma per quest’estate nei rinnovati impianti di tennis. E la prima settimana di giugno i Thienesi sanno che è dedicata ai Red Devils Awards. Insomma: c’è di che sfogliare e leggere. E dopo, naturalmente, tutti fuori!

Direttore responsabile Paola Meneghini

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Sommario EDITORIALE

In primo piano

ANTEPRIMA 60

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PRIMAVERA | ESTATE 2009

La seducente Pedemontana Vicentina

IN PRIMO PIANO

descritta in una guida

FOCUS

SPORTIVISSIMO

L’Europa è di casa a Thiene

63 67

Dritto, rovescio e…servizio vincente Anche Thiene ha la sua sirena

DETTO & FATTO 14

del Nordest

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RITRATTI

Thiene alla guida del rinnovamento Dalla parte delle donne

70 74

TERRITORIO 26 32

Vado,mi specializzo,ritorno Ritratto di gentiluomo in studio

STORIE DI VITA

Un oratorio per Joannes

85

Vent’anni per il bene comune

La forza dell’acqua

NEWS ZOOM 40 44

a cura delle Associazioni di categoria

88

Uno spot per dire stop

ASCOM

Il mestiere delle ‘arti’

APPUNTAMENTI 50 A passeggio nel bosco 53 La furia del diavolo rosso decolla da Thiene 57 Vibranti emozioni di un giovane talento

Persone, fatti e cultura dal territorio Comune di Thiene

Pubblicità

Piazza Arturo Ferrarin, 1

Meneghini & Associati srl

36016 Thiene

www.meneghinieassociati.it / baretta@meneghinieassociati.it

Vicenza

Tel. 0444 578 815 / 818 - Cell. 347 2322233

www.comune.thiene.vi.it

Fotografie

Registrazione Tribunale di Vicenza

Archivio Comune di Thiene, Giuseppe Stella, Archivio Urban

n. 1157 – 9 novembre 2007

Center O.A.S.I. Europa,Archivio Castelbrando, Lorenzo Signorini,

Direttore responsabile

Archivio AVS, Archivio Comando Polizia Locale Nordest

Paola Meneghini

Vicentino, Dennis Dellai, Archivio Fondazione Villa Fabris,

Coordinamento editoriale

Franco Toniolo, Archivio Associazione Micologica Bresadola

Ufficio Stampa del Comune di Thiene

Thiene, Archivio Red Devils, Archivio Piscina Comunale

Rosella Guglielmi, Giovanni Casarotto,

Thiene, Archivio A.S.D. Tennis Thiene, Simone Rubino, Luca

Valeria Balasso

Sassi, Emanuele Bottazzi, Stefano Borgo, Nazzareno Leonardi,

Redazione, impaginazione

Damiano Zanocco, ASCOM (mandamento di Thiene)

e grafica

Traduzioni

Meneghini & Associati srl

Cecilia Razelli

www.meneghinieassociati.it

Si ringraziano

Fotolito e stampa

Angelo Rossi, Franco Toniolo, Carlo Fingolo, Gaetano

IGVI srl

Cavedon

Partners dell’iniziativa editoriale

Thiene è una città colma di potenzialità che si esprimono secondo un ritmo di crescita notevole, dovuto alla ricchezza del tessuto socio-economico ed alla favorevole posizione geografica sul territorio. È una città che potremo definire “glocale”, perchè capace di essere trait d’union tra il territorio e l’orizzonte più ampio anche sovranazionale: la direzione in cui si muove è quella europea, pur conservando la specifica identità veneta. Nel rispondere a questa chiara vocazione, Thiene si rende espressione delle eccellenze proprie e di quelle di tutto il territorio. Thiene come “porta” della Pedemontana Vicentina, dunque, attraverso cui tutti i punti di forza locali si manifestano e si fanno conoscere, oltrepassando gli angusti limiti geografici. Una spiccata inclinazione, che l’Amministrazione Comunale asseconda e favorisce, accettando la responsabilità di una precisa mission nell’ambito comprensoriale e realizzandola con progetti, opere, sinergie, flussi di comunicazione, strategie, piani di valorizzazione e promozione. Ad affiancarla in questo compito vi sono anche altre realtà fondamentali del territorio, ULSS 4 Alto Vicentino, AVS, Pasubio Servizi, che da questo numero sostengono l’Amministrazione Comunale nel progetto informativo della rivista TH con la determinante veste di partners istituzionali. Ad esse esprimo il mio più sentito ringraziamento. I tempi che viviamo non sono tra i più facili. Dobbiamo promuovere e favorire la collaborazione come strumento di difesa del territorio. Oggi più che mai la vera risorsa è quella umana, costituita dagli uomini e dalle donne che con professionalità, impegno e sacrificio rendono la nostra terra ricca ed accogliente.

Maria Rita Busetti

Industrie Grafiche Vicentine

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Via Rovereto, 20

Un ringraziamento speciale a Giuseppe Stella per i servizi

36030 Costabissara (VI)

fotografici e per la foto di copertina

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Focus

L’EUROPA È DI CASA A THIENE L’Urban Center O.A.S.I. Europa offre a cittadini, associazioni e imprese la possibilità di accedere a informazioni e servizi utili per sfruttare al meglio le opportunità offerte da istituzioni e network europei

• Si scrive Ufficio Europa ThieneBruxelles, si legge “opportunità” Tra gli obiettivi definiti dal Consiglio Europeo di Lisbona, ce n’è uno particolarmente importante: il sistema economico europeo ha le potenzialità per diventare “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”. Un obiettivo che a Thiene si concretizza nell’Urban Center attraverso l’Ufficio Europa Thiene-Bruxelles, che mette a disposizione di istituzioni locali, operatori economici e cittadini la possibilità di conoscere le modalità di accesso a tutte le opportunità di finanziamento offerte dall’Unione Europea. L’Ufficio Europa Thiene-Bruxelles si avvale della collaborazione della Regione Veneto e dell’Unioncamere del Veneto-Eurosportello Veneto - sedi di Bruxelles e Venezia. Chi si rivolge all’Ufficio può ottenere consulenza in materia di normative politiche e di programmi comunitari, accedere a documentazione ampia ed aggiornata ed essere aiutato all’accesso ai programmi europei che mettono a disposizione finanziamenti, risorse e collaborazioni in favore di enti locali, istituzioni, imprese, associazioni: opportunità concrete da cogliere con entusiasmo. Urban Center O.A.S.I. Europa è, inoltre, socio attivo di A.L.D.A. (Associazione delle Agenzie delle Democrazie Locali) e di ELISAN (Rete Europea per l’Azione e l’Inclusione Sociale) che svolgono un’intensa attività di relazione con le istituzioni europee con gli strumenti della cooperazione decentrata multilaterale e la promozione dei partenariati nazionali e internazionali a diversi livelli, con il fine di rafforzare l’integrazione europea, promuovere le pari opportunità e dei giovani in un ambito di cittadinanza attiva e di ampia partecipazione dei cittadini come elemento fondamentale della democrazia locale.

• Eurodesk, ‘l’Europa dei giovani’

Troppo spesso queste opportunità non vengono colte e sfruttate a dovere, fondamentalmente perché non si conoscono. Proprio per questo motivo il Comune di Thiene ha creato l’Urban Center O.A.S.I. Europa: finalmente, tutti possono accedere con immediatezza e semplicità alle informazioni e ai servizi utili per trarre il massimo vantaggio dall’essere cittadini europei. Non è necessario andare a Bruxelles o Strasburgo: molto più comodamente, basta entrare nella moderna ed accogliente sede inaugurata l’anno scorso in via Roma 26. Benvenuti in Europa!

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Dallo scorso mese di aprile Urban Center O.A.S.I. Europa è diventato Punto Locale Decentrato Eurodesk. Eurodesk è il nome della rete europea, attiva in 30 paesi, che diffonde informazioni e fornisce orientamento sui programmi che l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa promuovono in favore dei giovani nei settori dell’educazione, formazione, mobilità e cultura. Che cos’è e come è strutturato un programma comunitario, come partecipare ad attività di volontariato internazionale, cosa fare per organizzare uno scambio giovanile sono solo alcune delle domande che possono trovare risposta presso il nuovo PLD Eurodesk attivato presso l’ufficio di via Roma.

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Focus • Europa, ‘istruzioni per l’uso’: i consigli dell’esperto Urban Center O.A.S.I. Europa non solo consente di accedere a banche dati informatiche, documentazione completa e gratuita, contatti agevoli e mirati ma fornisce anche un servizio molto apprezzato qual’è quello offerto dallo Sportello di Mobilità Internazionale: il consulente tedesco Bernd Faas, che vanta oltre 20 anni di esperienza specifica in questo settore, è a disposizione per ricevere su appuntamento ogni terzo martedì del mese presso l’Urban Center O.A.S.I. Europa chi ha bisogno di informazioni e consulenze personalizzate sui temi della mobilità per studio, formazione, lavoro e cooperazione europea ed internazionale. L’iniziativa sta riscuotendo grande successo: ogni mese le richieste di appuntamento superano la disponibilità dello spazio previsto in calendario, con utenti che, per questo prezioso ed esclusivo servizio, raggiungono Thiene anche da molto lontano (Bologna, Ferrara, Roma, se non addirittura dall’estero).

• Un ‘motore’ di incontri, confronti e iniziative Urban Center sta dunque proponendosi come un riferimento importante non solo per Thiene: un centro propulsore di conferenze, dibattiti, convegni, eventi, progetti in grado di arricchire le persone, ampliando la loro cultura e le loro competenze, offrendo loro utili spunti e occasioni di crescita. Un ottimo esempio è costituito da E.C.O. Energia Creatività Opportunità, la conferenza sull’utilizzo e la valorizzazione delle energie rinnovabili organizzata lo scorso mese di maggio, inserita nel quadro della Settimana Europea della Piccola e Media Impresa. Ma sono davvero molte le attività organizzate avvalendosi della collaborazione specialistica di Enti Universitari (Vicenza, Venezia, Trento) per i servizi di Orientamento, Stage e Recruiting; di Istituti Bancari del territorio per il sostegno al credito ai giovani; di Enti di Ricerca e Fondazioni per i progetti di promozione all’imprenditoria giovanile, come “Intraprendi!”, il progetto di orientamento all’avvio d’Impresa realizzato in collaborazione con la Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto; nonché di Associazioni culturali a vocazione europea.

• Lavorare all’estero: come e dove Di particolare interesse in questo senso il ciclo di incontri La tua Europa, il tuo futuro!, organizzato in collaborazione con l’associazione Eurocultura di Vicenza. Nello scorso mese di

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Bernd Faas

marzo, si è tenuto il seminario Lavoro Stagionale all’Estero, durante il quale sono state presentate ai giovani diverse ottime opportunità per maturare un’importante esperienza professionale all’estero, con un ventaglio di opzioni davvero ampio: receptionist negli alberghi, animatore nei villaggi turistici, istruttore sportivo, cameriere, barista, e ancora commessa nei supermercati, magazziniere, segretaria sostitutiva, guida turistica, raccolta della frutta, con la possibilità di scegliere tra vari Paesi europei e non solo.

• Diventare grandi con una marcia in più In aprile si è affrontato il tema fondamentale dell’educazione dei figli nella nostra società, sempre più globalizzata e multiculturale, attraverso il seminario Crescere i figli con una prospettiva internazionale, pensato appositamente per genitori ed educatori: un’analisi e una descrizione completa delle numerose opportunità di crescita all’estero da proporre a ragazzi e giovanissimi a partire dai 10 anni. Mai come oggi, infatti, nel percorso di crescita e formazione delle nuove generazioni si rende necessaria una graduale acquisizione di competenze che consentano loro di affrontare attivamente e serenamente l’inserimento nel mondo degli adulti e del lavoro: è di grande aiuto la ‘marcia in più garantita dall’apprendimento delle lingue straniere, dalla conoscenza personale di stili di vita diversi dal nostro, dalla capacità di autonomia e di comprensione interculturale. Un percorso nel quale è opportuno coinvolgere direttamente anche le scuole, com’è stato per la tavola rotonda Conoscere Pensare e Crescere in Europa, organizzata lo scorso febbraio in collaborazione con la Regione del Veneto - sede di Bruxelles, nell’ambito del Concorso di idee Progetto Schuman 2009, promosso a sostegno della cittadinanza attiva europea dei giovani e della loro partecipazione alle opportunità di formazione offerte dall’Unione e che ha visto una classe della Scuola Media Statale Riunita Bassani-Ferrarin piazzarsi tra i primi quindici finalisti.

Incontro serale organizzato dall’Urban Center

• Giovani più informati e più attivi Urban Center ospita anche la rinnovata ed efficiente sede dell’Ufficio Intercomunale Informagiovani, punto di riferimento apprezzato e utilizzato ormai da molti anni dai ragazzi di Thiene e punto di riferimento di ben 13 Comuni limitrofi. Con questo nuovo costituendo progetto si intende sviluppare una rete territoriale di postazioni telematiche rivolte alle giovani generazioni che, attraverso l’uso di strumenti informatici come un portale dedicato e i servizi di video comunicazione, utilizzi le competenze e le professionalità dello storico Informagiovani di Thiene rendendole disponibili sul territorio dei Comuni partecipanti. I punti informativi saranno a breve dislocati nelle biblioteche o in altri luoghi predisposti dai Comuni aderenti dove sarà possibile colloquiare direttamente con un operatore dello sportello Informagiovani di Thiene attraverso la webcam e linea Voip, evidenziando l’importanza di fare sistema per incrementare quantità e qualità dei servizi. Altra importante novità per la stagione estiva è la possibilità di navigazione gratuita Internet in modalità Wi-Fi (dal 15

giugno al 12 settembre per due pomeriggi alla settimana). I servizi di rilascio della Carta Giovani Euro<26 e Carta Internazionale degli Ostelli sono, inoltre, ulteriori strumenti per agevolare sempre di più la mobilità dei giovani nel mondo.

• Un Ufficio tutto da scoprire Per giovani e meno giovani, l’invito è quello di cominciare il viaggio proprio scoprendo più da vicino la sede dell’Urban Center ospitata in uno splendido edificio, frutto di un innovativo intervento di riqualificazione su progetto dell’architetto Luisa Fontana. L’edificio in stile Liberty dei primi del Novecento si è fuso con una moderna ed elegante struttura in acciaio e rame: forme armonicamente inserite nell’ambiente circostante, anche da un punto di vista ecologico, considerando l’utilizzo di sonde geotermiche per il riscaldamento e del generatore a bio-diesel per l’energia elettrica. La sede è aperta al pubblico anche nella forma di visite guidate, su prenotazione, rivolte a scuole, cittadini, associazioni, enti e istituzioni al fine di meglio conoscere le attività svolte nella struttura e il particolare progetto di recupero architettonico.

INFO E CONTATTI

ORARIO DI APERTURA

Per saperne di più su tutte le opportunità e la gamma dei servizi a disposizione, si possono consultare le pagine web del sito internet istituzionale del Comune. I servizi gratuiti SMS informa ed E-Mail, disponibili attraverso registrazione, garantiscono inoltre informazioni aggiornate su tutte le iniziative curate da Urban Center.

lunedì martedì

Tel. 0445 80.47.49 / 51

giovedì venerdì sabato

09.30 - 12.30 16.00 - 19.00 (invernale) 17.00 - 20.00 (estivo) 16.00 - 19.00 (invernale) 17.00 - 20.00 (estivo) 09.30 - 12.30 09.30 - 12.30

urbancenter@comune.thiene.vi.it informagiovani@comune.thiene.vi.it www.comune.thiene.vi.it alla voce Urban Center

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PRO IMPREMOZIONE N GIOVADITORIA NILE

OPA UFFICIO EURELLES X THIENE-BRU

K DES O R EU A.L.D.A

TO ORIENTAMENITING U R C E R , E G STA ELISAN

O UFFICI R E T IN NALE COMU MAR O INF NI GIOVA

EUROPE

FINDS A HOME IN THIENE

Thanks to the O.A.S.I. Europe Urban Center, created by the Municipality of Thiene, it is finally possible for everyone to take advantage of their status as European citizens by finding rapid, easy access to useful information and services. Anyone who approaches the Thiene-Bruxelles Europe Office can obtain consultation regarding political regulations and community programmes, access broad and updated documentation and find help accessing the European programmes that offer funding, resources and collaboration to local bodies, institutions, firms and associations. As of last April, the O.A.S.I. Europe Urban Center became the Eurodesk Decentralised Local Point, an information counter that gives answers to questions such as: what is a community programme and how is it structured? How can one participate in international voluntary work? How can one organise a young persons exchange? The O.A.S.I. Europe Urban Center offers a further, highly appreciated, service via the International Mobility Counter, with the German consultant, Bernd Faas, taking appointments every third Tuesday of the month in order to provide personalised consultancies and information regarding European and international mobility. A multitude of activities and encounters are also organised

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I TR TI E N I CO TT NZ IN IBA ERE D NF CO

LAVORO STAGIONAL E ALL’ ESTERO LLO DI SPORTEILITÀ MOB LE AZIONA E T IN RN

by making use of the specialised collaboration between Universities, local Banking Institutes providing credit to young people, Research Bodies and Foundations supporting young entrepreneurs and European-level Cultural Associations. The Urban Center also hosts the renovated and efficient site of the Inter-municipal Informagiovani (Young Persons Information) Office, a body that has served as a highly appreciated and utilised point of reference for many years, both by young people in Thiene and those originating from its 13 surrounding Municipalities. This new project intends to develop a territorial network of data communications stations that, via the use of IT tools and video communications services, can make use of the legendary Informagiovani’s competences and expertise, making them accessible throughout the territories of the Municipalities involved. The offer of services intended to increasingly facilitate the mobility of young people throughout the world was completed with the introduction if the Young Persons Euro<26 Card and the International Hostel Card. All are invited to begin their journeys precisely by getting a closer look at the Urban Center site, which is hosted in the magnificent building – fruit of an innovative redevelopment initiative – on Via Roma.


Detto & Fatto

THIENE ALLA GUIDA DEL RINNOVAMENTO DEL NORDEST

Serata di presentazione de IL NODO

“nodo”

Un per unire Pedemontana Vicentina e Marca Trevigiana: un’intesa strategica per il futuro che ha nell’Amministrazione Comunale thienese il ‘motore’ dell’iniziativa. Nasce un expo policentrico per consentire la condivisione di informazioni. • IL TERRITORIO Un triangolo i cui angoli sono idealmente rappresentati dai Comuni di Thiene, Treviso e Vittorio Veneto, all’interno del quale coesistono bellezze paesaggistiche, varietà ecosistemiche, beni storico-artistici e manufatti architettonici di ineguagliabile fascino con un humus sociale comune: questa è la Pedemontana Veneta, formata dall’unione della Pedemontana Vicentina con la Marca Trevigiana. Un’area che rappresenta un vero e proprio polo strategico in cui, a partire dagli anni ’50, sono nate imprese piccole, medie o grandi, alcune diventate col tempo di levatura internazionale, specializzate nei più disparati campi, spesso leader nel loro settore e vincenti grazie a innovazione, creatività, capacità imprenditoriale e cultura d’impresa.

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Una storia che ha portato alla formazione dei famosi distretti produttivi veneti. È opinione comune però che, ormai, molte di queste aziende risultano conosciute ed in relazione con soggetti operanti all’estero piuttosto che nel territorio in cui si trovano ad operare e ciò comporta, di fatto, la difficoltà di realizzare un’efficace cooperazione tra gli attori della moderna competizione (centri di formazione, ricerca, innovazione, comunicazione, impresa, etc.). Nell’attuale mondo globalizzato, la competizione avviene sempre più tra sistemi territoriali piuttosto che tra singoli attori d’impresa e viene meno la tradizionale separazione tra realtà aziendale privata e pubblica amministrazione. Nonostante stiamo parlando di un territorio in cui il P.I.L. è

pari se non superiore a quello delle aree metropolitane del Nordest, spesso prevale ancora la dimensione provinciale. Bisogna valorizzare le nuove competenze professionali, i centri di ricerca, le attività formative che sono cresciute in questo territorio, costituendo un patrimonio poco conosciuto ma perfettamente competitivo con le più blasonate realtà metropolitane. L’obiettivo è di sensibilizzare le persone a guardare oltre il futuro prossimo venturo, per pensare a come e cosa sarà il territorio tra 15/20 anni, e a cosa si può fare per renderlo migliore, sotto tutti i punti di vista.

• LA PORTA La situazione di difficoltà odierna nel processo di sviluppo continuo deriva, certamente, dalla crisi economica mondiale. Tuttavia, il mutamento di prospettive che ha portato ad una sorta di distacco tra la rete sociale e la rete economica delle imprese ne ha aggravato gli effetti togliendo alle aziende alcuni dei fattori di forza che ne avevano determinato il successo.

C’è quindi una voglia diffusa di rilancio del Nordest, anche oltre le retoriche del declino o l’attesa della soluzione della crisi finanziaria, grazie alla storica capacità della società veneta di tornare a crescere sulla qualità attraverso la sussidiarietà, la voglia di fare e la passione per il proprio lavoro. Le Amministrazioni Comunali di Thiene, Treviso e Vittorio Veneto, consapevoli del forte dinamismo imprenditoriale e delle alte potenzialità a livello creativo e culturale che permeano la zona, si sono ‘risvegliate’ e hanno deciso di fare fronte comune. Dall’analisi di questi presupposti, in particolar modo, è nata a Thiene l’associazione “Il Nodo - fermenti del contemporaneo”, voluta fortemente dal Comune, prefiggendosi di creare un “territorio delle eccellenze” in cui l’ambiente interagisca virtuosamente con le imprese, rafforzando il dialogo tra le varie realtà pubbliche e private, la circolazione di idee all’interno di questo territorio interprovinciale e lo sviluppo dei rapporti tra le imprese. Perché ci vuole coraggio nell’investire quando si leggono, ovunque, solamente segnali di crisi. La Pedemontana Veneta sarà interessata, tra l’altro, nel prossimo futuro, da nuovi collegamenti infrastrutturali che avvicineranno ancora di più i due territori. Di questo nuovo ‘corridoio’ viario, Thiene rappresenterà idealmente la porta di accesso ad ovest e Vittorio Veneto quella ad est. L’implementazione di infrastrutture è decisamente fondamentale per il trasporto di beni e persone.

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Detto & Fatto

Giancarlo Scottà

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Maria Rita Busetti

Gian Paolo Gobbo

• IL PROTOCOLLO D’INTESA

• IL PIANO

Lo scorso 25 novembre a Thiene, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Marino Finozzi, il sindaco Maria Rita Busetti, insieme a quelli di Treviso, Gian Paolo Gobbo, e di Vittorio Veneto, Giancarlo Scottà, hanno sottoscritto il primo mattone di questo processo che vuole guardare lontano: un Protocollo d’Intesa che prevede una serie di obiettivi estremamente ambiziosi ed importanti, grazie all’azione sinergica che le tre Amministrazioni intendono promuovere nell’ambito della promozione economica e culturale del territorio. Tali obiettivi sono stati costantemente aggiornati e monitorati dall’architetto Nazzareno Leonardi, coordinatore de “Il Nodo” e presidente di Pedemontana. Vi, che ci racconta: “Da tempo la nostra area è interessata da un processo di recupero delle sue radici storiche, grazie alla riscoperta di prodotti, ricette tipiche e tradizioni di un patrimonio di eccellenze storico-culturali come pochi al mondo. Ci siamo infatti accorti che i nostri giovani, pur vivendo in un’area ricchissima di aziende abituate a dialogare con il mondo (nel campo del fashion e dell’arredamento ma anche nella meccanica ed elettronica di precisione), non sono a conoscenza delle straordinarie opportunità lavorative che possono qui trovare”. ‘Il Nodo’ si prefigge quindi di organizzare incontri, eventi e dibattiti in cui le imprese non solo possono presentare, ma anche proporre e prevedere gli scenari per lo sviluppo di quest’area. “La Pedemontana Vicentina da sola, però - continua Leonardi - pur essendo un’area che raggruppa una cinquantina di Comuni, non è sufficiente a creare sinergia. È necessario dialogare con altre aree limitrofe come la Marca Trevigiana che ha caratteristiche simili, attraverso un progetto di marketing innovativo destinato a coinvolgere le eccellenze dell’imprenditoria locale, per creare un nuovo sistema economico e sociale, insieme a tutte quelle realtà che contribuiscono a fare e a diffondere la cultura del territorio (intese sia come singoli che come gruppi o associazioni)”.

Sono già state realizzate, nei mesi scorsi, 4 serate di approfondimento, a Thiene. Il programma Mondo Agricolo di TeleArena ha invece registrato 3 puntate speciali, la prima dedicata a Thiene e alla Pedemontana Vicentina, che ha messo in risalto le località più affascinati della zona e i suoi luoghi più interessanti. Tra questi, il Castello Porto Colleoni Thiene, Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza, Villa Giusti a Zugliano, Villa Ghellini a Villaverla, Villa Capra a Sarcedo, il museo del maglio di Breganze, il museo della serica e laterizia a Malo, e un’immancabile e ampia carrellata di prodotti e piatti tipici come la sopressa vicentina DOP, il Torcolato e i vini di Breganze, la porchetta zuglianese, il mais Marano e tanti altri. Le altre due puntate sono state dedicate a Treviso e al suo hinterland e a Vittorio Veneto e alla Pedemontana Trevigiana. Un incontro tenuto lo scorso 17 febbraio a Castel Brando, a Cison di Valmarino in provincia di Treviso, ha inoltre confermato il programma degli eventi denominati ‘Expo diffuse’, realizzati nei 3 Comuni. Giovani creativi, siano essi architetti, designer, grafici, avranno la possibilità di presentare nuove proposte, attivare percorsi di conoscenza su temi di rilevanza pubblica e sociale (come ad esempio su un tema attualmente molto caldo e sentito, quello delle energie alternative) e proporre nuovi modi di comunicazione, nei luoghi più significativi del territorio, messi a disposizioni da imprese, enti e istituzioni. Prevista per i prossimi mesi l’“Expo Nodo Thiene”, della durata di dieci giorni, che farà seguito a quella di Vittorio Veneto, denominata ‘Comodamente’, a cura del gruppo locale Usine. Per Treviso è prevista un’expo a primavera 2010.

Castelbrando, sede di uno degli incontri, ha ospitato anche il G8 Agricolo di aprile 2009

THIENE SPEARHEADS THE RENEWAL OF THE NORTH-EAST A triangle whose angles are represented by the municipalities of Thiene, Treviso and Vittorio Veneto, within which different landscape beauties, ecosystems, historical-artistic goods and architectural works, unequalled in charm, coexist in a shared social humus: this is the Pedemontana Veneta, formed by the union of the Vicentine Pedemontana and March of Treviso. An area that represents a true and proper strategic locus in which, starting in the 50s, small, medium and large firms were born, with some eventually achieving international relevance. Despite the fact that we’re talking about a territory whose GDP is equal, if not superior, to that of the North-East’s metropolitan areas, the provincial dimension often still prevails. Well aware of the strong entrepreneurial dynamism and cultural and creative potentials that permeate the area, the mayors of the municipalities of Thiene, Treviso and Vittorio Veneto – on 25 November 2008, in the presence of the President of the Regional Council, Marino Finozzi – laid the first brick in this long-term building process: a Protocol of Intent regarding the economic and cultural promotion of the territory. This groundwork led to the creation, in Thiene, of the “The Node – fruits of modernity” association, which was strongly supported by the Municipality and coordinated by the architect, Ms. Leonardi. She spearheaded this movement, vowing to created a “territory of excellences” in which

the environment interacts closely with firms, reinforcing dialogue between various public and private companies, circulating ideas and promoting the development of interfirm relationships. ‘The Node’ aims to organise meetings, events and debates in which firms can not only present, but also propose and plan scenarios for the development of this area. In recent months, 4 in-depth evening encounters took place in Thiene. TeleArena’s Agricultural World programme instead hosted 3 special sessions dedicated to the target territory. A meeting held last February in Castel Brando also confirmed the programme of the so-called “Expo diffuse” events, held in the 3 municipalities. Young creative minds will have the opportunity to present new proposals, kick-start learning courses relating to issues with social and public significance and introduce new methods of communication throughout the more important sites on the territory, rendered available by firms, bodies and institutions. The 10-day “Expo Node Thiene” is also due to take place in the coming months, following the ‘Comfortably’ event held in Vittorio Veneto. In Treviso, an expo is scheduled for spring 2010.

Per saperne di più:

www.nodoweb.it 19


Detto & Fatto

Donne

Dalla parte delle

Un corso di autodifesa al femminile e la Casa della SolidarietĂ : cosĂŹ il Comune di Thiene si schiera in difesa delle donne per offrire loro sicurezza e rifugio.

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Detto & Fatto

casi di violenza e molestie nei confronti delle donne, si sa, soprattutto in questi ultimi periodi, ricorrono e si accumulano con sempre maggiore frequenza nelle pagine della carta stampata e nei servizi dei telegiornali, interessando donne di qualsiasi nazionalità, ceto sociale ed età.

realizzare su tutto il territorio una campagna concreta di sensibilizzazione contro la violenza alle donne. L’Amministrazione Comunale decide quindi di impegnarsi concretamente nel potenziare le reti di tutela e promuovere progetti di prevenzione e centri di ascolto, favorendo come primo passo le forme di difesa personale.

professionale per illustrare e sottolineare alcuni aspetti del fenomeno e l’importanza dei corsi. Hanno poi preso immediatamente il via le lezioni, per un totale di 24 ore a corso, con la cadenza di due ore settimanali e la possibilità di frequenza sia diurna che serale. 120 le iscrizioni, un vero e proprio boom! L’età delle partecipanti va dai diciotto anni in su, con una fascia più nutrita di donne dai 30 ai 50 anni. Un successo che il Comune di Thiene accoglie con grande soddisfazione, interpretandolo come una chiara reazione al bisogno di sicurezza e alla volontà da parte delle donne di alzare la guardia e la soglia di attenzione, in un quadro sociale di paura diffusa. Basta assistere ad una di queste lezioni, scambiare due parole con l’istruttore e con le signore, per comprendere il senso e le motivazioni profonde che spingono una donna, nonna, madre o figlia, ad imparare le tecniche di autodifesa.

Malgrado il livello di attenzione si sia alzato negli ultimi decenni, comportando un considerevole passo in avanti nel riconoscimento del ruolo della donna e nella difesa della condizione femminile, i dati statistici registrano un aggravamento del fenomeno in ambito nazionale. E la Nazione quindi decide di reagire. Lo fa il Governo e lo fanno a loro modo i singoli Comuni del nostro Paese. Nessuno può restare indifferente.

Dall’inizio di aprile sono infatti attivi presso una palestra locale quattro corsi di autodifesa al femminile, appositamente pensati e strutturati per poter fornire alle iscritte un adeguato bagaglio di conoscenze teoricopratiche e preparazione atletica che permettano loro di affrontare con consapevolezza e sicurezza psicologica eventuali situazioni di pericolo. L’iniziativa era stata presentata all’intera comunità nella serata del 20 marzo scorso, in occasione di un incontro organizzato presso il Padiglione Fieristico di Via Vanzetti dall’Assessorato alla Politiche Sociali. Nell’occasione un ispettore della Questura di Vicenza, una psicologa dell’ULSS n.4 Alto Vicentino e l’istruttore dei corsi Oscar Comparin hanno fornito la loro esperienza

Il Maestro Oscar Comparin, Cintura Nera 8° dan, uno dei più grandi campioni italiani di Karate, si posiziona di fronte alle sue 30 allieve per corso, tutti si inchinano a porgere il saluto e via con gli esercizi. Cos’è l’arte marziale e qual è il suo utilizzo come arte di difesa: questo è ciò che il maestro intende insegnare, coniugando con attenzione l’aspetto ludico e tecnico della disciplina. Le lezioni si prefiggono essenzialmente lo scopo di fornire alle donne una maggiore sicurezza psicologica ed interiore, le tecniche necessarie per riuscire ad utilizzare il proprio corpo come arma di difesa, per divincolarsi e scappare in caso di aggressione e molestia. Dalla palestra non escono macchine da guerra, ma persone

Il maestro Comparin ed alcune allieve

Una data in particolare segna l’inizio della svolta a Thiene: il 27 novembre 2008. In occasione della “Giornata internazionale contro la violenza alle donne” (25 novembre), il Consiglio Comunale si riunisce e risponde alla proposta della Commissione Regionale per le Pari opportunità di

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più attente e consapevoli delle proprie potenzialità fisiche. Donne che speriamo possano camminare per la strada con maggiore serenità. Grande la soddisfazione che si registra fra le stesse partecipanti ai corsi. Si sono lanciate in questa nuova esperienza con curiosità e si dicono oggi, dopo alcune ore di lezione, pienamente contente della scelta fatta ed intenzionate a perseguirla il più a lungo possibile. Nei loro giudizi si ritrovano gli stessi concetti che erano stati anticipati dalla psicologa Lisa Albanese in occasione dell’incontro di presentazione: “il corso di autodifesa ci aiuta ad alzare il nostro livello di autostima ed attivare nuovi punti di vista e nuovi stimoli”. Vista la forte risposta pubblica all’iniziativa comunale, tutti si augurano che questa possa essere estesa anche alle fasce di età più giovani, prendendo piede nelle scuole superiori e che, come esprime l’Assessore alla cultura del Comune di Marano Elena Dal Bianco, essa stessa iscritta al corso, “corsi di autodifesa come quello thienese possano presto essere organizzati anche da tutti gli altri Comuni vicentini e non solo”. Da una parte la prevenzione, dall’altra la protezione. La protezione delle madri e dei figli, come recita lo slogan della Casa della Solidarietà, struttura di accoglienza che il Comune di Thiene gestisce in collaborazione con la Parrocchia del Duomo dal mese di novembre 2008 e riservata a donne singole o con figli, che si trovino in difficoltà sotto il profilo delle relazioni familiari, parentali e sociali. L’ambiente, dotato di sei camere (di cui 4 per le ospiti) e di locali dedicati alla convivenza (cucina, sala da pranzo e bagni) è accogliente e familiare, anche grazie alla presenza costante di due religiose. Si possono accogliere donne singole o madri di età compresa tra i 18 e i 50 anni con figli dai 3 agli 11 anni. In prospettiva, è previsto l’ulteriore ampliamento dei locali a disposizione delle ospiti, che passerebbero da 4 a 6 camere. Le donne possono trovare fra queste mura un contesto di vita familiare, reso accogliente grazie alle numerose donazioni pervenute da parte di molte thienesi e da associazioni sensibili alla problematica. Grate di questi aiuti e di queste rinnovate attenzioni da parte dell’ Amministrazione Comunale, le donne vogliono reagire ed alzare la testa di fronte alle paure e alle difficoltà. Consapevoli del proprio valore e dei propri diritti, rivendicano a testa alta i loro spazi. Resta solo da augurarsi che, da parte loro, certi “uomini” riescano finalmente ad accettarlo e rispettarle…

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W

ON THE PART OF THE A female self-defence course and the House of Solidarity: the Municipality of Thiene thus mobilises in defence of women, providing them with safety and refuge.

Faced with data that confirms a rising incidence of abuse against women at the national level, the Council Administration of Thiene has decided to make concrete efforts to strengthen education networks, promoting prevention projects and advice centres that prioritise personal defence as a first step. At the beginning of April, four female selfdefence courses were introduced, all appositely deigned and structured so as to be able to offer those enrolled with an appropriate toolkit of theoreticalpractical skills and athletic training, which will allow them to knowledgeably face potentially dangerous situations in a safe manner. 120 women participated in the courses run by Oscar Comparin, a true boom in enrolment numbers! The students are 18 and above, with a particularly high number of women between 30 and 50. A success that the Municipality of Thiene has welcomed with great satisfaction, interpreting it as a clear reaction to the need for safety, along with women’s willingness to raise their guard and heighten awareness against a backdrop of widespread social fear. Prevention on one hand, protection on the other. The protection of mothers and children; the slogan of the House of Solidarity, a shelter that the Municipality of Thiene has managed in collaboration with the Duomo Parish since November 2008, which is dedicated to women – whether single or with children – in difficulty as far as family and social relations are concerned. The House is situated in the city’s historic centre, run fulltime by two nuns and aims to facilitate relational life. Women of any nationality or religion are welcomed and given a certain degree of personal autonomy and education, with the aim of allowing them to co-habit and collaborate with others and re-insert themselves into society and the working world.

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Territorio

Il nuovo viale di accesso alla Chiesa di San Vincenzo

“Sconfinato popolo esulta”: queste le parole iniziali dell’‘oratorio’ Joannes Paulus Secundus. Sabato 23 maggio sono state finalmente inaugurate a San Vincenzo Piazza del Giubileo e Viale Giovanni Paolo II. Per l’occasione, è stata eseguita per la prima volta all’interno della chiesa, in un evento aperto a tutti, un’opera dedicata alla vita di Karol Wojtyla. E’ un componimento musicale che ha richiesto mesi di preparazione da parte del maestro Lorenzo Signorini, autore delle musiche su testi di Paola Marchi. L’Oratorio è stato commissionato dalla parrocchia. Ospite d’eccezione alla prima è stato il Cardinale Sergio Sebastiani, collaboratore del papa polacco.

UN ORATORIO PER

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Particolare della formella con il Castello di Thiene

L’ultimazione nei giorni scorsi delle opere di urbanizzazione del Piano San Vincenzo, per poco più di un milione di euro, ha finalmente consegnato al quartiere thienese, oltre ai parcheggi e alla rete di servizi, il nuovo viale alberato intitolato a Giovanni Paolo II e la piazza antistante la Chiesa della Pentecoste. Il Piano era stato approvato dalla Giunta Regionale nel 1992 ed era stato arricchito dal pregevole lavoro di tre progettisti di fama internazionale, vincitori nel 1993 del Premio di Architettura “Città di Thiene”, appositamente istituito per qualificare maggiormente l’area. Degli interventi previsti nel Piano sono stati realizzati finora, oltre a tre edifici privati, i due edifici più rilevanti, la Chiesa

della Pentecoste ed il centro parrocchiale “A. Ferrarin”, ultimati sostanzialmente nel 2000, anno del grande Giubileo di Giovanni Paolo II. Ora, il nuovo viale ed il nuovo sagrato conferiscono, finalmente, la giusta prospettiva architettonica ed il degno accesso alla chiesa e suggeriscono, al visitatore che giunge da nord, l’idea di trovarsi davanti ad un’importante ed accogliente porta d’ingresso della città. Già da subito la piazza si rivela per quel centro d’aggregazione urbana per il quale è stata concepita, vera “agorà” che, secondo le intenzioni di amministratori e parroco, è stata voluta proprio per vivificare un quartiere antico che conta oggi circa 3000 anime.

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Territorio uale nome dare al viale e al sagrato una volta terminati i lavori? Il Parroco lo ha chiesto nei mesi scorsi direttamente ai suoi parrocchiani e l’unanime verdetto è stato quello di intitolarlo a Giovanni Paolo II, papa del grande Giubileo del 2000 e, appunto al Giubileo stesso, nome dato al sagrato e che è riportato anche nella scritta che si legge sulla vetrata del portale. “L’ebraico Yobel – ci spiega il parroco don Piergiorgio Sandonà – indicava il corno d’ariete con cui si annunciava un anno particolare, quello in cui la terra veniva riconsegnata agli antichi proprietari, erano condonati tutti i debiti e liberati gli schiavi, le guerre erano sospese e veniva fatta riposare la terra, perché appartenente a Dio. La Chiesa Cattolica nei secoli ha Lorenzo Signorini

composizione in grande stile, per cori e orchestra, che spero renderà ben onore allo straordinario uomo che essa celebra. Il ‘libretto’ è di Paola Marchi, con cui collaboro da qualche anno, che ha scritto il testo in forma poetica”. Paola, per i pochi che non lo sapessero, è scenografa, autrice e pittrice professionista. Attraverso la pittura racconta la vita della gente semplice, mettendo in scena i sentimenti, i gesti, gli avvenimenti di ogni giorno. Continua Lorenzo: “Il primo lavoro è stato di Paola, che ha steso il testo. È la musica, infatti, a venire modellata sulle parole. Una volta ricevuti i primi pezzi, mi sono messo a costruire la partitura, un lavoro che mi ha tenuto occupato da giugno a ottobre 2008”. Il passo successivo, lo scorso autunno, è stata la costituzione di un’orchestra ad hoc, con vari musicisti professionisti, formata da archi, ottoni, legni, percussioni, organo. “Per la parte canora continua il maestro Signorini - sono stati impiegati due cori misti di adulti, quello della parrocchia di S. Vincenzo e quello della chiesa di S. Biagio di Grumolo Pedemonte e un

La Chiesa della Pentecoste Nel corso degli anni Ottanta, l’accresciuto numero degli abitanti di Thiene aveva reso necessaria la realizzazione di una nuova chiesa che potesse accogliere meglio la comunità dei fedeli: la piccola e trecentesca Chiesa di San Vincenzo, col suo centinaio scarso di posti a sedere, non bastava più. Nell’ambito del piano urbanistico promosso dall’Amministrazione Comunale nel 1992, la parrocchia aveva affidato l’incarico di progettare la nuova Chiesa agli architetti Elio Carollo e Roberto Ronda. A fianco dell’edificio sacro, sarebbe sorto anche il Centro Parrocchiale Antonio Ferrarin. I lavori prendono il via nel 1995 con la benedizione delle prime pietre e proseguono negli anni successivi, fino alla benedizione, da parte del Vescovo di Padova, della nuova Chiesa nel 2001. Tutta la progettazione è stata finalizzata ad esprimere il mistero dell’evento che le dona il nome: la Pentescoste.

Paola Marchi

ripreso quest’antica istituzione per significare, con la parola Giubileo, l’anno di grazia del Signore, cioè l’anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all’umanità” Per sottolineare l’importanza del viale e del sagrato, e più in generale del complesso della Chiesa della Pentecoste e significata nei nomi per essi scelti, don Piergiorgio ha commissionato a Lorenzo Signorini un’opera musicale dedicata a Woityla, che cogliesse, più che i dati biografici, alcune linee fondamentali del suo pontificato, per mettere cioè in evidenza la missione che la Chiesa, attraverso la figura dei papi, ha avuto nella storia del mondo. L’opera, dal titolo ‘Joannes Paulus Secundus’, ha quindi come tema il papato di Giovanni Paolo II. È un ‘oratorio’, una composizione musicale di ispirazione religiosa, quasi un’opera lirica ma senza azione scenica, con i cori schierati davanti all’orchestra. “Sono emozionato. Si tratta - ci fa sapere Lorenzo, pochi giorni prima della ‘prima’ - di una

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terzo coro di voci bianche creato all’interno della comunità parrocchiale con ragazzi tra i 10 e i 13 anni. Si tratta di un lavoro di coordinamento impegnativo, per un totale di circa 90 persone. Per fortuna, il direttore, Antonio Gasparella, grande appassionato di musica, è molto competente”. L’esecuzione, che impiega circa un’ora, è divisa in dieci ‘quadri’ e comporta tre voci soliste: oltre al Papa, anche un uomo e una donna, rappresentanti dell’umanità. L’interprete del Papa, Matteo Mezzaro, è un giovane ventenne con una bellissima voce tenore. L’uomo, che è anche la voce recitante tra un quadro e l’altro, è interpretato da Alberto Spadarotto, sotto baritono, mentre la donna, Jose Borgo, è un mezzo soprano. Paola Marchi ha passato l’estate scorsa a leggere encicliche, da cui ha poi tratto una sintesi per esprimere i concetti più importanti della vita di Wojtyla: “Ho cercato di mettere su carta ciò che sentivo. La metrica ha assunto

una sua struttura a mano a mano che procedevo nella composizione. Ha trovato un suo tracciato, come accade spesso, come se fosse lì e aspettasse solo di essere scritta, di uscire”. Paola ci descrive l’altra affascinante attività che ha svolto per il progetto: “Ho elaborato al pc, intervenendo con effetti speciali, sfumature, o alterazioni di colore, alcune immagini della vita di Giovanni Paolo II trovate in Internet o sui libri”. Le immagini sono state proiettate in chiesa in sincronia con i passi narrati durante l’esecuzione. Insomma, un’immersione a 360° nella vita di un Papa e della Chiesa, attraverso la vista e l’udito. Altre immagini, invece, rappresentano simbologie, metafore di alcuni

momenti importanti, come per esempio durante il preludio o nel requiem. Nel libretto pubblicato sono riportate alcune di queste immagini. Don Piergiorgio ha già preso accordi per portare l’opera al Festival di Asiago, il 26 luglio, ma conta di poterla proporre anche altrove: sono in programma anche esecuzioni a Schio, il 7 febbraio 2010 e Bassano, in data da destinarsi. Tutta la festa del 23 maggio è stata ripresa da Telechiara e trasmessa nei giorni successivi all’evento. Verrà successivamente confezionato un DVD, presto in vendita, per quanti vogliono avere il ricordo della festa e dell’esecuzione della ‘Prima’ dell’Oratorio.

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Territorio Mulino Cavedon di Rozzampia

“Viaggio nel tempo lungo le rogge e i mulini thienesi� Roggia Verlata

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Territorio “Chiare, fresche e dolci acque” scrive Francesco Petrarca nel suo Canzoniere. E dovevano davvero essere dolcissime le acque in quei tempi remoti del Medioevo. Una dolcezza dovuta al loro preziosissimo valore intrinseco, che rendeva ogni singolo fiumiciattolo una fonte di vita e di benessere per intere comunità. Attraverseremo ora idealmente i secoli, partendo dalla fine del ‘200, trasportati da questi corsi d’acqua, alla riscoperta di una storia affascinante, che ha per insoliti protagonisti le rogge e i mulini che “alimentavano” la vita quotidiana, agricola ed economica della città di Thiene. Un viaggio che partirà dal lontano 1276, guidati simpaticamente dall’appassionato cultore di storia locale e capogruppo degli Alpini, Angelo Rossi.

alcune centinaia di thienesi, in soli 8 giorni si scava l’alveo di tutta la roggia. Un’impresa incredibile se pensiamo ai tempi di esecuzione di un’opera pubblica dei nostri giorni! L’acqua inizia a scorrere il 20 novembre 1281 e da subito cominciano anche i problemi, come i cosiddetti “furti d’acqua”. Le multe fioccano fra gli abitanti dei comuni vicini e fra i già contestanti proprietari terrieri. Al pari di un bene prezioso, l’acqua comincia ad essere tutelata attraverso un succedersi di norme emesse dallo stesso Comune di Thiene, una fra tutte quella che vincola i cittadini ad effettuare i prelievi nei giorni stabiliti e “nelle festività degli apostoli”. Quando Zanè, da contrada di Thiene e quindi territorio thienese, diventa libero Comune, trascina dietro di sé una scia di dispute e cause giudiziarie sull’annoso problema relativo all’utilizzo della roggia, proprio durante le festività degli apostoli. Tutto nasce dalla collocazione geografica dei due Comuni: Thiene, più a sud di Zanè, rischia di ricevere solo l’acqua che resta inutilizzata da quest’ultimo.

Una delle porte che consentivano l’accesso ai laboratori di un tempo sulla Roggia Thiene

Il territorio del Comune di Thiene, fino alla fine del XIII secolo, era solcato da un solo rivolo di acqua: la Roggiola. Era poco più di un fiumiciattolo, ma ricco di acqua, sgorgava dalle colline di Carrè e scorreva ad est del centro abitato. Osservando ciò che ne rimane ancora oggi, nei pochi tratti non intubati e quasi sempre asciutti, si può solo a stento immaginare quanto doveva essere importante per la vita dei nostri avi. Fino al 1276 la Roggiola permetteva alle donne di lavare la poca biancheria, chine sui bassi argini o di trarre l’acqua necessaria per curare l’igiene personale e cucinare. La falda era fortunatamente poco profonda e risultava facile scavare i pozzi. Se ne contavano almeno sette a Thiene, disseminati un po’ dovunque. Per la coltura dei campi invece, i nostri nonni si accontentavano delle precipitazioni naturali e se c’era siccità….era carestia! Nel 1275 un accordo tra due potenti famiglie sancisce le modalità di prelievo d’acqua dall’Astico: Marcio da Montemerlo, signore di Bodo a Sarcedo, ed Angelo ed Ottonello Verla si accordano infatti per far giungere l’acqua dell’Astico ai campi dell’attuale Comune di Villaverla, scavando l’alveo fino ad oltrepassare l’Igna e realizzando una roggia che attraversasse il territorio comunale di Thiene con la costruzione di folli, segherie e mulini. Uno di questi esiste ancora in Rozzampia, è stato restaurato ed ammodernato

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e appartiene ora alla famiglia Cavedon. È datato intorno al 1276. Quell’anno Ottonello Verla ottiene il passaggio della Roggia Verlata per il territorio comunale di Thiene, in cambio del permesso dato ai thienesi di poter utilizzare la roggia per irrigare i campi durante tutti i giorni festivi e di poter piantare alberi lungo gli argini allo scopo di rinforzarli, oltre che della promessa di costruirvi un mulino. Le rogge e i mulini non sono più un affar privato, ma entrano a far parte a tutti gli effetti dell’interesse pubblico. E ci volle poco tempo perché i thienesi dell’epoca cominiciassero ad utilizzare quell’acqua non solo per le coltivazioni agricole, ma soprattutto come forza idonea ad azionare le macchine da lavoro. Il 1° settembre 1279 il Comune stipula col conte Beroaldo Maltraversi di Vicenza l’accordo per poter scavare la Roggia di Thiene, che avrebbe tratto l’acqua dal Timonchio e avrebbe attraversato tutto il territorio comunale fino a gettarsi nella roggia Verlata. Thiene acquisisce la piena proprietà sulla realizzazione e gestione dell’opera. Nell’atto è il giovane conte Alberto, figlio di Beroaldo, ad impegnarsi all’anticipo delle spese per lo scavo, ma, in cambio di questo favore, si riserva il diritto di far costruire, sempre a spese di Thiene, tre poste da mulino. Quali furono questi primi tre mulini? Tradizionalmente le tre poste vengono individuate nei mulini

degli Zironda e poi Cavedon (vicino l’Ospedale Boldrini), dei Thiella (o Mulino dei Bei) e in quello degli Zamboni (in via de Muri). Invece sono da individuarsi diversamente. Nel momento in cui queste tre poste vennero costruite, l’attuale territorio di Zanè era territorio comunale di Thiene e tale rimase fino al 1302. Perciò due poste si trovano in quello che attualmente è il Comune di Zanè. Il primo, più a nord, fu dopo il 1321 dei Valmarana e da alcuni decenni è andato distrutto. Il secondo, alcune centinaia di metri più a sud, fin dai primi del ‘300 fu dei Thiene ed ancor si vedono i resti sul retro di Villa De Franceschi, antica proprietà della famiglia; il terzo, più a sud ancora, era collocato all’epoca appena fuori le mura dell’antico castello di Thiene distrutto nel 1314, tuttora intuibile all’inizio del percorso pedonale lungo la roggia Thiene e proprietà storica dei Thiella (Bei). Le loro disposizioni permettevano alle acque della Roggia di giungere alle ruote sempre con un costante grado di potenza. Tutti e tre lavoravano a pieno ritmo! Quelle stesse acque però ben presto da dolci diventano amare. Fanno gola a molti, soprattutto ai ricchi proprietari terrieri, che non esitano a contrastarsi per direzionare la roggia lungo i propri possedimenti. Spetterà al podestà di Vicenza Alberigo da Vigonza prendere fra le sue mani i poteri esecutivi e porre termine alla travagliata querelle nobiliare. “Arruolata” la manovalanza vicentina dal podestà con

Solo dopo più di un secolo, il 6 dicembre 1430, verrà stipulata dai rappresentanti dei due distinti Comuni una convenzione per risolvere, una volta per sempre, il problema. Se seicento anni fa bisognava disciplinare l’uso dell’acqua, oggi può al limite capitare di vedere un piccolo rigagnolo scorrere in un alveo, spesso e volentieri anche all’asciutto ed è ciò che resta di un corso d’acqua prezioso, lungo il quale sorsero le prime imprese “artigiane” della zona. La Roggia Thiene continuò infatti a scorrere, assieme a quella Verlata, mettendo in funzione molti altri mulini, folli e magli per il ferro e per il rame. È il 1581 quando, nella zona più bassa di Thiene, nasce la fabbrica Tezzon, una delle più grandi “industrie” di polvere da sparo della terraferma, solo una delle tante e fortunate imprese che trarranno linfa e nutrimento dalle acque thienesi, laboratori dai quali usciranno prodotti che verranno nei secoli saggiamente commercializzati dai nostri avi, affianco ai frutti della terra, irrorati dalla stessa acqua. Inizia così la fortuna politica ed economica di Thiene!

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Mulino dei Thiene, ora in territorio di Zanè

A JOURNEY THROUGHOUT THE DECADES VIA THIENE’S MILLS AND CANALS. Up to the end of the 13th century, the territory of the Municipality of Thiene was served by a single stream of water: the Roggiola, which was vital to life at the time by virtue of allowing women to wash the few garments they owned, or to collect the water required for personal hygiene and cooking. Its banks were fortunately not very steep, making wells easy to dig. At least 7 of these were scattered around the Thienese territory. In 1275, an agreement reached between two powerful families established the processes by which water was drawn from the Astico: the Montemerlo and Verla families agreed to make the Astico’s water reach the fields of what is currently the Municipality of Villaverla, creating an irrigation canal (Verlata canal) that crossed the Thienese territory, along with sawmills, fullers and watermills. On 1 September 1279, the Municipality stipulated an agreement with Vicenza’s Maltraversi family in order to gain permission to dig the Irrigation Canal of Thiene; the powerful family, in return for advancing the funds necessary for the dig, reserved the right to build watermills in 3 locations. Traditionally, these are identified as being the Zironda – consequently Cavedon – mill (near Boldrini Hospital) and those owned by the Thiella (Mulino dei Bei) and Zamboni (on de Muri road) families.

The water began running on 20 November 1281. So too did the problems, the so-called “water thefts”. Disagreements abounded among the neighbouring municipalities, exacerbated by existing disputes over the ownership of lands. As a luxury good, water came to be protected via the Municipality of Thiene’s introduction of various regulations, one of which only allowed citizens to collect it on preestablished days and on “the apostles’ festivities”. If, some 600 years ago, water-usage had to be regulated, today one sees, at most, feeble streams running alongside riverbeds that are often littered with waste. This is all that remains of a precious waterway along which the area’s first “artisan” activities emerged. Indeed, the Irrigation Canal of Thiene continued to flow, alongside that of Verlata, giving rise to many more mills, fullers and iron and copper forges. These workshops created products that were, throughout the years, wisely commercialised by our forefathers alongside the crops nurtured by that same precious water. And so Thiene’s political and economic fortunes began!

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Alto Vicentino Servizi chiude il 2008 con uno sguardo particolare alla sicurezza dei suoi lavoratori e all’aspetto ambientale

L’intervista con il Presidente di AVS, Walter Formenton Un 2008 caratterizzato da una condivisa attenzione agli aspetti della sicurezza e della salute dei lavoratori, ma anche al risparmio idrico e alla tutela ambientale. È questo il concetto espresso, in fase di chiusura di bilancio, dal presidente di Alto Vicentino Servizi, Walter Formenton. «Nel corso del 2008 si è registrato un buon clima lavorativo, caratterizzato da una naturale dialettica priva di tensioni interne. Il turnover del personale fotografa un indice pari al 3,96% sul numero medio dei dipendenti e vede la soddisfazione degli obblighi di legge rispetto al collocamento dei disabili che, in azienda, hanno raggiunto quota sette». Alto Vicentino Servizi ha investito in particolar modo sulla necessità di aumentare la consapevolezza dei lavoratori rispetto allo svolgimento dei propri compiti. «In questa direzione – continua Formenton - va lo sviluppo di un corso di formazione specifico per il personale operativo e tecnico. Si tratta di 388 ore di formazione, dedicate a individuare comportamenti sicuri anche rispetto ai colleghi delle ditte che collaborano con AVS nell’esecuzione dei lavori. Il percorso è diretto a rivedere le procedure e le istruzioni operative in tema di sicurezza e, quindi, orientato

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a sviluppare una visione unitaria di questo aspetto». Il coinvolgimento e la sensibilizzazione di tutti i dipendenti è, per AVS, un fattore particolarmente importante. «L’azienda persegue il raggiungimento dei propri obiettivi attraverso un lavoro di squadra fondato sul rispetto delle regole operative e comportamentali e, in questa direzione, riconosce la centralità delle persone ed il loro rispetto in un contesto di reciproca fiducia.» Un altro aspetto di rilievo nella politica di Alto Vicentino Servizi è quello inerente la tutela ambientale. L’azienda, infatti, è certificata ISO 9001 (certificato di qualità) e ISO 14001 (certificato per l’ambiente). Nel novembre del 2008 AVS ha superato la visita d’ispezione per il rinnovo triennale di entrambi i certificati, dimostrando il proprio impegno nel garantire elevati standard di salvaguardia ambientale e nell’adottare diversi criteri di solidarietà diretti ad un uso sostenibile delle risorse disponibili. Sono stati ampliati i servizi per la collettività e, dove possibile, sono state utilizzate le migliori tecnologie per assicurare comunque un ciclo produttivo adeguato che, però, riducesse ogni impatto sull’ambiente. Nel 2008 il miglioramento ambientale è stato perseguito sia in modo diretto, attraverso la realizzazione di investimenti nei settori della fognatura e della depurazione, sia indiretto con il potenziamento delle condizioni di fornitura d’acqua. «Gli interventi sull’acquedotto – continua Walter Formenton – hanno riguardato la salvaguardia delle fonti da cui viene recuperata l’acqua e la protezione delle aree di produzione comunali, mentre per la fognatura sono stati eseguiti interventi di estensione, separazione e completamento delle reti. Gli investimenti sulla depurazione, invece, hanno interessato l’adeguamento ed il miglioramento degli impianti intercomunali». Sempre l’anno scorso è stato raggiunto un beneficio ambientale anche con la riduzione dei consumi energetici «in calo rispetto all’anno precedente, grazie alla particolare attenzione ai processi di depurazione». Parlando di risparmio, però, un accenno va alla diminuzione

Chi è Alto Vicentino Servizi

dei consumi d’acqua familiari. Nel corso del 2008 gli utenti di AVS sono aumentati dell’1,37% mentre i consumi hanno avuto un’inflazione dell’1%. In cosa si traducono questi dati? «Sicuramente - prosegue il presidente - in una maggiore sensibilità sull’uso di una risorsa così preziosa e, forse, anche su esigenze di contenimento dei costi. Vorrei evidenziare, però, che nel 2008 la tariffa media ad uso domestico era pari a 1,22 euro al metro cubo e che il costo che il cliente domestico medio ha sostenuto in un anno ammonta a 141 euro: due valori assoluti abbastanza modesti. Per questo credo che il calo dei consumi d’acqua sia dovuto soprattutto alla diffusione e promozione di una cultura del risparmio idrico che Alto Vicentino Servizi ha saputo coordinare attraverso molteplici mezzi di comunicazione: dalle campagne informative al sito web, dalle manifestazioni provinciali alle iniziative con le scuole. Una forma, dunque, di dialogo stretto con i propri interlocutori». Ma quali sono ora le prospettive di AVS? «In programma c’è una strutturazione sempre più solida dei rapporti con gli altri gestori del Servizio Idrico Integrato del territorio veneto, con i quali abbiamo già cominciato a sviluppare alcune collaborazioni volte al raggiungimento di migliori economie di scala nella gestione dei servizi comuni. L’intento è quello di unire le esperienze e le competenze di ciascuno per creare delle sinergie ed una base operativa e gestionale comune».

AVS, Alto Vicentino Servizi Spa, è gestore in house del Servizio Idrico Integrato. Nasce il 23 dicembre 2002, dopo un percorso durato circa due anni durante il quale Astico Acque di Thiene, il Consorzio Servizi Integrati della Valle dell’Agno di Valdagno, il ramo idrico di Pasubio Servizi di Schio e il Consorzio Leogra di Isola Vicentina, si sono aggregati. AVS gestisce la propria attività di prelievo e distribuzione dell’acqua potabile e di raccolta e trattamento dei reflui domestici e industriali nei 38 Comuni dell’Alto Vicentino che, in varia misura, detengono la totalità del capitale sociale dell’azienda. Il personale tecnico-operativo svolge le proprie mansioni in sette luoghi diversi per servire circa 250.000 abitanti residenti in un territorio di 900 kmq. La gestione del servizio di istituto e delle iniziative collegate o complementari avviene nel rispetto della normativa vigente e delle disposizioni dell’Ente di regolazione e controllo competente, l’Autorità dell’Ambito Territoriale Ottimale “Bacchiglione”. L’ATO è formata dai 141 Comuni che rientrano nel territorio fissato dalla Regione Veneto ed è competente sulle decisioni di regolazione dell’attività dei gestori, tariffe comprese. Oltre ad erogare i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, AVS opera anche nel settore del trattamento dei rifiuti biocompatibili e nella gestione di impianti per la produzione energetica, attività comunque marginali nell’economia complessiva dell’azienda.

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Zoom Il giovane protagonista dello spot

Il Comando di Polizia Locale e il regista Dellai insieme per sensibilizzare i giovani sul pericoloso binomio alcol e guida I numeri delle più recenti statistiche parlano chiaro: gli incidenti stradali sono la terza causa di morte nella nostra nazione, dopo i tumori e le malattie cardiocircolatorie, ma ciò che è ben più grave è che essi rappresentano la prima causa di decesso negli individui con età inferiore ai quarant’anni. Un segmento di popolazione che paga molto caro il prezzo della propria irresponsabilità verso se stessi e verso gli altri, frutto il più delle volte dell’eccesso di fiducia nei propri mezzi e di una tendenziale sottovalutazione delle potenziali situazioni di pericolo. I cecchini più spietati di questa specie di guerra silenziosa che si combatte ogni giorno nelle nostre strade - non occorre dirlo - sono la velocità e l’alcol. Ne abbiamo parlato con Giovanni Scarpellini, comandante del Consorzio di Polizia Locale Nordest Vicentino. È in corso in questi giorni il lancio di uno spot sul tema appositamente commissionato dalla polizia locale al regista Dennis Dellai, con l’obiettivo di fare breccia nel cuore e nella mente dei più giovani per sedimentarvi un messaggio di sicurezza. 42

“Alla base della quasi totalità degli incidenti stradali mortali o con feriti c’è la velocità, questo va preso come dogma – sentenzia Scarpellini - Per quanto riguarda il consumo di alcol, quando questo viene associato alla guida innesca purtroppo quel clima di euforia tale che una persona si senta naturalmente desiderosa di andare oltre; i tempi di reazione si allungano considerevolmente, il campo visivo si riduce e ci si trova quindi esposti a notevoli rischi.” Consapevoli di quanto sia determinante il fattore umano e dell’importanza perciò di educare a comportamenti consapevoli e responsabili, i Vigili di Thiene si sono distinti per le loro attività volte a promuovere e mettere in circolo una cultura della sicurezza. Differenti sono state le iniziative e gli eventi ideati e messi in piedi – anche in collaborazione con gli enti locali - per sensibilizzare e far riflettere la cittadinanza sui temi della mobilità responsabile. Dagli incontri informativi nelle scuole, alle manifestazioni educative outdoor (come quel ‘Sicuramente…in bici’ per le quinte elementari che proprio a maggio di quest’anno ha visto la seconda edizione). Dagli incontri serali in occasione di comitati di quartiere e nelle sale parrocchiali, alle serate in teatro con lo spettacolo ‘I Vulnerabili’ di Filippo Tognazzo. Insomma, una vera azione a tappeto che ha messo in campo mezzi diversi per arrivare a pubblici diversi, registrando peraltro ottimi riscontri in termini di affluenza e gradimento, soprattutto tra i più piccoli che hanno dimostrato di

apprezzare non poco queste ore formative organizzate al di fuori delle normali lezioni in classe. Un’ azione che ad oggi, tuttavia, ha conseguito risultati di dubbia efficacia presso il target da più parti considerato come più critico proprio perché potenzialmente più a rischio, cioè i giovani che vanno mediamente dai 16 ai 35 anni. Un gap di comunicazione che si origina dal confronto con “soggetti che di solito rifiutano tale messaggio di sicurezza perché lo ritengono al di fuori del trend, del loro modo di vedere ed approcciare le cose, del loro stile di vita” spiega Scarpellini. Da questa constatazione la necessità di trovare una forma di comunicazione alternativa, più incisiva ed in grado di attanagliarsi meglio a quelli che sono i tempi di apprendimento e fruizione concessi dal vivere frenetico della moderna società, capace di penetrare davvero nella mente e nel libero convincimento dei giovani. Ecco dunque spiegata la scelta del formato pubblicitario, la volontà di realizzare un messaggio audiovisivo in grado di trasmettere una carica emotiva altrimenti difficile da riprodurre. Un incoraggiamento, in tal senso, era probabilmente giunto dalla serata organizzata alcuni mesi fa in cui, in pieno centro città, i Vigili avevano allestito un mega schermo proiettando filmati con scene e testimonianze di incidenti stradali; in quell’occasione si è registrato un impatto di sicuro effetto tra i ragazzi che hanno assistito ai filmati sentendosi chiamati a riflettere sull’argomento.

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Zoom

Ma come muoversi per realizzare uno spot?

“Nel nostro caso abbiamo avuto la grande fortuna di avere sul posto un regista che si è fatto notare per la sua creatività e per il modo di lavorare, Dennis Dellai. Gli abbiamo proposto questa nuova esperienza, per lui una cosa assolutamente nuova. Dopo un breve periodo di riflessione, ha assicurato una piena adesione al progetto mettendoci un entusiasmo incredibile, anche perché consapevole di fare una cosa utile per la collettività. Insieme ai suoi collaboratori veramente ci ha messo l’anima” continua il comandante. Al regista è stata data sin dall’inizio la massima libertà creativa ed interpretativa nello sviluppo del soggetto, con la sola indicazione di trovare un messaggio forte ma non necessariamente terrorizzante. “In molti spot prodotti all’estero abbiamo riscontrato la tendenza a voler shockare gli spettatori con immagini talvolta molto cruente. Quello che noi vogliamo fare è invece far vedere la pericolosità di certi comportamenti senza però porre troppo l’accento su una via di non ritorno, ma lasciando bensì passare un messaggio di positività e speranza”. La storia descritta dallo spot è molto avvincente. Racconta di un ragazzo che prende a calci una bottiglia di alcolici e corre affannosamente nella notte accompagnato da un rumore di sirene e da lampeggianti blu, mentre nella parte inferiore del video corre una scala metrica che simboleggia l’aumentare del tasso alcolemico. La scena è intercalata da immagini relative al soccorso di una persona gravemente ferita all’interno di un’autovettura coinvolta in un sinistro stradale. Il ragazzo arriva sul posto del sinistro, rallenta la corsa e, osservato da tutte le persone presenti (agenti di Polizia Locale, Vigili del Fuoco e Operatori della Croce Rossa), vede che è in corso un tentativo di rianimazione di una persona. Avvicinatosi ancor di più si rende conto che quella persona è lui. Continua ad osservare fino a quando il segnale dell’elettroencefalogramma è piatto. Si rivede nell’ultimo istante di vita dopo un sinistro stradale… un istante dopo si sveglia accorgendosi che tutto era solo in incubo: la fidanzata è saldamente alla guida dell’auto e, constatando che lui si è svegliato di soprassalto, lo guarda affettuosamente e gli sorride. Il ragazzo tira un sospiro di sollievo e il video si conclude con l’immagine dell’auto che si allontana nella notte. In chiusura compare il messaggio “la prossima volta potrebbe non essere un incubo” – “rispetta

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la vita, se bevi non guidare”. Tutto il video è sorretto da una bellissima colonna sonora originale, firmata da Paolo Agostini con cui Dellai aveva già collaborato per Terre Rosse e Così eravamo. Le riprese sono state interamente realizzate nella zona industriale di Thiene. I casting hanno suscitato un interesse tale da attrarre giovani provenienti da tutto il territorio regionale; diverse comparse sono state scelte proprio tra i ragazzi thienesi e del circondario. E’ stato messo in piedi un set di tutto rispetto, caratterizzato da allestimenti scenici e processi di lavorazione prettamente ‘cinematografici’. Da menzionare la collaborazione

Il Comandante Scarpellini tra i giovani

A CAMPAIGN TO SAY STOP

Backstage

offerta dai Vigili del Fuoco Volontari e dalla Croce Rossa: quest’ultima, oltre ad avere fornito l’ambulanza per le esigenze di scena, ha spesato anche i truccatori. Il video è realizzato in due versioni: una nei 45” tipici del format televisivo destinata ad una diffusione di massa; una seconda, di circa 1’ e 20”, sarà invece utilizzata come breve cortometraggio per proiezioni in ambienti scolastici o in occasione di incontri-dibattito dedicati al tema. Sin dalla fase iniziale il comando di polizia locale - primo finanziatore del progetto, oltre che promotore - è riuscito ad attrarre una disponibilità di massima da parte della Regione del Veneto e della Provincia di Vicenza per sostenere la diffusione dello spot nelle emittenti televisive. “Il nostro obiettivo è di assicurare allo spot un’ampia circolazione. Ciò detto, l’ambizione è poi quella di riuscire ad avere una diffusione anche al di là dei confini regionali. La ‘prima’ di presentazione dello spot ha avuto luogo il 6

maggio all’ Auditorium di Thiene – rivela Scarpellini – in quella circostanza sono stati coinvolti tutti gli altri possibili portatori di interesse. Cerchiamo degli investitori perché questo spot, che ha un forte ma equilibrato impatto emotivo, possa essere lanciato e trasmesso nel miglior modo possibile in modo tale da creare una sicura risonanza nel pubblico”. Quando si dice emozionare per colpire…

Road accidents represent the third biggest cause of death in Italy, while being the primary contributors to deaths amongst young people. Speed and alcohol are the unforgiving killers in a silent war that is fought daily on our streets. We breached the subject with Giovanni Scarpellini, commander of the Consortium of Local Police North-East Vicentino, who purposely commissioned a TV commercial on the matter to director Dennis Dellai. Aware of the importance of teaching responsible behaviour, Thiene’s police officers have distinguished themselves with their efforts to promote a culture of safety. Many initiatives were kick-started, using diverse means for different audiences and registering excellent results in terms of numbers and popularity. These activities however had dubious success with regards to the critical target group that is most at risk; that is, those between 16 and 35 years of age. “They are subjects who usually refute such safety messages because they consider them unfashionable, out of key with their way of seeing and approaching the world, contrary to their lifestyle” explains Scarpellini. This observation highlighted the need to find an alternate, more effective, means of communication that could better align itself with the frenetic pace of modern society and really penetrate the minds and beliefs of the young, in both theory and practice. “In our case, we were very lucky to have a director renowned for his creativity to hand, Dennis Dellai. We offered him this new experience, to which he committed fully, giving us all an incredible sense of hope”, in the words of the commander. In developing the project, the director was given full creative and artistic liberty from the outset, the only condition being that he find a powerful, but not necessarily terrifying, message.

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il MESTIERE delle La Fondazione Villa Fabris guida la formazione dell’artigianato in Europa Nel mese di aprile di un anno fa, venivano in visita alla Fondazione Villa Fabris la baronessa Gloria Hooper ed il dott. Christopher Grayson, rispettivamente vicepresidente e capo segretariato della Commissione Cultura Scienza ed Educazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. L’incontro aveva come obiettivo di sollevare l’interesse delle istituzioni europee sul tema della formazione dell’artigianato nel campo del restauro. La visita della delegazione ha condotto alla redazione di un rapporto di valore strategico: presentato a Strasburgo nell’ottobre scorso, al rapporto hanno risposto 19 tra istituzioni, organizzazioni ed associazioni europee con commenti e osservazioni. Infine l’Assemblea Parlamentare ha votato una risoluzione (Resolution 1638) ed una raccomandazione (Recommandation 1851) indirizzate al Comitato dei Ministri per ottenere il riconoscimento ufficiale del Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio presso Villa Fabris a Thiene. Il patrocinio del Comitato dei Ministri, riconoscimento conferito raramente, coinvolge tutti i 47 governi che fanno parte del Consiglio d’Europa. In questo modo Thiene si collocherà tra breve come punto di riferimento europeo per la formazione dell’artigianato nel campo della conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico.

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Arti

Christopher Grayson, in visita alla Fondazione

Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo (Aristotele) L’esperienza e le capacità dell’artigiano rappresentano una risorsa straordinariamente importante per il territorio italiano e vicentino in particolare. Il Centro presso villa Fabris propone attività fondate sul principio di “imparare facendo”, vale a dire attraverso esperienze di laboratorio e di cantiere che si alternano con

lezioni teoriche. Il partecipante si può quindi confrontare con problemi e metodologie tipiche del lavoro artigianale di alto profilo, all’interno di un ambiente internazionale e con costanti confronti tra i diversi mestieri. A partire dal 2008 il Centro ha differenziato l’offerta

formativa organizzando corsi di diversa durata e con differenti livelli di preparazione: al tradizionale corso di specializzazione (di durata trimestrale) si sono aggiunti corsi intensivi (di una settimana), e corsi di conservazione (una o due settimane a seconda del materiale). Infine si propongono corsi in partenariato con ditte ed altri enti per tenere dei seminari tematici (da tre giorni ad una settimana). Si arriva in tal modo a dodici tipi di corsi, corrispondenti ad altrettanti profili di “Operatore per la conservazione di Beni Architettonici”, dotati di proprie peculiarità d’insegnamento, rispetto al tipo di frequenza, alla durata dei corsi ed ai contenuti didattici. A questi si aggiungono altri ventidue corsi intensivi di primo, secondo e terzo livello di specializzazione nei mestieri dell’artigianato della pietra, del legno, della pittura murale, dello stucco e del metallo. L’offerta formativa arriva dunque a circa ottanta corsi brevi nell’arco di un anno, che sono attivati di volta in volta sulla base delle richieste pervenute alla segreteria del Centro.

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THE CRAFT OF THE ‘ARTS’ The Villa Fabris Foundation spearheads he training of craftsmen

Tra gennaio a marzo si sono per esempio tenuti corsi intensivi di marmorino ornamentale, di stucco marmo, di affresco e sulla policromia nel legno, mentre dal 20 aprile è iniziato il Corso trimestrale di conservazione del patrimonio architettonico. Partecipano a questo corso quattro italiani, sedici tedeschi, tre austriaci, due francesi, uno svizzero. Il corso ha carattere residenziale, cioè fornisce vitto e alloggio ai partecipanti, oltre all’uso dei laboratori e delle attrezzature tecniche. I corsi intensivi e i seminari tecnici si riattiveranno a partire

Con il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Thiene e con la collaborazione del mandamento di Thiene dell’Associazione Artigiani, si è tenuto il 25 maggio un convegno dal titolo: “Restauro: antichi saperi per mestieri moderni”. Il convegno aveva come finalità la dimostrazione che il mestiere dell’artigiano costituisce ancora oggi un ambito professionale di grande interesse anche per le nuove generazioni. Cinque maestri artigiani, docenti del Centro Europeo, hanno esposto le loro esperienze nel settore della conservazione degli affreschi, dello stucco, del legno, del ferro e della pietra. Il convegno, che è stato introdotto dalle autorità, si è concluso con un sopralluogo presso i laboratori di villa Fabris, dove si sono potuti osservare i lavori prodotti in oltre trent’anni di attività del Centro.

Per informazi informazioni: FONDAZIONE VILLA FABRIS, via Trieste 43, 36016 Thiene (VI), tel. 0445 372329, fax 0445 369135 centroeuropeo@villafabris.eu www.villafabris.eu skype: centro.europeo.mestieri

In April of last year, the Villa Fabris Foundation was visited by the Vice-President and Secretary-General of the Culture, Science and Education Commission of the Council of Europe’s Parliamentary Assembly. The encounter aimed to foster interest, on behalf of European institutions, in the training of craftsmen in the field of architectural restoration. The delegation’s visit led to the compiling of a report with strategic value: presented in

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Strasbourg in October 2008, it was responded to by 19 European institutions, organisations and associations that put forth their comments and observations. The Parliamentary Assembly voted on a resolution (Resolution 1638) and a recommendation (Recommendation 1851) addressed to the Committee of Ministers in order to obtain official recognition for the European Centre for Heritage Crafts and Professions at Villa Fabris in Thiene. The Committee of Ministers’ sponsorship, a rarely obtained acknowledgement, involves all 47 governments that make up the Council of Europe. In this way, Thiene will shortly establish itself as the European point of reference for the training of craftsmen in the field of architectural conservation and restoration.

da giugno con corsi sullo sbalzo, lo stucco marmo, la pittura medievale su tavola, per proseguire in luglio con la doratura, il trompe-l’oeil, l’intaglio su legno, la forgiatura di elementi ornamentali. I corsi sono generalmente frequentati da dipendenti di imprese, artigiani autonomi, conservatori, cultori d’arte e capocantieri, tuttavia si sono tenuti nel passato anche corsi per architetti e liberi professionisti interessati alle tecniche tradizionali del patrimonio.

Restauro: antichi saperi per mestieri moderni La Fondazione Villa Fabris prevede, per raggiungere gli scopi istituzionali, di promuovere iniziative di studio, mostre, convegni e pubblicazioni su tematiche riguardanti il restauro architettonico.

In un momento così delicato per il mondo del lavoro, l’attività di valorizzazione dei mestieri artigianali costituisce una sfida per le future professioni, non solo per quanto riguarda la salvaguardia e la conservazione del patrimonio architettonico, ma anche per la formazione di esperti in grado di confrontarsi in cantiere con architetti e ingegneri, oppure di maestranze che nel mondo della piccola e media impresa siano consapevoli dell’importanza del loro ruolo. A questa sfida la Fondazione Villa Fabris, come tutta la città di Thiene, è chiamata a partecipare, con idee, proposte, contributi, attività.

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Domenico Mantoan

Riorganizzazione, semplificazione ed innovazione continua per confermarsi ai vertici dell’eccellenza sanitaria L’intervista con il Direttore Generale dell’Ulss4 “Alto Vicentino, Dott. Domenico Mantoan ono Direttore Generale dell’Ulss 4 “Alto Vicentino” da meno di un anno e mezzo. Posso affermare senza tema di smentita che questa Ulss garantisce ai suoi cittadini servizi di alto livello. Ciò mi ha stimolato e mi impegna a mantenere elevato questo livello di qualità. Perciò, alla fine del 2008, abbiamo approvato insieme ai sindaci ed agli operatori sanitari il nostro piano sociosanitario che individua le linee di sviluppo per il periodo 2009-2012 con l’intento di garantire una organizzazione in grado di erogare prestazioni socio-sanitarie all’avanguardia almeno per i prossimi quindici-venti anni”. Così esordisce il manager della Ulss 4 di Thiene, Domenico Mantoan, che è il più giovane direttore generale nella provincia di Vicenza dell’ultima tornata di nomine regionali 2008/2012. Mantoan ha “portato in dote” un mix di rilevante spessore: una grande competenza , sviluppata nel corso degli anni di lavoro nell’Ulss di Arzignano e in Regione Veneto come Dirigente Regionale dei Servizi Sanitari, associata ad una indubbia conoscenza del funzionamento della “macchina”

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socio sanitaria regionale e nazionale. Fin dall’inizio del suo mandato ha impresso all’organizzazione aziendale altovicentina un andamento accelerato, garantendo attenzione ai piccoli e ai grandi dettagli. In pochi mesi la sede legale dell’Ulss 4 di Via Rasa si è vista riconsegnare dignità di aspetto e salubrità d’ambiente. La sparuta squadra di dipendenti amministrativi è stata valorizzata con l’introduzione di nuovi elementi; gli organici del personale medico e paramedico sono stati potenziati, così come le strutture ospedaliere sono state rinforzate con la nomina di una serie di nuovi Primari. Lo stesso Mantoan ha inaugurato la stagione delle Medicine di gruppo Integrate, di cui Malo è la primogenita ed il cui modello verrà esteso tra poche settimane alla realtà di Villaverla e, tra qualche mese, di Breganze; contestualmente ha rinforzato le UTAP (Unità Locali di Assistenza Primaria); ha mantenuto e mantiene un ottimo collegamento con i Medici di Base, riconoscendo loro il merito di aver contribuito, tra l’altro, all’abbattimento delle liste d’attesa e di essersi fortemente impegnati nell’integrazione territorio-Ospedale. Con l’aiuto e la collaborazione degli Uffici competenti è stato raggiunto il traguardo della consegna del cantiere di costruzione del nuovo ospedale, avvenuta il 2 ottobre 2008 con la cerimonia della posa della prima pietra, superando

brillantemente la corsa ad ostacoli della procedura di frutto di una comunicazione immediata tra Ospedale e realizzazione. Distretto in occasione del ricovero di una persona “fragile”, Ne è scaturito un cantiere attivo e vivo come si può ben con probabili problemi al momento della dimissione vedere transitando nella zona di realizzazione, in linea con dall’Ospedale”. Realizzazioni queste che sono e saranno i tempi di costruzione previsti dal progetto. ancor più efficaci grazie all’aiuto dell’informatica. Contestualmente vi è consapevolezza che un Ospedale La direzione generale ha deciso di investire molto su come quello in costruzione a Santorso, ipertecnologico, diverse tipologie dei servizi innovativi: la cartella clinica dotato di 400 posti letto, idoneo per la cura delle fasi acute informatizzata, le tecniche filmless (senza lastre) e delle malattie, che sarà realmente operativo nel 2012, non paperless (senza carta) sono specifici obiettivi di lavoro potrà esprimere al meglio le sue potenzialità se non sarà in previsione del funzionamento dei servizi nella nuova sostenuto e supportato da una fitta organizzazione di struttura ospedaliera e del loro collegamento con le sedi servizi socio sanitari a livello territoriale. territoriali di assistenza e cura. Per essere pronti nel 2012 Questa nuova indicazione nella un forte impegno è stato riservato, programmazione dei servizi e delle già nel corso del 2008, a progetti loro collocazioni fisiche rende lecita tecnologicamente innovativi, tra una domanda: cosa rimarrà allora i quali, appunto, il “paper less” e nell’Ospedale di Thiene? la firma digitale, cioè quella che “Gli attuali Ospedali di Thiene e di sostituisce la firma autografa, Schio - dichiara Mantoan - saranno rendendo originale il documento nel riconvertiti al ruolo di sentinelle dei formato elettronico, consentendo a bisogni sanitari di “primo livello”, chiunque lo riceva per via telematica idonei quindi ad intercettare le la verifica immediata dell’identità richieste di cure primarie dei del firmatario. cittadini. “Tutti i settori aziendali sono In particolare al “Boldrini”, così come impegnati nell’innovazione e nella al “De Lellis”, troverà collocazione riorganizzazione - assicura Mantoan un punto di primo intervento - per mantenere elevato il livello di strettamente collegato con il Pronto qualità delle prestazioni di questa Soccorso ospedaliero di Santorso, Ulss e godere dei frutti delle scelte attivo dalle 8.00 alle 20.00, dotato importanti ed impegnative assunte di ambulanza e personale sanitario negli ultimi anni. istruito per la stabilizzazione delle Tutti gli operatori stanno emergenze. Tale punto di primo rispondendo bene e ciò mi intervento potrà avvalersi nella conferma in quello che già era una stessa sede delle prestazioni mia convinzione: questa Ulss 4 garantite dalla Radiologia, dal è una delle migliori d’Italia. Non Laboratorio Analisi, dell’Ecografia e lo è per “grazia ricevuta” bensì dell’Elettrocardiogramma, nonché perché si è da sempre impegnata di competenze specialistiche in azioni coordinate di buona Inaugurazione cantiere nuovo Ospedale ambulatoriali. Saranno attivati otto amministrazione, ha sempre posti letto iniziali di Ospedale di saputo tessere ottime relazioni con Comunità, gestiti dai Medici di Famiglia per l’assistenza i Sindaci e con le espressioni più vitali della Comunità, con temporanea di situazioni complesse, ma non tali da le associazioni di Volontariato e di Categoria, ha intrapreso, richiedere uno specifico ricovero o come continuità tra le prima in Veneto, la strada dell’associazionismo dei Medici cure territoriali e le degenze per acuti. di Famiglia, ha saputo gestire con successo le liste di attesa, Il “Boldrini” ospiterà inoltre la sede legale dell’Ulss 4, grazie al lavoro degli specialisti ospedalieri e territoriali e la sede del Distretto Socio Sanitario, la Medicina di dei prescrittori, ha ricercato la via più giusta per mantenere Gruppo Integrata, la Pediatria di Comunità, il Servizio inalterato, anzi per migliorare, l’organizzazione dell’intero Farmaceutico, il Servizio di Medicina Legale, i Servizi del sistema socio sanitario locale. Posso garantire che su Dipartimento di Prevenzione, un Centro di Formazione, la questo variegato fronte l’impegno di stimolo e di confronto Guardia medica festiva e notturna, l’accoglienza dei “codici della Direzione Generale c’è e ci sarà, fino alla naturale bianchi e prime cure”, la sede dell’Assistenza Domiciliare scadenza del nostro mandato ed al raggiungimento degli Integrata, che garantirà tra l’altro le dimissioni protette, obiettivi fissati”.

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a passeggio nel bosco

Il 7 giugno è tornato a Thiene l’appuntamento con la Mostra Micologica Primaverile, giunta alla 15^ edizione 52

Appuntamenti orcini, Prataioli, Chiodini, Mazze di Tamburo… Li vediamo spuntare dal sottobosco all’arrivo delle prime piogge primaverili per poi moltiplicarsi e fare la felicità degli appassionati nei caldi mesi estivi… Sono i funghi! Prelibatezza delle tavole ma anche potenti veleni, considerati nell’antichità elementi magici e stregoneschi, poi simboli divini e diventati oggi il tema fondante di molte associazioni distribuite in tutta Italia. L’Associazione Micologica Bresadola (AMB) è fra queste. Fondata nel 1957 in nome dell’Abate Giacomo Bresadola (1847-1929), botanico e micologo di fama internazionale, ha sede a Trento e conta 13.119 iscritti in tutto il Paese, suddivisi in 129 gruppi. Quello di Thiene, gestito dal presidente Giorgio Trento, è uno dei più vecchi (si è costituito nel 1975) e anche uno dei più attivi. Uniti da un esclusivo interesse per la concoscenza micologica scientifica e da un autentico spirito di amicizia, gioiosa e solidale, i membri dell’Associazione organizzano frequenti occasioni di incontro e confronto, portano avanti, in nome della conoscenza e dell’amore per la natura, la promozione della tutela e del miglioramento degli ecosistemi, approfondiscono lo studio della Micologia e della branca della Botanica tramite un progetto di censimento e mappatura dei funghi del Vicentino e soprattutto insegnano a distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi o mortali. Quante volte ci sarà capitato di avventurarci in un bosco o in un prato di montagna, con un cestino in mano, alla ricerca di qualche bel porcino da destinare poi ad un ottimo risotto o ad un succulento spezzatino…. E probabilmente ci siamo ritrovati spesso a studiare con attenzione la forma e il colore di un fungo interrogandoci sulla sua commestibilità. Quando si tratta di raccogliere funghi non è certo il caso di farsi trovare impreparati o insicuri, visto che il rischio potrebbe essere quello di ritrovarsi nel giro di qualche ora ricoverati per una ben poco piacevole intossicazione. Allora il consiglio è quello di riservare un sabato o una domenica alla visita di una delle mostre, allestite in diverse località del vicentino, previste dal programma attività del

Gruppo thienese. Affianco alle escursioni, agli incontri monotematici serali, alle lezioni di Micologia in sede e ai momenti dedicati alle scuole, l’Associazione organizza quest’anno tre Mostre Micologiche, due da realizzarsi a Thiene e una sull’Altopiano di Asiago.

Una precedente edizione della Mostra Micologica Primaverile

Si è cominciato domenica 7 giugno con la 15^ edizione della Mostra Micologica Primaverile. Inserita nell’arco delle manifestazioni del “Giugno Thienese”, e organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, l’esposizione è stata aperta al pubblico dalle ore 9.00 alle ore 19.00. Per dieci ore Piazza Chilesotti si è colorata di stand ricolmi di ogni tipologia di funghi, diventando lo speciale scenario attraverso il quale far scoprire meglio al pubblico questi curiosi organismi. “Far conoscere i funghi, soprattutti quelli velenosi, per evitare intossicazioni, che, per alcune specie, possono essere letali” - questa la speciale mission della mostra, secondo le parole dei suoi stessi organizzatori. Le modifiche ambientali susseguitesi negli ultimi anni, causate dai mutamenti climatici e dalla trascuratezza degli spazi boschivi, hanno purtroppo comportato un aumento e una proliferazione di esemplari di specie velenose e ancora poco conosciute. E proprio per questo ancora più pericolose. Attraverso un’esposizione chiara, corredata da cartellini esplicativi che spiegheranno passo passo tutte le caratteristiche dei funghi, i visitatori hanno potuto prendere familiarità con Amanite Verna, Lepiote Acutesquamosa e diverse altre specie non commestibili o addirittura mortali. Come già registrato dalle passate edizioni, anche il 7 giugno i visitatori non si sono fatti attendere. Per quanti vorranno poi approfondire ulteriormente la conoscenza del mondo dei Funghi, ecco pronti altri due interessanti appuntamenti: la 7^ Mostra Micologica a Treschè Conca il 30 agosto e la 35^ Mostra Micologica e 12^ Mostra Micofilatelica a Thiene il 26, 27 e 28 settembre.

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Appuntamenti

Walking THROUGH the WOODS

Porcini, field mushrooms, honey mushrooms, parasol mushrooms...We see them pop up from the underbrush with the arrival of the first spring showers, to then multiply and attract aficionados during the warm summer months... Mushrooms! Culinary delicacies, but also potent poisons. Historically, they were initially seen as magical and almost wizardly, then as divine symbols. Today, they are the founding focus of many associations throughout Italy. The Associazione Micologica Bresadola (Bresadola Mycological Association) is among these; Thiene’s group is one of the oldest and most active of those that constitute it. United by an exclusive interest in scientific, mycological knowledge and an authentic spirit of friendship, the Association’s members organise frequent occasions for dialogue, bring forward the promotion of ecosystem protection and improvement, broaden the study of Mycology and Botany via a census and mapping project of Veneto’s mushrooms and, above all, teach others how to distinguish edible mushrooms from their poisonous counterparts. This year, the Association is organising three Mycological Exhibitions, two of which will take place in Thiene, the other in the Altopiano of Asiago. It all starts on 7 June with the 15th edition of the Spring Mycological Exhibition: for 10 hours, Piazza Chilesotti will be coloured by stands filled to the brim with every variety of mushroom, becoming a special locus via which the public can better explore these curious organisms. For those who find themselves wanting to further deepen their knowledge of the mushroom world, two interesting events will follow: the 7th Mycological Exhibition in Treschè Conca on 30 August, along with the 35th Mycological Exhibition and 12th Mycophilatelist Exhibition in Thiene on 26 - 28 September.

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LA FURIA DEL DIAVOLO ROSSO DECOLLA DA THIENE Il Red Devils Model Club conta, da più di vent’anni, centinaia di appassionati di modellismo statico 55


Appuntamenti Non solo aerei All’inizio, sono un centinaio. E già non sono pochi. Un gruppo di appassionati del modellismo statico (diverso da quello dinamico perché non impiega i motori) fonda nel 1987 a Thiene il club Red Devils. A quell’epoca l’offerta di mercato per il modellismo è dedicata maggiormente agli aeroplani ed è per questo che il nome e il simbolo del club ricordano quello di una famosa squadriglia da caccia italiana.

pc, la tv o l’uso del solo pollice per cellulari e playstation, ormai, i ragazzi infatti non ce l’hanno più. Da noi, non solo si trovano per stare insieme, ma imparano anche. Ogni sabato uno dei soci più anziani va anche a prendere e a riportare a casa a Valstagna un ragazzo con diversa abilità”. Il club non fornisce solo dei pezzi già pronti che poi vanno a formare un modello, ma insegna anche a dipingerlo e verniciarlo, e, per i più bravi, a crearlo ex novo, da materiale grezzo. Perché la sfida consiste nel realizzare modelli che non si trovano in commercio.

Si tiene al Padiglione Fieristico in via Vanzetti. “Vi arrivano i migliori modellisti di ogni nazionalità e in quei giorni Thiene diventa la capitale per chi fa del modellismo la propria passione - ci spiega il presidente Faggion -. Si tratta a tutti gli effetti di un concorso a premi, in cui le medaglie, per tradizione, cambiano ad ogni edizione. I modelli presentati, che sono portati da casa già costruiti, vengono premiati in base a diverse categorie, per esempio a seconda che si tratti di navi, aerei, velieri, o della divisione in varie scale.

Il Presidente dei Red Devils, Fabrizio Faggion Alcuni esempi di modellini prodotti

Per continuare la tradizione, simbolo e nome rimangono, ma l’aumento dei soci porta anche una varietà dei modelli costruiti. “Da subito, il club si è dato uno statuto, che conservo ancora ci racconta Fabrizio Faggion, presidente del Red Devils Club, anche se in realtà io sono entrato ‘solamente’ nel 1995”. L’organizzazione non ha scopo di lucro e si è dotata nel frattempo di uno statuto depositato presso gli enti competenti, come richiesto a tutte le associazioni. La passione è così forte che i soci si autofinanziano, anche se il Comune, comunque, dà una mano, grazie ad un contributo annuale. C’è un direttivo formato da 5 consiglieri: ogni giovedì sera i soci storici o più anziani si ritrovano in sede, che si trova in via Dante, come quasi tutte le associazioni thienesi. Lo scopo è ludico: ci si incontra per svolgere insieme un hobby, ma non solo. “C’è un lato pedagogico prosegue Fabrizio perché cerchiamo di insegnare ai bambini e ai ragazzi, ogni sabato pomeriggio, un passatempo che li aiuti ad esprimere e a sviluppare la loro manualità. Tra la passività davanti al

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Un hobby di famiglia Le grandezze? Ancora, ce le spiega Fabrizio: “I modellini che usiamo vanno da un minimo di scala 1:72 ad un massimo di 1:16, che vuol dire cioè che il modellino è solamente 16 volte minore del naturale. Si parla, quindi, di notevoli dimensioni. Va per la maggiore quello in scala 1:35, che permette di avere un dettaglio elevato pur non avendo un ingombro troppo importante”.

And the Red Devil goes to… Red Devils Awards è considerato uno tra i migliori concorsi di modellismo statico a livello italiano ed europeo. Tale risultato è frutto di anni di lavoro appassionato, di grande impegno organizzativo e di continui stimoli da parte di tutti i soci del club. Partito come appuntamento annuale è diventato, nel tempo, biennale. Quest’anno è giunto alla 14esima edizione, in programma dal 5 al 7 giugno, all’interno delle manifestazioni del “Giugno thienese”.

Criteri di valutazione sono l’idea, originalità, la qualità della pittura o della costruzione etc. Ai nostri concorsi vengono proprio da tutto il mondo. Prendiamo accordi per tariffe agevolate con tutti gli alberghi di Thiene. Due anni fa c’era il tutto esaurito”. Parallelamente, edizione dopo edizione, si è sviluppata anche una parte commerciale del concorso, al punto di diventare quasi una “piccola fiera del modellismo” che attira sempre di più espositori e aziende provenienti da molti Paesi europei. In occasione del Red Devil Awards le case produttrici regalano al club molti modelli che poi vengono usati durante l’anno. Il club fa anche del bene: il ricavato delle quote di iscrizione al concorso è sempre devoluto al reparto di pediatria neonatale dell’ospedale di Thiene e alla sede di Mestre dell’Associazione Nazionale Sclerosi Multipla.

“Il modellismo è un hobby che interessa le categorie e le età più disparate: tra i nostri iscritti ci sono poliziotti, studenti, pompieri, liberi professionisti, imprenditori, Vigili del fuoco…”, riflette Fabrizio. “Ormai sono passati più di vent’anni e, chi era ragazzo allora, si è sposato e ha messo su famiglia. Ci sono casi in cui l’hobby, e con esso l’appartenenza al club, è passato di padre in figlio. È un modo per stare insieme e unire, cosa che ci rende molto orgogliosi. Tra le attività, anche numerose gite: “Come club organizziamo viaggi in Italia e in Europa, sia per documentarci sui modelli nuovi, visitando località, aziende, musei, ma anche, naturalmente, per partecipare ai concorsi organizzati da altri”. Amicizia, impegno, passione, hanno creato un perfetto mix, che ha fatto sì che oggi il club sia conosciuto da tantissimi appassionati. Come si dice, la passione vola.

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Appuntamenti

VIBRANTI EMOZIONI di un giovane talento www.reddevilsthiene.it

Modellino work in progress

THE RED DEVIL’S PASSION ENGULFS THIENE In 1987, a group of model-making enthusiasts founded the Red Devils club in Thiene. At the time, the model market offer was primarily dedicated to aeroplanes, which is why the club’s name and symbol are reminiscent of those that characterised a famous Italian fighter squadron. The symbol and name persist as homages to tradition, but the growing number of members has added variety to the types of models created. The objective is recreational: people gather to enjoy a hobby. But that’s not all: “There’s an educational side – President Fabrizio Faggion explains – because we try to teach children and teenagers a pastime that will help them to express and develop their dexterity”. The club not only supplies ready-made pieces that are assembled to form models, but also teaches how to paint and varnish them. The more talented are also taught how to work ex novo, from raw materials, because the challenge lies in creating models that can’t be found on the market.

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The Red Devil Awards is considered to be one of the best model-making competitions at both the Italian and European levels. It reached its 14th edition this year, scheduled for 5 – 7 June, as part of the “Thienese June” event. It is attended by model-makers of every nationality and, during that period, Thiene becomes the capital city for anyone who finds his or her passion in model-making. Alongside this, edition after edition, the competition has also developed a commercial side, to the point of almost becoming a “small model-making fair” that attracts increasingly large numbers of exhibitors and companies from various European countries. The club also has charitable ends: funds gathered from sign-ups to the competition are always devolved to the department of Neonatal Paediatrics in Thiene hospital and to the Mestre site of the National Association for Multiple Sclerosis. The club also organises various trips throughout Italy and Europe, both to gather information on new models by visiting various localities, companies and museums, but naturally also to participate in other competitions. Friendship, work and passion have created a perfect mix, allowing the club to become renowned among large numbers of aficionados. As they say: passion flies.

Simone Rubino

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Appuntamenti A SCUOLA DA UNA LEGGENDA Rimaniamo nel mondo delle percussioni anticipando un evento che interesserà sicuramente tutti gli appassionati di quest’affascinante e coinvolgente tecnica musicale. Il 5 settembre il grande Ian Paice, già batterista dei leggendari Deep Purple, condurrà uno stage presso l’Istituto Musicale di Thiene, per insegnare la propria arte e raccontarsi ai ragazzi. Un appuntamento da non perdere!

Auditorium Città di Thiene, palcoscenico ideale per gli eventi culturali del territorio

Tullio Besa

Ian Paice

Quale modo migliore per onorare la memoria di un grande amante della musica che ideare un riconoscimento che porti il suo nome e renda omaggio ai giovani talenti. Questo deve aver pensato Gigliola Trentin quando ha ideato il Premio “Memorial Tullio Besa”, per tenere vivo il ricordo del marito scomparso prematuramente a causa di un male incurabile. Un premio che oggi spegne otto candeline, otto anni di passione e prestigio che l’hanno portato ad essere uno dei riconoscimenti più ambiti nello scenario musicale italiano. È, come dice la stessa signora Trentin, “un filo prezioso, intessuto di entusiasmo, di fiducia, di talento, che si allunga di anno in anno e regala gioia a piene mani”. Il Premio ha preso avvio per la prima volta nel 2002, sotto il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, dell’Istituto Musicale Città di Thiene, Asolo Musica e Veneto Musica, e consiste nell’assegnazione di un riconoscimento in denaro ad un giovane musicista che si sia particolarmente distinto per doti e meriti tali da renderlo una promessa nel mondo musicale. Corredato da una targa ricordo disegnata dall’architetto Lino Bettanin, il Premio viene consegnato nel corso di una serata riservata interamente all’artista e culminante in un suo esclusivo concerto di ringraziamento. Forte della sua apertura ai più diversi campi musicali, il Premio annovera nel suo albo d’oro il Direttore d’Orchestra Bisanti,

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primo vincitore nel 2002, i tre talenti del pianoforte Andrea Bacchetti, Alexander Romanowsky e Leonora Armellini (2003, 2004 e 2007), la violinista Anna Tifu (premiata nel 2005), la stella internazionale del Jazz Francesco Cafiso (2006) e il virtuoso della chitarra acutistica solista Giovanni Baglioni, vincitore dell’edizione scorsa. Sabato 30 maggio, alle ore 21, presso l’Auditorium di Thiene, il Premio è stato consegnato invece nelle mani del giovanissimo Simone Rubino, definito dagli addetti ai lavori un vero e proprio genio delle percussioni e uno dei più grandi talenti degli ultimi cento anni. Iscritto al 7° anno del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, Simone, a soli quindici anni, ha già partecipato e prestato il suo talento ad eventi, concorsi e concerti di rilevanza nazionale ed internazionale. Con le bacchette fra le mani, un marimba o un vibrafono, produce melodie che vibrano fino a giungere ed imprimere un segno nel cuore delle persone. Assistere ad una sua esibizione può rivelarsi un’esperienza davvero sensazionale, grazie all’unicità dello strumento, la precisione dei tocchi, la concentrazione ed espressività del giovane esecutore. La stessa forza espressiva che ha conquistato i presenti al concerto del 30 maggio. Il giovanissimo percussionista ha accettato di parlare un po’ di sé e della propria vita rispondendo a qualche nostra domanda.

Cosa provi ad essere considerato, a soli quindici anni, un genio delle percussioni, uno dei più grandi talenti degli ultimi 100 anni (secondo il giudizio del maestro Bisanti)? Il mio interesse principale è quello di fare musica, trasmettere con gli strumenti le emozioni che provo. Se poi le mie esibizioni vengono apprezzate e grandi professionisti come il maestro Bisanti esprimono un tale giudizio nei miei confronti non posso che essere estremamente contento. Che importanza assume per te questo riconoscimento, conferito ogni anno ad un musicista under 30? È stato per me certamente un grande onore, un’occasione preziosa per conoscere altre persone e per far arrivare la mia musica anche al pubblico thienese. Era la prima volta che mi esibivo in territorio vicentino con un concerto in multiset, un particolare insieme di strumenti che vengono disposti in sequenza prestabilita e poi suonati assieme a creare un effetto musicale molto piacevole. È una tipologia di esecuzione che amo molto. Come è nata la tua passione per la musica e in particolare per le percussioni? Fin da piccolo sono rimasto conquistato dal fascino delle percussioni. Mi divertivo a far suonare le pentole e rimanevo incantato dai concerti di orchestre sinfoniche. È stata una passione innata, sviluppata e maturata poi con l’iscrizione al Conservatorio e grazie agli insegnamenti del prof. Riccardo Balbinutti.

Il tuo curriculum vanta una serie impressionante di partecipazioni ad eventi, concerti e concorsi in tutta Italia e all’estero, nei quali hai avuto modo di incontrare grandi professionisti del mondo musicale. Quale di questi incontri è stato per te più importante e significativo? L’incontro che ha segnato profondamente la mia vita è stato quello con il percussionista Peter Sadlo. Dopo avermi ascoltato mi ha proposto di suonare con lui e con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino ed è stata indubbiamente l’esperienza finora più emozionante e determinante per la mia carriera. Sei giovanissimo. Cosa immagini per il tuo futuro? Volendo ipotizzare una carriera diversa da quella del musicista, cos’altro ti piacerebbe fare? Dopo il conseguimento del diploma previsto per il prossimo anno, vorrei proseguire i miei studi iscrivendomi in un’accademia importante, magari all’estero. Il sogno sarebbe quello di poter entrare a far parte dell’Accademia di Salisburgo, dove lavora Peter Sadlo. Continuerò a suonare percussioni. Non riesco proprio ad immaginare un futuro diverso per me!

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Anteprima

La seducente

Pedemontana Vicentina descritta in una guida Credere alle potenzialità turistiche della Pedemontana vuol dire essere fieri delle nostre radici, orgogliosi di appartenere a questa terra e capaci di valorizzare quello che i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità. Per un lungo periodo non ci siamo resi conto della bellezza e della ricchezza di ogni nostra città o borgo. Per troppo tempo abbiamo lasciato che le mete importanti fossero altre. Invaghiti dalla bellezza prodotta dal “genio italiano”e largamente presente sul territorio nazionale, abbiamo permesso che i gioielli delle nostre zone fossero coperti dalla polvere di un ingiusto oblio. Per fortuna, da circa una decina di anni è iniziata una benefica inversione di tendenza. I grandi eventi, come la Rievocazione Storica, hanno condotto a Thiene migliaia di visitatori che chiedevano sempre più frequentemente informazioni concernenti il nostro patrimonio storicoartistico. Gli operatori del settore hanno iniziato a guardare con un rinnovato interesse al settore turistico, capace di trasformarsi in un ottimo volano anche per l’enogastronomia, quella dei nostri favolosi prodotti tipici, dei vini, dei piatti della tradizione che da sempre fanno parte dell’inimitabile cucina vicentina: risorse straordinarie, ma poco sfruttate perché per gli abitanti della Pedemontana i bigoli con l’arna, il baccalà alla vicentina, la sopressa, i formaggi di malga, i vini di Breganze e molto altro, non sono l’eccezionale ma il quotidiano. Serviva la pacifica invasione dei turisti durante le nostre manifestazioni per far capire che anche il nostro piccolo mondo è unico e irripetibile.

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Queste riflessioni hanno stimolato e poi aggregato numerosi comuni, sotto la spinta dell’Amministrazione Comunale thienese: attualmente sono 18 le Amministrazioni firmatarie di un protocollo d’intesa per la promozione coordinata dell’area. Per dare impulso a tutto il settore sono state promosse diverse iniziative, soprattutto a cura dell’Associazione Pedemontana.vi costituitasi nel 2003 proprio con lo scopo di coordinare l’azione delle diverse, preziose “anime” che realizzavano apprezzate feste. Il risultato è stato molto buono e una nuova visibilità ha convinto anche i più scettici che la Pedemontana poteva diventare un polo di attrazione per i turisti che rifuggivano dalle mete troppo frequentate, divenute perciò eccessivamente anonime e non più in grado di suscitare emozioni, Già, perché proprio le emozioni sono attualmente in testa alla graduatoria delle richieste espresse dai turisti, prima della storia e prima della gastronomia. Il prof. Dall’Ara, grande esperto di marketing del turismo, insegna sempre a riscoprire il senso d’orgoglio della propria terra.

E’ questo l’atteggiamento più adeguato per dare attrattività al proprio territorio. I risultati saranno particolarmente buoni nella misura in cui si riuscirà a vendere i prodotti locali con partecipato interesse. L’Ufficio Turismo e l’Ufficio Editing del Comune hanno predisposto una nuova brochure che illustra le bellezze dei 18 Comuni della Pedemontana Vicentina che, anche grazie alla collaborazione di numerosi gruppi di volontariato, si stanno impegnando per favorire la riscoperta delle tradizioni, ristrutturare dimore storiche, allestire le più diverse manifestazioni. Oltre 130 fotografie, quasi 60 pagine, informazioni diverse, elenchi di manifestazioni e prodotti tipici, una storia lunga oltre mille anni raccontata attraverso le chiese, i palazzi, i musei, le rievocazioni storiche. A ognuno dei 18 Comuni è dedicata una scheda con riferimenti al proprio patrimonio. Tutto questo è racchiuso nel piccolo volume che dovrebbe essere disponibile entro il mese di giugno. Sarà certamente apprezzata da tutti questa guida realizzata con lo scopo di rendere visibile la nostra seducente Pedemontana Vicentina.

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Sportivissimo

“Siamo al cambio campo nel Centro Tennis di Thiene. Alla battuta va ora la A.S.D. Tennis Thiene. La partita, che promette di essere avvincente, si giocherà al meglio dei cinque set”… così potrebbe verosimilmente commentare, con gergo rigorosamente tennistico, uno speaker a cui venisse chiesto di raccontarci quanto è in corso presso gli impianti comunali di Via Tevere. L’ A.S.D. Tennis Thiene è infatti la società che si è aggiudicata la gara pubblica indetta dall’Amministrazione Comunale ottenendo in gestione la struttura sportiva con mandato quinquennale. Un bando, ispirato da criteri di massima trasparenza, che invitava i concorrenti interessati

a creare le condizioni per una nuova e razionale gestione, più snella ed efficiente, in sintonia con le più attuali esigenze provenienti dagli utenti, ma anche aperta a possibilità concrete e fattibili di ammodernamento e miglioramento. Originatasi a partire da un gruppo di frequentatori stessi del circolo e con il coinvolgimento del maestro di riferimento Martin Pereyra – come abbiamo appreso scambiando qualche parola con quest’ultimo e con il nuovo presidente Luca Todeschin – l’ associazione aggiudicataria è chiamata dunque a rivitalizzare e dare nuovo lustro alla struttura, fornendo al contempo nuovo impulso ad uno sport da sempre molto amato dalla città.

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Sportivissimo

Ieri, oggi, domani

Uno sport davvero per tutti Il nuovo gestore, a cui viene affidato il compito di disegnare le nuove prospettive di sviluppo, può dare inizio al proprio corso contando su una risorsa davvero preziosa: una moltitudine di ragazzini iscritti alla scuola tennis con il sogno di divenire i Federer ed i Nadal di domani. Oggi si contano infatti ben un centinaio di bambini nella s.a.t. (scuola addestramento tennis), con addirittura alcuni altri in lista d’attesa. Numeri che manifestano la bontà dell’azione di promozione e di coinvolgimento nei confronti dei piccoli delle scuole e dei patronati già iniziata negli ultimi anni dal maestro Martin. “Tra i ragazzi che le scuole mandano qui per fare l’ora di ginnastica, così come tra quelli che vengono a giocare d’estate negli spazi organizzati con il g.r.est , c’è sempre qualcuno che si appassiona e che poi decide di venire a giocare a tennis l’anno successivo” conferma Todeschin, che dichiara di voler proseguire con sempre maggiore convinzione in questo senso, rivolgendosi non solo agli Istituti thienesi, ma anche a quelli del mandamento di Thiene. Non va trascurato poi il riflesso positivo della scuola tennis nell’azione di avvicinamento degli adulti: non di rado si dà il caso di genitori che, accompagnando i figli, abbiano trovato lo stimolo per iniziare a giocare o per rispolverare il proprio armamentario di dritti e rovesci dopo avere appeso la racchetta al chiodo per qualche tempo. Anche per loro quindi sono stati organizzati corsi appositi – sia singoli che di gruppo - per cominciare da zero o per perfezionare la tecnica. Obiettivo prioritario della nuova gestione è avvicinare alle meraviglie di questo gioco quanto più gente possibile. Va in questa direzione una forte politica di incentivazione delle tariffe, anche per riguadagnare in competitività con i circoli tennistici dei paesi limitrofi che negli anni passati sono riusciti ad attrarre diversi giocatori thienesi grazie a prezzi interessanti e talvolta nonostante l’offerta di strutture meno attrezzate.

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Non solo tennis Alcune novità strutturali sono state introdotte per rivitalizzare l’interesse degli appassionati ed attrarre e fidelizzare nuovi potenziali soci, già a partire dalla stagione primaverile-estiva in corso. Anzitutto una parziale ristrutturazione logistica che ha riguardato i locali della segreteria, del bar e degli spogliatoi, per ammodernare gli ambienti adeguandoli opportunamente alle richieste di un’utenza sempre più esigente. In seconda battuta l’intenzione di dare un nuovo volto anche all’area esterna antistante il bar e di risistemare le rimesse esterne per il ricovero degli attrezzi. Ma la vera grossa novità sta soprattutto nella rivoluzione che ha interessato il campo da calcetto, dove alla fatiscente superficie polivalente è stata sostituita una nuova pavimentazione con le specifiche tecniche più rigorose per il calcio a 5. Non più quindi un campo ibrido, condiviso da tennisti e calciatori, ma una vera e propria superficie regolamentare pensata esclusivamente per i fanatici del calcetto. Fermo restando il focus primario sul tennis, il centro di via Tevere vuole di fatto proporsi in questo nuovo corso come un circolo polisportivo a tutti gli effetti con attività laterali che arrichiscono e differenziano l’offerta di base. Una strategia volta ad un miglioramento continuo, come ci spiega Todeschin: “se riusciamo a creare un gruppo di soci molto grande abbiamo anche l’opportunità di continuare a migliorare la nostra struttura”. Attualmente sono già numerosi i soci che frequentano la struttura tennistica, ma intenzione della nuova associazione è quella di avvicinare al circolo sempre più persone; questo dovrà essere il circolo di tutti i giocatori di tennis, senza peraltro trascurare i tanti amanti del calcio a 5.

Il Presidente Luca Todeschin con i tre maestri

Corsi estivi per i Federer e i Nadal di domani A partire dalla fine dell’anno scolastico e per tutto il mese di giugno, il Centro Tennis apre le porte a ragazzi e ragazze che vogliono iniziare a giocare. Sono quattro i corsi previsti, ciascuno di durata settimanale e con due ore di lezione al giorno, calendarizzati come segue:

dall’ 8/06 al 12/06 dal 15/06 al 19/06 dal 22/06 al 26/06 dal 29/06 al 3/07 I prezzi sono davvero interessanti: 25 € a settimana INFO: tel. Club 0445 36.22.82 cell. maestro Martin Pereyra 392 92.30.544

Todeschin e soci hanno entusiasmo da vendere e le idee ed i progetti per il rilancio certo non mancano. Per ora gli impegni organizzativi e gestionali per l’avvio del nuovo corso impongono orizzonti temporali spostati un po’ in avanti . Già comunque si parla di riportare a Thiene, a partire dall’anno venturo, lo storico torneo di terza categoria riconosciuto a livello regionale; un appuntamento tradizionale per la città e gli appassionati di questo sport, che purtroppo già da due anni si era perso per strada a causa di un cambio di regolamenti in federazione. Sempre per il 2010 è in programma inoltre la realizzazione di un torneo giovanile, per le categorie under 10, under 12 e under 14. Sarà questa l’occasione per accendere i riflettori su alcuni ragazzi del circolo - in particolar modo tra gli under 12 - che già stanno partecipando con ottimi risultati ai principali tornei a livello regionale e che avranno finalmente l’occasione di mettersi in mostra davanti al pubblico di casa. Non mancano tuttavia alcuni eventi anche sul breve periodo per dare visibilità e risalto alla struttura. Ecco allora che, per il tradizionale calendario di appuntamenti del giugno thienese, sono in programma alcune iniziative che promettono sicuramente di incuriosire e divertire: oltre ad un torneo intersociale di tennis e un torneo di calcetto, sono stati organizzati ad esempio dei mini-corsi in centro città, svoltisi nel pomeriggio di sabato 23 maggio in Piazza Chilesotti, con l’intento di coinvolgere i più piccoli invitandoli a prendere confidenza con la racchetta. Un cenno a parte merita poi l’idea di un torneo – che ha avuto luogo sabato 6 giugno - giocato rigorosamente con le vecchie racchette in legno, nel quale alcuni giocatori d’alta classifica, tutti in abbigliamento bianco d’antan, si sono sfidati per far rivivere le emozioni di un tempo – quello dei Pietrangeli e dei Panatta, per dirla con grandi nomi italiani – in cui il tennis era esibizione di movenze eleganti e di tecnica sopraffina, prima ancora che agonismo e potenza fisica.

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Sportivissimo

Anche THIENE ha la sua

Incontriamo Martina Cunico, promessa del nuoto cittadino 69


Sportivissimo a nostra Novella Calligaris si chiama Martina Cunico e, che ci crediate o no, non ha ancora compiuto 16 anni. La sirena cittadina, infatti, è nata nel 1993, e vive a Zugliano. Di mattina frequenta il liceo sportivo Santa Dorotea, e di pomeriggio scatena tutta la sua grinta nell’elemento naturale che da molti anni è a lei più consono: l’acqua. “E pensare ci racconta Martina che fino ai 3 anni avevo proprio paura dell’acqua: per lavarmi dovevano fare i salti mortali. Poi, per combattere questa mia fobia, mi hanno letteralmente ‘buttato’ in vasca e da allora ho cominciato a nuotare e non ho praticante mai più smesso: a 6 anni già gareggiavo in pre-agonistica”. La sua seconda casa è l’Aquatic Center di Thiene.

Martina premiata ai Campionati Italiani Giovanili di aprile

È allenata da Bruno Brunori, preparatore di grande esperienza, che ha saputo portare i suoi atleti sempre ai primi posti delle classifiche nazionali. “Verso gli 11/12 anni - continua - ho cominciato a gareggiare fuori regione. Ho partecipato da allora a numerosi meeting nazionali e internazionali. La mia prima volta all’estero è stata ai giochi del Mediterraneo a Cipro, due anni fa, dove ho vinto 2 medaglie d’oro con la nazionale giovanile. Il lato bello di tutto ciò è naturalmente viaggiare e vedere posti sempre nuovi”. Negli anni ha inanellato una serie importante di vittorie. Lo scorso marzo è diventata la più giovane atleta nella finale 50 stile libero ai Campionati Italiani Assoluti di nuoto, piazzandosi con il 6° miglior tempo. Durante la stessa manifestazione ha migliorato anche il record italiano juniores nei 50 rana. A Riccione, ad aprile, ai Campionati Italiani Giovanili, al suo collo sono finite 5 medaglie: 2 ori, 1 argento e 2 bronzi. Martina sta cercando attualmente di conseguire il ‘tempo di accesso’, come si dice in gergo, alla partecipazione ai prossimi Campionati Europei di Nuoto Giovanili. La società con cui è tesserata, la Sport Management, è affiliata al Team Lombardia. Il progetto è di farla trasferire per l’ultimo anno di liceo a Milano, per meglio coniugare sport e scuola. Ma Martina non è così convinta: “Sono molto legata alla mia terra, ai miei cari e ai miei amici e farei fatica ad andarmene ora. Vedremo, ci devo pensare…”. Certo, a Thiene è in buona compagnia: non è la sola a brillare in vasca. La società di nuoto thienese affianca alla sua punta di diamante una squadra di promettenti nuotatori che stanno già acquisendo successi degni di nota sia in campo provinciale che regionale. Anche la mattina, a scuola, Martina respira sport: “Al mio liceo ho come compagni di classe alcune promesse dello sport nazionale, nello sci e nel pattinaggio artistico. Il Santa Dorotea prepara a lavorare in questo settore. Se malauguratamente non dovessi più ottenere buoni risultati nel nuoto vorrei dedicarmi allo studio della massofisioterapia. Continuare, cioè, a rimanere legata al mondo dello sport. Non punto ad essere come Federica Pellegrini o Alessia Filippi. Mi basterebbe diventare, magari, ‘una’ Silvia Di Pietro, che ha la mia età, ma ha già conseguito ottimi risultati”. Ben detto per una ragazza con il potenziale per nuotare ovunque, ma con radici ben salde nella sua terra.

Un po’ donna, un po’ pesce. Proprio come una sirena.

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EVEN THIENE HAS ITS OWN MERMAID Thiene’s Novella Caligaris is called Martina, was born in 1993 and lives in Zugliano. In the mornings, she attends the Santa Dorotea – a secondary school with an emphasis on sports – while in the afternoons she unleashes her passion in the Earthly element that has been her closest companion for years: water. “And to think – Marina tells us – that until the age of 3 I was terrified of water: they had to bend over backwards to bathe me. Then, to fight this phobia of mine, they literally ‘threw’ me in the tub and, at that moment, I started swimming and practically never stopped: I was already racing in the precompetitive category at age 6”. The Aquatic Center of Thiene is her second home. She’s coached by Bruno Brunori, a highly experienced trainer who has always known how to bring his athletes to the top of the national ranks. She’s been competing since she was 11 and, after the two gold medals won two years ago with the national junior team at the Mediterranean Games, in March she became the the youngest athlete to participate in the 50m freestyle final at the Italian National Championships for swimming, achieving the 6th best time. During the same event, she also bettered the Italian junior record in the 50m breaststroke. In April, at the Italian Junior Championships in Riccione, 5 medals found their way to her neck: 2 golds, 1 silver and 2 bronzes. Martina is currently trying to reach what is referred to, in swimming jargon, as the “access time” that will allow her to participate in the next European Junior Swimming Championships. The club with which she’s registered, Sport Management, is affiliated to Team Lombardia. The plan is to transfer her to Milan for her last year of high school in order to better reconcile sports and academics. But Martina isn’t convinced: “I’m very tied to my territory, my loved ones and my friends, and I’d find it difficult to leave now. We’ll see, I need to think it over...”. A girl who has the potential to swim anywhere, but whose roots are firmly planted in her birthplace. Half woman, half fish. Just like a mermaid.

L’allenatore Brunori con le promesse dell’Aquatic Center

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Ritratti

VADO, MI SPECIALIZZO, RITORNO

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Cervelli in fuga? A volte ritornano. Ricordate A.I., il film di Spielberg sull’intelligenza artificiale? Non è solo roba da film… Il thienese DOC Stefano Borgo racconta la sua visione del mondo della ricerca e quella di sua moglie Hayoung, conosciuta in una università negli Stati Uniti, che preferisce Thiene a Berlino! Stefano si diploma al liceo classico Corradini nel 1984 e studia matematica all’università di Padova. La sua passione per la ricerca nasce verso la fine degli studi, quando segue un corso di logica formale. All’interno di questa disciplina sviluppa la sua tesi di laurea, che ha come argomento i paradossi nella matematica e nel linguaggio. Dopo l’università trascorre un semestre negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio. Al suo ritorno comincia a collaborare con il CNR di Padova, insegnando nel frattempo in varie scuole della provincia e continuando allo stesso tempo gli studi per specializzarsi in matematica applicata. Dal 1997 al 2002 è poi negli Stati Uniti per approfondire i suoi interessi, che oramai spaziano dalla matematica alla filosofia, dall’informatica alle scienze cognitive. Dopo un semestre passato in Francia tra Parigi e Lille, torna in Italia, dove dal 2002 lavora nel campo dell’intelligenza artificiale presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Trento.

Stefano, quello suo è un caso in controtendenza: un’‘emigrazione di cervelli’ di ritorno. Che cosa pensa del tanto discusso fenomeno della fuga dei cervelli? Davvero in Italia vige la logica del baronato e dell’impermeabilità agli ambienti accademici italiani? Quello che si dice dell’ambiente accademico italiano è purtroppo vero. Nel nostro paese, dove le assunzioni in campo accademico pubblico sono bloccate da anni, le università sono piene di professori, sempre più anziani, che non hanno ricambio.È chiaro che quando si presenta l’occasione di un’assunzione, sapendo che si dovranno attendere anni per la prossima, si cerca di privilegiare i propri assistenti che spesso stentano ad arrivare alla fine del mese. Fortunatamente io sono stato avvantaggiato da una clausola della legge finanziaria dello scorso anno che imponeva le assunzioni per i ricercatori con un certo tipo di requisiti, in cui io rientravo. Così, alla veneranda età di 44 anni, sono stato assunto al CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sono stato comunque fortunato: una media di dieci anni di precariato è normale!

Come mai è tornato? Sono andato via perché mi si offrivano solo contratti di pochi mesi mentre all’estero un contratto di tre anni lo trovi senza grossi problemi. Inoltre, in questo modo sarei riuscito a specializzarmi ben oltre le possibilita’ che mi dava la mia universita’ Sono stato negli Stati Uniti e poi in Francia, dal ‘97 al 2002. Nel 2002 sono tornato perché il CNR aveva ricevuto parecchi fondi e mi garantiva una copertura di qualche anno. Ma sono andato avanti di progetto in progetto fino allo scorso gennaio! Che ricordo ha degli Stati Uniti? È davvero una società meritocratica? Io sono stato all’Indiana University, dove ho trascorso uno dei più bei periodi della mia vita, e che è una delle ‘big ten’. Negli Stati Uniti c’è un effettivo riconoscimento delle capacità individuali e una grande apertura verso gli stranieri, anche se rimane un paese complesso e dalle molte sfaccettature, basti pensare che a pochi chilometri da dove studiavo è nato uno dei fondatori del Ku Klux Klan. L’Indiana, che si trova nel Midwest, rappresenta gli States più puri, quelli rurali.

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Ritratti Ci torna? Tornerò in America il prossimo luglio, per partecipare alla più grande convention internazionale di I.A., l’‘International Joint Conference on Artificial Intelligence’, che si tiene ogni due anni, quest’anno in California. Due anni fa è stata in India: allora ho presentato un lavoro sui sistemi sociali, sulle coalizioni e le loro possibilità di agire. Questa volta illustrerò un sistema di rappresentare lo spazio che è motivato da studi cognitivi. La selezione è avvenuta tra circa 1300 articoli scientifici da tutto il mondo. Di questi ne sono stati scremati ancora 330. Solo una dozzina di articoli sono scritti da o in collaborazione con italiani (tra questi, il mio). Dopo la California, sarò in Francia. La ricerca, insomma, è anche una buona scusa per viaggiare! Complimenti! Ci racconta in cosa è consistita la sua ‘thienesità’ all’estero? Non ho mai voluto diventare un cittadino estero, cambiare residenza o cittadinanza. Sapevo che prima o poi sarei tornato. Vivere in Italia, ovunque nel nostro paese, vuol dire respirare la storia. Cammini su strade vecchie di 2000 anni. Non ti rendi conto di ciò, però, fino a che non esci dall’Italia. Qui, la storia è in ogni dove. Negli Stati Uniti manca una prospettiva storica: lì considerano monumenti storici edifici vecchi di 100 anni, una cosa che a noi fa ridere! Siamo così immersi nella storia e nella cultura che non ce ne rendiamo conto. Come spesso capita, ho apprezzato questa cosa dopo. Che cosa vorrebbe dire ad un ragazzo che si vuole avvicinare alla matematica? Che non bisogna avere paura dei numeri. Bisogna capire però che la matematica è un settore enorme. C’è così tanta diversità che, per esempio, sia io che mia moglie studiamo matematica applicata ma io non riesco a leggere i suoi lavori e lei i miei perché i nostri sono ambiti diversissimi! Bisogna capire quindi cosa ti stimola, ed essere disposti a passare un periodo all’estero: ti apre davvero la mente. In che cosa consiste, in breve, l’intelligenza artificiale? In maniera semplice, anche se non è una risposta ortodossa: l’intelligenza artificiale nasce quando si cerca di applicare la matematica per migliorare l’attività umana, dal pensiero all’azione. Lo scopo è ottenere strumenti affidabili per agire sul mondo (un software, un braccio meccanico…) aumentando le capacità umane. È applicata a svariati campi: robotica, linguistica, scienze cognitive… In particolare, nel mio lavoro integro modelli diversi di spazio e di tempo per facilitare l’interazione uomo-macchina. Ci sono dei centri in Europa, o al di fuori, comunque, degli Stati Uniti, in cui vi piacerebbe fare ricerca? Mia moglie sente la mancanza del Max Plank Institute di

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Berlino anche se preferisce vivere a Thiene! In Italia non riesce a fare quello che faceva a Berlino, c’è solo una persona, a Roma, che porta avanti quel tipo di ricerca e quindi qui ha dovuto cambiare area di lavoro. Io invece sono molto fortunato: Trento è un centro di eccellenza a livello mondiale. In tutta la provincia si investe da anni in ricerca. Significa avere gente che arriva, fa circolare nuove idee, organizza convegni. Ho anche un’altra fortuna: viaggio ancora spesso per lavoro. Avrei difficoltà, comunque, a tornare in America. Là sono eccezionali nella ricerca, ma limitati a livello di rapporti umani. Quale progetto particolare sta seguendo ora? Mi sto occupando di sistemi per descrivere la funzionalità di un artefatto. Si parte dal capire che cos’è un prodotto, e come combinare varie parti dello stesso, per quando alcune di esse non saranno più in produzione e andranno sostituite. Si parla naturalmente di oggetti vitali per la ricerca, come aerei, radar, satelliti… Può darsi che vada presto in Giappone, per questo motivo, per 6/7 mesi, dove lavorano molto con le industrie, multinazionali che investono nell’innovazione. Da noi, invece, le imprese sono spesso piccole/medie e a volte non c’è la voglia di far ricerca.

Hayoung Lee, la moglie di Stefano, si laurea in matematica in Corea del Sud e nel 1997 si trasferisce negli Stati Uniti per svolgere il dottorato in matematica applicata alla fisica. Lì conosce il suo futuro marito. Finiti gli studi e l’insegnamento in America nel 2002, lavora a Berlino fino al 2006 presso l’istituto Max Planck per la fisica gravitazionale. Durante quel periodo si interessa di fisica della relatività generale, una teoria che richiede l’applicazione di sofisticate tecniche matematiche. Dall’estate 2006 vive a Thiene e collabora con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro (PD) dove sviluppa e applica modelli matematici per l’analisi del rischio alimentare. Attualmente si interessa della valutazione quantitativa del rischio microbiologico, per esempio costruire modelli matematici per analizzare i rischi di infezioni alimentari da tossine. Nel tempo libero lavora ancora in fisica gravitazionale, in particolare nella dinamica globale delle soluzioni delle equazioni di Einstein. Hayoung, come è possibile, in parole semplici, studiare le epidemie con i modelli matematici? Innanzitutto bisogna avere chiaro lo scopo per cui si fa un modello, nel mio caso mi interessa controllare quando una situazione può evolvere manifestando condizioni di rischio per la salute. Lo scopo delle mie ricerche è di pianificare controlli e iniziative mirate ad evitare condizioni di rischio. Nella pratica, si raccolgono dati sulla situazione normale (ad es. i parametri per stabilire se un alimento è sano), le regole con cui evolvono le sostanze che ci interessano (sostanze chimiche, batteriche o altro) e la situazione tipica che ci interessa studiare (ad es. lo stato di un alimento al momento della vendita). Poi si isola una situazione di interesse e si fanno stime sui dati che non sappiamo: ad es. se vogliamo studiare come cambiano le proprietà di un alimento durante il trasporto dal negozio a casa dobbiamo stimare la temperatura, l’esposizione al sole, il tempo impiegato per il trasporto etc. A questo punto il modello matematico utilizza i dati e le regole raccolte per descrivere come quello che ci interessa studiare cambia nel tempo (ad es. l’evoluzione della popolazione batterica nell’alimento). Verifichiamo così se certe situazioni sono potenzialmente critiche e se le proprietà dell’alimento vengono alterate fino a renderlo inadatto al consumo. Quale progetto particolare sta seguendo ora? Ora mi sto concentrando sulla valutazione quantitativa del rischio microbiologico che ci permette di studiare le intossicazioni alimentari da tossine. Si tratta di progetti sensibili con ricadute a livello sanitario e pertanto non posso divulgare informazioni dettagliate. Roba da 007! Come si vive a Thiene? Io sono cresciuta a Seoul, una città di dieci milioni di abitanti. Chiaramente la vita a Thiene è molto diversa da quella di una grande città e la mentalità italiana è diversa da quella coreana. Effettivamente ho trovato più difficoltà ad integrarmi nelle piccole realtà che nelle città occidentali più grandi dove ho vissuto. Credo che, in generale, i thienesi abbiano bisogno di conoscere le persone prima di aprirsi. Una volta superato questo primo impatto, però, uno comincia a sentirsi accettato. Ovviamente, essere sposata con un thienese fa la differenza, e poi io ho la fortuna di avere per vicini delle persone molto disponibili e aperte. Tutto sommato, posso dire che a Thiene si vive bene. Mi piace molto vedere che le tradizioni come la Fiera Franca sono mantenute vive e che c’è partecipazione da parte dei cittadini!

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Ritratti

Ritratto di un

gentiluomo nel suo studio 76

L’imminente pubblicazione dell’ultima fatica letteraria di Giovanni Azzolin sulla figura di mons. Giuseppe Flucco, indimenticato parroco a Thiene dal 1904 al 1922, è il pretesto per incontrare lo studioso nella sua abitazione e per intrecciare con lui una piacevole conversazione che, dalla ricerca di un tempo perduto, giunge a toccare temi importanti della vita personale e letteraria di Azzolin. Gli rivolgiamo alcune domande. 77


Ritratti responsabilità. C’è a tutti i livelli eccessivo permissivismo: occorrerà del tempo perché la società ritrovi il giusto equilibrio.

Oltre all’insegnamento, Giovanni Azzolin ha curato un’intensa attività di ricercatore storico, con pubblicazioni su Manzoni e i Gesuiti, sullo Zanella, sulla polemica modernista, sugli Scotton di Breganze e sul cardinal De Lai, l’uomo forte di Pio X.

Una vita spesa per l’insegnamento la sua, premiata da riconoscimenti importanti come la medaglia d’oro per la P.I.. Oggi però il mondo della Scuola attraversa una profonda crisi. Cosa c’è che non va? Il nostro tempo è quello della crisi delle istituzioni in generale. Vede, un ragazzo che inizia un percorso scolastico ai nostri giorni, è destinato a spostarsi via via dal proprio paese a città più grandi e in questo percorso è sempre più anonimo, un anonimato che rischia di coprirlo e deresponsabilizzarlo. Le istituzioni stesse, che dovrebbero aiutarlo a maturare in consapevolezza, sono in crisi. La scuola manca soprattutto di pedagogia e di certa autorevolezza, quella che aiuta i giovani a crescere in

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Il suo campo di ricerca storica riguarda l’intransigenza cattolica di fine ‘800 e inizio ‘900, con le lotte e le contraddizioni tra i cattolici integralisti e quelli che venivano accusati di modernismo. Perché? Mi ha sempre tormentato la coesistenza di due diverse anime nella Chiesa nel periodo dal XIX al XX secolo, dibattuta tra l’aspirazione ad essere moderna e vicina ai poveri e la tendenza ad avere il piede sul freno, ad essere conservatrice arrivando in ritardo sui tempi. Un tema ancora attuale ai nostri giorni. Come a fine ‘800 ci fu la grossa battaglia tra Chiesa istituzionale e Chiesa modernista che fu quasi sul punto di distruggere l’altra e che aveva avuto in Italia l’esempio in Buonaiuti e in Francia in Loisy (nomi di spicco di quella corrente dalle “idee larghe”, come la chiamava il De Lai), anche oggi ritornano l’integralisimo della corrente lefevriana di recente avvicinata dal papa e il “modernismo” di don Primo Mazzolari, di p. David Maria Turoldo, per intenderci, che rimprovera di non essere talvolta al passo con i tempi. Una dialettica sempre presente nella Chiesa, allora? La Chiesa dopo il Concilio Vaticano II è tuttora in mezzo al guado, non riuscendo ancora a trovare il linguaggio adatto per comunicare agli uomini di oggi. Penso che la Chiesa non sia mai stata così “santa” come ai nostri tempi, pur tenendo conto delle “immondizie”, per dirla con Benedetto XVI alludendo agli scandali. Sono sicuro che ritornerà ad avere manifestazioni di vitalità. Il problema di fondo è la coesistenza di due mondi, quello della scienza e quello della religione, che, nel secolo scorso incompatibili, si stanno ora avvicinando o tentano un dialogo. E questo è positivo. C’è un ritorno dell’illuminismo e del razionalismo, ma dopo Hiroshima si deve comprendere che la fiducia nella scienza può riservare anche sorprese drammatiche e che l’uomo è una creatura che oltrepassa la mera dimensione scientifica. Il sociologo Sabino Acquaviva scrisse qualche tempo fa dell’”eclissi del sacro”… Oggi manca il senso del sacro: il sacro è la capacità di meraviglia, lo spazio interiore delle eterne domande, il senso di venerazione verso ciò che non capiamo o ciò che amiamo intensamente.

C’è del sacro anche nel mondano: nei luoghi dove sono passati i nostri cari, dove abbiamo vissuto con loro. Chiesa evangelica e istituzionale, scienza e fede, attenzione alla civiltà contadina e riconoscimenti della cultura ufficiale come il titolo di Accademico Olimpico di Vicenza (è l’unico thienese a far parte del prestigioso consesso, ndr) , ricerca storica e impegno politico: nella sua vita il dialogo tra opposti è sempre presente… Le mie radici sono contadine. Ho vissuto in quel mondo e ho conosciuto la povertà e i drammi di quegli uomini, ma soprattutto delle donne, che affrontavano la durezza del lavoro nei campi e la fatica di crescere i figli. Ne ricordo una, molto povera, che aveva quattro campi a mezzadria: non avendo chi le accudisse i figli, raccoglieva al mattino fasci di ortiche dietro casa, li deponeva a cerchio in cucina e lì in mezzo poneva i due figli più piccoli, sicura che dal cerchio non sarebbero usciti. Dopo di che lei andava a lavorare nei campi. Potrei raccontare tanti drammi che ho conosciuto nella mia infanzia. E’ per questo che ho sentito il dovere di fare politica: quel sapere che mi è stato dato dalla vita, doveva tornare a beneficio di quella gente; sono stato assessore e poi Sindaco a Salcedo. Si trattava di portare l’acqua dove non c’era, la luce alle famiglie perchè allora in paese quasi nessuno l’aveva. La nuova sensibilità, acquisita grazie alla cultura, mi permetteva di vedere queste situazioni critiche e di dare attenzione alla mia gente. Per me essere amministratore voleva dire fare cose pratiche. Cultura e politica sono indissolubili e non può essere altrimenti. Quando sono venuto a Thiene, ho sentito il dovere di impegnarmi anche qui. Sono riconoscente al Comune di Thiene che mi ha sempre dato molto, mi ha accolto, mi ha concesso onorificenze. Ho lavorato anche nel volontariato: con mons. Dal Ferro, con il prof. Corrà, il parroco di san Vincenzo e il prof Gasparotto abbiamo fondato l’Università per gli Anziani, ho lavorato nelle scuole serali per i lavoratori e nella Scuola Bottega, convinto che, chi sa, deve guardarsi intorno e darsi da fare. E’ questo il vero messaggio cristiano. Resta qualcosa della civiltà contadina oppure è definitivamente scomparsa? Nella mia attività di storico e di docente ho raccolto molte testimonianze della civiltà contadina e sulla base di questo materiale ho scritto Fin sera dura el di’, un atto di riconoscenza verso quella cultura, ora scomparsa, che aveva un substrato di millenni: ne dovranno passare tanti, di secoli, prima che si formi di nuovo una civiltà che possa definirsi, antropologicamente parlando, completa, perché ricca di una religione fondamentale, di arte, di forme musicali, di medicina popolare e di lingua proprie. Per fortuna, noi Veneti custodiamo ancora con amore la nostra antica lingua. La sua prossima pubblicazione è su Mons Flucco…

E’ stato un grande thienese, arciprete a Thiene agli inizi del ‘900, che svolse un’attività straordinaria, specialmente durante la prima guerra mondiale, quando si distinse per aiutare tutti, anche i prigionieri austroungarici. Quel prete mi ha interessato perché è il primo autentico narratore in dialetto del primo Novecento e come tale merita di essere rivisitato. La sua cultura e le sue capacità poetiche erano sconosciute. Ho ritrovato circa una ottantina di sonetti in dialetto, straordinari: alcuni fanno pensare addirittura al Belli, tanta è la forza, la sensibilità e l’apertura sociale che il Flucco sa comunicare. Lei è nato a Salcedo, ma vive a Thiene dal 1962. Si sente thienese? Mi sono impegnato in questa città sin dai primi giorni del mio trasferimento a Thiene. Ero ancora sindaco a Salcedo e da subito mi sono candidato, su invito di amici, alle prime amministrative. Le sale del Municipio mi sono carissime, lì ho lavorato come assessore alla Pubblica Istruzione e alla Biblioteca, il luogo che, dopo il mio studio, amo di più. Non ho mai vissuto a Thiene con lo sguardo distratto del turista, ma di chi si sente parte di questa città che, è pur vero, è in continua evoluzione. I monti di Lusiana restano comunque quelli dell’alba della mia infanzia, Laverda, Lusiana…. lì ho vissuto per venti anni. Il nostro “porto sepolto” come lo chiamava Ungaretti, o il nostro “mondo sotterraneo che affiora qua e là con qualche gobba” per dirla con Meneghello, ma che è indistruttibile. Con quale scrittore si è trovato più in sintonia? Un poeta che mi ha molto affascinato è stato Turoldo, che ho frequentato al tempo in cui era presidente del Premio di Poesia “Città di Thiene”. Era un uomo magnanimo e di un’originalità e naturalezza che avvincevano, straripante nella propria vitalità umana e poetica. In lui l’entusiasmo si trasformava in poesia. Anche Zanzotto, Menghello, Bandini sono state persone straordinarie, che mi hanno dato tanto. La cultura apre a mondi ed esperienze grandi. Ricordo che dei cinquanta ragazzi che frequentavano la mia quinta elementare, abbiamo potuto studiare in due, io e uno che poi è diventato prete. Gli altri sono finiti emigrati, alcuni li ho trovati etilisti al banco del bar. Se avessero potuto studiare, sarebbero stati diversi. Le due più grandi conquiste civili del secolo scorso sono state l’obbligo scolastico fino a quattordici anni e la partecipazione delle donne alla vita pubblica, che deve essere ancora oggi favorita, per permettere alle donne di essere madri e donne attive nel mondo lavorativo, politico, culturale. Le donne, diceva papa Wojtyla, sono metà del cielo; per me sono i tre quarti del cielo. Nella loro essenza c’è qualcosa che l’uomo non ha, una diversa e più completa sensibilità. Gli uomini sono avari di tenerezza, le donne ne sono ricche. Chi ha perso l’altra metà della propria vita lo capisce a fondo.

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Non è un laudator temporis acti? No. Il progresso è importante e il sapere ha sempre migliorato la qualità della vita, anche se è un processo lungo. La prima donna laureata nella provincia di Vicenza risale ai primi del ‘900. Se non ci fosse stata l’istruzione, l’antifemminismo sarebbe molto maggiore. Oggi gli uomini sono più aperti di cinquanta anni fa, c’è stata una maturazione straordinaria ed è bello vedere come uomini e donne gestiscano insieme la famiglia. La tecnologia stessa è deputata a migliorare la qualità della vita delle donne e degli uomini del nostro tempo. La civiltà contadina, pur nel valore della solidarietà che custodiva, non aveva ammortizzatori sociali o cure mediche adeguate. Il tasso di mortalità, compresi i suicidi, era alto, basti pensare ai periodi di carestie. Personalmente guardo con fiducia al nostro mondo, che deve nutrire consapevolezza delle grandi potenzialità che

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ha di migliorare la sorte dei popoli, non solo del nostro, ma anche di quelli più lontani, senza rinunciarvi mai. E’ stato anche organista. Il suo musicista preferito? Bach, senza dubbio. Mia moglie, pensi, suonava anche lei ed era bravissima. Da quando non c’è più Ginetta, (questo il nome della moglie, ndr) non ho più suonato. E il nostro incontro termina con il pensiero a Ginetta, la donna della sua vita, quella con cui, per usare le parole di Eugenio Montale:

“ho sceso, dandole il braccio, almeno un milione di scale”




Storie di vita

L’aprile appena trascorso ha visto il taglio di un traguardo particolarmente signiďŹ cativo per una storica realtĂ della Thiene solidale, la Cooperativa Sociale San Gaetano Thiene. 87


Storie di vita di meccanica, nella costruzione di oggettistica varia. Il lavoro, sempre ovviamente commisurato alle capacità e alle propensioni degli ospiti, ha fatto da tramite per il sorgere di relazioni interpersonali ed amicali ponendosi anzitutto come occasione di dialogo e reciproca conoscenza tra i ragazzi. Nello svolgimento della attività quotidiane, così come nei

Ben due decadi sono passate da quando la fondatrice Annamaria Borgo Thiella, spinta da una profonda sensibilità per il prossimo, ha dato forma e vita a questa associazione di volontariato che ha per missione la valorizzazione e l’inserimento attivo nella vita sociale di persone affette da disabilità psichica, con una struttura che tuttoggi presenta connotati di unicità nel territorio di riferimento. Il progetto di promozione umana è partito per l’appunto da un impulso individuale, cresciuto nel corso degli anni grazie all’entusiamo dei dirigenti e alle innesauribili energie dei volontari che vi hanno prestato servizio, per poi maturare grazie all’attenzione dimostrata dalle istituzioni locali e dagli attori più sensibili del tessuto socio-economico ed imprenditoriale. L’obiettivo originario di prestare assistenza e offrire un’opportunità di integrazione alle persone affette da disagio psico-fisico è stato raggiunto, con apprezzamento anche delle famiglie dei disabili, che hanno potuto trovare supporto nel complesso compito educativo cui sono chiamate. Forse però il risultato più grande del progetto di solidarietà portato avanti dalla Cooperativa San Gaetano è stato quello di saper accendere i riflettori dell’opinione pubblica sul tema della partecipazione alla vita sociale da parte di persone altrimenti destinate ai margini. Vent’anni fa era sicuramente meno diffusa tra la gente la consapevolezza dell’importanza di integrare le persone svantaggiate nel mondo del lavoro, un tassello imprescindibile per agevolarne l’integrazione nelle dinamiche sociali e garantire loro il diritto di una realizzazione come individui. Accolti ed ospitati nella sede di via S. Caterina da Siena, inizialmente in un solo laboratorio, in seguito – appurate le ristrettezze dello spazio e le crescenti necessità dell’ambiente di lavoro - nell’intero stabile concesso in comodato d’uso gratuito dai Padri Giuseppini, 35 persone con questa tipologia di handicap hanno trovato impiego dal 1989 ad oggi in lavori di assemblaggio minuto, in lavori

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A. Leoni, Direttore del Sociale ULSS 4 L. Rigon, Presidente della Cooperativa A. Danieli, Primario di psichiatria

momenti di vita di gruppo, i disabili sono stati costantemente seguiti con premura dallo staff di soci,volontari ed obiettori che con amorevole dedizione e la massima cordialità hanno prestato la loro opera, traendo a loro volta un immenso arricchimento personale. Oggi come ieri, le entrate che derivano dalle attività suddette sono frutto di commissioni da parte di alcune aziende del territorio, risorsa vitale per far fronte alle necessità di una gestione autofinanziata. L’attuale presidente Luigi Rigon si è di fatto prodigato, a partire dal suo insediamento nel 1997, per dare maggiore stabilità organizzativa ed economica all’associazione con un instancabile attività finalizzata all’attrazione di commesse di lavoro e all’organizzazione di raccolte fondi, destinandoli alle pressanti esigenze di ammodernamento della struttura e di rinnovo dei macchinari. Due sono stati gli eventi organizzati per celebrare i vent’anni di attività della cooperativa. Un primo incontroriflessione dal titolo “Sulla tutela della salute mentale”, tenutosi il 17 aprile presso l’auditorium Fonato alla presenza delle autorità locali , con interventi da parte del presidente Rigon, dei responsabili del Dipartimento di Salute Mentale e dei Servizi Sociali dell’Ulss 4, dei Padri Giuseppini e del presidente di Confcooperative Vicenza. Il 25 aprile la marcia non competitiva nominata “Caminada della Solidarietà”, ideata e realizzata nell’obiettivo di creare maggiore conoscenza sulla cooperativa ed i suoi soci, una simpatica scampagnata che ha visto la partecipazione di oltre 700 podisti tra singoli, famiglie e gruppi organizzati. Entrambi si sono rivelati momenti utili per ripercorre le principali tappe del progetto solidale, per ricordarne con soddisfazione le mete raggiunte nonostante le

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mille difficoltà, ma soprattutto le occasioni preziose per rinnovare e rinsaldare quel patto di fiducia ed alleanza con il tessuto socio-economico thienese, viste le sfide futuro. Nel 2007 si è invero manifestata l’opportunità di acquistare una villetta su terreno adiacente alla sede; nonostante gli sforzi sostenuti pochi anni addietro per la ristrutturazione dell’edificio concesso in toto dai Padri Giuseppini e la contingenza di un’annata complessa per diversi avvenimenti, la Cooperativa ha intrapreso con coraggio un ulteriore passo in avanti verso un nuovo progetto di crescita. Decisione maturata nell’immediato dalla volontà di “dare più respiro” all’attività in essere, ma con la prospettiva nel lungo periodo di un ripensamento ed ampliamento della struttura. Il problema che si dà con sempre maggior attualità è quello di come continuare a garantire accoglienza ed assistenza a questi disabili (venti quelli attualmente inseriti) allorquando il destino li priverà delle persone care, le stesse che trovano oggi nella cooperativa una struttura di appoggio. Ecco allora la necessità di formulare un piano lungimirante volto al potenziamento della San Gaetano nell’intento di affiancare al ‘luogo di integrazione lavorativa’ anche qualcosa di più simile ad una struttura di ‘famiglia protetta’, una sorta di casa famiglia dove poter far fronte non solo a ciò che è il

Volontari e ospiti della Cooperativa insieme alla Caminada della Solidarietà

‘qui ed ora’, ma anche a ciò che sarà il ‘dopo’ . L’appoggio proveniente dall’ esterno si rende pertanto più che mai vitale per consentire la prosecuzione dei programmi di sviluppo, tanto più nelle difficili circostanze economiche che gravano su questi giorni. “Ad oggi sono già stati pagati i 2/3 dell’acquisto - conferma Rigon - ma i tempi di crisi ci impongono ora una riflessione”. L’augurio è che, una volta ancora, la città di Thiene possa dimostrare la sensibilità e lo spirito di solidarietà che le son propri, intervenendo concretamente a sostegno di un progetto che vuole assicurare una migliore qualità di vita a quanti si trovano purtroppo in condizioni di diversità e svantaggio.

per informazioni: www.cooperativasangaetano.com 89


News

Emanuele Cattelan

L’ASCOM e la Ristorazione: Da sempre al servizio di chi serve Tempo di rassegne enogastronomiche, di Ristoranti in Piazza e di iniziative che vedono i pubblici esercizi protagonisti. A loro fianco, come sempre, l’Associazione Commercianti del Mandamento di Thiene. Ne parliamo con il Presidente Emanuele Cattelan. Presidente, anche quest’anno l’Ascom ha deciso di promuovere una serie di eventi che vedranno protagonisti i Ristoratori ed i Pubblici esercizi del Mandamento. Cosa bolle in pentola? Sono davvero molte le occasioni che avranno come assoluti protagonisti i Ristoranti associati. E’ partita da poco la quinta edizione della Rassegna enogastronomia “I Piatti Tipici della Pedemontana”, appuntamento che si svilupperà in cinque serate in alcuni tra i più prestigiosi e suggestivi locali del Mandamento. Il 20 Giugno sarà la volta del primo evento di Piazza della stagione, con i Torresani a Breganze, e il 15 Luglio il “Gran Galà dei Piatti Tipici della Pedemontana” chiuderà idealmente questo ciclo di appuntamenti con la ristorazione di qualità”.

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Davvero un ricco programma, Presidente. Ma l’impegno dell’Ascom non si ferma qui, giusto? Esatto. A fianco delle iniziative promozionali sono partiti dalla sede di Via Montello altri importantissimi appuntamenti: parliamo di un corso finanziato dal Fondo Sociale Europeo di Avvicinamento al Vino e di un altro momento formativo totalmente gratuito che approfondirà le tecniche di marketing nel servizio di sala. Continuano inoltre i corsi per il rilascio/rinnovo delle idoneità alla manipolazione e somministrazione degli alimenti, e, chiaramente, tutti i servizi specifici, come la cartellonistica obbligatoria o le consulenze in materia di HACCP. E per i bar c’è qualche iniziativa? I pubblici esercizi in genere sono sempre pronti a sostenere attività di piazza e manifestazioni di ogni tipo, in quanto svolgono un prezioso servizio di presidio del territorio e di animazione. Recentemente molti associati hanno aderito alle campagne informative delle ULSS “-Alcol + Gusto”, il che dimostra che la categoria è sempre pronta a promuovere un consumo responsabile delle bevande e dei cocktail che propone.

RITORNA LA RASSEGNA ENOGASTRONOMICA I Piatti Tipici della Pedemontana Riscoprire i piaceri della buona tavola, ritrovare gusti, sapori ed aromi magari dimenticati, valorizzare la tipicità e la qualità dei prodotti del territorio e, perché no, fare anche festa assieme. Questi gli obiettivi della quinta rassegna “I Piatti Tipici della Pedemontana” organizzata dai Ristoratori dell’Ascom di Thiene, in collaborazione con l’Associazione Pedemontana. Vi Turismo e la Fipe Confcommercio di Vicenza e con il contributo della Banca Popolare di Vicenza. Il grosso successo di critica e pubblico ottenuto dalle prime quattro rassegne, l’apprezzamento dei buongustai ed il buon risalto avuto dai mezzi d’informazione, hanno spinto anche quest’anno l’Ascom a riproporre l’importante appuntamento enogastronomico. L’iniziativa valorizza e rilancia i piatti tipici dei nostri paesi: dai Torresani di Breganze alle erbette primaverili, dalla “poenta e baccalà” alle patate delle Bregonze ed ai Bucatini al Torchio, tutte prelibatezze gastronomiche abbinate ai vini del Consorzio Tutela Vini DOC di Breganze. Una serie di appuntamenti con le fragranze ed i sapori della ricca tradizione enogastronomia locale con piatti sapientemente preparati dai ristoratori che consentono di rivisitare una cucina da vivere in armonia con le tradizioni locali. Per concludere ben due appuntamenti con la ristorazione sotto le stelle: i Toresani in Piazza a Breganze ed il Gran Galà dei Piatti Tipici della Pedemontana in Piazza Chilesotti a Thiene. L’invito a tavola con la tradizione culinaria della Pedemontana permette di valorizzare la tipicità e la qualità dei prodotti del territorio, di dare connotazioni di specificità alla cucina locale ricca di sapori genuini e di esaltare l’abbinamento vincente tra cibo, tradizioni e cultura, in un felice connubio con i vini doc di Breganze. E quindi…un arrivederci a tavola per ritrovare i sapori, gli aromi ed i gusti della Pedemontana.

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