NR. 2 2015
D A S M A G A Z I N F Ü R M E R A N U N D umge b ung
L A R I V I S TA P E R M E R A N O E dintorni
Genuss am Berg
In montagna con gusto Zu Besuch in Südtirols einziger KunstgieSSerei I segreti dell’unica fonderia artistica dell’Alto Adige Südtiroler bauen Olympia-Bobbahn La pista olimpica di bob costruita da altoatesini
South Tyrol welcomes you
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NR. 2 2015
E
Edit o r ial / e
Armin Zöggeler ist sechsfacher Weltmeister im Rennrodeln und gewann zehnmal den Gesamtweltcup im Einsitzer. Als einziger Sportler weltweit holte er bei sechs aufeinanderfolgenden Olympischen Spielen in einer Einzeldisziplin eine Medaille, davon zweimal Gold. 2014 beendete Zöggeler seine Karriere.
È stato sei volte campione del mondo di slittino e ha vinto dieci volte la Coppa del mondo nella specialità monoposto. Finora è l’unico sportivo al mondo ad aver ottenuto per sei volte consecutive la medaglia olimpica in una singola disciplina, di cui due volte l’oro. Nel 2014 ha concluso la sua ineguagliata carriera sportiva.
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Warum Heimat wichtig ist Heimat hat für mich einen besonderen Stellenwert, da ich während meiner über 20-jährigen sportlichen Laufbahn viele Monate im Ausland mit Trainings, Weltcuprennen oder sonstigen Verpflichtungen verbringen musste. Die Rückkehr nach Südtirol und in mein Heimatdorf Völlan oberhalb von Lana war für mich nach den langen Auslandsaufenthalten seit jeher jedes Mal eine besondere Freude, ja fast empfand ich es als Geschenk. Ich wusste, dass meine Familie hier auf mich wartete und dass ich wieder in meine vertraute Umgebung zurückkam, wo ich immer wieder Kraft und Energie für die nächsten Rennen tanken und auch die notwendige Ruhe finden konnte. Heimat ist deshalb für mich ein erholsames Rückzugsrefugium, wo ich mich wohlfühle, und etwas, das ich auch heute noch – nach meiner aktiven Zeit als Spitzensportler – keinen Tag missen möchte. In meiner Freizeit zieht es mich hinaus in die Natur, ich bin vor allem gerne im Ultental unterwegs. Dort finde ich einen Teil jener Vielfalt, die Südtirol von anderen Urlaubsdestinationen unterscheidet: Hier finden alpine und mediterrane Landschaften zusammen, im Kulturellen wie auch im Kulinarischen ist es ein Stelldichein zweier Kulturen.
Perché la terra natale è importante La patria ha per me un significato speciale perché in oltre vent’anni di carriera sportiva ho dovuto trascorrere molti mesi all’estero per allenamenti, gare di Coppa del mondo e altri impegni. Ogni ritorno in Alto Adige e al mio paese natale di Foiana, un piccolo borgo sopra Lana, l’ho vissuto con grande gioia, quasi fosse un regalo dopo le lunghe permanenze all’estero. Sapevo che qui c’era la mia famiglia ad aspettarmi, che tornavo nuovamente nel mio ambiente, dove potevo fare il pieno di energia per le gare successive e ritrovare la concentrazione necessaria. La mia terra è un rifugio dove
mi sento protetto e dove mi sento bene, è qualcosa che ancora oggi, dopo aver concluso l’attività agonistica ad alto livello, non vorrei perdere per nessuna ragione al mondo. Nel tempo libero sento il richiamo della natura delle mie montagne e salgo volentieri in Val d’Ultimo. Tra queste valli trovo quella grande varietà che differenzia l’Alto Adige da tante altre mete turistiche: perché solo qui il paesaggio alpino e quello mediterraneo entrano in contatto e, nello stile di vita, nella nostra cultura, perfino nel modo di cucinare, si realizza un felice incontro tra due mondi. // 3
meran o ma ga z in e nr. 2 20 15
IN
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Editorial
Favoriten
Was Heimat für den Rodelweltmeister und Olympiasieger Armin Zöggeler bedeutet
Produkte: Typisches, Neues und Überraschendes aus dem Meraner Land
Editoriale
Preferiti
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News
Karriere
Welt aus Eis
Meraner Land: Tipps und Veranstaltungen für den Winter
Angekommen: Der internationale Kunststar Rudolf Stingel im Porträt
News
Carriere
Reportage: Mit Schneeschuhen zur Eishöhle auf dem Schnalstaler Gletscher
Cosa significa la terra natale per Armin Zöggeler, campione mondiale e olimpico di slittino
Merano e dintorni: novità e appuntamenti per l‘inverno
Prodotti: creazioni esclusive, nuove e sorprendenti di Merano e dintorni
Personaggi: ritratto di Rudolf Stingel, star del circuito artistico internazionale
Un mondo di ghiaccio
Reportage: con le ciaspole nella grotta glaciale della Val Senales
36 Besonderes Hotelkonzept Visionen: Unternehmer und Querdenker Ulrich Ladurner im Gespräch über sanften Tourismus
Un albergo fuori dagli schemi
Visioni: conversazione sul turismo sostenibile con Ulrich Ladurner, imprenditore anticonformista
10 Handwerk trifft Kunst Einblicke: Zu Besuch in Südtirols einziger Kunstgießerei
Dove l’artigianato incontra l’arte
Visita: l’unica fonderia artistica dell’Alto Adige
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Genussorte
Weihnachtsstimmung
Königin der Alpenblumen
Zahlenspiele: Unterwegs auf den Weihnachtsmärkten im Meraner Land
Wohltuend: Das Edelweiß erobert das Spa & Vital Center der Therme Meran
Aria di Natale
La regina dei fiori alpini
Ausgezeichnet: Vier nicht ganz gewöhnliche Skihütten und ihr Angebot
Luoghi del gusto
Premiate: quattro baite di montagna particolari e la loro offerta gastronomica
Numeri: in giro per i mercatini natalizi di Merano e dintorni
Effetto benefico: la stella alpina conquista lo Spa & Vital Center delle Terme Merano
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Kräuterwissen
Service
Liebe zum Detail: Auf dem Wegleithof im Ultental wachsen Kräuter für spezielle Teemischungen
Wimmelbild: Wissenswertes und Interessantes für den Urlaub
I segreti delle erbe
Info
Passione verde: al maso Wegleit in Val d’Ultimo crescono le erbe profumate per insolite miscele di tè
Panoramica: cose da sapere e notizie interessanti per la vostra vacanza
82 Vorschau Sommerausgabe 2016 Impressum
Anteprima
58 Sportspektakel Know-how: Eine Gruppe Südtiroler baut jedes Jahr die Natur-Bobbahn in St. Moritz
Sport spettacolo
Know-how: un gruppo di altoatesini costruisce ogni anno la pista di bob naturale di St. Moritz
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Estate 2016 Colophon
DEX // 5
N news
Neue Stromtankstellen Der Ausbau der nachhaltigen Mobilität im Meraner Raum wie in ganz Südtirol wird forciert. So gibt es für Elektroautos mittlerweile öffentlich zugängliche Ladestationen in Naturns und in Meran, aber auch in Marling und Algund. Weitere Stromtankstellen sind geplant. Die Ladezeiten hängen sowohl von der Leistungsfähigkeit der Tankstelle als auch vom Fahrzeug ab. i
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Film ab!
Luft & Muskeln Was haben Kinderwagen, E-Bikes und Stadtfahrräder gemeinsam? Ihnen geht manchmal die Luft aus. Der gebürtige Meraner und in London lebende Designer Harry Thaler hat zusammen mit der Kunstschmiede Schwazer aus Algund eine ebenso schicke wie leicht zu bedienende Luftpumpe entworfen, die vor dem Geschäft Pur Südtirol in der Meraner Freiheitsstraße jedem zugänglich ist. Air Pump passt auf alle gängigen Ventile und wird per Hand betrieben, worauf auch die an der Pumpe angebrachte Plakette hinweist: „Sie haben die Muskeln, wir die Luft.“ i
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Aria e muscoli
Nuovi distributori di energia elettrica Il potenziamento della mobilità sostenibile a Merano e dintorni procede a grande velocità come nel resto dell’Alto Adige. Di recente per le automobili elettriche sono state aperte al pubblico stazioni di carica a Naturno e Merano, ma anche a Marlengo e Lagundo, ed è già in programma la realizzazione di altri punti di rifornimento. I tempi di ricarica dipendono sia dalla potenza del distributore che dal tipo di veicolo. i
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Lo spettacolo comincia! Sul Rotsteinkogel, uno sperone di porfido rosso tra Avelengo e Verano, c’è un cinema davvero speciale: il “Knottnkino”. “Knottn” in dialetto altoatesino significa “roccia”, e proprio su una roccia sono posizionate 30 poltrone da cinema in acciaio e legno di castagno che invitano gli escursionisti a sedersi e a godere dell’impareggiabile spettacolo della Valle dell’Adige. La vista spazia sull’intera conca di Merano, dalla quale si diramano a stella le valli laterali. Più oltre si stagliano le Dolomiti e, all’orizzonte, le cime delle Alpi Venoste. i
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Che cos’hanno in comune i passeggini per bambini, le bici elettriche sportive e le bici da città? Tutti e tre, di tanto in tanto, hanno bisogno di aria per le gomme. Harry Thaler, designer meranese che vive a Londra, ha progettato e realizzato insieme alla fucina artistica Schwazer di Lagundo una pompa elegante e di facile utilizzo, posizionata di fronte al negozio Pur Südtirol, in Corso della Libertà a Merano, dove è a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Air Pump si adatta a tutte le più comuni valvole per camere d’aria e si aziona manualmente, come avverte anche un cartello: “Voi ci mettete i muscoli, noi l’aria”.
Auf dem Rotsteinkogel zwischen Hafling und Vöran liegt das einzigartige „Knottnkino“. „Knottn“ heißt im Südtiroler Dialekt „Fels“ und auf einen solchen wurden 30 Kinosessel aus Stahl und Kastanienholz gesetzt. Sie laden die Wanderer dazu ein, Platz zu nehmen und die einmalige Aussicht über das Etschtal zu genießen. Die Besucher blicken bis ins Meraner Becken, von dem sich sternförmig die Seitentäler abzweigen. Dahinter erheben sich die Dolomiten und am Horizont die Gipfel der Ötztaler Alpen.
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Authentisch aus Überzeugung
Schranken hoch! Rund 1.000 Quadratmeter Ausstellungsfläche und 800 Meter Geleise: Das sind die beeindruckenden Zahlen der größten digitalgesteuerten Modelleisenbahnanlage Italiens, die sich auf drei Etagen in der Eisenbahnwelt in Rabland bei Meran ausbreitet. Die umfangreiche Sammlung von Modelleisenbahnen (über 20.000 Stück) zählt zu den größten Privatsammlungen Europas. Außerdem wurde auf 300 Quadratmetern Südtirol in Miniatur und in seiner geografischen Vielfalt nachgebaut. Die Eisenbahnwelt ist von März bis Januar geöffnet, im November und Dezember nur an den Wochenenden. i
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Su le sbarre! Quasi 1.000 metri quadrati di superficie espositiva e 800 metri di binari: sono i numeri impressionanti di Mondo Treno, il più grande plastico ferroviario d’Italia dai comandi digitali, esteso su tre livelli, che si trova a Rablà nei pressi di Merano. La ricchissima collezione di treni in scala (oltre 20.000 pezzi) è una delle maggiori raccolte private d’Europa di questo genere. Su una superficie di 300 metri quadrati è stata inoltre realizzata una riproduzione in miniatura dell’Alto Adige in tutta la sua varietà geografica. Mondo Treno è aperto da marzo a gennaio, in novembre e dicembre solo nei fine settimana. i
Die kostenlose App „Echte Qualität am Berg“ ist an eine Initiative gekoppelt, die Almgasthäuser, Berghütten und Schutzhütten im Meraner Land auszeichnet, die sich authentischer alpiner Qualität verschrieben haben. Die Auszeichnung wird nur jenen Betrieben verliehen, die vorbildlich und mit Hingabe geführt werden und deren gastronomisches Angebot und Erscheinungsbild höchsten Ansprüchen gerecht werden. Die App enthält Informationen zu allen ausgezeichneten Betrieben, verschiedene Wandertouren und Rezepte zum Nachkochen. Neu: Die im Winter geöffneten Betriebe sind ab jetzt mit einer Schneeflocke gekennzeichnet. i
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Meraner Schokowürfel
Meisterliche Handwerkstradition unverwechselbar im Geschmack.
Dado meranese al cioccolato
Un capolavoro della tradizione artigianale dal gusto inconfondibile.
Autentici per convinzione L'app gratuita “Pura Qualità in Montagna” è abbinata a un’iniziativa che premia le malghe, le baite e i rifugi di Merano e dintorni che hanno fatto dell’autentica qualità alpina la propria missione. Il riconoscimento è concesso esclusivamente agli esercizi che sono gestiti in maniera esemplare, con grande dedizione, e che presentano un’offerta gastronomica e un aspetto in grado di soddisfare anche i più esigenti. L'app contiene informazioni su tutti i locali premiati, vari itinerari escursionistici e ricette per riproporre a casa alcune specialità. Una novità di quest’anno: gli esercizi aperti anche in inverno sono contrassegnati da un fiocco di neve. i
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Selected for Merano WineFestival
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in Meran | a Merano
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Zentrum, Rennweg 50 ore 6-19 Uhr durchgehend/continuato ■ Centro, Via delle Corse, 50 Tel. 0473 237 925 Obermais, Dantestr. 21 ore 6-13.00 Uhr / ore 15.30-19.00 Uhr ■ Maia Alta, Via Dante, 21 Tel. 0473 231 384 Untermais, Matteottistr. 40 ore 6-13.00 Uhr / ore 15.00-19.00 Uhr ■ Maia Bassa, Via Matteotti, 40 Tel. 0473 236 128 West, Enrico Toti Str. 43 ore 6-13.00 Uhr / ore 15.30-19.00 Uhr ■ Ovest, Via Enrico Toti, 43 Tel. 0473 200 094 // 7 Unsere Filiale im Rennweg ist auch jeden Sonntag von 8.30-12.30 Uhr für Sie da! Il ns. punto vendita in via delle Corse è aperto anche di domenica dalle ore 8.30-12.30!
news
Wasser formt das Tal Geschichte Merans Das Stadtmuseum Meran zählt zu den ältesten Museen Südtirols und wurde im Frühjahr 2015 im renovierten Palais Mamming im Zentrum Merans wiedereröffnet. Die Sammlungen des Museums geben Besuchern einen Überblick über die historische Entwicklung der Stadt und gewähren Einblicke in alle Lebensbereiche. Besonders interessant sind die Exoten, darunter eine ägyptische Mumie, die sudanesische Waffensammlung des Abenteurers Slatin Pascha und eine Totenmaske Napoleons. Das Museum ist zwischen Ostern und 6. Jänner geöffnet. i
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La storia di Merano Il Museo Civico di Merano, uno dei più antichi dell’Alto Adige, è stato riaperto nella primavera del 2015 nel ristrutturato Palazzo Mamming, in pieno centro. Le collezioni del Museo offrono ai visitatori una panoramica sull’evoluzione storica della città gettando uno sguardo su tutti i campi della vita collettiva. Di particolare interesse sono alcuni pezzi esotici, tra cui una mummia egizia, la raccolta di armi sudanesi dell’avventuriero Slatin Pascià e una maschera funebre di Napoleone. Il museo è aperto da Pasqua fino al 6 gennaio. i
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Meraner Apfel Der Apfel nennt sich Meran (oder Meraner) und wurde als Zufallssämling entdeckt. Als typischer Winterapfel mit glatter hellgelber Schale wird er vornehmlich zu Kompott oder Mus weiterverarbeitet. Auch wenn die Sorte in der Apfelwirtschaft kaum eine Rolle spielt, so ist ein Meraner Mus für Meran-Besucher fast ein Muss. Solche und andere Kuriositäten und Anekdoten zu Südtirols Exportgut Nummer 1 und rund um interessante Plätze in Meran und im restlichen Südtirol können im Buch „Südtirol mit Geschmack und Geheimnis“ (Gmeiner, 2015) nachgelesen werden.
Ein neuer Weg in der Passerschlucht von St. Leonhard nach Moos im Passeiertal gewährt Besuchern beeindruckende Einblicke in die Natur. Vorbei an Felswänden und Waldabschnitten schlängelt sich der Weg am Flussufer der Passer entlang und ist Teil der Wasserwege, die in dieser Gegend angelegt sind und zeigen, wie Wasser und Eis das Tal geformt haben. Sitzgelegenheiten und Informationsstellen begleiten den Pfad. i
www.passeiertal.it
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www.gmeiner-verlag.de
La mela di Merano La mela di Merano (detta anche Meraner) è una varietà scoperta per caso. Tipicamente invernale, dalla buccia liscia di colore giallo chiaro, viene lavorata soprattutto per ottenere composte e conserve. Anche se nell’economia legata alla produzione delle mele tale varietà ha scarsa rilevanza, per i turisti che visitano Merano la composta di Meraner è quasi un must. Questi e altri aneddoti e curiosità sul principale prodotto da esportazione dell’Alto Adige, oltre che su luoghi interessanti a Merano e nel resto del territorio, sono descritti nel libro “Südtirol mit Geschmack und Geheimnis” (Sapori e segreti dell’Alto Adige), pubblicato in lingua tedesca da Gmeiner nel 2015.
L’acqua che plasma la valle Un nuovo sentiero nella gola del Passirio, tra San Leonardo e Moso, permette ai visitatori di osservare la potenza impressionante della natura. L’itinerario, che si snoda sinuoso lungo le sponde del torrente costeggiando pareti di roccia e fitti boschi, fa parte della rete dei Sentieri d’Acqua, presenti in questa zona, che mostrano come l’acqua e il ghiaccio abbiano modellato la valle. Lungo il percorso si trovano vari punti di sosta e pannelli informativi. i
www.valpassiria.it
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www.gmeiner-verlag.de 8 //
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Meraner Herbst 2015
Autunno Meranese 2015
Im Mittelpunkt der Veranstaltungsreihe stehen auch dieses Jahr die Genüsse rund um die Weinlese und Obsternte, aber auch Folklore und Tradition kommen auf innovative Weise zu neuen Ehren.
Oltre al folklore e alla tradizione, che tornano alla ribalta in forme innovative, anche quest’anno le specialità enogastronomiche legate alla vendemmia e alla raccolta della frutta sono protagoniste dell’Autunno Meranese.
Ars et Vinum in Algund Die
Ars et Vinum a Lagundo Questa rassegna dedicata ai
Genussreihe findet zwischen September und November statt und steht im Zeichen von Ausstellungen, Verkostungen und Herbstfesten. i www.algund.com
piaceri del gusto che si svolge tra settembre e novembre prevede esposizioni, degustazioni e feste per celebrare l’autunno. i www.algund.com
Traubenfest in Meran Besucher werden vom 16. bis 18. Oktober mit den besten Weinen der Region sowie Tiroler Spezialitäten verwöhnt. Musikkapellen sorgen für die musikalische Umrahmung. i www.meran.eu
Festa dell’Uva a Merano
Keschtnriggl in Völlan, Tisens und Prissian Unter dem
Keschtnriggl a Foiana, Tesimo e Prissiano
urigen Tiroler Namen „Keschtnriggl“ werden vom 15. Oktober bis 1. November oberhalb von Lana Kultur, Kastanien und hervorragende Gerichte serviert. i www.keschtnriggl.it
Dal 15 ottobre al 1° novembre il “Keschtnriggl”, la festa delle castagne della tradizione tirolese, ripropone nei paesi sopra Lana numerosi e imperdibili appuntamenti culinari. i www.keschtnriggl.it
VinoCulti in Dorf Tirol Beim
VinoCulti a Tirolo Al festival per veri e propri gourmet che si svolge da settembre a novembre è possibile degustare le migliori etichette dell’Alto Adige. L’evento è un’occasione per scoprire interessanti dettagli sul vino e sulla coltivazione dei vitigni. i www.vinoculti.com
Gourmetfestival werden von September bis November hochwertige Weine aus Südtirol dargeboten. Außerdem erfahren Besucher Wissenswertes über den Wein und seinen Anbau. i www.vinoculti.com
Rieslingtage in Naturns Vom 10. Oktober bis 15. November finden wöchentlich Degustationen der Weißweine statt. Internationale Experten küren außerdem den besten Riesling 2014. i www.rieslingtage.com
Dal 16 al 18 ottobre i visitatori avranno modo di gustare i migliori vini della regione e le tipiche specialità tirolesi, accompagnati dalle note di svariate bande musicali. i www.merano.eu
Giornate del Riesling a Naturno Dal 10 ottobre al 15 novembre ogni settimana sono previste degustazioni di vini bianchi. Una giuria internazionale di esperti elegge inoltre il miglior Riesling del 2014. i www.rieslingtage.com
Bauernherbst in Schenna Von Mitte Oktober bis
Autunno contadino a Scena Da metà ottobre ai primi di
Anfang November stehen TörggeleNachmittage, Apfelführungen mit Verkostung und Besichtigungen der Obstgenossenschaft auf dem Programm. i www.schenna.com
novembre sono in programma pomeriggi dedicati al Törggelen, visite guidate con degustazione alla scoperta delle mele e visite presso la locale cooperativa di frutticoltori. i www.schenna.com
Merano WineFestival Bereits zum
Merano WineFestival Arrivato ormai all’edizione numero 24, il festival si svolge dal 6 al 9 novembre al Kurhaus di Merano con numerosi eventi e degustazioni enogastronomiche. i www.meranowinefestival.com
24. Mal dreht sich vom 6. bis 9. November im Kurhaus von Meran alles um das Thema Wein und Gaumenfreuden. i www.meranowinefestival.com
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E in b l i cke * Vi s i ta
Arbeiten mit den Elementen Lavorare con gli elementi naturali
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Vinzenz Dirler und sein Sohn Stefan arbeiten mit Feuer, Wasser, Luft und Erde. Sie betreiben in Marling die einzige KunstgieSSerei Südtirols. Text / testo: Petra Schwienbacher Fotos / foto: Damian Lukas Pertoll
Vinzenz Dirler e suo figlio Stefan lavorano con il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra. A Marlengo gestiscono l’unica fonderia artistica dell’Alto Adige. // 11
1. 2. Die Kunstgießerei in Marling gibt es seit 15 Jahren: Hier werden Werke in Aluminium, Messing und Bronze gegossen. | La fonderia artistica a Marlengo esiste da 15 anni: vi si realizzano opere in alluminio, ottone e bronzo.
Eri e nibslei c* kVi e aggi i ta * Vi so
1.
E
ine eiserne Treppe führt steil hinunter in den Keller. Er ist kühl und dunkel, die steinernen Wände sind von den Jahren gezeichnet. Werkzeuge hängen an der Wand und liegen in den Regalen: Luftfräse, Meißel, Feilen, Hammer, Raspeln. Wo man hinblickt, stehen kleine Figuren. Alles ist mit einer dünnen Staubschicht bedeckt. Auf 100 Quadratmetern wird im ehemaligen Stall des Prantlhofs in Marling geschweißt, gefräst und geschliffen. Seit 15 Jahren hat hier die einzige Kunstgießerei Südtirols ihren Platz – der Betrieb selbst existiert aber bereits seit 1979. Hier werden die Werke von Kunden – meist Künstlern – in Aluminium, Messing und vor allem Bronze gegossen. Altmeister Vinzenz Dirler, 62, steht an der Werkbank. Er trägt Schutzbrille, Atemmaske und Ohrenschutz. Sein grau meliertes Haar lugt unter der staubigen Schirmmütze hervor, die Jacke ist ausgebleicht, der starre Lederschurz ebenfalls staubig. Er ist gerade beim letzten Arbeitsschritt als Kunstgießer und gibt einer Engelsfigur den letzten Schliff. Feiner Bronzestaub wirbelt auf und legt sich auf alles, was ihm in den Weg kommt. Auch auf die Arbeitskleidung von Sohn Stefan. Der 28-Jährige hat vor zehn Jahren nach dem Besuch einer Elektrofachschule im Betrieb seines Vaters angefangen, 2010 hat er die Leitung übernommen. Nach dem Schleifen wird die Bronzefigur noch sandgestrahlt, um die metallene Oberfläche vor Rost zu schützen, oder mit einer künstlichen Patina überzogen oder poliert. 12 //
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2.
U
na scala in ferro scende verso la cantina fredda e scura, con le pareti in pietra segnate dal tempo. Alcuni attrezzi sono appesi alla parete o appoggiati sugli scaffali: fresatrici ad aria compressa, scalpelli, lime, martelli, raspe. Dovunque si volge lo sguardo si vedono piccole sculture, ogni cosa è ricoperta da un sottile strato di polvere. Nei 100 metri quadrati di quella che una volta era la stalla del maso Prantl a Marlengo oggi si salda, si fresa e si rifinisce. Siamo negli spazi dell’unica fonderia artistica dell’Alto Adige, un’attività fondata nel 1979. È qui che nascono opere in alluminio, ottone e soprattutto in bronzo, realizzate per vari committenti, perlopiù artisti. Troviamo il maestro fonditore Vinzenz Dirler, 62 anni, davanti al banco da lavoro. Il volto è coperto da occhiali protettivi, maschera antigas e paraorecchie, ma da sotto l’impolverato ber-
Nel corso degli anni la fonderia artistica Dirler è divenuta quasi un piccolo museo. NR. 2 2015
3. Altmeister und Firmengründer Vinzenz Dirler an der Werkbank. | Il maestro fonditore e capostipite dell’azienda Vinzenz Dirler al banco da lavoro. 4. Bevor aus den Vorlagen Kunstwerke werden, sind mehrere Arbeitsschritte notwendig. | Tra i modelli originali e le opere d’arte intercorrono varie fasi di lavoro.
3.
Die KunstgieSSerei Dirler ist im Laufe der Jahre fast schon zu einem kleinen Museum mutiert.
Kleines Museum Wochen vorher. Die Arbeit beginnt im Erdgeschoss. Hier werden die Modelle der Kunden zuerst in Wachs nachgeformt und die Gussform erstellt. Schwere Teile können später mit dem eigens eingebauten Lift in den ersten Stock zur Weiterverarbeitung hochgefahren werden. Dank der großen Fenster ist es hell, dennoch erinnert der Raum ein wenig an ein Horrorkabinett. Überall stehen und liegen Wachsfiguren und Körperteile aus Gips. Es sind Modelle von Kunstwerken von Südtiroler Künstlern wie Walter Moroder, Friedrich Gurschler, Irma Hölzl oder Karl Grasser. Sie alle haben ihre Kunstwerke hier in Bronze gießen lassen. Die Wachsformen bewahren die Dirlers eine Zeit lang auf. „Für den Fall, dass die Künstler einen zweiten Abguss möchten“, erklärt Vinzenz Dirler.
4.
retto con la visiera spuntano i capelli brizzolati. Oltre alla giacca sbiadita, Vinzenz indossa un grembiule in cuoio rigido, anch’esso ricoperto di polvere. Il maestro è all’ultima fase di un lavoro di fonderia artistica e sta dando il tocco finale a una scultura raffigurante un angelo. La finissima polvere di bronzo si muove vorticando nell’aria e si posa su tutto quello che trova, compresi i vestiti da lavoro di suo figlio. Stefan, 28 anni, ha iniziato a lavorare nell’officina del padre dieci anni fa, dopo aver frequentato una scuola per elettricisti, e nel 2010 ne ha assunto la guida. Dopo la levigatura, padre e figlio sabbieranno la scultura in bronzo per proteggere la superficie metallica dalla ruggine, la lucideranno oppure la rivestiranno con una patina artificiale.
Un piccolo museo Ma torniamo indietro di qualche settimana. Il lavoro non inizia in cantina ma al piano terra, dove per prima cosa si riproducono in cera gli originali dei committenti per poi ricavarne la forma madre per la fusione. In seguito, utilizzando un montacarichi costruito artigianalmente, Vinzenz e Stefan sollevano i pezzi più pesanti al primo piano per la lavorazione successiva. Le grandi finestre donano molta luce all’ambiente, che assomiglia comunque a una stanza degli orrori con tutte le sculture in cera e le parti di corpo in gesso, collocate in piedi o distese // 13
E i n b l i c k e * Vi s i ta
Man gräbt, brennt, gieSSt, schleift und schweiSSt. Man arbeitet mit allen Elementen. (Stefan Dirler)
Bis dahin liegen und stehen sie hier herum, wie so vieles in der Werkstatt. Überall lauern kleine Kunstwerke: Figuren, die keiner mehr abholte, weil das Geld fehlte, Statuen von Künstlern, die vor Beendung des Projektes verstarben. Der Meraner Künstler Gigi Picelli hat mit schwarzen Strichen eine schwangere Frau an die Wand gemalt. An der Wand der Toilette im Garten hat er sich mit nackten Frauen und Penissen verewigt. Die Kunstgießerei Dirler ist im Laufe der Jahre fast schon zu einem kleinen Museum mutiert. In einer Ecke des kleinen Gartens vor dem Haus steht ein Bronze-Ötzi, vor dem Hauseingang spuckt ein Gargoyle, ein groteskes Fabelwesen, Wasser, vor dem Nachbarhaus stehen ein Tatzelwurm, ein drachenartiges Untier, und ein Brunnen, in den die Namen von Nachbarn, Künstlern und Freunden eingraviert sind. Im Garten erhebt sich eine kleine Steinkuppel. „Hier überwintern meine Igel“, sagt Vinzenz. Manchmal wird er im Dorf als ein bisschen verrückt bezeichnet, erzählt er, aber das ist ihm egal.
in ogni angolo. Sono i bozzetti delle opere di diversi artisti altoatesini, tra cui Walter Moroder, Friedrich Gurschler, Irma Hölzl o Karl Grasser, che qui hanno fatto fondere in bronzo le loro sculture. I Dirler custodiscono le forme in cera per molto tempo “nell’eventualità che l’artista voglia fare una seconda fusione”, come spiega Vinzenz. Nel frattempo le forme restano appoggiate un po’ dovunque, come molti altri oggetti presenti nell’officina. Qua e là sono disseminate, come in attesa, piccole opere d’arte: figure che nessuno ha mai ritirato perché mancavano i soldi o sculture di artisti passati a miglior vita prima del completamento del progetto. L’artista meranese Gigi Picelli ha dipinto sul muro una figura di donna incinta con la vernice nera, mentre sulla parete del bagno in giardino campeggiano nudi maschili e femminili. Nel corso degli anni la fonderia artistica Dirler è divenuta quasi un piccolo museo. In un angolo del giardino d’ingresso fa bella mostra una statua in bronzo di Ötzi, l’uomo del Similaun, mentre davanti alla porta dell’edificio c’è una gargolla, un essere favoloso dai tratti grotteschi che espelle un getto d’acqua verso il basso, e ancora di fronte alla casa dei vicini si notano un Tatzelwurm, un mostro del folklore alpino, e una fontana in cui sono incisi i nomi di vicini,
Am Anfang war das Wachs Im ersten Stock der Kunstgießerei. „Jede Vorlage wird am Anfang mit Knetmasse umgeben“, erklärt Stefan. Darüber legen die Kunstgießer einen Gipsmantel, der aus mehreren Teilen besteht, um ihn später öffnen zu können. Nachdem der Gips hart ist, wird das Modell freigelegt und die Knetmasse entfernt. Anschließend setzen die Dirlers die Gipsteile wieder mit dem Modell zusammen. In den Hohlraum zwischen Gips und Modell füllen sie flüssige Gelatine. Aus dieser so entstandenen Negativform wird das Modell entfernt und flüssiges Wachs eingegossen. Ist das Wachs ausgehärtet, entfernen die Kunstgießer den Gips-Gelatine-Mantel – übrig bleibt die genaue Wachsnachbildung des Werkes. Wachsausschmelzverfahren nennt man das. 14 //
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3. Vinzenz Dirler und Sohn Stefan vor dem Brunnen am Hauseingang. | Vinzenz Dirler e il figlio Stefan presso la fontana antistante l’ingresso dell’edificio. 1. 2. 4. 5. Die Gießerei arbeitet vor allem mit Künstlern zusammen. | La fonderia lavora soprattutto con artisti. 3. 4.
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Si scava, si cuoce, si cola, si leviga e si salda. E si lavora con tutti gli elementi naturali. (Stefan Dirler)
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E i n b l i c k e * Vi s i ta
1.
Schon als Kind hat Stefan Dirler seinem Vater fasziniert bei der Arbeit mit Feuer, Ton und Plastilin zugesehen.
Bis diese Vorlage für die Bronzearbeit steht, vergehen Tage. Dann geht die Arbeit im Keller weiter, in einem Gewölbe aus Trockenmauern, dem ehemaligen Weinkeller. Hier liegen etliche Bronzestatuen, die auf den Feinschliff warten. Auch eine Männerbüste aus Wachs, gespickt mit dünnen Nägeln und seltsam verrenkten Gebilden, die aus Nase, Wangen und Schädel ragen. „Das sind Schilfrohre – an ihrer Stelle bleiben danach die Kanäle zum Eingießen und zum Entlüften“, erklärt Stefan. Er ist in die Arbeit als Kunstgießer hineingewachsen. Schon als Kind hat er seinem Vater fasziniert bei der Arbeit mit Feuer, Ton und Plastilin zugesehen. Heute mag er an seinem Beruf 16 //
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artisti e amici. Nel giardino svetta anche una piccola cupola in pietra. “Qui passano l’inverno i miei ricci”, dice Vinzenz. “In paese a volte mi danno del matto”, dice, ma lui non dà grande importanza alla cosa.
Si comincia dalla cera Siamo al primo piano della fonderia. “Ogni modello originale viene rivestito inizialmente con uno strato di plastilina”, ci spiega Stefan. Sulla plastilina i fonditori applicano poi un cappotto di gesso formato da varie parti separate, in modo da poterlo aprire successivamente. Una volta che il gesso è indurito, l’originale viene liberato e la plastilina eliminata. Poi i Dirler ricompongono le parti in gesso sul modello originale e riempiono con gelatina liquida l’intercapedine tra il gesso e il modello. Una volta che la gelatina si rafferma, estraggono l’originale creando così una forma negativa nella quale versano poi la cera liquida. Alla fine, quando anche la cera si solidifica, i fonditori eliminano il cappotto di gesso e gelatina: rimane soltanto l’esatta riproduzione dell’opera in cera. Questo procedimento è chiamato fusione a cera persa. Per ottenere il modello in cera per la fusione in bronzo servono alcuni giorni. Poi il lavoro prosegue due piani più in basso, nella cantina con le sue volte in muratura a secco. Dove un tempo si conservava il vino, oggi ci sono le statue di bron-
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1. Ein in Bronze gegossenes Gargoyle, ein groteskes Fabelwesen, spuckt Wasser in den Brunnen. | Una gargolla in bronzo, creatura favolosa dalle fattezze grottesche, sputa acqua nella fontana. 2. Stefan und Vinzenz Dirler zeigen der Autorin die Kunstgießerei: Dort, wo Stefan Dirler steht, befindet sich eine Grube, in die die Gussformen eingegraben werden, damit sie dem Gießdruck standhalten. | Stefan e Vinzenz Dirler mostrano all’autrice la fonderia artistica: sotto il pavimento, in corrispondenza di Stefan, si trova la fossa in cui le forme vengono interrate per poter resistere alla pressione della colata. 3. Der Meraner Künstler Gigi Picelli hat sich an der Wand der Toilette im Garten mit nackten Frauen und Penissen verewigt. | L’artista meranese Gigi Picelli si è immortalato su una parete del bagno in giardino con membri maschili e nudi femminili.
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vor allem die Abwechslung. „Man gräbt, brennt, gießt, schleift und schweißt. Man arbeitet mit allen Elementen: Wasser, Luft, Feuer, Erde … Es ist immer spannend“, sagt er und wirkt sichtlich zufrieden mit seinem Beruf. Bei der Arbeit mit den Einguss- und Entlüftungskanälen ist Präzision gefragt. „Wenn sie nicht genau angebracht werden, können Gase nicht entweichen und beim Gießen besteht Explosionsgefahr“, sagt Vinzenz mit erstaunlicher Selbstverständlichkeit. „Wie ein Vulkan. Das ist schon mal passiert, dann ist die flüssige Bronze durch die Werkstatt geflogen.“ Ganz ungefährlich ist das Handwerk des Bronzegießers also nicht.
Die Kür des Gießens Bevor es ans Gießen geht, ummanteln die beiden Experten die Wachsmodelle mitsamt den Schilfrohren mit einem Gemisch aus feuerfesten Steinen, Gips und Wasser. So entstehen die Gussformen, die wie Kokons aussehen. Sobald sie trocken sind, verbringen sie übereinandergestapelt fünf Tage im zwei Meter hohen Brennofen, den Stefan stolz präsentiert. Bei 800 Grad und glühendem Feuer verbrennen die Schilfrohre, das Wachsmodell schmilzt und es bleiben nur die leeren Kokons mit den Einguss- und Entlüftungskanälen übrig. Nach rund drei Tagen Abkühlung wird der Kokon in eine dafür vorgesehene Erdgrube in der Werkstatt eingegraben, damit er dem Gießdruck standhält. Dann folgt die eigentliche Kür: der Guss in Bronze. Die
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Già da bambino Stefan Dirler rimaneva affascinato nel vedere il padre armeggiare con il fuoco, l’argilla e la plastilina.
zo in attesa della finitura. Ma troviamo anche un inquietante busto maschile in cera, trafitto da chiodi sottili con alcune forme curiosamente contorte che spuntano dal naso, dalle guance e dalla testa. Ma non c’è da preoccuparsi: “Sono canne palustri che servono per cercare il canale di colata e i canali di sfiato”, spiega Stefan, che ha molta familiarità con il lavoro del fonditore perché già da bambino rimaneva affascinato nel vedere il padre armeggiare con il fuoco, l’argilla e la plastilina. Oggi della sua professione predilige soprattutto la varietà. “Si scava, si cuoce, si cola, si leviga e si salda. E si lavora con tutti gli elementi naturali: acqua, aria, fuoco, terra... è appassionante”, racconta, e guardandolo all’opera non è difficile credergli. // 17
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Kunstgießer erhitzen Bronzebarren auf 1.300 Grad und gießen die Bronze in den Kokon – eine körperlich sehr anstrengende Arbeit, die Hitze macht den Männern zu schaffen. Die Bronze staut sich im Kokon und steigt über die Kanäle nach oben. In nur wenigen Minuten erstarrt das Material und Vater und Sohn Dirler zerschlagen den Kokon. Dirler senior hat das Gießen in Österreich und Verona gelernt. In das Handwerk hineingeschnuppert hat er aber bereits als Kind. An jedem schulfreien Donnerstag half Dirler auf einem Hof im benachbarten Dorf mit, die Bronze flüssig zu machen. „Dort habe ich meine Berufung gefunden“, sagt er und lacht.
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1. Männerbüste aus Wachs, gespickt mit dünnen Nägeln und Schilfrohren. An ihrer Stelle bleiben später Kanäle zum Eingießen und Entlüften. | Busto maschile in cera trafitto da chiodi sottili e canne palustri che servono per creare i canali di colata e di sfiato. 2. 3. „Man gräbt, brennt, gießt, schleift und schweißt. Es ist immer spannend“, sagt Stefan Dirler. | “Si scava, si cuoce, si cola, si leviga e si salda. È sempre appassionante” dice Stefan Dirler.
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La predisposizione dei canali di colata e di sfiato richiede una grande precisione. “Se non vengono applicati nel modo giusto, i gas non possono fuoriuscire e durante la fusione c’è il pericolo che si verifichi un’esplosione”, spiega Vinzenz con una tranquillità sorprendente. “È come un vulcano. Ci è già capitato che il bronzo fuso schizzasse per tutta l’officina.” Insomma, il mestiere del fonditore di bronzo non è del tutto privo di pericoli.
L’esercizio difficile della fusione Prima di procedere alla fusione i due specialisti rivestono i modelli in cera, incluse le canne palustri, di un composto fatto di pietre refrattarie, gesso e acqua. In questo modo nascono le forme per la fusione, che hanno l’aspetto di grossi bozzoli color terracotta. Una volta essiccati riposano per cinque giorni, sovrapposti l’uno all’altro, nel forno alto due metri che Stefan ci mostra con un certo orgoglio. A 800 gradi, temperatura a cui la fiamma è incandescente, le canne palustri bruciano, il modello in cera fonde e restano solo i bozzoli vuoti con i canali di colata e di sfiato. Dopo un raffreddamento di circa tre giorni il bozzolo è interrato in una fossa all’interno dell’officina per poter resistere alla pressione della colata. A questo punto arriva l’esercizio più difficile: la fusione in bronzo. Vinzenz e Stefan riscaldano le barre di bronzo facendole arrivare a 1.300 gradi e colano il bronzo liquido nel bozzolo: è un lavoro fisicamente molto pesante e l’estremo calore non aiuta di certo. Il bronzo ristagna nel bozzolo e risale verso l’alto attraverso i canali. In pochi minuti il materiale solidifica e i Dirler, padre e figlio, possono rompere il bozzolo. Vinzenz ha appreso le tecniche di fusione in Austria e a Verona, ma aveva respirato il profumo del lavoro artigianale sin da bambino quando, tutti i giovedì in cui non andava a scuola, dava una mano a liquefare il bronzo in un maso nel paese vicino. “È lì che ho trovato la mia vocazione professionale”, racconta e ride. 3.
Die regionale Vinothek L’enoteca regionale
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Rudolf Stingel schaffte den Sprung von Meran in die groSSen Galerien und Auktionshäuser der Welt. Heute ist er der teuerste Südtiroler Maler aller Zeiten. Text / testo: Irina Ladurner
Da Merano alle maggiori gallerie e case d’aste mondiali. Rudolf Stingel è oggi il pittore altoatesino più valutato di tutti i tempi. 1. Rudolf Stingel in New York. | Rudolf Stingel a New York. 2. 2013 stellte Stingel im Palazzo Grassi in Venedig aus – eine Installation auf drei Etagen. Die Retrospektive war Stingels bis dahin größte Einzelausstellung auf europäischem Boden. | Nel 2013 Stingel ha esposto a Palazzo Grassi a Venezia un’installazione articolata su tre piani. La retrospettiva è stata la più grande personale dell’artista mai realizzata prima in Europa.
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er Palazzo Grassi ist ein imposanter Palast am Ufer des Canal Grande in Venedig. Seit 2006 gehört der neoklassizistische Bau dem Unternehmer François Pinault, der dort seine Sammlung moderner Kunst zeigt, darunter Werke von Andy Warhol, Jeff Koons und Damien Hirst. 2013 stand der Palazzo aber ganz im Zeichen des Malers Rudolf Stingel, der hier auf Einladung Pinaults ausstellte. Die Retrospektive in Venedig war Stingels bis dahin größte Einzelausstellung auf europäischem Boden – eine Installation auf drei Etagen. Der Südtiroler Künstler kleidete Böden und Wände der Ausstellungsräume mit der Reproduktion eines abgenutzten Orientteppichs aus: 5.000 Quadratmeter Teppich, auf die er seine silbrig-grauen Bilder hängte. „Wenn ich eine Ausstellung mache, will ich eine Ausstellung machen, wo man keine Chance hat, wegzuschauen“, erklärte Stingel sein Konzept. Rudolf Stingel gehört zu den Großen seiner Zunft. Seine Bilder werden bei den wichtigen Auktionshäusern gehandelt und sprengen dabei regelmäßig die Millionengrenze. „Es gehört zum Job des Künstlers, sich zu verkaufen“, sagte Rudolf Stingel 2012 bei einem Künstlergespräch in der Universität Bozen.
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alazzo Grassi è un imponente edificio sulla sponda del Canal Grande a Venezia. Dal 2006 questo palazzo neoclassico appartiene all’imprenditore francese François Pinault che vi espone in permanenza una collezione di arte moderna con opere di Andy Warhol, Jeff Koons e Damien Hirst. Nel 2013 Palazzo Grassi era tutto dedicato a Rudolf Stingel che, su invito diretto di Pinault, presentava qui le sue opere. La retrospettiva di Venezia, la più grande rassegna su Stingel allestita fino a oggi in Europa, consisteva in un’installazione sviluppata su tre piani. L’artista altoatesino ha rivestito i pavimenti e le pareti degli ambienti espositivi con la riproduzione di un tappeto orientale consunto dall’uso: 5.000 metri quadrati di tappeti sui quali erano appesi i suoi quadri grigio argento. “Quando organizzo una mostra voglio fare una mostra dove non ci sia alcuna possibilità di guardare altrove”, così Stingel spiegava il suo progetto espositivo. Rudolf Stingel è tra i grandi della sua categoria. I suoi quadri sono trattati dalle case d’aste più importanti e superano regolarmente la soglia del milione. “Fa parte del lavoro dell’artista mettersi in vendita”, affermava Stingel nel 2012 durante un incontro all’Università di Bolzano. // 23
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Wenn ich eine Ausstellung mache, will ich eine Ausstellung machen, wo man keine Chance hat, wegzuschauen. (Rudolf Stingel)
Kunst auf den Kopf gestellt Rudolf Stingel entzaubert die Malerei. Er macht Kunst mit den Materialien des Alltags: mit Styropor, Alufolie, Dämmplatten oder eben Teppichen. Und er lehnt sich gegen die Kunst auf, stellt sie in Frage, erkundet die Grenzen der Leinwand, überschreitet sie – konzeptuelle Malerei nennt sich das. Stingel kehrt nicht nur das Verhältnis von Raum und Malerei um, indem er etwa den Teppichboden zur Kunst erklärt. Immer wieder tritt er auch mit dem Betrachter in einen Dialog, demokratisiert den Akt des Malens und distanziert sich von der Tradition des Künstlers als Genie. In zwei großen Einzelausstellungen, zuerst im Museum of Contemporary Art in Chicago und später im New Yorker Whitney Museum, kleidete
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L’arte capovolta Rudolf Stingel demistifica la pittura facendo arte con i materiali della quotidianità: polistirolo, film di alluminio, pannelli isolanti e persino tappeti. E si ribella all’arte, la mette in dubbio, esplora i confini della tela e li supera nel segno della pittura concettuale. Stingel non capovolge solo il rapporto tra spazio e pittura nel momento in cui dichiara arte un pavimento rivestito di tappeti; egli cerca anche il dialogo continuo con lo spettatore, democratizza l’atto di dipingere e prende le distanze dalla tradizione dell’artista come genio. In due grandi mostre personali, prima al Museum of Contemporary Art di Chicago e successivamente al Whitney Museum di New York, dopo aver ricoperto le pareti del museo con pannelli di materiale espanso rivestito di alluminio invitava il pubblico a dipingere, sovrascrivere o incidere le superfici intonse. I visitatori uscivano così dal ruolo predefinito di semplici spettatori e si mettevano all’opera. Questo avveniva nel 2007, l’anno della svolta per Stingel. “Volevo salire sul palco”, dice quando ripensa ai suoi inizi. Stingel è nato nel 1956 a Merano da una famiglia di imprenditori. Ha frequentato il liceo classico a Merano e poi la scuola d’arte in Val Gardena. In seguito è stato ammesso da autodidatta all’Accademia di belle arti di Vienna, che ha infine lasciato senza conseguire il diploma. Nel 1980 si è trasferito a Milano, dove ha esposto per la prima volta le sue opere. Nel 1987, a 31 anni, è partito per New York con l’intenzione di restarci al massimo tre mesi. Ed è rimasto a vivere lì.
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er die Museumswände mit aluminiumbeschichteten Schaumplatten aus. Er rief die Besucher dazu auf, die makellose Oberfläche zu bemalen, beschriften, einzuritzen. Diese verließen ihren Posten des bloßen Betrachters und machten sich ans Werk. Das war im Jahr 2007, das Jahr, in dem Stingel den Durchbruch schaffte. „Ich wollte auf die ‚Bühne‘“, sagt er, wenn er heute auf seine Anfänge zurückblickt. Stingel wurde 1956 als Sohn einer Unternehmerfamilie in Meran geboren. Er besuchte das Humanistische Gymnasium in Meran, dann die Kunstschule in Gröden. Später ging Stingel an die Kunstakademie nach Wien, die er ohne Abschluss verließ. 1980 zog es ihn nach Mailand. Hier stellte er erstmals seine Werke aus. 1987 ging der damals 31-Jährige nach New York. Geplant war ein Aufenthalt von drei Monaten, doch Stingel ist bis heute geblieben.
Extremes Konkurrenzdenken In New York war er ein Unbekannter, aber er war arbeitsam, geduldig und ehrgeizig. „Ich wollte die anderen Künstler aus ihrem Revier vertreiben“, sagt er heute. Stingel war von einem extremen Konkurrenzdenken getrieben. Schließlich nahm ihn die Galeristin Paula Cooper unter ihre Fittiche und sein Erfolgslauf begann. Heute beschäftigt der Maler fünf Mitarbeiter, lebt und arbeitet in New York, Mexiko und Meran. Er stellte bereits in der Gagosian Gallery und im Grand Central Terminal in New York aus, in der Neuen Nationalgalerie in Berlin und in der Wiener Secession. Er ist bekannt für seine Installationen, bei denen er die Ausstellungsräume etwa mit schwarz-weißen Reproduktionen von Teppichen auskleidet, aber auch für seine abstrakten Bilder und fotorealistisch gemalten Selbstporträts.
Quando organizzo una mostra voglio fare una mostra dove non ci sia alcuna possibilità di guardare altrove. (Rudolf Stingel)
1. Bei einer Einzelausstellung im New Yorker Whitney Museum rief Stingel die Besucher dazu auf, aluminiumbeschichteten Schaumplatten zu bemalen, beschriften, einzuritzen. | In occasione di una mostra personale al Whitney Museum di New York Stingel ha invitato i visitatori a dipingere, sovrascrivere e incidere i pannelli di materiale espanso rivestito di aluminio. 2. Im Palazzo Grassi kleidete Stingel Böden und Wände mit der Reproduktion eines abgenutzten Orientteppichs aus, auf die er seine silbrig-grauen Bilder hängte. | A Palazzo Grassi Stingel ha rivestito pavimenti e pareti con la riproduzione di un tappeto orientale consunto, sulla quale ha poi appeso i propri quadri nei toni del grigio e dell’argento.
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1. 2. Stingels Werke werden bei den wichtigen Auktionshäusern gehandelt und sprengen dabei regelmäßig die Millionengrenze. | Le opere di Stingel sono battute dalle maggiori case d’asta e superano regolarmente la soglia del milione. 3. Kunstinstallation im Whitney Museum in New York. | Installazione artistica al Whitney Museum di New York.
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Stingel äußert sich ungern zu Es gehört zum Job seiner Kunst – manchmal provodes Künstlers, sich ziert er aber. „Künstler können kein Wort sprechen“, ist er überzu verkaufen. zeugt. Kollegen, die über ihre (Rudolf Stingel) Werke reden, vergleicht er mit Stotterern. Seine Kunst spricht weiterhin für sich und verkauft sich meisterhaft. Mitte Mai 2015 wechselte eines seiner Bilder („Untitled“) für 4,8 Millionen Dollar den Besitzer. Das bisher teuerste Bild Stingels ist die Fortsetzung der Aluminiumserie von 2007, bei der sich das Publikum auf der beschichteten Oberfläche austobte. Der Künstler goss Teile der Ergebnisse in Kupfer und überzog sie mit einer Schicht aus Nickel und Gold. Entstanden sind Werke, die Spuren von Zeit und Handeln, von Geschichten in sich tragen. Francesco Bonami, einer der einflussreichsten Kuratoren im Kunstbetrieb, sagt über Stingels Arbeit: „Der bloße Akt des Malens macht noch kein Kunstwerk, nur irgendein Werk. Aber wenn der Akt des Malens als Linse dient, durch die die Realität betrachtet wird, um eine andere Realität zu kreieren, dann haben wir ein Kunstwerk.“
Visione competitiva
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WINE TASTING AND ARCHITECTURE
werbelust | freiraum’
A New York era un perfetto sconosciuto ma era laborioso, paziente e ambizioso. “Volevo scalzare gli altri artisti dalle loro posizioni”, afferma oggi. Stingel era spinto da una visione estremamente competitiva. Alla fine la gallerista Paula Cooper lo prese sotto la sua ala protettrice e gli aprì la strada del successo. Oggi Stingel ha cinque collaboratori e vive e lavora tra New York, il Messico e Merano. Ha già esposto alla Gagosian Gallery e al Grand Central Terminal di New York, alla Neue Nationalgalerie di Berlino e al Palazzo della Secessione viennese. È famoso Fa parte del lavoro per le sue installazioni in cui dell’artista mettersi riveste gli spazi a disposizione con riproduzioni in bianco e in vendita. nero di tappeti, ma anche per (Rudolf Stingel) i suoi quadri astratti e gli autoritratti dipinti con un realismo quasi fotografico. Stingel non si esprime volentieri a proposito della propria arte, ma talvolta lo fa in modo provocatorio. “Gli artisti non sanno parlare”, è la sua convinzione. Paragona i colleghi che parlano delle loro opere a balbuzienti. La sua arte parla per lui e si vende in maniera eccellente. A metà maggio 2015 uno dei suoi quadri (“Untitled”) ha cambiato proprietario per 4,8 milioni di dollari. Il quadro finora più valutato di Stingel è una ripresa della serie in alluminio del 2007, sulla cui superficie il pubblico ha potuto sfogarsi liberamente. L’artista ha colato alcune parti di quell’installazione in rame, ricoprendole con uno strato di nickel e oro. Ne ha ottenuto opere che hanno in sé la traccia del tempo, del fare e delle singole storie. Francesco Bonami, uno dei curatori più influenti nel mondo dell’arte, a proposito del lavoro di Stingel afferma: “Il semplice atto di dipingere non crea un capolavoro ma un’opera qualsiasi. Ma quando l’atto di dipingere serve da lente attraverso cui osservare la realtà per creare un’altra realtà, allora abbiamo un capolavoro”.
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Eishรถhle und Saunagang Il ghiacciaio, la grotta e la sauna 28 //
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„Unter uns nichts als Eis“, schreibt Daniel Heilig. Mit einer Reisegruppe und Schneeschuhen war der deutsche Blogger zur Eishöhle auf dem Schnalstaler Gletscher unterwegs. Text / testo: Daniel Heilig
“Sotto di noi nient’altro che ghiaccio”, scrive Daniel Heilig. Il blogger tedesco ha visitato il ghiacciaio della Val Senales e accompagnato da una guida ha raggiunto la grotta glaciale con le racchette da neve.
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in bisschen wie Neil Armstrongs Mondlandung, nur mit weniger Mond und ohne Apollo 11, dafür aber mit sehr viel Schnee und einer grandiosen Landschaft. Dieser Vergleich geht mir beim Anziehen meiner Schneeschuhe durch den Kopf. Im Zwiebellook schnalle ich die letzten Riemen meiner Ausrüstung fest, ziehe die Kapuze tief ins Gesicht und verstecke meine Augen hinter einer Schneebrille, denn der kalte Wind peitscht mir und meinen Begleitern erbarmungslos ins Gesicht. Umherfliegende Schneeflocken fühlen sich an wie Geschosse aus einem Nadelkissen – aber dennoch: Wir stehen atemlos vor dem Bergpanorama, welches sich vor unseren Augen erstreckt. Durch die Wolken hindurch erkenne ich einen eisblauen Himmel und so beginnt ein Schauspiel aus Lichtern, Farben und Reflektionen, die der Schnee hin- und herzuwerfen scheint. Wir sind angekommen auf dem Schnalstaler Gletscher.
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un po’ come lo sbarco sulla luna di Neil Armstrong, solo con meno luna e senza l’Apollo 11, ma con molta più neve e un paesaggio grandioso. Mi viene in mente questo paragone quando calzo le mie racchette da neve, o ciaspole. Vestito a strati come una cipolla, fisso le ultime cinghie della mia attrezzatura, nascondo il viso nel cappuccio e proteggo gli occhi con un paio di occhiali da neve, poiché un vento freddo sferza senza pietà me e i miei compagni. I fiocchi di neve che ci turbinano intorno pungono come spilli, ma nonostante questo rimaniamo senza fiato osservando il panorama alpino che si apre di fronte a noi. Tra le nuvole intravvedo un cielo blu come il ghiaccio e da questo momento ha inizio uno spettacolo di luci, colori e riflessi che sembra quasi far danzare la neve. Siamo arrivati sul ghiacciaio della Val Senales.
Hollywood am Gletscher
Hollywood sul ghiacciaio
Unsere Tour startet, nachdem uns die Gletscherbahn in etwas mehr als sechs Minuten auf 3.200 Meter Höhe bringt. Begleitet wird unsere Reisegruppe von Robert, einem erfahrenen Bergführer. Die Luft wird dünner und wir atmen schneller – daran muss ich mich erst mal gewöhnen, während ich die ersten Schneehaufen wegwische, die sich auf meiner Schulter gebildet haben.
Il nostro tour inizia dopo aver raggiunto quota 3.200 metri con la funivia del ghiacciaio in poco più di sei minuti. Il gruppo è condotto da Robert, una guida alpina esperta. L’aria diventa più rarefatta e noi respiriamo più velocemente – devo abituarmici, mentre spazzo via lo strato di neve che mi si è già formato sulle spalle.
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Umherfliegende Schneeflocken fühlen sich an wie Geschosse aus einem Nadelkissen.
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I fiocchi di neve che ci turbinano intorno pungono come spilli. 2.
1. Wie eine Entenfamilie schreitet die Reisegruppe auf Schneeschuhen auf dem Schnalstaler Gletscher voran. | Con le ciaspole ai piedi, la comitiva procede in fila indiana sul ghiacciaio della Val Senales. 2. Kalter Wind, dünne Luft: An die Verhältnisse auf über 3.000 Metern mussten sich die Teilnehmer der Reisegruppe erst gewöhnen. | Vento freddo, aria sottile: i partecipanti hanno dovuto innanzitutto abituarsi alle condizioni atmosferiche oltre i 3.000 metri.
Robert informiert uns inzwischen über den weiteren Tagesablauf. Für uns heißt es heute: Erreichen der Gletscherhöhle auf 2.700 Metern sowie Einchecken in die Schutzhütte Schöne Aussicht auf 2.845 Metern. Da der Himmel sich zuzieht und die Sicht sich mittlerweile verschlechtert hat, fahren wir die ersten Meter mit dem Sessellift weiter. Im ersten Moment ist die Freude groß, mal nicht laufen zu müssen. Was wir jedoch unterschätzt haben: Der Sessellift ist offen und der Wind peitscht uns eisig ins Gesicht. Da hilft nur eins: Die Mütze noch tiefer ins Gesicht, die Rucksäcke als Windblocker vor den Körper und zusammenkauern. Dank der Schneeschuhe kommen wir im Tiefschnee sehr gut voran. Wie eine Entenfamilie laufen wir langsam hintereinander her. Robert erzählt uns, dass unweit unserer jetzigen Position Dreharbeiten für einen Hollywoodfilm stattfinden. Jake Gyllenhaal, bekannt aus „Prince Of Persia“, spielt die Hauptrolle im Film „Everest“, der hier gerade gedreht wird. Vor allem die Laune unserer weiblichen Mitwanderer steigt im Handumdrehen. Alle Anstrengungen scheinen wie weggeblasen. Wir erreichen den Drehort und hören aus der Ferne ein leises „Action!“. Wie angewurzelt bleiben wir stehen und versuchen die Darsteller zu erkennen, die sich dafür allerdings zu weit entfernt befinden.
Nel frattempo Robert ci informa sul programma della giornata. Raggiungeremo la grotta glaciale a 2.700 metri e poi alloggeremo al Rifugio Bella Vista, a 2.845 metri di quota. Il cielo si sta chiudendo e nel frattempo la visibilità è peggiorata, così affrontiamo i primi metri di dislivello in seggiovia. Inizialmente la gioia di non dover camminare è grande. Ma abbiamo sottovalutato il fatto che la seggiovia è priva di riparo e il vento gelido ci sferza il viso. C’è una sola cosa da fare: tenere il cappuccio il più possibile calato sul volto, rannicchiarsi sul sedile e utilizzare gli zaini come riparo antivento per il corpo. Con le ciaspole avanziamo magnificamente nella neve alta, procedendo lentamente in fila indiana come una famiglia di papere. Robert ci racconta che non lontano da dove ci troviamo, sono in corso le riprese di un film di Hollywood. Jake Gyllenhaal, il celebre protagonista di “Prince of Persia”, interpreta il ruolo principale anche in “Everest”, che stanno girando proprio qui. Soprattutto l’umore della componente femminile del gruppo sale alle stelle in un batter d’occhio. Ogni fatica sembra sparita come per incanto. Raggiungiamo il set e da lontano udiamo a stento un ordine: “Action!”. Restiamo immobili come se ci fossero spuntate le radici e cerchiamo di riconoscere gli attori, che però sono troppo lontani da noi.
Naturschauspiel
Lo spettacolo della natura
Schnell wird klar, dass Stehenbleiben keine gute Entscheidung ist, wenn der Westwind unermüdlich von der Seite unter die Kapuze bläst, also folgt jeder Roberts Kommando: „Weiter geht’s!“ Immer wieder rutschen wir über glatte Eiskanten, die unter einer feinen Schicht Schnee versteckt sind. „Vorsichtig auftreten“, lautet die Devise.
Dopo un po’ il vento che soffia da ovest senza pietà comincia a penetrare lateralmente nel cappuccio e ci rendiamo conto che restare lì fermi in piedi non è una buona idea, perciò seguiamo tutti l’invito di Robert: “Forza, andiamo!”. Scivoliamo di continuo sui lisci spigoli di ghiaccio che si celano sotto uno strato sottile di neve. “Procedere con cautela” è il motto.
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Dentro la grotta fa tutto fuorché caldo, ma la cavità è illuminata a giorno. 1. 2.
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1. Die Gletscherhöhle liegt auf 2.700 Metern und ist umgeben von Einwänden, so glatt, als wären sie künstlich erschaffen worden. | La grotta glaciale si trova a 2.700 metri e ha pareti così lisce che sembrano create artificialmente. 2. 3. Innen- und Außenansicht der Schutzhütte Schöne Aussicht. | Vista interna ed esterna del Rifugio Bella Vista.
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In der Höhle ist es zwar alles andere als warm, dafür aber taghell.
Eine Stunde später erreichen wir die Gletscherhöhle auf 2.700 Metern Meereshöhe. Wir sind beeindruckt. Von Weitem sehen wir, dass eine Art Eisbrücke auf uns wartet, die wir überqueren müssen. Doch auch dies scheint leichter gesagt als getan. Robert gibt uns einige Instruktionen und dann geht es los. Die Blicke auf den Boden gerichtet setzen wir die ersten Schritte auf die Eisbrücke, die die Natur erschaffen hat. Sie führt uns direkt in die Höhle, die allerdings bei näherem Hinsehen nicht aufrecht und laufend erreicht werden kann. Also setzen wir uns hin und rutschen den Rest des Weges. Wir haben selten so gelacht. In der Höhle selbst ist es zwar alles andere als warm, dafür aber taghell. Inmitten des Gletschers umgeben uns Eiswände, eiskalt und so glatt, als wären sie künstlich erschaffen worden. Die Eiskristalle an den Wänden funkeln in verschiedenen Farben. Meterlange Eiszapfen hängen von den Decken und unter uns ist nichts als Eis. Passenderweise ließ die Natur eine Art Öffnung in der Eiswand, durch die wir, auf allen Vieren, rausklettern können.
Un’ora più tardi raggiungiamo la grotta glaciale a quota 2.700 metri e restiamo impressionati. Da lontano osserviamo che ci attende una specie di ponte di ghiaccio sul quale dovremo passare, ma è più facile a dirsi che a farsi. Robert ci impartisce alcune istruzioni e subito si parte. Con lo sguardo fisso a terra facciamo un primo passo sul ponte naturale che porta direttamente alla grotta. A ben vedere quest’ultima non può essere raggiunta semplicemente camminando, perciò ci sediamo a terra e percorriamo il resto del tragitto scivolando. Raramente abbiamo riso così tanto. Dentro la grotta fa tutto fuorché caldo, ma la cavità è illuminata a giorno. Ci troviamo nel cuore del ghiacciaio, dove siamo circondati da pareti di ghiaccio freddissime e così lisce che sembrano fatte dall’uomo. I cristalli di ghiaccio alle pareti brillano di vari colori. Stalattiti di ghiaccio lunghe alcuni metri pendono dalla volta e sotto di noi non c’è nient’altro che ghiaccio. Molto opportunamente la natura ha lasciato una specie di apertura in una parete, attraverso la quale, sempre procedendo a carponi, riusciamo ad arrampicarci verso l’esterno.
Rifugio con sauna “Forza, andiamo!”, ripete nuovamente Robert. C’è ancora un bel pezzo di strada da fare prima di arrivare al rifugio. Nel frattempo ormai ci siamo quasi abituati all’altitudine, anche se camminare è comunque faticoso. I minuti sembrano ore e ogni metro percorso richiede le stesse energie per farne cinquanta a valle. Un’ora e mezza più tardi raggiungiamo il Rifu-
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Schutzhütte mit Sauna „Weiter geht’s!“, meldet sich Robert wieder. Wir haben noch einen weiten Weg vor uns, bis wir die Schutzhütte erreicht haben. An die Höhe haben wir uns mittlerweile halbwegs gewöhnt und dennoch ist es anstrengend. Minuten vergehen wie Stunden und jeder gelaufene Meter ist so anstrengend wie 50 gelaufene Meter im Tal. Eineinhalb Stunden später erreichen wir die Schutzhütte Schöne Aussicht. Durch den Schneesturm erkennen wir schemenhaft die Umrisse der Hütte, doch bis zum Eingang haben wir noch einmal eine mehr als anstrengende Steigung vor uns und der Schneesturm hat an Stärke zugelegt. Erschöpft, durchnässt und glücklich erreichen wir kurz vor Einbruch der Dunkelheit die Schutzhütte. Auf uns warten Kaminfeuer, Getränke und Spezialitäten aus der Region. Man hätte uns alles servieren können – wir hätten es gegessen. Die Schutzhütte ist eine sehr authentisch gehaltene Unterkunft – und wir finden eine grandiose Aussicht, sehr nettes Personal und gutes Essen vor. Mehr als genug nach dem heutigen Tag. Bei einem Saunagang lassen wir den Tag ausklingen. Richtig: einem Saunagang. Die Hütte hat Europas höchstgelegene Sauna und das lassen wir uns natürlich nicht zweimal sagen. Das ist aber nicht alles. In den Wintermonaten hat man hier sogar die Möglichkeit, in selbst gebauten Iglus zu übernachten. Egal für welche Schlafmöglichkeit man sich entscheidet: Wichtig ist, dass man ausreichend Flüssigkeit zu sich nimmt. Damit umgeht man eventuell auftretende Kopfschmerzen, die durch die ungewohnte Höhe verursacht werden können. Was uns am nächsten Tag erwartet, haben wir nicht kommen sehen. Wir sind eingeschneit. Fenster lassen sich kaum noch öffnen, die Lifte haben den Betrieb eingestellt und an eine Abreise ist morgens nicht zu denken. Da sich das Wetter auch mittags nicht bessert, werden wir von Schneeraupen abgeholt und zur Gletscherbahn gebracht. Für technik- und PS-begeisterte Männer kann es in diesem Moment nichts Spannenderes geben.
gio Bella Vista. Attraverso la tormenta di neve riconosciamo la sagoma indistinta del rifugio, ma prima di arrivare alla porta abbiamo di fronte una salita davvero estenuante, e la tempesta sta aumentando di intensità. Sfiniti e completamente bagnati, ma felici, raggiungiamo il rifugio poco prima che si faccia buio. Ci attendono il camino acceso, varie bevande e specialità regionali. Del resto avrebbero potuto offrirci qualsiasi cosa e l’avremmo mangiata di gusto. Il rifugio è un edificio che ha conservato in pieno la sua autenticità. Qui troviamo un panorama spettacolare, personale molto gentile e del buon cibo: un trattamento più che sufficiente dopo una giornata come questa. Per iniziare il percorso sauna lasciamo che le ultime luci del giorno siano completamente svanite. Avete capito bene: percorso sauna. Il rifugio infatti è dotato della sauna più elevata d’Europa, e naturalmente non ce lo facciamo dire due volte. Ma non è tutto. Nei mesi invernali c’è persino la possibilità di dormire all’interno di alcuni igloo costruiti a mano. Qualunque sia la modalità di pernottamento scelta, la cosa importante è assumere una quantità adeguata di liquidi. In questo modo il giorno seguente si evitano eventuali mal di testa dovuti all’altitudine a cui non si è abituati. Al risveglio la mattina dopo siamo sommersi dalla neve fresca e riusciamo a malapena ad aprire le finestre. Gli impianti di risalita hanno sospeso l’attività e non è possibile pensare di ripartire durante la mattinata. Dato che il tempo non migliora neppure a mezzogiorno, alla fine un gatto delle nevi viene a prenderci e ci riporta alla stazione a monte della funivia del ghiacciaio. Un'altra incredibile avventura.
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1. Die Schützhütte hat Europas höchstgelegene Sauna. | Il rifugio vanta la sauna più elevata d’Europa. 2. In den Wintermonaten kann man auch in Iglus übernachten. | Nei mesi invernali è possibile anche pernottare all’interno di igloo.
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Ötzi, Gletscher und Alpen-Tiramisu Ötzi, ghiacciaio e tiramisù Das Schnalstal und sein Gletscher haben Vielfältiges zu bieten: fünf Orte und Spezialitäten, die sich niemand entgehen lassen sollte. La Val Senales e il suo ghiacciaio hanno molto da offrire: ecco cinque tra luoghi e specialità da non perdere.
Schnalstaler Gletscherbahn AG Kurzras 111 39020 Schnals T +39 0473 662 171 www.schnalstal.com
Funivie Ghiacciai Val Senales Maso Corto 111 39020 Senales T 0473 662 171 www.valsenales.com
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Rund 40 Kilometer sind es von Meran über Naturns bis nach Kurzras, dem letzten Ort im Schnalstal – ein Ausflug lohnt sich.
Circa 40 chilometri separano Merano da Maso Corto, l’ultima località della Val Senales, passando per Naturno.
Schnalstaler Gletscher. Sechs Minuten dauert die Fahrt auf den Gletscher hinauf zur Bergstation auf 3.212 Metern über dem Meer. Oben angekommen belohnt ein 360-GradPanorama auf die umliegenden Dreitausender der Ötztaler Alpen und die höchsten Gipfel Nord- und Südtirols.
Il ghiacciaio della Val Senales. Solo sei minuti dura la salita in funivia fino alla stazione a monte sul ghiacciaio, a 3.212 metri sul livello del mare. Una volta raggiunta la vetta si viene ricompensati dal panorama a 360 gradi sui 3.000 metri delle Alpi Venoste e sulle cime più elevate del Tirolo e dell’Alto Adige.
Der Mann aus dem Eis. Sieben bis acht
L’uomo dei ghiacci. Tra le sette e le otto ore
Stunden sind geübte Bergwanderer auf der Ötzi-Glacier-Tour über den Alpenhauptkamm zu Ötzis Fundstelle auf 3.210 Metern über dem Meer unterwegs. Der atemberaubende Blick auf die Nordflanke des 3.599 Meter hohen Similaun lohnt die Mühen.
è il tempo impiegato dagli escursionisti più allenati per compiere l’Ötzi glacier tour sulla cresta alpina superiore fino al punto di ritrovamento di Ötzi, a 3.210 metri sul mare. Il panorama mozzafiato sulla parete nord del Similaun, alta 3.599 metri, è impressionante.
Köstlichkeiten im höchsten Hotel Europas. Das Glacier Hotel Grawand
Prelibatezze nell’albergo più alto d’Europa. Il Glacier Hotel Grawand (www.gra-
(www.grawand.com) liegt auf 3.212 Metern mitten im Schnalstaler Gletscherskigebiet und ist das höchstgelegene Hotel Europas. Ausflügler sollten sich hier auf keinen Fall die regionalen Spezialitäten und ein Glas Weißwein von den lokalen Herstellern entgehen lassen.
wand.com), situato a 3.212 metri sul ghiacciaio della Val Senales, è l’albergo più alto d’Europa. Gli escursionisti non dovrebbero lasciarsi sfuggire per nessun motivo le specialità altoatesine che vengono offerte insieme a un bicchiere di vino bianco dei produttori locali.
Das Alpentiramisu. Die „Weißkugel“ ist nicht nur ein 3.759 Meter hoher Berg, sondern auch eine Geschmacksexplosion aus Zirbensamen und Paarlbrot, dem typischen Südtiroler Roggenbrot. Kosten kann man diese Spielart eines klassischen italienischen Tiramisu im historischen Hotel und Hauben-Restaurant Oberraindlhof (www.oberraindlhof.com).
Il tiramisù delle Alpi. La Palla Bianca non è solo il nome di una montagna alta 3.759 metri: è anche un’esplosione di gusto data dai semi di cembro e dal Paarlbrot, il pane di segale tipico dell’Alto Adige. Si può assaggiare questa variante del classico tiramisù italiano nel ristorante gourmet dello storico albergo Oberraindlhof (www.oberraindlhof.com).
Knödel-Degustation. 4.000 Jahre reicht die Geschichte des Knödels bereits zurück. Heute wird das Traditionsgericht beim KnödelDegustationsmenü im Restaurant des Hotels Zur Goldenen Rose (www.goldenerose.it) in Karthaus genossen, wobei Klassiker wie Speck- oder Käseknödel als auch neu interpretierte Sorten wie etwa Scampiknödel überzeugen.
Degustazione di canederli. I canederli hanno una storia che risale ad almeno 4.000 anni fa. Oggi questo piatto tradizionale può essere apprezzato ancora meglio grazie al menu di degustazione di canederli dell’Hotel Rosa d’Oro di Certosa (www.goldenerose.it), che annovera classici come i canederli allo speck e al formaggio e squisite reinterpretazioni tra cui i canederli agli scampi. // 35
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„Zurück zur Einfachheit“ “Ritorno alla semplicità”
Interview / Intervista: Verena Spechtenhauser
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Ulrich Ladurner ist der Kopf hinter der Unternehmensgruppe Dr. Schär, europäischer Marktführer in der Produktion glutenfreier Lebensmittel. Mit einem Hotel hoch über Lana hat sich der Quereinsteiger vor mehr als zehn Jahren auch einen Kindheitstraum erfüllt. Ein Gespräch über die Wichtigkeit von sanftem Tourismus und die Frage, was sich der Gast von morgen wirklich wünscht.
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m 31. August 1912 wurde die Schwebebahn auf das Vigiljoch als eine der weltweit ersten Personenseilbahnen feierlich in Betrieb genommen. Die hügelige Waldund Wiesenlandschaft hoch über Lana bei Meran entwickelte sich in der Folge zu einem Erholungsgebiet für Gäste und Einheimische, die häufig in einem der zahlreichen Ferienhäuser ihre Sommerfrische verbrachten. Im Berghotel Vigiljoch nahe der Bergstation der Seilbahn urlaubte auch internationale Prominenz wie etwa der ehemalige deutsche Bundeskanzler Willy Brandt. Das historische Hotel musste im Jahr 2000 aufgrund seiner schlechten Bausubstanz einem Neubau weichen. 2003 eröffnete der gelernte Drogist Ulrich Ladurner dort das Designhotel vigilius mountain resort, das er zusammen mit dem international bekannten Architekten Matteo Thun nach strengen ökologischen Richtlinien geplant hatte. Manche belächelten den Quereinsteiger und seine Vision eines autofreien Vigiljochs. Doch das Konzept eines einzigartigen Hotels an einem einzigartigen Platz, das „werteorientierten, ökologischen Luxus“ bietet, ging auf.
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1. 2. Nach der Inbetriebnahme der Schwebebahn auf das Vigiljoch entwickelte sich die Hügel- und Waldlandschaft zu einem Erholungsgebiet für Gäste und Einheimische. | Dopo l’entrata in funzione della funivia sul Monte San Vigilio, il paesaggio collinare e boschivo si è trasformato in una zona di villeggiatura apprezzata sia dai turisti sia dai locali. 3. Im Berghotel Vigiljoch nahe der Bergstation der Seilbahn urlaubte auch internationale Prominenz. Im Jahr 2000 musste es einem Neubau weichen. | Al Berghotel Vigiljoch, situato nei pressi della stazione a monte della funivia, hanno soggiornato anche personalità di caratura internazionale. Nel 2000 l’albergo ha dovuto cedere il posto a una nuova struttura. 4. 2003 eröffnete38 Ulrich dort das Designhotel vigilius mountain resort. | Nel 2003 Ulrich Ladurner ha inaugurato // Ladurner www.meranomagazine.com nel medesimo luogo l’hotel di design vigilius mountain resort.
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Ulrich Ladurner è la mente che sta dietro il gruppo imprenditoriale Dr. Schär, leader di mercato europeo nella produzione di alimenti senza glutine. Vero e proprio newcomer nel settore turistico, oltre dieci anni fa con la costruzione di un albergo sopra Lana è riuscito a realizzare uno dei suoi sogni d’infanzia. Una conversazione sull’importanza del turismo sostenibile e sulle esigenze degli ospiti di domani.
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l 31 agosto 1912 entrava in servizio la funivia di Monte San Vigilio, uno dei primi impianti a fune in Europa dedicati al trasporto di persone. Come conseguenza i rilievi disseminati di boschi e di prati che sovrastano la cittadina di Lana, vicino a Merano, si trasformarono in una zona di villeggiatura sia per gli ospiti sia per gli abitanti della città, che spesso si godevano il fresco estivo in una delle numerose case di vacanza. Nel Berghotel Vigiljoch, un albergo che sorgeva vicino alla stazione a monte della funivia, trascorrevano le ferie anche personalità di primo piano a livello internazionale come l’allora cancelliere tedesco Willy Brandt. Nel 2000 la struttura, che si trovava ormai in condizioni di avanzato degrado, ha dovuto lasciare il posto a una nuova costruzione. Così nel 2003 Ulrich Ladurner, droghiere qualificato dalle spiccate capacità imprenditoriali, inaugurava in quello stesso luogo il vigilius mountain resort, un hotel di design da lui progettato insieme all’archistar Matteo Thun secondo lo spirito più puro dell’architettura ecologica. A quell’epoca vi fu chi derise questo newcomer nel settore turistico, che sosteneva la visione di un Monte San Vigilio completamente libero dalle automobili. Eppure l’idea di un albergo unico nel suo genere, situato in un luogo straordinario e in grado di proporre un “lusso ecologico che tiene conto dei valori fondamentali”, ebbe successo.
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Merano Magazine: Herr Ladurner, wie sind Sie zum Tourismus gekommen? Ulrich Ladurner: Jedem Unternehmer würde ein Ausflug in einen anderen Bereich guttun. Für mich ist der Tourismus so ein Ausflug. Es war aber schon seit meiner Kindheit ein Traum, das Hotel am Vigiljoch zu übernehmen. Deshalb war es eine emotionale Entscheidung – ich habe auf mein Bauchgefühl gehört. Allerdings wollte ich von Anbeginn ein Tourismusprojekt realisieren, das sich abhebt.
Was verbindet Sie persönlich mit dem Vigiljoch? Ich habe dort als Kind viel Zeit verbracht. Unsere Familie besaß zwar selbst kein Ferienhaus am Joch, wir hatten aber gute Bekannte dort, bei denen wir häufig eingeladen waren. Und am Vigiljoch gab es eben auch dieses alte Hotel. Ich habe mich damals schon gefragt, was wohl hinter diesen Hotelmauern passiert, wer dort Urlaub macht und ob die Menschen, die dort urlauben, alle reich sind.
Als autofreies Gebiet ist das Vigiljoch nur mit der Seilbahn zu erreichen. Wie wichtig ist Ihnen dieser Faktor? Sehr wichtig. Die Leute sind heutzutage immer öfter auf der Suche nach einer intakten Natur, in der sie tief durchatmen können. Deshalb zieht ein Ort ohne Autos die Menschen an, weil sie hier viel Ruhe und Erholung finden. Auch das Verhalten des Gastes ist ein anderes. Der Erholungsfaktor ist weitaus höher, wenn kein Auto vor der Haustür parkt, mit dem man schnell in die nächste Stadt fahren kann. Außerdem ist eine Seilbahn ein bequemes Transportmittel, sowohl für die Gäste als auch für die Angestellten des Hotels. Täglich mit dem Auto auf das Vigiljoch zu fahren, würde einen hohen Zeit- und Kostenaufwand mit sich bringen. Mit der Seilbahn ist man jedoch in sieben Minuten am Ziel.
Gab es keine Diskussionen, das Vigiljoch für Autos zu öffnen? Ja, sehr oft sogar. Es war eine ständige Konfrontation, etwa mit den Villenbesitzern. Wären wir in den
Merano Magazine: Signor Ladurner, perché ha deciso di occuparsi di turismo? Ulrich Ladurner: A tutti gli imprenditori farebbe bene ogni tanto mettere il naso in un altro campo di attività, ed è proprio con questo spirito che mi sono rivolto al turismo. Va detto che quello di rilevare l’albergo sul Monte San Vigilio era già un sogno della mia infanzia. Per questo motivo è stata più che altro una decisione guidata dalle emozioni, presa “di pancia”. In ogni caso avevo in mente sin dall’inizio un progetto turistico fuori dall’ordinario.
Da dove deriva il suo legame personale con il Monte San Vigilio? Da bambino ho trascorso molto tempo lassù. La mia famiglia non possedeva una casa di villeggiatura sul Monte San Vigilio, ma c’erano degli amici che spesso ci invitavano a stare da loro. E c’era anche questo vecchio albergo. Già allora mi domandavo cosa avvenisse dentro le sue mura, chi vi trascorresse le vacanze e se le persone che vi soggiornavano fossero tutte ricche.
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1. 2. 3. 4. Blicke die autofreie Wald- und Hügellandschaft oberhalb von Lana. | Il paesaggio collinare e boschivo 40 // www.meranomagazine.com interdetto alle automobili soprastante l’abitato di Lana.
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Il Monte San Vigilio è una zona off-limits per le automobili, raggiungibile solo con la funivia. Quanto conta per lei questo aspetto? Conta molto. La gente oggi è sempre più in cerca di una natura intatta in cui poter respirare profondamente. Per questo è attratta da una località senza auto, perché vi trova una grande quiete e molte possibilità di relax. Anche il comportamento degli ospiti da queste parti è diverso. L’effetto rilassante è senza dubbio maggiore, se si considera che non ci sono automobili parcheggiate davanti alla porta con cui correre alla città più vicina. E poi la funivia è un mezzo di trasporto comodo, sia per gli ospiti sia per il personale dell’albergo. Salire ogni giorno sul Monte San Vigilio in auto comporterebbe un grande spreco di tempo e di denaro, mentre con la funivia ci si arriva in soli sette minuti.
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1960er-Jahren gewesen, dann hätte mit Sicherheit das Auto gewonnen. Denn das Bewusstsein für eine intakte Natur ist erst in den letzten zwanzig Jahren wieder in den Vordergrund gerückt. Sowohl bei den Einheimischen als auch bei den Touristen.
Sie vertreten das Konzept eines langsamen und umweltfreundlichen Tourismus, das schlägt sich auch in der Architektur des Hotels nieder. Was steckt hinter dieser Philosophie? Tourismus sollte man wieder mit Erholung und mit Urlaub im altmodischen Sinne verbinden. Urlaub bedeutet ja vor allem, sich eine Auszeit zu gönnen. In diesem Sinne habe ich auch das Hotelkonzept entwickelt. Vor 15 Jahren, als ich das Haus zusammen mit dem Architekten Matteo Thun geplant habe, war der ökologische Gedanke noch nicht so stark in der Gesellschaft verankert wie heute. Es war uns aber durchaus bewusst, dass das Thema Nachhaltigkeit in Zukunft an Gewicht gewinnen wird. Und in diesem Sinne haben wir auch die Baustoffe und -materialien für das Resort ausgewählt. Matteo Thun hat sich von Anfang an für ein Holzhaus eingesetzt. Wir haben in eine sehr gute Wärmedämmung investiert, um die Energieeffizienz des Hauses zu steigern. Außerdem heizen wir mit einer
em Sic he r un d be qu s eg un te rw ifen immer mehr gre Gäste und Einheimische rsmittel wie Bus, Zug auf öffentliche Verkeh um sich im Meraner oder Seilbahn zurück, Informationen unter Land fortzubewegen. w.bzgbga.it. www.sii.bz.it und ww
1. 2. 3. Das Kleinod Vigiljoch soll bewahrt und weiterentwickelt werden: Neue Themenwege sollen angelegt sowie in alte Stätten und in eine einheitliche Beschilderung investiert werden. | Il Monte San Vigilio è un gioiello che va preservato e potenziato mediante l’allestimento // www.meranomagazine.com di nuovi sentieri42 tematici, la conservazione dei siti storici e la realizzazione di una segnaletica uniforme.
Hackschnitzelanlage und gehen sorgsam mit dem Quellwasser um.
Wäre ein Hotel wie dieses auch in einer Tourismushochburg möglich? Wir profitieren von der Schönheit und Isoliertheit des Ortes. Darum kann ich mir diese Art von Hotel nicht in einem Dorfzentrum vorstellen. Da müsste ein neues Konzept ausgearbeitet werden. Ich glaube aber, dass wir dem Südtiroler Tourismus viele Impulse gegeben haben. Wir müssen mehr auf die künftigen Generationen eingehen und uns fragen, was sich der Gast von morgen erwartet. Wir leben in einer hochkomplexen Welt – die Menschen wünschen sich aber zurück zur Einfachheit, natürlich immer verbunden mit Qualität. Ein paar Quadratmeter mehr Wellnessbereich machen den Gast nicht zufriedener.
Wo sehen Sie die Zukunft des Vigiljochs? Vor ein paar Jahren wurde das Projekt „Weitblick Vigiljoch“ ins Leben gerufen, um das Kleinod Vigiljoch zu bewahren und weiterzuentwickeln. Es wurden verschiedene Themenwege wie der Alpenrosenweg angelegt, ein Besinnungsweg ist in Planung. Es wird aber auch in die Erhaltung alter Stätten sowie in die einheitliche Beschilderung des Gebietes investiert.
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i turisti utilizzano Sia gli altoatesini, sia pubblici come zzi me i sempre di più per muoversi a autobus, treno o funivie informazioni: Per i. Merano e nei dintorn zgbga.it www.sii.bz.it e www.b
Ma non si è mai discusso di aprire il Monte San Vigilio alle auto? Certo, e persino con una certa frequenza. C’è stato un confronto continuo ad esempio con i proprietari delle ville. Se fossimo stati negli anni Sessanta avrebbe certamente trionfato l’automobile, perché la consapevolezza del valore di una natura intatta è tornata alla ribalta solo negli ultimi vent’anni. Non solo per i residenti, ma anche per i turisti.
In qualche modo lei esprime la visione di un turismo lento e rispettoso dell’ambiente, che si riflette anche nell’architettura dell’albergo. Cosa c’è dietro questa filosofia? Il turismo dovrebbe essere ricollegato alla distensione e alla vacanza come la si intendeva una volta. Vacanza significa soprattutto concedersi una pausa, ed è con questo spirito che ho sviluppato il progetto dell’albergo. Quindici anni fa, quando l’abbiamo ideato con l’architetto Matteo Thun, il pensiero ecologico non era fortemente radicato nella società come oggi, anche se eravamo consapevoli che in futuro il tema della sostenibilità avrebbe avuto sempre più peso. Con questo spirito abbiamo scelto anche i materiali e le finiture per il resort. Matteo Thun ha puntato sin dall’inizio su una struttura interamente in legno. Abbiamo investito in un sistema di isolamento termico ad alte prestazioni per accrescere l’efficienza energetica dell’edificio, inoltre utilizziamo un impianto di riscaldamento a minuzzoli di legno e preleviamo con parsimonia l’acqua delle sorgenti. 1.
Zur Person: Ulrich Ladurner wurde 1949 in Meran geboren. Nach seiner Ausbildung zum Drogisten übernahm er mit 23 Jahren den elterlichen Betrieb. 1981 stieg er in das Traditionsunternehmen Dr. Schär ein und entwickelte es zu einer weltweiten Unternehmensgrup pe und zum europäischen Marktfüh rer in der Produktion glutenfreier Lebensmittel.
Un hotel come questo sarebbe possibile anche in una località ad alta densità turistica? Per quanto ci riguarda approfittiamo della bellezza e della posizione isolata del luogo. Non riuscirei a immaginarmi un albergo di questo genere nel centro di un paese, si dovrebbe pensare a un concept del tutto nuovo. Però credo che abbiamo dato parecchio impulso al turismo dell’Alto Adige. Dobbiamo interessarci di più alle generazioni future e chiederci cosa si aspetteranno gli ospiti di domani. Viviamo in un mondo molto complesso, eppure le persone desiderano tornare alla semplicità, naturalmente sempre connessa con la qualità. Un paio di metri quadrati in più di area wellness non rendono più felici gli ospiti.
Biograf ia: Ulrich Ladurner è nato nel 1949 a Merano, dove dopo l’apprendistato come droghiere a 23 anni ha preso le redini dell’attività di famiglia. Nel 1981 ha acquisito una partecipa zione in Dr. Schär, un’azienda tradizio nale che con il tempo ha trasformato in un gruppo di importanza internazio nale e nel leader di mercato in Europa nella produzione di alimenti senza glutine.
Come vede il futuro del Monte San Vigilio? Qualche anno fa ha preso vita il progetto “Weitblick Vigiljoch”, una “visione d’insieme del Monte San Vigilio” che ha come scopo la salvaguardia e lo sviluppo futuro di questo vero e proprio gioiello. Sono stati allestiti vari sentieri tematici come l’Alpenrosenweg o Sentiero dei rododendri, mentre è in corso di progettazione un Sentiero della meditazione. Ma sono stati fatti investimenti significativi anche nella conservazione di alcuni siti storici, oltre che in un sistema di segnaletica standardizzato per tutta l’area.
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Meran 2000 SONNE & SPASS Merano 2000 Sole e divertimento Seit 50 Jahren attraktiv! Was es heute wie damals in Meran 2000 gibt: ansprechende Pisten und Wanderwege, viel Sonne, ein atemberaubendes Bergpanorama. Ein Rundum-Wohlfühl-Skiparadies. Oggi come 50 anni fa, il comprensorio di Merano 2000 offre piste da sci e piacevoli sentieri, tanto sole e un panorama alpino che lascia senza fiato. Un paradiso per gli sport invernali dove ritrovare un benessere a 360 gradi. Das Wintersportgebiet Meran 2000 bei Hafling breitet seine Arme aus und lässt alle ihr ganz persönliches Winterglück erleben. Genussskifahrer, Rodler und Snowboarder, Langläufer, Skitourengeher und Winterwanderer können auf der Meraner Sonnenterrasse ihrem Freizeitvergnügen nachgehen. Spezielle Familientickets und Angebote schonen die Urlaubskasse. Kinder bis 8 Jahre fahren kostenlos. In Lucki’s Kinderland können Skizwerge, Anfänger und auch Wiedereinsteiger mithilfe von qualifizierten Skilehrern und mehreren Ziehteppichen auf sanften Übungspisten Erfahrungen sammeln. Ein Verleih für die gesamte Wintersportausrüstung, ein Skidepot und der bequeme Skibusdienst ab Hafling runden das Angebot ab. Wer eine Extraportion Nervenkitzel sucht, findet sie auf der Schienenrodelbahn Alpin Bob oder im Snowpark. Garantierten Spaß bieten auch die Winter-Wandertage mit Top-Bergsteiger Simon Gietl, Kutschenfahrten oder das traditionelle Nachtskijöring mit Haflingerpferden am 11. Februar. Meran 2000 & Genuss – das ist eins, sommers wie winters. Sonnige Plätzchen und gemütliche Hütten, die auf guten Wegen auch zu Fuß erreichbar sind, laden zum Schlemmen und Verweilen ein. Typische Gerichte aus der Region und alpinmediterrane Spezialitäten verwöhnen den Gaumen. Von Anfang Dezember bis Ende März dauert der Winter hier. Das Hochplateau oberhalb von Meran und Hafling liegt zwischen 1.600 und 2.300 Metern Meereshöhe und bietet Panoramen, die weit in die Bergwelt bis hin zum Ortler und den Dolomiten reichen. Sieben Minuten verändern die Perspektive. So kurz ist die Fahrt mit der mehrfach ausgezeichneten und größten Seilbahn Südtirols von der Stadt hinauf auf den Berg und in ein gesundes, frisches und genussreiches Freizeitvergnügen. Meran 2000. Alles für eine genussvolle Auszeit.
Il comprensorio sciistico di Merano 2000, presso Avelengo, accoglie a braccia aperte tutti gli amanti degli sport invernali. Appassionati di sci, di discese con lo slittino o di sci da fondo, snowboarder e scialpinisti o amanti delle camminate nella neve troveranno sull’altipiano soleggiato l’ambiente perfetto per trascorrere il proprio tempo libero. Biglietti per famiglie e offerte speciali permettono di contenere i costi. I bambini fino a 8 anni utilizzano gli impianti gratuitamente. Nel Luckis Kinderland non solo i più piccoli, ma anche principianti e coloro che riprendono a sciare possono fare pratica su piste pianeggianti e comodi tappeti di risalita, con l’assistenza di maestri di sci qualificati. Un servizio di noleggio attrezzature, un deposito per gli sci e un comodo skibus da Avelengo completano l’offerta. Per chi è alla ricerca di emozioni forti trova alla stazione a monte l’Alpin Bob, lo slittino su rotaie e lo Snowpark. Divertimento garantito offrono anche le escursioni invernali con il famoso scalatore Simon Gietl e la serata di Skijöring notturno con i cavalli Avelignesi (11 feb.). Merano 2000 e i piaceri del gusto: un binomio che funziona sempre, in estate come in inverno. Deliziosi posticini ben soleggiati, rifugi e baite accoglienti, raggiungibili anche a piedi su sentieri ben battuti, invitano a rilassarsi e a saziare l’appetito. Piatti tipici regionali e specialità alpine e mediterranee viziano il palato degli ospiti. Tra i 1.600 e i 2.300 metri di quota, l’inverno dura dai primi di dicembre alla fine di marzo. Dall’altipiano di Merano si godono ampi panorami sulla catena alpina che spaziano dall’Ortles fino alle Dolomiti. Solo sette minuti e la prospettiva cambia completamente: questa è la durata del viaggio sulla funivia più grande dell’Alto Adige, pluripremiata per la sua architettura e che in pochi attimi porta dalla città alle montagne sovrastanti. Merano 2000. Tutto quello che serve per una piacevole pausa.
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Bezaubernde Weihnacht in der Spezialbier-Brauerei FORST
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Pura magia del Natale nella Spezialbier-Brauerei FORST Nel periodo di Natale Birra FORST è avvolta da un’atmosfera magica: assaporate le prelibatezze gastronomiche presso la Foresta natalizia ed il Felsenkeller e immergetevi nel magico mondo del FORST Shop, dove potrete acquistare articoli FORST e manufatti unici.
Enchanting Christmas at Birra FORST There is a magical atmosphere during the Christmas period in FORST: enjoy exquisite delicacies in the Forster Weihnachtswald (Christmas Forest) and in the Felsenkeller and stroll through the FORST Shop, where you can buy FORST-products and in-house designed rarities. Forster Weihnachtswald | www.forsterweihnachtswald.it Reservierungen der Weihnachtshütten: Tel. 0473/447727 | info@braugartenforst.com Foresta natalizia Forst | www.forestanatalizia.it Prenotazione casette natalizie: Tel. 0473/447727 | info@braugartenforst.com Christmas Forest | www.forestanatalizia.it Reservations of the Christmas Huts: Tel. 0473/447727 | info@braugartenforst.com
Felsenkeller im Forster Weihnachtswald Felsenkeller nella Foresta natalizia The restaurant Felsenkeller in the Christmas Forest
Felsenkeller FORST Tel. 0473/221887 | felsenkeller@forst.it FORST Shop | www.shop.forst.it Tel. 0473 260 360 | E-mail: shop@forst.it
FORST Shop
Spezialbier-Brauerei FORST | Birra FORST | I-39022 Forst/Algund/Lagundo Vinschgauerstraße 8/via Venosta, 8 | Tel. +39/0473 260 111 | E-mail: info@forst.it | www.forst.it
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A u s g e ze ic h n e t * P r e m i at e
Das Südtiroler Wochenmagazin „ff“ vergibt jährlich drei Schneesterne – ein Gütesiegel für Skihütten, die sich durch besondere Aufmerksamkeit in Sachen Küche, Service und Ambiente hervorheben. Unter den bisher Ausgezeichneten sind auch vier gastronomische Betriebe aus dem Meraner Land.
Die Schneesterne
em Sic he r un d be qu s eg rw te un ifen immer mehr gre Gäste und Einheimische rsmittel wie Bus, Zug auf öffentliche Verkeh um sich im Meraner oder Seilbahn zurück, rmationen unter Info . gen Land fortzubewe zgbga.it. w.b www.sii.bz.it und ww
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Mo bi lit à a co mo da e sic ur
i turisti utilizzano Sia gli altoatesini, sia pubblici come zzi me i più di sempre per muoversi a ivie fun o o tren autobus, informazioni: Per i. torn din Merano e nei ga.it zgb w.b ww www.sii.bz.it e
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Il settimanale altoatesino “ff” assegna tutti gli anni le “tre stelle di neve”. Il marchio di qualità premia quelle baite di alta montagna che si distinguono per una particolare attenzione alla cucina, al servizio e all’atmosfera. Tra le baite premiate finora rientrano anche quattro mete gastronomiche di Merano e dintorni.
Text / testo: „ff“ Wochenmagazin Fotos / foto: Alexander Alber
Le stelle di neve
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Kaiserschmarrn, Schnaps und Kr채uterk체che Kaiserschmarrn, grappe e cucina a base di erbe
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Steinrast, Skigebiet Schwemmalm, Ulten
Steinrast, Comprensorio sciistico Schwemmalm, Val d’Ultimo
In einem kleinen Ultner Seitental steht seit 1965 das Berg gasthaus der Familie Mairhofer. Entstanden ist die Steinrast als Verpflegungsstation für die Arbeiter am Arzker Stausee. Der aufkommende sanfte Tourismus hat genug Spaziergänger sommers und winters verirrte Rodler und Skifahrer von der nahegelegenen Schwemmalm in die paradiesisch abgelegene Steinrast getrieben. Schnaps war anno 1965 das Hauptwort: Den 800 in Baracken stationierten Arbeitern schenkte Johann Mairhofer bis zu 30 Liter Feuerwasser in einer Woche auf! Heute bieten Johanns Tochter Brunhilde und seine Enkelin Elisa ihren durstigen Gästen Edeldestillate aus dem Ultental an: von Williamsbrand bis Enziangeist, von Zirmeler bis Waldhimbeergeist, von Marilleler bis Old Grappa – alles von der Privatbrennerei Kapaurer. Aber noch berühmter sind die beiden beliebten Ultner Wirtinnen durch ihre Kräuter geworden: Die Ingredienzien für die frisch angesetzten Tees und für hausgemachte Säfte stammen entweder vom Wegleithof in St. Walburg – oder werden selbst aus Wald und Wiese geholt. So auch die essbaren Blüten, die jedes Gericht auch in Augenschmaus verwandeln. Pflichtteller ist das Vorspeisen-Tris, das meistens aus Käse-, Kräuter- und Wildspinatnocken besteht – die Nocken sind so weich wie Neuschnee und so würzig wie ein Waldspaziergang. Schneeschuhverleih und geführte Schneeschuhwanderungen gehören ebenfalls zum Steinrast-Angebot. Brunhilde, die Köchin, und Elisa, ihre Tochter, Wirtin und Kellnerin, haben ein verlässliches Netzwerk aus lokalen Zulieferern aufgebaut: Bio-Brot von der Bäckerei Ultner Brot, Speck vom Proveiser Bergladele, Ziegenkäse von der Familie Breitenberger in St. Nikolaus und Eier vom Unterjochmairhof in St. Gertraud. Deshalb ist auch das Gulasch hier nicht ein anonymes Etwas, sondern ein Gustostückerl vom Laugenrind, das aus dem Ultental, Deutschnonsberg und Vinschgau stammt und hohen Qualitätskriterien entspricht. Und der flaumige Kaiserschmarrn hat den sonst so athletischen und wählerischen „ff“-Fotografen dazu verleitet, die Riesenportion ratzeputz zu verschlingen. Apfelstrudel, Linzer Torte, Biskuitrolle, alles selbstverständlich hausgemacht. Wunderbar. „Unsere Gerichte werden frisch zubereitet“, schreiben Bruni und Elisa in ihrer Speisekarte, „daher kann eine kurze Wartezeit entstehen. Wir bitten um Ihr Verständnis!“ Das Warten lohnt sich.
In una piccola valle laterale della Val d’Ultimo sorge, dal 1965, la baita di montagna della famiglia Mairhofer. All’inizio Steinrast era una tappa obbligata per gli operai che lavoravano alla diga del lago di Quaira. In seguito la diffusione del turismo sostenibile ha fatto sì che un buon numero di escursionisti in estate e di appassionati di sci e slittino in inverno capitassero un po’ per caso, provenendo dalla vicina Schwemmalm, in questo piccolo angolo di paradiso quasi fuori dal mondo. Nel 1965 la parola d’ordine era grappa, tanto che agli 800 operai alloggiati nelle baracche Johann Mairhofer arrivava a mescere anche 30 litri di acquavite alla settimana. Oggi la figlia di Johann, Brunhilde e la giovane nipote Elisa offrono a chi arriva qui alcuni pregiati distillati della Val d’Ultimo: dall’acquavite di pere Williams al liquore di genziana, dal liquore di cirmolo a quello di lamponi di bosco, dal “Marilleler” di albicocche alla Old Grappa, tutti provenienti dalla Distilleria Kapaurer. Ma le due titolari della locanda sono ancora più famose per i loro prodotti a base di erbe: per preparare i loro infusi e gli sciroppi fatti in casa, acquistano gli ingredienti dal maso Wegleit a Santa Valburga oppure li raccolgono loro stesse nei boschi e nei prati. È così che trovano anche i coloratissimi fiori commestibili, che trasformano ogni pietanza in un piacere anche per gli occhi. La portata d’obbligo in questa baita è il tris di primi, che solitamente si compone di canederli al formaggio, alle erbe e agli spinaci selvatici. I canederli sono soffici come la neve appena caduta e i sapori ricordano il profumo di una passeggiata nel bosco. L’offerta di Steinrast comprende anche escursioni guidate con le ciaspole, incluso il noleggio dell’attrezzatura. Brunhilde, la cuoca, e la figlia Elisa, che gestisce la locanda e serve ai tavoli, si sono costruite nel tempo una rete di fornitori locali di fiducia: il pane biologico arriva dal forno Ultner Brot, lo speck dal negozio Bergladele di Proves, il formaggio di capra dalla famiglia Breitenberger di San Nicolò e le uova dal maso Unterjochmair a Santa Geltrude. Perciò è naturale che anche il gulasch qui non sia un piatto qualsiasi, ma una vera leccornia preparata con la carne del marchio Laugenrind, che ne assicura la provenienza dalla Val d’Ultimo, dall’Alta Val di Non o dalla Val Venosta e soddisfa criteri di qualità rigorosi. Per non parlare del morbido Kaiserschmarrn, il dessert a base di frittata di cui persino il fotografo di “ff”, atletico e alquanto salutista a tavola, ha finito per divorare in pochi istanti una porzione gigante. Strudel di mele, crostata Linzertorte, rotolo di pan di spagna: tutto fatto in casa, tutto magnifico. “I nostri piatti sono preparati al momento”, scrivono Bruni ed Elisa nel menu, “perciò può capitare di dover attendere un po’. Facciamo appello alla vostra comprensione”. Ed è un’attesa che vale la pena.
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Mit dem Schlitten zum Lammbratl Sulla slitta a cavalli, direzione arrosto di agnello
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Gasthaus Lazins, Skigebiet Pfelders, Passeier
Locanda Lazins, Comprensorio sciistico di Plan, Val Passiria
Jemand, der mit verbundenen Augen auf dem Pferdeschlitten ins hinterste Pfelders gebracht wird und erst in Lazins die Augen öffnen darf, wird – wenn das staunende Kinn wieder eingerenkt ist – an ein russisches Märchen in einer sibirischen Winterlandschaft denken. Und zwischen Schnee und Schnee, so scheint es, hat irgendwann Rübezahl ein paar Hütten aus Balken zusammengezimmert und hineingeschoben: Lazins! Der Bauernhof stammt aus dem 13. Jahrhundert, als Schlösser noch wichtig, Schlossherren noch mächtig waren und Graf Meinhard II. sein Territorium in Tirol mit Soldaten und Notaren ausbaute. Lazins ist eine Gerichtsalm, die seit Meinhard II. hier im Hinterpasseier die Zeiten überdauert hat: Jeder Bauer hat das Recht, sein Vieh hier aufzutreiben. Franz Pixner ist mit Haut und Haaren ein Lazinser. Auf dem Hof, den sein Vater noch als Pächter bewirtschaftete, ist er mit 13 Geschwistern aufgewachsen – im Jahr 2003 konnte er den Lazinser Hof gemeinsam mit seiner Frau Doris erwerben. Damit hat er sich einen Kindheitstraum erfüllt und – erzählt uns der Rossführer später bei der Schlittenfahrt – seinem Vater das Leben verlängert. Von Lazins geht Heilkraft aus. Hofeigene Milch und Butter: Im Stall stehen über 40 Schafe und vier bis fünf Kühe. Geschlachtet und gewurstet wird beim Metzger in Moos; die würzigen, leicht geselchten Hauswürste gehören längst zu den Klassikern aus Doris Pixners Bauernkuchl. Bei unserem Besuch im Gasthof haben wir ein geschmortes Lammbratl genossen. Neben ein paar guten Weinen aus Tramin, Kaltern und Terlan werden auch Bauernsäfte (Pfefferminz, Himbeere, Holunderblüten, usw.) vom Völser Flungerhof angeboten. Doris hat das „Knödeldrahnen“ im Blut, Speck-, Spinat- und Kasknödel sind „solitär“ oder, besser noch, im Trio zu haben; begleitet von zerlassener Lazinser Butter und von Krautsalat sind sie eine fürstliche Hauptspeise. Bessere Knödel wird seinerzeit nicht einmal Meinhard II. bekommen haben. Bessere Kuchen und Strudel als hier (Tagesangebote auf der Kreidetafel) wohl auch nicht. Das Auto bleibt in Pfelders stehen, Pfelders ist schon seit mehreren Jahren verkehrsberuhigt. Nach Zeppichl fährt ein Touristen-„Zugele“ oder der kleine Shuttlebus. Beim Pfeldererhof warten die Schlitten vom Steinerhof auf romantische Ausflügler, die, eingehüllt in Decken, irgendwie russisch-sibirisch mit zwei ruhigen Haflinger-PS nach Lazins gezogen werden wollen.
Immaginiamo di essere condotti con gli occhi bendati su una slitta trainata da cavalli fino nelle contrade più remote di Plan in Val Passiria e di poter riaprire gli occhi solo a Lazins. Ebbene, dopo esserci ripresi da un senso di meraviglia che lascia senza fiato penseremmo di essere finiti in qualche classica fiaba russa ambientata tra i paesaggi innevati della Siberia. Qualche genio della montagna, così ci sembrerebbe, deve aver fatto comparire dal nulla un paio di baite fatte di tronchi di legno, appoggiandole in mezzo a queste distese di neve infinite: ecco Lazins. Questo maso di contadini risale al XIII secolo, quando i castelli erano ancora importanti, i cavalieri potenti e il conte Mainardo II gettava le basi del proprio dominio sul Tirolo servendosi dell’esercito e degli uomini di legge. Lazins è infatti una cosiddetta Gerichtsalm, un alpeggio soggetto a un regime giuridico che in Alta Val Passiria è sopravvissuto dall’epoca di Mainardo II fino a oggi: ogni contadino della zona ha il diritto di portare i suoi capi di bestiame quassù a pascolare. Franz Pixner si identifica anima e corpo con Lazins. Nel maso, che suo padre mandava già avanti come affittuario, è cresciuto insieme a 13 tra fratelli e sorelle e finalmente nel 2003 con la moglie Doris è riuscito ad acquistarlo. Così ha coronato un sogno di quando era bambino e – ci racconterà il cocchiere Franz durante il viaggio in slitta – ha prolungato la vita di suo padre. Lazins ha un potere… terapeutico. Latte e burro di produzione propria: nella stalla ci sono oltre quaranta pecore e quattro o cinque mucche. Gli animali vengono macellati e insaccati dal macellaio a Moso; le gustose salsicce leggermente affumicate fatte in casa sono da molto tempo un classico della cucina rustica di Doris Pixner. Durante la nostra visita alla locanda abbiamo assaggiato un arrosto di agnello cotto a fuoco lento. Insieme ad alcuni buoni vini di Termeno, Caldaro e Terlano, ci sono stati offerti anche i succhi artigianali (menta piperita, lampone, fiori di sambuco ecc.) provenienti dal maso Flunger di Fiè allo Sciliar. Doris ha nel sangue la passione per i canederli. Quelli allo speck, agli spinaci e al formaggio possono essere gustati da soli o ancora meglio in tris; con il burro di Lazins fuso e un’insalata di crauti sono un piatto da re. Mainardo II ai suoi tempi non può avere assaggiato dei canederli più squisiti. E nemmeno torte e strudel più buoni (per l’offerta del giorno bisogna guardare la lavagna). A Plan l’automobile resta ferma perché questa località è già da molti anni a traffico limitato. Superato il piccolo borgo di Zeppichl si sale su un “trenino” turistico o su un piccolo bus navetta. Al maso Pfelderer le slitte dell’agriturismo Steinerhof attendono gli escursionisti più romantici, che avvolti nelle coperte scivoleranno fino alla fiaba siberiana di Lazins trainati da due mansueti cavalli di Avelengo.
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Exzellente Weine und Maccheroni im Pfandl Vini eccellenti e maccheroni in padella
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Meraner Hütte, Skigebiet Meran 2000, Hafling
Meraner Hütte, comprensorio sciistico Merano 2000, Avelengo
Meran 2000 ist das ganze Jahr über von der Stadt Meran mit der neuen Bergbahn schnell und bequem erreichbar. Architekt Roland Baldi hat uns mit seiner Bahn Moderne geschenkt: Viel Seilbahntechnik soll man sehen und genießen, die Stationsbauten protzen nicht, die Gondeln und die mit Streckgittern eingehausten Stationen leuchten knallrot. Spektakulär ist die Mittelstation, die einem ruhenden Kran(-ich) nachempfunden scheint. Meran 2000 ist ein schneegesegnetes Eldorado für Rodler wie für Skifahrer, für Schneeschuhwanderer, Eiskletterer, Freerider, Carver und wie sie sonst noch alle heißen. Und mitten drin in diesem flächendeckenden System von Gasthütten und -häusern sowie einem Après-Ski-Iglu steht seit über vier Jahrzehnten am Fuße der Mittager Piste die Meraner Hütte des Südtiroler Alpenvereins (AVS). Die Meraner Hütte befindet sich auf 1.980 Metern Seehöhe, liegt am Europäischen Fernwanderweg und ist von Falzeben/Hafling über die Zuegghütte beziehungsweise von der Bergstation der neuen Bergbahn Meran 2000 am Piffinger Köpfl bequem zu erreichen. Weitere Zugänge gibt es aus dem Sarntal und von Falzeben über die Moschwaldalm, die Maiser Alm und das Kreuzjöchl. Klaus und Herta Unterthurner sind die Wirte der Meraner Hütte. Hier kocht die Chefin selbst, sie legt Wert darauf, schreibt sie auf der Speisekarte, „dass unsere Speisen hausgemacht sind und mit natürlichen, vorwiegend einheimischen Produkten zubereitet werden“. Very, very local ist zum Beispiel der perfekt auf den weichsten Punkt geschmorte Passeirer Lammbraten – begleitet von zwei Speckknödeln, eine Mordsportion. Die Hüttenmaccheroni werden liebevoll im Pfandl serviert, so bleiben die würzigen Nudeln länger warm. Extra-Tipp: Hier wird das Wiener Schnitzel auch vom Kalb angeboten! Kuchen, selbstverständlich hausgemacht, runden das kleine, sehr feine Angebot ab. Mit seiner leutseligen Art hat Hertas Mann Klaus in den beiden Speisestuben längst die Sympathie der alten, gewiss nicht unkapriziösen Stammkundschaft erobert und neue Gäste hinzugewonnen. Ein wichtiges Argument für Hütten-Sitzenbleiber: gute, auch exzellente Weine – wie der St. Magdalener Huck am Bach oder der Blauburgunder Riserva der Kellerei St. Michael/Eppan.
A Merano 2000 si arriva comodamente e velocemente tutto l’anno da Merano con la nuova funivia. L’architetto Roland Baldi ha donato all’impianto un tocco di design moderno: buona parte dell’apparato tecnologico della funivia è lasciato a vista, gli edifici delle stazioni non sono invadenti, le cabine e le costruzioni rivestite di grigliato metallico brillano di un colore rosso vivo. La più spettacolare è la stazione intermedia, che a una prima occhiata sembra una gru – nel senso del macchinario, ma anche del volatile – che sta lì posata in tutta tranquillità. Merano 2000 è un vero paradiso per chi ama la neve: adatto a chi preferisce lo slittino, gli sci e le camminate con le ciaspole, ma anche a chi si lancia in attività più avventurose come l’arrampicata sul ghiaccio, il freeriding o il carving. Proprio nel centro di questa estesa rete di baite, locande di montagna e igloo per l’après-ski si trova da più di quarant’anni, alla base della pista Mittager, il rifugio Meraner Hütte dell’AVS, il Club Alpino Sudtirolese. La Meraner Hütte sorge a 1.980 metri di quota, lungo il Sentiero Europeo, ed è comoda da raggiungere da Falzeben sopra Avelengo passando per il rifugio Zuegg, oppure dalla stazione a monte della nuova funivia Merano 2000 al rifugio Piffinger Köpfl. Altri percorsi partono dalla Val Sarentino e da Falzeben attraverso la malga Moschwald, la malga Meiser e il Passo della Croce. Klaus e Herta Unterthurner sono i proprietari del rifugio. Qui è la titolare stessa a cucinare, e va molto fiera del fatto – così scrive addirittura sul menu – che “i nostri piatti sono fatti in casa e preparati con prodotti naturali, di preferenza locali”. Very, very local è, per esempio, l’arrosto di agnello della Val Passiria, ben cotto fino a renderlo perfettamente morbido e accompagnato da due canederli allo speck, una porzione enorme. I maccheroni della casa vengono serviti rigorosamente in padella, in modo da tenere caldo più a lungo questo piatto saporitissimo. E per dare un consiglio in più, qui la Wiener Schnitzel, la classica cotoletta impanata, è preparata anche – come sarebbe di rigore – con la carne di vitello invece che di maiale. Le torte, naturalmente fatte in casa, completano un’offerta non ampia ma alquanto raffinata. Klaus, il marito di Herta, va avanti e indietro tra le due sale da pranzo e con i suoi modi affabili non solo ha conquistato da tempo il cuore dei clienti abituali, peraltro piuttosto esigenti, ma ne ha anche attirati di nuovi. Un punto a favore per chi ama le soste rilassanti nei rifugi: i vini buoni e in alcuni casi anche eccellenti, come lo Huck am Bach di Santa Maddalena o il Pinot Nero Riserva della Cantina San Michele Appiano.
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Schmugglerportionen auf der Kreidetafel Sulla lavagna porzioni da contrabbandieri
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Schöne Aussicht, Schnalstaler Gletscher, Kurzras
Bella Vista, Ghiacciaio della Val Senales, Maso Corto
Einen Unterschlupf auf dem Hochjochgletscher hat es seit Menschengedenken immer schon gegeben – alte Schmugglerpfade führen hier vorbei. In der Schönen Aussicht, so will es die Legende, haben sich die Wege der Schmuggler auch mit jenen der Finanzpolizei gekreuzt. Räuber und Gendarm. Für die Dauer eines schwarzgebrannten Schnapsls in der Hütte herrschte sozusagen eine Feuerpause. Heute kann das alte Zollhaus, das ein paar Gehminuten von der Schönen Aussicht (2.845 m ü. d. M.) entfernt ist, als gemütliches „Lebkuchenhäuschen“ gemietet werden – Hüttenwirtin Susi oder der Aussicht-Chef Paul Grüner persönlich bringen nach Wunsch auch Frühstück und Essen vorbei. Paul Grüner ist ein Schnalser Original und ein Hüttenwirt mit unternehmerischem Fernblick: Im ewigen Eis des Gletschers hat er Europas höchstgelegene Sauna eröffnet, das Holzfass aus Lappland ließ er mit Lkw bis nach Kurzras fahren und von dort mit dem Hubschrauber auf die Hütte fliegen. Wer das Saunahäuschen dampfend verlässt und sich im angrenzenden Schwimmbecken abkühlt, dem mag beim Anblick des Sonnenuntergangs in den Ötztaler Alpen der Gedanke durch den Kopf jagen, dass er nicht alles im Leben falsch gemacht hat. Natürlich, 2.845 Höhenmeter machen hungrig, Paul hat aus Marokko den richtigen Koch geholt – der Koch ist längst ein neuer Südtiroler geworden, der kulinarisch beste Beweis dafür: Seine Knödel sind butterweich und weitum bekannt als SchöneAussicht-Klassiker. Stammgäste der Hütte ziehen von allen Nudelgerichten jene Variante vor, die mit einer ordentlichen Kelle Wildragout beworfen wird. Es sei denn, dass wieder einmal eine – selbstverständlich hausgemachte – Lasagne auf der Kreidetafel angeschrieben steht. Beim Wein verlässt sich die Schöne Aussicht vorwiegend auf die feinen Spitzenweine der Kellerei St. Pauls –, vor allem auf deren Weißburgunder Plötzner. Sehr fruchtig und dennoch rustikal-würzig ist die Cuvée Verlab, ein Vernatsch, der im Hintergrund die Blauburgunder-Fruchtigkeit und die Lagrein-Würze vereint. Wer in seinem Leben schon Kilometer um Kilometer Savoiardi, Löffelbiskuits, aus handelsüblichen Tiramisu aufgelöffelt hat, wird staunen, dass hier ein echter Biskuit-Boden zum besten Tiramisu weit und breit verarbeitet wird.
Sul ghiacciaio del Giogo Alto è sempre esistito a memoria d’uomo un ricovero contro il maltempo, considerando che da qui passano alcune vie percorse anticamente dai contrabbandieri. Al rifugio Bella Vista, così vuole la leggenda, le strade di questi ultimi si incrociavano a volte con quelle dei finanzieri. Guardie e ladri, insomma. E il cessate il fuoco, per così dire, durava giusto il tempo di sorseggiare al rifugio una grappa distillata clandestinamente. Oggi l’antica Casa doganale, 2.845 metri di altitudine e appena un paio di minuti di cammino dal rifugio, viene affittata come una confortevole “casetta delle fiabe”. Su richiesta Susi, che gestisce il rifugio, oppure Paul Grüner, l’estroso titolare, portano personalmente anche la colazione e il pranzo. Paul Grüner è un vero personaggio della Val Senales, con una mentalità imprenditoriale che lo porta a guardare lontano. Così qui tra le nevi eterne del ghiacciaio ha aperto la sauna più elevata d’Europa, facendo arrivare a Maso Corto una vasca di legno su un camion direttamente dalla Lapponia e trasportandola fin quassù con l’elicottero. Chi esce fumante di vapore dalla casetta della sauna per cercare refrigerio nella piscina di fianco, sempre osservando il panorama mozzafiato delle Alpi Venoste al tramonto, avrà in quell’istante la sensazione di essere in pace con il mondo. Naturalmente arrivare a 2.845 metri di altitudine mette fame, e per questo Paul ha fatto venire dal Marocco il cuoco giusto. Un cuoco che da tempo ormai è un perfetto altoatesino, come provano senza ombra di dubbio i suoi canederli morbidi come il burro, diventati un celebre classico del Bella Vista. Tra i vari piatti di pasta gli ospiti abituali del rifugio preferiscono quelli serviti con un mestolo abbondante di ragù di selvaggina. Sempre che la lavagna non annunci l’arrivo delle lasagne, naturalmente fatte in casa. Per accompagnarle, il Bella Vista fa affidamento soprattutto sui vini di punta della Cantina San Paolo, in particolare sul Pinot Bianco Plötzner. Decisamente fruttata e nondimeno speziata è la Cuvée Verlab, una schiava che nel retrogusto accosta il sapore fruttato del Pinot nero al sentore di spezie del Lagrein. E per finire in bellezza: il tiramisù. Lontanissimo da quello preparato con i savoiardi industriali, il tiramisù del Bella Vista stupisce con la sua base di soffice pan di spagna fatto in casa.
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Z ah l e ns p i e l e * NUM ERI
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Von der Krippenausstellung bis zum Dinner in riesigen Weihnachtskugeln: Einblicke in die Angebote der Weihnachtsmärkte in Meran und Umgebung. Dalla mostra dei presepi fino alla cena all’interno di un’enorme palla di Natale: spunti e informazioni sulle varie attività proposte dai mercatini di Natale a Merano e dintorni.
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Castel Fahlburg è da 400 anni proprietà dei conti von Brandis. Per il PRISSNER SCHLOSSADVENT , il tradizionale Mercatino di Natale di Prissiano, il suo cortile interno ospita concerti di fiati e narrazioni di fiabe. tisensprissian.com
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Jede Menge Teig kneten die Bäuerinnen für die selbstgemachten Lebkuchen und Weihnachtskekse. Verkostet und gekauft werden können die Leckereien beim SCHENNER BAUERNADVENT im Moserhof in St. Georgen. schenna.com
Le contadine di Scena preparano una gran quantità di panpepato e biscotti natalizi, leccornie che è possibile assaggiare e acquistare presso il maso Moser di S. Giorgio, in occasione dell’AVVENTO CONTADINO DI SCENA. schenna.com
Der MERANER WEIHNACHTSMARKT zieht jährlich rund 200.000 Besucher an. Eine der Attraktionen sind die überdimensionalen, auf dem Boden positionierten Weihnachtskugeln, die am Thermenplatz hungrige Besucher in ihr Inneres locken. Wasserabweisendes Fiberglas, von rot bis pink oder silber, umhüllt die Kugeln von drei Metern Durchmesser. Bis zu zehn Personen finden im komfortablen Innenraum mit Naturholzverkleidung, Wand- und Bodenheizung Platz, um Südtiroler Spezialitäten mittags wie abends à la carte genießen zu können. Reservierung: +39 366 410 20 51, weihnacht.meran.eu
Il MERCATINO DI NATALE DI MERANO conta ogni anno circa 200.000 visitatori. Un’attrazione di questo evento tradizionale, che inizia a fine novembre, sono le gigantesche palle natalizie posizionate a terra in piazza delle Terme. Rivestite in fibra di vetro idrorepellente, hanno un diametro di tre metri e colori brillanti che vanno dal rosso al rosa e all’argento. Nel confortevole spazio interno rivestito in legno e riscaldato a parete e a pavimento, trovano posto fino a dieci avventori che possono gustare a pranzo come a cena prelibatezze sudtirolesi à la carte. Prenotazioni: 366 410 20 51, mercatini.merano.eu
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Einer der höchstgelegensten Weihnachtsmärkte in Südtirol liegt auf der MARIOLBERGER ALM oberhalb von St. Pankraz im Ultental. Hier wird der Kuhstall zum Begegnungsort, in dem es neben Kuhmilch auch Glühwein und Hausgemachtes gibt. Infos unter: +39 333 479 77 46
ST. MARTIN IN PASSEIER Krippen unterschiedlicher Art und Herkunft. sternstundn.it Sono senza dubbio più di 10 i presepi di diverso genere e provenienza che la locale associazione dei presepi presenta nei pittoreschi vicoli e nella piazza di SAN MARTINO IN PASSIRIA nel periodo natalizio. sternstundn.it
400 Seit 400 Jahren ist die Fahlburg in Prissian im Besitz der Grafen von Brandis. Im Rahmen des PRISSNER SCHLOSSADVENTS finden im Innenhof der Burg Konzerte von Bläsergruppen und Märchenerzählungen statt. tisensprissian.com
Es werden wohl mehr als 10 sein: Der örtliche Krippenverein präsentiert zur Weihnachtszeit in den malerischen Gassen und am Dorfplatz von
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LA MALGA MARIOLBERG , sopra San Pancrazio in Val d’Ultimo, ospita uno dei mercatini di Natale più ad alta quota dell’Alto Adige. La stalla diventa luogo d’incontro, dove oltre al latte si assaporano specialità fatte in casa e vin brulé. Info: 333 479 77 46
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1000 C Bei 1.000 und mehr Grad Celsius schmilzt Glas und kann anschließend in verschiedene Formen geblasen werden. Auf SCHLOSS RAMETZ in Meran können sich Kinder in der Weihnachtszeit an diesem alten Handwerk versuchen – ihre Werke dürfen sie mit nach Hause nehmen. rametz.com
Per poter essere soffiato nella forma desiderata, il vetro dev’essere fuso a più di 1.000 gradi Celsius. A CASTEL RAMETZ , a Merano, nel periodo natalizio i bambini possono cimentarsi con questo antico mestiere e naturalmente portare a casa le proprie creazioni. rametz.com
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Der Kunsthandwerksmarkt auf SCHLOSS KALLMÜNZ am Sandplatz in Meran findet bereits zum 13. Mal statt und lockt mehr als 25 Künstler und Handwerker aus dem In- und Ausland in die Passerstadt. Angeboten werden Werke aus Keramik, Textil, Glas und Holz, aber auch Schmuck und Kulinarisches. kallmuenz.it
Il mercatino dell’artigianato a CASTEL KALLMÜNZ , in piazza della Rena a Merano, è già alla sua 13a edizione e attira nella città sul Passirio all’incirca 25 artisti e artigiani locali e stranieri. L’offerta è varia: manufatti in ceramica, tessuto, vetro e legno, ma anche gioielli e specialità culinarie. kallmuenz.it
6000 Von der Hand gesponnen wurde in Europa bereits 6000 v. Chr., die erste funktionsfähige Spinnmaschine stammt aus dem Jahr 1738. Im Rahmen des Weihnachtsmarktes auf SCHLOSS TIROL wird neben Konzerten von lokalen Bläsergruppen und Kinderprogrammen auch dieses alte Handwerk präsentiert. schlosstirol.it
In Europa si filava già nel 6000 a.C. e il primo filatoio meccanico risale al 1738. In occasione del Mercatino di Natale tra le storiche mura di CASTEL TIROLO , oltre a concerti di gruppi di fiati locali, attività per i bambini e un’esposizione di presepi, sarà presentato anche questo antico artigianato. casteltirolo.it
0,5+ 2+ 200= Zwei Euro kosten die Lose, die das Sterntaler-Mädchen beim
WEIHNACHTSMARKT IN LANA anbietet. Die Gewinne der Weihnachtslotterie können sofort an den Ständen des Marktes eingelöst werden. Mit einem Teil des Erlöses wird die Stille Hilfe in Lana unterstützt, die bedürftigen Familien unter die Arme greift. natalealana.it Costano due euro i biglietti della lotteria che la “bambina della polvere
Auf dem ALGUNDER CHRISTKINDLMARKT werden lokale Spezialitäten wie Plentene Riebl zubereitet. Dafür 200 Gramm grobes Buchweizenmehl mit Backpulver vermischen. Anschließend einen halben Liter Milch einrühren und 20 Minuten ruhen lassen. Zwei Eier und ein wenig Salz unterheben, in einer Pfanne Butter schmelzen, Teig einlaufen lassen und anbacken. Den Riebl zerstechen und rösten, bis kleine Stücke entstehen. Mit Staubzucker bestreuen und mit Preiselbeermarmelade garnieren. algund.com Al MERCATINO DI LAGUNDO si preparano specialità del posto come il Plentener Riebl. Mescolate della polvere lievitante a 200 g di farina di grano saraceno grassa. Unite mezzo litro di latte e lasciate riposare per 20 minuti. Incorporate due uova e un pizzico di sale e cuocete il composto in una padella con del burro fuso. Bucherellate e abbrustolite il Riebl finché non si formano dei piccoli pezzettini, quindi cospargetelo di zucchero a velo e guarnite con marmellata di mirtilli rossi. algund.com
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di stelle” offre al MERCATINO DI NATALE DI LANA . I premi possono essere ritirati direttamente agli stand. Una parte dell’incasso andrà all’associazione “Stille Hilfe” di Lana a sostegno delle famiglie in difficoltà. natalealana.it
2850 Im BACHGUTERHOF IN ALGUND kann allerlei Gestricktes, Gehäkeltes und Getöpfertes bestaunt und gekauft werden. Außerdem werden Kekse und Glühwein gegen eine freiwillige Spende angeboten. Der Erlös des Buffets – 2014 waren es 2.850 Euro – kommt einem wohltätigen Zweck zugute. Infos: +39 348 051 19 17
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Al maso BACHGUTER A LAGUNDO , nelle pittoresche vecchie stalle, si può ammirare e acquistare ogni sorta di ceramiche e di lavori a maglia e all’uncinetto. Non mancano vin brulé e biscotti, a offerta libera. Il ricavato del buffet – 2.850 euro nel 2014 – è devoluto in beneficenza. Informazioni: 348 051 19 17 // 57
K n o w-h o w Konrad Nischler in der Bobbahn von St. Moritz: Der Naturnser sucht nach Ecken und Kanten und bessert aus, bis die Oberfläche spiegelglatt ist. | Konrad Nischler sulla pista di bob di St. Moritz alla ricerca di angoli e spigoli. L’obiettivo? Ottenere una superficie perfettamente levigata.
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// Mit Schaufel und Wasserschlauch baut eine Gruppe Südtiroler jedes Jahr die gröSSte Schneeskulptur der Welt: die Natureis-Bobbahn in St. Moritz, die einzige ihrer Art. Text / testo: Irina Ladurner Fotos / foto: Gian Paul Lozza
// Armati di pale e di tubi D’acqua, un gruppo di altoatesini realizza ogni anno la più grande scultura di neve del mondo: è la pista di bob naturale di St. Moritz, unica nel suo genere.
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Krt n orwpo äth*orwi t r at t o
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s ist ein früher Novembermorgen im schweizerischen Engadin. Eine Gruppe kräftiger Männer steht mit Schaufeln in den Händen im Schnee. Ein Kipplaster karrt mehr Schnee heran, lädt die Last ab und entfernt sich mit knatterndem Motor. Die vierzehn Männer arbeiten schweigend. Einer von ihnen wässert mit einem roten Feuerwehrschlauch den Schnee, die übrigen schichten den Schneematsch zu einer Mauer. Wie ein Tatzelwurm arbeiten sie sich behände durch die Schneelandschaft. Unter ihren Schaufelblättern nimmt der erste Streckenabschnitt der Bobbahn langsam Form an. Im Jahr 1904 erstmals gebaut, ist der Olympia Bob Run St. Moritz–Celerina nicht nur die älteste, er ist auch die einzige Natureisbahn der Welt. Jeden Winter wird sie aufs Neue auf die Wiese gestellt von vierzehn Spezialisten, die allesamt aus einem Dorf bei Meran stammen: aus Naturns. Von Ende November bis zum Saisonschluss Anfang März stehen sie täglich an der Bahn, die sich von St. Moritz bis ins benachbarte Celerina durch den Nadelwald windet. 130 Höhenmeter legen die schweren Bobs später auf ihrem Weg ins Ziel zurück und erreichen dabei Spitzengeschwindigkeiten von bis zu 150 Stundenkilometern. Zweieinhalb Wochen dauert es, die 1.722 Meter lange Bahn in die Landschaft zu meißeln. Acht Stunden täglich modellieren die Eisskulpteure in dieser Zeit die Strecke. Das Ergebnis ist ein Kunstwerk aus 5.000 Kubikmetern Schnee und 4.000 Kubikmetern Wasser. 60 //
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ono le prime ore di una mattina di novembre nella regione svizzera dell’Engadina. Un gruppo di uomini robusti è fermo sulla neve, ciascuno con una pala in mano. Un camion con il cassone ribaltabile porta altra neve, riversa a terra il suo carico e si allontana con il motore scoppiettante. I quattordici uomini lavorano in silenzio. Uno di loro bagna la neve con l’acqua che esce da un tubo rosso come quelli dei pompieri, gli altri ammonticchiano la poltiglia di neve fino a formare un muro. Lavorano agilmente nel paesaggio innevato, in fila compatta come una specie di millepiedi. Sotto le pale, lentamente, prende forma il primo tratto della pista di bob. Costruita per la prima volta nel 1904, l’Olympia Bob Run di St. Moritz non è solo la pista più antica del mondo, ma è anche l’unica realizzata completamente in ghiaccio naturale. Ogni inverno viene ricostruita da zero sui prati da quattordici specialisti che provengono tutti
Jedes Jahr von Ende November bis zum Saisonschluss Anfang März steht das Team aus Naturns an der Bahn. | Ogni anno dalla fine di novembre al termine della stagione, agli inizi di marzo, il team di Naturno si occupa della pista.
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// Das wichtigste Werkzeug ist ein geschultes Auge.
// L’attrezzo più importante è un occhio esperto. Frühmorgens spritzt Alfred Nischler die Eiswand. | Di buon mattino Alfred Nischler bagna la parete di ghiaccio.
„Eine zache Arbeit“ Der Schweizer Christian Brantschen ist seit über zwei Jahrzehnten für den Bau der Bahn verantwortlich. Er schätzt den Zusammenhalt im Südtiroler Team. Unter den Arbeitern weiß jeder, was er zu tun hat – kein Wunder, sind doch Männer wie die Brüder Konrad und Alfred Nischler in dieser Saison bereits zum 34. Mal dabei. „Es gehen schon sehr lange Naturnser nach St. Moritz und da hat es auch bei mir geheißen: Komm einmal mit“, erinnert sich Alfred Nischler. Auch Schweizer hätten in den ersten Jahren mitgeholfen, seien nach ein paar Tagen aber nicht mehr wiedergekommen. „Es ist eine zache (anstrengende, Anm. d. Red.) Arbeit“, schmunzelt der 54-Jährige. Nischler ist keiner, der sich beschwert. Bis Weihnachten steht er an sieben Tagen die Woche mit der Schaufel in der Bahn, wirft den Schnee hoch und klatscht ihn an die entstandene Mauer. Dann sucht er sie mit den Augen nach Ecken und Kanten ab und bessert aus, bis die Oberfläche spiegelglatt ist. Bis zu 3 Meter dick muss die Mauer aus Schnee und Wasser an manchen Stellen sein, um den Belastungen standzuhalten. Die größte Herausforderung für Nischler ist aber die sogenannte Grundlinie, denn Orientierungspunkte hat er wenige. Das wichtigste Werkzeug ist da ein geschultes Auge. Hier ein Baumstumpf, dort ein Erdwall, schon rammt er eine Holzlatte als Markierung in den Schnee.
dallo stesso paese nei pressi di Merano, Naturno. Dalla fine di novembre al termine della stagione, ai primi di marzo, si occupano ogni giorno della manutenzione della pista, che si snoda nei boschi di conifere da St. Moritz fino alla vicina Celerina. I pesanti bob superano i 130 metri di dislivello della pista raggiungendo velocità massime di quasi 150 chilometri all’ora. Ci vogliono due settimane e mezza per scolpire nel paesaggio la pista lunga 1.722 metri. Tutti i giorni per otto ore gli scultori di ghiaccio modellano il tracciato e il risultato è una vera opera d’arte, composta da 5.000 metri cubi di neve e 4.000 metri cubi di acqua.
“Un lavoro tosto” Christian Brantschen, svizzero, è responsabile da almeno due decenni della realizzazione della pista. Apprezza molto la coesione del team altoatesino. Tra i lavoratori ciascuno sa cosa deve fare – e non // 61
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// Zweieinhalb Wochen dauert es, die 1.722 Meter lange Bahn in die Landschaft zu meiSSeln.
// Ci vogliono due settimane e mezza per scolpire nel paesaggio la pista lunga 1.722 metri.
Die Bobbahn in St. Moritz ist die weltweit einzige noch bestehende Natureisbahn. | La pista di bob di St. Moritz è l’unica ancora realizzata in ghiaccio naturale.
Nur am 25. Dezember haben die Männer frei. Nischler fährt dann nach Hause zu seiner Frau und den drei Kindern in Naturns. Es ist die Zeit im Jahr, in der sie ihn am seltensten sehen. Im Frühling arbeitet er als Waldarbeiter, im Sommer als Hirte. Seine Kollegen sind Bauern, arbeiten am Bau oder wie Nischler im Wald und auf der Alm. Wenn die Bahn kurz vor Weihnachten steht, bekommt jeder der vierzehn Männer einen Streckenabschnitt zugeteilt. Denn die Südtiroler bauen die Bahn nicht nur, sie halten sie auch in Schuss. Nischler ist für das Herzstück des Eiskanals zuständig: den Horse Shoe, eine von zwei mit Natursteinen verstärkten Kurven. Jede der 19 Kurven des Olympia Bob Run hat ihren eigenen Namen: Sunny Corner etwa ist der sonnigste Streckenabschnitt, der Gunter Sachs Corner ist nach dem ehemaligen Präsidenten des St. Moritz Bobsleigh Club benannt. 62 //
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1. Die älteste noch benutzte Bobbahn bei Nacht. | Veduta notturna della pista di bob più antica del mondo. 2. Im/Am Olympia Bob Run St. Moritz– Celerina finden nicht nur Gästebobfahrten, sondern auch regelmäßig Weltcuprennen statt. | Chi vuol provare l’ebbrezza di una discesa sull’Olympia Bob Run St. MoritzCelerina, sulla quale si svolgono regolarmente anche gare di Coppa del Mondo, può farlo in tutta sicurezza in compagnia di un pilota esperto. 1.
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c’è da meravigliarsi, perché questa stagione per uomini come i fratelli Konrad e Alfred Nischler è ben la trentaquattresima. “È già da molti anni che gli abitanti di Naturno vengono a St. Moritz e anch’io un giorno mi sono sentito dire: perché non vieni anche tu?”, ricorda Alfred Nischler. Nei primi anni avrebbero dovuto dare una mano anche degli svizzeri, ma poi dopo un paio di giorni non si sono più fatti vedere. “È un lavoro tosto”, sorride sotto i baffi quest’uomo di 54 anni. Nischler non è un tipo incline a lamentarsi. Fino a Natale sta sulla pista sette giorni su sette con la pala in mano, lancia in alto la neve e la getta sul muro che ha appena preso forma. Poi con gli occhi esamina gli angoli e gli spigoli e li sistema fino a quando la superficie appare completamente levigata. In alcuni punti questo muro fatto di neve e di acqua dev’essere spesso fino a tre metri per poter resistere alle sollecitazioni. La sfida più grande per Nischler è però la cosiddetta linea di fondo, poiché non dispone di molti punti di orientamento. L’attrezzo più importante in questo caso è un occhio esperto. Qui il ceppo di un albero, là un muro di terra, ed ecco che sta già conficcando nella neve un paletto di legno che serve da riferimento. Gli uomini sono liberi dal lavoro solo il 25 dicembre e Nischler ne approfitta per tornare a casa a Naturno dalla moglie e dai figli. Questo è il periodo dell’anno in cui lo vedono di meno. In primavera lavora come operaio forestale, in estate come pastore. I suoi colleghi sono contadini, lavorano nei campi o come Nischler nei boschi e nei pascoli di alta montagna. Quando poco prima di Natale la pista è completata, a ognuno dei quattordici uomini viene assegnato un tratto del percorso. Infatti gli altoatesini non solo costruiscono la pista, ma la tengono anche in perfetta efficienza. Nischler è responsabile della parte centrale del canale di ghiaccio: l’Horse Shoe, una delle due sole curve con struttura di sostegno in muratura. Ognuna delle 19 curve dell’Olympia Bob Run ha un nome caratteristico: il Sunny Corner è la parte più soleggiata, mentre il Gunter Sachs Corner è dedicato all’ex presidente del St. Moritz Bobsleigh Club.
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// Jede der 19 Kurven des Olympia Bob Run hat ihren eigenen Namen.
Ein vergängliches Kunstwerk Mit ernstem Blick steht Nischler an der Bahn, bläst Atemwolken in die Luft. Die Temperaturen liegen einige Grade unter null, auf der Eisschicht hat sich ein Wasserfilm gebildet. Gute Bedingungen für die Athleten. Ein Tosen wie von einem Güterwagen, dann schießt ein rot-weißer Bob in die enge Kurve, hängt kurz waagrecht in der Luft und steuert im nächsten Moment auf den Telephone Corner zu. Eissplitter rieseln Nischler vor die Füße. Etwa vier Meter hoch ist die Eiswand im Horse Shoe, dem gefährlichsten Abschnitt. Nähert sich ein Viererbob mit seinen 630 Kilogramm und 100 Stundenkilometern der hufeisenförmigen Kurve, presst fast fünffache Schwerkraft die Fahrer in den Schlitten. Das hinterlässt Spuren. Dort, wo die Kufen Rillen ins Eis gedrückt haben, füllt Nischler die kaputten Stellen mit Eisabrieb auf und glättet sie. Bis zu zwölf Stunden täglich patrouillieren die Baumeister an der Bahn. Frühmorgens schon spritzen sie die Eiswand, nachmittags nach Betriebsschluss präparieren sie ihren Abschnitt. Bis zur letzten Abfahrt im März folgt Nischlers Tag diesem Rhythmus. Einmal im Jahr fährt er selbst in einem Bob mit – um zu sehen, wie sich die Strecke fährt. Je näher der Frühling rückt, desto schwerer haben es die aufgespannten Sonnensegel, ihren Dienst zu tun. Bis die Männer sie entfernen und die Engadiner Märzsonne die Bahn vom Schnee befreit. Ein vergängliches Kunstwerk. Nischler wird es in der nächsten Saison wohl wieder mit Muskelkraft und einem geübten Auge in den Schnee stellen: „So lange es die Gesundheit mitmacht“, sagt er und lacht. 64 //
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// Ognuna delle 19 curve dell’Olympia Bob Run ha un nome caratteristico.
Un’opera d’arte effimera Nischler sta in piedi con aria assorta di fianco alla pista e mentre respira forma delle piccole nuvole nell’aria. La temperatura è di qualche grado sotto lo zero e sullo strato di ghiaccio si è formata una sottile pellicola d’acqua. È una condizione ottimale per gli atleti. Si sente un fragore come quello di un carro merci, poi un bob rosso e bianco sfreccia nella stretta curva, resta sospeso in aria orizzontalmente per un istante e subito dopo si dirige verso il Telephone Corner. Piccole scaglie di ghiaccio cadono davanti ai piedi di Nischler. La parete di ghiaccio è alta circa quattro metri in corrispondenza dell’Horse Shoe, il tratto più pericoloso della pista. Quando un bob a quattro con i suoi 630 chilogrammi di peso si avvicina a 100 all’ora a questa curva a ferro di cavallo, una forza cinque volte superiore a quella di gravità schiaccia i piloti nello slittino. È inevitabile che restino delle tracce: nei punti in cui i pattini hanno scavato dei solchi nel ghiaccio Nischler rimette a posto il ghiaccio asportato e lo leviga. I costruttori sorvegliano la loro pista fino a 12 ore al giorno. Di mattina presto spruzzano acqua sulla parete di ghiaccio e di pomeriggio, dopo la chiusura dell’impianto, preparano il loro tratto. Le giornate di Nischler seguono questo ritmo fino all’ultima discesa, che si svolge in marzo. Una volta l’anno sale anche lui sul bob per controllare di persona come si comporta la pista. Quanto più si avvicina la primavera tanto più inutili diventano i teloni di protezione dal sole stesi sulla pista. A un certo punto gli uomini li tolgono del tutto, e il sole di marzo dell’Engadina porta via il ghiaccio di quest’opera d’arte effimera. Anche la prossima stagione Nischler sarà lì in piedi nella neve con la forza delle sue braccia e il solito occhio allenato: “Fino a quando la salute mi assisterà”, conclude ridendo.
Blick auf die Bahn. | Uno scorcio della pista.
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Eintauchen in eine entspannte Welt Immergersi in un mondo di relax Erleben, relaxen und abschalten: Im Erlebnisbad Naturns ist entspannter Badespaß in jeder Jahreszeit und bei jedem Wetter garantiert. Vivere nuove esperienze, rilassarsi e staccare la spina per un po’: al Parco acquatico Acquavventura di Naturno il divertimento di un bagno in tutto relax è garantito in ogni stagione e con qualsiasi condizione meteo. Wenn es Herbst wird und die Tage kürzer werden, herrscht im familienfreundlichen Erlebnisbad Naturns eine besondere Atmosphäre. Denn das Erlebnisbad ist mehr als nur ein Schwimmbad, es ist eine Urlaubsoase – familiär, freundlich und gemütlich. Besucher tauchen in eine andere Welt ein und lassen den Alltag hinter sich. Nach einem Skitag entspannt die ganze Familie im Hallenbad mit Whirlpool und Solebecken. Die Kleinen freuen sich über das Kinderbecken, den abenteuerlichen Kinderspielbereich und die 51 Meter lange Wasserrutsche. Ein weiteres Highlight ist sicherlich das großzügige Glasdach des Hallenbades: Man hat hier das Gefühl, unter freiem Himmel zu schwimmen – ein besonderes Erlebnis, vor allem, wenn es schneit oder die Sterne am Nachthimmel funkeln. Den fantastischen Blick auf die Wälder des Nörderbergs gibt es inklusive. Das Hallenbad ist ganzjährig geöffnet. Urlaub für die Seele bietet die abwechslungsreiche, mehr als 500 Quadratmeter große Saunalandschaft mit Dampfbad, Biosauna, Finnischer Sauna und Physiotherm-Infrarotkabine. Hier werden Stress und Hektik des Alltags vergessen. Besonders beliebt ist die Außensauna mit Panoramafenster, wo die Gäste der Natur noch ein Stück näher kommen. Danach entspannen sie sich im Ruheraum, während ihr Blick durch die große Glasfront über Weinberge, Schloss Hochnaturns und die Texelgruppe gleitet. Stärkung gibt es im Restaurant. So wird ein Besuch im Erlebnisbad Naturns garantiert ein unvergessliches Erlebnis für die ganze Familie.
Quando arriva l’autunno e le giornate si accor ciano il Parco Acquavventura di Naturno, con la sua atmosfera particolare, è una destinazione ideale per le famiglie. Acquavventura, infatti, è più di una semplice piscina: è una vera oasi per le vacanze, familiare, piacevole e accogliente, dove gli ospiti possono immergersi in un mondo completamente nuovo lasciando alle spalle i problemi della quotidianità. Dopo una giornata sugli sci tutta la famiglia avrà modo di rilassarsi nella piscina coperta con idromassaggio e bagno salino. I bambini si divertiranno nella vasca a loro dedicata, nell’avventurosa area giochi e sullo scivolo lungo ben 51 metri. Un altro elemento di attrazione del parco acquatico è la grandiosa copertura vetrata della piscina, in funzione tutto l’anno, stando sotto la quale sembra di nuotare all’aperto: un’esperienza davvero speciale soprattutto quando nevica o il cielo è trapunto di stelle. La fantastica vista sui boschi del Monte Tramontana è, ovviamente, compresa nel prezzo. Una vera e propria vacanza per l’anima è offerta dagli oltre 500 metri quadrati dell’area sauna, dove tra bagno turco, biosauna, sauna finlandese e cabina a infrarossi Physioterm è possibile dimenticare lo stress e la frenesia della vita quotidiana. Grande successo registra la sauna esterna con finestre panoramiche, dove gli ospiti hanno modo di sentirsi ancora più vicini alla natura. Infine ci si distende nell’area relax, dove oltre la grande parete vetrata lo sguardo scivola sui vigneti circostanti, sul colle di Castel Naturno e sul Gruppo di Tessa. E per rifocillarsi dopo il bagno non c’è niente di meglio del ristorante. Una visita al Parco Acquavventura di Naturno è un’esperienza indimenticabile per tutta la famiglia.
Erlebnisbad Naturns Feldgasse 5 39025 Naturns T +39 0473 668 036 www.erlebnisbad.it Öffnungszeiten: Mo–Fr 15:00 bis 21:30 Uhr Sa, So und Feiertage 10:00 bis 21:30 Uhr Dienstag Ruhetag
Acquavventura Naturno Via dei Campi 5 39025 Naturno T 0473 668 036 www.erlebnisbad.it Orari di apertura: lu-ve dalle 15:00 alle 21:30 sa-do e festivi dalle 10:00 alle 21:30 martedì chiuso
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Eine seltene Schönheit xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
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Una bellezza rara xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
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Im Spa & Vital Center der Therme Meran sorgt ein neuer natürlicher Rohstoff für Entspannung und Wohlbefinden. Niemand Geringeres als die Königin der Alpenblumen, das EdelweiSS, kommt nun in den hautregenerierenden und wohltuenden Behandlungen zur Anwendung. Text / testo: Julia Tapfer
Nel centro Spa & Vital di Terme Merano c’è una nuova materia prima naturale che favorisce il relax e il benessere. È niente di meno che la regina dei fiori di montagna: la stella alpina, utilizzata per trattamenti benefici che rigenerano la pelle. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
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as Edelweiß gilt schon seit Jahrhunderten als eine besondere Pflanze. Im Volksglauben wurde es für Liebeszauber verwendet und noch im 20. Jahrhundert war es üblich, der Angetrauten ein Edelweiß als Zeichen der Liebe mitzubringen. Die seltene, unter strengem Naturschutz stehende Pflanze erobert nun auch das Spa & Vital Center der Therme Meran. Hier setzt man aber nicht auf ihre angebliche Wirkung in Liebesdingen, sondern stützt sich auf wissenschaftliche Studien und baut auf die hautstraffenden und regenerierenden Inhaltsstoffe der Alpenpflanze. Schon seit einiger Zeit hat es das Edelweiß den Forschern angetan. Sie schätzen besonders den hervorragenden UV-Schutz der Pflanze, die damit unbeschadet die starke ultraviolette Strahlung im Hochgebirge übersteht. Basierend auf Forschungserkenntnissen entwickelte man bereits UV-Schutz nach dem Edelweißprinzip für unterschiedlichste Oberflächen. Auch in der Kosmetikindustrie werden die UV-filternden Inhaltsstoffe von gezüchteten Edelweißpflanzen für Sonnenschutzmittel verwendet.
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a secoli la stella alpina è considerata una pianta speciale. Le credenze popolari la ritenevano utile nei sortilegi amorosi e nel secolo scorso era usanza portare in dono alla persona amata una stella alpina. Questa pianta rara, oggi rigorosamente sotto tutela, ha conquistato anche il centro Spa & Vital di Terme Merano. In questo caso non si punta sui suoi presunti effetti nelle questioni di cuore ma su ricerche scientifiche che dimostrano le proprietà rassodanti e rigeneranti per la pelle delle sostanze contenute in questa pianta. Già da tempo i ricercatori analizzano le proprietà della stella alpina; ne apprezzano soprattutto l’eccellente resistenza ai raggi UV che le permette di sopravvivere senza difficoltà alle intense radiazioni ultraviolette d’alta quota. Infatti, sono già stati sviluppati alcuni sistemi di protezione UV per le superfici più varie, basati sui principi attivi della stella alpina. Anche l’industria cosmetica ha iniziato a utilizzare per la preparazione delle creme solari protettive alcune sostanze in grado di filtrare i raggi UV, ricavate proprio da stelle alpine provenienti da coltivazione. // 67
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Edelweiß eignet sich besonders gut für die Hautpflege xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Eine Wohltat für die Haut
La stella alpina è puro benessere per la pelle
Un effetto benefico sulla pelle
Das Edelweiß eignet sich als naLa stella alpina è particolarmente utile anche per la cura della pelle, türlicher Rohstoff auch besonders gut dato che contiene un gran numero für die Hautpflege, da es sehr viele di preziose sostanze antiossidanti e wertvolle Antioxidantien enthält und aiuta a neutralizzare i radicali libehilft, freie Radikale zu neutralisieren. ri. Una ricerca ha dimostrato che la Im Rahmen einer Studie wurde bei xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx sua applicazione riduce le rughe e le Anwendung eine Reduzierung der linee sottili del 22 per cento; questa Falten und feinen Linien um 22 Prozent nachgewiesen, die Pflanze hat also beste Voraussetzungen, piccola pianta ha dunque tutte le caratteristiche utili per preveum der Hautalterung vorzubeugen. Die Therme Meran erkannte nire l’invecchiamento cutaneo. Terme Merano ha riconosciuto das Potenzial des Edelweißes und lässt das Leontopodium alpinum, da tempo le potenzialità di Leontopodium alpinum – questo il wie es mit wissenschaftlichem Namen heißt, seit 2014 exklusiv im nome scientifico della stella alpina – e nel 2014 ha iniziato a oberen Vinschgau züchten. Drei wohltuende Anwendungen wer- coltivare la pianta in Alta Val Venosta. Attualmente il centro den seitdem im Spa & Vital Center der Therme Meran angeboten: Spa & Vital di Terme Merano offre tre differenti trattamenti: il das Solebad mit original Südtiroler Edelweißextrakten, die original bagno salino con estratti di stella alpina originale altoatesina, Südtiroler Edelweiß-Körperpackung und eine Entspannungsmas- l’impacco per il corpo alla stella alpina originale altoatesina e il sage mit original Südtiroler Edelweißöl. Die Anwendungen verhel- massaggio rilassante con olio di stella alpina originale altoatefen zu einem seidig-zarten Hautgefühl, die Haut wird porentief sina. Questi trattamenti aiutano a mantenere la pelle morbida genährt und rundum revitalisiert. Zu Unreinheiten neigende Haut e delicata, nutrendola in profondità attraverso i pori e rivitawird durch die entzündungshemmende Eigenschaft des Edelwei- lizzando le aree circostanti. Le pelli che tendono a formare imßes beruhigt und geklärt. Kurzum: Das Edelweiß ist eine Wohltat purità vengono lenite e purificate grazie alle proprietà antinfiammatorie della stella alpina. In breve: la stella alpina è puro für die Haut. Die Königin der Alpenblumen gesellt sich nun zu den ande- benessere per la pelle. La “regina dei fiori alpini” va quindi ad affiancare da subito ren natürlichen Rohstoffen, die in der Therme Meran verwendet werden. Ob Apfel, Traube, Molke, Schafwolle, Kräuter, Heu oder le altre materie prime naturali utilizzate da Terme Merano. Che Latschenkiefer – die wichtigsten Qualitätskriterien sind stets si tratti di mela, uva, siero di latte, lana di pecora, erbe aromatiNatürlichkeit und Regionalität. So kann die Therme Meran ihren che, fieno o pino mugo, i criteri di qualità più importanti sono Gästen unverfälschte Produkte und umfassendes Wohlbefinden sempre la naturalezza e la provenienza rigorosamente regionale. Così Terme Merano può garantire ai propri ospiti prodotti garantieren. autentici e un benessere completo.
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Ida Klotz
Die Therme Me ran ist an 365 Tagen im Jahr geöf f net.
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3 Fragen an Ida Klotz, Bereichsleiterin des Spa & Vital Centers der Therme Meran
Intervista a Ida Klotz, responsabile del centro Spa & Vital di Terme Merano
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Woher kommt das Edelweiß der Therme Meran?
Da dove proviene la stella alpina di Terme Merano?
Unser Edelweiß ist das Leontopodium alpinum, die Zuchtsorte Helvetia, die auf 1.800 Höhenmetern wächst. Erst in dieser Höhe werden die Wirkstoffe hoch konzentriert gebildet. Das Edelweiß wird in St. Martin im Kofel oberhalb von Latsch im Vinschgau gezüchtet und von Hand geerntet. Wir haben eine außergewöhnliche Produktqualität, nur die schönsten Pflanzen werden getrocknet und zu Edelweißsalz, Edelweißöl und Edelweißkörpermilch verarbeitet. Diese Produkte gibt es nirgends zu kaufen, nur die Therme Meran wendet sie an.
La “nostra” stella alpina è il Leontopodium alpinum della varietà Helvetia che cresce a 1.800 metri di quota. Infatti solo a questa altitudine si forma un’elevata concentrazione di principi attivi. Le stelle alpine sono coltivate e raccolte a mano a San Martino al Monte sopra Laces, in Val Venosta. La qualità del prodotto è straordinaria, solo le piante più belle vengono essiccate e lavorate per ottenere sale, olio e latte per il corpo. Questi prodotti non sono in vendita da nessuna parte, li utilizziamo esclusivamente a Terme Merano.
Wie kommt die Therme Meran zu neuen Rohstoffen, die bei Behandlungen Anwendung finden?
Come fa Terme Merano a trovare nuove materie prime per i trattamenti?
Wir versuchen ständig, unseren Gästen neue Anwendungen mit lokalen Rohstoffen anzubieten. Beim Edelweiß ist die positive Wirkung bereits bekannt und gemeinsam mit dem diplomierten Kräuterexperten Heinrich Abraham vom land- und forstwirtschaftlichen Versuchszentrum Laimburg bei Bozen haben wir dazu viel recherchiert. Da die Pflanze unter Naturschutz steht, haben wir einen lokalen Bauern gefunden, der die Pflanze anbaut.
Welche sind Ihre persönlichen Favoriten unter den Südtiroler Rohstoffen, die in der Therme Meran verwendet werden? Der Apfel ist schon lange Thema der Therme Meran, auch mit unserer eigenen Pflegelinie. Ich arbeite außerdem gerne mit unserer Bio-Molke, diese beziehen wir von einer lokalen Sennerei. Auch die Schafwolle aus dem Ultental schätze ich sehr.
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Cerchiamo di offrire ai nostri clienti trattamenti sempre nuovi con materie prime locali. Nel caso della stella alpina i suoi effetti positivi sono già noti e abbiamo svolto un intenso lavoro di ricerca in collaborazione con Heinrich Abraham, esperto diplomato di erbe del Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg, vicino a Bolzano. Poi, dato che la stella alpina selvatica è sotto tutela, abbiamo trovato un contadino locale che la coltiva.
Tra le materie prime dell’Alto Adige utilizzate a Terme Merano, quali sono le sue preferite? La mela è già da tempo una protagonista all’interno di Terme Merano, anche con la nostra linea di cosmetici naturali per la cura del corpo e del viso. Inoltre lavoro volentieri con il siero di latte biologico che acquistiamo da un caseificio locale. Apprezzo molto anche la lana di pecora della Val d’Ultimo.
Pools Mo–So: 9.00 bis 22.00 Uhr Sauna Mo–Fr: 13.00 bis 22.00 Uhr (donnerstags von 11.00 bis 18.00 Uhr ausschließlich Damen) Sa, So, Feiertage und Ferien: 9.00 bis 22.00 Uhr Sonderöffnungszeiten 24. Dez.: 9.00 bis 13.00 Uhr 31. Dez.: 9.00 bis 17.00 Uhr 26. Dez.–5. Jan: 9.00 bis 23.00 Uhr Kombiticket Therme & Ski Mit diesem Kombiticket, das auch online erhältlich ist, können zwei Einrichtungen zum Preis von 40 € pro Person genutzt werden: die Therme Meran und das Skigebiet Meran 2000. Inbegriffen sind 4 Stunden Skifahren, eine Fahrt mit dem Alpin Bob (Schienenrodelbahn), ein Eintritt in die Therme Meran (3 Stunden Therme, Nutzung der Pools) und ein Badehandtuch der Therme Meran (leih weise, Kaution 15 €).
LE TERM E MERANO sono aperte 365 giorni l’anno. Piscine Lun – dom: ore 9.00 – 22.00 Sauna Lun – ven: ore 13.00 – 22.00 (il giovedì dalle ore 11.00 alle 18.00 esclusivamente signore) Sab, dom, festivi e ferie: ore 9.00 – 22.00 Orari speciali di apertura 24 dic: ore 9.00 – 13.00 31 dic: ore 9.00 – 17.00 26 dic. – 5 gen: ore 9.00 – 23.00 Biglietto combinato Terme & Sci Con questo biglietto combinato, acquistabile anche online, è possibile accedere a due strutture al prezzo di € 40 per persona: a Terme Merano e al comprensorio sciistico Merano 2000. Sono comprese 4 ore di discese, una corsa sull’Alpin Bob (slittino su binari), un ingresso a Terme Merano (3 ore di terme, utilizzo delle piscine) e un asciugamano delle Terme Merano (in prestito, cauzione 15 €). // 69
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Die weiteren Rohstoffe der Therme Meran
Le altre materie prime di Terme Merano
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Tr a u b e u n d Ap fel
Uva e me la
Das kaltgepresste Öl der Traube ist reich an Fettsäuren, Vitamin E und Mineralstoffen, es wirkt der Hautalterung entgegen und sorgt für glatte und geschmeidige Haut. Einen AntiAging-Effekt haben auch die Extrakte des Südtiroler Apfels: Er enthält die Vitamine C und B und hat außerdem viele wertvolle Inhaltsstoffe wie Kalzium, Kalium und Zink. Die Therme Meran führt eine eigene Kosmetiklinie mit den Wirkstoffen des Apfels. Die elf Produkte werden aus Südtiroler Apfelkonzentrat hergestellt – in einem Liter Konzentrat stecken 150 Kilogramm Äpfel.
L’olio di vinaccioli spremuto a freddo, ricco di acidi grassi, vitamina E e sostanze minerali, contrasta l’invecchiamento della pelle e la mantiene liscia e morbida. Anche l’estratto di mela dell’Alto Adige che contiene vitamina C e B e possiede inoltre molti elementi di pregio come il calcio, il potassio e lo zinco ha un effetto anti-aging. Terme Merano ha una propria linea cosmetica che utilizza i principi attivi di questo frutto e i cui undici prodotti sono ricavati da concentrato di mela dell’Alto Adige: per ogni litro di concentrato si lavorano 150 chilogrammi di mele.
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Mo lke und Schaf wolle
Si e ro di latte e lana di pe cora
Eine lokale Sennerei liefert Bio-Molke, einen zu 100 Prozent natürlichen Rohstoff, in die Therme Meran. Molke ist vor allem für empfindliche Haut geeignet, Bäder mit Molke sind besonders empfehlenswert. Die Schafwolle der Therme Meran stammt aus dem Ultental und ist angenehm für die Gelenke. Eine neue Behandlungsmethode, bei der der Gast in Wolle eingehüllt ist und gleichzeitig massiert wird, fördert die Entspannung.
Un caseificio locale fornisce a Terme Merano il siero di latte biologico, una materia prima naturale al 100 per cento. Il siero di latte è indicato soprattutto per le pelli sensibili, per le quali sono particolarmente consigliati i bagni di siero. La lana di pecora delle Terme Merano proviene invece dalla Val d’Ultimo ed è benefica per le articolazioni. Si tratta di un nuovo tipo di trattamento, durante il quale l’ospite è avvolto nella lana e contemporaneamente massaggiato, favorendo il rilassamento.
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Heu , Kr ä u t er un d Lat s ch enkiefer
Fien o, e rbe aromatich e e pi n o mugo
Naturbelassenes Bergheu aus dem Passeiertal und Südtiroler Kräuter werden für zahlreiche Bäder, Packungen und Massagen eingesetzt. Die Bandbreite der Wirkungen der verschiedenen Kräuter reicht von belebend bis entspannend, sie werden gezielt eingesetzt. Das hochwertige Latschenkieferöl aus dem Sarntal wird in der Therme Meran für spezielle Peelings und Solebäder verwendet. Der markant duftende und belebende Rohstoff dient auch zur Linderung von Erkältungserkrankungen und rheumatischen Beschwerden.
Il fieno di montagna al naturale proveniente dalla Val Passiria e le erbe aromatiche dell’Alto Adige sono utilizzate per numerosi bagni, impacchi e massaggi. La gamma di effetti benefici delle varie erbe, da impiegare in modo mirato a seconda dello scopo desiderato, va dall’azione rivitalizzante a quella distensiva. Il pregiatissimo olio di pino mugo della Val Sarentino viene sfruttato nelle Terme Merano per trattamenti speciali di peeling e bagni salini. Questa sostanza rivitalizzante dal profumo intenso serve anche ad alleviare il raffreddore e i dolori reumatici.
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Zauberhafte Weihnacht in Meran La magia dei Mercatini di Natale di Merano Südtiroler Handwerk, regionale Gaumenfreuden und eine einzigartige Atmosphäre: Kein Weihnachtsliebhaber sollte die Meraner Weihnacht verpassen. Artigianato dell’Alto Adige, leccornie da tutta la regione e un’atmosfera unica: nessun amante del Natale dovrebbe lasciarsi sfuggire i Mercatini di Natale di Merano.
Meraner Weihnacht 27. Nov. 2015–6. Jan. 2016 www.weihnacht.meran.eu
Mercatini di Natale di Merano 27 nov. 2015–6 gen. 2016 www.mercatini.merano.eu
Die Stadt ist in bunte Lichter gehüllt. Leise klingt Weihnachtsmusik durch die klare Winterluft und es duftet vielversprechend nach Bratäpfeln, gebratenen Kastanien und leckeren Südtiroler Spezialitäten. Vom 27. November 2015 bis zum 6. Januar 2016 steht in der Kurstadt Meran alles im Zeichen der Meraner Weihnacht. Der unverwechselbare Charakter dieses Christkindlmarkts: hochwertige Gastronomie, traditionelles Südtiroler Handwerk und ein umfangreiches Rahmenprogramm mit Charme. Die Tageszeitung „Bild“ zeichnete die Meraner Weihnacht 2013 auf ihrer Internetseite als einen der zehn schönsten Weihnachtsmärkte in Europa aus. Kleine Holzhütten stehen aneinandergereiht und halten Besonderes bereit. Traditionelles Handwerk lässt sich hautnah miterleben. Eines der Highlights: In überdimensionalen roten, grünen, gelben Weihnachtskugeln, den „Kugln“, können die Gäste mitten in der Stadt auf dem Thermenplatz à la carte essen und das bunte Treiben auf dem Platz mit seiner Eislaufbahn beobachten. Die kleinen Weihnachtsmarktbesucher freuen sich besonders übers Ponyreiten am Sandplatz und über viele Familienaktionen. Die gesamte Meraner Weihnacht legt großen Wert auf Nachhaltigkeit. Als erste Veranstaltung Südtirols wurde sie als „Green Event“ zertifiziert. Hier geht man mit natürlichen Ressourcen sparsam um und achtet auf ein effizientes Mülltrennungssystem. So lässt sich die Weihnachtszeit noch unbeschwerter genießen.
P.
La città è avvolta da luci colorate. Le musiche natalizie risuonano sommessamente nella tersa aria invernale e un profumo invitante di mele al forno, castagne arrosto e gustose specialità altoatesine si diffonde nell’aria. Dal 27 novembre 2015 al 6 gennaio 2016 i Mercatini di Natale di Merano danno un’impronta particolare alla famosa località di cura. Il carattere inconfondibile di questo mercatino natalizio nasce dalle specialità gastronomiche di qualità, dall’artigianato altoatesino tradizionale e da un programma di eventi ricco di fascino. Non a caso sul suo sito web il quotidiano tedesco “Bild” ha inserito i Mercatini di Natale di Merano del 2013 tra i dieci mercatini natalizi più belli d’Europa. Tra le casette di legno allineate l’una di fianco all’altra, si possono vivere esperienze speciali, ammirando da vicino l’artigianato tradizionale. Una delle attrazioni del mercatino sono le “Kugln”, poste nel centro della città in Piazza delle Terme. Le Kugln sono palle di Natale in formato gigante di colore rosso, verde e giallo, al cui interno gli ospiti possono mangiare à la carte osservando il variopinto andirivieni della piazza con al centro la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Ma anche i piccoli visitatori del mercatino di Natale hanno molte occasioni di divertimento, soprattutto con i pony in Piazza della Rena e con le tante offerte pensate espressamente per le famiglie. I Mercatini di Natale di Merano danno grande importanza all’ecosostenibilità, tanto da essere la prima manifestazione dell’Alto Adige a ricevere la certificazione “Green Event”. Tutto ruota attorno al risparmio di risorse naturali e alla predisposizione di un sistema efficiente di differenziazione dei rifiuti; due provvedimenti che permettono ai visitatori di godersi le feste di Natale in maniera ancora più spensierata.
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Im Kräuterreich Nel regno delle erbe Text / testo: Petra Schwienbacher Fotos / foto: Anna Gruber
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annes Schwienbacher hockt hinter einem großen, blauen Plastikbottich auf dem Boden. Vorsichtig schüttet er den Inhalt einer braunen Papiertüte in den Bottich: weiße Melisse. Dann folgen Zitronenthymian, Fichtensprossen und Birkenlaub. Nach und nach fallen die getrockneten Kräuter hinein. Intensiver Duft verbreitet sich in dem kleinen Raum. Es sind so viele verschiedene Nuancen, dass man sie nicht alle zuordnen kann. Kleine Staubpartikel hängen in der Luft. Sie tanzen im Licht der hereinfallenden Sonne, als Schwienbacher die letzten drei Tüten leert: blaue Malven, rote Kornblumen und einige Preiselbeeren. Dann krempelt der Ultner die Ärmel seines grauen Kapuzenpullovers bis zu den Ellbogen zurück, fasst tief in den Bottich und mischt die Kräuter mit seinen Arbeiterhänden kräftig durch. Normalerweise trägt der 43-Jährige dabei einen Mundschutz, um sich vor den herumfliegenden Staubpartikeln zu schützen, „aber mit der Zeit bin ich nachlässig geworden“, sagt Schwienbacher. Der Bauer mischt regelmäßig seine 25 verschiedenen Kräutertees zusammen, in diesem Augenblick den „Märchenwald“. Das Rezept hat er im Kopf. Mit beiden Händen hält er sich die Kräutermischung vor die Nase und atmet den Duft tief ein. Nicht immer riechen die Kräuter gleich intensiv, sagt er. Deswegen arbeite er nach Gefühl und schmecke die Mischung noch ab, gibt noch ein bisschen hiervon und ein bisschen davon hinein, bis er zufrieden ist und die Kräutermischung in 25-Gramm-Säckchen abfüllt. 72 //
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annes Schwienbacher è accovacciato sul pavimento, dietro un grande mastello di plastica. Sta svuotando con cura nel mastello il contenuto di un grande sacchetto di carta: è melissa bianca. Poi aggiunge timo limone, germogli di abete rosso e foglie di betulla. Una dopo l’altra le erbe essiccate cadono nel recipiente e un profumo intenso si diffonde nel piccolo locale. L’olfatto percepisce così tante sfumature odorose che è quasi impossibile distinguerle una dall’altra. Piccole particelle di polvere sospese nell’aria danzano nella luce del sole che penetra nel locale, mentre Schwienbacher vuota gli ultimi tre sacchetti: malva blu, fiordaliso rosso e qualche mirtillo rosso. Poi si rimbocca le maniche della felpa grigia fino ai gomiti, immerge le braccia nella tinozza e mescola le erbe energicamente con le mani segnate dal lavoro. Di solito indossa una mascherina per proteggere la bocca dalle particelle di polvere che vorticano nell’aria, “ma con il tempo ho cominciato a farne a meno”, spiega Schwienbacher, 43 anni. Il contadino prepara sempre da solo le sue 25 varietà di tè; in questo caso sta preparando “Il bosco delle fiabe”. La ricetta ce l’ha in mente. Tiene davanti al naso la miscela di erbe con entrambe le mani e ne aspira il profumo a pieni polmoni. Non sempre le erbe hanno una fragranza così intensa, dice. Perciò va a sensazione e regola continuamente la miscela aggiungendo un po’ di questa o di quell’altra erba, fino a quando è soddisfatto. A questo punto con la miscela di erbe riempie alcuni sacchettini da 25 grammi.
Hannes Schwienbacher auf einem seiner Äcker in St. Walburg. | Hannes Schwienbacher in uno dei suoi campi a Santa Valburga.
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Aussäen, ernten, verarbeiten. Der Genuss einer Tasse Tee bedarf einer monatelangen Vorarbeit. Auf dem Wegleithof in St. Walburg im Ultental wachsen die Kräuter für auSSergewöhnliche Teemischungen. Si semina, si raccoglie, si miscela. Il piacere di una tazza di tè richiede un lungo lavoro preparatorio. Al maso Wegleit, nel paese di Santa Valburga in Val d’Ultimo, crescono le erbe che danno vita a straordinarie miscele di tè. // 73
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„Morgentau“ und „Ackerblüten“
“Gola d’oro” e “Fiori di campo”
Hier auf über 1.000 Metern Meereshöhe auf dem Wegleithof in St. Walburg im Ultental wachsen auf 7.000 Quadratmetern alle Kräuter für die Hofprodukte: Seifen, Kräutersalz, Shampoos, Cremen, Salben und Kräuterteemischungen, die „Tannenduft“, „Rachengold“, „Morgentau“ oder „Ackerblüten“ heißen. 80 verschiedene Pflanzen baut Schwienbacher auf zwei Äckern an. Nicht nur gängige Kräuter wie Pfefferminze, Kamille oder Ringelblume, sondern auch außergewöhnliche wie Isländisch Moos oder Fichtensprossen. Mutter Waltraud, genannt „Traudi“, Vater Erhard und die Schwestern Raffaela und Franziska helfen mit, manchmal auch die Jüngste, Veronika, die in Salzburg lebt. „Tee kann man eigentlich aus allem machen. Wie er dann schmeckt, ist eine andere Sache“, sagt Schwienbacher und lacht. Die meisten Mischungen denkt er sich selbst aus. Früher habe man Tee nur wegen seiner Wirkung getrunken, das hat sich mittlerweile geändert. „Heute schätzt man vor allem den Geschmack“, sagt Schwienbacher.
Il maso Wegleit di Santa Valburga sorge a più di 1.000 metri sul livello del mare. Su una superficie di 7.000 metri quadrati crescono tutte le erbe che servono per preparare i prodotti del maso: saponi, sale alle erbe, shampoo, creme, pomate e miscele per tè alle erbe, dai nomi fantasiosi come “Profumo di abete”, “Gola d’oro”, “Rugiada del mattino” o “Fiori di campo”. Schwienbacher coltiva ottanta varietà di piante su due diversi terreni. Non solo erbe comuni come la menta piperita, la camomilla o la calendula, ma anche piante molto particolari come il muschio islandese o i germogli di abete. Mamma Waltraud, detta “Traudi”, papà Erhard e le sorelle Raffaela e Franziska lo aiutano e talvolta lo fa anche Veronika, la più giovane, che vive a Salis burgo. “In realtà nei tè in commercio si utilizza qualsiasi cosa. Il gusto che ne risulta, però, è tutta un’altra storia”, afferma Schwienbacher ridendo. Gran parte delle miscele le crea lui stesso. Un tempo i tè di erbe si bevevano solo per le loro proprietà benefiche, ma da allora sono cambiate molte cose. “Oggi quello che si apprezza è soprattutto il gusto”, dice.
Kräuter waren für mich etwas für alte Frauen, für Kräuterhexen. (Hannes Schwienbacher)
1. 2. Auf dem Wegleithof in St. Walburg im Ultental wachsen auf 7.000 Quadratmetern alle Kräuter für die Hofprodukte. | Al Wegleithof a Santa Valburga, in Val d’Ultimo, su una superficie di 7.000 metri quadrati crescono tutte le erbe con cui vengono realizzati i prodotti del maso.
1.
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Per me le erbe erano un po’ roba da vecchie signore, quasi da streghe.
Gli inizi
(Hannes Schwienbacher)
Die Anfänge
3. 4. “Kräuter waren etwas für alte Frauen”, sagt Hannes Schwienbacher. Erst als er sich eingehender damit beschäftigte, wuchs sein Interesse. | “Per me le erbe erano un po’ roba da vecchie signore”, dice Hannes Schwienbacher. Ma occupandosene più intensamente, ha iniziato ad appassionarsi.
Familie Schwienbacher bewirtschaftet insgesamt sechs Hektar, der größte Teil davon ist gepachtet, nur ein dreiviertel Hektar gehört zum Hof. Darauf leben 15 Stück Grauvieh und drei Angora ziegen. Früher waren es weit mehr Ziegen, aber die meisten hat der Bär geholt. „Einmal acht und einmal zwölf Stück“, sagt Schwienbacher nüchtern. Vor über 20 Jahren hat Traudi angefangen, Kräuter anzubauen, in einem kleinen Kräutergarten hinter dem Haus. Damals bot die Familie Urlaub auf dem Bauernhof an, Hannes Schwienbacher war Anfang 20 und hatte gerade die Landwirtschaftsschule beendet. „Ich wollte immer auf dem Hof bleiben, also habe ich mit einem Freund angefangen, auf Bauernmärkten Obst und Gemüse zu verkaufen“, sagt er. Irgendwann hat er einige Säckchen Tee dorthin mitgenommen. Die Nachfrage war von Beginn an groß, Schwienbachers Interesse jedoch nicht sonderlich. „Kräuter waren für mich etwas für alte Frauen, für Kräuterhexen“, gibt er lachend zu. Er wollte viel lieber frische Produkte verkaufen und mit seinen Tieren arbeiten. Seit er klein ist, sei er ein „Viehzoch“ – ein Viehnarr. Doch: „Die Nachfrage nach den Kräutern wurde immer größer und als ich angefangen habe, mich mehr damit zu beschäftigen, wurde es interessant.“
2.
La famiglia Schwienbacher coltiva un totale di sei ettari di terra, di cui tre quarti sono di proprietà del maso, la rimanenza in affitto. Vi pascolano quindici vacche di razza grigio alpina e tre capre d’Angora. In origine le capre erano molte di più, ma la maggior parte sono state uccise dagli orsi. “Una volta otto capi e un’altra volta dodici”, spiega Schwienbacher senza particolare enfasi. Oltre vent’anni fa Traudi iniziò a coltivare le erbe in un piccolo giardino dietro la casa. A quell’epoca la famiglia offriva soggiorni agrituristici, mentre Hannes, poco più che ventenne, aveva appena terminato la scuola agricola forestale. “Volevo restare al maso per sempre, così ho iniziato a vendere frutta e verdura con un amico nei mercati dei contadini”, dice. Un giorno provò ad esporre anche qualche sacchetto di tè alle erbe. La richiesta fu elevata sin dall’inizio, ma Hannes non se ne interessò. “Per me le erbe erano un po’ roba da vecchie signore, quasi da streghe”, dice ridendo. Preferiva vendere prodotti freschi e occuparsi degli animali. Sin da bambino, infatti, ha fatto l’allevatore. “Ma la richiesta di erbe continuava a crescere, e quando ho iniziato a occuparmene di persona le cose si sono fatte più interessanti”.
4.
3.
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80 verschiedene Pflanzen baut Hannes Schwienbacher auf zwei Äckern an.
2. 3.
Vom Gewächshaus bis zur Trocknung Es ist Ende März, je nach Witterung beginnt jetzt der Kräuteranbau. Es wird gejätet, gedüngt und ausgesät. Im kleinen Gewächshaus unterhalb des Stalles zieht Schwienbacher seine Stecklinge groß. „Es ist schön, dass man die Pflanzen von Anfang an in seinen Händen hat“, sagt er und strahlt. Noch sind hier nicht viele davon, bald schon wird man hier aber von Grün umzingelt sein. Auf Regalen und auf einem niedrigen Tisch in der Mitte stehen graue Plastikgefäße mit dunkler, feuchter Gartenerde, vermischt mit Erde aus dem Acker. Darin hat Schwienbacher die Samen eingesetzt, die er im Herbst eingesammelt hat. Ein paar Zentimeter lugt das Grün bereits aus der Erde. Noch ein paar Tage, dann kommen die kleinen Pflanzen nach draußen ins Freie. Zuerst einige Tage vors Gewächshaus – um sie an die Witterung zu gewöhnen, denn dort sind sie etwas geschützt –, dann in den Acker. „Das hier sind Brotklee und Kornblume. Sie kommen als Erste ins Freie, sie wachsen viel besser, wenn es noch kalt ist“, sagt der Kräuterbauer. Und die Nächte des Ultentals sind noch richtig kühl. In den Höhen liegt Schnee, die Wiesen sind mehr braun als grün.
1. 4.
Hannes Schwienbacher coltiva 80 varietà di piante su due diversi terreni. 76 //
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Dalla serra all’essiccazione È fine marzo e se il tempo lo permette la coltivazione delle erbe ha inizio. Per prima cosa si sarchia il terreno, lo si concima e poi si semina. Nella piccola serra sotto la stalla Schwienbacher coltiva le sue talee. “È bello avere le piante tra le mani sin dall’inizio”, dice con aria felice. Non ce ne sono ancora molte, ma presto questo locale sarà completamente immerso nel verde. Sugli scaffali e su un tavolo basso al centro sono disposti vari recipienti di plastica pieni di terriccio scuro e umido, miscelato a terra di campo. Qui Schwienbacher ha deposto i semi che ha raccolto e messo da parte in autunno. Pianticelle alte un paio di centimetri spuntano già dalla terra. Ancora due giorni e verranno portate all’aria aperta. Prima, per farle abituare alle intemperie, verranno lasciate qualche giorno davanti alla serra, in una zona un po’ più riparata, poi verranno spostate nel campo. “Questi sono fiordalisi e trigonelle. Spuntano per primi e crescono meglio quando fuori fa ancora freddo”, dice il coltivatore. E le notti della Val d’Ultimo sono davvero fredde in questa stagione. Sulle cime c’è ancora la neve, mentre i prati appaiono più bruni che verdi. Schwienbacher semina le erbe in quattro fasi. Tre volte al giorno innaffia le pianticelle tenere,
1. Im kleinen Gewächshaus zieht Schwienbacher seine Stecklinge groß, bevor sie dann ins Freie auf den Acker kommen. | Nella piccola serra Schwienbacher fa crescere le talee prima di trapiantarle nel campo. 2. 3. 6. 7. Die Kräuter werden etwa zu Seifen, Kräutersalz, Shampoos, Cremen, Salben und Kräuterteemischungen verarbeitet. | Le erbe vengono lavorate per produrre saponi, sale aromatizzato, shampoo, creme, pomate e miscele per infusi. 4. 5. Die Hofprodukte werden an verschiedene Geschäfte oder im eigenen Laden verkauft. | I prodotti del maso vengono venduti a diversi negozi o nel proprio spaccio.
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4. 5.
7. 6.
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Dagegen ist ein Kraut gewachsen Kräutertees sind aus der Hausmedizin nicht mehr wegzudenken und spielen bei der Behandlung von leichten Beschwerden eine große Rolle. Das auch als „Lungenkraut“ bezeichnete Isländisch Moos gilt als Delikatesse – jedenfalls unter Rentieren, denen das bittere Aroma des Gewächses nichts ausmacht. Volksmedizinisch wird es vor allem eingesetzt, um Hustenreiz zu lindern und die Lunge zu stärken. Die bitteren Flechtensäuren schützen außerdem die Schleimhäute und beruhigen einen gereizten Magen. Die ätherischen Öle der Fichte wirken schleimlösend und
helfen ebenfalls bei Erkrankungen der Atemwege und Erkältungen. Dagegen hilft auch ein Tee aus Zitronenthymian, einer beliebten Gewürzpflanze. Das wohlriechende Kraut wirkt sich überdies positiv auf die Verdauung aus und ist der ideale Begleiter fetter Speisen. Die Birke hatte eine hohe kultische Bedeutung im germanischen und slawischen Volksglauben und stand für das Neuerwachen des Frühlings. Birkenblätter haben eine reinigende Wirkung auf den Körper, sie wirken harntreibend, blutreinigend und nierenstärkend. Die Pfefferminze ist
Schwienbacher sät die Kräuter in vier Etappen. Dreimal pro Tag gießt er die zarten Pflänzchen. Das ist wichtig, denn sonst gehen sie in der feuchtwarmen Luft des Gewächshauses ein. Sind die Pflanzen im Freien, spielt das Wetter eine Rolle. Zu viel Regen ist nicht gut für die empfindlichen Kräuter, die viel Sonne brauchen, um alle Wirk- und Inhaltsstoffe zu bilden. Auch ausreichend Schnee im Winter ist wichtig. „Er legt sich wie ein Federbett auf die mehrjährigen Pflanzen und schützt sie“, so Schwienbacher. Eine weitere Herausforderung für den Kräuterbauer ist der Anbau der vielen verschiedenen Pflanzen: Jede hat andere Ansprüche an den Boden. Die mehrjährige Minze zum Beispiel muss der Bauer jedes zweite Jahr an einem anderen Ort einpflanzen, sie degeneriert sonst und verliert an Geschmack. Vom Säen bis zum Pflücken macht Schwienbacher alles in Handarbeit. Aber die viele Arbeit lohnt sich. Geerntet wird von Ende Mai bis Allerheiligen. Dann kommen die Kräuter in einen der zwei Trockenräume – mit einem Entfeuchter und einem Warmluftgebläse. Nur durch die fachgerechte Trocknung bleiben die Inhaltsstoffe in den Kräutern erhalten und die Farben der Blüten intensiv. Dann wird im Hofladen und an verschiedene Geschäfte verkauft und die Arbeit beginnt von vorn.
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hingegen ein bewährtes Heilmittel bei Kopfschmerzen, Erkältungen und Magen-Darm-Verstimmungen. Außerdem wärmt ein Pfefferminztee im Winter und erfrischt im Sommer. Die Weiße Melisse behält im Gegensatz zur klassischen Zitronenmelisse auch im getrockneten Zustand ihr frisches Aroma. Ein Tee aus der Weißen Melisse wirkt entspannend und hilft bei Verdauungsproblemen. Eine Salbe aus der Ringelblume gilt als hervorragendes Wundheilmittel, während der Tee aus den Blütenblättern als „Frauentee“ bezeichnet wird und bei Magen-Darm-Beschwerden hilft.
un’operazione necessaria perché altrimenti nell’aria caldo-umida della serra si seccherebbero. Quando le piante vengono portate all’aperto il tempo atmosferico gioca un ruolo decisivo. La troppa pioggia non giova alle erbe più delicate, che hanno bisogno di molto sole per formare le loro sostanze e i principi attivi. Anche una quantità sufficiente di neve in inverno è importante. “Perché si deposita come una coltre sulle piante pluriennali e le protegge”, spiega Schwienbacher. La coltivazione delle varie specie di piante è una vera sfida, perché ognuna ha esigenze differenti, in relazione al suolo. Per esempio la menta pluriennale deve essere trapiantata ogni due anni in un posto diverso, altrimenti degenera e perde gusto. Dalla semina alla raccolta, Schwienbacher fa tutto a mano. È un lavoro impegnativo, ma ne vale la pena. Il raccolto si effettua dalla fine di maggio a Ognissanti. Poi le erbe vengono lasciate in uno dei due locali di essiccazione, attrezzati con un deumidificatore e una soffiatrice ad aria calda. Infatti solo un’essiccazione eseguita a regola d’arte fa sì che le sostanze contenute nelle erbe e i colori dei fiori conservino la loro intensità. La vendita delle profumate erbe avviene direttamente nello spaccio del maso e nei negozi specializzati. E il ciclo può ricominciare.
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C’è un’erba per tutto
Gli infusi alle erbe sono un rimedio ormai ben noto alla medicina casalinga e hanno un ruolo importante nel trattamento dei disturbi più leggeri. Il lichene islandico, detto anche “pulmonaria”, è una vera leccornia ma in realtà solo per le renne, a cui il suo sapore amaro non dà alcun fastidio. La medicina popolare lo utilizza soprattutto per calmare la tosse e per rinforzare i polmoni. Inoltre gli acidi che ne determinano il sapore proteggono le mucose e alleviano i disturbi gastrici. Gli oli essenziali dell’abete rosso hanno funzione espettorante e sono anch’essi di aiuto in caso di malattie delle vie
respiratorie e raffreddori. Contro questi ultimi può essere utile anche un infuso al timo limone, un’erba aromatica molto apprezzata, dal profumo gradevole, che ha inoltre un effetto positivo sulla digestione e costituisce un accompagnamento ideale per tutti i cibi grassi. La betulla aveva una grande importanza nei culti antichi dei popoli germanici e slavi, dato che simboleggiava la rinascita durante la primavera. Le sue foglie hanno un effetto purificante sul corpo, sono diuretiche, depurano il sangue e fanno bene ai reni. L’infuso di menta piperita è invece un rimedio comprovato per i dolori
di testa, le malattie da raffreddamento e le irritazioni gastrointestinali, oltre che una piacevole bevanda per riscaldarsi in inverno e rinfrescarsi in estate. La melissa bianca, a differenza della cedronella classica, mantiene il proprio aroma gradevole anche quando è essiccata. Assunta in infusione ha un effetto distensivo e contribuisce a risolvere i problemi di digestione. Le pomate a base di calendula sono un trattamento eccellente per le ferite, mentre l’infuso ottenuto con i petali di questa pianta, chiamato “Frauentee” (tisana delle donne), è indicato per i disturbi gastrointestinali.
Wagyū & Kobe Beef aus Japan. Die zarteste und teuerste Fleisch-Versuchung, die es gibt…
Wagyū e Kobe Beef dal Giappone: fatevi tentare dalla carne più tenera e più cara del mondo…
Wir freuen uns, nach monatelanger Entwicklungs- und Umbauphase, unser neues Restaurant im Restaurant mit Innenhof zu präsentieren. Entstanden ist unser neues Hidalgo Beef Tasting Restaurant im japanisch-mediterranen Ambiente. Hier dreht sich alles rund um original japanisches Wagyū & Kobe Beef.
Siamo lieti di presentare il nostro nuovo ristorante nel ristorante, frutto di un’intensa fase di pianificazione e restauro: il nuovo Hidalgo Beef Tasting nell‘ ambiente giapponese-mediterraneo. Qui tutto è incentrato su un unico tema: l’originale Wagyū & Kobe Beef giapponese.
Die „Hidalgo Familie“ erhält somit erneut Zuwachs. Zum Restaurant, das bereits seit 35 Jahren besteht, kamen 2013, die 20 Hidalgo Suites und jetzt neu: Hidalgo Beef Tasting hinzu. Ab sofort haben Sie bei uns also die Qual der Wahl: Genießen Sie im Hidalgo Restaurant im Wintergarten oder auf der Terrasse unsere mediterranen Antipasti und Vorspeisen Klassiker, sowie Fleisch und Fisch aus unserem 800°C Grill oder Sie entscheiden sich für das neue Hidalgo Beef Tasting Restaurant, in dem Sie ausschließlich das teuerste Fleisch NR. 2 2015 der Welt verkosten können.
La „famiglia Hidalgo“ si è quindi allargata. Al ristorante che esiste da 35 anni, nel 2013 si sono aggiunti le 20 Hidalgo Suites e ora il nuovo ristorante Hidalgo Beef Tasting. Quindi ora dovete scegliere: gustare i nostri famosi antipasti e primi, nonché carne e pesce dalla nostra griglia a 800°C nel Ristorante Hidalgo, in veranda o in terrazza oppure scegliere il nuovo ristorante Hidalgo Beef Tasting dove potrete assaggiare in via esclusiva la carne più cara del mondo.
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Tel: +39 0473 292 292 Romstraße | Via Roma 7 Burgstall bei Meran Postal presso Merano info@restaurant-hidalgo.it www.restaurant-hidalgo.it // 79
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Schloss Tirol Castel Tirolo
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Dorf Tirol
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Passeiertal Val Passiria
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Therme Meran Terme Merano
Erlebnis Kränzelhof Esperienza Kränzelhof
Schloss Schenna Castel Schenna
Haflinger
Die Gärten von Schloss Trauttmansdorff I Giardini di Castel Trauttmansdorff
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Adige
Burgstall Postal
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BOZEN BOLZANO
Gargazon Gargazzone
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Schloss Katzenzungen Castel Katzenzungen
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Tesimo – Prissiano tisensprissian.com T +39 0473 920 822 14
Ultental – Proveis Val d’Ultimo – Proves ultental.it T +39 0473 795 387 15
Deutschnonsberg Alta Val di Non deutschnonsberg.it T +39 0463 530 088
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Sommer * Es tat e
2016 Vorschau Anteprima Die Kraft der Höhe Wie der Meraner Höhenweg zu einem der beliebtesten Rundwanderwege Südtirols wurde.
IMPRESSUM HERAUSGEBER EDITORE
Marketinggesellschaft Meran Merano Marketing (MGM) Gampenstraße/via Palade 95/H, I-39012 Meran/o Tel. +39 0473 200 443 Fax + 39 0473 200 188 mgm.bz.it – info@mgm.bz.it KOORDINATION UND ANZEIGEN COORDINAZIONE E INSERZIONI
Sempre più in alto
Marketinggesellschaft Meran Merano Marketing (MGM)
L’Alta Via di Merano è tra i più suggestivi sentieri escursionistici in Alto Adige. Ecco perché.
Eintragung beim Landesgericht Bozen Nr. 18/2004 vom 30.12.2004 Presserechtlich Verantwortlicher Direttore responsabile
Gottfried Solderer CHEFREDAKTEUR REDATTORE CAPO
Thomas Hanifle (Ex Libris Genossen schaft/Cooperativa, Bozen/Bolzano) AUTOREN AUTORI
Armin Zöggeler, Petra Schwienbacher, Irina Ladurner, Verena Spechtenhauser, Julia Tapfer, Daniel Heilig REDAKTION UND KORREKTORAT REDAZIONE E REVISIONE
Ex Libris Genossenschaft/Cooperati va, Bozen/Bolzano – exlibris.bz.it
Mit Schnuller nach Meran
ÜBERSETZUNGEN TRADUZIONI
Ex Libris Genossenschaft/Cooperati va (Duccio Biasi)
Ferien mit Kind: Eine Reisejournalistin macht Familien urlaub im Meraner Land.
A Merano con il biberon
Vacanze e bambini: una giornalista di viaggi e la sua famiglia a Merano e dintorni.
GRAFISCHE GESTALTUNG GRAFICA
Blauhaus, Bozen/Bolzano blauhaus.it
Stadt der Künstler
Auf Spurensuche: Die Passerstadt als Inspirationsort für berühmte Künstler.
La città degli artisti
Viaggio alla scoperta dei luoghi meranesi che ispirarono i grandi artisti.
Der Überflieger
Aaron Durogati ist einer der weltweit besten Paragleiter. Ein Porträt.
Felice di stare lassù
Aaron Durogati è tra i migliori parapendisti del mondo. Un ritratto.
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www.meranomagazine.com
Illustrationen Illustrazioni
(Seiten/pagine 56 und/e 80): Philipp Putzer – farbfabrik.it FOTOS FOTO
Titelfoto/Foto di copertina: Vigiljoch. Ortler Skiarena/Alex Filz, Armin Zöggeler, AEW, Harry Thaler/Air Pump, Knottnkino/Johann Mittelber ger, Palais Mamming, Tourismusver ein Passeiertal/Florian Andergassen, Simply C./Denny Staschitz, Piroche Cosmetiques, Privatbrennerei Unterthurner, Bäckerei Schmidt, Konrad Laimer, Bergauf, Pur Südtirol, Rudolf Stingel/Lina Bertucci, Stefan Altenburger, S. Collins, Geoffrey Clement, Alessandro Zambianchi, Daniel Heilig, Tobias Bojko, Schutzhütte Schöne Aussicht/Stefan Schuetz, Ortler Skiarena/Alex Filz, vigilius mountain resort/Zuegg-Jakob Dekas, Herbert Thoma, Oswald Stimpfl, FF – Das Südtiroler Wochen magazin/Alexander Alber, Gian Paul Lozza, Therme Meran/Tappeiner, Manuela Prossliner, flickr, SMG/Alex Filz, MGM/Damian Lukas Pertoll, Frieder Blickle, Anna Gruber, Mario Entero, Tourismusverein Ultental/ Frieder Blickle, Gmeiner Verlag, Edition Raetia, Kiepenheuer & Witsch. DRUCK STAMPA
Athesiadruck, Bozen/Bolzano
NR. 2 2015
Käthe Wohlfahrt
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Rothenburg ob der Tauber · Germany
27.11.2015 - 06.01.2016 in Meran · a Merano Freuen Sie sich auch in diesem Jahr auf den Weihnachtsspezialisten aus Deutschland. In unserem großen Verkaufshaus auf dem Meraner Weihnachtsmarkt erwartet Sie ein Feuerwerk zauberhafter Weihnachtsdekorationen aus Holz, Glas, Zinn und vieles mehr. Auch die beliebten Produkte der „Rothenburger Weihnachtswerkstatt“ sind wieder erhältlich, die von unseren Künstlern entworfen und handbemalt werden. Come ogni anno, vi aspetta la gioia del Natale nel nostro negozio specializzato in addobbi natalizi e decorazioni tradizionali della Germania. Vi aspettiamo nella nostra casa caratteristica in legno, al Mercatino di Natale di Merano, per scoprire la magia dell'arte decorativa con oggetti in legno, vetro, stagno e tanti altri materiali e idee.
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Käthe Wohlfahrt GmbH & Co. OHG · Herrngasse 1 · 91541 Rothenburg o. d. T. · Deutschland/Germania · Tel. +49 (0) 98 61 - 40 90
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