In media stat virtus. Attività e idee per l’educazione socio-emotiva nella scuola secondaria

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edizioni la meridiana part e nz e edizioni la meridiana part e nz e IN MEDIA STAT VIRTUS Attività e idee per l’educazione socio-emotiva nella scuola secondaria Davide Antognazza - Anna Bosia Silvia Rossetti

Davide Antognazza Anna Bosia Silvia Rossetti IN scuolasocio-emotivaperAttivitàSTATMEDIAVIRTUSeideel’educazionenellasecondaria Premessa di Franca Ida Rossi

Indice Premessa di Franca Ida Rossi ............................. 9 Introduzione ..................................................... 11 La contestualizzazione del progetto ................ 13 La teoria come riferimento .............................. 15 La proposta metodologica ............................... 19 Attività Introduzione Coinvolgimento Attivo ............................... 25 Assertività .................................................... 31 AppArtenenzA ............................................... 39 riflessione .................................................... 47 Riflessioni e proposte educative per una società complessa 55 Le carte quadrifoglio. Uno strumento educativo per i singoli, per la classe e per i gruppi .......... 75 Conclusioni. Se il percorso di crescita è pieno di ostacoli, educhiamo persone agili! ................... 77 Bibliografia ....................................................... 79

Premessa

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interessando quel passaggio delicatissimo del lo sviluppo evolutivo che conduce dall’infanzia

Inall’adolescenza.  questosenso, la nostra scuola media è una tranche di scuola che mostra di aver bisogno di risorse umane e professionali sempre più quali ficate soprattutto in un momento storico diffici le come quello che stiamo attraversando: il suo ruolo diventa sempre più nevralgico sia come accompagnamento durante le dinamiche prea dolescenziali sia come luogo di orientamento alle scelte per la scuola superiore. Occorre riflette re sul fatto che negli ultimi anni l’adolescenza si presenta con forte anticipo rispetto al passato e i ragazzi, costantemente immersi nell’universo parallelo dei social, hanno bisogno di essere for tificati rispetto all’utilizzo corretto e consapevole dei media e rispetto alle sollecitazioni molto ac cattivanti, ma spesso scivolose e insidiose della rete (influencer, nuove tendenze, nuovi social, ecc.). I modelli con cui i nostri ragazzi hanno a che fare sono spesso disorientanti e lo scenario che si delinea davanti ai loro occhi stride con le atmosfere ovattate ed edulcorate dell’infanzia. L’adolescenza dei figli, a volte, presenta il conto alle famiglie che attraversano momenti comples si e fa da cassa di risonanza alle contraddizioni Qualisociali.strade possiamo percorrere per poter of frire delle buone opportunità educative e forma tive e, soprattutto, come dobbiamo orientare la nostra azione pedagogica? Nel libro, riflettendo anche sulla scuola secon daria di secondo grado e sugli educatori che vi operano, ci si riferisce al concetto di  virtus e, soprattutto, si propone di considerare, nel programmare le occasioni educative per alunne e alunni, il  Metodo Clover: un sistema che offre uno sfondo teorico semplice, ma ben struttura to, rispetto a idee, attività e materiali che pos sono essere utilizzati nel progettare ed attuare percorsi formativi ricchi di senso e per costruire

In media stat virtus propone idee, spunti ed atti vità per l’educazione socio-emotiva e lo sviluppo delle competenze trasversali nella scuola secon daria di primo e secondo grado.   Si tratta di due sfere intimamente connesse e ancora non adeguatamente esplorate in questo tratto così importante del percorso di istruzione dei nostri ragazzi. Sappiamo che nel passaggio dalla scuola del primo a quella del secondo ciclo l’impostazione pedagogica scricchiola ancora un po’. Le criticità della scuola media sono ancora molteplici, nonostante negli ultimi decenni am pio sia stato il dibattito teso a smontare un certo modello trasmissivo dei saperi (di gentiliana me moria) e la tendenza da parte di alcuni insegnanti a “valutare”, più che “valorizzare” le potenzialità delle giovanissime menti con cui essi hanno a che fare. La costruzione e la cura di una efficace re lazione educativa tra docenti e discenti diviene dunque sempre più nodale nel percorso di for mazione degli alunni. La scuola “media”, a cavalcioni tra la scuola dei “piccoli” e quella dei “grandi”, è stata troppo a lungo ritenuta l’anello debole del sistema d’istru zione nazionale. Importanti riforme ne hanno ri visitato identità e struttura, ma oggi più che mai questo segmento dell’istruzione e della formazio ne è chiamato a rivestire un ruolo determinante,

10 D. Antognazza, A. Bosia, S. Rossetti occasioni educative significative in contesti di apprendimento sia formali sia informali.

Strumenti e metodi che costituiscono anche un efficace stimolo per una riflessione condivisa sul la propria professionalità e sui temi più urgenti e scottanti dell’educazione, in un contesto storico sociale ed economico sempre più ingarbugliato dove la Scuola, come istituzione e come servi zio pubblico, è chiamata a recuperare il bandolo della matassa e a dare risposte in linea con le esi genze formative del nostro tempo.

Franca Ida Rossi 1 1. Dirigente scolastico Liceo “Vittoria Colonna” – Roma; dirigente sco lastico reggente Istituto Comprensivo “via Maffi” – Roma; Scuola polo Lazio scuola in ospedale e a domicilio.

In questa breve prefazione vorrei sottolineare l’importanza di tornare a soffermarci, con at tenzione e massima dedizione, all’imprescindi bilità dell’educare e dell’esserci saldamente come adulti di riferimento accanto e insieme alla fami glia. Questo sottende la necessità di “prendersi cura” della relazione che i ragazzi instaurano con noi e con i loro pari, nel tempo breve e pre zioso dei tre anni della scuola “media inferiore” e in quelli che trascorrono nella “media supe riore” o nei percorsi professionali, snodi fonda mentali nelle traiettorie di sviluppo individuali, banco di prova per la costruzione del sé e della capacità di essere insieme agli altri e per gli altri, insostituibile laboratorio per la formazione delle competenze di cittadinanza e della costruzione del senso civico.

Le proposte operative contenute in questo libro, sostenute da un saldo orizzonte teorico, permet tono di far vivere ai ragazzi opportunità che ra ramente essi hanno nel loro quotidiano molto tecnologizzato, di offrire stimoli che possano portare i docenti a intuizioni innovative in am bito educativo, di sostenere attivamente l’agire quotidiano degli operatori scolastici.

È nato così un testo che, a nostro modo di vedere, declina la parola olistico attraverso una polifonia di voci tramite cui costruire sul proprio

Perché un testo rivolto a chi educa, dentro e fuori le classi? E perché un testo scritto a più mani da docenti e formatori? Abbiamo ancora bisogno di pensare a cosa fare, o il tempo è ormai scaduto e occorre un concreto fare educativo, anzi un es sere educativo che si disvela nella relazione? La ragione che ci ha portato a pensare e a scrivere questo libro è che se non c’è dialogo tra il pensare la scuola e il fare scuola, l’idea rimane non agita e il fare si ritrova limitato alle proprie esperienze passate, al proprio vissuto, senza aprirsi a nuo ve possibilità, nuovi ambiti che sono necessaria mente inesplorati in quanto sempre nuova è l’oc casione dell’incontro con l’altro. A fronte di ciò, un confronto tra noi ci è parsa la risposta giusta per dare concretezza ai valori che ci hanno fatto incontrare, quelli di offrirci e offrire un pensiero e un’azione che siano educativi perché condivisi, ragionati e sostenuti da una serie di saperi. Da qui è derivata poi la scelta di darci dei ruoli, degli spazi dove ognuno portasse il suo sapere e le sue conoscenze, guardando alla scuola da più punti di vista, da dentro, da fuori, da lontano ma anche da vicino, con sguardi che toccano l’esperienza italiana, quella ticinese, con sullo sfondo apporti di ricerca di chi ha guardato ai ragazzi, agli ado lescenti con gli occhi della prospettiva futura, dell’evoluzione e della crescita.

Davide Antognazza si è dunque occupato, oltre che del coordinamento del progetto, di fornire una base teorica a quanto andiamo a proporre, basandosi sull’esperienza in venti anni di forma zione docenti e sugli studi svolti ad Harvard, che l’hanno portato a individuare nell’educazione socio-emotiva e nel “modello del quadrifoglio” del professor Gil Noam l’utile substrato su cui poggiare le idee che troverete in questo testo. A fianco di ciò, sono state ideate le carte che tro vate allegate, e che possono essere utilizzate per dialoghi e attività con i ragazzi, in classe ma an che negli altri contesti di educazione formale e Adinformale.AnnaBosia, docente di italiano nella scuola media ticinese e formatrice di insegnanti, è toc cato il compito di selezionare una serie di atti vità da proporre in classe, facendo riferimento al lavoro svolto in anni di professione e alla sua passione per trovare spunti e agganci formativi ed educativi tra letteratura e quotidianità d’aula, dove quanto proposto non è un “di più” rispetto a quanto già si fa insieme agli allievi dal punto di vista disciplinare, ma diventa invece un “con”, un incastonare nella pratica didattica messaggi e contenuti preziosi per preadolescenti e adole Silviascenti.Rossetti, docente di italiano in una scuola media romana, giornalista e autrice, si è invece occupata di dare una cornice di senso pedagogi co a tutto il progetto, attingendo alla sua grande passione e professionalità per ragazze e ragazzi in età di sviluppo per proporre una serie di spunti di riflessione, idee, camei di testo dove gli eventi di questo periodo storico sono riletti alla luce di uno sforzo di comprensione, mai fermo alla pura descrizione ma attento al significato e proiettato alla ricerca di risposte concrete alle domande di insegnanti, genitori e ragazzi.

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Introduzione

12 D. Antognazza, A. Bosia, S. Rossetti passato un presente consapevole ed un futuro di prospettiva, in cui l’interazione tra educatori e ragazzi trova un suo ambito ben definito dove esplicitarsi e trovare innovativi significati.

qualche modo vi fanno risuonare, dunque sono vicine al vostro sentire del momento. Sofferma tevi lì con più attenzione, è nello spazio tra quelle parole e i vostri pensieri che l’immateriale può diventare azione consapevole. L’utilizzo delle card, infine, in aula o in altri con testi può essere vario: scopo delle card è infat ti offrire occasioni di discussione e confronto a partire dalle quattro aree definite dal Modello Clover. Sul fronte, come descritto più avanti, sono riportate delle citazioni, mentre sul retro si trovano delle domande che richiedono una ri sposta dal singolo soggetto o dal gruppo con cui si stanno utilizzando le card. Dopo una breve in troduzione sul significato dei colori delle carte, il conduttore può pescare una carta, oppure chie dere che ne venga estratta una. È possibile lavo rare con le citazioni, commentandole, oppure con le domande, rivolgendosi ai partecipanti in modo che abbiano la possibilità di coinvolgersi su questi quattro ambiti. È ulteriormente possi bile leggere prima la domanda e poi la citazione, in modo da offrire al gruppo qualche spunto per approfondire insieme il tema trattato. Il condut tore può decidere di affrontare ognuno dei quat tro temi in momenti separati, oppure di trattare contemporaneamente i quattro temi pescando quattro carte diverse. Le possibilità di utilizzo, lasciate inoltre alla fantasia dei conduttori, sono comunque molteplici: non si limitano ad esauri re domande e citazioni, ma offrono invece vari spunti per ritornare a più riprese sui temi del coinvolgimento, dell’assertività, dell’appartenen za e della riflessione.

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Come abbiamo pensato l’utilizzo di questo testo? Evidentemente, un libro si legge, ma nel contesto di comunità intenzionalmente educante, un libro occorre cercare di farlo vivere. Per questo, dopo la teoria esposta sopra, trovate delle attività, da applicare così come sono o da rivedere a seconda del bisogno. Non c’è bisogno di leggerle conse cutivamente: la teoria vi fa da guida, i titoli degli esercizi vi possono orientare, il bisogno educa tivo del vostro contesto vi potrà suggerire da cosa è meglio partire e cosa, invece, potrebbe al limite anche essere tralasciato. Si tratta di spunti di lavoro molto semplici e facilmente adattabili ad ogni contesto. Si sono predilette attività bre vi, proprio perché queste possano essere inserite nel proprio agire quotidiano. Alcune proposte provengono dall’apprendimento cooperativo, al tre dall’animazione teatrale: questa scelta è stata dettata anche per favorire la contaminazione con mondi che non siano sempre e solo legati alla sfe ra Seguonocognitiva.poi

metodologicaproposta

le idee, gli spunti che stimolano la riflessione a partire dalla contemporaneità. Anche qui potete seguire l’ordine delle pagine, ma anche incuriosirvi di fronte ad una parola o una frase, o soffermarvi su quelle pagine che in

Il conduttore può pensare di presentare le carte affrontando un tema per volta oppure chieden do agli alunni di creare delle categorie sulla base della situazione sulla quale si decide di discutere. Un modo per coinvolgere gli studenti, e far capir loro che i temi delle carte appartengono alla loro quotidianità, potrebbe essere quello di di La

la modalità Jigsaw può essere utilizzata: ad ogni alunno si distribuiscono due carte della stessa tematica e si chiede di riflettere in privato sul significato che il contenuto rappresenta per lui. Dopo un momento di confronto tra ragazzi che hanno riflettuto sulla stessa competenza, si creano dei gruppi da quattro persone in cui ven gono rappresentate le quattro tematiche Clover. A seguito di questa fase, il conduttore può in plenaria tematizzare il lavoro riconducendo la discussione alla realtà della classe.

20 D. Antognazza, A. Bosia, S. Rossetti videre la classe in quattro gruppi. Ogni gruppo affronta un tema a partire da carte scelte. Grazie alla lettura della citazione si arriverà a descrivere delle situazioni di vita reale in cui il tema ha aiu tato a risolvere un problema. Nella fase di con divisione, il conduttore dovrà mostrare quanto lo sviluppo di queste competenze possa essere uno strumento utile per afforntare le sfide della Anchevita.

Attività

Focus su: •

A re A

Coinvolgimento attivo connessione con il mondo: capire ciò che mi circonda; il mondo entra in aula e il mio sguardo vola verso la realtà che mi aspetta; metto in gioco chi sono per scoprire le mie peculiarità; scopro il mio valore e ne vado fiero.

Materiale: cartellone con il nome di tutti i compagni.

Nella fase finale dell’attività, si potrà evidenziare come nel corso della discussione l’uso di queste for mule sia diventato automatico e come ognuno abbia curato la propria modalità di espressione.

Descrizione Il docente presenta un cartellone in cui ogni ragazzo dovrà scrivere accanto al suo nome un proprio talento o una propria caratteristica positiva. Negli anni dell’adolescenza il ragazzo può trovare dif ficoltà a riconoscere in sé delle virtù quindi, nel caso ci si trovasse in una situazione di empasse, il docente chiederà ai compagni di evidenziare gli aspetti positivi del ragazzo. Si creerà così un circolo virtuoso ed il cartellone avrà lo scopo di ricordare le risorse che ognuno mette a disposizione per il gruppo.

• Come esprimere il disaccordo in modo che l’altro non si senta svalorizzato?

Materiale: cartellini e spille per creare i badge.

• Come portare la propria opinione lasciando anche agli altri lo spazio per esprimersi?

dei temi di discussione ed inviterà gli studenti seduti in cerchio a portare il pro prio punto di vista, argomentare e commentare le opinioni altrui utilizzando però le formule annotate sui badge dei compagni di classe.

Il docente può annotare alla lavagna le espressioni proposte dagli studenti. Ognuno sceglie di costruire il proprio badge con l’espressione che già abitualmente usa e lo attacca alla propria L’insegnantemaglietta.sceglierà

Attività Cosa dici? Come lo dici?

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Durata: 15 minuti, ma la modalità può essere riproposta ogni qualvolta il docente propone una di scussione inerente alla sua disciplina.

Descrizione

Durata minima: 15 minuti per la redazione e tempo per la restituzione a discrezione del docente.

Si propone quindi di costruire insieme dei badge con delle formule chiave da ricordare, ad esempio: “Non ho capito cioè che intendi dire, ma forse…”.

Attività Talent’s corner

• Come far sì che tutti si sentano valorizzati per il loro apporto al lavoro cooperativo?

Uno strumento efficace affinché ogni componente del gruppo classe si senta libero di lasciarsi coin volgere e di esprimersi, può essere costruito tramite un’educazione al linguaggio. Proponiamo qui di seguito delle domande guida dalle quali l’attenzione degli studenti possa essere catturata:

Gli alunni completano la lista degli “imprescindibili” e questa resta a disposizione dei ragazzi.

Gli alunni durante l’incontro, tenendo presente le peculiarità di ogni professione, dovranno comple tare la scheda degli imprescindibili con le nuove impressioni. L’esperienza ci dice che…

Insieme agli allievi stila una sorta di lista di “caratteristiche imprescindibili” che colui che svolge una determinata professione deve avere (es. parrucchiere: manualità sviluppata, forma fisica importante...).

Attività L’aula aperta

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4. Alemagna, 2015.

Durata: 1 ora per l’attività iniziale e ogni volta che qualcuno si propone per un invito.

Se il docente non ha la possibilità di usufruire di un’aula dove appendere il cartellone potrebbe far scrivere su un sasso la propria caratteristica e lasciare che questo venga conservato dagli studenti.

La lettura dell’albo illustrato di Beatrice Alemagna4, I cinque malfatti, potrebbe essere uno spunto dal quale far partire la discussione oppure un modo per valorizzare la fase conclusiva dell’attività in cui si propone una metariflessione sull’esito del lavoro.

I ragazzi amano prepararsi all’incontro e accogliere l’ospite con una lista di domande. Si potrebbe quindi inscenare una sorta di salotto televisivo e mettere l’accento sul ruolo della propria disciplina nel percorso formativo dell’intervistato.

Il docente illustra alla classe la possibilità di ospitare delle persone che desiderino raccontare il loro percorso formativo e la professione che esercitano (questi professionisti possono essere amici o fa migliari dei ragazzi) e si limiterà a dare il suo avvallo, ma l’organizzazione dell’incontro sarà compito dello studente che ha avuto l’iniziativa (definizione della data, organizzazione pratica…).

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Per approfondire

Il docente presenta le fonti da cui il ragazzo può documentarsi rispetto alle proprie scelte future e pre senta le caratteristiche di alcune professioni abbastanza inusuali.

Descrizione

Il docente propone delle professioni e i ragazzi si iscrivono a quella che interessa maggiormente cre ando così dei gruppi.

•foglie:ilcoinvolgimento attivo (verde) rappresenta il corpo, l’impulso e il movimento. L’impegno attivo riguarda il connettersi fisicamente con il mondo.

Specifichiamo meglio il significato delle quattro

no a “specializzarsi” in una foglia specifica, ma ognuno di noi possiede tutte le foglie in misura maggiore o minore, e le nostre caratteristiche po trebbero mutare nel corso della vita. Le persone specializzate in una foglia spesso mostrano speci fici punti di forza. La ricerca di equilibrio perso nale tra le quattro foglie può comunque aiutare giovani e adulti a raggiungere un positivo stato di benessere.

Il prodotto si presenta come un set di 52 carte: sul fronte delle card sono riportate alcune cita zioni tratte dalla letteratura, dalla stampa o da ogni altra fonte compatibile con le finalità del prodotto; sul retro sono invece riportare doman de da rivolgere agli allievi. Le 52 carte, divise a set di 13 carte, hanno il retro di quattro colori diversi: verde, rosso, arancione, blu. La scelta dei colori fa riferimento, come accennato sopra, al Modello Clover. Clover è utile per identificare i bisogni fondamen tali dei soggetti in età di sviluppo. Ideando itine rari educativi che hanno come obiettivo quello di prendersi cura di tutti questi aspetti, si aiutano le persone ad avere una crescita equilibrata, pro muovendo inoltre nei ragazzi una migliore salute emotiva e migliori risultati scolastici.

Le

• L’assertività (rosso) rappresenta la voce, la scelta, e la funzione esecutiva. Si tratta di au to-controllo, negoziare regole, ruoli e confini, prendere decisioni per sé stessi e avere la ca pacità di agire. Tutti gli esseri umani sentono il bisogno di incidere e influenzare il mondo che li circonda.

• L’appartenente (arancione) descrive il bisogno di amicizia, l’empatia e il sostegno. Questa

Allegate a questo testo, trovate una serie di card che sono state ideate partendo dal Model lo Quadrifoglio. Le  clover card sono strumento pedagogico in quanto vogliono trasmettere a chi le utilizza l’idea di crescita, cura, equilibrio e fortuna (il simbolo di questo modello è ap punto un quadrifoglio, la variante “fortunata” del trifoglio). Si tratta di una struttura che ci aiuta a capire le esigenze da soddisfare per un positivo sviluppo della persona. Il Modello Clo ver mette infatti in evidenza quattro elementi essenziali di cui le persone di tutte le età hanno bisogno per prosperare, imparare e svilupparsi: coinvolgimento attivo, assertività, appartenenza e riflessione. Il modello è una questione di equilibrio tra le quattro foglie. Molte persone, infatti, tendo

eperpereducativoUnoquadrifoglio.cartestrumentoisingoli,laclasseperigruppi

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Come si usano le carte quadriScopofoglio?delle card è offrire occasioni di discussio ne e confronto a partire dalle quattro aree defi nite dal Modello Clover. Sul fronte sono riporta te delle citazioni, riferite alle quattro tematiche, mentre sul retro si trovano delle domande che richiedono una risposta dal singolo soggetto o dal gruppo con cui si stanno utilizzando le card. Dopo una breve introduzione sul significato dei colori delle carte, il conduttore può pescare una carta, oppure chiedere che ne venga estratta una. È possibile lavorare con le citazioni, com mentandole, oppure con le domande, rivolgen dosi ai partecipanti in modo che abbiano la pos sibilità di coinvolgersi su questi quattro ambiti che, come abbiamo detto sopra, offrono pos sibilità di approfondimento su temi essenziali per la crescita. È ulteriormente possibile leggere prima la domanda e poi la citazione, in modo

9. Ulteriori informazioni possono essere riprese (in inglese) da www.the pearinstitute.org/clover-model.

foglia riguarda la forza, le relazioni positive, l’accettazione nel gruppo e l’identità. Gli es seri umani vivono in società, e appartenere a una società è importante per tutte le persone.

76 D. Antognazza, A. Bosia, S. Rossetti da offrire al gruppo qualche spunto per appro fondire insieme il tema trattato. Il conduttore può decidere di affrontare ognuno dei quattro temi in momenti separati, oppure di trattare contemporaneamente i quattro temi pescando quattro carte diverse. Le possibilità di utilizzo sono comunque molteplici: non si limitano ad esaurire domande e citazioni, ma offrono invece vari spunti per ritornare a più riprese sui temi del coinvolgimento, dell’assertività, dell’appar tenenza e della riflessione, il tutto a seconda del le esigenze di quel momento o anche solo come spunto per accendere un dialogo.

• La riflessione (blu) descrive la necessità di pensare, analizzare, osservare e comprende re. Il tema riguarda la scoperta di sé e il dare senso. Si tratta di dare significato alle proprie esperienze, emozioni e pensieri per creare un senso di identità9 È evidente come tale materiale sia particolarmente coerente con gli aspetti di competenza trasversale che la scuola del XXI secolo non può fare a meno di promuovere.

Davide Antognazza, pedagogista, esperto di educazione socio-emotiva e applicazione degli studi su intelligenza emotiva nella formazione degli adulti. Formatosi in psicolo gia e scienze dell’educazione alle università statunitensi di Yale e Harvard, è docente ricercatore senior presso la SUPSI di Locarno. Con la meridiana ha pubblicato Crescere emotivamente competenti (2017), Dentro l’aula (2020) ed Evermind (2021).

Silvia Rossetti è docente di lettere in una scuola secondaria di secondo grado della capitale e giornalista pubblicista. Si occupa prevalentemente di temi relativi all’adolescenza in una rubrica pubblicata da diversi settimanali online. È formatrice sui temi educativi e dell’adolescenza e cura corsi di scrittura creativa in ambito scolastico.

ISBN 978-88-6153-907-5

In copertina disegno di Fabio Magnasciutti

Nel passaggio dalla scuola del primo a quella del secondo ciclo l’impostazione pedagogica mostra evidenti criticità. La scuola “media”, a cavalcioni tra la scuola dei “piccoli” e quella dei “grandi”, è stata troppo a lungo ritenuta l’anello debole del sistema d’istruzione nazionale, ma oggi più che mai questo segmento dell’istruzione e della formazione è chiamato a rivestire un ruolo determinante, interessando quel passaggio delicatissimo dello sviluppo evolutivo di ragazzi e ragazze. Negli ultimi anni l’adolescenza si presenta con forte anticipo rispetto al passato: in questo periodo cruciale della propria vita, chi sta crescendo ha bisogno di essere fortificato e accompagnato. In questo senso, la scuola “media” necessita di risorse umane e professionali sempre più qualificate per il suo ruolo nevralgico sia come insegnanti che come educatori, ma soprattutto come modelli di adulti.

In media stat virtus propone idee, spunti ed attività per l’educazione socioemotiva e lo sviluppo delle competenze trasversali nella scuola secondaria di primo e secondo grado, due sfere intimamente connesse e ancora non adeguatamente esplorate in questo tratto così importante del percorso di Unistruzione.libroda leggere e usare perché ricco di attività e corredato dalle carte ispirate al metodo Clover, che parte da un’idea di sviluppo positivo dei ragazzi e degli educatori, basato su quattro aspetti fondamentali: coinvolgimento, appartenenza, assertività e riflessione.

Promuove corsi di formazione dedicati all’educazione alla lettura e all’approccio labora toriale. Ha collaborato alla stesura del volume Evermind (la meridiana, 2021).

Anna Bosia, laureata in lettere moderne all’Università di Losanna, è docente di lette re in una scuola secondaria di primo grado e docente presso la SUPSI per la didattica dell’italiano, nonché responsabile della formazione dei docenti di pratica professionale.

Euro 18,50 (I.i.)

Euro 18,50 (I.i.) In copertina disegno di Fabio Magnasciutti

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