Agosto/Settembre 2015
“Il bilancio della lotta al crimine organizzato è estremamente positivo ed ha consentito di cogliere grandi successi. Nel solo primo semestre di quest’anno è aumentato esponenzialmente il numero di operazioni e arresti nella criminalità organizzata”. Il capo della polizia Alessandro Pansa non ha dubbi “sul piano militare le associazioni criminali si sono ridimensionate”. La battaglia alla criminalità è combattuta silenziosamente da persone che lavorano nell’ombra, coperte dal silenzio stampa e dal segreto delle indagini. La testimonianza del Prefetto Nicola Cavaliere, vicecapo dei Servizi Segreti, rilasciata al termine del suo mandato nel luglio 2015, dopo una lunga carriera che ha permesso di smantellare le più ferree strutture mafiose degli ultimi 30 anni in Italia. Vicecapo della Polizia e direttore centrale del Polizia Criminale, vicedirettore generale della Pubblica Sicurezza nel nostro paese; Cavaliere non può rilasciare interviste per il protocollo di sicurezza a cui è sottoposto ma ha accettato di collaborare alla scrittura di questo articolo per adesione al principio Mezzopieno di cui condivide l’impegno. La sua visione della criminalità è positiva. La mafia non è invincibile. E lui lo ha dimostrato.
Le indagini sono molto complesse ma sono condotte da uomini estremamente preparati, tra i migliori nel contesto internazionale, con strumenti e professionalità riconosciute in tutto il mondo. Le operazioni condotte dal suo team sono riuscite a sconfiggere a suo tempo le “nuove Brigate Rosse”, la formazione terroristica Prima Linea, ottenere lo storico arresto del maxi latitante Totuccio Contorno, di Pippo Calò e di altri 28 affiliati al potentissimo Clan dei Corleonesi. E poi la grande vittoria che ha segnato la fine di un’era, la cattura del boss dei boss Bernardo Provenzano, latitante da 40 anni e capo assoluto di Cosa Nostra. A lui si devono la liberazione di molti sequestrati e la soluzione di diversi casi impossibili nel periodo a capo della Omicidi della Squadra Mobile di Roma. Il dottor Cavaliere è stato Questore di Imperia, Perugia, Torino e Roma, ed è un uomo schivo che ha sempre evitato la notorietà e rifiutato di essere mitizzato, non ha venduto la sua immagine ai media; non è mai stato coinvolto in vicende giudiziarie e non si è arricchito alle spalle dei suoi successi. Su internet e sui giornali non si trovano che una manciata di articoli su di lui. Alla domanda “Perché non ti candidi in politica?” risponde “Sono sempre stato un uomo di azione, legato esclusivamente alle Istituzioni dello Stato che ho sempre servito con grande passione e dedizione per 35 anni”. Al congedo dalla sua luminosa carriera, Cavaliere ha voluto crearsi una dimora sul mare nel nord della Sardegna, lontano dalla mondanità , dove con pochi amici fidati ama andare a pesca e curare i fiori del suo giardino. mezzopieno 1 agosto - settembre 2015
Il barbiere dei senza tetto
Nasir Sobhani è un giovane australiano che ha trasformato un’esperienza che lo ha portato vicino alla morte in un trampolino per ripartire e dare una senso alla sua vita. pagina 2
I bar dove si comunica con ciechi e sordi
Nascono locali a misura di clienti non udenti e non vedenti, con i quali condividere e sperimentare linguaggi diversi e nuovi modi di comunicare. pagina 8
Rivalta: i cittadini salvano il paesaggio
Il Comune di Rivalta, in provincia di Torino, ha lanciato un bando pubblico per proporre ai cittadini di rinunciare al diritto di edificare sui propri terreni. pagina 15