Corriere della Sera, 1 febbraio 2013
Il Mondo, 8 febbraio 2013
Il Mondo, 8 febbraio 2013
Il Mondo, 8 febbraio 2013
Sole 24 Ore, 21 febbraio 2013
Sole 24 Ore, 21 febbraio 2013
Sole 24 Ore, 21 febbraio 2013
Artisti si nasce o si diventa? Intervista a Teofil Milenkovich, 13 anni, professione: violinista Salone del Palazzo Ferdinandeo. Non c’è più un posto libero e il pubblico è già in piedi a bordo campo, tutti venuti ad ammirare, ascoltare, fotografare il virtuoso del violino, il tredicenne bambino prodigio Teofil Milenkovich. E invece, sorpresa! Di prodigioso c’è tutta la famiglia: papà Zoran, mamma Maria Carla e i fratelli: Timossena (anni 10), Atanassie (anni 9) e i gemelli Ratko Vladislav con Petar Ilic (anni 2). Ognuno con il proprio strumento ad arco. Ognuno con la gravità seriosa e compunta del musicista professionista tranne che, per lampanti motivi anagrafici, i due elementi più giovani del gruppo che si sono prodotti in passeggiatine, cadute, squittii e grattate sui loro violini frazionati da 1/32. (Assente giustificato Stefan, trentatreenne, ormai lanciato negli USA come assistente di Itzakh Perlman). Accompagnatori al pianoforte, due giovani concertisti di valore: Paolo Zentilin e Luca Delle Donne. Opportuna la presentazione del padrone di casa, il professore Vladimir Nanut, fondatore e Direttore Scientifico di MIB School of Management, che ha sottolineato l’importanza della musica e della cultura umanistica nella formazione del manager moderno. E il saluto del presidente dell’Associazione Mozart Italia, Dario Marin, che ha scherzato sul fatto - prodigioso anche questo in tempi di crisi - di produrre spettacoli di livello con ingresso gratuito. Tutto compreso nello spirito dell’Associazione Mozart di Trieste che ha come obiettivo di proporre musica di qualità e interpreti virtuosi, meglio se giovani promesse, in una cornice non ingessata e solenne ma informale e cordiale. Bersaglio centrato! Infatti, durante il concerto, a volte sembra di essere intrusi nel salotto di casa Milenkovich durante una prova o un concertino familiare. A volte, invece, si assiste ad agilità di ottima levatura (come le variazioni di Paganini sul Tema “Dal tuo stellato soglio”) di Teofil, la cui mano sinistra è eccellente. Per di più si è fatto notare Atanassie con il suo violoncello dalla cavata già incisiva e corposa. Certamente sarà il prossimo Milenkovich a incantare gli uditori. In sostanza, oltre al piacere di ascoltare musica bellissima e suonata con predisposizione geniale, di fronte a un insieme così festoso e al medesimo tempo portentoso, viene sempre da domandarsi quale sia il segreto del talento, come possa coesistere con la quotidianità. Insomma: di cosa sia fatto un bambino prodigio. Per toglierci la curiosità, l’abbiamo chiesto direttamente a Teofil che, con molta simpatia e umorismo, ha risposto alle nostre domande. Ciao Teofil. Fino a oggi, suonare il violino è stato più una fatica o un gioco? Per me, suonare il violino non è né gioco né fatica. È semplicemente una scelta di vita e anche una professione, sì! Naturalmente, si deve sempre inseguire il progresso e il tempo a disposizione per studiare al meglio. Ma a un certo punto uno ci fa l’abitudine… Quindi esercitarti ti porta via tanto tempo ogni giorno? E tante energie? Per me studiare violino occupa del tempo nella mia giornata, come tutte le cose che faccio. Ma non mi lamento. Riesco a fare un po’ di tutto: a seguire la scuola, a giocare con i miei fratelli ma, di sicuro, studiare il violino non mi porta via tante energie quanto a concentrazione e dedizione. Non ne risento l’effetto durante la giornata.
fvgnotizie.it, 21 febbraio 2013
Com’è la giornata tipica di Teofil da quando si sveglia fino a quando va a dormire? La mia giornata tipica, si fa per dire, si basa su tre cose: studio, gioco e compiti. Alle 8.00 mi alzo, faccio colazione e inizio a studiare violino, circa una o due ore. Dopodiché o mi dedico a teoria musicale e agli esercizi o mi metto a giocare con uno tra i miei svaghi preferiti: i videogiochi. Naturalmente sperando che mia mamma non mi becchi. Alle 11.30 inizio a preparare le cose per la scuola: compiti, quaderni ecc. e dopo, alle 13.00, vado a Trento, a sei minuti da casa mia, dove sono a scuola fino alle 17.00. Alle 17.06 torno a casa e allora ho due opzioni: o gioco con mio fratello Atanassie o vado con gli amici a fare una patita di calcio. Il resto è prevedibile: alle 18.00 iniziamo una prova di famiglia, suoniamo il programma di qualche concerto che si deve preparare, oppure si provano nuovi brani ecc… Alle 20.00 mi preparo per la cena e, dopo aver mangiato, leggo qualcosa o gioco ancora un po’ con miei fratelli. Alle 21.00 vado a dormire e a pensare a tutto quello che ho fatto durante la giornata e poi… Riposo in pace! C’è qualcosa cui hai dovuto o devi rinunciare per la tua carriera di musicista? Oppure qualche sacrificio che hai dovuto affrontare? Una cosa che ho dedotto io è che, se diventerò un bravo musicista, non dovrò mai comprarmi una casa. Perché, teoricamente parlando, un bravo musicista dovrebbe sempre essere da qualche altra parte eccetto che a casa sua. Quindi un sacrificio che più che altro dovrò affrontare sarà quello di non avere una casa. Ma parlando di sacrifici, in questo momento non ne ho avuti (e preferirei non averne). Qual è il tuo rapporto con la scuola, con gli insegnanti e con i compagni? Con la scuola ho un rapporto abbastanza positivo, sia con gli insegnanti che con i compagni a cui sono affezionato, spesso in alcuni casi e… a una in particolare… Cosa dicono i tuoi amici e i compagni di scuola della tua attività? I miei compagni di scuola e amici stanno sempre zitti su questo tema. A parte quando gli dico che per una settimana non ci sarò. Allora si preoccupano di sapere quando torno. Qual’è stata la tua soddisfazione più grande? Non saprei. Forse quel giorno quando mi sono accorto di aver fatto qualcosa che rende felice la gente... Era dopo il mio primo recital. Avevo cinque anni. Quale musicista ti piace più di tutti e quale suoni più volentieri di tutti? Sapresti spiegare perché? Il mio musicista preferito è violinista David Oistrakh, l’artista più completo, mentre come compositori mi piacciono molto Paganini e Bach. Paganini è come il tetto della casa di un violinista, e Bach come le fondamenta. Tutti gli altri sono in mezzo tra loro due. Quando non studi, cosa ti piace fare di più? Leggi, guardi qualche film, fai qualche gioco… Qualche volta faccio i compiti, gioco con i miei fratelli, oppure faccio una partita a calcio. Il mio genere di lettura preferito si concentra su quello fantasy, e anche sul giallo. In particolare mi ha colpito “Il Piccolo principe” un libro fantastico e originale... Il film che mi è piaciuto di più è forse Avatar, il passatempo che mi piace di più è una bella partita di calcio con gli amici o una partita di videogiochi con i miei fratelli. I programmi tv non li seguo. Io non gradisco tanto la tv. Guardo con mio fratello qualche episodio di Top Gear (show della BBC che tratta i veicoli in modo umoristico, ndr) e nient’altro. Oppure qualche film o soap interessante (che spesso guardo con mia mamma).
fvgnotizie.it, 21 febbraio 2013
Al MIB di Trieste degustazione al buio Un locale completamente oscurato, vini da degustare ed una guida esperta, questi i tre ingredienti per una degustazione al buio. Si è svolta martedì 19 febbraio alle ore 18.30, presso la sede del MIB, la degustazione di vini nell’oscurità, realizzata con il supporto di Foss Marai e di MIB School of Management. L’iniziativa è stata organizzata dal MIB MARATHON TEAM, gruppo podistico nato da un gruppo di studenti dell’Executive Master in Business Administration del MIB. Il MIB MARATHON TEAM è nato nel 2012, con l’obbiettivo di riunire ex corsisti ed amici di MIB School of Management con la passione del running. I soci e gli amici di MIB MARATHON TEAM, al momento presenti in diverse città italiane e anche all’estero, accompagnano persone non vedenti nella pratica del running. Pochi hanno corso una maratona, ma tutti sono animati dalla voglia di praticare sport per mantenersi informa e superare i propri limiti, avere occasione di incontrarsi con altre persone ed aiutare persone con disabilità visive che condividono questo approccio alla corsa. Proprio dalle corse con gli amici non vedenti è nata l’idea di proporre questa esperienza di degustazione nel buio. La degustazione dei vini è stata guidata da Marinela Ardelean, Sommelier AIS ed Export Manager Europa di Foss Marai che ha raccontato la storia e il segreto dell’azienda: “mettere l’acino dell’uva in bottiglia con tutti i suoi profumi e sapori, senza nulla togliere, senza nulla aggiungere.” Nel territorio di Conegliano Valdobbiadene, di prossima elezione a patrimonio mondiale dell’Unesco, date le particolarità morfologiche e del microclima, nasce FOSS MARAI. Considerato un perfetto ambasciatore degli spumanti, nel mercato italiano ed internazionale, Foss Marai rispecchia la produttività artigianale, di un artigianato moderno, in cui la tecnologia non è mai sovrana, ma partecipa alla produzione qualitativa, nel rispetto dell’esperienza acquisita in decenni di storia. Diego Vendramini, Program Manager dell’Executive MBA di MIB: “Un manager deve essere pronto a tutto, un ambiente sconosciuto, molte persone a stretto contatto nella totale oscurità è un esperienza che può dare le vertigini, poiché consiste in un momento di socialità che avviene senza i riferimenti visivi “. Giancarlo Giuliani di MIB MARATHON TEAM, organizzatore della serata: “Dopo lo spaesamento iniziale,la scoperta che nei momenti in cui mancano i punti di riferimento è ciò che prima consideravamo diverso che emerge per le sue doti eccezionali. Metafora di vita e della crisi attuale la degustazione al buio ha entusiasmato i manager - e i runnners - del domani”. Foss Marai, azienda con sede in Guia di Valdobbiadene, al centro del famoso territorio del Prosecco DOCG. A quasi cento anni dalla fondazione, la famiglia di Carlo Biasiotto continua ad investire con convinzione sulla strada della qualità e dell’eleganza, che si esprime anche nel ricercato design delle bottiglie. L’obiettivo della cantina è quello di mantenere uno stretto legame con la modernità, senza tuttavia piegarsi alle mode, sfruttando la tradizione come la base irrinunciabile per poter progredire verso il futuro. Così Foss Marai viene oggi considerata una delle realtà più apprezzate e stimate nell’ambito vinicolo italiano, con proposte multiprodotto, in primis L’INIMITABILE Prosecco DOCG Foss Marai, ed il famoso Cartizze. www.fossmarai.com MIB School of Management : Business School internazionale che offre corsi di alta formazione nelle più rilevanti tematiche di management. Nasce nel 1988 a Trieste come Consorzio senza fini di lucro, su iniziativa di importanti imprese (Generali, Allianz, illycaffè, Fincantieri, KPMG fra altre) e del mondo universitario. Master e MBA in inglese, corsi post-laurea ed executive, programmi full-time e part-time che toccano tutte le aree della gestione aziendale. Tra questi uno specifico Executive Master in Wine Business.
Vinoway.com, 20 febbraio 2013
16
Economia
di Piercarlo Fiumanò ◗ TRIESTE
Con 300 milioni di investimenti in tre anni le Generali hanno aperto in questi mesi il cantiere Italia. I marchi da dieci si riducono a tre e nasce Assicurazioni Generali Italia, cui faranno capo tutte le attività assicurative e bancarie del gruppo nel nostro Paese. «Un cambiamento storico per il nostro gruppo», ha detto ieri a Trieste il country manager per l’Italia, Raffaele Agrusti, alla cerimonia di premiazione dei laureati del Mib, la scuola di management triestina. Agrusti ha precisato che non ci sarà alcun ridimensionamento della presenza delle Generali a Trieste dove esiste storicamente la direzione generale della holding e i poli di due società leader come Genertel e Banca Generali. La sede legale di Generali Assicurazioni Italia, cui faranno capo tutte le attività assicurative e bancarie italiane del gruppo, sarà invece Venezia. Una corazzata industriale fra le prime del Paese considerato che la nascente sub-holding, 20 miliardi di fatturato, avrà 17 mila dipendenti che fra reti agenziali e venditori esterni coinvolgerà il lavoro di 40 mila persone. La scelta della sede veneziana si considera naturale considerato che a Mogliano Veneto esiste già il cenRaffaele tro direzionaAgrusti le per l’Italia. Il piano presentato nel dicembre scorso dal Ceo Mario Greco prevede il rafforzamento del brand Generali insieme ad Alleanza e Genertel. Stanno andando in soffitta marchi storici come Ina, Assitalia, Toro, Genertel Life, Augusta, Lloyd Italico, Fata. Alla fine resteranno solo tre sole compagnie, cui faranno riferimento, nel 2015, altrettanti brand, aree di business e canali distributivi: una è Assicurazioni Generali, che avrà sotto di sè da una parte le reti e le altre attività nel vita e nel danni col brand Generali e, dall’altra, le due compagnie storiche, Alleanza, dedicata alle famiglie coi prodotti vita, e Genertel, compagnia vita e danni (via telefono, web e bancassicurazione): «Siamo in linea con la tabella di marcia-spiega Agrusti. Stiamo realizzando un piano di crescita attraverso importanti investimenti per far diventare Generali il marchio leader in Italia. Molte nostre società, negli ultimi dieci anni, hanno già unifi-
Il Piccolo, 24 febbraio 2013