Con Technology Transfer il Nordest è a caccia d'idee Un ultimo miglio da percorrere, una chiamata rivolta ai ricercatori e un ponte lanciato tra il mondo dell’università e quello dell’azienda. Sono gli ingredienti di «Nordest Technology Transfer», il progetto promosso dalle due business school del Triveneto, Mib di Trieste e Cuoa di Altavilla Vicentina, in collaborazione con Start Cube, Veneto Nanotech e Nordesteuropa, presentato stamane a Padova nella sede dell’incubatore patavino. L’obiettivo che si prefigge è quello di colmare quel gap, l'ultimo miglio appunto, che finora ha reso invalicabile il muro che divide il mondo accademico da quello dell’impresa. Ora, invece, si vuole non solo superarlo, ma addirittura fungere da apripista in Italia per creare un luogo dove mettere a disposizione le innovazioni necessarie alle Pmi per stare sul mercato. Sembra l’uovo di Colombo, ma forse è stata necessaria questa crisi senza fine per aguzzare l’ingegno e mettere fianco a fianco le necessità di entrambi. Perché alla fine si tratta di aiutarsi a vicenda: «i tagli alla ricerca che il Governo sta approntando rendono imprescindibile per le università dialogare con i privati che possono finanziare progetti ad hoc. Dall’altra, l’innovazione si sta rivelando come l’unica chiave per lo sviluppo che le aziende possono utilizzare» ha dichiarato Filiberto Zovico, direttore di «Trieste Next», il salone europeo dell’innovazione e della ricerca scientifica in cui rientra la manifestazione. E se alcune (poche) imprese possono vantarsi di avere un centro ricerca al proprio interno, moltissime piccole e piccolissime aziende che costellano il tessuto economico nordestino non sono in grado di accedere ad alcun 'upgrade'. In loro soccorso viene «Nordest Technology Transfer» che si compone di tre parti: la prima chiama a raccolta i ricercatori delle Tre Venezie che abbiano «in tasca innovazioni utili – ha spiegato Paolo Gubitta, direttore scientifico del progetto -, nulla da premio Nobel, ma soluzioni ‘ready to use’ per i nostri manager»; la seconda si rivolge agli imprenditori che vogliono diventare partner di un progetto di ricerca valutato sui propri bisogni aziendali, «quelle microinnovazioni – come le ha chiamate Filippo Girardi, presidente di Midac (127 milioni di fatturato, 400 dipendenti e collaborazioni in corso con l’Università dell’Ohio e di Padova) – che creano reddito e posti di lavoro», e il terzo mette a confronto gli uni e gli altri, in un incontro pubblico che si terrà al Teatro Verdi di Trieste il prossimo 29 settembre. A presiederlo sarà il ministro allo Sviluppo Corrado Passera che dialogherà con 300 capitani d’impresa riconosciuti a livello nazionale e internazionale ai quali verranno presentati i progetti più significativi. «Non dobbiamo dimenticare – ha concluso Thomas Parisini, delegato del rettore dell’Università di Trieste per il dialogo con le imprese – che la nostra ricchezza è il capitale umano e quando mandiamo uno dei nostri studenti all’estero, ci chiamano subito per chiedercene altri dieci».
ilnordest.eu, 11 luglio 2012
L’Arena - La Tribuna di Treviso - La Nuova Venezia Corriere delle Alpi - Il Mattino di Padova, 12 luglio 2012
Il Piccolo, 12 luglio 2012
Corriere del Veneto, 12 luglio 2012
Corriere di Verona, 12 luglio 2012
Il Gazzettino, 12 luglio 2012
Il Giornale di Vicenza, 12 luglio 2012