il Rapporto
L’analisi
L’ultimo miglio della filiera dell’innovazione
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Grazie a Nordest Technology Transfer il meglio dell’intelligenza scientifica incontrerà il meglio dell’intelligenza imprenditoriale, in modo user friendly e universale di Paolo Gubitta* e Andrea Tracogna*
a troppa distanza tra il mondo della ricerca scientifica e quello delle imprese continua a essere un tratto caratteristico del nostro sistema economico se, come dice la ricerca Fondazione Nord Est-Unicredit (2011), solo il 17,8% delle aziende italiane che investe in innovazione collabora con università e centri di ricerca (16,2% a Nordest). La debolezza di tale legame ha almeno due impatti negativi immediati: limita la propensione innovativa delle imprese piccole e medie (ovvero, della quasi totalità del tessuto produttivo), rendendole meno competitive e pregiudicandone a volte la sopravvivenza; frena l’upgrade dei prodotti manifatturieri verso segmenti a maggiore contenuto di innovazione e tecnologia, che anche gli ultimi studi della Banca d’Italia suggeriscono essere porti (quasi) sicuri per smarcarsi dal confronto (perdente) con le imprese provenienti da economie low cost. Visti da Nordest, questi numeri danno seriamente di che pensare. La filiera dell’innovazione in questa macro-regione è tutt’altro che sconnessa: le policy pubbliche (regionali e delle province autonome) hanno contribuito alla creazione di alcuni poli eccellenti nella ricerca e nell’innovazione; le fondazioni bancarie e altre istituzioni private investono nella selezione e nel finanziamento di buoni progetti di ricerca e nel supporto alla nas-
L
cita di nuove imprese attorno ai risultati scientifici; le Università fanno la loro parte sia favorendo l’orientamento imprenditoriale degli scienziati, sia spingendo i propri dipartimenti ad aprirsi alla collaborazione con le imprese. Qualcuno segnala che questa filiera è troppo frammentata e va razionalizzata, ma ciò non toglie che ci siano tante menti e tante mani (forse troppe) protese per portare innovazioni alle imprese. E allora, perché permane la troppa distanza? L’idea alla base di Nordest Technology Transfer è ridurre la distanza tra i due mondi intervenendo sull’ultimo miglio che ancora li separa, portando in ogni impresa il ‘doppino’ per collegarsi alla rete dell’innovazione. Il sistema che abbiamo creato è user friendly e universale. È user friendly perché richiede ai ricercatori di esplicitare in modo chiaro a cosa servono le innovazioni che hanno realizzato, quali sono i vantaggi che un’impresa può ricavare dal loro impiego e quali sono i possibili ambiti di applicazione. Ai ricercatori, non viene richiesto di svelare i segreti dei loro progetti, ma le ragioni per le quali qualcuno dovrebbe comprarne i risultati. Agli imprenditori, ai manager, ai professionisti, invece, viene proposto di indicare quali sono le esigenze di innovazione per le
quali cercano soluzioni. Un team di giovani con esperienza nel trasferimento tecnologico, poi, lavora per abbinare i partner giusti a ogni proposta e richiesta di innovazione. Nordest Technology Transfer è un sistema universale, perché potenzialmente permette a tutti di collegarsi alla rete dell’innovazione, senza richiedere alcun ‘patentino ufficiale’: imprese private ed enti pubblici, manifattura e servizi, profit e non profit; ricercatori accademici e non, innovatori (ancora per poco) nascosti, geni incompresi. Questa apertura va nella logica del crowdsourcing e ha il potenziale vantaggio di attivare intelligenze disperse nel sistema e che per varie ragioni non sono ancora riuscite a farsi notare, a emergere, ad entrare nei circuiti ‘che contano’. Nordest Technology Transfer sarà il «supermercato delle innovazioni pronte all’uso», dove il meglio dell’intelligenza scientifica incontrerà il meglio dell’intelligenza imprenditoriale. Apertura il prossimo 29 settembre. *Paolo Gubitta, professore straordinario di Organizzazione aziendale, Università di Padova, Direttore scientifico Area Imprenditorialità Fondazione CUOA *Andrea Tracogna, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese, Università di Trieste, vice direttore MIB School of Management. settembre 2012 nordesteuropa.it
NordestEuropa, settembre 2012
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