Management Infermieristico, n. 2/2001
NURSING
Un tema di grande importanza e attualità, quello dell’assistenza infermieristica basata sull’evidenza scienti fica, viene qui trattato in termini generali (storici, concettuali) e con molti esempi che aiutano a compre n derne le molteplici implicazioni. Si parla dei vantaggi che tale approccio può arre c a re alle persone assistite, ma anche di come fare praticamente per acquisire quelle evidenze che sono necessarie per una pratica pro fessionale efficace e appropriata. Un part i c o l a re da non sottovalutare è l’insistenza dell’articolo, nella sua p a rte conclusiva, sul ruolo che il Servizio infermieristico può e deve eserc i t a re per favorire una assistenza infermieristica che si fondi sulle conoscenze scientifiche piuttosto che sulla tradizione e sulle opinioni.
L’assistenza infermieristica basata sulle evidenze Antonella Santullo IL QUADRO DI RIFERIMENTO Il tema della assistenza infermieristica basata sulle evidenze (evidence-based nursing, o EBN), che dobbiamo approfondire in questa mattinata, è molto caldo. Spero di riuscire a fornirvi un primo inquadramento su questo tema complesso in modo che lo possiate approfondire in una fase successiva. La sua complessità è legata sia alla metodologia di ricerca dell’evidenza, sia alla struttura concettuale che c’è dietro al filone delle evidenze. Una delle cose che dobbiamo cercare di comprendere è se l’input delle evidenze scientifiche può costituire per la professione infermieristica un momento di rinascita o solo un ulteriore slogan per un movimento culturale alla moda. Per iniziare questa presentazione è bene concentrare l’attenzione sul contesto, in modo da comprendere perché è nato questo movimento, che ha avuto origine non in ambito infermieristico, ma in ambito medico; un’analisi del contesto contribuirà alla comprensione delle logiche che hanno condotto a questa nuova impostazione metodologica e concettuale, con i suoi vincoli e le sue opportunità. La nuova tendenza che tale impostazione esprime è legata a fenomeni che sono certamente a conoscenza della maggior parte dei presenti: - cambiamenti demografici: stiamo osservando un invecchiamento della popolazione, con i mutamenti che ne derivano; - mobilità tra le popolazioni: non abbiamo più popolazioni stabili, la mobilità dei popoli comporta cambiamenti socioculturali e anche, in certi casi, il riacutizzarsi di alcune patologie che avevano avuto un declino da un punto di vista epidemiologico; - una maggiore conoscenza dell’eziologia di molte
patologie: a questa tendenza, legata allo sviluppo tecnologico, non si può pensare neanche lontanamente di porre un limite, tenuto conto che sarà uno sviluppo che crescerà a un ritmo esponenziale. Nel futuro ne deriveranno sicuramente aspettative diverse, perché una capacità tecnica crescente, ad esempio di diagnosi precoce, indurrà la popolazione a richiedere certi servizi, ad avere elevate aspettative per la risoluzione dei suoi problemi. Come cittadina del futuro, non mi aspetto soltanto di conoscere in anticipo di che cosa mi ammalo, ma anche di avere una risposta. Non mi serve sapere
A. Santullo: DDSI, Direttore Direzione Assistenziale, AUSL Rimini Relazione presentata durante un convegno promosso dal Collegio Ipasvi di Macerata, settembre 2000
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