laboratorio di scrittura La descrizione

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DESCRIZIONE DI UN LUOG Il ricordo più bello che ho della mia infanzia è la casa dei miei nonni, in quella casa ci passavo gran parte del mio tempo perché mia mamma andava a lavorare e mi lasciava la. In estate, a partire da giugno ci andavo a villeggiare con la mia famiglia. La casa vista dall’esterno era grande ed era di un colore rosa scuro. È divisa in due piani: il primo piano in alto è di mio zio che ci va poche volte all’anno ad abitarci, il secondo è dei miei nonni, è il piano più grande. Dentro la casa c’erano molte stanze ed erano tutte belle, la mia stanza preferita era la sala da pranzo perché amavo molto mangiare. La casa aveva un grande spiazzale, c’erano molti alberi da frutto. Io da bambino andavo spesso con mio nonno a visitare la campagna perché una grande curiosità per gli insetti e i fiori, ma soprattutto amavo vedere gli alberi da frutto. Mio nonno ha tanti alberi da frutto che sono: mandarino, ulivo, vite, melo, pesco, pero, arancio ecc….. Quando c’era brutto tempo e stava quasi per piovere andavo in campagna a mangiare frutti o a raccoglierne alcuni per portarli a mia nonna. Mia nonna non mi voleva mandare mai e cosi scappavo quando lei non se ne accorgeva. I miei nonni mi compravo spesso dei giocattoli per non annoiarmi quando non potevo uscire, perché c’era brutto tempo o c’era forte vento, oppure quando avevo la febbre. La casa dei miei nonni non è molto lontana dalla mia circa un quarto d’ora di strada con la macchina. Questa casa è diventata il mio luogo preferito perché potevo giocare con la bici, con il cane e il gatto, insomma potevo fare tutto quello che volevo, è diventata anche la mia campagna preferita perché potevo stare con i miei nonni. Ancora oggi ci vado e provo un po’ di commozione se penso ai ricordi passati. Quella casa non la cambierei con nessuna al mondo. Andrea Spallino


Il luogo che voglio descrivere e che resterà sempre nel cuore, è la casa della mia nonna che oggi purtroppo non c’è più. Ahimè,ho conosciuto solo lei perche gli altri ,sia da parte di mia madre che di mio padre sono morti prima che nascessi. La casa di mia nonna si trova a Palermo,nello stesso palazzo dove vivevo io prima di trasferirmi a Castelbuono. I miei ricordi sono tanti, lei per me è stata la mia seconda madre. Quando uscivo dall’asilo lei mi veniva a prendere,ed io ero felicissimo di vederla. Durante il tragitto si fermava da MC. DONALD e mi comprava l’happy meel che a me piaceva tanto e a casa me lo divoravo tutto. Per me quel luogo era come una seconda casa perché ci stavo da pranzo fino a cena poi aspettavo mia madre ma non andavo con lei e volevo coricarmi con lei in quella bellissima casa dove mi divertivo un mondo. Di quella casa ricordi il NATALE;lo aspettavo tantissimo come la fine della scuola,era il momento in cui si riuniva la famiglia. Venivano gli zii,le cugine,i cugini e tante altre persone a me care;quella casa diventava magica come se senza di loro li dentro non c’era vita e il natale non era divertente. Ricordo quando insieme ai cugini ci mettevamo e facevamo l’albero di natale,in seguito arrivava il momento più bello,il pranzo. Andavamo a tavola e trovavamo cose buonissime e allora mangiavamo,scherzavamo,cantavamo con il TV e dopo andavamo nel salotto per parlare delle nostre avventure familiari e nel mentre io mi aprivo i regali di nascosto. Quella casa per NATALE era il ritrovo di tutti. La stanza più bella era quella di mia nonna:era spaziosa,bella,colorata e sempre profumata. Io mi nascondevo nella culla e quando mia nonna mi cercava mi trovava ed io scappavo e allora ci inseguivamo per tutta la casa. Oggi quando ci entro rivedo l’immagine di mia nonna seduta sul divano che guardava la TV e mi viene da piangere perché non posso più abbracciarla e parlargli. Sento anche le voci dei miei zii che ridono e dei miei cugini che giocano e a me piace tanto perché vorrei rivivere le stesse emozioni di una volta ma non è più possibile. Comunque quella casa resterà sempre magica un po’ meno perché quella casa mi ricorda mia nonna. Spero che da grande ci andrò ad abitare e che sarà per sempre un luogo di ritrovo per la mia famiglia. LUCA CATALANO


I ricordi più belli della mia vita li ho avuti nella mia campagna. E’ il posto dove trascorro maggior parte del mio tempo e dove provo nuove emozioni. E’ abbastanza grande, si trova in periferia del paese, contrada “Piano Monaci”, la zona si chiama portello del pero. Vado in quel posto da quand’ero piccolo, sia perché mi è sempre piaciuto stare all’aria aperta, sia perché era il posto dove abitava mio nonno. Mi divertivo a stare con lui, la cosa che preferivo fare era allattare gli agnellini e inseguire i gatti. Purtroppo mio nonno è morto nel 2005,ed è stato un triste avvenimento per noi. Comunque ho continuato sempre ad andare in campagna, anche perché c’erano i miei cagnolini a cui volevo molto bene. Quando ero più grande ho incominciato ad andarci con la bicicletta in modo da esserci spesso; arrivare fino a lì con la bici è un’impresa, dato che ci sono gruppi di cani che mi inseguono. Ora l’ambiente è diverso di quando c’era mio nonno, infatti la casa è stata ristrutturata e ora ci abita mio cugino con sua moglie. Abbiamo avuto molti cani lì: un pastore tedesco, un volpino e altri cani di piccole dimensioni; attualmente c’è un maremmano. E’ un cane particolare, sa fare bene il suo lavoro di guardia, infatti prima entravano i cinghiali attraverso il recinto per comminare guai, e ora da quando c’è lui non abbiamo avuto questi tipi problemi, dato che quando lo sciogliamo si gira tutto il territorio e controlla che tutto sia in ordine. Un suo difetto è che è aggressivo con la gente che entra, tranne con noi. In campagna ho avuto molte esperienze; ad esempio catturavo i cinghiali con le trappole che entravano di notte, ho imparato ad allevare un agnellino fino a quando è ora di macellarlo, a tagliare la legna con la motosega, tagliare frasche col decespugliatore, e in questi anni, visto che sto frequentando l’istituto agrario, ho incominciato a piantare qualche alberello.


La cosa che preferisco fare è pranzare in campagna, di solito arrostiamo la carne e friggiamo le patate all’aperto, alla fine siamo sempre sazi e soddisfatti. Pranziamo fuori in estate quando non c’è vento, l’unico problema sono i gatti che salgono nel tavolo perché vogliono mangiare qualcosa. In questo periodo stiamo raccogliendo le olive, quest’anno stanno maturando in ritardo, ma ne vale la pena aspettare dato che gli alberi sono molto carichi. Già abbiamo raccolto qualche albero e con mio zio siamo andati al frantoio a macinare. Ci sono sempre tante cose da imparare in campagna e ne ho imparate già alcune. E’ un bel posto dove ho provato tante emozioni, non vedo l’ora di tornarci dato che c’è tanto lavoro da fare. SAMUELE CONOSCENTI


Ogni anno alla fine della scuola durante le vacanze vado a fare due settimane da mio zio. Mio zio abita in un paese bellissimo di nome Campofelice di Rocella,a da quando che sono piccolo che vado la ogni volta che ci vado mi diverto un mondo mi piace troppo quel pese il perche non lo so le persone e il paesaggio che ce magnifico pero so che se ci abiterei li mi stuferei quindi meglio quelle poche settimane. Li durante gli anni mi sono fatto molti amici grazie ai mie cugini,specialmente a quelle più grande perche conosce tante persone ma non conosco solo persone di li ci sono molte persone di fuori tipo Bergamo,Milano,Venezia e di altri paesi siciliani tipo Palermo,Bagheria,Scillato poi a Campofelice ce il mare che era magnifico ora meno perche e sporco ma un 7 anni fa o prima il mare era bellissimo. La maggior parte dei mie amici lo conosciuti al campetto,passavamo ore a giocare assieme sono tutti più grandi di me di uno due anni per la maggiore ma ci sono anche alcuni della mia età anche più piccoli poi quattro anni fa mio zio che fa il pasticciere di mestiere si e aperto un attività tutta sua e io ci vado a dare sempre una mano di estate perche ce molto da lavorare e quindi ora grazie al l impegno che vuole sto più di due settimane all anno ci sto di solito tutto il mese di agosto finche non inizia la scuola anche stando al negozio ho conosciuto molte persone e la vita che si fa a campo felice di notte e si perche la si lavora di notte perche ci sono cantanti che ci vanno o fanno cabaret e mio zio oltre a fare pasticceria fa pure rosticceria e cornetti poi con mio cugino quello più grande prendevamo il motorino e andavamo a vedere il mare al alba ed era magnifico ci facevamo un rinfrescante nuotata e dormivamo un po in spiaggia il luogo dove ci incontravamo la sera con tutti gli amici si chiama piazza commercio e li si che passava il tempo veloce tra una risata e l altra non vedo l ora che arrivi veloce l estate. ROSARIO COLLESANO


I miei ricordi più belli sono legati alla mia infanzia,quando ero piccolo andavo a giocare in una via del mio paese con i miei amici. Questa strada era molto stretta,aveva molte viuzze che noi usavamo per giocare a nascondino. In questa stradina ci abitavamo tutti noi ,non era un luogo molto aperto ma io e i miei amici ci divertivamo lo stesso,ci divertivamo molto a giocare a pallone,ma anche quando non c’era il pallone ci inventavamo qualche cosa. Mi ricordo che facevamo molto chiasso e le persone che abitavano li vicino si arrabbiavano spesso arrivando anche al punto da minacciare di tagliare il pallone. A volte ci buttavano delle secchiate d’acqua ma noi ce la scampavamo sempre. Ci incontravamo il pomeriggio presto e finivamo di giocare la sera tardi;quella strada era diventata come una seconda casa. ora invece con i miei amici d’infanzia ci siamo persi di vista. Ancora oggi quando ci passo mi vengono in mente i bei ricordi di quegl’anni. Marco Bushi


Io da piccolo ho vissuto gran parte dell’anno con mia nonna e mio nonno. La loro casa mi suscita molti ricordi; Quando io stavo male e i miei genitori lavoravano, mia madre mi portava dai miei nonni che mi accudivano e mi facevano sentire come se fossi a casa mia. Grazie a questo sono molto legato a loro e quindi gli voglio molto bene. I miei nonni li vedo come dei secondi genitori. Ogni estate vengono due miei cugini dalla Liguria, assieme a mio zio e in quel periodo abitavano a casa dei miei nonni; Questo è un altro motivo del legame che ho con quella casa. Mia nonna, sin da quando io ero piccolo aveva un cane di nome Larry. Era di mio zio, che quando era giovane voleva un cane, e un suo amico glie lo ha regalato. All’inizio lo voleva tenere a casa, però i miei nonni non erano d’accordo e, non volendo lasciarlo solo in campagna, hanno preso la decisione di tenerlo a casa. Questo cane mi voleva molto bene, e io ne volevo a lui. I miei genitori mi hanno raccontato che un giorno, mi avevano portato da mia nonna e quindi ero nella culla. I miei zii sono venuti a trovarmi, e appena si sono avvicinati per salutarmi il cane si è messo ad abbaiargli ed a ringhiargli contro. Nel mentre che crescevo stavo sempre di più da mia nonna e il cane si legava sempre di più a me. Io giocavo con lui, stavo tutto il tempo con lui. Quando è diventato vecchio e aveva raggiunto l’età di 16 anni, gli sono incominciati a venire i primi tumori e le prime ischemie infatti, lo avevano portato dal veterinario, e lui ci diceva che gli rimanevano pochi mesi di vita. Poi è arrivato un giorno in cui gli è venuto un altro tumore. Lo abbiamo portato dal veterinario e lui ci ha detto che il cane stava soffrendo e quindi era meglio abbatterla. I miei nonni hanno deciso di non farlo soffrire e quindi lo hanno riportato dal veterinario, e gli hanno fatto la puntura di veleno. Questi ricordi mi legano molto ai miei nonni e a quella casa, ma sono cose che non vivrò più. Piermario Mogavero


DESCRIZIONE DI PERSONA Nella vita di ogni giorno ho molte persone cara accanto la figura più importante per me è quella di mio papà perché a lui mi uniscono molte cose . Io non potrei vivere la mia vita senza lui , anche se oramai mi ha insegnato come comportarmi e come apprezzare la vita. A volte litighiamo per sciocchezze : la moto che a volte mi sequestra perché sbaglio, a volte non mi uscire e quando esco vuole che torni presto . So pero che tutto questo lo fa per me , perché vuole che non prende delle brutte strade . Le cose che ci uniscono sono la passione per la caccia , per le moto, per la montagna e i viaggi e poi il carattere e il modo di prendere la vita. Fisicamente ha una corporatura e altezza medie , capelli e occhi castani e porta gli occhiali da vista. A parte la forma fisica vorrei parlare del suo comportamento , egli è una persona molto socievole e buona con la gente , infatti è amato e sempre cercato per dare consigli Ma e molto amato dalla famiglia (moglie, figli) perché ci tratta molto bene e fa molto sacrifici e non ci fa mancare niente apartire dalla minima sciocchezza all’Amore, che è la cosa più importante che ha per la sua famiglia e credo che come mi vuole bene lui non mi vorra bene nessuno. Giacomo Corradino


Sono un’adolescente come tanti e,come ogni adolescente,sto passando il classico periodo di crisi,quel periodo in cui ho i miei sbalzi d’umore,non so cosa mia stia accadendo e mi sento in continuo cambiamento. Io penso che ognuno di noi abbia una persona come punto di riferimento,credo che,nella maggior parte dei casi,per le ragazze sia la mamma. Per me invece è diverso,faccio parte di quella piccola percentuale di ragazze che ha come punto di riferimento il papà. Mio padre mi è sempre stato accanto,ha cercato di capire ogni mio gesto e non si è mai tirato indietro davanti ad un problema. È la mia colonna,l’albero maestro della mia nave. Ha sempre fatto del suo meglio per rendermi felice e vedermi sorridere anche se non ne avevo voglia;ha sempre soddisfatto ogni mio capriccio e continua a farlo ancora adesso. Avrebbe desiderato un maschio ma ha cercato di insegnarmi tanto e devo ringraziarlo per questo. Senza mio padre non so come fari a vivere,ci sono e ci saranno sempre battibecchi e litigi ma si sa, si finisce col fare pace subito. Mio padre cerca sempre di trasmettermi le sue passioni,ad esempio la passione per i cavalli:fin da piccola ho imparato a conoscerli e ad amarli. Sono cresciuta portando loro una carota o una zolletta di zucchero,imparando a lavarli e a stringerli. Poi,quattro anni fa,mio padre ha deciso di iscrivermi in una scuola di equitazione e adesso sono ben tre anni che pratico questo sport magnifico. Quest’ultimo anno ho deciso di non proseguire più le lezioni per dedicarmi alle lunghe passeggiate a cavallo con mio padre. Ci unisce un legame indissolubile e per me rappresenta il mio punto fermo,la mia ancora di salvezza. So che ci sarà sempre per me,so di potergli raccontare tutto e so per certo che non mi volterà mai le spalle. Mio padre mi ha insegnato il valore della vita,mi ha sempre detto di circondarmi di persone che sappiano apprezzarmi e accettarmi;mi ha detti di amare fino in fondo,di lasciar parlare gli altri,ma dire sempre ciò che penso. È riuscito,e riesce tutt’ora,a strapparmi un sorriso per il semplice fatto che lui è mio padre,il mio migliore amico,il mio primo amore e non smetterò mai di dirlo. Grazie papà,ti voglio bene! MARIACHIARA MINUTELLA


La persona più importante della mia vita è la mia mamma. Già da quando ero nella sua pancia mi ha dato la vita. Lei è sempre stata presente in qualsiasi momento,bello o brutto! È una persona formidabile,piena di gioia e felicità,non l’ho mai vista con il broncio, per me è un esempio da seguire fino a quando potrò,e fino a quando posso voglio imparare tutto da lei,specialmente in cucina,per me è quasi perfetta! Da lei fino ad oggi ho imparato a sapermi comportare,a saper parlare in un certo modo,a saper distinguere il bene dal male,a sapere quale è la cosa giusta e quella sbagliata e moltissime altre cose. Negli ultimi 3 anni lei è stata come la mia migliore amica,la prima cosa che facevo e che faccio tutt’ora appena arrivo a casa è confidarmi,sfogarmi con lei perché non riesco a nasconderle quello che ho fatto;se sto bene,se sto male,se ho litigato con qualcuno,se è successo qualcosa… ,lei sa tutto e saprà sempre tutto di me,perché senza i suoi consigli mi sentirei persa. Lei è la mia roccia madre,perché nei momenti più brutti di un adolescente è sempre riuscita a tirarmi sù il morale,le ha sempre inventate tutte,anche le cose più strane. Fino a quando avevo quasi 11 anni non potevo separarmi da lei,infatti ci dicevano che avevamo il cordone ombelicale attaccato! Le sue coccole sono sempre state le più belle,i suoi abbracci sono sempre stati i più caldi,lei è semplicemente tutto. Con la mia mamma condivido tutto,da quando mi sveglio a quando vado a letto. Sarà sempre la mamma migliore del mondo! ELISA GIAMBELLUCA


La persona con cui ho instaurato un rapporto molto bello è mia madre, dalla quale ho la consapevolezza di avere imparato fino ad oggi molto. Non tutti gli adolescenti la pensano come me. Molti infatti vedono la propria madre come una nemica, forse perché la troppa preoccupazione le rende assillanti. Io, rispetto ad altri, mi ritengo fortunata ad avere una madre che prova a mettersi nei miei panni, che è pronta a darmi consigli e pronta a starmi vicina nei momenti difficili. La vedo più come un’amica del cuore. Parliamo molto, del più e del meno, relazioni sentimentali,scuola , amici. I pomeriggi li passiamo ridendo, scherzando, cantando e prendendoci in giro. È quella donna che mi ha promesso di esserci in questa fascia d’età un po’ critica, piena di alti, bassi e insicurezze. È una donna una madre che fin da piccola non mi ha fatto mancare mai nulla, una madre che nonostante tutto mi ha cresciuta in maniera educata con la forza e la pazienza, una madre alla quale un domani dirò GRAZIE. Mi ha sempre insegnato che nella vita esistono persone ingiuste e crudeli ma non dobbiamo mai abbatterci al primo ostacolo. Mi ha insegnato ad affrontare tutto a testa alta senza alcun timore, mi ha insegnato a sorridere qualunque cosa accada, ma soprattutto mi ha insegnato il valore della vita, l’importanza dell’amore e dell’amicizia.so che è la persona che non mi volterà mai le spalle, che mi ama e che resterà con me fino alla fine, perché è “mia madre” ed è la cosa più bella che mi potesse capitare. ALESSANDRA GIOVANNA DI BLASI


La persona che voglio descrivere ,che per me rappresenta la figura di un adulto di riferimento è mia nonna . Si lei per me non è solo una nonna , ma una amica , sorella e mamma. È molto simpatica, chiacchierona, non è una di quelle donne antiche ma molto moderna. Abitiamo nella stessa casa,quindi mi conosce molto bene, infatti quando non ho voglia di sorridere ,ne di fare qualcos’altro, lei mi tira su di morale ,con una barzelletta (è molto brava a dirle), oppure mi fa sfogare quando c’è qualcosa che non va , mi guarda e mi dice “che cosa hai” , mi capisce subito al volo. Il suo carattere è molto vivace ed è testarda come me . La cosa che mi piace di lei è che e sempre se stessa, non è timida, la stimo molto . Pero, quando faccio la monella , mi rimprovera ogni tanto litighiamo , ma dopo un po facciamo pace , non possiamo stare senza parlare. Ci piacciono i stessi film, infatti li vediamo insieme ci divertiamo moltissimo , lei mi ha insegnato a cucinare e quando non abbiamo niente da fare facciamo le torte , oppure la cioccolata . A tutte e due piacciono le cose zuccherate e la pizza , e anche leggere libri . Quando non capisco qualcosa mentre faccio i compiti , lei mi aiuta ,oppure io le ripeto le lezioni e lei fa finta di essere la professoressa . Quando puo andiamo a fare il giro in macchina ,insieme ai miei cugini . Beh che dire ho una nonna speciale , molto pazza e divertente ,sono contenta di averla. DEBORA DI PASQUALE


Il mio adulto di riferimento è stato mio papà, un genitore fantastico, la cui presenza, in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento rendeva tutto più semplice e bello. Era un uomo robusto, maestoso, aveva i capelli e gli occhi castani (anche sé era un po calvo), aveva un altezza circa su 1,75m, il suo carattere era molto vivace e scherzoso. Da lui ho imparato molto, soprattutto mi ha insegnato a vivere e ad apprezzare quello che ci dà la vita, ho imparato questo perché nonostante lui soffrisse di leucemia, non si arrendeva mai, affrontando tutti gli ostacoli che si presentavano e anche con una situazione economica precaria, con tutto quello che aveva dentro portava avanti una famiglia, con il sorriso e l’amore che aveva per noi. Mi ha insegnato anche ad amare la campagna per la sua bellezza, ma soprattutto per quello che ci dà, apprezzare la terra per i suoi frutti e per il nutrimento che ci offre. Una passione che condividevamo era la passione per le moto da fuori strada e mi ricordo che all’età di 8 anni mi comprò la prima moto e ogni domenica e mercoledì pomeriggio mi portava ha fare delle escursioni nelle zone di campagna. Questa passione prima di condividerla con me, la condivideva con mio fratello, che a sua volta l’ha trasmesse ai miei cugini. Anche mio cognato l’aveva e ora l’abbiamo trasmesso ai nostri due nipotini, che essendo piccoli cominciano ha provare interesse. Adesso, ……………… era bellissimo tornare a casa e andarlo a “stuzzicarlo” e l’atmosfera della casa era fantastica e noi, da quando non c’è più, c’è un ancoscia che nessuno potrà mai capire. Concludo con i suoi eventi eccezionali, che con il carattere che aveva , amava le feste, soprattutto quelle tra parenti. Infatti la nostra famiglia lo considerava il cabarettista, perché metteva allegria e provocava risate in tutti, non c’era modo di non ridere ed è per questo che lo ricordano tutti. Ultimamente non aveva più la forza, mi riferisco all’ultimo mese: c’è stato il matrimonio di un mio cugino ed è rimasto seduto per tutta la festa. Professoressa, questa in poche parole è stata la storia di mio papà, quell’uomo da cui ho imparato tanto ed è stato un esempio da seguire per me. SERAFINO GIORDANO


Qualunque ragazzo al mondo ha almeno un punto di riferimento a cui ispirarsi,per personalità,op per qualunque situazione brutta o bella che si riscontri nella propria vita. Il mio punto di riferimento sono io stesso,potrebbe essere molto vanitoso per chi ascolta,ma non è cosi però. Io mi sento abbastanza speciale in confronto agli altri ragazzi. Oramai la nostra sociètà è prevalsa dal male,dalla strafottenza,dal’ipocrisia e soprattutto dalle cose materiali e lasciando da parte i vari valori della vita come: i sentimenti,l’amore,la vera amicizia e soprattutto l’onestà e l’altruismo. Fin da bambino però hoi sempre preso insegnamenti dai miei cari genitori,che mi hanno sempre insegnato a essere forte, e a dare valore alla propria vita,compiendo sempre del bene. Nonostante questo la vita stessa ci porti disgrazie e molte delusioni per cui non valga più la pena di compiere del bene. Fin da ragazzino i miei mi hanno sempre inculcato che gli oggetti materiali e i soldi non contano,ma quello che veramente contano sono i sentimenti,sono stato insegnato che la il vero valore della vita, le amicizie e l’amore. Grazie a loro mi ritengo un ragazzo onesto e un ottimo amico. Col tempo mi hanno anche insegnato ad essere abbastanza comprensivo. Una particolarità che mi affascina molto di mia madre è il suo essere semplice e forte,che non si abbatte Alle situazioni ingiuste ma si ribella.Grazie a loro ho imparato ad essere sempre buoni e onesti.l VINCENZO MAZZOLA


DESCRIZIONE DI OGGETTO L’OGGETTO DI

CUI STO SCRIVENDO E’ LA MIA BICICLETTA. LA

VOGLIO DESCRIVERE PERCHE’ MI PIACE MOLTO. E’ DI TANTI COLORI: IL MANUBRIO E’ DI COLORE ROSSO, LE MARCE NERE, IL SEDILE E’ ROSSO E NERO, LA STRUTTURA SOTTO E’ ROSSA E SOPRA NERA. LA BICI LA TENGO A CASA DOVE STIRA MIA MAMMA. LA BICI E’ ALTA, IL MODELLO ATALA 24 MONTINE BIKE, HA 3 MARCE DAVANTI E 7 MARCE DIETRO. IO ESCO IN BICI QUANDO C’ E’ BEL TEMPO VADO: IN FARMACIA, DAL DOTTORE, IN ESTATE, IN PIETRA ROSSA CHE E’ LONTANA DA CASA MIA, IN PIAZZA, AL PANIFICIO A COMPRARE LE COSE

CHE

SERVONO

ALLA

MAMMA.

A

VOLTE

VADO

DA

ANTIFRESCO” A COMPRARE “ ACCHIAPPA COLORI” E AL CAMPO. A VOLTE ESCO IN BICI CON I COMPAGNI: ANDIAMO A POLLINA AL CAMPO, E POI GIOCHIAMO AL PALLONE. AL CAMPO GIOCO LE PARTITE ALCUNE VOLTE CON LA MAGLIETTA DEL BARCELLONA E ALTRE VOLTE CON LA MAGLIA DEL MILAN. ALLA FINE CON LA BICI VADO VELOCE SIA IN SALITA CHE IN DISCESA E SUDO MOLTO. MI PIACE QUANDO SI FERMA E’ METTO IL CAVALLETTO. RICCARDO CORTINA


Un oggetto che ho molto caro è un quadro. È un ritratto della mia nonna, un piccolo oggetto di grande significato, e quando lo guardo penso a mia nonna che nella sua vita è stata fantastica e l’anno scorso ci ha lasciato. Questo ritratto è diventato importante per me quando mia nonna è morta . Il ritratto è incorniciato in legno di colore scuro, rappresenta mia nonna mentre faceva il pane: una immagine meravigliosa. Dietro ci sono i pensieri di tutti noi figli e nipoti. Quando guardo questa immagine mi vengono tutti i ricordi: da quando mi cambiava il pannolino a quando mi faceva il bagnetto fino a quando le facevo i massaggi nella schiena quando le faceva male. Mi ricordo pure quando mi dava botte con la paletta, quando mi tirava pure le ciabatte perché le facevo i dispetti, come farle il solletico e lei ci soffriva molto. L’ultima cosa che mi ha detto è stata quando mi sono scritto in questa scuola, “non accettare mai niente da nessuno”Me lo ha detto perché sapeva quello che poteva succedermi , all’inizio non capivo ma ora ho capito tutto, e meno male che l’ho ascoltata. Tutte queste cose mi vengono in mente guardando un oggetto piccolo, per me è speciale. Professoressa io la ringrazio che mi ha lasciato questo tema cosi ho potuto ricordare la mia nonna. Una nonna così non si trova da nessuna parte al mondo Non lo avevo detto mai a nessuno questa storia; ci sono riuscito solo con un tema. L’ho presa dal mio cuore questa storia. CIAO NONNA. GIULIANO D’ALESSANDIA




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