Kingsport

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sicchio - cadonici - segala

€ 10,00

kingsport

“Kingsport non è come le altre città, Ann. Non lo è mai stata. Qualcosa sta arrivando, ma non si tratta dell’uragano. E quando sarà qui temo che nulla sarà mai più lo stesso.”

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Kingsport sicchio

cadonici

SEGALA

STAGIONE UNO


Kingsport

letizia cadonici

dario sicchio

stagione uno

verticomics


Kingsport stagione uno

soggetto e sceneggiatura

dario sicchio disegni

letizia cadonici colori

francesco segala supervisione

michele monteleone logo, lettering e impaginazione

Maria Letizia Mirabella

verticomics


“AtTento a quelLo che desideri, perché potrebBe avVerarsi.”

“Me lo ripeteva sempre mia nonNa.”

“AtTento a quelLo che desideri, perché potrebBe avVerarsi.”

“A 23 anNi una frase del genere non può che sembrarti la più grande idiozia del mondo.”

“A 23 anNi non desideri nulLa.” “Pretendi.”

“esigi.”

“non desideri.”

“Mi chiamo Mitchell D. Royce. Ho 42 anNi, ora.”

“E ciò che desidero di più si è apPena avVerato.”


KINGSPORT, 24 ORE ALLA FINE


fanculo...


Papà? Ci sei?

ciao Papà.

mh...

Lo senti anche tu, Ann?


C'è qualcosa di strano...

...ma la non c'è vita calendimagqui. gio è l'inizio delLa primavera, il ritorno alLa vita...

...la spiagGia, gli ucCelLi, il vento… non dovrebBero esSere così.

È tutTo molto sugGestivo, ma non potrebBe esSere solo colpa delL'uragano? La gente è stata evacuata. La citTà è quasi deserta.

Avevo mandato DerRickson a cercarti...

C'è la parata di primavera...

Doveva esSerci la parata di Primavera... ma non c'è più nesSuno. E non dovresti esSerci nemMeno tu.

DerRickson è un imbecilLe.

È La prima cosa sensata che dici ogGi...


Eravamo preocCupati papà. nesSuno ti ha più visto dopo la fiacColata.

mi dispiace anN. io... io dovevo...

“Dovevo esSerci!”

Le loro mamMe sono tanto in pensiero.

Quei bambini... Non lo hai saputo? Sono spariti dei bambini!

OdDio, AnN... i bambini...

ChisSà che fine hanNo fatTo...

Papà, ascolta...

...sono tutTi morti, vero?


sì.

“Sei stato tu a trovare i resti.”

“È stato un anNo fa.”

“Non te lo ricordi?”

Sì. Certo che me lo ricordo.

Era tutTo così... così giallo.

C'era tanto grano e...

Sei andato alLa fiacColata in loro memoria ieri sera.

è colpa mia se quelLe persone sono tanto tristi, se non sanNo chi ha ucCiso i loro figli.

perché ti torturi così?


Lo sanNo ecCome, papà. È stato Mitchell Royce.

il proprietario del campo, papà! L'hai... l'hai arRestato tu.

Chi è MitchelL Royce?

Ah... ed era colpevole?

Non secondo i giudici.

Dov'è il signor Royce, Nel AnN? suo stramaledetTo campo di grano, ecCo dove!

Secondo me c'è un motivo se il signor Royce non si fa più vedere da nesSuno.

E secondo te?

Ah, bene! A Giugno c'è la mietitura! Non è lì per fare il contadino, papà. Si nasconde. Ma è terRibile! Bisognerà chiamarlo! Non l'hai saputo? “Sta arRivando un uragano!”


Agente Upton? Ann?

ecComi terRence. Ho apPena mesSo mio padre in macChina. Le strade sono deserte, dovrei esSere di ritorno da Newburyport entro sera.

AnN?

Le pecorelle mancanti sono la signora Preston, i Lake, il vecchio Waite... Ăˆ una situazione d'emergenza, agente Upton.

...e Ruth Royce.

Signora?! Signora, ha bisogno di aiuto?

Cristo, TerRence! Ann, temo che dovrai occuparti delle tue questioni personali un'altra volta. Alcuni cittadini si rifiutano di essere evacuati e tu se l'unica agente ancora in cittĂ .


Ann!

Ann?

Ho capito TerRence. Me ne ocCupo io. PasSo e chiudo.

Sì, papà?

Tesoro?

Ci sono delLe cose tanto brutTe in questo mondo. io... ti ho protetTa dalLe cose brutTe, vero AnN?

“Sì, l’hai fatTo.”

Sì, papà.


cazZo... rompicoglioni...

Andate via... tutTi...

lasciatemi in pace.

ADESSO VENGO FUORi E Ti STACCO QUELLA TESTA Di CAZZO, PORCA TROiA!


VUOi TORNARE DA QUELLA SCROFA Di TUA MADRE A DiRE CHE HAi DATO FASTiDiO ALL'UOMO CATTiVO?!

PENSi Di ESSERE FiGO, STUPiDO FroCETTO?!

oOoOH! Ora sì che hai le palLe!

TE LO FAcCiO VEDERE iO L'UOMO CAtTiVO, MALEDEtTO STRONZEtTO! Mi AVETE ROViNATO LA ViTA!

Mi AVETE ROViN...

!

Chi cazZo...

Mi scusi tanto, signor Royce! Non intendevo disturbarla!

Speravo davVero di poterle parlare di persona. Ho sentito molte cose su di lei in citTà. Cose terribili, ovViamente.

Cos'è, uno scherzo?!

TutT'altro signor Royce. È stato molto difFicile arRivare fino a qui.


VorRei davVero farle qualche domanda su quei bambini che ha ucciso.

PosSo chiamarti Mitch?


KINGSPOST numero 76esimo del 5 aprile - anno XXXVI

annullata la parata primaverile, il c.d.c. annuncia nuova iniziativa

«PER NON DIMENTICARE» “ ”

indetta fiaccolata commemorativa per le vittime del

L’

mostro di kingsport

di Candice Wallenby

annuncio da parte del sindaco Barlow in merito all’annullamento della tradizionale parata di primavera di Kingsport ha causato non poca delusione nella popolazione della nostra beneamata cittadina. Da sempre vanto per l’intera regione, la Parata Primaverile è anche una delle principali attrazioni turistiche dello Stato e non vi era mai stata una circostanza che avesse reso necessario un suo annullamento; ma la recente diffusione di un allarme uragano ha imposto dei provvedimenti speciali. Ciononostante, il Comitato per il Decoro Cittadino di Kingsport ha deciso di colmare questo spiacevole vuoto organizzando una fiaccolata in memoria delle vittime del “mostro di Kingsport”, riportando l’attenzione di tutti noi su una delle ferite più profonde che ancora affliggono la nostra comunità. Di certo ricorderete i terribili eventi che hanno scosso l’intero Massachusetts non più di un anno fa. «Nessuno di noi potrà mai dimenticare l’orrore e lo sconforto di quelle terribili giornate», ci racconta Meredith Aggerbrown del C.D.C., «quattro famiglie hanno subito una perdita al di là di ogni consolazione; e benché nulla potrà mai ridare loro ciò che hanno perduto, riteniamo che riunirci insieme in una notte di lutto e preghiera sia l’unico modo per far sentire loro che Kingsport è ben più di una città: Kingsport è una famiglia». Con queste parole commoventi, Meredith Aggerbrown ha quindi annunciato che d’ora in poi il 30 aprile sarà la “giornata della memoria di Kingsport”.

Per questo umile quotidiano è quindi un onore usare la nostra prima pagina per invitare tutti voi, che siate vicini di casa, concittadini o commossi forestieri, a questa nottata di preghiera, affinché il dolore non venga dimenticato. Abbiamo però anche l’obbligo (impostoci saggiamente dal nostro sceriffo, Terrence Danforth) di ricordarvi che dalla mattina seguente la fiaccolata, e più precisamente a partire dalle 5:00 a.m. del 1 maggio, inizieranno le operazioni di evacuazione straordinaria della città; siete tutti invitati a seguire le direttive diffuse dalla Protezione Civile (le trovate a pag.18) e a lasciare le vostre case con compostezza, per la vostra sicurezza e quella degli altri. Chiudiamo questo annuncio dal sapore agrodolce con le commosse parole di un altro membro del C.D.C.: Theresa Lake, colei che tutti noi conosciamo come “la donna più fortunata di Kingsport”. Theresa è l’unica, fra le madri vittime del mostro, ad aver visto sua figlia tornare a casa (per quanto in gravissime condizioni psico-fisiche). Ecco le parole di questa grande donna della nostra città: «Quando la notte del 30 aprile lascerete le vostre case e vi riverserete lungo le vie della nostra cittadina, non pensiate di partecipare a una semplice fiaccolata. Ricordate ciò che ci lega, ciò che ci accomuna e ciò che significa davvero essere una comunità. Siate vicini a quelli fra voi che soffrono, dimostrate la vostra compassione durante questa fiaccolata, il giorno successivo e per tutti i giorni che seguiranno. Grazie».


“Ascoltami molto atTentamente.”

“OgGi non è una giornata come le altre.”

“So che già te ne sei acCorta da sola, ma voglio esSere asSolutamente chiaro.”

“OgGi è pegGio. Molto pegGio del pegGio a cui siamo abituati.”

“E se alLa fine di questa giornata qualcosa sarà andato storto, Se andrà tutTo a putTane...”

“...ci sarà solo una cosa che tutTi si chiederanNo.”

“Di chi è stata la colpa?”


Ti prego, un cazZo! Siamo a corto di personale. QuelLa stronza delLa protezione civile mi sta telefonando più volte di mia moglie! E siamo indietro su ogni tabelLa di marcia posSibile.

TerRence, ti prego...

Per cui te lo chiederò un'ultima volta...

Come cazZo ti è venuto in mente di portare tuo padre qui?!

TerRence, abBasSa imMediatamente la voce. io... Non dirmi di abBasSare la voce! E sono lo scerifFo Danforth per te, AnN!

Non saprei… Magari evitare di portare un pazZo in comMisSariato durante un alLarme uragano?! Un pazZo che ti ha fatTo da mentore!

Cos'altro potevo fare secondo te, sceriffo?


E che ora è un povero ritardato! È triste, ma è così. Voglio dire, guardalo! Non ho tempo di fargli da baby-sitTer!

Non credo tu abBia molta scelta.

Sei tu che mi hai richiamato! Sei tu che non sei riuscito a gestire questa cosa! Altrimenti avrei portato mio padre al sicuro a Newburyport, e invece sono tornata qui, quindi puoi risparmiarti la ramanzina sulLe responsabilità.

Per cui, ora hai due scelte.

indignarti. Fare lo stronzo e cacCiare sia me che mio padre da qui.

OpPure lasciare che lui resti qui, al sicuro, finché non avrò finito di eseguire i tuoi ordini.

AlLora. Cosa pensa di fare, sceriffo Danforth?


anN, anN, anN...

Lo sai che non riesco mai a dirti di no.

Credo proprio che dovrei andare, ora.

SĂŹ. Credo proprio che dovresti.

Come ti dicevo, ci sono dei citTadini che hanNo rifiutato di esSere evacuati. Nonostante lo stato d'alLerta, la protezione civile non può legalmente obBligare nesSuno ad andarsene. Ma va perlomeno fatTo un tentativo di convincerli. Non intendo pasSare sotTo la graticola dei giornalisti solo perchÊ un paio di svitati ha deciso di rischiare la pelLe.


il vecChio Waite non è un problema.

Dicono che non si muoveranno da lì per non turbare quelLa storpia delLa figlia. i Lake sono a casa.

QuelLa vilLa avrà almeno due stanze antipanico. Starà meglio di tutTi noi.

Fai leva sulLa sicurezZa delLa bambina e se ne andranNo anche su un monopatTino.

Non perderci tropPo tempo, ha un piede nelLa fosSa comunque. La signora Preston è sparita.

ScapPata dalLa casa di cura stamatTina presto.

NesSuno sa dove sia.

La più problematica sarà la signora Royce.

“Una delLe madri non ha gradito che la moglie delL'asSasSino si sia fatTa vedere e L'ha colpita in facCia con un sasSo.”

“la signora royce Si è chiusa nel suo albergo e non apre a nesSuno, nemMeno ai dotTori.”

“Ha avuto la brilLante idea di presentarsi alLa fiacColata delL'altra notTe.”

“È una squilibrata.”

“NesSuno vorRà dividere un pulLman con lei.”


Quanta umanità…

Ehi, io sono un tesoro, ma bisogna esSere pragmatici.

Ma se non vogliamo rischiare una denuncia dobBiamo fare almeno un tentativo. i suoi erano gente ricCa.

S-scerifFo Danforth, s-salve... AnN...

Stavo Ah, signospostando questi re... lo stavo fascicoli nelLa sala facendo! interRogatori per Derrickson! fare spazio, Ti avevo detTo di quando… sgombrare l'archivio per l'arRivo dei rinforzi!

QuelLa farebBe un favore a tutTi se se ne andasse al creatore, ma...

Oh, porca putTana...

AVANTi! lo giuro scerifFo, non è colpa mia!

Andy, hai un secondo per smetTerla di tartagliare, prima che ti spari in facCia!

È qui! non so come abBia fatTo, ma... la signora Preston è nelLa sala degli interRogatori. Signore, la vecChia Preston... lei...

Cosa?! La vecChia Preston che cosa?!

“Voglio solo sapere cosa ha fatTo a quei bambini, signor Royce!”

Ora.


Vieni avanti e te lo facCio vedere io, cosa gli ho fatTo.

No, grazie signore. Non credo sia una buona idea.

No, infatTi, non lo è.

Ora fuori dalLa mia proprietà, o chiamo la polizia!

Oh, nemMeno questa mi sembra una buona idea! Con i suoi trascorsi credo che farsi trovare con un bambino spaventato nel suo campo non sarebBe il masSimo…

Si può sapere cosa vuoi?!

Non mi sembri molto spaventato.

Potrei sembrarlo se arRivasSe la polizia. Voglio conoscere i detTagli!

Perché proprio quei bambini?

Cosa ne ha fatTo dei corpi? Come li ha ucCisi?


Non proprio… dicono sempre che di quei bambini non hanNo trovato nulLa. Solo il sangue nel capanNo e alcuni brandelLi dei loro vestiti. Se li avesSe mangiati, almeno le osSa sarebBero rimaste!

Li ho mangiati i corpi! Sei contento adesSo?!

oh, Con quelLe mi ci sono costruito questa belLa casetTa!

Ci manca solo che gli scerifFi mi piombino in casa perché un ragazZino svitato è stato visto entrare qui!

Non è divertente! No, esatTo, non lo è! AdesSo levati dai coglioni.

Certo, certo...

NesSuno mi ha visto entrare qui. Può credermi!

senti, io adesSo entro e chiudo la porta. Tira un altro cazZo di sasSo contro la mia proprietà... So di Adam Byrne!

Che cazZo hai detTo?


Adam era un bambino di Newburyport.

i bambini non erano cinque, ma sei! Dopo che Eleanor Lake le scapPò, lei ne rapì un altro. Adam Byrne. Perché?

Come fai a...?

È un'indagine ancora in corso.

NesSun legame con Kingsport, con lei o con il suo campo, a difFerenza degli altri. Ma è sparito nelLo stesSo periodo di tempo e sospetTano che sia stato lei... anche se non hanNo prove.

nesSuno sa di questo.

AlLora è stato lei? Lo ha fatTo davVero? Stia tranquilLo! Non lo dirò a nesSuno!

è quelLo che ho detTo! Ma stanNo comunque indagando su di lei, vero?

Lo ha bruciato come ha provato a fare con Eleanor?

Lo ha ucCiso come gli altri? Nel capanNo vicino alLa vecChia fabBrica?

Smettila!

Ti ho detTo di smetterla!

Lei è un pedofilo, signor Royce?


“Signora Preston?”


é già ora di andare?

Signora Preston, mi sente? Sa dove si trova in questo momento?

Cristo, non è posSibile.

“Signora preston, lei non dovrebBe esSere qui.” “Oh, nesSuno dovrebBe, mia cara”

Sì, ma non te lo dico.

ScerifFo, glielo giuro! Era tutTo chiuso! Non so come...

Ho capito Andy, ho capito… …ma è posSibile che tutTi i vecChi di questa citTà siano degli svitati?!


No, infatTi. Sta per arRivare un uragano. AvrebBe dovuto seguire i socCorsi, signora. Perché è scapPata?

Perché ne mancava ancora uno! Non posSiamo andare via senza!

Tu, sei AnN Upton, vero? Uno? Uno di cosa?!

Conosco tuo padre. È un brav'uomo. PosSo parlare con lui?

“No, signora Preston, ora mi ascolti. Fra poche ore gli agenti delLa centrale la porteranNo al sicuro.”

“Nel fratTempo però deve restare qui e fare la brava.” “Mi capisce?”

Povera Ruth. Lei ha tentato! Ma non è riuscita. Voleva solo fare la cosa più giusta.

Ruth? Si riferisce alLa signora Royce?


Oh, non sia sciocCa!

Lei è una Birch! Una Birch di Kingsport!

Almeno lo era prima di sposare quelLa bestia e prendere il suo lurido cognome!

“Povera cara... sa che l'hanNo ferita? DovrebBe davVero parlare con lei!”

“Ha bisogno del suo aiuto!”

Ma io lo so dov'è! Lo farò signora, ma lei deve prometTermi che salirà su quel pulLman senza fare storie.

“Ah, sì? E dov'è?”

Ti dico un segreto.

Lui... quelLo che manca...

È il più catTivo di tutTi. Un vero monellacCio, te lo dico io!


“Oh, mia cara.”

“Dove vuoi che sia?!”

“Nel campo, ovViamente!”


Per il Tenente Terrence Danforth, dipartimento di polizia di Kingsport, da parte dello Sceriffo Augustus Brimsby, dipartimento di Newburyport. Ciao Terrence, spero che questa lettera ti trovi bene e che ti sia sistemato comodamente nella tua nuova dimora di Kingsport. Ti scrivo in risposta a quanto hai lasciato detto lo scorso sabato al sergente Fansworth, il quale me lo ha prontamente riferito. Essendo rimasto piuttosto sorpreso dai toni e dal disappunto che hai espresso nella tua telefonata con il tuo ex-collega, sono certo che perdonerai la ruvidezza di quanto segue: tu, Terrence, sei uno schifoso e ingrato figlio di puttana. Insinuare (per quanto privatamente) che il tuo trasferimento nella contea della vicina Kingsport, e il tuo conseguente declassamento a Tenente, siano stati parte di un sabotaggio ai tuoi danni, attuato dal sottoscritto per favorire mio figlio nella nomina a futuro Sceriffo, dimostra da parte tua un tale livello di ottusità da farmi venire seri dubbi sulle tue reali possibilità di capire questa stessa lettera. Il tuo trasferimento è stato l’ultimo (e ripeto: l’ultimo) favore che ho deciso di farti dopo anni passati a coprire le tue stronzate; e se non fosse stato per la profonda amicizia che mi legava a tuo padre, la tua stupida faccia da cazzo sarebbe già stata sbattuta fuori dalle forze dell’ordine da tempo. Le accuse che quelle ragazze ti hanno mosso vanno oltre l’indecenza più abietta e l’idea che a macchiarsi di tali riprovevoli porcherie sia stato un uomo in divisa come te non solo provoca in me uno sdegno assoluto, ma mi fa anche capire che quelle tre sventurate sono, molto probabilmente, solo alcune delle ragazze a cui hai diretto le tue inappropriate attenzioni, e che chissà quante altre ne hai lasciate in quello stato, troppo spaventate dalla tua autorità per reagire. Spero che tu ti renda conto, sporco bastardo impotente, che evitare che queste accuse arrivassero alle orecchie dei me-


dia e degli altri dipartimenti ha comportato uno sforzo non indifferente da parte nostra; sforzo che è stato compiuto con l’unico scopo di risparmiare ulteriore imbarazzo alla tua famiglia e alle istituzioni di Newburyport. Il tuo allontanamento, dunque, è stato quantomeno necessario per far sì che l’onta dei tuoi comportamenti, degni di un qualsiasi schifoso senza Dio, non ricadesse ulteriormente sui tuoi colleghi e su di me. Come avrai notato, ho voluto usarti un’ultima cortesia, mantenendo il più possibile vaghi i miei riferimenti alle “accuse” mosse nei tuoi confronti, senza precisarne il contenuto. Non c’è di che. Tuttavia credo sia anche giunta l’ora che tu abbia un assaggio delle conseguenze che si subiscono comportandosi da merde di cane come hai sempre fatto tu; per cui ho inviato una copia di questa stessa lettera al tuo nuovo superiore, lo Sceriffo Robert Upton, assieme a un po’ di documentazione sui tuoi trascorsi. Ora sei un problema suo, ma conosco bene lo Sceriffo Upton e so che la sua reputazione è ben meritata; pertanto confido che saprà giudicare con accuratezza quanto gli ho inviato e rendere la tua vita il cazzo di inferno che sarebbe sempre dovuta essere. Ti prego di non chiamare mai più il mio dipartimento, né alcuno dei tuoi vecchi colleghi. Così come mi auguro per te che avrai il buonsenso di non far vedere mai più la tua faccia da stronzo ritardato nella mia città fintanto che sarò in vita. P.S: So che troverai conforto nell’apprendere che la sofferenza della tua ex-moglie non è durata troppo e che ora sta rimettendo insieme i pezzi della sua vita con il Capitano Adamson. Tuo figlio già lo chiama “papà”. Non farò mancare a nessuno di loro i tuoi più sinceri auguri. Cordialmente, lo Sceriffo Augustus Brimsby


No.

Dio, ti prego, no! No. “mi creda, non sono arRabBiata.”

Come sono finito qui?! io non...

“Non sono nemMeno depresSa o spaventata. Cavolo, non sono neanche triste!”

Fa che NON sia vero, ti prego. Non... non voglio esSere qui!

“Sa, in qualche strano modo, so di meritarmi tutTo questo. L'odio, il disprezZo, persino il dolore.”

...nessuno dovrebBe esSere qui!

“Me lo merito non per quelLo che ho fatTo. Ma per quelLo che non ho fatTo.”


Non avevo la chiave... io non avevo la chiave. Non sono mai venuto qui. Non potevo...

Ti prego non farmi questo.

Lo giuro. “Non può capire. Ci sono tropPe cose che non sa. Non importa. Le basti sapere questo...”

ovunque ma non qui.

“...arRiva un momento in cui nesSuno può fugGire dalLa verità.”


temo di non seguirla, signora royce.

Mi scusi. Non sono piĂš abituata a parlare con altre persone.

Non ho saputo resistere alLa tentazione di tediarla con qualche stronzata melodramMatica.


Mi hanNo detTo che si è rifiutata di vedere il DotTor HartmanN. È stato qui solo un paio di minuti per pulirsi la coscienza prima di andarsene con tutTi gli altri. Gli ho detTo che poteva andare a farsi fotTere.

Lei sa perché sono qui, vero?

Una visita gratis non riparerà a ciò che quelLa putTana di sua moglie mi ha fatTo.

E poi non ne ho bisogno.

Sì, e per quanto apPrezZi la preocCupazione del dipartimento... ...e mi creda, l'apPrezZo davVero molto... ...le ripeterò quelLo che ho già detTo ai suoi colLeghi...

io resto qui.

Vicina al mio albergo e a quel poco che resta delLa mia vita.

Lei penserà che sono pazZa.

OoOh... QuelLo che penso non ha importanza. Lei è nel suo diritTo.

...è astio quelLo che sento nelLa sua voce?


Prego?! Non si preocCupi, ci sono abituata. È normale, non è una cosa volontaria...

Lo sa che ho divorziato da Mitch solo quando fu scagionato?

… sono pur sempre l'ex-moglie di MitchelL Royce, il più grande mostro nelLa storia di Kingsport!

RealizZai solo alLora che la citTà non lo avrebBe mai asSolto. SarebBe stato perseguitato a vita, e non volevo che mi tocCasSe lo stesSo destino di merda.

Be', direi che è andata egregiamente, no?

Sa cosa mi ha detTo mia madre quando, in lacrime, le ho racContato del divorzio?

“Cos'altro ci si poteva aspetTare dalLa putTana del diavolo?” Una donNa incantevole, mia madre.

Signora Royce? Sta andando da qualche parte?


Signorina Upton, non si alLarmi...

...è solo il mio acCompagnatore.

Scusi, lei è.. Buongiorno, Madame Birch.

il signor Bart Johnson lavora per Ephraim Waite ed è venuto a prendermi.

E, Bart... ho già detTo a Mr. Waite che posSo camMinare da sola.

La sedia è solo per precauzione, Madame. Ha subito un grave trauma. AlLa vilLa riceverà le cure adeguate e non la importuneremo più, ma fino ad alLora...


D'acCordo, d'acCordo. Sono pronta.

Mi sono persa qualcosa?

il signor Waite ha cortesemente invitato tutTi i citTadini che non desideravano abBandonare la nostra amata citTà ad unirsi a lui nel rifugio delLa vilLa. Ci auguriamo che questo le semplifichi il lavoro…

AnN, davVero...

No, la prego, il signor Waite ne sarà lusingato.

DavVero molto cortese da parte sua. Se non vi disturbo alLora verRò con voi. VorRei ringraziare personalmente il signor Waite a nome di tutTo il dipartimento.

AnN, ascolti, la sua premura significa moltisSimo per me, sopratTutTo in questo periodo, ma posSo darle un consiglio da amica?

Non dia tropPo a questa citTà o ai suoi abitanti. Suo padre l'ha fatTo e ha perso tutTo.

Questa citTà è come un'enorme pozZa di catrame...


“...una volta che ci caschi dentro, o afFondi...”

“...o bruci.”

Ti prego... qualunque cosa tu sia...

...vieni fuori e facCiamola finita.


posSo... posSo uscire ora?

La mia mamMa... ho lasciato sola la mia mamMa!

No, te l'ho detTo! È vietato!

Ma non è sola! C'è l'altra con lei!

Ma ho così tanta paura!

L'altra è catTiva!

Vuole solo ciò che è più giusto...

...come me.

cosa...


sai chi sono io?

Mi dai un grande dolore.

n-no!

sai chi sono io? Te l'ho detTo, non lo...

NON LO SO! NON LO SO! NON SO CHi CAZZO SEi TU! LO GiURO!


entro l’alba lo saprai, mitch.

mio dio...

ti prego no...

entro l’alba sarà tutTo finito.

hHh...

hH...



Chi... chi c'è lÏ dentro?! Polizia di Kingsport,

APRiTE!

non vedo! io non vedo, io...

chi...

chi sei tu?

APRiTE immediatamente o sfondo la porta!


lucChetTo del cazZo...

vi prego, aiutatemi!

S-scerifFo Upton?

no, cristo, no!

non di nuovo...


estratto da

“pilgrims – famiglie e dinastie del massachusetts” di randolph carter

Capitolo 23 Gli Waite di Kingsport

Se nel precedente capitolo avevo definito Newburyport “il frutto più maturo nel giardino del Massachusetts”, Kingsport non può che essere definita una delle più antiche radici di questo fertile giardino sulla costa Est degli Stati Uniti d’America. Bene, ora che ho solleticato a sufficienza il mio ego letterario, possiamo passare a una necessaria (per quanto, lo riconosco, tediosa) introduzione sulla città in questione; perché molto più che nei capitoli precedenti, la storia di questa antichissima famiglia del Massachusetts è legata a doppio filo a quella della sua cittadina di appartenenza; o forse sarebbe il caso di dire “cittadina di approdo”. Ma andiamo con ordine. Spesso rinominata “la perla del Massachusetts”, Kingsport (nata col nome di Temphill) è la più antica cittadina della contea di Essex, nonché uno dei primi porti commerciali attivi dell’America coloniale. Per capire quanto Kingsport sia significativa per la storia della nostra grande nazione, basti pensare che la sua fondazione viene fatta risalire addirittura al 1623, a soli tre anni dall’arrivo della Mayflower sulle coste di Plymouth. Come moltissimi dei primi insediamenti marittimi ad opera dei padri pellegrini di questa nazione, Temphill nacque originariamente come una colonia di pescatori. I suoi abitanti dell’epoca non ci misero molto a capire le potenzialità economiche e commerciali date dalla posizione strategica della cittadina e ben presto completarono un porto che divenne rapidamente uno dei punti nevralgici del commercio col “vecchio continente”. Tale era l’importanza del porto di Temphill che nel 1689 ricevette la benedizione ufficiale di re Guglielmo III d’Inghilterra che ribattezzò l’intera città Kingsport (Porto del Re); questo evento è stato canonizzato come la fondazione “ufficiale” di questa città. Fu nel 1703 che la storia di questa cittadina portuale cambiò per sempre e divenne la privilegiata ospite di una delle più affascinanti, antiche e misteriose dinastie dello stato. In quest’anno, Abrham Curwen (nipote di Joseph Curwen, fondatore della città), in qualità di patriarca di Kingsport e proprietario del porto locale, decise di dare un taglio alle politiche oscurantiste volute dai suoi predecessori e iniziò ad aprire i suoi moli al commercio anche con altri continenti che non fossero l’Europa. Stando ai libri del giovane nostromo Patrick Birch (letterato dilettante), il 21 maggio del 1703 attraccò al porto di Kingsport una nave (e cito) “come non ne avevo mai viste e come mai più ne vidi. Uno sgraziato incrocio di stili e strutture; una vera bizzarria, dal legno marcescente e dalle vele consunte, tanto insalubre all’apparenza quanto si rivelarono esserlo i suoi passeggeri”. Nonostante alcune asperità nel giudizio aprioristico del nostromo Birch, i passeggeri in questione dovettero effettivamente sortire un effetto quantomeno sconcertante per la mentalità

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di una piccola cittadina portuale del diciottesimo secolo. Infatti fu proprio allora che fece la sua comparsa il Commodoro Silas Waite, il capostipite (per quel che ne sappiamo) della famiglia Waite di Kingsport. In realtà, nessuno conosce le vere origini di questo misterioso albero genealogico, poiché gli Waite sembrarono apparire dal nulla quel giorno di maggio del 1703. Tuttavia, ciò che è veramente affascinante, ancor più della loro apparizione e delle loro vere origini, è il resoconto del carico con cui il Commodoro sbarcò nella prospera Kingsport. Egli scaricò ben 129 casse contenenti merci, spezie, tessuti e ornamenti provenienti da tutto il mondo, assieme ad un grande carro senza cavalli, condotto da schiavi, il cui contenuto era coperto con un drappo di seta rossa finissima; per di più, il misterioso Commodoro scese dalla nave assieme al suo equipaggio di marinai di colore (non vuole essere un commento inappropriato, ma per quei tempi dev’essere stata una vista tutt’altro che rassicurante), i suoi otto figli e le sue cinque spose. Esatto: cinque spose. Un fatto a dir poco inusitato per l’America coloniale e puritana di allora. Le sue mogli non avevano nome e nessuna di loro parlava lingue conosciute; per riprendere ancora una volta le pacate parole del nostromo Birch: “Esse avevano l’aspetto di ancelle, più che di spose. Non tutte erano esattamente belle, anzi due di loro avevano l’aria di attempate matrone, ben oltre la data di scadenza dei loro uteri. Ma tutte indossavano abiti sgargianti e rivelatori, non certo un vestiario appropriato per delle spose consacrate da Dio”. Non è quindi una sorpresa che l’insediamento degli Waite nel territorio abbia generato una certa dose di preoccupazione nei suoi abitanti, e soprattutto nel pater familias della città, Abrham Curwen, che divenne un acerrimo oppositore di questa antica dinastia. Nonostante tutte le loro eccentricità, gli Waite possedevano qualcosa che facilitò di molto il loro ingresso nella società locale: soldi. Moltissimi soldi. Il Commodoro vantava agganci commerciali con i più ricchi mercanti dell’Europa, dell’India, del Sud-America e della Cina. Da solo fece fiorire l’economia di Kingsport al di là di ogni più rosea previsione. Il porto della città divenne letteralmente il punto focale del commercio marittimo di tutto lo stato, e rimase tale fino ai primi anni dell’800. Ciononostante, Curwen e i suoi sostenitori (di matrice cattolico-evangelista) tentarono per anni di scacciare il Commodoro con accuse che oggi rasenterebbero il ridicolo, ma che allora potevano essere piuttosto convincenti: tacciarono gli Waite di stregoneria, neopaganesimo, necrofagia, corruzione d’infante e dileggio della morale cristiana. Queste accuse, unite alle voci che aleggiavano sulla famiglia e le sue pratiche, fecero molta presa sull’opinione pubblica; ma era anche vero che metà della città lavorava per gli stessi Waite o era in qualche modo dipendente dai loro commerci. Denaro contro morale. Un dilemma potente che venne tragicamente, ma definitivamente risolto dalla caduta in disgrazia della casata dei Curwen. Una delle più nobili e potenti famiglie di tutto il Massachusetts si disfece nel corso di un decennio a causa di sciagure, perdite economiche e malattie di ogni tipo. Ma questo lo abbiamo già ampiamente esplorato nel settimo capitolo.

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C-caso d-due, uno, n-nove. Rapimento di c-cinque bambini e p-presunto omicidio di q-quatTro di loro. A-Agente asSegnato al caso: lo ScerifFo R-Robert Upton. C-caso registrato come... i-i-irRisolto.

Q-QuatTro gli elementi c-che lo scagionano.

TutTi gli indizi sembrano identificare... M-MitchelL David Royce... c-come p-presunto asSassino. T-tutTi...

N-Numero uno: non ci sono i c-corpi, solo tracCe e-ematiche nel capanNo...

AnN?

nesSuna e-evidenza di reato... AnN? Dove sono tutTi?

Numero d-due: nesSun mo-movente. Le mie pilLole. Quel bastardo me le ha prese! Numero tre: il c-capanNo era adiacente la p-proprietĂ del sospetTo, m-ma non ne faceva p-parte. Era chiuso da un g-grande lucChetTo. R-Royce non r-risultava Q-qui non in p-posSesSo delLa ci sono! AnN, chiave. a-aiutami!


QquatTro...

...nesSun fuoco può... è semplicemente...

...l'acCusa sosSsStiene che i corpi siano stati b-bruciati. M-ma non è posSibile. N-non ci sono resti. S-servirebBero temperature di q-quasi duemila gradi per...

ScerifFo Upton?

...imposSibile.

Tu... tu non dovresti esSere qui...

Sono così contenta di vederla!

Perché dice così? Fuori c'è una tempesta e questo è un luogo sicuro.

Prudence, io... n-non sono più lo scerifFo.

E poi volevo asSolutamente parlare con lei, scerifFo!


Oh, bel tentativo! Bel tentativo davVero, caro mio! Ma no. Lei non smetTerà mai di esSere lo sceriffo di questa citTà.

Ho informazioni delLa masSima importanza! Dovrò dirgliele alL'orecChio.

E ora si avVicini, la prego.

“È l'inizio delLa fine.”

“Prima mi ha abBandonato la vista.”

“Poi la schiena, poi le osSa... E infine anche i polmoni.”

“Solo la memoria non mi ha ancora tradito.”


Ci si aspetTa che sia sagGio. Che proferisca parole intense e ilLuminanti.

E nonostante tutTo questo, da un uomo come me ci si aspetTa molto.

Ci si aspetTa che sia un fine conoscitore di vini e che la mia ricChezZa mi renda rafFinato, pacato e interessante.

Ma non sono nesSuna di queste cose. CazZo, non so neanche con cos'è fatTo il piscio di vacCa che vi sto ofFrendo.

cosa posSo dire?

Sono solo un vecChio e ricCo stronzo.


Oh, non sia modesto signor Waite!

Sta rendendo un grande servizio alLa sua comunità. io e mia moglie le siamo infinitamente grati!

Sto scherzando, ovViamente! Per me è un piacere.

Signor Lake! Sta forse insinuando che ho un cuore?

Strano, il mio medico non ne ha trovato tracCia!

Come vede, signorina Upton, il rifugio delLa vilLa è spazioso e ben fornito, può comodamente ospitare dieci persone per più di un mese.

La sua preocCupazione, per quanto encomiabile, si rivela superflua. Staremo benone.

Devo dire che sono profondamente impresSionata, Mister Waite. il suo rifugio d'emergenza non è esatTamente come me l'aspetTavo.

No, imMagino di no. Questo era il salone delLa vecChia tenuta delLa mia famiglia. La vilLa atTuale le è stata letTeralmente costruita sopra.

E poi non avrei potuto ofFrire nulLa di meno! Non quando c'è un'autentica principessa fra i miei ospiti!


Ah, signor Waite... Eleanor... lei non può...

io e la picCola Ellie andiamo d'acCordissimo.

Oh, non si preocCupi Richard.

AlLora, agente Upton... Bart mi ha detTo che aveva dei ringraziamenti per me! La prego, sono tutT'orecChi!

Lei sarà dei nostri signorina Upton?

No. Andrò ai rifugi asSieme ai miei colLeghi e a mio padre.

E sua moglie? Anche lei ha deciso di restare in citTà?

i ringraziamenti sono da parte di tutTo il dipartimento, signor Waite. Lei ci sta aiutando molto in un momento di grande crisi.

Oh, no. Theresa è solo rimasta fuori, a Lei... fumare. non ha preso molto bene la notizia delLa presenza delLa signora Royce... sa com'è...


La smetTa Richard!

“L'avete ofFesa, emarginata...”

Questa citTà ha già riversato su Madame Ruth un astio vergognoso. Avete distrutTo la vita di quelLa povera donNa oltre il limite di ogni buonsenso!

“Conoscevo i suoi genitori. Ho fatTo da padrino al batTesimo di sua madre, che riposi in pace!”

“CazZo, l'avete quasi sfigurata!”

“E per Dio, finché sarà sotTo questo tetTo avrà la mia protezione! Sono stato chiaro?”

“Bart si sta prendendo cura delLe sue ferite nel mio studio privato. Presto verRà portata qui, afFinché posSa riposarsi, e quando arRiverà...”

“...mi aspetTo il masSimo delLa cortesia da tutTi voi.”

Bene signor Waite, mi sembra che sia tutTo in ordine. Se mi asSicura che anche le vostre scorte di viveri sono pronte e sufFicienti, direi che posSo anche togliere il disturbo.

Oh, non deve preocCuparsi, il caro Bart ha sempre rifornito con molto zelo le nostre scorte d'emergenza. PotrebBero saziare i miei apPetiti per anNi!


“E i miei apPetiti, signorina, sono sempre stati considerevoli.�

S-ScerifFo la prego! i-io non...

S-scerifFo Upton?

ScerifFo, aspetTi!

mffff!


S-ScerifFo... anf... anf...

Cristo... ti prego, no...

Perché non mi vede? Che... che cazZo sta sucCedendo? È orRibile, vero? EsSere ignorati. Sentirsi invisibili.

Sei in un ricordo, Mitch. Sei un’ombra in un tempo pasSato.

EpPure tu dovresti esSerci abituato, no? Quanti ti hanNo ascoltato quando gridavi a tutTi di esSere inNocente?! Nessuno.

NemMeno i tuoi amici... NemMeno tua moglie.

Cosa cazZo sei tu?! COSA VUOi DA ME?!

Per ora... solo che tu ti volti.


cosa...?


Ma cosa sucCede qui?! il nostro prode scerifFo si sta riprendendo!

Vedi Mitch? È tutTo così emozionante.

Riuscirà a vederlo?! Riuscirà a prenderlo?!

Oh, cielo! Non sarà mica l'assassino quelLo?!

Oh no! L'asSassino ha visto lo scerifFo e sta scapPando!

Sì, è lui! Oh, Mitch, se solo qualcuno riuscisSe a prenderlo! SarebBe la fine di ogni tuo tormento!

TerRence! TerRence! Mi ricevi?! TerRence è come sei anNi fa! inviate subito dei rinforzi al campo di MitchelL Royce!

Un misterioso asSasSino. Uno scerifFo volenteroso e sfortunato.

Se riuscirà a fugGire nesSuno saprà mai di chi si tratTava veramente!

E nel mezZo di tutTo questo, la tua vita. distrutta. E adesSo, Mitch...

corRi!

!


Vai Mitch... insegui la verità. Trova Adam... trova...

Mh?

Sì, l'ho sentito anche io... in citTà le cose si stanNo facendo burRascose. Temo che non avremo tempo per le sotTigliezZe...


è ora di acCelerare le cose.

“il tempo sta per scadere.”

“Come dicevo...”

“Entro il tramonto...”

“...sarà tutTo finito.”


Buongiorno a tutti voi della redazione del Kingspost, sono Theresa Lake, moglie di Richard Lake e madre di Eleanor e David Lake. Vi scrivo per presentarvi in via formale una mia richiesta, la cui necessità mi è apparsa evidente dopo la lettura dell'edizione del vostro giornale uscita lo scorso 5 aprile. Per quanto lusingata dal fatto che abbiate deciso di riportare le mie parole nel vostro editoriale e per quanto grata dell'attenzione che i media hanno dedicato alle vicende della mia famiglia, vi contatto per chiedervi di moderare, se non addirittura evitare completamente, qualsiasi altro riferimento alla nostra storia personale in future uscite del vostro quotidiano. Gran parte delle motivazioni sono personali e attengono esclusivamente al modo in cui tutta questa attenzione mediatica sta influendo sulla nostra vita familiare e, di conseguenza, sulla nostra capacità di superare il dolore per le nostre perdite. Il soprannome che la vostra redazione mi ha da tempo affibbiato, “la donna più fortunata di Kingsport”, si è rivelato nel tempo un'arma a doppio taglio per la mia serenità. Esso è, da una parte, assolutamente veritiero: sono effettivamente l'unica fra le madri vittime del fantomatico “mostro“ a essere stata benedetta dal miracolo di vedere mia figlia ritornare; ma sono anche l'unica, fra tutte quelle madri disperate, ad essersi vista sottrarre non uno, ma ben due figli. In pochi sembrano ricordare che la mia piccola Eleanor aveva un fratello gemello, David, anch'egli rapito dal misterioso assassino e che non ha mai fatto ritorno. Non c’è giorno in cui io non sia dilaniata da una disperazione impossibile da raccontare (e questa lettera non è certo la sede migliore per farlo), ma crogiolarmi nella notorietà di una mia presunta “fortuna” non mi aiuta certo a superare questo dolore. Mi permetto inoltre di proseguire questa mia polemica nei confronti della vostra redazione spingendola anche oltre ciò che mi tocca in prima persona. La vostra intera linea editoriale concernente la vicenda del “mostro di Kingsport” è stata improntata verso la creazione di un patetismo spicciolo, ottimo senz’altro per i vostri lettori, ma decisamente meno edificante per le persone coinvolte nella tragedia in questione. Nei vostri articoli avete parlato unicamente della “disperazione delle madri”, del “dolore di quelle povere donne” e di cose simili; come se queste famiglie non fossero composte anche da padri altrettanto affranti. Non voglio tacciare nessuno di malafede, anzi, sono abbastanza convinta che tutto questo sia il risultato di una forma mentis troppo radicata per essere cosciente, ma ciò denota comunque un pensiero retrogrado, sessista e ai limiti dell’opportunismo. Concludo con alcune correzioni che mi piacerebbe esponeste in un vostro futuro articolo. Mio figlio David, così come tutti gli altri bambini caduti vittima del “mostro di Kingsport”, non è ancora stato dichiarato ufficialmente “morto”, ma solo scomparso. Mia figlia Eleanor ha riportato ustioni di terzo grado sull’85% del corpo e non sul “110%” come avete sostenuto in passato; capisco il valore comunicativo di un’iperbole, ma qui stiamo parlando delle menomazioni di mia figlia, e preferirei si fosse precisi a riguardo. E, a tal proposito, Eleanor non è “stata ridotta a un vegetale dalla paura”, ma è caduta in un profondo stato catatonico a causa dello shock (fisico e psicologico) subìto. Grazie dell’attenzione e cordiali saluti, Theresa Lake


Bart?

Non si muova, Madame Birch. Ho quasi finito.

Le tue bracCia...

Perché non mi chiami Ruth?

Bart, smetTila di guardarmi così...

...mi fai arrossire.

Non si muova.

“Non so se te l'ho mai detTo, AnN, ma Kingsport non è una citTà come le altre.”


“Le altre citTà sono fatTe di posti e persone.” “Sono fatTe di cose. Alcune belLe, alcune brutTe, ma insieme fanNo parte di un tutto.”

“Non so se capisci quelLo che voglio dire… certe volte non lo capisco nemMeno io.”

“Ma le citTà sono fatTe di cose intere.”

“Kingsport no.”

“Kingsport è fatTa di cose spezZate. Cose che per di più non si incastrano fra loro.”

“TutTo, qui, è stato spezZato.”

“E ciò che non lo è...”


“...prima o poi lo sarà.” Merda.

Mi ricevete?! Sono tutTi al sicuro qui. Sto rientrando in centrale. Mi ricevete?! PasSo!

Lei è...

È il maltempo. i telefoni hanNo smesSo di funzionare un'ora fa.

Theresa Lake. La madre di Eleanor. Piacere di conoscerla.

Fa davVero fredDo qui fuori.

Considerando che siamo a MagGio? Sì, ne fa.

Non vuole rientrare? Avevo bisogno di un po' d'aria.


Può darsi. Ci vado spesSo in questi giorni. Con questo tempo la spiagGia è belLisSima. Così tranquilLa...

Sa, credo di averla vista.

Poche ore fa, vicino alLa spiagGia.

Era davanti al memoriale. Sembrava avere... bisogno d'aiuto.

Aiuto? E perché mai?

Sono o non sono “la donNa più fortunata di Kingsport”?

Mi scusi, ho un pesSimo senso delL'umorismo.

Si figuri. Dev'esSere difFicile per lei vista la situazione. Prendersi cura di sua figlia in un momento del genere...


Theresa?

La smetta!

QuelLa cosa non è mia figlia!

Theresa, io... ...speravo davVero di poter parlare con te.

sì, anche io.

sì.


“Stavo dicendo qualcosa...”

“Pensare si sta facendo sempre più difFicile. C'è tropPo rumore...”

“Dio, è così orRibile.”

“Lo vedi anche tu, AnN?”

“No, no che non lo vedi. Tu non le hai mai viste... le cose oltre le pieghe.”

“Per questo ti amo così tanto. Per questo ti protegGerò sempre.”

“Ma loro sono qui. Non se ne sono mai andati.”

“QuelLi che hanNo spezZato tutTe le cose di questa citTà.” “Compreso me.”


SiGNORA LAKE, getti iMMEDiATAMENTE la pistola!

Tu...

Theresa, ti prego, no...

...lurida putTana!!

Quel mostro ha ucCiso i miei figli! i miei bambini! Theresa, ti prego, io non ho fatTo niente!

Posa quelLa pistola, non sei lucida! Mi dispiace per David, ma ElLie è ancora viva!

Sei una bugiarda! Una BUGiARDA! Mia figlia è morta, e tu lo sai!

Oh, cielo... ...sembra che in giardino ci sia un bisticCio fra signore.


Theresa smettila!

Richard, ti prego... tienimela lontana!

No.

T-Theresa?! Cosa hai fatTo?!

No. Ellie, ti prego! Ti supPlico, no!


Che cazzo sta succedendo?! ElLie, ti supPlico! L-lasciami andare!

Sono tua madre!

GAH!

Signora Lake!


“io l'ho imparato a mie spese...”

“Non importa quanto qualcosa apPaia forte, tenace o eterno.”

“Qui tutTo si rompe. TutTo crolLa.”

“La purezZa.”

“i ricordi.”

“Persino la realtà.”

“TutTo, AnN.”

“TranNe te.”


Derrickson?! Grazie al cielo! Ho bisogno di una volante! theresa Lake...

--gente Upton?!

Ann? Oddio è t-terribile... Ann?! Ann?! Mi ricevi?!

“La Signora Preston... lui... lui l'ha uccisa!”

“e uscito gridando come un pazzo e ha iniziato a sparare.”

“M-mi sono nascosto. L-lo sceriffo e ferito e io... non so che fare Ann!”

DerRickson, adesSo calmati! Di chi stai parlando?!

Chi è stato?

Tuo padre, Ann!


impazzito.”

“Tuo padre

e

Sono io.

Certo che sono io...

...

So che sarà difFicile per te crederlo, ma mi dispiace davVero tanto per te.

Dev'esSere orRibile ricordare in questo modo.

Ma è vitale che tu acCetTi ciò che hai fatTo Mitch, che tu ricordi.


i-io non ricordo...

Non ricordo di averlo fatTo, io...

Oh, Mitch. il tuo problema è molto più grave di quanto imMaginasSi.

...non sono un mostro.

i-io voglio solo che smetTa. Voglio solo che tutTo finisca.

Hai sepPelLito le cose molto in profondità, ma non sono sparite.

TranquilLo, Mitch… ti aiuterò io.

la verità...

è proprio...

qui!



“La testa spesSo mi fa strani scherzi.”


il mondo è come una canzone di cui non capisco più il ritmo.

Mi serve un po' di chiarezZa.

Ah, sì, ora va meglio. TranquilLa, AnN.

Papà sta arRivando.

Papà riparerà tutTe le cose rotTe.


KINgSPORT, 16 ore alla fine


continua...


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