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La mia ricerca sulla Regione Marche

REGIONE MARCHE

LO STEMMA DELLA REGIONE MARCHE

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DATI GENERALI Le Marche si affacciano sul Mar Adriatico e a Nord confinano l'Emilia Romagna e la Repubblica di San Marino, ad Ovest con la Toscana e l'Umbria e a Sud con l'Abruzzo ed il Lazio. La regione è situata nell'Italia centrale, conta circa 1.536.000 abitanti e si estende per 9.694 km²; il capoluogo della regione è Ancona.

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ASPETTO FISICO Il territorio marchigiano si presenta suddiviso in tre fasce molto ben distinte che lo attraversano longitudinalmente: la fascia montana, quella collinare e quella costiera. Le prime due occupano quasi il 90 per cento dell'intero territorio regionale, mentre il restante 10 per cento tocca alla fascia costiera. La pianura è quasi inesistente e limitata alle località balneari; le colline, infatti, arrivano quasi ad affacciarsi sul mare per gran parte dei 173 Km di costa. Il binomio mare-collina assume connotati molto forti, quasi selvaggi, nel caso del monte Conero, una massa calcarea che si staglia sulla costa nei pressi di Ancona. La fascia appenninica è caratterizzata da due dorsali quasi parallele situate a nord e a sud della regione. La prima è dominata dai monti Catria e Nerone; la seconda assume caratteri tipicamente alpini ed è situata a cavallo tra le provincie di Ascoli Piceno e Macerata.

Su quest'ultima dorsale si trovano le cime più elevate dell'intera regione: il monte Vettore (2478m), il monte Porche, la cima del Redentore, il picco del Diavolo, il monte Sibilla, il Pizzo Berro e il monte Priora, che superano i 2000 metri. Tra le due dorsali si estende una fascia collinare che raramente supera l'altezza di 500 metri. Dal mare fino agli Appennini si sviluppa poi un ampia fascia collinare che presenta un andamento piuttosto uniforme. Secondo criteri geografici, le Marche possono essere distinte in tre zone sub-regionali: Marche settentrionali, che coprono il gruppo di valli dal Foglia al Rubiano. Marche centrali, che coprono il gruppo delle valli dall'Esino al Chienti Marche meridionali, che coprono il gruppo delle valli dal Tenna al Tronto I rilievi risultano intervallati dal corso dei fiumi e così, nella loro direzione generale da sud-ovest e nord-est, appaiono quasi perpendicolari alle dorsali montuose. La lenta deposizione fluviale, specialmente nella parte media ed inferiore dei corsi, diede origine ad una serie di pianure alluvionali.

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ASPETTO FISICO Fiumi e torrenti di varia lunghezza solcano le valli marchigiane, seguendo un percorso parallelo pressochè analogo da sud-ovest a nord-est, che trae origine dai rilievi montuosi della dorsale appenninica del versante marchigiano e sfocia nel mare Adriatico. Le valli modellate dall'azione incessante dei fiumi rivestono da sempre grande importanza per le popolazioni marchigiane: qui si sono sviluppati gli insediamenti umani e produttivi più importanti. Nel territorio compreso tra i due fiumi che disegnano i confini, naturali e amministrativi delle Marche, il Foglia (lungo 135 Km), il Tronto (115 Km), sono ubicati il Metauro (120 Km) e gli altri corsi d'acqua minori, il Cesano, l'Esino, il Musone, il Potenza, il Chienti, il Tenna e l'Aso. Se i fiumi caratterizzano il territorio regionale, molto meno marcata è la presenza di laghi che presentano la massima espressione nel lago di Pilato, di origine glaciale, situato alla quota di 1954 metri. Gli altri laghi marchigiani di dimensioni abbastanza ridotte, hanno origine artificiale; i laghi Grazie e di Caccamo. In posizione suggestiva, hai piedi dei Sibillini, è situato il lago di Fiastra; nell'ascolano vi sono il lago di Talvacchia, nel pesarese il bacino del Furlo, il lago di Andreuccio e quello di Villagrande.

APPENNINO MARCHIGIANO (Peia)

IL LAGO DI FIASTRA

PROMONTORIO DEL CONERO

IL FIUME TRONTO

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ASPETTO FISICO LA COSTA L'influenza del mare e' limitata alla fascia litoranea, accomunata ormai da anni, anche dalla massiccia attività del turismo estivo e balneare, e le Marche sono essenzialmente una regione rurale, di monti e di colline piuttosto che in una regione marittima, ma è altrettanto vero che il mare è profondamente radicato nella vita e nel lavoro delle popolazioni che vivono lungo la costa. I 173 Km di costa disseminate di numerose stazioni balneari che dal secolo scorso sono frequentate mete turistiche, presentano un andamento piuttosto eterogeneo con alternanza di scogli, sassi e sabbia fine. Dal nord si ha man mano la sensazione di trovarsi in ambienti diversi; Gabicce Mare si affaccia su un breve tratto di spiaggia sabbiosa, che nel volgere di pochi Km si interrompe per cedere il passo al promontorio di Gabicce Monte e alle sue caratteristiche spiaggie brevi e agli anfratti rocciosi. In prossimità di Pesaro la costa ridiventa ampia e sabbiosa; nei circa 70 Km che dividono Pesaro da Ancona sabbia e sassi tornano ad alternarsi. Immediatamente a sud di Ancona il promontorio del Conero interrompe la linearità della costa; il paesaggio subisce una trasformazione radicale assumendo connotati aspri e fortemente suggestivi con insenature e piccole baie per una ventina di Km. Il Conero divide in due tratti la costa, a sud del promontorio il litorale riacquista la sua uniformità fino a San Benedetto del Tronto, città che segna il confine con l'Abruzzo. Anche in questo tratto il litorale è contraddistinto da un ampia spiaggia vellutata e finissima interrotta in alcuni punti dalla presenza di ghiaia. Tutto il territorio marchigiano riveste un notevole interesse scientifico in relazione all'età, alla struttura e alla composizione delle rocce. Sotto questo profilo vanno considerate la speleologia e le attività legate allo studio dei fenomeni carsici. Esempi significativi sono le maestose grotte di Frasassi, le grotte del monte Nerone. A seconda della varietà e della permeabilità delle formazioni rocciose le acque sotterranee si scavano strade, formano caverne e poi se ne vanno per altre direzioni. Le grotte di Frasassi presso la vecchi abbazia di san Vittore delle Chiuse, è uno degli esempi più belli di questo lavoro sotterraneo delle acque, con la loro Grotta Grande del Vento alta 120 metri e le gallerie che si estendono per Km con manifestazioni carsiche stupefacenti e sempre diversi

LE GROTTE DI FRASASSI

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IL CLIMA Le Marche presentano un clima di tipo mediterraneo nella fascia costiera e mediocollinare che, man mano che ci si sposta verso l'interno, diviene gradualmente submediterraneo, mentre nella zona montuosa, può definirsi come di tipo oceanico sebbene siano ancora presenti influssi di tipo mediterraneo. Parallelamente le precipitazioni presentano un analogo andamento, sebbene possano registrarsi delle variazioni di tendenza dovute ad influssi locali.

Ad esempio a Macerata le precipitazioni medie annue raggiungono i 769 mm di pioggia, inferiore cioè alle stazioni di Ancona e Pesaro rispettivamente con 789 e 784 mm. La stazione più piovosa è invece quella di Fonte Avellana con 1.722 mm annui. Nella zona più calda delle Marche, compresa fra S. Benedetto e Porto d'Ascoli si registrano invece i valori più bassi di piovosità con appena 700 mm annui. Le temperature medie annue, sono invece comprese fra gli 11° e i 14° circa.

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VIE DI COMUNICAZIONE LE STRADE Le Marche sono dotate di una buona rete viaria, particolarmente sviluppata lungo la costa, che permette facili collegamenti sia fra il nord che il sud della penisola. Comunque anche nella zona interna, quella occupata dalle montagne il traffico non incontra particolari difficoltà grazie alla presenza di numerosi valichi attraverso i quali si superano gli appennini; il più noto è il valico di Colfiorito.

GLI AEREOPORTI L’unico aereporto della regione Marche è quello di Falconara vicino ad Ancona. Oltre ad essere uno scalo militare viene anche utilizzato per il traffico civile.

LA NAVIGAZIONE Il traffico marittimo nelle acque del Mar Adriatico è da sempre molto intenso e sulla costa marchigiana di trovano due porti molto importi, quello di ANCONA e quello di FALCONARA. In particolare quello di ANCONA, essendo uno dei maggiori porti commerciali italiani è sempre molto attivo. Le attività dei porti minori sono prevalentemene legate alla pesca.

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE SETTORE PRIMARIO AGRICOLTURA L'agricoltura rappresenta una delle attività prevalenti della regione. Il lavoro agricolo si conce etra nelle conche, sugli altipiani appenninici, ma soprattutto nelle ampie valli scavate dai fiumi dove sfrutta un terreno abbastanza fertile per produrre cereali (orzo,frumento), barbabietole da zucchero ortaggi. La coltivazione dell’uva è abbastanza limitata ma dà vita a vini di grande qualità, come il Verdicchio di Jesi e di Matelica, Il rosso Conero, il Rosso Piceno. Inoltre importante è la raccolta del tartufo, una pregiata radice aromatica presente soprattutto nella zona settemìntrionale delle Marche.

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE SETTORE SECONDARIO INDUSTRIA Nelle Marche non sono presenti grossi insediamenti industriali, ma esiste una fitta rete di piccole e medie aziende, tutte molto attive, che rendono solida l’economia delle regione. In particolare è sviluppato il settore alimentare, quello calzaturiero delle pelletterie e della fabbricazione della carta.

SETTORE TERZIARIO Sviluppato in maggior parte nelle zone costiere, il turismo è ben presente nelle Marche che offrono un buon assortimento di strutture hotel e alberghi destinati alla ricettività estiva sia per i turisti Italiani che stranieri che frequentano in buon numero le sue spiagge. Le zone balneari più conosciute ed attrezzate sono quella del Conero, Porto San Giorgio, Gabicce, Grottammare e Senigallia, tutte dotate di infrastrutture ed

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE SETTORE PRIMARIO L’ALLEVAMENTO Nella regione si allevano soprattutto i bovini, che fanno parte della pregiata “razza marchigiana” nota per la qualità della sua carne. Diffuso è anche l’allevamento dei suni, dai quali si ricavano ottimi insaccati come il ciabuscolo, prodotto tipico di Macerata.

LA PESCA Data l’estensione delle coste, la pesca costituisce una risorsa economica non indifferente. Per questa attività vengono utilizzati pescherecci di piccole e medie dimensioni ma anche imbarcazioni molto più capienti, dotate di attrezzature elettroniche. Il pesce della regione viene trasportato in discrete quantità anche in altre regioni.

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