Anche quest’anno ecco di fronte a noi il tempo di Avvento. È il tempo favorevole per preparaci a rinnovare la memoria della nascita di Gesù a Betlemme, del suo farsi carne, nella storia, per venire a condividere in tutto - eccetto il peccato - la nostra condizione di uomini e donne. Ma è anche il tempo per attendere, nell’oggi, che Gesù venga, per riempire di senso la vita di ciascuno di noi. E da ultimo è pure una buona occasione per gettare uno sguardo su quello che accadrà al termine della storia quando Gesù risorto ritornerà per dare compimento alla nostra vita, al mondo e al tempo. L’Avvento di quest’anno, poi, è un periodo particolarmente speciale perché segnerà l’inizio del Giubileo della Misericordia. Papa Francesco invita tutta la Chiesa e ogni cristiano a riscoprire la misericordia. Ma chiediamoci: cos’è la misericordia? Ce lo spiega bene il papa nella lettera di presentazione del Giubileo: «La misericordia non è un’idea astratta, ma una realtà concreta con cui Dio ci rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo di se stessi per il proprio figlio. La misericordia è un sentimento naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di pazienza, di bontà e di perdono. È la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato». Illuminati da queste parole davvero significative, allora, in questo tempo di preparazione al Natale vogliamo compiere due passi. Anzitutto scoprire come Gesù di Nazareth, nato a Betlemme, è il volto
concreto della misericordia del Padre. Gesù, infatti, così come ci raccontano i Vangeli, con la sua parola, con i suoi gesti e con tutto se stesso non ha fatto altro che raccontare ed incarnare la misericordia di Dio per ogni persona.
Quindi desideriamo impegnarci a far diventare la misericordia il nostro
stile di vita, la virtù (= l’abito che indossiamo) che illumina i nostri rapporti con gli altri proprio come ci chiede il vescovo Giuseppe: «È soprattutto in famiglia che la misericordia trova casa, si esercita e cresce: essa anima le relazioni fra i genitori e con i figli; si esprime nell’accoglienza reciproca e nella riconciliazione; si apre ai parenti, ai vicini… agli stranieri per abbattere distanze, divisioni, intolleranza; sostiene e orienta gesti concreti e continuativi di solidarietà, di compassione, condividendo sofferenze e difficoltà». Abbiamo un gran bisogno di contemplare e sperimentare la misericordia di Dio per noi e di seminare intorno a noi e nella vita degli altri gesti di misericordia, perché tutto ciò è fonte di gioia, di serenità e di pace.
• Apertura universale: martedì 8 dicembre a Roma. • Apertura diocesana: domenica 13 dicembre alle ore 15.30 in Cattedrale a Cuneo. • Apertura parrocchiale: domenica 20 dicembre nella Messa della propria comunità.
Preghiera di papa Francesco per il Giubileo Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede Lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi. Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro; l'adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito. Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio! Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria. Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch'essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono nel l'ignoranza e nell'errore; fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio. Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista. Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
La povertà è un grave problema per le persone e viene definita assoluta quando non solo c’è poca disponibilità di denaro, ma soprattutto l’impossibilità di avere determinati beni e servizi che vengono considerati essenziali per vivere (casa, lavoro, scuola, sanità). In Italia, nel 2014, quasi un milione e mezzo di famiglie è in condizione di povertà assoluta, per un totale di oltre 4 milioni di persone, pari al 6,8% della popolazione residente (dati ISTAT). E a Cuneo, nel 2014, i centri di distribuzione viveri parrocchiali hanno consegnato un totale di 7.700 borse di viveri a 800 persone o nuclei familiari in stato di povertà. Tra di loro ci sono anche tante famiglie normali, famiglie in cui, per colpa della crisi, magari è bastato che il papà perdesse il lavoro, o che mancassero i soldi per pagare l’affitto della casa, le medicine per curarsi, i libri di scuola per i figli e... zac! Subito i problemi sono diventati grandi e insormontabili! Tocca a noi, se ci riteniamo cristiani, farci prossimi a queste famiglie fragili e in difficoltà, mettendo in pratica quel comando che Gesù ha dato dopo aver raccontato la parabola del buon samaritano: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso» (Lc 10,37). La Parola di Dio ci invita dunque ad accorgerci dei poveri, a fermarci e a condividere con loro qualcosa di noi e delle nostre cose, anche con piccoli gesti di attenzione e disponibilità. Quale modo migliore per vivere l’Anno della Misericordia?
La Caritas ha scelto, in questo Avvento, di sensibilizzare le nostre parrocchie sulle povertà vicine, lanciando l’iniziativa “Famiglia aiuta famiglia”. Le offerte che si raccoglieranno andranno in un fondo destinato a sostenere quelle famiglie che abitano nelle nostre parrocchie e che si trovano in particolari difficoltà economiche. Oltre alla costituzione di questo fondo, la sfida che la Caritas vuole lanciare è quella della necessità che tutti abbiamo del “farci prossimi” tra famiglie. Perché una famiglia che oggi può dare, domani può aver bisogno, e viceversa. Perché quando le famiglie aprono le porte, spesso scoprono di avere gli stessi problemi. Problemi grandi e piccoli. La singola famiglia, da sola, a volte non li può risolvere. E così il problema pesa, fino a rischiare di schiacciarla. Ma più famiglie insieme sì, possono! Per aiutare le famiglie, i primi soccorsi vengono allora dalle famiglie stesse, e non stiamo parlando solo di soldi. Basta aprire la porta e guardarsi attorno. Per offrire aiuto. Per richiederlo. L’iniziativa “Famiglia aiuta famiglia” vuole perciò promuovere una mentalità di prossimità a partire dall’identità comune che già avvicina chi dà un aiuto a chi lo riceve: essere entrambi una famiglia.
Ciascuno di voi durante l’Avvento, rinunciando a qualcosa di superfluo, può mettere da parte nel salvadanaio una piccola somma da donare alla Caritas, che la userà per realizzare questo progetto di solidarietà. Scrivete qui sotto la vostra offerta. Alla fine dell’Avvento ho risparmiato _____ euro, che donerò ai poveri. Credi sia poco? Non dimenticare che il tuo poco, il poco di tutti, può diventare tanto per molti!
È sempre più diffusa, anche nelle nostre famiglie, la tradizione nordica di accompagnare le quattro domeniche che preparano al Natale con la “corona dell’Avvento”, il segno dell’attesa di Gesù, che verrà per illuminare la notte degli uomini sulla terra. Tre sono gli elementi di questo simbolo: - la corona intrecciata con rami verdi di abete, simbolo di speranza e di vita che non finisce. La voce del profeta Isaia, che percorre tutto l’Avvento, è una voce di speranza che prepara la venuta del Messia e preannuncia il compiersi della promessa di Dio per tutti gli uomini; - la forma circolare della corona, come il cerchio dell’anello nuziale, è il segno della fedeltà: la fedeltà di Dio alle sue promesse. Per questa ragione la corona dell’Avvento deve mantenere la sua forma circolare e non divenire una qualsiasi composizione floreale con quattro candele; - le quattro candele, che si accendono progressivamente una in più per ogni settimana, sono il segno del Signore che viene e della crescente gioia dell’umanità che attende il Redentore. Di solito l’accensione è riservata al più piccolo e avviene durante la settimana quando si prega o si mangia insieme la sera, quando arriva un ospite…
La famiglia si prepara al Natale attorno al simbolo della luce. La fiamma accesa comunica gioia a bambini e adulti, e fa sentire che Dio è vicino; Egli illumina il mistero della nostra vita e riscalda il nostro cuore: “Rallegratevi: il Signore è vicino!” (Fil 4,4-5).
Per costruire la tua corona dell’Avvento, facendoti aiutare da un adulto, prendi un filo di ferro robusto per fare il cerchio (diametro di circa 30-35 cm.) e alcuni rami di abete abbastanza morbidi e lunghi per coprire il cerchio (vanno anche bene diversi rametti più piccoli, o di altre piante sempreverdi, come pino, alloro, quadrifoglio). Con altri pezzetti di filo di ferro sottile (o cordino, o nastro colorato) fissa bene il tutto in modo che la corona duri a lungo, senza aprirsi, poi decorala con qualche pigna o fiocchetti colorati, secondo la tua fantasia e creatività. Progressivamente disporrai le quattro candele (equidistanti tra di loro) facendo attenzione che anch’esse siano un po’ stabili (infilate tra i rami o facendogli un piccolo basamento), in modo che quando le accenderai, non cadano giù, col rischio di incendiare tutto il tuo capolavoro… Una volta costruita, poni la corona dell’Avvento su di un tavolo, non tanto con scopo ornamentale, ma per utilizzarla e ricordare a tutta la famiglia l’avvicinarsi del Natale con il messaggio simbolico che essa richiama.
Se pensi di aver fatto un bel lavoro, partecipa al concorso… Come? Scatta una foto alla tua corona dell’Avvento e inviala per e-mail a pastoraleragazzi@diocesicuneo.it, insieme ai tuoi dati (NOME, COGNOME, ETÀ, INDIRIZZO, numero di TELEFONO e nome della tua PARROCCHIA) entro il 31 dicembre 2015. Le foto saranno suddivise in 3 categorie, a seconda dell’età: piccoli (fino a 6 anni), bimbi (da 7 a 9 anni), ragazzi (da 10 a 12 anni). Tutte le foto pervenute saranno inserite sul sito www.ragazzi.diocesicuneo.it e ne verranno scelte alcune da pubblicare sul settimanale diocesano “La Guida”, insieme al vostro nome, cognome, età e parrocchia.
Vieni, rischiara la nostra vita e mostraci la tua misericordia. • Gesù, misericordia del Padre, tu ci inviti a confidare in te, a vegliare e a metterci in cammino perché tu continui ad esserci vicino. • Gesù, tu ci chiedi di trovare il tempo necessario per ascoltare la tua Parola, fidarci delle promesse di Dio Padre e rinnovarci. • Gesù, germoglio dell’umanità nuova, sicura speranza per ogni persona che si affida alla tua misericordia. Signore Gesù, tu sei la luce che brilla nelle tenebre. Noi ti attendiamo e desideriamo incontrarti, perché tu sei il Dio misericordioso che ci fa crescere e sovrabbondare nell’amore, e sei colui che realizza per noi le promesse di bene fatte da Dio all’umanità. Questa candela che ora accendiamo è il segno della nostra speranza e del nostro desiderio di Te. In questo tempo di Avvento, che oggi iniziamo, aiutaci a custodirla accesa, mantenendo viva la nostra fede e vegliando nella preghiera e nell’attenzione agli altri, per essere segni luminosi della tua misericordia. Vieni, Signore Gesù!
Ecco, verranno giorni - oràcolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda. In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. È Gesù il “germoglio giusto” che realizza le promesse di bene pensate da Dio per l’umanità. È Gesù colui che ci ha fatto toccare con mano la bontà incondizionata e fedele di Dio per noi. È Lui che ci fa crescere nell’amore vicendevole e ci ispira gesti e parole di misericordia per rendere più bello e giusto il luogo in cui viviamo.
In questa settimana proviamo a “crescere e sovrabbondare nell’amore” regalando gesti di attenzione a chi vogliamo bene, offrendo aiuto a chi ne ha bisogno e parole di misericordia verso chi ci è antipatico o ci ha fatto del male.
COORDINAMENTO PASTORALE RAGAZZI Via Amedeo Rossi 28 - 12100 CUNEO | tel. 0171 649334 - fax 0171 649337 e-mail: pastoraleragazzi@diocesicuneo.it | sito internet: www.ragazzi.diocesicuneo.it
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