La rivista
per il benessere e la sostenibilitĂ
06/2014
Ingegnosissime: le api sono regine nello svernare in modo sorprendente Rebounding: la nuova frontiera del fitness sul trampolino elastico Strategie antietĂ : come invecchiare senza sentire il peso del tempo
Paese mio Dove ci sentiamo a casa
Un frutto del lento lavoro della natura.
Parte di
Esperti attuali PLD Dr. David Fäh
Specializzato in fisiologia alimentare, ricercatore e docente all’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Università di Zurigo, si occupa di aspetti legati all’alimentazione.
Christina Daeniker Roth
La specialista in alimentazione e salute presso la Federazione delle cooperative Migros vanta un vasto bagaglio di conoscenze e una lunga esperienza per quanto concerne le domande della clientela. Ci consiglia per i testi che riguardano i prodotti Migros.
Foto di copertina: Walter Pfeiffer © Roland Tännler, Joschi Herczeg, Marion Nitsch, Shutterstock
Marianne Botta Diener
Ingegnere alimentare e madre di otto figli, insegna all’ETH. Questa volta ci spiega come possiamo fare la spesa e cucinare sano risparmiando tempo.
Atlant Bieri
Il giornalista scientifico è un vero talento nel trattare con un linguaggio semplice e comprensibile. argomenti complessi legati alla biologia. In questo numero affronta il tema delle api invernali.
Cara lettrice, caro lettore Nessun panorama mozzafiato, solo terre verdi a perdita d’occhio. Un’architettura che non passerà alla storia, solo un mobilificio assai ingombrante. Qui non sono nati grandi pensatori. Solo io e tutti quelli che come me si sbucciavano le ginocchia nella strada del paese, fumavano liane nel boschetto e imparavano il buon tedesco su banchi di scuola che odoravano di cera per pavimenti. È da lì che provengo. C’è però un’altro paese dove mi sento a casa e che suscita in me sensazioni profonde, come quelle provate in un aeroporto dei Caraibi. Ero stata malissimo per due settimane, a causa di un’orribile infezione intestinale più tenace di qualsiasi medicamento. Ma quando ho messo piede sull’ aereo con la croce svizzera mi sono sentita al sicuro. Ero salva! Un’overdose di sentimentalismo può far bene. Poco tempo fa, leggendo un testo di Martin Walser sul Lago di Costanza, mi sono venute le lacrime. E pensare che non sono di lì. Quello che mi ha commosso nelle parole di Walser è la familiarità che si prova per qualcosa che è sempre stata lì e sempre ci sarà. I luoghi da cui si proviene somigliano un po’ a un giacchetto di lana: può tenere caldo ma anche pizzicare. Quando abbiamo voglia di un capo più intrigante ci tuffiamo nel mondo. Durante i miei viaggi noto spesso che più mi allontano dai miei luoghi e più amplio il mio concetto di patria. Se sono in America, è l’Europa e quasi sicuramente se fossi su Marte chiederei ai marziani di darmi un telescopio. Guarderei verso la Terra con nostalgia, per cercare trovare la M arancione. Buona lettura!
Caporedattrice Prima vedevo i trampolini elastici come giocattoli per adulti. Ora ho invece scoperto che sono un efficace attrezzo per allenarsi a casa. Di più a pagina 44. Vivai 6/14
3
Il piacere di gustare il pesce senza rimorsi di coscienza.
Parte di
12
12 Il nostro paese: il luogo in cui ci si sente a casa è dove si è cresciuti oppure altrove? 14 La parola allo scrittore: le riflessioni di Alex Capus su ciò che i tedeschi chiamano Heimat 18 Chilometro zero: il successo dei prodotti nostrani 22 Specie che vanno e specie che tornano: una mappa illustra la biodiversità in Svizzera 24 Sapori di casa: il cibo di stagione e del territorio fa tendenza e fa bene
26
26 Api: le creature che svernano in modo ingegnoso dando un prezioso contributo alla biodiversità 40 Per chi va di fretta: consigli per fare la spesa e cucinare sano anche quando il tempo scarseggia 44 Rebounding: la nuova tendenza fitness rivaluta il buon vecchio trampolino 48 Strategie antietà: l’arte d’invecchiare bene e di vivere con positività il tempo che passa
© Pagnotta (foto dietro lastra di plexiglas, 130 x 97 cm, 2010), National Geographic Creative, Getty Images
44
9 11 34 38 42 56 58 SIGLA EDITORIALE Editore: Federazione delle cooperative Migros Direzione Media Migros: Lorenz Bruegger Responsabile edizioni: Rolf Hauser Direzione pubblicazioni: Monica Glisenti Caporedattrice: Susanna Heim Sostituta: Christine Kunovits Coordinazione: Dagmar Madelung Testi/produzione: Lukas Hadorn (D), Cora Gianolla (I), Alda Viviani (I) Sylvie Castagné (F) Direzione artistica: Dora Siegenthaler Redazione immagini: Cornelia Thalmann Elaborazione immagini: Reto Mainetti
Pensati per voi Scelti da noi Chi fa la spesa qui Prodotti culto La leggerezza nel piatto Concorso Vivai Perle filosofiche
Contatti e internet: Vivai, Limmatplatz 152, casella postale 1766, 8031 Zurigo vivai@mediasmigros.ch www.migros.ch/vivai Stampa: Vogt-Schild Druck AG CH-4552 Derendingen Carta: senza legno, FSC-Mix. Per compensare le emissioni di CO ², sosteniamo un progetto in Brasile. ISSN: 1663-7178 Tiratura totale Vivai: 250 000 copie D: 173 000, F: 60 000, I: 17 000 copie
Abbonati gratis a Vivai all’indirizzo abbonamenti.vivai@mediasmigros.ch, oppure chiama lo 0800 180 180 Vivai 6/14
5
Die Natur macht uns den Hof.
Ein Teil von
5 anni di Vivai
Grandi festeggiamenti 5 anni di Vivai Il clou del programma d’anniversario che la casa editrice e la redazione della nostra rivista hanno organizzato negli ultimi mesi è stato l’evento «In forma con Vivai», che ha registrato il tutto esaurito. Circa 80 lettori ci hanno raggiunto all’hotel Blume di Baden. Dopo il ricco brunch, i nostri ospiti hanno potuto assistere alle avvincenti e istruttive conferenze degli esperti di Vivai, il dr. David Fäh, Marianne Botta Diener e Petra Orzech. Abbiamo l’intenzione di organizzare eventi simili anche l’anno prossimo.
La caporedattrice di Vivai Susanna Heim (a sin.) presenta al pubblico i relatori Petra Orzech (al centro) e il dr. David Fäh (a ds.).
I vincitori del concorso d’anniversario:
© Aurelia Schmid, Lukas Hadorn, Martin Hemmi
Monika Klingler, Aeschlen (Intercity-Card) Philipp Bosshard, Möhlin (bici elettrica) Rosemarie Liechti, Riehen (week-end romantico) Pier Luigi Ballabio, Chiasso (set multimediale) Verena Wasem, Murten (week-end romantico) Annemarie Schnider, Walterswil (critico editoriale) Eva Kunz, Davos-Wolfgang (pranzo Vivai) Ulrich Schweizer, Oberdorf (coaching sull’alimentazione) Bernardo Schneeberger, Melano (tema a scelta) Dominique Georges, Attalens (analisi della spesa)
Gli ospiti ascoltano attentamente le relazioni degli esperti, che alla fine sono stati sommersi di domande.
I collaboratori della redazione e della casa editrice aiutano a preparare la distribuzione del numero dell’anniversario.
Vivai 6/14
7
Stanco, stanco, stanco, stanco...
FLORADIX® più energia e vitalità rapido sollievo • con ferro organico • ben assimilabile • ben tollerato • privo di additivi sintetici • vegetale • adatto ai vegetariani •
Particolarmente indicato per le donne
WWW.FLORADIX.CH
Per le vittime delle inondazioni
In primavera le abbondanti piogge hanno devastato i Balcani. La peggiore alluvione degli ultimi 100 anni ha colpito soprattutto la Bosnia ed Erzegovina e la Serbia. La Croce Rossa Svizzera ha fatto un bilancio nel rapporto intermedio sugli aiuti in caso di catastrofe nel periodo immediatamente successivo all’alluvione. Gli interventi hanno assicurato acqua potabile, viveri e materiale di primo soccorso a oltre 13 000 persone e 8 000 hanno ricevuto assistenza nella pulizia, la disinfezione e la deumidificazione degli appartamenti e delle case. Il progetto di sostegno, al quale ha contribuito anche la Migros con un importo di 500 000 franchi, durerà fino a fine di luglio 2015.
p i? le a a no nti n r s ve g i m e o p r i l i r me C o ac c o nti ! S c n C o r e n d e 26 . p sor agina p da
Per la produzione industriale l’olio di palma è una materia prima ambita e versatile e la domanda globale continua a crescere. L’olio di palma è più redditizio di altri oli vegetali e richiede meno superficie coltivabile. La coltivazione delle palme da olio minaccia però le foreste pluviali e distrugge le torbiere. Inoltre, non rispetta i diritti dei popoli indigeni. Per questo motivo la Migros s’impegna da oltre un decennio per condizioni equo solidali e per una coltivazione sostenibile di quest’olio. Nell’ ambito del suo programma Generazione M, ha promesso di usare nei suoi prodotti alimentari entro la fine del 2015 solo olio di palma prodotto rispettando le direttive della Tavola rotonda per l’olio di palma sostenibile. A metà 2014, l’Industria Migros ha già acquistato per il consumo totale nei prodotti alimentari l’82 percento di olio di palma fisicamente sostenibile.
© iStockphoto, Eberhard J. Schorr, Monika Flückiger
Uova tracciabili
Vuoi sapere quanto bio è il tuo uovo bio? Dove razzolano le galline, come sono i loro proprietari e com’è la loro azienda? Nulla di più semplice! Grazie al codice stampato sulle uova svizzere vendute dalla Migros, puoi risalire al pollaio da cui proviene. Il codice figura su tutte le uova svizzere. Fanno eccezione le uova sode colorate, perché per motivi tecnici non sarebbe leggibile. Anche in questo caso viene però assicurata la rintracciabilità fino al produttore. Per saperne di più su codice e uova: www.migros.ch/uova
Ancora più sostenibile
Cosa ci fanno le api sui tetti Migros?
Le api mellifere sono i principali impollinatori di frutta e bacche coltivate e delle piante selvatiche in Svizzera. Sono quindi essenziali per la biodiversità locale. In questo numero, da pagina 26 dedichiamo un lungo articolo a queste ingegnose e importanti creature. Potrai ad esempio scoprire come affrontano l’inverno. Parleremo anche dell’impegno Migros in questo ambito. Ma qui vogliamo già anticiparti qualcosa: sai che su alcuni tetti Migros vivono delle colonie d’api? Ad esempio sul centro commerciale del Marin Centre, nel Canton Neuchâtel, o sull’MParc La Praille, nel cuore di Ginevra. Il tetto piatto del centro operativo della Migros Svizzera orientale ospita 12 colonie. Una collaboratrice formata come apicoltrice raccoglie circa 100 chili di miele l’anno, che viene venduto nel negozio del personale. Vivai 6/14
9
ti u n e v Ben o nd o m l e n ze vacan ar t s n u s
www.sunstar.ch Tel. +41 (0)27 966 56 66 zermatt@sunstar.ch
Lode alla rete
In tempi di algoritmi di ricerca, di furti d’identità e big data, non sorprende che per molte persone internet rappresenti più una minaccia che un’opportunità. Per questo, quando c’è da lodare il web, lo facciamo con piacere. Ad esempio parlando dei TED Talks, dei video che durano al massimo 20 minuti, in cui gli esperti trattano in modo semplice temi complessi. Gli ambiti vanno dall’architettura alla psicologia, fino alla scienza missilistica. Tra quelli preferiti dalla nostra redazione figura la conferenza del neuroscienziato Russell Foster sul sonno. «Nel corso della vita, un 90enne ha trascorso 32 anni dormendo», come spiega lo scienziato ammiccando. «Vorrà pur significare qualcosa!»
Siamo ciò che mangiamo
C’è ad esempio l’architetta giapponese che ha creato una mini risaia nel suo orto familiare lungo la Limmat, ma anche il pittore che cerca laricini in un cimitero. Oppure l’ex candidata miss che oggi mangia sei volte al giorno. Le persone ritratte dalla fotografa Vera Markus nel suo libro So isst Zürich sono molto diverse tra loro. Sono però anche tutte accomunate da un comune denominatore: il cibo. Tutti mangiamo, ma ognuno di noi lo fa a modo suo. In collaborazione
con l’autrice Yvonne Eckert, la fotografa Vera Markus ritrae 14 persone che vivono a Zurigo e dintorni, ma che in fondo potremmo incontrare anche a Lugano, a Coira oppure a Delémont. Ognuna di loro dà una visione del suo rapporto con il cibo, quindi anche di come vive e del suo passato. Si tratta di un volume interessante e sorprendente. Anche per chi non conosce il tedesco e non è di Zurigo! Il libro So isst Zürich è pubblicato da edition 8. www.edition8.ch
© James Duncan Davidson, Vera Markus, FONA Verlag AG, Raphael Perret
www.ted.com Gli oltre 1500 video sono gratuiti. Nel menu a tendina sulla barra di scorrimento del video stesso si possono attivare i sottotitoli nella lingua desiderata.
Rottami… meditativi
L’Avvento è ormai alle porte. È quindi il momento di preparare i biscottini festivi, come quelli proposti da Judith Gmür-Stalder nel suo libro di ricette UrDinkel Guetzli. Tutte le sue creazioni sono a base di base di spelta originale. Si tratta di una golosa proposta per preparare dolcetti e biscottini con la farina ricavata dall’antico cereale ricco di sostanze nutritive e molto digeribile, che a differenza della spelta moderna non è incrociato con altre varietà.
L’artista svizzero Raphael Perret propone un interessante approccio per attirare l’attenzione sul tema del riciclo. Nelle sue opere accosta rottami elettrici indiani e ornamenti religiosi, chiamati yantra, figure geometriche molto diffuse nell’induismo e utilizzate per la meditazione, attraverso le quali Perret, senza parole, promuove un uso più attento delle risorse. Nel 2014 il suo lavoro Recycling Yantra ha ricevuto il sostegno del Percento culturale Migros.
UrDinkel Guetzli per ora esiste solamente in tedesco e può essere ordinato su www.urdinkel.ch. Il sito presenta anche ricette a base di spelta pura in italiano.
La mostra Recycling Mantra è visibile dal 5 dicembre 2014 al 25 gennaio 2015 all’Helmhaus di Zurigo.
Biscottini speciali
Vivai 6/14
11
Il nostro paese
A CASA. Più il mondo ci sembra grande e più sentiamo il richiamo delle nostre origini. Perché dove ci sentiamo a casa ci sono cose che non cambiano mai. Perché lì ci sentiamo parte di un tutto. Parte di una comunità ricca di valori e tradizioni in cui ci riconosciamo. Questo ritorno alle nostre origini in chiave rifiuto di ciò che non conosciamo, bensì dalla rivalutazione di quello che conosciamo già e del nostro vissuto.
Le fotografie in questo dossier sono state scattate da Chantal Michel, famosa artista bernese pluripremiata per le sue opere d’arte che coniugano fotografia, performance e video. Grazie all’originalità dei luoghi scelti per le sue installazioni, è molto apprezzata dal pubblico internazionale. Ulteriori informazioni su www.chantalmichel.ch
12
Vivai 6/14
© Le ragazze dell’Aeschenried (foto dietro lastra di plexiglas, 130 × 97 cm, 2010), iStockphoto
moderna non passa però dal
Vivai 6/14
13
Il nostro paese
A CASA. Dov‚è il luogo in cui ci sentiamo a casa? Dove siamo nati oppure dove stiamo bene? L‚abbiamo chiesto ad Alex Capus. Lo scrittore riflette su un concetto che corrisponde a ciò che i germanofoni chiamano Heimat e che non è così facilile da definire.
Come potremmo spiegare ciò che in tedesco viene chiamato Heimat, un concetto non facile da definire?
Potremmo dire che è il luogo in cui ci sentiamo a casa. E dov’è che ci sentiamo a casa?
Si potrebbe dire che è dove trascorriamo gran parte della vita. Dove trascorriamo il nostro tempo?
La mattina ci svegliamo nel letto di un famoso mobilificio svedese. Durante il giorno usiamo computer provenienti da Cina, Messico o Irlanda. Abbiamo televisori coreani e guidiamo auto tedesche, giapponesi o francesi. Abbiamo spesso cellulari californiani e portiamo vestiti di cotone che vengono dall’India. E il cibo che mangiamo arriva da noi su giganteschi container provenienti dal mondo intero. Ma allora, nell’attuale gestione globalizzata dei materiali, dove ci sentiamo a casa? Indipendentemente da dove ci troviamo, a Wettingen, Acapulco o Singapore, beviamo il caffè da Starbucks e acquistiamo prodotti Hyundai o Microsoft. Ma questo fa di noi dei cittadini del mondo globalizzato? Ci sentiamo a casa ovunque? La vita è uguale in qualsiasi posto?
14
Vivai 6/14
«Mi manca una piccola Migros di quartiere. E a volte anche il modo di essere degli svizzeri, la loro pacatezza e la loro serietà.»
«Mi mancano le festività indiane. La festa Diwali e le sue lanterne, l'Holi Festival e i suoi colori e i nostri matrimoni. Le feste indiane sono una meravigliosa occasione per celebrare la vita.»
Thomas Eugster vive da oltre 15 anni a Berlino, dove lavora come fotografo.
Priya Pandey-Wig ha lasciato l'India, sua terra d'origine, 13 anni fa alla volta di New York e Londra. Attualmente vive vicino a Zurigo.
«Gli svizzeri hanno il dono di parlare meno e ascoltare di più. È una virtù che andrebbe esportata.» Quest'estate Sebastian Alder si è trasferito in Svezia, vicino a Malmö. Prima ha vissuto a lungo a Barcellona.
© Bolla di sapone (foto dietro lastra di plexiglas, 130 x 97 cm, 2010), iStockphoto
Ovviamente no.
A Winterthur si vive in modo assai diverso rispetto a Vladivostok o a Nairobi. Su questo non ci sono dubbi. Lo scenario è diverso, l’acqua è diversa, l’aria è diversa. La gente mangia altri cibi e racconta altre storie, canta canzoni diverse e vede altre immagini. Ci sentiamo a casa dove riconosciamo il colore
Vivai 6/14
15
delle nuvole e la direzione del vento. È il posto in cui possiamo cantare le canzoni assieme alla gente, di cui capiamo le battute, dove riconosciamo le immagini. Ma soprattutto ci sentiamo a casa dove le persone ci chiamano per nome e la gente sa qual è il nostro locale preferito per mangiare le uova sbattute, perché lì ci andavamo già quando eravamo bambini. Ed è proprio la globalizzazione che ci spinge a riflettere sul sentimento di casa e sulla ricerca dell’identità culturale. La musica rock e la letteratura in dialetto stanno spopolando. In ogni quartiere urbano ha il suo mercato dell’arte e un suo gruppo folcloristico. In città i giovani coltivano verdure sui tetti degli edifici e nelle corti. I piccoli birrifici spuntano come funghi. Anche i paesi più piccoli pubblicano la loro storia e tutte le famiglie fanno ricerche per poter ricostruire la vita dei loro antenati. Tutto questo è molto bello e ha un fascino nostalgico, a volte anche un sapore reazionario, perché una cosa è ormai chiara: a lungo termine, l’idea di patria che si rifà a Gotthelf da sola non avrà futuro. Non saranno certo i piccoli birrifici e i gruppi folcloristici a riavvolgere il filo del tempo. La nostra vita e il mondo in cui ci muoviamo sono influenzati dall’economia mondiale e fin tanto che sarà alimentata da energia che costa troppo poco, resterà un’ economia del consumo e del flusso di merci globalizzata.
«Sarebbe bello avere anche qui mezzi pubblici come quelli svizzeri, per arrivare al lavoro puntuale e senza stress. Della Svizzera mi mancano anche l’efficienza e l’affidabilità.» Il musicista svizzero Daniel Schwarz vive da 8 mesi a Los Angeles.
16
Vivai 6/14
E forse non è un male, perché alla globalizzazione dobbiamo riconoscere due cose: in primo luogo, ha liberato la gente dall’angustia claustrofobica delle comunità contadine. E onestamente nessuno di noi vorrebbe tornare indietro. Su questo non c’è patria che tenga. Chi sostiene il contrario non sa bene di cosa sta parlando. In secondo luogo, a gran parte dell’umanità la globalizzazione ha portato con sé un benessere materiale che solo pochi decenni fa sarebbe stato inimmaginabile. Io ho cinque figli e spero di avere anche molti nipoti. Sono contento per loro che possano comprare frutta e verdura in inverno, con loro non voglio mangiare solo porridge, come hanno invece fatto i nostri antenati. Inoltre, penso sia un bene che il mercato mondiale ci fornisca tutti gli aggeggi tecnologici oggi ormai indispensabili. E non credo che ogni paesino di montagna debba costruirsi da sé i propri telefonini. E nemmeno le bottiglie per il latte con vuoto a rendere. Ma per assicurare questo comfort anche ai miei nipoti, quando saranno adulti e avranno a loro volta dei bambini, dovranno cambiare ancora diverse cose. Le verità seguenti sono semplici e forse scontate, ma non per questo sono meno vere: dovremmo iniziare ad attingere con parsimonia alle materie prime del nostro pianeta, altrimenti il sistema prima o poi crollerà. È una certezza matematica. E dovremmo soprattutto fare in modo che la
«A Parigi non si serve il cliente con la necessaria attenzione. Un’altra cosa che mi manca è la natura, soprattutto i paesaggi del Vallese, dove sono nata.» Jacqueline Sablayrolles-Pouget, consulente di moda e blogger, vive da 25 anni a Parigi con la famiglia.
globalizzazione della gestione delle materie prime vada a vantaggio di tutti e non solo dei privilegiati. Altrimenti, prima o poi, gli svantaggiati della Terra ci prenderanno per il collo. Penso che, anche solo per astuzia egoistica, dovremmo decidere subito di esigere meno dal flusso delle merci globale, per evitare di arrivare a un punto in cui dovremo farlo per forza. Verso la nostra ricchezza dovremmo avere un atteggiamento che punti sulla qualità e non sulla quantità. È molto meglio dell’ottima carne di manzo solo due volte la settimana piuttosto che tutti i giorni pollo proveniente da animali allevati in batteria. In quanto ai cellulari, ne basta uno. Perché averne tre? E allora ogni tanto potremmo stare semplicemente fermi, invece di continuare a correre di qui e di là. Potremmo prenderci del tempo per assaporare il vento di ponente che spinge le nubi cumuliformi sopra l’altopiano centrale e osservare dietro quali colline, a dipendenza della stagione, tramonta il sole. Oppure potremmo andare a comprare le uova direttamente dai contadini e poi fermarci a bere qualcosa ascoltando i racconti al bar. E raccontarne uno anche noi. Ci resterebbe ancora il tempo per mettere in pratica abilità che farebbero felici noi e gli altri, come coltivare pomodori nella corte interna o produrre birra. Così riusciremmo a renderci di nuovo conto dove ci sentiamo a casa, evitando di vedere la patria solo come una protezione da ciò che non conosciamo. ●
«Le uniche cose che mi mancano qui è mangiare l’arrosto della domenica al pub e l’energia della scena musicale britannica.» Andy Brownrigg si è trasferito in Svizzera nel 2010. Da 3 anni gestisce un albergo nei Grigioni.
© Ragazzo con pollo (foto dietro lastra di plexiglas, 130 x 97 cm, 2010), iStockphoto
Il nostro paese
XXXXxxxxxxx
Vivai 6/14
17
Il nostro paese
A CASA. I prodotti nostrani hanno un altro sapore. Porta in tavola il gusto del territorio mangiando prodotti locali,verdure dell‚orto e carne a chilometro zero.
i
ricercatori nel campo delle tendenze all’Istituto Gottlieb Duttweiler IGD di Rüschlikon hanno studiato il modo in cui faremo acquisti in futuro. Gli esperti IGD Bettina Höchli, Mirjam Hauser e David Bosshart lo riassumono così: «Pensare globalmente. Agire regionalmente. Vivere localmente». Cosa significa per il nostro cibo? Una possibilità per agire a livello regionale è sostenere i prodotti a chilometro zero. Questo rafforza i circuiti regionali. Inoltre, i percorsi di consegna brevi hanno un minor impatto ambientale, la merce è più fresca e si sostiene l’economia locale. «Acquistare prodotti locali denota anche un certo patriottismo del consumo», constata l’IGD. Per la Migros il chilometro zero è una grande opportunità: il programma avviato nel 1999 dalla Cooperativa Lucerna è ora diffuso nella Svizzera tedesca e in Romandia, con il marchio «Aus der
«Noi giapponesi amiamo i fiori di ciliegio. Quando vedo come vengono tagliati i rami di ciliegio nel mio quartiere mi fa male al cuore, quasi come se mi venisse amputato un braccio.» Mamiko Burkhard vive da 5 anni a Greifensee ZH.
18
Vivai 6/14
Region. Für die Region» (AdR), che attualmente certifica 8000 prodotti. Grazie ai programmi regionali, l’anno scorso la Migros ha realizzato un fatturato di 827 milioni di franchi, con un incremento del 4,6 percento rispetto all’anno precedente. I riscontri sono ottimi. Anche Migros Ticino, nel 2005, ha lanciato una sua linea di prodotti regionali, «I Nostrani del Ticino». La produzione svizzera regionale è sostenuta anche dal marchio TerraSuisse, che promuove un’agricoltura in sintonia con la natura e rispettosa degli animali. Questi prodotti provengono da oltre 11 000 agricoltori che praticano la produzione integrata (PI), con un occhio attento alla biodiversità. La Migros propone anche gli articoli Heidi, prodotti in Svizzera con materie prime provenienti dalle regioni di montagna. La Migros vuole accentuare maggiormente le sue radici territoriali. Secon-
do i sondaggi, solo un terzo della clientela sa che il grande distributore produce in proprio molti dei suoi articoli. Come il tè freddo: pur avendo ben 130 000 fan su Facebook, pochi acquirenti sanno che è prodotto dalla Migros stessa. Ai consumatori sta sempre più a cuore sapere chi produce cosa. In merito, i ricercatori di tendenze IGD affermano che «rappresentando il suo prodotto, chi lo produce deve illustrare al cliente in modo semplice, chiaro e comprensibile ciò che gli propone». Più fasi di lavorazione separano il prodotto iniziale da ciò che portiamo in tavola, più laborioso risulta tracciarne il percorso. La Migros è l’unico dettagliante al mondo a produrre in proprio buona parte del suo assortimento di circa 11 000 articoli. Più di un quarto dei prodotti svizzeri d’origine agricola viene acquistato dalle aziende dell’Industria Migros, che occupano oltre 11 000 collaboratori e che
«Mi mancano i nostri amici hawaiani, la vicinanza dell’oceano e anche la foresta pluviale tropicale.»
«Amo dormire con le finestre aperte, respirando il profumo delle stagioni. Purtroppo qui a Shanghai non lo posso fare.»
Bill Harby nel 2010 ha lasciato le Hawaii per trasferirsi a Neuchâtel, la città natale di sua moglie Marie-France.
La svizzera Linda Borer vive e lavora da 2 anni in Cina.
© Pagnotta (foto dietro lastra di plexiglas, 130 x 97 cm, 2010), iStockphoto
Testo: Bernhard Raos
Vivai 6/14
19
Il nostro paese
nel 2013 hanno realizzato un fatturato di 5,8 miliardi di franchi, con un incremento del 6,3 percento. Annualmente circa 200 milioni di franchi sono investiti in attrezzature e tecnologie.
i marchi regionali
L’orto urbano di Basilea.
invece nuovo il concetto di orto urbano. Un esempio concreto è quello dell’impianto di 250 metri sul tetto del deposito delle locomotive di Dreispitz a Basilea. All’inizio il progetto doveva durare tre mesi, ma ora è il secondo anno che esiste. Al momento sul tetto dell’impianto si coltivano 5 tonnellate di verdure e si allevano 800 chili di pesce. È un ciclo naturale che evita gli sprechi: l’acqua della vasca che contiene i pesci circola continuamente attraverso la serra adiacente, dove crescono pomodori, insalate, vari ortaggi ed erbe aromatiche. In questo modo, gli escrementi concimano i vegetali, che, a loro volta, depurano l’acqua ripompata verso le vasche. I prodotti vengono venduti ai ristoranti della zona e alla filiale Migros di Dreispitz. Per l’IGD, questa collaborazione tra dettagliante e contadini urbani è molto promettente: «È un ottimo esempio di commercio creativo e trasparente». ●
«Associo dove mi sento a casa alla famiglia e agli amici, ma anche all’aria fresca, alle montagne innevate e alle osterie di paese, dove si vedono sempre le stesse facce e si gioca a jass. E, naturalmente, allo yogurt al caffè della Migros. Me lo faccio portare da chi viene a trovarmi dalla Svizzera.» Thierry Juilland vive e lavora da 3 anni e mezzo a Dubai.
I prodotti con il marchio «Aus der Region» e «I Nostrani del Ticino» devono soddisfare vari requisiti. ● Prodotti quali latte, verdure e carne, devono provenire al 100 percento da una regione ben definita della rispettiva Cooperativa Migros. ● Per i prodotti composti, come yogurt alla frutta e salsicce, gli ingredienti d’origine agricola devono provenire dalla rispettiva regione. Se non è possibile, devono provenire da quella regione almeno l’ingrediente principale e in totale il 75 percento degli ingredienti d’origine agricola. È permesso ricorrere a ingredienti provenienti da tutta la Svizzera e d’importazione solo se essi non sono disponibili in quantità e qualità sufficienti. ● Per tutti i prodotti, il valore aggiunto dev’essere generato per almeno due terzi nella regione corrispondente. Fasi di lavorazione fuori della regione vanno approvate da proprietari di marchi regionali indipendenti. ● Gli ingredienti d’origine agricola devono provenire da aziende che soddisfano almeno uno dei seguenti requisiti: registrazione per la prova del rispetto delle esigenze ecologiche, ordinanza sull’ agricoltura ecologica, Gestione Qualità carne svizzera. Non sono ammessi organismi geneticamente modificati né prodotti derivati.
«Mi ricordo una sera d’estate, mentre stavo tornando a Siviglia dopo un fine settimana lungo la costa. Vedendo da lontano le luci della Giralda illuminata, sentii improvvisamente una strana sensazione allo stomaco. Era la stessa sensazione provata in passato tornando a Lucerna dopo essere stato via a lungo, alla vista del lago, delle montagne e della città vecchia. In quel momento capii che Siviglia era ormai diventata la mia seconda casa.» Christoph Gyger vive da 5 anni a Siviglia.
20
Vivai 6/14
© Rafisee, iStockphoto
Adattare l’offerta alle nuove esigenze Il successo del chilometro zero è sostenuto anche dal ritorno dei negozi di quartiere. È quanto prevedono gli esperti del commercio al dettaglio della società di consulenza KPMG e uno studio dell’IGD su come acquisteremo cibo in futuro. Ciò che propende per i negozi di vicinato è lo scambio sociale di quartiere e la mobilità sempre più costosa. Inoltre, si tenderà non più fare la spesa grossa una volta la settimana ma a fare acquisti spontanei, senza pianificare i pasti in modo rigoroso. La Migros risponde alle diverse esigenze della clientela con negozi concepiti in modo mirato. I grandi centri, facilmente raggiungibili, propongono l’assortimento completo. Le filiali più piccole, i negozi M-Express, Migrolino e Voi assicurano un assortimento ridotto nei quartieri residenziali e nei paesi. Per ora i punti vendita M-Express, che puntano sui prodotti convenience, esistono solo sul territorio della Cooperativa Migros Zurigo. Ad alcuni consumatori questo non basta e diventano loro stessi produttori, come spiegano gli esperti IGD. Sono i cosiddetti prosumer. In effetti, sempre più persone coltivano erbe, verdure e bacche nell’orto, sul balcone, sul davanzale delle finestre o addirittura in casa. In realtà, avere un orto non è un’idea nuova. È
Cosa significano
SPINAS CIVIL VOICES
ROULETTE AFRICANA L’acqua contaminata rende ogni sorso un rischio mortale. Bisogna agire ora: www.helvetas.ch
Il nostro paese
INFOGRAFICA. Quanto è di casa la biodiversità in Svizzera? Cifre e fatti che a volte sorprendono. Testo: Lukas Hadorn
Infografica: Martin Burgdorff
19
rettili
20
anfibi
73
64000 circa sarebbero, secondo i ricercatori, le specie che vivono in Svizzera, ma se ne conoscono solo 45 893, che si suddividono in:
mamm
pesci
199
8272
8i6
funghi e licheni
i fe r
5275
31949 invertebrati (insetti, ragni, vermi ecc.)
piante
Situazione poco rosea
Negli ultimi cento anni l’habitat Svizzera è diventato troppo poco accogliente per alcune specie. Ci sarebbero quindi...
284
1053 specie potenzialmente minacciate
specie fortemente minacciate
1788 specie vulnerabili Vivai Vivai6/12 6/14
255 specie estinte
1144
22
uccelli
554 specie minacciate di estinzione
sono i tipi di habitat in Svizzera, dall’acqua stagnante alla torbiera, dall’erba sintetica alle brughiere di arbusti nani, dall’orto ai faggeti.
Svizzera o paesi lontani?
Il rondone
Lo storno
Il ciuffolotto scarlatto
Gli uccelli migratori sono sempre combattuti tra la loro patria svizzera e i paesi lontani.
è l’uccello che s’allontana di più dalla Svizzera. La sua residenza invernale si trova a 8000 km da qui, nell’Africa meridionale.
è l’uccello più affezionato al suo paese. Migra solo a ottobre e novembre. A metà febbraio è spesso già di ritorno.
è quello che sosta in Svizzera meno a lungo. Parte per l’India già a luglio e torna solo a maggio.
57, 6m
53 , 6m
do u ( Kü g l a s i a a m s s na più R i g c ht a lt a iS Z)
pe c ( D cio p ür s iù Em rüt alto m e i wa nt a l d , lB E)
37, 1m
Nuovi arrivati
lar ic (Pl e più a fius un da alto a, S la R ils abGR )
La Svizzera è la patria d’elezione di molte nuove specie provenienti da Asia, America e Africa. Fino ad oggi si sono stabilite da noi quasi 800 specie.
814
Gli alberi più alti della Svizzera:
34
sono gli anni di un larice di Prarion VS. È più vecchio della Svizzera stessa.
m
qu e ( M rci a p ar t i ù ha l a l t en a ZH )
Starna (2008)
Tornati da noi
Grazie a impegnativi progetti di reinsediamento abbiamo riportato in Svizzera alcune delle specie estinte.
Lince (1971)
Castoro (1965) Gipeto barbuto (1991) Vivai Vivai6/14 6/12
23
Il nostro paese
A CASA. Il cibo locale andrebbe portato in tavola più spesso. Perché i prodotti regionali e di stagione fanno bene alla salute,all‚ambiente e al portafoglio. Testo: Marianne Botta Diener
p
er coprire il fabbisogno di vitamine in inverno non servono manghi o peperoni importati. I nostri nonni e bisnonni sono sopravvissuti alle stagioni fredde anche senza questi prodotti. Sapevano con quali cibi indigeni potevano mangiare tutto l’anno in modo sano. In Ticino, ad esempio, l’alimentazione era basata sui prodotti della castagna, particolarmente sazianti. Aggiungendo un pezzetto di burro alle carote bollite, miglioravano inoltre l’assorbimento delle vitamine liposolubili. Anche oggi i prodotti freschi locali presentano solo vantaggi. «Più freschi sono raccolti i vegetali e più breve è il loro trasporto, più vitamine contengono», spiega il nutrizionista David Fäh. «Dato che le sostanze bioattive si formano solo a fine maturazione, frutta e verdura maturate in modo naturale ne sono particolarmente ricche», aggiunge Fäh. E poiché tra queste sostanze che in gran parte proteggono le cellule ci sono anche molte sostanze aromatiche, gli alimenti maturi hanno un sapore migliore. Anche la cuoca e scrittrice ticinese Meret Bissegger si è interessata in modo particolare alle verdure locali. Ha appena pubblicato il nuovo libro La mia cucina con le verdure autunnali e invernali. Ovviamente in inverno la natura ci regala una scelta limitata di insalate e ortaggi, ad esempio formentino, porri, verze o cavoletti di Bruxelles. Ma grazie alle verdure a lunga conservazione, abbiamo a disposizione un ricco assortimento di vitamine e sostanze minerali indigene 24
Vivai 6/14
Indigeni e salutari cellule cancerogene. Il latte dell’alpe contiene fino al doppio di CLA rispetto a quello prodotto in pianura e questo grazie alla grandissima varietà di piante presenti nelle regioni montane e alpine. Barbabietole
La barbabietola è ricca di vitamine e sostanze minerali. Pare che il suo colorante, la betanina, svolga un’ azione preventiva del cancro. Studi dimostrano che il succo di barbabietola può migliorare la resistenza nello sport e abbassare la pressione.
Noci
Le noci contengono acidi grassi omega-3, vitamina B, lecitina e fosforo. Hanno un effetto positivo sul colesterolo e possiedono proprietà antinfiammatorie.
Mele
Le sostanze contenute nelle mele, come la quercetina, un principio attivo antiossidante, contrastano le infiammazioni e neutralizzano i radicali liberi. Grazie alla pectina, le mele aiutano anche ad abbassare il colesterolo. Gli acidi della frutta ostacolano lo sviluppo dei batteri della putrefazione nell’intestino, mentre l’acido tannico ha un effetto antinfiammatorio.
Crauti
Formaggi dell’alpe
Pare che l’acido grasso CLA sia in grado di inibire lo sviluppo delle
Una porzione di crauti copre metà del fabbisogno quotidiano di vitamina C, per sole 30 calorie! In questi fantastici alleati della linea abbondano i batteri dell’acido lattico, che favoriscono le funzioni intestinali.
© Prosciutto e vino rosso (foto dietro lastra di plexiglas, 150 x 112 cm), iStockphoto, Fotolia
anche durante la stagione fredda. Zucche, patate, barbabietole, carote, cavoli e sedano rimangono freschi fino all’arrivo delle verdure novelle a primavera. Anche i crauti si conservano a lungo e in inverno aiutano a coprire il fabbisogno di vitamina C. «Purtroppo molte persone non sanno più come preparare le verdure», afferma Meret Bissegger. Secondo lei, le verdure andrebbero cucinate come la carne. Dapprima vanno saltate a fuoco vivo per favorire lo sviluppo degli aromi tostati o caramellati. A volte possono essere bagnate con il vino, oppure consumate crude o semicrude. Saranno di certo più gustose degli asparagi insipidi in febbraio o dei pallidi pomodori cresciuti in serra. L’alimentazione stagionale permette di variare e aiuta adulti e bambini a orientarsi sull’arco dell’anno. La famiglia raccoglie l’aglio orsino: è primavera. Le prime fragole: tra poco inizia l’estate. Mele e pere dall’albero: arriva l’autunno. E le castagne annunciano l’inverno. Acquistando prodotti regionali e stagionali si protegge anche l’ambiente. «L’importante è rinunciare a frutti e ortaggi trasportati per via aerea. I prodotti non di stagione hanno compiuto un lungo viaggio o sono cresciuti in serre riscaldate», spiega Corina Gyssler, portavoce del WWF Svizzera. Un esempio: chi in febbraio compera un chilo di asparagi giunti in volo dalla California acquista anche 5 litri di carburante. Per gli stessi asparagi coltivati in Svizzera in maggio, il consumo è solo di 0,3 l/kg. La produzione in
«Mi manca il rito del maté in famiglia e con gli amici, durante il quale il bicchiere passa di mano in mano. Un infuso che ha il profumo della mia patria.» Mariana Patria di Buenos Aires vive da quasi 2 anni a Lenzburg con il suo compagno.
serra riscaldata consuma quindi circa dieci volte più energia rispetto al campo. Per riscaldare solitamente si utilizzano combustibili fossili. Più breve è il tragitto dal campo fino al consumatore finale, meno materiale d’imballaggio (controverso) è necessario. Molti prodotti stagionali sono anche più convenienti e, grazie alla produzione indigena, la Svizzera riduce la sua dipendenza dall’estero. Ma dove troviamo i prodotti stagionali regionali? Direttamente dal contadino oppure sul mercato. Possono aiutare anche le tabelle stagionali cartacee o sotto forma di app da scaricare sul cellulare (ad es. l’app Guida WWF). A sud delle Alpi i prodotti Migros che sono coltivati e prodotti nella regione e che possono essere acquistati solamente in Ticino,
sono contraddistinti dalla coccarda «I Nostrani del Ticino» Tra l’altro, in ogni regione svizzera cresce qualcosa di speciale. Il Canton Argovia coltiva carote deliziose, in Turgovia, il cantone della frutta, le mele sono paradisiache, la valle della Gürbe è il paradiso dei cavoli e il Ticino è famoso per le sue castagne. «Sarebbe bello se si ricominciasse a guardare la natura lungo il tragitto tra casa e lavoro», si augura Meret Bissegger. La cuoca ticinese afferma che dobbiamo solo reimparare a riconoscere le piante di sedano o di barbabietola. Proprio per questo ha riccamente illustrato il suo libro. Così anche senz’app potremmo riconoscere le verdure che giungeranno presto a maturazione e riavvicinarci ai fornelli con rinnovato piacere! ●
«In Svizzera è raro riuscire a fare quattro chiacchere durante la spesa. Mi mancano, rendono la vita più allegra. E non riesco a trovare una buona birra americana.»
«La cosa che più mi manca della Svizzera sono le montagne, i laghi, i boschi e le gite in bici. Qui in Zambia purtroppo ci si muove solo in auto, poiché le strade sono troppo pericolose per le bici.»
Stephen Ferrari è americano e vive da 9 anni a Meilen.
Erika Kradolfer vive da 3 anni in Africa, dove lavora per la Flying Mission Zambia.
Vivai 6/14
25
Le api svernano all’esterno e si proteggono dal freddo riscaldando gli alveari in cui vivono in colonie.
26
Vivai 6/14
Le api invernali
In attesa della primavera... Per svernare le api mellifere necessitano di moltissima energia e d’ingegno creativo. Il loro impegno viene però ricompensato quando la natura si risveglia. Testo: Atlant Bieri
© National Geographic Creative, iStockphoto
i
n inverno le api non dispongono del loro nutrimento principale, il nettare. La loro vita non finisce però con l’arrivo del freddo. Al contrario. Hanno infatti vari assi nella manica per riuscire a svernare con tutta la colonia. Sono gli unici insetti volanti in grado di farlo. «In questo modo, in primavera le api possono visitare i fiori senza concorrenza», spiega Jürgen Tautz, esperto di api al biocentro dell’Università di Würzburg. Al contrario delle colonie di bombi, che in autunno muoiono. Sopravvivono solo le giovani regine, che passano l’inverno in un rifugio riparato. In primavera devono ricostruire le colonie da zero. Le api non sono confrontate con quest’inconveniente, perché in primavera Vivai 6/14
27
Far contenti tutti è possibile! Anche i buongustai.
Parte di
Le api invernali
Un gran lavoro di squadra: facendo vibrare i muscoli, le api riescono a riscaldare l’alveare.
© Shutterstock, iStockphoto
e in estate raccolgono diligentemente il nettare, trasformandolo in miele che, essendo composto per l’80 percento da zuccheri, è una vera e propria bomba energetica. Un solo grammo contiene 3 chilocalorie. Per l’inizio dell’inverno, una colonia d’api riesce a immagazzinarne nei favi dell’alveare ben 10 chili e può quindi attingere a questa riserva fino al momento in cui i primi fiori primaverili forniranno nuovo nettare. Creature molto ingegnose Il miele è un carburante eccezionale, ma presenta un inconveniente. Siccome le temperature dell’alveare superano di pochi gradi lo zero, diventa molto denso. Le api, che hanno solo la lingua e sono prive di denti, faticano ad assumerlo. Sanno però come aggirare l’ostacolo. «Riscaldano il nido ogni due giorni», spiega Tautz. Come? Facendo vibrare i muscoli del volo. Per non prendere il volo, sganciano
La salute delle api Il contributo Migros Con Engagement Migros, il fondo di sostegno per progetti pionieristici nel campo dello sviluppo sostenibile, il Gruppo Migros s’impegna anche per il benessere delle api in Svizzera. Da un lato, Engagement Migros sostiene l’Associazione degli amici delle api svizzero-tedeschi e retoromanci nella creazione di un corso di formazione per gli apicoltori con attestato professionale federale, in risposta alle esigenze della comunità degli apicoltori. Dall’altro lato, il fondo di sostegno rende possibile la realizzazione di un progetto di documentazione che raccoglie sistematicamente le nozioni pratiche sulla salute delle api, mettendole poi a disposizione di tutti coloro che influiscono sull’habitat delle api. Maggiori informazioni su www.engagement-migros.ch
la muscolatura dalle ali, un po’ come un’auto con il gas al minimo. Vibrano per mezz’ora. Poi sono stanchissime. In questi trenta minuti ogni ape consuma 0,03 chilocalorie. Tenendo conto che ogni colonia conta 20 api sorelle, in totale bruciano 600 chilocalorie, ossia l’equivalente di quanto consumato facendo jogging per un’ora. Proprio come correre, anche far vibrare i muscoli fa venir caldo. Il corpo delle api supera i 40 gradi Celsius, facendo salire la temperatura dell’alveare a 30 gradi. Con questo caldo il miele liquefa. Le ingegnose creature possono così immergere la lingua e nutrirsi del dolce succo. Il miele contiene abbastanza umidità da fornire loro anche l’acqua necessaria. Grazie alla preziosa sostanza, le api riescono a sfidare anche il freddo più pungente, come gli insetti a sangue caldo. Quando decine di migliaia di persone sono stipate in uno spazio ristretto, Vivai 6/14
29
Quanto è
grande la tua impronta? Scoprilo su wwf.ch/footprint Scannerizza il codice QR e installa gratuitamente la app Guida WWF.
Le api invernali
© animal.press, iStockphoto
Per non raffreddarsi, le api leccano il loro miele e lo trasformano in calore.
sorgono inevitabilmente problemi legati all’igiene. Ma per le api non è così. «D’inverno, non evacuano per alcuni mesi. I loro nidi rimangono quindi puliti», ci spiega Tautz. Quando le temperature si alzano, possono tuttavia diffondersi facilmente malattie batteriche. Per stroncarle sul nascere, questi insetti ricoprono gran parte delle superfici con una sottile pellicola d’antibiotico. È la sostanza che gli apicoltori chiamano propoli, composta di varie resine vegetali in grado d’uccidere perfino funghi e batteri. Ma questa precauzione non basta. Per proteggersi da eventuali microbi pericolosi, le api devono adattare anche il loro organismo. D’inverno il loro sistema immunitario è quindi più efficiente rispetto all’estate e il loro sangue riesce a combattere immediatamente qualsiasi malattia. Un’altra insidia legata alla lunga permanenza nell’alveare è rappresentata dal
Viste da vicino Curiosando nell’alveare Su www.hobos.de è possibile entrare in diretta in un alveare, dove sono state installate telecamere endoscopiche e microfoni che anche d’inverno permettono di dare uno sguardo al viavai che regna nei favi delle api.
rischio che alcune nozioni vadano perse. Con il passar del tempo, le api operaie estive faticano sempre più a ricordare dove si trovano i prati di fiori ricchi di nettare. Le api operaie invernali sono invece immuni dal logoramento delle facoltà mentali e riescono a tenere a mente i luoghi dove si trovano i fiori fino alla primavera successiva. Per preservare tutto il loro prezioso sapere vivono fino a nove mesi, mentre in estate solo sei settimane. Le api operaie devono vivere più a lungo anche perché quando le temperature si abbassano molto, l’ape regina smette di deporre le uova, per evitare che la nuova generazione muoia di freddo. Ricomincia a deporle solamente in febbraio. «Questo segna la ripresa del lavoro», spiega Tautz. Le nuove api operaie nascono in tempo per l’inizio della primavera. A questo punto sono pronte per ricominciare a raccogliere il nuovo polline. ● Vivai 6/14
31
Lo psicologo e il personaggio misterioso
Cibo sano con gusto Potrebbe trattarsi di qualcuno che, a dipendenza dell’umore, mangia cioccolato e dadini di pancetta o mango e quark magro. E se la spesa fosse invece da ricondurre a più persone? Tu cosa ne pensi? Foto: Nik Hunger
d
opo una creativa pausa estiva e l’esperienza arricchente dell’analisi della mia spesa fatta da un’affermata nutrizionista, torno con piacere a occuparmi del nastro trasportatore, caratterizzato da una variopinta varietà di alimenti. La prima cosa che mi colpisce è la grande quantità di marchi bio. Osservando la spesa più da vicino noto però anche prodotti quali il brie M-Budget, le focacce alsaziane Anna’s 34
Vivai 6/14
Best e i dadini di pancetta TerraSuisse. Partendo dal presupposto che nessun prodotto è stato acquistato per caso, penso che questa spesa non risponda solo ai due modelli di base, ossia gusto e salute. Nel mezzo ci sono innumerevoli sfumature e punti di contatto, che spero contribuiscano a guidarmi verso l’economica domestica giusta. Nel complesso la spesa mi sembra molto equilibrata. Le proporzioni della
piramide alimentare sono rispettate, ad eccezione della verdura, compensata almeno in parte dalla frutta esotica. Ci si può naturalmente chiedere perché manchino mele e pere indigene. Ma questi frutti potrebbero anche crescere direttamente sull’albero del giardino oppure essere già in dispensa, no? Chissà, magari le verdure sono coltivate nell’orto. In ogni caso tutti questi prodotti biologici sono indice di un comportamento alimentare
Il profilo è incerto, ma il luogo della spesa no: la Migros di Bremgarten AG.
rispettoso dell’ambiente. Proprio come il cioccolato e i gelati alla panna fanno pensare al piacere del gusto. Purtroppo non so quanto duri il cioccolato. Però la grandezza dei mini gelati mi fa pensare che in questa casa il dolce si gusti con moderazione. La confezione della carne non mi permette di capire la quantità e la qualità del prodotto che contiene. Di solito, questi sono indizi piuttosto precisi per risalire al numero di persone che compongono l’economia domestica. Cerco quindi di trovare altri indicatori. Ecco... le focacce alsaziane! Assieme a un’insalata, bastano sicuramente per il pasto rapido di due persone. Ma in questa casa si cucina anche con maggiore cura, ad esempio l’arrosto accompagnato con pasta integrale e salsa ai funghi. Visto che non trovo nessun indizio concreto che confuti la mia idea dell’eco-
„Nel complesso
questa spesa mi sembra molto equilibrata.
„
Lo psicologo dell’alimentazione Il Dr. Robert Sempach dirige il settore Salute del Percento culturale Migros. Il suo progetto attuale è Tavolata, ritrovi a tavola per persone anziane. Informazioni su www.tavolata.net
nomia domestica formata da due persone, riprendo l’analisi ipotizzando esigenze e preferenze culinarie diverse. Sembra che a qualcuno piaccia il latte intero, mentre altri preferiscono il latte drink, oppure i due tipi di latte servono semplicemente per preparare altre cose? Mi chiedo anche se una persona mangi quark magro, biscotti Blévita e frutta, mentre l’altra preferisca i dadini di pancetta e non reclami certo se la sua porzione di focaccia alsaziana è un po’ più grande. Fosse il caso, la spesa potrebbe essere stata fatta per una coppia che lavora, o forse per due uomini attenti all’alimentazione e che condividono un appartamento. Io punto su persone sportive tra i 25 e i 35 anni con attività impegnative. Le immagino sedute a tavola, mentre commentano le mie conclusioni... forse errate. Chi è? Per scoprirlo, volta pagina. Vivai 6/14
35
La soluzione
Un appartamento condiviso da uomini è po’ diverso! La spesa è stata fatta da Yvonne Jaggy, che insegna a tempo parziale alle elementari. Vive ad Arni, nel Canton Argovia, con il marito Marcel, programmatore, e Lisa, la loro bimba di 14 mesi.
l
a scelta del dottor Sempach di seguire l’ipotesi dell’appartamento condiviso oppure della coppia, anziché puntare su una famiglia, è plausibile. Compriamo pochi alimenti per bebè, Lisa mangia come noi. E proprio come noi adora la carne. A proposito, la confezione conteneva cordon bleu. Forse questo avrebbe potuto far pensare a un’economia domestica con un bambino? Le sue osservazioni sui diversi tipi di alimentazione erano invece corrette. Dalla nascita di nostra figlia, io devo fare un po’ più attenzione alla linea, visto che non ho più tanto tempo da dedicare allo sport. Sono io quella che mangia quark magro, lo spalmo sul pane a colazione con la marmellata, invece del burro. Anche la frutta e i Blévita sono per me. Marcel non bada alle calorie. Ecco il perché delle focacce alsaziane e delle cinque tavolette di cioccolato, che durano circa due settimane. Per fortuna il dottor Sempach non lo sapeva, sennò avrebbe pensato a una famiglia numerosa. Nell’alimentazione della nostra famiglia il gusto è sicuramente un aspetto importante. Mangiamo in modo consapevole, acquistando per quanto possibile prodotti di stagione o di produzione biologica dalla regione. Ma il piacere del gusto non deve mai mancare. Cibi quali i dadini di pancetta, il formaggio molle o i gelati vanno letti in questo contesto. E il perché sul nastro trasportatore non ci fosse frutta e verdura indigena, si spiega facilmente: mele, pere, carote, patate e uova le acquistiamo direttamente dai contadini vicini a casa. Pur avendo acquistato diversi prodotti bio, per me la regionalità è un argomento più importante della produzione biologica. Preferirei quindi comperare dell’insalata convenzionale da un contadino della mia regione piuttosto che un’insalata bio ma che proviene dalla Spagna. ● A cura di Lukas Hadorn.
36
Vivai 6/14
TUTTI I BENEFICI DEI CEREALI, SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI. SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI
Gustosa Digeribile e saziante Facile da preparare
SCOPRITE LE NOSTRE 8 VARIETÀ DI PAPPE LATTEE E CEREALI:
Pappe lattee: semolino, semolino-grano, biscotti, pere-biscotti, multi-cereali e frutta-cereali Multiuso: 7 cereali, semolino
Prive di zuccheri aggiunti, le ricette delle pappe ai cereali Milupa sono il frutto della nostra esperienza di quasi 90 anni nel campo della nutrizione infantile. Naturalmente gustose, sono facili da digerire grazie ai loro ingredienti selezionati e a un processo di produzione specifico.Inoltre sono ai sensi di legge: prive di conservanti, coloranti e aromi artificiali. Informazioni e campioncino: www.milupa.ch oppure 0800 55 06 09 (chiamata gratuita )
È BUONO PER IL MIO BAMBINO.
Cottage cheese M-Classic
Fiocchi discreti Inventato nei piccoli casolari di campagna inglesi, il cottage cheese di strada ne ha fatta molta. Ha saputo conquistare tantissimi ammiratori e una reputazione che purtroppo non sempre gli rende merito. Testo: Lukas Hadorn Foto: Yves Roth
q
ueste donne le conoscete bene: borsette sull’avambraccio, telefonino ben stretto nella mano curatissima, occhiali da sole in testa e taglia 34. Non prendono alla leggera le loro apparizioni pubbliche, neanche alla mattina alle 7 alla fermata del tram in periferia di fronte a una dozzina di spettatori che ogni tanto le guardano Un’altra caratteristica di queste donne, che sfoggino una borsa Michael Kors oppure una Fendi, lo smartphone Samsung o Apple, è che mangiano sempre cottage cheese. O perlomeno così le immaginiamo noi. Queste delicate creature potrebbero essere chiamate anche donne-tondello di riso o donne-pomodorini. Ma non si fa. Nessuna immagine evoca così bene i fianchi stretti come quella del cottage cheese, questo alimento ipocalorico e dal gusto delicato che promette sederi minuti e grandi sogni. La logica è semplice: lo si compra solo per dimagrire o perlomeno per non ingrassare. Perché mai sennò? A questo punto vi devo svelare una cosa: io sono un uomo-cottage cheese! Questo mi ha creato qualche problema, dato che da qualche anno il principio di uguaglianza tra i sessi tocca anche i pregiudizi della società e che di conseguenza, essendo un fan del cottage cheese, passo per uno di quelli che si rade il petto, che beve la birra dal bicchiere e mangia solo verdure bollite. Un mezzo uomo, insomma. Un rammollito. Uno che la sera sorseggia una tisana di matè leggendo un libro di Rosamunde Pilcher sul divano. 38
Vivai 6/14
Polivalente In ogni momento Il cottage cheese non è solo un fornitore di calcio e proteine leggero e digeribile, ma anche un alimento adatto per ogni momento del giorno e della sera. Al mattino
Mescolato con mela grattugiata, un po’ di miele e una presa di cannella, il cottage cheese rappresenta una colazione veloce e saziante. Pranzo
Un’insalata con mais, fagioli rossi, tonno, cottage cheese e rucola è presto pronta e dà energia per la seconda metà della giornata. Spuntino
Con bastoncini di carota o fettine di cetriolo direttamente dal vasetto diventa lo snack perfetto per l’ufficio. Alla sera
Il cottage cheese si sposa a meraviglia con la carne secca o con il pesce affumicato. Il tutto accompagnato con un’insalata verde ed ecco una cena leggera e ricca di proteine.
Nel peggiore dei casi, poi, si viene associati a quei tipi che fanno notizia per aver ammesso di essere dei gran mangiatori di cottage cheese. Tipi come ad esempio il portiere tedesco Tim Wiese, che dopo aver bruscamente chiuso la carriera è scomparso per qualche mese in palestra per uscirne con 36 chili di muscoli. Il segreto della sua trasformazione? Per sua stessa ammissione, vasetti e vasetti di cottage cheese! O Vladimir Putin. Pare che il presidente russo dorma fino alle 11, per poi spararsi una colazione a base di omelette con cottage cheese. Senza poi dimenticare Pierre Dukan, il famoso guru francese delle diete. Come compensa la rinuncia ai carboidrati tanto mal visti? Con verdure crude e, l’averete sicuramente intuito, con il cottage cheese. A ogni modo, io il cottage cheese lo amo proprio. Mi piace perché è versatile e modesto. Non cerca mai di mettersi in mostra. Accompagna con discrezione l’insalata, il pesce o la carne. Non copre i sapori e con la sua consistenza leggera e con il suo gusto fresco e leggermente acidulo conferisce più sostanza al piatto. È un giocatore di squadra, della quale non assume però mai il comando. Se il cottage cheese fosse un capo d’abbigliamento, sarebbe un cardigan grigio. Se fosse un musicista sarebbe Elvis Costello. Fosse uno stato sarebbe la Svizzera neutrale. Di sicuro non sarebbe un ex portiere dai modi volgari né un capo di stato guerrafondaio. Ed ecco anche smentita la tesi secondo cui siamo ciò che mangiamo... ●
”Mi piace perché è versatile e modesto. „
Vivai 6/14
39
Salute per chi va di fretta Avere poco tempo non significa dover mangiare in modo poco sano. Ecco come puntare su un’alimentazione equilibrata anche quando il tempo scarseggia. Testo: Marianne Botta Diener Illustrazione: Grobi White
Pasti organizzati Una volta a settimana prenditi il tempo per pensare ai menu della settimana. Risparmierai tempo e denaro! Programmando i pasti eviti i momenti critici, lo stomaco brontolante davanti al frigo vuoto, la pattumiera piena di cibi scaduti perché la spesa è stata fatta male. Scrivi ciò che ti serve e ciò che hai in dispensa. Il pane può essere congelato a fette, così come le porzioni di burro o il formaggio grattugiato. Ingegnati nel riutilizzare i resti. Le patate bollite possono essere arrostite il giorno dopo e con la pasta avanzata puoi preparare una squisita insalata. Acquisti fai da te oppure online
Organizzandoti in anticipo, ci metti meno tempo a fare la spesa. Prepara una lista, magari direttamente sul cellulare. Una soluzione ncora più pratica: ordina la tua spesa con un clic sul sito LeShop. Ti sarà consegnata a casa puntualmente, senza dover trasportare carichi. Intavola la colazione la sera
Potrai alzarti un quarto d’ora dopo. Metti in tavola la ciotola con i cereali già la 40
Vivai 6/14
sera prima o lascia gonfiare i fiocchi nel latte in frigo durante la notte. Il mattino aggiungi un frutto fresco. Anche un panino di segale integrale con un pezzetto di formaggio è una buona colazione veloce che induce un aumento lento della glicemia e sazia a lungo. Cottura poco impegnativa
Alcuni piatti cuociono praticamente da soli e sono ancora migliori riscaldati. Mentre ti occupi delle faccende domestiche, sbrighi la corrispondenza oppure leggi un libro, ragù alla bolognese, salsa al pomodoro, ma anche ossibuchi, spezzatino, stufati nel Römertopf o arrosti di manzo o maiale cuociono per conto loro. Controlla sempre che in pentola ci sia liquido a sufficienza. Una volta avviata, la brasatura può proseguire a fuoco basso. Quando la carne si lascia tagliare con la forchetta, è perfetta. Nella pentola a pressione, è tutto più rapido! Frullati colorati
Gli smoothie verdi sono molto trendy e si preparano in pochissimo tempo. Basta avere un frullatore potente, delle foglie
d’insalata, frutta e verdura. Le proporzioni: metà frutta, ad esempio banane e lamponi congelati, e metà verdura, avocado, insalata e spinaci in foglia pronti nel sacchetto. Frullandoli con l’acqua necessaria e aumentando lentamente la velocità, otterrai uno smoothie cremoso. Fragole o banane sono squisite anche frullate con yogurt o latticello. Sono ottime anche come aperitivo. L’Asia a casa tua
Le specialità asiatiche consegnate fresche a domicilio garantiscono un’alimentazione relativamente sana. Sanissimi sono i curry in tutte le varianti, tanto più che i cibi piccanti, dopo una dura giornata di lavoro, regalano una buona porzione di buon umore. Squisiti anche i piatti a base di tagliatelle soba prodotte con grano saraceno, composto per il 25 percento di proteine, ricco di magnesio e a basso indice glicemico. Anche il sushi è indicato per un pasto rapido. Uova in mille varianti
Le uova sono protagoniste indiscusse dei piatti veloci. Uova barzotte, al tegamino,
Cucina sana e veloce
strapazzate, omelette: in un attimo il pranzo è pronto. Basta aggiungere una fetta di pane di segale con pasta acida e un’insalata. Di tutti gli alimenti, l’uovo è quello che presenta la migliore composizione di aminoacidi e quindi copre in modo ottimale il nostro fabbisogno proteico. Dimentichiamo le dicerie riguardo al colesterolo cattivo nell’uovo. A differenza di quanto si credeva in passato, il colesterolo del cibo non incide poi così tanto sui nostri valori sanguigni. Minestrone lampo
Le verdure surgelate sono molto pratiche, sempre a portata di mano e pronte in un attimo. Gli ortaggi vengono raccolti a maturazione ottimale e sottoposti subito a surgelazione rapida, come ad esempio le verdure miste tagliate a striscioline Farmer della Migros. Grazie a questo processo, si conservano al meglio i colori appetitosi, gli aromi tipici e anche le preziose vitamine. Prepara un bel minestrone: fai bollire l’acqua, aggiungi un dado da brodo e la verdura e falla cuocere a piacere più o meno morbida. Una delizia con pane e formaggio!
Salute in scatola
Insalata di tonno, di lenticchie o di ceci? Velocissima, basta aprire la scatoletta corrispondente. Le conserve di verdura, frutta e pesce sono migliori della loro fama. Un aspetto interessante è che non contengono conservanti, perché la conservazione è garantita da un trattamento ad alta temperatura. È vero che durante il processo di sterilizzazione va persa una parte delle vitamine, ma molte altre sostanze rimangono intatte. Nella scatola le vitamine non si modificano. Le scatole sono perciò ottimali per le scorte. Fagioli o ceci in scatola possono essere preparati in mille modi. I crauti già pronti sono un’ottima fonte di vitamina C. Piatti fitness superveloci
Un bel piatto d’insalata, con o senza contorno, è sano e veloce da preparare. Chi non è vegetariano può tenere in congelatore una scorta di sminuzzato di pollo, gamberetti e filetti di pesce surgelati. Basta lasciarli scongelare e dorarli brevemente. Chi rinuncia alla carne copre il proprio fabbisogno di proteine con un uovo sodo, ceci o lenticchie in scatola,
feta o mozzarella. Ottimi anche il gruyère grattugiato grosso o i dadini di tofu marinati nella salsa di soia e arrostiti. Cavolo cinese, indivia belga e insalata pan di zucchero si preparano in pochi minuti. Se scegli una salsa pronta, sono meglio quelle con olio d’oliva o di colza. Anche la salsa dell’insalata preparata in casa può essere tenuta in frigo per una settimana. Erbe aromatiche fresche e cipolle vanno aggiunte poco prima di servire. Puoi completare l’insalata cospargendola con semi vari, di girasole, zucca, chia, papavero, sesamo, lino. Piatti pronti fatti in casa
Ti piace cucinare ma hai tempo soltanto durante il fine settimana? Molti piatti possono essere conservati in frigorifero o in congelatore. Moltiplica le quantità da due a quattro volte e confeziona i cibi pronti a porzioni. In congelatore, si conservano fino a 3 mesi. Ideali sono ad esempio la salsa al pomodoro o il ragù alla bolognese, le lasagne, i piatti a base di carne macinata, la purea di patate, quiche e torte salate, bami goreng e altri piatti asiatici, spätzli, zuppe e gratin. l Vivai 6/14
41
Leggerezza nel piatto
Cavolo cappuccio
Portento invernale, ricco di vitamine, minerali e sostanze vegetali secondarie che proteggono le cellule. Carota
Fa bene alla vista e alla pelle, per via del betacarotene. Si conserva a lungo ed è disponibile tutto l’anno. Yogurt al naturale
Ben digeribile, è ricco di calcio e proteine. Inoltre fa bene alla linea.
Il lato leggero dell‚inverno II cavolo cappuccio non deve per forza nuotare nella maionese, come nella colesaw. La prova? Una ricetta in cui il sapore di questo ortaggio invernale si sposa con una salsina leggera che profuma d’erbe aromatiche.
c
ome, scusi? Che cosa ci sarebbe di così «leggero» e «sano» nel cavolo cappuccio? La domanda è legittima. In fondo identifichiamo l’insalata di cavolo principalmente con la coleslaw, una preparazione proveniente dalla cucina anglosassone, che viene servita come contorno pseudo-sano per il pollo fritto, gli hamburger e gli hot dog. Ironico, se si considera che il cavolo viene miscelato perlopiù con maionese, panna e uova. In Svezia prende il suo nome dai fast food che servono regolarmente questa portata. Lassù si chiama molto banalmente Pizzasallad. Ma questa poltiglia calorica può essere facilmente trasformata in un piatto invernale leggero, saporito e veloce. 42
Vivai 6/14
Basta sostituire la maionese con lo yogurt e incorporare una mela grattugiata, profumando il tutto con erbe aromatiche fresche. Con l’aggiunta di un po’ d’aneto, potremmo servire l’insalata con del pesce affumicato oppure saltato in padella. Anche questa variante meno grassa può ovviamente accompagnare salsicce, crocchette di pollo o bastoncini di pesce, ma questo non è il genere di suggerimenti che vi diamo noi. Ingredienti e procedimento (4 pers.) 500 g di cavolo cappuccio, 2 cucchiaini di sale, 400 g di carote, 1 mela, 2 cucchiai d’olio al limone, 3 cucchiai d'aceto balsamico bianco, 180 g di yogurt al naturale,
1 cucchiaio di miele liquido, 1/2 mazzetto d'erbe, ad es. basilico o aneto, un po’ di pepe macinato fresco. Taglia in quattro il cavolo, elimina il torsolo e taglia le foglie a striscioline. Condisci con il sale e mescola bene con le mani. Lascia riposare ca. 10 minuti. Grattugiaci con la grattugia per rösti le carote e la mela lavata e non sbucciata. Per il condimento, mescola l’olio, l’aceto, lo yogurt e il miele. Trita le erbe, uniscile alla salsa e insaporisci con il pepe. Condisci l’insalata con la salsa e servi. Preparazione: ca. 25 minuti. Per persona ca. 7 g di grassi, 4 g di proteine e 21 g di carboidrati (170 kcal). ●
© iStockphoto (fotomontaggio: Vivai)
Testo: Lukas Hadorn Ricetta: Daniel Tinembart Foto: Pia Grimbühler
«Dimagrire con gusto» Con il nuovo squisito vaniglia-shake InShape-Biomed ® senza lattosio*
Gusto YOGURT ALLA VANIGLIA
VANILLA-SHAKE senza lattosio* e glutine
www.InShapeBiomed.ch Biomed AG, 8600 Dübendorf © Biomed AG. All rights reserved.
Pasto per un’alimentazione mirante al controllo del peso
Disponibile in farmacie o drogherie * tenore di lattosio <0.1g/100 ml in caso di preparazione con latte senza lattosio
Trampolino elastico
44
Vivai 6/14
Rimbalzi
che fanno tendenza La nuova frontiera del fitness si chiama rebounding. Dietro questa tendenza importata dagli Stati Uniti si cela il buon vecchio trampolino, che, in versione mini, è un ottimo attrezzo per allenarsi a casa in modo efficiente. Testo: Petra Koci
© GettyImages
s
oltanto chi si ricorda delle lezioni di ginnastica a scuola parla ancora di trampolino. Tra i professionisti si parla di rebounder. Pare che persino la nazionale di calcio tedesca si alleni su questi minitramp dinamici. Asserire che i calciatori germanici abbiano vinto i Campionati mondiali 2014 anche grazie a questi salti è ovviamente pura speculazione. Comunque gli esperti e i profani lodano le virtù e gli effetti dei rimbalzi in assenza di gravità. «Rimbalzare mi fa bene, soprattutto per la schiena, le braccia e le gambe. È un allenamento fantastico. Ho l’impressione che il mio corpo si sia rassodato», afferma Nicole Thalmann. Specializzata in media management, Nicole usa spesso il suo minitramp sistemato in soggiorno: «Talvolta anche solo 5 minuti il mattino o 10 minuti la sera. Ma una o due volte la settimana seguo un corso online di un’ora, un allenamento che mi fa sudare davvero molto.» Christoph Engel rimbalza tutti i giorni sul suo trampolino elastico da ormai qualche anno. Gli effetti positivi dei suoi rimbalzi li avverte a livello del sistema cardiovascolare e dello sviluppo della
massa muscolare: «Ho notato soprattutto un netto miglioramento dell’equilibrio», spiega il fisioterapista. «In effetti, l’allenamento sul tappeto elastico influisce principalmente sull’equilibrio, la postura e la stabilità. I salti coordinati migliorano anche la struttura muscolare e se il movimento diventa più intenso, l’influsso positivo si ripercuote anche sulla resistenza», conferma la dottoressa Tanja Hetling: «Sostanzialmente il trampolino permette di allenare tutto il corpo senza gravare sulle articolazioni», spiega la capoclinica della Scuola universitaria federale dello sport di Macolin. Tra accelerazione e decelerazione
L’effetto benefico dell’allenamento è dato dal movimento di accelerazione nel salto e di decelerazione in fase d’atterraggio: rimbalzare è un’alternanza di contrazione e distensione, di leggerezza e moltiplicazione della forza peso. Nella discesa, la velocità del corpo aumenta. All’atterraggio il proprio peso risulta almeno raddoppiato e questa forza peso si ripercuote sul corpo. In fase di frenata, tutte le cellule nervose e muscolari si contraggono per stabilizzare il corpo. È soprattutto questa
decelerazione a determinare l’intensità dell’allenamento, un po’ come lo è la discesa da una vetta. Sul trampolino elastico segue poi il punto d’inversione. Per poi potersi risollevare, i muscoli devono prima superare la forza di gravità. Andando verso l’alto, le forze s’annullano, il corpo diventa più leggero e privo di peso, l’intera struttura cellulare si rilassa. «Slancio e forza di gravità investono l’intero corpo. Nessuna cellula si sottrae a questa alternanza ritmica. Le forze si ripercuotono su muscoli, ossa, tessuto connettivo e organi interni», spiega la dottoressa Tanja Hetling. Il trampolino elastico moderno, nome preso in prestito dalla lingua spagnola, venne sviluppato già nel 1936 dall’americano Turner George Nissen. Più tardi gli attrezzi più piccoli furono chiamati rebounder, che in inglese significa rimbalzare, da noi anche minitramp. I trampolini domestici più moderni sono dotati di anelli in corda elastica e non di molle di metallo. Su questi tappeti elastici non si viene catapultati verso l’alto subito dopo l’atterraggio, ma si sprofonda maggiormente sulla superficie, prolungando l’allungamento. «I trampolini con Vivai 6/14
45
Trampolino elastico
anelli in corda elastica sono più morbidi, la fase di frenata è più lunga. Se l’oscillazione è morbida, la contrazione aumenta lentamente e le forze s’intensificano in modo progressivo. Così il corpo ha il tempo di adattarsi», spiega il fisioterapista Christoph Engel. Gli anelli elastici che fissano il tappeto al telaio del trampolino determinano vari gradi di elasticità, che possono variare da modello a modello. Questo permette di scegliere l’attrezzo in base al proprio peso e all’intensità dell’allenamento. Più efficace della corsa L’efficacia del salto sul trampolino era già stata studiata nel 1980 dall’Agenzia Spaziale Americana. Stando alle conclusioni della NASA, il tappeto elastico permetterebbe d’incrementare la condizione fisica e la muscolatura del 68 percento in più rispetto alla corsa. In altre parole: 10 minuti di salto sul trampolino equivalgono a 30 minuti di corsa. Ovviamente bisogna impegnarsi anche sul tappeto elastico, quindi saltare e correre magari impugnando anche i manubri anziché semplicemente saltellare. «L’efficienza diminuisce quando si è già ben allenati»,
”Con 10 minuti di salti la testa si libera. „
INSERZIONE
Trotiselle i. croccante,
ro sa lato e dolce, tene europeo el itt loca le e m
Ordinate un’ispirazione abbonata! Chiamando lo 0848 877 869 o su www.saison.ch/ispirazione
Vogl ia di is pi ra zi on e? i A bbon atev di na ci Cu ad esso a no a an 1 : ne io St ag .–! soli CH F 39
© GettyImages, iStockphoto, Shutterstock
precisa Tanja Hetling. Ma la specialista in medicina sportiva è pienamente d’accordo sui vantaggi del trampolino elastico per la salute: «L’alternanza ritmica dei movimenti favorisce l’irrorazione degli organi interni, ad esempio il cuore, e stimola il metabolismo, anche quello osseo. Questa disciplina sportiva a basso impatto contribuisce in minima parte anche alla profilassi dell’osteoporosi. Vengono inoltre attivati i vasi linfatici, velocizzando in questo modo l’eliminazione dei prodotti del metabolismo». Saltare sul tappeto elastico favorisce anche la concentrazione e riduce lo stress. Un effetto benefico che è legato allo sport in generale. Ma non è tutto. Per Nicole Thalmann, il rebounder è anche emozione: «Fare un volo di un decimo di secondo in assenza di gravità è una sensazione davvero bella. Dopo il lavoro, mi bastano 10 minuti di salti e le tensioni scompaiono, la testa si libera e io ritrovo il mio buon umore!» l
Il trampolino giusto Due tipi di rebounder 1. I rebounder con molle di metallo sono attrezzi allround per le persone senza disturbi di schiena, nuca o articolazioni e che saltando, correndo o mediante esercizi di aerobica vogliono allenare anche il sistema cardiovascolare.
anziane. Ma anche chi desidera fare una ginnastica sportiva può sfruttare l’effetto allenante dell’oscillazione più lunga e allenarsi in maniera più dinamica. In generale vale la regola: più elevato è il peso corporeo, più elastico deve essere il tappeto.
2. I rebounder con anelli in corda elastica prolungano l’allungamento e ammorbidiscono l’oscillazione. Su questi trampolini si rimbalza più dolcemente. Sono quindi ideali per i principianti o le persone più
Il fisioterapista Christoph Engel ai principianti consiglia di saltellare per 10 minuti al giorno. Una volta raggiunto un buon equilibrio, si può aumentare la durata e l’intensità dell’allenamento.
1
2
La Scuola Club Migros propone corsi di rebounding: www.scuola-club.ch I minitrampolini sono in vendita anche da SportXX: www.sportxx.ch
INSERZIONE
Troppo da stirare? Se ne occupano i nuovi modelli di Merker. Scoprite le nuove macchine da lavare con la funzione Stiratura-Finish nel showroom Merker oppure cliccate su www.merker.ch!
NNUEOUVO
Merker AG Tel. 0848 884 588 info@merker.ch
Vivai 6/14
47
Strategie antietà
Invecchiare bene si può!
a
ggrottare la fronte quando si parla di antietà, tema assai contraddittorio, non serve proprio a nulla… se non a farsi venire le rughe. È più
saggio considerare l‚invecchiamento come un processo vitale, un‚onda da cui lasciarsi trasportare, senza farsi travolgere. In fin dei conti, abbiamo i mezzi per contrastare l‚età che avanza. Uno studio condotto dall‚Università di Cleveland su gemelli omozigoti ha dimostrato che fumo, troppo sole e stress emotivo fanno invecchiare più velocemente. È molto meglio investire in relazioni appaganti, evitare il sole
e bere latte di cocco invece di fumare. Se non basta, ci sono sempre i prodotti cosmetici che contrastano i segni del tempo. Da parte nostra, eccoti quattro pilastri che ti aiutano a restare giovani più a lungo. © GettyImages
Testi: Gisela Femppel e Susanna Heim
48
Vivai 6/14
Una pelle curata e protetta è sinonimo di bellezza. A questo ci pensano le creme. Ma il fascino è legato anche all’esperienza di vita.
Testa alta e petto in fuori! Perché un portamento corretto è molto più efficace dell’ ennesima vacanza wellness.
Ebbene sì, con il passare degli anni gli accumuli di grasso aumentano. Tirare dentro la pancia non serve a molto, ma allenare i muscoli sì!
Vivai 6/14
49
1. Alimentazione: scegli la via di mezzo
l
a regola alimentare più importante vale per tutte le fasce d’età: la chiave del benessere sta nella giusta misura. Non si dovrebbero seguire regole rigide, ma mangiare con piacere e in modo consapevole. Questo include perfino le patatine, quando queste sono un’eccezione e non la regola. Nella lista dei cibi da gustare con moderazione figurano quelli che contengono molti grassi trans (cibi fritti, zuppe pronte, fast food, margarina ecc.), ma anche quelli con troppi carboidrati, come i prodotti a base di farina bianca o gli alimenti zuccherati. La verità è brutale: torte, dolci e pane bianco non finiscono solo sui fianchi ma fanno venire anche le rughe.
o
gni bambino in età scolare sa che frutta e verdura sono sani. Il fatto «che rendano anche belli» acquista una sua importanza solo più avanti. Non è importante solo la quantità o il singolo alimento. Sono decisivi soprattutto la composizione e la qualità del cibo. Macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) e micronutrienti (vitamine, minerali e microelementi) dovrebbero essere assunti in proporzioni equilibrate. Per il nutrizionista David 50
Vivai 6/14
Fäh, chi segue la dieta mediterranea ne assume la composizione ottimale. Concretamente si tratta di frutta e di verdura, pesce, olio d’oliva, noci, più grassi vegetali rispetto a quelli animali, ma anche latticini come yogurt e formaggio, e carne, preferibilmente in qualità bio, poiché la composizione degli acidi grassi è più pregiata. In cucina non dovrebbe mai mancare un olio ricco di acidi grassi omega 3 (come l’olio di lino oppure d’oliva). In alternativa si può mangiare salmone, trota o sgombro.
l
e sostanze bioattive sono il segreto di bellezza di pelle e tessuti. Si tratta delle sostanze vegetali secondarie, che si trovano ad esempio in frutta, verdura, patate, noci e prodotti integrali. Tessuti connettivi, capelli e unghie hanno bisogno di calcio e proteine per mantenersi in salute. Anche il vecchio consiglio in voga tra le modelle è sempre valido: bere molta acqua fa bene alla pelle. Avevano ragione anche i monaci: bere un bicchiere di vino rosso fa bene alla salute. Inoltre, grazie al resveratrolo, che attiva la rigenerazione cellulare, contribuisce anche al benessere della pelle.
2. Integratori alimentari: quel tocco in più
b
ellezza e benessere si trovano anche negli scaffali dei negozi. Da tempo l’industria alimentare offre cibi arricchiti di vitamine, calcio o altre sostanze. Questi alimenti funzionali, chiamati anche functional food o nutricosmetics, forniscono nutrienti aggiuntivi, che dovrebbero avere un influsso positivo sulla salute. La loro efficacia è ancora controversa. Un esempio è il sale da cucina arricchito di iodio, riconosciuto come funzionale anche dagli esperti di alimentazione. Anche l’aggiunta di acido folico negli alimenti è opportuna per determinati gruppi della popolazione. In generale però gli esperti non concordano sugli effetti del functional food.
a
nche l’industria farmaceutica offre soluzioni antietà. Gli integratori alimentari vengono decantati come armi miracolose nella lotta contro la perdita di vitalità e altri disturbi. Contengono nutrienti d’importanza vitale, come minerali, vitamine e sostanze vegetali secondarie. Particolarmente apprezzate sono le capsule multivitaminiche e le miscele speciali studiate per migliorare la motilità delle articolazioni o stimolare la crescita dei
© iStockphoto
Strategie antietà
capelli e delle unghie. Le sostanze più usate sono le vitamine C, E e A, il magnesio, il calcio e gli acidi grassi omega 3. Per contrastare il processo d’invecchiamento si utilizzano soprattutto gli antiossidanti, come ad esempio l’astaxantina, la licopina o l’acido alfa lipoico, che rappresentano un mezzo efficace per contrastare i radicali liberi, sostanze responsabili dell’invecchiamento precoce.
Non esiste una pastiglia per tutto! E in ogni caso le pillole non sostituiscono il cibo sano.
a
questo punto è il caso di sottolineare che anche l’efficacia degli integratori alimentari è controversa. Gli esperti criticano il fatto che in molti casi mancano studi che ne comprovino l’efficacia. Il medico ed esperto di alimentazione David Fäh sostiene che fondamentalmente l’utilizzo d’integratori alimentari è giustificato solo quando viene diagnosticata una carenza o quando questa è presumibile, Vivai 6/14
51
come nel caso delle persone che si alimentano in modo strettamente vegano.
l
sali del Dr. Schüssler sono ormai un classico. Molte donne sono convintissime dell’efficacia dei sali 1, 8 e 11, che considerano dei veri e propri sali «di bellezza». Dovrebbero essere un toccasana per la pelle, i capelli e le ossa. I sali del Dr. Schüssler sono nutricosmetics e allo stesso tempo integratori alimentari. Il medico omeopata Wilhelm Heinrich Schüssler era convinto che le malattie insorgessero a causa di disturbi della componente minerale delle cellule del corpo e che quindi potessero essere guarite grazie alla somministrazione omeopatica di minerali. Egli denominò le sostanze minerali biochimiche da lui utilizzate, ovvero i sali, sostanze funzionali. Nel complesso esistono 24 sali del Dr. Schüssler, ognuno dei quali possiede uno specifico spettro di effetti. I disturbi che questi sali dovrebbero contribuire a guarire vanno dalle infezioni ai problemi digestivi, dal nervosismo alla memoria debole. Come già detto, questi sali sono assunti anche come trattamento di bellezza. Dei sali nr. 1 (calcio fluorato), nr. 8 (cloruro di sodio) e nr. 11 (ossido di silicio) esistono anche le creme arricchite con il sale corrispondente. E anche in questo caso le opinioni sull’efficacia discordano. Alcuni parlano di effetto placebo, mentre altri esperti attribuiscono a questi sali una certa efficacia. Comunque crederci non fa di certo male.
3.
Bellezza in vasetto: la crema per bebè non basta più
c
on gli anni la pelle non è più «liscia e senza rughe», come vorrebbe l’ideale della perfezione. Per contrastare questo processo vengono sviluppati creme e sieri. La ricerca di nuovi principi attivi costa all’industria della bellezza un sacco di soldi. Ogni anno vengono lanciati prodotti e metodi innovativi. Non è necessario che la faccenda diventi sanguinolenta come nel caso del vampir facelift, uno dei più innovativi metodi di lifting. Anche con metodi più delicati si può ottenere una pelle dall’aspetto fresco e giovane. In questo caso conta lo stile di vita. Non per fare le guastafeste, ma è provato che più la pelle è matura e meno tollera notti brave, eccessi alcolici, troppo fast food e poco movimento. Altrettanto importante è una buona protezione della pelle, in primis contro i raggi UVA, che contribuiscono in modo determinante all’invecchiamento della pelle.
o
ltre a ciò la pelle va idratata abbondantemente dall’interno e dall’esterno. Proprio come l’alimentazione sana, anche un buon prodotto di cura si riflette sulla pelle. Una crema per bebè non nutre a sufficienza la pelle matura, che, a una certa età, ha bisogno di principi attivi
52
Vivai 6/14
specifici, in grado di mantenere la sua vitalità e la sua capacità di rigenerarsi più a lungo possibile.
a
rmi efficaci nella lotta contro l’invecchiamento della pelle sono creme e sieri, tra i quali gli antiossidanti come la vitamina A, nota come retinolo, o le vitamine C, E e K, il coenzima Q10 e il betacarotene. Una delle sostanze più popolari per l’idratazione della pelle è l’acido ialuronico, ma la concorrenza cresce, poiché la ricerca prosegue senza sosta nei laboratori. La Mibelle Biochemistry, appartenente
Strategie antietà
4.
4. Movimento: non fermarti
c all’Industria Migros, è uno dei ricercatori più innovativi nel campo della cura della pelle. L’azienda si aspetta molto dal principio attivo Snow Algae Powder. In laboratorio si è riusciti a coltivare un’alga alpina in grado di stimolare un gene della longevità. Questa sostanza antietà è stata brevettata e ha da poco ricevuto un premio per l’innovazione. Anche il detoxophane, una sostanza ricavata dai germogli di crescione, che contengono antiossidanti assai pregiati, proviene dai laboratori della Mibelle Biochemistry. Attualmente la ricerca punta molto sulle cellule staminali delle piante. I principi attivi che ne sono estratti sono considerati una fonte di giovinezza per la pelle.
© GettyImages, iStockphoto
l
’industria cosmetica segue però anche altre strade. Dalle sostanze vegetali secondarie, ma anche dagli oligopeptidi, ovvero catene proteiche, così come dalla terapia genetica, ci si aspetta ancora molto. Siccome la crema dell’eterna giovinezza non è ancora stata inventata, alcuni hanno deciso di puntare sulla semplice ginnastica facciale, ridendo molto.
hi sta molto seduto, muore prima o, senza voler drammatizzare, invecchia e ingrassa prima. Fosse anche una provocazione, queste affermazioni contengono anche una parte di verità. Dalla ricerca risulta che fare poco movimento sarebbe la principale causa di molte malattie tipiche della nostra società, come le malattie cardiovascolari, il diabete e il sovrappeso. Questo non significa che dobbiamo diventare maratoneti a 55 anni, ma mezz’ora di camminata veloce al giorno sarebbe già un bel passo nella giusta direzione. Uno degli aspetti meno piacevoli dell’invecchiare è che la massa
grassa aumenta per via degli ormoni e la massa muscolare si riduce. Per contrastare questa tendenza basta andare regolarmente in palestra. Allenando il corpo in modo mirato, non solo lo si scolpisce, ma lo si può anche «sostenere», soprattutto se si lavora sulla muscolatura del tronco. Il pilates ha un effetto analogo. Chi pratica yoga ne decanta l’effetto ringiovanente delle sue posizioni, le cosiddette asana. Pare abbiano un effetto positivo soprattutto le posizioni capovolte (la posizione sulla testa, il ponte, la candela, etc.), perché stimolano la circolazione. Non esiste però ancora una prova scientifica di questa convinzione. Quello che è certo è che lo yoga, così come il qi gong oppure il tai chi sono allenamenti olistici: allenano il corpo e la mente.
s
olo perché faticano da più tempo rispetto ai giovani, a una certa età le persone tendono a lasciarsi andare. Per contrastare questa tendenza non bisogna mollare. In tutti i sensi del termine. Cerchiamo di camminare a testa alta, come fanno le ballerine classiche. E perché non frequentare un corso di ginnastica per la schiena o prendere
Mantieni attivo il corpo, ma non dimenticare di allenare anche la mente!
Vivai 6/14
53
Strategie antietà
Un regalo ideale per chi ama i rimedi naturali lezioni di danza? Qui il corpo impara cosa rende forti mentalmente, ossia la capacità di fare progressi per se stessi. Chi ce l’ha riesce a distinguere tra ciò che fa bene e ciò che è invece meglio lasciare perdere.
p.s
Terminiamo con una buona notizia. Nello studio dell’Università di Cleveland citato in apertura, è stato scoperto che dopo i 40 anni dimagrire troppo fa sembrare più vecchi. Sotto i 40 vale il contrario. Superati i 40, se si abbandonano le diete radicali e si vive la vita «ben imbottiti», il nostro viso ci ringrazierà! l
La natura aiuta 1001 rimedi naturali per vivere intensamente e restare in forma migliorando il benessere e l’aspettativa di vita. I consigli, brevi ed efficaci, insegnano a mangiare bene e a combattere l’invecchiamento attraverso il cibo, a integrare l’esercizio fisico nella vita quotidiana per aumentare l’energia e l’equilibrio psichico, a mantenere in buona salute cuore, cervello, ossa e articolazioni per avere un bell’aspetto e sentirsi sempre tonici e dinamici e a prendersi cura di sé con cosmetici biologici e metodi rapidi per eliminare lo stress. Susannah Marriott, 1001 Rimedi antietà dalla natura, Tecniche Nuove, 2007
INSERZIONE
Affronta l’inverno in piena forma con i prodotti Doppelherz®! Dai una mano al tuo corpo nella stagione fredda
con l’apporto di importanti vitamine, sali minerali e oligoelementi indispensabili per il benessere. Doppelherz® A-Z DEPOT un dono per la tua salute!
Tutta la forza dei due cuori 54
Vivai 6/14
Doppelherz è in vendita alla tua Migros
NOVITÀ
RIDUZIONE
DELLA CADUTA DI CAPELLI FINO *
al
97%
Per capelli forti dall‘attaccatura fino alle punte * Caduta di capelli a causa di rottura, sistema composto da shampoo e balsamo rispetto ad uno shampoo senza balsamo.
Pantene Pro-V è in vendita alla tua Migros
so or i! c n m Co pre a
Risolvi, rispondi e vinci In palio Un set di bellezza P&G per lei e per lui, del valore di 1067 franchi! Questo set comprende due spazzolini elettrici Oral-B Pro 7000 Smart Series, un asciugacapelli SensoDryer con piastra lisciante, un Braun Face e un beauty set Braun Silk-épil 7 SkinSpa. Un set che regalerà una pelle splendente, dei capelli lucenti e un sorriso smagliante. Per un look festivo davvero sfavillante!
Come partecipare Telefono: chiama lo 0901 560 003
(fr. 1.–/chiamata, da rete fissa) e lascia sulla segreteria soluzione, nome, cognome e indirizzo. SMS: invia VIVAI I, soluzione, nome, cognome e indirizzo al numero 920 (fr. 1.–/SMS).
Cartolina postale (posta A): Edizioni Vivai, concorso 6/14, casella postale, 8074 Zurigo Termine d’invio: 21 dicembre 2014 Soluzione del numero precedente: visioni Vince il premio: Erika Bee-Casutt, Oberdiessbach
I vincitori saranno sorteggiati tra tutte le risposte corrette delle tre versioni linguistiche di Vivai e quindi informati per iscritto. Il premio non sarà corrisposto in denaro. Sono escluse le vie legali. In merito al concorso non si tiene alcuna corrispondenza. I premi non ritirati dai vincitori entro 3 mesi dal sorteggio sono considerati scaduti e non saranno sostituiti. I collaboratori della Federazione delle cooperative Migros sono esclusi dalla partecipazione al concorso. La soluzione e il nome della vincitrice o del vincitore saranno pubblicati su Vivai 1/15.
56
Vivai 6/14
Abbonati gratis a Vivai su www.migros.ch/vivai oppure via mail a: abbonamenti.vivai@ mediasmigros.ch e tel. 0800 180 180
renault.ch
DA TEMPO RICICLATE LA CARTA E SPEGNETE LE LUCI. ADESSO NON VI RESTA CHE RICARICARE L’AUTO.
FR. 199.–/
DA MESE * NOLEGGIO DELLA BATTERIA INCLUSO.
RENAULT ZOE. 100% ELETTRICA. PROVATELA E CAPIRETE.
* Leasing 0,9%: Tasso nominale 0,9% (tasso annuo effettivo 0,9%), contratto da 12– 48 mesi, assicurazione sulle rate inclusa, valore residuale obbligatorio secondo la tabella RCI. Esempio: ZOE Life, 0 g CO 2 /km (in marcia, senza produzione di energia), emissioni di CO 2 legate alla produzione di elettricità 16 g/km, consumo d’energia 14,6 kWh/100 km (equivalente benzina 1,6 l/100 km), categoria di efficienza energetica A, prezzo catalogo fr. 22 900.– (Wallbox escl.), meno premio eco campione fr. 4 000.– (valido solo con leasing 0,9%) = fr. 18 900.–, acconto fr. 4 536.–, valore residuale fr. 10 076.–, 12 500 km/anno, 48 x fr. 199.– (IVA incl. e noleggio della batteria fr. 95.–). Casco totale obbligatoria esclusa. Finanziamento tramite RCI Finance SA (a condizione di accettazione). La concessione del credito al consumo è vietata se causa un eccessivo indebitamento del consumatore. Modello illustrato (incl. equipaggiamenti supplementari): ZOE Zen, prezzo catalogo fr. 27 450.– meno premio eco campione fr. 1000.– = fr. 26 450.– (Wallbox fr. 1300.– incl.). Valore medio delle emissioni di CO 2 di tutti i veicoli nuovi venduti in Svizzera 148 g/km. Offerte valide su veicoli particolari per i clienti privati e aziendali (piccole flotte senza accordo quadro) presso i rappresentanti Renault che aderiscono all’iniziativa in caso di stipula del contratto e immatricolazione dal 01.10.2014 al 31.12.2014 e non cumulabile con altre azioni in corso.
Di Katia Gentinetta
Elogio della cortesia
e
© Ornella Cacace
Katja Gentinetta è filosofa e consulente politica. Dopo aver rivestito funzioni dirigenziali nei settori culturale, amministrativo ed economico, oggi conduce il programma Sternstunde Philosophie alla televisione svizzera (SRF 1) ed è professoressa incaricata all’Università di San Gallo. Inoltre, è cofondatrice e partner della Gentinetta*Scholten Wirtschaft Politik Gesellschaft. Tiene conferenze ed è autrice di numerose pubblicazioni.
58
Vivai 6/14
ssendo anch’io un’automobilista, sono cosciente che correrò il rischio di non essere presa sul serio. Ma devo proprio dire la mia sull’imbarbarimento del comportamento nel traffico. Sorpassare a destra è ormai normale e mettere la freccia è fuori moda. Anche le giovani mamme, riconoscibili dall’adesivo «Bimbo a bordo», sfrecciano a 60 chilometri l’ora nella zona 30. Inoltre si tende a guidare così vicino che a volte mi chiedo se le auto che mi stanno dietro vogliano entrare direttamente nel mio portabagagli! E non è che il traffico pedonale sia messo meglio. Anche a piedi si va di fretta e ci si urta. È vero che si usa ancora chiedere «Qui è libero?», ma solo quando si è ormai arrivati. Ci tengo a dire che anche attraversare liberamente la strada con il rosso non è un modo per affermare i diritti dei più deboli, ma, anche qui, una mancata osservanza delle basilari regole di sopravvivenza. Anche l’usanza di tenere la porta alla persona che segue dietro di noi è ormai fuori moda. A volte quando mi viene sbattuta la porta in faccia, reagisco con un sonoro «grazie!». Di solito chi mi precede si volta verso di me sconcertato, pronunciando un misero «scusi!» alquanto stizzito. Questi comportamenti sono dettati dall’egocentrismo: «Sono qui io. E se qualcuno non mi evita, la colpa è sua!»
Ma non è così ovunque. Ne ho avuto di nuovo conferma durante un viaggio in Francia. Sulle autostrade si sta sulla destra e per sorpassare si mette la freccia, per poi tornare sulla corsia destra. È vero che il territorio francese è più vasto e che il traffico stradale è meno denso, ma questo non giustifica il diverso atteggiamento che abbiamo in Svizzera. Pensiamo a come stanno le cose a Parigi. Nella capitale francese, se qualcuno ti urta si volta, scusandosi con un sincero «pardon». E, con mia grande sorpresa, anche in metropolitana, il massimo della mobilità efficiente, c’è addirittura chi ti tiene aperte le porte automatiche! Al bar il croissant te lo danno accompagnandolo con un sorriso e augurandoti buona giornata. In Francia mi sento una vera regina! E forse non è un caso che André Comte-Sponville, filosofo francese di cui già scrissi in passato, consideri la cortesia la «prima virtù». Una vita piena inizia da una quotidianità piacevole. Come trattiamo gli altri e come siamo trattati rappresenta un aspetto essenziale di questa quotidianità. Per salvare il mondo, non è nemmeno necessaria una sensibilità fuori dal comune, come alcuni sostengono. Basterebbe comportarsi in modo rispettoso e premuroso verso il prossimo, per il semplice fatto che il mondo è di tutti e non ci appartiene! l
L’idea regalo perfetta per Lei e per Lui
Riceverai indietro
40 CHF Riceverai indietro
30 CHF Rasoio Braun Series 3-390cc Epilatore IPL Gillette Venus Naked Skin designed by Braun
Oral-B Pro 7000 Smart Series White Spazzolino elettrico con funzione Bluetooth
Ricevi subito indietro fino a 40 CHF. Periodo dell’azione: 01.11.2014 – 31.01.2015. Termine ultimo di invio: 28.02.2015. Puoi trovare tutte le informazioni sull’azione natalizia Braun in Internet agli indirizzi www.braun.de e www.oralb-blendamed.de.
Braun und Oral-B sono in vendita alla tua Melectronics
Š 2014 The Coca-Cola Company. Coca-Cola, the Contour Bottle and the Dynamic Ribbon Device are registered trademarks of The Coca-Cola Company.
Dividi lâ&#x20AC;&#x2122;allegria. nella bottiglia da 1 l