Percezioni

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Antonio Michele Cuccu e-mail: mikkk@live.it Questo file è protetto da licenza Creative Commons Attribution-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-ND 3.0) Gennaio 2011 Info su:http://creativecommons.org/licenses/by-nd/3.0/


Introduzione Non sono nient'altro che scritti, fatti su diari, fogli a caso, biglietti del treno, oppure scritti sul computer stesso, nati dall'esigenza del momento. Causa-reazione. Questo è il mio modo di esprimermi, questo è il mio modo di dare concretezza a quegli attimi, più precisamente all'emozione provata seduto sul treno, in camera prima della maturità, in giro per la città, a guardare il cielo sulla spiaggia. Questi scritti appartengono a quello che definisco più volte “il momento più eterogeneo della mia vita”, dove regnano i contrasti, dove tutto è in continuo cambiamento. In questi anni ho finito la maturità, mi sono trasferito a Milano per continuare a studiare, e i lavoretti estivi, e le nuove conoscenze, la curiosità si mischia a una certa consapevolezza di come vanno le cose, la speranza, che muove tutta la mia vita, non può che generare illusioni, ma è anche motore per ottenere delle soddisfazioni. È per questi motivi che tutto fonde assieme in mille colori diversi, e io convivo fra queste parole con la mia lunaticità. Le emozioni giocano quindi un ruolo importante; fra queste righe io condivido quello che provo con chi legge, sperando di portare un messaggio e che questo si diffonda. Vorrei stimolare il lettore ad avere una maggiore sensibilità su quello che la gente intorno prova e vive ogni giorno. Quando siamo in contrasto con una persona, molto spesso non capiamo il perchè compia certe azioni o il perchè dica certe cose, ma prima di pensare male, dovremmo cercare di entrare all'interno del suo contesto, immergerci nel suo punto di vista. Dovremmo cercare di avere una maggiore empatia. Io mi sforzo a farlo con le persone che ho intorno, ed è interessante avere un po' di


presunzione nel cercare di capire il vicino, per poi stupirsi nello scoprire quanto quello di fianco la pensi diversamente, quanto le due percezioni siano lontane. Il diverso è interessante, è tutto un nuovo mondo da scoprire, non da allontanare. Un giorno spero che tutti la possano pensare così, ma è un pensiero buono solo per me, che sono un eterno sognatore. I pensieri si srotolano così nelle pagine attraverso simbologie e immagini che si ripetono, ogni volta con sfumature differenti donate dalle diverse emozioni che voglio imprimere in ogni nuovo testo. I colori del tramonto, la strada, il viaggio, l'acqua, la confusione, i contrasti, sono la rete a cui appendo i vari significati. Proprio per questo è necessario leggere dietro queste parole, cercare di lasciarsi colpire dall'immagine, dal paesaggio che cerco di dipingere per dire anche qualcos'altro, a volte in modo più esplicito, a volte in modo più introverso. Niente di nuovo, da sempre l'uomo scrive per esprimersi, ma non ci riesce mai fino in fondo e quindi deve trovare il modo di glissare, di sublimare, di far trasparire. Spero di non essere stato troppo opaco, ma è il gioco della soggettività: siete liberi di pensare come vi pare. Mik


Percezioni Sono soltanto percezioni, fotografie del panorama dal mio punto di vista, solo in parte giudizi, solo in parte affermazioni fondate sull'aria che passa in cui forse non c'è nulla di vero. Percezioni, frutto del mondo che mi colpisce, esigenza di imprimere l'istante cosÏ com'è, con tutte le influenze che si porta dietro e tutta la relatività della situazione. Ammiratele come quadri astratti queste percezioni, in cui le linee nervose, sovrapposte, e di colori contrastanti sembrano non avere senso.


Normale e Sublime Il thè è in frigo, e nell'aria quel colore azzurro, quel rumore soave. Le finestre, aperte, trasmettono il silenzio in questa camera, l'ansia del passo più importante e quella nuova dell'ignoto, l'accumulo di gioia e di gioie in qualche angolo nascosto: è il momento più eterogeneo della mia vita. Gustarlo dona smarrimento ma è bello godersi anche quello ogni tanto, non sempre fa comodo avere tutto a portata di mano, non sempre ma non mai. Ho ancora tempo per un miliardo di ricordi limando e saldandone milioni di altri per accogliere in gioia il tempo che viene. Se il ricordo è fievole la malinconia non pesa. Ho stritolato la mente anche questa sera e ho spremuto fino all'ultima goccia


del mio contagocce di lettere, di questa coscienza aspra come un agrume. Una piuma che cade per risollevarsi nel ricordo di tante nubi attraversate. Quando le parole si sbattono in faccia come già lette e quindi già scritte, con la loro eco da Verbo imponente non posso scappare per sempre, ammucchio, conservo, poi tutto a un tempo esplodo. La diga si squarcia come un velo, già quasi trasparente di suo. E il bello di queste ingenue parole è svelarsi concrete soltanto nel tempo, svelarsi speranza veggente o magari illusa; importa che fluiscano nella mente in questa nottata, per non arruginire nulla, per capirmi meglio solo più tardi. Che bello vedere scritto un foglio di mille parole, solo il tempo riuscirà davvero a scoprirle e a capire la fonte da cui son partite. La spirale nasconde un segreto nel suo punto più basso, ma tende troppo veloce a bucare il foglio.


Ora distogli lo sguardo da questo delirio che andrebbe bruciato.


Bagno di follia Voci di poesie sommerse tornano in vita, questo è il mio deserto dalla pace infinita. Di ogni dubbio tenebroso, di ogni mio timore, riesco a farne un grande fuoco per ridurlo in cenere, polvere. Fiamma che ti accendi adesso sotto le stelle scalda le anime in un ballo senza catene. Mani e braccia aperte, suoni e voci serene, una folla di pensieri folli mi fa ridere. Si apre il cielo dove non c'è niente e sotto cade il cielo dove non c'è niente e intorno scoppia il cielo dove non c'è niente e in fondo brilla il cielo fino al mattino. Fino al mattino. Solidi principi e insolite bugie non hanno spazio nel delirio di un'ora: colora la notte dei colori più accesi, fiamma che per ossigeno hai i nostri pensieri.


Come acqua Nella sua vita è come acqua, e si adatta alla forma che gli viene imposta da ciò che si è trovato a vivere. E' simile a milioni di altri, della sua stessa sostanza ma di diversa forma. Forme, fragili come bicchieri; a volte si riversano in altri bicchieri, a volte fan capolino dalle crepe della forma si spargono sul piano e si perdono. A volte traboccano egocentriche e di nuovo sbrodolano per terra. Non sono altro che tipi, c'è chi è trasparente e chi è torbido, chi è chiaro e colorato, e chi invece nasconde qualcosa. Ma anche l'acqua più limpida può essere velenosa eppure non lo si nota. Non siamo come acqua e fuoco. Non dovremmo avere la spinta istintiva di annullarci l'uno con l'altro. Non si può annegare l'acqua!


Eppure, il mio ingenuo pensiero di pace si inserisce spesso su un binario che porta troppo lontano.


La guerra delle onde (Siamo come) orde di cavalieri a cavallo di cavallucci marini e armati di stelle, da usare come boomerang dalle mille lame. Un esercito di mille onde scatena la tempesta: lente e potenti ci assaltano con ritmo imponente, continuo ma irregolare. La nostra resistenza fa altrettanto: chi ha mollato le redini arranca e annaspa fra acque torbide e vapore acqueo, nel panico di chi sa che non ce la farà ; mentre noi alterniamo alle grida dei tuoni e dei caduti, il silenzio ovattato dell'oceano: non ci sconfiggeranno. Stringiamo piÚ forte le mani alle corde, anche se le unghie graffieranno la pelle delle nostre mani raggrinzite. Il loro potere è forte,


ma è temporaneo, la nostra resistenza dovrà essere infinita. Chi resterà a cavallo fino alla fine avrà il premio più grande: arcobaleno, come sarcastico colpo di grazia, distruggi con la tua scarica di farfalle queste gelide onde di indifferenza.


Istantanea sulla strada Sul finire della sera quando i colori si mostrano tutti assieme e le città , i paesi, i prati volgono verso il blu e l'azzurro, guardo spesso la strada dal finestrino, e la mia testa mi supera: va in la, piÚ veloce. Va dove la strada finisce e i miei occhi non arrivano. La folla di pensieri folli svanisce, le testa frugola di sogni e di speranze e mi da carica mi da energia per volare lontano... ma neanche tanto! In questa vita in cui si paga, si conquista, si strappa di mano ogni cosa, ammesso che uno ne abbia le forze, se la si vuole, la strada è il simbolo migliore. che dolcemente mi perseguita e ogni volta mi rinforza.


Occasioni sprecate E' come stare in stazione, leggere la destinazione, immaginare il viaggio, l'esperienza, i posti, e non partire. Il mondo scivola di fianco tra i vagoni, lasciandoti le ombre e tu non puoi nutrirti solo di quelle. A pensare troppo, si rischia di non vivere, di non provare, di non percepire. E allora vivi, sempre! senza aspettare che qualcuno, o qualcosa, ti sproni. Vi siete mai chiesti che emozioni vi danno le cose che fate? Se tutte le cose su cui sbattete la testa ogni giorno, lasceranno cicatrici profonde nella vostra memoria o solo instabili soffi del tempo?


E' giunto il momento di fare ciò per cui siamo stati creati, che non è solo stare seduti ad attendere la pioggia per vederla cadere, ma è correrci sotto e lasciarsi bagnare: vivere e percepire.


Distratto Liberare le idee, liberare la coscienza, lasciarla andare. L'istinto e i suoi flussi a volte sono piĂš perspicaci del piĂš audace dei ragionamenti. Ma non sono mai stato bravo a tirare le somme, le cose mi piace metterle in disordine per ordinarle meglio dopo, e quel dopo non arriva mai, si perde tra gli svaghi, viene bloccato dal quotidiano e inciampa continuamente in una mancanza: mancanza di voglia. E perdo piĂš tempo a trovare il modo di iniziare che fare quel che devo fare. Questo tempo cosi importante, incastonato in convenzioni che non mi appartengono, le sento imposte, fosse per me, quantomeno lo dilaterei. Come al solito, avrei tempo di fare tutto, se non sprecassi gli attimi in cui penso, e penso e penso e chissĂ cosa penso, e ne ho sempre bisogno.


E' giĂ ora di mettersi in marcia. E' ora da un pezzo.


Prima di partire Che nebbia, e se un urlo si leva sopra questo ammasso di cenere è solo logica conseguenza. Quando la smetterai di cullare pensieri fiabeschi, quando i tuoi occhi smetteranno di brillare? Quando avrai avuto il coraggio di saltare il burrone, senza sostegno, senza paracadute. Raccogli ancora una volta questa borsa stracolma, ogni volta rimandi alla prossima la selezione, per portarti dietro solo ciò che è più utile. Raccogli questa borsa e parti dopo aver calmato il fiatone, non è stanchezza quella che provi, o è meglio autoconvincersene.


Pochi attimi prima Saranno sette respiri che ci separano, eppure mi sederei qui. Perchè no? T'ho atteso troppo e troppo t'ho maledetto che ora mi pare di averti già vissuto. Vicolo cieco è l'attimo in cui mollerò il bastone, esplosione, il momento in cui chiuderò la porta alle mie spalle, inaspettata, la sensazione che mi troverò addosso. Certi attimi, se passivamente si perdono sono difficili poi da spiegare, perciò mi fermo proprio ora per scommettere ciò che sarà e mi dimentico che ho ancora 4 battiti da lasciar andare.


Ricco di aria Scappare prima che sia troppo tardi, prima che le preoccupazioni, i problemi, gli scheletri, facciano strada ai ripensamenti. La strada è tua, difficile sapere se la direzione è buona, ma la bellezza sta solo e tutta nell'averla battuta con le tue mani. Corri verso chissà dove, chissà quali novità e quali delusioni, ma parti, prima che l'incantesimo si spezzi prima di infossarti nelle sabbie mobili: non c'è solo fame e freddo al di fuori del nido, ci sono luci, colori,sapori e calori nuovi. Se non hai nessun interesse a vederli, avrai, forse, un giorno il rimpianto di averli persi. Se invece, saprai apprezzare e assimilare tutte le esperienze ti stupirai di quanto ti sentirai ricco, anche se ricco di aria.


Partire da casa Presto, non un altro passo poggerà sugli squallidi marciapiedi di questo paese inzuppato di infamia. Presto, camminerò dove regna sostanziale indifferenza, dove tutto è normale perchè nessuno è riferimento. Non c'è cosa peggiore che sputare sui muri della propria casa, che rinnegare il nido, che spezzare il legame. Ma l'ostacolo è grande per poterlo superare. la darò vinta al menefreghismo perchè ancora non sono veggente.


Per il cammino Cara ingenuità che mi nascondi dietro a un quadrato la terza, la quarta, e le mille dimensioni che io non so capire, come farò a disfarmi di te?, O forse sei proprio tu la mia vera fortuna? Devo imparare ad avere coscienza di ciò che mi sta intorno e aver meno paura di ciò che sarà, vivere nel presente, e nel futuro quando sarà presente, godendo dei momenti quando è ora, senza perdere le redini e un'infinità di compromessi. e ancora non basta. "Puro come una colomba, ma astuto come un serpente" mi disse qualcuno, ed ora non so più a quale mondo appartenere.


E ora vita Se hai paura di compiere i tuoi passi, che dire delle vite raccontate? Se non mai voglia di illuminarti di gioia, che dire delle vite immaginate? Se il tuo tempo scorre all'indietro, nella terra dei ricordi, che dire delle vite sperate? Se il tuo cervello corre troppo veloce nella terra dei rimorsi, che dire delle vite invidiate? Se non vivi che una vita che non vive, che non parte e non si completa, che dire delle vite biasimate? E' proprio questo il momento per guadagnarti la tua vita, anche quella che non avresti voluto ma anche quella che ti hanno raccontato, e hai immaginato, sperato, invidiato, biasimato. Tu, che ti rinchiudi dentro le tue ali e poi sogni di volare, puoi anche tirarti indietro


proprio ora, ma non avrai pi첫 scuse per lamentarti.


Sull'amicizia Quanto vorrei abbracciarti e trasmetterti calore, e in questo scopriresti tutti quei giorni e quelle sere, tutti quei pugni e pugnalate, tutte le bugie, tutti i viaggi, le esperienze, come radiazioni, emanerei malinconie dal mio corpo; e le lacrime sincere e gli sguardi come lame e i silenzi orgogliosi e le tante risate e il sentirsi sul tetto del mondo. Nessun pregiudizio nessun compromesso, soltanto una sana manifestazione di affetto. Domani arriveremo in cima alla salita e quanta faticosa bellezza è stata percorrerla insieme. Due versanti diversi della stessa collina percorreremo nella discesa, e non potrò appoggiarmi a te se rischio di cadere, e non potrò farti lo sgambetto se vorrò scherzare, e non potrai farmi il solletico se vorrai farmi ridere.


Ma quanto è vero il mondo non potrò mai scordare il tuo sorriso amico, perchè in quel mostrarti docile ho scoperto la mia stessa gioia, ho formato ogni singola cellula della persona che vedi. Buon viaggio.


Sì forse è cosi Le promesse sono inganni, le definizioni sono inganni, ogni utopia è l'immagine della nostra pigrizia, ogni parola altisonante nasconde qualcosa. Parlo di pace e di empatia e il mondo non mi ascolta ma non mi interessa, c'è chi lo fa per lui. So che sulla cima di un monte ad ululare mi sentirei più uomo che ad aspettare un treno sottoterra. Spero che almeno una lacrima se esce dai miei occhi senza stringerli, senza urlare, senza appoggiare il viso fra le mani, senza muovere un solo muscolo, sia la più sincera fra mille. Le altre lacrime sono solo gocce di sudore per la fatica di averle spremute. Non mi fa paura riprendere lo zaino in spalla, portare con me un quaderno e altre poche cose necessarie,


ma la confusione mi ha sconfitto senza rivincita. Chi mi fa paura è la mia resistenza e il mio senso di orientamento. Si forse è cosÏ, a tanti ansimi segue comunque un respiro profondo, e i suoni piÚ impalpabili rimangono sempre i doni meno scontati. Forse, anche se ancora non ho capito dove andare, anche se ancora non ho capito come, so che posso andare, e allora voglio farlo.


Sulla speranza Alzati e percorri la strada senza mai fermarti perchè stai percorrendo la strada più importante, un viaggio nel quale i bagagli non si fanno prima di partire ma durante il cammino, sperando che sia il più lungo possibile. Non sarai mai il primo, nè l'ultimo, non avrai mai un primato e sarai sempre nel mezzo. non farai scalpore, eppure i giorni passeranno lo stesso... tanto vale viverli al meglio, viverli davvero. Il mare lillà, il mare azzurro, i versanti delle onde, l'orizzonte nascosto, un lieve freddo che brucia le guance e il naso. Paesaggio pieno di speranza. Una fortissima emozione, vorrei abbracciare il mondo per trasmettergliela. Lo spazio si apre


e mi riempie, senti l'energia passare dentro di te attraverso emozioni altro che intense. Ma tu sei sordo, non mi senti o forse non mi ascolti.


Se solo potessi cantare Sentire l aria che fugge dal mio corpo spinta dal basso, col diaframma più aperto possibile mi alleno e mi sforzo sento le emozioni che mi fanno vibrare e con me la mia voce. Ma in queste mura di città mura di cartongesso non ho l'intimità di lasciarmi andare, potrei farmi sentire da troppa gente e potrei anche dar fastidio. Così, ripeto ogni passaggio ripasso i meccanismi ma fievole faccio uscire la voce e di un rombo o di un lampo faccio uscire soltanto un piccolo sussurro. Se solo potessi cantare, libererei tutte queste emozioni che non avevo mai vissuto e che questo posto strano mi sta donando. Ho detto di tanti momenti che fossero eterogenei, i più eterogenei della mia vita.


ma in realtà , è la vita eterogenea stessa al massimo grado, ad un livello che possiamo appena appena assaggiare. Mi accontento quindi, di quattro piccoli sussurri, rimandando a casa il mio sfogo, sperando che sia efficace.


I fatti non miei Quante persone per strada, fiumana di gente, anime che corrono chissà dove oppure si muovono a rilento con la testa fra le nuvole. Quante voci, ognuna ha un suo volume e parlano delle parole più diverse delle storie più disparate delle persone più lontane, ascolto, e mi sembra che tutto si materializzi davanti a me destando rabbia o approvazione. Quanti pensieri si nascondono nelle espressioni, vorrei arrivare a sfiorarli e ridere con chi è contento, e consolare chi è preoccupato, vorrei scavare dentro le menti più misteriose. Quanti sguardi, ognuno nasconde a suo modo migliaia di chilometri e io mi diverto a cercare di trovarli, percorrerli a mio modo e confrontarli con i miei, ma non è detto che riesca a capirli.


Affascinato Dalle coincidenze, sento di essere leggero e di riscoprire piacere a respirare questa aria, guardandomi intorno con occhi più sinceri. Bisogna cercarla la vita, cercarla per le strade, negli occhi delle persone, nelle loro parole, nella preziosità di averle conosciute solo un pochino, per nutrirsene. Buttarsi per le strade come protagonista, mentre il tempo scorre fra le tue mani non cercare di trattenerlo! Lasciati andare come le foglie scendono il fiume: non lo senti accarezzarti la pelle? Affascinato dalla musica, dalla sua potenza ed eloquenza, dalla capacità di unire le persone in coro e ricucire ogni divisione. La musica arriva dove non arrivano nè le parole, nè i gesti, nè gli sguardi,


dove nemmeno i pensieri riescono a cogliere l'emozione, e fonde tutto insieme in un'esplosione luminosa e fluorescente di passione vissuta di passione carnale. La musica dona all'uomo la possibilitĂ di affondare la Torre di Babele in un urlo che tutti possono sentire, anche se a capirlo molti faticano a stento. Tutta la vita io voglio suonarla tutta la notte, ancora insieme, fino a vedere il cielo schiarirsi, fino a farci cacciare dai camion degli spazzini, sperando che qualcuno continui a cantare, sperando di non essere il solo a lasciarsi andare.


Emozionismo E le parole sono cosi, create per dare materia a quei vent'otto grammi di emozioni che ci portiamo nello zaino. Sogno un giorno in cui tutti saremo cultori di un'empatia sopraffina per condividere insieme un'emozione superiore. Sogno milioni di parole scritte senza sudore, che anche se gettate ci lascino dentro qualcosa. Non saremo in grado di capire cosa ma tra una lacrima e un sorriso condiviso nell'occhio dell'altro, sogno un'Emozione dalla lettera maiuscola che ci guidi nella vera serentià e nella vera pace. Vera Pace, che non è soltanto un'effimera e momentanea tranquillità , pronta ad esplodere al minimo sussulto.


Il vortice Svarione, non ho bevuto niente stasera ma come il mondo mi sta girando intorno non l'avevo mai provato. Non sono molto bravo ancora a stare in piedi, se succede troppo mi sento stanco, se succede niente tutto mi infastidisce. Parlo con te alzando la voce perchè quello che ho da dire possa attraversare il frastuono dell'aria impazzita, dell'acqua potentissima di questo vortice. Non posso fare a meno di pensarmi all'interno, non dello spazio, ma della velocità che gira dietro ai miei occhi. Scompongo le frasi pescando parole ogni due pensieri e spero che questo decomporre


ti faccia leggere dietro gli scarabocchi delle lettere: cogliere il principio e non la fine, cogliere il significato e non le briciole. E spero che questo decomporre non ti allontani sempre di pi첫 come le maree dalla riva. Scendi nel mio vortice, ma staccati da ogni appiglio.


Ventidue notturni Ho passato gli ultimi 5 minuti a svuotare le tasche briciola per briciola, granello per granello, lezione per lezione, anche ogni minimo pelucco soffio di un ricordo, e adesso che le vedo così vuote mi sale un senso di inquietudine fredda. Luce di colore intenso parole senza senso, se cerchi solo il guscio e non lo puoi togliere. Quanta felicità negli occhi che vorrei e grasse risate da matrimonio. Ho ancora panni da portare a lavare è già rimpiango la polvere di questo viaggio: Perchè è l'unica cosa che rimane delle terre lontane.


Sul porto e continuo a confondere i gabbiani che volano di notte sopra al paese, con il fascio lasciato dalle stelle cadenti e vedo il lampo in un rapido sbattito d'ali. se solo volessi bene a me stesso quanto un terzo di quello che voglio a ciò che mi sta intorno, sarei ancora piÚ egoista, un avido egocentrico.


In contrasto Le dosi di male vanno prese un poco per volta poichè l'overdose è immediata. Avrei preferito patire tutto in un colpo. Soltanto solare un poco acceca ma il troppo buio annega i colori, silenzioso e tetro. Accontentarsi è come morire di punto in punto. La sfida va presa per il collo ferita, sbranata, non mancherà il suo graffio impudente. Un piccolo taglio riserva un vulcano Un piccolo dolore non paga la foga Non solo le giostre fanno felici i bambini.


Preghiera E come puoi chiedere ancora amore? A noi che traballiamo sulla terra, tra il tremore di una guerra dipinta di pace, e le fiamme di un incendio che siamo stati noi ad appiccare. Maschere di sorrisi splendidi e rassicuranti i nostri unici vestiti di scena, cimeli di quella poca fantasia che abbiamo ereditato. Chi dice di fare le tue veci è sporco di sangue e di denaro, ed è avaro come i piccioni delle piazze: oh quanto servirebbe che tornassi a rovesciare i tavoli dei mercanti nella Tua casa! E invece rimani li, con quello sguardo cosÏ freddo e lontano e rassegnato, come quello di chi può veramente dire di aver fatto tutto il possibile, e vede il suo sforzo cadere invano.


E ancora rimani li, incastonato nella tua prigione di marmo come se irrigidito da un incantesimo, noi siamo qui fuori ad aspettare qualcosa, qualsiasi cosa! Se puoi, torna a salvarci.


Superficialità dell'amore umano Sadico cuore di duro cristallo superbia e tristezza t'illuminano. Rifletti intorno a te ogni colore e il tuo fascino tutti ammirano. Tuoi bersagli, al tuo cospetto chini, della tua luce andiamo bramando, come piante godiamo di un tal dono. Amore ci lega a te per servirti, amore è manette ai nostri polsi e bende nere sopra gli occhi: impeccabili e lisci i tuoi tratti, ma il tuo profumo non sa più dell'aria e grezzo e spoglio è il tuo pensare, niente di dolce dietro a quello schermo. Sei soltanto nuda e dura apparenza.


Voglia di amore Buona notte a te che non ci sei, e sei il più bel gran sogno della mia vita. Lo so che finchè non ti incontrerò, o se non ti ho già incontrato, non la smetterò di autocommiserarmi. Lo so che finchè io ti rincorro tu scappi più lontano, là dove mai potrò raggiungerti Allora lasciami almeno, sentire il brivido di un' emozione che già immaginata lascia di stucco, e, vissuta, scioglierebbe labbra e corpi in mille colori. Per ora passeggio pensieroso tra i miei spettri, le mie mille faccie, le finte rughe da rabbia e i sensi di colpa. Sono impaziente, senza di te la mia felicità non sarà mai completa.


Azione/reazione E' proprio come quando schiacci un bottone, azione/reazione. Inutile è cercare conforto o sgomento, impulso è movimento. Ascolto i tuoi occhi pieni di rumore, non è più solo incanto e diventa... colore.


The fall Già nebbia, è come viaggiare attraverso le nuvole e il mondo si presenta a scatti come delle cornici al ritmo di fuochi d'artificio; il mondo compare timidamente sgattaiolando al di fuori del silenzio. Non è poi così tetra la nebbia, è solo misteriosa, di fascino e pericolosa, fumo che confonde e suscita curiosità. correvo sotto questo tetto di nuvole che mi protegge dalla grandezza dell'universo.


Deragliamento Accelerazione, gli occhi fiammanti la pelle tesa come quella di un palloncino, basta un ago che violento esplode. Ritmo irregolare e frenetico le mani tremano e umide mostrano il sintomo di terrore. Non è ancora ora, il pensiero si lancia sul binario del dubbio, ancora velocità, la situazione sta collassando! Quando frenesia e follia si congiungono, l'emozione invade cellula per cellula e si perde il controllo: movimento, tutto è movimento dentro di sè, corpo e mente, razionale e irrazionale, si fonde, si attorciglia, si amplifica, si confonde, una valanga di sensazioni che frenano la capacità


di decidere. sempre più forte, sempre più forte, caldo, freddo, acqua alla gola, soffocamento, la velocità è tanta che il pensiero prende il volo...


Dai viaggi dell'hot ice club Qui puoi sentire il calore del ghiaccio rompere gli schemi della tua testa Qui puoi sentire il calore del ghiaccio corrompere i sensi e le facoltà Entra nella fusione mentale e scopri la realtà come non lo è mai stata. Quando entra di prepotenza nei tuoi nervi e scatena la realtà come non lo è mai stata.


L'ubriaco L'ubriaco si perde nel sole che muore nel sangue ripieno di azzurro e arancione. L' ubriaco si pensa sia sporco e straccione, si stenda e si copra di insulti e cartoni. Correte veloci l'ubriaco s'appresta a cantare per voi di un'insana stazione, porto franco per ricchi e prigione per pochi. Cieco madrigale o lirica stantia parole pesanti, pensanti armonie. Svoltate sicuri, voltate lo sguardo! Non ha la pretesa di tesser successi! Una panca gli basta, o gatti o lattine, vive anche senza assurda pochezza; piante e germogli han la stessa radice.


L'ubriaco che canta cosa canta e per chi? Se il sole è ormai morto, se di buio non vive, se non si vive di pane neanche di fantasia, se un urlo non corre più in là del suo naso e i sogni v'appaion solo false manie, correte a guardare l'insanità scema di chi sbatte sereno sul muro la testa. Il cantante che sa volare da solo tra ciò che lui stesso ritiene poesia sia presto bandito, dai vostri fragili castelli di sabbia. La corte decide, unanime è il coro, ubriaco è nel cuore chi non vede e non sa, non prova e non gode la sì vera realtà delle fate sui fiori.


Indice Introduzione Percezioni Normale e Sublime Bagno di follia Come acqua La guerra delle onde Istantanea sulla strada Occasioni Sprecate Distratto Prima di partire Pochi attimi prima Ricco di aria Partire da casa Per il cammino E ora vita Sull'amicizia Si forse è così Sulla speranza Se solo potessi cantare Affascinato I fatti non miei Il vortice Ventidue notturni Emozionismo Sul porto In contrasto Preghiera Superficialità dell'amore umano Voglia di amore Azione/Reazione The fall Deragliamento Dai viaggi dell'hot ice club L'ubriaco



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