CDS 26-01-2013

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Il Napoli di domani: Astori e Nainggolan E’ già futuro: i due cagliaritani nel mirino della società Dall'inviato Antonio Giordano CASTELVOLTURNO - Eppur si muovono: e fa niente se alla fine ciò che resta è un senso compiuto dell'effimero. Ma qualcosa accade: perché dietro una salutare chiacchierata, si nascondono orizzonti imprevedibili nei quali lanciarsi poi a giugno, quando bisognerà ricominciare. Josip Radosevic (19) è il futuro, e ci mancherebbe, e però è anche il passato: perché ormai è fatta, 3,1 milioni di euro per acquisire un enfant prodige entusiasta della sua scelta, e viene sopraffatto dalle idee che sgorgano a ritmo continuo. Domani sarà un altro giorno e figuratevi un po' tra cinque mesi: ma certe operazioni vanno anticipate, sistemando basi solide, e Astori e Nainggolan, tanto per far due nomi, rappresentano una tentazione sulla quale tenere gli occhi spalancati. De Laurentiis è pronto a fare una offerta di oltre 15 milioni a Cellino. Piace molto anche Flamini: ci potrebbe essere uno scambio con Dzemaili

FELICITA' - La cronaca di un acquisto annunciatissimo finisce qua, perché quel diavoletto che in mezzo al campo si fa in quattro, e che il Napoli ha strappato al Parma (e sottratto all'interesse del Liverpool) aspetta solo che si formalizzi ciò ch'era nell'aria e che si produca il carteggio per approdare al tesseramento. «Napoli è un'occasione importante per la mia crescita e sono pronto a questa nuova sfida. Io non ho paura, punterò sul lavoro e sul sacrificio. La mia vita è cambiata molto nell'ultimo semestre: con l'aiuto di Dio, e con l'impegno, nessun traguardo è irraggiungibile» . Radosevic è sull'uscio di Castelvolturno, ma lì, nella penombra, in quella terra di nessuno in cui ci si tuffa per anticipare i «nemici» , ci sono scenari inaspettati da scrutare. Il Napoli è in corsa per traguardi ambiziosi, ma pensa già al futuro: nelle foto (da destra) Nainggolan, Astori e (sotto) Flamini, tre obiettivi azzurri

INCERTEZZA - In realtà, pure entro il 31 gennaio ci si potrebbe imbattere in qualche inaspettata verità: ad esempio, che Federico Fernandez vada via, ipotesi caldeggiata per giocare e per tutelare il proprio ruolo di titolare della nazionale argentina. Il Chievo l'ha chiesto ma Bigon ha dovuto declinare l'invito: cederlo si può - in teoria - ma non senza aver pronto un sostituto. Andreolli sarebbe l'ideale, ma Sartori vuol rinforzarsi e non indebolirsi e pazienza se poi a giugno perderà il proprio centrale (sinistro) a parametro zero: scelta incontrovertibile, pare. IL DIAVOLETTO - Il mercato può poi riservare qualche colpo a effetto, che il Napoli ha tentato con cautela: Mathieu Flamini (29), appena nell'estate del 2011, rientrava tra i top player graditi da Mazzarri. Il tempo non cancella alcune convinzioni e un anno e mezzo dopo, analizzata la situazione del francese, il desiderio è ricomparso: a inizio gennaio, è cominciata la fase di avvicinamento; l'altra sera, è partito l'assalto, favorito da un interesse del Milan per Dzemaili. Ipotesi di scambio avanzata, nella nebbia della metà campo: ma Flamini, che a giugno si svincola e potrà dunque scegliere con calma, ha preferito non accelerare e starsene in rossonero, per poi concedersi al mercato che verrà. E' il primo nome che conviene tenere cerchiato d'azzurro, per la prossima sessione della fiera dei sogni: mediano d'interdizione e d'esperienza internazionale, costo di acquisizione inesistente, ingaggio (ormai) abbordabile; e se Mazzarri dovesse decidere di restare e se il Napoli fosse in Champions.... ISOLATI - Ma ci sono altri indizi che conducono inevitabilmente in direzione di altri protagonisti: l' «offertona» da quindici milioni di euro di Aurelio De Laurentiis per sedurre Cellino e convincerlo a lasciargli Davide Astori (26) e Radja Nainggolan (25): paghi (tanto) una volta e però acquisti in tandem. Il primo no ha momentaneamente congelato qualsiasi interpretazione, ma la strategia è stata svelata e resta applicabile a breve, con nuove esigenze, e la possibilità di riaprire il tavolo delle trattative inserendo pure qualche contropartita tecnica: Astori e


Nainggolan hanno il profilo ideale per essere inseriti nel progetto avviato nel 2004 e sistematicamente rinfrescato con innesti mirati. Attenti a quei due. Attenti! Š riproduzione riservata


REJA, EX TECNICO AZZURRO, LO CONOSCE BENE

«Radosevic? Una... furia già nelle squadre giovanili» Dalla redazione NAPOLI - Verba volant: e tra una chiacchiera e l'altra, parlando ad alta voce, venne fuori quel nome, Josip Radosevic, pronunciato ovunque. Spalato, inverno gelido del 2009, un «bambino» s'affaccia al calcio e comincia ad irrrompere nell'Hajduk con l'eco che va ingrossandosi sino ad arrivare in cima alla piramide tecnica, laddove all'epoca dei «fatti » - soggiornava Edy Reja. L'enfat prodige prometteva un sacco e ogni mondo è Paese se ne disquisiva, cercando i margini di miglioramento, gli accostamenti: andava come treno, menava senza paura, entrava senza frenare e finì per colpire l'immaginario collettivo di quel microuniverso che raccontava a Reja, il tecnico dell'Hajduk, d'un assatanato piombato all'improvviso nel settore giovanile e da seguire con attenzione. «E io andai a vederlo, ma molto tempo dopo, quando ormai ero già tornato in Italia: a me gli originari dei Balcani son sempre piaciuti e poi ero curioso di scoprire questo Radosevic, sul quale si sprecavano gli elogi. Penso di averlo seguito in un paio di circostanze e di esserne rimasto colpito: una furia, più o meno come Gattuso; determinazione elevatissimo, impatto immediato con la partita ed una resa consistente per gli interi novanta minuti. La tecnica non era male, il furore agonistico, invece, persino esemplare». Josip Radosevic compirà (appena) diciannove anni nell'aprile che verrà e in quei giorni in cui Edy Reja mollò la bici a Lucinico di Gorizia e saltò in auto e andò a rendersi conto di cosa si nascondesse dietro quel passaparola arrivato sino alle sue orecchie, eravamo al cospetto d'un fanciullo appena-appena cresciuto ma che nell'ex tecnico del Napoli e della Lazio (e di molte altre squadre ancora, a dire il vero) lasciò un segno. «Perché mostrò immediatamente di essere di carattere. Chiaramente troppo giovane per poterci già pensare. Ma ora sta diventando un uomo e se dovesse continuare a maturare ed a svilupparsi...». ant. gio. © riproduzione riservata


MERCATO - AFFARI E TRATTATIVE Il Cagliari pressa Cabrera. Samp-Sansone sì di Ettore Intorcia e Fabio Massimo Splendore

ROMA - Ultimi giorni di mercato (si chiude il 31), il Cagliari un’operazione vuole provare a farla tenendo conto delle difficoltà di bilancio: si stringe con il Nacional Montevideo per Matias Cabrera (26), mezzala seguita da un po’. La risposta del club uruguaiano è attesa in questo week end. PUNTE A GO-GO - Ore calde per gli attaccanti, a qualunque latitudine dello Stivale e di... classifica. Il Palermo non si ferma a Mauro Formica (24), Mauro Boselli (27) e all’ultimo acquisto (in Italia da lunedì) Mauricio Sperduti (26), cerca un altro innesto nel reparto avanzato e valuta il Il Palermo continua nordirlandese Kyle Lafferty (25) del Sion, che in Svizzera è arrivato da svincolato in estate e, dunque, a fare sondaggi: può liberarsi a costi contenuti. A proposito dei rosanero, piace Lafferty per l’attacco e Nelson Gasp cerca anche un laterale destro: Lo Monaco può in difesa Menga al chiudere Nelson Tomar (29) del Betis. E c’è anche Matias Cabrera, 26 anni Toro che con il Angelo (31) che nel frattempo ha prolungato con i Genoa spera toscani fino al 2015, passaggio tecnico necessario per sempre in Almiron muoversi in prestito con opzione di riscatto. Questa operazione - da rush finale del mercato d’inverno - potrebbe essere completata dal passaggio di Jasmin Kurtic (24) al Siena che vorrebbe veder sbloccato, sempre via Palermo, il prestito dell’attaccante Paulo Dybala (19). TORO E DINTORNI - Il Toro ha definito ieri l’ingaggio del belga Dolly Menga (19), attaccante esterno in arrivo dal Lierse: prestito oneroso con diritto di riscatto. A questo punto arriverà il via libera definitivo alla Samp che potrà annunciare ufficialmente l’acquisto di Gianluca Sansone (25) proprio dai granata, operazione già definita. Toro e Genoa non hanno perso le speranze di arrivare a Sergio Almiron (32), non le ha perse nemmeno lo stesso giocatore, stando a quanto filtra dal suo entourage, ma il Catania è inamovibile: nessun big partirà a gennaio. Il contratto di Almiron scade nel 2014, l’argentino ha trattato il rinnovo con il club per allungarlo di un anno, dunque fino al 2015, ma non c’è stata intesa sull’ingaggio. IDEA CATANIA - Il Catania sta valutando una serie di proposte dalla B per il prestito di Souleymane Doukara (21) ma non è convinto. Nel caso, potrebbe prendere un altro attaccante. Ieri dall’Argentina è rimbalzato un nuovo nome, ne ha parlato Ol è : si tratta di Nicolas Blandi (22) del Boca Juniors, corteggiato - riferisce il quotidiano sudamericano - anche dall’Espanyol. Ma è Dall’Argentina: al extracomunitario: potrebbe essere tesserato solo in estate. Catania piace Blandi per giugno Bocchetti rimane in Russia ma cambia maglia: passa dal Rubin allo Spartak Mosca

PUNTO PESCARA - Il Pescara cerca ancora un difensore di fascia, l’opzione Luciano Zauri (35) sembra ormai sfumata perché il laziale è diretto allo Spezia. Dal club biancoceleste ancora un no all’ipotesi di girare in prestito agli abruzzesi Libor Kozak (23). A centrocampo per lo svedese Alexander Farnerud (28) c’è ancora da lavorare per colmare la distanza che c’è tra l’offerta e quanto chiede lo Young Boys. L’alternativa è il macedone Pajtim Kasami (20), ora al Fulham, ex vivaio Lazio e poi al Palermo. ALTRE OPERAZIONI - Il Bologna cerca un difensore centrale, può provare a bruciare sul tempo la Samp e offrire la sua casella libera per extracomunitario all’Udinese che non può tesserare il brasiliano Naldo (24), valuta il doriano Jonathan Rossini (23) ma segue con attenzione quanto sta accadendo al Genoa, che ha sempre in uscita Cesare Bovo (30), ora più che mai dopo aver preso sia Daniele Portanova (34) che Francesco Acerbi (24), arrivato ieri in prestito dal Milan. E occhio, a questo punto, anche ad un altro difensore, Andreas Granqvist (27): era stato chiuso il suo passaggio alla Dinamo Kiev, ora sta entrando in ballo il Qpr. A proposito di difensori, il Parma pensa ad Andrea Coda (27) dell’Udinese. Tornando alla Samp, per i doriani c’è anche un’alternativa


argentina in difesa: Matias Rodriguez (26), che gioca nell’Universidad de Chile. L’ex genoano Salvatore Bocchetti (26) cambia maglia ma resta in Russia: il Rubin Kazan ha infatti accettato l’offerta dello Spartak Mosca, ora visite mediche e firma. Il giocatore è stato valutato circa 5 milioni di euro, era a scadenza di contratto. La Fiorentina è decisa ad andare in pressing da lunedì sul Bolton per il difensore Marcos Alonso (22). E’ ufficiale Dorlan Pabon (25) al Monterrey. @ettoreintorcia @fabiosple © riproduzione riservata


Sono cinque gli acquisti fino a ora Sono 5 gli acquisti del Napoli in questa sessione del mercato. Dopo Calaiò dal Siena e Armero dall'Udinese, acquisite le comproprietĂ dell’attaccante Medina (che resta in Friuli) e di Mazzarani e il mediano Radosevic


Platini dall’Uefa: «Date di mercato uguali in Europa» NYON - A Platini non piace il doppio mercato estivo e invernale e, da presidente dell’Uefa, vuole unificare i periodi dei trasferimenti in tutta Europa: «Non trovo normale che un giocatore cominci la stagione in un club e la finisca in un altro, ancor meno nello stesso torneo. Cercheremo di unificare i periodi in tutta Europa».


CAVANI un bomber da 50 e lode Ha una media formidabile: 26 gol in 25 presenze pari a 1,02 a gara. Da marziano Dall’inviato Antonio Giordano CASTELVOLTURNO - Ma che bomber è? Quel fenomeno paranormale che avanza a passo spedito è un marziano piombato tra gli umani: e mentre le statistiche illuminano finché possono, c’è una zona d’ombra che nasconde gli effetti specialissimi d’un matad’or con pochi eguali. L’aritmetica è un’opinione, perché ventisei reti in venticinque presenze rappresentano la somma d’un semestre entusiasmante, ma spingono pure ad una proiezione stellare, che avvicina alla tendenza di quella star di Lionel Messi, inducendo ad andare a raschiare il fondo degli archivi Il Messi del primo Pallone d’oro arrivò per vedere i numeri che dà. a 47, Edi ha almeno altri 19 incontri per fare come lui

IL MATADOR Edinson Cavani, 26 anni il prossimo 14 febbraio. L’attaccante uruguaiano è al Napoli da luglio 2010

LO SHOW CONTINUA - La differenza che resta tra un quadripallone d’oro e un matad’or resta siderale, però giochicchiando con le cifre e lanciandosi in proiezione neppure tanto ardite, il Messi che nel 2009 viene premiato da France Football per la prima volta riuscì a toccare quota quarantasette, un’enormità, e comunque la vetta alla quale potrebbe aspirare questo Cavani, che viaggia con una media di 1,02 a partita, ha ancora diciassette gare di campionato e (almeno) due di Europa League a disposizione per arricchire il proprio pallottoliere e provare ad accedere nell'elite degli «anta», traguardo che Radamel Falcao, mister cinquanta milioni di euro, non è mai riuscito a raggiungere. IL CLOU - Nell’Olimpo degli dei del calcio del Terzo Millennio Edinson Cavani s’è già sistemato per i suoi cento gol in campionato e però non finisce qua, anzi, siamo appena all’inizio, perché la corsa continua ovunque e prevede la conferma al vertice della classifica dei cannonieri della serie A e pure quella d’Europa League: diciassette autografi da un parte, sette dall'altra, c’è un Vecchio Continente alle spalle e c’è una tentazione incontrollabile che alimenta il desiderio del matador, esempio pure di altruismo: « Perché io inseguo innanzitutto i successi con il Napoli e questa squadra ha dimostrato di poter battere chiunque ». THE BEST - Il Cavani d’annata è questo qua e sfogliando l'album dei ricordi brilla la consistente differenza con il recentissimo passato, egualmente infarcito di reti e però anche più ricco di gare utili per riuscire ad essere un inappuntabile bomber: l’anno scorso, al 31 gennaio, el matador s’era fermato a diciannove, senza saltare una sola sfida di Champions; e nella sua prima stagione partenopea, quando invece era approdato a quota venticinque, la sua Europa annoverava ben otto match, cinque in più di quelli «vissuti» da protagonista da agosto ad oggi. E domani c’è il Parma, una nemica carissima, alla quale ha già segnato sei reti - due con il Palermo - contro la quale ha trovato la sua prima doppietta «interna» al San Paolo. Cento volte Cavani: e poi lo chiamano one man show... © riproduzione riservata


LE ULTIME VERSO PARMA Maggio si ferma, pronto Mesto

Infrazione al quarto metacarpo della mano sinistra: oggi si decide Dall'inviato CASTELVOLTURNO - Il diavolo ci mette la coda e quando ormai il Napoli sembra già fatto, pronto per essere sistemato sulla distinta da consegnare all’arbitro, è semplicemente da rifare: l’antivigilia si è praticamente consumata con la consueta seduta tecnico tattica, schemi a formazioni contrapposte con titolari e alternative che s’affrontano per simulare quel che accadrà al «Tardini», quando il più banale degli interventi spedisce Cristian Maggio in ospedale e Mazzarri nel pensatoio. «Infrazione al quarto metacarpo della mano sinistra»: e ciò che in termini medici sa di esclusione a prescindere, in termini pratici lascia una speranza, ma piccola, piccola, così. Il sabato del villaggio globale del calcio ha riti e abitudini immutabili e, come da copione, se ne parlerà stamani, dopo la rifinitura, verificati i rischi del caso: giocare è un desiderio di Maggio, ma farlo con un tutore non riduce i pericoli - e il dolore - e comunque rappresenta un pregiudizio; però starsene a casa è faticoso: e allora, al di là della soglia del dolore, bisognerà riflettere a «freddo», interprellare il diretto interessato e non lasciarsi travolgere dalla voglia matta. MESTO E' LUI - La svolta (eventuale) a destra è però annunciata e non prevede stravolgimenti consistenti: se Maggio dovesse rinunciare per evidenti motivi di forza maggiore, la sua corsia verrà consegnata di diritto a Mesto, lasciando a Zuniga la possibilità di danzare a sinistra, con Armero primo cambio pronto per avvicendamenti sugli esterni. Altrove, il puzzle è definitivamente completato e non prevede ribaltoni ulteriori: De Sanctis tra i pali, con davanti a sé Campagnaro, Cannavaro e Britos, la nuova triade difensiva; i mediani sono svizzeri, ovviamente, e però stavolta tocca a Dzemaili e ad Inler, con Behrami che ne starà in poltrona, da squalificato; Hamsik galleggerà tra le linee, trequartista di riferimento, o anche esterno alto, in fase di possesso, per allargare il campo; e Cavani e Pandev sono gli attaccanti di riferimento. Dieci su undici: l'ultimo nome lo consegnerà il medico. ant.gio. © riproduzione riservata


Maggio 176 gare in azzurro Sono 176 le partite di Cristian Maggio con la maglia del Napoli. L'esterno destro, pilastro della Nazionale di Prandelli, ha giocato 143 gare in campionato, dove ha segnato anche diciannove reti. Quest’anno è già a quota quattro e può battere il suo personale in azzurro.


Sono 16 le partite di Mesto Sono 16 finora le gare disputate con la maglia del Napoli di Giandomenico Mesto. L’azzurro ha giocato nove volte in campionato, una in Coppa Italia e sei in Europa League. Per il vice-Maggio anche una rete, quest'anno, messa a segno a Marassi nel 2-4 finale.





E PANDEV SFIDA ANCHE LE OMBRE Deve difendersi dalla concorrenza di Insigne (e ora Calaiò) ma soprattutto dalle critiche arrivate dopo la Fiorentina di Francesco Marolda

NAPOLI - Tranquillo, sereno, speranzoso per il futuro più immediato. E poi: rassicurato dal buon calcio che sa portare in campo e fiero della medaglia che porta attaccata alla maglietta: quella dell'unica squadra della serie A che - in questa stagione e almeno sino ad ora - sul proprio campo non s'è piegata mai a nessuno. Imbattuta, insomma.

AVVERSARIA - Ecco, questo è il Parma che aspetta il Napoli domani. Questo è il Parma che vuole, vorrebbe togliersi anche lo sfizio di vendicare la sconfitta dell'andata. Il Napoli lo sa: quella del Tardini sarà una domenica sì di grandi attese, ma pure di pericoli ed insidie. Ma tant'è. Chi ha ambizioni deve guardare avanti e se poi sei pure secondo, beh, allora hai il diritto e anche il dovere di pensare in grande. Ecco perché, Voglia di conferme studiati la partita e l'avversario, il Napoli è pronto a pure da Dzemaili che giocherà vicino ripartire dopo il pari con la Fiorentina, quel mezzo a Inler per l’assenza inciampo che ha interrotto un fantastico percorso di dell’amico Behrami successi: tre di fila. Deve ripartire, il Napoli, se non vuole che l'allungo bianconero si trasformi in fuga vera. E deve ripartire proprio fuori casa, perché è là che s'è misurata sino ad ora la differenza tra il Napoli e la Juve. Conti alla mano, infatti, sino ad oggi in casa Mazzarri ha racimolato un punto più di Conte: 26 contro 25; fuori invece, vince l'allenatore bianconero con 23 punti contro 17.

CORSA AL POSTO DA TITOLARE Goran Pandev, 29 anni, l’attaccante macedone è in concorrenza con Insigne e Calaiò

IN TRASFERTA - E' lì, dunque, lontano dal San Paolo, che il Napoli deve costruire la rimonta. Ma con giudizio, oppure con la sfrontatezza di chi non teme niente? Calma. Alla sfrontatezza il Napoli fa ricorso solo quando è necessario. Cosicché a Parma l'esigenza di dover puntare al grande colpo passerà comunque per una gara accorta, attenta, tattica e di ripartenze intelligenti, studiate e pensate in quel sistema di gioco che predica Mazzarri e che fa del Napoli squadra di prima fila. Con un rammarico, però. Anzi, due. All'assenza di Behrami, gladiatore in mezzo al campo, s'è aggiunto il rischio concreto che alzi bandiera bianca pure Maggio. Certo, condizioni da valutare mancando ancora un poco alla partita, ma intanto l'allarme è già scattato. E se per la sostituzione di Behrami sembra tutto già scontato Dzemaili in campo dall'inizio - per la fascia destra, dovesse dare forfait Maggio, di soluzioni ce ne sono almeno un paio. Una facile facile: Mesto e tutto come prima e l'altra più nuova e forse anche più attraente: Zuniga a destra e debutto di Armero sul lato mancino. Ci penserà, Mazzarri. Ma molto - o tutto - dipenderà dalle condizioni atletiche dell'ultimo arrivato. Che non sono eccellenti, forse, ma neppure da rinuncia anticipata. Non debutto, ma ritorno pieno per metà di rabbia e per metà d'orgoglio, sarà invece quello di Cannavaro. Il capitano si riprende posto e fascia e torna a comandare la difesa. A fargli spazio sarà Gamberini, il quale sconta pure quella caviglia che, martoriata a Firenze, non gli ha permesso una settimana di allenamenti fitti e regolari.

LA VOGLIA - Tutto qui? Nient'affatto. C'è un altro azzurro, infatti, che ha una voglia matta di allontanare critiche e ombre fiorentine: Goran Pandev. Proprio lui. Tornato titolare tre partite fa, tornato protagonista contro la Roma ed il Palermo, il macedone ha ciccato la gara con i viola. Capita. Ma Pandev, star dell'andata contro il Parma (guadagna il rigore che poi Cavani fa diventare gol, segna e infine regala un assist di gran classe al giovanotto Insigne), vuole replicare a quelle malelingue che in quanto a rendimento non gli riconoscono la continuità. Sì, Pandev giocherà pure per questo. © riproduzione riservata


Il Napoli ha sette diffidati A Firenze fu Behrami a finire nella trappola dei cartellini gialli. Diffidato, rimediò infatti quello che gli negherà domani la partita contro il Parma. Ma per il Napoli il pericolo giallo è ancora là. Una presenza fastidiosa e infìda. Un rischio che in A nessuno corre come e quanto la squadra di Mazzarri, in questo momento recordteam della non ambitissima classifica dei giocatori diffidati. Sette ne conta il Napoli: Gamberini, Britos, Dzemaili, Pandev, De Sanctis, Campagnaro e Calaiò, ereditato dal Siena già così. Sette diffidati. Uno più della Juve e della Roma. E quattro di quei diffidati concentrati nella riga di difesa. Certo, però, è singolare che i difensori di Mazzarri collezionisti di cartellini gialli siano poi dei gran signori in area. Il Napoli, infatti, è una delle due squadra, l'altra è il Chievo, che non ha ancora avuto un rigore contro


PARMA-NAPOLI, “BALLO” DI EX Gli azzurri Cannavaro, Dzemaili e Donadel. I gialloblù Amauri, Santacroce e Fideleff di Fulvio Padulano

NAPOLI - Parma batte Napoli 4-3. Fermi però! Non si tratta di un lampo di "veggenza" per ciò che succederà in campo domani al Tardini, bensì un puro e semplice bilancio di "ex" a confronto. E' un punteggio che scaturisce scorrendo la lista degli attuali tesserati dei due club, perché in quella che sarà una vera e propria "fiera dell'ex", ce ne sono quattro una volta al Napoli e ora in forza ai ducali e, viceversa, tre ex gialloblù ora azzurri. Incroci perciò, storie di mercato, di attaccamento alle maglie ed anche piccole rivalse: c'è un po' di tutto in questo confronto nel confronto, anche se poi non tutti avranno il piacere di calcare l'erba del Tardini. Beh, se vogliamo però vederla dal solo punto di vista dei giocatori, il bilancio è "salomonico": tre per parte. Da un lato Cannavaro, Dzemaili e Donadel, dall'altro Amauri, E sulla panchina Santacroce e Fideleff. Chi manca allora? degli emiliani c’è Donadoni che guidò il Napoli nel 2009: poi arrivò Mazzarri

DONADONI - Ma certo, manca l'attuale tecnico parmense. Ex di panca chiaramente, e nemmeno tanto rimpianto. Forse un po' sottovalutato, per ciò che è poi riuscito a fare a Cagliari, ma soprattutto alla luce dell'ultima avventura emiliana. Ma col Napoli scarso feeling. Il suo Parma veleggia che è una bellezza e, tra l'altro, è l'unica squadra imbattuta in casa. Piccolo preziosissimo record, che in tanti (dei nostri) vorrebbero vedere interrotto già da domani. Roberto Donadoni fu chiamato nel marzo del 2009 a sostituire Edy Reja. Ma furono più spine che rose, poiché in 19 panchine, mise assieme solo 5 vittorie e 6 pareggi, a fronte di 8 sconfitte. In particolare nell'ultima ('09/10), fece solo sette punti in altrettante uscite, venendo rimosso a beneficio dell'attuale mister. E qualche sassolino ha provato ad espellere poi, ma con scarsa fortuna. Prima con gli isolani e poi coi ducali. Col Parma due sconfitte di seguito, dopo essere subentrato a Colomba (che invece aveva vinto a Fuorigrotta nell'ottobre 2011). SPONDA PARMA - Dicevamo allora? Amauri, Santacroce e Fideleff. Il brasiliano è stato a Parma anche nel 2011 per un breve periodo ma, per la precisione, il club emiliano lo aveva acquistato nel 2001, girandolo in prestito al Napoli dove giocò poco (un gol) con l'idolo Edmundo. Dice di portare ancora l'azzurro nel cuore, evitando anche di esultare quando ha segnato alla sua ex squadra. Pure Fabiano Santacroce è nato in Brasile, ma si è trasferito in Brianza a due anni. Scatto ed anticipo le sue doti migliori, ha lasciato Napoli nel luglio del 2011, rientrando nell'operazione Dzemaili. Sfortunato, poiché bersagliato da infortuni. E poi l'argentino Ignacio Fideleff, mancino riccioluto approdato al Napoli dal Newell's Old Boys. Mazzarri l'ha visto ben poco, e lui ci ha messo anche di suo con qualche papera (vedi Chievo), per poi passare in prestito al Parma nel luglio scorso. Anche stavolta, con visibilità quasi nulla. SPONDA NAPOLI - Beh, non si può che cominciare dal Capitano (ben) ritrovato. Una bandiera, ma anche un punto fermo del Parma prima di vestire l'azzurro. Per la verità c'è stata una sorta di ping-pong fra i due club, visto che ha cominciato nelle giovanili di entrambi, e poi prima Napoli, poi Parma, ed ancora Parma e Napoli dopo Verona. Blerim Dzemaili è storia piuttosto fresca: lo svizzero di origine albanese, dopo due stagioni in gialloblù, è stato cercato ed ottenuto dal Napoli per affiancarlo al connazionale Inler. Già sei gol con la nuova maglia (in toto). Infine Marco Donadel: peccato però, perché avrebbe dato un valido apporto a partire dalla scorsa stagione (una presenza) senza quel lungo periodo da incubo. E' stato a Parma, per un anno (2003/04), dopo Lecce e prima di Samp e Fiorentina.

Paolo Cannavaro, a Parma per sei stagioni Blerim Dzemaili, al Parma dal 2009 al 2011 Marco Donadel, al Parma nel 20032004


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LA PRIMAVERA (ORE 12) SFIDA L’ASCOLI I baby azzurri fanno le prove di... Roma

Oggi in campionato, ma con la testa alla semifinale di ritorno della Tim Cup NAPOLI (Lps) - Il Napoli guarda con grande interesse alla Tim Cup. E' un trofeo prestigioso che la Primavera partenopea si è aggiudicata una volta soltanto, nella stagione 1996/97. Per questo l'odierna sfida di campionato contro l'Ascoli passa in secondo piano rispetto al ritorno della semifinale contro la Roma. Tre giorni dopo il pari esterno (1-1) dell'andata, con i partenopei agguantati a tempo scaduto da una sfortunata autorete di Celiento, si ragiona sulla necessità di risparmiare energie in vista del secondo atto in programma mercoledì ad Aversa. In quest'ottica Saurini, una volta tanto, potrebbe anche adottare il turnover, schierando nella trasferta marchigiana odierna (ore 12), alcuni elementi meno utilizzati nel corso di questa stagione. Almeno questa era la sensazione della vigilia, smentita però alla lettura dei giovani convocati. Nel complesso il tecnico ha portato con sé 20 giocatori. Mancano all'appello Del Bono e La Torre, entrambi a casa con l'influenza mentre sono regolarmente abili ed arruolati i pezzi da novanta del gruppo azzurro, da Novothny a Palma, a Fornito, a Roberto Insigne. Se ci sarà turnover si vedrà solo questa mattina. La comitiva partenopea ha sostenuto la rifinitura in mattinata e dopo pranzo ha raggiunto Ascoli in pullman. Davanti a Crispino, dunque, si preannuncia l'impiego della coppia di centrali Celiento-Lasicki, con Allegra e Nicolao in posizione di terzini, anche se non si può escludere l'innesto di almeno uno tra Savarise, Di Stasio e Gaetano. In mezzo il dubbio riguarda lo schieramento dal primo minuto di Fornito e di Palma, l'alternativa potrebbe essere rappresentata da Guardiglio e Romano, mentre per l'attacco scalpita il giovane Tutino che potrebbe trovare posto dal primo minuto. Il Napoli guida la classifica del campionato a quota 33, con una sola lunghezza sul Catania, impegnato nel derby in casa del Palermo. LA PROBABILE FORMAZIONE - (4-3-3): Crispino; Allegra, Celiento, Lasicki, Nicolao; Palma, Palmiero, Fornito; R. Insigne, Novothny, Tutino. A disp.: Contini, Savarise, Barone, Di Stasio, Gaetano, Romano, Guardiglio, D'Auria, Scielzo. All.: Saurini.


Nel Parma ci sono due napoletani Napoli e dintorni in quel di Parma. Nelle fila giallobl첫 ci sono anche i napoletani (ma non ex) Mirante (Castellammare) e Palladino (Mugnano). Il portiere e l'attaccante, hanno vestito i colori della Juve, ma mai quelli del Napoli.




Accordo fatto per sei mesi, manca solo un documento Fifa. Ma occhio ancora a Lisandro Lopez e non è escluso un sì in extremis da Bilbao per Llorente subito di Ettore Intorcia e Fabio Massimo Splendore

Nicolas Anelka è una occasione. E la Juve l’ha colta. Alle porte del 34° anno di età (è nato il 14 marzo del 1979) la nuova sfida da giocare per il francese che ha messo le maglie pesanti di Psg, Real, Arsenal, City, Liverpool e Chelsea, è alla Juventus. Ha vinto tanto Anelka, tranne che in Cina, segno che la scintilla non è mai scoccata e che questa avventura doveva finire. Per aprirne un’altra.

Nicolas Anelka, 33 anni, ha assunto il nome islamico di Abdul-Salam Bilal da quando si è convertito all'Islam. In carriera ha vinto due Champions League con Real Madrid (2000) e Chelsea (2012). In basso, Daniele Portanova, 34 anni, nuovo acquisto del Genoa (Fotoschicchi)

LA CHANCE -La Juventus non era concentrata su Anelka: poi è maturata una condizione che ancora mancava a Drogba riguardo alla possibilità di liberarsi dallo Shanghai Shenhua. Anelka certi passaggi li aveva già fatti. E infatti ora sta per arrivare, questione di ore - ogni giorno dei prossimi tre è buono - il nulla osta della Fifa che certifica lo svincolo. Tutto è maturato nelle ultime 48 ore, con contatti serrati tra Fabio Paratici e i manager di Anelka. Le cifre a cui è stato possibile trovare l’accordo fino a giugno 2013 confermano che prenderlo è un affare: 600 mila euro di ingaggio, 200 mila in più alla 12ª presenza, 200 mila in caso di scudetto e 300 mila in caso di vittoria della Champions. Con la sua storia, la sua esperienza e i gol che ha fatto - anche con la metamorfosi tattica, da prima punta ad attaccante di movimento, quello che serve di più a Conte - l’unico dubbio poteva riguardare la sua condizione fisica, visto che il campionato in Cina è finito da due mesi e da quelle parti si lavora a ritmi diversi. La Juve si è rassicurata sentendo un vecchio amico, Carlo Ancelotti, visto che in questi giorni Anelka si è allenato al Psg. TANTI MA... - Con l’arrivo di Anelka - un’affare da perfezionare solo burocraticamente - gli attaccanti in rosa nella Juventus diventano tanti; quelli di proprietà in giro per l’Italia addirittura tantissimi. Ma attenzione: non è una reale abbondanza. La Juve potrebbe restare così o intervenire ancora. E a conti fatti, valutate le singole situazioni, un’altra punta a gennaio potrebbe arrivare. E vediamo perché: ad Anelka bisogna aggiungere i nomi di Giovinco e Vucinic (che vive un momento fisico delicato e va gestito) tra gli quelli che di solito trovano spazio con continuità. Per Matri e Quagliarella il discorso è diverso: Conte li considera alternativi e i ragazzi un po’ ne soffrono. Poi ci sono Bendtner (rotto) e Iaquinta (fuori dai progetti del tecnico). GLI SCENARI - Mettendo il naso fuori dalla rosa bianconera ci sono Immobile, Gabbiadini e Boakye (di cui il club bianconero è comproprietario) e Llorente che a luglio sarà a Torino. A meno che... alla fine l’Athletic Bilbao non capitoli l’ultimo giorno del mercato di gennaio e prenda i 3 milioni offerti da Marotta come indennizzo. E così comincia la piccola lista di eccezioni che potrebbero portare un altro attaccante a Conte sul filo di lana... A quel puntro con Matri o Quagliarella in uscita (attenzione a Milan, Fiorentina o Roma, in Italia, ma anche a piste estere). Le opzioni bianconere. Drogba? Prima si stava allontanando, dopo Anelka sembra ancor più distante. Lisandro Lopez? Ecco, lì il discorso va seguito, perché con Aulas sembrava si fosse riusciti a fare breccia sulla base del prestito, poi c’è stato una frenata, ma il giocatore preme. Ieri non è stato convocato: si parla di infortunio muscolare, ma la cosa ha alimentato sospetti. Infine Balotelli: la Juve ha sondato a distanza per capire che succede, non ha trovato la strada sbarrata (anche se Mancini ieri ha detto “nessuna offerta non si muove”). E questa manovra ha messo pensiero al Milan che su Mario si sta muovendo eccome. Ma per la Juve Balotelli è


una tentazione da cavalcare solo in prestito, adesso: se il City da mezzi segnali passa ad aperture si può vedere. Forse, però, il tempo è troppo stretto: nonostante l’amico Raiola, il manager di Mario. @ettoreintorcia @fabiosple © riproduzione riservata


Nicolas, leader all’ultima sfida Testa calda, lingua lunga, mille liti con i tecnici: ha insultato Domenech è stato scaricato da Villas Boas, ma Ancelotti dice: «E’ irreprensibile» di Gabriele Marcotti

LONDRA - Una testa calda dalla lingua lunga e i modi spiccioli. Un talento precoce, avido quanto scaltro. Un professionista esemplare, un leader nato. Un attaccante più bello da vedere, che efficace sottoporta. Con una carriera alle spalle mai banale, ricca di picchi e cadute, accelerazioni folgoranti ma anche brusche frenate. Nicolas Anelka è tutto questo, e il suo contrario. Imprevedibile nelle sue tirate d’ira ma anche fedele nei suoi sentimenti di gratitudine. Chiedere a Raymond Domenech, ex ct della Francia, insultato durante una gara mondiale. O a Carletto Ancelotti, che lo ha sempre definito «uno dei professionisti più irreprensibili che ho conosciuto nella mia carriera». Gli sono bastati due anni per innamorarsi di questo giocatore atipico, in campo e fuori. Una seconda punta, «un attaccante di supporto» come ama definirsi l’interessato. VOGLIA DI GRANDE CALCIO - Anelka, smanioso di tornare in Europa dopo la parentesi dorata in Cina. Un esilio costretto, dopo che André Villas-Boas lo aveva messo fuori rosa. Era l’autunno 2011, Anelka non rientrava nei piani del giovane tecnico portoghese che forse ne soffriva anche la forte personalità. Dopo essere stato emarginato dalla prima squadra, costretto ad allenamenti ad orari diversi, aveva deciso di lasciare Stamford Bridge dove pure sognava di chiudere la sua carriera. Un affronto insopportabile per il suo orgoglio. In dicembre firma per lo Shanghai Shenhua, contratto di oltre 10 milioni di euro all’anno con scadenza 2014. Ma evidentemente i soldi non sono più una priorità nelle sue scelte. Un lusso che si è guadagnato in 18 anni di carriera. Nato in una banlieue di Versailles, finisce presto nell’orbita del Paris Saint Germain. Ma è con la maglia dell’Arsenal, a 17 anni, che si fa conoscere dal grande calcio. Arsene Wenger lo promuove presto titolare e lui lo ripaga trascinando i Gunners ad uno storico “double”. Ma sul suo volto presto compare un “broncio” permanente, semplicemente pretende più soldi. Uno stipendio misurato al suo valore. IL SALTO... REAL - Inevitabile l’addio al club londinese quando il Real Madrid bussa alla porta con 26 milioni di euro. E’ l’estate 1999, ma dopo appena 12 mesi (e una Champions League vinta), viene scaricato dalle merengues. Turbolento anche il ritorno al Psg, litiga con il tecnico Luis Fernández prima di tornare in Premier League, con la maglia del Liverpool. Una lenta discesa che lo porta ad indossare anche la casacca del Manchester City. Due stagioni e mezzo, tanti gol ma a gennaio il nuovo divorzio. Questa volta tentato dalle sirene del Fenerbahçe. In Turchia resta due stagioni, gioca bene ma non si ambienta. E quando riceve un’offerta dall’Inghilterra non ci pensa due volte. Poco importa che il Bolton sia una provinciale del campionato. Nell’ultimo giorno di mercato dell’estate 2007, un nuovo inizio. Ecco la chiamata del Chelsea. La sua rinascita sportiva, con un unica grossa delusione, la finale di Champions persa a Mosca contro il Manchester United: Nicolas sbaglia il suo rigore. La rivincita arriva grazie ad Ancelotti e la doppietta nel 2010. Altrettanto turbolento il suo rapporto con la Nazionale, dalla quale è stato escluso per sempre dopo aver preso a male parole Raymond Domenech in Sudafrica. Nell’intervallo della gara contro il Messico. I due non si amavano. E Nicolas, fedele al suo carattere border-line, non si era mai preoccupato di nasconderlo. © riproduzione riservata


le squadre con cui ha giocato Nicolas Anelka è nato a Versailles il 14 marzo 1979. Ha giocato con Psg, Arsenal, Real Madrid, ancora Psg, Liverpool, Manchester City, Fenerbahçe, Bolton, Chelsea e Shanghai Shenhua, oltre che nella Nazionale francese


le reti che ha segnato dal 1995 Centravanti potente ma anche agile, Nicolas Anelka ha segnato 219 gol in 708 presenze dal suo debutto nel Psg nel 1995. Vanta anche 69 presenze e 14 reti con la Nazionale francese. Nello Shanghai 3 gol in 24 gare nel 2012


Quagliarella c’è Pirlo per la Coppa TORINO - Dopo il pareggio contro la Lazio nella semifinale d'andata di coppa Italia, questa sera torna il campionato. La Juventus arriva dalla bella vittoria contro l'Udinese per 4-0 e cercherà i tre punti per continuare la marcia in vetta alla classifica. Il Genoa, invece, è reduce dalla sconfitta interna contro il Catania che ha portato all'esonero dell'ex Del Neri, durato soltanto tre mesi. Ora c'è Ballardini, il terzo allenatore della stagione, che ha già guidato i liguri nel 2010-11, quando subentrò a Gasperini. CASA - Quella di questa sera sarà la terza gara interna nel giro di una settimana, con il favore del pubblico e il calore dello Juventus Stadium che al momento non è ancora tutto esaurito. Per la sfida con il grifone ci sono ancora dei biglietti disponibili e dalle 18.30 di oggi saranno disponibili presso le casse dello stadio della Continassa. All'andata finì 3-1 per i campioni d'Italia grazie ai gol di Giaccherini, Vucinic e Asamoah. Per i padroni di casa aprì il match Immobile con un gol al 18' e questa sera cercherà di ripetersi. Lui, insieme a Borriello, è il grande ex della partita. Cresciuto nelle giovanili bianconere, il ragazzo di Torre Annunziata sperava di essere chiamato nuovamente sotto la Mole dopo le 28 reti segnate in serie B la scorsa stagione con il Pescara di Zeman. Ed invece la società di corso Galileo Ferraris ha preferito lasciargli fare esperienza in Liguria salvo poi cercare di riportarlo a casa in questo mercato di riparazione. Ora Ciro sogna una rete decisiva per lo sgambetto alla squadra che l'ha cresciuto. Idem vale per Borriello che, dopo i sei mesi fugaci della scorsa stagione, è stato cercato dalla Vecchia Signora in questo mese per rinforzare immediatamente l'attacco in attesa di Llorente, ma Preziosi si è opposto a più riprese. I due questa sera guideranno l'attacco rossoblù contro la corazzata juventina e venderanno carissima la pelle per dimostrare che su di loro s'è sbagliata. DUBBI - I dubbi e le certezze di Antonio Conte sono le stesse da diversi giorni. Bonucci e Quagliarella ci saranno. Il difensore ha smaltito la botta al coccige rimediata in Tim Cup, l'attaccante s'è lasciato alle spalle l'infiammazione al tendine dell'adduttore lungo della coscia sinistra e si candida per una maglia da titolare. Gli lascerà il posto Matri che, nonostante ieri si sia allenato con la squadra dopo aver smaltito l'attacco influenzale del giorno prima, molto probabilmente partirà dalla panchina. Al suo fianco di Vucinic, il cui tendine non è ancora al 100%. Al centro del campo Pirlo resterà precauzionalmente a riposo per farsi trovare pronto in vista del match di ritorno contro la Lazio. Al suo posto nuovamente Pogba, alla sua quarta partita consecutiva. Restano da capire le condizioni di Giovinco che non ha ancora smaltito completamente l'affaticamento ai flessori patito contro l'Udinese. LE MOSSE- Nonostante l'incontro ravvicinato contro la squadra di Petkovic, Conte non ha molte alternative. Davanti a Buffon, fresco di rinnovo contrattuale fino al 2015, ci sarà il trio composto da Barzagli, Bonucci e Caceres. Al centro del campo l'unico dubbio riguarda l'out sinistro dove s'è il ballottaggio tra De Ceglie, Peluso e Padoin, con quest'ultimo leggermente favorito. Per il resto Lichtsteiner agirà a destra con Vidal e Marchisio a completare il trio centrale. Questa sera il Genoa proverà a regalare una prestazione all'altezza dei primi in classifica, rivitalizzata dall'arrivo del nuovo allenatore, sebbene non riesca ad espugnare Torino dal 20 gennaio 1991 quando la rete decisiva di Skuhravy permise ai grifoni di fare bottino pieno. Negli altri undici confronti sotto la Mole la Juve ha vinto nove volte, due i pareggi. ass.


IL GENOA Ballardini: Dobbiamo crederci Portanova, veleno sul Bologna GENOVA - (ass) Nervi distesi, fiducia nelle proprie potenzialità e spirito di sacrificio. Davide Ballardini è tornato da pochi giorni sulla panchina del Genoa, dopo la positiva esperienza di due anni fa, e nell'ambiente rossoblù si respira già un'aria diversa. «Ci aspetta una partita molto difficile - ammette l'ex mister di Lazio, Palermo e Cagliari - contro una squadra tornata nell'èlite europea, e che nonostante gli impegni siano aumentati, è rimasta competitiva su più fronti, ma non partiamo battuti. Certo, per tornare con un risultato positivo servirà una grandissima partita, e credo che questi ragazzi siano in grado di disputarla. A livello tattico non importa se deciderò di utilizzare una, due o tre punte, quel che conta, invece, è che tutti diano il massimo, e si mettano in mostra per una grande intensità, oltre che per una buona organizzazione di gioco. Dovremo stare molto attenti in fase difensiva, con gli attaccanti chiamati a coprire e a rientrare, ma proveremo anche a renderci pericolosi in avanti». PORTANOVA - Sul fronte del mercato, è ormai certo l'arrivo dal Bologna del difensore Daniele Portanova, che si aggregherà ai nuovi compagni a partire dai primi giorni della prossima settimana. L'ex capitano felsineo, che ha firmato un contratto fino al 2016, non ha risparmiato frecciate alla società, e con ogni probabilità, soprattutto al presidente Guaraldi, attraverso alcuni "cinguettii" su twitter, rimossi dal profilo dopo qualche ora: «Nonostante l'amore per la maglia sono dovuto andare via, e te che la maglia non l'hai mai amata sei lì. Questa la cosa che mi fa più male, ma adesso vinca la verità: Bologna non ti merita».






L’UEFA SANZIONA LA LAZIO Olimpico a porte chiuse al prossimo episodio razzista. Due anni sotto esame Dall’inviato Daniele Rindone FORMELLO - «Non si scherza più» . Ha ragione Lotito, non si scherza più. «Isoliamo i tifosi non puri» , è il grido dei veri tifosi laziali. Basta, la Lazio non sia penalizzata dalle poche frange razziste presenti allo stadio, le stesse che hanno spinto l’Uefa a sanzionarla dopo i fatti accaduti nel match casalingo col Tottenham. Un turno a porte chiuse, pena sospesa con la condizionale. E’ questo il verdetto emesso ieri. Il provvedimento diventerà attuativo se si ripeterà anche un solo episodio razzista. La Lazio sarà monitorata per due anni, la condanna penderà sull’Olimpico a partire dai sedicesimi di finale di Europa League con il Borussia Monchengladbach. Un solo comportamento sbagliato farà scattare le porte chiuse. Sono previste pene maggiori, se il comportamento sarà reiterato la società Sarà subito rischierà l’esclusione dalle competizioni europee. monitorata la sfida con il Moenchengladbach Lotito: «Per colpa di pochi rischiamo di pagare un grosso pegno. La squadra vuole i tifosi»

GLI APPELLI - Il provvedimento è pesante, ma non severissimo. Il Fenerbahce è stato punito, per fatti simili, con la chiusura dello stadio per un turno. La società biancoceleste ha tempo sino a lunedì per presentare ricorso all’Uefa. Sono in corso riflessioni, il club potrebbe “accontentarsi” del verdetto, ha rischiato grosso. Il club ha già promosso iniziative antirazzismo ed altre ne potrebbe ideare per combattere il fenomeno (ricorderete la maglia con la scritta “No racism” indossata durante Lazio-Tottenham). Il comportamento della società è stato valutato positivamente, fa da scudo. Sono partiti nuovi appelli: «Dobbiamo fare più attenzione ai comportamenti» , ha detto Petkovic. Il presidente Lotito s’è rivolto ai tifosi parlando a Lazio Style Radio: «Siamo Il presidente della Lazio, sotto stretta osservazione e lo saremo per i prossimi due anni, non per una Claudio Lotito (Ansa) partita. Non è una cosa tenera e leggera. Non si scherza più e non abbiamo attenuanti, non ci sono altre possibilità per evitare disastri. Per colpa di pochissime persone rischiamo di pagare un grosso pegno. Bisogna isolare questo gruppo di persone che irresponsabilmente crea danni» .

IL FATTO - La Lazio è stata condannata su segnalazione del “Fare” (Football Against Racism in Europe), l’organizzazione europea contro il razzismo e le discriminazioni. L’arbitro spagnolo Teixeira Vitienes e i delegati Uefa non avevano segnalato nei loro referti i presunti cori razzisti uditi all’interno dello stadio, in particolare il grido “Juden Tottenham”. Il “Fare” opera raccogliendo informazioni, materiale televisivo e mediatico. Lotito si è rivolto al popolo laziale col cuore in mano: «Assumere atteggiamenti discriminatori, fare ululati o buuu e quanto altro, penalizza la società e i tifosi stessi perché rischiano di non andare allo stadio» . Il presidente ieri ha parlato alla squadra, è piombato a Formello. I giocatori sognano un Olimpico meno vuoto: «Da tempo sono stati assunti comportamenti responsabili da parte dei tifosi, ma purtroppo qualche elemento si comporta diversamente. Queste persone vanno educate o isolate, non sono più ammessi certi fenomeni. Bisogna essere presenti allo stadio - ha aggiunto Lotito - la squadra me l’ha chiesto, mi ha detto “noi vogliamo il pubblico, vogliamo che ci sostenga”. Mi appello al senso di responsabilità dei laziali, durante le partite devono esserci atteggiamenti consoni. Dobbiamo tifare Lazio tutti insieme, sosteniamo la squadra, cerchiamo di essere più presenti, capita poche volte. Comportiamoci tutti in modo corretto e civile, si vince così» . La Lazio sta tornando grande, va difesa: «Tutto ciò è mortificante per la Lazio, una società che ha messo in campo azioni volte a prevenire certi fenomeni e a reprimerli. A cosa serve tutto ciò? Ci sono le condizioni per fare bene, per raggiungere risultati sportivi. Quest’anno la squadra ha le potenzialità per regalare sorprese. Venite allo stadio, dimostrate il vostro valore, spesso in casa abbiamo vinto per il nostro pubblico» . © riproduzione riservata



PREMIO INTERNAZIONALE “Maurizio Maestrelli”, Materazzi testimonial ROMA - (Ansa) Antonio Candreva, centrocampista della Lazio e della Nazionale, sarà il testimonial del 6º torneo internazionale di calcio giovanile Lazio Cup-trofeo Fiuggi (ex Ciociaria Cup), mentre Marco Materazzi, azzurro campione del mondo 2006, sarà il testimonial del 6º Premio internazionale intitolato a Maurizio Maestrelli. La manifestazione, riservata alla categoria Allievi si svolgerà dal 21 al 26 maggio nella provincia di Roma. Al torneo partecipano 16 squadre: Inter, Napoli, Fiorentina, Pescara, nazionale Slovacchia, Hangzhou Greentown (Cina), nazionale Venezuela, Partizan Belgrado (Serbia), Sparta Praga (Repubblica Ceca), Liberty Oradea (Romania), New York (Usa), Volyn Lutsk (Ucraina) e quattro squadre locali ( Cori, San Donato Pontino, Atletico Boville Ernica e Vic Formello). Il premio Maurizio Maestrelli verrà consegnato il 20 maggio al teatro delle Fonti di Fiuggi a 13 personaggi sportivi che, nel loro ambito, si sono distinti per i risultati ottenuti, ma soprattutto per l'impegno ed i valori espressi.


CORTE DI GIUSTIZIA FEDERALE Respinto il ricorso di Lodi ROMA - La Corte di giustizia ha respinto il ricorso del Catania avverso la squalifica per tre giornate inflitta a Francesco Lodi, dopo Catania-Torino del 6 gennaio. Respinto anche l'altro ricorso dei siciliani, contro la sanzione dell'ammonizione con diffida e 10 mila euro di multa inflitta al presidente Pulvirenti, sempre dopo Catania-Torino. LA VIAREGGIO CUP Due rinunce, ecco Copenaghen e Huelva VIAREGGIO ( infopress) - Alla 65ª Viareggio Cup (11-25 febbraio) sono state sostituite due squadre straniere che hanno rinunciato. Nel girone 8 al Nordsjaelland subentra il B 93 Copenaghen. Gli spagnoli del Recreativo Huelva nel girone 4 prendono il posto della Libia Under 17. A MATERA DA MARTEDI’ A GIOVEDI’ Abete e Prandelli al Consiglio dell’Ussi ROMA - Il Presidente della Figc Abete e il Commissario tecnico Prandelli interverranno al Consiglio Nazionale elettivo dell'Ussi che si svolgerà a Matera dal 29 al 31 gennaio, prendendo parte all'incontro-dibattito “L'etica della vittoria/La vittoria dell'etica”. ITALIA UNDER 16 Da domani a mercoledì uno stage a Roma ROMA ( infopress) - L'Italia Under 16 di Daniele Zoratto si raduna a Roma da domani a mercoledì per uno stage. I convocati: PORTIERI: Capuano (Juve Stabia), Faiella (Roma), Meret (Udinese), Micheli (Empoli); DIFENSORI: Bordi (Roma), Colombini (Inter), Coppolaro (Reggina), De Santis e Masiero (Milan), Malvestiti (Atalanta), Piacentini (Albinoleffe), Vitturini (Pescara); CENTROCAMPISTI: Barella (Cagliari), Brambilla e Taufer (Inter), Romagna (Juventus); ATTACCANTI: Casiraghi e Felicioli (Milan), Clemenza e Vitale (Juventus), Di Rocco (Pescara), Edera (Torino), Minelli (Fiorentina), Trani (Roma), Tulissi (Atalanta).


PETKOVIC AD ALTA VELOCITÀ «Non ci fermeremo. Il segreto? Far calare gli avversari durante le partite» Dall’inviato Daniele Rindone FORMELLO - Gufi e invidiosi, eccovi serviti: «Noi fortunati? Sì, nelle ultime sedici partite siamo stati molto fortunati perché non abbiamo perso...» . Per fortuna la prende a ridere, il buon Petkovic. E’ fortunato chi non perde da sedici partite? Chi ha fermato la Juventus due volte nella sua tana (doppio pareggio)? E’ fortunato chi è in corsa su tre fronti praticando un calcio offensivo e divertente? Può darsi. Se questa è fortuna, la Lazio è fortunatissima: «Certi commenti fanno parte del gioco, del nostro mestiere, del percorso che stiamo facendo. Dobbiamo confermarci, pensiamo solo a questo» , ha tagliato corto Vlado in conferenza stampa «Noi fortunati? non prima d’essersi tolto un sassolino dalla scarpa. In Certi giudizi fanno parte del gioco. tanti hanno parlato di fortuna dopo il match di martedì L’importante è che contro la Juve, anche Conte. Petkovic il “fortunato” non la Lazio dimostri di ha fatto riferimenti diretti, s’è destreggiato bene. Lui poter battere tutti» vince anche con le parole.

L’ASSALTO - Chievo e Juventus, tutto nel giro di quattro giorni. Vlado vede la Vladimir Petkovic, 49 anni Lazio in crescita. La sua squadra è forte, non è fortunata: «Stiamo crescendo, (Ansa) stiamo migliorando fisicamente, si è visto contro la Juventus. Ho sentito tanti commenti, ho visto e rivisto la partita, nel primo tempo abbiamo dominato, nel secondo abbiamo subito, con un po’ di fortuna abbiamo portato il risultato a casa. Arriveremo al top, non è il momento per esserlo. Rispetto all’inizio di gennaio siamo più lucidi e più agili» . Un po’ di fortuna non guasta mai, aiuta gli audaci, può aiutare a vincere una partita. Ma non ti fa rimanere imbattuto per sedici turni. La forza della Lazio è sotto gli occhi di tutti, anche dei gufi e degli invidiosi: «Siamo competitivi, l’abbiamo dimostrato e continueremo a farlo. Possiamo vincere contro tutti, mi aspetto conferme nelle prossime partite» , ha aggiunto Petkovic. Il Chievo è una bestia nera all’Olimpico (un solo successo laziale in dieci sfide), ma la statistica non riguarda il tecnico bosniaco: «Sono nuovo, le esperienze del passato non le ho vissute, non mi interessano. Cercheremo di giocare, di dominare e di vincere. Il Chievo ha ottenuto tanti punti dopo il cambio di allenatore, si chiuderà bene, proverà a darci fastidio in contropiede» .

LA CORSA - Una Lazio e tanti impegni, è iniziato il tour de force. Petkovic e la Lazio si sentono pronti per affrontarlo: «Contro la Juve abbiamo speso molto mentalmente e fisicamente. Nelle precedenti gare casalinghe abbiamo faticato un po’, spero che la squadra tenga un buon ritmo per 90’. Dobbiamo far calare gli avversari durante la partita» . Vlado ha creato una Lazio vincente, capace di ricaricarsi dopo ogni partita: «Più volte abbiamo dato risposte importanti dopo impegni ravvicinati» .

IL CONTRATTO - E’ una fortuna avere Petkovic nella Lazio, scusate la battuta. Lotito e Tare sono stati bravi a scoprirlo e sono pronti a blindarlo, presto proporranno al tecnico il rinnovo contrattuale. Il ciclo è appena iniziato e deve proseguire: «Abbiamo già aperto un ciclo. Non io, ma la società. I cicli possono essere corti, lunghi o medio-lunghi, dipende da tante cose, dipende anche dai risultati. Cerchiamo di ottenerli per rimanere su questi livelli». © riproduzione riservata


CHIEVO Corini in emergenza In porta c’è Puggioni VERONA - Out Pellissier, fermato dalla lombalgia, oltre agli altri infortunati Luciano, Dramé, Hetemaj e Frey. Quest’ultimo sembrava aver recuperato ma alla fine come i suoi compagni ha dovuto alzare bandiera bianca. Se si aggiunge l’assenza del maliano Samassa, impegnato in Coppa d’Africa, non si può che parlare di un Chievo in piena emergenza. L’avversario, la Lazio di Petkovic è di quelli che fanno paura, ma il tecnico dei gialloblù, Eugenio Corini, si dice fiducioso. D’altronde il suo Chievo, lontano 8 punti dal Genoa terz’ultimo in classifica e che in serata se la vedrà con la Juventus, non ha nulla da perdere. I veronesi dovrebbero cominciare con la stessa formazione che ha pareggiato contro il Parma, con la sola eccezione di Cesar in mezzo alla difesa al posto di Farkas. In porta, in attesa della chiusura del calciomercato, ci sarà Puggioni. Difesa a cinque, con Dainelli e Andreolli e completare il reparto centrale e Jokic e Sardo sulle fasce. A centrocampo spazio a Luca Rigoni, Guana e Cofie, mentre in attacco il lanciatissimo Paloschi sarà affiancato da Théréau. Il neo-acquisto Seymour partirà dalla panchina. IL TECNICO - Corini si aspetta che Petkovic, oltre alla possibile rinuncia a Klose operi qualche cambio rispetto allo scorso turno di campionato, complice anche l’impegno di Coppa Italia. «Faranno due o tre variazioni» ha detto ieri al termine della rifinitura. «Di certo però il turnover non altererà il valore complessivo della squadra, una formazione di ottima qualità con tante variabili e decisamente imprevedibile». Corini teme soprattutto l’estro di Hernanes ( «un interno di centrocampo che di fatto è un trequartista»), le doti di Mauri ( «molto bravo ad attaccare ma capace anche di dare compattezza in fase difensiva»), e la fascia sinistra ( «con Lulic e Radu che hanno qualità e corsa»). ass





E Mou spinge Kakà da Allegri Il tecnico del Real, che non esclude un suo ritorno all’Inter, offre una mano ai cugini: «Il Milan per Ricky una buona soluzione» Dalla redazione Furio Fedele MILANO - Il «borsino» milanista di ieri ha dato in rialzo le quotazioni di Kakà mentre quelle di Balotelli non hanno subito variazioni di rilievo. Protagonisti assoluti sono stati i due allenatori del brasiliano e dell’ex-interista, Mourinho e Mancini, che hanno caratterizzato una giornata di calma apparente. Mou ha dichiarato, a Dribbling, che «Kakà prima di tutto deve essere felice. Il Milan per lui potrebbe essere una buona soluzione. Ma per ora resta un giocatore del Real» . L’ex-tecnico interista ha anche sottolineato il fatto che «adesso ho 50 anni (oggi è il suo compleanno; ndr) Me ne restano 20 di calcio. Ed in 20 anni tante cose possono succedere. Anche di tornare all'Inter...» . Mancini, invece, ha dichiarato ufficialmente che Per lasciare partire non ha intenzione di cedere SuperMario. Ma, in realtà, al City sarebbero ben contenti di il brasiliano, Perez chiede 7,5 milioni cederlo anche pe 25 milioni di euro, dilazionabili dopo aver garantito un minimo (2 milioni) Ne risparmierebbe anticipo. di salario 32,5

DERBY - Ormai quasi del tutto fuorigioco Drogba, si sta delineando un confronto diretto fra Kakà e Balotelli che potrebbe risolversi anche in extremis, nell’ultimo giorno di mercato. Infatti il City non ha intenzione di sostituire l’ex-interista. Quindi l’ultimatum che scadeva oggi per avere il tempo necessario per un’operazione in entrata in attacco non ha più ragione di esistere. Gli uomini-mercato Milan stanno agendo su entrambi i fronti. Bronzetti è fisso a Madrid. Raiola tiene costantemente monitorata la situazione a Manchester.

SILENZIO - Sia Kakà che Balotelli si apprestano ad affrontare questo lungo sprint mercantile restando sotto traccia. Anche i rispettivi entourage preferiscono mantenere un basso profilo per evitare pericolose gaffes e, soprattutto, improvvisi sbalzi dei valori di mercato di due campioni che stanno attraversando un momento così delicato. L’unica percezione abbastanza attendibile viene da ambienti vicini al presidente Berlusconi. Che, non solo per questioni economiche, preferirebbe ingaggiare Kakà che potrebbe avere un impatto mediatico molto più efficace e concreto nei confronti dei tifosi rossoneri. Come ha puntualizzato Galliani, sono almeno 15.000 gli «orfani» inconsolabili del brasiliano.

ASSALTO - In via Turati, intanto, stanno mettendo a punto le strategie per arrivare a Kakà o Balotelli. Il brasiliano è molto più accessibile perchè basterebbero 7-7,5 milioni di euro per convincere Florentino Perez a cederlo a titolo definitivo. Il numero 1 madridista pretenderebbe almeno il doppio, ma sta valutando con molta attenzione anche il fatto che il risparmio dell’ingaggio lordo di 30 mesi del contratto residuo di Kakà sarebbe di 32,5 milioni di euro.

SACRIFICIO - Costerebbe molto di più strappare Balotelli al City. Il Milan sta cercando di accumulare un «tesoretto» con le cessioni di almeno 3 giocatori. Abate (Zenit, 12 milioni di euro), Antonini (Spartak Mosca, 7 mln) e Robinho (Fenerbahce, 10 mln) avrebbero potuto servire allo scopo, ma tutte queste trattative sembrano essersi definitivamente arenate. In particolar modo Binho , festeggiando ieri a Milanello i suoi 29 anni, ha assicurato che «sono contentissimo di essere rimasto qui e spero di festeggiare almeno altri 5-6 compleanni in maglia rossonera» . In definitiva Kakà appare in vantaggio su Balotelli. Con un margine tale da fargli riconquistare la maglia rossonera? Così sembrerebbe, ma i colpi di scena, come al solito, sono sempre in agguato... © riproduzione riservata


RIVOLUZIONE IN DIFESA Acerbi se ne va al Genoa Dalla redazione MILANO - Rivoluzione totale. In difesa questo Milan non ha pace. Dopo aver cambiato volto in più di 20 partite consecutive nella prima parte della stagione, la retroguardia rossonera uscirà quasi del tutto «ristrutturata» (fra promozioni e innesti in corsa) dopo il mercato invernale. Dopo aver ingaggiato Zaccardo (in cambio del poco considerato Mesbah), l’ad Galliani ieri ha incontrato il collega e amico Preziosi per chiedergli l’autorizzazione per cedere, in prestito, Acerbi al Parma o alla Sampdoria. In realtà l’ex-Chievo, che attualmente si trova davanti ben cinque antagonisti per una maglia da titolare, andrà da subito al Genoa (già proprietario del 50 per cento del La cessione in cartellino) a titolo definitivo in cambio della prima metà di cambio della metà Constant, che era stato ingaggiato in estate con la di Constant Zaccardo ieri ha formula del prestito. Intanto Zaccardo ieri ha svolto il suo fatto il primo primo allenamento a Milanello e domani dovrebbe allenamento: a essere già in panchina a Bergamo. Bergamo va in panchina

DISMISSIONI - Non si farà, almeno per il momento, lo scambio AmeliaStekelenburg (il portiere olandese piace a Mourinho...) con la Roma, mentre si attendono eventuali ma improbabili sviluppi dalla doppia trattativa che vede coinvolti Abate (Zenit) e Antonini (Spartak Mosca). I due prodotti del vivaio rossonero non sono più considerati titolari. De Sciglio e Constant hanno preso il loro posto. Sul fronte dei portieri c’è grande interesse per Perin ma se Stekelenburg non dovesse trovare squadra in questi giorni verrebbe ripreso in considerazione per la prossima stagione.

SALAMON - Non è detto che il Milan acceleri, già in questo mercato di gennaio, sulla pista che conduce a Salamon, il giovane (classe 1991) centrale difensivo polacco che si sta mettendo in luce nel Brescia. Comunque a fine stagione si rifaranno molto attentamente i conti sul fronte difensivo. Bonera e Yepes stanno andando in scadenza di contratto. Ha più possibilità l’italiano rispetto al colombiano di poter proseguire la sua avventura milanista. Mexes, soggetto ancora a troppi alti e bassi, è sempre sul mercato anche perchè è ancora gratificato, oltre a questo in corso, da 2 anni a 4 milioni di euro ciascuno.

GIOVENTU’ - Appare chiara l’intenzione del Milan di completare il maquillage della difesa già al termine di questa stagione. Il doppio «strappo» causato da Abate e Antonini, se non dovesse completarsi in questa sessione mercantile, potrebbe avere importanti conseguenze in quella estiva. Mino Raiola spinge per rivedere al Milan il brasiliano Rodrigo Ely (prodotto del vivaio milanista) che il club via Turati ha dirottato per questa stagione in prestito alla Reggina.

RISCATTO - Risulta particolarmente oneroso (6,5 milioni di euro) quello che il Milan dovrà riconoscere al Villareal per Zapata. Galliani cercherà di trattare un congruo sconto, anche se il colombiano dopo un avvio di stagione un po’ complicato si è ripreso al meglio, diventando titolare ormai fisso della squadra di Allegri. fur.fed. © riproduzione riservata


Con il Parma Zaccardo in gol 10 volte Campione del mondo nel 2006, campione di Germania con il Wolfsburg nel 2009, Cristian Zaccardo a 31 anni affronta l’avventura nel Milan. Al Parma in quattro stagioni ha collezionato 118 presenze in campionato con 10 gol. Il suo record di reti è stato 5 nel campionato 2009-10. In questa stagione 15 presenze e una rete, alla Roma.


LA RATIFICA DELL’ESECUTIVO UEFA Parte l’Europeo 2020 in 13 sedi di Alberto Polverosi

L’Europeo 2020 non avrà più una sede unica e nemmeno una sede doppia, come accadeva da Belgiolanda del 2000 e con l’unica parentesi di Portogallo 2004. Ne avrà 13. Tredici nazioni diverse, con una città per ogni nazione, ospiteranno la fase finale del campionato d’Europa. Lo ha ufficializzato ieri l’Esecutivo dell’Uefa riunito a Nyon e lo ha presentato così il suo presidente, Michel Platini: «Questa decisione rappresenta un affare eccellente per molti Paesi che altrimenti non avrebbero mai avuto la possibilità di ospitare l’Europeo. Si tratta di un “Europeo per l’Europa”, tutta l’Europa, dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest». Il vecchio Da aprile le Europeo cambierà forma e forse anche sostanza, candidature nel 2014 la scelta delle diventando una specie di campionato... misto, con partite città Per l’Italia, in casa e in campo neutro. Avranno un vantaggio le Roma è favorita su Nazionali dei Paesi calcisticamente più forti: è difficile Milano. Le pensare che Italia, Inghilterra, Spagna, Francia e semifinali e la finale Germania restino fuori dalle sedi designate. Sarà invece in un unico Paese una beffa per la nazione che, ottenendo una sede, non vedrà qualificata la sua Nazionale. DALL’UEFA ALLA FIFA? Michel Platini, 57 anni (Ansa)

I GIRONI - Sarà il secondo Europeo a 24 squadre. Le 53 federazioni del Vecchio Continente potranno iniziare a presentare la propria candidatura dal prossimo aprile. Nel settembre 2014 l’Uefa sceglierà le sedi. Dodici nazioni e dodici città ospiteranno un girone (3 partite) e una gara degli ottavi o dei quarti di finale, mentre nella tredicesima nazione ( «io voterò per la Turchia, se non avrà le Olimpiadi del 2020: in quel caso a Istanbul non ci sarà nessuna partita dell’Europeo», ha anticipato Platini, dopo che la Turchia si era candidata, come Paese unico, per l’organizzazione dello stesso Europeo 2020) si giocheranno le due semifinali e la finale. La Nazionale del Paese che ospita il suo girone potrà disputare sul proprio campo solo due partite, la terza andrà a giocarla in una nazione distante non più di due ore di volo. Esempio: se la federcalcio italiana sceglierà Roma, come sembra probabile, e non Milano, gli azzurri giocheranno all’Olimpico due partite del proprio girone, mentre voleranno a Parigi o a Londra, ma non a Kiev, né a Mosca, per la terza.

GLI STADI - Dovranno avere una capienza di 70.000 spettatori (per la finale e le semifinali), 60.000 (per i quarti di finale), 50.000 (per le gare dei gironi e gli ottavi), con due possibilità di scendere a 30.000 per le partite del girone «perché così più Paesi saranno in grado di presentare la candidatura». Va ricordato che nessuna nazionale sarà qualificata automaticamente.

EURO 2016 - L’Esecutivo dell’Uefa ha ufficializzato anche le sedi del prossimo Europeo che si giocherà in Francia. Sono 10: Bordeaux, Lens, Lilla, Lione, Marsiglia, Nizza, Parigi, Saint-Denis (Stade de France), SaintEtienne e Tolosa. © riproduzione riservata


Il calendario e le sedi fino al 2022 Ecco dove si svolgeranno le prossime edizioni delle maggiori competizioni calcistiche secondo le designazioni di Fifa e Uefa 2013 Confederations Cup in Brasile 2014 Campionato del Mondo in Brasile 2016 Campionato europeo in Francia 2018 Campionato del Mondo in Russia 2020 Campionato europeo in 13 Paesi differenti 2022 Campionato del Mondo in Qatar


Europei U21 in Israele, proteste pro-Palestina NYON (Svizzera) - Ancora problemi per la decisione dell'Uefa di assegnare a Israele la fase finale degli Europei Under 21 del 2013. Attivisti pro-Palestina hanno manifestato davanti all’Uefa, per consegnare ai dirigenti una petizione con migliaia di firme. I manifestanti sono stati ricevuti da Platini, che poi si è presentato in ritardo in conferenza stampa: «Scusate, ero impegnato a risolvere un conflitto che dura da 50 anni».


«Presidenza Fifa, decido entro il 2013» NYON (Svizzera) - «Deciderò entro la fine dell'anno se candidarmi alla presidenza della Fifa». Lo ha dichiarato il presidente dell’Uefa, Michel Platini, a Nyon, dopo i lavori dell'esecutivo. Giovedì diversi presidenti di federazioni nazionali, riuniti a Nyon, avevano chiesto al francese di candidarsi alla massima carica del calcio mondiale. «È vero che alcune persone me lo hanno chiesto. Onestamente, ora non lo so. Prenderò una decisione entro la fine dell'anno».



SPRINT PER PAULINHO Dal vertice nerazzurro di mercato, via libera per provare ad arrivare al brasiliano di Pietro Guadagno

MILANO - Moratti, Stramaccioni, Branca e Ausilio. Ieri pomeriggio l'intero stato maggiore nerazzurro si è riunito per definire programmi e strategie da attuare negli ultimi spiccioli di mercato. Naturale, quindi, che gli argomenti principali affrontati siano stati Coutinho, da un lato, e Paulinho, dall'altro. Solo la cessione del primo può garantire le risorse necessarie per portare subito alla Pinetina il secondo. Paulinho non è un regista di ruolo, ma nella Seleçao ha già dimostrato di saper fare alla grande il mediano difensivo. Difficile che possa valere come un'assicurazione per la Champions - per aumentare le certezze in questo senso servirebbero pure Dalla cessione di Coutinho i soldi per un esterno destro e un difensore - ma se non altro accrescerà le potenzialità della squadra. dare l’assalto al

Paulinho, centrocampista di qualità e corsa del Corinthians (Ap)

centrocampista Servono 18 milioni

TEMPI STRETTI - Ad ogni modo, non si tratta di un'operazione semplice. Anche perché i margini temporali sono ridotti. Il mercato chiude giovedì e, in più, visto che Paulinho è extracomunitario, occorre aver sistemato tutto con un paio di giorni di anticipo. Con il giocatore e il suo entourage un'intesa di massima è stata raggiunta ( «Mercato? No, in questo momento penso ad arrivare il prima possibile al top della forma» , ha detto il centrocampista), mentre occorre trovare l'accordo con il Corinthians, deciso a non concedere sconti rispetto alla clausola inserita nel contratto. In sostanza, messe insieme commissioni e percentuali del cartellino, l'Inter deve avere a disposizione una ventina di milioni di euro. Di qui la necessità di aggiungere un'altra cessione di peso, dopo quella di Sneijder al Galatasary. SACRIFICIO OBBLIGATO - Ebbene, gli attuali scenari di mercato indicano che il potenziale sacrificato possa essere soltanto Coutinho. L'alternativa, il vero preferito per un addio, sarebbe stato Alvarez, ma non avendo dimostrato il suo effettivo valore il club nerazzurro avrebbe dovuto accettare una pesante minusvalenza. Per il brasiliano, invece, ci sono sul tavolo offerte concrete di Southampton (poco più di 10 milioni di euro) e Liverpool (attorno agli 8 ma è stato annunciato un rilancio). Coutinho è rimasto affascinato soprattutto dal corteggiamento dei Reds, ma alla fine non dovrebbe dire di no ai Saints, dove peraltro ritroverebbe come allenatore quel Pochettino con cui si era trovato particolarmente bene all'Espanyol. L'Inter, comunque, punta ad incassare dall'operazione almeno 12-13 milioni di euro (con ogni probabilità entro il week-end), una cifra tale da rendere più accettabile il sacrificio del brasiliano. Ieri, negli uffici della Saras, si è dibattuto a lungo su questo aspetto. Coutinho è un ventenne di talento, per cui sono stati investiti poco meno di 4 milioni di euro. Per questioni fisiche e caratteriali, però, avrà bisogno di alcuni anni prima di maturare e sbocciare in maniera definitiva. In molti bigmatch non ha mostrato la personalità adeguata per reggere il palcoscenico. E l'Inter, dopo un anno senza Champions, non può più permettersi di attendere. © riproduzione riservata


LE ALTRE TRATTATIVE Livaja non parte più Schelotto s’allontana Nuovo Veron, l’offerta MILANO - Paulinho e Coutinho non sono stati gli unici argomenti affrontati nel vertice nerazzurro di ieri pomeriggio. E' emersa, ad esempio, anche la necessità di bloccare la partenza di Livaja. Tutta colpa delle precarie condizioni di Milito. Il guaio al ginocchio è in via di miglioramento, tanto che il Principe potrebbe tornare a disposizione tra Siena (3 febbraio) e Chievo (10). C'è il sospetto, però, che il fastidio possa ripresentarsi e allora non è il caso di rimanere a corto di attaccanti come accaduto negli ultimi giorni, dopo il problema muscolare accusato da Cassano. E' vero che Fantantonio dovrebbe tornare a disposizione già domani contro il Torino (la rifinitura di oggi darà il responso definitivo), ma è meglio evitare altri rischi. Tanto più che pure Rocchi deve recuperare la migliore condizione, dopo i mesi senza partite trascorsi alla Lazio. ESTERNO IN BILICO - Lo stop a Livaja, però, avrà delle inevitabile conseguenze sul mercato, visto che era stato proposto come parziale pedina di scambio sia per Schelotto, con l'Atalanta, sia per Jung, con l'Eintracht Francoforte. Ebbene, visto che la disponibilità economica dell’Inter è limitata, è impensabile un acquisto per soli contanti. Così, con Paulinho considerato esigenza primaria, non è da escludere che la fascia destra non subisca integrazioni. Con il dispiacere di Schelotto, ovviamente, che anche ieri ha twittato: «...Come ho detto il treno passa poche volte». Per la verità, con Samuel fermo ai box a tempo indefinito, con Chivu che gioca sul dolore e con un Silvestre da gestire, farebbe comodo pure un difensore. Ciononostante, non ci saranno accelerazioni per Andreolli, che resta prenotato per la prossima stagione. Servirà grande attenzione, comunque, perché il pressing del Milan non si è attenuato. TALENTO - Intanto, il club nerazzurro ha presentato un'offerta all'Estudiantes per Joaquin Correa, regista di prospettiva, classe '94, che prese il posto di Veron in occasione della sua ultima gara da calciatore. L'Inter ha messo sul tavolo 100 mila euro per il prestito e 700 mila il riscatto. Proprio la "Brujita", però, ora dirigente della società argentina e tutt'altro che propenso a lasciar andare il suo erede, ha rilanciato per il riscatto fino a 1,8 milioni, peraltro soltanto per l''80 per cento del cartellino. Al momento l'Inter non intende modificare le sue condizioni. Nelle prossime ore, inoltre, è previsto un nuovo contatto con il Bari per Bellomo. p.gua. © riproduzione riservata


In 9 gare nelle ultime 12, Inter in svantaggio Nelle ultime 12 giornate, in ben 9 occasioni l'Inter è andata in svantaggio. Solo 2 volte i nerazzurri sono riusciti a ribaltare il risultato (Sampdoria e Juventus), ma era ancora inizio novembre. Per il resto, al massimo 3 pareggi (Cagliari, Genoa e Roma), a fronte di 4 sconfitte. Nelle gare restanti, 3 vittorie su 3: Palermo, Napoli e Pescara.


Chivu, perché si è tagliato l’ingaggio Chivu e il taglio degli ingaggi. Il suo amico Sneijder non l'ha accettato ed è andato al Galatasaray. Lui, la scorsa estate, ha firmato un nuovo contratto a cifre nettamente inferiori rispetto al precedente. «No giudico gli altri - ha spiegato a Inter Channel -. Ho detto sì perché mi sento di casa e perché credo in questo progetto».




DESTRO, NON CI VOLEVA Dovrà operarsi al menisco esterno, almeno un mese di stop di Alberto Ghiacci

ROMA - Già sei mesi fa, quando la Roma la spuntò sulle altre big italiane, qualcosa non andava. Il club giallorosso acquistò Mattia Destro e lo sottopose alle visite mediche di rito: gli esami strumentali di allora misero in evidenza la presenza di un menisco discoide, piccola anomalia congenita con la quale si convive tranquillamente. «Nulla di allarmante - fecero sapere i responsabili dello staff sanitario di Trigoria - se date un’occhiata alla carriera di destro noterete che non si è mai fermato» . E infatti Destro stava benissimo. Fino a mercoledì sera quando, poggiando la gamba sinistra al limite dell’area dell’Inter nel tentativo di tirare in porta, si Proprio adesso era è rotto proprio il menisco esterno sinistro, lo stesso che tornato in gran era stato notato già alla fine di luglio 2012. forma. L’infortunio segue un’anomalia che era già presente

ALLARME - In casa Roma ovviamente è scattato l’allarme. Per l’attaccante, alle prese anche con la distorsione alla caviglia destra, è una brutta botta: Destro sarà operato questa mattina dal professor Cerulli, lo stesso che aveva messo le mani sul ginocchio di Burdisso nel novembre 2011 (gli ottimi risultati ottenuti sull’articolazione del difensore argentino, che era messa malissimo, lasciano bene sperare). A questo punto i giallorossi dovranno fare a meno della punta per almeno un mese. Ma non sono pochi gli esempi di calciatori che per un infortunio simile si sono fermati anche per più di due mesi. Inutile anche mettersi a guardare il calendario: almeno per l’intero mese di febbraio Destro non sarà a disposizione di Zeman. Se ne riparlerà dal 3 marzo, quando per il posticipo dell’ottava giornata del girone di ritorno all’Olimpico arriverà il Genoa. TRAUMA - Il problema al menisco è il più diffuso tra i calciatori: le ginocchia di chi gioca a pallone sono chiaramente sottoposte a un lavoro molto più imponente rispetto a qualsiasi altro essere umano. Destro ha effettuato gli esami giovedì, il giorno dopo aver segnato contro l’Inter in Coppa Italia. Nella serata dello stesso giorno, con andatura tutt’altro che incerta, l’attaccante ha STOP PER IL BOMBER Mattia partecipato all’evento Nike, girando sorridente tra tanti tifosi. Evidentemente Destro, 21 anni, prima stagione non era ancora al corrente della diagnosi. Poi, ieri, è arrivato il comunicato della a Roma Roma con l’amara sentenza. Il fatto che il menisco di Destro è discoide (anomalia congenita che si evidenza con una forma differente del menisco: maggiore spessore e un buco al centro) ha contribuito all’infortunio fino a un certo punto: l’evento traumatico (l’appoggio a terra della gamba sinistra per tirare con il piede destro) ha fatto la differenza provocando la lesione. GOL - Destro aveva iniziato il 2013 tra alti e bassi. Prima l’amarezza per i tanti errori nelle partite di Napoli e Catania, poi la gioia per il gol qualificazione nel quarto di Coppa Italia a Firenze e quella per la rete del raddoppio sull’Inter nell’andata della semifinale. Oggi il bottino di Destro alla Roma parla di 7 gol tra campionato (4) e Coppa Italia (3). Per ora è costretto a fermarsi: il discorso di Destro e i gol dovrà riprendere più avanti, non prima di un mese. © riproduzione riservata


Sette gol tra Coppa e campionato Quattro gol in campionato, tre (in tre partite) in Coppa Italia. Proprio ora che lo score cominciava a progredire, ecco il pit stop forzato per Mattia Destro. La Roma spera di riaverlo al meglio per il rush finale


IL CASO Stekelenburg ha chiesto scusa, ma vuole lasciare Trigoria al più presto ROMA - Il confronto si è risolto con un nulla di fatto. Il giorno dopo le dichiarazioni che tiravano in ballo i compagni di squadra, Stekelenburg è finito a rapporto davanti alla dirigenza della Roma. Ha chiesto scusa, il portiere olandese, prima ai dirigenti e poi ai colleghi. Sarà multato dal club giallorosso, se non altro per aver rilasciato un’intervista non autorizzata. Il giocatore ha provato a spiegare che le sue parole non volevano dire ciò che poi è stato riportato: la critica diretta sull’arrivo di Goicoechea, per esempio, era riferita al fatto di aggiungere un giocatore e non alle qualità di questo. Ma il senso della questione non cambia: Stekelenburg vuole lasciare Trigoria, dopo soltanto un anno e mezzo dal suo arrivo. Le cose, evidentemente, non devono essere andate come aveva immaginato. MANOVRA - Il sito olandese dal quale giovedì sono state diffuse le lamentele del portiere giallorosso, vale a dire sport-promotion.nl, è di proprietà di un’agenzia pubblicitaria legata a Jansen, il procuratore di Stekelenburg. Chiara la volontà di mettere pressione alla Roma nel piano di cessione del giocatore. In pratica la stessa finalità cercata non più tardi di due settimane fa, quando a Trigoria Jansen incontrò i dirigenti giallorossi manifestando l’intenzione di cambiare squadra. In pochi mesi Stekelenburg ha perso due posti da titolare: quello della Roma e quello della nazionale olandese (Van Gaal non lo ha neanche convocato per l’amichevole Olanda-Italia del prossimo 6 febbraio in programma ad Amsterdam). OFFERTE - Il problema è che la Roma, almeno fino ad oggi, non ha ricevuto offerte ufficiali per il cartellino del portiere che è ancora vice campione del mondo. Su di lui si sono informati Milan, Fulham e Arsenal. La Roma ha già fatto sapere a tutti gli interessati, compreso l’entourage di Stekelenburg, che non verranno prese in considerazione ipotesi non definitive come il prestito. Si parla solo di cessione definitiva, per non meno di 4,5-5 milioni di euro. Fino ad oggi, però, nulla di nulla. Stekelenburg spera che qualcosa possa cambiare da qui a una settimana anche perché da oggi in poi la convivenza a Trigoria sarà tutt’altro che facile. Nelle ultime ore dalla Spagna è arrivata la notizia secondo la quale il Real Madrid, alla ricerca di un portiere, sta pensando tra gli altri proprio a Stekelenburg. La pista è attiva. a.ghi. © riproduzione riservata


CELLINO, UNA SCELTA CHE SCOTTA Un bilancio in grave crisi e i pezzi pregiati a rischio: è l’ora della verità di Giuseppe Amisani

CAGLIARI - Ventiquattro ore dopo la riunione del Consiglio di Amministrazione del Cagliari, non sono arrivate particolari rassicurazione sui crediti vantati dalla società rossoblù ed ecco perché la situazione finanziaria resta critica. Ormai si attende solo di archiviare la sfida contro il Palermo per mettere mano ai bilanci e prendere una decisione già lunedì in modo da sfruttare gli ultimi giorni del mercato di gennaio. CARTA BIANCA - Ad aver avuto ampia libertà è stato il direttore generale del Cagliari, Francesco Marroccu, che in assenza del presidente Cellino è stato investito dal Consiglio di Amministrazione di pieni poteri. Il dirigente rossoblù era già a Milano giovedì mattina ed è rientrato giusto in tempo per partecipare alla riunione dell'organo Il presidente lotta collegiale, ma presumibilmente da domenica sera dovrà Massimo Cellino, 56 anni per tenere in mettere le tende in Lombardia per cercare di fiutare (Mosca) rossoblù Nainggolan, Astori, qualche buon affare e capire se ci sono i margini per Pinilla e Rossettini. intavolare interessanti trattative con chi vorrebbe arrivare ai gioielli rossoblù. Il patron Ma il CdA ha fatto cagliaritano è stato molto chiaro e il suo pensiero è stato ribadito dal suo vice Giovanni scattare l’allarme sui conti: serve una Pinna: «Il valore della serie A non può essere compensato da nessun ritorno economico» . Resta, però, fermo, il fatto che attualmente nelle casse sociali mancano all'appello circa ricapitalizzazione venti milioni di euro che sono stati spesi nei mesi scorsi senza che la società sia riuscita ad avere in mano grandi soddisfazioni. L'unica è quella dello stadio di Is Arenas anche se rispetto all'investimento iniziale di quattro milioni di euro, i costi si sono già raddoppiati e sono destinati a salire ulteriormente considerato che la Commissione di Vigilanza ha rispedito al mittente il progetto originario perché venisse modificato e integrato con nuovi adempimenti legati soprattutto alla sicurezza. A questo vanno aggiunti i sei milioni spesi per acquistare i terreni di Elmas dove sarebbe dovuto, originariamente sorgere lo stadio del Cagliari, i due pagati ad una ditta, poi fallita, che avrebbe dovuto iniziare i lavori vicino allo scalo aereo e i due e mezzo pignorati in Lega dal Comune di Cagliari per un vecchio debito. Cifre importanti alle quali vanno aggiunti i circa dieci milioni di euro pagati dalla società per le varie operazioni di mercato portate a termine l'estate scorsa. Dal riscatto di Pinilla a quello di Ekdal e Thiago Ribeiro passando per l’acquisto di Rossettini, oltre a tutta una serie di operazioni minori. RIMPINGUARE LE CASSE - Considerato che mancano all’appello i circa due milioni di euro della sponsorizzazione accordata dalla Regione Sardegna che aveva chiesto di inserire il nome dell’Isola sulle maglie e di imprimere i quattro mori nella maglia bianca, ma che poi non ha tenuto fede agli impegni economici. Somme che non avrebbero certo risolto tutti i problemi del Cagliari che ma avrebbero comunque consentito alle casse di tirare un grande sospiro di sollievo. «Considero un miracolo - aveva aggiunto Pinna giovedì al termine del CdA che fino ad ora siamo riusciti ad adempiere a tutti gli impegni pregressi» . A fare chiarezza sulla situazione ci ha pensato, ancora una volta il presidente Cellino che da Miami ha mandato un messaggio chiaro: «La situazione è critica quindi serviranno o i soldi della proprietà oppure i proventi dal mercato» . Resta da capire se il numero uno rossoblù potrà ancora mettere mano al portafoglio per rilanciare le ambizioni della società o se dovrà dare il suo sofferto consenso alla partenza dei pezzi migliori alla sua corte. Nainggolan, Astori, Pinilla, Rossettini e non solo loro, aspettano di conoscere il loro futuro che potrebbe essere lontano dall’Isola non certo per scelta personale ma solo per salvare l’intera società. © riproduzione riservata


Milan-Bologna in Tv su Sportitalia Juve Stabia ok Tra oggi e domani va in campo la terza giornata di ritorno. Nel girone A le big cercheranno punti e gloria domani mattina: Juventus a Cagliari e Fiorentina a Vercelli. Nel B l'Atalanta riceve il Cittadella mentre l'Inter viaggia a Cesena e il Chievo ospita il Padova. Napoli in trasferta ad Ascoli Piceno nel C mentre Catania e Palermo si affrontano nel derby di Siclia. Turno sulla carta favorevole per Catania (Crotone in casa) e Lazio (a Terni). Il programma (ore 14.30): l GIRONE A - Empoli-Livorno, Genoa-Parma, Grosseto-Spezia, Siena-Sampdoria, Torino-Novara. Domani (ore 11) Pro Vercelli-Fiorentina e Cagliari-Juventus. Classifica: Juventus 35 punti; Fiorentina 31; Torino, Genoa 28; Empoli 26; Novara 23; Spezia 22; Pro Vercelli 20; Siena 16; Cagliari 15; Sampdoria, Parma 14; Livorno 12; Grosseto 9. l GIRONE B - Atalanta-Cittadella, Brescia-Varese, Chievo-Padova, Milan-Bologna (ore 14, SportItalia), Sassuolo-Verona, Udinese-Modena (ore 15). Domani (ore 11) Cesena-Inter (SportItalia). Classifica: Atalanta 38 punti; Chievo, Inter 32; Milan 28; Bologna 24; Varese 23; Cesena 21; Cittadella 18; Brescia 17; Udinese, Sassuolo 14; Padova, Modena 13; Verona 6. l GIRONE C - Juve Stabia-Lanciano 4-2 (giocata ieri); Ascoli-Napoli (ore 12), Bari-Vicenza (ore 10.30), Palermo-Catania, Pescara-Reggina (ore 10.30), Roma-Crotone (ore 11), Ternana-Lazio. Classifica: Napoli 33 punti; Catania 32; Lazio 30; Palermo 29; Roma, Ascoli 27; Reggina 22; Juve Stabia 21; Vicenza 15; Bari, Crotone 14; Pescara 13; Lanciano 6; Ternana 4.


Torneo dei Gironi a Coverciano FIRENZE (infopress) - E' in corso fino a domani a Coverciano il Torneo dei Gironi. Il tecnico federale Daniele Zoratto ha selezionato 54 giocatori, i migliori 18 dei tre gironi del Campionato Allievi, e ha formato un gruppo di ragazzi nati negli anni 1996 e 1997 in vista di un eventuale inserimento dell'Italia Under 17. I giocatori, divisi in tre squadre, si affrontano in un mini torneo: squadra A contro squadra C nella prima gara in programma ieri, squadra B contro la perdente del primo incontro alle ore 15 di oggi e squadra B contro la vincente del primo incontro nella terza gara di domani. Il campionato riprenderĂ regolarmente domenica 3 febbraio.


Il Napoli prova a fermare la Torres ROMA (infopress) - La Torres farà visita alla neopromossa Napoli di mister Marino che, nelle ultime settimane, ha messo in mostra il nuovo acquisto, la giapponese Yamamoto. L'inseguitrice Tavagnacco ospiterà il Fiammamonza per un turno alquanto abbordabile. Il programma (3ª giornata di ritorno, ore 14.30): Lazio-Brescia; Mozzanica-Chiasiellis; Graphistudio Tavagnacco-Fiammamonza; Riviera di Romagna-Firenze; Como-Fortitudo Mozzecane; Grifo PerugiaGraphistudio Pordenone; Verona Bardolino-Torino; Napoli-Torres. Classifica: Torres 49 punti; Graphistudio Tavagnacco* 40; Brescia 39; Bardolino Verona 37; Napoli e Riviera di Romagna 27; Mozzanica 25; Como e Firenze 24; Graphistudio Pordenone 19*; Chiasiellis 17; Fiammamonza 14; Grifo Perugia 12; Fortitudo Mozzecane 10; Lazio° 7; Torino 3. *Una gara in meno; ** due punti di penalizzazione.










SORRENTINO: «TI SALVERÒ» Portiere e figlio d’arte: «Ho fiducia, darò il massimo» Presentato anche Formica: «Pronto a fare la mia parte» PALERMO - « Se avessi fatto una trattativa per comprare la Cina avrei perso meno tempo e avrei avuto meno difficoltà ». L’ad Pietro Lo Monaco, cerimoniere d’eccezione ieri al "Barbera" in occasione della presentazione alla stampa di Formica e Sorrentino, sintetizza con questa battuta la lunga e complicata trattativa per portare finalmente in rosanero, dopo un estenuante corteggiamento cominciato già l’anno scorso, il portiere Sorrentino. LE PAROLE - Figlio d’arte, l’estremo difensore si presenta in "mise" informale e con il piglio di chi vuole Sorrentino: Papà lasciare il segno nella sua nuova squadra sulla scia del ha brillato nell’altra padre, capitano del Catania agli inizi degli anni ‘80. E lui metà... dell’Isola. Io? Spinto dal spiega così la scelta di sposare il progetto Palermo. « La richiamo della spinta più grande è stata la piazza, giocare a Palermo è grande piazza sempre stata la mia idea fin da quando ho iniziato questo mestiere. Ho vissuto in Sicilia perché mio padre ha fatto qualcosa di importante dall’altra metà della Sicilia (a Catania, ndc), ma spero di fare meglio da questa parte. Mi ha convinto il direttore con una Sorrentino (a sinistra) e chiacchierata, mi ha contagiato col suo entusiasmo, abbiamo trovato subito Formica: le novità del Palermo un’intesa per venire qui. A un certo punto ho temuto che tutto saltasse ma avevo la parola del direttore, che da uomo del sud non mente, aveva detto che avrebbe fatto di tutto per portarmi a Palermo e così è stato. In passato ci sono state tante trattative, ma nessuna è andata in porto, nessuno ha avuto la tenacia di Lo Monaco ». OBIETTIVO - Sulle spalle la responsabilità di portare il Palermo fuori dalla sacca in cui si è cacciato per raggiungere la tanta agognata salvezza e diventare un pilastro portante proprio in quel ruolo che a Palermo è sempre stato un po’ "maledetto". « Dobbiamo solo lavorare come stiamo facendo e cercare di portare a casa più punti possibile nel minor tempo. I miei compagni sono giocatori di caratura importante, ma conosciamo la classifica e non c’è bisogno di dire altro. Sogno di giocare fino a 40 Formica: Felice di anni in Serie A, spero di poterci arrivare con la maglia del Palermo e perché no pensare essere qui Il calcio inglese è diverso, di poter raggiungere anche la Nazionale, è il sogno di tutti ». ma mi renderò utile

FORMICA - Si ispira all’argentino Pastore ed è intenzionato a fare la stessa fortuna del suo connazionale il fantasista Mauro Formica, acquistato dal Palermo in prestito con diritto di riscatto dal Blackburn. E il giovane centrocampista al suo primo approccio nel campionato italiano è già pronto a dare il proprio contributo a partire già da domani per la sfida contro il Cagliari « Sono felice di essere qui. Il calcio inglese è molto diverso da quello italiano e nella mia ex squadra giocavo in una posizione che non era la mia. Facevo l’esterno destro in una linea a 4, non è il massimo. Le ultime due partite non ho giocato, ma mi sono sempre allenato. Mi manca il ritmo partita, però mi adatto facilmente e voglio dare al più presto il mio contributo per salvare il Palermo ». E’ Lo Monaco che spiega le caratteristiche del giocatore e ne individua la possibile collocazione tattica nel modulo di Gasperini. « Formica è un classico numero 10 del calcio argentino, giocava incolonnato dietro la punta centrale. Ha tecnica e tantissimi colpi, ma anche una grande adattabilità tattica. Può trovare una buona collocazione nel 3-4-3 del Palermo, può essere uno dei due ai lati o alle spalle della punta ». Lps


IL NUOVO COLPO Sperduti, è fatta Per i rosanero ha rifiutato l’Ajax! di Ettore Intorcia e Fabio Massimo Splendore

L’affare è fatto, nella notte tra giovedì e venerdì il presidente del Newell’s Old Boys, Guillermo Lorente, ha dato ufficialmente l’ok al trasferimento di Mauricio Sperduti al Palermo. Ieri le parole dell’ad Lo Monaco - «Sarà un buon investimento. Ci stiamo lavorando, vediamo nei prossimi giorni che saranno decisivi» ha detto a mediagol.it - hanno di fatto confermato l’accordo, perché tono prudente, «stiamo lavorando» , nel suo linguaggio vuole spesso dire un’altra cosa. E cioè che l’operazione è andata in porto perché, e chi conosce bene Lo Monaco lo sa, difficilmente parla di un obiettivo di mercato che non «Un investimento» abbia già in pugno, a meno che non si tratti di depistare media e concorrenza, ma non è dice Lo Monaco questo il caso. E infatti: Sperduti è atteso in Italia tra domani sera e lunedì, firmerà un L’argentino era in scadenza, arriva contratto triennale con il Palermo e sarà il terzo innesto argentino in pochi giorni dopo lunedì: triennale quelli di Boselli e Formica (anche lui un ex Newell’s). CHE SPRINT - Sperduti era a scadenza di contratto, da settimane il suo nome era nella liste dei giocatori cedibili stilata dal club di Rosario. Il giocatore aveva una priorità, tentare l’avventura europea. Sognava la Spagna ed è stato molto vicino al Real Saragozza (ma c’era anche il Betis Siviglia), diciamo almeno fino a una decina di giorni fa. Poi lo sprint decisivo del Palermo: aver bruciato la concorrenza spagnola è già un motivo di vanto. Ma c’è un’altra cosa di cui i tifosi rosanero possono andare orgogliosi: per accettare l’offerta del Palermo, Sperduti ha detto no all’Ajax che pure si era mosso in modo molto concreto. E il club olandese non difetta certo di appeal: viene da due titoli consecutivi e nella sua storia qualcosina a livello internazionale l’ha vinta... L’INSERIMENTO - Classe 1986 - compirà 27 anni il 16 febbraio - Sperduti è cresciuto nel vivaio del Newell’s, compiendo così tutta la trafila giovanile nella squadra della sua città, Rosario. E’ un attaccante esterno, più uomo assist che finalizzatore (15 gol in 145 partite ufficiali), gioca a destra ma alle volte si adatta anche a giocare in posizione centrale, magari qualche metro indietro, ma il suo innesto è funzionale al 3-4-3 di Gasperini, modulo che il tecnico ha finora adattato alle circostanze e anche agli uomini, optando per due punte e il trequartista. @ettoreintorcia @fabiosple © riproduzione riservata


SORRENTINO Ha giocato in Champions con l’AEK Stefano Sorrentino nasce a Cava de’ Tirreni il 28 marzo 1979. Figlio d’arte (il padre Roberto è stato capitano del Catania negli anni ‘80), nel 2000/01 debutta da titolare a Varese in C. Nel 2005 si trasferisce prima all’Aek Atene (giocando anche in Champions) e poi al Recreativo Huelva. Nell’estate 2008 passa al Chievo con cui colleziona 165 presenze.


FORMICA arriva dal blackburn rovers Mauro Abel Formica nasce a Rosario (Argentina) il 4 aprile 1988. Soprannominato “il gatto” per la sua agilità, cresce nel Newell’s Old Boys con cui dal 2007 colleziona 86 presenze e 20 reti. Nel gennaio 2011 si trasferisce in Inghilterra al Blackburn Rovers: dopo i 4 gol in 34 partite della scorsa stagione, in questi mesi totalizza 15 presenze ed un gol.


«PUNTO TUTTO SU KOZAK» Scatenato Sebastiani: presenta Caraglio e Rizzo, ma vuole il laziale

CARAGLIO «Sono pronto segno 12 gol per la salvezza» RIZZO «Da ragazzino mi chiamavano piccolo Gattuso» di Giancarlo Febbo

PESCARA - Doveva essere solo il giorno della presentazione dei nuovi acquisti Caraglio e Rizzo, poi è piombato al centro sportivo "Vestina" anche il presidente Sebastiani e tutta l'attenzione si è spostata su di lui. Che, a dire il vero, non ha tradito le attese. «Se ci vogliamo salvare dobbiamo essere sempre incazzati con il mondo». Milton Caraglio, 24 anni e Ha caricato a pallettoni il gruppo, la permanenza in serie A dovrà diventare per Giuseppe Rizzo (21) mostrano tutti un'autentica ossessione. Naturalmente ha parlato di mercato, citando nomi le loro nuove maglie. Sono i ed esponendo strategie. «Kozak, lo sapete, è un mio vecchio pallino. Non due rinforzi per aiutare il abbiamo grosse speranze, ma ci proverò fino a quando non sarà definitivo il Pescara a salvarsi. In mezzo a no della Lazio. Nel frattempo abbiamo preso alcuni giovani importanti e ce ne loro il presidente del club Daniele Sebastiani interessano altri. Ad esempio, Daprelà sarebbe un ottimo investimento. Così abruzzese, (gieffe foto) come siamo in parola con Farnerud che vuole assolutamente venire da noi, ma il suo club, lo Young Boys, cerca di trattenerlo. Stiamo preparando il futuro. Sappiamo bene che se fossimo ripartiti con la squadra dello scorso anno, quella di Verratti, Insigne e Immobile, avremmo avuto meno problemi. Ma per uno è arrivata un'offerta irrinunciabile e gli altri erano in prestito secco. Abbiamo fatto tesoro di quella esperienza e la prossima stagione potremo sfruttare quella continuità che è mancata stavolta. Prima, però, dobbiamo salvarci, perciò chiedo a tutti grande concentrazione e tanta cattiveria agonistica». Il messaggio, a quanto pare, è stato immediatamente recepito. Almeno dai due nuovi di ieri. Il sorridente Milton Caraglio, infatti, si è posto un obiettivo decisamente ambizioso. «Spero di fare 12 gol», magari vorrebbe cominciare domani contro il connazionale Romero, «gliene segnerei volentieri anche un paio». Probabilmente le sue aspettative sono un tantino esagerate, bisogna anche verificare che tipo di impatto avrà con il campionato italiano. Tra l'altro fino a un paio di giorni fa sembrava che il suo esordio dovesse essere rimandato, in allenamento non era parso brillantissimo. Nelle ultime ore, invece, la sua candidatura sta prendendo corpo e va in un certo senso ad avvalorare la grande considerazione che l'argentino ha di sé. «So trattare bene il pallone, sono forte di testa e ho una bel tiro da fuori. Fisicamente mi sono allenato molto e mi sento pronto per giocare. La mia corporatura un po' particolare, ma non sono grasso. Preferisco agire in coppia con un'altra punta, ma anche se dovessi stare da solo non ci sarebbero problemi». L'altra presentazione della giornata, che ha riguardato il giovane centrocampista Giuseppe Rizzo prelevato dalla Reggina, è rimasta più o meno della stessa falsariga . Anche per lui una salutare autocelebrazione. «Sono un lottatore, sono nato per mordere le caviglie agli avversari. Da ragazzino mi chiamavano il Piccolo Gattuso, mi auguro proprio di ripercorrere la sua carriera. Nel Pescara conosco già D'Agostino, lui era in prima squadra nel Messina quando io militavo nei Giovanissimi nazionali. Se sono stato acquistato in prospettiva? Va bene, ma io mi impegnerò al massimo in ogni allenamento e se il mister mi dovesse chiamare in causa mi farò trovare pronto. Nel centrocampo a tre posso ricoprire tutti i ruoli, ma mi sistemerei anche in porta se dovesse servire». A parole si è volato alto, magari la realtà sarà un po' diversa. In ogni caso, meglio calciatori con un'autostima smisurata che ingoiati da crisi d'identità. In fondo, se come dice Bergodi è tutta una questione di testa, il Pescara ha bisogno anche di questo. GieffePress


PER LA TRASFERTA IN CASA DELLA SAMP E Bergodi cambia quasi tutto

A D’Agostino le chiavi del centrocampo. Celik, Caraglio e Vukusic per due posti PESCARA - Come aveva ampiamente promesso (o minacciato), Cristiano Bergodi mantiene il massimo riserbo sulla formazione che manderà in campo a Marassi. Ieri allenamento a porte chiuse, così come sarà blindata la rifinitura di questa mattina. Non trapelano indiscrezioni, si sa solo che il Pescara domani sarà largamente ridisegnato. Le due sconfitte consecutive, maturate al termine di prestazioni opache, lo costringono a dare una pesante scossa. La "rivoluzione" è anche obbligata dalle squalifiche di Modesto e Weiss, per cui c'è la possibilità di rivedere in campo Bocchetti nella posizione di laterale sinistro. Sempre in difesa, al centro tornerà Terlizzi che ha superato i guai fisici. Il suo rientro spedisce in panchina l'argentino Bianchi Arce, che aveva esordito contro il Torino senza incantare. L'ex San Lorenzo ha bisogno di qualche settimana per studiare i movimenti della retroguardia. VOLTO NUOVO - Addirittura, a centrocampo si prevede un ricambio totale. Esordio di D'Agostino, che prenderà il posto di Togni, con il compito di dettare i tempi della manovra. Bergodi fa leva sulla qualità e sull'esperienza dell'ex senese per riassestare un reparto apparso in netto affanno nelle ultime uscite. Al suo fianco, da una parte giostrerà Cascione, il capitano biancazzurro che si è riconquistato il posto dopo il discreto impatto nella mezz'ora giocata domenica scorsa. Sull'altro versante, l'allenatore medita di proporre Blasi, assente in una gara ufficiale da oltre due mesi e mezzo. L'alternativa è Nielsen. Bjarnason sarà spostato in avanti da trequartista, mentre Celik, Caraglio e Vukusic lotterano per due maglie, con i primi due favoriti. In pratica, cambieranno cinque o sei interpreti. Se sarà sufficiente lo sapremo domani. Gieffepress












STEKELENBURG DELUSIONE REAL Casillas operato alla mano: tornerà in campo soltanto fra tre mesi Il romanista in corsa per la sostituzione, poi la firma di Diego Lopez di Andrea De Pauli

BARCELLONA - All'indomani della conferenza stampa indetta da Florentino Pérez con il fine unico di sbugiardare pubblicamente «Marca», che aveva strillato al veto dello spogliatoio blanco nei confronti di una conferma di José Mourinho per la prossima temporada, l'agguerrito quotidiano madrileno rilancia, pubblicando in prima pagina un estratto di una conversazione via sms, sotto al titolo cubitale "Marca non mente". Lo scambio di battute è esplicito e sembra smentire quanto affermato dal Ancora polemiche presidentissimo, specie riguardo al passaggio sul sull’ultimatum presunto ultimatum dei giocatori allo Special One: «Non contro Mourinho Barcellona, Messi solo se ne andrebbe tizio, ma anche...» (i nomi, verso il forfait ovviamente, sono stati cancellati). Peccato che le presunte prove, alla fin dei conti, provino poco, visto che potrebbero essere state digitate da chiunque e, al famoso pasto della discordia, erano presenti solo il numero uno merengue, il direttore generale José Ángel Sánchez, e i due capitani Casillas e Sergio Ramos. Difficile che Florentino si esponga frontalmente, come è avvenuto giovedì, per mentire spudoratamente. Un rischio inutile, a sei mesi dalle elezioni che decideranno della sua continuità. IL VICE CASILLAS - Intanto, presso l'Ospedale Beata María Ana de Jesús di Il momento dell’infortunio alla Madrid, è stato operato alla base del pollice della mano sinistra proprio San mano di Iker Casillas, Iker, che ora è atteso da 4 settimane con la mano immobilizzata e almeno altre occorsogli mercoledì in Coppa tre di fisioterapia, a cui va aggiunto il tempo necessario per riacquistare una del Re contro il Valencia forma decente. Due mesi abbondanti di stop forzato, che tradotto significano niente Manchester United in Champions, tre Clásicos, tra Coppa del Re e Liga, da spettatore, e la rinuncia alla prestigiosa trasferta dello «Stade de France», prevista per il prossimo 26 marzo, con la Roja di Del Bosque. Il Real Madrid è corso subito ai ripari e, dopo aver esaminato varie candidature - tra cui quella del romanista Stekelenburg, il doriano Romero, l'ex interista Julio César e Roberto del Saragozza - ha messo sotto contratto (fino al 2017) Diego López, trentunenne portiere del Siviglia (ed ex “secondo” proprio di Casillas a Madrid), con un esborso di circa 4 milioni. Intanto, a Barcellona, non si è allenato Messi, uscito malconcio in coppa contro il Malaga. Potrebbe rifiatare in vista del primo Clásico di Coppa di mercoledì prossimo.


Il Lione vince e stacca il PSG: +3 LIGA (22ª giornata) OGGI: ore 16 Celta-Real Sociedad; ore 18 Levante-Valladolid; ore 20 Saragozza-Espanyol; ore 22 Deportivo La Coruña-Valencia. DOMANI: ore 12 Real Madrid-Getafe; ore 17 Rayo Vallecano-Betis Siviglia; ore 19 Barcellona-Osasuna; ore 21 Athletic Bilbao-Atletico Madrid, Maiorca-Malaga. LUNEDÌ: ore 21.30 Siviglia-Granada. CLASSIFICA: Barcellona 55 punti; Atletico Madrid 47; Real Madrid 40; Betis Siviglia 35; Malaga 32; Rayo Vallecano 31; Levante, Valencia 30; Real Sociedad 29; Valladolid 28; Getafe 26; Siviglia 23; Saragozza, Athletic Bilbao 22; Espanyol 21; Granada 20; Celta 19; Osasuna 18; Maiorca 17; Deportivo La Coruña 16. MARCATORI - 29 reti: Messi (Barcellona); 18 reti: Falcao (Atletico Madrid), Cristiano Ronaldo (Real Madrid). BUNDESLIGA (19ª giornata) IERI: Borussia Dortmund-Norimberga 3-0. OGGI: ore 15,30 Borussia Moenchengladbach-Fortuna Dusseldorf, Hannover-Wolfsburg, Augsburg-Schalke, Greuther Furth-Magonza, Eintracht Francoforte-Hoffenheim; ore 18,30 Friburgo-Bayer Leverkusen DOMANI: ore 15,30 Amburgo-Werder Brema; ore 17,30 Stoccarda-Bayern CLASSIFICA: Bayern Monaco 45 punti; Bayer Leverkusen e Borussia Dortmund 36; Eintracht Francoforte 30; Schalke 28; Friburgo, Magonza 27; Borussia Moenchengladbach 26; Amburgo, Stoccarda 25; Hannover 23; Werder Brema, Wolfsburg 22; Fortuna Dusseldorf, Norimberga 21; Hoffenheim 13; Augsburg 12; Greuther Furth 9. MARCATORI - 13 reti : Kiessling (Bayer Leverkusen); 12 reti: Lewandowski (Borussia Dortmund), Meier (Eintracht Francoforte); 11 reti : Mandzukic (Bayern); 10 reti: Ibisevic (Stoccarda); 9 reti: Muller (Bayern), Szalai (Mainz). LIGUE 1 (22ª giornata) IERI: Valenciennes-Lione 0-2. OGGI: ore 17 Rennes-Marsiglia; ore 20 Evian-Ajaccio, Montpellier-Sochaux, Nancy-Lorient, Reims-Tolosa, Troyes-Brest. DOMANI: ore 14 Saint Etienne-Bastia; ore 17 Nizza-Bordeaux; ore 21 Paris Saint Germain-Lilla. CLASSIFICA: Lione 45 punti; Paris Saint Germain 42; Marsiglia 41; Nizza, Rennes 35; Lorient 34; Bordeaux 32; Saint Etienne 31; Tolosa, Lilla, Valenciennes 30; Montpellier 29; Bastia 25; Brest 24; Sochaux 22; Ajaccio 21; Evian 20; Reims 19; Troyes 13, Nancy 12 MARCATORI - 19 reti : Ibrahimovic (Paris Saint Germain); 12 reti: Gomis (Lione), Cvitanich (Nizza); 9 reti: Modeste (Bastia), Ben Yedder (Tolosa). FA CUP (4º turno) IERI - Millwall-Aston Villa 2-1. OGGI - Ore 13.45 Stoke-Manchester City; ore 16 Bolton-Everton, Brighton-Arsenal, Macclesfield-Wigan, Norwich-Luton, Queens Park Rangers-MK Dons, Reading-Sheffield United; ore 18.30 Manchester UnitedFulham. DOMANI - Ore 13 Brentford-Chelsea; ore 15 Leeds-Tottenham; ore 17 Oldham-Liverpool. IN TV OGGI - Ore 7.30 Melbourne Victory-Sydney FC (Australia, Mediaset Premium Calcio); ore 13.45 Stoke CityManchester City (Mediaset Premium Calcio 1); ore 16 Costa d’Avorio-Tunisia (Coppa d’Africa, Eurosport 2); ore 17 Rennes-Marsiglia (Sportitalia); ore 18.30 Manchester United-Fulham (Mediaset Premium Calcio 1); ore 19 Algeria-Togo (Coppa d’Africa, Eurosport) DOMANI - Ore 17 Nizza-Bordeaux (Sportitalia); ore 18 Marocco-Sudafrica (Coppa d’Africa, Eurosport), Capo Verde-Angola (Coppa d’Africa, Eurosport 2); ore 21 PSG-Lille (Sportitalia 2).


COPPA D’INGHILTERRA Il City fa visita allo Stoke Ferguson senza Van Persie chiede strada al Fulham di Gabriele Marcotti

LONDRA - Fine settimana dedicato al quarto turno di Fa Cup , ancora 14 big in corsa per la coppa più vecchia d'Inghilterra. Apre il programma giornaliero il Manchester City che fa visita allo Stoke. Un derby di Premier League come quello che chiude il pomeriggio, all'Old Trafford, tra i cugini del Manchester United e Fulham. Ma alla vigilia della trasferta al Britannia stadium, stadio tradizionalmente indigesto ai Citizens, Mancini non può sottrarsi dalle domande di mercato. Su tutte, il futuro di Balotelli, che continua ad allenarsi da solo per ritrovare la condizione fisica e smaltire gli ultimi acciacchi. « Mario resta con noi, non lo vendiamo nè ce lo ha chiesto nessun club. Non so se acquisteremo nuovi giocatori, ma di certo siamo in pochi, quindi non se ne va nessuno», la replica di Mancini. La gara è anche la rivincita della finale di Wembley del 2011, risolta da una rete di Yaya Toure oggi assente. « Sappiamo quello che ci aspetta perché soprattutto in casa lo Stoke è difficile da battere. Sono molto pericolosi, hanno una squadra fisica e sanno segnare su calcio da fermo», la raccomandazione di Mancini. Finalizzato l'acquisto del giovane talento Wilfried Zaha dal Crystal Palace, che arriverà però solo a giugno, lo United attende la visita del Fulham abbronzato dalla settimana di allenamenti a Doha. Probabile un turno di riposo per il capocannoniere del campionato Van Persie, spazio a Rooney che ha bisogno di minuti per ritrovare la migliore forma fisica. « Ci siamo ricaricati negli ultimi giorni, affrontiamo la gara di coppa con la migliore formazione perché vogliamo andare avanti », ha detto Ferguson. Oggi in campo anche l'Arsenal, che a Brighton cerca il biglietto per gli ottavi: a digiuno di trofei dal 2005, ai Gunners non resta che sperare nell'exploit di coppa.


GERMANIA Il Borussia Dortmund travolge il Norimberga e sale al secondo posto di Enzo Piergianni

BERLINO - La ripartenza dopo la sosta promette bene per il Borussia Dortmund, vittorioso 3-0 nell’anticipo di ieri col Norimberga dopo il 5-0 di Brema e a punteggio pieno dopo le prime due partite nel ritorno, contro i quattro punti raccolti nei 180' iniziali del campionato. Intanto ha raggiunto al secondo posto il Bayer Leverkusen (a -9 dal capolista Bayern) che oggi non avrà vita facile a Friburgo. Due paratissime di Weidenfeller salvano i padroni di casa da una sfuriata del Norimberga, prima del doppio destro di Blaszczykowski (18' e 21' pt). Il polacco ha rotto il ghiaccio su rigore regalato ai campioni di Germania dall’arbitro Weiner, a conferma che la sudditanza è un vizio universale. Lewandowski ha fatto tris all’88' salendo al secondo posto nella classifica marcatori con 12 reti. L’ANTI-LAZIO - A Moenchengladbach, oggi l’altro Borussia, ottavo in Bundesliga, rivale della Lazio in Europa League, riceve il Fortuna Dusseldorf, quindicesimo. Il derby del Reno all’andata è finito 0-0 e stavolta è avvelenato dallo scontro in tribunale tra le due società per il riscatto del borussiano Tobias Levels prestato al Fortuna. Il Borussia ne ha dato notizia ieri mettendo in cattiva luce gli avversari. « Non ci si comporta così alla vigilia del derby», ha protestato Wolf Werner, d.s. del Fortuna. Levels giocherà. Sarà un derby più caldo del solito. Rafforzato il dispositivo di ordine pubblico. L’allenatore Favre cerca il nono risultato utile consecutivo e dovrebbe confermare in blocco la formazione che ha pareggiato sabato a Hoffenheim (0-0). Lo stopper titolare Stranzl, dopo lo stop infuenzale a Hoffenheim, sarà rimpiazzato di nuovo da Brouwers.


COPPA D’africa Un rigore del portiere regala il pareggio allo Zambia contro la Nigeria NELSPRUIT (ass) - Partita dai mille risvolti quella tra la Nigeria e i campioni uscenti dello Zambia. Finisce 1-1 dopo una serie di errori e colpi di scena. Si comincia nel primo tempo quando la Nigeria getta al vento l'occasione del vantaggio con Nikel, che sbaglia il rigore colpendo clamorosamente il palo. Le Super Aquile non si disperano e dominano per tutto il secondo tempo trovando finalmente la rete del vantaggio grazie all'ottima giocata di Emenike, in rete dopo un bel dribbling. Tutto fa pensare a un lieto fine per i nigeriani ma lo Zambia ricuce lo strappo a pochi minuti dalla fine grazie a un rigore molto dubbio concesso dall'arbitro per un fallo del laziale Onazi che il portiere Mweene trasforma in gol, battendo l'impassibile collega Enyeama. In serata il Burkina Faso vince contro ogni pronostico la sfida contro l'Etiopia. Decisivo Alain Traorè, autore di una doppietta, due tiri da fuori area di grande potenza che spezzano le gambe alla fragile difesa etiope. Il primo gol arriva a metà primo tempo su assist di Kaborè. Nella ripresa invece il Burkina Faso resta in 10 per un'ingenuità del portiere Soulama che prende la palla con le mani fuori dall'area di rigore. Non ne approfitta l'Etiopia che anzi subisce ancora l'estro di Traorè, bravo a indirizzare nell'angolo della rete. Poi minuti dopo tocca a Konè beffare il portiere in uscita per il 3-0 che spezza le gambe agli etiopi. Il sigillo lo mette a tempo scaduto Pitroipa decretando così la sconfitta netta dell'Etiopia. Oggi tocca invece al girone D con lo scontro al vertice tra Costa d'Avorio e Tunisia per il primo posto e Algeria e Togo in cerca del primo punto. l GRUPPO C (2ª giornata) - Nigeria-Zambia 1-1, Burkina Faso-Etiopia 4-0. Classifica: Burkina Faso 4 punti, Zambia e Nigeria 2, Etiopia 1. l OGGI GRUPPO D (2ª giornata) - Ore 16 Costa d'Avorio-Tunisia, ore 19 Algeria-Togo. Classifica: Costa d'Avorio e Tunisia 3 punti, Togo e Algeria 0.


L’INIZIATIVA A SCANDICCI Uno spettacolo e una mostra sui campioni uccisi dal nazismo Da Weisz a Castellani, una scuola toscana ha voluto ricordare gli sportivi vittime dell’odio razziale: con risultati commoventi Dall’inviato Alberto Polverosi SCANDICCI (Firenze) - Le facce dei ragazzi mentre raccontano il dolore sono splendide. I loro nonni sanno cos’è, il dolore, la vergogna, l’orrore. Ma spetta ai ragazzi continuare a raccontarlo. Una professoressa di educazione fisica, alta, asciutta, con gli occhi d’acqua che presto si riempiranno di lacrime, ha avuto una bellissima idea. Si chiama Barbara Trevisan, i suoi genitori hanno conosciuto i campi di concentramento, suo zio non è più tornato, lei lavora alla scuola media “Spinelli” di Scandicci e per il Giorno della Memoria ha pensato che anche molti sportivi, alcuni campioni di quell’epoca triste, sono passati da Auschwitz e da Dachau, e ai loro volti e alle loro storie ha dedicato il ricordo. AUSCHWITZ IL SIMBOLO

DA CASTELLANI IN POI - Ha raccolto le foto e le biografie e nella scuola di DELL’ORRORE L’ingresso, Scandicci le ha esposte in una mostra dal titolo: “Campioni nella Memoria”. tristemente famoso, del campo Questa è la parte scenografica, ce n’è un’altra ancora più bella, più di sterminio di Auschwitz. Si emozionante, più vera, che ha coinvolto i ragazzi, da 11 a 13 anni. Li ha riuniti trova in Polonia, a 60 km da nel piccolo teatro della scuola e ognuno di loro, sul palco, col microfono in Cracovia, il suo nome in mano, con la maglietta bianca dove era stata appuntata una stella a cinque polacco è Oswiecim, la punte con la scritta jude, ha rappresentato quei campioni. Una storia ciascuno, i cittadina attualmente ha circa ragazzi protagonisti dentro quella gente, dentro quelle facce e quei nomi che 40.000 abitanti. Tra il 1940 e il 1945 vi morirono circa hanno imparato a memoria, il bene più prezioso per chi resta qui a ricordare e 1.100.000 persone, in per chi ha bisogno di essere ricordato. «Mi chiamo Carlo Castellani, sono nato maggioranza ebrei. a Fibbiana, un paesino fra Empoli e Montelupo, gioco a calcio nell’Empoli, ho segnato 61 gol in 145 partite. Non mi interesso di politica, ma mio padre è un antifascista e la sera fra il 7 e l’8 marzo del 1944 sono venuti a prenderlo a casa. Ma lui stava male, così ho detto a quella gente: “Prendete me al suo posto”. Mi hanno caricato su un treno e deportato a Mathausen. Pochi mesi dopo mi hanno trasferito a Gusen dove sono morto il 14 agosto di quell’anno. Lo stadio di Empoli e di Montelupo portano il mio nome». E’ un ragazzo forte, alto, con l’acne intorno al naso a tenere la platea incollata al suo sguardo. L’ORO OLANDESE - Entrano in scena le ragazze della Nazionale femminile olandese di ginnastica artistica. Hanno vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Amsterdam del ’28, ma cinque di loro sono ebree. Quattro ragazzine, con una tuta nera e la stella gialla sul petto, fanno la ruota nel corridoio della sala, e una di loro racconta: «Mi chiamo Simon Judikie, sono nata a Utrecht il 20 agosto 1904, sono sposata con Bernard Themans. In città lavoriamo in un orfanatrofio. Siamo stati avvertiti che arriveranno i nazisti, ma non possiamo scappare e lasciare soli quei bambini. Ci hanno portato via. Il 3 marzo, a Sobibor, hanno ucciso mio marito e i miei figli Leon, che aveva 8 anni, e Sonja che ne aveva 5. Poi hanno ucciso anche me». Sullo sfondo, le diapositive di quelle ragazze con i volti sorridenti dopo la vittoria alle Olimpiadi. AUSCHWITZ - Le storie fanno male, entrano dentro e sconquassano tutto quello che trovano. Abbiamo sbagliato: non fanno male, fanno bene. Ci indicano una via di salvezza. I ragazzi sul palco sono emozionati. Poco prima, un coro di quattro ragazzine ha cantato “Auschwitz” di Francesco Guccini, ma le persone che sono nel vento ora sono qui, in mezzo a questi ragazzi che si interrogano e chiedono, vogliono sapere, lottare e sperare. «Il mio nome è Alfred Nakache, nel campo di concentramento diventerò famoso come il “nuotatore di Auschwitz”. Sono nato nell’Algeria francese. Amo il nuoto e nel ’36, con la staffetta 4x200, ho battuto il record europeo. Nel ’37 me ne sono andato dal Racing Club di Parigi perché mi insultavano con offese razziste. Il 20 gennaio del ’44, col treno numero 66, vengo deportato ad Auschwitz insieme alla mia famiglia. Mia moglie Paula e mia figlia Annie, che ha solo due anni, pochi giorni dopo entrano nella camera a gas. Quando le SS scoprono che sono un nuotatore, mi fanno tuffare nel bacino gelato del campo di concentramento: vogliono


divertirsi, tirano i sassi in acqua e io devo riprenderli. Resisto e muoio il 4 agosto 1983. Sulla mia lapide ci sono anche i nomi di Paula e Annie». I ragazzi vanno avanti. Si vede nei loro sguardi semplici che sono fieri di quello che stanno facendo ed è bello vederli così veri, così vivi. Uno di loro racconta la storia di un pugile che, tornato dal lager, non volle più combattere. «Mi chiamo Salamo Arouch. Sono nato a Salonicco, faccio il pugile. Ad Auschwitz sono il prigioniero numero 136954. Quando i nazisti scoprono la mia passione per la boxe, cominciano a farmi combattere con altri detenuti. Chi perde, finisce nella camera a gas. Io ho sempre vinto, ho resistito fino al giorno della liberazione. Poi non mi sono più battuto». gli altri - Nel corridoio della scuola sfilano le facce di Cestmir Vycpalek, sopravvissuto da Dachau, di Arpad Weisz, allenatore di Inter e Bologna ricordato di recente nella partita di Coppa Italia fra le due squadre, di Vittorio Staccione e Nevio Scalamera, calciatori, di Birger Ruud, sciatore. La professoressa Trevisan li ha raccolti in un libretto che riporta il titolo della mostra: “Campioni nella Memoria”. Poco sotto, Primo Levi scrive: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. © riproduzione riservata


VINCE IL CROTONE DI FRANCESCO URLA Drago avanti di due reti con De Giorgio ed Eramo. Missiroli riapre la gara. Poi battaglia sotto la pioggia sino all’ultimo istante quando arriva il gol di Masucci sul fischio finale Crotone-Sassuolo 2-1 CROTONE (4-3-3): Caglioni 6,5; Del Prete 6,5 Vinetot 7 Ligi 6,5 Migliore 6,5; Eramo 7 Galardo 6,5 Matute 7; Ciano 6 (30' st Mazzotta sv) De Giorgio 6,5 (48' st Abruzzese sv) Gabionetta 6 (36' st Pettinari sv). A disp.: De Luca, Leto, Torromino, Falconieri. All.: Drago 7. Falli commessi: 16 Fuorigioco fatti: 2 SASSUOLO (4-3-3): Pomini 5,5; Gazzola 6,5 Terranova 5,5 Bianco 6 Longhi 6; Bianchi 5,5 (45' st Chibsah sv) Magnanelli 6,5 Missiroli 6,5; Troianiello 6 (9' st Berardi 6) Masucci 6,5 Catellani 6 (36' st Troiano sv). A disp.: Pigliacelli, Marzorati, Laribi, Luppi. All.: Di Francesco 6. Falli commessi: 20 Fuorigioco fatti: 4 ARBITRO: Nasca di Bari 5 Guardalinee: Fiorito e Pegorin. Quarto uomo: Dei Giudici. MARCATORI: 13' pt De Giorgio (C), 28' pt Eramo (C), 35' pt Missiroli (S). AMMONITI: 30' pt Eramo (C) per gioco falloso. NOTE: spettatori paganti 1.238 per un incasso di 6.121 €. Abbonati 2.548, per una quota di 13.875 €. Terreno pesante per la pioggia incessante. Angoli: 3-3. Rec.: 1’ pt 1', 5’ st. di Luigi Ioele CROTONE - Il Crotone che non ti aspetti. Batte il Sassuolo e conquista una vittoria importantissima per la classifica e per il morale. Un successo meritato perché ha saputo prendere le misure alla squadra modenese, ma il finale fa esplodere le polemiche per un gol che Di Francesco ritiene arrivato ancora in tempo utile. Si gioca su un terreno al limite della praticabilità per la pioggia battente. Nonostante le difficoltà nel mantenersi in equilibrio la prima mezzora è BATTAGLIA ALLO SCIDA tutta del Crotone. La capolista è all’angolo. La squadra di Drago parte in Missiroli esulta dopo il gol che quarta. Prova a segnare al 7' con Vinetot prima e con Eramo poi. Risponde accorcia le distanze contro il timidamente il Sassuolo (11') con Masucci. Al 13' Del Prete dalla destra fa Crotone. Ma alla fine esplodono partire un traversone sul quale De Giorgio di testa spedisce la palla le polemiche per il gol del nell'angolino alla sinistra di Pomini. Crotone si galvanizza e assedia il Sassuolo possibile pareggio di Masucci e al 28' c'è il raddoppio. L'azione parte da Migliore, palla per Matute che arrivato sul fischio finale innesca Eramo: sinistro e gol. Al 35' accorcia Missiroli solo davanti a Caglioni. (LaPresse) La ripresa si apre con un'azione contestata per un fallo su Gabionetta in area, ma Nasca lascia correre. Al quarto d'ora bel cross di De Giorgio per Ciano che tenta, ma la palla lambisce il palo alla sinistra di Pomini. Dopo un salvataggio di Del Prete su Missiroli (20'), Caglioni tra il 29' ed il 30' fa due interventi strepitosi. Al 34' Caglioni salva su Gazzola. E' un assedio del Sassuolo. Il Crotone soffre ma tiene. E la capolista protesta perché il possibile pari di Masucci viene annullato dal fischio dell’arbitro arrivato proprio mentre l’attaccante mette in rete. Ed è polemica! (l.io./liopress)


BARI-ASCOLI (ORE 15) Torrente riparte da Tallo e Aprile: «Gara bella tosta» di Antonio Guido

BARI - E ' un sabato speciale. Il Bari aspetta l'Ascoli con una maglia nuova di zecca, in vendita da lunedi a tiratura limitata, per ricordare i suoi 105 anni anni di storia. «Purtroppo - dice il dg Garzelli - non possiamo permetterci grandi entusiasmi. Il modo migliore è festeggiare sul campo con i tifosi».

TALLO & APRILE - E’ la prima dell' ivoriano Junior Tallo spuntato dal cappello a cilindro di Angelozzi che ieri si è assicurato il mancino Andrea Rossi senza spendere una lira. E' anche la prima da titolare dell'uruguagio Gustavo Aprile che molti già davano per partente. Rinviato il rientro di Ghezzal che giocherà con la Primavera. Torrente spiega le sue scelte. «Tallo mi ha convinto, si è inserito bene nel gruppo, è motivato. Spero che faccia bene. Aprile è in crescita, è migliorato tanto. Se giochiamo col 3-4-3 il dubbio è tra Sabelli, Aprile e Defendi. In tre si giocano due posti».

LA CHIAVE BELLOMO - E' un Bari che d'improvviso si ritrova con una mezza dozzina di punte, oltre a Bellomo. «Nicola è un centrocampista offensivo. Quando giochiamo col 4-3-3 fa la mezz'ala mentre se viene utilizzato davanti svaria. Può fare tutti e due i ruoli. Non bisogna dimenticare i numeri. Bellomo ha fatto 6 gol. E' quello he calcia di più in porta. Quando gioca un po' più avanti diventa decisivo».

NUOVO TRIDENTE - Dunque niente staffetta tra Galano e Fedato destinati alla panchina. «C'è bisogno di equlibrio, poi in prospettiva e mi piacerebbe giocare con quattro punte viste le potenzialità che abbiamo. Il problema è lo spirito di sacrificio, gli equilibri che diventano fondamentali. E' capitato di farlo a partita in corso, anche a Cittadella». Partita infida con l'Ascoli. «Quando si rientra da un periodo così lungo c'è sempre l'incognita. Abbiamo lavorato bene sia fisicamente che a livello tattico riprovando i due modulo sia il 4-3-3 che il 3-4-3 che abbiamo alternato finora. Spero di rivedere la squadra d'inizio di stagione capace di esprimersi con grande qualità di gioco ma anche con intensità, con quelle motivazioni che fanno la differenza. Attenzione però all'Ascoli una squadra concreta che concede poco e ha giocatori di qualità. Dovremo stare attenti alle loro ripartenze e alle palle inattive». © riproduzione riservata


IL POSTICIPO Braglia rilancia Mbakogu. Calori ha il dubbio Salamon CASTELLAMMARE DI STABIA (Lps) - Senza lo squalificato Scognamiglio, Braglia dà fiducia a Murolo nelle retrovie. Incerto il modulo, alla fine potrebbe essere 4-3-3. l Probabile formazione (4-3-3): Nocchi; Baldanzeddu, Figliomeni, Murolo, Dicuonzo; Caserta, Mezavilla, Agyei; Cellini, Mbakogu, Zito. A disp.: Seculin, Kamana, Acosty, Verdi, Improta, Bruno. All.: Braglia. BRESCIA - (r.t.) Senza conseguenze il duro colpo subito a Varese. Dopo un giorno di riposo Saba si è allenato con la squadra. A riposo invece Salamon, ma Calori spera di recuperare il polacco per la trasferta di lunedì a Castellamare di Stabia. l Probabile formazione (4-3-1-2): Arcari; Zambelli, Caldirola, Salamon, Daprelà; Lasik, Budel, Scaglia; Saba; Corvia, Caracciolo Andrea. A dsp.: Cragno, Rossi, Picci, Mitrovic, Rosso, Finazzi , Felipe. All.: Calori.


NOVANTUNESIMO Di FRANCESCO: «Nasca ci ha negato il pari» CROTONE (Liopress) - L'allenatore ospite Eusebio Di Francesco è arrabbiato per la decisione finale dell'arbitro che avrebbe tolto il pareggio alla sua squadra: «Ci dovevano essere concessi almeno altri 30 secondi di gioco per l'espulsione di Galardo e la sostituzione del Crotone, ma l'arbitro ha fischiato ai 5’ esatti e ci ha tolto il pareggio». Sulle condizioni del campo dice: «Non si sarebbe dovuto giocare, non si possono dare demeriti a nessuno perché non si è giocato al calcio, ma tutto è stato lasciato alla casualità». DRAGO ESULTA - Pacato il commento di Massimo Drago: «Abbiamo disputato un primo tempo fantastico, nella ripresa c'è stato un ritorno del Sassuolo, era prevedibile, ma non abbiamo rischiato molto. Abbiamo tenuto testa alla capolista e non ho visto i 27 punti di differenza che ci sono in classifica». Non si lascia andare alla polemiche, non commenta l'arbitraggio, ma preferisce parlare solo della sua squadra: «Abbiamo disputato una gara di carattere, ripartendo bene. I ragazzi hanno applicato alla lettera quello che avevamo preparato. Volevamo partire forte per sorprendere il Sassuolo e ci siamo riusciti».


IL MERCATO Bari, preso Rossi Masi per la difesa della Ternana di Tullio Calzone

ROMA - Il Bari alla fine ha scelto il difensore per completare l’organico a disposizione di Torrente: dal Siena via Parma arriva Andrea Rossi (27), giocatore che aveva cominciato la stagione con la maglia del Cesena. Il ds Angelozzi ha a lungo atteso l’ok del Sassuolo per Paolo Frascatore (21), l’esterno cresciuto nella Roma, che non si muoverà dall’Emilia. Un ritocco che va ad aggiungersi al rientro quasi a tempo pieno di Ghezzal dopo il grave infortunio che ha frenato il calciatore e a Tallo arrivato sempre grazie ai buini rapporti con la Roma. Saranno loro due che dovranno dare forza alla fase offensiva della compagine di Torrente. A Novarello anche l’ultimo acquisto del Novara Alessandro Crescenzi (22) rilevato dal Pescara battendo la concortrenza di diverse squadre. Lo Spezia ha ingaggiato Nicolás Albarracin (19), centrocampista uruguaiano del Montevideo Wanderers. Il Pavia vuole Gianluca Turchetta (22) del Cesena da tempo pressato dal Gubbio. Colpo Ternana: chiuso l'accordo per Alberto Masi difensore centrale (20) di proprietà Juventus ma reduce da un’esperienza alla Pro Vercelli. Ufficializzata ieri sera la cessione al Grosseto del difensore Rolf Feltscher (22): trasferimento a titolo temporaneo ratificato con il Parma, che ne detiene il cartellino. I maremmani potrebbero chiudere anche l’intesa per Francesco Cosenza (26), segnalato in uscita dalla Pro Vercelli. Gianvito Plasmati (30) ha firmato ieri con il Lanciano un contratto fino al termine della stagione con opzione in caso di salvezza. Varese e Juve Stabia discutono dello scambio tra i centrocampisti Filipe Gomes (25) in Campania e percorso inverso per Gael Genevier (31).





RIPARTE LA NUOVA JUVE STABIA Dopo la sosta e il mercato Braglia potrà schierare una squadra a sua immagine CASTELLAMMARE DI STABIA (Lps) - L'attesa è quasi terminata. La Juve Stabia sarà l'ultima compagine cadetta, insieme al Brescia, a scendere in campo nella seconda giornata del girone di ritorno. Si ripartirà dal lontano pareggio di Livorno, da una lunga e alleata sosta invernale, da qualche partenza illustre e da arrivi da valorizzare. Senza Erpen, Danilevicius e Maury la Juve Stabia avrà una nuova identità. Di sicuro la società si è alleggerita di un monte ingaggi già sotto controllo da diverso tempo. Si ripartirà dal tandem offensivo Cellini-Mbakogu e da un modulo finalmente adatto alle caratteristiche di tutti i componenti in organico. Braglia, in fondo, ha sempre asserito di non aver ancora avuto la possibilità di Cellini-Mbakogu schierare la Juve Stabia come avrebbe voluto. La sosta Piero Braglia 58 anni dopo le pronti a guidare è stata utile, oltre ad evitare ulteriori distrazioni da ultime mosse di mercato l’attacco gialloblù sembra poter mettere Recuperato Acosty mercato, per smaltire qualche acciacco fisico congenito finalmente in campo nel Verdi verso capitato all'attaccante nigeriano o all'esterno ex posticipo di lunedì contro il l’esordio Fiorentina Acosty e per ricaricare le batterie psico- Brescia una squadra che vuole fisiche. Col Brescia sarà un esame importante. Le fare subito punti dopo la lunga rondinelle hanno perso il primo spareggio play-off nel recupero col Varese e sosta hanno già effettuato un rodaggio in ottica ripresa. Per i gialloblù le insidie, invece, non mancheranno. Tutto, però, dipenderà esclusivamente dalla Juve Stabia e da una voglia di rivalsa dovuta pure alle accuse rivolte al presidente Franco Manniello, pronto a difendersi in ogni sede per l'ormai noto caso "Sorrento". Un ostacolo che al momento, qualche rituale polemica a parte, non ha creato complicazioni al modus operandi stabiese. L'arrivo di Verdi non è sfumato. L'ex esterno del Toro, di cui si parla un gran bene, potrebbe già esordire e lasciare un'impronta preziosa. L'ultima parola spetterà comunque a Braglia che avrà ancora un paio di giorni per inquadrare e sfruttare le risorse tecniche a disposizione. DI SOMMA RESTA E? - E' lusingato dalla corte del Benevento ma realista Salvatore Di Somma. Il responsabile dell'area tecnica della Juve Stabia ha confermato la lunga amicizia con la famiglia Vigorito ma «non andrò via da Castellammare. Per me è un motivo di orgoglio lavorare per la squadra della mia città». Rispedite al mittente, dunque, tutte le illazioni venute a galla negli ultimi giorni. PENSA AL MERCATO - Il dirigente, infatti, è al lavoro con il resto della società per risolvere le restanti situazioni di mercato. Il rebus Genevier è quasi risolto. Il centrocampista francese sarà girato in prestito dal Siena, proprietaria del cartellino, al Varese. Il club lombardo in cambio manderà in Campania il difensore brasiliano Filipe Gomes Ribero (26) che così andrebbe a colmare il vuoto lasciato dal belga Maury trasferitosi in Lussemburgo. Non partirà Gennaro Scognamiglio, nel Golfo almeno sino a fine giugno, considerato incedibile da Piero Braglia. PRIMAVERA - Nell'anticipo della terza giornata di ritorno del campionato Primavera, i giovani gialloblù hanno sconfitto il Lanciano al "Menti" con un perentorio 4-2, con le reti di Festa (doppietta), Sorriso e Guarino, centrando la seconda vittoria consecutiva dopo il blitz (2-1) in casa della Ternana.


ZIGONI FELICE DEl RITORNO «L’Avellino è il mio futuro» di Leondino Pescatore

AVELLINO - Dalla serie B alla Lega Pro senza avvertire il salto all'indietro. Gianmarco Zigoni ha fatto leva sulla grande volontà di tornare in un contesto dove nella passata stagione è riuscito a mettersi in luce (11 reti) tanto da essere conteso da vari club di serie cadetta, su tutti la Pro Vercelli. «Non tutto è andato come speravo, a Vercelli, a volte si fanno scelte sbagliate», ha ammesso ieri l'attaccante in sede di nuova presentazione. DEJA VU - Ad Avellino ritrova compagni della passata stagione (Fumagalli, Massimo, Millesi, D'Angelo per citarne alcuni), una società diventata ancora più ambiziosa con obiettivo dichiarato la promozione in serie B. «Avellino è stata una tappa importante della mia breve carriera e sono certo che si rivelerà altrettanto fondamentale per il mio futuro» auspica Zigoni che, ironia del destino, aveva segnato l'ultima rete con la maglia dell'Avellino lo scorso 30 marzo: al 90' realizzò l'1-1 nel derby al "Partenio-Lombardi" contro il Benevento. Tra otto giorni, complice la squalifica di Castaldo, farà il suo nuovo esordio contro lo stesso avversario. Sperando di fare nuovamente gol. «Darò il massimo in questa settimana di allenamenti per essere al top. Non vedo l'ora di potermi giocare le possibilità che vorrà darmi l'allenatore. La concorrenza interna? Non mi spaventa», sorride il giocatore, il cui trasferimento in Irpinia non è stato tanto semplice. SCELTA - A fare la differenza, oltre alla volontà di Zigoni, sono stati gli ottimi rapporti che legano la famiglia Iacovacci (proprietari dell'Avellino insieme con la famiglia Taccone) al Milan. «La convinzione del calciatore, la disponibilità del Milan e la volontà da parte nostra di affrontare un sacrificio economico, si sono rivelati fondamentali per il suo ritorno ad Avellino», ha spiegato l’ad e vicepresidente del club irpino Alberto Iacovacci: «Zigoni è un attaccante di grande qualità che va a impreziosire una rosa già competitiva e che necessitava, tuttavia, soltanto di piccoli ritocchi. Le squadre vanno costruite in estate, proprio come abbiamo fatto noi: stiamo raccogliendo i risultati del lavoro svolto durante lo scorso calciomercato. Con questa operazione afferma Iacovacci - sono conclusi i movimenti in entrata mentre il ds De Vito è al lavoro affinché i calciatori che non rientrano più nel nostro progetto, possano sistemarsi altrove». © riproduzione riservata


CONTRO L’ARZANESE PER LA NONA VITTORIA DI FILA La Salernitana va a caccia di record di Franco Esposito

SALERNO - Perrone lancia Tuia in difesa e conferma Zampa a centrocampo per sostituire gli squalificati Rinaldi e Montervino. Domani, contro l'Arzanese, la Salernitana cercherà di centrare la nona vittoria consecutiva. A sua volta il tecnico granata proverà ad avvicinarsi al record di Giuliano Sonzogni che ottenne ventidue risultati utili consecutivi nella stagione 92/93. Perrone è giunto a quota diciassette.

MONTERVINO - La settimana è stata caratterizzata dal caso Montervino, che ha catalizzato l'attenzione di tutto l'ambiente. «La vicenda va rivista con più equilibrio. Montervino ha sbagliato, ma ci saremmo aspettati una sanzione più giusta. Parliamo di una partita di calcio, mica di una rapina a mano armata», ha commentato ieri il sindaco di Salerno, De Luca, auspicando un intervento di Lotito e compiacendosi col patron per la scelta di non candidarsi in vista delle politiche.

FORMAZIONE - Montervino, che giovedì ha pure riportato una frattura composta al naso, sarà sostituito a centrocampo da Enrico Zampa. Per l'ex capitano della Primavera della Lazio si tratta di una conferma importante in quanto Perrone lo ha già utilizzato domenica scorsa ad Aversa al posto dello squalificato Perpetuini. Zampa, però, passerà dal ruolo di centrale, posizione a lui più congeniale, a quello di interno destro. La linea mediana sarà completata dal rientrante Perpetuini e dal talentuoso Mancini. In difesa l'altra novità, con Tuia schierato al centro accanto a Molinari. Anche per Tuia sarà un'occasione importante da sfruttare nel migliore dei modi. Luciani e Piva saranno gli esterni bassi. In avanti, spazio a Guazzo e Ginestra, con Mounard alle loro spalle.

FIGLIOLIA - Sarà una gara particolare, quella di domani, per Simone Figliolia, attaccante dell'Arzanese ma salernitano purosangue cresciuto nel settore giovanile granata. «Proveremo a mettere in difficoltà la Salernitana anche se sappiamo bene che si tratta di una squadra molto forte», sottolinea Figliolia.

NOTIZIARIO - Ieri mattina seduta di lavoro al Settembrino di Fratte, dove stamani si terrà anche la rifinitura a porte chiuse. Perrone ha fatto esercitare i suoi calciatori sugli schemi offensivi. Silvestri, rientrato dal quadrangolare di Lega Pro, ha svolto lavoro defaticante. Proprio Silvestri è in attesa di collocazione sul mercato. Susini ha un discorso aperto col Campobasso ma il calciatore ambisce ad altre soluzioni. © riproduzione riservata


HA FIRMATO FINO A GIUGNO Sorrento, ecco Papagni di Gianni Siniscalchi

SORRENTO - Da ieri c'è l'ufficialità per l'ingaggio di Aldo Papagni, 56 anni, barese di Bisceglie, la scorsa stagione con L'Aquila, come successore di Giovanni Bucaro sulla panchina rossonera. Il nuovo allenatore, che ha firmato un contratto fino al 30 giugno con rinnovo automatico in caso di salvezza, è stato presentato dal dg Diodato Scala e ha diretto il primo allenamento nel pomeriggio. Debutterà alla guida del Sorrento (ultimo), il 3 febbraio, contro la capolista Latina al Campo Italia. Papagni ha vinto la concorrenza di cinque colleghi: Ferraro, D'Adderio, Brini, Chiancone e Notaristefano. NUOVI ARRIVI - Nel segreto della stanza in cui ha firmato il contratto, Papagni ha fatto le sue richieste sui rinforzi: un paio di difensori, uno o due cursori e, se possibile, una punta da aggiungere a Bernardo, Musetti, Corsetti e Schenetti. Il tecnico pugliese, in via ufficiale, ha precisato: «Serve qualità e non quantità per migliorare l'organico. La squadra può fare di più e la sconfitta di Carrara con cinque gol subiti va considerata soltanto un episodio. Cosa non va? I numeri dicono che il Sorrento ha segnato appena 10 gol e, quindi, bisogna fare progressi nella fase offensiva. Se sono qui, vuole dire che credo nelle chance di salvare in qualche modo la squadra». CORSA E RITMO - Papagni è arrivato da solo, senza collaboratori, accettando lo staff messo a disposizione dal club anche per Bucaro: Pino la Scala resterà come vice allenatore, Marco Napolitano preparatore dei portieri, Raffaele La Penna preparatore atletico. Il tecnico barese ha eluso i discorsi sul modulo ( «Prenderò una decisione dopo avere conosciuto meglio il gruppo e la scelta non sarà mai definitiva»), utilizzando una citazione di Sant'Agostino ( «Chi ama corre») per far capire che vorrebbe un Sorrento bravo ad alzare il ritmo per pungere di più sotto la porta avversaria. Ex maestro elementare, Papagni legge abituallmente libri di filosofia e piscologia. «Ma - precisa - per cercare la salvezza mi affderò alle esperienze maturate in tanti anni nel calcio. Nel girone d'andata ho visto all'opera il Sorrento due volte, nelle trasferte di Andria e Nocera. In pratica, tuttavia, conoscerò il gruppo e i singoli solo nei prossimi giorni. Intanto, dopo qualunque disastro, c'è un nuovo giorno: bisogna gettare alle spalle la sconfitta di Carrare e ripartire con maggiore convizione. La classifica? Il nostro destino dipende da noi e, quindi, non dobbiamo guardare le altre squadre perché sarebbe dannoso». © riproduzione riservata


AUTERI: NOCERINA SIAMO A UN BIVIO «Dobbiamo decidere quale sarà il nostro destino Da oggi non si sbaglia più: battiamo il Prato» LA NOCERINA SI AFFIDA ALL’ESTRO DI NEGRO

NOCERA INFERIORE - Tre gare interne per spiccare il volo. Lo strano aiuto di un calendario stravolto dal maltempo. La Nocerina si ritroverà in successione ad affrontare Prato, Barletta e Frosinone. In palio nove punti pesanti che potrebbero risultare determinanti per una rimonta quasi definitiva, in attesa anche del verdetto per il caso "buco" in Paganese-Latina. “Siamo a un bivio", ha avvertito alla vigilia dell'impegno contro i toscani rinviato per pioggia due settimane fa Gaetano Auteri. Il tecnico siciliano sembra quasi curioso: « Dobbiamo decidere cosa sarà del nostro destino, pensando a un ostacolo per volta e rimanendo concentrati. Abbiamo preparato la partita in una certa maniera e spero si sforni una prestazione convincente. Ho tutta la rosa disponibile, tranne qualche eccezione. Stavolta posso contare su un gruppo Il tecnico della Nocerina più o meno omogeneo - prosegue Auteri - Forse ci manca solo un calciatore Gaetano Auteri offensivo per essere al completo. Bruno? Da tempo lavora in disparte ma può essere tranquillamente reintegrato. Rizza non ha i novanta minuti nelle gambe, mentre Negro sta bene e deve darci tanta qualità in avanti». Il Prato è un avversario pericoloso: «Sono ben organizzati ed hanno dei valori apprezzabili. Proveranno a sviluppare il loro calcio e non ci aspetteranno. Dobbiamo a tutti i costi far valere la nostra determinazione e conquistare tre punti importanti. Il girone è equilibrato. Ci sono molte squadre attrezzate per un torneo da vertice e a questo punto dell'anno nessuno può sbagliare troppo. Sarà una lotta dura e avvincente. Può succedere ancora di tutto», conclude Auteri. Lps


GIUSTIZIA SPORTIVA Clamorosa sentenza il Tnas restituisce 4 punti all’Albinoleffe

Affievolita la portata della responsabilità oggettiva Palazzi aveva chiesto 27 punti di penalizzazione! ROMA (t.c.) - Cambia la classifica del Girone A di 1ª Divisione. L’Albinoleffe recupera 4 punti vedendosi ridotta dal TNAS del Coni la precedente penalizzazione di 9 punti inflitta dalla Corte di Giustizia Federale. In verità, la richiesta originaria di penalizzazione del Procuratore federale Stefano Palazzi, dinanzi alla Commissione Disciplinare Nazionale, era stata di 27 punti. L’Albinoleffe era stato coinvolto nel deferimento che aveva dimostrato l’illecito commesso in ben 9 gare di vari campionati da 11 calciatori blucelesti, cosiddetti infedeli, che avevano cioè giocato contro la propria squadra. Ieri l’accertamento della verità. Dopo la sentenza sul Benevento che ha già fatto letteratura, un altro capolavoro del giurista napoletano Eduardo Chiacchio, coadiuvato in questo caso dall’avvocato Luca Tettamanti. «Questa è davvero una sentenza epocale - sottolinea il legale partenopeo che ha avuto un ruolo decisivo nella recente vicenda di assoluzione del Napoli attraverso la fondamentale difesa di Matteo Gianello -, in quanto affievolisce sensibilmente la portata della responsabilità oggettiva. Non sono stati ritenuti determinanti il numero delle gare alterate e dei calciatori coinvolti, ma l’efficacia delle difese con la dimostrazione dei danni sopportati dal club bergamasco, considerato sin dall’inizio estraneo ai fatti delinquenziali accertati dalla Procura». Soddisfattissimo il presidente Gianfranco Andreoletti che si era sempre considerato, a ragione, parte lesa. l PRIMA DIVISIONE, OGGI 4 RECUPERI - Domani la Prima Divisione osserva un turno di sosta, mentre si gioca regolarmente la Seconda Divisione. Oggi ore 14,30 4 recuperi di Prima Divisione (girone A): CuneoReggi ana Colarossi di Roma (Regazzo-Novellino); Lumezzane-Tritium: Rapuano di Rimini (BertiBenedettino); San Marino-Feralpi: Morreale di Roma (Prenna-Pizzagalli). (girone B): Nocerina-Prato: Aversano di Treviso (Orsini-Lacalamita). Classifica: (Girone A)Trapani 35; Lecce 34; Carpi 31; Sudtirol ed Entella 30; Pavia 29; San Marino* 28; Lumezzane* 26; Cuneo* 23; Cremonese (-1) 22; Feralpi*, Albinoleffe (-5), Como (-1) e Portogruaro (-1) 20; Reggiana* 18; Tritium* 9; Treviso (-1) 8. * = una gara in meno. ( Girone B): Latina (-1) 37; Avellino 35; Frosinone (-1) 30; Nocerina*, Perugia (-1) e Pisa 27; Prato* e Paganese 25; Benevento e Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12. * = una gara in meno. l SECONDA DIVISIONE - Domani in campo ore 14,30: Girone A: Casale-Venezia; Castiglione-Bassano; FanoBellaria (oggi, Illuzzi di Molfetta; Giacomozzi-Camillucci); Forlì-Giacomense; Monza-Savona (lun., ore 20.45); Pro Patria-Milazzo (ore 14); Renate-Mantova; Santarcangelo-Alessandria; Valle d'Aosta-Rimini. Classifica: Castiglione 42; Savona 40; Pro Patria* 38; Bassano 33; Renate* 32; Alessandria* e Mantova 31; Forlì* (-1) e Venezia 28; Monza* (-6) 26; Bellaria e Valle d'Aosta (-1) 21; Santarcangelo* 19; Giacomense 18; Rimini 16; Casale (-5) 15; Fano (-1) 14; Milazzo 8. * = una gara in meno. Girone B: Aprilia-Hinterreggio; Borgo a Buggiano-Teramo; Campobasso-Chieti; Fondi-L'Aquila; Gavorrano-Aversa; Martina-Lamezia; Melfi-Poggibonsi; Pontedera-Foligno; Salernitana-Arzanese. Classifica: Salernitana 46; Pontedera 36; Aprilia 34; Poggibonsi 32; L'Aquila*, Teramo* e Chieti (-1) 31; Arzanese e Martina 27; Gavorrano, Lamezia e Foligno 26; Borgo a Buggiano 24; Melfi 21; Hinterreggio 20; Campobasso (-2) 16; Aversa 15; Fondi 12. * = una gara in meno. l SERIE D, OGGI RAGUSA-NOTO IN TV - Oggi 5 anticipi in serie D: alle 14.30 (girone A) Chieri-Borgosesia; (gir.B) Pro Sesto-Aurora Seriate; (gir. E) Trestina-Castel Rigone ; (gir. G) San Basilio PalestrinaPortotorres ore 15; (gir. I) Ragusa-Noto ore 15 diretta su RaiSport1.


PRATO, OPERAZIONE SORPASSO

di Massimiliano Martini

PRATO - Duro banco di prova per il Prato, rigenerato dal rotondo nel derby con il Viareggio di domenica scorsa. I biancazzurri si trovano a ridosso della zona play-off con soli due punti di ritardo da un terzetto di cui fa parte anche la Nocerina: il sorpasso è dunque un obiettivo possibile e potrebbe costituire per il Prato anche un punto di svolta in questa stagione. « Avrei preferito - ha commentato l’allenatore Esposito - avrei preferito affrontare questo avversario in un altro momento: la Nocerina è in grande crescita e per noi sarà una gara molto difficile». Il tecnico, però, è anche consapevole che la sua squadra sta vivendo, a sua volta, un buon momento, tonificata dall'esito dell'ultima gara di campionato. « Ecco, vorrei proprio che la mia squadra dimostrasse in questa trasferta - afferma ancora Esposito - di essere in grado di dare continuità all'ultimo risultato ottenuto». Il Prato è partito con 19 giocatori. Sono rimasti a casa per scelta tecnica i rincalzi Benedetti e Kostadinovic, impegnati durante la settimana con il Quadrangolare di Lega Pro. Saranno invece al rientro capitan De Agostini e Carminati, che hanno scontato il turno di squalifica. De Agostini, in particolare, potrebbe costituire l'unica variazione nell'undici di Nocera rispetto a quello schierato contro il Viareggio, tornando a ricoprire il suo ruolo di terzino sinistro. A centrocampo, dunque, si prospetta una riconferma anche per l'ex capitano della Primavera dell'Inter Romanò, che molto bene ha impressionato nella gara d'esordio di domenica scorsa. © riproduzione riservata


COSI’ IN CAMPO (ore 14.30) NOCERINA (4-3-3): Russo G.; Garufo, Baldan, Scardina, Daffara; Corapi, Bruno, De Liguori; Negro, Evacuo, Mazzeo. A disp.: Aldegani, Andelkovic, Chiosa, Crescenzi, Gorobsov, Rizza, Russo N. All. Auteri. PRATO (4-3-1-2): Layeni; Beduschi, Malomo, Ghinassi, De Agostini; Casini, Cavagna, Romanò; Disabato; Napoli, Silva Reis. A disp.: Brunelli, Bisoli, Bagnai, Carminati, Corvesi, Essabr, Tiboni. All. Esposito. ARBITRO: Aversano di Treviso (Orsini-Lacalamita).


NOTIZIE DI MERCATO Lecce-Trave alla firma Acireale (D) idea Suazo LECCE (e.d.) - Per la difesa il Lecce attende solo la firma dell'esterno Jure Trave, 20 anni, sloveno, che si sta già allenando. Per il centrocampo a un passo l'esterno Ousmane Drame, francese. CREMONESE, ARRIVA SIMONI - (m. boc./infopress) Gigi Simoni 74 anni, è pronto a tornare alla Cremonese come braccio destro del presidente Giovanni Arvedi: lunedì è attesa la firma. PERUGIA SOGNA SIGNORINI (infopress) - Per la difesa il sogno difficile è Andrea Signorini (22) del Benevento. Spunta anche il nome di Antonio Marino (23). Al Carpi in prestito l'attaccante Alessio Pasquale Viola (22). Ufficiale l'arrivo di Vincenzo Calì (17) al Foligno. MILAZZO, PRESO GRANDI (Liopress) - Il Milazzo ha preso in prestito dal Como l'attaccante Daniele Grandi (19). L'Hinterreggio segue Juan Martin Ulloa (26), centrocampista del Catanzaro. Tris per il Gavorrano: presi il centrocampista Luigi Viola (23), Federico Carraro (21); e scambio con la Valle d'Aosta tra Paolo Ropolo (20) in entrata, e Mattia Rolando (21). Il Lumezzane ha preso dal Livorno in prestito l'attaccante Simone Dell'Agnello (21). Al Sorrento il difensore Mahamet Diagouraga (28). L'Andria ha preso dall'Arzanese il centrocampista Crescenzo Liccardo (22); e ha prolungato il contratto fino al 2014 col centrocampista Francesco Larosa (31). SORRENTO, ECCO PAPAGNI (g.s.) - Ieri il Sorrento ha presentato Aldo Papagni, 56 anni, successore in panchina di Giovanni Bucaro. VIAREGGIO E MARTELLA (atc) - Il Viareggio stringe per il terzino sinistro Bruno Martella (20). Il Poggibonsi ingaggia l'attaccante Filippo Maria Scardina (20). WAGNER ALL’AVERSA (Lps) - All'Aversa in prestito dal Varese il centrocampista Wagner Renan (22). L’ACIREALE VUOLE SUAZO - L’Acireale di serie D, sta lavorando per portare David Suazo, ‘79, ex Cagliari, Inter, Genoa, Catania.


Kaos di misura sul Genzano Napoli a valanga. Oggi Asti-Pescara (diretta Raisport 1) e Lazio-Luparense Napoli-Putignano 11-1 NAPOLI: Garcia Pereira, De Luca, Bellico, Sartori, Bico, Arillo, Campano, Guerra, Melise, D'Avalos, Pizetta, Ranieri All.: Tarantino. SPORT FIVE PUTIGNANO: Pagliarulo, Lattarulo, Fanizzi, Gigante, Lucas, Mirizzi, Serio, D. Giannandrea, Fauzzi, Detomaso, Manghisi, L'Abbate All.: S. Giannandrea. ARBITRI: Mameli e Bagnariol. MARCATORI: pt 2'22'' Sartori (N), 3' De Luca (N), 7'23'' Guerra (N), 11'17'' Sartori (N), 11'40'' D'Avalos (N), 12'31'' Sartori (N), st 00'16'' e 6'16'' Campano (N), 7'11'' Melise (N), 9'10'' Guerra (N), 18'17'' Lucas (P), 19'12'' D'Avalos (N).

il gol di Fabricio Urio (Kaos) al Genzano

Kaos-Genzano 5-4 KAOS FUTSAL: Laion, André Ferreira, Scandolara, Kakà, Vinicius, De Cillis, Drago, Tuli, Titon, Urio, Petriglieri, Sapia All.: Capurso. COGIANCO GENZANO: Miarelli, Grana, Rescia, Mauricio, Mentasti, Giasson, Romano, Everton, Crema, Paulinho, Saul, Del Ferraro. All.: Musti. ARBITRI: Manzione e Leonforte. MARCATORI: pt 5'10'' Crema (C), 18'48'' Titon (K), st 2'08'' Urio (K), 7'44'' Kakà (K), 14'25'' Romano (C), 17'44'' André Ferreira (K), 18'26'' Laion (K), 18'51'' Grana (C), 19'29'' Giasson (C). di Antonio Galluccio Napoli e Kaos Bologna tornano alla vittoria negli anticipi della terza giornata di ritorno per la Serie A. La squadra partenopea supera a Cercola lo Sport Five Putignano segnando undici gol mentre la formazione felsinea piega a Ferrara la Cogianco Genzano che colpisce tre pali sfiorando il pari nel finale. OGGI - Il turno si completa oggi con le altre cinque partite. C'è la diretta tv su Raisport 1 per la gara del PalaSanquirico di Asti dove l'Asti imbattuta capolista ospita il Pescara in ottava posizione. Vale molto per le zone nobili della graduatoria la sfida della Futsal Arena di Roma tra la Lazio seconda forza e la Luparense al sesto posto. Gara di elevati contenuti tecnici anche al Palamazzalovo di Montebelluna: qui sono di fronte la Marca Futsal, che ha sempre fatto punti con l'allenatore Julio Fernandez per due vittorie più un pari in tre partite, e l'Acqua & Sapone Città Sant'Angelo, che riparte dal pari casalingo contro la Lazio. Al PalaRoma di Montesilvano cercano conferme Montesilvano e Real Rieti nella scia dei trionfi più recenti: due successi di seguito per la squadra adriatica, quattordici punti in sei gare con tre vittorie di fila per la formazione reatina, entrambe pronte a ripetersi. Spareggio salvezza, al Palacosmet di Dolo, tra Venezia e Verona nel derby veneto. IL PROGRAMMA - Ore 18 Lazio-Luparense: arbitri De Falco e De Varti; Marca Futsal-Acqua & Sapone Città Sant'Angelo: Galante e Giannantonio; Montesilvano-Real Rieti: Di Vito e Lena; Venezia-Verona: Sabatini e Stampacchia; ore 20.45 Asti-Pescara (diretta tv su Raisport 1): Ragalà e Massini; giocate ieri Napoli-Sport Five Putignano 11-1, Kaos Bologna-Cogianco Genzano 5-4. Classifica: Asti 39; Lazio 33; Acqua & Sapone Città Sant'Angelo 27; Montesilvano e Cogianco Genzano* 26; Luparense e Marca Futsal 25; Pescara 24; Kaos Bologna* (-1) 23; Napoli* 22; Real Rieti 20; Verona 7; Venezia 6; Sport Five Putignano* 0. * = una gara in più.


SERIE A2 New Team a Belluno Augusta, c’è il derby Tutto pronto per la seconda giornata di ritorno oggi in Serie A2. GIRONE A - Proveniente da due vittorie consecutive la New Team difende il primato sul campo della Canottieri Belluno mentre è imbattuto da dieci gare il Cagliari che ospita il Gruppo Fassina. Turno esterno per il Vicenza contro il Civitanova, la Reggiana riceve il PesaroFano, l'Aosta affronta in trasferta il Villorba. Il Toniolo Milano è a Rogeno contro il Lecco sulla cui panchina debutta il nuovo allenatore Gilberto Marques De Oliveira. Il programma: ore 15.30 Lecco-Toniolo Milano: arbitri De Francesco e Farinola; Villorba-Aosta: Zanna e Ciocca; ore 16 Canottieri Belluno-New Team: Greborio e Allotta; ore 17 Civitanova-Vicenza: Zappacosta e Di Padova; ore 17.30 Reggiana-PesaroFano: Ferrari e Stragapede; ore 20 Cagliari-Gruppo Fassina: Pizzuto e Tafuro. Classifica: New Team 28; Cagliari 26; Vicenza 25; Reggiana 23; Aosta 20; PesaroFano e Toniolo 17; Belluno e Gruppo Fassina 15; Lecco 12; Civitanova 4; Villorba 1. GIRONE B - Le prime tre tra le mura amiche: capolista sempre vincente nelle ultime nove partite la LC Poker X Martina Franca, al PalaWojtyila, contro il Cus Chieti, secondo con due successi di seguito il Napoli Futsal Santa Maria, a Scafati, contro la Fuente Foggia, terza forza l'Augusta, al Palajonio, contro l'Acireale per il derby siciliano. Sfida play off a Roma tra la Brillante Roma e il Futsal Potenza. Derby a Latina fra il Latina e il Palestrina. Il programma: ore 15 Loreto Aprutino-Modugno: Vecchione e Peroni; Napoli Futsal Santa MariaFuente Foggia: Dante e Maggione; ore 16 Acireale-Augusta: Meles e Mastri; Brillante Roma-Futsal Potenza: Chiariello e Bracalente; LC Poker X Martina Franca-Cus Chieti: Delbue e Papa; ore 17 Latina-Palestrina: Bertini e Bizzotto; Classifica: Martina Franca 34; Napoli Santa Maria 29; Augusta 23; Potenza 22; Latina e Loreto 21; Brillante Roma 17; Fuente Foggia 12; Palestrina 10; Acireale e Cus Chieti 7; Modugno 4. a.gal.


LE ALTRE COMPETIZIONI Scatta la Coppa di B in campo anche la C1 Scatta la Coppa Italia di Serie B. Si gioca oggi, infatti, la prima giornata in sei degli otto triangolari formati dalle squadre classificatesi ai primi quattro posti di ciascun raggruppamento di campionato dopo la conclusione del girone di andata. Altri due triangolari prenderanno il via martedì 26 febbraio. Gare di sola andata: la prima di ogni triangolare si qualifica per la Final Eight. IL PROGRAMMA (ore 16): Girone 1: Futsal Barletta-Jesolo: Fratangeli e Ferretti. Riposa: Carmagnola. Girone 2: Portos-Imola: Ricci e De Candia. Riposa: Came Dosson. Girone 3: Arzignano-Prato (ore 15): Panebiano e Perrottoni. Riposa: Forlì. Girone 4: Porto San Giorgio-Atletico ArzignanoCornedo (ore 15): Fineschi e Bensi. Riposa: Atlante Grosseto. Girone 7: Elmas-Futsal Bisceglie (ore 14.30): Muccardo e Castellino. Riposa: prima classificata girone F. Girone 8: Futsal Isola-Odissea 2000 Rossano: Alessandroni e Frelli. Riposa: Marcianise. COPPA ITALIA SERIE C1 - Martedì c'è la seconda giornata dei triangolari per la fase nazionale della Coppa Italia di Serie C1 tra le vincenti la fase regionale: la squadra che conquista il trofeo è promossa in Serie B. Il programma. Girone C: Tenax Sport Club-Isolotto Fondiaria Firenze. Riposa: Faventia. Classifica: Faventia 3; Tenax Sport Club e Isolotto Firenze 0. Girone D: Ac 5 Diavoli-Partenope. Riposa: Bassa Atesina. Classifica: Bassa Atesina 3; Partenope e Diavoli 0. Girone F: Venafro-Civitella Sicurezza. Riposa: Sparta. Classifica: Sparta 3; Civitella e Venafro 0. L'ultima giornata e il ritorno degli accoppiamenti martedì 5 febbraio. Ritorno accoppiamenti: Saints Pagnano-Atiesse Quartu (andata 2-7); I Bassotti-Blue Orange (1-1); Mounting FolignoSporting Lodigiani (0-3); Virtus Rutigliano-Lions Potenza (7-2); M&M San Giovanni La Punta-Atletico Belvedere (1-6). Ai quarti la prima di ogni triangolare e le vincenti gli accoppiamenti. a.gal.


IN BREVE TUTTI GLI IMPEGNI DEL FUTSAL IN TV Il futsal in diretta tv tra nazionale, campionato di Serie A, Final Eight Coppa Italia di Serie A e Serie A2. Numerosi gli eventi che saranno trasmessi nelle prossime settimane. NAZIONALE - Martedì 12 febbraio: amichevole Italia-Portogallo, ore 20.30, Raisport 2. CAMPIONATO SERIE A - Venerdì 1 febbraio: Acqua & Sapone Città Sant'Angelo-Venezia, ore 21, Raisport 1. Domenica 3 febbraio: Real Rieti-Asti, ore 19, Raisport 2. Venerdì 8 febbraio: Lazio-Montesilvano, ore 20.30, Raisport 1. Sabato 9 febbraio: Pescara-Acqua & Sapone Città Sant'Angelo, ore 19, Raisport 2. Venerdì 15 febbraio: Verona-Marca Futsal, ore 20.30, Raisport 1. Venerdì 22 febbraio: Asti-Acqua & Sapone Città Sant'Angelo, ore 20.30, Raisport 1. Domenica 24 febbraio: Cogianco Genzano-Verona, ore 18.30, Raisport 1. COPPA ITALIA - Domenica 17 febbraio: finale Final Eight Coppa Italia Serie A2, ore 18, Raisport 2. Giovedì 28 febbraio: quarti Final Eight Coppa Italia Serie A, ore 11, ore 15, ore 18, ore 20.30, tutti su Raisport 2. Sabato 2 marzo: semifinale Final Eight Coppa Italia Serie A, ore 18, Raisport 2; semifinale Final Eight Coppa Italia Serie A, ore 20.30, Raisport 1. Domenica 3 marzo: finale Final Eight Coppa Italia Serie A, ore 19, Raisport 2. a.gal.




Murray operazione sorpasso Elimina Federer e domattina sfiderà Djokovic Battendo anche lui, andrà in testa alla classifica MELBOURNE - Finalmente ce l’ha fatta. Andy Murray era in vantaggio per 10-9 nei precedenti con Roger Federer ma non l’aveva mai battuto in uno Slam. Si erano incrociati tre volte, nei quattro tornei che contano davvero, peraltro in altrettanti finali (US Open 2008, Australian Open 2010, Wimbledon 2012), e l’aveva spuntata sempre lo svizzero. Stavolta un Murray più solido rispetto al passato giocando una gran partita si è imposto per 6-2 al quinto set nonostante per due volte fosse stato rimontato da Federer, implacabile nei tie-break di secondo e quarto set, incredibilmente impegnato per la prima volta in carriera per due match consecutivi al quinto! E in qualche fase di gioco Roger ha anche perso il suo proverbiale aplomb, reagendo con qualche insolita parolaccia a un paio di prodezze dell’avversario. E così domani (ore 9,30 diretta Eurosport) Murray contro Novak Djokovic avrà la chance di far saltare il banco. In caso di vittoria diventerà il primo giocatore nella storia degli Slam a vincerne un secondo, gli Australian Open appunto, subito dopo aver conquistato il primo, ovvero gli US Open 2012. E soprattutto piazzerà un doppio micidiale sorpasso in classifica, diventando nel caso il nuovo numero 1, primo britannico di sempre a centrare questa impresa. «Questo - riferito alla “Rod Laver Arena” - è il campo di Novak (che ha già vinto tre volte lo Slam australiano: 2008, 2011 e 2012 - ndr) , però credo di aver iniziato a giocare meglio rispetto al passato (e infatti l’anno scorso ha vinto Olimpiade e US Open - ndr) . Qualcosa è cambiato, per me: fino a che punto, lo vedremo in questa partita. Anche lui sta giocando molto bene, sarà un gran match». Djokovic guida 10-7 nei precedenti (8-6 sul cemento, 2-0 agli Australian Open). Sarà quindi la terza volta che i due si affrontano a Melbourne: la prima (finale 2011) non ci fu partita, con il successo del serbo in tre set, ma la seconda (semifinale 2012) Novak vinse solo per 7-5 al quinto. Djokovic è favorito alla quota massima di 1,62, qualche bookmaker offre Murray (che l’ha battuto agli US Open 2012) anche a 2,61. r.t. © riproduzione riservata


Ora sono attese dalla Fed Cup Venus Williams ha rinunciato MELBOURNE - Da Melbourne a Rimini. Dopo gli Australian Open, Sara Errani e Roberta Vinci torneranno in campo per il primo turno della Fed Cup 2013 appunto nella città romagnola, dove il 9 e il 10 febbraio l’Italia ospiterà gli Stati Uniti. Ancora indisponibile Flavia Pennetta, che rientrerà al torneo di Bogotà (18 febbraio), il quartetto azzurro dovrebbe essere completato da Francesca Schiavone e Karin Knapp. Sul fronte statunitense, in particolare delle Williams, si pensava al forfait di Serena, uscita malconcia dagli Australian Open (caviglia destra e schiena) e invece ieri c’è stato quello di Venus (anche lei con problemi alla schiena). Le convocazioni sono attese per la prossima settimana ma è probabile che rinunci anche lei, cosicchè gli Usa potrebbero affidersi a Stephens, Lepchenko, Huber e King. JUNIORES Baldi si ferma in semifinale MELBOURNE - Nel torneo juniores si è conclusa in semifinale l’avventura di Filippo Baldi. Il 17enne lombardo, testa di serie n.8, ha rimediato appena 3 game contro l’australiano di origine greche Nick Kyrgios, n.3. AUSTRALIAN OPEN (cemento, 31.600.000 dollari) Uomini: semifinali - Murray (Gbr, 3) b. Federer (Svi, 2) 64 6-7(5) 6-3 6-7(2) 6-2; finale - domani ore 9.30 Djokovic (Ser, 1) c. Murray (Gbr, 3). Donne: finale - oggi ore 9.30 Azarenka (Bie, 1) c. Li (Cin, 6). Doppio: finale - ERRANI-VINCI (1) b. BartyDellacqua (Aus) 6-2 3-6 6-2. Juniores - Singolare U: semifinali - Kyrgios (Aus, 3) b. BALDI (8) 6-2 6-1. Tv: oggi e domani diretta Eurosport dalle ore 9.30.


Insieme hanno vinto 14 tornei Con gli Australian Open, sono 14 i tornei di doppio vinti insieme da Errani e Vinci. Tuttavia entrambe sono a quota 17: Sara ne ha vinti altri 3 con Llagostera Vives, Pennetta e Brianti, Robi con Testud, Medina Garrigues e Domachowska.


ROLAND GARROS 2012 US OPEN 2012 AUSTRALIAN OPEN 2013 «Siamo forti non è vero?» Dellacqua e Barty battute in tre set: terzo Slam per le n.1 del doppio Si divideranno circa 370.000 euro Roberta: «Farò un regalo a Sara» MELBOURNE - Missione compiuta. Sara Errani e Roberta Vinci si sono complicate un po’ la vita, contro le australiane Casey Dellacqua e Ashleigh Barty (questa appena 16enne!), ma alla fine le hanno battute in tre set dopo 1h42’ e stavolta hanno trionfato nella “Rod Laver Arena”, conquistando quell’Australian Open di doppio sfuggito invece un anno fa contro le russe Svetlana Kuznetsova e Vera Zvonareva. Terzo Slam in carriera per le azzurre, dopo il Roland Garros e gli US Open del 2012, nel rispetto di una classifica che in coppia le vede numero 1 nella specialità. LA PARTITA - Si pensava a un match senza storia, per il maggior peso specifico della nostra coppia. Sì, perché se la Dellacqua era nota come finalista del Roland Garros 2008 in coppia con Francesca Schiavone, invece la teenager Barty finora si era messa in evidenza giusto nei tornei Itf. E invece la partita, con le giocatrici di casa spinte dal tifo del pubblico, è stata decisamente più laboriosa del previsto. Errani e Vinci sono andate avanti di un set e di un break, poi però c’è stata la reazione delle due australiane che hanno infilato un parziale di sei game a uno che le ha portate ad aggiudicarsi il secondo set per 6-3 e condurre nel terzo per 1-0 con un break. A quel punto è di nuovo salita in cattedra la coppia azzurra: due break consecutivi nel sesto game e nell’ottavo game e 6-2 finale. Con Roberta a scusarsi con il pubblico: «Forse speravate in vincitrici diverse...»

HANNO DETTO - Terzo Slam: più pesante degli altri due? «Non lo so, di sicuro in campo alla premiazione il trofeo era più pesante davvero», ridacchia Roberta. In effetti, il trofeo australiano è decisamente più vistoso rispetto a quelli conquistati a Parigi e New York. «L’esperienza è stata un fattore importante, in questa vittoria: ci ha fatto superare le tante difficoltà affrontate durante il match. Un successo come questo dimostra che siamo una coppia forte», le parole di Sara. «È stato un torneo difficile - aggiunge la Vinci - con partite molto lottate ma risolte grazie alla tanta voglia di vincere e alla grinta. Anche in questa finale siamo state brave: non era facile, dopo che nel secondo set ci siamo complicate la vita, ma alla fine è venuta fuori tutta la personalità del nostro doppio». «È stata una partita durissima, ci siamo alternate nel dare il miglior rendimento, con momento buoni dell’una e dell’altra. D’altronde non era facile, loro specie nel secondo set venivano sempre avanti. Però abbiamo capito come contrastarle e ce l’abbiamo fatta», completa il discorso la Errani A questo punto, manca solo Wimbledon per il “Cichi Slam”. «No, non ci pensiamo - stavolta è Sara a ridacchiare - Per ora andiamo avanti e vediamo cos’altro portiamo a casa, in futuro. Ovvio però che cercheremo di continuare...». Un trofeo pesante, ma anche un assegno pesante: dopo l’ennesimo aumento dei montepremi, il più sostanzioso mai elargito per un torneo di doppio. Errani e Vinci si divideranno 475.000 dollari australiani, equivalenti a circa 370.000 euro (lordi, per carità). Roberta il 18 febbraio compirà 30 anni. Regali in vista? «Ne farò io uno a Sara, che mi ha fatto vincere questo torneo».

A fianco l’esultanza di Roberta Vinci, 29 anni, e Sara Errani, 25 anni, dopo il terzo Slam vinto in doppio; in alto a sinistra le due azzurre con i trofei conquistati a Parigi, New York e Melbourne (Ansa). A destra Roger Federer, 31 anni, con Andy Murray, 25 anni (Ansa), e Victoria


«Ne farò io uno a Sara, che mi ha fatto vincere questo torneo». r.t.

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anni (Ansa), e Victoria Azarenka, 23 anni (Reuters)


Stessi punti ma Robi n.1 individuale Neppure l’esito degli Australian Open rimetterà le cose a posto: Errani e Vinci sono la coppia n.1 del mondo ma, nonostante abbiano gli stessi punti, nel ranking individuale di doppio Roberta è 1 e Sara 2 per aver all’attivo più tornei (!) nell’ultimo anno.


Azarenka contro Li e tutte le polemiche MELBOURNE - Victoria Azarenka, questa mattina alle 9.30 italiane (diretta Eurosport), avrà l’occasione per dimostrare quanto siano larghe le sue spalle. La bielorussa, 23 anni, numero 1 del mondo, è attesa dalla scomoda finale di questi Australian Open contro la cinese Na Li. Finale scomoda per tanti motivi. Innanzitutto solo la vittoria garantirebbe a Vika di restare leader della classifica Wta: in caso contrario, nonostante l’eliminazione ai quarti davanti a tutte tornerebbe finalmente Serena Williams, che diventerebbe la n.1 più anziana di tutti i tempi spodestando Chris Evert. Poi perché un’avversaria in formissima: per la serie “trent’anni e non dimostrarli”, un po’ come Roger Federer, la Li sotto la guida di Carlos Rodriguez (il coach argentino diventato famoso con Justine Henin) è tornata sui livelli che nel 2011 le consentirono prima di disputare la finale proprio a Melbourne e poi di conquistare il Roland Garros contro la nostra Francsca Schiavone. E qui, per approdare in finale, è stata capace di rifilare un doppio 6-2 a Maria Sharapova per prima di quella partita non aveva ceduto un set: anzi, aveva concesso alle avversarie solo 9 game in 5 partite. Tuttavia l’ostacolo più difficoltoso sarà giocare senza il peso delle polemiche che s’è trascinata dietro il suo successo contro Sloane Stephens, arrivato dopo la lunga, contestatissima pausa prima del game che l’ha decretata vincitrice. r.t. © riproduzione riservata


MOTO ROSSI-LORENZO, PROVE DI CONVIVENZA FELICE Per la prima volta di nuovo insieme. Vale: «Bello tornare a casa, devo capire il mio livello con Yamaha. Presto voglio podio e vittoria» La prima volta insieme della nuova eppure vecchia coppia in Yamaha è piena di buoni propositi, dolcezze varie e unione di intenti. Valentino Rossi e Jorge Lorenzo a Giakarta, Indonesia per un tour promozionale, sembrano una di quelle coppie di fatto che stanno ancora insieme tra dovere, abitudine e un pizzico di convenienza e provano aa convivere. Stessi colori, la stessa divisa, quasi lo stesso sorriso davanti ai fotografi, pacche sulle spalle, strette di mano. E dopo l’esperienza passata del muro ai box, era la cosa più giusta da fare.Inevitabile, per Vale e Jorge approfittare dell’occasione per parlare della stagione che inizierà ufficialmente tra pochi giorni a Sepang, con i primi test Valentino Rossi, 33 anni e Jorge Lorenzo, 25 sorridono 2013. uniti nel segno di casa Yamaha E Rossi non si è fatto pregare per manifestare tutto il suo entusiasmo. (Ansa) « Sono veramente felice di essere tornato, a casa, in famiglia! - ha detto .Non posso aspettare per guidare un’altra volta la M1. Penso che il team ufficiale Yamaha sarà molto forte quest’anno con me e Jorge». Immancabile, nel nuovo corso del pesarese, l’umiltà e la prudenza nell’approccio alla nuova stagiione. « Per quanto mi riguarda, al momento devo stare un po’ tranquillo e cercare di capire quale sia il mio livello con la moto dopo il primo test. La mia ultima vittoria in MotoGP è stata nel 2010, perciò il mio obiettivo è di salire sul podio il prima possibile e poi cercare di vincere una gara». Alla stessa maniera, Lorenzo non fa mistero delle sue ambizioni di resatre il numero 1 al mondo. « Credo che avrò una grossa possibilità di riconfermarmi campione del mondo. Sarà come sempre difficile, non c’è categoria più tosta della MotoGP. Ma siamo sicuri delle nostre possibilità e siamo tra i favoriti». La rivalità con Valentino, al momento, Jorge non la prende nemmeno in considerazione. « Mi sento positivo per il 2013, penso che l’arrivo di Valentino sia una buona cosa e adesso abbiamo una squadra veramente forte. Ci divertiremo e faremo divertire i tifosi, sono estremamente felice di essere in questo team». In Indonesia c’è anche Lin Jarvis, managing director di Yamaha Motor Racing, , che avrà il compito di tenere a bada i due fuoriclasse. « Quest’anno abbiamo messo assieme un gruppo rinnovato per affrontare la sfida della nuova stagione con Jorge e Valentino di nuovo fianco a fianco nel super team Yamaha. Penso possa essere una meravigliosa occasione per la squadra, come lo è ritrovarsi per la prima volta insieme ai nostri due piloti e vedere tutti questi tifosi in delirio per loro e tutta la squadra». Insomma, casa Yamaha sembra essere il Paradiso in terra, con Valentino pronto subito a twittare la fotografia che ha fatto il giro del mondo insieme a Jorge. Ma la domanda è sempe una, sempre la stessa. Quanto durerà? r.m. © riproduzione riservata


AUTO 24 Ore Daytona: al via Fisichella su Ferrari DAYTONA (ecp) - Scott Pruett (Bmw/Riley) parte oggi (21.30 italiane) in pole nella 24 Ore di Daytona, alla ricerca del quinto successo. Al via anche le Ferrari 458 e alcuni italiani da Max Angelelli a Giancarlo Fisichella che in squadra avrà Max Papis. In gara anche Rubens Barrichello in una gara che presenterà piloti di 22 nazioni. PATTINAGGIO DI FIGURA Europei: Kostner 2ª, poi la Marchei ZAGABRIA - Negli Europei Carolina Kostner è seconda dopo il corto (64,19 punti), nonostante una caduta: prima la 16enne russa Adelina Sotnikova (67,61), terza l’altra azzurra Valentina Marchei (58,22). Danza: bronzo a Cappellini-Lanotte ZAGABRIA - Anna Cappellini e Luca Lanotte hanno vinto il bronzo nella danza su ghiaccio agli Europei. Oro a Bobrova-Soloviev (Rus), argento a soli 0,11 punti a Ilinykh-Katsalapov (Rus). SNOWBOARD Fischnaller argento ai Mondiali STONEHEAM - Ronald Fischnaller ha vinto l'argento nel gigante parallelo ai Mondiali di snowboard in Canada. In finale ha perso con Karl (Aut), bronzo a Wild (Rus). VELA Rossi e Tosi, difficoltà verso Guadalupa DAKAR- (e.d.m.) Andrea Rossi e Luca Tosi proseguono tra foschia e onde sulla rotta tra Dakar e Guadalupa alla ricerca del record, con 102 miglia di vantaggio (11 ore), nonostante un’infiltrazione di acqua negli scafi. BOXE Pacquiao, megaofferta dal Dubai DUBAI - Appena dichiarato di non voler combattere negli Usa per via delle tasse elevate, ecco una megaofferta per Manny Pacquiao: 7 milioni di dollari per un match nel Dubai. Deciderà il promoter Bob Arum, che però sembra intenzionato a scegliere Macao o Singapore per il 5º match con Juan Manuel Marquez. RUGBY Eccellenza, spareggio-salvezza a L'Aquila ROMA - Tra oggi e domani, ultimo turno di Eccellenza prima del Sei Nazioni. Quasi uno spareggiosalvezza tra L'Aquila e Crociati. Prato a Roma fa debuttare il centro tongano-neozelandese Lupeni Siale e l'estremo viterbese Simone Matzeu, 20 anni, reduce da due stagioni tra Racing e Saint Etienne. ECCELLENZA (11ª giornata) Oggi (ore 14) Reggio Emilia-Calvisano; (ore 15) Viadana-Lazio, L'AquilaCrociati, Rovigo-San Donà, Fiamme Oro Roma-Prato. Domani (ore 15) Mogliano-Petrarca Padova (diretta RaiSport 1). Classifica: Prato 42; Viadana 41; Calvisano 38; Petrarca 32; Mogliano, Rovigo 27; Fiamme Oro, San Donà 20; Reggio E. 18; Lazio 17; L’Aquila 3; Crociati 2. CICLISMO Lan Luis: “el loco” Guevara nella 5ª tappa (r.q.) Ha vinto "el loco", il folle (così chiamato per le sue fughe spesso scriteriate), il corridore di casa Emanuel Guevara nella 5ª tappa del Tour di San Luis. Ieri è rimasto al comando per tutta la tappa. Secondo l'altro argentino Diaz, nuovo leader; 6° Contador a 1'17'', 15° Nibali a 1'59''.


FORMULA 1 BRAWN LASCERÀ LA MERCEDES: ARRIVA LOWE? Il team tedesco in trattativa con il dt della McLaren, raccomandato da Hamilton

DE LA ROSA IN TUTA FERRARI L’8 FEBBRAIO SULLA ROSSA Paddy Lowe sucessore di Ross Brawn alla Mercedes? Non è escluso, anche se tutti gli interessati si affannano a smentire. Mentre la McLaren sarebbe impegnata in un’azione di rilancio economico per convincere il suo direttore tecnico a restare. L’operazione piacerebbe molto a Lewis Hamilton, che nella sua intera carriera ha avuto Lowe come direttore tecnico. Brawn ha ammesso il contatto e la possibilità di andare via, ma non a breve scadenza: «Conosco molto bene la situazione in Mercedes, che ha programmato un impegno a lungo termine. Voglio vedere come andranno le cose prima di definire la mia uscita. Si ripete un po’ quello che avevo vissuto alla Ferrari, quando avevo deciso di fermarmi. Abbiamo definito una strategia di successione, di cui Paddy è stato tenuto informato. Comunque rimango il team principal: ho la responsabilità delle scelte tecniche e sportive». Brawn ha anche detto che Hamilton garantirà alla Mercedes un salto di qualità: «Si deve fare tesoro dai propri fallimenti: abbiamo avuto stagioni frustranti, ma mi hanno spinto a migliorare le cose. Credo che l’arrivo di Lewis sia un grande vantaggio per me, per la squadra e per tutti».

Ecco Pedro De la Rosa con la tuta Ferrari: il nuovo collaudatore del Cavallino proverà la monoposto 2013 già l’8 febbraio, ancor prima di Fernando Alonso

VERTICE A MARANELLO - Horner (Red Bull), Lauda (Mercedes), Whitmarsh (McLaren), Ecclestone (gestore dei diritti commerciali F.1) e il presidente della Ferrari Montezemolo si sono incontrati a Maranello per discutere i termini per il rinnovo del Patto della Concordia. Assenti i rappresentanti della Fia. Pare che l’intesa sia ancora lontana. SOCHI 2014 - Il primo GP di Russia, in programma nel 2014 a Sochi, potrebbe disputarsi nel mese di novembre: un problema per via delle temperature (circa 10° in quei periodi), troppo basse per l’uso efficace delle gomme. GLOCK NEL DTM - Timo Glock, tedesco, in F.1 tra il 2004 e il 2012 con Jordan, Toyota, Virgin e Marussia, quest’anno correrà con la Mercedes nel campionato DTM.




BELINELLI Il dritto di Chicago «Voglio il titolo!» Dopo aver affondato sia Boston che Detroit, sogna: «Stavolta sono nella squadra giusta per poter vincere il mio primo anello» di Roberto Zanni

Come si sta a Chicago? « Adesso fa un gran freddo...». Ieri sera il termometro segnava -11° a “Windy City”, ma mercoledì si era arrivati fino a... -17, temperatura glaciale anche se si stava dentro allo United Center: tanti erano i punti che dividevano i Bulls dai Pistons. E la gente arrivata lì per “scaldarsi” stava perdendo la pazienza. Poi a 7’5" dalla fine, ancora lui, Marco Belinelli: canestro e vittoria. Come era già successo a Boston. « Mi piacciono le mie polpette... piccanti» ha urlato Stacey King, ex centro: a Chicago ha vinto tre anelli, una fugace apparizione anche in Italia, ad Arese, adesso commenta in tv le partite dei Bulls ed è diventato famoso per le frasi ad effetto che crea per i giocatori. Questa l'ha coniata proprio per il Beli, perchè adesso il bolognese è diventato un eroe. «È bello racconta l'azzurro - sono momenti che non si possono «Sono sincero, ora dimenticare. Sì, me l'avevano detto del soprannome... E penso solo ai Bulls A fine stagione questi sono i tifosi, poi la squadra: stupendo poter deciderò se dire sì realizzare i punti della vittoria, ma una sensazione alla Nazionale» straordinaria è vedere tutti i compagni che ti saltano addosso per festeggiare. Siamo un bel gruppo».

VOGLIA DI VINCERE - Una squadra unita, un coach, Tom Thibodeau, a volte anche severo ma capace di motivare e di dare a ogni giocatore l'opportunità di esprimersi, come ha fatto con Belinelli: l'ha voluto, poi difeso a inizio stagione quando le cose andavano male, l'ha anche tenuto in panchina per una partita intera, per poi concedergli un'altra opportunità che il Beli ha colto al volo. «Qui c'è una organizzazione straordinaria, la società, il coach, tutto lo staff: c'è la possibilità di lavorare bene e poi c'è una gran voglia di vincere, subito».

Marco Belinelli, 26 anni, guardia, è da questa stagione a Chicago. Nella foto a sinistra festeggia una delle sue ultime vittorie con il compagno Gibson (Ap)

LI HO SMENTITI - Guardando indietro, ormai è il sesto anno di Belinelli nella Nba, anche una bella rivincita. «Non lo nego - ammette il bolognese di Chicago - mi piace poter smentire tante persone, giocando bene, dimostrando quello che posso fare. Questo senza dimenticare che bisogna saper accettare le critiche. In passato lo so, c'è stato chi ha detto diverse cose su di me, ma poi alla fine non ha una grande importanza, io vado per la mia strada: il mio obiettivo, sempre, è quello di migliorare e di vincere il più possibile. È la mia mentalità, è come voglio essere». Titolare a New Orleans, sesto uomo a Chicago, con una parentesi nello starting five quando si è infortunato Hamilton: «Giocare nel quintetto è un'altra cosa. Entri subito, hai la possibilità di lasciare il segno. Mi piace giocare il maggior numero di minuti possibile, ma anche dalla panchina sto cercando di essere importante».

L'OMBRA DI JORDAN - A che punto è arrivato nella sua carriera? «Io devo sempre migliorare. Non voglio essere solo il tiratore, lo specialista in qualche cosa, ma voglio fare sempre di più, in difesa e in attacco». L'ombra del passato si avverte. « Si sente eccome. Indossando questa maglia non si può evitare di pensare a quello che è stato. Solo quando entri in campo, quando senti la musica che accompagna i giocatori, poi guardi in alto e vedi gli stendardi dei campionati vinti, poi le maglie di Michael Jordan, Scottie Pippen, Dennis Rodman e tanti altri campioni... è una sensazione unica: senti qualche cosa che non puoi avvertire da altre parti. È speciale giocare con questa maglia».


L'ANELLO, IL SOGNO - Ma un canestro eroico, come è stato definito quello di Boston, alla Jordan, è già arrivato... «È stato importante. Sì, forse il più bello finora. Ma, sempre restando con i piedi per terra, gli obiettivi sono altri». C'è un sogno: che potrebbe anche trasformarsi in una splendida realtà dal momento che Derrick Rose, la stella dei Bulls, infortunatosi l'anno scorso, sta per rientrare. « Voglio vincere un titolo Nba. E questa volta sono nella squadra giusta per poterlo fare». Un anello per un giocatore italiano sarebbe un avvenimento storico, una spinta anche per il basket italiano e la Nazionale. « Sono sincero - conclude Marco - in questo momento ho un solo pensiero in testa: siamo a metà dell'anno e sono concentratissimo sui Bulls. Credo che ogni cosa abbia il suo tempo. A fine stagione si vedrà e si prenderanno le opportune decisioni, anche per la Nazionale» . ro.z./ecp


LA SCHEDA Sta viaggiando alla media di 11,7 punti MARCO BELINELLI, 26 anni, guardia di 1,96, finora ha giocato 40 partite con la maglia numero 8 dei Bulls, 12 delle quali partendo nello starting five (al posto dell'infortunato Hamilton). Solo una volta, contro Milwaukee il 26 novembre, è stato tenuto in panchina da coach Thibodeau. E se fino a quel momento viaggiava a 4,7 punti a partita, dall'incontro successivo, in casa con Dallas, si è completamente trasformato, diventando un punto di riferimento della squadra. Nelle ultime 28 partite infatti l’ex Virtus, Fortitudo, Golden State, Toronto e New Orleans, ha portato la sua media-partita a 11,7 punti; in 17 occasioni ha chiuso l'incontro in doppia cifra. Il suo top stagionale l'ha raggiunto il 5 dicembre nella vittoriosa trasferta di Cleveland segnando 23 punti (mentre in casa il massimo l'ha toccato contro New York, 22). A metà di questo suo primo anno a Chicago l'azzurro ha il 39,9% al tiro (39,5% da tre), con l'83,7% nel liberi (il suo massimo nella Nba).


VUOLE L’ANNULLAMENTO DELLE NOZZE E LE SCUSE Humphries rifiuta 7 milioni di $ per divorziare dalla Kardashian WASHINGTON - Vittorie sul filo di lana per Raptors, Knicks e Suns nell'ultimo turno della Nba. Ancora privi dell'azzurro Andrea Bargnani, fermo per infortunio, Toronto è tornata alla vittoria battendo 97-95 Orlando fuori casa. Ha deciso un canestro di DeRozan proprio allo scadere. Partita di cartello a Boston con la sfida tra Carmelo Anthony e Kevin Garnett, autori di una famosa lite a New York, e vittoria dei Knicks (86-89). Phoenix supera i Clippers, privi di Chris Paul, 93-88 con un Dragic in grande spolvero (24 punti e 8 assist). NO ALLA KARDASHIAN - Kris Humphries ha rifiutato l’offerta di Kim Kardashian, star del gossip americano: 7 milioni di dollari per concederle il divorzio. Il giocatore dei Brooklyn Nets vuole invece l’annullamento del matrimonio e che la donna ammetta di averlo sposato solo per farsi pubblicità. Risultati: Orlando Magic-Toronto Raptors 95-97, Boston Celtics-New York Knicks 86-89, Phoenix Suns-Los Angeles Clippers 93-88.

Kim Kardashian (Ap)


CICLISMO Il dottor Ferrari: «Armstrong avrebbe vinto anche senza ricorrere a pratiche dopanti» ROMA - Secondo il dottor Michele Ferrari, le pratiche di doping in uso alla Us Postal e adottate da Lance Armstrong non sarebbero state determinanti nelle sette vittorie al Tour de France. Il medico inibito dall'ordinamento sportivo lo scrive nel blog del suo sito "53x12", spiegando che Armstrong "avrebbe potuto ottenere le stesse prestazioni senza ricorrere a pratiche dopanti, grazie anche al suo talento nettamente superiore ai rivali". Per sottolineare il suo pensiero, Ferrari sostiene che il ciclista texano sbaglia quando afferma - come ha fatto nell'intervista a Oprah Winfrey - che senza Epo, testosterone e trasfusioni non avrebbe mai vinto sette Tour de France. Il ciclista statunitense ha affermato che non avrebbe mai potuto vincere i suoi 7 Tour de France senza utilizzare testosterone, Epo e trasfusioni. "Se la modalità di assunzione di testosterone era quella riferita da alcuni compagni di squadra, non poteva avere altro che un effetto placebo - dichiara Ferrari - Le quantità assorbite con tale modalità di somministrazione e dosaggio sono trascurabili e sicuramente non hanno effetto sulle prestazioni o sul recupero". Allo stesso modo, il medico valuta che anche per quanto riguarda Epo e trasfusioni, se le modalità erano quelle riferite dai compagni di squadra, "l'incremento di prestazioni sarebbe stato al massimo del 3-6%". HINAULT - Il cinque volte vincitore del Tour de France, Bernard Hinault, ricorda che Lance Armstrong " non è il primo ciclista" ad aver gettato fango sulla disciplina, ma si è detto rammaricato del fatto che non tutti gli sport non sono trattati allo stesso modo verso il doping. «Dobbiamo lottare contro questo problema. Il giorno in cui tutti i sport saranno trattati allo stesso modo, non saremo più la pecora nera dello sport»


EUROLEGA, 5ª GIORNATA TOP 16: MONTEPASCHI-BESIKTAS 63-57 Sanikidze mette le ali a Siena MONTEPASCHI SIENA-BESIKTAS ISTANBUL 63-57 (22-13, 37-26, 43-45) - SIENA: Brown 13 (2/5, 2/5, 3 r), Eze 8 (4/7, 7 r), Carraretto, Rasic, Kangur 2 (1/2, 0/3, 10 r), Sanikidze 14 (7/10, 0/1, 5 r), Lechthaler 2 (1/2, 1 r), Bianchi, Janning 10 (2/4, 2/6), Hackett 9 (1/4, 1/2, 2 r), Moss 5 (2/4, 0/4, 3 r). All. Banchi. BESIKTAS : Ewing 2 (1/3, 0/5, 2 r), Yatagan ne, Akin (0/1, 0/1, 2 r), Vidmar 14 (7/10, 6 r), Falker 1 (2 r), Cetin 2 (1/1, 0/4, 1 r), Markota 12 (2/4, 2/3, 8 r), Christopher 7 (2/4, 1/4, 1 r), Hersek ne, Nalga, Ozer 3 (1/4 da tre, 1 r), Jerrells 16 (5/7, 2/6, 5 r). All. Kunter. ARBITRI: Ryzhyk (Ucr), Cmikiewicz (Pol), Perea (Spa) 6. NOTE - Tiri liberi: Siena 8/11; Besiktas 3/6. Perc. tiro: Siena 25/59 (5/21 da tre, 12 ro, 23 rd); Besiktas 24/57 (6/27 da tre, 9 ro, 23 rd). Spettatori 4.500. Pagelle - SIENA: Brown 7,5, Eze 7, Carraretto 6, Rasic 6, Kangur 7, Sanikidze 8, Lechthaler 6,5, Janning 7,5, Hackett 7,5, Moss 7,5. All. Banchi 8. ISTANBUL: Ewing 5, Akin 5, Vidmar 7, Falker 6, Cetin 5,5, Markota 7, Christopher 6, Nalga 5,5, Ozer 6, Jerrells 7. All. Kunter 6,5. Il migliore: Sanikidze. La chiave: la reazione di Siena SIENA - La vittoria contro il Besiktas regala il primo posto da imbattuti solitari con cinque successi e laconsapevolezza di aver trovato pronto Lechthaler, finora poco utilizzato, in assenza dei lunghi infortunati Ress e Ortner. Consueta prova determinata e gagliarda in difesa per sporcare tutti i movimenti offensivi dei turchi. La Montepaschi si porta subito in vantaggio 24-13 all'11' con Eze pronto a farsi trovare smarcato vicino a canestro. La scelta di Banchi di appoggiare molto il gioco sotto paga. Il Besiktas perde sensibilmente le marcature in difesa. Jenning e Brown (4 assist) colpiscono dalla distanza (29-15 al 14'). Sanikidze incrementa il livello di pericolosità della squadra senese assieme a Kangur per il 37-23 al 19'. Ma nel terzo periodo il Besiktas con un parziale di 0-11, si porta in parità 37-37 al 24', mentre per Siena il canestro diventa inesorabilmente molto piccolo. E' di Jenning il primo canestro dopo 6'10" giocati. Curtis Jerrells e Markota trovano canestri impensati dalla grandissima distanza che portano avanti il Besiktas (43-45 al 30'). Hackett (5 assist), Sanikidze (7/10 da due) e Jenning si vestono da leader e riescono a far invertire la pericolosa tendenza alla squadra di Banchi che riesce a portarsi avanti 55-49 al 36'. Il finale diventa arroventato e il Besiktas le tenta tutte per riavvicinarsi (55-53 al 38'), ma una tripla di Bobby Brown e una schiacciata "Coast to Coast" di Sanikidze chiudono i conti meritatamente per la Montepaschi (59-53 al 39').

SPONSOR - Intanto ieri l'Ad di Mps, Viola, ha confermato che la banca rispetterà il contratto di sponsorizzazione della Mens Sana sino a giugno 2014. Poi deciderà se continuare con investimenti drasticamente ridotti o meno. Infopress


RISULTATI Sorprendenti sconfitte casalinghe per il Cska di Ettore Messina (battuto dal Malaga grazie ai 28 punti di Williams) e del Panathinakos, piegato nel finale dal solito Real Madrid (con 13 punti di Reyes). Ai greci non è bastato Bramos (11 p.) EUROLEGA (Top 16, 5ª giornata) - Girone E: Alba Berlino (Ger)-Bamberg (Ger) 82-63; ieri Cska Mosca (Rus)Malaga 81-94, Efes Istanbul (Tur)- Zalgiris Kaunas (Lit) 56-52, Panathinaikos (Gre)-Real Madrid (Spa) 54-58. Classifica: Real 10; Cska, Efes 8; Panathinaikos 6; , Malaga 4; Alba, Zalgiris 2; Bamberg 0. Girone F: Fenerbahce (Tur)-Khimki (Rus) 85-82; Maccabi (Isr)-Olympiacos (Gre) 77-78; Vitoria (Spa)Barcellona (Spa) 79-90; ieri SIENA-Besiktas (Tur) 63-57. Classifica: SIENA 10; Barcellona, Vitoria 8; Khimki, Olympiacos 6; Maccabi, Fenerbahce 2; Besiktas 0. La formula: le prime 4 di ogni girone ai play off.


AD AVELLINO Lakovic: Garantirò leadership AVELLINO - E’ stato presentato ieri ad Avellino lo sloveno Lakovic, nuova stella della serie A: « Le parole di coach Pancotto sono state fondamentali per la mia scelta finale. Voglio dimostrare la mia leadership e la mia capacità di gestire il team, ma la pallacanestro è uno sport di squadra e una persona da sola non potrà mai vincere». Intanto Avellino sta pensando a Jobey Thomas, in uscita da trieste, come prossima guardia da ingaggiare. ANTICIPO LEGADUE - 15ª giornata: ieri Capo d’Orlando-Biancoblù Bologna 85-82. Classifica: Barcellona P.d.G., Pistoia, Casale M. 20; Brescia, Scafati, Bologna 18; Verona, Forlì, Trieste 16; Trento, Ferentino, Capo d’Orlando 12; Veroli, Jesi 10; Imola 8. RULLO A PISTOIA - Pistoia (Legadue) ha ingaggiato il play Rullo, provienente da Capo d’Orlando.



Podio e vendetta per Innerhofer Penalizzato e multato, è terzo in superG e oggi dà l’assalto alla mitica discesa della Streif Un Christof Innerhofer furioso contro i giudici Fis ha conquistato il terzo posto ieri nel superG di Kitzbuehel, che si aggiunge alle vittorie in discesa di Beaver Creek e Wengen. Per l'Italia si tratta del quarto podio in altrettanti superG disputati in questa stagione. Ha vinto il norvegese Svindal davanti al giovane austriaco Matthias Mayer. L'Italia si è distinta anche con il settimo posto di Peter Fill e l'eccellente decimo di Siegmar Klotz, sceso con il pettorale 43. Il romano Matteo Marsaglia, n.1 dei supergigantisti azzurri in questa stagione, ha inforcato una porta nel passaggio dell'Hausbergkante e poteva venirne fuori una drammatica caduta ma è riuscito a stare in piedi, salvando l'incolumità anche se non la gara. Dopo aver protestato contro la penalizzazione dicendo che i tecnici Fis «si devono vergognare», Innerhofer ha fatto retromarcia: «La penalizzazione è ormai alle spalle. E mi scuso per le parole che ho detto». Tutta la vicenda sarebbe stata frutto di un malinteso: l'azzurro, fermatosi in prova dopo una scivolata, aveva ripreso la sua discesa interpretando come un via libera le parole di un giudice di porta. Questo mix di rabbia per la penalizzazione e di soddisfazione per il podio di ieri può dare all'azzurro la spinta giusta per domare oggi la Streif, anche se la sanzione subita per aver violato le regole di comportamento in una prova della discesa - dovrà partire con il pettorale 45, il che si aggiunge a una multa di 800 euro - riducono le sue chanche di successo. Innerhofer vorrebbe chiudere una settimana magica sulla Streif, la pista più spettacolare e famosa del mondo. L'unico azzurro ad averci vinto è stato sinora Kristian Ghedina nel 1998. Per Innerhofer sarà dura, ma ci sono sempre Fill, Dominik Paris e Werner Heel che cercheranno gloria sui 3.312 metri del tracciato. «Vincere sulla Streif vuol dire entrare nella leggenda dello sci», ha spiegato Svindal, il più veloce nelle prove cronometrate dei giorni scorsi. Ma tra i favoriti ci sono tutti gli austriaci - per i padroni di casa vincere a Kitzbuehel è come una medaglia d'oro olimpica - e anche gli azzurri hanno le carte in regola per tantare il colpaccio. Due tra tutti: Innerhofer e Paris. Pertanto oggi la discesa della Streif sarà più che mai da seguire con grande emozione, e punte speciali di attenzione per il concorrente con il pettorale 45... r.s.

QUATTRO SU QUATTRO Per Christof Innerhofer, 28 anni, mix di rabbia e gioia dopo il podio in superG. Per l’Italia è il quarto podio in altrettanti superG disputati in questa stagione (Getty)

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TV ALLE 11.30

Uomini in Austria SUPERG KITZBUEHEL: 1. Svindal (Nor) 1’14”48; 2. Mayer (Aut) a 0”13; 3. INNERHOFER a 0”40; 4. Jansrud (Nor) a 0”64; 5. Guay (Can) a 0”70; 6. Ligety (Usa) a 0”83; 7. Clarey (Fra), Theaux (Fra) e FILL a 0”98; 10. KLOTZ a 1”04; 11. Streitberger (Aut) a 1”05; 12. Baumann (Aut) a 1”06; 13. Pinturault (Fra) a 1”08; 14. Reichelt (Aut) a 1”09; 15. Hudec (Can) a 1”17; 17. HEEL a 1”41. Tra i rit.: PARIS. COPPA DEL MONDO: 1. Hirscher (Aut) 935; 2. Svindal (Nor) 847; 3. Ligety (Usa) 736; 6. MOELGG 477; 10. INNERHOFER 385. Coppa di superG: 1. Svindal (Nor) 380; 2. MARSAGLIA 209. OGGI: ore 11.30 discesa (diretta su Raisport1 ed Eurosport). Coppa di discesa: 1. Svindal (285); 2. INNERHOFER 233; 3. Kroell (Aut) 221; 4. PARIS 279. Donne in Slovenia OGGI: ore 10 e 13.15 gigante a Maribor (diretta su Raisport1 ed Eurosport). COPPA DEL MONDO: 1. Maze (Slo) 1.474; 2. Hoefl-Riesch (Ger) 756; 3. Fenninger (Aut) 644; 18. I. CURTONI 254.


SCI


NUOTO Dopo il mancato rinnovo la Jaked e la Federnuoto finiranno in tribunale ROMA - La Jaked e la Federazione Italiana Nuoto si separano. E non si lasciano bene, visto che adesso ci sarà un epilogo nelle aule giudiziarie. Ad annunciare il mancato rinnovo di sponsorizzazione con il brand italiano erano stati ieri a Roma, i vertici del gruppo, che con una conferenza stampa di denuncia mostravano il loro rammarico per l'accaduto, definendo con grande delusione il mondo del nuoto come un ambiente in cui regnano l'ambiguità e l'ipocrisia degli ambienti personali e non dello sport. Parole forti e decise, dovute alla mancata tutela degli interessi personali e dell'immagine del marchio (clamorosa la contestazione del marchio alle Olimpiadi di Londra), che nel ruolo di sponsor tecnico Fin, avrebbe dovuto vestire e rappresentare gli atleti azzurri. "Nel momento in cui si doveva difendere un'eccellenza italiana qualcuno si è preoccupato più di difendere la propria carriera" dichiarava in mattinata Luciano Cimmino Presidente Pianoforte Holding (a cui fanno parte Jaked, Carpisa e Yamamay) cui facevano eco le dichiarazioni degli altri rappresentanti della casa di costumi, tra i quali l'ex pallanotista Mario Fiorillo, ora nel cda Jaked e Gianluigi Cimmino, amministratore delegato del gruppo, che parlavano di "incapacità della Federazione nell'imporre agli atleti l'obbligo degli articoli come da contratto" e di "continue richieste di fornitura di materiali, ad oggi non ancora pagati a favore di società e impianti sportivi riconducibili alla galassia del presidente Barelli". Nel tardo pomeriggio la replica da parte della Federnuoto che annunciando di adire le vie legali, esprimeva stupore per le dichiarazioni da parte dei responsabili della Pianoforte definite "distorte nel merito e prive di fondamento" e ricordando che il contratto scadeva il 31 dicembre 2012. Infopress


IPPICA Tordivalle, la chiusura è anticipata: da oggi sciopero dei dipendenti ROMA - (m.v.) Salvo colpi di scena a questo punto davvero improbabili, chiusura anticipata per il trotto a Tor di Valle: le ultime due giornate di corse, previste per domani e mercoledì, salteranno infatti per uno sciopero dei dipendenti. Da mesi senza stipendio, hanno assecondato anche troppo ogni iniziativa di Gaetano Papalia, gestore dell’ippodromo romano, dopo che quest’ultimo aveva annunciato l’interruzione dell’attività a partire da febbraio. Ieri c’è stata un’assemblea con le OO.SS. e da oggi i dipendenti si asterranno dal lavoro, impedendo così l’effettuazione degli ultimi convegni previsti. Da giovedì, inoltre, effettueranno un sit-in di protesta in Campidoglio per sollecitare l’intervento del Comune. VINCENNES - Con il week-end del Prix d’Amerique, i nostri trottatori italiani più del solito invadono Vincennes: oggi ben 26 partenti di scuderia italiana (più 4 indigeni di proprietà estera), domani 17 (più 3). Il clou odierno è il Luxembourg, nel quale è stato ritirato Libeccio Grif per un lieve contrattempo. DEMURO - Oggi rimpatriata a Capannelle per Mirco Demuro, atteso da 5 ingaggi. DANNI - Assosnai chiederà i danni a Sogei ed ex Aams per il blocco nell’accettazione del gioco verificatosi mercoledì dalle ore 17 fino a termine dell’attività. OGGI - Ore 18.30 TQQ a Roma (galoppo, 7ª corsa, m. 2100 aw) Jackpot: Quarté 23.565,79 €, Quinté 7.203,09 €. Favoriti: 3-2-5-10-1. Sorprese: 8-6-7. Inizio convegno alle 14.55. Corse anche a Siracusa (g, 14.45), Aversa (t, 15.10). IERI - TQQ a Treviso: Tris 11-5-10, quota 3.721,11 € per 32 vincitori; Quarté 11-5-10-12, n.v; Quinté 11-5-1012-15, n.v.


PALLAVOLO Anticipo Ravenna-Vibo Trento domani a Cuneo dopo lo choc Champions Nella A1 maschile anticipo odierno a Ravenna tra la Cmc e la Callipo Vibo. Domani tornano in campo i campioni del Mondo di Trento, attesi da una trasferta non agevole a Cuneo. Dove dovranno dimostrare di aver superato lo choc di una ingiusta eliminazione dalla Champions League, avvenuta per l’antisportiva regola del golden set (con la Dinamo Mosca aveva vinto 5-3 tra andata e ritorno). SERIE A1 - 5ª giornata di ritorno - OGGI (ore 17.30): CMC Ravenna - Callipo Vibo Valentia, diretta Rai Sport 1 (arbitri Tanasi-Cipolla). DOMANI (ore 17.30): Bre Banca Cuneo - Itas Trentino, in Tv su RaiSport 1 (CesareSaltalippi); (ore 18): Andreoli Latina - Lube Macerata (La Micela-Puecher); Casa Modena - Copra Piacenza (Sobrero-Braico); BCC-NEP Castellana Grotte - Marmi Lanza Verona (Bartolini-Piana); Altotevere San Giustino - Sir Safety Perugia (Vagni-Caltabiano). Classifica: Trento e Macerata 37, Piacenza 31, Cuneo 29, Modena 27, Perugia 26, Latina 23, Vibo Valentia 20, Castellana Grotte 14, San Giustino 11, Verona 8, Ravenna 7. SERIE A2 - 4ª giornata di ritorno. DOMANI (ore 18): Padova - Matera (arbitri: Guarneri-Gelati); Sora - Città di Castello (Pozzato-Genna); Brolo - Reggio Emilia (Pozzi-Cerquoni); Monza - Potenza Picena (Gini-Orpianesi); Loreto - Molfetta (Florian-Lot); Ortona - Atripalda (Gentile-Piersanti). Turno di riposo: Corigliano. Classifica: Città di Castello 40, Sora 33, Molfetta 30, Atripalda 27, Monza 26, Corigliano 24, Reggio Emilia e Ortona 23, Padova 22, Potenza Picena e Brolo 11, Loreto e Matera 9. TRASFERIMENTI ATLETE - Il Consiglio Federale della Fipav ha accolto la richiesta formalmente avanzata dalla Lega Pallavolo Serie A Femminile in tema di trasferimenti: le atlete di Crema e Modena sono ora libere da vincoli di tesseramento e dunque trasferibili ad altri club. Chiusura del mercato spostata al 5 febbraio. ALL STAR DONNE - Domani al PalaOlimpia di Verona si sovlgerà l’All Star Game del volley femminile, dedicato quest’anno alla Fondazione Umberto Veronesi. COPPA ITALIA A2 DONNE - Quarti di finale - Domani (ore 18): Gorgonzola-Sala Consilina ore 19 (and. 3-1). Frosinone-Soverato (and. 3-1), Casalmaggiore-San Casciano (and. 3-1), Ornavasso-Mazzano (and. 3-0).


ATLETICA D’Onofrio a.d. di Fidal srl e anche nuovo direttore del Golden Gala ROMA - Si è riunito il Consiglio della Federatletica. Il presidente Alfio Giomi ha comunicato al Consiglio la costituzione di uno speciale Ufficio di Segreteria Generale. Ne faranno parte Mario Ialenti (con compiti di coordinamento), e le responsabili d’area Fidal, Anna Riccardi e Biba Putzu. Successivamente, il Consiglio ha deliberato una lunga serie di altre nomine. Conferma nel ruolo di Direttore sanitario Fidal per il dottor Giuseppe Fischetto, componente della commissione medica IAAF, che sarà coadiuvato nel compito dal dottor Pierluigi Fiorella, anch’egli confermato. Il Consiglio ha nominato poi Luigi D’Onofrio Amministratore Delegato della Fidal Servizi S.r.l., la società che accrescerà nel corso del 2013 il proprio ruolo di braccio operativo della Federazione. Coinvolte nel temporaneo ufficio di segreteria generale, oltre all’avvocato Ialenti, anche le due responsabili d’area Putzu e Riccardi, che saranno anche alla guida delle due macroaree Organizzazione sportiva e Tecnico-internazionale. Ad Anna Riccardi è stato chiesto di lasciare la direzione del Golden Gala, che sarà assunta dall’Ad di Fidal Servizi, Luigi D’Onofrio. L’Area tecnico-internazionale opererà principalmente al fine di conseguire gli obiettivi delle squadre nazionali e degli atleti di vertice, in collaborazione con la Direzione tecnica, e sotto la supervisione della presidenza federale. Dino Ponchio sarà il consigliere del presidente e capo di gabinetto. AD ANCONA - Oggi e domani ad Ancona si assegnano i primi titoli italiani assoluti del 2013 agli specialisti di eptathlon e pentathlon. A MONTESILVANO - Si apre domani a Montesilvano, con il Trofeo Invernale, la stagione della marcia. A NAPOLI - (g.m.) - Con 2000 partecipanti domani da piazza del Plebiscito alle ore 8,30 partirà la Maratona di Napoli. Favoriti il keniota Nicodemus Biwott e il marocchino Cherkaoui Lalami.






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