JUVENTUS-FIORENTINA 2-0 JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 7 Marrone 6 Peluso 6; Lichtsteiner 6,5 Vidal 7 Pirlo 7 Marchisio 6,5 De Ceglie 6 (15' st J. Caceres 6); Vucinic 7 (17' st Giovinco 6) Matri 6,5 (31' st Pogba 6). A disposizione: Storari, Padoin, Giaccherini, Quagliarella, Anelka, Rubinho. Allenatore: Alessio (Conte squalificato) 7 Falli commessi: 13 FIORENTINA (3-5-2): Viviano 6,5; Roncaglia 4 Gonzalo Rodriguez 4 Savic 5,5 (1' st Tomovic 6); Cuadrado 5,5 Romulo 5,5 Pizarro 5 Borja Valero 5,5 Pasqual 5,5; Toni 5 (12' st El Hamdaoui 5,5) Jovetic 5 (28' st Ljajic 6). A disposizione: Neto, Compper, Llama, Wolski, Capezzi, Bernardeschi, Larrondo, Lupatelli. Allenatore: Montella 5 Falli commessi: 11 ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo 6 Arbitri d’area: Doveri e Calvarese Guardalinee: Dobosz e Tonolini Quarto uomo: Di Fiore MARCATORI: 20' pt Vucinic, 41' pt Matri. ASSIST: Vidal (J) AMMONITI: Cuadrado (F), Marchisio (J), Peluso (J), Viviano (F) per gioco falloso, Pizarro (F) per fallo di mano NOTE: Spettatori paganti 11.109 per un incasso ai botteghini di € 659.355 Abbonati 27.442 per una quota di € 873.175. Angoli: 5-2 per la Juventus. Minuti di recupero: 1 nel pt, 4 nel st
Due colpi da ko la Juve allunga Una Fiorentina presuntuosa lascia libero Pirlo e deve inchinarsi Decidono Vucinic e Matri, i bianconeri volano a +5 sul Napoli di Edmondo Pinna
Matri segna senza scarpa Gol valido, ecco perché Dall’inviato Alberto Polverosi TORINO - La partita è stata pari per 20 minuti. Negli altri 70, la Juve (nonostante un campo in pessime condizioni) ha inghiottito la Fiorentina, l’ha incenerita, per restare alla storia dell’Inferno che ha fatto arrabbiare i Della Valle alla vigilia. E’ diventata padrona di tutto, del campo, del risultato, del gioco, forse già dello scudetto visto che in serata si è innalzata a più 5 sul Il tiro-gol di Matri: è senza la Napoli; i viola sono scomparsi dalla scena, perdendo anche le più solide scarpa destra (Reuters) certezze della loro stagione: niente carattere, niente gioco, niente idee. Hanno giocato con leggerezza, a tratti con superficialità, e sempre senza rabbia. In nessuna zona del campo hanno retto il confronto con la Juventus. Alla fine si è vista tutta la differenza fra un prodotto finito (la Juve) e uno appena iniziato (la Fiorentina).
PIRLO LIBERO: PERCHE’? - In quei primi 20', la Juve premeva di più, ma all’occasione di Vucinic (respinta di Viviano con un ginocchio) ha risposto l’occasione di Jovetic (respinta di piede di Buffon). Fino a quel punto, pari anche per il Montenegro. Poi però Mirko ha dato l’accelerata decisiva, con un destro da fuori area su respinta di testa di Roncaglia e con Viviano fuori posizione. Quell’azione è nata da un cross libero di Pirlo e qui siamo alla chiave della partita. Pirlo e Pizarro giocavano uno di fronte all’altro ma guidavano le rispettive squadre con tempi e modi diversi. Per lo juventino, i tempi erano dilatati dalla completa libertà concessa dai viola, li sceglieva lui, a suo piacimento: nè Toni, nè Jovetic avevano l’incarico di seguirlo, di pressarlo, e quando saliva Pizarro per accorciare l’azione dell’altro regista era sempre fuori tempo. Dall’altra parte, invece, il cileno era controllato molto da vicino da Vucinic in prima battuta, un po’ da Matri e poi dai centrali di centrocampo. Ogni sua giocata era sporcata dal filtro dei bianconeri. Dicono: la Fiorentina non ha marcato Pirlo perché è venuta a Torino per giocarsela. Ma un conto è giocarsela e un conto è perdersela. In quel caso, la Fiorentina se l’è persa.
DIFESA A PEZZI - Segnato il primo gol, la Juve ha sbriciolato una difesa la cui consistenza sembra davvero un ricordo antico. Esempio: Gonzalo ha cercato di liberarsi di Vucinic con un colpo di tacco a ridosso della propria area, il montenegrino ha puntato Viviano e per fortuna del difensore viola gli ha tirato addosso. Sul 2-0, non solo Gonzalo Rodriguez si è perso, ma anche tutti gli altri, da Romulo a Savic a Roncaglia (che aveva già sbagliato sul primo gol) sono stati seminati da Vidal, il cui assist ha consentito a Matri di segnare addirittura senza una scarpa. Segnare un gol alla squadra di Mister Tod’s senza scarpe sembra quasi un affronto.
BOCCIATO JOVETIC - La pressione della Fiorentina è aumentata nella ripresa, ma dietro la Juventus non ha avuto un solo momento di affanno: i viola hanno tirato (si fa per dire) in porta solo due volte con Romulo ed El Hamdaoui. Montella ha cercato di dare più forza al suo attacco avanzando Cuadrado nel ruolo di ala destra, dentro un 3-4-3 con Romulo esterno destro di centrocampo. Nel primo tempo, proprio intorno a Cuadrado il tecnico viola aveva tentato di muovere il centrocampo, alternando il colombiano a Romulo sulla fascia e poi spostando Borja Valero a destra e Romulo a sinistra. Tutto inutile, come la sostituzione di Toni (mai in partita) con El Hamdaoui, anche se il marocchino almeno si è mosso. Ben più fragoroso è stato il cambio di Jovetic con Ljajic, al 28' del secondo tempo e con due gol da recuperare: nello stadio che potrebbe diventare suo, la sostituzione è sembrata una vera bocciatura.
PENSIERO AL CELTIC - Alessio e Conte hanno perso Vucinic per infortunio, ma ormai la partita si stava
rannicchiando intorno al centrocampo bianconero che è stato rinforzato dall’ingresso di Pogba. Lì in mezzo anche Borja Valero ha finito per rinunciare di fronte all’impeto di Vidal. La Juve avrebbe potuto infierire in contropiede (Viviano ha salvato un altro gol su conclusione di Giovinco), ma ha cominciato a pensare al Celtic, del resto la Fiorentina si sentiva già battuta ben oltre lo 0-2. © riproduzione riservata
COPPE EUROPEE Da martedì via agli ottavi Bianconeri in casa Celtic Il 20 il Milan riceve il Barça ROMA - Dopo due mesi per la pausa invernale, la prossima settimana tornano le coppe europee con le prime quattro partite dell’andata degli ottavi di finale di Champions League - con la Juventus subito impegnata a Glasgow contro il Celtic - e con quelle d’andata dei sedicesimi di finale di Europa League: in campo Inter, Lazio e Napoli. Ecco il programma. Champions League - Andata Ottavi (ore 20.45) l MARTEDI’ - Celtic Glasgow (Sco)-JUVENTUS (Sky Sport 1, Sky Calcio 1. Mediaset Premium Calcio), Valencia (Spa)-Paris SG (Fra). l MERCOLEDI’ - Shakhtar Donetsk (Ucr)-Borussia Dortmund (Ger), Real Madrid (Spa)-Manchester United (Ing) (Italia 1). l MARTEDI’ 19 - Arsenal (Ing)-Bayern (Ger), Porto (Por)-Malaga (Spa). l MERCOLEDI’ 20 - Galatasaray Istanbul (Tur)-Schalke 04 (Ger), MILAN-Barcellona (Spa). Europa League - Andata Sedicesimi l GIOVEDI’ - ore 19 Bate Borisov (Bie)-Fenerbahçe (Tur), Levante (Spa)-Olympiacos (Gre), Zenit San Pietroburgo (Rus)-Liverpool (ore 18), Dinamo Kiev (Ucr)-Bordeaux (Fra), Bayer Leverkusen (Ger)-Benfica (Por), Ajax (Ola)-Steaua Bucarest (Rom), Anzhi (Rus)-Hannover (ore 18), Sparta Praga (Cec)-Chelsea (Ing), NAPOLIViktoria Plzen (Cec) (Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Mediaset Premium Calcio). ore 21.05 INTER-Cluj (Rom) (Italia 1, Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Mediaset Premium Calcio), Newcastle (Ing)-Metalist Kharkiv (Ucr), Stoccarda (Ger)Genk (Bel), Atletico Madrid (Spa)-Rubin Kazan (Rus), Basilea (Svi)-Dnipro (Ucr), Borussia M- (Ger)-LAZIO (Sky Sport 3, Sky Calcio 2, Mediaset Premium Calcio 1), Tottenham (Ing)-Lione (Fra).
ROMA - E’ discreta la partita di Mazzoleni, pur priva di episodi particolarmente scabrosi. Quelli che ci sono (spinta su Toni, contatto su De Ceglie) l’antiquario di Alzano li tratta alla stessa maniera. Buona l’assistenza dei guardalinee (Dobosz e Tonolini) e dei due arbitri d’area, giovani ma già promossi (Doveri e Calvarese). PRIMO TEMPO - Pirlo per Marchisio, ce ne sono tre di giocatori viola che lo tengono in gioco: Roncaglia, Gonzalo Rodriguez e Savic. Pasqual su Vucinic: da giallo. Coerenza di Mazzoleni: non fischia una spinta di Jovetic su Marrone che era in vantaggio sul pallone, tratta alla stessa maniera lo sviluppo dell’azione con una spinta di Barzagli su Toni in area bianconera. Vucinic su Cuadrado: anche in questo caso, ci stava il giallo, così come era da ammonizione Marchisio su Cuadrado. Contatto in area viola Cuadrado-De Ceglie, il giocatore di Montella si prende qualche rischio, l’arbitro tratta questi contatti tutti alla stessa maniera. Dubbio il fuorigioco fischiato a Pirlo dopo un angolo, appena appena in off side Vidal. Gol di Matri ok: segna senza una scarpa (non è consentito giocare senza l’equipaggiamento regolamentare), ma l’aver perso lo scarpino è immediato e accidentale rispetto al tiro, condizioni sufficienti per considerare il gol buono. Capitò lo stesso nel 1984, VeronaJuve 2-0, il secondo gol segnato da Elkjaer senza scarpino, tolto da Favero che aveva provato a fermarlo. Romulo in ritardo su Vidal: se non è giallo questo.... SECONDO TEMPO - Primo provvedimento disciplinare: Cuadrado diretto su De Ceglie, non lo butta giù, poi arriva il contatto con Rodriguez, Mazzoleni punisce il primo fallo. Giallo pure per Marchisio (su Pizarro). Assist di Vidal per Vucinic, appena oltre Rodriguez. Peluso in ritardo su Borja Valero: ammonito. Giallo anche per Viviano, che travolge Lichtsteiner nel tentativo di recuperare il pallone. Giallo per Pizarro. © riproduzione riservata
La fotosequenza gira e impazza sul web già pochi minuti dopo la fine di Juventus-Fiorentina. Riassumiamo. Il portiere della Fiorentina Viviano è stato beccato da cori di tifosi juventini durante la partita. A fine gara - ci sono le foto a testimoniarlo - il portiere vede il suo compagno di squadra Borja Valero che ha sulle spalle nude la maglia di Pirlo con cui ha fatto a scambio. In un momento di stizza e, forse di nervosismo, l’estremo difensore toglie la maglia allo spagnolo e la butta per terra sul prato dello Juventus Stadium.
Celtic, nuovo show: vince 3-1 e vola a +18 Il Celtic, avversario martedì della Juventus in Champions League, continua a dominare in Scozia. Ieri ha vinto 3-1 sul campo dell’Inverness. Dopo essere passato in svantaggio dopo 9 minuti (gol di Ross), la capolista ha pareggiato al 20’ con Commons e nella ripresa ha perfezionato il sorpasso grazie alle reti di Gershon (3’) e Miku (37’). In classifica, il Celtic è primo con 55 punti, diciotto in più rispetto a Inverness e Motherwell.
LA CORNICE Cori e sfottò, ma tutto fila liscio dopo la vigilia delle provocazioni TORINO - «La rivalità tra Juve e Fiorentina è più sentita a Firenze. Noi non ci pensiamo altrimenti ci provincializziamo» . Queste erano state le parole di Conte alla vigilia. Ed i tifosi della viola, ancor prima dell’inizio della partita, hanno subito mostrato il loro disappunto al tecnico campione d’Italia coprendolo di improperi, aggiungendo poi un “Amo Liverpool” che ha C’erano in tribuna i fatto infuriare quelli dei padroni di casa. Una sorta di benvenuto da parte della tifoseria ospite giusto per sindaci delle due città. Intanto il prato stemperare gli animi dopo le polemiche settimanali tra le comincia a dare due società. Poco dopo, in risposta, s’è alzato al cielo un segnali di usura “Firenze in fiamme” dalla curva sud. Questa era l’atmosfera che si respirava ieri, ma è filato tutto liscio. FISCHI - Inevitabile la bordata di fischi bianconeri durante la lettura della formazione avversaria. Tra i bianconeri alla fine Marchisio e Pirlo ce l’hanno fatta a partire titolari e Pogba, premiato dai members come “giocatore del mese di gennaio”, s’è accomodato in panchina sotto lo sguardo attento di Nedved, Agnelli e Paratici, a bordo campo come sempre prima di ogni match. MONTENEGRO - Ma il Montenegro diventa protagonista assoluto quando Vucinic fa venire giù lo stadio con il bolide che spacca in due la partita. Alessio SVOLTA Mirko Vucinic 1-0, sembra una biglia impazzita all’interno della sua area tecnica, Montella è festa con i tifosi (Reuters) impietrito. Sgomento quando Matri, al secondo gol consecutivo, scarta il cioccolatino di Vidal per il raddoppio: è il primo gol senza scarpa nella storia della Juve su un campo che dopo un anno e mezzo di vita comincia dare segni inconfutabili di usura. RENZI - Nella ripresa Matri e Giovinco provano a siglare il 3-0, Romulo ed El Hamdaoui il 2-1, ma finisce 2-0 per la Juve al grido di “salutate la capolista”, con buona pace di Renzi seduto tra Fassino e Bersani in tribuna. Ass
Matri si scopre Cenerentola: gol e record Perde la scarpa e segna: è la sesta rete in 13 presenze, in pratica una ogni 99’ Il bomber: «Conta che sia finita dentro» Dall’inviato Andrea Ramazzotti TORINO - Il top player per l’attacco non è arrivato neppure nel mercato di gennaio, ma i tifosi della Juventus se ne faranno una ragione se Alessandro Matri continuerà a segnare con questi ritmi. Quello di ieri è stato il suo gol numero 6 nelle 13 presenze collezionate finora in Serie A, una rete che ha confermato una tendenza che alla punta di Sant’Angelo Lodigiano non può che far piacere: quando lui batte il portiere avversario, la Juve conquista sempre i tre punti. I numeri sono tutti dalla parte dell’ex cagliaritano che, dopo la prodezza di 7 giorni fa a Verona, contro la Fiorentina ha giocato la sesta gara da titolare del suo campionato: segna ogni 99’ e soprattutto nelle ultime 7 gare che ha disputato ha firmato 5 reti. Dalla doppietta di Parma, fondamentale per chiudere il 2012 con un successo contro il Cagliari, Ale ha fatto parecchio male alle difese avversarie e adesso vuole confermare il suo momento positivo in Champions League dove non ha ancora segnato. TABU' E SCARPA - Matri sogna una rete già martedì, al Celtic Park, perché vuole convincere chi ancora è scettico sul suo conto. Ieri ha fatto un altro passo nella giusta direzione e si è tolto anche la soddisfazione di segnare... senza una scarpa. Al momento di mettere alle spalle di Viviano l’assist di Vidal, infatti, il numero 32 bianconero aveva perso una delle sue calzature, ma è comunque riuscito a concludere in modo vincente. Pronto il festeggiamento con la scarpa lanciata in area e Mazzoleni bravo a convalidare la rete. Il 2-0... scalzo ha riportato alla mente la celebre rete di Preben Elkjaer che nel 1984-85 allo stesso modo segnò proprio contro la Juve quando indossava la maglia del Verona. « Appena prima di calciare - ha spiegato a Sky nell’intervallo il centravanti - la scarpa mi si è tolta perché nell'azione precedente mi era stata allentata da un contrasto con un difensore avversario. L’importante però è che la palla sia finita dentro. Ci servono questi tre punti ». Alla fine missione compiuta e complimenti da parte di tutti i compagni. « Lui e Vucinic sono stati bravi perché hanno segnato entrambi - ha sottolineato Andrea Barzagli - ma soprattutto perché hanno fatto un grande lavoro per la squadra impedendo agli avversari di costruire il gioco con facilità. E’ vero che per gli attaccanti è importante far gol, ma aiutare la squadra lo è ancora di più». BUNKER BIANCONERO - Barzagli ieri è stato il migliore del pacchetto arretrato bianconero che è tornato quello dei giorni migliori proprio contro un’avversaria pericolosa. Comprese le due semifinali di Coppa Italia, la Juventus non riusciva a tenere la sua porta inviolata da 4 incontri. Nonostante ciò, però, i bianconeri hanno di gran lunga la miglior difesa del campionato con appena 16 gol al passivo e quello con la Fiorentina è stato l’undicesimo incontro di Serie A in cui Buffon (o il suo sostituto Storari) non hanno dovuto raccogliere la palla nella propria porta. Anche in questo caso nessuno ha fatto meglio. « Ultimamente avevamo subìto gol al primo tiro in porta degli avversari, mentre stavolta Gigi è stato bravissimo nel primo tempo. Non eravamo preoccupati, ma comunque aver vinto senza reti al passivo è stato importante anche perché i campionati si vincono con la miglior difesa. Oggi credo si sia vista la vera Juventus e, dopo aver sofferto un po’ nella prima frazione comunque chiusa sul 2-0, siamo venuti fuori bene nella ripresa in cui abbiamo corso, pressato e meritato i 3 punti ». Adesso il pensiero vola alla Champions con l’obbligo di non subire gol a Glasgow nell’andata degli ottavi: « La Champions è diversa dal campionato e c’è ancora più pressione. Sarà un
E QUESTA? Alessandro Matri mostra sorpreso e divertito la scarpa L’ha persa un attimo prima di segnare ma ben
match difficile, ma siamo pronti . Š riproduzione riservata
prima di segnare ma ben venga..
VERSO LA CHAMPIONS Paura per Vucinic: colpo al ginocchio ma non è a rischio TORINO - (Ass) Archiviata la vittoria sulla Fiorentina che ha permesso alla Juventus di restare davanti al Napoli in campionato, è ora di pensare alla Champions League. I campioni d’Italia martedì sera sono attesi a Glasgow (partenza in giornata dopo l’allenamento, ndc) per l’andata degli ottavi di finale contro il Celtic. BRIVIDO - Al 15’ della ripresa un brivido è corso sulla schiena del tecnico juventino: Vucinic si accascia per terra ed è costretto ad uscire. Si tocca il ginocchio destro e si teme il peggio. Perdere il montenegrino proprio alla vigilia dell’impegno di Coppa, vista l’infermeria ancora piena, sarebbe l’ennesima mazzata per lo spogliatoio. Ma per fortuna, dai primi accertamenti effettuati a fine gara, non Oggi altri controlli per il montenegrino sembrerebbe nulla di grave: semplice contusione al ginocchio destro, recuperabile. Oggi, Marchisio e Peluso alla ripresa degli allenamenti, le sue condizioni verranno valutate ma non dovrebbero in diffida e ammoniti esserci problemi sul suo utilizzo.Il suo partner d’attacco quasi certamente sarà Giovinco, salteranno la Roma entrato nel finale contro i viola. E chissà che per la prima volta non si veda anche l’ultimo arrivato sotto la Mole, ovvero quell’Anelka voglioso di trascinare la Signora nel caldissimo Celtic Park dall’alto della sua esperienza internazionale. GHANA - Ma Conte in serata spera di recuperare anche un altro giocatore importante: Asamoah, di rientro dalla coppa d’Africa dove ha giocato la finale terzo e quarto posto contro il Mali. Difficile che il ghanese possa prender parte alla sfida contro gli scozzesi visto il lungo viaggio e la stanchezza di una manifestazione probante durato quasi un mese. Se riuscirà a rientrare in serata le possibilità di averlo a disposizione aumenteranno, nel caso in cui atterri in Italia domani sarà quasi impossibile. PANCHINA - Ma ci sono buone notizie in vista di martedì sera: Conte riprenderà possesso della panchina dopo esser stato costretto a restare in tribuna per due giornate complice la squalifica comminategli dal giudice sportivo in seguito alle proteste nel post-partita contro il Genoa. E ci sarà anche Bonucci che riprenderà il suo posto al centro della difesa dopo che la corte di giustizia federale ha respinto il ricorso bianconero impedendogli di giocare contro la Fiorentina. Per Chiellini, Pepe e Bendtner bisognerà aspettare ancora un po', dopo di che l’infermeria sarà completamente sgombra. AFFATICAMENTO - Ma c’è un altro piccolo problema a preoccupare Conte: l’affaticamento muscolare occorso a De Ceglie che l’ha costretto a lasciare il posto a Caceres a mezzora dalla fine. Anche lui verrà valutato nelle prossime ore, ma se non dovesse farcela ci sarà una grossa chance per Peluso che di colpo si troverà a giocare un match di Champions League. Per lui sarebbe l’esordio assoluto. E pensare che fino a dicembre giocava nell’Atalanta: « Sarebbe una bellissima emozione - ha detto a fine gara l'esterno sinistro - E’ una competizione che qualsiasi calciatore vorrebbe giocare. Nel caso dovessi scendere in campo spero di ripagare la fiducia ». ROMA - Intanto il difensore salterà certamente la sfida di sabato sera contro la Roma. Lui, come Marchisio, sono stati ammoniti ed essendo diffidati salteranno il match nella capitale per squalifica.
La fidanzata Federica: tweet per Ale Federica Nargi, splendida ex velina mora di Striscia, fidanzata di Ale Matri ha scritto su Twitter: ÂŤAl mio Cenerentolo gliela porto io la scarpa @Ale_Matri ahahahahahÂť
«Juve, ora stesso spirito a Glasgow» Dall’inviato Andrea Ramazzotti TORINO - Non siamo all’ipoteca sullo scudetto perché mancano ancora 14 giornate alla fine del girone di ritorno, ma il successo sulla Fiorentina di ieri pomeriggio, abbinato con il pareggio del Napoli all’Olimpico, permetterà alla Juventus di affrontare con ancora più serenità sia l’andata degli ottavi di finale di Champions di martedì sia la difficile trasferta di sabato a Roma contro i giallorossi. Gli uomini di Conte, che ieri ha scontato la seconda e ultima giornata di squalifica rimediata dopo le proteste al termine del match interno con il Genoa, adesso hanno 5 lunghezze di margine sul Napoli secondo e 11 sulla Lazio terza in classifica. Non siamo al massimo vantaggio perché, proprio dopo l’ultima gara del 2012 (successo contro il Cagliari a C’è Nedved (al Parma), Buffon e compagni erano a +8 sulla Lazio e a posto di Alessio): +9 sulla coppia Fiorentina-Inter, ma l’attuale divario fa «E’ il nostro momento, il gruppo comunque ben sperare in vista del bis scudetto di una è piaciuto, Juve rimasta in corsa in campionato e in Champions affronteremo il dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia. « E' il nostro Celtic con momento - ha detto sorridendo Pavel Nedved, PRONTO AL RIENTRO entusiasmo. Conte presentatosi davanti alle telecamere al posto di Alessio - Leonardo Bonucci ha visto la l’ha detto vietato e il gol di Matri lo conferma: se segniamo anche in quel partita con la Fiorentina in distrarsi, sarà durissima» modo... E’ stata una rete un po’ comica e non ne avevo curva sud tra i tifosi Lo juventino è pronto a rientrare al mai vista una così ». L’importante, però, è che sia servita per garantire alla Juventus un nuovo scatto centro della difesa (LaPresse) in classifica dopo un inizio di 2013 nel quale il distacco dalle inseguitrici si era ridotto sensibilmente. Qualche prestazione sottotono era stata sufficiente per parlare di prima crisi, ma grazie alle affermazioni su Chievo e Fiorentina i bianconeri hanno allungato il passo e possono guardare con fiducia al futuro. Ecco perché oggi, quando la squadra decollerà per la Scozia, non ci sarà neppure bisogno di aspettare notizie positive dalla vecchia radiolina o dai telefonini di ultima generazione: le più dirette inseguitrici hanno giocato ieri sera e sia l’Inter sia il Milan (entrambe a -15) sono troppo lontane per poter impensierire i bianconeri. A impensierire il presidente Agnelli c’è solo il Napoli, l’unico ostacolo rimasto nella rincorsa al secondo scudetto consecutivo. « Siamo molto soddisfatti di come la squadra ha affrontato la partita - ha ripreso Nedved - perché la Fiorentina è una formazione molto pericolosa che gioca un bel calcio. Questi tre punti sono molto pesanti per la classifica e per le altre sono indubbiamente un messaggio significativo: secondo me li abbiamo meritati perché tutti hanno lavorato in maniera grandiosa con questo obiettivo e non abbiamo sbagliato ». ORA LA CHAMPIONS - Per i bianconeri non poteva esserci viatico migliore per tornare a concentrarsi sulla Champions League. Anche dal punto di vista psicologico il 2-0 ai viola darà un’ulteriore spinta per preparare in maniera ideale la trasferta di Glasgow. Ieri sera nello spogliatoio bianconero c’era grande soddisfazione, ma Conte ha fatto arrivare al gruppo un messaggio inequivocabile. « Da domani (oggi, ndi) vietato distrarsi o festeggiare troppo perché a Glasgow sarà durissima » il senso del pensiero del tecnico che tornerà in panchina al Celtic Park dopo aver parlato con la stampa domani. Stamani dirigerà l’allenamento a Vinovo, poi il pranzo e tutti in aeroporto. « Andiamo in Scozia con grande entusiasmo - ha proseguito Nedved - e, dopo aver perso qualche punto di troppo a gennaio, è stato importante essere ripartiti subito. Stiamo arrivando al momento chiave della stagione nelle giuste condizioni e lo dimostreremo anche in Champions. Martedì non ci sarà bisogno di caricare la squadra che sarà attesa da una bolgia. Dovremo solo dimostrare di saper soffrire come abbiamo sempre fatto ». © riproduzione riservata
I VIOLA Montella duro «Troppi errori troppi regali» Dall’inviato Alberto Polverosi TORINO - Adesso Montella non ha che una strada: cambiare e ripartire. Cambiare perché la difesa, così com’è, non gli dà più alcuna garanzia e perché Toni ha bisogno di recuperare. Ripartire perché peggio di ieri la Fiorentina non può giocare e visto che domenica sera c’è un confronto europeo con l’Inter troverà di sicuro le motivazioni. Si parte dai tre buchi neri di questa partita: il mancato controllo di Pirlo, la difesa sbriciolata e la sostituzione, a 20' dalla fine, dell’incerto Jovetic.
DI CHI ERA PIRLO? - Montella spiega: «I loro attaccanti si sono sacrificati moltissimo su Pizarro, hanno fatto un grande lavoro». Proprio quello che non si è visto da parte degli attaccanti della Fiorentina. Ma toccava a loro o al solo Pizarro controllare il regista della Juve? Domanda diretta: la libertà concessa a Pirlo è stata una sua scelta o qualcuno non ha rispettato le consegne? «Pirlo è uno dei giocatori che corre di più di tutta la Serie A, lo dicono le statistiche, e la verità sta un po’ nel mezzo». Domanda ancora più diretta: ma spettava a Toni e Jovetic andare a pressare Pirlo? «Toni si è impegnato, ma se si lavora troppo in un senso, poi si perde lucidità quando si deve attaccare (cosa che però non è capitata a Vucinic, né a Matri, ndr). Pirlo si può controllare anche davanti». Dunque, se abbiamo capito bene, toccava più spesso a Pizarro, che infatti ci ha provato.
«TROPPI REGALI» - Montella è più schietto quando parla degli errori della difesa: «Per 20 minuti è stata una partita aperta, poi abbiamo preso gol su un nostro (di Roncaglia, ndr) disimpegno sbagliato, da quel momento la Juve è cresciuta e ha dato la dimostrazione di essere una grande squadra». Duro: «La maggior parte delle occasioni della Juve sono nate da nostri regali, potevamo fare di meglio». Gonzalo Rodriguez s’è inventato un colpo di tacco, da ultimo uomo, sul montenegrino che gli ha portato via il pallone. Commento: «Ci siamo presi dei rischi che probabilmente erano esagerati».
IL CAMBIO DI JOVETIC - Farà rumore. E anche quando il tecnico cerca di smorzare, resta l’impressione di un Montella insoddisfatto. «La sostituzione di Jovetic? E’ entrato un altro giocatore al posto suo. E’ un cambio come un altro. Ci sono tre sostituzioni e poi lo avevo tolto anche domenica scorsa». Vero, lo aveva tolto dopo un suo gol e sul 2-0 per la Fiorentina, stavolta è uscito quando, teoricamente, c’era ancora tempo per la rimonta. A noi è sembrata una bocciatura, quanto meno una sveglia: ragazzo, datti una mossa. © riproduzione riservata
Viviano limita la sconfitta Lampi di JoJo ma non punge Roncaglia e Toni fuori partita Pizarro sbaglia molti appoggi Cuadrado cede alla distanza
VIVIANO 6,5 - Una volta Vucinic lo fredda, ma in altre due occasioni gli dice di no. Nel finale para anche su Giovinco. RONCAGLIA 4 - Fuori posizione, fuori tempo, fuori dalla partita. Non attraversa un buon momento e lo dimostra con una prova infarcita di interventi insicuri che condannano la Fiorentina. Probabilmente si è giocato il posto da titolare. RODRIGUEZ 4 - Un errore clamoroso che poteva costare il 2-0 con qualche minuto d'anticipo. Non è l'unico in un match con molte chiusure ritardate e qualche insicurezza di troppo per un giocatore del suo livello.
Jovetic marcato stretto e poi sostituito (Getty Images)
SAVIC 5,5 - Nel duello tutto montenegrino con Vucinic limita i danni, ma esce sconfitto. Respinge più volte, non sempre con sicurezza. Un tempo e rimane negli spogliatoi. TOMOVIC (1' ST) 6 - Non demerita anche se nella ripresa gli spazi da chiudere si dilatano. Chiude come può. CUADRADO 5,5 - Tornato venerdì dagli Stati Uniti, nel primo tempo non avverte la stanchezza. Parte largo, ma si accentra per far male e disorientare con il dribbling gli avversari, spesso costretti al fallo. Nella ripresa fa più fatica e le gambe non lo sorreggono più. ROMULO 5,5 - Sostituto dello squalificato Aquilani, fa l'interno un po' a destra e un po' a sinistra senza risultati memorabili. Corsa e contrasti senza paura: d'accordo lotta, ma lì in mezzo soffre. PIZARRO 5 - Quasi mai libero di impostare, non ha modo di costruire la manovra come vorrebbe. Nella ripresa trova più spazi, ma sbaglia parecchi passaggi e senza la sua regia la Fiorentina affonda. BORJA VALERO 5,5 - All'inizio in mezzo è quello che ha le idee più chiare. Peccato che duri un tempo e poco più, poi nella seconda frazione anche per lui scendono le tenebre. PASQUAL 5,5 - Soffre l'intraprendenza di Lichtsteiner e sui calci piazzati non disegna traiettorie pericolose. Sottotono. TONI 5 - Non è la sua partita. Non tiene un pallone, non crea uno spazio, non favorisce un inserimento con una sponda. Cambio inevitabile. EL HAMDAOUI (12' ST) 5,5 - Prova a dare più sprint. Con lui qualcosina migliora, ma non molto. JOVETIC 5 - Sfiora il gol esaltando le doti di Buffon, poi ci prova da fuori. In attesa di capire se quella di ieri sarà stata l'ultima gara da avversario della Juve, si becca tanti fischi e non riesce a sfondare anche perché arretra molto, forse troppo, alla ricerca di spazi.
LJAJIC (28' ST) 6 - Entra e ci mette voglia. Prova il dribbling o l'imbucata. Degli attaccanti è quello che si rende più pericoloso. MONTELLA (all.) 5 - Sbaglia partita lasciando troppo campo a Pirlo. Nel primo tempo due gol al passivo, nella ripresa la squadra non si accende mai. L’arbitro MAZZOLENI 6 - Dirige bene. Nessuna contestazione. and.ram. © riproduzione riservata
Vidal ci mette tanta intensità Muro Barzagli Pirlo delizioso Vucinic sblocca e va a fare il primo marcatore su Pizarro Pogba, grinta e determinazione Dall'inviato Andrea Ramazzotti
BUFFON 6,5 - Para due volte su Jovetic e sono entrambi interventi non facili e fondamentali nel primo tempo. Nella ripresa chiama gli applausi della curva per i compagni. BARZAGLI 7 - Anticipa sistematicamente Toni e non gli fa mai vedere palla. Non soffre neppure dei duelli aerei e si merita l'ovazione di tutto lo stadio. MARRONE 6 - Con Pirlo sempre libero, deve occuparsi solo di chiudere e non di impostare la manovra. Rischia qualcosina a inizio partita, ma nella ripresa controlla senza difficoltà.
Prova importante per Arturo Vidal (LaPresse)
PELUSO 6 - Prima centrale, poi largo a sinistra, si disimpegna bene badando al sodo. Ammonito e diffidato, sabato a Roma lascerà il posto al rientrante Bonucci. LICHTSTEINER 6,5 - Acciaccato dopo l'impegno con la Svizzera, non rinuncia a spingere e attacca Pasqual. Recupera palla e riparte arrivando al cross. Molto continuo. VIDAL 7 - Solita gara di grande intensità nei contrasti. Tanti palloni strappati agli avversari e molti inserimenti fatti nel modo giusto. Suo l'assist per il 2-0, ma crea anche altre occasioni grazie a inserimenti puntuali. PIRLO 7 - Sempre libero di impostare, disegna il suo calcio delizioso e mette in crisi la Fiorentina. Gioca oltre 90 palloni sbagliandone pochissimi nonostante alterni passaggi corti a lanci lunghi spesso ben dosati per gli scatti di Matri. Direttore d'orchestra superbo. MARCHISIO 6,5 - Anticipa di qualche giorno il ritorno dopo l'infortunio e gioca amministrandosi. Inizia sfiorando l'1-0, poi con la squadra in vantaggio si preoccupa soprattutto di chiudere gli spazi dalla parte di Cuadrado. Come Peluso, contro la Roma sarà squalificato. DE CEGLIE 6 - Ha di fronte Cuadrado e cerca di non farsi solo attaccare. Inizia timido, poi prova qualche sortita offensiva. CACERES (15' ST) 6 - Ordinaria amministrazione. A sinistra nella difesa a tre, entra deciso quando deve e sbroglia un paio di pericoli. MATRI 6,5 - Sesta rete in serie A realizzata... senza una scarpa. In campionato va in gol ogni 99' e quando lui segna, la Juve vince sempre. Attacca la profondita e scatta con il giusto tempismo. POGBA (31' ST) 6- Mostra grinta e determinazione. Non si limita a chiudere, ma attacca.
VUCINIC 7 - Ha il merito di sbloccare la sfida con un gran tiro da fuori area, ma altrettanto importante è il lavoro in fase di non possesso su Pizarro. Fallisce altre due occasioni da gol e poi esce per un problema al ginocchio destro. GIOVINCO (17' ST) 6 - Entra e punge. Viviano gli nega il gol, un'altra occasione la sbaglia lui. CONTE (all.) 7 - Sostituito in panchina da Alessio, vince ancora contro un'avversaria non semplice. In vista della Champions, non poteva chiedere di più. © riproduzione riservata
LAZIO-NAPOLI 1-1 LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 7; Konko 6,5 Biava 6,5 Dias 6 Radu 6; Ledesma 6,5; Candreva 6,5 Hernanes 6,5 (27' st Cana sv) Gonzalez 6 (45' st Saha sv) Mauri sv (18' pt Lulic 5); Floccari 7,5. A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Ciani, Peirerinha, Rozzi, Kozak. Allenatore: Petkovic 6,5 Falli commessi: 14 NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 5,5; Campagnaro 7,5 Cannavaro 5 Gamberini 5,5; Mesto 5,5 (10' st El Kaddouri 6) Behrami 6 (47' st L. Insigne 7) Inler 5,5 Zuniga 5,5 (35' st Calaiò sv); Hamsik 6; Pandev 5,5 Cavani 6. A disposizione: Rosati, Colombo, Grava, Britos, Rolando, Donadel, Maggio, Radosevic, Armero. Allenatore: Mazzarri 6 Falli commessi: 14 ARBITRO: Orsato di Schio 6,5 Arbitri d'area: De Marco e Gervasoni Guardalinee: Di Liberatore e Manganelli Quarto uomo: Padovan MARCATORI: 11' pt Floccari (L), 42' st Campagnaro (N) ASSIST. Konko (L) AMMONITI: per gioco falloso Ledesma (L), Hernanes (L), Radu (L), Dias (L), Campagnaro (N), Cana (N); per simulazione Mesto (N); per comportamento non regolamentare Insigne (N) NOTE: spettatori 40.000 circa. Angoli 8-5 per la Lazio. Recupero: 5' pt, 4' st
Mazzarri mai vittorioso in casa Lazio Continua il tabÚ di Mazzarri in casa della Lazio: le sue squadre, non solo il Napoli ma anche le precedenti allenate dal tecnico livornese, non sono mai riuscite a vincere sul terreno dei biancocelesti. Il bilancio con l’1-1 di ieri è di 4 pareggi e 5 vittorie della Lazio su 9 gare
Floccari-Campagnaro Il pari fa felice... Conte Pali e traverse, tante occasioni e parate, gioco a viso aperto: la sfida delle inseguitrici finisce senza vincitori. Napoli resta secondo ma a -5 di Antonio Maglie
ROMA - Più che una partita, un romanzo. L'ha dominata la Lazio, nel primo tempo. L'ha raddrizzata nel finale il Napoli con uno scatto di orgoglio e di rabbia. Alla fine, però, festeggia soltanto la Juventus che incrementa il suo vantaggio sulla seconda (la squadra di Mazzarri). Il Napoli non è stato bellissimo ma ha dimostrato di avere un gran carattere; la Lazio è stata solida per cinquanta minuti ma ha confermato di avere pochi ricambi. Alla resa dei conti, gli eroi della serata sono stati tre: Floccari (un gol, un palo, una traversa) che ha interpretato al meglio il ruolo di vice-Klose; Campagnaro prezioso in difesa (suo un salvataggio a porta vuota) e in attacco (sua la rete del pari); Insigne che ha cambiato il volto alla gara mandando in crisi, nella ripresa, la fascia destra della Lazio presidiata da Konko, saltando l'uomo e creando quella superiorità numerica che in altra maniera il Napoli non riusciva a creare. RITROVATO Floccari, 31 anni,
PRESSIONE - Entrare in campo sapendo il risultato della «lepre» è piuttosto dopo la rete dell’1-0 (Getty scomodo e crea inevitabili pressioni. Ma una volta in campo, dopo pochi minuti Images) di gioco si è capito che tra le due inseguitrici, il successo della Juventus aveva inciso più pesantemente sul Napoli che sulla Lazio. Petkovic l'ha preparata alla perfezione la partita. Aggressione estremamente alta, occupazione del campo in ampiezza e grande densità nel centro. In queste condizioni la squadra di Mazzarri ha perso la bussola non riuscendo a trovare né gli spazi per lanciare i suoi «corridori» (Cavani e Hamsik in particolare) né i cambi di gioco un po' perché le linee di passaggio erano ostruite e un po' perché l'uomo che dovrebbe con maggiore applicazione dedicarsi a questa attività, cioè Inler, ieri è apparso più lento del solito, meno attento del solito e più prevedibile del solito. Per quasi mezz'ora, il Napoli è stato tenuto alla larga dall'area laziale (la manovra napoletana si impantanava sulla trequarti non trovando inserimenti e, soprattutto, mancando di precisione negli appoggi), mentre la Lazio maramaldeggiava dall'altra parte trovando il gol con Floccari (da Zuniga a Gamberini passando per Inler e Cannavaro, tutti colpevoli) che Konko trovava agevolmente in mezzo all'area con un preciso assist. E nei minuti successivi al gol la squadra di Petkovic sfiorava il raddoppio. Un monologo interrotto solo da una bella combinazione sulla corsia di sinistra Hamsik-Zuniga con il colombiano che riusciva a trovare il cross per la testa di Cavani che si faceva anticipare davanti alla porta vuota da Lulic. K O - La gara è stata anche condizionata dagli infortuni. Mauri dopo 18' minuti ha lasciato il posto a Lulic, giocatore con caratteristiche diverse, meno incline a entrare nel campo. Al 45' crollava in mezzo al campo anche Behrami obbligando Mazzarri a inserire Insigne con l'abbassamento sulla linea di metà campo di Hamsik. Nel mezzo una traversa di Cavani e un palo di Floccari. Colpito nell'orgoglio, il Napoli ha messo in campo la forza della disperazione. Mazzarri prima ha inserito El Kaddouri passando al 4-2-3-1 quindi ha rinunciato a Zuniga per mettere dentro Calaiò e sistemarsi con un offensivissimo 3-3-4. La stanchezza della Lazio ha in qualche maniera agevolato il compito dei napoletani. La squadra di Petkovic ha perso le distanze e non è riuscita più a tenere alta l'aggressione. Ciononostante ha avuto due volte con Lulic (in un caso agevolato da un errore in uscita di De Sanctis) la possibilità di chiudere la partita (e poi di vincerla con Floccari che ha colpito la traversa con una conclusione di testa a due minuti dal fischio finale). Poi dall'angolo è arrivata la conclusione al volo di Campagnaro, il migliore in campo, per un pareggio che consente a Mazzarri di tenere a distanza la Lazio e di non perdere troppo terreno rispetto alla Juventus. © riproduzione riservata
di Edmondo Pinna
Cavani, testa e traversa Non c’è gol fantasma ROMA - Non dispiace Orsato, la sua partita alla fine è senza sbavature importanti. Bene i due assistenti, fra gli additional meglio il numero due (Gervasoni). PRIMO TEMPO - Hamsik serve Pandev, tenuto in gioco da Biava: ok l’assistente numero due, Manganelli. Candreva approfitta di una ingenuità di De Sanctis, c’è un contatto in area con Zuniga, Orsato fa segno di proseguire (col Non c’è gol fantasma sulla conforto dell’arbitro d’area numero uno, De Marco), anche se c’è un tocco fra il traversa colpita da Cavani (Sky) sinistro di Zuniga e il sinistro di Candreva. Situazione strana al 25’: c’è la simulazione di Mesto che, in area della Lazio, si lascia cadere dopo un non contatto con Gonzalez, Orsato non fischia, temporeggia (per un suggerimento?), poi ferma il gioco appena prima che Pandev entri in area e venga agganciato dallo stesso Gonzalez (sarebbe stato rigore). Floccari rientra dall’off side, Campagnaro mette in angolo, il biancoceleste interferisce: giusto segnalare il fuorigioco dall’assistente Di Liberatore. Ancora bravo il primo assistente: sul tiro di Floccari, che sarà respinto dal palo, Lulic è in off side. Non c’è gol fantasma al 39’: il colpo di testa di Cavani si stampa sotto la traversa e ricade sul terreno di gioco senza superare la linea, anzi. L’arbitro d’area Gervasoni fa segno: Era dentro tanto così. Insigne braccio largo: ok l’ammonizione, era un passaggio da Floccari per Candreva. SECONDO TEMPO - Gol annullato a Biava: giusto, è in off side sul passaggio di Dias. Ledesma ferma con un fallo tattico Insigne: ammonito. Scattano i gialli anche per Hernanes (su Inler), Radu (su Pandev), Dias (su Insigne), Campagnaro (su Lulic), Cana (su Inler). Ok l’1-1: non c’è fallo di Campagnaro su Lulic, che scivola. Tiro di Candreva, deviazione di Gamberini, Orsato dà la rimessa dal fondo e sbaglia. © riproduzione riservata
Floccari, che mira: cinque gol nelle ultime 7 partite La Lazio non sa piÚ vincere (due punti nelle ultime quattro partite di campionato) ma ha scoperto un grande Floccari: l’attaccante ha segnato quattro reti nelle ultime 5 gare di serie A (contro Atalanta, Palermo, Genoa e Napoli, è rimasto a secco solo con il Chievo), che diventano cinque gol nelle ultime sette partite se consideriamo anche le sfide con la Juventus di Coppa Italia.
Campagnaro 4 gol col Napoli tutti in trasferta... Un gol pesante, quello di Hugo Campagnaro, che ha garantito al Napoli il settimo risultato utile di fila (5 vittorie e due pareggi). Per il difensore si tratta del quarto gol in 110 partite di campionato con la maglia del Napoli (in totale sono 7 in A). Curiosamente, ha sempre segnato in trasferta, sui campi di Milan, Cesena, Inter e ieri Lazio.
IL GOLEADOR Campagnaro lo vede mezzo pieno «Punto importante, non molliamo» di Ettore Intorcia
ROMA - Nella notte dell’Olimpico, l’Hugo Campagnaro che non t’aspetti. Un mastino della difesa che si trasforma in bomber, un difensore abituato al lavoro oscuro che all’improvviso diventa l’eroe dei due mondi. Sì, perché il sorriso di Campagnaro parte dalla Capitale e attraversa l’oceano, e arriva fino a casa sua, in Argentina, raccontando la sua gioia in diretta su Espn Sudamerica. E’ la festa dell’orgoglio argentino e Hugo lancia anche un segnale al ct Sabella con una battuta: «Gli chiederò la maglia numero nove!» . ESEMPIO - Che partita, Campagnaro! Una prestazione di assoluto valore in difesa, un salvataggio provvidenziale a porta vuota sull’incursione di Lulic. E poi? E poi il difensore «Ora chiederò la argentino ha trovato il secondo gol con la maglia del Napoli. S’era esibito l’ultima volta maglia numero quasi due anni fa, era il 21 marzo 2010, a San Siro con il Milan, firmando il momentaneo nove al ct dell’Argentina. Il vantaggio azzurro: finì 1-1, proprio come ieri sera contro la Lazio. E’ stato il gol futuro? Il mio dell’orgoglio, ma anche il gol che certifica una professionalità e un attaccamento che impegno sarà nessuno può mettere in discussione: Campagnaro a giugno andrà all’Inter, è già scritto da sempre il massimo» tempo, però è qui, con testa e gambe, ancora con la maglia azzurra addosso, a giocarsela come sempre, al massimo. Lo promette ancora ai suoi tifosi e a Mazzarri: «Il mio futuro? L’impegno sarà sempre il massimo, lo garantisco» . E Hugo ha mantenuto la promessa prima ancora di farla.
DECISIVO - Così proprio lui, che a giugno volerà a Milano, evita il Napoli il ko che l’avrebbe allontanato ancora di più dalla Juve, scivolando a -6. Soprattutto, segna il gol che tiene la Lazio a distanza, sei punti più in giù. «E’ stata una partita strana, potevamo vincere o perdere, ci siamo scoperti un po’ ma questo punto è importante. Se la gara è andata così è anche merito della Lazio: i biancocelesti ci hanno schiacciato, hanno giocato meglio nel primo tempo. Noi ci siamo riscattati nella ripresa. C’è tanto da correggere, questo Napoli può fare molto di più» , confida l’argentino. E spiega com’è nato quel gol pazzesco che ha fatto urlare il settore ospiti, quello riservato ai tifosi azzurri, e una bella fetta della tribuna Monte Mario: «Non sono abituato ad andare avanti sui calci d’angolo. Questa volta invece sono salito e ho avuto la fortuna di fare gol» . Una mira da cecchino: «Ho tirato provando a tenerla bassa perché spesso la palla si alza e finisce sopra la traversa. Non pensavo che il pallone potesse passare e invece...» . CACCIA ALLA JUVE - La capolista allunga, il Napoli però non molla: «Noi facciamo le nostre partite, se siamo quelli del secondo tempo possiamo fare bene. Non molliamo, manca ancora tanto e daremo il cento per cento. E’ stato importante non andare a -6, il punto è importante per il morale. E non importa che la Juve abbia vinto: noi andiamo avanti per la nostra strada» . E la strada di Hugo, fino a giugno, è azzurra, più che mai. @ettoreintorcia © riproduzione riservata
Candreva sprint Ledesma lucido Garanzia Biava Hernanes ci prova Marchetti nulla può sul pareggio Lulic salva un gol ma fallisce il raddoppio. Konko aggressivo di Fabrizio Patania
Marchetti 7 - Salvato dalla traversa sul colpo di testa di Cavani. Esce bene su Hamsik. Tocca sulla traversa la botta di Inler. Impossibile evitare il pareggio di Campagnaro. Konko 6,5 - Petkovic gli affida il compito di controllare a distanza Hamsik, il francese è feroce in copertura e aggressivo nelle ripartenze. Affonda e rifinisce con precisione per il gol di Floccari. Nella ripresa gli tocca Insigne e cambia la sua partita perché può fare solo il difensore. Biava 6,5 - Si appiccica a Cavani, cerca di non concedergli campo utile per la progressione. La Curva Nord lo acclama. Buca De Sanctis in mischia ma il gol viene annullato per fuorigioco.
La clamorosa occasione fallita da Lulic nella ripresa (Ansa)
Dias 6 - Raddoppia sul Matador, lasciando Biava in prima battuta. Giallo quando deve uscire su Insigne. Radu 6 - Si sdoppia per aiutare i centrali, cancella Mesto, nel secondo tempo se la vede con il suo amico Pandev, che lo costringe al giallo. Ledesma 6,5 - Precisione negli appoggi, lucidità nelle chiusure, posizione giusta per impedire a Pandev di inventare. C’è Cristian a mettere in angolo dopo la traversa colpita da Cavani. Prende il giallo che gli costa la squalifica per Siena. Candreva 6,5 - L’azzurro gli permette di riazionare il turbo. Torna a sprintare sulla fascia, imbeccate geniali e di nuovo la potenza nel tiro. Per due volte mette i brividi a De Sanctis. Gonzalez 6 - Parte largo a sinistra, si accentra dopo l’uscita di Mauri. L’uruguaiano è un catturatore di palloni. Più reattivo di Behrami. Hernanes 6,5 - Si presenta con il caschetto protettivo e una sberla di sinistro, la paura passa dopo un colpo di testa, così il Profeta si mette a macinare gioco. Chiude il primo tempo con una punizione a giro che costringe De Sanctis alla prodezza. Becca l’ammonizione in avvio di ripresa. Petkovic lo sostituisce con Cana a venti minuti dalla fine. Mauri sv - Collega centrocampo e attacco, così nel primo quarto d’ora le combinazioni offensive della Lazio si trasformano in uno show. Inciampa sul pallone per festeggiare Floccari e l’infortunio alla caviglia lo costringe a chiedere il cambio. Lulic (18’ pt) 5 - Si segnala per un salvataggio su Cavani. E nel finale si divora una palla gol da appenderlo al muro dello spogliatoio. Floccari 7,5 - Stop di petto e sinistro in rete: al primo assalto fa esplodere l’Olimpico. Ottavo gol stagionale,
quarto in campionato. Segna alle stesse medie di Klose. Al secondo tentativo, scuote l’incrocio dei pali con una sventola da 25 metri. Al terzo, colpisce di testa la traversa. Di più non gli si può chiedere. Petkovic (all.) 6,5 - Torna alla formula collaudata del girone d’andata, la Lazio si esalta, ma non chiude la partita. © riproduzione riservata
Insigne, una furia Cavani non sfonda Pandev galleggia Hamsik pratico Cannavaro in giornata no, Zuniga soffre. Inler, una ripresa da guerriero De Sanctis attento, poi rischia grosso di Antonio Giordano
De Sanctis 5,5 - Prende a manate la punizione dalla distanza e il destro ravvicinato di Candreva, strozza l'urlo di Hernanes, provvede a lasciare aperta la partita mostrando i pugni, esortando un Napoli che non c'è. Poi macchia la sua prestazione con l'uscita “ballerina” su Lulic, ahi! Campagnaro 7,5 - Ha gamba, ha corsa, ha spigliatezza: in quel contesto di statuine, ha presenza attiva. Almeno lui, sa cosa fare, diagonali comprese. Un gigante che va a far gol. E' già un rimpianto, saperlo partente. Cannavaro 5 - L'ultimo errore d'una sfilza di scarabocchi è il suo, che lascia a Floccari il controllo e la battuta. Per poco non manda Lulic al raddoppio, non è una giornata da ricordare.
Edison Cavani ha colpito una travera (Ap)
Gamberini 5,5 - Si stacca sbagliando i tempi, non solo in occasione dell'1-0. Quando Candreva vuole sfondare, sa che può farlo. La ripresa è almeno tonica, con qualche certezza. Mesto 5,5 - Il confilitto con Radu non è agevole ma la luna è storta e diviene complesso riuscire a creare la superiorità, a trovare il fondo. El Kaddouri (10' st) 6 - Sono spalle tenere, le sue, per rimontare. Gli viene chiesto e lui obbedisce, con applicazione. Behrami 6 - Saluta poco prima del riposo, stremato e (forse) stirato, o comunque addolorato. La diga su Gonzalez costa un prezzo eccessivo. Insigne (45' pt) 7 - Ha sempre un'intuizione, va a rischiare il dribbling e però gli giocano poco addosso. Non t'abbandona mai. Ce l'ha dentro. Inler 5,5 - Viene sovrastato da Hernanes, al quale fa semplicemente da ombra. Spreca tutto se stesso e si ritrova nel caos mentale più assoluto. La ripresa è da guerriero, la traversa è una beffa. Zuniga 5,5 - Dà il via al contropiede letale della Lazio. Konko lo fa a fettine e su quella corsia la lama delle ripartenze sfila come nel burro. Resta pure più di quanto si pensi. Hamsik 6 - Nasce trequartista, poi deve inginocchiarsi alle esigenze e diviene mediano umile e comunque pratico, equilibrato. Ha letture, da ogni angolo del campo. Pandev 5,5 - Galleggia dove può, cercando di sfuggire al pressing martellante. Ma la tela è enorme e viene divorato dalla ragnatela e magari anche dall'eccessivo desiderio di strafare.
Cavani 6 - Prima Lulic, poi la traversa: ha il gol a portata di lingua, ma gli dei stavolta gli sbarrano la porta. Mazzarri (all.) 6 - L'ibrido della difesa (a tre, ma no a quattro, ma sì a tre) e, principalmente, l'eclissi di mezza squadra, spalancano a 45' sconcertanti. Mischia tutto, prima il tridente, poi 4-2-3-1, infine con Calaiò, boh, 3-3-4. Lo premia la disperazione. L'arbitro Orsato 6,5 - Il cartellino sempre pronto, a portata di mano. E una direzione scrupolosa, con assistenti che sorreggono (tranne in un caso ch'è un dettaglio). © riproduzione riservata
Mazzarri: Punto importantissimo «Non era facile per il Napoli chiudere con un risultato positivo La Lazio era partita con il piede giusto, era più convinta di noi» di Antonio Maglie
ROMA - Alla fine ha tirato un sospiro di sollievo, soprattutto dopo l'ultimo brivido che gli ha regalato Floccari. «Un punto importantisimo» , ammette Walter Mazzarri, che si è pure procurato uno lieve risentimento al polpaccio nel primo tempo ( «Vuol dire che non sarò disponibile per la prossima partita...», scherza). Ma si vede che non è soddisfatto. Poi è venuta fuori la personalità, il carattere, soprattutto la rabbia. Anche lui ha fatto cose che normalmente non fa. Ad esempio chiudere con quattro attaccanti per trovare il gol del pari, però, con un difensore. Lo provocano sottolineando che per una sera ha fatto come faceva Mourinho nei momenti di diffioltà. Non abbocca: «Faccio questo SI E’ ANCHE FATTO MALE mestiere da 12 anni, non imito nessuno. Ho visto che Tutta la carica di Walter determinate cose non andavano e a quel punto ho fatto Mazzarri, 51 anni: il tecnico a «Insigne è entrato delle scelte. E, comunque, mi è capitato altre volte di bordo campo si è anche bene in partita. Per fortuna finire con tanti attaccanti». Il bilancio non è negativo. infortunato al polpaccio Campagnaro ha Insomma, un bicchiere mezzo pieno, più che mezzo (Lapresse) tirato fuori il jolly vuoto. Anche perché il Napoli si è trovato di fronte un C’era rigore su grande avversario. Afferma Mazzarri: «Non è facile vincere contro la Lazio, su questo Mesto» campo. Quella di Petkovic è una signora squadra, messa molto bene in campo. Ci hanno aggredito e noi non siamo partiti con il piede giusto. Per come si era messa la gara, non era facile uscire dall'Olimpico con un risultato positivo». PRESSIONE -Inevitabile fare riferimento al pomeriggio calcistico, a quel risultato di Torino che può in qualche maniera aver condizionato la prestazione del Napoli. Lui, Mazzarri, nega, anche se non lo esclude del tutto. Sottolinea: «Non so cosa sia passato nella testa dei ragazzi. Condizionati dal risultato di Torino? Spero di no, almeno non dovrebbe essere così. Credo che le cause della nostra partenza non bellissima siano altre. Zuniga e Armero sono arrivati solo venerdì, reduci da viaggi intercontinentali, avevamo tanti giocatori con le nazionali, loro qualcuno di meno, quattro, cinque dei miei erano frastornati. La Lazio ha mostrato di avere più convinzione, è partita col piede giusto, noi, invece, no». In ogni caso il Napoli del primo tempo non è apparso il solito Napoli. Alcuni giocatori sono apparsi decisamente al di sotto delle attese. E alla fine a cambiare il volto della prestazione ha provveduto il ragazzino, Insigne. Le difficoltà che ha creato sulla sinistra, però, non sembrano alimentare rimpianti in Mazzarri: «Insigne è entrato bene in partita. Ma la stessa cosa accadeva lo scorso anno a Pandev. E' più facile entrare quando l'avversario è in fase calante». RECRIMINAZIONE - Poi ci sono anche le recriminazioni. Le immagini televisive lo hanno convinto che Orsato avrebbe dovuto fischiare un rigore e non ammonire per simulazione Mesto: «L'arbitro ha sbagliato ma in campo sbagliano tutti, i giocatori, gli allenatori, possono sbagliare anche gli arbitri». Sorride ripensando al gol di Campagnaro: «Ha tirato fuori il jolly». Ha cambiato molto, ieri sera, in corsa. E' convinto che è il copione la forza della squadra: «Noi abbiamo una nostra organizzazione, i giocatori la conoscono a memoria, anzi quello ci aiuta, se non fosse così ieri sera avremmo potuto fare anche peggio». Però qualcosa non ha funzionato. Quando la Lazio attaccava, Zuniga si sarebbe dovuto abbassare per creare quasi una linea a quattro. Ma nonostante questo, su quella corsia il Napoli ha sofferto: «Zuniga si sarebbe dovuto abbassare in fase difensiva e rialzare in fase offensiva ma non avevamo le energie e non lo ha fatto al meglio, non lo ha fatto come contro il Catania perché dal punto di vista del gioco, la squadra siciliana e la Lazio sono abbastanza simili e pensavano di affrontarle nella stessa maniera». Ora c'è la Coppa: «Ci aspetta una partita durissima ma abbiamo migliorato i doppi ruoli, possiamo competere in tutti i tornei». © riproduzione riservata
«HO RITROVATO LA LAZIO» Petkovic: Giocato un bel calcio, peccato la mancanza di cinismo nel finale di Fabrizio Patania
ROMA - E’ stata la notte dei rimpianti. L’occasione da gol divorata da Lulic un istante prima del pareggio di Campagnaro, il difensore in scadenza del Napoli. La traversa colpita da Floccari in pieno recupero, quando Petkovic s’era illuso di poter rivivere l’emozione della semifinale di Coppa Italia, vinta in un finale palpitante. La rabbia per la rimonta subìta affoga nelle immagini di un primo tempo da applausi, travolgente: la Lazio si è esaltata assecondando le idee del tecnico di Sarajevo, un calcio fatto di pressing e di qualità tecnica, tanta aggressività, squadra corta e compatta, il campo rubato ai contropiedisti del Napoli, i trequartisti indemoniati a correre dietro a Floccari, che sta cancellando l’handicap dell’infortunio di Klose. Così Petkovic ha digerito meglio il risultato. Non vedeva giocare la Lazio «Un mese fa tutti su questi livelli dalla fine di novembre e la prestazione lo dicevano che noi ha inorgoglito. «Faccio i complimenti alla Lazio. Ci eravamo fortunati Ce l’hanno tirata siamo ritrovati, giocando una grandissima partita. ma miglioreremo» Meritavamo di vincere. Sono stati novanta minuti bellissimi, uno spot per il calcio. Complimenti al Napoli, anche loro sono stati interpreti di una buonissima partita».
PRESSING - I rimpianti sono della Lazio, incapace di chiuderla. Petkovic, che in campo s’era infuriato, ha assolto Lulic per l’occasione divorata davanti a De Sanctis. Sarebbe stato il raddoppio. «Credo sia stata mancanza di lucidità. Potevamo e dovevamo chiudere la partita, non ci siamo riusciti e il Napoli ci ha castigato. Anche dopo l’1-1, abbiamo avuto due o tre possibilità per raddoppiare e vincere. Serviva più voglia, più cattiveria, più cinismo». Un’ora di gioco scintillante, ma poi è venuto fuori il Napoli. «Hanno messo la terza, la quarta e la quinta punta, costringendoci ad abbassare il baricentro, ma non abbiamo concesso molti spazi. Anche soffrendo, ci sono state altre tre occasioni per segnare. E’ mancato il colpo del ko. Tre minuti prima del gol di Campagnaro, Lulic ha fallito il raddoppio. Dovevamo chiuderla come fanno le grandi squadre». Nel primo tempo la Lazio aveva rubato il copione al Napoli. «Non hanno lavorato bene solo i difensori, accorciando i reparti, ma anche gli attaccanti. La squadra era aggressiva, il Napoli non usciva e non impostava l’azione, erano costretti a buttare via il pallone. Non è un momento fortunato, abbiamo preso anche due traverse. Ma siamo sulla buona strada. Ho rivisto la vera Lazio, la Lazio che mi piace. Continuando a crederci e lavorare, la fortuna tornerà dalla nostra parte».
CINISMO - S’è ritirata indietro la squadra biancoceleste, ha preso un altro gol nel finale di partita. Petkovic ha escluso l’ipotesi della stanchezza. Ma la concentrazione continua a difettare. Deve lavorare sui dettagli. «Abbiamo incassato un altro gol su palla inattiva. Campagnaro era libero. Dobbiamo stare più attenti, non lasciare la marcatura. Era un gol evitabile. Serve maggiore disciplina e rigore dal punto di vista tattico». Floccari sta segnando con regolarità impressionante e si avverte meno l’infortunio di Klose. «Quando un attaccante comincia a fare gol, diventa tutto più facile. Sergio attraversa un momento di grazia. Lavora tanto per la squadra e riesce a concretizzare sotto porta» ha raccontato Petkovic, che non si è messo a guardare la classifica. Il Napoli resta distante sei punti, la Juve ha scavato un solco e adesso possiede undici lunghezze di vantaggio. «Noi dobbiamo soltanto cercare di migliorare e scendere in campo ogni volta per vincere. Non dipende più da noi, ma la Lazio cercherà di totalizzare il massimo possibile di punti. Ora siamo in posizione Champions, ma l’obiettivo resta sempre quello di migliorare». «Un mese fa ci dicevano tutti che siamo fortunati, così ce l’hanno tirata addosso... - ha concluso il tecnico - Mi sembra, invece, che nelle ultime partite ci sia mancata un po’ di fortuna. Ma ora sto ritrovando la mia Lazio». © riproduzione riservata
Mauri scivola sul pallone per esultare Quando esultare... fa male: Mauri (ieri 300 gare in A) che va a prendere la palla dopo il gol di Floccari, ci palleggia, poi ci mette il piede sopra e finisce a terra. Il risultato è un forte dolore alla caviglia, che lo ha costretto poi a chiedere il cambio (foto da Sky)
IN QUARANTAMILA ALL’OLIMPICO E nasce la protesta alla Shakespeare
I tifosi della Lazio contestano Lotito in versi. E dall’Inghilterra una voce: Gazza sta molto male di Daniele Rindone
ROMA - Aspettando Lazio-Napoli s’attendono notizie da Juventus-Fiorentina. L’anticipo non porta buone nuove a laziali e napoletani, uniti nella “gufata” anti-bianconera. Le speranze durano poco, la Juve ipoteca i tre punti, meglio accendere il match serale. La Nord contesta la società, ma solo sino al fischio d’inizio, poi si tifa e si canta. In più di quarantamila all’Olimpico: trentamila e passa laziali sparsi nei settori. Diecimila napoletani sbarcati da ogni dove: cinquemila nello spicchio di stadio loro riservato, altrettanti dislocati in Tevere e Monte Mario, il solito esodo. Lazio-Napoli ha rubato la scena del sabato italiano e l’attenzione di 193 Paesi. Trentasette emittenti collegate, diritti televisivi ceduti in tutto il mondo, uno spettacolo tutto da gustare.
SHAKESPEARE - Dalla latinità alla lazialità. Ai tifosi biancocelesti non è andato giù il mercato, l’hanno fatto capire a Lotito, mercante deludente a loro avviso, gridando «caccia i soldi» ed esponendo uno striscione eloquente, col soggetto sottinteso: «Parole, parole, parole… buffone, buffone, buffone». La latinità era stata scelta qualche settimana fa per spingere il presidente della Lazio a comprare: «Carpe diem..», scrisse la Nord a lettere chiarissime. L’attimo non è stato colto bene, è il pensiero dei tifosi laziali. E ieri la Curva ha cambiato tema, ha scelto Shakespeare e il sonetto “Quando deciderai” per solleticare Lotito: «Tale è il mio amore. Così tanto ti appartengo che per il tuo bene mi accollerò ogni male!», è stato scritto in uno striscione extralarge. E in un altro: «Lotito copia e incolla», come a dire va sempre così.
GAZZA STA MALE - I tifosi che lo hanno festeggiato qualche settimane fa all’Olimpico seguono con apprensione la sua storia. Si sa che Paul Gascoigne nei giorni scorsi è volato in Usa, grazie al contributo di alcuni amici, per farsi curare in una struttura che si occupa di dipendenze dall’alcool. Ma dall’Inghilterra rimbalza ora una voce preoccupante: secondo quanto scriverà oggi il Daily Star a tutta pagina, Gazza sarebbe stato ricoverato in terapia intensiva dopo una crisi, un collasso, con forte preoccupazione per la sua vita. Un’altra prova per un eroe sfortunato. © riproduzione riservata
«TORNIAMO A FARE L’INTER» Stramaccioni ritrova anche Stankovic: «A Siena toccato il fondo, ora si risale» di Pietro Guadagno
MILANO - La scossa di Stramaccioni: «Non voglio più vedere quello che è successo a Siena. Basta, torniamo a fare l’Inter». Il messaggio è rivolto alla truppa (ed era già stato trasmesso all’indomani della sconfitta), ma anche all’ambiente, sempre a rischio depressione quando le cose smettono di girare per il verso giusto. Ad ogni modo, è pronta un’altra svolta. Esattamente come un girone fa. Allora, proprio contro il Chievo, il Il tecnico ripresenta tecnico romano varò la difesa a 3, per dare sicurezza e copertura ad una squadra che la difesa a quattro e soffriva regolarmente le ripartenze degli avversari. Adesso, sempre con i veneti come avversari, si tornerà ad una retroguardia a 4. E si tratta di una scelta definitiva. può schierare il tridente con Milito Palacio e Cassano
SI CAMBIA - Potrà sembrare un controsenso alla luce dei 10 gol incassati nelle ultime 5 partite, ma Stramaccioni spiega così la sua decisione: «Con gli ultimi innesti, ora l’organico è definitivo. In più, dopo Chivu, è tornato pure Stankovic (alla prima convocazione, ndr) . Inoltre, veniamo da sei mesi di lavoro. A fine settembre, invece, avevamo disputato poche partite e occorreva intervenire. A prescindere da tutto, però, dobbiamo tornare a fare l’Inter, giocandocela come fatto a inizio campionato. Non siamo morti, semplicemente credo che Siena abbia rappresentato una sorta di punto».
FARE MALE - Insomma, si vedrà una squadra di nuovo padrona del suo destino e, magari, meno preoccupata degli avversari. «A prescindere dal cambio di modulo che può essere fisiologico, l’idea resta sempre più importante» . In questo senso, la miglior fotografia è stato il successo conquistato in casa della Juventus da una formazione decisa e convinta a far prevalere le proprie qualità. Tra cui il tridente pesante, quello composto da Milito, Palacio e Cassano, che potrebbe rivedersi stasera, sempre che il Principe (ormai scalpitante) sia in campo dall’inizio. «Non siamo morti Che ci sia il Milan o la Fiorentina non cambia: dobbiamo ripartire subito»
CENTROCAMPO - «Non sarà una soluzione per tutte le gare» , avverte Stramaccioni. Ma il proposito comunque è quello di avere maggiore propensione a fare male. Dunque, quando avrà scontato la squalifica, Guarin andrà a completare il terzetto di centrocampo e non farà il trequartista. Magari aggiungendosi a Kuzmanovic e Kovacic. «Il primo può fare da schermo davanti alla difesa ed è ciò di cui ho bisogno adesso. Il secondo, invece, può occupare qualsiasi posizione in una mediana centrale. Anche il vertice basso, ma non il trequartista» . E Schelotto? «Ha pagato il fatto che Siena ha costruito la vittoria proprio sulla sua fascia. Il cambio lo ha esposto ancora di più». VALORE AGGIUNTO - Da stasera, comunque, riparte la caccia alla Champions, con la novità di un Milan al fianco. Secondo Moratti servirà come stimolo in più. «Il presidente voleva dire che nelle situazioni più difficili abbiamo tirato fuori qualcosa in più. Per il resto, tra i rossoneri e la Fiorentina cambia poco» . A proposito di Moratti, in settimana non ha fatto mancare il suo sostegno al tecnico. «Non finirò mai di ringraziarlo per la fiducia che mi ha accordato all’inizio, ma anche per quello che sta facendo adesso. E’ sempre un valore aggiunto» . Nei pensieri del presidente, comunque, Stramaccioni resta senza tentennamenti l’allenatore che guiderà il rinnovamento anche nella prossima stagione. A tal proposito, il giovane Laxalt da mercoledì comincerà ad allenarsi alla Pinetina. Per restarci, visto che non farà ritorno in Uruguay. © riproduzione riservata
IERI ULTIMA PUNTATA DELLA TELENOVELA Ricorre il Prefetto, il Tar gli dice no
I giudici amministrativi rigettano l’istanza, si gioca a Is Arenas di Vincenzo Sardu
Un sussulto annunciato, avantieri quasi a notte fonda, dai “si dice” e dall’impressione che una opposizione così coriacea all’utilizzo dello stadio Is Arenas per la gara di oggi, non potesse restare inerte dinanzi al verdetto (cocente se lo si osserva da una parte, esaltante dall’altra) con il quale il Tar Sardegna ha stabilito che CagliariMilan si può giocare nella sede naturale. E ieri mattina, i si dice sono diventati materia che il Prefetto di Cagliari attraverso l’Avvocatura dello stato, ha consegnato allo stesso Tar affinché fosse riconosciuto che sì, in quello stadio non ci si può giocare. La lettura “morbida” dell’iniziativa fatta in ambienti prefettizi ( «Non è detto che anche in caso di accoglimento dell’istanza non si possa giocare») stride con un precedente tuttora scottante che risale al famoso CagliariRoma rinviato proprio su ordine del Prefetto (il predecessore dell’attuale) e costato lo 0-3 a tavolino nonostante un giudizio in bilico proprio dinanzi al Tar chiamato a esprimersi dal Cagliari. E non era necessario aprire un’altra lite. LA RIVALITA’ - A motivare l’iniziativa, è stata la convinzione della Prefettura che la gara sia a rischio elevato per i rapporti fra le due tifoserie. Ciò, nonostante il parere -assai diverso - dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive. E nonostante i precedenti (non a caso ricordati dal Tar nella sentenza che ha riaperto lo stadio) soprattutto quello dello scorso novembre quando il Napoli è arrivato a Is Arenas, ha giocato e vinto pur con alcuni episodi contestati e in tutta la serata non è successo nulla di men che corretto. Ovvio, non bisogna mai allentare la presa ma la breve e intensa storia di Is Arenas dimostra che non ci sono ragioni di esagerata preoccupazione. IL SIGILLO FINALE - Mentre era in pieno svolgimento la caccia al biglietto (si va verso il tutto esaurito) ieri mattina è arrivato il contro ricorso del Prefetto che all’ora di pranzo il Tar ha rigettato. Ora non bisogna lasciar passare altre due settimane prima di riproporre il problema sic et simpliciter. Occorre mettere tutto a posto: il nodo sono due cancelli che devono chiudere la via Olimpia, quella che costeggia curva sud e distinti: si dia il permesso di effettuare i lavori al Cagliari e si smetta di litigare. Perché nella follia del sì, no, ricorro io e ricorri tu, c’è in ballo una modifica da pochi soldi, chiesta da uno ma ancora non viene autorizzata da un altro. Basta così, per favore. © riproduzione riservata
BERLUSCONI RIATTACCA ALLEGRI «Per farcela col Barça dobbiamo aggredirli. Serve il tridente, ma lui non capisce...» Dall’inviato Furio Fedele CARNAGO - Un altro attacco diretto di Silvio Berlusconi nei confronti di Massimiliano Allegri ha reso ancora più tormentata, dopo le tensioni dell’intera settimana sulla sede della sfida contro il Cagliari, la vigilia milanista. Ieri a Campodarsego (Padova) il presidente milanista ha risposto in maniera molto circostanziata a una domanda di alcuni tifosi rossoneri su come dovrà fare il Milan per contrastare il Barcellona già nella gara d’andata dell’ottavo di finale di Champions League in programma il 20 febbraio a San Siro.
CONSIGLIO - Berlusconi ha quindi voluto dare un suggerimento al suo allenatore. «C’è una sola maniera per farcela, con il Barcellona - ha detto - dobbiamo aggredirli fin da subito, dall'inizio. Dobbiamo avere un tridente in avanti e non farli giocare. Non c’è altra via. Altrimenti non Il presidente ce n’è per nessuno» . A precisa domanda ( «Ma l'ha detto ad Allegri?» ) il numero 1 esterna con una battuta in veneto. milanista, riportano le cronache, ha allargato le braccia ma non il... sorriso. «No el capisse Ora il futuro del un casso» ha esclamato con un inconfondibile slang veneto. Sembra che poi Berlusconi tecnico è legato alla sia stato addirittura trascinato via dalla scorta e dal suo avvocato, Nicolò Ghedini, che l’ha Champions ospitato a pranzo.
CANTERA - La «picconata», imprevista e imprevedibile, presidenziale è giunta questa volta all’indomani dell’investitura ufficiale di Allegri come capo-cantera. Ovvero dopo l’avvio (giovedì con la «benedizione» di Galliani e Braida) di un progetto dove il tecnico livornese dovrebbe rappresentare il punto di riferimento per gli altri colleghi del settore giovanile rossonero al fine di omogeneizzare e omologare schemi, tipo di gioco e tipologia di giocatore da inserire poi in prima squadra. Allegri sembrava ormai al sicuro di terminare l’attuale terza stagione per poi iniziare la sua quarta consecutiva al Milan. Impresa riuscita, durante l’epopea berlusconiana, solo a Sacchi, Capello e Ancelotti.
SOSPETTO - Invece, dopo l’esternazione di ieri, appare chiaro che il destino di Allegri dipenderà molto anche dall’esito del doppio confronto con il Barcellona. Il tecnico dovrà offrire il meglio di se stesso dal punto di vista tecnico-tattico. Soprattutto a San Siro non potrà sbagliare partita, evitando tassativamente brutte figure e una condotta di gara totalmente asservita allo strapotere di Messi e compagni. Già in occasione della gara d’andata nel quarto di finale di un anno fa (28 marzo 2012) Berlusconi, ripreso dalle telecamere più volte impegnato a discutere in tribuna con Galliani, disse a fine partita che «il Milan mi è piaciuto, anche se avrei qualcosa da ridire...» in riferimento alla tattica evidentemente rinunciataria adottata da Allegri (0-0 a San Siro). Costretto poi a soccombere (3-1) nella gara di ritorno al Camp Nou.
REPLAY - L’episodio di ieri replica, anche se con altri termini ma uguale durezza, quello dello scorso 8 gennaio quando, ospite di Antenna 3 Lombardia, rispose in questo modo sulla possibile riconferma del tecnico milanista. «Allegri resterà in panchina? Un presidente deve dire sempre la verità, perciò passiamo ad un'altra domanda...» affermò il Cavaliere, con una smorfia, davanti alle telecamere. L’allenatore milanista, ovviamente, non aveva gradito e dopo pochi giorni ha ribattuto, in conferenza-stampa a Milanello, evidenziando un dettaglio da non sottovalutare: «Io ho un contratto fino al 30 giugno 2014 e intendo rispettarlo». © riproduzione riservata
IL TECNICO ROSSOBLU’ Pulga indica la strada al Cagliari «Coperti dietro e poi ripartiamo» di Giuseppe Amisani
CAGLIARI - «E’ stata una grandissima notizia sapere che finalmente avremmo potuto giocare a Is Arenas e speriamo che con questo venga messa la parola fine a tutti i problemi che ci sono stati sull’utilizzo del nostro stadio». Quando ormai la partita contro il Milan sembrava destinata all’Olimpico di Torino, c’è stato lo sprint della società che grazie alla pronuncia del Tar è riuscita a spuntarla e questo non può che aver resto felice Ivo Pulga. «Credo sia stata la mossa più giusta aprire lo stadio che è a norma ma che soprattutto può contare su un pubblico sempre impeccabile che non ha mai avuto degli eccessi nemmeno quando abbiamo perso in casa». PERICOLO SCAMPATO - Un bel sospiro di sollievo per il tecnico cagliaritano che proprio a due giorni da una sfida così delicata ha scoperto di poter contare sul pubblico di casa. «Intanto sono certo che sarà una festa per tutti e sicuramente ci sarà una bella prestazione da entrambe le parti. Poi alla fine che vinca il migliore, sperando che possa essere il Cagliari ovviamente». La paura è stata parecchia perché lontano dalla Sardegna sarebbe stato ancora più complicato affrontare il Milan dei campioni, ma ora Pulga potrà contare su una freccia in più al suo arco. Il resto lo dovranno fare gli undici leoni che sceglierà di mandare in campo ai quali ha già chiesto, a prescindere dai moduli e dai nomi, il massimo impegno. «Io mi aspetto la solita nostra prestazione fatta di pressing, raddoppi e grande intensità. Poi è chiaro che dovremo sperare che i loro giocatori più rappresentativi non inventino la giocata che può cambiare le sorti dell’incontro. Diciamo che sarà una prova importante sia per la nostra retroguardia che per tutta la squadra». FAIR-PLAY - Nei novanta minuti di questo pomeriggio sarà battaglia a tutto campo, ma nelle ore che hanno preceduto l’incontro, c’è stato un via vai di complimenti reciproci tra le due compagini, probabilmente anche per spegnere sul nascere ogni possibile accenno violenti dei più facinorosi. «Ho saputo che Allegri ha fatto i complimenti alla squadra e ha indicato questa partita come molto delicata per il Milan, quindi non posso che ringraziarlo, ma soprattutto ci tenevo a fare i complimenti alla società rossonera che ha aspettato fino all’ultimo quando c’era l’incertezza sulla questione stadio e si comportata in maniera eccezionale». Indiretto il riferimento a chi, vedi Roma o Juventus, non ha tenuto la stessa condotta in situazioni più o meno analoghe, anche se la polemica non è certo il pezzo forte del repertorio del tecnico cagliaritano che preferisce pensare solo alla partita. «Sono felice per tutti i sardi che potranno seguire da vicino la loro squadra. Negli anni in cui sono stato qui, non ricordo mai ci siano stati episodi negativi o disordini in occasione delle sfide contro il Milan e anche questa volta sono certo che sarà tutto tranquillo. Noi proveremo a tenere testa ad una squadra forte e ben organizzata, che cerca di portare tanti giocatori in fase offensiva. A noi non resta che coprirci bene per cercare poi di ripartire alla svelta, sfruttando gli spazi che loro ci concederanno». © riproduzione riservata
Primavera: Miccoli lancia il Palermo Milan, è super Ganz I risultati della 18ª giornata: l GIRONE A - Siena-Novara 1-2 : 26' st Sciannamea (N) rig., 42' Bellino (N), 45' Canotto (S) rig. Già giocate: Cagliari-Parma 1-2, Empoli-Spezia 1-1, Grosseto-Torino 0-2, Juventus-Fiorentina 2-0, Pro Vercelli-Genoa 0-1, Sampdoria-Livorno 1-3. CLASSIFICA: Juventus 44; Torino 37; Fiorentina 35; Empoli 33; Genoa 31; Novara, Spezia 26; Pro Vercelli 23; Sampdoria, Parma 20; Siena 17; Livorno, Cagliari 16; Grosseto 9. MARCATORI: 12 gol Biasci (Livorno). 11 gol Tempesti (Empoli); Bernardeschi (Fiorentina). l GIRONE B - Atalanta-Bologna 3-1: 18' st Mangini (A), 21' Cais (A), 35' Veratti (B) rig., 40' st Barlocco (A); Brescia-Milan 2-3: 6' e 34' rig. pt Ganz (M); 18' st Aniekan (M), 21' Bara (B), 47' Valotti (B); Cesena-Padova 21: 13' pt Beghetto (P), 29' Sensi (C) rig.; 37' st Bertoni (C); Chievo-Verona 1-1: 33' Formigoni (V); 16' st Da Silva (C); Modena-Cittadella 1-0: 32' pt Barbalaco; Udinese-Sassuolo 1-1: 31' pt Pratolino (U); 6' st Valmori (S). Già giocata: Inter-Varese 1-0. CLASSIFICA: Atalanta 45; Inter 38; Chievo, Milan 37; Bologna 28; Cesena 27; Varese 26; Udinese 19; Sassuolo, Cittadella 18; Brescia, Modena 17; Padova 13; Verona 8. MARCATORI: 14 gol Veratti (Bologna); Gomez (Sassuolo). 13 gol Ganz (Milan). l GIRONE C - Bari-Napoli 0-1: 20' pt R.Insigne rig; Palermo-Lanciano 1-0: 26' pt Miccoli; Lazio-Catania 1-1: 7' st Brugaletta (C) aut., 31' Aveni (C); Ternana-Crotone 1-1: 45' pt Foresta (C); 10' st Saleppico (T). Già giocate: Ascoli-Roma 0-2, Juve Stabia-Pescara 4-1, Vicenza-Reggina 1-0. CLASSIFICA: Napoli 40; Catania 39; Lazio, Palermo 35; Roma 33; Ascoli 27; Reggina 25; Juve Stabia 24; Vicenza 22; Bari, Crotone 18; Pescara 14; Ternana, Lanciano 6. MARCATORI: 15 gol R.Insigne (Napoli). 12 gol Aveni (Catania). DA DOMANI LA VIAREGGIO CUP Niente Pakhtakor, c’è il Bruges VIAREGGIO (infopress) - Alla 65° Viareggio Cup, che scatta domani, è stato modificato il girone 7: gli asiatici del Pakhtakor, club dell'Uzbekistan, hanno dato forfeit per motivi di visti. Con Atalanta, Siena e Belasica Strumica ora sono stati inseriti i belgi del Bruges. SERIE A DONNE Torres, tre gol a Perugia ROMA (g.fr./infopress) - La Torres torna da Perugia con tre punti e prosegue così la sua marcia (Fuselli e doppietta di Piacezzi); alle sue spalle non molla il Tavagnacco. Risultati (5ª giornata di ritorno): Napoli-Brescia 11; Graphistudio Pordenone-Chiasiellis 3-1; Como-Fiammamonza 4-0; Verona Bardolino-Primadonna Firenze 1-4; Mozzanica-Fortitudo Mozzecane 4-0; Graphistudio Tavagnacco-Riviera di Romagna 2-0; Lazio-Torino 1-1; Grifo Perugia-Torres 0-3. Classifica: Torres 56; Graphistudio Tavagnacco 52; Brescia 46; Bardolino Verona* 40; Napoli 32; Firenze e Riviera di Romagna 31; Como 30; Mozzanica 28; Graphistudio Pordenone 25; Chiasiellis 23; Fiammamonza 14; Grifo Perugia 12; Fortitudo Mozzecane* 10; Lazio** 8; Torino 4. *= una gara in meno; **= 2 punti di penalizzazione.
Il Milan perde Constant E aspetta Pazzini per la coppa Dall’inviato CARNAGO - Allegri ha preso atto della nuova «picconata» di Berlusconi appena sbarcato nel tardo pomeriggio di ieri a Cagliari. In occasione della conferenza-stampa di presentazione della tormentatissima trasferta isolana, il tecnico si era compiaciuto per i riflessi positivi dell’investitura avvenuta giovedì scorso di capo-cantera. «La mia conferma al Milan è scontata? Lo spero, però sono sempre legato ai risultati» aveva detto. Oggi cerca il sesto risultato utile consecutivo (dopo 4 vittorie e 1 pareggio) in campionato.
EMERGENZA - Ma nella rifinitura di ieri Allegri ha perso Constant (trauma contusivo alla tibia sinistra con vasto ematoma) e spera che l’infortunio di Pazzini (sofferenza all’adduttore destro subita domenica scorsa poco prima del fischio d’inizio di Milan-Udinese) venga assorbito nei tempi previsti. «Pazzini potrebbe essere in campo già contro il Parma (venerdì a San Siro; ndi) » ha auspicato il tecnico che ha a disposizione solo l’ex-interista, come prima punta, per tentare di rendere competitivo, assecondando le imposizioni presidenziali, il tridente d’attacco (compleato da Niang ed El Shaarawy) mercoledì 20 contro il Barcellona. Partita dove è vietatissimo (per Allegri...) sbagliare approccio e condotta di gara, come ha testimoniato ieri la «battutaccia» di Berlusconi.
BALOTELLI - La gestione di Supermario, che in Champions non può essere utilizzato, preoccupa maggiormente Allegri per quanto riguarda il campo, più che quello che accade lontano da Milanello. «Mario subisce una pressione mediatica oltre misura. Quello che fa - ha notato il tecnico - è esaltato ai massimi livelli. Ma non mi preoccupo assolutamente, agli allenamenti è sempre puntuale e ci dà dentro. Mario deve crescere di condizione, negli ultimi tre mesi ha giocato poco o nulla, tre partite di fila possono costargli dal punto di vista fisico e mentale».
BILANCIO - Allegri ha rimandato al 24 febbraio (dopo il derby) qualsiasi considerazione sul destino del suo Milan. «Vediamo dove siamo dopo il derby, in 20 giorni ci giochiamo molto - ha spiegato - e, comunque, non eravamo un brutto anatroccolo prima e non siamo stratosferici ora. Ora viene il difficile». Prima della «stoccata» ricevuta da Berlusconi, Allegri ne ha riservata una a Conte dopo il suo «mea culpa» lunedì scorso a Milano davanti agli arbitri: «Lui si è fatto garante per conto suo, una scelta giusta. Noi certe cose non le abbiamo fatte. Bisogna lasciarsi scivolare le cose addosso. Le decisioni arbitrali vanno a favore e sfavore di tutti». fur.fed. © riproduzione riservata
Il Milan micidiale nei finali Si annuncia un finale acceso oggi a Is Arenas, almeno secondo le cifre. Il Cagliari è una delle tre squadre della Serie A di quest’anno ad aver subito il maggior numero di gol nei finali di gara: dal 76’ al 90’, recuperi inclusi, sono 14 le reti al passivo, come Genoa e Palermo. Il Milan è la squadra che, in questo campionato, ha finora segnato il maggior numero di gol nei finali di partita: dal 76’ al 90’, recuperi inclusi, sono 17 i gol all’attivo, su 41 totali, in pratica il 41.5 % del bottino complessivo
«NESSUNO TOCCHI LA ROMA» Andreazzoli pone le basi: «Tutti seri e disponibili al 100%. Io mi sento fortunato» Dall'inviato Alberto Ghiacci GENOVA - Quando manca mezz'ora all'ora di pranzo la nuova squadra di tecnici entra nella sala stampa di Trigoria accompagnata dal direttore generale giallorosso Franco Baldini. A capo del gruppo, composto da otto persone, c'è Aurelio Andreazzoli, il tecnico cui la Roma ha deciso di affidarsi dopo aver esonerato Zeman. Emozionato, ci tiene a chiarire che non è arrivato nel ruolo di allenatore per caso: «Faccio questo mestiere da tanti anni, l'ho fatto da primo per dieci stagioni e poi da secondo in A. Chiaro che l'emozione c'è, perché mi è stata affidata una cosa grande. Quasi non mi rendo conto della fortuna che ho nel poter fare il mio lavoro in un club come questo. Mi gioco una chance importante, allenare la Roma era il sogno della mia vita. A mio figlio ho detto che avrei accettato anche se mi avessero dimezzato lo stipendio» . Poi, dopo le prime battute, Andreazzoli si scioglie e comincia a fornire i dettagli di ciò che ha in mente. «Ci occorrono A partire dal lavoro: «So cosa devo fare e so come arrivarci in fretta, anche perché di ambizione e voglia di vincere, con me tempo non ce n'è. Il mio programma non è a lunga scadenza. Obiettivi? Ne abbiamo ho due icone come tanti, ma ho già scremato tutto puntando su alcune priorità che ci potranno dare buoni Totti e De Rossi. risultati subito» . Allenerò fino a che vuole la società»
LINEA - Andreazzoli veste la tuta giallorossa da poco meno di otto anni. A Trigoria si muove come fosse a casa: «Sono stato chiamato dalla società per fare questo lavoro e cercherò di farlo nel migliore dei modi. In questi giorni ho dormito tre ore a notte e vorrei essere giudicato per il mestiere che faccio. Sono un uomo della società e quando mi verrano date nuove prospettive mi rimetterò alla volontà del club» . Dopo aver fatto capire che non ci sarà alcun problema a tornare a fare il collaboratore, qualora la Roma decidesse così, il tecnico giallorosso si concentra sulle prime mosse: «C'è subito una partita e la partita è la cosa più importante. Insieme alla squadra, perché non va mai dimenticato che i calciatori sono i protagonisti di questo gioco. Dobbiamo ritrovare fiducia, autostima e quei sentimenti che si sono sopiti nel tempo. Io ho visto la Roma arrivare in alto e poi tornare giù e ne conosco i motivi. Servono ambizione e voglia di vincere, e non lo dico come slogan tramite il quale non otterrei un bel niente. E poi un'altra cosa fondamentale, serve anche il sentimento del dolore della sconfitta perché se non si soffre come tutti i tifosi, gli innamorati della Roma, non andremo mai da nessuna parte. Se ci metteremo queste cose, con forza e usando le energie esterne, la gente che ci segue capirà che la strada è quella giusta» . RAPPORTI - Non si sbilancia su come e quanto cambierà la Roma: «Sceglierò undici giocatori e cercherò di metterli in campo con la possibilità che sfruttino le loro potenzialità. Ho bisogno di forza, di resistenza, di qualità tecniche e tattiche. Credo che la squadra possa trovare da sola il sistema di gioco migliore, potranno suggerirlo, basta essere tutti a disposizione degli altri componenti del gruppo. Il ruolo dell'allenatore non ha tanta incidenza quanto si pensa» . Uno sguardo al passato e uno al futuro: «Zeman ci ha lasciato un patrimonio enorme. Ora per andare incontro ai giocatori ho tolto le doppie sedute e li faccio allenare alle undici, ma non si parli di Andreazzoli amico dei calciatori perché lo faceva anche Spalletti che non viziava i giocatori ma anzi era un sergente. Non permetto a nessuno di toccare la squadra perché è composta da giocatori seri, volenterosi e disponibili al cento per cento. Regole? Poche e valide per tutti. Si parte dal buon senso e dall'educazione. La base sarà questa, il resto resta nello spogliatoio. All'interno del quale ho due icone, Totti e De Rossi, per tutto quello che rappresentano alla Roma. Sono i primi a dover dare l'esempio. Se il gruppo li segue nei buoni esempi tutti cresceranno, se li lascio nei loro semplici ruoli gli altri resteranno dove sono. Ma nessun privilegio nei comportamenti e loro lo sanno» . Infine, l'indicazione, dopo aver elogiato Pjanic: «De Rossi e Stekelenburg? Se lo meriteranno le giocheranno tutte» . © riproduzione riservata
SERIE A DONNE Al Real statte l’anticipo, il pescara aspetta l’AZ Sesta di ritorno, oggi, nella Serie A femminile dove, nell'anticipo di ieri, il Real Statte ha vinto a Cosenza contro la Jordan Aufugum per 6-1: è il diciassettesimo successo consecutivo per la squadra pugliese che si conferma prima a punteggio pieno. l GIRONE A - In testa il Sinnai sul campo della Kick Off Femminile. Il programma: ore 15.30: Areasport VeronaTorino Futsal Femminile. Ore 16: Città di Breganze-Casalgrandese; Isolotto Fondiaria Firenze-Sporteam United; Kick Off Femminile-Sinnai; Portos Femminile-Pcg Bresso; Real Lions-Lupe. l GIRONE B - La capolista AZ Gold Women in trasferta contro il Città di Pescara. Il programma: ore 15.30: Virtus Roma-Perugia. Ore 16: Città di Pescara-AZ Gold Women; Futsal Ternana-Città di Montesilvano; Nuova Focus Calcio Foggia-Lazio. Ore 16.30: Ls Aranova Ceprano-Real Sorrento. Ore 17: Woman Napoli-Atletico Ardea Futsal. l GIRONE C - Entrambe al secondo posto Pro Reggina e Ita Salandra in casa contro Five Molfetta e Cus Palermo. Il programma: ore 14: Parrocchia Ganzirri-Sporting Locri Femminile. Ore 15: Martina Calcio FemminileCus Potenza. Ore 15.30: Pro Reggina-Five Molfetta. Ore 17: Ita Salandra-Cus Palermo; Nuova Atletica Giovinazzo-Vittoria Calcetto. Giocata ieri: Jordan Aufugum-Real Statte 1-6. a.gal.
SERIE B (4ª DI RITORNO) Scanzano in testa Forlì e Orte show Quarta di ritorno in Serie B con la Libertas Scanzano nuova capolista del girone F: la squadra lucana vince in Calabria contro il Melito e sorpassa l'Avis Policoro sconfitto tra le mura amiche dall'Odissea 2000 Rossano. I risultati. GIRONE A: Bra-Carmagnola 2-2; Castellamonte-Atlante Grosseto 9-3; Futsal Bologna-Sangiovannese 7-10; Pistoia-Poggibonsese 5-3; Prato-Imola 4-5; Terranuovese-Cus Pisa 0-6. Classifica prime posizioni: Carmagnola 41; Prato 31; Bra 29; Grosseto e Imola 28... GIRONE B: Arzignano-Jesolo 4-1; Carioca-Bubi Merano 5-4; Carrè Chiuppano-Came Dosson 4-7; Domus Bresso-Atletico ArzignanoCornedo 1-8; Hdi Trento-Real Cornaredo 3-4; Palmanova-Pcg Bresso 7-3. Classifica: Came Dosson 38; Atletico ArzignanoCornedo (-1) 33; Jesolo e Real Cornaredo 32; Arzignano 27... GIRONE C: Forlì-Buldog Lucrezia 7-3; Futsal Barletta-Salinis 3-6; Manfredonia-Barletta 4-3; Porto San GiorgioFutsal Portos 2-2; Real Dem Montesilvano-Cus Ancona 3-4. Ha riposato: Vis Lanciano. Classifica: Forlì 39; Futsal Portos 27; Salinis e Barletta 25; Porto San Giorgio e Ancona 22... GIRONE D: Aesernia-Five Campobasso 3-2; Csg Putignano-Azzurri Conversano 5-7; Giovinazzo-Sporting Sala Marcianise 1-4; Monte di Procida-Sammichele di Bari 6-2; Real Molfetta-Futsal Bisceglie 2-2. Ha riposato: Virtus Monopoli. Classifica: Aesernia 39; Sporting Sala Marcianise 31; Futsal Bisceglie 28; Real Molfetta 23; Monte di Procida 21... GIRONE E: Futsal Isola-Prato Rinaldo 12-3; Gala Five Orvietana-Orte 4-7; L'Acquedotto Roma-Carlisport Ariccia 1-7; Paolo Agus Sestu-Capoterra 2000 6-0; Torrino-Real Torgianese 0-5. Ha riposato: Elmas. Ha riposato: Capoterra 2000. Classifica: Orte 34; Isola 33; Paolo Agus Sestu 29; Real Torgianese 24; Elmas 22... GIRONE F: Atletico Catanzaro-Mirto 7-3; Avis Policoro-Odissea 2000 Rossano 3-4; Calabria Ora Cosenza-Fata Morgana 8-9; Fabrizio Corigliano-Melilli 7-3; Melito-Libertas Scanzano 3-4; Viagrande-Real Team Matera 10-2. Classifica: Libertas Scanzano 38; Avis Policoro 37; Rossano 33; Viagrande 29; Corigliano 26... a.gal.
Acqua & Sapone e Luparense, derby show L’Asti a +12 sulla Lazio, ok Marca, il Rieti sbanca Napoli Asti-Genzano 3-0 ASTI: Kiko, Celentano, Lima, Cavinato, Fortino, Ramon, Cannella, Vampeta, Garbin, Patias, Marquinho, Casassa. All. Tabbia. COGIANCO GENZANO: Miarelli, Grana, Rescia, Romano, Mauricio, Everton, Giasson, Crema, Saul, Paulinho, Mentasti, Leofreddi. All. Musti. ARBITRI: Giada e Lena. MARCATORI: pt 19’22’’ Patias; st 17’11’’ Lima, 19’23’’ Vampeta. Kaos-Verona 4-0 KAOS FUTSAL: Laion, Vinicius, Jeffe, Scandolara, Kakà, Urio, De Cillis, Drago, Tuli, Petriglieri, Titon, Sapia. All. Capurso. AGMS VERONA: Forgiarini, Campagnaro, Anzolin, Tres, Fedele, Sachet, Peruzzi, Cecchini, Rotondo, De Oliveira, Carone, Caceffo. All. Langè. ARBITRI: Balli e Massini. MARCATORI: pt 10’04’’ Tuli, 13’23’’ Scandolara; st 9’03’’ Kakà, 17’49’’ Laion.
Chaguinha e Zanchetta (Acqua&Sapone) provano a contenere Fabiano (Di Loreto/Divisione Calcio5)
Marca-Putignano 10-2 MARCA FUTSAL: Kuromoto, Behluli, Bebetinho, Duarte, Jonas, Borja Blanco, Haddadi, Bertoni, Ercolessi, Caverzan, Miraglia, Prosdocimi. All. Fernandez. SPORT FIVE PUTIGNANO: Pagliarulo, Lattarulo, Mirizzi, Fanizzi, Lucas, Manghisi, Gigante, D. Giannandrea, Sportelli, Cervellera. All. S. Giannandrea. ARBITRI: Di Gregorio e Pavese. MARCATORI: pt 1'21’’ Duarte (M), 4’01’’ Manghisi (P), 7’29’’ Borja (M), 7’34’’ Bertoni (M), 14’45’’ Duarte (M), 16’50’’ Borja (M), 17’45’’ rig. Bebetinho (M); st 4’01’’ Behluli (M), 5’ e 12’01’’ Bebetinho (M), 19’00’’ Pagliarulo (P), 19’57’’ Behluli (M). ESPULSI: pt 17’45” Lucas (P). Napoli-Real Rieti 2-4 NAPOLI: Garcia Pereira, Emer, Sartori, Melise, Bico, Bellico, Campano, Pizetta, Frosolone, Guerra, De Luca, Ranieri. All. Tarantino. REAL RIETI: Gilli, Forte, Giustozzi, Marcelinho, De Nichile, Mocellin, Bresciani, Esposito, Marinelli, Thiago Alcantara, Miccioni, Dell’Oso. All. Ranieri. ARBITRI: Nitti e Daidone. MARCATORI: pt 1’25’’ Bico (N), 16’34’’ Pizetta (N); st 6’04’’ Thiago Alcantara (R), 11’12’’ Giustozzi (R), 15’12’’ Thiago Alcantara (R), 19’37’’ De Nichile (R). Pescara-Acqua&Sapone 1-3 PESCARA: Jukic, Bruno, Fabiano, Leggiero, Fornari, Marcone, Morgado, Sampaio, De Luca, Canabarro, Schurtz, Cellini. All. Patriarca. ACQUA&SAPONE FIDERMA: Zaramello, Delpizzo, Hector, Chaguinha, Zanchetta, Silveira, Coco Schmitt, Giansante, Ficili, Murilo Ferreira, Tatonetti, Montefalcone. All. Bellarte. ARBITRI: Filippini e Muccardo. MARCATORI: pt 3’02’’ Coco Schmitt (A), 17’07’’ Ficili (A); st 7’49’’ Canabarro (P), 15’13’’ Murilo Ferreira (A). Venezia-Luparense 2-4 FRANCO GOMME VENEZIA: Dal Cin, Belsito, Penzo, Dan, Bellomo, Biancato, Bruno Rossa, Prendin, Callegarin, Daga, Cantagallo, De Leo. All. Pagana (squalificato, in panchina Campagner). ALTER EGO LUPARENSE: Cavicchio, Caputo, Saiotti, Honorio, Canal, Pedotti, Tilal, Al. Bertollo, An. Bertollo, Buonanno, Geison, Putano. All. Colini. ARBITRI: Vocca e Casale. MARCATORI: pt 5’16’’ Canal (L), 14’25’’ Belsito (V), 15’ Saiotti (L); st 1’33’’ Saiotti (L), 11’ Canal (L), 13'07’’ Dan (V) Lazio-Montesilvano 1-2 (giocata venerdì) l Classifica: Asti 48; Lazio 36; Luparense 34; Marca 31; Acqua & Sapone 30; Genzano, Montesilvano, Kaos Bologna (-1) 29; Rieti 26; Pescara 24; Napoli 23; Verona 11; Venezia 9; Putignano 0.
SERIE A2 (4ÂŞ DI RITORNO) Che Cagliari: 19-0! Foggia frena Martina di Antonio Galluccio
Quarta di ritorno in Serie A2 dove Cagliari, Vicenza, Aosta, Reggiana, Napoli Futsal Santa Maria e Loreto Aprutino viaggiano a gran ritmo. GIRONE A - Tredicesimo risultato utile consecutivo per il Cagliari capolista che supera davanti al proprio pubblico il Civitanova segnando diciannove reti con cinque gol di Alan. Si conferma secondo a un punto il Vicenza che vince in trasferta contro il Lecco: dopo due successi è la prima sconfitta per Gilberto Marques De Oliveira tecnico della squadra lombarda. Rallenta la New Team con il pari nelle Marche contro il PesaroFano mentre avanzano Aosta e Reggiana che piegano, rispettivamente, il Canottieri Belluno, a Sedico, e il Toniolo Milano, a Reggio Emilia. Il Gruppo Fassina espugna il campo del Villorba nel derby trevigiano. Risultati: Cagliari-Civitanova 19-0; Canottieri Belluno-Aosta 1-3; Lecco-Vicenza 2-6; PesaroFano-New Team 3-3; Reggiana-Toniolo Milano 5-4; Villorba-Gruppo Fassina 3-6. Classifica: Cagliari 35; Vicenza 34; New Team 32; Aosta e Reggiana 29; Gruppo Fassina 21; PesaroFano, Lecco e Canottieri Belluno 18; Toniolo Milano 17; Civitanova 4; Villorba 1. GIRONE B - A Lucera la Fuente Foggia frena sul pari l'imbattuta capolista LC Poker X Martina Franca. L'immediata inseguitrice Napoli Futsal Santa Maria passa in trasferta contro il Latina e riduce le distanze dalla vetta. Settimo trionfo di fila per il Loreto Aprutino, in casa, contro l'Augusta. Successi esterni per Futsal Potenza e Cus Chieti contro Modugno e Acireale. Alla Brillante Roma il derby casalingo con il Palestrina. Risultati: Acireale-Cus Chieti 3-6; Brillante Roma-Palestrina 10-2; Fuente Foggia-LC Poker X Martina Franca 2-2; LatinaNapoli Futsal Santa Maria 1-4; Loreto Aprutino-Augusta 6-4; Modugno-Futsal Potenza 0-4. Classifica: LC Poker X Martina Franca 41; Napoli Futsal Santa Maria 35; Loreto Aprutino 30; Augusta 29; Futsal Potenza 26; Latina 25; Brillante Roma 21; Fuente Foggia 13; Cus Chieti 11; Palestrina e Acireale 10; Modugno 7.
IL CLIMA Baldini: «Grazie Zeman, le colpe vanno divise» E fuori da Trigoria è contestazione Dall’inviato GENOVA - (a.ghi.) Il giorno dopo aver incassato la rinnovata fiducia da parte della presidenza il direttore generale della Roma, Franco Baldini, si assume le responsabilità del rendimento deludente ottenuto dalla squadra finora. «La mia presenza qui (l’occasione è data dalla prima conferenza del nuovo allenatore, ndi) è innanzitutto perchè sento l’obbligo di ringraziare Zeman. Come si può benissimo immaginare, inoltre, quando le cose non vanno in modo sperato le responsabilità non sono mai da ascrivere a una singola persona ma sono evidentemente da dividere». CONTESTAZIONE - Ieri mattina di fronte ai cancelli del centro tecnico Fulvio Bernardini, quartier generale della Roma, una cinquantina di persone si erano radunate per manifestare la loro insoddisfazione. Le forze dell’ordine hanno controllato che tutto si svolgesse in maniera civile. E così è stato. Anche se i toni della protesta sono stati duri, pesanti. Una ventina di bandierine rosse con una scritta gialla: «As Roma libera». Ce l’avevano con la proprietà, con la dirigenza e anche con il socio di minoranza Unicredit. Una serie di striscioni chiari. «La Roma non si U.S.A.» e «Yankee go home», «Unicredit molla la nostra Roma». Anche ì massimi dirigenti, Baldini e Sabatini, sono stati apostrofati con parole e offese pesanti. © riproduzione riservata
MALESANI-BERGODI, SPAREGGIO Il neo allenatore rosanero e quello degli adriatici costretti a vincere. Per sperare.... di Paolo Vannini
PALERMO - Sceglie un tono dimesso Alberto Malesani alla vigilia del suo esordio. Parla a voce bassa, dà l’impressione di voler attendere il responso del campo prima di esprimere un giudizio. E’ arrivato da troppo poco tempo per poter trasmettere certezze. Chiede equilibrio in campo spiegando che anche e soprattutto con quello si vincono le partite. E sa bene che per rivitalizzare il Palermo lui deve vincere subito. « E’ stata una settimana intensa, abbiamo riunito tutte le forze, giocatori, maestranze, collaboratori, medici, per fare assieme un’analisi profonda della situazione. Ne sono emerse problematiche ma anche cose positive. Non c’è stato tempo per i test atletici, ma abbiamo lavorato con strumenti che ci hanno dato indicazioni: la squadra non sta male e dal punto di vista del morale l’ho trovata bene, meglio di quel che pensavo... Ho sentito l’atmosfera giusta nello spogliatoio. Abbiamo una enorme voglia di rompere l’incantesimo e vincere ». «Chiedo compattezza e umiltà: per spezzare l’incantesimo e vincere bisogna essere uniti»
LA POSIZIONE DELLE PUNTE - « Dalla squadra mi attendo intensità. La tattica conta meno ma anche qui non siamo stati fortunati perchè molti nazionali (Von Bergen, Morganella, Kurtic, Rios, ndc.) sono rientrati giovedì e li ho avuti solo per pochi allenamenti. Confermo che vedrete un centrocampo più folto., 3-52? Possibile. Il trequartista? Quella è una posizone che in campo il giocatore si prende da solo. Si può giocare con due punte in linea o con una dietro l’altra ». Quest’ultima appare la soluzione prescelta, con Fabbrini titolare preferito a Boselli. Ma non è solo il gol da fare che occupa i pensieri di Malesani. E’ pesante anche il fardello dei tanti presi ingenuamente: « L’unico modo per fare un ragionamento sulla squadra - spiega il nuovo allenatore - era analizzare i gol presi e quelli fatti. Ecco perchè chiedo equilibrio, soprattutto nelle fasi iniziali di gara ».
Malesani, 58 anni, da martedì scorso sulla panchina del Palermo (Getty Images) Bergodi, 48 anni, sulla panchina del Pes-cara dal 20 novembre scorso (Bartoletti)
ARGENTINI IN ATTESA - Era quasi inevitabile. Il duo tecnico MalesaniPerinetti comincia mettendo in soffitta le scelte precedenti, in particolare la fiducia di massa data agli acquisti argentini di gennaio: « La mia priorità è mettere in campo chi ha una buona condizione fisica e dunque chi ha giocato o si è allenato con continuità. Non è il caso degli argentini che, fra l’altro, devo conoscere meglio sotto il profilo tattico, individuando bene il ruolo di ciascuno ». Un argentino però ci sarà. Malesani si affida ai 19 anni di Paulo Dybala: « E’ un ragazzino molto interessante al quale però non va messa addosso pressione. Deve giocare con gioia, serenità e spensieratezza, in sintonia con la sua età e fare quello che sa fare». I punti oggi al Barbera scotteranno ma Malesani invita a non sottovalutare il Pescara: « Se noi la riteniamo una partita fondamentale, lo faranno anche loro. Non giochiamo da soli, ci vuole umiltà. Non dovremo pensare di essere più forti, ma di poterli battere con una prova d’insieme. Ho fiducia come quando sono arrivato, ma aspetto la partita. Là si vede la sintesi del lavoro di una settimana. Sarò più chiaro dopo aver visto come si comporta la squadra ». Niente appelli al pubblico ma la convinzione che la gente possa recitare un ruolo determinante: « Non sono un allenatore da proclami. I tifosi più sono e meglio è, se i giocatori sentono il loro calore hanno una spinta maggiore. Mi auguro che venga tanta gente nonostante il maltempo e che diventi letteralmente il dodicesimo giocatore del Palermo ». © riproduzione riservata PESCARA - Il Pescara si gioca il futuro. Oggi pomeriggio a Palermo va in scena un altro scontro per evitare la retrocessione, forse l'ultima chiamata dopo le devastanti sconfitte contro Torino, Sampdoria e Bologna che hanno fatto sprofondare la squadra biancazzurra nelle sabbie mobili della classifica. Ad aggravare ancora di più la situazione ci ha pensato la serie interminabile di infortuni. «Siamo a un bivio
«Siamo a un bivio voglio che in campo sia battaglia». E si rivede Zeman in città
Dunque, privo di sette pedine, Cristiano Bergodi medita sul da farsi, inutile stare a rimuginare, anche perché l'appuntamento contro il Palermo del nuovo arrivato Malesani ha il sapore dell'ultima spiaggia. «Purtroppo viviamo un momento delicato, ma non stiamo qui a fasciarci la testa. Prendo atto di tutte queste defezioni, può capitare. Chi scenderà in campo si giocherà una chance importante per il futuro» . Oltre a Weiss, il Pescara ha perso Sforzini, che starà lontano dai campi per oltre un mese. Un duro colpo per l'attacco meno prolifico del campionato. «Lo stop di Sforzini è una vera e propria tegola, mi dispiace perché il ragazzo si stava ambientando. Però ho la possibilità di rimpiazzarlo, mi auguro che chi giocherà non lo farà rimpiangere» . CAMBIO - La lunga lista degli indisponibili obbliga l'allenatore a cambia le carte in tavola, anche se, sul piano tattico, non si preannunciano forti sconvolgimenti. «Non credo di variare il sistema di gioco. Abbiamo provato nuove soluzioni, ma il modulo non si discosterà molto rispetto a quello utilizzato negli ultimi tempi, che ha dato certezze ai ragazzi. Non è il caso di fare esperimenti» . Al Palermo la vittoria manca da poco meno di tre mesi, tuttavia Bergodi non si fida dei suoi avversari. «È un periodo negativo per entrambe le squadre, ora c'è stato il cambio in panchina, dunque, è lecito attendersi una reazione da parte dei calciatori. Di solito accade così, ma noi siamo pronti a soffrire. È una partita tosta, siamo di fronte a un bivio, siamo tutti sotto esame. Sarà una battaglia» . Di certo al tecnico andrebbe bene anche un punto, un modo per tenere a distanza i siciliani e infrangere un tabù, quello del pareggio che sotto la sua guida non è mai arrivato: su undici gare sono arrivate otto sconfitte e tre vittorie. «Potrebbe essere un risultato positivo, ma non possiamo fare calcoli prima di giocare. Mi aspetto una prova di carattere» . LA VISITA DELL’EX - Ieri mattina ha ricevuto la visita di Zdenek Zeman, che è stato suo allenatore ai tempi della Lazio. Il boemo è arrivato in città e si è incontrato anche con il presidente Daniele Sebastiani, prima di dirigersi a Miglianico per un pomeriggio dedicata al golf, la sua grande passione. Non è tempo di revival, in palio al Barbera c'è un ampia fetta di salvezza. «Ci giochiamo il futuro, anche se in calendario ci sono altre quattordici finali» . La formazione resta avvolta nel mistero, Bergodi non si sbilancia, ma potrebbe esserci un'opportunità per Caprari. Il ventenne romano si candida come vice-Weiss nel ruolo di trequartista. Bisognerà vedere se agirà alle spalle di una sola punta o di due attaccanti, che potrebbero essere Celik e Caraglio. «Caprari è stato in nazionale, ha giocato poco però quando vesti la maglia azzurra avverti sempre grandi motivazioni. Lui ha avuto poche opportunità finora, ha un talento immenso, gli manca un po' di forza mentale. Non so se rinuncerò ad una punta, ci sto ancora pensando» . Oltre a Sculli, resterà a Pescara anche Fernando Quintero. Il fantasista, reduce dal Sub 20 in Argentina, è rientrato venerdì e deve ancora smaltire il fuso orario. Gieffepress
MANCINI, ADDIO SCUDETTO City travolto a Southampton (1-3), oggi Ferguson può volare a +12 Southampton-Manchester City 3-1 SOUTHAMPTON (4-4-2): Boruc; Clyne, Yoshida, Hooiveld, Fox; Cork, Schneiderlin, Steven Davis, Puncheon; Rodriguez, Lambert. All. Pochettino MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Lescott, Javi Garcia, Clichy; Barry, Yaya Toure; Silva, Nasri, Aguero; Dzeko. All. Mancini ARBITRO: Atkinson MARCATORI: 7'pt Puncheon (S), 22' pt Davis (S), 39' pt Dzeko (M), 3' st aut. Barry (S) di Gabriele Marcotti LONDRA - Oggi pomeriggio il Manchester United si gioca il primo match point della stagione. Con più di tre mesi di anticipo sulla scadenza della Premier Il disappunto di Mancini, League la squadra di Ferguson ha l'occasione perr chiudere i conti se trovasse battuto ieri dal Southampton. la vittoria contro l'Everton. Tutto merito del Manchester City, o meglio dei suoi Da quando non c’è più Balotelli, non ha più vinto (AP recenti demeriti. Due soli punti nelle ultime tre uscite, addirittura una sconfitta Photo) ieri pomeriggio al Saint Mary's stadium contro il Southampton. Da quando Mario Balotelli si è congedato, i Citizens non hanno più vinto. Impossibile, anzi ingiusto stabilire un legame diretto tra la partenza dell'italiano e il brusco rallentamento del City, considerato lo scarso minutaggio di SuperMario in questa stagione. Certo è però che la squadra di Roberto Mancini non sa più vincere. E nel momento topico della stagione vede i diretti rivali allungare il vantaggio in classifica. Un distacco che salirebbe a 12 lunghezze in caso di successo dello United - che a 12 giornate dal termine non può non apparire decisivo. Soprattutto perché il City continua a subire. Anche ieri tre gol al passivo, frutto di una prestazione difensiva distratta quanto disordinata. Un disastro senza alibi, ha tuonato Mancini. Sulla prima rete dei Saints è Gareth Barry a perdere palla malamente, Puncheon insacca dopo il salvataggio di Hart sulla conclusione di Jay Rodriguez. Il raddoppio arriva al 22' grazie a Steven Davis dopo l'ennesimo salvataggio di Hart sul tiro di Lambert. Fin qui i Citizens risultano non pervenuti, in balia degli avversari. Casuale la rete degli ospiti sul finire del primo tempo, ma Dzeko illude solo per la durata dell'intervallo. Perché la ripresa si apre con l'autorete di Barry, che chiude definitivamente i conti. E regala a Mauricio Pochettino, nuovo manager del Southampton, una vittoria che vale tantissimo in chiave salvezza. « Abbiamo giocato malissimo, solo tre miei giocatori hanno giocato all'altezza - il duro commento di Mancini a fine gara - non abbiamo mai subito gol così, davvero non c'è nulla da salvare. A questo punto non credo che abbiamo più del 10% di possibilità di vincere il campionato». l PARI PER ZOLA E DI CANIO - Nella serie B inglese (Championship), 2-2 interno per il Watford di Gianfranco Zola contro il Crystal Palace. In Ligue 1 (terza serie) 1-1 in casa per lo Swinfon di Paolo Di Canio contro l’Hartlepool.
Francia: oggi il Lione prova a rispondere al PSG PREMIER LEAGUE (26ª giornata) IERI: Tottenham-Newcastle 2-1, Chelsea-Wigan 4-1, Norwich-Fulham 0-0, Stoke-Reading 2-1, SunderlandArsenal 0-1, Swansea-Queens Park Rangers 4-1, Southampton-Manchester City 3-1. OGGI: ore 14.30 Aston Villa-West Ham; ore 17 Manchester United-Everton. DOMANI: ore 21 Liverpool-West Bromwich. CLASSIFICA: Manchester United 62 punti; Manchester City 53; Chelsea 49; Tottenham 48; Everton 42; Arsenal 44; Swansea 37; Liverpool 36; West Bromwich 34; Stoke 33; West Ham 30; Sunderland, Fulham, Norwich 29; Newcastle, Southampton 27; Reading 23; Wigan, Aston Villa 21; Queens Park Rangers 17 MARCATORI - 18 reti: Van Persie (Manchester United); 17 reti: Suárez (Liverpool); 15 reti: Michu (Swanse); 14 reti: Demba Ba (Newcastle/Chelsea); 13 reti: Bale (Tottenham). LIGA (23ª giornata) IERI: Maiorca-Osasuna 1-1, Celta-Valencia 0-1, Levante-Malaga 1-2, Deportivo La Coruña-Granada 0-3, Real Madrid-Siviglia 4-1. OGGI: ore 12 Barcellona-Getafe; ore 17 Saragozza-Real Sociedad; ore 19 Athletic BilbaoEspanyol; ore 21 Rayo Vallecano-Atletico Madrid. DOMANI: ore 20.30 Betis-Valladolid CLASSIFICA: Barcellona 59 punti; Atletico Madrid 50; Real Madrid 46; Malaga 39; Valencia 37; Betis Siviglia 35; Rayo Vallecano 34; Levante, Real Sociedad 33; Valladolid, Getafe, Siviglia 29; Athletic Bilbao, Granada 26; Espanyol 25; Saragozza 24; Osasuna 22; Celta 20; Maiorca 18; Deportivo La Coruña 16 MARCATORI - 34 reti: Messi (Barcellona); 24 reti: Cristiano Ronaldo (Real Madrid); 18 reti: Falcao (Atletico Madrid) BUNDESLIGA (21ª giornata) IERI: Borussia Dortmund-Amburgo 1-4, Borussia Moenchengladbach-Bayer Leverkusen 3-3, Stoccarda-Werder Brema 1-4, Hannover-Hoffenheim 1-0, Greuther Furth-Wolfsburg 0-1, Eintracht Francoforte-Norimberga 0-0, Bayern-Schalke 4-0. OGGI: ore 15,30 Augsburg-Magonza; ore 17,30 Friburgo-Fortuna Dusseldorf. CLASSIFICA: Bayern 54 punti; Borussia Dortmund 39; Bayer Leverkusen 38; Eintracht Francoforte 37; Amburgo 31; Magonza, Borussia Moenchengladbach 30; Hannover, Schalke 29; Friburgo, Werder Brema 28; Wolfsburg 26; Norimberga, Stoccarda 25; Fortuna Dusseldorf 24; Hoffenheim 16; Augsburg 14; Greuther Furth 12. MARCATORI - 14 reti: Kiessling (Bayer Leverkusen), Mandzukic (Bayern); 12 reti: Meier (Eintracht Francoforte); 11 reti: Muller (Bayern), Szalai (Magonza). LIGUE 1 (24ª giornata) VENERDI’: Paris Saint Germain-Bastia 3-1. IERI: Saint Etienne-Montpellier 4-1, Ajaccio-Bordeaux 1-0, NancyReims 1-2, Nizza-Lorient 1-1, Troyes-Sochaux 0-0, Valenciennes-Brest 2-1. OGGI: ore 14 Evian-Marsiglia; ore 17 Rennes-Tolosa, Lione-Lilla. CLASSIFICA: Paris Saint Germain 51 punti; Lione 45; Marsiglia 42; Saint Etienne 40; Nizza 39; Bordeaux 38; Rennes 37; Lorient 36; Montpellier 35; Valenciennes 33; Lilla, Tolosa 31; Ajaccio 28; Bastia 26; Brest 24; Reims 23; Sochaux 23; Evian 22; Nancy, Troyes 18. MARCATORI - 21 reti: Ibrahimovic (Paris Saint Germain); 12 reti: Gomis (Lione), Cvitanich (Nizza); 11 reti : Aubameyang (St. Etienne). COSI' IN TV OGGI: ore 7 Sydney-Brisbane Roar (A-League australiana, Mediaset Premium Calcio); ore 14.30 Aston VillaWest Ham (Sky Calcio 8); ore 17 Manchester United-Everton (Sky Sport 3, Sky SuperCalcio); ore 19 NigeriaBurkina Faso (Eurosport); ore 21 Lione-Lilla (SportItalia 1). DOMANI: ore 21 Liverpool-West Bromwich (Sky SuperCalcio, Sky Calcio 2).
SPAGNA Mercoledì la Champions e Ronaldo si... scalda: tripletta al Siviglia Real Madrid-Siviglia 4-1 REAL MADRID (4-2-3-1): Diego López; Arbeloa, Albiol, Sergio Ramos, Fabio Coentrao; Essien, Modric; Benzema (23' st Callejón), Kaká (23' st Pepe), Cristiano Ronaldo (18' st Morata); Higuaín. All. Mourinho SIVIGLIA (4-3-3); Beto; Coke, Fazio, Spahic, Fernando Navarro; Medel (26' st Alberto), Maduro, Kondogbia (33' st Javi Hervás); Jesús, Negredo, Reyes (26' st Del Moral). All. Emery ARBITRO: Delgado Ferreiro MARCATORI: 18' pt Benzema (R), 26' pt , 1' st e 13' st C. Ronaldo (R), 42’ st Del Moral (S) ESPULSI: 21' st Higuaín (S), 35' st Maduro (S) di Andrea De Pauli BARCELLONA - Convincente prova del Real, che con una formazione rivoluzionata supera in scioltezza il Siviglia. In gran spolvero Cristiano Ronaldo, che conferma l'ottimo stato di forma realizzando una splendida tripletta, a tre giorni dalla sfida Champions con i vecchi amici dello United, che affronta per la prima volta dal suo addio alla Premier. CR7 STRABORDANTE - Con il pensiero alla partita di mercoledì, Mourinho fa rifiatare un paio di elementi, come Khedira e Ozil. Si rivede così dall'inizio un positivo Kaká, che non giocava dall'espulsione rimediata contro l'Osasuna, lo scorso 12 gennaio. A segnare il vantaggio merengues, ci pensa Benzema, che, appena superato il quarto d'ora, approfitta di un rimpallo tra l'estremo difensore ospite e Navarro, per segnare indisturbato. Poi sale in cattedra CR7, che al 26' inaugura il suo show personale, inventandosi un pauroso sinistro a giro. Il ragazzo di Madeira concede il bis, al 1' della ripresa, con un diagonale mancino. L'apoteosi, però, arriva insieme al terzo gol della serata. Il portoghese dà il là a un vertiginoso contropiede, partendo appena fuori dalla propria area, per poi insaccare, una manciata di secondi dopo, favorito da una sponda di Higuaín. E per fortuna che Cristiano aveva un fastidio alla caviglia. Mou, comunque, lo sostituisce con Morata, concedendogli la standing ovation del «Bernabéu». La serata sarebbe perfetta, se non si facesse cacciare Higuaín, che si guadagna ingenuamente il secondo giallo, imitato, poco dopo, da Maduro. Salva l'onore andaluso, Del Moral, allo scadere.
COPPA D’AFRICA Oggi la finale tra Nigeria e Burkina Faso Terzo posto al Mali PORT ELIZABETH - Sotto una pioggia battente la storia si ripete. Come l'anno scorso è il Mali di Keita ad avere la meglio sulle blasonate Black Stars, vincendo così per la seconda edizione consecutiva la medaglia di bronzo. Le Aquile di Carteron ci mettono 20 minuti per mandare in tilt gli uomini di Kwesi Appiah con Samassa che con un gran colpo di testa da centro area gonfia la rete. Il centravanti del Chievo è una vera spina nel fianco delle retrovie ghanesi, sempre pericoloso sotto porta e bravo nel verticalizzare l'azione con improvvise accelerazioni. Il Ghana cerca di reagire ma pur esprimendo un possesso palla superiore, la visione e l'impostazione di gioco lasciano a desiderare, tanto che le occasioni migliori le ha ancora il Mali, neanche a dirlo con Samassa che su assist di Diabaté colpisce il palo. Al 47’ è però Keita a sfruttare la prima palla gol della ripresa e a segnare il gol del 2-0 che spezza letteralmente le gambe ai ghanesi. Ventunesimo gol in nazionale per l'ex centrocampista blaugrana, ora alle prese con il campionato cinese. Al 56’ ennesimo calcio di rigore dubbio concesso al Ghana per un tocco inesistente di mano in area ma Wakaso incredibilmente la spara sopra la traversa. In un finale thrilling il Ghana riduce le distanze all'82’ con lo juventino Asamoah ma a tempo scaduto Diarra segna la rete dell'Happy End. Il Mali vince meritatamente 3-1, aggiudicandosi per il secondo anno consecutivo la medaglia di bronzo. Oggi tocca a Burkina Faso e Nigeria (ore 19, diretta Eurosport) contendersi il titolo della 29ª edizione. Tra gli Stalloni da registrare la decisione della Caf di annullare la squalifica a Pitroipa, ingiustamente espulso nella semifinale contro il Ghana. Dopo il "pentimento" in diretta tv dell'arbitro tunisino Slim Jdidi, scenderà dunque regolarmente in campo il giocatore simbolo del Burkina Faso al fianco dell'ottimo Bancè; il ventottenne attaccante dell'Augusta (club tedesco) arriverà all'appuntamento galvanizzato dall'ottima performance nella semifinale dove ha praticamente trascinato da solo i suoi alla vittoria. Tra le Super Aquile nigeriane invece c'è ancora un grosso interrogativo sulla presenza di Moses ed Emerike, entrambi usciti dal campo per infortunio nella semifinale contro il Mali. Il Ct Keshi ha parlato di un 80% di possibilità di vedere i due giocatori regolarmente in campo.
GERMANIA Il Bayern può cominciare a festeggiare: poker allo Schalke, +15 sul Borussia di Enzo Piergianni
BERLINO - Aveva visto giusto la Bild che aveva annunciato “un allenamento aperto al pubblico” all’Allianz Arena: il Bayern ha avuto il pomeriggio meno faticoso della stagione contro lo Schalke costretto a lasciare in infermeria una mezza dozzina di titolari, compreso Huntelaar. La capolista ha liquidato con due reti per tempo (rigore di Alaba, punizione di Schweinsteiger, ancora mancino di Alaba e il redivivo Gomez) la terza tedesca entrata negli ottavi di Champions. Da notare che stavolta Heynckes ha spiazzato tutti lasciando per 90' Gomez e Robben in campo e Mandzukic e Muller in panchina. Neuer non prende gol dal 14 dicembre e il Bayern allunga a +15 sui primi inseguitori.
CROLLO A DORTMUND - Se il poker di Heynckes era largamente prevedibile, quello dell’Amburgo a Dortmund è stato un autentico terremoto in casa dei campioni di Germania, che mercoledì sono attesi in Champions dallo Shakhtar di Lucescu. Solito copione fino al gol di Lewandowski già al 17', però l’Amburgo in 8' ribalta il punteggio col lettone Rudnevz (grezzo, ma efficace) e col gioiellino coreano Son. La gara s’infiamma e Lewandowski (frastornato dalle voci di mercato col Bayern) vede il rosso per un calcione a Skjelbred. Nella ripresa rosso anche per l’amburghese Bruma. Tuttavia, nonostante la parità numerica, anzichè la rimonta giallonera, esce la quaterna degli ospiti con Rudnevs e Son che completano la doppietta personale. Più che una sconfitta, una disfatta che sigilla l’addio alla difesa del titolo. EINTRACHT A VUOTO - Poteva essere la giornata del secondo posto del sorprendente Eintracht Francoforte (neopromosso) che ospitava il Norimberga debolissimo in trasferta. Ma ieri Jung e soci hanno sciupato l’occasione di agganciare i perdenti di Dortmund e addirittura hanno rischiato di perdere, per cui dopo il colpaccio dell’Amburgo rimane apertissima la zona Champions alle spalle del Bayern. Anche a Moenchengladbach, come nei turni precedenti, il Bayer di Rudi Voeller non ha saputo vincere, nonostante il gol numero 100 in Bundesliga del fenomenale Stefan Kiessling.
Cinque serate Sul palco Fazio e la Littizzetto Vuol essere il Festival di tutti e della musica. Vuol essere una festa fatta in casa nel segno di sobrietà e rigore. Come impongono i tempi. Lunedì scorso è stata presentata l’edizione 63 del Festival di Sanremo. Sul palco e dietro le quinte a tirare i fili ci sono Fabio Fazio e, come volto femminile in questo clima da «spending review» come l’ha definito lei stessa, Luciana Littizzetto. La coppia è collaudata e, accendendo la tv e guardando Rai1 la prossima settimana, da martedì 12 a sabato 16 saprete perfettamente cosa vi aspetta. Tutto alla luce del sole, proprio come l’ordine di uscita dei Campioni che Fazio ha postato direttamente su Twitter. Una famiglia allargata in cui ci sarà spazio per tanti ospiti, volti noti di tv, musica e spettacolo. Tempo per i ricordi, per la storia, per ringraziare chi non c’è più, per ascoltare le eccellenze. Da Giuseppe Verdi fino a Mike Bongiorno. Per citare due estremi. Sul palco troveranno posto novità musicali e voci collaudate, le polemiche non mancheranno. Come le emozioni. Per i record di ascolto vedremo: spetta a Fazio edizione 1999, superò i 16 milioni di spettatori e il 56 di share. E sarà anche il Festival della par condicio perché sotto elezioni serve attenzione. Ma Fazio ha pensato a tutto. © riproduzione riservata
Anche un film e un romanzo Poi giudice a due «X Factor» Arisa nella vita è Rosalba Pippa: cantautrice, personaggio tv e anche attrice, come recita Wikipedia. Arisa in realtà è una delle belle voci femminili italiane. Ha trovato il successo partecipando al 59º Festival di Sanremo nel 2009 e vincendo con “Sincerità” la categoria "Nuove Proposte". Ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia 2011 tra i protagonisti di “Tutta colpa della musica” di Ricky Tognazzi. Il 2011 è stato un anno importante: ha partecipato a “X Factor” come giudice assieme a Simona Ventura, Elio e Morgan. Anche il 2012 è stato fortunato. Prima il suo debutto da scrittrice con il romanzo “Il Paradiso non è granché (Storia di un motivetto orecchiabile)”, edito da Mondadori. Poi l’album “Amami” prodotto da Mauro Pagani (che è il direttore musicale del Festival 2013), poi il secondo posto a Sanremo con “La notte” e ancora “X Factor” non senza polemiche. Ora è in Tour. © riproduzione riservata
Unico evento non sportivo: si scommette con la Snai Unico evento non sportivo, il Festival di Sanremo è ammesso nel tabellone della Snai. E’, infatti, possibile scommettere sui cantanti in gara e sul probabile trionfatore. Chiara Galiazzo, vincitrice di “X Factor” 2012 per esempio si gioca a 3,50 ed è diventata la prima scelta del tabellone. Si sale a 6,00 per Malika Ayane che è comunque tra le più giocate. A 8,00 ci sono gli Elio e le Storie Tese, mentre Maria Nazionale in lavagna è a 33,00. © riproduzione riservata
«Guardare Sanremo fa bene alla musica» Arisa, che lo ha vinto nel 2009 tra i “Giovani”, racconta: «Solo gli snob dicono che non lo vedono. Sarà di qualità» di Francesca Fanelli Arisa, quanto Sanremo le è rimasto dentro? «Io con il Festival ho avuto un rapporto speciale. E’ stato come un padre, qualcosa di viscerale. Con Sanremo e con la città. Arrivavo da Sanremo lab, un concorso pubblico e in una manifestazione del genere era un aspetto importante, sapeva di democrazia. Per me voleva dire pulizia: se valevi ci andavi, altrimenti no. E io ci sono andata». Quattro anni dopo com’è? Sanremo resta dentro. Tutta la manifestazione così com’è, il fermento della città, della gente, durante il periodo del Festival si fa tutto per il Festival. Non si vive di altro. Mi manca, quell’atmosfera, ma in un modo o nell’altro io ci sarò. E’ come se ci fossi sempre. Il Festival va visto, va vissuto. A me piace. Non capisco gli snobbetti che dicono: “Ah io non lo guardo”. Non ci credo, è una fetta di Italia, come i mondiali di calcio. Non li guardereste? Dicono così, ma in realtà una sbirciatina gliela danno tutti». Da “Sincerità” del 2009 a “La Notte” del 2012 all'”Amami Tour” di oggi: che percorso è? «Sempre Arisa. Direi che è una normale evoluzione, io amo la musica, vivo di quello, voglio vivere di quello. Non è che un giorno mi sveglio e voglio fare altro. Io sono musica, mi piacerebbe riuscire a comunicare attraverso le canzoni. Capita, no, di trovare un testo, una melodia che più di altre riesca a rendere stati d’animo, sentimenti semplici. Mi viene in mente...». Cosa... «Penso a Jovanotti, lui è bravissimo in questo. Tante sue canzoni sono state la mia vita, nei suoi testi ho ritrovato messaggi importanti in cui mi sono sentita io e che rispecchiano quello che io vivo. Anche io vorrei fare questo». Ma scusi, ci vuole la voce… «Non credo che il merito sia solo della voce, cioè non è che se uno ha voce fa il cantante. Uno fa il cantante se con la voce tira fuori quello che ha dentro e ha voglia di dirlo agli altri, di comunicarlo. Io sono "Sincerità", e lo dico non per autocelebrarmi, ma io sono sincerità, profondità, purezza. Avere voce conta, ma io ho un’anima, non per vantarmi. Mi curo l’animo perché possa mandare messaggi puliti alla gente». Martedì si alza il sipario: Arisa che Festival immagina. «Sarà un Festival bello e ben fatto. Fabio Fazio è una persona di grande cultura, stile e gusto. Mauro Pagani con la PFM ha cambiato la storia della musica, ha fatto una roba fantastica, non ci sono stati altri che hanno fatto lo stesso. E’ un maestro e sa dare delle cose, fa musica, la conosce e la studia, magari passa settimane a New York a fare ricerca». Quindi sensazioni positive... «Sarà un Festival intelligente, in cui prenderà forma un progetto discografico, perché le canzoni verranno ascoltate e riascoltate e tutti avranno la possibilità di esprimersi e di essere giudicati in un tempo giusto. E poi sarà il Festival della musica che è importante. Quindi faccio i complimenti a tutti. Non potrà non piacere, avvicinerà la musica alla gente, porterà la qualità. Al Festival degli artisti tutti vorrebbero partecipare». Sul palco si ritroveranno gli Elio e le Storie Tese e Chiara con cui ha condiviso l'esperienza di “X Factor”? «Elio si divide tra musica e cabaret, ha tante cose da dire, spero ci regali qualcosa di sè. Come “La terra dei cachi”. Chiara? Se lo merita, è una big, a “X Factor” lo ha dimostrato». Si volti: “X Factor” per Arisa cosa è stato? «Un’esperienza di vita, mi ha fortificato. Io con la mia ingenuità potentina contro tutti. Ma io voglio rimanere Arisa, voglio fare tante altre cose, crescere. “X Factor” mi ha dato grandi felicità e grandi delusioni, ma farà sempre parte della mia vita. E’ stato un concentrato di emozioni, un bombardamento in testa. Due anni pazzeschi». Il suo domani com’è? «Sto cercando di capirlo, non ho un programma, vivo. Il futuro è il presente, meglio vivi oggi, meglio starai dopo. Non mi sento arrivata, ma sono contenta di quello che ho fatto e di quello che sono. Semplice, no?». Ma lei Sanremo lo vedrà? «Lo vedo, lo vedo. Tutti dovrebbero vederlo, perché fa bene alla musica. Ci sono affezionata, farò il mio gruppo di ascolto, è il rifugio di febbraio dei cantanti. Mi mancherà il calore della gente, il pesce al cartoccio…». © riproduzione riservata
In gara ci sono 14 Campioni e 8 Giovani Campioni Almamegretta Annalisa Malika Ayane Simone Cristicchi Elio e le Storie Tese Chiara Galiazzo Max Gazzè Raphael Gualazzi Marta sui tubi Marco Mengoni Modà Simona Molinari con Peter Cincotti Maria Nazionale Daniele Silvestri Giovani Andrea Nardinocchi Irene Ghiotto Il Cile Renzo Rubino Blastema Ilaria Porceddu Paolo Simoni Antonio Maggio
Tra gli ospiti anche Baggio e la Pennetta Tanti gli ospiti. Elenco lunghissimo: tra gli altri lo chef Carlo Cracco, le Parodi e una squadra di sportivi da Roberto Baggio a Vincenzo Montella, da Flavia Pennetta a Stefano Tempesti, da Jessica Rossi a Elisa Di Francisca, da Max Biaggi a Martin Castrogiovanni
L’ANTICIPO Succi, il Cesena scavalca la Ternana Cesena-Ternana 1-0 CESENA (4-2-3-1) : Campagnolo 6; Ceccarelli 6 Volta 7 Brandao 6 Consolini 6,5; Parfait 5,5 (6' st Giandonato 6) Coppola 6,5; Tabanelli 5,5 (32' st Defrel 6) Succi 7 D'Alessandro 6; Granoche 5,5 (40' st Rodriguez sv). A disp.: Ravaglia, Morero, Djokovic, Gessa. All.: Bisoli 6,5. Falli commessi: 19. Fuorigioco fatti: 1. TERNANA (3-5-2) : Brignoli 5,5; Ferraro 6 (46' st Bencivenga sv) Brosco 6 Lauro 6; Fazio 6 Scozzarella 6 Miglietta 6,5 Ragusa 6 Vitale 6 (18' st Carcuro 5,5); Litteri 6 (36' st Maniero sv) Alfageme 6,5. A disp.: Ambrosi, Masi, Botta, Sinigaglia. All.: Toscano 6. Falli Fatti 17. Fuorigioco 2 ARBITRO: Pasqua di Tivoli 5,5. MARCATORE: 44' st Succi. AMMONITI: Parfait (C) per gioco falloso, Vitale (T) per g.f., Fazio (T) per g.f., Coppola (C) per g.f., Ragusa (T) per g.f., Giandonato (C) per g.f., Miglietta (T) per g.f.
DOMANI il posticipo C’è Empoli-Livorno alle 20,45 Empoli, trauma cranico per Bassi (atc) - In uno scontro nella partitella di allenamento leggero trauma cranico per Bassi. In dubbio domani sera. Probabile formazione (4-3-1-2): Bassi; Laurini, Pratali, Regini, Hysaj; Moro, Valdifiori, Croce; Pucciarelli; Maccarone, Tavano. A disp.: Pelagotti, Romeo, Tonelli, Accardi, Signorelli, Casoli, Pucciarelli, Shekiladze. All.: Sarri. Livorno, Ceccherini per Emerson (atc) - Allenamento differenziato per Emerson, difficilmente recupera. Al suo dal 1' a Ceccherini. A centrocampo doppio regista con Gentsoglou e Duncan. Probabile formazione (3-4-3): Fiorillo; Ceccherini, Bernardini, Lambrughi; Schiattarella, Gentsoglou, Luci, Duncan; Siligardi, Paulinho, Dionisi. A disp.: Mazzoni, Salviato, Gemiti, Belingheri, De Carli, Bigazzi, Dell'Agnello. All.: Nicola. Arbitro: Tommasi di Bassano (Schenone e Iori)
MODENA-REGGINA 1-1 La Reggina ci crede e trova il pareggio all’ultimo assalto Modena-Reggina 1-1 MODENA (4-3-3) : Colombi 6; Gozzi 5,5 Andelkovic 6 Zoboli 6 Perna 6; Sturaro 5,5 (30' st Osuji 6) Moretti 7 Signori 5,5; Pagano 6 (14' st Nardini 6) Ardemagni 7 Piscitella 6,5 (32' st Mazzarani 6). A disp.: Manfredini, Minarini, Dalla Bona, Stanco. All.: Marcolin 6. Falli commessi : 13 Fuorigioco fatti : 2 REGGINA (3-5-2) : Baiocco 6; Adejo 6 Ely 5,5 Di Bari 6; Antonazzo 6,5 (38' st Campagnacci 6) D'Alessandro 5,5 (31' st Fischnaller 6,5) Bombagi 6,5 Barillà 6,5 Rizzato 5,5; Comi 5,5 (19' st Gerardi 7,5) Di Michele 6. A disp.: Facchin, Freddi, Cianci, Giannattasio. All.: Dionigi 7. Falli commessi : 17 Ardemagni porta in vantaggio i padroni Fuorigioco fatti : 3 di casa. Gerardi ARBITRO : Roca di Foggia 6,5. guida la riscossa e Guardalinee : Citro e Carbone. al 92’ fa centro Quarto uomo : Maresca. MARCATORI : 34' pt Ardemagni (M), 47' st Gerardi (R). AMMONITI : D'Alessandro (R), Barillà (R) per gioco falloso. NOTE - Spettatori paganti 1.811 per un incasso ai botteghini di 10.122,00 euro; abbonati 2.448 per una quota di 22.742,48 euro. Angoli: 11-8 per la Reggina. Rec.: 1' pt, 3' st. di Massimo Boccucci MODENA - I colpi che servono ce l'hanno sempre i bomber di razza, come Ardemagni che ancora una volta fa il fenomeno facendosi trovare pronto di testa alla deviazione sotto porta quando la palla carambola in area su angolo per salire a 14 gol, e come Gerardi che debutta in amaranto e all'ultimo assalto è lesto davanti a Colombi al preciso tocco di destro su una palla nel mucchio. La reazione più vistosa è di Dionigi perchè la sua Reggina al terzo pari di fila e tutta incerottata, viste le 6 assenze di peso, risponde con straordinaria tenacia senza mai darsi per vinta nel ripagare le scelte del tecnico che si gioca le carte dell'attacco cambiando modulo e interpreti. Marcolin era pronto a dare un calcione alla crisi, dopo 3 ko, ma la sua squadra non ha chiuso la partita e ha gestito con troppa paura il finale. L'ordine tattico ha dominato fino al vantaggio di Ardemagni. La Reggina ha privilegiato la sostanza lasciando agli emiliani giusto un paio di conclusioni da fuori con Ardemagni e Signori. Il segnale della svolta è venuto dal salvataggio di Adejo davanti la porta sul tiro di Piscitella: dal successivo angolo il Modena ha sbloccato. I calabresi hanno cominciato a scalare una montagna. Un brivido nella ripresa è arrivato dal tiro da fuori di Barillà (12') e Di Michele ha impensierito Colombi con una conclusione al volo (21'). Avrebbe potuto colpire Piscitella (attento Baiocco al 18') e Mazzarani c'ha provato al 39'. Il Modena s'è autoconvinto di gestire con giudizio ma Gerardi ha mandato segnali pericolosi: ha impegnato Colombi di testa (40'), s'è ripetuto al 43'. L'ultimo tentativo è stato quello buono, anzi buonissimo per la Reggina che sa di aver fatto qualcosa di importante. (m.b./infopress)
LANCIANO-CITTADELLA 3-2 Piccolo chiude il tris che vale oro
Balzo in avanti in direzione salvezza. Vastola e Minesso, gol e pari in un minuto Lanciano-Cittadella 3-2 LANCIANO (4-3-3): Leali 7; Almici 6 Aquilanti 6,5 Amenta 6,5 Mammarella 6,5; Vastola 7 Minotti 6,5 Volpe 7; Piccolo 7 (13' st Plasmati 6) Falcinelli 6,5 (31' st Paghera 6) Turchi 6,5 (18' st Fofana). A disp.: Casadei, Rosania, Scrosta, D'Aversa. All.: Gautieri 6,5. Falli commessi: 11 Fuorigioco fatti: 3 CITTADELLA (4-3-3): Cordaz 6; Ciancio 6 Sosa 5,5 (1' st Pellizzer 6) Coly 5,5 Biraghi 6; Vitofrancesco 6 (10' st Busellato 6) Baselli 6 Schiavon 6,5; Di Roberto 6 Di Carmine 6,5 Minesso 6,5 (26' st Di Nardo 6). A disp.: Pierobon, De Vito, Dumitru, Martignago. All.: Foscarini 6,5 Falli commessi: 14 Festa in campo per i giocatori Fuorigioco: 3 del Lanciano (Lapresse) Arbitro: Castrignanò di Roma 6. Guardalinee: Cucchiarini e Raparelli Quarto uomo: Greco MARCATORI: 6' pt Vastola (L), 7' pt Minesso (C), 13' pt Volpe (L), 37' pt Piccolo (L), 5' st Almici (L, autogol). AMMONITI: Amenta (L), Vastola (L), Falcinelli (L), Minesso (C), Fofana (L). NOTE: 3.500 circa. In curva nord 9 tifosi ospiti. Angoli 7 a 6 per il Lanciano. Recuperi: 3' pt, 5' st. LANCIANO - Tra Gautieri e Foscarini non potevamo aspettarci una partita diversa. Spettacolo, gol, emozioni e continui capovolgimenti di fronte. I tre punti sono tutti del Lanciano, ma il secondo tempo del Cittadella è da squadra di rango. Continua l'ottimo momento del Lanciano capace di conquistare ben 13 punti nelle ultime 5 gare. Con queste cifre altro che salvezza. Da ieri sera a Lanciano si comincia a sognare in grande. Il primo tempo è scintillante. Al sesto il Lanciano passa con Vastola che corregge in rete un invito di Piccolo. Un minuto dopo il pari grazie ad una ribattuta di Minesso su respinta in tuffo di Leali. Tra due tecnici così , può sempre accadere qualcosa ed infatti al 13' il Lanciano che si riporta in vantaggio a conclusione di un'azione corale grazie ad una conclusione in diagonale di Volpe. In contropiede il tris: Volpe per Vastola e battuta finale di Piccolo che ribadisce in goluna respinta del palo. La seconda frazione è di sofferenza con il Cittadella che riapre la contesa con una sfortunata autogol di Almici. Poi Gautieri le prova tutte, cambia l'intero reparto avanzato e ringrazia super-Leali nel finale autore di un intervento miracoloso su Schiavon. GieffePress
NOVANTUNESIMO TORRENTE: FUORI IL CARATTERE O SONO GUAI BARI (g.m.) - L'allenatore barese è nero e attribuisce all'involuzione dei suoi questa nuova sconfitta. « Non siamo mai stati seriamente pericolosi - afferma con stizza - Ripetiamo sempre gli stessi errori sia in difesa sia in attacco. Devo capire insieme ai miei dove nascono i problemi perché in settimana vedo ragazzi motivatissimi che poi si perdono durante la gara. Ora è il momento di tirare fuori gli attributi altrimenti sono guai». Alla fine anche i tifosi hanno perso la pazienza e hanno contestato. « Giusti i mugugni dei tifosi. Abbiamo giocato male. Sta a noi ora riconquistare il loro affetto».
QUI VARESE - Castori non ha dubbi, il suo Varese è concretamente vicino a giocarsi un posto per la serie A. « Questa contro un motivatissimo Bari è stata una grande vittoria che con l’inaspettata sconfitta del Verona ci avvicina al terzetto che ci precede. Per la serie A ci siamo anche noi».
BARI, C’È DA AVER PAURA Nuovo ko. Angelozzi: Avanti con Torrente Bari-Varese 0-1 BARI (3-4-3): Lamanna 6,5; Cepppitelli 6 Dos Santos 5,5 (9' st Iunco 5) Polenta 5,5; Sabelli 5 Bellomo 5,5 Sciaudone 5 Rossi 6; Galano 5 (7' st Fedato 5,5) Tallo 5,5 Ghezzal 5,5. A disp.: Pena, Altobello, Ristovski, Defendi, De Falco. All.: Torrente 5 Falli commessi: 23 Fuorigioco fatti: 1 VARESE (4-4-2) : Bressan 6,5; Pucino 6,5 Troest 6 Corti 6,5 Franco 6; Oduamadi 6 (22' st Carrozzieri 6) Gomez 6,5 Damonte 5 Lazaar 6 (36' st Struna sv); Neto Pereira 6 (36' pt Juan Antonio 6) Ebagua 6. A disp.: Bastianoni, Scapuzzi, Tripoli, Kone. All. : Castori 6,5 Falli commessi: 18 Fuorigioco fatti: 11 ARBITRO: Cervellera di Taranto 6,5 Guardalinee: Palusco e Agrigento Quarto uomo: Pezzuto MARCATORE: 11'pt Pucino (V) ESPULSI: Damonte (V) al 7' st e Sciaudone (B) al 48' st per doppia ammonizione. AMMONITI: 43' pt Oduomadi (V) 28' st Sciaudone (B) 33' st Polenta (B) per gioco falloso; 27' Bressan (V) per comportamento non regolamentare. NOTE - Paganti 185 per un incasso di 2.096,00 abbonati 5.837, rateo 15.595, 00 euro. Angoli: 9-4 per il Bari. Recupero: pt 1’ st 3’. di Antonio Guido
Duello tra Tallo e Corti ieri allo stadio San Nicola, dove il Bari ha fatto registrare una sconfitta che lo relega in fondo alla classifica pericolosamente (LaPresse)
BARI - Adesso questo Bari esagera. Perde per la quinta volta in casa, seconda consecutiva, e già queste cose normalmente non si fanno. Ma c'è molto di peggio c'è che la cosiddetta manovra offensiva è un monumento all'inespresso. Se capita una volta può starci, la seconda diventa un grave indizio, la terza vuol dire che qualcosa non va. Gli avversari che vanno al bersaglio, il Bari che pur arrivando a schierare quattro punte, come con l'Ascoli, non fa neppure mezzo tiro in porta, nonostante il Varese fosse in inferiorità numerica. Terza partita consecutiva senza l'ombra di un gol. Certo che questo Bari, fischiatissimo dai suoi tifosi, sta proprio male. La miseria di tre vittorie nelle ultime 17 giornate, una classifica che fa paura con la squadra sprofondata al quart'ultimo posto. TORRENTE - «Adesso non dobbiamo perdere la testa - ammonisce Angelozzi - occorre stare tranquilli e cercare di ripartire. L'ho detto anche a Torrente. Non posso pensare che la squadra si sia improvvisamente imbrocchita. Non tira mai in porta. Anche a Terni e prima con l'Ascoli sempre la stessa storia. Bisogna lavorare e trovare le giuste soluzioni. Non è che giocando con quattro attaccanti si fanno più gol». Torrente non è minimamente in discussione. «Con lui abbiamo cominciato e con lui andremo sino in fondo». CHE FUCILATA - Bari a trazione anteriore con l'inedito tridente Galano-Tallo-Ghezzal per cercare di ritrovare la via del gol. Ma il Varese risponde con un calcio molto aggressivo che mette a dura prova la difesa barese. Quando partono Oduomadi, Ebagua e Neto Pereira sono dolori, ma sorprendentemente è Pucino a incenerire Lamanna con una fucilata, una perla da ventiquattro metri con una gran botta al volo di destro su respinta di pugno del portiere che manda il pallone all'incrocio dei pali. LA VENDETTA - Beccato pochi minuti prima da Torrente che scherzando dalla panchina gli aveva sussurrato in una precedente azione «Batti la punizione tanto hai i piedi storti» Pucino lo smentisce con un gol da incorniciare. Un brutto colpo per il Bari che oltretutto stenta a farsi largo in zona tiro con un Galano inesistente e un Bellomo decisamente sotto tono, spesso scavalcato dal centrocampo. Solo la freddezza di Lamanna evita al Bari di capitolare altre due volte. La prima (20') uscendo su piedi di Neto Pereira, la seconda alla mezz'ora su Ebagua anche lui lanciato a rete.
BRESSAN SUGLI SCUDI - Non cambia la musica nella ripresa. Il Varese rimane subito in dieci per l'espulsione di Damonte, Torrente getta subito nella mischia Fedato e subito dopo anche l'impalpabile Iunco ma a mettere in difficoltà Bressan che sfodera due prodezze sono l'esterno Rossi con una gran botta da fuori area e il terzino Ceppitelli che allo scadere del recupero vede la palla carambolare sul palo mentre Sciaudone si becca il rosso per doppia ammonizione. Š riproduzione riservata
novantunesimo Drago: quanta sofferenza nella ripresa! CROTONE (liopress) - Il tecnico del Crotone Massimo Drago: « Abbiamo disputato un buon primo tempo avremmo potuto e dovuto chiudere la partita, nel secondo abbiamo sofferto». L'uomo vittoria Mirko Eramo: «Era importante vincere. Con il centrocampo a tre mi trovo meglio, sono più libero di inserirmi». GROSSETO - L'ex della partita è l'allenatore ospite Leonardo Menichini: «Credo che il vento abbia condizionato la partita infatti nel primo tempo facevamo molta fatica nel ripartire e la stessa difficoltà l'ha avuto il Crotone nel secondo tempo. Nella ripresa ci abbiamo provato ma siamo stati troppo ansiosi e confusionari».
PADOVA-BRESCIA 0-0 Arcari dice no a Farias e Cutolo Padova-Brescia 0-0 PADOVA (4-3-3): Silvestri 6,5; Rispoli 5,5 Legati 5,5 Cionek 5,5 Piccinni 6; De Feudis 5,5 (22'st De Vitis 6) Iori 6,5 Renzetti 6; Cutolo 6 (32'st Raimondi 6) Babacar 6,5 (18'st Jelenic 6) Farias 6,5. A disp.: Maniero, Dellafiore, Gallozzi, Viviani. All. Colomba 6 Falli commessi: 18 Fuorigioco: 2 BRESCIA (4-3-1-2): Arcari 6,5; Zambelli 6 De Maio 6,5 Caldirola 5 Daprelà 5,5; Lasik 5,5 Budel 6,5 Scaglia 6,5 (35'st Sodinha 6); Saba 5,5 (8'st Finazzi 6); Corvia 5,5 (18'st A. Caracciolo 6,5) Mitrovic 6,5. A disp: Cragno, Antonio Caracciolo, Rossi, Picci. All. Calori 6 Falli commessi: 17 Fuorigioco: 1 Arbitro: Candussio di Cervignano del Friuli 6 Guardalinee: Pegorin e Avellano Quarto uomo: Ghersini AMMONITI: al 37'pt Saba (B) per fallo di mano, al 43'pt Scaglia (B) per gioco falloso, al 7'st Mitrovic (B) per simulazione, al 35'st Piccinni (P) per gioco falloso, al 41'st Lasik (B) per gioco falloso NOTE: Spettatori: totali 5.612 per un incasso di euro 11.954,90. Paganti 1.190, abbonati 4.019. Angoli 4-1. Recupero: 0'pt, 3'st PADOVA - Finisce a reti bianche la sfida play off dell'Euganeo, con Padova e Brescia che si annullano a vicenda senza farsi male. Calori è senza Bouy, fuori fino a fine stagione per la rottura del crociato, ma ritrova Daprelà e Zambelli nel reparto arretrato e Mitrovic a far coppia con Corvia in attacco. Anche Colomba si ritrova a ranghi ridotti: sceglie Legati in mezzo alla difesa e il tridente offensivo Cutolo-Babacar-Farias. L'avvio è tutto delle rondinelle, che già dopo 3' si fanno vedere dalle parti di Silvestri con un tentativo di Corvia. Poi cresce il ritmo e sale il Padova: il più bravo è Arcari, che dice no a Farias e per due volte a Cutolo, mentre Babacar si vede respingere dalla traversa la sua bella girata al volo a portiere battuto (39'pt). La ripresa si apre con un altro tiro di Cutolo, ancora respinto da Arcari, mentre al 12' Mitrovic fa tremare la traversa su suggerimento di Scaglia. Per i biancazzurri entra Caracciolo, che ci prova ma senza successo. Ass
Clamoroso Spezia da 0-3 alla vittoria La rimonta dal 12’ della ripresa con Antenucci, poi la tripletta di Sansovini Spezia-Ascoli 4-3 SPEZIA (3-4-1-2): Guarna 5; Romagnoli 5,5 (15' st Sansovini 9), Pasini 5,5, Schiavi 6; Piccini 6, Porcari 6, Musacci 5, Garofalo 5,5; Di Gennaro 6,5 (29' st Pichlmann 7), Okaka 6, Antenucci 6,5. A disp.: Iacobucci, Mario Rui, Lollo, Bovo, Pichlman, Benedetti. All.: Atzori 7. Falli commessi: 20 Fuorigioco: 5 ASCOLI (3-5-2): Maurantonio 5,5; Prestia 6, Peccarisi 5, Faisca 6; Scalise 6,5, Russo 6,5, Di Donato 6,5, Fossati 7 (38' st Colomba sv), Pasqualini 6 (44' st Legittimo sv); Zaza 7, Feczesin 7 (19' st Ricci sv). A disp.: Gomis, Soncin, Loviso, Capece. All.: Silva 6. Falli commessi: 22 Fuorigioco: 0 Arbitro: Di Paolo di Avezzano 6. Guardalinee: Ciancaleoni e Liberti. Quarto Uomo: Aureliano. MARCATORI: 13' pt Zaza (A), 32' Feczesin (A); 3' st Fossati (A), 12' st Antenucci (S), 33', 38' e 46' Sansovini (S). ESPULSO: 38' pt Peccarisi dell'Ascoli per somma di ammonizioni. AMMONITI: Okaka (S), Antenucci (S), Di Donato (A), Feczesin (A), Scalise (A), tutti per gioco scorretto. NOTE: spettatori 5.181 per un incasso di 54711,93 euro. Calci d'angolo 5-2 per lo Spezia. Minuti di recupero 1' e 3'. LA SPEZIA - Supermarco Sansovini fa il miracolo e salva lo Spezia. Da 3 gol sotto a 4-3 per gli aquilotti nel giro di mezz'ora per una partita destinata alla storia. Eroe della giornata l'attaccante romano sempre piÚ uomo simbolo dei liguri. Lui entra nella ripresa e segna una tripletta da cineteca dopo un avvio da paura dei bianchi di casa. Zaza e Feczesin, coppia terribile di attaccanti piceni, infatti non perdonano due errori della retroguardia aquilotti e firmano un primo tempo da film horror per i padroni di casa. I marchigiani, in campo con una sgargiante divisa arancio, partono forte e la prima stilettata arriva al 13': Zaza ruba palla ad incerto Guarna e mette dentro. La seconda azione da harakiri per i liguri porta la firma di Musacci e Porcari. Siamo al 32' e il primo serve con un passaggio a centrocampo in orizzontale il compagno che non arriva sul pallone. Si inseriscono gli avanti dell'Ascoli che portano Feczesin a concludere con un diagonale che mette a sedere Guarna per la seconda volta. Alla fine la squadra di casa si guadagna almeno la superiorità numerica. Peccarisi interviene a gamba tesa su Okaka a centrocampo buscandosi il secondo giallo consecutivo nel giro di pochi minuti e l'arbitro lo manda sotto la doccia anzitempo. Nel secondo tempo cambia tutto. 3': Fossati trova l'incrocio dei pali dal limite dell'area e segna il tris. Sembra finita per lo Spezia ma al 12' inizia la clamorosa rimonta. Okaka serve Antenucci che batte Maurantonio. Al 33' Garofalo crossa, Pichlmann allunga la traiettoria e Sansovini colpisce. E' il segnale che scatena i bianchi di casa. L'Ascoli perde quota e al 38' arriva il 3-3 (ancora assist di Pichlmann per Sansovini). Esplode lo stadio, lo Spezia ci crede e al 46' ecco l'incredibile 4-3: Piccini allunga per Sansovini che con un diagonale rasoterra firma il gol del successo spezzino. Atc
ERAMO SPINGE IL CROTONE Ancora un guizzo del centrocampista e Drago mette da parte punti-salvezza SPEZIA-ASCOLI 4-3
Crotone-Grosseto 1-0 CROTONE (4-3-3): Caglioni 6; Del Prete 6,5 Ligi 6,5 Abruzzese 6 Migliore 6,5; Eramo 7,5 Crisetig 6 (33' st st Galardo 6) Maiello 6; Ciano 5,5 (1' st Pettinari 6) Gabionetta 6 De Giorgio 6,5. A disp: De Luca, Mazzotta, Checcucci, Torromino, Calil. All: Drago 6 Falli commessi: 14 Fuorigioco fatti: 5 GROSSETO (5-3-2): Lanni 6; Donati 6 Cosenza 5,5 Padella 6 Feltscher 6 Calderoni 5,5 (26' st Soddimo 5,5); Crimi 6 Obodo 5 (9' st Manicino 5,5) Mandorlini 5,5; Piovaccari 6 Gimenez 5,5 (16' st Lupoli 5). A disp: Belardi, Falzerano, Barba, Som. All: Menichini 6 Falli commessi: 23 Fuorigioco fatti: 4 ARBITRO: Manganiello di Pinerolo 6 Guardalinee: Bernardoni e Di Iorio Quarto uomo: Strocchia MARCATORI: 32' pt Eramo AMMONITI: 5' st Calderoni (G) per gioco falloso, 39' st Soddimo (G) ed Abruzzese (C) per reciproche scorrettezze, 47' st Pettinari (C) per comportamento non regolamentare NOTE: Spettatori paganti 962 per un incasso ai botteghini di ? 2.041. Abbonati 2548 per una quota di ? 13.875. Angoli: 4-4. Recupero: 1' pt, 3' st. CROTONE - E tre. Con tre gol segnati nelle ultime partite Mirko Eramo è il bomber più in forma del campionato e pensare che è un centrocampista. Basta un suo guizzo per regalare al Crotone tre punti fondamentali per la corsa verso la salvezza. Con questa vittoria conquista il suo terzo risultato utile consecutivo ed ottiene 7 dei 9 punti a disposizione. Il Grosseto appare ormai spacciato. Per il Crotone contava vincere e mettersi la squadra toscana a 14 punti di distanza abbastanza lontano da eliminare una diretta concorrente a 17 partite dal termine. Non è stato un bel Crotone, benino nel primo tempo meno nel secondo. Se nella prima frazione di gioco ha fatto vedere delle discrete trame di gioco e ha trovato il gol della vittoria, nella seconda frazione si è involuta. La squadra si è abbassata un po' troppo, merito anche di un Grosseto ben messo in campo dall'ex Leonardo Menichini che non ci stava e ha cercato in tutti i modi il gol del pareggio, ma la difesa ha retto bene l'impatto. Il Crotone probabilmente ha rivissuto per qualche attimo i fantasmi di Cittadella, ma a differenza di sette giorni fa ha tenuto botta e con molta caparbietà ha portato a casa tre punti fondamentali. La partita è stata molto tattica e avara di emozioni, ma soprattutto è stata caratterizzata dal forte vento. Nel primo tempo ne hanno tratto vantaggio i padroni di casa, nella seconda invece gli ospiti che hanno giocato meglio. A dare la prima emozione è Abruzzese che sfrutta un angolo di De Giorgio e di testa colpisce il palo, ma è solo un lampo perché la partita si riaddormenta per altri dieci minuti quando poi ci pensa il solito Eramo, in gol nelle ultime tre partite, che di testa finalizza una bella azione. Gabionetta scambia con Del Prete che scodella in mezzo un pallone per Eramo che tutto solo di testa in tuffo mette in rete. All'inizio della ripresa Drago deve rinunciare a Ciano uscito per uno stiramento al flessore della coscia destra e mette dentro Pettinari con il chiaro intento di non far abbassare troppo la sua squadra. Menichini invece ridisegna un Grosseto più offensivo che spesso si fa vivo dalla parti di Caglioni senza rendersi però troppo pericoloso.
12’ st: 1-3 Inizia la clamorosa rimonta dello Spezia: Okaka serve Antenucci che batte il portiere dell’Ascoli 33’ st: 2-3 SuperMarco Sansovini entra al 15’ della ripresa e salva lo Spezia: al 33’ segna il raddoppio su assist di Pichlmann 38’ st: 3-3 Ascoli in 10 annichilito. Spezia scatenato: ancora assist di Pichlmann per Sansovini che sigla la doppietta per il pareggio 46’ st: 4-3 Incredibile Sansovini: tripletta e vantaggio. il bomber impazzisce con tutta la curva dello Spezia e i compagni che lo cercano per abbracciarlo
dedicato a natalino - Una vittoria fondamentale per la squadra di Drago che dedica i tre punti al giocatore Felice Natalino che si è sottoposto ad un delicato intervento, un calciatore che Crotone ha visto crescere ed ha lanciato nel calcio che conta. Liopress
JUVE STABIA-NOVARA 2-4
Juve Stabia, Figliomeni dirige il festival degli errori Juve Stabia-Novara 2-4 JUVE STABIA (4-3-3): Nocchi 5; Baldanzeddu 5,5 Figliomeni 4,5 Murolo 5 Dicuonzo 5,5; Caserta 6,5 Suciu 6 (25'st Agyei 5,5) Mezavilla 5,5 (16'st Bruno 6); Verdi 6,5 (21'st Zito 5,5) Cellini 6 Acosty 5,5. A disp.: Seculin, Martinelli, Gorzegno, Improta. All.: Braglia 5,5. Falli fatti: 21. Fuorigioco provocati: 2. NOVARA (4-3-3): Bardi 6; Colombo 5,5 (10'st Lisuzzo 6) Perticone 6 Ludi 6,5 Crescenzi 6,5; Fernandes 6,5 (37'st Parravicini sv) Buzzegoli 6,5 Pesce 6,5; Gonzalez 7,5 Lepiller 7 Seferovic 7 (35'st Ghiringhelli sv). A disp.: Kosicky, Rubino, Lazzari, Mehmeti. All.: Aglietti 7. Falli fatti 18. Fuorigioco provocati 1. ARBITRO: Ciampi di Roma1 5,5. Guardalinee: Vivenzi e Ceccarelli. Quarto uomo: Marini. MARCATORI: 38'pt Lepiller (N), 4'st Gonzalez (N, rig.), 11'st Caserta (J), 25'st Figliomeni (N, aut.), 27'st Seferovic (N), 38'st Bruno (J). AMMONITI: Seferovic (N), Colombo (N), Figliomeni (J), Zito (J), Baldanzeddu (J). NOTE: spettatori paganti 865 paganti per un incasso di euro 10430,50, abbonati 1405 per un rateo di euro 15989, totale 2270 per un incasso complessivo di euro 26419,50. Angoli: 8-2 per la Juve Stabia. Rec.: pt 1'; st 4'. CASTELLAMMARE DI STABIA (Lps) - Si riscopre stravagante la Juve Stabia che concede troppa libertà a un Novara implacabile. Alla prima disattenzione difensiva avversaria colpisce e passa con Lepiller che di testa supera Nocch. Nella ripresa al quarto sulla punizione dal limite di Buzzegoli Figliomeni intercetta col braccio nel tentativo di coprirsi il volto. L'arbitro, troppo fiscale, concede a Gonzalez il rigore. Gara chiusa? Non per Verdi che all'11’ inventa per Caserta. L'esperto centrocampista da solo non sbaglia. Braglia inserisce Bruno ma il pomeriggio terribile di Figliomeni continua insaccando nella propria porta il traversone dalla destra di Gonzalez (25'). La saga degli errori è chiusa dal rinvio maldestro di Nocchi sfruttato da Seferovic (27'). Bruno (38') rende più amaro il passivo ma i rimpianti e la rabbia restano. Lps
VERONA-VICENZA 0-1 Un gol di Semioli gela il Bentegodi Verona-Vicenza 0-1 VERONA (4-3-3) : Rafael 6; Cacciatore 5.5, Maietta 6, Moras 5,5, Agostini 6 (30' pt Nielsen 6); Laner 6 (33' st Carrozza sv), Jorginho 6, Martinho 5.5; Rivas 6 (15' st Cocco 5.5), Cacia 5.5, Sgrigna 6.5. A disp: Berardi, Ceccarelli, Bianchetti, Bacinovic. All. Mandorlini 5 Falli commessi: 13 Fuorigioco fatti: 2 VICENZA (4-4-2): Bremec 7; Martinelli 6.5, Camisa 6, Milanovic 6, Di Matteo 6; Bellazzini 6 (41' st Mustacchio sv), Cinelli 6, Ciaramitaro 6.5, Semioli 7; Bojinov 5 (14' st Tiribocchi 6), Malonga 5.5 (20' st Castiglia 6). A disp: Pinsoglio, Giacomelli, Corticchia, Gentili. All. Dal Canto 6 Falli commessi: 12 Fuorigioco fatti: 1 ARBITRO: Merchiori di Ferrara 6 Guardalinee: Stallone-Bagnoli. Quarto uomo: Fabbri MARCATORI: 29' st Semioli (Vi) AMMONITI: 23' st Sgrigna (Vr), 5' st Laner (Vr), 38' st Ciaramitaro (Vi), 47' st Castiglia (Vi) per gioco falloso NOTE - Spettatori 16149 (abbonati 11564) per un incasso di 73.600,00 euro. Angoli 8-1, rec. 2' pt, 3' st. VERONA (Ass) - Tre tiri, un palo ed un gol. Il Vicenza sbanca il Bentegodi e si porta a casa un successo vitale per la lotta salvezza. Il Verona domina ma non riesce mai a buttarla dentro perché Cacia ha le polveri bagnate. Il pubblico di casa sbadiglia per larghi tratti dell'incontro e quando non lo fa impreca, perché capisce fin da subito che la giornata sarà dura. Previsione quanto mai azzeccata. Il primo tempo è di una noia mortale: il Vicenza, senza fare tanta fatica, si limita a contenere le sterili folate offensive dei gialloblù. A momenti sembra di assistere ad una partita di fine stagione, con le squadre già appagate dal raggiungimento dei rispettivi traguardi ed i giocatori smaniosi di fare le valigie ed andarsene in vacanza. Ed invece, in palio, ci sono rispettivamente la promozione diretta in serie A e la salvezza dall'inferno della Lega Pro. Comincia la ripresa ed il copione non cambia. Se ne va il sole e sul Bentegodi cala il gelo: Semioli, al 29', raccoglie un tiro di Martinelli finito sul palo e con una botta che finisce appena sotto alla traversa porta in vantaggio la formazione di Dal Canto. Il pubblico di casa si spazientisce e comincia a fischiare. Mandorlini finisce nel mirino. Il derby veneto, uno dei più brutti degli ultimi quindici anni, se lo aggiudicano i gatti del Vicenza. Il Verona perde in casa dopo 18 mesi.
PRO VERCELLI-SASSUOLO 1-3 Brivido Sassuolo ma passa subito Pro Vercelli-Sassuolo 1-3 PRO VERCELLI (4-2-3-1): Valentini 6, 5; Vinci 6 Abbate 4 Borghese 5 Scaglia 5; Genevier 6 Filkor 5, 5; Erpen sv (11' pt Modolo 6) Grossi 5, 5 (11' st Eusepi 5) Cristiano 6, 5; Greco 5, 5 (1' st Scavone 6). A disp.: Miranda, Germano, De Silvestro, Ragatzu. All.: Braghin 5, 5 Falli commessi: 16 Fuorigioco fatti: 2 SASSUOLO (4-3-3): Pomini 6; Gazzola 6 Terranova 6, 5 Bianco 6, 5 (32' st Marzorati sv) Longhi 6; Bianchi 6, 5 Magnanelli 7 Troiano 6 (41' st Frascatore sv); Troianiello 6 (19' st Berardi 6) Catellani 6 Missiroli 6. A disp.: Pigliacelli, Chibsah, Luppi, Laribi. All.: Di Francesco 6, 5 Falli commessi: 14 Fuorigioco fatti: 5 ARBITRO: Velotto di Grosseto 5 Guardalinee: Longo e Manzini. Quarto uomo: Mangialardi. MARCATORI: 1' pt Cristiano (P), 11' pt Terranova (S, rig.), 44' pt Troianiello (S), 45' st Berardi (S). ESPULSI: 10' pt Borghese (P) per gioco falloso, 45' pt Abbate (P) per somma di ammonizioni. AMMONITI: Eusepi (P), Filkor (P) per gioco falloso. NOTE: All'10' pt Terranova (S) si è fatto parare un rigore da Valentini. Spettatori 4.000 circa di cui 950 abbonati. Angoli: 3-2 per il Sassuolo. Rec.: pt 1', st 3'. VERCELLI (Ass) - Non c'è verso, al di là di un’inerzia positiva che a un certo punto rende il Sassuolo condannato a vincere. Del terzo indizio, quello che dovrebbe fare una prova inteso come passaggio a vuoto, non si vede neanche l'ombra. Ma solo una squadra che riprende a viaggiare con sicurezza, lasciando per strada la presunta mancanza di uomini-gol e le ultime trasferte amare. I dubbi durano giusto il tempo di entrare in partita e scoprirsi in svantaggio, prima di seppellire una Pro Vercelli alla sesta sconfitta consecutiva. I piemontesi protestano anche troppo, Abbate viene espulso durante l'intervallo e di fatto la partita finisce lì - perché la rimonta è originata da un rigore alquanto generoso: in effetti Catellani arriva in ritardo sul pallone e impatta la gamba di Vinci. Inutile la prodezza di Valentini su Terranova, che ha possibilità di replica subito dopo venendo steso da Borghese (rosso diretto). Non cambia l'angolo di tiro con il portiere che stavolta tocca e il centrale neroverde bissa la rete dell'andata. Passa quindi in tutta fretta la tempesta iniziale, sotto forma del preciso sinistro di Cristiano che al primo minuto infilza Pomini. Trovare il 2-1 pochi istanti prima della pausa completa l'opera. Il secondo tempo termina con il subentrato Berardi a mettere il sigillo definitivo a porta vuota.
Da 12 anni la Juve Stabia non subiva un poker al Menti Bari senza vittorie nel 2013 12 Gli anni trascorsi dall'ultimo poker incassato dalla Juve Stabia al Menti: 1-4 dalla Puteolana il 3 settembre 2000, alla prima giornata del girone C della C2-2000/01. Per le vespe il 4° ko interno stagionale dopo l'1-3 dal Livorno, l'1-2 dal Varese e l'1-2 dall'Empoli. Il rigore trasformato da Gonzalez è stato anche il gol numero 1300 per il Novara in serie B. I piemontesi in trenta tornei cadetti, spareggi compresi, hanno giocato 1070 partite: 390 vittorie, 326 pareggi e 354 sconfitte con 1302 gol segnati e 1156 subiti. 1 La vittoria del Bari nelle ultime 9 partite (1-0 al Grosseto il 26 dicembre). Nelle altre 8, 4 pareggi e 4 sconfitte. Ieri 5° ko interno stagionale con il Varese che non aveva mai vinto in campionato al San Nicola: (unico blitz il 2-1 in Coppa Italia dell’1 ottobre ‘58). 28 Le partite interne consecutive del Verona senza ko. L'ultimo era stato l'1-3 dal Torino del 9 ottobre 2011. In mezzo 22 vittorie e 6 pareggi. E l'attacco gialloblu si è anche bloccato in casa dopo 14 partite di fila. L'ultima interna senza reti lo 0-0 con l'Empoli del 27 aprile 2012 che interruppe una serie di 29 partite interne con gol: il Verona in pratica non ha segnato al Bentegodi solo in 2 delle ultime 45 partite. 13 Le trasferte consecutive senza successi del Vicenza che era una delle tre squadre cadette (con Grosseto e Pro Vercelli) ad non aver ancora vinto una trasferta. L'ultimo blitz dei biancorossi era il 3-0 a Reggio Calabria dello scorso 26 maggio. 28 I gol segnati finora in questa 4ª giornata di ritorno. In attesa del posticipo di domani sera tra Empoli e Livorno il totale è salito a quota 704. Nello scorso campionato, dopo 25 giornate, si era a 680. I gol erano 644 nel 2010/11, 655 nel 2009/10, 638 del 2008/09, 695 nel 2007/08, 597 nel 2006/07, 587 nel 2005/06 e 681 nel 2004/05. Liopress
Alessandria-ForlĂŒ 1-1 ALESSANDRIA (4-3-1-2): Servili 6; Gambaretti 6,5 Mazzuoli 5,5 Barbagli 6,5 Cammaroto 6,5; Bianchi 5,5 (15' st Tanaglia 5) Roselli 7 Mora 6; Filiciotto 6,5; Degano 6,5 (18' st Boron 6); Ferretti 6,5 (31 'st Rossi sv). A disp.: Pavanello, Viviani, Menassi, Caciagli. All.: G. Cusatis. FORLI' (3-4-3): Ginestra 6; Arrigoni 6 (6' st Vesi 6), Orlando 5, Ingegneri 5,5; Sampaolesi 6 Mordini 5,5 Evangelisti 5 Sabato 6; Petrascu 6,5 Melandri 6 Buonaventura 6 (35' st Sozzi sv). A disp.: Casadei, Martini, Scarponi, Oggiano. All.: Bardi. ARBITRO: Petroni Guardalinee: Berti e Orlando. MARCATORI: 15' pt Ferretti (A), 22' st Petrascu (F, su rigore). ESPULSO: 17' st Mazzuoli (A) per doppia ammonizione. AMMONITI: Bianchi, Degano, Barbagli, Tanaglia, Cammaroto (A), Arrigoni, Ingegneri, Sozzi (F). NOTE: angoli 5-1 per il ForlĂŹ.
UN AVELLINO TUTTO CUORE Grande rimonta dei biancoverdi, sotto di due gol con il Barletta Doppio Zigoni e Castaldo firmano il blitz e il sorpasso in vetta Barletta-Avellino 2-3 BARLETTA (4-2-3-1): Liverani 4,5; Calapai 5,5 De Leidi 5,5 Burzigotti 6 Romeo 5; Allegretti 7 Molina 6; Carretta 5,5 Meduri 6 (23' Dall'Oglio 5) Dezi 6 (45' st Camilleri sv); La Mantia 4,5 (8' st Barbuti 5). A disp.: Pane, Di Bella, Prutsch, Mazzarani. All.: Novelli. AVELLINO (4-3-1-2): Di Masi ,5,5; Zappacosta 6 Izzo 6 Fabbro 6 Bianco 6; D'Angelo 6 Massimo 6 Angiulli 5,5 (22' st Millesi 5,5); De Angelis 6,5 (17' st Bardi 6,5) Biancolino 5,5 (8' st Zigoni 7) Castaldo 7. A disp.: Orlandi, Bittante, Arini, Giosa. All.: Rastelli. ARBITRO: Bindoni di Venezia. Gurdalinee: Santoro e Tudisco. MARCATORI: 14' st Allegretti (B), 25' st Burzigotti (B), 27' st Zigoni (A), 34'Castaldo (A), 39' st Zigoni (A). ESPULSO: 43' st Burzigotti (B) per gioco falloso. AMMONITI: Allegretti (B), La Mantia (B), D'Angelo (A), Bianco (A), Castaldo (A), Carretta (B) NOTE: spettatori 1.600 circa di cui una cinquantina di tifosi avellinesi. Angoli 5 - 1 per l'Avellino. di Giuliano Rotunno
DOPPIO CENTRO Gianmarco Zigoni, 21 anni, ha cambiato volto alla gara (Mosca)
BARLETTA - L'Avellino l'aveva detto alla vigilia: a Barletta andiamo per vincere, il pareggio non ci serve. Eppure non si era messa bene per i biancoverdi, sotto di due gol al 70’. Solo una grande squadra può ribaltare un simile passivo, una squadra che ha creduto in sé stessa e che, quando ha deciso di giocare, per recuperare lo svantaggio, è riuscita nel suo intento. Anzi è andata oltre il pareggio. Si è resa conto che poteva vincere la partita e lo ha fatto, balzando al comando in attesa della risposta del Latina. Il Barletta, da parte sua, ha fatto il massimo di quello che poteva in relazione ai suoi mezzi tecnici, su un terreno reso pesantissimo dalla pioggia e contro un avversario di gran lunga superiore. Si è quasi superato andando in doppio vantaggio, ma poi ha mostrato tutti i suoi limiti di tenuta psicologica e tecnica, crollando di fronte agli attacchi decisi dei campani. TERRENO PESANTE - Il primo tempo non è stato bello. Il terreno acquitrinoso ha condizionato le giocate e l'equilibrio dei giocatori. I pericoli per i due portieri potevano venire, infatti, con l'aiuto del terreno viscido. E così è stato in appena quattro occasioni, tre di De Angelis e una di Castaldo. Il Barletta ne ha avuta una, che poteva essere buona, al 16' quando De Leidi ha deviato contro l'incrocio dei pali una punizione di Allegretti. Quell'Allegretti che al 14' della ripresa portava in vantaggio il Barletta con una punizione da 25 metri. L'Avellino aveva alcuni minuti di sbandamento e subiva il secondo gol su un'altra punizione di Allegretti, deviata in rete di testa da Burzigotti. RIMONTA - L'Avellino ripartiva rabbiosamente e 2' dopo accorciava le distanze con Zigoni, che deviava in porta una punizione di Bianco. Il forcing campano aveva successo dopo 7', allorchè Castaldo pareggiava insaccando una palla persa da Liverani. Il Barletta a questo punto andava in bambola e gli avversari ne approfittavano segnando il gol della vittoria dopo 5' ancora con Zigoni su azione di Castaldo. Alla fine contestazione dei tifosi nei confronti del presidente Tatò, per non aver rafforzato la squadra come promesso. © riproduzione riservata
GIRONE B Andria-Catanzaro (andata 0-0) ANDRIA (4-4-2): Rossi; Cutrupi, Migliaccio, Zaffagnini, Malerba; D'Errico, Giorgino, Branzani, Taormina; Innocenti, Guariniello. A disp.: Sansonna, Scrugli, Tartaglia, Contessa, Liccardo, Loiodice, Bardelloni. All.: Cosco. CATANZARO (3-5-2): Pisseri; Conti, Sirignano, Bacchetti; Fiore, Castiglia, Ronaldo, Benedetti, Squillace; Masini, Fioretti. A disp.: Faraon, Orchi, Papasidero, Sabatino, De Risio, Quadri, Carboni. All.: Cozza (squalificato, in panchina D'Urso). l Arbitro: Rasia di Bassano del Grappa (Barbetta-Rossini). Barletta-Avellino 2-3 (giocata ieri) Benevento-Carrarese (3-0) BENEVENTO (4-3-1-2): Gori; D'Anna, Signorini, Mengoni, Anaclerio; Davì, Rajcic, Montiel; Mancosu; Marchi, Marotta. A disp.: Mancinelli, Siniscalchi, Bolzan, Carotti, Espinal, Buonaiuto, Germinale. All. Carboni. CARRARESE (4-4-2): Piscitelli; Lanzoni, Melucci, Anzalone, Vannucci; Partipilo, Venitucci, Belcastro, Orlandi; Mancuso, Makinwa. A disp.: Cicioni, Bregliano, Juan Cruz, Ciciretti, Tognoni, Cavion, Malatesta. All.: Di Costanzo. l Arbitro: Mainardi di Bergamo (Garito-Menicacci). Gubbio-Paganese (0-1) GUBBIO (4-3-3): Venturi; Cancellotti, Bartolucci, Radi, Belfasti; Sandreani, Boisfer, Palermo; Caccavallo, Galabinov, Di Piazza. A disp.: Farabbi, Galimberti, Carroccio, Semeraro, Baccolo, Cocuzza, Bazzoffia. All.: Sottil. PAGANESE (4-4-2): Marruocco; Calvarese, Fernandez, Pepe, Nunzella; Ciarciá, Soligo, Romondini, Scarpa; Caturano, Girardi. A disp.: Robertiello, Perrotta, Franco, Neglia, Lulli, Tortori, Fava. All. Grassadonia. l Arbitro: M. Oliveri di Palermo (Raspollini-Bernabei). Latina-Viareggio (1-1) LATINA ( 4-3-3): Bindi; Cafiero, De Giosa, Cottafava, Bruscagin; Agius, Burrai, Gerbo; Kola, Barraco, Danilevicius. A disp.: Ioime, Giallombardo, Giacomini, Ricciardi, Angelilli, Schetter, Jefferson. All. Pecchia. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli; Carnesalini, De Bode, Fiale; Pellegrini, Pizza, Maltese, Calamai, Martella; Giovinco, Magnaghi. A disp.: Furlan, Sandrini, Gerevini, Trocar, Benedetti, Guerra, De Vena. All.: Cuoghi. l Arbitro: Casaluci di Lecce (Lotierzo-Muto). Nocerina-Frosinone (2-2) NOCERINA (4-3-3): De Lucia; Daffara, Baldan, Chiosa, Giuliatto; Corapi, Bruno, De Liguori; Mazzeo, Evacuo, Negro. A disp.: Ragni, Andjelkovic, Diagouraga, Garufo, Gorobsov, Pepe, N. Russo. All.: Auteri. FROSINONE (4-3-3): Zappino; Frabotta. Guidi, Biasi, Blanchard; Gori, Gucher, Frara; Ganci, Santoruvo, Aurelio. A disp.: Vaccarecci, Amelio, Del Duca, Marchi, Bottone, Lapadula, Curiale. All. Stellone. l Arbitro: Pelagatti di Arezzo (Favia-Sgheiz). Pisa-Perugia (2-1, domani, ore 20.45, diretta tv su Raisport 1) PISA (3-5-2): Sepe; Sbraga, Carini, Colombini; Buscè, Barberis, Fondi, Benedetti, Pedrelli; Perez, Tulli. A disp.: Pugliesi, Sabato, Rozzio,. Lucarelli, Lenzini, Gatto, Scappini. All.: Pane. PERUGIA (4-3-3): Koprivec; Cangi, Massoni, Giani, Liviero; Moscati, Dettori, Nicco; Politano, Ciofani, Fabinho. A disp.: Giordano, Zanchi, Cacioli, Canaj, Moneti, Rantier, Tozzi Borsoi. All.: Camplone. l Arbitro: Minelli di Varese (Villa-Colì). Prato-Sorrento (2-0) PRATO (4-3-1-2): Layeni; Beduschi, Bagnai, Ghinassi, De Agostini; Casini, Cavagna, Corvesi; Disabato; Napoli, Tiboni. A disp.: Brunelli, Bisoli, Saitta, Carminati, Essabr, Di Dio, Cesarini. All.: V. Esposito. SORRENTO (4-2-3-1): Rossi, Kostadinovic, Nocentini, Di Nunzio, Bonomi; A. Esposito, Beati; Tortolano, Bernardo, Fusar Bassini; Musetti. A disp.: Polizzi, Terminiello, Guitto, R. Esposito, Salvi, Konan, Corsetti. All.: Papagni. l Arbitro: Adduci di Paola (Andreoli-Maiorano). CLASSIFICA: Avellino 38; Latina* (-1) 37; Nocerina 33; Frosinone (-1) 31; Perugia (-1) e Pisa 30; Benevento, Prato e Viareggio 26; Paganese* 25; Catanzaro 24; Gubbio 22; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12. * una gara in meno. PROSSIMO TURNO (21ª giornata, 17 febbraio, ore 14.30): Avellino-Frosinone; Benevento-Gubbio; CarraresePisa; Catanzaro-Viareggio; Latina-Barletta; Perugia-Nocerina; Paganese-Prato; Sorrento-Andria. Seconda Divisione GIRONE B (recupero 15ª giornata): L'Aquila-Teramo 1-0.
CLASSIFICA: Salernitana 50; Pontedera 42; L'Aquila 40; Poggibonsi 38; Teramo e Aprilia 35; Chieti (-1) 32; Martina 31; Gavorrano 29; Arzanese 28; Lamezia 27; Borgo a Buggiano, Hinterreggio e Foligno 26; Melfi 22; Campobasso (-2) 19; Aversa 15; Fondi 12. PROSSIMO TURNO (23ÂŞ giornata, domenica 17, ore 14.30): Arzanese-Aversa (andata 1-1); Borgo a BuggianoFoligno (1-1); Campobasso-Aprilia (0-1); Fondi-Pontedera (0-1); Gavorrano-Melfi (1-1); L'Aquila-Hinterreggio (4-2); Martina-Chieti (2-4); Poggibonsi-Teramo (1-2); Salernitana-Lamezia (1-0).
LA CORSA SALVEZZA Il Catanzaro prova il colpo a Andria
Cozza: I pugliesi segnano poco, ma subiscono anche poco. Massima attenzione di Vito Macrìna
CATANZARO - «Mi aspetto una gara difficile, ma dobbiamo essere bravi a colpire al momento giusto». Il tecnico Francesco Cozza (squalificato, in panchina ci sarà il secondo D'Urso) sa bene quali sono possono essere le insidie della sfida di Andria, dove il Catanzaro è chiamato a dare continuità alla vittoria contro la Paganese. «I pugliesi - ha affermato il tecnico prima di partire per il ritiro - segnano poco, ma subiscono poco e, per di più, hanno sempre reso la vita difficile ad ogni avversario. Noi, però, dobbiamo essere consapevoli che ottenere risultato un risultato positivo ci consentirebbe di guardare con più ottimismo al futuro, anche se manca ancora tanto alla fine del campionato». CONFERME OBBLIGATE - Per cercare di allungare proprio sulla formazione JOLLY OFFENSIVO Il fantasista di Cosco (indietro di 4 lunghezze in classifica), i giallorossi si affideranno quasi Nicola Fiore, 25 anni (Corsini) sicuramente agli stessi uomini che hanno riconquistato i tre punti (dopo due passaggi a vuoto) una settimana fa. Modulo e interpreti invariati, nonostante qualche acciacco per Fioretti (noie ad un polpaccio) e Bacchetti (influenza). Il 3-5-2 del Catanzaro sarà composto da Pisseri in porta; Conti, Sirignano e Bacchetti, preferito a Papasidero in difesa; Fiore, Castiglia, Ronaldo, Benedetti e Squillace a centrocampo; Fioretti e Masini in attacco. Il fantasista Russotto dovrà scontare il secondo e ultimo turno di squalifica, mentre non sono stati convocati Ulloa, Bugatti, Borghetti, Narducci, Romeo e D'Agostino. Dei diciannove uomini partiti per la Puglia, uno tra Sabatino e Catacchini rimarrà fuori. POSSIBILI INNESTI - A causa delle assenze e di alcuni uomini non al meglio, potrebbero riassaggiare il campo, nel corso della partita, Carboni, De Risio o Quadri, consentendo al Catanzaro di variare schieramento o interpreti, magari con l'avanzamento di Fiore sulla linea della trequarti o come seconda punta. Il Catanzaro, dunque, torna in terra pugliese per cercare quella vittoria in trasferta, ottenuta a Barletta, che manca da oltre un mese e mezzo. Le motivazioni ci sono tutte. A quelle di classifica, però, bisogna aggiungerne un'altra. I giallorossi scenderanno in campo indossando una maglietta con la scritta «Imbriani non mollare». L'ex allenatore del Benevento, ed ex giocatore del Catanzaro in serie B, sta lottando da diversi mesi contro un linfoma di Hodkin. Un motivo in più per vincere anche per lui. © riproduzione riservata
SECONDA DIVISIONE: GIRONE B (IL RECUPERO) Ciotola lancia L’Aquila
Con il successo sul Teramo, i rossoblù salgono al terzo posto L'Aquila-Teramo 1-0 L'AQUILA (4-3-3): Testa 6; Rapisarda 6,5 Pomante 6 Mucciante 6 Ligorio 6; Carcione 6, Iannini 6 Menicozzo 6; Ciotola 7 (38' st Ingrosso sv) Infantino 7 (43' st Ripa sv) Improta 6 (22' st D'Amico 6). A disp.: Leuci, Petta, Agnello, Gizzi. All.: Ianni. TERAMO (4-3-3): Serraiocco 7; De Fabritiis 6,5 Ferrani 5,5 Speranza 5,5 Scipioni 6; Coletti 6 Righini 6 (34' st Foglia sv) Valentini 5,5 (38' st Patierno sv); De Stefano 6 (27' st Di Paolantonio sv) Olcese 5,5 Ambrosini 5,5. A disp.: Santi, Giannetti, Caidi, Novinic. All.: Cappellacci. ARBITRO: Ros di Pordenone. Guardalinee: Cinzia Carovigno e Robilotta. MARCATORE: 29' st Ciotola. AMMONITI: Scipioni (T), Carcione (A), Infantino (A), Menicozzo (A), Ferrani (T). NOTE: spettatori circa mille. Angoli 10-5 per L'Aquila. L'AQUILA - L'Aquila conquista meritatamente la vittoria contro il Teramo, nel recupero del derby non disputato, a causa della neve, lo scorso 10 dicembre. E così gli aquilani scavalcano in classifica il Poggibonsi e si portano a meno due dal secondo posto occupato dal Pontedera, mentre il Teramo rimane sempre in zona play off. I rossoblù aquilani hanno legittimato il successo colpendo anche due pali nella ripresa con Iannini di testa (22') e Infantino (28'). Tra l'altro l'arbitro ha sorvolato su due episodi di rigore a favore dell'Aquila, anche se il primo discutibile, perché Ferrani era posto vicino al tiro di Improta e non ha alzato il braccio. Va evidenziato che l'estremo difensore teramano Serraiocco ha effettuato un autentico miracolo su Carcione (12' st), su un'azione costruita da Improta e Infantino. Invece i biancorossi teramani protestano per una rete annullata al 91' ad Ambrosini, ma il guardalinee Cinzia Carovigno ha segnalato il fuorigioco prima del tiro. La gara è stata equilibrata soltanto nei primi 20 minuti, poi L'Aquila è diventata padrone del campo. La rete del successo dei padroni di casa è opera di Ciotola al 29' della ripresa: cross in area di Ligorio con l'accorrente Ciotola che di testa insacca. GieffePress
DOMANI A PISA Perugia, Liviero abbraccia Buscè di Clero Bertoldi
PERUGIA - All'andata la vissero come una beffa. Vinse il Pisa grazie, soprattutto, ai grossolani errori sottoporta di Fabinho e Ciofani. E fu anche la partita del terribile incidente a Matteo Liviero che, per sua fortuna, dopo una delicata operazione al rene, è tornato in campo a tempo di record. E' lui che ora accende, sui riflettori della sfida, un aspetto umano: l'abbraccio con Buscé, l'avversario, che del tutto involontariamente in uno scontro di gioco, causò la delicata lesione. «Buscé - rivela Liviero - ha chiamato mia madre e mi aspetta per salutarmi. Lo abbraccerò volentieri, perché l'ho sentito molto vicino, molto partecipe». IL GUERRIERO - Ma Liviero, soprannominato il "guerriero" vuole anche vincere. Spiega: «Rispetto alla partita di andata siamo molto cambiati. Sono arrivati giocatori importanti, molto validi e di esperienza. Quella di domani in Toscana sarà una sfida importantissima perché noi vogliamo dare continuità alle nostre prestazioni e ai risultati positivi. Pisa è al nostro livello. E sappiamo che la partita può rappresentare la svolta del nostro campionato, in un senso o nell'altro, anche se ci sono ancora tante gare da giocare e tutto può accadere». SERIE POSITIVA - Sotto la guida di Andrea Camplone i Grifoni hanno conquistato 17 punti in 9 gare, alla media di 1,88 a partita, segnando 15 gol e subendone meno della metà. Insomma la squadra ci crede e ritene di avere i mezzi per restituire pan per focaccia alla formazione nerazzurra. Lo stesso Gianni Moneti, il co-presidente del Perugia, ha lanciato il guanto della sfida. «Pisa e Nocerina - ha osservato - sono le partite chiave di volta del nostro campionato». Come dire: Grifoni con licenza, anzi obbligo, di vincere. © riproduzione riservata Caronnese: Ramella in panchina CARONNO - (infopress) La Caronnese (Serie D, girone B) ha affidato la panchina all’allenatore Ernestino Ramella, 58 anni. Subentra all'esonerato Roberto Cota. SERIE D: RECUPERI - Girone A: Derthona-Trezzano 2-1. Girone C: Belluno-Este 3-1.
Monza-Pro Patria 2-5 MONZA (4-3-3): Castelli 6; Franchino 4 Polenghi 5,5 Cattaneo 4 Anghileri 5 (22' st Giorgi 5,5); Vita 5,5 (27' st Laraia 5,5) Calliari 5 Valagussa 5,5; De Cenco 5 Gasbarroni 5,5 Finotto 5,5 (39' st Ravasi s.v.). A disp.: Pazzagli, Franchini, Bugno, Puccio.. All.: Asta. PRO PATRIA (4-3-1-2): Sala 6; Bonfanti 6 Nossa 6 Polverini 6,5 Pantano 6; Bruccini 6 Vignali 7,5 Viviani 6 (36' st Greco 6); Giannone 8; Serafini 7,5 (45' st Artaria 6) Cozzolino 8 (39' st Falomi 6). A disp.: Vavassori, Andreoni, Botturi, Giorno. All.: Firicano. ARBITRO: Aversano di Treviso. Guardalinee: Tolfo e De Franco. MARCATORI: 1' pt Finotto (M), 11' pt e 25' pt Cozzolino (PP), 1' st Serafini (PP), 38' st Gasbarroni (M, su rig.), 44' st Giannone (PP, su rig.), 47' st Artaria (P.P.) ESPULSO: al 16' st Franchino (M) per fallo da ultimo uomo. AMMONITI: Nossa, Anghileri, Finotto, Bonfan, Cattaneo, Valagussa, Greco, Botturi.
GIRONE A Carpi-Sudtirol (andata 1-2) CARPI (4-4-2): Sportiello; Cardin, Poli, Terigi, Sperotto; Cortesi, Concas, Perini, Di Gaudio; Kabine, Della Rocca. A disp.: Trini, Gagliolo, Bianco, Crafa, Viola, Melara, Arma. All. Tacchini. SUDTIROL (4-3-3): Marcone; Iacoponi, Cappelletti, Bassoli, Martin; Furlan, Bertoni, Branca; Campo, Maritato, Thiam. A disp.: Grandi, Kiem, Tagliani, Uliano, Fink, Turchetta, Testardi. All.: Vecchi. l Arbitro: Ripa di Nocera Inferiore (De Troia-Pentangelo). Como-Reggiana (1-0) COMO (4-2-3-1): Perucchini; Luoni, Migliorini, Marchi, D. Donnarumma; Verachi, Giampà; Lisi, Tremolada, A. Donnarumma; Mendicino. A disp.: Micai, Ambrosini, Fautario, Scialpi, Ardito, Taider, Schenetti. All.: Paolucci. REGGIANA (4-3-1-2); Tomasig; Bani, Aya, Cossentino, Magliocchetti; Antonelli, Zanetti, Ardizzone; Alessi; Bonvissuto, Sprocati. A disp.: Bellucci, Zini, Scappi, Arati, Bovi, Ferrara, Giglioli. All. Apolloni. l Arbitro: Lanza di Nichelino (Borzomì-Pizzagalli). Cuneo-Trapani (0-3) CUNEO (4-3-1-2): Rossi; Di Lorenzo, De Franco, Ferri, Arcari; Lodi, Di Quinzio, Palazzolo; Garavelli; Ferrario, Torri. A disposizione: Negretti, Serino, Martini, Passerò, Cristini, Longhi, Oddenino. All.: Ezio Rossi. TRAPANI (4-4-2): Nordi; Lo Bue, Pagliarulo, Filippi, Rizzi; Basso, Tedesco, Spinelli, Madonia; Gambino, Abate. A disp.: Morello, Daì, D'Aiello, Pirrone, Giordano, Pacilli, Mancosu. All.: Boscaglia. l Arbitro: Cifelli di Campobasso (Cecconi-Pignone). Entella-Pavia (1-1) ENTELLA (4-3-1-2): Paroni; De Col, Cesar, Bianchi, Zampano; Staiti, Raggio Garibaldi, Volpe; Vannucchi; Rosso, Cori. A disp.: Otranto, Russo, Cecchini, Di Tacchio, Argeri, Ballardini, Guerra. All.: Prina. PAVIA (4-4-2): Kovacsik; Capogrosso, D'Orsi, Fasano, Monticone; Statella, Redaelli, La Camera, Di Chiara; Beretta, Romero. A disp.: Previti, Losi, Meregalli, Ferrini, Lussardi, Gioè, Parodi. All. Roselli. l Arbitro: Fiore di Barletta (Di Federico-Leali). Lumezzane-Cremonese (0-0) LUMEZZANE (4-4-2): Vigorito; Meola, Sabatucci, Dametto, Possenti; Pintori, Dadson, Marcolini, Baraye; Inglese, Kyrilov. A disp.: Coletta, Cappellini, Zamparo, Giorico, Galuppini, Carlini, Torregrossa. All.: Festa. CREMONESE (4-3-1-2): Viotti; Sales, Cremonesi, Tedeschi, Visconti; Buchel, Baiocco, Pinardi; Caridi; Carlini, Djuric. A disp.: Grillo, Avogadri, Martina Rini, Degeri, Nizzetto, Filippini, Momentè. All.: Scienza. l Arbitro: Sacchi di Macerata (Bonafede-Ceravolo). San Marino-Portogruaro SAN MARINO (4-3-3): Vivan; Pelagatti, Galuppo, Ferrero, Mannini; Pacciardi, Lunardini, Calvano; Doumbia, Coda, Poletti. A disp.: Migani, Crivello, Capellini, Pigini, Mella, Casolla, Chiaretti. All.: Acori. PORTOGRUARO (4-3-3): Tozzo; Chesi, Pondaco, Patacchiola, Santandrea; Coppola, Herzan, Martinelli; De Sena, Orlando, Altinier. A disp.: Festa, Sampietro, Cunico, Corazza, Salzano, Blondett, Magrassi, Licata. All.: Madonna. l Arbitro: Piccinini di Forlì (Di Guglielmo-Grossi) (1-2). Treviso-Albinoleffe (0-0) TREVISO (4-4-2): Merlano; Semenzato, Zammuto, Stendardo, Cernuto; Fortunato, Spinosa, Piccioni, Komac; Tarantino, Strizzolo. A disp. Tonozzi, Beccia, Brunetti, Madiotto, Rosaia, Picone, Rizzo. All.: Ruotolo. ALBINOLEFFE (4-3-1-2): Offredi; Belotti A., Allievi, Salvi, Regonesi, Taugourdeau, Valoti, Previtali, Di Cesare, Maietti, Belotti M. A disp.: Amadori, Ambra, Diakite, Corradi, Girasole, Martinovic, Ondei. All.: Pala. null l Arbitro: Caso di Verona (N. Croce-Serpilli). Tritium-Lecce (0-2) TRITIUM (3-5-2): Nodari; Teso, Bossa, Teoldi; Martinelli, Monacizzo, Calvi, Arrigoni, E. Bortolotto; Grandolfo, R. Bortolotto. A disp.: Paleari, Cremaschi, Cusaro, Corti, Casiraghi, Spampatti, Cogliati. All.: Romualdi. LECCE (4-2-4): Petrachi; D'Ambrosio, Martinez, Esposito, Tomi; Memushaj, Giacomazzi; Chiricò, Bogliacino, Chevanton, Dramè. A disp.: Bleve, Vanin, Vinicius, De Rose, Falco, Jeda, Pià. All. Toma. l Arbitro: Intagliata di Siracusa (Galetto-Baccini). Riposa: Feralpi Salò. CLASSIFICA: Lecce 37; Trapani 36; Sudtirol 33; Entella, Carpi e San Marino 31; Lumezzane e Pavia 29; Feralpi 27; Cremonese (-1) 25; Cuneo 24; Albinoleffe (-6) 23; Como (-1) e Portogruaro (-1) 21; Reggiana 19; Tritium 9; Treviso (-1) 8. PROSSIMO TURNO (23ª giornata, domenica 17, ore 14.30): Albinoleffe-Carpi; Cremonese-Cuneo; Feralpi Salò-Lumezzane; Lecce-Como; Pavia-Tritium; Portogruaro-Treviso; Reggiana-Virtus Entella; Sudtirol-San
Marino. Riposa: Trapani. Seconda Divisione GIRONE A (recuperi, 15ª e 20ª giornata): Alessandria-Forlì 1-1; Monza-Pro Patria 2-5. Oggi (ore 14.30): Renate-Santarcangelo (a Meda): Pierro di Nola (V. E. Saia-Ficarra). CLASSIFICA: Pro Patria 47; Castiglione 43; Savona 41; Bassano 37; Alessandria 36; Renate* 35; Venezia 34; Forlì* (-1) 32; Mantova 31; Monza (-6) 30; Valle d'Aosta (-1) 24; Bellaria 22; Santarcangelo* e Giacomense 21; Rimini* 19; Fano (-1) 17; Casale (-5) 15; Milazzo 8. * = una gara in meno. PROSSIMO TURNO (23ª giornata, domenica 17, ore 14.30): Alessandria-Bassano (andata 0-1); Fano-Forlì (12); Mantova-Savona (2-2); Milazzo-Castiglione (0-6); Monza-Venezia (2-2); Pro Patria-Giacomense (2-1); Renate-Valle d'Aosta (2-3); Rimini-Bellaria (0-0); Santarcangelo-Casale (1-1).
IL GALLES PASSA A PARIGI FRANCIA - GALLES 6-16 (3-3) - FRANCIA: Huget; Fofana, Mermoz (76’ Fritz), Bastareaud, Fall (41’ TrinhDuc); Michalak, Machenaud (56’ Parra); Picamoles, Ouedraogo (52’ Chouly), Dusautoir (cap); Maestri, Suta (66’ Taofifenua); Mas (56’ Ducalcon), Szarzewski (51’ Kaiser), Forestier (51’ Debaty). All. Saint-Andrè. GALLES: Halfpenny; Cuthbert, J. Davies, Roberts (79’ Sc. Wiliams), North; Biggar, Phillips (71’ Lo. Williams); Faletau, Tipuric, R. Jones (cap, 79’ Reed); Evans (79’ Mitchell), Coombs; A. Jones (79’ Shingler), Hibbard (56’ Owens), G. Jenkins (39’-41’ e 59’ James). A disp. Hook. All. Howley. Arbitro: Clancy (Irl). Marcatori: 15’ cp Michalak, 18’ e 43’ cp Halfpenny, 53’ cp MIchalak, 72 m. North tr. Halfpenny, 75’ cp Halfpenny. PARIGI - Seconda sconfitta in due partite per la Francia dopo quella con l’Italia. E adesso paradossalmente i transalpini rischiano il cucchiaio di legno. Devono andare in Inghilterra e in Irlanda e la partita in casa con la Scozia non è comunque facile.
LA RABBIA Parisse: Mai più uscire dal campo a testa bassa Dall'inviato EDIMBURGO - Scott Johnson è un uomo rinato. Australiano, bucaniere rotto a tutte le avventure, è da due mesi il coach ad interim della Scozia. Una bella gatta da pelare. Non aveva un gran ricordo dell'Italia, che nel 2006 lo inchiodò al pareggio a Cardiff (18-18) quand'era c.t. del Galles (ad interim, of course). Si è tolto il dente e dà spettacolo davanti ai colleghi scozzesi, gigioneggiando come un attore navigato. Jacques Brunel è un uomo distrutto. Francese, ha il Sei Nazioni nel sangue. Ne conosce i segreti, le regole, le insidie. Sapeva che qui a Murrayfield i suoi ragazzi rischiavano un brusco ritorno alla realtà. Non se lo aspettava così brusco. Ha più di un dente che duole, parla con un filo di voce e il morale sotto i tacchi. «Questo è il prezzo da pagare per crescere - attacca - Oggi è stato particolarmente salato perché non abbiamo saputo adattarci alla situazione, leggere la partita. Ce lo siamo anche detti nell'intervallo: troppo ripetitivo il nostro gioco di fronte ad una Scozia aggressiva, con una difesa di qualità». Ha un sussulto: «Non voglio più vivere una giornata così. Per fortuna ora ci sono due settimane per capire i nostri errori e dare una risposta all'Olimpico, contro il Galles». NERVOSISMO - Sergio Parisse esce dal campo con i nervi a fior di pelle e a caldo, di fronte alle telecamere, gli scappa una frase ( «Siamo stati ridicoli») di cui si pente. «Non lo pensavo e non lo penso. E' che siamo usciti dal campo a testa bassa ed è la cosa che ci rode di più. L'atteggiamento era quello giusto, non ci siamo montati la testa e non abbiamo certo sottovalutato la Scozia. Ci è mancata la lucidità per interpretare la partita, risolvere i problemi che loro ci hanno posto. Abbiamo messo in difficoltà Orquera e Botes con palloni lenti e sporchi». Anche lui ha un dente che duole: «Non voglio togliere nulla ai nostri avversari. Hanno meritato. Però non è facile quando trovi una squadra che gioca al limite, e anche oltre. L'arbitro ha concesso qualcosa di troppo e loro sono stati bravi ad adattarsi, noi no. Ora abbiamo una settimana di stop, torniamo ai nostri club, ci sgombriamo la testa e ripartiamo più determinati che mai. Il Sei Nazioni è appena cominciato». Fuori dagli spogliatoi una cinquantina di tifosi aspetta gli azzurri. Ci sono anche i ragazzi dell'Under 20. E' festa comunque, tra foto e autografi. C'è anche un tipo che è la fotocopia di Castrogiovanni: stessi capelli, qualche chilo (qualche?) in più. A certi azzurri scappa un sorriso stiracchiato. «Sul -10 ci è presa la smania di recuperare - sibila Francesco Minto - Con un pizzico di calma in più potevamo anche farcela. Ma a metà secondo tempo ho capito che era finita». C'è rabbia. Buon segno. f.v. © riproduzione riservata
Aggrediti dalla Scozia di Gray crollano dopo il sogno francese Dall'inviato Francesco Volpe EDIMBURGO - Dalle stelle alle stalle in meno di un'ora. Il Sei Nazioni presenta sempre il conto. L'Italia scintillante che ha sconfitto la Francia sparisce nella palude di Murrayfield, sotto un cielo plumbeo, in un'aria impregnata d'umidità. Con i caledoni, guidati da un colosso biondo - Richie Gray, 2.08, una montagna e una furia -, che seminavano trappole e imboscate. E' stata una guerra e gli azzurri, stavolta, non erano pronti per combatterla. O meglio, sono scesi in battaglia con le armi sbagliate. Se il “nemico” ti inchioda sui punti d'incontro, lì dove si decide chi avanza e chi ha la palla, se sporca i tuoi possessi, se aggredisce sistematicamente i tuoi mediani, non puoi dare spettacolo. Devi rimboccarti le maniche e, come si dice in gergo, giocare il territorio e non la palla. «Non siamo stati capaci di adattarci alla situazione» dirà alla fine il c.t. Brunel. E' quello che fa la differenza tra le buone squadre e le grandi squadre. L'Italia resta una buona squadra, ma a questi livelli ha ancora tanto da imparare. TALISMANO - La partita ci è scivolata tra le mani poco a poco, senza che ce ne accorgessimo. Prima touche rubata, palla subito viva: sembrava l'Italia dell'Olimpico. Invece la Scozia ci ha rosicchiato terreno e fiducia. Lentamente, placcaggio dopo placcaggio (alla fine saranno 146 a 58 per loro: pazzesco!), palla rubata dopo palla rubata (9 a 3). Hanno giocato spesso al limite gli scozzesi, a volte anche oltre. L'arbitro, esordiente nel Sei Nazioni, ha lasciato correre e noi non ci siamo adeguati. Qui peraltro il signor Peyper è ormai un talismano. Ha diretto le ultime quattro vittorie degli Highlanders: Australia, Fiji e Samoa nel tour di giugno, Italia ieri. Aggredito da ogni lato, Orquera è sembrato lontano parente della scintillante apertura che ha steso la Francia. Ci si è messo anche il palo a negargli un 3-0 che avrebbe aggiunto angoscia ai nostri avversari, reduci da quattro sconfitte consecutive (addirittura sei nel Torneo). Da quel momento una sagra di errori. Falli evitabili, improbabili stop al piede (Orquera), calci di liberazione svigolati (Venditti), finché la Scozia non è passata con un'azione elementare: Jackson ha fissato una difesa in affanno e innescato Visser, l'olandese volante: 13-0. La svolta però è arrivata in avvio di ripresa. Sul 3-20, l'Italia ha avuto uno sprazzo “francese”. Attacco sontuoso, palla alla cavalleria. Masi, Orquera, Benvenuti. Meta in mezzo ai pali. Per la Scozia. Perché il gioiellino Stuart Hogg, quello con George Best nell'albero genealogico, capisce tutto, intercetta l'assist della nostra apertura e si fa indisturbato 90 metri di campo: 27-3. Sipario. FIORETTO - Finisce 34-10: la peggiore sconfitta a Murrayfield nella storia del Sei Nazioni. Finisce con la Nazionale che nel secondo tempo gestisce il 72% di possesso e becca un parziale di 7-21. Finisce con l'altra faccia del pianeta Italia: quasi perfetta contro la Francia, quasi disastrosa con la Scozia. Il quasi è legato ai dati positivi, che pure non sono mancati. Perché la touche ha funzionato come un orologio, Favaro e Zanni si sono confermati terze linee di livello assoluto, la disciplina è stata buona. Forse troppo. C'era da tirar di sciabola, nell'antro di Murrayfield, invece abbiamo usato il fioretto. E pagato il conto. © riproduzione riservata
IL PERSONAGGIO Tutta colpa di Cuttitta Allena gli avanti scozzesi. «E li faccio morire» Dall'inviato EDIMBURGO - La faccia è quella del gatto che s'è mangiato il topo. Se non fosse che il topo è lui. “Mouse” Cuttitta è l'unico italiano felice nell'umida sera di Murrayfield. Ciondola accanto al pullman degli azzurri e si capisce che deve fare uno sforzo per non salirci sopra. Pilone sinistro della mitica Nazionale di Georges Coste, quella che ci ha trascinato nel Sei Nazioni, Massimo allena da ormai quattro anni le mischie scozzesi. Badate bene, “le” mischie. Al plurale. Una “lezione” di Massimo Perché a queste latitudini si sono dati un sistema. Il coach degli avanti cura Cuttitta (sin.), 46 anni (Giuliani) anche le due franchigie (Glasgow Warriors ed Edinburgh), la Scozia A (che da due stagioni batte Il pilone azzurro ha puntualmente i celebrati Saxons inglesi) e l'Under 20 (che venerdì ha schienato gli disinnescato la mischia italiana «Lì azzurrini a Galashiels). Una piramide che inizia a dare i suoi frutti, se è vero com'è vero batte il cuore della che ieri Ford & c. hanno tenuto testa due volte al pack azzurro sotto i pali, per poi Nazionale» trascinarlo via alla terza occasione (15' st). «La partita è finita lì - gongola Cuttitta, 46 anni e 69 caps azzurri - La mischia è il cuore dell'Italia, se glielo strappi, vinci. E non date la croce addosso alla Nazionale. Oggi non ho visto una brutta Italia, ho visto una bella Scozia. Sapevamo di dover essere aggressivi in tutte le fasi di gioco e ci abbiamo lavorato sopra. Vedi quel campo? - chiede, puntando l'indice oltre i cancelli di Murrayfield - Noi ci alleniamo lì. Martedì i miei ragazzi li ho fatti morire a forza di mischie. Spinte di 15 secondi l'una alla macchina, ripetute. No, non posso dirti quante. So solo che loro spingevano ed io gli parlavo, gli parlavo. Gli ripetevo che dovevano aggredire gli azzurri se volevano batterli. E giovedì altre sei mischie, tanto per ricordare loro cosa li aspettava. Ha funzionato» . Cuttitta fa il pendolare tra l'Italia e la Scozia. In teoria dieci giorni qui e dieci all'ovile, a Lavinio, vicino a Roma. In realtà da quando è saltato l'ex c.t. Andy Robinson, dimissionario a dicembre dopo il ko contro Tonga ad Aberdeen, a casa c'è tornato poco. Non ha potuto neppure essere a Roma a ritirare il suo “cap” azzurro nella cerimonia della Fir. La Scozia era appena stata piallata a Twickenham e c'era tanto da fare. «Complimenti Barone, 100 presenze sono tante» sorride “Mouse” nel ritrovare il suo erede Andrea Lo Cicero, a cui trasmise il testimone all'alba del Sei Nazioni. «Complimenti ai tuoi ragazzi - ribatte il catanese - Hanno messo la testa dove avremmo dovuto metterla noi» . Alberto De Marchi vede il monumento ed esita. “Mouse” allarga il sorriso e gli stringe la mano. Poi scatta, spontaneo, il consiglio: «Cura il tuo braccio sinistro. Hai capito che voglio dire?» . Il piloncino del Treviso resta interdetto. «Anticipa, lega prima. E piega il polso verso destra. E' un segreto che ci ho messo una vita a imparare» lo ammonisce il maestro. Poi si rivolge a chi scrive: «E' bravo, farà strada» . La Scozia ha vinto, “Mouse” è felice. Ma il cuore è sempre in Italia. f.v. © riproduzione riservata
LA SITUAZIONE
Parisse, 29 anni (Ansa)
Brunel, 59 anni (Action)
SAKOTA INCANTA ROMA SI ARRENDE Varese vola in finale grazie a una prova incredibile del serbo (5/7 da tre!) La Virtus ci mette il cuore, tenta la rimonta ed esce a testa alta dalla sfida CIMBERIO VARESE-ACEA ROMA 81-71 (18-10, 35-32, 52-53) - VARESE: Sakota 21 (2/2, 5/7, 5r), Banks 7 (1/5, 1/4, 1 r), Rush 4 (0/1, 1 r), Talts (4r), De Nicolao 3 (0/1, 1/2, 2r), Green 11 82/5, 1/2, 2r), Belanzoni ne, Bertoglio ne , Cerella ne , Ebi 23 (3/4, 4/9, 4r), Polonara 3 (0/4, 1/1, 3r), Dunston 9 (3/7 6r). All. Vitucci. ROMA: Goss 19 (6/12, 2/5, 2r), Jones 9 (3/4, 1/2, 11r), Tambone, Tonolli ne, Gorrieri ne., D'Ercole 2 (1/2, 0/4, 2r), Datome 11 (4/11, 0/5 8 r), Di Giacomo ne, Taylor 20 (8/13, 0/5), Lawal 4 (1/3, 7 r), Czyz 4 (2/2, 1r), Lorant 2 (1/2, 3r). All. Calvani. ARBITRI: Cicoria, Lanzarini e Martolini 6.5. NOTE - Tiri liberi: Varese 20/28, Roma 10/15. Perc. tiri: Varese 24/54 (13/25 da tre, ro 4, rd 29), Roma 29/70 (3/21 da tre, ro 13, rd 28). Cinque falli: nel q.q. al 5'25" Czyz, 6'13" Lawal, 6'44 Jones, 8'19" Green. Lieve infortunio a Datome ad un ginocchio nei secondi finali. Spettatori 6.000 circa. Pagelle - VARESE: Sakota 8, Banks 5, Rush 6, Talts 5, De Nicolao 5, Green 7.5, Ebi 8, Polonara 5, Dunston 6.15. All. Vitucci 7. ROMA: Goss 6.5, Jones 7, Tambone sv, D'Ercole 5, Datome 5.5, Taylor 6, Lawal 4.5, Czyz 5, Lorant 5. All. Calvani 7. Il migliore: Sakota ed Ere, per i punti nei momenti caldi e, soprattutto, per la spendida difesa del secondo su Datome. La chiave: la difesa varesina ha tolto dalla partita tutti i lunghi romani. Dall'inviato Andrea Barocci
DECISIVO Dusan Sakota, 26 anni, autore di 21 punti in lotta con Peter Lorant 27. A sinistra i tecnici di Varese, Francesco Vitucci e di Siena, Luca Banchi (Ciamillo)
MILANO - Una battaglia. Pulita, senza cattiveria o falli cattivi, intensa, tesissima, brutta per qualità di gioco, ma pur sempre una battaglia. Ne esce vincitrice Varese grazie ad un incredibile Sakota. Sì, proprio lui, il ragazzo serbo che il 25 aprile 2010 ha rischiato di morire per colpa di un'emorragia interna causata da un colpo fortuito subito con la maglia pesarese in una partita di campionato. Finito in coma farmacologico, operato, ripresosi dopo una lunga convalescenza, ieri l'ala ha distrutto la difesa romana con una clamoroso 5/7 da tre, regalando la finale a Varese. Eppure, incredibilmente, quella che è stata una delle meno brillanti prestazioni stagionali della Virtus, ha anche confermato le straordinarie qualità caratteriali di questa squadra: tradita da tutti i suoi lunghi, con Datome cancellato o quasi dalla fantastica difesa di Ere, e con un allucinante 3/21 da tre, l'Acea ha continuato per tutto l'incontro a rinascere dalle sue ceneri, persino quando il vantaggio varesino aveva raggiunto i 10 punti. E, altrettanto incredibilmente, a trascinare ogni volta Roma è stato quel Jones quasi sempre inguardabile in campionato. La Virtus esce a testa alta, Varese entra in finale da favorita. LA CRONACA - La Cimberio parte subito forte perchè Lawal dopo un amen commette il suo secondo fallo; Datome non riesce a saltare Ere, si intestardisce in tiri forzati (1/7 nei primi 10') e Varese vola a +8 (18-10 al 9'40') con Calvani costretto ad un quintetto piccolo. Poi Sakota scava il solco del +10 (25-15 al 3'30") senza però riuscire ad andarsene. Tra un tripudio di palle perse da entrambe, gli spazzi di Taylor e Goss e l'apporto a rimbalzo di Jones, Roma ricuce lo strappo tanto da andare al riposo sul -3. Nella ripresa Goss fa a pezzi De Nicolao, regalando il +2 (37-39). Quando con un parziale di 5-12 la Virtus tocca il + 4 al 4'40" con una bomba di Goss, si risvegliano però Ere e Sakota da lontano, ben innescati da Green. Varese ritorna a +6 per poi addormentarsi di nuovo, tanto da presentarsi agli ultimi 10' sotto di 1. L'ennesima bomba di Sakota al 5' riporta avanti i varesini che, chiudendo ogni spazio sotto, mandano alla deriva, e in panchina con 5 falli, Lawall, Czyz e Jones. Il tiro da tre di Green a -2'43 (71-63) mette di fatto la parola fine all'incontro, anche se la Virtus ci mette il cuore sino alla sirena. © riproduzione riservata
MERCATO MILANO PUNTA OBRADOVIC Per la panchina della prossima stagione. L’alternativa è Trinchieri MILANO - (a.b.) - L'immediata uscita di scena dall'Eurolega e l'ancora più sorprendente eliminazione dalla Coppa Italia avvenuta in casa subendo 18 punti di scarto da Varese, hanno spinto la dirigenza dell'Armani Milano ad accelerare i tempi della ricerca di un nuovo coach per la prossima stagione al posto di Scariolo. L'obiettivo principale resta Obradovic, il re Mida del basket che ha deciso di rimanere fermo quest'anno dopo il divorzio con il Panathinaikos. I contatti, che erano già stati avviati in passato, sono ripresi pochi giorni fa. Il problema per l'Olimpia è che anche due società turche seguono il tecnico serbo, una delle quali negli ultimi giorni ha rilanciato con un'offerta faraonica. Obradovic dunque ha preferito mettere in stand by la trattativa, in attesa degli sviluppi provenienti dalla Turchia. Il secondo nome che pare interessi Milano è quello di Andrea Trinchieri, lo stimatissimo allenatore che negli ultimi anni ha fatto le fortune di Cantù e che recentemente è diventato il nuovo ct della Grecia. I rapporti tra Trinchieri e il club brianzolo non sono più così idilliaci come una volta, e non è improbabile che le parti si separino al termine del campionato.
HALL OF FAME - Si è svolta ieri a Milano la cerimonia di premiazione della classe 2012 dell'Italia Basket Hall Of Fame. Premiati Bariviera e Bertini (Atleti), Sandon (Atlete), Peterson (coach), Cazzaro (Arbitri), Benvenuti (alla memoria), Gilberto Benetton (Una vita per il basket). LEGADUE Pistoia vola in testa VERONA - La Giorgio Tesi Pistoia ha espugnato il campo di Verona portandosi in testa alla classifica in attesa del risultato di Casale Monferrato che giocherà oggi a Capo d’Orlando. (3ª giornata di ritorno) - Venerdì: Le Gamberi Forlì-Sigma Barcellona Pozzo di Gotto 77-81. Ieri: Tezenis Verona-Giorgio Tesi Pistoia 64-67. Oggi: ore 18.15 Fmc Ferentino-AcegasAps Trieste, Bitumcalor TrentoPrima Veroli, Upea Capo d’Orlando-Novipiù Casale Monferrato, Biancoblù Bologna-Fileni Bpa Jesi, Centrale del Latte Brescia-Givova Scafati. Classifica: Pistoia 24, Casale Monferrato, Barcellona Pozzo di Gotto 22; Brescia 20; Scafati, Bologna 18; Verona, Forlì, Trieste 16; Trento 14; Veroli, Ferentino, Capo d’Orlando, Jesi 12; Imola 8.
PIANETA NBA LeBron si supera (56% al tiro!) Wade: «Non è di questa terra» di Roberto Zanni
MIAMI - LeBron James come non si era mai visto prima. Possibile? Sì, perchè per King James non ci sono confini. «È fuori dal pianeta - ha detto il compagno di squadra Dwyane Wade - non è solo il miglior giocatore della terra. È da qualche altra parte adesso, nella galassia». Venerdi sera, nella vittoriosa partita degli Heat contro i Clippers, LeBron ha raggiunto, per quello che riguarda la stagione giocata finora, il 56% al tiro (il suo top) e per avere una idea di dove sia arrivato può essere utile qualche paragone con i grandi tiratori: nel suo anno migliore Michael Jordan ha toccato il 54%, Bryant solo il 47% mentre Kevin Durant attualmente è al 52%. INFALLIBILE - Una escalation quasi da non credere se il protagonista non fosse James: nelle ultime quattro partite infatti ha segnato 123 punti (30,8 a incontro) con una percentuale galattica, il 72,9% (43/59): la sua settimana migliore da quando è tra i pro. Ma non c'è solo il tiro, sempre nelle ultime quattro prestazioni, assieme ai punti ha aggiunto una media di 6,8 rimbalzi e 6,5 assist a gara. LeBron James, 28 anni (Reuters)
AZZURRI OK - Venerdì è andato tutto bene anche per gli italiani: dopo un supplementare Toronto è passato sul campo di Indiana, ottimo Bargnani (14 punti con un 7/10) e subito dopo anche Chicago è tornata al successo, contro Utah, grazie anche al rientro di Belinelli (9 punti). (roz/ecp) © riproduzione riservata RISULTATI - Washington-Brooklyn 89-74 (Nene 20, Williams 20); Charlotte-LA Lakers 93-100 (Mullens e Henderson 20, Bryant 20); Indiana-Toronto 98-110 d1ts (West 30, Gay 23); Atlanta-New Orleans 100-111 (Smith 23, Gordon 27); Detroit-San Antonio 119-109 (Monroe 26, Parker 31); Cleveland-Orlando 119-108 (Irving 24, Vucevic 25); Miami-LA Clippers 111-89 (James 30, Jordan 17); Memphis-Golden State 99-93 (Gasol 20, Curry 32); Houston-Portland 118-103 (Harden 35, Aldridge 31); Oklahoma City-Phoenix 127-96 (Durant 21, Beasley 25); Minnesota-New York 94-100 (Ridnour 20, Anthony 36); Utah-Chicago 89-93 (Jefferson 32, Boozer 19).
ALLE 18
Varese-Siena la finale di oggi Quarti di finale Roma-Cant첫 89-85 Varese-Milano 92-74 Sassari-Brindisi 98-96 dts Siena-Reggio E. 82-73 Semifinali Roma-Varese 71-81 Sassari-Siena 78-85 Finale Oggi, ore 18 Varese-Siena Tv: diretta SportItalia2 e La7d
Bella Sassari ma Hackett spinge Siena Thornton, bravissimo, non basta I toscani dominano in difesa e centrano la finale con Varese BANCO SARDEGNA SASSARI-MONTEPASCHI SIENA 78-85 (16-18, 38-38, 56-53) - SASSARI: Devecchi 2 (1/1), Thornton 29 (4/7, 6/12, 4r), Ignerski 6 (1/3, 1/5, 8r), T. Diener 12 (2/9, 1/6, 4r), B. Sacchetti 7 (1/2, 1/6, 2r), D. Diener 9 (4/7, 0/3, 7r), Vanuzzo ne, Pinton, Di Liegro, Easley 13 (4/6, 8r). All. R. Sacchetti. SIENA: Brown 8 (1/8, 2/5, 3r), Eze 11 (5/6, 5r), Rasic ne, Kangur 11 (2/3, 2/4, 7r), Sanikidze 4 (2/5, 0/1, 4r), Neri ne, Ress 9 (0/1, 3/4, 3r), Ortner 0 (0/1, 4r), Lechtaler ne, Janning 10 (2/6, 2/4), Hackett 19 (3/6, 3/4, 4r), Moss. All. Banchi. ARBITRI: Lamonica, Sahin e Filippini 6.5. NOTE - Tiri liberi: Sassari 17/20, Siena 8/10. Perc. tiro: Sassari 26/67 (9/32 da tre, rd 26, ro 12), Siena 32/70 (13/26 da tre, rd 26, ro 12) Cinque falli: al 9'57" Sanikidze. Spettatori 7000 circa. Pagelle - SASSARI: Devecchi 6, Thornton 8, Ignerski 5.5, T. Diener 7, B. Sacchetti 5, D. Diener 6, Easley 7. All. R. Sacchetti 7. SIENA: Brown 5, Eze 6.5, Kangur 7, Sanikidze 5, Ress 7, Ortner 5.5, Janning 6.5, Hackett 8, Moss 6.5. All. Banchi 7. Il migliore: Hackett La chiave: le palle recuperate grazie alla zona aggressiva di Siena Dall'inviato Andrea Barocci
Daniel Hackett, 25 anni, ieri 19 punti all’attivo (Ciamillo)
MILANO - La bellezza del basket a volte è crudele: la Sassari del corri e tira gioca forse una delle sue migliori prestazioni difensive, accetta tutti i cambi con Easley che tiene persino i play, trova un Thornton sontuoso... e perde. Perché Siena è Siena, con il suo sistema difensivo che riesce a sopperire a tutto, anche alla brutta prova del suo leader Brown, e vola di nuovo in finale. Per la quinta volta di fila. Come? Arroccandosi nella sua zona, senza centri di ruolo, e trovando in Hackett un trascinatore da applausi proprio nei momenti più difficili: le sue palle rubate e i suoi canestri con tiro libero aggiuntivo hanno steso i sardi, arrivati agli ultimi minuti stremati. LA CRONACA - Come inizia Sassari? Ma con la consueta gragnuola di tiri da tre. Solo che per i primi 10' ne entra dentro appena uno (1/8), quello di un Thornton, grande ex, che tiene bene a bada Moss. Siena riceve segnali di vita da Eze (4/5 da sotto). Il problema per i tricolori è che il Banco utilizza in difesa una zona adattata che mette in difficoltà soprattutto Brown (16-18 alla fine del tempo). I sardi nel secondo quarto insistono con la zona. Morale: la bomba di Travis Diener porta Sassari sul +3 dopo 2' (24-21), tanto che Banchi è costretto a far riscorso al veterano Ress, per di più acciaccato e zoppicante per l'infortunio al polpaccio, ma sempre fantastico: il lungo piazza un 3/4 dall'arco che fa volare Siena (29-35 al 7'30), messasi anch'essa a zona. Eppure il Banco non molla, si procura tiri liberi e va al riposo sul 38-38. Nella ripresa Siena in difesa è inguardabile mentre Thornton e D. Diener fanno faville toccando il +13 (56-43 al 6'30). Ma i tricolori insistono con la zona e si presentano agli ultimi 10' sotto di 3 (anche grazie ad un tecnico affibbiato in maniera bizzarra a coach Sacchetti). Thornton fa quello che vuole, realizza tre bombe di fila e ridà ancora il +6 ai sardi (64-58 al 3') prima che Hackett diventi mattatore: schiaccia, ruba palloni, segna ancora con fallo, realizzando la bomba del 72-81 a -49" che piega le gambe a Sassari. © riproduzione riservata
A MONTEGRANARO I giocatori rifiutano l’amichevole: nella notte danni all’auto di Slay MONTEGRANARO - Ignoti hanno danneggiato nella notte tra venerdì e sabato l'auto, un'Opel Astra, di uno dei giocatori della Sutor Montegranaro, Tamar Slay. La società di basket e l'atleta hanno denunciato l'episodio ai carabinieri di Fermo. Il fatto chiude una settimana di tensioni. A causa del mancato pagamento degli stipendi, la squadra si era rifiutata di scendere in campo per un torneo amichevole, scatenando le contestazioni dei tifosi. Che si erano autotassati su Facebook, consegnando i 6 mila euro raccolti alla società. «Condanno aspramente quanto accaduto a Slay - ha detto il presidente della Sutor Tiziano Basso -, e rivolgo un invito a tutti a mantenere la calma e a restare lucidi. La società sta lavorando per risolvere quanto necessario a ristabilire e dare stabilità alla Sutor».
ciclismo Cipollini, che caos «Pronto a tutti i test» ROMA - ( Ansa ) Mario Cipollini, uno dei fuoriclasse del ciclismo italiano, finisce nel tritacarne dei sospetti. Ad infilarcelo è la Gazzetta dello Sport che lo tira in ballo nel programma doping del discusso medico spagnolo Eufemiamo Fuentes, imputato nel processo Operaçion Puerto. Il giornale pubblica la tabella che il discusso medico spagnolo Fuentes avrebbe prescritto a Mario Cipollini nel 2002: anno magico, perché in quella stagione Cipollini vinse Milano-Sanremo, Gand-Wevelgem e, il 13 ottobre, il Mondiale a Zolder, in Olanda. E’ accusato d’aver Secondo la Gazzetta, « Svelerebbero il trattamento seguito programmi di doping del dottor dopante mese dopo mese di Cipollini, con carichi Fuentes nel 2002 impressionanti di Epo, ormoni e anabolizzanti, più le quando vinse tutto indicazioni sui pagamenti a Fuentes ». Immediata la reazione del corridore toscano che affida la Cipollini, oggi 45 anni, sua difesa all'avvocato Giuseppe Napoleone: « Sono accuse assurde e Mario vince il Mondiale 2002 infondate. I documenti pubblicati non sono in alcun modo riferibili a Cipollini: il numero di fax che compare sulla tabella non è un numero di fax, bensì un numero telefonico italiano non intestato al mio cliente che, sino a tutto il 2004, era residente nel Principato di Monaco. Cipollini è disponibile alla verifica ematologica di confronto con le 99 sacche ancora da identificare ».
DI ROCCO - Accuse pesanti che scatenano polemiche, reazioni, prese di posizione. La più dura è della Federciclismo che, attraverso il presidente Renato Di Rocco, annuncia che la federazione « Si costituirà al più presto parte civile nell'inchiesta Operaçion Puerto anche alla luce delle rivelazioni degli atti riguardanti Mario Cipollini ». FANINI - Ivano Fanini, patròn di Amore & Vita, è stato il primo presidente dei Cipollini: « Ha corso nelle mie squadre dai 6 ai 21 anni: ha vinto più di cento corse e il suo primo Mondiale (da juniores). Le ha vinte pulito perchè era un fenomeno fuori dal comune. Però come tutti poi si è adeguato perché è entrato nel sistema del business che purtroppo lo impone. Avrebbe potuto evitarlo considerati i sui mezzi. Secondo me almeno il 90% degli atleti che hanno vinto dal 1996 al 2010 erano positivi ora servono nuove regole efficaci che puniscano con la radiazione alla prima positività ».
PARIS D’ARGENTO È UN GIOVANE RE Solo Svindal davanti al discesista azzurro, che ha 23 anni «Ho corso al limite, senza superarlo: sono orgoglioso di me» Ventitré anni sono davvero pochi per diventare grandi discesisti, perché la velocità pura chiede esperienza e confidenza con le piste, prima che brillantezza dal punto di vista fisico. Ma Dominik Paris non si fa impressionare dalla sua precocità e ieri ha conquistato l’argento mondiale dietro al fenomeno Aksel Lund Svindal - 30 anni, due Coppe del Mondo e undici importanti medaglie alle spalle - nella gara regina dei Mondiali. Si tenga conto che proprio in questa stagione Paris ha ottenuto le sue prime vittorie, imponendosi in dicembre sulla difficilissima pista di Bormio e due Innerhofer (14º) si è settimane fa sulla mitica Streif di Kitzbuehel. perso nella foschia: «Quando non vedo bene mi manca sicurezza. E’ già positivo che non mi sia fatto male»
AL LIMITE - «I risultati li fai solo se vai al limite - ha detto ieri Dominik - Io l'ho fatto e non sono andato oltre. Quando sono arrivato al traguardo e ho visto che ero secondo dopo Svindal sono stato felice e orgoglioso di me per quel che avevo fatto». Era ultrafelice anche perché i 3.334 metri della Planai di Schladming si erano rivelati difficili, complice il cielo coperto, una leggera nevicata e una visibilità incerta che ha reso la vita dura a tutti. «Nel primo tratto ho cercato soprattutto di stare calmo - ha raccontato Paris, 23 enne sudtirolese della Val d’Ultimo - e poi ci ho dato dentro nella parte più bassa, la più complicata. Ho anche rischiato su una brutta spigolata sul un dosso prima del muro finale ma sono riuscito a correggere bene. Sono felicissimo. Certo, ha vinto Svindal e lui è un grande campione, una persona corretta. Batterlo non è facile e non sempre è possibile» . SORPRESA - Il bronzo è andato a sorpresa al francese David Poisson, che mai in Coppa del Mondo era salito su un podio. Per l'Italia è stata la prima medaglia di questi Mondiali, per Svindal la seconda personale dopo il bronzo in superG, per la Francia la seconda e ancora una volta nella più totale e piacevole incredulità dopo l'argento in superG di Gauthier De Tessieres, mandato in pista come riserva: neanche lui mai era salito su un podio. Ha ammesso Peter Fill, ieri 12º: «Dominik ha tenuto alta la bandiera della nostra squadra» . Mentre Christof Innerhofer, eroe dei precedenti Mondiali di Garmisch nel 2011: «Ho fatto fatica da subito, quando non vedo i dossi perdo energia e sicurezza solo per capire dove mi trovo. Ho capito dopo poche porte che non sarebbe stata una grande giornata, alla fine mi è andata quasi bene che non mi sia fatto male. Riguardandomi al video faccio quasi fatica a riconoscermi. Adesso la supercombinata (domani, ndr) è l'ultima occasione per cercare un buon risultato, ma la vedo dura perchè in slalom sarà una guerra contro i pali. Mi sono allenato veramente poco in questa specialità» . r.s. © riproduzione riservata
MEDAGLIA D’ARGENTO, STAGIONE D’ORO Per Dominik Paris, 23 anni, argento mondiale dopo le vittorie di Coppa del Mondo a Bormio e Kitzbuehel (Reuters e Ansa)
TOCCA ALLE DISCESISTE Vonn torna sull’aereo di Tiger oggi azzurre nella “sua” libera SCHLADMING - Dopo il grave incidente di martedì nel superG mondiale, Lindsey Vonn è partita dall'aeroporto di Salisburgo verso gli Stati Uniti sull'aereo del suo amico Tiger Woods, un Learjet che da un paio di giorni la stava aspettando in sosta nella città austriaca. Lo ha fatto sapere il quotidiano austriaco Salzburger Nachrichten con una foto dell'atleta - stampelle e un tutore rigido alla gamba destra - e del velivolo. La Vonn - rottura dei legamenti e frattura del piatto tibiale - si farà operare la prossima settimana a Vail, la sua città dove vi è anche una clinica altamente specializzata in traumatologia sportiva. La stessa Vonn circa un mese fa - quando lei era presente a Salisburgo contemporaneamente a Tiger Woods aveva ammesso l'amicizia con il campione di golf, negando un rapporto sentimentale. L'amicizia sarebbe nata in occasione dell'organizzazione di lezioni di sci date a un figlio del golfista. Intanto a Schladming tutto il clan Vonn che aveva seguito l'atleta ai Mondiali ha lasciato la cittadina austriaca. OGGI DISCESA - E oggi si corre la discesa femminile che avrebbe avuto proprio la Vonn come grande favorita, se questa non si fosse infortunata. Sull’onda di Paris le discesiste azzurre sognano il colpo grosso. Il quartetto azzurro selezionato da Raimund Plancker è composto dalle sorelle Elena e Nadia Fanchini, da Daniela Merighetti e dalla rivelazione Sofia Goggia, tutte lombarde. La Goggia - venti anni, bergamasca e catapultata dalla Coppa Europa al Mondiale senza passare dalla Coppa del Mondo - pare decisamente la più in forma. Quarta e quasi medaglia nel superG e settima nella discesa di supercombinata, Sofia è stata più brava delle più esperte compagne azzurre ed è ormai diventata una sorta di beniamina anche del pubblico austriaco. Ha grinta e voglia di mettersi in mostra. Daniela Merighetti, seconda a Anton all’inizio di gennaio, è invece la più quotata ed esperta delle italiane.
PALLAVOLO PERUGIA PUNISCE GLI ERRORI DI MODENA Gli emiliani sbagliano tutto: gli umbri vincono per 3-1 e li raggiungono al quinto posto MODENA-PERUGIA 1-3 (19-25, 25-17, 21-25, 15-25) - CASA MODENA: Sala 6, Deroo 13, Quesque 12, Celitans 22, Casadei 4, Vesely 8, Manià (L), Pinelli, Kovacevic 1, Baranowicz 1, Piscopo. N.e.: Catellani. All.: Lorenzetti : SIR SAFETY PERUGIA: Alletti 7, Van Harskamp, Petric 18, Daldello 4, Giovi (L), Tomassetti 8, Schwarz, Tamburo 6, Vujevic 10, Edgar 9. N.e.: Van Rekom, Pochini, Semenzato. All.: Kovac. Arbitri: Rapisarda, Tanasi. Note: spettatori: 2645 per un incasso di 15.237 euro. Durata set: 24’, 23’, 25’, 22’. Tot.: 1h34’. Le cifre - MODENA: bs 23, ace 11, muri 8, ric.pos. 51% (prf. 21%); att. 56%. PERUGIA: bs 11, ace 7. muri 6; ric.pos. 64% (prf 26%); at. 60% La chiave - I troppi errori di Modena e la pazienza di Perugia Il migliore - Vujevic, costante, preciso. MODENA - Perugia passa senza tropo sudare sul campo di una Casa Modena al limite dell'autolesionismo. Per comprendere il concetto è sufficiente analizzare i numeri che, nel volley, difficilmente raccontano bugie: ben 23 sono state le battute sbagliate da parte degli uomini di Lorenzetti, errori su errori più o meno da parte di tutti; in più, una ricezione appena accettabile e percentuali molto basse, troppo poco per pretendere di essere una delle formazioni appena a ridosso delle big della stagione. Dal canto proprio, Perugia ha sfruttato nel modo migliore lo scontro diretto che metteva in palio la quinta piazza: con questi tre punti ha raggiunto proprio i rivali di turno a quota trenta. E gli emiliani, nelle prossime due partite, dovranno prima andare a giocare a Cuneo poi ospiteranno Macerata, un vero ciclo terribile. Solo Celitans, come al solito, si salva dalle paludi gialloblu: il lettone, anche se meno preciso del solito, mette a segno i suoi 22 punti e, almeno nel secondo set, dà l'impressione al pubblico e alla stessa Perugia di suonare la riscossa per parte emiliana. Invece niente da fare: grazie alla precisione di Petric ed alla costante qualità di Vujevic, davvero impressionante in battuta, Perugia riprende il largo ed alla fine gestisce quasi con irridente facilità il quarto e ultimo set, lasciando a Modena soltanto le briciole. Il grande merito degli umbri è quello di restare sempre in partita (solo nel secondo set Perugia ha sofferto), mentre Modena deve leccarsi le ferite e magari farsi un esame di coscienza: pur recuperando Kovacevic e Manià, i gialloblu non hanno superato l'esame dello scontro diretto. Ed ora, calendario e stagione si fanno in salita per i ragazzi di Lorenzetti. Infopress
Slittino - Storica tripletta azzurra LAKE PLACID (Usa) - Nella penultima tappa di Coppa del Mondo, storica tripletta azzurra con Armin Zoeggeler primo, Dominik Fischnaller secondo e David Mair terzo (non succedeva dal 1985-1986: a Olang 1º N.Huber, 2º Hildgartner, 3º Raffl). Zoeggeler è tornato a dominare le scene a quasi due anni dal suo ultimo successo in Coppa (febbraio 2011 a Sigulda). Miglior piazzamento in carriera per Fischnaller. Per Mair primo podio a 29 anni. PALLANUOTO Brescia continua a volare A1 maschile (1ª ritorno) - Venerdì: Nervi-Bogliasco 10-13. Ieri: Brescia-Posillipo 8-5; Florentia-Recco 4-12; Savona-Camogli 15-9; Acquachiara-Ortigia 11-7; Promogest-Lazio 14-13. Classifica: Brescia 39; Recco 33; Florentia 27; Savona 25; Acquachiara 23; Bogliasco 19; Posillipo 18; Lazio 13; Promogest 12; Ortigia 11; Nervi 9; Camogli 1. SETTEROSA A PECHINO - Ad Avezzano il Setterosa batte l'Olanda per 13-10 nel quarto turno della World League e si garantisce la Super Final dell'1-6 giugno in Cina. CICLISMO Mediterraneo, Reda secondo (r.q.) Francesco Reda (Androni) a 19'' dalla vittoria nella tappa-regina del Tour del Mediterraneo, 145 km con arrivo sul Mont Faron. 1° Peraud (Fra), 5° Montaguti a 31'', 6° Santaromita a 39'', 8° Rebellin a 41''. Monfort (Bel) nuovo leader con 1'' su Boom (Ola). Miglior italiano Reda 6° a 26''. Oggi conclusione a Grasse. GARMIN, BICI RUBATE - Rubate 17 biciclette della Garmin Sharp al Mediterraneo. Gli otto corridori non hanno voluto prendere il via sebbene alcune squadre si fossero offerte di prestare le bici. CICLOCROSS - Ad Anversa rivincita del Mondiale: l'ex iridato Albert si è imposto davanti a Vantornout e al campione in carica Nys. Oggi penultima prova del Superprestige a Hoogstraten. TUFFI Tricolori, la Marconi super TRIESTE - Maria Marconi ha vinto il titolo italiano nel trampolino 3 metri dopo aver vinto venerdì da 1 metro. In quest’ultima specialità la romana ha superato di soli 2 punti Tania Cagnotto (3ª Francesca Dallapé). Dai 3 metri la Marconi ha chiuso davanti a Dallapé e Michelle Turco. SCHERMA Fioretto, Errigo 3ª a Budapest BUDAPEST - A una settimana dal successo nella prova d'esordio a Danzica, Arianna Errigo ha perso l'assalto di semifinale con la Deriglazova (Rus, 15-13) chiudendo terza la prova di Coppa del Mondo. Di Francisca fuori nei sedicesimi con la Varga (Ung, 15-10). OCCHIUZZI - Nella prova di sciabola maschile di Madrid, Diego Occhiuzzi si è fermato nei quarti, sconfitto da Casares (Spa, 15-13) che poi ha vinto. FIAMINGO - Rossella Fiamingo ha chiuso nona nella spada a Lipsia, battuta nei 16 dalla Yin (Cin, 15-13). SCI NORDICO La Runggaldier portabandiera TRENTO - La saltatrice Elena Runggaldier sarà portabandiera dell'Italia nell’inaugurazione dei Mondiali di sci nordico in Val Fiemme, il 20 febbraio a Trento. BOXE Slitta l’Europeo Marsili-Giacon ROMA - Contusione al metacarpo della mano sinistra per Emiliano Marsili: slitta così agli inizi di marzo l'Europeo leggeri del 16 febbraio a Civitavecchia contro Luca Giacon. CRUDETTI TRICOLORE - Risultati di Isola del Liri: supergallo (Campionato Italiano, vacante) Crudetti b. Trotta p.5 dopo i.m.; piuma - Dieli b. Mantegna p.6; leggeri - Finiello b. Godor (Ung) p.6; piuma Scala b. Stankovics (Ung) ko1. THUNDER BATTUTI - Nella 8ª giornata delle World Series of Boxing i D&G Italia, Thunder battuti 4-1 dagli Ukraine Otamans a Kiev. Risultati: gallo - Butsenko (Ucr) b. Limone (IT) 3-0; leggeri - Lomachenko (Ucr) b. Suarez (Fil, IT) 3-0; medi - Golub (Ucr) b. Tavares (Fra, IT) 2-1; mediomassimi - Gvozdyk (Ucr) b. Subacius (Lit, IT) 3-0; massimi - Modugno (IT) b. Arkhypenko (Ucr) 3-0. Classifica: Ucraina 21; Italia 16; Gran Bretagna 15; Ucraina 14; Germania 7; Usa -3.
GOLF La Sargasa lotta per il titolo CHRISTCHURCH - Giulia Sergas, terza con 139 colpi (71 68, -5) sarà in lotta per il titolo nel giro finale dell’ISPS Handa New Zealand Women´s Open, sul percorso Clearwater Golf Club (par 72). EUROTOUR, SALE GAGLI - Lorenzo Gagli, 8° con 203 colpi, ha guadagnato tre posizioni e si è portato tra i ‘top ten’ nel Joburg Open, quarto dei sei tornei dall’European Tour in Sudafrica in corso a Johannesburg. ATLETICA Cross, oggi i Tricolori ABBADIA DI FIASTRA - Si assegnano oggi nelle Marche gli 8 titoli nazionali (Assoluti, Promesse, Junior, Allievi, maschile e femminile) in palio nella 98ª edizione dei tricolori di corsa campestre. Tra i 700 atleti in gara i campioni assoluti 2012 Gabriele De Nard e Silvia Weissteiner. Tv - Diretta su RaiSport 1 ore 13.05-14.55.
IPPICA Oggi protesta a San Siro prima di Inter-Chievo GP a Firenze per i 4 anni ROMA - Grande agitazione tra gli ippici dopo le dichiarazioni del ministro Mario Catania al nostro giornale (tra le tante, in particolare quelle sulle responsabilità del Mef per il blocco dei soldi ippici e le pressioni lobbistiche da parte di ippodromi e concessionari), e conseguente intensa attesa per l'incontro di domani allo stesso Mef con i rappresentanti delle categorie di settore. Intanto oggi nuova protesta allo stadio San Siro prima di Inter-Chievo. In pista, invece, al Visarno per il trotto in programma un GP Firenze privo dei migliori 4 anni: occasione propizia per Pelikan Trio, che sul tracciato toscano va fortissimo. All'estero, a Vincennes nel France rivincita dell'Amerique con Royal Dream & c. OGGI - Ore 18.30 GP Firenze a Firenze (trotto, 6ª corsa, gruppo 2, 44.000 euro, m. 2060): 1 Pick Kronos, 2 Pin Emon Sm, 3 Petra Axe, 4 Pelikan Trio, 5 Parinaz, 6 Paramount Ok, 7 Pinko Ur, 8 Paride, 9 Plutonio, 10 Powell Bi. Rapp. scuderia: 5-6. Favoriti: Pelikan Trio, Pin Emon Sm, Plutonio. Inizio convegno alle 13.55. Corse anche a Pisa (g, 14.30), Torino (t, 14.35), Montegiorgio (t, 15.15). IERI - TQQ ad Aversa: Tris 18-13-17, quota 487,50 euro per 248 vincitori, quota con rit. (n.1) 69,16 euro; Quarté 18-13-17-11, quota 1.625,22 euro per 12 vincitori; Quinté 18-13-17-11-15, quota 6.450,33 euro per 2 vincitori. FRANCIA - Ieri trotto a Vincennes: Prix de Verneuil (72.000 euro, m. 2700) - 1. Oudry dei Veltri 15.4, 3. Ohle Ur 15.6, 5. Only Lb 15.7, 10. Orny Nof 16.2, Ombretta Bar rp, Oui di Poggio rp; Prix de Munich (90.000 euro, m. 2100) - 3. Irving Rivarco 11.5. Ieri galoppo a Cagnes: Prix Germinis (26.000 euro, m. 1300 aw) - 2. Onlyyouknowme. Oggi trotto a Vincennes: Prix de Juvigny (72.000 euro, m. 2700) - Oliver Kosmos, Orient Horse, Odeon Jet, One Love, Oxygen Bi, Owens Gar, Osasco di Ruggi, Oggi galoppo a Cagnes: handicap (23.000 euro, m. 1300 aw) - Touch of Luck.
LE PARTITE DI OGGI Zaytsev: La Lube di Coppa può far male a Trento di Adelio Pistelli
E' il leit motiv da due stagioni a questa parte. E' ancora Macerata contro Trento, sfida numero quaranta (ventitre successi trentini) e, sempre e comunque sfida ad altissimi livelli. « E sfide particolari. Magari spesso equilibrate ma che nascondono qualcosa di speciale». E' il pensiero di Ivan Zaytsev, terminale offensivo della Lube, giocatore che la scorsa estate era finito proprio nel mirino di Trento che sembrava dovesse sostituire Juantorena. Già, sembrava. Storia strana ma, ormai, solo da raccontare. L'attualità, infatti, regala certezze Lube su questo schiacciatore-opposto, riferimento assoluto del gioco maceratese. Uno dei punti di riferimento della Giuliani band a caccia nel pomeriggio (diretta Rai Sport1) della vittoria casalinga numero dieci contro i trentini ma, soprattutto, per tentare l'allungo che potrebbe risultare decisivo, o quasi, per la vittoria della stagione regolare. « E' appuntamento molto importante. Lo è sicuramente per entrambe - confermano da casa Trento ma, stavolta, più per noi considerato che, in classifica, inseguiamo la Lube». Eccolo il motivo trainante dell' ennesimo faccia a faccia al quale proprio Trento, stavolta, sembra arrivare meno preparato più psicologicamente che fisicamente .« Per quanto ci riguarda, il successo contro Cuneo in Champions League ci ha dato ulteriori certezze - chiude Zaytsev -. Però sappiamo che avremo di fronte e magari la chiave di lettura del match sia legata all'approccio mentale». © riproduzione riservata A1 MASCHILE (18ª giornata) - Ieri: Modena-Perugia 1-3. Oggi (18): Macerata-Trento (RaiSport1, 17.30); Castellana Grotte-Piacenza; Cuneo-Verona; Latina-Ravenna; San Giustino-Vibo Valentia. Classifica: Macerata 41, Trento 40, Piacenza 37, Cuneo 32, Modena e Perugia 30, Latina 25, Vibo Valentia 23, Castellana Grotte 20, San Giustino 16, Verona 8, Ravenna 7 A2 MASCHILE (18ª giornata) - Oggi (ore 18): Padova-Monza; Atripalda-Sora; Reggio Emilia-Corigliano; Città di Castello-Brolo; Matera-Loreto; Potenza Picena-Ortona. Riposa: Molfetta.Classifica: Città di Castello 47, Molfetta 37, Sora 36, Atripalda 35, Monza e Corigliano 29, Padova 28, Ortona 27, Reggio Emilia 23, Brolo 16, B- Potenza Picena 14, Matera 12, Loreto 9. A1 DONNE (15ª giornata) - Ieri: Chieri Torino-Piacenza 3-1 (25-27, 25-22, 26-24, 25-21); Busto Arsizio-Pesaro 3-2 (22-25, 25-15, 25-23, 25-27, 15-13). Oggi (18): Conegliano-Villa Cortese; Urbino-Bergamo. Riposano: Giaveno, e Bologna. Classifica: Busto Arsizio 30, Bergamo, ChieriTorino e Piacenza 22, Villa Cortese 19, Urbino e Conegliano 17, Pesaro 14, Giaveno 11, Bologna 3. A2 DONNE (17ª giornata) - Ieri: Crovegli - Marsala 3-1 (25-23, 25-20, 23-25, 25-21). Oggi (18): Novara-Pavia; Casalmaggiore- Frosinone; Soverato - Ornavasso; Montichiari - Verdiane; Sala Consilina - Mazzano; San VitoSan Casciano (18.30). Classifica: Novara 41, Ornavasso 39, Casalmaggiore 38, Frosinone 29, Pavia 27, Mazzano, Crovegli e Soverato 23, Sala Consilina e Montichiari 22, San Casciano 20, Terre Verdiane17, San Vito 8, Marsala 7.
ITALIA 1 USA 1 Super Errani sale in cattedra L’azzurra dà una lezione alla Hampton, la Vinci frenata dai crampi va ko al terzo set con la Lepchenko ma dovrebbe recuperare per oggi Dall'inviato Mario Viggiani RIMINI - Errani vince, Vinci perde. Va così, al 105 Stadium di Rimini, nella prima giornata di Italia-Stati Uniti, che vale per i quarti di Fed Cup. Poteva essere un 2-0 tondo tondo per le azzurre, dopo la devastante vittoria di Sara su Jamie Hampton, e invece Roberta contro Varvara Lepchenko ha disputato una partita da montagne russe, che alla fine si è complicata di brutto per i crampi ed è stata persa per 7-5 al terzo set. Con la tarantina che al massimo è riuscita a finire sul lettino degli spogliatoi (« Mi dispiace tanto per questa sconfitta, ho dato tutto quello che potevo »), per essere subito manipolata ben bene dallo staff azzurro nel tentativo di essere al meglio per il secondo round della sfida con le americane. Sara: «Che bello giocare davanti alla mia gente» Roberta: «Ho dato tutto, mi dispiace»
ERRANI - Sara ha dato una lezione di gioco sulla terra Sara Errani, 25 anni, esulta rossa alla pur volenterosa Hampton (6-2 6-1 in 1h02'), dopo la vittoria sulla Hampton (Reuters) anche se fa sempre professione di modestia e nega... la lezione. « Il punteggio magari fa intendere una vittoria netta, facile, ma non è stato così. Tuttavia sono molto contenta di come ho giocato, è andata anche meglio di quanto mi aspettassi. La terra resta la mia superficie preferita, sulla quale mi esprimo sui livelli più alti. Devo dire però che sono altrettanto contenta per come ho gestito all'inizio l'emozione (di giocare per la prima volta da numero 1 della squadra, per giunta davanti ai genitori e ai concittadini di Massa Lombarda - ndr). C'era un gran tifo, è stato davvero bello avere l'opportunità di giocare davanti alla mia gente ». Oggi toccherà a lei scendere subito in campo contro la Lepchenko. intanto Sara fa sapere che i programmi successivi a questa tappa di Fed Cup comprendono nell'ordine Doha, Dubai e Acapulco prima di Indian Wells e Miami. VINCI - Il punteggio dice molto dell'andamento altalenante della partita persa da Roberta (è finita 2-6 6-4 7-5 in 2h17'), il resto viene fuori dal dettaglio dei tre set. Nel primo la statunitense dal 2-1 è passata direttamente al 6-2 per la Vinci, nel secondo l'azzurra è risalita da 1-3 a 4-3 per poi perdere 6-4, nel terzo è scivolata fino a 1-5 per recuperare fino al 5 pari nonostante avesse iniziato ad avvertire fastidio alla coscia sinistra già verso il quintosesto game e infine arrendersi per 7-5 quando ormai il guaio al quadricipite la stava condizionando di brutto (ogni spostamento per il rovescio era almeno complicato, oltre che sofferto). Della sua partita e dei suoi problemi ha parlato in dettaglio il capitano Corrado Barazzutti. « Sono stati crampi ovviamente da stress, da tensione, e non da fatica: in carriera Roberta ha sostenuto sforzi ben più impegnativi. Nonostante tutto ciò, è stata bravissima a combattere fino all'ultimo scambio. Peccato davvero, perché ha dato il meglio di sé, dopo aver sofferto a lungo la pressione della Lepchenko, proprio quando ha avvertito i maggiori problemi alla coscia». Per oggi, "Barazza" è decisamente ottimista. « Soprattutto quando si tratta di crampi nervosi e non da fatica, c'è tempo e modo di recuperare». Quindi in questa seconda giornata contro la Hampton, nel quarto singolare, dovrebbe esserci ancora la Vinci. La quale, va detto, ieri era appena al quinto singolare di Fed Cup, con un bilancio decisamente negativo nei quattro precedenti: vincitrice solo nel primo contro la Arvdisson addirittura nel 2002, poi sempre battuta da Vaidisova nel 2005 e Kuznetsova e Zvonareva nella semifinale 2011. Speriamo in meglio per oggi. © riproduzione riservata
DAL CAMPO ALLA TRIBUNA Da Massa Lombarda quanto tifo per Sara! Dall’inviato RIMINI - Dall'inevitabile "Orgoglio massese" al mix di romagnolo e spagnolo "Te' bota, Sarita " (" Tieni botta, piccola Sara"), passando per un più laborioso " Super Agonista Romagnola Azzurra ", ispirato alle lettere che compongono il nome della loro beniamina. Da Massa Lombarda, che si chiama così ma è in piena Romagna, ieri sono arrivati in cinquanta a Rimini per tifare la loro concittadina più illustre. E Sara Errani li ha rimandati a casa tutti contenti: molti di loro sono giovanissimi che hanno scoperto questo sport grazie a lei. La spedizione massese era guidata da quello che è stato il primo maestro della Errani, Andrea Bellosi, un 42enne che rassomiglia un po' a Ivan Ljubicic e che dal 1992 insegna tennis al CT Massa Lombarda, avviato nel 1965 e quindi prossimo ai 50 anni di attività.« Sara venne da noi quando aveva cinque anni - racconta - già allora aveva la grinta di adesso. Rimase da noi per un paio di annate, poi iniziò a giocare a Faenza con Michele Montalbini ». Bellosi adesso lavora con l'altro maestro Ronny Capra e dopo... il Roland Garros 2012 hanno molto più da fare, al circolo.« Siamo passati da una settantina di bambini a un centinaio, e lo stesso incremento c'è stato in tanti altri circoli, dalle nostre parti. I risultati ottenuti da Sara non riguarda solo Massa Lombarda». Proprio questo incremento di adesioni ai corsi Sat sta creando qualche problema logistico-organizzativo.« Abbiamo solo tre campi, tutti coperti, e dobbiamo utilizzarli anche per il lavoro di preparazione fisica in assenza di una palestra adeguata. Siamo vicini a strutture per il calcio, speriamo che il Comune ci aiuti a trovare una soluzione». m.v. © riproduzione riservata
NADAL IN SEMIFINALE A VINA DEL MAR ATP - Vina del Mar (terra rossa, 410.200 dollari) Quarti: Nadal (Spa) b. Gimeno Traver (Spa) 6-1 6-4, Chardy (Fra) b. LORENZI (6) 6-2 6-3. Semifinali: Berlocq (Arg) c. Zeballos (Arg) g.ieri, Nadal (Spa) c. Chardy (Fra) g.ieri. Tv: diretta SuperTennis oggi finale alle 22. Zagabria (cemento, 467.800 euro) Semifinali: Melzer (Aut) b. Haase (Ola) 7-6(2) 6-3, Cilic (Cro) b. Youzhny (Rus) 4-6 6-4 6-3. Montpellier (cemento, 410.200 euro) Semifinali: Paire (Fra) b. Llodra (Fra) 4-6 6-3 6-1, Gasquet (Fra) b. Nieminen (Fin) 6-3 3-6 6-2.
RISULTATI
C'è chi sta peggio di Roberta Vinci: la slovacca Dominika Cibulkova ieri s'è dovuta ritirare per crampi quando era in vantaggio per 6-4 5-4! FED CUP (quarti) - ITALIA-Stati Uniti 1-1 (terra rossa indoor, a Rimini) Ieri: ERRANI b. Hampton (Usa) 6-2 6-1, Lepchenko (Usa) b. VINCI 2-6 6-4 7-5. Oggi: ore 13.30 ERRANI c. Lepchenko (Usa), VINCI c. Hampton (Usa), BURNETT-KNAPP c. Huber-Oudin (Usa). LE ALTRE - Rep. Ceca-Australia 2-0 (cemento indoor, a Ostrava): Kvitova (Cec) b. Gajdosova (Aus) 7-6(2) 63, Safarova (Cec) b. Stosur (Aus) 7-6(6) 7-6(4) Russia-Giappone 1-1 (cemento indoor, a Mosca): Kirilenko (Rus) b. Date (Jap) 7-6(3) 6-4, Morita (Jap) b. Makarova (Rus) 6-2 6-2. Serbia-Slovacchia 1-1 (cemento indoor, a Nis): Hantuchova (Svc) b. Jovanovski (Ser) 7-5 6-2, Dolonc (Ser) b. Cibulkova (Svc) 4-6 4-5 rit. Tv: su RaiSport2 oggi diretta Italia-Stati Uniti alle 13.30; su SuperTennis oggi diretta Rep. Ceca-Australia alle 12, differita Italia-Stati Uniti alle 19.
A bordocampo anche il piccolo Huber: 4 mesi! Attenzione, "baby on board". Solo che in questo caso si tratta di un bimbo a bordocampo. Infatti la doppista statunitense Liezel Huber ieri teneva in braccio il figlio Joshua, di appena 4 mesi. DOPPIO DEBUTTO Due singolariste (Hampton e Lepchenko) al debutto per gli Stati Uniti in questa Fed Cup: una circostanza decisamente insolita. Va detto però che la Lepchenko, ex uzbeka, aveva già partecipato per gli Usa all'Olimpiade di Londra.
IL LEONE INLER NEL CLUB DEI 200 Prestigioso traguardo in A all’Olimpico di Ettore Intorcia
ROMA - La cifra è tonda e la partita, Lazio-Napoli da corsa scudetto, è quella giusta per brindare a un traguardo importante. Duecento volte Inler, duecento partite in Serie A, una tappa importante nella carriera del centrocampista svizzero, che in Italia è arrivato giovane, ma non giovanissimo, e che solo nel nostro campionato è riuscito a compiere quel definitivo salto di qualità che lo ha consacrato anche a livello internazionale, conquistando anche la fascia di capitano della nazionale elvetica. Nella notte dell’Olimpico, Mazzarri gli ha consegnato come sempre Ha lottato, sofferto le chiavi del centrocampo azzurro: per Inler quella di ieri recuperato palloni sera è stata la decima partita giocata contro la Lazio in Secondo tempo ad alti livelli contro il campionato. Prima di ieri lo score era di 3 vittorie, 4 “profeta” Hernanes pareggi e 2 sconfitte, mai un gol segnato. CAVALCATA - Duecento volte Inler, una cavalcata lunga, iniziata in un caldo pomeriggio d’estate - era il 26 agosto 2007 - a San Siro, contro l’Inter, in una sfida che l’Udinese di Pasquale Marino pareggiò 1-1 grazie ad un’autorete di Cordoba. Quel pomeriggio di sei anni fa in campo al suo fianco c’era Giandomenico Mesto. Millenovecentonovantaquattro giorni dopo, l’esterno di Monopoli è ancora in squadra con lui in uno dei momenti più importanti della sua carriera. Inler era stato uno dei colpi più importanti messi a segno dall’Udinese nell’estate del 2007: con la maglia friulana in quattro stagioni ha collezionato 141 apparizioni in campionato, impreziosite da da sei reti, due nella stagione del debutto, la prima in assoluto il 31 ottobre dello stesso anno, decisiva per avere ragione del Toro (2-1) al Friuli. Con il Napoli la prima in campionato coincide con l’esordio assoluto in maglia azzurra: 10 settembre 2011, vittoria della squadra di Mazzarri per 3-1 sul campo del Cesena. Da quel giorno a ieri sera, il centrocampista svizzero è salito a quota 59 presenze in campionato, con quattro reti messe a segno tutte in questa stagione contro Milan, Pescara (doppietta) e L’urlo della gioia è Palermo. rimasto in gola:
CHE NOTTE PER LO SVIZZERO Gokhan Inler 28 anni il mediano e regista del Napoli Contro la Lazio allo stadio Olimpico ha disputato la sua gara numero 200 in Serie A avendone giocate 141 con l’Udinese e 59 con la squadra azzurra Nel secondo tempo ha sfiorato il gol: il suo tiro è stato deviato sulla traversa dal portiere della Lazio Federico Marchetti (Mosca)
Marchetti ha deviato un suo “bolide” contro la traversa
DOPPIO COMPITO - In una partita così speciale, la duecentesima nel nostro campionato, Mazzarri gli ha chiesto di farsi in due, e non è una novità: dare ordine alla manovra azzurra, cercando di aprire il gioco sulle corsie laterali e di innescare Hamsik, Pandev e l’implacabile Cavani, compito reso molto più complicato dal pressing incessante e molto alto che la squadra di Petkovic ha portato sin dai primissini minuti; ma anche dare copertura alla difesa guidata da Cannavaro. Con una missione speciale: tenere d’occhio Hernanes, la fonte di gioco più pericolosa della Lazio. Una marcatura praticamente ad uomo, Inler ha cercato di restare sempre incollato al Profeta, reso ancora più riconoscibile dal caschetto che ha dovuto indossare per proteggere la testa dopo il brutto infortunio patito con il Genoa, controllandolo sempre con lo sguardo e fermandolo anche con le cattive quando necessario. Incassando pure qualche fallo, perché a inizio ripresa è stato Hernanes ad essere ammonito per un’entrata cattivella sullo svizzero.
LA SUA PARTITA - Ha sofferto tanto, Inler. Ha cercato anche il gol con un tiro dalla distanza (minuto numero 15 della ripresa) che avrebbe meritato più fortuna, poi ha scheggiato la traversa con la deviazione di Marchetti. Dall’angolo è nato il pareggio di Campagnaro. La sua gara numero 200 in A, riletta attraverso le statistiche, è andata così: 90 minuti (più recupero), 74 passaggi con una percentuale di successo pari all’82,4% , 12 contrasti vinti e 9 persi, 14 palloni recuperati, 6 falli subiti e 3 commessi. @ettoreintorcia © riproduzione riservata
SFIDA MONDIALE Gara trasmessa in 193 Paesi Immagini anche in Antartide! ROMA - La sfida dell’Olimpico tra Lazio e Napoli un “top event” di caratura mondiale che ha calamitato l’attenzione dei maggiori broadcaster tv del globo. La gara è stata trasmessa in 193 Paesi al mondo, ossia in tutti i continenti, per centinaia di milioni di spettatori. Super spot per la Serie A e una gioia anche per i tifosi del Napoli presenti in tutto il pianeta. Le immagini di Lazio-Napoli sono state viste in Paesi immensi come Russia e Cina, ma anche in Stati piccolissimi come Santa Lucia, Turks and Caicos Islands o São Tomé e Príncipe. Copertura totale per Europa, Africa e Sudamerica. Quasi tutta l’Asia, compresa la Repubblica del Myanmar (già Birmania). Nulla da fare, invece, per gli appassionati di football dell’inaccesibile Corea del Nord. Canal+ anche ha coperto gli Stati australi sino a raggiungere l’Antartide: il regno dei ghiacci eterni dove ci sono soltanto poche centinaia di ricercatori. E’ possibile che le immagini sia state captate anche dalla Stazione italiana “Mario Zucchelli” nella Baia Terra Nova. b.a. © riproduzione riservata
QUANTE EMOZIONI ANCHE IN PANCHINA Rolando e Armero si caricano ROMA - Guardando s’impara. E allora nella fredda notte dell’Olimpico, in un gelo reso ancora più pungente dalle brutte notizie arrivate da Torino, anche una panchina, un’altra panchina, può avere un senso. Per crescere, per entrare nel clima della corsa scudetto e dell’inseguimento alla Juve, per respirare il clima da big match, per capire come funziona il campionato italiano, a poche settimane dallo sbarco nel nostro Paese, o semplicemente per entrare sempre più nei meccanisimi del calcio di Mazzarri. Scalpitando, come è logico che sia, i quattro rinforzi di gennaio hanno dato comunque un senso alla loro serata iniziata in panchina: I due nuovi acquisti Rolando, Calaiò, Armero e il giovane Radosevic sono lì, in attesa di una chance, pronti a dare il proprio contributo in un finale di stagione ad alta tensione, nel quale Mazzarri avrà entrano nel clima del campionato e si bisogno di dare fondo a tutte le energie della rosa, per vivere da protagonisti i prossimi preparano al quattro mesi, in Italia e in Europa. rovente finale di stagione
SCOPRENDO L’ITALIA - Per Rolando e il baby Radosevic la notte dell’Olimpico è stata il primo vero assaggio di corsa scudetto, il primo di una lunga serie di scontri diretti che decideranno, da qui a maggio, il destino della banda di Mazzarri, mentalmente sempre più proiettata nella rincorsa alla Juve capolista. La notte di Rolando è iniziata in panchina, come una settimana fa contro il Catania. Il portoghese scalpita, ma capisce le esigenze del tecnico azzurro: sa che Mazzarri vuole inserirlo gradualmente in un meccanismo collaudato, in una linea difensiva che ha costruito nel tempo una sincronia quasi perfetta, in una linea che ha appena ritrovato, per fortuna, il suo perno, il capitano Cannavaro. D’altra parte quella di Rolando è una fame di calcio che nasce da lontano: è dai tempi del Porto che ha perso il contatto con il campo, in campionato ha giocato una sola volta, a Estoril, e in assoluto non disputa una partita ufficiale dallo scorso 17 novembre, praticamente tre mesi fa o giù di lì. Scalpita, come dargli torto. Però aspetta e intanto studia i movimenti di Campagnaro (ieri in gol). Si alterneranno sul centrodestra da qui a maggio, poi quel posto sarà tutto suo quando l’argentino, è già scritto, volerà a Milano, sponda nerazzurra. SUPERMANU DEBUTTA - Dalla panchina studia anche Pablo Armero, il primo colpo di mercato messo a segno a gennaio da De Laurentiis: deve focalizzare i movimenti dell’amico e connazionale Zuniga, che ora gli parte davanti sulla fascia sinistra. Mazzarri gli ha già fatto assaporare l’emozione di indossare la maglia azzurra, una manciata di minuti contro il Parma per il debutto, un’altra manciata contro il Catania per esordire al San Paolo. E SuperManu? Veniva da tre panchine di fila, per lui si trattava di riprendere un discorso interrotto un po’ di anni fa. L’ultima gara con il Napoli era datata 4 maggio 2008, azzurri sconfitti 2-1 a Torino dai granata. Da ieri sera non è più così: Mazzarri l’ha gettato nella mischia al 35' della ripresa. et.in. © riproduzione riservata
MARAN: OCCORRONO RAPIDITÀ E QUALITÀ «Saranno decisive le nostre ripartenze» di Concetto Mannisi
CATANIA - La rabbia per quanto accaduto al San Paolo non l’ha ancora smaltita, ma Rolando Maran ha deciso di farsene una ragione e spera che i punti che avrebbe potuto guadagnare contro la lanciatissima squadra di Mazzarri, magari con un arbitraggio un po’ più attento, possano arrivare da questa seconda trasferta consecutiva in casa dell’Atalanta dell’ex Colantuono: «Dico la verità - sorride - non sono ancora riuscito a sbollire, però sono un uomo di sport e non credo a complotti vari. Diciamo che quella del San Paolo è stata una serata in cui non tutte le decisioni sono state azzeccate, che c’è toccato pagare dazio, ma che siamo pronti a ripartire di slancio». In verità lei ha preso parte, appena lunedì scorso, alla riunione fra arbitri, allenatori e capitani: ne è venuto fuori «L’Atalanta è ben come? Si è parlato degli episodi avvenuti nella gara di organizzata Napoli? « Degli episodi che ci riguardano non si è Dobbiamo essere bravi a bloccare le parlato, per quel che riguarda il resto diciamo che su loro incursioni» alcune cose ho delle certezze e su altre un po’ meno». «Però - prosegue Maran - non ha senso sprecare fiato su questi argomenti: è il giorno della gara con l’Atalanta e abbiamo altro a cui pensare in questo momento. Anche perché - precisa l’allenatore rossazzurro l’Atalanta è una formazione assai più forte di quello che dice la classifica. I nerazzurri hanno perso tante gare senza meritarlo e poi in questa occasione avranno il vantaggio di schierare una formazione con diversi volti nuovi: non sappiamo quali saranno le mosse di Colantuono, ma abbiamo cercato di prevenirle e di farci trovare pronti ad ogni occorrenza». La vittoria di Palermo dovrebbe essere un campanello d’allarme. «Ma non soltanto la vittoria di Palermo. Ripeto, si tratta di una buona formazione, che ha in Denis un signor attaccante. Bisognerà fare molta attenzione oggi in campo». CHIAVE TECNICA - Quale potrebbe essere la chiave della partita? «L’Atalanta è una squadra che porta molti uomini in area e che ripiega e si ricompatta con molta facilità. Noi dovremo essere bravi nella fase di transizione, cercando di ripartire con cuore, intelligenza e coraggio». Serve gente capace di catturare quanti più palloni è possibile lì in mezzo, allora. «Questo è sicuro, ma non possiamo prescindere dalla qualità». A proposito: in settimana si è detto tanto del fondo sabbioso che potrebbe creare qualche problema al Catania. «E’ certamente vero che noi siamo una squadra a cui piace giocare il pallone e che quel fondo non è l’ideale per le nostre caratteristiche, ma dobbiamo essere bravi a fare di necessità virtù. Fare di questi discorsi può dare la sensazione che vogliamo mettere le mani avanti, mentre noi le mani avanti non le abbiamo mai messe contro nessuna avversaria. Anzi, noi a Bergamo vogliamo giocarcela come abbiamo sempre fatto. Il Catania ha una sua identità e non possiamo pensare di snaturare le nostre caratteristiche in base all’avversario: voglio la squadra di sempre e lo spirito di sempre. E’ attraverso questo passaggio che possiamo pensare di fare risultato in questa trasferta». SPARTIACQUE - Questa gara può rappresentare lo spartiacque fra il Catania che vuole puntare semplicemente al record di punti ed il Catania che può provare a dire la sua nella corsa per un posto in Europa? «E’ un discorso che ancora non mi sento di fare. Noi dobbiamo pensare a quello che si deve fare contro l’Atalanta, al resto penseremo dopo. Di sicuro c’è che il campionato è ancora molto lungo e ci sarà ancora da sudare».
Rolando Maran 49 anni ha cominciato come allenatore in seconda nel Chievo Dopo un’esperienza a Brescia e Cittadella, nel 2006 approda al Bari. La stagione successiva viene chiamato alla Triestina che lascia rescindendo consensualmente il contratto, il 15 giugno 2009 Il giorno seguente viene nominato nuovo allenatore del Vicenza. A seguito di tre sconfitte consecutive patite nel giro di una settimana, il 28 marzo 2010 viene esonerato. Venendo richiamato il 15 aprile successivo e rimanendo alla guida dei veneti sino alla fine del campionato, ottenendo la salvezza Il 1º ottobre 2011 Maran viene chiamato dal Varese al posto dell'esonerato Benito Carbone All'esordio in campionato, proprio contro il Vicenza, sua ex squadra, ottiene la prima vittoria sulla panchina biancorossa Dopo aver condotto il Varese alla finale dei play-off di Serie B 2011-2012 (persi contro la Samp) l'11 giugno 2012 viene ufficializzato come il nuovo allenatore per la stagione di Serie A 2012-2013 del Catania
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L’ARGENTINO SI DOVRA’ DIVIDERE TRA FASE DI CONTENIMENTO E CONTRATTACCO Sarà Castro il faro rossazzurro CATANIA - Contro la cabala e con il chiaro intento di riannodare quel filo di risultati utili consecutivi spezzato nella trasferta di Napoli. Il Catania di Rolando Maran arriva a Bergamo col piglio di chi vuole continuare a stupire - come ha tante volte ribadito il proprio allenatore - nonché con l’intento di abbattere un tabù: mai un sorriso dei rossazzurri a Bergamo durante i campionati di Serie A, anche se l’ultimo squillo in Serie B, sette anni fa, è stato benaugurante. Con la vittoria per 2-1 sull’Atalanta (gol di Mascara e Biso), fra l’altro diretta concorrente, la squadra allora guidata da Pasquale Marino calò l’asso di briscola che poi fece pesare nella corsa verso il salto di categoria. Chissà, potrebbe accadere lo stesso in prospettiva Europa... LA SCELTA DEL MODULO - Prima, però, bisognerà vincere. E per fare questo Maran ha in serbo un paio di mosse a sorpresa. In settimana ha lavorato sia sul 4-2-3-1 e sul 4-3-3, ma sembra proprio che per la gara di oggi punterà tutto sul 4-2-3-1, già felicemente schierato sul prato di «Marassi», in occasione della netta vittoria ai danni del Genoa di Delneri, poi subito esonerato.
Lucas Castro 23 anni centrocampista argentino arrivato il 20 luglio al Catania per 2,5 milioni di euro siglando un contratto quinquennale Il 31 ottobre ha segnato il suo primo gol in Serie A contro l'Udinese
CABINA DI REGIA - Manco a dirlo sarà Lucas Castro il perno del modulo di gioco rossazzurro: il «Pata» dovrà prendere in consegna il portatore di palla avversario, ma ispirare anche Gonzalo Bergessio e dialogare con Barrientos (a destra) e Gomez (a sinistra), che dal fraseggio col connazionale sperano di trovare gli spunti buoni per andare a fare del male alla squadra di Colantuono. Alle spalle del tridente di trequartisti giostreranno Izco e Lodi (ancora non al top il neo papà Almiron, che andrà in panchina), mentre in difesa la sorpresa è legata all’assenza di Legrottaglie, debilitato da un attacco influenzale che lo ha accompagnato per gran parte della settimana. Al posto dell’ex della Juve, quindi, si accentrerà Giuseppe Bellusci, che lascerà la fascia destra ad Alvarez. Sul centrosinistra, invece, si ricompone la coppia formata da Spolli (centesima partita in Serie A) e Capuano, anche se la convocazione di Giovanni Marchese, in scadenza di contratto e tenuto in naftalina fino alla scorsa settimana, potrebbe aprire spiragli per un cambiamento sulla fascia sinistra, che comunque non si realizzerà a Bergamo. c.m. © riproduzione riservata
Bergamo-tabù I siciliani cercano il primo successo Mai un successo dei siciliani a Bergamo nella massima serie. Sono dodici i precedenti in Serie A tra Atalanta e Catania Il bilancio è in netto favore della squadra nerazzurra: sei vittorie e sei pareggi il conteggio totale. Il primo dei successi atalantini risale alla stagione 1954-’55: 4-0, reti di Rasmussen (doppietta), Annovazzi e Lenuzza. L’ultimo successo dell'Atalanta risale alla stagione 2008/’09, 1-0 con gol di Guarente. Il primo dei sei pareggi tra le due compagini è lo 0-0 della stagione 1962-’63. Le ultime due sfide giocate a Bergamo si sono concluse con altrettanti pareggi (0-0 nel 2009-’10 e 1-1 nel 2011-’12 con reti di Legrottaglie e Tiribocchi)