Corriere Dello Sport 25-01-2013

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Real Madrid-Barça big sempre più big Sistema Premier ok La forbice con le piccole si allarga. Il caso City E il fair play finanziario di Platini è già in crisi Ma dov’è questa crisi? Il calcio, al momento, non sembra risentirne. A livello europeo perché, poi, in Italia qualcosina cambia. E, soprattutto, l’impermeabilità rispetto alla crisi riguarda il circolo esclusivo dei migliori venti club europei. Nel complesso, queste società hanno incamerato 4,8 miliardi di euro, cioè più di un quarto del fatturato complessivo del calcio del continente (da nord a sud e da est a ovest). Rispetto al report relativo alla stagione 2010-2011, la Deloitte segnala un aumento dei ricavi complessivi del dieci per cento (l’anno precedente l’incremento si era fermato al tre per cento). Dan Jones che per conto della Deloitte coordina il rapporto annuale, sottolinea: «L’industria del calcio riprende a crescere a doppia cifra. Vince la fedele base dei tifosi e appassionati e quindi la capacità di catturare audience derivante dalle emittenti e di attrarre grandi aziende come partner e sponsor».

FORBICE - La ricchezza del calcio, comunque, va polarizzandosi. E di questa polarizzazione sta facendo le spese la Liga. Real Madrid e Barcellona hanno «cannibalizzato» il sistema spagnolo tanto è vero che nella classifica a parte quelle due Corazzate, non ci sono altre presenze iberiche. Il Valencia e l’Atletico Madrid, cioè la terza forza e la quarta forza anche da un punto di vista economico fatturano poco più di un quinto del Real Madrid (111,1 e 107,9milioni). Il club madridista è un vero e proprio rullo compressore avendo per la prima volta quest’anno sfondato il muro dei cinquecento milioni (il Barcellona lo segue a ruota e potrebbe sfondarlo il prossimo anno). Ma l’analisi sottolinea la forza economica del Sistema Premier: sette inglesi fra le prime venti (e nelle successive undici posizioni, quattro sono occupati da club al servizio di Sua Maestà). In Premier ben undici squadre possono contare su un fatturato che va dai cento milioni (o pochissimo meno) ai quasi quattrocento del Manchester United. ARABI - Un discorso a parte merita il Manchester City. La proprietà araba l’ha proiettata in una dimensione che quel club difficilmente avrebbe conquistato con le proprie forze. In un solo anno la società ha avuto un incremento del fatturato di oltre cento milioni. Però, se poi si analizza la composizione dei ricavi ci si rende conto che i contratti commerciali (sponsorizzazioni e affini) incidono per il quarantanove per cento, cioè 138,5 milioni di euro. Ma i rapporti commerciali riguardano aziende che fanno riferimento alla proprietà del club. Con buona pace di Michel Platini, il fair play finanziario sembra essere stato aggirato. a.m.

Abbracci milionari A sinistra il Real Madrid festeggia un successo, stessa scena a destra da parte dei rivali del Barcellona

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L’Italia in Europa bilanci da grande Tra le prime venti società finanziariamente più forti ci sono 5 italiane: Milan Juve, Inter, Napoli e Roma di Antonio Maglie

Al confronto del Real Madrid i nostri club sembrano «nani», eppure il calcio italiano per quanto appesantito da errori, ritardi e omissioni resta sempre e comunque un prodotto di «qualità». Lo dice la Deloitte nell’ultimo report, Football Money League. Nella classifica dei primi venti club d’Europa (e conseguentemente del pianeta), la serie A riesce ad accaparrarsi un quarto delle caselle a disposizione: cinque club grandi anche se poi il più «facoltoso», cioè il Milan, ha incassato nella stagione 2011-2012 solo la metà di quello che ha incamerato l’inarrivabile società spagnola (inarrivabile persino per il Barcellona, cioè la squadra più bella e spettacolare che si sia vista in campo negli ultimi dieci anni). La performance più esaltante è stata quella del Napoli che spinto dalla partecipazione alla Champions ha scalato la classifica di ben cinque posizioni (dalla ventesima alla quindicesima) aumentando il proprio fatturato di quasi trentaquattro milioni. In assenza di altri «ammortizzatori», il principale torneo europeo incide in maniera decisiva sui ricavi dei club italiani. Alla Roma, che comunque, pur in una congiuntura agonistica favorevole riesce a conservare un posto tra le venti migliori, la mancata partecipazione alla Champions rispetto all’anno precedente è costata poco più di ventisette milioni. Nel complesso, il calcio italiano, pur tra mille difficoltà, riesce a fornire di sé una immagine ancora dorata e vincente. EFFETTO STADIO - Con attenzione vanno letti i dati relativi alla Juventus perché se qualcuno poteva dubitare della validità dell’investimento sul nuovo stadio, dalla Deloitte (e dai bilanci del club) è venuta la puntuale conferma. La società bianconera ha scalato tre posizioni (era tredicesima ed è diventata decima) ma, soprattutto in termini assoluti ha incassato poco meno di quarantadue milioni in più rispetto all’anno precedente recuperando il crollo avuto nel 2011. Il primo anno del nuovo impianto, insomma, ha avuto un’ottima ricaduta e tutto lascia prevedere che la partecipazione alla Champions consentirà al club presieduto da Andrea Agnelli quest’anno di sfiorare i 240 milioni. Ma il dato più significativo è quello relativo agli incassi al botteghino. La Juventus, infatti, ha raddoppiato l’incidenza dei suoi ricavi da stadio sul fatturato passando dall’otto per cento della stagione 20102011 (dieci milioni e mezzo di euro) al sedici per cento (25,7 milioni, in termini assoluti un incremento di quasi il 150 per cento). Si tratta di un segnale rilevante che la società manda a tutto il calcio italiano: uno stadio può addolcire l’esistenza di una squadra. PASSIONE - In termini di incidenza sul fatturato, anche lo stadio San Paolo ha offerto a De Laurentiis una risposta in percentuale analoga a quella ricevuta dalla Juventus (in valori assoluti, i dati ovviamente cambiano visto che il Napoli ha incassato in tutto una ventina di milioni). E’ il segno, comunque, della enorme passione che accompagna questa squadra e che può essere una grande risorsa se solo la squadra potesse contare su un impianto al passo con la modernità (lo stadio di Fuorigrotta è oggettivamente obsoleto, con quella pista di atletica che rende complicata la visione e, quindi, il godimento della partita). L’Inter ha un po’ pagato l’effetto posttripletta, perdendo per strada altri ventisei milioni di euro (nella stagione precedente ne aveva già smarriti quattordici). Lo stadio non aiuta l’Inter visto che incide solo per il 13 per cento sul fatturato (medesima percentuale di Milan e Roma). La conferma della rilevanza delle televisione viene ovviamente confermata. Fra le cinque Grandi solo la Juventus ha notevolmente riequilibrato il suo fatturato (contenendo l’incidenza televisiva al 47 per cento e irrobustendo la quota dei contratti commerciali); ha lavorato bene anche il Milan che ha fermato le Tv al di sotto del cinquanta per cento (49 per la precisione) dimostrandosi come la più attiva sul fronte delle sponsorizzazioni. Ma l’Inter (60 per cento), il Napoli (58) e la Roma (55) poggiano la parte maggioritaria del loro benessere sulle emittenti. © riproduzione riservata






ARRIVERA’ A LUGLIO Ufficiale Llorente: «Realizzo un sogno» TORINO - La Juventus ha finalmente trovato il tanto agognato top player in attacco, ma per averlo a disposizione dovrà aspettare fino a fine stagione. Fernando Llorente, dopo una telenovela che durava da quest’estate, vestirà finalmente la maglia bianconera ma lo farà dal 1° luglio. La Vecchia Signora lo ha annunciato ieri sul suo sito nel giorno del decimo anniversario della scomparsa dell’avvocato Agnelli: « Il futuro di Llorente è bianconero - si legge Il Nazionale spagnolo, in scadenza di contratto con l’Atletico Bilbao, ha siglato un accordo che lo legherà alla Juventus dal 1° luglio 2013. Il contratto, della durata di quattro anni, scadrà il Il campione 30 giugno 2017 ». d’Europa e del mondo saluta: «Ho firmato per uno dei migliori club Ringrazio la Juve»

Fernando Llorente, 27 anni, ha firmato fino al 2017

STAGIONE NO - Dunque fino al termine di questa stagione l’attaccante continuerà a vestire la maglia dell’Athletic, squadra in cui è cresciuto e in cui è diventato un campione: dal 2005 ad oggi ha realizzato 334 presenze e 104 reti, tra Liga, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna e competizioni europee. Poi si trasferirà sotto la Mole. El Rey León, così com’è soprannominato in terra basca, non vede l’ora visto che l’attuale stagione non gli sta regalando grosse soddisfazioni. D’altronde le voci che lo volevano in bianconero già in estate hanno scatenato le ire dei tifosi che gli hanno dato più volte del mercenario invitandolo a svestire la maglia dei leoni rosso-bianchi. Da allora il rapporto idilliaco tra il bomber e i suoi supporter s’è lacerato e non è più stato possibile ricucirlo. Poi le panchine impostegli da Bielsa per evitare contestazioni gratuite hanno fatto il resto. La punta di diamante del Bilbao finora ha realizzato soltanto due reti (una in campionato contro l’Espanyol e uno in Europa League contro l'Apoel Shmona, ndr) in 22 presenze, non tutte da titolare. ZERO EURO - La Juventus dunque si è accaparrata uno dei giocatori più seguiti d’Europa con un’operazione low cost. Llorente, difatti, arriverà a parametro zero dopo aver detto no al rinnovo contrattuale. La Vecchia Signora ha pure cercato di convincere i baschi a lasciarlo partire immediatamente mettendo sul piatto 3 milioni di euro, ma il presidente Josu Urrutia e la dirigenza si sono impuntati accettando di perderlo senza guadagnarci un euro pur di non lasciargliela vinta. SALUTI - Il campione del Mondo e d’Europa ha già salutato quelli che ormai sono i suoi ex tifosi: « Ho firmato per una delle migliori squadre al mondo realizzando un sogno - ha scritto sul suo sito ufficiale - e per questo ringrazio il club bianconero per l’impegno profuso nell'operazione ». Per il 27enne giocatore era già tutto fatto da giorni: contratto quadriennale a 4,5 milioni più bonus a stagione. Quelli che lo separano dall'approdo sotto la Mole saranno mesi difficilissimi. Non sarà facile per lui convivere con i tifosi, molto delusi ed arrabbiati, e la stampa basca che non l'ha presa bene: « È terminato l'imbroglio », ha titolato El Paìs. Ass


LA TENTAZIONE È BALOTELLI Più Anelka che Lisandro: trattativa serrata. La novità: sfida al Milan per Mario di Fabio Massimo Splendore

Fernando Llorente è una pietra miliare per la prossima stagione. Ma alla Juve serve una punta subito e siccome ogni strada esperita per capire se il bomber basco potesse arrivare adesso a Torino ha trovato lo sbarramento dell’Athletic Bilbao, allora ecco che mercoledì ha preso corpo una pista tracciata già in questi giorni, ma tenuta lì, in attesa di capire se il Lione cambiasse la sua strategia. L’uomo è Lisandro Lopez e sta dando prova di volere fortemente la Juve: subito. Le sue pressioni, però, hanno un po’ irrigidito il presidente Aulas. Ma c’è fermento in casa Juve: sale il borsino di Nicolas Anelka, con cifre già scritte: 600 mila euro subito. 200 mila alla dodicesima presenza, 200 allo scudetto e 300 il premio Champions. E prende Il club francese ritorna a tentennare corpo una tentazione. sul prestito dell’argentino. Anelka si offre e l’operazione si può fare Intanto sondaggi con il City

L’INDISCREZIONE - E’ un sussurro meritevole l’ipotesi di attenzione. Nei sondaggi riaperti per Balotelli, dopo la disponibilità giunta dal City a parlarne, il Milan ha fatto trapelare di temere un intervento da parte della Juve. E se da Torino non c’è stato un vero e proprio intervento, le prime verifiche portano a dire che la società bianconera non è rimasta indifferente a quanto sta accadendo a Manchester, sponda sceicchi. Insomma, qualche sondaggio c’è stato, non serve ricordare che Mino Raiola, l’esperto manager di Mario, ha gestito per anni Pavel Nedved, è rimasto suo grande amico, e alla Juve ha portato Paul Pogba. Di più: i rapporti tra Mancini e Marotta sono di grande cordialità. E la trattativa per Tevez ha cementato rapporti. Adesso pare che Supermario si possa vendere: non in prestito, ma a titolo definitivo, anche con rate pluriennali. Insomma una operazione in prestito con riscatto si potrebbe intavolare. La Juve sta lavorando a distanza. LIONE, MINI-DIETROFRONT - La giornata di ieri ha fatto registrare una sorta di ripensamento da parte del numero del Lione, che pure con Marotta ha un ottimo rapporto, su Lisandro Lopez. Fino a mercoledì il nodo era quello del prestito pagato con diritto di riscatto (la Juve era arrivata vicno al milione, i francesi ne chiedevano due) oppure il prestito gratuito con riscatto obbligato, che poi obbligato non può essere ufficialmente, perché federalmente è una formula che non esiste: ma esistono gli accordi tra gentiluomini. La novità di ieri è che da Lione sono arrivati segnali chiari su questo irrigidimento del Lione: infastidito dal pressing del giocatore? E’ una ipotesi. Oppure potrebbe essere più semplicemente che Aulas mette in atto una tattica per far scoprire ulteriormente la Juve. LE ALTRE PISTE - E allora ecco che Nicolas Anelka, già libero dalla Shanghai, rivuole l’Europa e un grande club. I suoi manager hanno parlato con la Juve: che ci pensa molto seriamente. Quella di Drogba è una situazione ritenuta ancora troppo ingarbugliata, a meno che non si chiarisca e l’ivoriano non mitighi le pretese. Poi ci sono Immobile, Gabbiadini e Borriello. Per ora tutti incedibili. E ieri le prime parole da juventino di Cevallos: «Conoscerò tanti campioni, Dio mi aiuterà. E se riuscirò chiederò a Buffon se ricorda mio padre con cui scambiò la maglia nel Mondiale 2002». © riproduzione riservata


Sono 77 i gol di Lisandro con il Lione Una garanzia sotto porta. In favore di Lisandro Lopez parlano i numeri: dal 2009 al Lione, l'argentino ha segnato 77 gol in 149 presenze, tra campionato, Coppe europee e coppe nazionali. Solo nella Ligue 1, ha messo a segno 54 reti in 104 partite. Una prolificitĂ giĂ messa in mostra nei 4 anni al Porto: 49 gol in 106 gare. Niente male per l'attaccante cresciuto nel Racing Avellaneda, dove ha iniziato ventenne la carriera, realizzando 26 gol in 69 partite. Con l'Argentina Lisandro Lopez vanta 7 presenze e un gol.


MESSAGGI E COMMOZIONE A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA DI AGNELLI Tutti ricordano l’Avvocato TORINO - Dieci anni senza l’Avvocato. Torino e l’Italia hanno ricordato ieri Gianni Agnelli nel decennale della sua scomparsa. Un omaggio sentito, una giornata « di grande calore e partecipazione » come ha sintetizzato il presidente della Fiat, John Elkann, il nipote che ne ha raccolto il testimone alla guida dell’azienda di famiglia. Prima la messa di suffragio, officiata dall’arcivescovo Cesare Nosiglia, poi il ricordo delle istituzioni in Comune: presenti il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i ministri Fornero, Grilli e Profumo, l'ad della Fiat, Sergio Marchionne, politici, imprenditori. Sul sagrato del Duomo, tanta gente comune, proprio come avvenne dieci anni fa per la camera ardente al Lingotto. E non potevano mancare naturalmente gli Gli juventini di ieri e sportivi, i rappresentati di quel mondo con cui Agnelli aveva un legame indissolubile per via della sua Juventus, della Ferrari, ma anche della passione per lo sci e per la vela. di oggi per una messa nel Duomo Il nipote John Elkann: «Juve competitiva come voleva lui» E dall’Australia scrive Alex

MESSAGGIO - « Sentir dire “sarebbe piaciuto all'Avvocato” vale quanto un diploma e sforzarsi di ottenerlo è il modo più giusto di onorarne la memoria. La Juve, la sua Juve, ci sta provando e, crediamo, ci stia riuscendo » si legge nel ricordo del club bianconero. Cesare Prandelli, il ct azzurro che Agnelli conobbe da calciatore, se n’è detto convinto: « L’Avvocato si sarebbe divertito. Avrebbe ammirato la classe di Pirlo, l’autorevolezza di Buffon, l’estro di Vucinic, la potenza di Pogba, la juventinità di Marchisio, la fame di Conte. Questo almeno ci piace pensare. Ci piace immaginarlo seduto al suo posto, allo Juventus Stadium, ad applaudire entusiasta ». Conferma John Elkann: « Per lui Torino doveva avere un autorevole giornale nazionale, una fondazione di prestigio, una squadra di calcio vincente e competitiva in Europa ». TANTA GENTE - In Duomo c’era la Juve di oggi: il presidente e nipote, Andrea Agnelli, gli amministratori delegati, Beppe Marotta e Aldo Mazzia, Gigi Buffon, Antonio Conte, Pavel Nedved, Gianluca Pessotto. Claudio Marchisio scrive su Facebook: « Purtroppo non ho la foto di quando Agnelli ci strinse la mano, uno a uno, nel mio primo anno alla Juventus. Eravamo al Comunale. Sarebbe stato bello condividere con lui e Umberto Agnelli l’ultimo scudetto vinto ». E la Juve di ieri: Giampiero Boniperti, Josè Altafini, Gianfranco Leoncini, Ernesto Castano, Roberto Tavola, Roberto Bettega, Pietro Anastasi, Franco Causio, Francesco Morini, Antonio Cabrini, Claudio Gentile, Antonello Cuccureddu, Stefano Tacconi, Ciro Ferrara, Fabrizio Ravanelli, Filippo Inzaghi. Presenti pure il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, il direttore generale del Torino, Antonio Comi e il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. Dall’Australia arriva via Internet il pensiero di Alessandro Del Piero, che Agnelli soprannominò Pinturicchio: « Sono passati dieci anni, ma a me sembrano molto meno. Sarà perchè per me l’Avvocato è ancora un ricordo vicino, come se quel telefono - che squillava così presto, di mattina - l’avessi appena messo giù. Sono già dieci anni ma quando le persone entrano così tanto nella testa e nel cuore, in fondo, non se ne vanno mai davvero. Eppure manca ». AGNELLI E TORINO - Anche il sindaco di Torino accenna al legame con il calcio: « Torino nel mondo era nota perché città della Fiat e perché città della Juventus. La Juventus altra creatura a cui dedicava attenzione, passione, entusiasmo con la consapevolezza che anche così - con il calcio - Torino affermava un'altra ragione di primato e la Fiat offriva alla città un motivo di orgoglio in più ». Orgoglio che Torino mostrò al mondo anche nel 2006 con le Olimpiadi Invernali, che l’Avvocato volle fortemente, come sottolineano Evelina Christillin, all'epoca dei Giochi vicepresidente del comitato organizzatore, e Franco Carraro, membro del Cio. Ass


DOMANI ANTICIPO CON IL GENOA Matri con l’influenza Pirlo torna in Coppa TORINO - La Juve continua il suo avvicinamento alla sfida col Genoa. Antonio Conte, dopo aver presenziato alla messa commemorativa dell'avvocato Agnelli, ha diretto la seduta pomeridiana programmata a Vinovo da cui arrivano buone notizie. EMERGENZA - L'emergenza in casa bianconera sta quasi per terminare. Bonucci e Quagliarella hanno svolto tutta la seduta insieme ai compagni e sono recuperati. Il primo ha smaltito completamente la botta al coccige patita contro la Lazio in coppa Italia, il secondo s’è definitivamente lasciato alle spalle l’infiammazione al tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra. Giovinco e Pirlo, invece, rimangono in dubbio. Giovinco ha svolto metà allenamento a parte e metà con il resto della squadra risparmiandosi la partitella in famiglia per non affaticare troppo i flessori. Il playmaker, al contrario, ha lavorato in solitudine ed è a forte rischio per sabato sera. La sensazione è che il tecnico voglia preservarlo per la semifinale di ritorno a Roma. Al suo posto ancora una volta Pogba che giocherà la sua quarta partita consecutiva. Oltre ai lungodegenti Chiellini, Pepe e Bendtner l’unico assente della seduta di ieri, composta da riscaldamento, torello, possesso palla e tattica, è stato Matri, colpito da un attacco influenzale: le sue condizioni non preoccupano ma nelle prossime ore si saprà qualcosa di più preciso. MULTA - Il giudice sportivo Tosel ha inflitto una multa di 20 mila euro alla Juve perché, in occasione dell'andata della semifinale di Tim Cup con la Lazio, al 33’ st i « sostenitori bianconeri hanno indirizzato alla tifoseria di altra squadra un coro costituente espressione di discriminazione per origine territoriale, sanzione attenuata per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza; recidiva». Ass




RADOSEVIC PREPARA LA FIRMA Il mediano saluta l’Hajduk: ormai si è promesso al Napoli Dall’inviato Antonio Giordano CASTELVOLTURNO - La Milano da bere è ben oltre la Pineta, distante e però «raggiungibile», un microuniverso dal quale parte un’eco che si diffonde nell’universo calcio e approda sino a Napoli per raccontar ch’è fatta, che Radosevic (19) va conquistato il terzo acquisto effettivo: tre milioni per portarsi a casa un medianone vecchio stampo, tutto corsa, cuore e grinta, che in tenerissima età è già arrivato in Nazionale, che dopo il Parma ha scoperto di avere pure il Liverpool tra i pretendenti e che ha scelto il San Paolo per lasciarsi andare e cavalcare la fantasia. E però, in quel vociare meneghino, c'è dell'altro, idee sparse qua e là che arrivano persino dall’Argentina e che arricchiscono il mercato che verrà a Intanto il club giugno prossimo: perché per il momento, al di là dei lavora in dettagli da assecondare per far decollare Radosevic Sudamerica: nei piani entra anche verso Capodichino, si lavora pure (verrebbe da dire Vietto, attaccante innanzitutto) in prospettiva.

Josip Radosevic, 18 anni, centrocampista croato dell’Hajduk: arriverà a Napoli nella prossima estate (Ansa)

dell’Argentina U. 20

OH SUDAMERICA - La missione possibile, cominciata da un bel po', nasce in Argentina, al sub 20, quartier generale di Maurizio Micheli, un ambasciatore per il Sud America, che intanto ha allungato le proprie antenne sino al Racing Avellaneda per avere ulteriori informazioni su Luciano Vietto (19 nello scorso dicembre), una seconda punta dalle movenze seducenti, un talento in erba per il quale val la pena di sprecare qualche serata ed acquisire ulteriori indicazioni. E’ sempre l’ora del calcio mercato e pure quando ormai sarà finito, il 31 gennaio, si resterà svegli per capire cosa possa accadere laggiù, dove Bruno Zuculini (19) rimane un osservato assai speciale del Napoli, che non smetterà di monitorare Carlos Henrique Casemiro (21) del San Paolo: la materia grigia è un valore aggiunto e chi ha piedi e fosforo assieme resta nel data base di Castelvolturno. MADE IN ITALY - Vox populi: ma sì, avevano ragione a quei tempi, e figurarsi oggi. Raccontano i frequentatori della fiera dei sogni che qualche giorno fa, per provare a dare una sterzata imperiosa, Aurelio De Laurentiis si sia sentito con Cellino e gli abbia lanciato un’idea scioccante: 15 milioni sull’unghia per Astori e Nainggolan, un’offertona lasciata cadere dal Cagliari però sempre buona per l'estate prossima. Il Napoli si lancia nel proprio futuro sbirciando la meglio gioventù che va in giro per il Bel Paese e Pedro Obiang (21) della Sampdoria ha un posto in primissima fila nel progetto, con la benedizione di Mazzarri e l’avallo di una serie di relazioni approntate da Bigon e dallo staff di 007 spediti a Marassi

IL CONSUNTIVO - Ricapitolando: ventidue giornate abbondanti, avviate prendendo Armero e Calaiò, poi concentrandosi su operazioni con impatto indiretto - le comproprietà di Medina (19) e Mazzarani (23) con l’Udinese, il primo rimasto in Friuli, il secondo promesso in prestito al Modena - c’è Radosevic, il Gattuso dell’Est, ma anche un book colmo di soluzioni, interessi internazionali che vanno dalla Samp al Racing Avellaneda e non escludono comunque Gabriel Paletta (27). Tra cinque mesi, quando bisognerà rituffarsi nella mischia delle trattative, la prima lacuna da colmare sarà in difesa, sul centro-destra, la zona di competenza di Hugo Campagnaro, promessosi all’Inter da circa due mesi. Si ripartirà da lì, da Astori semmai o anche dallo stesso Paletta. Ma può anche accadere che al sub 20 spediscano qualche suggerimento. © riproduzione riservata


IL PERSONAGGIO Grinta e pressing: somiglia a Gattuso NAPOLI - Mangia, prega, gioca. Per dirla un po' così, come un libro o come un film, la vita di Josip Radosevic è tutta casa, campo e chiesa. Letteralmente: diciotto anni e non sentirli, nel senso di una professionalità e di una serietà talmente spiccate da mascherare una gioventù ancora nel fiore. Non esistono distrazioni, per Josip: calcio e poi ancora; caparbietà, cultura del lavoro e una fede in Dio che ricorda tanto quella di un fenomeno di nome Cavani. DEB SENZA GOL - E allora, il profilo di questo mediano inesauribile che in patria paragonano a Gattuso. Il deb più giovane della storia della Nazionale croata: prima presenza collezionata l’11 settembre 2012 contro il Belgio nelle qualificazioni al Mondiale 2014, 77 minuti partendo dall'inizio, a 18 anni. Nell’Hajduk, invece, è diventato titolare alla fine del campionato precedente: da allora, sempre presente sia in campionato sia in Europa League, dove ad agosto ha anche sfidato l’Inter. Per chiudere il discorso nazionale, Radosevic figura anche nell’elenco dei convocati della prossima amichevole con la Corea del Sud in programma il 6 febbraio a Londra. Una curiosità: non ha mai segnato un gol in partite ufficiali. La grande fede che lo anima, e che in trasferta lo fa catapultare giù dal letto anche alle 8 del mattino pur di non perdere la messa, è un’eredità della famiglia. Unita e con quattro figli maschi: Antonio, il fratello ventiseienne, gli fa da manager e lo segue come un'ombra. Scoperto dall’ex attaccante, Eupremio Carruezzo, Josip s'è innamorato definitivamente del Napoli da spettatore delle notti di Champions. A luglio acquisirà anche lo status di comunitario.


IL DIFENSORE ARGENTINO RICHIESTO DA DELIO ROSSI Fernandez, si fa avanti la Samp Dall’inviato CASTELVOLTURNO - Meno sei: poi Castelvolturno resterà casa loro per (almeno) altri cinque mesi. Ma sino a giovedì prossimo potrà accadere ancora qualsiasi cosa: perché quando la giostra gira, mai dire mai. Meno sei: allungando le orecchie per tentare di carpire qualcosa, per afferrare al volo un sussurro, non essendoci grida. Ma il passaparola induce alla curiosità e spinge a pensare che poi non sia del tutto ancora finita. Il destino è indecifrabile, più precisamente è un’incognita, e lo sanno benne Uvini e Fernandez, l’altra faccia del Sud America che sta un po' sulle spine e conta le ore che separano dal Big Ben. Da sciogliere anche il nodo relativo al futuro di Uvini che piace al Siena Il Bologna su Rosati

IL BRASILIANO - Bruno Uvini ha un minutaggio bassissimo, neanche una presenza in campionato, appena una apparizione in Europa League e comunque vari estimatori: in Brasile se lo ricordano eccome, poi ha ventidue anni si ha il sacrosanto diritto di rimettersi in gioco. Volendo, potrebbe farlo anche in Italia, perché il Siena non ha smesso d’interessarsi a lui e quindi gli sviluppi dei dialoghi più o meno recenti alimentano le supposizioni. Il ritorno in Patria (in prestito) è l’opzione principale e non comprterebbe il rischio di doversi ambientare di nuovo; ma guai scartare l’altra, quella che conduce dritto in Toscana. L’ARGENTINO - Il paradosso si chiama Federico Fernandez, titolare della propria Nazionale e oggetto (quasi) misterioso nel Napoli: nel suo biennio partenopeo, c’è una doppietta al Bayern Monaco, poi una serie di prestazioni in chiaroscuro che ne hanno minato la fiducia ed hanno allarmato. La volontà del calciatore, espressa dal procuratore, è trasparente ed anche umanissima: la voglia di giocare è enorme e la panchina, alla distanza, stanca ed appesantisce. In Germania ci sono tre-quattro società pronte a prenderlo, in Italia si è fatta avanti proprio ieri la Sampdoria, che diviene una seria pretendente: Delio Rossi mutua i suoi sistemi tattici, ma la difesa a quattro resta la preferita, e in quel modulo Fernandez ha dato il meglio di sé. L’idea resta lì, aggrappata agli eventi d'una sei giorni in cui ci sarà da pedalare ancora, perché le tentazioni si scatenano proprio nel finale. GLI ALTRI - In organico, non ci sono tante eccedenze: Leandro Rinaudo è da un bel po' che non gioca, ma si allena e aspetta una maglia per potersi sfogare, dopo due stagioni sfortunatissime tra la Juventus ed il Novara, tra un’infermeria e l’altra. Chi è richiesto è pure Rosati, il portiere, finito nel taccuino del Bologna da un bel po' di settimane e però rimasto sull’uscio di Castelvolturno per mancanza di alternative. La cessione del vice-De Sanctis non è una priorità ma quando il mercato sta per imboccare la sua fase discendente, non vanno neanche scartati scenari insospettabili: al portiere piacerebbe, eccome, riafferrare le sensazioni perdute, la possibilità di riprendersi i pali e dunque di togliersi la ruggine da dosso. Accadrà soltanto nel caso in cui il Napoli dovesse riuscire ad alimentare uno scambio, per concedere una alternativa a De Sanctis. ant. gio. © riproduzione riservata


IL CALCIOSCOMMESSE, LA SQUALIFICA, L’ASSOLUZIONE Cannavaro: Vi racconto il mio incubo di Rino Cesarano

NAPOLI - L’inferno è alle spalle, ormai. Dopo quaranta giorni di penitenza ed astinenza da calcio giocato, Paolo Cannavaro potrebbe riprendere il suo posto al centro della difesa. E cosa gli riserva il destino? Parma e il Parma, una città che lo adottò quando era ancora un ragazzo ed una società che l’ha saputo svezzare grazie ai consigli del fratello Fabio e di Lilian Thuram. «A Parma ho debuttato in A che avevo appena diciannove anni e tranne una parentesi a Verona ho sempre giocato lì dove ho legato con tante persone, una di queste è Mutu. Finchè non è arrivata la chiamata del Napoli che era in B. Ma quel mio ritorno fu dettato da amore vero e dalla credibilità del progetto. Lo rifarei 7 PRESENZE IN QUESTO altre centomila volte». CAMPIONATO Paolo Ma il ricordo di quei giorni infernali, vissuti appesi ad una Cannavaro, 31 anni, 32 gare e 2 squalifica interminabile quanto ingiusta, è ancora vivo gol nello scorso campionato «La giustizia nei suoi pensieri. «Ho sempre pensato che (Ansa) sportiva va rivista quell’ingiustizia non dovesse capitare proprio a me Ho trascorso momenti davvero racconta ai microfoni di radio Marte - Sono stati giorni terribili, ma io e terribili. Come se avessi voluto gridare al mondo intero la mia indignazione e nessuno Grava possiamo mi ascoltava. La giustizia sportiva è da rivedere, ho passato momenti davvero brutti. Ma camminare a testa ora sono contento di tornare a disposizione dell’allenatore. La mia vittoria è che io e alta. Terrò al braccio la fascia di Gianluca (Grava) siamo usciti con la coscienza a posto da questa storia. Possiamo capitano» camminare a testa alta». IL RACCONTO - Rivela quale fu la sua reazione nell’apprendere la notizia dell’assoluzione piena: «Tutti mi dicevano di stare tranquillo ma non volli parlare neanche con i miei avvocati. Mi isolai in casa, cominciai a guardare un film insieme con mia moglie e mio figlio. Ad un certo punto azionai il telecomando e su Sky apparve la notizia che eravamo stati assolti. Scoppiai in un pianto liberatorio. Non saprei quante persone ringraziare. Non ho mai voluto sentire la parola, patteggiamento ed è stato meglio così» . In questo mese e mezzo di stop forzato, Cannavaro e Grava si sono allenati regolarmente, hanno cercato di non trasmettere la loro preoccupazione nello spogliatoio ed hanno visto il Napoli centrare quattro risultati utili di fila: «Abbiamo cercato di non far pesare la nostra situazione sui compagni. La squadra si è comportata benissimo. Ha acquistato una sua identità ed a Firenze ha dimostrato di poter far sua la partita in qualsiasi momento. Se la Fiorentina ci temeva tanto, vuol dire che abbiamo qualcosa e noi questo qualcosa lo dobbiamo trasmettere sul campo in convinzione e risultati. Fermo restando che il Parma di Donadoni è un bel mix di giovani e meno giovani e che in casa è imbattuto». LA FASCIA - Un suo eventuale ritorno in squadra (Mazzarri deve ancora sciogliere il dubbio) comporterebbe anche il trasferimento della fascia di capitano dal braccio di Hamsik al suo, anche se Bruscolotti ha suggerito di cederla a Cavani come fece lui con Maradona in occasione del primo scudetto: «Ma quella fascia mi è stata affidata dai compagni, non l’ho pretesa io e me la tengo ben stretta» . C’è spazio anche per un sogno irrealizzato: «Mi sarebbe piaciuto giocare con mio fratello Fabio nel Napoli ma non è stato possibile. Che emozione, però, vedere in campo i fratelli Insigne». Infine con l’ironia che l’ha sempre contraddistinto chiude l’intervista così come l’aveva aperta, intonando un coro di scherno ai tifosi della Juve che offendono i napoletani: «Il Vesuvio è la terra che amiamo, dell’eruzione ce ne freghiamo. E’ giusto rispondere così anche se non capisco perché tanti napoletani tifino Juve» . E a Caterina Balivo che al telefono si finge una tifosa anonima, Cannavaro risponde: «Se tuo marito tifa Roma, lascialo» . E giù l’ennesima risata.


Suo figlio Adrian e l’amicizia nata a Parma con Mutu Sapete come si chiama il primo figlio di Paolo Cannavaro e di Cristina Martino? Semplice: Adrian. E sapete perché? Semplicissimo: perché quando giocò a Parma, la società nella quale ha debuttato in serie A, Cannavaro e Adrian Mutu strinsero un rapporto di amicizia che ancora dura. Non soltanto nel nome del figlio.




FLAMINI «Porto il Milan al terzo posto e rimango qui» Dall’inviato Furio Fedele CARNAGO - Quinto anno di Milan. Di questi tempi è quasi un primato da...veterano. Mathieu Flamini vorrebbe continuare la sua avventura rossonera ben oltre questo limite. Qui si trova bene, anche se l’infortunio nell’agosto 2011 (legamento crociato anteriore del ginocchio destro) ha sicuramente condizionato la sua carriera. Flamini, ora, si sta proponendo, con grande convinzione, come uno dei punti di forza di questo Milan in rimonta per il terzo posto. Dalla panchina a punto di forza di Allegri, il francese ha ritrovato entusiasmo: «Aspettavo da tempo la fiducia. Mazzarri mi voleva? Una cosa gratificante»

Flamini, lei è cresciuto alla corte di Wenger, nell’Arsenal, che di giovani se ne intende. Il Milan è sulla strada giusta? «Secondo me sì. Un giovane calciatore ha tante qualità perchè entra in campo senza farsi tante domande, gioca con naturalezza. L’unico aspetto negativo è legato alla mancanza d’esperienza nelle grandi competizioni».

Cosa le ha insegnato Wenger nell’Arsenal? «L’importanza è avere stabilità, soprattutto nelle grandi squadre.Bisogna puntare sui giovani e sui giocatori d’esperienza: in questo modo si possono ottenere i migliori risultati». Il contratto di Flamini è in scadenza il 30 giugno... «Fisicamente sto benissimo. Io posso essere un “fratello maggiore” di 28 anni fra così tanti giovani talenti». Niang e Constant sono due importanti novità... «Sì, è vero. Hanno grandi qualità. Un consiglio a Niang? Gli ho detto di continuare così, è sulla strada giusta». Il desiderio di Flamini. «Mi piacerebbe avere sempre più fiducia da Allegri. Era da tempo che mi aspettavo maggiore considerazione dall’allenatore. Adesso è arrivata». Che cosa bisogna augurarsi, invece, per il Milan? «Il terzo posto è il nostro principale obiettivo. Dobbiamo affrontare questa rincorsa non come uno “sprint” ma come una maratona. Il Barcellona? Parte favorito, non ci sono dubbi, ma è un obiettivo ancora lontano». La scorsa estate Flamini è rimasto al Milan quasi a dispetto dei...santi. «In realtà non avevo voglia di congedarmi». Eppure non sono mancate richieste da altre squadre. «Sì, ma nulla che mi potesse interessare». Mazzarri ha manifestato un certo interesse per Flamini. «Sì, lo so. Per me è stata una cosa gratificante. Mazzarri ha dimostrato di essere un ottimo allenatore. Lo ringrazio». © riproduzione riservata


I NUMERI FELICI DEI ROSSONERI Pazzini-El Shaarawy, nessuno meglio di loro

Il primo ha segnato 10 gol, il Faraone 14: è la coppia d’oro della serie A, alla pari di Cavani e Hamsik MILANO - Il paradosso è che il Milan insegue il ritorno di Kakà, sogna Balotelli e coltiva il colpaccio Drogba. Ma la realtà racconta che in casa si ritrova già la coppia gol più prolifica del campionato. Proprio così, nessuno ha segnato più del tandem composto da El Shaarawy, 14 prodezze nell'attuale torneo, e Pazzini, appena arrivato a quota 10 grazie alla doppietta realizzata con il Bologna. Solo i napoletani Cavani (17) e Hamsik (7) sono riusciti ad accumulare gli stessi numeri, ma volendo accostare all'implacabile uruguayano un attaccante di ruolo, allora in casa partenopea bisognerebbe scalare fino alle 4 prodezze di Insigne, per un totale di 21 reti, 3 in meno rispetto al duo milanista. A completare il podio, ci sono i romanisti Osvaldo e Lamela, regolarissimi nei loro 10 centri a testa. Mentre sia Inter (Milito 8 e Palacio 7) sia Juventus (Giovinco e Quagliarella) sono lontanissime, rispettivamente a -9 e -12. SBLOCCATO - E pensare che, tornando sul pianeta rossonero, per diverse settimane il Milan aveva pensato di poter contare su un solo bomber, ovvero il Faraone. Ha segnato con una straordinaria puntualità, inceppandosi soltanto nelle ultime 4 giornate di campionato (il gol gli manca da Milan-Pescara 4-1 del 16 dicembre quindi da un mese), ma ha comunque rifilato una stoccata delle sue alla Juventus in Coppa Italia. Di contro, il Pazzo è salito in cattedra proprio tra dicembre e gennaio. Fino a novembre, infatti, era fermo a quota 5 centri, compresi i 3 rifilati al Bologna nel secondo turno di campionato. Allora però era di fatto una riserva, che nemmeno si alzava sempre dalla panchina. La svolta, come anticipato, è partita in coincidenza con l'ultimo mese dell'anno: da lì in poi, 8 gare (con la Sampdoria era squalificato) e 6 gol, 5 dei quali in campionato. E ora nessuno discute più la sua "titolarità". Contro l'Atalanta toccherà ancora a loro. Tanto più che hanno ulteriormente registrato la loro intesa ieri pomeriggio nell'amichevole contro il Gozzano. Risultato: poker per il Faraone, doppietta per il Pazzo. p.gua. © riproduzione riservata



ECCO ZACCARDO «E’ IL MASSIMO» Dal Parma in rossonero: «La più grande opportunità della mia vita» In Emilia va Mesbah. Lo Zenit stringe per Abate. Proposto Diarra di Pietro Guadagno

MILANO - Primo tassello del mercato di gennaio: Zaccardo è un giocatore del Milan. Più volte smentita un paio di settimane fa, l'operazione è stata conclusa ieri pomeriggio. E, come previsto, al Parma va in cambio Mesbah, attualmente impegnato in Coppa d'Africa con l'Algeria. Zaccardo è arrivato nella sede del Milan nella serata di ieri ( «Da uno a 10, sono contento 10, è la più grande opportunità della mia vita» , ha detto a Sky), per andare a cena da "Giannino". Oggi sosterrà le visite mediche, quindi arriveranno gli annunci ufficiali. Si è tolto un anno rispetto al contratto che aveva in Emilia (scadenza 2016 contro 2017, ingaggio di poco inferiore al milione di euro) e andrà a rafforzare la batteria dei laterali a disposizione di Allegri Al di là delle e, all'occorrenza, pure quella dei centrali. dichiarazioni di Berlusconi, Galliani farà di tutto negli ultimi giorni di mercato per prendere uno tra Balotelli, Kakà e Drogba

NIENTE PRESTITI - Intanto, al di là delle dichiarazioni pessimistiche di Berlusconi, nell'ultima settimana di mercato, Galliani farà di tutto per portare a Milanello uno tra Kakà, Balotelli (i nomi più caldi) e Drogba. «Nessuno dei primi due arriverà al Milan - ha spiegato però il Cavaliere a Radio 2 -. Non è possibile fare un'operazione del genere in tempi come questi. Galliani ci spera sempre ma poi il linguaggio duro e inevitabile dei conti lo trattiene dall'operare» . Già perché il grande ostacolo che coinvolge sia il brasiliano sia l'azzurro è che di prestito non se ne parla, ma occorre acquistare i rispettivi cartellini. Per Kakà - si è appena impegnato a firmare una transazione con il fisco italiano per 2 milioni di euro -, la doccia fredda è arrivata lunedì scorso, con la telefonata di Florentino Perez all'ad Cristian Zaccardo, 31 anni (Ansa) rossonero. Per Supermario, invece, Raiola era andato in missione esplorativa a Manchester già mercoledì sera. Risultato? Dal City è emersa la disponibilità a lasciar partire Balotelli, ma solo con la formula del trasferimento a titolo definitivo. I tempi, peraltro, devono pure essere rapidi perché poi gli inglesi avrebbero la necessità di trovare un sostituto dell'attaccante. E allora l'unica effettiva concessione è il pagamento pluriennale. CACCIA AL TESORETTO - Il problema è che il Milan non ha i mezzi per impegnarsi nemmeno in questo senso, così c'è il segreto timore che su Supermario si possa inserire addirittura la Juventus. Per Drogba, invece, l'unico scenario, al di dell'accettazione dell'offerta da parte del giocatore, è che risolva da solo il contratto con lo Shangai. A questo punto, i concreti margini per una svolta li può offrire il mercato in uscita. Nello specifico, quindi, Robinho e Abate. Per il brasiliano si parla di una sostanziosa offerta del Fenerbahce. Accetterà di trasferirsi in Turchia, dopo aver rinunciato a tornare al Santos? Potrebbe dipendere dall'entità del contratto, fermo restando che anche dei suoi interessi si occupa Raiola, ovvero il manager di Balotelli. La vera novità, allora, è un viaggio di Andrea D'Amico a Mosca. Con lo scopo, magari, di verificare la possibilità di un rilancio dello Zenit San Pietroburgo rispetto all'offerta iniziale mai modificata di 10 milioni di euro per Abate. E ci sarebbe pure un interessamento dello Spartak per Antonini. Per chiudere un'altra giornata di grande attività in casa rossonera, c'è da registrare pure l'autopromozione di Alou Diarra, 31 anni, centrocampista che ama piazzarsi davanti alla difesa, passato la scorsa estate dal Marsiglia al West Ham, dove però sta trovando poco spazio. Assodato che potrebbe arrivare in prestito gratuito, il Milan si è preso comunque del tempo per valutare la soluzione. © riproduzione riservata


LA DIFESA NERAZZURRA Troppi gol subiti, è allarme Dalla redazione MILANO - Il problema è in difesa. In attesa del ritorno di Milito (il ginocchio sinistro migliora ma lentamente) e di Cassano (ieri ha lavorato con una parte dei compagni, oggi proverà a forzare), Stramaccioni deve ritrovare l’affidabilità difensiva che ad inizio stagione le aveva permesso di subire pochi gol, soprattutto dopo il passaggio alla linea a 3. I dati rivelano che Zanetti e compagni stanno incassando reti con Nelle ultime 19 gare impressionante e preoccupante continuità e, visto che in attacco il ritmo realizzativo non è l’Inter ha subito gol più quello dei giorni d’oro, il tecnico romano si trova costretto a individuare in fretta una soluzione. in 17 partite E una media di due in sette trasferte

ZERO RETI - Nelle prime 15 gare ufficiali del 2012-13, l’Inter è riuscita a tenere imbattuta la sua porta addirittura in 8 occasioni, 5 in Serie A e 3 in Europa. In particolare nelle 6 sfide dopo il passaggio dalla difesa a 4 a quella a 3 (il 26 settembre in Chievo-Inter 0-2) Handanovic non ha dovuto raccogliere palloni nella sua porta in 4 occasioni. Dopo le prime 15 sfide ufficiali però i problema è venuto fuori e nelle successive 19 partite la formazioni di Stramaccioni ha subito almeno un gol in 17 occasioni, mantenendo la porta inviolata solo nel successo interno contro il Palermo (1-0) e nella sfida di Coppa Italia con il Verona (2-0). Restringendo il discorso alle 21 giornate di Serie A, l’Inter non ha subito reti in 7 occasioni. Le formazioni che la precedono in classifica hanno fatto tutte meglio (Juventus e Lazio 10 volte, Napoli 8), ma anche alcune di quelle che inseguono i nerazzurri hanno avuto numeri migliori (Siena 9 volte e Torino 8) o uguali (Catania e Fiorentina 7). A dispetto della quarta difesa del torneo (23 gol subiti, 13 nell’ultima mezzora...), l’Inter in trasferta subisce sempre almeno un gol. O almeno questo succede da quando è terminata la striscia di 10 affermazioni esterne (in tutto 4 reti al passivo). Nelle successive 7 trasferte i gol incassati sono stati 14 e non a caso l’ultimo successo lontano da San Siro risale all’8 novembre in Europa League. Nelle ultime 7 trasferte, mai la porta di Handanovic è rimasta inviolata. and.ram. © riproduzione riservata


VIA COUTINHO PER PAULINHO Parte l’asta per il trequartista brasiliano che piace in Inghilterra Con i soldi della sua cessione, Moratti cercherà il sì per il mediano Dalla redazione Andrea Ramazzotti MILANO - L’asta che sta prendendo quota tra Liverpool e Southampton per Coutinho potrebbe favorire l’Inter nella corsa a Paulinho. Ceduto Sneijder al Galatasaray con un incasso di 7,5 milioni (più 1 di bonus) e un risparmio di 5 milioni sul suo stipendio (più i 24 fino al 2015...), il club nerazzurro ha bisogno di un’altra operazione in uscita prima di dare l’assalto al centrocampista del Corinthians. Ne hanno parlato anche ieri il presidente Moratti, il dt Branca e il ds Ausilio nel corso di un nuovo vertice presso la sede del club. La svolta potrebbe darla Coutinho perché il Liverpool non lo molla (ha offerto 10 milioni più bonus) e il ragazzo, se proprio Schelotto continua dovesse andarsene da Milano, vorrebbe indossare la a sperare nei maglia dei Reds. Al tempo stesso, però, è segnalata in nerazzurri, ma intanto Livaja si arrivo una nuova proposta del Southampton, un rilancio avvicina fino a 10,2 milioni di sterline (12,5 milioni di euro). Un all’Eintracht emissario è andato nel ritiro spagnolo del club inglese Proposto Gago. E per far accelerare la trattativa e presentare l’offerta. come vice L’Inter ieri sera non l’aveva ancora ricevuta, ma certo si Handanovic c’è tratterebbe di una cifra molto vicina a quella che Moratti Ujkani pretende per far partire il brasiliano, pagato in tutto 4 milioni. Il club di corso Vittorio Emanuele vorrebbe chiudere in fretta per impostare l’operazione Paulinho. Il centrocampista del Corinthians aspetta l’Inter, ma il suo club è tutto meno che disposto a trattare. Bisogna pagare l’intero importo della clausola rescissoria (tra i 18-20 milioni): con i soldi di Coutinho e Sneijder, l’Inter può farcela. SCHELOTTO E GILLET - Nonostante i segnali di chiusura che arrivano dal dg Marino ( «Credo sia inutile parlare di Livaja all’Atalanta perché al momento non c’è trattativa» ), anche perché l’Eintracht Francoforte sta stringendo per Livaja e Bessa, Ezequiel Schelotto continua a sperare in un approdo all’Inter. Paulinho, 24 anni, stella del La trattativa potrebbe sbloccarsi negli ultimi 2-3 giorni, ma intanto il calciatore Corinthians (Reuters) manda messaggi inequivocabili sul suo sito twitter. Ieri per esempio ha scritto: «Nessuno ti può togliere l'opportunità di sognare» . Cosa? L’Inter? E poi a coloro che lo stimano e lo vorrebbero a Milano: «Vi dico una cosa, non perdere mai la fiducia» . L’Atalanta chiede 5 milioni più metà Livaja (valutato tra 1 e 1,5 milioni). L’Inter è arrivata a proporre 3 più il 50% del dg. Alternative? Jung, Cassani e da ieri anche Guillaume Gillet, ventinovenne esterno destro (belga) dell’Anderlecht. E’ stato proposto. Le dichiarazioni del presidente del Montpellier, Nicollin, che hanno portato al comunicato di smentita di Branca, non sono piaciute affatto al presidente Moratti. Belhanda era ed è un giocatore seguito dall’Inter, ma l’incontro con l’agente del giocatore, in programma in questi giorni, è stato annullato perché il patron non ha gradito come è stata tirata in ballo la sua società solo per alzare con il Fenerbahce il prezzo del cartellino. L’Inter sta valutando Gago. Per il vice Handanovic, occhio a Ujkani. © riproduzione riservata


IL CASO Baggio, la storia di un mito che può dare di più di Alberto Polverosi

E’ finita male perché Baggio credeva una cosa e la Federcalcio ne credeva un’altra. E’ finita con una polemica fra il miglior giocatore italiano dal ‘90 ad oggi e la Federazione che porta i colori che lui ha sempre difeso. Baggio, come solo Gigi Riva in passato, è stato un giocatore trasversale, non è mai appartenuto ad un solo club, non è mai stato solo della Fiorentina o della Juve, gli unici confini a lui noti sono quelli della Nazionale. Si ricorda un gol segnato con i viola o i bianconeri, ma I Gol di Roberto Baggio sono quelli segnati con la maglia azzurra, a Italia ‘90 (con i difensori cecoslovacchi che stramazzavano uno dietro l’altro nella vana rincorsa di una saetta) o a Usa ‘94, quando ci tirò giù dalle scalette Dopo l’addio al dell’aereo (come ama dire il ct dell’epoca, Arrigo Sacchi) Settore Tecnico, Albertini sgrida l’ex agli ottavi di finale contro la Nigeria: fece passare un campione: «Hai pallone da calcio fra un cespuglio di gambe e polpacci perso neri dove difficilmente sarebbe passata una pallina da un’occasione» golf. E anche nella disgrazia (calcistica), nell’errore, si ricorda non un qualsiasi rigore sbagliato, ma Il Rigore spedito nel cielo di Pasadena. Anche allora aveva indosso la maglia azzurra. Roberto Baggio, 45 anni (Ap) E’ un peccato che finisca così, Baggio poteva e doveva dare di più, la Federcalcio (che lo aveva messo a capo del Settore Tecnico dopo la disfatta sudafricana) poteva e doveva crederci di più. Non si tratta di stabilire chi abbia perso l’occasione (ieri Demetrio Albertini, vice presidente della Federcalcio, non ha avuto dubbi nella lettera inviata al suo ex compagno: “Sei stato tu a perdere l’occasione” ). L’occasione è sfumata, ma forse può essere una storia utile per il futuro. Quell’eterno ragazzo col codino che faceva impazzire chi ama il calcio ha ancora tutto da dare. A dispetto del nome, il Settore Tecnico affidato al giocatore più tecnico non ha avuto successo. Ma Baggio non può chiudere qui col mondo che lui ha amato e da cui è stato profondamente ricambiato. E’ un tesoro che il calcio deve ancora saccheggiare. E’ l’ideale per far capire ai bambini cosa significa giocare, quali sono i valori da rispettare, quanta serietà, quanto impegno, quanta forza sono necessari per dare forma e sostanza a un sogno. Lo può fare non perché è stato il più bravo, ma perché per arrivare ad essere il più bravo e per restarci tanto a lungo ha lottato contro un ginocchio sbriciolato quando era un ragazzino. Perché ci ha messo forza, sudore e coraggio, perché si è battuto contro certa diffidenza, perché in vita sua, in campo suo, ha ottenuto tutto faticando. Eppure aveva il dono divino del piede, della fantasia, del genio, ma niente gli è capitato per caso. Forse non era il posto migliore per un ragazzo timido come lui. Doveva indicare una strada, dare una strategia, lui che è sempre stato strategia di se stesso. Baggio è un Peter Pan, deve stare con i ragazzi perché sarà sempre un ragazzo, magari con i capelli brizzolati, ma sempre con lo sguardo vivo. Per pensare al futuro dobbiamo iniziare dal passato e il calcio ha bisogno di personaggi come lui. Quando arriverà, si presenti da solo, senza tutori né manager, non ne ha bisogno, faccia tutto di testa sua. Quella sarà l’occasione da non perdere. © riproduzione riservata


Per il brasiliano una clausola da 18-20 milioni Sette sono le squadre in cui Paulinho, nonostante abbia solo 24 anni, ha giocato. Cresciuto nel Portuguesa, poi passato al Pao de Açucar, il brasiliano ha prima fatto parte dello Juventus di San Paolo per poi approdare in Europa, con i lituani del Vilnius e i polacchi del Lodz. Nel 2009 il ritorno in Brasile con il Bragantino e, infine, il Corinthians con cui, tre anni, si è affermato. In Brasile dicono che la sua clausola di rescissione si aggiri sui 1820 milioni.




STEKELENBURG SI RIBELLA «Io voglio giocare. Goicoechea non serviva, c’era già Lobont» di Alberto Ghiacci

ROMA - La Roma si limita al più classico dei «no comment» . Ma certo nessuno in casa giallorossa è contento. Perché a questo punto Stekelenburg ha sancito la rottura del rapporto con Trigoria, soltanto un anno e mezzo dopo il suo arrivo. Ieri pomeriggio, quando ancora le parole dell’olandese non erano state diffuse, il direttore sportivo romanista, Walter Sabatini, parlava ancora di Stekelenburg c o me «il portiere titolare...» . Ma, evidentemente, la notizia della non Maarten Stekelenburg, 30 anni, convocazione da parte del ct Van Gaal per l’amichevole Olanda-Italia del 6 11 presenze in questa febbraio ad Amsterdam ha fatto saltare i nervi di Stekelenburg. Che non si è stagione, 9 in campionato e 2 in tenuto e ci è andato giù pesante: «L’ultima partita che ho giocato è stata contro Coppa Italia (Lapresse) l’Atalanta, l’undici dicembre scorso (il portiere parla dell’ultima volta prima di Roma-Inter del mercoledì di Coppa Italia, ndr) e sei settimane senza giocare sono tante. Ho sofferto per un problema alla gamba e Il club giallorosso Goicoechea ha preso il mio posto. Perché ho perso la fiducia di Zeman? Non lo so, non non commenta ma ormai è rottura Oggi ne abbiamo mai parlato, ma mi sembra di capire che non posso fare niente per cambiare il confronto: questa situazione» . cessione subito?

USCITA - Se può essere comprensibile l’amarezza di un giocatore di 31 anni che non trova spazio, ciò che non può passare è l’attacco nei confronti del compagno di squadra e collega di ruolo Mauro Goicoechea: «Ho trovato del tutto inutile il suo acquisto dato che c’era già Lobont. Che bisogno c’era di un terzo portiere? Io voglio giocare, non stare in panchina» . Un’uscita pesante, forse la più efficace da quando Stekelenburg veste la maglia della Roma. Perché il portiere, parlando al sito olandese sport-promotion.nl, ha voluto mettere pressione alla Roma. Il club giallorosso proverà a fare chiarezza con il diretto interessato già oggi, ma la situazione appare difficilmente recuperabile: la Roma non è intenzionata a passare sopra al riferimento a Goicoechea, perché i compagni di squadra non andrebbero mai tirati in ballo. L’uruguaiano, peraltro, probabilmente perde qualcosa nel confronto tra i pali ma rispetto a Stekelenburg ha sicuramente una maggiore facilità di uscita (di gioco e non dialettale...). Goicoechea, per esempio, forse non avrebbe preso il gol di Palacio di mercoledì sera: «Non penso che quel gol sia arrivato perché ero in ritardo - ha continuato Stekelenburg - ma i difensori avrebbero dovuto anticipare l’attaccante dell’Inter. Peccato, perché in vista della gara di ritorno sarebbe stato buono il 2-0» . CESSIONE - La Roma aveva pensato di vendere Stekelenburg già l’estate scorsa. Logico che, successivamente al lancio di Goicoechea da parte di Zeman, l’intenzione di cedere l’olandese si è fatta viva di nuovo ora, durante la sessione di mercato invernale. Il procuratore di Stekelenburg, Jansen, ha incontrato la dirigenza giallorossa a Trigoria non più tardi di due settimane fa: in quell’occasione l’agente del portiere aveva manifestato l’intenzione di voler cambiare squadra e la Roma aveva risposto di ripresentarsi nel momento in cui ci fossero state offerte tra i 4 e i 5 milioni di euro. Ma niente: né Fulham, né Arsenal e né Milan si sono mosse ufficialmente. E infatti Stekelenburg sembrava destinato a restare. Ora, però, sarà tutto più difficile: la Roma può trovarsi costretta a cedere uno dei suoi giocatori più importanti nelle ultime ore di mercato, con tutto ciò che ne consegue in perdita del potere di trattativa. ALTRI - Per il resto il mercato della Roma, restando alle parole del direttore generale Baldini e di quello sportivo Sabatini, «è chiuso» . Il club giallorosso non ha mollato la presa su Bellomo del Bari ma per l’attacco il rinforzo è già in casa. Nel giro di due settimane al massimo, infatti, rientrerà a Trigoria Nico Lopez, che sta facendo benissimo al Sudamericano Under 20 con l’Uruguay. Semplice il ragionamento della Roma: perché andare a prendere un altro attaccante giovane se ce lo abbiamo già e pure forte? Chi può partire è Marquinho ma l’impegno del brasiliano messo in campo nei pochi minuti giocati contro l’Inter è piaciuto a Zeman e alla dirigenza. © riproduzione riservata


DOPO IL GOL IN COPPA Carica Destro: «Sogno un gol nel derby»

Ma l’attaccante è fermo per una distorsione alla caviglia: «A Bologna non ci sarò» ROMA - La botta alla caviglia rimediata contro l’Inter era più grave del previsto. E così ieri Mattia Destro ha svolto solo fisioterapia per «un trauma distorsivo» : l’articolazione dell’attaccante era gonfia e la Roma procederà oggi con tutti gli accertamenti del caso. E’ stato lo stesso Destro, intervenuto in serata all’evento organizzato dalla Nike, a far capire che a Bologna non ci sarà: «Non ce la faccio...» ha detto ai tanti tifosi che lo aspettavano. Poi, però, un desiderio, di quelli importanti: «Sogno di fare un gol al prossimo derby» . I tanti ragazzi che gli stavano intorno a quel punto sono impazziti. Destro oggi è più tranquillo, ha Mattia Destro in posa con i trovato una buona continuità e con i due gol in Coppa ragazzi protagonisti della sfida Italia ha ripreso il feeling anche con la porta avversaria. I Nike Mercurial Race Oggi gli tanti errori commessi nelle prime due partite del 2013, a accertamenti «A Napoli e Catania, lo avevano messo al centro dell’attenzione e delle critiche. Roma sto benissimo e voi siete meravigliosi» ha detto ai tanti tifosi accorsi all’evento Nike

ATTESA - Ma ormai si tratta di ricordi, perché nel frattempo Destro ha regalato alla Roma la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia con il gol di Firenze e ha messo la firma sul primo successo nell’andata (2-1 all’Inter). A questo punto il suo bottino, dopo i primi sei mesi in un grande club, parla di 7 gol di cui 4 in campionato. La Roma è sempre più convinta che Destro rappresenti il futuro del calcio italiano, sia in maglia giallorossa che in maglia azzurra. E anche il giovane attaccante sente che il vento è cambiato. In tanti lo hanno voluto incontrare ieri sera: lui, tra un sorriso e l’altro, è stato disponibilissimo. La sua andatura, a dispetto dell’infortunio, non era né lenta né incerta. Una voce dalla folla gli ha chiesto come si trova in giallorosso, la risposta di Destro è arrivata naturale: «A Roma sto benissimo, siete meravigliosi» . Non solo, però. Perché poi Destro ha fatto una mezza promessa a chi gli ha chiesto della doppia sfida di coppa contro la sua ex squadra, l’Inter: «Al ritorno ne segno un altro...» ha detto ancora sorridendo. SPONSOR - All’evento fissato dal marchio leader dell’abbigliamento sportivo, il Nike Mercurial Race, Destro ha partecipato come testimonial di presentazione dei nuovi scarpini, proprio quelli indossati dall’attaccante giallorosso mercoledì sera in Coppa Italia contro l’Inter. Prima, nel tardo pomeriggio, il passaggio a via Farsalo, sul campo della Romulea, storica società dilettantistica della Capitale. Lì sedici ragazzi si sono sfidati su prove di velocità testando le Nike Mercurial Vapor IX. I due ragazzi più abili e veloci sono stati Nicholas Biagini e Cristian Perfidi che si aggiungono ai due vincitori della gara di Milano e il prossimo 29 gennaio sfideranno i vincitori delle gare degli altri paesi europei disputate a Parigi davanti ai più grandi attaccanti del panorama internazionale che indossano i nuovi scarpini. Poi, in serata, Destro è stato accolto da centinaia di tifosi al Nike Corso, il negozio Nike di via del Corso dove ha premiato Nicholas e Cristian. In tanti, alla fine, hanno aspettato l’attaccante della Roma per ringraziarlo della disponibilità mostrata tra foto e autografi. Una festa, in attesa del ritorno in campo: quasi certamente, tra una settimana, venerdì prossimo quando all’Olimpico arriverà il Cagliari. a.ghi. © riproduzione riservata


IL MERCATO - AFFARI E TRATTATIVE PALERMO-SORRENTINO, FINALMENTE. E ORA SPERDUTI Lo Monaco rifà l’attacco: Formica ok, oggi atteso Boselli, a un passo un’altra stella del Newell’s. Portanova al Genoa di Fabio Massimo Splendore

E’ ancora Palermo show. Ieri è stato ufficializzato il passaggio in rosanero di Stefano Sorrentino (33): prestito a 2,5 milioni con un milione e mezzo al riscatto. E oggi è atteso anche Mauro Boselli (27). Ma nella tarda serata è arrivata dall’Argentina la notizia di una fortissima accelerazione per Maurizio Sperduti (26); altro argentino con passaporto italiano del Newell’s Old Boys. L’offerta di Lo Monaco pare sia stata accettata. Oggi l’ufficialità.

IL SIENA ASPETTA - A questo punto il Siena sente aprirsi la strada per Paulo Dybala (19), l’attaccante argentino a disposizione di Gasperini. Il ds Antonelli ne aveva già parlato con l’amministratore rosanero Lo Monaco che nella trattativa aveva chiesto Ora il Siena può Angelo (31): l’operazione verrà rimessa in piedi anche con Jasmin Kurtic (23) da Iachini. sognare Dybala e se otterrà anche Kurtic darà Angelo ai rosanero. E’ più Milan che Inter per Jorginho a giugno E Strasser passa al Parma

IL GENOA COMPRA - Alla fine Daniele Portanova (34) è passato al Genoa a titolo definitivo: il Bologna ha dato il via libera, il difensore ha firmato fino al 2016. Nell’accordo c’è la formalizzazione dell’accordo per la metà di Alberto Gilardino (30), ora in prestito al Bologna: verrà definito al termine di questa stagione.

UN MEDIANO PER DONADONI - Nell’ambito dell’incontro di ieri tra il Milan e il Parma, non c’è stato solo il passaggio in Emilia di Djamel Mesbah (28), inserito nell’affare Zaccardo. I due club hanno perfezionato un altro affare che verrà chiuso oggi: il trasferimento in gialloblù del centrocampista Rodney Strasser (22), in prestito con diritto di riscatto. Sul fronte delle cessioni oggi verrà definito Dorlan Pabon (25) con i messicani del Monterrey per 6,5 milioni di dollari. Ancora in stand by la vicenda relativa ad Amauri (32), voluto fortemente dall’Hoffenheim, ma altrettanto fortemente convinto a restare se il Parma vorrà. Il club tedesco ha chiesto anche Gabriel Paletta (26).

DERBY PER GIUGNO - Ieri è stata una giornata forse cruciale per il futuro di Jorge Luiz Frello, in arte Jorginho (21), il centrocampista del Verona che sembra destinato a Milano. Il problema è capire la sponda e in questo momento sembra il Milan ad aver compiuto qualche passo in più in avanti rispetto all’Inter. Ci sono stati contatti ravvicinati tra i rossoneri e i veneti. L’operazione chiaramente verrà impostata alla fine di questa stagione. ALTRE OPERAZIONI - L’Udinese ha preso il difensore del Gremio Naldo (24): potrebbe arrivare a giugno oppure essere appoggiato alla Samp subito. E’ sfida tra i Pozzo e Campedelli per Juan Pablo Nieto (19), centrocampista colombiano: l’Udinese ha fatto un’offerta e il Chievo ha rilanciato. DALL’ESTERO - Il centrocampista del Tolosa Moussa Sissoko (23) è passato al Newcastle che ieri ha ufficializzato anche l’arrivo del terzino del Nancy Massadio Haidara (20). E’ ufficiale il passaggio di Federico Macheda (21) in prestito dal Manchester United allo Stoccarda. L’Anzhi ha preso il centrocampista Ricardo Centurion (20), ricercatissimo anche in Italia: 7,5 milioni di euro nelle casse degli argentini del Racing. © riproduzione riservata


E’ arrivato dall’Ajax per 6,5 milioni La Roma ha acquistato Maarten Stekelenburg nell’estate del 2011, prelevandolo dall’Ajax a fronte di una spesa di 6,5 milioni di euro. Fu uno dei primi rinforzi scelti dalla nuova dirigenza. Il portiere olandese ha firmato un contratto fino al 2015 con un ingaggio da 2,7 milioni lordi a stagione.


Se parte Julio Sergio fa il terzo? La Roma in caso di addio di Stekelenburg avrebbe bisogno di un portiere. Da ricordare che sotto contratto c’è sempre il brasiliano Julio Sergio, avvistato a Trigoria qualche giorno fa. L’alternativa interna per il ruolo di terzo si chiama Svedkauskas, preso l’estate scorsa per la Primavera. E Curci ha rifiutato il Paok...


E Macheda va dallo United allo Stoccarda Il Manchester United ha ceduto in prestito Federico Macheda allo Stoccarda fino a fine stagione. Poco utilizzato da Ferguson, il 21enne attaccante romano ha totalizzato 22 presenze in Premier (4 reti) e 4 in Champions. Ha giocato anche con Samp e Queens Park Rangers.


OGGI LA DECISIONE Inchiesta Uefa: c’è il rischio porte chiuse L’Uefa decide. La Lazio era stata deferita per i presunti cori razzisti uditi in occasione del match casalingo contro il Tottenham. La disciplinare si è riunita ieri a Nyon, è stato annunciato che il verdetto sarà comunicato nei prossimi giorni. In verità il club potrebbe conocerlo nelle prossime ore. I rischi: una forte multa, una gara a porte chiuse, la squalifica del campo per un turno.


ROLAN ALL’ESAME DECISIVO La Lazio studierà l’attaccante dell’Uruguay Under 20 anche domenica con il Cile di Daniele Rindone

ROMA - Rolan in tv, gli occhi della Lazio puntati su di lui. L’ala del Defensor Sporting tornerà in campo domenica sera con l’Uruguay under 20, sfiderà il Cile, è tra i grandi protagonisti del torneo Sudamericano. E’ stato proposto a Lotito e Tare, è seguito, sarà studiato con più attenzione. Ha caratteristiche interessanti, da centrocampista offensivo e da attaccante. Nasce ala destra, può giocare più avanzato, in Primera Division ha segnato 8 gol in 15 partite. E’ in crescita e le prestazioni firmate con la sua Nazionale stanno facendo salire la valutazione. Una squadra tedesca avrebbe già presentato un’offerta di 4 milioni di euro per portarlo in Occhi sul torneo Bundesliga. La Lazio non ha intenzione di investire tutti Sudamericano la società è a caccia di questi soldi per un ragazzo che compirà 20 anni il 24 talenti Il Pescara marzo. Ma tiene d’occhio la pista. E non molla Hetemaj, rivuole Kozak, si centrocampista del Chievo, un vecchio obiettivo.

Diego Rolan, 19 anni, attaccante esterno del Defensor (Ap)

può pensare a Quintero. Attacco: in lista Abdellaoue e Mehmedi

QUINTERO - Meno di una settimana alla chiusura del mercato, la Lazio sembra ferma, lavora nell’ombra, potrebbe centrare un colpo, forse due. Un centrocampista offensivo e un attaccante, si lavora su questi binari. E’ partito Rocchi, se sarà ceduto un altro bomber si lancerà l’assalto alla nuova punta. Tutto è legato al caso Zarate e alla posizione di Kozak. L’argentino non accetta le destinazioni proposte dalla società; il bomber ceco ha poco spazio, riflette nuovamente sul futuro. Il Pescara è tornato a bussare alla porta di Lotito, c’è stato un incontro mercoledì sera a Roma. Il presidente Sebastiani vuole Kozak da tempo, aspetta una risposta nelle prossime ore. A dicembre era stato ipotizzato uno scambio di comproprietà con Quintero, il fantasista degli abruzzesi, chissà che quell’idea non torni di moda. Una punta in più. In lista resta Abdellaoue dell’Hannover, sarebbe stato proposto a vari club italiani, anche al Pescara. Tare lo segue da mesi, lo conosce bene. E’ stato offerto Mehmedi della Dinamo Kiev, società che si era interessata a Mauro Zarate. Non è un centravanti, è una seconda punta duttile.

I PORTIERI - Rebus portieri, non c’è ancora soluzione. Il Chievo, prossimo avversario dei biancocelesti, aspetta Bizzarri, in alternativa pensa a Carrizo. La Lazio lascerà partire il primo solo in caso di rinnovo del secondo. C’è stato solo un contatto telefonico tra Lotito e Sabbag, il manager dell’ex portiere della Nazionale argentina. Nelle prossime ore potrebbe svolgersi l’incontro decisivo per affrontare il tema rinnovo (Carrizo è in scadenza a giugno). Sono arrivate due richieste per Scaloni e Zauri: l’argentino è corteggiato dall’Atalanta, la Lazio avrebbe dato il via libera per il trasferimento. Sul secondo c’è lo Spezia. Rumors dall’Ucraina: lo Shakhtar Donetsk starebbe pensando a Hernanes per la prossima stagione, sarebbero pronti 24 milioni di euro. Lotito nei giorni scorsi è stato chiaro: «Resterà con noi» . © riproduzione riservata













GLI ARBITRI Valeri a Cagliari, Rocchi a Parma Domani l LAZIO-CHIEVO (ore 18): Giacomelli di Trieste (guardalinee Rosi e Crispo, quarto uomo Rubino, arbitri d'area Calvarese e Abbattista). l JUVENTUS-GENOA (ore 20,45): Guida di Torre Annunziata (guardalinee Galloni e Passeri, quarto uomo Altomare, arbitri d'area Romeo e Palazzino). Domenica (ore 15) l BOLOGNA-ROMA (ore 12.30): Giannoccaro di Lecce (guardalinee Paganessi e Preti, quarto uomo Nicoletti, arbitri d'area Orsato e Velotto). l ATALANTA-MILAN: Gervasoni di Mantova (guardalinee Rilli e La Rocca, quarto uomo Liberti; arbitri d'area Tagliavento e Pinzani) l CAGLIARI-PALERMO: Valeri di Roma (guardalinee Tonolini e De Pinto, quarto uomo Manganelli, arbitri d'area Bergonzi e Baracani). l CATANIA-FIORENTINA: Celi di Bari (guardaline Bianchi e Posado, quarto uomo Costanzo, arbitri d'area Damato e Di Bello). l PARMA-NAPOLI: Rocchi di Firenze (guardalinee Padovan e Cariolato, quarto uomo Petrella, arbitri d'area Rizzoli e Banti). l SAMPDORIA-PESCARA: Tommasi di Bassano del Grappa (guardalinee Iannello e Musolino, quarto uomo Viazzi, arbitri d'area Doveri e Candussio). l UDINESE-SIENA: Peruzzo di Schio (guardalinee Stefani e Vuoto, quarto uomo Marrazzo, arbitri d'area De Marco e Pairetto). l INTER-TORINO (20,45): Massa di Imperia (guardalinee Barbirati e Maggiani, quarto uomo Di Liberatore, arbitri d'area Mazzoleni e Russo).


CICLONE ZAMPARINI Bordate del patron rosanero per tutti di Paolo Vannini

PALERMO - Il Palermo finalmente si rafforza sul mercato ma la scena la prendono sempre le parole di Zamparini. Le sua ultime frasi, rilasciate a Radio24 nel corso del programma “La Zanzara”, non passano inosservate. A partire dalla stroncatura della Lega Calcio fresca di nuove elezioni: « La Lega è diventato un gruppo di venti incapaci di cui Beretta è il capo - va giù duro il patron dei rosanero - Beretta è la fotografia dell’Italia, un presidente che fa il doppio lavoro. Una persona inefficiente, immobile; la colpa non è sua ma dei presidenti, come la causa dello «La Lega? Gruppo sfascio dell’Italia sono gli italiani. Al Governo c’è Monti, di incapaci con a capo Beretta in Lega c’è Lotito, due che portano al disastro ». persona inefficiente Zamparini ne ha anche per il presidente del Catania e immobile» Pulvirenti e per le sue battute acide su Agnelli: « Andrea Agnelli è un signore, non sarebbe mai sceso così in basso con le parole come ha fatto Pulvirenti ». Un pensiero alla pesante Maurizio Zamparini presidente situazione del Palermo: « Se penso alla retrocessione mi viene il mal di del Palermo stomaco, sarebbe uno dei dolori più grandi della mia vita, ma non accadrà. Faccio una promessa e dico che ci salveremo 5 o 6 giornate prima della fine ». Ultimi strali per Berlusconi: « Vuole comprare Kakà ma gli dico che non porta voti né vittorie. Gli italiani non sono cretini e poi se il Real lo lascia andare significa che ormai può tornare solo in Brasile o che è finito ».

FORMICA E SORRENTINO - Il fantasista argentino, acquisto a sorpresa di Lo Monaco, è giunto ieri in città e ha svolto il primo allenamento sotto la pioggia. Oggi pomeriggio (ore 18) sarà presentato alla torre Sud dello stadio Barbera e potrebbe essere subito inserito in squadra da Gasperini. Più probabile comunque che a Cagliari parta dalla panchina. Formica ha giocato in questi mesi nei Blackburn Rovers, serie B inglese, totalizzando 15 presenze ed un gol. Nella seduta di ieri ha palesato una buona condizione e messo in mostra una parte del repertorio che gli viene accreditato. Al sito ufficiale rosanero ha affidato le sue prime «Lotito come Monti dichiarazioni italiane: « Sono molto contento di essere qui, è stata una trattativa rapida. Conosco il momento del Palermo, so che è una situazione complicata; è fondamentale sono due che portano al disastro mantenere la categoria e farò di tutto per far restare la squadra in serie A. Per me è Berlusconi? Kakà importante la presenza di parecchi compagni sudamericani (è stato Munoz a fargli da non porta voti...» Cicerone al campo, ndc) , ragazzi che parlano la mia lingua e mi aiuteranno a inserirmi al meglio. E’ una grande chance per la mia carriera essere arrivato in Italia e in una città importante; ai tifosi prometto sacrificio e umiltà e mando loro un saluto ». Oggi Maurito potrebbe essere raggiunto da altri due connazionali con passaporto comunitario: uno che porta il suo stesso nome, Mauro Boselli, centravanti del Wigan già stato in Italia al Genoa (7 presenze, 2 gol nel 2010/11, uno dei quali decise il derby contro la Sampdoria), e l’attaccante esterno Mauricio Sperduti, anche lui cresciuto nel Newell Old Boys. Dalle punte al portiere perché Sorrentino stavolta arriva davvero: il portiere del Chievo sarà oggi a Palermo per le visite mediche, domani dovrebbe allenarsi e quasi certamente domenica andare in campo a Cagliari. Definita anche la formula di pagamento, con un anticipo subito (2,5 mln di euro) ed il resto (altri 1,5 mln) a giugno. Contratto fino al 2016. Ai microfoni di Stadionews 24, Sorrentino ha espresso la sua felicità: « Tutto si è risolto al meglio, ora sono a disposizione del mister - ha affermato il portiere 33enne - la classifica precaria non mi spaventa, ci aspetta un duro girone di ritorno, ma abbiamo le carte in regola per rimontare». © riproduzione riservata


ok per is arenas Il Cagliari può ospitare i rosa nel suo stadio di Giuseppe Amisani

CAGLIARI - E' stato a un passo dal baratro ma per fortuna poco prima delle venti è arrivata la tanto attesa notizia della firma in deroga da parte del Sindaco di Quartu Sant'Elena che ha dato il suo benestare all'utilizzo di Is Arenas per la sfida contro il Palermo. Il primo cittadino di Quartu, una volta ottenute le idonee rassicurazioni da parte della Prefettura, ha dato il via libera assumendosi la responsabilità sulla perfetta efficienza e sicurezza dello stadio di Is Arenas. Il Cagliari dovrà, alla svelta, procedere al potenziamento del sistema di video sorveglianza e adoperarsi perché venga predisposto un nuovo progetto che Via libera del contenga la chiusura della via Olimpia con due cancelli alle estremità, in modo da Sindaco di Quartu garantire la sicurezza. E dire che a ridosso delle 17 di ieri, termine ultimo concesso dalla CdA in allarme: la Regione non Lega per dare il consenso su Is Arenas, la situazione sembrava in alto mare. Nessuna assicura i 2 milioni novità in negativo rispetto al via libera concesso per il Genoa, ma solo la volontà di avere qualche rassicurazione in più considerato che ancora la Commissione non aveva concesso la licenza d'uso definitiva. C'è voluta tutta la migliore diplomazia tra Cagliari Calcio, Comune di Quartu Sant'Elena e Prefettura, con la Lega che ha dato una proroga rispetto all'iniziale orario stabilito, per arrivare al via libera . CRISI E MERCATO - Il CdA ha dovuto fare i conti con questo pesante imprevisto la cui notizia ha raggiunto la sede di Viale La Playa quando i sette consiglieri erano già riuniti. L'Assemblea convocata dal Vice Presidente Vicario Giovanni Pinna ha messo mano a conti e bilanci che, seppure a prima vista non così disastrosi, sono apparsi più problematici, a riunione finita, con l'arrivo della notizia che la Regione non avrebbe assicurato i circa due milioni di euro di sponsorizzazione. «La situazione non è tragica - aveva spiegato Pinna prima di apprendere i nuovi sviluppi che hanno costretto il Consiglio ad una nuova breve riunione - ma non è nemmeno florida. Mancano all'appello risorse liquide per circa venti milioni di euro e il fatto che la società sia in grado di fare fronte agli impegni precedentemente assunti lo considero quasi un miracolo. Come dice sempre il presidente Cellino - ha concluso il suo vice - la serie A vale più di qualsiasi ritorno economico e faremo in modo di mantenere una squadra che riesca a difenderla». © riproduzione riservata


E’ nuovo assalto per Kozak Il presidente Sebastiani: «Ci proveremo fino alla fine» D’Agostino debutta domenica, poi sarà tour de force di Giancarlo Febbo

PESCARA - Ostinati lo sono eccome. Quando si mettono in testa una cosa non c’è verso di fargli cambiare idea. Se poi è un vecchio pallino come Libor Kozak, il corteggiamento può sfiorare lo... stalking. I dirigenti del Pescara sono fatti così, inquadrano un obiettivo e lo perseguono con una determinazione tale che se la squadra ne avesse appena la metà ora sarebbe in una situazione di classifica ben più agiata. In fondo è successo lo stesso per D’Agostino.

Libor Kozak è nato a Brumov Bylnice il 30 maggio 1989 attaccante ceco della Lazio e della nazionale del suo paese Ha cominciato la carriera giocando nelle giovanili dell’Opava dal 2001 al 2007 Nel 2008 è stato acquistato dalla Lazio per 1,2 milioni di euro ed è stato inserito nella formazione Primavera della società biancoceleste

TRATTATIVA - Ogni ora sorgeva una nuova complicazione, ma il presidente Sebastiani lo voleva a tutti i costi e se lo è preso, infatti domenica l’ex senese esordirà a Marassi contro la Samp. Per Kozak il discorso è un po’ diverso, il coefficiente di difficoltà è ben più alto, eppure nelle scorse settimane lo stesso Sebastiani ebbe a dire: « Ci proveremo fino all'ultimo giorno di mercato». L’intenzione originaria era probabilmente quella di prendere Lotito per stanchezza, poi però le ragioni della tempistica hanno avuto il sopravvento. Perciò il Pescara ha capito che doveva tenersi un minimo margine, almeno uno spazio utile per precipitarsi alla ricerca di eventuali alternative. Così aspetterà l’ariete biancoceleste solo fino a oggi. In mattinata dovrebbe già conoscersi l’esito dell’ultimo assalto. Fare previsioni può sembrare azzardato, ma ieri il muro di intransigenza laziale sembrava cominciasse a sgretolarsi, quindi se arrivasse il fatidico "sì" non ci sarebbe troppo da meravigliarsi. IL PUNTO - Solo a quel punto la società biancazzurra potrebbe cominciare a rilassarsi, anche se mancherebbero ancora un paio di tasselli per completare il puzzle. I nuovi acquisti finora sono tre: D’Agostino e i due argentini Caraglio e Bianchi Arce. Si dovrebbe arrivare a sei. L’iper-attività dei vertici biancazzurri in questo mercato di gennaio sorprende fino a un certo punto, hanno semplicemente riflettuto su dati di fatto, cioè che in estate si era andati un po’ "leggeri". DATI DI FATTO - Non che tutte le operazioni fossero sbagliate, anzi nella rete dell’ampio scouting sono finiti elementi di sicuro valore, soprattutto Quintero e Weiss, gente in grado di seguire il destino di Verratti e rivelarsi funzionale all'ottica di patrimonializzazione del club. Però ce ne sono stati altri non propriamente adeguati al livello di competitività richiesto dalla nuova categoria. Il merito della dirigenza è quello di aver intuito il pericolo in tempo utile. Bisogna riconoscere che non era facile anche perché, nonostante l'impressionante e sconcertante altalena di rendimento, il Pescara non è stato praticamente mai in zona retrocessione. Spesso pericolosamente ai margini, ma mai veramente dentro. Ora è chiaro che non sarà facile rinforzare, per tutta una serie di complicazioni dovute alla concorrenza e che sono inevitabili in fase di "riparazione", però ci si sta provando con la giusta convinzione. Se tutto dovesse filare per il verso giusto il nuovo Pescara ne uscirebbe profondamente rinnovato. SCONTRI DIRETTI - Nel frattempo è fondamentale che l’attuale organico stringa i denti e riesca a mantenersi in linea di galleggiamento, perché il calendario è subdolo. Cinque scontri diretti consecutivi, poi la serie terribile contro le grandi. Il primo, contro il Torino, è finito molto male. Da domenica in poi non si potrà più sbagliare. La sfida all’ex Delio Rossi è ardua, ma in fondo si va nello stadio che ha sancito la promozione. E c'è pure lo stesso arbitro (Tommasi) di quel giorno. Magari qualcosa significherà! g.f./GieffePress © riproduzione riservata


IL “PAPU” CARICA IL CATANIA Gomez si scalda per il derby argentino «Il nostro obiettivo resta la salvezza Quella con la Fiorentina sarà una sfida interessante, ritroverò diversi amici come Roncaglia e voglio fare bene» CATANIA - (Lps) Può considerarsi quasi concluso il mercato invernale del Catania. L'innesto dell'attaccante albanese Edgar Cani, infatti, ha colmato il vuoto lasciato dalla partenza di Takayuki Morimoto ceduto in prestito fino a giugno all'Al-Nasr. Oltre all'arrivo, dal prossimo luglio, del talentuoso difensore slovacco Norbert Gyomber (21 anni, che in giornata si legherà agli etnei per i prossimi quattro anni) non sono previste altre entrate immediate. A meno di qualche movimento eccellente in uscita poi da compensare. Il Torino, infatti, non ha ancora mollato Sergio Almiron. Il centrocampista argentino, fermo ai box per infortunio, è stato richiesto espressamente dal tecnico granata Ventura. Difficilmente l'entourage siciliano si priverà di un elemento considerato fondamentale nello scacchiere tattico di Rolando Maran. Paradossalmente è più facile il compito della Sampdoria che di recente si è fiondata su Giuseppe Bellusci (24). Il difensore di Trebisacce, poco impiegato nove volte da titolare nella prima parte della stagione, potrebbe usufruire a Genova di un minutaggio maggiore. Il Catania, però, a meno di ripensamenti non è intenzionata a privarsi del laterale sostituto naturale di Alvarez. GOMEZ - « Fino a giugno non si muove nessuno e per me va bene così». Liquida così l'argomento mercato Alejandro Gomez tra i calciatori più rappresentativi in organico. L'esterno "celeste" con Vincenzo Montella in panchina è esploso definitivamente ma « è una partita come le altre e conta solo vincere. Non ci sono significati particolari. Lo scorso anno il possesso palla, dominando le partite, era una nostra vocazione. Ora facciamo altre cose. Maran sa gestire il gruppo e parla al momento giusto. E' alla prima esperienza in massima serie e lo abbiamo aiutato. Personalmente non sono uno cattivo: lavoro con la testa abbassata». Il "Papu" evita l'argomento Europa: « Il nostro obiettivo è la salvezza. Il resto non conta. Il nuovo anno è cominciato bene. Dobbiamo migliorare e continuare su questa strada. A Genova abbiamo finalmente dimostrato che siamo forti pure in trasferta anche se bisognava chiudere prima la contesa». All'andata contro i viola è andata male: « Questa sarà un'altra partita. Ritroverò diversi amici come Roncaglia che è un difensore molto bravo o ad esempio Llama. Temo di più Quadrado, pericoloso con le sue accelerazioni. La Fiorentina è maturata molto negli ultimi mesi e sono sicuro che ci lasceranno poche opportunità. Il 3-5-2? Fare il centrocampista per me sarebbe qualcosa di nuovo. Se dovessi giocare in quella posizione mi allenerei a dovere per riuscirci. Tatticamente mi piace tanto il 4-3-3 oppure giocare a specchio; quando ci siamo riusciti è andata bene». E sulla scelta di rimanere a Catania, nessun rimpianto per Gomez alla terza stagione alle falde dell'Etna. « Sono contento di essere qui. Penso al presente e del futuro non mi preoccupo. Stiamo disputando un gran campionato e del mercato non mi interesso. Lo lascio agli altri. Devo solo giocare dando il massimo». Se Cani non dovesse essere ancora pronto, Castro potrebbe essere l'alternativa. « Con lui e Barrientos siamo scesi in campo insieme già a Pescara. Non è proprio il suo ruolo perché si troverà a lottare contro una difesa a tre. Se riuscirà a far bene, potremo sfruttare gli spazi creati proprio per gli esterni. E' una partita importante che affronteremo in casa. Nel nostro stadio diamo sempre quel qualcosa in più, attaccando con molta più continuità», conclude Gomez.


ECCO IL PIANO PER TORNARE A TESTA ALTA Fiorentina, grandi idee per l’Europa FIRENZE - Due giocatori in grado di permettere alla Fiorentina di puntare ai vertici del calcio italiano, magari anche europeo. Perché l'anno prossimo la qualificazione in Champions diventerà l'obiettivo minimo da raggiungere. Andrea Della Valle lo ha detto senza troppi giri di parole: « A giugno, con altri due campioni veri, costruiremo un gruppo all'altezza di poter lottare per obiettivi ambiziosi. Abbiamo già indicato la strada con l'arrivo di Giuseppe Rossi e non abbiamo intenzione di fermarci ». Pradè e Maciá sono già al lavoro. Serve un centrocampista capace di dettare i tempi di gioco, ma soprattutto un attaccante in grado di sistemarsi al centro della scena. Con Rossi e, se deciderà di restare, ovviamente con Stevan Jovetic. Solo i top, adesso, possono fare la differenza, Da Strootman e da Aubameyang a Negredo senza trascurare Gaston Ramirez ad Aubameyang: dopo Ramirez. Nel mezzo si studia con attenzione la possibilità Rossi il club ha di stringere per Tino Costa, centrocampista argentino di l’ambizione giusta passaporto francese del Valencia, il cui contratto è in per il futuro. scadenza nel 2016, senza dimenticare l'olandese Kevin L’obiettivo sarà la Strootman, sul quale si era fatto avanti anche il Milan. E qualificazione in Francesco Lodi? E' il prototipo ideale di giocatore Champions ricercato da Montella, capace di condensare in sè le qualità del regista e pure quelle del giocatore capace di spingersi in avanti, a rafforzare il potenziale offensivo della squadra.

Kevin Strootman, 23 anni il 13 febbraio

CENTROCAMPISTI - Nel mezzo, consapevoli della freschezza che porterà Matias Vecino e dell’esperienza che in questi mesi potrà acquisire Rafal Wolski, i viola sono a caccia di un vicePizarro. Pek ha firmato un contratto biennale, ma l'accordo con i viola è soprattutto di tipo morale. Se David dovesse manifestare l'intenzione di rientrare in Cile per motivi familiari, la Fiorentina lo lascerebbe immediatamente libero. Ed ecco che servirebbe una primissima scelta. Attenzione a Strootman, centrocampista del Psv e della Nazionale olandese, leader silenzioso come lo ha definito Louis Van Gaal che in campo si trasforma in un trascinatore vero, giocatore in grado di impostare ma anche presente in fase di rottura. Gran fisico, attitudine al gol, con un piede sinistro in grado di diversificarlo, ha un contratto con i lancieri fino al 2016. Serviranno almeno 8-10 milioni per assicurarselo. Non meno di quanto chiede Pulvirenti del Catania per Francesco Lodi. Montella lo ha trasformato in regista quando allenava il Catania e si fida di lui. C'è poi Alberto Facundo Costa, per tutti Tino, 28 anni compiuti da pochi giorni, ha il profilo più interessante. Mancino, con un gran piede sui calci da fermo, era stato seguito dai viola già in passato. Serviranno almeno 10 milioni per convincere il club spagnolo a cederlo, ma soprattutto una qualificazione europea da mettere sul piatto della bilancia. ATTACCANTI - In attacco la Fiorentina ha le idee chiare. Pierre-Emerick Aubameyang è una delle prime scelte. Ha realizzato 8 reti in Ligue 1, piacciono i suoi movimenti e la rapidità con cui si muove in area di rigore. I viola lo stanno seguendo da tempo, nonostante il pressing di diversi club di Premier League. Il francese, intanto, sogna un ritorno in Italia. Il sogno si chiama poi Alvaro Negredo, spagnolo del Siviglia, 51 gol in 111 gare. Sulle sue tracce ci sono il Tottenham e il Chelsea, ma i viola hanno recuperato l'appeal necessario a fare gola a chiunque. E Gaston Ramirez? La Fiorentina ci sta lavorando. Se dovesse partire Jovetic diventerebbe uno dei giocatori sui quali reinvestire la liquidità incassata dal montenegrino. L'uruguaiano, intanto, continua a lanciare i suoi segnali di fumo. A Firenze non direbbe no. Atc


COPPA ITALIA - Cori discriminatori: Juve multata MILANO - Il giudice di Coppa Italia: un turno di squalifica per tre giocatori - Burdisso (Roma), Guarin e Pereira (Inter) - e una ammenda di 20 mila euro alla Juventus a causa di cori espressione di discriminazione territoriale intonati dai tifosi bianconeri. Lazio-Juventus (andata 1-1) si giocherà martedì alle 20.45 (diretta Rai1). SUDAMERICANO U.20 - Lopez a secco, Uruguay ko MENDOZA (ecp) - Il romanista Nico Lopez resta a secco per la prima volta e l'Uruguay, contro la Colombia, perde la propria imbattibilità. La seconda giornata dell'esagonale finale lancia i Cafeteros a punteggio pieno in testa alla classifica, mentre risorge il Cile (in gol anche il gioiellino Castillo) che travolge l'Ecuador. Esagonale finale (2ª giornata): Cile-Ecuador 4-1; Perù-Paraguay 1-1; Colombia-Uruguay 1-0. Classifica: Colombia 6; Paraguay 4; Cile, Uruguay 3; Perù 1; Ecuador 0. Domenica 3ª giornata: Cile-Uruguay; Perù-Colombia; Paraguay-Ecuador. EUROPA LEAGUE - Il Fenerbahce a porte chiuse NYON (Svizzera) - Il Fenerbahce dovrà giocare a porte chiuse la prossima partita casalinga di Europa League, il ritorno dei sedicesimi contro il Bate Borisov, in programma il 21 febbraio. Il club di Istanbul è stato punito per il lancio di oggetti e fuochi d'artificio durante l'incontro con il Borussia Moenchengladbach del 6 dicembre. FA CUP - I due Manchester domani su Mediaset MILANO (a.ram.) - Due partite di FA Cup in esclusiva domani su Mediaset Premium. Si inizia alle 13,45 con la diretta di Stoke City-Manchester City, alle 18,30, invece, spazio a Manchester United-Fulham. Entrambe le gare saranno trasmesse da Premium Calcio 1. PRIMAVERA - Oggi l’anticipo Juve Stabia-Lanciano ROMA - Anticipo Juve Stabia-Lanciano (ore 15) per la 3ª giornata di ritorno (girone C). Le semifinali di Coppa Italia (andata): Roma-Napoli 1-1, Torino-Juventus 0-2.


Dieci gol in serie A con la Lazio Libor Kozak ha segnato 6 gol con la Lazio nel campionato 2010-11 e altri 4 gol nel 2011-12. Otto le sue presenze in questo campionato con la maglia biancoceleste. Ha un contratto fino al 2015




«O NOI, O MOURINHO» REAL NELLA BUFERA Giallo sul presunto ultimatum di Casillas e Sergio Ramos «Se resta Josè, molti vorranno essere ceduti». Poi la smentita di Andrea De Pauli

BARCELLONA - Se si muove il numero uno merengue, vuol dire che la misura è davvero colma. Ecco perché, alle 13 di ieri, si è fermata l'intera Spagna pallonara, per ascoltare il monito di Florentino Pérez, che in tutta fretta ha deciso d'improvvisare una conferenza stampa, nel palco presidenziale del Bernabéu, per mettere freno alle voci di una possibile rivolta interna dei giocatori contro José Mourinho. « Di fronte alla gravità di quanto accaduto oggi (ieri n.d.r.), rompo la mia regola del silenzio. È assolutamente falso che nel corso del pranzo con i capitani sia stato pianificato alcun ultimatum contro l'allenatore, né nulla che gli somigli ». Il presidente Perez «Sono solo bugie per destabilizzarci» Casillas, 2 mesi fuori Arriva un portiere?

I FATTI - A far andar storto al presidentissimo il café con leche del mattino, era stata la prima pagina di «Marca», che a caratteri cubitali ha aperto con un « Presi, o Mourinho o noi ». Un vero e proprio ultimatum, che L’affollata conferenza stampa secondo il maggior quotidiano sportivo madrileno di Florentino Perez sarebbe stato presentato dai due capitani, Casillas e Sergio Ramos, al massimo dirigente della Casa Blanca, martedì scorso, quando i tre, insieme al direttore generale, José Ángel Sánchez, si sono incontrati attorno a un tavolo, per la tradizionale riunione in cui vengono fissati i premi per i vari obiettivi stagionali. In particolare, secondo la ricostruzione, i due giocatori avrebbero ribadito la totale unità dello spogliatoio e l'assenza di qualsiasi clan, ma avrebbero anche palesato la totale separazione dall'allenatore e dal suo staff, fino a esternare la posizione più estrema: « Se Mou dovesse essere ancora l'allenatore del Real, il prossimo anno, molti dei più importanti calciatori chiederebbero al club di essere ceduti ». SMENTITE - Una ricostruzione che ha mandato su tutte le furie Florentino Pérez. « Ritengo che ci siano limiti etici che debbano essere rispettati anche da chi non condivide il progetto. Al pranzo, molto cordiale, eravamo solo in quattro e sappiamo bene cosa ci siamo detti. Ricorrere alla bugia sistematica per destabilizzare il club più prestigioso del mondo è vergognoso. Questo è successo molte volte, ma oggi è l'ultima ». Poche ore dopo, è arrivata anche la smentita da parte dei due capitani, attraverso un comunicato ufficiale, pubblicato sul sito della società. « Nel corso della riunione di martedì, non è stato presentato alcun ultimatum. Vogliamo mostrare il nostro appoggio al nostro allenatore, José Mourinho, a cui dobbiamo il massimo rispetto ». CERCASI PORTIERE - Posto «Marca» nell'indice delle letture proibite, ci sono questioni che preoccupano ben di più l'ambiente merengue, ad iniziare dal serio infortunio occorso mercoledì sera a San Iker, colpito accidentalmente alla mano sinistra dal compagno Arbeloa. Gli esami radiologici infatti, hanno evidenziato una frattura alla base del pollice. Il portiere sarà operato oggi e dovrebbe rimanere ai box per circa due mesi. Solo un miracolo, a questo punto, gli consentirebbe di tornare a disposizione per il ritorno della sfida dell'Old Trafford con il Manchester United, prevista per il prossimo 5 marzo. Il Real starebbe pensando seriamente all'eventualità di acquistare un portiere d'esperienza, da affiancare al verde Adán.


GERMANIA Borussia operazione riscatto BERLINO (e.p.) - Sotto la guida di Guardiola, il Bayern cambierà sesso. Lo squadrone bavarese diventerà femmina, perchè la dottrina calcistica del tecnico catalano non fa leva su attributi tipicamente maschili come aggressività, potenza, egoismo, ma si basa invece su virtù tipicamente femminili come la creatività, l’altruismo, lo spirito di comunità. La curiosa profezia è uscita ieri con grande risalto sulla Bild, a firma del filosofo Wolfram Eilenberger. Un personaggio autorevole perchè, oltre ad essersi fatto un nome nell’ambiente accademico come studioso e direttore della rivista “Philosophie Magazin”, è un grande appassionato di calcio, al punto di avere conseguito nel 2007 il patentino di allenatore federale. Lui stesso gioca nella Nazionale degli autori letterari. « Il possesso di palla di Guardiola con quote dell’80 per cento equivale al rifiuto della penetrazione: vengono praticati preliminari permanenti », ha sentenziato Eilenberger sul quotidiano berlinese Tagesspiegel. Intanto questa sera il Borussia Dortmund proverà a risalire la classifica contro il Norimberga. l 19ª giornata (anticipo): Borussia Dortmund-Norimberga (ore 20.30). l Classifica: Bayern 45 punti; Bayer Leverkusen 36; Borussia Dortmund 33; Eintracht Francoforte 30; Schalke 28; Friburgo, Magonza 27; Borussia Moenchengladbach 26; Amburgo, Stoccarda 25; Hannover 23; Werder Brema, Wolfsburg 22; Fortuna Dusseldorf, Norimberga 21; Hoffenheim 13; Augsburg 12; Greuther Furth 9.


FRANCIA Il Lione cerca l’allungo Un'umiliante eliminazione ai calci di rigore, nei trentaduesimi di Coppa di Francia, per mano del modesto Epinal, che milita in terza serie. Una vittoria molto sudata contro il Troyes, attuale penultimo in classifica. Uno stentato pari a reti bianche, tra le mura amiche del Gerland con l'abbordabile Evian. Non può dirsi esaltante questo inizio di 2013 per il Lione, che comunque mantiene la vetta di Ligue 1 in coabitazione con il Paris Saint Germain. Tutta colpa delle voci di mercato, almeno secondo il portiere, Remy Vercoutre. « Tutto quello che i media dicono attorno a certi giocatori, per noi fondamentali, ci sta destabilizzando». In particolare, sono finiti sotto le luci dei riflettori, i pezzi da novanta Lisandro López - che sembra vicino alla Juventus ma intanto è stato convocato Gomis, Gorcouff e Bastos. L'OL, nell'anticipo di stasera con il Valenciennes, ha la possibilità di sovvertire la tendenza e allungare su parigini e Marsiglia, che insegue ad un punto. (an.d.p.) l 22ª giornata (anticipo): Valenciennes-Lione (ore 20.30). l Classifica: Paris Saint Germain e Lione 42 punti; Marsiglia 41; Nizza, Rennes 35; Lorient 34; Bordeaux 32; Saint Etienne 31; Tolosa, Lilla, Valenciennes 30; Montpellier 29; Bastia 25; Brest 24; Sochaux 22; Ajaccio 21; Evian 20; Reims 19; Troyes 13, Nancy 12. l Coppa di Francia (sedicesimi): Plabennec-Lione 1-3.


Il Barcellona soffre ma va avanti in Coppa: 4-2 a Malaga BARCELLONA (a.d.p.) - Il primo Clásico della temporada è servito. Succede di tutto e di più alla «Rosaleda», dove Malaga e Barça se la giocano a viso aperto. Catalani in vantaggio, poco prima del 10', con Pedro, che insacca di testa su centro di Dani Alves, partito in posizione più che sospetta. Al 12', però, rimette tutto a posto Joaquín, con una angolatissima conclusione dal limite. Ad inizio ripresa, il neo papà Piquè, realizza da bomber consumato, guadagnandosi così la possibilità di una tenera dedica al piccolo Milan. Sembra rovinare tutto, al 23', Santa Cruz, con un diagonale che sembra fissare il risultato sul 2-2, il medesimo del Camp Nou. A fugare il pericolo dei supplementari, ci pensa Iniesta, servito da Fábregas. Partecipa alla festa anche Messi, con un insolito gol di testa. l Quarti Coppa del Re (ritorno): Betis Siviglia-Atletico Madrid 1-1 (andata 0-2), Malaga-Barcellona 2-4 (22). In semifinale Atletico Madrid-Siviglia e Barcellona-Real Madrid.


COPPA D’AFRICA Badu show, vince il Ghana PORT ELIZABETH (ass) - Prima vittoria nella competizione per il Ghana, contro il Mali. Una partita ricca di episodi da moviola come il discutibile rigore concesso alle Black Stars e trasformato da Wakaso, centrocampista dell'Espanyol, che regala la vittoria ai favoriti del girone B. Tra i ghanesi ottima la prova di Badu, il centrocampista dell'Udinese detta i tempi ed è sempre propositivo nell'area avversaria, colpendo anche un palo e procurandosi il fallo da rigore. Il Mali, visibilmente sottotono rispetto al match d'esordio, non riesce mai a produrre una trama di gioco pericolosa, l'unico spavento arriva quando il portiere Dauda esce malamente dall'area commettendo un evidente fallo di mano, graziato dall'arbitro. Finisce invece con un mesto pareggio la sfida tra il Congo e il Niger. Uno 0-0 che complica e non poco il cammino dei Leopardi costretti ora a vincere contro il Mali. Oggi è la volta del gruppo C con la Nigeria in cerca di una vittoria contro lo Zambia campione in carica e il Burkina Faso ad affrontare l'Etiopia. l GRUPPO B (2ª giornata): Ghana-Maili 1-0, Niger-Congo 0-0. Classifica: Ghana 4 punti, Mali 3, Congo 2, Niger 1 l OGGI GRUPPO C (2ª giornata) - Ore 16 Nigeria-Zambia, ore 19 Burkina Faso-Etiopia. Classifica: Burkina Faso, Etiopia, Nigeria, Zambia 1.









«REGGINA TI SOGNAVO» Colucci, felice, torna nella città dove è cresciuto: «Scendere in B non è un problema. Felicità è indossare ancora questa maglia» di Eugenio Marino

REGGIO CALABRIA - Lascia la serie A senza rammarico per scivolare trai cadetti con felicità convinta. Giuseppe Colucci, 32enne foggiano di nascita e catanese di residenza per motivi familiari, torna alla Reggina esternando una intensa dichiarazione di amore verso i colori amaranto. Esperienze positive con qualche difficoltà in giro per l'Italia, quasi sempre nella massima serie, ed una stagione al Bordeaux. Poco spazio nel campionato francese ma l'opportunità di vivere quattro partite nel raffinato panorama della Champions League. «Torno a casa, in questa città ed in questa società» , la prima dichiarazione di Colucci appena arrivato al centro «Mi sento pronto per giocare subito e sportivo di sant'Agata. Un forte abbraccio con Lillo Foti, il presidente della stagione 2004-05 ed anche quello aiutare i giovani a crescere e avere gli odierno pronto a spendere ogni energia per riportarlo stimoli giusti» alla Reggina. Quindi l'incontro con Davide Dionigi suo compagno, otto anni orsono, nella squadra guidata da Walter Mazzarri, in serie A, con 30 partite disputate e 5 reti realizzate. Tanti ricordi per riannodare gli episodi più significativi di allora che Colucci sigilla con una dichiarazione dai forti contenuti. «La mia storia con la Reggina non si riassume solo con i numeri. Ha un valore che va oltre quello relativo alle 30 partite disputate con questa squadra». Giuseppe Colucci, 32 anni, è stato acquistato dalla Reggina a titolo definitivo. Il giocatore, nell’estate scorsa, era arrivato al Pescara. Adesso ha deciso di tornare nella città in cui è cresciuto come calciatore Davide Dionigi

EMOZIONE - Anche un filo di commozione prima della dichiarazione d'aver accettato senza tentennamenti la proposta del presidente Foti seguita dalle altre considerazioni per motivare la scelta. «La maglia amaranto significa molto per me anche più della categoria in cui gioco» , l'apprezzato pensiero di Colucci che provoca felicità nel massimo dirigente reggino, nel ds Giacchetta e nel tecnico Dionigi. L'ex pescarese glissa le valutazioni tecniche legate al suo inserimento nella Reggina per lanciare un messaggio ai tifosi reggini. «Non potrei essere più felice di riabbracciare questo club e la sua gente» . L'impatto per la seconda volta di Colucci in amaranto è di quelli forti. Apprezzato per le sue qualità umane, oltre che tecniche, il calciatore non avrà bisogno di troppo tempo per l'inserimento nelle dinamiche progettuali della società e tattiche della squadra. Ieri presentazione al Granillo alla presenza di Giacchetta. «Sono nelle condizioni di scendere in campo, a Vercelli, se l'allenatore dovesse deciderlo. Ho disputato - il ricordo pescarese del giocatore - la vittoriosa gara di Firenze e, la scorsa settimana, quella contro l'Inter» . Sul ruolo, Colucci ha riferito su quanto discusso con Dionigi. «L'allenatore ha individuato la mia posizione come centrocampista basso davanti alla difesa. Il ruolo in cui ho giocato nelle due ultime stagioni. Sono contento per la scelta e darò il massimo per aiutare i miei giovani e bravi compagni a spingere la Reggina verso posizioni più tranquille della classifica» . © riproduzione riservata


CERVELLERA PER PADOVA-LIVORNO. BARI-ASCOLI A ROCA

l BARI-ASCOLI - Arbitro: Roca di Foggia (Vivenzi e Cec/carelli / Grecio). Prima stagione: 9 presenze in B: 5 "1", 2 "X" e 2 "2" con 2 espulsioni e 2 rigori. Mai diretto il Bari. l CESENA-VICENZA - Arbitro: Ciampi di Roma (Di Iorio e Cucchiarini / Chiffi). Ottava stagione: 20 presenze in A e 139 in B: 79 "1", 49 "X" e 31 "2" con 43 espulsioni e 44 rigori. l EMPOLI-NOVARA - Arbitro: La Penna di Roma (Di Francesco e Carbone / Ghersini)- Prima stagione: 9 presenze in B: 4 "1", una "X" e 4 "2" con 4 espulsioni e 6 rigori. Mai diretto Empoli e Novara. l GROSSETO-CITTADELLA - Arbitro: Merchiori di Ferrara (Manna e Citro / Bietolini). Terza stagione: una presenza in A e 46 in B: 25 "1", 13 "X" e 9 "2" con 15 espulsioni e 19 rigori. l MODENA-TERNANA - Arbitro: Castrignanò di Brindisi (Peretti e Tegoni / Borriello). Prima stagione: 8 presenze in B: 5 "1", 3 "X" e nessun "2" con 4 espulsione e 2 rigori. l PADOVA-LIVORNO - Arbitro: Cervellera di Taranto (Longo e Argiento / Ros). Terza stagione:una presenza in A e 48 in B: 23 "1", 20 "X" e 6 "2" con 13 espulsioni e 15 rigori. l PRO VERCELLI-REGGINA - Arbitro: Di Paolo di Avezzano (Segna e Di Vuolo / Minelli). Seconda stagione: 26 presenze in B: 13 "1", 6 "X" e 7 "2" con 8 espulsioni e 12 rigori. l SPEZIA-VERONA - Arbitro: Irrati di Pistoia (Bernardoni e Paiusco / Gavillucci). Seconda stagione: 3 presenze in A e 28 in B: 17 "1", 10 "X" e 4 "2" con 13 espulsioni e 13 rigori. l VARESE-LANCIANO - Arbitro: Manganiello di Pinerolo (Manzini e Liberti / Brasi). Prima stagione: 9 presenze in B: 2 "1", 5 "X" e 2 "2" con 3 espulsioni e 2 rigori. l JUVE STABIA-BRESCIA (lunedì) - Arbitro: Giancola di Vasto (Gava e Raparelli / Verdenelli). Quarta stagione: 3 presenze in A e 59 in B: 25 "1", 18 "X" e 19 "2" con 41 espulsioni e 20 rigori. Liopress


MERCATO - LE TRATTATIVE Bari a Milano per il terzino A Bari giorni febbrili per Nicola Bellomo (22). Il centrocampista è sempre conteso da Roma e Inter, ma nessuna delle due ha fatto passi avanti. Angelozzi tornerà a Milano domenica. Nella sua agenda l'acquisto di un terzino mancino che potrebbe rientrare nella trattativa Bellomo. Tramontata la pista Fatic. In partenza Visconti. Fatmir Hysenbelliu, ventenne centrocampista albanese in forza al Bari da due stagioni sarà girato in prestito al Tirana. Quattro colpi del Livorno. Il primo è quello di Christian Obodo il quale si era svincolato dall'Udinese. E' stato messo sotto contratto. Il secondo è quello del portiere Wan Der Vant, classe 1995, il terzo del difensore Saulo De Carli, classe 1992, dal Chiasso, il quarto Maurizio Lanzaro, difensore, 30 anni, del Real Saragozza. Obodo e Lanzaro sono attesi oggi a Livorno. Ieri pomeriggio, intanto, è stato presentato dopo l'allenamento dal direttore dell'area tecnica Attilio Perotti, il ghanese Joseph Alfred Ducan, difensore, classe 1993, venuto in prestito secco dall'Inter. Avrà la maglia numero 23. C'è stata una partenza: l'attaccante Gioè, 18 anni, è andato in prestito al Pavia. La Reggina lavora soprattutto in uscita. In partenza, Vincenzo Sarno (24). L' attaccante, in scadenza di contratto, nelle ultime partite ha trovato poco spazio e potrebbe accettare di scendere di categoria. La destinazione più probabile resta Trapani. Si attende l'ufficialità della cessione dell'attaccante Alessio Viola (22) al Carpi. Grandi manovre in casa Cesena. Avantieri i bianconeri hanno definito l'arrivo in Romagna di Manuel Coppola, inoltre Tommaso Arrigoni è rientrato dal prestito alla Tritium e sarà un'arma in più a disposizione di Pierpaolo Bisoli. A questi due si aggiungono gli innesti dei baby interisti Yago Del Piero e Ismail Bangoura. Si continua però a cercare un altro centrocampista d'esperienza: il sogno è Renan (26), che però non vuole muoversi dalla Sampdoria, mentre potrebbe riaprirsi la pista per Rinaldo Cruzado (18) del Chievo. Alla stretta finale il Novara per Michele Paolucci (27) del Siena, che rimane da convincere ad approdare in maglia piemontese. Dopo il colpo Bojinov, al Vicenza dal Cittadella arriva Tommaso Bellazzini (25) a titolo definitivo, con Mattia Minesso (22) che finisce ai granata in comproprietà. Il Grosseto ha preso l'attaccante ivoriano Soulemaine Coulibaly (19, ex Siena) dal Tottenham in prestito secco. In entrata si tratta per il difensore Stefano Ferrario (27) in uscita dal Lecce. In dirittura d'arrivo anche il difensore svizzero Rolf Feltscher (23) dal Padova, ma di proprietà del Parma. Si cerca pure il centrocampista Matteo Mandorlini (24) in compartecipazione con il Brescia e ora allo Spezia. Intanto è in prova il centrocampista austriaco Florian Kainz (21) dello Sturm Graz. © riproduzione riservata


Lanciano, via libera a Piccolo LANCIANO (GieffePress) - Recuperato D'Aversa, ma andrĂ in panchina. Esordio del neo acquisto Piccolo. Al centro della difesa Rosania. l Probabile formazione (4-3-3): Leali; Almici, Rosania, Amenta, Mammarella; Vastola, Minotti, Volpe; Piccolo, Falcinelli, Turchi. A disp.: Casadei, Scrosta, Paghera, D'Aversa, Falcone, Fofana, Zeytulaev. All.: Gautieri.


Grosseto, l’incognita è Sforzini GROSSETO (p.p.) - C’è l'incognita Sforzini, se non dovesse farcela Menichini getterà nella mischia Piovaccari arrivato da pochi giorni. l Probabile formazione (5-3-2): Lanni; Donati, Padella, Iorio, Barba, Calderoni; Crimi, Obodo, Jadid; Lupoli, Piovaccari. A disp.: Franza, Rigione, Asante, Falzerano, Esposito, Mancino, Quadrini. All.: Menichini.


Cesena, Coppola in panchina CESENA (Infopress) - Il neo acquisto Dallamano potrebbe partire titolare. Panchina per Coppola, davanti D'Alessandro favorito su Defrel. l Probabile formazione (4-3-3): Campagnolo; Consolini, Volta, Comotto, Dallamano; Parfait, Meza Colli, Djokovic; Granoche, Succi, D'Alessandro. A disp: Ravaglia, Tonucci, Morero, Gessa, Defrel, Coppola, Rodriguez. All.: Bisoli


Empoli, Bassi o Pelagotti in porta EMPOLI (Atc) - Per Maurizio Sarri un solo dubbio: chi giocherĂ in porta fra Bassi e Pelagotti. l Probabile formazione (4-3-1-2): Bassi; Laurini, Tonelli, Regini, Hysaj; Moro, Valdifiori, Croce; Saponara; Maccarone, Tavano. A disp.: Pelagotti, Romeo, Signorelli, Casoli, Spinazzola, Mchedlidze, Pacini. All.: Sarri.


Brescia, Saba e Salamon ok BRESCIA (r.t.) - Niente allenamento per Saba e Salamon, ma dovrebbero essere a disposizione. l Probabile formazione (4-3-1-2): Arcari; Zambelli, Caldirola, Salamon, DaprelĂ ; Lasik, Budel, Scaglia; Saba; Corvia, And. Caracciolo. A disp.: Cragno, Rossi, Picci, Mitrrovic, Rossi, Finazzi, Felipe. All.: Calori.


Acroli, Prestia rileva Faisca ASCOLI (GieffePress) - Prestia subentra allo squalificato Faisca. Probabile convocazione del giovane Ruzzier. Out Loviso e Morosini. l Probabile formazione (3-5-2): Maurantonio; Prestia, Peccarisi, Ricci; Scalise, Russo, Di Donato, Fossati, Pasqualini; Zaza, Soncin. A disp.: Melillo, Scognamillo, Conocchioli, Capece, Colomba, Feczesin, Ruzzier. All.: Silva.


Livorno, si blocca Siligardi LIVORNO (Atc) - Problemi per Siligardi uscito anzitempo dal campo per un dolore a un tendine. l Probbaile formazione (4-3-1-2): Fiorillo; Ceccherini, Bernardini, Gemiti, Schiattarella; Gentsoglou, Duncan, Belingheri; Dionisi; Paulinho, Dell'Agnello. A disp.: Mazzoni, Salviato, Meola, Prutsch, Remedi, Molinelli, Bigazzi. All.: Nicola.


L’Ascoli convoca il giovane Ruzzier. Modena con Ardemagni e Greco Bari, Tallo è pronto BARI (a.g.) - Tallo al debutto. Ghezzal ricomincia dalla panchina. Ballottaggio Fedato-Galano che ha una leggera contusione al ginocchio destro. l Probabile formazione (4-3-3): Lamanna; Sabelli Ceppitelli Dos Santos Polenta ; De Falco Romizi Bellomo; Galano Caputo Tallo. A disp.: Pena, Altobello, Sciaudone, Aprile, Fedato, Iunco, Ghezzal. All. :Torrente.


Modena, Piscitella nel 4-4-2 MODENA (Infopress) - Marcolin è intenzionato a gettare subito nella mischia Piscitella nel 4-4-2. In attacco Ardemagni e Greco. l Probabile formazione (4-4-2): Colombi; Gozzi, Zoboli, Perna, Minarini; Piscitella, Signori, Osuji, Lazarevic; Greco, Ardemagni. A disp.: Manfredini, Gulan, Nardini, Sturaro, Stanco, Pagano, William. All.: Marcolin.


Verona, Gomez da valutare VERONA (Ass) - Su Martinho e Albertazzi permangono i dubbi: il primo dovrebbe comunque andare in panchina. Anche Gomez è da valutare. l Probabile formazione (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Ceccarelli, Agostini; Laner, Jorginho, Hallfredsson; Sgrigna, Cacia, Gomez. A disp.: Berardi, Crespo, Albertazzi, Bacinovic, Grossi, Carrozza, Cocco. All.: Bordin.


Varese, forfait di Lazaar VARESE (g.m.) - Risentimento alla coscia sinistra per Lazaar, che salterĂ il Lanciano. l Probabile formazione (4-4-2): Bressan; Pucino, Carrozzieri, Rea, Grillo; Zecchin, Corti, Kone, Oduamadi; Ebagua, Neto Pereira. A disp.: Bastianoni, Fiamozzi, Damonte, Filipe Gomes, Scapuzzi, Kink, Martinetti. All.: Castori.


Vicenza, Bojinov titolare VICENZA (Ass) - Rigoni e Gentili in dubbio fino all'ultimo. Il neo acquisto Bojinov parte titolare. l Probabile formazione (4-2-3-1): Pinsoglio; Martinelli, Camisa, Milanovic, Di Matteo; Giandonato, Castiglia; Semioli, Misuraca, Giacomelli; Bojinov. A disp.: Fortunato, El Hasni, Cinelli, Padalino, Mustacchio, Bellazzini, Pinardi. All.: Breda.


Spezia, subito i nuovi LA SPEZIA (atc) - Alla “prima� Atzori cambia modulo. Previsto l'esordio di Romagnoli e Musacci. l Probabile formazione (3-4-2-1): Iacobucci; Benedetti, Goian, Romagnoli; Rui Mario, Porcari, Musacci, Garofalo; Sammarco, Di Gennaro; Sansovini. A disp.: Guarna, Schiavi, Bonelli, Lollo, Biasi, Okaka, Antenucci. All.: Atzori.


Juve Stabia, Mbakogu recupera CASTELLAMMARE DI STABIA (Lps) - Ieri amichevole contro i dilettanti del Sant'Antonio Abate. Recuperati Mbakogu ed Acosty. l Probabile formazione (4-3-3): Nocchi; Baldanzeddu, Figliomeni, Murolo, Dicuonzo; Caserta, Mezavilla, Agyei; Cellini, Mbakogu, Zito. A disp.: Seculin, Kamana , Acosty, Verdi, Improta, Bruno. All.: Braglia.


Novara, Lisuzzo e Marianini dal 1’ NOVARA (Ass) - dalla panchina il neoacquisto Colombo, mentre rientrano Lisuzzo e Marianini, probabili titolari. In avanti confermato il tridente. l Probabile formazione (4-3-3): Bardi; Ghiringhelli, Lisuzzo, Perticone, Alhassan; Marianini, Barusso, Pesce; Gonzalez, Mehmeti, Lepiller. A disp.: Kosicky, Alborno, Colombo, Faragò, Lazzari, Baclet, Rubino. All.: Aglietti.


Reggina, Freddi in difesa REGGIO CALABRIA (liopress) - Out Ely. Freddi al centro della difesa. Sulla fascia destra D'Alessandro. Possibile l'inserimento di Colucci dal 1’. l Probabile formazione (3-5-2): Baiocco; Adejo, Freddi, Lucioni; D'Alessandro, Hetemaj, Colucci, Barillà , Rizzato; Campagnacci, Di Michele. A disp.: Facchin, Bergamelli, Antonazzo, Armellino, Bombagi, Fischnaller, Comi. All.: Dionigi.


Pro Vercelli, davanti c’è Iemmello VERCELLI (ass) - Il ritorno di Braghin porta il passaggio al 4-4-2. In attacco Tiribocchi-Iemmello. l Probabile formazione (4-4-2): Valentini; Abbate, Modolo, Cosenza, Masi; Espinal, Cristiano, Erpen, Bencivenga; Iemmello, Tiribocchi. A disp.: Miranda, Sini, Scaglia, Scavone, Rosso, Germano, De Paula. All.: Braghin.


Cittadella, ne mancano quattro CITTADELLA (ass) - Out i lungodegenti Gasparetto, Giannetti e Perna pi첫 Paolucci squalificato. l Probabile formazione (4-3-3): Cordaz; Sosa, Coly, Pellizzer, Biraghi; Vitofrancesco, Schiavon, Baselli; Di Carmine, Di Nardo, Di Roberto. A disp.: Pierobon, Martinelli, Gorini, Ciancio, Busellato, Baggio, Martignago. All.: Foscarini.


Padova, si rivede Babacar PADOVA (Ass) - Dellafiore ieri ha effettuato il primo allenamento con il Padova. Babacar è pronto al rientro dopo quattro mesi di assenza. l Probabile formazione (4-3-3): Silvestri; Rispoli, Legati, Trevisan, Piccinni; Ze Eduardo, Iori, De Vitis; Cutolo, Farias, Babacar. A disp.: Maniero, Gallozzi, Cionek, De Feudis, Viviani, Jelenic, Raimondi. All.: Colomba.


Ternana, Scozzarella c’è TERNI (infopress) - Subito a disposizione Matteo Scozzarella. In dubbio Ciofani e Di Deo. l Probabile formazione (3-5-2): Brignoli; Ferraro, Brosco, Lauro; Fazio, Carcuro, Miglietta, Ragusa, Vitale; Ceravolo, Alfageme. A disp.: Ambrosi, Botta, Scozzarella, Dumitru, Sinigaglia, Litteri, Maniero. All.: Toscano.


TORNA IL CAMPIONATO CON L’ANTICIPO DELLA 23ª GIIORNATA

Stasera (20,45) Crotone-Sassuolo Sfida delicata allo Scida: il Crotone che ha bisogno di punti ospita la capolista Sassuolo che vuole continuare a marciare solitaria verso la promozione in serie A. Diversi problemi di formazione per entrambe le squadre, ma fiducia comune. Il tecnico calabrese Drago avverte: «Il Sassuolo lassù non scherza, ma il Crotone non ha paura di nessuno. Certo i numeri sono un vantaggio per la capolista, ma sono convinto che la mia squadra saprà tenere testa ad un simile avversario. Non v'è subbio che l'attuale campionato è molto equilibrato, tutti vogliono rimanere in B, ovviamente compreso il Crotone». Da parte sua, Di Francesco mette in chiaro al Sassuolo qual è la ricetta per stasera: «E’ necessario rivedere intensità e applicazione delle giornate migliori, anche se il periodo nero sotto il profilo delle assenze non ci favorisce. I calabresi vogliono allontanarsi dalle zone calde, quindi non vanno sottovalutati». © riproduzione riservata







IN BREVE Il 7 febbraio a Pescara sorteggio dei quarti delle coppe di A, donne e U. 21 Giovedì 7 febbraio, a Pescara, sorteggio per gli abbinamenti nei quarti delle Final Eight della Coppa Italia di Serie A maschile, Serie A femminile e Under 21: le tre competizioni si disputeranno nel capoluogo abruzzese, da giovedì 28 febbraio a domenica 3 marzo. COPPA ITALIA SERIE A2 - Sorteggiati gli abbinamenti nei quarti della Final Eight (in programma venerdì 15 febbraio) per la Coppa Italia di Serie A2 che si svolgerà a Martina Franca: Napoli Futsal Santa Maria-Reggiana, New Team-Augusta, Cagliari-Futsal Potenza, Martina Franca-Vicenza. Sabato 16 le semifinali, domenica 17 la finale. LECCO NUOVO TECNICO - In serie A2 divorzio tra il Lecco e il tecnico Max Quatti. Il nuovo allenatore è Gilberto Marques De Oliveira, nella scorsa stagione al PesaroFano. COPPA ITALIA UNDER 21 - Mercoledì 30 gennaio l'andata degli ottavi per la Coppa Italia Under 21: Montecalvoli-Asti; San Biagio Monza-Atletico ArzignanoCornedo; New Team-Reggiana; Kaos BolognaPesaroFano; Real Rieti-Torrino; Acqua & Sapone Città Sant'Angelo-Real Amalfi; Fuente Foggia-LC Poker X Martina Franca; Fata Morgana-Futsal Potenza. Ritorno mercoledì 6 febbraio. a.gal.


MERCATO, AFFARI E TRATTATIVE Trapani vuole Sarno Fatic-Reggiana: sì Cerca rinforzi il Lecce, che ha chiesto al Padova il centrocampista Ousmane Dramè (21) che finora ha giocato ad Ascoli. Il Trapani lavora in uscita per il difensore Luca Ficarrotta (23) e il centrocampista Alessandro Romeo (25). In entrata riflettori sempre accesi sul talentuoso Vincenzo Sarno (24) della Reggina. Il Trapani ha definito l'arrivo del giovane attaccante Mattia De Luca (19) dai dilettanti pugliesi del Copertino. Davide Bottone (26) potrebbe essere ceduto dal Frosinone al Cluj, in Romania, se non ci fossero pretendenti adatte in Italia. Ancora nessuna nuova per Simone Vitale (30), sempre ai margini della squadra. In uscita potrebbe esserci il giovane difensore Pietro Del Duca (21) destinazione Fondi, ma solo se arriverà un pari ruolo. L'Arzanese ha ingaggiato il terzino destro Vittorio Nocerino (21), e si è assicurata dal Carpi anche l'attaccante Gianmarco Mascolo (21). Un prestito per il Catanzaro, si tratta del 22enne centrocampista Carlo De Risio, già in forza al Benevento. L'Andria ha ingaggiato il giovane difensore Gabriele Olivieri (19) dai dilettanti del Celle di San Vito. L'Hinterreggio segue una pista nuova per il centrocampo. A rinforzare la zona mediana, potrebbe essere Federico Calcagno (20), in questa stagione al Milazzo che a sua volta ha tesserato il difensore Francesco Maggio (21) e il centrocampista Vito Migliore (18) entrambi alla Nissa lo scorso anno. Dal Milazzo invece L'Aquila ha perso il trequartista Andrea D'Amico (24) e continua a trattare il terzino sinistro Francesco Mazzarani (27) del Barletta. Il terzino mancino del Verona Ivan Fatic (25) potrebbe essere già oggi della Reggiana. E' Jefferson Alves Oliveira, proveniente dall'Udinese, il rinforzo per la difesa del Venezia. La società lagunare ha infatti ufficializzato l'accordo con i friulani per il prestito fino a giugno del difensore brasiliano, classe 1990, che ha vestito in passato le maglie di Salernitana e Perugia in Prima divisione e Modena in serie B. Sempre il Venezia ha trovato l'accordo con la Fiorentina per il trasferimento in prestito con diritto di riscatto ai viola del promettente terzino sinistro Luca Zanon, classe 1996. Il Poggibonsi ha ingaggiato dal Gubbio l'attaccante Filippo Maria Scardina (21), entrambe le società hanno trovato l'accordo con la Roma. A Bergamo sponda Albinoleffe è arrivato il centrocampista Mattia Valoti (20) in prestito dal Milan. Oggi potrebbe essere il giorno per il trasferimento dell'attaccante Matteo Brunori Sandri (19) dal Foligno al Parma. Ore decisive al Santargangelo, potrebbe arrivare il terzino sinistro del Chievo, Andrea Montresor (20). © riproduzione riservata


LECCE, SERVE FIDUCIA Toma ha indicato la strada per tornare alla vittoria di Elio Donno

LECCE - Antonio Toma, una soluzione pronta in casa, per il Lecce che spera di ripartire ritrovando la vittoria e divertendo il pubblico: è questo l'ambizioso obbiettivo che si propone Antonio Tesoro, amministratore delegato che, d'accordo con suo padre, il presidente-patron Savino, ha deciso di chiudere bruscamente l'era Lerda, nell'occasione e dopo la sconfitta nella quale forse il tecnico aveva il minor numero di colpe. «Una serie di situazioni, magari non tutte addebitabili a Lerda, ci hanno imposto di non rinviare più questa decisione» , ha tagliato corto il rampollo dei Tesoro e, per dare l'idea del cambiamento totale, ha cancellato L’entusiasmo è tutto lo staff che aveva coadiuvato il tecnico di Cuneo l’altro ingrediente nella sua sfortunata esperienza leccese:via il necessario oltre al lavoro. Domenica collaboratore Chini ed i preparatori Giammartino e test con il Maglie Lorieri. Toma, professionista assoluto e intransigente nella cura tutti i dettagli, ha portato con sé i collaboratori che aveva nella Beretti, Di Fusco e Spatafora, confermando De Luca, e si è presentato con quel carattere pragmatico e le risposte taglienti, che non concedono nulla alla diplomazia. Ha promesso subito calcio-divertimento e risultati partendo dalla constatazione che si trova a guidare una Ferrari. RITROVARE ENTUSIASMO - Tutto il suo ragionamento al primo impatto con Antonio Toma, neo allenatore la panchina giallorossa è stato mirato a ridare entusiasmo alle spaesate milizie del Lecce giallorosse, dopo le ultime delusioni. E queste, in attesa delle risposte sul campo, sono divise tra chi è pronto a dare un'apertura di credito totale al salentino chiamato a pilotare il Lecce verso la serie B e chi,pur concedendo fiducia,si chiede se la limitata esperienza di Toma possa incidere sull'auspicata ripresa della squadra giallorossa. Lui, comunque, tranquillizza tutti ed assicura che il Lecce vincerà il torneo almeno con una giornata di anticipo, pur comprendendo qualche riserva come ha fatto quando ha affermato: «Lo so che, quanto a risultati, sono il più scarso di quanti hanno allenato il Lecce». INTRANSIGENZA CON LA SQUADRA - L'apertura di credito per il nuovo allenatore però non è la stessa che i tifosi son disposti a riservare alla squadra. Lo dimostra il fatto che ieri pomeriggio un numeroso gruppo di sostenitori si è recato allo stadio ed ha chiamato vicino agli spalti una rappresentanza dei giocatori, ai quali è stata manifestata la delusione per le ultime prestazioni ed è stato richiesto a gran voce un radicale cambio di marcia. Intanto, l'impatto del nuovo tecnico prevede, in questa prima fase, ben 13 allenamenti, due al giorno: la mattina teoria nello spogliatoio con tanto di lavagna, e nel pomeriggio applicazione pratica di quanto approfondito in mattinata. La prima prova pratica collettiva domenica mattina con una gara amichevole contro il Maglie in programma al 'via del mare'. © riproduzione riservata


NOTIZIE IN BREVE

Sorrento, Papagni nuovo allenatore SORRENTO (g.s.) - Aldo Papagni è il successore di Giovanni Bucaro sulla panchina del Sorrento. Il nuovo allenatore verrà presentato alle 12. Anticipi e recuperi La Lega ha disposto che la gara Viareggio-Carrarese (1ª Div. B), Castiglione-Pro Patria (2ª Div. A) e AversaMartina (2ª Div. B) originariamente in calendario per il 3 febbraio 2013, siano anticipate a sabato 2 febbraio con inizio alle ore 14,30. La Lega ha disposto inoltre che sabato 9 febbraio si disputerà il recupero della 3ª giornata di ritorno AlessandriaForlì (2ª Div. A) con inizio alle ore 14,30. Quadrangolare, vince la 1ª Div. A E' calato il sipario sul Quadrangolare di Lega Pro, edizione numero 33, che si è disputato a Carpi e Reggio Emilia. In campo sono scesi i migliori 72 giovani di Lega Pro che si sono confrontati, giocando gare di buon livello tecnico. Alla fine ad alzare la Coppa è stata l'Under 21 di Prima Divisione B, che ha sconfitto nella finalissima quella di Prima Divisione A col punteggio di 3-1. Le reti sono state segnate per la 1/A da Malcore (Lecce al 22' pt) e per la 1/B da Sbraga (Pisa al 37' pt), Buonaiuto (Benevento al 21' st) e Mancuso (Carrarese al 35' st).


FUTSAL - SCATTA CON DUE ANTICIPI LA TERZA GIORNATA DI RITORNO Kaos-Genzano da tripla, Napoli per il riscatto Sfida incerta tra Capurso e Musti, per il Napoli di Tarantino tutto facile contro il Putignano? di Antonio Galluccio

Scatta, stasera, la terza giornata di ritorno nel campionato di Serie A. Con due anticipi, a Ferrara e Cercola: al Palaboschetto della città estense il Kaos Bologna ospita la Cogianco Genzano mentre al Palacercola del centro campano il Napoli riceve lo Sport Five Putignano. Nando Grana tra Scandolara e Kakà nell’andata tra Cogianco e Kaos (Libralato/Div. C5)

KAOS BOLOGNA E GENZANO - La settima vittoria stagionale è l'obiettivo immediato del Kaos Bologna che nelle ultime due partite ha conquistato un punto. « Il pari casalingo di martedì scorso contro la Marca Futsal - spiega Leopoldo Capurso allenatore della squadra felsinea - ci ha confermato che siamo in salute. E' mancato solo il gol, che avremmo meritato per le tantissime occasioni create, dall'inizio alla fine. Purtroppo non abbiamo saputo concretizzarle ed è da qui che dobbiamo ripartire contro la Cogianco Genzano. Occorre maggiore incisività anche perchè bisogna vincere per incrementare l'attuale lunghezza di vantaggio sulla zona play out e incamminarci verso le zone nobili della graduatoria dove eravamo fino a poco tempo fa. Mancherà il centrale difensivo, Jeffe, squalificato. Per il resto intelaiatura ormai collaudata». Nelle ultime tre gare sette punti per la Cogianco Genzano allenata da Alessio Musti: la formazione romana attraversa un buon momento che intende confermare. « E' una bella soddisfazione - dice Musti - aver agganciato il quarto posto. Ora siamo lì e speriamo di fare ancora meglio. La squadra dà ogni volta il massimo e quindi siamo fiduciosi per il prosieguo di una stagione dove con volontà, impegno e passione stamo andando bene. Abbiamo centrato l'obiettivo della Final Eight di Coppa Italia e adesso cerchiamo di arrivare il più in alto possibile. Contro il Kaos Bologna servirà un'altra prestazione di carattere. C'è lo spirito giusto». NAPOLI E PUTIGNANO - Vuole riscattare le tre sconfitte consecutive contro Kaos Bologna, Acqua & Sapone Città Sant'Angelo e Cogianco Genzano il Napoli del tecnico Carmine Tarantino. « Lo stop contro il Kaos Bologna - commenta Tarantino - ci è costato la mancata qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia e di questo ne abbiamo risentito pure nella sfida contro l'Acqua & Sapone Città Sant'Angelo. Contro la Cogianco Genzano, invece, siamo stati sfortunati perdendo a sei secondi dalla conclusione. Insomma, non ci gira bene, però dobbiamo riprendere a far punti in un campionato equilibrato dove, fra la quarta e la quartultima, le distanze sono quasi minime: bastano due successi consecutivi o due sconfitte di seguito per ritrovarti lassù oppure nelle retrovie. Non avrò il laterale Emer per squalifica dalla quale rientra il pivot De Luca». Di fronte c'è lo Sport Five Putignano del tecnico Sebastiano Giannandrea. « Stiamo valorizzando parecchi giovani - afferma Francesco Sbiroli presidente della società pugliese - ed è questa la vittoria più bella». IL PROGRAMMA - Alle 19 Napoli-Sport Five Putignano: arbitri Mameli e Bagnariol, alle 20.30 Kaos BolognaCogianco Genzano: Manzione e Leonforte. Domani si disputano le altre cinque gare: alle ore 18 MontesilvanoReal Rieti, Marca Futsal-Acqua & Sapone Città Sant'Angelo, Lazio-Luparense, Venezia-Verona; alle 20.45 AstiPescara (diretta tv su Raisport 1); Classifica: Asti 39; Lazio 33; Acqua & Sapone 27; Montesilvano e Genzano 26; Luparense e Marca Futsal 25; Pescara 24; Real Rieti e Kaos Bologna (-1) 20; Napoli 19; Verona 7; Venezia 6; Putignano 0. Marcatori - 16 reti: Lima (Asti); 14 reti: Cavinato (Asti), Kakà (Kaos Bologna); 13 reti: Rogerio (Luparense); 12 reti: Patias (Asti), Saul (Cogianco Genzano).


OBIETTIVO A2 Nero super, già 24 gol Il Napoli Futsal S. Maria si gode il suo bomber Il suo Napoli Futsal S.Maria è all’inseguimento della capolista L.C. Poker X Martina nel girone B di Serie A2. Lui, Honorino Filho Gomes De Olivera - per tutti, più semplicemente, Noro - comanda la classifica marcatori del raggruppamento con 24 reti già all’attivo, quando il campionato è appena alla seconda giornata di ritorno. « Il mio segreto? Nessuno in particolare - afferma il pivot della formazione di Oranges - diciamo che bisogna essere bravi a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, ma in realtà questi gol sono soprattutto il frutto del lavoro dell’intera squadra durante tutta la settimana». A queste medie potrebbe addirittura arrivare a quota 40, ma Noro il suo personale obiettivo l’ha già superato. « Quello che cerco di fare ogni anno è di mantenere la media di una rete a partita». Le partite in totale sono 22, le sue reti sono già due in più… Pivot prolifico e vero trascinatore: questo è il giocatore ex Me.Co Potenza, che con i gialloblu di Scafati proverà fino alla fine a dare fastidio al Martina. « Intanto domani dobbiamo pensare alla Fuente Foggia, con cui all’andata fu una gara davvero ostica, in cui la spuntammo per 3-1. L’errore più grande che possiamo commettere è quello di guardare la classifica (dove i pugliesi occupano la quintultima posizione) perché altrimenti saremmo puniti. Serve sempre il massimo della concentrazione». Appuntamento fondamentale, dunque, quello che attende il Napoli Futsal S.Maria, in attesa dello scontro al vertice con la capolista del prossimo turno. « Credo che il Martina sia favorito - continua Noro - ha cinque punti di vantaggio, ma soprattutto, a parte lo scontro diretto con noi nel girone d’andata finito in pareggio, ha vinto tutte le altre partite. Dopo ci siamo noi, ma attenzione a non escludere dalla corsa l’Augusta, il Futsal Potenza e la Rapidoo Latina». Ma i destini di campani e pugliesi potrebbero incrociarsi di nuovo appena due settimane dopo il confronto diretto del terzo turno di campionato. Dal 15 al 17 febbraio, infatti, al PalaWojtyla di Martina Franca c’è la Final Eight di Coppa Italia, che vede in campo ovviamente anche le due sfidanti. « Sarà una competizione altamente spettacolare - spiega Noro - perché tutte le squadre sono di gran livello; anche qui, però, credo che la L.C. Poker X Martina parta con un pizzico di vantaggio per il fatto di giocare in casa». Nei quarti di finale, invece, la formazione di Oranges se la vedrà con la BiTecnology Reggiana. « Non conosco i giocatori della squadra emiliana, ma i miei compagni mi hanno parlato molto bene di diversi elementi. Sarà perciò una gara difficile, come tutte le partite da dentro o fuori ». Cannoniere girovago - negli ultimi anni ha vestito le maglie di Atiesse Quartu e Promomedia Putignano in Serie A, prima di quella del Potenza in Serie A2 - Noro ha conosciuto tante piazze, ma una in particolare non se la dimentica davvero. « Dal punto di vista del tifo, Putignano ha un seguito che non ho trovato in nessun’altra città». Ass


HACKETT CARICA SIENA Stasera contro il Besiktas: «Senza Ress, tutti pronti a dare di più» SIENA - Le sue treccine e il suo modo gagliardo e deciso di interpretare la pallacanestro hanno già fatto presa sui tifosi della Mens Sana Montepaschi. Daniel Hackett, figlio d'arte del mitico atleta statunitense ex Syracuse, Rudy, che ha scritto molte pagine nel cuore dei tifosi italiani di Forlì, Livorno, Reggio Emilia e Porto San Giorgio, nacque proprio in Italia nel 1987, respirando aria di pallacanestro già dopo i primi vagiti. Adesso Daniel rappresenta un vero e proprio punto di riferimento nelle rotazioni delle guardie con incarichi importanti nel ruolo di play in alternativa o assieme a Brown e a Rasic. La Montepaschi Siena affronta stasera al PalaEstra di Siena il Besiktas senza Ress. Come cambia affrontare una gara chiave come quella odierna senza l'apporto di un uomo che è stato Daniel Hackett, 25 anni, è alla «Umiltà e lavoro fondamentale finora per la squadra? prima stagione con la alla base dei nostri «Prima di tutto ci manca un leader, sia in campo che Montepaschi Siena (LaPresse) risultati. Io? Ogni giorno cerco di nello spogliatoio, ma, soprattutto, ci manca l'uomo che imparare qualcosa» ci dà una diversità di gioco importante che ci permette di aprire il campo. Lui è un numero quattro atipico, con una presenza costante al rimbalzo, in difesa con la qualità di saper bene intimidire in area gli avversari. Cercheremo ognuno di noi di fare qualcosa di più per poterlo rimpiazzare nel periodo in cui non sarà con noi» . Che partita ti aspetti contro i turchi del Besiktas? «Mi aspetto che la Mens Sana scenda in campo decisa come ha fatto in questi ultimi mesi. Abbiamo di fronte un avversario valido. Non deve trarre in inganno il fatto che ancora non hanno vinto una partita nelle Top 16. Il loro 0 su 4 non dice la verità, perché hanno data del filo da torcere a ogni avversario affrontato finora, e sono dotati di molto talento, oltre a contare su un sistema difensivo capace di controllare bene il ritmo di partita. Mi aspetto una battaglia in campo perché siamo pochi e dobbiamo arrangiarci in qualche modo. La gara contro il Besiktas avrà un significato ed un valore molto particolare perché vogliamo dare seguito alle precedenti prestazioni consapevoli delle insidie di una situazione infortuni» . Oltre a Ress, la Montepaschi deve infatti fare i conti con gli acciacchi di Ortner, Janning e Rasic, chiamando quindi chi potrà essere della contesa ad un super lavoro per tenere alto il livello del gioco nella quinta sfida del girone di Top 16. Ma qual è il segreto della Montepaschi quest'anno in una stagione di rifondazione profonda del roster che vede i campioni d'Italia terzi in campionato e con un record di imbattibilità nelle Top 16 di Eurolega? «Dalla scorsa estate - prosegue Hackett - ci siamo imposti di affrontare ogni partita con umiltà e ogni giorno di lavoro con il massimo impegno per migliorarci sia come singoli che come gruppo con tanta intensità e passione. Il nostro obiettivo è quello di sorprendere e far divertire chi ci segue» . Come vivi il tuo primo anno nella doppia dimensione del campionato ed Eurolega con impegni durissimi intervallati da molti viaggi e pochissime pause? «Continuiamo a crescere nella nostra dimensione di gioco, mantenendo la mia identità che è quella di essere aggressivo dal palleggio e creare per i compagni, ma soprattutto continuare a crescere sotto ogni aspetto del gioco. Per me si tratta di una tappa importante della mia carriera. Occorre saper gestire bene il proprio fisico, le energie mentali. L'Eurolega e il campionato italiano sono due cose completamente diverse. Per me, che sono alla prima esperienza europea, e, soprattutto, in un grande club come Siena, ogni giorno cerco di imparare qualcosa» . Infopress


IERI LA DECISIONE Olympiacos il ricorso è respinto SIENA - Proprio alla vigilia del nuovo impegno europeo contro il Besiktas, una buona notizia per la Montepaschi Siena. Il giudice dell'Eurolega ha infatti respinto il ricorso dell'Olympiacos dopo la sconfitta interna contro la squadra di Banchi (72-74) per il malfunzionamento del cronometraggio. Nelle motivazioni si legge che non ci sono state penalizzazioni per l'azione d'attacco dell'Olympiacos, che ha potuto gestire senza problemi (con l'errore di Hines) il possesso. Il giudice ha anche smentito che ci fossero analogie con un paio di precedenti indicati nel ricorso dell'Olympiacos, per i quali invece si era acconsentito alla ripetizione della partita perchè in un caso si trattava dell'ultimo tiro della partita e nell'altro il malfunzionamento aveva avvantaggiato la squadra di casa. EUROLEGA (Top 16, 5ª giornata) - Girone E: Alba Berlino (Ger)-Bamberg (Ger) 82-63; oggi Cska Mosca (Rus)-Malaga, Efes Istanbul (Tur)- Zalgiris Kaunas (Lit), Panathinaikos (Gre)-Real Madrid (Spa). Classifica: Cska, Real 8; Efes, Panathinaikos 6; Alba, Zalgiris, Malaga 2; Bamberg 0. Girone F: Fenerbahce (Tur)-Khimki (Rus) 85-82; Maccabi (Isr)-Olympiacos (Gre) 77-78; Vitoria (Spa)Barcellona (Spa) 79-90; oggi SIENA-Besiktas (Tur) (20.45 SportItalia). Classifica:Barcellona; Vitoria, SIENA 8; Khimki, Olympiacos 6; Maccabi, Fenerbahce 2; Besiktas 0. EUROLEGA DONNE (12ª giornata) - Girone B: Fenerbahce (Tur)-Arras (Fra) 81-75, Targoviste (Rom)-Sopron (Ung) 57-65, SCHIO-Kosice (Svc) 67-78; rip. Orenburg (Rus). Classifica: Fenerbahce, Kosice 16; SCHIO 14; Orenburg 12; Targoviste, Sopron 6; Arras 2.


LEGADUE Capo d’Orlando ospita Bologna (su RaiSport 2) stasera nell’anticipo LEGADUE (15ª giornata) - Oggi: ore 20.45 Upea Capo d’Orlando-Biancoblù Bologna (diretta RaiSport 2). Domenica: ore 18.15 AcegasAps Trieste-Centrale del Latte Brescia, Prima Veroli-Aget Imola, Bitumcalor Trento-Givova Scafati, Fileni Bpa Jesi-Tezenis Verona, Novipiù Casale Monferrato-Ferentino, Giorgio Tesi Pistoia-Le Gamberi Foods Forlì. Riposa: Sigma Barcellona Pozzo di Gotto. Classifica: Barcellona P.d.G., Pistoia, Casale M. 20; Brescia, Scafati, Bologna 18; Verona, Forlì, Trieste 16; Trento, Ferentino 12; Veroli, Capo d’Orlando, Jesi 10; Imola 8. LAKOVIC SI PRESENTA - (l.p.) La Scandone Avellino ha ufficializato ieri l’ingaggo del play Jaka Lakovic (35 anni) che vanta un importantissimo palmares a livello europeo (Panathinaikos, Barcellona, Galatasaray). Il giocatore, che si sta allenando già da mercoledì agli ordini di coach Pancotto, sarà presentato oggi. POCO CLEMENTE - (Ass) Cinque secondi sul parquet: tanto è durata l'esperienza di Denis Clemente con la maglia dell'Umana Reyer Venezia. Giusto tre settimane dopo l'annuncio del suo arrivo nella rosa di coach Mazzon, la società lagunare ha infatti ieri ufficializzato di aver rescisso consensualmente il contratto con il playmaker portoricano.


NBA Belinelli, matchwinner di Chicago

Stavolta segna da due e trasforma un tiro libero: Detroit si arrende per 85-82 di Roberto Zanni

MIAMI - È l'uomo di Chicago. “Belinelli wins game again for Bulls” ha titolato ieri il “Tribune”, il quotidiano più importante di “Windy City”. “Belinelli vince ancora la partita...”: sì, perchè l'azzurro l'ha fatto un'altra volta, dopo il canestro del successo di Boston a 3”1 dalla fine dell'overtime venerdì scorso (seguito poi dalla grande prova con i Lakers), mercoledì è arrivata l'azione da tre a 7”5 dalla conclusione: due punti più il libero per il fallo subito e i Bulls hanno vinto (8582) contro Detroit, dopo essersi trovati sotto anche di 17. Ma in zona-Belinelli è arrivato lo scatto decisivo: soltanto 5 i punti a referto del bolognese, ma quei tre hanno fatto la differenza. «Io ho segnato - ha poi detto Marco - ma il merito va a Jo». Diciamo a entrambi: perché Joakim Noah ha recuperato un pallone impossibile proprio dopo un tiro sbagliato da Belinelli, ma l'azzurro, che non si arrende mai, è stato prontissimo a riprenderlo e a infilare la difesa dei Pistons. Nella serata del “Beli” ha sorriso anche Gallinari: 18 punti e il successo sul campo di Houston, mentre Toronto, sempre priva di Bargnani (ha ripreso ad allenarsi, ma non c'è una data per il rientro), ha costretto gli Heat al supplementare, però una tripla doppia di LeBron (31 punti, 10 rimbalzi e 11 assist) ha chiuso il discorso.

L’esultanza di Marco Belinelli, 26 anni (AP)

BRYANT RICCO ARRABBIATO - Non si ferma invece la corsa verso il basso dei Lakers: quarto ko di fila (settimo in trasferta) preceduto da un faccia a faccia tra i giocatori durante il quale Bryant ha attaccato pesantemente Howard (che poi si è infortunato nuovamente alla spalla). Kobe invece si può consolare con il primato di Forbes: nella Nba è il giocatore che nell'ultimo anno ha guadagnato di più, 59,8 milioni di dollari, secondo LeBron James con 57,6, franchigia regina i New York Knicks valutati 1,1 miliardi di dollari. (roz/ecp) © riproduzione riservata Così mercoledì: Charlotte-Atlanta 92-104; Miami-Toronto 123-116 d1ts; Chicago-Detroit 85-82; Memphis-LA Lakers 106-93; Houston-Denver 95-105; Minnesota-Brooklyn 83-91; San Antonio-New Orleans 106-102; UtahWashington 92-88; Sacramento-Phoenix 96-106; Portland-Indiana 100-80; Golden State-Oklahoma 104-99.


MOTO Honda si affida a un italiano

di Paolo Scalera

Nuovi colori, un team rinnovato al 50%, un nuovo Team Principal. Non stiamo parlando della Ducati che la scorsa settimana ha presentato organigramma e moto 2013 a Madonna di Campiglio, bensì della Honda che rinunciando a voli pindarici e lustrini si è mostrata molto più modestamente a Madrid, nella sede dello storico sponsor Repsol. Per lei la solita combinazione di arancio, rosso e blu, diversamente miscelata, il giovane Marc Marquez ad affiancare il navigato Dani Pedrosa, ma soprattutto A sinistra Livio Suppo, 48 anni, Dani Pedrosa, 27 anni, e l’investitura di Livio Suppo, ex direttore marketing, a tra Shuhei Nakamoto, 55 anni, (AP) Gestione del team a capo della squadra. Forse la mossa più rivoluzionaria in assoluto per il gigante giapponese. Già, perché il Suppo, già a capo manager torinese tre anni fa ricopriva un ruolo simile in Ducati e questa mossa conferma della Ducati «Con Pedrosa e Marquez che gli uomini hanno la loro rilevanza anche nella civiltà delle macchine. Fu Suppo, infatti, vincenti» a convincere la casa bolognese a lasciare Michelin per Bridgestone, lui a ingaggiare il quasi sconosciuto Casey Stoner e dunque a portare la Rossa al titolo iridato nel 2007. Così se la casa italiana ha scelto un tedesco, Bernd Gobmeier, su suggerimento dell’Audi, ora la Honda - la più grande casa di motociclette al mondo - affida ad un italiano il bastone del comando. «In fondo le competizioni si svolgono in maggioranza in Europa - si è schermito Suppo - e Shuhei Nakamoto, il vicepresidente di HRC, ha pensato che per una questione di mentalità fosse la mossa giusta». Riguardo alla squadra 2013 il manager non ha dubbi: «Con Pedrosa e Marquez abbiamo una coppia molto forte e che non ci darà problemi. Dani infatti è il pilota navigato che vincendo più GP di tutti, sette l’anno scorso, ha mostrato di poter puntare al titolo. Marquez, invece, il debuttante di grande talento che deve imparare. Io comunque sono convinto che sarà veloce e vincerà già quest’anno. Per i campioni è così. Biaggi ha vinto la prima gara, Lorenzo e Rossi nella prima stagione e Stoner centrò una pole. Marquez dovrà senza dubbio imparare, specie nell’area della gestione delle gomme perché una cosa è fare un giro, un’altra essere consistente nell’arco di una gara». La prima rivale della Honda, quest’anno, sarò ancora una volta la Yamaha, ma secondo «Sbagliato togliere Suppo progredirà anche la Ducati. la Desmosedici a «Secondo me Andrea Dovizioso potrà migliorare i risultati di Valentino Rossi. E’ un Preziosi. Mondiale per Dani o Lorenzo ottimo pilota e collaudatore. Con una Yamaha satellite ha replicato i risultati che aveva Rossi un’incognita» ottenuto con la Honda ufficiale. Nel motociclismo il pilota conta moltissimo e purtroppo fra Rossi e la Ducati non c’è stata alchimia. Andrea dimostrerà che dopotutto la Ducati non è poi una così cattiva moto». Ha qualcos’altro da dire il nuovo Team Principal della Honda della sua vecchia squadra.


«Mi è dispiaciuto che sia stato tagliato fuori Filippo Preziosi. Si sono scordati che la Desmosedici ha vinto, all’esordio mondiale nel 2003, con Capirossi. Ci ha vinto Bayliss, Barros è andato a podio. Non è vero che la Ducati ha vinto ed è stata veloce solo con Stoner». Difficilmente, però, la Rossa sarà la rivale quest’anno della Repsol-Honda. «Penso che la sfida, come nell’anno passato, sarà fra Pedrosa e Lorenzo. Per trovare un terzo incomodo dovremo aspettare l’esito dei prossimi test. Valentino Rossi, come ha confessato lui stesso, è un punto interrogativo. Non sa nemmeno lui se sarà in grado di lottare per il titolo. Per quanto ci riguarda, invece, puntiamo al successo: abbiamo vinto nel 2011 e sfiorato il mondiale l’anno passato. Ci è mancata un po’ di fortuna». La Honda, comunque, la fortuna se la costruisce nel suo reparto corse. Dal quale alla fine di quest’anno uscirà un prototipo destinato a team e piloti privati nato per far uscire dalla crisi un campionato, la MotoGP, oggi strangolato dagli alti costi. «Stiamo lavorando - è la conferma di Suppo - ma non è vero che il prezzo è stato già fissato a un milione di euro. Sulla cifra a cui sarà venduta non c’è ancora alcun accordo». © riproduzione riservata





L’auto radar protegge tutti L’air bag per i pedoni, i sensori che frenano l’auto per evitare urti Quando la tecnologia è sicurezza ECCO I PREZZI DELLA VERSIONE CROSS COUNTRY

di Bruno de Prato

É passato quasi un anno da quando Volvo V40 è stata svelata al Salone di Ginevra del 2012, ma il fascino del suo stile rimane fortissimo, immutato da quel primo incontro. È il fascino di uno stile altamente innovativo, che ha scompaginato i canoni tradizionali di classificazione delle varie tipologie di carrozzeria, ma lo ha fatto con grande eleganza creativa, ottenendo una pregevole sintesi di funzionalità e versatilità definite da linee emozionanti per slancio, equilibrio e muscolarità. Non è la prima volta di Volvo, a cominciare dal mitico Tutti i sistemi coupè P1800, in particolare la sua seconda serie. Ma funzionano fino a anche per Volvo è la prima volta con un modello a 5 50 km/h ma hanno un raggio di azione porte che può legittimamente definirsi “wagon” in ragione di 70 metri della generosa abitabilità ricavata in 4,37 metri di lunghezza. Volvo V40, in tutte le sue declinazioni inclusa la nuova Cross Country, rappresenta la scelta più raffinata e tecnologicamente avanzata nel settore delle compatte di segmento dimensionale C.

TRADIZIONE - A cominciare dai sistemi dedicati alla sicurezza, una vera e propria rivoluzione che stabilisce i nuovi standard assoluti di riferimento. Il primo di tali sistemi che viene alla mente è l’air-bag mirato ad attenuare i danni fisici che un pedone subisce in caso di investimento. Di tutta la dotazione di V40 è forse il singolo contributo alla sicurezza che più ha colto la fantasia del pubblico, e a buon ragione. Ma a noi pare molto più significativo l’avanzatissimo sistema elettronico (radar) di percezione della presenza di un pedone in zona a rischio (pedestrian detection) che, dopo aver allertato il guidatore, ha la capacità di attivare automaticamente l’impianto frenante fino all’arresto completo della vettura. Analogamente opera anche il sistema di prevenzione dei piccoli incidenti urbani, in particolare i tamponamenti a bassa velocità dovuti alla distrazione. Anche in questo caso il sistema dei sensori avverte della eccessiva riduzione della distanza di sicurezza, quindi, se il pilota resta distratto, attiva automaticamente i freni. Il resto è tradizione Molto rilevante è che tali sistemi scongiurino Volvo, fatta di eleganza, muscoli e l’investimento o il tamponamento a velocità fino a 50 funzionalità a prezzi km/h. I sensori radar posti ai lati della sezione posteriore interessanti per avvertire il pilota del sopraggiungere di altri veicoli mentre sta effettuando una uscita in retromarcia da una postazione a visibilità nulla (come nel caso di un parcheggio a pettine fra due furgoni) sono un’ulteriore grande intuizione degli specialisti Volvo che dilata il concetto stesso di sicurezza in auto. A noi è capitato di dover far conto sulla assistenza di questi radar laterali/posteriori per uscire da una situazione abbastanza intricata, e ne siamo rimasti entusiasti, anche perchè il loro raggio di azione è di ben 70 metri, più che adeguato anche su una strada a scorrimento veloce. La sicurezza attiva di Volvo V40 fa conto, ovviamente, su tutti i sistemi di assistenza alla guida, dall’ABS allo ESP e a tutti gli altri.

Nella foto grande le linee innovative della Volvo V40, poi, in quelle centrali, due immagini del funzionamento dell’Airbag per i pedoni e quello dei sensori anti tamponamento e anti investimento. Qui sopra, l’ampio raggio di azione degli stessi sensori, accanto infine, un’immagine degli interni sempre molto eleganti e funzionali

EQUILIBRIO - Ma, in questo caso, il progetto meccanico ha la prevalenza sugli ausili elettronici in quanto V40 dispone di un autotelaio straordinariamente bilanciato, che assicura, sempre, una grande neutralità di risposta dinamica, una assoluta precisione di risposta allo sterzo anche nella guida più aggressiva, una stabilità esemplare anche alle velocità massime e in presenza di vento laterale. Questa è una sicurezza che il pilota avverte subito, la sente attraverso il volante e gli altri comandi, è l’affermazione della grande ingegneria Volvo


“tradizionale” che esalta il piacere della guida di un’auto impeccabile, in ogni suo aspetto: dallo stile alla qualità degli interni, alle prestazioni. © riproduzione riservata


L’ACCORDO

BMW e Toyota, insieme per idrogeno e auto sportive TOKYO - Toyota e Bmw hanno firmato l'accordo vincolante sullo sviluppo congiunto della mobilità sostenibile, basata su sistemi di celle a combustibile e altre tecnologie applicate all'auto, nonchè di " una piattaforma comune per una vettura sportiva di medie dimensioni entro la fine del 2013". Si tratta, recita un comunicato, degli ultimi passi del memorandum di giugno 2012 che include le ricerche sulle batterie litio-aria e il proposito più in generale di " condividere ulteriormente la visione di collaborazione nei veicoli sportivi ". Il progetto, nel concreto, prevede lo sviluppo di un serbatoio per l'idrogeno, di un motore e di una batteria, da completarsi entro il 2020. Riguardo invece alla piattaforma, le due aziende hanno anche concordato l'inizio di uno studio di fattibilità per la definizione delle odalità industriali da destinare a un nuovo veicolo sportivo di taglia media, da completarsi entro la fine del 2013. A completare il piano sportivo, lo sviluppo di tecnologie ultraleggere per la scocca dei veicoli che i due brand inizieranno a breve, mediante l'utilizzo di materiali all'avanguardia, come ad esempio i compositi rinforzati. Infine Toyota e Bmw stanno per dare il via a una nuova ricerca, con lo scopo di sviluppare una batteria al litio-aria, la cui densità energetica sarà di gran lunga superiore a quella delle attuali batterie agli ioni di litio.

I presidenti di Toyota, Toyoda, e Bmw, Reithofer sugellano l’intesa Il concept della Bmw Serie 4 presentato al Salone di Detroit


Fiat likes U car sharing gratuito per gli studenti MILANO - Con “Fiat Likes U” il costruttore torinese porta l’auto nel mondo dei giovani. Dopo le tappe a Politecnico di Torino e Luiss di Roma, Fiat continua il progetto con Cattolica di Milano e Università di Salerno. Gli studenti avranno a disposizione gratis il car sharing: si entra nel sito, si prenota la vettura (Nuova Panda o 500 L) e la si ritira all’Università dove, dopo averla usata per 24 ore o per un weekend approfittando dei vantaggi del car sharing (accesso a ztl e sosta gratis), lo studente la riconsegna. Impegno di Fiat anche sullo studio, con otto borse di 5mila euro l’una e lezioni coi manager Fiat, e sul lavoro con otto stage retribuiti in azienda. 458 ITALIA PREMIATA - I lettori del magazine tedesco Auto Motor und Sport hanno incoronato per la seconda volta la Ferrari 458 Spider 'Best Imported Cabriolet'. Il riconoscimento è stato assegnato nell'ambito dell'annuale sondaggio 'Best Cars' condotto dalla rivista.


Crisci: Single e coppie, Volvo non è più solo la “familiare” di Pasquale Di Santillo

ROMA - Michele Crisci, 48 anni, dal 2006 è presidente e a.d. di Volvo Auto Italia. E non nasconde il suo entusiasmo per i dati di vendita del primo trimestre in concessionaria della Volvo V40: « Ne sono state vendute 22.000 a livello mondiale, di cui 2.600 in Italia, un dato importante che ci conforta in un momento difficile come quello che sta «A tre mesi dal vivendo l’auto in Italia. Tanto più se consideriamo che lancio ne abbiamo vendute già 2.600 per Volvo è la prima volta nel segmento C premium, il (22.000 nel mondo) più importante per l’Europa». e non ci fermiamo» Come procede il rapporto con la nuova proprietà a quasi tre anni dall’acquisizione di Volvo da parte dei cinesi di Geely? «Benissimo, non nascondo che all’inizio c’era preoccupazione per il rischio di doversi relazionare con un “padrone” così lontano, invece stanno dando un grande apporto, non solo dal punto di vista economico-finanziario ma anche di saggezza gestionale». Cosa ne pensa dell’attuale momento del mercato in Italia? «E’ una situazione difficile, direi drammatica e per fortuna che a livello mondiale sta andando discretamente con il recupero degli Stati Uniti, la tenuta dei mercati emergenti e della Cina. Certo da noi, rispetto al 20092010 si sono perse per strada 700.000 auto è una «I padroni cinesi? Regalano saggezza sofferenza strutturale. Difficilmente torneremo a quota 2 milioni di auto vendute all’anno». Dal 2006 in Italia siamo saliti dal 5 al A Volvo come è andata nel 2012? «A livello globale si 9% di quota» è perso qualcosa, a causa del mercato europeo, decisamente stagnante, ma la grande ripresa negli Stati Uniti ha messo tutto a posto. In Italia, paradossalmente, andiamo controtendenza: per il sesto anno consecutivo abbiamo aumentato la quota di mercato, passando dal 5% del 2006 al 9% del 2012». Parliamo di prodotti: «La XC60 è stato un successo commerciale eccezionale e con la V40 completiamo la revisione del design tesa a trasformare la Volvo da macchina solo familiare a macchina per tutti, giovani, donne, coppie. In questi giorni stiamo presentando la versione Cross Country della V40, prima dell’estate arriverà l’innovativa V60 ibrida plug in diesel e nell’ultima parte dell’anno presenteremo nuovi motori per tutta la gamma». © riproduzione riservata




Giulietta “Veloce” inizia il rilancio Alfa di Paolo Altieri

TORINO - Domani e domenica, negli show room Alfa Romeo, si svolgerà un “porte aperte” speciale dedicato alla Veloce, nuova versione della berlina compatta del Biscione. Non a caso “Veloce” evoca la tradizione gloriosa del marchio: nato nel 1956 proprio con la Giulietta identificava le vetture con Nella foto accanto l’Alfa Romeo specifiche tecniche e dotazioni tali da renderle ancora più sportive e distintive. Giulietta che verrà lanciata Ora la storia si ripete con la nuova Giulietta Veloce che monta tra l’altro cerchi anche negli Emirati Arabi. Poi a in lega da 17’’ a turbina con trattamento in titanio e minigonne laterali. seguire la nuova Mazda6, la All’interno, domina la tonalità scura in cui spicca ancora il trattamento in titanio. Toyota Verso e l’Audi RS6 Volante e sedili hanno una chiara impronta sportiva. A richiesta è anche Avant possibile personalizzare la propria Giulietta con il tetto verniciato in grigio magnesio opaco o nero lucido. Veloce è disponibile in abbinamento alle motorizzazioni che oggi rappresentano la maggior parte del mix vendite di Giulietta: 1.4 Turbo benzina da 120 cv, diesel 1.6 JTDM 105 cv e 2.0 JTDM da 140 cv. Si può optare anche per il 1.4 Turbo benzina Gpl da 120 cv, propulsore che, con più di 4.300 unità immatricolate nel 2012, ha decretato la leadership di Giulietta nel segmento tra le vetture alimentate a Gpl. Il listino parte da 22.350 euro. A dicembre, Giulietta è risultata ancora una volta in testa nelle vendite nel segmento delle berline 2 volumi 5 porte con 1.798 immatricolazioni e una quota del 23,2%. In totale, il modello ha registrato in Italia quasi 30mila immatricolazioni nel 2012. E seguendo le indicazioni dell’a.d. del Lingotto Marchionne, per il quale Alfa verrà rilanciata come marchio premium, la Giulietta, anche nella nuova versione, e l’Alfa Mi.To. arriveranno anche sul mercato degli Emirati Arabi. © riproduzione riservata


Aggressiva e chic futuro in armonia per la Mazda6 LISBONA - La nuova generazione Mazda6 è una vera ammiraglia pronta a conquistare il segmento CD che rappresenta il 6,2% del mercato europeo. Disponibile come berlina quattro porte e wagon cinque porte, con un listino prezzi equivalente per entrambe le configurazioni e fortemente concorrenziale con i suoi 27.900 euro di partenza, Mazda6 si è dimostrata all’altezza della sfida, regalando autentiche sensazioni di guida e performance alto di gamma. Altrettanto seducente il design, con un frontale aggressivo e insieme aggraziato ben armonizzato con un posteriore altrettanto dinamico e moderno. All’interno spiccano la sensazione di spaziosità, la cura dei dettagli, il comfort elevato e l’ergonomia generale di comandi e strumenti di guida. Già adottata per la gamma di successo del Suv CX-5, la tecnologia Skyactiv debutta sulla Mazda6 garantendo quel comportamento brillante e sportivo che giustifica le ambizioni della nuova ammiraglia giapponese. Due motori diesel - 2.2 da 150 e 175 cv - si affiancano a tre unità a benzina: 2 litri da 145 e 165 cv e 2.5 da 192 cv. Il cambio a sei marce, manuale o automatico, è preciso e flessibile. p.a. © riproduzione riservata





Ambizione Toyota la nuova Verso ha stile e carattere NIZZA - Nel nome e nelle ambizioni. Si chiama Verso e dal prossimo aprile ha il compito di dare il suo piccolo ma importante contributo per consentire a Toyota di marciare verso una quota superiore al 5% in Italia nell’importante segmento C già presidiato con successo dalla nuova Auris e dalla Prius. Prodotta in Turchia, concepita per il mercato europeo, la nuova Verso può considerarsi una lontana parente del modello che va a sostituire quello lanciato nel 2009 e ancor più di quelli del 2004 e del 2002, che tutti insieme hanno soddisfatto le esigenze di mobilità di 650mila clienti. Sono ben 470 i nuovi componenti che distinguono la Verso edizione 2013, di cui il 60% all’esterno e il 40 all’interno, a conferma di una evoluzione di questa MPV (Multi purpuse vehicle) che è tutta finalizzata a conquistare importanti e nuove attenzioni da parte della clientela. Provata sulle strade che da Nizza portano a Cannes, la nuova Verso si rivela un’auto che dà soddisfazione sotto ogni punto di vista. Carrozzeria dallo stile importante e di grande funzionalità (prevista solo la versione a sette posti), ricche dotazioni. In prova con la motorizzazione diesel 2.0 da 124 cv. Ma verrà offerta anche con 2 motori benzina (1.6 da 132 cv e 1.8 da 147) e con il diesel 2.2 da 150 cv. p.a. © riproduzione riservata


Audi RS6 Avant la potenza del “mostro” elegante “Impressionante!” É la nuova Audi RS6 Avant. Impressionante per il suo poderoso V8 4.0 TFSI, per l’eccellenza tecnica tecnica, ma anche per l’assoluta funzionalità tipica di una station wagon dalla magnifica abitabilità e capacità di carico in un abitacolo raffinatissimo per qualità dei materiali e della cura esecutiva, di grandissima classe. Con i suoi 560 cv e 700Nm di coppia, il V8 4.0 TFSI, biturbo e iniezione diretta, è in grado di spingere la RS6 Avant oltre il limite magico dei 300 km/h e di accelerarla da 0-100 km/h in soli 3”9. Ma i consumi sono contenuti in 9,8 litri/100km grazie alla tecnologia “cylinder on demand” che “stoppa” quattro degli otto cilindri quando la domanda di potenza è limitata. La trazione integrale “quattro”, con differenziale centrale e posteriore (optional) autobloccanti, è associata ad un cambio tiptronic a 8 marce con palette di selezione al cambio, mentre il cliente può scegliere fra le sospensioni pneumatiche, con taratura modulabile, oppure quelle sportive, con molle meccaniche e ammortizzatori a tre tarature. I sistemi elettronici di assistenza alla guida (ABS ed ESC) hanno anche modalità Sport, per una guida più creativa. b.d.p. © riproduzione riservata





SCI A Kitzbuehel multa e penalità per Innerhofer

Perde uno sci e non si ferma alla segnalazione di un giudice sulla Streif: 800 € e pettorale n.46 KITZBUEHEL - L'austriaco Klaus Kroell è stato il più veloce in 1.57.74 nella terza ed ultima prova della discesa di Coppa del Mondo di domani sui 3.312 metri della terribile pista Streif di Kitzbuehel. Secondo tempo per il norvegese Aksel Svindal (era stato il più veloce nelle prime due prove) in 1.58.00, terzo per l'altro norvegese Kjetil Jansrud in 1.58.02. Quarto tempo per Werner Heel in 1.58.12. Dominik Paris ha portato a termine la prova in 1.59.28 perché ha provato in velocità solo alcuni passaggi. Questo non gli ha impedito di rischiare una caduta sul grande salto finale in vista del traguardo per aver anticipato troppo lo stacco. È invece caduto poco dopo il via, oltre la Mausefalle, l'altro azzurro Christof Innerhofer, che ha perso uno sci. Chiesto a un commissario il permesso di ripartire lo ha ottenuto, ma più giù gli è stata esposta bandiera gialla da parte di un altro responsabile federale. Innerhofer non si è fermato ma ha dovuto farlo poco dopo, quando a parargli bandiera gialla è stato Helmuth Schmalzl, l’ex sciatore azzurro e tecnico della Nazionale, adesso responsabile per la sicurezza nelle specialità veloci. Per non aver osservato la prima indicazione, mettendo così a rischio la sicurezza in pista, l’azzurro è stato multato di 999 franchi svizzeri (800 euro) e arretrato al numero 46 di partenza per la gara di domani. Quest’ultima penalizzazione potrebbe non creargli problemi dal punto di vista tecnico, se domani si realizzeranno le previste condizioni di buona visibilità, fondo durissimo e a tratti gelato. Invece per il superG odierno si prevede cielo coperto, forse con qualche leggero spruzzo di neve.


Oggi SuperG (in Tv alle 11.30). Domani donne a Maribor UOMINI a Kitzbuehel (Austria) - Oggi ore 11.30 superG, domani ore 11.30 discesa, domenica ore 10.15 e 13.30 slalom (queste due gare valide anche per la combinata). Tv: diretta RaiSport 1 ed Eurosport 1 e 2. Coppa del Mondo: 1. Hirscher (Aut) 935, 2. Svindal (Nor) 747, 3. Ligety (Usa) 696, 5. Manf. MOELGG 477, 12. INNERHOFER 325, 14. PARIS 279, 15. HEEL 252. Coppa di superG: 1. Svindal (Nor) 280, 2. Mat. MARSAGLIA 209, 3. HEEL 150. DONNE a Maribor (Slovenia) - Domani ore 10 e 13.15 gigante, domenica ore 9.15 e 12.15 slalom. Tv: diretta RaiSport 1 ed Eurosport 1 e 2. Coppa del Mondo: 1. Maze (Slo) 1.474, 2. Riesch (Ger) 756, 3. Fenninger (Aut) 644, 18. I. CURTONI 254. COPPA EUROPA - SuperG U a Val d’Isere (Francia): 1. Kilde (Nor) 1'23"32, 2. VARETTONI a 0"30, 9. PANGRAZZI a 1"37. Gigante D a Pamporovo (Bulgaria): 1. Siebenhofer (Aut) 1’58”38, 9. GOGGIA a 0”82. SCI DI FONDO La Agreiter bronzo ai Mondiali U.23 LIBEREC - Arriva da Debora Agreiter la seconda medaglia per l'Italia del fondo ai Mondiali Under 23 di Liberec (Repubblica Ceca), grazie al bronzo vinto nella 10 km a tecnica libera. Il podio dell'altoatesina segue l'oro di Federico Pellegrino nella gara sprint a tecnica classica. La fondista del CS Carabinieri ha sfiorato l'argento, preceduta di appena 0”4 dalla kazaka Anastasia Slonova, questa a 29”5 dalla vincitrice, la norvegese Ragnhild Haga. L'altra azzurra Lucia Scardoni ha chiuso 13ª a 1'36"4. Per la Agreiter è la seconda medaglia iridata U.23: aveva infatti già conquistato l'argento nella skiathlon ai Mondiali 2012 in Turchia. Nella 15 km TL maschile il carabiniere azzurro Fabio Clementi ha concluso al sesto posto. Il podio è stato dominato dalla Russia con il titolo vinto da Sergey Ustiugov e l'argento di Evgeniy Belov. Bronzo al tedesco Thomas Bing.


TENNIS Bolelli e Fognini fuori in tre set contro i Bryan MELBOURNE - È finita a testa alta l’avventura di Simone Bolelli e Fabio Fognini in doppio agli Australian Open. Hanno perso infatti solo in tre set contro i gemelli statunitensi Bob e Mike Bryan, vincendo il secondo e mollando solo nell’ultima mezz’ora di gioco. Un nuovo, eccellente attestato di affidabilità (dopo la semifinale agli US Open 2012) in vista della Coppa Davis della prossima settimana a Torino contro la Croazia, al punto che il capitano Corrado Barazzutti non si è fatto problemi nel lasciare a casa il doppista Daniele Bracciali per inserire in squadra Paolo Lorenzi. BALDI, NON QUINZI - Sorpresa nel singolare juniores: c’è un italiano in semifinale, ma è Filippo Baldi (capace di eliminare il n.1 del mondo e del torneo, il croato Milojevic) e non Gianluigi Quinzi (arresosi per 8-6 al terzo contro l’australiano Kokkinakis). AUSTRALIAN OPEN (cemento, 31.600.000 dollari) Uomini: semifinali - Djokovic (Ser, 1) b. Ferrer (Spa, 4) 62 6-2 6-1, oggi ore 9.30 Federer (Svi, 2) c. Murray (Gbr, 3); finale - domenica ore 9.30. Doppio: semifinali - B. e M. Bryan (Usa, 1) b. BOLELLI-FOGNINI 6-4 4-6 6-1. Donne: semifinali - Li (Cin, 6) b. Sharapova (Rus, 2) 6-2 6-2, Azarenka (Bie, 1) b. Stephens (Usa, 29) 6-1 6-4; finale - domani ore 9.30 Azarenka (Bie, 1) c. Li (Cin, 6). Doppio: finale - oggi ore 6 ERRANI-VINCI (1) c. BartyDellacqua (Aus). Juniores - Singolare U: quarti - Kokkinakis (Aus) b. QUINZI (2) 7-6(5) 2-6 8-6, BALDI (8) b. Milojevic (Ser, 1) 6-3 7-5; semifinali - oggi ore 5 BALDI (8) c. Kyrgios (Aus, 3); finale - domani ore 6. Doppio U: semifinali Andrijic-Mousley (Aus) b. Couacaud-NAPOLITANO (Fra-Ita) 4-6 6-4 10-4. Tv: oggi diretta Eurosport 2 dalle 6, Eurosport dalle 9.30, domani e domenica diretta Eurosport dalle 9.30. CHALLENGER ATP - Heilbronn (cemento, 85.000 euro) 1º turno: O. Rochus (Bel) b. Mat. VIOLA 6-3 7-5.


FORMULA 1 Ad Alonso servono più vacanze

Per Fernando niente test a Jerez: guideranno Massa e De la Rosa MARANELLO - Sarà Felipe Massa a portare all'esordio in pista la monoposto della Ferrari che disputerà il Mondiale 2013 di Formula 1. Il brasiliano inizierà il lavoro di sviluppo il 5 febbraio sul circuito di Jerez de la Frontera, sede della prima delle tre sessioni di prove precampionato. Rimarrà in pista fino al 7 per poi lasciare il sedile l'8 a Pedro De la Rosa, che farà così il suo debutto su una Rossa: necessario a prendere le misure, dato che in seguito dovrà occuparsi principalmente del simulatore. Quindi niente collaudo a Fiorano per la nuova monoposto e niente prima sessione di test per Fernando Alonso. Per un paio di buoni motivi: lo spagnolo ha chiuso la scorsa stagione piuttosto stanco e non ha avuto la possibilità di riposarsi a dovere; la macchina sarà in configurazione ancora provvisoria e girerà su una pista non utilizzata in campionato. Meglio intensificare la fase di preparazione fisica in vista di una prima parte della stagione molto dispendiosa, per la lontananza fra le varie sedi dei Gran Premi e per la diversità delle condizioni climatiche che s'incontreranno da Melbourne a Sakhir, passando per Sepang e Shanghai. Lo spagnolo guiderà per la prima volta la sua quarta Ferrari il 19 febbraio a Barcellona: lì girerà tre giorni per poi lasciare il posto nel quarto al suo compagno di squadra Massa. L'ultima sessione di prove, ancora a Barcellona dal 28 febbraio al 3 marzo, vedrà i due alternarsi: giovedì e sabato il brasiliano, venerdì e domenica lo spagnolo. Ieri la macchina è stata accesa per la prima volta. KUBICA SULLA MERCEDES - (gab.fon) Robert Kubica è tornato a guidare in un autodromo 718 giorni dopo il terribile incidente del 6 febbraio 2011, in un test a Valencia su una Mercedes Amg C-Coupé da Dtm di colore nero. Sotto la pioggia, Kubica ha coperto senza problemi fisici 114 giri pari a 456,57 km. «Ho portato al limite una macchina impegnativa - ha commentato il polacco - Sono molto contento».


DONNE BUSTO ARSIZIO - SCHWERINER 3-1 (25-23, 25-21, 18-25, 25-18) *Golden Set 15-10 - UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Faucette 5, Brinker 7, Leonardi (L), Marcon 9, Bauer 14, Kozuch 23, Lombardo 3, Arrighetti 11, Caracuta 3, Pisani, Bisconti 1. All.: Parisi. SCHWERINER SC: Thomsen (L), Joachim, Steenbergen 17, Hatinova 14, Souza Ziegler 14, Tiele Martins Paulino, Hanke 10, Buijs 7, Brandt 8, Volker 3, Moma Bassoko 1. All.: Buijs. NOTE - Durata set: 26', 25', 24', 22'. Tot.: 97'. ECZACIBASI ISTANBUL-VILLA CORTESE 3-2 (25-20, 15-25, 25-17, 15-25, 15-9) - ISTANBUL: Usic Jogunica 9, Kuzubasioglu (libero), Shashkova 14, Karakoyun, Cansu 6, Cemberci Kirdar 5, Kayacan (libero), Gumus 1, Yilmaz, Darnel 17, Poljak 18. N.e. Petrovic. All.: Micelli. VILLA CORTESE: Malagurski, Vigano, Mojica, Klineman 19, Folie 8, Veljkovic 7, Garzaro 1, Barun 12, Bosetti 17, Parrocchiale (libero), Rondon 3. All.: Caprara. Note: spettatori 1200, durata set 26', 23', 23', 25', 17'. Tot.:1h54’ CHAMPIONS LEAGUE (ritorno play off a 12) Mercoledì: Dinamo Kazan (Rus)-Dinamo Mosca (Rus) 3-0 (and. 3-1, qual. Kazan); Lokomotiv Baku (Aze)-Azerrail Baku (Aze) 0-3 (and. 0-3, qual. Azerrail). Ieri: Eczacibasi Istanbul (Tur)-VILLA CORTESE 3-2 (and. 3-1, qual. Istanbul), BUSTO ARSIZIO-Schweriner (Ger) 3-1 (25-23, 25-20, 18-25, 25-18) Golden set 15-10 (and. 2-3, qual. BUSTO ARSIZIO), Baku (Aze)-Cannes (Fra) 3-0 (and. 31, qual. Baku), Vakifbank Istanbul (Tur)-Sopot (Pol) 3-0 (3-1, qual. Istanbul). Così nell’andata dei quarti (date da definire tra il 5 e il 7 febbraio): Azerrail Baku (Aze)-BUSTO ARSIZIO. MODENA-ILBANK ANKARA 3-1 (25-8, 22-25, 25-10, 25-20) - Golden set 9-15 - UNIVERSAL MODENA : Croce (L), Valeriano 17, Paggi 8, Glass 7, Barazza 7, Spasojevic 22, Brussa 7, Aguero Leiva 9. . ILBANK SPORTS CLUB ANKARA : Tumas 20, Ismailoglu 3, Bulut 4, Atici, Mandaci, Ergin 1, Szekelyova 2, Dagdelenler, Uzun 1, Safronova 14, Sahin (L), Yilmaz (L). All. Cuello. . NOTE - Durata set: 20', 25', 20', 23'; tot: 1h28’. CHALLENGE CUP - Ottavi (ritorno) Mercoledì: Limassol (Rom)-PIACENZA 0-3 (and. 0-3, qual. PIACENZA). Ieri: MODENA-Ibank Ankara 3-1 (and. 1-3, qual. Ibank Ankara) Golden set 9-15. Così nell’andata dei quarti (date da definire tra il 5 e il 7 febbraio): Rocheville Le Cannet (Fra)-PIACENZA. IN TV Un reality sotto rete Prima puntata, lunedì (Rai Sport Uno, dalle 15,30) di “Spike Girls – Schiacciatrici”. E' un programma, che andrà avanti per tre mesi, ideato e realizzato da Andrea Lucchetta, indimenticato campione della “Generazione di Fenomeni”. Protagoniste saranno le ragazze del Club Italia, che giocano in B1 e che vivono e si allenano presso il Centro Federale Pavesi di Milano.


PALLAVOLO Cev Cup, Latina promossa solo al golden set

Perde contro l’Unterhaching ma passa al set di spareggio. Donne: Busto rimane sola in Champions LATINA-UNTERHACHING 0-3 (24-26, 24-26, 21-25; golden set: 15-11) ANDREOLI LATINA: Rauwerdink 10, Rossini (libero, 27%), Sottile 1, Verhees 8, Jarosz 5, Gitto 5, Noda Blanco 4, Troy 13, Guemart, Fragkos 10, Cisolla, Patriarca 2. All. Prandi. GENERALI UNTERHACHING: Shumov 9, Skladany, Shafranovich 10, Duennes 14, Snippe 12, Pruesener (libero, 42%), Kamnik, Raymaekers 11, Strohbach 2, Steuerwald, Hirsch, Hupka. All. Paduretu. ARBITRI: Fuentes Barrasa (Spa), Sobral (Por). Durata set: 32', 32', 27'. Golden set: 18'. Andreoli: 17 battute sbagliate, 5 ace (2 Troy, Sottile, Fragkos, Rauwerdink), 55% ricezione positiva (42% perfetta), 39 % attacco, 9 muri (2 Verhees, Gitto, Troy, 1 Patriarca, Noda Fragkos), 12 errori. Generali: 19 battute sbagliate, 2 ace (Snippe, Raymaekers), 42% ricezione positiva (26% perfetta), 44 % attacco, 9 muri (3 Shumov, 2 Raymaekers, Strohbach, 1 Snippe, Duennes), 6 errori. Il migliore - Troy è stato il più continuo dell'Andreoli. La chiave - Il servizio ritrovato dei pontini nel golden set. LATINA - Serata al cardiopalma per l'Andreoli. Il sestetto di Silvano Prandi scrive un'altra pagina da consegnare agli annali della sua storia, ma deve vedere l'inferno per poter risorgere e vincere il golden set che gli spalanca le porte della semifinale di Coppa Cev contro i turchi del Maliye Milli Piyango Ankara: «Vincere così è ancora più bello - ha spiegato Silvano Prandi - E' successo proprio quello che temevo. La squadra sentiva la pressione di questo appuntamento. Nel terzo set ho cercato di far staccare la spina ad alcuni per poterli rigettare nella mischia nel set di spareggio: è andata bene». La partenza altalenante dei pontini ha permesso ai tedeschi di scappare via, soprattutto grazie ad un'ottima correlazione muro-difesa. Skladany ha sfruttato tutti i suoi attaccanti, sviluppando un gioco di difficile lettura da parte del muro del Latina. Una situazione cha ha costretto Prandi ad inserire Fragkos e Troy. Proprio il servizio dello statunitense ha riaperto un set quasi chiuso sul 15-20: lo sprint finale ha, però, premiato i bavaresi. Nel secondo parziale sono stati proprio Fragkos (5 punti) e Troy (9 punti) a "tradire" il tecnico piemontese, nel corso di un set condotto senza problemi dall'Andreoli. Ma sul 24-22, tre errori gratuiti degli schiacciatori pontini hanno spianato la strada ai tedeschi. Totalmente nel pallone, i pontini sono praticamente usciti dal campo nel successivo set, dominato dall'Unterhaching che, a dir la verità, non ha dovuto sudare troppo per guadagnarsi la chance di giocarsi la qualificazione al golden set. Un epilogo emozionante, che ha visto Troy e Gitto trascinare Latina ad una storica semifinale. Infopress CEV CUP - Quarti (ritorno): LATINA-Unterhaching (Ger) 0-3; golden set: 15-11 (and. 3-0, qual. LATINA). CHAMPIONS LEAGUE - Così nell’andata dei play off a 6 (date da definire tra il 5 e il 7 febbraio): MACERATACUNEO, Zenit Kazan (Rus)-Dinamo Mosca (Rus), Zaksa Kedzierzyn-Kozle (Pol)-Arkas Izmir (Tur). CHALLENGE CUP Così nell’andata di play off a 6 (date da definire tra il 5 e il 7 febbraio): vinc. Stroitel Minsk (Bie)/Olympyacos Pireo (Gre)-PIACENZA.


PATTINAGGIO SU GHIACCIO Berton-Hotarek, storica medaglia in coppia ZAGABRIA - Per la prima volta una coppia italiana, Stefania Berton e Ondrej Hotarek, ha conquistato una medaglia europea nella specialità. Coppie: 1. Volosozhar-Trankov (Rus) 212,45, 2. Savchenko-Szolkowy (Ger) 205,24, 3. BERTON-HOTAREK 187,45, 9. DELLA MONICA-GUARISE 140,89. Singolo U (dopo il corto): 1. Amodio (Fra) 89,82. BOXE Tricolore con il paisà Pagliara SANTENA - Stasera a Santena, nel Torinese, chance tricolore per Floriano Pagliara, nato in Germania, vissuto a Cecina e ora trasferitosi a New York. Programma (ore 21): superleggeri (4x3) Randazzo (deb) c. Delmestro (1+ 9-); welter (6x3) Di Palmo (9+ 1= 3-) c. Pintaudi (6+); superpiuma (Campionato Italiano, 10x3) Scarpa (d, 9+ 2-) c. Pagliara (14+ 2= 4-). Tv: diretta SportItalia 2 dalle 23. IPPICA Nancy Sco a segno a Vincennes Ieri trotto a Vincennes: Prix de Montpellier (1ª div., 46.000 €, m. 2700) - 3. Orient Horse 15.2, 5. Osiride Grif 15.3, 7. Oliver Kosmos 15.3, 9. Oltre Code 15.4, np Olmo del Sauro nc; Prix de la Thierache (58.000 €, m. 2700) - 5. Mo Vegh Io 14.2, np Moriondo nc; Prix de Montpellier (2ª div., 46.000 €, m. 2700) - 4. One Love 16.5, np Omero de Mura nc, Olimpionico rp; Prix de Villereal (58.000 €, m. 2850-2985) - 1. Nancy Sco 14.1. Ieri galoppo a Meydan: handicap (120.000 $, m. 1600) - 5. Malossol. OGGI - Ore 18.30 TQQ a Treviso (trotto, 8ª corsa, m. 2060) Favoriti: 16-4-5-13-14. Sorprese: 15-13-7. Inizio convegno alle 14.50. Corse anche a Roma (g, 14.25), Foggia (t, 14.40), Follonica (t, 14.45). IERI - TQQ a Torino: Tris 12-7-10, quota 350,85 € per 302 vincitori, quota con rit. (n.1, 2, 5, 13) 34,83 €; Quarté 12-7-10-14, quota 674,06 € per 33 vincitori, quota con rit. 137,33 €; Quinté 12-7-10-14-8, quota 8.035,94 € per 5 vincitori, quota con rit. 277,02 €. GOLF Quattro al comando in Qatar DOHA - Qatar Masters (European Tour), a Doha, dopo il 2º giro: 1. Santos (Por), Garcia (Spa), Kaymer (Ger), Fraser (Aus) 135, 20. Gagli 139, 42. Manassero 141; elim. 101. Tadini 147, 118. E. Molinari 152. PALLANUOTO Oggi anticipo Posillipo-Quartu (in Tv) A1 maschile (12ª giornata): oggi ore 19 Posillipo-Quartu S. Elena (differita RaiSport 2 alle 21.50); domani ore 15 Recco-Nervi (a Sori), Bogliasco-Brescia, Camogli-Acquachiara, Florentia-Ortigia, Lazio-Savona. Classifica: Brescia 33; Recco 27; Florentia 24; Savona 19; Acquachiara 17; Bogliasco 16; Posillipo 15; Lazio 13; Ortigia 11; Quartu, Nervi 9; Camogli 1. ATLETICA Il cubano Robles he deciso di ritirarsi L'AVANA - Dayron Robles, oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 nei 110 ostacoli ed ex primatista del mondo, oltre che iridato indoor, si ritira dall'attività agonistica ad appena 26 anni perchè fortemente irritato per la mancanza di attenzione nei suoi confronti da parte delle autorità sportive cubane.


Djokovic se la spassa Agli Australian Open prima travolge Ferrer, poi si traveste da dottore. Sharapova ko: finale femminile Azarenka-Li MELBOURNE - Arrivare di slancio in semifinale, agli Australian Open, è servito ben poco a Maria Sharapova. Ieri tutte le sue certezze (aveva concesso alle rivali appena 9 game nelle 5 partite fin qui disputate!) sono state erose da quella autentica goccia cinese di Na Li, tornata sui suoi migliori livelli di gioco da quando si è affidata all’argentino Carlos Rodigruez, già coach di Justine Henin. Punteggio senza storia (6-2 6-2, anche se in 1h33’) per la numero 6 del mondo, già finalista qui nel 2011 e poi nello stesso anno vincitrice al Roland Garros. Avversaria della Li (che è 4-5 nei precedenti) domani sarà Victoria Azarenka, che nell’altra semifinale ha fermato la corsa di Sloane Stephens tra le polemiche. La numero 1 del mondo ha vinto per 6-1 6-4 dopo essersi vista annullare 5 match-point sul 5-3, a quel punto sul 5-4 ha chiesto di uscire dal campo (parlando dopo di problemi respiratori causati dallo stressa della situazione). Ripreso il gioco, ha salvato una palla del 5-5 per la 19enne rivale e infine ha chiuso il match dopo1h41’.

PREGO, SI SDRAI! Novak Djokovic, 25 anni, gioca al dottore con Henri Leconte, 49 anni (Getty)

UOMINI - Nella prima delle semifinali maschili, invece nessuna sorpresa: Novak Djokovic ha letteralmente spazzato via David Ferrer, che pure dopo questo torneo diventerà numero 4 del mondo e 1 spagnolo scavalcando Rafa Nadal. “Ferrù” ha infatti rimediato in tutto appena cinque game, liquidato in appena 1h29’,contro un incontenibile “Nole” ( «Uno dei più bei match della mia carriera») che poi ha concesso un siparietto dei suoi prima di presentarsi in conferenza-stampa. Si è riaffacciato sulla “Rod Laver Arena” vestito però da dottore, con camice e stetoscopio al collo, per... curare Henri Leconte ( «Scusate, ma è completamente pazzo!»), mentre il francese era impegnato in un doppio delle vecchie glorie. L’ha fatto sdraiare a terra, l’ha auscultato e gli ha praticato un leggero massaggio cardiaco, prima di dargli l’ok per tornare a giocare e lasciare il campo tra gli applausi del pubblico, questo sì, davvero impazzito! Questa mattina alle 9.30 italiane torna in campo Roger Federer contro Andy Murray. Per lo svizzero si tratta della 25ª semifinale di Slam, per il britannico di una nuova occasione per riuscire finalmente a batterlo in uno dei quattro tornei principali nonostante sia in vantaggio per 10-9 nei precedenti. r.t. © riproduzione riservata


MARTINI: STO CON SIMEONI «Armstrong un campione, ma indegno. E ancora non dice la verità»

di Marco Evangelisti

Li ha visti tutti, da Coppi e Bartali a Riccò e Armstrong. Eh, purtroppo la vita non è mai uguale a se stessa, neanche una vita lunga e piena come la sua. Alfredo Martini è stato il commissario tecnico della Nazionale di ciclismo dal 1975 al 1997 e lo è ancora, per antonomasia. Lui è il cittì e quelli di adesso non fanno altro che sostituirlo. Ieri Filippo Simeoni ha detto al nostro giornale cose importanti sul doping e su chi lo ha FUORICLASSE Alfredo Martini Il “grande vecchio” usato, lui compreso prima che una perquisizione della (a destra), 91 anni, col sulle choccanti forza pubblica lo facesse sentire un delinquente e lo campionissimo belga Eddy dichiarazioni al nostro giornale spingesse al rimorso e alla solitudine. Armstrong lo Merckx, 67 (LaPresse) dell’ex corridore umiliò con l’appoggio di quasi tutto il mondo del ciclismo. In questo quasi tutto non era compreso il cittì. Martini, lei nel 2004 fu uno dei pochi a telefonare a Simeoni per offrirgli solidarietà. «Sì. L’azione di Armstrong era stata vergognosa. Ha offeso l’uomo ben prima che l’atleta. Un campione non può mai comportarsi così. E’ un tradimento del suo ruolo». Ma Armstrong è mai stato un vero campione? «Del campione vero aveva le doti. Altrimenti non avrebbe potuto fare quello che ha fatto, con o senza aiuti illeciti. Questo lo rende ancora più colpevole». Secondo lei la sua confessione è stata sincera? «Ha solo cercato di giustificarsi. Un compromesso per ripulirsi l’immagine. No, non ha detto tutto quello che sa e quello che sarebbe stato lecito attendersi». Simeoni ritiene che alla lunga la vicenda Armstrong porterà del bene al ciclismo. «Di certo ha già indotto il ciclismo a interrogarsi, a mettersi in discussione. E’ uno sport «Ho visto atleti che non può più nascondersi». migliorare in modo Il ciclismo di oggi è migliore di quello del recente passato? inspiegabile. Per fortuna i giovani «Certo, così come i giovani di oggi non sono quelli di ieri. Noi anziani abbiamo il vizio di sono differenti» spiegare ai ragazzi che cosa fare e come. Cerchiamo di ascoltarli, invece». La saltatrice in alto Trost sostiene che a sentir parlare gli atleti coetanei capisce che la cultura del doping è in declino. «Ha ragione. I giovani sono stufi di ascoltare applausi per imprese sportive che sanno di fasullo». Simeoni ritiene che fino al 1999, negli anni d’oro di Pantani, tutti si dopassero alla stessa maniera e quindi i risultati di quell’epoca sarebbero credibili. In seguito sono emersi coloro che potevano permettersi tecniche sofisticate, una sorta di doping d’élite. E’ d’accordo?


«Difficile tagliare tanto nettamente in due la storia del ciclismo. Ammetto che dalla metà degli anni novanta ho visto corridori gareggiare a livelli che in base alla mia esperienza erano inspiegabili». E oggi? «Oggi va molto meglio, anche se i mercanti di veleni girano ancora. Quando li avremo tolti tutti di mezzo avremo vinto la guerra». Come fare? «Non lo so, altrimenti lo avrei già detto». © riproduzione riservata


PARLA IL PRESIDENTE DEL CIO Rogge: «Una storia triste Il ciclismo deve cambiare» LOSANNA - Jacques Rogge, presidente del Comitato Internazionale Olimpico fino al prossimo settembre (quando lascerà l’incarico dopo 12 anni), in un’intervista rilasciata all’agenzia Afp ha definito la vicenda relativa a Lance Armstrong «una storia triste» che tuttavia dev’essere considerata «un’opportunità, un punto di svolta. Al ciclismo serve un nuovo spirito nel rafforzare la lotta al doping e nella comprensione del ruolo di chi circonda i corridori. Armstrong si è impegnato a entrare in una commissione per la ricerca della verità e la riconciliazione. Sembra che nella sua intervista Tv abbia mostrato rimorsi e pentimento. Questo può essere un segnale molto importante per i giovani corridori». Rogge non ha voluto muovere critiche all’ex presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale, Hein Verbruggen, e all’attuale numero uno Pat McQuaid, entrambi membri del Cio: «Sarà una commissione indipendente dell’Uci a valutare se qualcuno ha colpevolmente protetto Armstrong». Né ha voluto commentare l’ipotesi dell’ex presidente dell’Agenzia Mondiale Antidoping, Dick Pound, secondo il quale il ciclismo rischia l’esclusione dalle Olimpiadi. Sanzione considerata poco probabile dal Cio.


SAREBBERO “PUBBLICITÀ INGANNEVOLE” Una class-action contro le biografie del texano MIAMI - (ecp) In una libreria australiana, provocatoriamente, dopo la confessione, avevano spostato i libri di Lance Armstrong nella sezione “fiction”. In California invece fanno sul serio e una “class-action”, azione legale collettiva, per frode e pubblicità ingannevole, è stata presentata da alcuni acquirenti contro l'ex corridore e chi ha scritto e pubblicato proprio i suoi libri autobiografici. Sul banco degli accusati “It's Not About the Bike” e “Every Second Counts” e la causa è stata consegnata al tribunale di Sacramento da Rob Stitzman, ex consulente per le comunicazioni di Arnold Schwarzenegger. «Entrambi i libri - si legge nella motivazione dei querelanti - all'epoca sono stati presentati come frodi perché adesso Armstrong ammette che senza l'uso di sostanze dopanti non avrebbe potuto vincere i Tour de France». LANCE NON BALLA... - E tra confessioni e cause in tribunale il network Abc avrebbe voluto il texano tra i protagonisti di “Dancing With the Stars” (il “Ballando con le stelle” americano), ma secondo quanto ha riferito il suo portavoce l'ex corridore avrebbe rifiutato e non sarebbe nemmeno la prima volta. © riproduzione riservata


San Luis: crono al canadese Tuft, a 14” si piazza Nibali di Ruggero Quadrelli

Buona prova di Vincenzo Nibali nella cronometro del Tour di San Luis in Argentina. Ha chiuso al quarto posto con un ritardo di soli 14'' dal vincitore, il canadese Tuft. E in un'ottica tutta italiana è da sottolineare poi il quinto tempo di Adriano Malori, che a Tuft ha concesso 19''. In questa gara contro il tempo sui 19 km, Nibali ha sperimentato una nuova bicicletta a garanzia di una miglior aerodinamicità. A sorpresa è arrivato 2º Messineo (Arg) e 3º a 9'' ha fatto il polacco Kwiatkowski, diventato il nuovo leader della classifica. Ha deluso il favorito Van Garderen (Usa) che a Tuft ha pagato oltre 30''. DOWN UNDER - Dopo la paura, Giovanni Visconti è tornato più sveglio che mai e, a conferma, c'è il quinto posto di ieri ottenuto dopo essersi buttato nella volata che a Stirling, vicino ad Adelaide in Australia, ha deciso la 3ª tappa del Tour Down Under. E dire che appena 24 ore prima si era temuto per il tre volte campione d'Italia in quanto coinvolto con altri 40 corridori in una caduta negli ultimi km della 2ª tappa. Aveva accusato forti dolori al torace, tali da far temere fratture costali. Le radiografie in ospedale avevano poi scongiurato grossi problemi, l'indolenzimento è quasi scomparso e in gara è stato combattivo. Alla pari del campione del mondo Gilbert, pure lui finito nel mucchio di mercoledì ma ieri... resuscitato: 3º dietro il vincitore a sorpresa Slagter (Ola) e all'australiano Goss vincitore della Sanremo 2011. Continua intanto a navigare nell'alta classifica il veronese Pietropolli (Lampre Merida): 5º a soli 15'' dal leader, il gallese Thomas. 3ª tappa (139 km): 1. Slagter (Ola) 3h36'46''; 2. Goss (Aus); 3. Gilbert (Bel)... 5. Visconti; 7. Ponzi; 124. A. Schleck (Lus) a 16'57''. Classifica: 1. Thomas (Gbr); 2. Slaagter (Ola) a 5''... 5. Pietropolli a 15''. Oggi 4ª tappa Modbury-Tanunda, 126 km.






Cannavaro: Esco da un vero incubo Calcioscommesse, squalifica e assoluzione, nel racconto del capitano di Rino Cesarano

NAPOLI - L’inferno è alle spalle, ormai. Dopo quaranta giorni di penitenza ed astinenza da calcio giocato, Paolo Cannavaro potrebbe riprendere il suo posto al centro della difesa. E cosa gli riserva il destino? Parma e il Parma, una città che lo adottò quando era ancora un ragazzo ed una società che l’ha saputo svezzare grazie ai consigli del fratello Fabio e di Lilian Thuram. «A Parma ho debuttato in A che avevo appena diciannove anni e tranne una parentesi a Verona ho sempre giocato lì dove ho legato con tante persone, una di queste è Mutu. Finché non è arrivata la chiamata del Napoli che era in B. Ma quel mio ritorno fu dettato da amore vero e dalla credibilità del progetto. Lo rifarei altre centomila volte». Ma il ricordo di quei giorni infernali, vissuti appesi ad una squalifica interminabile quanto ingiusta, è ancora vivo «La giustizia nei suoi pensieri. «Ho sempre pensato che sportiva va rivista. quell’ingiustizia non dovesse capitare proprio a me Ho trascorso momenti davvero racconta ai microfoni di radio Marte - Sono stati giorni terribili ma io e terribili. Come se avessi voluto gridare al mondo intero Grava possiamo la mia indignazione e nessuno mi ascoltava. La camminare a testa giustizia sportiva è da rivedere, ho passato momenti alta» davvero brutti. Ma ora sono contento di tornare a disposizione dell’allenatore. La mia vittoria è che io e Gianluca (Grava) siamo usciti con la coscienza a posto da questa storia. Possiamo camminare a testa alta». IL RACCONTO - Rivela quale fu la sua reazione nell’apprendere la notizia MAI SOLI Paolo Cannavaro e dell’assoluzione piena: «Tutti mi dicevano di stare tranquillo ma non volli Gianluca Grava nonostante la parlare neanche con i miei avvocati. Mi isolai in casa, cominciai a guardare squalifica si sono sempre con la squadra un film insieme con mia moglie e mio figlio. Ad un certo punto azionai il allenati rimanendo sempre nel gruppo telecomando e su Sky apparve la notizia che eravamo stati assolti. Scoppiai in un pianto liberatorio. Non saprei quante persone ringraziare. Non ho mai voluto sentire la parola, patteggiamento ed è stato meglio così» . In questo mese e mezzo di stop forzato, Cannavaro e Grava si sono allenati regolarmente, hanno cercato di non trasmettere la loro preoccupazione nello spogliatoio ed hanno visto il Napoli centrare quattro risultati utili di fila: «Abbiamo cercato di non far pesare la nostra situazione sui compagni. La squadra si è comportata benissimo. Ha acquistato una sua identità ed a Firenze ha dimostrato di poter far sua la partita in qualsiasi momento. Se la Fiorentina ci temeva tanto, vuol dire che abbiamo qualcosa e noi questo qualcosa lo dobbiamo trasmettere sul campo in convinzione e risultati. Fermo restando che il Parma di Donadoni è un bel mix di giovani e meno giovani e che in casa è imbattuto». LA FASCIA - Un suo eventuale ritorno in squadra (Mazzarri deve ancora sciogliere il dubbio) comporterebbe anche il trasferimento della fascia di capitano dal braccio di Hamsik al suo, anche se Bruscolotti ha suggerito di cederla a Cavani come fece lui con Maradona in occasione del primo scudetto: «Ma quella fascia mi è stata affidata dai compagni, non l’ho pretesa io e me la tengo ben stretta» . C’è spazio anche per un sogno irrealizzato: «Mi sarebbe piaciuto giocare con mio fratello Fabio nel Napoli ma non è stato possibile. Che emozione, però, vedere in campo i fratelli Insigne». Infine con l’ironia che l’ha sempre contraddistinto chiude l’intervista così come l’aveva aperta, intonando un coro di scherno ai tifosi della Juve che offendono i napoletani: «Il Vesuvio è la terra che amiamo, dell’eruzione ce ne freghiamo. E’ giusto rispondere così anche se non capisco perché tanti napoletani tifino Juve» . E a Caterina Balivo che al telefono si finge una tifosa anonima, Cannavaro risponde: «Se tuo marito tifa Roma, lascialo» . E giù l’ennesima risata. © riproduzione riservata



Ha segnato sette reti in azzurro Sono 7 i gol realizzati da Paolo Cannavaro con la maglia del Napoli in campionato: due in B, cinque in A. Un altro l’ha realizzato in Coppa Italia, in B. In totale, nella sua carriera ha messo a segno tredici reti. Il massimo in una sola stagione l’ha raggiunto a Parma: tre gol nel 2005-2006


In stagione ha giocato 18 partite Sono 18 le presenze accumulate nel Napoli durante questa stagione: sedici in campionato, una in Europa League, una in Supercoppa Italiana. Al suo attivo anche un assist, quello fornito a Cavani in occasione del secondo gol inflitto alla Lazio al San Paolo, gara terminata con una tripletta del Matador


Ha saltato tre gare per squalifica Sono 3 le gare che Cannavaro ha dovuto saltare in seguito alla squalifica inflittagli dalla Disciplinare per omessa denuncia di un presunto tentativo di illecito: a Siena ed in casa con la Roma ed il Palermo. In campionato aveva dovuto dato forfait nel match con l’Udinese


HA VINTO LA COPPA ITALIA NEL 2012

Paolo Cannavaro è nato a Napoli il 26 giugno 1981. Alto m 1.85 per 83 kg ha cominciato la carriera nel settore giovanile del Napoli dove ha anche collezionato due presenze in prima squadra (in B). Nell’estate del ‘99, mentre stava per recarsi nel ritiro del Napoli venne fatto scendere dal pullman perchè nel frattempo era stato trasferito al Parma (insieme al portiere De Lucia) per circa due miliardi di vecchie lire. Nella società emiliana, tranne una breve parentesi a Verona (2001-2002), ha giocato fino al 2006 collezionando 92 presenze e realizzando 4 gol. Al Napoli arrivò in scadenza di contratto contribuendo poi alla promozione in serie A della squadra azzurra. Ha vinto una Coppa Italia nel maggio del 2012 ed è stato eletto a furore di spogliatoio, capitano della squadra.



LA TRASFERTA? PIÙ INCUBO CHE TABÙ Con due ex allenatori rosanero cerchiamo di capire perché il Palermo da aprile 2012 non riesce a vincere fuori casa di Paolo Vannini

PALERMO - Viaggio nel mal di trasferta rosanero, una sindrome che sembra cronicizzata sulla pelle di un Palermo che da almeno un anno e mezzo è incapace di raccogliere punti fuori casa con continuità, che oggi è l’unica squadra della serie A ad avere vinto solo una volta nelle ultime 30 gare esterne, peggior attacco in trasferta (appena 4 gol all’attivo) e peggior rendimento (3 punti in 10 gare). Un tentativo di capire di più e magari provare a risolvere il problema alla vigilia del periodo Mangia: Qualcosa chiave di questa complicatissima stagione, con in arrivo non è stato risolto E il problema non è 7 partite quasi tutti scontri diretti, fra cui tre trasferte solo tecnico ma appunto. La prima domenica a Cagliari, poi Chievo e strutturale Torino.

EX TECNICI - Ci siamo fatti accompagnare in questa analisi da due fra i più recenti allenatori del Palermo, che hanno vissuto direttamente questa situazione. Cominciamo da Devis Mangia, attuale guida dell’Under 21 azzurra, lanciato sulle panchine che contano proprio da Zamparini e dai rosanero. Un brillantissimo avvio lo scorso anno, fatto però di splendide prove al Barbera, e altre meno convincenti fuori. In 8 trasferte il suo Palermo non segnò neppure un gol. Mangia parla con grande cautela: « In effetti nel Palermo ci deve essere qualche problema strutturale se in questi mesi le cose non sono migliorate. Il rendimento fuori casa era uno dei limiti che frenava la mia squadra, vedo che non è stato risolto e mi dispiace per l’affetto che ho verso tutto l’ambiente. Ci possono essere motivi diversi, uno che mi viene in mente riguarda gli equilibri generali della squadra. Se in due stagioni, il Palermo ha vinto una sola volta in trasferta, c’è una difficoltà oggettiva che forse va letta oltre il fatto tecnico ». Mutti: Credo che incida l’effetto Barbera, dove i rosa si sentono al sicuro fuori diventano molli

FORMICA SI ALLENA Ieri si è allenato Mauro Abel Formica, utlimo acquisto del Palermo appena arrivato in Sicilia Potrebbe essere subito a disposizio- ne di Gasperini per la trasferta di Cagliari Presumibil- mente andrà in panchina Nelle foto piccole a sinistra l’ex tecnico rosanero Mangia e a destra Mutti

MUTTI - Prova ad approfondire Lino Mutti, che è l’ultimo ad aver portato a casa i 3 punti esterni, grazie al successo di Bologna dell’1 aprile 2012: « Non saprei trovare una causa specifica, ma posso dire che il girone di ritorno disputato l’anno scorso non è stato così disastroso in trasferta. Il percorso è stato abbastanza buono, vincemmo a Bologna, pareggiammo con Inter, Lecce e Fiorentina, fummo penalizzati da decisioni arbitrali fiscali come a Novara, dove vincevamo 2-0 ma fu espulso Ilicic, o a Siena quando diedero un rosso assurdo a Balzaretti dopo in minuto! Io non vedevo una squadra rinunciataria ma un Palermo che provava a vincere pur in mezzo a mille problemi. Una cosa che secondo me incide su questi numeri negativi è paradossalmente l’effetto Barbera. Quando il Palermo gioca fra i suoi tifosi, sa di avere il fattore campo dalla sua e inconsciamente questa sicurezza porta ad essere più molli fuori. Perché sai che costruisci il tuo campionato soprattutto in casa. E’ vero che questo atteggiamento deve mutare adesso che la situazione di classifica è piuttosto pesante. Non si può pensare di salvarsi contando solo sulle gare interne, bisogna prendere punti fuori. Le prossime trasferte sono certamente alla portata del Palermo e sono certo che gli basterà sbloccarsi con una vittoria. Ho visto la squadra a Parma, non gioca affatto male. Dovrà avere la forza di trasformare a suo favore gli episodi decisivi e la ruota girerà». © riproduzione riservata


E’ FINITA L’EMERGENZA Aronica a sinistra. Brienza c’è PALERMO - La coperta adesso è meno corta e copre più o meno tutti i reparti. Rispetto a qualche settimana fa, è già più solida la base sulla quale lo staff tecnico rosanero sta impostando il lavoro in vista della gara esterna di domenica contro il Cagliari. Alcuni movimenti in entrata, in aggiunta al semaforo verde scattato per un paio di effettivi provenienti dall'infermeria, creano nuovi presupposti allargando il ventaglio di scelte funzionali alla composizione dello scacchiere. Sulla scia del lavoro portato avanti in questi giorni dal vice Juric, che anche ieri pomeriggio ha diretto la seduta della squadra impegnata a Boccadifalco tra palestra e Il difensore nel suo partitelle sul campo in sintetico adiacente a quello principale, Gasperini potrà attingere da un contenitore più ampio. ruolo naturale. Recuperato l’attaccante dal problema muscolare. Rios favorito su Kurtic. Pronto Dybala

EMERGENZA FINITA - Il tecnico, che rientrerà a Palermo questa sera dopo i due giorni trascorsi a casa in Piemonte in seguito alla scomparsa della madre, sarà infatti nelle condizioni di studiare le mosse anti-Cagliari avendo più soluzioni alternative a sua disposizione. A parte l'incognita portiere, in attesa di una schiarita definitiva dopo l'arrivo imminente di Sorrentino, in difesa gli unici eventuali dubbi non riguardano gli interpreti ma solo la loro collocazione. Escluso Cetto, ad un passo dal San Lorenzo, nella linea a tre è Von Bergen il candidato principale a dirigere le operazioni al centro, affiancato da Munoz, nuovamente titolare in virtù della squalifica di Garcia, ed Aronica, pronto a debuttare con i rosanero nel suo ruolo naturale sul centro-sinistra dopo le prime apparizioni in qualità di centrale. In mediana, confermati gli esterni Morganella e Dossena, va risolto il rebus legato ai due interni. Al fianco di Barreto, al rientro dopo il turno di squalifica, la prima fila è occupata ancora da Rios che, in attesa di possibili novità in chiave mercato (da registrare nelle ultime ore l'interessamento dell'Espanyol), è destinato a vincere il ballottaggio con Kurtic. Nelle retrovie scalpita Donati che, supportato da una condizione in crescendo, proverà a scompaginare le gerarchie ritagliandosi uno spazio nella sua zona di competenza.

BRIENZA E' ARRUOLABILE - Dopo le partenze di Budan e Zahavi e in attesa di nuovi innesti, la parola "abbondanza" non rispecchia fedelmente gli scenari relativi al fronte offensivo ma l'arrivo dell'argentino Formica e soprattutto il recupero di Brienza certamente agevolano i piani di Gasperini. Il fantasista di Cantù, reduce da un risentimento muscolare alla coscia sinistra che lo ha costretto al forfait contro la Lazio, ieri è tornato in gruppo e si candida per una maglia da titolare. Una boccata di ossigeno per il tecnico rosanero che potrà adottare domenica la sua formula preferita con due trequartisti e una punta, consapevole di avere in tasca il jolly Dybala da potere "calare" all'occorrenza sia al posto di Miccoli sia in qualità di vice-Brienza come dimostrano il primo tempo di Udine e la gara contro la Lazio. La batteria d'attaccanti dovrebbe essere integrata ancora da qualche big della Primavera (in corsa Malele e Bollino) la cui disponibilità, in questo caso, sarà condizionata dall'eventuale impiego nel derby dei baby rosanero con il Catania in programma domani (ore 14,30) a Santa Flavia. Lps


1 vittoria nelle ultime 30 trasferte 1 solo vittoria nelle ultime 30 partite esterne: è l’unica squadra di serie A. Il Palermo ha anche il peggior attacco con soli 4 gol realizzati E ha racimolato solo tre punti in dieci gare Adesso che arrivano 7 partite quasi tutti scontri diretti per la savezza, tre partite sono in trasferta. Si inizia subito domenica con il Cagliari


«Bastano 3 punti per sbloccarsi» Bortolo Mutti è stato l’ultimo a vincere in trasferta col Palermo e cerac di spronare la sua ex squadra: «Non si può pensare di salvarsi contando solo sulle gare interne, bisogna prendere punti fuori. Le prossime trasferte sono certamente alla portata del Palermo e sono certo che gli basterà sbloccarsi con una vittoria»




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