GDS 28-01-2013

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www.gazzetta.it lunedì 28 gennaio 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 117 ­ Numero n 23 Anno

AL VERTICE GLI AZZURRI PASSANO A PARMA DOVE NON AVEVA ANCORA VINTO NESSUNO

STRANAPOLI

Hamsik e Cavani tengono la Juve nel mirino: sono a ­3

LA POLEMICA GIUDICE: IL TECNICO RISCHIA

Agnelli giustifica Conte e Marotta «Difficile fare i Lord» GOZZINI, OLIVERO, VELLUZZI A PAGINA 7 3 Le proteste di Conte verso l’arbitro Guida ANDREOLI

I due top di Mazzarri fanno la differenza. Sprint scudetto riaperto 3 Edinson Cavani, 25 anni. 18 reti in campionato ANSA

CECERE, MALFITANO, PIOVANI ALLE PAGINE 2­3­4

IL RIBALTONE I ROSSONERI SCAVALCANO LA FIORENTINA E SONO A 3 PUNTI DAI CUGINI

MILAN APPLAUSI FISCHI ALL’INTER Il ritorno al gol di El Shaarawy vale il successo a Bergamo I nerazzurri vanno sotto con il Torino e si salvano nel finale

Serie A / 22ª GIORNATA

Pari Roma, Zeman trema PARTITE Sabato LAZIO CHIEVO JUVENTUS GENOA Ieri ATALANTA MILAN BOLOGNA ROMA CAGLIARI PALERMO CATANIA FIORENTINA INTER TORINO PARMA NAPOLI SAMPDORIA PESCARA UDINESE SIENA

di ALBERTO CERRUTI

TROPPE SCENEGGIATE di UMBERTO ZAPELLONI GLI ARTICOLI A PAGINA 22

w

9 771120 506000

30 1 2 8>

LAUDISA A PAGINA 14 3 Mario Balotelli, 22 anni ANSA

CALAMAI, D’URSO, DA RONCH, GRIMALDI, SCHIANCHI PAG. 15­17­22

RIMONTE PARALLELE

Ieri il ministro Fornero con decreto legge ha deciso che fare il portiere del Pescara è considerato lavoro usurante.

De Laurentiis ha offerto 30 milioni per El Shaarawy

Icardi, il fenomeno Samp Super Catania, Viola k.o.

iCommenti

DI GENE GNOCCHI

Galliani vicino a Balo Il City vuole Cavani Napoli sul Faraone ma la risposta è no

GOLEADA NE FA QUATTRO AL PESCARA

DA PAGINA 8 A PAGINA 13 3 La gioia di El Shaarawy e la delusione di Ranocchia e Guarin

IL ROMPI PALLONE

L’INTRIGO DI MERCATO

MOTOGP PARLA IL COMPAGNO IN YAMAHA

TENNIS BATTUTO MURRAY IN QUATTRO SET

Lorenzo non snobba Rossi Djokovic, uno storico tris «Con Vale si parte alla pari» l’Australia è ancora sua FALSAPERLA A PAGINA 27

CRIVELLI PAG. 29 UN COMMENTO DI BERTOLUCCI PAG. 22

CLASSIFICA 0­1 1­1 0­1 3­3 1­1 2­1 2­2 1­2 6­0 1­0

JUVENTUS 49 NAPOLI 46 LAZIO 43 INTER 40 MILAN 37 FIORENTINA 36 CATANIA 35 ROMA 34 UDINESE 33 PARMA 31

CHIEVO 28 TORINO ( 1) 27 SAMPDORIA( 1) 24 ATALANTA ( 2)23 BOLOGNA 22 CAGLIARI 21 PESCARA 20 GENOA 18 PALERMO 17 SIENA ( 6) 14

Fra parentesi i punti di penalizzazione.

SPAGNA DALLA LIGA ALLA COPPA

Messi batte Ronaldo 4­3 Mercoledì sfida a Madrid RICCI A PAGINA 23


2

LA GAZZETTA DELLO SPORT

SERIE A

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

22a GIORNATA

PARMA

NAPOLI

1

2

(4-3-3)

(3-4-3)

83 Mirante; 87 Rosi (dal 25’ s.t. 11 Amauri), 29 Paletta, 13 Santacroce (dal 29’ p.t. 6 Lucarelli), 18 Gobbi; 32 Marchionni, 10 Valdes, 16 Parolo; 7 Biabiany, 9 Belfodil, 21 Sansone (dal 33’ s.t. 28 Benalouane). PANCHINA 1 Pavarini, 91 Bajza, 4 Morrone, 14 Strasser, 17 Palladino, 39 Fideleff, 77 Ninis, 88 Pabon. ALLENATORE Donadoni. CAMBI DI SISTEMA dal 26’ s.t. 3-4-3; dal 33’ s.t. 4-3-3. ESPULSI nessuno. AMMONITI Valdes, Santacroce, Paletta, Marchionni e Lucarelli per gioco scorretto.

1 De Sanctis; 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 5 Britos; 16 Mesto (dal 33’ s.t. 27 Armero), 88 Inler (dal 18’ s.t. 4 Donadel), 20 Dzemaili, 18 Zuniga; 7 Cavani, 19 Pandev (dal 21’ s.t. 24 L. Insigne), 17 Hamsik. PANCHINA 22 Rosati, 15 Colombo, 2 Grava, 3 Uvini, 9 Calaiò, 13 El Kaddouri, 21 Fernandez, 55 Gamberini. ALLENATORE Mazzarri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Britos, Campagnaro e Hamsik per gioco scorretto.

MARCATORI Hamsik (N) al 19’ p.t.; Cannavaro (N) autorete al 29’, Cavani (N) al 40’ s.t. ARBITRO Rocchi di Firenze. NOTE paganti 6.781 per un incasso di 158.688 euro; abbonati 9.102 per una quota di euro 79.446. In fuorigioco 3-5. Angoli 12-6. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’.

POSSESSO PALLA PARMA 50,5%

PASSAGGI UTILI NAPOLI 49,5%

TIRI IN PORTA

PARMA 81,1%

NAPOLI 81,1%

TIRI FUORI

IIII

IIIIII IIIII

IIIIII

PARMA 4

NAPOLI 6

NAPOLI 6

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-1 GOL! 19’ Formidabile verticalizzazione di Dzemaili per Hamsik che, in piena area, taglia fuori con un tocco al volo il portiere in uscita. 30’ Bordata di Paletta, incredibile salvataggio di testa di Cannavaro giusto sulla linea. 32’ Campagnaro in mischia, sventola di destro, reazione fulminea di Mirante e deviazione in angolo. 41’ Pandev lancia Dzemaili in controfuga ma il tiro s’infrange su Mirante uscito fino al limite. 44’ Hamsik per Cavani, incornata fuori bersaglio.

BARICENTRO MOLTO ALTO 58,8 metri

PARMA 5

SECONDO TEMPO 26’ Cavani si fa luce in area saltando tre avversari ma il sinistro finale è fiacco. GOL! 29’ Azione insistita del Parma, Amauri allarga a sinistra dove Sansone va sul fondo e crossa: la deviazione accidentale di Cannavaro taglia fuori De Sanctis. 32’ Amauri piomba in area lanciato in corsa, la botta di sinistro è alta. GOL! 40’ Stavolta l’assist è di Insigne e stavolta Cavani fa centro dribblando il portiere.

BARICENTRO MOLTO BASSO 48,2 metri

40’ secondo tempo Il sigillo di Cavani L’uruguaiano segna il gol-vittoria del Napoli su assist di Insigne ANSA

Tremendo Cavani Il Napoli sbanca Parma con il solito Matador E risale a -3 dalla Juve Prima Hamsik e poi l’uruguaiano: il Tardini cade per la 1 volta Tra un mese al San Paolo lo scontro diretto con i bianconeri... a

DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA CECERE PARMA

I due tenori azzurri, Hamsik&Cavani, si producono in formidabili acuti, il Regio di Parma ne rimane abbagliato e alla fine cade ai loro piedi. Con lo scudetto più vicino, il pubblico pagante in piccionaia canta «Chi non salta juventino è», trovando immediata risposta negli altri settori, dai palchetti vip sino alle ultime file di platea: ma in quanti napoletani siamo qui al Tardini? si dicono l’un l’altro, felicemente meravigliati di questa avventura al vertice. E’ un entusiasmo sempre più contagioso e del resto la banda Mazzarri è sempre più convincente. Meno tre dal tricolore, con lo scontro diretto al San Paolo tra un mese... «Oj vita mia» rimbomba elettrizzante al Tardini come la marcia dell’Aida. Hamsik, che gol! Doveva vincere

per approfittare della frenata della capolista e braccarla: non ha gettato al vento l’occasione questo Napoli ormai maturo, sicuro dei propri mezzi. Va in vantaggio con una splendida esecuzione del duo Dzemaili-Hamsik (assist geniale, tocco al volo di altissima scuola) poi subisce la collaudata ed efficace manovra di un Parma che ci tiene da matti a difendere l’inviolabilità del suo campo. Concede un paio di occasioni agli avversari, il Napoli ora arroccato, ma poi va a sfiorare più volte il raddoppio. Cavani, in particolare, fallisce uno smash da pochi metri, un gol già fatto che uno come lui non può mai sbagliare. Però se corre senza soste e rientra per fare pure lo stopper... Sofferenza e sprechi E così nel

secondo tempo altra sofferenza, col Parma che arriva al pareggio meritatamente anche se con l’aiuto di una sfortunata deviazione del neo acquisto capi-

tan Cannavaro (un rientro con i fiocchi). E allora altre emozioni, altri errori sotto rete, di Cavani soprattutto (!) fino all’illuminazione che folgora il più giovane della compagnia, Lorenzo Insigne: testa alta ad osservare il movimento del Matador, tocco in verticale preciso come un taglio chirurgico nel cuore della difesa parmense. Qui conta metterla dentro e qui Cavani infila la diciottesima perla del robusto filo tricolore sul quale si sta issando il Napoli. E’ la settima rete rifilata al Parma: solo alla Roma (8) ne ha fatti di più.

quattro minuti dopo l’ingresso di Amauri: si stava riorganizzando. Donadoni ha obbligato i tre difensori azzurri a giocare senza rete: Campagnaro contro Sansone, Cannavaro su Amauri, Britos su Belfodil. Con Biabiany e Marchionni supporti dinamici alla prima sovrapposizione sulla fascia mancina ecco l’agile Sansone nel cuore dell’area di De Sanctis. Azione chiusa da un tiro-cross, (è parso più un cross per la verità) che sbatte su Cannavaro e cambia traiettoria beffando il portiere in tuffo.

Quella mossa Sullo scacchiere si

La prudenza Qui Mazzarri ha reagito ricorrendo all’ultimo cambio. Non Calaiò, che avrebbe intasato il corridoio centrale, bensì il nuovo arrivato Armero, capace con la sua forza fisica di sfondare sulla fascia sinistra. Immediata la replica di Donadoni tesa a neutralizzare la modifica del rivale: dentro Benalouane terzino a destra, con la

sono affrontati due allenatori «in forma». Il compassato Donadoni è rientrato in partita cambiando l’assetto difensivo a favore di una maggiore spinta. E quindi fuori il terzino destro Rosi, dentro Amauri, linea a tre con Paletta-Lucarelli-Gobbi. Un rischio calcolato e di breve durata. Il Napoli ha preso gol

difesa che ritorna a quattro e centrocampo a tre. Il Parma in questo modo si dichiarava soddisfatto del pari. Ma il Napoli doveva comunque provarci. E allora ecco un destro di Insigne neutralizzato dal portiere, poi un altro sapiente passaggio-gol di Dzemaili (ieri in versione Pirlo) sprecato da un sinistro debole del Matador. Fino a quando Insigne ha calibrato al millimetro l’assist da tre punti. Per Donadoni è la quarta sconfitta su quattro incontri col Napoli. Sportività La gente del Tardini, che ama lo spettacolo e sa apprezzarne la qualità, sfolla comunque soddisfatta. Ha visto il Parma mettere sotto in più fasi il Napoli; ha vissuto 90’ divertenti ed incerti; ha constatato come gli azzurri avrebbero potuto (e dovuto) chiudere il primo tempo con due reti di vantaggio. E in assoluto ha contato più occasioni gol degli ospiti. Ergo, è una sconfitta da accettare senza molti rimpianti. Oltretutto l’invasione dell’esercito di napoletani non ha prodotto devastazioni di bar o ristoranti... Entusiasmo e prezzi Il Napoli ha vinto le ultime tredici partite in cui Hamsik è andato a bersaglio: ieri è stato il migliore in campo, col suo incessante movimento, i tagli, i suggerimenti, la voglia contagiosa di incidere. Adesso occorre cavalcare questo entusiasmo: sabato sera arriva un Catania in condizioni splendide, sarebbe di grande aiuto un pienone. Spetta alla società studiare prezzi che invogli a partecipare pur in presenza di una crisi economica che a Napoli viene avvertita molto più che altrove. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la Sfida JAIME VALDES 32 ANNI PARMA

BLERIM DZEMAILI 26 ANNI NAPOLI

FALLI SUBITI

2

3

LANCI POSITIVI

4

2

PASSAGGI SMARCANTI

2

2

CROSS

6

0

PALLE PERSE

15

4


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

4

I NUMERI

27

19’ primo tempo Hamsik aveva sbloccato il risultato Il Napoli era passato in vantaggio grazie a un gol dello slovacco: bello il suo tocco sul portiere in uscita, bellissima la verticalizzazione di Dzemaili ANSA

Le reti segnate da Cavani in 26 partite giocate in questa stagione con il Napoli. Sono 18 gol in campionato (in 19 gare), 1 in Coppa Italia (1), 7 in Europa League (5) e uno in Supercoppa.

5

I milioni di stipendio per l’uruguaiano dopo il rinnovo del contratto col Napoli fino al 2017, firmato la scorsa estate.

26

Le reti di Cavani nel 2010-11 in quello che rappresenta il miglior bottino stagionale in A per l’uruguaiano 29’ secondo tempo Il pareggio illusorio degli emiliani Sansone festeggia assieme Belfodil la rete del momentaneo pareggio per il Parma: sul cross dell’italo-tedesco deviazione decisiva di Cannavaro LAPRESSE

LA CORSA ALLO SCUDETTO

3

ilpersonaggio EDINSON CAVANI

Capocannoniere e difensore Ma poi colpisce L’uruguaiano ha giocato a lungo sotto tono, però è arrivato il gol numero 101 in Serie A E il ringraziamento a Insigne per il «grande assist»

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO PARMA

Meno tre dal primato: la trasferta di Parma ha consentito al Napoli di staccarsi al secondo posto in classifica. Tutto solo, certo, considerata la sconfitta interna della Lazio, fermata all’Olimpico dal Chievo nell’anticipo. La questione s’è fatta davvero intrigante, adesso. I tre punti conquistati a Parma aprono a un momento di esaltazione pura. Lo scudetto non è più un miraggio. È lì, a portata di mano. Probabilmente, tutto potrà decidersi il primo marzo, quando Napoli e Juventus si ritroveranno nello scontro diretto in programma al San Paolo. Decisivo Intanto, Edinson Ca-

vani non conosce ostacoli, va avanti con una continuità straordinaria. Il gol numero 101 in Serie A è servito al Napoli per battere il Parma che, fino a ieri, non aveva mai perso al Tardini in questo campionato. Una prodezza che l’attaccante uruguaiano ha saputo regalare ai 5 mila tifosi che erano allo stadio emiliano, nella domenica in cui s’è visto poco o nulla. Ma gli è bastato scattare in tempo utile per evitare il fuorigioco e concretizzare in gol l’ottimo taglio di Insigne per meritarsi un’altra copertina. Un successo che rende ancora più emozionante il testa a testa con la Juve, fermata sul pareggio dal Genoa.

GDS

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Capocannoniere Ancora lui, dunque, nonostante la giornata non sia stata delle migliori. Un Cavani così sotto tono non si vedeva da tempo, per certi

aspetti è stato molto più utile nella fase difensiva che nelle ripartenze, salvo poi trovare il tempo giusto per andare a raccogliere il lancio perfetto di Insigne e realizzare la rete numero 27 nelle 26 gare stagionali fin qui disputate. Una media pazzesca, che lo tiene saldamente in testa alla classifica dei cannonieri del campionato nel giorno in cui il solo El Shaarawy, tra gli attaccanti, ha tenuto il passo segnando la rete del successo milanista, a Bergamo. I numeri raccontano che questo potrebbe davvero essere l’anno di Cavani, la stagione in cui potrebbe centrare alcuni obbiettivi importanti. Uno è sicuramente lo scudetto. La vittoria di Parma ha accorciato ancora di più il distacco dalla capolista e ha fatto crescere maggiormente le quotazioni del Napoli nelle percentuali-scudetto: oggi, il successo napoletano è dato poco sotto il cinquanta per cento. E chissà che da qui allo scontro diretto Cavani non realizzi qualche altro gol pesante che possa annullare i tre punti di svantaggio. Con Insigne Ieri, dopo la partita, l’attaccante uruguaiano s’è trasferito a Milano per il Gran Gala dell’Assocalciatori in compagnia di Insigne. E durante il viaggio ha trovato anche il tempo per scrivere un tweet ai suoi 258 mila followers: «Con Lorenzo, dopo il grande assist-gol che mi ha dato oggi, rumbo a Milano per ricevere un bel premio». E nella foto si vedono loro due in auto, abbracciati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Edinson Cavani, 25 anni, è alla terza stagione nel Napoli. Arrivò a gennaio 2007 in Italia, al Palermo AP


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LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

SERIE A 22a GIORNATA

Il portiere del Napoli: «Serve un esame di coscienza» Mazzarri: «Dopo Pechino non parlo più degli arbitri» DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO PARMA

C’è un solo napoletano che contesta i fatti dello Juventus Stadium, l’unico che vuole criticare la Juve senza badare troppo al sottile. Morgan De Sanctis apre a una improbabile polemica: «La pressione che stiamo mettendo alla Juve è tanta. Loro sono una grandissima squadra, ma le dichiarazioni del dopo Genoa evidenziano appunto una certa tensione. Non credo abbiamo paura, ma antipatia sportiva e rispetto, come ha detto Marchisio. La vergogna è un termine inappropriato per l’arbitro Guida, ma più appropriato per quello che è accaduto dopo il triplice fischio e soprattutto in sala stampa. Io a Pechino ho condannato il nostro atteggiamento di non aver partecipato alla premiazione, giustamente siamo stati puniti per quello. Importante che adesso le istituzioni del calcio valutino quello che è successo a Torino, qualcuno deve farsi un esame di coscienza», ha detto il numero uno del Napoli riferendosi, pro-

babilmente, a tutti coloro che si sono resi protagonisti della feroce contestazione all’arbitro Guida nel dopo partita. Una polemica nella polemica, dunque, che di certo non aiuta l’ambiente a preparare la super sfida del primo marzo in programma al San Paolo. Mazzarri evita la polemica Nes-

suna polemica con la Juve, invece, da parte di Walter Mazzarri, che ha evitato accuratamente di commentare i fatti accaduti sabato sera allo Juventus Stadium. Nemmeno la stoccata portata dal direttore generale, Marotta, a proposito della designazione di un arbitro napoletano, Guida, ha sollecitato la reazione dell’allenatore del Napoli. «Non parlo di cose che non mi riguardano, sono

«

Non entro in cose che non mi riguardano. A fine anno magari dirò la mia... WALTER MAZZARRI SULLA RABBIA DELLA JUVE

d lafrase DI SABATO

De Sanctis attacca: «Juve? La vergogna c’è stata dopo il 90’»

stato chiaro dopo la partita di Supercoppa Italiana a Pechino, dove noi abbiamo protestato. Ho fatto un discorso costruttivo e feci una conferenza stampa apposta in cui dissi che non avrei parlato mai più di queste situazioni fino alla fine dell’anno. Se avete visto, anche quando le cose non ci sono andate bene non ho più parlato. A fine anno poi, caso mai anche io potrò dire la mia su quello che penso in generale. Solo quando si saranno fermate le bocce, però», ha osservato Mazzarri.

Morgan De Sanctis, 35 anni, dal 2009 al Napoli AFP

Donadoni: «Noi ingenui sui loro gol» SANDRO PIOVANI PARMA

Onore al Parma Dunque, ha scel-

to la linea della compostezza, il tecnico. D’altra parte, il suo Napoli macina avversari con una continuità spaventosa, soltanto di tanto in tanto concede qualche punto. Lui, comanda una squadra che ha in Cavani il suo finalizzatore, l’uomo in grado di scardinare qualsiasi difesa. E lo ha fatto anche ieri pomeriggio, dopo il momentaneo pareggio del Parma. «È stata una vittoria importante, perché conquistata contro un avversario di grande valore. Il primato? No, io sto soltanto pensando alla prossima partita, col Catania», ha spiegato Mazzarri che ha voluto riconoscere i meriti dell’avversario. «Abbiamo meritato di vincere contro questa squadra che è molto in forma. Ci credevamo molto e quando arrivi sette-otto volte vicino alla porta avversaria, non si può parlare di fortuna. Da qui alla fine, cercheremo di fare quanti più punti possibili e alla fine vedremo dove saremo arrivati. Nei primi dieci minuti abbiamo fatto errori assurdi e il Parma era veemente, poi abbiamo segnato e rischiato di trovare il raddoppio ma è arrivato il loro pareggio. Cavani? Ci sta un momento di poca lucidità, ma ha segnato nell’occasione più importante».

QUI PARMA IL TECNICO

ANCHE UN CIECO AVREBBE VISTO «Pure un cieco avrebbe visto: il rigore è sacrosanto e posso accettare un errore, ma non ciò che mi ha detto Guida. L’arbitro di porta aveva segnalato il rigore, ma lui mi ha detto che non se l’è sentita. È una vergogna, questo non è calcio» ANTONIO CONTE ALLENATORE JUVE

Rabbia no. Ma tanta amarezza: così il Parma è uscito dal Tardini, dopo la sconfitta con il Napoli. Che ha saputo violare lo stadio degli emiliani, imbattuto dal marzo scorso. «Per quello che è stato espresso in campo, ritengo che sia eccessivo che sia accaduto proprio oggi. Dobbiamo vivere questa cosa comunque in modo sereno»: spiega Roberto Donadoni a botta calda. «Ce la siamo giocata come mi aspettavo — continua il tecnico del Parma —. Abbiamo subito due gol che con più attenzione erano evitabili e, con giocatori importanti come ha il Napoli, poi diventa difficile poter rimediare». Giocato alla pari Due gol nati da azioni molto simili, con la palla spedita in profondità per vie centrali. «Erano due episodi di lettura non difficile — ammette Donadoni — e questo può dar fastidio, soprattutto pensando alla grande mole di gioco svolto». Anche l’a.d. Pietro Leonardi rincuora la squadra: «Abbiamo giocato alla pari contro un avversario che ha ambizioni di scudetto. Perciò devo fare i complimenti ai miei giocatori. In questo caso gli episodi sono stati determinanti, ma il Parma meritava almeno un punto. È stata una delle più belle partite del Parma sia dal punto di vista tattico che da quello fisico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle 7,5 h il migliore Mirante

PARMA

6,5

BIABIANY VA PAROLO È INSIDIOSO Si batte ad armi pari e in parecchie fasi controlla il gioco a piacimento. Paga delle disattenzioni dietro.

5,5

di NICOLA CECERE

6

Prodigioso il volo all’incrocio sulla bordata di Campagnaro; è lì che tiene in corsa il Parma. Ottima anche l’uscita su Dzemaili. Insomma, impeccabile.

PARATE 6 RINVII 12 USCITE 2

6,5

5,5

5,5

Fa match pari con Zuniga al quale concede solo un cross, in un confronto anzitutto muscolare. Però in area lascia qualche buco di troppo.

La difesa viene superata in tre occasioni da lanci da metà campo dove c’è molta bravura altrui ma anche disattenzione. Ed è lui a comandare.

CONTRASTI VINTI 2/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 18/22

CONTRASTI VINTI 1/4 LANCI 3 PASSAGGI OK 40/41

Rosi

Paletta

7

CANNAVARO TORNA LEADER CHE DZEMAILI Subisce a lungo l’iniziativa altrui ma va a colpire in area pericolosamente in diverse occasioni. Successo meritato

Segna un gol d’alta classe senza nemmeno controllare il passaggio. Anima numerose iniziative assicurando assist a Cavani e sostanza nel mezzo.

TIRI 1 PASSAGGI OK 47/53 RECUPERI 13

6,5

6,5

Non viene impegnato molto ma si fa trovare pronto sulle pericolose conclusioni di Sansone e Parolo. Lo batte una sfortunata deviazione.

Si starà ancora chiedendo come diamine abbia fatto il portiere ad arrivare sulla sua sventola... Solito baluardo di una difesa che concede davvero poco.

PARATE 3 RINVII 19 USCITE 1

CONTRASTI VINTI 7/9 LANCI 0 PASSAGGI OK 22/22

De Sanctis

Campagnaro

Santacroce

Gobbi

Marchionni

Valdes

Parolo

7

6,5

7

Cannavaro

Britos

6,5

6

5,5

7,5

6

Ex avvelenato. Si infortuna in un contrasto e deve lasciare anzitempo la compagnia. Anche lui rimane tagliato fuori sul lancio di Dzemaili (1-0).

Permette a Donadoni a un certo punto di rinforzare il centrocampo senza cambi. Quando fa il difensore puro non accusa imbarazzi.

Ordinato tatticamente, combattivo. Fa valere l’esperienza quando c’è da orchestrare la manovra con sapienti spostamenti.

Agonisticamente tirato a lucido, perde qualche colpo in fase di impostazione ma resta tenacemente aggrappato al match. Regista manovale.

Per due volte va a sfiorare il gol con sagaci inserimenti. Un gran faticatore, in grado di rimanere lucido quando c’è da insidiare la porta avversaria.

Lo vedi correre dappertutto, la sua forza e insieme il suo limite: perché al momento di trarre profitto viene frenato dalla carenza di lucidità.

Un rientro provvidenziale: il capitano salva sulla linea la staffilata di Parolo sull’1-0. Quanto all’autogol, è pura sfortuna: ergo non conta...

Sempre sicuro, efficace negli anticipi. Concede il nulla all’irruente Belfodil. Qualche esitazione in appoggio, normale in un difensore puro.

Non è facile rilevare Maggio, uno che lo schema Mazzarri lo conosce a memoria. Si applica con tenacia e non sfigura.

Toh, il meccanismo svizzero per una volta si inceppa. Il regista appare incerto, persino impreciso. L’impostazione è troppo lenta, giusto il cambio.

Si traveste da Rivera, Platini, Pirlo quando serve l’assist a Hamsik: geniale. Dà un’altra ghiotta palla a Cavani, sfiora il 2-0 dopo una cavalcata.

Si presenta con un bel cross dal fondo per Pandev. Poi il consueto apporto dinamico e agonistico sulla fascia. Va a destra nel finale.

CONTRASTI VINTI 0/1 LANCI 1 PASSAGGI OK 17/18

CONTRASTI VINTI 5/7 LANCI 2 PASSAGGI OK 21/26

TIRI 0 PASSAGGI OK 25/27 RECUPERI 6

TIRI 2 PASSAGGI OK 31/39 RECUPERI 9

TIRI 1 PASSAGGI OK 18/22 RECUPERI 4

TIRI 4 DRIBBLING 5 SPONDE 1

CONTRASTI VINTI 6/6 LANCI 3 PASSAGGI OK 10/10

CONTRASTI VINTI 4/8 LANCI 1 PASSAGGI OK 18/19

TIRI 0 PASSAGGI OK 10/12 RECUPERI 1

TIRI 1 PASSAGGI OK 25/32 RECUPERI 8

TIRI 1 PASSAGGI OK 33/37 RECUPERI 4

TIRI 1 PASSAGGI OK 35/37 RECUPERI 5

Belfodil

Sansone

Lucarelli

5,5

6,5

s.v.

Stavolta il giovane gigante non trova spunti o tiri pericolosi restando imbrigliato tra i forti difensori azzurri. Questione anche di esperienza.

È lui che riaccende la sfida propiziando il pareggio con quel guizzo da fondo campo. E prima era stato De Sanctis a negargli il gol.

Rileva alla mezz’ora l’infortunato Santacroce e porta tutto il suo peso agonistico anche in avanti. Come gli altri, viene scavalcato dai lanci.

Con il suo ingresso Donadoni cambia assetto tattico e il Parma guarda caso pareggia. Vivo e vitale, ha voglia di fare il titolare e si vede.

Una volta rimesso in equilibrio il risultato si torna alla difesa a quattro con l’inserimento di questo esterno francese. Ma poi Cavani fa male.

TIRI 1 DRIBBLING 2 SPONDE 2

TIRI 2 DRIBBLING 2 SPONDE 0

CONTRASTI VINTI 3/5 LANCI 1 PASSAGGI OK 24/27

TIRI 1 DRIBBLING 0 SPONDE 0

CONTRASTI VINTI 0/0 LANCI 0 PASSAGGI OK 2/3

5,5

6,5

6,5

7,5 h il migliore Hamsik

NAPOLI

Amauri

Benalouane

Biabiany

Mesto

Inler

Dzemaili

Zuniga

6

7

l’allenatore Donadoni

l’allenatore Mazzarri

Il Parma attacca e manovra di più, confermando la bontà del suo impianto di gioco. Il tecnico osa a metà ripresa e riacciuffa il pari, poi torna a coprirsi e prende il 2-1.

6,5

5,5

6

7

L. Insigne

Armero

Fallisce due volte il bersaglio da pochi metri ma alla terza occasione firma il successo che esalta tutta Napoli. Utile anche come difensore.

Potrebbe fare gol subito, ma spreca a lato. Dà una bella palla a Dzemaili, Poi però perde troppe opportunità. Una clamorosa in piena area.

Rileva un Inler poco lucido e si colloca a protezione dell’1-0. Subìto il pareggio, partecipa al forcing che riporta i tre punti a Napoli.

La sua partita è racchiusa in quell’attimo in cui esegue alla perfezione il passaggio verticale per il taglio di Cavani. Un’intuizione decisiva.

Compare sul terreno pochi minuti dopo l’1-1: è l’arma fresca usata da Mazzarri per tentare di riacciuffare il successo. Mossa riuscita.

TIRI 7 DRIBBLING 2 SPONDE 1

TIRI 1 DRIBBLING 0 SPONDE 5

TIRI 0 PASSAGGI OK 20/20 RECUPERI 3

TIRI 1 DRIBBLING 2 SPONDE 1

TIRI 0 PASSAGGI OK 2/2 RECUPERI 0

Cavani

Pandev

Donadel

s.v.

Rivitalizza la squadra con sostituzioni opportune. Soprattutto l’innesto di Insigne si rivela decisivo. La squadra subisce parecchio ma specie nel primo tempo meritava il 2-0.

ARBITRI ROCCHI 7 Direzione autoritaria e puntuale di un match ruvido, complicato. Fa bene pure a sorvolare su un fallo da rigore su Cavani visto che era partito in fuorigioco. Dobosz 6,5 - Cariolato 6; Rizzoli 6 - Banti 6


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SERIE A IL REGOLAMENTO QUEL PRECEDENTE DI LIVERANI CON COLLINA DESIGNATORE E LA DIRETTIVA PER NON DARE RIGORE APPROVATA DAI TECNICI

Rebus Granqvist: conta più l’involontarietà C’è il regolamento e ci sono le direttive. E poi c’è la discrezione concessa all’arbitro sui falli di mano. Il rebus è tutto qui, non semplicissimo perché può avere soluzione diverse. L’esempio di Granqvist è emblematico: l’arbitro Guida ha giudicato il tocco involontario, il suo collega Romeo (giudice di porta nell’occasione) da punire con il rigore. Come ha spiegato Collina, non c’è confusione nei ruoli: chi porta il fischietto ha l’ultima parola. Così è stato. Ma chi aveva ragione? E che cosa dicono in

proposito regolamento e direttive? Domande che meritano una risposta, magari partendo proprio da un episodio curioso, quando nel 2007 molti tecnici si dissero d’accordo con Collina (allora designatore italiano) nel non fischiare determinati interventi. I precedenti In un hotel di Fiumicino c’erano tra gli altri Ancelotti, Spalletti, Gasperini, Mihajlovic (vice di Mancini), Reja, Delneri e Pessotto (per la Juve invece di Ranieri) ad ascoltare la «lezione» di Colli-

na, convocata dopo poche giornate dall’inizio del campionato proprio per cercare di spiegare alcune direttive date agli arbitri. Il problema del fallo di mano è sempre attuale. Collina mostra i filmati di Livorno-Fiorentina e Cagliari-Siena: casi molto simili a Juventus-Genoa. Anche allora c’è un cross e un giocatore che sbaglia il rinvio finendo per calciarsi sul braccio largo (Liverani e Bucchi). La cosa bella è che gli arbitri di quella stagione fecero come Guida e Romeo. Nel senso che Rosetti

Il tocco di mano di Liverani durante Livorno-Fiorentina del 2007

Juve, attenti al giudice Conte rischia 2 turni Marotta nel mirino La sfuriata può costare cara al tecnico. L’allusione del d.g. all’«arbitro napoletano» scatena l’ira di Figc e Aia

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IL NUMERO

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I mesi di squalifica di Conte per la vicenda calcioscommesse: l’allenatore bianconero è tornato in panchina il 9 dicembre nella trasferta di Palermo

FRANCESCO CENITI

La gazzarra al fischio finale, la squalifica di Antonio Conte che appare inevitabile, le frasi pronunciate a «freddo» da Beppe Marotta. Ecco gli argomenti più gettonati nelle conversazioni di ieri tra i vertici della Federcalcio e quelli dell’Associazione italiana arbitri. Parlare di una «forte irritazione» per il dopo Juve-Genoa è un eufemismo. Nessun commento ufficiale, ma lo sconcerto è evidente. Giudicata «grave» la sparata di giocatori e Antonio Conte contro Guida e i suoi collaboratori. E soprattutto è smentita categoricamente la frase riportata dal tecnico bianconero sull’arbitro: «Mi ha detto che non se l’è sentita. E’ una ver-

gogna». La ricostruzione di quanto accaduto è diversa, nessuno accusa Conte di aver inventato le parole, ma ci sarebbe stato un equivoco. Forse l’allenatore ha ascoltato solo una parte della spiegazione data dal direttore di gara ai suoi giocatori: «Per me il tocco è involontario, non mi sento di concedere un rigore così». Una frase che ha un senso totalmente opposto a quello (grave) della prima versione. E comunque non è stato questo episodio a fare arrabbiare di più i vertici di Figc e Aia: sono state le parole di Marotta a essere giudicate «inconcepibili e lesive di un’intera categoria». Insomma, la sensazione è che il giudice sportivo già oggi possa presentare un conto salato a Conte e qualche giocatore, mentre per Marotta potrebbe aprirsi la strada del deferi-

mento. Partiamo da qui anche per spiegare come mai Nicchi e Braschi considerano l’uscita del d.g. bianconero («Guida è napoletano, non può dirigere la Juve. La designazione è sbagliata») da censurare «senza se e senza ma». Geografia Se si applicasse il siste-

ma Marotta, si fa notare, ci sarebbero dubbi e sospetti praticamente sempre. Gli arbitri sono professionisti (ci sono in palio carriere e soldi) e nel momento in cui raggiungono certe categorie azzerano qualunque simpatia. Il regolamento vieta la direzione delle gare che riguardano la squadra della sezione di appartenenza. Quindi uno di Torino non può fischiare Toro e Juve (come Rosetti) e uno di Milano Inter e Milan. Ma uno di Ber-

non concesse il rigore per il Livorno, mentre Brighi al Sant’Elia indicò il dischetto. Collina durante l’incontro disse più o meno questo agli allenatori: «Decisioni diverse saranno sempre possibili quando di mezzo c’è la discrezione nel giudicare la volontarietà. Secondo voi casi come quelli di Liverani e Bucchi vanno puniti?». E i tecnici (quasi sempre ex calciatori) furono concordi nella risposta: «No, consideriamoli sempre involontari». Nasce così la direttiva con Collina che la codificò in un modo preciso: «Non sempre quando si tocca la palla di mano in area è rigore. Se la palla schizza su una gamba e finisce involontariamente su una mano o su un braccio, anche se in maniera plateale, è involontario». Tutto chiaro.

gamo (Mazzoleni, ad esempio) sì, mentre Marotta nella sua uscita sosteneva come «un arbitro di Novara non può mica essere designato per noi». E invece può. Ma non è questo il punto importante. Se passasse il teorema Marotta si arriverebbe a una situazione ingestibile: se per Russo (di Nola) e Guida la Juve diventa vietata, allora lo è anche per Valeri e Doveri (sono di Roma) e in un certo periodo anche per Rocchi (è di Firenze). E se spostiamo il mirino nella zona salvezza diventerebbe un caos: Rizzoli (di Bologna), Mazzoleni (di Bergamo), De Marco, Massa e Bergonzi (Chiavari, Imperia e Genova) sarebbero esclusi da quasi tutte le sfide. Insomma, se il sospetto diventasse regola, allora gli arbitri bisognerebbe cercarli in Svizzera. Ecco perché l’uscita a freddo di Marotta ha fatto più rumore rispetto alle proteste adrenaliniche di Conte (condannate pure quelle, ma almeno comprese visto il momento). Potrebbe quindi scattare un deferimento. Oggi pomeriggio, invece, è in arrivo il giudice sportivo. Conte e gli altri Il tecnico della

Juve ha aggredito verbalmente l’arbitro, urlando «vergogna» e protestando in modo plateale. Uno stop di due giornate sembra l’ipotesi più plausibile, ma molto dipenderà dal referto di Guida. La squalifica, insomma, potrebbe essere anche più lunga. Ieri sera Conte ha detto: «Gli arbitri italiani sono la migliore squadra al mondo. Ci sta che si sbagli, l’importante è che accada nella massima serietà». A rischio pure Bonucci, Vucinic, Chiellini (piombato in campo dalla tribuna) e Nedved. Le ipotesi vanno da una forte multa (sicura per la società) a partite da saltare. Tra qualche ora ne sapremo di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO NON È ANCORA CHIUSA LA CACCIA ALL’ARGENTINO: PRONTI 4 MILIONI PER IL RISCATTO A GIUGNO. INTANTO LLORENTE VA K.O.: SI TEME OPERAZIONE AL GINOCCHIO

Oggi l’ultima offerta per Lisandro Lopez La Fiorentina su Quagliarella Anelka punta il Chievo

so il club francese, la cui richiesta era di otto milioni al riscatto. Obiettivamente troppo per un giocatore che dal primo luglio entrerà in scadenza di contratto. Lo sa bene lo stesso Aulas, presidente di un Lione che ha bisogno di alleggerire un po’ il bilancio, soprattutto a livello di monte stipendi. E allora potrebbero fare parecchio comodo i milioni bianconeri, proprio per evitare di tenersi in casa un giocatore scontento e rischiare oltretutto di perderlo a zero un anno dopo.

MATTEO BREGA MIRKO GRAZIANO

Oggi la Juventus presenterà la sua ultima offerta al Lione per avere subito Lisandro Lopez. Beppe Marotta chiederà il 29enne attaccante argentino in prestito gratuito con diritto di riscatto obbligatorio fissato intorno ai quattro milioni di euro. Un deciso passo avanti ver-

Lisandro Lopez, 29 anni REUTERS

E Quagliarella... La Juve ci conta, vuole Lisandro Lopez anche in prospettiva. Per la prossima stagione si punta a costruire un

batteria di attaccanti composta da Vucinic, Giovinco, Llorente, appunto Lopez e il top player, con Jovetic in cima alla lista dei desideri. E con la Fiorentina i rapporti potrebbero migliorare se nel frattempo Quagliarella si accasasse in viola. Montella è in «pressing» e questo potrebbe portare a un contatto concreto fra i club già oggi, naturalmente solo se da Lione dovessero arrivare segnali positivi. Tornando a Llorente c’è una novità: l’attaccante dell’Athletic Bilbao si è infortunato sabato e ha saltato l’impegno di campionato per una distorsione al ginocchio destro. Oggi verrà sottoposto ad accurati esami: non si esclude un inter-

vento chirurgico ed un lungo stop. Anelka in campo Ieri, intanto,

c’è stato il primo contatto tra Nicolas Anelka e i suoi nuovi compagni. Dopo aver sostenuto e passato le visite mediche al mattino, il francese si è unito al gruppo di Antonio Conte lavorando con coloro che non avevano giocato sabato sera contro il Genoa. Poi, nel pomeriggio, ha ricevuto l’auto aziendale con il navigatore satellitare già impostato su due indirizzi: il centro sportivo di Vinovo e l’albergo che lo ospiterà in questi primi giorni torinesi. Anelka è apparso in buona forma e ha colpito soprattutto la sua atten-

zione a tavola. Colazione a base di the caldo, niente pranzo, spuntino a metà pomeriggio con riso in bianco e verdure bollite, niente cena e a letto presto. Oggi l’attaccante definirà le ultime pratiche e tornerà ad allenarsi con la squadra. In realtà l’attenzione oggi si sposterà sulla parte burocratica del suo trasferimento perché si attende l’arrivo del transfer dalla Federcalcio cinese. In questo senso si aspetta anche che la Figc si attivi per velocizzare l’iter, in maniera tale da essere sicuri il prima possibile che Anelka possa essere convocato per la sfida contro il Chievo, il vero obiettivo di Conte. Il quale lo lascerà lavorare tranquillamente a Vinovo questa settimana evitandogli il volo fino a Roma per il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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La stretta di Braschi I rigori da-

ti e negati si sono susseguiti sui falli di mano. Con loro le polemiche. Ecco che l’Uefa e di conseguenza la Can di Braschi la scorsa estate dà una stretta all’impunità introducendo il concetto del «fare volume» e «braccio tenuto lontano dal corpo». Il tutto per dare agli arbitri maggiori strumenti per individuare l’irregolarità e fischiare il fallo. Braschi spiega durante il raduno di Sportilia: «Se un giocatore affronta un avversario tenendo le braccia larghe deve sapere che se poi tocca la palla sarà concesso il rigore anche se non si hanno certezze sulla volontarietà. Questo perché è punito il fatto di aver impedito un tiro, un cross o un passaggio. Il difensore deve memorizzare il ri-

Antonio Conte con Andrea Romeo, arbitro di porta, dopo Juve-Genoa di sabato LAPRESSE

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schio che comporta questa scelta». Tutto chiaro anche qui. Ma allora Granqvist in quale casistica rientra? Più nella prima che nella seconda. Ma stiamo parlando di un episodio davvero difficile da giudicare e aperto a ogni soluzione. Insomma, per barcamenarci potremmo scrivere: «Aveva un po’ ragione Guida e un po’ Romeo». Braschi lunedì prossimo affronterà ancora il problema dell’interpretazione quando incontrerà tecnici e capitani a Fiumicino. Resta un fatto: nonostante regolamento e direttive qualunque cosa avesse deciso Guida in quella circostanza sarebbe finito nel tritacarne. E questo accade soltanto in Italia. Qualcosa vorrà pure dire.

I PREMI DELL’AIC Ecco i premiati durante il Gran Gala Formazione ideale (4-3-3): Buffon; Maggio, Thiago Silva, Barzagli, Balzaretti; Nocerino, Pirlo, Marchisio; Cavani, Ibrahimovic, Di Natale.

cen © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’intervento con la mano di Andreas Granqvist, 27 anni, in Juve-Genoa SKY

Agnelli: «A volte è difficile fare i lord inglesi» «Certi episodi, se avvengono con la Juve, sono enfatizzati. Legittime le nostre reazioni» G.B. OLIVERO MILANO

Il giorno dopo, i concetti non cambiano e la Juventus non arretra di un passo. Magari i toni sono più morbidi, ma il pensiero di Andrea Agnelli è in linea con quello di Beppe Marotta e Antonio Conte subito dopo la fine della partita con il Genoa. Il presidente della Juventus è intervenuto al Gran Gala del Calcio e ha commentato quanto accaduto allo Stadium: «Le parole a caldo di Marotta e Conte fanno parte di un ragionamento legittimo. Questo è un periodo di partite molto importanti e ai protagonisti che le vivono con grande carica agonistica non si può chiedere di comportarsi come dei lord inglesi specialmente quando un episodio eclatante e macroscopico avviene all’ultimo minuto. Detto questo, notiamo con piacere che le nostre reazioni vengono enfatizzate in maniera importante». Palla al designatore Tra tutte le

frasi dette sabato, la più delicata è quella di Beppe Marotta sulle origini napoletane dell’arbitro Guida e quindi sul possibile condizionamento psicologico nell’azione incriminata al 93’ di Juventus-Genoa. Agnelli difende Marotta: «La sua riflessione è stata molto serena: capiremo in base alle designazioni future se chi deve decidere avrà valutato opportune o meno le parole di Marotta. Quando certi episodi avvengono a noi sono sempre enfatizzati: che la Juventus la si ami o la si odi è un dato di fatto oggettivo. Le nostre reazioni di sabato sono legittimate dagli episodi, il giorno dopo comunque si guarda avanti con serenità». In sala c’è Andrea Romeo, l’arbitro di porta che aveva segnalato a Guida la possibilità di concedere il rigore alla Juventus per fallo di mani di Granqvist: «Mi spiace, non posso dire nulla». Nicola Rizzoli, invece, parla in generale: «Un arbitro si sente come tutte le persone che sbagliano. Quando commettiamo degli errori siamo i primi a rammaricarci, ma siamo essere umani». E il presi-

dente degli arbitri Marcello Nicchi attacca la Juve: «È stata una giornata molto triste, non ci meritiamo queste critiche, i ragazzi vanno aiutati anche perché nei campi di periferia c’è il rischio che la situazione degeneri. Non siamo in grado di dire se sia stato un errore o meno: abbiamo chiesto un parere a Fifa e Uefa». Al vicepresidente federale Demetrio Albertini non sono piaciute le proteste: «La Juventus ha esagerato, è andata sopra le righe. Si deve accettare che gli arbitri possano sbagliare».

Seduta mattutina ieri. Lavoro leggero per chi ha giocato sabato sera, più intenso per il resto del gruppo. Oggi (Conte non parlerà) prime e uniche vere prove tattiche in vista della gara di domani contro la Lazio, semifinale di ritorno di Coppa Italia. Problemi All’andata finì 1-1. Ser-

ve quindi l’impresa all’Olimpico, e Conte sembrerebbe intenzionato a schierare una formazione con meno seconde linee del solito. Anche se Marchisio

ieri aveva la febbre e appare quasi certa l’ennesima assenza di Pirlo, che evidentemente fatica a smaltire i problemi al polpaccio che gli hanno già impedito di giocare contro Udinese, Lazio e Genoa. In attacco, dovrebbe toccare a Giovinco e Vucinic, di fatto la coppia titolare nella testa di Antonio Conte. Questo il probabile undici anti-Lazio: Storari fra i pali; Barzagli, Bonucci e Caceres in difesa; Isla e Padoin larghi; Vidal, Pogba e Giaccherini a centrocampo; appunto Vucinic e Giovinco in avanti. Se Marchisio recupera, Giaccherini va in panchina. m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Miglior arbitro Rizzoli Migliori giovani Serie A El Shaarawy e Muriel Migliori giovani Serie B Immobile, Insigne, Verratti Premio alla carriera Filippo Inzaghi Premio fedeltà Javier Zanetti

Andrea Pirlo, 33 anni, riceve l’Oscar del Calcio Aic dal presidente del Club Italia, Demetrio Albertini, 41 IPP ALESSANDRA GOZZINI FRANCESCO VELLUZZI MILANO

La composizione della prima fila centrale fa già notizia: Conte (accolto da tanti applausi e qualche fischio), Agnelli, presidente juventino, e a una poltroncina di distanza ecco Beretta, rieletto presidente di Lega; in mezzo ci sta Beppe Marotta, a.d. bianconero, e una seduta più in là Giancarlo Abete, numero uno Figc (poi Albertini e Tommasi, dietro il c.t. Prandelli): gli arbitri stanno in fascia destra, ci sono Nicchi, Rizzoli, Orsato e Romeo («Il tocco di mano? Sono contento di essere qui stasera...») che sabato notte guardava la linea di porta genoana e all’auricolare di Guida aveva urlato l’illecito tocco di mano. Top del top In platea però la bufera non entra, ci

sono solo sorrisi e buoni sentimenti; Cavani sta a fianco di Pippo Inzaghi che precede di una fila El Shaarawy: tra i due dialogo fitto durante la serata. Che poi sarà la grande celebrazione di Andrea Pirlo, il top del top, nel senso che entra nella top 11 Aic e poi viene eletto migliore tra i migliori. Racconta: «Alla Juve cercavo nuove emozioni con lo stesso obiettivo: vincere. Ho avuto tutto. Lo scudetto è il nostro primo obiettivo ma ora siamo attrezzati anche per vincere in Europa». Il super premiato resta impassibile anche di fronte all’agguato delle Iene, si scalda solo nell’abbraccio all’amico Inzaghi e poi, come tutti, tira il pallone in platea. Sentimenti Altro leader della serata dentro al Tea-

Il campo Intanto il Napoli si è avvicinato: «Ha ragione chi arriva davanti a maggio — afferma Agnelli —. La Juventus ha tante aspettative e sappiamo che rivincere è più difficile che vincere. Il Napoli è una seria pretendente al titolo, in questo momento è la nostra vera rivale». Anche perché la Juventus ha rallentato: una sola vittoria nelle ultime quattro partite, tre delle quali giocate in casa. Errori arbitrali, certo. Ma non solo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I RIVALI DI CHAMPIONS ELIMINATI DAL ST.MIRREN

Juve, Pirlo verso il no Lazio in ansia per Klose Marchisio ha la febbre «Non so se giocherò» TORINO

Miglior allenatore Conte

Aic, gala e festa per i bianconeri Pirlo batte tutti

tro dal Verme di Milano: lo premiano per la carriera, ma di fronte alle telecamere Pippo si scioglie piuttosto per Alessia Ventura, ex compagna e ieri volto femminile del galà. L’assist glielo fa Conte: «Dico a Inzaghi di sposarsi con Alessia, è una bellissima ragazza e lui lo vedo ormai pronto per il matrimonio». Applausi dalla galleria. Sentiti cori di approvazione per altri premiati. Da Buffon oggi 35enne («Vogliamo confermarci in Italia, in Europa è già confortante risultare competitivi») a Balzaretti (si bacia con la sua Eleonora Abbagnato al momento dell’incoronazione: «Ci rode vedere che davanti a noi ci sono squadre che non sono certo più forti, voglio chiudere la carriera a Roma»), da Nocerino agli attaccanti: Ibra (che in video dice: «Ringrazio il MiAgnelli lan per il mio ultimo anno lì»), Cavani («Scudet37 ann to? Difficile ma siamo lì, amo tantissimo NapoLAPRESSE li») e Di Natale.

COPPA ITALIA DOMANI A ROMA LA SEMIFINALE DI RITORNO

DAL NOSTRO INVIATO

Miglior giocatore assoluto Pirlo

A MILANO VINCE CONTE, C’E’ CHI FISCHIA

STEFANO CIERI ROMA

«Non so se giocherò». Lapidario, Miro Klose. E preoccupante, per la Lazio ovviamente. Ieri, al termine dell’allenamento, il tedesco ha risposto con quelle quattro parole ai tifosi che gli chiedevano notizie circa la sua presenza in campo domani contro la Juve. Una incertezza che non promette nulla di buono, visto che la data del suo rientro continua a slittare. Nei giorni scorsi sembrava sicuro potesse avvenire contro il Chievo, per il quale invece il totem biancoceleste non è stato nep-

pure convocato. Sembrava una scelta precauzionale, ma la realtà è un po’ diversa. Il tedesco non è ancora al meglio, tanto che ieri a Formello ha svolto ancora lavoro differenziato. Ma contro la Juve vuole esserci, magari anche solo per uno spezzone. Il suo recupero è urgente e fondamentale per Petkovic. Senza Klose la Lazio non va. Nelle 5 partite di campionato in cui il tedesco non ha giocato (in due è entrato nei minuti finali) i biancocelesti non hanno mai vinto (3 sconfitte e 2 pareggi) e ha segnato solo due gol. Petkovic vuole recuperarlo: decisiva la rifinitura di oggi a Formello. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Coppa di Lega, tonfo del Celtic Il tecnico Lennon duro coi suoi LONDRA La doccia scozzese stavolta gela il Celtic, avversario della Juventus negli ottavi di Champions: il club di Glasgow perde 3 2 a Paisley, in casa del St.Mirren, nella semifinale della Coppa di Lega e viene eliminato. Il St.Mirren passa all’8’ con il portoghese Gonçalves, ma al 45’ arriva il pareggio di Hooper, attaccante nel mirino del Norwich, ma che Neil Lennon ha dichiarato incedibile. Nella ripresa, il Celtic spreca con Mulgrew l’occasione del 2 1: il difensore si fa parare il rigore da Samson. A quel punto, allungo del St.Mirren con McGowan (64’) e Thompson (69’). Mulgrew firma l’ultima rete al 90’, troppo tardi per il Celtic. Lennon ha schierato

tutti i migliori, compresi il keniano Vanyama — nel radar del Manchester United — e il greco Samaras. L’allenatore del Celtic è durissimo con la squadra: «È una delle peggiori sconfitte della mia gestione e sicuramente la più brutta di questa stagione. Male difesa e centrocampo, mentre in attacco si è salvato solo Hooper». Il k.o. fa suonare l’allarme in casa Celtic, anche se l’ennesimo titolo scozzese sembra blindato: i «verdi» guidano la classifica a quota 49, con 12 punti sulla coppia Inverness Motherwell. Mercoledì torna il campionato: Celtic Kilmarnock. Stefano Boldrini © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 22a GIORNATA

il Film Girandola di gol: quante emozioni ieri a San Siro 5’ primo tempo Pennellata di Chivu Inter in vantaggio: Chivu col sinistro trasforma alla perfezione un calcio piazzato dal limite AFP

23’ primo tempo Sciagurato Guarin Guarin perde palla ai sedici metri, Meggiorini lo punisce col mancino: è l’1-1 del Torino BOZZANI

7’ secondo tempo Meggiorini bis, nerazzurri in bambola Cerci vola sulla destra, palla in mezzo e piattone vincente di Meggiorini: il Torino è avanti LAPRESSE

22’ secondo tempo Spunta Cambiasso: ecco il 2-2 Serpentina di Zanetti e assist al bacio per Cambiasso, che segna a porta vuota LAPRESSE

Mezzo fiasco e fischi Guarin, Palacio e Cassano: la delusione degli interisti e... Super Meggiorini NEWPRESS

L’Inter acciuffa il Torino che sfiora il colpo al 94’ San Siro non ci sta più Meggiorini mattatore: doppietta. I nerazzurri troppo confusi Il pubblico contesta: è stata persa una grande occasione SEBASTIANO VERNAZZA MILANO

Fischi a San Siro. L’Inter gioca male, raffazzona un pareggio e perde l’occasione di agganciare la ruota della Lazio, attuale occupante dell’ultima postazione buona per la Champions. I tifosi rumoreggiano, la sensazione è che Andrea Stramaccioni abbia esaurito parte del credito. Il tempo delle mele è finito. Terzo posto più vicino (meno tre), ma poteva essere vicinissimo (meno uno): bastava battere il Torino. Esaminati gli atti della partita, all’Inter è andata bene così. Il Toro meritava di vincere e se non fosse stato per Handanovic i granata sarebbero riusciti nell’impresa. Verso la fine il portierone sloveno ha sminato due quasi gol di Bianchi e Meggiorini. Il problema principale? L’Inter non ha una definita identità tattica, troppi cambiamenti di copione confondono gli interpreti. Non si può essere camaleonti ogni tre per due, uno spartito-base è necessario.

L’ex avvelenato Per l’Inter si

era messa benissimo, con la punizione del vantaggio, procurata da Cassano e trasformata da Chivu dopo 5 minuti. Un fuoco di paglia, e per giunta Chivu è stato subito costretto a uscire per infortunio. L’1-0 è stato illusorio, il Toro si è presto impossessato del campo. Crescendo granata con protagonista assoluto Riccardo Meggiorini. Formatosi nella Primavera dell’Inter, «Meggio» ci teneva a sfondare in maglia nerazzurra. Non ci è riuscito e oggi, quando affronta la squadra della sua adolescenza, vede rosso. L’ultimo gol in Serie A lo aveva segnato proprio all’Inter, all’inizio del campionato scorso. All’epoca giocava nel Novara e con la sua rete contribuì a far cacciare Gian Piero Gasperini dalla pan-

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partite utili consecutive per il Torino: l’ultima sconfitta granata il 9 dicembre, 2-4 in casa contro il Milan

china nerazzurra. Ieri Meggiorini è stato il migliore in campo per distacco e non soltanto per la doppietta. Ha corso come un dannato e si è interfacciato come meglio non avrebbe potuto con Barreto. Al contrario dell’Inter, il Torino ha un «imprinting» chiaro: il 4-2-4 è immodificabile, dogmatico. Le ali «alte» si incastrano al meglio coi due attaccanti. A proposito, Rolando Bianchi è partito dalla panchina. In effetti Meggiorini e Barreto sembrano fatti apposta l’uno per l’altro, come due pezzi combacianti di un puzzle. Gioco di specchi Va di moda di-

sporsi a specchio, «copiare» il sistema di gioco degli avversari. Quando affrontano la Juve molti allenatori replicano il 3-5-2 «contiano». Andrea Stramaccioni deve essere molto attratto dal 4-2-4 di Giampiero Ventura e ieri più o meno ha riproposto il 4-4-1-1 dell’andata contro i granata all’Olimpico torinese. Un girone fa la mossa gli fruttò la vittoria, ma Emiliano Mondonico in tv gli diede del «provinciale» e venne fuori una discreta caciara.

PRIMAVERA

I baby nerazzurri cadono a Cesena Vetta più lontana (v.d’a.) Brutto k.o. della Primavera dell’Inter, che cade 3-1 a Cesena sotto i colpi di Cicarevic, Gravina e Sensi (gol della bandiera di Gabbianelli) e vede così allontanarsi il primo posto nel girone B, occupato dall’Atalanta (lontana 9 punti) e soprattutto si stacca dal Chievo secondo (posizione che dà l’accesso diretto alla Final Eight scudetto), che ora ha tre punti di vantaggio. Classifica (prime posizioni): Atalanta 41 punti, Chievo 35, Inter 32, Milan 28, Bologna 27, Varese 26, Cesena 24. GIRONE A Ieri si sono giocati anche i due posticipi del girone A: goleada della Fiorentina a Vercelli (5-0), la Juve vince di misura a Cagliari (1-0) e allunga in vetta. Classifica (prime pos.): Juve 38 p.; Fiorentina 34, Torino 31, Empoli 29, Genoa 28.

A noi pare che una grande squadra come l’Inter non debba, con massimo rispetto parlando, modularsi su una formazione di medio calibro come il Toro. Sei l’Inter, che diamine, imponi il tuo gioco, non lasciarti condizionare dalle tattiche altrui. Ieri sera «Strama» ha smontato l’Inter degli ultimi tempi. Sbullonata la difesa a tre, ha riportato Zanetti terzino destro e spostato Juan Jesus sul versante opposto. Guarin è stato dirottato in fascia destra, eppure il colombiano aveva incantato nelle recenti apparizioni da trequartista. Le chiavi del centrocampo sono state consegnate a Gargano e Mudingayi, due muscolari, e ci tocca ripetere la solita solfa sulla mediana dell’Inter che molto corre e poco pensa. Morale: il Torino ha preso per la collottola la partita e per un’ora ha imposto i collaudati codici di Ventura. Correzione in corsa Sotto per 1-2, Stramaccioni si è corretto, è passato al 4-3-1-2. Gargano vertice basso del rombo di centrocampo, Zanetti e Cambiasso ai lati dell’uruguaiano e Guarin restituito al suo habitat di trequartista. Tanto è bastato per rovesciare l’andazzo. L’Inter ha smesso di subire, il Toro non ha più fatto i comodi suoi anche se in contropiede i granata sono andati vicini al colpaccio. Viene da chiedersi perché «Strama» non abbia cominciato così la gara. C’era bisogno di specchiarsi nel Torino? Il primo tempo è stato buttato via e il secondo si è giocato più che altro sui nervi, sulla rabbia agonistica. Il 2-2 è arrivato grazie all’asse Zanetti-Cambiasso e non sappiamo dirvi se sia un bene: che futuro può avere una squadra ancora appesa a due argentini che insieme assommano 71 anni? © RIPRODUZIONE RISERVATA

la Moviola DI MARCO GUIDI

Ranocchia giù, dubbio di rigore Chivu innocente su D’Ambrosio Tredicesimo gettone in Serie A per il giovane Massa (classe 1981), che dirige la gara con discreta personalità. Al 5’ del primo tempo l’Inter sblocca la partita su punizione concessa per fallo di Brighi su Cassano. Fischio corretto. Timide proteste del Toro al quarto d’ora per un contatto Chivu D’Ambrosio in area nerazzurra: il blocco dell’interista non pare falloso. Il fischietto di Imperia risparmia il giallo a Juan Jesus (duro su Cerci al 17’) e Glik (trattenuta su Palacio al 30’). Scelte comunque coerenti con il metro arbitrale tenuto per il resto della gara. Al 39’ Ranocchia si aiuta con una leggera spintarella su Meggiorini: anche qui però non ci sono gli estremi per il penalty. Qualche errorino invece nella ripresa. Al 23’ Pereira ferma ai 35 metri Cerci lanciato in contropiede con un’ancata. Ventura s’infuria, ci poteva stare il fallo. Lascia qualche dubbio l’incrocio a tre Rodriguez Ranocchia Glik in area granata al 28’: l’uruguaiano ostacola con i piedi l’avversario, mentre il polacco si aiuta col braccio. Niente di clamoroso, ma qualche perplessità resta. Al 34’ Massa punisce un tackle regolare di Pereira su Cerci: Cambiasso protesta e si becca l’ammonizione. Nel recupero manca una punizione al Toro quando lo stesso Pereira in gioco pericoloso ferma Bianchi al limite dell’area.


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INTER

TORINO

2

2

(4-4-2)

(4-2-4)

1 Handanovic; 4 Zanetti, 23 Ranocchia, 26 Chivu (dal 28’ p.t. 31 Pereira), 40 Juan Jesus; 14 Guarin, 21 Gargano, 16 Mudingayi (dal 10’ s.t. 19 Cambiasso), 55 Nagatomo; 99 Cassano (dal 30’ s.t. 11 Alvarez), 8 Palacio. PANCHINA 27 Belec, 77 Di Gennaro, 6 Silvestre, 42 Jonathan, 17 Mariga, 24 Benassi, 82 Bessa, 88 Livaja, 18 Rocchi. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA 4-3-1-2 dal 10’ s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Cambiasso per proteste.

1 Gillet; 3 D’Ambrosio, 25 Glik, 2 Rodriguez, 17 S. Masiello; 33 Brighi, 14 Gazzi; 11 Cerci (dal 36’ s.t. 20 Vives), 10 Barreto (dal 16’ s.t. 9 Bianchi), 69 Meggiorini, 7 Santana (dal 25’ s.t. 86 Birsa). PANCHINA 22 Gomis, 36 Darmian, 4 Basha, 5 Di Cesare, 8 Suciu, 18 Bakic, 15 P. Caceres. ALLENATORE Ventura. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Brighi per proteste.

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Chivu (I) al 5’, Meggiorini (T) al 23’ p.t.; Meggiorini (T) al 7’, Cambiasso (I) al 22’ s.t. ARBITRO Massa di Imperia NOTE Spettatori paganti 4.902, abbonati 35.226; incasso totale di 901.710 euro. In fuorigioco: 0-2. Angoli: 7-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’ POSSESSO PALLA INTER 47,6%

CONTRASTI VINTI TORINO 52,4%

TIRI IN PORTA

Santo Handanovic ci mette una mano Ma il gioco latita Oltre al miracolo dello sloveno, pure ieri sono stati i veterani a reggere la baracca Chivu si fa male, ora sprint per Andreolli

TORINO 56,1%

TIRI FUORI

IIII INTER 4

INTER 47,6%

Il momento no I VECCHI E I NUOVI

IIIII IIIII TORINO 5 (un palo)

INTER 5

IIII TORINO 4

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-1 GOL! 5’ Cassano abbattuto fuori dall’area. Chivu «trasforma» la punizione. GOL! 23’ Guarin cincischia al limite della sua area. Meggiorini gli soffia il pallone e lo tocca a Barreto, che lo restituisce al compagno. A quel punto Meggiorini tira e segna. 36’ Palacio si libera bene sulla sinistra, ma il tiro a girare è fuori misura. 45’ Su cross basso di Nagatomo da sinistra Glik devia e rischia l’autogol: pallone sull’esterno della rete.

SECONDO TEMPO GOL! 7’ Cerci serve da destra, Meggiorini si infila tra i due difensori centrali e batte Handanovic. GOL! 22’ Cross basso di Zanetti dalla destra e Cambiasso a porta spalancata appoggia in rete. 26’ Bianchi in scivolata anticipa Ranocchia e Handanovic, con gran riflesso, devia sul palo. 28’ Gillet in uscita bassa disinnesca un tiro di Palacio. 40’ Bianchi ruba palla a Juan Jesus, poi sciupa tutto con un brutto diagonale. 49’ Handanovic salva il risultato su Meggiorini.

BARICENTRO ALTO 56,7 metri

BARICENTRO BASSO 50 metri

MATTEO DALLA VITE MILANO

L’Inter? Diciamo così: è un tipo. Perché bella no, proprio no. Quindi è un tipo. Il gioco (e dov’è il gioco?) sfocia nell’improvvisazione e allora cos’è che la rende affascinante? L’esperienza, va’. Perché la bellezza — soprattutto prendendo il 2-2 rattoppato — è un’altra cosa. Infatti il popolo nerazzurro — ringraziando pure San-Handanovic a un secondo dalla fine — butta sul campo fischi sconsolati: e non è esattamente quello che Moratti voleva sentire. È un... tipo l’Inter, tenuta a galla dall’esperienza delle due parate di Samir e dai reduci: Chivu che infila la punizione dopo 2 anni che non segnava, Zanetti che vola sulla destra come un

Cerci e fa l’assist per Cambiasso che appoggia un 2-2 desolante per chi sogna la Champions. Vecchi e nuovi I lati negativi so-

no tanti, soprattutto quando vedi gli errori di ingenuità dietro e che il cambio di passo lo dà un ragazzo quasi quarantenne che scatta come un felino colmo di rabbia e orgoglio per poi crossare verso un altro che ha vissuto le sue battaglie (Cambiasso) senza mezza idea di voler ammainare la bandiera. La reazione arriva da loro, che è un grande esempio e che al contempo racconta di come ci sia bisogno di mercato e di come il mercato finora (Rocchi è il vice-Milito o no?) non abbia dato spunti e cambi di passo anche nella sera decisiva per il

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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futuro. «Siamo in un percorso nuovo — dice Zanetti —, e noi della vecchia guardia dobbiamo sempre essere utili quando veniamo chiamati in causa. Per come si era messa, è più un punto guadagnato che due persi». Un tipo appunto, perché bella no. Proprio no. Chivu, un flash E pensare che sarebbe potuta essere la serata (nel senso di serata piena) di un altro reduce dei Campioni di tutto: Chivu. Quando al 5’ infila una punizione alla grandissima, ecco che subito viene da chiedersi: da quanto tempo non segnava un gol? Risposta: praticamente da più di due anni, perché successe il 19 gennaio del 2011 nel 3-2 col Cesena, un gol che lui fece con una zuccata per poi dire «non è il primo di testa che segno, ma il primo con la testa nuova sì». Ieri sera, una botta su quello stesso piede che lo ha tormentato per mesi l’ha fatto sedere in panchina dopo 28’ vicino al dottor Combi, l’uomo che lui è andato ad abbracciare dopo quel vantaggio. Oggi verrà valutata l’entità di questa botta, perché mancano 3 giorni alla fine del mercato e scherzare con la difesa non si può. Tre assilli L’Inter starebbe infat-

Samir Handanovic, 28 anni

ti riflettendo anche su quel reparto: la data di rientro di Samuel è un punto interrogativo, su Silvestre ci si crede il giusto (e lo vuole la Samp) e Chivu non sta bene. Occhio al piano d’emergenza: Andreolli, roba dal last minute e gradito per la Lista-Uefa in quanto cresciuto nelle giovanili nerazzurre. Mercato e Champions e gioco: l’Inter ha tre assilli e ne deve uscire alla grande. Sennò altro che tipo... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

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SERIE A 22a GIORNATA

«Mou faceva le manette ma Conte aggredisce» Moratti contro la Juve. Strama: «I fischi? Se sei l’Inter e non vinci in casa...». Mudingayi, si teme il crac al tendine d’Achille LUCA TAIDELLI MATTEO DALLE VITE MILANO

«Conte come Mourinho? No, Mou non ha mai fatto quelle cose, non è mai andato ad aggredire l’arbitro. Mai. Lui ha fatto il gesto delle manette, e se avesse fatto quel che ha fatto Conte chissà cosa sarebbe successo». Massimo Moratti si accende sui fatti di sabato sera, ma il suo pensiero fisso è al terzo posto: «La sensazione che ci si possa arrivare c’è ma poi bisogna dimostrarlo sul campo. Il 2-2 è un peccato. Hai la fortuna di condurre da subito con un colpo splendido e non puoi rimetterla in salita con un errore difensivo così, un po’ stupido. Sia chiaro, non voglio colpevolizzare Guarin, però non ci si può mettere a rischio di perdere, perché poi è stata tutta una partita ad inseguimento. Mi dispiace per gli infortunati, soprattutto per Mudingayi. Il Torino comunque ha giocato benissimo. Noi? Quando c’è una squadra più bella, l’altra... Il pareggio mi sembra giusto, noi nel secondo tempo siamo andati all’arrembaggio con molto carattere. Zanetti poi è stato fantastico. Paulinho? Dipende dalle informazioni che arrivano dal-

ilgesto

Quella protesta dello Special One Era il 20 febbraio 2010. L’Inter affrontava la Sampdoria a San Siro e già nel primo tempo si trovò in 9 uomini per le espulsioni di Cordoba e Samuel. Mourinho reagì facendo il gesto delle manette. Per la cronaca, la partita finì 0-0 ANSA

«

Mourinho una cosa del genere, aggredire un arbitro, non l’ha mai fatta MASSIMO MORATTI PRESIDENTE INTER

l’altra parte del mondo. A breve avremo la cifra esatta e poi si vedrà». Strama «Non mi aspetto un sal-

vatore della patria, ma uno da Inter. E se anche non arrivasse nessuno noi daremo l’anima per il terzo posto - analizza invece Andrea Stramaccioni -.

Sono ottimista perché siamo a -3 dalla Lazio malgrado tantissimi problemi. Però abbiamo perso un’occasione perché contro una squadra così in forma non si può sciupare un vantaggio con un grave errore collettivo. Sulla rete dell’1-1 non ha sbagliato solo Guarin, ma tutto il reparto. A partire dal portiere che non deve dare palla così. Dopo siamo stati sfortunati sul secondo gol, perché Mudingayi si era appena infortunato ed eravamo in dieci. Anche per quello Cambiasso è entrato un po’ nervoso. Sarebbe bastato che la palla fosse uscita. Lì comunque ho visto una bella reazione. Alla fine il pareggio è giusto, anche se ci lascia molto rammarico. I fischi? Se sei l’Inter e in casa non vinci... Perché il 4-4-2? Questa volta abbiamo deciso di "scivolare" un po', Guarin prendeva una posizione larga.». Mudi sospetta rottura Chiusura sugli infortuni di Chivu e Mudingayi: «E’ presto per capirne l’entità, anche se temo che quello più grave sia capitato a Mudi». In effetti si parla di sospetta rottura del tendine d’Achille. «Chivu invece spero abbia soltanto preso una brutta botta al piede destro». Quello già operato due volte.

4

I NUMERI

16

I mesi che, prima di questa partita, Meggiorini non segnava in A. L’ultima volta proprio all’Inter nel successo per 3-1 del 20 settembre 2011, quando giocava a Novara

9

Le reti in A per Chivu, di cui quella di ieri è la quarta su punizione diretta, le precedenti a Brescia, Juve e Udinese

0

Le vittorie di Ventura contro l’Inter, affrontata ieri per la decima volta: quarto pareggio e secondo risultato utile a San Siro

QUI TORO L’EX NERAZZURRO

Festa Meggiorini «Una serata così era il mio sogno» MILANO

Buon per l’Inter, che ne ha sparsi per tutta la penisola, che non tutti gli ex siano ingrati come Riccardo Meggiorini. Perché all’attaccante veronese basta quell’unica presenza in nerazzurro nel 2004-05 per trasformarsi in supereroe quando affronta la squadra di Moratti. Nel settembre 2011, a Novara, segnò il primo (e unico del suo torneo) dei tre gol che decretarono la fine della mini era-Gasperini. Ieri, preferito a Bianchi e già rodato dall’aver giocato con Barreto a Bari, di stoccate ne ha piazzate ben due. Sfiorando la terza nel finale. «Guarin e Cassano mi hanno dato la maglia a fine gara — racconta — Sognavo una serata così da quando ho iniziato a giocare a calcio. Ventura mi sta aiutando molto. Finalmente mi sono sbloccato. Prima mi dedicavo al lavoro sporco. Ma poi sei meno lucido davanti alla porta». Progetto «Alla mia età non si hanno rammarichi

per la vittoria mancata — esordisce il 65enne Giampiero Ventura — Abbiamo fatto una buona gara, malgrado lo svantaggio su una punizione che non mi ha convinto. Non credo che tante neopromosse vengano qui a proporre questo calcio. Avevo detto prima del match che contava la prestazione, anche a livello di personalità. Obiettivo centrato, vogliamo porre le basi per un progetto che duri. Non viviamo più alla giornata». Chiusura su due singoli. Il primo è Meggiorini. «Veniva da un periodo difficile. Ha avuto dei problemi a inizio stagione ed era stato anche contestato. L’ho visto più tranquillo e ha fatto una grande gara». Cerci invece non ha gradito la sostituzione. «Mi ha detto che stava bene — chiude il tecnico — ma io l’ho visto un po’ affaticato. E comunque il giorno che Cerci non si lamentasse quando deve lasciare il campo non sarebbe più Cerci». lu.tai.

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le Pagelle

DI ANDREA ELEFANTE

7 h il migliore Handanovic

INTER

5

MALE PEREIRA NAGATOMO, QUANTI ERRORI

Come sempre: fa parate che sono pesanti come gol, ovvero il mancato 3-2 del Torino, prima su Bianchi e poi su Meggiorini.

In casa non perde più, ma gioca solo di orgoglio e rabbia, dunque non si può dire che gioca. PARATE 3 RINVII 17 USCITE 3

8 h il migliore Meggiorini

TORINO

6,5

5,5

Nel ruolo non più suo, laterale destro, non soffre ma aggiunge poco. A centrocampo strappa di rabbia e almeno trascina un po’, assist compreso.

Gli tocca murare una coppia molto atipica e fatica su tutti, anche Bianchi che lo brucia e prende il palo (e prima la sua maglia).

CONTRASTI OK 1/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 27/28

CONTRASTI OK 5/9 LANCI 1 PASSAGGI OK 27/30

Zanetti

Ranocchia

7

SUPER CERCI BARRETO È ESPLOSIVO

Lavoro e lucidità, dunque pressing e gol: due volte sentenza, e lavora anche per la squadra. E’ Handa a impedirgli di essere eroe invece che «solo» mattatore.

Sesta gara positiva di seguito: ha gioco, condizione, meccanismi acquisiti e anche un’anima. TIRI 3 DRIBBLING OK 0/4 SPONDE 2

6,5

6,5

Gillet

D’Ambrosio

La punizione di Chivu è avvelenata. Para basso su Guarin e fa anche più dell’ordinario con un’uscita decisiva su Palacio.

Non ci mette molto a spegnere Nagatomo e con Cerci si trova a meraviglia: anche lui mette dentro palloni interessanti.

PARATE 2 RINVII 19 USCITE 3

CONTRASTI OK 2/2 LANCI 0 PASSAGGI OK 41/44

6,5

5

Juan Jesus

Guarin

5,5

5

5

Mudingayi

Nagatomo

5

6

5,5

6

6,5

6,5

7

Punizione al bacio, ma non fa in tempo a godersela: con lui Stramaccioni perde anche chi dovrebbe iniziare l’azione e JJ a sinistra.

Da laterale «tiene» Cerci così così, quando gioca al centro usa meglio il fisico, ma cosa fa sul cross di Cerci per l’1-2?

Non è né esterno né play basso, e così ci scappa la fesseria. Sprecato, quando torna nel cuore almeno si scuote e fa paura.

Corre e rincorre, ma siamo alle solite: non chiedetegli di dare geometrie perché sbaglia sempre tanto, anzi troppo.

Nato per distruggere più che per costruire, non ha neanche qualcuno vicino a cui dare il pallone e dire: «Vai». Si fa pure male.

Da quando è tornato dall’infortunio non è lui: gli resta sempre sul piede la palla cambiasituazione. E quanti errori.

Sgraziato ma deciso, a volte anche troppo, ma tiene lontano Palacio dalle sue zone preferite e in un modo o nell’altro sta a galla.

Bruciato da Zanetti sul 2-2 e rischia il rigore su Ranocchia: quando l’Inter si scuote, è quello che va più in affanno.

Con Guarin sta sulle sue solo un po’, poi inizia anche ad attaccarlo se vede spazi. Lo mette molto più in difficoltà Zanetti.

Il fallo su Cassano che porta alla punizione dell’1-0 non lo scoraggia: testa bassa e pedalare, secondo il vangelo del pressing.

Settepolmoni è dappertutto: anche lui contribuisce a dare il volume che serve lì in mezzo per far giocare la squadra così.

Per un’ora, anche prima di liberarsi di un laterale fisico come JJ, è devastante, fa ciò che vuole (e si mangia Pereira sull’1-2).

CONTRASTI OK 0/1 LANCI 1 PASSAGGI OK 20/21

CONTRASTI OK 5/12 LANCI 1 PASSAGGI OK 30/32

CROSS 5 PASSAGGI OK 33/38 RECUPERI 7

TIRI 0 PASSAGGI OK 43/48 RECUPERI 9

TIRI 0 PASSAGGI OK 20/26 RECUPERI 1

CROSS 6 PASSAGGI OK 23/27 RECUPERI 3

CONTRASTI OK 3/4 LANCI 1 PASSAGGI OK 39/41

CONTRASTI OK 4/5 LANCI 3 PASSAGGI OK 44/46

CONTRASTI OK 5/5 LANCI 4 PASSAGGI OK 33/35

TIRI 1 PASSAGGI OK 53/57 RECUPERI 7

TIRI 0 PASSAGGI OK 47/54 RECUPERI 4

TIRI 0 DRIBBLING OK 4/7 SPONDE 2

Chivu

Gargano

6

5,5

4,5

6

5,5

Non al meglio, ma furbo nel prendere la punizione-gol e talentuoso nel cercare di aprire spazi. Ma perché non tira mai?

Il concetto di movimento non è proporzionale a palloni giocabili e i pochi che ha li piazza male o c’è Gillet. Solo, troppo.

Sembrava in leggera crescita, ieri di nuovo confuso, sconclusionato, vuoto: vedi assist di Cerci per l’1-2.

Entra quando la squadra cambia equilibri e contribuisce con la libertà di inserirsi, come quando è al posto giusto per il 2-2.

Servirebbe un’invenzione, uno spunto, un uno contro uno con un po’ di pepe, una penetrazione: ci prova, ma restano intenzioni.

TIRI 0 DRIBBLING OK 1/3 SPONDE 4

TIRI 4 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 5

CONTRASTI OK 1/4 LANCI 7 PASSAGGI OK 22/24

TIRI 1 PASSAGGI OK 10/12 RECUPERI 1

TIRI 0 PASSAGGI OK 6/7 RECUPERI 0

Cassano

Palacio

Pereira

Cambiasso

Alvarez

Glik

Rodriguez

Masiello

Brighi

Gazzi

Cerci

5

7

l’allenatore Stramaccioni

l’allenatore Ventura

La coppia MudingayiGargano è come dire «Quanto mi serve Paulinho», ma giocare a specchio prevede rischi tipo snaturare Guarin e squadra per 45’: ne valeva la pena?

7

6

6

6

s.v.

Barreto

Santana

Bianchi

Birsa

L’ingranaggio che fa girare il motore offensivo: esce, viene sempre incontro, intesa con Meggiorini perfetta (assist compreso).

Fumoso da centrocampo in su, e infatti la squadra pende a destra, ma conta per certi equilibri il suo aiuto in fase difensiva.

Due palloni buoni: il primo lo usa per anticipare Ranocchia (ma non Handanovic), il secondo è un rimpallo che usa proprio male.

Prima a sinistra e poi a destra: comunque sia, quando entra c’è da rimboccarsi le maniche e ripartire. Ed è quello che fa.

Serve un po’ di gamba, Cerci non ne ha più: gioca 10 minuti più recupero, fa il suo per contenere le ultime sfuriate dell’Inter.

TIRI 0 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 5

TIRI 0 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 2

TIRI 1 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 1

TIRI 0 DRIBBLING OK 0/3 SPONDE 0

TIRI 0 PASSAGGI OK 4/4 RECUPERI 1

ARBITRI MASSA 5,5 Più che sul corpo a corpo Chivu-D’Ambrosio, restano dubbi sul contatto Rodriguez-Ranocchia: il rigore ci stava. Barbirati 6 - Maggiani 6; Mazzoleni 6 - Russo 6

Vives

Sfiora la vittoria numero 300 da professionista, ma questo è più di un punto: preso l’1-0 domina giocando e respinge neanche male la furia da rimonta interista.


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TRA SERIE A E MERCATO

A

Bye bye Coutinho Paulinho, manca il sì di Moratti

SUL TACCUINO

S Kuzmanovic L’ex mediano della Fiorentina, 25 anni, è in scadenza di contratto con lo Stoccarda: sarebbe una buona alternativa low cost

Forse già oggi le visite mediche col Liverpool Poi l’Inter deciderà se stringere con il mediano MATTEO DALLA VITE ANDREA ELEFANTE MILANO

Mettiamola così: la tavola è imbandita, manca ancora l’ok definitivo del Grande Chef. Il Grande Chef è Massimo Moratti, e il sì o il no per Paulinho dovrebbe arrivare in giornata, una volta avuta la certezza del reale costo dell’operazione. «Paulinho? — dice il numero uno nerazzurro — Certamente costa troppo, e se sarà un’opportunità lo valuteremo nei prossimi giorni». La logica sportiva (classifica e prospettiva Champions) dice che gli eventi Coutinho e Paulinho dovrebbero essere strettamente collegati, ma a questo punto non è escluso che le due operazioni vengano valutate disgiuntamente. Anche perché il Corinthians, dicono in Brasile, vorrebbe rinviare l’eventuale cessione a luglio. Insomma: il Grande Chef sta valutando, decidendo, e per farlo non può non ascoltare anche voci «di dentro» che lo fre-

Potrebbe essere annunciato subito dagli inglesi: ai nerazzurri 12,5 milioni Kuzmanovic e Biglia le idee alternative al brasiliano. E resta la pista Schelotto nano sull’opportunità immediata dell’operazione. Cou per 12,5 Ieri intanto sono

cominciati i contatti decisivi con gli emissari del Liverpool capitanati dal direttore generale Ian Ayre. Gli uomini in Reds dovrebbero vivere oggi una giornata intensa per definire il trasferimento di Philippe Coutinho sulla base di 10 milioni di sterline più bonus, quindi attorno ai 12,5 milioni di euro. In Inghilterra raccontano che

oggi il brasilianino potrebbe già fare le visite mediche per i Reds, cosa assolutamente plausibile visto che siamo già al 28 gennaio e a tutte le latitudini ci vorrà grande sveltezza nei tempi e nelle decisioni. Coutinho, coi Reds, firmerà probabilmente un quadriennale. «Ci sono delle opportunità da cogliere — dice Moratti —, a volte per altri giocatori può esserci la possibilità di avere più spazio, e per questo credo che per Coutinho quella inglese possa essere un’opportunità importante». Ciao ciao. Riflessione e cifra A quel punto — ma solo a Coutinho in via di definizione — si aprirà il file legato a Moratti e al suo assenso o meno all’operazione. C’è chi in società considera priorità l’assestamento entro giugno delle casse nerazzurre e che quindi i 7,5 milioni di euro (più bonus) di Sneijder sommati alle sterline per Cou possano diventare un buon rinforzo per l’economia dell’Inter che di certo vorrà ripensare in

S Paulinho, 24 anni, in azione a destra con lamaglia del Corinthians, squadra con cui ha vinto nel 2012 la Libertadores e il Mondiale per club AP

grande da luglio (Dzeko, Icardi...). Però l’obiettivo primario di questa stagione potrebbe fare la differenza: raggiungere la Champions è importante, per gli introiti, il prestigio e ciò che ne deriva. E un Paulinho in più — ne sono convinti i tecnici nerazzurri — potrebbe aiutare la corsa al 2˚/3˚ posto. A questo punto tutto dipenderà dalla cifra esatta per l’acquisizione di Paulinho, cifra che oggi verrà valutata definitivamente da Moratti. Piano B Domanda che molti ti-

fosi interisti si pongono: ma l’aggancio a Paulinho — una volta ceduto Coutinho — sarà

automatico? Ancora no per quell’assenso subordinato a Moratti ma anche per la resistenza del Corinthians che — ripetiamo — preferirebbe non privarsi del giocatore fino al luglio prossimo. E allora, ecco l’eventuale Piano-B, certamente low-cost: comprenderebbe Kuzmanovic e Biglia, perché Nainggolan costa troppo ed è dichiarato incedibile. Occhio sempre a Schelotto: incassati i soldi di Coutinho, lo sforzo per l’atalantino potrebbe essere fatto. Ammesso che non venga fatto anche con il Piano-A, ovvero con l’acquisto di Paulinho. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Biglia Nazionale argentino, 26 anni, regista dell’Anderlecht da tempo alla ricerca di una big: ha talento e geometrie, ma bisognerebbe trattare coi belgi


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SERIE A 22a GIORNATA

Milan da rincors El Shaarawy sbanca Bergamo Ora il terzo posto è a 6 punti Il Faraone era all’asciutto dal 16 dicembre. I rossoneri non danno spettacolo ma centrano il successo e proseguono la scalata. L’Atalanta va k.o.: è crisi DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites BERGAMO

La rincorsa continua. Nel segno del Faraone. Il Milan d’Egitto è più dentro l’Europa. Quinto posto, scavalcata la Fiorentina. Avanti. Una volta col bel gioco, un’altra col cinismo. Ma sempre avanti. Più vicino all’Inter, più vicino al terzo posto, che ora dista 6 gradini. Nelle ultime dieci partite, il Diavolo ha conquistato 25 punti. Otto vittorie, un pari (con la Samp) e la sconfitta all’Olimpico con la Roma che «sporca» la grande rimonta. Poco male. Il Diavolo c’è. E c’è sempre di più El Shaarawy. Gol partita, di ottima fattura, contro un’Atalanta tutta grinta e modestia. Il Faraone è l’uomo in più di questo Milan, è il cambio di marcia, è la stella

Per i rossoneri 25 punti in 10 gare. Qualche rischio nel finale con un uomo in più

IL DISTACCO DEI ROSSONERI DALLA ZONA CHAMPIONS

GDS

che fa la differenza. Ma in campionato non segnava dal 16 dicembre. Dunque, buon segnale anche questo. Ma che brutto spettacolo Una volta elencati numeri e meriti, bisogna dire che il Milan ha fatto un piccolo passo indietro rispetto alle ultime partite. Un po’ per il gioco, ma soprattutto per la personalità. In vantaggio di un gol nel primo round e di un uomo dal quarto d’ora della ripresa, ha persino rischiato che l’Atalanta pareggiasse. Non ha tenuto il pallino, ha lasciato la speranza ai bergamaschi nei loro disperati tentativi di riagguantare la

Il gol di Stephan El Shaarawy, 20 anni, vale i tre punti ANSA

I ROSSONERI GALLIANI: «CINQUE MESI FA QUESTA POSIZIONE ERA IMPENSABILE»

Allegri: «A febbraio tireremo le somme» DAL NOSTRO INVIATO

FABIANA DELLA VALLE BERGAMO

Qualcuno (Flamini) se n’è andato in mutande, qualcun altro a torso nudo (Constant), la maggior parte soltanto con la maglietta della salute. Il pomeriggio bergamasco dei giocatori rossoneri è finito sotto lo spicchio dei tifosi ospiti, a ricevere applausi e a regalare pezzi di divisa. La festa ci sta tutta perché un girone fa era impensabile che il Milan potesse risollevarsi così: dal sedicesimo posto (il punto più

basso toccato alla quarta e all’ottava giornata) è risalito fino al quinto e ora vede la zona Champions. Adriano Galliani gongola: lui e Massimiliano Allegri hanno sempre creduto nella rimonta, anche quando tutti li davano per spacciati. «Cinque mesi fa era impensabile essere in questa posizione — dice —. Se si ripartisse adesso andremmo in Champions». Crescere ancora Allegri in fon-

do l’aveva sempre detto: «La classifica si guarda a febbraio». E adesso che Fiorentina e Roma sono alle spalle alza

l’asticella: «Stiamo facendo discretamente bene, ma questa vittoria non cambia nulla, io sono sereno e aspetto di vedere dove saremo a fine febbraio e poi a fine maggio. E’ una squadra in crescita e non sappiamo quali margini di miglioramento può avere. Dopo la rivoluzione estiva si sta creando un buon gruppo che rispetta le regole e questo è fondamentale per ottenere risultati». Chiusura ironica sulle polemiche arbitrali: «Juventus-Genoa? Ieri sera non stavo molto bene e sono crollato alla fine del primo tempo. So solo che in questo momento la Juve è favorita per lo scudetto e noi non siamo in corsa. Quindi non entro nel dibattito, ma se non si crede nella buona fede dell’arbitro è inutile farli arbitrare. Meglio smettere». © RIPRODUZIONE RISERVATA

partita. Disperati perché davanti l’Atalanta ha il deserto. Denis s’è perso e non sa più tornare. L’uomo scelto per stare al suo fianco, l’altro argentino Parra, alla prima da titolare è sembrato un Parra-carro. Ma alla fine ha fatto meglio del cannoniere principe dell’anno scorso. Almeno come sponde. Di arrivare al tiro però, non se ne parla. In generale è stato, come capita spesso sui nostri campi, un brutto spettacolo. Brutto in tutto, a partire dal terreno valido per il moto cross. Fatta eccezione per qualche giocatore, livello tecnico modesto. Occasioni rare come i gronchi rosa. Arbitraggio scarso, ma anche questa non è una novità. Gervasoni non ha fatto errori gravissimi sugli episodi, ma s’è fatto sfuggire di mano la gara che in un paio di occasioni ha sfiorato la rissa generale. Nonostante abbia distribuito 11 cartellini gialli, due a Brivio per altrettanti falli (rosso severo ma non condannabile del tutto) e espulso per proteste un Colantuono che dalla tribuna raramente era apparso così tranquillo. Nella bruttezza totale mettiamoci pure gli ultrà dell’Atalanta, che a un certo punto si sono messi a fare «buuuu» a tutti i giocatori neri del Milan. Che disastro. Buona la sinistra Le cose migliori della giornata, sono venute dalla fascia sinistra del Milan. Constant ed El Shaarawy fanno una gran coppia. Il primo è ormai diventato un fior di difensore esterno: tosto nei contrasti, e coi piedi fini da ex trequartista per i lanci e le avventure in avanti. Allegri ha avuto una grande intuizione. Il Fara-

I NERAZZURRI IL TECNICO E’ STATO ESPULSO: «PIÙ CATTIVI SOTTO PORTA»

Colantuono sincero «Momento difficile» DAL NOSTRO INVIATO

ALEX FROSIO BERGAMO

Stefano Colantuono, 50 anni ANSA

Nemmeno la presenza di un grande ex come Glenn Stromberg in tribuna ha portato bene. L’Atalanta vista dallo svedesone ha mostrato la grinta e la voglia di lottare di sempre. A mancare sono i punti: appena 5 nelle ultime 10 gare e margine sulla zona pericolo che si riduce a +5. «Nel calcio ci sono momenti così e noi ne stiamo attraversando uno — è l’analisi di Colantuono — C’è rammarico perché abbiamo giocato parte del secondo tempo

in 10 e già essere in inferiorità numerica non è facile, poi contro il Milan diventa ancora più difficile. Non stiamo nemmeno giocando male, come impegno ci siamo. Ma dobbiamo essere più cattivi». Sotto porta, non in senso agonistico, visto che l’Atalanta con Brivio ha raggiunto quota 9 espulsioni, record della A. Cui si è aggiunta proprio quella di Colantuono. Ma il tecnico si è rivisto e assolto alla... moviola: «Sono stato espulso senza aver commesso il fatto — spiega — All’arbitro ho solo detto facci giocare. Dopo la partita gli ho chiesto spiegazioni: ha detto che ero uscito dall’area tecnica. Ho rivisto le immagini, ero ancora dentro. Capita anche agli arbitri di sbagliare. E dire che stavolta, rispetto al solito, non mi ero neanche scaldato tanto in panchina». © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

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ATALANTA

MILAN

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1

(4-3-1-2)

(4-3-3)

47 Consigli; 32 Ferri (dal 24’ p.t. 77 Raimondi), 2 Stendardo, 13 Canini, 28 Brivio; 17 Carmona, 21 Cigarini (dal 35’ s.t. Budan), 88 Biondini; 10 Bonaventura; 99 Denis (dal 16’ s.t. 25 Matheu), 19 Parra. PANCHINA 16 Polito, 78 Frezzolini, 92 Radovanovic, 9 Troisi, 11 Maxi, 94 Cazzola, 79 Ferreira Pinto, 91 De Luca, 92 Milesi. ALLENATORE Colantuono. CAMBI SISTEMA dal 38’ p.t. 4-4-2, dal 16’ s.t. 4-4-1, dal 35’ s.t. 3-4-2. ESPULSI Brivio (A) al 14’ s.t. per doppia amm. (entrambe per gioco scorretto), Colantuono al 39’ s.t. per proteste. AMMONITI Raimondi, Carmona, Biondini per g. scorretto, Consigli e Matheu per c.n.r..

32 Abbiati; 20 Abate, 5 Mexes, 17 Zapata, 27 Constant; 16 Flamini, 18 Montolivo, 27 Boateng; 19 Niang (dal 44’ s.t. 12 Traorè), 11 Pazzini, 92 El Shaarawy (dal 40’ s.t. 7 Robinho). PANCHINA 1 Amelia, 59 Gabriel, 52 De Sciglio, 14 Muntari, 8 Nocerino, 22 Bojan, 25 Bonera, 76 Yepes, 77 Antonini, 5 Zaccardo. ALLENATORE Allegri. CAMBI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Montolivo e Pazzini per gioco scorretto, Mexes e Abbiati per comportamento non regolamentare.

MARCATORE El Shaarawy al 29’ p.t. ARBITRO Gervasoni di Modena. NOTE Spettatori paganti 9.180, incasso di 192.081,60 euro; abbonati 9.625, quota di 134.785,44 euro. In fuorigioco 1-4. Angoli 7-7. Recuperi: 1’ p.t., 4’ s.t.

POSSESSO PALLA ATALANTA 40%

PALLE RECUPERATE MILAN 60%

TIRI IN PORTA

one sembra sempre più spesso uno venuto da un altro pianeta. Ha la velocità doppia degli altri. E appena ha la palla tra i piedi s’intuisce una situazione di pericolo. Non si può dire altrettanto di Boateng, in totale recessione, e di Pazzini, che va a intermittenza: una gara sì e una no. Ma il Pazzo ha avuto il «merito» di far espellere Brivio. Dall’altra parte cresce Niang, utile alla causa senza strafare. Suo l’assist a El Shaaraway, dopo aver ricevuto palla da Montolivo. Il Faraone ha lasciato sul posto Raimondi e pescato l’unico pertugio buono per segnare perché Consigli era uscito bene. Chapeau.

ATALANTA 57

la linea verde EL SHAARAWY-NIANG

Assist, gol, vittoria I ragazzi aspettano un regalo: Balotelli Stephan è alla rete numero 15 in campionato, su assist del francese, sempre più titolare. «Gol importante e decisivo. Ora dobbiamo crederci. Noi due con Mario? Che bello»

TIRI FUORI

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IIIII II

ATALANTA 4

MILAN 5

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-1 8’ Cigarini dentro per Bonaventura, che da posizione angolata tira: Abbiati respinge. 21’ Tiro dall’area di Denis, ribattuto dalla difesa rossonera. 29’ GOL! Montolivo dà a Niang che pesca El Shaarawy. Gran movimento del Faraone e tiro nell’angolo opposto. 44’ Bonaventura in verticale per Denis che cicca il pallone.

BARICENTRO ALTO 55,1 metri

IIII

ATALANTA

MILAN 4

SECONDO TEMPO 8’ Dopo un’azione insistita del Milan, Pazzini si esibisce in una rovesciata in area, ma la palla va fuori. 30’ Flamini si libera di Raimondi ma in area tira addosso a Consigli.

BARICENTRO MEDIO 54,2 metri

IL CASO PROTAGONISTI GLI ULTRA’ NERAZZURRI

Dalla curva «buu» razzisti Ma stavolta smettono subito BERGAMO Non erano gli ululati di Busto Arsizio, però qualche «buu» si è sentito anche a Bergamo. Tutto è nato dopo un fallo su Niang al 30’ della ripresa: il giocatore è rimasto a terra e una parte del pubblico ha cominciato a prendere di mira i rossoneri in maniera poco simpatica. I «buu» provenivano soprattutto dalla curva, erano coperti dai fischi ma si sentivano nitidamente. Il tutto è andato avanti per una decina di minuti. Così il Milan l’ha segnalato al quarto uomo, che ha avvisato l’arbitro e contattato il dirigente di pubblica sicurezza. Sono stati fatti i tre annunci di rito e la situazione si è normalizzata.

«I "buu" li hanno fatti anche a Mexes — ha minimizzato Biondini — credo fossero per situazioni di campo, non per il colore». Colantuono ha liquidato l’argomento con una battuta: «I "buu"? Forse avranno detto buu buu Budan...». Allegri invece ha fatto i complimenti all’arbitro: «Gervasoni è stato bravo, ha tenuto in mano la situazione, poi non ci sono stati più "buu". Queste cose scemeranno». Intanto a Busto iniziano le audizioni per i fatti di Pro Patria-Milan: da oggi a venerdì verranno ascoltati 6 giocatori (tra cui Boateng) più Allegri. f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO BERGAMO

Per completare la trasformazione è stato necessario un girone. Da Milan-Atalanta (0-1) di metà settembre, dove si aggiravano i fantasmi di Ibra, Thiago e dei senatori a fine mandato, ad Atalanta-Milan di ieri, dove i protagonisti sono stati gli anni ’90. Quelli dei ragazzini terribili di Galliani e Allegri. Quelli che, oltre a essere il futuro, in annate come questa devono necessariamente essere anche il presente. Un girone dopo, il Milan sta iniziando ad assumere la sua nuova fisionomia. Un progetto concreto, come l’azione che ha prodotto i 3 punti: assist di Niang, gol di El Shaarawy. Trentotto anni in due. L’arrampicata europea del Milan sta passando da loro. Perché El Shaarawy con quello di ieri ha servito il gol n. 15 in campionato, e Niang per il momento ha spedito in panchina Robinho. Naso all’insù La cresta in comune è solo un dettaglio. E poi Niang giura di non voler scopiazzare il compagno. Semmai sta provando a iniziare il suo stesso percorso. Allegri lo doserà con intelligenza, come ha fatto con Stephan. «Non si può pensare di essere giocatori da Milan solo perché si è fatto un paio di buone partite», osservava il tecnico la settimana scorsa. Ora, però, le partite sono diventate 3 e la faccenda si fa interessante. Proprio come la classifica, con quel terzo posto che adesso strizza l’occhiolino sei gradini più in su. Stephan e M’Baye ieri hanno confezionato il Milan più vicino alla zona

Stephan El Shaarawy, 20 anni, esulta con M'Baye Niang, 18 LINGRIA

10

le reti in trasferta su un totale di 15 per El Shaarawy in questo campionato. È tornato al gol dopo 369 minuti Champions di tutta la stagione. Quasi una risposta al mercato che negli ultimi tempi ha accostato a Milanello gente come Kakà, Drogba e Beckham. Tutti personaggi illustri, ma in evidente contrasto con il progetto verde del club. Scusate l’attesa Dice Gattuso che i giovani non sono sufficienti per vincere. Magari non uno scudetto, ma partite come quella di ieri sì. Soprattutto se El Shaarawy, dopo un breve periodo di ferie durato 4 partite (e comunque interrotto dalla rete in Coppa Italia alla Juve), si rimette a correre esattamen-

te come un mese fa. Cioè senza fermarsi mai. L’astinenza lo stava innervosendo anche perché, con Berlusconi che lo marca stretto, digiunare equivale a mettere a rischio la cresta. Il patto è: finché segni, te la puoi tenere. Problema risolto. «E’ stato un gol importante e decisivo - racconta a fine gara -. Siamo nelle prime 5, dobbiamo crederci. Possiamo veramente andare in alto. Niang? Sta facendo davvero bene». Il progetto giovani piace molto a Stephan che in serata, al Gala Aic, ha disegnato l’attacco di suo gradimento: «Balotelli? Mi piacerebbe giocare con lui, tutti conoscono le sue qualità, sarebbe un bell’acquisto. Con Niang sarebbe un tridente da linea verde, anche se non va dimenticato Pazzini, che sta facendo molto bene». Balotelli-El Shaarawy-Niang: entro giovedì sapremo se il Milan del futuro sarà anche quello del presente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

di FA.BI.

BRIVIO IN AFFANNO, CIGARINI PROVA A GIOCARE ATALANTA 5 CONSIGLI 6 Esce bene sull’incursione del Faraone, che però indovina l’angolo giusto e lui s’arrende. Respinge l’altro pericolo portato da Flamini. FERRI 6 Lotta impari col Faraone. Fa quel che può e tutto sommato non lo fa male. A furia di inseguirlo si stira e esce. RAIMONDI 5 Stessa sorte di Ferri. Ma perde il Faraone sul gol. Con un dirimpettaio del genere, avrebbe preferito stare in panchina. STENDARDO 6 Se Pazzini non fa bella figura, è soprattutto merito suo. CANINI 5,5 Meno preciso del collega di reparto, contribuisce però a frenare Pazzini. BRIVIO 4,5 Ok, Gervasoni l’ha

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MILAN 58

Crisi Atalanta L’Atalanta non

aveva mezzi per recuperare. Tutt’altra squadra (e tutto altro Milan) rispetto alla vittoria dell’andata a San Siro. Son 50 giorni che non vince. Denis nell’anno nuovo è a secco. Parra forse migliorerà, ma al momento non sembra in grado di risolvere il problema. E Schelotto non è stato convocato, causa mercato. Colantuono ha messo Bonaventura alle costole di Montolivo, ma poi ha dovuto schierare il centrocampo a quattro per arginare appunto lo strapotere del Milan a sinistra. E’ cambiato poco: Diavolo padrone del campo, paradossalmente fin quando non si è trovato in superiorità numerica. L’Atalanta ha alzato la cresta lì, più coi nervi che col gioco. E negli intervalli di un fallo, una rissa, una protesta, ha creato qualche piccolo problema. Ma anche con Budan il gol è rimasto un miraggio. E se continua così, la lotta salvezza diventa molto dura.

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punito oltre misura. Ma se sei già ammonito, perché fai un fallo così sulla linea laterale? Comunque, sempre in affanno. CARMONA 5,5 Si mette l’elmetto e comincia a manganellare a destra e a manca. Quanto a generosità non ci piove, ma è nullo in costruzione. Alla fine litiga pure con Robinho. IL MIGLIORE 6 CIGARINI L’unico che prova a giocare veramente a calcio. Deliziosi due inviti in verticale non sfruttati dalle punte e prova a svegliare l’Atalanta con qualche scambio con Bonaventura.

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BUDAN s.v. Entra per Cigarini, gioca 14 minuti per tentare la rimonta, ma anche per lui non ci sono occasioni. BIONDINI 6 Spostato sul lato che

scotta, quello di Constant ed El Shaarawy, limita le disavventure. Sempre dinamico dovunque lo metti. BONAVENTURA 5,5 Prima da «mediano» su Montolivo, poi a sinistra del centrocampo. Qualche iniziativa, ma nessun’invenzione degna di lui. DENIS 5 Il carrarmato ha i cingoli bloccati. Non svetta più nemmeno di testa. Il periodo nero continua. Servono i suoi gol per la salvezza. MATHEU 5 Puntello per la difesa quando l’Atalanta è in 10, fa solo fall. PARRA 5 Nella ripresa dà segni di vitalità: qualche sponda, un paio di appoggi. Ma una punta deve tirare in porta. All. COLANTUONO 5,5 Al tramonto del primo round tampona le fasce cambiando sistema. Ma è davanti il vero problema.

CONSTANT SICURO, PAZZINI NON TIRA MAI IN PORTA MILAN 6 ABBIATI 6 Poco lavoro, sbrigato in sicurezza. Una parata du tiro di Bonaventura, un’uscita azzeccata su Denis e poco altro. ABATE 6 Meno frizzante che con la gara casalinga col Bologna, meno cross, però presente in difesa e in appoggio all’offesa. MEXES 6,5 Sbroglia una situazione di pericolo con un colpo di tacco in tuffo. Sempre attento e puntuale, facilitato anche dalle punte avversarie. ZAPATA 6 Idem con patate. In area non succede molto. Lui è bravo negli anticipi e nelle uscite palla al piede per impostare. In crescita. CONSTANT 7 Una sicurezza. Spesso e volentieri si sostituisce a Montolivo per far partire le azioni.

Nomen omen: lanci precisi con «Constanza». FLAMINI 6 Comincia ad avere gamba. Uomo di rottura e di movimento. La mira però non è altrettanto buona: sbaglia una ghiotta chance. MONTOLIVO 6 Bonaventura lo frena quando deve impostare, ma è sempre un punto di riferimento per la squadra. Quando ha più libertà, nel secondo tempo, la sfrutta. BOATENG 5 Spiace vedere il Boa così. Perde palla, si fa anticipare spesso e volentieri, a volte innervosisce con numeri fini a stessi, se non dannosi. NIANG 6,5 Altre creste che crescono. Alla 2a da titolare dimostra di essere da Milan. Assist al Faraone. Altre buone iniziative. TRAORÈ s.v. Si fa trovare libero

due volte sulla sinistra ma non viene servito dai compagni. In cinque minuti tocca un solo pallone in mezzo al campo. PAZZINI 5,5 Davanti all’ex squadra, non tira mai in porta. E arriva tardi sul cross di Constant. Contribuisce con l’espulsione di Brivio. IL MIGLIORE 7 EL SHAARAWY h 7 (il migliore) Il Faraone è mezzo Milan, c’è poco da fare. Ritrova il gol. E le sue accelerazioni fanno sempre male ROBINHO S.V. Guarda chi si vede. In poco meno di dieci minuti riesce a sbagliare quasi tutto e fare pure a testate con Carmona. All. ALLEGRI 6 Trovato la formula, giusto continuare. Quando il Milan è stanco (a causa anche del terreno) però dovrebbe fare dei cambi.

GLI ARBITRI GERVASONI 5 L’espulsione di Brivio ci può stare, ma i gialli son severi. Per tacere del «rosso» a Colantuono. Cartellini a iosa ma non tiene la gara. Grilli 6 - La Rocca 5,5. Tagliavento 6 - Pinzani 6.


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SERIE A MERCATO

Il grande incrocio Milan, febbre Balo Il City tenta Cavani Napoli sul Faraone ma incassa un «no»

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E’ di 30 milioni di euro l’offerta presentata dal Napoli al Milan per il cartellino di Stephan El Shaarawy, il ventenne attaccante rivelazione di questa stagione. El Shaarawy in questo campionato ha messo a segno 15 gol in 22 partite

20-25

E’ di 20 milioni l’offerta presentata dal Milan al Manchester City per Mario Balotelli. Gli inglesi valutano invece l’attaccante 25 milioni di euro.

63

E’ di 63 milioni di euro la clausola rescissoria fissata dal Napoli per cedere Edinson Cavani, L’attaccante uruguaiano, a segno anche ieri a Parma, è l’attuale capocannoniere della Serie A con 18 gol realizzati in 19 partite.

Oggi nuovo round per SuperMario rossonero De Laurentiis offre 30 milioni per El Shaarawy CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

Mario Balotelli sempre più vicino al Milan e il Manchester City va in pressing su Edinson Cavani. Così il Napoli si muove per avere Stephan El Shaarawy e fa un’offerta da brividi ai rossoneri: 30 milioni di euro. Ma in via Turati la proposta indecente viene respinta in maniera ferma, anche se con lo stesso garbo con cui è stata proposta. Quindi il discorso si chiude sul nascere, ma la telefonata di Aurelio De Laurentiis scopre un incrocio che ha del clamoroso. Sponda Napoli L'accelerazione del proprietario del Napoli è la riprova che le grandi manovre sono già partite, ma il club azzurro non può temere di perdere subito il suo goleador. Nell’intesa con l'entourage dell’uruguaiano è stato ben chiarito che la clausola può essere esercitata dal 1˚ luglio al 10 agosto 2013, quindi non ha efficacia sulle trattative invernali. E’ significativo, però, che la caccia al sostituto sia partita con grande anticipo. E con un obiettivo al top, senza dubbi. Frenesia City Soprattutto, però,

si capisce perché il club dello sceicco Mansour stia aprendo le porte alla cessione immediata del «corpo estraneo» Balotelli. Il pollice verso di Mancini è nei fatti. La linea è quella di sostituirlo al meglio e le avance al Napoli

sono la prova più eloquente della strategia del Manchester City. La trattativa Intanto ieri il dialogo per il passaggio di Balotelli al Milan è proseguita con un fitto scambio di telefonate e di email. La proposta rossonera è ormai definita: un investimento da 20 milioni di euro con rate in sei anni. Per ora Ferran Soriano, manager del City, è fermo a quota 25 milioni. Nel mezzo c’è Mino

Galliani apre: «Mario? No al 99,5%. Vediamo alla riapertura della Borsa» Blitz di Raiola a Londra e si tratta già per l’ingaggio. Via libera da Moratti Raiola, l’agente di SuperMario. Ieri nel pomeriggio l’agente italo-olandese è volato a Londra: insieme agli avvocati Vittorio Rigo e Rafaela Pimienta. In Inghilterra, Raiola non è rimasto con le mani in mano. La domenica è servita a limare le differenze. Alla fine s’è deciso di rinviare tutto a oggi. Ma il dialogo è ormai sempre più proficuo. Non a caso i rappresentanti del centravanti bresciano hanno cominciato a definire anche i termini dell’ingaggio del giocatore con la società milanista. Balotelli ha ora un contratto da 5,5 mi-

lioni netti sino al 2015. Ovviamente in caso di trasferimento si tratta su un vincolo almeno sino al 2017. E comunque anche questa è una pratica complessa. E il tempo stringe. Le percentuali Comun-

que il semaforo è verde, cresce la frenesia. E la riprova viene dai sorrisi ammiccanti di Allegri nel dopo gara di Bergamo, ma soprattutto dalle parole di Adriano Galliani all’intervallo ai microfoni di Milan Channel: «No a Balotelli al 99.9%? No, 99.5% che non viene. E' un fixing diverso da quello di ieri, ma la Borsa è chiusa fino a domattina (oggi n.d.r.)...». E in effetti i lavori per l’assalto finale riprendono stamattina. C’è aria di maratona, sino al fatidico traguardo di giovedì 31 gennaio. Prendere o lasciare. Reazione Inter In questi giorni

s’è parlato molto del possibile ingresso in scena dell’Inter nell’affare Balotelli. Del resto è risaputo che il club nerazzurro vanta un diritto di prelazione strappato all’atto della vendita dell’attaccante. Lo eserciterà? A sentire Massimo Moratti evidentemente no. Ieri alla domanda se gli dia fastidio SuperMario in orbita rossonera ha replica in modo secco: «No». E’ più di un via libera al clamoroso ritorno a maglie invertite. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALTRI AFFARI ROSSONERI NOCERINO, NIENTE NAPOLI: «NON PENSO A CAMBIARE SQUADRA A GENNAIO»

Karanka: «Trattano Kakà». Però Galliani... Il vice di Mou su Ricky: «Vediamo che succede». Milan e Real però restano lontani LUCA BIANCHIN MILANO

«Hay gente que está negociando con Ricardo y vamos a ver qué sucede». «C’è qualcuno che sta negoziando con Ricardo, vediamo che succede». Ricardo è Kakà e le tredici parole sono di Aitor Karanka, vice parlante di Mourinho al Real. La

frase, letta così, sembra un tentativo di riaprire la trattativa con il Milan, a 24 ore dalla chiusura di Galliani: «Le trattative per Drogba e Kakà sono chiuse al 101%». In realtà il tentativo di Karanka rischia di andare a vuoto, perché il margine è minimo, le parti restano lontane e quel vamos è applicabile più alla trattativa per Balotelli che a quella per Kakà: se Galliani prenderà un aereo sarà per Manchester, non per Madrid. Karanka ha aggiunto: «La situazione è quella di sempre. Se il 31 gennaio non si sarà trasferito, Kakà sarà un giocatore in più. Questa settimana non è stato convocato perché chiamiamo 18 giocatori e sceglia-

mo quelli che stanno meglio».

Kakà, 30 anni, trequartista, ex rossonero, attualmente al Real ANSA

La situazione Il Real chiede 12-15 milioni per il trasferimento a titolo definitivo di Kakà, pagato 65 milioni nel 2009. Il Milan ha proposto il prestito gratuito, e la sensazione è che nelle ultime ore di mercato potrebbe prendere in considerazione al massimo una spesa di 3-4 milioni. Insomma, per ora non ci siamo anche se con Kakà è stato trovato un accordo. Ricky due mercoledì fa — era il 16 gennaio — è venuto in Italia, a Milano, per cenare con Robinho. Un segnale di interesse confermato dagli incontri dei giorni successivi. Galliani ha proposto un prestito di 18

o 30 mesi al Real, Berlusconi ha parlato di «sogno» e Mourinho ha invitato Ricky a liberare l’armadietto: «Giocare nel Milan gli farebbe bene. Kakà prima di tutto deve essere felice e il Milan potrebbe essere la soluzione». Soprattutto, Kakà ha accettato di ridurre il suo stipendio. Siamo a -40%, da 10 a 6 milioni netti a stagione: sconti da saldi, ma non dovrebbe bastare. Il Milan in queste ore ragiona su Balotelli e il diciannovesimo giocatore del Madrid resta ai margini dei pensieri di Galliani. Come è ai margini della rosa del Real. Intanto Nocerino, avvicinato al Napoli in uno scambio con Dzemaili, spegne le voci: «Non penso a cambiare squadra a gennaio, quando finirà l’anno vedremo cosa ho fatto di buono e non buono e ne parleremo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 22a GIORNATA CATANIA FIORENTINA

2 1

le Pagelle

AL MASSIMINO LEGROTTAGLIE E CASTRO DOPO IL GOL DI MIGLIACCIO 2

1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Migliaccio (F) al 22’ p.t.; Legrottaglie (C) al 5’, Castro (C) al 43’ s.t.

BARRIENTOS PENNELLA NETO È IMBARAZZANTE

CATANIA (3-4-2-1) Andujar; Bellusci (dal 30’ s.t. Potenza), Legrottaglie, Spolli; Alvarez, Izco, Biagianti (dal 39’ s.t. Paglialunga), Capuano (dal 10’ s.t. Ricchiuti); Barrientos, Castro; Gomez. PANCHINA Frison, Terracciano, Augustyn, Salifu, Keko, Doukara, Petkovic. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-2-3-1 BARICENTRO MEDIO 51,7 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Biagianti, Alvarez, Spolli e Capuano per g.s.; Bellusci e Castro per proteste.

CATANIA 6

1 La gioia di Castro dopo il gol-partita; 2 Migliaccio festeggiato dai compagni dopo l’1-0 viola 3 Il pareggio siciliano: Legrottaglie anticipa Neto in uscita AP/LAPRESSE

FIORENTINA (3-5-2) Neto; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Savic; Cuadrado, Migliaccio, Borja Valero, Aquilani, Pasqual (dal 35’ s.t. Tomovic); Jovetic, Ljajic (dal 24’ s.t. Toni). PANCHINA Viviano, Lupatelli, Camporese, Cassani, Romulo, Capezzi, Llama, Seferovic, Larrondo. ALLENATORE Montella. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 54,4 metri ESPULSI Aquilani al 32’ s.t. per proteste. AMMONITI Savic per g.s.; Cuadrado per proteste.

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ARBITRO Celi di Bari. NOTE spettatori 15.000 circa; incasso, abbonati e quota non comunicati. Tiri in porta 3-6 (con 2 traverse). Tiri fuori 3-5. Angoli 1-4. Fuorigioco 4-3. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.

Nasce l’Euro Catania Fiorentina in crisi: è già un anno orribile Montella in caduta libera, la Champions è un miraggio Dieci punti in 4 gare: nessuno meglio di Maran nel 2013 DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI CATANIA

C’è un altro serio candidato a un posto in Europa: il Catania. La squadra di Maran batte la Fiorentina chiudendo nel migliore dei modi un gennaio fantastico. Il bilancio parla di tre vittorie e un pareggio, nel 2013 nessuno in Serie A ha fatto meglio. La classifica è quanto mai intrigante per i siciliani visto che la Roma è alle spalle e il Milan è poco avanti. Inseguire l’Europa League è quasi un dovere. L’ultimo successo ha un valore ancora più importante visto che è arrivato nonostante le assenze di Lodi, Almiron e Bergessio, sulla carta, sono le stelle della squadra di Maran. L’ennesimo salto di qualità di un progetto che va avanti da anni cambiando dirigenti, allenatori, giocatori.

DI L. CAL.

Che gennaio Già, ex allenatori.

Vincenzo Montella archivia, invece, un gennaio da incubo. Tre sconfitte e un pareggio. Più l’eliminazione dalla Coppa Italia. Il sogno Champions sbiadisce e anche l’Europa torna a essere a rischio. Dove è finita la squadra che aveva fatto innamorare il calcio italiano? Una premessa: stavolta il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio visto che, gol a parte, gli uomini di Montella hanno centrato due traverse (Ljajic su punizione e Cuadrado di testa), hanno costruito altre due-tre importanti azioni da rete e avrebbero meritato un calcio di rigore per un fallo di Spolli su Toni. La Fiorentina, però, ha smarrito l’idea. E dire che la partita si era messa tutta in discesa per i viola grazie al gol realizzato di testa da Migliaccio (cross di Pasqual) nell’unico tiro indirizzato nello specchio della porta del Catania nella

GRANA IN CASA ROSSAZZURRA

Marchese lasciato a casa L’a.d. Gasparin: «Deferito» CATANIA (a.d’u.) A un punto dal 6˚ posto, a due dal 5˚, il Catania sogna l’Europa. E l’allenatore Maran esulta: «Stiamo facendo qualcosa di straordinario». Ma la società rossazzurra, dopo la 3a vittoria consecutiva (capolista del girone di ritorno), deve far fronte al caso Marchese. Ieri il terzino, convocato alla vigilia, è stato all’improvviso escluso dal tecnico come una settimana fa contro il Genoa. Il giocatore è in scadenza e sembra destinato al Genoa per la prossima stagione. Duro l’a.d. Sergio Gasparin: «Marchese non ha accettato di essere schierato in un ruolo un po’ diverso dal solito e quindi abbiamo deciso di lasciarlo a casa: ora dovrà assumersi le responsabilità del caso. Verrà deferito». Sul fronte viola, il tecnico Montella: «Aquilani? Credo più all’arbitro che a lui, sono atteggiamenti che non mi piacciono. Il portiere? Rifarei la stessa scelta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

prima frazione. Ma nel momento in cui avrebbe dovuto consolidare il vantaggio la formazione di Montella ha evidenziato una serie di problemi. Quali? Intanto l’assenza di Pizarro. Senza idee Senza il cileno le

idee latitano. Montella, stavolta, ha provato ad arretrare Borja Valero in cabina di regia dopo i fallimentari esperimenti con Migliaccio e Aquilani. Ma anche lo spagnolo non ha convinto. Il secondo caso aperto è il portiere. Il tecnico dopo aver messo in un angolo Viviano si è affidato a Neto. Le prove del brasiliano sono simili a un diagramma impazzito: disastroso a Udine, decisivo contro il Napoli e stavolta ancora disastroso. Il gol del pari a inizio ripresa lo firma Legrottaglie che, di testa, sfrutta un’uscita fuori tempo di Neto. E anche la rete che decide la gara, un altro colpo di testa stavolta di Castro, nasce da un blackout della difesa. Roncaglia che si fa bruciare sul tempo dall’attaccante e Neto che sembra quasi piantato per terra. E’ proprio il caso di lasciar partire Viviano? Il portiere forse meriterebbe un’altra opportunità. Le note negative non sono finite. E’ senza giustificazioni l’espulsione di Aquilani che indirizza male parole all’arbitro Celi e continua a non convincere l’attacco dove Jo-Jo non va oltre la normalità, Cuadrado sbaglia gol fatti, Ljajic non lascia il segno e Toni sembra invecchiato. Montella sostiene che la società è vigile sul mercato. Se veramente la Juve è disposta a cedere uno tra Quagliarella e Matri perché non farci un pensierino?

ANDUJAR 6 Lo salvano la traversa e la mira sbagliata di Jo Jo e Cuadrado. BELLUSCI 5,5 Pasticcia nelle diagonali. POTENZA 6 Pochi minuti a tutta grinta. LEGROTTAGLIE 6,5 Sfrutta nel migliore dei modi l’uscita a vuoto di Neto. Meglio da «centravanti» aggiunto che da difensore centrale. SPOLLI 5,5 Meno reattivo del solito. Commette un fallo da rigore su Toni. ALVAREZ 5 Perde Migliaccio nell’occasione del gol viola. IZCO 6 Non è Lodi e neppure Almiron. Però non si nasconde mai. BIAGIANTI 6 Con la sua aggressività riesce ad arginare Aquilani. (Paglialunga s.v.) CAPUANO 5,5 Soffre le accelerazioni di Cuadrado. RICCHIUTI 6 Maran lo inserisce per alzare la qualità del gioco. Lui va a sprazzi ma porta il suo mattoncino alla causa. BARRIENTOS 6,5 Pennella il cross giusto per il colpo di testa vincente di Castro. È sempre nel cuore della gara.

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IL MIGLIORE

7 CASTRO

Vola in cielo per piazzare il colpo di testa che regala tre punti al Catania. Un giocatore in continua crescita. GOMEZ 6,5 L’assist per Legrottaglie e tanto movimento nel ruolo, per lui poco ideale, di punta centrale. Prezioso. ALL. MARAN 6 Le prova tutte e alla fine viene premiato.

FIORENTINA 5,5 NETO 4 Clamoroso l’errore sulla rete di Legrottaglie. Insicuro anche sul secondo gol del Catania. La Fiorentina ha un problema portiere. RONCAGLIA 4,5 Si fa bruciare da Castro nell’azione che decide la partita. Dove è finito lo scatenato Facundo del girone d’andata? GONZALO RODRIGUEZ 5,5 Ha smarrito l’abituale sicurezza. SAVIC 6 È il più giovane del reparto ma anche il più affidabile. CUADRADO 5,5 Ha l’argento vivo addosso ma continua a non fare gol. MIGLIORE h 6,5 ILMIGLIACCIO

Il gregario viola riportato nel ruolo di incursore sblocca la partita con un gol alla Inzaghi.

BORJA VALERO 6 Montella lo piazza in cabina di regia. Lo spagnolo, che non ama questo ruolo, si mette a disposizione cercando di dare ordine alla manovra. Ma non è il suo mestiere. AQUILANI 5 Una partita mediocre resa ancor più negativa dall’espulsione. PASQUAL 6,5 Non ha tanta benzina nel motore ma lascia il segno sulla corsia di sinistra. Suo l’assist per Migliaccio. TOMOVIC 5,5 Entra dopo l’espulsione di Aquilani e non convince. JOVETIC 6 Il colpo più bello è un tocco che libera in area Cuadrado. Questo Jo Jo non è un giocatore da trenta milioni. LJAJIC 6 Centra la traversa su punizione. E poco altro. TONI 5 Non lascia il segno neppure entrando a partita in corso. ALL. MONTELLA 6 Purtroppo gli servirebbe un centravanti tipo Montella. GLI ARBITRI CELI 5 È da rigore il contatto tra Spolli e Toni. Bianchi 6 - Posado 6 Damato 5,5 - Di Bello 6

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ALTRE TRATTATIVE I NERAZZURRI INSISTONO ANCHE PER DEL GROSSO E CONTINI. IL GENOA VUOLE BIONDINI

Torino: Jonathas. Coda-Parma sì. Atalanta su Scaloni Il Palermo attende Sperdutti e Nelson. Granqvist: c’è il Galatasaray

mento e aspetta il «sì» del difensore portoghese Vitoria dell’Estoril; Lo Monaco stringe anche per il terzino destro Nelson (deve svincolarsi dal Betis) e per l’attaccante esterno Sperdutti (Newell’s). Altre trattative Il Napoli aspet-

D’ANGELO-DI FEO-RUSSO

Ultimi quattro giorni di mercato per definire, sistemare e sorprendere. La sessione ufficiale e finale apre domani all’Ata Executive e si concluderà alle 19 del 31 gennaio. Qui Palermo Il Palermo deve

completare l’opera di rafforza-

ta solo di scambiare gli ultimi documenti con l’Hajduk Spalato per annunciare l’accordo già chiuso per Radosevic: alla società croata vanno 3 milioni e 100 mila euro e il centrocampista soffiato al Parma ha firmato per 4 anni e mezzo. Il Torino è a un passo da Jonathas (Pescara): dopo il positivo incontro con l’agente Raiola oggi potrebbe esserci la fumata bianca;

sempre i granata sono vicini al ritorno di Coppola (Milan). Oggi nuovo incontro tra gli intermediari dell’argentino Alan Ruiz (San Lorenzo) e l’Udinese per chiudere l’affare; i friulani, in caso di partenza di Coda verso Parma, tengono viva l’idea del ritorno di Rossini tuttora a metà con la Samp. La Fiorentina cerca di trovare l’intesa col Bolton per portare sin da subito in viola il mancino Marcos Alonso. Il Bologna è alla ricerca del sostituto di Portanova: Naldo (Udinese) sembra il favorito; resiste la chance anche per Fernandez (Napoli); in porta si aspetta Viviano se parte da Firenze (occhio alla Roma). Ancora aperta la pista che conduce

Amauri (Parma) verso l’Hoffenheim (il club tedesco offre 1.5 milioni fino a giugno; se parte il Parma per sostituirlo ha in mente Marica dello Schalke). Il Chievo insiste per Milic (Istra Pola) viste le difficoltà ad arrivare a Renzetti (Padova); per la porta è corsa a tre con Bizzarri (Lazio) e Ujkani (Palermo) in pole, ma attenzione al nome nuovo Ospina, colombiano del Nizza con Carrizo che ha detto no perché si è promesso all’Inter. L’Atalanta cerca un terzino (favorito Scaloni della Lazio), ma tiene calde le piste Del Grosso e Contini del Siena. Il Genoa vuole Biondini: l’Atalanta non intende cederlo. Jesus Jonathas, 23 anni PIERANUNZI

Davide Biondini, 30 anni NEWPRESS

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

SERIE A 22a GIORNATA le Pagelle DI P.F.A.

GABBIADINI FA MOLTO MALE GOICOECHEA GIÙ FLOP BURDISSO

Roma si è stufata 1

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BOLOGNA 6 AGLIARDI 5 Sembra passarla liscia, ma sbaglia in pieno sul 3 3, sempre con lo stesso sistema: esce, si ferma, si accascia. MOTTA 5 Ammonito al 5’, si controlla ma non ha precisione: 11 passaggi sbagliati, 14 palle perse, i numeri più alti fra i suoi. SORENSEN 4,5 Dopo un quarto d’ora ha già sbagliato un gol a porta vuota e mandato in rete Florenzi. Prosegue con lo stesso ritmo. ANTONSSON 5,5 Ha meno colpe dei compagni, però tiene in gioco Tachtsidis sul pari definitivo. MORLEO 5,5 Bruciato da Pjanic sul raddoppio e pure dopo. TAIDER 5,5 Centro destra, in sofferenza con Florenzi. KRHIN 5,5 Al posto di Taider, non cambiano le difficoltà in mezzo. PEREZ 6 A rischio rosso però è il solo che ha forza. GABBIADINI 7 Parte da destra e fa parecchio male: un gol e mezzo, non era mai arrivato a 5 in A, solo in B. PASQUATO 6,5 Stavolta la rete è tutta sua, è la prima in Serie A.

h

IL MIGLIORE

7 DIAMANTI

Due legni, due inviti non sfruttati, tante ripartenze. E subisce 8 falli.

KONE 5,5 Corre, suggerisce il 3 2, ma pasticcia parecchio. Non intercetta Tachtsidis sul 3 3, rischia un rigore. (Abero s.v.) GILARDINO 6,5 Nono centro in campionato, 155 in A come Vinicio. Segue Gabbiadini, trasforma il lavoro del compagno. ALL. PIOLI 6 A differenza del collega non ha possibilità di scelta in porta e in difesa. Gli errori sono dei singoli, non suoi.

ROMA 5,5 GOICOECHEA 4,5 Preferito ancora a Stekelenburg: le colpe aumentano a ogni gol, sul terzo è tutta roba sua. PIRIS 5,5 L’Inter è un dolce ricordo: sale poco e difende male soprattutto sul 3 2. TOROSIDIS 6 Debutta in A con 5 cross in 20 minuti. BURDISSO 4,5 Era spietato nell’uno contro uno, adesso si fa sempre gabbare. Macchie su tutte le reti. CASTAN 5 Sorvolato dal primo lancio, troppo falloso dopo. BALZARETTI 5 Non sta bene: paga su Gabbiadini, si rifa male. DODO’ 6 Dà un minimo di sicurezza a sinistra, gli va bene quando Diamanti lo supera e piglia il palo. MIGLIORE h 6,5 ILBRADLEY

E’ il più energico a centrocampo: 12 recuperi, un passaggio gol che Osvaldo butta su Agliardi.

TACHTSIDIS 6 Prima rete nel nostro campionato, può servirgli a recuperare fiducia. Ha più passaggi esatti 53, ma anche più sbagli (12). E quando Diamanti punta al centro, lui non riesce a opporsi. FLORENZI 6,5 Ha un conto aperto: 2 dei 3 gol in A sono al Bologna. Primo tempo tonico e rabbioso, viene cambiato dopo un’ora, non sembra una bella idea a meno di malanni nascosti. MARQUINHO 6 Alcuni recuperi, un minimo di spessore. PJANIC 6,5 Talvolta troppo solista, però a destra apre (8 cross) o fa spazio (6 sponde): assist per il 2 1. Sarà squalificato. OSVALDO 6 Arriva a 30 in A e resta pericoloso a lungo, ma appoggia al portiere il 3 4. TOTTI 6,5 Entra nei gol: due assist e il «pre assist» nell’1 2. Talvolta sbaglia tocchi semplici: 21 palle perse. Si rifà con la continuità. ALL. ZEMAN 5 Senza De Rossi e Destro, la squadra è proprio zemaniana. Paga alcune scelte sbagliate come quella del portiere. GLI ARBITRI GIANNOCCARO 6 Ammonisce subito e tanto, ma tiene lo stesso metro per tutta la partita. Una spinta su Pjanic (di Kone) poteva diventare un rigore. Paganessi 6-Preti 6 Orsato 6-Velotto 6

1 Il 3-3 giallorosso con Tachtsidis al 29’ del secondo tempo: per due volte la Roma è stata in vantaggio. 2 L’esultanza di Pasquato, autore del momentaneo 3-2 del Bologna ANSA

Festival di errori: Zeman 3-3 a fatica Ora il boemo trema Svarioni delle difese, poi il Bologna sfiora la vittoria. Giallorossi: c’è Malesani in preallarme DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI BOLOGNA

La partita delle 12.30 è una buona opportunità per le famiglie, soprattutto d’inverno. Clima più umano, orario che permette compiti e svaghi nel pomeriggio, se poi si deve saltare anche il pranzo dalla suocera, la suddetta non cercherà vendette ma si piegherà per il divertimento dei nipoti. E’ facile far innamorare del calcio i bambini: basta segnare tanto evitando le sofisticazioni tattiche. Più o meno quello che è successo ieri e una gioia infantile ha pervaso gli spettatori, che hanno applaudito sei gol, un palo e una traversa, questa all’ultimo istante. Non per passare da orchi, però il calcio degli adulti è diverso, se non l’opposto, di questo. Gli allenatori lo sanno: Pioli ha visto bruciarsi l’allungo sul fondo classifica, Zeman non ha riconqui-

stato autorità e fiducia con le sue scelte. Sbagliate. La panchina potrebbe saltare anche subito, come traghettatori si pensa a Malesani e Sella in attesa del futuro che potrebbe essere Allegri. I motivi Una massa uniforme di

errori difensivi ha fatto invidiare gli attaccanti di questa gara da tutti i colleghi: cosa ci siamo persi, avrà gridato il sindacato dei centravanti nel rivedere le scene piccanti. Stopper che regalano il pallone fuori dall’area (Sorensen a Florenzi: 0-1), esterni che non reagiscono a un buco di un collega (Castan-Balzaretti e Gilardino pareggia), punte che saltano in solitudine (Osvaldo 1-2) o che possono girare da lontano (Gabbiadini su Burdisso, 2-2). Poveri portieri? No, poveri tifosi, perché anche Goicoechea e Agliardi fanno disastri. Morale: pari quasi giusto, pur se il Bologna scuote i due le-

IL TECNICO ROSSOBLÙ

Pioli : «Con un po’ di fortuna in più tre punti pesanti» BOLOGNA (a.to.) Stefano Pioli archivia il caso Portanova (numerosi i cori contro il presidente Guaraldi) e si concentra sulla gara: «Abbiamo commesso errori che i nostri avversari hanno sfruttato, ma abbiamo anche prodotto tante buone giocate. Con un po’ più fortuna, avremmo potuto ottenere una vittoria pesante. Abbiamo tenuto per 80’, dopo il 3 3 c’è stato un calo». Pioli assolve Sorensen e Agliardi («Sta giocando un torneo positivo»), ma dovrebbe arrivare Viviano. Sospetto stiramento alla gamba destra per Gabbiadini.

gni dopo il 3-3, e problemi più evidenti. Manca disciplina Ha ragione Ze-

man, che in campionato a Bologna non ha mai vinto: alla Roma manca disciplina. Quella tattica soprattutto, perché reparti scollegati portano a pericolosi uno contro uno a cui non sono più abituati i suoi difensori. Del portiere si è detto, la stanchezza stavolta non influisce più di tanto, dato che c’è la contro rimonta, ma nemmeno vengono spazzate alcune costanti brutture: si aspetta sempre il momento in cui la squadra si sbriciola, e questo puntualmente arriva. Pure all’andata (3-2 per il Bologna) ci furono show simili: se dopo un girone non sono stati evitati non si va in Champions, ma all’autodistruzione. Le polemiche non mancano, i punti sì: due, senza vittorie, nel 2013; uno nelle ultime 4 trasferte. Mancano protezioni Il peggiore nel Bologna è stato Sorensen, ma il sostituto di Portanova sarebbe Antonsson. E comunque anche con il capitano venduto al Genoa la porta non restava linda. La grana del portiere rimane, perché Agliardi è crollato come in altre gare su un cross (potrebbe risolverla Viviano), ma pure le fasce e le protezioni a centrocampo non sono state esemplari. Il bello è l’intelligenza di Gabbiadini che parte da destra e va a far male. La tecnica e la generosità di Diamanti, solito piede adatto al cognome; il fiuto di Gilardino. Tutto quanto fa spettacolo è da metà campo in poi, come per i giallorossi. Totti, Pjanic e Osvaldo hanno infierito sulle stupidate altrui. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BOLOGNA ROMA

3 3

PRIMO TEMPO 2-2 MARCATORI Florenzi (R) al 9’, Gilardino (B) al 17’, Osvaldo (R) al 18’, Gabbiadini (B) al 26’ p.t.; Pasquato (B) al 9’, Tachtsidis (R) al 29’ s.t.

BOLOGNA (4-2-3-1) Agliardi; Motta, Sorensen, Antonsson, Morleo; Taider (dal 19’ s.t. Krhin), Perez; Gabbiadini (dal 4’ s.t. Pasquato), Diamanti, Kone (dal 40’ s.t. Abero); Gilardino. PANCHINA Curci, Stojanovic, Carvalho, Guarente, Riverola, Pulzetti, Paponi, Gimenez. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 53 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Motta, Kone, Perez, Morleo e Sorensen per gioco scorretto. ROMA (4-3-3) Goicoechea; Piris (dal 28’ s.t. Torosidis), Burdisso, Castan, Balzaretti (dal 12’ s.t. Dodò); Bradley, Tachtsidis, Florenzi (dal 13’ s.t. Marquinho); Pjanic, Osvaldo, Totti. PANCHINA Stekelenburg, Lobont, Marquinhos, Romagnoli, Taddei, Lucca. ALLENATORE Zeman. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 51,2 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Piris, Pjanic e Tachtsidis per gioco scorretto. ARBITRO Giannoccaro di Lecce. NOTE paganti 5.838, incasso 113.491 euro; abbonati 13.216, quota 127.891. Tiri in porta 10 (con 1 palo e 1 traversa)-7. Tiri fuori 3-1. Fuorigioco 3-1. Angoli 7-3. Rec p.t. 0’, s.t. 4’.

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-2 GOL! 9’ Sorensen sbaglia e serve Florenzi: scambio con Totti e conclusione di destro. GOL! 17’ Lancio di Perez, Gabbiadini anticipa Burdisso e Balzaretti, tira ma il portiere respinge su Gilardino che infila. GOL! 18’ Totti lancia Pjanic, cross perfetto per Osvaldo che incorna in solitudine. GOL! 26’ Gabbiadini marcato da Burdisso va verso il fondo e si gira per trovare il tiro mancino: la conclusione sorprende Goicoechea. SECONDO TEMPO GOL! 9’ Diamanti scarica a sinistra per Kone, sul cross il portiere tampona Burdisso e dà palla a Pasquato: botta vincente. GOL! 29’ Punizione (dubbia) di Totti, testa di Tachtsidis che brucia Kone, mentre Agliardi è uscito a vuoto. 42’ Sinistro di Diamanti: palo. 49’ Punizione di Diamanti: traversa.

A TERMINI PRESI DI MIRA ANCHE GOICOECHEA E OSVALDO. IL D.G. BALDINI: «LA DISCIPLINA NON SI OTTIENE COI REGOLAMENTI MA CON L’ESEMPIO»

I tifosi contestano il tecnico: «Vattene via!» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO CECCHINI BOLOGNA

È una storia che comincia dalla fine. Cioè dalla ventina di tifosi che alla stazione Termini contestano la Roma appena scesa dal treno, con un paio di ragazzi che si avvicinano a Zeman dicendogli a brutto muso: «Vattene via», associando all’invito brutale anche Goicoechea: «Sei scarso». Presi di mira, poi, anche Osvaldo («fatte ’n’ artra foto») e Burdisso. Insomma, clima pesante, che dà un senso amaro a una presunta verità: a meno di colpi di scena, il boemo il prossimo anno non sarà più sulla panchina della Roma.

Anzi, se nel vertice di oggi a Trigoria la dirigenza vedrà che non ha più in mano la squadra, è possibile che venga anche sostituito subito o dopo il Cagliari (si gioca venerdì) con il tandem composto da Malesani e Sella (un ex che conosce bene l’ambiente), per poi puntare nella prossima stagione su Allegri. In ogni caso, già prima del match le dichiarazioni di Baldini sul «caso disciplina» sembravano una presa di distanza: «La disciplina non si ottiene attraverso regole scritte, che peraltro ci sono, ma dipende dalla credibilità che si ha verso il proprio ambiente, dagli esempi che si riescono a dare e dai comportamenti che si riesce a otte-

con nessuno, ma ognuno ha i suoi metodi. La disciplina fuori dal campo aiuta a fare risultati migliori, ma non so quantificare i punti che vale». Intanto, dopo il contatto notturno avuto dal ceo Italo Zanzi con Pallotta, oggi toccherà a Zeman di essere ancora lucido, ma il nervosismo cresce tant’è che, a chi gli chiede se si sente sicuro di finire la stagione, il boemo replica: «È una domanda sciocca, chi è che si sente sicuro (parecchi, ndr)? Io sono sempre a disposizione della società». Che tollera male una Roma all’8o posto e con un punto in meno rispetto a quella dell’irriso Luis Enrique. Strana la vita, vero?

nere. Noi siamo contenti dei calciatori, il comportamento della squadra è da sottoscrivere. Quello di Zeman è un invito e noi lo sottoscriviamo. Una squadra con questo potenziale può aspirare a più del posto in cui ci troviamo ora». Vertice con gli Usa Con queste

premesse al boemo resta poco da dire. «Il pari è giusto. Ci siamo svegliati troppo tardi, pensando che si giocava alle 15 invece che alle 12.30, ma abbiamo guadagnato un punto sul terzo posto. Goicoechea? Sulle reti poteva fare poco, forse ha mancato il tempo su qualche uscita, ma Viviano è una fantasia. La disciplina? Io non ce l’ho

Zdenek Zeman, 65 anni LAPRESSE

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SERIE A 22a GIORNATA ALESSIO DA RONCH GENOVA

Altro che Terlizzi e Capuano, Mauro Icardi ha trovato l’avversario più ostico a casa sua, non appena tornato dal trionfo del Ferraris. Lucky, il suo cagnolino, gli ha subito rubato il pallone, quello con le firme dei giocatori che spetta di diritto a chi mette a segno almeno una tripletta. Poco male, anzi bene. Così Maurito ha avuto qualcosa da postare su twitter per tutti i fan. Nella storia Agli altri, a quelli che preferiscono seguirlo live sul campo, aveva già donato il suo giorno più bello, almeno calcisticamente. Dal ’61, da quando era riuscito a Brighenti, un giocatore della Samp non metteva a segno

ilpersonaggio MAURO ICARDI

Baby Maurito nella storia Al Barcellona c’è chi si pente I blaugrana non hanno creduto in lui, che a Genova si rifà a suon di reti

quattro reti in una sfida di Serie A, e soltanto altri due attaccanti, Bassetto e Firmani, vi erano riusciti in precedenza. Nessuno di loro, però, lo ha fatto ad appena 19 anni. Non che sia strano, per lui, mettere a segno 4 gol in una partita. L’ultima volta era accaduto nemmeno un anno fa, all’inizio di aprile 2012, quando, durante una trasferta della Primavera blucerchiata a Grosseto, aveva battuto quattro volte il portiere Ciampini, per il 4 a 0 finale. Un dato che la dice lunga anche sui progressi fatti dal centravanti argentino, in meno di dieci mesi Maurito è passato dal campionato Primavera allo storico poker in serie A, firmando nel frattempo un gol decisivo, e importante per la conquista dei play off in serie B alla Juve Stabia, tra l’altro all’esordio, poi i gol determinanti per i successi nel derby e allo Juventus Stadium.

In questi dieci mesi ha anche fatto scoprire che pure a Barcellona sbagliano, visto che lo hanno lasciato andar via dopo due anni di settore giovanile, e ha solleticato l’appetito di parecchi club, primo tra tutti l’Inter, che pure ieri aveva mandato un emissario ad osservarlo e che per garantirsi una corsia preferenziale offre Silvestre fin da subito. «Ma io — ha voluto ricordare a tutti — penso solo a fare gol con la Sampdoria, qui sto benissimo». Vero, però c’è una trattativa per il rinnovo complicata. Maurito ha un ingaggio da pivello (60 mila euro l’anno) fino al 2015, la Sampdoria ne offre circa 600 per il nuovo accordo. Potrebbe spuntarla oppure decidere di cederlo. Si vedrà. Le certezze sono altre. «Fare quattro gol in Serie A è il sogno di tutti — conferma —, ora spero che riesca a farlo pure qualche altro mio compagno nelle pros-

sime partite. Sarebbe bellissimo. La rete da ricordare: la seconda, quella in cui ho dribblato il portiere. Intanto sono contento per il rientro di Maxi Lopez, io voglio giocare sempre ma se l’allenatore deciderà diversamente non sarà un problema. Mi preme di più un’altra cosa: mi piace dedicare questa impresa al presidente Riccardo Garrone, che ci ha lasciati, eppoi a Maurizio Lo Biundo, il massaggiatore che si è sentito male (tachicardia) durante il primo tempo della partita ed è finito all’ospedale». Un sorriso, per la verità Mauro lo dedica anche a Prandelli e al suo desiderio di vederlo in maglia azzurra: «Io, come sapete — ribadisce — sono argentino. Nel calcio, però, non si sa mai». Tenere aperte le porte è un talento speciale, in campo e fuori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Icardi, 20 anni il 19 febbraio, e i suoi 4 gol: 1 Batte

1961

in velocità Capuano e supera Perin; 2 Lanciato da Obiang, dribbla il portiere e realizza a porta vuota; 3 Ringrazia Eder che gli ha dato l’assist; 4 Sfrutta un errore difensivo ed ecco il poker ANSA-LAPRESSE

l’anno dell’ultimo poker di un giocatore della Samp in A: Brighenti firmò tutti i gol del 4-2 all’Inter il 2 aprile 1

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Poker di Icardi, la Samp onora Garrone Sei gol al Pescara dedicati al presidente scomparso. La squadra di Bergodi in ritiro punitivo SAMPDORIA PESCARA

6 0

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Eder su rigore al 31’, Icardi al 42’ p.t.; Obiang al 5’, Icardi all’11’, al 13’ e al 27’ s.t.

SAMPDORIA (3-5-2) Romero; Gastaldello, Palombo, Costa; De Silvestri, Obiang, Krsticic, Poli (dal 23’ s.t. Munari), Estigarribia; Icardi (dal 28’ s.t. Maxi Lopez), Eder (dal 14’ s.t. Soriano). PANCHINA Da Costa, Renan, Castellini, Mustafi, Tissone, Poulsen, Berni, Rossini, Savic. ALLENATORE Rossi. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 53,9 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Obiang per comportamento non regolamentare.

PESCARA (4-3-1-2) Perin; Balzano, Capuano, Terlizzi, Bocchetti; Blasi (dal 38’ s.t. Nielsen), D’Agostino, Cascione; Bjarnason; Caraglio (dal 18’ s.t. Rizzo), Celik (dall’8’ s.t. Vukusic). PANCHINA Pelizzoli, Zanon, Abbruscato, Togni, Cosic, Bianchi, Caprari. ALLENATORE Bergodi. CAMBI DI SISTEMA dal 19’ s.t. 4-4-1-1. BARICENTRO MOLTO BASSO 33,1 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Capuano per proteste, Blasi per gioco scorretto. ARBITRO Tommasi di Bassano del Grappa. NOTE paganti 2.200, incasso di 25.285 euro; abbonati 20.059, quota di 128.236 euro. Tiri in porta 11-0. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco 1-1. Angoli 5-0. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 0’. MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 27’ conclusione di De Silvestri, Perin respinge. 30’ Terlizzi trattiene Gastaldello, rigore Samp. GOL! 31’ Eder fa centro dal dischetto. 38’ tiro di Costa, ancora decisivo Perin. GOL! 42’ Icardi salta Capuano e infila un diagonale vincente che batte Perin. 48’ contatto Gastaldello-Terlizzi in area sampdoriana, il Pescara chiede il rigore. SECONDO TEMPO GOL! 5’ dalla distanza Obiang va a segno. GOL! 11’ Obiang serve Icardi, che salta Perin e fa centro. GOL! 13’ assist di Eder, Icardi non sbaglia. GOL! 27’ Soriano ruba palla a Capuano, e Icardi segna il quarto gol personale. 38’ occasione per Maxi Lopez, Perin gli esce sui piedi e respinge.

FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Oltre questo 6-0 impietoso, cattivo, ma per nulla bugiardo, vicino al record storico della Sampdoria (un 7-0 alla Pro Patria nel lontanissimo 1956), contro un Pescara mai in partita, c’è la giornata perfetta dei blucerchiati in ricordo del loro presidente, Riccardo Garrone, scomparso una settimana fa e degnamente ricordato ieri prima, durante e dopo la gara (con incasso interamente in beneficenza a due enti cari al presidente). Sono tre gli elementi destinati a diventare le basi per la Samp che verrà: la compattezza della famiglia Garrone, il rapporto della stessa con la società blucerchiata (nel giro di campo pre-gara, il primogenito ha voluto accanto a sé tutti i capi-area della società) e l’investitura — se mai ce ne fosse stato bisogno — del popolo sampdoriano per Edoardo, quale prossimo presidente blucerchiato. Difficile immaginare qualcosa di più coinvolgente sul piano umano in una giornata che restituisce una posizione più tranquilla alla classifica della Samp, e condanna per l’ennesima volta il peggior Pescara della stagione, che si conferma con la difesa più battuta della Serie A (45 reti al passivo, un’enormità). Il timore è di un futuro nero, se non cambierà rotta. Bergodi pare sempre saldo in sella, ma intanto da oggi la squadra andrà a meditare sui suoi mille errori in ritiro fino a domenica in provincia di Ascoli Piceno.

Lo spaccapartita La Samp, che

in casa non segnava da 330 minuti (era il 25 novembre), riparte con un eroe visibile e uno più occulto: i quattro gol di Icardi (6 centri nelle ultime 4 partite), bottino di per sé superbo, ai quali bisogna però aggiungere due errori pesanti sotto porta, non possono far cancellare la prova super di un gigantesco Obiang in mezzo al campo, l’uomo che più di tutti ha spostato la sfida in mano ai blucerchiati. Messi a confronto i due moduli in campo, se i padroni di casa avevano sulla carta il predominio sulle fasce (com’è poi accaduto), perden-

IL PATRON ABRUZZESE

Furia Sebastiani: «Cessione per chi non se la sente» GENOVA È amaro il commento del presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, dopo il pesante k.o. del Ferraris. «Abbiamo commesso errori che non si vedono neppure in partite di Terza Categoria. Siamo vicini alla fine del mercato. Se qualcuno non si sentisse di andare avanti, lo dica pure e verrà ceduto». Per il tecnico Bergodi «il secondo gol a fine primo tempo ci ha tagliato le gambe. Siamo comunque tutti responsabili per il modo in cui è maturata questa sconfitta. Nella ripresa non abbiamo saputo reagire».

do qualcosa nella mediana, è stato Obiang a occupare da campione quella porzione di campo creando continue e devastanti superiorità numeriche, che hanno disintegrato le vane resistenze abruzzesi. Per loro neppure un tiro in porta, ma di là davanti a Romero c’era Palombo, forse più determinante di un tempo nel suo nuovo ruolo. Zero assoluto Per la squadra di

Bergodi è allarme dopo la terza sconfitta consecutiva: oggi sarebbe ancora salvo, ma l’alternanza delle prestazioni è inspiegabile, e i nuovi, D’Agostino e Caraglio, ieri hanno fatto poco per cambiare il peso specifico della squadra. La conseguenza è stata un lungo e surreale monologo sampdoriano. Non mettete la croce addosso a Perin, che ha tamponato dove ha potuto (decisivo su De Silvestri e Costa), ma alla mezz’ora si è dovuto arrendere prima al rigore di Eder (trattenuta vistosa di Terlizzi su Gastaldello) e poi all’accelerazione micidiale di Icardi, lesto a bruciare Capuano infilando in rete un diagonale perfetto. Gara chiusa all’intervallo. Il terzo gol di Obiang, prima dello show del bomber argentino (altri tre centri in 16 minuti), ha fatto partire la festa, chiusa dal ritorno in campo di Maxi Lopez (dopo l’intervento al menisco), pure lui murato nel finale da Perin. Per gli ospiti, valga il consiglio di Delio Rossi: dimenticare in fretta. E rialzare la testa altrettanto rapidamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

di A.D.R.

PALOMBO PADRONE DEL CAMPO TERLIZZI-CAPUANO, GIORNATA NO SAMPDORIA 7 ROMERO s.v. Spettatore sull’erba umida, si sarà preso un raffreddore. GASTALDELLO 7 Sicuro, sempre in anticipo. PALOMBO 7,5 Ma come hanno fatto a lasciarlo ai margini per mesi? Padrone del campo. COSTA 6,5 Sempre attento. DE SILVESTRI 7 Devastante, domina la fascia destra. OBIANG 8 Idee geniali trasformate in fatti con grande velocità. Sa anticipare i movimenti di compagni e avversari. KRSTICIC 6,5 Stavolta più bravo come diga che come cervello. POLI 6 Fa il gregario per un Obiang ispiratissimo. MUNARI 6 Gestione serena del vantaggio. ESTIGARRIBIA 6 Qualche giocata per partecipare alla festa, senza esagerare. EDER 6,5 Due assist e una partenza sprint, ma cala alla distanza. SORIANO 6 Entra, pressa e regala un gol a Icardi.

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IL MIGLIORE

8 ICARDI

Sfuggente come una saponetta bagnata. Capuano e Terlizzi non capiscono mai dove va.

MAXI LOPEZ 6 Al rientro mostra di poter essere prezioso. All. ROSSI 7 Il vestito che ha cucito sulla squadra non fa una piega.

PESCARA 4,5

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IL MIGLIORE

6 PERIN

Sei gol incassati senza colpe e almeno tre belle parate. BALZANO 5 Dietro si salva, ma quando avanza non sa cosa fare. CAPUANO 4 Quando Icardi lo beffa sul 2 0 perde la testa e non ne azzecca più una. TERLIZZI 4 Poco attento e apre la diga con un rigore evidente. BOCCHETTI 4 Molle e svagato, la sua corsia è una rampa di lancio blucerchiata. BLASI 5 Falloso, impreciso, sempre in difficoltà. (Nielsen s.v.) D'AGOSTINO 4,5 Gestisce bene molti palloni, ma è nella sua zona che la Samp non trova resistenza. CASCIONE 5 Uno di quelli che si arrendono troppo presto. BJARNASON 5 Lui non si arrende fino all’ultimo ma i compagni paiono non vederlo. CARAGLIO 5 Solido fisicamente, ma è tutto lì. In campo sparisce. RIZZO 6 Entra a giochi fatti, ma prova a opporsi alla corrente impetuosa che spazza via il Pescara. CELIK 4,5 L’esatto opposto di Icardi, pare quasi non provarci neppure. VUKUSIC 4 L’uomo invisibile. In 37 minuti tocca la palla 11 volte. All. BERGODI 5 Tatticamente se la gioca, ma la sua squadra dimostra una mentalità disastrosa.

GLI ARBITRI TOMMASI 5,5 Non usa lo stesso metro di giudizio nei duelli in area tra Gastaldello e Terlizzi e dimentica un giallo per il difensore pescarese. Iannello 6 - Musolino 6; Doveri 6 - Candussio 6


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

SERIE A

L’attaccante colombiano Luis Muriel, 21 anni, realizza il gol decisivo ANSA

All’Udinese basta poco Muriel firma il k.o. al Siena I toscani sprecano, i friulani avanzano con una delle peggiori partite in casa UDINESE SIENA

1 0

PRIMO TEMPO: 1-0 MARCATORI: Muriel al 36’ p.t.

UDINESE (3-5-2) Padelli; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Basta, Allan, Pinzi, Lazzari, Pasquale; Muriel (dal 28’ s.t. Pereyra), Di Natale (dal 43’ s.t. Ranegie). PANCHINA Favaro, Scuffet, Angella, Coda, Gabriel Silva, Faraoni, Merkel, Campos Toro, Fabbrini, Maicosuel. ALLENATORE Guidolin CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO 53,6 metri AMMONITI Basta, Allan, Pinzi e Lazzari per gioco scorretto, Pasquale per comportamento non regolamentare

SIENA (3-4-2-1) Pegolo; Neto, Contini, Felipe; Angelo, Vergassola, Della Rocca, Rubin; Rosina (dal 22’ s.t. Sestu), Reginaldo (dal 29’ s.t. Paolucci); Bogdani (dal 13’ s.t. Emeghara). PANCHINA Farelli, Marini, Belmonte, Del Grosso, Paci, Bolzoni, Valiani, Verre, Mannini. ALLENATORE Iachini CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO ALTO 55,4 metri AMMONITI Rubin e Neto per gioco falloso ARBITRO Peruzzo di Schio NOTE paganti 1.760, incasso 10.713 euro, abbonati 9.251, quota non comunicata. Tiri in porta 4-1, tiri fuori 1-2. In fuorigioco 4-3. Angoli 4-4. Recuperi pt 1’; st 3’.

za diminuiscono ogni giorno di più soprattutto per l’inconsistenza della prima linea. Certo che in queste condizioni privarsi di uno come Calaiò, ceduto al Napoli, è sembrata una resa anticipata, anche se in campo il Siena dimostra di aver voglia di combattere eccome. Difesa e contropiede L’Udinese

parte col freno a mano tirato, baricentro basso e possesso palla quasi sempre del Siena, che domina a centrocampo con Della Rocca e cerca spazio a sinistra con Robin. Fino al limite dell’area è tutto facile, poi arrivano i problemi perché la difesa dell’Udinese non concede un millimetro a Bogdani e Reginaldo. Rosina ci prova partendo da lontano, ma quando è il momento di buttarla dentro si fa respingere da Padelli la più facile delle palle-gol su assist di Bogdani, liberato da una bella discesa di Rubin a sinistra (27’). L’Udinese sta lì e aspetta l’errore dell’avversario che arriva puntuale. Della Rocca perde palla sul pressing di Allan, che poi rifinisce per Muriel e il colombiano firma il gol decisivo sotto gli occhi della sua numerosa famiglia schierata in tribuna (37’).

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO CUGINI UDINE

Il quarto gol di Muriel nelle ultime 5 partite e poco altro. L’Udinese dimentica in fretta la figuraccia di Torino con la Juve e torna a correre battendo il Siena. Al Friuli è quasi una marcia trionfale, chiedere a Fiorentina e Inter, ultime vittime illustri della squadra di Guidolin. Ma i miglioramenti nel gioco che il tecnico aveva chiesto non si sono visti, anzi quella contro i toscani è stata la peggior Udinese vista nelle gare interne quest’anno. Poca corsa, poca intensità e forse la consapevolezza che l’avversario fosse domabile. Stanchezza per le troppe partite giocate e un inevitabile calo fisiologico nell’arco di una stagione comunque durissima iniziata coi preliminari di Champions. Invece il Siena si è battuto, ha giocato persino meglio, ma le sue chance di salvez-

Cambi inutili Il secondo tempo

inizia come era finito, cioè con un incredibile errore di Rosina, che a due metri da Padelli manca il controllo sul cross di Reginaldo. E la sensazione che le difficoltà in zona-gol del Siena siano irrisolvibili (o quasi). Il povero Iachini le prova tutte: dentro Emeghara (all’esordio), Sestu e Paolucci. Ma pur cambiando tutta la prima linea il Siena non riesce mai a impensierire Padelli. L’Udinese alza il muro: dentro Pereyra e fuori Muriel per aiutare a centrocampo, palloni sparati lontano con l’unico intento di arrivare alla fine della partita con i tre punti in tasca. E alla fine l’obiettivo viene centrato, ma i già pochi spettatori del Friuli (meno di 2.000 paganti) se ne vanno storcendo la bocca. Forse perché Guidolin li ha abituati bene, ma di certo quella vista contro il Siena non è stata una bella Udinese. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PATRON

IL TECNICO NERVOSO

Pozzo sorride: «Abbiamo usato il cervello»

Veleno Gasperini: «Condizionati dall’arbitraggio»

UDINE All’Udinese si tengono stretti questi tre punti. «Abbiamo giocato con il cervello», dice il patron bianconero Gianpaolo Pozzo. Francesco Guidolin è consapevole che i suoi ragazzi non hanno giocato bene. «Forse siamo in un periodo di appannamento, ma ci sta. Abbiamo messo in campo altre qualità, va bene così. Ora spero di presentare una squadra tirata a lucido a San Siro con il Milan». Rimpianti per Iachini: «Ci è mancato solo il gol. Siamo arrivati spesso in avanti, ma manca concretezza negli ultimi 30 metri».

QUARTU (Ca) «Una condotta arbitrale che pesa: tutta la difesa ammonita, rimesse laterali invertite, mezzi contrasti fischiati a senso unico. In una partita non cattiva. Più che gli episodi, come quello di Juve Genoa, dovremmo approfondire questi atteggiamenti». Gian Piero Gasperini attacca Valeri. Ivo Pulga replica: «Si lamentano per un fallo laterale dubbio. Scordano che la palla ha fatto il giro del campo. Il gol è arrivato dopo una lunga azione. Abbiamo — dice il tecnico del Cagliari — costruito 8 palle gol. Meritavamo la vittoria».

Massimo Meroi

le Pagelle di MI.CU.

PADELLI SICURO MURO DANILO NETO PRECISO MALE ROSINA UDINESE 6 PADELLI 6,5 Parata decisiva su Rosina che gli spunta davanti da due passi. Sicuro. HEURTAUX 5,5 Controlla la zona, spinge poco. DANILO 6,5 Annulla Bogdani, respinge tutto. DOMIZZI 6,5 Fase difensiva impeccabile, meno preciso di altre volte negli appoggi. BASTA 6 Duello difficile con Robin, alla distanza ha la meglio. ALLAN 6,5 Avvia e rifinisce l’azione che decide la partita. PINZI 6 Parecchio lavoro in copertura, meno brillante negli inserimenti. LAZZARI 6 Inizia e finisce bene con due tiri dalla distanza. PASQUALE 5,5 Duella con Angelo ma si vede poco in fase di spinta. MIGLIORE h 6,5 ILMURIEL

Primo tempo di alto livello, tocchi deliziosi e quarto gol in 5 partite. PEREYRA 6 Soffre nel finale. DI NATALE 5,5 Entra nell’azione del gol di Muriel in una domenica anonima (Ranegie s.v.). All. GUIDOLIN 5,5 Squadra poco brillante, nel finale resta con una sola punta.

SIENA 5,5 PEGOLO 6 Due parate sui tiri di Lazzari, incolpevole sul gol. MIGLIORE h 6,5 ILNETO

Il migliore della difesa toscana, partita senza sbavature. CONTINI 5 Infilato dal contropiede bianconero, troppi svarioni. FELIPE 5,5 Soffre Muriel, respira quando il colombiano esce. ANGELO 5,5 troppo bloccato, i suoi cross non sono precisi. VERGASSOLA 6 Solito lottatore, si districa bene nel traffico. DELLA ROCCA 6 Personalità e piedi buoni, ma l’errore in uscita che causa il gol pesa sul voto. RUBIN 6 All’inizio sprinta, ma nella ripresa non si vede mai. ROSINA 4,5 Si mangia due gol a pochi metri dalla porta. SESTU 6 Questa volta non trova la giocata vincente REGINALDO 5 Solo un cross che Rosina non sfrutta. PAOLUCCI 5,5 Mai pericoloso BOGDANI 5 Non sfonda. EMEGHARA 5 Avrebbe bisogno di tempo per inserirsi. All. IACHINI 6 Il suo Siena gioca bene. Ma non fa gol. GLI ARBITRI PERUZZO 5,5 Nessun errore grave da segnalare, ma ha sventolato qualche cartellino di troppo. Stefani 6-Vuoto 6; De Marco 6-Pairetto 6

Il brasiliano Thiago Ribeiro, 26 anni, segna il gol del pareggio allo scadere AP

Ribeiro gela Sorrentino Palermo, finale amaro Nonostante il nuovo portiere e il gol di Ilicic, la vittoria a Cagliari sfuma al 90’ CAGLIARI PALERMO

1 1

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Ilicic (P) al 30’ p.t.; Ribeiro al 45’ s.t.

CAGLIARI (4-3-3) Agazzi; Pisano, Rossettini, Astori, Avelar; Dessena (dal 14’ s.t. Thiago Ribeiro), Conti, Nainggolan; Ibarbo, Pinilla (dal 32’ s.t. Cossu), Sau. PANCHINA Avramov, Perico, Del Fabro, Ekdal, Casarini. ALLENATORE: Pulga. CAMBI DI SISTEMA dal 14’ s.t. 4-2-4. BARICENTRO ALTO 55,2 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Conti, Pinilla, Pisano gioco scorretto.

PALERMO (3-4-2-1) Sorrentino; Muñoz, Von Bergen, Aronica; Morganella (dal 46’ s.t. Donati), Barreto, Kurtic, Dossena; Brienza (dal 38’ s.t. Anselmo), Ilicic (dal 25’ s.t. Formica); Dybala. PANCHINA Benussi, Brichetto, Rios, Sanseverino, Malele, Miccoli. ALLENATORE Gasperini. CAMBI DI SISTEMA Dal 25’ s.t. 5-2-2-1. BARICENTRO MEDIO 52,9 metri ESPULSI Miccoli (dalla panchina) al 45’ s.t. per proteste, Gasperini al 47’ s.t. proteste. AMMONITI Aronica, Von Bergen, Munoz, Dossena, Kurtic gioco scorretto. ARBITRO Valeri di Roma NOTE: Spettatori 12.000 circa: paganti e incasso n.c.; abbonati 5.000 circa quota non comunicata. Tiri in porta 8-2. Tiri fuori 8-6. In fuorigioco 4-2. Angoli 12-4 . Recuperi p.t. 0’; s.t. 5’.

distacco dalla terzultima (3 punti). Illusione Al Palermo di contro

scivolano di mano due punti che sembravano intascati e i rosanero rimangono ancora l’unica squadra priva di successi esterni, l’ultimo risale a quasi 10 mesi fa (1˚ aprile, 3 a 1 a Bologna). Neppure l’esordio di «saracinesca Sorrentino» serve alla squadra di Gasperini a invertire la rotta. E dire che almeno in 4 occasioni (2 su Pinilla e 2 su Sau) il portiere rosanero salva il risultato, come aveva fatto proprio qui un mese e mezzo fa col Chievo vittorioso per 2 a 0. Ma i siciliani in questa stagione non sono molto fortunati. Anche se il penultimo posto in classifica non si può ricondurre solo alla cattiva sorte: 3 punti nelle ultime 8 partite si spiegano soprattutto con una qualità del gioco che si è vista solo a sprazzi. L’altro esordiente a Cagliari è stato Formica che è da rivedere, così come Anselmo alla seconda apparizione. I padroni di casa sprecano parecchio al di là della bravura di Sorrentino e per questo il pareggio alla fine è meritato sia per mole di gioco che per tiri in porta (quasi il quadruplo).

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO CAGLIARI

All’ultimo respiro. Proprio come nel match dell’andata, i sardi salvano la pelle al tramonto della sfida. A Palermo, 4 mesi fa, era stato Sau a 2 minuti dal termine a pareggiare il gol di Rios. Stavolta il Cagliari deve attendere ancora il 90’ per riacciuffare i siciliani. E’ la quattordicesima volta che il Palermo incassa una rete negli ultimi 15 minuti, un altro record negativo (il Cagliari ne ha subita appena una in meno, come il Genoa). Ed è anche la prima volta che il derby delle Isole è scontro salvezza. Guardando la classifica e l’andamento della gara, il punto fa sorridere i sardi sebbene abbiano dalla loro il fattore campo. Ma evitare in extremis la sconfitta consente alla squadra rossoblù di lasciare da solo il Pescara al quartultimo posto e di tenere invariato il

Nervosismo Gasperini schiera una difesa a 3 con gli ausiliari Morganella e Dossena di rinforzo ma nel momento di maggior pressione cagliaritana quando Pulga inserisce anche Thiago Ribeiro come quarto attaccante, la retroguardia rimane fissa a 5. Dopo le prime 2 opportunità mancate dall’ex rosanero Pinilla, esplode improvvisamente Ilicic (servito in area da Dossena) che trasforma un rigore in movimento. Ma il Palermo non riesce a sfruttare l’opportunità: potrebbe legittimare il risultato nella ripresa quando lo spregiudicato assetto offensivo rossoblù offre spazi invitanti al contropiede rosanero e non lo fa. Dybala al momento non vale Miccoli che è protagonista anche in panchina: espulso per proteste dopo il pareggio sardo, a ruota lo segue Gasperini: segnali di un nervosismo allarmante quanto la classifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mario Frongia

le Pagelle di F.C.

PISANO SPINGE IBARBO FUMOSO ARONICA SALTA LA PROSSIMA CAGLIARI 6 AGAZZI 6 Nulla può sulla conclusione di Ilicic. PISANO 6,5 Duella con Dossena e trova modo di proiettarsi in area. ROSSETTINI 5,5 Dovrebbe chiudere lui sul tiro di Ilicic per il vantaggio rosanero. ASTORI 6 Se la cava con mestiere in un paio di circostanze. AVELAR 6,5 Bravo a pennellare la palla perfetta per Ribeiro. DESSENA 5,5 Parte bene, poi cala RIBEIRO 6,5 Trova l’inzuccata vincente che vale un punto. MIGLIORE h 6,5 ILCONTI

Prova ad arginare le ripartenze del Palermo e rilancia. NAINGGOLAN 6,5 Lotta, recupera palla e rilancia, senza tregua. IBARBO 6 Poca sostanza. PINILLA 5,5 Sente troppo la sfida alla sua ex squadra e spreca. COSSU 6 Gioca poco ma mette lo zampino nell’azione del pareggio. SAU 6 Gli capitano sul piede 3 occasioni ma Sorrentino è bravissimo. All. PULGA 6,5 Azzecca la mossa giusta con Thiago Ribeiro.

PALERMO 6

h

IL MIGLIORE

7 SORRENTINO

Para quasi tutto, poteva uscire sul cross di Avelar che porta al pari. MUNOZ 6 Soffre un po’ gli avanti sardi ma riesce a mettere toppe. VON BERGEN 6 In affanno con Sau, ma limita i danni. Diffidato, mancherà nella prossima gara. ARONICA 5,5 Si fa superare in qualche occasione da Ibarbo e si perde Thiago Ribeiro sul gol. Diffidato, salterà l’Atalanta. MORGANELLA 5 Si fa scartare spesso sulla fascia (Donati s.v.). BARRETO 6,5 Recupera molti palloni, fa da scudo alla difesa. KURTIC 6 Avvia l’azione del vantaggio, si spegne alla distanza. DOSSENA 6 Fa l’assist ad Ilicic, in ritardo nell’azione del pari. BRIENZA 6 Comincia bene poi perde smalto (Anselmo s.v.). ILICIC 6,5 Molto mobile e imprevedibile, bravo sul gol. FORMICA 5,5 Debutto senza gloria per l’argentino. DYBALA 5,5 Troppo isolato in avanti, neanche un tiro in porta. All. GASPERINI 6 Gli gira tutto storto ma forse poteva provare a gestire meglio il vantaggio. GLI ARBITRI VALERI 5,5 Una direzione un po’ troppo fiscale e a senso unico. Ammonisce tutti i cinque difensori del Palermo e in alcuni casi in modo frettoloso. Tonolini 6-De Pinto 6; Bergonzi 6-Baracani 6


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 22a GIORNATA la situazione RISULTATI

CLASSIFICA

ATALANTA-MILAN 0-1 El Shaarawy (M) BOLOGNA-ROMA 3-3 Florenzi (R), Gilardino (B), Osvaldo (R), Gabbiadini (B), Pasquato (B), Tachtsidis (R) CAGLIARI-PALERMO 1-1 Ilicic (P), Thiago Ribeiro (C) CATANIA-FIORENTINA 2-1 Migliaccio (F), Legrottaglie (C), Castro (C) INTER-TORINO 2-2 Chivu (I), Meggiorini (T), Meggiorini (T), Cambiasso (I) JUVENTUS-GENOA 1-1 Quagliarella (J), Borriello (G) LAZIO-CHIEVO 0-1 Paloschi (C) PARMA-NAPOLI 1-2 Hamsik (N), Cannavaro (N) autorete, Cavani (N) SAMPDORIA-PESCARA 6-0 Eder (S) rigore, Icardi (S), Obiang (S), Icardi (S), Icardi (S), Icardi (S) UDINESE-SIENA 1-0 Muriel (U)

MARCATORI PARTITE

SQUADRE

PUNTI

IN CASA

RETI

FUORI

TOTALE

IN CASA

FUORI

RIGORI TOTALE S.

FAVORE

CONTRO R.

PUNTI POSIZIONE 2011-2012 STAGIONE E DIFF. 2011-2012

G.

V.

N.

P.

G.

V.

N.

P.

G.

V.

N.

P.

F.

S.

F.

S.

T.

R.

T.

JUVENTUS

49

12

8

2

2

10

7

2

1

22 15

4

3

25

8

21

7

46 15

+31

7

4

4

4

46 (+3)

1

NAPOLI

46

11

8

2

1

11

6

2

3

22 14

4

4

28 11

15

9

43 20

+23

5

4

0

0

31 (+15)

7

LAZIO

43

12

9

1

2

10

4

3

3

22 13

4

5

22 10 10 12 32 22

+10

4

3

5

2

39 (+4)

4

INTER

40

11

6

3

2

11

6

1

4

22 12

4

6

18 14

11 35 25

+10

3

3

2

2

36 (+4)

5

MILAN

37

11

7

0

4

11

4

4

3

22

11

4

7

18 10 21 18 39 28

+11

5

4

3

3

44 ( 7)

2

FIORENTINA

36

11

7

3

1

11

3

3

5

22 10

6

6

22

9

17

18 39 27

+12

7

4

5

3

28 (+8)

10

CATANIA

35

12

8

2

2

10

2

3

5

22 10

5

7

20 10

11

18

31 28

+3

2

1

2

2

28 (+7)

10

ROMA

34

10

5

3

2

12

5

1

6

22 10

4

8

24 15 23 23 47 38

+9

4

3

3

3

35 ( 1)

6

UDINESE

33

11

6

4

1

11

2

5

4

22

8

9

5

20 12 13 19 33 31

+2

4

4

7

4

41 ( 8)

3

PARMA

31

11

6

4

1

11

2

3

6

22

8

7

7

18 10 12

19 30 29

+1

5

3

7

3

28 (+3)

10

CHIEVO

28

11

5

4

2

11

3

0

8

22

8

4

10 13 10 10 24 23 34

11

5

4

0

0

27 (+1)

13

TORINO (-1)

17

F.

DIFF. RETI

27

10

4

2

4

12

2

8

2

22

6

10

6

14 14 13 12 27 26

+1

3

2

7

4

in B

in B

SAMPDORIA (-1) 24

11

4

2

5

11

3

2

6

22

7

4

11

14 10 14 19 28 29

1

5

4

6

5

in B

in B

ATALANTA (-2)

23

11

5

2

4

11

2

2

7

22

7

4

11

12 14

7

18

19 32

13

2

2

3

1

26 ( 3)

15

PROSSIMO TURNO

BOLOGNA

22

11

4

4

3

11

2

0

9

22

6

4

12 21 14

8

17 29 31

2

4

3

1

1

25 ( 3)

16

23a GIORNATA venerdì 1 febbraio, ore 20.45 ROMA-CAGLIARI sabato 2 febbraio TORINO-SAMPDORIA ore 18 NAPOLI-CATANIA ore 20.45 domenica 3 febbraio, ore 15 CHIEVO-JUVENTUS ore 12.30 FIORENTINA-PARMA GENOA-LAZIO PALERMO-ATALANTA PESCARA-BOLOGNA SIENA-INTER MILAN-UDINESE ore 20.45

CAGLIARI

21

11

3

3

5

11

2

3

6

22

5

6

11

PESCARA

20

11

4

1

6

11

2

1

8

22

6

2

14 10 19

7

26 17 45

GENOA

18

11

2

3

6

11

2

3

6

22

4

6

12 14 21

8

PALERMO

17

10

3

4

3

12

0

4

8

22

3

8

11

14 14

5

SIENA (-6)

14

11

4

3

4

11

1

2

8

22

5

5

12

9

(3-0) (1-1) (0-0) (0-2) (1-1) (1-0) (0-1) (1-1) (2-0) (1-2)

GAZZA OFFSIDE

Mercato e gol Diretta alle 9.45 con Materazzi

Il Napoli da scudetto e la rabbia della Juve dopo il rigore non concesso contro il Genoa a tempo scaduto. Il Milan tra rimonta Champions e mercato, con i nomi di Balotelli e Kakà in primo piano. Le possibilità dell’Inter di rientrare sulle prime della classifica. E poi i temi scelti da voi, sulla pagina Facebook della Gazzetta dello Sport. Questo e tanto altro nella puntata di Gazza Offside, in onda alle 9.45 sul sito rosa. Come ogni lunedì i commenti di Alberto Cerruti e le incursioni di Marco Materazzi, i gol sulle partite della serie A e il focus sulla Magic +3 con gli uomini più in forma del momento

Zupping di VINCENZO CITO

Se l’Olocausto toglie spazio ai «bla-bla» Era la giornata della memoria, e - con grande sensibilità - se ne sono occupati un po’ tutti i programmi sportivi. Chi ci ha aperto la trasmissione, chi ha ricordato iniziative e manifestazioni, Sky ha fatto molto di più. Ha addirittura tolto spazio al pre-partita del posticipo per uno speciale di Federico Buffa - in onda dalle 19.30 alle 20.15 su ben tre canali - dedicato ad

11

16 10 22 21 38

12

17

6

3

5

2

27 ( 6)

13

28

1

0

6

4

in B

in B

14 22 35

13

3

1

2

2

30 ( 12)

9

21

19 35

16

1

1

5

5

31 ( 14)

7

11 20 20 32

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1

7

4

20 ( 6)

17

U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B.

laMoviola di FRANCESCO CENITI

fceniti@gazzetta.it

Toni trattenuto da Spolli: Fiorentina senza un rigore Robinho va su Carmona con una «mini testata» Domenica tranquilla dopo un sabato infuocato. Tiene banco, ovviamente, la direzione di Guida in Juventus-Genoa con il rovente finale. Per i vertici arbitrali ci sta aver considerato involontario (e quindi non aver fischiato il rigore) il braccio di Granqvist all’ultimo secondo che ha fatto infuriare i bianconeri. Il designatore Braschi tornerà di sicuro sull’episodio il prossimo lunedì quando a Fiumicino ci sarà il consueto incontro con allenatori e capitani. Ieri, intanto, pochi problemi: manca un rigore alla Fiorentina e forse sulle trattenute c’è bisogno di maggiore attenzione. ATALANTA-MILAN 0-1 Gervasoni di Mantova Molto nervosismo e situazioni al limite. Gervasoni non convince: lascia giocare molto e questo alimenta la confusione. Molti le risse in mezzo al campo più un «botta e risposta» non visto tra Robinho e Carmona: il milanista rifila un «mini» testata, il nerazzurro reagisce. C’è anche un rischio minimo di prova tv

Arpad Weisz, l'ex allenatore di Inter e Bologna, figlio di ebrei ungheresi, morto nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz. Sullo sfondo di testimonianze, ricordi, immagini dell’epoca un racconto senza enfasi che ha colpito al cuore. L’onda lunga dell’emozione ha coinvolto il programma successivo e così la presentazione di Inter-Torino ci è sembrata meno ansiogena del solito. C’è stato di peggio nella storia, che la sconfitta in una partita. Ogni tanto è bene ricordarselo. Claudio Onofri (Sky) «Dzemaili è il punto debole del centrocampo del Napoli». Due minuti dopo assist di Dzemaili a Hamsik «Ritiro tutto quello che ho detto!».

per il milanista che potrebbe cavarsela perché manca il requisito della «violenza». Per il resto, ci sta il secondo giallo a Brivio (l’Atalanta resta in dieci nella ripresa) per il calcione dato a Pazzini, meno il primo (fallo normale su Niang). Okay l’ammonizione per simulazione a Carmona. BOLOGNA-ROMA 3-3 Giannoccaro di Lecce Partita a tratti molto bella, ma con un solo episodio da moviola: rischia Kone quando in area spinge Pjanic. Il «rigorino» poteva starci. CAGLIARI-PALERMO 1-1 Valeri di Roma Finale incandescente con Gasperini e Miccoli (in panchina) espulsi dopo il pari del Cagliari. Il motivo delle proteste un fallo laterale invertito: in effetti la rimessa era da assegnare al Palermo, ma il gol di Ribeiro arriva dopo molti secondi dall’errore. CATANIA-FIORENTINA 2-1 Celi di Bari

«E’ il 93’, la Costa d’Avorio è in vantaggio per 2-1 sul Togo! I giocatori della Costa d’Avorio tutti dietro la linea della porta!» (Stefano Benzi, Eurosport) Niccolò Trigari «Infrazione di 4 secondi». Dan Peterson «Yeah!». Trigari «Si lamenta Scariolo». Peterson «Yeah!». Trigari «Decisione corretta». Peterson «Yeah! Yeah! Yeah!». Trigari «Il possesso era macchinoso». Peterson «Yeah! Hai detto la parola giusta». E sarebbe? «Yeah!» (Caserta-Milano, basket su Sportitalia) «Il Brescia è in vantaggio grazie a una punizione di Mitrovic deviata di testa da Mitrovic» (Roberto Prini, Sky). «Ngapeth si fa ingappettare» (Andrea

La «mini» testata data da Robinho a Carmona e non vista dall’arbitro SKY Manca un rigore alla Fiorentina: netta (e sotto gli occhi dell’addizionale Damato) la trattenuta di Spolli su Toni. La Fiorentina resta in 10 nella ripresa: espulso Aquilani per qualche parola non affettuosa rivolta all’arbitro. PARMA-NAPOLI 1-2 Rocchi di Firenze Buona prova, l’ennesima, di Rocchi con una sola sbavatura nella ripresa: non ravvisato un fuorigioco di Cavani che poi è colpito da dietro da Paletta. Assegnato un angolo, ma ci stava il rigore anche se viziato dalla posizione irregolare dell’attaccante. Insomma, forse meglio così.

Gastaldello su Terlizzi in area: da punire. Furia Palermo: Miccoli e Gasperini espulsi

Regolare il gol di Hamsik, mentre è bravo De Sanctis a respingere proprio sulla linea il tiro di Sansone. Perfetta la scelta di tempo di Cavani in occasione del gol vittoria: evitato il fuorigioco sul lancio di Insigne. SAMPDORIA-PESCARA 6-0 Tommasi di Bassano dal Grappa Il risultato finale sterilizza qualsiasi polemica, ma qualcosa che non va nella partita di Tommasi c’è: sul 2-0 manca un rigore al Pescara per una trattenuta di Gastaldello su Terlizzi. In precedenza nell’altra area duello a parti invertite: giusto assegnare il penalty alla Sampdoria, ma ci stava anche il giallo per Terlizzi. Non è in fuorigioco Icardi nelle azioni che lo portano a segnare il 4-0 e il 6-0. UDINESE-SIENA 1-0 Peruzzo di Schio Gara abbastanza tranquilla con assenza di episodi particolari. Nessuna ombra sul gol decisivo di Muriel che è tenuto in gioco da Contini sull’assist di Di Natale. (Inter-Torino a pagina 8)

Con le quattro reti segnate nel posticipo di San siro è stata raggiunta quota 600 reti che nella scorsa stagione fu superata alla 25ª giornata. Questa la classifica marcatori: 18 RETI Cavani (3) (Napoli) 15 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan); Lamela (Roma) 9 RETI Gilardino (Bologna); 8 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Milito (3) (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Hamsik (Napoli) 7 RETI Denis (2) (Atalanta); Sau (Cagliari); Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma); Totti (1) (Roma); Icardi (Sampdoria); Bianchi (2) (Torino) 6 RETI Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Giovinco (1) (Juventus) 5 RETI Diamanti (2) e Gabbiadini (1) (Bologna); Gomez (Catania); Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Cassano (Inter); Pirlo, Vidal (2) e Vucinic (1) (Juventus); Ilicic e Miccoli (1) (Palermo); Amauri (1) (Parma) 4 RETI Bonaventura (Atalanta); Barrientos, Castro e Lodi (1) (Catania); Pellissier (1) (Chievo); Aquilani (Fiorentina); Guarin (Inter); Marchisio, Matri e Pogba (Juventus); Candreva (1) (Lazio); Inler, Insigne e Maggio (Napoli); N. Sansone (Parma); Destro (Roma); Calaiò (Siena); Muriel (Udinese) 3 RETI Kone (Bologna); Nené (1) (Cagliari); Thereau (Chievo); El Hamdaoui e Roncaglia (Fiorentina); Jankovic (Genoa); Cambiasso (Inter); Bojan (Milan); Dybala (Palermo); Valdes (2) (Parma); Celik e Weiss (Pescara); Florenzi (Roma); Eder (2), Maresca (1) e Maxi Lopez (Sampdoria); Reginaldo (Siena); Cerci (Torino); Angella (Udinese) 2 RETI Cigarini (Atalanta); Dessena, Pinilla (2) e Thiago Ribeiro (Cagliari); Almiron e Legrottaglie (Catania); Andreolli e Stoian (Chievo); Savic (Fiorentina); Bertolacci e Kucka (Genoa); Asamoah e Lichtsteiner (Juventus); Floccari e Mauri (Lazio); Montolivo, Nocerino e Robinho (1) (Milan); Pandev (Napoli); Giorgi e Rios (Palermo); Parolo e Rosi (Parma); Abbruscato e Terlizzi (Pescara); Pjanic (Roma); Munari e Poli (Sampdoria); Bogdani, Paci, Paolucci, Valiani e Vergassola (Siena); Brighi, D’Ambrosio, Gazzi, Meggiorini e Santana (Torino); Danilo, Maicosuel e Pereyra (Udinese) 1 RETE Carmona, De Luca, Moralez, Peluso, Raimondi e Stendardo (Atalanta); Cherubin, Guarente, Pasquato, Portanova, Soerensen e Taider (Bologna); Casarini, Conti, Ekdal e Nainggolan (Cagliari); Marchese, Paglialunga e Spolli (Catania); Cofie, Cruzado, Di Michele, Luciano (1) e M. Rigoni (Chievo); Borja Valero, Cuadrado, Ljajic, Migliaccio, Pasqual, Pizarro (1) e Romulo (Fiorentina); Granqvist, Merkel, E. Pisano e Said (Genoa); Chivu, Coutinho, Pereira, Ranocchia, Samuel e Sneijder (Inter); Caceres e Giaccherini (Juventus); Biava, Ederson, Gonzalez, Konko e Ledesma (1) (Lazio); Boateng, De Jong e Emanuelson (Milan); Dzemaili, Gamberini e Mesto (Napoli); Brienza e Budan (Palermo); Biabiany, Galloppa, A. Lucarelli, Marchionni, Palladino e Zaccardo (Parma); Bjarnason, Caprari, Cascione, Jonathas, Quintero, Togni e Vukusic (Pescara); Bradley, Burdisso, Castan, Lopez, Marquinho, Perrotta e Tachtsidis (Roma); Costa, Estigarribia, Gastaldello, Krsticic, Obiang e Pozzi (1) (Sampdoria); Neto, Rosina e Ze Eduardo (1) (Siena); Basha, Birsa, Glik, G. Sansone, Sgrigna e Stevanovic (Torino); Basta, Domizzi, Lazzari, Pasquale, Pinzi e Ranegie (Udinese) AUTORETI Astori (Cagliari) pro Inter; Bovo (Genoa) pro Sampdoria; Garcia (Palermo) pro Inter; Rodriguez (Fiorentina) pro Sampdoria; Abbruscato e Jonathas (Pescara) pro Milan; Sardo (Chievo) pro Torino; Brivio (Atalanta) pro Lazio; Brkic (Udinese) pro Fiorentina; Canini (Atalanta) pro Cagliari; Mexes (Milan) pro Bologna; Cannavaro (Napoli) pro Parma RETI in questo turno: 29 (1 rigore, 1 autorete) Totali 600 (54 rigori, 12 autoreti, 3 a tavolino)

Lucchetta, Raisport).

L’ANTICIPO / 1

L’ANTICIPO / 2

«Arriva Fellaini che trasforma l’azione da offensiva in offensiva» (Nicola Roggero, Sky, Southampton-Everton).

Lazio k.o. in casa contro il Chievo Paloschi fa il colpo

Borriello risponde a Quagliarella, poi il finale caos

«Sono passati 45 secondi e Juventus-Genoa è ancora sullo 0-0» (Francesco Repice, Radiorai) «Parte il tiro in questo momento e gol! Modena-Ternana 1-1. Ardemagni al 41’ ha ristabilito le distanze» (Antonio Monaco, Radiorai). Lucio Rizzica in Empoli-Novara (diretta gol) «Scontro Maccarone-Pesce, praticamente menu completo». E allora buon appetito! twitter@Vincenzo Cito © RIPRODUZIONE RISERVATA

LAZIO-CHIEVO

0-1

MARCATORI Paloschi al 16’ s.t.

LAZIO (4-3-3) Marchetti 6; Konko 6, Biava 5,5, Dias 5,5, Radu 6 (dal 30’ s.t. Kozak 5); Gonzalez 5 (dal 18’ s.t. Hernanes 6,5), Ledesma 6, Brocchi 5 (dal 1’ s.t. Mauri 5); Candreva 5,5, Floccari 5, Lulic 6. ALLENATORE Petkovic 5.

JUVENTUS-GENOA

1-1

MARCATORI Quagliarella (J) al 9’, Borriello (G) al 23’ s.t.

JUVENTUS (3-5-2) Buffon 6; Barzagli 5, Bonucci 7, Caceres 6; Lichtsteiner 7, Vidal 5,5, Pogba 6, Marchisio 6 (dal 37’ s.t. Beltrame 6), De Ceglie 5 (dal 28’ s.t. Giaccherini 6); Quagliarella 5,5 (dal 24’ s.t. Giovinco 6), Vucinic 5,5. ALLENATORE Conte 5,5.

CHIEVO (3-5-2)

GENOA (3-5-2)

Puggioni 6; Andreolli 6,5, Dainelli 7, Cesar 6; Sardo 6 (dal 30’ p.t. Vacek 5,5), Cofie 6, L. Rigoni 6,5, Guana 6 (dal 23’ s.t. Seymour 5,5), Jokic 6,5; Thereau 6,5, Paloschi 7 (dal 30’ s.t. Stoian 6). ALLENATORE Corini 6,5.

Frey 7; Granqvist 7, Manfredini 7 (dal 21’ s.t. Rossi 6), Moretti 7; Pisano 5,5, Kucka 7, Matuzalem 6,5, Olivera 5 (dal 14’ s.t. Bertolacci 6), Antonelli 5; Immobile 5,5 (dal 14’ s.t. Borriello 7), Floro Flores 5. ALLENATORE Ballardini 7.

ARBITRO Giacomelli 5. NOTE Ammoniti Dias (L), Biava (L), Hernanes (L) e Vacek (C).

ARBITRO Guida 4,5. NOTE Ammoniti Vucinic (J), Granqvist (G), Matuzalem (G), Antonelli (G) e Borriello (G).


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DJOKOVIC E MURRAY NON ESALTANO LA GENTE AMA FEDERER E NADAL

ilTennis di PAOLO BERTOLUCCI

a finale di ieri degli Australian Open tra Nole L e Andy MurDjokovic ray non ha esaltato. Gli appassionati, abituati (nella foto PRESS SPORTS)

ad assistere alle sfide tra Federer e Nadal, giocatori con caratteristiche tecniche e fisiche completamente diverse, faticano oggi ad esaltarsi per i due giovani virgulti. Ma, per alimentarsi di continuo lo sport necessita di grandi rivalità, e quella che si sta materializzando all’orizzonte tennistico tra lo scozzese e il serbo sembra quella più probabile. Roger, l’uomo che ha ridisegnato il tennis con l’eleganza, la perfezione stili-

cattiveAbitudini

laVignetta

CONTE E I SUOI FRATELLI DI NERVI TROPPE SCENEGGIATE SUI CAMPI DI A di UMBERTO ZAPELLONI

era una volta il campionato più bello del C’ mondo. Adesso c’è un campionato perennemente sull’orlo di una crisi di nervi. Con gli arbitri regolarmente circondati, pressati, insultati. Date un’occhiata a quello che è successo tra ieri e sabato sui campi di serie A. Scene che fanno male allo sport e non solo a quello. Ha cominciato Antonio Conte appena Guida ha fischiato la fine della partita contro il Genoa. Guida, secondo le pagelle della Gazzetta, ha arbitrato da 4,5. E’ indifendibile per gli errori che ha commesso. Ma non è ammissibile che l’allenatore campione d’Italia corra in mezzo al campo a gridargli in faccia «E’ una vergogna» trascinandosi dietro mezza squadra (giocatori in tribuna compresi). C’è comunque una via di mezzo tra la sua reazione e un

La rabbia di Conte che inveisce contro Guida LAPRESSE

comportamento da Lord inglese. Ma se a Conte possiamo dare l’attenuante del carico di adrenalina che si può trovare addosso un allenatore a fine partita, anche se le sue sceneggiate sono apparse davvero scomposte e esagerate (e hanno innescato gli altrettanto scomposti e esagerati fischi di ieri sera a Milano), chi non ha la minima scusa è uno dei migliori dirigenti del calcio italiano, Beppe Marotta. L’a.d. della Juve ha avuto la brillante idea di dire: «Guida è di Torre Annunziata, provincia di Napoli, evidentemente era in difficoltà. Contesto la designazione...». Una sciocchezza sesquipedale. Può anche andare bene alzare la voce quando ci si sente accerchiati e perseguitati, ma arrivare a pronunciare affermazioni di questo tono è davvero spropositato. E lo stile Juventus non c’entra. Qui c’entrano solo il buon senso e la buona educazione. Merce sempre più rara in un mondo dove ad alzare i toni cominciano spesso i presidenti (capaci di dare della «zitella isterica» a un collega) e nell’assoluta mancanza di vertici (leggi Beretta e Abete) capaci di far rispettare un certo fair play e un certo ordine nei nostri campionati. Perché se la squadra campione d’Italia perde la testa in questo modo, poi tutti si sentono autorizzati a fare altrettanto. Ieri sono stati espulsi due allenatori (Colantuono e Gasperini) e un panchinaro (Miccoli), ma soprattutto abbiamo assistito a vere e proprie scene da Far West con 22 giocatori, portieri compresi (anche se uno era il capitano) attorno all’arbitro di Atalanta-Milan. Scene che soltanto la nostra Serie A esporta. Perché abbiamo la pessima abitudine di voler sempre vedere il veleno anche in un bicchiere d’aranciata. Un malcostume che non riusciamo a cambiare. E che magari un po’ di chiarezza sulla regola dei falli di mano (come auspicato da Collina alla Gazzetta) potrebbe aiutare a combattere. twitter@uzapelloni © RIPRODUZIONE RISERVATA

cuoreBlucerchiato

IL SIGILLO DI ICARDI (E QUELLO DI ROSSI) NELL’OMAGGIO SAMP A PAPÀ GARRONE di ANDREA SCHIANCHI

a lassù avrà esultato, proprio com’era abiD tuato a fare quando occupava la sua poltroncina in tribuna a Marassi, e immaginiamo gli sia anche scesa qualche lacrima per quello stadio che lo abbracciava e lo salutava, per quei giocatori che correvano, dribblavano, segnavano a ripetizione e poi guardavano in cielo, forse a cercarlo, forse ad aspettarsi un complimento. E lui, che della riservatezza e del pudore aveva fatto uno stile di vita, per una volta si sarà «sciolto», si sarà comportato da tifoso e avrà gioito come uno dei tanti della Gradinata Sud. Riccardo Garrone, il presidente che se n’è andato lunedì scorso, ha avuto dalla Samp e dalla sua gente quell’omaggio che si riserva soltanto ai gentiluomini. E nella storia di un pomeriggio speciale s’incastrano alle perfezione due tessere che completano il puzzle: quella di Delio Rossi e quella di Mauro Icardi (foto Ansa). Il primo, zitto zitto, ha rianimato una squadra che pareva allo sbando. Senza proclami, senza squilli e senza strane alchimie tattiche Delio Rossi si è tirato su le maniche e, dopo aver perso all’esordio contro la Lazio, nell’ordine ha messo a tacere la Juventus (vittoria in trasferta) e ha stoppato il Milan (pareggio in casa). Poi, dopo la scivolata di Siena, ecco il 6-0 al Pescara. Poche parole, pochi sorrisi, tanta sostanza. E, nella giornata del sentimento blucerchiato, non poteva mancare la «figurina» da esi-

stica e la varietà dei colpi ha spesso incrociato la racchetta e ingaggiato epiche sfide contro Rafa. Per contro lo spagnolo, uscito più volte vincitore dal campo negli scontri diretti (in particolare sulla terra battuta) ha sempre fatto leva sulla fisicità, sulla forza mentale e sulla continuità di rendimento. Proprio per questi motivi gli sportivi si sono divisi in due fazioni ben distinte: gli agonisti con Nadal, gli esteti con Federer. Andy e Nole invece hanno attitudini simili, giocano a specchio, si esaltano nei match dolorosi e dispendiosi,

bire con orgoglio, il nuovo eroe che, nei sogni del popolo, un giorno potrà prendere il posto chissà pure di Vialli e di Mancini: si chiama Mauro Icardi, è argentino, compirà 20 anni il 19 febbraio e contro il Pescara ha calato un poker impressionante. Quattro gol nella stessa partita, in questo campionato, non li aveva ancora segnati nessuno. Il segnale è chiaro: siamo di fronte a un predestinato. D’altronde, di lui, in settimana, aveva parlato il c.t. Cesare Prandelli, invitandolo a scegliere la maglia dell’Italia e non quella dell’Argentina. La cosa, forse, non si farà, perché Icardi «sente» le radici sudamericane molto di più di quanto si possa immaginare. Difficile che la Seleccion si lasci sfuggire un talento del genere, anche se il calcio è il mondo dove tutto è possibile. Lui è di Rosario, la stessa città dalla quale Che Guevara partì per fare la rivoluzione e nella quale, più prosaicamente, Lionel Messi cominciò a tirar calci a un pallone. E come Messi, una volta fatte le valigie per l’Europa, Icardi è sbarcato nelle giovanili del Barcellona. Stesso luogo di nascita, stessa scuola calcistica, d’accordo, e i due sono pure grandi amici e, ieri, tra l’altro, anche il grande Leo ha calato il poker. Ma, nonostante tutte queste coincidenze, è severamente vietato fare paragoni: per una volta che possiamo goderci la crescita di un campioncino, cerchiamo di coccolarlo, di accompagnarne la carriera e di non rovinarlo con stucchevoli e inutili confronti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di STEFANO FROSINI

amano mostrare i muscoli. Per questo motivo non accendono gli animi. Lo scozzese ha dalla sua una superiore manualità, ma non la stessa ferocia agonistica. Regge alla pari fin quando mantiene la stessa velocità, ma quando, come ieri, sul 3 pari del terzo set, accusa un rallentamento, rimane travolto. La grande vittoria di ieri ha confermato il valore di Djokovic, superiore nel braccio di ferro con i colpi di rimbalzo e più bravo nella profondità delle traiettorie. Il tutto in attesa del rientro di Nadal e speriamo della conferma ai massimi livelli di Federer. © RIPRODUZIONE RISERVATA

l’Analisi

Napoli e Milan rimonte parallele su Juve e Inter La squadra di Mazzarri è ormai da scudetto, quella di Allegri da Champions

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

FLAVIA PENNETTA Giocatrice di tennis

Edinson Cavani, 25 anni. Capocannoniere con 18 reti LAPRESSE di ALBERTO CERRUTI

Oggi hanno deciso che si mangia pochino... Giusto uno spuntino ??! Aiutoooo @flavia pennetta

GIANMARCO POZZECCO Coach dell’Orlandina Basket

La classica mitragliata...grazie bimbi miei...nn sapete cosa mi avete regalato!!! Ora solo...Cinema!!! @theoriginalpoz

ipseDIXIT

«

Non ho visto la fine di JuveGenoa, mi sono addormentato prima MASSIMILIANO ALLEGRI allenatore Milan

Cosa ci trovate di strano? Per me è normale prendere sonno durante le partite, succede spesso con quelle della mia squadra. L’ho spiegato anche a Robinho. Per questo l’ho messo in campo solo a 5’ dalla fine. Mi ero svegliato. VINCENZO CITO

a Juventus urla di rabbia, L il Napoli urla di gioia. E adesso i punti che separano le due squadre sono soltanto tre, la metà di quelli che dividono il Milan dal terzo posto della Lazio. Due rimonte parallele, firmate da due grandi protagonisti, Cavani ed El Shaarawy. Mentre l'Inter chiude il mese di gennaio con un sofferto e fischiato pareggio casalingo contro il Torino. Nella giornata in cui la Sampdoria ricorda il presidente gentiluomo Garrone con sei gol al Pescara, quattro gol di Icardi, l'impresa più importante è quella del Napoli, non soltanto per il salto in alto in classifica, ma per come e dove ha vinto. Sul campo del Parma, fino a ieri unico imbattuto, avevano perso Roma e Inter, pareggiato Fiorentina, Milan e Juventus. La capolista, però, dopo essere stata raggiunta sull’1-1, sempre da Sansone, non era più riuscita a riportarsi sul 2-1, come invece hanno fatto il bentornato Cannavaro e compagni. E proprio la loro reazione finale è un chiaro segnale da scudetto, al di là della classifica. Scivolato a meno 3 dopo lo scontro diretto a Torino, per la verità il Napoli due mesi fa era messo ancora meglio di oggi, quando risalì a 2 punti dalla vetta grazie al successo a Cagliari e alla sconfitta della Juventus contro il Milan. Eppure, fermo restando il fatto che i campioni d’Italia rimangono favoriti, mai come adesso la squadra di Mazzarri sembra matura per puntare allo scudetto, per almeno tre motivi. Il primo è strettamente tecnico, perché il Napoli è una squadra completa, affiatata, in cui Cavani è l'uomo in più, ma non l'unico, classica punta dell’iceberg di un gruppo vero, plasmato e difeso dal suo tecni-

co, bravo anche nel dopo partita di ieri a dribblare la trappola della polemica con la Juve. Cavani, sempre più capocannoniere con 18 gol in 19 presenze, oltre a essere lo spietato attaccante che firma il 2-1 è il generoso difensore che al 90' entra in scivolata nella propria area su Benalouane, per proteggere un successo costruito anche da Dzemaili e Hamsik in occasione dell'1-0 e poi da Insigne con il passaggio del raddoppio. E non a caso il Napoli ha ben 15 punti più dell’anno scorso, quando però era settimo, ma soprattutto 3 più di due anni fa quando era da solo alle spalle del Milan, lanciato verso lo scudetto. Il secondo motivo è la fame di vittoria, la stessa degli uomini di Conte un anno fa, perché un'altra squadra si sarebbe arresa dopo essere precipitata a meno 8 dalla Juve e poi addirittura a meno 10 per la penalizzazione. E invece Mazzarri, che di penalizzazioni se ne intende perché nel 2007 salvò la Reggina partita da meno 15, ha saputo ricaricare l'ambiente, scavalcando Inter, Fiorentina e Lazio, che a Natale precedevano il Napoli. Il terzo motivo, anche questo già collaudato da Conte, è l'assenza degli impegni in Champions e persino in coppa Italia. E anche così si spiega la maggiore freschezza atletica del Napoli, che impressiona per il numero di occasioni da gol create. Come sempre, però, chi insegue può farcela soltanto con la complicità di chi fugge e il discorso vale anche per il Milan, tornato a meno 6 dal terzo posto come a metà dicembre. Con la non piccola differenza che allora era settimo mentre adesso, dopo aver scavalcato anche la Fiorentina ed essersi avvicinato all'Inter ormai a portata di aggancio, è quinto. Rimonte parallele, rimonte da applausi. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MONDO

E’ la Liga dei fenomeni Ronaldo ne fa 3, Messi 4 CR7 trascina il Real (4-0 al Getafe). Ma poco dopo l’argentino lo supera nel 5-1 all’Osasuna. L’Atletico crolla, il Barça a +11 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Il duello infinito, le cifre bestiali, la superiorità schiacciante. Ieri in tarda mattinata Ronaldo ha fatto tre gol al Getafe, qualche ora dopo Messi ha risposto con un poker all’Osasuna. Il Madrid ha vinto 4-0, il Barça 5-1. Entrambi i risultati condizionati dagli arbitri, con errori che hanno favorito le squadre di casa. I catalani restano a +15 sul Real Madrid e ritornano a +11 sull’Atletico, dopo il crollo della banda Simeone a Bilbao (3-0 per i padroni di casa). Turnover per due Visto che mercoledì al Bernabeu c’è il quarto Clasico della stagione, andata delle semifinali di Copa del Rey, Madrid e Barça hanno fatto i propri calcoli: Mou ha lasciato in panchina Xabi Alonso, Khedira e Benzema affidando il centro del campo alla strana coppia Essien-Modric e usando Sergio Ramos come terzino destro. Roura (Vilanova è sempre in cura a New York e non sarà in panchina nemmeno a Madrid) già senza Piqué, squalificato, ha fatto riposare Iniesta, Fabregas e Jordi Alba, regalando 90’ in Liga a Villa per la prima volta in questo campionato. In porta per il Madrid c’era Adan. Mercoledì vedremo, potrebbe toccare a Diego Lopez, che sarà presentato oggi. Ronaldo perfetto Al Bernabeu e

Lionel Messi, 25 anni, salta Andres Fernandez, 26, prima di segnare. Nella foto a sinistra, la gioia di Cristiano Ronaldo, 27 anni AFP-AP

al Camp Nou sono andate in onda due partite simili: difficoltà iniziali per i favoriti, aiuti arbitrali, goleada. Il Madrid ha chiuso il primo tempo sullo 0-0, è stato trasformato dall’ingresso di Khedira per Albiol (Ramos centrale, Essien terzino), ha segnato all’8’ grazie a Sergio Ramos in un’azione viziata da un fallo di Carvalho sul portiere Moyà. Real rilassato e pronto a mordere in contropiede, Getafe depresso e affondato dall’hat-trick perfetto di Ronaldo: sinistro al volo, testa, rigore col destro. In 3 anni

e mezzo il portoghese è già salito al sesto posto della classifica marcatori all time del Real: 179 reti (come Gento, in 18 stagioni) in 176 partite, in questa Liga è a 21, coi vari club a 302. Messi da record Al Camp Nou

Barça subito in vantaggio con Messi, raggiunto da Raul Loe ma di nuovo avanti in tre minuti grazie a un rigore per una mano di Arribas che rimedia anche il secondo giallo, espulso come poco dopo il suo allenatore, indignato. Il penalty

c’era, il cartellino no. Prima dell’intervallo 3-1 di Pedro su azione viziata da fuorigioco, nella ripresa altri due gol di Messi, che ha battuto due record: 11 partite di Liga consecutive andando a segno, il più giovane ad arrivare a 200 reti nel campionato spagnolo, a 25 anni e 217 giorni. Polverizzato il primato che apparteneva al basco Zarra: ci era arrivato a 29 anni e 352 giorni. Per Leo 33 gol in Liga e 44 stagionali. Messi e Ronaldo, due mostri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COPPA D’AFRICA IL SUDAFRICA SI QUALIFICA CON UN 2-2 MOZZAFIATO. MAROCCO FUORI A SORPRESA

Il riscatto dei Bafana Capo Verde vola ai quarti DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDÒ DURBAN (Sudafrica)

Certamente avete sentito anche voi il ruggito dell’intero Sudafrica nel momento in cui Doctor (si chiama proprio così) Siyabonga Sangweni, stopper in libera e disperatissima uscita, con un destro a giro nell’angolino ha messo in porta all’87’ il pallone del 2-2. Dev’essere arrivato fino in Europa, l’urlo della nazione arcobaleno, perché il gol di Doctor restituisce al Sudafrica l’onore perduto tre anni fa al Mondiale, quando i Bafana furono i primi organizzatori del torneo a non passare la prima fase. Stavolta il girone è andato, chiuso pure al primo posto dopo la rocambolesca vittoria di Capo Verde su Angola, e la stangata è tutta a carico del Marocco, che pur essendo la migliore squadra del gruppo A torna a casa senza sconfitte, ma anche senza vittorie. Nel calcio dei 3 punti, una condanna inappellabile. Gatto e topo Il canto perduto delle vuvuzela, ipnotizzate da una partita che i magrebini interpretano alla perfezione fino al 71’,

Chafni viene intercettata dall’uscita di Khune, che in campo aperto riesce a mandare la palla in fallo laterale senza commettere fallo e senza toccare di mano. Poi, al 15’ della ripresa, è El Arabi ad arrivare da solo davanti al portiere — la trappola del fuorigioco sudafricano scatta sempre ai suoi danni — per farsi deviare il pallonetto dal portentoso (a questo punto ci vuole) Khune. Due errori troppo grandi per non venire puniti, e a poco vale il 2-1 di Hafdi in quello che pare il the end del film, e invece è soltanto un sottofinale. La cura del Doctor Il Doctor pa-

L’esultanza dei giocatori sudafricani al termine dell’incontro AFP

riprende una prima volta vigore quando il destro a giro — marchio di fabbrica dei Bafana? — di Mahlangu scavalca il portiere marocchino fissando l’1-1. Sin lì la squadra ben diretta dietro da Benatia e in mezzo al campo da Barrada aveva dominato il campo, forte di un calcio tecnico e preciso a fronte della monotona fisicità dei sudafricani. Bisognosi di vincere per esse-

re certi della qualificazione, i marocchini erano passati al minuto 10 nel modo meno ovvio vista la complessiva differenza atletica: un colpo di testa di El Adoua da corner. Messo da parte il vantaggio, il match era stato un giochino fra gatto e topo di cui il gatto — agile ma privo di unghie — continuava a posticipare la conclusione. Prima, al 45’, una fuga da metà campo di

reggia, e quel che resta della sera — allungata da un maxi recupero perché a turno fanno finta tutti di essere morti — è una paradossale ridda di notizie. Perché l’Angola è stata raggiunta nel finale da Capo Verde, che al 90’ mette la testa avanti con Heldon decretando l’esclusione del Marocco: arriva la falsa notizia di un 2-2 nel recupero di Port Elizabeth, la panchina marocchina fa segno ai giocatori di rallentare perché potrebbe andar bene anche così, e quando finalmente qualcuno avverte che è finita 2-1 urla disperate («tutti avanti», «siamo fuori») vengono coperte dalle vuvuzela. Sarà una lunga notte. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RISULTATI GRUPPO A Sudafrica-Marocco 2-2, Capo Verde-Angola 2-1. Classifica: Sudafrica 5 (+2), Capo Verde 5 (+1), Marocco 3, Angola 1.

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21a GIORNATA Sabato: CeltaReal Soc. 1-1; LevanteValladolid 2-1; SaragozzaEspanyol 0-0; DeportivoValencia 2-3.

INGHILTERRA CADE ANCHE IL TOTTENHAM

Coppa fatale Liverpool saluta Chelsea al replay DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Ieri: Real MadridGetafe 4-0; Rayo-Betis 3-0; BarcellonaOsasuna 5-1; Ath. BilbaoAtl. Madrid 3-0; MaiorcaMalaga 2-3;

Una figuraccia collettiva. Il quarto turno di Coppa d’Inghilterra elimina dalla corsa ben sette squadre di Premier: Aston Villa, Fulham, Norwich, QPR, Stoke, ma soprattutto Tottenham e Liverpool, bastonati ieri da Leeds (2-1) e Oldham (3-2). Quest’ultimo frequenta le parti basse della League One, lo stesso campionato di quel Brentford che ha costretto il Chelsea, dopo il 2-2 di ieri, ad andare al replay allo Stamford Bridge. Ed è proprio il Chelsea a finire in vetrina anche in questa circostanza: l’ennesima contestazione nei confronti di Benitez lascia il segno.

Oggi: SivigliaGranada.

Contestato Rafa La ragione è semplice: alla vigilia

CLASSIFICA Barcellona 58; Atletico Madrid 47; Real Madrid 43; Betis, Malaga 35; Rayo 34; Valencia, Levante 33; Real Sociedad 30; Valladolid 28; Getafe 26; Siviglia, Saragozza 23; Espanyol, Athletic Bilbao 22; Celta, Granada 20; Osasuna 18; Maiorca 17; Deportivo 16.

della gara di Brentford, l’allenatore spagnolo ha confessato la speranza di essere confermato da Roman Abramovich. «Questo club ha grandi potenzialità», la frase a effetto di Benitez, che ha anche rivelato di aver avuto un colloquio privato con il boss del Chelsea. Le parole dell’allenatore spagnolo hanno avuto grande risalto su giornali, siti e social network. Immediata la risposta del tifo, che ha contestato più volte Benitez, soprattutto quando al 79’, con la squadra sotto 2-1, ha inserito Azpilicueta al posto di Ivanovic, ritardando l’ingresso di Ba. Torres È stato Fernando Torres a salvare la faccia

ai campioni d’Europa con il gol all’83’ e a consegnare agli archivi questo 2-2 in cui vanno ricordati anche le reti di Trotta (42’) e Forrester (73’ su rigore), oltre al provvisorio 1-1 di Oscar (55’). I Blues accusano l’arbitro Moss di aver ignorato un «mano» di Dean in area, ma la verità è che hanno sofferto contro un club di League One. Spurs and Reds Il Tottenham di Villas Boas saluta la FA Cup dopo una sconfitta senza scuse sul campo del Leeds, undicesimo in Championship. Ma il vero protagonista è l’Oldham con il 3-2 al Liverpool: il mattatore è Matt Smith con una doppietta. Per i Reds, a segno Suarez e Allen, con il rimpianto per la traversa colpita da Gerrard al 90’. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RISULTATI Brentford-Chelsea 2-2; Leeds-Tottenham 2-1; Oldham-Liverpool 3-2. SORTEGGIO 5˚ TURNO Manchester Utd-Reading; Middlesbrough-Brentford/Chelsea; Manchester City-Leeds; Arsenal-Blackburn; Luton-Middlesbrough; Oldham-Everton; MK Dons-Barnsley; Huddersfield/Leicester-Wigan.

TURCHIA L’IVORIANO CON L’OLANDESE FINO AL 2014

Galatasaray, è festa totale Con Sneijder il Besiktas k.o. Oggi ufficiale: preso Drogba ISTANBUL Giornata da sogno per i tifosi del Galatasaray. Il 2 1 nel derby col Besiktas — con l’esordio di Wesley Sneijder sotto una leggera nevicata — arriva al termine di una battaglia condotta in inferiorità numerica. Miglior esito non ci poteva essere, per celebrare un altro arrivo eccellente: Didier Drogba, terminata la Coppa d’Africa, vestirà di giallorosso. I media turchi danno già per siglato il contratto, col d.s. del Gala in missione nell’albergo della nazionale ivoriana. L’ex Chelsea guadagnerà 7,5 milioni di euro per un anno e mezzo sul Bosforo. La società ufficialmente non conferma, ma all’uscita dello stadio il presidente del club commenta: «Cerchiamo in tutti i modi di rendere felici i nostri tifosi». L’annuncio ufficiale è atteso per oggi e già si vocifera dei primi mugugni degli attaccanti in rosa. In campo la sfida col Besiktas si mette subito bene: Emre Colak sblocca al 3’, e Terim imposta una partita di contenimento. Prima dell’intervallo ecco il raddoppio dello spagnolo Riera, colpo di testa su calcio piazzato. All’inizio della ripresa accorcia Tomas Sivok, sempre di testa, e

Wesley Sneijder, 28 anni AFP Terim decide di osare la carta Sneijder. L’olandese esordisce (59’) nel derby della Istanbul europea, sotto la neve, quattro mesi dopo la sua ultima apparizione in nerazzurro. Giusto per semplificargli la vita, Felipe Melo si fa espellere al 61’ per un sospetto sputo a un avversario. Il brasiliano protesta, e da Twitter giura sulla testa dei suoi figli di non aver mai dato sfogo alle ghiandole salivari. Le immagini tv, complici i fiocchi di neve, non chiariscono. Barricate e campo infame, e così la prestazione di Sneijder finisce per essere in linea con quella dei compagni. Selçuk Manav


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

MONDO

Faticaccia per Ancelotti Col Lilla serve un autogol Sirigu stabilisce il nuovo record di imbattibilità per il Psg. Ma sullo 0-0 annullato un gol regolare agli ospiti. Thiago Motta infortunato PARIS ST GERMAIN LILLA

sulla ripartenza trova il palo con un tiro dalla distanza e al 42’ controlla bene un pallone spiovente dalla distanza, senza mettere paura a Elana che neutralizza come aveva fatto al 30’ su Menez.

1 0

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI aut. Chedjou al 23’ s.t.

PSG (4-4-2) Sirigu 7,5; Jallet 6, Armand 6, Sakho 6, Maxwell 6; Lucas 5,5 (dal 30’ s.t. Chantome 6), Matuidi 6,5, Motta 6 (dal 12’ s.t. Verratti 6,5), Lavezzi 6,5; Menez 6 (dal 19’ s.t. Pastore 6), Ibrahimovic 6. PANCHINA Douchez, Van Der Wiel, Rabiot, Conte ALLENATORE Ancelotti 6,5

Regalo Il linguaggio del Psg si

LILLA (4-3-3) Elana 4; Sidibe 6; Chedjou 6, Basa 6, Digne 6; Balmont 6 (dal 37’ s.t. Bruno 6), Gueye 6, Martin 5 (dal 12’ s.t. Pedretti 6); Rodelin 6, Roux 5 (dal 20’ s.t. De Melo 5), Payet 6. PANCHINA Mouko, Rozenhal, Bonnart, Klonaridis. ALLENATORE Garcia 5,5 ARBITRO Fautrel 5 NOTE Ammoniti Motta (P), Martin (L), Pedretti (L), Lavezzi (P), Verratti (P), Digne (L). Spettatori 42.029

ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI

Botta, risposta. Lione chiama, Parigi replica. Di nuovo. Anche se con l’aiutino e un pizzico di fortuna. La squadra di Carlo Ancelotti torna in vetta, sempre per la solita migliore differenza reti, anche se Zlatan Ibrahimovic, che vale da solo la metà degli attivi parigini, resta a secco. I tre punti li offre stavolta il portiere del Lilla con

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una papera nella ripresa che azzera il successo del Lione di venerdì a Valenciennes (0-2). Record Dal groviglio di idee del primo tempo, quelle buone emergono solo intorno alla mezzora. E a tirarle in ballo non è il Psg, che domina il dibattito a vanvera, ma il Lilla che — dopo aver archiviato ogni blando argomento parigino — alza la voce con Payet, che costringe Sirigu ad esprimersi, respingendo con i pugni la scoccata dai 25 metri. Poi al

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33’ scatta la polemica perché l’arbitro, su corner, annulla un gol buono, rilevando sul colpo di testa velenoso di Rodelin un fuorigioco fantasma di Roux. La palla finisce in rete infrangendo la grammatica del direttore di gara che non vede la copertura di Maxwell, ma permette a Sirigu di sommare altri minuti al nuovo record di imbattibilità per un portiere Psg, sottratto dopo 13’ a Bernard Lama (fermatosi a 697’ nel 1996-97). L’offesa comunque non piace a Ibrahimovic, che BONAPARTE prestigioso palazzo epoca restaurato, cinque locali, pluriservizi, affreschi, camini. Valore da progetto CE: D - IPE: 104,5 kWh/mqa www.filcasaservice.it 02.89.09.31.72 - 02.88.08.31. CAIROLI palazzo epoca signorile restaurato, salone doppio, balconata. 4 camere, 4 servizi, cucina abitabile. Scelta capitolato. CE: C - IPE: 80,07 kWh/mqa. www.filcasaservice.it 02.89.09.36.75 CORSO ITALIA prestigioso 200 mq Euro 1.600.00,00 CE: G IPE: 175 kWh/ mqa - 334.67.88.848 Occasione Immobiliare. CORSO VERCELLI panoramica mansarda mai abitata, ingresso, soggiorno, angolo cottura, due camere, biservizi, riscaldamento/condizionamento autonomi CE: B in fase di progetto - IPE: 45 kWh/mqa 02.88.08.31. DAMIANO CHIESA Nuova costruzione, splendido trilocale biesposto, doppi servizi, ampio giardino, possibilità scelta finiture, box, euro/mq 5.200. CE: A - IPE: 28,5 kWh/mqa. Tel. 02.34.93.16.65. www.filcasaservice.it REPUBBLICA /Cappellini quadrilocale oltre servizi libero euro 365.000 CE: da G - IPE: 187,5 kWh/mqa 02.67.07.53.08. SEMPIONE via Lomazzo, ultimi prestigiosi trilocali/quadrilocali, pronta consegna, terrazzi, logge, giardini privati, box. www.52greenway.it CE: B - IPE: 42,7 kWh/mqa. Tel. 02.34.59.29.72. CORSICO centro storico nuova costruzione, soggiorno, angolo cottura, due camere, biservizi, balconata. Box. Pronta consegna. CE: B - IPE: 53,26 kWh/mqa 02.45.11.91.66. MILANO 3 bilocale 51 mq, angolo cottura, camera, bagno, terrazzino vista laghetto. Da ristrutturare. Box. Euro 132.000 CE: F - IPE: 147,60 kWh/mqa. 02.90.75.16.88 - 02.88.08.31. http://milano3.filcasa.it

Zlatan Ibrahimovic, 31 anni, mostra di apprezzare la giocata di un compagno. L’attaccante svedese ieri ha colto un palo. Ma al Parco dei Principi non segna dall’8 dicembre AFP

deteriora in avvio ripresa. Manca freschezza, manca chiarezza nei concetti tattici del 4-4-2 ancelottiano. Anche il centrocampo diventa balbuziente. Motta, che giocava con la condizionale, ammonito e quindi condannato a saltare la trasferta a Bastia, esce toccandosi una coscia. Brutto segnale per l’italo-brasiliano che sperava di tornare in azzurro con l’Olanda. Lo rimpiazza Verratti con la solita maturità che non sfoggia ancora Lucas, il neoacquisto milionario in fase sperimentale. Il gol è un bel regalo del portiere del Lilla che al 23’ non trattiene un cross teso da destra di Lavezzi: il pallone fa sponda sul petto di Chedjou e finisce in rete sotto lo sguardo godereccio di Ibrahimovic, che al Parc non segna dall’8 dicembre. A Payet la cosa non piace e al 27’ scarica da sotto porta, ma Sirigu si tiene stretto il record, anche con l’aiuto del palo sul tentativo di De Melo al 38’. Imbattibilità ora a 775’.

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22a GIORNATA Venerdì: ValenciennesLione 0-2. Sabato: RennesMarsiglia 2-2; NancyLorient 2-1; TroyesBrest 2-1; EvianAjaccio 1-1; MontpellierSochaux 2-0; ReimsTolosa 1-1; Ieri: St. EtienneBastia 3-0; NizzaBordeaux 0-1; Psg-Lilla 1-0. CLASSIFICA Psg 45, Lione 45; Marsiglia 42; Rennes 36; Bordeaux, Nizza 35; St. Etienne, Lorient 34; Montpellier 32; Tolosa 31; Lilla, Valenciennes 30; Bastia 25; Brest 24; Ajaccio, Sochaux 22; Evian 21; Reims 20; Troyes 16; Nancy 15.

BUNDESLIGA

Il Bayern vola con il regalo di Molinaro Mario Mandzukic mattatore nella vittoria del Bayern a Stoccarda: al 50’ intercetta un passaggio di Christian Molinaro, prima di saltare il portiere Ulreich e segnare il più facile dei gol. «Mi dispiace davvero per i compagni, abbiamo perso per colpa di un mio errore» l’ammissione dell’ex terzino della Juve. Ventidue minuti dopo è sempre Mandzukic a crossare per l’inserimento di Thomas Müller (10a rete stagionale). Partita in ghiaccio all’80’, quando il secondo giallo di Harnik lascia lo Stoccarda in 10 uomini. Nell’altro incontro di giornata, l’Amburgo doma con molta fatica il Werder: 3 2 finale, con gli ospiti che chiudono in 9, dopo l’espulsione di Arnautovic. 19a GIORNATA - Venerdì: Borussia D. Norimberga 3 0. Sabato: Borussia M. Fortuna D. 2 1; Hannover Wolfsburg 2 1; Augusta Schalke 0 0; Greuther F. Mainz 0 3; Eintracht F. Hoffenheim 2 1; Friburgo Leverkusen 0 0. Ieri: Amburgo Werder 3 2; Stoccarda Bayern 0 2. CLASSIFICA Bayern 48; Leverkusen 37; Borussia D. 36; Eintracht F. 33; Mainz 30; Schalke, Borussia M. 29; Friburgo, Amburgo 28; Hannover 26; Stoccarda 25; Werder, Wolfsburg 22; Fortuna D., Norimberga 21; Augusta, Hoffenheim 13; Greuther F. 9.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

SERIE B

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LEGA PRO

Dal Canto, sì al Vicenza Che traffico al Verona Breda esonerato, Novellino dice no: oggi firma l’ex Padova L’Hellas aspetta Brienza e sta per cedere Ceccarelli e Grossi sposto a offrire 1,5 milioni come richiesto, ma non è escluso che aggiunga anche un giocatore (Mandorlini). Oggi il Lanciano dovrebbe annunciare l’arrivo di Plasmati dal Vicenza: l’accordo c’è. Attesa anche per il Modena, che aspetta Mazzarani (Udinese): in partenza anche Surraco, che potrebbe tornare in Uruguay. Frenata del Varese con Ferreira Pinto (Atalanta): non c’è ancora l’intesa sulla durata del contratto.

BINDA-MANTOVANI

La sconfitta di Cesena è stata fatale a Roberto Breda. Fin da sabato sera i dirigenti del Vicenza hanno avviato i contatti per scegliere un allenatore cui affidare il difficile compito di salvare una squadra terz'ultima a 5 punti dal playout. Ha rifiutato Walter Novellino, è in arrivo Alessandro Dal Canto, ex giocatore biancorosso nel periodo d'oro di Guidolin. Il mese di lavoro lasciato a Breda e gli innesti dal mercato (Milanovic, Cinelli, Bellazzini e Bojinov) non hanno dato l'attesa svolta. Così è stata presa la decisione di cambiare, ma Novellino ha declinato la proposta: «Non è stata una questione di soldi — ha spiegato — ma già sono rimasto scottato a Livorno e quindi, vista la situazione del Vicenza, avevo chiesto degli innesti. Mi spiace, la voglia di rimettermi in gioco era tanta». Incassato il no di Novellino, il Vicenza ha

Lega Pro Oggi il Gubbio annun-

continuato nei contatti e ha incontrato Dal Canto, che era stato messo in preallarme sin dalla mattinata: per oggi è atteso l’annuncio dell’accordo. Mercato Il Verona non ha anco-

ra avuto risposte dal Palermo per Brienza e intanto lavora a due importanti cessioni: Cecca-

relli può andare al Vicenza, Grossi è vicinissimo alla Pro Vercelli, che prende anche Eusepi dal Varese e pensa a Concas (Carpi). Lanzafame ha lasciato il Grosseto: rientra al Catania per andare in Ungheria alla Honved; sempre a Grosseto sono attese per oggi novità su Sforzini: lo Spezia sembra di-

IL POSTICIPO STASERA, INIZIO ALLE ORE 20.45

Sassuolo in testa Venerdì anticipo Reggina-Verona

Juve Stabia agitata Emergenza Brescia

La classifica dopo 23 giornate: Sassuolo p. 51; Livorno 48; Verona 46; Varese ( 1) 36; Empoli ( 1) 33; Modena ( 2) 32; Brescia, Padova ( 2) e Ascoli ( 1) 31; Juve Stabia e Cittadella 30; Spezia e Ternana 28; Novara ( 4), Crotone ( 2) e Lanciano 25; Bari ( 7), Reggina ( 2) e Cesena 24; Vicenza 19; Pro Vercelli 16; Grosseto ( 6) 14. Così venerdì (ore 20.45): Reggina Verona (0 2). Sabato (ore 15): Brescia Spezia (1 3), Cittadella Crotone (1 3), Grosseto Padova (1 1), Livorno Pro Vercelli (2 1), Novara Cesena (4 1), Sassuolo Empoli (3 0), Ternana Bari (0 2), Varese Modena (2 1), Vicenza Juve Stabia (1 1). Lunedì (ore 20.45) Ascoli Lanciano (1 1).

ESPOSITO-LAFFRANCHI

La 23ª giornata si completa stasera (ore 20.45, andata 0-2) con il posticipo Juve Stabia-Brescia, sfida tra due squadre che cercano a fatica di entrare in zona playoff. Qui Juve Stabia Piero Braglia op-

ta per il 4-3-3 con Mbakogu a far da punta centrale supportato da Improta e il debuttante Verdi. Al centro della difesa sarà Murolo a sostituire il rientrante Scognamiglio, fuori dai convocati Genevier. Assente l’influenzato Bruno, tra i pali solito ballottaggio tra Nocchi e Seculin. I tifosi stanno organizzando una panolada a soste-

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

ASTI-DERTHONA 0-0 BOGLIASCO-GOZZANO 2-2 CHIERI-BORGOSESIA 1-0 FOLGORE CARATESE-CHIAVARI 1-0 LAVAGNESE-BRA 2-2 NOVESE-VERBANO 0-4 SANTHIA'-VERBANIA 2-2 TORTONA-IMPERIA 2-3 TREZZANO-SESTRI LEVANTE 1-0

Bra p. 45; Lavagnese 44; Chieri 43; Santhià* 41; Borgosesia 36; Verbania e Folgore Caratese 33; Chiavari 31; Gozzano* e Bogliasco 25; Sestri Levante 24; Derthona* 23; Asti 21; Trezzano* e Tortona 20; Verbano 17; Novese 14; Imperia 13. (* una gara in meno).

ALZANO CENE-DARFO ATLETICO MONTICHIARI-LECCO CARAVAGGIO-FERSINA PERGINESE CARONNESE-MEZZOCORONA MAPELLOBONATE-CASTELLANA OLGINATESE-PONTISOLA PERGOLETTESE-SANT'ANGELO PRO SESTO-SERIATE SAN GIORGIO-VOGHERA TRENTO-SEREGNO

GIRONE E 4-2 1-2 0-2 4-2 3-1 0-0 1-0 1-2 1-1

JUVE STABIA (4-3-3) 1 NOCCHI 25 BALDANZEDDU 23 FIGLIOMENI 28 MUROLO 19 DICUONZO 10 CASERTA 8 MEZAVILLA 3 ZITO 16 IMPROTA 9 MBAKOGU 7 VERDI All. BRAGLIA

BRESCIA (4-3-1-2) 1 ARCARI 15 ZAMBELLI 6 ANT. CARACCIOLO 25 CALDIROLA 3 DAPRELA’ 19 FINAZZI 5 BUDEL 23 BOUY 4 SABA 32 CORVIA 11 MITROVIC. All. CALORI

PANCHINA 22 Seculin, 24 Ogolong, 4 Agyei, 21 Jidayi, 5 Doninelli, 27 Acosty, 20 Cellini.

PANCHINA 12 Cragno, 2 Rosso, 8 Scaglia, 20 Rossi, 18 Lasik, 7 Picci, 9 And. Caracciolo

y

SONO 11 I CAMBI

Queste, nell’ordine, sono le panchine saltate nelle prime 23 giornate di questa stagione in Serie B

S Cesena Da Campedelli a Bisoli dopo la 3a Grosseto Da Moriero a Somma dopo la 7a Pro Vercelli Da Braghin a Camolese dopo la 9a Novara Da Tesser a PerroneGattuso dopo la 12a Grosseto Da Somma a MagriniConsonni dopo la 15a Novara Da PerroneGattuso ad Aglietti dopo la 15a Padova Da Pea a Colomba dopo la 19a Grosseto Da MagriniConsonni a Menichini dopo la 19a Pro Vercelli Da Camolese a Braghin dopo la 22a Spezia Da Serena ad Atzori dopo la 22a Vicenza Breda esonerato dopo la 23a, in attesa del nuovo tecnico

COPPA ITALIA ANDATA SEMIFINALE

Ecco Scappini Il Pisa domina Viareggio k.o. 1-3

VIAREGGIO-PISA

MARCATORI Scappini (P) al 16’ e al 27’, Perez (P) al 44’ p.t.; Giovinco (V) al 46’ s.t. VIAREGGIO (3-4-2-1) Furlan 5,5; Carnesalini 5,5, Fiale 6, Trocar 5,5; Pellegrini (dal 1’ s.t. Martella 7), Pizza 5 (dal 1’ s.t. Maltese 6), Sandrini 6,5, Peverelli 5,5; Gerevini 5 (dal 1’ s.t. Giovinco 6), Calamai 5,5; Magnaghi 5,5. (Gazzoli, Conson, Tomas, De Vena). All. Cuoghi 5,5. PISA (3-5-2) Pugliesi 6; Rozzio 6 (dal 23’ s.t. Buscé 6), Carini 7, Colombini 6,5; Rizzo 6,5 (dal 29’ s.t. Lucarelli 6), Barberis 5,5, Mingazzini 7, Benedetti 7, Pedrelli 6,5; Perez 7, Scappini 7,5 (dal 23’ s.t. Sbrega 6). (Adornato, Sabato, Gatto, Tulli). All. Pane 6,5. ARBITRO Ros di Pordenone 7. NOTE paganti 657, incasso di 4.919 euro. Espulso Barberis al 19’ s.t.; ammoniti Fiale, Pedrelli, Perez e Benedetti. Angoli 9-2. GIOVANNI LORENZINI VIAREGGIO (Lu)

Il Pisa ipoteca per la secondo anno consecutivo la finale di Coppa Italia violando con autorevolezza il campo del Viareggio. Primo tempo dominato: Scappini è letale al 16’ sul cross di Pedrelli e al 27’ dopo corta respinta di Furlan. Il Viareggio non reagisce e al 44’ Perez fa il 3-0 dopo avere superato mezza difesa. Nella ripresa Cuoghi rilancia alcuni titolari: il Viareggio cresce ma non trova il gol; l’inserimento dell’ultimo arrivo Martella si rivela azzeccato: i pericoli per il Pisa arrivano proprio dalla sinistra da cross di Martella al 46’ Giovinco firma il 3-1.

SITUAZIONE L’altra semifinale Latina-Lecce sarà giocata mercoledì 27 febbraio: il ritorno delle due gare (salvo variazioni) è il 13 marzo.

ARBITRO Giancola di Vasto GUARDALINEE Gava-Raparelli PREZZI da 15 a 100 euro TV Sky Calcio 1, Mediaset Premium e B Tv

PRIMA DIVISIONE

Si riparte domenica 3 Trapani e Latina primi Questa la situazione in Prima divisione dopo la sosta e i recuperi giocati sabato: GIRONE A La classifica dopo 20 giornate: Trapani p. 35; Lecce 34; Carpi 31; Entella e Alto Adige* 30; Lumezzane e Pavia 29; San Marino 28; Cuneo e Feralpi Salò 24; Cremonese ( 1) 22; AlbinoLeffe ( 6), Como* ( 1) e Portogruaro* ( 1) 20; Reggiana 19; Tritium 9; Treviso ( 1) 8. (*ha già riposato). Così domenica (ore 14.30): AlbinoLeffe Cuneo (0 0); Alto Adige Lumezzane (lunedì 4, ore 20.45; 0 1), Cremonese Carpi (1 1), Lecce Treviso (3 1), Pavia San Marino (1 0), Portogruaro Como (1 1), Reggiana Feralpi Salò (1 2), Trapani Entella (2 3); riposa Tritium. GIRONE B La classifica dopo 18 giornate: Latina ( 1) p. 37; Avellino 35; Frosinone ( 1) e Nocerina 30; Perugia ( 1) e Pisa 27; Prato e Paganese 25; Benevento e Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria ( 2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12. Così domenica (ore 14.30): Avellino Benevento (2 1), Catanzaro Paganese (0 0), Frosinone Prato (1 0), Nocerina Barletta (0 0), Perugia Andria (1 1), Pisa Gubbio (1 2), Sorrento Latina (0 1), Viareggio Carrarese (sabato; 3 1).

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21a giornata

Rinviata Astrea-Marino (F) perché nella notte vandali hanno danneggiato lo stadio e rubato materiale della società: l’arbitro ha ritenuto che non si poteva giocare. Novità in vetta: la Pergolettese (B) recupera 2 punti, basta un punto al San Cesareo (F) per agguantare la Samb. Mercoledì ci sono 16 recuperi.

JUVE STABIA BRESCIA

Qui Brescia Trasferta delicata per il Brescia, che sul sintetico ha perso 2 volte su 3 (a La Spezia e Novara, vittoria a Cesena) e si presenta con una difesa in emergenza: De Maio è squalificato, Salamon infortunato (caviglia sinistra malconcia) e sul mercato; Calori dà fiducia alla coppia inedita Antonio Caracciolo-Caldirola. Brescia male in trasferta: con 8 punti in 11 gare, è media playout. Squalificati De Maio. Diffidati Budel, Andrea Caracciolo e Zambelli.

GIRONE A

Astrea: un rinvio causato dai vandali

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gno del presidente Manniello, indagato per frode sportiva. Squalificati Scognamiglio. Diffidati Caserta, Baldanzeddu, Nocchi e Gorzegno.

serie D

RISULTATI

cia l’acquisto di Di Piazza dalla Pro Vercelli. La Cremonese è in attesa di notizie dalla Juve Stabia per Genevier, mentre per l’attacco, se Eusepi va a Vercelli, potrebbe riprendere Bocalon (Alto Adige) o fare un tentativo per Fofana (Lanciano). Carpi e Benevento non trovano l’intesa per Carotti e pensano a uno scambio: Rinaldi in Emilia, De Bode in Campania; da Carpi parte anche Cenetti, destinato al Venezia.

Alessandro Dal Canto, 37 anni, favorito per guidare il Vicenza LAPRESSE

LA SITUAZIONE

CASACASTALDA-AREZZO LANCIOTTO-PONTEVECCHIO PIERANTONIO-BASTIA SANSEPOLCRO-TODI SCANDICCI-FLAMINIA SPOLETO-PIANESE SPORTING TERNI-FIESOLECALDINE TRESTINA-CASTEL RIGONE VITERBESE-DERUTA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIRONE B

(24a giornata) 2-3 2-2 0-1 2-2 0-0 1-1 3-1 1-3 2-3 2-2

GIRONE C

(24a giornata)

GIRONE D

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

Pontisola* p. 49; Pergolettese* 48; Caronnese* 45; Voghera* 44; Olginatese 42; Lecco (-3) 39; Castellana 38; Atletico Montichiari 34; Mapellobonate* 32; Seriate* e Caravaggio 31; Darfo (-1) e Seregno 30; Alzano Cene* 28; Fersina Perginese* 23; Pro Sesto* e San Giorgio* 21; Mezzocorona* 14; Sant' Angelo** 13; Trento (-1)* 12. (** 2 gare in meno, * una in meno).

CLODIENSE-REAL VICENZA 3-2 ESTE-VIRTUS VECOMP 2-1 KRAS REPEN-SANVITESE 0-0 LEGNAGO-UNION QUINTO 0-0 MONTEBELLUNA-CEREA 2-1 PORDENONE-TAMAI 1-3 PORTO TOLLE-SANDONA' JESOLO 0-0 SACILESE-BELLUNO 4-1 SAN PAOLO-SAMBONIFACESE 2-2 TRISSINO VALDAGNO-GIORGIONE 3-1

Sambonifacese p. 48; Porto Tolle e Virtus Vecomp 45; Pordenone 42; Real Vicenza 41; Sandonà Jesolo* 39; Sacilese 38; Tamai 36; Clodiense* 35; Este* e Trissino Valdagno* 34; Montebelluna 33; Belluno** 31; Legnago* 30; San Paolo* e Giorgione 28; Cerea* 20; Sanvitese 16; Union Quinto e Kras Repen* 10. (** 2 gare in meno, * una in meno).

CAMAIORE-CASTENASO CASTELFRANCO-RICCIONE FIDENZA-LUCCHESE FORMIGINE-SPAL FORTIS JUVENTUS-FORCOLI MEZZOLARA-BAGNOLESE PRO PIACENZA-PAVULLESE ROSIGNANO-MASSESE TUTTOCUOIO-PISTOIESE

CLASSIFICA 0-1 6-0 0-2 0-0 0-0 2-2 2-1 0-5 3-2

Pro Piacenza p. 47; Tuttocuoio* 42; Massese* e Lucchese 39; Spal* 37; Pistoiese 36; Fidenza 33; Mezzolara* 32; Fortis Juventus 29; Formigine 28; Castelfranco 27; Castenaso 25; Pavullese* e Forcoli 19; Camaiore* 18; Riccione (-1) 15; Rosignano 14; Bagnolese 13. (* una gara in meno).

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Asti-Chieri (1-3); Borgosesia-Santhià (2-4); Chiavari-Novese (1-0); Derthona-Folgore Caratese (1-1); Gozzano-Lavagnese (0-1); Imperia-Trezzano (2-1); Sestri Levante-Bogliasco (0-1); Verbania-Tortona (2-1); Verbano-Bra (1-1).

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Castellana-Pro Sesto (1-3); Darfo-Pergolettese (0-2); Fersina Perginese-San Giorgio (1-2); Lecco-Alzano Cene (3-3; sabato 2, ore 15); Mezzocorona-Trento (2-1); Pontisola-Atletico Mont chiari (3-2); Sant'Angelo-Caravaggio (2-3); Seregno-Mapellobonate (2-0); Ser ate-Olginatese (1-2); Voghera-Caronnese (2-3).

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Belluno-Kras Repen (1-0); Cerea-Sacilese (2-1); G orgione-Pordenone (0-1); Real Vicenza-Este (3-2); Sambonifacese-Trissino Valdagno (1-1); Sandonà Jesolo-San Paolo (0-1); Sanvitese-Clodiense (1-2); Tamai-Legnago (1-2); Union Quinto-Montebelluna (1-3); Virtus Vecomp-Porto Tolle (1-1).

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Bagnolese-Fortis Juventus (0-2); Castenaso-Fidenza (2-1); Lucchese-Forcoli (2-1); Massese-Castelfranco (2-1); Pavullese-Formigine (1-2); Pistoiese-Camaiore (2-1); Riccione-Mezzolara (0-12); Spal-Rosignano (2-0); Tuttocuoio-Pro Piacenza (0-1).

GIRONE F

GIRONE I

GIRONE G

GIRONE H

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

Castel Rigone p. 40; Sansepolcro 38; Casacastalda 36; Deruta 34; Viterbese 33; Fiesolecaldine, Sporting Terni e Pontevecchio 32; Pianese e Spoleto 30; Trestina 28; Bastia e Scandicci 26; Arezzo 24; Lanciotto 23; Pierantonio 22; Todi 17; Flaminia 14.

AMITERNINA-ISERNIA 1-3 ANCONA-VIS PESARO 1-0 ASTREA-MARINO rinviata JESINA-CIVITANOVESE 0-0 MACERATESE-CELANO 1-0 OLYMPIA AGNONESE-TERMOLI 3-2 RENATO CURI-SAMBENEDETTESE 2-0 SAN CESAREO-FIDENE 1-1 SAN NICOLO'-RECANATESE 1-0

Sambenedettese e San Cesareo p. 44; Maceratese 40; Termoli 38; Ancona* 37; Olympia Agnonese 36; Vis Pesaro 33; Astrea* e Jesina 29; Fidene e Isernia 25; Renato Curi e Civitanovese 24; Amiternina 22; Celano* 18; San Nicolò e Marino* 15; Recanatese 14. (* una gara in meno).

CLASSIFICA

RISULTATI

ANZIOLAVINIO-SARNESE 0-1 BUDONI-SELARGIUS 0-1 CASERTANA-CIVITAVECCHIA 2-3 CYNTHIA-OSTIA MARE 3-0 ISOLA LIRI-SORA 1-0 PALESTRINA-PORTO TORRES 0-4 SANT'ELIA-LUPA FRASCATI 1-2 TORRE NEAPOLIS-HYRIA NOLA 3-0 TORRES-ARZACHENA 3-1

Torres p. 45; Sarnese 39; Palestrina 38; Torre Neapolis 37; Lupa Frascati e Casertana 36; Sora 33; Ostia Mare 31; Arzachena e Cynthia 27; Budoni 26; Isola Liri 25; Porto Torres 24; Anziolavinio 23; Selargius 22; Civitavecchia (-1) e Hyria Nola 16; Sant'Elia 14.

FORTIS TRANI-FOGGIA 0-0 FRANCAVILLA-SANT'ANTONIO ABATE 1-2 GLADIATOR-BATTIPAGLIESE 2-0 GROTTAGLIE-BRINDISI 1-2 ISCHIA-POTENZA 3-0 MONOSPOLIS-MATERA 2-1 NARDO'-CTL CAMPANIA 4-1 POMIGLIANO-INTERNAPOLI 0-0 TARANTO-BISCEGLIE 1-0

Ischia p. 55; Gladiator 47; Bisceglie 44; Matera 43; Monospolis 40; Battipagliese 31; Foggia e Nardò 29; Brindisi 28; Taranto 27; Ctl Campania, Sant' Antonio Abate (-1) e Pomigliano 25; Francavilla 24; Internapoli 23; Grottaglie 13; Fortis Trani 9; Potenza 6.

COSENZA-AGROPOLI 1-0 GELBISON-PALAZZOLO 3-2 LICATA-CITTA' DI MESSINA 1-0 MESSINA-RIBERA 2-1 NISSA-ACIREALE 0-4 PRO CAVESE-COMPRENSORIO MONTALTO 4-3 RAGUSA-NOTO 1-4 SAMBIASE-COMPRENSORIO NORMANNO 1-0 SAVOIA-VIBONESE 2-1

Messina p. 50; Cosenza 44; Gelbison 38; Savoia 36; Città di Messina 34; Licata 33; Comprensorio Montalto e Ribera 31; Comprensorio Normanno e Ragusa 29; Vibonese 27; Sambiase 26; Pro Cavese 24; Palazzolo e Agropoli 23; Acireale 15; Noto (-3) 14; Nissa (-1) 7.

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Arezzo-Spoleto (3-0); Bastia-Trestina (1-0); Castel Rigone-Sporting Terni (2-0); Fiesolecaldine-Scandicci (0-0); Flaminia-Sansepolcro (2-3); Lanciotto-Pierantonio (2-1); Pianese-Deruta (0-0); Pontevecchio-Casacastalda (2-1); Todi-Viterbese (0-5).

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Amiternina-Renato Curi (0-1); Civitanovese-Celano (0-0); Fidene-Jesina (0-1); Isernia-San Cesareo (0-2); Marino-Maceratese (2-5); Recanatese-Astrea (1-2); Sambenedettese-Olympia Agnonese (1-1); Termoli-Ancona (3-4); Vis Pesaro-San Nicolò (2-0).

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Arzachena-Torre Neapolis (2-3); Cynthia-Sant'Elia (2-3); Hyria Nola-Civitavecchia (0-4); Lupa Frascati-Palestrina (3-0); Ostia Mare-Torres (0-2); Porto Torres-Isola Liri (0-0); Sarnese-Budoni (2-0); Selargius-Casertana (4-5); Sora-Anziolavinio (1-0).

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Battipagliese-Foggia (0-0); Bisceglie-Nardò (1-2); Brindisi-Pomigliano (0-1); Ctl Campania-Ischia (0-1); Grottaglie-Monospolis (0-2); Internapoli-Gladiator (2-4); Matera-Francavilla (7-2); Potenza-Fortis Trani (1-2); Sant'Antonio Abate-Taranto (0-0).

Domenica 3 febbraio ore 14.30: Acireale-Savoia (1-4); Agropoli-Ragusa (0-3); Città di Messina-Messina (1-2); Comprensorio Montalto-Licata (1-0); Comprensorio Normanno-Pro Cavese (1-1); Noto-Nissa (1-0); Palazzolo-Sambiase (1-5); Ribera-Cosenza (1-2); Vibonese-Gelbison (0-2).


26

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

SECONDA DIVISIONE 21a GIORNATA girone A

Pro Patria super attacco Le due stelle del Renate Altro Venezia con Sottili Il Castiglione rallenta e il suo primato è in pericolo: la Pro Patria dopo aver spazzato via il Milazzo (con 44 gol ha il miglior attacco del torneo) è a -2 con una gara da recuperare (sabato 9 a Monza), mentre stasera il Savona, se vince sempre a Monza, firma l’aggancio. A proposito della Pro Patria, sono stati invitati allo stadio i tifosi di colore, mentre le squadre sono entrate accompagnate da bambini di colore: due iniziative ideate dopo il caso-Boateng e rinviate nella precedente partita interna essendo stata giocata a porte chiuse. Squillante vittoria del Renate: protagonisti Nicolò Zanetti (9 reti in tutto) e Andrea Brighenti (13); i

giocatori del Mantova hanno subìto un furto negli spogliatoio ed erano ancora turbati per il malore che sabato ha colpito il compagno Cerone, che resta ricoverato a Brescia, ma fuori pericolo. Sale il Forlì, che grazie alla doppietta del rumeno Sebastan Petrascu ha vinto il derby con la Giacomense: contestato il rigore concesso al 90’ per un fallo del portiere Poluzzi. Seconda vittoria di fila per il Venezia targato Stefano Sottili: questa è arrivata sul campo di un Casale nel caos societario. Da segnalare infine, sul fondo, la preziosa vittoria esterna del Rimini sul campo del Valle d’Aosta: a segno anche Riccardo Taddei.

PRO PATRIA

5

MILAZZO

0

MARCATORI Falomi al 40’ p.t.; Giannone al 16’, Serafini al 19’, Cozzolino al 26’, Giorno al 33’ s.t. PRO PATRIA (4-2-3-1) Sala 6; Bonfanti 6, Nossa 6 (dal 28’ s.t. Giorno 6,5), Polverini 6, Pantano 6; Vignali 6, Calzi 6,5; Giannone 6, Serafini 6,5 (dal 25’ s.t. Greco 6), Cozzolino 7 (dal 32’ s.t. Beccaro s.v.); Falomi 6,5. (Carezza, Andreoni, Artaria, Viviani). All. Firicano 6,5. MILAZZO (4-4-1-1) Tesoniero 5; Alongi 5,5, Maggio 5, Strumbo 5,5, Urso 5,5; Compagno 6, Morina 5,5, Simonetti 6, Prestia 6 (dal 1’ s.t. Grandi 5,5); Suriano 5 (dal 41’ s.t. Benenati s.v.); Guerriero 5 (dal 25’ s.t. D’Amico 5,5). (Durantini, Buzzanca, Alosi, Chiappone). All. Perrone 5 (Tudisco era in tribuna per problemi burocratici). ARBITRO Piscopo di Imperia 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di 6.783 euro. Ammoniti Morina, Maggio, Bonfanti e Strumbo. Angoli 5-0. (a.r.)

girone B

La Salernitana s’inceppa Pontedera, coppia d’oro Martina caos: via Di Meo Prima partita casalinga senza gol per la Salernitana che pareggia dopo le 8 vittorie consecutive (eguagliato record di Gipo Viani, 1942-43): merito dell’Arzanese, alla prima trasferta senza gol al passivo, anche per merito del 18enne portiere Moggio al debutto in prima squadra. Il primo posto resta comunque ben saldo. Al secondo invece allunga il Pontedera, che grazie alla miglior coppia gol della Lega Pro ha travolto il Foligno, che era passato in vantaggio: poi Grassi (sullo 0-1 ha anche tirato alto un rigore) e Arrighini hanno segnato due reti a testa, salendo a quota 26 in coppia sui 29 della squadra.

La sconfitta interna nel finale dell’Aprilia cambia lo scenario. Terzo adesso è il Poggibonsi, che grazie a una doppietta di Pera (e al terzo rigore fallito da Improta) vince sul campo del Melfi e fa il sorpasso. Accanto all’Aprilia arriva invece L’Aquila, che ha vinto sul campo del fanalino Fondi. Primo gol di Federico Carraro (ex Fiorentina) nel Gavorrano: il talento arrivato dalla Pro Vercelli ha messo la firma sulla vittoria contro una Normanna in crisi. Clima teso al Martina: dopo la gara contro la Vigor Lamezia contestazione dei tifosi, mentre la società ha esonerato il tecnico Di Meo, ora forse torna Francesco Bitetto.

PONTEDERA

4

FOLIGNO

1

MARCATORI Cotroneo (F) all’8’, Grassi (P) al 33’ p.t.; Arrighini (P) al 4’ e al 35’, Grassi (P) al 38’ s.t. PONTEDERA (3-5-2) Leone 6,5; Pezzi 7, Gonnelli 6,5, Capitanio 6,5; Ortolan 6,5, Esposito 6,5 (dal 22’ s.t. Remedi 6), Caponi 7,5, Carfora 6,5 (dal 37’ s.t. Cherillo s.v.), Regoli 6,5; Arrighini 7,5 (dal 37’ s.t. Gregorio s.v.), Grassi 7,5. (Lenzi, Barbetta, Di Noia, Fedi). All. Indiani 7. FOLIGNO (3-5-2) Piacenti 5,5; Biondi 5, Cotroneo 6, Adamo 5; Rampi 6, Menchinella 5,5, Borgese 5,5, Fiordani 5,5 (dal 10’ s.t. Vassallo 5,5), Desole 5,5 (dal 29’ s.t. Costanzo s.v.); Balistreri 5, Fondi 5 (dal 34’ s.t. Gesuele s.v.). (Beni, Mattelli, Padoin, Colombi). All. Monaco 5,5. ARBITRO Zappatore di Taranto 6. NOTE spettatori 350 circa, incasso di 2.385 euro. Ammoniti Remedi e Adamo. Angoli 6-6. (s.l.)

CASTIGLIONE

0

RENATE

4

SANTARCANGELO

1

CASALE

2

SALERNITANA

0

MELFI

1

APRILIA

0

FONDI

1

BASSANO

0

MANTOVA

3

ALESSANDRIA

1

VENEZIA

3

ARZANESE

0

POGGIBONSI

2

HINTERREGGIO

1

L’AQUILA

3

CASTIGLIONE (4-3-2-1) Iali 6; Marongiu 5,5, Ruffini 6,5, Solini 6 (dal 27' s.t. Borghetti 6), Pini 7; Mangili 6, Sandrini 5,5, Faroni 6; Talato 5,5 (dal 36' s.t. Fabbro 6), Radrezza 6 (dal 24' s.t. Chiazzolino 6); Ferrari 5. (Bason, Cambareri, Varone, Mor). All. Ciulli 6. BASSANO (4-3-1-2) Cano 6,5; Toninelli 6 (dal 32' p.t. Barbieri 6), Bertoli 6, Zanella 6, Ghosheh 5,5; Proietti 6, Carteri 6,5, Mateos 6,5; Ferretti 6,5 (dal 18' s.t. De Gasperi 6); Berrettoni 6,5, Maistrello 5,5 (dal 25' s.t. Correa 6). (David, Bizzotto, Furlan, Conti). All. Rastelli 6. ARBITRO Soricaro di Barletta 6. NOTE spettatori 450 circa, incasso di quasi 1.400 euro. Ammoniti Bertoli, Ferretti, Proietti e Ruffini. Angoli 4-1. (d.c.)

MARCATORI Galassi (M) al 9’, Brighenti (R) al 13’, Bersi (M) al 39’, Gaeta (R) al 40’, Zanetti (R) al 43’ p.t.; Zanetti (R) al 21’, Franchi (M) al 24’ s.t. RENATE (4-3-3) R. Galli 7; Adobati 5,5, Morotti 6,5, Bergamini 6,5, Gavazzi 6; Gualdi 6, Cavalli 6,5, Mantovani 6; Zanetti 8 (dal 36’ s.t. Adorni s.v.), Brighenti 8 (dal 41’ s.t. Mattaboni s.v.), Gaeta 6,5 (dal 13’ s.t. Mastrototaro 5,5). (Santurro, Zita, N. Galli, Storani). All. Sala 7. MANTOVA (3-5-2) Portesi 6; Girelli 5,5 (dal 27’ s.t. Pensalfini s.v.), Farina 6, Bersi 6,5; Carfora 6 (dal 13’ s.t. Guarco 5,5), Corso 5,5, Galassi 6,5, Spinale 5,5, Bertin 6; Del Sante 5,5, Pietribiasi 5,5 (dal 16’ s.t. Franchi 6,5). (Festa, Bini, Spezzani, Colonetti). All. Brucato 6. ARBITRO Amoroso di Paola 5,5. NOTE spettatori 350 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Gualdi, Gaeta, Adobati e Corso. Angoli 0-5. (f.c.)

FORLI’

2

VALLE D’AOSTA

0

GIACOMENSE

1

RIMINI

2

MARCATORI Petrascu (F) al 16', Draghetti (G) al 21' p.t.; Petrascu (F) su rigore al 45' s.t. FORLÌ (3-4-3) Ginestra 6; Vesi 6 (dal 37' s.t. Scarponi s.v.), Orlando 6, Ingegneri 6; Sampaolesi 6, Sozzi 6, Evangelisti 5,5, Sabato 5 (dal 13' s.t. Martini 6); Oggiano 6 (dal 9' s.t. Melandri 6), Buonaventura 6, Petrascu 7. (Casadei, Arrigoni, Bergamaschi, Renzi). All. Bardi 6. GIACOMENSE (4-4-2) Poluzzi 7; Calori 5, Bettani 5, Cenerini 5,5, Fantoni 5,5; Paloni 5 (dal 1' s.t. Protti 5), Landi 6, Capellupo 6, M. Rossi 6 (dall'11' s.t. Ferrara 5,5); Varricchio 5, Draghetti 6,5 (dal 31' s.t. Nazzani s.v.). (De Marco, Masina, Caddeo, Dal Rio). All. Vagnati 6 (L. Rossi squalificato). ARBITRO Casaluci di Lecce 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso non comunicato. Espulsi Calori al 24' s.t. e Bettani al 36' s.t.; ammoniti Evangelisti, Draghetti, Orlando, Calori, Bettani, Fantoni e Petrascu. Angoli 6-2 (g.c.)

MARCATORI Onescu al 2', Taddei al 30' s.t. VALLE D'AOSTA (3-4-3) Frattali 6; Jidayi 6, Miceli 6, Benedetto 5,5; Isoardi 6 (dal 19' s.t. Nocciola 5), Amato 5,5, Panepinto 5, Furno 5; Kanoute 6,5, Temelin 5 (dal 22' s.t. Sinato 5), De Vincenziis 5 (dal 19' s.t. Esposito 6). (Costantino, Fiore, Sbravati, Cuneaz). All. Carbone 5. RIMINI (5-3-2) Scotti 6; Palazzi 6, A. Brighi 6, Rosini 6, Ferrari 6, Baldazzi 5,5 (dal 45' s.t. Mandorlini s.v.); Maita 6, M. Brighi 7, Onescu 6,5; Taddei 7, Morga 6 (dal 41' s.t. Zanigni s.v.). (Semprini, Gasperoni, Bianchi, Marras, Valeriano). All. D'Angelo 7. ARBITRO Magnani di Frosinone 6. NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Benedetto, Onescu, Miceli, Rosini, Scotti e Palazzi. Angoli 5-6. (a.b.)

MARCATORI Anastasi (S) al 6’, Barbagli (A) al 28’ s.t. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6; Baldinini 6,5 (dal 31’ p.t. Locatelli 6), Beccaro 6,5, Del Pivo 6, G. Rossi 6; Zavalloni 6 (dal 33’ s.t. Piccoli s.v.), Obeng 5, P. Rossi 6; Canini 5,5 (dal 33’ s.t. Oliboni s.v.); Anastasi 6,5, Graziani 6. (Ruffato, Benedetti, Fabbri, Bazzi). All. Masolini 6. ALESSANDRIA (4-3-1-2) Servili 6; Gambaretti 6, Cammaroto 6, Barbagli 7, Mazzuolo 6; Roselli 5,5, Menassi 6,5, Bianchi 6; Degano 6; Fanucchi 5,5, Ferretti 6. (Pavanello, Boron, Viviani, Caciagli, Tanaglia, Filiciotto, D. Rossi). All. Cusatis 6. ARBITRO Mainardi di Bergamo 6,5. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Obeng, Barbagli, Bianchi e Ferretti. Angoli 2-7. (l.z.)

IL POSTICIPO ORE 20.45, RAI SPORT 1

Questa sera il Monza è in casa con il Savona Sconti: curve a 5 euro Il programma della 21ª giornata viene completato questa sera dal posticipo tra Monza e Savona (ore 20.45, diretta su Rai Sport 1): arbitra Albertini di Ascoli Piceno. Il Monza ha accettato la proposta dei tifosi di dimezzare il costo del biglietto per l'accesso in curva in occasione del posticipo: i tagliandi sono in vendita a 5 euro. Invece il Savona è in fibrillazione per il mercato: dal Bellaria potrebbe arrivare l’attaccante senegalese Ameth Fall, mentre è in dirittura l’arrivo lo scambio che dovrebbe portare Balzaretti al Valle d’Aosta e Jacopo Sbravati (figlio di Michele, responsabile del settore giovanile del Genoa) al Savona. L’ANTICIPO Sabato nell’anticipo del girone A il Fano ha battuto 1 0 il Bellaria: decisiva la rete di Del Core al 34’ del secondo tempo.

2a DIVISIONE GIRONE A

RISULTATI

SQUADRE

PT

CASTIGLIONE

43 21 12 7

CASALE-VENEZIA 2-3 CASTIGLIONE-BASSANO 0-0 FANO-BELLARIA 1-0 FORLI'-GIACOMENSE 2-1 MONZA-SAVONA stasera PRO PATRIA-MILAZZO 5-0 RENATE-MANTOVA 4-3 SANTARCANGELO-ALESSANDRIA 1-1 VALLE D'AOSTA-RIMINI 0-0

PARTITE RETI G V N P F S 2 27 10

PRO PATRIA

41 20 12 5 3 44 23

SAVONA

40 20 12 4 4 33 17

RENATE

35 20 11 2 7 38 29

BASSANO

34 21 9

ALESSANDRIA

32 20 9 5 6 32 19

PROSSIMO TURNO

FORLI' (-1)

31 20 9 5 6 35 19

DOMENICA 3 FEBBRAIO ore 14.30

VENEZIA

31 21 8

7 6 30 30

MANTOVA

31 21 8

7 6 32 34

MONZA (-6)

26 19 8 8 3 26 15

7 5 28 20

VALLE D'AOSTA (-1) 22 21 5 8 8 24 35

BASSANO-MANTOVA (1-2) BELLARIA-MONZA (1-2) CASALE-VALLE D'AOSTA (2-1) CASTIGLIONE-PRO PATRIA (sabato 2, ore 14.30) (1-2) FORLI'-RIMINI (0-0) GIACOMENSE-FANO (2-2) MILAZZO-ALESSANDRIA (1-5) SAVONA-SANTARCANGELO (0-1) VENEZIA-RENATE (1-2)

BELLARIA

21 21 5 6 10 22 31

SANTARCANGELO

20 20 4 8 8 19 25

GIACOMENSE

18 21 4 6 11 25 35

MARCATORI

RIMINI

17 21 2 11 8 19 25

FANO (-1)

17 21 4 6 11 24 40

CASALE (-5)

15 21 4 8 9 22 32

MILAZZO

8 21 0 8 13 14 55

16 RETI Virdis (2, Savona). 14 RETI Varricchio (2, Giacomense); Serafini (5, Pro Patria). 13 RETI Ferrari (3, Castiglione); Brighenti (4, Renate). 11 RETI Del Sante (Mantova). 10 RETI Petrascu (4, Forlì); Anastasi (4, Santarcangelo).

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

MARCATORI Silvestri (C) al 4’, Lauria (V) al 35’ p.t.; Jefferson (V) al 9’, Lauria (V) all’11’, Curcio su rigore (C) al 29’ s.t. CASALE (4-3-2-1) Bibba 6; Capelli 5,5 (dal 15’ s.t. Gridi 6), Silvestri 5,5, Moretto 5,5, Steri 6; Cristiano 6 (dal 36’ p.t. Monaco 5,5), Di Prisco 6, Giunta 6 (dal 38’ s.t. Taraschi s.v.); Pani 5,5, Siega 6,5; Curcio 6. (Chiartano, Tulimieri, Santi, Sicurella). All. Perra 6. VENEZIA (4-3-1-2) Zandrini 6; Cabeccia 6, Battaglia 6, Jefferson 6, Bertolucci 6; Maracchi 6, Carloto 6, A. Marconi 7; Lauria 7 (dal 41' s.t. Campagna s.v.); Franchini 6 (dal 35' s.t. Tonelli s.v.), Godeas 6,5 (dal 45’ s.t. M. Marconi s.v.). (Bonato, Masi, D'Elia, Bardelloni). All. Sottili 6,5. ARBITRO Guccini di Albano Laziale 5. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Espulso Silvestri al 35' p.t.; ammoniti Capelli, Giunta, Di Prisco, Curcio, A. Marconi e Jefferson. Angoli 2-8. (g.m.)

REGOLAMENTO

Come funziona per promozioni e retrocessioni Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata, ritorno e rigori) e chi perde retrocede.

SALERNITANA (4-3-1-2) Iannarilli 6; Luciani 6, Molinari 6, Tuia 6, Piva 5,5; Zampa 5, Perpetuini 5, Mancini 6; Mounard 5,5 (dal 30’ s.t. Ricci s.v.); Ginestra 5 (dal 26’ s.t. Gustavo s.v.), Guazzo 5 (dal 30’ s.t. Vettraino s.v.). (Dazzi, Cristiano Rossi, Chirieletti, Capua). All. Perrone 5,5. ARZANESE (3-4-1-2) Moggio 6,5; Caso 6, Riccio 6,5, Tommasini 6; Improta 6, Tarascio 6, Visone 6 (dal 35’ s.t. Florio s.v.), Funari 5,5; Elia 6 (dal 13’ s.t. Figliolia 5,5); Fragiello 5,5, Sandomenico 6 (dal 23’ s.t. Laezza s.v.). (Fiori, Gori, Castellano, Mascolo). All. Rogazzo 6,5. ARBITRO Oliveri di Palermo 6. NOTE spettatori 5.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Caso, Piva, Improta, Tommasini, Guazzo, Funari e Luciani. Angoli 8-4. (g.v.)

MARCATORI Pera (P) al 17’ su rigore e al 28’, Simeri (M) al 43’ s.t. MELFI (3-5-2) Scuffia 6; Porcaro 5,5 (dal 40’ s.t. Caira s.v.), Benci 6, Gennari 6; Spirito 6, Locci 5,5 (dal 18’ s.t. Simeri 6,5), Muratore 6,5, Suarino 6, D’Angelo 5,5; Improta 5,5 (dal 31’ s.t. Conte s.v.), Croce 6. (Volturo, Bonasia, Giglio, Signorelli). All. Bitetto 6. POGGIBONSI (4-3-1-2) Menegatti 6; Bronchi 6, Dierna 6, Salvatori 6, Paparusso 6; Passiglia 6, Giunchi 6, Scicchitano 5,5 (dal 9’ s.t. Miniato 5,5); Settembrini 5,5 (dal 19’ s.t. Panariello 5,5); Bianconi 6 (dal 31’ s.t. Ilari s.v.), Pera 7,5. (Bellomo, Roveredo, Ambrogetti, Dal Bosco). All. Polidori 6,5. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Spirito, Muratore, D’Angelo, Passiglia e Salvatori. Angoli 8-2. (g.t.)

MARCATORE Vicari al 48’ s.t. APRILIA (4-4-2) Di Vincenzo 6; Cane 6, Mariotti 5,5, Stankovic 5, Carta 5,5; Comini 5 (dal 16’ s.t. Ferri Marini 5,5), Croce 5,5, Hanine 5,5, Sassano 5 (dal 32’ s.t. Marfisi s.v.); Gomes 5,5, Ferrari 5 (dal 16’ s.t. Criaco 5). (Caruso, Frigerio, Fabiani, Corsi). All. Vivarini 5. HINTERREGGIO (3-5-2) Mengoni 6,5; Ungaro 6, Franceschini 6,5, Impagliazzo 6; Angelino 6,5, Lavrendi 6, Aliperta 6,5, Kras 7 (dal 26’ s.t. Vicari 7), Anzilotti 6; Carbonaro 6,5 (dal 43’ s.t. Febbraio 6,5), Cruz 6 (dal 1’ s.t. Khoris 6,5). (Maggio, Borghetto, Condomitti, Trentinella). All. Venuto 7. ARBITRO Lazzeri di Arezzo 6. NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Espulso Stankovic al 49’ s.t.; ammoniti Carta, Lavrendi, Croce e Aliperta. Angoli 4-6. (f.g.)

MARCATORI Improta (LA) al 5’ p.t.; Romano (F) all’11’, Infantino (LA) al 35’, Ripa (LA) al 42’ s.t. FONDI (4-4-2) Capecchi 6; Pacini 5,5, Cirina 6, Palumbo 5,5, Iovinella 5,5; Giardina 5,5 (dal 41’ s.t. D’Anna s.v.), Giannusa 6, Rossini 5 (dal 1’ s.t. Prisco 6,5), Romano 6; Paganini 5,5, Guidone 5. (Cacchioli, Rizzo, Marotta, Tamasi, Cannoni). All. Provenza 6. L’AQUILA (4-4-2) Testa 6,5; Rapisarda 6, Ingrosso 6,5, Mucciante 6,5, Ligorio 6; Ciotola 6,5 (dal 28’ s.t. Triarico 6,5), Menicozzo 6,5 (dal 19’ s.t. Ripa 7), Iannini 6,5, Agnello 6,5; Improta 7 (dal 12’ s.t. M. D’Amico 6), Infantino 7,5. (Modesti, F. D’Amico, Petta, Marcotullio). All. Ianni 6,5. ARBITRO Bindoni di Venezia 6. NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. AmmonitI Ciotola e Ingrosso. Angoli 5-3. (v.a.)

BORGO A BUGGIANO

0

GAVORRANO

3

CAMPOBASSO

2

MARTINA

0

TERAMO

0

NORMANNA

1

CHIETI

0

VIGOR LAMEZIA

0

BORGO A BUGGIANO (4-4-2) Tonti 6; Annoni 6, Checchi 6, Garaffoni 6,5, Pastore 6; Santini 6 (dal 43’ s.t. Forte s.v.), Caciagli 6,5, Nolè 6, Candiano 6 (dal 27’ s.t. Fioretti 5,5); Dimas 6,5, D’Antoni 5,5 (dal 45’ s.t. Butini s.v.). (Gaffino Rossi, Settepassi, Rolando, Maretti). All. Masi 6. TERAMO (4-3-3) Serraiocco 6; De Fabritiis 6, Ferrani 6, Speranza 6, Chovet 6; Coletti 6,5, Novinic 6, Valentini 6; Olcese 5,5, Ambrosini 6,5 (dal 38’ s.t. Patierno s.v.), Di Stefano 6 (dal 31’ s.t. Di Paolantonio 5,5). (Santi, Giannetti, Caidi, Scipioni, Foglia). All. Cappellacci 6. ARBITRO Intagliata di Siracusa 6. NOTE spettatori 150 circa, incasso di 540 euro. Ammoniti Annoni, Checchi, Nolè, Caciagli, De Fabritiis, Ferrani, Ambrosini e Coletti. Angoli 8-3. (l.s.)

MARCATORI Zane (G) al 13’, Carraro (G) al 25’, Lo Sicco (G) al 47’ p.t.; Ricci (N) al 42’ s.t. GAVORRANO (4-3-1-2) Lanzano 6,5; Mazzanti 6, Alderotti 6, Miano 6,5, Romiti 6,5; Nicoletti 6, Zane 7 (dal 9’ s.t. Viola 6), Della Latta 6; Lo Sicco 7 (dal 1’ s.t. Moscati 6); Carraro 7,5 (dal 27’ s.t. Rosati s.v.), Gurma 6,5. (Addario, Messina, Tognarelli, Grifoni). All. Buso 7. NORMANNA (4-2-3-1) Gragnaniello 6,5; Ricci 6,5, Bova 5,5, Castaldo 5, Caldore 4,5; Vanacore 5, De Martino 5,5 (dal 22’ s.t. Panarelli 6); Manco 6 (dal 2’ s.t. Wagner 5,5), Gagliardi 5 (dal 22’ p.t. Petrarca 5,5), Peluso 6; Guarracino 5. (Esposito, Marano, Sorrentino, Polani). All. Romaniello 5. ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso di 858 euro. Espulso Caldore al 15’ p.t.; ammoniti Mazzanti, Zane, Vanacore e Guarracino. Angoli 5-4. (a.f.)

MARCATORI Di Vicino su rigore al 15’, Maiella al 42’ p.t. CAMPOBASSO (4-3-1-2) Iuliano 6; Pascucci 5, Marino 6,5, Boi 6,5, Esposito 7 (dal 39’ s.t. Palmiero s.v.); Bussi 6,5, Rais 6,5, D’Allocco 7; Di Vicino 7 (dal 38’ s.t. Di Libero s.v.); Fella 6,5, Maiella 7. (Nunziata, Santaguida, Grillo, Mauriello, Iovine). All. Vullo 6,5. CHIETI (4-3-1-2) Feola 6; Bigoni 5, Pepe 6, Gigli 6,5, Di Filippo 5,5; Verna 5,5 (dal 22’ s.t. Rinaldi 6), Vitone 6,5, Del Pinto 5,5; Mungo 5 (dal 1’ s.t. Gandelli 5); Capogna 5,5 (dal 14’ s.t. Viscontini 5,5), Alessandro 6. (Cappa, Cardinali, La Selva, De Sousa). All. De Patre 5. ARBITRO Marchesini di Legnago 7. NOTE spettatori 400 circa, incasso di quasi 3.800 euro. Espulsi Bigoni al 14’ p.t. e Pascucci al 39’ s.t.; ammoniti Pascucci, D’Allocco, Mungo e Capogna. Angoli 3-7. (a.d.l.)

2a DIVISIONE GIRONE B

RISULTATI

SQUADRE

PT

SALERNITANA

47 21 14 5 2 40 21

PONTEDERA

39 21 11 6 4 29 17

POGGIBONSI

35 21 10 5 6 30 21

L'AQUILA

34 20 9 7 4 32 24

APRILIA-HINTERREGGIO BORGO A BUGGIANO-TERAMO CAMPOBASSO-CHIETI FONDI-L'AQUILA GAVORRANO-NORMANNA MARTINA-VIGOR LAMEZIA MELFI-POGGIBONSI PONTEDERA-FOLIGNO SALERNITANA-ARZANESE

APRILIA

34 21 10 4 7 28 21

TERAMO

32 20 9 5 6 24 20

PROSSIMO TURNO

CHIETI (-1)

31 21 10 2 9 26 25

DOMENICA 3 FEBBRAIO ore 14.30

GAVORRANO

29 21 7 8 6 29 25

ARZANESE

28 21 7

7

7 27 29

MARTINA

28 21 7

7

7 20 25

VIGOR LAMEZIA

27 21 5 12 4 13 11

FOLIGNO

26 21 6 8 7 23 28

PARTITE RETI G V N P F S

BORGO A BUGGIANO 25 21 6 7 8 30 30

APRILIA-BORGO A BUGGIANO (2-0) ARZANESE-L'AQUILA (1-3) CHIETI-MELFI (0-1) FOLIGNO-SALERNITANA (0-2) HINTERREGGIO-GAVORRANO (0-0) NORMANNA-MARTINA (sabato 2, ore 14.30) (0-2) PONTEDERA-CAMPOBASSO (1-1) TERAMO-FONDI (1-0) VIGOR LAMEZIA-POGGIBONSI (0-1)

HINTERREGGIO

23 21 6 5 10 17 23

MARCATORI

MELFI

21 21 4 9 8 14 18

15 RETI Grassi (5, Pontedera). 14 RETI Pera (8, Poggibonsi). 12 RETI De Sousa (3, Chieti); Ginestra (2, Salernitana). 11 RETI Ferrari (4, Aprilia); Arrighini (Pontedera). 10 RETI Guazzo (1, Salernitana).

CAMPOBASSO (-2) 19 21 5 6 10 20 29 NORMANNA

15 21 3 6 12 19 35

FONDI

12 21 3 3 15 20 39

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

0-1 0-0 2-0 1-3 3-1 0-0 1-2 4-1 0-0

MARTINA (4-2-3-1) Perina 6; Dispoto 6,5, Gambuzza 6, Filosa 6, Daleno 6; Fiorentino 6 (dal 29’ s.t. Provenzano 6), Marsili 6; Mangiacasale 6, Anaclerio 6 (dal 24’ s.t. Rana 6), Petrilli 6 (dal 15’ s.t. Ancora 6); Gambino 6. (Lapadula, Bagaglini, De Lucia, Memolla). All. Di Meo 6. VIGOR LAMEZIA (5-2-3) Forte 6; Giacinti 6 (dal 35’ s.t. Catanese s.v.), Marchetti 6, Gattari 6,5, Monopoli 6, Crialese 6; Giuffrida 6, Cerchia 6,5 (dal 46’ s.t. Martino s.v.); Zampaglione 6,5, De Luca 6, Longoni 6 (dal 16’ s.t. Rondinelli 6). (Zelletta, Castaldo, Saclà, Di Maria). All. Cosentino 6,5. ARBITRO Todaro di Palermo 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Dispoto, Gambuzza, Mangiacasale, Marsili, Monopoli, Giuffrida, Cerchia e Giacinti. Angoli 3-6. (t.m.)

SECONDA CATEGORIA

Muore in campo un sottoufficiale dell’Aeronautica SOLETO (Le) (p.m.) E’ morto in campo a Soleto (Lecce), a causa di un aneurisma cerebrale, Alessio Miceli, 34 anni, attaccante e sottoufficiale dell'Aeronautica Militare a Galatina. E’ accaduto durante Soleto Corigliano (Seconda categoria): il calciatore è stato soccorso dai compagni del Soleto e dallo staff della squadra. E’ stato chiesto l’intervento del 118 e Miceli è stato trasportato presso l’ospedale di Galatina, dove però è giunto privo di vita.


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

27

MOTOMONDIALE L’INTERVISTA DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO FALSAPERLA GIAKARTA (Indonesia)

Dalla fine del Mondiale il campione Jorge Lorenzo non si è fermato un minuto: Salone di Milano, Indonesia per impegni promozionali, Corea per la presentazione del nuovo fornitore del casco, Livigno a «giocare» con i motori insieme agli amici del Team Forward, ora ancora Indonesia: oggi interviste, poi mini-vacanza a Bali prima di spostarsi a Sepang, dove tornerà sulla sua Yamaha. «Mi piacerebbe stare più a casa, ma sono cose necessarie: è importante per l’immagine, per gli sponsor della Yamaha e personali».

La forza di Lorenzo

Ha sempre voglia di nuove esperienze?

«Con Valentino siamo alla pari E c’è Marquez...»

«Non ne ho il tempo. Mi piacerebbe scoprire la Nuova Zelanda o qualche Paese del Sud America. Ma non sono stato a casa più di 4 giorni di seguito».

Lo spagnolo: «Pressione da Rossi? No E certo non mi vedrete in pista a 35 anni»

Ma sembra si diverta...

«Se devo farlo, meglio con il sorriso».

In passato si appassionava ai grandi degli altri sport: è sempre così?

«Ultimamente non ho letto altre biografie, ma è importante memorizzare le frasi dei campioni che ti danno motivazioni». C’era anche Armstrong tra loro...

«Quello che ha fatto non va bene, ma è probabile che i suoi avversari facessero le stesse cose. Quindi non aveva un vantaggio. Il ciclismo aveva qualcosa che non andava bene. Però con la fondazione contro il cancro ha fatto qualcosa di buono per tanta gente». Sembra sempre «affamato» di moto, è una sensazione corretta?

«Adesso più che mai. L’anno scorso era importante vincere dopo un 2011 difficile. Il 2012 è stato duro con Stoner e Pedrosa. Adesso Casey è andato via, ma arriva uno forte come

« «

la scheda JORGE LORENZO 25 ANNI IRIDATO DELLA YAMAHA

Jorge Lorenzo è nato a Palma di Maiorca (Spagna) il 4 maggio 1987. Ha debuttato nel Motomondiale nel 2002, in 125 con la Derbi. Finora ha corso 3 stagioni in 125 (Derbi), 3 in 250 (Honda e Aprilia) e 5 in MotoGP (Yamaha).

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DA DUE A 4 RUOTE

S John Surtees L’inglese, 78 anni, è l’unico pilota della storia ad aver vinto almeno un Mondiale in moto e in Formula 1

Giacomo Agostini Il fuoriclasse di Lovere, 70 anni, dopo 15 titoli in moto disputò nel 1978 il campionato di Formula 2 e nel 1979-80 due stagioni in Formula 1 Aurora

2007) e 2 in MotoGP (2010 12)

44 Vittorie: 4 in 125, 17 in 250 e 23 in MotoGP

98 Podi: 9 in 125, 29 in 250 e 60 in MotoGP 51 Pole: 3 in 125, 23 in 250 e 25 in MotoGP

CHE COPPIA! Vale Rossi, 33 anni, e Jorge Lorenzo, 25 MILAGRO

Vorrei viaggiare, scoprire la Nuova Zelanda e il Sud America, ma non ho mai tempo

S Johnny Cecotto Il venezuelano, 57 anni, dopo i due Mondiali in moto è passato in F.1: due stagioni (1983 e ’84) con miglior risultato il 6˚ posto a Long Beach ’83

Armstrong ha sbagliato come gli altri, ma ha fatto tanto per la lotta al cancro JORGE LORENZO IRIDATO MOTOGP 2010 e 2012

Pensionato? Ma va, Stoner passa all’auto Casey correrà la stagione V8 «In MotoGP non piace la mia onestà, vogliono marionette»

S Mike Hailwood L’inglese, morto nel 1981 a 40 anni, dopo aver vinto 9 titoli in moto è passato in F.1: miglior risultato il 2˚ posto a Monza ’72 su Surtees-Ford

S

4 Mondiali: 2 in 250 (2006 e

IN AUSTRALIA L’EX IRIDATO CI RIPENSA

Casey Stoner, 27 anni, nell’abitacolo della V8 MARSDEN PAOLO IANIERI

Trenta giorni. Un mese e Casey Stoner smetterà i panni di pensionato vestiti dallo scorso 12 novembre per tornare a indossare la tuta. Non quella da pilota motociclista, però, bensì quella di auto, dopo avere firmato un contratto per correre la Dunlop Series, il campionato propedeutico alla V8 Supercars australiana, nel team Triple Eight Holden. «È un anno di prova, vediamo come vado e se mi piace» ha dichiarato l’ex campione del mondo di Ducati e Honda al quotidiano australiano Sunday Telegraph. Amore Un amore, quello tra Casey e la serie automobilistica più popolare d’Australia, che dura da sempre. «È da quando ho 14 anni che volevo guidare queste vetture. Si era realizzata l’opportunità di correre il 75% del campionato, ma alla fine ho deciso di correrle tutte» spiega l’australiano, che nel ripercorrere la strada di illustri predecessori (da John Surtess a Johnny Cecotto, da Mike Hailwood a Giacomo Agostini, o per restare in Australia Wayne Gardner) debutterà il 28 febbraio alla Clipsal 500 di Adelaide. «Avevo voglia di fermarmi un anno intero, magari girare il mondo. Ma poi ho iniziato a pensare alle V8 e siamo arrivati a un accordo» spiega Casey, che ha passato gli ultimi tempi ad allenarsi in pista e al simulatore. «La cosa più difficile sarà dimenticarsi tutto quel che so su frenata e cambiate. Dovrò dimenticarmi tutto quello che so sulle moto». MotoGP Stoner parla anche della MotoGP.

«Non ho nessuna intenzione di tornare in quello sport, ma se dovesse cambiare drasticamente potrebbe esserci la possibilità. Gli infortuni non sono stati la ragione per cui ho lasciato. E neppure la famiglia. È finito l’amore. Mi hanno mancato di rispetto, mi hanno sputato addosso, cercato di farmi cadere con lo scooter nel paddock. Non piaceva la mia onestà. E poi abbiamo perso un pilota due anni fa (Simoncelli; n.d.r.) e un mese dopo era come se non fosse accaduto. Ci trattavano da marionette, non aveva più nulla a che fare con le corse». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marquez e Vale è tornato alla Yamaha. Non vedo grandi differenze tra di noi». Qualcuno ha scritto che potrebbe ritirarsi tra due stagioni, alla scadenza del contratto Yamaha: è vero?

«Non credo che rimarrò in MotoGP fino a 35 anni, anche se è possibile, ma voglio restare più di questi due anni». La grande novità è il ritorno di Rossi, ma il capo del team Lin Jarvis ha detto che adesso è lei il numero 1...

«Sono il campione del mondo, ma questo non mi aiuta per la prossima stagione. Mi sento un pilota Yamaha con le stesse possibilità e lo stesso appoggio della squadra rispetto al mio compagno». Dicono che Vale attragga tifosi e sponsor: pensa che sia così? Ne soffre?

«Ognuno vede le cose come

A MANTOVA

Il belga Strijbos senza rivali allo Starcross A Mantova, nella 30a edizione dello Starcross, il belga Kevin Strijbos si è imposto nelle tre manche di gara. L’ufficiale Suzuki ha preceduto il russo Evgeny Bobryshev (Honda) e l’estone Tanel Leok (Honda). Sfortunati Davide Guarneri (Ktm), che ha abbandonato nella seconda manche per un colpo alla caviglia, e Max Nagl (Honda), ricoverato per accertamenti dopo essersi scontrato con Clement Desalle (Suzuki) in gara 3. Glenn Coldenhoff (Ktm) l’ha spuntata in Mx2. Massimo Zanzani © RIPRODUZIONE RISERVATA

meglio crede. Se la Yamaha dovesse avere più sponsor, non è automatico che sia per Valentino».

vece la Honda?

Quando è arrivato in MotoGP, con la Yamaha, ha imparato molto da Rossi. Pensa di poter apprendere ancora qualcosa da lui?

Che stagione si aspetta? Tanti pretendenti o un testa a testa?

«Spero che la nostra moto sia competitiva, non come il 2011».

Taccuino DAVANTI AL NOSTRO ANGELELLI

«Ha tante qualità tecniche e mentali, si impara sempre tantissimo. Ma io provo a farlo guardando tutti i piloti». Non pensa che adesso sarà lui a provare a rubarle qualche segreto?

«È possibile che lui la pensi come me e provi a imparare da tutti. La Yamaha non è cambiata molto da quando è andato via. Il motore è 1000, ma la filosofia è la stessa. E poi ogni pilota ha il suo stile e un metodo di lavoro». A bocce ferme, quale vede più competitiva: la sua moto o in-

«Per lo spettacolo spero che saremo in tanti fino alla fine. Senza Casey sarà più difficile, perché manca un protagonista. Però è arrivato Marquez». Vedremo un Lorenzo ancora più forte quest’anno?

«Io provo a limare i miei difetti, per essere ogni anno più forte, ma non sai mai se ci riesci». Davvero le bastano 4 titoli o si è fissato altri traguardi?

«Spero che questo non avvenga, ma se nel futuro non vincerò altre gare e campionati sarei comunque tranquillo. Non ho la pressione di vincere, anche se ci proverò con tutte le mie forze». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Daytona, Montoya vince la 24 Ore Il colombiano Juan Pablo Montoya, ex F.1 con Williams e McLaren, ha vinto ieri per la terza volta la 24 Ore di Daytona. Dopo i successi 2007 e 2008, Mon toya ha firmato il tris su una Riley Bmw del team Ga nassi, in equipaggio con Scott Pruett (5a Daytona per lui), Memo Rojas, Scott Dixon e Charlie Kimball. Al se condo posto si è classificato l’italiano Max Angelelli, 46 anni, specialista delle classiche americane.

PRESENTAZIONE F.1

Oggi la Lotus E21 su YouTube Obiettivo entrare tra i grandi. Così sarà lanciata oggi a Enstone la Lotus E21 di Raikkonen e Grosjean. Diretta video dalle 20.15 su YouTube (www.youtu be.com/lotusf1team). Nei prossimi giorni saranno pre sentate anche le altre big: giovedì la McLaren a Wo king, venerdì la Ferrari a Maranello e la Force India a Silverstone, domenica la Red Bull a Milton Keynes. Infi ne la Mercedes e la Toro Rosso lunedì 4 febbraio a Jerez. Intanto Bernie Ecclestone chiude le porte al Nür burgring: «Condizioni inaccettabili». Il GP di Germania, salvo uno spostamento a Hockenheim, ora è a rischio.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

CICLISMO IN ARGENTINA DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI JUANA KOSLAY (Argentina)

L’urlo bestiale sul traguardo per l’estasi della vittoria, breve e violenta. Un pugno al cielo, i brividi che lo scuotono. Poi, sul podio, la consapevolezza che il sogno si è realizzato, l’emozione di essere ancora qua: le labbra che si stirano in una smorfia, i polmoni che sobbalzano respiri rapidi per trattenere le lacrime di gioia che gli riempiono gli occhi. La tappa conclusiva del Tour de San Luis (vinto da Daniel Ricardo Diaz) è di Mattia Gavazzi, davanti a Peter Sagan e Fran Ventoso. Mattia, dove eravamo rimasti?

«All’aprile 2010, Giro di Turchia. Il sabato vinse Viviani. Io ero caduto e il giorno dopo non sono ripartito. Quattro giorni

«

Prima vivevo in bianco e nero. La cocaina è subdola e lascia segni indelebili MATTIA GAVAZZI, 29 ANNI PRO’ DAL 2005, 23 VITTORIE

dopo, mi è stata comunicata la positività alla cocaina alla Lombarda, 31 marzo 2010». Primo pensiero?

«E’ finita, mi squalificano a vita (già positivo da junior e dilettante nel 2004, ndr). Però la bici l’amo e non l’avrei buttata via comunque. Andavo forte quell’anno, ero magro. Avevo fatto tre secondi posti dietro Greipel e il 21 maggio a Brescia sarebbe arrivato il Giro. Era il mio obiettivo. Vinse proprio Greipel e io rimasi a casa a guardare la corsa. Non che mi vergognassi a farmi vedere, assolutamente, però non stavo bene e il colpevole ero solo io. Era il lato oscuro della mia personalità». Che cos’è la cocaina?

«E’ una brutta bestia, perché è subdola. Due giorni dopo puoi nascondere tutto, stai benissimo. La cocaina ti fa vivere di momenti effimeri. Vengo al dunque e vi spiego tutto». Il racconto «Davanti a me ho avuto esempi chiari che poteva finire male. Vandenbroucke,

La vittoria di Mattia Gavazzi su Sagan: 7˚ Modolo, 8˚ Belletti. L’ultima vittoria il 2 aprile 2010 alla Lombarda ROBERTO BETTINI

La rinascita Gavazzi dopo la cocaina «Ora il mondo è a colori» Tour San Luis Mattia, figlio di Pierino, batte Sagan: positivo nel 2010, è tornato a vivere grazie alla comunità di Don Mazzi per esempio, di cui ero amico. E qualche scorribanda con lui l’ho fatta. Ma l’ultima cosa che pensi è che possa succedere a te, pensi di essere il più furbo di tutti». «Sono stato un anno e mezzo in comunità, i primi sei mesi a Cavriana, poi altri 8 a Sonico, in Valle Camonica. Entrambe le volte in strutture Exodus di don Mazzi. Il primo compagno di camera che ho avuto era un 16enne eroinomane di Policoro. Una situazione tragica. L’ho visto stare male, aggrapparsi a me e piangere per le crisi d’asti-

nenza. Aveva le braccia e le mani devastate. Il percorso in comunità è stato molto faticoso, a volte estremamente duro. Si basa su tre concetti: negazione, privazione, conquista. Tre condizioni a cui, nella vita privilegiata, non ero abituato. In comunità arrivai mercoledì 11 ottobre 2010 e all’inizio fu un sollievo perché volevo isolarmi. Mi tolsero telefono e televisione. Giovanni Mazzi, il nipote di Antonio, mi disse: "Ti farò picchiare la testa contro il muro". Era vero e un giorno ebbi una crisi pazzesca, volevo distrugge-

re tutto, ribaltare tutto quello che mi trovavo davanti. Tremendo. Del resto era un centro rieducativo con ragazzi dai 14 ai 19 anni. Io ero l’anziano e, dopo avermi studiato bene, mi presero con il sorriso. Però l’esperienza mi ha rafforzato molto, mi ha migliorato enormemente come uomo. Avevo anche un ruolo, l’aiuto cuoco e facevo delle grandi pastasciutte». Privilegi «Non è colpa del cicli-

smo se mi drogavo. Semplicemente non sapevo gestire i pri-

DA OGGI A MADRID NEL 2006 LO SCANDALO TOCCO’ SOLO CICLISTI: DALLA SPAGNA LO SPORT ASPETTA LA VERITA’

vilegi che avevo. Pochi giorni dopo l’uscita dalla comunità andai a vedere l’arrivo del Giro a Milano. Era la prima volta che vedevo il mio sport da sotto, da dove lo vede la gente e ho capito l’importanza che possiamo avere con il nostro esempio. Ho visto Scarponi sul podio e mi sono messo a piangere». «Ci sono altre due persone a cui devo tanto: Giovanni Serpelloni, un grandissimo, e Fortunato Pogna, che dirige il Monastero Don Antonio Mazzi a Sonico. Prima del Giro con l’Androni andremo in ritiro lì. E’ un bell’am-

inAustralia

biente. Tornare a correre è stata la fine di un incubo, anche se non considero risolto il mio problema. La cocaina lascia segni indelebili con il rischio di ricaderci dentro. Ma ora so come affrontare le difficoltà senza cercare scorciatoie. Prima vivevo in bianco e nero, ora il mio mondo è a colori. Questo grazie anche all’amore di una donna». «Dopo la squalifica di sei anni ridotta a due e mezzo, grazie anche alla comprensione di Torri e Vigna, che hanno fatto di tutto per darmi una mano, il primo a propormi di rientrare in gruppo fu Scinto, poi una settimana dopo arrivò Savio con il quale avevo già corso. Ho scelto lui per riconoscenza. Negli allenamenti ho ricostruito le fondamenta e qui in Argentina sognavo di vincere la prima tappa davanti a Cavendish e Petacchi, ma era un sogno irrealizzabile, mi mancava brillantezza. Però sentivo che a breve avrei fatto qualcosa di buono, magari già al Giro del Mediterraneo. Invece... eccomi qua». © RIPRODUZIONE RISERVATA

garaGazzetta

Operacion Puerto, ecco il processo Fuentes e i suoi segreti in tribunale Ore 10: parla il medico al centro del doping ematico che coinvolse Basso e Ullrich DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI twitter @filippomricci MADRID

Ci siamo (finalmente). Oggi alle 10, nel residenziale quartiere madrileno di Arturo Soria, il Tribunale Penale numero 21 aprirà le sue porte al processo sull’Operacion Puerto. Un’inchiesta antidoping avviata nel maggio 2006 che in questi anni un altro tribunale madrileno ha cercato di affossare e contrastare in ogni modo, ostacolando e svalutando l’enorme lavoro compiuto dalla Guardia Civil, 7 anni fa. Frotte di giornalisti in attesa, e subito alla sbarra l’imputato

numero uno, il Grande Alchimista, Eufemiano Fuentes, Asterix nel codice da lui stesso creato per mascherare i traffici dopanti. Per la prima giornata era in programma anche l’interrogatorio di Obelix, nome in codice del socio primario di Fuentes José Luis Merino Batres, ma l’ematologo soffre di Alzheimer e per ora le accuse contro di lui sono sospese. Domani toccherà agli altri imputati: José Ignacio Labarta, Manolo Saiz, Vicente Belda, Yolanda Fuentes. I primi tre legati direttamente al ciclismo, la quarta anch’essa dottoressa e sorella di Eufemiano. L’accusa è di «attentato alla salute pubblica». Si tratta di stabilire se con le pratiche dopanti potevano mettere a repentaglio la salute dei clienti. Dall’altra parte, gli accusatori: Wada, Uci, Coni, Cpa (associazione corridori), Jesus Manzano, Federciclo spagnola e Consejo Superior de los Deportes, il governo dello sport spagnolo. Non cercano

Ancora senza nome 99 sacche di sangue Eufemiano Fuentes, 57 anni, ginecologo, ha cominciato con l’atletica (medico della Nazionale all’Olimpiade 1992), poi calcio (Las Palmas) prima di sbarcare nel ciclismo. Dal 2006, nel laboratorio antidoping di Barcellona sono conservate 99 sacche di sangue ancora senza nome EPA

una punizione esemplare che non potranno trovare con i limiti del 2006 della legge spagnola (il doping non era e non è reato), ma la possibilità di accedere a prove e documenti fondamentali per far luce su un sistema illegale. «Io non ho seguito soltanto ciclisti», ha dichiarato Eufemiano Fuentes. Però sinora l’Operacion Puerto è stata sempre circoscritta al ciclismo: coinvolti 58 corridori, squalificati Basso, Ullrich, Valverde. Scarponi. E le connessioni polisportive sono uno degli aspetti che potrebbero emergere. La verità in 14 udienze, fino al 22 marzo, data di chiusura del procedimento. Ana Muñoz, direttrice dell’antidoping spagnola, dice: «Ci hanno accusato di guardare da un’altra parte. In Paesi come Francia e Italia doparsi è un delitto, da noi no. Sono al mio posto da 9 mesi e l’80% del tempo l’ho passato a dimostrare con i fatti che le cose in Spagna sono cambiate». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tour Down Under Tirreno-Adriatico Greipel fa 100! Nasce il percorso Vincere in Australia per André Greipel (foto BETTINI) è un’abitudine ma il successo nell’ultima volata di Adelaide del Tour Down Under è speciale: il 30enne tedesco della Lotto-Belisol è arrivato, battendo Renshaw e Boasson Hagen, a 100 successi in carriera (in attività meglio solo Petacchi, 165, e Boonen, 108). La classifica finale è andata all’olandese della Blanco (ex Rabobank) Tom-Jelte Slagter, 23 anni. Migliore italiano Daniele Pietropolli (Lampre-Merida), 8˚ a 36".

Oggi a San Vincenzo (Livorno), alle 14.30, si presenta la 48ª edizione della Tirreno-Adriatico, la corsa dei Due Mari che Rcs Sport organizza per conto della Gazzetta. Ospite d’onore Moreno Moser, che è in ritiro con la Cannondale in Toscana, a RioTorto. Partenza il 6 marzo proprio da San Vincenzo con una cronosquadre, conclusione il 12 a San Benedetto del Tronto con una cronometro individuale. Nel 2012 vinse Nibali (foto BETTINI), atteso al via come Alberto Contador.


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TENNIS MELBOURNE

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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il film della finale maschile Smorfie di dolore e di rabbia di Andy Murray, miracoli di balistica e di grinta di Novak Djokovic, fino all’epilogo con la premiazione da parte di Andre Agassi, idolo di entrambe, come caposcuola del «corri e tira».

Il re d’Australia DAL NOSTRO INVIATO

RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 MELBOURNE (Aus)

Un balletto sotto la sua curva, il passo di danza del signore d’Australia. Alla fine se lo concede ancora lui, Novak l’incredibile, il primo giocatore dell’Era Open a domare Melbourne per la terza volta di fila, con una striscia di 21 vittorie consecutive cui stavolta Murray non può opporsi. Perché questa non è New York, dove Andy sfatò il tabù Slam battendolo in finale, ma il giardino di casa Djokovic, e stavolta senza la necessità di strapparsi la t-shirt. Occasioni sprecate In tribuna siedono tra gli altri Kevin Spacey e Geoffrey Rush, ma la partita non raggiungerà mai livelli da Oscar. Per due set c’è troppo rispetto, una sorta di sottile paura che consiglia ad entrambi, memori delle tremende battaglie dell’anno scorso, di lasciar scorrere gli eventi. Così, dopo due ore e 13 minuti, i duellanti sono pari ed è giusto così, anche se a parti invertite per le occasioni avute. Perché il numero uno spreca cinque break point nel primo set, e poi regala malamente il tie-break con un doppio fallo e due dritti sui teloni, che portano a 25, un’enormità, i gratuiti nel parziale. E perché lo scozzese, nel secondo gioco del secondo set, si fa rimontare da 0-40 per lui, e poi nel nuovo tiebreak regala il 4-2 all’altro con un doppio fallo di distrazione, per la testardaggine di voler fermare una piuma che svolazza sul campo.

Djokovic pari con Murray Poi sprinta E’ storico tris Sul 6-7 7-6 3-3, l’equilibrio si rompe e Nole stritola Andy. Nell’era Open nessuno aveva vinto 3 Melbourne di fila «Questo è lo Slam che preferisco»

Il primo break Si tratta comun-

que di due momenti decisivi. Lo sostiene Nole: «Aver recuperato quel game di battuta mi ha restituito fiducia, mentalmente sono entrato nel match». Lo conferma Andy: «Quella piuma era proprio davanti agli occhi, mi dava fastidio, non è stata probabilmente una buona scelta in una partita decisa da pochi punti». Fino al 34˚ gioco, entrambi tengono il servizio, ma Djokovic adesso è salito fisicamente e di testa, sbaglia molto meno e si impossessa piano piano del match contro un avversario troppo passivo. L’ottavo game

Senza storia Avanti due set a uno, Nole è padrone, confermando la straordinaria capacità di azzannare la partita quando gli altri gli concedono uno spiraglio: «Ero rilassato, concentrato, sapevo che sarebbe stata ancora dura, con tanti scambi da fondo, però l’aggressività che ho messo sulla sua seconda palla dall’inizio del terzo set ha cambiato la situazione tattica». Il quarto set è un monologo, una cavalcata, una lotta impari tra un guerriero d’acciaio e un soldatino stremato e impotente, sicuramente fiaccato dalle quattro ore contro Federer («Forse è il caso che le semifinali si giochino lo stesso giorno», suggerirà Andy) e non più in grado di reggere gli scambi lunghi. Altri due break subiti, il sussulto dello 0-30 quando Djokovic serve per il match, che prolunga solo l’agonia: «Per tre set siamo stati molto vicini, con game lottati, lui è stato più bravo a prendersi le opportunità. Lendl? Mi ha detto "cattiva fortuna", ma non posso dimenticare a quale livello di grande tennis sono arrivato negli ultimi sei mesi. Perdere fa male, ma nessuno è mai riuscito a rivincere uno Slam subito dopo il primo. Io mi sento comunque nella giusta direzione». Solo che l’incrocio con Novak, il rivale di una vita, è tornato ad essere molto pericoloso. Questa è la sua terra: «C’è un feeling speciale con l’Australia, è lo Slam che preferisco. Sono pieno di gioia». E illuminato dalla grazia.

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IL COMMENTO DI PAOLO BERTOLUCCI

a pagina 22

&

Gazzetta.it

Davis: Palavela oggi agli studenti

IL VIDEO DELLA FINALE LE FOTO PIU’ BELLE E LE INTERVISTE

Novak Djokovic, 25 anni, serbo, n. 1 del mondo, ha vinto 35 titoli, di cui 4 Australian Open, come Agassi e Federer, ma il n. 1 del mondo ha fatto il tris 2011-2013 AP

Puoi rivivere la spettacolare chiusura dell’Australian Open con le immagini della finale maschile fra Djokovic e Murray e i servizi del nostro inviato Riccardo Crivelli, Se volete potrete anche rivedere la finale femminile vinta dalla Azarenka e quella del doppio col trionfo delle nostre Errani-Vinci. In più le fotogallery con le immagini più belle di questo primo Slam della stagione

L’INTERVISTA

I NUMERI

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tris di fila era Open agli Open d’Australia (2011-2013). Prima di Djokovic, Crawford (3) ed Emerson (5).

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Sam vinti da Djokovic (4 Australian Open, 1 Wimbledon, 1 US Open). Come il serbo, era Open, anche Becker e Edberg, meglio: Federer 17, Sampras 14, Nadal e Borg 11, Agassi, Lendl e Connors 8, Wilander e McEnroe 7.

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giocatori capaci di vincere era Open uno Slam per almeno 3 anni di fila: Borg a Parigi e Wimbledon, Nadal a Parigi, Sampras a Wimbledon, Federer a Wimbledon e US Open, McEnroe agli US Open, Lendl agli US Open e Djokovic in Australia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Finali, singolare maschile: Djokovic (Ser) b. Murray (Gbr) 6-7 (2) 7-6 (3) 6-3 6-2; doppio misto: Gajdosova-Ebden (Aus) b. Hradecka-Cermak (Cec) 6-3 7-5.

ITALIA-CROAZIA

Da venerdì a domenica al Palavela di Torino di scena Italia Croazia, 1˚ turno di Gruppo mondiale di coppa Davis, superata la soglia dei 10.000 biglietti. Oggi e domani, «Tennis Day», la promozione voluta dalle Istituzioni, con RCS Sport e Federtennis: allenamenti delle squadre aperti agli studenti di ogni età. Biglietti match da 10,00 euro: www.ticketone.it o Biglietteria Palavela via Ventimiglia 145, promozione circoli: ticketingtennis@rcs.it

del terzo set si apre con uno scambio di 36 colpi chiuso dal serbo con un dritto vincente ad uscire, forse il punto migliore dell’incontro: è il segnale della svolta. Arriva il break su un dritto in rete di Murray, che all’inizio del set si era fatto medicare il piede destro per una vescica: «Succede, quando corri molto per il campo».

1

milione e 900 mila euro, il primo premio vinto da Djokovic: è il più alto nella storia del tennis maschile.

5

finali Slam perse da Murray (3 volte in Australia). Lo scozzese sempre più simile al suo coach, Lendl, che perse le prime 4, vinse la quinta e poi perse anche lui la sesta.

«Decisivo quando ho dettato gli scambi» MELBOURNE

Novak, a settembre la sconfitta con Andy a New York, stavolta di nuovo una vittoria. Cos’è cambiato?

«Negli ultimi tre anni, tutti i nostri match sono stati tirati, fisicamente e mentalmente, e si sono decisi su poche palle. La partita è cambiata quando sono riuscito io a dettare gli scambi e stavolta sono anche soddisfatto del gioco a rete». Ha ricevuto il trofeo da Agassi: è un giocatore simile a lui?

«Sì, nello stile del nostro abbigliamento tennistico. Entrambi amiamo i colori. Per il resto, lui è una leggenda, ha cambiato il gioco non solo per i risultati, ma per il modo in cui ha coinvolto il pubblico». Un altro Slam vinto dai cosiddetti Fab Four. Il gap con gli altri si può restringere?

«Non sottovalutate la forza di chi sta dietro in classifica. Negli ottavi sono andato a pochi punti dal perdere con Wawrinka, che non è neppure un top ten, e questo dà l’idea di come sia competitivo il circuito. Certo, adesso, i primi 4 della classifica sono i più dominanti degli ultimi 5-10 anni». Arrivare in Australia dopo aver perso in finale a Parigi con Nadal, in semifinale a Wimbledon con Federer e in finale a New York con Murray le ha dato motivazioni particolari?

«Basta guardare chi ha vinto questo torneo per capire con quale spirito affrontarlo. E vincerlo 3 volte di fila è magico». Ora diventa fondamentale il Roland Garros, l’unico Slam che ancora non ha vinto?

«Adesso la priorità è godermi questo successo, perché le occasioni di vincere uno Slam non sono poi così tante. Mancano 5 mesi a Parigi, tornerà Rafa e sarà il favorito. Devo solo continuare a giocare bene e a rimanere in salute». ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

BASKET SERIE A: LA 17a GIORNATA AVELLINO VARESE

l’Analisi di LUCA CHIABOTTI

Manu lascia Cantù? La serie A cambia Se Manuchar Markoishvili e Cantù accetteranno, come pare ovvio, l’offerta alla quale non si può dire di no del Galatasaray, molto cambierà, non solo in campo, nel nostro campionato. Una squadra italiana di vertice si vedrà portar via un giocatore chiave, quello di maggior talento, durante la stagione senza praticamente potersi opporre. E’ un’operazione che spesso hanno tentato i nostri club con i campionati ritenuti «minori» in Europa: oggi minori rispetto alla Turchia, siamo noi. Quest’anno il Panathinaikos s’era fatto sotto per Fotsis: niente da fare. Il problema per Cantù non è solo trovare un giocatore del livello di Markoishvili e così funzionale al sistema di Trinchieri. Il mercato è il pane dei canturini, c’è anche Mancinelli libero da sondare. Ma domenica arriva Sassari, poi ci sono le Final Eight. Con un calendario ricco di scontri diretti, Siena rimaneggiata stasera va a Brindisi e poi ospiterà Varese dopo la trasferta di Barcellona, chi potrebbe davvero approfittare del momento delle avversarie sono Sassari, Roma e Milano. Anche in coppa.

73-74

d.t.s. (13-20, 39-38; 58-65, 74-74)

91-68

SIDIGAS AVELLINO: Lakovic 14 (1/3, 2/4), Dean 16 (2/6, 3/5), Richardson 17 (6/9, 1/3), Ivanov 12 (4/8), Johnson 8 (1/6); Dragovic 10 (3/7 da 3), Spinelli (0/1), Shakur 5 (2/2), Biligha. N.e.: Riccio, Salafia, Iurato. All.: Pancotto.

SIDIGAS AVELLINO-CIMBERIO VARESE TRENKWALDER REGGIO E.-UMANA VENEZIA

CIMBERIO VARESE: Green 15 (3/9, 3/4), Banks 23 (6/10, 1/2), Ere 11 (2/5, 2/6), Polonara 17 (4/4, 3/5), Dunston 8 (4/6); Rush 3 (0/1, 1/2), De Nicolao 1, Talts 5 (1/2, 1/2), Sakota. N.e.: Balanzoni, Bertoglio, Cerella. All.: Vitucci.

CLASSIFICA

SCAVOLINI B.MARCHE PESARO-ANGELICO BIELLA

MONTEGRANARO

90

(28-24, 52-39; 85-63) BANCO SARDEGNA SASSARI: T.Diener 19 (4/5, 3/6), D.Diener 15 (3/3, 3/6), Thornton 14 (4/6, 2/6), Ignerski 15 (5/11, 1/1), Easley 17 (6/9); Devecchi 6 (2/3, 0/3), B. Sacchetti 9 (3/3 da 3), Spissu 3 (1/2 da 3), Pinton 4 (2/4, 0/1), Diliegro 4 (2/4). All.: R.Sacchetti. MONTEGRANARO: Di Bella 9 (3/6, 0/2), Cinciarini 16 (5/9, 2/4), Johnson 12 (6/9, 0/1), Campani 12 (6/7), Burns 19 (9/12, 0/2); Panzini, Perini, Freimanis 3 (1/1 da 3), Mazzola 4 (2/2, 0/1), Amoroso 15 (3/4, 3/7). N.e.: Slay. All.: Recalcati. ARBITRI: Sabetta, Sardella, Di Francesco. NOTE - T.l.: Sas 11/15, Mgr 4/7. Rimb.: Sas 34 (Diener D. 8), Mgr 27 (Campani 6). Ass.: Sas 21 (Diener T. 9), Mgr 16 (Di Bella 5). Progr.: 5’ 12-20, 15’ 43-32, 25’ 72-42, 35’ 94-72. Spett.: 4532 per 70,646. SASSARI Contro una Sutor incerottata

60-65

ENEL BRINDISI-MONTEPASCHI SIENA

OGGI

G 17

V 15

P 2

28

17

14

3

24

16

12

4

ACEA ROMA

24

17

12

5

CHEBOLLETTA CANTU’

22

17

11

6

EMPORIO ARMANI MILANO

20

17

10

7

UMANA VENEZIA

18

17

9

8

ENEL BRINDISI

16

16

8

8

TRENKWALDER REGGIO E.

16

17

8

9

CASERTA

16

17

8

9

SAIE3 BOLOGNA

12

17

6

11

PT 30

B. SARDEGNA SASSARI MONTEPASCHI SIENA

ARBITRI: Taurino, Vicino, Ramilli. NOTE – T.l. Ave 23/26, Var 10/15. Rimb.: Ave 33 (Johnson 10), Var 27 (Polonara, Ere 5). Ass.: Ave 13 (Lakovic 9), Var 13 (Green 5). Progr.: 5’ 9-10, 15’ 21-26, 25’ 50-51, 35’ 68-72. F. antisp.: Polonara 17’21" (31-31), Spinelli 32’12" (61-69). F. tec.: Lakovic 42’35" (78-78). Usc. 5 f.: Dunston 40’41" (74-74), Johnson 44’43" (82-80). Spett. 2300, per 37.200 euro.

VANOLI CREMONA

12

17

6

11

DAL NOSTRO INVIATO

MONTEGRANARO

10

17

5

12

MARIO CANFORA AVELLINO

SIDIGAS AVELLINO

8

17

4

13

SCAVOLINI B.MARCHE PESARO

8

17

4

13

No, davvero non si può più parlare di sorpresa. Lo testimoniano i numeri, prima di tutto, e un primo posto più che meritato. Varese viaggia come un treno, fa il colpo pure ad Avellino, ed è il settimo su otto trasferte. Ha bisogno di un overtime, ma ciò non cambia di una virgola il concetto base: la Cimberio fa paura. Prendete Polonara: oggi ha lo stesso apporto di un americano. Ieri, in alcuni momenti della gara, è stato devastante. Tiri da tre, recuperi (ben 8), sempre la cosa giusta al momento giusto. Magari talvolta anche la dea bendata ti dà una mano, come è giusto che sia. Come è successo a Green, l’altro eroe del blitz. Dei suoi 15 punti finali, 6 sono di platino. Due triple: una da centrocampo alla fine del primo quarto, e poi quella decisiva a -11" dell’overtime che è valsa l’82-83 finale.

ANGELICO BIELLA

6

17

3

14

equilibrio, con Avellino galvanizzata dall’arrivo di Lakovic. Lo sloveno è di un altro livello, e lo capirebbe pure un bambino. Dispensa assist al bacio (lo scout ne indica 9, ne mancano almeno un paio), triple, anche se la mancanza di conoscenza dei suoi nuovi compagni, unita ad una condizione fisica non al 100%, talvolta lo mandano in affanno. Ma, con lui, Avellino dovrebbe garantirsi l’obiettivo minimo stagionale, la salvezza. In attesa di nuovi arrivi, come Jobey Thomas, da Trieste. La capolista, con Banks ed Ere ristabiliti dagli infortuni, comincia da par suo.

PROSSIMO TURNO Domenica 3/2, ore 18.15

Sassari tiene il passo di Varese, è poco aggressiva in avvio ma si riprende di slancio e vince in tranquillità. Vanuzzo, infortunato,è a referto solo pro forma. la Sutor è senza Steele e con Slay fermo ai box ma scatta con Burns e sul canestro di Cinciarini (12-20) Meo Sacchetti ci parla su. «Forse pensavamo di poter vincere facile e invece abbiamo preso 20 punti in 5' difendendo male. Poi l'abbiamo raddrizzata — afferma coach Meo Sacchetti —. Dobbiamo migliorare sotto l'aspetto dell'atteggiamento, in partenza non era quello giusto». Il +10 è di Brian Sacchetti, il Banco va veloce, Montegranaro soffre. Assist e tiro dall'arco due delle chiavi del primo tempo poi non c’è più partita: sassari +30, poi un sussulto Sutor fino sull'85-63. Il commento di Recalcati fotografa l'andamento del match: «Noi eravamo in situazione di emergenza, abbiamo iniziato molto bene poi abbiamo pagato un disastroso inizio di secondo tempo pagando ogni errore commesso in fase difensiva». Il Banco manda in campo anche il giovane Spissu. Giovanni Dessole

CHEBOLLETTA CANTÙ-BANCO SARDEGNA SASSARI (12) UMANA VENEZIA-SCAVOLINI B.MARCHE PESARO CASERTA-ANGELICO BIELLA EMPORIO ARMANI MILANO-SIDIGAS AVELLINO SAIE3 BOLOGNA-MONTEGRANARO VANOLI CREMONA-ENEL BRINDISI TRENKWALDER REGGIO E.-ACEA ROMA MONTEPASCHI SIENA-CIMBERIO VARESE (20)

Achille Polonara, 21 anni: 8 palle recuperate sono il suo record in serie A CIAM-CAST

Polonara strepitoso Varese non si ferma Ad Avellino non basta l’ottimo debutto di Lakovic: l’azzurro e Green tengono la Cimberio in testa dopo un supplementare Migliori

h 8 POLONARA (Varese) Prova di grande maturità, punti (17 finali) e sostanza quando Avellino poteva scappare: ha chiuso con ben 8 recuperi e 3/5 nelle triple (8 più 5 rimbalzi, 3 recuperi nel solo 3o quarto)

h 7.5

LAKOVIC (Avellino) Si capisce immediatamente che è un giocatore di primo livello europeo: ha fatto vedere lampi di genio (9 assist per lo scout), anche se la condizione non è ancora al top

Pasticcio Nel supplementare

Taurino, col tecnico a Lakovic e un passi a Banks) Green mette il timbro, quindi ancora Dean fallisce il tiro della vittoria. «Ottima gara, dove entrambe le squadre avrebbero meritato il successo. Noi abbiamo fatto qualche pasticcio nel secondo quarto, ma nelle azioni importanti c’è stata sempre l’intuizione giusta, con Ere e Banks che stanno ritrovando il ritmo partita — dirà il tecnico varesino Vitucci —: dobbiamo lavorare sulle palle perse, 25 sono troppe». Cesare Pancotto è arrabbiato per il k.o., ma sa che con Lakovic sarà tutt’altra musica. «Peccato per la tripla finale di Green, lì c’è stato un difetto di comunicazione».

(con qualche fischio dubbio di

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Bilanciando gioco interno ed esterno, e difendendo forte sui piccoli irpini. Sul 13-26 del 12’, sembra tutto facile. Invece l’ingresso di Shakur (poi dimenticato in panchina) dà la svolta: 10-0 di parziale e gara riaperta. Lakovic orchestra, arriva il sorpasso al riposo. Varese riparte di slancio, e il suo 5/7 dai 6.75 mette alle strette la Sidigas ma non è finita, anzi. E tutto si gioca negli ultimi 2’. Avellino a -1’56" con un triplone di Lakovic va avanti 73-72. Si arriva a -10"71 con la Sidigas che ha la palla per la vittoria, ma Dean fallisce il tiro in entrata a 3" dalla sirena.

SCHIACCIATA SBAGLIATA: CREMONA CADE

Sassari parte male Peric, che errore! Poi fa il vuoto Caserta vince 106

89-76 d.t.s. 82-83 69-75

CHEBOLLETTA CANTÙ-ACEA ROMA

SQUADRE CIMBERIO VARESE

MONTEGRANARO INCOMPLETA

SASSARI

106-90

EMPORIO ARMANI MILANO-SAIE3 BOLOGNA

Che assist In mezzo, tanto

(f.d.s.-g.n.) Oggi c’è il posticipo Brindisi-Siena (ore 20.30, diretta La7dSportItalia): nella Mps, assenti Ress e Ortner, l’Enel è priva di Viggiano e col dubbio Ndoja. Al mattino, a Milano, presente il sindaco Pisapia, sarà presentata la Beko Final 8 del 7-10 febbraio al Forum di Assago: i biglietti sono disponibili online sul sito www.ticketone.it

BANCO SARDEGNA SASSARI-MONTEGRANARO VANOLI CREMONA-CASERTA

OGGI POSTICIPO

Brindisi-Siena e presentazione delle Final 8

RISULTATI

82 83

CREMONA

73

CASERTA

74

(19-17, 35-35; 53-52) VANOLI CREMONA: Johnson 9 (2/2, 1/3), Jackson 15 (6/7, 1/5), Harris 11 (5/12), Peric 15 (6/11, 1/2), Stipanovic 9 (4/5); Kotti 14 (6/8), Chase (0/1, 0/3), Ruini (0/1 da 3), Cazzaniga. N.e.: Fontana, Belloni, Conti. All.: Gresta. CASERTA: Gentile 3 (0/3, 1/3), Maresca 8 (1/2, 2/3), Jonusas 20 (6/13, 2/9), Jelovac 6 (3/6, 0/4), Akindele 12 (6/7); Mordente 9 (2/5, 1/2), Marzaioli, Michelori 4 (2/3), Mavroeidis 9 (2/5, 1/3), Sergio 3 (0/3, 1/3). All.: Sacripanti. ARBITRI: Begnis, Lanzarini, Duranti. NOTE – T.l.: Cre 6/9, Cas 6/6; Rimb.: Cre 31 (Kotti 10), Cas 35 (Jonusas 9). Ass.: Cre 13 (Johnson 7), Cas 11 (Mordente 4). F.Ant.: Jackson 24'04” (44-43). Progr.: 5' 13-13, 15' 29-24, 25' 46-45, 35' 63-59. Spett.: 2800. CREMONA – Peric sulla sirena sbaglia la schiacciata al volo che avrebbe potuto

regalare a Cremona il terzo successo consecutivo. Un errore incredibile (su rimessa perfettamente disegnata con 150 centesimi sul tabellone) che consegna a Caserta due punti comunque meritati. Perché Sacripanti («E' un passo importante verso la salvezza. Ringrazio i miei giocatori perché l'hanno voluta vincere a tutti i costi» dirà a fine partita) ha il merito di tenere sotto ritmo e a 73 punti una squadra che sotto la gestione Gresta viaggiava ad oltre 83 di media. La gara resta sempre in equilibrio, ma sono i lombardi (29-24, 15') a condurre nel punteggio con il lavoro in area di Kotti e Stipanovic. Caserta però non crolla mai (46-45, 25'), resta in piedi ad ogni spallata (61-57, 33'), anche quando Johnson e Peric da tre punti spingono il più sei (71-65) a meno di due minuti dalla fine. I sei punti decisivi sono quelli di Akindele che di mancina timbra il più uno (73-74) prima dell'episodio che condanna Cremona. Gresta è sconsolato: «Abbiamo perso un'occasione in una giornata nella quale vincere voleva dire mettere 8 punti tra noi e l'ultima in classifica». Alessandro Rossi

Peggiori

i 6 DUNSTON (Varese) Parte bene contro l’anonimo Johnson, poi cala e commette errori soprattutto in difesa. Esce per cinque falli, in attacco viene cercato poco. Solo 2 rimbalzi, 4 perse, 3 recuperi

i5

JOHNSON (Avellino) Ricordate il bel giocatore di un anno fa? Scomparso, ora va sul parquet il suo sosia che non incide e fa fatica in attacco: ieri 10 rimbalzi, ma non bastano

L’UMANA CONTROLLA LA RIMONTA

Venezia davanti 40’ Reggio quasi ce la fa REGGIO EMILIA

69

VENEZIA

75

(12-25, 37-40; 50-57) TRENKWALDER REGGIO EMILIA: Jeremic 5 (0/1, 1/3), Taylor 26 (6/13, 4/9), Brunner 15 (5/9), Antonutti 6 (2/4, 0/4), Cinciarini 11 (3/8, 0/4); James 2 (1/4, 0/1), Cervi (0/2), Silins, Slanina 4 (2/3). N.e. Filloy, Veccia, Deguara. All.: Menetti. UMANA VENEZIA: Clark 7 (1/3, 1/4), Diawara 19 (7/11, 0/1), Szewczyk 27 (7/8, 4/8), Young 10 (2/4, 2/3), Magro 4 (2/2); Hubalek, Bowers 6 (3/3, 0/3), Bulleri , Rosselli 2 (1/1, 0/1), Marconato (0/1). N.e.: Zoroski, Candussi. All. Mazzon ARBITRI: Cicoria, Giansanti, Pozzana NOTE – T.l.: Tre 16/21, Uma 8/13. Rim.: Tre 33 (Brunner 8), Uma 35 (Diawara, Magro 7). Ass.: Tre 7 (Cinciarini 4), Uma 13 (Rosselli 5). Usc.5 f.: Szewczyk 38’36" (67-72), Slanina 39’41" (69-73). Prog.: 5’ 4-12, 15’ 22-32, 25’ 45-48, 35’ 61-66. Spett. 3500 per 46255 euro.

REGGIO EMILIA Diciamo la verità: sarebbe stato un miracolo. se la Trenkwalder avesse beffato Venezia nell’ultimo minuto, dopo aver sempre rincorso. Perché l’Umana, al 6˚ successo nelle ultime 7 gare, ha condotto dal primo all’ultimo secondo. Partendo fortissimo (12-25 al 10’), soffrendo contro al difesa reggiana (50 punti nei successivi 30’ e 26 palle perse), mostrando tutto il talento di Szewczyk e Diawara e dominando il match fino al 36’ (54-66). Poi lì la Trenkwalder ha cercato di inventarsi un piccolo miracolo e c’è arrivata vicinissima. Nell’ultimo minuto prima Antonutti poi Taylor hanno fallito la tripla del pareggio (69-72) e Venezia ha chiuso il match dalla lunetta. «Venezia ha meritato di vincere — spiega coach Menetti che non ha festeggiato bene il 40o compleanno —. Noi ci abbiamo messo grande cuore e ardore ma siamo stati poco lucidi perdendo il match nel primo quarto». Esulta Mazzon: «Tutti i giocatori stanno facendo progressi. Ora dobbiamo rimanere così : solidi nel gioco e duri in difesa». Daniele Barilli


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

h

MIGLIORI

MILANO BOLOGNA

y

91 68

NBA RONDO KO

(20-22, 37-26: 49-37) EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Green 6 (2/4 da 3), Langford 13 (3/4, 2/2), Hairston 15 (6/7, 1/2), Melli 4 (2/2, 0/2), Bourousis 7 (2/3, 1/2); Giachetti 13 (3/5, 1/1), Fotsis 8 (1/1, 2/3), Gorla (0/3), Chiotti 5 (2/4), Piva 2 (1/1), Bremer 10 (3/5, 1/4), Radosevic 8 (4/5). All.: Scariolo.

S Giachetti 8 In campo già nel primo quarto, spacca la partita nel secondo con 13 punti, due assist e un recupero.

S Poeta 7.5 Nel primo quarto, è immarcabile sia al tiro sia per gli assist che ispirano Gigli. Prende anche 3 rimbalzi d’attacco.

SAIE3 BOLOGNA: Poeta 20 (8/13, 1/6), Hasbrouck 2 (1/5, 0/4), Gaddefors 7 (1/1, 0/2), Smith 2 (1/1, 0/1), Gigli 15 (7/10); Imbrò 2 (1/2, 0/1), Moraschini 10 (3/5), Rocca 8 (4/8), Parzenski (0/2), Minard 2 (1/5). N.e.: Tugnoli, De Ruvo. All.: Finelli. ARBITRI: Paternicò, Lo Guzzo, Bartoli. NOTE - T.l.: Mil 7/9, Bol 11/17. Rimb.: Mil 34 (Fotsis e Bourousis 8), Bol 27 (Parzenski 5). Ass.: Mil 21 (Green 7), Bol 11 (Poeta 4): Progr.: 5’ 9-13, 15’ 45-30, 25’ 61-45, 35’ 83-54. Antisportivo: Green 28’17" (45-32), Hansbrough 31’50" (78-52). Tecnico: Scariolo 28’17" (45-32). Nessun uscito per 5 falli. Spett.: 5000.

Jacopo Giachetti, 29 anni, 1.90, supera Matteo Imbrò, 18, 1.92 CIAMILLO

Giachetti ritrovato Ora Milano corre Bologna travolta

i La svolta quando entra il play che non gioca

PEGGIORI

mai. E l’Olimpia vince in casa dopo 3 mesi PAOLO BARTEZZAGHI MILANO

S Bourousis 5.5 Gigli lo sovrasta nei primi minuti quando Milano va sotto. In attacco non brilla, perde 4 palloni di cui due sono passaggi in tribuna.

S Usa Virtus 4 Hasbrough, Minard, Smith (nella foto) insieme segnano 6 punti con 3 su 16 al tiro e due rimbalzi (di Minard).

La rivoluzione invernale di Milano ha interessato tutti i play tranne uno: Jacopo Giachetti. Con gli infortuni di Basile e Gentile, i due falli di Langford nel primo quarto, si è ritrovato in campo già nel primo quarto dopo aver giocato 4 minuti a Biella nelle ultime 7 partite. Bologna è in vantaggio, Poeta sta seminando il panico. Segna, distribuisce assist per Gigli. Marques Green non lo tiene. Entra Giachetti. La difesa si sistema con Bremer e Radosevic al posto di Bourousis. Fotsis, partito dalla panchina, segna una tripla al primo pallone toccato. Jacopo pesca Radosevic in attacco, poi segna due liberi, indovina una tripla di tabellone dall’angolo, segna ancora. Dal -7 (15-22) all’8’, Milano prende quota. Altra tripla di Fotsis, recupero e contropiede di Giachetti ed è +15 (45-30). La squadra non sbanda quando viene fischiato un antisportivo

a Green cui aggiunge un fallo tecnico a Scariolo per proteste. C’è sempre Giachetti che segna altri 4 punti per il +12 all’intervallo.

lo, la Virtus segna 6 punti di fila, torna a -8 poi subisce un 12-2 e sprofonda a -18. Toccherà anche il -31. Ed è la settima sconfitta di fila.

Bravo «Jacopo è stato bravo —

Serie Per la prima volta dopo l’esordio con Caserta, Milano chiude in scioltezza, con i due under Piva e Gorla in campo. Dopo più di 3 mesi vince in casa in serie A. E per la prima volta vince tre partite di fila in campionato. Qualcosa sta cambiando. «Finalmente abbiamo vinto il confronto a rimbalzo — dice Scariolo — abbiamo potuto correre come avremmo sempre voluto fare. Fotsis dalla panchina? Gli abbiamo levato un po’ di pressione, era un po’ angosciato. A metà settimana Gentile proverà a lavorare con la squadra, se andrà tutto bene giocherà qualche minuto domenica». «Ci siamo sciolti alle prime difficoltà — dice Alex Finelli — abbiamo bisogno di tutti, americani compresi. Il loro atteggiamento non mi è piaciuto». Perché, erano in campo?

dice Scariolo — sono contento per lui. Si è sempre allenato con passione, è la dimostrazione dell’atteggiamento da tene-

Scariolo: «Bravo Jacopo. Sono contento per lui, si è sempre allenato con passione» re giorno per giorno. Sappiamo di poter sempre contare su di lui». Lui si schermisce: «Le occasioni arrivano, l’importante è lavorare duro ogni giorno. Alcune società mi hanno cercato, ma mi sono sempre sentito parte del gruppo e, d’accordo con la società, abbiamo deciso di andare avanti». La partita, invece, finisce in fretta. Dopo l’interval-

Boston batte Miami con un tiro a 13" dalla fine del secondo supplementare di Pierce, ma perde Rondo per tutta la stagione per la rottura del crociato destro. Ieri: Boston-Miami 100-98 2 t.s. (Garnett 24; James 34, Allen 21 al ritorno a Boston). Sabato: Toronto-Cleveland 98-99 ((A.Johnson 18; Irving 32), Philadelphia-New York 97-80 (Holiday 35; Anthony 28), Washington-Chicago 86-73 (Nene 16; Robinson 19), Charlotte-Minnesota 102-101 (K.Walker 25; Ridnour 22), Houston-Brooklyn 119-106 (Harden 29; D.Williams 27), Milwaukee-Golden State 109-102 (Ellis, Jennings 20; S.Curry 26), San Antonio-Phoenix 108-99 (Parker 31; Beasley 25), Denver-Sacramento 121-93 (Lawson 26; Brooks 16), Utah-Indiana 114-110 t.s. (A.Jefferson 25; West 24), Portland-LA Clippers 101-100 (Lillard, Batum 20; Griffin 24).

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

31

IL SORPASSO IL GEORGIANO VERSO IL GALATASARAY

Colpo di Roma Cantù perde pure Markoishvili CANTU’ ROMA

60 65

(12-16, 30-28; 46-51) CHEBOLLETTA CANTU’: Tabu 12 (0/2, 4/9), Aradori 12 (3/6, 1/4), Brooks 9 (4/7, 0/1), Leunen 4 (1/2, 0/1), Cusin 4 (2/5); Scekic 4 (2/2), Anderson (0/2, 0/1), Mazzarino (0/1, 0/2), Markoishvili 10 (2/5, 1/6), Tyus 5 (2/7). N.e.: Abass, Casella. All.: Trinchieri. ACEA ROMA: Taylor 11 (1/4, 3/5), Goss 10 (2/8, 1/3), Datome 18 (4/6, 2/7), Lorant, Lawal 14 (6/11); Jones 3 (0/2, 1/4), Tambone, D’Ercole 5 (1/1, 1/2), Czyz 4 (2/6). N.e.: Tonolli, Gorrieri, Giagliardi. All.: Calvani. ARBITRI: Seghetti, Quacci, Mazzoni. NOTE - T.l.: Can 10/13, Roma 9/10. Rimb.: Can 44 (Tabu 12), Roma 34 (Lawal 9). Ass.: Can 13 (Tabu 8), Roma 12 (Goss 6). Antisp.: Czyz 28’48" (41-51). Progr.: 5’ 5-4, 15’ 22-21, 25’ 39-46, 35’ 57-56. Spett.: 3535.

Gigi Datome, 25 anni CIAM

L’addio Alla fine Manu ha salu-

con un 11-0, negli ultimi tre minuti si è portata via la partita: «Ci siamo incagliati lì — dice Trinchieri —, ma è stata una gara dove abbiamo avuto poca pazienza nel primo tempo e ansia nel secondo. Voglia e dedizione non sono mancate, ma la lucidità sì». Magari ha influito l’addio a Markoishvili? «No, di lui in questo momento non parlo». Ha parlato sul campo invece Datome che, insieme a Taylor, nel terzo quarto ha prodotto a suon di triple lo strappo (41-51), in cui Cantù ha speso tutte le proprie energie per ricucire dopo un primo tempo segnato da percentuali deficitarie: chebolletta 11/30, Roma 11/34. Insomma non proprio il basket dei sogni e i due parziali Acea (10-2 e 10-0) hanno dato al massimo un più 4 (24-28) che la chebolletta ha ricucito agilmente con le spettacolari penetrazioni di Aradori e l’energia di Brooks, mentre dall’altra parte ha imperversato Lawal, imbeccato dall’attenta regia di D’Ercole. Poi la pioggia di triple che ha aperto il match, ripreso da Cantù con Tabu (strepitoso il suo secondo tempo) e Markoishvili a cui non è riuscita l’ultima magia: All’errore finale la curva ha srotolato uno striscione: «Qualsiasi sia la decisione, Manu campione» un modo commovente per dirsi addio.

tato la curva, dopo che Roma,

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DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO DI SCHIAVI CANTU’

«Siamo stati freddi e determinati nel finale. L’avevo detto in mattinata ai ragazzi: "Ce la possiamo fare". Abbiamo espugnato un campo difficile, è un passo avanti verso i playoff. Certo, in quell’ultima azione, avanti di 3, avevo detto a Taylor di fare fallo...» ma l’indicazione di un sorridente (dopo) Calvani non è stata rispettata. Markoishvili ha provato la tripla del supplementare e del suo addio a Cantù. Nell’ordine: il tiro si è stampato sul ferro, Roma ha vinto con merito, e il georgiano saluta la Brianza dopo 4 stagioni, per andare al Galatasaray. Questione di ore, siamo ai dettagli. Impossibile rifiutare l’offerta della polisportiva turca che, dopo Sneijder nel calcio, si porta via dall’Italia un altro pezzo da novanta: al giocatore andranno 300 mila euro per questa stagione e un milione per la prossima. Al club vanno 500 mila euro di buyout. Inutile pensarci con Manu in scadenza a giugno. Il budget congela le scelte di cuore. Che non avranno la meglio. Si discute solo sulle scadenze di pagamento. Ma l’affare sembra fatto.

SPAREGGIO SALVEZZA

DONNE

LEGADUE SEDICESIMA GIORNATA

Super Stipcevic Pesaro-Biella è 2-0

Schio facile Taranto e Parma al secondo posto

Brescia quarto successo di fila

PESARO

89

BIELLA

76

(22-13, 36-36; 61-51) SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO: Stipcevic 25 (0/2, 7/12), Kinsey 19 (5/11, 1/2), Barbour 16 (7/10, 0/3), Flamini (0/2 da 3), Crosariol (0/1); Cavaliero 12 (1/2, 1/2), Mack 15 (1/4, 4/6), Bryan, Thomas, Amici 2 (1/1, 0/1). All. Markovski. ANGELICO BIELLA: Rochestie 5 (2/3, 0/5), Johnson 25 (6/10, 2/2), Soragna 3 (0/1, 1/6), Mavunga 1 (0/1, 0/1), Pinkney 16 (5/9, 0/2); Jurak 4 (2/4, 0/2), Tsaldaris 15 (0/1, 5/9), Laganà 7 (3/5), Raspino, De Vico. N.e. Amoruso, Slanina. All. Cancellieri. ARBITRI: Chiari, Aronne, Martolini. NOTE - T.l.: Sca 20/27, Ang 16/21. Rim.: Sca 33 (Kinsey 11), Ang 38 (Pinkney 13). Ass.: Sca 8 (Barbour 3), Ang 9 (Johnson 4). Progr.: 5' 12-4, 15' 26-26, 25' 45-42, 35' 74-58. Usc. 5 f.: Crosariol 35’51" (76-61), Tsaldaris 38'37" (83-72). Ant. Tsaldaris 26’25" (54-44) . Tec.: Stipcevic 39’40" (87-74). Spett.: 3.829 per 28.931.

PESARO - Lo spareggio salvezza va a Pesaro che si porta 2-0 negli scontri diretti con Biella e trova la vittoria in casa che mancava da tre mesi. Per l’Angelico è la settima sconfitta consecutiva. Senza Renzi, influenza, Cancellieri ha fatto esordire Pinkney, che ha segnato a buoi scappati ma ha dato una mano a rimbalzo. L'Mvp è stato Stipcevic, strepitoso dall'arco e in regia e vincitore nel confronto con Rochestie. Super anche Kinsey, Pesaro dopo la gara ha deciso di non tagliare Mack, importante ieri. «Abbiamo giocato la partita che volevamo, buonissima l'intensità e tutto ha funzionato anche con il sacrificio di alcuni di non occupare il proprio ruolo naturale», ha commentato Markovski. Pesaro ha messo definitivamente la freccia nella ripresa (51-44 al 26', 74-54 al 34'). «Il problema è stato psicologico più che tecnico ed è nato nel terzo quarto. Dobbiamo recuperare ritmo, gerarchie e chimica. Siamo riusciti a mettere in difficoltà Crosariol, ma Pesaro è stata brava con i 5 piccoli», ha sottolineato Massimo Cancellieri. Camilla Cataldo

Quarta di ritorno di A 1 femminile: Chieti Famila Schio 49 76 (Sepulveda 19; Lavender 18), Lavezzini Parma Cagliari 77 60 (Kireta 20; Elenbrink 24), Goldbet Taranto Priolo 63 47 (Antibe 15; Donvito 11), Acqua &Sapone Umbertide Ceprini Orvieto 68 66 d.t.s. ( Willis 20; Nunez 19). Riposano: Gma Pozzuoli, Gesam Gas Lucca. Classifica: Schio 22; Lucca, Taranto, Parma 18; Umbertide 16; Chieti, Priolo 8; Pozzuoli, Orvieto 6; Cagliari 2. EURORIVALE (pe.m.) Nella 19a giornata in Spagna, il Barcellona (che giovedì ospita Siena) ha battuto il Bilbo di Zisis 87 85 (Huertas 19, Lorbek 18) al supplementare. Il Real Madrid ha vinto con il Valladolid 87 75 (Llull 19, Mirotic 16).

TRIESTE-BRESCIA 71-80 d.t.s. (9-13, 26-32; 41-50, 64-64) ACEGAS TRIESTE: Filloy 13 (3/9, 1/8), Ruzzier 2 (0/5, 0/2), Coronica 7 (0/3, 1/1), Mescheriakov 11 (5/9, 0/4), Gandini 9 (1/3, 1/3). Carra 16 (2/5, 2/6), Mastrangelo 5 (1/2, 1/3), Ondo Mengue 3 (0/1, 1/2), Fall 3 (1/3), Cantarello 2 (1/3). All. Dalmasson. CENTRALE DEL LATTE BRESCIA: Jenkins 25 (7/12, 1/6), Fernandez 15 (3/4, 0/1), Giddens 16 (8/14, 0/1), Brkic 10 (2/3, 2/4), Cuccarolo (0/2). Lombardi 7 (3/6), Barlos 5 (1/5, 1/1), Loschi (0/2, 0/1), Scalzi 2 (1/1). All. Martellossi. (l.g.). TRENTO- SCAFATI 98-87 (19-21, 26-29, 21-20, 32-17) BITUMCALOR TRENTO: Umeh 15 (4/10, 1/3), Forray 12 (0/2, 4/6), Dordei (0/2, 0/1), Garri 12 (3/9, 2/2), Elder 22 (5/9, 4/8); Pascolo 21 (10/12, 0/1), Conte 8 ( 2/2 da 3), Spanghero 8 (1/ 2, 2/2), Bailoni (0/1). All.: Buscaglia. GIVOVA SCAFATI: Mays 14 (4/7, 2/6), Porta 10 (1/ 2, 2/2), Baldassarre 7 (1/6, 1/3), Ghiacci 15 (7/7), Slay 19 (4/7, 2/5); Bushati 4 (0/1, 1/ 2), Tavernari 2 (0/1 da 3), Sorrentino 12 (3/3, 2/3), Rosignoli 4 (1/ 2). All.: Bartocci. (n.b.)

CASALE-FERENTINO 85-76 (30-28, 43-50, 62-65) NOVIPIU’ CASALE: Ware 13 (3/7, 1/6), Ferrero 15 (0/1, 4/6), Malaventura 9 (2/3, 1/5), Martinoni 7 (1/1, 1/2), Butkevicius 22 (10/15); Monaldi (0/2), Antonelli 2 (1/1), Pierich 8 (1/1, 2/4), Green 9 (4/9, 0/1). All.: Griccioli. FMC FERENTINO: Guarino 10 (2/5, 2/6), Parrillo 3 (1/1 da tre), Allegretti 13 (2/3, 3/6), James 16 (5/11, 2/3), Ekperigin 11 (5/11); Gurini 7 (1/3, 1/2), Basei 2 (1/2), Tomassini 2 (0/1), Hamilton 12 (2/6, 2/3). All.: Gramenzi (ma.ne.) PISTOIA-FORLI' 79-76 (16-21, 37-39; 52-55) GIORGIO TESI PISTOIA: Meini 7 (0/1, 2/4), Toppo 18 (5/11), Cortese 13 (2/8, 2/4), Saccaggi 10 (2/2, 1/2), Graves 23 (5/15, 2/7); Galanda 4 (1/1, 0/4), Rullo 4 (2/3, 0/1), Borra. All. Moretti. LE GAMBERI FOODS FORLI': Musso 6 (2/4 da 3), Natali 10 (4/6, 0/2), Todic 30 (9/15, 2/4), Roderick 21 (5/14, 3/8), Spencer 3 (0/2, 1/5); Borsato 6 (1/3 da 3), Simeoli (0/1), Basile (0/1, 0/1), Tessitori, Soloperto. All. Dell'Agnello. (e.c.).

JESI–VERONA 71-64 (25-16, 42-31, 56-41) FILENI JESI: Maggioli 11 (5/13, 0/1), Hoover 8 (1/2, 1/2), Valentini 11 (1/3, 2/3), Griffin 12 (4/8, 0/2), Sanders 19 (6/10, 0/1); Gaspardo (0/1, 0/1), Zanelli 3 (1/3 da 3), Santiangeli 7 (2/2, 1/4). All.Pecchia. TEZENIS VERONA: Westbrook 15 (6/10, 1/3), Lawal 9 (4/8), Boscagin 9 (4/7, 0/3), Ghersetti 18 (6/10, 0/2), McConnell 4 (0/4, 0/2); De Nicolao 2 (1/1), Chessa 5 (2/3, 0/5), Da Ros 2 (1/5, 0/2). All. Ramagli. (f.c.) VEROLI-IMOLA 78-74 (16-12, 37-32, 60-55) PRIMA VEROLI: Walker 22 (5/10, 2/7), Marigney 15 (4/9, 1/4), Jurevicus 19 (5/8, 2/2), Bruttini, Rinaldi 6 (2/4), Infante 2 (1/2), Carenza 2 (1/1), Rossetti 10 (2/3, 2/3), Berti 2 (0/2), All. Marcelletti. AGET IMOLA: Masoni 8 (2/4, 1/2), Gay 19 (3/6, 4/8), Frassinetti 12 (3/3, 2/4), Maestrello 6 (3/5, 0/3), Chillò 12 (6/8), Turel (0/1 da 3), Valenti 2 (1/4), Foiera 15 (4/7, 2/3). (al.bi.), CLASSIFICA: Casale, Pistoia 22; Barcellona, Brescia 20; Scafati, Bologna 18; Trieste, Verona, Forlì 16; Trento 14; Ferentino, Capo d’Orlando, Veroli, Jesi 12; Imola 8.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SCI COPPA DEL MONDO

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

DOPO IL TRIONFO

Paris, lo slalom dura quattro porte «Dovrò pagare una birra a Reichelt»

Quattro porte per il re della discesa di Kitzbuehel: tanto è durato lo slalom, che valeva anche per la combinata, di Dominik Paris, ingannato dalla stessa curva ghiacciata che ha messo fuori gioco Moelgg, dopo qualche secondo di gara. Paris (nella foto la premiazione serale

con tantissimi tifosi presenti) era reduce dai festeggiamenti per il successo di sabato: al Londoner a celebrarlo c’erano il compagno di squadra Klotz, lo skiman Sepp Zanon, i canadesi e anche Didier Cuche, che due anni fa lo prese sotto la sua ala dopo il podio a Chamonix. «In slalom non c’ero

proprio — si è giustificato Paris —, avevo ancora l’adrenalina della gara e sono partito a tutta come fosse una discesa. Peccato, sul ghiaccio fatico di più, ma quella porta era davvero lucida. Mi dispiace perché ho scommesso con Reichelt ma ho perso e non mi capita quasi mai: ha fatto più

DAL NOSTRO INVIATO

metri di me in slalom, gli devo pagare una birra. Se ho festeggiato? Nooo. Sarò andato a dormire alle 9 di sera, o forse alle 11. Giusto un bicchiere di Prosecco, Infatti avevo mal di testa: le birre le reggo benissimo». Testimoni giurano che non è stato così.

MARISA POLI KITZBUEHEL (Aut)

la guida

La quinta meraviglia stagionale di Marcel Hirscher lascia gli azzurri a secco. Lo slalom di Kitzbuehel che nelle ultime quattro edizione aveva avuto almeno un italiano sul podio — prima Thaler e due volte Razzoli, poi l’anno scorso il trionfo di Deville — lascia l’amaro in bocca e fa infuriare il tecnico azzurro Jacques Theolier.

SLALOM UOMINI a Kitzbuehel (Aut): 1. Hirscher (Aut) 1’44"34; 2. Neureuther (Ger) a 77/100; 3. Kostelic (Cro) a 93/100; 4. RAZZOLI a 1"01; 5. Raich (Aut) a 1"29; 6. THALER a 1"42; 7. Dopfer (Ger) a 1"46; 8. Myhrer (Sve) a 1"57; 9. Pranger (Aut) a 1"58; 10. Byggmark (Sve) a 1"61; 11. GROSS a 1"64; 12. Hargin (Sve) a 1"66; 13. Larsson (Sve) a 1"68; 14. Janyk (Can) a 1"81; 15. Pinturault (Fra) a 1"93. Rit. I manche: Moelgg, Deville, Paris, Nani, Marsaglia. Rit. II manche: Missillier (Fra), Herbst (Aut), Haugen (Nor), Feller (Aut). COMBINATA: 1. Kostelic (Cro) 3’45"80; 2. Pinturault (Fra) a 1"26; 3. Mermillod Blondin (Fra) a 2"56; 5. Svindal (Nor) a 5"75. Coppa del Mondo (23 prove): 1. Hirscher (Aut) 1035; 2. Svindal (Nor) 921; 3. Ligety (Usa) 736; 7. Moelgg 477. Coppa slalom (7 + 1 parallelo): 1. Hirscher (Aut) 700; 5. Moelgg 265. SLALOM DONNE a Maribor (Slo): 1. Maze (Slo) 1’33"68; 2. Hansdotter (Sve) a 86/100; 3. Zettel (Aut) a 1"13; 4. Zuzulova (Slk) 1"14; 5. Kirchgasser (Aut) 1"53, 6. I. CURTONI 1"62; 7. Hosp (Aut) 1"92; 8. Shiffrin (Usa) 1"93; 9. Eklund (Sve) 2"09; 10. Holdener (Svi) 2"10; 11. Poutiainen (Fin) 2"18; 12. Geiger (Ger) 2"21; 13. Mougel (Fra) 2"27; 14. Daum (Aut) 2"35; 15. B. Schild (Aut) 2"41; 18. COSTAZZA 2"69; 19. AZZOLA 2"74; Non qual. II m.: Pardeller, E. Curtoni. Rit. I m.: Moelgg, Vonn (Usa). Coppa del Mondo (27 prove): 1. Maze (Slo) p. 1654; 2. Riesch (Ger) 806; 3. Vonn (Usa) 740; 17. I. Curtoni 299. Coppa slalom (8 prove): 1. Shiffrin (Usa) p. 468; 14. I. Curtoni 130. DOMANI parallelo Mosca ore 17 in tv.

Rimpianti Non ha tutti i torti do-

po aver visto i suoi terminare la prima manche in testa (Gross), secondo (Razzoli) e sesto (Thaler). Un’inforcata dopo il dosso, a due terzi della pista, potrebbe aver messo fuori dai Mondiali il trionfatore di un anno fa, Cristian Deville (di sicuro ci sarà per il team event). Solo l’impeto e la voglia di vincere sono costati cari a Manfred Moelgg, a tutta velocità già nelle prime porte, con conseguente uscita e lucida autocritica: «Sono partito per vincere, ma troppo forte. Non si può entrare così veloce in una doppia». Errori Sarebbe bastata una se-

conda discesa in controllo, invece i nostri hanno finito per rimanere schiacciati dalla sindrome che li blocca da inizio stagione. La sola spiegazione del fatto che finora in 7 slalom sia arrivato solo un podio — Moelgg terzo ad Adelboden —, nonostante un potenziale che si può notare in ogni gara. E’ vero che c’erano i primi 15 in meno di un secondo, è vero che la pista aveva qualche segno. Ma vedere sia Gross che Razzoli sbagliare nello stesso punto della seconda manche, la porta sotto il dosso che li ha sorpresi uno dopo l’altro, ha lasciato più che qualche rimpianto in casa Italia. Pollo «Sono stato un pollo — si

flagella Gross, per la prima volta in testa dopo la prima manche con 7 centesimi su Razzoli e 13 su Hirscher e alla fine 11˚ —. Sapevo che la trappola era lì, forse ci ho pensato troppo in anticipo e sono riuscito a farmi sorprendere lo stesso. L’unico che non sbaglia in questo momento è Hirscher: l’austriaco si prende tutti i rischi e gli va tutto bene». Frattura Il rimpianto è più dolce

per Razzoli, apparso il più in palla tra i nostri e in crescita gara dopo gara: 12˚ ad Adelboden, 7˚ a Wengen, quarto a 8/100 dal podio ieri dopo aver

Marcel Hirscher, 23 anni, 4 slalom e 2 giganti vinti in questa stagione. Sotto, la delusione di Giuliano Razzoli, 28 anni

Gross, Razzoli e il podio maledetto Quanti rimpianti Che errori nella 2ª manche a Kitzbuehel: Stefano in testa chiude 11˚, Giuliano da 2˚ a 4˚. Trionfa Hirscher impressionato nella parte finale della prima manche, disegnata con una linea perfetta. «Volevo vincere per tornare nei primi sette, con il quarto posto torno almeno nel primo gruppo. Ho inciampato proprio prima di quel passaggio e ho sbagliato. Dopo ho pensato solo a gestire, però mi sembra di essere tornato a sciare bene, ho buone sensazioni». L’errore, oltre al rammarico, gli ha lasciato il pollice sinistro grosso così, probabilmente rotto nell’impatto con la neve. Il sesto posto di Thaler, in

difesa nella seconda manche, vale invece la convocazione da titolare per lo slalom di Schladming insieme a Moelgg, Gross e Razzoli. Dominio Mentre gli azzurri restano a pensare a ciò che si poteva fare, la coppia Hirscher-Neureuther continua a dominare la specialità (quattro successi l’austriaco, due il tedesco). Davanti al suo pubblico si è esaltato Hirscher, imprendibile con una seconda prova delle sue, a tutta. Sul podio anche

l’inossidabile Ivica Kostelic, dopo una rimonta dall’11˚ al terzo posto che gli ha portato anche il successo in combinata. E’ andata peggio al norvegese Svindal: il sorpasso su Hirscher in testa alla Coppa del Mondo non è riuscito. Prossima tappa il parallelo di Mosca, in programma domani. Dopo la tappa senza azzurri a Monaco, stavolta saranno al via Moelgg e Gross (con allenatore speciale per un giorno il presidente Flavio Roda). © RIPRODUZIONE RISERVATA

SOLO THALER SI CONFERMA: SESTO PRIMA MANCHE 1. STEFANO GROSS (Ita)

50"65

SECONDA MANCHE 1. Marcel HIRSCHER (Aut)

1'44"34

2. GIULIANO RAZZOLI (Ita)

7/100

2. Felix NEUREUTHER (Ger)

77/100

3. Marcel HIRSCHER (Aut)

18/100

3. Ivica KOSTELIC (Cro)

93/100

4. Jens BYGGMARK (Sve)

31/100

4. GIULIANO RAZZOLI (Ita)

1"01

4. Steve MISSILLIER (Fra)

31/100

5. Benjamin RAICH (Aut)

1"29

6. PATRICK THALER (Ita)

38/100

6. PATRICK THALER (Ita)

1"42

7. Felix NEUREUTHER (Ger) 56/100

7. Fritz DOPFER (Ger)

1"46

8. Fritz DOPFER (Ger)

57/100

8. Andre MYHRER (Sve)

1"57

9. Markus VOGEL (Svi)

59/100

9. Manfred PRANGER (Aut)

1"58

10. Axel BAECK (Sve)

60/100

10. Jens BYGGMARK (Sve)

1"61

11. Ivica KOSTELIC (Cro)

61/100

11. STEFANO GROSS (Ita)

1"64

SLALOM DONNE LA RIVINCITA DELLA SLOVENA DOPO LA SCONFITTA DALLA VONN, IRENE MIGLIOR AZZURRA

La Maze si prende Maribor, brava Curtoni: è sesta DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO MARIBOR (Slovenia)

mai nella classifica generale ha doppiato le avversarie, ma ha in testa il record dei 2000 punti e non molla un colpo. Già ieri pomeriggio è decollata con il suo staff da Maribor, grazie all’aereo messo a disposizione da uno sponsor, verso Mosca dove domani è in programma il secondo parallelo stagionale.

sabato per 8/100 dall’americana. La vendetta Ieri Tina non ha la-

Tina Maze, sempre lei. Ma ieri in slalom, a differenza del gigante di sabato dove è stata beffata da Lindsey Vonn, è riuscita a vincere davanti alla sua gente, le oltre 20.000 persone accorse a Maribor solo per lei. E’ stata grande e la sua fame di vittorie sembra insaziabile. Sabato sera all’ora di cena raccontava il suo skiman Andrea Vianello: «Mah, abbiamo già vinto la coppa del gigante e sembra che non freghi a nessuno. C’è un clima nel gruppo come se fosse morto il gatto». Certo, a distanza di ore bruciava ancora la sconfitta di

sciato scampo a nessuna. E’ partita come una furia ed ha chiuso in testa la prima manche con 60/100 di vantaggio sulla svedese Hansdotter e 91/100 sull’austriaca Zettel. Anche il nuovo fenomeno della specialità, la 17enne statunitense Shiffrin, è stata costretta a sbagliare per inseguirla e dopo la prima tornata, con tre erroracci, si è ritrovata 13a a 1"69. La seconda manche la Maze non l’ha assolutamente amministrata, ma si è buttata ancora all’attacco ed ha chiuso davanti alla Hansdotter con 86/100 e 1"13 sulla Zettel. Or-

La rinascita Finalmente bene

Tina Maze, 29 anni, 18ª vittoria

le azzurre. Irene Curtoni si è piazzata sesta, posizione costruita soprattutto con una grande prima manche nella quale, pur al via con il 17, si è piazzata quinta. E’ partita sicura, ha attaccato, ha sciato in allegria, senza la fissazione, che fra le porte è come un freno a

mano tirato, di dover arrivare al traguardo a tutti i costi ed è stata premiata. «Sapevo in slalom di essere più in forma che in gigante — afferma — ma questo piazzamento ci voleva per lavorare serena sino ai Mondiali». E bene sono finalmente andate anche Chiara Costazza, 18ª alla fine, e Michela Azzola, 19ª. Spiace solo per l’ennesimo ritiro di Manuela Moelgg, ma il talento non basta quando manca quell’allenamento che la schiena le ha precluso. Per i Mondiali I giochi a questo

punto sono chiusi e non è stato facile comporre le squadre femminili di prove tecniche che ci rappresenteranno ai

Mondiali di Schladming, squadre che saranno ufficialmente presentate mercoledì a Milano. Soltanto due atlete, secondo le regole federali che prevedevano almeno un piazzamento in gare di Coppa del Mondo fra le prime otto, hanno acquisito il diritto di partecipare, ovvero Irene Curtoni in slalom ed in gigante, e Denise Karbon in gigante. Il resto è un investimento sul futuro. Occasioni Certamente ci saran-

no critiche a queste scelte fatta per la rassegna iridata di Schladming. Ma chi è rimasta fuori non potrà lamentarsi: le occasioni ci sono state e sono state sprecate. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

IPPICA A PARIGI

L’ALLEVATORE DI MAIN WISE

Pietrasanta:«Ready era da squalificare» (m.f.) Carlo Pietrasanta e Ferruccio Savio (foto DE NARDIN), gli allevatori di Main Wise As, sorridono nel parterre di

I CONVOCATI PER I MONDIALI

Thaler promosso Sì ai giovani: Klotz, Azzola e Goggia Premiati i risultati del settore maschile, largo alle giovani per il femminile in affanno. Ieri sera sono state ufficializzate le squadre azzurre per i Mondiali di Schladming (5-17 febbraio): presentazione mercoledì a Milano. L’Italia ha diritto a un contingente di 24 atleti e l’elastico è stato tirato dalla parte degli uomini, con 14, in una stagione con un bilancio già ultrapositivo (5 successi, 11 podi). Con la sesta posizione di ieri Thaler si è conquistato il posto di titolare nello slalom, mentre Deville probabilmente sarà a Schladming per il team event con Klotz, emergente della velocità. Nel femminile la linea scelta è quella verde. Solo in 4 hanno conquistato la qualificazione in pista (Merighetti, unico podio nella discesa di St. Anton, poi Karbon, Irene Curtoni e Elena Fanchini), ma a Schladming, oltre alle esperte Nadia Fanchini, Manuela Moelgg, Chiara Costazza e Elena Curtoni (21enne ma già a Garmisch), ci sarà spazio per Michela Azzola (in risalita nelle liste di partenza di slalom) e Sofia Goggia, reduce dall’infortunio che l’anno scorso le ha tolto il successo in Coppa Europa generale ma già vincente nel circuito continentali. Ecco i probabili quartetti (si può decidere fino al giorno precedente della gara).

Innerhofer

Manfred Moelgg Giuliano Razzoli

UOMINI SUPER G: MERCOLEDI’ 6 FEBBRAIO (5 posti perché l’Italia ha vinto l’oro 2011 con Innerhofer) Innerhofer, Marsaglia, Heel, Paris, Fill DISCESA: SABATO 9 FEBBRAIO Paris, Innerhofer, Heel, Fill COMBINATA: LUNEDI’ 11 FEBBRAIO Paris, Marsaglia, Fill GIGANTE: VENERDI’ 15 FEBBRAIO Moelgg, Simoncelli, Blardone, Nani SLALOM: DOMENICA 17 FEBBRAIO Moelgg, Gross, Razzoli, Thaler

Merighetti

Denise Karbon

DONNE SUPERG: MARTEDI’ 5 FEBBRAIO Merighetti, Elena Curtoni, Nadia Fanchini, Elena Fanchini COMBINATA: VENERDI’ 8 FEBBRAIO Merighetti, Elena Curtoni, Elena Fanchini, Goggia DISCESA: DOMENICA 10 FEBBRAIO Merighetti, Elena Fanchini, Elena Curtoni, Goggia GIGANTE: GIOVEDI’ 14 FEBBRAIO Irene Curtoni, Karbon, Nadia Fanchini, Azzola SLALOM: SABATO 16 FEBBRAIO Irene Curtoni, Costazza, Azzola, Manuela Moelgg.

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italiani in pista e tripletta nel Prix Verroken (m 2850) con Rod Stewart (J.M. Bazire, trainer Jerry Riordan), a segno davanti a Rocky Hall Sm e Rombo di Cannone. Clamoroso nel Meadowlands l’errore di Priscilla Zak (Smorgon) facile in testa a metà retta. Successo a Vita Bourbon.

y Royal Dream immenso

OGGI 16 AZZURRI La settimana internazionale parigina prosegue oggi per concludersi domani. Anche in questa due giorni saranno tantissimi gli italiani al via sulla pista nera. Oggi ci provano in addirittura in 16, mentre domani saranno in 10.

Main Wise sorprende Il francese domina l’Amérique da campione travolgendo il favoritissimo Ready Cash, l’italiano è splendido terzo

S QUINTÉ A TARANTO Oggi al Paolo Vi (inizio convegno alle 15) scegliamo Nettuno Ral (16), Lummy Club (11), Nobel Jet (3), Nightfire Hbd (5), Memor Pf (10) e Musica del Vento (9). SI CORRE ANCHE Trotto: Palermo (15.15). Galoppo: Albenga (15.10).

L’arrivo dell’Amérique a Vincennes: Royal Dream (J. Ph. Dubois) vince in 1.12 davanti a Ready Cash (n. 18) e al nostro Main Wise As (n. 15) FORNI DAL NOSTRO INVIATO

MICHELE FERRANTE PARIGI

Sappiamo allevare campioni, forse è l’unica cosa che ancora ci riesce. Main Wise As lo hanno tirato su Carlo Pietrasanta e Ferruccio Savio a Rovato, in provincia di Brescia. E poi lo hanno venduto per 30.000 euro all’asta Its del 2007 ad un pool di proprietari olandesi, per i quali il figlio di Yankee Glide si prende un ottimo terzo posto nell’Amérique che frantuma il sogno di tripletta consecutiva di Ready Cash. Ready graziato Il predestinato

Irene Curtoni

Vincennes. «Sembrava imbrocchito dice Pietrasanta ma il trainer Mike Lenders mi ha detto che era molto meglio di quanto sembrasse. Contento è dir poco, anche se qualsiasi altro cavallo che non fosse Ready Cash sarebbe stato squalificato e noi ora saremmo secondi». Ieri 20

LA GAZZETTA DELLO SPORT

viene messo sotto da Royal Dream sul palo e da se stesso qualche metro prima, quando l’azione fiammeggiante con cui era volato in testa sulla curva finale, superando lo svedese Maharajah, si è improvvisamente inceppata costringendo il driver Frank Nivard quasi a fermare, subire la rimonta del rivale e sperare che il suo cavallo finisse di trotto quel calvario. Trotto è una parola grossa in questo caso, Ready Cash ha preso anche l’ambio, ma dopo inchiesta è stato graziato dai commissari privando

Main Wise di un piazzamento migliore. Il suo terzo posto riscatta il nulla di fatto dello scorso anno (il vincitore Royal Dream era finito sesto) e rinforza un palmares gigante, nel quale spiccano le vittorie nel Gran Criterium di Milano a 2 anni, nel Balliere a Parigi, nell’Atlantique di Enghien (due volte) e nella finale del Gp Uet. Più altri piazzamenti pesanti come il secondo nel France dello scorso anno, vinto proprio da Royal Dream e con Ready Cash terzo. Dopo la seconda vittoria di Varenne nel 2002 (la dodicesima per cavalli nati o allenati in Italia) si tratta del nostro miglior piazzamento. Fino a ieri due quinti posti, dell’americano Civil Action nel 2005 e di Expolit Caf nel 2008. La corsa Main Wise è rimasto

subito nel cuore del gruppo, davanti gli svedesi Maharajah e Raja Mirchi a scambiarsi il comando e Ready Cash in controllo in terza pariglia braccato da Royal Dream. Sulla salita lo sterile tentativo di Timoko, Ready Cash caricato a molla e schizzato in avanti, Main Wise ancora chiuso nel gruppo putrefatto e sorvolato anche da Royal Dream. Ingresso

I RISULTATI

Che impresa: trottati i 2700 m a oltre 50 Km/h Ecco i risultati delle corse principali di ieri a Vincennes. Il vincitore dell’Amérique Royal Dream ha trottato i 2700 metri in 3’14"26 ad una velocità media di 50,04 chilometri orari. Prix d’Amerique e 1.000.000, m 2700: 1 Royal Dream (J. Ph. Dubois) 1.12; 2 Ready Cash; 3 Main Wise As; 4 Roxana de Barbray; 5 The Best Madrik; 6 Tiego d’Etang; Tot. in Italia: 6,76; 1,92, 1,46, 9,70 (16,13). Trio: 455,69. Prix Verroken - e 80.000, m 2850: 1 Rod Stewart (J.M. Bazire); 2 Rocky Hall Sm; 3 Rombo di Cannone; 4 Artiste de Joudes; Tot.: 4,17; 2,37, 18,26, 3,21 (74,19) Trio: 420,41. Prix Jean René Gougeon e 100.000, m 2100: 1 Amour d’Occagnes (Ch. Martens) 1.12.4; 2 Twist des Caillons; 3 Snob de Corday; 4 Marlon Om (P. Gubellini); Tot.: 4,54; 1,80, 3,48, 5,10 (123,91) Trio: 485,60.

in retta, due cavalli immersi nel boato degli oltre 30.000 in tribuna. Thierry Duvaldestin, l’allenatore di Ready, davanti alla tv in scuderia, vicino al box del suo campione. Tensione mista a gioia, poi il viso tra le mani mentre Ready è diventato un mare in burrasca, prima di essere travolto da Royal Dream al record di 1.12 del 2012 (e del 2007 di Offshore Dream) eguagliato. Più indietro gruppo a ventaglio regolato da un sorprendente (era a 155/1!) Main Wise As, volante una volta trovato il varco per sprintare. Come papà In sulky a Royal

Dream, Jean Philippe Dubois conquista la prima vittoria e raggiunge nell’albo d’oro papà Jean Pierre (1979 High Echelon, 1982 Hymour) e il fratello Jean Etienne a segno nel 1996 con Coktail Jet. E rivela che Royal Dream ha corso per la prima volta completamente sferrato, piacendogli molto. E se Ready Cash non si fosse inceppato all’ingresso in retta d’arrivo?: «Avremmo vinto lo stesso, il mio cavallo oggi era praticamente perfetto» ha sussurrato a mezza voce, quasi senza crederci... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

PALLAVOLO SERIE A-1 MASCHILE: 16ª GIORNATA LATINA VINCE 3-2

BATTUTE MODENA E PERUGIA, CASTELLANA INSISTE

I derby a Piacenza e a San Giustino MODENA PIACENZA

Zaytsev ne ha fatti 28 LRPHOTO

Un’immagine emblematica del match: Tsvetan Sokolov, 23 anni, mura Osmany Juantorena, 27 TARANTINI

Cuneo: il tridente funziona bene e sgonfia Trento Decisivo il modulo di Piazza con tre bomber Il resto lo fa la battuta: iridati in difficoltà DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI CUNEO

La Champions pesa a chi non ce l’ha. Le quotazioni di Cuneo si confermano in forte ascesa dopo la conquista del pass per i quarti in Europa: mentre Trento dimostra di non avere smaltito i bond tossici intascati nel maledetto golden set contro Mosca mercoledì e incassa una netta sconfitta che le fa perdere, nel giro di pochi giorni, anche il primato in Italia, nonostante Latina abbia rallentato di molto la corsa di Macerata. Ma prima che guardare in casa d’altri i campioni del mondo devono contare bene le forze di cui possono disporre adesso. Che non sono quelle della finale di Coppa Italia, ad esempio: Osmany Juantorena, infortunio o no, non è al massimo della condizione, la ricezione continua a balbettare e anche l’attacco non funziona in maniera costante. Forse complice anche un appannamento (fisico o mentale) dei titolari.

Nuovo modulo Ha altri problemi

Roberto Piazza che forse passerà alla storia per essere il primo allenatore a fare convivere 3 bomber (termine tecnico, opposto) in una stessa squadra. Per fare a meno di Mastrangelo (ruolo centrale, fuori rosa, ma non intenzionato ad accettare il trasferimento in Russia), il

CUNEO TRENTO

3 1

(25-20, 16-25, 25-21, 25-22) BRE LANNUTTI CUNEO: Ngapeth 14, Sokolov 17, Antonov 9, Wijsmans 15, Kohut 8, Grbic 4; De Pandis (L), Della Lunga, Rossi 1. N.e. Galliani, Abdelaziz, Marchisio (L). All. Piazza. ITAS DIATEC TRENTINO: Birarelli 7, Stokr 18, Kaziyski 15, Djuric 12, Raphael 1, Juantorena 9; Bari (L), Colaci (L), Uchikov, Sintini, Lanza. N.e. Valsecchi, Chrtiansy. All. Stoytchev. ARBITRI: Cesare e Saltalippi. NOTE - Spettatori 4627, incasso 26.188. Durata set: 24’, 24’, 28’, 29’; totale 105‘. Bre Lannutti: battute sbagliate 17, vincenti 9, muri 10, 2ª linea 13, errori 26; Itas Diatec: b.s. 15, v. 2, m. 11, s.l. 12, e. 23. Trofeo Gazzetta: 6 Sokolov, 5 Gbric, 4 Ngapeth, 3 Stokr, 2 Wijsmans, 1 Kaziyski

tecnico parmigiano alterna i giocatori: Sokolov per un po’ fa il bomber e un po’ il centrale. La coperta in qualche rotazione è indubbiamente corta (e questo Piazza non se lo nasconde), ma in altre è redditizia. Soprattutto quando entra il servizio: arma in più di Cuneo, se funziona sempre come ieri. Come testimoniano i 9 ace equamente distribuiti nella squadra. Proprio nelle battute i piemontesi (che ritrovavano anche i loro tifosi storici, Blu Brothers, dopo un polemico sciopero del tifo), hanno recuperato i titoli per mandare in crisi “l’economia” di Trento. Con il gioco più scontato il sistema di muro-difesa di Cuneo ha strangolato le fonti di gioco dei trentini, che hanno avuto un sussulto nel secondo set e un altro all’inizio del quarto (4-0). Ma qui si sono fermati. Al contrario di Cuneo che adesso può uscire allo scoperto e puntare al terzo posto in classifica: se il sistema a tre bomber continua così, però. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Macerata sconfitta ma è sola in vetta LATINA MACERATA

3 2

(25-23, 22-25, 25-16, 20-25, 15-13) ANDREOLI LATINA: Sottile 4, Rauwerdink 18, Gitto 13, Jarosz 24, Fragkos 4, Verhees 12; Rossini (L), Noda 4, Cisolla, Guemart, Troy 1, S. Patriarca 1. N.e. M. Prandi (L). All. Prandi. LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Podrascanin 3, Travica 3, Parodi 8, Pajenk 14, Zaytsev 28, Kooy 9; Henno (L), Stankovic 3, Starovic 6, Lampariello, Monopoli. N. e. Tartaglione. All. Giuliani. ARBITRI: La Micela e Puecher. NOTE - Spettatori 2039, incasso 16.381. Durata set: 29’, 29’, 27’, 27’, 21’; tot. 133’. Andreoli: b.s. 16, v. 13, m. 14, s.l. 6, e. 28. Lube: b.s. 19, v. 4, m. 15, s.l. 6, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Rauwerdink, 5 Zaytsev, 4 Jarosz, 3 Gitto, 2 Pajenk, 1 Verhees. LATINA Sulla musica di «Guerre stellari» escono dal campo i protagonisti di una maratona che ha regalato oltre due ore di grande spettacolo a un PalaBianchini pieno in ogni angolo. Ed è stata una prova davvero stellare quella dell’Andreoli, che batte i campioni d’Italia, galvanizzata dal passaggio di turno in Coppa Cev e trascinata dalle prestazioni impeccabili di Rauwerdink e Jarosz, che hanno fatto la differenza soprattutto in battuta. Come nel 2006 (l’unica volta in cui i laziali avevano battuto la Lube), Latina si è imposta al tie-break in un testa a testa emozionante nel quale il cuore dei padroni di casa ha avuto la meglio sullo straordinario potenziale di Macerata. E non è bastato un grande Zaytsev, che ha giocato in avvio in diagonale con Travica e poi di banda al posto di Kooy, con l’ingresso dell’altro ex Starovic. «Latina ha fatto una grande partita – ha commentato Zaytsev – e in questo palazzetto che era una bolgia ci siamo esaltati tutti. Noi abbiamo subito in ricezione perché loro hanno battuto benissimo. Un po’ di rammarico ce l’abbiamo: che era l’occasione buona per allungare su Trento».Incontenibile la gioia del centrale dell’Andreoli Carmelo Gitto: «E’ una vittoria che ci esalta». Antonia Liguori

3 1

SAN GIUSTINO PERUGIA

3 2

(25-12 15-25 22-25 20-25)

(22-25, 26-24, 28-26, 19-25, 15-13)

CASA MODENA: Vesely 6, Casadei 13, Quesque 9, Piscopo 9, Baranowicz 1, Deroo 10; Manià (L), Pinelli, Celitans 7, Sala 4, Catellani. N.e. Kovacevic All. Lorenzetti.

ALTOTEVERE SAN GIUSTINO: Cebulj 18, De Togni 16, Van Den Dries 3, Fiore 4, Bohme 4, Mc Kibbin 4; Cesarini (L), Maric 20, Mattioli, Torre 1, Coali. N.e. Guttmann, Lo Bianco (L). All.Fenoglio

COPRA PIACENZA: Simon 10, De Cecco 2, Papi 12, Tencati 6, Fei 18, Zlatanov 12; Marra (L); Ogurcak, Maruotti 2, Vettori 1. n.e. Corvetta, Tavana, Latelli. All. Monti.

SIR SAFETY PERUGIA: Daldello 1, Vujevic 8, Tomassetti 10, Edgar 9, Petric 25, Alletti 16; Giovi (L), Semenzato, Tamburo 18, Schwarz 10, Van Harskamp 2. N.e. Van Rekom, Pochini (L). All. Kovac

ARBITRI: Sobrero e Braico

ARBITRI: Vagni e Caltabiano

NOTE - Spettatori 3789, incasso 24.331. Durata set: 23’, 22’, 28’, 26’; tot. 99'. Casa Modena: b.s. 14, v. 6, m. 9, e. 24. Copra: b.s. 14, v. 7. Trofeo Gazzetta: 6 Simon, 5 Fei, 4 Papi, 3 Quesque, 2 Piscopo, 1 De Cecco

NOTE - Spettatori 1820, incasso 4000. Durata set 27’, 30’, 33’, 26’,19’; tot. 135’. Altotevere: b.s. 7, v. 2, m. 16, s.l. 4, e. 20. Sir Safety: b.s. 17, v. 6, m. 15, s.l. 3, e. 34. Trofeo Gazzetta: 6 Cebulj, 5 Alletti, 4 De Togni, 3 Petric, 2 Bohme, 1 Tamburo.

MODENA Due set senza storia, il primo dominato da Modena, il secondo da Piacenza. Poi, ritrovato l'equilibrio, c'è mancato poco di arrivare al tie-break . Ma nel quarto set quando i padroni di casa (con Celitans soprattutto e Sala entrati solo nel terzo per i problemi fisici in settimana) trascinati dal proprio pubblico, sembravano aver ritrovato attenzione ed efficacia in attacco. Sul 14-14 il break sui servizi del lettone (17-14),ma subito dopo è arrivato il contro break di 7 a 0 di Piacenza sui missili in battuta di Simon che hanno cambiato il match. Molto arrabbiato coi suoi Lorenzetti («qualcuno si deve svegliare, non si può perdere così un set», riferendosi a quello decisivo) che vede allontanarsi il quarto posto, mentre il bottino è assai prezioso per Monti che consolida la terza piazza. Paolo Reggianini

SAN GIUSTINO (PG) Grandi emozioni nel derby umbro: l’Altotevere che se lo è aggiudicato grazie ad un cinico avvio nel tie break, che ha reso vana la disperata rimonta di Perugia dal 10-4. Grande equilibrio nel secondo e terzo set, nei quali a far la differenza è stato il muro dei locali, con gli insuperabili Cebulj (5 per lui) e Bohme (4) e la regia di Mc Kibbin, preferito da Fenoglio al più esperto Torre, unitamente all'ingresso di Maric (al posto di Van Den Dries). Poi la svolta in favore di Perugia nel quarto set, quando Kovac ha messo dentro Van Harskamp in regia e Schwarz per uno spento Vujevic, dopo che nel terzo aveva richiamato lo stremato opposto Edgar ed inserito Tamburo. Poi nel tie break l’esplosione del calorosissimo PalaKemon al punto finale regalato da De Togni. m.s.

RISULTATI LATINA-MACERATA

3-2

CUNEO-TRENTO

3-1

RAVENNA-VIBO

(sabato)

0-3

MODENA-PIACENZA

1-3

CASTELLANA-VERONA

3-0

SAN GIUSTINO-PERUGIA

3-2

CLASSIFICA

CASTELLANA VERONA

3 0

(25-19, 25-16, 28-26) BCC NEP CASTELLANA GROTTE: A.Ferreira 10, Yosifov 7, Falaschi 3, Casòli 3, Cester 7, Sabbi 22; Paparoni (L), Dolfo. N.e. Menzel, Elia, Ricciardello (L), M. Ferreira, Krumins. All. Gulinelli.

TRENTO

37 16 13 3 42 15

MARMI LANZA VERONA: Viafara 5, Gavotto 8, Fedrizzi, Gotsev 11, Peacock, Ter Horst 8; Pesaresi (L). Meoni, Bolla, De Marchi 9. N.e. Rak, Centomo (L). All. B. Bagnoli.

PIACENZA

34 16 11

5 37 21

ARBITRI: Signa e Piana.

CUNEO

32 16 11

5 33 21

MODENA

27 16 9

7 33 28

PERUGIA

27 16 9

7 32 29

LATINA

25 16 9

7 32 29

VIBO

23 16 8

8 27 28

SQUADRE

PT

G

V

P

SV SP

MACERATA

38 16 12 4 43 18

CASTELLANA 17 16 6 10 24 35 SAN GIUSTINO

13 16 4 12 21 38

VERONA

8

16 2 14 14 44

RAVENNA

7

16 2 14 11 43

PROSSIMO TURNO Domenica 3 febbraio TRENTO-LATINA (sabato 2) PERUGIA-MACERATA PIACENZA-CUNEO VIBO-CASTELLANA VERONA-SAN GIUSTINO (sabato 2) RAVENNA-MODENA

NOTE – Spettatori 1400. Incasso 9000. Durata set: 26’, 23’, 33’; tot. 82’. Bcc Nep: b.s. 11, v. 5, m. 12, s.l. 6, e. 8. Marmi Lanza: b.s. 13, v. 1, m. 9, s.l. 3, e. 16. Trofeo Gazzetta: 6 Falaschi, 5 Sabbi, 4 Paparoni, 3 Gotsev, 2 A. Ferreira, 1 Casòli. CASTELLANA GROTTE (Ba) Nessun problema per la Bcc Nep che domina l’incerottata Marmi Lanza (a Zingel si sono aggiunti Rak e Meoni afflitti da guai muscolari) conquistando la seconda vittoria di fila che avvicina lo storico traguardo dei playoff. Dopo la vittoria con Modena Gulinelli teme un nuovo calo, per questo chiede concentrazione ai suoi fin dalle prime battute visto anche che nelle ultime gare i baresi in attacco hanno avuto bisogno di tempo per carburare. Contro Verona però il 1˚ set è uno spettacolo. Castellana gioca il volley a lei congeniale: serve e mura scappando già dal primo time out tecnico (8-4). Con un Ter Horst in serata no i veneti (all’11˚ stop di fila) faticano troppo. Antonio Galizia

CHIUSE LE INDAGINI DELLA PROCURA DI MACERATA

SERIE A-2

Bovolenta: due medici sportivi indagati

Città di Castello sbanca Sora La fuga è lanciata

Non avrebbero dovuto concedere l’idoneità: aveva una ostruzione alle coronarie

(f.c.) Città di Castello sbanca Sora. Così la 4ª di ritorno: Padova Matera 3 1 (25 16, 25 23, 20 25, 25 11); Sora Città di Castello 1 3 (18 25, 21 25, 25 23, 22 25); Brolo Reggio E. 3 1 (25 22, 25 22, 28 30, 25 ); Monza Potenza Picena 3 0 (25 19, 25 15, 25 22); Loreto Molfet ta 1 3 (25 21, 17 25, 19 25, 18 25); Ortona Atripalda 2 3 (25 18, 20 25, 26 24, 18 25, 10 15). Ha riposato: Corigliano. Classifica: Città di Castello 43; Molfetta, Sora 33; Monza, Atripalda 29; Padova 25; Corigliano, Ortona 24; Reggio Emilia 23; Brolo 14; Potenza Picena 11; Loreto, Matera 9.

L’indagine sulla morte di Vigor Bovolenta si è chiusa. Con due medici sportivi indagati per omicidio colposo dalla procura di Macerata. Entrambi i destinatari dell’avviso di chiusura delle indagini sono della provincia Forlì: sono i medici che nel 2011 avevano concesso all’ex azzurro il certificato di idoneità sportiva agonistica. Il tutto nonostante fosse affetto

da una coronaropatia arterosclerotica severa, un’ostruzione delle coronarie non diagnosticata. Che gli costata la vita. E che, secondo la procura, avrebbe dovuto impedire al 37enne Bovolenta di andare in campo. Come invece ha fatto per l’ultima volta il 24 marzo 2012, con il Forlì, nel campionato di serie B-2 al Palafontescodella, in casa della Lube Macerata. Conclusione Questa dunque è la conclusione a cui sono giunti i periti Mariano Cingolani, Rino Froldi, Gian Piero Perna e Gaetano Thiene, nominati dai p.m. Ernico Rastrelli e Andrea De Feis. Secondo i quali un trombo di grosse dimensioni minava le

coronarie Bovolenta, una sorta di bomba ad orologeria, esplosa purtroppo la sera del 24 marzo. Nei mesi scorsi un perito di parte, nominato dalla famiglia di Bovolenta, Alessandro Mattioli, aveva sostenuto che se fosse stato defibrillato in modo più tempestivo Vigor avrebbe potuto essere salvato. Ma non sussiste nessun obbligo di avere un defibrillatore in campo. Intanto il presidente del Forlì, Giovanni Gavelli, ha lamentato che Federica Lisi, la vedova di Bovolenta che a ottobre ha fato alla luce il quintogenito di Vigor, ha appreso la notizia della chiusura delle indagini solo dalla stampa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vigor Bovolenta è morto lo scorso 24 marzo, aveva 37 anni TARANTINI


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Snowboard CHIUSI I MONDIALI DI STONEHAM (CANADA)

Fischnaller, la vendetta è di bronzo Già argento in gigante, è terzo in slalom battendo il rivale Prommegger: «Emozione forte» SIMONE BATTAGGIA

Ha sconfitto la bestia nera, finalmente. Ma l’ha battuta nella finale sbagliata. Roland Fischnaller si vendica di una Coppa del Mondo soffiata per 20 punti e di tante sconfitte sul filo strappando il bronzo iridato dello slalom parallelo all’austriaco Andreas Prommegger. La promessa Il 32enne altoatesino lascia il Mondiale di Stoneham con due medaglie al collo — venerdì aveva conquistato uno splendido argento nel gigante parallelo —, che si vanno ad aggiungere al bronzo di La Molina 2011 in gigante. Con lui, partono dal Canada con due podi anche il finlandese Roope Tonteri, oro di slopestyle e big air, e la tedesca Amelie Kober, bronzo sia in gigante, sia in slalom. Eppure il sorriso dell’azzurro è un po’ tirato. Perché ieri l’azzurro ha dimostrato di essere il più veloce, il più elegante tra le porte strette, ma ancora una volta

Roland Fischnaller, 32 anni: 3ª medaglia iridata dopo il bronzo a La Molina e l’argento a Stoneham in gigante KRAUS

gli errori lo hanno fermato a un passo dall’oro. «Non importa, lo vincerà a Sochi 2014 — si sfoga a caldo il d.t. Cesare Pisoni —. Due medaglie sono due medaglie e stasera (ieri, ndr) festeggiamo». Danza ed errori Fischnaller si

era qualificato al tabellone

con il terzo tempo (tra le donne la 19enne Nadya Ochner, 14ª, sarebbe uscita agli ottavi). Meglio di lui aveva fatto Aaron March, secondo, ma ancora una volta si sarebbe bloccato sul più bello, cappottandosi nella seconda run degli ottavi contro Galmarini (Svi). Fischnaller invece agli ottavi re-

Atletica

Pallavolo L’ALL STAR GAME FEMMINILE FONDAZIONE VERONESI E’ STATO UN SUCCESSO

Le straniere battono All Star Italia E a Verona è festa per 3000 RENZO PULIERO VERONA

Il professor Umberto Veronesi premia la squadra del Resto del Mondo che batte l’All Star Italia 2-1 e vince l’All Star Game femminile davanti a oltre 3000 spettatori al PalaOlimpia. Corona così una giornata di spettacolo, onorata dalle migliori giocatrici del campionato. E anche se «tutte hanno giocato col freno tirato», come osserva il neo c.t. azzurro Marco Mencarelli (che dalla prossima settimana darà il via «ai contatti con con tutte le ragazze che hanno rappresentato l’Italia negli ultimi anni per cominciare a parlare di un progetto in vista dei Mondiali in casa nel 2014»), la partita risulta godibile. E’ la festa del volley femminile, che dà un segno di speranza in un momento difficile. I fans di Busto Arsizio scrivono su uno striscione: «A Verona per amore del volley... salvatelo». Il messaggio è condiviso dai tifosi di Pesaro, Piacenza, Modena, Conegliano, Chieri, uniti su un lato della curva dopo una riunione con Consuelo Mangifesta per realizzare una «carta del tifoso», decalogo di compor-

LAVILLENIE A 5.92 (l.e.) A Rouen (Fra), Renaud Lavillenie vince l’asta a 5.92; ha poi effettuato tre tentativi a 6 metri, due dei quali non velleitari. Uomini: Lavillenie 5.92; Holzdeppe (Ger) 5.82; Denecker 5.62. Donne: Gadshiew (Ger) 4.50. CHAMBERS VELOCE (si.g.) Nel match tra nazioni di Glasgow (Gb), 6"58 di Dwain Chambers nei 60 davanti a Kim Collins (6"65). Tra le donne, Carmelita Jeter (7"28) ha perso dalla tedesca Verena Sailer (7"16). Uomini. 400: Trenikhin (Rus) 46"30. 600: Solomon (Usa) 1’15"70; Greene 1’16"22. 1500: Birgen (Ken) 3’38"37. 3000: Lagat (Usa) 7’53"36. Alto: Dmitrik (Rus) 2.31; Grabarz 2.29. Donne. 400: Hastings (Usa) 52”11; Shakes-Drayton 52"13. Asta: Bleasdale 4.60; Savchenko (Rus) 4.60. SUPER AHOURE (si.g.) Murielle Ahoure, 25enne ivoriana, ha corso i 60 a Houston (Usa) in 7"00, settima prestazione mondiale indoor di sempre.

Francesca Piccinini e Kelly Moreno Pino con Umberto Veronesi RUBIN

tamento da parte degli spettatori. Il presidente della Lega, Mauro Fabbri commenta: «L’All Star Game è la risposta più bella che potevamo avere in un momento di difficoltà». Francesca Piccinini, che a nome delle atlete aveva consegnato prima della gara una busta alla Fondazione Veronesi con una loro offerta (intanto, è stata attivata un’asta con le maglie autografate di tutte le giocatrici) dedica la coppa alla Fondazione Veronesi. Festeggiatissima l’americana di Busto Arsizio, Julian Faucette, mvp della partita,

ma apprezzatissima anche per un’esibizione come cantante. RESTO MONDO-A.STAR ITALIA

2-1

(24-26, 25-20, 12-15) ALL STAR ITALIA: Signorile 2, Paggi, Piccinini 9, Arrighetti 5, C. Bosetti 6, L. Bosetti 6; De Gennaro (L); Stufi 5, Togut 3, Diouf 4, Bechis, Calloni 4, Partenio. N.e. Merlo. All. Parisi. RESTO DEL MONDO: Faucette 6, Bauer 5, Meijners 8, Milos 3, Barun 2, Radenkovic 1; Leonardi (L); Moreno 4, Mojica, Petrauskaite 4, Nikolova 2, Kauffeldt 3, Van Hecke 3. Ne Fernandez. All. Napolitano. ARBITRI: Padoan e Satanassi. NOTE - Spettatori 3027; durata set: 27’, 21’, 14’, tot. 62’; A.S.Italia: b.s. 5, v. 4, m. 8, e. 11; Resto del Mondo: b.s. 7, v. 3, m. 8, e. 17.

Vela GIRO DEL MONDO IN SOLITARIO

Gabart, Vendee Globe col record: 78 giorni e 2 ore (r.ra.) Francois Gabart è il vincitore del settimo Vendee Globe. Lo skipper di Macif è giunto a Les Sables d’Olonne ieri alle 15.18 e 40", e impiegando 78 giorni 2 ore, 16 minuti e 40 secondi per portare a termine le 28.646,55 miglia (53.053 km) della traversata alla velocità media di 15,3 no-

golava Morison (Can) e ai quarti compiva un capolavoro contro lo svizzero Simon Schoch, recuperando il penalty time della prima discesa (1"36) con una seconda manche di rara velocità ed eleganza. A quel punto, una sfida per l’oro tra i due grandi rivali delle ultime stagioni sembrava scritta: da

di (28,33 km/h) ha fatto segnare il nuovo record del giro del mondo in solitario migliorando di 6 giorni e 53 minuti il tempo di Michel Desjoyeaux (84 giorni, 3 ore, 9 minuti e 8 secondi) nella scorsa edizione. A 29 anni è il più giovane skipper a vincere il Vendee Globe, e ha conquistato anche il re-

cord di velocità di un monoscafo in solitario nelle 24 ore percorrendo 545 miglia a 22,7 (41,2 km/h) nodi in una giornata. «È un gran sollievo — queste le prime parole di Gabart —, anche l’ultima notte non è stata facile (è stato inseguito da Armel Le Cleach che ha chiuso secondo a 3h17’)».

INDOOR ITALIA (si.g.) Michele Calvi e Laura Rendina hanno vinto il titolo italiano di prove multiple indoor ad Ancona. Per Calvi primato personale nell’eptathlon con 5590 punti, per la Rendina 9˚ punteggio di sempre in Italia con 4121 nel pentathlon. Miglior prestazione italiana juniores per Lorenzo Vigliotti, 5159 punti nell' eptathlon. Uomini. Eptathlon: Calvi 5590 (7"99/60 hs); Cairoli 5392; Ribolzi 5266; U23: Khalifi (Tun/Ita) 5260; U20: Vigliotti 5159. Donne. Pentathlon: Rendina 4121; Derkach (Ucr/Ita, c.i. U23) 3969 (6.27/lungo); Cestonaro (c.i. U20) 3772; Cipolloni 3679 (1.77/alto). Tetrathlon U18: Sportoletti 2980.

Boxe MONDIALI (r.g.) A Las Vegas, l'argentino Martin Matthysse (33-2-1nc) mantiene la cintura interim superleggeri Wbc mettendo ko al primo round Mike Dallas jr. (Usa 19-3-1). Ora sfiderà Danny Garcia (Usa 25) per le cinture Wba e Wbc.

Nuoto FUTURO MANAUDOU (al.f.) Mercoledì Laure Manaudou parlerà a Canal Plus. Sembra ormai certa la conferma del ritiro. Intanto, in chiusura della Golden Lanes di Nizza (Fra, 50 m), Luca Dotto vince i 100 sl in 49"40 davanti a Leonardi e Santucci, appaiati a 50"15. A segno nella stessa prova Alice Mizzau e Arianna Barbieri nei 50 dorso. Uomini: 100 sl Dotto 49"40, Leonardi e Santucci 50"15, Belotti 51"08; 50 do Stravius 25"50, Di Tora 25"97. Donne: 100 sl Mizzau 55"70, Blume (Dan) 55"96, Bonnet 56"05; 400 sl Muffat 4'08"07, Friis (Dan) 4'10"26, Musso 4'17"89; 50 do Barbieri 29"26; 200 fa Grangeon 2'13"39. FONDISTI SUL PODIO (al.f.) Il francese Romain Bereaud vince la prima tappa di Coppa del Mondo 10 km a Santos (Bra) davanti agli azzurri Federico Vanelli e Matteo Furlan, 7˚ Simone Ruffini. Tra le donne, successo a Emily Brunemann (Usa) che precede la connazionale Eva Fabian, terza Rachele Bruni.

Hockey ghiaccio SECONDA FASE (m.l.) Il Milano Rossoblu

una parte Fischnaller avrebbe dovuto disfarsi di Reiter, dall’altra Prommegger — che nei quarti aveva eliminato Karl — si trovava di fronte lo sloveno Marguc, che in Coppa non ha mai vinto. La caduta dei grandi E invece i pronostici sono stati rovescia-

ha tagliato l’attaccante canadese Matt Ryan. Il 36enne difensore canadese Andy Delmore passa dal Renon al Bolzano tricolore. Così sabato la 5ª della seconda fase. Master Round: Val Pusteria-Alleghe 4-1 (2-1, 1-0, 1-0); Valpellice-Renon 4-2 (0-0, 2-0, 2-2). Rip. Bolzano. Classifica: Bolzano 49; Val Pusteria 45; Renon 42; Alleghe, Valpellice 35. Relegation: Asiago-Val di Fassa 3-4 (0-0, 1-2, 2-2); Pontebba-Cortina 3-10 (1-4, 2-3, 0-3). Rip. Milano. Classifica: Asiago 37; Milano 32; Cortina 26; Val di Fassa 20; Pontebba 6.

Hockey in line SERIE A-1 (m.l.) Così la 12ª: Monleale-Vicenza 4-4; Molinese Pisa-Cittadella 9-6; Milano24-Empoli 16-0; Asiago-Roma 7-9. Rip. Padova. Classifica: Milano, Monleale 27; Vicenza 23; Padova* 22; Cittadella 12; Molinese* 10; Roma 9; Asiago* 7; Empoli 3. (*: una gara in meno)

Hockey pista CAOS A LODI (m.nan.) Caos a Lodi. Dopo il successo interno di sabato contro il Matera, il presidente D’Attanasio ha esonerato il tecnico Pino Marzella. La partita era iniziata in ritardo per la protesta della squadra e del tecnico, che reclamavano problemi economici e logistici. Il successore è Pierluigi Bresciani, dalle giovanili.

Pallamano Spagna iridata (pe.m.) Trionfo in casa per la Spagna: davanti ai 16.000 del Palau Sant Jordi di Barcellona batte con un clamoroso 35-19 la Danimarca (p.t. 18-10). Per la Spagna, che succede alla Francia, è il secondo titolo, dopo quello del 2005 in Tunisia.

Pallanuoto WORLD LEAGUE DONNE Nella 2a giornata del girone A, Ungheria-Grecia 10-8. Class.: Ungheria 6; Grecia, Spagna 0.

Pallavolo COPPA ITALIA A-2 DONNE (m.l.) Ieri ritorno dei quarti: Novara-Sala Consilina 3-1 (24-26, 25-14, 25-18, 25-18); Frosinone-Soverato 3-1 (18-25, 25-14, 25-19, 25-20); Casalmaggiore-San Casciano 3-2 (25-22, 25-18, 21-25, 20-25, 15-10); Ornavasso-Mazzano 3-0 (29-27, 25-15, 25-20). In semifinale (13 e 20 febbraio) Frosinone-Novara; Casalmaggiore-Ornavasso. Finale il 17 marzo, nella stessa giornata della Coppa Italia di A-1.

Rugby Italia-Francia Bleus senza Lauret Da oggi i 31 azzurri sono di nuovo al lavoro a Roma in vista di Italia-Francia di domenica all’Olimpico, primo turno del Sei Nazioni. Altro forfeit tra i Bleus: non ce la fa il flanker del Biarritz Wenceslas Lauret, al suo posto Pierrick Gunther (Tolone). DERBY AL MOGLIANO Nel posticipo dell’11ª di Eccellenza, Mogliano-Padova 16-11. Classifica: Viadana 46; Prato 44; Calvisano 43; Padova 33; Rovigo, Mogliano 31; Fiamme Oro 24; San Donà 21; Reg-

ti: mentre Prommegger pasticciava lasciando strada allo statunitense, Fischnaller riusciva a chiudere in testa la prima run (0"10) nonostante due sbavature, ma nella seconda si distendeva alla quart’ultima porta. «Quel front side me l’ero proprio dimenticato — racconta l’azzurro —. Il fatto di giocarmi il bronzo contro Prommegger però mi ha gasato». L’austriaco avrebbe dovuto avere più fame — chiuderà il Mondiale senza medaglie —, ma «Fisch» aveva troppi conti in sospeso con lui: una prima run perfetta avrebbe garantito il terzo podio iridato in carriera all’azzurro. «Torno a casa orgoglioso di aver dimostrato il mio stato di forma. Un oro a Sochi? Cesare (Pisoni, ndr) sa come mi alleno, ci proverò. Con tanta esperienza in più». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Slalom parallelo. Uomini: 1. Marguc (Slo); 2. Reiter (Usa); 3. FISCHNALLER; 4. Prommegger (Aut); 9. MARCH; 29. ERLACHER; 30. MICK. Donne: 1. Tudegesheva (Rus); 2. Kummer (Svi); 3. Kober (Ger); 4. Engeli (Nor); 14. OCHNER; 25. BOCCACINI; 27. TRIBUS.

gio Emilia 20; Lazio 17; L’Aquila 8, Crociati Pr 3.

Scacchi BRAVO BRUNELLO Sabino Brunello ha vinto il gruppo C del torneo di Wijk aan Zee (Ola), con 11 punti conquistati su 13 disponibili. Nel gruppo A, il n.5 al mondo Fabiano Caruana è terz’ultimo: a un turno dalla fine, titolo già assegnato al leader mondiale Carlsen (Nor) con 10 punti.

Scherma SPADA A SQUADRE (m.l.) A chiusura della tappa di Coppa del Mondo di Legnano (Mi), la Svizzera ha vinto ieri la gara a squadre di spada maschile, battendo in finale gli Usa 45-25. Italia (Confalonieri, Martinelli, Garozzo, Bino) undicesima dopo essere stata sconfitta nel tabellone dei 16, dall’Ucraina (40-36) e aver vinto con la Norvegia (45-35).

Sport invernali BOB MONDIALE Simone Bertazzo è 15˚ nel bob a 2 ai Mondiali di St Moritz (Svi), vinto dal 22enne tedesco Francesco Friedrich: è il più giovane iridato di sempre. Bob a 2: 1. Friedrich (Ger) 4’22"78 (1˚+1˚+3˚+1˚); 2. Hefti (Svi) a 0"56 (2˚+2˚+2˚+2˚); 3. Florschuetz (Ger) a 1"19 (7˚+6˚+3˚+3˚); 15. BERTAZZO-COSTA a 3"62 (16˚+16˚+12˚+15˚). SALTO: VINCE KRANJEC (c.r.) La seconda prova dal trampolino più grande del mondo a Vikersund (Nor), è stata vinta ieri da Robert Kranjec (Slo). Gregor Schlierenzauer terzo. Andrea Morassi (27˚) ha ottenuto i primi punti stagionali. Vikersund (hs-225): 1. Kranjec (Slo) 416.5 p. (231.5+230 m); 2. Neumayer (Ger) 405.5 (223+231); 3. Schlierenzauer (Aut) 400.0 (219+225); 27. MORASSI 292.7 (188+171.5). Coppa (17 su 28): 1. Schlierenzauer (Aut) 1000; 2. Bardal 757; 44. COLLOREDO 38; 67. MORASSI 4. FREESTYLE Così nelle gobbe di Coppa del Mondo a Calgary (Can). Uomini: 1. Kingsbury (Can); 2. Smyshlyaev (Rus); 3. Endo (Giap); 37. MATIZ. Donne: 1. J. Dufour-Lapointe (Can); 2. C. Dufour-Lapointe (Can); 3. Outtrim (Usa); 31. BERTONCINI. COMBINATA NORDICA Così la penalty race a Klingenthal (Ger) per la Coppa del Mondo di combinata nordica (italiani assenti). Hs+10 km: 1. Frenzel (Ger) 23’21"1 (1); 2. Edelmann (Ger) a 23"4 (4); 3. Rydzek (Ger) a 34"4 (9); 5. Lamy-Chappuis (Fra) a 38"6 (8). CdM (13/17): 1. Frenzel (Ger) 674; 2. Lamy-Chappuis (Fra) 617.

AVVISO DI AVVENUTA AGGIUDICAZIONE - CIG: 4550358236 L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato comunica che per la gara sotto soglia comunitaria per l’affidamento a terzi del servizio di supporto operativo relativo all’elaborazione delle retribuzioni e di altre competenze e conseguenti adempimenti mediante l’utilizzo dell’applicativo INAZ-PAGHE per il personale dell’Autorità è pervenuta una offerta. Con determina n. 218/2012 si è proceduto all’aggiudicazione definitiva mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 83 del d.lgs. 163/2006. L’aggiudicatario è la Pas.Com srl Società Unipersonale, con sede legale Roma, Partita Iva 06140141000. L’importo dell’appalto per l’intera durata contrattuale (mesi 12 + 6 per un totale di 18 mesi, compresa, quindi, l’opzione di rinnovo) è pari ad euro 134.820,00 - IVA esclusa. Organismo responsabile delle procedure di ricorso: T.A.R. Regione Lazio, Via Flaminia 189 ROMA 00196. I termini per la proposizione dei ricorsi: al T.A.R. Regione Lazio entro 30 giorni dalla piena conoscenza. Roma, 22 gennaio 2013 Il Responsabile del Procedimento - Antonella Pancaldi


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

FONDO LA 40ª EDIZIONE DELLA GARA TRENTINA 70 KM A TECNICA CLASSICA PER 7554 PARTECIPANTI PARTITI DA MOENA 1

2

1: la partenza del gruppone da Moena 2: il podio femminile composto dalla vincitrice svizzera Seraina Boner, dalla norvegese Laila Kveli e dalla russa Tatiana Jambaeva 3: il vincitore norvegese Jørgen Aukland sul ceco Rezac e il fratello Anders Aukland 4: il norvegese Torde Berdal in salita con lo svedese Daniel Tynell (foto Newspower/Es)

Fatica e festa 3

la guida Sul podio Rezac Debertolis è 16˚ Brava Santer

4

Marcialonga è Aukland Paura per Piller Cottrer La conferma dei fratelli norvegesi al traguardo di Cavalese Pietro in discesa sbatte contro un palo: carriera a rischio CLAUDIO GREGORI CAVALESE

I binari del fondo non sono di metallo come quelli del treno. Sono di neve, malleabile agli sci. Nelle curve i fondisti, danzano spostando il piede da uno sci all’altro e incidono un arabesco sulla neve. Nell’affrontare una curva verso sinistra, la punta dello sci destro di Pietro Piller-Cottrer è stata deviata verso l’esterno da uno di questi segni. Ha urtato il palo della staccionata. L’impatto è stato violento. Mentre l’attacco si strappava e lo sci finiva nell’Avisio, Piller si schiantava contro la staccionata. Il suo sogno di partecipare ai Mondiali fiemmesi è evaporato così. Caduta Il dramma di Piller-Cot-

trer si è consumato dopo 1h21’ al km 28 della Marcialonga, all’altezza di San Giovanni. Il

gruppo dei migliori era scappato, tirato dai Vichinghi, maestri della doppia spinta. Pietro, col suo berrettino giallo, li inseguiva nella discesa volando ai 40 all’ora per colmare il gap. La sua caduta ci ha ricordato quella di Nagano ’98, quando nella 50 km, mentre lottava per il podio olimpico, aveva compiuto una caduta omerica. Lì era finito nelle reti, qui contro il duro legno. Soccorso con la motoslitta, è stato portato al Centro Traumatologico di Vigo. Gli è stata diagnosticata la distorsione al ginocchio destro. Racconta: «Avevo rallentato per bere ed ero a 10 metri dal gruppo di testa. Stavo rientrando. Lo sci ha trovato una gobbetta, ha urtato contro un grosso palo e mi sono fracassato contro una grossa palizzata, molto pericolosa. Ringrazio il Signore di non aver sbattuto la testa. Poteva finire peggio. Ma tutta la gamba dalla caviglia in su mi duole. La di-

storsione è sicura. Le radiografie sembrano escludere la lesione ai legamenti, ma forse è interessato il menisco». Oggi la risonanza magnetica permetterà la diagnosi. L’incidente, a 38 anni, mette probabilmente fine — dopo 4 Olimpiadi, 8 Mondiali, 20 anni di gare — alla carriera di «Caterpiller», che è impreziosita da 4 medaglie olimpiche e 3 mondiali. Pietro ci ha regalato perle memorabili come la vittoria nella 50 km nel tempio di Holmenkollen ’97, l’oro nella 15 km tl ai Mondiali di Oberstdorf 2005, la favolosa terza frazione nella 4x10 km che ci ha dato l’oro olimpico ai Giochi di Torino 2006, oltre ad un’interpretazione stupenda del passo pattinato. La gara è rotolata a valle oltre il suo dramma. La neve era veloce. La corsa si è decisa solo nel tratto finale sulla salita della cascata. Il Team Xtra Personell di Oslo ha fatto la selezione. Ad un terzo dell’ascesa si

«

Ringrazio il Signore di non aver sbattuto la testa. Poteva finire peggio

PIETRO PILLER COTTRER OLIMPIONICO ED EX IRIDATO

sono trovati in testa in 4 della stessa squadra: i norvegesi Jørgen e Anders Aukland, lo svedese Ahrlin, il ceco Rezak. Poi Jørgen Aukland ha spiccato il volo. Ha vinto con 7" su Rezac e 16" sul fratello Anders. È la sua quarta vittoria, qui. Italiani Non ci sono italiani nei

primi 15: per l’Italia la peggiore prestazione in 40 edizioni. Il migliore è stato Bruno Debertolis, 16˚. Non fa parte della nazionale e neppure del GS Fiamme Gialle, pur essendo finanziere. Sul traguardo, diceva con ironia: «Tre anni fa mi hanno dismesso, per il Gruppo sportivo sono solo il cuoco della Finanza: la mia specialità è il risotto al radicchio». Il cuoco, 6˚ nel 2010, però, continua a sciare con valore. È colato a picco, invece, Nicola Morandini, distrutto dagli allenamenti a Valadalen. Debertolis è stato il secondo dei centroeuropei, dopo Rezak. Ci sono 14 nordici — 10 norvegesi e 4 svedesi — nei primi 15. Hanno fatto tutta la Marcialonga a doppia spinta. La tecnica classica tradizionale è stata snaturata. Invece delle gambe, contano le braccia. La velocità è più alta, ma il passo alternato è molto più bello. La svizzera Seraina Boner ha dominato la gara femminile. Stephanie Santer, che pure pesa 72 chili, è stata la migliore sulla Salita della Cascata, con 12’27"6, ben 36"3 meglio della vincitrice! © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ordine d’arrivo (70 km tc, Moena-Cavalese). Uomini: 1. Jørgen Aukland (Nor) 2h58’21"; 2. Stanislav Rezac (R.Cec) a 7"; 3. Anders Aukland (Nor) a 16"; 4. Ahrlin (Sve) a 23"; 5. Dammen (Nor) a 30"; 6. Kjolstad (Nor) a 40"; 7. Ouren (Nor) a 40"; 8. J. Johnson (Sve) a 46"8; 9. Brink (Sve) 56"; 10. Østensen (Nor) 1’02"; 13. Svärd (Sve) a 1’21"; 16. DEBERTOLIS a 1’32"; 24. F.KOSTNER a 4’09"7; 35. PAREDI 8’42"; 46. MORANDINI a 14’40"; 49. KARGRUBER a 16’57"; 181. Elofsson (Sve) a 1h23"05. Donne: 1. Seraina Boner (Svi) 3h29’25"; 2. Laila Kveli (Nor) a 1’57"; 3. Tatiana Jambaeva (Rus) a 2’30"; 4. Jenny Hansson (Sve) a 3’10"; 5. S. Nystrom (Sve) a 5’02"; 6. St.SANTER a 6’54"; 8. CONFORTOLA a 13’41"; 12. TIRABOSCHI a 35’20". Marcialonga Light (45 km tc): 1. Lorenzo Cerutti 2h05’00; 2. Seifert (Ger) a 3’14"; 3. Gola a 8’38". Donne: 1. Tereza Polekova (R.Cec) 2h54’07". MONDIALINI E SPRINT TRICOLORE (g.v.) La Russia, su Norvegia e Svezia, domina anche la staffetta 4x5 km uomini di chiusura dei Mondiali juniores a Liberec (R.Ceca) con gli azzurri al 9˚ posto. Alla Svezia, trascinata da Julia Svan, figlia del leggendario «cigno» Gunde e di Marie Johansson, anche lei protagonista di vertice negli anni Ottanta, la staffetta 4x3,3 km, su Russia e Germania e con l’Italia (di Giulia Sturz miglior tempo in ultima frazione) 6ª e vicinissima al bronzo. Chiusi così i Mondiali giovani con l’Italia che torna a casa con 4 medaglie: l’argento ed il bronzo dell’Agreiter, l’argento della Insam nel salto e l’oro di Pellegrino. Proprio il poliziotto valdostano ha dominato ieri a Valbondione il campionato italiano sprint su Renato Pasini, Noeckler e Scola. Titolo donne a Gaia Vuerich (Carabinieri) su Laurent, Roncari e Brocard. Ora le trasferte di Coppa a Sochi e Davos, ultime chiamate prima del Mondiale che sarà preparato nel ritiro al Passo San Pellegrino (dal 14 febbraio). NONES E L’ORO DIMENTICATO È la medaglia d'oro del fondo italiano dimenticata per 45 anni, quella a casa di Franco Nones: l’oro olimpico del trentino a Grenoble ’68 nella 30 km valeva infatti anche come titolo mondiale Fis, ma nessuno ne aveva mai parlato. Finora il primo titolo iridato riconosciuto era di di Marco Albarello a Oberstdorf '87, dove anche Maurizio De Zolt divenne iridato. Quella medaglia nascosta, Franco Nones l’ha mostrata per la prima volta alla troupe di Eurosport per la trasmissione Campus in onda mercoledì e dedicata all’Universiade invernale Trentino 2013 in calendario dall'11 al 21 dicembre.

l’inverno continua su visittrentino.it

Foto Alessandro Trovati

Natura, risate, relax e lunghe chiacchiere: tornare a contatto con le cose semplici della vita è stato come rinascere. Francesca, studentessa - Starbene in Trentino


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_la frase infelice

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Perché proprio ora Berlusconi rivaluta la figura di Mussolini? Nel giorno della Memoria, la sua uscita, «Fece cose buone», scatena polemiche, ma così il leader del Pdl riesce di nuovo a far parlare di sé Berlusconi, intervenuto all’inaugurazione del Memoriale della Shoah a Milano, ne ha detta un’altra delle sue: tornato all’aperto dopo la cerimonia, ha risposto alle domande, sostenendo che «le leggi razziali sono state la peggiore colpa di Mussolini, che per tanti versi invece aveva fatto bene. Ci fu una connivenza che all’inizio non fu completamente consapevole. L’Italia fu in qualche modo costretta a seguire i nazisti per non trovarseli nemici». Gli sono così piovute addosso una valanga di accuse, non solo dai partiti, ma anche dal presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, Renzo Gattegna («dichiarazioni da respingere che dimostrano quanto ancora l’Italia fatichi, al di là delle manifestazioni retoriche, a fare seriamente i conti con la propria storia e con le proprie responsabilità»). Il Cavaliere, poche ore dopo aver scatenato la tempesta, ha pensato bene di correggersi: «Non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista, lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente. La sinistra fa solo speculazioni elettorali».

1Gli è scivolata la lingua o ha parlato sapendo quel che stava dicendo?

Intanto siamo ancora costretti a parlare di lui. I tg ieri sera gli hanno dato spazio e stamattina la sua uscita occupa certamente titoli importanti dei quotidiani. Il messaggio implicito è: «Il protagonista sono sempre io. Caro elettore, non te lo dimenticare. È in ogni caso con me che si devo-

IL COMMENTO

In ricordo di Árpád Weisz

DI ANDREA MONTI

Silvio Berlusconi si appisola durante l’inaugurazione del Museo della Shoah ieri a Milano: alla sua sinistra il premier Mario Monti con la moglie Elsa ANSA

no fare i conti». Siamo entrati nel periodo della par condicio e per farsi vedere bisogna inventarsi qualcosa.

2 Che cos’è questo Memoriale della Shoah?

Il 27 gennaio del 1945 i sovietici buttarono giù i cancelli di Auschwitz e scoprirono il più grande campo di concentramento della storia. Che i nazisti portassero gli ebrei nei lager e lì li gasassero (6 milioni di morti, alla fine) si sussurrava, ma pareva difficile da credere. Il 27 gennaio è dunque il giorno in cui abbiamo saputo, e che per questo è stato dedicato alla memoria dell’Olocausto. Al binario 21 della stazione centrale di Milano arrivavano i camion carichi di ebrei da deportare, che venivano rinchiusi nei vagoni merci e trasferiti nei campi di concentramento disseminati per l’Europa. Si ha in particolare memoria della deportazione del 30 gennaio 1944, una domenica: andarono via in 605 e tornarono in 22. Come ricorda il sito www.binario21.org «i bambini da 1 a 14 anni erano più di 40, tra di loro Sissel Vogelmann di 8 anni e Liliana Segre di 13». All’arrivo ad Auschwitz sei giorni dopo «circa 500 fra loro vennero selezionati per la morte e furono gasati e bruciati dopo poche ore dall’arrivo». Il Memoriale è costituito da

questo binario 21: lì su un muro campeggia la parola “Indifferenza”, quella che è doveroso combattere. Su un altro muro sono incisi i nomi di tutti coloro che non sono più tornati.

3 Come si spiega che Mussolini si mise a perseguitare gli ebrei?

Voleva farsi bello con Hitler e consolidare l’alleanza con i tedeschi, i quali premevano perché anche l’alleato inaugurasse una politica razzista. La notte tra il 6 e il 7 ottobre 1938 il Gran Consiglio del fascismo tracciò le linee della politica antisemita del regime. Tra le decisioni prese: il divieto per gli uomini di sposare un’ebrea (il caso inverso non era neanche preso in considerazione), il divieto per i dipendenti pubblici di sposare stranieri di qualunque razza. Nel decreto legge successivo si escludevano, tra l’altro, gli ebrei dalla pubblica amministrazione. I giornali, intanto, si riempivano di articoli sulla superiorità della nostra razza (badi che non esiste una «nostra razza», come ha dimostrato definitivamente Luca Cavalli Sforza).

4 E prima del 1938? Mussolini era razzista e antisemita da sempre oppure no?

Un articolo uscito sul Popolo

d’Italia del 1919 mostra un Mussolini convinto antisemita, in quanto persuaso che alla testa dei bolscevichi di Russia ci fossero gli ebrei. Ma in un altro pezzo del 1922 si prendono le distanze dalle tesi razziste di Hitler. Detto in due parole: prima delle leggi razziali per Mussolini il problema quasi non esisteva, cosa che non esime lui e il regime dalla responsabilità di aver fatto quello che ha fatto. Prima del 1938 del resto molti ebrei erano fascisti convinti e ce ne furono che andarono a combattere per il regime anche in Africa. L’ebreo Alberto Liuzzi si guadagnò la medaglia d’oro in Spagna (1935).

5 E gli altri caporioni in camicia nera?

Ciano voleva diventare ministro degli Esteri e per avere l’appoggio tedesco faceva in quel periodo l’antisemita, posizione che abbandonò una volta ottenuto lo scopo. Il più convinto avversario degli ebrei era Bottai. Italo Balbo e, un poco, anche Federzoni e il quadrumviro De Bono invece avversarono le leggi del ’38. Violentemente antisemiti furono Farinacci e Starace. Ma la maggior parte degli italiani, da troppo tempo disgraziati, quelle leggi infami non le presero mai sul serio, e ogni volta che poterono gli ebrei li aiutarono.

aMilano

Il binario dell’orrore adesso è un museo Il memoriale della Shoah di Milano è stato inaugurato ieri lungo il binario 21 della Stazione Centrale. L’area era adibita al carico e scarico dei vagoni postali, ma tra il 1943 e il 1945 fu il luogo in cui centinaia di ebrei venivano caricati su convogli diretti ad Auschwitz o ad altri campi di sterminio. Dallo stesso binario partirono numerosi deportati politici. È rimasto intatto da allora, unico luogo di questo genere che, nel mondo, si sia conservato.

Ieri ricorreva la Giornata della Memoria. La nostra va simbolicamente ad Árpád Weisz (nella foto) straordinario allenatore degli anni Trenta, vincitore quand’era appena trentenne di scudetti e coppe con l’Ambrosiana Inter e il Bologna, scopritore di Peppino Meazza. Ebreo ungherese, il Guardiola di allora dovette abbandonare l’Italia a causa delle leggi razziali e fu inghiottito insieme alla famiglia dalla macchina di sterminio che i nazisti avevano organizzato ad Auschwitz. La sua figura scivolò nell’oblio finché il mondo del calcio italiano non decise di rendergli l’omaggio che meritava. A settant’anni dalla Shoah, l’antisemitismo è ancora vivo nella società e pure nello sport. Per questo sgomenta che Silvio Berlusconi, proprio in margine alla Giornata della Memoria, abbia minimizzato le responsabilità del fascismo che prima perseguitò Weisz italianizzando il suo nome in Veisz e poi lo costrinse alla fuga in Francia e nei Paesi Bassi che si concluse in un crematorio. Anche da quell’osservatorio assai parziale delle vicende umane che è lo sport, la Storia gli dà torto.

notizie Tascabili

Il picco è in arrivo

I ribelli jihadisti sono in difficoltà

Influenza boom: 1,6 milioni i malati da inizio inverno

Sotto esame i verbali dal 2007

Sono stati 379.000 gli italiani colpiti da influenza la settimana scorsa e sono 1,6 milioni quelli che ne hanno sofferto dall’inizio dell’inverno. Lo confermano anche i medici di famiglia, che sottolineano come le visite negli studi per sintomi o conseguenze da virus influenzali siano raddoppiate. Il ministro della Salute Renato Balduzzi, che non vede motivi di particolare allarme, ricorda: «Andate invece al Pronto Soccorso soltanto se serve davvero». I dati però risultano ancora più pesanti se consideriamo che il picco dei casi non è ancora arrivato: è infatti previsto nella prossima settimana.

Continua la marcia per liberare il Mali I francesi a Timbuctu

Mps, s’indaga sui cda La svolta di Profumo: «Sì a un nuovo socio» Reperimento di risorse per l’acquisizione di Antonveneta, comunicazioni agli organi di vigilanza, operazioni sul titolo per alterarne il valore e operazioni in derivati: sono i filoni dell’inchiesta sul Monte dei Paschi. Gli investigatori stanno analizzando i verbali dei cda della banca, a partire dal 2007 e intanto l’a.d. Fabrizio Viola ha auspicato che i pm agiscano in tempi brevi. Mentre il presidente Alessandro Profumo ha di nuovo aperto all’ipotesi di un socio finanziario a lungo termine, anche straniero. «Il fatto che Banca d’Italia abbia rilasciato l’autorizzazione per i 3,9 miliardi di Monti bond, è un ulteriore elemento di tranquillità anche per i mercati», spiega Profumo.

Un’immagine delle proteste di piazza contro il governo al Cairo ANSA

Coprifuoco in tre città

Egitto: 7 vittime e altre proteste contro il governo Coprifuoco per un mese, dalle 21 alle 9 e immediato stato di emergenza nelle città di Port Said, Suez e Ismailiya: così il presidente egiziano Mohamed Morsi ha risposto ai disordini degli

ultimi quattro giorni, scatenatisi in molte città contro il suo governo, due anni dopo la deposizione di Mubarak. Ieri a Port Said ci sono stati 7 morti e 630 i feriti per gli scontri durante i funerali delle vittime delle violenze di sabato. Migliaia di persone hanno scandito slogan contro i Fratelli Musulmani e Morsi, che questo pomeriggio convoca gli alleati e l’opposizione al Cairo, dove ieri ci sono stati lanci di molotov e lacrimogeni.

I soldati francesi e maliani continuano la marcia per la riconquista del Nord del Paese e sono alle porte di Timbuctu, città simbolo dell’occupazione jihadista. «Stiamo vincendo molto rapidamente, i ribelli sono stati sbaragliati, la guerra finirà entro pochi giorni»: ha detto al «Guardian» Manga Dembelè, ministro dell’Informazione. Sembra che finora i soldati siano rimasti fuori dalla città, ma gli abitanti affermano che molti jihadisti hanno abbandonato Timbuctu prima che l’esercito si avvicinasse. Nella giornata di ieri si era anche diffusa la notizia che durante il bombardamento di Kidal fosse stata colpita la casa di Iyad Ag Ghaly, uno dei leader dei ribelli, ma Parigi smentisce: «La casa è sempre in piedi e non ci sono stati bombardamenti nella zona di Kidal». La mancata reazione a Timbuctu e la probabile uscita di molti jihadisti sembrano confermare la voci di una spaccatura all’interno di Ansar Dine.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

ALTRI MONDI

BOOM DELL’E-CIGARETTE

Il fumo elettronico conquista l’Italia La sigaretta elettronica sta conquistando l’Italia. I produttori prevedono infatti che entro la fine dell’anno si passerà

tutta Salute Modifica le cellule sane

Dopo decenni di chemioterapia anti-tumore, una ricerca del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle può dare la svolta alla sperimentazione di cure alternative. Si dimostra che le cellule sane attorno alla zona tumorale, dopo la chemio, presentano evidenti danni nel Dna e una maggiore produzione della proteina WNT16B, che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali.

Colpa dello stress

È allarme capelli: metà delle donne soffre di alopecia L’indagine condotta dalla fondazione IHRF, che ha coinvolto circa 4000 donne tra i 22 e i 65, ha evidenziato come il 47% di loro avesse problemi di perdita di capelli. Un disagio, quello dell’alopecia femminile, acuito da alcuni fattori di rischio: la maggior parte delle intervistate ha dichiarato, infatti, di aver vissuto un periodo di stress, il 34% li ha persi dopo la gravidanza e il 42% dopo aver seguito una dieta.

Disturba la fase Rem

Quel bicchierino prima di dormire fa male al riposo Basta un bicchierino prima di coricarsi per passare una notte agitata. Lo conferma uno studio condotto dallo Centro del Sonno di Londra con la collaborazione dell’Università di Toronto. L’alcol influenza negativamente le fasi Rem, quelle più profonde e benefiche del riposo. Bere può dare la sensazione di favorire il sonno, ma poi ci si sveglierà nel cuore della notte, disidratati e con la necessità di andare al bagno.

ORGANICI RIDOTTI

Processo Concordia a rischio per i tagli Allarme a Grosseto per i tagli dei magistrati. La riduzione prevista dal ministero, ha sottolineato il procuratore capo

Francesco Verusio, metterebbe a rischio, tra l’altro, il regolare svolgimento del processo per il naufragio della Costa Concordia, «che si annuncia lungo. In un momento come questo, l’ipotesi di ridurre l’organico (di un pm e due giudici, ndr) appare inopportuna».

A Brasile, strage in discoteca

STANATI I CACCIA ANTI-IRAN

DI MABEL BOCCHI

Uno studio shock: la chemioterapia aggrava il cancro

dagli attuali 400 mila consumatori a un milione (in Germania sono già 2 milioni). La spesa attuale per l’e cigarette, tra acquisto del kit, ricariche e ricambi, è di circa 230 euro. Ma il dominio dei fumatori autentici non è in discussione: sono ancora 12 milioni.

S Sei F22 americani «visibili» su Google Gli F22-Raptor (nella foto), supercaccia invisibili ai radar dal costo di 138 milioni di dollari l’uno, sono la punta di diamante dell’aviazione da guerra Usa. Sei di questi jet sono «parcheggiati» nella base di Al Dhafra, negli Emirati Arabi Uniti: se ne nota la sagoma andando con Google Earth sulla mappa della zona. Confermano l’intenzione di Washington di prepararsi all’eventualità di un attacco contro le installazioni nucleari dell’Iran, che dista da Al Dhafra 200 km

Un incendio fa 233 vittime Locale in fiamme nella città universitaria di Santa Maria: non c’erano uscite d’emergenza. Studenti in trappola e morti per soffocamento

MAURÍCIO CANNONE RIO DE JANEIRO

Le fiamme hanno illuminato la notte di festa e spento la vita di 233 ragazzi. Il Brasile è sotto shock per l’incendio che ha devastato tra sabato e domenica la discoteca Kiss, a Santa Maria, Rio Grande do Sul, lo stato più meridionale del Paese. Una tragedia che resterà nella storia per il numero di vittime (più oltre 130 feriti) e per la loro giovane età. La città è infatti un noto centro universitario e qui arrivano studenti da varie parti del Brasile e persino dall’estero. Il rogo sarebbe stato scatenato da un razzo lanciato da un membro di una rockband durante uno spettacolo pirotecnico: le scintille in contatto col materiale di isolamento acustico del tetto avrebbero causato le fiamme che, con una forza impressionante, hanno riempito la discoteca in cui stavano ballando oltre duemila ragazzi. Tante le denunce dei sopravvissuti, secondo cui gli addetti alla sicurezza del Kiss hanno in un primo momento tentato di impedire l’uscita della gente per verificare il pagamento della consumazione. Solo quando hanno capito la gravità della situazione hanno

S A sinistra il presidente del Brasile Dilma Rousseff consola le madri delle vittime della tragedia di Santa Maria. A destra la fuga disperata dalla discoteca Kiss in fiamme REUTERS

aiutato la folla. Ma nella confusione è emerso un altro problema: la licenza commerciale della discoteca era scaduta e il locale non aveva vere uscite d’emergenza. La maggior parte dei ragazzi è morta per soffocamento. Angoscia E mentre la presidente del Brasile Dilma Rousseff parla in lacrime di «una tragedia per tutti noi» e la Farnesina si affretta a verificare l’eventuale presenza di italiani, i brasiliani del nostro Paese si commuovono. Ce ne sono tanti, soprattutto nel calcio. Tra tutti il più angosciato è Jonatan Lucca, 19enne centrocampista della Roma, nato proprio a Santa Maria: «Sono sconvolto. Ho subito chiamato un mio amico per sapere se stava bene, se tutti stavano bene». Perché in quella discoteca avrebbe potuto esserci lui. Anche Pato conosce bene Santa Maria: «Sono del Paranà di nascita, ma gaucho di adozione. Parliamo di una città universitaria, piena di giovani che hanno visto i loro sogni spezzarsi. Mi sento impotente: pregherò per tutti». Il sindaco di Santa Maria ha decretato 30 giorni di lutto e la Federcalcio gaucha ha rinviato tutte le partite: cancellata la festa di oggi, a 500 giorni dal Mondiale di calcio.

VICINO A VIA VENETO

TROVATI IN CASA

Roma, somali senza tetto arsi nel sonno

Rogo uccide madre e figlio a Bologna

Secondo una ricerca del 2012, sono circa 4000 i clochard che a Roma passano la notte in ripari di fortuna. Due di loro, somali di 25 e 30 anni, sono morti intorno alle 4.30 di ieri mattina, nel sottopasso di Corso Italia, vicino a Via Veneto, bruciati dalle fiamme che avevano acceso per riscaldarsi. Si erano sistemati in un piccolo slargo tra il guardrail e le uscite di sicurezza del tunnel, circondati da cartoni usati come giaciglio, buste di plastica, bottiglie di liquore. Hanno acceso un fuoco per scaldarsi e si sono addormentati. Quando alcuni passanti hanno dato l’allarme, non c’era più nulla da fare. Il sottopasso di Corso Italia offre un rifugio a molti disperati, soprattutto dell’Est Europa. «Chiediamo una legge che ci autorizzi al ricovero coatto dei senzatetto» dice il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno.

Una stufetta elettrica in bagno sarebbe la causa dell’incendio che ieri mattina dopo le 9, a Bologna, ha soffocato nel sonno Anna Maria Rinaldini, di 75 anni, e il figlio Alexis Videkis, di 47. I due vivevano in uno stabile di pregio, ma il loro appartamento era in uno stato di «assoluto degrado», spiegano gli inquirenti, con sacchi di immondizia, masserizie, oggetti e libri sparsi ovunque. Tanto che i soccorritori hanno avuto difficoltà ad entrare e a capire quali siano state le cause del rogo. La polizia ha stabilito che, probabilmente, il figlio ha cercato una via di fuga: il suo corpo è stato trovato in corridoio, quello della madre in camera da letto. La Rinaldini era originaria di Ancona, Vidakis, nato in Italia da padre greco, era un piccolo produttore cinematografico e distributore.

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IN CORSA AGLI OSCAR

ICONA ROCK È USCITO IL SINGOLO CHE ANTICIPA IL CD «WHAT ABOUT NOW», IL GRUPPO SARÀ A SAN SIRO IL 29 GIUGNO. «COL CINEMA HO CHIUSO»

Gli Usa premiano il docu-film su Emergency

Torna Bon Jovi: «Canto la nuova America»

Il documentario «Open Heart», dedicato all’impegno sanitario in Africa di Emergency e candidato all’Oscar nella categoria miglior cortometraggio documentario, sarà premiato al «Los Angeles Italia Festival» per il suo alto valore umanitario e culturale. Il riconoscimento al lavoro di Kief Davidson sul centro di Emergency a Khartoum, sarà consegnato al regista americano alla presenza del fondatore dell’associazione umanitaria, Gino Strada, alla vigilia della Notte degli Oscar, in programma il 24 febbraio.

Il leader della band fa tappa a Milano: «In 30 anni siamo cambiati, abbiamo un’anima sociale» STEFANIA ANGELINI MILANO

Come ogni rockstar che si rispetti, si è fatto un po’ attendere. Ma non per colpa sua. Jon Bon Jovi è atterrato ieri mattina a Milano, assieme agli altri compagni della band a Malpensa anziché a Linate

(causa nebbia) con un jet privato e poi è filato dritto a registrare, ospite della trasmissione di Fabio Fazio, Che tempo che fa, accumulando una serie di ritardi. L’appuntamento con la stampa era in un posto insolito: la meeting room dell’aeroporto di Linate. Alla fine eccolo arrivare, un po’ stanco ma sempre in grandissima forma: il 51enne americano, figlio di un parrucchiere di Sciacca (Agrigento), prima di riprendere il jet per un’altra tappa europea della promozione del nuovo al-

Jon Bon Jovi, 51 anni ANSA

bum cerca di raccontare il senso di What about now, che uscirà il 25 marzo in tutto il mondo (il 26 in Italia). Anticipato dal singolo Because we can, che dà anche il titolo al tour al via in Nord America il 9 febbraio, il nuovo lavoro ha un forte contenuto sociale, come spiega Jon: «Il singolo è perfettamente nel nostro stile. Ma gran parte delle canzoni raccontano la nuova coscienza americana». In trent’anni di carriera la band da 125 milioni di copie vendute dimostra di sapersi rinnovare: «Oggi raccontia-

mo le cose con più ottimismo. Anche davanti alla disillusione per la politica. Cerchiamo di far passare un messaggio fondamentale: la responsabilità del nostro futuro non è solo di chi ci governa, ma anche della gente che deve partecipare in prima persona alla vita di un Paese». Poi Jon parla della sua carriera di attore: «Non farò altri film perché sono tornato ad essere innamorato della musica e non si possono fare due cose nello stesso tempo...». In Italia arriveranno a giugno, per l’unica tappa, il 29 allo stadio San Siro (già 40 mila i biglietti venduti in prevendita). © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

23/11 - 21/12

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

LE PAGELLE

Ariete 7,5

Toro 6-

Sagittario 8

Gemelli 7

Cancro 6

Leone 7,5

DI ANTONIO CAPITANI

Parte di slancio la vostra settimana, specie nel lavoro. Pure i sentimenti rifulgono e ristorano. Per non parlare del sudombelico!

Lunedì opaco. Perché il privato (soprattutto) e il lavoro (un po’ meno) non trovano soluzioni. Non forzate le cose. Manco suinamente.

Anche se il lavoro non promette miracoli, fila liscio. Grazie alla vostra verve e al vostro tempismo. Sudombelico muy mattatore.

Non combinate guai coi soldi e nel lavoro scongiurate l’indolenza, deleteria. La forma fisica però migliora, con assist ormonali sublimi.

Ciò che nasce oggi ha un futuro solido, fulgido e turgido: nel lavoro, in campo economico, sul fronte suinoamoroso. E che figherrimi, siete!

24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

IL MIGLIORE Brillano nel vostro cielo stelle a forma di gluteini, simboli di fortuna. Così, tutto è un successo maxi. Nel lavoro, nel privato, in amor. Giornatona.

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Vergine 6-

Bilancia 7+

Scorpione 6-

Capricorno 6

Acquario 6-

Pesci 6-

Lunedì faticoso e un tantino impicciato. Cuocete nel vostro brodo, come un cucchiaino di granulare. E state su, pure se non si fornica.

Il lavoro trionfa, anche se chiede che vi facciate un sedere come lo Stadio Flaminio per la fatica. Ma trionfi sentimentalsuini aleggiano.

Lunedì sottotono. Un po’ perché qualcosa nel lavoro s’ingrippa, un po’ perché vi girano di vostro. Be quite. And be suin, così vi calmate.

Lavoro ed economia richiedono spirito di adattamento, ma premiano. Evitate però l’umor cupo e i portasfiga. Fornicazione atipica.

Giornata di zebedei a mo’ di filo a piombo, difficili da tirar su. Gli altri rompono, il lavoro annoia, il sex è e(r)metico. Ma sopravvivrete.

Se essere precisi va bene, essere perfezionisti in modo maniacale suscita negli altri istinti cannibaleschi: occhio. Fornicazione ni.

FEDERICO BALZARETTI

Il difensore della Roma è nato a Torino il 5 dicembre 1981. In questa stagione 21 presenze tra campionato e coppa

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAIUNO

RAIDUE

RAITRE

CANALE 5

ITALIA 1

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LA 7

LA GALLERY

9.00 10.00 10.55 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 18.50 20.00 20.30

6.40 8.45 10.00 11.00 13.00 14.00 14.45 18.15 18.45 19.35 20.30

9.00 10.50 11.30 12.00 12.45 13.10 14.00 15.10 16.00 19.00 20.35

8.50 10.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.50 20.00 20.40

6.40 8.45 12.25 12.55 13.00 13.40 15.00 15.50 18.30 19.20 19.22

9.50 10.50 11.30 12.00 12.55 14.00 14.45 15.30 16.50 18.55 19.35

9.55 11.00 12.30 13.30 14.05 15.50 16.50

Vendée Globe: il giro del mondo si fa in 78 giorni

TG1 UNOMATTINA CHE TEMPO FA STORIE VERE LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA L'EREDITÀ TG1 AFFARI TUOI

CARTONI LA SIGNORA DEL WEST TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG2 SELTZ TELEFILM TG2 SQUADRA SPECIALE IL COMMISSARIO REX TG2

AGORÀ CODICE A BARRE BUONGIORNO ELISIR TG3 DIARIO ITALIANO LENA, AMORE... TGR - TG3 LA CASA NELLA... GEO & GEO TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE

MATTINO CINQUE TG5 - ORE 10 FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA

CARTONI TELEFILM STUDIO APERTO METEO.IT SPORT MEDIASET CARTONI LUPIN III TELEFILM STUDIO APERTO SPECIALE SHAKA C.S.I.

CARABINIERI RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... TG4 FORUM TELEFILM AGATHA CHRISTIE TG4 TEMPESTA D'AMORE

COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 SQUADRA SPECIALE IN PLAIN SIGHT IL COMMISSARIO CORDIER 18.50 I MENÙ DI BENEDETTA 20.00 TG LA7 20.30 OTTO E MEZZO

21.10 LA RAGAZZA AMERICANA

21.05 VOYAGER Documenti

21.05 VENTO DI PRIMAVERA

21.10 ZELIG CIRCUS Varietà

21.10 TRANSPORTER Telefilm

21.10 QUINTA COLONNA Attualità

21.10 PIAZZAPULITA Attualità

23.40 1.15 1.45 1.50 2.20

23.10 0.45 1.15 1.20 2.00

23.10 0.00 0.10 1.00 1.05

23.40 BACIATI DALL'AMORE 1.30 TG5 - NOTTE 2.00 METEO.IT 2.50 UOMINI E DONNE

23.05 TRUE JUSTICE INCROCIO MORTALE 0.05 METEO.IT 0.50 UNDERCOVERS 1.40 UNDICI

23.55 0.55 1.15 2.20 3.15

23.45 0.50 0.55 1.00 1.40

PORTA A PORTA TG1 - NOTTE CHE TEMPO FA SOTTOVOCE RAI EDUCATIONAL

TG2 SORGENTE DI VITA METEO 2 FLASHPOINT MARIANGELA...

SIRENE TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 FUORI ORARIO

TERRA! TG4 NIGHT NEWS PIANETA MARE MODAMANIA 2019 DOPO LA...

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CALCIO Coppa d'Africa. Fase a gironi Eurosport

18.00 REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO - MALI Coppa d'Africa. Fase a gironi Eurosport 2

20.45 JUVE STABIA BRESCIA

3.00

WEST VIRGINIA KANSAS

SKY SPORT 1

10.25 CALCIO: LAZIO CHIEVO

9.00

10.40 CALCIO: BOLOGNA ROMA

0

12

ANCONA

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7

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4

9

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7

min max

BARI BOLOGNA

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Moderati

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Molto forti

L'AQUILA

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3

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FIRENZE

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MARI

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PALERMO

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Neve

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REGGIO CALABRIA

7

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ROMA

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TORINO

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5

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Tramonta

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Tramonta

TRIESTE

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17:21

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17:17

1

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VENEZIA

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013

PGA European Tour. Da Doha, Qatar

0

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Milano

6

3

Torino 1

7

Venezia

6

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

Serie B

14.30 CALCIO: SAN PAOLO BOLIVAR

Heineken Cup

16.30 RUGBY: ITALIA - SCOZIA Sei Nazioni

22.30 RUGBY: GALLES FRANCIA

Coppa Libertadores

16.30 CALCIO: SPEZIA - VERONA Serie B

18.15

Sei Nazioni

10.00 GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS PGA European Tour. Da Doha, Qatar

1

2

La Juve si arrabbia Il 53% dei lettori dice che ha ragione

CALCIO: MAROCCO SUDAFRICA Coppa d’Africa. Fase a gironi

www.gazzetta.it

EUROSPORT 8.30

I SONDAGGI

Quasi 60 mila voti in meno di 24 ore. Dopo l’1 1 tra Juve e Genoa: il 53,5% dei votanti sposa la rab bia bianconera. Più o me no la stessa percentuale ritiene lo scudetto una corsa a 2, Juve e Napoli

CALCIO: LIVERPOOL MANCHESTER CITY

SKY SPORT 3

Precipitazioni interesseranno tutte le regioni. Su isole, coste e pianure si tratterà di piogge. Piogge miste a neve in varie zone collinari del Nord e in alcune del Centrosud. Nevicate sui monti. Schiarite dal pomeriggio sul Nordovest. Trieste

Trento Aosta

12.00 CALCIO: SPEZIA - VERONA

NCAA

11.30 RUGBY: ZEBRE BIARRITZ

Oggi

Domani

Dopodomani

In Sicilia e sul meridione ci saranno varie piogge che però col passar delle ore lasceranno spazio a schiarite. Altrove variabile per l'alternanza di nuvole e zone di sereno, con nebbie in Pianura Padana e qualche valle del Centro.

Al Nord nebbie in Pianura Padana e parzialmente nuvoloso sui monti, con qualche pioggia in Liguria e qualche nevicata in Val d'Aosta. Variabile anche in Toscana, mentre sulle altre regioni cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso.

6

4

Bologna Genova 5

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3

Ancona

8

Firenze 4

Perugia 1

7

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6

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L’Aquila 1 3

ROMA 4

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Campobasso

Bari

1 4

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Napoli

Potenza

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Cagliari

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Catanzaro

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Palermo

11

Reggio Calabria 4 12

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Sorge

GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN

Serie A. Highlights

ALGHERO

7.30

Serie A. Highlights

CALCIO: CAGLIARI PALERMO

Ieri

AOSTA

10.55 CALCIO: CATANIA FIORENTINA

Serie A. Highlights

9.25

BASKET: ARIZONA UCLA

Le foto del trionfale approdo della Vendée Globe, il giro del mondo a vela in solitario, senza scalo e senza assistenza, riuscito al 29enne François Gabart in 78 giorni, 2 ore e 16 minuti

Premier League

SKY SPORT 2

Serie A. Highlights

CALCIO: INTER - TORINO

9.30

Serie A

Serie A. Highlights

CALCIO: JUVENTUS GENOA

A CURA DI

MILANO

Serie A. Highlights

Serie A. Highlights

9.10

Lega Pro. Seconda divisione. Girone A Rai Sport 1

Il sole oggi

CALCIO: UDINESE - SIENA

10.10 CALCIO: PARMA - NAPOLI

NCAA Sky Sport 3, ESPN America

20.45 MONZA - SAVONA

Agitati

9.55

Serie A. Highlights

Serie B Sky Calcio 1, MP Calcio

15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 21.00 CALCIO: JUVENTUS GENOA

Serie A. Highlights

Serie A SportItalia 2, LA7D

GazzaMeteo

Nebbia

CALCIO: ATALANTA - MILAN

20.30 ENEL BRINDISI MONTEPASCHI SIENA

18.00 NIGER - GHANA

Legenda

9.40

BASKET

OMNIBUS NOTTE TG LA7 SPORT MOVIE FLASH OTTO E MEZZO (R) LA7 DOC

Catania 6 13

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La luna ROMA

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Tramonta

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PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: e 299,40 e 258,90 e 209,10 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520 INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: linea.aperta@rcs.it

Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7335 DEL 14-12-2011

La tiratura di domenica 27 gennaio è stata di 324.627 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

12 gen.

19 gen. 26 gen.

3 feb.

COLLATERALI *con The Coldp lay Collection N. 1 e 11,19 - con Carosello N. 4 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 5 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 5 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 8 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 10 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 14 e 11,19 - con I Love Travel N. 18 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 23 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 24 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 23 e 11,19 - con Ultimate Spiderman Collection N. 30 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 39 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 42 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 32 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 44 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 9,00; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013


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