GDS 13-02-2013

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www.gazzetta.it mercoledì 13 febbraio 2013 1,20 €

REDAZIONE DI M LANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 117 ­ Numero n Anno 37

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* Rendimento lordo 4% meno la quota fissa trattenuta pari all’1%. Al lordo della tassazione sulle plusvalenze. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo. UNIQA Previdenza SpA - Milano - Aut. D.M. 17656 del 23/04/1988 (G U. 117 del 20/05/1988)

MAMA

CHE JUVE!

MARCHISIO E MATRI EROI DI CHAMPIONS (CON L’AIUTO DI VUCINIC) 3­0 NELLA TANA DEL CELTIC: QUARTI IN TASCA

BIANCHI, BIANCHIN, GARLANDO, GRAZIANO, OLIVERO ALLE PAGINE 2­3­4­5­6

Doping L’appello Wada «Test del sangue anche nel calcio» Nel tennis dopo Murray pure Federer, Nadal e Djokovic spingono per maggiori controlli 3 Roger Federer, 31 anni AFP BOLDRINI, MARTUCCI, RICCI PAG. 24­25

PROTAGONISTI Claudio Marchisio (a sin.), 27 anni e Alessandro Matri, 29 hanno segnato i primi due gol agli scozzesi

ROSSONERI ALL’ORIZZONTE AL JAZEERA?

Berlusconi: «Soci esteri nel Milan? Mai dire mai» Faraone verso il rinnovo BOCCI, LAUDISA, PASOTTO ALLE PAGINE 10­11

NERAZZURRI DOPO I CASI SANCHEZ E PAULINHO

Icardi­Inter: Moratti teme brutti scherzi e allora gioca d’anticipo BREGA, DALLA VITE, LONGHI ALLE PAGINE 12­13

l'Analisi

UN AVVISO ALLE BIG di ALESSANDRO DE CALÒ L’ARTICOLO A PAGINA 21

Lavezzi­Pastore gol, Ibra vede rosso

Il Psg passa a Valencia (2­1) ma lo svedese si fa espellere. Oggi super match Real­United 3 Zlatan Ibrahimovic, 31 anni: rosso nel recupero AFP

9 771120 506000

Tifosi contro Osvaldo Il tecnico a Totti: «Quel rigore dovevi tirarlo tu» CECCHINI, PUGLIESE ALLE PAGINE 16­17

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

OLIMPIADI DECISIONE DEL CIO

SANREMO IL FESTIVAL

INIZIATIVA

La Ferrari col buco «Raffredda l’interno»

Lotta: lo sport più antico esce dai Giochi

Crozza imita il Cavaliere ed è fischiato

PASSIONE RALLY COLLEZIONA LE GRANDI AUTO

ANGELINI A PAGINA 37 NARDUCCI, MERLO ALLE PAG. 21­30

w

Ancelotti: «Non so se resto al Paris Saint Germain. Mi tenta un’esperienza a MasterChef».

F.1 SORPRESA SULLA F138 NELLE PROVE

PIOLA A PAGINA 27 3 Nel riquadro il «buco» provato da De la Rosa COLOMBO

30 2 1 3>

CECERE A PAGINA 8

ROMA CAOS PALLOTTA: «PRENDETEVELA CON ME»

In edicola a € 3.99 più il prezzo del quotidiano


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

CHAMPIONS ANDATA OTTAVI CELTIC

JUVENTUS

0

3

(4-1-3-2)

(3-5-2)

1 Forster; 23 Lustig (dal 14’ s.t. 2 Matthews), 4 Ambrose, 6 Wilson, 3 Izaguirre; 67 Wanyama; 8 Brown (dal 36’ s.t. 33 Kayal), 15 Commons (dal 29’ s.t. 32 Watt), 21 Mulgrew; 88 Hooper, 49 Forrest. PANCHINA 24 Zaluska, 7 Miku, 11 Nouioui, 16 Ledley. ALLENATORE Lennon. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Forrest per gioco scorretto, Hooper e Brown per comportamento non regolamentare.

1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 4 Caceres; 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 13 Peluso (dal 24’ s.t. 20 Padoin); 9 Vucinic (dal 41’ s.t. 18 Anelka), 32 Matri (dal 36’ s.t. 6 Pogba). PANCHINA 30 Storari, 39 Marrone, 27 Quagliarella, 12 Giovinco. ALLENATORE Conte. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Marchisio per gioco scorretto, Lichtsteiner, Padoin per comportamento non regolamentare.

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Matri al 3’ p.t.; Marchisio al 32’, Vucinic al 38’ s.t. ARBITRO Undiano Mallenco (Spa). NOTE spettatori 60.000 circa. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 5-1. In fuorigioco 0-5. Angoli 10-4. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.

POSSESSO PALLA CELTIC 53,4%

PALLE RECUPERATE JUVENTUS 46,8%

TIRI IN PORTA

JUVENTUS 62

TIRI FUORI

IIIIIII CELTIC 7

CELTIC 67

IIII IIIIIIII JUVENTUS 4

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO GOL! 3’ Lancio di Peluso, Matri supera il portiere, Wilson respinge oltre la linea. 10’ Commons da fuori, Buffon para a terra. 28’ Commons rovescia in area, fuori di poco.

BARICENTRO MOLTO ALTO 60,1 metri

CELTIC 8

I JUVENTUS 1

SECONDO TEMPO 17’ Colpo di testa di Ambrose, Buffon para facile. 22’ Discesa e cross basso di Peluso, Vucinic la piazza di piatto, palla respinta davanti alla porta. GOL! 32’ Gran sponda di Matri per Marchisio che rientra in dribbling e mette in rete. GOL! 38’ Marchisio a Vucinic che buca Forster.

BARICENTRO MOLTO BASSO 46,3 metri

Signora di Scozia Gol di Matri? No, anzi sì Poi Marchisio e Vucinic La Juve ipoteca i quarti L’unica vittoria di un club italiano a Glasgow era di 44 anni fa Conte domina il Celtic grazie alle sorprese Peluso e Caceres DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI GARLANDO GLASGOW (Scozia)

La Signora ha camminato sui carboni ardenti ed è uscita dall’inferno del Celtic Park più bella di prima, praticamente già nei quarti di Champions: 3-0 al Celtic. A chi scappa «Avessi detto, il Celtic...» ricordiamo che una squadra italiana non vinceva nella tana dei biancoverdi dal ’69. Non è stata la solita Juve tirannica, prepotente nel possesso e nell’aggressione. Anzi, passata subito in vantaggio con Matri, ha subito a lungo, stranamente raccolta dietro, incapace di ripartire, senza la guida del miglior Pirlo. Ma anche quella sofferenza è stata virtuosa, perché la squadra ha protetto comunque Buffon che non ha mai sofferto e perché è nelle difficoltà di notti del genere (tattiche e ambientali) che l’animo si fa grande.

Ancora Matri Con la pazienza

del pugile navigato che lascia sfogare il pretendente, la Juve è arretrata sulle punte per poi piazzare l’uno-due (Marchisio-Vucinic) che ha piegato un Celtic spompo. Sesto gol nelle ultime otto presenze per Matri. Top o non top, Conte, che ha fatto esordire Anelka, ha trovato un attaccante che fa la differenza. E seconde linee come Peluso e Caceres che hanno dato una risposta eccellente nella notte più dura. Il ritorno col Celtic, a ridosso del torrido duello col Napoli, sarà una passeggiata. E ieri ha riposato Asamoah. Poteva chiedere di più Conte? Spesso la sua Juve ha giocato tanto e segnato poco. Ieri: il contrario. Bolgia di ghiaccio Sì, l’inferno è

brutto come lo dipingono. La bolgia che si scatena al Celtic Park, quando le squadre si schierano, è impressionante. Ma è l’inferno che si augura

ogni dannato: dopo tre minuti si ghiaccia. Il tempo che ci mette Peluso a scodellare una palla morbida oltre Ambrose. Bravissimo Matri a proteggere la palla e a toccarla oltre il portiere. Wilson la intercetta già oltre la linea bianca. Fa bene Marchisio a scaraventarla in rete, perché la terna ha reagito tardi. Notare: lancio dell’euro-debuttante Peluso, gol di Matri che non ha mai piegato un cucchiai-

la situazione SI QUALIFICA SE...

A TORINO PUÒ PERDERE ANCHE DI DUE GOL Dopo la vittoria per 3-0 al Celtic Park la Juve passa ai quarti con diversi risultati nel match di ritorno: vincendo, pareggiando o anche perdendo con 2 gol di scarto.

h

no con la forza della volontà. I due parevano a rischio in un ambiente così intimidatorio, invece hanno spianato la gara. La notte giusta per mostrare chi sei e strapparti le etichette scomode. Celtic avanti La Juve però si coc-

cola troppo il vantaggio e invece di attaccare gli scozzesi storditi, consente loro di tornare lucidi e cattivi. Lennon l’ha pensata bene. Invece di caricare sulle fasce, dove la Juve copre bene, e rovesciare cross, tenta lo sfondamento centrale. Anche perché il mancato recupero di Samaras ha tolto il migliore riferimento aereo. La mossa che crea fastidio tattico è Commons tra la mediana e la difesa bianconera. È lui a creare i pericoli, spuntando alle spalle di Pirlo e buttandosi in area. Hooper e Forrest, le due punte, sgomitano per aprigli varchi: 4-1-3-2. Piace la regia bassa di Wanyama, gli altri corrono

spinti dalle urla dell’inferno. Il Celtic non distilla limpide palle-gol, ma arriva facilmente al tiro: una decina di volte in 45’, tra i pali e non.

Troppi angoli Abbassarsi così è pericoloso anche perché si alza il rischio di corner e dalla bandierina gli scozzesi sono a loro agio come al pub. Nelle zuffe per prendere posizione in area ci sguazza Hooper, diavolo alla Rooney, tosto e compatto come una lavatrice, che aumenta l’elettricità del match. La mediana che è da sempre il centro di potere di Conte stranamente stanotte non riesce a tenere palla e a rilanciare con tempismo. Da qui tanta sofferenza. Lo stesso Pirlo non riesce a imporre il verbo e perde più palloni del previsto, pressato e provocato da Brown, rude scaricatore di calcio. La ripresa non cambia il copione: la Juve non riparte mai, anche per merito del Celtic che fa ottima transizione e si ricompatta organizzato appena persa palla. Gli scozzesi portano i corner in doppia cifra. Due fiori Ma sotto la neve della

sofferenza, la classe è solo addormentata e germoglia. Al 32’ spunta il primo fiore: deliziosa sponda di Matri per Marchisio che converge da signore e parcheggia in rete. Sei minuti più tardi il Principino detta per Vucinic che depone il 3-0. Contro la bellezza e la poesia non valgono fiamme, urla, diavoli. Juve in paradiso. Alla fine parecchi tifosi scozzesi si avvicinano allo spicchio juventino. Caricano? No, lanciano sciarpe biancoverdi e ricevono in cambio applausi e sciarpe bianconere. Averne in Italia di inferni così. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la Sfida SCOTT BROWN 27 ANNI CENTROCAMPISTA

ANDREA PIRLO 33 ANNI CENTROCAMPISTA

MINUTI GIOCATI

81

94

PASSAGGI POSITIVI

44

42

LANCI POSITIVI

2

6

PALLE PERSE

9

13

PALLE RECUPERATE

6

13


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

2

D la coppia giusta numeri& STATISTICHE

1

3

3

MATRI-MARCHISIO

Il fattore «M+M» spacca la gara E il Park è gelato Matri a segno per la prima volta in Champions Marchisio suona la carica: «Vittoria preziosa, ora possiamo concentrarci sul campionato»

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO GLASGOW (SCOZIA)

la Moviola DI LUCA BIANCHIN

A Matri il gol con ritardo Il tap in di Marchisio mette al riparo l’arbitro sull’1-0 C’è una possibilità che Undiano Mallenco sia andato a dormire con un sentimento di gratitudine verso Claudio Marchisio. L’episodio chiave, al 3', è il gol dello 0 1: Matri salta Ambrose in velocità e, sul suo tiro, Wilson respinge in scivolata quando la palla ha già superato, di poco, la linea (foto 1). L’azione però prosegue: Marchisio ributta la palla in porta (foto 3) e, solo a quel punto, l’arbitro fischia per assegnare il gol. La sensazione è che il giudice di porta non abbia segnalato all’arbitro il gol sul tiro di Matri e Undiano Mallenco abbia fatto la stessa valutazione. Per il giudice di porta sarebbe un errore grave, anche perché i suoi movimenti negli attimi della decisione non sembrano impeccabili (foto 2). È più che possibile quindi che, se Marchisio avesse calciato fuori, alla Juve sarebbe stato negato il gol del vantaggio. Tuttavia, non ci sono certezze. Non si può escludere che nella comunicazione audio, ovviamente non pubblica e quasi certamente non registrata, il giudice di porta abbia urlato «gol!» all’arbitro. Il ritardo nell’assegnazione del gol si spiegherebbe quindi con la necessità, per Undiano Mallenco, di ascoltare, recepire la

IL TABELLONE

GDS

comunicazione in un paio di secondi e quindi indicare il centro del campo. Il referto non darà certezze: l’arbitro non è obbligato a indicare il marcatore sul taccuino e l’Uefa sul suo sito si è corretta in pochi minuti. Dopo una prima indicazione «1 0, Marchisio», si è passati a «1 0, Matri». Stesso processo sul tabellone di Celtic Park. Il resto della partita La direzione di Undiano Mallenco resta comunque molto buona: è bravo a non dare rigore al Celtic per i falli su Commons al 6' (Peluso appoggia il gomito, lo scozzese si lascia cadere) e su Forrest a inizio secondo tempo. Poi è saggio ad ammonire Hooper e Lichtsteiner quando gli animi si accendono, a non cadere su una mezza simulazione di Brown che accentua una spintarella di Lichtsteiner e, nel finale, ad ammonire Marchisio. Per lo spagnolo, solo pochi errori. Al 30' Ambrose entra col piede a martello su Vidal al limite dell’area: ci stanno punizione e giallo, ma l’arbitro lascia correre. Nel secondo tempo, due appunti: nei primi minuti Undiano nega una punizione dal limite al Celtic e al 90' grazia Wanyama per un’altra entrata a tacchetti alti su Bonucci. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve da sogno, Juve da «G8», Juve da manicomio. I quarti in tasca, la vittoria dove mai i bianconeri ci erano riusciti, un 3-0 nettissimo, maturato sul campo costato caro pure al Barcellona di Messi. Il tutto nel segno della «doppia M». Matri e Marchisio a spaccare la gara, a gelare un Celtic Park che Vucinic fa invece arrabbiare con il 3-0 festeggiato guardando negli occhi il popolo biancoverde. Gol col giallo Ancora Matri. Col

giallo, ma pur sempre Matri. La palla era dentro, eccome. Mallenco e compagnia avevano però visto? Sulla ribattuta arriva Marchisio, la butta dentro e spegne sul nascere ogni discussione. Il nome del Principino appare per primo sul tabellone del Celtic Park. Poi, la correzione: Celtic-Juve 0-1, gol al 3’ di Matri. L’impressione è che l’Uefa abbia sfruttato l’assist della moviola per riparare a una svista collettiva di arbitro e assistenti, i quali potranno sempre dire che in realtà era poi arrivata la segnalazione giusta dal giudice di porta o dal guardalinee. «Matri mitra...» Ma ora conta poco. E da festeggiare ci sono soprattutto Matri e Marchisio. Quest’ultimo già al sesto gol stagionale, il secondo in Champions, leader nella tonnara di metà campo, ieri più di Pirlo e Vidal. E poi prosegue la rincorsa del «32 bianconero»: sesto gol nelle ultime otto gare disputate, il primo centro in Europa, nell’Europa che conta. Lo aveva promesso sabato scorso, dopo la Fiorentina: «È ora di but-

tarla dentro pure in Champions». E quando gira, gira: succede che segni senza scarpa in campionato, succede che chiami il gol internazionale e questo arriva dopo appena tre minuti nell’inferno della Glasgow cattolica. E ora pure Lennon avrà ben chiaro in testa chi sia il 28enne attaccante di Sant’Angelo Lodigiano. Già, perché il pittoresco tecnico degli scozzesi nella conferenza della vigilia aveva mostrato buona conoscenza dei vari Vucinic, Anelka, Quagliarella e Giovinco, ma citando Matri lo aveva descritto «in buona forma questo giovane...». Giovane proprio no, ma non così vecchio per non poter sognare l’azzurro. Di questo passo, non è da escludere una convocazione per l’amichevole di fine marzo con il Brasile. Gode il principino

Intanto, un azzurro inamovibile gode: «E’ una vittoria importantissima, ora possiamo restare un po’ più concentrati sul campionato. Il primo gol è di Matri, e basta. Io l’ho messa dentro per non correre rischi. Qui è un inferno, non è stata facile, siamo stati grandi. Turno passato? Occhio ad allentare la tensione. In ogni modo, era davvero importante venire qui e fare almeno un gol, ne abbiamo fatti tre. Ho preso tante botte? Ne è valsa anche la pena. Veniamo da un grande girone di qualificazione, ci siamo guadagnati il rispetto internazionale e ora non voglio leggere o sentire che il Celtic è un avversario facile». © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Claudio Marchisio, 27 anni, ha segnato il suo 2˚ gol in Champions in 15 match disputati REUTERS


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

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MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

5

CHAMPIONS ANDATA OTTAVI le Pagelle

di FABIO BIANCHI

7 h il migliore Wanyama

CELTIC

6

SANT’AMBROSE HA FATTO LA GRAZIA BROWN E’ OK

Architetto davanti alla difesa, col fisico da wrestler e i piedi dolci. Mica per niente lo voleva il Manchester United. Chiude i varchi, organizza la manovra, lancia le ripartenze, prova anche ad andare al tiro. E se Pirlo non brilla, gran parte è merito suo. Mariga, impara da tuo fratello.

La sufficienza è un premio alla conduzione della partita. Prende 3 gol, ma senza fenomeni tiene testa alla Juve, anzi per 50 minuti la mette all’angolo. La partenza a handicap l’ha condizionato.

TIRI 4 PASSAGGI OK 49/53 RECUPERI 7

5

JUVENTUS 5,5

6

L’incubo all’alba della sfida: Matri gli si presenta davanti e gli infila il pallone tra le gambe. Poi assiste all’assalto senza esito dei suoi compagni fino a quando si deve arrendere anche a Marchisio e Vucinic. Una serataccia.

Crossatore seriale, apparecchia in area bianconera due o tre situazione pericolose. Ma tanto è puntale nelle discese, tanto è assente in fase difensiva. Soffre parecchio il Peluso sbocciato. Poi, a inizio secondo round, va k.o. e esce.

PARATE 1 RINVII 5 USCITE 1

CONTRASTI OK LANCI PASSAGGI OK

Forster

Lustig

7,5

PELUSO AUTORITARIO BARZAGLI IMPECCABILE

7,5 h il migliore Marchisio Il principino del parco di Celtic. Entra in tutte le azioni chiave. Ribadisce in rete per sicurezza il gol di Matri, che non si sa mai. Magari non lo davano. Poi finalizza con freddezza l’assist di Matri. Infine manda in porta Vucinic. Altro? Sì, un’attenzione particolare a capitan Brown.

Cinismo Champions. Diciamo la verità: ha giocato meglio altre volte. Ha lasciato l’iniziativa agli scozzesi. Ma ha sofferto poco ed è stata letale qui dove negli anni 2000 nessuna italiana ha vinto. TIRI 2 PASSAGGI OK 34/42 RECUPERI 2

7

Buffon

Barzagli

La sua titubanza sul primo tiro di Wanyama annuncia una serata non eccelsa. Qualche tiro respinto così così sembrerebbe confermare l’impressione, ma poi vai a rivedere gli appunti e tutto sommato quando c’è da esserci urla presente. Anche nelle uscite

L’elegantone delle retrovie ci mette un pochino ad adattarsi alla bolgia ma poi, come gli succede quasi sempre, non sbaglia un colpo. Prende il tempo a tutti e doma Hooper quando va dalle sue parti. Bellissimo il recupero sul lancio destinato a lui.

PARATE 8 RINVII 25 USCITE 7

CONTRASTI OK 4/4 LANCI 3 PASSAGGI OK 39/44

Ambrose

Wilson

6

5

6,5

Commons

Brown

6,5

5

Mulgrew

Bonucci

Caceres

Lichtsteiner

Vidal

Pirlo

Peluso

Sant’Ambrose ha fatto la grazia alla Juve. Di ritorno, ieri mattina, sazio e stanco dalla Coppa D’Africa perde subito Matri. L’errore è una scossa elettrica che lo rianima. Dietro però, ché davanti sbaglia un gol di testa. Era il caso di farlo giocare?

Maledetti ultimi minuti. Se la sfida fosse finita al 75’, sarebbe stato uno dei migliori dei suoi. Sempre presente sui lanci bianconeri, attento in marcatura, persino corretto. Poi in area si sono scatenati Marchisio e Vucinic e gli è calato il sipario.

Durante l’inno Champions, s’è notato per le braccia aperte in segno di preghiera. Poi non s’è notato quasi più. S’è limitato al compitino, ha spinto poco o niente, da quella parte Commons doveva fare da solo. Non era una serata per la grazia.

Il rovesciatore folle. Ci ha provato tre volte in acrobazia a far male a Buffon e in un’occasione quasi ci riesce (palla fuori di poco). In generale, la sua posizione tra le linee crea parecchi problemi alla Juve. E’ il più pericoloso degli scozzesi.

Il capitano non ha mai paura. Ha mostrato da subito i muscoli, forse fin troppo. Ha rifilato qualche colpo da carognetta, soprattutto a Marchisio e alla fine s’è meritato il giallo. Comunque un maratoneta. In ogni parte del campo a dar man forte ai compagni.

Il più timido della compagnia. Anche quando il Celtic si scatena, spinto da quegli indemoniati dei suoi tifosi, lui se ne sta in disparte. Non si ricorda un episodio dove è stato protagonista. Si è fatto schiacciare da Lichtsteiner senza reagire.

Bando alla vanità. Meno fronzoli e più sostanza. Quando il Celtic suona l’arrembaggio, spazza senza remore. Col passare dei minuti prende confidenza, a volte un po’ troppa nei fraseggi in difesa.

Quando il gioco si fa duro, è gioco per Caceres. Concentrato, deciso, cattivo. Di testa se la gioca alla pari, anzi vince, con gli scozzesi. Sbroglia parecchie matasse. Non chiediamogli anche il gioco di fino in uscita, va già bene così.

Lo svizzero caliente. Spinge, eccome se spinge. A volte eccede in sicurezza e perde palloni delicati. Sente talmente la sfida che discute con Conte e con Vucinic.

Mistero cileno. Nella partita che dovrebbe far per lui è meno dirompente del solito. Quando ci vogliono soprattutto grinta e carattere, le sue qualità, lui latita. Nel primo round un paio di recuperi e un tiro, nel secondo meglio. Ma il super Vidal è altro.

Un po’ fuori dal gioco, soprattutto nei primi venti minuti. Poi si riprende e comincia a far girare palla, ma non è il solito califfo del centrocampo. Tra l’altro, non dà mai un occhio a Commons, che rompe e parecchio tra le linee.

L’esterno riluttante si fa cigno al suo esordio assoluto nelle coppe. Assist per Matri, parecchie discese, una certa sicurezza in copertura. E il passaggio per Vucinic che poteva chiudere ancora prima la sfida. Potevano tremargli le gambe. Invece no. Unico neo: un po’ di libertà a Lustig.

CONTRASTI OK 1/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 35/39

CONTRASTI OK 3/4 LANCI 2 PASSAGGI OK 27/31

CONTRASTI OK 2/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 44/45

TIRI 6 PASSAGGI OK 14/15 RECUPERI 5

TIRI 0 PASSAGGI OK 44/50 RECUPERI 6

TIRI 3 PASSAGGI OK 39/46 RECUPERI 7

CONTRASTI OK 3/3 LANCI 5 PASSAGGI OK 23/25

CONTRASTI OK 7/8 LANCI 0 PASSAGGI OK 27/30

CROSS 2 PASSAGGI OK 20/22 RECUPERI 4

TIRI 0 PASSAGGI OK 34/41 RECUPERI 7

TIRI 0 PASSAGGI OK 42/48 RECUPERI 13

TIRI 0 PASSAGGI OK 22/26 RECUPERI 6

5,5

6

Izaguirre

6

5,5

Hooper

Forrest

Matthews

Watt

Com’è il classico centravanti all’inglese? Eccolo qui, mister Gary (C)Hooper. Fa a spallate con tutti, è rapido e cattivo. Ma, a conti fatti, è parecchio fumo e poco arrosto. Un’occasione pulita non ce l’ha nè se la cerca. E di testa è sovrastato.

A sorpresa, in appoggio alla punta. Qualche buono spunto, ma si vede che non è un attaccante. E’ il meno pericoloso degli uomini d’offesa. Si fa apprezzare invece quando cerca di dare il suo contributo in fase di costruzione e quando porta via uomini a Hooper.

Entra soltanto per l’infortunio di Lustig. Ma si presenta con una corsa perdifiato fino all’area di rigore della Juve, conclusa con un cross che non ha fortuna. Poi più o meno s’annulla con Padoin. Non era certo lui che poteva capovolgere le sorti del match.

Il ragazzino che fece piangere il Barcellona entra un po’ tardi, forse. Ma quando tocca a lui, vuoi per incapacità dei compagni, vuoi per una certa riluttanza a entrare in partita combina poco. E’ giovane, si farà.

TIRI 0 DRIBBLING OK 0 SPONDE 1

TIRI 1 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 1

CONTRASTI OK 0/1 LANCI 0 PASSAGGI OK 10/12

TIRI 0 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 0

5,5

TIRI 0 PASSAGGI OK 3/4 RECUPERI 0

6,5

6

6

7,5

5,5

7

l’allenatore Lennon

l’allenatore Conte

Poteva essere scambiato con un tifoso capitato in panchina per caso. Mai smesso di urlare. Ha perso all’ultimo il forte Samaras ed è un alibi. Far giocare Ambrose stanco invece è una colpa.

6

6

6,5

7

Matri

Padoin

Pogba

Anelka

Calmo come soltanto uno slavo sa essere quando intorno tutto scotta, recita da uomo accordo. Cioè si fa trovare in ricezione e distribuisce. Quando sembra arrivato uno dei suoi momenti svogliati, mette il sigillo finale con classe e, ovvio, freddezza.

Come fare gol a un gigante? Facendogli passare la palla sotto le gambe. Elementare Watson. Ma Matri è grandioso nell’appoggiarsi e fregare Ambrose. Poi regala l’assist a Marchisio per il gol sicurezza. Sei gol in otto partite: il suo magic moment.

Altro ex atalantino, altro debutto in Champions, altra corsa. Sulla sinistra. Non è dirompente come Peluso, si limita alla copertura. E ci mette parecchia grinta. Difatti si fa ammonire quasi subito. Ma nemmeno lui sente la pressione.

Noi l’avremmo messo prima al posto dello spento Vidal. Ma visto il risultato, ci inchiniamo alla ragione di Conte. Il talentone una volta entrato si limita a presidiare il centro e tirare qualche mazzolata. Ha capito subito il clima. Per i ricami, ripassare.

Debutto d’onore nella Juventus, lui che una Champions l’ha già alzata tanto tempo fa con il Real. Entrando, ha eguagliato Ibra nel numero di squadre, 6, con cui ha giocato in Champions. E detta pure il lancio in un paio di occasioni.

TIRI 2 PASSAGGI OK 18/22 SPONDE 2

TIRI 2 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 3

TIRI 0 PASSAGGI OK 9/9 RECUPERI 0

TIRI 0 DRIBBLING OK 0 SPONDE 1

TIRI 0 DRIBBLING OK 0 SPONDE 1

Vucinic

Kayal Ha la sfortuna di entrare nel momento migliore della Juve e, di conseguenza, nel peggiore del Celtic. C’è poco da attaccare, molto da guardarsi attorno. Lui però si adegua e trotterella in mezzo fino al fischio finale.

6,5

7

6,5

s.v.

Il suo merito maggiore è aver scelto e dato fiducia a Peluso in una gara delicatissima. La sua Juve non è dirompente, non prende in mano il pallino del gioco. Ma quanta sicurezza ed efficacia.

ARBITRI UNDIANO MALLENCO 7 Bravo a non farsi intimidire dal catino infernale del Celtic Park. Tiene in mano la partita. Sbaglia poco o niente. Davvero. Avercene. Palomar 6 - Guadamuro 6; Texeira 5,5 - Mufiz 6


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MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

CHAMPIONS ANDATA OTTAVI DOPO I GOL, TUTTI AD ESULTARE SOTTO IL SETTORE BIANCONERO 1

4

2

I NUMERI

3

le gare senza sconfitta in Europa per i bianconeri; nel 2010-11 quattro vittorie e sei pareggi in Europa League, in questa Champions tre pareggi e 4 vittorie

DEBUTTO E PRIMATO

17

44

1 Al 32’ del secondo tempo Marchisio raddoppia il vantaggio bianconero e chiude le sofferenze juventine 2 Sei minuti più tardi Vucinic mette anche il sigillo sulla qualificazione con il gol dello 0-3, servito ancora da Marchisio 3 La festa del gruppo al fischio finale sotto al settore occupato dai tifosi bianconeri AFP/LAPRESSE

Conte diventa re «Bolgia mai vista Che impresa» Il tecnico: «Non bastano classe e cinismo Servono anche organizzazione ed equilibrio» DAL NOSTRO INVIATO

MARIO NEL MIRINO

G.B. OLIVERO GLASGOW (Scozia)

La nota stonata il coro «Se saltelli muore Balotelli»

Un debutto così bello forse non avrebbe nemmeno avuto il coraggio di immaginarlo. Sofferenza, gol, ansia, vittoria, tensione, applausi, agonismo: calcio vero, calcio di Champions, quello che per la prima volta Antonio Conte poteva vivere dalla panchina. Era sua anche la Juve che aveva rimontato due gol al Chelsea a Stamford Bridge o quella che aveva distrutto i campioni d’Europa allo Stadium o quella che aveva violato Donetsk. Sereno rimprovero Ma fino a ie-

ri l’allenatore bianconero era rimasto confinato in tribuna. A Glasgow, invece, Conte era in panchina e ha vissuto la partita a modo suo. Al penultimo minuto di una gara stravinta, con la Juve in vantaggio per 3-0, Bonucci ha sbagliato un passaggio e Conte gli ha detto serenamente: «Ti ammazzo eh». Poi, forse, si è rilassato. E pochi secondi dopo, nell’assor-

Il ritorno di Balotelli in Italia ha purtroppo fatto tornare di moda cori che nulla hanno a che fare con il calcio. E così, dopo quelli del «figlio di p...» e del «non ci sono negri italiani» di domenica scorsa a San Siro, è toccato ieri al «se saltelli muore Balotelli» intonato a Glasgow dai tifosi juventini. Una nota stonata in una serata fantastica per i bianconeri.

Antonio Conte, 43 anni REUTERS

dante silenzio in cui all’improvviso era piombato il Celtic Park, Conte si è goduto il coro che gli hanno dedicato i tifosi bianconeri. Ottima fase difensiva «E’ una

vittoria molto importante - racconta il tecnico della Juve -, anche sofferta perché il Celtic è un’ottima squadra. I ragazzi

sono stati bravi, abbiamo retto l’urto e poi cercato di giocare facendo quello che ci consentivano visto che il loro pressing era impressionante. Oltre ai valori calcistici questo gruppo ha qualità morali e umane. Solo con la classe e il cinismo non si va da nessuna parte: servono organizzazione ed equilibrio». A tratti la Juve ha dovu-

to soprattutto difendersi e l’ha fatto con ordine: «Nel primo tempo ci siamo fatti schiacciare troppo. Ma siamo stati molto bravi nella fase difensiva e sui loro calci piazzati». Bolgia E’ chiaro che il Celtic non è il Barcellona, ma è pur vero che a Glasgow i catalani erano stati battuti. Il Celtic non perdeva in casa con un’italiana dal 1969, nei cinque precedenti dal 2000 aveva collezionato tre vittorie e due pareggi contro le nostre squadre. Per la Juve questo è il diciassettesimo risultato utile consecutivo in Europa e Conte se lo gode: «Questo stadio è una bolgia: i tifosi sono dodicesimo e tredicesimo uomo. Ho avuto la fortuna di vivere campi caldi ma questo è impressionante, qui si rischia di prendere delle imbarcate. Non riuscivo a comunicare se non tramite passaparola. Non è un caso se qui ha perso il Barcellona».

anni fa il precedente successo di una squadra italiana in casa del Celtic: 1-0 per il Milan (gol di Prati) il 12 marzo 1969

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gol in Champions per Matri (in 6 partite giocate); per l’attaccante è anche il sesto centro nelle ultime sei partite

Svolta nell’intervallo Nel secon-

do tempo la Juve è ripartita meglio quando conquistava palla: «Nell’intervallo ho detto alla squadra di non abbassarsi - continua Conte -, i movimenti di Vidal e Marchisio erano importantissimi. Poi abbiamo ripassato qualche giocata su cui potevamo fargli male e infatti così è successo». La scelta di Matri ha prodotto ottimi risultati: «Alessandro ha fatto un gol molto bello in una situazione di gioco provata e riprovata. L’ho paragonato a me perché anche io ho dovuto allenarmi tanto per essere da Juve. Lui sta lavorando sulle sponde, sulla qualità delle giocate. Poi per me può segnare anche Buffon, basta buttarla dentro». Ieri è successo tre volte: un debutto da sogno.

Nicolas Anelka, 33 anni LAPRESSE

Arturo Vidal, 25 anni, 7˚ gettone in Champions LAPRESSE

Anelka come Ibra In Champions con 6 club diversi DAL NOSTRO INVIATO

GLASGOW (SCOZIA)

«Il risultato non dice la verità — spiega Buffon —. All’inizio tutti gli episodi giravano per noi, poi siamo stati bravi e l’abbiamo chiusa da grande squadra. Una vittoria così è davvero un bel segnale — chiude Buffon —, però mi arrabbio se d’ora in poi vedrò una squadra un po’ più rilassata. Antenne dritte sempre». «Per il passaggio del turno non è fatta, il Celtic è una squadra importante e non potremo distrarci», dice Vidal con rispetto ma eccessiva prudenza. «Partita perfetta? Siamo stati attenti alla loro arma migliore, ovvero le palle alte — prosegue il cileno — Poi, abbiamo pressato dal primo all’ultimo minuto, ed è andata bene. È durissima, anche se il risultato non lo farebbe pensare, lo è stata davvero. Una partita per gladiatori». Verso Roma La squadra è partita per Torino nella notte. Oggi defaticante per chi ha giocato, allenamento più intenso per gli altri. Domani, invece, prime prove tattiche in vista della Roma. Sabato sera Asamoah (ieri in tribuna) riavrà una maglia da titolare. Poi, a inizio gennaio la partenza per la Coppa d’Africa, competizione chiusa al quarto posto. Asamoah ha lasciato il Sudafrica domenica e ha raggiunto la squadra lunedì, a Glasgow. «Sarebbe da pazzi farlo giocare subito — aveva detto Conte alla vigilia del Celtic — preferisco prepararlo con calma per la Roma». Scelta dettata pure dal recente infortunio che terrà De Ceglie out un mese. Sulla sinistra le soluzioni restano poche e il passaggio dalla torrida estate africana all’inverno scozzese avrebbe potuto creare qualche insidia alla muscolatura dell’ex centrocampista dell’Udinese. Al netto delle squalifiche di Marchisio e Peluso (altra soluzione che viene a mancare sulla fascia sinistra), all’Olimpico rivedremo dall’inizio anche il baby prodigio Pogba. Chiellini e Anelka Intanto, lavora duro

Nicolas Anelka, ieri in campo con la sesta maglia diversa (dopo Arsenal, Real Madrid, Psg, Fenerbahçe, Chelsea) in Champions: solo Ibra come lui. «Si sta impegnando — ha detto nei giorni scorsi Conte — stiamo cercando di spiegargli il nostro modo di stare in campo». Anelka punta la Roma, almeno per qualche minuto, più facile però che trovi minutaggio sostanzioso con il Chievo, cinque giorni prima della partitissima del San Paolo. E per allora ci sarà pure Chiellini, che ha superato lo strappo al polpaccio. m.gra.

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GLI SCOZZESI L’ALLENATORE: «NON SONO NORMALI TUTTE LE TRATTENUTE CHE HO VISTO IN AREA»

Gazzetta.it

Lennon: «Ambrose? Errore mio»

Gazza

Il tecnico del Celtic «Non dovevo schierarlo». Tifosi con lo striscione «Rubentus» DAL NOSTRO INVIATO

GLASGOW

Un tifo meraviglioso, un campo perfetto, una squadra volenterosa: tutto bello, ma non è bastato e l’avventura in Champions del Celtic è molto probabilmente finita qui. Neil Lennon analizza così la gara: «Abbiamo reagito allo 0-1 gio-

cava una chitarra sullo stemma bianconero. Particolare: su quello stemma non c’era la scritta «Juventus», ma «Rubentus». E il motivo pare vada ricercato nel rigore con cui Nicola Amoruso risolse la sfida del 18 settembre 2001: al 91’, sul 2-2, il centravanti bianconero cadde in area accentuando il fallo. Secondo gli scozzesi fu simulazione e Lennon, che era in campo, alla vigilia ha voluto ricordare l’episodio parlandone però solo con i tabloid locali e non con la stampa italiana. L’atmosfera tra le due tifoserie, comunque, è stata ottima: a fine gara le curve si sono applaudite inneggiando alla squadra avversaria.

cando bene. Il 2-0 ha chiuso la partita e il 3-0 la qualificazione, anche se cercheremo di vincere a Torino: ci vorrebbe un miracolo. Ho schierato Ambrose appena tornato dal Sudafrica, ha commesso un errore, ma il viaggio non c’entra». Lennon incredibilmente se la prende molto con l’arbitro: «Non sono normali tutte quelle trattenute in area. Già nel 2001 Montero trattenne Sutton e fu rigore: stavolta non è accaduto e non so perché». Quel rigore A proposito, i tifosi

del Celtic avevano preparato un’accoglienza speciale per la Juve: un enorme striscione in cui un guerriero scozzese spac-

Neil Lennon, 41 anni REUTERS

gb.o.

Tvf

NOTTI DA CHAMPIONS E TUTTE LE INTERVISTE DOPO CELTIC-JUVE Rivivi sul nostro sito tutte le emozioni di Celtic-Juve, andata degli ottavi di Champions League, con le interviste nel dopo gara dell’inviato Riccardo Pratesi. E in «Notti da Champions» Alessandro De Calò commenta il martedì europeo.

REAL-UNITED, MOURINHO VUOLE «LA 3a CHAMPIONS»

José Mourinho, 50 anni REUTERS

La sfida tra Real Madrid e Manchester United è la grande attrazione del mercoledì di Champions. Sul nostro sito le dichiarazioni di José Mourinho, che dichiara di voler conquistare la terza Champions della carriera (ha già vinto con Porto e Inter).


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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

Caccia ai gol del futuro Pure la Juve si muove Balo al Milan e Icardi all’Inter? I bianconeri puntano a un colpo da 30 milioni: all’Udinese soldi e contropartite DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO GLASGOW (SCOZIA)

Balotelli al Milan e Icardi all’Inter. La risposta della Juventus non si farà attendere. In corso Galileo Ferraris è infatti pronto un importante piano economico per convincere l’Udinese a cedere Luis Fernando Muriel, 21enne attaccante colombiano che piace a mezza Europa. Per età, prospettive e ingaggio iniziale, Muriel rappresenterebbe l’uomo giusto per completare il progetto juventino. Si tratta di un vero e proprio investimento, sia a livello tecnico sia a livello economico. Rispetto per Udine Chiaro, il cartellino è in mano a una delle società più solide del panorama europeo, e i Pozzo raramente vendono un loro gioiello dopo un solo anno. Ma la Juve ha un rapporto storicamente privilegiato con Udine, da lì sono stati presi e ben pagati Asamoah e Isla per esempio, ma in precedenza pure Motta e Iaquinta. Affari che alla lunga hanno quasi sempre soddisfatto

entrambe le parti. E anche stavolta i bianconeri si avvicineranno con grande rispetto al club friulano. Muriel sarà valutato da grandissimo giocatore, oltre i 30 milioni di euro probabilmente. Proprio perché sulle tracce del colombiano ci sono da tempo anche i colossi del calcio internazionale.

Restano vive le piste Suarez, Sanchez e Jovetic. Vidal può essere il «sacrificato»

Contropartite di lusso È possibile che i primi contatti ufficiali fra i club vengano fissati entro Pasqua, o comunque subito dopo. Sul piatto della bilancia, poi, da Torino verranno messi nomi importanti, giovani di grande valore. Su tutti i gioiellini Gabbiadini, Immobile, Boakye, Marrone e Gabriel Appelt, gente che rispecchierebbe in pieno la filosofia dell’Udinese e soprattutto del suo tecnico, quel Francesco Guidolin in grado di trasformare in oro tutto ciò che di giovane gli viene messo a disposizione.

non ancora invece per il club viola. In ogni modo, un grande attaccante arriverà questa volta, ma inevitabilmente va messo in preventivo un «sacrificio» importante, una cessione eccellente per intenderci. E tutti gli indizi portano ad Arturo Vidal, nel mirino di Bayern Monaco, Paris Saint Germain e mezza Premier League. Chi per primo si presenta a Torino con un assegno da 35 milioni si porta a casa il cileno. Altri pezzi pregiati potenzialmente sul mercato si trovano ovviamente in attacco: Fabio Quagliarella e Alessandro Matri potrebbero lasciare Torino. Per loro, complessivamente, la Juventus potrebbe incassare non meno di 20 milioni di euro.

Jovetic, Suarez e Vidal... La Juve

sa che deve intervenire inderogabilmente in attacco per la prossima stagione, e dunque non intende perdere tempo o ridursi a inse-

guire l’obiettivo nella tarda estate, quando tutto si complica, i «pacchi» sono dietro l’angolo e i prezzi salgono vertiginosamente. Ecco perché contemporaneamente non verranno perse di vista le piste che portano a Luis Suarez, uruguaiano del Liverpool, ad Alexis Sanchez del Barcellona e a Stevan Jovetic, anche se per quest’ultimo la strada è in salita (critici i rapporti con la Fiorentina) finché non verrà chiarita la situazione attorno alla clausola di rescissione che per l’entourage del ragazzo esiste già,

Luis Muriel, 21 anni, prima stagione all’Udinese LAPRESSE

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identiKit & CARRIERA

Risposta Muriel

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L’ASSISTENTE DI CATANIA

Maggiani e Facebook: caso chiuso

Il gol annullato a Bergessio Non è possibile avere la certezza che la pagina Facebook nella quale compariva lo scudetto della Juventus possa esser attribuita all’assistente Luca Maggiani e per questo non si procede nei suoi confronti. Ieri la Procura federale ha deciso di archiviare il procedimento nei confronti dell’assistente che era entrato nel mirino, soprattutto dei tifosi, dopo che aveva portato all’annullamento della rete del Catania (Bergessio) per un presunto fuorigioco nella partita Catania Juventus del 28 ottobre 2012 (sullo 0 0) e confermato il gol della Juventus (Vidal) in reale fuorigioco che portò alla vittoria dei bianconeri. Antonino Pulvirenti, presidente del Catani il giorno dopo a Radio Anch’io lo Sport annunciò: «C’è lo scudetto della Juve sul profilo di Luca Maggiani, la sudditanza psicologica mi sembra evidente». È subito polemica con l’Aia, e Palazzi apre un fascicolo. Ieri l’archiviazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CHAMPIONS LEAGUE ANDATA OTTAVI DI FINALE

h Lavezzi-Pastore

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MIGLIORI

S Rami È francese e forse per questo rimedia un figurone. Attento ed energico in difesa, possente quando sospinge l’azione, va pure a segnare il gol della speranza

e il Psg vola via Ibra, che follia VALENCIA PSG

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VALENCIA (4-3-3)

Pastore Completamente rigenerato, anche sul piano atletico. Centrocampista di fatica e di ideazione: suo il triangolo con Lavezzi, suo il 2-0. Grande protagonista

S Ibrahimovic Scarsa ispirazione, alimenta qualche contropiede nella ripresa, ma poi si fa cogliere da raptus rimediando il rosso per un fallo del tutto inutile

La squadra di Ancelotti passa a Valencia Tagliavento espelle lo svedese, rischia 2 turni

PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Lavezzi (P) al 10’, Pastore (P) al 43’ p.t.; Rami (V) al 45’ s.t.

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PEGGIORI

Guaita 5; Joao Pereira 7, Rami 7,5, Ricardo Costa 5,5, Guardado 5; Banega 6 (dal 1’ s.t. Canales 6,5), Parejo 6, T. Costa 6; Feghouli 6 (dal 39’ s.t. Viera s.v.), Soldado 5,5, Jonas 5 (dal 1’ s.t. Valdez 5,5). PANCHINA Diego Alves, Albelda, Piatti, Victor Ruiz. ALL. Valverde 6. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO ALTO 59,5 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Joao Pereira per comportamento non regolamentare.

PARIS SAINT GERMAIN (4-4-2) Sirigu 6,5; Jallet 6,5, Alex 6,5, Sakho 6,5, Maxwell 6; Lucas 7 (dal 9’ s.t. Chantome 6,5), Matuidi 6,5, Verratti 6,5, Pastore 7,5 (dal 43’ s.t. Armand s.v.); Ibrahimovic 5, Lavezzi 7 (dal 31’ s.t. Menez s.v.). PANCHINA Douchez, Camara, Gameiro, Van der Wiel. ALLENATORE Ancelotti 7. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 44,6 metri ESPULSO Ibrahimovic al 46’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Verratti per comportamento non regolamentare. ARBITRO Tagliavento (Italia) 5,5. NOTE spettatori 28mila circa. Tiri in porta 2-8 (con un palo). Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 3-5. Angoli 9-0. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA CECERE VALENCIA (Spagna)

Occhio a Carletto, può essere la sorpresa di questa Champions. Il suo Psg sbanca agevolmente il Mestalla ipotecando i quarti ma soprattutto fornendo un’altra prestazione convincente. Nelle ultime tredici partite le vittorie salgono a 12 (con un pari): una marcia esaltante. Ancelotti ha modificato il 4-3-3 di inizio stagione in un 4-4-2 che spesso diventa 4-2-4 considerata la propensione offensiva dei due cursori di fascia. Il primo è una autentica sorpresa: si chiama Javier Pastore e quasi non lo riconosci in quei compiti di pura fatica che l’argentino assolve con puntualità (!) sulla corsia mancina salvo poi farsi trovare in altre parti di campo, laddove lo porta il suo istinto di assaltatore. È stato il migliore dei suoi, ispirando la prima rete di Lavezzi e poi andando lui stesso a realizzare il gol della tranquillità sotto gli occhi di un Beckham entusiasta.

La fotocopia Dall’altra parte del campo Ancelotti scatena un Lucas che è la fotocopia di Lavezzi quanto a velocità e senso del dribbling. Il brasiliano parte da metà campo ma in un attimo te lo ritrovi sul fondo a servire i compagni (l’assist per il 2-0) o a tentare lui stesso la conclusione (un clamoroso palo dal limite). E, badate bene, ha giocato più di 50’ nonostante avesse accusato un problema muscolare dopo pochi minuti. Quanto al Pocho, ha realizzato l’1-0 alla sua maniera, scaricando un destro potentissimo dopo abile dribbling. Poi ha fallito per due volte dei gol che di solito non sbaglia ma ha tenuto sempre in allarme la difesa di casa. I lanci Questo mix di sudameri-

cani viene poi esaltato dai passaggi sempre precisi di Verratti, che agisce da mediano quanto a coperture salvo poi piazzare qualche compagno davanti al portiere avversario (Lavezzi) con le sue illuminazioni. E in porta Sirigu trasmette una costante sensazione di

S L’arbitro italiano Paolo Tagliavento mostra il rosso a Zlatan Ibrahimovic AFP

sicurezza ai compagni che senza Thiago Silva qualche cosa la concedono: il gol di Rami, per esempio, arriva a difesa piazzata. Male, evidentemente. Errori Prima di questo episodio che ha risollevato un po’ un Valencia incapace di graffiare (Soldado e Valdez hanno sbagliato conclusioni da pochi metri) bisogna considerare che i francesi avevano realizzato il 3-0 col sostituto di Lucas, il più umile Chantome. Considerato in fuorigioco attivo dagli arbitri italiani nonostante il tocco verso di lui sia del difensore valenciano Rami. A nulla sono valse le proteste di

SCOMMESSE

Inchiesta Uefa in arrivo: troppi over sull’amichevole tra Slovan e Botev Plovdiv Neanche le amichevoli si sottraggono alle combine. Secondo alcune indiscrezioni la Uefa potrebbe aprire un’inchiesta sulla partita amichevole Slovan Liberec (Rep. Ceca) Botev Plovdiv (Bulgaria) che si giocava in campo neutro. Molti bookmaker hanno sospeso le giocate dopo che molte puntate «sospette» si erano concentrate sull’over. Le scommesse erano arrivate tutte con molto anticipo sullo svolgimento della partita e la notizia aveva fatto anche il giro di molti siti specializzati. Primo fra tutti Bet and economy news. La partita si è conclusa con un «sospetto» 7 1. Le combine sulle amichevoli è una «piaga» che sembra sempre più prendere piede soprattutto perché spesso la copertura mediatica è minima. La Fifa ha aperto una finestra «con la protezione dell’anonimato» a quei tesserati che volessero denunciarle. ma.gal.

Verratti presso l’arbitro di porta De Marco, che probabilmente non coglie il tocco spagnolo. Con il 3-0 il ritorno non avrebbe avuto... luogo, ma anche con il 2-1 Ancelotti può sentirsi al sicuro. Considerando pure che il Valencia è giustamente staccato di parecchi punti dalla vetta della Liga: la squadra non ha dimostrato granché, a parte il cuore del secondo tempo che ha comunque prodotto il golletto finale. Al Parco dei Principi, mercoledì 6 marzo, mancherà Ibrahimovic. Espulso giustamente per una entrata col piede a martello al 91’. Fallo del tutto gratuito, ma lui è fatto così.

Guaita I tiri dei due gol francesi gli passano rispettivamente a un centimetro dal braccio destro e sotto le gambe. Reattività? Praticamente zero

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Ecco Beckham

David a Valencia col Psg Oggi si allena a Parigi Prima trasferta di David Beckham con il Paris Saint Germain. Il campione inglese era in tribuna a Mestalla, a fianco di Leonardo, per seguire da vicino il match con il Valencia. Oggi è previsto il primo allenamento a Parigi agli ordini di Carlo Ancelotti AP

COPPA D’AFRICA IL C.T. DEI CAMPIONI CONVINTO DAL MINISTRO DELLO SPORT

Nigeria, Keshi resta: ha ritirato le dimissioni Stephen Keshi forse non ha scelto il giorno migliore per dimettersi da c.t. della Nigeria, visto che lunedì l’ha fatto qualcuno più importante di lui, ma il suo azzardo è andato ugualmente a buon fine. Pressato da un’opinione pubblica impazzita di gioia (ieri la ressa all’aeroporto di Abuja per l’arrivo dei campioni d’Africa era impressionante), il ministro nigeriano dello Sport Bolaji Abdullahi ha incontrato il c.t. subito dopo l’annuncio delle dimissioni - lunedì sera alla tv sudafricana - e l’ha convinto a ritirarle. Ieri Keshi ha annunciato che le garanzie promesse dal mini-

stro risolvono qualsiasi contenzioso coi dirigenti, e che da oggi si rimetterà al lavoro «per provare a vincere anche la Confederations». Meno allegro il presidente della federcalcio Aminu Maigari, che vede il suo potere drasticamente ridotto come da disegno del furbissimo Keshi: «Ha fatto tutto lui, dimissioni in tv senza neanche mandarci la lettera e marcia indietro dopo averci scavalcato». Il c.t. aveva raccontato dopo il successo sulla Costa d’Avorio che in federazione c’era una corrente che voleva estrometterlo (a favore del coach del Zambia, il francese Renard): vinta la coppa, ne ha approfittato per saldare i conti e garantirsi potere assoluto almeno fino a giugno. Uno stratega. p.c.

Stephen Keshi, 51 anni AFP

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Real-United, il meglio Battute e ego La supersfida fa riemergere il vero Mou

E Ferguson prepara la trappola all’ex nemico

«Come giocheremo? Chiedete alle vostre fonti di acqua marcia. Allenerò fino a 70 anni e Ferguson fino a 90...»

«Ho un piano che potrebbe sorprendere Non finirà 0-0, questo posso assicurarlo Ci sarà uno spettacolo fantastico»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Torna la Champions, torna Mourinho. «Che la sala sia tanto piena dice tutto sulle aspettative legate a questa partita, sul suo valore: per me è la sfida migliore di questi ottavi di finale». La grande sala stampa del Bernabeu effettivamente sembra piccola: fame di calcio, fame di competizione, fame di Mou, anche. José da qualche settimana si è autoimposto un polemico esilio e il suo ritorno al microfono ieri era atteso quasi quanto la partita di stasera. Battute, stilettate, news, elogi. E la consueta battaglia con la stampa. «Oggi a Rooney su Marca hanno dato dell’hooligan», gli dicono. In spagnolo il termine usato era «camorrista» che in castigliano indica un ragazzo di strada e suona appena meno male che in italiano. Però fa sempre impressione: «Posso esprimere la mia solidarietà a Rooney dicendo che a me hanno detto di molto peggio». Acqua minerale, acqua marcia

«Sei in crisi?», gli chiede un altro: «Non penso tu sia preoccupato per una mia eventuale crisi, e non lo sono nemmeno io. Comunque la cosa migliore per te dopo la conferenza stampa è andare a cena con certi colleghi spagnoli, ti racconteranno le storie che gli piace tanto scrivere». Anche alla domanda sull’idea di gioco pianificata per questa sera Mou risponde parlando dei giornalisti: «Oggi abbiamo fatto un lavoro tattico che voi conoscerete sicuramente visto che sapete sempre quello che facciamo grazie alle vo-

stre fonti. Fonti che un giorno sono di acqua minerale e un giorno di acqua marcia. Chiedete alle vostre fonti ciò che abbiamo fatto». 90 e 70 Si parla anche di futuro, che può iniziare a delinearsi stasera. La doppia sfida con lo United è di quelle da tutto o niente: «I bilanci si fanno alla fine. Sinora abbiamo giocato benissimo in Supercoppa, bene in Champions e in Copa del Rey, male in Liga, dove abbiamo perso appetito e quindi punti. In Champions però contro squadre grandi abbiamo risposto bene, e non c’è squadra più grande dello United». Si parla da tempo di futuro inglese: «Può essere, prima o poi tornerò in Inghilterra, quello sarà il mio destino dopo il Madrid, però non so quando». Si parla anche di un possibile futuro al Manchester United: «Non credo, perché io e Ferguson termineremo la carriera insieme, lui a 90 anni e io a 70». E allora torniamo al presente, gli inglesi hanno l’impressione che Mou non si diverta granché, che non sia eccitato dalla panchina: «No, mi diverto ancora col mio lavoro. Ho appena detto che voglio chiudere a 70 anni, me ne mancano 20 e per stare altri 20 anni qui devo divertirmi». Gli elogi sono per Ronaldo, al momento in forma strepitosa: «Penso che nessuno dei fantastici giocatori che ho avuto con me se ne avrà a male se dico che sì, Cristiano è il giocatore più fantastico che ho allenato. Nel mio cuore non ha un luogo privilegiato, ma a livello calcistico sì». Omaggio doveroso, perché molto del futuro di Mou è rinchiuso nei muscoli di Ronaldo.

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI MADRID

S’incrociarono per la prima volta nove anni fa, giusto un ottavo di Champions, e l’allievo giocò un brutto scherzo al maestro. Un film con finale a sorpresa. È il 2004: l’andata a Oporto finisce 2-1 per il debuttante José Mourinho, nel ritorno nessuno dubita che il Manchester United possa sbarazzarsi della fastidiosa pratica con il minimo sindacale. E 1-0 è sul tabellone, almeno fino al 90’: quando al povero Tim Howard scappa la «papera» e Costinha, che quasi non ci crede, la butta dentro. Sir Alex Ferguson mastica nervoso come solo lui sa fare e non prende niente bene la gioia da ultrà del giovane collega. Ci metteranno un po’ a ricucire i rapporti, oggi eccellenti, cominciando a scambiarsi bottiglie di vino rosso. A lungo Mou ha sognato di sostituire Sir Alex, oggi quasi rassegnato lo accoglie così nel suo (ancora per poco) Bernabeu: «Io e Ferguson smetteremo lo stesso giorno: io a 70 anni, lui a 90...». Replica divertita di Ferguson, con annessa risata scozzese gutturale: «No, no, ora mi diverto, ma non arriverò a 90!».

COSÌ IN CAMPO AL BERNABEU ORE 20.45

Il meglio che c’è Più leggero del

GDS

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Lucescu ha perso Willian e preso Taison, per i tedeschi qualche assenza di troppo DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI DONETSK (Ucraina)

Qualche imperfezione nel bello ci sarà, per cause contingenti, ma Shakhtar-Borussia Dortmund rimane uno scontro fra gli inattesi splendori della Champions: squadre che non appaiono davanti nelle gerarchie di inizio stagione, ma

che poi mostrano calcio maturo e spettacolare, quasi da trofeo, sempre che le superfavorite spagnole e inglesi si scansino. Eliminando Chelsea (gli ucraini) e Manchester City, oppure costringendo il Real Madrid al secondo posto, le due rivali odierne hanno già attenuato alcune certezze estive. Aumentando le proprie: «Sento dire che lo Shakhtar crede di potersi aggiudicare la coppa», racconta Jürgen Klopp. «Non è impossibile, prima però voglio vedere come faranno a toglierci dal cammino». I problemi È forse infelice il mo-

mento dello scontro: ucraini in lunga pausa invernale, tede-

schi più sgonfi a causa di qualche infortunio. Lo Shakhtar ha girovagato alla ricerca di caldo e avversari credibili: tornei negli Emirati Arabi e in Spagna, 12 amichevoli con 10 vittorie e due pareggi. La preparazione atletica continua a essere italiana, il responsabile è Carlo Nicolini che ha spiegato di non avere timori: «La condizione fisica è eccellente, l’aspetto mentale è più complicato». Un solo cambio pesante, e si vedrà oggi quanto influente, nel mercato invernale: Willian è partito per la Russia più estrema (Anzhi, come Eto’o). È stato pagato 35 milioni, 15 sono serviti per prendere il connazionale Taison dal Kharkiv. Kucher, squali-

Super CR7 Il pericolo numero uno, e qui Sir Alex non si nasconde, è Cristiano Ronaldo. Che conosce bene per averlo lanciato minorenne nel grande calcio: «Ronaldo è straordinario, il più forte al mondo con Messi. Giocano sempre, non riposano mai, sono unici. Sapevo che era un grande, ci ha lasciato che era un ragazzo, ma non avrei mai immaginato che avrebbe segnato tanti gol. Oggi è maturo ed è al top della carriera». Hooligan A CR7 lo United risponderà con la coppia Rooney-Van Persie: «Rooney lavora tantissimo, occupa tanti ruoli, ha entusiasmo, energia e voglia: non sono tanti così al mondo. E non mi interessa quel che dicono i giornali spagnoli». Per la cronaca: Marca lo ha definito «l’uomo nero» e ha scritto che «este chico es un demonio», sottolineando «con la faccia da hooligan». Accanto avrà uno più angelico nei lineamenti, Van Persie, ma che in area non perdona: «Segna tantissimo, è sensazionale». L’altro pericolo sono gli hooligan veri, i mille tifosi inglesi che arriveranno senza biglietto: speriamo bene. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ IN CAMPO ALLA DONBASS ARENA ALLE ORE 20.45

OUTSIDER UCRAINI REDUCI DALLA PAUSA, DORTMUND IMBATTUTO IN EUROPA

Shakhtar contro Borussia è il bello che non ti aspetti

tesissimo Mou, anche perché può permettersi quel passo falso negato al portoghese, Sir Alex ha una promessa: «Non finirà 0-0, questo posso assicurarvelo. Ci sarà uno spettacolo fantastico perché sono di fronte le squadre che giocano il miglior calcio. Real-United è meglio di Barça-United, anche se il Barça ha avuto più continui-

tà del Real. E io ho molta fiducia in un risultato positivo». Però contro Mourinho lo «score» è sfavorevole: «Non importa, non posso mica vincere sempre». Ha in mente un piano tattico «che potrebbe sorprendere» e che naturalmente non rivela: potrebbe irrobustire il centrocampo, con Cleverley al posto di Kagawa, forse passando dal solito 4-2-3-1 al 4-3-2-1.

ficato, e Ilsinho, infortunato, sono le seccature per Lucescu, che dice: «Loro hanno un gioco spettacolare, ma noi siamo in grado di battere chiunque». Prima di perdere con la Juve nell’ultima gara del 2012, lo Shakhtar aveva vinto 16 volte consecutive in casa. Tedeschini Quindici punti dal Bayern, la più ampia sconfitta in casa dal 2009, 1-4 con l’Amburgo sabato, l’infortunio di Gundogan (assente sei volte dall’inizio, mai una vittoria), la polmonite di Grosskreutz: il Borussia imbattuto in Champions ha bisogno di una euronotte per tirarsi su. Klopp ha ripreso Sahin, il capitano dello scudetto 2011, per foderare ancor di più il centrocampo. Il Borussia non vede i quarti da 15 anni, lo Shakhtar da due. Chi va oltre questo turno farà ancor più paura nel prossimo sorteggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A ALESSANDRA BOCCI MILANO

Capitali stranieri nel Milan? Mai dire mai. «Il Milan per me è una questione di cuore», ha detto Silvio Berlusconi all’agenzia Ansa. «Ma ci ho messo tanti capitali, in maniera eccessiva forse. Il Milan fa parte della famiglia, però mai dire mai, perché magari in futuro saremo costretti a cambiare idea. Se la crisi dovesse continuare e ci dovesse essere qualche costrizione il discorso potrebbe cambiare». Non è una presa di posizione scioccante, perché altre volte il presidente onorario si era espresso in questi termini, però è il segno che qualcosa potrebbe muoversi. E di questi tempi Berlusconi tratta volentieri argomenti considerati in passato spinosi: mentre era ospite alla trasmissione di Rai 2 Un giorno da pecora, si è pure spinto a dire «Forza Inter, con grandissima felicità». E’ un Berlusconi ecumenico, veramente. Io e Santiago Compratori veri o presunti si sono affacciati sul palcoscenico milanista. Russi prima, arabi poi. Per ora il Milan è sempre nelle mani della famiglia Berlusconi, che anche nell’ultimo mercato è tornata a investire con l’ingaggio di Balotelli. Berlusconi ha decretato la linea verde, ma non ha saputo restare lontano da un acquisto ultramediatico, oltre che anagraficamente in linea con la nuova policy aziendale. Il Milan è il suo giocattolo preferito e il suo presidente fa fatica ad abbandonarlo. «Mi ricordo ancora di quando mio padre mi portava allo stadio e non pagavo il biglietto perché ero piccolo piccolo. Ripeto, per me il Milan è una questio-

Berlusconi porte ne di cuore, anche se nel corso degli anni ci ho messo tanti capitali. Ma questo mi ha permesso di far diventare il Milan la squadra più titolata del mondo, e io sono diventato il presidente che ha vinto più trofei. Santiago Bernabeu ne ha vinti la metà e gli hanno pure intitolato uno stadio». Barbara e il club Il Milan è fonte di spese, di onori e a volte di studio. Ci si è dedicata più dei fratelli Barbara Berlusconi, al momento in vacanza dal fidanzato Pato in Brasile. Dopo la cessione del giocatore al Corinthians la storia continua, ma continua anche il percorso di

Soci stranieri in arrivo al Milan? «Mai dire mai...» «Ma il club per me è affare di cuore». E dice: «Forza Inter, con grandissima felicità»

L’IMPERO DI FAMIGLIA

D’ARCO

El Shaarawy, via al rinnovo Firma fino al 2018 con aumento Ieri primo incontro fra procuratore e Galliani, ma la trattativa non si preannuncia lunga MARCO PASOTTO MILANO

Sulle orme di Kakà La sensazione è che la questione verrà risolta al massimo nell’arco di qualche settimana. Il club ros-

4 Constant è ok MILANELLO VERSO IL PARMA

STRATEGIE ROSSONERE IN VISTA UN ALTRO PROLUNGAMENTO ANNUALE. COME CON KAKÀ

Secondo rinnovo, atto primo. Il percorso che porterà Stephan El Shaarawy a prolungare di un altro anno il legame col Milan sta puntualmente prendendo forma. Ieri l’agente del ragazzo, Roberto La Florio, è salito al terzo piano di via Turati e ha incontrato Adriano Galliani. Un appuntamento programmato, e comunque ancora interlocutorio. Le due parti hanno gettato le basi per una trattativa che prevede almeno un altro incontro. Sul piatto non balla la durata: il Faraone passerà dal 2017 al 2018, ovvero il massimo previsto dalla normativa italiana (non si può andare oltre i 5 anni di contratto). Si tratta quindi di raggiungere l’intesa economica, in base alle esigenze di austerità del Milan da conciliare con la grande crescita sul campo di Stephan. Il prossimo, o i prossimi incontri, serviranno a questo.

Barbara all’interno della società. «La squadra fa parte della famiglia, tant'è che sta fuori del gruppo, anche se adesso c'è mia figlia Barbara che ha cominciato a lavorarci e stiamo facendo la verifica dei conti come fosse una società del gruppo», ha detto Berlusconi. «Questo non significa comunque che siamo disponibili a far entrare nuove forze. Mai dire

I NUMERI

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i giorni trascorsi dall’ultima rete di El Shaarawy (Atalanta-Milan 0-1). Con quel gol Stephan è arrivato a quota 22 stagionali, tutti senza rigori: 15 in campionato, 2 in Champions, uno in Coppa Italia, uno con la nazionale maggiore e 3 con l’Under 21

6,42 L’esplosione di Stephan El Shaarawy, 20 anni, è iniziata col gol all’Udinese della quarta giornata di andata

sonero, dal canto suo, sta mantenendo le promesse. Ovvero adeguare contrattualmente Stephan una volta l’anno, come accadeva per Kakà. E questo riscuote chiaramente il gradimento da parte del giocatore e del suo entourage. La prima firma di El Shaarawy in rossonero era stata fino al 2016, per circa 600 mila euro. La scorsa estate si è passati al 2017, con duecentomila euro in più. Ora c’è in ballo il 2018, cosa di cui Galliani d’altra parte non aveva fatto mistero. L’appuntamento era in calendario per i giorni successivi alla fine del mercato invernale, e così è stato. La filosofia del club rossonero è evidente: blindare il proprio gioiello per

il massimo della tempistica permessa. Rilancio Anche perché conti-

nuando di questo passo, i tentativi di adescamento non mancheranno. A fine gennaio era arrivata l’offerta del Napoli: De Laurentiis aveva messo sul piatto 30 milioni, che il Milan non aveva preso in considerazione. Galliani, anzi, aveva avvisato immediatamente l’agente del ragazzo. E aveva subito rilanciato con la proposta di rinnovo. El Shaarawy non si tocca, come d’altra parte il numero due di via Turati va ripetendo da circa quattro mesi. Ovvero da quando Stephan ha spiccato il volo. L’a.d. rossonero ha tranquillizzato

in tutti i modi i tifosi: il trauma provocato dalla cessione di Kakà è ancora fresco nella mente, ma adesso il bilancio è stato rimesso a posto e quindi El Shaarawy è destinato a restare a lungo. Non c’è bisogno di altri sacrifici e non c’è nemmeno una fretta particolare: Milan e giocatore possono permettersi di cercare l’accordo migliore per entrambi riflettendoci su con calma. Intanto la cresta fa sempre più tendenza. Ora che il Milan ha depositato pure il copyright «Creste rossonere», la pettinatura di Stephan è al riparo dalle forbici presidenziali. I capelli cresceranno, proprio come il suo contratto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la sua media voto in campionato. Balotelli ha 7,25, ma ha giocato solo due partite

Pazzini lavora per il Barcellona Anche il Faraone ancora a parte: per venerdì salgono le quotazioni di Robinho MILANELLO

Un osservatore speciale. Ieri il Milan si è allenato sotto lo sguardo attento di Mario Beretta, allenatore attualmente senza squadra e da sempre tifoso rossonero. Il tecnico ha cercato di strappare qualche segreto a Massimiliano Allegri, che sta preparando l’anticipo di venerdì contro il Parma. Constant ok La buona notizia è il recupero di Kevin Constant, che aveva saltato la trasferta di Cagliari per una forte contusione alla tibia sinistra rimediato nella rifinitura. Il terzino ieri ha fatto tutto il lavoro con i gruppo, saltando soltanto la partitella finale e sembra aver ormai recuperato. Un rientro importante soprattutto in vista della sfida di mercoledì prossimo con il Barcellona, primo round degli ottavi di Champions League. Il Faraone a parte Ancora lavoro differenziato

per El Shaarawy, che sta tenendo sotto controllo il fastidio al solito ginocchio. Probabile che l’attaccante venga preservato contro il Parma per essere al top in Coppa, dove Allegri dovrà già fare a meno di Balotelli (fuori lista perché ha già giocato in Europa con il City). Ancora out anche Pazzini, che ieri ha fatto doppio allenamento e sarà pronto per il Barcellona. Venerdì quindi potrebbe essere il giorno di Robinho: il brasiliano non gioca titolare da quasi due mesi (Roma-Milan 4-2, 21 dicembre 2012). Lavoro specifico per Salamon e Bonera: il difensore centrale sta cercando di recuperare dalla contusione alla coscia sinistra e spera di farcela per la Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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mai. Ma per adesso siamo felici che il Milan sia un affare e un affetto di famiglia». E di famiglia è anche il manager Galliani, che, capitali stranieri o no, deve muoversi in equilibrio fra le necessità del bilancio e le pretese sportive del presidente, il quale fa fatica ad accettare il pensiero di Milan non più competitivo come una volta in Europa. Ripartenza L’affare Balotelli se-

gna una ripartenza anche in questo senso, per ora soltanto dal punto di vista mediatico. Mario infatti non può essere schierato in Champions League, ma il suo arrivo al Milan

ha prodotto nuovi picchi di popolarità per la squadra che ha vinto la sua ultima Champions nel 2007, non un secolo fa. Eppure pensare adesso alla coppa è proibitivo, e forse anche per questo Berlusconi ogni tanto cova l’idea di capitali freschi per il club. Abbandonare l’idea di vincere è improponibile per lui, ma non si può tornare al top senza investimenti continui. E allora, cedere quote non è più un tabù. Anche se non è semplice trovare partner che si accontentino delle partecipazioni di minoranza che Berlusconi ha individuato come soluzione accettabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

numeri& STATISTICHE

e aperte

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

il retroscena

C’è la pista del Qatar sull’asse televisivo Mediaset-Al Jazeera CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

C’è un pretendente che merita attenzione per il futuro azionario del Milan. Arriva dal Qatar, precisamente dalla famiglia Al Thani, proprietaria (tra l’altro) di Al Jazeera. Oltre che del Paris Saint Germain, naturalmente. Oggi come oggi questo scenario non può avere conferme ufficiali. Per tante ragioni, tutte importanti. Ma il dialogo ai massimi livelli sta procedendo su un fronte parallelo: quello televisivo. E l’entourage di Silvio Berlusconi sta concertando con gli uomini dello sceicco una linea comune che deve fare i conti con mille difficoltà circostanti. A cominciare dai difficili equilibrio nel duopolio Sky-Mediaset sul fronte premium. Lo sviluppo Non è un mistero

che il progetto internazionale di Bein Sport ponga il mercato italiano al centro dei propri interessi. Il ramo sportivo della tv qatariota è già entrato da leader in Francia ed è appena sbarcato negli Usa con grandi ambizioni: tanto è vero che il

medio termine. Non a caso proprio nelle scorse settimane un broker internazionale (Pitch) abbia messo le mani sui diritti italiani della Premier League per la stagione 2015-16, soffiandoli proprio alla tv di Murdoch. Ma prima che scadano gli attuali contratti della Lega di serie A con Sky e Mediaset bisogna arrivare al 2015 e Bein Sport deve fare i propri passi con cautela. Ciò spiega come l’asse berlusconiano con il Qatar rimanga ancora sotto traccia. Sarebbe pericoloso fornire anzitempo ulteriori indicazioni. Il divieto Uefa E poi c’è l'aspetto

Nasser Al Khelaifi, 39 anni, presidente del Psg e direttore di Al Jazeera Sports

matrimonio Beckham-Psg sia legato a futuri progetti anche nella Major League. L’approdo Ma nell’agenda dei vertici di Doha l’attenzione per l’Italia non è meno strategica. E il dialogo con Mediaset è nato proprio per cementare una partnership importante a

calcistico vero e proprio. Le norme dell’Uefa vietano le multiproprietà. Ecco perché, ad esempio, Nasser El Khaleifi, presidente del Psg e responsabile di Al Jazeera Sport non potrà mai aver un ruolo esplicito in quest’operazione. Tanto è vero che sono allo studio soluzioni meno impegnative, ma che in prospettiva possano dare un aiuto significativo alle casse rossonere. Ciò spiega il riserbo attorno a questa storia. Tuttavia lo stesso Silvio Berlusconi qualche settimana fa aveva così commentato i suoi rapporti con il mondo qatariota. «Non ho bisogno d’andare a Doha, abbiamo ottimi rapporti con gli sceicchi: in estate abbiamo già venduto loro due nostri giocatori». Ovviamente si riferiva alla super-vendita di Thiago Silva e Ibrahimovic al Psg per 67 milioni di euro. Un’operazione che ha permesso al Milan di riportare il dissestato bilancio in pareggio. Ora siamo nella fase due, quella dei rinforzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ti presento i miei

E Balo porta Fanny dalla mamma Una storia seria, duratura? Chissà. Intanto Mario Balotelli ha ritenuto di dover presentare alla madre Silvia la nuova fidanzata, la modella belga Fanny Neguesha, arrivata in Italia (e portata anche agli allenamenti a Milanello) dopo la trasferta con la Nazionale ad Amsterdam. Può darsi che i due abbiano deciso di mettere radici a Milano: per il momento Fanny è andata in visita nella casa di famiglia di Mario, come ha scoperto il settimanale «Chi», che pubblica le foto della gita della coppia a Concesio, in provincia di Brescia. Nella foto sopra, Balotelli, Fanny, la signora Silvia, alcuni amici e il labrador dell’attaccante milanista, Lucky.

BARCELLONA

TORNEO DI GALLIPOLI

Villa in ospedale per calcoli, oggi torna ad allenarsi

Milan vincitore con i baby 2000 Battuta la Juve

BARCELLONA David Villa è stato dimesso ieri dall’ospedale di Barcellona, dove era stato ricoverato nella notte di lunedì per una colica renale. Il giocatore è stato sottoposto a un trattamento per eliminare il calcolo e il club catalano ha fatto sapere che già oggi tornerà ad allenarsi: non è escluso che possa recuperare per il prossimo match contro il Granada.

(p.m.) Il Milan ha vinto il 10˚ torneo internazionale Esordienti Carnevale di Gallipoli Coppa Santa Maria di Leuca. I baby rossoneri allenati da Morin (classe 2000) hanno battuto in finale la Juventus di Grabbi per 3 1: doppietta di Murati e terzo gol di Negri, per i bianconeri a segno Caligara. Terza l’Inter, vittoriosa contro il Napoli per 2 0 (Merola e Tchetchova).

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24 25 febbraio


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TRA SERIE A ED EUROPA LEAGUE LA GALLERIA DELLE MERAVIGLIE, DALLA ROMA AL SIENA

2 settembre 2012 INTER-ROMA 1-3 L’Inter esce male dalla sfida con la Roma. E Cassano segna l’unico gol LAPRESSE

16 settembre 2012 TORINO-INTER 0-2 L’Inter passa con autorità sul campo del Torino. Cassano firma il bis ANSA

26 settembre 2012 CHIEVO-INTER 0-2 Nell’ultima partita di Snejider, Cassano entra per lui e segna ANSA

30-9-2012 INTER-FIORENTINA 2-1 Vittoria pesante. Fantantonio è il migliore e timbra il secondo gol SPORTIMAGE

21-10-2012 INTER-CATANIA 2-0 Il Catania non ha scampo a San Siro. La prima spallata la dà Cassano ANSA

3-2-2013 SIENA-INTER 3-1 La peggior sconfitta. Non basta il momentaneo pari di Antonio ANSA

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L’Inter vota Antonio

EUROPA LEAGUE

Cassano, il suo derby è già in pari In sette mesi da nerazzurro ha eguagliato il bottino con il Milan: 7 gol in Serie A DAL NOSTRO INVIATO

ARBITRI DI COPPA

MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE (Como)

A S. Siro un greco E un olandese fischia il Napoli

Lo scioglilingua del prossimo derby ha già la facciotta nuovamente allegra di Antonio Cassano. In 7 mesi di Inter, il numero 99 ha segnato gli stessi 7 gol in Serie A che realizzò in un anno e mezzo di Milan. Ah, sia chiaro: quel periodo rossonero fu anche agonisticamente frenato dai noti e delicati problemi al cuore, ma insomma se vogliamo dire che la Nuova Vita all’Inter sta procedendo con poesia e prosa, beh, diciamolo pure. Lo dicono i numeri, il bonus che sta per scattare e pure una padronanza della situazione che racconta di un Fantantonio sempre più a proprio agio e sempre più ago della bilancia nerazzurra.

Giovedì la gara di Europa League Inter Cluj (ore 21.05) sarà diretta dal greco Michael Koukoulakis, 37 anni, internazionale dal 2008. Gli assistenti saranno Saraidaris e Efthimiadis. Sempre giovedì, ma alle 19, Napoli Viktoria Plzen sarà diretta dall’olandese Pol van Boekel, gli assistenti saranno i connazionali Berry Simons e Patrick Langkamp. L’altra partita delle 21.05, Borussia Moenchengladbach Lazio, sarà, invece, arbitrata dal russo Sergei Karasev che avrà come assistenti i connazionali Anton Averianov e Tikhon Kalugin.

Fanta-dipendenza? Per tutte

queste cose il derby di Cassano è già cominciato. La sua personalissima stracittadina prese il via dopo Siena quando il fantasista si mise davanti al microfono-Sky annunciando la vitalità ancora esistente dell’Inter e chiamando in causa proprio il Milan sulla crisi di inizio stagione. Derby che poi era proseguito grazie a Massimo Moratti sul gol di Balotelli all’esordio («L’ho vista la doppietta... un po’ aiutata» disse), purtroppo coi brut-

ti cori verso superMario, e che adesso si riattiva un bel po’ prima della data del match, il 24 febbraio, proprio con un Fantantonio tornato ai livelli di inizio anno. E guarda caso il Cassano che brilla coincide con un’Inter che sgomma: il rendimento dell’ex sampdoriano è stato a ondate, come l’Inter; il periodo super ha coinciso con l’impennata della Strama-band, quello meno brillante ha visto in

campo un Cassano meno croccante. E allora da oggi in poi bisognerà tener d’occhio l’andamento di uno e dell’altra: se, insomma, esiste una certa Cassano-dipendenza da parte dell’Inter. Detto che l’incidenza dei gol di Milito è unica e rara. Bersaglio viola Cassano che -

come detto - fino ad ora ha infilato 7 gol in Serie A e uno in Coppa Italia (contro il Vero-

L’1-0 di Cassano domenica scorsa in Inter-Chievo. E Milito lo accoglie a braccia aperte ANSA

na): di queste 7 reti solo due non hanno portato alla vittoria (contro la Roma in casa e a Siena), mentre tutti gli altri sono andati di pari passo con i tre punti (Torino, Chievo all’andata e al ritorno, Fiorentina e Catania). E poi, eccoci alla curiosità che deve mettere in allarme Montella: nella «rosa» dell’Inter, Antonio Cassano è colui che ha realizzato più gol alla Fiorentina: 7, un numero che evidentemente

I RIVALI DI EUROPA LEAGUE IL TECNICO E’ PAULO SERGIO

Ecco il Cluj multietnico: in squadra 5 ex italiani Il manager Zamfir: «Ci ispiriamo alla A» In rosa Piccolo, Nwankwo, Maah, Vass e Bjelanovic

Bjelanovic, 33 anni FOTOGRAMMA

MATTEO BREGA MILANO

«Competenza e professionalità». Così Razvan Zamfir, l’executive manager del Cluj, spiega i motivi che lo portano a pescare spesso in Italia giocatori e allenatori. «Devo ringraziare Bergodi, Mandorlini e Trombetta per tutto quello che ci hanno lasciato e insegnato». E grazie a loro il filo rosso Cluj-Italia prosegue. «Siamo latini anche noi e il campionato italiano insieme con quello portoghese ci piace tanto, così cerchiamo di inserire nelle nostre strutture le vostre competenze». E della rosa attuale oltre a Felice Piccolo fanno parte Sasa Bjelanovic (in Italia 10 anni), Nwankwo Obiora (a

metà tra Inter e Parma), Sulley Muniru (fratello di Muntari), Adam Vass (ex Brescia), Robert Maah (francese preso dal Cittadella a gennaio) mentre sono tornati indietro il giovane Matteo Lignani (centrocampista del ’91) e Jorge Martinez (l’uruguaiano della Juve). «Abbiamo osservatori in tutto il mondo, ma in Italia troviamo quello che vogliamo prosegue Zamfir — sia dal punto di vista della mentalità sia da quello tecnico-tattico». Internazionale E dire che il Cluj è un gruppo internazionale, da sempre, con un proprietario di origini ungheresi, l’imprenditore Arpad Paszkany. La città di Cluj-Napoca, l’antica capitale della Transilvania, tifa più per l’Universitatea che si è appena

costruita uno stadio nuovissimo di proprietà piuttosto che per il Cfr che fu fondato dai ferrovieri. Il Cluj tra l’altro è entrato nella storia del calcio romeno per essere stata la prima squadra a scendere in campo con 11 stranieri (30 marzo 2008, a Bucarest contro la Dinamo, gara vinta 2-1: titolari 5 portoghesi, 3 argentini, un canadese, un brasiliano e uno svedese). Bjelanovic «Si sta benissimo qui

— racconta Bjelanovic —, mi hanno richiamato e sono venuto volentieri. La qualità della vita è ottima. L’Italia mi è rimasta nel cuore, ogni piazza mi ha lasciato qualcosa dentro, devo tanto a Enrico Preziosi che mi portò a Como e mi volle poi anche al Genoa». Ora affronta l’Inter a cui non ha mai segnato in carriera anche se la sua presenza domani sera è in dubbio per un problema al tendine d’Achille. «Occhio al nostro tecnico Paulo Sergio, preparatissimo, nei modi assomiglia a Mou». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giovedì i sedicesimi ore 19 Napoli (Ita) Viktoria (Cec) Bate Borisov (Bie) Fenerbahce (Tur)

si ripete. Ne realizzò due con la maglia del Bari, 2 con quella della Roma, 2 con la Samp e uno nella gara di andata Inter-Fiorentina 2-1. La Viola visto che i numeri hanno sempre un perché - da oggi starà ancora più attenta a Fantantonio. Tre passi dal bonus In tutto que-

sto, come già evidenziato al momento della stipula del biennale, il numero 99 sta vedendo il traguardo del secondo bonus stagionale (il primo di 200 mila euro è scattato alla quindicesima presenza): a quota 20 (fra assist e gol e ri-

Bayer L. (Ger) Benfica (Por) Dinamo Kiev (Ucr) Bordeaux (Fra) Anzhi (Rus) Hannover (Ger) Newcastle (Ing) Metalist (Ucr) Stoccarda (Ger) Gand (Bel) ore 21.05 Borussia M. Lazio (Ita) Tottenham (Ing) Lione (Fra)

Il numero 99 ha nella Fiorentina un buon bersaglio: già 7 gol. Ed è a meno 3 dal bonus gori procurati) è previsto l’altro premio di 200 mila euro, e Antonio è a quota 17 perché ha realizzato 8 gol totali (7 in A e uno in Tim Cup) fornendo 7 assist in Serie A, più uno in Coppa Italia e un altro in Europa League. Insomma, meno 3 dal nuovo obiettivo. E magari contro il Cluj l’asticella s’alza ancora. Di certo il Cassano di Stramaccioni - quello bbene bbene - è tornato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

3 «Una vigliaccata il mio esonero Ma ora devono pagarmi i danni» Andrea Mandorlini, allenatore del Verona terzo in serie B, il 13 settembre 2010 è stato mandato via dal Cluj dopo uno storico triplete: scudetto, Coppa e Supercoppa rumena. 1) Quanto ha bruciato quell’esonero? «Tanto, perché è stata una vigliaccata, un colpo basso, a due giorni da mio debutto in Champions col Basilea. Avevamo fatto 8 punti in 7 gare, niente di drammatico, eravamo a metà classifica, si poteva tranquillamente recuperare. Bisognava avere pazienza, si arrivava da una stagione trionfale. Il

ore 21.05 Inter (Ita) Cluj (Rom) Levante (Spa) Olympiacos (Gre) Atletico M. (Spa) Rubin K. (Rus) Basilea (Svi) Dnipro (Ucr) Zenit (Rus) Liverpool (Ing) Ajax (Ola) Steaua B. (Rom) Sparta P. (Cec) Chelsea (Ing)

domande a... ANDREA MANDORLINI Ex allenatore del Cluj di GUGLIELMO LONGHI

presidente Muresan mi ha cacciato in videoconferenza dopo la sconfitta col Rapid Bucarest. Comunque mi sono preso la rivincita, anche se in ritardo: la Fifa ha deciso che per il licenziamento immotivato il Cluj deve pagare danni e arretrati a me e al mio staff (in totale circa 500 mila euro, ndr)». 2) Più forte il suo Cluj o questo? «Il mio di sicuro: giocava un calcio molto offensivo, con De Zerbi trequartista e Sforzini centravanti. Il gruppo di italiani si era integrato bene, c’era anche Piccolo l’unico rimasto di quella squadra insieme a Cadù». 3) Che partita farà contro l’Inter? «Contenimento, prudenza e poi contropiede. Senza concedere spazi».


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TRA SERIE A ED EUROPA LEAGUE

Icardi, così Moratti dribbla l’asta L’Inter gioca d’anticipo con la Samp evitando di rischiare casi tipo Sanchez o Paulinho MATTEO DALLA VITE MILANO

L’esperienza insegna. E’ così per tutti, ed è così anche per l’Inter. E’ per questo che l’affare legato a Mauro Icardi è figlio non solo di un progetto tecnico ben preciso, ma anche di un tempismo necessario e propulsivo. Il Napoli si era già fatto avanti nell’ultimo giorno di gennaio, la Juventus si era proposta con un sondaggio, le Grandi d’Europa avevano già annusato un possibile affare, ma l’Inter ha giocato d’anticipo ed evitato che gli interessamenti altrui potessero diventare veri e propri disturbi con creazione addirittura di un’asta. Il passato insegna, anche se con due casi diversi: dopo i tentennamenti per Alexis Sanchez nel gennaio 2011 e la crescita esponenziale del cartellino (da 8 a 20 milioni, per clausola rescissoria e costi annessi) di Paulinho, ecco astuzia, tempismo e prenotazione per tempo di Mauro Icardi. Per il quale, comunque, tutto è ancora da definire nei dettagli. 10 milioni più... L’Inter si è mos-

sa per tempo e - chiedendo secondo regola e cortesia il permesso alla Sampdoria - ha cominciato a intrecciare la propria tela con gli agenti del giocatore. Poi, in queste ore e anche grazie ai buoni rapporti e alle riunioni in Lega, inizierà ad apparecchiare quelli che dovranno essere i dettagli dell’acquisizione del giocatore, quindi della trattativa vera e propria con la Samp. Che vorrebbe 10 milioni di euro cash e uno o due giocatori come contropartita tecnica secondo le

VERSO IL CLUJ

Kovacic sta meglio: oggi il verdetto APPIANO GENTILE E’ prevista per oggi la decisione definitiva su Mateo Kovacic: vittima di una distorsione alla caviglia alla vigilia della gara contro il Chievo, il croato attende sensazioni buone per poter finalmente debuttare a San Siro (e in Europa League) dopo il vero esordio avvenuto a Siena. Per il diciottenne ex Dinamo Zagabria che in Europa avrà la maglia numero 32 le notizie dell’ultima ora non sembrano cattive: ieri il diciottenne ha registrato un miglioramento, quindi le indicazioni sono positive. Oggi sarà decisivo un provino per sapere se parteciperà alla gara contro i romeni del Cluj (domani sera, ore 21,05). Alvarez «debutta» Gara nella quale ci sarà Ricky Alvarez dopo il confortante minutaggio di domenica scorsa contro il Chievo: escluso nella prima lista Uefa, l’argentino è stato inserito nella successiva e potrebbe debuttare in Europa League. «Il River Plate racconta a Espn ? E’ forse la migliore squadra in Argentina, ma il mio desiderio è fare carriera in Europa e all’Inter: quando ho cominciato sapevo che non sarebbe stato facile, questa esperienza mi sta fortificando tantissimo». m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I blucerchiati riflettono (oltre che sui soldi) su un baby interista: piace Duncan Il giocatore ha una nazionale preferita, l’Argentina: la verità a marzo

sposa con le esigenze di quella che sarà la futura Inter. «Icardi - dice Andrea Ranocchia a Sky - è un grande giocatore, dovesse arrivare sarebbe sicuramente un acquisto importante». «Icardi - dice Walter Gargano -? Grande calciatore: se arriverà farà bene, perché sta crescendo tanto e ha la qualità che ci serve». Tutti i «benvenuto» del caso insomma, ma quello decisivo in chiave Nazionale glielo dovrà dare o Sabella (c.t. dell’Argentina) o Prandelli. Mauro propenderebbe per l’Albiceleste ma la verità uscirà alle prossime convocazioni delle amichevole internazionali previste per la terza decade di marzo. Intanto è Samp. E poi sarà Inter.

formule della comproprietà e del prestito. Domanda: e Silvestre? Era stato espressamente richiesto da Delio Rossi nel giorno del proprio insediamento, adesso come adesso l’ipotesi non è più calda come prima ma è chiaro che di tempo per parlarne ce n’è e ce ne sarà. Di certo, la Samp preferirebbe considerare nel pacchetto un giovane della «cantera» nerazzurra: piace Duncan (oggi in prestito al Livorno) che però Stramaccioni stima tanto. Ma fare nomi, adesso, è prematuro. Nazionale Resta il fatto che il

patto Inter-Icardi c’è. E che la caratteristica calcistica dell’argentino (sia prima e sia seconda punta) perfettamente si

Mauro Icardi, Sampdoria, vent’anni il prossimo 19 febbraio LAPRESSE

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TRA SERIE A ED EUROPA LEAGUE

TORNEO DI VIAREGGIO

Dubbio Insigne Meglio da titolare? Se entra, dà la svolta Le ultime 3 gare del Napoli danno ragione a Mazzarri: l’ingresso dell’attaccante è stato sempre decisivo re che l’ha schierato in sostituzione dell’infortunato Behrami. E con il giovane talento, l’azione del Napoli è diventata meno prevedibile, merito delle sue giocate che spesso creano la superiorità numerica in attacco e aprono spazi per Cavani e gli inserimenti di Hamsik. Fino ad oggi, sono 24 le presenze che il ragazzo ha sommato in campionato, di cui 10 da titolare e 14 da subentrato.

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)

La richiesta è pressante, adesso. C’è un’intera città che chiede a Walter Mazzarri di rivedere le proprie idee su Lorenzo Insigne. I tifosi lo vorrebbero tra i titolarissimi, magari al posto di Goran Pandev, l’attaccante che può contare sulla fiducia piena dell’allenatore. Ma l’ottima prestazione del giovane talento, sabato sera, all’Olimpico, ha riproposto il solito interrogativo: è giusto che Insigne non giochi titolare in questa squadra? Le risposte di Mazzarri sono sempre state le stesse, che il ragazzo ha bisogno di crescere, che la serie A è tutt’altra roba rispetto alla B e che guardare dall’esterno cam-

Forza quattro L’arrembaggio fi-

nale che ha portato al pareggio contro la Lazio resta un qualcosa di inedito o quasi. Quattro attaccanti tutti insieme, più Hamsik, non era mai accaduto prima di sabato. E ne è ipotizzabile che Mazzarri proponga uno schieramento diverso da quello abituale sia

SENZA INSIGNE 3-4-1-2

CON INSIGNE 3-4-2-1

4 Il fratello si scatena

I NUMERI

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le presenze di Insigne (10 da titolare) per un totale di 1.142 minuti.

4

I gol segnati da Insigne in questo campionato.

3

Le partite nelle quali l’ingresso di Insigne è stato decisivo: Samp-Napoli 0-1 (6a giornata), Genoa-Napoli 1-4 (12a), Lazio-Napoli 1-1 (24a)

Un gol e un assist

Roberto trascina il Napoli con la Honved Mutual, troppi fuoriquota: 0-3 a tavolino DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO D’ANGELO VIAREGGIO (Lucca)

La scugnizzeria c’è. E anche al Torneo di Viareggio ha messo subito in chiaro la propria candidatura a recitare un ruolo da protagonista. Il Napoli di Saurini mette subito in bella mostra l’argenteria di casa: 2-0 all’Honved Budapest, in rete Roberto Insigne e Giuseppe Fornito, protagonisti dell’undici azzurro e dell’Under 19. La strana coppia funziona a meraviglia, ma dietro di loro c’è tutta una squadra che cresce di gara in gara. Nicolao, Palma, Allegra, ma soprattutto Gennaro Tutino, il più piccolo della compagnia, classe 1996: 16 anni e personalità da vendere. E’ lui a servire a Insigne l’assist in verticale per il gol del vantaggio alla mezzora del primo tempo. Rifinitore Nella ripresa, invece,

Insigne ha messo i panni del rifinitore e dopo una bella serpentina sulla destra ha servito in mezzo all’area Fornito, che di destro ha chiuso la pratica. Soddisfatto il tecnico Giampaolo Saurini: «Noi siamo qui per fare esperienza - ammette -, siamo qui con tanti giovani. I nostri avversari avevano quattro ’93, noi invece abbiamo chiuso con molti ’96. Que-

Roberto Insigne, 18 anni

sto per me è il primo Viareggio e deve servire per far maturare il gruppo». In vista di un finale di stagione da protagonista, con gli azzurri impegnati già a marzo nella finale di Coppa Italia contro la Juve. Due casi Ieri si sono verificati due piccoli casi. Gli uruguaiani del Mutual, allenati dall’italiano Salvatore Giunta, hanno battuto 4-1 la Juve Stabia ma messo nella distinta 5 fuoriquota, contro i 4 previsti dal regolamento. Dopo la gara la Juve Stabia ha fatto ricorso, vincendo poi a tavolino per 3-0. L’altro caso a San Donato di San Miniato, prima di Empoli-Congo U. 17. I responsabili dell’impianto hanno fatto entrare soltanto pochi accreditati, lasciando fuori giornalisti e addetti ai lavori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la guida Il Milan passa col Newcastle, Lazio o.k. Fiorentina a valanga: 8 gol con i danesi GDS

pioni come Cavani, Hamsik e Pandev, l’avrebbe soltanto aiutato a maturare. Un’analisi lucida e, sotto certi aspetti, condivisibile se Pandev riuscisse ad assicurare un rendimento costante. Ma nelle ultime settimane, l’attaccante macedone non è stato brillante, anche contro la Lazio s’è visto poco o niente. Lorenzo in campo Ed allora, i nu-

meri arrivano in aiuto a Mazzarri, gli ricordano che per ben tre volte, l’ingresso di Insigne in campo è stato decisivo per ribaltare il risultato (Sampdoria, Genoa e Lazio). L’ultima volta, proprio sabato sera: lui è stata la vera intuizione dell’allenato-

Lorenzo Insigne, 21 anni, attaccante del Napoli EIDON

LA SFIDA COL VIKTORIA PLZEN

Domani 30 mila al San Paolo E’ record per l’Europa League NAPOLI (g.m.) Attesi circa 30 mila spettatori domani sera al San Paolo. Non sarà il pubblico delle grandi occasioni, ma comunque si tratterebbe del record stagionale per quanto concerne l’Europa League. Mazzarri darà vita ad un turnover moderato. Ancora un paio di dubbi da sciogliere anche se Gamberini sembra aver scavalcato Grava per il ruolo di marcatore destro mentre tra Maggio e Mesto il ballottaggio durerà fino all’ultimo minuto utile. Cavani vuole esserci e Mazzarri pare propenso ad accontentarlo anche se ieri ha provato pure qualche soluzione alternativa. Al fianco del Matador giocherà Insigne.

GDS

In Europa League sia in campionato. Di sicuro, Insigne sarà titolare domani sera, contro il Viktoria Plzen. Con lui, ci sarà pure Cavani, mentre Hamsik dovrebbe fare spazio a El Kaddouri. L’estro dell’ex punta del Pescara potrebbe essere il motivo vincente per un Napoli che giocherà, comunque, pensando al campionato ed alla sfida con la capolista per lo scudetto. Il suo apporto servirà a rimediare all’eventuale catenaccio della formazione ceca che proverà a limitare i danni per poi giocarsi tutto nella gara di ritorno in programma tra otto giorni a Plzen. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A AL SC 3

1:4

I RISULTATI DI IERI GIRONE 7: ATALANTA–BELASICA 2-0: Mangni (A) 21’ p.t.;. Olausson (A) 22’ s.t.. SIENA–BRUGES 1-0: Rosseti 18’ s.t. GIRONE 8: FIORENTINA–B 93 8-2: Memeti (B) 9’, Mikkel (B) 18’, Bernardeschi (F) 20’, Empereur (F) 22’, Zohore (F) 42’ p.t.; Bernardeschi (F) 7’, Madrigali (F) 12’, Bernardeschi (F) 40’, Fossati rig. (F) 48’, Gondo (F) 49’ s.t. PADOVA–C. NACIONAL 1-1 Montiel (C) 29’, Mbaye S. (P) 38’ p.t. GIRONE 9: MILAN–NEWCASTLE 2-1 Cristante (M) 9’ p.t.; Pedone (M) 19’. Quinn (N) al 46’ s.t. EMPOLI–U. 17 CONGO 3-0 Rovini (E) 16’ p.t.; Silvestri (E) 36’, Bencini (E) 39’ s.t.. GIRONE 10: NAPOLI–HONVÉD 2-0: Insigne 29' p.t., Fornito 12’ s.t. LECCE–L.I.A.C. NEW YORK 3-0: Rosafio (Le) 18, Rosafio (Le) 30ì p.t.; Malcore rig. 32’ s.t. GIRONE 11: ROMA–SPARTAK 3-0: Bumba 11’ e 31' p.t., Marciel 35’ s.t. SPEZIA–LONG ISLAND 4-1 Franco (S) rig, 24’ p.t.; Galiera (S) 3’, Passamonti (S) 7’, Gaetan (L) 21’, Tabiolati (S) 49’ s.t.

GIRONE 12: LAZIO–STELLA ROSSA 3-0: Keita (L) 30’; Falasca (L) rig. 12’, Keita (L) 27’ s.t.. JUVE STABIA–MUTUAL 3-0 a tav. Risultato sul campo: 1-4 Enriquez rig. (M) 19’, Enriquez (M) 35’ p.t.; Santos (M) 5’, Favetta rig. (J) 14’, Lemos (M) 27’ s.t. LE GARE DI OGGI GIRONE 1 a Sarzana (ore 15) Juventus-Avellino; a Capezzano (15), Maribor-Apia Leicchardt GIRONE 2: a Pontedera (17.30) Inter-Entella; ad Arenzano (15), Nogoom-Melbourne. GIRONE 3: a Galluzzo (15) Torino-Città di Marino; ad Agliana (15), Honefoss-Deportes Conception. GIRONE 4: a San Giuliano T. (17) Sampdoria-Varese; a San Donato di San Miniato (15) Ricreativo Huelva-All Boys. GIRONE 5: a Viareggio (15), Genoa-Parma; a Lido di Camaiore (15), Rijeka-Santos Laguna. GIRONE 6: a Strettoia (15) rappresentativa Serie D-Reggina; ad Altopascio (15) Anderlecht-Norte America


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TRA SERIE A ED EUROPA LEAGUE

Lazio agli ottavi Parte la sfida all’ultimo tabù Non accade dalla Coppa Uefa 2003 Niente turnover: Petkovic non rischia STEFANO CIERI ROMA

Un altro tabù da infrangere, un altro pezzettino di storia societaria da scrivere. Sono stati tanti quest’anno i primati centrati dalla Lazio di Petkovic. Alcuni riguardano proprio il cammino europeo che riprende domani da Moenchengladbach, con l’andata dei sedicesimi di Europa League. I biancocelesti hanno chiuso il girone eliminatorio al primo posto, evento che si era verificato una sola volta per i romani. Non solo. I biancocelesti hanno chiuso la prima fase europea senza sconfitte e con 2 soli gol al passivo, risultando così la squadra col minor numero di reti subite tra Champions ed Europa League. Nuova missione Numeri che van-

no confermati adesso che si fa sul serio. In ballo c’è un obiettivo che la Lazio attende da dieci anni: arrivare agli ottavi di finale di una competizione europea. L’ultima volta accadde in Coppa Uefa nella stagione

ilRinforzo per luglio

Perea è biancoceleste Momento d’oro per il giovane attaccante colombiano Brayan Perea. Dopo aver vinto con la sua nazionale il Sudamericano under 20, per lui è arrivata pure l’ufficializzazione del trasferimento alla Lazio, che diventerà effettivo a partire da luglio. Nel frattempo Perea continuerà a giocare col Deportivo Cali, ma già si fa fotografare con la maglia di quella che presto sarà la sua nuova squadra

2002-03 (la squadra allenata da Mancini arrivò fino alla semifinale). E più in generale, in una competizione europea, la Lazio è andata così avanti solo in altre quattro occasioni. Nella Champions 1999-2000, quando arrivò ai quarti, nella Coppa Coppe 1998-99 (vinta), nella Coppa Uefa 1997-98 (persa in finale con l’Inter) e nella Coppa Uefa 1994-95 (la corsa si fermò ai quarti). Insomma, se batte il Borussia, la banda di Petkovic avrà già realizzato la 6a migliore prestazione europea della storia laziale. Con la possibilità, poi, di migliorare ulteriormente questo score.

Coppa Uefa 1997-98 Sconfitta in finale dall’Inter.

Chi parte, chi resta Ecco perché,

S

come del resto ha fatto spesso già nella prima fase, Petkovic non farà ricorso al turnover domani sera al Borussia Park. In campo la formazione migliore, le uniche assenze saranno forzate: Klose e Mauri, entrambi infortunati. Il capitano, in realtà, questa mattina salirà sull’aereo che porterà in Germania la comitiva laziale. Gli esami cui si è sottoposto ieri hanno escluso complicazioni alla caviglia infortunatasi nel match col Napoli, ma Petko non vuole rischiarlo: al massimo lo porterà in panchina. In panchina ci sarà pure Ederson, che torna disponibile due mesi e mezzo dopo l’ultima presenza. E, sempre in panca, dovrebbe esserci pure Onazi, fresco campione d’Africa con la Nigeria (raggiungerà i compagni direttamente a Moenchengladbach). Resteranno invece a Roma i fuori rosa: Diakite, Foggia (potrebbe trasferirsi in Russia), Zarate e, buon ultimo, Cavanda. Cui Zarate ha dedicato questo pensiero su twitter: «Benvenuto tra i fuori rosa. Ti accoglieremo calorosamente...».

Coppa Coppe 1998-99 Vittoria in finale col Maiorca.

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COSI’ IN EUROPA Coppa Uefa 1994-95 Eliminata ai quarti di finale dal Borussia Dortmund.

S

Classifica SQUADRE

PT

Taccuino

PARTITE G

V

N

RETI P

F

S

JUVENTUS 55 24 17 4 3 50 16 NAPOLI 50 24 15 5 4 46 21 LAZIO 44 24 13 5 6 35 26 INTER 43 24 13 4 7 39 29 MILAN 41 24 12 5 7 42 30 FIORENTINA 39 24 11 6 7 41 29 UDINESE 36 24 9 9 6 35 33 CATANIA 36 24 10 6 8 31 30 ROMA 34 24 10 4 10 50 45 PARMA 32 24 8 8 8 30 31 SAMPDORIA (-1) 28 24 8 5 11 31 30 TORINO (-1) 28 24 6 11 7 27 27 CHIEVO 28 24 8 4 12 25 39 ATALANTA (-2) 27 24 8 5 11 21 33 BOLOGNA 26 24 7 5 12 33 34 CAGLIARI 25 24 6 7 11 26 41 GENOA 22 24 5 7 12 25 37 PESCARA 21 24 6 3 15 20 49 SIENA (-6) 18 24 6 6 12 24 34 PALERMO 18 24 3 9 12 21 38 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati

S Champions 1999-2000 Eliminata ai quarti dal Valencia.

S Coppa Uefa 2002-03 Eliminata in semifinale dal Porto.

Izco k.o.: out 15 giorni (g.f.) Mariano Izco si ferma: lesione del legamento collaterale del ginocchio destro. Salterà il Bo logna e forse anche il Parma.

CHIEVO

Cruzado al Newell’s l Chievo ha ceduto il peruvia no Rinaldo Cruzado al Newell’s Old Boys (Argentina).

CADDE A BOLOGNA NEL 2002

Morto tifoso in coma È morto dopo dieci anni di co ma Adriano Venturi, 41 anni, il tifo so del Modena che nel dicembre del 2002, prima del derby di A Bolo gna Modena, cadde da 4 metri nel fossato dello stadio Dall’Ara. Ieri si sono svolti i funerali nella chiesa di Savignano sul Panaro (Modena).

NAZIONALE CALCIO A 5

PROSSIMO TURNO Venerdì, ore 20.45 MILAN-PARMA Sabato CHIEVO-PALERMO ore 18 ROMA-JUVENTUS ore 20.45 Domenica, ore 15 CATANIA-BOLOGNA GENOA-UDINESE NAPOLI-SAMPDORIA PESCARA-CAGLIARI TORINO-ATALANTA FIORENTINA-INTER ore 20.45 Lunedì, ore 20.45 SIENA-LAZIO

CATANIA

Battuto il Portogallo (1-1) (1-4) (1-4) (0-0) (0-0) (1-0) (2-1) (5-1) (1-2) (1-2)

MARCATORI 18 RETI Cavani (3) (Napoli) 15 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan) 9 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Milito (3) (Inter); Hamsik (Napoli) 8 RETI Denis (2) (Atalanta); Sau (Cagliari); Hernanes (1) (Lazio); Totti (1) (Roma); Icardi (Sampdoria) 7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Cassano e Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma); Bianchi (2) (Torino)

(m.cal.) La prima delle due amichevoli col Portogallo sorride all’Italia. A Treviglio gli azzurri vinco no 2 1: gol di De Luca, poi Cardinal e rete decisiva di Merlim. Stasera (20.30) si replica a Brescia.

ESORDIENTI A GALLIPOLI

Titolo al Milan (p.m.) Il Milan vince il 10˚ tor neo internazionale Esordienti «Car nevale di Gallipoli Coppa S. Maria di Leuca». I rossoneri di Luca Mo rin hanno battuto in finale la Juven tus di Corrado Grabbi per 3 1.

CALCIO DONNE

L’Under 17 fa 0-0 (f.sal.) Pareggio senza reti tra Italia e Finlandia donne Under 17, nel primo dei due test in vista della seconda fase di qualificazio ne all’Europeo. Domani, alle 11 a Co verciano, la seconda amichevole.


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IL CASO FLOP MEDIA-PUNTI DAL 1979 SOLO NELL’ERA CIARRAPICO UN RENDIMENTO PEGGIORE DELLA GESTIONE MADE IN USA

DARCO

Roma nel caos Pallotta urla da padrone «Prendetevela con me» «Col senno di poi sarebbe stato meglio fare scelte differenti ma attaccare Baldini e Sabatini non serve. Ho fiducia in loro» MASSIMO CECCHINI ROMA

Tutto sommato la vita non si confronta con la realtà, ma con la percezione della realtà. A Trigoria, infatti, raccontano come il global ceo Italo Zanzi sia stupito dalla rabbia dell’ambiente per la crisi della Roma. «Questo non è sport», pare che dica. Questione di mentalità, appunto. Facciamo un esempio. Una delle più famose squadre di baseball del mondo ha radici proprio nella Boston del presidente Pallotta. Ebbene i Red

Sox, complice «la maledizione di Babe Ruth» — che al momento della sua cessione ai New York Yankees augurò al suo ex club di non vincere più una World Series — in effetti non se ne aggiudicò più per 86 anni, esattamente dal 1918 al 2004. Amarezze? Infinite, ma gli affari sono andati bene lo stesso, tant’è che ora, secondo Forbes, i Red Sox hanno il 6˚ marchio sportivo più valutato al mondo (circa 160 milioni di dollari) dietro Yankees, Manchester United, Real Madrid, Dallas Cowboys e Bayern Monaco e subito davanti al Barcellona.

Pallotta interviene Con queste premesse, come sorprendersi se dagli Usa siano meravigliati della polizia in assetto anti-sommossa davanti a Trigoria? Benvenuti nell’Italia del Pallone, verrebbe da dire. Certo, detto che il business dello stadio è la vera stella polare del nuovo progetto societario, Pallotta si è impegnato in due modi: vincere entro 5 anni (ora sarebbero 3) e partecipazione alla Champions subito. L’impressione però è che tutto si allontani nel tempo. E allora, dinanzi alla voglia di ghigliottina della piazza o di imbullonamento che

sorge dalla dirigenza, Pallotta ieri ha scelto: sta con i vertici. «Anche se non abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti di recente — scrive —, ho fiducia nei giocatori e nello staff. Stiamo costruendo un organico societario e una squadra che necessitano di tempo per diventare l’orgoglio di Roma. In questi periodi di transizione esistono sempre casi in cui, col senno di poi, si sarebbero potute fare scelte differenti, ma non intendo prendere decisioni di facciata solo per soddisfare i bisogni di qualcuno a breve termine. Sono dispiaciuto poiché so che tutti

Da sinistra il presidente James Pallotta, il dg Franco Baldini e il ds Walter Sabatini GETTY IMAGES

vorremmo raggiungere rapidamente risultati, ma credo che, dal quando sono presidente, abbiamo fatto passi in avanti per raggiungere quei risultati a lungo termine e quella grandezza a cui puntiamo. Attaccare quotidianamente Baldini e Sabatini è inutile e non porta risultati. Se preferite, prendetevela con me». Nike in pole Detto che qualche

buona notizia c’è — la Nike è in pole davanti ad Adidas per lo sponsor tecnico — Pallotta sa bene come, anche in caso di dimissioni, al momento né lui né chi lo

consiglia abbia le competenze per scegliere un nuovo management e quindi il rapporto dovrà continuare. Per parte sua UniCredit, solvente socio di minoranza, non ha remore a finanziare ancora (con utili) il progetto in previsione stadio, anche se una Roma così derelitta rende più difficile la vendita della propria quota e quindi l’uscita di scena. Speranze? Soprattutto una: che gli eredi di Babe Ruth non abbiano niente di personale contro i magnati bostoniani. Altrimenti i prossimi 86 anni non saranno facili. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Osvaldo aggredito Andreazzoli a Totti: «Dovevi tirare tu» Rigore fallito: tifosi contro l’argentino Il tecnico striglia il capitano che ci resta male ANDREA PUGLIESE ROMA

E IL D.S. CHIAMA OSTI

Castan: lo stop sarà di 50 giorni Adesso è ufficiale. Ieri infatti gli esami hanno accertato che Castan ha una lesione al collaterale mediale del ginocchio sinistro. Lo stop sarà di 6 settimane. Curiosità: ieri Sabatini ha chiamato Osti, d.s. della Samp, per lamentarsi delle parole di Delio Rossi contro Burdisso.

Alla fine, è tutta una questione di regole. Lo ha detto ieri anche Andreazzoli nella riunione tecnica, anche se le regole le dovrebbe dare lui. Tra queste ci sono anche i rigoristi, cosa che il tecnico della Roma si è dimenticato di chiarire prima della Samp, dandola per scontata. Così non era, visto il gesto di Osvaldo. Andreazzoli ci è tornato su: in modo duro con Osvaldo («Devi rispettare le gerarchie, questi atteggiamenti non vanno bene»), ma anche con Totti. Rimproverandolo così: «Sei tu il rigorista, dovevi togliergli la palla e battere quel rigore». Peccato solo che Francesco abbia aspettato a lungo un cenno della panchina, guardando cosa stesse facendo Osvaldo ed evitando discussioni in campo. Ma nessuno è intervenuto. Retroscena Ieri a Totti erano arrivate le voci di lamentela di alcuni dirigenti, convinti che nella circostanza avesse sbagliato più lui che Osvaldo. Tanto che il capitano aveva pensato di rilasciare

Osvaldo sbaglia malamente il rigore con la Samp AP Sotto Pablo Daniel Osvaldo, 27 anni, si dispera. L’attaccante è alla Roma dal 2011 LAPRESSE

delle frasi al suo sito, per chiarire come in 20 anni non si fosse mai tirato indietro dalle responsabilità. L’intenzione è arrivata alle orecchie di Sabatini, che si è subito preoccupato del contenuto, soprattutto che Totti non andasse in collisione con Osvaldo. Francesco gli ha quindi fatto sapere il senso, decidendo poi però di soprassedere. Anche se non è detto che non parli nei prossimi giorni. Contestato Nel frattempo, a Tri-

goria saliva la rabbia verso Osvaldo (che è stato tenuto a rapporto anche dal club), con una ventina di persone che hanno aspettato fuori i giocatori, prendendosela proprio con l’italoargentino. Insulti, richieste di chiarimenti (non assecondate), a cui hanno fatto seguito calci e pugni alla macchina. La sua storia d’amore con Roma oramai è ai minimi storici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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AMARA DOMENICA

Ecco cosa è successo domenica a Genova Il rigore Al 23’ del s.t., sull’1-0 per la Sampdoria, Osvaldo si procura un rigore dopo aver subito fallo da Gastaldello La scelta Osvaldo prende il pallone e si dirige verso il dischetto, con Totti (rigorista storico della Roma) che resta esterefatto a guardarlo L’errore Sul dischetto va Osvaldo, che vuole segnare per dedicare (con tanto di maglia) il gol a Jimena Baròn, la sua nuova fidanzata argentina. L’attaccante tira malissimo il rigore (parato da Romero) e la Samp vince 3-1 Contestato All’aeroporto di Genova, nel viaggio di ritorno a Roma, i tifosi giallorossi contestano Osvaldo. Ieri il bis a Trigoria

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CHIAMATO L’AGRONOMO

RINFORZO IN DIFESA

Rizollatura: l’Atalanta ci pensa

Pescara, oggi arriverà l’ok per Kroldrup

BERGAMO AAA Cercasi campo di gioco decente. La gara con il Catania ha risollevato il problema, oltre alle zolle del Comunale. Domenica si è toccato il fondo e l’Atalanta ha deciso di intervenire d’urgenza. Anche se trovare una soluzione immediata non è semplice. Ieri c’è stato un incontro con l’agronomo Zeduri che ha in mano la gestione del terreno del Comunale, ma ogni decisione verrà rimandata a oggi quando un tecnico della Lega farà un sopralluogo allo stadio. Insieme verrà presa una decisione. L’Atalanta è pronta anche a fare una rizollatura immediata, ma la questione non è semplice. In primis per i tempi: il campo è usato anche dall’AlbinoLeffe e fino a metà marzo non ci saranno due settimane di fila senza partite. In caso di intervento, si farà subito domenica sera dopo AlbinoLeffe Carpi per avere il campo pronto per Atalanta Roma del 24 febbraio. Poi ci sono i costi, da 200 a 400mila euro per l’erba che intanto anticiperà l’Atalanta: l’amministrazione comunale non sembra disposta a caricarsi i costi dell’intervento, mentre l’Atalanta lo considera un intervento straordinario, quindi teoricamente a carico del Comune. E poi c’è anche l’AlbinoLeffe che usufruisce dello stadio. Oggi ne sapremo di più.

Per Kroldrup, 33 anni ANSA PESCARA Per Kroldrup oggi dovrebbe diventare un giocatore del Pescara. Il difensore danese, 33 anni, è rientrato ieri da Copenaghen e incontrerà, a Bologna, nel pomeriggio, il ds abruzzese Daniele Delli Carri. L’accordo con il procuratore Gallovich è stato già trovato: quattro mesi di contratto per il centrale ex Fiorentina, con opzione per il rinnovo a favore del club di Sebastiani in caso di salvezza. Kroldrup avrà un ingaggio molto ridotto e premi legati alle presenze. Prima di mettere nero su bianco, però, dovrà sostenere qualche giorno con Bergodi, che vuole tastarne le condizioni fisiche, dopo il grave infortunio al tendine d’Achille che lo ha fermato un anno fa. «Il giocatore è molto motivato e si è detto disposto ad accettare le nostre condizioni – ha detto ieri Delli Carri – Crediamo molto nella sua esperienza che ci sarà utile specie nel finale di stagione per conquistare i punti decisivi della salvezza».

Guido Maconi

Orlando D’Angelo

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BOLOGNA

Taider, anno nero Operato ancora alla mano NICOLA ZANARINI BOLOGNA

Udinese FRANCESCO VELLUZZI MILANO

Verso le elezioni: Udine sta con Totò Ironici manifesti per Di Natale sindaco. Pinzi, 40 giorni di stop A pochi giorni dalle elezioni Udine ha già espresso la sua preferenza. E se si candidasse davvero, Antonio Di Natale la spunterebbe. Tutto è nato con ironia la sera del comizio di Beppe Grillo. L’artista Luciano Lunazzi, che voleva salire sul palco, è arrivato in piazza con i poster elettorali con la faccia di Di Natale e la celebre scritta «Vota Antonio» (citazione di un celebre film con Totò). I manifesti sono stati affissi negli appositi spazi dedicati ai candidati. E così il «Vota Antonio Di Natale» è diventato un cult a Udine. Il tutto mentre in Comune impazza la lotta per il sindaco che verrà eletto ad aprile: quello uscente, Furio Honsell, non ha ancora uno sfidante ufficiale. Ma dovrebbe essere Adriano Ioan. Pinzi ko Un po’ meno divertenti le cose all’Udinese. Ieri Guidolin ha capito che dovrà rinunciare a lungo a Giampiero Pinzi: gli esami hanno evidenziato una lesione di secondo grado al muscolo retto-femorale della coscia destra, 40 giorni di stop. Ieri nell’amichevole col Fontanafredda i bianconeri hanno vinto 4-0, ma Heurtaux si è fatto male alla caviglia sinistra. Non sembra grave.

Doveva essere la stagione della consacrazione di Saphir Taider (nella foto), che invece stenta a spiccare il volo per suoi demeriti ma anche per sfortuna. Il centrocampista classe '92 è stato operato alla mano destra per la frattura al terzo e al quarto metacarpo rimediata contro il Siena e riprenderà ad allenarsi fra qualche giorno con una protezione, che però rischia di limitarlo parecchio in partita. Per il franco-tunisino è il secondo infortunio del genere dopo quello del 18

Il caso delle maglie Stangati i rossoblù

Cagliari SEBASTIANO VERNAZZA MILANO

Dal 1970 fino a oggi: Riva&c. per ragazzi Un’autrice marchigiana ha scritto il libro delle favole rossoblù Il Cagliari spiegato ai ragazzini. E’ uscito «Cuori rossoblù», libro edito da Condaghes e scritto da Angela Latini, signora marchigiana madre di tre bambini e appassionata tifosa del Cagliari. Come tante persone della sua generazione, Latini venne «folgorata» dal Cagliari dello scudetto del 1970. In giro per l’Italia ci sono molti simpatizzanti del Cagliari. Cinquantenni non sardi e però rossoblù dentro grazie alle gesta di Gigi Riva & C. La signora Latini ha scritto il suo tributo sotto forma di racconti per lettori «dagli otto anni in su». A noi è piaciuto questo passaggio: «Ogni sera, prima di dormire, recitavo la formazione del Cagliari. Me la ricordo ancora: Albertosi, Martiradonna, Mancin, Cera, Niccolai, Brugnera, Domenghini, Nené, Gori, Greatti, Riva». In quel favoloso Cagliari ebbero un peso notevole anche Zignoli e Tomasini. Sogni d’oro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

estate con tanto di doppietta al Varese in Coppa Italia non ha avuto seguito. Nel ruolo di finto trequartista sulle tracce del regista avversario l'acerbo Saphir ha fatto solo confusione. Anche accanto a Perez in mediana nel 4-2-3-1 Taider non ha dato il meglio di sé. Al suo posto domenica giocherà Krhin, mentre in panchina potrebbe vedersi per la prima volta Naldo. Il difensore brasiliano in prestito dal Granada della famiglia Pozzo è stato presentato ieri e aspetta il transfer. Taider

Fiorentina GIOVANNI SARDELLI FIRENZE

Roncaglia flop Adesso rischia Per i fatti della partita col Siena, multe al club la cessione e ai giocatori e un mese a Preziosi: «Ingiusto» Genoa FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Sculli e Preziosi, e sotto Marco Rossi con le maglie FILIPPO GRIMALDI GENOVA

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I manifesti «elettorali» a Udine per Di Natale FOTO PRESS

novembre, quando si ruppe lo scafoide della mano sinistra. Nella gara con il Palermo il numero 6 rossoblù fu anche espulso e avrebbe comunque perso la trasferta con la Samp. Ora salterà Catania e Pioli spera di recuperarlo per Bologna-Fiorentina del 24. Dopo le 14 presenze della sua prima stagione da rincalzo, nella seconda l'erede designato di Mudingayi ha già collezionato 21 gettoni e 1800 minuti in campo, ma senza convincere. La promettente

Genoa-Siena, la stangata. Per i fatti legata alla gara del 22 aprile 2012 al Ferraris, sospesa in seguito alle intemperanze degli ultrà rossoblù, che avevano chiesto e ottenuto di far togliere le maglie da gioco ai giocatori del Grifone, la Commissione Disciplinare Nazionale, presieduta da Sergio Artico, ha inflitto un mese di inibizione al presidente Enrico Preziosi e un'ammenda globale di 280 mila euro al club genoano, così divisi: 30 mila euro di multa allo stesso Preziosi, 100 mila euro alla società e 10 mila euro ciascuno a 15 giocatori tesserati per il Genoa nella stagione passata. Ritenuti colpevoli, in quella circostanza, di avere assecondato la richiesta ultrà di sfilarsi e consegnare le maglie da gioco. Si tratta di Frey, Granqvist, Rossi, Bovo, Kucka, Antonelli, Jorquera, Veloso, Zé Eduardo, Mesto, Gilardino, Biondini, Kaladze, Palacio e Birsa. Prosciolto l'ex team manager Salucci.

Palermo

I fatti Un verdetto maturato dopochè il 15 novembre scorso la Corte di Giustizia Federale aveva accolto il ricorso presentato dal Procuratore federale contro l'improcedibilità nei confronti del presidente rossoblù e dei giocatori. Come si ricorderà, quel giorno a Marassi, con il Grifone in svantaggio per quattro a zero a metà gara, un gruppo di un centinaio di ultrà (tutti identificati: alcuni di loro andranno a processo nei prossimi giorni) impose lo stop della gara, costringendo di fatto la squadra quasi al completo a togliersi le maglie, che vennero poi consegnate nelle mani del capitano Rossi. Il ricorso Ieri sera, però, parlando proprio con la Gazzetta dello Sport, il presidente Preziosi è stato lapidario commentando la sentenza della Disciplinare: «Non accetto nella maniera più assoluta il verdetto, tanto che abbiamo già presentato ricorso. Come ricorderete, eravamo già stati assolti in prima istanza, ma a quella decisione si era opposto il procuratore Palazzi. Si tratta di un verdetto, questo, che non rispecchia assolutamente i fatti». Poi ha aggiunto, a chiusura del suo commento: «Chi era sul posto sa esattamente come si erano svolti i fatti. Poi, ognuno può agire secondo coscienza. Io non dico altro». Una frase pronunciata probabilmente non a caso dal presidente Preziosi. Quel 22 aprile, a caldo, nella sala-stampa del Ferraris, il numero uno del Genoa aveva preso la parola fornendo una ricostruzione dei fatti in cui la disposizione di far togliere le maglie alla squadra, assecondando gli ultrà, sarebbe stata fatta dalle forze dell’ordine. Una dichiarazione poi corretta in serata e smentita il giorno dopo dai responsabili dell’ordine pubblico. © RIPRODUZIONE RISERVATA

sa di simile – spiega Rios –. Con Giorgio Perinetti andava tutto bene, ero felice di stare a Palermo, poi con l’arrivo di Lo Monaco è cambiato FABRIZIO VITALE tutto e non ho mai capito perché. Ho parlato PALERMO con lui solo una volta senza che emergessero problemi, la verità, però, è che mi ha emarginato. Quando sono rientrato dalle vacanze di Natale mi sono ritrovato in uno spogliatoio a parte, escluso dal resto della squadra, e mi è stato detto che era una scelta di Lo Monaco. Sembrava più che altro un capriccio, anche perché in «Mai visto un direttore con settimana mi allenavo come fuori rosa e poi la maggior potere del presidente» domenica giocavo. Non ho mai pensato di andare via da Palermo, l’unico che lo voleva era Lo Ha qualche sassolino da toMonaco, non avevo mai visto un digliersi Egidio Arevalo Rios. Il cenrettore che avesse un peso più forArevalo Rios trocampista uruguaiano, che all’inite di un presidente». zio dell’avventura palermitana ha Spaccatura Rios è convinto che un po’ stentato, ha vissuto l’ultimo gli ennesimi cambi voluti dal preperiodo ai margini della squadra. sidente potranno fare bene alla Problemi che il numero 20 rosanero squadra. «Dopo l’arrivo di Lo Moriconduce alla gestione dell’ex ammininaco si è creata una divisione nello stratore delegato Pietro Lo Monaco. spogliatoio e non c’era serenità – spieSenza giri di parole Rios, che è stato anche sul ga –, adesso con Perinetti e Malesani è punto di essere ceduto diventando uno dei ritornata la tranquillità che c’era ad inipomi della discordia tra il presidente Maurizio stagione e siamo tutti convinti di pozio Zamparini e l’ex amministratore delegatere raggiungere la salvezza. I tifosi peto, non usa tanti giri di parole. «In tredici anrò ci devono stare vicini». © RIPRODUZIONE RISERVATA ni di carriera non mi era mai capitato qualco-

Arevalo Rios punge l’ex a.d. Lo Monaco

Facundo Roncaglia, 26 anni, difensore argentino AP

L’argentino in piena involuzione non è più l’idolo dei tifosi viola A Firenze si chiedono che fine abbia fatto il vero Roncaglia: quel difensore accolto trionfalmente dalla piazza (visto il passato nel Boca, ex squadra di Batistuta) ed eletto a simbolo del nuovo corso viola. Un concentrato di grinta, attenzione, velocità e muscoli. Prototipo del marcatore moderno, uno da cui, se di mestiere fai l’attaccante, preferisci stare alla larga. Tackle e recuperi: sguardo da duro, cuore tenero, rendimento altissimo. Quel Facundo è svanito nel nulla da oltre un mese. E la stabilità difensiva della Viola passa da un suo recupero. Favola Acquistato a costo zero (contratto scadu-

to e non rinnovato), Facundo si aggrega ai compagni a Moena, rinunciando ad alcuni giorni di ferie. Il mondo del tifo lo adotta, lui risponde con grandi prestazioni. Ed alla quarta di campionato segna il suo primo gol italiano, a Parma, con una botta da trenta metri sotto l’incrocio. La sua sembra una favola, si parla di una possibile convocazione nella Nazionale di Prandelli. Esce anche un libro. «Il mondo gira grazie ad un calcio di Facundo», uno dei tanti aforismi riferiti all’argentino. Blackout L’anno nuovo parte nel peggiore dei modi. La sfortuna affonda la Fiorentina il 6 gennaio contro il Pescara. E Roncaglia ci mette del suo mandando in porta Celik con un grossolano errore. Rimane fuori per scelta tecnica contro Udinese e Roma (Coppa Italia). Rientra contro il Napoli, segnando casualmente da centrocampo. Ma a Catania sbaglia ancora. E la viola perde. Con la Juve gioca malissimo ed ora rischia il posto per domenica con l’Inter. L’impegno rimane massimo, il risultato no. Detto che l’affare resta positivo (acquistato a zero, guadagna 650 mila euro annui), la società pensa anche al futuro. Sono stati rifiutati gli oltre sei milioni offerti dalla Russia (Rubin), ma gli scenari in estate potrebbero cambiare. Facundo ha tre mesi per tenersi la Fiorentina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013


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inContropiede di DAN PETERSON

NBA è formidabile. Il 22 febbraio, i GolL’ den State Warriors giocheranno con una divisa particolare: non una canottiera, bensì una T-Shirt, con le maniche. La Nba dice: «Rivoluzionario!». Per loro, forse, sì. Anzi, hanno ragione: Per la prima volta, una squadra NBA andrà in campo con un top che non è una canottiera. Fra l’altro, sono anche belle. Ovvio, l’Adidas, fornitore, ha voluto fare colpo e l’hanno fatto. Saranno anche divise tecnologiche, aerodinamiche, che permettono all’atleta di far respirare la pelle. Ma l’idea di una T-Shirt come top

ilCommento

a Juve è già tra le otto migliori squadre d’EuL ropa, ma il grandioso 3-0 inflitto al Celtic nella sua tana non chiude soltanto il conto con gli scozzesi: apre ai bianconeri anche nuove prospettive Champions. Ora le big, dal Barça, al Real, al Bayern si devono preoccupare. L’eliminazione del Chelsea — campione in carica — era stato un primo indizio. Il successo in Ucraina sullo Shakhtar, necessario per qualificarsi tra le prime dei gironi, aveva aggiunto un secondo indizio. La partita di ieri chiude il cerchio, diventa quasi una prova. Naturalmente la Juve non è l’unica outsider. Ieri sera ne abbiamo vista un’altra in azione. Il Psg di Carletto Ancelotti ha giocato a Valencia un primo tempo quasi perfetto. Impostazione molto italiana, con un potenziale offensivo enorme: Pastore, Lavezzi, Lucas e Ibra hanno affondato passaggi e colpi nella difesa del Valencia, lasciando l’iniziativa agli spagnoli ma controllando la situazione. Anche questo Paris-Saint Germain può crescere e fare strada, a patto che tenga botta per novanta minuti e che Ibra riesca a spezzare il suo

La Juve festeggia dopo l’1-0 di Marchisio LAPRESSE

complesso Champions. Nei minuti di recupero, dopo il 2-1, lo svedese non è riuscito a controllare l’istinto e si è fatto espellere complicando la vita ad Ancelotti per la sfida di ritorno. A Glasgow, invece, la Juve è stata grande anche a non reagire alle provocazioni biancoverdi. Gli scozzesi hanno giocato un calcio molto fisico e abbastanza primordiale, costringendo i bianconeri a compattarsi nel vecchio solco italiano: difesa e contropiede, atteggiamento per lunghi tratti non molto diverso da quello del Milan di Rivera e Prati che quasi mezzo secolo fa riuscì a violare (prima e unica vittoria italiana) il campo del Celtic. Marchisio e Matri sono stati magnifici, come Barzagli e Bonucci in difesa. E quando il furore atletico del Celtic è svaporato, anche Andrea Pirlo è salito in cattedra. Il bello della squadra di Conte sta nella capacità di adattarsi e persistere, di staccare le ali da terra quando gli altri restano incollati nel pantano. Il ritorno è una formalità, vedremo chi toccherà alla Juve in aprile. Intanto Mourinho dice di avere una certezza. E’ convinto che non-c’è-due-senza-tre, che un’altra Champions la vincerà di sicuro. Ma c’è un’urgenza che lo spinge a farlo subito, con questo Real ormai spacciato nella Liga. La sfida di stasera al Bernabeu è uno scontro tra colossi, con tante partite dentro allo stesso match. Sappiamo che Mou aspira a sostituire un giorno Ferguson sulla panca dello United. Uno dei due uscirà a pezzi, dal doppio confronto: ma Sir Alex può ancora consolarsi con un successo in Premier, invece per Mou il flop può accendere i titoli di coda sulla sua avventura madrilena. Il Real ha un potenziale enorme e parte favorito, perché le star merengues, da Cristiano Ronaldo in giù, hanno bisogno di incontrare grandi squadre per rendere al top. Ma il Manchester United sta crescendo, sembra più solido in difesa e ha recuperato Rooney, un’importante alternativa ai gol pesanti di Van Persie. Il confronto tra Real e United, di solito non delude. Il match di dieci anni fa, col tris di Ronaldo e la doppietta di Beckham fa parte dell’antologia del calcio. Quello di stasera rischia di assomigliargli, almeno un po’. Conviene tenerlo d’occhio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

dai retta allo Zio

PREVENIRE I GOL SUI CALCI DA FERMO DIPENDE DALL’ABILITÀ DEL TECNICO di BEPPE BERGOMI

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revenire reti su calci da fermo diventa difficile, ma si può provare a limitare i danni: negli anni ho visto marcare a uomo, a zona, o unire le due cose e posso dire che nessun metodo è infallibile, il gol lo prendi sempre. Per provare a contenere gli avversari un allenatore deve innanzitutto valutare le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione, poi dargli maggiori sicurezze possibili. Partendo dal Milan, prima di Ibra e ora non ha mai avuto grandi saltatori, e sui gol da calci piazzati quasi sempre sono andati in difficoltà. Oggi di forti saltatori, a parte i difensori centrali e volendo Ambrosini, ha poco. Per questo Allegri dispone i suoi a zona. Lo stesso, da sempre, fa la Roma. Mentre l’Inter, questa Inter, è più strutturata, almeno dietro. Conte alla Juve mischia: marcature individuali, più 2-3 giocatori disposti a zona sul primo e secondo palo, più chi attacca la palla da libero. Ognuno interpreta a modo suo, dipende dalle situazioni e da chi hai di fronte, certo è che marcare sulle palle da fermo non è semplice. Bisogna capire questo: il van-

non è, per niente, nuova nel basket, quantomeno negli USA. Dico solo che il mio Cile ha giocato con la T-Shirt sempre. Idea mia. Motivo? Diversi. Spesso si giocava in palestre non riscaldate, quindi non volevo rischiare che i miei si prendessero un’influenza. Poi eravamo una squadra di piccoli (pivot 195 cm, per intenderci, e tre sotto 180 cm in quintetto, più un'ala grande di 188 cm), e non volevo che sembrassero... ancora più piccoli! Quindi, una bella T-Shirt, con CHILE in grande, ed eravamo anche eleganti da vedere. Poi, al livello Ncaa, diverse scuole

laPuntura

LA JUVE DI GLASGOW METTE PAURA E’ UN AVVISO ALLE BIG DI CHAMPIONS di ALESSANDRO DE CALÒ

I GOLDEN STATE VESTONO IN T-SHIRT BRAVA NBA, IO LO FACEVO GIA’ IN CILE

taggio ce l’ha sempre chi batte. Chi difende può portare blocchi, movimenti che possano ingannare gli avversari, ma può non bastare. C’è chi fa arretrare in area gli attaccanti: ma molti non sono abituati, possono perdere l’uomo, non hanno la stessa attenzione di un difensore. Quando giocavo io ricordo che un marcatore bravissimo era Serena, ma per il resto, ripeto, non hanno la stessa concentrazione. Conclusione: come marchi marchi, a zona, a uomo o misto, qualche gol lo prendi sempre, le statistiche lo confermano. Proprio dai dati si può vedere chi subisce meno e prendere esempio. Poi tocca all’abilità dell’allenatore capire le risorse a disposizione e farle rendere al massimo, anche attraverso un attento studio degli avversari. Domenica scorsa l’Inter sapeva che il Chievo avrebbe marcato a zona, e ha messo Ranocchia (foto Ansa) dove c’era Hetemaj, facendone prevalere la fisicità. Contro la Fiorentina invece marcherei il meno possibile a uomo, loro hanno giocatori bravi a sfruttare i blocchi. Bisogna adeguarsi: nella mia carriera da tecnico dei ragazzi ho sempre marcato a uomo, quest’anno avendo una rosa poco strutturata, ho scelto di difendere a zona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di ROBERTO PELUCCHI

f Le dimissioni del Papa hanno sorpreso anche Zamparini: ci avrebbe tenuto molto a esonerare anche lui.

usavano la T-Shirt. Più famosa La Salle, campione Ncaa nel 1954, con il mitico Tom Gola in quintetto. Divisa bellissima, con le piccole coste sulle spalle. Infine, nel mio Illinois, nel leggendario Torneo dello Stato, cui partecipavano oltre 950 licei, diverse squadre usavano la T-Shirt. Appena vista la foto mi sono detto: «Grande idea! Mi piace, e non poco! Perché qualcuno non ci ha pensato prima?». Ovvio che in questa operazione c’è forse business, marketing, merchandising. Ma è giusto così. Io sono d’accordo perché è funzionale, diverso, bello, pratico, folkloristico. Insomma nuovo. E Golden State vincerà la prima gara in T-Shirt moderna! © RIPRODUZIONE RISERVATA

ilCaso

Giochi, la lotta non meritava questa esclusione

laVignetta di VALERIO MARINI

Andrea Minguzzi a Pechino, ultimo oro italiano olimpico EPA di FAUSTO NARDUCCI

nche in questi giorni diffiA cili, in cui dobbiamo fare i conti con le notizie più impensa-

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

MARIA SHARAPOVA Campionessa di tennis

Sherlock Holmes "@klausMyKing: @MariaSharapova, per un giorno chi vorresti essere di loro tre? @MariaSharapova

SHAUN STONEROOK Ex cestista della Mps

voglio ringraziare @gallinari8888 for avermi trovato un biglietto per la partita di stanotte. Ho fatto vedere alla mia prima figlia il mio gioco. Lei non è rimasta molto impressionata, ma va bene uguale @Shaun Stonerook

FLAVIA PENNETTA Azzurra di tennis

Ragazzi sono un po' in crisi per il vestito per Sanremo... Voi che dite, lungo o corto? @flavia pennetta

FERNANDO ALONSO Pilota della Ferrari

A quest’ora della prossima settimana, noi finiremo il primo giorno di test @alo oficial

bili, lo sport riesce a sorprenderci. E stavolta non parliamo di doping, ma di Olimpiadi. Tutto avremmo pensato ieri mattina tranne che l’Esecutivo del Cio, trasformato in una sorta di Grande Fratello internazionale con tanto di nomination ed esclusioni eclatanti, decretasse l’uscita di scena di una delle discipline più legate alla storia dello sport, addirittura connaturato a uno dei gesti primordiali dell’uomo, la lotta. Proprio così: i quattordici alti membri che compongono l’esecutivo del Cio, con voto anonimo, ieri hanno compiuto il delitto sportivo più aberrante e inatteso. Sì, inatteso perché lo sport che ha dato all’Italia 7 indelebili medaglie d’oro non sembrava neanche figurare nella short list delle nomination e perché la lotta figura sia nelle Olimpiadi antiche sia nella prima edizione di quelle moderne. Quell’azione naturale (come la corsa e il pugilato) con cui i nostri progenitori risolvevano dispute tribali o conflitti personali, ha trovato nelle due discipline olimpiche della lotta, libera e greco romana, una codificazione e una regolamentazione che il Cio ha cancellato con un colpo di spugno. Per la verità ieri l’Esecutivo si è limitato a raccomandarne l’esclusione alla sessione plenaria di settembre ma la ratificazione appare scontata. Mentre sembra solo un contentino quello di potersi accodare agli altri sette sport (baseball-softball, karate, squash, arrampicata, wakeboard, rotelle e wushu) che in maggio si presenteranno all’Esecutivo di San Pietroburgo per la scelta della «new entry». In realtà, sotto la falsa copertura della «modernizzazione» quattordici «notabili» provenienti da tutto il mondo hanno escluso la disciplina che godeva delle minori protezioni a livello federale. Pur volendo credere alla buona

fede dei votanti, blanditi e corteggiati da giorni e giorni dai dirigenti degli sport a rischio, si fa fatica a credere a quanto dichiarato dal portavoce del Cio, Mark Adams: «Questo è il rinnovamento. Non si tratta di capire cosa è sbagliato nella lotta, ma cosa c’è di giusto nei 25 che rimangono». Il tutto in base a 39 parametri che, per ogni sport, dovevano considerare diffusione, audience e appeal televisivo, spettatori presenti a Londra e spettacolarità. I maligni fanno presente che, in mancanza dei requisiti suddetti, il taekwondo, portato ai Giochi dalla Corea ai tempi di Seul ’88, si sia affidato al profumo dei dollari della Samsung, munifico sponsor olimpico. E ci chiediamo anche in base a quale criterio alla lotta è stata preferito il pentathlon moderno, vittima designata della vigilia che, a proposito di universalità, a Londra vantava 26 nazioni iscritte contro le 71 del «wrestling». Dopo aver rischiato di uscire anche nella tornata precedente che ha sacrificato il baseball, il pentathlon è stato ancora una volta salvato dalle capacità diplomatiche di Samaranch junior (Juanito, figlio di Juan Antonio) che lo ha glorificato ai tavolini del bar olimpico come figlio prediletto di De Coubertin. Certo, il pentathlon ha avuto il merito (a differenza della lotta) di modernizzare in continuazione i suoi regolamenti ma è pur sempre uno sport in cui una sola disciplina o un sorteggio possono decidere il medagliere. E, se non una minore tradizione, il pentathlon vanta sicuramente una minore diffusione rispetto alla lotta che è dominata nel medagliere dagli Stati Uniti (dove è il terzo sport olimpico per numero di medaglie dopo atletica e nuoto). Soprattutto: chi dirà ora all’Azerbaigian, all’Iran o alla Turchia che verrà a mancare il loro principale serbatoio di medaglie? Ironia della sorte: potrebbe essere proprio Istanbul, dove le pedane sono di casa, ad ospitare nel 2020 la prima Olimpiade senza la lotta. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE B IL GIUDICE SPORTIVO

Pro Vercelli stangata La partita con il Bari sarà a porte chiuse Sanzioni pesanti per gli insulti e le minacce a Velotto: 4 turni ad Abbate, il d.g. Romairone inibito per 3 mesi ROBERTO PELUCCHI

Battaglia si legge che «l’arbitro assieme ai suoi collaboratori veniva verbalmente aggredito da 6-7 persone che non avevano l’autorizzazione a essere presenti in quei locali». Tra queste Romairone, che «inveiva nei suoi confronti, pronunciando ad alta voce espressioni pesantemente ingiuriose e offensive». Velotto è riuscito a fatica a chiudersi nello spogliatoio. La contestazione è proseguita anche a fine partita. L’eco di quanto stava succedendo al Piola ha superato velocemente l’oceano e ha raggiunto a San Francisco, dove si trovava per lavoro, il presidente Massimo Secondo. Il quale, furibondo, ha telefonato al presidente della Lega, Andrea Abodi, minacciando di non far rientrare la squadra per il secondo tempo. Le reazioni Ieri, sempre dagli

Si poteva intuire che gli spogliatoi dello stadio Piola di Vercelli sabato scorso potessero essersi trasformati in un saloon del vecchio West, adesso ne abbiamo la certezza. Il giudice sportivo ha usato la mano pesante: la Pro dovrà giocare la partita casalinga contro il Bari di sabato 23 a porte chiuse; il direttore generale Giancarlo

States, Secondo ha rincarato la dose: «Sono disgustato da questo mondo. Faremo ricorso e mi chiedo: se queste cose fossero avvenute in piazza più importanti, oggi saremmo qui a commentare questa squalifica?». Si ribella anche il tecnico Braghin: «Gli allenatori sbagliano, i giocatori sbagliano, i tifosi sbagliano, gli arbitri no. Ormai i

Arbitro contestato per i 2 rigori dati al Sassuolo e per 2 espulsioni: caos negli spogliatoi

Il giudice sportivo ferma per una giornata anche Borghese, per due il fisioterapista Un momento di tensione sabato a Vercelli: l’arbitro Velotto espelle Borghese LIVERANI

Romairone è stato inibito fino al 15 maggio (più 10 mila euro di ammenda) per avere più volte offeso e minacciato l’arbitro Velotto; il capitano Matteo Abbate - espulso nell’intervallo - è stato squalificato per quattro giornate per ingiurie e minacce al direttore di gara e «un atteggiamento aggressivo, limitato solo dall’intervento di alcuni suoi compagni»; l’altro espulso (Borghese) se l’è cavata con una giornata di stop, mentre due ne ha prese persino il massofisioterapista Stefano Francese. Al club anche 10 mila euro di ammenda. Sono i risultati del rodeo che si è scatenato alla

fine del primo tempo di Pro Vercelli-Sassuolo (finita 1-3), partita avvelenata già alla fonte dalla designazione di Velotto di Grosseto, considerata inopportuna dai vercellesi perché la squadra toscana è coinvolta nella lotta per la salvezza. Gli episodi contestati Il compor-

tamento dell’arbitro, poi, ha contribuito a surriscaldare ancora di più un ambiente già prevenuto: in particolare, sono stati contestati il doppio rigore per gli emiliani (in particolare il presunto fallo di Vinci su Catellani) e il rosso a Borghese. Nel comunicato del giudice Emilio

LE ALTRE DECISIONI

Spezia contro la capolista senza Antenucci e Okaka MILANO Oltre ai provvedimento sulla Pro Vercelli, il giudice sportivo della Serie B ha anche squalificato per una giornata Peccarisi e Scalise (Ascoli), Sciaudone (Bari), Pettinari (Crotone), Croce (Empoli), Baldanzeddu e Zito (Juve Stabia), Amenta e Falcinelli (Lanciano), Antenucci e Okaka (Spezia), Fazio (Ternana), Damonte (Varese), Laner (Verona) e Castiglia (Vicenza). Ammende: 1.500 al Verona. Tre giornate di stop al massaggiatore Clerici del Varese per aver insultato l’arbitro sia in campo che negli spogliatoi.

protagonisti sono loro: credono di essere sempre nel giusto». Basito il sindaco Andrea Corsaro: «Già sabato è stato commesso un errore, ora è stato reiterato». E con una (singolare) nota hanno preso posizione persino il presidente della Provincia, Carlo Riva Vercellotti, e l’assessore allo Sport, Davide Gilardino, che hanno chiesto: il deferimento di Velotto, la cancellazione delle squalifiche e delle sanzioni, il rimborso dei biglietti a carico dell’arbitro, la ripetizione della partita, e le scuse di Federcalcio, Lega e Aia. (ha collaborato Raffaella Lanza)

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I FATTI DEL PIOLA Ecco che cosa è successo sabato al Piola di Vercelli

S RIGORE - 1 Al 10’, con la Pro in vantaggio, l’arbitro ha dato un rigore al Sassuolo: il tiro di Terranova è stato parato

Taccuino PADOVA

Squadra schierata in favore di Colomba PADOVA Una delegazione di giocatori del Padova (Renzetti, Le gati, Trevisan, Iori, Cuffa, Cutolo) ha parlato con il presidente Cestaro esprimendo la solidarietà dello spo gliatoio a Colomba, attaccato nei giorni scorsi. In serata il tecnico che ha preso male le parole di Cesta ro con i manager Salvatori e Baral di ha incontrato il presidente. Pace fatta e fiducia rinnovata al tecnico.

NOVARA

S De Salvo spiega Aglietti prolunga

RIGORE - 2 Lo stesso Terranova, nel tentativo di ribattere a rete, è stato steso da Borghese: altro rigore, rosso al difensore di casa e tiro vincente di Terranova

S PROTESTA Poco prima dell’intervallo, dopo il 2-1, la Pro ha sfiorato il pari: in mischia Longhi avrebbe deviato con un braccio

S IN NOVE Abbate ha protestato ed è stato espulso al rientro negli spogliatoi. Dove Velotto è stato contestato

S DOPOGARA La partita è finita 3-1 e più di cento tifosi fuori dal Piola hanno atteso l’arbitro per insultarlo mentre partiva

NOVARA Serenità in casa Novara dopo il deferimento. La so cietà ha comunicato alla Covisoc l’intenzione di regolarizzare gli adempimenti Irpef: il problema na sce da una mancanza di liquidità che avrebbe portato, alla scadenza delle ritenute, la società a chiedere una rateizzazione dei circa 400 mila euro da versare. Nessun problema finanziario, come lo stesso a.d. Mas simo De Salvo ha spiegato in una let tera aperta ai tifosi, nella quale anzi rilancia le ambizioni («La Serie A l’ho persa io e ve la devo restituire»): per questo la società è pronta a far firmare ad Aglietti un contratto fino al 2015. Intanto, però, il club rischia di subire una penalizzazione.

LA SITUAZIONE

Sabato dieci partite Domenica il Verona Questa la classifica dopo 25 giornate: Sassuolo p. 55; Livorno 51; Verona 47; Varese ( 1) 42; Empo li 38; Padova 35; Brescia e Juve Sta bia 34; Modena ( 2) 33; Ascoli ( 1) e Spezia 32; Cittadella 31; Cesena 30; Ternana, Crotone ( 2) e Lanciano 29; Novara ( 4) 28; Reggina ( 2) 26; Bari ( 7) 25; Vicenza 22; Pro Vercelli 16; Grosseto ( 6) 15. Così sabato (ore 15): Ascoli Pro Vercelli (1 3); Bari Crotone (0 0); Brescia Vicen za (2 2); Cittadella Cesena (0 1); Grosseto Lanciano (1 1); Livorno Modena (ore 18; 0 1); Reggina Pado va (2 3); Sassuolo Spezia (2 0); Ter nana Empoli (2 0); Varese Juve Stabia (2 1). Così domenica (ore 12.30): Novara Verona (1 1).

PRIMA DIVISIONE IL BOMBER RITROVATO

Chevanton un anno dopo «Così ho ripreso il Lecce» rio di mercato estero. «Redknapp e Allardyce erano disposti a prenderlo a scatola chiusa — spiega Bruno — sono in ottimi rapporti con entrambi, quando ho consigliato loro di puntare su Javier per sei mesi si sono detti disponibili. Ne ho parlato con il ragazzo, che però dopo una notte di riflessione mi ha detto di non volersi muovere da Lecce». Oltre al fascino della Premier, Chevanton ha voltato le spalle a un contratto di 15 mila sterline a settimana (a Lecce guadagna circa mille euro al mese).

MARCO ERRICO LECCE

Undici metri da gustare in un attimo, per lasciarsi alle spalle dieci mesi di sofferenza. Javier Chevanton ha spezzato un’ astinenza che sembrava interminabile, trasformando il rigore del momentaneo 2-0 contro la Tritium. Una sensazione quasi dimenticata: l’ultimo gol risaliva al 25 marzo 2012, con la maglia del Colon (3-0 all’Independiente). «E’ stata quasi una liberazione—– confessa l’attaccante, 32 anni — ringrazio Pià che mi ha fatto calciare il rigore. E’ un gol che dedico ai tifosi, ma soprattutto a mia moglie e alle mie due figlie, che mi hanno sopportato in questi mesi difficili. Dopo la rottura del tendine d’Achille nella sfida con l’Argentinos dell’aprile scorso, è stato complicato anche l’inizio di stagione con il Lecce. Lerda non mi ha preso in considerazione. Se uno svolge tutto il lavoro fisico e tattico con i compagni, e poi la domenica non gioca, vuol dire che è una scelta tecnica».

Ernesto Chevanton, 32 anni LEZZI Sirene inglesi Per un attimo

Chevanton ha anche accarezzato l’idea di cambiare aria, ma per vincere la sua scommessa con il Lecce ha rinunciato a un bel gruzzoletto di sterline. Nel mercato di gennaio si era aperta una doppia strada che portava a Londra. Redknapp e Allardyce, manager rispettivamente di Qpr e West Ham, erano pronti a dargli una chance. I contatti erano stati allacciati da Pasquale Bruno, oggi suocero di Chevanton e intermedia-

Nuovo corso Ora, però, lo scenario è cambiato di colpo. «Toma mi ha dimostrato subito fiducia — dice Chevanton, ultimo gol in giallorosso l’8 maggio 2011 in Lecce-Napoli 2-1 — l’ho conosciuto ai tempi dell’Atalanta, lo stimo anche perché con me è stato chiaro: io lavoro al massimo e se lo merito, gioco. Adesso però pensiamo al Como. E’ importante trovare una buona continuità di risultati, perché questo è un campionato imprevedibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA SITUAZIONE

Tre mesi a Corapi per il fallimento del Catanzaro Fc

Squalificati in 31 Latina: una gara senza Kolawole

Domenica derby La Feralpi Salò con il Lumezzane

CATANZARO (i.m.) Altro passo importante per l’inchiesta relativa al vecchio Catanzaro. Tre mesi di squalifica e 30.000 euro di multa per Francesco Corapi, un anno e 20.000 euro di ammenda per Antonio Aiello, all’epoca dei fatti, rispettivamente, centrocampista ed amministratore unico del fallito Fc Catanzaro. Sono le condanne decise dalla Disciplinare, che ha accolto la richiesta della Procura federale, in merito alla sottoscrizione del «triplo» contratto stipulato da Corapi nel 2010. Il giocatore e l’ex amministratore unico erano stati deferiti per la sottoscrizione del contratto. Nella settimana scorsa era stato condannato a 15 giorni di inibizione (pena minima prevista) l’ex segretario generale del Fc, e attuale segretario generale dell’Us Catanzaro, Nazario Sauro. Per Corapi, attualmente tesserato con la Nocerina, il campionato finisce con ampio anticipo.

FIRENZE Il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato 31 calciatori (22 di Prima divisione, 9 dopo i recuperi di Seconda. PRIMA DIVISIONE Espulsi: una giornata a Burzigotti (Barletta), Aya (Reggiana), Zammuto e Burato (Treviso), M. Belotti (AlbinoLeffe), Bianco e Concas (Carpi), Ferrini (Pavia), Calvano (San Marino) e Vannucchi (Entella). Non espulsi: una giornata a Tortori e Fernandez (Paganese), D’Angelo (Avellino), Allegretti (Barletta), Kolawole (Latina), Mengoni (Benevento), Djuric (Cremonese), Zappino (Frosinone), Liviero (Perugia), Sbraga (Pisa), Layeni (Prato) e Staiti (Entella). Ammende: 2.000 euro Nocerina; 1.500 Carpi; 1.000 Latina. SECONDA DIVISIONE Espulsi: una giornata a Franchino (Monza) e Mazzuoli (Alessandria). Non espulsi: una giornata a Rossi (Santarcangelo), Gualdi (Renate), Ferrani (Teramo), Cammaroto (Alessandria), Nossa (Pro Patria), Finotto e Valagussa (Monza). Ammende: 2.500 euro al Monza.

Questa è la situazione in Prima divisione e le partite del prossimo turno. GIRONE A La classifica dopo 22 giornate: Lecce p. 40; Trapani 39; Alto Adige* 36; Entella e San Marino 34; Lumezzane 32; Carpi 31; Pavia 29; Feralpi Salò* 27; Cremonese (-1) 25; Como* (-1) e Cuneo 24; AlbinoLeffe (-6) 23; Portogruaro* (-1) 21; Reggiana 19; Treviso (-1) 11; Tritium 9*. (* ha già riposato). Così domenica (ore 14.30): AlbinoLeffe-Carpi (1-2); Alto Adige-San Marino (1-2); Cremonese-Cuneo (1-1); Feralpi Salò-Lumezzane (0-2); LecceComo (2-2; lunedì 18, ore 20.45); Pavia-Tritium (0-0); PortogruaroTreviso (0-0); Reggiana-Entella (0-3); riposa Trapani. GIRONE B La classifica dopo 20 giornate: Latina* (-1) p. 40; Avellino 38; Nocerina 36; Perugia (-1) 33; Frosinone (-1) 31; Pisa 30; Benevento 29; Prato e Viareggio 26; Paganese*, Catanzaro e Gubbio 25; Andria (-2) 21; Sorrento 15; Barletta 14; Carrarese 13. (* una partita in meno). Così domenica (ore 14.30): Avellino-Frosinone (1-2); Benevento-Gubbio (0-1); Carrarese-Pisa (1-3); CatanzaroViareggio (1-3); Latina-Barletta (3-1); Paganese-Prato (1-2); Perugia-Nocerina (0-2); Sorrento-Andria (0-1).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

DOPING INCONTRO A LONDRA CON L’AGENZIA MONDIALE

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domande per capire

Il ciclismo nel 2008 ha aperto la strada 1 Che cos’è la Wada? E’ l’agenzia mondiale antidoping, creata con la prima conferenza mondiale sul doping di Losanna 1999. E’ operativa dai Giochi di Sydney 2000. Coordina a livello mondiale la lotta contro il doping e il lavoro dei laboratori di analisi: è finanziata da associazioni intergovernative, governi, autorità pubbliche, e può ricevere donazioni private. Il bilancio 2013 è di 30 milioni di dollari.

2 Che cos’è l’Epo? E’ l’eritropoietina, l’ormone che regola la produzione di globuli rossi (eritropoiesi). Viene sintetizzata dal rene e in minima parte dal fegato. Negli Anni 90 è stato il doping più diffuso degli sport di resistenza, come ciclismo, atletica, sci di fondo: aumenta il livello di ematocrito ed emoglobina nel sangue, e favorisce un maggior trasporto di ossigeno (quindi più prestazioni). Dal 2000 è individuabile nelle urine; dal 2008 anche nel sangue.

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Che cos’è il passaporto biologico? E’ la scheda sanitaria dei valori ematici dell’atleta, registrati nel tempo. Attraverso i livelli di ematocrito, emoglobina e reticolociti (i globuli rossi giovani), si possono valutare anche piccoli sbalzi che potrebbero rivelare assunzioni di farmaci o terapie dopanti (tra cui le trasfusioni). E’ un metodo indiretto, che ha validità di test antidoping: ha già portato a tante squalifiche di atleti.

4 Chi l’ha introdotto per primo? L’Uci, la federazione mondiale del ciclismo, nel 2008. Attualmente sono monitorati circa 950 corridori. Finora l’hanno adottato 25 federazioni.

5 Quanti sono i controlli antidoping nel mondo e chi ne fa di più? Nel 2012 sono stati effettuati circa 260 mila test antidoping, distribuiti su 33 laboratori. Quello che ne fa di più è Los Angeles con 40 mila. Sommando i controlli urina e sangue, il calcio fa più test di tutti: 28.578, poi atletica 23.799 e ciclismo 19.139 (dati Wada 2011).

4

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I NUMERI

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i test sul sangue effettuati nel 2012 dalla Fifa (la federazione mondiale del calcio) durante le competizioni. Di questi controlli, soltanto in 95 è stata cercata l’Epo.

S I controlli sul sangue delle principali federazioni mondiali nel 2011 (fonte Wada):

«

Il calcio è tra gli sport più in ritardo: un giocatore può passare anni senza controlli

Indagheremo anche su episodi di 20 anni fa, gli imbroglioni vanno smascherati

Armstrong, squalificato a vita

«Calcio, ora fai

«Contro il doping servono 5253 test anti-Epo sul sangue» Ciclismo

3218 824 604 Atletica

Sci

Canottaggio

161

Nuoto, pallanuoto

Fahey, presidente Wada: «E’ la sola strada per avere trasparenza. Blatter ha detto che ci sarà il passaporto biologico al Mondiale 2014» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

La strada da percorrere è ancora lunghissima, ma il calcio non era mai stato messo all’angolo sulla questione-doping come è avvenuto ieri, in un albergo londinese, a pochi metri dalle piste dell’aeroporto di Heathrow, dove si è svolto un simposio della Wada, l’agenzia mondiale anti-doping. Tra Operacion Puerto, Lance Armstrong e caso-Australia, è piombata la questione del calcio, aperta in qualche modo in Spagna dalla vicenda Real Sociedad. Una goccia nel mare, perché ci sono altri mondi reali da perlustrare, ma l’allarme lanciato dal presidente, il neozelandese John Fahey, e dal direttore generale, David Howman, ha compiuto subito il giro del mondo. Domani Fahey incontrerà Sepp Blatter, numero uno della Fifa: le dichiarazioni di Londra sono solo l’antipasto di questo summit. La Gazzetta dello Sport ha parlato con Fahey in un’intervista one to one. Presidente Fahey, l’allenatore francese dell’Arsenal, Arsene Wenger, ha detto che nel cal-

IN SPAGNA

La Real Sociedad pagò 2 milioni al medico Fuentes Iñaki Badiola, che ha ricoperto nel 2008 l’incarico di presidente della Real Sociedad, ha rivelato una settimana fa al quotidiano spagnolo As che il club ha pagato dal 2002 al 2007 più di due milioni di euro per avvalersi dei servizi di Eufemiano Fuentes. E’ quanto è emerso da un’indagine economica esterna sui conti della società commissionata da Badiola. Prima della sua presidenza, secondo quanto accertato dai consulenti di Ernst&Young, la Real Sociedad aveva versato a Eufemiano Fuentes una serie di pagamenti in nero: 327.443 euro per l’acquisto di medicinali proibiti nel 2002/03 e 342.000 euro all’anno fino al 2007. Proprio nel 2002/03 la Real Sociedad finì seconda nella Liga a -2 dal Real Madrid. In quegli anni il presidente era Jose Luis Astiazaran, oggi presidente della Liga.

cio si lavora poco per combattere il doping.

«Ha ragione. Un giocatore può trascorrere molti anni senza essere controllato. C’è un problema generale degli sport di squadra, ma sicuramente il calcio è uno di quelli più in ritardo. Se si vuole fare qualcosa, non è impossibile. Negli Stati Uniti, per esempio, il baseball ha compiuto passi in avanti». Qual è la maggior preoccupazione?

«L’Epo. Se si continua a effet-

Il neozelandese John Fahey (a destra), 58 anni, presidente della Wada, con il presidente della Fifa, Joseph Blatter, 76 PHOTOVIEWS

tuare solo il test delle urine, e non quello sul sangue, significa che non si vuole affrontare il problema Epo. Non cercare di smascherare l’uso dell’Epo nel calcio è una tragedia». La strada da seguire?

«Il passaporto biologico. Diverse federazioni lo hanno adottato, ma non tutte. Il calcio è tra queste. Il presidente Blatter mi ha garantito che ai Mondiali 2014 in Brasile sarà introdotto il passaporto biologico. E’ lo strumento più efficace. Ha un


MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

Spero che le sacche siano identificate per sollevare quella nuvola enorme

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AUSTRALIA SEVERA: FIRMA E GAREGGI

Il medico Eufemiano Fuentes

luce» costo, ma se si vuole combattere il doping in modo concreto bisogna spendere denaro. Meglio controlli più limitati, ma di qualità, piuttosto che investire in test consistenti dal punto di vista numerico, ma antiquati». Quanto è importante il sostegno dei governi all’attività della Wada?

«E’ fondamentale e il fatto che 193 Paesi abbiano rapporti con la Wada è un dato rilevante. Ma la prima risposta deve arrivare all’interno del sistema. Lo sport deve combattere gli imbroglioni. La Wada darà sempre il massimo, nella consapevolezza che la nostra è una corsa in salita. Non credo che riusciremo mai a debellare il doping completamente, ma possiamo arginarlo». Qual è la posizione della Wada sul caso Cipollini?

«Stiamo vivendo un momento di particolare intensità perché in un mese abbiamo dovuto affrontare la questione-Armstrong, il processo in corso in Spagna e gli ultimi report sull’Australia. La Wada segue tutto. E apprezziamo gli sforzi dell’Italia per far luce sul presente e sul passato». Qualcuno afferma che indagare su episodi di dieci anni fa è inutile.

«E io rispondo che, se occorre, indagheremo anche su episodi avvenuti vent’anni fa. Gli imbroglioni vanno smascherati. Non hanno solo la colpa di aver barato, ma hanno contribuito a degradare lo sport. Penso poi ai giovani e ai tifosi di tutte le discipline: anche loro sono stati truffati da questi imbroglioni. La gestione della questione-Armstrong indica una rotta: bisogna essere duri e inflessibili».

Si usa sempre di più la parola «imbroglio» a proposito del doping, ma forse bisognerebbe pensare anche alla salute.

«Ha perfettamente ragione. Lo slogan migliore è: il doping uccide. E’ un messaggio che deve scuotere le coscienze e proteggere soprattutto i giovani». I tennisti Federer e Murray hanno usato parole forti a sostegno dello sport pulito, in particolare sull’adozione del passaporto biologico.

«Il fatto che campioni di fama mondiale come loro abbiano lanciato messaggi di questo tipo, mi conforta. Il problema è che ci vorrebbero altri Federer e altri Murray. In tutti gli sport». La Wada non guarda con sospetto a fenomeni improvvisi nello sport? D’incanto, per esempio, la Giamaica è diventata un Paese di velocisti che macinano record su record.

«Posso rispondere che gli atleti giamaicani si allenano per buona parte dell’anno negli Stati Uniti e questo significa che vengono controllati con una certa frequenza». Il Brasile ospiterà i Mondiali di calcio 2014 e l’Olimpiade 2016. Quando una nazione è coinvolta così pesantemente nell’organizzazione sportiva, non c’è il rischio di esporsi al fenomeno del doping di Stato?

«L’introduzione del passaporto biologico ai Mondiali del 2014 mi sembra un buon modo per tutelare il calcio e quindi lo sport. I rischi esistono sempre, a prescindere dall’organizzazione degli eventi. Il doping è una piaga sociale e purtroppo ora i suoi traffici sono diventati un business per la malavita internazionale». © RIPRODUZIONE RISERVATA

In vista dell’Olimpiade invernale di Sochi 2014, l’Australia chiederà a tutti gli atleti e agli allenatori una dichiarazione firmata in cui garantiscano di non aver fatto uso in passato di sostanze illecite. Lo ha deciso il presidente del Comitato olimpico australiano, John Coates, dopo che l’Agenzia antidoping australiana — in seguito allo scandalo doping che ha coinvolto Lance Armstrong - ha rivelato uno studio secondo cui ci sarebbe un uso sistematico di doping nello sport australiano.

S RISCHIO CARCERE La richiesta di Coates è stata approvata all’unanimità dall’Esecutivo del Comitato olimpico nazionale. Chi si rifiuterà di firmare il documento, non potrà partecipare ai Giochi, chi dichiarerà il falso invece sarà passibile di sanzioni fino a cinque anni di carcere, secondo la legge australiana.

Iltennis AL CONTRATTACCO

Murray, Federer Djokovic e Nadal «Via i sospetti» I Fab Four paladini antidoping: «Subito più controlli ematici e presto passaporto biologico» VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci

Li chiamano Fab Four. Ma, fino agli Australian Open di gennaio a Melbourne, Novak Djokovic, Roger Federer, Andy Murray e Rafa Nadal erano piuttosto i cannibali dei grandi tornei. Dopo lo scandalo Armstrong, sono diventati i paladini del tennis pulito, non dell’unico, fra i grandi sport mondiali, immacolato all’antidoping e chiuso a testuggine nella teoria che sposa tuttora il quotato coach francese, Patrick Mouratoglou: non può esserci doping, è troppo complesso e imprevedibile. Evidenza Giorni fa, Dick

Pound, ex numero 1 della Wada, l’agenzia antidoping mondiale, ha lanciato il sasso nello stagno: «Già il contrasto fra i fisici dei tennisti di oggi e quelli degli anni 80 è sufficiente per creare dei dubbi. Durante le sospensioni per pioggia a Wimbledon è divertente rivedere i match di 30 anni fa di John McEnroe e Bjorn Borg, che sembrano dei piccoli vecchi. Persino Lendl, che era famoso per la condizione atletica, era troppo lontano da questa gente che oggi corre, scatta e si agita per tre ore di fila. Se le autorità del tennis non credono che ci sia uso di Epo o Gh vuol dire che non ci prestano attenzione». Ping pong Del resto, esattamente come dodici mesi fa, con i supermen della racchetta carichi di energie dopo la pausa invernale, Melbourne ha ribadito in modo eclatante che questo tennis da videogame è troppo fisico per essere credibile. Oltre che non bello, non inte-

PROCESSO OPERACION PUERTO DUE ANNI FA SI ERA IMPICCATO L’EX BIKER LEON

Da Nozal a Beloki: è il festival della bugia Manzano, muore il perito DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI MADRID

Eufemiano chi? Improvvisamente, nell’aula 21 del tribunale di Madrid, nessuno sembrava più conoscere il dottor Fuentes. Ieri sono sfilati 4 ciclisti spagnoli, Isidro Nozal, Joseba Beloki, David Etxebarria e Unai Osa, e solo il primo ha detto di aver lavorato col Dottor Doping. Ma solo per 3 mesi. Per gli altri era un perfetto sconosciuto. Il festival della bugia. I 4 spagnoli non si sono fatti intimorire dal giudice — «il reato

di spergiuro è punito con la prigione» — negando anche l’evidenza. Più che di omertà, un muro di scelleratezza. L’Operacion Puerto ha fatto saltare per aria due squadre, Liberty Seguros e Comunitat Valenciana, e ha chiuso di fatto le carriere di una ventina di ciclisti spagnoli, tutta gente però mai squalificata. Sanzionata senza sanzione. Udienza Ieri in aula ci sono stati

momenti di grande ilarità. Nozal ha detto di non aver mai parlato di soldi con Fuentes: non pagava lui e non pagava la Liberty. «Allo-

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Rafa Nadal, 26 anni

ra il dottore lavorava gratis…», «Non so». Ha ammesso prelievi, «però non so se erano semplici analisi o estrazioni da mezzo litro. Non guardavo, l’ago mi fa senso». Joseba Beloki, tre podi al Tour, nome in codice «JB» o «Blk», ha mostrato il petto dicendo che fu lui nel 2006 a chiedere che la federazione aprisse un procedimento contro di sè, per capire di cosa lo accusavano: «Non mi dissero nulla». Oggi le bugie dovrebbero finire: in aula c’è Jesus Manzano, il primo a denunciare le pratiche illecite di Eufemiano. E’ parte civile, visto che per il doping ha rischiato la vita. Non potrà però contare sulla testimonianza del perito forense, Francisco Aguanell, che stabilì la sua parziale invalidità: è morto l’altro ieri per un infarto. Il secondo, dopo il «corriere» del sangue Alberto Leon, suicidatosi due anni fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andy Murray, 25, a sinistra, e Roger Federer, 31 AP

ressante, non vario e non appassionante. Il numero 3 del mondo, Andy Murray, che ne ha pagato le conseguenze, è stato il primo a passare al contrattacco: «Non so come funzioni, ma so che tutto dipende dai costi, e se per arrivare a più controlli sul sangue e al passaporto genetico noi atleti dobbiamo autotassare i nostri premi, facciamolo. Ma dobbiamo fugare questi sospetti sul nostro sport». E, subito dopo lo scozzese, il numero 1, Novak Djokovic, e il 2, Roger Federer, hanno protestato per gli scarsi test sul sangue fuori dalla competizione, trascinando in scia Rafa Nadal, al rientro dopo 7 mesi di forzato stop. Passaporto Dimentichiamoci

che fino all’altro ieri tutti e quattro i più forti facevano piuttosto a gara nel contestare l’invasione della privacy dalla Wada. Oggi, al via del torneo di Rotterdam, Roger Federer, rilancia: «Il passaporto biologico sarà necessario perché certe sostanze non possono essere rintracciate, ma è un discorso futuro, per catturare chi ha imbrogliato. Intanto, dovrebbero esserci più test sul sangue anche fuori dalle gare». Al-

d lafrase DI NADAL

«

LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Dobbiamo essere d’esempio ai bambini e alla società, esaltiamo i valori positivi, facciamo anche un test a settimana a testa. E che si sappia che l’abbiamo fatto e che siamo alla pari quando andiamo in campo»

zando ancora una volta l’indice accusatore contro l’agenzia antidoping del tennis che, secondo i dati ufficiali del sito della Federazione mondiale, nell’intero 2011 ha effettuato 2150 controlli in gara, solo 131 sul sangue ed appena 21 extra competizione. «Dopo gli Australian Open non ho fatto alcun test sul sangue e me ne sono meravigliato con gli stessi dirigenti Itf presenti a Melbourne». Il primatista di 17 Slam è deciso: «Bisognerà stanziare più fondi per l’antidoping e, nel proprio interesse, i tornei dello Slam dovrebbero aiutarne il finanziamento per mantenere lo sport pulito e credibile». Chiarezza Federer non s’accontenta della promessa di Stuart Miller, capo dell’agenzia antidoping del tennis: «Entro fine anno dovremmo aver ultimato tutte le procedure per il passaporto genetico». E il classico rivale, Rafa Nadal, da Sao Paolo gli risponde: «Ha ragione Roger, ci vogliono tutti i controlli che servono. E devono esserci effettivamente, perché vogliamo essere sicuri che il nostro avversario sia nelle nostre stesse condizioni». Lo spagnolo va oltre: «Lo sport deve essere d’esempio ai bambini, e per la società in generale perché esalta valori positivi, e i trucchi di chi bara non rappresentano certo questi principi. Non importa quanti ne vengono fatti, va bene anche un test alla settimana a testa. Però tutti devono davvero sapere che siamo stati sottoposti a controlli sul sangue e sulle urine, perché non solo lo sport deve essere pulito ma deve anche essere chiaro che è davvero così». Potere della rivalità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO DOPO LA PUBBLICAZIONE SULLA GAZZETTA DI DOCUMENTI 2003 E 2004

Basso, le nuove carte mai arrivate al Coni Ivan: «Risposi a tutto»

Ivan Basso, 35 anni LA PRESSE

La Procura antidoping del Coni non ha mai visto le nuove carte su Ivan Basso, uscite dal processo Operacion Puerto di Madrid, che la Gazzetta dello Sport ha presentato ieri in esclusiva e che non facevano parte del fascicolo in base al quale il varesino venne squalificato 2 anni nel 2007. Nei documenti, lo pseudonimo «Birillo» (il cane di Basso) compare in alcune carte del medico Fuentes: a maggio 2003 (con accanto i segni tipici «E» e «R», che indicano la possibile estrazione e reinfusione delle sacche

di sangue); a maggio e giugno 2004, nell’elenco delle sacche conservate nei frigoriferi dell’ematologo Merino Batres. Sotto giuramento, Basso ha detto al processo che il rapporto con Fuentes era iniziato nell’autunno 2005. Già squalificato, il corridore non può essere oggetto di un altro procedimento disciplinare per lo stesso reato. La sentenza parla di «uso o tentato uso» di pratiche dopanti, e abbraccia il periodo 2001-2006. In ogni caso, la Procura antidoping esaminerà la documentazione e, poiché si tratta di elementi nuovi, potrebbe chiamare il varesino. Dal ritiro alle Canarie, dove si sta allenando, Basso dice: «Io sono sereno, avevo già risposto alla Procura a tutte le domande e alle contestazioni sulla frequentazione di Fuentes dal 2001». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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FORMULA 1 LA TECNICA

Torna la banda del buco Sulla rossa una bocca da Red Bull Ma in basso Soluzione diversa da Newey Ferrari: «Raffredda l’interno» Se migliorasse i flussi d’aria? GIORGIO PIOLA

Il presidente Luca di Montezemolo aveva chiesto ai suoi tecnici una Ferrari che fosse frutto di un’attenta lettura del regolamento per sfruttarne tutte le sfumature. Ebbene la F138 sembra rispondere sempre di più a queste attese, mostrando ogni giorno qualcosa di inedito. Alla presentazione c’era stata la sorpresa di vedere montata sulla monoposto un inedito alettone posteriore abbinato a un’altrettanto inedita presa dei freni, alla faccia della consuetudine di montare per queste occasioni alettoni della passata stagione. Osservando in pista le varie vetture 2013 c’è stata poi la constatazione che la Ferrari è stata quella che si è spinta più oltre nello sfruttare lo stratagemma della carenatura del triangolo inferiore della sospensioni che ingloba il semiasse. Il profilo alare ricavato ha infatti una corda superiore a tutta la concorrenza. Soluzioni inedite Al secondo giorno era stato poi introdotto un nuovo fondo scalinato che presenta anch’esso una soluzio-

su Mediaset

PAOLO IANIERI

Non avesse vinto, parleremmo di lui come favorito al Mondiale. Invece, messo in bacheca il sesto titolo, il secondo in Superbike, Max Biaggi a 41 anni e mezzo fa il salto dall’altra parte della barricata: sarà lui ad affiancare Giulio Rangheri (e in certe occasioni Guido Meda) nelle telecronache del Mondiale Superbike trasmesse da Mediaset. «Sì, non avessi vinto c’erano grandi probabilità che avrei continuato. Invece c’è stata la grande occasione di chiudere il cerchio e iniziare la fase due della mia vita» racconta Max alla presentazione dei programmi motoristici di Mediaset. Due squadre Che oltre a seguire

integralmente la Superbike (e Supersport e Superstock) su Italia 1 e Italia 2, per l’ultimo anno racconterà anche la MotoGP. Qui Meda sarà l’unico te-

Scovato Passato inosservato ai più, ecco nella zona schiarita e nel disegno di Piola, il buco realizzato sotto il muso della Ferrari F138 COLOMBO

Il particolare è spuntato l’ultimo giorno a Jerez sulla F138 di De La Rosa ne inedita ed estrema. Una vasca enorme scavata attorno alla zona del cambio, ulteriormente miniaturizzato, con un piccolo deflettore orizzontale per incanalare al meglio l’aria nella zona centrale e superiore del diffusore. Diventato, anche quest’ultimo, estremamente sofisticato, con l’integrazione di soluzioni di scuola Red Bull. Al-

Il foro è molto più grande rispetto a RB9 e Sauber Si allinea ai profili inferiori del muso la fine, quando l’ultimo giorno si pensava che con il tester De la Rosa le sorprese fossero finite, è arrivato un nuovissimo muso, in un primo tempo passato inosservato, ma poi oggetto di un incredibile interesse. Mentre Sauber e Red Bull hanno sfruttato lo scalino sul muso per creare un passaggio d’aria fra la parte inferiore e quella su-

periore, attraverso un buco nella zona inferiore del muso stesso, la Ferrari ha introdotto anch’essa un buco (molto più grande) ma senza sfruttare sfoghi o passaggi nella parte superiore. Questo muso è molto diverso inferiormente e presenta una sorta di gradino nella zona di attacco al telaio. A che serve? La versione ufficiale del team sostiene che serva per il raffreddamento dell’abitacolo: la stessa motivazione con cui Adrian Newey aveva nascosto la soluzione simile introdotta l’anno scorso sulla Red Bull. Una spiegazione che fu quasi subito smentita. La fessu-

ra, in realtà, serviva per raffreddare le centraline elettroniche. Cosa che escluderemmo per la Ferrari, perché le dimensioni di questa bocca sarebbero esagerate sia per raffreddare l’abitacolo che le centraline. A cosa può servire allora questo benedetto buco, visto che non ci sono aperture nella parte superiore della F138? La spiegazione più immediata è che sia una sorta di deflettore orizzontale che serva gestire meglio il flusso d’aria in quella zona delicata. Lo proverebbe il fatto che l’apertura del buco ha in pratica la larghezza dei due grandi piloni di sostegno dell’ala anteriore. Le dimensioni del buco si sposano poi con i due grandi deviatori di flusso svergolati piazzati sotto il muso. Un allineamento perfetto fra tutte queste appendici aerodinamiche a vantaggio dei flussi nella parte bassa della monoposto.

Biaggi telecronista Superbike «Una sfida che voglio vincere» « Senza titolo avrei continuato a correre. Adesso inizia la fase due della mia vita MAX BIAGGI 6 VOLTE IRIDATO MOTO

Seconda voce Max Biaggi, 41 anni, sarà la voce tecnica del Mondiale Superbike che quest’anno sarà trasmesso da Mediaset. In carriera ha vinto 4 titoli nella classe 250 e 2 nella Superbike PHOTOVIEWS

lecronista con una spalla a rotazione, mentre ai box l’eterno Paolo Beltramo sarà affiancato da Anna Capella e Ronny Mengo condurrà Fuorigiri. Per la Superbike, invece, ai box ecco Luca Budel e Alessio Conti, mentre Alberto Porta abbandona lo zaino e le camminate ai box MotoGP per Fuorigiri. E a completare l’offerta, anche Eurosport sarà sui campi Sbk, con diretta sui suoi due canali di tutte le gare, affidate a Giovanni Di Pillo e Federico Toti. Scommessa «Mi sono preso

tempo per capire se volevo davvero farlo — continua Biaggi

—. Non mi piace competere per non vincere, questa per me è una gran scommessa e voglio farla mia. Di sicuro è meno gravosa, fisicamente non dovrò fare dieta né prepararmi, però le aspettative sono talmente alte che forse sarebbe meglio rimettersi il casco. A parte gli scherzi, è una grande occasione per far conoscere la Superbike, voglio dare al pubblico qualcosa che non ha mai sentito, anche se dovrò abituarmi ai tempi».

Pronostici Per il titolo, cita i so-

liti noti: «Melandri, Checa, Sykes, saranno loro a giocarsela. Sarebbe bello avere un giorno altri italiani». Sulla MotoGP prova a svicolare: «Lì è strapotere giapponese tra Honda e Yamaha, l’unico acuto è stato quello di Stoner con la Ducati. Che in Malesia, si è visto, è ancora abbastanza indietro. Rossi o non Rossi c’è da lavorare. Cosa farà Valentino? Parlo solo della Superbike». © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

inSpagna

Alonso diventa «ambasciatore» Marca España, consorzio di 100 aziende, ha nominato Alonso ambasciatore SPLASH

Taccuino NUOVO PATTO DELLA CONCORDIA

Squadre minori: ok a Ecclestone Bernie Ecclestone ha posto le basi del nuovo Patto della Concordia anche con i team minori. L’incon tro di giovedì scorso a Londra è servito a questo. «Ab biamo raggiunto un’intesa con tutti, anche con la Ma russia», ha dichiarato il patron della F.1. Le squadre nel 2011 si sono spartite il 47,5% dei profitti, con la Ferrari che per storia e meriti ha ottenuto il 2,5% in più. Due anni fa i team hanno ricevuto in totale 698,5 milioni di dollari (520 milioni di euro), destinati ad au mentare (63%) con il nuovo Patto.

L’ULTIMO SEDILE DISPONIBILE

Sprint Bianchi-Sutil in Force India Sembrava fatta per il francese Jules Bianchi, dopo il positivo test con la Force India a Jerez. Invece, oltre al possibile arrivo come secondo pilota dell’india no Narain Karthikeyan, spinto dallo sponsor Tata, ora si parla anche del tedesco Adrian Sutil. Il suo manager Manfred Zimmermann ha mostrato ottimismo: «Sia mo ancora convinti che l’operazione andrà in porto».

MOTO2 E MOTO3 A VALENCIA

Vinales domina i test, Fenati 6˚ Cominciata a Valencia (Spagna) la tre giorni di test Moto2 e Moto3. Nella categoria superiore miglior tempo per Nico Terol (Suter) in 1’35"926, con Simone Corsi (Speed Up) 6˚ a 0"5. In Moto3 domina Maverick Vinales (Ktm), 6˚ Romano Fenati (Ftr) a 0"3. SPEEDWAY — (im) Doppietta dei russi Dmitry Kol takov e Daniil Ivanov nel 3˚ e 4˚ Gran Prix del Mondiale Speedway su ghiaccio a Togliatti (Russia). Ivanov re sta in vetta alla classifica con 7 punti sul rivale.


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SCI NORDICO VERSO I MONDIALI IN VAL DI FIEMME / 3 20 FEBBRAIO-3 MARZO LE GARE DI FONDO E I PROBABILI QUARTETTI AZZURRI

UOMINI 21 febbraio Sprint t. classica Azzurri Pellegrino (foto), Scola, F.Pasini; dubbi: R. Pasini, Noeckler, Rastelli

23 febbraio Skiathlon (comb. 15 km tc + 15 km tl in linea) Azzurri Checchi (foto), Clara, Di Centa; dubbio: Noeckler o Moriggl

24 febbraio Sprint tecnica libera a coppie

27 febbraio 15 km tecnica libera

Azzurri David Hofer (nella foto) e Federico Pellegrino

Azzurri Clara (foto), Hofer, Di Centa, Moriggl

1˚ marzo Staffetta 4x10 km tecnica classica e libera Azzurri Noeckler (nella foto) o Checchi, Di Centa, Clara, Hofer

3 marzo 50 km tecnica classica in linea Azzurri Di Centa (nella foto), Checchi, Noeckler; dubbio: Pellegrin

DONNE 21 febbraio Sprint t. classica Azzurre Gaia Vuerich (foto), Laurent, Deberotolis; Brocard o De Martin

23 febbraio Skiathlon (comb. 7.5 km tc + 7.5 km tl in linea) Azzurre De Martin (foto), Agreiter, Cavallar; M. Piller/Scardoni

24 febbraio Sprint tecnica libera a coppie

26 febbraio 10 km tecnica libera

Azzurre Gaia Vuerich Ilaria Debertolis (foto)

Azzurre Agreiter, M. Piller, Debertolis, Cavallar

L’Italia che sfiderà il mondo Clara, Hofer e Di Centa lanciano un assalto «a sorpresa» ai grandi del fondo re anche una sorpresa — fa Fredi Stauder, capo della femminile —, le ragazze sono preparate, qui gettiamo in campo il futuro». Che ha già due punte: l’alternista Virginia De Martin, potenziale erede di Marianna Longa, e la vicecampionessa mondiale under 23, Debora Agreiter, pattinatrice di prospettive su diverse distanze. L’ultima ad entrare nel gruppo è la veronese Lucia Scardoni, ma è l’occasione anche per Veronica Cavallar, il cui apporto in classico serve per la staffetta.

STEFANO ARCOBELLI

Primo comandamento: non affondare! L’Italia dello sci della fatica guidata da Sissio Fauner, si ripresenta per la terza volta ai Mondiali fiemmesi, dunque in casa, con la voglia matta di cancellare lo zero di medaglie del 2003, con la speranza di veder nascere il nuovo ciclo rosa, che proprio su queste piste cominciò a conquistare medaglie nel 1991, con la prospettiva più concreta della nazionale maschile pronta a lanciare le punte giovani (come il ventenne Pellegrino), quelle medie (come il trenne Clara) e quelle eterne (come il quarantenne Di Centa).

Uomini e dubbi Roland Clara e

Che Italia sarà? «Una nazionale

in ripresa che spera possa esse-

Giorgio Di Centa (primo destra), 40 anni, al traguardo al Tour de ski a Tesero

Giorgio Di Centa nella 15 km tl e in combinata, David Hofer e Fede Pellegrino nella sprint a coppie, ancora il biolimpionico nella 50 km: da questi nomi e da queste gare dipenderà se l’Italia eviterà l’onta dello 0. Il

LA CURIOSITA’

Durante le gare bus ad idrogeno La mobilità sostenibile in Val di Fiemme diventa realtà gra zie agli innovativi mezzi che sa ranno presentati il 16 febbraio a Trento. I due minibus elettrici a idrogeno prenderanno servizio effettivo ai Mondiali. I mezzi, si lenziosi, economici, a emissioni zero, alimentati da celle a com bustibile (Fuel Cell) e riforniti gra zie a un apposito distributore co struito a Panchià, sono stati pro gettati e costruiti in Trentino da Dolomitech; i minibus sono il frut to di un progetto coordinato da Trentino Trasporti col supporto della Provincia e del Distretto Tecnologico.

28 febbraio Staffetta 4x5 km tc/tl Azzurre De Martin, Cavallar o Scardoni, Agreiter, Debertolis o Piller (foto)

2 marzo 30 km t. classica in linea Azzurre Scardoni, De Martin, Cavallar (foto), Agreiter?

massimo sarebbe comunque una giornata storica nella staffetta, che ha vinto 2 Olimpiadi ma mai il titolo iridato e, soprattutto, manca il podio da Ramsau 1999. Sono passati troppi anni e Paolo Riva, responsabile della maschile, carica la truppa: «Vogliamo esserci, ci saremo, dobbiamo farci vedere, possiamo dire la nostra». Prima delle gare mondiali, il weekend offre a Davos due gare che serviranno a definire i quartetti: nella sprint in classico, Renato Pasini cerca l’acuto per chiudere la carriera da dove la cominciò; nella 15 km a skating, riappare un (finora) strepitoso Di Centa, che avrebbe voluto disputare i suoi ultimi Mondiali con la passerella nella 50 km, ma visto l’andazzo è tornato a prenderci gusto (in questa specialità vanta l’unica vittoria in Coppa del Mondo). Tommy Moriggl non sta tanto bene, e Davos servirà a decidere sul da farsi. I fenomeni Cologna, Northug e Legkov, la Bjoergen, Kowalczyk e Johaug si preparano a grandi cose. L’agile Italia sfida lo stesso il Mondo: ed in casa... © RIPRODUZIONE RISERVATA

TUTTI I PASSAGGI CHIAVE A LAGO DI TESERO

I TRACCIATI MONDIALI: LE DIFFICOLTA’ E I SIGNIFICATI

Nuova pista, bella e micidiale CLAUDIO GREGORI

Le piste sono arabeschi nel bosco. Alto sopra le piste il Lagorai pianta nel cielo azzurro i suoi denti di squalo. Tutto è pronto per i Mondiali. Dallo Stadio del Fondo l’ambiente è magnifico. L’ultima nevicata — 20 cm — ha portato a 80 cm lo spessore della neve. Le piste sono perfette. «Mi pare di aver fatto un bel lavoro. Si divertiranno», dichiara il tracciatore Bepi Brigadoi. Novità La novità è uno strappo,

che porta il nome del proprietario del fondo su cui è stato dise-

gnato: Pojer. Una rampa micidiale, 100 metri, ma, nel finale, la pendenza raggiunge il 22%. Un dente tagliente, che intacca e recide. Si farà nelle gare di sprint, nelle staffette, nella 30 km donne, nella 15 tl e, per 6 volte, nella 50 tc. Questa gara si disputa su un anello di 8.3 km molto impegnativo, con salite dure e un ventaglio vario di discese, alcune tecniche, altre facili. La salita delle Vasche, con un finale al 20%, è il punto cruciale. Sono piste selettive. «Percorsi ideali», secondo Roland Clara. «Molto belle e dure. Con tracciati per sciatori tecnici» per Giorgio Di Centa. I toponimi sono belli e musicali. Ri-

cordano la lingua parlata («Valena» significa prato ripido), il colore della terra («Terre Rosse»), il nome del proprietario («Pojer», «Marione», «Zorzi», che non è Zorro il fondista, ma il padrone del prato), l’inventore del Tour de Ski («Capol»), l’amabile gestore del Centro Ciro Tomasi («Dossi Ciro»), un crollo memorabile («Brink», la salita su cui il fondista svedese perse la medaglia ai Mondiali 2003), il punto di raccoglimento delle acque («Vasche») e un elegante luogo di preghiera («Chiesa», la chiesetta di Lago). Anche Dio, col suo occhio invincibile, guarda le gare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

D’ARCO


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SCI MONDIALI DI SCHLADMING

Ligety, il modello che tutti copiano Ha già vinto due ori: «Prima studiavo i video degli avversari, ora mi piace essere analizzato» DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI SCHLADMING (Austria)

PERFEZIONE: LA CURVA DA GIGANTE

Taccuino

Il padrone del gigante ora vince tutto. Già campione del mondo in superG e supercombinata, Ted Ligety insegue il record dei tre ori mondiali in una volta sola. E gli Stati Uniti, senza Bode Miller (anno sabbatico) e Lindsey Vonn (ginocchio destro k.o. nel superG di apertura), guidano il medagliere con due ori (Ligety) e il bronzo di Julia Mancuso in superG. Grazie a un progetto avviato per Salt Lake City 2002 e cresciuto fino al budget attuale (20 milioni di euro), uno dei più alti del Circo Bianco. Grazie a un centro di preparazione atletica a Park City e alle piste di Copper Mountain, dove in autunno Ligety ha costruito le basi per i progressi nella velocità.

Il principe con la tuta innovativa LA TUTA DEL MESSICANO

Von Hohenlohe: cinturone e caricatori Cinturone e caricatori, manca solo il sombrero alla tuta del 54enne principe Hubertus Von Hohenlohe (in gara per il Messico) indosserà domani nelle qualificazioni per il gi gante maschile di venerdì. Qui la prova il suo allenatore, Kilian Albre cht.

Agilità Secondo il bicampione

del mondo è tutto merito del modello perfezionato negli anni. «Siamo una squadra piccola, ben organizzata, molto flessibile. Siamo troppo lontani da casa per tornare ogni settimana, come fanno gli altri. Non ci sono regole strettissime, altrimenti sarebbe impossibile resistere. Quando non ho voglia di allenarmi, nessuno mi obbliga». Un’organizzazione che piace anche a Hirscher (ha dichiarato: «Gli Stati Uniti stanno dando lezione all’Austria») e provoca fitte al fegato del presidente austriaco Peter Schroecksnadel. «So che ci ha definito Austria 2, perché ci alleniamo qui e abbiamo tecnici di qui — dice Ligety —. Ma non abbiamo altra scelta se la stragrande maggioranza delle prove di Coppa del Mondo è in Europa, non è che possiamo tornare a casa tutte le settimane. E’ vero che i tecnici austriaci ci hanno aiutato a crescere, ma la maggioranza degli allenatori è statunitense». Padrone Della superiorità in gi-

gante dice: «Certi distacchi mi hanno sorpreso. In pista cerco solo di sciare pulito, la sensazione che provo è di cavalcare una curva dopo l’altra». Una perfezione ricercata nella meticolosità nella preparazione dei materiali («Mi sento un inge-

AUSTRIA: CRITICHE

Maier contro la federazione Hermann Maier ha bacchettato la federazione austriaca dopo i delu denti risultati della prima settima na dei Mondiali (due bronzi in super combinata con Nikole Hosp e Bau mann). «E’ ora di giudicare se diri genti e allenatori austriaci sono al l’altezza. Gli sciatori austriaci do vrebbero divertirsi di più in allena mento, manca creatività».

A BEAVER CREEK

Test event per i Mondiali 2015

FOTOGRAFIE ENRICO SCHIAVI, INFOGRAFICA GDS

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gli sciatori con 3 ori in un solo Mondiale Emile Allais (Fra) nel 1937 (discesa, gigante e combinata), Stein Eriksen (Nor) nel 1954 (slalom, gigante e combinata) e Toni Sailer (Aut) nel 1958 (discesa, gigante e slalom)

gnere») e nella cura dei particolari. «In passato studiavo i video di tutti, ora guardo soprattutto Hirscher, Neureuther e anche le mie prove, per vedere in che cosa posso migliorare. So di essere un osservato speciale e la sensazione non è niente male, è un punto d’arrivo sapere che ti guardano come un modello». Correzioni Il re dello sci in neve

fresca — già invitato l’anno scorso a fare un giro in eliski in Alaska dal regista Warren Miller — sa correggersi in corsa, come nella storia della polemica sui materiali. Prese di mira le misure degli sci imposte dalla Fis, ora li difende dall’accusa di essere all’origine dei tanti infortuni di questi Mondiali. «Lo sci è uno sport pericoloso. Cerchi di andare giù il più veloce possibile su piste ghiacciate,

succede che ti fai male. Il fatto di essere ai Mondiali, quando sai che in ballo ci sono delle medaglie, ti fa rischiare al massimo». L’asticella si alza: ora vorrebbe vincere in tutte le specialità, come Miller e Vonn. «Già prima di Schladming ero il settimo al mondo in superG, ero stato quarto a Lake Louise e a Beaver Creek, mi manca ancora la discesa, ma ci sto arrivando». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Hirscher e Austria, primo successo... a squadre

DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO SCHLADMING (Austria)

All’inizio della seconda settimana, dopo sette giorni di sofferenza, l’Austria, davanti a 30.000 spettatori, ha conquistato la prima medaglia d’oro ai Mondiali di Schladming nel team event, la gara a squadre che la federazione internazionale spinge per convincere il Cio a introdurre questa prova nel programma dell’Olimpiade invernale. E deve questo successo soprattutto a Marcel Hirscher, che ha fatto l’esor-

dio sulle scena mondiale dopo essersi allontanato da Schladming per allenarsi e sfuggire almeno un poco alla pressione di un Paese che attende da lui imprese memorabili.

sua maestà Ted Ligety non sarà facile rimanere davanti a questa furia. L’hanno aiutato Schoerghofer, la Hosp e la Kirchgasser; la Thalmann ha disputato solo il primo turno, il giovane Mathis è rimasto in panchina.

Micidiale Hirscher ha vinto tut-

ti i suoi duelli, mostrando una condizione eccezionale. Ha una rapidità felina, perfetta per porte che si susseguono ogni dieci metri. Questo 23enne è anche molto solido mentalmente e sembra che il peso delle responsabilità gli scivoli addosso. Anche in finale, contro lo svedese Hargin, non ha avuto una partenza perfetta, si è trovato in ritardo, ma in sole cinque porte si è mangiato l’avversario con un ritmo ubriacante. Con lui, pur in una gara sempre incerta, ad ogni turno era un punto assicurato. Hirscher tornerà in scena venerdì nel gigante e pure per

I rischi La medaglia d’argento

Filip Zubcic investe Felix Neureuther

è andata alla Svezia ed il bronzo alla Germania che nella finalina ha superato il Canada. Ma ancora una volta questo parallelo si è mostrato pericoloso. Due anni fa nell’analoga prova ai Mondiali di Garmisch Benny Raich chiuse con la rottura dei legamenti di un ginocchio la parte migliore della sua carriera; lo scorso anno la statunitense Resy Stiegler rimase sulla pista prima di essere portata in ospedale per ricostruire, anche lei, un ginocchio. Ieri è andata bene a Felix Neureuther, che nel primo tur-

RISULTATI TEAM EVENT

Svezia seconda

LA GARA PER TEAM L’ITALIA FUORI SUBITO

Marcel vince tutto e finalmente regala una gioia a 30.000 tifosi I dubbi sulla prova

I test event per i Mondiali 2015 di Vail Beaver Creek si disputeranno tra fine novembre e il primo weekend di dicembre: nel calenda rio femminile le prove di Beaver Creek dal 29 novembre al 1˚ dicem bre, nel primo fine settimana di di cembre il tradizionale appuntamen to con gli uomini. A differenza da quanto minacciato dal capo del cir cuito maschile, Gunther Hujara, non si è discusso di quanto succes so a Kitzbuehel con Innerhofer (l’az zurro, multato dopo un’irregolarità in prova, aveva protestato e poi chiesto scusa).

no è stato colpito sulla tibia dallo sci del croato Filip Zubcic uscito per la tangente. Per sua fortuna, quello sci è arrivato piatto, la lamina affilata come un coltello gli avrebbe provocato una seria ferita. Italia comparsa La squadra azzurra ha recitato solo la parte della comparsa ed al primo turno è stata sconfitta tre a uno dalla Repubblica Ceca che schierava solo due atleti da Coppa del Mondo, Bank e Trejbal. Solo Elena Curtoni è riuscita a battere l’avversaria, Martina Dubovska, la Costazza è invece stata sconfitta dalla Paulathova, come Simoncelli ha dovuto soccombere contro Berndt e Nani si è arreso a Trejbal. Oggi giornata di riposo, domani cominciano le prove tecniche con il gigante femminile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Finale: Austria (Hirscher, Mathis, Shoerghofer, Hosp, Thalmann, Kir chgasser) b. Svezia (Eklund, Han sdotter, Pietilae Holmner, Bygg mark, Hargin, Myhrer) 4 0. 3˚ posto: Germania b. Canada 2 2 (39"88 a 39"91). Semifinali: Austria b. Germania 4 0; Svezia b. Canada 3 1. Quarti: Austria b. Slovenia 3 1; Germania b. Francia 2 2 (39"86 a 39"90); Usa b. Svezia 3 1; Canada b. Rep. Ceca 2 2 (40"47 a 40"64). Ottavi: R.Ceca b. Italia (Costazza, E. Curtoni, Karbon, Simoncelli, Na ni, Marsaglia) 3 1. OGGI Riposo. DOMANI Gigante donne (ore 10/13.30). VENERDÌ Gi gante uomini (ore 10/13.30). SABATO Slalom donne (10/13.30) DOMENICA Slalom uomini (10/13.30).

IL MEDAGLIERE PAESE O A B 1. STATI UNITI 2 0 1 2. FRANCIA 1 1 1 3. SLOVENIA 1 1 0 4. NORVEGIA 1 0 1 4. GERMANIA 1 0 1 6. ITALIA 0 2 0 7. SVIZZERA 0 1 0 7. CROAZIA 0 1 0 9. AUSTRIA 0 0 2 Prova a squadre non inclusa

Tot. 3 3 2 2 2 2 1 1 2


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OLIMPIADI LA SCELTA

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GLI ORI AZZURRI

Libera 1980 Claudio Pollio nella categoria fino a 48 kg Greco romana 1908 Enrico Porro nella categoria fino a 66.6 kg 1932 Giovanni Gozzi nella categoria fino a 61 kg 1948 Pietro Lombardi nella categoria fino a 52 kg 1984 Vincenzo Maenza nella categoria fino a 48 kg 1992 Vincenzo Maenza nella categoria fino a 48 kg 2008 Andrea Minguzzi nella categoria fino a 84 kg Altri podi Oltre ai sette ori, l’Italia ha conquistato altre 13 medaglie ai Giochi: 4 d’argento e 9 di bronzo

MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

IL REGOLAMENTO Nella lotta greco romana sono ammesse solo tecniche effettuate con le braccia al di sopra della bacino, mentre nella lotta libera sono consentite anche le prese delle gambe e il loro utilizzo per eseguire le tecniche

I 14 MEMBRI

MEDAGLIERE LONDRA PAESE 1. RUSSIA 2. GIAPPONE 3. IRAN 4. AZERBAIGIAN 5. USA

0 4 4 3 2 2

A 2 1 2 -

B 5 2 2 3 2

TOT 11 6 6 7 4

Otto voti contro nel ballottaggio LOSANNA (Svi) Ai 14 membri dell’Esecutivo (il presidente Rogge si è astenuto) è stato distribuito un foglio con i

nomi di tutti gli sport olimpici. I membri dovevano segnare lo sport che non volevano più nel programma, mentre gli altri erano automaticamente salvi. La lotta già al secondo round aveva ottenuto sette punti e mancava un solo voto per l’esclusione. Nel gruppo figurava anche la

A

Lotta addio

HANNO DETTO

Va fuori dalle Olimpiadi lo sport più antico Clamorosa decisione dell’Esecutivo Cio: raccomanda che dal 2020 la disciplina esca dal programma. Salvi pentathlon e hockey prato GIANNI MERLO LOSANNA (Svi)

Il primo reality show olimpico ha fatto una vittima inaspettata: la lotta. Che ora, nonostante sia uno sport che era alla base anche dell’Olimpiade antica, si trova sull’orlo del precipizio dell’esclusione dal programma dei Giochi del 2020. L’Esecutivo del Cio, infatti, ieri mattina ha votato di raccomandare alla prossima Sessione plenaria dei cinque cerchi, in programma a Buenos Aires all’inizio di settembre, di ratificare questa decisione di rigetto. In pratica una vera e propria «nomination», come in una reality che si rispetti.

S Andrea Minguzzi (olimpionico) «Una pazzia, è un problema di visibilità e non di popolarità. La lotta è lo sport nazionale in tantissimi paesi importanti»

La vigilia Lunedì notte è successa una cosa inusuale all’hotel Palace. L’Habana Bar era stato riaperto perché i membri avrebbe dovuto sedersi in un’area

la storia

ELIO TRIFARI

A sorpresa, dopo che molti si attendevano il sacrificio del pentathlon moderno — la creatura inventata da de Coubertin nel 1912 per simboleggiare le imprese di un soldato che sfugge a cavallo ai nemici, spara contro di loro, duella con la spada, poi corre a piedi verso il fiume e lo attraversa a nuoto — la lotta è uscita dai Giochi olimpici, che l’avevano ospitata quasi 3000 anni fa. Iliade Il primo vincitore registra-

to fu infatti Euribato di Sparta, nel 708 a.C.; l’ultimo conosciuto fu un fenicio, Aurelio Elide, nel 213 d.C. Ma di un mitico incontro di lotta durante i Giochi funerari istituiti da Achille in

L’OLIMPIONICO

Minguzzi «Vergogna Così la lotta morirà» (ri.cr.) Andrea Minguzzi è l’ultimo epigono della tradizione azzurra della lotta, che ci ha regalato sette ori olimpici e venti medaglie in totale. Il campione di Pechino 2008 non usa giri di parole: «E’ uno scandalo. Peggio: è una vergogna. Se pensi alle attività sportive primarie dell’uomo, ti vengono in mente i lanci, la corsa e la lotta. Il Cio ha cancellato millenni di storia per una mera questione di business. Ma così lo sport muore». Senza futuro Poi il faentino,

S Daigoro Timoncini (lottatore) «In un solo colpo sono stati cancellati secoli di storia dello sport: una scelta di chi di sport non sa nulla»

In pericolo Fino a ieri alle 11 era-

no cinque gli sport «nominati», anche se alla vigilia molti scommettevano che per il pentathlon moderno le ore fossero ormai contate. Noi stessi avevamo sentito voci autorevoli assicurare che la scelta sarebbe andata in questo senso. Sembrava che ci fossero poche possibilità di sorprese e invece ecco il colpo di scena. Ad un certo punto, dopo i primi due turni di votazione effettuati, si erano trovati in pericolo cinque sport: canoa, hockey prato, lotta, pentathlon moderno e taekwondo. Al terzo la scrematura ha lasciato in corsa verso il precipizio solo hockey prato, pentathlon e lotta, che ha avuto la sfortuna di beccarsi otto preferenze e affondare nello sconforto, perché uscire dal programma significa perdere almeno 14 milioni di dollari.

canoa, che però è uscita dal gorgo in fretta. Al 3˚ turno sono andati in quattro: taekwondo, pentathlon, lotta e hockey e si è salvato lo sport di origine coreana. Così si è arrivati al ballottaggio finale il cui risultato è stato: 8 preferenze alla lotta, 3 per pentathlon e hockey prato.

S La lotta fa parte del programma olimpico fin dalla prima edizione dell’epoca moderna, ad Atene 1896 AP

chiamata Alex corner, così intitolata 33 anni fa da Gilady, anche lui membro Cio, ma non parte dell’Esecutivo, che ha sempre invitato in quell’angolo colleghi e giornalisti per le chiacchiere delle notte. Una tradizione solida. Però questa volta è stata tradita. Le poltrone sono rimaste vuote. C’era fermento altrove, il taekwondo stava difendendo la sua posizione con una truppa ben addestrata e Juanito Samaranch si muoveva con abilità fra vari gruppetti, ripetendo che il pentathlon è figlio di De Coubertin in persona e non era possibile negare la storia. Sono stati abili, così sulla graticola è finita la lotta, che invece non aveva nessuno nell’hotel perché intan-

to a Bangkok si sta tenendo il congresso della Federazione internazionale. Forse hanno sottovalutato il pericolo e hanno pagato. Un minimo di pubbliche relazioni era necessario, qualcuno poteva essere sul posto. Il futuro Adesso la lotta, secondo quanto scritto nel comunicato dal Cio, potrebbe egualmente finire nella short list degli sport che aspirano a rientrare o ad entrare nel programma. Potrà mettersi in coda con altri 7 sport: baseball e softball (che si sono uniti, dopo essere stati messi fuori nel 2005), rotelle, karate, squash, arrampicata, wakeboard (unione fra sci nautico e snowboarding) e wushu.

L’Esecutivo in maggio a San Pietroburgo sceglierà lo sport da proporre alla Sessione per l’ingresso nel programma. Ci poniamo una sola domanda: come fa la lotta ad essere inserita in questa short list quando non è ancora stata ratificata la sua esclusione? E’ abbastanza incomprensibile. L’Esecutivo però si sente sicuro, perché una sua raccomandazione non è mai stata respinta e a Buenos Aires ci saranno le elezioni del nuovo presidente. Si pensa che nessuno vorrà mettere Jacques Rogge in difficoltà proprio nell’atto finale della sua avventura olimpica, perché sua è stata l’idea di aprire il programma a novità.

Matteo Pellicone (presidente Fijlkam) «Assurdo. Possiamo ridurre le categorie o unificare la libera e la greco-romana»

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che dopo aver manifestato propositi di ritiro è tornato a prepararsi in vista di Rio, approfondisce il ragionamento: «Sicuramente la lotta non ha saputo vedersi bene come altri sport che si sono salvati perché magari c’è qualche miliardario che li pratica. Forse abbiamo una concezione troppo pura della nostra disciplina, ci siamo crogiolati nell’idea che essendo nati con l’uomo, essendo ai Giochi fin dall’antica Grecia, fossimo al sicuro. E invece la modernità chiede scelte diverse, nessuno sa chi sia un lottatore famoso, non solo in Italia ma anche nel mondo. E non accetto la considerazione che sia uno sport poco televisivo o difficile da capire, perché tanti altri sono così. E a Londra il palazzetto era sempre pieno». La profonda delusione di Minguzzi è accresciuta dalla consapevolezza che la sua esperienza non sarà d’aiuto alle generazioni future: «Con Timoncini (l’unico azzurro presente la Londra, ndr) sto girando nelle palestre per insegnare ai ragazzini: adesso cosa dirò loro? La lotta esiste per l’Olimpiade, non è un’arte marziale che si può praticare per diletto e per mantenersi in forma: chi comincia con questa disciplina lo fa per inseguire i sogni olimpici. Senza i Giochi, la lotta muore». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL COMMENTO di FAUSTO NARDUCCI

a pagina 21

&

Da Milone a Maenza, tre millenni di tradizione onore di Patroclo — quindi circa cinque secoli prima — parla Omero nell’Iliade; l’incontro che oppose l’immenso Aiace Telamonio al furbo Ulisse, che scappò per quasi tutto l’incontro: in palio un tripode del valore di dodici tori, per lo sconfitto una leggiadra ancella «esperta in giochi donneschi». Il match finì in parità, né sappiamo come i due si spartirono il fascino del tripode e della fanciulla… Il più grande In epoca classica, la lotta, allora assai più dura e spesso cruenta di quella moderna, aveva regalato alcuni dei più grandi campioni dello sport, forse addirittura il più grande, Milone di Crotone, vincitore a Olympia già fra i fanciulli nel 540 a.C., e poi altre cinque

NELLA LEGGENDA 1

2

3

1 La statua di Puget al Louvre dedicata a Milone, maggiore lottatore dell’antichità 2 Vincenzo Maenza, due ori olimpici 3 Il russo Alexander Karelin, il più grande della nostra era REUTERS

(o sei) volte fra gli adulti fra il 536 e il 516, l’uomo più forte dell’antichità dopo Eracle. Italiani Da quando de Coubertin ha ripristinato i Giochi nel 1896, la lotta ha fatto sempre parte del programma, tranne che nel 1900. Inizialmente senza categoria, comunque soltanto greco-romana, registrò l’aggiunta della lotta libera nel 1920. Da allora c’è sempre stata: e l’Italia vinse subito, dopo le medaglie estemporanee del 1900, quando nel 1908 Enrico Porro da Lodivecchio, genitori varesini di Cuvio, classe 1885, batté in finale nei leggeri il russo Nikolay Orlov, di 7 kg più pesante di lui. Porro, marinaio di leva (la ferma durava cinque anni), era cresciuto — si fa

per dire, era alto un metro e mezzo — a Milano, in una palestra alle Colonne di San Lorenzo soprannominata «el paviment de giass», perché gelava d’inverno. Un russo e un uzbeko, Karelin e Taymazov, si dividono il primo posto nella storia olimpica, con 3 ori e un argento. Ma l’Italia, con la cancellazione della lotta, saluta una disciplina che le ha regalato, su 105 partecipanti (due le donne), 20 medaglie, tra cui 7 ori e 4 argenti, e campioni straordinari: dopo Porro il milanese Gozzi, il napoletano Pollio, il faentino «Pollicino» Maenza e il suo erede emiliano Andrea Minguzzi. Ciao lotta, se ne va un altro pezzo della vera Olimpiade. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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NUOTO IL CASO DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI VERONA

Persino le polemiche, davanti a un sushi e dopo un brindisi, non dovrebbero avere niente di velenoso e però si trasformano in una ricostruzione di certi fatti che provocano le puntualizzazioni piccate della federazione. Metti una sera a cena Federica Pellegrini, Filippo Magnini e Matteo Giunta senza il quarto convitato (Philippe Lucas) che si aggregherà, e capisci che due mondi si stanno divaricando nel nuoto italiano. C’è l’«autogestione» di Fede, Filo e Matteo, e c’è una federazione con tutta la nomenklatura e la tempistica, che non riesce a dialogare per davvero, in modo sincero, con due campioni diventati leader scomodi nel tempo ma decisi ad intraprendere un altro cammino nel difficile post Giochi di Londra. Così quando l’olimpionica dice che non sono bastati «250.00 euro per convincere Lucas a trasferirsi a Verona, in verità su quella cifra non sapevamo nemmeno con quanti euro avrebbe contribuito la Fin, da ottobre facciamo riunioni, senza un sì o un no. E così i collegiali: un po’ noi, un po’ l’Aniene, un po’ lo Sport Management, così ogni volta per organizzare una trasferita bisogna mettersi a pensare chi copre qui e chi là. Abbiamo dovuto chiedere a una spa di Pukhet di farci fisioterapia per dieci giorni. Va bene, non ci sono soldi. Non è un problema. Ce lo hanno pagato un terzo, ma ve l’immaginate in un’altra grande nazionale?». Insomma, che stress: come se Pellegrini e Magnini con quel carico di medaglie non hanno già aiutato la Fin a rendersi ricca e orgogliosa. Macché, la coppia è mal sopportata: «Non vedono l’ora che spariamo». Mentalità All’estero — è il van-

gelo secondo Matteo Giunta —, «certi campioni li tutelano, ve lo dico io che ho lavorato con atleti stranieri fino a Londra (con il team Adn, ndr)». Ma questi due no, sono troppo ingombranti. Sono Fede che «da quando non sono più invincibile tutto mi viene rivoltato contro, mi dispiace anche rispetto ai quinti posti, non sono i migliori della spedizione? No, nessuno ha le "palle" per dirti le cose in faccia» e sono Filippo che è stato travolto dalle polemiche nei giorni torridi di Londra per cui, devono essere sempre dolori d’ora in poi: «Forse le polemiche hanno coperto la mancanza di risultati, sono stati un alibi e così tutto è rimasto come prima. No, il nuoto dovrebbe essere gioia: ho visto in Thailandia gli olandesi fare il tifo per noi, quando facevamo le prove-tempo». Comunque sia, la Coppia

4

Polemiche

STAGIONE PER DUE

Pellegrini-Magnini «Noi messi da parte» Collegiali, Lucas, rapporti inesistenti con la squadra Fede: «Persa l’invincibilità non conto più nulla?» l’incontro a Verona

Quel brindisi a Verona che rafforza il «team»

va avanti. Fede che fa certi lavori a «pancia in su, da dorsista. Se mi qualifico per i Mondiali di Barcellona nel dorso gareggerò nell’individuale, e farò alle selezioni anche i 200 stile libero, visto che devo qualificarmi per la staffetta. Ah, la mia nazionale ormai è solo la 4x200. L’abbiamo visto il distacco anche dagli sguardi degli altri, ai Mondiali di dicembre ad Istanbul». Lo si percepisce, dice la coppia, da chi pare persino «gufare contro di noi, Matteo non lo stanno trattando benissimo». E lo dice lei che non è cugino come lo è Filippo: «Un ragazzo che potrebbe andare in altre nazionali, e sono contento che abbia scelto noi». Queste cose del «remare contro», ad esempio, con Lucas non le soffrirebbe: «So cosa mi aspetta a Narbonne, ho deciso di sacrificare 3 anni della mia vita, per fare un finale di carriera che sia il più bello possibile ai

«

La stagione di Federica Pellegrini (che ai Trials mondiali gareggerà a dorso e nei 200 sl e staffette) e Filippo Magnini 24 febbraio9 marzo Collegiale a Verona con Lucas e poi a Narbonne 15-17 marzo Meeting a Nimes (50 m) 9-13 aprile Selezioni per i Mondiali di Barcellona a Riccione 20 aprile Finale Coppa Brema (scudetto d’inverno, 25 m) a Verona Maggio Collegiale a Narbonne 13-15 giugno Settecolli a Roma: test pre Mondiali 28 luglio4 agosto Mondiali a Barcellona

4

domande a... MATTEO GIUNTA preparatore di s.a.

«Ora Fede è un’atleta anche fuori dall’acqua Ok a settembre» 1 Matteo Giunta, preparatore atletico e secondo di Lucas: come sta gestendo la coppia? «Funziona bene e non mi fa soffrire troppo. Con Federica stiamo svolgendo dei lavori per fare in modo che possa essere pronta a sopportare i carichi duri di Lucas da settembre. Stiamo curando meglio alcuni aspetti atletici che negli ultimi anni aveva perso». 2 Che benefici può avere la corsa per Fede? «Non c’è solo la corsa, è cambiata in generale la preparazione a secco, adesso è un’atleta anche fuori dall’acqua». 3 Che idea s’è fatta giorno dopo giorno dei due? «Che sono due campioni che vogliono tornare ad alti livelli, ma per riuscirci dovrebbero avere il sostegno di tutti, perché senza serenità non possono rilanciarsi, e l’aspetto mentale è fondamentale. A me preme che lavorino contenti, ma l’atleta non dovrebbero occuparsi di organizzare certe cose, ha bisogno di risposte rapide. Lo noto anch’io. E’ un’anomalia italiana».

Un brindisi beneaugurante per l’insolito team l’altra sera a Verona: da sinistra Filippo Magnini, 31 anni, tricampione europeo ed ex bicampione mondiale dei 100 sl, Federica Pellegrini, 24 anni, olimpionica, 4 ori mondiali e 11 record mondiale nei 200 e 400 sl, Matteo, preparatore atletico e secondo di Philippe Lucas (nella foto grande a fianco con Federica anche sotto con Magnini, a destra)

4 Che rapporti ha con i federali? Lei fa da parafulmine? «Dico solo che nessuno a fine dicembre è venuto a dirci qualcosa che le cose fossero andate bene. E’ una questione di mentalità: si vince e si perde come squadra».

gliamo vedere allenatori arrabbiati e pure noi vorremmo essere come loro. Ditemi: noi abbiamo dato ora per ora fino ai Mondiali tutta la programmazione, e io non so nulla dei velocisti che ora sono a Tenerife. Ma non sarei ancora fondamentale? Vorrei cercare di essere sereno». Venerdì sarà in Federazione a discutere, oggi per Fede potrebbe esserci qualche sviluppo sulla scelta dello sponsor tecnico: «Ma ve l’immaginate se sceglie Jaked?». E lei: «Voglio capire per le multe...».

bene e poi penso quello che dicono nell’ambiente "mamma mia, ci tocca convocarlo" che squadra è? Eppure mi sono sempre spremuto per le staffette». Ma vista dalla Coppia, c’è una via d’uscita propositiva? «Più di prendere le valigie e andare a farsi il mazzo a Narbonne cosa dovremmo fare? Se vogliamo tornare a un’Italia forte bisogna cambiare modo di pensare, non possono essere solo gli atleti a risolvere le cose. Siamo oltre le polemiche. C’è il meeting di Milano, e cosa ci dicono: non ci sono soldi. Possiamo gareggiare? Se gli olandesi hanno certi metodi sulla velocità perché non andarci? Quando vinse Fioravanti i giapponesi vennero da Castagnetti, ora guardate. Andiamo male? Allora andiamo da Phelps. Perché non bisogna confrontarsi con l’estero?». Già.

Più di andare a Narbonne cosa posso fare? La staffetta è la mia nazionale

Giochi di Rio». E sarebbe una che se la tira? «La mia generazione non è ancora spazzata, anno più anno meno siamo tutte lì». Per Magnini è diverso: «Sto facendo degli allenamenti incredibili, non so se li reggerò, mi stanno portando al limite, perciò non posso pensare troppo in là». La manderebbe sola da Lucas? «Non mi abbandonerà...» stoppa Fede ben sapendo che la sua presenza vale al di là dell’essere compagni in acqua. «Abbiamo obiettivi forti, quello che ci sta succedendo intorno non ci interessa anche se siamo logorati. Noi vogliamo gioia, non vo-

Popolarità Già, altra vecchia storia di tensioni insormontabili. Eppure non è lei che un anno fa al Festival di Sanremo promuoveva questo sport? «Per fortuna è solo l’ambiente che non ci riconosce, ci resta la stampa» fa Fede: «Resisto perché resto solo nuotatrice». Anche Filo si spaventa: «Se vado

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IPPICA DAL 2013 CALERANNO CORSE E MONTEPREMI

Tagli devastanti, l’ippica verrà dimezzata MICHELE FERRANTE

Il decreto interministeriale consegnato da Ministero economico e Ministero agricolo alla Corte dei Conti è il funerale dell’ippica che abbiamo conosciuto fino a oggi, da florida e indipendente a sempre più precaria fino alla disperazione. Buco Il decreto evidenzia un buco di 97 milioni di euro relativi solamente al mancato pagamento dei premi e dei corrispettivi agli ippodromi. Questi 97 milioni verranno recuperati in tre anni. I primi 30, attinti dallo stanziamento del 2013, serviranno per pagare premi e spettanze ip-

podromi inevasi fino ad agosto 2012, mentre il resto del 2012 verrà distribuito nei prossimi due anni, attingendo 30 milioni dai soldi stanziati per il 2014 e 37 da quelli relativi al 2015.

voci dei bilanci) più o meno di conseguenza. Non un euro verrà invece sottratto dal costo del carrozzone ministeriale , circa 60 milioni nel triennio 2013-2015.

Dimezzata Una sciagura devastante, per il popolo ippico indebitato che sperava in ben altro, almeno sui premi 2012. Ma i guai non sono finiti, perché i soldi usati per tappare il buco verranno presi, per la maggior parte, da quelli destinati ai montepremi degli anni successivi. In che modo? Per il 2013, 16,9 milioni sottratti semplicemente come risparmio e il resto attraverso la diminuzione delle giornate di corse, del 14% rispetto al

Riforma Da queste cifre ben co-

Uno slogan, un miraggio FOTOGRAMMA

2012 (1608 convegni) , cioè 231 in meno. Ma il dramma si consumerà entro il 2015 , quando le giornate di corse saranno diminuite di circa 1000 unità, in una misura quindi superiore al 60% rispetto al 2012 e quindi il montepremi si dovrebbe comportare (salvo risparmi su altre

nosciute da tempo nelle stanze dei bottoni, si dovrà ripartire, con una riforma radicale della struttura e delle scommesse, a prescindere dall’identità dell’avvoltoio. Intanto ieri a Siracusa Saverio Romano ha scaricato sul Governo dei tecnici la responsabilità della sparizione dei 100 milioni destinati all’ippica quando era ministro del Mipaaf. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EFFETTO DOMINO

E a San Siro dopo la chiusura del trotto dubbi sull’apertura del galoppo a marzo (e.lan.) Effetto domino a San Siro. Sono in molti a temerlo, date le indiscrezioni che filtrano. Dopo la chiusura del trotter, sembra infatti che Snai stia valutando la medesima opzione anche per il galoppo, con la conseguente sospensione della riunione primaverile, il cui libretto programma, a poco più di un mese dal convegno inaugurale, previsto per il 20 marzo, pare non sia stato ancora pubblicato proprio su precisa indicazione della società. Per gli operatori ovviamente è impossibile programmare qualsiasi attività.

COLPO MORIONDO Ieri a Vincennes il nostro Moriondo (L. Baudron) ha vinto il Prix Chateau Gontier in 1.12.9 IERI 11-2-4-3-9 A Trieste (m 2080): 1 Ivanov Bi (F. Pisacane) 1.18; 2 Orion Np; 3 Giorgio Trio; 4 Giorgio Pella; 5 Misterix; Tot.: 4,72; 2,45, 5,63, 3,85 (116,03) Quinté: n.v. Quarté: e 1.472,88. Tris: e 630,00. OGGI QUINTÉ A S. GIOVANNI scegliamo Natalina Wise (18), Milagro (15), Olly Rob (17), Odissea Grim (6), Oxford Street (16) e Los Angeles (12). ANCHE Firenze (t. 13.55), Aversa e (15) Grosseto (14.10).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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BASKET LA SCUOLA TECNICA ITALIANA SI IMPONE ALL’ESTERO

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Dalmonte vice di lusso fa vincere Pianigiani Il c.t. è malato, il Fenerbahce conquista la coppa: «Sono un assistente vivo e appagato» LUCA CHIABOTTI

Luca Dalmonte aveva già vissuto un momento simile. Stagione 1996-97: la Fortitudo Bologna licenzia Sergio Scariolo. Prima di ingaggiare Valerio Bianchini, dà la squadra in mano al vice Dalmonte nella partita più sentita dell’anno, il derby con la Virtus. Che la Fortitudo domina, 80-67. Diciassette anni e quasi 300 gare da capoallenatore in serie A dopo, Dalmonte prende di nuovo il posto del capo. Alla vigilia delle Final Eight turche, coach Simone Pianigiani si ammala e viene ricoverato in ospedale. Il Fenerbahce resta nelle mani di Luca che conquista il trofeo battendo in finale il Galatasaray, il massimo della vita per ogni tifoso del Fener. «La nostra è una stagione a due facce, bene in campionato, non bene in Europa: il successo ha dato forza alla strada che stiamo percorrendo. E vincere contro il Galatasaray, ha reso il successo per il club molto, molto più bello» dice l’assistente di Pianigiani anche in Nazionale pronto a tornare nei ranghi: «Questo è il Fener di Simone. Non

NEL 2012 A PESARO

Luca Dalmonte (a destra), 49 anni, col c.t. Simone Pianigiani, 43 CIAMILLO

ho mai fatto questo lavoro per un foto o un articolo in più, anche se li apprezzo, ma per vivere nell’emisfero del basket al livello più alto possibile».

gnifica vivere la pallacanestro al massimo, oltre che un’esperienza personale importante, in uno dei Paesi più interessanti e emergenti d’Europa».

esperienza cerco di dare il mio apporto a 360% non solo sul campo. Ma se la cosa rende il nostro rapporto più performante, deve dirlo Simone».

Dopo tanti anni da capo, come sta da vice?

Come funziona il rapporto con Pianigiani?

La Nazionale entra nel vostro lavoro quotidiano?

«La mia scelta è stata fatta con consapevolezza davanti a un’opportunità il cui motore è Simone col quale avevo già un’esperienza di lavoro e ho un rapporto che va oltre la professione. Condividiamo il modo di vedere il basket, sono in uno dei top club d’Europa, mi relaziono con giocatori di alto livello: al di la del mio ruolo si-

«E’ piramidale: Simone ha costruito la squadra e decide. Io svolgo un lavoro di base, cerco di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili per sottoporle a lui e, col suo placet, trasferirle poi alla squadra. Mi sento un assistente vivo, non passivo, professionalmente è un ruolo che mi appaga completamente. Con la mia

«Molto. Abbiamo la possibilità di accedere a tutte le partite della serie A e in ufficio vediamo Raisport. A chi crede che avere lo staff azzurro all’estero sia un problema rispondo che essere assieme 12 ore al giorno permette di pianificare il lavoro azzurro in modo ottimale».

SERIE A MERCATO

Dalla Grecia: Fotsis ha chiesto a Milano l’ok per tornare al Panathinaikos Fonti greche confermano che Antonis Fotsis ha chiesto di lasciare l’Emporio Armani per firmare subito un biennale al Panathinaikos (1.1 milioni a stagione). Milano deve decidere se lasciarlo libero. ANDJUSIC Bologna ha preso il free agent serbo Danilo Andjusic, 22enne guardia di

1,95., fino a dicembre nel Partizan Belgrado, che ha firmato un quadriennale. Difficilmente riuscirà a debuttare a Varese domenica. BELL (d.b.) Arriva oggi a Reggio Emilia Troy Bell. La Trenkwalder potrebbe tesserarlo se il deludente James trovasse l'accordo con il Paok Salonicco.

Il campionato turco ha superato il nostro?

«Difficile fare paragoni a distanza, in Turchia c’è un sistema basato più sui singoli che, grazie alle notevoli risorse economiche, sono generalmente di talento. In Italia il basket è più di sistema, con una identità del gruppo al di sopra dei singoli. Certo, qui ci sono squadre agli ultimi posti in classifica che stanno prendendo giocatori di primo livello europeo, ma da noi c’è lotta in testa, per i playoff in coda, novità e equilibrio. Anche se quando conta, Siena è ancora la più pronta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Dalmonte è nato a Imola il 3/10/1963. Assistente in A a Rimini e Fortitudo Bologna, ha poi allenato, dal 1998, Siena, Avellino (1999-2002), Roseto (2003-04), Ferrara (2004-06), Teramo (2006-07), Cantù (2007-09), Pesaro (2009-12) con le quali la scorsa stagione ha raggiunto le semifinali scudetto. Dal 2010 è assistente della Nazionale. Ha totalizzato 291 partite in A, 128 vittorie.

S ITALIANI L’accoppiata PianigianiDalmonte si aggiunge a Ettore Messina (titoli e coppe di Russia col Cska), Sergio Scariolo (titoli spagnoli con Real e Malaga, coppe con Vitoria e Malaga) e Matteo Boniciolli (titolo e coppa del Kazakistan con Astana), Franco Casalini (2 coppe Svizzere con Vacallo) all’elenco dei coach italiani che hanno vinto con club esteri

TEST DI GOLDEN STATE

Magliette Nba con le maniche Che ne pensate?

Da sinistra: Harrison Barnes con la nuova maglia dei Warriors. e Tal Brody col Maccabi Tel Aviv nel 1977

I Golden State Warriors hanno rivelato di voler indossare le prime magliette con le maniche dell’era moderna in tre delle prossime gare della squadra. Il debutto della T-shirt da gara avverrà il 22 contro San Antonio, poi si replicherà con Houston e Chicago. Al di la delle logiche di marketing per vendere più maglie (nella Nba negli ultimi anni si sono viste le magliette retrò, coi colori e i loghi delle squadre del secolo scorso e quelle natalizie, coi numeri tinta su tinta, televisivamente poco leggibili), queste maglie adottano una tecnologia light che le rende il 26% più leggere delle canottiere abituali e permettono una perfetta mobilità delle spalle. Ma, come sempre, il successo lo decreterà il pubblico, Tradizione La maglietta con le maniche è nella

tradizione della pallacanestro. L’ultimo a vestirla ad alto livello è stato il Maccabi Tel Aviv, campione d’Europa nel 1977. La scelta di Golden State è stata fatta considerando il mercato della Bay Area di San Francisco, la zona più innovativa degli Stati Uniti come gusti e economia e quindi la più pronta ad accogliere un look tanto diverso che potrebbe essere adottato anche da altre squadre Nba nella prossima stagione. Intanto i tifosi non sembrano particolarmente entusiasti della novità: sul sito Nba della Gazzetta dello Sport, il 52% dei votanti ritiene che l’esperimento sarà fallimentare e solo il 17 lo pronostica come un successo. Peggio. il 63% dei lettori di Espn ha dichiarato che non le comprerà. L’OPINIONE di Dan Peterson

a pagina 21

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PALLAVOLO DERBY DI RITORNO NEI QUARTI DI CHAMPIONS

Cuneo-Macerata per l’Europa e l’ultima volta del golden set Un anno fa salvò la Lube, stasera è la sola speranza della Bre: dall’anno prossimo cambierà A guardare quel che è successo una settimana fa nella partita di andata non ci sarebbe nemmeno da stare a parlarne. Macerata ha rullato 3-0 Cuneo, e se non fosse in vigore la regola del golden set non ci sarebbe storia: i marchigiani stasera andrebbero in gita in Piemonte col volo per la Siberia (le final four a Omsk) già prenotato. E invece per l’ultima volta si gioca con questo famigerato tiebreak di spareggio che incombe, e dunque Cuneo può ancora spe-

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Final Four di Macerata Macerata nel 2002 ha vinto la Champions, ed è arrivata alle final four nel 2007 e 2009 (a.a.)

rare. Forte (forte?) del ricordo di un anno fa esatto. Anche allora Lube e Bre si affrontarono in un derby di Champions, solo che si era agli ottavi, mentre stasera si gioca per andare in semifinale, dove i piemontesi non sono mai arrivati. E la sfida dello scorso anno è stata davvero la spiegazione più esaustiva di quanto demenziale sia questo golden set: Cuneo vinse 3-0 nelle Marche, la Lube al ritorno si impose 3-2: 16-14 al tiebreak, 16-14 allo spareggio. Addio Golden set Stasera quindi

stesse due rivali a parti invertite. Cuneo che negli ultimi due anni ne è stato beffato (nel 2011 dalla Dinamo Mosca), stavolta deve benedirlo, il golden set, unica speranza a cui aggrapparsi E Macerata che ne aveva beneficiato ora lo teme come una maledizione. Il tutto per sancirne l’addio: il prossimo anno non sarà più così come lo abbiamo conosciuto. Il golden set resterà, ma solo in caso di parità di punti (tre punti per i 3-1 e 3-0, due per il 3-2, uno per l’1-3). Roberto Piazza, tecnico di Cuneo, sul tema è

chiaro: «Sono sempre stato contrario e lo resto, al 100%, anche sa stavolta può aiutarmi. La pallavolo è l’unico sport che ha una regola del genere. Così come è l’unico che costringe due squadre di uno stesso paese ad incontrarsi per forza prima delle finali». Stefano Recine, d.s. di Macerata, rincara: «Fondamentalmente è contro lo spirito dello sport. E quantomeno avrebbe dovuto essere ai 25, ai 15 è veramente una lotteria». Detto questo Recine parla della partita di stasera come di «Un crocevia fondamentale della stagione», con Savani che potrebbe partire dall’inizio. Mentre Piazza è più chiaro che mai quando deve parlare del suo organico: «Ci siamo tutti (Mastrangelo non è considerato, ndr) e le condizioni fisiche non contano: questa è una di quelle partite da giocare anche da ingessati. L’andata non conta: le possibilità di andare a Omsk sono 50 e 50». Chi passa in semifinale trova il Kedzierzyn (Pol) m.sal.

Taccuino CHAMPIONS

Busto a Baku dall’Azerrail (m.b.l. a.a.) Obiettivo Final Four, mai conquistata. Nel ritorno dei quarti (ore 15 italiane) a Baku, Busto Arsizio difende il 3 2 dell’andata contro l’Azerrail di Alessandro Chiappini, Sara Anzanello e Indre Sorokaite. Con Lloyd al rientro in panchina, resta il dubbio Marcon, non al me glio, e si prospetta il ballottaggio fra Faucette e Brinker. . Champions uomini (ritorno quarti) – Smirne (Tur) Ked zierzyn Kozle (Pol) 1 3 (23 25, 21 25, 25 21, 19 25) (and. 2 3). Oggi (20.30 dir. Sportitalia) Bre i Cuneo Lube Mace rata (and. 0 3) e Dinamo Mosca (Rus) Kazan (Rus) (and. 0 3). Donne (ritorno quarti) Oggi (15 dir. Sportitalia) Azerrail Baku (Aze) Unendo Yamamay Busto Arsizio (and. 2 3). Domani Rabita Baku (Aze) Kazan (Rus) (and. 3 1) e Eczacibasi Istanbul (Tur) Gunes Istanbul (Tur) (and. 1 3).

A-1 DONNE DONNE

Villa esonera Caprara Gianni Caprara non è più l’allenatore di Villa Cortese: al suo posto Mauro Chiappafreddo, fino a ieri secondo e preparatore

COPPA CEV & CHALLENGE

Piacenza donne in semifinale

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Derby persi da Cuneo Tutti e 3 quelli fatti in Champions: 2007 Treviso, 2008 Piacenza, 2012 Macerata (a.a.) Wout Wijsmans in Cuneo-Macerata del 2012 TARANTINI

(a.a. m.g.) In Challenge Piacenza donne in semifinale. Coppa Cev uomini (ritorno semifinali) – Oggi (20.30 dir. canale 892 Sky) Andreoli Latina MMP Ankara (Tur) (and. 1 3). Challange uomini (ritorno quarti) – Oggi 20.30 Co pra Piacenza Minsk (Biel) (and. 3 0). Challange donne (ritorno quarti) – Rebecchi Piacenza Le Cannet (Fra) 3 2 (25 21, 20 25, 25 13, 24 26, 15 13 (and. 3 1). COPPA ITALIA DONNE (m.l.) Stasera (ore 20.30) semi finali di Coppa Italia di A 2 donne, andata; Frosinone No vara; Ornavasso Casalmaggiore. Ritorno il 20 febbraio.


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BASKET IL PREMIO GAZZETTA

Europlayer 2012 Kirilenko: «Grande onore ma non sono il migliore» Il russo dei Wolves: «Ho disputato un’ottima stagione col Cska però Spanoulis, Parker e Gallinari sicuramente non sono stati da meno» DAL NOSTRO INVIATO

Gazzetta.it

MASSIMO LOPES PEGNA MINNEAPOLIS (Minnesota, Usa)

Andrei Kirilenko ringrazia profusamente per l’EuroPlayer 2012 della Gazzetta, ma precisa: «Nessun dubbio: ho disputato una grande stagione, ma non mi ritengo il migliore. Penso a Vassilis Spanoulis, Tony Parker e anche a Danilo Gallinari. Dura prendere una decisione».

OGNI MATTINA SUL SITO LE IMMAGINI PIÙ BELLE DELLA NOTTE Ogni mattina sul nostro sito è possibile guardare le immagini più belle delle partite della notte Nba. Inoltre, le azioni più spettacolari, interviste, classifiche, articoli di approfondimento, statistiche e curiosità dal mondo dei pro’ Usa.

Primo dopo 12 anni a guadagnarsi il premio in Europa e con la Nazionale e non nella Nba: solo il terzo dal 1992.

«La Nba è la miglior lega del mondo e ciò che fai qui raddoppia di valore. Almeno, questo è il modo in cui le tue imprese vengono percepite dalla critica. Credo che, per quello che ha fatto anno dopo anno in Grecia, Diamantidis avrebbe meritato di vincere. Sono contento per me, anche se il canestro dell’Olympiakos a 7/10 dal termine della finale Eurolega continua a tormentarmi».

Andrei ha il permesso di tradirmi una volta l’anno: gli uomini sono tutti animali e non li controlli". E’ un marito fortunato?

Ride: «Le cose non stanno proprio così. Un giorno mi disse: "Andrei, ti amo e non m’importerebbe se tu andassi a letto con un’altra". E io le risposi: "Sono felice per la fiducia, ma anch’io ti amo e non ho intenzione di approfittarne". Ora però so già cosa mi vuole chiedere: se ho mai usufruito di quel permesso. Se le dico di sì, passo per un porco. Se le dico di no, non mi crederà». Ride di gusto.

Scelto all’età di 18 anni, sbarcato nella Nba a 20: allora più giovane europeo ad arrivare fra i pro. Difficoltà?

«Il cambiamento. Durissima per un ragazzino molto magro che giocava in Russia. Ma a darmi una mano trovai dei grandi maestri».

L’Italia ha tre giocatori nella Nba, come la sua Russia bronzo olimpico a Londra, ma la nostra Nazionale non va benissimo.

«Sono sorpreso che non riesca a emergere fra le migliori europee. Conosco bene Bargnani, Gallinari e Belinelli: ragazzi intelligenti e di talento. Ma per far funzionare una squadra non basta, ci vuole chimica. Consiglio di continuare a lavorare duramente».

«Fu dura arrivare a 20 anni nella Nba dalla Russia, mi aiutarono Stockton e Malone» «Sorpreso che l’Italia non sia al top: oltre al talento però serve la chimica e tanto lavoro» Karl Malone e John Stockton.

«Esatto. Due leader differenti. Karl molto vocale sul parquet. John uno silenzioso che si faceva seguire con l’esempio. Al primo allenamento ero nervoso. Vedo Stockton e gli dico: "Buongiorno, sono Andrei". E lui: "Piacere John". Risposi: "Ma io lo so chi è lei"». Che cosa sapeva della Nba?

«Come tanti di quella generazione vedevo le partite di Michael Jordan. Però non era un mio idolo. A me non piace questa storia degli idoli, ma tutti volevamo essere come lui». Perché ha scelto Minnesota nonostante avesse altre offerte?

«Mi piacevano l’allenatore e l’organico. Sulla carta mi sembrava un team fortissimo. Non le cito le altre che mi volevano. Non sarebbe corretto nei confronti di chi ricopre il mio ruolo e ora saprebbe che la sua squadra lo voleva rimpiazzare».

Quest’anno chi vincerà il titolo Nba?

Andrei Kirilenko 31 anni, ala di Minnesota, ex Cska Mosca, bronzo olimpico con la Russia, ieri eletto dalla Fiba giocatore dell’anno. Sotto, mentre riceve il premio Europlayer 2012 dal nostro corrispondente AFP

Il suo soprannome è Ak-47 (iniziali e numero maglia), come il Kalashnikov fabbricato nella sua città natale: un’associazione poco popolare.

«A me piace. Basta evitare di pensare all’arma, ma solo a quella che cerco di essere in campo. Lancio un messaggio diverso: se avete voglia di combattere, non fatelo con le guerre, ma con il basket, il calcio o il bowling. Queste sono le sfide a cui mi riferisco». Sua moglie Masha è una rock-star famosa e figlia di un celebre giocatore, Andrei Lopatov. Le dà anche consigli tecnici?

«Ne capisce, ma su quelle questioni non mette bocca. Una volta abbiamo avuto una discussione e dopo ho preferito tenere il basket fuori di casa. Io, invece, canto solo sotto la doccia». In una celebre intervista Masha dichiarò: "Se vuole,

«Penso che rivedremo la stessa finale dell’anno passato: Oklahoma City contro Miami. Però, attenzione agli Spurs e ai Clippers a Ovest. Mentre a Est mi piacciono New York e Indiana». E se Minnesota non fosse tormentata dagli infortuni, magari fra le favorite potevate esserci anche voi.

«All’inizio della stagione ci contavo. Ogni posizione era coperta perfettamente. Una sfortuna nera». Come si è trovato a giocare in Russia dopo tanti anni?

«Mi ero dimenticato com’era. Un basket differente e non intendo di basso livello. Il Cska è forte, ma ci sono tante gare in cui dopo pochi minuti sei già avanti di 20. Manca l’intensità che c’è qui». Quante partite potrebbe vincere il suo Cska nella Nba?

«Penso che dopo qualche anno di adattamento potremmo diventare competitivi. Primo campionato con 20 vittorie e senza playoff, ma al terzo saremo già fra le migliori sedici». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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GASOL SECONDO Così l’Europlayer 2012

S CLASSIFICA 1. Andrei Kirilenko 189; 2. Pau Gasol (foto AP) 159; 3. Vassilis Spanoulis 134; Nowitzki 118; Pekovic 48; Ilyasova 22; Sefolosha 19; Parker 18; M.Gasol 12; Teodosic 6; Khryapa, Gallinari, Krstic 5; Shved 3; Planinic, Diamantidis, Monya, Fridzon 2; Navarro, K.Lavrinovic, D.Lavrinovic, Popovic, Gortat, Datome 1.

S ALBO D’ORO 1979 Tkachenko (Urss) 1980 Dalipagic (Jug) 1981 1982 Kicanovic (Jug) 1983 MENEGHIN 1984 1985 Sabonis (Urss) 1986 Petrovic (Jug) 1987 Galis (Gre) 1988 Sabonis (Urss) 1989 Petrovic (Jug) 1990 1991 Kukoc (Jug) 1992 1993 Petrovic (Cro) 1994 Kukoc (Cro) 1995 Sabonis (Lit) 1996 Kukoc (Cro) 1997 Sabonis (Lit) 1998 Kukoc (Cro) 1999 Sabonis (Lit) 2000 FUCKA 2001 Stojakovic (Ser) 2002 2003 2004 2005 2006 Nowitzki (Ger) 2007 Parker (Fra) 2008 2009 2010 Pau Gasol (Spa) 2011 Nowitzki (Ger) 2012 Kirilenko (Rus)

COLLANA STELLE NBA

Da oggi in edicola il libro su Russell ieri 79enne Bill Russell, 11 titoli vinti coi Celtics, ieri ha compiuto 79 anni. Oggi in edicola a 4,99 euro il libro a lui dedicato della collana «Le Stelle della Nba»

stars& stripes BOSTON PERDE PARTITA E BARBOSA

Non bastassero gli infortuni di Rajon Rondo e Jared Sullinger, fuori per tutta la stagione, ora i Celtics dovranno fare a meno anche di Leandro Barbosa, che nella sconfitta di Charlotte (che ha chiuso a 7 la serie positiva di Boston) si è rotto il crociato del ginocchio destro. Anche per lui campionato finito. Grande prova di Byron Mullens, che ha chiuso con 25 punti e 18 rimbalzi (10/16 dal campo compreso il 4/5 da tre). Boston, che ha incassato uno 0 7 nei 90" finali, è 5/28 quest’anno nei 24" conclusivi di una partita con chance di pareggiare o sorpassare.

CARNEADI SPURS No Duncan, no Parker, no Ginobili? No problem per gli Spurs, che con i tre a riposo per vari acciacchi hanno vinto a Chicago con 26 punti di Kawhi Leonard, massimo in carriera. E’ la 3a vittoria nelle ultime 4 uscite senza i Big 3. In precedenza avevano perso 7 gare in fila senza di loro. San Antonio si è imposta nonostante il 23 a rimbalzo (49 26). Solo un’altra squadra negli ultimi 35 anni si era imposta con tal margine (+14 punti) subendo tanto a rimbalzo, Vancouver su Denver nel ’96. I Bulls hanno un miglior bilancio in trasferta (15 9) che in casa (15 12), unici nella lega.

LA MURAGLIA WALL Washington ha battuto Milwaukee, 10a vittoria in 17 gare da quando è rientrato John Wall. Senza di lui erano 5 28.

DAVIS, NO DA LONTANO Anthony Davis, 1a scelta assoluta di New Orleans all’ultimo draft, sta faticando parecchio. Nel mese di febbraio ha un disastroso 1/18 al tiro da fuori area. Con 31 punti in 31’ di Ryan Anderson gli Hornets hanno comunque vinto a Detroit, 10o successo esterno stagionale, più di quanti ne hanno raccolti sin qui Celtics, Lakers, Jazz e Blazers.

RISULTATI Dallas Atlanta 101 105 (Nowitzki 24; Smith 26); Detroit New Orleans 86 105 (Stuckey 19; Anderson 31); Milwaukee Washington 90 102 (Ellis 24; Beal 28); Chicago San Antonio 89 103 (Robinson 20; Leonard 26); Indiana Brooklyn 84 89 dts (Hill 22; Lopez 25); Charlotte Boston 94 91 (Mullens 25; Green 18); Cleveland Minnesota 92 100 (Irving 20; Ridnour 21); Philadelphia LA Clippers 90 107 (Young 29; Paul 21).


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Ciclismo AL GIRO DELL’OMAN

Sagan, che numero E Nibali già graffia DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta AL BUSTAN (Oman)

Fuoriclasse è (anche) chi riesce a far sembrare facili le cose tremendamente difficili. Peter Sagan appartiene a questa ristretta categoria. Ieri, nel bel finale della seconda tappa del Giro dell’Oman, il 23enne slovacco, a un chilometro dalla fine, è andato a prendere Vincenzo Nibali, Gallopin e Elmiger, che si erano avvantaggiati ai meno 2. Poi ha tirato dritto ed è andato a cogliere in solitaria (5" di margine) il primo successo 2013 che poi è anche il primo per la Cannondale, il team che ha racconto l’eredità della Liquigas (7˚ Bandiera, 8˚ Marcato). E l’esultanza? Stavolta niente Forrest Gump o Incredibile Hulk come all’ultimo Tour de France: «Ho alzato il pollice, per dire che sono il numero uno. Era un arrivo perfetto per me e non potevo fallire, la vittoria dà tranquillità a tutta la squadra». Un gioiello così fa gola a tutti, ma il team manager Roberto Amadio dice senza giri di parole: «Ha un contratto di 3 anni, non va da nessuna parte». In crescita Sagan, in maglia

rossa di leader, oggi può fare il bis a Wadi Dayquah Dam, dove vinse nel 2012. Ma intanto è da registrare la crescita di Vincenzo Nibali, 4˚ di giorna-

Peter Sagan, 23 anni BETTINI

ta: «In salita non ho ancora le risposte che vorrei ma rispetto all’Argentina va sicuramente meglio». Il 28enne siciliano dell’Astana è stato il migliore dei big (7˚ Froome a 2", a 4" gli altri), anche se lui stesso ha ammesso che il più in palla è Alberto Contador: era stato lo spagnolo, sullo strappo a 24 km dalla fine, a dare la prima scrollata al gruppo. In ogni caso pure Wiggins, Cadel Evans e Purito Rodriguez hanno risposto presente: con queste premesse, l’arrivo in salita di domani alla «Green Mountain», considerata l’Alpe d’Huez di questo ricco e affascinante sultanato, non deluderà le (alte) attese. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Atletica MEETING INDOOR

Cusma-Gibilisco k.o. La Caravelli si ferma (a.fr.) Dopo tante giornate positive, una opaca per l’atletica azzurra. Ieri, dai meeting indoor di Val de Reuil (Fra) e di Bydgosczc (Pol) non sono giunti grandi risultati. Nel primo caso Marco Salami è stato 8˚ nei 3000 (8’06"01), Elisa Cusma s’è ritirata negli 800 e Micol Cattaneo è stata 6ª nei 60 hs con 8"19 (8"16 in batteria). Nel secondo caso Beppe Gibilisco s’è fermato a 5.40 nell’asta (al secondo tentativo, poi ha passato 5.50 e ha commesso tre nulli a 5.60). Inoltre un’infrazione al radio del braccio destro, conseguenza di una caduta in allenamento e un’infiammazione alla coscia sinistra, fermano Marzia Caravelli. «Non sarò ai Tricolori indoor di Ancona» dice l’azzurra, reduce dal personale di 8"03 nei 60 hs. A Val de Reuil (Fra). Uomini. 60: Rodgers (Usa) 6"56; Collins (S.K.) 6"58; Lemaitre 6"68. 200: Lemaitre 20"91. 1500: Iguider (Mar) 3’38"24; Mekhissi 3’38"37. 3000: P. Koech (Ken) 7’38"61; Ibrahimov (Aze) 7’39"79; Rop (Ken) 7’41"53; 8. SALAMI 8’06"01. 60 hs: Osaghae (Usa) 7"55; Craddock (Usa) 7"56; Ortega (Cuba) 7"57 (b. 7"55). 400 hs: Copello (Cuba) 49"54. Donne. 60: Ahoure (C.A.) 7"06; Pierre (Usa) 7"14; Lalova (Bul) 7"19. 400: Hastings (Usa) 51"80; Terrero (Cuba) 52"45. 800: Akkaoui (Mar) 2’01"93; Arzamasava (Bie) 2’02"20; CUSMA rit. 60 hs: Talay (Bie) 7"94; Y. Lewis (Usa) 7"96; Berings (Bel) 8"02; 6. CATTANEO 8"19 (b. 8"16). A Bydgoszcz (Pol). Uomini. Asta: Otto (Ger) 5.70; 4. GIBILISCO 5.40. Peso: Whiting (Usa) 21.38. Donne. Asta: Silva (Cuba) 4.60. A Mosca (1ª g. campionati russi). Uomini. 3000: Smirnov 7’47"01. 60 hs:

Boxe ITALIANO IN MESSICO (r.g.) A Tepej del Rio (Mes), dove risiede dallo scorso settembre, il superpiuma fiorentino Alex Riguccini, 24 anni, ha conquistato la decima vittoria, battendo per ko 1 il modesto locale Neftali Perez (1-23-1). Riguccini detiene la cintura Intercontinentale Wba e l'interim Fecarbox Wbc.

Marzia Caravelli, 31 anni COLOMBO Shubenkov 7"50 (mpm ’13 =). Donne. 400. Batt: Ustalova 52"05. 3000: Kireyeva 8’48"27. 60 hs: Kondakova 7"95. Asta: Savchenko 4.70. A Dobrich (Bul). Uomini. Peso: Ivanov (Bul) 20.59. A Brno (R.Ceca). Uomini. Alto: Yu Wang (Cina) 2.30. LANCI ITALIA (si.g.) A Montebelluna (Tv), personale nel giavellotto per Antonio Fent (73.34). A San Benedetto (Ap). Uomini. Disco: Albertazzi 59.83; Di Marco 58.05. Ad Avellino. Donne Disco: D’Urzo 51.00. A Mereto (Ud). Uomini. Martello (6.00): Bortolato (j) 71.81. A Lucca. Donne. Martello: Mariani 60.28. Giavellotto: Rocco 49.72. A Rieti. Donne. Disco: Aniballi 52.36. ALL’APERTO (si.g.) Zalina Marghieva ha lanciato il martello a 74.28 a Chisinau (Mol). A Montego Bay (Giam). Uomini. 100 (+1.0): Hamilton 10"15. A Staiki (Bie). Uomini. Martello: Shayunou 78.99. A L’Avana (Cuba). Uomini. 600: Acea 1’16"65. 110 hs (+1.0): Morales 13"49. Triplo: Ravé 17.11 (-2.1). Donne. Disco: Perez 64.12.

Tennis A DOHA

Boxe PROPOSTA DI SQUALIFICA

Donna e Sport a Cremona

Passa la Vinci Schiavone no

Puniti i maestri Sgarbi k.o. di Riva del Garda? Morisi azzurro

Germana Cantarini, iridata di bocce

Roberta Vinci, 29 anni, numero 16 AP

Nel 1˚ turno di Doha (2.369.000 $, cemento), Roberta Vinci approfitta del ritiro della Wickmayer dopo aver vinto il 1˚ set, esce la Schiavone contro la Bartoli n. 11 del mondo: è la 7ª eliminazione consecutiva all’esordio. Secondo turno: Sharapova (Rus) b. Garcia (Fra) 6-3 6-2; primo turno: Bychkova (Rus) b. Kirilenko (Rus) 3-0 rit.; Hantuchova (Slk) b. Robson (Gb) 6-4 6-1; Babos (Ung) b. El Tabakh (Can) 6-2 6-3; Stephens (Usa) b. Tatishvili (Geo) 6-2 6-2; Bartoli (Fra) b. SCHIAVONE 7-6 (5) 6-3; Oprandi (Svi) b. Pironkova (Bul) 7-6 (2) 7-5; Niculescu (Rom) b. Jankovic (Ser) 6-4 6-1; Zakopalova (Cec) b. Lepchenko (Usa) 7-6 (8) 3-0 rit.; VINCI b. Wickmayer (Bel) 6-2 2-1 rit.; Makarova (Rus) b. Navarro (Spa) 6-1 6-2; Safarova (Cec) b. Daniilidou (Gre) 6-2 6-3; Petrova (Rus) b. Hlavackova (Cec) 6-2 6-3; Hsieh Su-Wei (Taiw) b. Majeric (Slo) 6-4 6-4; Cirstea (Rom) b. Jabeur (Tunisia) 2-6 6-3 6-0; Mchale (Usa) b. Dushevina (Rus) 6-1 6-2; U. Radwanska (Pol) b. Kichenok (Ucr) 6-1 6-0. RIECCO GULBIS Così a Rotterdam (Ola, 1.575.875 e, indoor), primo turno: de Bakker (Ola) b. Youzhny (Rus) 3-6 7-6 (2) 4-1 rit.; Benneteau (Fra) b. Kamke (Ger) 6-3 6-2; Gulbis (Let) b. Haase (Ola) 6-2 6-1; Del Potro (Arg) b. Monfils (Fra) 6-3 6-4; Nieminen (Fin) b. Goffin (Bel) 6-0 6-0.

[3-TRAT][/3-TRAT](m.moro.) Finalmente un passo avanti verso la sentenza che deve decidere le sanzioni per il rematch tra Giacobbe Fragomeni e Silvio Branco, valevole per il Mondiale Silver Wbc del 15 dicembre 2012 a Riva Del Garda. Dopo pochi giorni, a causa degli accadimenti post match, era stato emanato il provvedimento di sospensione cautelare di 60 giorni (con decorrenza dal 27 dicembre) ad entrambi i maestri dei due pugili, Zennoni e Massai. Ora, agli stessi, è stato notificato di comparire davanti al giudice sportivo nazionale presso gli uffici della Fpi di Viale Tiziano 70, in data 7 marzo prossimo alle ore 11.15. Il procuratore federale, avvocato Leonardo Zauli, ha comunicato le sue proposte: 11 mesi di sospensione da ogni attività federale e un’ammenda di 600 euro (importo pari a 10 volte la quota di tesseramento di 60 euro) per Maurizio Zennoni e 14 mesi e la stessa ammenda per Mario Massai. Sono loro gli unici colpevoli?

Il maestro Maurizio Zennoni BOZZANI

(m.c.) I NY Yankees hanno autorizzato il lanciatore Pate Venditte, 27 anni, a partecipare al pre-raduno dell'Italia a Glendale, in Arizona, dal prossimo 21 febbraio. Il pitcher arrivato nella scorsa stagione in triplo A, che ha la particolare caratteristica di essere ambidestro (in azzurro tirerà di sinistro), è così il 28˚ giocatore (compreso Maestri) che effettuerà lo spring training in vista del World Classic. Il raduno dei 28 prescelti inizierà il 3 marzo. A REGGIO (m.c.) Il mancino venezuelano Alberto Bastardo è il primo lanciatore straniero del Reggio Emilia. Nato 28 anni fa a Maracay, il neoreggiano ha esperienze di triplo A con i Dodgers dal 2009 al 2011. Nel corso dell'inverno è stato uno dei rilievi dei Tiburones de La Guaira. Il Mastiff Grosseto allunga intanto il roster con il seconda base Santaniello, prelevato dal Bsc Arezzo, dopo tre stagioni a Bologna.

Mostra FONDAZIONE CANNAVÒ

CREMONA — Prescelta come una delle città europee dello sport nel 2013, Cremona ha varato, sulla spinta del sindaco Oreste Perri, gloria della canoa italiana, e del consigliere delegato allo sport Marcello Ventura, con la regia della dirigente dell'Economato e Sport Tania Secchi, un ricco programma di eventi, che si è aperto ieri con l'inaugurazione della terza edizione della mostra «Donna e Sport 1861-2013». Promossa dalla Fondazione Candido Cannavò per lo sport e dalla Gazzetta, l’esposizione, inaugurata a Milano il 10 giugno 2011 e riproposta l'estate scorsa alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, è stata curata da Maria Canella, Luca Condini, Sergio Giuntini ed Elio Trifari, responsabile della Fondazione dedicata all'indimenticato direttore della rosea. Madrina della terza edizione la cestista Mabel Bocchi, tra le protagoniste dell' inaugurazione, nella quale hanno trovato ampia citazione le atlete «speciali» Silvia Parente e Maria Bresciani.

Baseball Venditte azzurro

Rugby IL GALLES CONFERMA IL XV

IN ITALIA (r.g.) A Boffalora (Mi) debutto del superleggero Mattia Cammarano (1) vincitore di Marco Delmestro (1-11) sui 4 round. PIAZZA IRIDATA (r.g.) Nuova opportunità iridata per Loredana Piazza (9-1), torinese di 33 anni, della colonia Loreni. Dopo il fallito tentativo contro Carolina Duer (Arg. 14-3) per i supermosca Wbo nel 2010 a Buenos Aires, il 10 aprile a Tokyo affronta Naoko Yamaguchi (20-3-3), titolare Wba, alla seconda difesa.

Ghiaccio Collalbo capitale Collalbo (Bz) capitale mondiale della pista lunga junior: la località sull’altopiano del Renon, da venerdì a domenica, ospiterà le finali della Coppa del Mondo di categoria e da giovedì 21 a domenica 24, come già nel 2002, i Mondiali di categoria. Per l’Italia fari puntati in particolare su Andrea Giovannini. Entrambe le rassegne presentate ieri a Bolzano. PLUSHENKO DENUNCIA Evgeny Plushenko ha denunciato il commentatore di Eurosport 2 in russo, Andrei Zhurankov, che nel weekend, durante la telecronaca dei Quattro Continenti, ha sostenuto che lo zar, come riportato da alcuni quotidiani israeliani, contrariamente a quanto reso noto dal suo entourage, non sarebbe stato di recente operato alla schiena a Tel Aviv. FIGURA AZZURRA A Lubiana (Slo), Dragon Trophy. Sr. Uomini: 1. Raya (Spa) 192.05; 3. Giocomelli 163.79; 5. Panfili 146.78. Donne: 1. Lafuente (Spa) 136.00; 4. Russo 118.95; 6. Nogaro 114.73. Jr. Uomini: 1. Palermo 136.00. Donne: 1. Andermarcher 114.73. A Oberstdorf (Ger), Bavarian Open. Sr. Uomini: 1. Oda (Giap) 250.80; 19. M. Zandron 141.93. Donne: 1. Weinzierl (Ger) 157.42; 6. Rio 132.07; 11. Bressanutti 123.92. Coppie: 1. Stolbova-Klimov (Rus) 182.87. Danza: 1. Coomes-Buckland (Gb) 157.17; 3. Alessandrini-Vaturi 144.51; 8. Bernardi-Mior 122.10. Jr. Danza: 1. Sforza-Fioretti 131.07.

Hockey ghiaccio

Luca Morisi, 22 anni LAPRESSE

Non ci sono particolari novità tra i trenta giocatori convocati dal c.t. azzurro Jacques Brunel per la sfida al Galles della terza giornata del Sei Nazioni, in programma sabato 23 all’Olimpico di Roma. Il solo nome nuovo nel gruppo che si radunerà domenica all’Acquacetosa è quello di Luca Morisi (2 caps), centro di Treviso, che torna in Nazionale dopo i test di novembre e rimpiazza l’infortunato compagno di club Alberto Sgarbi. Intanto Rob Howley, c.t. ad interim dei Dragoni, a 12 giorni dal match, ha già annunciato la squadra titolare, confermando il XV che sabato scorso ha vinto a Parigi. Galles: Halfpenny; Cuthbert, J. Davies, Roberts, North; Biggar, Phillips; G. Jenkins, Hibbard, A. Jones; Coombs, I. Evans; R. Jones, Tipuric, Faletau. FIR-VIADANA Dopo la presa di posizione del Viadana relativa alla sentenza dell’Alta Corte di Giustizia circa il ritiro della licenza di Celtic League agli Aironi, la Fir, con un comunicato «considera quantomeno inopportuno ogni genere di appunto mosso da chi, in due anni di gestione della franchigia, non ha ottenuto risultati sul piano sportivo, accumulando al tempo stesso debiti per oltre 2.5 milioni nei confronti di soci, tesserati, fornitori, dipendenti».

SERIE A (m.l.) Ieri l’’8˚ turno della 2ª fase. Master Round: Bolzano-Renon 0-3 (0-0, 0-2, 0-1); Val Pusteria-Valpellice 4-1 (0-1, 3-0, 1-0). Rip. Alleghe. Classifica: Renon 50; Bolzano 49; Val Pusteria* 48; Alleghe* 39; Valpellice* 38 (*una in meno). Relegation Round: Asiago-Pontebba 6-2 (3-1, 1-0, 2-1); Milano-Cortina 1-2 (0-0, 0-0, 1-2). Rip. Val di Fassa. Classifica: Asiago* 40; Milano 38; Cortina 35; Val di Fassa* 20; Pontebba* 6 (*una in meno).

Hockey in line SERIE A-1 (m.l.) Il 13˚ turno in A-1. Risultati: Monleale-Asiago 5-1; Vicenza-Molinese Pisa 9-1; Cittadella-Roma 4-1; Empoli-Padova 1-5. Rip. Milano. Classifica: Monleale 30; Milano* 27, Vicenza 26; Padova* 25; Cittadella 15; Molinese* 10; Roma 9; Asiago* 7; Empoli 3 (*una in meno).

Hockey pista POSTICIPO (m.nan) Nel posticipo della 14ª di A-1 Breganze-Lodi 4-4 (p.t. 1-1; 3 Garcia, 2 Tataranni). Classifica: Viareggio e Valdagno 39, Bassano e Lodi 32, Forte dei Marmi 28, Breganze 22, Novara 20, Prato 15, Sarzana e Matera 14, Trissino 12, Follonica 10, Giovinazzo 6, Thiene 1.

Nuoto CON D’ARRIGO (al.f.) La 32enne americana Brooke Bennett domani tornerà alle gare al Grand Prix Usa di Orlando; la triolimpionica, che nella scorsa stagione ha gareggiato nei master, sarà al via di 400-800 sl, 100-200 farfalla. Primo test americano per l'azzurro Andrea Mitchell D'Arrigo (100, 200, 400 sl) che studia e si allena a Gainesville con Lochte. Sui blocchi si vedrà Missy Franklin, reduce dalla gara con il suo Regis Jesuit College a Fort Collins (Colorado, Usa). EUROJUNIORES (al.f.) Stabilite data e sede degli Europei giovanili (nati 1995-96, nate 1997-98): si disputeranno a Poznan (Pol) dal 10 al 14 luglio. I Mondiali juniores sono in programma a Dubai dal 26 al 31 agosto.

MARATONETI E OLIMPIONICI (al.f.) Luciano Sales e Pilar Geijo sono i trionfatori della Hernanderias-Paranà (Arg), gara di 88 km del Grand Prix Fina. Il sudafricano Chad Ho e la statunitense Ashley Twichell (davanti all’olimpionica Payne, quinta la Hosszu) vincono il Midmar Mile di Pietermaritzburg (S.Af.), gara di 1600 metri con 18.000 partenti; il campione olimpico Cameron Van der Burgh ha gareggiato a rana per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro. SULLIVAN GRAZIATO (al.f.) Eamon Sullivan se l’è cavata con una multa di 1000 dollari: il velocista australiano, che in ottobre, in lieve stato di ebrezza, ha ferito due persone guidando uno scooter, è stato condonnato solo a una sanzione pecuniaria. Intanto, l’ex sprinter canadese Brent Hayden, ritiratosi dopo il bronzo di Londra, ha iniziato la carriera da motivatore con un clinic per ragazzi. PARK E KITAJIMA (al.f.) Il sudcoreano Park Tae-Hwan è in Australia per un collegiale con Michael Bohl; senza più sponsorizzazioni, l’olimpionico di Pechino provvede alle spese. Intanto Kosuke Kitajima è toranato ad allenarsi con Norimasa Hirai, coach che l’ha portato ai quattro successi olimpici. La federazione turca ha chiesto una consulenza a Bob Bowman, mentore di Phelps, mentre Stephan Widmer, ex tecnico di Lenton e Jones, collabora con un gruppo di cinesi.

Pallanuoto SETTEBELLO Oggi, per il Settebello, si chiude il collegiale di Bogliasco. Gli azzurri hanno disputato due partitelle con la Pro Recco e con il Bogliasco, e hanno brindato alla nascita del primogenito di Niccolò Figari, Andrea. DONNE Oggi, alle 15, si gioca la prima di ritorno: Orizzonte-Bologna, Ortigia-Padova, Imperia-Bogliasco, Roma-Rapallo, Messina-Firenze.

Pesi Doping russo ad Atene 2004 Il Cio ha ritirato per doping il bronzo di Atene 2044 (77 kg) al russo Oleg Perepetchenov (clenbuterolo). L’atleta non era risultato positivo ai Giochi, ma a una nuova analisi del 2012 effettuata con tecniche più avanzate.

Sport invernali MONDIALINI ALPINO (s.f.) Diramate le convocazioni azzurre per i Mondiali juniores di sci alpino (Quebec, Can; 20-27 febbraio). Sarà Sofia Goggia la punta di diamante di una squadra composta da 15 atleti, nove ragazzi (Bacher, Baruffaldi, Battilani, Bosca, Buzzi, Franceschetti, Ravelli, Ronci e Zingerle e sei ragazze (Agnelli, Bassino, Giardini, Goggia, Medetti e Pichler). PODI SCIALPINISMO (g.v.) Nuota nelle medaglie l’Italia ai Mondiali di sci alpinismo a Pelvoux (Fra). Dopo la sprint di lunedì, dove gli azzurri hanno centrato l’argento con Alba De Silvestro (juniores), Robert Antonioli (espoir) e Davide Magnini (cadetti) e il bronzo con Nadrir Maguet (juniores) e Pietro Canclini (cadetti), ieri sono venuti i titoli individuali con Davide Magnini (cadetti) e Alba De Silvestro (jr), oltre all’argento di Nadir Maguet (jr) e il bronzo di Pietro Canclini e Giulia Compagnoni (cadetti). Oggi titoli senior ed esploir.

Tennis Ritiro Esther Vergeer A 31 anni la fuoriclasse in carrozzina, l’olandese Esther Vergeer, si ritira da imbattuta da 470 partite consecutive (dal 30 gennaio 2003), con 21 Slam, 14 Masters e 4 ori olimpici. BOLE E FOGNA A San Paolo (Bra, 455.775 $, terra) buon esordio di Bolelli, mentre perde Fognini contro Pella. Primo turno: Berlocq (Arg) b. Kuznetsov (Rus) 6-3 6-4; Ramos (Spa) b. García-López (Spa) 6-3 7-5; Pella (Arg) b. FOGNINI 7-6 (6) 1-6 6-1; Alund (Arg) b. Mello (Bra) 6-4 6-4; Andújar (Spa) b. Giraldo (Col) 6-4 7-6 (5).

Tennistavolo SERIE A In A-1 uomini 1ª di andata della seconda fase: Cagliari-Carrara 0-4, Castel Goffredo-Perugia 4-0. Classifica: Carrara 14; Castel Goffredo 9; Cagliari 4; Perugia 1. In A-1 donne 2ª di ritorno: Norbello-Genova 4-1, Cortemaggiore-Sandonatese 3-3, Cagliari-Quartu 0-4. Classifica: Sandonatese e Norbello 12; Cortemaggiore 10; Quartu 5; Cagliari 3; Genova 0.

Varie CASO MARASI La Federazione Italiana Pallavolo sulla presunta ineleggibilità di Anna Maria Marasi in Consiglio Nazionale in quota atleti, come sollevato da Daniele Masala, ribadisce in un comunicato di aver «valutato e indicato le attività di alto livello comprese nei calendari ufficiali della Confederazione Europea (Cev)». La Marasi aveva partecipato nel 2009 all’Europeo Master.

Comune di Livorno COMUNE DI LIVORNO UFFICIO PROVVEDITORATO Il Dirigente Ufficio Sport e Impianti Sportivi e Responsabile Unico del procedimento Dott. Maurizio Lenzi con determinazione n. 4172 del 31.12.2012 ha definitivamente aggiudicato l’appalto della concessione dell’impianto ad elevata tecnologia palazzo dello sport “PALALIVORNO” per il periodo di anni 10 alla associazione temporanea di imprese tra PRG Public Relation Group Srl di Firenze - Tre Erre Comunication Srl di Livorno - Live Emotion Group Srl di Pistoia. Il Responsabile Ufficio Provveditorato Dott. Antonio Bertelli


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_dopo Ratzinger

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Ma che cosa succederà quando avremo due Papi? Benedetto si ritirerà in silenzio. Intanto, i pronostici già impazzano anche se non ci sono veri favoriti: il Conclave è una gara imprevedibile

1Anche se lei sostiene che far pronostici è ridicolo, siamo già entrati in piena campagna elettorale vaticana, non crede?

Senza che si sappia sul serio chi sono i concorrenti. Sa che può anche essere eletto un non-cardinale? Sa che può essere eletto persino un laico? Sa che lo Spirito Santo potrebbe in teoria suggerire agli Eminenti il nome suo o mio, e metterci inaspettatamente davanti a un’avventura per la quale dire che siamo indegni è poco?

2 Non accadrà. È significativo in ogni caso il modo con cui sono stati organizzati i giorni che mancano alla fine. Oggi solita udienza generale, seguita nel pomeriggio dal Mercoledì delle Ceneri, celebrato non più sull’Aventino, ma in San Pietro, «perché c’è più spazio». Le folle accorrono allo spettacolo del Papa al tramonto. Anche l’udienza finale, quella di mercoledì 27, si terrà in piazza San Pietro perché si prevede una calca inverosimile. La cerimonia di oggi è l’ultima di questo pontefice con il collegio cardinalizio. Domani incontro con i parroci di Roma. Domenica Angelus, ed esercizi spirituali della Quaresima, con il cardinale Ravasi, il grande biblista e forse prossimo papa. Seguirà una settimana di silenzio, sospese tutte le attività e tutte le udienze. È la prassi, e non dipende dalle dimissioni. Come sarà l’uscita di scena alle 20 del 28? Le telecamere lo riprenderanno? Che abito indosserà? Avrà ancora le scarpette rosse che gli fabbricano a Novara? Alle 19.59 sarà ancora papa e alle 20.01 non più. Problemi enormi.

3 Parliamo dei successori. È un esercizio sensa senso. Il conclave è una gara in cui si confrontano leader, supporter

d

clavi sono durati anni (quello che produsse Celestino V, per esempio). La Chiesa è divisa e le dimissioni di Ratzinger vanno lette anche come l’ammissione di un fallimento, il non essere riuscito a governare le lotte in Curia, lotte che si riprodurranno puntualmente quando i porporati saranno rinchiusi nella Sistina. Devono raggiungere la maggioranza dei due terzi, cioè 78 voti su 117 votanti. Wojtyla aveva stabilito che dopo il 34˚ scrutinio sarebbe bastata la maggioranza del 50% + 1, ma proprio Ratzinger ha voluto ripristinare la regola dei due terzi, perché il nuovo papa fosse espressione di una Chiesa unita. Ma la Chiesa è unita?

lafrase DEL GIORNO

Le agenzie ci hanno fornito elenchi corposi su quel che farà il Papa di qui al 28 febbraio, elenchi che tradiscono l’ansia di ciascuno intorno al nuovo mondo che si è manifestato con le dimissioni. Che Papa sarà quello che ha i giorni contati, e non perché deve morire? È ancora un vero Papa o qualcosa di diverso? Celestino V si spogliò dei suoi abiti in una cerimonia che potrebbe anche essere ripetuta, poi sparì, quindi venne scovato e incarcerato da Bonifacio VIII. Non lasciò comunque passare venti giorni tra l’annuncio e l’uscita di scena. E dopo? Che accadrà quando i papi, volenti o nolenti, saranno due, uno chiuso nell’ex convento di clausura in Vaticano, l’altro a lottare contro le beghe interne e a risolvere nello stesso tempo le formidabili questioni di dottrina, di fede, che Benedetto ha lasciato aperte?

A

IL TOTO PAPABILI

LA SCELTA GIUSTA «Ho sentito mio fratello ieri sera e mi ha ribadito di aver preso la decisione giusta. La teoria del complotto contro Benedetto XVI è semplicemente una assurdità» PADRE GEORGE RATZINGER FRATELLO MAGGIORE DEL PONTEFICE

5 Secondo me, i santi padri farebBenedetto XVI, 85 anni, lascerà il Pontificato il 28 febbraio LAPRESSE

dei leader, correnti, gruppi, fazioni. Ogni leader, in ogni competizione, ha due obiettivi: il primo, vincere; il secondo, impedire la vittoria dell’avversario ritenuto più forte. Quando la politica dettava ancora le sue condizioni ai cardinali riuniti, gli ambasciatori intimavano al conclave non tanto di eleggere questo o quello quanto che non si permettessero di far vincere il rappresentante francese o quello ritenuto troppo liberale. La trattativa di oggi, di dimensioni planetarie, è appena cominciata ed è assur-

do pretendere di saperne qualcosa. I giornali fanno i nomi più ovvi: il filippino Tagle, i due africani neri, uno dei quali ha 80 anni e probabilmente non entrerà neanche in conclave, il canadese Ouellet, Ravasi-Bagnasco-Bertone-Scola, Timothy Dolan da New York, Cristoph von Schön- born, boemo, il mio preferito da quando ho saputo che nel conclave del 2003 venne a Roma in treno, senza assistenti e tirandosi dietro il trolley da sé.

4 Padre Lombardi dice che sceglieranno in non più di 15 giorni.

Come può saperlo? Certi con-

bero bene a porsi anche questioni di marketing. La piazza San Pietro, negli anni di Benedetto, è andata svuotandosi. Non sarebbe l’ora di un papa giovane, in qualche modo televisivo, capace di commuovere le folle, far recuperare la fede attraverso l’entusiasmo?

Ieri Vittorio Messori, il grande giornalista che sa tanto di cose cattoliche, ha raccontato quest’idea sorprendente di Ratzinger, secondo cui l’ultima preoccupazione dei cardinali deve essere la salvezza della Chiesa. La Chiesa è in una situazione difficile? E quando mai non lo è stata? «La Chiesa è di Cristo, è il corpo stesso di Cristo. A Lui, dunque, tocca dirigerla e, se necessario, salvarla. “Noi – mi diceva il Papa – siamo soltanto, parola di Vangelo, dei servi, per giunta inutili. Non prendiamoci troppo sul serio, siamo unicamente strumenti e, in più, spesso inefficaci...».

DIETRO LO SCOOP ANSA

Quell’annuncio in un latino così moderno

S Angelo Scola Arcivescovo di Milano, ha 71 anni ed è vicino a Ratzinger

S Marc Ouellet Canadese di 68 anni, è stato arcivescovo del Quebec

Giovanna Chirri dell’Ansa A lanciare la notizia delle dimissioni del Papa è stata Giovanna Chirri, vaticanista dell’Ansa: lunedì ha ascoltato le parole di Benedetto XVI e ha firmato lo scoop. E poi, ha pianto. La sua storia attira attenzione sul latino parlato dal Papa, una lingua composta da espressioni che risalgono a Cicerone (come il famoso «ingravescente aetate») e altre che compaiono in scritti dell’800. Ratzinger si è battuto per mantenere vivo e aggiornare il latino e in Vaticano si coniano neologismi come «delocalizatio» per «delocalizzazione».

S Francis Arinze È nigeriano e ha 81 anni: era tra i favoriti anche nel 2005

MARKETING ESTREMO

L’a.d. Ryanair si «candida» per il Vaticano

S Timothy Dolan Ha 63 anni, americano e arcivescovo di New York

La pubblicità della Ryanair La notizia delle dimissioni del Papa non ha soltanto provocato reazioni emotive o aperto dibattiti. C’è chi, in Irlanda, per esempio, ne ha approfittato per fare un po’ di pubblicità non proprio ortodossa. A far discutere è Ryanair. La compagnia aerea low-cost ha pubblicato sul suo sito internet e su alcuni giornali una pubblicità in cui il suo amministratore delegato, Michael O’Leary, veste i panni del Papa e finge di essere il successore di Benedetto XVI. «O’Leary lascia Ryanair per un nuovo lavoro».

«INTERVENTO DI ROUTINE»

Solo tre mesi fa il Pontefice operato al cuore La Santa Sede ieri ha ammesso: meno di tre mesi fa il Pontefice aveva subito un intervento al cuore in una clinica romana per la sostituzione delle batterie del pacemaker. «È stato un intervento assolutamente di routine», ha minimizzato Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, cercando di smentire le voci secondo cui la decisione di Benedetto XVI di dimettersi sia dovuta a problemi di salute. Anche se le illazioni sono continuate. «Il motivo è solo la percezione delle forze che diminuiscono con l’età, non ci sono malattie specifiche», ha aggiunto Lombardi.


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ALTRI MONDI

SI È SPOSATA IN GERMANIA

Le nozze della Concia Il tribunale dice no La prima sezione civile del tribunale di Roma ha rigettato la richiesta di trascrizione del matrimonio tra la parlamentare del Pd Anna Paola Concia e la

Finmeccanica Arrestato Orsi «Una tangente per l’appalto» L’a.d. e presidente avrebbe versato 51 milioni per garantirsi la vendita di 12 elicotteri all’India. «Sistema diffuso»

«Prassi comune» L’inchiesta avviata dalla procura di Napoli era stata trasferita a Busto Arsizio per ordine della Corte di Cassazione cui si era rivolto proprio Orsi sollevando una questione di competenza. Il gip ha spiegato che la misura cautelare per il numero uno di Finmeccanica «neutralizza il compimento di ulteriori condotte corruttive» e «pone un limite all’im-

Il caso sanità in Lombardia

OK ANCHE ALLE ADOZIONI

Francia, primo sì per i matrimoni gay Dopo una maratona parlamentare durata 110 ore, l’Assemblea nazionale francese ha approvato la legge sulle nozze e l’adozione di figli da parte di

coppie gay: 328 i favorevoli, 229 i contrari. Adesso tocca al Senato, dove la maggioranza di sinistra è molto più stretta, che inizierà la discussione il 2 aprile. Si tratta della prima grande riforma sociale di Hollande, ma per il 24 marzo a Parigi è già stata fissata una manifestazione di chi contesta questo sì.

A notizie

LEADER E TASSE

Tascabili Gli incassi dall’imposta sulla casa

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L’ex numero uno del Sismi Nicolò Pollari, 69 anni AP

Silvio Berlusconi Il leader del Pdl certo di poter tagliare l’Imu sulla prima casa: «Il decreto è pronto e in 4 anni vogliamo abrogare del tutto l’Irap. Il debito? Non mi preoccupa»

Dall’Imu 23,7 miliardi: 1,3 in più del previsto Il ministero delle Finanze e quello dell’Economia ieri hanno dato i numeri dell’Imu: i versamenti totali per il 2012 ammontano a circa 23,7 miliardi di euro, di cui 9,9 miliardi di acconto e 13,8 miliardi di saldo. Gli incassi hanno superato di 1,3 miliardi le previsioni fatte dal governo. Dalla prima casa sono arrivati 4 miliardi. Hanno versato l'imposta 28,5 milioni di contribuenti: il contributo medio è stato pari a 918 euro. Oltre un quarto del gettito derivante dall’aumento delle aliquote dei comuni proviene da 5 grandi città (Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli).

Tensioni con gli Usa: «Provocano»

Nord Corea contro tutti Terzo test nucleare «ma è solo autodifesa»

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S Al vertice Il presidente e a.d. di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, 67 anni. La prima carica nel 2011 l’aveva ereditata da Pier Francesco Guarguaglini FOTOGRAMMA

pegno con cui egli si è attivato per ostacolare e svilire l’indagine». Secondo l’accusa il manager avrebbe anche contattato il Consiglio superiore della magistratura per escludere il magistrato che stava indagando su di lui. Il giudice annota, inoltre, che il dirigente, intercettato, «rivela il suo disincanto per la pratica tangentizia» e «il suo convincimento che la stessa sia un fattore naturale della pratica aziendale». Sulla questione è intervenuto il premier Mario Monti: «Interverremo sulla governance di Finmeccanica».

«Hanno condannato un innocente come accadde con Tortora». L’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari è «sconcertato» per la sentenza emessa ieri dalla Corte d’appello del tribunale di Milano che lo ha condannato a dieci anni per il sequestro dell’ex imam di Milano Abu Omar, il 17 febbraio del 2003. Un colpo durissimo per i servizi segreti italiani, visto che i giudici hanno dato nove anni anche a Marco Mancini, il numero due, e sei agli agenti Giuseppe Ciorra, Raffaele Di Troia e Luciano Di Gregori. Il primo febbraio in appello erano stati inflitti sette anni all’ex capo della Cia in Italia, Jeff Castelli, e già sono state emesse 25 condanne definitive per gli agenti. La reazione di Pollari è stata dura: «Non voglio fare paragoni, ma ricordo che anche Tortora fu condannato a dieci anni. Io ho cercato di impedire i fatti, sono innocente e il segreto di Stato lo prova». Segreto che è stato apposto da tre governi, compreso l’ultimo, e Pollari fa i nomi: «Il governo ha messo per iscritto che queste attività sono istituzionali e quindi sono lecite. Ma questo è un Paese di falsi moralisti. E mi chiedo: Prodi, Berlusconi e Monti che hanno apposto sul caso il segreto di Stato sono stati miei complici? E se lo sono stati perché nessuno li interpella?». I cinque sono stati perpetuamente interdetti dai pubblici uffici e dovranno risarcire con una provvisionale da un milione e mezzo l’ex imam e sua moglie. Ma proprio ieri sono giunti alla Corte Costituzionale gli atti relativi al conflitto d’attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal governo nei confronti della Cassazione che a settembre aveva annullato il proscioglimento di Pollari e Mancini. Se il ricorso venisse accolto andrebbe rivista anche la sentenza di ieri.

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E alla fine Formigoni è indagato Per i magistrati prese 8 milioni no di dieci anni, calcolavano gli inquirenti nel 2012) e che sarebbe diventata una «cassaforte» da cui distrarre 56 milioni di euro su conti svizzeri.

FRANCESCO RIZZO

Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, l’ha presa con ironia. «Pensavo mi accusassero anche di omicidio e strage. Che cosa non si fa per cercare di coprire lo scandalo Monte dei Paschi di Siena che rischia di travolgere la sinistra? Ma nelle carte che sono state depositate non emerge nulla di nuovo». Non secondo la Procura di Milano. Che ieri ha chiuso le indagini sulla Fondazione Maugeri, polo d’eccellenza della sanità lombarda destinatario, per i pm, di finanziamenti «gonfiati» dalla Regione Lombardia (200 milioni in me-

IN APPELLO L’EX NUMERO 1 DEL SISMI

Caso Abu Omar, 10 anni a Pollari «Nuovo Tortora»

DANIELE VAIRA

Finmeccanica è stata di nuovo travolta da uno scandalo: ieri il presidente e a.d. dell’azienda aerospaziale, Giuseppe Orsi, è stato infatti arrestato per corruzione internazionale. Con l’aiuto di due cittadini svizzeri, Guido Haschke e il suo socio Carlo Gerosa (sui quali pende un ordine di cattura) avrebbe pagato una tangente di 51 milioni euro ad alcuni funzionari indiani per garantirsi la vendita al governo di New Delhi di 12 elicotteri. Un affare da 556 milioni di euro, su cui anche l’India ha deciso di aprire un’inchiesta. La mazzetta sarebbe stata mascherata attraverso dei contratti di consulenza stipulati con società indiane riconducibili ai due intermediari. Domiciliari per Bruno Spagnolini, l’a.d. della società di elicotteri Agusta Westland, controllata di Finmeccanica. Ennio Amodio, il legale di Orsi, ha definito «devastante» il provvedimento che ha portato in carcere il suo assistito.

sua compagna Ricarda (nella foto), celebrato in Germania nel 2011. La decisione è legata al vuoto legislativo in materia, ma la Concia non ci sta: «Faremo ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo. Sono sorpresa, pensavo che le sentenze della Cassazione sul diritto a una vita familiare per i gay facessero giurisdizione».

Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, 64 anni ANSA

Yacht Per Formigoni, all’accusa di corruzione, si aggiunge quella di associazione a delinquere: sarebbe stato il «promotore e organizzatore» che avrebbe garantito una «protezione globale», tra 1997 e 2011, alla Maugeri e tra 2002 e 2011 al San Raffaele. In cambio di «utilità» per 8 milioni di euro, tra cui viaggi e l’uso di yacht. L’atto di chiusura delle indagini, che solitamente precede la richiesta del processo, ha raggiunto altre 16 persone, tra cui l’ex assesso-

re alla Sanità lombarda Antonio Simone, il d.g. dello stesso assessorato Carlo Lucchina e il faccendiere Pierangelo Daccò, già condannato a 10 anni per il crac del San Raffaele. «Qualsiasi erogazione dalla Regione alla Fondazione passava attraverso un pagamento a Daccò», ha detto ai magistrati il manager Gianfranco Mozzali. Tra le altre accuse alle persone coinvolte, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, frode fiscale, riciclaggio. Le decisioni sulle delibere per favorire la Maugeri venivano prese durante incontri che i partecipanti, via mail, chiamavano fra di loro «caffè sanità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pierluigi Bersani Per il segretario del Pd ridurre le tasse è possibile: «Sono per ridistribuire il carico, tipo l’Imu, e sono per esentare le fasce più deboli e caricare sui patrimoni immobiliari più grandi» Protesta sudcoreana per i test nucleari del Nord Corea

S Mario Monti Il candidato di Scelta civica propone una graduale riduzione delle tasse, ma senza «promesse azzardate». La restituzione dell’Imu? «Idea curiosa, meglio alleggerire quella sulla prima casa»

La Corea del Nord ha fatto sapere ieri di aver realizzato il suo terzo test nucleare sotterraneo come «misura di autodifesa», scatenando la preoccupazione di tutto il mondo. Il regime di Pyongyang ha minacciato poi «più forti passi» se gli Stati Uniti manterranno la loro ostilità. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si è riunito per un incontro d’emergenza su quanto accaduto, ma le condanne sono arrivate da tutto il mondo, a partire ovviamente da Obama che ha definito il gesto «altamente provocatorio».

A Santos durante il carnevale

In Brasile prende fuoco il carro per Pelè: 4 morti Tragico incidente in Brasile, ieri al carnevale di Santos, città costiera nello stato di San Paolo, celebre per la squadra di calcio in cui ha militato Pelè. Il carro allegorico dedicato proprio a «O Rei» ha urtato un cavo dell’alta tensione e si è incendiato, provocando la morte di quattro persone, tre uomini ed una ragazza, e il ferimento di almeno altre sei. Il sindaco di Santos, Paulo Alexandre Barbosa, ha sospeso le sfilate delle scuole di samba in segno di lutto. «Non c'è più niente da festeggiare», ha detto il primo cittadino. Aperta un’inchiesta sull’incidente.

Tangenti

L’ex ministro Fitto condannato a 4 anni Quasi 28 ore di Camera di Consiglio. Poi il verdetto: l'ex ministro Raffaele Fitto, parlamentare del Pdl, è stato condannato a 4 anni di reclusione dal tribunale di Bari al termine del processo su presunti illeciti in appalti. Fitto è stato riconosciuto colpevole di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d'ufficio. Assolto da peculato e da un altro abuso d'ufficio. Fitto, all'epoca dei fatti presidente della Regione Puglia, è stato condannato per la presunta tangente da 500.000 euro che avrebbe ricevuto dall'editore e imprenditore Giampaolo Angelucci.


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ALTRI MONDI

A ROMA CON "QUI E ORA"

Mastandrea a teatro «Il mio atto molesto» Valerio Mastandrea Nella foto) torna a teatro, dal 3 marzo all’Ambra Jovinelli di Roma, con Qui e ora, testo di cui è autore e regista Mattia Torre. L’attore,

presentando il nuovo impegno dice: «L’intrattenimento puro è diventato molesto, è anestetico e, di questi tempi, vale come un reato di collusione». Al suo fianco avrà Valerio Aprea. Interpretano due motociclisti che, dopo uno scontro frontale, in attesa dei soccorsi, finiscono per mettersi l’uno contro l’altro.

Ecco Sanremo

Prima serata A sinistra, Maurizio Crozza imita Silvio Berlusconi sul palco dell’Ariston; al centro Fabio Fazio bacia Luciana Littizzetto; a destra, la tennista azzurra Flavia Pennetta, elegantissima LAPRESSE

Crozza fa Berlusconi: la partenza è con i fischi Il comico imita l’ex premier e tra il pubblico qualcuno lo contesta La Littizzetto provoca Fazio: «Faccio subito vedere la farfallina?» DAL NOSTRO INVIATO

STEFANIA ANGELINI SANREMO (Imperia)

La vigilia l’ha trascorsa a fare le prove fino a notte fonda. Il suo intervento nella prima serata del Festival, in piena par condicio, su Rai 1, era attesissimo. Maurizio Crozza, così, è salito sul palco dell’Ariston alle 22.25 circa. In contemporanea Mario Monti stava parlando agli italiani su Rai 2. Il comico trasformista si è esibito per oltre 30 minuti, tra monologhi, parodie e anche un paio di canzoni. È entrato travestito da Silvio Berlusconi e ha intonato Formidable, «scritta da Bonaiuti, Verdini, Cosentino e Aznavour» come ha annunciato Fazio. «Ma quanto mi diverto — ha esordito Crozza-Berlusconi — non mi sono mai divertito tanto da quanto Alfano ha detto che faceva le primarie». Ma Crozza è stato costretto a fermarsi: qual-

cuno, tra il pubblico, lo ha fischiato. «Vai a casa». E così è entrato in scena anche Fazio per calmare le acque. Dopo il ritorno alla normalità, il monologo è ricominciato: «La mia è osservazione della realtà non propaganda». Sono ripartiti gli applausi. «Cos’hanno in comune il Festival e le elezioni? Che chiunque vinca non vale una mazza...». Alla fine il comico genovese non ha fatto solo la parodia del Cavaliere, ma anche quella di Bersani («Porco boia, ragassi, non siam qui ad accordare gli spaghetti alla chitarra») e non sono mancati l’ex magistrato Ingroia («Se ho voglia di far politica? È più un languorino») e Luca Cordero di Montezemolo, con Fazio a fargli da inedita spalla («Vuole una Ferrari Station Wagon? Allora le do un portachiavi della Sampdoria»). Staremo a vedere se il fattore Crozza ha fatto o meno impennare gli ascolti di un’edizione che, secondo

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Osservo soltanto la realtà e la racconto. Io non faccio propaganda

MAURIZIO CROZZA RISPONDE AI FISCHI

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Vendola sa cosa vuole, Monti sa cosa vuole: io no, sono 20 anni che guardo il menù MAURIZIO CROZZA NEI PANNI DI BERSANI

le previsioni prudenziali degli organizzatori, non sarebbe riuscita a sfiorare i 12 milioni di spettatori dell’anno scorso. Lady Littizzetto Ma prima di Crozza, è toccato a Luciana Littizzetto, con un’entrata principesca da un cocchio a forma di zucca trainato da quattro cavalli bianchi, fare gli onori di casa. Luciana si è fatta largo tra il pubblico in abito nero: «Ecco salgo all’Ariston come Monti». Una volta raggiunto Fazio: «Faccio subito vedere la farfallina?», riferendosi al tatuaggio di Belen che fece scandalo l’anno scorso. E ancora: «Voglio fare l’elenco dei politici più pirla perché così questo diventa il festival più breve della storia». Infine, leggendo una "letterina" spiritosa a San Remo: «Fai in modo che il pubblico non si arrabbi perché al posto di due gnocche stavolta ce n’è solo mezza...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SUPEROSPITE ALL’ARISTON L’AUSTRIACO CHE HA SUPERATO LA VELOCITÀ DEL SUONO IN CADUTA LIBERA

E Baumgartner: «La musica decisiva per la mia impresa» DAL NOSTRO INVIATO

SANREMO (Imperia)

L’inizio è stato solenne: la prima serata del Festival si è aperta con un omaggio a Verdi. Poi, dopo il Crozza elettorale, è arrivato un altro momento destinato a far discutere: Stefano e Federico, coppia gay di Torino, hanno raccontato la loro storia d’amore sfogliando dei cartelli sul palco. A San Valentino andranno a New York a sposarsi: «Perché le leggi di questo Paese non permettono di farlo». Ma ieri si sono anche esibiti i primi 7 big, ciascuno con due brani. Tutti accompagnati da «vip» che

hanno annunciato quale delle due canzoni avesse superato il turno. Tra questi anche alcuni sportivi, come Vincenzo Montella che ha accompagnato Maria Nazionale, e Flavia Pennetta, elegantissima, per la coppia Molinari-Cincotti. Il super ospite è stato l’austriaco Felix Baumgartner, che a ottobre ha superato la velocità del suono lanciandosi da 39 mila metri in caduta libera: «La musica - ha detto - è stata importante nella mia fase preparatoria, per non andare fuori di testa». Infine, Toto Cutugno ha ricevuto il premio alla carriera dalle mani dell’attaccante del Torino, Angelo Ogbonna. E assieme al coro dell’Armata Rossa Cutugno ha cantato «L’Italiano», chiudendo con «Volare». Il pubblico in sala si è esaltato: Sanremo è anche tradizione. s.ang.

Fabio Fazio saluta il paracadutista austriaco Felix Baumgartner LAPRESSE

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LETTERE PortoFranco A CURA DI FRANCO ARTURI Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it Twitter: @arturifra

Lo sport, grande assente dalla campagna elettorale Non ho sentito nessuno in questa campagna elettorale parlare di sport e parecchi penseranno che potrei dedicarmi a cose più serie. Appunto, lo sport è una cosa seria, se programmato e gestito nell’interesse del Paese. Parliamo di un comparto che equivale all’1,6% del Pil nazionale e ne vanta uno proprio di 25 miliardi di euro. Non solo, le spese della pubblica amministrazione ammontano per lo sport a oltre 2 miliardi e mezzo di euro ed in materia di esportazione i dati non sono più bassi: vendiamo all’estero 1,8 miliardi di prodotti sportivi, con un saldo attivo di 240 milioni di euro. I due dati da sottolineare e sui quali riflettere, però, sono quelli legati al valore della produzione ed alle entrate erariali. Il primo, infatti, è pari a 53,2 miliardi di euro e le seconde superano i 5 miliardi. Numeri non sparati a caso dal sottoscritto ma rinvenibili nel libro bianco dello sport italiano del Coni 2012. Numeri che in un mondo in crisi generale vanno in controtendenza, in un settore troppo frettolosamente relegato a fenomeno del puro divertimento, roba non di prima linea. Invece, i numeri ed il valore sociale parlano da soli, nel vuoto, considerando che da anni non si interviene in maniera strutturata a cominciare dall’assetto del Coni e dello sport a scuola. Chiudo con la Carta Europea dello sport per tutti, nella quale si evidenzia che lo sport, essendo uno degli aspetti dello sviluppo socioculturale, deve essere messo in rapporto, a livello locale, regionale e nazionale, con altri campi in cui intervengono decisioni di politica generale. Insomma, un servizio sociale contemporaneo e un fenomeno di assoluta rilevanza: sociale, civile, economica e sanitaria. La pratica sportiva è in grado, infatti, di ridurre l’incidenza di alcune malattie croniche e di patologie in preoccupante aumento e quindi garantire una spesa minore per l’intero sistema sanitario nazionale. Francesco Lettieri (San Felice a Cancello)

Lei ha scritto più di una lettera: piuttosto un condivisibile e qualificante editoriale che, il direttore Monti è certamente d’accordo, potrebbe essere pubblicato sulla prima pagina del nostro giornale. Aggiungo che proprio l’assenza del settore sportivo dai discorsi preelettorali è un segno di arretratezza culturale e politica. La sottovalutazione dello sport come pilastro di una società moderna parte da molto lontano nel nostro Paese e va combattuta con ogni mezzo lecito.

Gli italiani e gli altri Sento spesso dire che la Serie A non è più la lega più spettacolare del mondo (e sono d'accordo), ma resta il fatto che è la più agguerrita e competitiva e per questo a mio avviso la più bella da seguire. Certo i vari Messi, Ronaldo, Rooney e Ibrahimovic e altri campioni giocano all'estero, ma basterebbe dare un rapido sguardo alle classifiche per accorgersi che più della presenza dei campioni la bellezza del campionato è data dalla sua competitività: la distanza tra prima e seconda in Inghilterra è di 12 punti, in Spagna di 12 e in Germania di 15. In Italia invece ballano solo 5 punti (3 fino a sabato). Senza considerare che i testacoda, soprattutto in Spagna, sono partite scontate mentre in Italia la Juve può perdere punti con Genoa, Sampdoria e vincere a fatica col Chievo. Quindi, fatta salva la speranza di rivedere presto superstar anche nel nostro paese, lunga vita alla Serie A! Daniele Tomat

Sottoscrivo gli auguri, ma sul resto sono poco d’accordo. Anche gli altri campionati maggiori, in particolare Premier e Bundesliga, offrono una bella varietà di temi e incertezze competitive. Un po’ meno la Liga spagnola, che però propone una qualità tecnica elevata. All’Italia rimane forse il primato delle alchimie tattiche e della preparazione delle partite a tavolino. Tuttavia siamo ultimi nel clima degli stadi. Ma siccome siamo «scarafoni» italiani, è giusto e legitti-

mo considerarci belli. Nessuno potrà smentirci.

Cipollini: che senso ha? Carissimo Franco, ho sempre apprezzato e condiviso le campagne portate avanti dalla Gazzetta mirate alla diffusione di una certa etica e fairplay, come quella contro il doping. Nel caso recente riguardante Cipollini però sono perplesso: non riesco a vedere alcuna utilità in questo servizio se non la vostra nel fare uno scoop. Un po’ poco dal mio punto di vista di appassionato di ciclismo. Mi puoi spiegare meglio cosa si può ottenere demolendo uno dei miti ciclistici italiani degli anni recenti? Intendiamoci, ormai credo che tutti si siano convinti che il doping in quel periodo fosse pratica totalmente diffusa: cioè lo facevano tutti. Che senso ha prenderne uno dal mazzo e additarlo al pubblico ludibrio? Si fa il bene del ciclismo? Daniele Perfigli

Direi proprio di sì: si fa il bene di questo sport in primo luogo. Soprattutto si prosegue lungo l’unica via praticabile per un giornalista, un appassionato di ciclismo e una persona per bene: dire e scoprire la verità. Molto lettere come la tua ci sono arrivate e molte girano attorno all’argomento: ma non lo sapevamo già che tutti si dopavano? No, caro amico, non lo sapevamo. E del resto, lo avrà notato, Cipollini, come aveva fatto Armstrong per un decennio, nega e smentisce. Senza una piena sincerità sul passato, non ci sarà un buon futuro. E quello ci sta tremendamente a cuore.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

GAZZALOOK SPECIALE SAN VALENTINO PER LEI

PER LUI

1. OVS Foulard con stampa cuori, 10 e 2. Rayban Occhiali a goccia con lente specchiata colorata, 149 e 3. Gaudì Abito in cotone stile retrò, 99 e 4. Dodo Bracciale d’argento «I Love You», 350 e 5. Fossil Bangle in acciaio lucido con finitura dorata, 59 e 6. Hip Hop Pizzo Mon Amour orologio in silicone, 40 e 7. Prada Portachiavi in saffiano a forma di orsetto, 120 e 8. Iceberg Metal Mignon Bag con tracolla 250 e 9. Piero Guidi pochette in materiale gommato, 120e 10. Pandora bracciale in argento con charms a cuore da 59 e

1. Carrera by Safilo casco da bike opaco, 149 e 2. Gagà Milano Occhiali con montatura in titanio e cornici in carbonio, 490 e 3. Geox Respira Giacca in tessuto tecnico e taffetà, a 149 e 4. H&M by David Beckham Boxer con elastico a contrasto, 15 e 5. Swatch Orologio skin con stripes colorate, 85 e 6. Alviero Martini 1ª Classe Cover rigida per iPhone5 in stampa Geo Classico, 35 e 7. Cruciani Braccialetto con papillon dedicato a Bow Tie, 10 e 8. Missoni for Converse Sneakers da running multicolor250 e 9. Casio Fotocamera dal design arrotondato 90 e 1

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In alto da sinistra Andre Agassi e Steffi Graf, Antonio Cassano e Carolina Marcialis. Sotto Tina Maze con Massi e i tiratori Campriani-Zublasing

San Valentino

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Gli amori dello sport Romantici e vincenti

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Pellegrini-Magnini belli e inseguiti. Poi Tina Maze e Massi I più vincenti? Agassi-Graf: 10 anni di matrimonio e 30 slam SERENA GENTILE

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I più glamour sono senza dubbio loro, i Magnini-Pellegrini. «Siamo una coppia unica nello sport in questo momento» ha detto di recente e con modestia Filippo parlando di Federica. Umili no, ma belli son belli i due nuotatori innamorati. Molto fashion, telegenici, medagliati e sponsorizzati. Domani sarà anche la loro festa. Ma non sono soli nello sport. Meno fatali ma unici nel loro genere sono anche i Cassano-Marcialis o Marcialis-Cassano perché in campo sentimentale comanda la pallanuotista e maga del Nervi che, senza rimmel e minigonne, ha messo a sedere il calciatore da 700 donne (contate e dichiarate) e altrettante cassanate. In due anni, i vaffa agli arbitri sono sensibilmente diminuiti come gli allenamenti bigiati, in compenso abbiamo celebrato un sontuoso matrimonio a Portofino e dato alla luce un figlio. E ora i due raddoppiano. Con o senza amore I più casinisti si son molla-

ti, erano Maurizia Cacciatori (ex pallavolista

azzurra, icona di bellezza) e Gianmarco Pozzecco detto Poz (ex cestista turbolento). Nel 2004 hanno mandato tutto all’aria a 20 giorni dalle nozze. Poi Francesco Orsini ha rimpiazzato il collega. Con figli. Era già successo a Chris Evert. Chic e testarda, anche in amore: negli anni Settanta Chris annullò il matrimonio col collega Jimmy Connors per poi sposarsi tre volte e sempre con sportivi. I miti L’atletica poi è da sempre galeotta. I

cecoslovacchi Emil Zatopek e Dana Ingrova resteranno nei libri olimpici e sul podio dell' amore: nati nello stesso giorno dello stesso anno (il 19 settembre 1922), si conoscono all'Olimpiade del '48, e nello stesso giorno dello stesso anno della stessa olimpiade (il 24 luglio 1952 a Helsinki), lui vince l'oro nei 5000, lei 50 minuti dopo bissa nel lancio del giavellotto. Erano sposati da anni, li ha separati solo la morte di lui nel 2000. Gli antesignani per ora inarrivabili dei nostri tiratori Zublasing-Campriani. Che stress A Londra c'erano pure Katerina Kurkova e Matthew Emmons, stanno insieme dal giorno in cui si sono incontrati, guar-

da caso ai Giochi del 2004. Da allora dormono, tirano, vincono e soffrono insieme. Perché fare lo stesso lavoro in questi casi aiuta, ma poi reggere lo stress delle vittorie, le critiche e gli infortuni per due, è complicato. Son coppie allenate, ma non infallibili. Chiedere a Ole Bjorndalen, un mito del Biathlon da 6 ori olimpici e 18 Mondiali: da quando è finita con Nathalie Santer non ha visto più podio. Al contrario Carolina Kostner, oro europeo un mese fa, nonostante lo scandalo dell'estate scorsa che ha travolto e squalificato il fidanzato marciatore Alex Schwazer. Un altro must è la campionessa e l’allenatore: Tina Maze (sci alpino) e Andrea Massi di Gorizia fanno coppia dal 2010. Coppie famose Stravincono gli Agassi-Graf, 30 slam e 1870 vittorie in carriera, 10 anni di matrimonio e due figli. . E poi le coppie che negano, gli ultimi sono Tiger Wood e la sexy Lindsey Vonn. Lei dice che sono «solo amici», ma l'altro giorno dopo il grave incidente in Super G a riportarla a Denver in stampelle e su jet privato c’era proprio il golfista statunitense.

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LA SORPRESA

T-shirt Limited edition Gazzetta-Happiness

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La Gazza per San Valentino. Ecco la T-shirt Limited Edition realizzata con Happiness. La trovate nel Gazza Store di Milano (Galleria San Carlo) e nei negozi My Closet. Prezzo 35 euro.

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a cura di FABRIZIO SCLAVI gazzalook@rcs.it

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7

Toro 5,5

Gemelli 7+

Cancro 5,5

Leone 8

Vergine 5,5

DI ANTONIO CAPITANI

Luna chez vous. Ansiogena. Ma intuitiva. Ergo: l’estro vi aiuterà anche là dove tutti vi darebbero per perdenti. Sudombelico solingo.

La compagnia altrui potrebbe causarvi colite e reflusso. Niente scontrosità! Meglio la tolleranza. E una sana attività suina, ché aiuta.

Il morale sale, la vostra forma fisica recupera bene e in fretta. Ottimo, si delinea il lavoro di squadra, rallegrante la fornicazione.

Lavoro, rapporti e obblighi inattesi potrebbero dipingere di sfiga la giornata. Don’t jump at the carotid di chi vi stressa. Calo suino.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

Bilancia 5,5

Scorpione 7

Sagittario 7,5

Capricorno 6-

Acquario 7+

Lavoro, affetti e forma fisica traggono vantaggio dalla Luna. E la fortuna vi gira intorno fino a toccarvi. Pure in zona sudombelico. Uau.

Darete il meglio di voi in ogni consesso, con precisione e creatività. Anche se sfilettando un po’ gli zebedei altrui. Fornicazione desueta.

I rapporti sono faticosi. E vi stendono come un bucato. Fatevi scivolare più di dosso le cose. Lavoro ingeneroso, sudombelico statico.

IL MIGLIORE Nel lavoro (con)vincete, viaggi e soldi appagano, la fortuna vi fa regaloni. E c’è pure un bel festival della fornicazione, non solo italiana…

20/2 - 20/3

Pesci 5,5 MARIANO ANDUJAR

La Luna velocizza i vostri riflessi. Così, nel lavoro rendete di più. Bene p.r., colloqui, viaggi, che sono espressione dei vostri talenti suini.

Potreste rendere poco. Ma non necessariamente per colpa vostra. Servono calma, lucidità, intraprendenza. Brillantezze suine.

La vostra compagnia è piacevole come un eczema perché siete irosi. E sfighette economiche e suine aleggiano. Non è una giornatona.

C’è qualche ansia economica che vi dà la colite. La soluzione non è a breve. Niente pigrizie, però! Sudombelico reattivo da paura!

Il portiere argentino del Catania è nato a Buenos Aires il 30 luglio 1983. Ha esordito in nazionale il 6 giugno 2009

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAIUNO

RAIDUE

RAITRE

CANALE 5

ITALIA 1

RETE 4

LA 7

LA GALLERY

8.00 9.35 10.00 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 17.10 18.50 20.00

6.40 9.40 10.00 11.00 13.00 14.00 17.00 18.15 18.45 19.35 20.30

8.00 10.10 11.00 11.30 12.00 13.10 14.00 15.10 16.00 19.00 20.35

8.50 10.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.50 20.00 20.40

6.05 8.45 12.25 13.00 13.40 15.00 15.50 16.45 17.40 18.30 19.20

10.50 11.30 12.00 12.55 14.00 14.45 15.30 16.35 16.45 18.55 19.35

9.50 11.00 12.30 13.30 14.45

Neymar stregato: merito di un’attrice tutta da scoprire

TG1 LINEA VERDE UNOMATTINA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG1 CHE TEMPO FA L'EREDITÀ TG1

CARTONI SABRINA VITA DA... TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG2 TELEFILM TAVOLA ROTONDA TG2 SQUADRA SPECIALE IL COMMISSARIO REX TG2

AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI CODICE A BARRE BUONGIORNO ELISIR TG3 LENA, AMORE... TGR - TG3 LA CASA NELLA... GEO & GEO TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE

MATTINO CINQUE TG5 - ORE 10 FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA

CARTONI TELEFILM STUDIO APERTO SPORT MEDIASET CARTONI LUPIN III WHITE COLLAR CHUCK LA VITA SECONDO JIM STUDIO APERTO C.S.I.

RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... TG4 FORUM RESCUE SPECIAL MY LIFE IL VIGILE TG4 TEMPESTA D'AMORE

16.50 18.50 20.00 20.30

COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 A PROPOSITO DI SCHMIDT IL COMMISSARIO CORDIER I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 OTTO E MEZZO

20.35 63° FESTIVAL DI SANREMO

21.00 ELEZIONI 2013 Attualità

21.05 CHI L'HA VISTO Attualità

21.10 MATRIMONIO A QUATTRO MANI

20.20 REAL MADRID MANCHESTER UNITED

21.10 I QUATTRO DELL'AVE MARIA

21.10 MOLTO RUMORE PER NULLA

23.40 TG1 60 SECONDI 0.30 ELEZIONI 2013 MESSAGGI AUTOGESTITI 0.40 TG1 - NOTTE

23.00 23.50 0.05 1.40 2.20

23.10 ELEZIONI 2013 INTERVISTA 23.30 I MIGLIORI VOLO DELLA NOSTRA VITA 0.00 TG3 LINEA NOTTE

23.30 1.30 2.00 2.50 3.50

23.00 CHAMPIONS LEAGUE SPECIALE 0.00 THE VAMPIRE DIARIES 1.50 SPORT MEDIASET

0.00 0.05

23.30 0.35 0.40 0.55 1.00

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

10.30 BUGIARDO BUGIARDO PREMIUM CINEMA 12.10 CAMBIO VITA PREMIUM CINEMA 14.10 AMMESSO PREMIUM CINEMA 15.45 IMMATURI IL VIAGGIO PREMIUM CINEMA 17.45 CADO DALLE NUBI PREMIUM CINEMA 19.45 L'ORSO YOGHI PREMIUM CINEMA 21.15 CATTIVISSIMO ME PREMIUM CINEMA 23.20 ANCHE SE È AMORE NON SI VEDE PREMIUM CINEMA

CALCIO

DARK BLUE TG2 IL REGNO PROIBITO FLASHPOINT METEO 2

1.00

BOCA JUNIORS TOLUCA

3.00

17.00 SAMPDORIA - VARESE 20.45 REAL MADRID MANCHESTER UNITED Champions League MP Calcio, MP Calcio HD, Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Italia 1

20.45 SHAKHTAR DONETSK BORUSSIA DORTMUND Champions League MP Calcio 1, Sky Sport 3, Sky Calcio 2

HS 140. Da Klingenthal, Germania Eurosport, Rai Sport 2

VOLLEY

14.00 SNOOKER: WELSH OPEN

15.00 BAKU BUSTO ARSIZIO

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12.15 CALCIO: LAZIO - NAPOLI Serie A

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Il sole oggi MILANO

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013

Firenze 1

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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

7.30

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CALCIO: VALENCIA PARIS SAINT GERMAIN

www.gazzetta.it

Champions League

Domani

Dopodomani

In Sicilia, al Sud e sulle Marche ancora parecchie piogge e nevicate in montagna, ma anche alcune schiarite. Altrove non si verificheranno precipitazioni e col passare delle ore le nuvole lasceranno spazio a crescenti zone di sereno.

Andirivieni di nuvolosità variabile e zone di sereno, con alcune nebbie sulla Pianura Padana. In prevalenza non si verificheranno precipitazioni, salvo qualche pioggia tra Sicilia, Sardegna e Calabria e qualche nevicata sulle Alpi.

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Campobasso

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PALERMO

Bellezze sui pattini. In bikini. Ma soprattutto atlete pronte a darsi battaglia per vincere una partita. È la forza della Bikini Hockey League, di cui vi sveliamo tutti i segreti in un video

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Coperto

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Sei Nazioni.

21.30 BASKET: UTAH JAZZ OKLAHOMA CITY THUNDER

Bologna Genova

Forti

Temporali

In bikini sui pattini: la hockey league conquista i tifosi

NBA.

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Rovesci

MARI

IL VIDEO

16.30 RUGBY: IRLANDA INGHILTERRA

SKY SPORT 3

Prevalente alternanza piuttosto irregolare di nuvole, piogge sulle pianure e sui colli, neve sulle montagne e schiarite durante il giorno. Solo sul Nordovest variabile senza precipitazioni e con nebbie in alcune zone pianeggianti. Trieste

Trento

Sei Nazioni.

SKY SPORT 2 GOLF: JOBURG OPEN

Scopri sul sito il fascino di Bruna Marquezine (nella foto), la 17enne attrice brasiliana con cui Neymar, talento della Seleçao, ha ammesso di avere una relazione dopo mesi di «rumors»

14.00 BASKET: UTAH JAZZ OKLAHOMA CITY THUNDER

Champions League. Highlights

Oggi

Aosta

OMNIBUS NOTTE TG LA7 SPORT PROSSIMA FERMATA MOVIE FLASH OTTO E MEZZO (R)

11.30 RUGBY: FRANCIA GALLES

PGA European Tour. Da Johannesburg, Sudafrica

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN

Moderati

Pioggia

15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 0.45 CALCIO: SHAKHTAR DONETSK BORUSSIA DORTMUND

Champions League. Highlights

Nuvolo

FIRENZE

0.50 1.40

I BELLISSIMI DI R4 RESA DEI CONTI A LITTLE TOKIO METEO.IT TG4 NIGHT NEWS

11.30 CALCIO: CELTIC - JUVENTUS Champions League. Highlights

BILIARDO

ALGHERO

11.00 CALCIO: VALENCIA PARIS SAINT GERMAIN

Da Sochi, Russia Eurosport 2, Rai Sport 2

Da Newport, Inghilterra Eurosport, Eurosport 2

CALCIO: CELTIC - JUVENTUS Champions League

12.00 COPPA DEL MONDO

Individuale femminile. Da Nove Mesto, Repubblica Ceca Eurosport

Ieri

9.00

SCI FREESTYLE

17.00 MONDIALI

A CURA DI

CATANIA

15.15 COPPA DEL MONDO

BIATHLON

GazzaMeteo

Legenda

SKY SPORT 1

SALTO CON GLI SCI

DUKE NORTH CAROLINA NCAA Sky Sport 2

Torneo di Viareggio Rai Sport 2

Champions League maschile SportItalia 2

Da Newport Eurosport, Eurosport 2

BASKET

Torneo di Viareggio Rai Sport 1

20.30 CUNEO - MACERATA

20.00 SNOOKER: WELSH OPEN

Coppa Libertadores Sky Sport 1

15.00 GENOA - PARMA

ITALIA DOMANDA TG5 - NOTTE METEO.IT UOMINI E DONNE AMICI

Catania 7

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La tiratura di martedì 12 febbraio è stata di 310.230 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

10 feb.

18 feb.

25 feb.

4 mar.

CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14-12-2011 COLLATERALI *con Passione Rally N. 1 e 5,19 - libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 4 e 11,19 - con Carosello N. 6 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 7 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 7 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 11 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 13 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 16 e 11,19 - con I Love Travel N. 21 e 5,19 con La Cucina Italiana N. 25 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 26 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 25 e 11,19 con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 41 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 44 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 35 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 45 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 9,00; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 13 FEBBRAIO 2013

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Jeep® è un brand Chrysler Group LLC. Gamma Wrangler: consum c clo comb nato da 7,1 a 11,7 l/100 km. Em ss on CO2: da 187 a 273 g/km.

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