GDS 14-02-2013

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www.gazzetta.it giovedì 14 febbraio 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

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IL SUPER OTTAVO AL BERNABEU UNA PARTITA MOLTO INTENSA CON TANTE OCCASIONI

L’ALTRO OTTAVO L’INCIDENTE

Ahi Mou, Ronaldo non basta Lo United resta in piedi (1­1)

Tragedia Shakhtar aereo fuori pista: muoiono 5 tifosi

Red Devils avanti con Welbeck, Cristiano firma il pari Real L’ex nerazzurro: «Balo in rossonero? Nessun problema»

Lucescu due volte in vantaggio ma il Borussia lo agguanta (2­2)

3 Cristiano Ronaldo, 28 anni, autore del pari Real contro lo United LAPRESSE

ARCHETTI A PAGINA 10

CERRUTI, DI FEO, LICARI, RICCI, SCHIANCHI, VERNAZZA PAGG. 8­9­12­13­21

L’IMPRESA LA RETE DI VUCINIC HA TAGLIATO DOPO 55 ANNI UN TRAGUARDO STORICO

EUROPA LEAGUE

JUVECHAMPIONS

L’Inter sfida il Cluj e pensa già al derby Milito in campo per chiudere il conto a San Siro ed evitare guai nel ritorno prima del Milan DALLA VITE, D’ANGELO, GOZZINI, PAGLIARA, A. RUSSO PAG. 16­17 3 Diego Milito, 34 anni il 12 giugno

LE ALTRE STASERA NELL’ANDATA SEDICESIMI

Il Napoli fa sul serio con Cavani c’è Rolando Petkovic tra 2 Borussia

GOL PER CREDERCI

«Fresca, decisa, concentrata: può vincere la coppa», parola di Vialli. Se Ancelotti lascia Parigi arriverà Verratti CENITI, CONDO’, GRAZIANO, LAUDISA, OLIVERO DA PAG. 2 A PAG. 6

CIERI, MALFITANO ALLE PAGINE 18­19

MERCATO IL TECNICO DEL CITY IN MISSIONE

A Mancini piace Lamela e la Roma si fa tentare Vuole più di 20 milioni CECCHINI A PAGINA 19

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

3 Mirko Vucinic, 29 anni, ha segnato il 3­0 della Juve a Glasgow LAPRESSE

QUI MILAN BOJAN E ROBINHO SONO IN BALLOTTAGGIO PER IL POSTO DEL FARAONE

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A SAN VALENTINO SCIOGLI IL SUO CUORE

«Lasciate in pace Balotelli» Galliani difende Mario: «Acquisto tecnico, non mediatico» Domani El Shaarawy a riposo per il Barça BOCCI, DELLA VALLE PAG. 14­15 NBA LEBRON RECORD

DOPING IL N° 1 DELL’AIC

3 Danilo Gallinari, 24 anni REUTERS

3 Damiano Tommasi, presidente Aic

Gallo polemico «Non mi aspetto più l’All Star Game»

Tommasi deciso «Il calcio aumenti i test a sorpresa»

PASSIONE RALLY E’ IN EDICOLA LA CITROËN DS3

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L’INIZIATIVA GAZZETTA

Silvio Berlusconi apre a nuovi soci: probabilissima un’intesa con Hugh Hefner, l’editore di Playboy.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

PRIMO PIANO DOPO LO SHOW DI CHAMPIONS DA SIVORI A VUCINIC RETI INDIMENTICABILI

D numeri& STATISTICHE

1

Omar Sivori 24-9-1958, Juventus-Wiener (Austria) 3-1 (1o gol) 1o turno Coppa dei Campioni

100

Fabio Capello 28-4-1971, Juve-Colonia (Germania O.) 2-0 (1o gol) semifinale Coppa delle Fiere

200

Vinicio Verza 7-11-1979, Juve-Beroe (Bulgaria) 3-0 (3o gol) ottavi Coppa delle Coppe EFFELLE

300

Antonio Cabrini 5-11-1986, Juve-Real Madrid (Spa) 1-0 (1-3 ai rigori) ottavi C. Campioni ANSA

JUVE 700 DI QUES

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Matri e Marchisio hanno marchiato la serata di Glasgow, Mirko Vucinic è invece entrato direttamente nella storia della Juventus. Il 3-0 del montenegrino inciderà probabilmente poco o nulla sul discorso qualificazione, trattasi però del gol bianconero numero 700 nelle coppe europee. Il primo fu del grandissimo Omar Sivori, forse il più amato da Gianni Agnelli. El Cabezón realizzò l’1-0 in Juve-Wiener (Austria) 3-1, primo turno di Coppa dei Campioni: era il 24 settembre 1958. Un gol che però non portò fortuna, visto che pochi giorni dopo, in Austria, arrivarono l’eliminazione e una tremenda sconfitta per 7-0, nonostante in campo di fossero tutti insieme Sivori, Boniperti e Charles. Gli altri traguardi «centenari»: Capello fe-

Euromagie lunghe 55 anni Così è nata quella di Glasgow La firma di Vucinic sulla 700a rete in coppa, la quarta vittoria di fila in in Champions, i 400’ da imbattuto di Buffon: «Ce la giochiamo con tutti» LE RETI DIVISE PER COMPETIZIONE

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ce cento in Juve-Colonia 2-0, 28-4-1971, semifinale di ritorno di Coppa delle Fiere, finale poi persa con due pareggi contro il Leeds; quindi Verza segna la 200ª rete nel 1979, in casa con il Beroe (Bulgaria), ottavi di Coppa delle Coppe; il 5 novembre 1986, la Juve va fuori dalla Coppa dei Campioni ai rigori, contro il Real, ma Cabrini

segna il gol numero 300; pesante il timbro numero 400, lo firma Dino Baggio nell’andata della finale Uefa 1993, Borussia Dortmund-Juve 1-3, al ritorno 3-0 bianconero; Amoruso fa 500 nel 1997, fase a gironi di Champions, Juve-Kosice (Slovacchia) 3-2; la 600ª rete porta la prestigiosa firma di Trezeguet, che nel maggio 2003 apre

le marcature nella semifinale di ritorno di Champions vinta 3-1 contro il Real Madrid, finale persa invece ai rigori contro il Milan. In cifre Martedì sera, al «Celtic Park», la Juve ha centrato la vittoria numero 104 nella massima competizione europea per club, e il gol di Vucinic è il 339˚

IL CASO IL DESIGNATORE UEFA E LA PRIMA RETE BIANCONERA IN SCOZIA: «IL RITARDO DELLA SEGNALAZIONE DOVUTO AI TEMPI FISIOLOGICI DI COMUNICAZIONE»

Collina: «L’arbitro di porta ha dato il gol a Matri» FRANCESCO CENITI

«Gol, gol, gol, gol». «Sei sicuro? La palla è entrata?». «Sì, sono sicuro. È gol. Vai sicuro». È più o meno questo il dialogo andato in scena martedì sera, dopo 3 minuti di Celtic-Juve, tra il giudice di porta e l’arbitro spagnolo Undiano Mallenco. Uno scambio vorticoso di parole e adrenalina in un momento topico della gara, mentre il frastuono del Celtic Park rendeva tutto più complicato. In tutto è durato meno di tre secondi, lo stesso tempo impiegato da Claudio Marchisio per controllare la palla e

spedirla di nuovo in rete. Una circostanza che aveva alimentato dubbi sull’effettiva capacità da parte dell’arbitro d’area di cogliere nel senso giusto lo sviluppo dell’azione, dando il via libera al vantaggio bianconero. I dubbi sono stati spazzati via dall’Uefa che ieri ha sottolineato come Mallenco abbia attribuito la rete a Matri dopo il consulto con l’addizionale. Ci ha pensato anche Pierluigi Collina a ribadire la questione. La spiegazione Il designatore Uefa, che proprio ieri compiva 53 anni, è intervenuto a Radio Sportiva, affrontando diversi

parere sul mani di Granqvist in Juventus-Genoa non punito dall’arbitro Guida (decisione considerata corretta anche dall’Aia e dal designatore italiano Stefano Braschi). «L’interpretazione dei regolamenti spetta all’Ifab, che decide sulle regole — ha detto Collina —. Comunque rileggendo i criteri per il fallo di mano, l’episodio di Granqvist nella gara di Torino, in cui il giocatore si calcia il pallone sulla mano, in quella posizione, può di sicuro rientrare tra i termini dell’involontarietà. E quindi è stato corretto non fischiare il calcio di rigore».

temi. Non ultimo quello legato al primo gol della Juventus in terra scozzese. Collina ha spiegato: «Vi assicuro che era stato già convalidato dall’arbitro di porta, non capisco di cosa ci si lamenti. C’è stato solo un piccolo fisiologico ritardo come sempre sarà se si calcola il tempo tra l’episodio, la decisione dell’arbitro, la comunicazione al primo direttore di gara ed eventuali interferenze dovute all’ambiente, vedi il frastuono assordante del Celtic Park considerando che la partita era appena iniziata». Il mani di Granqvist Al designatore è stato anche chiesto un

Il gol di Matri, con il giudice di porta sulla linea REUTERS

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

400

Dino Baggio 19-5-1993, Juve-Borussia D. (Germania) 3-0 (2o gol) finale Coppa Uefa ANSA

500

Nicola Amoruso 5-11-1997, Juve-Kosice (Slovacchia) 3-2 (2o gol) girone Champions REUTERS

TI GOL

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HA DETTO

S Su Matri «È l’unica prima punta in rosa, deve stare in campo il più possibile. A Conte dico: dagli fiducia anche se sbaglia un paio di partite»

S

fra Coppa Campioni e Champions. Per arrivare a 700 vanno aggiunti i 53 gol in Coppa delle Coppe, i 297 fra Coppa delle Fiere, Coppa Uefa ed Europa League, quindi gli 11 in Supercoppa Europea. In un certo senso, fa cifra tonda pure Vucinic, che raggiunge 10 centri stagionali, così distribuiti: 6 in campionato, due in Champions League, uno in Coppa Italia e uno in Supercoppa italiana. Banda Conte da record E nella

notte del settecentesimo gol internazionale, la Juve festeggia pure gli eroi del momento, quella banda Conte imbattuta in Champions e capace di mettere insieme quattro vittorie consecutive, dal 4-0 casalingo contro il Nordsjaelland al 3-0 dell’altra sera, nella tanta di un Celtic mai battuto in trasferta dai bianconeri. In mezzo, lo spettacolare 3-0 rifilato al Chelsea e la vittoria di Donetsk che diede

ai bianconeri qualificazione e primo posto nel girone. L’imbattuto Gigi Nel frattempo,

Buffon allunga una striscia d’imbattibilità che ha raggiunto dimensioni importanti. Il portiere della Nazionale, in Coppa, ha infatti toccato 400’ senza prendere gol. L’ultimo a batterlo è stato Beckmann, che al 5’ del secondo tempo di Nordsjaelland-Juve portò in vantaggio i danesi, poi raggiunti proprio da Vucinic. «Bene così — dice Gigi —, ma più andremo avanti e più sarà dura. La fantasia della gente si accende solo di fronte ai grandi test, ed è superando questi che si cambia dimensione anche nell’immaginario generale. In ogni modo, di una cosa sono certo: se mettiamo sul campo cuore, rabbia, organizzazione e concentrazione ce la giochiamo con tutti, fino in fondo».

Su Marchisio «In lui rivedo l’autentico dna juventino: personalità sobria, straordinaria efficacia, capacità di non sbagliare quando conta»

600

David Trezeguet 14-5-2003 Juve-Real Madrid (Spa) 3-1 (1o gol) semifinale Champions REUTERS

«

Continua a essere l’unico difetto della Juve?

«Diciamo che le manca soltanto il "correttore", l’uomo che trasforma in 1-0 quelle cinque gare stagionali in cui vali solo lo 0-0». Conte ha costruito un centrocampo tra i più forti della Champions.

«A ciascuno di noi è rimasto addosso qualcosa della vecchia vita, Antonio era un centrocampista e lo si capisce da come privilegi il reparto. Intendo dire che Pirlo, Vidal e Marchisio risultano formidabili sia per il loro valore individuale, sia perché tutto in squadra li aiuta, dalle coperture richieste agli attaccanti al sostegno che arriva dai terzini. Se allenassi ancora, immagino che da vecchia punta cercherei di aiutare il centravanti. Sarebbe nella mia natura».

La Juve è diventata una grandissima outsider. Il 3-0 di Glasgow è un forte riscontro mentale: psicologicamente ora si è avvantaggiata su quasi tutte»

PAOLO CONDO’

Giusto dare a Marchisio la palma del migliore?

Gianluca Vialli, lei vive a Londra e conosce bene il calcio britannico. Come hanno reagito?

«Sì. Rivedo in lui l’autentico dna juventino: una personalità sobria, una straordinaria efficacia in campo, la capacità di non sbagliare mai nelle occasioni che contano».

«Questa mattina mi ha chiamato una radio inglese. La prima domanda è stata "Pirlo ha mai giocato in giacca e cravatta?"».

S Su Pirlo «Gli inglesi ce lo invidiano. Loro non lo hanno. Mi ha chiamato una radio inglese, la prima domanda è stata "Pirlo ha mai giocato in giacca e cravatta?"»

S Su Conte «A ciascuno di noi è rimasto addosso qualcosa della vecchia vita. Antonio era un centrocampista e si capisce da come privilegia il reparto»

Le sue lacrime, dopo la vittoria con il Barcellona nel girone, erano finite sui giornali di mezzo mondo. Ma due sere fa Rod Stewart, popstar e grande fan del Celtic, ha chiuso la sfida con la Juve con una faccia molto diversa. Niente pianto di gioia come con i catalani (nella foto a sinistra), ma soltanto lo stupore e il viso impietrito per il k.o. (nella foto a destra)

Giovinco e Quagliarella sono seconde punte, Matri è una prima e trovo che in campo debba starci il più possibile, dà profondità alla squadra. Detto questo, un giorno la Juve acquisterà un centravanti più forte, in giro ce ne sono. Magari lo stesso Llorente. Però un posto in rosa per Matri lo conserverei».

«Fresca, decisa e concentrata Sì, può vincere la Champions»

Dove colloca il risultato di Glasgow nella gerarchia della stagione?

Ce lo invidiano, eh?

«È ciò che loro non hanno. Voglio dire: la straordinaria crescita di Marchisio ci fa dire che è ormai vicino al livello di Lampard e Gerrard. Loro invece non hanno nemmeno un progetto di futuro Pirlo. E soffrono per questo, perché vedono che il loro grande cuore, che dal punto di vista dello spettacolo rende il calcio britannico il più appassionante, va sempre a schiantarsi contro la nostra freddezza». Quanto vale il Celtic?

E Rod passa dal pianto allo stupore

Mirko Vucinic 12-2-2013 Celtic (Scozia)-Juve 0-3 (3o gol) ottavi Champions LAPRESSE

l’Intervista GIANLUCA VIALLI

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il cantante tifoso dopo lo 0-3

700

«Non è una grande d’Europa, ma non è nemmeno soltanto l’ambiente e il calore del suo stadio. La Juve ha vinto una grande partita». Che tipo di messaggio ha inviato alle favorite del torneo?

«Direi di serietà. Quando vedo Peluso scendere a testa alta e lanciare con un tempo perfetto Matri, capisco che Conte ha preparato la gara con uno studio approfondito. Il Celtic patisce se viene attaccato in profondità? La prima azione è una coltellata in questo senso da parte di una Juve fresca, concentrata, decisa». Poi c’è stata anche una certa sofferenza.

«Normale. Soltanto un illuso può pensare di passare per Celtic Park senza soffrire. Diciamo piuttosto che la Juve ha retto senza concedere grandi palle-gol. Poi, appena ha potuto

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riportare il pressing alto, e qui mi è piaciuto Padoin, seconda e terza rete sono cadute come pere mature». Idea nostra: la Juve è superiore alle altre italiane perché è l’unica a possedere un atletismo europeo. In Serie A il gioco troppo spezzettato consente di rifiatare anche a chi è impreparato. In Champions si gioca a un altro ritmo, e malgrado sia abituata alla frequenza dei riposini italiani la Juve sa subito adeguarsi.

«Condivido, la fisicità e il ritmo dell’Europa sono da mezzofondo veloce, mentre in Italia si fa lo stesso sforzo del tennis: tanti scatti brucianti, tanti riposi. E la Juve, che ha una preparazione visibilmente superiore, nell’atletismo europeo si esalta». Può vincere la Champions?

«Sì. È praticamente nei quarti, e le ultime otto devono avere quest’ambizione. Poi qualcuno resta un po’ più favorito, ma la Juve è ormai una grandissima outsider. Come il Paris Saint Germain». Un pensiero per Matri, che gioca nel ruolo un tempo suo.

«In attesa di scoprire cosa possa dare Anelka, Matri è l’unico centravanti in rosa. Vucinic,

S Sopra, Gianluca Vialli con la Champions vinta con la Juventus nel 1996. Sotto, oggi, a 48 anni, nella veste di commentatore per Sky Sport

«Subito dopo Juve-Chelsea. Il 3-0 ai campioni uscenti ha dato alla squadra una consapevolezza tecnica, il 3-0 a casa del Celtic è un forte riscontro mentale. In un quadro di mantenuta umiltà - so che Conte è un martello anche in questo - ora la Juve conosce il suo valore e sembra dire alle rivali "dimostrami tu di potermi battere". Psicologicamente si è avvantaggiata su quasi tutti». Quali altre prove dovrà superare per vincere la Champions?

«Ne restano di due tipi: la squadra con valori tecnici superiori, e non diciamo chi sia perché deve ancora qualificarsi...». ..e il Milan che ce la metterà tutta per confezionare la sorpresa.

«Bravo, l’ha detto lei, non era difficile. Nessuno ha i valori tecnici del Barcellona. E poi una sera la Juve si troverà davanti il fenomeno individuale tipo Messi o Ronaldo, ed è da vedere se saprà fermarlo». Chiuda con un consiglio da amico al suo vecchio compagno.

«Antonio, dai fiducia a Matri anche se sbaglia un paio di partite. Fidati, gli attaccanti li conosco...». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PRIMO PIANO DOPO LO SHOW DI CHAMPIONS

Da panchinaro a intoccabile Matri, che storia! Per un anno è stato quasi invisibile, ma dal 21 dicembre si è scatenato: con 6 gol si è ripreso la Juventus Il rendimento dei 4 attaccanti bianconeri

Con passione ha dato il massimo in allenamento. Il risultato è davanti agli occhi di tutti: sei gol dal 21 dicembre a oggi, una condizione in costante crescita, una maggiore autostima, la consapevolezza di poter essere davvero utile alla Juve.

A sinistra presenze e gol in campionato e Champions

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO TORINO

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i gol di Alessandro Matri con la maglia della Juventus: 25 in campionato e uno in Champions League

SABATO IN CAMPIONATO

Con la Roma c’è il ritorno di Asamoah DAL NOSTRO INVIATO

VINOVO (Torino)

Il volo da Glasgow è atterrato alle 3,30 del mattino di ieri, ma sui volti della comitiva bianconera si notava molta più felicità che stanchezza. Ad attendere la Juve c’era una ventina di tifosi e gli applausi non erano mancati nemmeno in partenza visto che il charter per Torino era decollato pochi minuti prima di quello che avrebbe riportato a Milano un numeroso gruppo di tifosi. Ieri pomeriggio allenamento leggero per chi aveva giocato al Celtic Park e normale per gli altri. Osservato speciale Kwadwo Asamoah che sabato a Roma riprenderà il suo posto sulla fascia sinistra dopo la lunga assenza a causa della Coppa d’Africa. Pogba per Marchisio All’Olimpi-

co mancheranno gli squalificati Peluso e Marchisio. Pogba dovrebbe sostituire il Principino che a Glasgow ha fatto un gol e... mezzo (fondamentale il tap-in sull’1-0 per evitare un possibile gol fantasma) e un assist. Ieri Marchisio ha twittato: «Grande vittoria, grandi tutti! Ora testa al campionato, non bisogna fermarsi». Tweet anche da Simone Pepe («Juve guerriera, daje»), che ha ricominciato a correre ma è ancora lontano dal ritorno in campo. Giorgio Chiellini, invece, è vicino al rientro: col Siena domenica 24 o col Napoli venerdì 1 marzo. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa non è la solita storia del centravanti che per qualche mese non segna nemmeno se la porta è grande come Piazza Duomo e poi all’improvviso comincia a far gol anche bendato. Quella di Alessandro Matri è una storia diversa e bella, perché fatta di sudore, di fatica, di forza morale. Non c’è casualità, fortuna, destino se non in minima parte. Ci sono i percorsi della vita e della carriera: da quelli più tortuosi spesso si esce lanciati verso lunghi rettilinei. Per un anno, più o meno, l’attaccante della Juve non ha quasi mai segnato: un lungo momento reso ancor più difficile dalla mancanza di una spiegazione logica. Nemmeno il turnover delle punte, voluto da Conte, poteva

giustificare il rendimento negativo e un’involuzione così evidente. Matri è il classico bravo ragazzo: educato, riflessivo, troppo buono. In silenzio ha seguito il suo percorso ed è salito di livello. Come in un videogioco: per un po’ andava a infrangersi contro gli ostacoli e doveva ripartire da zero, poi pian piano ha capito come schivarli ed è andato avanti. Con umiltà ha accettato le critiche anche quando non le riteneva giuste. Con intelligenza ha pensato a lavorare, fuggendo da bassezze tipo quella di chiedere al procuratore di lamentarsi con i giornali per i brutti voti in pagella o per articoli negativi: purtroppo è una pratica abbastanza usuale in tutte le squadre, Juve compresa. Con abnegazione ha cercato di capire soprattutto cosa volesse da lui Conte, quali miglioramenti gli chiedesse.

«

Il gol al Celtic? Io lo sapevo che la palla era entrata, stavo andando a protestare...

ALESSANDRO MATRI ATTACCANTE JUVE

La gioia A Glasgow Matri ha sbloccato il risultato e poi ha mandato in gol Marchisio. Ieri ha raccontato la sua soddisfazione al sito bianconero: «Una bella partita, un bell’ambiente, un bel risultato: il 3-0 ci avvicina molto alla qualificazione, ma cercheremo di mettere in discesa anche il ritorno». Matri ha messo in discesa già l’andata del Celtic Park con il suo gol dopo tre minuti. Un gol che è suo anche se probabilmente l’arbitro non l’avrebbe assegnato se Marchisio non avesse spinto il pallone in rete dopo il disperato tentativo di Wilson: «Io mi ero accorto subito che la palla era entrata — racconta Matri —, infatti stavo andando a protestare. Poi l’Uefa mi ha dato il gol e credo che anche Marchisio sia contento, tanto lui l’ha fatto nel secondo tempo. Tra l’altro sono felice di avergli fatto l’assist per il raddoppio: partecipare alla manovra offensiva dà grande soddisfazione anche se ovviamente per un attaccante segnare resta la cosa più importante». La svolta Matri è stato titolare nelle ultime tre partite: la Juve le ha vinte tutte e lui ha sempre segnato. La media-gol di Alessandro in campionato è la migliore delle punte (1 rete ogni 99’) davanti a Quagliarella (113’, ma Fabio ha la miglior media stagionale complessiva con un gol ogni 95’ grazie ai tre centri in Champions), Vucinic (211’) e Giovinco (243’). Matri, intanto, è già concentrato sul prossimo appuntamento: «Adesso andiamo a Roma con l’obiettivo di vincere perché il campionato è sempre in cima ai nostri pensieri». Non chiamatelo top-player: non gli interessa. Gli basta essere Alessandro Matri, quello vero, quello che segna e corre. Anche ad Antonio Conte va bene così. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SENTENZA A GIUGNO

Furto a Nedved Chiesti 2 anni per il giardiniere TORINO Il pubblico ministero Andrea Padalino ha chiesto una condanna a due anni di carcere per Flavio Vittone, l’ex giardiniere di Pavel Nedved, accusato di aver aiutato una banda di ladri a mettere in atto un furto nell’abitazione dell’ex calciatore della Juventus, avvenuto nel dicembre del 2010. I coniugi Nedved sono parte civile nel procedimento. Il processo si svolge al Tribunale di Ciriè (Torino). Il legale di Vittone, l’avvocato Pierfranco Bertolino, ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito. La sentenza è attesa per giugno.


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PRIMO PIANO MERCATO CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

Lo juventino Marco Verratti nella sua prima stagione francese sta mantenendo tutte le promesse. Anche a Valencia ha diretto l’orchestra del Psg come Carlo Ancelotti gli aveva chiesto. Insomma il feeling tra i due è intatto. Intorno, però, c’è qualcosa che non va, che non lo lascia tranquillo. Le insistenti voci di un approdo di José Mourinho (insieme a Cristiano Ronaldo) al Parco dei Principi tengono in ansia il

vento. Sotto voce il messaggio è già arrivato a chi di dovere: senza lo scudo di Ancelotti Verratti è pronto a votare per il ritorno in Italia, vale a dire alla Juve, sogno giovanile del talento che ha conquistato anche Cesare Prandelli. Nè Verratti è impaurito dalla presumibile concorrenza con Andrea Pirlo. Già in Nazionale i due potrebbero trovar posto insieme in squadra. E comunque anche nella prossima stagione la formazione di Conte sarà impegnata su tanti fronti. con opportunità per tutti.

la scheda MARCO VERRATTI CENTROCAMPISTA 20 ANNI

Marco Verratti è nato a Pescara il 5 novembre 1992. Centrocampista centrale, è cresciuto nelle giovanili del Pescara e nel torneo 2011-2012 ha ottenuto la promozione in A con Zeman. Dalla scorsa estate è al Psg, che lo ha pagato 11 milioni più 3 di bonus, e in nazionale.

ro Beppe Marotta lavora su questo fronte con grande interesse. Certo, non è facile dialogare con il ricco club parigino. Almeno ora. La partita ha tempi lunghi. Molto dipenderà proprio dagli sviluppi nella società di proprietà dello sceicco Al Thani. La trama che vede, Mourinho in sella a luglio presuppone un ribaltone. E la prima conseguenza è che ora l’attuale management rinvia ogni decisione.

Il regista del Psg vota bianconero per luglio se Mourinho prenderà il posto di Ancelotti

Il precedente E il feeling di Ver-

ratti per i colori bianconeri è una parte importante di questa storia. Già in estate Marco e il suo agente, Di Campli, avevano sposato il progetto bianconero. Poi, l’inserimento di

Tvf

Trattativa Così l’a.d. biancone-

Verratti indica semaforo verde alla «sua» Juve centrocampista abruzzese. E questi suoi tormenti danno forza alle speranze della Juve che dalla scorsa estate l’aveva messo nel mirino.

Gazzetta.it Gazza

Leonardo e gli 11 milioni cash (più 3 di bonus hanno fatto il resto. Il Pescara ha scelto la soluzione economica più conveniente e lo stesso ragazzo non ha potuto sottrarsi al corteggiamento di Ancelotti e Leonardo, pronti ad offrirgli un posto da titolare. Ma ora quel progetto traballa, nonostante i successi sul campo. E la nostalgia per i colori bianconeri prende il soprav-

Marco Verratti è esploso nel Pescara. Poi è arrivato al Psg LAPRESSE

Le opzioni Ad esempio Mou è da tempo un estimatore di Arturo Vidal. Lo avrebbe voluto già al Real Madrid. Non è da escludere che lo inserisca nella sua lista anche in vista del suo trasloco parigino. Quindi occhio all’ipotesi di uno scambio del cileno con Verratti: ovviamente con un ingente conguaglio a favore dei bianconeri. Ma è presto per approfondire quest’argomento. Non perché sia irrealizzabile, tutt’altro. Bisogna solo avere pazienza attendere che lo sceicco qatariota scopra le sue carte. Sotto traccia, però, la Juve e Verratti continuano a tubare. Questo matrimonio s’ha da fare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ibra esce dopo il rosso REUTERS

IBRA, QUANTE FOLLIE I CALCI, LE REAZIONI E I ROSSI IN CARRIERA Tutte le follie di Ibra. Dopo il rosso che gli ha mostrato Tagliavento in Champions col Valencia, in rete dilagano i video con «il peggio di...». Una rassegna dei calci (uno in testa a Cassano), reazioni ed espulsioni nella carriera dello svedese

BALOTELLI ATTERRA NIANG A MILANELLO CON STILE DA JUDOKA «Balotelli è una star internazionale» ha detto ieri l’a.d. del Milan, Galliani. Che ha poi chiarito: "Nessuna incompatibilità con El Shaarawy". Lui intanto si è messo sotto i riflettori con uno scherzo a Niang, atterrato con una mossa da lottatore.


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GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

CHAMPIONS ANDATA OTTAVI REAL MADRID MAN. UNITED

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LA SITUAZIONE

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Welbeck (M) al 20', Ronaldo (R) al 30' p.t.

REAL MADRID (4-2-3-1) D. Lopez; Arbeloa, Varane, Ramos, Coentrao; Khedira, Xabi Alonso (dal 39' s.t. Pepe); Di Maria (dal 30' s.t. Modric), Özil, C. Ronaldo; Benzema (dal 15' s.t. Higuain). PANCHINA Adan, Carvalho, Essien, Kakà. ALLENATORE Mourinho. CAMBI DI SISTEMA dal 30' s.t. 4-1-3-2. BARICENTRO MOLTO ALTO 60 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.

L’esultanza di Danny Welbeck dopo il gol del vantaggio United AFP

MAN. UNITED (4-2-3-1) De Gea; Rafael, Ferdinand, Evans, Evra; Jones, Carrick; Rooney (dal 40' s.t. Anderson), Kagawa (dal 19' s.t. Giggs), Welbeck (dal 28' s.t. Valencia); Van Persie. PANCHINA Lindegaard, Cleverley, Smalling, Hernandez. ALLENATORE Ferguson. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 47 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Van Persie, Rafael e Valencia per gioco scorretto. ARBITRO Brych (Germania). NOTE Spettatori 80.000 circa. Tiri in porta 10-6. Tiri fuori 10-4. Angoli 12-9. In fuorigioco 1-2. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’ GDS

Pari show ma Mou trema Ronaldo risponde allo United Tra pali, traverse e occasioni Il Madrid costruisce di più ma la squadra di Ferguson nel finale sfiora il colpo del k.o. Qualificazione ancora in bilico, però al ritorno il Real non può sbagliare ALBERTO CERRUTI MADRID

«Hasta el final, vamos Real». L’enorme striscione, calato dalla curva degli ultrà del Madrid prima della supersfida con il Manchester United, non basta. Per qualificarsi ai quarti la squadra di Mourinho dovrà vincere all’Old Trafford, come fece nel 2000 con quell’esaltante 3-2 dopo lo 0-0 dell'andata, o almeno pareggiare con più di un gol, perché l’1-1 del Bernabeu è un piccolo risultato di una grande partita. Spettacolo puro tra due squadroni, con uguali motivi di rimpianto, perché è vero che per il numero di occasioni create e la maggiore pressione il Real Madrid avrebbe meritato di vincere, ma è altrettanto

vero che a parità di legni — prima il palo di Coentrao e poi la traversa di Van Persie — il Manchester United va vicinissimo al colpaccio nel finale. E proprio ripensando all’altalena di emozioni, tutto è ancora possibile dopo le due reti di testa nel primo tempo di Welbeck e Ronaldo, che firma il settimo in sette gare di Champions. Sorpresa Ferguson Quel volpo-

ne di Ferguson aveva promesso qualche sorpresa e il campo premia subito le sue idee. Fuori la V2 Vidic-Valencia, spuntano Evans al fianco di Ferdinand, a riposo domenica, e Welbeck che sembrava destinato alla tribuna. Ma soprattutto ecco le nuove posizioni nel tridente a supporto di Van Persie, perché Rooney parte sulla destra, con

Kagawa al centro, come prima spalla dell’olandese e Welbeck a sinistra. Un progetto tattico che funziona alla perfezione, grazie a Rooney che si conferma l'attaccante più generoso ed eclettico del mondo, capace di fare il quarto centrocampista, affiancando i due centrali Jones e Carrick, ma anche il quinto difensore in aiuto di Rafael, spesso in difficoltà quando vede arrivare Ronaldo o Di Maria. Compatto in difesa, sempre pronto a ripartire in velocità, il Manchester United che non offre mai punti di riferimento, perché Kagawa e Welbeck si scambiano continuamente la posizione, gioca alla pari con il Real Madrid, come non avevano saputo fare i cugini del City nella gara d’esordio al Bernabeu. E non è un caso che al primo vero affon-

do, proprio Welbeck riesca a precedere di testa Ramos per deviare alle spalle di Lopez un angolo battuto alla perfezione dal tuttofare Rooney. Reazione Madrid Rispetto al 4-1

contro il Siviglia, Mourinho presenta ben 5 uomini freschi, rilanciando i titolari Varane, Khedira, Xabi Alonso, Özil e Di Maria al posto di Albiol, Essien, Modric, Kakà e Higuain. A parte il palo colpito da Coentrao dopo 6', il Madrid appare arrugginito, sorpreso dalla sicurezza con cui si muovono i diavoli rossi. Il gol da rimontare impone però di aumentare il ritmo e anche se la squadra appare meno ordinata del Manchester, le accelerazioni di Özil e Di Maria regalano i primi brividi. Mentre Benzema gira quasi sempre a vuoto,

Ronaldo va a caccia di tutti i palloni e quando gli arriva un pennellato cross di De Maria, dalla sinistra, salta più in alto di tutti e firma l’1-1. Il pareggio regala più tranquillità ai bianchi, ma non basta per spaventare il Manchester che si difende benissi-

si qualifica se LA SITUAZIONE

Ora il Real deve vincere o pareggiare con 2 gol Per qualificarsi ai quarti di finale, il Real Madrid deve ora vincere a Old Trafford o pareggiare segnando almeno due gol. Allo United, oltre alla vittoria, basterebbe invece anche lo 0-0.

Gran finale L’1-1 non può basta-

re a Mou che toglie l’inutile Benzema, inserendo Higuain. Prima ancora di vedere l’argentino, è Coentrao a colpire da sinistra con un tiro che De Gea devia a fatica vicino al palo. È la promessa di un gran finale, che induce Ferguson a rispolverare il trentanovenne ma sempreverde Giggs al posto dello spompato Kagawa. Proprio quando sembra maturo il raddoppio del Madrid, arriva invece una doppia e clamorosa occasione per Van Persie, che nel giro di pochi secondi si vede negare il 2-1 dal portiere bravo a deviare sulla traversa e poi da Xabi Alonso pronto a respingere il suo tiro sulla linea. Valencia per Welbeck, Anderson per Rooney, Modric per Di Maria e Pepe per Xabi Alonso sono le ultime mosse dei due tecnici, ma nemmeno il nuovo 4-1-3-2 di Mourinho con Alonso e Pepe a protezione della difesa, Ronaldo e Higuain di punta, riesce a spezzare l'equilibrio. E così il ritorno all'Old Trafford è garanzia di nuove emozioni, perché con questi due squadroni può ancora succedere di tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

di FABIO LICARI

REAL MADRID 7 DI MARIA SEMBRA SPIRITATO LOPEZ 6,5 Una delle regole dice: l'area piccola è del portiere. Lui non la rispetta e dà a Welbeck il tempo del gol. Riscatto pronto con una parata (involontaria?) ancora su Welbeck e quella molto bella su Van Persie grazie alla traversa. ARBELOA 6 Dal suo lato si entra con più facilità e il Manchester ci mette poco a capirlo: Welbeck lo punta spesso, Kagawa si allarga per raddoppiare. Attacca, ma i cross non sono il suo forte. VARANE 6,5 Neanche vent’anni: personalità e senso della posizione da gran difensore. Compresa l’astuzia su Welbeck lanciato verso l'area: ma qui un altro arbitro poteva fargli male. RAMOS 6 Non bene sul gol: sta a guardare Welbeck. E neanche in mezzo, con un paio di appoggi poco «real». Non c’è la solita furia. COENTRAO 6,5 Pericoloso come un

mo e si distende in contropiede, sfiorando il raddoppio con Kagawa. Poi, però, è Ozil a impegnare severamente De Gea, in un crescendo di emozioni.

attaccante: un palo dopo 5' e poi la scivolata sottoporta ancora respinta dal portiere. Però non sempre i tempi degli inserimenti sono perfetti. KHEDIRA 6,5 Due tempi e quasi due partite. Nel primo è timido, nel secondo d'iniziativa: porta palla spostando il baricentro Real. XABI ALONSO 7 Se non fosse un play straordinario potrebbe riciclarsi mediano per quanto lavora, cuce, recupera. In più il salvataggio sulla linea su Van Persie (Pepe sv)

h

IL MIGLIORE

7 DI MARIA

Spiritato. Assist del gol a CR7, ricerca disperata della soluzione personale, cambi di ritmo, velocità e scambi di posizione con Özil. Fa tutto, anche troppo, e a volte l’effetto confonde se stesso e i

compagni. Ma averne così. MODRIC 6,5 Dentro nel finale: bel lavoro da regista avanzato. ÖZIL 7 Impressionante quando punta l'uomo. Cambi di passo, dribbling, appoggi: un repertorio cui manca l'assist vincente perché le maglie rosse sono fitte fitte. RONALDO 7 Ferguson l’aveva detto: un goleador vero. Il gol è da centravanti, il resto da fenomeno anche se nel finale deve rifiatare. Da urlo un paio di botte da fuori. BENZEMA 5 Mai in partita, mai che riesca a liberarsi di Evans o Ferdinand. Vaga in un limbo tutto suo, appesantito. HIGUAIN 5,5 Poco più mobile e utile di Benzema. Poco. All. MOURINHO 7 Nell'Inter avrebbe schierato 5 punte nel finale, qui non rinuncia alla bella manovra: Real aggressivo e divertente. Chissà non abbia più spazi all’Old Trafford.

MANCHESTER UNITED 7 ROONEY VALE PER DUE DE GEA 7 Con un dito allunga sul palo il diagonale di Coentrao: era il 5’, sarebbe stata un’altra partita. Bene su Ozil e ancora su Coentrao di piede (anche se forse non sa neanche lui come). RAFAEL 6 Ne prende, uh se ne prende, da CR7. Però si rialza e riparte, fino al 90’. FERDINAND 6,5 Minaccia agli ultimi capelli scuri di Sir Alex con un paio di dribbling da ultimo uomo: ma al centro non si passa. EVANS 7 Concentratissimo, non lascia un centimetro né a Benzema né a Higuain. EVRA 6 Già non è un gigante, e comunque CR7 gli salta addosso e schiaccia da centravanti. Si rende utile con un paio di diagonali. JONES 7 Tuttofare. Doppio compito di «diga» tattica davanti ad Alonso e di terzo marcatore in area quando il Real si fa sotto. Aggressivo e

inesauribile, alla Roy Keane. CARRICK 6,5 Soldato Carrick: ordine, manovra, fisico, un po’ lento ma indispensabile. Non negateci la domanda: cosa sarebbe questo United con Pirlo o Xabi Alonso in regia? ROONEY 6,5 Bell’esterno, questo Rooney, quasi un terzino. Va bene il giocatore totale che si sacrifica per la squadra, ma vederlo impegnato a stoppare le discese di Coentrao sembra uno spreco. Guarda caso, l’angolo del gol è suo. (Anderson sv) KAGAWA 6,5 A sorpresa seconda punta centrale, anche se poi s’inverte con Welbeck. Tra le linee per scatenare le ripartenze. GIGGS 6,5 Studiate il suo Dna. Entra e come un ragazzino piantona la fascia. MIGLIORE h 7,5 ILWELBECK

Il gol rischia di far dimenticare il gran lavoro in profondità e in orizzontale: spesso lo vedi a destra sovrapporsi a Rooney, oppure al centro, sempre faccia alla porta. La chiave della manovra dello United, senza dare mai un punto di riferimento. VALENCIA 5 Nel cambio lo United ci perde: il tempo per farsi ammonire. VAN PERSIE 6,5 Elegantissimo, l’indole non quella di Rooney ma si sbatte lo stesso. Doppia grande occasione: prima Lopez e la traversa, poi Alonso sulla linea. All. FERGUSON 7 La sorpresa promessa è Rooney esterno con Kagawa punta. United compattissimo non dite all’italiana, sennò gli inglesi si offendono senza mai rinunciare al gioco. Poteva perdere ma non ruba niente.

GLI ARBITRI BRYCH 6 Varane su Evra: poteva essere fallo su occasione da gol. Si può discutere sul contrasto Evans-Di Maria: spalla contro spalla ma il difensore si allarga un po’. Bosch 6 - Lupp 5,5; Fritz 6 - Welz 5,5


GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

la Moviola DI G.D.F.

Van Persie, cartellino generoso E ce ne stava uno per Varane Dopo cinque minuti ammonito Robin Van Persie: gomito largo su Sergio Ramos, ma è un giallo abbastanza generoso. Episodio dubbio in area inglese al 41’: dopo aver saltato un paio di avversari, Di Maria entra in area dalla destra e viene contrastato da Evans. Il contatto inizia spalla contro spalla, poi il difensore inglese

Varane trattiene Evra AFP

allarga un po’ troppo il braccio sinistro dando l’impressione di spingere via l’argentino, che finisce a terra. Episodio al limite, ma il rigore sarebbe stato troppo. Nel secondo tempo gran contropiede di Evra che si invola verso la porta e prende il tempo a Varane, che resta indietro e lo trattiene: poteva starci la punizione con giallo per il difensore di Mourinho. Al 26’ della ripresa su una respinta in avanti dei Red Devils Xabi Alonso tiene in gioco Van Persie: fa bene il guardalinee a far proseguire, poi l’olandese tira e lo spagnolo, quasi a farsi perdonare, salva sulla linea.

Ilpersonaggio JOSÈ MOURINHO

«Balotelli al Milan per noi interisti non è un problema Lo sarebbe Zanetti» «Vedere Javier in rossonero è come una catastrofe, per Mario è normale». Sulla gara: «Vinceremo a Old Trafford» FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

E per fortuna che Cristiano Ronaldo non ha un posto privilegiato nel cuore di Mourinho. Che a fine match racconta: «Possiamo vincere al ritorno in casa loro, il Manchester ha giocato molto basso e ha solo aspettato il momento. Ossessione Champions con il Real? Assolutamente no, ho tanti anni ancora per poter lavorare. Il mio futuro? Domani sarò qui...». Ma subito un pensiero va a Balotelli, allenato in nerazzurro: «Vederlo con la maglia del Milan per noi interisti non è un problema, se l’era già messa quando era all’Inter, semmai vedere Zanetti con la maglia rossonera sarebbe una catastrofe, per Mario è normale». Se il Real è ancora in piedi a metà della sfida con lo United il merito è soprattutto di CR7. Che ieri ha corso, dribblato, colpito di tacco, di petto e di spalla. Aiutato e proposto, cantato e portato la croce. E ha sorriso. Quando le cose andavano bene ma anche quando andavano male, tiri rimpallati, parate di De Gea, un portiere che quando era all’Atletico lui aveva affettuosamente ribattezzato «Salchicha», che in spagnolo è più allungata che nel nostro tozzo immaginario culinario. I sorrisi di un ragazzo che ha trovato pace, calma e serenità. Eusebio e Gento E ha tirato. Nove volte in totale, 7 nel primo tempo, come tutto lo United in quei 45 minuti. Una di queste conclusioni è finita dentro, terza volta su 3 che Cristiano fa gol da ex in Europa: gli era successo anche contro lo Sporting Lisbona, ai tempi dello United. Ronaldo raggiunge il connazionale Eusebio all’ottavo posto tra i goleador europei, e supera Gento portandosi al sesto tra quelli del Madrid, in appena tre stagioni e mezzo. Nel

I NUMERI

Ora è scontro 2 con Tagliavento ma niente ricorso

gol di Welbeck in questa stagione. Il precedente l’attaccante dei Red Devils l’aveva segnato in Premier, nel 4-2 allo Stoke City del 20 ottobre

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gare di fila in casa nelle quali il Real Madrid prende gol: prima di questa, in Coppa del Re contro il Barcellona e in campionato contro il Siviglia

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mesi e 11 giorni dall’ultima sconfitta del Manchester United: proprio in Champions, il 5 dicembre in casa con il Cluj. Da allora, 11 vittorie e 4 pareggi

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Ancelotti e Leonardo: «Espulsione assurda» Raiola: «Darei 4 turni all’arbitro». L’Uefa sta con l’italiano e lo svedese può rischiare la stangata ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI

Giù le mani da Zlatan Ibrahimovic. Anzi, giù il cartellino rosso. L’espulsione dello svedese martedì, al 93’ di Valencia-Psg, col risultato fissato sull’1-2 e in una zona neutra del campo, non va giù a nessuno in casa parigina e soprattutto a Mino Raiola che quando difende il suo giocatore tira fuori lo champagne: «È Tagliavento a meritare quattro giornate di squalifica». Di sicuro Ibrahimovic salterà il ritorno, ma l’Uefa vuole vederci più chiaro e ha rinviato l’affare in commissione di disciplina a fine mese. L’arbitro italiano nel frattempo ha dovuto fronteggiare l’ira di Carlo Ancelotti nei corridoi del Mestalla a fine gara: «È incredibile, l’espulsione non l’ho capita. Quello di Ibra è un tackle come tanti. Il rosso non è meritato». Sfogo tramutatosi in amarezza in conferenza stampa: «Non penso faremo ricorso. All’arbitro ho chiesto spiegazioni senza ottenere risposta, come al solito». Complottista invece Leonardo: «L’espulsione è ingiusta, ma con Ibrahimovic il cartellino rosso è automatico, perché è etichettato. All’inizio dell’azione invece è lui che subisce il fallo, spero l’Uefa si renda conto che si tratta di un fallo normale». Condanna L’Uefa invece consi-

Jose Mourinho, 49 anni, terza stagione sulla panchina del Real AP

rapporto gol-partite del ragazzo di Madeira in questa Champions siamo a 7 su 7, col Madrid 183 in 180, nella stagione 37 in 36.

settimana fa, nel quale lo stadio del quartiere Chamartin non fremeva granché per il suo idolo. Ne apprezzava i gol, ma non si faceva scaldare il cuore da lui, un po’ come Mou.

Air Ronaldo Ieri il portoghese è

andato su al secondo piano a ricevere il cross di Di Maria, un’azione di coppia che ricorda quella che permise al Madrid di vincere il suo primo trofeo con Mou, la Copa del Rey contro il Barça nel 2011. Le ginocchia di Ronaldo all’altezza della testa del frastornato Evra, che basso non è. Al secondo piano Cristiano ci è rimasto un po’. Come faceva Michael Jordan, sospeso nell’aria sottile dove gli altri non arrivano. Poi quando è tornato giù non ha festeggiato, rispettoso verso chi lo ha scelto, comprato, allevato, allenato, cresciuto, formato, venduto a peso d’oro. Il Bernabeu si che ha festeggiato, il gol e chi l’ha fatto. C’era un tempo, non più di qualche

Addio tristezza Ed era anche per questo, oltre che per più veniali ragioni economiche, che Cristiano aveva annunciato al mondo dalla zona mista del Bernabeu la sua tristezza, lo scorso settembre. Questa stagione, mica un secolo fa. Poi le cose sono cambiate lo stadio si è progressivamente staccato dal vate Mou avvicinandosi al suo connazionale con i capelli impomatati. E Ronaldo, ragazzo sensibile, dall’ego delicato che va continuamente annaffiato altrimenti si secca, ha apprezzato. Nelle ultime 10 partite del 2012 ne ha fatti 5, nelle prime 10 dell’anno nuovo è già a 15. Per farsi largo nel ristretto cuore di Mou, deve continuare così. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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4 Ibra, bufera rosso

squadre di Manchester a cui Cristiano Ronaldo ha fatto gol in questa Champions League: nei gironi era toccato al City, stavolta allo United

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LA GAZZETTA DELLO SPORT

dererebbe la decisione di Tagliavento giusta, ma vuole valutare se vada punita più severamente o meno. L’udienza di mercoledì 27 febbraio in commissione Disciplinare servirà a questo. Raiola intanto ha già condannato Tagliavento: «Il fallo di Ibrahimovic — ha detto il procuratore ieri da Milanello — non era nemmeno da ammonizione. Anzi, secondo me l’arbitro voleva solo ammonirlo e il guardalinee gli ha detto di usare il cartellino rosso. In que-

Rossofuoco

Valencia-Psg, l’espulsione di Zlatan Ibrahimovic: l’arbitro italiano Tagliavento gli mostra il rosso ANSA

Primicalci

David Beckham, 37 anni: per il centrocampista inglese quello di ieri è stato il primo allenamento agli ordini di Carlo Ancelotti AP

sto caso, la squalifica di quattro turni andrebbe divisa tra i due». Resta che Ibrahimovic consolida la reputazione di bad boy. In Champions si era già fatto buttare fuori ai tempi della Juventus il 2 novembre 2005, e il 27 settembre 2006, ma da giocatore dell’Inter, e sempre contro il Bayern Monaco. In Champions League, soltanto Edgar Davids fece peggio collezionando quattro rossi in tutto. Un record ormai alla portata. Ecco Beckham E ieri c’è stato il

primo allenamento di David Beckham col Psg: il centrocampista inglese, berretto rosso e scarpe rosa, ha lavorato agli ordini di Carlo Ancelotti davanti a circa 100 giornalisti e una ventina di fotografi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino CAMERUN

FRANCIA

La federazione a Eto’o «Così ci destabilizza»

Scandalo a luci rosse C’è anche M’Vila?

«Ma cosa ci guadagnerebbe la Federa zione uccidendo Eto’o?». Junior Biyam, re sponsabile della comunicazione della Feder calcio camerunense, replica alle dichiarazioni dell'attaccante che aveva accusato la Federa zione di volerlo assassinare. «Lavora per uo mini potenti, che hanno interesse a destabiliz zare il Camerun».

Un altro scandalo a luci rosse in Fran cia. Un giocatore della nazionale è infatti inda gato in un'inchiesta sulla prostituzione minori le. Il suo nome è stato trovato nel cellulare di una minorenne arrestata per furto. Il giocato re sarebbe M'Vila, centrocampista del Rubin.

GERMANIA

Finto amico di Ribery scatena la rissa Fuori programma al Bayern: un ragaz zo, dicendo di essere un amico di Ribery, è riuscito ad entrare nello spogliatoio. Quando Ribery ha scoperto l'estraneo è iniziata una discussione conclusa con alcuni spintoni. Il club ha negato che ci siano state minacce e ha scartato l'ipotesi di aumentare le misure di si curezza o allenarsi a porte chiuse.

TURCHIA

C’è l’ok della Fifa per Drogba al Gala La Fifa ha dato l'ok provvisorio per il tra sferimento di Drogba al Galatasaray, fin quan do non sarà risolta la disputa del centravanti con lo Shanghai . Drogba potrà così giocare con lo Schalke 04 negli ottavi di Champions, e domani potrebbe debuttare in campionato. Lo Shanghai ha fatto ricorso pur non avendo pa gato gli ultimi tre mesi di stipendio: nel caso la Fifa dovesse dare ragione ai cinesi, Drogba e il Galatasaray rischiano una squalifica.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

CHAMPIONS LEAGUE ANDATA OTTAVI DI FINALE

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GLI ALTRI INCIDENTI Alcuni dei più gravi incidenti degli ultimi anni.

S Giugno 2007 Un elicottero che trasporta una ventina di persone da Freetown a Lungi dopo Sierra Leone-Togo (qualificazioni alla coppa d'Africa) prende fuoco mentre sta per atterrare: 21 morti, per la maggior parte tifosi togolesi. Tra le vittime c’è anche il ministro dello Sport.

S Ottobre 2008 Un pullman di tifosi juventini va fuori strada andando a Torino per la partita di Champions col Real: 2 morti

S Marzo 2012 Sulla A21 muore una coppia di tifosi della Samp mentre viaggia in scooter tornando da Modena: sono travolti da un’auto di un’altra tifosa.

S Aprile 2012 Dopo un’amichevole in Zambia, affondano le barche con giocatori, dirigenti e tifosi del Virgin di Kashobwe: 13 morti e 12 dispersi.

Tragedia Shakhtar Fuori pista aereo coi tifosi 5 morti e almeno 12 feriti I sostenitori ucraini volavano su un Antonov giudicato affidabile L’incidente in mezzo alla nebbia durante l’atterraggio a Donetsk DAL NOSTRO INVIATO

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PIERFRANCESCO ARCHETTI DONETSK (Ucraina)

Un canale sportivo ucraino ha iniziato alle 15 la diretta per «l’evento dell’anno», o almeno il primo appuntamento palpitante del 2013, come dicevano le sovraimpressioni in inglese. La partita iniziava alle 21.45 locali, ma alla fine del pomeriggio è passata in secondo piano perché la notizia sportiva è stata sovrastata da una tragedia accaduta all’aeroporto internazionale Sergey Prokofiev, distante circa venti minuti d’auto da Donetsk. Un aereo della compagnia ucraina Pivdenny Avialinii, traducibile con linee aeree del sud, è uscito di pista durante la manovra di atterraggio e si è fermato in un campo a 700 metri dalla striscia d’asfalto. Era pieno di tifosi dello Shakhtar: il bilancio è di cinque morti, l’entità del disastro è stata comunicata dal governatore della regione, Andriy Shyshatsky.

L’ANTONOV 24 E’ FUORI PRODUZIONE DA BEN 34 ANNI

I soccorsi sul luogo della tragedia all’aeroporto Sergey Prokofiev di Donetsk REUTERS

IL VIAGGIO DA ODESSA

Tifosi «Molte persone sono state tratte in salvo, per quattro passeggeri non c’è stato niente da fare», ha spiegato. «Un altro è stato trovato in condizioni critiche sotto un rottame del velivolo, non sappiamo se riuscirà a cavarsela (probabilmente è la quinta vittima,

GDS

ndr). I feriti sono dodici, trasportati in ospedale: gli altri sopravvissuti sono stati assistiti all’interno dell’aeroporto». Il volo charter arrivava da Odessa: sull’Antonov 24, un bimotore a elica di concezione sovietica costruito in più di mille esemplari fino al 1979, erano registrate 45 persone, tra cui otto membri dell’equipaggio. Ancora da accertare la cause dell’uscita di pista: al momento dell’atterraggio la

L’Antonov 24 è un bimotore a elica che ha una capienza di circa 50 posti. Sono stati costruiti più di mille esemplari in Unione Sovietica tra il 1959 e il 1979. La sua velocità massima è di 500 km/h, con il carico massimo ha un’autonomia di circa 550 chilometri. E’ utilizzato soprattutto per gli spostamenti interni nel territorio dell’ex Unione Sovietica. La principale linea di produzione venne assegnata agli stabilimenti di Svyatoshyn, nei pressi di Kiev e a Ulan-Ude, nella Russia orientale. La produzione venne interrotta nel 1979.

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Srna (S) al 31’, Lewandowski (B) al 41’ p.t.; Douglas Costa (S) al 23’, Hummels (B) al 42’ s.t.

SHAKHTAR (4-2-3-1) Pyatov 6; Srna 7, Chygrynskiy 5, Rakitskiy 5, Rat 6; Fernandinho 6, Hubschmann 6; Alex Texeira 6 (dal 38’ s.t. Eduardo), Mkhitaryan 6, Taison 6 (dal 17’ s.t. Douglas Costa 7); Luiz Adriano 6. PANCHINA Kanibolotskiy, Stepanenko, Shevchuk, Devic, Ishchenko. ALLENATORE Lucescu 6,5 CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MOLTO BASSO 48,4 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Fernandinho per gioco scorretto

BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1) Weidenfeller 5; Piszczek 6, Santana 5, Hummels 6,5, Schmelzer 5,5; Kehl 6,5, S. Bender 6; Blaszczkowski 6 (dal 35’ s.t. Leitner s.v.), Götze 6, Reus 5,5 (dal 47’ s.t. Schieber s.v.); Lewandowski 7. PANCHINA Langerak, Subotic, Sahin, Bittencourt, Halstenberg. ALLENATORE Klopp 6,5 CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MOLTO ALTO 56,1 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO Webb 6,5 NOTE spettatori 52.518, incasso non comunicato. Tiri in porta 2-6. Tiri fuori 3-6. In fuorigioco 2-0. Angoli 4-6. Recuperi 1’ p.t., 3’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

DONETSK

E’ tutto aperto, come le sistemazioni difensive di due squadre che sono più brave a guardare avanti: il pareggio con quattro gol premia di più il Borussia Dortmund, ma di solito non è una squadra che specula sullo 0-0 d partenza. In attesa di essere smentiti al ritorno, va raccontato che ne ha infilato soltanto uno nelle 31 partite stagionali, il 3 novembre contro lo Stoccarda. L’euforia per essere arrivato al 2-2 al minuto 87 non farà scordare gli spaventi e gli errori. Il Borussia doveva essere sovrastante quanto a condizione fisica, visto che lo Shakhtar non vedeva una gara ufficiale dal 5 dicembre, la sconfitta con la Juve arrivata dopo 16 successi di fila interni. Invece Mircea Lucescu e il suo staff di preparatori italiani hanno girato il mondo per cercare avversari all’altezza e una condizione da Champions. La banda non è certo quello splendido prodotto calcistico di inizio autunno, però il 5 marzo a Dortmund avrà ancora più birra. Il verdetto non è ancora scritto.

è riempita presto, molti spettatori erano già dentro lo stadio quando si è sparsa la notizia dell’incidente: in un primo momento sembrava che il disastro aereo riguardasse uno dei charter provenienti dalla Germania. Nonostante i 2.195 chilometri di distanza, circa due-

Un superstite ha raccontato che l’aereo ha preso fuoco, anche se le autorità negano mila sostenitori del Borussia sono arrivati nella città ucraina. Telefonate, social network consultati con frenesia e ansia fino a quando purtroppo si è avuta la conferma dei fatti, che riguardavano un velivolo locale. I tedeschi allora hanno tentato di chiedere più informazioni ai sostenitori avversari, senza però ottenere risposte adeguate. Quando lo speaker dello stadio ha chiesto il silenzio totale per un minuto, in memoria delle vittime, molti spettatori si sono abbracciati.

Migliori

Emozioni e 4 gol con il Borussia Lucescu rimontato due volte 2 2

Allo stadio La Donbass Arena si

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PARTITA FINISCE CON UN PAREGGIO SPETTACOLARE

SHAKHTAR BORUSSIA D.

nebbia avrebbe diminuito la visibilità, le fonti ufficiali smentiscono che il velivolo si sia incendiato, ma un superstite, Dmytro Verbytsky, ha parlato di fuoco nel lato di un motore. E poi ha confermato di far parte come tutti gli altri passeggeri di un gruppo di tifosi diretti al match di Champions League contro il Borussia Dortmund. L’incidente è avvenuto intorno alle 18.35 locali. La piccola compagnia aerea di Odessa si riteneva affidabile: informava sul suo sito di avere un livello di sicurezza del «cento per cento in dodici anni di esistenza».

vece è simile a una scena del primo tempo, quando Hummels aveva timbrato la traversa. Nell’altra fase, la partenza di Willian toglie fantasia, però le corse sui lati di Taison e Alex, più la regia di Fernandinho fabbricano quattro situazioni da brivido, oltre alle reti. Quando Lucescu capisce che si può ancora sfondare, butta dentro Douglas Costa per Taison e subito arriva al sorpasso che poi non diventa vittoria. Conferme Il Borussia veniva da

Il centrocampista brasiliano Douglas Costa, 22 anni, esulta dopo il 2-1 EPA Errori Entrambi pagano gli er-

rori dietro: manca Kucher nella coppia centrale ucraina, così Rakitskiy e Chygrynskiy si comportano da gregari senza un boss. Lewandowski, quinto sigillo in Champions, ha addosso la rabbia perché ha pigliato tre turni di squalifica in Bundesliga, quindi fa secco Pyatov alla prima chance pulita, permettendo ai suoi di andare al riposo sull’1-1. Poi gli va fuori di poco il possibile raddoppio. Il secondo pareggio in-

Ora ai tedeschi basta lo 0-0 in casa: ma è successo solo una volta in stagione...

sei gol presi nelle ultime due uscite di Bundesliga. D’accordo che manca Subotic, lasciato in panchina per Santana, ma certi sbagli non sono di organizzazione ma di singoli. I campioni di Germania, imbattuti in Champions, si fanno superare leggendo male il più comodo dei lanci dalla difesa: un diagonale di cinquanta metri su cui Hummels sbaglia il tempo dello stacco e Schmelzer sta accanto a Douglas Costa senza intervenire, permettendogli la girata. Ma anche sulla prima rete i gialloneri non possono cercare colpevoli al di fuori del loro spogliatoio. La punizione di Srna è potente e scavalca la barriera, però non è angolata: il portiere Weidenfeller, troppo sul suo palo, effettua un tuffo estetico ma inefficace. Anche al ritorno si attendono tanti gol. p.f.a © RIPRODUZIONE RISERVATA

h 7 SRNA (Shakhtar) Il capitano sempre affidabile: riesce a tenere fuori dai giochi un pericolo come Reus e si toglie la soddisfazione della punizione gol.

7 h LEWANDOWSKI (Borussia) Uomo mercato che non si smentisce: tiene in corsa il Borussia con una rete anche curiosa per la finta involontaria. A centro area è superiore.

Peggiori

i 5 RAKITSKIY (Shakhtar) Centrale difensivo che soffre più degli altri la pausa. Permette troppo a Lewandowski; il lancio del 2-1 è alla cieca, più che un assist.

i5

SANTANA (Borussia) Santana Sbagliano in tanti dietro, lui è quello che ripete più spesso le chiusure errate o i rinvii mancati. E’ una riserva di Subotic e si vede


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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI IL FOCUS TECNICO

Al Bernabeu le stelle pi il Film

Qua la mano... Tra campioni ci s’intende Il numero 10 dello United, Wayne Rooney, aiuta Cristiano Ronaldo a rialzarsi dopo una caduta EPA

Il gioco d’anticipo Welbeck beffa Sergio Ramos Sul corner di Rooney, Welbeck è furbo a staccarsi dalla marcatura di Sergio Ramos e ad anticiparlo di testa REUTERS

Nel cielo di Madrid La zuccata di CR7 Sul cross di Di Maria lo stacco di Cristiano Ronaldo è imperioso: non c’è niente da fare per Evra che dovrebbe marcarlo REUTERS

Bum Bum CR7: 10 tiri, 1 gol Maratoneta Rooney: 10 km Ronaldo è il giocatore che calcia di più in porta in tutta la Champions: 37 volte. E l’inglese è un esempio di sacrificio ANDREA SCHIANCHI

Quando sbarchi al Santiago Bernabeu non puoi pensare di trascorrere una serata tranquilla. Per saltarci fuori senza rompersi le ossa è necessaria quella che molti intenditori considerano la dote princi-

pale di un calciatore: il sacrificio. Il Manchester United ha un maestro di tattica e di umanità in panchina, Sir Alex Ferguson, e un giocatore che dello spirito di squadra fa il suo credo, cioè Wayne Rooney. Lui porta addosso la maglia numero 10, potrebbe concedersi

diamo i numeri... POSSESSO PALLA

REAL MADRID

60,7% TIRI

RONALDO

10 TOCCHI

OZIL

105 CONTRASTI VINTI

WELBECK

8 PALLE RECUPERATE

ALONSO

10

La partita è finita in pareggio ma la squadra di casa ha avuto la supremazia territoriale col 60,7% del possesso palla. Il Real ha pure tirato di più in porta: 10 conclusioni a 6. Cristiano Ronaldo è il giocatore che ha fatto più tiri al Bernabeu: 4 in porta e 6 fuori. Compreso il gol del pareggio. Nel Manchester United il più attivo è stato Van Persie: 3 tiri in porta. Al centro del tridente dietro Benzema, il tedesco Ozil ha toccato 105 palloni. Nessuno ha fatto meglio. Dopo c’è Arbeloa con 85, quindi Xabi Alonso (77). Il primo dello United è Carrick: 67 Danny Welbeck è stato tra i protagonisti al Bernabeu. Non solo per il gol del vantaggio dello United. È lui quello che ha vinto più contrasti (8). Precede Fabio Coentrao e Rafael (6). Xabi Alonso, in mezzo al campo, ha fatto il ruba-palloni: 10 quelli recuperati. Un lavoro utile, impreziosito da 4 lanci, 4 cross e sporcato da 6 passaggi sbagliati.

il lusso di fare il ballerino, di tocchettare e dribblare, e invece lo ritrovi a muoversi in mezzo al campo come un mediano qualsiasi. Addirittura come un terzino, quando va in soccorso del compagno Rafael. Alla fine della partita il dato va sottolineato: Rooney corre per 10 chilometri, avanti e indietro

senza mai fermarsi un attimo. E se vedi uno così, sbattersi come un matto e dannarsi l’anima, ti viene naturale andargli dietro (se sei un suo compagno, ovviamente), assecondarlo, aiutarlo. Il senso del pareggio strappato dai Diavoli Rossi al Bernabeu sta proprio nella prestazione di Rooney, oltre


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ovono dall’alto

Una saracinesca al Bernabeu De Gea dice no a Coentrao David De Gea, portiere del Manchester United, è stato grande protagonista contro il Real Madrid. Due interventi eccezionali su Fabio Coentrao: nel primo tempo gli devia un tiro sul palo, nella ripresa gli respinge una conclusione con i piedi REUTERS

che negli interventi decisivi del portiere De Gea. Rincorsa Baby Wayne tocca 62

palloni, lotta e ne recupera 5, ne intercetta 3 e poi, da raffinato trequartista, si preoccupa di regalare 2 assist, 2 sponde, 2 cross pennellati e 2 lanci filtranti. Trovatelo, in giro per l’Europa, un giocatore con questo talento e queste qualità tecniche che sia anche disponibile a sacrificarsi in nome della squadra. Non ce ne sono. Certo, non gli si può chiedere di essere pure implacabile sotto porta, perché sennò staremmo parlando di un marziano. Ovvio che qualcosa, in termini di lucidità, Rooney lo perda: e probabilmente al suo eccesso di corsa si devono i 14 palloni persi (nulla di grave, comunque). Non è la prima volta che il Diavolo Rosso numero 10 si spolmona a rincorrere gli avversari, va in tackle, pressa,

ringhia, non molla un centimetro di campo. Per Ferguson è un elemento decisivo: con Rooney il centrocampo dello United in fase difensiva diventa a cinque, e si arrocca meglio a protezione della retroguardia. Freccia A scardinare il dispositivo degli inglesi prova soprattutto Cristiano Ronaldo. Il portoghese si conferma micidiale quando si tratta di «sparare» verso la porta avversario. Contro lo United Ronaldo tira 10 volte verso De Gea (1 gol): è il giocatore della Champions che ha collezionato più conclusioni, ben 37 in 7 partite (e 7 gol, tanto per cambiare...). CR7 è una freccia che si conficca nella difesa inglese: tenerlo a freno è praticamente impossibile, Rafael ci prova, ma non ci riesce, e in alcune circostanze è proprio Rooney a dargli una mano. Su 28 passaggi effettuati, tutti in zona offensi-

va, il portoghese ne sbaglia soltanto 3, e anche questo è un dato che racconta l’eccezionalità del personaggio. Se bisogna proprio trovare un difetto nella prestazione di Ronaldo, allora si deve guardare ai contrasti effettuati: ne vince 2, ma ne perde 6. Segno chiaro che il fuoriclasse del Real Madrid non sopporta le entrate particolarmente decise (o dure...). Ma è una piccolezza nel mezzo di una prova davvero convincente. CR7 gioca un po’ meno per i compagni rispetto a Rooney, ma questo fa parte delle sue caratteristiche: è più solista e meno disponibile al sacrificio. Ma, in ogni caso, si tengano in considerazione pure le 2 sponde, i 2 cross e l’assist che scodella a vantaggio di Di Maria. Insomma, se c’è di mezzo Ronaldo, non si può mica dire che manchino le emozioni.

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LA GALLERIA

Due giorni di emozioni

La notte di Glasgow Marchisio è davvero principesco Una notte da eroi. La Juventus sbanca il Celtic Park: 3-0. Gol di Matri in avvio, Marchisio e Vucinic in chiusura: tutto meraviglioso, tutto perfetto. E Marchisio risulta il migliore in campo: presente in tutte le azioni decisive, segna e fa segnare. Proprio un autentico leader in grado di guidare i compagni oltre l’ostacolo AP

Tango argentino a Valencia Lavezzi-Pastore gol, ma quel rosso a Ibra... Il Paris Saint Germain ipoteca la qualificazione andando a espugnare il «Mestalla» di Valencia. Prima Lavezzi e poi Pastore, entrambi nel primo tempo, mettono al sicuro il risultato. A poco serve il gol di Rami in coda alla partita. Ma Ancelotti ha di che lamentarsi: Ibrahimovic viene espulso da Tagliavento ANSA

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Testa a testa Tra Cristiano e Robin nessuno prevale Al Bernabeu finisce in parità la «finale anticipata» tra Real Madrid e Manchester United. E tra due stelle del calibro di Cristiano Ronaldo e Robin Van Persie. Il portoghese ha messo la firma sul gol del pareggio madrileno, alla mezzora del primo tempo, dieci minuti dopo il vantaggio inglese di Welbeck REUTERS

Sull’altalena di Donetsk Un pari che diverte Lo Shakhtar di Lucescu va avanti con una punizione di capitan Srna, ma il Borussia Dortmund non ci sta e replica con il solito Lewandowski. Ancora un guizzo degli ucraini con Douglas Costa: lo Shakhtar sente di avere la vittoria in pugno. Ci pensa Hummels a rimettere le cose a posto: finisce in parità alla Donbass Arena REUTERS


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SERIE A DOMANI L’ANTICIPO DI PARMA

Prima volta senza El Shaarawy Allegri lo fa riposare per il Barça Al suo posto, uno fra Bojan e Robinho. Contro i catalani tornerà anche Pazzini, fuori per infortunio da 2 turni ALESSANDRA BOCCI MILANO

Doveva accadere, prima o poi. Stephan El Shaarawy, l’attaccante a prova di acciacco, questa volta è costretto a fermarsi per un’infiammazione al ginocchop sinistro. Per il Milan, sarà il primo appuntamento senza il vicecapocannoniere della serie A. Finora El Shaarawy era

stato sempre titolare in campionato e aveva giocato 1989 minuti, 2470 in totale nella stagione. Scelte Contro il Parma, domani a San Siro, Allegri dovrà ridisegnare un attacco nel quale Stephan era diventato un punto in quello che lui ha sempre definito anno zero. Con Pazzini ancora in rodaggio (sarà pronto per giocare contro il Barcellona) e Robinho in evi-

dente ritardo di condizione non sarà facile assortire un trio in grado di scardinare la difesa dinamica del Parma. All’andata aveva segnato proprio El Shaarawy, lanciato in contropiede da Bojan. Era finita 1-1, ma in questo caso il Milan non può permettersi di lasciare punti per strada: è in fase positiva da sei partite, però i due pareggi in trasferta con Samp e Cagliari sciupano la media necessaria per la risalita. Serve un altro scatto dopo il controsorpasso dell’Inter, serve per prepararsi bene al galà con il Barça di mercoledì. Balotelli e Niang sono pronti, il terzo sarà scelto fra Bojan e Ro-

Il brasiliano deve ancora ritrovare la forma migliore: lo spagnolo in vantaggio Il tecnico non cambierà sistema: resta al 4-3-3, con l’ex blaugrana o Niang centrali

binho, con il primo leggermente favorito. Contro il Parma cambieranno per forza gli interpreti, non il sistema: Allegri crede di aver trovato l’equilibrio nel 4-3-3 e non ha intenzione di tornare al trequartista. Con Bojan in campo al posto di El Shaarawy qualche variazione ci sarebbe, mentre le distanze potrebbero restare più o meno invariate con Robinho. Se giocasse Bojan, toccherebbe a lui il posto di attaccante centrale. Se giocasse Robinho, Niang dovrebbe traslocare in mezzo. Il problema del brasiliano è che la forma fisica è ancora approssimativa, per questo Allegri tentenna. Pazzo per la Champions Contro

il Barcellona tornerà El Shaarawy, lasciato a riposo proprio per recuperare le energie necessarie in Champions League, e ci sarà anche Pazzini, che prenderà il posto di Balo-

«E’ stato un acquisto tecnico, non mediatico Il Barça? Niente paura, abbiamo vinto più di loro» FABIANA DELLA VALLE MILANELLO

Si sono incrociati al bar, giusto il tempo di un abbraccio e di uno scambio di battute. Mario Balotelli non sarà Zlatan Ibrahimovic, però il luccichio negli occhi di Adriano Galliani è molto simile a quello che riusciva a provocare solo lo svedese. L’amministratore delegato rossonero lo coccola come se fosse un figlio. E cerca di proteggerlo più che può. Per questo chiede un po’ più di privacy per la sua vita privata. Da quando è arrivato in Italia ogni respiro di Balo suscita interesse. E il Milan e il suo entourage (da Raiola all’avvocato Vittorio Rigo) cercano di aiutarlo e di proteggerlo. Nuova tecnologia Galliani ieri era a Milanello per presentare miCoach Elite System, l’innova-

SU SPORTWEEK

Ecco Montolivo: «faccia a faccia» con la fidanzata

tiva tecnologia di tracciamento di dati sviluppata dall’Adidas. Il Milan sarà il primo top club ad utilizzarlo in allenamento e permetterà ad Allegri e al suo staff di monitorare in tempo reale le prestazioni dei singoli grazie a un chip inserito direttamente in una sottomaglia. Un sistema sviluppato con la collaborazione di MilanLab (diretto da Daniele Tognaccini, ex responsabile dei preparatori del Milan), la struttura di supporto scientifico che dalla prossima stagione verrà tutta rinnovata.

Mario Balotelli, 22 anni, si esibisce in acrobazia durante l’allenamento BUZZI

«

Conta il campo Balotelli ieri ha

In attesa del Barça, Riccardo Montolivo si racconta a Sportweek, in edicola sabato, in un divertente faccia a faccia con la fidanzata Cristina De Pin.

indossato la nuova maglia insieme a tutti gli altri compagni durante l’allenamento. A bordo campo c’era anche Mino Raiola, l’agente tuttofare che lo segue come un’ombra. «Balotelli deve essere giudicato solo sul campo — ha detto il procuratore — non nella vita privata. Stiamo cercando di chiudere

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guono troppo la sua vita privata. Averlo riportato in Italia è un vantaggio per tutti, ma bisogna lasciarlo un po’ in pace. E’ stato un acquisto tecnico e non mediatico». L’a.d. chiude anche un altro capitolo, quello della presunta incompatibilità tra il nuovo arrivo ed El Shaarawy: «Uno è una prima punta, l’altro un attaccante esterno, non capisco dove sia l’incompatibilità. El Shaarawy ha giocato sempre, ha qualche problema al tendine e ha bisogno di tirare il fiato». Poi glissa sull’incontro per il rinnovo del contratto del Faraone («E’ legato a noi fino al 2017...») e getta acqua sul fuoco anche sulla ruggine tra Balotelli e i tifosi nerazzurri: «Non cominciamo a drammatizzare cose che non esistono, il derby di Milano è civilissimo, i tifosi da sempre vanno e tornano assieme a prescindere dal risultato. Vanno bene gli sfottò, sono certo che non succederà niente altro».

L’urlo di Galliani «Lasciate in pace il nostro Mario» DAL NOSTRO INVIATO

telli utilizzabile soltanto in campionato. Il Milan dunque avrà la fisionomia degli ultimi tempi, anche se Pazzini e Balotelli sono giocatori fondamentalmente diversi. Ma Allegri si fida molto del più esperto dei suoi attaccanti, che ha segnato dieci gol e che conta di ritrovare motivato dopo lo stop causato da un problema muscolare. Pazzini avrebbe dovuto essere titolare la sera del debutto di Mario, poi l’infortunio ha lasciato via libero al nuovo arrivato. In Champions, Pazzini ha la possibilità di ritrovare lo spazio che Mario occuperà in campionato, e già questo vale molto dal punto di vista psicologico. Ma prima del Barça c’è il Parma, partita fondamentale visto il pareggio di Cagliari. Il Parma, e i dubbi di Allegri, che sperava di recuperare Pazzini un po’ prima.

«

Balotelli ed El Shaarawy non sono incompatibili, sono diversi Il derby di Milano è civilissimo, non ci saranno problemi tra Mario e i tifosi

tutti i profili falsi sui social network (a questo proposito il Milan ha ribadito con un comunicato che il giocatore non ha un profilo twitter, ndr) ma sappiamo che è difficile perché portano curiosità e soldi. Comunque Mario dall’Europeo è diventato un’altra persona, l’anno in cui non ha fatto niente è quello in cui ha giocato di meno». Lo stesso concetto espresso da Galliani: «Balotelli è una star, con il suo arrivo abbiamo decuplicato la vendita delle magliette, ma i giornali se-

La storia siamo noi Prima del derby però c’è il Barcellona in Champions League: Balotelli non potrà giocare, ma questo non scalfisce l’ottimismo di Galliani: «E’ un periodo importante perché incontreremo la squadra più forte al mondo, però non dobbiamo avere sudditanza psicologica. Abbiamo vinto più coppe di loro e dobbiamo giocare come l’anno scorso: non dimentichiamo che dopo lo 0-0 dell’andata al Camp Nou eravamo 1-1 e lo stadio si era ammutolito. Una finale Milan-Juventus a Wembley? (sorriso), noi siamo già stati in Inghilterra... Comunque faccio i complimenti alla Juve». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’AVVERSARIO DI DOMANI SOLO IN 3 HANNO GIOCATO PIU’ DI LUI IN A QUEST’ANNO: BORJA VALERO, HAMSIK E GRANQVIST

Come sgobba Gobbi, l’uomo bionico del Parma Fede Rossonera.Il segreto? «Ho fatto la preparazione dall’inizio. Il Milan? Niang fa paura» FRANCESCO VELLUZZI

Ha dato forfait soltanto nel riscaldamento di Udinese-Parma. Ed è stato sostituito, dopo 33 minuti del secondo tempo, soltanto domenica scorsa in Parma-Genoa. Massimo Gobbi, esterno sinistro difensivo del Parma (con 2058 minuti giocati) è, portieri a par-

te, il quarto giocatore più utilizzato della Serie A. Davanti a lui ci sono Borja Valero (2124 minuti), Hamsik (2114) e Granqvist (2093). Ma Gobbi, l’uomo bionico del Parma supera Javier Zanetti (2033), l’uomo bionico dell’Inter. «Non scherziamo proprio, di Zanetti ce n’è uno solo», dice l’esterno di Cormano (Mi) di quasi 33 anni, uno che l’umiltà non l’ha mai dimenticata. Piace a tutti Gobbi, amante del-

la chitarra (adora Rolling Stones, Radiohead e i vecchi Litfiba) che suona con apprezzabili risultati, piace a tutti gli allenatori, a Roberto Donadoni in particolare. Il suo coach di og-

gi gli regalò l’unica presenza in azzurro in amichevole con la Croazia nell’agosto 2006. «Ha gamba e fa le due fasi sulla fascia con ottimi risultati», hanno sempre detto di lui gli allenatori. Fisicamente è una sicurezza: «Nell’ultimo anno ha raggiunto una maturità psico-fisica eccellente» spiega il preparatore atletico Giovanni Andreini che a Collecchio ha un centro che ha suscitato anche l’attenzione della Fifa. «Massimo è migliorato del 20-30%. Negli ultimi due anni aveva fatto male la preparazione ed era stato condizionato da un problema al soleo. Quest’estate ha lavorato bene dall’inizio. Ma soprattutto è per-

fetto sotto l’aspetto dell’alimentazione, dell’integrazione, dell’intensità e della gestione in allenamento. Poi ha corsa e gamba, quando giochiamo a 5 è utilissimo sia dietro che nella fase di spinta».

Massimo Gobbi, 32 anni AFP

Milanista Massimo, milanista da bambino (in rossonero ha fatto 5 anni di giovanili), e contratto col Parma fino al giugno 2014, conferma: «La scorsa estate ho potuto fare una preparazione normale. Sicuramente mi alleno bene. L’alimentazione? Le bontà parmigiane non me le nego, ma basta usare tutto nelle giuste quantità e nei giorni giusti». Non crede alla crisi dei terzini:

«Semplicemente si gioca diversamente e si difende tanto a 3». Domani avrà di fronte il Milan delle stelle. «Temo molto la velocità di Niang. E auguro ai nostri avversari di fare strada in Champions. La sfida col Barcellona non è impossibile. E confido nei miei amici Montolivo e Pazzini. Abbiamo passato anni bellissimi alla Fiorentina. Con quella di Parma rimane l’esperienza più bella della mia carriera. Ho giocato nella grande Europa. Ma questo non è un pezzo di saluti. Voglio giocare ancora a lungo». Andreini conferma: «Con queste doti, il nostro maratoneta Gobbi può riuscirci alla grande». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA STAGIONE DELLE PUNTE ROSSONERE GIAMPAOLO PAZZINI 28 ANNI

ROBINHO 28 ANNI

MARIO BALOTELLI 22 ANNI

GOL FATTI

GOL FATTI

GOL FATTI

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3

26

18

2

1673

675

180

5,96

5,80

7,25

PRESENZE

PRESENZE

MINUTI GIOCATI

PRESENZE

MINUTI GIOCATI

MEDIA VOTO

MINUTI GIOCATI

MEDIA VOTO

MEDIA VOTO

STEPHAN EL SHAARAWY 20 ANNI

BOJAN KRKIC 22 ANNI

M’BAYE NIANG 18 ANNI

GOL FATTI

GOL FATTI

GOL FATTI

18

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23

10

2470

1129

516

6,48

5,95

6,36

PRESENZE MINUTI GIOCATI MEDIA VOTO

COL BARCELLONA

A San Siro si va verso il tutto esaurito

San Siro in una veduta aerea MILANO Sale la febbre in vista della supersfida di mercoledì sera a San Siro contro il Barcellona, valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions. A sei giorni dalla partita, si sta viaggiando verso il tutto esaurito. All’appello manca solo qualche centinaio di tagliandi, acquistabili esclusivamente online (info su «http://tickets.acmilan.com») e riservati ai possessori della tessera Cuore Rossonero. Sorride il cassiere: l’incasso supererà i 4 milioni di euro. Ci sarà, dunque, il Meazza delle grandi occasioni per affrontare Messi e compagni, una delle poche occasioni in cui quest’anno l’impianto di San Siro non presenterà vuoti desolanti. Il richiamo del Barça è troppo forte, al di là delle grandi difficoltà che preannuncia la sfida contro i catalani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Boateng

Cuore per Melissa Visto che in partita le occasioni per esultare fin qui hanno scarseggiato, Boateng ieri ha approfittato della vigilia di San Valentino e dell’allenamento a Milanello per ricordare i suoi sentimenti a Melissa Satta. Il cuore disegnato con le mani (foto BUZZI) è come sempre tutto per lei

PRESENZE MINUTI GIOCATI MEDIA VOTO

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EUROPA LEAGUE ANDATA SEDICESIMI IL TABELLONE PER I NERAZZURRI PRIMA IN TRASFERTA IN CASO DI QUALIFICAZIONE

COSÌ IN CAMPO A MILANO ORE 21.05

adAppiano

E Cassano fece il «cucchiaio»

Gds

Gds

Ore 12.15, Appiano Gentile, quasi tutti nello spogliatoio. Quasi. Perché sul campo di là (quello con la tribunetta) c’è una sfida tiratissima ai calci di rigore: Antonio Cassano (sopra, inter.it) contro il preparatore atletico Stefano Rapetti. Gag variegate, battute a cielo aperto e poi il colpo da campione: FantAntonio fa il cucchiaio, gol. Prove tecniche per il ritorno? Chissà

Inter, due nel mirino Sfida con vista sull’Europa. E sul Milan Battere bene il Cluj per gestire meglio il ritorno a tre giorni dal derby. C’è anche Kovacic DAL NOSTRO INVIATO

LA PROPOSTA

MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE (Como)

Il Cluj è un «rimbalzo» della Champions League. E si sa: sui rimbalzi bisogna coordinarsi bene. «Il grande pericolo? Sottovalutarli»: Andrea Stramaccioni ha al fianco Alvaro Pereira (ex Cluj nel 2008-09) e nella testa tre scintille per tenere l’asticella dell’attenzione altissima contro chi eliminò il Basilea nei preliminari e batté il Man United a Old Trafford. Primo Stra-concetto: «Abbiamo curato il Cluj in ogni dettaglio, è vero che ha ceduto tre giocatori ma resta una squadra pericolosissima». Il secondo: «Metto la squadra migliore, il turnover non toccherà la qualità». Il terzo: «Assieme alla Lazio siamo l’unica italiana ancora impegnata su tre fronti? Vero, e in quanto Inter abbiamo il dovere e la forza di dare tutto per centrare il possibile». Punto. E a capo. Il vecchio col nuovo? E a capo c’è il dubbio-Kovacic. Dubbio nel senso di titolarità: lo si vedrà subito o no? Di certo è convocato dopo la distorsione alla caviglia, «ma deciderò all’ultimo momento quando impiegarlo» dice Strama. San Siro attende di vedere il baby meraviglioso del mercato di gennaio, forse è più probabile che dall’inizio veda la «vecchia» Inter. Vecchia perché non è figlia dell’ultima sessione di mercato e magari perché torna al recente passato di inizio stagione, ovvero la difesa a 4. «La squadra va vista nella sua interezza — dice Strama — Con l’arrivo dei nuovi e il recupero di Stankovic l’Inter ha integrato dei reparti per poter percorrere quella strada di lavoro che abbiamo intrapreso in passato. La difesa a 4 ci può far sostenere i 3 attaccanti con i quali io mi trovo meglio a livello empatico». Vincere, e bene Stramaccioni varerà un’Inter vera e spietata anche per un lavoro in prospettiva: il 24 febbraio c’è il derby, il 21 il ritorno in Romania. E allora? Meglio vivere una nottata di andata al massimo per poter poi

Moratti dice sì al fondo nazionale contro il razzismo (paglia) Un fondo nazionale per finanziare le iniziative nelle scuole contro il razzismo. L’Inter ci sta e aderisce alla proposta lanciata alla Figc e alla Lega dall’assessore allo Sport del Comune di Milano, Chiara Bisconti. «Chiara, ottima idea: aderiamo con entusiasmo», così l’sms inviato dal presidente Massimo Moratti alla Bisconti. L’idea è usare i soldi delle multe inflitte alle società per motivi di razzismo, come i 15 mila euro pagati dall’Inter per i cori contro Balotelli.

Fredy Guarin, 26 anni, è all’Inter da un anno: oggi ritorna in campo ANSA

RITORNO IN NAZIONALE

Stankovic ancora con la Serbia: ora si può fare MILANO Dejan Stankovic ieri era in permesso a Belgrado: «Ho fatto una conferenza stampa per i giornalisti serbi — ha detto a Inter Channel —, con i quali non parlavo da circa un anno: è stata l’occasione per fare due chiacchiere e parlare anche di un ritorno in nazionale, per la quale ho lasciato la porta aperta. Vediamo: devo stare bene fisicamente, giocare un paio di partite con l’Inter e poi faremo il punto. Ci sono 40 giorni prima di Croazia Serbia del 22 marzo, una partita importante per le qualificazioni al Mondiale del 2014: un po’ di pazienza, di lavoro e poi decideremo. La porta per un mio ritorno è aperta (per Mihajlovic spalancata..., ndr), ora l’ultima parola tocca a me. Ma lo ripeto: per tornare devo essere al 100% fisicamente».

«gestire» la gara di ritorno a tre giorni da Inter-Milan, che è stracittadina ma anche uno scontro-Champions. Proprio per questo servirebbe il risultatone a San Siro. Torna Guaro E per fare il risultatone, Strama si affida a un probabile 4-3-3 con due ballottaggi: Zanetti e Pereira come laterali difensivi e ai fianchi di Ranocchia e Silvestre (in ballottaggio con Juan Jesus); centrocampo con Guarin, Gargano e Cambiasso; tridentino con Alvarez, Milito (o Palacio), Cassano. Per il Guaro sarà un rodaggio per il ritorno in campo a Firenze dopo la squalifica. Questione di gestione. Chi c’è, chi no e chi ci sarà E nella gestione ci sono varie identità. Per esempio il romeno Cristian Chivu («Se si dovrà rioperare? Aspettate che tocco ferro perché questa stagione è stata un po’ così... Nessun nuovo intervento. Lunedì ha avuto un leggero affaticamento muscolare, ma non è niente di grave»), oppure l’ex Alvaro Pereira («Il Cluj fu la mia prima squadra europea, per me è una partita speciale»), o ancora Ricky Alvarez, inserito nei

ritocchi-2013 della lista Uefa. «Il suo problema è stato solo la continuità di disponibilità perché ha qualità tecniche incredibili che dimostra in allenamento. Per fare altrettanto al 100% in gara serve continuità nell’essere disponibile. Nel 4-3-3 lui e Guarin sono gli unici due che possono giocare a supporto delle punte e, scelto questo modulo, è parte importante del progetto». Strama parla anche di una Colonna e di un acquisto praticamente fatto. «Samuel? Sta lavorando duramente: nel mio progetto è un pilastro e non c’è dubbio che ne faccia parte. Il suo futuro lo gestirà in piena armonia con il presidente. Icardi? Non faccio nomi, ma — durante il mercato di gennaio — non ho mai nascosto che il club sta lavorando forte per il futuro».

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NUMERO

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il numero di maglia europeo di Mateo Kovavic: il croato per l’Europa League non avrebbe potuto avere il 10 (maglia già indossata da Sneijder nei preliminari) e si è dovuto «accontentare» del 29, in realtà sua terza scelta: avrebbe preferito il 32 — assegnato in un primo momento — ma nella prima lista europea era stato già del giovane Cincilla Il croato Mateo Kovacic, 18 anni DAPRESS

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domande a... FELICE PICCOLO DIFENSORE CLUJ

Felice Piccolo, a sinistra, in azione contro lo United AFP

«Io, italiano di Romania vi avverto: state attenti e chiedete allo United» Felice Piccolo, 29 anni, cresciuto nelle giovanili della Juve. Ha giocato nella Lucchese, nel Como, nella Reggina e nella Lazio poi il ritorno in bianconero (7 presenze in B). Empoli e Chievo prima del trasferimento in Romania nel febbraio 2010. Ha vestito l’azzurro dall'Under 15 all'Under 21.

1 Si può trovare l’America in Romania? «Si che si può. Sono a un’ora e mezzo da Milano, linea diretta. Vivo a Cluj, città universitaria, bel panorama collinare. Si vive bene ed è pieno di italiani che hanno aperto ristoranti».

2 Passi per la città, ma davvero si diverte col calcio romeno? «Qui ho vinto tutto, rimanendo in Italia mi sarei giocato certi obiettivi solo alla play-station. Ho fatto 6 gare di Champions, per due volte sono entrato nella top 11 Uefa. Non ho la fissa della A, l’ho fatta, non mi manca. Primo italiano nel Cluj, qui mi stimano». 3 E la sua settimana in Romania? «Identica alla nostra: riposo al lunedì, poi allenamenti e ritiro alla vigilia. Nessuno ti pulisce le scarpe, non ti trovi di fronte un Ibrahimovic, per il resto cambia poco».

tino» pari a 2 milioni e 300 mila euro: finora ammonta a tanto la partecipazione a questa Europa League, e passare agli ottavi darebbe un incasso di altri 350.000 euro. Vincere la competizione? Equivale a incassare altri 5 milioni. Avanti, si ricomincia.

4 Sembra quasi ce l’abbia con l’Italia, pronto a sfogarsi sul prato di San Siro? «No, ma è vero che ho dato tanto e ricevuto meno: alla Lazio ero stato fermo, una specie di tumore, ma ora sono 4 anni che non ho un problema. E ancora sento chiedere quali siano le mie condizioni. Per noi è la partita della vita e la differenza la fanno le motivazioni, abbiamo vinto in casa dello United, tutto può sempre succedere». Alessandra Gozzini

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Bottino E l’immediato è un «bot-


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EUROPA LEAGUE MERCATO

A Il colpo di oggi

Il colpo che verrà

Quintero: è derby «Cordoba, un amico» Il colombiano, per il quale si è mosso il Milan, svela: «Col team manager interista mi sento ogni giorno...» corsa al suo cartellino che si aprirà ufficialmente la prossima estate.

ORLANDO D’ANGELO PESCARA

«Ho un rapporto quasi quotidiano con Cordoba. Non parliamo solo di calcio. C’è un’amicizia che va oltre e parliamo anche delle nostre famiglie e del nostro Paese. Il mercato? Non voglio parlarne, fino a giugno giocherò nel Pescara e penserò solo alla salvezza. Di altre cose si occuperanno il mio procuratore e la società». Ecco Juan Fernando Quintero. Ed ecco che si riaccende il derby fra Inter e Milan. Da quale parte? Il gioiellino co-

lombiano, acquistato la scorsa estate dal Pescara (a giugno gli abruzzesi eserciteranno il riscatto obbligatorio a loro favore con l’Atletico Nacional Medellin), è spinto dai suoi rapporti personali con il team manager interista Ivan Cordoba verso la sponda nerazzurra del Duomo («Guarin è un grande, spero di arrivare ai suoi livelli» dice). Ma il Milan, al momento, sembra avanti per la

Il Diavolo e l’Europa I colloqui di

gennaio tra Galliani, l’agente Calleri e il ds Delli Carri sono qualcosa di più che semplici scambi di opinioni. Poi, si vedrà. A Milanello, JFQ troverebbe terreno fertile in una squadra che sta sposando con grande convinzione la linea verde. Il rischio, per entrambe le milanesi, è che spunti un club straniero soldi alla mano: il Pescara, oggi, chiede 12 milioni per il suo piccolo talento colombiano. Da qui a giugno, con le qualificazioni mondiali, quattordici giornate di campionato e un Mondiale Under 20 ancora da giocare, la quotazione sembra destinata a salire ulteriormente. Ecco perché Inter e Milan devono guardarsi da Manchester United, Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e Lokomitiv Mosca: sono solo alcune delle nuove pretendenti che hanno scritto pagine di relazioni sui suoi numeri nel torneo argentino (5 gol e

Il colombiano Juan Fernando Quintero, 20 anni, fantasista del Pescara PHOTOVIEWS

diversi assist per Quintero, miglior giocatore del torneo). Vi dico che... Il capostipite del-

la “Sub20 generation”, 19 anni, tutto sinistro e fantasia, è stato raggiunto in serie A dagli avversari Cevallos e Laxalt (che verrà tesserato dall’Inter solo dal luglio 2013). Dalla prossima stagione sbarcherà l’amico Perea, forse anche Nieto (Udinese in agguato). «La Lazio - continua il giocatore del Pescara - ha fatto un gran bel colpo con Perea: è un ragazzo splendido, che ha tutto per fare bene in Italia. Laxalt ha qualità e intelligenza, un giocatore davvero forte. Ma in campo l’ho battuto, questo è quello che conta». Cercasi titolarità Conta anche tornare in campo e ritrovare un posto nel Pescara: con Bergodi, Quintero ha giocato solamente 72’ tra Roma e Milan. Proprio a San Siro, il 16 dicembre scorso, la sua ultima apparizione. Lo stadio del suo futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALTRI OBIETTIVI

S Mauro Icardi Attaccante argentino di 19 anni: con lui l’Inter ha già un accordo di massima. Lo acquisterà dopo aver chiuso l’intesa anche con la Samp

S Gino Peruzzi Classe 1992, è un laterale difensivo del Velez Sarsfield. In Argentina è considerato il futuro Zanetti: l’Inter ci lavora da tempo

Andreolli 2017 Incontro a Milano A giorni la firma ALESSANDRO RUSSO MILANO

Marco Andreolli-Inter è la storia di un corteggiamento ormai andato a buon fine, con la firma del contratto tra il difensore del Chievo e i nerazzurri che arriverà entro dieci giorni, ma ancor più da ieri si può dare per scontata. Nel pomeriggio il procuratore del giocatore, Patrick Bastianelli, ha fatto un blitz a Milano e negli uffici del vicepresidente e «ministro delle finanze» Rinaldo Ghelfi ha raggiunto con il d.t. Branca e il d.s. Ausilio un'intesa per i prossimi 4 anni, dunque fino al 2017, sulla base di un milione di euro a stagione più bonus. Ritorno a casa Andreolli corona così il sogno del rientro all'Inter, dove aveva già mosso i suoi primi passi con la Primavera, facendo poi l'esordio in Serie A e in Champions League. L'Inter, appare evidente, sta perfezionando il reparto difensivo per la prossima stagione provando a giocare d'anticipo. Dopo l'intesa di massima già raggiunta con Hugo Campagnaro, l'argentino in scadenza col Napoli, l’accordo con Andreolli, in scadenza con il Chievo, rappresenta un altro tassello del mosaico di-

Marco Andreolli, 26 anni EIDON

fensivo. Andreolli, in campo domenica scorsa a San Siro proprio contro la sua prossima squadra, è stato al centro di diversi interessi nel mercato di gennaio, quando per alcuni giorni è sembrato anche vicino a lasciare il Chievo. Pure il Milan aveva tentato un approccio con il giocatore, che aveva però manifestato la sua preferenza per un ritorno in maglia nerazzurra. Anche proprio per bruciare definitivamente la concorrenza rossonera, l'Inter ha accelerato nelle ultime ore, assicurandosi un giocatore con una buona esperienza di serie A (dove ha giocato anche con Chievo e Roma) e una carta d'identità in linea con la scelta di rinnovamento voluta da Moratti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

EUROPA LEAGUE ANDATA SEDICESIMI COSÌ IN CAMPO A NAPOLI ORE 19

COSÌ IN CAMPO A MOENCHENGLADBACH ORE 21.05

GDS

LA TELENOVELA

BORUSSIA IL TECNICO

Diego jr querela papà Maradona «Mi ha diffamato»

Tedeschi sicuri: «Contro di noi non è mai facile»

Diego Maradona junior in tribunale contro papà Diego. Il 27enne e la mamma Cristiana Sinagra hanno querelato l’ex calciatore argentino per diffamazione a mezzo stampa. Insieme con Maradona è stato denunciato anche l’avvocato argentino Victor Stinfale. La querela, presentata ieri a Napoli, si riferisce ad alcune frasi rilasciate il 28 novembre da Stinfale, il quale affermò, tra l’altro, che Diego junior era nato in conseguenza di un «rapporto occasionale». Il legale sostenne anche che Maradona avrebbe dato quasi un milione di euro alla Sinagra e al figlio «a fronte del silenzio sulla vicenda».

MOENCHENGLADBACH (Ger) San Valentino, qui nella Renania, è anche l’anniversario di Lucien Favre con il Borussia. Il tecnico svizzero festeggia oggi due anni esatti sulla panchina tedesca: «Sarà emozionante anche perché affrontiamo una squadra forte come la Lazio — racconta —. Dovremo andare al massimo». Sabato il suo Borussia, ottavo in classifica in Bundesliga, ha pareggiato 3-3 con il Leverkusen. «Vogliamo passare il turno — aggiunge Favre —, non è facile per nessuno giocare contro di noi. L’assenza di Miro Klose? Floccari è un ottimo sostituto».

Cavani a tutta E c’è Rolando Questo Napoli non scherza Contro il Viktoria Plzen, Mazzarri punta sull’uruguaiano. Il portoghese al debutto DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)

Col pensiero al campionato, certo, ma Walter Mazzarri non vuole perdere d’occhio l’Europa League che, da stasera, entra nella sua fase più intrigante. Il Napoli ospiterà, per i sedicesimi di finale, il Viktoria Plzen, formazione della Repubblica Ceca, che è arrivata prima nel proprio girone. «Si sono lasciati alle spalle l’Atletico Madrid, i detentori del trofeo. Hanno dimostrato di saper giocare un calcio propositivo. Non avranno nomi altisonanti in organico, ma il loro valore è importante». Rispetto per l’avversario, dunque, ma l’allenatore napoletano vuole chiudere il discorso qualificazione già al San Paolo per evitare un ulteriore dispendio di energie nella gara di ritorno che si giocherà tra una settimana, prima della trasferta di Udine e dello scontro diretto del primo marzo con la Juventus. Cavani ci sarà La presenza

dell’attaccante uruguaiano non fa più notizia, nonostante Mazzarri sia sempre ricorso al Napoli 2, in Europa. Cavani, però, non si tocca, lui ha chiesto ed ottenuto di giocare ogni qualvolta vuole. Ed il tecnico è ben lieto di poterlo accontentare. «Ora, non si può scherzare e, quindi, giocherà chi come Cavani ha fatto la differenza in Europa League. Di volta in volta sceglierò la miglior formazione per andare il più

S Walter Mazzarri, 51 anni, allena il Napoli dal 6 ottobre 2009. Alla guida degli azzurri ha vinto una Coppa Italia LAPRESSE

avanti possibile. Ci saranno degli avvicendamenti, perché la società ha rinforzato i doppi ruoli e, quindi, siamo preparati per il duplice impegno». Di sicuro, ci sarà l’esordio di Rolando, l’ultimo acquisto in ordine di tempo. Il difensore portoghese partirà dal primo minuto: «Non credo che ci saranno problemi di qualità, Rolando è un giocatore esperto, che ha già vinto questa manifestazione. Ci teniamo a superare per la prima volta il turno ad eliminazione diretta, vogliamo fare un ulteriore salto di qualità, considerato che contro Villarreal e Chelsea non ci siamo usciti. Abbiamo maturato esperienza, adesso anche in campo internazionale ci possiamo consacrare ad alti livelli come abbiamo fatto in Italia». Futuro incerto L’argomen-

to resta aperto. Ma rileggendo le sue dichiarazioni si capisce che non c’è nulla di definito. Lui, ha parlato di un progetto in continua crescita, ma non ha garantito la sua partecipazione futura. «A fine stagione deciderò cosa fare, sono allo stesso punto di Dimaro (sede del ritiro estivo, ndr): dopo 12 anni di carriera, gli ultimi 4 a Napoli sono stati molto intesi, deciderò in serenità. I rapporti con i dirigenti sono splendidi, loro mi rinnoverebbero il contratto anche domani se lo volessi. Se la società mi vorrà aspettare, deciderò a tempo debito», ha detto l’allenatore del Napoli. L’impressione è che Aurelio De Laurentiis lo aspetterà. E non potrebbe essere diversamente con uno scudetto in ballo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GDS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Petkovic tra

I NUMERI

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due Borussia: uno lo sfida, l’altro lo cerca

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La Lazio con il Moenchengladbach, ma il Dortmund corteggia l’allenatore

I mesi trascorsi dall’ultimo pareggio del Napoli in Europa, l’1-1 casalingo con il Bayern Monaco del 18 ottobre 2011. Poi, 6 vittorie e 5 k.o.

Le reti realizzate nelle sei partite giocate dal Napoli in questa Europa League: una media di 4 a gara, equamente divise tra segnate e subite

24

Le partite europee del Napoli con Mazzarri in panchina. Solo 4 volte non è andato in gol, una nelle ultime 2 stagioni: 0-3 a Eindhoven il 4 ottobre 2012

4

Le gare europee di fila in cui è andato in gol Edinson Cavani, per un totale di 7 centri. Tre reti singole a Dnipro, Aik e Psv più il poker del San Paolo al Dnipro. È capocannoniere in Serie A e in Europa League

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI MOENCHENGLADBACH (Germania)

Un Borussia oggi, un altro Borussia - forse - domani. Vlado Petkovic sbarca con la sua Lazio in Germania, dove in un futuro neanche troppo lontano potrebbe trasferirsi con armi e bagagli. Oggi sfida il Moenchengladbach del suo «connazionale» Lucien Favre per cercare di portare la squadra biancoceleste laddove manca da una decina d'anni: agli ottavi di una competizione europea. Ma l'appuntamento di stasera per lui può essere letto anche come un antipasto di Bundesliga, visto che l’altro Borussia, il Dortmund, pensa a lui per il dopo Klopp. Caro amico ti sfido

Doveva essere la partita di Miro Klose, per la prima volta da avversario nella sua terra. Il Totem biancoceleste non ci sarà (ai box fino a marzo). Sarà così la serata di Vlado il freddo, il tecnico di Sarajevo che dopo aver stregato l'Italia è pronto a fare altrettanto in Germania. Tanto per cominciare in questo doppio confronto con quel Gladbach allenato da un suo connazionale acquisito, lo svizzero Lucien Favre. «Ci conosciamo da anni — dice Petkovic —, visto che io vivo e lavoro da tanto tempo in Svizzera. Ma ci siamo affrontati una sola volta in un' amichevole in Spagna tra il suo Hertha Berlino e il mio Young Boys. È uno dei migliori allenatori che la

S Vladimir Petkovic, 49 anni, allena la Lazio dal 2 giugno 2012. Ha guidato i biancocelesti alla finale di Coppa Italia ANSA

Svizzera abbia espresso negli ultimi venti anni, ha fatto benissimo in patria, poi si è affermato pure in Germania. Pratica un calcio pragmatico, divertente in certe situazioni, che bada al sodo in altre. Per noi sarà un impegno difficile: il Borussia è tremendo nelle ripartenze e sfrutta molto bene le palle inattive». Come col Napoli Già, le palle inattive, tallone d'Achille dell' ultima Lazio. «Dobbiamo fare più attenzione, nelle ultime 2 partite siamo stati puniti proprio da queste situazioni. Col Borussia dovremo essere concentrati, anche nei minuti finali». Per evitare che si ripeta ciò che è accaduto contro il Napoli, col pareggio di Campagnaro arrivato nel finale. «Ma contro il Napoli la Lazio ha comunque disputato una grande partita. Dobbiamo continuare su quella falsariga e migliorare ancora». Turn over limitato: riguarderà soltanto Gonzalez cui sarà quasi certamente concesso un turno di riposo (al suo posto Cana) e Mauri che, convocato, è ancora dolorante alla caviglia (sulla sinistra gioca Lulic). In panchina si rivede Ederson e dovrebbe esserci pure Onazi, atteso questa mattina a Moenchengladbach (arriverà dalla Nigeria). Come previsto, Cavanda è rimasto a Roma. «È una scelta concordata con la società», dice lapidario Petkovic. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

I NUMERI

3

Le reti incassate dalla Lazio in questa edizione di Europa League: una a testa contro il Mura nei playoff, contro il Panathinaikos e contro il Maribor. Nella fase a gironi la Lazio ha la miglior difesa: 2 reti al passivo, come il Bayer

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I minuti di imbattibilità per Federico Marchetti: in 4 partite di Europa League è imbattuto. Le tre reti al passivo sono state subite con Bizzarri in porta. Gli ultimi gol subiti da Marchetti risalgono ad un anno fa: il 16 febbraio 2012 contro l'Atletico Madrid

0

Le sconfitte stagionali della squadra di Paetkovic in campo europeo su 8 partite disputate: 5 vittorie e 3 pareggi. Una vittoria e un pareggio nella fase a gironi sia con Maribor che con Panathinaikos e Tottenham, e il doppio successo con il Mura


GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MERCATO MASSIMO CECCHINI ROMA

Taccuino

Una risata vi seppellirà, si diceva nelle piazze in tempi di politica corazzata. E così l’inizio della fine per Luis Enrique, un anno fa, cominciò quando Fiorello decise di farne una esilarante imitazione incentrata sul rapporto con Totti. Ieri è toccato a Walter Sabatini entrare nelle mire del talento comico di Andrea Perroni, costringendo la Roma a precisare che il direttore sportivo non aveva rilasciato nessuna intervista. Insomma, una brutta giornata per il dirigente, che tra l’altro era stato insultato anche da un gruppetto di tifosi fuori dal cancello di Trigoria. Lamela & City Eppure il fiuto di Sabatini soldi in cassa potrebbe portarne. Ad esempio, da Genova filtra un fatto: domenica l’apparizione di Roberto Mancini sulla tribuna di Marassi durante il match dei giallorossi contro la Sampdoria non era del tutto disinteressata. Anzi. L’allenatore del Manchester City, infatti, ha voluto vedere all’opera Marquinhos, ma soprattutto Erik Lamela. In squadra, nella prossima stagione, gli sceicchi opereranno una rivoluzione, ma lo zoccolo duro di argentini come Tevez e Zabaleta (un leader) rimarranno proprio per le caratteristiche mentali che assicurano. In questa colonia, perciò, secondo gli inglesi Lamela ci starebbe benissimo, visto che adesso — in condominio con Osvaldo — è diventato anche il capocannoniere della squadra giallorossa. Certo, la cessione non avverrà a prezzi di saldo, visto che il giovane due anni fa è stato pagato ben 20 milioni e di sicuro la Roma vorrà farci una plusvalenza importante, da reinvestire sul mercato.

PESCARA

Kroldrup in prova arriva martedì PESCARA (o.d’a.) Nuova oc casione in Serie A per il danese Per Kroldrup, ex Fiorentina. Il difenso re arriverà martedì in prova: supe rato il test, firmerà fino a giugno con opzione per rinnovare.

L’OSSERVATORIO

Il 17 marzo in campo contro il razzismo

Erik Lamela, 20 anni, attaccante argentino, è alla seconda stagione in giallorosso. La Roma l’ha preso dal River Plate per 20 milioni di euro ANSA

A Mancini fa gola Lamela La Roma ha la tentazione Il tecnico del City domenica ha visto l’argentino. Il club giallorosso può cederlo puntando sulla plusvalenza e sulla crescita di Destro

«

Osvaldo & Tottenham Perché una cosa è certa, anche i giallorossi in avanti faranno un repulisti e il primo indiziato a partire (Lamela a parte) è Osvaldo, ormai sempre più separato in casa con la tifoseria dopo il rigore scippato a Totti e sbagliato. L’italoargentino ha richieste nella gradita Premier League, e il Tottenham — club con un filo diretto col direttore generale Baldini — potrebbe chiederlo. Anche per lui una

Qui ci sono dei giovani super come Florenzi e Pjanic, che diventerà presto uno dei più forti giocatori europei

partenza non avverrà a cifre basse, proprio perché gli undici gol finora realizzati (e la presenza stabile nel giro della Nazionale di Prandelli) testimoniano il suo valore. Certo, il carattere è quello che è, ma la stima che l’attaccante dal punto di vista tecnico ha lasciato in tutti i posti dove è stato fa pensare che, anche lontano da Roma, sentiremo parlare ancora di lui. Ecco Destro Alla luce dei cam-

MATTIA DESTRO ATTACCANTE ROMA

biamenti in essere, la squadra del futuro, perciò, avrà la faccia di Mattia Destro, che ieri ha parlato dalle pagine di Calcio 2000. «Non sono pentito di essere arrivato qui — ha spiegato —. Mi piace che la dirigenza stia puntando sui giovani e ce ne sono di super come Florenzi e Pjanic, che diventerà presto

uno dei più giocatori forti d’Europa. Totti? Non si discute. Per come sta fisicamente è pronto a fare ancora altri due-tre anni a grandi livelli. Il mio obiettivo? Ovvio, andare al Mondiale del prossimo anno in Brasile. È il sogno da bambino di chiunque voglia fare il calciatore, perciò credo di non essere poi troppo originale». Il paradosso, in fondo, è che questa generazione di talenti fra un anno potrebbe davvero rincontrarsi al Mondiale in Brasile magari in una fantasmagorica Italia-Argentina. Ma questa è tutta un’altra storia. Adesso occorre provare a blindare i talenti giallorossi dall’assalto della Premier League. A meno che, con i soldi incassati, Sabatini non entri di nuovo in miniera a cercare nuove gemme.

BALZARETTI RECUPERA

Sabato c’è la Juve All’Olimpico attesi 50 mila spettatori Per Roma Juventus di sabato sera sono attesi circa 50 mila spettatori all’Olimpico. Balzaretti ormai è pienamente recuperato, mentre Dodò si è fermato per un problema alla schiena. Indisponibili i lungodegenti Destro e Castan, entrambi con problemi al ginocchio. E tra qualche settimana dovrebbe essere annunciato il nuovo sponsor tecnico giallorosso. Lo sprint sembra essere tra Nike e Adidas, con la prima in qualche modo in vantaggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La giornata contro il razzi smo e ogni forma di discriminazio ne sarà il 17 marzo in tutti i campio nati professionistici. Lo hanno deci so l’Osservatorio nazionale manife stazioni sportive e l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti di scriminatori. Ieri intanto l’Osserva torio del Viminale ha avviato incon tri con Aic, Assoallenatori e Arbitri per «debellare gli inaccettabili com portamenti» di tesserati.

Classifica SQUADRE

PT

G

PARTITE V N P

RETI F S

JUVENTUS 55 24 17 4 3 50 16 NAPOLI 50 24 15 5 4 46 21 LAZIO 44 24 13 5 6 35 26 INTER 43 24 13 4 7 39 29 MILAN 41 24 12 5 7 42 30 FIORENTINA 39 24 11 6 7 41 29 UDINESE 36 24 9 9 6 35 33 CATANIA 36 24 10 6 8 31 30 ROMA 34 24 10 4 10 50 45 PARMA 32 24 8 8 8 30 31 SAMPDORIA (-1) 28 24 8 5 11 31 30 TORINO (-1) 28 24 6 11 7 27 27 CHIEVO 28 24 8 4 12 25 39 ATALANTA (-2) 27 24 8 5 11 21 33 BOLOGNA 26 24 7 5 12 33 34 CAGLIARI 25 24 6 7 11 26 41 GENOA 22 24 5 7 12 25 37 PESCARA 21 24 6 3 15 20 49 SIENA (-6) 18 24 6 6 12 24 34 PALERMO 18 24 3 9 12 21 38 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS

■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite g ocate, differenza reti; 3) gol segnati

PROSSIMO TURNO Venerdì 15 febbraio, ore 20.45 MILAN-PARMA Sabato 16 febbraio CHIEVO-PALERMO ore 18 ROMA-JUVENTUS ore 20.45 Domenica 17 febbraio, ore 15 CATANIA-BOLOGNA GENOA-UDINESE NAPOLI-SAMPDORIA PESCARA-CAGLIARI TORINO-ATALANTA FIORENTINA-INTER ore 20.45 Lunedì 18 febbraio, ore 20.45 SIENA-LAZIO

(1-1) (1-4) (1-4) (0-0) (0-0) (1-0) (2-1) (5-1) (1-2) (1-2)

TORNEO DI VIAREGGIO

K.o. a tavolino, Giunta furioso «Vergogna, è la solita Italia» Il tecnico italiano del Mutual: «La Juve Stabia ha fatto ricorso dopo aver preso 4 gol...» DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO D’ANGELO VIAREGGIO (Lucca)

Dopo due giorni di pioggia a Viareggio è spuntato il sole. Ma la tempesta continua, generata dalle parole di Salvatore Giunta, allenatore del Mutual, rappresentativa uruguaiana sconfitta a tavolino dalla Juve Stabia nel match di esordio, dopo aver rifilato quattro reti alla squadra campana. Il tutto per un errore di interpretazione del regolamento: il numero massimo di fuoriquota da inserire in distinta è 4, il Mutual martedì

ne aveva 5. Il ricorso della Juve Stabia è stato accettato, mandando su tutte le furie Giunta: «Abbiamo fatto la solita figura meschina da italiani - tuona l’allenatore -, qui non c’è la cultura della sconfitta. Come si fa a presentare un reclamo dopo aver preso 4 gol, per un cavillo regolamentare che non ha portato alcun giovamento alla mia squadra? E poi il regolamento è poco chiaro in italiano e molto nebuloso in spagnolo e inglese, se abbiamo commesso un errore lo abbiamo fatto in buonafede e senza trarne vantaggi. In campo sono andati quattro fuoriquota come in tutte le squadre del torneo». Disperazione Ma il giudice sportivo non ha avuto dubbi: 0-3 a tavolino. «E’ vergognoso - tuona ancora Giunta -. E non parlo solo della decisione dell’organizzazione, ma dell’atteggia-

Salvatore Giunta, 45 anni, al Viareggio allena gli uruguaiani del Mutual FOTOGRAMMA

mento antisportivo della Juve Stabia. Ieri sera quando ho dato la notizia alla squadra ho visto 23 persone scoppiare a piangere dalla disperazione. Questi sono ragazzi che vengono da una realtà difficilissima di Montevideo. Alcuni non avevano

nemmeno le scarpe per giocare, quando siamo andati a selezionarli in Uruguay. Vengono da realtà sociali difficilissime e essere qui significa dargli la possibilità di vivere un sogno. Abbiamo investito più di centomila euro per portare tutti in Italia, siamo così scemi da provare a imbrogliare? No, questa storia non mi va giù. In Italia tutti pensano solo ai propri interessi, a guadagnare sui giovani, a spostarli di società in società per un tornaconto economico. E’ per questo che me ne sono andato, siamo ancora i peggiori». Scontro Con la stessa personalità che aveva in campo, Giunta continua il suo sfogo senza freni: «Qui non c’è meritocrazia e non c’è rispetto delle regole. Ma cosa leggono a fare quel giuramento che inneggia ai valore dello sport? L’Italia è un posto di magnaccia. Bisogna dirlo». Intanto oggi si torna in campo: «Cosa farò? Non lascerò mai un ragazzo in tribuna per un regolamento scritto male. Piuttosto le perdo tutte a tavolino, ma non toglierò mai a uno di loro la possibilità di viversi appieno questo sogno». © RIPRODUZIONE RISERVATA

la situazione I RISULTATI DI IERI GIRONE 1 - JUVENTUS-AVELLINO 2-1: Lanini (J) al 17'. Pellegrino (A) al 27' p.t.; Lanini (J) al 43' s.t. MARIBOR-LEICCHARDT: 5-0 Zahovic (M) al 5', Stojanovic (M) al 44', Zahovic (M) al 44' p.t.; Sauperl (M) al 1', Stojanovic (M) al 33' s.t. GIRONE 2 - INTER-ENTELLA 1-0: Terrani (I) al 20' p.t. NOGOOM-MELBOURNE 4-1 Selim Mohamed (N) al 10', Mahmoud Mageid (N) al 38' p.t.; Tarik al 5', Carter (M) al 21', Ahmed Abdou (N) su rigore al 43' s.t. GIRONE 3 - TORINO-CITTA' DI MARINO 5-0: Ignico (T) al 35' p.t.; Da Silva al 28' e al 37', Parigini (T) al 43', Da Silva (T) a 45' s.t. HONEFOSS-DEPORTES CONCEPTION 0-6: Cardoso (D) al 20', De Lacerda (D) al 26', Leiva () al 31', Munoz (D) al 40' p.t.; Osorio (D) al 41' e al 43' s.t. GIRONE 4 - SAMP-VARESE 2-2: Ghiglia (C) al 26' p.t.; Zamparo (V) al 9', Luperini (S) al 16', Forte (V) al 35' s.t. RICREATIVO HUELVA-ALL BOYS 0-1: Di Placido 43' s.t. GIRONE 5 - GENOA-PARMA 2-1: Jara Martinez (G) all'8' e al 29' p.t.; Lauricella (P) al 31' s.t. RJIEKA-SANTOS LAGUNA 0-5 Sandoval (SL) al 6', Hajera (SL) al 31' p.t.; Sandoval (SL) al 3' e al 16', Tovar Delgado (S) al 24' s.t. GIRONE 6 - RAPPR. SERIE D-REGGINA 2-2: Gatto (RD) al 14', Bussi (RD) al 31' p.t.; Akaku (R) 27', Ammirati (R) 40' s.t. ANDERLECHT-N. AMERICA 0-1: Preciado (NA) 20' s.t. LE PARTITE DI OGGI GIRONE 7 A San Giuliano Terme (17), Atalanta-Siena; a Lido di Camaiore (15), Belasica Strumica-Bruges GIRONE 8 A Scandicci (15), Fiorentina-Padova; a Quarrata (15), B 93 Copenaghen-Cklub Nacional GIRONE 9 A Agliana (17), Milan-Empoli; a Strettoia (15),Newcastle-Congo Under 17 GIRONE 10 A Viareggio (15), Napoli-Lecce; a Capezzano (15), Honved-Liac New York GIRONE 11 A Sarzana (15), Roma-Spezia; a Galluzzo (15), Spartak Mosca-Long Island GIRONE 12 A Soriano del Cimino, Stella Rossa-Mutual Uruguaya (opre 15) e Lazio-Juve Stabia (ore 18)


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

GENOA Nuova tegola per il presidente

Preziosi indagato «Iva non pagata al mercato» ALESSIO DA RONCH GENOVA

Atalanta GUIDO MACONI BERGAMO

Sorpresa e rabbia. Per il Genoa non c’è pace, nonostante i miglioramenti registrati in classifica. Enrico Preziosi e Alessandro Zarbano, presidente e amministratore delegato del Genoa, si sono ritrovati all’improviso indagati per il mancato pagamento dell’Iva su alcune operazioni di mercato risalenti al 2011. La Procura di Genova aveva chiesto pure un sequestro per l’equivalente degli 8 milioni di euro dovuti, di fronte al no del gip ha fatto ricorso e l’udienza è stata fissata il 25

febbraio. A lasciare stupefatti i dirigenti genoani è il fatto che loro hanno richiesto entro il termine previsto una rateizzazione, hanno avuto l’ok da parte dell’Agenzia delle entrate e hanno già pagato la prima rata. Preziosi e Zarbano si sentono assolutamente tranquilli. «Siamo sorpresi — spiega l’a.d. rossoblù — perché il 18 dicembre abbiamo stipulato l’accordo con l’Agenzia delle entrate, ben prima del termine di scadenza che era fissato per il 27 dicembre. E

siamo anche in regola con i pagamenti previsti. Non vedo, quindi, come si possa parlare di evasione fiscale». Più deciso Preziosi: «E’ una vergogna. Mai visto un malanimo simile, penso che se un giorno ci sarà un’inchiesta su un serial killer, qualcuno dirà che sono io. Rateizzare è una prassi, lo fanno moltissime aziende in tutta Italia. Io quando sbaglio chiedo scusa, spero che prima o poi qualcuno chieda scusa a me».

Torino Corini, più di un ex «Il tifo mi obbediva» Torna Bianchi FRANCESCO BRAMARDO TORINO

Il campo è da rifare C’è già un progetto I lavori da completare entro il 24 Maglia ad Alonso da Percassi jr Dopo il sopralluogo dell’agronomo della Lega Castelli, è cominciata la corsa contro il tempo per dare all’Atalanta un campo nuovo domenica 24 contro la Roma. La società bergamasca era preparata a questa indicazione della Lega e si era già mossa nei giorni scorsi. Il presidente Percassi ha già dato la disponibilità per sostenere i costi, disponibilità per sostenere i costi, ma si tratterà di un anticipo: poi la questione andrà discussa con l’Amministrazione comunale, proprietaria dello stadio, e l’AlbinoLeffe che usufruisce del campo come i nerazzurri. A quanto pare l’Atalanta aveva invitato sia il Comune sia la società seriana a partecipare al sopralluogo, ma nessuno si è presentato. Dunque per il momento va avanti da sola: tempo uno-due giorni studiato il piano di rifacimento del campo e reperita l’erba. La maglia ad Alonso Martedì Stefano Percassi,

figlio del presidente, ha incontrato Fernando Alonso nello showroom del Billionaire Italian Couture e gli ha regalato la maglia dell’Atalanta autografata dai giocatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il capitano rosanero ora è tecnico del Chievo «La mia squadra era in simbiosi col pubblico» Palermo FRANCESCO CARUSO

Basta fare una passeggiata per i quartieri caldi del tifo palermitano e ci si rende conto che ci sono amori che non muoiono, stelle che non tramontano, bandiere che sventolano per sempre. Come quella di Eugenio Corini, il pilastro della rinascita rosanero. Una decina di anni addietro guidò il Palermo nella storica promozione in A che mancava da un trentennio. Arrivò l’estate del 2003, veniva da un’altra felice cavalcata, quella con il Chievo dei miracoli. E proprio a Verona sabato riceverà la sua vecchia squadra che oggi ha abiti dimessi e una pericolosa crisi d’identità. Se i «mussi volanti», che Corini guida da 4 mesi, vincessero assesterebbero un calcione forse determinante alle speranze di salvezza del Palermo. Corini, sabato lei può chiudere un cerchio rispedendo il Palermo là dove lo prese.

«Non credo che questa gara sia determinante. Dopo ci saranno ancora 13 partite e il Palermo ha le qualità per risollevarsi. É vero che ogni settimana che passa le speranze si assottigliano e l’ansia aumenta. Una vittoria per noi sarebbe molto importante ai fini della salvezza, ma una sconfitta non condannerebbe ancora i siciliani». Come si può passare dall’Europa League al baratro della B?

Percassi jr consegna la maglia ad Alonso ATALANTA.IT

Cagliari

«Il processo era cominciato già l’anno scorso, certi giocatori volevano andare a fare esperienza altrove e purtroppo i ricambi non sono stati fortunati».

MARIO FRONGIA CAGLIARI

Il futuro di Is Arenas deciso tra 15 giorni È stata rinviata la verifica sui lavori da fare per omologare l’impianto Ieri la Commissione provinciale di vigilanza ha allungato di 15 giorni la decisione sul futuro dell’Is Arenas Stadium. Per il Cagliari il rinvio della verifica dei lavori da fare per ottenere la licenza annuale dell’impianto rossoblù è una mezza buona notizia. «Per concludere l’iter manca il parere del Coni e la sistemazione di via Olimpia. Per risolvere quest’ultimo problema saranno coinvolti Lega Calcio e l’Osservatorio», scrive la società di Massimo Cellino. Di fatto il match con il Torino, in programma domenica 24 febbraio, passa ancora per la concessione provvisoria del sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, chiamato di nuovo in causa dopo la telenovela che ha preceduto la sfida al Milan. La Commissione presieduta dal viceprefetto Carolina Bellantoni ha aggiornato i lavori, dopo la riunione interlocutoria di ieri. Se ne riparlerà, quindi, tra 15 giorni. Al centro delle valutazioni l’accesso e il deflusso delle tifoserie tra curva sud e Palazzetto dello sport, la posa di due cancelli e le quattro uscite di sicurezza chiesti dalla Questura per il prefiltraggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

che giorno mi propose di allungare il contratto. A quel punto fui io a chiedere una pausa di riflessione. Quando diedi la mia disponibilità, Zamparini toccato nell’orgoglio prese un po’ di tempo e il giorno dopo convocai la conferenza stampa per annunciare l’addio. Ma ci separammo da uomini. A Palermo ci ho lasciato il cuore». Però s’è portato via quello di una palermitana.

«Dopo la separazione da mia moglie mi sono fidanzato con Aurelia che faceva la hostess allo stadio. Oggi è la mia compagna e abbiamo una bimba di 2 anni, Sofia supercoccolata dai fratelli più grandi, Filippo di 11 e Alessandra di 21 che studia a Milano. A Palermo torniamo ogni estate, facciamo i bagni all’Addaura». Chissà quanti ricordi?

«Alcuni non si cancellano, ad esempio gli 8 mila tifosi al primo giorno di allenamento dopo il ritiro estivo nell’anno della promozione. Avevo un feeling speciale con la tifoseria del Barbera, bastava un cenno per chiamarli in aiuto nei momenti duri. E quando torno ogni volta scopro che tutti ricordano l’uomo più del calciatore». Rolando Bianchi, 30 anni, 7 reti in 21 partite LAPRESSE In 129 partite ha segnato 25 gol.

«Scelgo il primo, quello realizzato al debutto alla Favorita contro il Cagliari di Conti, Zola e Suazo che poi fu promosso insieme a noi. Cominciò da lì la nostra lunga cavalcata. In A, il Palermo di Guidolin conquistò l’Uefa al primo colpo. E non solo, sfiorammo pure il passaggio in Champions, perduto a Marassi con un rigore concesso alla Samp per un falso mani di Grosso. Eravamo fra le prime 6 o 7 della A». Tornerebbe a lavorare a Palermo?

A proposito, lei andò via nel 2007 dopo svariati tira e molla.

«Inizialmente il presidente sembrava non volermi riconfermare, dopo qual-

«E chi può dirlo. Oggi non è nei miei programmi, però un giorno, magari...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fiorentina GIOVANNI SARDELLI FIRENZE

È arrivato Sissoko «Squadra super» Contento di essere tornato in Italia: «Il club viola ha un progetto» Allenamenti e visite mediche si sono accavallati nella prima giornata fiorentina di Mohamed «Momo» Sissoko. La seconda, quella odierna, aggiunge al menù la presentazione alla stampa dell’ex Juventino, appena arrivato dopo la Coppa d’Africa. In attesa dell’unica cosa che conta. Scendere in campo e aiutare una squadra che non vede l’ora di tornare a correre. A Momo il compito di aggiungere fosforo e muscoli ad un centrocampo ultra tecnico. Che domenica contro l’Inter ritroverà anche Aquilani dopo le due giornate di squalifica. L’Italia Atterrato ieri poco dopo le 9 a Peretola, da Parigi, Sissoko si è proiettato al centro sportivo viola per il primo allenamento. Palestra e

Con l’Atalanta è sfida al domani

Giuseppe Rossi al Viola Club di New York VIOLANEWS

conoscenze, con compagni e mister Montella, prima di un nuovo viaggio. Molto breve, direzione Careggi. Uscito dall’ospedale fiorentino ed ultimate le visite mediche, il centrocampista ha lasciato spazio ai pensieri: a voce alta. «Sono davvero molto felice di essere tornato in Italia, in Serie A. Qui a Firenze c’è un buon progetto e io voglio fare il massimo per aiutare la squadra a ottenere il miglior risultato possibile». Prima di aggiungere «Siamo una squadra forte, faremo bene. I miei nuovi compagni mi hanno accolto alla grande e ho trovato un ambiente molto sereno». Con l’Inter sarà convocato, pronto a entrare a gara in corso: Firenze e Montella, adesso, hanno la loro nuova piovra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A fine stagione sarà nerazzurro cui ha già segnato 2 gol all’andata Domani saranno trenta anni, cinque trascorsi in maglia granata. Un compleanno speciale per Rolando Bianchi in una settimana ricca di emozioni e aspettative. Inusuali i festeggiamenti dell’attaccante, con un brindisi in privato per pochi invitati al Museo del Grande Torino, per rimarcare, se ce ne fosse ancora bisogno, l’attaccamento del capitano alla maglia. Per Rolly domenica sarà l’ultima da avversario contro la squadra che lo ha visto crescere, e nella quale dopo nove anni tornerà a fine stagione (contratto triennale, 1 milione di euro più vari bonus): l’Atalanta. Riscossa Il nuovo anno non è iniziato nel migliore dei modi. Prima il tormentone del calcio mercato, chiuso, almeno ufficialmente, con un nulla di fatto. Poi il poker di gare giocate a singhiozzo: inizio di 2013 sofferto (0-0) in trasferta a Catania, un raggio di sole (3-2) gol e vittoria contro il Siena pagato con l’ammonizione e la squalifica il turno successivo. Stop a Pescara, rientro dalla panchina contro Inter e Sampdoria (55 minuti in tutto) prima della contusione alla tibia in allenamento una settimana fa che ha costretto il capitano a dare forfait ad Udine. Non era mai successo a Bianchi di rimanere così a lungo ai margini del Torino. Con Lerda in B lo stop arrivò a cinque giornate, ma allora fu colpo di un infortunio muscolare. Il Toro potrà contare domenica prossima su un attaccante riposato, che schiuma rabbia e voglia di lasciare un buon ricordo ed un po’ di nostalgia nella tifoseria e rammarico in chi non ha mosso un dito perché si arrivasse almeno a discutere un eventuale rinnovo di contratto. La coppia Meggiorini-Barreto dopo due gare brillanti ha dato segno di stanchezza. Domenica toccherà a Rolando Bianchi, che all’andata, tra l’altro all’Atalanta, segnò un gol e un rigore, l’ultimo assegnato al Torino. Un girone fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PANTANI, EROE DI UN’EPOCA DIFFICILE

di NINO MINOLITI

ortunati coloro che non vedono morire i propri F figli. A Paolo e Tonina Pantani non è toccato questo destino benigno: oggi sono nove anni che il loro Marco se n’è andato. Da solo, nella camera di un residence, rapito dai demoni della cocaina. Ma Pantani era morto cinque anni prima, a Madonna di Campiglio, quando fu fermato per l’ematocrito troppo alto e dovette abbandonare un Giro stravinto. Non si riprese più da quella bastonata. Non si dava pace. «Voi mi dite di guardare avanti, ma intanto mi hanno smerdato...», ripeteva. Si sentiva tradito dal suo mondo e scippato della sua dignità. Molto tempo è passato da quei giorni e cos’è successo al ciclismo? Scandali su scandali; inchieste che hanno messo alla sbarra un’intera generazione; il mito dei miti, nonché grande nemico del Pirata, Lance Armstrong, fat-

ottaviChampions

laPuntura

LA JUVE POTREBBE GIOCARE ALLA PARI CON REAL MADRID E UNITED VISTI IERI di SEBASTIANO VERNAZZA

utto rimandato al ritorno del 5 marzo, l’1-1 T del Bernabeu lascia aperta ogni porta. Real e Manchester United si contenderanno la qualificazione a Old Trafford ed è logico che sia così, era difficile che nei primi 90 minuti una prevalesse con nettezza sull’altra. Parliamo di due squadre top, imbottite di grandi giocatori. Fisiologico equilibrio, fissato da due colpi di testa: il primo di Danny Welbeck, considerato il piccolo Balotelli d’Inghilterra; il secondo di Cristiano Ronaldo, superstar che non ha tradito le aspettative. Rooney si è ammazzato di lavoro, ha giocato più per gli altri che per se stesso; van Persie ha colpito una traversa, ma si è divorato una rete. Il gol segnato in trasferta pone lo United in condizioni di relativo vantaggio, a questi livelli il fattore campo sposta poco. Se hai Cristiano Ronaldo, puoi andare ad Old Trafford con la certezza che l’occasione giusta prima o poi capiterà. L’1-1 obbliga il Real a vincere in Inghilterra, ma fino a un certo punto: ai «blancos» basterà anche il 2-2 per entrare nei quarti. Un ottavo col fascino della finale, questo è stato Real Madrid-Manchester United. Ce lo aspetta-

to a pezzi; le scorie dell’Operacion Puerto che continuano ad avvelenare l’ambiente come una pioggia acida a effetto ritardato. E allora, se oggi miracolosamente ce lo ritrovassimo di fronte, cosa diremmo a Pantani? Sei stato un baro? Un mistificatore? Peggio ancora, un campione senza valore? Nossignori: la sola cosa che gli si potrebbe rimproverare è di essere stato un uomo del suo tempo. Un tempo tragico e forsennato, in cui quasi tutti stavano sulla stessa barca. Una barca che assomigliava tanto alla zattera della Medusa di Géricault, nella quale i naufraghi alla deriva e privi di soccorsi, finirono col mangiarsi gli uni con gli altri. E quanta ipocrisia, quanto stupore specioso per ciò che accadeva. Si era ritenuto di aver tamponato il problema del doping con il famoso limite a 50 dell’ematocrito

vamo, ma un conto è immaginare e un altro è vedere. Al Bernabeu si è giocata una partita matrioska, con tante sfide una dentro l’altra. Quella più visibile e affascinante tra José Mourinho e Alex Ferguson. Mou l’ha vissuta alla sua maniera, con teatrale presenza scenica. Andava e veniva dalla panchina, incitava e inveiva. Sir Alex l’hanno inquadrato più volte seduto o in piedi con le guance rubizze: a settant’anni e passa non si ha bisogno di fare cinema. E però se c’è un allenatore al mondo in grado di raccoglierne il testimone allo United, questi non può che essere Mourinho. Chi ha il coraggio di misurarsi coi quasi trent’anni di Ferguson allo United? Qualunque tecnico soffrirebbe il peso del paragone. L’ego di Mou è smisurato, rasenta l’incoscienza e può reggere l’urto psicologico con l’eredità più ingombrante del calcio europeo di oggi. Sul piano tattico, Ferguson ha imbrigliato il Real, gli ha impedito di dispiegare il suo potenziale. Chissà se nel ritorno lo United assumerà lo stesso piano di azione, se si preoccuperà più di vigilare che di impostare. In teoria il risultato di ieri consiglia di insistere sulla stessa strada. In pratica l’atmosfera di Old Trafford potrebbe spingere i «red devils» ad attaccare più di quanto non abbiano fatto ieri. E’ su questo crinale che si deciderà la qualificazione. Chissà se lo United offrirà i fianchi alle accelerazioni di Cristiano.

e invece era stata semplicemente legalizzata la pratica dell’Epo fino appunto a quel tetto. Poi ci si era nascosti dietro ai nuovi controlli, senza chiedersi perché le medie e le performance non calassero: eppure i Giri e i Tour restavano pieni di montagne e le Roubaix e i Fiandre non erano stati trasferiti su delle autostrade. Quando scoppiò l’Operacion Puerto, con i suoi elenchi che accanto a campioni e buoni corridori allineavano anche tanti semplici lavoratori del pedale, non si poté più evitare di dire le cose come stavano: il doping era diventato una triste necessità professionale. Ora, se di fronte a tutto questo Marco Pantani ci dicesse di essere stato il capro espiatorio di un’intera generazione, qualcuno se la sentirebbe di contraddirlo? © RIPRODUZIONE RISERVATA

laRovesciata

di ROBERTO PELUCCHI

f Fa rabbia vedere la Lotta esclusa dalle Olimpiadi proprio adesso che è diventata lo sport più praticato in Italia.

laVignetta di STEFANO FROSINI

di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/

Scandalo Is Arenas Oggi siamo tutti tifosi del Cagliari Questa storia in un Paese meno frivolo avrebbe prodotto dimissioni in serie

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO Lo stadio «Is Arenas» al centro di ricorsi e polemiche LAPRESSE

Come si colloca la Juve rispetto alla finale anticipata tra Real e Manchester? Difficile rispondere, anche se dopo il trionfo di martedì sera a Celtic Park viene da dire che oggi la Juve può giocare alla pari con chiunque. La differenza potrebbero marcarla l’attitudine a partite di così alto livello e l’atteggiamento. Negli ultimi anni la Juve non ha frequentato la Champions con continuità e martedì a Glasgow ha scelto l’attendismo. Un conto però è aspettare e ripartire a casa del Celtic e un altro farlo al Bernabeu o ad Old Trafford. Alex Ferguson e Josè Mourinho, sfida nella sfida AP

Questa foto è del ’99 quando avevo 11 anni. Ero felice solo se vincevo @lorenzo99

LA LOTTA SCHIENATA DALLE MANOVRE FRA I MEMBRI DELL’ESECUTIVO DEL CIO a lotta, ora candidata ufficiale all’uscita dal L programma olimpico, era già stata in pericolo nel ’97, quando Juan Antonio Samaranch, allora presidente dell’età dell’oro del Cio, propose al Consiglio di estrometterla insieme alla marcia dai Giochi. Era infuriato con la marcia, perché la giuria aveva squalificato un atleta messicano dopo l’arrivo, mentre già festeggiava con il suo presidente delle Repubblica. Mentre la lotta non voleva saperne di adeguarsi ai nuovi tempi. Alcuni membri del Consiglio però gli fecero capire che non sarebbe stata una scelta felice, e lui, uomo molto concreto, capì che non era il caso di cancellare specialità che facevano parte della storia, ma riuscì a convincere i presidenti a operare salutari cambiamenti. Questa volta invece solo pochissimi, a quanto pare, avevano pensato che la lotta fosse in pericolo. Il pentathlon moderno si era già mobilitato da tempo. Aveva modernizzato le sue gare e operato una campagna di sensibilizzazione in grande stile. Al suo servizio ci sono uomini conosciuti come Joel Bouzou, molto vicino al principe Alberto, e ora a capo della World Olympians Association oltre che vicepresidente del Pentathlon, mentre Juan Antonio Samaranch junior, oltre a essere primo vicepresidente di detta federazione è anche membro del Esecutivo Cio, che ha votato

Campione del mondo MotoGP

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ilCaso

di GIANNI MERLO

JORGE LORENZO

sull’esclusione della lotta. Un fatto è certo: un gruppo di membri dell’Esecutivo era già arrivato con in testa l’idea di spingere fuori la lotta, perché si spiegano solo così le cinque preferenze negative che questo sport ha accusato al primo turno e le sette al secondo. Probabilmente alla scelta non sono estranee le manovre dettate dall’esigenza di creare alleanze in vista dell’elezione del nuovo presidente del Cio che avverrà nella sessione dal 7 al 10 settembre a Buenos Aires. Il giovane Samaranch esce rafforzato anche perché spinge la candidatura di Madrid 2020 e comunque potrà giocare un ruolo non indifferente nell’elezione presidenziale. Rogge nega che durante la votazione di martedì all’interno dell’Esecutivo ci possa essere stato un conflitto di interessi, perché a suo parere chi viene cooptato nella famiglia olimpica si sveste dei suoi interessi esterni. Ma i fatti lo smentiscono. Il presidente del pugilato Wu, membro dell’Esecutivo come rappresentante delle federazioni, con grande sensibilità aveva chiesto di potersi astenere, ma Rogge l’ha costretto a votare. E’ normale quindi che poi Samaranch junior abbia cercato di salvare il suo sport, ma la legge del fair play dovrebbe non consentire questo umano atteggiamento. La speranza è che in futuro sia dato mandato alla commissione del programma di stilare un ranking e di fornire una raccomandazione vera e propria. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MAX BIAGGI Campione Sbk ora commentatore

Febbre a 39.3 scotto come un boiler! Proprio oggi che sarei dovuto andare ospite a S.Remo. Sensazione simile ad una caduta in moto ai 200K/h. @maxbiaggi

CARLO MOLFETTA Oro a Londra nel Taekwondo

#Taekwondo rimane nei 25 sport olimpici!!! Ora investiamo su questo sport!!! 4 olimpiadi 3 medaglie, ce lo meritiamo no?!? @MolfettaTkd

FERNANDO ALONSO Pilota della Ferrari

Oggi ho visitato showroom «billionaire couture». Bellissimo tutto, quando c’è il «boss» in mezzo le cose vanno bene. @alo oficial

a storia dello stadio «Is Arenas» è uno scandalo L che, in un Paese meno frivolo, avrebbe prodotto dimissioni in serie o licenziamenti in tronco, tra società civile e società sportiva, in Lega ma anche in Federazione, visto che bene o male tutto si tiene, e Giancarlo Abete tutti rappresenta, persino Maurizio Beretta. Naturalmente, non è successo nulla, e nulla succederà. La serie A è una delle «Nba» europee: non dico che dovrebbe dare l’esempio (per carità), dico solo che questo diario della vergogna, dal Sant’Elia a Quartu Sant’Elena, passando per Trieste, documenta il degrado della nostra classe dirigente. Riassunto delle puntate precedenti, pesco dall’Ansa dell’8 febbraio. Seconda giornata, 2 settembre 2012: Cagliari-Atalanta 1-1. Giocata a porte chiuse su disposizione del prefetto di Cagliari. Quarta giornata, 23 settembre 2012: Cagliari-Roma, rinviata su decisione del prefetto e poi data vinta 0-3 a tavolino agli ospiti. La partita si sarebbe dovuta svolgere a porte chiuse, ma il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, aveva invitato i tifosi a «occupare» comunque l’impianto, provocando l’intervento della giustizia sportiva. Sesta giornata, 30 settembre 2012: Cagliari-Pescara 1-2. «Is Arenas» aperto nel settore Distinti e solo per gli abbonati. Ottava giornata, 21 ottobre 2012: Cagliari-Bologna 1-0. Aperti solo i Distinti, e solo per gli abbonati. Decima giornata, 31 ottobre 2012: Cagliari-Siena 4-2. Per la terza volta consecutiva, solo Distinti e solo abbonati.

Dodicesima giornata, 10 novembre 2012: Cagliari-Catania 0-0. Per la prima volta, stadio aperto nei settori Distinti, Curva Sud e Curva Nord, ma non nella Tribuna centrale, riservata esclusivamente alle autorità, compreso l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, e la stampa. Quattordicesima giornata, 26 novembre 2012: Cagliari-Napoli 0-1. Battesimo ufficiale di «Is Arenas», aperto per la prima volta in tutti i settori. Diciottesima giornata, 21 dicembre 2012: Cagliari-Juventus 1-3. Partita disputata sul neutro di Parma per l’inagibilità dell’impianto. La firma del sindaco giunge in ritardo, dopo la decisione della Lega. Per Beretta, hanno ragione sia il Cagliari, che voleva giocare a Quartu, sia la Juventus, che non voleva. Ventiquattresima giornata, 10 febbraio 2013: Cagliari-Milan 1-1. Ancora una volta arriva lo stop a Is Arenas da parte della prefettura di Cagliari. La Lega sposta l’incontro all’Olimpico di Torino. Improvviso, il dietrofront: il Tar sardo accoglie il ricorso urgente del club e ordina di tornare a «Is Arenas». Contro-ricorso del prefetto, il Tar tiene duro. Come ai tempi del Muro e della guerra fredda eravamo tutti berlinesi (John Fitzgerald Kennedy), così oggi siamo tutti tifosi del Cagliari. In attesa che la banalità del normale sgonfi le sparate di Cellino («Nemmeno lo Juventus stadium è sicuro come il nostro») e smascheri i maneggi dei politici, rivolgo una sommessa preghiera al grande Gigi Riva: li perdoni «anche» se sanno quello che fanno (o hanno fatto). © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CALCIOSCOMMESSE

«È Lecce-Lazio la gara con più prove di combine» Interrogato Ferrario: «Zamperini disse che i suoi amici erano pronti a scommetterci» DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CENITI CREMONA

«Lecce-Lazio è la sfida con più riscontri tra quelle combinate. Certo, insieme con Lazio-Genoa. Il puzzle è stato ricomposto in modo minuzioso. Le indagini ora sono concentrate sui collegamenti tra Mister X e le persone già coinvolte nell’inchiesta. Bisogna pazientare ancora un po’, ma qualcosa accadrà». Le parole di un investigatore inquadrano bene la «gara» in corso alla Procura di Cremona: dopo aver individuato il personaggio misterioso (indicato da Gegig e Erodiani) che in un albergo di Milano «sussurrava» over sicuri sulle gare di A per 600 mila euro, è caccia aperta alla sue fonti. In altre parole: calciatori, dirigenti, allenatori. Il finale di questo percorso, almeno per quanto riguarda Mister X, sembra uno solo. Sui tempi, invece, non ci sono certezze. Il procuratore Roberto di Martino coordina il lavoro della squadra Mobile e dello Sco, portando avanti alcu-

Il difensore del Lecce Stefano Ferrario ieri al suo arrivo al Tribunale di Cremona insieme all’avvocato Antonio De Rensis DAPRESS

ni interrogatori. Ieri è arrivato a Cremona il difensore Stefano Ferrario. Ungheresi a Lecce Il giocatore

del Lecce, indagato per frode sportiva, è stato sentito per circa tre ore. Con lui c’era il suo avvocato, Antonio De Rensis. A tirarlo dentro l’inchiesta era stato Alessandro Zamperini (arrestato nel dicembre 2011): dopo un paio d’interrogatori

aveva ammesso che a Lecce nei giorni precedenti la partita non c’era andato proprio da turista. «A Ferrario feci una proposta per alterare la sfida, ma oppose un netto rifiuto». Il difensore aveva più o meno confermato il tutto circa un anno fa alla Procura Federale, aprendosi la strada verso una omessa denuncia. Da allora è «in attesa di giudizio» da parte della giustizia sportiva che si è guar-

data bene di affrontare la questione legata alla partita (e quindi anche a Stefano Mauri), ma questa è un’altra storia. Ieri di Martino ha contestato i 36 contatti telefonici con Zamperini (suo vecchio compagno e amico). Ferrario ha ripetuto la sua versione: «Zamperini ha voluto vedermi nella stanza di un albergo: mi ha fatto presente che c’erano alcuni amici disposti a scommettere sulla partita. Ho capito dove voleva arrivare, fermandolo». Gli inquirenti credono che Ferrario abbia un ruolo minore, ma sono convinti che conosca altri particolari. Tipo: quali compagni abbiano detto «sì». La combine è sicura. Chi indaga fa notare come Zamperini sta a Lecce diversi giorni, soggiorna nell’hotel dove transitano i giocatori del Lecce e poi incontra Mauri nel ritiro della Lazio. In città ci sono anche gli ungheresi con 600 mila euro per i calciatori corrotti e Ilievski. Dalle intercettazioni si capisce come già dal mercoledì i due gruppi abbiano la certezza del risultato. Ferrario (era infortunato) è solo l’ultimo tassello, forse avvicinato perché amico di Zamperini oppure su suggerimento di Ilievski per chiarirsi le idee su Inter-Lecce, la combine proposta da Paoloni che aveva nominato proprio Ferrario tra i calciatori contattati. Di Martino ha chiesto conto all’indagato di questa gara e anche di Brescia-Lecce e Genoa-Lecce, sfide nel mirino, ottenendo dei secchi «non so nulla». Prossime mosse Il pm nei prossi-

mi giorni potrebbe sentire altri indagati legati a questo filone, ma anche a quello che ruota intorno al Siena. Il portiere Coppola è il primo della lista. E una convocazione è in arrivo pure per Stefano Bettarini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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NEL MIRINO Ecco l’elenco delle partite nel mirino degli investigatori di Cremona sulle quali sono stati chiesti chiarimenti ieri a Ferrario. LAZIOGENOA 4-2 del 15 maggio 2011 LECCELAZIO 2-4 del 22 maggio 2011 GENOALECCE 4-2 del 23 aprile 2011 INTERLECCE 1-0 del 20 marzo 2011

PROCESSO A MILANO LA SENTENZA

Cipriani: 5 anni e sei mesi per i dossier illegali Telecom risarcita di 10 milioni La Corte d’assise di Milano ha condannato a 7 anni e 6 mesi Marco Bernardini, ex funzionario Sisde, e a 5 anni e 6 mesi Emanuele Cipriani, già titolare della Polis d’Istinto, nel processo sui dossier illegali commissionati dalla security di Telecom e Pirelli (Tavaroli aveva già patteggiato 4 anni e 2 mesi). In tutto sono 7 le condanne e 5 le dichiarazioni di non luogo a procedere per prescrizione. Tra le attività spionistiche sotto processo pure la cosiddetta Operazione Ladroni per la quale l’ex arbitro Massimo De Santis si era costituito parte civile chiedendo una provvisionale di 500 mila euro da destinarsi alla Figc «per finalità promozionali ed educative». A Telecom, riconosciuta parte lesa, spetta un risarcimento di 10 milioni; 2 a testa a presidenza del Consiglio, ministeri di Giustizia, Interno ed Economia, Agenzia delle entrate e Antitrust.

SQUALIFICA TERMINATA

La nuova vita di Micolucci ricomincia in Eccellenza In campo con il Giulianova PESCARA La vita di Vittorio Micolucci potrebbe ricominciare domenica. In Eccellenza. Per il 29enne difensore teramano, coinvolto nel calcioscommesse, oggi termina la squalifica di 18 mesi. Può essere tesserato da svincolato. Da oltre un mese, l’ex di Ascoli, Bari, Pescara e Udinese si allena con il Giulianova, la squadra della sua città, dov’è cresciuto e diventato pro. Oggi i giallorossi sono secondi in Eccellenza, dopo la mancata iscrizione alla Seconda divisione, e gli offrono una chance per ricominciare: se i documenti sul suo svincolo dall’Ascoli arrivassero in tempo, potrebbe essere schierato già domenica nella trasferta a Ortona. Tifosi divisi sul suo ingaggio, ma la società ci conta: «Sarà determinante per la corsa alla promozione», dice il presidente Berardo D’Antonio. Orlando D’Angelo © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE B L’INTERVISTA

lafrase DEL GIORNO

d Gran Tavano

Non mi è dispiaciuto segnare al Livorno. Ce l’ho con la società, anzi con una sola persona. I tifosi mi hanno insultato per tutta la partita, non capisco perché: a Livorno ho fatto 50 gol, cosa vogliono? Forse ce l’hanno perché ho messo il 10 che era di Protti? Ok, ma quei gol li ho fatti e ho pure vinto un campionato

«Io, l’Empoli e tanti rivali» Punge il Livorno, elogia Cacia esalta Zaza e batte Di Natale

10 che era di Protti? Ok, ma quei gol li ho fatti e ho pure vinto un campionato...».

DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA BINDA EMPOLI (Firenze)

I polpastrelli si toccano e la mano picchia sulla testa. Anche lunedì sera: Ciccio Tavano segna ed esulta così. Anche contro il Livorno, la sua ex squadra, dove ha inventato quel gesto insieme a Francesco Volpe («un modo per dire che sono fuori di testa»). Gli occhi furbi sorridono da soli. L’Empoli ringrazia: se è in piena zona-playoff è anche grazie ai gol dell’attaccante più prolifico della storia azzurra, davanti ai vadi Montella, Di Natale, Rocchi, Caccia... Tavano, partiamo da lunedì?

«Non mi è dispiaciuto segnare al Livorno. Ce l’ho con la società, anzi con una sola persona. I tifosi mi hanno insultato per tutta la partita, non capisco perché: a Livorno ho fatto 50 gol (51: 48 in campionato e 3 nei playoff, ndr) cosa vogliono? Forse perché ho messo il

Cosa ne pensa di quei giocatori che non esultano se segnano contro la ex squadra?

«Non so come facciano. Il gol è la cosa più bella, i tifosi esplodono, come si fa a tenersi dentro una gioia del genere?».

la scheda FRANCESCO TAVANO 33 ANNI ATTACCANTE DELL’EMPOLI

«Noi rispecchiamo il nostro allenatore Sarri. Ci invita a non mollare mai e così facciamo. Col Sassuolo abbiamo rallentato e s’è arrabbiato, col Livorno abbiamo cercato la vittoria fino all’ultimo ed è arrivata».

5 le squadre della Toscana

«Penso solo all’Empoli, tranquilli che ce la giochiamo fino in fondo, come vuole Sarri».

dove ha giocato: Fiorentina (settore giovanile), Pisa (C1), Rondinella (C2), Empoli (2001 06, poi dal 2011 in poi: una promozione in A nel 2005) e Livorno (2007 11: un’altra promozione in A nel 2009).

2 le esperienze fuori Toscana: al Valencia (da luglio 2006 a gennaio 2007) e alla Roma (da gennaio 2007 a giugno)

«Non ho obiettivi di questo genere, anche se entrare nella storia di una società fa piacere. E poi, visto chi è passato da qui... Con Di Natale ho anche giocato (dal 2001 al 2004, ndr), è quello più simile a me». Con l’Empoli è arrivato tre volte a 19 gol, oggi è a 11.

«Ripeto: non ho obiettivi...». Nell’Empoli ha segnato 73 gol, l’ultimo è stato il gol numero 50 in B con la maglia azzurra.

RETI IN CARRIERA Tavano in totale ha segnato 39 gol in Serie A, 87 in B (3 dei quali ai playoff) e 21 in C2

Sembrava un derby da pareggio, invece siete due squadre che non si accontentano.

Francesco Tavano è nato a Caserta il 2 marzo del 1979. Sposato con Sara, ha una bimba. Vive a San Casciano, alle porte di Firenze: proprio in Toscana ha vissuto tutta la sua carriera, salvo un paio di brevi parentesi.

Le mancano 3 gol per arrivare a 90 in B e 150 in carriera.

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«Ecco, l’ultimo lo dedico a mia moglie Sara: era molto agitata sapendo che c’era il Livorno».

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RETI NELL’EMPOLI Tavano in sette stagioni con l’Empoli ha fatto 23 gol in A e 50 in B: 3 volte è arrivato a 19.

Livorno in A diretto ed Empoli ai playoff?

Sansovini 17; Cacia 15; Zaza, Siligardi e Ardemagni 14; Succi, Gonzalez e Tavano 11. Che ne pensa di questa classifica marcatori?

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HA DETTO

S Su Sarri «Rispecchiamo il nostro allenatore, non ci fa mollare mai. Come contro il Livorno. I playoff? Ce la giochiamo fino in fondo, come vuole Sarri»

«Cacia è un grande, Sansovini ha fatto benissimo negli ultimi anni: due certezze per squadre che vogliono la A». Come lei e Maccarone, che avete 67 anni in due.

«Ci divertiamo, a Empoli si sta bene, ci sentiamo giovani». E’ Zaza l’uomo del futuro?

«E’ della Samp vero? Sì, mi piace molto, farà strada. Anche Siligardi comunque è forte». Con lei gioca Saponara, futuro milanista. Che ne pensa?

S Su Saponara «Farà una grande carriera. E’ un ragazzo molto serio e un giocatore forte. E’ stato bravo il Milan a pescare in Serie B: gli altri pensano soltanto agli stranieri»

«Farà una grande carriera. E’ un ragazzo molto serio e un giocatore forte. E’ stato bravo il Milan a pescare in Serie B, non capisco perché tanti club di A prendono solo stranieri: in questo modo si perdono per strada tanti talenti italiani». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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RETI QUEST’ANNO Tavano con 11 gol insegue Sansovini (17), Cacia (15), Zaza, Siligardi e Ardemagni (14).

Taccuino NOVARA

Aglietti ha firmato Accordo fino al 2016 NOVARA Il Novara e Alfre do Aglietti insieme ancora per tre anni e mezzo: dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi (si parlava però di due anni e mezzo) ieri è arrivata la conferma ufficiale. Aglietti ha otte nuto tre anni di contratto che van no ad aggiungersi a questi sei me si: sarà l'allenatore del Novara fino al giugno 2016. A favore dell'allena tore toscano i brillanti risultati otte nuti da quando ha preso in mano la squadra: nelle ultime otto partite ha infatti vinto sei volte.

VARESE

Neto Pereira va k.o. Lo stop è di un mese VARESE Castori dovrà fare a meno per un mese di Neto Perei ra, che si è fatto male a Bari: stira mento al bicipite femorale. Si ac corciano i tempi di recupero di Rea: dovrebbe rientrare già dalla prossima trasferta di Verona. Nel l’amichevole di metà settimana il Varese ha pareggiato 3 3 con la Solbiasommese (Eccellenza), con doppietta di Ebagua.

LA SITUAZIONE

Il Sassuolo in casa contro lo Spezia Questa la classifica dopo 25 giornate: Sassuolo p. 55; Livorno 51; Verona 47; Varese ( 1) 42; Em poli 38; Padova 35; Brescia e Juve Stabia 34; Modena ( 2) 33; Ascoli ( 1) e Spezia 32; Cittadella 31; Cese na 30; Ternana, Crotone ( 2) e Lan ciano 29; Novara ( 4) 28; Reggina ( 2) 26; Bari ( 7) 25; Vicenza 22; Pro Vercelli 16; Grosseto ( 6) 15. Così sabato (ore 15): Ascoli Pro Vercelli (1 3); Bari Crotone (0 0); Brescia Vicenza (2 2); Cittadel la Cesena (0 1); Grosseto Lancia no (1 1); Livorno Modena (inizio al le ore 18; 0 1); Reggina Padova (2 3); Sassuolo Spezia (2 0); Ter nana Empoli (2 0); Varese Juve Stabia (2 1). Così domenica (ore 12.30): Novara Verona (1 1).

PRIMA DIVISIONE IL PERSONAGGIO

Thiam, riscossa con i gol per l’ingegnere mancato Alto Adige, la stella del Senegal: «Mia madre voleva che studiassi, ora devo portarla qui» GIULIO DI FEO

SuperMame no, è ancora presto. Un nome buono, invece, potrebbe essere L’ingegnere: «Andavo bene a scuola, mi piaceva soprattutto la matematica e mia madre voleva che continuassi a studiare e facessi quella carriera. Io però avevo un sogno, e volevo renderlo realtà». Il sogno di Mame Thiam era tanto semplice quanto difficile: fare il calciatore. E c’è riuscito, visto che l’Alto Adige è in piena zona playoff nel girone A di Prima e lui oltre a cinque gol ci sta mettendo tanto altro. La via per arrivarci, però, è stata tortuosa e tutt’altro che agevole: «In Senegal giocavo con gli amici, all’aperto, due osservatori proposero a me a ad altri ragazzi di andare in Portogallo per un provino. Così andai fino a Lisbona, ma non se ne fece nulla. Così poi andai in Spagna,

Mame Baba Thiam, 20 anni, 5 gol con l’Alto Adige: arriva dall’Inter LIVERANI

sono stato lì tre mesi, e poi sono arrivato in Italia, a Mestre». Qui diventa necessaria l’intermediazione di una zia, perché il giovane Thiam, 15 anni, vuole giocare ma non sa dove. «E non parlavo una parola di italiano, né avevo il permesso di soggiorno. Così mia zia andò a parlare con un club di Seconda categoria». Era il Real San Marco, dove «si sono dimostrati subito disponibili. "Intanto inizia ad al-

lenarti e a giocare", mi dissero, e nel frattempo mi aiutarono a mettermi in regola». Nel segno di Ale Da lì in poi l’escalation è stata rapida, perché Thiam è uno di quei rari esemplari di pantera che li vedi e il potenziale ti strega. Alto, grosso, atletico, piedi veloci, buon tocco: dal Real alle giovanili del Treviso, e da qui all’Inter insieme all’amico Longo («Ci ho

legato parecchio, sono contento che stia facendo bene in Spagna»). Da qui SuperMame, come hanno preso a chiamarlo dopo i primi gol parafrasando SuperMario. Coi nerazzurri ha un contratto fino al 2014 e la speranza di tornare, un giorno. Intanto è al suo terzo prestito dopo Sassuolo ed Avellino, e fa le fortune dell’Alto Adige, dove è uno dei grimaldelli del 4-3-3 di Vecchi dove parte indifferentemente da esterno sinistro e da centravanti: «Anche tra noi teniamo un profilo basso, ma per me ai playoff ci possiamo arrivare. A me, potendo scegliere, piace fare la punta centrale. Ma anche partendo largo riesco a sfruttare le mie qualità». Testimonianza oculare su YouTube, dove dribbla un terzino con la suola: la palla sotto le gambe e manco il tempo di cascare come una pera che lui se n’è già andato in area. La sua utilità, insomma, va oltre le capacità realizzative anche se non deve stargli molto simpatico il Carpi: su 9 gol da pro, ne ha rifilati 4 agli emiliani (uno con l’Avellino e 3 quest’anno). L’idolo? «Del Piero, fin da quando ero piccolo. Anche se come in campo siamo diversi ho sempre sognato di essere come lui, anche fuori». Qui Mame non ha grilli per la testa, si divide tra musica e i suoi: «Una sorella sta a Torino, mamma e il resto della famiglia sono in Senegal. Purtroppo non sono mai venuti a trovarmi, non è semplice. Ma spero di riuscire a portarli qui». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A

BLACK POWER

S Rachid Arma, 28 anni, è di origine marocchina. In questa stagione nel Carpi ha già realizzato 6 reti ed è il migliore marcatore di colore in Prima

S Abdou Doumbia, 22 anni, è nato in Senegal: in questa stagione ha segnato 5 gol con il San Marino, come Thiam. I due si sfidano domenica a Bolzano

Taccuino IL SALUTO

La Lega Pro ringrazia il Papa FIRENZE Il Papa lascia e la Lega Pro lo ringrazia. «Abbiamo declinato il calcio al sociale e il protagonista è il sorriso dei bambini, come quelli che hanno giocato il 30 marzo 2011 in Piazza San Pietro, prima di essere ricevuti in udienza da Benedetto XVI». Sono queste le parole di ringraziamento che la Lega Pro, tramite il suo presidente Mario Macalli, ha rivolto al Santo Padre.

LA SITUAZIONE

Lecce e Latina giocano in casa GIRONE A Così dopo 22 giornate: Lecce p. 40; Trapani 39; Alto Adige* 36; Entella e San Marino 34; Lumezzane 32; Carpi 31; Pavia 29; F. Salò* 27; Cremo nese ( 1) 25; Como* ( 1) e Cuneo 24; AlbinoLeffe ( 6) 23; Portogruaro* ( 1) 21; Reggiana 19; Treviso ( 1) 11; Triti um 9*. (* ha riposato). Domenica (14.30): AlbinoLef fe Carpi (1 2); Alto Adige San Marino (1 2); Cremone se Cuneo (1 1); F. Salò Lumezzane (0 2); Lecce Como (2 2; lunedì, 20.45); Pavia Tritium (0 0); Portogrua ro Treviso (0 0); Reggiana Entella (0 3); rip. Trapani. GIRONE B Così dopo 20 giornate: Latina* ( 1) p. 40; Avellino 38; Nocerina 36; Perugia ( 1) 33; Frosinone ( 1) 31; Pisa 30; Benevento 29; Prato e Viareggio 26; Paganese*, Catanzaro e Gubbio 25; Andria ( 2) 21; Sor rento 15; Barletta 14; Carrarese 13. (* una in meno). Do menica (14.30): Avellino Frosinone (1 2); Beneven to Gubbio (0 1); Carrarese Pisa (1 3); Catanzaro Via reggio (1 3); Latina Barletta (3 1); Paganese Prato (1 2); Perugia Nocerina (0 2); Sorrento Andria (0 1).

GIUDICE D

Sant’Angelo senza stadio: è 0-3 Il giudice sportivo, visto che il recupero Sant’An gelo Voghera non è stato disputato perché il Comune non ha concesso l'utilizzo del campo, ha inflitto lo 0 3 a tavolino. In classifica il Voghera è terzo a 3 punti dalla vetta, mentre il Sant’Angelo è ultimo col Trento.


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GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013


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MOTOGP L’INTERVISTA FILIPPO FALSAPERLA

Pedrosa

Sembra un altro pilota, Dani Pedrosa. Quasi un altro uomo. A metà 2012 ha cominciato a vincere e non si è più fermato. E allo stesso modo ha iniziato i test per la nuova stagione: tre giorni su tre davanti, anche se di pochi millesimi. E l’ultimo giorno ha smesso prestissimo, mentre i suoi colleghi provavano inutilmente a superarlo. «Avevo finito il programma», ha commentato.

«Vado al massimo perché ora sono un uomo felice»

Che inverno ha passato, Dani?

«Tranquillo. Da un po’ che non succedeva: a casa con amici». Pronto per puntare al titolo?

«Penso di aver fatto delle buone cose insieme al team. Ma in questa categoria basta non essere perfetto di fisico o testa e perdi moltissimo». Come nasce la grinta dell’anno scorso?

«L’anno scorso ho scelto di non pormi obiettivi: è stata la stagione migliore. Ho deciso di rifarlo»

«Succede tutto assieme. Se stai bene fisicamente, lo sei anche sulla moto». Si è fatto aiutare da uno psicologo, da un motivatore?

Dani Pedrosa, 27 anni, in azione durante i recenti test MotoGP a Sepang, in Malesia AFP-MILAGRO

«Ho lavorato per conto mio, con quelli che sono sempre vicino a me. Psicologia indiretta: se sei felice, migliora anche la mente».

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DICE DI LORO

S su Lorenzo «Costante, forte Lavora tanto fuori dalla pista sui propri punti deboli: partenza, primi giri e bagnato. Non ce ne sono tanti in giro che fanno così»

S su Rossi «Come talento può essere nella lotta, vedremo che cosa farà. E dal punto di vista mediatico può dare più fastidio degli altri piloti spagnoli»

Prima Gibernau, ora c’è Lorenzo sui giornali di gossip. Lei non c’è mai.

«Non ho avuto ragazze famose».

S su Stoner «A me piace avere compagni forti. Se hai uno che batti sempre, puoi rilassarti. Se invece ne hai uno veloce, sei costretto a non deconcentrarti»

Sempre fidanzato?

«Lasciamo perdere...». Pensa al matrimonio, ad avere dei figli o non è il momento?

«Con questa vita... non me la sento. Fra 2-3 anni magari». Quindi non pensa di ritirarsi per un po’ di anni?

«Sento un po’ più di prima la fatica, ma la voglia di stare in moto è superiore. Non guardo molto avanti, a tra 5 anni». È l’unico rimasto legato al manager che aveva all’inizio, Alberto Puig. Come avete trovato l’equilibrio?

«

Il titolo? Penso di aver fatto delle buone cose insieme al team. Ma in questa categoria basta non essere perfetto di fisico o di testa e perdi molto

Potreste andare a cena insieme senza parlare di moto?

«Il rapporto è basato sul rispetto: ero un ragazzino che non sapeva prendere un aereo per il Giappone, sono cresciuto».

«Quando finiremo con le corse...». Davanti ha una stagione difficile: sbancare o essere travolto dall’emergente Marquez...

Col nemico Lorenzo avete raggiunto una civile convivenza.

«È venuto tutto piano piano, da tutti e due. È calato il conflitto: molto meglio adesso».

«È bravo in funzione del campionato perché costante e forte. Lavora tanto fuori dalla pista sui suoi punti deboli: partenza, primi giri, bagnato. Non ce ne sono tanti così».

DANIEL PEDROSA PILOTA HONDA - SECONDO NEL MONDIALE 2012

Cosa pensa realmente di lui?

«Dall’anno scorso ho deciso che dovevo prendere le corse senza aspettative. È venuta fuori la mia stagione più bella, per questo ho deciso che farò lo stesso

anche quest’anno». Chi è mediaticamente più pericoloso, Jorge o Marc?

«I tifosi spagnoli sono tanti, ognuno ha il suo spazio. Vale è quello che dà più fastidio». Dopo Stoner nessun compagno fa paura...

Taccuino PROVE MOTO2 E 3

Espargaro più veloce Pol Espargaro ha ritrovato tempi e fiducia nella seconda gior nata di test di Moto2 a Valencia (Spagna). Il pilota del team Tuenti HP 40 si è riportato in testa alla classifica (1’35"520). Non si è allon tanato dal vertice Nicolas Terol (Mapfre Aspar Moto2), che nella pri ma sessione della mattinata ha fat to segnare un interessante 1'35"733. Dietro il pilota del team In terwetten Thomas Luthi con 1’35"947 e Julian Simon (Italtrans Racing) con 1’35"993, l’ultimo a cor rere sotto la barriera dell’1’36". Si mone Corsi, 9o tempo di giornata, (NGM Mobile racing) ha accusato quasi sette decimi da Espargaro. In Moto3 ha avuto la meglio Maverick Viñales (JHK T Shirt) con 1’40"168 seguito da Rins e Salom. Prima mo to non KTM è stata la FTR Honda di Romano Fenati, 40 tempo, riuscita anche nell’impresa di rimanere al di sotto dell’1’41" (1’40"911). Il secondo italiano è stato Matteo Ferrari (On getta Centro Seta) in 18a posizione a 2"275 dal miglior tempo.

F.1 SCELTE LE MESCOLE

Novità a Melbourne Pirelli ha scelto le mescole per le prime quattro gare in calen dario e ci sono alcune novità rispet to all’anno scorso. In Australia (17 marzo) ad esempio verranno usa te, oltre alle gomme di mescola me dia, per la prima volta le supersoffi ci. Anche in Bahrain (21 aprile) scel ta diversa rispetto al 2012 con l’uso di soffici e dure. Per l’asfalto abrasi vo della Malesia (24 marzo) confer mate invece le dure e le medie così come in Cina (14 aprile) scenderan no in pista medie e soffici.

CIRCUITO DI MODENA

Visita lampo di Clini Corrado Clini, ministro per l’ambiente, ha fatto una «toccata e fuga» presso la pista di prova di Marzaglia (Modena) la cui dirigen za, da oltre un mese, sta lavorando per ottenere la qualifica di struttu ra «green» ed ecologica e con un azzeramento delle emissioni della Co2 per la sua gestione. Il socio di maggioranza della società di gestio ne, Livio Grassi, ha tenuto a chiari re al ministro che ha accennato un paragona con il Nürburgring che «questo non è un monumento alla velocità, lo è invece alla consapevo lezza e buon senso».

MISS CROSS IN TV

«Con uno che batti sempre ti rilassi. Con uno che va veloce sei costretto a non deconcentrarti mai».

Reality Fontanesi (g.cor.) Domani alle 21.30 su AutomotoTV (canale 139 di Sky) va in onda la prima di 6 puntate (caden za settimanale) di Miss Cross, reali ty che vede protagonista Chiara Fontanesi, campionessa del mon do di motocross a soli 18 anni. Pro dotto dalla WLB si propone di avvi cinare i giovani al motocross.

La variabile Valentino sarà un pericolo per voi spagnoli?

«Io non guardo la nazionalità, come talento può essere nella lotta, vedremo cosa farà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

TEST IN AUSTRALIA DEBUTTANO LE PANIGALE DI CHECA E BADOVINI. MELANDRI (BMW) A CACCIA DELL’EREDITÀ IRIDATA DI BIAGGI

Superbike: a Phillip Island via all’era Dorna Alonso, alter ego di Ezpeleta: «Costi da abbassare. Asia e Sudamerica possibili mercati» PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)

A Phillip Island la Superbike si prepara al debutto con una doppia sessione di test: oggi-domani e lunedì-martedì. In Australia i 21 piloti di sei Case partono alla rincorsa del titolo lasciato vacante da Max Biaggi che sbarca giovedì prossimo

per l’esordio al microfono di Italia 1, per la prima volta tv delle derivate dalla serie. Il lavoro di sviluppo sarà importante per saggiare il nuovo asfalto sui curvoni più impegnativi del calendario con le nuove Pirelli da 17". È un provino importante in particolare per la Ducati che fa debuttare la nuova Panigale con Carlos Checa e la novità Ayrton Badovini. Sono arrivate dall’Europa all’ultimo istante le Bmw di Marco Melandri e Chaz Davies. La 26ª edizione del Mondiale Sbk segnerà il passaggio dall’era Flammini, organizzatore dal 1990, alla Dorna, società spagnola che dal ’92 ha in mano la MotoGP. I due Mondiali ora hanno lo stes-

so padrone. Il nuovo capo è Javier Alonso, 44 anni, braccio destro di Carmelo Ezpeleta. Signor Alonso, nel medio periodo MotoGP e Superbike confluiranno in un unico evento?

«Non c’è alcuna possibilità. Sono realtà molto diverse: faremmo uno sgarbo alla Federmoto Internazionale e andremmo contro il nostro interesse. La Sbk per noi è un business». Che c’è da cambiare?

«La Sbk è un successo sportivo, ma dal punto di vista commerciale ripartiamo da zero». Perché il calendario continua a cambiare e non è definitivo?

«Ci sono contratti, che non abbiamo firmato noi, da rispettare. Abbiamo cercato di migliorare aspetti non ottimali». Come sarà la Sbk stile Dorna?

«Il mercato europeo è in forte crisi e se le Case ci chiederanno di allargare i confini dovremo adeguarci. Penso ad Asia e Sudamerica, dove le economie sono in piena crescita». Regolamento tecnico 2014: cosa avete in mente?

«Non abbiamo mai detto che la Superbike si debba correre con moto di serie. Piuttosto vogliamo imporre un price-cap che comprenda il costo del mezzo, ma anche il personale, i viag-

gi... Non ci piace si utilizzino sospensioni da 120 mila euro l’anno di leasing». Quando avremo il regolamento definitivo?

«In Australia discuteremo gli ultimi dettagli. Ad Aragon (14 aprile; n.d.r.) porteremo una bozza ed entro maggio avremo le norme 2014». Due manche sono poco telegeniche. Andrete verso una gara unica di distanza maggiore?

«Non cambieremo la tradizione, ma Dorna è aperta: se un giorno le Case ci chiederanno una gara più lunga, magari con il pit stop, ne parleremo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Melandri, 30 anni ALEXPHOTO


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MONDOMOTORI AUTO

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LA PROVA SPAGNOLA TUTTO PEPE

IL NOSTRO GIUDIZIO

SÌ Assetto Da guidare è un vero piacere. Il meglio lo dà sul misto Erogazione Godibile sia ai bassi che agli alti regimi Frenata Sempre controllabile e precisa

Cruscotto Ha un aspetto serio e minimalista Design Per essere una piccola e cattiva manca un po’ di aggressività Comfort Si paga sullo sconnesso. Attenzione sui dissuasori

Le linee spigolose della nuova Seat Ibiza Cupra in vendita tra un mese

La nuova Cupra 180 Cv di potenza in soli 1.200 chili Il motore 1.4 TSI è una garanzia di divertimento. Arriverà a marzo da 21.950 euro LUCA SORDELLI

Piccola e cattiva. La nuova Ibiza in versione Cupra (la sigla significa Cup Racing) appartiene alla categoria delle della auto divertenti, sportive ma dal prezzo abbordabile. Una volta erano vetture esagerate, nell’estetica e nelle prestazioni, e spesso veramente pericolose: tanti cavalli, ma nessuna possibilità di tenerli sotto controllo, in curva, come in frenata o in accelerazione. La Cupra rappresenta, invece, molto bene la nuova generazione di questi «piccoli diavoli» che gode di una tecnologia molto avanzata (non solo dell’elettronica vera e propria) che porta prima di tutto a più controllo e più sicurezza.

ne di montagna dietro Barcellona abbiamo potuto gustare un’auto agile, pronta nella fase d’inserimento nei tornanti e rapida nei cambi di direzione. Cambio robotizzato Il piacere

della guida è poi dato dal sofisticato cambio robotizzato Dsg a doppia frizione e 7 marce, azionato con i piccoli paddle solidali al volante che aiutano a divertirsi e a trovare sempre il giusto rapporto. Ci sono poi le sospensioni sportive con taratura specifica, il set-up dedicato del servosterzo elettrico, dalla gommatura ribassata (215/40, cerchi da 17") e i freni maggiorati che spiegano il resto. Bisogna fare attenzione però a non farsi prendere la mano, tanta brillantezza va gestita con intelligenza, ci si distrae un attimo e il contagiri sale subito a 7.000 giri. In termini di sicurezza da segnalare che sono di serie l’Esp, il regolatore di coppia in fase di rilascio e il differenziale elettronico a bloccaggio trasversale che riduce la tendenza al sottosterzo. La Cupra sarà in vendita da marzo, ad un prezzo di ingresso di 21.950 euro.

SEAT

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Doppia sovralimentazione E di controllo ce n’è bisogno visto che questa è un’auto da 180 Cv ma di soli 1.200 kg di peso. Alla base di tutto c’è il motore a benzina 1.4 TSI a iniezione diretta e doppia sovralimentazione, con il compressore che lavora ai bassi regimi, mentre il turbo a quelli superiori. Questo significa che in uscita dalle curve c’è sempre tanta spinta, e che dopo non mancano progressione e allungo, tutto senza buchi e senza «strilli». Durante il nostro test nelle stradi-

IBIZA CUPRA LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri da 1390 cmc Potenza kW/Cv 132 (180) a 6200 giri Lunghezza 4055 mm Larghezza 1693 mm Altezza 1420 mm Peso 1259 kg Bagagliaio 236 litri Velocità massima 228 km/h Accelerazione 0-100 km/h 6"9 Emissioni ciclo combinato Co2 g/km 139 Consumo combinato 5,9 l/100 km

ix35

Santa Fe

Comfort Lo spazio a bordo è aumentato, con una grande cura dei dettagli

Stile I designer hanno fatto un ottimo lavoro, con una vettura che nasconde la propria fisicità dietro linee sportive e fluide

Prezzo Il modello base costa 19.900 euro e già offre molto

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI CERVINIA (Aosta)

Cambiatele tutto, non il nome. Nel progettare il nuovo Suv, in Hyundai qualche dubbio l’hanno avuto, prima di continuare nel segno della tradizione. Santa Fe del resto è un nome che ha fatto la fortuna del costruttore coreano — che con 4,4 milioni di vetture vendute nel 2012 (+8,6%) è tra i primi 5 al mondo —: dal lancio nel 2000 ne sono stati venduti 2,5 milioni di esemplari, oltre 38 mila in Italia. Grinta La terza generazione del

Suv segmento D si rinnova totalmente con linee più sportive e grintose che gli ingegneri coreani hanno disegnato ispirandosi al concetto di «Storm Edge», l’attimo che precede la tempesta. Superfici bombate, profili slanciati, linea del tetto ribassata, un pic-

Carbonio Ma l’esclusività è lega-

poche supercar e che consente di mantenere il peso complessivo sotto i 1000 chili, con un rapporto peso potenza degno di rivali blasonate come Lotus Exige e Porsche Cayman. Realizzata dal Centro Stile Alfa Romeo, richiama nella linea la mitica 33 Stradale. Anche l’interno, per ora top secret, dovrebbe essere all’insegna di quel minimalismo che piace tanto agli sportivi. Le dimensioni sono compatte: è lunga meno di 4 metri, larga 200 cm e alta 118 cm. La 4C sarà prodotta nella fabbrica Maserati di Modena. Quanto potrebbe costare? All’incirca 50.000 euro.

ta soprattutto al telaio in fibra di carbonio, che utilizzano solo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Alfa Romeo 4C ora è realtà Motore 1750 turbo in alluminio Alfa speciale di recente memoria, la 8C, ma soprattutto in virtù di un pacchetto tecnico — due posti secchi con trazione posteriore e motore centrale — che richiama la tradizione di un marchio di grande fascino per la clientela sportiva. Il motore 4 cilindri turbo da 1750 cmc a iniezione diretta ereditato dalla Giulietta Quadrifoglio Verde è realizzato in alluminio, con la

IL NOSTRO GIUDIZIO

Motori Dei quattro disponibili, tre sono nuovi. Con consumi più bassi

LA SPORTIVA SARÀ PRESENTATA A GINEVRA, COSTERÀ CIRCA 50 MILA EURO

È la versione definitiva di una concept fra le più ammirate sin dal debutto al Salone di Ginevra di due anni fa. Ed è sempre a Ginevra che rivedremo l’Alfa Romeo 4C, pronta ora al lancio sul mercato in tiratura limitata entro l’anno e a seguire negli Usa, dove segnerà il ritorno del Biscione. Un’auto predestinata, non solo perché ha una stretta parentela con un’altra

IL NOSTRO GIUDIZIO

Design Lo stile è ben riuscito, con linee affusolate e ottime proporzioni

HYUNDAI

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potenza che cresce a oltre 240 Cv. Ci sono la trasmissione automatica a doppia frizione TCT e il selettore Alfa DNA, che ai tre settaggi finora disponibili (Dynamic, Natural e All Weather) aggiunge la modalità Race pensata per la guida in pista.

NO Spazio Il bagagliaio non è dei più capienti se si viaggia con passeggino e prole al seguito

Dotazioni A livello di dispositivi di sicurezza non manca praticamente nulla. C’è anche il cofano attivo. Ed è tutto di serie Guida Ottima coppia, grande tenuta, molto silenziosa Consumi Anche il più potente 2.2 CRDi è decisamente risparmioso

NO Computer Il computer di bordo non è dei più completi Plastica Con il freddo intenso si sente qualche scricchiolio

colo spoiler sul lunotto, ampi fari anteriori a goccia che si integrano con la classica calandra esagonale, doppio scarico: la Santa Fe attira l’attenzione. Interni Cresciuta in lunghezza,

pur mantenendo lo stesso interasse (2.700 mm), la Santa Fe fa di spazio e comfort un punto di forza. A cominciare dai passeggeri posteriori, che usufruiscono di un aumento di 45 mm per allungare le gambe, garantendo tanto spazio anche per l’inserimento di un seggiolino per bambini. Cresce anche la capacità del bagagliaio, 534 litri con i 5 sedili rialzati, ai quali se ne aggiungono altri 51 nel vano inferiore. Capace di ospitare 7 passeggeri, è perfetta per la famiglia. Al volante Silenzio-

sa e brillante nel traffico, parca nei consumi, la Santa Fe si esalta su percorsi tortuosi e accidentati. Su

co.ca.

L’Alfa Romeo 4C ha conservato la linea del prototipo da cui deriva


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Santa Fe, tigre delle nevi per 7 passeggeri Si rinnova un bestseller

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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AL VOLANTE LA SVEDESE PARTE DA 26.000 EURO

IL NOSTRO GIUDIZIO

SÌ Interni Realizzati come si deve: di qualità

Il modello di punta della Casa coreana ha più spazio E si aggiorna anche la piccola iX35

Guidabilità La vettura è agile e tiene bene la strada Motore Adeguato nonostante i soli 115 Cv

NO Abitabilità Il divano posteriore non è molto largo, il tetto limita lo spazio in altezza. Bagagliaio Pochi 335 litri per una berlina media. Visibilità Limitata dal tetto nella parte posteriore.

Una calandra a nido d’ape caratterizza il frontale della Volvo V40

V40 Cross Country Per chi adora la guida fuoristrada L’assetto rialzato non incide sulla stabilità. Serviranno solo 1.200 euro in più CORRADO CANALI

una quasi mulattiera innevata non ha avuto nessuna titubanza, grazie anche alla trazione che in caso di perdita di aderenza passa automaticamente da due a quattro ruote motrici. In discesa poi, all’ottima dotazione di sicurezza (Abs, Esp, controllo di stabilità), si aggiunge il controllo della frenata. Tre le versioni (Classic, Comfort e Style) e tre le motorizzazioni, un benzina 2.4 da 192 Cv (cambio manuale e 2 ruote motrici), e due diesel CRDi, il 2.0 Euro 6 da 150 Cv (a 2 o 4 ruote motrici) e il più potente 2.2 da 197 Cv, 4WD e disponibile anche con cambio automatico. I prezzi: si va dai 27.900 e del benzina Classic ai 41.400 del 2.2. CRDi automatico Style.

LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri in linea da 2199 cmc Potenza kW/Cv 145 (197) a 3800 giri Trasmissione automatica a 6 rapporti Trazione integrale permanente Lunghezza 4690 mm Larghezza 1880 mm Altezza 1675/1685 mm Bagagliaio da 584 a 1582 litri Velocità massima 190 km/h Consumo combinato 6,8 l/100 km Prezzi da 38.400 euro

IX 35 2.0 DIESEL

ix35 A completare l’offerta

Hyundai ecco poi l’aggiornamento del più compatto ix35, del quale a marzo arriverà la versione top Xpossible con motori turbodiesel 1,7 (116 Cv) e 2.0 (da 136 o 184 Cv). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella foto in alto il cruscotto della nuova Santa Fe. Qui sopra, invece, il retrotreno elegante della ix35

LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri in linea da 1995 cmc Potenza kW/Cv 135 (184) a 4000 giri Coppia massima 383 Nm a 2500 giri Trazione integrale a controllo automatico Lunghezza 4410 mm Larghezza 1820 mm Altezza 1670 mm Bagagliaio da 591 a 1436 litri Velocità massima 194 km/h Consumo combinato 6,1 l/ 100 km Prezzo da 29.000 euro

VOLVO

SANTA FE 2.2 CRDI

Non è un suv la nuova V40 Cross Country ma strizza l’occhio all’off-road con uno stile simile a quelle delle vetture da gita in fuoristrada. Il paraurti anteriore ad esempio è scuro, la calandra a nido d’ape, i fari a led diurni verticali, le minigonne a contrasto. L’abitacolo, invece, cambia meno rispetto a quello della V40 standard, anche se c’è la possibilità di avere rivestimenti e colori dedicati. Inoltre, come la standard, ha il quadro strumenti dalla grafica personalizzabile: a seconda che si selezioni Elegance, Eco o Performance, è diversa la luce di fondo e cambiano alcune delle informazioni visualizzate sul cruscotto. Quanto all’assetto è stato leggermente rialzato e la posizione di guida risulta più elevata di 40 mm a vantaggio della visibilità. Per ora la trazione è anteriore tranne che sulla T5. Prezzi Le Cross Country costa-

no 1.200 euro in più per tutta la fase di lancio, poi il differenziale salirà fino a 2.500 euro. I prezzi partono dai 26 mila euro della 1.600 cmc turbodiesel da Cv Nova Plus Edition ma le cifre possono salire di molto se si adottano gli innumerevoli dispositivi di sicurezza, di

aiuto alla guida e di intrattenimento che, di fatto, rendono la V40 la vettura più attenta all’incolumità e al benessere dei suoi occupanti nel settore delle medie. Si arriva anche a 37.000 euro per la T5 più complete. La gamma prevede tutti motori sovralimentati: 1.600 cmc da 180 Cv, 2.500 cmc a cinque cilindri da 254 Cv per la già citata T5 I benzina e, passando all’offerta turbodiesel, 1.600 cmc da 115 Cv, forse il più richiesto in Italia e infine il 2000 cmc a 5 cilindri rispettivamente da 150 e 177 Cv. Al volante La maggiore altezza

da terra aumenta, ma di poco rollio e sensibilità dello sterzo, ma la vettura da sempre una sensazione di stabilità, con buone caratteristiche di ammortizzamento e silenziosità anche alle velocità elevate. La T5 da 254 Cv, però, grazie alla trazione integrale e all’assetto irrigidito è più «cattiva». Il cinque cilindri, infatti, ha potenza da vendere ma non un’erogazione brutale. Il cambio, infine, è soltanto automatico a 6 rapporti, ma asseconda bene le prestazioni del motore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

V40 CROSS COUNTRY LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri turbodiesel da 1560 cmc Potenza 115 Cv a 3.600 giri Trasmissione automatico a 6 marce Lunghezza 4.370 mm Larghezza 1.802 mm Altezza 1.470 mm Bagagliaio da 335 a 1032 litri Trazione anteriore Velocità 185 km/h Consumo combinato 3,8 l/100 km Prezzo 26.000 euro

MOTO L’ULTIMA MAXI-ENDURO DI KTM CON UN BICILINDRICO DA 150 CV

Adventure 1190: su asfalto o sterrato è una vera trasformista ADVENTURE 1190 LA SCHEDA TECNICA Motore Bicilindrico a V di 75˚ 1195 cmc Alimentazione Iniez. elettr. con 4 mappature Potenza 150 Cv a 9500 giri Coppia 125 Nm a 7500 giri/min Telaio Traliccio in acciaio Peso 230 kg Interasse 1560 mm Altezza sella 860/875 mm Sospensioni Forcella WP con EDS a reg. elettr. Forcellone WP con EDS a reg. elettr. Prezzo 14.870 euro

STEFANO CORDARA

facilità di guida in un segmento con rivali come la GS.

A dieci anni dalla prima Adventure, l’ultima nata Ktm è un’eccellente maxi enduro, con spiccate doti stradali e turistiche, ma con una vocazione al fuoristrada che nessuna altra rivale riesce ad offrire. L’azienda di Mattighofen, 107.142 moto prodotte nel 2012, con la Adventure 1190 sembra aver trovato il connubio perfetto tra prestazioni e

Potente e leggera È potentissima, con un motore V2 da ben 150 Cv, ma è anche la 1.200 più leggera (230 kg con il pieno di benzina), ha una dotazione elettronica da riferimento e si guida alla grande. Quattro sono le mappature previste: Sport, Street, Rain e Off Road (le ultime due con potenza a 100 Cv) tutte selezionabili anche a moto in movimento. Ad

ogni Ride Mode corrisponde una mappa motore, un settaggio specifico delle sospensioni elettroniche e del traction control che, assieme all’Abs combinato, può essere utilizzato anche in fuoristrada senza che sia necessario disattivarlo (cosa in ogni caso possibile). Qualsiasi sia l'esigenza del suo pilota, la Ktm è in grado di assecondarla. Tante moto in una sola a 14.870 euro sospensioni elettroniche incluse. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Adventure è un peso leggero della categoria, con il pieno 230 kg


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CICLISMO PRIMO TEST IMPORTANTE NELLA CORSA DEL SULTANATO Il gruppo tra le montagne dell’Oman FOTO BETTINI

Oman, salita vera Nibali all’esame con gli altri big Dopo il bis di Sagan, il deserto chiama gli uomini da grandi giri: Contador, Wiggins, Froome, Evans DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta WADI DAYQAH DAM (Oman)

Il tempo di godersi la vittoria è privilegio raro. Peter Sagan se l’è conquistato una volta di più con la classe e la formidabile potenza che a soli 23 anni sono già i suoi marchi di fabbrica. E’ stato un doppio bis — con uno scatto ai 400 metri del tutto simile a una sentenza — quello dello slovacco della Cannondale: secondo successo consecutivo in questo Giro dell’Oman e secondo dopo quello del 2012 nell’incantevole scenario di Wadi Dayqah Dam. «Sapevo che era un’altra bella occasione e le belle occasioni non mi piace perderle». Tanta Italia alle sue spalle nella terza tappa: 5˚ Marcato, 6˚ Pasqualon, 8˚ Nocentini, 11˚ Nibali. Oggi però, con ogni probabilità, Sagan lascerà la maglia rossa di leader: l’arrivo in quota ai

1235 metri della Green Mountain (5,7 km al 10%) è il primo vero test in salita dell’anno tra i (tanti) big presenti. Ed è anche un segno dei tempi che cambiano: appena qualche anno fa sarebbe stato impossibile solo da immaginare che accadesse in Oman, così lontano dalla vecchia Europa. In ordine alfabetico pensiamo a Contador, Evans, Froome, Nibali, Rodriguez, Wiggins. Otto grandi giri in sei e tantissimo altro. Come si presentano al primo rendez-vous? Contador Ieri è arrivato quarto.

Non ho la stessa condizione di un anno fa, ma devo arrivare al top per il Giro d’Italia

VINCENZO NIBALI SICILIANO, 28 ANNI

In Argentina è andato già a segno. «Le gambe girano meglio ogni giorno che passo», diceva lo spagnolo al traguardo. E ricordando una sua frase celebre («Ad ogni corsa mi presento sempre per vincere»), oltre al fatto di essere il miglior scalatore del lotto, per noi è il favorito.

pie 36 anni. L’impressione è che l’apice della carriera ce l’abbia alle spalle, e tra l’altro in Oman è al rientro dopo quasi sei mesi. Le doti di «fighter» però non le ha perse. E non le perderà mai.

Evans Oggi l’australiano com-

Froome Il britannico è apparso

Operacion Puerto Processo a Madrid

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI MADRID

«Un giorno si abbaia, l’altro si muggisce». Così racconta Jesus Manzano, il Grande Accusatore del ciclismo dopato spagnolo. Il riferimento è all’Oxyglobin, l’emoglobina estratta dal sangue dei cani, e all’Actovegin, l’estratto di sangue dei vitellini. Due delle tante medicine che i medici della Kelme, guidati da Eufemiano Fuentes, davano ai propri ragazzi. «Tra di noi ci scherzavamo sopra». E l’aula del tribunale ride, spezzando la tensione di un interrogatorio di 3 ore e 17 minuti duro, intenso, condotto da Manzano come una lunga fuga, prima aiutato dalla collaborazione degli avvocati dell’accusa, e poi da solo, inseguito dal peloton di avvocati della difesa sempre più incattiviti, inaciditi, inalberati. Perché Jesus non ha mollato. DOPATO, CONFESSO, ORA GIARDINIERE

Lui, «gregario, e di gente scarsa, non dei super campioni». Ciclista, dopato confesso, oggi «paesaggista», o giardiniere per dirla in maniera meno aulica. Parlata basica, battuta pronta e nessuna paura: «Perché dopo tutto quello che ho passato questa è una grande giornata». Manzano ha un ginocchio spappolato, ma rifiuta la sedia che gli offre la giudice, in fuga ci va alzan-

più pimpante del previsto in questi primi giorni, considerato che è al debutto stagionale. A Sky dicono che tenteranno di fare la corsa per lui. «Ma qui il livello è davvero molto alto», dice lui, quasi a volere mettere le mani avanti. In bici però suona un’altra musica. Nibali L’anno scorso proprio sulla Green Mountain mise fine a un digiuno di vittorie di 15 mesi (e il successo finale nella corsa gli sfuggì per 1"). Ieri ha preso un buco ed è arrivato 11˚, il giorno prima era stato 4˚. «Non ho la stessa condizione del 2012 di questi tempi, perché devo arrivare al massimo al Giro e non al Tour, e non diventerò matto se vedo che gli avversari andranno più forte di me. La salita è dura, non si scherza». Rodriguez Con la Green Moun-

tain ha un rapporto tormentato. Nel 2011 fece il miglior tempo di scalata, ma era rimasto indietro per un ventaglio. Nel 2012 ha chiuso 7˚, a 55" da Nibali. Stavolta, in attesa dell’imminente sentenza del Tas sulla licenza World Tour della sua Katusha (per ora è fuori), onestamente non sembra il miglior Rodriguez. Wiggins Il re del Tour, che nel 2013 punta alla maglia rosa, lo aveva detto: «Quest’anno non andrò a ogni corsa per vincere». E infatti finora ha interpretato questa gara come un allenamento agonistico. Probabile che lavori per Froome: a meno che lo stuzzichi quella sfida in salita con Contador mancata al Tour 2012... © RIPRODUZIONE RISERVATA

y Appunti

MARCATO QUINTO LEGGI IL COMMENTO A PAGINA 21 ARRIVO: 1. Peter SAGAN (Slk, Cannondale) 190 km in 5.06’28", media 37,198; 2. Van Avermaet (Bel) a 1"; 3. Gallopin (Fra); 4. Contador; 5. Marcato; 6. Pasqualon a 4"; 7. Gilbert (Bel); 8. Nocentini; 9. P. Velits (Slk); 10. Bouhanni (Fra); 11. Nibali a 8"; 13. Froome (Gb) a 9"; 57. Rodriguez (Spa) a 58"; 89. Wiggins (Gb) a 1’37".

Pantani moriva 9 anni fa RaiSport 2, ore 21: il Tour ’98 Nove anni fa, il 14 febbraio 2004, in un residence di Rimini moriva all’età di 34 anni Marco Pantani. La sua città, Cesenatico, lo ricorderà stasera con una messa in suffragio alle 20.30 alla Chiesa di San Giacomo sul Porto Canale, la stessa dove si svolse il suo funerale. Rai Sport 2 dedica oggi la serata al ricordo del Pirata: alle 21 c’è il documentario «Dedicato a... Il Tour del Pirata», che sarà replicato domani alle 15.30. In studio, con il giornalista Gianni Mura, ci sono il d.s. Martinelli, Cassani, gli ex compagni Traversoni e Barbero. A pagina 21 c’è un commento di Nino Minoliti.

S CLASSIFICA: 1. Peter SAGAN (Slk, Cannondale); 2. Gallopin (Fra) a 16"; 3. Van Avermaet (Bel) a 26"; 6. Marcato a 32"; 7. Contador (Spa); 8. Nibali a 33"; 10. Pasqualon a 35".

S OGGI: 4a tappa, Al Saltiyah in Samail-Jabal Al Akhdhar (Green Mountain), 152,5 km.

Marco Pantani vinse il Giro e il Tour nel 1998 BETTINI

LA MEDAGLIA OLIMPICA DI ARMSTRONG

Il bronzo 2000 senza padrone Il Cio non riassegnerà al 4˚ classificato (lo spagnolo Abraham Olano) la medaglia di bronzo vinta da Lance Armstrong ai Giochi di Sydney 2000 e poi toltagli per doping. L’ufficialità è arrivata dal vicepresidente del Cio, Thomas Bach. Il Cio aveva chiesto a metà gennaio ad Armstrong di restituire la medaglia. Come per i 7 Tour vinti dal texano dal 1999 al 2005, il bronzo risulterà quindi non assegnato.

DECISIONE DELLA LAMPRE

Scarponi resta sospeso Come aveva annunciato la Gazzetta il 3 febbraio, Michele Scarponi è sospeso dalla Lampre Merida, che l’aveva fermato a ottobre per le frequentazioni col dottor Ferrari, sanzionate dal Coni con una squalifica di 3 mesi fino al 1˚ gennaio. «Nei prossimi giorni — fa sapere il team — ci incontreremo con il corridore e i suoi rappresentanti».

LA NUOVA STRUTTURA FEDERALE

«Bettini direttore tecnico»

Sagan, 23 (Bettini)

Durante la cerimonia di gemellaggio tra Granfondo e Maratona di Roma, il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco ha confermato che il c.t. Paolo Bettini sarà il nuovo direttore tecnico generale della Struttura tecnica della Federazione: «Per stimolare le società alle multidisciplinarietà».

Prese farmaci per animali, rischiò di morire Manzano, l’unico che ha osato sfidare Fuentes dosi sui pedali. E rifiuta anche la protezione del magistrato di fronte alle domande più viziose, tendenziose, odiose: lei le blocca, lui risponde ugualmente, tosto. E la sua voglia di raccontare, di denunciare, di smascherare l’ipocrisia del suo ex mondo fa sembrare ancora più odiose le bugie dei 4 ciclisti spagnoli che il giorno prima nella stessa aula hanno negato l’evidenza.

sangue portata al Tour e tornata in Spagna, viaggiando chissà in che condizioni. A 150 dei 500 ml comincio a star malissimo. La staccano, mi danno i diluenti e mi mettono su un treno. Il bigliettaio si rifiuta di partire per quanto sto male. Scendo, mi mettono in un hotel a una stella con siero e diluente e la mattina dopo a casa».

«OBBLIGATO AL DOPING, NON AVEVO SCELTA»

«Poi il Giro del Portogallo, dove, pieni di epo, ci ritiriamo in massa per paura di essere beccati dopo aver barato a un controllo antidoping facendo pipì sul dito sul quale avevamo messo una polvere mascherante. E quindi la Vuelta, con un’altra trasfusione e iniezioni di cortisone in un ginocchio. Protesto, chiedo e litigo per medicinali di miglior qualità, mi trovano con una ragazza in camera, entrambi vestiti, e mi cacciano dalla squadra». Manzano ha dovuto specificare la storia perché Belda gli ha dato del puttaniere, così come Eufemiano del cocainomane, beccandosi una querela. Il quotidiano As gli offre 9.000 euro e lui vuota il sacco. Finisce imputato in un processo per doping, ma l’intervista fa partire l’Operacion Puerto. Nella quale Manzano riappare oggi, come parte civile. Dieci anni dopo, Jesus arriva al traguardo da solo. Tanto ha impiegato la Spagna a digerire la sua denuncia.

«Perché si dopava se sapeva che faceva male?», gli ha chiesto l’avvocato degli accusati Belda e Labarta, ds e preparatore della Kelme ai tempi di Manzano: «Perché non avevo scelta. Io sapevo solo pedalare. Comincio da ragazzo, lascio gli studi, divento professionista. Il primo anno mi lasciano stare, al secondo mi dicono che mi danno qualcosa per truccare il motore. Come faccio a rifiutare? Se rifiuti sei fuori, ti obbligano a doparti. Nel 2002 alla Vuelta rifiuto una medicina e Yolanda (la sorella di Eufemiano, imputata, ndr) mi denuncia di fronte ai dirigenti della Kelme». Ormoni femminili da ritirare senza pagare in una farmacia connivente con ricetta di Eufemiano intestata a Yolanda, e poi testosterone, insulina, nandrolone, epo di ogni tipo, trasfusioni. Nel 2003 Jesus rischia la vita due volte. Prima al Tour, quando gli iniettano 50 ml di Oxyglobin e gli dicono di andare in fuga. «Io sto male, ho freddo, tremo, ma nell’au-

POLVERE SU UN DITO PER BARARE AL CONTROLLO

Jesus Manzano, 44 anni, pro’ dal 2000 al 2004 AFP

ricolare Belda strilla di attaccare. Scatto, e vado via con Jalabert. Poi non ce la faccio più e cado, svenuto. Mi risveglio nell’ambulanza e la prima cosa che mi dice il medico della Kelme è di non dire nulla, altrimenti finiamo tutti al gabbio, che siamo in Francia, mica in Spagna. Mi diagnosticano un colpo di calore, io che mi sentivo congelare e pensavo di morire». Poi poco dopo a Valencia: «Mi reiniettano una sacca di

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BASKET C’E’ UN ITALIANO TRA I MIGLIORI DELLA NBA

Gallinari sbotta

Danilo Gallinari, 24 anni: 19.6 punti di media nelle ultime 10 gare AP

«Io all’All Star Game? Non me lo aspetto più ho visto come funziona» La miglior stagione nella Nba in una Denver vincente non basta: «Nessuno dei Nuggets tra le stelle: è incredibile»

« DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol NEW YORK

Solo qualche anno fa recriminare per la mancata convocazione di un italiano alla All-Star Game sarebbe stato puro fantabasket. Invece è così: Danilo Gallinari meritava di andare a Houston e lo ha persino sottolineato uno come Kevin Garnett. «Che lo dica un grande come lui, ti riempie di orgoglio», dice il Gallo. Ma l’azzurro smorza la delusione: «In verità, alla convocazione ci credevo più nel campionato scorso. Dopo aver visto come funziona il meccanismo, nella mia testa stavolta non mi ero fatto illusioni: non mi aspettavo la chiamata». Da inizio 2013, Danilo sta giocando una pallacanestro fantastica: 17.2 punti di media (+2.6 rispetto alla media carriera), col 42.4% dal campo, 5.5 rimbalzi e 20 gare di seguito in doppia cifra. Peccato per l’influenza che lo ha tenuto a letto durante la sconfitta di martedì contro Toronto, la seconda consecutiva dopo una striscia

4 KOBE

4

Punti fatti contro Portland: non segnava così poco (a parte un paio di 0 in 1’ e 11’) dal 1997.

18.2

Media punti nelle ulte 11 gare da quando ha deciso di tirare di meno.

27

Media punti totali, terzo dietro Anthony e James

di nove successi in cui era risultato spesso il miglior realizzatore. «Ma a me brucia tanto aver perso contro Boston al terzo supplementare. Paghiamo un po’ di stanchezza: cinque partite in otto giorni sono proprio tante» dice. Una stagione da All Star, perché no?

«Allora, andare da titolare è quasi impossibile: l’Italia è un mercato troppo piccolo per influire con la votazione dei tifosi. Diventa dura anche essere convocati dagli allenatori, perché nel mio ruolo ci sono tanti giocatori forti. ma hanno chiamato gente da squadre con record negativo (si riferisce ad Aldridge di Portland, n.d.r.).

« « «

Mi sento il leader della squadra e sono a mio agio perfettamente nella situazione Mi è capitato più volte di fare un tiro importante: coach e compagni hanno fiducia Era prevedibile che i Lakers faticassero con D’Antoni. Non sono adatti a lui

Trovo incredibile che da due o tre anni non ci sia nessuno a rappresentare i Nuggets. E non parlo solo di me, ma di Ty Lawson e altri. Pure a Est hanno invitato qualcuno di team che probabilmente non andranno ai playoff (Irving dei Cavaliers e Holiday dei 76ers, n.d.r.). Sarà presente David Lee e non Stephen Curry. E c’è l’assenza di Pierce: possibile che manchi uno come lui?». Sta giocando il suo miglior basket da quando è arrivato nella Nba?

«Probabilmente sì. Motivo? Quest’anno mi è capitato più volte di prendere tiri importanti, insomma l’ultimo shot. Significa avere la fiducia del coach e dei compagni. Una situazione ideale in cui acquisti tanta sicurezza nei tuoi mezzi: un incentivo pazzesco che ti fa salire di livello. Credo sia proprio questa la differenza maggiore rispetto a prima». Si sente il leader della squadra?

«Sì. Ormai c’è un certo tipo di rispetto nei miei confronti. E io mi trovo perfettamente a mio agio in questa situazione». A novembre, però, le sue statistiche non erano eccezionali.

«Ma era solo una questione di ritmo e di cifre. Perché stavo comunque facendo bene. E ora che ha iniziato a entrare anche il tiro da tre, abbiamo sistemato pure il capitolo percentuali. Aiuta. Diciamo che sto attraversando un buon momento».

stars& stripes GAY ANCORA ALLO SCADERE TORONTO VINCE

Rudy Gay ha realizzato a 4"8 dalla sirena il canestro che ha dato il successo ai Raptors su Denver (senza Gallinari e Iguodala). E’ la seconda volta nelle ultime tre gare che Gay decide allo scadere e Toronto è 4 2 da quando è arrivato da Memphis. Bargnani rientrato sa una gara fuori per influenza, è apparso ancora in difficoltà: 4 punti in 18’ con 2/7 al tiro.

TURKOGLU DOPATO Hedo Turkoglu, dei Magic, è stato sospeso dalla Nba per 20 partite senza stipendio per essere risultato positivo al metenolone, uno steroide violando le regole antidoping.

RISULTATI Toronto Denver 109 108 (DeRozan 22; Lawson 29), Miami Portland 117 104 (Bosh 32; Lillard 33), Memphis Sacramento 108 101 (MGasol 24; Cousins 23), Utah Oklahoma City 109 94 (Jefferson 24; Durant 33), LA Lakers Phoenix 91 85 (Howard, Jamison 19; Beasley 18), Golden State Houston 107 116 (Curry 27; Harden 27). In classifica, San Antonio (41 vinte 12 perse, 77%) guida davanti a Oklahoma City (39 13) e Miami (35 14).

Lo si vede da certi canestri impossibili che vanno dentro. Come quello allo scadere contro Milwaukee. I telecronisti sbalorditi lo hanno definito: «Del secolo».

Ride. «Esagerando. Certo, non capita tutti i giorni di farne uno così, anche pesante perché ha chiuso la gara. Ho riascoltato la registrazione della telecronaca: secondo me negli ultimi cento anni qualche canestro più bello e importante del mio è stato segnato». Altra risata. Dove possono arrivare i Nuggets?

» «L’obiettivo sono i playoff con la migliore posizione possibile, per garantirsi un primo turno accessibile. All’Ovest c’è una bella lotta, ma noi siamo lì». Quali sono le sorprese di questa mezza stagione?

«Non mi aspettavo che Golden State andasse così bene. E i Lakers così male. In verità, era da prevedere che avrebbero faticato con Mike D’Antoni. Per il suo tipo di schemi ha bisogno di giocatori particolari e secondo me la rosa non è adatta alle sue idee». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MARTEDI’ NOTTE MOMENTI OPPOSTI PER I DUE PIU’ FORTI AL MONDO

Bryant e James, il peggio e il meglio Record per l’asso degli Heat: 6 gare da 30 punti col 72% al tiro. Kobe: la partita più brutta? LeBron James fa un record, Kobe Bryant anche. Ma negativo. LeBron festeggia la millesima vittoria della storia degli Heat realizzando 30 punti per la sesta gara consecutiva, primo a riuscirci nella Nba con almeno il 60% al tiro. Kobe vince con i Lakers realizzando solo 4, la peggiore prestazione dal 2005 (quando ne realizzò 2 in una gara dove, però, restò in campo solo 6’), cosa mai successa prima in 17 anni di carriera nelle gare in cui è stato in campo almeno 27’, cioè quasi sempre dal 1997 in poi. Sono record statistici molto parziali, ma raccontano il momento di-

verso che stanno vivendo i due più forti giocatori del mondo. LeBron James è nel pieno di

una striscia di partite notevoli: non solo ha realizzato almeno 30 punti nelle ultime 6 gare (6 vittorie contro Toronto, Charlotte, Houston, Clippers, Lakers e Portland a 31 punti di media) ma l’ha fatto con un 67/92 al tiro, pari al 72%. Nessuno prima c’era mai riuscito, neppure Chamberlain o Jordan: Adrian Dantley e Moses Malone s’erano fermati a 5 gare over 30 con almeno il 60%. «Non ho parole — ha dichiarato LeBron —. Come non mi stancherò mai di ripetere, sono consapevole di quanti atleti straordinari hanno spianato la strada a noi giocatori di oggi. En-

trare nel libro dei record statistici, in qualsiasi statistica, è qualcosa di grande». «Ecco perché James è quello che è — dice coach Spoelstra —: perché è il migliore del mondo». Gli Heat hanno battuto Portland con 86 punti su 117 realizzati dalle loro tre stelle: 32 Bosh, 30 James, 24 Wade. Ma LeBron è nel mezzo di un cammino: parlando solo di gare over 30 punti realizzati consecutivamente, Kobe Bryant è primo tra i giocatori in attività con 16, LeBron in una occasione è arrivato a 10, una meno di Jordan. Lontanissimi dai record di Chamnerlain. Kobe L’altra faccia sono i 4 punti di Kobe Bryant nel successo dei Lakers contro Phoenix:

1/8 al tiro, 8 palle perse, 9 assist. Brutta partita, anche se Kobe, da 11 gare nelle quali la sua squadra ha vinto 8 volte, ha spesso vestito il ruolo del «facilitatore» del gioco, pensando prima agli assist (6 nel primo quarto coi Suns) che ai suoi punti. Così, però, è un po’ troppo: Bryant ha tentato il primo tiro dopo 4’30" del terzo quarto, poi è arrivato a 7 errori prima di segnare, finalmente, un canestro mentre uno del pubblico gli gridava di non essere timido... «Una volta ogni 17 anni glielo possiamo concedere, non sarò troppo duro con lui...» ha dichiarato Mike D’Antoni. Intanto, in parterre, c’era Shaquille O’Neal che è stato pure portato fuori a forza dallo Staples Center dall’attore Will Farrell travestito da uomo della sicurezza tra la relativa ilarità (i Lakers erano a -14) dei presenti. Ma è un’altra storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

LEBRON

20

Gare oltre 30 punti di LeBron in questa stagione

10

gare oltre 30 punti nelle ultime 14 gare: il massimo 39 contro i Lakers

65

Gare di fila oltre 30 di Chamberlain, record Nba. Lebron è arrivato a 10


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4 Fotsis e Milano Arbitri, volete una mano? Meglio se resta o va? Ascoltate le critiche... InContropiede

I NUMERI

di DAN PETERSON

Il Panathinaikos ha offerto un biennale al giocatore prima di accordarsi con l’EA7 che non ha fretta LUCA CHIABOTTI

Antonis Fotsis vuole lasciare Milano. Ha un’offerta milionaria del Panathinaikos in tasca che scade nel 2015 e vorrebbe tornare in Grecia. Questo, almeno, è quello che conferma il club di Atene. L’Emporio Armani invece ha pubblicamente smentito di voler cedere il giocatore ma ieri ha negoziato un buyout, che i greci non vogliono pagare. Ma se vogliono Fotsis, devono prenderlo entro il 20 per tesserarlo in Eurolega. Così sono il giocatore e l’Olimpia a dover trovare una soluzione. Animi Fotsis, tre euroleghe vinte, alla sua seconda stagione in Italia, non ha mai scaldato gli animi di Milano. Al momento sta producendo 7.4 punti di media con poco più di 5 tiri a partita. Come terminale nel tiro da tre, ha certamente sofferto la cattiva disposizione a passarsi la palla della squadra, migliorata con l’arrivo di Green ma non abbastanza da evitare che tirasse solo 2 volte in 22’ contro Varese in Coppa Italia. Antonis è un professionista e una persona seria, ma è evidente che non si stia trovando

bene a Milano. E lo è altrettanto che l’EA7 non ha intenzione di offrirgli il prolungamento del contratto come invece sta facendo il Panathinaikos. Due aspetti Milano deve pesare due aspetti contrastanti: il primo è quanto sia vantaggioso, in questo momento della squadra e del club, trattenere un giocatore che ha un’offerta migliore altrove invece che risparmiare metà del suo ricco contratto da investire su nomi più motivati e freschi. Il secondo che, per le regole italiane, a Milano resta un solo tesseramento possibile che il club vuole preservare per i playoff. Ma, soprattutto, che se rinuncia adesso a uno straniero, deve subito ingaggiarne un altro altrimenti salta la regola del 7+3 e l’EA7 dovrebbe passare a un 5+5, cioè fare turnover. Il regolamento non permette di trovare una soluzione interna, magari continuando a far partire Melli in quintetto al posto del greco. Un pasticcio che, non avendo l’Emporio Armani necessità di liberarsi di un giocatore, non si vuole innescare. Un buyout può sbloccare la situazione? Decisamente, anche se il Panathinaikos giura di non volerlo pagare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonis Fotsis, 31 anni, seconda stagione a Milano CAST

IL NEO ITALIANO DI CREMONA

Jackson: la Giudicante ha respinto il ricorso (a.r.) La Giudicante Fip ha rigettato il ricorso presentato della Vanoli Cremona per l’inserimento di Jackson in quota italiani e non passaportati. La tesi di Cremona è che Jackson, pur avendo ottenuto la nostra cittadinanza solo quest’anno, era già in Italia la scorse stagioni come chi, già italiano, è stato poi equiparato ai nostri giocatori.

Dopo le Final Eight di coppa Italia, riparte la stagione con questi appuntamenti DOMANI Eurolega a Siena: alle 20.45 arriva il Caja Laboral Vitoria nell’ultima giornata di andata delle Top 16 (20.45).

DOMENICA Torna la serie A con la 19 giornata: alle 18.15 AvellinoCremona, Brindisi-Cantù, SassariVenezia, VareseBologna. Biella-Reggio Emilia, MontegranaroCaserta, Roma-Milano (ore 20). Lunedì: Pesaro-Siena.

La Coppa Italia ci ha dato diverse «lezioni» di basket, alcune fuori altre dentro il campo. Una di queste mi farà dei nemici: secondo me, gli arbitri sono in grande difficoltà nel gestire le partite. Sia chiaro, è uguale anche in Eurolega, dove gli arbitri italiani c'entrano in maniera limitata. Quindi, è un problema quasi «universale». Una ragione è l'atletismo dei giocatori oggi, il doppio di qualche generazione fa. Un altro riguarda le difese super-sofisticate, che impediscono ogni taglio, ogni passaggio, ogni palleggio, ogni tiro. Ogni azione prevede uno «scontro frontale». Sia chiaro, è anche colpa del fatto che i giocatori oggi non sanno più usare il palleggio-arresto e tiro e vanno a testa bassa fino al canestro. Risultato: sfondamento, palla persa, tiro stoppato. Ma è colpa anche gli arbitri: anzichè dirci che sono i migliori d'Europa, devono capire che le loro prestazioni non sono paragonabili a quelle di una generazione fa, anche se nel loro settore, chiuso in se stesso, ammettere che il problema esiste è come sbattere contro una locomotiva. Dico questo: la tendenza è iniziata quando si è passati da due arbitri a

tre. Il terzo arbitro ha tolto chiarezza e personalità, si guardano fra di loro per sapere se la palla è stata toccata per ultimo dalla squadra bianca o dalla squadra rossa. Non posso immaginare una cosa simile 25 anni fa, quando Giancarlo Vitolo e Bruno Duranti (per nominare solo una coppia) lavoravano. Piuttosto sbagliavano e poi, mi dicevano: «Dan, stai seduto e stai zitto. Abbiamo sbagliato noi. Succede. Avanti». E io stavo zitto. Ho una lista lunghissima di critiche per loro: i responsabili chiedono sempre aiuto dall’ambiente ma non dicono mai che ci daranno arbitraggi migliori in cambio; vedo falli tecnici e anti-sportivi come piovesse; vedo zero chiarezza sui «passi» soprattutto nel movimento con il passo d'incrocio dopo il recupero del palleggio; vedo tre quarti di arbitraggio fiscale e uno da All Blacks vs. Australia. Tutti sono preoccupati. I giocatori americani sono allucinati dal metro arbitrale. Si può parlare con loro di ciò? Ti darebbero retta? Ci sarebbe un miglioramento? Belle domande. Chiedono aiuto? Ascoltare queste voci sarebbe nel loro interesse. O no?


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

SCI MONDIALI SCHLADMING Il punto tecnico

A

ASSALTO AL PODIO

di pa.m.

La Maze è favorita ma è nervosa... Una gara ancora più difficile perché sulla pista maschile I Mondiali di Schladming si avviano agli ultimi quattro giorni di gare con le prove tecniche. Si parte stamane con il gigante femminile che si presenta molto difficile per atlete abituate a ben altre piste. Ma a Schladming la scelta è obbligata. Quella sino ad ora utilizzata dalla donne per le prove veloci sarebbe insignificante nella parte finale per un gigante. Così si gareggia su quella maschile. Ghiacciata e difficile. Ieri sera sulla località della Stiria nevicava, ma stamane la pista sarà pulita e dura come un marmo. Non sorprendiamoci se, una volta passate le migliori, vedremo atlete in difesa nera che intraversano gli sci per frenare. Per capire con quale angolo si vede lo striscione del traguardo quando si sbuca sul muro finale, mettetevi in piedi e guardate 50 centimetri davanti alla punta delle vostre scarpe. Prima è meno pendente, ma tormentata da onde e contropendenze. Per questo sarà pure molto faticosa. La slovena Tina Maze è la logica favorita avendo vinto in Coppa 4 dei 7 giganti disputati. Sulla sua strada ci sono soprattutto la tedesca Rebesburg, la francese Worley e l’austriaca Fenninger. Mancherà ovviamente la Vonn che l’ha battuta a casa sua a Maribor nell’ultima prova disputata. Ma i Mondiali sono una gara particolare e la Maze, dopo l’oro sfuggito in supercombinata e la scialba prova in discesa, è feroce. A batterla più delle avversarie può essere il suo nervosismo, quello mostrato nelle curve della discesa. Sulla carta le azzurre non sembrano poter ambire al podio, stagione da comprimarie in Coppa e la più regolare di loro, Irene Curtoni, ha problemi di schiena. Dichiarano sempre di dare il meglio su ghiaccio e in mezzo alle difficoltà tecniche, ora le hanno davanti. Manuela Moelgg, che con il mal di schiena ormai convive da anni, pare cresciuta negli ultimi allenamenti. Denise Karbon ai Mondiali ha sempre dato il meglio, ma l’acuto della sua stagione è lontano, il settimo posto di fine ottobre nel gigante di apertura a Soelden. Ora sembra aver risolto alcuni problemi di materiali che l’affliggevano e negli ultimi allenamenti si è mossa bene. Rimane Nadia Fanchini, sarà l’ultima a partire e senza nulla da perdere. La sua medaglia (inattesa) l’ha già vinta ed un osservatore attento come Tomba ha detto di tenerla d’occhio. Ci fidiamo di Alberto?

S Tina Maze (Slo), 29 anni In testa alla classifica di Coppa e di specialità con quattro vittorie in sette prove finora

S Tessa Worley (Fra), 23 anni. Leggera e tecnica, la pista sembra disegnata per lei, che nelle finali 2012 qui fu 4ª

S Viktoria Rebensburg (Ger), 23 anni. L’olimpionica 2010 è arrivata con un successo (Are) e 2 podi. In crescita

S Anna Fenninger (Aut), 23 anni. Fuori in superG e male in discesa, ha l’ultima occasione per salvare i Mondiali

Occasione gigante Karbon, provaci «Le mie certezze sono nella testa» Dalle medaglie passate agli infortuni e le crisi «Dimostrerò quanto posso valere ancora» DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI SCHLADMING (Aut)

C’è un bel po’ della poesia di Kipling, «Se», nella carriera di Denise Karbon. Ha incontrato il trionfo nei 15 anni di Coppa del Mondo: 6 successi, 5 di fila nell’indimenticabile stagione 2007/2008 chiusa con la coppetta di specialità. Ha conosciuto la rovina dei tanti infortuni che l’hanno costretta a ricominciare dal principio. A tre quarti di una stagione che non è andata certo come voleva (il miglior piazzamento è il settimo posto di fine ottobre, a Soelden), Denise è quotata a 101 nel gigante dei Mondiali austriaci che hanella slovena Tina Maze la favorita numero 1, accanto alla tedesca Rebensburg ed all’austriaca Fenninger.

« «

Capisco bene cosa ha provato Nadia Fanchini: poi si gode di più per certe vittorie Non è stata una grande stagione per me: qui c’è il ghiaccio, spero funzioni tutto DENISE KARBON MEDAGLIE MONDIALI 2003-07

che un po’ di tattica. Bisogna sciare pulito, sempre centrale sugli sci perché altrimenti ti perdi su questo ghiaccio e alla fine non ci sono più energie». Com’è questa pista mondiale?

«E’ la più difficile del circuito, non ce n’è una così in Coppa del Mondo. E’ anche peggio di Soelden, là c’è il ripido e la cosa difficile è che è la prima volta che lo trovi dopo gli allenamenti estivi. Qui è tutto così, un tracciato tecnico, mosso e con un muro finale impegnativo. E’ stato accorciato di tre porte rispetto alle finali dell’anno scorso, perché le manche erano lunghissime, ma questo non ha abbassato il livello di difficoltà». Risolti i problemi con i materiali?

«A inizio stagione gli sci andavano benissimo sul ghiaccio, però a dicembre con la neve morbida ho avuto problemi. Pensavo di aver trovato la soluzione, ora qui c’è di nuovo il ghiaccio. Speriamo funzioni tutto».

Con quali aspettative parte per questo gigante mondiale di Schaldming?

«Voglio dimostrare quanto posso valere ancora. Ci arrivo tranquilla, non ho niente da perdere dopo una stagione che finora è stata al di sotto di quanto mi aspettavo. Prendo quello che viene, so che per andare bene qui ci vorrà an-

Ha visto la discesa d’argento di Nadia Fanchini?

«E’ stato ancora più

bello perché in discesa non se lo aspettava nessuno. Se lo merita, ha passato tanto tempo negli ospedali, con la fisioterapia. La conosco da tanto e posso dire che gli infortuni l’hanno fatta maturare». E’ al sesto mondiale, nel curriculum vanta un argento, un bronzo e due quarti posti in gigante. Ricordi?

«Le medaglie sono riconoscimenti di quello che hai fatto e saranno sempre lì a ricordartelo. I quarti posti sono stati diversi. In Val d’Isere era stata una grande delusione, a Garmisch due anni fa invece una liberazione, dopo l’ennesimo

PERICOLI IN PISTA ALBERTO ARRIVA E PARLA DI TUTTO: «L’ITALIA RACCOGLIERA’ ANCORA»

Tomba: «Sicurezza? Io fermai la gara con Aamodt» «Fis, non cambia mai nulla. Io protesterei al cancelletto: questi caschi non vanno»

e non far partire la gara. Vonn e compagne dovevano farlo prima di quel superG».

to dalla Bulgaria dove ho sciato anche su una delle 8 piste al mondo che mi hanno dedicato e dopo le gare iridate della Val di Fiemme dovrò andare in Turchia dove intendono lanciare lo sci alpino».

E’ questo l’unico problema?

«Ma scherziamo. Penso ai caschi: sono insufficienti, chi picchia la testa si fa comunque male. Quando io in gigante per primo lo misi in gigante nel ’91 mi diedero dello snob. Se la Fis mi chiamasse avrei tante cose da spiegare. E non solo in tema di sicurezza».

Alberto, che effetto le fa tornare qui? DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO SCHLADMING (Austria)

Alberto Tomba torna a Schaldming dove ha lasciato ricordi indelebili. La notte della sua ultima vittoria nella «Night Race», nel gennaio 1998, c’erano 40.000 persone in delirio, pure gli austriaci tifavano per lui. Ora è commentatore tecnico di Eurosport. Prima e dopo le gare farà le sue analisi. Che non sono mai banali. Rimarrà in Stiria sino a domenica, poi via, di corsa verso la Val di Fiemme, dove è testimonial dei Mondiali di sci nordico. «E’ un momento veramente denso per me — afferma Tomba —. Sono appena torna-

«Mi tornano le emozioni di momenti incredibili». Cose le è rimasto per ora nel cuore di questi Mondiali?

«Le nostre medaglie ma anche la paura per gli incidenti, per quello dell’americana Lindsey Vonn, per quello che hanno rischiato nel team event sia Neureuther che Hirscher. Al tedesco è andata bene che il croato uscito di pista l’ha colpito sullo scarpone, sennò eravamo qui a parlare di una grave ferita. E Hirscher? All’austriaco è andata bene perché era in vantaggio, sennò lo sloveno lo colpiva in pieno. In Austria se Hirscher si fosse infortunato sarebbe scoppiata la rivoluzione. Ha fatto bene l’Italia a non

Cominci con l’aiutare la Fisi...

Alberto Tomba nel gennaio ’98 vinse a Schladming davanti a 40.000 persone

dare troppo peso a questa gara, è troppo rischiosa. Non c’è niente da fare, passano gli anni, ma nello sci la cultura della sicurezza non arriva. Invece di diminuire i rischi la Fis li aumenta. Il parallelo, i nuovi sci». Lei ai suoi tempi ci provò.

«Una volta io e Aamodt a Sierra Nevada nel ’93 ci siamo mes-

si davanti al cancelletto e non si partì. Nel ’98 a Kranjska Gora protestai con Hujara perché la pista si era sfaldata e non partecipai alla seconda manche. Fui l’unico. Ero secondo a un centesimo da Jagge dopo la prima. Jagge alla fine arrivò 25˚. Forse avevo ragione io... La Fis deve sentire gli atleti e se non lo fa i migliori devono mettersi davanti al cancelletto

«Quando le acque si calmeranno tornerò. A fine stagione, mi devo incontrare con Flavio Roda per vedere come posso essere utile. Certo è che Flavio con la carica di presidente è salito su un bici che va in salita, una mountain bike. C’è da lavorare, mancano slalomiste. Il progetto FuturFisi è bellissimo, ma ci vorranno anni prima che cominci a pagare. Di certo vorrei dare qualcosa al nostro sci, ma vorrei che pure la politica si accorgesse dello sport, già nelle prossime elezioni. No,

non voglio fare il Papa, c’è già chi ci ambisce...». Cosa pensa di questa Italia di Schladming?

«Due medaglie molto importanti. Paris ha fatto una cosa grandissima, ha davvero talento, poi Nadia Fanchini. Meritava l’oro ha sciato in un modo incredibile, ha davvero coraggio». Ne vinceremo ancora?

«Una o due. Una me l’aspetto in slalom, abbiamo una bella squadra. Sì, è vero, c’è Hirscher che è fortissimo, ma i nostri gli devono mettere pressione. L’altra forse in gigante, questa è la volta buona per Blardone anche se Ligety pare imbattibile. I Mondiali sono sempre un’altra cosa, ma prima c’è la Fanchini: se scia come in discesa fa il colpo. Nadia ha già vinto, può sciare tranquilla. Beh, le medaglie non saranno d’argento, questo metallo l’abbiamo già, sarà oro o bronzo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TENNIS IL RITORNO la scheda DENISE KARBON 32 ANNI DI CASTELROTTO

Denise Karbon è nata a Castelrotto (Bz) il 16 agosto 1980. Alta 160 cm per 54 kg, la gigantista ha debuttato il 6 gennaio 1998 nel gigante di Bormio. E’ alla 13ª stagione in Coppa del Mondo (è stata ferma nel 2005). Vanta 144 gare in Coppa del Mondo. In totale, la Karbon ha ottenuto 6 vittorie in gigante: Alta Badia 2003, Soelden 2007, Panorama 2007, Lienz 2007, Spindleruv Mlyn e Ofterschwang. Ha totalizzato anche 16 podi in gigante con questo score complessivo: 6 vittorie, 4 secondi e 6 terzi posti. Ai Mondiali ha disputato 8 prove con 2 medaglie in gigante: argento a St. Moritz 2003 e bronzo ad Are 2007. Ai Giochi olimpici non vanta alcun podio.

4 Nadal chiede

I NUMERI

3

le volte in cui Denise Karbon ha chiuso al quarto posto ai Mondiali, nei quali vanta anche due medaglie (l’argento di St. Moritz nel 2003 e il bronzo di Are nel 2007).

3

presenze olimpiche per Denise Karbon tra 2002, 2006 e 20010. Il suo miglior risultato un 14˚ posto a Park City nel 2002.

6

le vittorie in Coppa del Mondo in carriera per Denise Karbon

7

infortunio è stata la prima volta di nuovo tra le migliori». Un po’ come la Fanchini.

«Capisco bene che cosa ha provato Nadia, ho vissuto anch’io il suo dubbio di non poter più essere competitiva, per questo piangeva dopo il superG. Quando scopri di potercela ancora fare è un sollievo, te la godi di più delle prime vittorie, perché sai che non è solo talento, né per caso, ma perché hai fatto tutto quello che era nelle tue possibilità per tornare». Nel 2003 era la sorpresa d’argento ai Mondiali, dieci anni dopo che cosa è cambiato nel

Denise Karbon (sopra in azione e sotto in primo piano) ha partecipato a sei Mondiali conquistando due medaglie e due quarti posti in gigante

modo di affrontare le gare?

«L’esperienza ti aiuta a non buttarti giù, a non perdere la testa quando le cose non vanno come vorresti. Adesso so che sono una brava sciatrice e che se tutto funziona posso fare bene, le certezze a questa età arrivano dal lavoro che hai fatto. La qualità, in questi casi, la fa la testa». Sarà la sua ultima gara ai Mondiali?

«Un ritiro non si pianifica, lo decidi quando senti che è venuto il momento. Per adesso è davvero l’ultimo dei miei pensieri». © RIPRODUZIONE RISERVATA

la guida

LA CADUTA

Torna la medagliata Nadia Fanchini con Irene Curtoni e la Moelgg Dirette Rai Sport 1 / Eurosport 10 e 13.30 OGGI GIGANTE DONNE (prima manche ore 10, seconda manche ore 13.30, dirette Rai Sport 1 ed Eurosport). I pettorali: 1 Worley (Fra), 2 Fenninger (Aut), 3 Maze (Slo), 4 Zettel (Aut), 5 Rebensburg (Ger), 6 Irene CURTONI, 7 Lindell-Vikarby (Sve), 8 Hansdotter (Sve), 9 Mancuso (Usa), 10 Poutiainen (Fin), 17 KARBON, 21 N. FANCHINI, 24 MOELGG. IL PROGRAMMA DOMANI Gigante uomini (ore 10/13.30). SABATO Slalom donne (10/13.30). DOMENICA Slalom uomini (10/13.30). QUALIFICAZIONI Alle 10 e 13.30 a Reiteralm scendono in pista 132 atleti per un posto nella gara di gigante maschile che domani assegnerà il titolo mondiale. Qualificati di diritto i primi 50 della classifica, ci sono in palio altri 25 posti. SCHILD AL VIA Marlies Schild sarà al via dello slalom di sabato. L’austriaca campionessa del mondo in carica si era infortunata al collaterale del ginocchio sinistro ad Are, a metà dicembre, e dopo l’intervento è stata protagonista di un recupero sprint. «Non sono al 100% ma non mi sarei iscritta se non mi sentissi competitiva. Dopo l’intervento mi sono resa subito conto che stavo recuperando velocemente,

E’ il settimo posto il miglior piazzamento stagionale di Denise Karbon

ora i medici mi hanno dato il via libera. Poter gareggiare in questi Mondiali in casa per me è già un regalo». GISIN INGESSATA La svizzera Dominique Gisin sarà in gara oggi nel gigante con l’avambraccio sinistro ingessato dopo la caduta nella discesa di domenica. ALCOTT KO E' risultato più grave del previsto l'infortunio di Chemmy Alcott, caduta nella prima prova cronometrata della discesa. La trentenne sciatrice inglese, rientrata a casa, si è sottoposta a controlli più approfonditi ed oltre alla distorsione alla caviglia è emersa uno stress alla piastra posizionata due stagioni fa nella gamba destra per la frattura di tibia e perone.

IL MEDAGLIERE PAESE O A B 1. STATI UNITI 2 0 1 2. FRANCIA 1 1 1 3. SLOVENIA 1 1 0 4. NORVEGIA 1 0 1 4. GERMANIA 1 0 1 6. ITALIA 0 2 0 7. SVIZZERA 0 1 0 7. CROAZIA 0 1 0 9. AUSTRIA 0 0 2 Prova a squadre non inclusa

Tot. 3 3 2 2 2 2 1 1 2

Paura Blardone In allenamento finisce nelle reti Brutta caduta ieri in allenamento per Max Blardone in vista del gigante di domani, mentre era impegnato con il resto della squadra sulle piste di Haus im Ennstal, a cinque chilometri da Schladming. «Una buca mi ha fatto perdere aderenza, i due sci si sono toccati e sono partito per la tangente, finendo nelle reti a tutta velocità. Per fortuna è andata bene, sono solo un po’ rintronato, ho dolori sparsi ma niente di grave». Blardone si è inoltre procurato una botta alla faccia, alla spalla e gamba sinistra e al collo, per cui è stato trattato dal fisioterapista Archetti. Ha rotto pure il casco. La paura più grossa, il gigantista azzurro l’ha vissuta quando si è ripreso e si è accorto che la ginocchiera sinistra (di plastica, spessore un centimetro e mezzo) era stata spezzata in due dalla lamina dello sci destro, arrivata così in profondità al punto da tagliargli la tuta ma per fortuna senza ferirlo profondamente.

«Più terra rossa e meno velocità» Rafa risponde alle accuse doping dell’ex collega Christophe Rochus: «Sono stupide» VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci

L’accusa viene da un giocatore minore, l’ex pro belga Christophe Rochus (n. 38 del mondo nel 2006), fratello maggiore del più noto e forte Olivier. Ma, anche se Rafa Nadal, ha giudicato «stupidi» i sospetti sui suoi famosi 7 mesi d’assenza non per il problema al ginocchio sinistro, ma per mascherare una «sanzione per doping», anche la prima volta che un collega accusa in qualche modo il più grande terraiolo di sempre, campione di 7 degli ultimi 8 Roland Garros. Reazione «Queste voci nascono perché i controlli non sono pubblici», si ribella da Sao Paolo, in Brasile, mancino di Maiorca che durante l’inattività ha subito nove test antidoping, tre sul sangue e sei sulle urine. «La Itf (la federazione mondiale) deve agire in trasparenza, e così la Wada. Altrimenti io dovrò continuare ad ascoltare Christophe Rochus fare i suoi stupidi commenti senza alcuna prova». Anche se l’accusa, prima a un giornale e ora a una radio, non è così diretta: «Il doping nel tennis è una realtà, lo ripeto da dieci anni, è uno sport fisico e quindi ci sono più tentazioni. Il caso Armstrong ha detto che la non positività non significa automaticamente innocenza: esistono metodologie, medici e ricerche per farla franca. Su Nadal sono soltanto voci ma siamo in tanti a chiederci: "Com’è possibile dominare il Roland Garros e soltanto un mese do-

Rafa Nadal, 26 anni, finalista a Vina del Mar dopo 7 mesi di stop REUTERS

po non essere in grado addirittura di giocare? ". E la malattia di Soderling? Nel 2011 ha vinto Bastad e da allora non ha più giocato: era all’apice della carriera, poteva battere chiunque...». Campagna Rafa cavalca i caval-

li di battaglia preferiti: i tornei sul cemento e la nuova regola dei 25 secondi fra un servizio e l’altro. «Non mi immagino un calciatore che gioca sul cemento. Non immagino un sport con tanti movimenti come il tennis, giocato su superfici tanto aggressive. Siamo l’unico sport che commette questo errore. Sarebbe meglio se le futu-

re generazioni avessero una vita tennistica meno aggressiva: i campi duri sono i più negativi per il corpo, perché sollecitano tanto tutte le articolazioni, caviglie, ginocchia e schiena», ha dichiarato il 26enne spagnolo. «E le regole devono servire per migliorare lo sport e non per peggiorarlo. I punti combattuti piacciono alla gente, e per farli in buone condizioni, in partite così lunghe, 25 secondi non sono sufficienti per recuperare. A meno che l’Atp non voglia un tennis sport solo di velocitá e non di strategia e tattica. Allora questa regola è buona». © RIPRODUZIONE RISERVATA

GOLF L’EX STELLA NBA E’ IL MENTAL COACH DELL’INGLESE

Donald a lezione da Jordan «Imparerò a vincere i major» FEDERICA COCCHI

Luke ha dominato la stagione sui green nel 2011 conquistando ordine di merito europeo, americano e ranking mondiale, ma non ha mai vinto un major. Michael di cognome fa Jordan e non avrebbe bisogno di presentazioni, due ori olimpici e sei titoli Nba con Chicago dal 1991 al ’98 parlano da soli. In comune hanno Chicago dove l’inglese numero 3 al mondo del golf ha vissuto per 15 anni. La passione per il green di MJ è nota, tanto che all’ultima Ryder Cup il capitano Usa, Fred Couples, l’ha voluto come motivatore al seguito della squadra. Mental coach Luke e Michael si

frequentano, le loro compagne sono amiche e spesso i due vanno a giocare insieme: «Ultimamente siamo diventati molto amici — ha detto l’inglese — e andiamo a farci qualche buca in-

Michael Jordan e sotto Luke Donald

sieme. Adoro svuotargli il portafoglio di tanto in tanto...». Ma la consistenza psicologica di Michael è straordinaria e His Airness ha frequentato e tenuto diversi corsi per allenatori della mente. «E’ molto bravo — ha detto di lui Donald —, sta verificando quanto io sia pronto a livello mentale. E’ bello prendere spunto dal lui cercando di capire su cosa si concentrasse quando giocava, e dominava, nel basket. Gli piace anche fare giochi di memoria e non vuole perdere mai».

Esperto Come motivatore dunque Luke Donald non avrebbe potuto scegliere di meglio. Jordan è «malato» di golf, gioca handicap 4 e soprattutto conosce bene quello che succede nella testa di un professionista, anche di golf, vista la sua lunga amicizia e frequentazione con Tiger Woods. L’obiettivo principale di Luke Donald è «sbloccarsi» in tempo per il Masters, la seconda settimana di aprile. «Nonostante sia soddisfatto della mia passata stagione, dove ho raggiunto tre vittorie in altrettanti continenti, ho avuto ancora delusioni nei Major». Insomma l’obiettivo del 2013 per l’inglese è togliere lo zero alla voce slam: «Lo scorso anno ho fatto un buon British Open conclude -, ma gli altri tre sono stati da dimenticare. Con Michael cercherò di capire come essere competitivo anche in questi grandi appuntamenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PALLAVOLO QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE CUNEO MACERATA

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CHAMPIONS DONNE

Anche Busto al fotofinish Un’italiana a Istanbul

(25-17, 25-19, 22-25, 21-25, 15-8: golden set 15-7) BRE LANNUTTI CUNEO: Grbic 7, Ngapeth 15, Sokolov 26, Antonov 19, Wijsmans 18, Kohut 7; DePandis (L), Abdelaziz, Della Lunga, Rossi. N.e. Marchisio, Galliani. All. Piazza. LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Stankovic 10, Zaytsev 15, Kooy 16, Podrascanin 6, Travica; Henno (L), Monopoli, Starovic 1, Lampariello. N.e. Pajenk, Savani. All. Giuliani

BAKU-BUSTO ARSIZIO

ARBITRI: Gaupp (Fra) e Georgouleas (Gre) NOTE – Spettatori 2853, incasso 16.713: Durata set: 23’, 27’, 29’, 27’, 16’, 14’; tot. 136’. Bre: battute sbagliate 27, vincenti 10, muri 15, seconda linea 14, errori 36. Lube: battute sbagliate 15, vincenti 0, muri 16, seconda linea 9, errori 23.

DAL NOSTRO INVIATO

MARIO SALVINI CUNEO

Gli ci sono voluti dieci anni e sei tentativi, e proprio quando l’impresa era più ardua, quasi impossibile, ce l’ha fatta: Cuneo è per la prima volta alla Final Fuor di Champions League. Contro ogni logica e pronostico. Perché dopo lo 0-3 della scorsa settimana a Macerata non sarebbe stato assennato scommetterci neppure un euro. Non solo per l’entità del risultato, ma prima ancora per la disparità di valori che ne è stata la causa. Solo una porcheria come la regola del golden set poteva mantenere in vita Cuneo dopo una premessa del genere. E così in effetti è andata: i piemontesi, senza Mastrangelo, con una formazione poco più che sperimentale, hanno ribaltato Macerata. Ripianando lo zero a tre dell’andata, e andando a vincere il set di spareggio che l’anno scorso gli era stato fatale proprio contro Macerata (e nel 2011 con la Dinamo Mosca). In una contorno che resterà per sempre nei ricordi di questo club e di tutti quelli che ieri sera erano al Pala Fontana. Che cori Sì, decisamente hanno fatto male gli altri che — magari scoraggiati dalla batosta dell’andata — sono rimasti a casa a vedersi Sanremo. Perché ieri sera hanno cantato molto meglio i Blu Brothers (e con loro il resto del palazzo). Che al solito hanno cominciato attaccando (stavolta in modo tutto sommato simpatico) il tecnico maceratese Giuliani (qui aveva portato lo scudetto, ma ora è un nemico), ma poi sono stati colonna sonora e furore. Uno sforzo che nei primi due set è stato addirittura entusiasmante. Quindi difendendo pancia a terra, attaccando a tutto a braccio, e più di tutto murando a più non posso: 5 nel primo set (contro 0 di Macerata, 3 quelli a segno di Wij-

3-0

(25-23, 25-18, 25-21; golden set 11-15) AZERRAIL BAKU: Anzanello 13, Flier 14, Sorokaite 6, Radecka 8, Lehtonen 3, Hodge 15; Korotenko (L), Welsink 17. N.e Wilson, Carocci, Grbac, Stam. All. Chiappini. UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Bauer 13, Caracuta 1, Brinker 12, Arrighetti 13, Kozuch 18, Marcon 9; Leonardi (l). Faucette, Lombardo 5, Pisani. N.e. Lloyd, Bisconti. All. Parisi. ARBITRI: Di Giacomo (Bel)- Nastase (Rom). NOTE - Spett. 2000. D.s.: 29', 28', 30’; tot 87’ + 18’. Azerrail: b.s. 13, v. 9, m. 16, 2a l. 3, er. 11. Unendo Yamamay: b.s. 11, v. 3, m. 12, 2al. 1, er. 13

L’esultanza di Earvin Ngapeth e della squadra dopo il match point che ha decretato il successo dei padroni di casa TARANTINI

Cuneo, la storia in 6 set Macerata spazzata via I piemontesi ribaltano il k.o. dell’andata e trionfano dopo il golden set: per la prima volta andranno alla Final Four la guida Avanti anche il Kazan di Vermiglio In semifinale troverà Novosibirsk Il Kazan di Valerio Vermiglio ha eliminato la Dinamo Mosca e in semifinale se la vedrà con il Novosibirsk. Champions. Ritorno quarti. Uomini: Smirne (Tur)-Kedzierzyn Kozle (Pol) 1-3 (and. 2-3); Cuneo-Lube Macerata 3-2 (15-7; and. 0-3); Dinamo Mosca (Rus)-Kazan (Rus) 0-3 (23-25 18-25 22-25; and. 0-3). Donne: Azerrail Baku (Aze)-Busto Arsizio 3-0 (25-23 25-18 25-21; gs 11-15; and. 2-3). Oggi Rabuta Baku (Aze)-Kazan (Rus) (and. 3-1) e Eczacibasi Istanbul (Tur)-Gunes Istanbul (Tur) (and. 1-3). Coppa Cev. Ritorno semifinali. Uomini: Latina-MMP Ankara (Tur) 3-0 (25-17, 25-13, 25-20; g.s. 15-11; and. 1-3) e Kharkiv (Ucr)-Hakbank Ankara (Tur) 0-3 (21-25, 23-25, 22-25; and. 0-3). Donne: Muszyna (Pol)-Omsk (Rus) (and.3-2); Ekaterinburg (Rus)-Fener-

bahce Istanbul 3-0 (gs 11-15; and. 0-3) Challanger Cup. Ritorno quarti. Uomini: Piacenza-Minsk (Biel) 3-0 (25-23, 25-18, 25-18; and. 3-0). Donne: Piacenza-Le Cannet (Fra) 3-2 (and. 3-1). COPPA ITALIA (m.l.) Così ieri l’andata delle semifinali di Coppa Italia di A-2 donne: Frosinone-Novara 1-3 (23-25, 25-22, 18-25, 16-25); Ornavasso-Casalmaggiore 3-1 (25-22, 25-21, 21-25, 25-20). Ritorno il 20 febbraio. DENUNCIA (f.c.) Sono ai ferri corti il Soverato (A-2 donne) e la schiacciatrice brasiliana Jaline Prado che non fa più parte del club dall’11 dicembre. L’atleta è stata denunciata alla procura sportiva e alla questura di Catanzaro per aver leso l’immagine della società e per violazione degli obblighi contrattuali.

smans), 4 nel secondo. La Lube, forte del vantaggio dell’andata, inconsciamente non è riuscita a darsi l’animo che avrebbe dovuto avere. Quasi senza accorgersene si è trovata sotto 0-2. E come se non bastasse, senza cambi: Savani annunciato addirittura come possibile titolare a lungo è stato in spogliatoio, influenzato. Ngapeth travolgente La bravura di Macerata allora è stata nel riorganizzarsi, non farsi portare via dall’inerzia. Ha dimezzato gli errori (12 nei primi 2 set, 7 nei secondi due) e triplicato i muri (10 tra 3˚ e 4˚, ma non è stata capace di ace: 0 in sei set) e agguantato il 2-2. Ma poi è tornato fuori il Cuneo bestiale. Sokolov travolgente, Wijsmans che 11 anni fa vinse la Champions con Macerata, ha deciso il tiebreak ordinario alla battuta (suo il break del 7-2). E Ngapeth (mvp) è stato l’idolo del golden set. Quando Parodi non è stato in grado nemmeno di alzare le braccia ed è stato colpito in testa da un suo servizio (per il 13-6), tutta la Lube era un pugile suonato. E che ci crediate o no era già in lacrime quando ha messo giù il 15-7 che ha scatenato il tripudio. E manda Cuneo alle finali di Omsk, in Siberia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Baku è davvero d’oro per la Unendo Yamamay. Nella capitale azera, dove appena tre anni fa Busto aveva alzato il suo primo trofeo internazionale (la Coppa Cev), le biancorosse di Carlo Parisi hanno saputo tagliare al golden set un altro traguardo storico, la qualificazione alla Final Four di Champions League il 9-10 marzo a Istanbul. Tradizione Per la prima volta

DONNE DOPO 6 MESI

Piacenza taglia Mazzanti «Non diverte» Davide Mazzanti non è più l’allenatore di Piacenza. La società lo ha comunicato nella serata di ieri e nelle prossime ore dovrebbe annunciare il nuovo tecnico: al momento la squadra è affidata al vice, Giulio Bregoli. Mazzanti lascia dopo sei mesi, con la squadra potenzialmente al secondo posto (è terza a tre punti da Bergamo ma con una gara in meno), la Final four di Coppa Italia in tasca e la semifinale di Challenge Cup conquistata. I dirigenti hanno preso la decisione dopo la vittoria in Europa con Le Cannet martedì sera. A pesare le 5 sconfitte in campionato, quasi tutte con le big, e un gioco ritenuto non brillante. «Abbiamo creato una squadra per divertirci spiega il presidente onorario Antonio Cerciello e questo obiettivo non è stato raggiunto». Per la successione smentito da Cerciello il nome di Gianni Caprara. Matteo Marchetti

spetterà dunque a Busto Arsizio (in semifinale con la vincente di Rabita Baku-Dinamo Kazan, in campo oggi), tenere alto la lunga tradizione dell’Italia del volley rosa che, da 30 anni, porta in finale una propria rappresentante. Una tradizione che ha seriamente rischiato di vacillare ieri in Azerbaijan, dove, nel return match dei play off a 6, l’Azerrail Baku di coach Chiappini ha saputo, con Anzanello e Sorokaite sugli scudi, ribaltare in tre set la sconfitta al tie-break dell’andata. Ma dopo il 3-0, con le biancorosse sprecone nella prima frazione (l’acciaccata Marcon si alternerà con Lombardo), impalpabili nella seconda e sciupone nella terza (14-18), la Unendo Yamamay ha saputo ritrovarsi nel golden set, disputando un parziale perfetto, cominciato con due muri di Arrighetti. Da lì è stato un monologo, con Brinker (preferita a Faucette) capace di far valere tutta la sua esperienza. Con un grande sussulto d’orgoglio sul filo di lana (per Bauer e compagne è il quarto golden set vinto), la Unendo Yamamay centra dunque la grande impresa, completando l’opera iniziata a Busto e strappando così il pass per la Turchia. E il sogno biancorosso (e verde) continua. Mattia Brazzelli Lualdi


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Olimpiadi ROGGE: «PRESTO UN INCONTRO CON LA FEDERAZIONE»

«Lotta patrimonio dell’umanità» Il mondo critica l’esclusione SIMONE BATTAGGIA

Qualcuno ha ricordato, sommessamente, che «la lotta fa parte del programma olimpico dal 708 A.C.». Altri hanno fatto notare che ad Olimpia, a pochi metri dal luogo che ospita l’accensione della fiamma prima dei Giochi, si trova un «gymnasium» che veniva usato dai lottatori dell’antica Grecia. Il giorno dopo l’indicazione dei 15 membri votanti dell’Esecutivo Cio, che ne ha raccomandato l’esclusione dai Giochi del 2020, la lotta organizza la resistenza. Proteste, appelli al presidente Rogge, persino una petizione passata dal tavolo della Casa Bianca: tutto perché il Board del Cio, nella riunione di maggio a San Pietroburgo, scelga proprio la lotta tra gli otto sport in ballottaggio per il 2020. E che così la sessione plenaria di settembre a Buenos Aires possa ricucire lo strappo. Sempreché la scelta della new entry non slitti direttamente a settembre.

spiegato Vijay Kumar Malhotra, presidente del comitato olimpico indiano che dalla lotta a Londra 2012 ha ottenuto due medaglie su sei —. I recenti buoni risultati hanno diffuso lo sport nella regione e migliaia di giovani si sono avvicinati. Toglierlo dal programma danneggerà lo sport e demoralizzerà questi giovani». «La lotta è uno sport popolare, è l’identità dei Giochi - ha aggiunto l’iraniano Ali Reza Dabir, oro a Sydney 2000 -. Vengono distrutti i siti storici che sono

simbolo dell’umanità? No. E allora perché dovremmo distruggere la lotta?». Verso un incontro Di fronte alle reazioni, il presidente del Cio Jacques Rogge sembra tenere una via aperta. «Sapevamo che sarebbero arrivate critiche dai sostenitori dello sport non incluso nella lista — ha detto il belga, che a settembre lascerà il mandato —. Ho contattato la Fila (federazione internazionale della Lotta, ndr) e mi incontrerò con il presidente alla

Snowboard GIGANTE PARALLELO

Fischnaller assaggia Sochi Dopo il trionfo di venerdì a Rogla, in Croazia, Roland Fischnaller cerca oggi un’altra vittoria nel gigante parallelo di Coppa del Mondo a Sochi (Russia), test event in vista dei Giochi. Nella specialità, quest’anno l’azzurro vanta anche un quarto posto a Carezza e l’argento iridato conquistato a Stoneham (Canada), mentre in slalom ha portato a casa due secondi posti — a Bad Gastein — e il bronzo ai Mondiali. Il 32enne dell’Esercito, leader di Coppa del Mondo di alpino, partirà con il pettorale n. 6; con lui anche Aaron March (1), Christoph Mick, Meinhard Erlacher ed Edwin Coratti; Corinna Boccacini, Andrea Tribus e Nadya Ochner tra le azzurre. Al via tutti i migliori del circuito, dall’austriaco Andreas Prommegger — che nel 2012 soffiò a Fischnaller la coppa di cristallo per 20 punti e ora lo insegue al secondo posto in classifica — all’iridato Benjamin Karl. Diretta su RaiSport 2 ed Eurosport 2 dalle 11.

Roland Fischnaller, 32 anni GEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL COMMENTO DI GIANNI MERLO

a pag. 21

&

SONO SERVITI 4 TURNI

Decisivo il voto contro hockey e pentathlon Sono serviti 4 turni per scegliere la lotta. Nel primo, lotta e pentathlon avevano 5 «nomination» contro 2 di hockey e una di canoa e taekwondo. Al secondo la lotta era a 7; pentathlon 4, le altre a 1. Il ballottaggio tra le tre aveva salvato la canoa (hockey 6, taekwondo 5, canoa 3) e al terzo turno si salvava il taekwondo (lotta 6, pentathlon 5, hockey 3, taekwondo 0). Quarto voto decisivo: lotta 8 sopra il quorum , hockey e pentathlon 3.

Scioccati Il comitato olimpico

russo, che dai tempi dell’Urss ha ottenuto 77 ori olimpici dalla lotta, ha già sottolineato che userà «tutta la forza» perché non sia esclusa. Il comitato indiano parla di «decisione infelice e scioccante». «La lotta è parte dei nostri costumi — ha

prima occasione. Hanno reagito bene a questa notizia dolorosa e hanno promesso che adatteranno il loro sport e combatteranno per essere inclusi nel 2020. Il voto di martedì non è un’eliminazione: agli atleti dico di continuare ad allenarsi per Rio 2016 e che la loro federazione sta lavorando per il 2020».

L’iraniano Goudarzi (blu) e l’uzbeko Tigiev nei 74 kg di libera a Londra AFP

Ippica ANNUNCIATO SCIOPERO E CHIESTO INCONTRO COL MINISTRO CATANIA

Sci nordico PRESENTATO A TRENTO

Premi 2012 pagati in 3 anni Blocco corse dal 22 febbraio

Pittin e Di Centa lancio Mondiali

Manifestazione di ippici davanti allo stadio Meazza di Milano FOTOGRAMMA

(m.f.) Blocco totale delle corse a tempo indeterminato, a partire dal 22 febbraio, se non ci sarà entro breve termine una convocazione del Ministro del Mipaaf, Mario Catania. E’ la risposta dell’ippica (o almeno di un a parte di essa) al decreto interministeriale di ministero economico e agricolo presentato alla Corte dei Conti, che ha sancito un ridimensionamento del settore attraverso un vistoso calo del montepremi (verranno tagliate fino a 600 giornate di corse entro il 2015). Lo ha deciso ieri la Rappresentanza Unitaria Ippica riunitasi a Roma, che ha motivato la decisione soprattutto per protestare (quasi) immediatamente contro il pagamento dilazionato (in tre anni, fino al 2015) dei premi arretrati del 2012. In caso di partenza della serrata si tenterebbe anche di impedire la trasmissione delle corse estere per bloccare di fatto completamente le scommesse, mentre è in atto una vertenza legale per la tutela dei

diritti acquisiti dal comparto relativi ai finanziamenti mai arrivati. Ma il fronte si è immediatamente spaccato. Dalla Rappresentanza Unitaria si è smarcata Federippodromi, quasi certamente con l’appoggio di tutte le componenti che formano il Comitato che promuovere la costituzione della Lega Ippica per rifondare il settore. CAVALLI SALVI A SAN SIRO (e.lan.) Buone notizie dal trotter di S. Siro, dove la Società Trenno che gestisce l’impianto ha mantenuto gli impegni assunti una settimana fa, sul duplice fronte del recupero e del trasferimento dei poveri cavalli rimasti ostaggio del degrado. Dopo essere stati sistemati nelle ex scuderie di Sergio Brighenti (il driver di Tornese morto nel 1990), puliti e rifocillati, tutti hanno infatti ricevuto le cure disposte dal dott. Marcon. Per sei di loro poi, d’accordo con l’ASL, che la Trenno ha chiamato a vigilare sulle loro sorti, martedì è stato disposto il trasferimento a Quinto Romano, presso il centro Ippica 2000, dove, a carico della stessa società, sono stati realizzati dei box coperti in grado di ospitarli. All’ippodromo ne resterà invece uno solo ancora per poco, in attesa della sua possibile cessione ad un nuovo proprietario.

Sarà Piazza Duomo a Trento mercoledì ad ospitare l’apertura dei Mondiali di sci nordico, per la terza volta in Italia e trasmessi in 32 Paesi. In Val di Fiemme, 11 giorni di gara (fino al 3 marzo) con 650 atleti di 56 nazioni (qualificazioni mercoledì nei 5 km donne e 10 km uomini). C’è la novità della gara a squadre mista con due saltatori e due saltatrici (Italia terza a Lillehammer in stagione). Nella combinata si punta al pieno recupero di Alessandro Pittin, fermato da tre incidenti in pochi mesi. «Sono all’85% del mio stato di forma» ha spiegato a Trento. Non sono molte le possibilità nel fondo. Si punta comunque a fare meglio del 2003 quando l'Italia finì senza medaglie. Tra gli uomini, a Di Centa si affianca una pattuglia di giovani: «Per me — dice Giorgio — questo Mondiale è quello della rivincita, nel 2003 mi ammalai. So che una medaglia è difficile, ma ci metteremo il cuore». Il saltatore Roberto Dellasega: «Per me è come un’Olimpiade».

IN MEMORIA DI PIERLUIGI TODISCO

Kenya, nel villaggio di Gongoni un pozzo ricorda il nostro Tod Pierluigi Todisco, con Francesca e i suoi ragazzi, in Africa c’è stato. E quel viaggio lo aveva cambiato: la sua mente fervida pensava a iniziative di solidarietà per gente che si vede privata degli elementi fondamentali per vivere. Poi un giorno è arrivato un incidente sulla sua bici a frenare tanti buoni propositi. Oggi i colleghi di «Tod» in Gazzetta hanno voluto ricostruire quel filo con l’Africa e così, grazie ad Amref, è nato un pozzo per l’acqua, elemento essenziale di vita. Perché Pierluigi continua a essere fonte d’amore e di vita. Da oggi la gente del del villaggio di Gongoni, nella zona costiera del Kenya compresa fra i distretti di Magarini e Malindi, sa di avere un amico in più

Atletica

Nuoto

INDOOR USA (si.g.) Su pista superiore a 200 metri, migliori tempi mondiali 2013 nei 400, 45"83 di David Verburg a Geneva, e 800, 1’46"53 di Lopez Lomong a Seattle. A College Station. Donne. 400: Alexander (S.Vin.) 51"76; Beard 52"44. A Fayetteville. Uomini. 60: Bracy 6"54; Locke 6"56. 400: Norwood 46"02. Donne. 60: Freeman 7"20. 60 hs: McReynolds 8"02. Ad Albuquerque. Uomini. 400: Solomon (Tri) 46"23. Donne. 400: Moline 52"27. Asta: Hutson 4.62. A Blacksburg. Donne. 200: Miller (Bah, ‘94) 23"26. A Seattle. Uomini. Miglio: Bumbalough 3’56"12. Donne. Lungo: Reese 6.55. Ad Ames. Donne. 5000: Saina (Ken) 15’21"66 (mpm ’13). A Geneva. Donne. 400: Spencer 52"07.

CIAO VANDERKAAY (al.f.) Lo stileliberista americano Peter Vanderkaay (29), bronzo nei 400 sl a Londra, si è ritirato: ora lavora con un'azienda di servizi internet e svolge clinic con giovani nuotatori.

JONES KO (si.g.) Infortunio alla mano sinistra, che le è stata steccata, per Lolo Jones durante un allenamento con il bob. Dopo che a dicembre aveva preso una botta alla schiena cadendo, l’ostacolista Usa sta pensando ora più all’atletica che all’Olimpiade invernale 2014. COLLIO 6"73 Ad Ancona, nell’ultimo meeting prima dei Tricolori indoor, Simone Collio ha corso i 60 in 6"73 in batteria (finale vinta in 6"76).

Baseball LIDDI E HERNANDEZ (m.c.) Alex Liddi è rientrato negli Usa per lo spring training di Seattle e dal 3 marzo si aggregherà all’Italia per il Classic. Felix Hernandez, ha intanto prolungato a 7 anni il contratto: 175 milioni di dollari, il lanciatore più pagato Mlb. Sarà il venezuelano Raul Rivero, un lanciatore destro di 27 anni, con trascorsi in doppio A Usa con Baltimore, in triplo A messicano e con i Cardenales de Lara, ad affiancare il partente dominicano Jesus Matos (10˚ anno) a Bologna. PRIMA FASE (mat.) Conclusa la prima fase del campionato cubano, che ha promosso le 8 squadre per i playoff (dopo il World Classic, nazionale partita ieri per Taiwan): S.Spiritus (30-14), Cienfuegos (30-15), Industriales (27-18), Matanzas (27-18), I.d.l.Juventud (26-19), Villa Clara (24-20), C.d.Avila (24-21) e Pinar (24-21).

Boxe Difesa Boschiero (r.g.) La OPI2000 ha definito la difesa volontaria del campione d'Europa superpiuma Devis Boschiero (32-1-1) per il 23 marzo in provincia di Padova, contro il francese Samir Kasmi (15-9-1) 30 anni, ex campione nazionale nel 2012, professionista dal 2004.

Hockey ghiaccio SERIE A (m.l.) La 9ª della 2ª fase. Ore 20.30. Master Round: Val Pusteria-Bolzano; Valpellice-Alleghe (dir.RaiSport 1). Rip. Renon. Class.: Renon 50; Bolzano 49; Val Pusteria* 48; Alleghe* 39; Valpellice* 38. (* una in meno). Relegation R.: Asiago-Milano; Pontebba-Fassa. Rip. Cortina. Classifica: Asiago* 40; Milano 38; Cortina 35; Val di Fassa* 20; Pontebba* 6. (*una in meno).

Ippica San Giovanni: 15-18-14-11-12 8ª corsa - m 2100: 1 Milagro (D. Di Stefano) 1.18.2; 2 Natalina Wise; 3 Mig Enne; 4 Ove Chip Sm; 5 Los Angeles; Tot.: 4,79; 1,79, 1,36, 2,93 (14,86). Quinté: e 8.026,92. Quarté: e 481,30. Tris: e 94,66. OGGI QUINTÉ A BOLOGNA All’Arcoveggio (inizio convegno alle 15.05) scegliamo Oliviass (15), Odino Alca (14), Osio (13), Orsa Jet (11), Naxos (1) e Gauguin Ans (12).

Alessandro Pittin, 22 NEWSPOWER

ANCHE Trotto: Torino (14.45). Galoppo: Pisa (14.25).

Pallanuoto DONNE La 1ª di ritorno: Geymonat Orizzonte-Bologna 11-7, Igm Ortigia-Padova 6-15, Mediterranea Imperia-Bogliasco 6-9, Roma-Rapallo 4-13, Despar Messina-Ngm Firenze 7-9. Class.: Rapallo, Orizzonte 27; Firenze 22; Imperia 17; Messina 15; Padova 13; Bologna 10; Bogliasco 9; Roma 6; Ortigia 0.

Rugby ZEBRE CON BORTOLAMI (ma.p.) Domani sera le Zebre fanno visita all’Ulster capolista nel 15˚ turno di Pro12 (20.05, dir. Sportitalia 2). Gajan ritrova Sarto, Sinoti e Sole oltre ai nazionali Buso, Garcia ed Odiete. Confermato Marco Bortolami dal primo minuto in seconda linea dopo il positivo rientro di domenica scorso contro Glasgow 8 mesi dopo l’infortunio a una spalla. HEALY STOP Il pilone dell’Irlanda Cian Healy salterà le partite contro Scozia e Francia: è stato squalificato tre settimane per stamping durante Irlanda-Inghilterra di domenica.

Scacchi CARUANA PATTA Al torneo di Baden Baden (Ger), Fabiano Caruana ieri ha pattato con il nero contro il tedesco Georg Meier. Dopo sei turni l’azzurro resta in testa alla classifica con due vittorie e quattro pareggi.

Sport invernali COLLOREDO 10˚ Ultima di Coppa del Mondo di salto a Kligenthal (Ger) prima dei Mondiali fiemmesi. Hs-140: 1. Hlava (Slo, 19, prima volta) 259.5; 2. Takeuchi (Gia) 254.6; 3. Schlierenzauer (Aut) 253.1; 9. COLLOREDO 235.3 (137 + 124.5); 23. MORASSI 220.3 (135.5 + 121). CdM (21/28): 1. Schlierenzauer (Aut) 1260; 35. COLLOREDO 106. MONDIALI BIATHLON A Nove Mesto (R.Cec) la norvegese Tora Berger vincer l’oro (terzo trionfo) nell’individuale dei Mondiali. 15 km: 1. Berger (Nor) 44’52"5 (0); 2. Henkel (Ger) a 52"7 (0); 3. Semerenko (Ucr) a 1’42"5 (1); 4. Kuzmina (Slk) a 1’55" (2); 29. OBERHOFER a 4’55"3 (3); 41. PONZA a 6’12"6 (2); 58. WIERER a 8’22"8 (5); 78. A. RUNGGALDIER a 10’03"3 (6). CdM: 1. Berger (Nor) 835; 2. Henkel (Ger) 572; 24. OBERHOFER 275.

Tennis Seppi e Vinci k.o. Miracolo Volandri Giornataccia azzurra. A Rotterdam (Ola, 1.575.875e, indoor), Seppi (n. 18 del mondo), reduce dall’influenza che gli ha fatto rinunciare a Zagabria, cede 6-3 6-4 già nel 1˚ turno al qualificato Bachinger (125), mentre al 2˚ il qualificato Viola si arrende a Simon (Fra) 6-3 6-1. A Doha (Qat, 2.369.000$, cem), all’agevole successo direttamente al 2˚ turno di Sara Errani, che supera la 19enne ungherese Babos per 6-4 6-0 e negli ottavi gioca con Hantuchova; Roberta Vinci (n. 16) cede 6-2 5-7 6-0 alla minore delle sorelle polacche Radwanska (37), Urzsula, dopo l’ennesima rimonta da 2-6 3-5 e poi 4-5 con match point annullato e tie-break vinto, ma crollo al terzo set. Pagando lo sforzo di Fed Cup, con immediato viaggio a Doha. Nel 1˚ turno a Sao Paolo (Bra, 455.775 $, terra), dopo che Bolelli domina Robredo (Spa) 6-2 6-4, Volandri salva 2 match point e doma Gimeno Traver (Spa) 6-3 4-6 7-6 (6), mentre Lorenzi cede a Montanes (Spa) 6-4 6-4.


GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

TERZO TEMPO GazzaFocus

Dal caso Real Sociedad agli appelli di Wenger e Wada: il pallone e il doping smascherare l’Epo come sollecita la Wada potrebbe essere un buon punto di partenza.

«Sono d’accordo, ma va detto che in Italia i test sul sangue sono stati predisposti seppur in numero limitato. Aggiungo: bisognerebbe armonizzare le federazioni. In Italia, sostenevo una media di 4 controlli l’anno. In Spagna, ne feci uno in due stagioni. In Inghilterra, dove giocai però solo pochi mesi, e in Cina, mai. Non so neppure se in Cina siano previsti i test anti-doping nel calcio. L’Italia su questo fronte è sicuramente una delle nazioni più avanzate. Un altro problema da tenere presente è la sostenibilità dei costi. I test più sofisticati hanno un prezzo più elevato. Non si può solo dire miglioriamo la qualità dei test, ma dobbiamo anche investire maggiori risorse».

È entrato il calcio nel processo doping a Madrid. Emersi i rapporti tra il dottor Fuentes e la Real Sociedad tra il 2001 e il 2005, il sospetto è che tra i clienti del medico non ci sia stato solo il club basco, ma squadre più blasonate. Il primo a parlare è stato Wenger: «Il calcio fa poco per combattere il doping». La Wada, Agenzia mondiale anti-doping, ha raccolto l’appello nel symposium di Londra: «Il calcio faccia i test del sangue contro l’epo». Oggi il presidente Wada, John Fahey, incontrerà il presidente Fifa, Blatter, per fare il punto.

Tommasi: «Calcio pulito? Servono test a sorpresa» Il numero uno Aic: «E i Paesi si aiutino di più» Oggi vertice Blatter-Fahey, presidente Wada STEFANO BOLDRINI LONDRA

Il calcio può e deve migliorare le politiche contro il doping, ma in Italia stiamo decisamente meglio rispetto ad altri Paesi. Damiano Tommasi, presidente dell’associazione calciatori, faceva parte della Roma di Zeman quando, nel luglio ’98, rilasciò la famosa intervista all’Espresso che aprì il fronte del doping nel calcio. «Scosse le coscienze. Grazie a Zeman sono stati compiuti notevoli passi in avanti. La Wada ha ragione a sollecitare un altro scatto nel calcio, soprattutto per combattere l’Epo, ma bisogna precisare alcune cose».

Quali?

«I controlli sono fondamentali e migliorarne la qualità è importante, ma da soli non bastano ad arginare il problema».

«

Che cosa serve, oltre a test più approfonditi?

«Occorre intensificare i test a sorpresa, rendendoli sempre davvero a sorpresa. Ed è fondamentale una stretta collaborazione tra le autorità sportive e quelle giudiziarie. Alcuni casi famosi, mi riferisco alla Festina e all’Operaciòn Puerto, sono venuti alla luce grazie all’attività investigativa. Se non fossero state scoperte le sacche di sangue, non sarebbero emerse queste vicende».

L’Assocalciatori ha proposto alla Fifa di introdurre il passaporto biologico

La Wada sollecita l’introduzione del passaporto biologico.

«Concordo. Il passaporto biologico è forse il miglior strumento nella lotta al doping. L’Aic su questo fronte si sta muovendo da anni con un progetto curato dal professor Piero Volpi e che è stato portato all’attenzione del congresso Fifa di Budapest del dicembre 2012». La Wada accusa il calcio di essere in ritardo rispetto ad altri sport sulla questione doping.

«Io non me la sento di azzardare paragoni con altre discipline. Sarei superficiale se dicessi che l’impegno maggiore in altri sport è giustificato dal più elevato numero di positività rispetto al calcio. E non voglio neppure trincerarmi di fronte alla considerazione che il calcio ha delle prerogative che lo rendono meno inquinabile da questo fenomeno. Sicuramente va migliorata la coscienza generale sull’argomento. Bisogna alzare la soglia dell’attenzione su questioni come l’utilizzo dei farmaci, degli integratori e degli stessi anti-infiammatori«. La carriera professionistica di Tommasi comincia all’inizio degli anni Novanta e termina alla fine del 2009: in questi 20 anni, la cultura dei calciatori è migliorata sull’argomento?

DAMIANO TOMMASI PRESIDENTE AIC

Lavorare in modo serio per

«L’intervista di Zeman fu uno spartiacque. Costrinse l’ambiente a prendere coscienza del problema. Ma c’è ancora molto da fare«.

Abete: «Già in prima linea ma pronti a intensificare» «

Dallo scandalo del 1998 che portò alla chiusura del laboratorio antidoping di Roma, quando i controlli nel calcio non si facevano o si facevano poco, le cose sono cambiate. Il presidente federale Giancarlo Abete specifica: «Siamo e vogliamo essere in prima linea nella lotta al doping. Già ci mettiamo il massimo impegno, ma se fosse necessario aumentare lo sforzo, di comune accordo col Coni, siamo pronti sempre a dare il massimo». Il bilancio Dal pomeriggio di ieri sul sito federale c’è un lungo comunicato nel quale si fa il punto dei controlli che vengono effettuati. «La Federazione ha

predisposto il controllo di 941 gare per un totale di 2.804 campioni da analizzare, prevedendo controlli Epo ed Ematici su circa 300 di essi, per un investimento economico di circa un milione e cinquecentomila euro». I controlli riguardano tutte le gare di serie A (380 partite con controlli a campione), ma anche Supercoppa Italiana, Coppa Italia (dai quarti di finale per un totale di 9 gare), serie B (controllata a campione in 235 gare, equivalente al 50% del totale), Lega Pro, Primavera, Berretti, serie A femminile (a campione per un totale di 44 gare), serie A maschile calcio a 5 (a campione per un totale di 63 gare). I trecento controlli sangue e urine, sono soprattutto quelli che un tempo erano definiti «a sorpresa» e che ora ven-

Bianco e Nero A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it

Juve, il valore di Matri e le strade dirette in gol La Juve (e le partite con Chievo, Fiorentina e Celtic lo dimostrano) non ha bisogno di top player. C'è già e si chiama Alessandro Matri. Bisogna farlo giocare con continuità, cosa che Conte non ha fatto nel girone d'andata. Matri è uno dei migliori attaccanti del calcio italiano, ha solo bisogno di fiducia e continuità. I suoi gol sono stati pesanti l'anno scorso e lo saranno per lo scudetto 2013. Aspettiamo con fiducia anche Anelka, un giocatore di livello europeo che potrà un contributo alla causa bianconera. Sempre forza Juve. Giuseppe Orlandini

Piano con le etichette. Conte ha impiegato Matri col contagocce perché non era pronto. Da un mese a questa parte il centravanti bianconero è cambiato. Segna, ha imparato a fare le sponde, scambia il pallone con i compagni. La sua tecnica non è eccelsa ma sta migliorando di giornata in giornata. La sua esplosione lo ripaga dei sacrifici fatti in allenamento e soprattutto della tenacia che ha dimostrato aspettando la giusta occasione. Dico da sempre che la Juve non ha bisogno del top player. Grazie al suo allenatore la squadra ha un gioco eccelso, una grande organizzazione, una compattezza senza eguali e ognuno dà il massimo. La Juve non è mai stata in crisi ma, come tutte le compagini, ha periodi di appannamento. L'importante è farsi trovare pronti nei momenti clou della stagione. E questo lo è. L'arrivo di Anelka rafforza l'attacco ma se andiamo a scoprire le reti realizzate ci accorgiamo che la Juve ha il miglior attacco della serie A con 50 reti. E in Champions ha segnato 15 gol in 7 partite.

Un attaccante per l’Inter Sono un tifoso dell'Inter, vorrei consigliare un po' di acquisti. Per l'attacco eviterei di comprare Dzeko. Punterei sul giovane Cerri, un ragazzino del '96, poderoso centravanti destinato a diventare un fenomeno, che milita negli allievi del Parma. Antonio Plasmati

Non so se lei è un talent scout vista la conoscenza di giovani presumibili campioncini. Giro le segnalazioni all'Inter. Ma, se mi permette, vorrei aggiungere qualche considerazione. Non credo che l'Inter possa risolvere i suoi problemi con questi giocatori. E' chiaro che va rafforzato il vivaio ma una squadra di vertice come quella di Moratti ha bisogno di talenti già affermati e di giovane età. L'Inter, dopo il triplete, non ha più brillato e i suoi tifosi (immagino anche lei) vorrebbero vederla in lotta per lo scudetto e nella Champions League.

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LE REAZIONI PARLANO IL PRESIDENTE FIGC E I PROTAGONISTI DEL PALLONE

MAURIZIO GALDI

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LETTERE

lavicenda

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Nel calcio, uno sport che conta sull’abilità, non mi sembra ci sia molto doping ADRIANO GALLIANI A.D. MILAN

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Ben vengano analisi del sangue più frequenti insieme con le urine WALTER MAZZARRI ALLENATORE NAPOLI

gono definiti «fuori competizione» e vengono effettuati soprattutto nei ritiri delle squadre di serie A. Nei campionati dilettantistici effettuati dalla Cvd, la commissione ministeriale. Le reazioni Il primo a risponde-

re all’invito della Wada a intensificare i controlli è stato l’allenatore del Napoli Walter Mazzarri: «Nel calcio i controlli si fanno. Ma ben venga un’intensificazione per fare più frequentemente le analisi del sangue insieme a quelle delle urine. Ormai è semplice farlo e l'esame del sangue è anche più oggettivo». E anche l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani dichiara: «Tutto ciò che è antidoping va benissimo ma nel calcio, uno sport che conta molto sull'abilità, non mi sembra ci sia molto doping». Infine il tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni sottolinea: «È intelligente prendere in considerazione tutto ciò che va nella direzione di perfezionare uno sport e un prodotto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Napoli e lo scudetto Il Napoli ha dimostrato anche all'Olimpico di essere un' anatra zoppa . Ho letto e sentito critici (d'arte forse) dire che il Napoli è da scudetto. Ma come fa una squadra che lotta per il vertice a prendere un gol come quello di Guarin? E si guardi con calma il gol di Floccari contro la Lazio. Buona parte di responsabilità ce l'ha anche Mazzarri con quel carattere che si ritrova! Daniele Mosconi

Roma contro la Lazio quando è entrato il piccoletto ha scompaginato i piani degli avversari perché ha cominciato a saltare gli uomini come birilli servendo fior di palloni ai compagni. E poi c'è una questione di mentalità: se punti allo scudetto non ti puoi far dominare dalla Lazio per un tempo.

Allegri e il Milan Mi dispiace che voi non siate d'accordo con me, ma a Cagliari abbiamo toccato il fondo con Mexes e Zapata i centrali più scarsi d'Italia e con De Sciglio fuori posto. Il centrocampo poi faceva ridere. Allegri non è da Milan. Stefano Zoppi

Lei chi avrebbe schierato? Quali giocatori ha il Milan in rosa per migliorare la difesa e il centrocampo? Montolivo era squalificato. Seedorf e Gattuso sono andati via. Insomma, avrà anche le sue responsabilità Allegri ma non si può inventare dei giocatori di qualità che , per ora, non ci sono. L'attacco è straordinario, il resto è rivedibile.

Striscioni e cori da stadio Ho letto le decisioni del giudice sportivo che ha inflitto alla Juve 15mila euro di multa per i cori contro i napoletani. Sulla Gazzetta di lunedì compare lo striscione dei fiorentini -39 (i morti juventini all' Heysel di Bruxelles) più i cori offensivi per i ragazzi bianconeri morti nel laghetto di Vinovo. Cosa meritano, per il giudice sportivo, questi gesti? Antonio Donati

Trovo ingiuste e ingiustificate le sue critiche al Napoli. Potrei farle decine di esempi che riguardano i gol incassati da Juve, Inter, Milan, Lazio…E che diamine! Il Napoli, dopo la Juve, ha la migliore difesa (21 gol subiti), in attacco ha un fenomeno come Cavani più Hamsik, Pandev, Insigne. Il Napoli è da scudetto. Semmai si può rimproverare a Mazzarri di lesinare l'impiego di Insigne. A

Tutte le cose orribili vanno sanzionate con estrema severità. Tutti gli striscioni offensivi, tutti i cori razzisti. E invece la giustizia sportiva è troppo blanda. Mi chiedo, tra l'altro, che fine hanno fatto i controlli all'entrata degli stadi? Come fanno questi presunti tifosi a portare sugli spalti quella roba? Misteri? O complicità?


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_dopo la rinuncia shock

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

L’addio del Papa non rischia di trasformarsi in uno show? Migliaia di persone all’omelia di ieri: Ratzinger accolto da un’ovazione. Roma è già da «tutto esaurito». Benedetto XVI dice: «Le divisioni deturpano la Chiesa» Il Papa, impegnato nell’aula Paolo VI dalla penultima udienza generale, ha parlato a 3.500 persone. Poi ha celebrato in San Pietro il Mercoledì delle Ceneri, e qui i fedeli lo hanno accolto con un’ovazione: ce ne erano ottomila seduti, più una folla strabocchevole all’esterno che voleva entrare e ne veniva impedita dalle guardie svizzere. Le dimissioni del Pontefice sono un autentico evento, gli alberghi di Roma risultano a un tratto pieni, disposizioni limitative del traffico sono state annullate, la capitale sarà invasa da qui al 28 febbraio da uomini e donne di tutto il mondo che non intendono rinunciare all’evento degli eventi, un Papa che lascia la Basilica di sua volontà e ancora in vita.

1 S’è capito come se ne andrà?

In elicottero, destinazione Castelgandolfo. Mentre non è più così sicuro che dopo si trasferisca in Vaticano, nell’ex convento delle monache di clausura. Possono due papi convivere a poca distanza uno dall’altro? È ovvio che Ratzinger resterà in silenzio, ma padre Lombardi, ieri, non ha escluso la pubblicazione di qualche libro, dato che Benedetto ha una vera passione per la scrittura. Che accadrà se un nuovo testo di Ratzinger dovesse uscire in contemporanea o a breve distanza di tempo, da un’enciclica? In un mon-

colpe contro l’unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale… vivere la Quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale, superando individualismi e rivalità».

4 Allude alla Curia e alle lotte intestine che lo hanno sfinito.

Senta il resto: «Il vero discepolo non serve se stesso o il pubblico, ma il suo Signore, nella semplicità e nella generosità… denuncia l’ipocrisia religiosa, il comportamento che vuole apparire, gli atteggiamenti che cercano l’applauso e l’approvazione». È impossibile non pensare che queste parole, peraltro coerenti con tutto il pensiero di Ratzinger, non si riferiscano anche al marcio che lo ha circondato in questi anni e di cui non è riuscito a liberarsi.

Papa Benedetto XVI, ieri, durante la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri a San Pietro ANSA

5 E il secondo brano che l’ha colpita?

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do in mano ai media, non si conterebbero le analisi e le comparazioni tra i due testi per scovare differenze o contrapposizioni tra un papa e l’altro…

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2 Ma Benedetto non sarà più pa-

IL NUMERO

Gli ultimi giorni del Pontefice Il pontificato di Benedetto XVI terminerà, come ha spiegato lui stesso nel suo discorso, il 28 febbraio alle ore 20. Per il Papa ci saranno ancora 15 giorni di servizio

pa… A proposito, si chiamerà ancora Benedetto?

Tutte questioni da risolvere, ma pare di no. Che titolo avrà allora? Forse vescovo emerito di Roma? Non si sa, nessuno, studiando le regole, le costituzioni, le tradizioni, ha ancora risposte sicure su questi punti capitali. Sono punti capitali, perché la Chiesa vive anche di simboli. Per esempio, ieri in conferenza stampa un giornalista ha chiesto se Ratzinger, una volta ritiratosi, vestirà ancora di bianco. Lombardi non ha potuto o saputo rispondere e se l’è cavata così: «È un tipo di questioni che possono apparire secondarie, ma che anche simbolicamente hanno il loro significato nella vita della Chiesa, nel nostro immaginario, nel modo di pensare e di riferirsi

alla figura del Papa». Altra questione: una volta uscito di scena, questo Papa sarà ancora infallibile o no? Padre Lombardi: «Come insegna la teologia l’infallibilità è connessa al ministero e termina con esso. Il problema non si pone». Quindi no, non sarà più infallibile. Questione che mi spingerebbe a un’altra domanda, se non fosse fuori tema: ma prima della proclamazione del dogma dell’infallibilità (18 luglio 1870, poco prima che gli italiani entrassero a Roma), i papi erano infallibili o no?

3 Non vorrei che questo addensarsi di questioni, o di curiosità, ci impedisse di riferire i discorsi di ieri.

Discorsi molto importanti. Isolo due passaggi: «Riflettiamo sull’importanza della testimonianza di fede e di vita cristiana di ciascuno di noi e delle nostre comunità per manifestare il volto della Chiesa e come questo volto venga, a volte, deturpato. Penso in particolare alle

«Il deserto, dove Gesù si ritira, è il luogo del silenzio, della povertà, dove l’uomo è privato degli appoggi materiali e si trova di fronte alle domande fondamentali dell’esistenza, è spinto ad andare all’essenziale e proprio per questo gli è più facile incontrare Dio. Ma il deserto è anche il luogo della morte, perché dove non c’è acqua non c’è neppure vita, ed è il luogo della solitudine, in cui l’uomo sente più intensa la tentazione. Gesù va nel deserto, e là subisce la tentazione di lasciare la via indicata da Dio Padre per seguire altre strade più facili e mondane. Riflettere sulle tentazioni a cui è sottoposto Gesù nel deserto è un invito per ciascuno di noi a rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa conta davvero nella nostra vita? Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del proprio prestigio, della propria posizione, ma far sì che ogni giorno, nelle piccole cose, la verità, la fede in Dio e l'amore diventino la cosa più importante».

A

I SUNNITI APRONO

SVOLTA SULLA BANCA

Il Vaticano rivela: «Presto la nomina del presidente Ior»

S «Ora relazioni rispettose con la Chiesa» Da Al Azhar, la più importante istituzione del mondo sunnita, arriva un segnale per il Vaticano: si invoca la disponibilità a relazioni con la Chiesa basate «sul reciproco rispetto e apprezzamento». Una cauta apertura che coincide con le dimissioni di Benedetto XVI, il pontefice che scatenò la protesta musulmana per la citazione di un imperatore bizantino per il quale l'Islam era disumano. «Non ci sono assolutamente contatti e tutto dipenderà dal nuovo papa», ha comunque ribadito un collaboratore del gran imam Ahmed el Tayyeb

Padre Federico Lombardi ANSA Nonostante le dimissioni pontificie, l’attività del Vaticano va avanti. Così ieri padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ha parlato del futuro dello Ior, la banca vaticana: «È plausibile che nei prossimi giorni ci sia la nomina del presidente. Era un processo avviato da molto tempo e non vedo perché si fermi per la decisione del Papa». La scelta arriverà al termine di una selezione molto lunga, messa a punto da varie società che hanno svolto una ricerca a livello mondiale su autorevoli figure nel mondo finanziario internazionale, così come voluto dal segretario di Stato, Tarcisio Bertone.

IL CORVO DI VATILEAKS

L’ex maggiordomo «Sono dispiaciuto ma non sorpreso»

Paolo Gabriele va a lavoro ANSA E lui la causa di una delle più grandi e scomode preoccupazioni di Benedetto XVI. Ma il suo ex maggiordomo Paolo Gabriele, processato e poi graziato per il caso Vatileaks, appare sereno. Da martedì, il giorno dopo le dimissioni del Papa, ha iniziato il suo nuovo lavoro: impiegato presso una cooperativa sociale dell’Ospedale Bambino Gesù. Di fatto un incarico legato al Vaticano. Chi lo conosce dice che Gabriele, nell’apprendere la decisione del Pontefice, si sia dispiaciuto ma non meravigliato e che si sia lasciato scappare un «speriamo non mi diano anche questa colpa».

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notizie Tascabili

La centrale del disastro

La richiesta della Ue

Crolla un tetto a Chernobyl Radioattività ok

Carne di cavallo: i test del Dna per i cibi-truffa

La protesta dei costruttori edili

Sotto il peso della troppa neve sono crollati ieri in Ucraina il tetto e un muro del quarto reattore della centrale atomica di Chernobyl, quello tristemente nota per l’incidente del 1986. Fortunatamente il crollo non ha causato feriti, né un aumento della radioattività che è «rimasta nella norma». «Non ci sono minacce per la vita o la salute della popolazione», ha confermato la Protezione civile russa. Il tetto crollato era stato costruito nell’ambito della messa in sicurezza dell’impianto dopo il disastro di 27 anni fa, ma è staccato dal sarcofago che copre il reattore danneggiato.

Diecimila caschi gialli invadono Piazza Affari «Ci siamo arrabbiati» Diecimila caschi gialli da lavoro hanno coperto ieri piazza Affari, a Milano. Un modo suggestivo di celebrare la «Giornata della collera», organizzata dall’associazione delle costruzioni edili «per dichiarare la volontà di fermare un inarrestabile declino e per rilanciare un settore fondamentale per la tenuta sociale ed economica del Paese: la perdita produttiva tra il 2008 e il 2012 è del 26%, pari a 23 miliardi di euro. In pratica siamo tornati indietro di 40 anni». Con inevitabile crollo dell’occupazione: dall’inizio della crisi a oggi sono stati persi 360 mila posti di lavoro. E mentre in piazza si sono visti, con tanto di casco giallo in testa, Vendola e Ambrosoli, il presidente di

I caschi in Piazza Affari nel Giorno della Collera ANSA Confindustria Squinzi manifestava il suo sostegno ai costruttori: «Non servono promesse, chiediamo interventi concreti da parte della politica, una vera e propria terapia d’urto». Intanto all’interno del palazzo della Borsa il Tesoro ha piazzato 3,4 miliardi di Btp contro una domanda di oltre 4,7 miliardi, permettendo al Ftse Mib di guadagnare lo 0,41%. Lo spread Btp Bund invece è sceso sui 270 punti base.

Christopher Dorner, il "killer dei poliziotti", morto a Los Angeles AP

Ha ucciso 4 persone

Los Angeles: il killer di poliziotti morto in un rogo Si è conclusa a Los Angeles, dopo una lunga caccia all’uomo, la vicenda di Christopher Dorner, l’ex poliziotto accusato di aver ucciso 4 persone. L’uomo aveva dichiarato guerra alle forze dell’ordine, dopo essere stato licenziato. Il killer si era rinchiuso in una baita, che ha preso fuoco, non lasciandogli scampo.

Dopo l’allarme per le lasagne alla carne di cavallo, la Commissione europea ha invitato tutti gli stati dell’Unione a effettuare test del dna sulla carne. Tra il primo e il 30 marzo dovranno essere effettuate circa 4 mila verifiche. Ad annunciarlo è stato il commissario alla Salute, Tonio Borg, al termine della riunione di crisi. L’obiettivo è capire la reale ampiezza della truffa ai danni dei consumatori, ovvero quanta sia la carne di cavallo etichettata come 100% carne di manzo. Bruxelles ha assicurato che al momento «non è un problema di sicurezza alimentare».


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ALTRI MONDI

SI CERCA L’AEREO

Nelle Antille Olandesi il borsone di Missoni Il borsone di Vittorio Missoni (nella foto Ansa) è stato ritrovato quattro giorni fa sulla costa sudorientale dell’isola di

Bonaire, Antille Olandesi. Una scoperta che, abbinata a quella di una prima sacca arrivata a Curaçao, ha permesso di definire un’area di 10 miglia marine a nord dell’isola di Gran Roque in cui molto probabilmente il 4 ottobre è caduto l’aereo con a bordo Missoni e altri tre italiani.

lafrase DEL GIORNO

Berlusconi sui pm d «Sono giacobini» Grillo, svolta in tv Il Cav attacca i giudici: «Condizionano il voto» Prima intervista per il comico: domenica su Sky

Silvio Berlusconi, 76 anni ANSA FILIPPO CONTICELLO

L’elenco si fa più robusto ogni giorno che passa: 10 anni in appello per Niccolò Pollari, ex numero uno del Sismi, per il rapimento Abu Omar del 2003; 4 per Raffaele Fitto, ex presidente della Puglia ed ex ministro del governo Berlusconi, per corruzione in una storia di appalti nella sua regione. Senza scordare le tangenti di Finmeccanica che imbarazzano la Lega, c’è pure l’accusa di associazione per delinquere al governatore lombardo Roberto Formigoni per il caso Maugeri. In questi ultimi giorni di campagna elettorale il centrodestra ha più di uno scandalo da maneggiare e così il Cavaliere è tornato a scatenare una vecchia offensiva. Ha parlato di una «manona giudiziaria» che influenza le elezioni: «È saltato il normale rapporto tra i poteri dello Stato. La magistratura sta letteralmente mandando in malora

Beppe Grillo, 64 anni REUTERS

Monti chiude al centrodestra e punge Vendola: «Con lui non si può riformare niente» l’Italia con una azione giacobina. È terribile ed avanza senza limite mentre il governo è paralizzato». Il Cav si è detto «certo» che le azioni dei giudici influiranno sul voto, ma alle sue bordate ha risposto l’associazione nazionale magistrati: «Sono attacchi assolutamente infondati: intervenga il Csm per respingere queste pressioni», ha fatto sapere il presidenti, Rodolfo Sabelli. Sorpresa Grillo Da Monte dei Paschi a Finmeccanica, passando per Formigoni e Fitto: Beppe Grillo si sta nutrendo degli scandali, ma per aumentare i consensi userà la carta a sorpresa dell’intervista televisiva. Ha

scelto Sky TG24: sarà in diretta domenica alle 20.30 e in differita in chiaro alle 21 su Cielo. Nell’attesa si è allenato con interviste radiofoniche utili per annunci forti: «È necessario un governo di salute pubblica che può essere garantito solo da una vittoria del Movimento 5 Stelle. Il gruppo parlamentare avrà un portavoce che cambierà ogni 3 mesi. In Europa voglio ridiscutere tutti i trattati e fare un referendum sull’euro». La rimonta elettorale del M5S allarma gli altri partiti, ma sta preoccupando anche il comico genovese: «Se dovesse succedere questo botto elettorale, saremmo anche un po’ in difficoltà, dovremmo organizzarci e scegliere le persone in fretta», ha ammesso a sorpresa Grillo. Monti bacchetta Anche il premier Monti ha divorato la giornata politica, correggendo la linea del suo movimento: «Niente apertura a Vendola: le sue opinioni non sono in linea con l’interesse Paese, se cambia idea chi lo sa...». Nel dettaglio, il Professore pensa che i suoi avversari, Bersani e Vendola a sinistra, Berlusconi e Maroni a destra, abbiano un problema comune: «È l’impossibilità di governare da soli. Pd e Sel non darebbero garanzie sul fronte dello sviluppo e della crescita; con Pdl e Lega ci sarebbe invece il rischio di un nuovo incendio finanziario sui mercati». Le bacchettate del Prof non sono certo gradite in area Pd: «Con tutti i problemi che ha questo Paese, il guaio è Vendola?», si è chiesto ieri Bersani. Ad Avellino, ultima tappa del tour campano, ha ribadito il suo proposito per il futuro: «Noi abbiamo una coalizione con Vendola: prima vinciamo e dopo lascerò la segreteria». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SILVIO? È SOLO UN GUITTO «Berlusconi è un guitto che ha perso la credibilità di fronte al mondo. Non mi candido per far perdere nessuno, voglio che la vecchia destra e la vecchia sinistra cadano sotto il peso dei loro errori. Penso ci sia un tragitto di interlocuzione con amici leghisti quando capiranno che il Cav è il piombo che li porta a fondo» OSCAR GIANNINO LEADER DI «FERMARE IL DECLINO»

VIA AL NUOVO PROCESSO

Strage via d’Amelio: 5 i rinvii a giudizio Il nuovo processo per la strage di via d’Amelio in cui morirono Paolo Borsellino e la sua scorta si aprirà il 22 marzo

SVOLTA SUL BILANCIO

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davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta. Cinque i rinviati a giudizio: i capimafia Salvatore Madonia e Vittorio Tutino e i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci. Il pentito Gaspare Spatuzza sarà processato domani con il rito abbreviato.

TANGENTI L’APPALTO DI 12 ELICOTTERI

L’Ue: «Più tempo per ridurre il deficit se la crescita cala» Se la crescita peggiora in modo «inaspettato», l’Ue accorderà ai Paesi in deficit eccessivo più tempo per risanare i conti e riportare il disavanzo sotto il 3%: lo ha detto con una lettera il commis sario agli Affari economici Olli Rehn (nella foto Ap), e con perfetto tempismo il premier francese Jean Marc Ayrault ha annunciato che la Francia non riuscirà a ridurre il deficit al 3% entro il 2013, come richiesto. La decisione non tocca l’Italia che «non è in deficit eccessivo», ha spiegato Palazzo Chigi: del resto, il nostro Paese ha incassato i complimenti di Rehn che nella lettera spiega che l’Italia «ha convinto i mercati» con «politiche credibili».

Il presidente e a.d. Finmeccanica Giuseppe Orsi, arrestato per corruzione internazionale ANSA

L’India attacca su Finmeccanica «Non paghiamo» Nuova Delhi indaga e congela gli accordi: titolo k.o. in Borsa DANIELE VAIRA

C’È PURE L’OK DI OBAMA

Libero scambio tra Europa e Usa: verso l’accordo Si lavora su quello che l’Ocse ha già definito «l’accordo del secolo»: Stati Uniti e Europa proveranno infatti a costruire una zona di libero scambio. A dare l’annuncio del via libera politico al negoziato è stato Barack Obama, che ha parlato di «un commercio libero ed equo attraverso l’Atlantico». Poco dopo, Bruxelles e Washington hanno pubblicato la dichiarazione congiunta di conferma firmata da Obama, Van Rompuy e Barroso. La trattativa potrebbe partire già prima dell’estate e durerà almeno due anni.

Il giorno dopo lo scandalo che ha colpito Finmeccanica, il cui presidente e a.d. Giuseppe Orsi, è stato arrestato con l’accusa di aver pagato una tangente da 51 milioni di euro per assicurarsi la vendita di 12 elicotteri all’India, è stato proprio il governo di Nuova Delhi a farsi sentire. E lo ha fatto con toni decisi attraverso il ministero della Difesa. Prima conseguenza è stata la sospensione dei pagamenti all’azienda italiana per la commessa incriminata da 750 milioni di dollari. Il governo indiano ha aggiunto non accetterà la consegna di alcun velivolo fino a quando non sarà stata completata un’inchiesta della polizia indiana sulle accuse per tangenti. E il ministro della Difesa A. K. Antony si è spinto più in là, ipotizzando che l’acquisto dei 12 elicotteri Augusta Westland (anche l’a.d. della società Bruno Spagnolini è stato arrestato) possa saltare. La prima conseguenza è stata che il titolo della holding italiana è stato congelato in Borsa per eccesso di ribasso per alcune ore. Al ritorno nelle contrattazioni, le azioni hanno confermato il calo perdendo il 4%. Ieri Orsi si è difeso: «I giudici capiranno che ho fatto il bene dell’azienda». Poteri a Pansa Ieri, intanto, il cda di Finmeccanica, convocato d’urgenza ha deciso di revocare le deleghe a Orsi, da martedì in carcere, e di nominare Alessandro Pansa a.d. con deleghe a presidente fino al 15 aprile, data della prossima assemblea degli azionisti. Vice presidente sarà Guido Venturioni. La scelta dei manager, che sedevano già nel board dell’azienda, rappresenta una soluzione ponte nel solco della continuità del gruppo. Anche il premier Mario Monti è intervenuto sulla questione: «Ora che tutto è chiaro il governo punta ad una governance efficace ed a personalità di alto livello per la Finmeccanica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ALTRI MONDI

Berlino. Assente il regista, a raccogliere i complimenti sono stati il protagonista Geoffrey Rush (nella foto) ed Ennio Morricone, autore della colonna sonora. Il film, dopo il successo in Italia, è stato già acquistato in dieci paesi (tra cui gli Stati Uniti). In Germania «La migliore offerta» esce il 21 marzo.

APPLAUSI AL FESTIVAL

Il film di Tornatore convince Berlino Applausi per «La migliore offerta», il film di Giuseppe Tornatore (nella foto) presentato fuori concorso al Festival di

L’EVENTO DI NICKELODEON

Le star di Hollywood premiate dai bimbi Sport, musica, cinema: quali star voteranno i bambini come migliori artisti del 2013? È iniziato il countdown verso i «Kids Choice

Sanremo sbanca Ascolti da capogiro E si ride con le bellone Le polemiche al debutto portano 13 milioni di spettatori Refaeli-Bruni regine di eleganza nella seconda serata

in un abito nero mozzafiato, suona un pezzo alla batteria: «Ho appena iniziato a prendere lezioni», confessa. Ma c’è anche l’altra bellezza messa in campo da Fabio Fazio, cioè Carla Bruni, spesso criticata per aver protetto il terrorista Cesare Battisti. In un serissimo completo grigio, abbraccia la chitarra e canta subito un brano del disco appena uscito. Chiacchiera con Fazio della sua vita da ex première dame di Francia e solo dopo arriva la gag con la Littizzetto, torinese come la Bruni. «Siamo state separate alla nascita, eravamo due gemelle diverse... È nata gnocca, è nata ricca, ha fatto la modella ed è diventata una delle top model più richieste del mondo. Ha deciso di sposare un francese ed è diventato presidente, si è messa a cantare ed ha venduto milioni di dischi. Ha più culo che anima ’sta donna, potrebbe vincere Sanremo anche senza gareggiare», continua Lucianina. Poi, le due conterranee si siedono sui gradini del palco e duettano: la comica storpia uno dei brani più famosi di

«

Siamo state separate alla nascita, eravamo due gemelle diverse... LUCIANA LITTIZZETTO SU CARLA BRUNI

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANIA ANGELINI SANREMO

Avrebbe dovuto essere il festival del cambiamento: meno ospiti e più spazio alle canzoni. E invece anche questa volta gli ascolti del debutto (12 milioni e 969 mila spettatori di media e punte di 17 milioni per l’imitazione di Bersani) hanno dimostrato che il ciclone Crozza, con tanto di contestatori, ha fatto centro: ha oscurato le esibizioni dei Big, riuscendo a superare la prima serata dell’anno scorso, quella dell’accoppiata Morandi-Celentano. E dei contestatori si è parlato parecchio ieri, in conferenza stampa: cinque in tutto secondo gli organizzatori. Tra

SALTATA L’ESIBIZIONE

Ricchi e Poveri: dramma per Franco Muore il figlio (s.an.) La notizia ha rovinato l’entusiasmo per gli ascolti del debutto del Festival. In conferenza stampa, ieri, Fabio Fazio ha annunciato che i Ricchi e Poveri non avrebbero partecipato alla serata a causa della morte del figlio di Franco Gatti, il «baffo» del gruppo: Alessio, 22 anni, è stato trovato morto nella sua casa di Nervi (Ge). All’inizio si è parlato di overdose, ma il padre smentisce: «Aveva il terrore della droga».

questi anche Letterio Munafò, vicepresidente del Lecce. Lo show E così, dopo la notte delle polemiche parte la seconda serata: proprio all’inzio Luciana Littizzetto ringrazia il pubblico e scherza: «Ci hanno visto pure i calciatori della Juve mentre giocavano col Celtic». Lo spettacolo inizia con l’omaggio a Modugno di Beppe Fiorello che interpreta "mister Volare" nella fiction di Rai 1. Lo show decolla: in un’edizione senza vallette, arrivano le bellissime. La prima ad uscire è Bar Refaeli, la super top model incoronata da Maxim Usa come la donna più sexy del mondo. «Ciao Bar, posso chiamarti chiosco?», interviene la Littizzetto. La 28enne israeliana sorprende quando,

Tra gag e musica A sinistra Luciana Littizzetto accompagnata alla chitarra da Carla Bruni. A destra Beppe Fiorello canta Domenico Modugno e la modella israeliana Bar Refaeli, in versione sexy batterista ANSA

Carlà e lo rende esilarante. Alla comicità di Lady Littizzetto si alterna quella di Neri Marcorè in una delle imitazioni più famose del suo repertorio, Alberto Angela: la par condicio qui non è a rischio e le battute scivolano via. Intanto la musica va avanti, con le canzoni dei big e i rispettivi «presenter». Si parte con i Modà e si finisce con Elio e le Storie Tese, più i primi quattro giovani in gara. E pure ieri non sono mancati gli sportivi: Max Biaggi, l’oro ai Giochi di Londra nel tiro a volo Jessica Rossi e le azzurre del fioretto femminile guidate da Elisa Di Francisca. Qualche ritornello, comunque, comincia ad entrare in testa: in fondo questo resta pur sempre il regno delle canzoni.

LA CINQUINA VINCENTE

Mora furioso con Fede e Signorini «Maestri di avidità e opportunismo»

Il lotto dà i numeri per gli innamorati

FRANCESCO VELLUZZI MILANO

Le più grandi delusioni? «Alfonso Signorini ed Emilio Fede. Alfonso lo ritenevo uno dei miei cinque migliori amici, l’ho aiutato molto nella sua ascesa. Dopo l’arresto non mi ha scritto nemmeno una lettera. Mi ha insegnato il significato della parola opportunismo. Fede, invece, è troppo attaccato al potere e al denaro. Se non gli avessi dato quei soldi, forse avrei evitato il fallimento. L’ho cancellato dalla mia vita». Sono il direttore

«La mia verità» di Lele Mora, Roberto Maggi Editore, 155 pagine

l’abisso l’agente è partito per raccontare e raccontarsi. Suicidio Scrive anche del tenta-

tivo di suicidio. Era il 30 dicembre del 2011 e anche allora a salvarlo furono i figli. Poi le chicche su due personaggi che a lungo hanno fatto parte della sua vita: «Berlusconi? Non lo vedo dal 7 gennaio 2011, è un grande uomo, ma solo come capita ai re». Fabrizio Corona? «Ha fatto bene a costituirsi, ma è malato, soffre di disturbo bipolare, spero lo aiutino». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CONTESTÒ CROZZA

Il gioco del lotto fa una dedica agli innamorati: e suggerisce 5 numeri legati alla ricorrenza e alla figura di San Valentino. Questa la cinquina: 2 (il numero dell’Amore nella smorfia napoletana), 19 (la passione), 40 (il cieco: rimanda a una leggenda sul Santo), 80 (l’innamorato) e l’85 (il bacio).

Andrea Monti, la direzione e tutti i colleghi della Gazzetta dello Sport partecipano con grande affetto al dolore di Giovanna Calvenzi e dei familiari per la scomparsa di

Gabriele Basilico protagonista della cultura visiva internazionale, straordinario testimone della vita e delle forme del nostro tempo. - Milano, 13 febbraio 2013. Tutti gli amici di SportWeek abbracciano Giovanna e ricordano

Gabriele Basilico fotografo e persona eccezionale. - Milano, 13 febbraio 2013.

L’ADDIO AVEVA 69 ANNI

È scomparso Basilico, il fotografo delle città

S È il vicepresidente del Lecce Si chiama Letterio Munafò, residente a Legnano (Mi), ma nato a Lecce 65 anni fa, è imprenditore e ha un passato politico come consigliere comunale del Pdl. È lui (nella foto) uno dei contestatori che martedì sera ha interrotto lo show di Maurizio Crozza al teatro Ariston di Sanremo. Presidente degli agenti della Carige Assicurazioni, ma anche vicepresidente del Lecce Calcio, ieri ha ribadito la sua posizione: «C’era tanta gente a contestare. Non è stata una protesta organizzata: ora basta politica all’Ariston»

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IL LIBRO DI LELE HA PRESENTATO «LA MIA VERITÀ», DAL CARCERE A BERLUSCONI E CORONA: «È MALATO»

del settimanale Chi e l’ex direttore del Tg4 i principali bersagli di Lele Mora, l’agente dei famosi che ieri, in una sala affollatissima del circolo della stampa di Milano, ha presentato il suo libro La mia verità, scritto con Matteo Menetti e con l’aiuto della figlia Diana (Maggi Editore). Proprio ai figli Mora dedica il libro: «Senza Mirko e Diana la mia durissima detenzione sarebbe stata impossibile da sopportare». Una reclusione nella cella numero 25 di 407 giorni. L’accusa: bancarotta fraudolenta. Proprio da quei giorni nel-

A

Awards 2013» di Nickelodeon con le nomination nelle diverse categorie. L’evento si terrà il 23 marzo a Los Angeles, ma sarà visibile in Italia su Nickelodeon (Sky 605 e 606, ore 20.30) il 27 marzo. Si spazia da Adele a Justin Bieber, si va da Johnny Depp a Scarlett Johansson.

Uno scatto di Beirut dopo la guerra

Gabriele Basilico, morto ieri a Milano a 69 anni, vedeva il mondo alla rovescia attraverso l’obbiettivo delle sue fotocamere a banco ottico. E poi lo raccontava a modo suo. Rigorosamente in bianco e nero, possibilmente senza persone, città vuote, ma piene di se stesse. I paesaggi urbani erano i suoi soggetti preferiti, gli scatti di Milano, delle fabbriche di Milano, di Beirut, la Beirut ferita dopo la guerra, di Genova e del suo porto, sono quelle che lo hanno reso più famoso fino a farlo diventare uno dei fotografi italiani più apprezzati e conosciuti. Città teatro Era il «voyeur» delle città, un «narratore dei luoghi», come gli piaceva definirsi, l’architetto della fotografia e non soltanto per la laurea che aveva preso al Politecnico di Milano negli anni Settanta. Progettava e costruiva attraverso il mirino delle sue enormi macchine fotografiche che si portava dietro con il cavalletto. «La città è il teatro dove si svolge il ritmo dell’identità urbana», diceva. Alla fotografia di architettura è arrivato dopo aver cominciato con i reportage e la politica sulla scia dei maestri di tutti, Robert Capa, Cartier-Bresson, l’agenzia Magnum. E dopo essersi stufato di fare foto uguali a quelle di tutti gli altri, ha «architettato» una strategia d’uscita e dall’area industriale di Milano ha conquistato il mondo. Il suo ultimo libro Leggere le fotografie in 12 lezioni (edito da Rizzoli) era scritto per insegnare agli altri, come gli piaceva fare, spesso insieme a Giovanna Calvenzi, la moglie compagna di vita e di lavoro che per tanti anni è stata la photo editor del nostro Sportweek. E a lei va il grande abbraccio di tutta la famiglia della Gazzetta. u.zap.

Il milanese Gabriele Basilico aveva 69 anni


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ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI 23/9 - 22/10

Bilancia 6-

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

Ariete 8

Toro 6,5

Gemelli 7+

Cancro 5,5

Leone 7,5

Vergine 7

IL MIGLIORE Tutto è trionfo, successo e soddisfazione, oggi, tutto inizia e procede alla grande. E fantasie suine elettrizzano il San Valentino sera

La fatica c’è e nessuno v’aiuta: tirate fuori gli zebedei e vincerete, non solo nel lavoro. Il sudombelico appare redivivo e espleta mucho.

Le amicizie vi consolano, vi sorreggono, vi amano. La vostra materia grigia, poi, diventa luminosa. Creatività pure suinerrima.

C’è nervosismo, oggi, pure fornicatorio: servono strategia, controllo, furbizia e pazienza. E don’t romp se sorgessero degli obblighi.

Fiuto e carisma aumentano. Idem la fortuna, appollaiata sui vostri glutei bombati e santi. Viaggi proficui, lavoro e fornicazione al top!

Le tensioni ci sono. Ma oggi il lavoro risolleva tutto: fiducia, autostima, saldo bancario. E San Valentino è all’insegna dell’ormon. Uau.

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Scorpione 7

Sagittario 7,5

Capricorno 5,5

Acquario 7

Pesci 7

Il lavoro di fino premia lautamente. Anche se dovete farvi i glutei come due porte da calcio, per la fatica. E andate pure in rete suina!

Luna carica di energia positiva per l’animo, per il lavoro, per i soldi. Fors’anche per il sudombelico. Strafighe le condizioni di forma.

Giornata in salita. Ma non va così di sfiga, anzi, dietro le apparenze si celano vantaggi concreti, vedrete. Fornicazione friccicarella.

Il successo, oggi, risiede nei colloqui, nei viaggi, nelle idee. E nella loquela. Il lavoro fila, ma il sudombelico is a little mummifiched.

News di soldi vi sollevano. Ma pure il lavoro gratifica, risarcisce, vi fa attirare stima e simpatia. San Valentino fa infine rima con suino.

MAXIMILIANO LOPEZ

Gli zebedei caracollano, gli impegni vi chiedono di farvi un sedere come il teatro Ariston. E non si fornica. Giornatina faticosa: state su.

L’attaccante argentino della Sampdoria è nato a Buenos Aires, il 3 aprile 1983. In Italia ha giocato anche con la maglia del Catania

Gazzetta.it

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RAITRE

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IL VIDEO

8.00 10.00 10.55 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 17.10 18.50 20.00

6.40 9.40 10.00 11.00 13.00 14.00 17.00 18.15 18.45 19.35 20.30

8.00 10.10 11.00 11.30 12.00 13.10 14.00 15.10 16.00 19.00 20.35

8.50 10.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.50 20.00 20.40

6.40 8.45 12.25 12.55 13.40 15.00 15.50 16.45 17.40 18.30 19.20

10.50 11.30 12.00 12.55 14.00 14.45 15.30 16.35 16.45 18.55 19.35

9.50 11.00 12.30 13.30 14.05 14.45 16.50

Tiro a segno, Campriani ci svela la sua vita inglese

TG1 UNOMATTINA CHE TEMPO FA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG1 CHE TEMPO FA L'EREDITÀ TG1

CARTONI SABRINA VITA DA... TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG2 TELEFILM ELEZIONI 2013 TG2 SQUADRA SPECIALE IL COMMISSARIO REX TG2

AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI CODICE A BARRE BUONGIORNO ELISIR TG3 LENA, AMORE... TGR - TG3 LA CASA NELLA... GEO & GEO TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE

MATTINO CINQUE TG5 FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA

CARTONI TELEFILM STUDIO APERTO METEO.IT CARTONI LUPIN III WHITE COLLAR CHUCK LA VITA SECONDO JIM STUDIO APERTO C.S.I.

RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... TG4 FORUM RESCUE SPECIAL MY LIFE INSONNIA D'AMORE TG4 TEMPESTA D'AMORE

COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 TG LA7 CRONACHE IL FIUME DELL’IRA IL COMMISSARIO CORDIER 18.50 I MENÙ DI BENEDETTA 20.00 TG LA7 20.30 OTTO E MEZZO

20.35 63° FESTIVAL DI SANREMO

21.00 ELEZIONI 2013 Attualità

21.05 PERFETTI INNAMORATI

21.10 COLAZIONE DA TIFFANY

20.20 INTER - CLUJ Europa League

21.10 THE CLOSER Telefilm

21.10 BERSAGLIO MOBILE Attualità

23.40 TG1 60 SECONDI 0.30 RAI PARLAMENTO ELEZIONI 2013 MESSAGGI AUTOGESTITI

23.00 DARK BLUE 23.50 TG2 0.05 HOMELAND SECURITY 1.40 METEO 2

23.10 ELEZIONI 2013 23.20 RITRATTI: GINO BRAMIERI 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TG REGIONE

23.50 UFFICIALE E GENTILUOMO 0.25 METEO.IT 2.30 TG5 - NOTTE 2.55 METEO.IT

23.05 EUROPA LEAGUE SPECIALE 0.30 CONTAGION 1.10 METEO.IT 2.25 SPORT MEDIASET

23.10 0.50 1.25 1.51 2.50

23.30 0.35 0.40 0.55 1.00

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06.41 DANIELLE STEEL: PORTO SICURO Film PREMIUM CINEMA 08.30 BENVENUTI AL NORD Film PREMIUM CINEMA 10.25 COM'E' BELLO FAR L'AMORE Film PREMIUM CINEMA 12.09 TOWER HEIST: COLPO AD ALTO LIVELLO Film PREMIUM CINEMA 12.42 IL GUSTO

CALCIO

19.00 SPARTA PRAGA CHELSEA Europa League MP Calcio 1, Sky Sport 3, Sky Calcio 2

15.15 NAPOLI - LECCE

Europa League Sky Sport Extra

19.00 AJAX STEAUA BUCAREST Europa League Sky Calcio 3

2

11

ANCONA

3

6

min max

-4

5

BARI

6

9

BOLOGNA

0

7

CIELO

VENTI

CAGLIARI

3

11

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

1

5

4

12

1

9

CATANIA

NHL. ESPN America

9.45

20.00 SNOOKER: WELSH OPEN

Slalom speciale femminile. Da Schladming, Austria Eurosport, Rai Sport 1

0 8

Milano

6 6 3 8

Venezia

3 8

Torino

2

1

3

3

7

L'AQUILA

-2

6

MILANO

-3

2

ROMA

NAPOLI

6

12

2 12

8

11

Mossi

PERUGIA

2

6

POTENZA

0

3

REGGIO CALABRIA

9

13

ROMA

2

12

TORINO

-6

8

Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

-5

TRENTO

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:29

17:46

7:09

17:39

1

3

VENEZIA

-3

8

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013

Firenze 2 10

Perugia 1

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

Domani

Dopodomani

Nubi in aumento sul medio e basso Tirreno con piogge sulle isole, sul Tirreno in mare e, verso sera, piogge anche tra Lazio, Campania, Molise, Abruzzo e tra Calabria e Sicilia. Fiocchi a 700/900 m. Più soleggiato altrove.

Un impulso instabile da Nord raggiunge le regioni del medio e basso Adriatico e quelle meridionali apportando nubi diffuse, rovesci e anche locali nevicate a 800/1000 m. Tempo asciutto e con sole prevalente sul resto del Paese.

9

6

8

5

L’Aquila 1

4

Campobasso 0

Napoli 4

Bari

6

4

Potenza

13

4

10

3 2

Cagliari

Catanzaro

13

3

Palermo

9

Reggio Calabria 7 13

7 12

9

Sorge

www.gazzetta.it

Ancona

GENOVA

Neve

Champions League

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO

9

8

Molto forti

PALERMO

Dopo l’impresa della Juve in Scozia, nella tana del Celtic e l’ipoteca messa sui quarti di Champions, i tifosi si mostrano molto fiduciosi circa il trionfo finale. È possibile per il 67.4% dei votanti.

Bologna Genova

Coperto

Calmi

Champions League. Highlights

12.30 CALCIO: CELTIC - JUVENTUS

3 10

Forti

Temporali

CALCIO: REAL MADRID MANCHESTER UNITED

Una circolazione instabile continua a interessare il Sud e localmente il medio Adriatico con piogge e locali nevicate fino in collina tra Marche e Abruzzo, a 8/900 m sul Sud Appennino. Tempo stabile e con più sole altrove. Trieste

Trento Aosta

Il trionfo della Juve: ora la Champions diventa possibile

12.00 CALCIO: VALENCIA PARIS SAINT GERMAIN

Champions League. Highlights

SKY SPORT 1

Oggi

Rovesci

MARI

Halfpipe. Da Sochi, Russia Rai Sport 2

9.00

MONDIALI

Da Newport Eurosport, Eurosport 2

Moderati

Pioggia

TAMPA BAY LIGHTNING - WASHINGTON CAPITALS

SCI ALPINO

Nuvolo

FIRENZE

Slalom parallelo. Da Sochi, Russ a Eurosport 2, Rai Sport 2

Serie A. Rai Sport 1

Da Newport, Inghilterra Eurosport, Eurosport 2

Europa League Sky Calcio 3

11.00 COPPA DEL MONDO

Niccolò Campriani (nella foto), oro e argento nel tiro a segno a Londra, è tornato in Inghilterra per un master in Ingegneria dello sport. Siamo andati a trovarlo per inaugurare una campagna «olimpica»

IL SONDAGGIO

Champions League. Highlights

SNOWBOARD

20.30 VALPELLICE - ALLEGHE

OMNIBUS NOTTE TG LA7 SPORT PROSSIMA FERMATA MOVIE FLASH OTTO E MEZZO (R)

11.00 CALCIO: SHAKHTAR DONETSK BORUSSIA DORTMUND

Slalom gigante femminile. Da Schadming, Austria Eurosport, Rai Sport 1

16.00 COPPA DEL MONDO

HOCKEY GHIACCIO 1.30

21.00 TOTTENHAM - LIONE

ALGHERO AOSTA

OKLAHOMA CITY THUNDER MIAMI HEAT

14.30 SNOOKER: WELSH OPEN

Europa League MP Calcio, MP Calcio HD, Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Italia 1

Ieri

Northern Trust Open. Da Pacific Palisades, Stati Uniti Sky Sport 2

BILIARDO

21.00 INTER - CLUJ

A CURA DI

21.00 US PGA TOUR

NBA Sky Sport 2

Europa League MP Calcio 1, Sky Sport 3, Sky Calcio 2

GazzaMeteo

Legenda

2.00

13.15 MONDIALI

PGA European Tour. Da Eastern Cape, Sudafrica Sky Sport 2

Eurolega SportItalia

21.00 BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH LAZIO

19.00 NAPOLI VIKTORIA PLZEN Europa League MP Calcio, MP Calcio HD, Sky Sport 1, Sky Calcio 1

12.30 AFRICA OPEN

20.45 EFESO - REAL MADRID

Europa League Sky Calcio 4

18.00 ZENIT LIVERPOOL

GOLF

17.00 CSKA MOSCA PANATHINAIKOS Eurolega SportItalia 2

21.00 ATLETICO MADRID RUBIN KAZAN

Torneo di Viareggio Rai Sport 1

BASKET

BONES DONNAVVENTURA TG4 NIGHT NEWS MUSIC LINE LA SIGNORA HA...

Catania 6 13

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Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:27

17:47

7:08

17:40

PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: e 299,40 e 258,90 e 209,10 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520

INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: linea.aperta@rcs.it Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14-12-2011

La tiratura di mercoledì 13 febbraio è stata di 379.946 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

10 feb.

18 feb.

25 feb.

4 mar.

COLLATERALI *con Passione Rally N. 1 e 5,19 - libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 4 e 11,19 - con Carosello N. 6 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 7 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 8 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 11 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 13 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 16 e 11,19 - con I Love Travel N. 21 e 5,19 con La Cucina Italiana N. 25 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 26 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 25 e 11,19 con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 41 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 44 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 35 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 45 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 10,20; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


44

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013


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