www.gazzetta.it venerdì 15 febbraio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. N A.P. D L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
Oscar Pistorius, 26 anni, a testa bassa. A sinistra la fidanzata Reeva Steenkamp, 30
UCCIDE LA FIDANZATA: SHOCK NEL MONDO LA POLIZIA: OMICIDIO VOLONTARIO
PISTORIUS DA ANGELO A MOSTRO Tragedia nella casa di Pretoria del campione paralimpico: la ragazza è stata uccisa con 4 colpi di pistola. Lui si difende: «Pensavo fosse un ladro». Gli inquirenti non gli credono
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DRAMMA MILITO La smorfia di dolore di Diego Milito, 33 anni, per il grave infortunio al ginocchio ANSA
Rottura del ginocchio Carriera a rischio L’Inter non può gioire Lesione del legamento crociato anteriore e del collaterale esterno: a 33 anni il futuro è un’incognita. Si parla di Baros. Palacio firma il 20 al Cluj nell’andata di Europa League DALLA VITE, ELEFANTE, SCHIANCHI, TAIDELLI PAG. 12131425
SEDICESIMI TRE RIGORI CONTRO A MOENCHENGLADBACH
Super Lazio: 33 col Borussia Napoli, 3 schiaffi dal Viktoria CIERI, D’URSO, MALFITANO, STOPPINI ALLE PAGINE 151617
IL CASO ACCUSA: PECULATO E FALSO IDEOLOGICO
«Capacità delinquenziali» Cellino arrestato per lo stadio di Is Arenas In manette anche il sindaco di Quartu e un assessore. Tar: sì al ricorso per lo 03 «CagliariRoma va rigiocata»
l'Editoriale
GLI EROI PERDUTI di FRANCO ARTURI
3 Cellino nel carcere di Buoncammino ANTICIPO DI A IL PARMA A S. SIRO
SUI LUOGHI DEL DELITTO
Balo senza Faraone Donadoni: «Io al Milan? Chi non lo vorrebbe»
di DANIELE REDAELLI
ALLE PAGINE 23
l’Amico
IL VOLTO CHE MI HA NASCOSTO di GIANNI MERLO
A PAGINA 3
il Ritratto
REEVA, STAR BELLA E DOLCE di SIMONE BATTAGGIA
CENITI, FRONGIA, VELLUZZI, VERNAZZA DA PAG. 8 A PAG. 11
A PAGINA 25
l'Esclusiva
BUONGIOVANNI, ARRIGONI DA PAGINA 2 A PAGINA 7 SU GAZZETTA.IT TUTTI I VIDEO, LE GALLERIE FOTOGRAFICHE E LE TESTIMONIANZE
30 2 1 5>
anno 117 Numero n Anno 39
A PAGINA 7
BOCCI, DELLA VALLE, PIOVANI PAG. 1819
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
w
Problemi per l’interrogatorio di Cellino: si farà a Trieste perché la caserma di Is Arenas non ha l’agibilità.
SU SPORTWEEK
CONI IL 19 LE ELEZIONI
L’ALTRA META’ DI MONTOLIVO
Malagò: «Pagnozzi non mi piace Sarò io presidente»
Domani a € 1,50 con la Gazzetta.
PALOMBO A PAGINA 34
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
PISTORIUS CAMPIONE DANNATO
Pistorius violento L’eroe paralimpico uccide la fidanzata Quattro colpi di pistola nella notte nella sua casa di Pretoria Lui dice di aver sparato a un ladro ma per la polizia è omicidio Ore 3
Ore 3.30
Ore 9
Ore 15
L’orario della chiamata dei vicini alla polizia dopo gli spari AP
L’orario di arrivo della polizia sul luogo del delitto AP
Pistorius in ospedale per i test. I parenti gli portano i vestiti
Si diffonde la voce, poi smentita, che sia già in carcere EPA
Il crollo di un m DANIELE REDAELLI PRETORIA (Sudafrica)
Sulla collina di The Farm Inn i leoni ruggiscono per i turisti in cerca di emozioni. Poche centinaia di metri più a valle, nella notte di San Valentino, una calibro 9 ha ruggito quattro volte. E la modella Reeva Steenkamp, una bellissima trentenne, è rimasta fulminata sul colpo. A sparare è stato un dio delle piste, Oscar Pistorius. Un altro mito crolla a terra come il colosso di Rodi in un vecchio film.
Lusso La tragedia è avvenuta
in un complesso residenziale di lusso. D’altra parte tutta la zona a Est della Capitale, Silver Lakes, è riservata di fatto ai bianchi ricchi in fuga dal centro di Pretoria. La vecchia capitale boera, piano pia-
no, si è colorata da quando il Sudafrica è diventato il paese arcobaleno costruito dalla saggezza di Nelson Mandela e Desmond Tutu. Così, in questa area verdissima e ultra periferica, sono nati raffinati compound, campi da golf, case per pensionati, oltre al centro commerciale e ai leoni del Farm Inn. Tutto rigorosamente contornato da un muro alto più di due
metri, sovrastato da parecchio filo spinato elettrificato, dotato di guardie private piuttosto attente agli ingressi.
Silver Woods La villa di Oscar Pistorius è all’interno del Silver Woods Country Estate, una lunga serie di costruzioni beige rosato con tetto in tegole rosse. Un doppio arco all’ingresso. Security e polizia per tenere indietro i curiosi. E, soprattutto, le televisioni pronte a passare la giornata sotto i 32˚ senza un filo di protezione, visto che le aiuole laterali, all’ombra di jacarande ormai sfiorite, sono ingombre di auto. Arriva un suv Mercedes nero e rallenta, una signora bionda guarda con disappunto la piccola folla di operatori di nove emittenti nazionali, ma anche cinesi e giapponesi. Abbassa il finestrino e chiede: «Cosa
altri casi
La tragedia in un complesso residenziale. Voci di precedenti violenze domestiche La ragazza colpita su una finestra laterale: la tesi di uno scambio di persona non regge Oscar, ricoverato in ospedale, oggi in tribunale. Negata la libertà su cauzione
è successo?». «Oscar Pistorius ha sparato alla fidanzata». Una sudafricana che nella mattinata avanzata ancora non sapeva! Incredibile. La signora con fare contrariato gira il suv e se ne va.
Equivoco Ma cosa è accaduto? All’inizio si è diffusa la teoria che Pistorius, che tra un mese avrebbe debuttato nella nuova stagione dopo essersi allenato per settimane con l’inglese Martyn Rooney, avesse scambiato la fidanzata, intenta a fargli una sorpresa per San Valentino, per un ladro e che abbia quindi agito per legittima difesa. Gli era già successo in passato, ma era stato un falso allarme. Così avrebbe sparato alla ragazza, con la quale aveva una relazione da novembre, su una finestra laterale che dà sul giardino.
25 ANNI FA TOCCÒ A MONZON
BOXE
FOOTBALL
FOOTBALL
Carlos Monzon
OJ Simpson
Jovan Belcher
Esattamente 25 anni fa, il 14/2/88, Carlos Monzon uccise la moglie Alicia Muniz, strangolandola. Condannato a 11 anni, ne fece sette
Nel 1994 l’ex moglie di OJ Simpson e un suo amico furono trovati morti accoltellati a Brentwood. Unico indiziato Simpson, che però fu assolto
Il 1˚ dicembre 2012 Jovan Belcher, linebacker di Kansas City (Nfl), ha ucciso la fidanzata Kasandra Perkins e si è poi suicidato
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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A sinistra la portavoce della Polizia parla fuori del resort. Al centro l’aula dell’udienza. A destra, viene rimosso un manifesto di Pistorius ANSA-AP
L’accusa Alle 12.30, quando il sole fa cuocere cineprese e taccuini, la brigadiera Denise Beukes, fuori dal Silver Woods, fa capire che forse non credono tanto alla versione del ladro, visto che «nel passato ci sono già state segnalazioni per violenza domestica». Anche se ovviamente non conferma le testimonianze raccolte presso i vicini che parlano di frequenti litigi, con urla. Però la sua collega, Katlejo Mogale, va oltre. «Posso confermare che Oscar Pistorius è accusato di omicidio». Tutti i giornalisti si trasferiscono al Pretoria Regional Court, in centro, a quasi 30 chilometri. E’ annunciata l’udienza. Poi corre voce che Pistorius sia già in prigione.
mito
Questa versione è durata poco. A vantaggio di quella che parla di colpevolezza. Henke, padre di Pistorius, già in mattinata aveva dichiarato: «Siamo sotto shock, solo Oscar può dire cosa sia veramente successo». E dovrà dirlo davanti al giudice questa mattina alle 9.30, visto che è trattenuto per omicidio volontario. I familiari di Reeva non sono andati oltre un laconico, ma esauriente: «Siamo devastati». San Valentino Viene alla mente
un altro 14 febbraio, di 25 anni fa, quando un’altra stella dello sport mondiale, Carlos Monzon, faceva cadere dal balcone di un residence di Mar del Plata la moglie Alicia, uccidendola. «Buona festa degli innamorati!» verrebbe da dire, con tragico sarcasmo.
le foto Il resort più esclusivo diventa scena del crimine Ecco la casa degli orrori
In galera Tutti al carcere, un cubo rossiccio con un ingresso alla sala colloqui non tetro. Chissà se voleva fare dell’ironia chi ha scritto sull’insegna: «Welcome to Correctional Services Pretoria», sì, welcome, benvenuti. E sotto un’altra scritta: «We Serve with Pride», orgogliosi di servire. Fuori dalla aula 62 del Pretoria Prison Court si è riformata la solita ressa. Ma Pistorius non c’è. Viene confermato dal portavoce Medupe Simasiku che la libertà su cauzione è stata negata, ma anche che l’udienza è slittata alle 9.30 di questa mattina perché il Blade Runner delle piste olimpiche e paralimpiche è ricoverato in ospedale. Una serie di analisi stabiliranno cosa abbia eventualmente ingerito la notte di San Valentino. Il dolore Torniamo davanti alla
sua casa. C’è ancora una piccola folla, stanca. Passa Fikile su una golf cart con due bambini. Sta per entrare al Silver Woods, gli chiediamo un parere sulla vicenda. Si acciglia: «Meglio che non dica nulla». Arriva Lizette con un’amica. «Sei un giornalista? — chiede indicando il taccuino — dicci che è stato un incidente, un tragico equivoco». «La polizia non crede sia così». Ha lo sguardo disperato: «Povera ragazza. Ma qui tutti vogliono bene a Oscar, per noi è una leggenda, un esempio. Come facciamo adesso?». Una buona domanda, che da ieri mattina sta facendo il giro del mondo, Oscar Pistorius è — era? — patrimonio di tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA TRAGEDIA DI SAN VALENTINO
Sigilli al luogo del delitto In alto la casa di Oscar Pistorius sequestrata dalla Polizia dopo l’arreso, con i sigilli alla porta dell’abitazione, inserita nell’esclusivo resort Silver Woods Country Estate, circa 20 km a Est di Pretoria REUTERS - AP
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HANNO DETTO
Kenny Oldwage (avvocato difensore) «Oscar è emotivo, ma si fa forza. Chiederemo la libertà su cauzione» Luca Pancalli «Se colpevole, la sua carriera si ferma qui» Giusy Versace «Sono scioccata e amareggiata. Non ho mai pensato a lui come una persona instabile»
Bebe Vio «Non ci credo, è il mio mito» Roberto Revelant (vice sindaco di Gemona) «Viviamo anche noi un dramma: siamo vicini a lui e alla sua famiglia» Asafa Powell «Una tragedia per tutti che colpisce un atleta straordinario e un modello per tanti»
il ritratto
Il volto oscuro di un amico pieno di vita GIANNI MERLO
Come può Oscar, l’amico che mi aveva trasmesso la sua gioia di vivere, essere diventato un assassino? Questa è la domanda che mi tormenta. La notizia mi è arrivata all’alba e mi era sembrata figlia di un incubo. In quel momento erano quattro spari nel buio del mondo di un Oscar diverso. L’altra faccia della sua luna. Entusiasta Quando nel 2008, alla vigilia dell’Olimpiade, avevamo scritto a quattro mani il libro sulla sua vita, avevo conosciuto un giovane entusiasta che credeva nei valori della vita. Ero stato con lui per tre settimane a Pretoria. La sua esistenza fino ad allora non era stata certo facile, ma l’aveva affrontata senza complessi o paure. Non cercava mai scuse. Aveva una fidanzatina bionda, elegante, di ottima famiglia. Sosteneva che le donne hanno sempre un ruolo fondamentale nella vita. Era stato legatissimo alla madre, prima della sua prematura scomparsa e in quei giorni lo era alla sorella Aimée. Non c’era nulla che potesse fare presagire una tragedia come questa. Lo avevo definito un magnifico selvaggio, perché aveva tutti i difetti che poi sono i pregi dei 20 anni. Amato in Italia E quando era arrivato in Italia, l’aveva conquistata con la semplicità. Una sera a Milano eravamo andati a cena con Ottavio Missoni e Candido Cannavò, l’uomo in rosa, che subito lo adottò e lo difese, facendolo diventare la bandiera di una rivoluzione culturale. Il nostro giornale lanciò una campagna per consentirgli di inseguire il sogno della sua vita. Oscar si è sempre dichiarato normale, non si è mai sentito un disabile. Si è allenato a Grosseto e a Gemona, dove mai ha palesato squilibri o botti di rabbia cieca. Lotito lo aveva appena invitato a Roma come tifoso della Lazio. Le uniche notizie di comportamenti anomali erano arrivate dal Sudafrica, con una festa finita in guardina o un volo col motoscafo in una folle corsa nella notte per lasciarsi alle spalle, disse lui, un’orda di amici ubriachi e sguaiati. Le armi e la violenza fanno parte della vita in Sudafrica, ma è andato oltre tutti i limiti. È da molto che non lo vedo e forse la notorietà gli ha fatto sbiadire le amicizie. Qualcuno mi sussurra che nell’ultimo anno era cambiato. L’abbiamo aiutato a salire e ora mi viene un dubbio: senza volere abbiamo coltivato anche il mostro che ha ucciso Reeva? L’altra sua faccia mi era davvero sconosciuta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO 3ª GIORNATA DI RITORNO
MASCHILE
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
- OGGI -
Piscina Nannini
19:00
RN FLORENTIA
CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA AN BRESCIA
SABATO 16 FEBBRAIO 2013 Roma
Piscina Foro Italico
15:00
SS LAZIO NUOTO
Napoli
Piscina Scandone
15:00
CN POSILLIPO
ELLEVI NERVI BLU SHELF CARISA SAVONA
Siracusa
Piscina Caldarella
15:00
IGM ORTIGIA
Camogli
Piscina Baldini
15:00
RN CAMOGLI
PROMOGEST**
Sori
Piscina Comunale
15:00
FERLA PRO RECCO
RN BOGLIASCO
2ª GIORNATA DI RITORNO
Carpisa Yamamay Acquachiara
** differita domenica alle 22.30 su Rai Sport 1
FEMMINILE
SABATO 16 FEBBRAIO 2013
ore 19 IN DIRETTA
Rari Nantes Florentia
Firenze
CLASSIFICA
Bogliasco
Piscina Comunale
14:00
RN BOGLIASCO
ROMA PALLANUOTO
Padova
Piscina Plebiscito
15:00
PLEBISCITO PADOVA
DESPAR MESSINA
Bologna
Piscina Sterlino
15:00
RN BOLOGNA
MEDITERRANEA IMPERIA
Rapallo
Piscina Comunale
15:00
RAPALLO PALLANUOTO
IGM ORTIGIA
Firenze
Piscina Nannini
15:00
NGM FIRENZE
GEYMONAT ORIZZONTE CATANIA
AN Brescia Ferla Pro Recco RN Florentia Blu Shelf Carisa Savona Carpisa Yamamay Acquachiara RN Bogliasco CN Posillipo SS Lazio Nuoto Promogest Igm Ortigia Ellevi Nervi RN Camogli
39 33 27 25 23 19 18 13 12 11 9 1
Rapallo Nuoto Geymonat Orizzonte CT NGM Firenze Waterpolo Mediterranea Imperia Despar Messina Plebiscito Padova RN Bologna RN Bogliasco Roma Pallanuoto Igm Ortigia
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
Offerta valida per immatricolazioni fino al 28 febbraio 2013 per Kuga 2WD 1.6 Ecoboost 150CV con Start&Stop, cerchi in lega 17” e navigation system. Solo per vetture in stock, grazie al contributo dei FordPartner. IPT e contributo per lo smaltimento pneumatici esclusi. Consumi da 5,3 a 6,2 litri/100km (ciclo misto); emissioni CO2 da 139 a 162 g/km.
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VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
PISTORIUS CAMPIONE DANNATO
i media Ne parla il mondo E gli sponsor sono già in fuga La notizia dell’accusa per Oscar Pistorius dell’omicidio della fidanzata ha fatto il giro del mondo, conquistando
Quelle macchie nel passato di un simbolo La disabilità come normalità, ma per alcuni una doppia personalità: la favola ora è horror ANDREA BUONGIOVANNI
Ha ispirato milioni di persone. E’ stato un esempio, un modello. Adesso Oscar Pistorius — per quanto assurdo possa apparire, quasi impossibile — rischia di diventare un altro dei tanti eroi sportivi che, all’improvviso, si trasformano in simboli negativi. La sua favola, da raccontare a chi, di fronte alle avversità della vita, non riesce a reagire, è cominciata da lontano ed è transitata a più riprese dell’Italia. Ha fatto bene al cuore e all’anima di tanti. Oggi sembra un incubo, un film dell’orrore.
gambe». Era la notte del 20 luglio 2011: a Lignano Sabbiadoro aveva da poco portato il personale sui 400 a uno stratosferico 45"07, tempo che gli avrebbe regalato la partecipazione a una rassegna globale d’atletica, i Mondiali di Daegu del mese successivo. Da lì, l’anno dopo, la fantastica conquista dell’Olimpiade di Londra, semifinalista nel giro di pista, finalista con la 4x400. Oscar ha sempre vissuto la sua menomazione con normalità. «Il Signore mi ha dato tanti talenti — ha spesso ripetuto —. Non devo sciuparli. Posso essere da stimolo soprattutto per i bambini».
be smentito quella tesi e Pistorius, dal maggio 2008, avrebbe gareggiato su due fronti. Due, sì, perché già nel 2004, a 17 anni, era oro nei 200 alla Paralimpiade di Atene. Ed era il luglio 2007 quando si rivelò all’«altro» mondo, correndo la seconda serie dei 400 del Golden Gala di Roma. Già, in Italia. Paese legato a Oscar a filo doppio, Paese che lo ha adottato. In esta-
La battaglia per gareggiare coi normodotati e i dubbi sull’incidente nautico del 2009
l’apertura dei telegiornali e delle homepage delle testate di informazione di tutto il globo, dalla Bbc alla Cnn, da Sports Illustrated a Espn. Intanto gli sponsor si dileguano: una tv via cavo sudafricana ha ritirato gli spot pubblicitari per gli Oscar a cui prestava il volto l'omonimo atleta; dal sito di Pistorius è stato rimosso un banner della Nike.
va 11 mesi quando gli vennero amputate le gambe al di sotto del ginocchio. Ma non ha mai smesso di sorridere, di essere solare, di ispirare sentimenti buoni. Verso gli altri e verso se stessi. «Non mi sono mai sentito un diverso — raccontava un anno e mezzo fa, in una delle sue notti più dolci — non ne ho mai avuto modo. Quando era piccolo mia madre diceva a mio fratello: "Dai, mettiti su le scarpe". E rivolgendosi a me, aggiungeva: "Dai, mettiti su le
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THE STAR
SPORTS ILLUSTRATED
«ARRESTATO OSCAR, FIDANZATA UCCISA»
«PISTORIUS ACCUSATO DI OMICIDIO»
te, prima nella toscana Grosseto, poi nella friulana Gemona — dove era atteso anche nei prossimi mesi — ha fatto base per cinque anni.
HA CAMBIATO LO SPORT PARALIMPICO
La rivoluzione nel mondo dei disabili
Contraddizioni Di carattere era stata pure la reazione all’incidente nautico che, nel febbraio 2009, rischiò di ucciderlo. Ma proprio nel frangente affiorarono alcuni dubbi circa il personaggio. Perché le cause dell’accaduto non vennero mai del tutto chiarite e a bordo del motoscafo — si disse — la polizia trovò molti alcoolici. Ora, chi vuole far finta di non essere sorpreso da quanto successo ieri, ricorda anche altri episodi che porterebbero a dire che Oscar ha una doppia personalità. Nello stesso 2009 il sudafricano trascorse una notte in carcere, accusato di aggressione nei confronti di una 19enne ferita lievemente (la denuncia venne poi ritirata e Pistorius rilasciato la mattina dopo). Altri indicano che il ragazzo, appassionato tiratore (è stato anche al poligono di Tolmezzo), in casa teneva diverse armi da fuoco. E che il novembre scorso aveva minacciato di «spezzare le gambe» a un uomo, perché sospettava che Reeva, la fidanzata uccisa, lo tradisse. Meglio pensare a Oscar come all’uomo che ha fatto cadere barriere, che ha sgretolato muri.
CLAUDIO ARRIGONI
Lo sport paralimpico c’era prima e ci sarà dopo Oscar Pistorius. Ma prima non era quello di oggi. Per lo sport paralimpico e per il mondo della disabilità, l’era Pistorius ha fatto più che decine di anni di convegni, studi, riflessioni. «Blade runner», «The fastest man with no legs»: all’inizio i soprannomi furono questi. Poi bastò il nome. E quell’obiettivo: l’Olimpiade. «Non sono disabile, semplicemente non ho le gambe», diceva adolescente. A Londra 2012 è stato l’atleta simbolo insieme a Usain Bolt. Paradossalmente, fu lui a fare in modo che qualcuno potesse batterlo. Prima, solo un altro amputato bilaterale, lo statunitense Tony Volpentest, era stato in finale alle gare di corsa della Paralimpiade. Pistorius, ai Mondiali di atletica paralimpica 2011, venne battuto per la prima volta da Atene: secondo nei 100. In finale vi erano quattro bi amputati e quattro monoamputati. Una rivoluzione. La foto Il senso di Pistorius è lui e quel bambino namibiano amputato alle gambe, al quale porge la mano, nell’ultimo tweet: «A luglio lancerò la mia fondazione: ad almeno 10 bimbi darò la possibilità di muoversi». E quella foto, da sempre suo profilo su twitter: con Ellie, che era piccola allora e una malattia le aveva tolto braccia e gambe, a correre insieme a Manchester, entrambi su quelle lame che Oscar ha sublimato simbolo di libertà. O JJ, a New York, che il giorno di Halloween è andato all’asilo vestito da Pistorius, esibendo bene quelle protesi, lui con le gambe amputate a pochi mesi dalla nascita. Lo sport paralimpico gli deve la crescita di interesse e partecipazione di questi ultimi anni. Il mondo della disabilità lo aveva eletto simbolo. Ma niente sarà più come prima.
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Grazie, Italia Eppure Pistorius di Mondiali e Olimpiade Oscar ave-
LA GAZZETTA DELLO SPORT
battaglie ne ha dovute combattere tante. Una su tutte: quella contro la Iaaf che non lo voleva ammettere alle gare per normodotati perché, dopo approfonditi studi, era giunta alla conclusione che l’atleta, dall’uso delle suo protesi, riceveva vantaggi. Il Tas, dopo mesi, avreb-
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IL PRECEDENTE
Come in un episodio del 1971 del serial Tenente Colombo
Oscar Pistorius, 26 anni, lo scorso luglio a Gemona PLP
Sembra la scena di un film, anzi lo è. In un episodio datato 1971 del Tenente Colombo, il celebre serial interpretato da Peter Falk, una donna uccide con premeditazione il fratello — per prenderne il posto alla guida dell’azienda di famiglia — e dice di averlo scambiato per un ladro entrato da una porta finestra della camera da letto. Parole simili a quelle con cui Pistorius avrebbe giustificato l’omicidio della fidanzata. Il popolare tenente svelò l’arcano dopo giorni. Alla polizia sudafricana pare siano bastate poche ore.
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VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
PISTORIUS
la star
CAMPIONE DANNATO
Un volto perfetto Le aziende se la contendevano GLI STUDI Reeva si era laureata in Legge ed era stata assistente di un avvocato AP
Laurea, poi tv e pubblicità I sogni infranti di una fatina
LA TELEVISIONE Conduttrice di programmi di moda, aveva appena partecipato a un reality EPA
Reeva Steenkamp, 30 anni, era considerata tra le 100 donne più sexy del mondo ANSA
L’ultimo tweet, mercoledì sera alle 20, lo aveva dedicato a un’amica che l’aveva invitata a mangiare insieme un dolce al cioccolato. «Sono qui, golosa come un orso!» aveva scritto Reeva Steenkamp. Non erano state le sole parole mielose del suo ultimo pomeriggio. «Dovrebbe essere un giorno d’amore per tutti. Che sia benedetto!» aveva scritto poche ore prima, dopo aver chiesto ai suoi follower cosa avessero «come asso nella manica» per sorprendere fidanzati e fidanzate nel giorno di San Valentino.
Bellissima Poche ore dopo, Twitter avrebbe riportato ondate di reazioni, tra l’incredulità e la rabbia, per il suo assassinio. Reeva Steenkamp era una ragazza famosa. Modella di 30 anni, presentatrice tv di trasmissioni di moda, aveva prestato volto (e corpo) agli spot della Avon — cosmetici — di Silvana Diamonds — gioielleria —, ma anche a catene di ristoranti e marche d’automobili. Bellissima, «una delle cento donne più sexy del mondo» secondo il magazine maschile FHM. Domani la tv pubblica sudafricana ha in programma la prima puntata di «Tropika Islandof Treasure», un reality stile «Isola dei Famosi» girato in Giamaica che la ve-
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GLI SPOT Reeva era stata il volto per gli spot di aziende di cosmetici e di gioielleria AP
TwitTwit IL CINGUETTIO
Che asso nella manica nascondete per il vostro amore, domani?
Reeva tra bellezza, fiuto per gli affari e i messaggi su Twitter contro gli abusi «Non tutte si svegliano felici come me» SIMONE BATTAGGIA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
REEVA STEENKAMP FIDANZATA DI OSCAR PISTORIUS Il messaggio di mercoledì pomeriggio
deva tra i protagonisti.
Gazzetta.it LE FOTO DI REEVA E I VIDEO DI OSCAR Oscar Pistorius, emblema Paralimpico, le sue parole, i video dei Giochi e una gallery con la sua storia. E ancora, il videotributo che la rete ha riservato alla sfortunata Reeva, una delle donne più sexy al mondo.
La coppia perfetta Bella e con una bella testa. Nata a Città del Capo, era cresciuta a Port Elizabeth, dove si era laureata in Giurisprudenza. Amava le auto e la cucina, ma apprezzava anche restare a casa a leggere qualche libro o una serata con gli amici. «L’essere umano più dolce, un angelo caduto sulla Terra — raccontava ieri il suo agente, Sarit Tomlinson —. E stravolgeva lo stereotipo della modella». Il 1˚ febbraio, ancora su Twitter,
aveva postato un ritratto del fidanzato. «Certamente non ha bisogno di altri follower, ma è bello da guardare e tra l’altro dice anche cose intelligenti». Belli, ricchi e famosi. Lei e Oscar Pistorius erano apparsi insieme in pubblico per la prima volta a novembre, durante i South African Sport Awards. Sembravano la coppia perfetta. Premonizioni Eppure, a volerli
leggere, su Twitter ci sono anche i segni premonitori della tragedia. Mercoledì Reeva ave-
va ripreso un appello che chiedeva alle ragazze di vestirsi di nero, oggi, «contro gli stupri e gli abusi contro le donne». Sabato aveva rilanciato la stessa campagna: «Mi sono svegliata in una casa felice e sicura questa mattina. Ma non è andata così per tutte». La polizia cercherà di capire se dietro a quei tweet ci fosse solo l’adesione a una battaglia, o se nascondessero già un grido d’aiuto. Per tutti Reeva era bella, solare, innamorata. Ieri avrebbe dovuto parlare in una scuola di Johannesburg, per motivare gli studenti su come seguire i loro sogni. Lei, che i sogni sembrava averli realizzati proprio tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
IL CASO
Ultimo stadio: A
GUAI GIUDIZIARI
S Sergio Cragnotti, 73 anni, ex presidente della Lazio, arrestato nel febbraio del 2004 con l’accusa di bancarotta fraudolenta per il crack della Cirio
S Calisto Tanzi, 74 anni, ex proprietario del Parma, tuttora detenuto per il fallimento della Parmalat: deve scontare svariati anni di condanne per diverse vicende
in prigione Dalla vacanza sulla neve a Buoncammino Nelle foto (Anza/Ungari) l’arrivo di Cellino nel carcere di Buoncammino. Il presidente è stato prelevato dagli agenti del Corpo Forestale attorno alle 8: pare che si stesse preparando per una vacanza sulla neve, poi la settimana prossima avrebbe partecipato al consiglio e assemblea di Lega a Milano Il video dell’arresto su www.Gazzetta.it
Arrestato per Is Arenas «Capacità delinquenziali» Peculato e falso ideologico: col proprietario del Cagliari, in manette il sindaco di Quartu (ora in terapia intensiva) e un assessore DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI CAGLIARI
S Giussy Farina, 79 anni, ultimo presidente del Milan prima dell’era Berlusconi, venne arrestato per pochi giorni negli anni Ottanta per falso in bilancio
S Pasquale Casillo, 64 anni, ex presidente del Foggia, arrestato nel 1994 per concorso esterno in associazione mafiosa: assolto nel 2007
Lo hanno colto di sorpresa gli agenti del corpo forestale. E arrestato. Ieri mattina, alle 8. Massimo Cellino pensava a qualche chiarimento. Si è ritrovato in una cella singola (non in isolamento) nel carcere di Buoncammino dove, forse, domani sarà interrogato. L’accusa è di peculato e falso ideologico. Un brutto epilogo per la lunga e burrascosa vicenda dello stadio di Is Arenas. Ma il provvedimento del gip Giampaolo Casula, su richiesta del pm Enrico Lussu, ha punito anche il sindaco di Quartu S.Elena Mauro Contini (grande amico di Cellino) e l’assessore ai Lavori pubblici
personaggio e dintorni
ANDREA SCHIANCHI
La sua biografia è un assolo di chitarra: note che s’intrecciano e si susseguono in un crescendo che rischia di far girare la testa. Lui è Massimo Cellino, il presidente-rockstar che si diletta a suonare la sua Fender Stratocaster rossa, e applica quasi alla lettera il testo di Vita spericolata, la canzone di Vasco Rossi. Irascibile, scaramantico, esagerato, a tratti surreale: tutti aggettivi che gli sono stati appiccicati addosso. Il diploma di ragioneria in tasca e il posto di comando nell’azienda di famiglia, Cellino è entrato nel calcio nel 1992 quando ha rilevato il Cagliari dai fratelli Orrù. E da allora non si può dire che non abbia
Stefano Lilliu. Ma Contini, già colpito da un infarto tre anni fa, in carcere per ora non ci va. Si è sentito male ed è stato trasportato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Brotzu. E’ fuori pericolo. Va ricordato che il 29 novembre 2012 erano stati arrestati (ora sono ai domiciliari) anche i funzionari comunali Pierpaolo Gessa e Andrea Masala. I motivi Ma perché il presiden-
te del Cagliari è finito in galera? L’ordinanza parla di minacce al funzionario Gessa. «Tenuto conto che gli indagati verrebbero a conoscenza delle intercettazioni telefoniche e ambientali in atto non sarebbe un’adeguata garanzia». «Cellino ha spiccate capacità delinquenziali, è capace di qualsia-
si genere di sotterfugio pur di raggiungere i propri scopi». Ingenti somme di denaro pubblico (si parla di 748 mila euro), destinate ad altre opere, sarebbero state distratte per i lavori dello stadio che, comunque, sono stati realizzati secondo modalità del tutto differenti rispetto a quelle legittimamente approvate. Cellino, sempre secondo l’ordinanza, «appare strettamente legato agli amministratori e regista dell’operazione oltre che maggiore beneficiario, e tuttora in grado di condizionare uomini e istituzioni». La difesa «Sicuramente c’è qualcuno che non gli vuole bene, considero non giustificato l’arresto», sussurra Benedetto Ballero, 68 anni, avvocato am-
ministrativista (uno studio con 4 figli tutti avvocati) che assiste Cellino (con Giovanni Cocco) e che per il numero uno rossoblù ha vinto tanto. L’ultimo successo, ieri, nella battaglia con la Roma per lo 0-3 di settembre. Ieri Ballero è stato in carcere: «L’ho visto sereno». Cellino avrebbe scaramanticamente detto che la richiesta era stata depositata in data 17 (gennaio). In serata a Buoncammino è andato anche il deputato sardo del Pdl, Mauro Pili. «La contestazione è debole. Faremo di tutto per tirarlo fuori entro pochi giorni (ma c’è chi dice che due settimane le farà, ndr). E’ un peccato perché con gli stadi ci ha rimesso 20 milioni», chiude Ballero. La pensano diversamente gli inquirenti e coloro che lavorano
La vita spericolata del presidente-rock In carcere già nel 1994 fatto parlare di sé. Manette Le porte del carcere, tanto per restare nell’attualità, gli si erano già aperte nel 1994, quando venne arrestato per truffa ai danni della Cee. La vicenda si trascinò per molti anni e nel 2000 Cellino patteggiò una pena di 14 mesi di reclusione con la sospensione condizionale. Ma le questioni giudiziarie non sono finite qui. Nel 2001 Cellino è condannato a un anno e 3 mesi per falso in bilancio. Ed è quello il periodo in cui il presidente-chitarrista scopre la bellezza delle spiagge di Miami Beach e lì si trasferisce. Dalla Florida ordina, comanda e tratta calciatori. Insomma, fa affari. Per capire il personaggio, coraggioso e spregiudicato, c’è un episodio.
Siamo nel 1997: un ladro s’intrufola nella sua villa e Cellino lo accoglie sparandogli e ferendolo. Il pericolo non lo spaventa. Anzi, si potrebbe dire che lo eccita, proprio come un assolo di chitarra. Ogni volta che c’è da reagire, ogni volta che c’è da alzare la voce, ogni volta che si deve andare oltre l’ostacolo, ecco che Cellino risponde presente. Vale nella vita come nel calcio. Numerose le sue battaglie e famose certe sue uscite non proprio eleganti. Definì Franco Carraro, allora presidente della Figc, «il maresciallo Badoglio del calcio», e nel 2003 annunciò la pubblicazione di un documento shock sullo stato del pallone in Italia: stiamo ancora aspettando. Perché Cellino è un incendiario che butta il fiammifero e poi
corre a chiamare i pompieri. Con il potere ha sempre avuto, e continua ad avere, un rapporto strano: arruffa il popolo e subito dopo va a cena con i padroni del vapore. Gesti Dopo 21 anni di
presidenza figuriamoci se i tifosi del Cagliari si sognano di contestarlo. Lo venerano e ne accettano gli eccessi e le stravaganze. Come quando, settembre 2011, chiamò a raccolta gli spettatori e li invitò a presentarsi allo stadio indossando almeno un capo di colore viola. Perché? Semplice, Cellino è scaramantico e superstizioso: siccome il Cagliari do-
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I DUE REATI
Peculato Il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che si appropria di denaro o altra cosa mobile Falso ideologico Chi dichiara o attesta fatti non veritieri
da mesi sulle anomalie di Is Arenas. In questura spiegano, soddisfatti, che «è stato un lavoro importante, che alla fine ha dato i suoi frutti». E’ il pericolo di inquinamento probatorio a supportare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le telefonate L’ordinanza di 56 pagine svela telefonate importanti, tra il presidente e l’attuale responsabile della comunicazione Ivan Paone, con Contini e Lotito, ma anche tra Cellino e il funzionario Gessa, minacciato dal presidente: «Se non porti a termine questi lavori io il culo che vado a cercare non è uno qualsiasi, ma quello tuo». Gessa, in carcere, il 5 dicembre scorso, avrebbe asserito di essere stato minacciato. «Il presidente ha sempre tenuto un atteggiamento arrogante nei confronti di tutti noi dipendenti comunali interessati al progetto. Aveva pretese anche su cose non ancora presentate come progetto». E in lacrime ha detto: «Ho fatto l’errore di non aver avuto la forza di dire no, temevo per la mia incolumità». Ora ha messo nei guai il massimo dirigente rossoblù, che ieri ha incassato la solidarietà della Tirrenia: «Continueremo a sponsorizzare il Cagliari». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rockettaro Massimo Cellino, 56 anni, alla chitarra: il presidente del Cagliari è alla guida della società rossoblù dal giugno 1992
veva giocare contro il Novara il giorno 17 e quel numero, secondo lui, porta sfortuna, era necessario un esorcismo. Una volta distribuì a tutti i tifosi delle bandane perché erano di buon auspicio. E durante questo campionato, poiché il Cagliari segnò un gol mentre lui stava mangiando un panino, se ne fece portare un altro e un altro ancora: i sardi vinsero 4-2 e il presidente s’ingozzò. Come canterebbe Vasco: «Voglio una vita esagerata, voglio una vita come Steve McQueen. Voglio una vita che non è mai tardi, di quelle che non dormi mai. Voglio una vita, la voglio piena di guai...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cellino in cella intercettazioni IMBARAZZANTI
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La gente quando è vicina si diverte di più. Gli fai pagare 10-15 euro, Claudio, gli prendi altri 10 con i panini, la birra... MASSIMO CELLINO AL TELEFONO CON LOTITO
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Lo Juventus Stadium arrossisce di fronte ai nostri spogliatoi. I soffioni delle docce sono più grandi di una ruota di un motocarro MASSIMO CELLINO CON UN GIORNALISTA
L’assist a Lotito «Ti faccio dare io l’autorizzazione» Consigli al laziale e minacce a un funzionario «Se non finisci i lavori vengo a cercarti...» FRANCESCO CENITI
Come costruire un impianto sportivo in barba ai vincoli ambientali, scavalcando opere pubbliche già progettate, infischiandosene della sicurezza e dei collaudi. Le intercettazioni contenute nell’ordinanza che ha aperto le porte del carcere per Massimo Cellino sono un piccolo manuale del genere «stadio su misura». Ci sono regole calpestate e «regole» da seguire per ottenere lo scopo. Un uomo solo al comando: Cellino. La
sua insofferenza monta verso chi prova a fare le cose come legge comanda. Ma c’è anche il presidente orgoglioso che parla di Is Arenas come lo stadio dei sogni e quello che esorta il collega Lotito a seguirlo nell’esempio. Il gip Giampaolo Casula attribuisce a Cellino «spiccate capacità delinquenziali». Lo fa anche dopo aver ascoltato queste intercettazioni. CELLINO E LOTITO
Il 4 novembre il presidente del Cagliari parla con Claudio Lotito, patron della Lazio, su come fare uno stadio nuovo.
Cellino: «Stadi vuoti, la gente non viene più. Ve lo dicevo io, lo ricordi Sky... Se tu vuoi incularti i tuoi colleghi stai zitto e fai quello che ho fatto io. Claudio se tu lo vuoi fare incominciamo a gennaio, alla prima di campionato prossimo hai lo stadio pronto. Te lo garantisco io anche perché ti faccio dare un’autorizzazione di struttura amovibile, senza concessione, hai capito qual è il mio gioco? Non sono dovuto andare in concessione, ho avuto un’autorizzazione a montarlo, perché essendo tutto in acciaio e tecnicamente, teoricamente è amovibi-
le, ma non lo è, Claudio, perché è un casino...». Lotito risponde con un «certo», mentre Cellino riprende: «In attesa di avere la concessione per lo stadio pseudo definitivo chiedo l’autorizzazione triennale di struttura temporanea amovibile e non va in concessione, te la danno in 30 giorni e ti fai uno stadio così. E poi lo sai che il temporaneo in Italia è sempre definitivo, vero? Avremo lo stadio pieno perché la gente quando è vicina si diverte di più, se ne sbattono i coglioni. Gli fai pagare 10-15 euro, Claudio, gli prendi altri 10 con i panini, la birra...».
STADIO DELLE MIE BRAME
Il 3 ottobre 2012 alle 23 e 23 Cellino è al telefono con il giornalista Ivan Paone (allora capo dello sport all’Unione Sarda e dal successivo primo novembre capo ufficio stampa del Cagliari). Cellino: «Gli spogliatoi di Quartu sono i più belli d’Europa, quando saranno finiti. Lo Juventus Stadium arrossisce di fronte ai nostri, te lo giuro. Il pavimento della Mapei, con resine, quarzo e porcellanate, costa 180 euro a metro quadrato. Sono 600 mila euro solo di pavimento. Il massetto costa 400 mila euro... E ci sono i soffioni delle docce che sono più grandi di una ruota di un motocarro, ci sono impianti di condizionamento che c’invidiano anche negli ospedali... I gradoni sono in legno, secondo te costano più in cemento o in legno? Tre volte tanto, ma era l’unico modo per averli pronti in agosto. Abbiamo speso 720 mila euro per le telecamere: sono 75, ti dico solo che San Siro ne ha 32... E il tappeto erboso se lo sognano in Italia: i giocatori e gli arbitri sono emozionati quando entrano in campo... Il tabellone può tenere un elicottero DC9 poggiato sopra. Mi hanno fatto fare cose fuori dal mondo. E sto zitto... E mi stanno ancora cagando il cazzo, capito?». AGOSTO STADIO TI CONOSCO
Il 1 ottobre 2012 Cellino parla con un «dottore» non identificato. E spiega perché lo stadio è stato costruito in estate. «Dottore, l’ho fatto a giugno, luglio e agosto perché se lo comin-
cio adesso non lo faccio più, perché si cominciano a muovere gli ambientalisti, gli amici della terra, delle rane sultane... Non avremo fatto nulla. Sono andati in ferie, sono tornati e si sono trovati lo stadio nuovo, non potevano fare più nulla. Se non lo facciamo sotto ferragosto, lo stadio, noi non lo facciamo mai, eh».
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domande a...
GIGI RIVA mito del Cagliari di MARIO FRONGIA
IL SINDACO TIFOSO
Sempre nell’intercettazione con Paone, Cellino spiega l’importanza di avere un sindaco tifoso del Cagliari. «Se avessimo avuto un sindaco tifoso del Cagliari dopo Delogu (ex primo cittadino, ndr), non avrei avuto problemi con stadi e tutto. Ci è capitato uno che non gliene sbatteva un cazzo del Cagliari. E meno male che ci avevamo Mauro Contini che è tifoso del Cagliari e capisce quanto è importante la squadra». A questo proposito il gip scrive: «Desta quantomeno curiosità che Cellino riconduca la fattibilità del progetto, non solo di quello attuale ma pure di quelli proposti in precedenza per la città di Cagliari, alla circostanza che un sindaco sia o meno tifoso, come se tutti gli altri problemi di legalità, o più genericamente di realizzabilità, fossero una variabile dipendente esclusivamente dalla volontà del primo cittadino». LA GARA CON LA JUVE
Il sindaco tifoso, però, non firma l’autorizzazione per la gara con la Juve con le indagini in pieno corso. Solo a tempo scaduto Contini diede l’okay a «un’anomala autorizzazione alla disputa» invece della licenza d’uso. Forse perché tempestato dalle pressioni di Cellino come era già accaduto per altre partite (quella con l’Atalanta e il Pescara, ad esempio). Il gip descrive le minacce nell’ordinanza con Cellino che promette di «sputarlo in faccia. Me lo deve dire che non vuole firmare... Perché ha paura... di che cosa ha paura?». Altre pressioni sarebbero state esercitare sul dirigente del comune di Quartu, Pierpaolo Gessa, che agli inquirenti riferisce una frase di Cellino: «Se non porti a termine questo tipo di lavori, io il culo che vado a cercare non è uno qualsiasi ma quello tuo».
Gigi Riva, 68 anni, ha vinto lo scudetto a Cagliari nel 1970 ANSA
«Che amarezza ma adesso è inutile parlare del Sant’Elia» Gigi Riva, 68 anni, è un mito della storia del Cagliari. Con i suoi gol trascinò i rossoblù allo storico scudetto del 1970. Oggi è team manager della Nazionale italiana.
1 Che idea si è fatto dall’inchiesta su Is Arenas? «Sono cose spiacevoli e antipatiche. Spero venga fuori la verità. Da parte del Cagliari abbiamo assistito a varie ipotesi. Prima Quartu, poi Elmas, di nuovo Quartu. Domenica si è giocato a Is Arenas, pensavo fosse lo stadio definitivo». 2 Lei ha sempre sostenuto il Sant’Elia. E ora? «Il presidente Cellino ha abbandonato lo stadio olimpico della Sardegna per costruirne uno di sua proprietà. È inutile parlare ora del Sant’Elia. La situazione è delicata, provo amarezza. Ma il Cagliari e i suoi tifosi non hanno nulla da temere, come dimostrato nelle ultime partite». 3 Qual è il suo auspicio? «Mi auguro che la vicenda faccia il suo corso in tempi rapidi e che si chiarisca al più presto nei vari gradi. Da un anno si dibatte più di stadio, autorizzazioni e ricorsi. Da sardo acquisito spero si riprenda a parlare di pallone».
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LA DENUNCIA LO STADIO IS ARENAS E’ ATTIGUO ALLA ZONA PROTETTA DELLO STAGNO DI MOLENTARGIUS, TUTELATA DA CONVENZIONI INTERNAZIONALI
Il Wwf: «Rumori e riflettori fanno male ai fenicotteri» SEBASTIANO VERNAZZA
Il fenicottero rosa, l’airone rosso e il pollo sultano. All’origine del caso Is Arenas ci sono tre specie protette dello stagno di Molentargius, che in linea d’aria dista poche centinaia di metri dallo stadio della discordia a Quartu Sant’Elena. Antonello Secci è il presidente del Wwf-Sardegna. Il Wwf sardo, come altre associazioni, ha presentato esposti all’autorità giudiziaria e alla guardia forestale per contrastare l’edificazione del nuovo impianto del Cagliari. Secci, lo stadio Is Arenas danneggia l’ambiente, l’eco-sistema dello stagno di Molentargius?
«Sì, è stato costruito in una zona a protezione speciale. Lo sta-
IN LINEA D’ARIA NEPPURE UN CHILOMETRO DI DISTANZA
GDS
gno di Molentargius è tutelato dalla convenzione internazionale di Ramsar ed è sottoposto al piano paesaggistico. Abbiamo fondati dubbi che certi vincoli siano stati rispettati. Per esempio, c’è un problema legato ai parcheggi, ricavati dove non si poteva né si doveva. Ed è tutto da verificare se in genera-
le siano state ottenute le molte necessarie autorizzazioni». I danni alla fauna protetta di Molentargius?
«Li abbiamo rilevati, sono di tipo uditivo e visivo. L’inquinamento acustico prodotto da ogni partita e la luce dei riflettori per le gare in notturna fanno
male agli animali dello stagno». A questo proposito citiamo il passo di un’intercettazione contenuta nell’ordinanza degli arresti di ieri, il passaggio in cui Massimo Cellino parla così dell’illuminazione di Is Arenas: «L’impianto luci che ho fatto... Quasi un milione di euro ho speso. Abbiamo due gruppi elettrogeni di 400 kilowatt, San Siro ne ha solo uno da duecentocinquanta».
con Cellino. Conflitto di interessi tra le due cariche?
Secci, quali sono le specie più colpite dalla ristrutturazione di Is Arenas?
«A Molentargius non ci sono soltanto i fenicotteri rosa, che partono dalla Francia, transitano da noi e poi vanno in Tunisia. Abbiamo anche l’airone rosso, il pollo sultano». Il presidente dell’ente Parco Molentargius è il sindaco di Quartu, arrestato ieri mattina
I fenicotteri rosa nidificano in Camargue (Francia), sostano in diversi stagni sardi e migrano poi in Nordafrica. Dal ’99 Molentargius è parco regionale
«Beh, mi pare evidente. C’è stata una rilassatezza nella gestione della zona umida, la situazione idraulica non è più ottimale. A suo tempo sono stato preso a male parole dal sindaco Contini. Mi ha detto: "Sei un ambientalista dell’ultima ora!". Gli ho risposto che mi occupo di ecologia da quando lui andava a scuola. Tifo Cagliari, ma su Is Arenas ho espresso parere negativo fin dal primo giorno». L’ente parco di Montelargius, da noi interpellato, ha precisato che Is Arenas è esterno al limite della zona a protezione speciale (Zps), ha aggiunto che i fenicotteri si sono «adattati al contesto urbano circostante» e ha negato il conflitto di interessi: «L’ente parco ha i suoi organi di controllo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL CASO
d
il Film
HANNO DETTO
Is Arenas: storia di un impianto che è nato troppo in fretta S Lo stadio nascente Al via del campionato è ancora un cantiere Is Arenas viene costruito a tempo di record, ma al via della A è ancora un cantiere. Il Cagliari gioca in casa del Genoa
Lo stadio vuoto Con l’Atalanta a porte chiuse Seconda giornata: debutto casalingo. Il Cagliari gioca contro l’Atalanta a porte chiuse. La gara finisce 1-1
Lo stadio pieno Un pareggio emozionante con il Milan L’ultima partita casalinga, alla 24a giornata contro il Milan: c’è grande folla a Is Arenas. Il Cagliari pareggia 1-1
Il Tar: «Si giochi Cagliari-Roma» Accolto il ricorso contro lo 0-3 deciso dal giudice. Ma il club giallorosso non ci sta DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI CAGLIARI
Una batosta con l’arresto del presidente, ma anche una carezza. Soprattutto per la squadra del Cagliari. Ieri l’avvocato Benedetto Ballero, legale di Cellino, ha vinto il ricorso al Tar contro lo 0-3 inflitto al club rossoblù per la mancata disputa della partita con la Roma dello scorso 23 settembre. Il Tar della Sardegna si è pronunciato e ha disposto «il differimento ad altra data della gara Cagliari-Roma». «Speriamo di riuscire a far rigiocare questa sfida», ammette con soddisfazione Ballero. Ora sarà l’avvocato Grassani a occuparsi dell’aspetto sportivo. «Non si può prescindere da questa decisione. Ora la parola spetta all’Alta Corte del Coni che dovrebbe riunirsi entro
marzo con sentenza inappellabile. Lì porteremo le nostre ragioni. Per ora è un punto a nostro favore», ha detto il legale bolognese. «Ora dobbiamo vincere ogni partita», avrebbe aggiunto il presidente del Cagliari Cellino da Buoncammino. La replica La parte lesa, cioè la Roma (difesa dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani), non ci sta. Quella partita ritiene di averla vinta e i tre punti le spettano. La società giallorossa aspetta il Consiglio di Stato. Ed è sicura che non si rigiocherà. La Roma sosterrà che il giudice sportivo le ha dato partita vinta in base al mancato rispetto di un’ordinanza prefettizia. Per il club è assurdo prevedere la retroattività». Quale stadio? La vicenda che
ha portato Cellino, sindaco e
Daniele Conti, 34 anni, a sinistra, col rossonero Massimo Ambrosini, 35, nell’ultima partita giocata a Is Arenas AP
assessore di Quartu, riporta, però, alla ribalta la drammatica vicenda dello stadio. In quale campo giocherà il Cagliari la prossima partita interna col Torino il 24 febbraio? Secondo alcune voci Is Arenas verrà posto sotto sequestro. Proprio mercoledì era stata rinviata di 15 giorni la verifica sui lavori da fare per omologare l’impianto. Il vice prefetto Carolina Bellantoni ha in mano la questione, diventata delicatissima. Per ogni partita era il sindaco Mauro Contini che dava l’autorizzazione. Ora questa funzione potrebbe esercitarla il vicesindaco Di Cesare. Che però, ieri, è stato denunciato, insieme a un altro assessore quartese: Falqui. Insomma: Trieste, Parma, Livorno, Torino si preparino ad accogliere i rossoblù, incolpevoli in questa tristissima vicenda. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Massimiliano Allegri (Allenatore Milan) «È un grande dispiacere. Spero che tutto si risolva, per Cellino, per il Cagliari e per la gente sarda»
A IS ARENAS
Squadra in campo per la partitella QUARTU (Ca) Avelar che annulla l'incontro con gli studenti di una media: è stato questo l'unico contraccolpo legato allo tsunami che ha investito il Cagliari. Per il resto, tutto come da copione. I rossoblù hanno preparato la trasferta di Pescara a Is Arenas. Il test in famiglia, aperto ai cronisti, ha visto Cossu e soci lavorare intensamente. In campo anche il nuovo arrivato, Cabrera. Ovviamente, bocche cucite. Solo Nainggolan ha cinguettato su twitter: «Svegliarsi e leggere certe cose fa venire i brividi!». m.f.
S Maurizio Beretta (Presidente Lega A) «L’arresto ci ha scioccato, ma aspettiamo di conoscere meglio la vicenda per poter giudicare»
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EUROPA LEAGUE ANDATA SEDICESIMI
identiKit & CARRIERA
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Torsione innaturale al ginocchio sinistro Diego Milito, 33 anni, capisce subito che il suo infortunio dopo 6’ non è una botta di routine: l’argentino si porta le mani al ginocchio sinistro, che si era girato in maniera innaturale, e urla dal dolore. Legamenti k.o. ANSA e SKY
DRAMMA MILITO Si spacca il ginocchio L’Inter non può gioire per Palacio e Kovacic Diego al 7’ si fa male da solo e gela San Siro. Entra Rodrigo e fa due gol al Cluj. Il 18enne croato incanta e fa l’assist del 2-0 ANDREA ELEFANTE MILANO
No, non è una consolazione. Al massimo un modo per vedere il bicchiere mezzo pieno, ma proprio volendo fare uno sforzo di necessario ottimismo: e però la doppietta di Mister Pallonetto Rodrigo Palacio e un po’ più di mezza ipoteca sugli ottavi di Europa League (improbabile che il Cluj possa trasformarsi fra una settimana: gli uomini sono quelli e le cessioni nel mercato invernale sono state pesanti) non fanno svaporare l’immagine di Diego Milito a terra dopo 7’ scarsi, con il ginocchio in mano e articolazioni già malconce che lo fanno piangere di dolore. Un infortunio gravissimo, che chiude la sua stagione, cambia pesantemente le carte in tavola di quella interista e sicuramente ha cambiato la gara di ieri sera: buon per l’Inter che Mateo Kovacic ha regalato subito una prima a San Siro da urlo con assist finale stradecisivo e che Palacio, entrato proprio al posto del Principe, si è confermato garanzia di spietatezza offensiva, ma anche attaccante con caratteristiche diverse da Milito. Che all’Inter mancherà tanto, tantissimo. Porta inviolata, finalmente Senza un centravanti vero, e con Palacio e Cassano che a quel punto hanno cercato di toglie-
re punti di riferimento al Cluj giocando molto più larghi, l’Inter ha comunque tenuto in mano la partita senza rischiare, e soprattutto senza subire gol, cosa che prima di ieri era successa solo 3 volte nelle ultime 22 gare (e l’ultima volta il 12 gennaio, poi sei gare di fila incassandone sempre almeno uno; fra l’altro il Cluj aveva sempre segnato nelle ultime 11 gare europee). Ma anche rischiando di regalare l’ultimo quarto d’ora - finché non è arrivato il secondo lampo del Trenza - e di non garantirsi un risultato più tranquillo. Il tutto raccogliendo meno di quanto possibile e necessario per usare la prossima settimana anche in funzione derby, soprattutto per il vizio, riemerso a tratti, di giochicchiare un po’
LE DUE RETI
PALACIO ENTRA E SEGNA 20’ primo tempo Palacio entra in campo dopo l’infortunio di Milito. Gli bastano pochi minuti per trovare il gol: assist di Guarin e tocco morbido dell’argentino sull’uscita del portiere
Mateo, che tipino Però un sorri-
so pieno c’è, ed è quello di Kovacic e del suo debutto a San Siro, rinviato domenica scorsa per una caviglia malconcia: è stata la sua notte, oltre che quella di Palacio e del rientro dello squalificato Guarin, di nuovo nel suo ruolo di incursore dietro le punte, ma con un ragazzo di neanche 19 anni alle sue spalle che consente a lui, e dunque alla squadra, collegamenti diversi e più libertà di andare a rifinire l’azione, piuttosto che iniziarla. Kovacic è un tipino che nel cuore del campo dove lo ha piazzato ieri Stramaccioni sa come starci e ci sta volentieri: gioca a testa alta, senza paura, e questo si sapeva; vuole la palla e se la prende (assieme a non pochi falli), per darla via spesso di prima, e preferibilmente in verticale, con gli errori propri di chi la gioca sempre, ma anche la propositività e la pulizia di tocco di chi ha in testa un calcio mai sotto ritmo, pensato per attaccare, ma senza trascurare i compiti difensivi. L’abbiamo visto anche andare in contrasto, sporcare il gioco avversario, recuperare palloni, e se nella ripresa era parso leggermente più sotto tono, anche perché quelli del Cluj sembravano essere riusciti a fargli l’identikit, quel che è rimasto, alla fine, è il forte sospetto che il ragazzo sappia anche gestirsi bene le energie. Trenza, e 16 Diversamente non
si qualifica se... LA SITUAZIONE
Pari o vittoria: si passa Ok anche il k.o. per 3-1 L’Inter dopo il 2-0 rifilato a San Siro al Cluj, adesso può guardare al ritorno con maggiore tranquillità. Passa agli ottavi se in Romania vince, pareggia, perde con un gol di scarto o con due ma segnando (in pratica dal 3-1 in poi). Con il 2-0 per gli avversari si andrebbe ai supplementari. Nerazzurri eliminati se soccombono con tre reti o con un risultato ancora più pesante.
troppo al dunque, forse proprio per l’assenza di un terminale offensivo più classico.
LA PRODEZZA DI RODRIGO 41’ secondo tempo Il raddoppio arriva a 4 minuti dal termine: Kovacic smarca Palacio che dopo un controllo non perfetto sfodera uno spettacolare pallonetto d’esterno destro
avrebbe inventato, a 3’ dalla fine, quel po’ po’ di assist per il Trenza, che ha piegato definitivamente un Cluj fiaccato dal mercato e dalla sosta invernali, dal tasso di qualità decisamente inferiore e dalla sua scarsa incisività offensiva. In due parole, dalla mancanza di un uomo come Palacio, che con la doppietta di ieri sera è arrivato a 16 gol stagionali, 7 in Europa League compresi i preliminari. E Dio solo sa quanto serviranno all’Inter i suoi gol, (tanto più) dopo il crac del ginocchio di Milito ieri sera. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MATEO KOVACIC 18 ANNI CENTROCAMPISTA
TIRI
2 PASSAGGI
50 % PASS.
88% CROSS
0 DRIBBLING
4 TACKLE
2 FALLI F.
2 FALLI S.
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IL TABELLONE FRA UNA SETTIMANA IL RITORNO SEDICESIMI Andata ieri, ritorno 21 febbraio
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Viktoria Plzen (Cec)*
-
Fenerbahçe (Tur)
Bayer Leverkusen (Ger)
NAPOLI Bate Borisov (Bie)
LE ALTRE PARTITE
OTTAVI
SEDICESIMI
Andata 7 marzo, ritorno 14 marzo
Andata ieri, ritorno 21 febbraio
0-3
Tottenham (Ing)
-
Lione (Fra)*
2-1
-
Cfr Cluj (Rom)
2-0 3-0
0-0
INTER
-
Benfica (Por)*
0-1
Levante (Spa)
-
Olympiacos (Gre)*
Dinamo Kiev (Ucr)
-
Bordeaux (Fra)
1-1
Atletico Madrid (Spa)
-
Rubin Kazan (Rus)
0-2
Anzhi M. (Rus)
-
Hannover (Ger)*
3-1
Basilea (Svi)
-
Dnipro (Ucr)*
2-0
Newcastle (Ing)
-
Metalist (Ucr)
0-0
Zenit (Rus)
-
Liverpool (Ing)
2-0
Stoccarda (Ger)
-
Genk (Bel)*
1-1
Ajax (Ola)
-
Steaua Bucarest (Rom)*
2-0
Borussia Mon. (Ger)
-
LAZIO
3-3
Sparta Praga (Cec)
-
Chelsea (Ing)
0-1
LA FINALE
*La vincente di questa sfida gioca in casa
Il sorteggio dei quarti di finale si svolgerà
di Europa League si giocherà il 15 maggio 2012 all’Amsterdam Arena
l’andata degli ottavi
il 15 marzo a Nyon
Anzhi, Rubin, Zenit: show russo Super Bale spinge il Tottenham La riscossa della Russia. A cominciare dall’Anzhi, dove Willian fa subito la differenza: assist a Eto’o, poi l’Hannover cede di schianto. Lo Zenit invece mette sotto il Liverpool: la sblocca Hulk con una gran botta da fuori, dopo tre minuti Semak raddoppia. Ma il colpo più sudato è quello dello Zenit, che passa in casa dell’Atletico Madrid un gol di Karadeniz (tap in su respinta di un incerto Asenjo, il tiro era di Rondon) e poi resiste per un tempo in 10 (espulso Sharonov al 45’ del primo tempo, al 4’ di recupero raddoppia Orbaiz). Gol bellissimo di Oscar, che a Praga entra a 8’ dalla fine e pochi secondi dopo mette un’ipoteca sulla qualificazione del Chelsea. Bale conferma il momento di grazia vincendo quasi da solo
LEVANTE-OLYMPIACOS 3-0 Rios al 10’, Barkero su rig. al 40’ p.t.; Martins all’11’ s.t.
contro il Lione. Solo 0 0 per il Fenerbahçe in Bielorussia, complice anche l’espulsione (che non ci stava) dopo soli 4’ dell’ex Chelsea Raul Meireles.
BAYER LEV.-BENFICA 0-1 Cardozo al 16’ s.t.
ANZHI-HANNOVER 3-1 Huszti (H) al 23’, Eto’o (A) al 34’ p.t.; Ahmedov (A) al 3’, Boussoufa (A) al 19’ s.t.
ATL. MADRID-RUBIN 0-2 Karadeniz al 6’ p.t.; Orbaiz al 49’ s.t.
ZENIT-LIVERPOOL 2-0 Hulk al 24’, Semak al 27’ s.t. AJAX-STEAUA 2-0 Alderweireld al 28’ p.t.; Van Rhijn al 3’ s.t.
SP. PRAGA-CHELSEA 0-1 Oscar al 37’ s.t.
BASILEA-DNIPRO 2-0 Stocker al 23’ p.t.; Streller al 22’ s.t. NEWCASTLE-METALIST 0-0
BATE B.-FENERBAHÇE 0-0
STOCCARDA-GENK 1-1 Gentner (S) al 42’ p.t.; Plet (G) al 45’ s.t.
DIN. KIEV-BORDEAUX 1-1 Haruna (D) al 20’, Obraniak (B) al 23’ p.t.
TOTTENHAM-LIONE 2-1 Bale (T) al 45’ p.t.; Umtiti (L) al 10’, Bale (T) al 47’ s.t.
GDS
INTER
CLUJ
2
0
(4-3-1-2)
(3-5-2)
1 Handanovic; 55 Nagatomo, 6 Silvestre, 23 Ranocchia, 31 Pereira; 19 Cambiasso, 29 Kovacic (dal 43’ s.t. 42 Jonathan), 21 Gargano; 14 Guarin; 22 Milito (dal 10’ p.t. 8 Palacio), 99 Cassano (dal 29’ s.t. 11 Alvarez). PANCHINA 27 Belec, 40 Juan Jesus, 4 Zanetti, 24 Benassi. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA 4-1-4-1 dal 43’ s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pereira e Silvestre per gioco scorretto.
1 Felgueiras; 20 Cadu, 13 Piccolo, 24 Rada; 3 Ivo Pinto, 6 Muresan, 23 Godemeche (dal 39’ p.t. 12 Maftei), 8 Sepsi, 45 Camora; 30 Rui Pedro (dal 39’ s.t. 19 Bjelanovic), 14 Maah (dal 34’ s.t. 22 Hora). PANCHINA 44 Stancioiu, 26 Celestino, 10 Valente, 62 Paun-Alexandru. ALLENATORE Paulo Sergio. CAMBI DI SISTEMA 3-4-3 dal 39’ s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Maah, Muresan e Bjelanovic per gioco scorretto.
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Palacio al 20’ p.t. e al 42’ s.t. ARBITRO Koukoulakis (Grecia).
INTER 50%
CONTRASTI VINTI CLUJ 50%
TIRI IN PORTA
IIII INTER 4
INTER 47%
CLUJ 53%
TIRI FUORI
I IIIII
IIIIII
INTER 5
CLUJ 6
CLUJ 1
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 17’ Passaggio filtrante di Cassano per Cambiasso che non trova l’assist per Palacio, solo davanti alla porta. GOL! 20’ Guarin ruba il tempo a Sepsi, va in percussione centrale e trova alla sua destra Palacio, che segna con un pallonetto. 36’ Rabona in area di Cassano per Palacio, anticipato in extremis da Rada. Sul proseguimento dell’azione, sospetto mani di Piccolo. 48’ Punizione da 20 metri di Rada, Handanovic si distende e devia in corner alla sua destra.
BARICENTRO MOLTO BASSO 47,3 metri
SECONDO TEMPO 19’ Guarin con la nuca lancia Palacio in contropiede, radente da destra per Cassano, che manca la girata a centro area. 20’ Azione in velocità, da Cassano per Cambiasso, tacco su Palacio che prova a incrociare, deviazione in extremis di Ivo Pinto. GOL! 42’ Lancio di Kovacic che libera in faccia alla porta Palacio, decentrato sulla sinistra: straordinario pallonetto di esterno destro.
BARICENTRO MEDIO 53,4 metri
la Moviola DI G.D.F.
Cassano, un offside in più Regolare Palacio sul 2-0 Al 27’ ottimo occhio dell’arbitro Koukoulakis: Maah scivola pressato da un avversario, pare fallo invece è l’ex Cittadella che cadendo tocca con la mano. Dopo pochi minuti giusto il giallo (brutta entrata su Godemeche) per Pereira, che già aveva rischiato nei minuti iniziali. L’Inter reclama senza troppa convinzione un rigore al 36’: su cross di Palacio Piccolo forse respinge con il braccio, episodio non chiaro. Poco dopo bel cross di Nagatomo, Guarin si coordina
I NUMERI
2
I risultati utili consecutivi dell’Inter. Dopo il successo in casa contro il Chievo di domenica è arrivato il successo contro il Cluj.
6
NOTE Spettatori 14.790 per un incasso di 139.386,80 euro. In fuorigioco 4-1. Angoli 1-2. Recuperi p.t. 3’; s.t. 2’.
POSSESSO PALLA
4
per la rovesciata ma nel farlo commette fallo su Cadu: anche qui, bravo l’arbitro a fischiare. Nel secondo tempo Maftei sale in ritardo e tiene in gioco Palacio. Il guardalinee vede bene, ma così non accade più tardi: lancio di Guarin, Cassano sembra partire in linea coi difensori ma viene fermato. Giusto il giallo a Maah per proteste: voleva un fallo di Kovacic, ma l’ha commesso lui nel tentativo di rubargli il pallone. Regolare la posizione di Palacio sul gol del raddoppio.
Le partite di fila in cui l’Inter ha subìto almeno un gol. La striscia era iniziata il 15 gennaio in Coppa Italia contro il Bologna e si è chiusa ieri sera.
6
I gol di Palacio negli ultimi 8 match disputati, serie aperta il 12 gennaio contro il Pescara in campionato.
L’Infortunio e la grande paura CARRIERA IN PERICOLO
Le lacrime del Principe Dovrà essere operato La sua stagione è finita Doppia lesione: al legamento crociato anteriore e al collaterale esterno. Milito ha passato la notte a casa: ipotesi Baros per l’attacco LUCA TAIDELLI MILANO
DOVE HA FATTO CRAC
La fortuna sarà anche cieca, ma con Diego Milito la sfortuna ci ha visto benissimo. Appena rientrato dopo un lungo stop, l’attaccante argentino ieri ha di fatto chiuso la stagione nel modo più brutto. Al 7’ della sfida contro il Cluj il Principe è andato in pressing su Godameche, ma il ginocchio sinistro ha avuto un’iperestensione che l’ha fatto letteralmente saltare per l’innaturalezza del movimento e soprattutto per il dolore. Doppia lesione Si è capito subito che si trattava di qualcosa di serio, tanto che in una drammatica escalation su San Siro è calato il gelo (quello termico c’era già), i compagni, Cassano in primis, si sono messi le mani nei capelli, Stramaccioni ha mandato a scaldarsi Palacio e poi alzato gli occhi al cielo per snocciolare un campionario di imprecazioni. Il Principe infatti si rantolava a terra dal dolore, fino a quelle lacrime così strane per un guerriero come lui. Il risultato preciso della risonanza magnetica effettuata in gran fretta al San Matteo di Pavia, dove opera il professor Benazzo, ha confermato tutta la gravità delle lesioni. Milito è comunque rientrato a casa. Le parole di Strama a fine gara sono una condanna: «Il dottor Combi mi ha parlato di lesione del legamento crociato anteriore e del collaterale esterno, con interessamento della capsula. Credo che sarà operato al più presto. E la beffa è che l’infortunio non ha nulla a che fare con quello precedente». Tradotto: sei mesi di stop e carriera a ri-
GDS
L’uscita in barella di Diego Milito, 33 anni, dopo pochi minuti dall’inizio della partita. L’argentino rischia di dover dire addio al calcio AFP
schio visto che Milito ha quasi 34 anni. Il riferimento del tecnico è alla botta presa il 22 dicembre contro il Genoa, che era costata al Principe, al di là di qualche minuto contro il Pescara, oltre un mese di assenza. A parte l’aspetto umano, un danno incalcolabile per la squadra, che ha nell’argentino un insostituibile. Come si è visto proprio quando Milito è rimasto fuori. Un’altra vera punta centrale in rosa non c’è. O meglio, ci sarebbe Rocchi che però paga ancora la naftalina laziale, mentre Livaja è finito all’Atalanta nell’ambito dell’affare Schelotto. E se non bastassero gli spunti tecnico-tattici, una statistica dice tutto dell’importanza del Principe. Ogni volta che ha segnato — e in questo campionato è successo nove volte, l’ultima al rientro contro il Chievo domenica scorsa — l’Inter ha sempre vinto.
Tra Rocchi e Baros Ora le prospettive sono grigie, anche se nessuno ha certo intenzione di abbattersi. La prima strada porta a un cambio di sistema di gioco, rinunciando al neonato 4-3-3 per rispolverare il trequartista. La prima alternativa è un maggior impiego di Rocchi, che avrebbe le caratteristiche per dare profondità ma ha meno peso di Milito e soprattutto non è al top della condizione. Ma non va trascurata nemmeno la strada che porta a un ritorno sul mercato, ovviamente tra gli svincolati. La Lazio ha appena preso Luis Saha, dopo l’infortunio di Klose. Tre giorni fa però ha risolto il contratto col Galatasaray, Milan Baros. Il 31enne ceco ex Liverpool è una punta diversa dal Principe, ma ha fiuto del gol e tanta esperienza internazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
EUROPA LEAGUE ANDATA SEDICESIMI
Strama: «Questo infortunio rovina una bella vittoria» Il tecnico pensa a Milito e si consola con Kovacic: «Ha capito cosa volevo da lui, doveva darci qualità e lo ha fatto. Ma ora fari spenti» ALESSANDRA GOZZINI MILANO
Nella notte di San Valentino Strama ha il cuore spezzato da Milito, che lascia il ginocchio sull’erba di San Siro, «il suo infortunio rovina la vittoria». Per farlo illuminare di sentimenti positivi serviranno il primo tiro della partita di Kovacic (subito coccolato con un appaluso) e di lì a poco il primo gol di Palacio, che idealmente abbraccia insieme al gruppo. A pochi minuti dalla pausa, col vantaggio acquisito e con l’animo di nuovo scaldato, si concede uno stop di petto su rinvio di Felgueiras, portiere romeno, che svirgola dalle sue parti: il pubblico dimostra di apprezzare il gesto tecnico. Nella notte in cui Milito piange di dolore sembrerebbe inopportuno parlare di chi potrà rimpiazzarlo nel cuore del tifo; in realtà la benedizione di Moratti all’amore che dovrebbe presto sbocciare tra Icardi e l’Inter arriva prima del crac di Diego: «Icardi mi piace, lo trovo molto bravo, ha le caratteristiche che potrebbero andare per noi, ma se faremo l’operazione è da vedere». A tutto Kova Era una notte con pratica da sbrigare alla svelta,
«
nalità, vuole sempre avere la palla, giocare ogni pallone della partita. L’assist corona una grande prestazione, ora però fari spenti». Era il suo primo show da titolare dopo il tempo di Siena. Anche Moratti, sempre prima del via, aveva ribadito il suo benvenuto: «L’arrivo di Kovacic era legato a quello di Paulinho di cui non ero convinto. Si diceva fosse un gioiello, è stata un’operazione meno importante ma in linea col nostro progetto».
Icardi mi piace, lo trovo molto bravo. Vedremo se fare l’operazione
Amarezza Il giudizio di Strama MASSIMO MORATTI PRESIDENTE DELL’INTER
per poi potersi concedere senza fatiche un’altra serata di grande passione, quella del derby, fissata tre giorni dopo il ritorno in Romania. Pratica romena più o meno sbrigata col doppio Palacio, trovando anche il modo per esibire l’ultimo gioiello: di Kovacic, di cui i tifosi vogliono innamorarsi (rimpiazzando definitivamente l’ex, a cui ieri è stato dedicato un coretto solo nel finale: «Di Balotelli non ce ne frega niente») e che ieri è stato omaggiato con la prima ovazione nerazzurra, Strama parla così: «Le sue qualità sono sotto gli occhi di tutti, ha perso-
Il brutto ricordo Il dramma di Ronaldo a Roma nell’aprile 2000 Finale di coppa Italia, Marcello Lippi, allora tecnico dell’Inter si gioca nel secondo tempo la carta Ronaldo. Il Fenomeno è ai box da diversi mesi (si era fatto male in Inter-Lecce di campionato). Pochi minuti e il ginocchio fa di nuovo crac. Il brasiliano parte alla sua maniera, poi all’improvviso frana a terra. Le urla di dolore sono impressionanti. L’ex compagno Simeone si precipita a soccorrerlo, ma per Ronaldo sarà l’inizio di un’agonia lunga quasi due anni AP
sul baby talento arriva invece dopo aver letto la partita (e prima che Palacio dica: «Ha qualità impressionanti»): «Abbiamo offerto una prestazione piacevole, questo era un po’ il nostro tallone d’Achille. Stavolta invece abbiamo giocato bene. Volevo gestire di più Palacio e Cassano, che quest’anno è un esempio di comportamento: si è dispiaciuto al cambio, ma lo sapeva. Sono rimasto malissimo per Diego, dobbiamo però guardare avanti, dopo Siena qualcosa è girato, siamo cresciuti. Chievo e Cluj ci hanno dato la certezza che siamo nella giusta direzione, anche se abbiamo perso il principale riferimento del nostro sistema di gioco». Amarezze a San Valentino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
di MATTEO DALLA VITE
INTER
7,5 h Il migliore Palacio
OK CAMBIASSO SILVESTRE, QUANTI RISCHI
Strama si gira verso la panchina e dice: «Tanta roba». Trattasi di pallonetto chic per il 2-0, un colpo da dvd per gli attaccanti. Appena entrato al posto di Milito ti fa dire che — dopo un periodo di appannamento — è tornato Wolf, quello che ti risolve i problemi. Entra, prima palla, gol. Poi sfiora il 2-0, si sbatte come un dannato anche sugli esterni e quando c’è bisogno del raddoppio, ecco il candito sublime. Milito mancherà, ma lui c’è.
7
Un 2-0 è buon divano per il ritorno a tre giorni dal derby. C’è gioco, ci sono occasioni e anche la reazione post-k.o. di Milito.
CLUJ 5
6,5
6
5
Uscitine e occhi svegli davanti al nulla fino a quando è il tramonto del primo tempo: punizione di Rada. Paratona a destra. Poi? Nada.
Sfasatiello, nel senso che corre male, a volte a vuoto e spesso va in anticipo senza compostezza: via via cresce e randella. Sufficiente.
Ringhia su Maah, che poi lo fa lisciare una palla pericolosa: sta sul centro-destra della linea a 4 e almeno 5 volte Cambiasso scende a stuccare. Non è sereno.
PARATE 1 RINVII 13 USCITE 2
CONTRASTI OK 3/5 LANCI 0 PASSAGGI OK 36/40
CONTRASTI OK 3/5 LANCI 3 PASSAGGI OK 42/43
Handanovic
Nagatomo
Silvestre
6,5
5,5
Pereira
Cambiasso
6,5
7,5
Kovacic
Gargano
Due lisci ma anche colpi rasserenanti. Cerca l’anticipo, sembra non sicuro del partner che ha: magari non è così, lavora pure per Silvestre e Pereira.
Rui Pedro e Ivo Pinto sono degli stuzzicadenti fastidiosi nelle sue gengive: fa una discesa con fallaccio, dietro spesso viene preso in mezzo da quei due. Un passo indietro.
Intelligenza tattica: sono più le volte in cui rincula per tappare le falle di Silvestre. Quando sale mostra energia e buone intuizioni per dare contributi.
Il bimbo gioca di prima. Piede svelto, testa rapida. Si fa vedere, non ha paura. Sta in regia, prende mazzate e iniziative, assist fenomenale per il 2-0.
Muresan, che sta fra la trequarti e la linea di mezzo, è un tipo che gli tiene le antenne dritte per fisico e spinta e proposizione. Ha dei momenti buoni, altri di affanno.
CONTRASTI OK 9/10 LANCI 1 PASSAGGI OK 37/38
CONTRASTI OK 5/6 LANCI 4 PASSAGGI OK 29/37
TIRI 1 PASSAGGI OK 25/29 RECUPERI 4
TIRI 2 PASSAGGI OK 50/56 RECUPERI 7
TIRI 0 PASSAGGI OK 51/55 RECUPERI 9
Ranocchia
TIRI 5 DRIBBLING OK 1/2 SPONDE 7
6
6,5 L’allenatore Stramaccioni
6,5
s.v.
6,5
Cassano
Alvarez
Jonathan
Robustezza e aperture. Da trequartista gli piace: può creare, senza sbattersi troppo in copertura. L’assist per Palacio è forza e precisione.
Al 7’ rincorre un pallone in uscita, mette il piede male e il ginocchio sinistro va in iperestensione e in torsione. Stagione finita: maledizione.
Zucchero filato che a volte sazia e a volte no per la ricerca delle cose complicate. Palla superba al 35’ p.t. per Palacio, palla da gol al 18’ s.t.: liscio.
Ci dica cosa vuole fare da grande. Dice Strama: «Difetta di continuità nella disponibilità». Bene: o gioca di più o deve tritare il cemento.
Entra giusto perché Stramaccioni vuole far dedicare a Kovacic un applauso gigante da San Siro.
TIRI 2 PASSAGGI OK 19/23 RECUPERI 5
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 1
TIRI 2 DRIBBLING OK 0/6 SPONDE 4
TIRI 0 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 1
CONTRASTI OK 0/0 LANCI 0 PASSAGGI OK 2/2
Guarin
Milito
5,5
s.v.
L’infortunio di Milito lo mette sotto choc per un po’: entra Palacio che addolcisce a lui e a tutti l’amarezza per il Principe. Mette Guarin trequartista e sfodera Kovacic: bene.
FELGUEIRAS 5 Esce due volte: scavetto e pallonetto di Palacio. Saluti. CADU’ 5,5 Dalla sua parte c’è più Cassano che altri: ed si fa dura dura. PICCOLO 5,5 Un colpo di mano cadendo. Mah. Il difensore italiano non sfigura, però l’Inter in area ci arriva spesso. RADA 6 S’incespica cercando di bloccare Palacio: gol. Però è l’unico che tira in porta: e quando ci prova su punizione, Handanovic c’è. IVO PINTO 6,5 Non male: come spinta e come insistenza sulla destra. Assieme a Rui Pedro fa affannare Pereira. MIGLIORE h 6,5 ILMURESAN
Diciamolo subito: ha un piedaccio, però è insistente, s’infila, ci prova e fa dannare Gargano. GODEMECHE 5,5 E’ il regista del Cluj che dopo poco deve lasciare il campo. Prima, si era vista solo tanta normalità. MAFTEI 6 Entra e si piazza in regia e ha iniziativa, più di chi ha sostituito. SEPSI 5 Bruciato da Guarin sul gol dell’1 0: cresce un po’ quando il Guaro diminuisce la propria intensità di gioco. CAMORA 6 Largo a sinistra, con i suoi movimenti mette in apprensione Nagatomo. RUI PEDRO 5,5 Instancabile, gira in lungo e in largo. Ma i suoi movimenti sono sempre innocui. (Bjelanovic s.v.) MAAH 5,5 Sempre velenosino, ma la porta non la vede proprio mai. (Hora s.v.) All. PAULO SERGIO 5,5 L’allenatore c’è l’idea, ma non quella decisiva. ARBITRI KOUKOULAKIS 6 Forse un mani di Piccolo in area: difficile. Saraidaris 6 - Efthimiadis 6; Tritsonis 6 - Kakos 6
4
LE FRASI GUARIN «Non siamo ancora tranquilli, sappiamo che il Cluj è una squadra difficile da affrontare in casa loro. Ma speriamo di confermarci in Romania. Complimenti a Kovacic, ora dobbiamo aiutarlo tutti a crescere»
PALACIO «Brutto entrare in campo così, mi dispiace per Diego. Il 2-0 è un ottimo risultato per andare a giocarcela in Romania, abbiamo meritato la vittoria» MORATTI sul mercato «Icardi è giovane e ha talento, è di sicuro un profilo che ci piace. Paulinho? Un’operazione rimandata a giugno»
I RIVALI DI DOMENICA
Viola sereni «Jovetic non è un caso» Sissoko pronto
Momo Sissoko, 28 anni PEGASO GIOVANNI SARDELLI FIRENZE
Appannato. Ma non svogliato. La dirigenza viola si stringe attorno a Jovetic. Ammettendo il periodo storto e rigettando con forza qualsiasi altra considerazione. L’occasione arriva a margine della presentazione del nuovo numero 6 della Fiorentina, Momo Sissoko: «Jovetic non è un caso — incalza il d.s. Pradè —, piuttosto un calciatore fortissimo che vogliamo preservare. Come tutti può avere una fase d’appannamento, ma i dati ci dicono che per corsa e impegno sta dando il 100% di se stesso. Contro il Parma era anche tornato a segnare». Poi su un eventuale rinnovo contrattuale (al momento scadenza fissata nel giugno 2016): «Stiamo parlando con il procuratore (Ramadani, ndr) con grande serenità per capire il futuro, ma non ci sono novità. Dipenderà anche dal piazzamento finale e dai nostri obiettivi. Stevan, ripeto, non è certo un problema». Di Jo-Jo ha parlato anche l’a.d. Mencucci, presente alla gara della Primavera viola al Torneo di Viareggio. «Per Stevan non è un periodo propriamente positivo. Ma a Torino con la Juve la serata è stata brutta per tutti. Adesso affronteremo l’Inter con la voglia di cancellare quella sfida. Speriamo possa essere la gara della svolta». Momo c’è In panchina contro la formazione di Stramaccioni ci sarà anche Sissoko: «Non sono al 100%, ma sono pronto a giocare» — ha detto. Prima di esporsi: «Ero in una squadra fortissima come il Psg, ma io sono competitivo e non mi bastava star lì a guardare. Quindi sono venuto a Firenze per giocare. L’obiettivo rimane qualificarsi per la Champions, ce la possiamo fare. Darò tutto per questa maglia. Peccato non esserci stato contro la Juventus, ma sono pronto alla "guerra" della Fiorentina con l’Inter». «Sissoko non ha bisogno di presentazioni — gli fa eco Pradè –, è un calciatore importante con caratteristiche che nella nostra rosa non avevamo. Il nostro è stato un mercato basato sul medio-lungo periodo. Momo e Compper saranno utili subito, gli altri con il passare del tempo. Ricordatevi però che Fiorentina e Milan, con Rossi e Balotelli, hanno fatto a gennaio i due affari più importanti forse di tutta Europa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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EUROPA LEAGUE ANDATA SEDICESIMI la Moviola
CHE SPETTACOLO AL BORUSSIA PARK KOZAK SPECIALISTA DI COPPA: 7 RETI NEL TORNEO 2
1
DI A.F.
DI DAVIDE STOPPINI
Ok tutti i rigori e l’espulsione di Andre Dias
3
1 L’ultimo sussulto del match: Kozak in pieno recupero insacca di testa il 3-3 AFP 2 L’esultanza di Floccari dopo la rete del momentaneo 1-1 LAPRESSE 3 Marchetti si distende e respinge il rigore calciato da Stranzl sul punteggio di 2-1 per la Lazio IPP
Resiste in 10 e a 3 rigori Lazio di eroi in Germania Prima sfiora la vittoria poi al 92’ fa 3-3. In gol Floccari e due volte Kozak. E Marchetti para uno dei tre penalty dati al Borussia BORUSSIA M. LAZIO
3 3
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Stranzl (B) su rigore al 17’ p.t.; Floccari (L) al 12’, Kozak (L) al 19’, Marx (B) su rigore al 38’, Arango (B) al 43’, Kozak (L) al 49’ s.t.
BORUSSIA MOENCHENGLADBACH (4-2-3-1) 1 Ter Stegen; 39 Stranzl, 4 Brouwers, 15 Dominguez, 17 Wendt; 16 Nordtveit (dal 28’ s.t. 14 Marx), 24 Jantschke (dal 30’ s.t. 34 Xhaka); 7 Herrmann, 6 Cigerci (dal 30’ s.t. 19 Hanke), 18 Arango; 9 De Jong. PANCHINA 33 Heimeroth, 3 Daems, 8 Rupp, 25 Younes. ALLENATORE Favre. ESPULSI nessuno. AMMONITI Arango per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 30’ s.t. 4-3-3.
LAZIO (4-5-1) 22 Marchetti; 29 Konko, 20 Biava, 3 Dias, 26 Radu; 87 Candreva (dal 27’ s.t. 27 Cana), 15 Gonzalez, 24 Ledesma (dal 1’ s.t. 18 Kozak), 8 Hernanes, 19 Lulic (dal 43’ s.t. 2 Ciani); 99 Floccari. PANCHINA 1 Bizzarri, 7 Ederson, 17 Pereirinha, 25 Rozzi. ALLENATORE Petkovic. ESPULSI Dias al 24’ s.t. per doppia ammonizione (proteste e gioco scorretto). AMMONITI Gonzalez e Cana per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-4-2, dal 27’ s.t. 3-4-2. ARBITRO Karasev (Russia). NOTE spettatori 44mila.Tiri in porta: 7 (2 pali)-7. Tiri fuori: 6-8. In fuorigioco: 0-1. Angoli: 2-5. Recuperi p.t. 0; s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI MOENCHENGLADBACH (Germania)
Emozionante, rocambolesco, meritatissimo. È un pareggio che vale oro quello che la Lazio strappa al Borussia Park in dieci uomini a pochi secondi dal gong. Un 3-3 che arriva proprio all’ultimo tuffo: a compierlo è il redivivo Kozak che, dopo un digiuno durato tre mesi, si scatena con una doppietta, confermandosi cannoniere di coppa (7 i suoi centri stagionali in Europa League). La copertina stavolta è sua, ma il merito del risultato è di tutta la squadra biancoceleste che, dopo un primo tempo deludente, dà il meglio di sé nel corso di una ripresa in cui succede tutto e il contrario di tutto. Qualificazione ancora in bilico, perché il Borussia come tutte le squadre tedesche non muore mai. Ma, certo, il 3-3 pone la squadra di Petkovic in una situazione ideale in vista del ritorno tra una settimana all’Olimpico di Roma.
Tedeschi «italiani» Il Borussia mette le mani sul match nel primo tempo grazie a una tattica italianista. La formazione di casa lascia l’iniziativa alla squadra romana, resta raccolta nella sua metà campo per poi scatenarsi con ripartenze micidiali. Sulla prima passa in vantaggio poco dopo il quarto d’ora. La difesa biancoceleste si fa trovare impreparata sulla penetrazione di Herrmann e a Dias non resta altro che atterrare l’avversario lanciato a rete. Rigore netto che Stranzl trasforma con una bomba cui Marchetti non può opporsi. La Lazio prova a macinare gioco, ma riesce a stuzzicare Ter Stegen solo con un paio di tiri da fuori (di Candreva e Hernanes) e con un colpo di testa di Floccari. Ma l’occasione più nitida la produce ancora il Gladbach sul finire di tempo. Altro contropiede letale, Gonzalez è costretto a mettere a terra Herrmann a pochi passi dall’area di rigore. Punizione dal limite che Arango tira sul palo, poi Herrmann sbaglia il tap-in.
si qualifica se... LA SITUAZIONE
Adesso all’Olimpico basterà anche un 2-2 Pareggio fuori casa con tanti gol, trasferta molto positiva per la Lazio in ottica qualificazione. Per accedere agli ottavi di finale la squadra di Petkovic avrà due risultati su tre a disposizione: vittoria; pareggio con meno di tre gol segnati (0-0, 1-1, 2-2). Con il 3-3 si andrebbe ai tempi supplementari. Il Borussia dovrebbe vincere o pareggiare segnando almeno quattro gol per ottenere la qualificazione al turno successivo.
Cambia la musica Ma la tattica vincente di Favre nei primi 45 minuti è favorita anche dal modulo laziale che, alla prova dei fatti, si rivela troppo accorto e con poco peso in attacco. Petkovic lo capisce e corregge sapientemente la squadra nell’intervallo. Fuori uno spento ed irriconoscibile Ledesma,
Tre i rigori concessi da Karasev al Borussia. E in effetti sono tutti legittimi. Minuto 16: Dias entra a forbice su Herrmann, e prende solo le gambe dell’avversario. Non contento, il biancoceleste commette un nuovo fallo — meno pericoloso ma più plateale — su Stranzl al 24’ s.t.: lo spinge e poi lo trattiene a terra. Altro rigore (poi parato da Marchetti), altro giallo ed espulsione. La Lazio completa il trittico di errori difensivi al 37’ s.t., quando Cana si fa prendere il tempo da De Jong e in area abbraccia l’avversario tirandolo a terra. Terzo rigore, stavolta segnato.
dentro Kozak per un 4-4-2 che copre meglio il campo grazie all’ottimo lavoro dei due esterni Candreva e Lulic. Sono le due ali gli ispiratori dell’uno-due con cui la Lazio ribalta il risultato nei primi venti minuti della ripresa. Il laterale romano serve a Floccari la palla dell’1-1 al 12’ (l’attaccante calabrese timbra così il sesto gol nelle ultime otto partite), il bosniaco assiste invece Kozak al 19’ per la rete del sorpasso. Dias, che combini Sembra fatta per la Lazio. Ma a rimettere tutto in discussione ci pensa uno sciagurato Dias. Non pago del rigore causato nel primo tempo, il brasiliano ne provoca un altro per un’evitabile cintura ai danni di Stranzl. E si fa pure espellere per doppia ammonizione. È lo stesso terzino a presentarsi sul dischetto come nel primo tempo, ma stavolta Marchetti lo ipnotizza e riesce a respingere il tiro. Ma la superiorità numerica spinge il Borussia a crederci. E così, dopo il sorpasso subito dalla Lazio, sono i tedeschi ad effettuare il controsorpasso. Il 2-2 arriva sul terzo rigore della serata. Un po’ meno netto degli altri (Cana tocca leggermente De Jong che si lascia cadere), ma l’arbitro è inflessibile. Dagli 11 metri Marx non sbaglia. Il 3-2 arriva a tre minuti dal 90’ grazie a una punizione di Arango, con Marchetti in colpevole ritardo. Finita? Neanche per sogno. A 30 secondi dal termine ecco il 3-3 di Kozak, pescato alla perfezione da Hernanes. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IRONIA L’ALLENATORE «GIUSTIFICA» L’ARBITRO KARASEV
Petkovic: «I penalty? Lo stadio può influire» «Non mi era mai capitata una cosa simile. Meritavamo di più, ma abbiamo la mentalità giusta» DAL NOSTRO INVIATO
DAVIDE STOPPINI MOENCHENGLADBACH
C’è sempre una prima volta. «Già, non mi era mai capitato in carriera di vedermi fischiati tre rigori contro». Vladimir Petkovic se la ride, perché Libor Kozak gli ha regalato un 3-3 prezioso per il ritorno. Ma sa pure essere ironico con Ka-
rasev, l’arbitro russo che ha concesso tre rigori al Borussia. «In Europa certi contatti vengono sempre fischiati, in Italia un po’ meno — ancora Petkovic — Poi con uno stadio così e con tanti tifosi è possibile influire sul risultato... Ma la serata ci deve essere da esempio per il futuro. La mia Lazio deve essere in grado di lottare contro tutto e tutti. E qui in Germania l’ha fatto». Soddisfatto E allora tra una set-
timana a Roma la Lazio potrà gestire, perché la doppietta di Kozak (capocannoniere europeo con 7 reti) è preziosa come l’oro. «Libor è stato bravissimo, complimenti a lui e an-
che ai compagni che l’hanno messo in condizione di segnare. Ma devo fare un applauso a tutta la Lazio, che non ha mai mollato, neppure quando è rimasta in inferiorità numerica. Avremmo meritato qualcosa in più del pareggio, ma questo 3-3 per come è arrivato mi soddisfa». E il tecnico ci ha messo del suo, cambiando modulo nella ripresa e lasciando dentro le due punte anche una volta rimasto in 10: «Ma anche il primo tempo non mi era dispiaciuto — aggiunge — Fino all’1-1 eravamo in controllo della partita, poi abbiamo cominciato a sbagliare un po’ troppo. E’ mancata un po’ la qualità, per fortuna poi ab-
biamo avuto una grande reazione mentale. Ma ora non dobbiamo pensare che il più sia fatto. Siamo solo a metà dell’opera». Otto volante Anche grazie a Floccari, al sesto gol nelle ultime otto partite: «E’ stata una partita incredibile — dice l’attaccante — Abbiamo subito tre gol da palle da fermo, potevamo andare in difficoltà ma quest’anno dal punto di vista della mentalità abbiamo dimostrato di esserci. Non era facile recuperare per due volte il risultato qui in Germania. All’Europa League teniamo tanto». E s’è visto.
Vladimir Petkovic, 49 anni AP
le Pagelle
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TIFONE ARANGO DISASTRO DIAS LULIC CRESCE LEDESMA OPACO BORUSSIA M. 6,5 TER STEGEN 6 Rischia la figuraccia sul pressing di Ledesma, poi rimedia con una paratona su Floccari. STRANZL 5,5 Un rigore sì, un altro no, poi un palo colpito. BROUWERS 5,5 Chiusura decisiva su Lulic, in crisi su Kozak. DOMINGUEZ 6 Le cose migliori le fa in impostazione. Nel finale sfiora il gol con un sinistro da fuori. WENDT 5 Una manna per Candreva: non si vede mai. NORDTVEIT 5,5 Lentissimo nell’uscire palla al piede: si capisce perché il pubblico lo becca. MARX 6,5 La sua partita è tutta nel rigore: mica male. JANTSCKE 6 Legna e poco altro. XHAKA 6 Partecipa alla rimonta. HERMANN 7 Imprendibile: si conquista il rigore, fa ammonire Gonzalez e disperare la difesa laziale. Col piede troppo leggero sul tap in dopo il palo di Arango. CIGERCI 6,5 Finto trequartista, mediano aggiunto che dà enorme fastidio al centrocampo laziale. HANKE 6 Va a mettere il fisico nell’assalto finale. MIGLIORE h 7,5 ILARANGO
Altri che gelo, il suo sinistro è caldissimo. Manda Hermann a conquistarsi il rigore, poi stampa sul palo una punizione. A segno nel finale con una traiettoria impazzita. DE JONG 6,5 Se si alza il pallone è roba sua: prima manda in crisi Dias, poi costringe Cana al fallo da rigore. All. FAVRE 6,5 Cambia il Borussia nella ripresa. In meglio.
LAZIO 7 MARCHETTI 6,5 E’ la media tra il rigore parato e l’indecisione sulla punizione gol, dalla traiettoria maledetta deviata da Floccari. KONKO 5,5 Prova a costringere Arango sulla difensiva, ma non è aria. BIAVA 6 Tiene botta, i compagni gli fanno passare una serataccia. DIAS 4 Una forbice inutile causa il primo rigore, un abbraccio il secondo. Poi una serie di imprecisioni mettono in crisi la Lazio. Una sciagura. E pure plateale nelle proteste. RADU 6 Difficile tenere a bada Hermann. Più semplice sarebbe stato metter dentro con la testa l’assist di Hernanes a fine primo tempo. CANDREVA 6,5 Ci prova su punizione, tiene su il pallone e prova a sfondare stile rugby. Fino all’assist gioiello per Floccari gol. CANA 5,5 Ingenuo sul rigore. GONZALEZ 6,5 Gli arrivano da tutte le parti, lui li conta e cresce minuto dopo minuto. LEDESMA 5 Perde un pallone sanguinoso che manda Hermann in contropiede solitario. Non è serata, troppi appoggi sbagliati. E Petkovic lo toglie a fine primo tempo. MIGLIORE h 7,5 ILKOZAK
Aveva chiesto spazio. A ragione: doppietta d’oro, a quota 7 in Europa, il suo giardino. HERNANES 6,5 Pigro per mezzora, poi si aggiusta il caschetto e vai col tango. Fino all’assist per il 3 3. LULIC 6,5 Crescendo rossiniano. All’inizio sbaglia una decina di cross. Al primo utile Floccari sfiora l’1 1. Al secondo, nella ripresa, manda a segno Kozak (Ciani s.v.). FLOCCARI 7 Primo pallone giocabile e per poco non fa gol con un colpo di testa. Poi lo trova, sesto nelle ultime 8 gare: magic moment. All. PETKOVIC 7 Lascia Ledesma negli spogliatoi e passa al 4 4 2 prima, poi alla difesa a tre una volta rimasto in 10, non togliendo la seconda punta: coraggioso. ARBITRI KARASEV 6,5 L’arbitro russo vede bene sui tre rigori, sebbene sia un po’ teatrale nella gestione dei cartellini. Averyanov 6 - Kalugin 6; Layushkin 6 - Nikolaev 6
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
EUROPA LEAGUE ANDATA SEDICESIMI
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le Pagelle DI M. MAL.
HAMSIK UNICO POSITIVO EL KADDOURI FANTASMA NAPOLI 4,5 DE SANCTIS 5 Sul secondo gol esce in ritardo, ingannato dall’indecisione di Zuniga. Gli avversari hanno tirato quattro volte e segnato tre reti. GAMBERINI 5 Fatica a stare dietro a Kovaric. Spesso in ritardo anche sulle palle alte. MIGLIORE h 6,5 ILHAMSIK
Entra nel secondo tempo e la partita vive delle sue giocate per un quarto d’ora. Sbaglia il gol del pari.
ROLANDO 4,5 E’ da rivedere, sicuramente, perché se le sue qualità difensive sono quelle viste nel giorno dell’esordio, allora non è stato un buon affare. BRITOS 5 Si trova dalle parti di Raijtoral, il migliore tra gli avversari, e né lui né Zuniga riescono a contenerlo. MAGGIO 5 Era al rientro dopo tre gare saltate per l’infortunio alla mano. Le difficoltà le ha evidenziate tutte, spingendo poco e male sulla fascia di sua competenza. DONADEL 4,5 Se si fosse limitato alla sola interdizione, forse qualcosa di meglio l’avrebbe potuta fare. Ma nel momento in cui ha deciso d’illuminare il gioco, allora il crollo è stato totale. INLER 5 Venti minuti senza trovare la posizione. DZEMAILI 5 E’ tra i musi lunghi che affollano lo spogliatoio. Vorrebbe giocare di più, ma resta il fatto che quando gli viene concessa l’opportunità, non sa sfruttarla. ZUNIGA 4,5 La peggiore prestazione da quando è a Napoli. Viene travolto da Raijtoral che gli va via ad ogni accelerazione. Lui e De Sanctis collaborano sul raddoppio dell’esterno ceko. EL KADDOURI 4,5 Averlo presentarlo come il vice Hamsik, probabilmente, non sarà stata un’intuizione vincente. Prova qualche giocata nel primo tempo, ma nulla di eccezionale. CALAIO’ 5,5 Lodevole sul piano dell’impegno, ma non tocca palla. Inserirsi in quel contesto sarebbe stato difficile per chiunque. PANDEV 4,5 Un solo tiro in porta, in avvio di partita. Per tutto quanto il resto della partita rimane anonimo, nel senso che non entra mai nel vivo dell’azione. CAVANI 5,5 Poverino, da tre partite non segna e la questione inizia ad innervosirlo. Ma anche stavolta gli sono mancati i suggerimenti giusti. Strano, ma è stato più utile nella fase difensiva. All. MAZZARRI 5 Lui è convinto che l’organico sia stato migliorato, che abbia i giusti ricambi per ogni ruolo. La notte europea ha dimostrato che non è proprio così. Peccato aver mollato così.
LE ALTRE BATOSTE
0 3
NAPOLI (3-4-1-2) De Sanctis; Gamberi-
4 ottobre PSVNAPOLI 3-0 E’ la seconda giornata del girone, gli uomini di Mazzarri vengono strapazzati in Olanda
VIKTORIA PLZEN (4-2-3-1) Kozacik;
25 ottobre DNIPRONAPOLI 3-1 Due settimane dopo la batosta di Eindhoven, gli azzurri cadono sotto i colpi di un ottimo Dnipro 6 dicembre NAPOLIPSV 1-3 E’ una sconfitta indolore, gli azzurri accedono ugualmente ai sedicesimi
KOZACIK 7 Sicuro, non sbaglia niente. REZNIK 6,5 Ingabbia Dzemaili. CISOVSKY 6,5 Tiene a bada Cavani. PROCHAZKA 6,5 Quando non va in raddoppio su Cavani, s’interessa di Pandev. LIMBERSKY 7 Un moto continuo sulla fascia sinistra. DARIDA 7 Ha il merito di sbloccare la gara. HORVATH 6 E’ appesantito ma non ha in Donadel un valido avversario. IL MIGLIORE
7,5 RAIJTORAL
Un vero e proprio tormento per i difensori napoletani. (Fillo s.v.) KOLAR 6,5 Intuizioni godibili. (Hejda s.v.) KOVARIK 6,5 Approfitta di un Maggio non in vena. BAKOS 6 Fa un grande movimento che apre gli spazi agli inserimenti dei compagni. TECL 6,5 Chiude la partita segnando il terzo gol. All. VRBA 7,5 Batte il Napoli usando la sua tattica: le ripartenze. Squadra tonica nonostante tre mesi di stop. ARBITRI VAN BOEKEL 6 Dirige con autorità e le ammonizioni sono giuste. Non viene assistito in occasione del terzo gol realizzato in fuorigioco. Simons 6 - Langkamp 5; Makkelle 6 - Janssen 5
la Moviola DI M.G.
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Darida al 28’ p.t., Raijtoral al 34’, Tecl al 44’ s.t.
Quella con il Viktoria Plzen è la quarta sconfitta del Napoli con 3 gol subiti in quest’edizione di Europa League. Ecco le altre:
VIKTORIA PLZEN 7,5
h
NAPOLI VIKTORIA PLZEN
Da annullare la rete del 3-0: è fuorigioco
ni (dal 1’ s.t. Hamsik), Rolando, Britos; Maggio, Donadel (dal 27’ s.t. Inler), Dzemaili, Zuniga; El Kaddouri (dal 14’ s.t. Calaiò); Pandev, Cavani. PANCHINA Rosati, Campagnaro, Mesto, Cannavaro. ALLENATORE Mazzarri. BARICENTRO MEDIO 52,3 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Rolando e Inler per gioco scorretto.
Tre episodi degni di nota, tutti nella ripresa. Al 20’ viene annullata una rete al Viktoria Plzen per fuorigioco. Decisione corretta: in offside non è l’autore del gol Rajtoral, ma Kolar, che però partecipa all’azione impedendo a Zuniga d’intervenire sulla palla. Giusto non fischiare fallo a Rajtoral in occasione del 2 0. Il giocatore ceco appoggia sì la mano sulla schiena di Zuniga, ma pare un tocco leggerissimo. Da annullare invece il 3 0: Tecl è di poco in fuorigioco sull’assist di Fillo.
Reznik, Cisovsky, Prochazka, Limbersky; Darida, Horvath; Raijtoral (dal 40’ s.t. Fillo), Kolar (dal 45’ s.t. Hejda), Kovanik; Bakos (dal 14’s.t. Tecl). PANCHINA Pavjik, Zeman, Adamov, Stipek. ALLENATORE Vrba. BARICENTRO ALTO 54,7 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Hejda per gioco scorretto. ARBITRO Van Boekel (Olanda) NOTE Spettatori 13.606 per un incasso di 197.938,00. Tiri in porta: 4-4. Tiri fuori: 10-1. Angoli 5-5. In fuorigioco 3-1. Recupero: p.t. 1’; s.t. 4’.
Frantisek Raijtoral, 26 anni, batte De Sanctis in uscita: è il gol del 2-0 AP
Eurofiguraccia Il Napoli ci ricasca e ora è quasi fuori Clamoroso tonfo interno: il Viktoria vince 3-0 Brutto esordio del nuovo acquisto Rolando MIMMO MALFITANO NAPOLI
Il tradimento nel giorno degli innamorati. Una mazzata vera e propria, che s’è abbattuta sulla passione dei napoletani nella notte più brutta della stagione. Mai, prima di ieri sera, s’era visto un Napoli così arrendevole, privo di idee e sopraffatto dal gioco di rimessa del Viktoria Plzen. Non è bastato insistere su Cavani e ridurre al minimo indispensabile il turnover: la sconfitta è stata determinata da una squadra disattenta, che ha sottovalutato l’avversario, così come fatto notare da Walter Mazzarri nel dopogara. L’Europa League, a questo punto, sembra del tutto compromessa: soltanto una grande impresa potrebbe rimettere in corsa il Napoli. E crederci è davvero difficile.
Insigne out In mattinata, Mazzarri decide di rimandare a casa Lorenzo Insigne, febbricitante: in campo, al suo posto, ci va Pandev. In difesa, invece, c’è l’esordio di Rolando, l’ultimo acquisto in ordine di tempo: dovrà essere rivisto. Il turnover deciso dall’allenatore è comunque moderato. Sono solo quattro, infatti, le riserve. Per il resto, è il solito Napoli che ha in Cavani il punto di riferimento offensivo, oltre a Maggio e Zuniga sugli esterni. Il Viktoria Plzen ritorna a giocare una partita ufficiale tre mesi dopo l’interruzione del campionato ceco per la pausa invernale. Una condizione che, probabilmente, inganna i napoletani, sorpresi dalla partenza sparata degli avversari. Sulle fasce il Napoli non trova la spinta necessaria: Raijtoral e Limbersky frenano l’impeto di Zuniga e Maggio, concedendo loro soltanto qualche timida ripartenza. Si prova per li-
nee centrali, allora, ma le giocate di Dzemaili e Donadel non sono mai precise. Cavani corre e rincorre, come sempre, ma non riesce a sfondare nella difesa del Plzen. Ci prova Pandev (8’) con un gran diagonale di destro, Kozacik respin-
Si qualifica se... LA SITUAZIONE
Al ritorno deve fare almeno 4 gol con uno scarto di 3 Per passare il turno il Napoli deve compiere un’impresa al ritorno. Gli azzurri si qualificano vincendo con almeno tre gol di scarto e segnando almeno 4 reti (4-1, 5-2, eccetera), in virtù del maggior numero di gol segnati fuori casa; in caso di vittoria per 3-0 si andrebbe ai supplementari. Con qualsiasi altro risultato, agli ottavi andrebbe il Viktoria Plzen.
ge in angolo. Non è un bel Napoli e Mazzarri si sbraccia in continuazione per richiamare l’attenzione dei suoi. In difesa Rolando non dà sicurezza e proprio da un suo rilancio corto nasce l’azione che porta al vantaggio del Plzen (28’): è lesto Darida, appena dentro l’area di rigore, a battere di potenza, De Sanctis può soltanto raccogliere il pallone dalla rete. Illusione Non basta avere un or-
ganico coi numeri a posto, ci vuole soprattutto la qualità. E allora, Mazzarri capisce che è inutile tenere Hamsik in panchina e rischiare di farsi sopraffare dall’avversario. E al rientro in campo, Gamberini resta nello spogliatoio per fare posto allo slovacco. Dovrebbero bastare la maggiore vivacità e le sue intuizioni per dare un altro senso alla ripresa. O quanto meno ci si è illusi che ciò potesse avvenire. Ed in effetti qualcosa di diverso si vede, soprattutto nella fase offensiva. Kozacik respinge prima su Hamsik (6’) e poi accompagna con lo sguardo sul fondo un diagonale di Cavani (8’). L’illusione dura poco, però. Il Plzen si ricompatta e mette alle corde un Napoli stremato, confuso e poco lucido, che fallisce in un paio di occasioni il pareggio. E’ imbarazzante il comportamento della difesa, come la prestazione degli attaccanti. Raijtoral, il migliore tra gli avversari, approfitta di un errore difensivo di Zuniga per battere De Sanctis in uscita (34’), mentre Rolando non chiude su Tecl (44’) rendendo ancora più severo il punteggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
TORNEO DI VIAREGGIO
Radosevic show, azzurri qualificati Anche Milan e Siena già agli ottavi DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO D’ANGELO VIAREGGIO (Lucca)
La corsa dei compagni ad abbracciarlo al triplice fischio dice più di tutto. Josip Radosevic s’è preso la Primavera, in attesa che Mazzarri gli dia la chance in prima squadra. Debutto migliore non ci poteva essere per il centralone croato: due gol, l’angolo battuto nell’azione del raddoppio, un salvataggio sulla linea e una presenza costante e importante in mezzo al campo nel 4-0 al Lecce: «Sono molto contento per me e per la squadra - dice Rado-
LA REPLICA A GIUNTA
«Fuoriquota? Regole chiare» (v.d’a.) L’organizzazione della Viareggio Cup risponde all’attacco di Salvatore Giunta, tecnico del Mutual: «Sono ammessi 4 fuoriquota. Capiamo l’amarezza di Giunta, ma anche nelle mail di adesione è chiara la questione». Replica pure la Juve Stabia: «Abbiamo esercitato un nostro diritto. Le regole vanno rispettate».
sevic -. Ho giocato subito una partita intera e mi sono trovato benissimo con i compagni. Ringrazio il mister e il gruppo per avermi aiutato in campo al mio esordio in un torneo così importante». Che gol Josip sorride felice. Negli spogliatoi firma autografi, stringe le mani dei piccoli fan e scherza con Roberto Insigne. Il capitano cerca di coinvolgerlo, continua a dargli il «cinque» e Josip, molto più timido di lui, abbozza sorrisi e spalanca gli occhi. Anche in campo Roberto lo ha guidato. È lui a invitarlo alla battuta della puni-
zione al 17’ del primo tempo: destro a giro sul primo palo, palla che passa tra la barriera e beffa Bleve, non esente da colpe. Josip alza le mani al cielo e corre verso la panchina, abbracciando uno per uno i compagni. La seconda rete è invece un capolavoro balistico. Minuto 37 della ripresa, posizione centrale, Radosevic prende la rincorsa dritta e calcia alla Ronaldo: missile che scavalca la barriera e finisce all’incrocio dei pali: «Mi piace calciare le punizioni, l’ho sempre fatto e oggi mi è andata bene perché ho segnato due reti belle e importanti». Che hanno portato aritmeticamente il Napoli agli ottavi. Insieme agli azzurri passano il turno il Milan (1-0 all’Empoli) e il Siena (1-0 a sorpresa all’Atalanta). © RIPRODUZIONE RISERVATA
la situazione GIRONE 7 - ATALANTA-SIENA 0-1 Canotto su rigore al 33' s.t. BELASICA-BRUGES 0-3 Dierckx all’8’ p.t.; Zinho al 40’. Verstraete su rigore al 41’ s.t. GIRONE 8 - FIORENTINA-PADOVA 0-0. COPENAGHEN-CLUB NACIONAL 3-1 Nielsen K. (C) all’11’ p.t., Drost (BC) al 30’, Nielsen D. (C) al 35’, Alfonso (CN) al 42’ s.t. GIRONE 9 - MILAN-EMPOLI 1-0 Ganz al 10’ s.t. NEWCASTLE-U17 CONGO 2-1 Gilliead (N) al 30’, Andzouana (U) al 44’, Olley (N) al 47’ s.t. GIRONE 10 - NAPOLI-LECCE 4-0 Radosevic al 26’ p.t., Scielzo all’8’ e al 14’, Radosevic al 37’ s.t. HONVED-NEW YORK 8-2 Vecsei (H) al 4’, 23’ e 26’, Bobal (H) al 45’, Stulac (N) al 46’ p.t.; Bobal (H) al 3’, 10’ e 27’, Stulac (N) al 18’, Holender (H) al 32’ s.t. GIRONE 11 - ROMA-SPEZIA 0-2 Ciurria al 32’ p.t.; Izzillo su rigore al 25’ s.t. SPARTAK MOSCA-LONG ISLAND 5-0 Davydov al 1’ e al 45’, Fedchuk al 12’ e al 18’, Kutepov al 27’ p.t. GIRONE 12 - LAZIO-JUVE STABIA 4-3 Keita (L) al 12’ e al 44’, Cataldi (L) al 25’, Gerardi (J) al 29’, Festa (J) al 33’ p.t.; Sorriso (J) al 28’, Pollace (L) al 37’ s.t. STELLA ROSSA-MUTUAL URUGUAYA 0-1 Santos al 20’ p.t. LE PARTITE DI OGGI - GIRONE 1 A Monterotondo (15), Juventus-Apia Leicchardt; a Strettoia (15), Maribor-Avellino. GIRONE 2 A Galluzzo (15), Inter-Melbourne; a Chiavari (15) Nogoom-Virtus Entella. GIRONE 3 A Viareggio (15), Torino-Deportes; a Capezzano (15), Honefoss-Città di Marino. GIRONE 4 Ad Arenzano (15), Sampdoria-All Boys; a Lido di Camaiore (15) Recreativo-Varese. GIRONE 5 A Lavagna (15), Genoa-Santos Laguna; a Sarzana (15), Rijeka-Parma. GIRONE 6 A Pontedera (15) Rappr. Serie D-Norte America; a San Giuliano Terme (15) Anderlerch-Reggina.
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in questa stagione Cavani non segna da 3 partite (in precedenza Lazio e Catania). Ed è qualcosa di indubbiamente irritante per chi, dopo 7 acuti quest’anno in Europa e 27 stagionali (18 in campionato), voleva spingere più in là la sua filastrocca del gol, nei giorni in cui peraltro le big d’Europa hanno lanciato più o meno velati messaggi d’amore al suo indirizzo.
dietro alla disfatta I DUE ALLARMI
Crisetta Cavani L’alibi di Mazzarri «Campo di patate»
Mentalità E proprio Mazzarri,
Terza gara senza gol, il Matador si rovina il compleanno. Il tecnico promette: «Al ritorno faremo un miracolo. Come il Chelsea con noi»
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO D’URSO NAPOLI
Ti aspetti Edinson Cavani. Ti aspetti il cinico Napoli della Serie A in lotta per lo scudetto. E invece irrompe sulla scena come un carro armato il Viktoria Plzen dei miracoli: forte, ostinato, tutto cuore. E così la festa annunciata del «Matador», nel giorno di San Valentino e del suo 26esimo compleanno, sotto gli occhi della mamma Berta presente al San Paolo, si trasforma nella figuraccia collettiva degli azzurri, mentre i ragazzi terribili di Pavel Vrba cantano e ballano sotto la curva dei tifosi cechi, in fondo alla loro partita perfetta.
Delusione Doveva essere la not-
te speciale dell’attaccante. Doveva. Sugli spalti diversi striscioni, alcuni legati alla festa degli innamorati: «Cavani, segna o il mio fidanzato non mi dà il regalo», recitava un cartello tra i più ironici. Eppure il «Matador», che voleva esultare col Napoli, si è arenato come i suoi compagni sul muro del Viktoria, lui che di gol ne aveva addirittura realizzati 4 in una sola partita, contro il Dnipro nella penultima recita azzurra, proprio sull’erba del San Paolo e che in Champions e in Europa League finora aveva centrato 19 volte il bersaglio. Allarme Nulla di cui preoccuparsi, assicurano i compagni. Ma certo per la seconda volta
PRIMA DELLA GARA
Accoltellato un tifoso ceco Altri tre aggrediti e derubati NAPOLI Brutta avventura per quattro tifosi del Viktoria Plzen, giunti a Napoli per assistere alla partita della squadra ceca al San Paolo. Allo stadio, però, non ci sono neppure arrivati. Infatti poco prima del fischio d’inizio i quattro sono stati aggrediti, picchiati e derubati di soldi e telefonini. A uno di loro è andata peggio: è stato accoltellato all’addome da teppisti, forse ultrà del Napoli: medicato all’ospedale San Paolo, insieme con gli altri malcapitati, è stato dimesso in tarda serata. L’aggressione è accaduta a piazzale Tecchio, nella zona antistante la stazione ferroviaria dei Campi Flegrei. A soccorrere i tifosi cechi sono stati i carabinieri, che hanno subito avviato le indagini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
che non si è privato di lui nemmeno stavolta, ha voluto scatenare alla fine l’orgoglio dei suoi ragazzi accennando, in vista della gara di ritorno nella Repubblica Ceca tra una settimana, all’impresa del Chelsea nella scorsa edizione di Champions, proprio contro i suoi ragazzi. E chissà che proprio Cavani non possa vestire i panni di un nuovo scatenato Drogba, mattatore nella gara di Stamford Bridge dello scorso anno: «Io voglio pensare proprio a quello che è successo ai Blues lo scorso anno contro di noi - ha spiegato l’allenatore -. Proveremo a fare qualcosa di straordinario al ritorno, vogliamo rendere loro la vita difficile. Intanto, pensiamo a riscattarci tra 2 giorni contro la Sampdoria. E' stata una serata ultra negativa in cui tutto è girato storto, abbiamo sciupato 7 occasioni. Siamo partiti col piede sbagliato come contro la Lazio, si vedeva che non eravamo noi. Forse qualcuno per tutta una serie di motivi ha sottovalutato l’avversario. Al primo tiro abbiamo preso gol, poi le disattenzioni nel finale. Li abbiamo schiacciati nella ripresa, per 20’ è stato un assedio su un campo di patate. Su un altro terreno avremo creato almeno 12 occasioni da gol, non 7». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PAPÀ E MAMMA
S Diego Maradona L’ex calciatore del Napoli ha 52 anni ed è padre, oltre che del neonato Diego Fernando, anche di Dalma, Giannina, Jana e Diego jr
S Veronica Ojeda La 33enne argentina è stata fidanzata ufficiale di Maradona sino a qualche mese fa. È un’istruttrice di ginnastica
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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NATO DIEGO FERNANDO
Maradona fa cinquina È diventato ancora papà Diego Armando Maradona padre per la quinta volta. È nato Diego Fernando, figlio del Pibe de oro e di Veronica Ojeda. A rendere nota la notizia sono stati i media di Buenos Aires, che hanno ricordato come i rapporti tra la coppia siano da tempo freddini. «Sia Veronica che suo figlio stanno benissimo», ha commentato l’avvocato della Ojeda, Jorge Auruccio, che si è recato nella clinica dove la donna ha dato alla luce il bambino. «Dal naso in su è identico a Maradona», ha proseguito il legale, che però non si è sbilanciato su di un’eventuale visita dell’ex calciatore del Napoli. Rapporti tesi con Claudia Mara-
dona ha trascorso gli ultimi mesi a Dubai, lontano da Veronica. In compenso la donna ha avuto problemi con le altre figlie di Diego, Dalma e Giannina (ci sono poi Jana e Diego jr, nati da relazioni extraconiugali), e con l’ex moglie Claudia Villafane. Un litigio, anche via twitter, finito in tribunale. I giudici hanno poi emesso una sentenza di restrizione nei confronti di Claudia: non può avvicinarsi a meno di 300 metri dall’abitazione di Veronica e a meno di 100 metri da lei. Il provvedimento scadrà il prossimo marzo ed era stato richiesto esplicitamente dalla neo-mamma mentre era al sesto mese di gravidanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A Perché vedere
MILAN-PARMA Giocare di venerdì porta bene ai rossoneri: su sette precedenti non ha mai perso. E il Parma non vince a San Siro da 13 anni. San Siro, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI MILANELLO (Varese)
Il ragazzo della porta accanto magari no. Ma nemmeno un alieno, un marziano, uno che diventa verde se si arrabbia. «Balotelli è una persona normale, un ragazzo come tutti gli altri», scandisce Massimiliano Allegri. «Credo che tornando a Milano abbia capito che deve gestirsi un po’ meglio nella vita privata, per evitare situazioni che poi possono pesargli. Ma questo devono farlo tutti i giovani, perché se sei un giocatore del Milan ti ritrovi sempre sotto i riflettori, e allora devi fare attenzione, che è esattamente il consiglio che gli ho dato». Ragazzo furbo Premuroso, Alle-
gri, ma distaccato. «Tratto Mario come gli altri e non può che essere così. Sono contento di come si allena, è puntuale e quando finisce si ferma a fare dei lavori supplementari. Penso che sia venuto per dimostrare con continuità di essere uno dei giocatori più forti del mondo, com’è nelle sue potenzialità tecniche e fisiche. E' un ragazzo furbo, che capisce. Quello che gli ho consigliato io è di diventare ancora più furbo per la gestione della vita personale. Sono molto contento del suo arrivo dal punto di vista tecnico e umano». Ma siccome non si vive di solo Balotelli, il tecnico del Milan ha dovuto incidentalmente occuparsi di come sostituire El Shaarawy e di come arginare la tendenza a subire gol su palla inattiva. Questione annosa, e fastidiosissima. Priorità «Io per primo dovrò mi-
gliorare in questo senso. Ricordo che quando ero a Cagliari avevo una difesa bassa, eppure raramente prendevamo gol di testa. Prendiamo troppi gol su palla inattiva e soprattutto di testa. Bisogna migliorare: si
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L’ANTICIPO DI STASERA IL PROGRAMMA
La 25a di A col formato spezzatino Si chiude lunedì Con Milan-Parma inizia la 25a giornata di campionato col formato spezzatino: i rossoneri anticipano perché mercoledì sfidano il Barcellona in Champions. Questo il programma della 25a giornata di A. Oggi: Milan-Parma (20.45) Domani: Chievo-Palermo (ore 18) e Roma-Juve (20.45) Domenica (ore 15): Catania-Bologna, Genoa-Udinese, Napoli-Sampdoria, Pescara-Cagliari, Torino-Atalanta, Fiorentina-Inter (20.45). Lunedì: Siena-Lazio (20.45) Poi da martedì 19 tornano le Coppe europee con 4 italiane. Mercoledì 20 (Champions): Milan-Barcellona (20.45) Giovedì 21 (Europa League): Cluj-Inter (ore 19) Lazio-Borussia M. (19) Viktoria Plzen-Napoli (21.05)
Tutto (o quasi) in dieci giorni E Allegri: «Mario fatti furbo...» Il tecnico alla vigilia del ciclo chiave con Parma, Barça e derby: «Balotelli deve gestire meglio la vita privata. Futuro? Noi in crescita, vorrei restare» BARCELLONA
Villa di nuovo in ospedale per una colica David Villa di nuovo in ospedale. La punta del Barcellona, già ricoverata lunedì e dimesso il giorno dopo per un calcolo renale, è tornato ieri in ospedale per il dolore provocato dalla colica. Domani col Granada non ci sarà.
tratta di attenzione». Il che non aiuta per il momento a risolvere la questione, e il Barcellona incombe. Ma per Allegri adesso il Barça è una parola-tabù. «Mancano tanti giorni e la partita con il Parma è notevolmente più importante di quella di Champions». Mantiene la sua scala di priorità, Allegri, senza temere di infastidire Berlusconi, che come si sa ama i successi in Europa sopra ogni altra cosa, e magari pensa che il Milan possa compiere l’impresa. «Anch’io sono curioso di scoprire che cosa sarà in
grado di fare la mia squadra, che è in crescita, contro i più forti del mondo. Ma per l’economia della stagione è più importante la partita che arriva adesso», ribadisce il tecnico. Progressi Il presidente ama l’Europa sopra ogni altra cosa, lo sa anche lui, ma Allegri è realista: assicurarsi l’accesso alla prossima Champions è l’obiettivo più importante. «Non mi piace parlare di progetti nel calcio, diciamo che mi piacerebbe stare qui per far crescere questa squadra. Ho
un contratto fino al 2014 e sento la fiducia di tutti. Mi pare di averlo detto tante volte». Ha detto tante volte anche che risalire fino al terzo posto sarà difficile, è per questo che il Parma diventa uno snodo nel traffico della stagione. «Vincere ci aiuterebbe a valorizzare il punto che abbiamo conquistato a Cagliari». Equilibri Allegri si gioca molto
se non tutto nei prossimi dieci giorni. Parma, poi il derby per tentare di superare decisamente l’Inter, e in mezzo il Barcel-
lona, non un’amichevole, ma nemmeno un’ossessione. Allegri sa di dove fare bella figura contro i catalani per non irritare Berlusconi, e cerca di tenere tutti in tensione al punto giusto, come si sente lui. Il turnover in queste occasioni è inevitabile: i giovani contro il Parma, quelli un po’ più esperti contro i blaugrana. La divisione, a grandi linee, potrebbe essere questa. Obiettivo sei punti, per non parlare del Barça: quello per ora è un grande fattore X. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ATTACCO INEDITO IL TECNICO SPERIMENTA ALTRE SOLUZIONI
Tra le creste riappare Boateng, poi idea Bo-Ba-Bo Con Robinho k.o., Prince nel tridente con Balotelli e Niang. Bojan a gara in corso FABIANA DELLA VALLE MILANO
Avanti con le tre creste anche senza El Shaarawy. Con il Bo-Ba-Bo (che non è uno scioglilingua ma l’acronimo di Boateng-Balotelli-Bojan) magari a partita in corso. Il Faraone è a riposo, Pazzini non è pronto e Robinho ha dato forfeit all’ultimo minuto? Allora Massimiliano Allegri pensa a due soluzioni diverse, alla faccia di chi credeva che con tre sole punte (vere) il tridente fosse scontato. Pensa a riportare Boateng in attacco dall’inizio insieme a Niang e Balotelli, e a spezzare la monotonia a gara in corso inserendo la frangetta di Bojan. Riecco Boateng Il Bo-Ba-Bo è in-
trigante, ma il tecnico preferisce utilizzare Bojan a partita in corso. «Sono molto contento di Krkic, quando è entrato domenica ha fatto bene. Ma io resto convinto che i cambi sono fondamentali e devo fare anche questo tipo di valutazioni». Prima della rifinitura Allegri aveva detto di essere indeciso tra lui e Robinho. Poi però il brasiliano si è fermato per un’infiammazione tendinea. Niente di grave, ma visto che la Champions è vicina (mercoledì si gioca a Milano con il Barcellona), lo staff medico ha deciso di tenerlo a riposo. E questo ha scombussolato i piani dell’allenatore, che con Pazzini appena rientrato preferisce avere un attaccante di ruolo in panchina. Così ha deciso di rilanciare Boateng, che non viene schierato in attacco da Milan-Siena del 6 gennaio. La novità Sarà un tridente inedito, perché Boateng non ha mai giocato titolare in attacco insieme a Niang e Balotelli. Sarà il decimo trio diverso utilizzato
4-3-1-2 e 5 nel tridente). Finora non ha mai brillato (la media-voto in campionato è 5,3) e Allegri lo vede più come centrocampista. Prince invece ama giocare più vicino alla porta per dare sfogo alla sua fantasia e stasera avrà l’opportunità di dimostrare che ha ragione lui. E potrà anche testare l’intesa con i due compagni più giovani, con i quali condivide la cresta e lo stile da bad boy. Mario Balotelli, 22 anni ANSA
da Allegri in questo campionato (il tecnico ha schierato tre punte già 18 volte, considerando anche le 5 volte che ha giocato con il trequartista più due attaccanti). Allegri considera Bojan un’arma in più da utilizzare nel secondo tempo, per spaccare la partita quando le difese avversarie sono stanche. Per questo il canterano finora ha messo insieme 16 presenze in campionato ma solo 5 dall’inizio. Boateng invece è stato titolare in attacco 12 volte (di cui 3 nel 4-2-3-1, 4 nel
M’Baye Niang, 18 anni LAPRESSE
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i tridenti diversi utilizzati da Allegri finora in campionato: quello di domani sarà il decimo
5 Kevin Prince Boateng, 25 anni, è al Milan da due anni e mezzo LAPRESSE
le gare da titolare di Bojan in campionato: ha segnato tre gol e ha una media-voto di 6.07
Voglia il riscatto Bojan difficilmente rinuncerà al look da bravo ragazzo e alla frangetta per uniformarsi agli altri colleghi di reparto. Però vuole giocare per convincere il Milan a riscattarlo. «E’ una delle mie migliori stagioni — ha detto ieri a RAC1 —. Per questo ho bisogno di essere acquistato dal Milan o da un’altra squadra, perché in questi anni ho capito che i prestiti a volte non sono utili. Sono contento di tornare al Camp Nou e mi piacerebbe giocare e prendermi una rivincita, però senza rancore». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CALCIOSCOMMESSE
Donadoni si scalda «Allenare il Milan? Chi non lo vorrebbe» E Amauri: «Il nostro tecnico farà vedere quanto è bravo» Mercato: il Parma ha bloccato il difensore Mendes lotelli e gli altri? Donadoni non ha dubbi. «Se fermi Balotelli poi c'è Pazzini, poi c'è Niang… E' limitativo giocare una partita solo in funzione di un giocatore. Sappiamo che Balotelli è un giocatore importante ma devo pensare che anche Balotelli si possa preoccupare di me». Santacroce Donadoni intanto ritrova Rosi e Marchionni dopo lo stop forzato per squalifica. Ma la brutta notizia riguarda Fabiano Santacroce: il difensore deve essere operato per la pulizia del ginocchio sinistro,
SANDRO PIOVANI PARMA
«Beh, il nostro allenatore vorrà far vedere al Milan quanto è bravo, preparerà la partita con grande attenzione»: lo afferma sorridendo, quasi compiaciuto della battuta, tal Amauri, davanti al campo d'allenamento. E l'allenatore è Roberto Donadoni. Che, inutile nasconderlo, stavolta è protagonista della sfida tra Milan e Parma, quasi fosse ancora in campo. E lui, che probabilmente proprio al Milan ha capito quanto sia importante a volte gettare acqua sul fuoco, prova a spegnere ogni domanda sul suo eventuale futuro in rossonero. «Credo che il 99,9 per cento degli allenatori voglia allenare il Milan. E' un'ambizione lecita. Il resto per me è solo dispersione di energia». Posto speciale Donadoni in ogni caso non nasconde i suoi sentimenti. «Tornare a San Siro mi dà sempre una certa emozione: ricordo l'ultima volta, quando il pubblico mi fece una grande accoglienza. Però, ripeto, non dobbiamo disperdere energie. Questa è una partita importante anche per noi». E butta lì che in fondo anche il Milan è un avversario come un altro. «Nei novanta minuti penso solo a cercare di battere di chi ho davanti. Durante la partita ogni avversario mi è antipatico, se vogliamo usare una parola che non mi piace. Ma poi finisce lì, non ho antipatie o simpatie particolari». Quindi anche il Milan, stasera, sarà antipatico. «Ma no, se volete fare il titolo,
Il difensore Santacroce sarà operato: out almeno tre settimane fatelo. E' un avversario. Un avversario contro il quale voglio avere la meglio. Punto». Tanti pericoli Già. Niente titolo.
Meglio pensare al calcio giocato, ad un Parma che nelle ultime gare è sembrato in calo. Soprattutto fisico. «Il Parma deve sapere di aver di fronte una grande squadra ma deve essere cosciente dei propri mezzi. Se dovesse esserci della sudditanza psicologica, commetteremmo un grande errore». Che fare dunque? Come fermare Ba-
Roberto Donadoni, 49 anni, tecnico del Parma, ha giocato nel Milan 12 stagioni AP
starà fuori almeno venti giorni. Il 3-5-2 potrebbe sacrificare Belfodil, almeno all'inizio, con Biabiany-Amauri in attacco. Come sempre Donadoni è vago. «Certo, la condizione fisica è una delle valutazioni che farò». Intanto il Parma guarda anche al futuro: dal Portogallo arriverà Pedro Mendes, difensore centrale classe '90 che si svincolerà dallo Sporting Lisbona. In questa stagione Mendes è stato impiegato nella squadra B del club portoghese. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Zaccardo pronto all’esordio Mexes di nuovo dolorante questione legata alla condizioni e agli errori dei singoli. Il primo che dovrà sistemare le cose sono io: abbiamo preso troppi gol di testa e su palla inattiva. Non è una questione di uno contro uno: bisogna stare molto attenti e concentrati», ripete l’allenatore.
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI MILANELLO (Varese)
Fattore Z In attesa di una super-
introdurre giocatori nuovi. Concentrazione «Però Zaccar-
do si è inserito in fretta. Non ha trovato ancora spazio, ma tornerà utile». Il Milan ha un problema con le coppie centrali: spesso cambiate, anche a causa degli infortuni, non sempre efficaci. «E’ un problema di concentrazione, non una
Cristian Zaccardo, 31 anni, è arrivato al Milan dal Parma a gennaio FORTE
sfida che per il momento non è nella testa del Milan, Allegri potrebbe testare il nuovo acquisto difensivo Zaccardo accanto a Zapata. «Zapata domenica a Cagliari ha accusato il fuso orario, era ancora un po’ stordito», ha spiegato il tecnico. Contro il Parma Allegri non vuole distrazioni difensive, ma è quasi costretto a cambiare ancora una volta la coppia di centrali. Sperando di trovarne una efficace dal primo al 90˚ minuto, perché, come dice lui stesso, lasciar punti per strada non è più possibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PALAZZI APRE IL PROCEDIMENTO SPORTIVO
LE TAPPE
Queste le tappe della vicenda riguardante l’inchiesta di Bari che ha segnato il 2012 31 marzo La Procura di Bari arresta Andrea Masiello e due suoi amici: parte ufficialmente il filone barese 25 luglio Palazzi deferisce i tesserati per il primo filone di Bari 4 agosto Alla Disciplinare inizia il procedimento sul filone barese 22 agosto La Cgf emette le sentenze di appello per il filone barese
S L’ex rossonero: «Tornare a San Siro mi dà sempre una certa emozione»
TOCCA ALL’EX POTREBBE ESSERE IL TURNO DELL’EX DIFENSORE DEL PARMA
Potrebbe essere il giorno giusto, contro la sua ex squadra. Ma non è uno scherzo del destino: piuttosto una constatazione che Allegri sta facendo. Cristian Zaccardo conosce bene gli avversari di oggi, e Mexes ha di nuovo qualche problema al ginocchio, quindi starà fuori, perché il tecnico non vuole rischiare di non averlo per il Barça. Quindi Zaccardo potrebbe esordire contro il Parma (Bonera è ancora fuori dai giochi), ma deve vincere la concorrenza di Yepes. L’idea è che Allegri possa sceglierlo per il campionato e dare a Mario la possibilità di giocare contro il Barça. Per reggere l’onda d’urto blaugrana un po’ di esperienza può servire, e Yepes è un veterano. Zaccardo invece è arrivato da poco, e come dice Allegri non è facile
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PROSSIME AUDIZIONI Mercoledì 20 Marco Esposito (ex Pisa) Giovedì 21 Jean Francois Gillet (Torino) Lunedì 25 Alessandro Gazzi (Torino), Nicola Belmonte (Siena) Martedì 26 Davide Lanzafame (Honved); Emanuel Benito Rivas (Verona), Cristian Stellini (allenatore) e Gianluca Galasso (ex Triestina) Mercoledì 27 Stefano Guberti (Roma), Daniele De Vezze (Matera), Raffaele Bianco (Carpi), Vincenzo Santoruvo (Frosinone), Alessandro Parisi (ex Torino) e Massimo Bonanni (Lugano) Giovedì 28 Cristian Galano (Bari), Davide Desideri (ex Itala San Marco), Giuseppe Statella (Pavia), William Pianu (allenatore giovanili Treviso), Vittorio Micolucci (Giulianova), Mark Edusei (Svizzera), Massimo Ganci (Frosinone) e Ivan Rajcic (Benevento)
Il portiere del Torino, François Gillet, 33 anni: al Bari per 10 stagioni LAPRESSE
Bari-bis, mercoledì partono le audizioni Gillet il più atteso MAURIZIO GALDI ROMA
A gennaio il capo della Procura di Bari, Antonio Laudati, aveva inviato a Stefano Palazzi, Procuratore federale, il faldone riguardante la chiusura delle indagini del secondo filone sul calcioscommesse di Bari. Il più corposo ma che andava abbastanza indietro negli anni. Si parla infatti delle partite Bari-Treviso 0-1 (maggio 2008) e Salernitana-Bari 3-2 (maggio 2009) ed è soprattutto la prima a «preoccupare» Palazzi, ma soltanto perché a maggio cadrebbe in prescrizione se non fosse avviato un formale procedimento sportivo. E ora si parte: sono 22 i tesserati convocati tra il 20 e il 28 febbraio, secondo il comunicato della Federcalcio. I convocati Tra le audizioni più
attese c’è sicuramente quella dell’attuale portiere del Torino, Gillet. Nel primo filone barese il suo nome era stato tenuto fuori su precisa richiesta di Laudati a Palazzi, una sorta di premio per la sua collaborazione, ma questa volta nei suoi confronti non ci sarà nessun occhio di riguardo, soprattutto in relazione alla partita con la Salernitana, visto che a verbale
Taccuino
Stellini (che non avrebbe giocato) dice che la decisione di perdere fu presa da tutti e che Gillet fu il primo a parlare alla squadra riunita in palestra alla vigilia della gara. Probabile che Palazzi, almeno come allenatore dell’epoca, possa convocare Antonio Conte anche se la procura di Bari non ha mai proceduto neanche all’iscrizione nel registro degli indagati del tecnico della Juventus sentito a Bari solo come persona informata dei fatti. Caso Ranocchia Sempre la Procura di Bari, che in un primo tempo aveva iscritto nel registro degli indagati pure Andrea Ranocchia, ha chiesto l’archiviazione per la posizione del calciatore dell’Inter. Ranocchia non è tra i convocati della prima lista, ma potrebbe comunque essere sentito. Dagli atti di Bari, anche se non emergono a suo carico rilievi, potrebbe dover spiegare una eventuale omessa denuncia. Le audizioni di Palazzi sicuramente prevedono diverse puntate e il calendario nelle prossime settimane sarà sicuramente aggiornato. Di certo eventuali deferimenti, comunque, arriveranno solo nei primi giorni di aprile per dei procedimenti sportivi che potranno iniziare in maggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzetta.it Gazza
PANCHINA D’ORO
Lunedì a Coverciano Si svolgerà lunedì presso il Centro di Coverciano la riunione di aggiornamento degli allenatori pro fessionisti (dalla A alla Seconda di visione) con l’assegnazione degli annuali premi «Panchina d’oro».
Tvf
CALCIO A 5
Oggi Verona-Marca (g.l.g.) Il programma della 19 giornata di Serie A. Oggi, ore 20.30: Acqua&Sapone Kaos Bolo gna, Verona Marca (diretta Rai Sport 1). Domani: Putignano Vene zia (17), Montesilvano Asti (18), Lu parense Napoli (19). Domenica, ore 18: Genzano Pescara, Rieti La zio. Classifica (prime): Asti 48; La zio 36; Luparense 34.
CALCIO DONNE
L’Under 17 fa poker (f.sal.) Dopo il pari di martedì (0 0), l’Under 17 di Sbardella ha bat tuto 4 0 la Finlandia nell’altra ami chevole in vista della seconda fase di qualificazione all’Europeo (9 14 aprile in Repubblica Ceca). I gol nel la ripresa: Galli (rigore), Piemonte si, Rognoni e Cunsolo.
Francesco Totti, 36 LAPRESSE
LE VIGILIE DI ALLEGRI E DONADONI E I CONSIGLI PER LA MAGIC DI +3 Le conferenze stampa di Donadoni e Allegri, protagonisti dell’anticipo di stasera a San Siro. I consigli per la Magic nella videorubrica +3: Totti, miglior assistman e giocatore con la più alta media voto (6,64) del torneo, sarà l’arma della Roma contro la Juve di Conte.
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SERIE A L’ANTICIPO DI DOMANI QUI TRIGORIA IL CAPITANO DIFENDE I COMPAGNI CON UN MESSAGGIO SUL PROPRIO SITO
Totti duro: «Giù le mani dalla Roma Troppe fantasie sul rigore a Marassi» «Chi lascia trapelare colpe dei singoli non fa il bene della squadra. Osvaldo è uno di noi, presto tornerà a sorridere»
Alla fine sono arrivate anche le parole di Francesco Totti, che prova a dare la scossa in vista della Juventus, affondando però il colpo partendo dall’ultima sconfitta, quella in casa della Sampdoria, dove Osvaldo gli ha «scippato» il rigore che ha indirizzato la gara. «È la vigilia di una partita
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)
Ci sono un paio di scene della notte di Glasgow che danno l’esatta percezione dell’importanza di Mirko Vucinic nella Juve. Il gol non è una di queste scene. Ben più importanti sono due dialoghi del montenegrino: il primo con Lichtsteiner, su posizioni e movimenti da eseguire, il secondo con Conte, sulla gestione del pallone nella metà campo scozzese. Che Vucinic fosse il terzo regista della squadra (dove l’ordine è indicato dalla posizione in campo: il primo è Bonucci, il secondo Pirlo che naturalmente è anche il vero depositario delle tavole del gioco bianconero) era chiaro da tempo, ma in modo silenzioso Mirko si è anche ritagliato, probabilmente senza volerlo, un ruolo da leader. Se in campo c’è lui, i compagni si sentono più forti.
Spifferi Già, anche se a France-
sco alcune cose non sono andate giù. A cominciare dal pensie-
giale». Lì, appunto, Andreazzoli ha rimproverato Totti di non essersi imposto e di non aver calciato lui quel rigore. Altro assist Ieri a Trigoria, del
resto, la storia del penalty di Marassi non si era esaurita. Per la gente, soprattutto, con una ventina di tifosi che si sono presentati fuori dal centro sportivo intonando cori contro la dirigenza (esposti anche alcuni striscioni: «Via i laziali da Trigoria», «Sabatini vattene», «Fuori le palle» e «Onorate la maglia») e, appunto, contro Osvaldo (che era stato già pesantemente contestato nei giorni scorsi). Ecco perché ieri Francesco (uno stri-
Il 3x3 con la Juve D Ora Vucinic cerca il gol della svolta Non ha mai segnato in tre partite consecutive Dopo Fiorentina e Celtic, ci prova con la Roma CHAMPIONS
Pirlo: «Ricordate la finale del Milan a Istanbul...» VINOVO Andrea Pirlo sa che può succedere. E manda un messaggio ai compagni e anche ai tifosi in vista del ritorno con il Celtic: «Nella finale di Champions di Istanbul il Liverpool recuperò tre gol al Milan in un tempo solo - ha detto a sportinglife.com -, mentre il Celtic ha tutta la partita a disposizione. I miracoli nel calcio possono accadere e io che gioco da tanto tempo lo so bene. Siamo in un’ottima posizione, ma sarebbe sbagliato pensare a una questione già chiusa». Quella notte a Istanbul all’intervallo il Milan di Pirlo era in vantaggio di tre gol grazie alla rete di Maldini e alla doppietta di Crespo. Nella ripresa accadde l’incredibile e ai rigori vinse il Liverpool. E’ vero che può succedere, ma è altrettanto vero che certe cose accadono una volta nella vita. gb.o.
Riecco la Roma Da quando è al-
la Juve, Vucinic non ha mai segnato in tre partite consecutive. Dopo aver battuto la Fiorentina e il Celtic, il montenegrino spera di completare la settimana perfetta contro la Roma. Nello stadio in cui è diventato grande Mirko potrebbe dare una svolta al campio-
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I gol realizzati dall’attaccante montenegrino nelle 65 partite che ha giocato con la maglia della Juventus
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I gol segnati da Vucinic contro la Roma, entrambi con la maglia del Lecce nella stagione 2004-2005 L’attaccante Mirko Vucinic, 29 anni, seconda stagione alla Juve FORTE
nato bianconero (mantenere il vantaggio di cinque punti a due settimane dalla sfida di Napoli sarebbe probabilmente fondamentale) e un dispiacere ai suoi ex tifosi. Con la maglia della Juve, Vucinic ha segnato a Milan, Inter e Napoli, ma mai alla Roma. Per essere un attaccante ha fatto un numero appena sufficiente di reti (19 in 65 partite), ma molti sono stati simbolici: il gol scudetto, quello dell’importantissimo pareggio a Copenaghen, il primo del 5-0 a Firenze che chiuse la pareggite dello scorso anno, i due ai supplementari che per due stagioni
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Totti sulle spalle di Osvaldo ANSA
LA RIVINCITA DEI RINCALZI
numeri& STATISTICHE
ANDREA PUGLIESE ROMA
importante e sentita, contro una grande squadra — ha detto ieri il capitano della Roma — Ma sull’episodio di Genova ci sono state molte parole e tante ricostruzioni fantasiose. Per me al fischio finale è finito tutto. Si vince e si perde tutti insieme, gioie e dolori devono essere sempre condivisi».
ro di qualche dirigente giallorosso. «Il capitano nei momenti di difficoltà si deve far sentire. Questo ruolo cerco di farlo con responsabilità, appartenenza, passione e trasparenza: chi ha voluto far trapelare all’esterno del gruppo colpe individuali non fa il bene di nessuno. Facciamo tutti parte della Roma, vogliamo dare il massimo per questa maglia e lo dimostreremo insieme». Poi Totti torna sulle ricostruzioni: «Non tollero che qualcuno millanti cose non vere: non ci sono stati incontri individuali tra me e la società o l’allenatore sull’episodio del rigore, che è stato discusso solo all’interno della riunione colle-
scione anche per lui, «Totti non si tocca») ha voluto tendere una mano prima di tutto all’amico Dani, poi al giocatore. «Io e i miei compagni formiamo un gruppo unito e Daniel è uno di noi: questo non va dimenticato e spero che torni presto a esultare con gioia dopo un gol. Ce lo dobbiamo augurare tutti, per festeggiare insieme le vittorie. Ci si dimentica spesso che tutti siamo la Roma e che dobbiamo cercare insieme di proteggerla per quello che rappresenta... Per me, è semplicemente la vita. Ora più che mai giù le mani dalla mia Roma». Osvaldo, comunque, è a forte rischio per il riacutizzarsi del dolore al ginocchio destro. Come per domani sera è a rischio Florenzi, che ieri ha lasciato l’allenamento per un attacco febbrile. Out sicuro, invece, Dodò. Ma considerando il suo rendimento, non se ne accorgerà (quasi) nessuno.
di fila hanno condannato il Milan all’eliminazione dalla Coppa Italia. Contro la Roma, però, Vucinic ha segnato appena 2 reti col Lecce nel 2005. Tra l’altro non gioca contro i giallorossi all’Olimpico da un Roma-Lecce del 2006. Domani sera, perfino per un tipo freddo e distaccato come lui, non sarà una partita come le altre. Fame di vittoria Quando ha la-
sciato Roma, molti tifosi giallorossi sembravano soddisfatti: «E’ bravo, certo, ma gioca una partita al mese, non è quasi mai decisivo, segna poco».
Una serie di luoghi comuni che con la maglia bianconera Mirko ha cercato di sfatare. Non che gli interessi granché cosa pensa la gente, ma ci tiene a dimostrare di essere un campione. Questione di orgoglio. E di vittorie: a ottobre Vucinic avrà 30 anni e nella sua bacheca per adesso ci sono uno scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane. Mirko ha fame di successi, si gode l’interessamento di club stranieri (in particolare inglesi), ma soprattutto la sua squadra in cui si diverte moltissimo a giocare. A Glasgow ha corso tanto, ha preso e dato botte,
aperto spazi e segnato: è al centro del progetto e questa sensazione gli piace.
Martin Caceres, 25, seconda stagione alla Juve FORTE
Caceres-Peluso che carica dopo Glasgow L’uruguaiano e l’italiano: «Ci sarà ancora spazio per noi» DAL NOSTRO INVIATO
VINOVO (To)
Quell’inno meraviglioso avrebbe dovuto impressionarli e invece d’ora in poi, quando sentiranno le note di «You’ll never walk alone», Martin Caceres e Federico Peluso ricorderanno una delle più belle notti della carriera. La vetrina del Celtic Park se la sono presa Marchisio e Matri, ma nel momento più difficile, quando la pressione degli scozzesi era particolarmente forte, sono stati Caceres e Peluso a tenere la Juve in linea di galleggiamento. I protagonisti inattesi hanno dimostrato che ci si può fidare di loro. E a dire il vero Conte non ne aveva mai dubitato. L’uruguaiano Martin sperava di giocare di più in questa stagione: «Ma non ho mai pensato di andare via. Voglio restare», ha detto a Sky. Il rientro di Chiellini spingerà di nuovo Caceres verso la panchina: «Giorgio per noi è troppo importante, lo chiamiamo perfino capitano». A Roma, comunque, ci sarà ancora spazio per Martin: «Andiamo all’Olimpico per vincere anche se dopo il cambio dell’allenatore i giallorossi saranno più determinati. Devo tenere a distanza il mio connazionale Cavani, che sta segnando tantissimo».
San Valentino Ieri Vucinic ha dedicato sui social network un pensiero alla moglie: «A Stefania, l’amore della mia vita: Buon San Valentino». Mirko ha anche postato il link di «A te», la canzone di Jovanotti. Stefania è la mamma di Aleksandar e Matija, i due figli che riempiono le giornate di Mirko perfino più degli allenamenti di Conte. Ma questo al tecnico della Juve è meglio non dirlo.
L’italiano A Roma, invece, non ci sarà Peluso per
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squalifica: «Mi spiace perché stavo trovando continuità, ma ci saranno altre occasioni». Federico si gode ancora il successo di Glasgow: «E’ stato emozionante, soprattutto per il clima che si respirava allo stadio. La musica della Champions è stata coperta dal boato del pubblico: incredibile. Alla Juve ho trovato una mentalità da squadra provinciale, nel senso che tutti danno il massimo ogni giorno. Inoltre mi ha stupito la serenità dell’ambiente». Una qualità che lui stesso possiede: con la serenità e il lavoro Federico vuole dimostrare di meritarsi la Juve. gb.o
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DA PAURA
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Le sicurezze
1 FABBRINI A Palermo sembra rinato
2 MATRI
I rischiatutto
1 ZAPATA
a
Traballante a Cagliari
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2 AQUILANI
È in formissima, e se la difesa della Roma gli lascia spazio...
I muscoli dell’Inter possono sovrastarlo
3 HAMSIK
3 MARCHESE
L’architetto del Napoli non sbaglia più un colpo
GIORNATA
Sarà ancora il terzino che ricordavamo?
4 SAU
4 MURIEL
Sta bene e con il Pescara cerca il gol numero 9
PROGRAMMA
Maicosuel lo insidia, non è al massimo
5 CERCI
5 BELMONTE
Avete visto la pagella? Da bad boy a secchione
Spostato a centrocampo, deve sostituire Angelo
Oggi, ore 20.45 MILAN-PARMA (1-1) Domani CHIEVO-PALERMO (1-4) (ore 18), ROMA-JUVENTUS (1-4) (ore 20.45) Domenica, ore 15 CATANIA-BOLOGNA (0-0), GENOA-UDINESE (0-0), NAPOLI-SAMPDORIA (1-0), PESCARA-CAGLIARI (2-1), TORINO-ATALANTA (5-1), FIORENTINA-INTER (1-2) (ore 20.45) Lunedì, ore 20.45 SIENA-LAZIO (1-2)
ASSISTMAN
Borja Valero, 28 anni, alla Fiorentina dal 2012 ANSA
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Valero, caccia al +1 Con Cassano e Hamsik, il centrocampista della Fiorentina è a quota 7 assist. Totti il migliore con 8, ma attenti a Cerci MATTIA BAZZONI
FIORENTINA-INTER domenica, ore 20.45
V olontà è la parolina magica dell’assistman. Come ricorda il regolamento di Magic +3: «Per assist si intende il passaggio volontario da parte di un calciatore che crea un’occasione da gol». Non basta scagliare la palla «in the box», il perfetto suggeritore recapita bocconcini deliziosi (per i compagni) e avvelenati (per gli avversari). Per riuscirci, però, occorrono piedi delicati e testa fine, ecco perché quello dell’ultimo passaggio è un mestiere per pochi. Specialisti La conferma viene
dalla classifica. Il re degli assist è Francesco Totti (8), seguito da Hamsik, Cassano e Borja Valero (7). Per gli ultimi due, domenica la sfida si farà ravvicinata, con il nerazzurro in versione «tuttofare» e lo spagnolo pronto, come di consueto, a illuminare le giocate della Fiorentina. Condizione e umori differenti: Cassano arriva dall’accoppiata rete+assist contro il Chievo, Borja Valero vede invece allontanarsi la zona Champions, ma il lampo di genio può scattare in qualsiasi situazione. Lo sa l’interista, che predilige l’ispirazione alla
PT
PARTITE G
V
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BORJA VALERO
T TONI
SAVIC
VIVIANO N
ZANETTI
PASQUAL
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2
8
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PALACIO
GARGANO
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RODRIGUEZ
PIZARRO
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8 JOVETIC ETIC
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GUARIN KUZMANOVIC
HANDANOVIC
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CASSANO
AQUILANI
TOMOVIC
23 RANOCCHIA
KOVACIC
11
JUAN JESUS
55 NAGATOMO
CUADRADO
ARBITRO RIZZOLI Assistenti Marzaloni-Padovan IV Dobosz Add Romeo (1) Velotto (2) PREZZI da 25 a 190 euro TV Sky Sport 1, Calcio 1 e SuperCalcio; Mediaset Premium Calcio
Fiorentina
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PANCHINA 89 Neto, 12 Lupatelli, 4 Roncaglia, 5 Compper, 6 Sissoko, 21 Migliaccio, 19 Llama, 92 Romulo, 27 Wolski, 22 Ljajic, 9 El Hamdaoui, 18 Larrondo. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Toni–El Hamdaoui 60-40%, Tomovic-Compper 60-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Jovetic, Tomovic, Borja Valero, Pizarro, Cuadrado. INDISPONIBILI Fernandez (10 giorni), Hegazi (60 giorni), Rossi (60 giorni), Camporese (da valutare). ALTRI Capezzi. DRITTE Sì Cuadrado No Tomovic
Inter
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PANCHINA 27 Belec, 30 Carrizo, 6 Silvestre, 31 Pereira, 7 Schelotto, 42 Jonathan, 5 Stankovic, 19 Cambiasso, 11 Alvarez, 18 Rocchi. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI Guarin-Cambiasso 60-40%, Gargano-Kovacic 60-40%, Cassano-Kovacic 60-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Handanovic, Palacio, Pereira, Cambiasso. INDISPONIBILI Milito, Mudingayi (stagione finita), Samuel (da valutare), Obi (da valutare), Castellazzi (25 giorni), Chivu (da valutare). ALTRI Benassi. DRITTE Sì Milito No Nagatomo
I SUGGERITORI NOME TOTTI BORJA VALERO CASSANO HAMSIK CERCI GOMEZ DIAMANTI GIOVINCO VIDAL VUCINIC BERGESSIO CAMBIASSO
SQUADRA Roma Fiorentina Inter Napoli Torino Catania Bologna Juventus Juventus Juventus Catania Inter
ASSIST 8 7 7 7 6 6 5 5 5 5 4 4
MARCATORI
Classifica SQUADRE
4-3-1-2
3-5-2
realizzazione, e lo sa l’ex Villareal, che negli ultimi tre anni non ha mai staccato meno di 6 assist. Tra i campioni dell’altruismo anche Gomez, del Catania (6), Diamanti, del Bologna (5), e gli juventini Vucinic, Giovinco e Vidal (5). Il volto nuovo della classifica si chiama Cerci. A Torino si è scoperto uomo-squadra dispensando 6 assist e realizzando un piccolo record: tre in una sola partita, contro l’Atalanta che ritroverà domenica. L’ultima volta era successo a Miccoli, in Palermo-Genoa del 2012. Il poker invece è più raro: solo una volta negli ultimi otto anni. L’autore? Un piccolo indizio: lo chiamano FantAntonio...
ONLINE
DAMMI IL
RETI P
F
S
JUVENTUS
55 24 17 4 3 50 16
NAPOLI
50 24 15 5 4 46 21
LAZIO
44 24 13 5 6 35 26
INTER
43 24 13 4 7 39 29
MILAN
41 24 12 5 7 42 30
FIORENTINA
39 24 11 6 7 41 29
UDINESE
36 24 9 9 6 35 33
CATANIA
36 24 10 6 8 31 30
ROMA
34 24 10 4 10 50 45
PARMA
32 24 8 8 8 30 31
18 RETI Cavani (3) (Napoli) 15 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan) 9 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Milito (3) (Inter); Hamsik (Napoli) 8 RETI Denis (2) (Atalanta); Sau (Cagliari); Hernanes (1) (Lazio); Totti (1) (Roma); Icardi (Sampdoria) 7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Cassano e Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma); Bianchi (2) (Torino)
VIVI TUTTO IL CALCIO CHE CONTA CON
SAMPDORIA (-1) 28 24 8 5 11 31 30 TORINO (-1)
28 24 6 11 7 27 27
CHIEVO
28 24 8 4 12 25 39
ATALANTA (-2) 27 24 8 5 11 21 33 BOLOGNA
26 24 7 5 12 33 34
CAGLIARI
25 24 6 7 11 26 41
GENOA
22 24 5 7 12 25 37
PESCARA
21 24 6 3 15 20 49
SIENA (-6)
18 24 6 6 12 24 34
PALERMO
18 24 3 9 12 21 38
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
a
PROSSIMO TURNO 26a GIORNATA Sabato 23 febbraio, ore 20.45 PALERMO-GENOA Domenica 24 febbraio, ore 15 SAMPDORIA-CHIEVO (ore 12.30) ATALANTA-ROMA BOLOGNA-FIORENTINA CAGLIARI-TORINO JUVENTUS-SIENA PARMA-CATANIA INTER-MILAN (ore 20.45) Lunedì 25 febbraio UDINESE-NAPOLI (ore 19) LAZIO-PESCARA (ore 21)
(1-1) (1-2) (0-2) (0-1) (1-0) (2-1) (0-2) (1-0)
al mese
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
22
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
MAGIC +3 CAMPIONATO MILAN-PARMA oggi, ore 20.45
CHIEVO-PALERMO domani, ore 18 3-5-2
4-3-3
ROMA-JUVENTUS domani, ore 20.45
4-3-2-1
4-3-3
4-3-1-2
21 4
10
MUNTARI
BOATENG ENG
18
45
MONTOLIVO
BALOTELLI A
CONSTANT
81 32
ZACCARDO
ABBIATI B T
17
7
ROSI
13 JOKIC
32
31
MARCHIONNI
CODA
10
29
VALDES
PALETTA
16
6
PAROLO
LUCARELLI
BIABIANY
11
ZAPATA
2
8
19
NOCERINO
NIANG
AMAURI
51 1 PAVARINI
CATANIA-BOLOGNA domenica, ore 15
21
12
11
MARCHESE
MOTTA
27
LEGROTTAGLIE
33 28
KONE
24 MORETTI
5
1
ANTONSSON CURCI
15
1
90
21
CHERUBIN
3
MANFREDINI
MORLEO
ARBITRO RUSSO Assistenti Fiorito-Rubino IV Cariolato Add Mazzoleni (1) Manganiello (2) PREZZI da 15 a 120 euro TV Sky Calcio 4; Mediaset Premium Calcio 4
PANCHINA 25 Agliardi, 32 Stojanovic, 44 Naldo, 45 Carvalho, 8 Garics, 20 Abero, 17 Guarente, 30 Pazienza, 77 Pasquato, 18 Gabbiadini, 19 Christodoulopoulos, 9 Moscardelli. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Motta-Garics 55-45%, Morleo-Gabbiadini 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Antonsson, Garics, Kone, Motta, Taider. INDISP. Natali (25 giorni), Taider (10 giorni). ALTRI Lombardi, Paponi, Pulzetti, Radakovic, Riverola. DRITTE Sì Kone No Motta
77 PERIN E
15 BOCCHETTI
28
26
17 WEISS S
70
60
D’AGOSTINO
CARAGLIO AR
CASARINI
7
4
COSSU NAINGGOLAN
23
BIANCHI ARCE
18 14
32
27 SAU
RIZZO
10
IBARBO
22
3
4
BERTOLACCI AC
DI NATALE
KUCKA
20 EKDAL
CELIK
11
LAZZARI
DOMIZZI
5 SCALONI
15
6
3
1
AGAZZI
GILLET T
25 GLIK
ARIAUDO
BARRETO R
9 33
BIANCHII
BRIGHI
8
36
11
DARMIAN
CERCI
18
8
RADOVANOVIC
17 CARMONA
13
PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 29 Murru, 34 Del Fabro, 22 Cabrera, 19 Thiago Ribeiro, 18 Nenè, 51 Pinilla. ALLENATORI Pulga-Lopez. BALLOTTAGGI Casarini–Thiago Ribeiro 60-40%. SQUALIFICATI Dessena (1), Conti (1), Astori (1). DIFFIDATI Cossu, Nenè. INDISPONIBILI nessuno. ALTRI Anedda, Eriksson, Piredda. DRITTE Sì Ibarbo No Ariaudo
PANCHINA 35 Coppola, 5 Di Cesare, 2 Rodriguez, 15 Caceres, 4 Basha, 20 Vives, 18 Bakic, 19 Stevanovic, 7 Santana, 69 Meggiorini, 80 Jonathas, 93 Diop. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI Birsa-Santana 60-40%. SQUALIFICATI D’Ambrosio (1). DIFFIDATI Cerci, Jonathas, Meggiorini e Rodriguez. INDISPONIBILI nessuno. ALTRI A. Gomis, Barbosa, Menga. DRITTE Sì Cerci No Darmian
35 ROSSINI
25
28
19
22
ICARDI
16
3
POLI
COSTA
2
11
ESTIGARRIBIA
50 Sampdoria
28
PANCHINA 32 Berni, 1 Da Costa, 8 Mustafi, 13 Berardi, 4 Rodriguez, 15 Poulsen, 6 Maresca, 11 Munari, 21 Soriano, 10 Maxi Lopez, 23 Eder. ALL. Limone (Rossi squalificato). BALLOTTAGGI Sansone-Eder 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Romero, Poli, De Silvestri, Eder. INDISPONIBILI Palombo (10 giorni), Gavazzi (1 mese). ALTRI Austoni, Falcone, Gavazzi, Renan, Castellini. DRITTE Sì Obiang No De Silvestri
SIENA-LAZIO lunedì, ore 20.45 3-4-2-1 18
47
CONSIGLI
CANINI
25 PEGOLO E O
24 PACI
TEIXEIRA
87
33
CANDREVA
RUBIN
14
86
83 DEL GROSSO
28 Atalanta
14 OBIANG
KRSTICIC GASTALDELLO ROMERO
98
PANDEV
FELIPE
STENDARDO
19
LIVAJA
85
SANSONE
17 HAMSIK IK
PANCHINA 22 Rosati, 2 Grava, 6 Rolando, 5 Britos, 16 Mesto, 4 Donadel, 13 El Kaddouri, 20 Dzemaili, 27 Armero, 9 Calaiò. ALLENATORE Mazzarri. BALLOTTAGGI Behrami-Dzemaili 55-45% SQUALIFICATI Colombo (2). DIFFIDATI Pandev, De Sanctis, Calaiò, Gamberini. INDISPONIBILI Insigne (da valutare). ALTRI Rinaudo, Radosevic. DRITTE Sì Cavani No Inler
2
GIORGI
DENIS
7
INLER
28
DE E SANCTIS CANNAVARO
3-5-2
ARBITRO DOVERI Assistenti Niccolai-Grilli IV Rosi Add Giacomelli (1) Ciampi (2) PREZZI da 10 a 150 euro. TV Sky Sport 1 e Calcio 1; Mediaset Premium Calcio 1
ARBITRO BERGONZI Assistenti De Pinto-Giordano IV Preti Add Irrati (1) Cervellera (2) PREZZI da 20 a 250 euro TV Sky Calcio 3; Mediaset Premium Calcio 2
25 Torino
1
88
36 Napoli
86
OGBONNA
7 CAVANI AV
12
MAGGIO
BIRSA
1
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 39 Marrone, 33 Isla, 20 Padoin, 24 Giaccherini, 12 Giovinco, 18 Anelka, 27 Quagliarella. ALLENATORE Conte. BALLOTTAGGI Lichtsteiner-Isla 60-40%, Pogba-Giaccherini 70-30%, Asamoah-Padoin 70-30%, Matri-Giovinco 65-35% SQUALIFICATI Peluso (1), Marchisio (1). DIFFIDATI Chiellini, Barzagli, De Ceglie, Vidal. INDISPONIBILI Chiellini (10 giorni), De Ceglie (25 giorni), Pepe (60 giorni), Bendtner (da valutare). ALTRI nessuno. DRITTE Sì Matri No Asamoah
DE SILVESTRI
ZUNIGA
CAMPAGNARO
4-3-2-1
23
55
19
14
PANCHINA 93 Pawlowski, 51 Scuffet, 75 Heurtaux, 6 Faraoni, 34 Gabriel Silva, 15 Rodriguez, 52 Merkel, 22 Campos Toro, 7 Badu, 77 Maicosuel, 13 Ranégie. ALLENATORE Guidolin. BALLOTTAGGI Pasquale-Gabriel Silva 60-40%, Muriel-Maicosuel 60-40% SQUALIFICATI Danilo (1). DIFFIDATI Angella, Domizzi, Pinzi, Allan, Di Natale, Maicosuel. INDISPONIBILI Brkic (15 giorni), Pinzi (40 giorni). ALTRI nessuno. DRITTE Sì Pereyra No Pasquale
BRIENZA
22
BEHRAMI
17
ARBITRO GERVASONI Assistenti Di Fiore-Maggiani IV Posado Add Celi (1) Pasqua (2) PREZZI da 20 a 180 euro TV Sky Calcio 2
PANCHINA 32 Pelizzoli, 2 Zanon, 5 Capuano, 11 Modesto, 4 Cascione, 8 Bjarnason, 7 Sculli, 99 Caprari, 9 Abbruscato, 22 Vukusic. ALLENATORE Bergodi. BALLOTTAGGI Bocchetti-Capuano 60-40%, Celik-Caprari 60-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Quintero. INDISPONIBILI Sforzini (30 giorni), Togni (15 giorni), Cosic (7 giorni), Quintero (7 giorni). ALTRI Chiaretti. DRITTE Sì Weiss No Bocchetti
21
MASIELLO
AVELAR
21 Cagliari
25
22 Udinese
10
4 CACERES
3-4-1-2
GAMBERINI
ANGELLA PADELLI
4-2-4
6 POGBA
34 Juventus
PASQUALE
PANCHINA 30 Tzorvas, 32 Donnarumma, 4 Ferronetti, 19 Jorquera, 15 Krajnc, 3 Bovo, 10 Olivera, 28 Tozser, 17 Immobile, 8 Vargas, 14 Rigoni, 29 Nadarevic. ALLENATORE Ballardini. BALL. Moretti-Granqvist 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Granqvist, Jankovic, Matuzalem, Manfredini. INDISP. Granqvist (2 giorni), Floro Flores (25), Jankovic (15), Cassani (3). ALTRI Said, Velazquez, Marchiori, Melazzi, Zima, Hallenius, Stillo, Alhassan. DRITTE Sì Bertolacci No Rossi
1 BUFFON
ASAMOAH
PANCHINA 13 Goicoechea, 1 Lobont. 11 Taddei, 46 Romagnoli, 23 Piris, 20 Perrotta, 77 Tachtsidis, 48 Florenzi, 17 Lopez, 9 Osvaldo. ALLENATORE Andreazzoli. BALLOTTAGGI Torosidis-Piris 70-30%, Marquinho-Florenzi 60-40%. SQUALIFICATI Guberti (agosto 2015). DIFFIDATI Totti, Bradley, Osvaldo, Balzaretti, Destro, Piris, De Rossi. INDISPONIBILI Destro (40 giorni), Dodò (3 giorni). ALTRI Svedkauskas, Lucca. DRITTE Sì Lamela No Bradley
26
87
LAMELA
BRADLEY
55
BORRIELLO O O
ALLAN
19 BONUCCI
9 VUCINIC
18 17
10
21 PIRLO
ARBITRO ROCCHI Assistenti Di Liberatore-Manganelli IV Tonolini Add Orsato (1) Damato (2) PREZZI da 30 a 115 euro TV Sky Sport 1, Calcio 1 e SuperCalcio; Mediaset Premium Calcio
3-5-2
BENATIA
91
15 BARZAGLI
NAPOLI-SAMPDORIA domenica, ore 15
37
27
8
18 Roma
PEREYRA
MURIEL
23 VIDAL
15
4
BASTA
24
32
TOROSIDIS
14
ROSSETTINI
16
35
PISANO
BALZANO
Pescara
BURDISSO
8
7
14
TOTTI O TI
DE ROSSI PJANIC NI
29
PANCHINA 99 Benussi, 30 Brichetto, 29 Garcia, 22 Nelson, 18 Faurlin, 14 Anselmo, 7 Viola, 23 Donati, 8 Dossena, 33 Formica, 9 Dybala, 17 Boselli. ALLENATORE Malesani. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Hernandez (60 giorni), Mantovani (60 giorni). ALTRI Sperduti, Sanseverino. DRITTE Sì Miccoli No Aronica
ANTONELLI
GAZZI
MARQUINHO
STEKELENBURG T L
25
TORINO-ATALANTA domenica, ore 15
4-3-1-2
6
10 MATRI
VON BERGEN
28 Palermo
ROSSI
7
MARQUINHOS
24
3
26 Genoa
PESCARA-CAGLIARI domenica, ore 15
BLASI
SORRENTINO
ARBITRO CALVARESE Assistenti Costanzo-Altomare IV Stefani Add Guida (1) Tommasi (2) PREZZI da 25 a 150 euro. TV Sky Calcio 5; Mediaset Premium Calcio 3
36 Bologna
4-3-3
54
ARONICA
E. PISANO
PANCHINA 1 Frison, 31 Terracciano, 2 Potenza, 14 Bellusci, 5 Rolin, 18 Augustyn, 4 Almiron, 30 Salifu, 27 Biagianti, 24 Ricchiuti, 26 Keko, 35 Doukara. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Legrottaglie-Bellusci 60-40%, Castro-Almiron 60-40%, SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bellusci, Biagianti, Barrientos. INDISPONIBILI Izco (10 giorni), Capuano (5 giorni), Cani (10 giorni), Sciacca (30 giorni). ALTRI nessuno. DRITTE Sì Lodi No Bergessio
KURTIC
LUCIANO
33
ALVAREZ
ZAURI
PALOSCHI
FREY R PORTANOVA MATUZALEM
21
PEREZ
BARRIENTOS
Catania
28
3-5-1-1
43
KRHIN
10
27 ILICIC
PANCHINA 18 Squizzi, 88 Ujkani, 33 Papp, 17 Sampirisi, 21 Frey, 26 Farkas, 12 Cesar, 4 Spyropoulos, 25 Vacek, 5 Guana, 31 Pellissier, 27 Hauce. ALLENATORE Corini. BALLOTTAGGI Luciano-Guana 60-40% SQUALIFICATI L. Rigoni (1) DIFFIDATI Guana, Dramè, Jokic, Cofie. INDISPONIBILI Dramè (5 giorni), Samassa (3 giorni), Sardo (15 giorni), Stoian (5 giorni). ALTRI nessuno. DRITTE Sì Paloschi No Luciano
SØRENSEN
CASTRO BERGESSIO BE O GILARDINO
BIAGIANTI
22
9
RIOS
13
4
DIAMANTI
19
ANDUJAR N A
6
23
LODI
SPOLLI
MICCOLI
LICHTSTEINER
3
MUNOZ
GENOA-UDINESE domenica, ore 15
3-4-2-1
4-2-3-1 17
10
32 Chievo
PANCHINA 91 Bajza, 44 De Angelis, 2 Ampuero, 28 Benalouane, 5 Mesbah, 4 Morrone, 77 Ninis, 14 Strasser, 17 Palladino, 21 Sansone, 9 Belfodil. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Amauri-Belfodil 55-45%, Rosi-Belfodil 55-45%, Gobbi-Mesbah 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Galloppa, Coda, Sansone. INDISP. Galloppa (45 giorni), Mariga (25), Mirante (15), Santacroce (da valutare). ALTRI Anacoura, Ferrari, Arteaga, Maceachen, Boniperti. DRITTE Sì Amauri No Coda
GOMEZ
20
43
6
BARRETO
10
56
42 BALZARETTI
ARBITRO TAGLIAVENTO Assistenti Viazzi-Liberti IV Giallatini Add Peruzzo (1) Candussio (2) PREZZI da 18 a 61 euro TV Sky Calcio 1 e SuperCalcio; Mediaset Premium Calcio
41 Parma
10
5
16
89 MORGANELLA
ANDREOLLI
ARBITRO MASSA Assistenti Giachero-Petrella IV Bianchi Add De Marco (1) Di Bello (2) PREZZI da 18 a 325 euro TV Sky Calcio 1 e SuperCalcio; Mediaset Premium Calcio
PANCHINA 59 Gabriel, 61 Petkovic, 20 Abate, 5 Mexes, 76 Yepes, 16 Flamini, 22 Bojan, 12 Traoré, 11 Pazzini. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Nocerino-Traoré 70-30%. SQUALIFICATI Ambrosini (1). DIFFIDATI De Jong, Zaccardo, Mexes, El Shaarawy. INDISPONIBILI De Jong (stagione finita), Didac Vilà e Antonini (da valutare), Bonera (3 giorni), Amelia ed El Shaarawy (2 giorni), Robinho (3 giorni), Salamon (7 giorni). DRITTE Sì Balotelli No Zapata
THÈRÈAU ÈRÈ
SEYMOUR HETEMAJ
3
GOBBI
Milan
2
COFIE
7
DAINELLI
18
DE SCIGLIO
3
PUGGIONI U O
77 FABBRINI
ACERBI
1
14
3-5-2
26
87
DELLA ROCCA
8 VERGASSOLA
15
77
GONZALEZ
SESTU U
10
99
27
EMEGHARA M
FLOCCARI
CANA
27
8
ROSINA
HERNANES
17
6
BELMONTE
MAURI
4-5-1 29 KONKO
20 BIAVA
3
22 MARCHETTI
DIAS
26 RADU
ARBITRO GIANNOCCARO Assistenti Vuoto-Faverani IV Paganessi Add Banti (1) Merchiori (2) PREZZI da 25 a 45 euro TV Sky calcio 1 e SuperCalcio; Mediaset Premium Calcio
27 Siena
PANCHINA 16 Polito, 78 Frezzolini, 22 Contini, 6 Bellini, 28 Brivio, 77 Raimondi, 44 Cazzola, 11 Moralez, 91 De Luca 99 Parra, 20 Budan, 9 Troisi. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI Livaja-Moralez-Cazzola 40-30-30%. SQUAL. Biondini (1), Bonaventura (1). DIFFIDATI Cigarini, Consigli, De Luca, Del Grosso, Moralez. INDISP. Capelli (30 giorni), Marilungo (stagione finita), Lucchini (da valutare), Ferri (20 giorni), Cigarini (20 giorni). ALTRI Gagliardini, Milesi, Palma. DRITTE Sì Brienza No Del Grosso
18 Lazio
PANCHINA 12 Farelli, 88 Marini, 3 Uvini, 88 Terlizzi, 36 Bolzoni, 7 Valiani, 16 Verre, 70 Mannini, 23 Agra, 9 Paolucci, 81 Bogdani. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Belmonte-Valiani 60-40%, Paci-Terlizzi 60-40% SQUALIFICATI Vitiello (10/05/2013), Terzi (10/03/2013). DIFFIDATI Rosina, Pegolo, Sestu, Rubin, Bogdani. INDISPONIBILI Pozzi (7 giorni), Angelo (14 giorni). ALTRI Rosseti, Zè Eduardo, Calello, Matheu, Grillo. DRITTE Sì Emeghara No Belmonte
44
PANCHINA 1 Bizzarri, 95 Strakosha, 2 Ciani, 33 Stankevicius, 17 Pereirinha, 23 Onazi, 19 Lulic, 7 Ederson, 28 Saha, 18 Kozak, 25 Rozzi. ALLENATORE Petkovic. BALLOTTAGGI Cana-Onazi 70-30%. SQUALIFICATI Ledesma (1). DIFFIDATI Ciani, Konko, Hernanes, Lulic. INDISPONIBILI Brocchi (stagione finita), Klose (40 giorni). ALTRI Cavanda, Diakite, Foggia, Zarate. DRITTE Sì Floccari No Candreva
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
MAGIC +3 CAMPIONATO PORTIERI GIOCATORE ABBIATI (MIL) AGAZZI (CAG) AGLIARDI (BOL) ANDUJAR (CAT) AVRAMOV (CAG) BAJZA (PAR) BELEC (INT) BENUSSI (PAL) BERNI (SAM) BIZZARRI (LAZ) BUFFON (JUV) CONSIGLI (ATA) COPPOLA F. (TOR) CURCI (BOL) DE SANCTIS (NAP) FARELLI (SIE) FREY S. (GEN) FREZZOLINI (ATA) FRISON (CAT) GILLET (TOR) GOICOECHEA (ROM) HANDANOVIC (INT) LOBONT (ROM) MARCHETTI (LAZ) NETO (FIO) PADELLI (UDI) PAVARINI (PAR) PAWLOWSKI (UDI) PEGOLO (SIE) PELIZZOLI (PES) PERIN (PES) POLITO (ATA) PUGGIONI (CHI) ROMERO (SAM) ROSATI (NAP) SORRENTINO (PAL) STEKELENBURG (ROM) STORARI (JUV) TZORVAS (GEN) UJKANI (CHI) VIVIANO (FIO)
MEDIA VOTO 5.83 6.18 5.95 6.08 6.00 5.83 6.17 5.90 6.02 6.11 5.88 5.98 6.19 6.25 5.71 6.32 6.45 5.58 6.21 6.10 6.30 7.25 6.20 6.25 6.00 6.03 6.22 5.70 6.25 5.89 6.09
MAGIC MEDIA 4.70 4.75 4.52 4.83 4.50 4.50 4.50 4.50 5.30 4.96 5.12 5.04 4.65 5.08 3.97 5.07 6.00 5.58 4.00 4.50 5.40 5.06 8.75 4.15 5.25 4.50 4.98 4.57 3.77 6.25 4.26 5.11
MAGIC MESE 5.17 5.13 3.50 5.25 5.63 5.25 4.50 5.00 5.13 5.50 1.00 4.50 4.75 4.00 4.88 5.63 3.13 4.50 6.38 5.17 5.00
MAGIC CAMPO 4,69 4,27 4,59 5,46 3,25 4 4 2,5 5,36 5,13 4,5 4,96 4,17 4,77 3,75 4,95 5,5 5,17 3,83 5,33 5,5 7 3,86 5,5 4,5 4,25 3,95 3,7 4,72 5,56
OPTA INDEX 636 766 946 965 848 855 202 724 973 892 207 489 612 468 1063 1084 833 568 987 853 885 311 1042 1290
GAZZA INDEX 68 S 68 a 61 a 75 a S a a a a a 60 R 68 R a a 70 a a 75 R a a 78 a 33 S 53 S a 65 a R a R a 72 R a 61 a a a 52 a a 69 R 40 R a a 85 R 85 S
MAGIC MEDIA 6.00 6.00 5.69 5.56 6.09 6.94 5.82 5.62 5.42 5.50 5.94 5.56 5.65 6.13 6.47 5.75 5.72 5.75 5.40 6.06 5.60 5.50 6.16 5.40 6.00 5.06 6.05 5.12 5.71 6.00 5.92 6.32 5.47 6.18 5.09 5.75 5.80 5.50 5.95 5.77 5.62 5.70 5.79 5.72 5.44 6.27 5.71 5.00 5.65 5.40 5.66 5.85 5.71 5.50 5.52 5.75 5.50 5.50 6.08
MAGIC MESE 6.13 6.00 5.17 5.75 5.50 5.63 5.50 6.00 5.00 5.25 6.13 5.88 5.50 6.00 5.50 5.67 5.00 7.00 6.25 4.50 4.67 6.13 7.17 5.13 6.83 4.25 5.33 5.50 5.50 5.75 5.75 5.75 6.13 6.13 6.13 6.25 5.25 5.75 6.13 6.00
MAGIC CAMPO 6,38 6 5,67 5,63 6,44 6,92 5,95 5,55 5,4 5,6 5,63 5,56 5,72 5,91 6,69 5,75 5,83 6 5,5 5,67 5,72 5,25 5,83 5,42 5,83 5,4 5,8 5,14 6,08 6 5,3 6,35 5,75 6,61 5,28 5,75 6,13 5,43 5,92 5,7 5,71 5,63 5,91 5,88 5,61 6,07 5,8 5 5,56 5,5 5,63 5,75 5,5 5 5,75 6 5,7 5 6,41
OPTA INDEX 1021 21 578 576 885 1203 682 441 5 395 626 367 374 936 601 571 133 128 1257 395 601 82 1032 789 602 395 959 1116 490 906 356 507 246 731 289 293 694 892 535 1075 677 706 776 767 678 490 69 63 781
GAZZA INDEX 82 a a 78 R 67 a 85 a 81 R 72 R 54 a 53 R 61 R a a 68 a 62 a 49 S 64 a 67 a 48 a 68 a S 46 S 78 R 32 a a 67 S 56 S 69 a 52 a 76 a 61 R 49 S S 63 a 86 R 61 a 81 a 60 S a 53 R 70 R 60 a 59 S 50 R a 66 a 56 a 79 a 57 a 83 a 52 a a 68 R S 69 S 68 a a a 66 a R 62 a R 77 a
DIFENSORI GIOCATORE ABATE (MIL) ABERO (BOL) ACERBI (CHI) ALVAREZ P.S. (CAT) ANDREOLLI (CHI) ANGELLA (UDI) ANTONELLI (GEN) ANTONSSON (BOL) ARIAUDO (CAG) ARONICA (PAL) ASHONG (FIO) AUGUSTYN (CAT) AVELAR (CAG) BALZANO (PES) BALZARETTI (ROM) BARZAGLI (JUV) BASTA (UDI) BELLINI (ATA) BELLUSCI (CAT) BELMONTE (SIE) BENALOUANE (PAR) BENATIA (UDI) BERARDI G. (SAM) BIANCHI ARCE (PES) BIAVA (LAZ) BOCCHETTI (PES) BONUCCI (JUV) BOVO (GEN) BRITOS (NAP) BRIVIO (ATA) BURDISSO (ROM) CACERES (TOR) CACERES M. (JUV) CAMPAGNARO (NAP) CANINI (ATA) CANNAVARO (NAP) CAPUANO M. (PES) CARVALHO (BOL) CASTAN (ROM) CESAR (CHI) CHERUBIN (BOL) CIANI (LAZ) CODA (PAR) COMPPER (FIO) CONTINI (ATA) COSTA (SAM) DAINELLI (CHI) DARMIAN (TOR) DE SCIGLIO (MIL) DE SILVESTRI (SAM) DEL FABRO (CAG) DEL GROSSO (ATA) DI CESARE (TOR) DIAS (LAZ) DOMIZZI (UDI) FARAONI (UDI) FARKAS (CHI) FELIPE (SIE) FERRONETTI (GEN) FREY N. (CHI) GABRIEL DA SILVA (UDI) GAMBERINI (NAP)
MEDIA VOTO 5.93 5.83 5.69 5.75 5.81 6.11 5.80 5.69 5.41 5.72 5.93 5.65 5.66 6.15 6.22 5.75 5.94 5.88 5.75 6.00 5.70 5.50 6.07 5.50 6.20 5.56 6.14 5.46 5.69 6.00 5.71 6.25 5.71 6.21 5.22 5.75 5.76 5.69 5.83 5.42 5.75 5.80 5.79 5.80 5.67 6.23 5.83 5.00 5.74 5.60 5.81 5.82 5.71 5.50 5.70 5.75 5.61 5.75 6.00
GIOCATORE GARCIA (PAL) GARICS (BOL) GASTALDELLO (SAM) GLIK (TOR) GRAVA (NAP) HERTAUX (UDI) JOKIC (CHI) JONATHAN (INT) JUAN (INT) KONKO (LAZ) KRAJNC (GEN) LEGROTTAGLIE (CAT) LICHTSTEINER (JUV) LUCARELLI (PAR) MANFREDINI (GEN) MARCHESE (CAT) MARQUINHOS (ROM) MASIELLO A. (ATA) MASIELLO S. (TOR) MESBAH (PAR) MESTO (NAP) MEXES (MIL) MORETTI E. (GEN) MORGANELLA (PAL) MORLEO (BOL) MOTTA (BOL) MUNOZ (PAL) MURRU (CAG) MUSTAFI (SAM) NAGATOMO (INT) NALDO (BOL) NELSON (PAL) OGBONNA (TOR) PACI (SIE) PALETTA (PAR) PAPP (CHI) PASQUAL (FIO) PASQUALE (UDI) PEREIRA (INT) PERICO (CAG) PIRIS (ROM) PISANO E. (GEN) PISANO F. (CAG) PORTANOVA (GEN) POTENZA (CAT) POULSEN (SAM) RADU (LAZ) RAIMONDI (ATA) RANOCCHIA (INT) RODRIGUEZ GON. (FIO) RODRIGUEZ GUI. (TOR) ROLANDO (NAP) ROLIN (CAT) ROMAGNOLI A. (ROM) ROMULO (FIO) RONCAGLIA (FIO) ROSI (PAR) ROSSETTINI (CAG) ROSSINI (SAM) RUBIN (SIE) SAVIC (FIO) SCALONI (ATA) SILVESTRE (INT) SORENSEN (BOL) SPOLLI (CAT) SPYROPOULOS (CHI) STANKEVICIUS (LAZ) STENDARDO (ATA) TEIXEIRA (SIE) TERLIZZI (SIE) TOMOVIC (FIO) TOROSIDIS (ROM) UVINI (SIE) VON BERGEN (PAL) YEPES (MIL) ZACCARDO (MIL) ZANON (PES) ZAPATA (MIL) ZAURI (PES)
MEDIA VOTO 5.65 5.64 6.02 5.88 5.00 5.82 5.68 5.50 5.95 6.11 5.25 6.15 6.17 5.82 6.02 6.16 6.00 5.69 5.25 5.95 5.63 5.91 5.71 5.75 5.61 5.69 5.25 5.60 5.78 6.25 6.18 5.82 6.04 5.17 6.09 5.90 5.67 5.93 5.60 5.77 5.84 6.14 6.00 3.33 6.15 5.91 6.29 6.02 5.89 6.00 5.86 5.88 5.93 5.78 5.68 6.00 6.06 6.12 5.62 5.88 6.17 6.00 6.05 5.50 5.50 5.83 6.00 5.76 6.10 5.77 5.57 5.86 5.50
MAGIC MEDIA 5.45 5.68 5.93 5.88 4.50 5.64 5.64 5.50 5.76 6.24 5.25 6.25 6.64 5.75 5.88 6.32 5.95 5.58 5.25 6.27 5.27 5.71 5.66 5.61 5.50 5.62 5.10 5.40 5.75 7.75 6.09 6.04 5.96 5.00 6.36 6.13 5.77 5.94 5.64 5.85 5.85 6.50 6.00 5.00 6.08 6.00 6.48 6.52 5.79 5.80 6.00 6.23 6.12 6.17 5.71 5.66 5.95 6.38 5.88 5.62 5.88 6.17 6.00 6.13 5.50 5.83 5.73 6.00 5.62 5.80 5.93 5.33 5.77 5.50
MAGIC MESE 5.25 6.13 6.13 5.00 6.13 5.75 6.50 8.00 5.13 6.00 5.83 5.50 5.83 4.67 6.33 5.25 6.17 5.33 5.88 5.25 7.75 5.50 6.13 5.17 4.75 4.83 5.75 6.75 6.00 5.88 5.25 6.13 5.38 5.63 5.50 6.13 5.33 6.00 6.25 5.63 5.25 5.17 5.88 7.38 5.50 5.67 5.25 5.88 -
MAGIC CAMPO 5,25 5,44 5,94 5,83 4,5 5,58 5,63 5,25 5,85 5,83 5 6,75 6,56 5,68 5,83 6,32 6 5,83 4,5 6 5,17 5,69 5,7 5,5 5,44 5,44 5 5 5,64 6,08 6,36 5,55 6,64 6 6 6 5,4 5,42 6 6,17 6 5 6,1 5,82 6,5 6,25 6,17 6 6 6,25 6,21 5,81 5,5 5,93 7 6 5,5 5,92 6,63 5,8 5,5 5,86 5,42 6,2 6,21 5,38 6,08 -
OPTA INDEX 683 70 937 946 702 681 716 582 986 1294 1008 809 676 512 934 940 42 284 798 641 286 732 377 883 507 544 59 810 621 398 539 13 483 529 719 610 29 28 562 497 566 644 874 356 706 975 352 522 380 640 676 247 672 638 917 194 125 -38 704 1065 199 865 179
GAZZA INDEX 65 a 46 S 57 a 82 a a 65 a 81 R S 59 a 76 a a 87 R 70 R 59 a 73 R 70 S 63 R a 80 S R 66 S 73 S 73 a 58 S 61 S 52 S 71 R R S 56 R a a 59 a 59 S 59 a a 74 a 60 a 55 S 57 a 50 a 68 a 71 a a a S 67 S 62 a 60 a 72 a 80 a a a a 73 R 79 a 51 a 66 a 43 R 70 a 75 a R S 59 R 72 R a a 74 R a 58 R 61 R a a 67 R 59 a 82 a 60 S 78 a R
OPTA INDEX 672 123 254 30 627 72 705 853 275 675 679 330 6 589 260 634 151 649 817 617 637
GAZZA INDEX a 61 a 58 a 44 R a S 67 a 50 a 44 a 46 a a 60 R 74 a 57 S 59 S 71 R 54 a 59 S S 68 a 57 R 66 a 50 S 70 a 54 a 54 R 72 S
CENTROCAMPISTI GIOCATORE AGRA (SIE) ALLAN (UDI) ALMIRON (CAT) ALVAREZ R. (INT) AMPUERO (PAR) ANSELMO (PAL) AQUILANI (FIO) ARMERO (NAP) ASAMOAH (JUV) BADU (UDI) BAKIC (TOR) BARRETO E. (PAL) BARRIENTOS (CAT) BASHA (TOR) BEHRAMI (NAP) BERTOLACCI (GEN) BIABIANY (PAR) BIAGIANTI (CAT) BIRSA (TOR) BJARNASON (PES) BLASI (PES) BOATENG (MIL) BOLZONI (SIE) BORJA VALERO (FIO) BRADLEY (ROM) BRIENZA (ATA) BRIGHI (TOR)
MEDIA VOTO 5.50 6.00 6.08 5.45 5.57 6.04 5.40 6.17 5.83 6.07 5.93 5.95 6.10 5.91 6.18 5.93 6.14 5.86 5.44 5.42 5.75 6.46 5.88 5.71 6.10
MAGIC MEDIA 5.50 5.95 6.32 5.55 5.43 6.68 5.30 6.58 5.79 5.90 6.45 6.14 5.90 6.50 6.25 5.82 6.93 6.29 5.00 5.47 5.68 6.81 5.97 5.94 6.43
MAGIC MESE 5.50 5.75 5.00 5.83 7.38 5.67 7.50 6.33 5.67 6.38 4.75 5.83 6.25 5.75 6.00
MAGIC CAMPO 5,65 6,85 5,83 5,4 7,43 5,13 6,72 5,79 5,75 6,5 6,58 6,05 6,63 5,89 5,81 7,38 5,75 5 5,56 5,79 7,04 6,56 5,25 6,86
MEDIA GIOCATORE VOTO CABRERA (CAG) CAMBIASSO (INT) 6.14 CANA (LAZ) 5.94 CANDREVA (LAZ) 6.14 CARMONA (ATA) 5.82 CASARINI (CAG) 5.67 CASCIONE (PES) 5.72 CASTRO (CAT) 6.14 CAZZOLA (ATA) 5.83 CERCI (TOR) 6.23 CHRISTODOULOPOULOS (BOL) COFIE (CHI) 5.79 CONSTANT (MIL) 6.03 COSSU (CAG) 5.96 CRUZADO (CHI) 5.80 CUADRADO (FIO) 6.30 D'AGOSTINO (PES) 5.77 DE ROSSI (ROM) 5.50 DELLA ROCCA (SIE) 6.10 DIAMANTI (BOL) 6.27 DONADEL (NAP) 6.00 DONATI (PAL) 5.79 DOSSENA (PAL) 5.89 DZEMAILI (NAP) 5.88 EDERSON (LAZ) 5.50 EKDAL (CAG) 6.00 EL KADDOURI (NAP) 6.00 ESTIGARRIBIA (SAM) 5.65 FAURLIN (PAL) 6.00 FLAMINI (MIL) 5.62 FLORENZI (ROM) 6.14 FORMICA (PAL) 5.75 GARGANO (INT) 5.85 GAZZI (TOR) 6.09 GIACCHERINI (JUV) 6.10 GIORGI (ATA) 5.64 GOBBI (PAR) 5.87 GOMEZ (CAT) 6.27 GONZALEZ (LAZ) 6.02 GUANA (CHI) 6.06 GUARENTE (BOL) 5.75 GUARIN (INT) 6.18 HAMSIK (NAP) 6.52 HERNANES (LAZ) 6.18 HETEMAJ (CHI) 5.92 ILICIC (PAL) 5.82 INLER (NAP) 6.24 ISLA (JUV) 5.70 JORQUERA (GEN) 5.75 KONE P. (BOL) 6.14 KOVACIC (INT) 6.00 KRHIN (BOL) 5.91 KRSTICIC (SAM) 5.84 KUCKA (GEN) 6.22 KURTIC (PAL) 5.79 KUZMANOVIC (INT) 5.75 LAMELA (ROM) 6.16 LAZZARI (UDI) 5.92 LJAJIC (FIO) 5.89 LLAMA (FIO) 5.50 LODI (CAT) 6.10 LUCIANO (CHI) 5.96 LULIC (LAZ) 5.88 MAGGIO (NAP) 5.92 MAICOSUEL (UDI) 5.59 MANNINI (SIE) 5.40 MARCHIONNI (PAR) 6.17 MARESCA (SAM) 6.04 MARQUINHO (ROM) 5.79 MARRONE (JUV) 6.00 MATUZALEM (GEN) 6.25 MAURI (LAZ) 6.07 MERKEL (UDI) 5.50 MIGLIACCIO (FIO) 6.08 MODESTO (PES) 5.31 MONTOLIVO (MIL) 5.93 MORALEZ (ATA) 5.85 MORRONE (PAR) 5.50 MUNARI (SAM) 5.90 MUNTARI (MIL) 6.00 NADAREVIC (GEN) 5.00 NAINGGOLAN (CAG) 6.19 NINIS (PAR) 5.79 NOCERINO (MIL) 5.47 OBIANG (SAM) 6.08 OLIVERA (GEN) 5.79 ONAZI (LAZ) 6.00 PADOIN (JUV) 5.93 PALLADINO (PAR) 6.33 PAROLO (PAR) 5.91 PASQUATO (BOL) 5.62 PAZIENZA (BOL) 5.64 PEREIRINHA (LAZ) 6.00 PEREYRA (UDI) 6.02 PEREZ (BOL) 6.07 PERROTTA S. (ROM) 5.90 PIRLO (JUV) 6.38 PIZARRO (FIO) 6.53 PJANIC (ROM) 6.04 POGBA (JUV) 6.40 POLI (SAM) 6.11 RADOVANOVIC (ATA) 5.64 RICCHIUTI (CAT) 5.67 RIGONI M. (GEN) 5.72 RIOS (PAL) 5.50 RIZZO (PES) 6.00 RODRIGUEZ D.M. (UDI) RODRIGUEZ M. (SAM) ROSINA (SIE) 5.92 ROSSI (GEN) 5.86 SALIFU (CAT) 6.17 SAMPIRISI (CHI) 5.32 SANTANA (TOR) 5.94
MAGIC MEDIA 6.66 5.72 6.75 6.05 6.38 5.75 6.69 5.67 6.84 5.92 6.06 6.00 6.50 6.45 6.14 5.50 6.00 7.07 6.00 5.65 6.00 6.00 6.25 6.02 6.50 5.92 6.00 5.56 6.57 6.00 5.80 6.24 6.60 5.96 5.87 7.14 6.21 6.03 5.96 6.84 7.90 7.20 5.82 6.52 6.70 5.80 5.33 6.83 6.00 5.86 5.95 6.43 5.74 5.75 7.78 6.08 6.04 5.50 6.81 6.12 5.81 6.62 6.14 5.20 6.30 6.62 6.10 6.00 6.00 6.54 5.92 6.25 5.19 6.17 5.98 5.50 6.13 6.00 5.00 6.32 5.93 5.78 6.28 5.50 6.00 5.86 7.33 6.13 6.38 5.45 6.00 6.39 5.90 6.42 6.92 6.44 6.54 7.17 6.36 5.50 5.67 6.45 5.87 5.83 6.06 5.86 6.17 5.21 6.32
MAGIC MESE 8.00 6.00 6.00 6.83 5.33 6.83 5.67 8.13 5.63 6.83 6.00 6.00 6.67 4.67 6.00 7.63 5.00 6.50 6.67 6.00 6.38 5.88 6.63 6.00 5.50 6.50 6.25 5.17 5.50 6.38 5.88 6.00 5.83 8.75 6.83 6.00 6.67 6.00 7.50 5.75 6.50 6.00 5.75 7.17 5.33 6.00 5.75 6.13 5.75 5.50 6.83 6.00 5.88 6.63 7.50 4.50 6.33 6.00 7.33 5.50 8.00 5.67 5.88 7.75 6.50 5.88 7.00 5.75 6.25 8.00 6.25 5.75 7.75 7.25 5.83 6.75 6.00 6.63
MAGIC CAMPO 6,65 6,17 5,89 6,2 9 6,11 6,9 5,2 6,85 6,75 6,2 6,07 7,5 6,7 6,2 6 6,5 6,75 5,57 6 6,25 5,25 5,83 5,75 5,5 6,05 5,5 6,17 6,35 7,17 6,13 5,82 8,35 6,11 6,31 5,43 6,5 8,17 7,95 5,83 6,59 7,42 6 5,3 6,8 6 5,75 6,1 6,41 5,56 5,5 8,45 5,65 6,5 5,5 6,85 6,21 5,83 6,85 6 5,75 6,71 6,43 5,93 5,88 6 6,45 5,5 6,14 5,11 6,41 6,05 5 6,64 5 6,14 5,75 5,93 6,11 5,88 5,7 8 6,04 5,33 5,33 6 5,73 5,43 6 6,82 6,78 6,5 6,25 5,81 5,38 6 6,8 5,14 6 6,4 6 6 4,63 6,71
OPTA INDEX 893 402 750 620 65 275 505 258 894 449 939 119 899 971 319 581 1242 345 644 637 871 617 493 547 1014 725 640 174 568 719 857 566 372 656 427 420 921 1089 825 649 741 632 108 755 615 1 705 979 464 1036 1135 354 244 41 813 95 429 273 305 575 744 644 659 496 -4 496 525 866 323 234 709 104 732 834 287 918 177 150 502 293 183 140 332 839 175 1149 658 766 966 812 148 261 467 1166 326 650 169 215 468
GAZZA INDEX a 62 a 58 S 64 R 59 a a 60 a 66 a 48 R 82 a a 72 a 77 a 52 R a 74 a 77 R 40 R a 68 a a 56 R 60 a 73 a a 63 R R 43 a R 68 a 50 S S 51 R 75 a 65 a 55 a 45 a 71 S 58 a 72 R 34 a 60 a 84 a 70 S 76 a 62 a 69 a a a 57 a a 37 S 47 a 77 a 55 a S 65 R 55 S 60 S a 71 R 65 S 58 R 61 S 54 R a 51 a 31 a 52 a a R 60 S a 67 a 62 a 75 a 51 a a 38 a R a 67 a R 58 R 56 a S a S a 49 a a 39 S a 56 R 55 a a 73 S 69 S 53 a 69 a 50 a R R 67 a 69 R a a a 62 S 58 a S 60 a 69 a
GIOCATORE SCHELOTTO (INT) SCULLI (PES) SESTU (SIE) SEYMOUR (CHI) SISSOKO (FIO) SORIANO (SAM) STANKOVIC (INT) STEVANOVIC (TOR) STRASSER (PAR) TACHTSIDIS (ROM) TADDEI (ROM) TOZSER (GEN) TRAORE (MIL) TROISI (ATA) VACEK (CHI) VALDES (PAR) VALIANI (SIE) VARGAS J. (GEN) VERGASSOLA (SIE) VERRE (SIE) VIDAL (JUV) VIOLA (PAL) VIVES (TOR) WEISS (PES) WOLSKI (FIO) ZANETTI (INT) ZIELINSKI (UDI) ZUNIGA (NAP)
MEDIA VOTO 5.65 6.10 5.65 5.62 6.00 5.59 5.66 5.33 5.64 5.00 5.67 5.50 6.08 6.00 6.15 6.00 5.33 6.22 5.50 5.79 5.95 5.93 5.75
MAGIC MEDIA 5.71 6.38 5.47 5.56 5.50 5.95 5.71 5.25 5.64 5.00 5.67 5.21 6.19 6.59 6.10 6.20 5.33 6.75 5.50 5.62 6.58 5.96 5.75
MAGIC MESE 7.88 5.67 5.50 6.00 5.63 6.38 7.25 7.00 6.00 6.00
MAGIC CAMPO 5,55 6,61 5,78 5,81 5,42 5,5 4,5 5,67 5 5,5 5,5 5,94 6,61 6,38 6,18 5 6,7 6 5,4 6,91 5,71 5,95
OPTA INDEX 193 451 310 269 -88 713 110 38 504 147 97 542 1314 267 700 779 763
GAZZA INDEX 41 S a 61 a 68 R a 36 a R 53 a a 49 a a 50 a a a S 49 a 52 S 58 R 60 a a 76 a a 61 R 73 a a 55 a a 69 a
MAGIC MESE 6.00 11.75 6.25 6.75 6.50 5.75 7.25 5.75 7.50 5.75 5.25 8.50 8.00 5.25 6.13 5.50 6.50 7.00 5.75 8.17 7.75 8.88 6.83 7.38 6.00 7.50 10.00 5.50 6.38 5.50 10.00 8.25 6.83 6.50 4.75 6.25 7.63 5.75 5.25 5.33 9.25 5.75 5.50 7.25 5.50 5.00 5.83 7.38 7.50 7.17 6.25 8.00 8.50 4.67
MAGIC CAMPO 6,4 6,69 14 5,5 6,2 7,14 6,5 6,5 7 7,88 6,67 6,5 6,07 6,9 9,18 6,75 6 6,63 7,5 6 5,44 6,6 5,86 10,5 5,33 7,4 6,25 6,68 7,15 6,15 6,71 6,27 4,7 8,4 5 5 6,5 7,8 7,4 5,44 5,57 5 6,63 6,29 6,5 7,5 8,06 7,06 6,9 7,06 5 5 7,32 6,78 5,58 7,14 5,3 5,25 5,13 6,67 6,44 8,39 7,18 5,69 8,78 8,82 7,28 5,81
OPTA INDEX 170 264 2047 450 512 684 225 250 353 739 417 20 17 91 775 221 1183 1162 321 356 337 126 20 592 615 296 557 1108 1032 324 644 531 866 1030 113 37 681 87 26 138 114 699 321 996 784 57 489 852 148 533 899 577 687 -127 414 1044 7 281 666 215 490 -45 826 400 898 1033 408 324 1282 1132 43
GAZZA INDEX 55 R 34 R a a 56 a 37 S 58 S 54 S S 54 S 62 a S S 46 R R 62 S R 51 R 67 a 55 R 38 S 45 R 48 S R a 42 a 39 a 51 S a R 59 a 32 S 37 S 54 a a 59 a 48 R 49 S 46 S 60 a a a a a S a 62 a 37 a 66 a 44 R S 51 a 44 S a R 34 a 45 S 67 R 55 R S R 67 a 57 S 48 S 56 S 44 R 46 S S a a 42 R 35 a 61 S 74 a 51 a 55 a 49 a 65 R 49 a
ATTACCANTI GIOCATORE ABBRUSCATO (PES) AMAURI (PAR) ANELKA (JUV) BALOTELLI (MIL) BARRETO D.S. (TOR) BELFODIL (PAR) BERGESSIO (CAT) BIANCHI (TOR) BOGDANI (SIE) BOJAN (MIL) BORRIELLO (GEN) BOSELLI (PAL) BUDAN (ATA) CALAIO' (NAP) CAMPOS TORO (UDI) CAPRARI (PES) CARAGLIO (PES) CASSANO (INT) CAVANI (NAP) CELIK (PES) DE LUCA (ATA) DENIS (ATA) DI NATALE (UDI) DIOP (TOR) DOUKARA (CAT) DYBALA (PAL) EDER (SAM) EL HAMDAOUI (FIO) EMEGHARA (SIE) FABBRINI (PAL) FLOCCARI (LAZ) GABBIADINI (BOL) GILARDINO (BOL) GIOVINCO (JUV) HAUCHE (CHI) IBARBO (CAG) ICARDI (SAM) IMMOBILE (GEN) JONATHAS (TOR) JOVETIC (FIO) KABASELE (TOR) KEKO (CAT) KOZAK (LAZ) LARRONDO (FIO) LIVAJA (ATA) MALELE (PAL) MATRI (JUV) MAXI LOPEZ (SAM) MEGGIORINI (TOR) MICCOLI (PAL) MOSCARDELLI (BOL) MURIEL (UDI) NENE' (CAG) NIANG (MIL) NICO LOPEZ (ROM) OSVALDO (ROM) PALACIO (INT) PALOSCHI (CHI) PANDEV (NAP) PAOLUCCI (SIE) PARRA (ATA) PAZZINI (MIL) PELLISSIER (CHI) PINILLA (CAG) QUAGLIARELLA (JUV) RANEGIE (UDI) REGINALDO (SIE) ROCCHI (INT) ROZZI (LAZ) SAHA (LAZ) SANSONE G. (SAM) SANSONE N. (PAR) SAU (CAG) THEREAU (CHI) THIAGO (CAG) TONI (FIO) TOTTI (ROM) VUCINIC (JUV) VUKUSIC (PES)
Che cosa sono tutti questi numeri? Semplicissimi i primi due: la media voto secondo le pagelle della Gazzetta dello Sport, poi la media secondo il fantacalcio. La Magic media del mese invece fa riferimento agli stessi parametri, ma calcolati soltanto sulle ultime 4 partite e con almeno 2 presenze con voto. Magic Campo: quanto ha raccolto il giocatore in casa o in trasferta. Opta e Gazza Index. Il primo è sviluppato da Opta: è la sintesi di una serie di dati che comincia con le presenze e viene modificato ogni settimana in base a decine di parametri. Il Gazza index parte dal dato Opta ma va solo da 1 a 99 e viene tarato in pura funzione fantacalcistica tenendo conto non soltanto del passato ma anche del futuro, della rivale e dell’avversario di giornata. Come leggere il dato? I colori (verde e rosso) indicano la differenza rispetto alla scorsa settimana.
MEDIA VOTO 5.67 5.94 7.25 5.75 6.00 6.12 5.88 5.42 6.08 6.09 5.75 5.83 5.81 6.00 5.81 5.25 6.21 6.55 5.71 5.67 5.79 6.21 6.12 5.69 6.18 5.96 6.33 5.79 6.15 6.00 6.00 6.00 6.11 6.03 5.62 5.29 6.16 5.17 5.00 5.50 6.00 6.09 5.83 5.79 6.19 5.25 6.11 5.81 6.30 6.00 6.06 6.00 6.00 5.74 5.60 5.17 6.08 5.66 5.88 5.89 5.62 5.17 5.42 6.10 5.96 6.26 6.02 5.76 6.08 6.64 6.15 5.28
MAGIC MEDIA 5.90 6.78 11.75 5.88 6.95 7.10 6.69 6.25 6.81 7.03 5.75 6.67 6.11 6.00 6.00 5.25 7.55 8.95 6.33 5.79 6.88 8.26 6.00 6.22 6.74 6.61 8.17 6.36 7.35 6.79 7.30 6.98 6.32 7.47 6.38 5.25 7.45 5.00 5.00 5.50 6.00 7.64 6.80 6.08 7.09 5.00 7.56 6.57 6.30 7.00 7.61 7.18 7.86 6.13 6.80 5.00 7.58 6.38 5.93 7.46 5.94 6.50 5.33 6.75 6.85 7.45 6.59 6.11 7.18 7.80 7.20 5.25
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
MONDO L’INTESA LO SVIZZERO HA RIBADITO CHE AL MONDIALE 2014 SARÀ INTRODOTTO IL PASSAPORTO BIOLOGICO
Fifa-Wada, primo contatto per battere il doping Ieri a Zurigo l’incontro tra Blatter e Fahey. Si va verso un protocollo comune MILANO
Dopo le tante rivelazioni degli ultimi giorni sul tema doping, e soprattutto dopo il coinvolgimento della Real Sociedad nell’Operacion Puerto, John Fahey, il presidente della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, aveva chiesto un impegno concreto del mondo del calcio contro la piaga del doping. «Sono necessari
controlli più severi» aveva ammonito. Il rapporto tra calcio e sostanze proibite è tornato d’attualità. E ieri a Zurigo Fahey ha incontrato Sepp Blatter, numero uno della Fifa, che gli ha promesso il massimo impegno nella guerra al doping. Dopo quasi 4 ore di riunione, le due parti hanno fatto un primo passo verso un protocollo di intesa sulla lotta contro le sostanze proibite nel calcio. La Fifa ha piena coscienza del problema doping e Blatter ha rassicurato Fahey sul suo impegno e su quello del mondo del calcio. Epo e passaporto biologico Il numero uno della Wada, in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport, aveva applaudi-
to Arsene Wenger, che aveva lanciato l’allarme-doping nel mondo del calcio. «Ha assolutamente ragione — aveva dichiarato Fahey —. Un giocatore può trascorrere molti anni senza essere controllato. C’è un problema generale degli sport di squadra, ma sicuramente il calcio è uno di quelli più in ritardo. La mia maggiore preoccupazione è l’Epo. Se si continua a effettuare solo il test delle urine, e non quello sul sangue, significa che non si vuole affrontare il problema Epo. E non cercare di smascherare l’uso dell’Epo nel calcio è una tragedia». Fahey ha suggerito a Blatter e a tutto il mondo del calcio anche la soluzione al problema, almeno la prima da intraprendere: «La strada da
Il doping è avanti Da parte sua,
Sepp Blatter ha assicurato la sua massima collaborazione, ma ha anche ricordato, come fa spesso, che «dalle statistiche in possesso della Fifa, solo l’uno per cento dei calciatori risultano positivi ai test antidoping. La lotta al doping è sacrosanta e va fatta sempre, ma ricordiamoci che il doping è sempre un passo avanti rispetto a quanto possiamo noi fare». Joseph Blatter, 76 anni AFP
Real Madrid-Mourinho La verità in tre partite Settimana decisiva tra febbraio e marzo: prima il Barcellona in Liga e Coppa del Re, poi il ritorno di Champions con lo United no che, dopo l’1-1 in casa, il Real non è mai riuscito a passare il turno: eliminato da Bayern (’75-76), Psv (’87-88), Milan (’88-89) e Dinamo Kiev (’98-99). Però nei quarti di Champions 2000 – edizione poi vinta – il Real non andò oltre lo 0-0 in casa con lo United ma s’impose 3-2 nel ritorno.
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI MADRID
Il prossimo triplete di Josè Mourinho è la striscia di tre partite in otto giorni che valgono una stagione. 26 febbraio: Barcellona-Real Madrid, ritorno di Copa del Rey, 1-1 all’andata e quindi a rischio eliminazione. 2 marzo: ancora Real Madrid-Barça, al Bernabeu però, più per la gloria che altro visto il distacco abissale nella Liga. 5 marzo: Manchester Utd-Real Madrid, ritorno di Champions, partendo dall’1-1 ma senza sentirsi fuori perché non è escluso che spazi probabilmente più ampi siano una benedizione per CR7, Di Maria e Ozil. Con la promessa di Mou: «Vinceremo». Tutto in otto giorni per il Real naturalmente, per Mourinho no. Anche se sollevasse la decima Champions, terza personale, la sua avventura spagnola sarebbe finita lo stesso. Parigi o Londra, Psg o Chelsea, c’è questo nel futuro. A meno che un successo all’Old Trafford non acceleri la sostituzione di Alex Ferguson che però, parole di Mou, «smetterà a 90 anni». Crocevia Old Trafford Manche-
Josè Mourinho, 50 anni, alla terza stagione sulla panchina del Real ANSA
ster è spesso crocevia della carriera di Mou. Quand’era al Porto, ottavi di finale 2004, lanciò l’assalto alla sua prima Champions con quell’incredibile 1-1 al 90’ nella gara di ritorno (dopo aver vinto 2-1 a Oporto). E anche quand’era all’Inter, ottavi di finale 2009, prima stagione in nerazzurro: perse 2-0,
laTragedia di Donetsk
Il pilota dell’aereo: «Nebbia fatale» I resti dell’Antonov-24 che martedì si è schiantato vicino l’aeroporto di Donetsk. Sono morti 5 tifosi dello Shakhtar (una dozzina i feriti gravi). Ieri il pilota dell’aereo ha parlato di «fitta nebbia» all’origine dell’incidente. Versione negata da altri passeggeri REUTERS
senza attenuanti, eppure a fine partita profetizzò che «da stasera l’Inter non avrà più il problema della paura in Champions». E infatti l’anno successivo sollevò la coppa a Madrid. Quale sarà il senso di questa terza sfida – sempre ottavi di finale – lo scopriremo presto. Gli statistici spagnoli ricorda-
Questione Ramos Per una volta non ci sono critiche a Mou. Anche i giornali, a cominciare da «As» che in prima pagina spiega: «Partita all’italiana del Manchester: poco rischio e molto risultato». Grazie. Accanto alla foto di «Air» Ronaldo – quasi in volo al momento di schiacciare a rete l’1-1 – «Marca» riconosce: «Il Madrid meritava un successo netto». Però non sono esclusi nuovi temi caldi. Mou non ha gradito l’immobilità di Ramos sul gol di Welbeck: «Se perdi i confronti individuali non c’è organizzazione di gioco che tenga». Risposta: «Welbeck ha segnato ma non c’è bisogno di accusare nessuno». C’è un precedente quest’anno, a Siviglia: Ramos sul banco degli imputati, la risposta polemica del difensore e subito dopo la panchina contro il City. Vediamo cosa succederà domenica in Liga con il Rayo.
John Fahey, 68 anni AP
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AGENDA CALDA 26 FEBBRAIO Coppa del Re Ritorno semifinali BarcellonaReal Madrid (andata 1-1)
2 MARZO Liga Real MadridBarcellona 5 MARZO Champions Ritorno ottavi di finale Manchester UnitedReal Madrid (andata 1-1)
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LA CLASSIFICA IL BRASILE RESTA 18˚
Ranking Fifa: l’Italia perde una posizione Gli azzurri sono al 5˚ posto, scavalcati dall’Inghilterra Piccola retrocessione nel ranking Fifa per gli azzurri. Dal quarto posto di gennaio e dicembre – il miglior risultato dal marzo 2010 – al quinto di febbraio: l’Italia perde una posizione. Colpa anche del pari (in extremis) con l’Olanda e del successo dell’Inghilterra sul Brasile: la nazionale di Hodgson fa un doppio salto avanti, scavalcando anche la rivelazione Colombia (adesso 6a) e portandosi sotto il podio ancora occupato da Spagna (al comando ininterrottamente dal luglio 2010 con un break nell’agosto 2011), Germania e Argentina. Gli spostamenti sono stati naturalmente minimi perché, Africa esclusa, la maggior parte delle nazionali ha disputato soltanto un’amichevole d’inizio anno. Africa ok Proprio le africane hanno mosso un po’
il ranking: la Nigeria campione ha guadagnato 22 posti (adesso è 30a), il sorprendente Burkina Faso finalista addirittura 37 (adesso è 55o). Malgrado l’eliminazione ai quarti, ha guadagnato due posti anche la Costa d’Avorio, miglior africana, 12a nel ranking. All’altro capo del mondo continua il momento no del Brasile che non ha invertito il trend malgrado il cambio di panchina (da Menezes a Scolari): la Seleçao resta al 18˚ posto, il peggiore della sua storia, preceduta da Francia (17˚) e Uruguay (16˚). Italia-Brasile Se la prossima classifica, rilasciata il 14 marzo, cambierà ben poco, con quella di aprile i cambi potrebbero essere evidenti tra amichevoli e qualificazioni al Mondiale. L’Italia affronterà il 21 marzo il Brasile (amichevole a Ginevra) e poi giocherà a Malta sulla strada del Mondiale. f.li. LA CLASSIFICA 1. Spagna 1590; 2. Germania 1437; 3. Argentina 1281; 4. Inghilterra 1160; 5. ITALIA 1157; 6. Colombia e Portogallo 1129; 8. Olanda 1108; 9. Croazia 1059; 10. Russia 1055.
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IN COPPA LIBERTADORES ASTUZIA O CASUALITÀ?
Taccuino
Ronaldinho: il portiere gli offre l’acqua, lui solo in area dà l’assist per il gol
FRANCIA
(m.can.) Ronaldinho: astuzia o casualità? Siamo a Belo Horizonte, è la prima partita del girone 3 della coppa Libertadores. Al 12’ del primo tempo, c’è un fallo laterale per l’Atlético Mineiro. Il gioco è fermo per un infortunio, Ronaldinho ha sete e Rogério Ceni, il portiere cannoniere del San Paolo, gli offre la sua bottiglia. Marcos Rocha vede l’ex Milan completamente solo in area che beve e lo serve. Sul fallo laterale non c’è fuorigioco e Dinho serve con un grande
seguire — ha detto — è quella del passaporto biologico. Il presidente Blatter mi ha garantito che ai Mondiali 2014 in Brasile sarà introdotto anche nel calcio. È lo strumento più efficace. Ha un costo, ma se si vuole combattere il doping in modo concreto bisogna spendere denaro. È all’interno che lo sport deve combattere gli imbroglioni».
assist Jô, che insacca per l’1 0 dell’Atlético. Furbizia? Ronaldinho dice che non c’era nulla di preordinato, nonostante Marcos Rocha gli avesse fatto un segno con la testa prima della rimessa: «È stato solo un colpo di fortuna». Dinho regalerà poi altri numeri e l’assist per il 2 0 di Réver. Aloísio farà 2 1 per il San Paolo. Il Fluminense, campione brasiliano, esordisce nel girone 8 battendo 1 0 il Caracas in Venezuela, con gol di Fred. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GERMANIA
Il Psg va a Sochaux
Oggi c’è il Bayern
Il programma della 25 gior nata della Ligue 1. Oggi: Lille Ren nes. Domani: Marsiglia Valencien nes, Stade Brest Ajaccio, Ba stia Nizza, Lorient Évian, Tolo sa Troyes, Montpellier Nancy. Domenica: Bordeaux Lione, Stade Reims Saint Etienne, So chaux Psg. Class.: Psg 51 punti, Li one 45, Marsiglia 43, St. Etienne e Rennes 40, Nizza 39, Bordeaux 38, Lorient 36, Montpellier 35, Lilla 34, Valenciennes 33, Tolosa 31, Ajac cio 28, Bastia 26, Brest 24, Stade Reims, Evian e Sochaux 23, Troyes e Nancy 18.
C’è subito il Bayern nell’anti cipo della 22a di Bundesliga: i 15 punti di vantaggio possono diventa re 18 se la capolista passa a Wolf sburg. Oggi: Wolfsburg Bayern. Domani: Borussia D. Eintracht; Werder Friburgo; Leverku sen Augsburg; Mainz Schalke; Am burgo Borussia M.; Fortuna Greu ther Furth. Domenica: Norimber ga Hannover; Hoffenheim Stoc carda. Class. (prime): Bayern 54; B. Dortmund 39; Leverkusen 38; Eintracht 37; Friburgo, Mainz, Am burgo 31; Borussia M. 30; Hanno ver, Schalke 04 29.
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VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GALLINARI MERITAVA L’ALL STAR GAME MA L’ASSENZA NON E’ UNO SCANDALO
ilCaso di LUCA CHIABOTTI
ent’anni fa, Drazen Petrovic, finalV mente riconosciuto anche negli Stati Uniti come uno dei più grandi giocatori di pallacanestro del pianeta, entrò in polemica con la Nba perché fu l’unico, dei primi 13 realizzatori della lega, a non essere convocato all’All Star Game nonostante guidasse i New Jersey Nets a oltre 22 punti di media. Per protesta, rifiutò di partecipare alla gara del tiro da tre punti. Quattro lustri dopo, Danilo Gallinari, alla sua migliore stagione tra i professionisti, primo realizzatore dei Denver Nuggets quinti a Ovest, ammette di non
aver neppure sperato di essere convocato per la partita delle stelle perché alla difficoltà tecnica di entrare tra i migliori 24 giocatori del pianeta, si aggiunge anche un bel po’ di politica. Gallo pagherebbe il peso relativo di un mercato piccolo come l’Italia e di una squadra provinciale come sono i Nuggets, il metodo di votazione che penalizza certi ruoli (il pubblico votava due guardie e tre esterni). In più c’è «discriminazione» verso i giocatori europei, spesso poco spettacolari e inadatti a una sfida di individualisti. Gallo ha ragione? Che meriti di andare all’All Star game è indubbio come altri esclusi: anche solo considerando
laVignetta
Marca la differenza
di LORENZO CASTELLANI
la classifica marcatori, nella sua categoria nessuno davanti a lui è rimasto a casa mentre qualcuno dietro, Zach Randolph, da oggi sarà a Houston. Ma non è uno scandalo che non ci sia: nelle preferenze dei tifosi che determinano i quintetti di partenza, Gallinari non è entrato nei 15 più votati nel suo ruolo dell’Ovest. E i 15 allenatori della conference che completano la formazione non l’hanno indicato. Probabilmente a Danilo manca ancora qualcosa, anche nella percezione generale della sua forza, per essere considerato una stella. Ma che un italiano possa recriminare su un’assenza all’All Star è già un successo. E Gallinari avrà i playoff per convincere chi ancora dubita. © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’Editoriale
C’È UN ENORME POTENZIALE NEL REAL CHE MOU NON RIESCE A ESPRIMERE
Pistorius-Armstrong Da miti sportivi a eroi perduti
T
Il dramma, seppur molto diverso, di questi campioni ha punti di contatto impressionanti
di SANTIAGO SEGUROLA Adjunto al director di «Marca», quotidiano sportivo spagnolo
re settimane. Un tempo breve per decidere il destino della stagione del Real Madrid. In questo periodo frenetico giocherà due volte contro il Barça — nel ritorno della semifinale di Copa del Rey e in campionato — e affronterà il Manchester United nel match decisivo degli ottavi di Champions. Un calendario intenso per una squadra superlativa dal potenziale enorme, sebbene fino ad ora scarsamente espresso. Ad oggi, il Real Madrid vive più di aspettative che di realtà. Da tempo, con i suoi 16 punti di ritardo dal Barcellona, ha abbandonato qualsiasi velleità di vittoria della Liga. Tanto in Coppa come in Champions si trova in una posizione delicata: due pareggi per 1-1 al Bernabéu rappresenterebbero per qualsiasi altra squadra un bottino magro e pericoloso. Però il Real Madrid dispone di un gruppo di giocatori che possono imporsi in ogni campo e contro qualsiasi avversario. Ed è questa la ragione delle enormi e finora disattese aspettative. Il Real Madrid è un club che, per la sua storia e per la sua cultura, mal sopporta le sconfitte. Una piccola striscia negativa portò all'esonero di Radomir Antic nel gennaio del 1992, quando la squadra era al primo posto in classifica e aveva appena abbattuto il precedente record di vittorie consecutive. Il Real Madrid vuole vincere sempre e a ogni costo. E’ una squadra impaziente per natura. Il suo segno distintivo è l’efficacia. Più che da uno stile di gioco, il Real è stato sempre caratterizzato dall'ossessione per la vittoria. Per questo, la pazienza del club e della tifoseria nella Liga, persa ormai da due mesi, costituisce una novità. Ci sono stati dibattiti, polemiche — la sostituzione di Casillas, per esempio — e ad un certo punto è anche esploso il malcontento dei tifosi al Bernabéu, tuttavia l'insofferenza non è mai sfociata in un vero terremoto. Il Real in questa stagione ha creato un nuovo modello: la rivoluzione delle aspettative. Il popolo madrileno ha deciso che Cristiano Ronaldo, Ozil, Xabi Alonso, Benzema e compagnia meritino una fiducia illimitata. La
sensazione è che il destino della squadra sia più vincolato al talento dei giocatori che alle scelte di Mourinho. La squadra, dinnanzi alle grandi d'Europa, continua ad essere prigioniera dei suoi vecchi problemi. È un Real che sa giocare solo ad una velocità: la massima. Il sistema di gioco funziona quando può disporre di ampi spazi per correre e atterrire gli avversari con i suoi letali contrattacchi. Contro le grandi d'Europa, migliori — il Barça — o peggiori ma con personalità — il Manchester United —, il Real ha sofferto sia in attacco che in difesa. La squadra inglese si è chiusa nella sua area e non ha concesso nemmeno un contropiede, deprimendo un Real impegnato in un gioco frontale, continuo, senza pause, ma privo dell' astuzia necessaria per sfruttare i limiti dell'avversario. Sicuramente ha avuto in mano il pallino del gioco, ma dietro al "rumore" c'è stato ben poco calcio. Il Real è una squadra che lascia intravedere ampi margini di miglioramento, una squadra che non sfrutta l'immenso potenziale dei suoi giocatori. Quantomeno non l'ha fatto fino ad oggi. Di ciò ne sono coscienti i tifosi, che confidano appieno in uno straordinario Cristiano Ronaldo, autore contro il Manchester di un gol memorabile, e in una rosa composta da grandissimi giocatori, la maggior parte dei quali al culmine della carriera. Quello che succederà nel corso di questo mese fornirà indicazioni soprattutto su Mourinho. I tifosi si aspettano da lui qualcosa di adeguato alla sua fama. Quest'estate disse di non essere The Special One. Dopo la vittoria della Liga dichiarò: "Sono The Only One". Di certo non gli sono mai mancati fiducia ed ego. Ora avrà a disposizione tre settimane per convincere il club e la tifoseria del suo talento unico e speciale. È il tempo che gli è stato concesso per dimostrare di essere all'altezza delle enormi aspettative che accompagnano la sua squadra. In caso contrario la sua eredità sarà più che discutibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
europaLeague
GRINTA LAZIO, NAPOLI POCO EUROPEO L’INTER E’ SULLE SPALLE DI PALACIO di ANDREA SCHIANCHI
ominciamo con il brutto. Siamo alle priC me battute di Inter-Cluj, Milito esce in barella. Gli è saltato il ginocchio sinistro. Dolore, lacrime, stagione finita (e speriamo solo quella...). Non bastano ad addolcire la nottata i due gol con i quali Palacio stende i romeni oppure l’ottima prestazione del ragazzino Kovacic, che gioca con personalità e ha tecnica da vendere. E non basta neppure pensare con positività al ritorno, perché il 2-0 di San Siro, se non proprio una botte di ferro, è qualcosa di più di una scatoletta. Il fatto è che la perdita di Milito, al di là dell’aspetto umano, è una ferita dal punto di vista tecnico: nell’Inter non c’è nessuno che possa sostituirlo, nessuno con le sue caratteristiche, nessuno che garantisca la sua percentuale realizzativa. Mai vittoria ha avuto un prezzo tanto elevato. E continuiamo... a farci del male. Il Napoli sconfitto e umiliato al San Paolo dai cechi del Viktoria Plzen: 0-3. Pazzesco! Viene da chiedersi: com’è possibile che la seconda in classifica del campionato italiano perda in casa contro la prima del campionato della Repubblica Ceca? Sia-
mo messi così male? Guardando il Napoli, verrebbe da dire sì. La squadra di Mazzarri, in quest’annata di coppa, per quattro volte è uscita dal campo con tre gol sul groppone. L’Europa League, probabilmente, non interesserà, ma si può perdere in tanti modi: il Napoli ha scelto il peggiore. E questa sconfitta, alla lunga, rischia di incidere anche sulla corsa-scudetto, perché un k.o. non è mai un bene, lascia tracce pesanti e non è mica semplice fare piazza pulita dei detriti. Definire la qualificazione «compromessa» è un eufemismo: serve molto di più di un’impresa in Repubblica Ceca per passare il turno. E questo Napoli, francamente, non pare proprio avere le energie per ribaltare la situazione. Peccato, davvero peccato, perché se in squadra hai Cavani, Pandev, Hamsik e compagnia l’Europa League dev’essere un obiettivo da inseguire, e magari raggiungere. Alla fine, tirando le somme, resta il sorriso della Lazio, che acciuffa con i denti il pari in casa del Borussia Moenchengladbach. Grinta e carattere sono i tratti distintivi della squadra di Petkovic che, al ritorno, ha la possibilità di passare il turno. Dopo aver sorpreso tutti in Italia, ora la Lazio si fa sentire anche in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL CINGUETTIO DEL GIORNO
LUIGI DATOME Cestista della Virtus Roma Basket
C'é bisogno di un giorno per festeggiare l'amore? C'è bisogno di un fiore per affermarlo? Amiamo ogni giorno, farlo a SanValentino è triste @GigiDatome
VALENTINO ROSSI Pilota di MotoGP della Yamaha
Buon San Valentino a tutti @ValeYellow46
CLAUDIO ROSSETTO C.t. della nazionale di nuoto
A Tenerife ragazzi bianchicci ma con sole 26º , acqua 28º , risolveremo questo inconveniente ..Che lavoratori... @RossettoClaudio
LEANDRO CASTAN Giocatore della Roma
Buon San Valentino ?? Te Voglio Bene ? bjsss @l castan
MAURO BERRUTO C.t. della nazionale di pallavolo
Nel giorno della tragedia Pantani, dopo lo squallore di Armstrong, Pistorius.. Rimettiamo al centro il valore dello sport, non gli sportivi @mauroberruto
Oscar Pistorius festeggia a Londra la vittoria paralimpica nei 400 EPA
di FRANCO ARTURI
ertolt Brecht, poeta e B drammaturgo tedesco, ci ha lasciato in eredità opere importanti, ma una battuta in particolare, tratta dalla «Vita di Galileo», per molti il suo lavoro più significativo, ha avuto una straordinaria fortuna. Il personaggio Andrea Sarti, allievo dello scienziato, esclama: «Sventurata la terra che non ha eroi»; e il vecchio Maestro risponde: «Felice il Paese che non ha bisogno di eroi». Mettete la parola sport al posto di terra e Paese e apriamo insieme qualche riflessione sulla tragedia che ha travolto la giovane fidanzata di Pistorius e l’omicida stesso. Siamo ostinati, noi umani. Abbiamo tremendamente bisogno di persone su cui fare un investimento affettivo elevatissimo. Nelle quali identificarci. Gente da ammirare senza limiti. E’ da loro che le nostre sfide prendono forza e cominciano la strada dentro di noi, spesso per emergere alla superficie della realtà. Funzioniamo così. Vogliamo giganti del pensiero e dell’azione a cui ispirarci. Poi però all’improvviso siamo costretti a cercare un perché, un come è possibile. Dobbiamo spesso fare i conti con quella «troppa umanità», come direbbe Nietzsche, che si nasconde dentro all’eroe. Einstein, quel nonno geniale e un po’ matto, irriverente e simpatico, ci ha aperto un mondo, ma nella vita privata era un misogino e padre snaturato. Picasso ha cambiato la storia dell’arte, ma chi lo conosceva bene non ha esitato ad usare l’aggettivo «satanico» per descriverne le impressionanti bassezze personali. John Kennedy? Sì, lui era l’affascinante «Berliner», il condottiero della fermezza nella crisi di Cuba e dell’immortale «non chiederti quello che il Paese può fare
per te, chiediti quello che tu puoi fare per il Paese», ma anche un sessuomane compulsivo. Religiosi? Per carità, passiamo avanti: la storia, e purtroppo anche la cronaca, ci danno spunti da rabbrividire. E lo sport, certo. In poche settimane abbiamo visto crollare sotto i nostri occhi due miti che sembravano indistruttibili: la parabola umana di Pistorius ha punti di contatto impressionanti con quelli di Lance Armstrong. Due esploratori dell’abisso. I vincitori dei mostri più orrendi che popolano la nostra vita e le nostre paure: la morte e la malattia. E poi di tante gare, accompagnati dal nostro sostegno stracolmo di gratitudine. E mentre la vergogna adesso li ricopre, dentro di noi resta una ferita aperta. E lo smarrimento. Nell’era delle mille telecamere, di Facebook e di Twitter, degli infiniti «Grandi Fratelli», la verità e la bugia continuano a mescolarsi anche dentro uomini che vivono quasi nelle nostre case. E noi non riusciamo a distinguere una dall’altra. L’animo umano resta insondabile e l’altra faccia della luna si rivela a volte di insostenibile miseria. La prima tentazione di noi traditi, quasi un riflesso condizionato, un istinto di conservazione dei sogni, una legittima difesa della fede, è quella di negare, di chiudere gli occhi, di minimizzare. E’ la via d’uscita più facile e comune, ma anche la più pericolosa e sbagliata. Lasciamo al loro destino gli eroi caduti: rimanere aggrappati porterebbe a fondo anche noi. Riserviamo loro pietà umana, l’unico regalo che possiamo fare. E avanti, non è detto che lo faranno sempre. Non è detto che lo faranno tutti. Forse ciascuno di noi ha dentro qualcosa di eroico: è lì che dobbiamo cercare senza stancarci. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE B
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
IL PERSONAGGIO
Gautieri, da Zeman allo zoo
IL COMPLEANNO
Il «Gaucho» cerca la salvezza con il Lanciano tra il 4-3-3 e il relax con... il ligre MATTEO BREGA
Dopo aver preparato la sfida di domani, la mente di Carmine Gautieri magari andrà a un motore di ricerca su internet. Parole chiave: zoo a Grosseto. Perché il tecnico del Lancia-
L’ex attaccante: «Si impara dagli animali, mi piace quell’incrocio tra il leone e la tigre» no è un grande appassionato di animali e appena ha un po’ di tempo libero si concede una visita al giardino zoologico della città. «Gli animali ti trasmettono tante cose, aiutano a rilassarsi e allo stesso tempo a imparare cose nuove. Seguo anche i documentari in televisione, è bello scoprire i segreti della natu-
ra. Il mio preferito è il ligre, un incrocio tra un maschio del leone e una femmina di tigre». Chissà se il suo Lanciano assomiglia un po’ al felino più grande del mondo, il cui manto striato ricorda quello della tigre. Qualche somiglianza si può trovare da quando gli abruzzesi hanno infilato una serie di risultati positivi, 5 consecutivi, 13 punti su 15. Un cammino che al momento porta dritto alla salvezza diretta. Lavoro Gautieri è un tecnico emergente, alla terza panchina da professionista dopo Potenza e Olbia. Ma i saliscendi del calcio li conosce bene. Ha giocato in piazze importanti, da Bari a Roma, da Pescara a Bergamo. E ovunque ha assorbito gli insegnamenti dei suoi allenatori. Ma il suo sistema di gioco preferito svela chi è il suo maestro: «Gioco col 4-3-3 fin dall’inizio, ma cerco sempre di mantenere un certo equilibrio — spiega
Gautieri — ho cercato di rubare qualcosa un po’ a tutti gli allenatori che ho avuto». Ma Zeman è Zeman: «Gestisce ottimamente il gruppo, mi ha lasciato la voglia infinita di vincere imponendo il proprio gioco». Gaucho Soprannominato «Gaucho» («Me lo diede Federico Giunti a Perugia, è bastato un attimo, ma ha solo un assonanza con il mio cognome, non ci sono altre motivazioni»), Gautieri oltre che a Zeman è legato da profonda amicizia a Montella, Di Francesco e Toscano. «Sono stato tre giorni a Firenze — racconta — a seguire gli allenamenti di Vincenzo. Ho visto al lavoro un grande allenatore oltre che una grande persona». Gautieri si ri-
la scheda
tiene un privilegiato: «Sono una persona fortunata, noi allenatori siamo tanti. E ognuno ha quel che si merita».
CARMINE GAUTIERI 42 ANNI ALLENATORE LANCIANO
Famiglia Il Gaucho a Lanciano,
Carmine Gautieri è nato a Napoli il 20 luglio 1970: prima del Lanciano aveva allenato Potenza (C1), Olbia (C2) e gli Allievi nazionali dell’Empoli.
12 le maglie che Carmine Gautieri ha vestito quando giocava e faceva l’attaccante: nell’ordine Campania Puteolana, Turris, Empoli, Cesena, Bari, Perugia, Roma, Piacenza, Atalanta, Napoli, Pescara e Sorrento.
moglie e figli a Sorrento. E lui il poco tempo libero lo trascorre con il pinscher Teddy: «Con la famiglia ci sentiamo anche 5-6 volte al giorno. Sono orgoglioso di loro. Come mi dipingono? Dicono che sono rigido soprattutto sugli orari di rientro dalle serate». La famiglia lo ha migliorato: «Sono meno impulsivo, sono cresciuto. Non esiste più l’io calciatore che ogni tanto discuteva con i tecnici. Ora capisco quanto è dura stare da questa parte. Devo tantissimo a Guglielmo Maio. A maggio 2011 con una stretta di mano mi disse "allenerai il Lanciano". In estate ho firmato. Un signore». Dalla Prima divisione alla B e ora caccia alla salvezza. Con lo sguardo del... ligre.
A San Valentino festa del Livorno: compiuti 98 anni Ieri, nel giorno di San Valentino, il Livorno ha compiuto 98 anni e per celebrare il compleanno la società ha rinnovato la homepage del proprio sito ufficiale. La squadra amaranto ha giocato 18 campionati in A, sfiorando lo scudetto per due volte (ha vinto una Coppa Italia di C e partecipato una volta alla Coppa Uefa). Mauro Lessi detiene il record di presenze (369), mentre il miglior realizzatore è Igor Protti con 123 reti. Domani contro il Modena che è anche la squadra che il Livorno ha affrontato di più nella sua storia — continuerà l’iniziativa «Scuole allo stadio»: prevista al Picchi la presenza di 150 bambini delle elementari. Inoltre, ogni abbonato potrà portare un amico allo stadio usufruendo di un biglietto omaggio e con un euro da devolvere all’associazione Cure Palliative Onlus.
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Domani la 26a giornata (ore 15) LA PRO VERCELLI HA FATTO RICORSO DOPO LE SANZIONI DEL GIUDICE SPORTIVO CLASSIFICA SQUADRE
PT
SASSUOLO LIVORNO VERONA VARESE (-1) EMPOLI PADOVA BRESCIA JUVE STABIA MODENA (-2) ASCOLI (-1) SPEZIA CITTADELLA CESENA TERNANA CROTONE (-2) LANCIANO NOVARA (-4) REGGINA (-2) BARI (-7) VICENZA PRO VERCELLI GROSSETO (-6)
55 51 47 42 38 35 34 34 33 32 32 31 30 29 29 29 28 26 25 22 16 15
PARTITE G V N P 25 17 4 4 25 15 6 4 25 13 8 4 25 12 7 6 25 10 8 7 25 8 11 6 25 7 13 5 25 9 7 9 25 9 8 8 25 9 6 10 25 8 8 9 25 8 7 10 25 7 9 9 25 7 8 10 25 8 7 10 25 6 11 8 25 9 5 11 25 6 10 9 25 8 8 9 25 4 10 11 25 4 4 17 25 4 9 12
RETI F S 51 19 48 31 37 20 34 27 41 39 29 28 33 26 38 37 32 29 34 35 34 35 31 37 28 41 25 28 25 33 25 34 34 29 22 29 32 29 28 37 20 45 26 39
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
PROSSIMO TURNO Venerdì 22 febbraio, ore 18 JUVE STABIA-GROSSETO (2-2). Ore 21 SPEZIA-NOVARA (0-1) Sabato 23, ore 15 CESENA-ASCOLI (0-1); CITTADELLA-LIVORNO (2-2); CROTONE-TERNANA (0-1); EMPOLI-PADOVA (0-2); VERONA-VARESE (3-0); PRO VERCELLI-BARI (1-2); VICENZA-SASSUOLO (0-0); LANCIANO-REGGINA (1-0). Ore 18 MODENA-BRESCIA (1-2)
IL POSTICIPO
Domenica (12.30) Novara-Verona: arbitra Gavillucci Il programma di questo turno sarà completato domenica alle 12.30 da Novara-Verona: arbitra Gavillucci di Latina. Per questa giornata non ci sono anticipi del venerdì e posticipo del lunedì. La prossima settimana invece ci sono due gare al venerdì e una alle 18 del sabato, senza posticipo, visto che la 28a sarà giocata martedì 26 con un posticipo mercoledì: di conseguenza alla 29a non ci sarà anticipo ma due posticipi lunedì. Intanto la Lega di B ha stabilito il programma dalla 30a in poi: 30a GIORNATA Sabato 9 marzo: Livorno–Reggina (ore 18). Lunedì 11 Crotone-Cesena (ore 20.45). 31a GIORNATA Venerdì 15: Reggina–Cesena (ore 19) e Verona–Livorno (ore 21). 32a GIORNATA Si gioca martedì 19. Mercoledì 20: Varese–Novara (ore 20.45). 33a GIORNATA Si gioca domenica 24. Sabato 23: Grosseto–Cesena (ore 18) e Padova–Modena (ore 20.45). Domenica 24: Spezia–Pro Vercelli (ore 12.30) ed Empoli–Bari (ore 20.45).
ASCOLI PRO VERCELLI
BARI CROTONE
BRESCIA VICENZA
C’è Feczesin con Zaza Soncin, guai muscolari
Romizi torna titolare Spazio a Fedato e Caputo
Scaglia al posto di Saba Operazione ok per Bouy
E’ fermo soltanto Perna Allo stadio in coppia
Moriero riparte dal 4-2-3-1 Dentro Piovaccari e Lanni
ASCOLI Soncin non si è allenato per un fastidio a un polpaccio, problema che aveva anche Feczesin che invece è già recuperato e dovrebbe partire titolare al fianco di Zaza. Silva non può contare su Morosini, ancora indisponibile. In difesa Ricci giocherà centrale. Sulla corsia di sinistra ballottaggio Pasqualini-Legittimo. SQUALIFICATI Peccarisi e Scalise. DIFFIDATI Feczesin, Fossati, Morosini, Pasqualini, Peccarisi, Russo, Soncin e Zaza. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Maurantonio; Prestia, Ricci, Faisca; Conocchioli, Di Donato, Loviso, Fossati, Pasqualini; Zaza, Feczesin. All. Silva.
BARI Rientra in squadra come titolare Romizi dopo aver smaltito gli acciacchi muscolari, ma a centrocampo dovrebbe rivedersi anche De Falco, che era rimasto in panchina contro il Varese. Domani al centro della prima linea rientrerà anche Caputo, mentre è probabile che Torrente decida di rilanciare dall’inizio Fedato al posto di Galano. SQUALIFICATI Sciaudone. DIFFIDATI Caputo, Sabelli e Sciaudone. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Lamanna; Ceppitelli, Dos Santos, Polenta, Rossi; De Falco, Romizi, Bellomo; Fedato, Caputo, Ghezzal. All. Torrente.
BRESCIA Finito il silenzio-stampa (oggi parla Calori), la rifinitura servirà a sciogliere gli ultimi dubbi: Rossi favorito su Finazzi, Corvia, Caracciolo e Mitrovic in lizza per due maglie in attacco. Scaglia preferito a Saba per il ruolo di trequartista. Operazione riuscita al ginocchio destro per Bouy. La sua stagione è comunque finita. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Budel, And. Caracciolo, Mitrovic, Picci e Saba. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Arcari; Zambelli, De Maio, Caldirola, Daprelà; Lasik, Budel, Rossi; Scaglia; Corvia, Mitrovic. All. Calori.
CITTADELLA Oggi l’allenamento di rifinitura, il tecnico Foscarini ha tutti i giocatori a disposizione, ad eccezione dell’infortunato Perna. Si va verso la conferma del 4-3-3. I tifosi hanno fatto una campagna di sensibilizzazione per portare le coppie allo stadio, in occasione di San Valentino. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Biraghi, Di Carmine, Di Roberto, Paolucci e Pellizzer. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Cordaz; Sosa, Coly, Pellizzer, Biraghi; Vitofrancesco, Baselli, Schiavon; Di Roberto, Di Carmine, Di Nardo. All. Foscarini.
GROSSETO Moriero, per il suo secondo debutto stagionale, ha l’imbarazzo della scelta, ma solo Lanni e Piovaccari sembrano sicuri di una maglia. Il tecnico leccese proporrà il 4-2-3-1. Probabile l’impiego dall’inizio di Delvecchio al fianco di Obodo o Crimi, con Mancino che potrebbe guadagnarsi un posto da esterno di sinistra. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Lupoli, Mandorlini e Rigione. PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1) Lanni; Donati, Iorio, Barba, Som; Crimi, Delvecchio; Soddimo, Jadid, Mancino; Piovaccari. All. Moriero.
E’ emergenza in difesa: ecco Modolo e Ranellucci
Gabionetta punta centrale Vinetot e Correia out
Rigoni e Laczko ci sono Brighenti in fascia destra
Una corsa per gli stipendi Gessa no, guai per Defrel
Plasmati, esordio dal 1’ Via libera per Scrosta
PRO VERCELLI Difesa in emergenza con Abbate e Borghese squalificati: al loro posto Modolo e Ranellucci. Braghin potrebbe optare per il 4-2-3-1, con Greco in pole rispetto a Eusepi. Iemmello non è al top. Presentato il ricorso contro le sanzioni seguite alla partita di sabato. SQUALIFICATI Abbate e Borghese. DIFFIDATI Abbate, De Silvestro, Erpen, Fabiano e Filkor. PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1) Valentini; Vinci, Ranellucci, Modolo, Scaglia; Genevier, Filkor; Erpen, Ragatzu, Grossi: Greco. All. Braghin.
CROTONE Problemi in attacco per Drago, che dovrà rinunciare a Pettinari, Ciano, De Giorgio e Falconieri. In difesa assenti Vinetot e Correia, a centrocampo invece quattro nomination per tre maglie. In attacco Gabionetta dovrebbe fare la punta centrale. SQUALIFICATI Pettinari. DIFFIDATI Abruzzese, Addae, Caglioni, Correia, Del Prete, Matute e Torromino. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Caglioni; Del Prete, Ligi, Abruzzese, Migliore; Maiello, Crisetig, Eramo; Matute, Gabionetta, Torromino. All. Drago.
VICENZA Dal Canto ha a disposizione tutta la rosa anche se Rigoni e Laczko non hanno ancora la miglior condizione agonistica dopo gli infortuni. In difesa come terzino destro torna Brighenti dopo aver scontato la squalifica. Recuperato Padalino che entra in lizza con Semioli e Bellazzini per due maglie sulle fasce laterali. SQUALIFICATI Castiglia. DIFFIDATI Martinelli, Pinsoglio e Pisano. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Bremec; Brighenti, Camisa, Milanovic, Di Matteo; Bellazzini, Cinelli, Ciaramitaro, Semioli; Bojinov, Malonga. All. Dal Canto.
CESENA Corsa contro il tempo per pagare gli stipendi e i contributi di novembre e dicembre. Intanto, Bisoli ha perso Gessa (stiramento al gemello mediale gamba sinistra), recupera Comotto e Tonucci e ha in dubbio Defrel (guai al ginocchio sinistro). SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Brandao, Comotto, Coppola, Gessa, Giandonato, Granoche, Meza Colli, Parfait e Succi. PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1) Campagnolo; Ceccarelli, Comotto, Volta, Consolini; Giandonato, Coppola; Defrel, Succi, D’Alessandro; Granoche. All. Bisoli.
LANCIANO Plasmati ha l’occasione per esordire al centro dell’attacco stante la squalifica di Falcinelli. Scrosta è in leggero vantaggio su Rosania per sostituire l’altro squalificato Amenta. Piccolo ha fatto in settimana lavoro differenziato. Ancora fuori Ceccarelli (infortunato) e Spinazzola (scelta tecnica). SQUALIFICATI Amenta e Falcinelli. DIFFIDATI Almici, Casadei, Turchi e Volpe. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Leali; Almici, Aquilanti, Scrosta, Mammarella; Vastola, Minotti, Volpe; Piccolo, Plasmati, Turchi. All. Gautieri.
ARBITRO Palazzino di Ciampino
ARBITRO La Penna di Roma
ARBITRO Nasca di Bari
ARBITRO Pairetto di Nichelino
ARBITRO Baracani di Firenze
(1-3)
REGGINA PADOVA
(0-0)
SASSUOLO SPEZIA
CITTADELLA CESENA
(2-2)
TERNANA EMPOLI
GROSSETO LANCIANO
(0-1)
VARESE JUVE STABIA
LIVORNO MODENA
(1-1)
(ore 18)
Bergamelli e Armellino k.o. Ely e Freddi sono in dubbio
Boakye non si è allenato Catellani fa il centravanti?
Toscano senza Ceravolo Ragusa passa a destra
Si candida Scapuzzi Bressan non ce la fa
Schiattarella e Fiorillo out C’è Dionisi nel tridente
REGGINA Difficili i recuperi di Bergamelli e Armellino, mentre Colucci rimarrà in dubbio. Non è da scartare un 3-5-2 con un uomo con caratteristiche più offensive nella linea di centrocampo. Dubbi in difesa tra Ely e Freddi, mentre se non dovesse farcela Colucci a sostituirlo potrebbe essere Bombagi o addirittura Campagnacci. Hetemaj è al rientro dopo la squalifica. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Adejo, Armellino, Ely e Lucioni. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Baiocco; Adejo, Freddi, Di Bari; Antonazzo, Hetemaj, Colucci, Barillà, Rizzato; Di Michele, Comi. All. Dionigi.
SASSUOLO Difficile possa farcela Boakye, che da quando è rientrato dalla Coppa d’Africa non si è ancora allenato con il gruppo. Uno tra Catellani e Berardi al centro di un tridente nel quale potrebbe avanzare, a partita in corso, anche Missiroli. Recupera Antei, fuori Masucci, Valeri, Pavoletti e Laverone. SQUALIFICATI Pavoletti. DIFFIDATI Bianchi, Terranova, Troianiello e Troiano. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Pomini; Gazzola, Bianco, Terranova, Longhi; Bianchi, Magnanelli, Missiroli; Troianiello, Catellani, Berardi. All. Di Francesco.
TERNANA Toscano deve fare ancora a meno di Ceravolo, che ha ripreso a correre soltanto mercoledì. In attacco si va quindi verso la conferma della coppia Alfageme-Litteri. A centrocampo Ragusa potrebbe spostarsi sulla corsia di destra viste le contemporanee squalifiche di Dianda e Fazio. SQUALIFICATI Dianda e Fazio. DIFFIDATI Botta, Brosco, Ciofani, Litteri, Ragusa e Vitale. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Brignoli; Ferraro, Brosco, Lauro; Ragusa, Carcuro, Miglietta, Scozzarella, Vitale; Alfageme, Litteri. All. Toscano.
VARESE Bressan non ce la fa, in porta va Bastianoni. Sulle fasce rientrano Ferreira Pinto e Zecchin e in attacco è aperto il ballottaggio per il posto di Neto (fermo un mese per lo stiramento al bicipite femorale): Scapuzzi potrebbe vincere la concorrenza di Juan Antonio, non al top, e di Martinetti, reduce da un’infiammazione al ginocchio. SQUALIFICATI Damonte. DIFFIDATI Filipe, Pucino e Zecchin. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Bastianoni; Pucino, Troest, Carrozzieri, Franco; Ferreira Pinto, Corti, Filipe, Zecchin; Scapuzzi, Ebagua. All. Castori.
LIVORNO Niente da fare per l’esterno di centrocampo Schiattarella e per il portiere Fiorillo, mentre recuperano in difesa Bernardini e Salviato. L’allenatore Nicola dovrebbe puntare sul tridente composto da Siligardi, Paulinho e Dionisi, con Belingheri retrocesso come esterno di centrocampo. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Belingheri, Bernardini, Dionisi, Gemiti e Salviato. PROBABILE FORMAZIONE (3-4-3) Mazzoni; Bernardini, Emerson, Lambrughi; Belingheri, Luci, Duncan, Gemiti; Siligardi, Paulinho, Dionisi. All. Nicola.
Un nuovo stop per Cuffa Bonazzoli è ancora fuori
Atzori con due trequartisti Si scalda anche Pichlmann
Riecco Bassi tra i pali Croce out: c’è Saponara
Braglia in silenzio stampa Pronta la difesa a tre
Marcolin, fiducia a Sturaro Moretti davanti alla difesa
PADOVA Si è bloccato Cuffa: lesione di primo grado al muscolo popliteo della gamba destra. Possibile cambio di modulo, con passaggio al 4-4-2. Ballottaggio Viviani-De Feudis per il posto vicino a Iori a centrocampo. In difesa c’è il dubbio Trevisan (leggero fastidio muscolare), non ancora recuperato in attacco Bonazzoli. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI De Vitis, Iori e Zè Eduardo. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Silvestri; Rispoli, Legati, Cionek, Piccinni; Jelenic, Viviani, Iori, Renzetti; Babacar, Farias. All. Colomba.
SPEZIA Sansovini è rimasto a riposo fino a mercoledì, ma dovrebbe partire titolare, vista anche la squalifica di Antenucci e Okaka. In caso contrario, è pronto Pichlmann. Dietro di lui, una coppia di trequartisti da scegliere tra Di Gennaro, Sammarco e Bovo. Rientra Goian. SQUALIFICATI Antenucci e Okaka. DIFFIDATI Benedetti, Di Gennaro, Mario Rui e Sansovini. PROBABILE FORMAZIONE (3-4-2-1) Guarna; Romagnoli, Goian, Schiavi; Piccini, Porcari, Musacci, Garofalo; Di Gennaro, Bovo; Sansovini. All. Atzori.
EMPOLI Il giudice sportivo guida il turnover di Sarri: Croce è squalificato, mentre rientra dallo stop obbligato Saponara. A centrocampo spazio ancora a Signorelli. Dubbi in porta: Bassi dovrebbe tornare titolare, panchina per Dossena visto la febbre di Pelagotti, ottimo titolare lunedì sera contro il Livorno. SQUALIFICATI Croce. DIFFIDATI Hisaj, Moro, Regini e Tonelli. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Bassi; Laurini, Pratali, Regini, Hysaj; Moro, Valdifiori, Signorelli; Saponara; Tavano, Maccarone. All. Sarri.
JUVE STABIA Le ultime incertezze difensive e la squalifica di Baldanzeddu potrebbero convincere Braglia (in silenzio stampa) a optare per una difesa a tre con Martinelli a fianco di Figliomeni e Scognamiglio. A centrocampo conferma per Suciu e Caserta, in attacco Bruno con Cellini. SQUALIFICATI Baldanzeddu e Zito. DIFFIDATI Acosty, Di Cuonzo, Figliomeni, Gorzegno, Mezavilla e Nocchi. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Seculin; Martinelli, Figliomeni, Scognamiglio; Dicuonzo, Suciu, Mezavilla, Caserta, Acosty; Bruno, Cellini. All. Braglia.
MODENA Lazarevic è ormai recuperato e riprenderà il suo ruolo di titolare sulla fascia destra al posto di Pagano. Molto probabile la conferma degli altri, con Sturaro favorito su Osuji e Piscitella: si è conquistato la fiducia di Marcolin. Moretti agirà da vertice basso nella linea di centrocampo. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Dalla Bona, Gulan e Signori. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Colombi; Gozzi, Andelkovic, Zoboli, Perna; Sturaro, Moretti, Signori; Lazarevic, Ardemagni, Piscitella. All. Marcolin.
ARBITRO Borriello di Mantova
ARBITRO Pinzani di Empoli
ARBITRO Abbattista di Molfetta
ARBITRO Di Paolo di Avezzano
ARBITRO Giancola di Vasto
(2-3)
(2-0)
(2-0)
(2-1)
(0-1)
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PRIMA DIVISIONE LA STORIA
Lezione del Lecce Lite tra compagni? Tutti a lavorare...
vano. Martedì, dopo l’allenamento, entrambi erano rimasti in campo per esercitarsi sui calci piazzati, sotto la guida dell’allenatore Toma. Uno accanto all’altro, all’improvviso Tomi e Memushaj si sono azzuffati, sferrando diversi pugni senza mai centrare un «bersaglio». Divisi da compagni e tecnico, sono stati sgridati da Chevanton. «Altro che! Voi due siete davvero mongoloidi. Basta! Domenica neppure ho potuto tirare». Da Mandorlini ai leccesi Sarebbe
Scontro tra Memushaj e Tomi in allenamento Il club: «Faranno iniziative socialmente utili» DAL NOSTRO INVIATO
L’a.d. Tesoro: «Avranno anche una multa che sarà stabilita dai loro compagni»
GIUSEPPE CALVI CALIMERA (Lecce)
Se sbagli, non solo paghi la multa ma, per una settimana, devi anche fare il giocatore... socialmente utile. Benvenuti in casa Lecce, prima della classe nel girone A di Prima divisione: qui la punizione per gli errori commessi da due calciatori può trasformarsi in un momento di crescita per l’intero gruppo di lavoro. Memushaj e Tomi in castigo Protagonisti di una violenta lite al termine dell’allenamento di martedì a Calimera, Ledian Memushaj e Giovanni Tomi subiranno un particolare provvedimento, per decisione di Antonio Tesoro, amministratore delegato della società, presieduta da suo padre Savino. «I due calciatori saranno multati e l’entità della sanzione pecuniaria verrà stabilita dai compagni di squadra - dice Tesoro jr. - per lanciare un messaggio forte a tutti, ho voluto andare oltre il solito dazio da pagare: Memu-
stato proprio l’infelice uso del termine «mongoloide» da parte di Memushaj a scatenare la reazione di Tomi. «Voglio che imparino a vivere meglio, cono-
LITIGANTI E PUNITI Il primo screzio tra Ledian Memushaj, 26 anni (a sin.) e Giovanni Tomi, 25, avvenuto domenica: martedì in allenamento la rissa LEZZI
shaj e Tomi daranno vita la prossima settimana a iniziative con fini sociali». Litigio per una punizione Balzato agli «onori» del Festival di Sanremo per lo show del contestatore di Crozza, Letterio Munafò, vice-presidente del club giallorosso, il Lecce finisce ora in
vetrina per la singolare penitenza inflitta al centrocampista albanese, 26 anni, e all’esterno mancino, 25 anni, di San Giorgio a Cremano (Napoli). Nell’ultima partita, a Monza contro la Tritium, tra i due era volata qualche parola: Memushaj aveva tirato una punizione, per la quale Tomi si era candidato, in-
scendo realtà che magari neppure immaginano - afferma l’a.d. Antonio Tesoro - è vergognoso che per offendere si tiri fuori quella parola: si manca di rispetto a chi soffre e merita solidarietà. Ho incontrato Ledjan e Giovanni, che già si erano scusati con Toma e compagni. Se hanno tante energie, è opportuno non disperderle. Saranno felici di riscattarsi, visitando strutture magari come ospedale oncologico pediatrico e centri di assistenza». Dalla penitenza durante le interviste per 7 settimane decisa dalla Figc per Mandorlini dopo le offese rivolte a Livorno alla punizione sancita dal Lecce ai suoi due giocatori: il calcio può cambiare e il club di Tesoro prova a spingersi oltre il primo posto in classifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SITUAZIONE
PREMI Cestani-Laudano
Girone B: Avellino e Perugia in casa per due big match
Beretta-Belotti è il duello del gol Il top è Maltese
Questa è la situazione in Prima divisione e le partite del prossimo turno. GIRONE A La classifica dopo 22 giornate: Lecce p. 40; Trapani 39; Alto Adige* 36; Entella e San Marino 34; Lumezzane 32; Carpi 31; Pavia 29; Feralpi Salò* 27; Cremonese (-1) 25; Como* (-1) e Cuneo 24; AlbinoLeffe (-6) 23; Portogruaro* (-1) 21; Reggiana 19; Treviso (-1) 11; Tritium 9*. (* ha già riposato). Così domenica (ore 14.30): AlbinoLeffe-Carpi (1-2); Alto Adige-San Marino (1-2); Cremonese-Cuneo (1-1); Feralpi Salò-Lumezzane (0-2); LecceComo (2-2; lunedì 18, ore 20.45); Pavia-Tritium (0-0); PortogruaroTreviso (0-0); Reggiana-Entella (0-3); riposa Trapani. GIRONE B La classifica dopo 20 giornate: Latina* (-1) p. 40; Avellino 38; Nocerina 36; Perugia (-1) 33; Frosinone (-1) 31; Pisa 30; Benevento 29; Prato e Viareggio 26; Paganese*, Catanzaro e Gubbio 25; Andria (-2) 21; Sorrento 15; Barletta 14; Carrarese 13. (* una partita in meno). Così domenica (ore 14.30): Avellino-Frosinone (1-2); Benevento-Gubbio (0-1); Carrarese-Pisa (1-3); CatanzaroViareggio (1-3); Latina-Barletta (3-1); Paganese-Prato (1-2); Perugia-Nocerina (0-2); Sorrento-Andria (0-1). SERIE D Penalizzate tre squadre La Disciplinare ha dato 2 punti di penalizzazione al Darfo (girone B) per la posizione irregolare del giocatore Matteo Beretta, impiegato per 4 gare nonostante non avesse ottenuto ancora lo svincolo. Due punti anche al Civitavecchia (G) e uno al Sant’Antonio Abate (H) per mancati pagamenti a giocatori, rispettivamente a Gioacchino Amoroso e Clemente Giglio.
Premio Cestani Premio Laudano Lega Pro e La Gazzetta dello Sport hanno istituito due premi per il miglior giovane (premio Cestani) e il miglior marcatore giovane (premio Laudano): sono ammessi i calciatori nati dal 1992 in poi, compresi prestiti e stranieri. CESTANI Il miglior giovane viene scelto con le medie voto della Gazzetta. In caso di parità, vince il giovane che ha giocato più minuti e, in caso di parità, quello più giovane. Vengono considerati solo i giocatori che hanno giocato almeno il 50% dei minuti. Classifica: Dario Maltese (1992, Viareggio, 1.487’) 6,59; Belotti (1993, AlbinoLeffe, 1.770’) e Politano (1993, Perugia, 1.607’) 6,50; Iali (1992, Castiglione, 1.800’) 6,45; Thiam (1992, Alto Adige, 1.483’) 6,37; Mungo (1993, Chieti, 1.360’) 6,36; Vassallo (1993, Foligno, 1.603’) e Piacenti (1992, Foligno, 1.350’) 6,33. LAUDANO Vince chi segna più gol. In questo caso, se ci sono più giovani a parità di reti, vince quello che ha giocato meno e, in caso di parità, quello più giovane. Classifica: Giacomo Beretta (1992, Pavia, 1.527’) e Belotti (1993, AlbinoLeffe, 1.770’) 8 reti; Rossi (1992, Alessandria, 934’), Magnaghi (1993, Viareggio, 1.399’), Mancuso (1992, Carrarese, 1.459’), Finotto (1992, Monza, 1.604’) e Politano (1993, Perugia, 1.607’) 7. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MOTORI
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TEST A PHILLIP ISLAND TRA UNA SETTIMANA SCATTA IL MONDIALE
Sykes fratturato ma correrà la gara L’inglese si è fatto male al polso destro. Allarme pure per Melandri con la spalla k.o. PHILLIP ISLAND
Tom Sykes vuole riprendersi il Mondiale lasciato per mezzo punto a Biaggi, ma l’inizio è sconfortante. Al 5O giro dei test la Kawasaki lo ha lanciato alla curva Siberia e l’at-
PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)
A una settimana dalle prime qualifiche del GP d’Australia, la nuova sfida Ducati nella Superbike 2013 è sempre più in salita. Carlos Checa, iridato 2011 e leader indiscusso del progetto Panigale, ieri ha disertato la prima delle 4 giornate di test sul tracciato di Phillip Island che ospiterà il round d’apertura. Il 41enne spagnolo è stato fermato da un’occlusione intestinale sulla quale i medici australiani stanno ancora indagando. Checa si è sentito poco bene dopo la cena dell’altro ieri e al mattino, invece di
terraggio è stato duro. In un primo momento i medici del circuito avevano escluso lesioni al polso destro ma, perdurando il dolore, Sykes è andato a Melbourne per un controllo che ha evidenziato una piccola frattura al radio. Oggi Sykes non girerà, ma potrebbe farcela per martedì, nell’ultima rifinitura a tre giorni dalle prime qualifiche del GP d’Australia: «Non rischierò perché la Kawasaki va già bene e siamo stati veloci dovunque quest’inverno. L’importante sarà esserci domenica 24, quando tutti dovranno fare i conti con me». L’incidente di
La caduta di Tom Sykes, 27 anni, vice campione del mondo nel 2012, stagione nella quale ha vinto quattro manche in sella alla Kawasaki ALEX PHOTO
Sykes non è stato l’unico. L’altra Kawasaki è tornata al box in due pezzi, con Loris Baz illeso. Tre botti per i due della Suzuki: Leon Camier ha fatto comunque 2O in 1’31"9 con il gomito contuso, doppietta per il troppo arrembante Jules Cluzel, ex Supersport. Stringe i denti anche Marco Melandri. «Il tempo non sarebbe male (1’32"2, quinto; n.d.r.), ma la spalla destra è tornata a farmi molto male. E i medici non sanno perché. Temo di non poter finire la gara». p.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Checa in ospedale La Ducati Superbike parte subito in salita Lo spagnolo non gira per un’occlusione intestinale Badovini fatica con l’altra Panigale: è a 1" da Laverty 7 vittorie, 4 con Checa e 3 con Guintoli. Lo stesso bottino dell’Aprilia iridata e una più della Bmw.
Il guaio di Carlos potrebbe essere una conseguenza del volo del ’98 a Donington andare in circuito, si è fatto visitare da un medico locale che ha consigliato esami più approfonditi nel vicino ospedale di Wonthaggi. Lo staff del pilota ha poi inviato la documentazione a due medici spagnoli di fiducia. Potrebbe essere un problema di poco conto, originato da un colpo di freddo. Il timore però è che l’origine possa essere neurologica: Carlos aveva avuto un problema simile nella convalescenza dopo il drammatico volo di Donington 1998 con la Yamaha 500, quando perse momentaneamente la vista e subì l’asportazione della milza. Recuperò molto in fretta, saltando solo un GP, ma lo schianto ha lasciato qualche traccia.
CAMIER SECONDO
Pista magica Il disappunto è an-
cor più grande considerando che Phillip Island è il tracciato perfetto per il debutto. Qui Checa ha vinto 4 delle ultime 5 corse, mentre la bicilindrica Ducati è sempre andata a nozze sui velocissimi curvoni: 22 trionfi in 43 corse.
Questi i tempi della prima giornata di test sulla pista australiana di Phillip Island (4.448 m)
Incognita A sera in Ducati c’era scetticismo sulla possibilità di rivederlo in moto oggi. «Checa è un grande atleta e non avrebbe sal-
tato una fondamentale giornata di collaudo, se il problema non fosse serio», ha commentato Francesco Batta, proprietario del team Alstare che da questa stagione gestirà le rosse ufficiali. Se non ce la facesse resterebbero comunque altre due giornate nei test Dorna di lunedì e martedì. La Ducati era sbarcata in Australia contando di macinare chilometri per recuperare il ritardo accumu-
lato in un inverno avversato dal meteo. Nell’ultima uscita di Jerez a fine gennaio, Checa e il neoacquisto Ayrton Badovini avevano girato sull’asciutto mezza giornata su tre. Finita ai margini della MotoGP (da oggi a Jerez girerà a porte chiuse Andrea Iannone) e con il dopo-Rossi da riscattare, la Ducati avrebbe bisogno di partire alla grande in Superbike. Dove la passata stagione, pur fallendo il bis iridato, ha conquistato
E Rossi trascorre S. Valentino in Tribunale
S 1. Laverty (Irl-Aprilia) 1’31"7 2. Camier (GB-Suzuki) 1’31"9 3. J. Rea (GB-Honda) 1’32" 4. Haslam (GB-Honda) 1’32" 5. Melandri (Ita-Bmw) 1’32"2 6. Guintoli (Fra-Aprilia) 1’32"3 7. Cluzel (Fra-Suzuki) 1’32"5 8. Giugliano (Ita-Aprilia) 1’32"7 9. Badovini (Ita-Ducati) 1’32"8 10. Neukirchner (Ger-Ducati) 1’32"9 11. Davies (GB-Bmw) 1’33" 12. Baz (Fra-Kawasaki) 1’33"2 13. Fabrizio (Ita-Aprilia) 1’33"7 14. Sykes (GB-Kawasaki) 1’34"5
Fatica Con l’altra Panigale ieri
Ayrton Badovini in sella alla Panigale ieri a Phillip Island. Sotto Carlos Checa ALEX PHOTO
TESTIMONE A PESARO
Badovini ha girato in 1’32"8, a circa un secondo dallo scatenato Eugene Laverty che in Aprilia spera di raccogliere la pesante eredità di Max Biaggi campione uscente. Badovini però non ha mai guidato una bicilindrica e per lui è presto per inseguire il limite: nella precedente uscita di Jerez aveva chiuso con 1’43"400 contro 1’41"826 del caposquadra. Sempre ieri è andato bene anche il satellite Max Neukirchner, 1’32"9. Il confronto interno lascia supporre che in Australia Checa con la Panigale potrebbe rivelarsi subito da podio. Sempre che la sfortuna non ci metta lo zampino... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Vale Rossi, 34 anni domani MILAGRO MAURIZIO BRUSCOLINI PESARO
Valentino Rossi ha passato il San Valentino in Tribunale a Pesaro. Ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma la legge è legge... E così è arrivato puntuale alle 10.45 per due procedimenti: il primo come teste nel giudizio che vede imputato per evasione fiscale Gibo Badioli, suo ex manager; il secondo invece lo vede querelante contro i suoi ex commercialisti, Mainardi e Tasini, riguardo alla parcella di 1 milione e 800 mila euro, che il pilota giudica non congrua, richiesta dai due professionisti che hanno seguito, nel 2007, le vicende fiscali del campione. Vale è stato circondato da molti tifosi sino a quando si è trovato davanti al pm Valeria Cigliola. «Conoscevo Badioli fin da piccolo — ha detto Vale —, poi, quando ho iniziato a correre, è diventato il mio referente. Riponevo in lui una fiducia totale. Gli spettava il 20% dei miei compensi. Nel 2000 abbiamo deciso di trasferire la residenza a Londra, affittando insieme un appartamento...». Per circa mezz’ora Rossi ha risposto alle domande del pm, concludendo che i rapporti tra lui e Badioli si sono incrinati nel 2007, quando l’Agenzia delle Entrate di Pesaro aprì il fascicolo sulla residenza londinese del campione: «Io decisi di rientrare in Italia e patteggiare, mentre Badioli fece una scelta diversa». Rossi è rientrato in Tribunale alle 14 per deporre, di fronte al giudice Francesco Nitri, sull’altra vicenda riguardante gli ex commercialisti. Entrambi i procedimenti sono stati aggiornati a maggio: il 15 il caso Badioli, il 16 il caso commercialisti. In quest’ultima data dovrebbero deporre Carlo Fiorani, Davide Brivio e Lin Jarvis. Uscendo dal tribunale, Rossi ha sorriso: «Mi rifaccio stasera, sono fidanzato...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
A VALENCIA
SCONTRI UCCISO RAGAZZO DI 16 ANNI
Taccuino
A MARZO
Espargaro lampo in Moto2 Braccio rotto per Lüthi
Bahrain, tornano i disordini a due mesi dal GP di F.1
ALLENAMENTO IN MONTAGNA
Una mostra a Maranello sul progetto «nuova» Enzo
Terzo e ultimo giorno di test a Valencia per Moto2 e Moto3. In Moto2 Pol Espargaro si è confermato il più veloce, migliorando di quasi 1" rispetto a mercoledì. Lo spagnolo della Kalex ha chiuso in 1’34"577 precedendo Nicolas Terol (Suter) con 1’34"777 e Julian Simon (Kalex) con 1’34"981. Brutta caduta per Thomas Lüthi che scontrandosi con Rattapark Wilairot si è rotto il braccio destro e dovrà essere operato. Nono Simone Corsi (Speed up), primo italiano a 0"788 dal migliore. Più lontano il suo compagno Mattia Pasini, 18o a 1’908 da Espargaro. In Moto3 altra certezza con Maverick Viñales (Ktm) che si è migliorato di oltre 7 decimi dal giorno precedente fermandosi a 1’39"299. Il dominio Ktm si è completato con Alex Rins a 1’39"585 e Luis Salom a 1’39"669. Romano Fenati (Honda) ha realizzato il 7o tempo con 1’40"428.
Ancora sangue in Bahrain, dove il 21 aprile dovrebbe disputarsi la quarta gara del Mondiale di F.1. Le proteste di massa per le strade, nel secondo anniversario della Rivoluzione del 14 febbraio 2011, hanno causato un morto e numerosi feriti negli scontri tra manifestanti e polizia. La vittima si chiama Hussain Al Jazeri, 16 anni, colpito a distanza ravvicinata con un fucile a pallini durante i disordini nel villaggio di Al Daih, a ovest della capitale Manama. Decine di arresti a Sitra, sono finiti in carcere anche tre fotografi di agenzie di stampa internazionali. Nel paese arabo, dove finora ci sono stati oltre 76 morti, la situazione è la stessa di un anno fa, quando il GP di F.1 si era svolto in un clima teso e surreale, dopo la cancellazione del 2011. Le prove di dialogo tra l’opposizione e la dinastia regnante Al Khalifa sono avviate, ma le riforme democratiche restano lontane.
Alonso: «Buone sensazioni» «Tre ore e 45’ andando su per le montagne, poi la sessione in palestra che ormai è finita. Stanco ma con buone sensazioni». Lo ha scritto ieri Fernando Alonso su Twitter, allegando anche una foto in cui fa ceva le flessioni, parlando del suo periodo di allena mento intensivo che sta per finire in vista dell’esordio alla guida della Ferrari F138, il 19 a Montmelò.
HRT VENDUTE A UN «RICICLATORE»
Sutil in pista con la Force India Adrian Sutil è stato alla Force India per provare il sedile della VJR06. Il team svelerà le proprie scelte lunedì e il pilota tedesco potrebbe partecipare ai test di Montmelò dal 19 al 22. In Andalusia la scorsa setti mana aveva girato Jules Bianchi. Sul fronte Hrt le mo noposto 2012 e varie attrezzature, esclusi motori e cambi, sarebbero stati acquistati da Teo Martin, im prenditore specializzato nel riciclaggio di parti auto.
L’erede della Enzo, che sarà presentata al Salone di Ginevra (7 17 marzo) sarà al centro della mostra dedicata alle Supercar Ferrari che verrà allestita presso il Museo di Maranello (Modena). In vetrina tutte le Ferrari speciali che l’hanno preceduta e sarà pure mostrato l’iter creativo di questo nuovo modello. Particolare attenzione anche ai contenuti tecnologici di questa che è la prima Ferrari ibrida. Nel frattempo resta allestita la mostra sulle Grandi Ferrari di Sergio Pininfarina. Chi la visiterà in questo ultimo scorcio del mese, otterrà gratuitamente il catalogo con il poster delle 100 Ferrari realizzate dal carrozziere torinese. E in primavera il Museo Ferrari che nel 2012 ha registrato il record di 250.414 visitatori, si arricchirà di un’a ala di oltre 1000 metri quadrati. MILLE MIGLIA - Si svolgerà dal 16 al 19 maggio. Le auto partecipanti saranno 375, tutti modelli storici.
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CICLISMO TEST IN SALITA
Giudizi Contador il primo ad attaccare ma non è al top Wiggins a 7’
Rodriguez
Froome
Evans
Nibali
Contador
Wiggins
Pensava di stare meno bene, ma quando ha capito che gli altri non ne avevano più di lui, è partito sicuro. Un successo anche per far capire che merita, con la Katusha, di restare nel World Tour
Il keniano bianco era al debutto stagionale e già nei primi giorni aveva mostrato brillantezza. Con duecento metri in più forse avrebbe anche potuto superare Rodriguez, ma il primato lo consola
Stesso livello di Froome: veniva da un periodo di inattività maggiore e non era scontato rivederlo subito a questi livelli. Meglio farlo capire alla prima occasione: per la pensione c’è tempo
E’ vero che dodici mesi fa, sullo stesso arrivo, aveva trionfato, ma la preparazione quest’anno è diversa (farà il Giro invece del Tour), e tutto sommato ha tenuto botta
Lo spagnolo ci ha abituati troppo bene e quindi, se su un arrivo in salita così non vince e non si piazza nei tre, subentra la delusione. Ci ha tenuto a ricordare che i veri obiettivi sono più avanti
Una semplice occhiata all’ordine d’arrivo lo boccerebbe senza appello, ma il re del Tour ha lavorato per Froome. Quindi il giudizio è sospeso fino alla prossima verifica importante
EPA
BETTINI
BETTINI
BETTINI
AFP
BETTINI
Battaglia nel deserto Il sultano è Rodriguez In Oman Che spettacolo sull’«Alpe d’Huez» asiatica: vince lo spagnolo numero 1 al mondo, Froome leader, Nibali in palla DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta JABAL AL AKHDHAR (Oman)
Al termine di una giornata così, il rischio è quello di farsi prendere dall’enfasi e allora è bene specificarlo subito: siamo al Tour of Oman, non al Tour de France. Eppure ciò non toglie che la tappa regina della corsa del sultanato, conclusasi ai 1.235 metri della «Green Mountain», sia stata bellissima. E occhio alla nobiltà pura dell’arrivo: ha vinto Purito Rodriguez, per distacco. Dietro di lui, nell’ordine: Froome (a 4"), Evans (22"), Contador (27"), Nibali (35"). Semplicemente il meglio al mondo per i grandi giri. Manca soltanto Wiggins, che come previsto ha lavorato per il compagno Froome, nuovo leader, chiudendo a 7’33".
Testa a testa tra Contador, Rodriguez, Nibali in maglia azzurra e, alle loro spalle, Evans in Oman. La salita finale misurava 5,8 km al 10,5%: nel 2012 il siciliano la scalò in 19’24", ieri Rodriguez ci ha messo 19’14" EPA
Storia Nella prima edizione del
Tour of Oman (2010), la «Green Mountain» non c’era. Quando però l’hanno fatta vedere a Eddy Merckx, che insieme all’Aso (la società del Tour) ha portato qui il grande ciclismo, il Cannibale belga se n’è innamorato ed è diventata un appuntamento fisso. Da queste parti la paragonano con fervida immaginazione all’Alpe d’Huez, e va detto che di «Green» questa montagna non ha molto, anzi è piuttosto arida: ma è una salita vera — 5,8 chilometri al 10,5% medio —, per molti la prima salita vera della stagione.
«
Attacchi Vista dall’alto, dal tra-
dell’ascesa finale, e Vincenzo Nibali l’ha seguito. I due però hanno fatto il vuoto e ai meno 3 si sono riportati sotto Froome, Evans e Rodriguez. Quest’ultimo al triangolo rosso è partito
guardo con vista sui (tanti) tornanti, la sfida tra i più grandi al mondo è stata spettacolare. Il primo ad attaccare è stato Alberto Contador, giusto ai piedi
Se il Tas non ci ridarà la licenza World Tour, io lascerò la Katusha
secco; Froome ha tentato la rimonta in agilità e l’ha fallita per poco, mentre Evans andava a cogliere la terza piatta di giornata, e Nibali perdeva le ruote di Contador solo nel finale. L’anno scorso qui aveva vinto proprio il siciliano: 19’24" il suo tempo in salita (17,938 la media); stavolta Vincenzo, in maglia Astana, ci ha messo 19’51" (Rodriguez 19’14", 18,094 la media). Parole «Ringrazio la squadra e
JOAQUIN RODRIGUEZ SPAGNOLO, 33 ANNI (Bettini)
soprattutto Wiggins — ha detto Froome —. Ma non mi sento sicuro della vittoria finale, domani (oggi) il finale è impegnativo». Nibali aveva qualche rimpianto: «Forse avrei dovuto osare di più. Ma sono contento della mia forma». «Non ho avuto la mia migliore giornata», ha ammesso Contador. Rodri-
la guida
Arrivo: 1. Joaquin RODRIGUEZ (Spa, Katusha) 143,5 km in 3.34’48", media 40,084; 2. Chris Froome (Gb, Sky) a 4"; 3. Cadel Evans (Aus, Bmc) a 22"; 4. Contador (Spa) a 27"; 5. Nibali a 35"; 6.
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LE ALTRE CORSE
Cavendish battuto Domani Laigueglia
EVANS FESTEGGIA 36 ANNI E RITORNA A SORRIDERE (ci.sco.) «Alla mia età, vi sembra carino ricordarmi che oggi è il mio compleanno?». L’australiano Cadel Evans, 36 anni, era allegro ieri alla partenza della quarta frazione del Giro dell’Oman e lo è rimasto alla fine della tappa: il terzo posto a 22" da Joaquin Rodriguez vale il ritorno ad alti livelli dopo la delusione dell’ultimo Tour (7˚ a 15’49" da Bradley Wiggins). E se pensiamo che l’australiano della Bmc non correva dal 25 agosto (si era ritirato nella 6ª tappa del Giro del Colorado), il risultato va valutato con ancora più attenzione.
guez, al primo successo 2013, era raggiante. «Nel giorno di San Valentino, è un successo per mia moglie Yolanda, lei e i miei figli mi hanno mandato un video cantandomi una canzone». Oggi per lui e la Katusha è una giornata-chiave: il Tas decide sul ricorso del team russo, che non ha avuto la licenza World Tour dall’Uci. «Se non ce la concedono, il ciclismo fa un passo indietro», ha detto Rodriguez, n.1 al mondo: in caso di decisione avversa, la Katusha (già fuori dal Giro) dovrebbe aspettare un invito (non scontato) per Freccia Vallone, Liegi e Tour, che Rodriguez ha eletto a suo obiettivo. Non è detto che «Purito» lascerebbe automaticamente il team, anche se ieri, dopo cena, ha ribadito: «Senza la licenza, lascerò la Katusha».
Ad Albufeira, nella 1ª tappa della Volta Algarve (Por), un rondò ai -1,5 km ha spezzato il gruppo e condizionato l’arrivo. con Mark Cavendish solo 5˚ nello sprint vinto dal tedesco Paul Martens (Blanco) su Machado, Bos e Giacomo Nizzolo. Ok Marco Corti, a lungo in fuga e 7˚ in classifica a 8" da Martens. Intanto domani in Liguria il 50˚ Trofeo Laigueglia apre la stagione italiana: al via Cunego, Pozzato, Ulissi, Gatto, Felline, Santambrogio e Pellizotti.
Elissonde (Fra) a 43"; 7. Tschopp (Svi) a 52"; 8. Nocentini a 57"; 9. Jeannesson (Fra) a 1’01"; 10. Eijssen (Bel) a 1’09"; 12. Pozzovivo a 1’12"; 25. Gilbert (Bel) a 2’18"; 27. Cancellara (Svi) a 2’44"; 66. Wiggins (Gb) a 7’33". Classifica: 1. Chris FROOME (Gb, Sky); 2. Cadel Evans (Aus) a 24"; 3. Alberto Contador (Spa, Saxo-Tinkoff) a 25"; 4. Nibali a 34"; 5. Rodriguez (Spa) a 45"; 6. Elissonde (Fra) a 49"; 7. Nocentini a 58"; 8. Tschopp (Svi); 9. Bouet (Fra) a 1’15"; 10. Jeannesson (Fra) a 1’23"; 12. Pozzovivo a 1’25"; 23. Gilbert (Bel) a 2’19"; 22. Canola a 2’18"; 63. Wiggins (Gb) a 10’28". Oggi: 5a tappa, Al Alam Palace-Ministry of Housing in Boshar, 144 km.
Cadel Evans, re del Tour 2011 BETTINI
EFFERVESCENTE BRIOSCHI PERFORMANCE E BENESSERE SEMPRE AL MASSIMO La performance, concetto chiave delle nostre frenetiche giornate, è al tempo stesso amata e temuta. Per contro, ci sono piaceri quotidiani – come la buona tavola – nei confronti dei quali il sentimento è sempre positivo. Ma è possibile conciliare questo con la sensazione di leggerezza necessaria per dare sempre il meglio, tanto nell’impegno professionale quanto nella sfera privata? È infatti proprio da un buon funzionamento del processo digestivo che deriva lo svolgimento delle funzioni fisiologiche e, soprattutto, la sensazione di benessere. Per essere sempre al top, dunque, è fondamentale sentirsi attivi ed energici anche quando non abbiamo resistito alla tentazione o avvertiamo la sensazione di non digerire bene. L’Ufficio internazionale del lavoro ha evidenziato come un’alimentazione troppo ricca sul luogo di lavoro significhi produrre circa il venti per cento in meno, perché influisce negativamente su concentrazione, riflessi e memoria. Da un altro studio è emerso che i lavoratori poco inclini a seguire un regime alimentare sano hanno il 66 per cento di probabilità in più di essere meno efficienti in ufficio a causa di una digestione più elaborata. La prima buona regola è perciò non mangiare troppo rispetto a quanto si “brucia”. Se, però, pasti leggeri e un contesto confortevole non sono sufficienti – o si è fatto uno strappo alla regola – Brioschi rappresenta l’alleato per ritrovare la sensazione leggerezza, benessere e vitalità. Basta masticare una compressa, ovunque ci troviamo – il comodo astuccio da tasca la rende sempre a portata di mano – o goderci un buon bicchiere effervescente e saremo pronti a ripartire. C’è poi un altro ambito nel quale la parola “performance” viene utilizzata frequentemente: la vita sessuale. In generale, più è sano, regolare e corretto lo stile di vita, più “effervescenti” sono i momenti tra le lenzuola. Per risolvere il paradosso – il cibo è anche emozione e romanticismo – basta contemplare nelle occasioni galanti anche il prezioso alleato Brioschi, che può aiutare in poco tempo a ritrovare la leggerezza della seduzione. E siccome dalle ricerche emerge come l’Italia sia sempre più un Paese di sportivi, che cosa e come mangiamo è, anche in questo caso, cruciale: un’alimentazione corretta ed equilibrata rappresenta il sistema più adatto per soddisfare i particolari bisogni energetici e nutrizionali degli sportivi amatori e professionisti e di tutta la popolazione, garantendo il massimo rendimento. Per arrivare in palestra, sul campetto di calcio oppure in acqua senza il tanto temuto “peso” aggiuntivo ancora una volta arrivano in soccorso le soluzioni offerte da Brioschi. Nel pratico formato da 25 le compresse Brioschi sono ideali da portare sempre con sé e da sciogliere in bocca senz’acqua. Rinfrescanti, dissetanti e al gusto limone, rappresentano un valido aiuto per ritrovare la sensazione di benessere e leggerezza dopo i pasti. Effervescente Brioschi, nato oltre un secolo fa, è l’effervescente rinfrescante dissetante dalla composizione semplice, dall’aroma piacevole e senza coloranti che aiuta a ridimensionare i problemi di pesantezza della tavola e a ridurre in maniera rapida ed efficace i fastidiosi gonfiori. La composizione semplice e calibrata unisce destrosio, uno zucchero a catena singola di rapida digestione, bicarbonato di sodio e di potassio, acido malico e citrico – miscelati per sviluppare la migliore effervescenza – e aroma al limone per una gradevole e dolce sensazione che lascia sul palato l’inconfondibile gusto Brioschi. Effervescente Brioschi è ora disponibile nella nuova formula con il trenta per cento di sodio in meno: più salute con il gusto e l’efficacia di sempre. a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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BASKET NBA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol NEW YORK
Malumore Bargnani Ma Toronto non lo scarica
Bargnani giocherà ancora per i Raptors, almeno fino al termine del campionato? Bryan Colangelo, presidente e general manager della società, risponde: «Io scommetterei di sì». Poi, con un sorriso, si raccomanda: «Però i soldi non ce li metta». Anche mercoledì a New York, lui e Leon Rose, l’agente del Mago, confabulavano sul parquet prima della partita contro i Knicks (vittoria 92-88). Secondo le voci che arrivano da Toronto, coach Dwane Casey avrebbe dato la benedizione alla sua partenza: scontento soprattutto della fase difensiva che l’italiano non riesce a digerire. Andrea si infastidisce: «Nelle ultime partite penso di aver giocato bene, ma se qualcuno ha un appunto tecnico, mi dica gli episodi incriminati e ne possiamo discutere. Io rispondo all’allenatore e lui è contento».
«Mai detto di voler andar via» Colangelo lo difende, ma il coach no
Infortunio La sensazione è che il grave infortunio al gomito dell’azzurro (fuori 7 settimane) abbia bloccato qualsiasi trattativa. Spiega Colangelo: «Io, Andrea e Rose avevamo parlato di un cambio di scenario che forse avrebbe giovato sia a lui che a noi». Mercoledì l’italiano, ancora un po’ debilitato per l’influenza (12’, 2 punti e 1 stoppata), diceva: «Le voci le senti e ti distraggono. Magari leggi su internet che vai ai Bulls e ti rimane nella testa. Ma questo fa parte del mondo Nba, dove tutti possono essere scambiati. Non è detto che se giochi bene rimani e se vai male parti. Anzi, più probabile il contrario. Quando sei infortunato diventa più difficile entrare in qualche trade». Cambiamenti Ora Toronto ha
mutato volto e, in parte, anche trend (4 successi consecutivi): via Calderon, la palla è tornata in mano a Lowry ed è arrivato Rudy Gay. Spiega Bargnani: «Stiamo facendo meglio. La cosa che si nota di più è la circolazione di palla. E sta arrivando un grande contributo dalla panchina: Alan Anderson (ex Virtus Bologna, ndr.) sta giocando in modo incredibile e Terrence Ross ha avuto una serie di parti-
A
POSSIBILI CANDIDATI
14.8
Media punti di Bargnani nelle 25 gare disputate in stagione (sulle 53 di Toronto), la più bassa dal 2007-08
Andrea Bargnani, 27 anni, prima scelta assoluta dei Raptors al draft 2006, primo (e unico) europeo ad essere chiamato con la numero 1 USA TODAY
te formidabili. L’arrivo di Gay, poi, è stato molto importante». Due mesi fa l’azzurro, con il morale sotto i tacchi dopo che i Raptors avevano iniziato il campionato 4-19, ci confessò il suo malumore. Ora Andrea si irrigidisce: «Non ho mai detto che non volevo più giocare qui. Nella maniera più assoluta. Sono a Toronto e cerco di fare il mio meglio in questo team». In Canada quelle frasi crearono un polverone. Dice Colangelo: «Dichiarazioni forse inopportune,
S Jeff Viggiano di Brindisi e David Chiotti di Milano sono altri due azzurrabili. Ma in squadra c’è posto per uno
corsa. Credo che il nuovo sistema possa funzionare meglio anche per lui. Qualche volta la gente trae conclusioni sbagliate da certe sue espressioni facciali, come se ad Andrea non importasse quanto gli accade intorno. Ma io so che non è così. Forse non può cambiare il suo modo di essere, ma può impegnarsi a difendere meglio e a prendere rimbalzi». Suona come un’altra opportunità. L’ultima.
ALL STAR WEEKEND
Da oggi All Star Weekend a Houston. Così mercoledì.
S RISULTATI ClippersHouston 106-96 (Griffin 20; Parsons 17); DallasSacramento 123-100 (Carter 26; Evans 23); New YorkToronto 88-92 (Smith 26; A.Anderson 26); DetroitWashington 96-85 (Calderon 24; Okafor 20); BostonChicago 71-69 (Bass 14; Belinelli 12); BrooklynDenver 119-108 (Johnson 26; Lawson 26); MilwaukeePhiladelphia 94-92 (Ellis 27; Turner 20); MinnesotaUtah 93-97 (Williams 24; Millsap 21); New OrleansPortland 99-63 (Davis 21; Lillard 12); IndianaCharlotte 101-77 (George 23; Mullens 19); OrlandoAtlanta 76-108 (Nelson e Nicholson 10; Smith 30); ClevelandSan Antonio 95-96 (Waiters 20; Parker 24)
stars& stripes ROSE: RIENTRO RIMANDATO BULLS NEI GUAI
I tifosi dei Bulls, che speravano di rivedere in campo Derrick Rose dopo la pausa per l’All Star Game, sono rimasti di sasso dopo le dichiarazioni dell’mvp 2011 — che lo scorso aprile si è rotto i legamenti di un ginocchio — rilasciate al termine della sconfitta dei Bulls a Boston: «Non mi darebbe fastidio saltare tutta la stagione. Sarei strafelice di rientrare, è per quello che sto lavorando duramente da mesi. Ma se non sono al 110%, è inutile rischiare».
MELO E HARDEN K.O. Probabilmente niente All Star Game per James Harden e Carmelo Anthony. La guardia dei Rockets è ferma per una distorsione a una caviglia e non è scesa in campo nella sconfitta in casa dei Clippers. Melo si è infortunato a un bicipite nel k.o. interno dei Knicks con Toronto.
AZZURRI A DUE FACCE Bargnani ha giocato poco (2 punti in 12’) nella vittoria dei Raptors al Madison (con l’ex virtussino Alan Anderson top scorer con 26), Belinelli è stato il miglior realizzatore (12 punti in 19’) nel k.o. dei Bulls contro i Celtics, battuti nonostante i biancoverdi abbiano segnato solo 19 punti (11+8) nei due periodi centrali. Marco ha fallito il tiro (non facile) del pareggio a 2" dalla fine, stoppato da Terry. Nel 4o periodo i Celtics si sono riscattati, con 11/16 dal campo dopo il 17/60 dei primi 36’. Gallinari ancora fermo per l’influenza, con Denver che ha perso la terza in fila a Brooklyn.
TRIPLO GEORGE Paul George, ala dei Pacers ha festeggiato la prima convocazione all’All Star Game con la prima tripla doppia in carriera (23 punti, 12 rimbalzi, 12 assist) nel successo di Indiana su Charlotte. L’ha solo sfiorata invece Ricky Rubio nel k.o. di Minnesota con Utah: 18 punti, 10 assist, 9 rimbalzi.
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NATURALIZZATO E’ IL GIOCATORE PIU’ UTILIZZATO IN SERIE A
EUROLEGA SPORTITALIA2 (20.45)
Jackson: «Nazionale? Sarei felice»
Siena: big match Arriva Vitoria
L’Usa di Cremona ora è italiano: «Il livello degli azzurri è altissimo: S non mi hanno Travis Diener di Sassari contattato ma...» dovrebbe diventare italiano a marzo. E’ il candidato n.1 al ruolo di play
ma era stato male interpretato. Gli hanno dato addosso per aver detto che la nostra squadra era la peggiore della Nba e classifiche alla mano non lo era solo per una partita». Ora gli spalanca le braccia: «Ho sempre creduto in lui. Sono stato il suo più grande supporter (sua prima scelta assoluta nel draft 2006, ndr.) ed è la ragione per cui è ancora con noi. Stiamo cercando di reintegrarlo. Stiamo giocando in modo differente: grande movimento di palla e
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nale? Ci penso e sarei contento di una eventuale chiamata, ma ad oggi nessuno mi ha contattato». La concorrenza nel suo ruolo è forte: «Il livello della Nazionale è altissimo. Ho viste le Final Eight in tv: che spettacolo Hackett, è pronto per la Nba. Aradori e Belinelli sono giocatori di enorme talento. So che probabilmente Travis Diener diventerà italiano. C'è un solo posto disponibile per gli Europei di Slovenia per quelli con il nostro status...le chances forse non sono molte, però voglio giocarmele fino in fondo».
ALESSANDRO ROSSI CREMONA
Con 618 minuti giocati, Jarrius Jackson, guardia della Vanoli Cremona, è l'atleta più utilizzato in serie A. Lo scorso 14 gennaio, ha acquisito il passaporto italiano, giurando fedeltà alla Costituzione nel Municipio di Veroli, grazie agli avi casertani della moglie Adriana. Nelle tre partite disputate da giocatore potenziale della nostra Nazionale viaggia a 18.7 punti di media e Cremona ha vinto due volte: «Sono orgoglioso di essere cittadino italiano, era da tempo che attendevo questo momento. La Nazio-
Serie A E’ alla quarta stagione
Jarrius Jackson, 27 anni, 1.83 CIAM
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Minuti per partita di Jackson, gli stessi di Trey Johnson (Biella) che ha giocato solo 12 gare. Terzo è T.Diener (33.7)
in Italia, le prime tre in Legadue, a Casale e Veroli: «Volevo dimostrare di poter essere competitivo anche in serie A era una sfida che volevo vincere. Nel sistema di Gresta mi trovo perfettamente a mio agio. A Cremona ho trovato l'ambiente ideale e tanta fiducia». La stessa che ebbe Marco Crespi, colui che lo portò in Italia, a Casale, nel 2009: «Crespi è un ec-
cellente allenatore, molto simile per certi versi a Bobby Knight, coach a Texas Tech negli anni del college. Per entrambi la disciplina viene prima di ogni altra cosa. Devo tanto anche a coach Caja e Cremona che mi fatto esordire in serie A». Dell'Italia apprezza tutto: «Si vive benissimo, la gente è cordiale, mi ha sempre fatto sentire a casa. Mi piacciono i grandi stilisti, le città d'arte, i paesaggi meravigliosi. Mia moglie Adriana e i miei figli Jarrius Junior e Serena sono la parte più importante della mia vita, mi hanno seguito in Europa sin dalla prima stagione». Da qualche settimana sono rientrati negli Usa e Jackson divide il proprio tempo libero tra la cucina («Sperimento nuove ricette»), twitter ed il college basket: «Faccio un tifo sfegatato per i miei Texas Tech Raiders, non credo però entreranno nel tabellone finale. Le favorite? Michigan e Indiana hanno qualcosa più delle altre». © RIPRODUZIONE RISERVATA
(g.ni.) Siena chiude stasera l’andata delle Top 16 ospitando Vitoria (20.45, diretta SportItalia 2) senza Oleson, passato a Barcellona, e il sostituto Jelinek. Mps ancora senza Ress e Carraretto. Girone E: Cska Mosca Panathinaikos Atene 86 69 (Teodosic 20; Maciulis 15); Alba Berlino Unicaja Malaga 65 67 (Djedovic e Thompson 16; Simon 12); Efes Istanbul Real Madrid 74 72 (Lucas 16; Fernandez 14); Bamberg Zalgiris Kaunas 87 88 dts (Gavel 25; Popovic 21). Class.: Real, Efes 6 vinte 1 persa; Cska 5 2; Panathinaikos 4 3; Malaga, Zalgiris 3 4; Alba 1 6; Bamberg 0 7. Pross. turno (21/2): Bamberg Malaga; Zalgiris Panathinaikos; Efes Cska (22/2); Real Alba (22/2). Girone F: Maccabi Tel Aviv Barcellona 77 82 (Hickman 19; Tomic 18). Oggi: Khimki Olympiacos Pireo; Fenerbahce Istanbul Besiktas Istanbul; Siena Vitoria. Class.: Barcellona 6 1; Siena 5 1; Khimki, Vitoria 4 2; Olympiacos 3 3; Maccabi 2 5; Fenerbahce 1 5; Besiktas 1 6. LEGADUE Stasera (20.45, RaiSport 2) anticipo della 4a di ritorno Pistoia Bologna. DONNE Ieri anticipo della 7a di ritorno: Schio Umbertide 63 55 (McCray 13; Moss 15). ALLARME BIELLA I soci dell’Angelico Biella rifinanzieranno la società per chiudere la stagione ma hanno deliberato che, senza nuovi soci, a fine anno chiuderanno l’attività.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
SCI MONDIALI DI SCHLADMING Ilpunto tecnico di PIERANGELO MOLINARO
Nella sfida può inserirsi pure Moelgg Dopo aver visto il gigante femminile sembrano ancora salire le quotazioni di Ted Ligety, visto che si scia fra gli stessi dossi, con la sola differenza di una partenza un po’ più in alto. Per la Worley ha pagato la «sciata alla Ligety», quell’andare rotondo e continuo dove si bada soprattutto a mantenere la velocità. Perché gli sci meno sciancrati che si utilizzano in gigante, rispetto agli antenati più prossimi, faticano ad accelerare e quindi la velocità diventa il vero capitale da conservare. Questo dal punto di vista tecnico perché da quello mentale, lo statunitense di Park City sembra imbattibile. A metà strada di questi Mondiali aveva già due ori in tasca, quello del superG, dove è stato gentilmente favorito dalla tracciatura del tecnico di Svindal, e della supercombinata, dove, dopo una discesa straordinaria, ha mostrato tutta la sua forza mentale buttandosi all’attacco e stracciando gli specialisti dello slalom. Con tre ori in una sola edizione iridata, entrerebbe fra i leader della storia dello sci. Quindi, avversario cercasi. Il più temibile appare l’austriaco Marcel Hirscher, 23 anni, un furetto della neve, classe da vendere guidato da un padre inflessibile, Ferdinand, che l’ha cresciuto, a cui delega tutte le scelte tecniche, dal set up alla scelta degli sci da utilizzare. Hirscher corre praticamente in casa ed è sopposto ad una pressione enorme che ha già dimostrato di saper reggere nel team event dove è stato determinante per il successo dell’Austria. Dei giganti di Coppa, Ligety ne ha vinti quattro su cinque e l’unico a batterlo, sulla pendenza di Val d’Isere che tanto somiglia al muro finale della Planai, è stato proprio Hirscher. Dipenderà molto dalla tracciatura perché proprio Val d’Isere ha dimostrato che lo statunitense soffre i percorsi più chiusi. In seconda battuta vanno considerati come favoriti i tedeschi Dopfer e Neureuther ed il norvegese Svindal. Manfred Moelgg è terzo nella classifica di specialità alle spalle dei due mostri. Sta vivendo una delle sue stagioni migliori ed è il migliore dei nostri con i nuovi sci. Manfred, leggero e scattante, dovrebbe trovarsi bene fra i dossi e buttarsi all’attacco sul muro finale che conosce a memoria grazie agli slalom di Coppa. Max Blardone ha sempre fallito le gare di campionato, ma per la prima volta arriva ai Mondiali senza niente da perdere. Due giorni fa ha preso una gran botta in allenamento, ma assicura che non ha lasciato tracce. Poi in pista ci sarà Davide Simoncelli, atleta esperto che sa approfittare delle situazioni e quindi il giovane Roberto Nani, a Schladming solo per accumulare esperienza.
A L’ATTESA
I QUATTRO AZZURRI
S Davide Simoncelli «La pista è bella, l’abbiamo già provata e mi ha fatto bene rompere il ghiaccio con il team event. Il mio obiettivo era di essere qui»
S Max Blardone «Mi sento migliorato rispetto all’inizio di stagione. Contro Ligety e Hirscher c’è solo una tattica, attaccare dall’inizio alla fine»
S Manfred Moelgg «E’ la prima volta che arrivo a un Mondiale in un periodo in cui sto sciando bene in gigante. Mi sento in forma, la sfida è a Ligety»
40.000
Spettatori attesi oggi sulla Planai. Per lo slalom di domenica la stima è di 60 mila e provato la pista con il Team event».
Il giorno di Hirscher Ha l’Austria sulle spalle Nel gigante lancia la sfida a Ligety per migliorare il bilancio deludente del Paese: «Tutti mi chiedono di vincere» DAL NOSTRO INVIATO
Si è allenato sulle piste di casa, lontano da tv e giornalisti E ha attaccato la Federazione
MARISA POLI SCHLADMING (Aut)
S Roberto Nani «Per me sono i primi Mondiali, spero di aver messo da parte l’emozione. Questa pista è tosta, il segreto è arrivare con un po’ di benzina sul muro finale»
L’anti-Ligety si chiama Marcel Hirscher e parte con una nazione sulle spalle. Oltre un milione di media davanti alla tv, quarantamila attesi per il gigante di oggi, dieci volte più degli abitanti di Schladming. La capitale mondiale dello sci avrebbe dovuto decretare la superiorità dell’Austria e invece è costretta ad aggrapparsi al pupillo di casa, fisicamente (alto 1.70 con gli scarponi) e tecnicamente (non fa più velocità) così diverso dall’ultimo eroe di queste parti, Hermann Maier. Pressione Hirscher (che in tede-
sco vuol dire «Cervi») per restare fuori dalla mischia si è allenato con l’amico Felix Neureuther sulle piste di casa, ad Annaberg, quarantacinque minuti di auto da Schladming e altrettanti da Salisburgo. Si dice in formissima in slalom e perfettibile in gigante, specialità in cui esibisce la coccarda di essere stato l’unico in stagione a battere Ligety. «Ted è il modello — ammette — lo sto studiando, vorrei sciare come lui in gigante, ma non ho ancora trovato il modo di adattarlo al mio fisico». Superstar La stagione di Hirscher finora è stata impressionante, undici podi su 12 gare tecniche, 4 successi su sette in slalom, uno in gigante. Con quello stile diverso da tutti che
Polemiche La popolarità non gli ha chiuso la bocca. «E’ chiaro che c’è tanta pressione se la federazione ha nel mirino 8 medaglie e finora ne sono arrivate quattro, compresa quella del team event» ha dichiarato nelle ultime interviste, confermando un carattere da peperino. Dopo il superG vinto da Ligety ha inviato un messaggio di complimenti («Bravo, questo superG l’avrei fatto volentieri anch’io») che ha fatto infuriare la federazione. Poi ha sottoscritto, almeno in parte, le critiche di Hermann Maier a dirigenti e tecnici del Wunderteam, accusati di essere troppo rigidi e poco produttivi rispetto alle risorse finanziarie a disposizione. L’ultima bacchettata è arrivata dopo il team event, quando Hirscher si è lamentato con gli organizzatori per la
TED LIGETY (Usa) 28 ANNI, GIA’ DUE ORI
anche nell’ultima gara di Coppa, lo slalom di Kitzbuehel, l’ha fatto finire su Youtube per una presunta inforcata, smentita da un’inquadratura laterale. Di Schladming finora ha solo buoni ricordi, qui nel marzo scorso ha battuto nello sprint finale lo svizzero Beat Feuz e ha vinto la Coppa del Mondo. Per difenderlo dalla folla la Federazione gli ha appiccicato una guardia del corpo, ma a casa sua non serve, la gente di Annaberg difende il gioiello di casa e la famiglia (da due anni convive con la modella austriaca Laura Moisl, una decina di centimetri più alta di lui) dalle intrusioni di giornalisti e tifosi. «Ma la pressione l’ho sentita anche a casa — ha ammesso l’attuale leader di Coppa —, appena esco dalla porta trovo qualcuno che mi chiede di vincere. Per fortuna ho rotto il ghiaccio
Marcel Hirscher, 23 anni, è leader della classifica di coppa del Mondo e quest’anno ha vinto il gigante di Val d’Isère
preparazione della pista, secondo lui non all’altezza di una manifestazione tanto importante. Ribelle Sarà che non si sente un
prodotto della struttura federale austriaca, anzi. Il suo talento è stato cresciuto, formato, rifinito da papà Ferdinand, istruttore di sci. E’ dal padre che passano tutte le scelte tecniche, è in pista anche nella ricognizione e il talentuoso figlio gli affida la responsabilità di scegliere gli sci da utilizzare in gara. Proprio i materiali, insieme a una botta (non grave) presa ieri in allenamento), sembrano l’ultimo cruccio del capolista di Coppa del Mondo, che non avrebbe trovato ancora il paio di sci che lo soddisfa per il gigante di oggi. Ci vuole più della tecnica, se devi scendere in pista con l’Austria sulle spalle. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La guida OGGI
Gigante uomini ore 10 e 13.30 in tv GIGANTE UOMINI (prima manche ore 10, seconda manche ore 13.30, dirette Rai Sport 1 ed Eurosport). I pettorali: 1 Svindal (Nor); 2 Pintu rault (Fra), 3 Ligety (Usa), 4 BLAR DONE, 5 Dopfer (Ger), 6 Hirscher (Aut), 7 MOELGG, 8 SIMONCELLI, 9 Kostelic (Cro), 13 Neureuther (Ger), 21 NANI.
IL PROGRAMMA
Domenica chiusura con slalom uomini OGGI Gigante uomini (ore 10/13.30). DOMANI Slalom donne (10/13.30). DOMENICA Slalom uomini (10/13.30).
RISULTATI
Gigante donne Moelgg undicesima Gigante donne a Schladming: 1. TESSA WORLEY (Fra) 2’08"06 (1’04"90+1’03"16); 2. TINA MAZE (Slo) a 1"12 (1’05"99+1’03"19); 3. ANNA FENNINGER (Aut) a 1"18 (1’05"75+1’03"49); 4. Zettel (Aut) a 1"54; 5. Hansdotter (Sve) a 2"28; 6. Shiffrin (Usa) a 2"30; 7. Gut (Svi) a 2"38; 8. Gagnon (Can) a 2"63; 9. Riesch (Ger) a 3"02; 10. Drev (Slo) a 3"15; 11. Reben sburg (Ger) e MOELGG a 3"33; 13. Lindell Vikarby (Sve) a 3"71; 14. I. Curtoni a 3"79; 15. Poutiainen (Fin) a 4"04; 16. Bertrand (Fra) a 4"08; 17. Hronek (Ger) a 4"12; 18. Pietilae Hol mner (Sve) a 4"26; 19. Hasegawa (Giap) a 4"31; 20. Barthet (Fra) a 4"33; 21. Mowinckel (Nor) a 4"68; 22. Mancuso (Usa) a 4"74; 23. Goer gl (Aut) a 5"19; 24. Astapenko (Rus) a 5"31; 25. M. Loeseth (Nor) a 5"37; 26. Holdener (Svi) a 5"57; 27. Weira ther (Lie) a 5"59; 28. Prefontaine (Can) a 5"71; 29. D. Gasienica (Pol) a 6"75; 30. Sejersted (Nor) a 7"04. Rit. I manche: Gisin (Svi), Marmot tan (Fra), N. Fanchini. Non partita II manche: Karbon. Rit. II manche: Hector (Sve)
IL MEDAGLIERE NAZIONE O A B 1. FRANCIA 2 1 1 2. STATI UNITI 2 0 1 3. SLOVENIA 1 2 0 4. NORVEGIA 1 0 1 4. GERMANIA 1 0 1 6. ITALIA 0 2 0 7. SVIZZERA 0 1 0 7. CROAZIA 0 1 0 9. AUSTRIA 0 0 3 Prova a squadre non inclusa
TOT. 4 3 3 2 2 2 1 1 3
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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PALLAVOLO
A Rinascita Cuneo
IL TRIONFO
QUATTRO ITALIANE
S Denise Karbon «Ero sesta al primo intermedio, un errore mi ha mandato fuori di linea prima del piano, ho perso tutta la velocità. Non ho fatto la seconda manche per il ginocchio»
22.000
Worley fenomenale La Francia dilaga Due manche perfette: domina il gigante e porta il suo Paese in testa al medagliere. Maze argento. Male le azzurre PIERANGELO MOLINARO SCHLADMING (Austria)
Tessa Worley, splendida vincitrice del gigante, trascina la Francia in vetta al medagliere dei Mondiali. Lo ha fatto da vera campionessa dominando ambedue le manche su una pista che si mostrata decisamente difficile per le donne. Vincitrice in carriera di sette gare di Coppa del Mondo in questa specialità, in stagione si è piazzata tre volte terza, a St. Moritz, Courchevel e Semmering. Ma si sapeva che era fra le migliori, forse un poco in ritardo nel feeling con i nuovi sci. La sintesi la Worley l’ha però tirata ieri con una gara perfetta per tecnica e scelta tattica. Al via nella prima manche con l’1, ha sfruttato la linea pulita per dare grande continuità alla sua azione, senza esasperare le linee a caccia della strada più breve. Una scelta che ha pagato, e lo si è capito quando è toccato a Tina Maze che invece ha sciato con rabbia e potenza, ma anche senza la continuità della francese. «Non era facile scegliere la condotta giusta partendo con l’1 — ha confessato la Worley — ma ho trovato una neve perfetta».
La francese Tessa Worley, 23 anni, è alta 1.57: sette giganti vinti in carriera, bronzo ai mondiali di Garmisch 2011
to risposto la svedese Frida Hansdotter. Quindi la Maze, una prova di orgoglio straordinaria, soprattutto un muro finale «da Maze». Ci ha provato la Fenninger, ma ha chiuso 6/100 alle spalle della slovena e peggio ancora ha fatto la Zettel. A questo punto la Worley aveva sulla Maze quell’1"09 di vantaggio. Poteva gestirlo, invece è partita a testa bassa ed al primo intertempo aveva già incrementato a 1"36, 1"46 al secondo e solo nel muro conclusivo ha reso qualcosa a Tina, ma ha chiuso con un vantaggio di 1"12. «Vorrei sciare sempre così», ha candidamente commentato la ventitreenne francesina (1.57 di altezza) del Gran Bornand, non lontano da Annecy. Le azzurre Per le italiane non è
stata una giornata fortunata. Hanno trovato le condizioni
donne
che chiedevano da una stagione intera, ma proprio la stagione aveva dimostrato come le nostre gigantiste siano un poco calate con l’avvento dei nuovi materiali. La migliore alla fine si è rivelata Manuela Moelgg, 11ª con una bella seconda manche dopo i dubbi della prima (16ª): va bene così dopo una stagione a singhiozzo per il mal di schiena. Quindi Irene Curtoni, 14ª, ma purtroppo abbiamo perso per strada Denise Karbon e Nadia Fanchini. Si sperava in queste due ragazze, ma Denise si è praticamente fermata a metà dopo essersi insaccata in una buca dove la crosta di ghiaccio si era rotta. Soffriva da giorni al ginocchio per un colpo in allenamento e non l’ha detto a nessuno. Così ha preferito rinunciare alla seconda discesa. Ma spiace davvero per Nadia Fanchini, uscita sul muro della prima manche mentre era il linea per la quinta posizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Irene Curtoni «Buone sensazioni nella seconda manche, anche se ho pasticciato e perso il bastone. In questa gara ho fatto pace col mio sport»
S Nadia Fanchini «Peccato, avevo buoni intermedi e buone sensazioni prima che gli sci si incrociassero facendomi uscire»
S Manuela Moelgg «Sono contenta della seconda manche, sono arrivata con un buon ritmo. Ho sentito di più gli sci, buone sensazioni per lo slalom»
Wout Wijsmans, 35 anni, capitano di Cuneo contro Macerata TARANTINI GIANNI SCARPACE CUNEO
Il momento è difficile? E Cuneo si esalta, ribalta il risultato negativo dell’andata in Champions League contro i campioni d’Italia della Lube e approda per la prima volta alle Final Four. BreBanca Lannutti «squadra pazza»? Può essere, ma è forza e debolezza insieme: capace di perdere con Modena, vincere con Trento in campionato, tornare nell’abisso della confusione agonistica con Perugia, Castellana Grotte e Piacenza. Poi l’euforia e la festa per l’impresa dei cuneesi di mercoledì sera: la «squadra operaia» ha messo da parte pensieri e difficoltà, ma ora deve dare continuità a determinazione e voglia di vincere. Polemiche addio Nel giro di po-
che settimane i giocatori guidati da coach Roberto Piazza (primo anno a Cuneo) hanno affrontato l’esclusione dalla rosa del nazionale azzurro Mastrangelo, una dura contestazione dei tifosi e la discontinuità dei risultati. «La ricetta? – dice capitan Wout Wijsmans — Tutti si sono messi a disposizione». Lo dice sottolineando che, per lui, discutere con un tifoso è una sensazione percepita all’ennesima potenza rispetto ad altri giocatori. «Sono qui da dieci anni – risponde — sono il giocatore che è stato in un club più a lungo, sono diventato cittadino italiano, ho messo le radici con la mia famiglia e affronto i
Al via addirittura in 139 con partenze accelerate E manca lo spettacolo Erano in 139 le atlete al via in gigante (record), ma non è stato uno spettacolo. Per rispettare i tempi della seconda manche, dal pettorale numero 15 in poi gli intervalli di partenza sono scesi a soli 40 secondi. Così gli spettatori al traguardo, e anche davanti alla tv, si sono ritrovati a vedere sullo schermo solo qualche azione, la spinta al cancelletto e poco più. La più lenta è stata la 136 al via, l’indiana Varsha Devi (in alto a destra; sotto, la tuta «andina» della peruviana Reyes, Reuters), 1 minuto e 1 secondo di distacco dalla Worley. «Io avrei avuto paura fossi stata in loro», ha detto Tina Maze. Qualificazione invece per gli uomini ieri, con 132 al via e 25 qualificati per il gigante di oggi: perché non anche per le donne?
problemi della squadra insieme alla società: a 35 anni l’altalena di emozioni è faticosa, ma non so cosa darei per questa squadra». E’ il giocatore che più di tutti ha fatto da collante in un clima non facile nello spogliatoio. Ha anche fatto la faccia dura con i tifosi (i Blu Brothers) quando è stato necessario, ma mercoledì sera i fantasmi sono rimasti nello spogliatoio. Magic Uno dei simboli dell’im-
presa? Ngapeth, che ha impersonato anche fisicamente lo spirito di sacrificio richiesto dalle circostanze: cresta ossigenata rasata e via a sacrificarsi in ogni parte del campo con difese, attacchi fulminanti, ace. E il posto 4 che ha il nome di un cestista (Earvin, in onore di Magic Johnson), rapper dalla faccia dura, ha sciolto la tensione, all’ultimo (suo) punto del match in un pianto irrefrenabile di gioia, in mezzo alla festa. La società, nelle ultime due settimane, ha collezionato «incontri chiarificatori» con tutti (giocatori e allenatore), nella sede del presidente Valter Lannutti. Il patron glissa e parla di Final Four: «E’ un sogno — dice — andremo a rappresentare l’Italia in questa magnifica competizione. Miglior giocatore di mercoledì? Il coach Piazza». Forse perché l’invenzione del suo modulo (Sokolov impiegato anche come centrale), questa volta ha dato fastidio a Macerata. E Nik Grbic: «E’ stata una vittoria della voglia di vincere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino COPPE
La battaglia Pare che per la slo-
vena l’eredità della combinata dove ha vinto l’argento, sia una contrattura al gracile nella parte posteriore bassa della coscia, ma l’1"09 di distacco dopo la prima discesa è stato davvero pesante. Qualche minuto dopo l’arrivo la telecamera l’ha sorpresa mentre urlava alla neve. La Worley alla fine della prima manche aveva già un vantaggio consistente, 52/100 di secondo sulla Zettel e 85/100 sulla Fenninger. La battaglia vera è però scoppiata nella seconda manche. Ha dato fuoco alla polveri la svizzera Lara Gut a cui ha subi-
Le Final Four di Champions malgrado mesi difficili. Wijsmans: «E’ il sacrificio di tutti»
S
Gli spettatori ieri sulla Planai. Sempre notevole la partecipazione di pubblico
DAL NOSTRO INVIATO
Voglia d’Europa dopo le polemiche
Champions donne 4 italiani in finale (a.a) Il Rabita Baku di Marcello Ab bondanza sarà l’avversario di Bu sto Arsizio nella semifinale di Cham pions a Istanbul il 9 marzo. Una final fuor con squadre allenate da italia ni, nell’altra sfida il derby di Istanbul tra il Galatasaray di Massimo Bar bolini (con Simona Gioli e Leo Lo Bianco) e il Gunes di Giovanni Gui detti che ha eliminato l’Eczacibasi di Lorenzo Micelli. In Coppa Cev il Muszyna di Valenti na Serena guadagna la finale dove affronterà il Fenerbahce Istanbul Champions femminile (ritorno quarti): Azerrail Baku (Aze) Unen do Yamamay Busto Arsizio 3 0 (gs 11 15; and. 2 3). Rabita Baku (Aze) Kazan (Rus) 3 1 (25 18, 25 14, 19 25, 25 20; and. 3 1) e Ec zacibasi Istanbul (Tur) Gunes Istan
bul (Tur) 1 3 (19 25, 25 22, 16 25, 26 28; and. 1 3). Coppa Cev femminile (ritorno se mifinali): Muszyna (Pol) Omsk (Rus) 3 0 (25 22, 25 19, 25 17; and.3 2); Ekaterinburg (Rus) Fe nerbahce Istanbul 3 0 (gs 11 15; and. 0 3) RISCHIO (s.cam) Una pallonata fortuita all'occhio subìta in allena mento mette il capitano della Cmc, Mengozzi, a forte rischio per l'anti cipo di domani con San Giustino. Si tratterebbe del primo forfait di Men gozzi nelle ultime cinque stagioni. POLONIA (a.a.) Si è chiusa la sta gione regolare in Polonia con il se condo posto dello Jastrzebski We giel di Lorenzo Bernardi, Michael Lasko (14, 74%) e Matteo Martino (ne), 3 0 (25 17, 25 14, 25 21) al Czestochowa, mentre è quinto il Belchatov di Dante Bonifante, 3 2 (25 27, 25 18, 21 25, 25 21, 15 9) al Warszawska, primo il Bydgoszcz.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CONI ELEZIONI MARTEDÌ RUGGIERO PALOMBO
Malagò attacca
Malagò, ieri alla Stampa ha dichiarato di essere «piuttosto sicuro di avere i 39 voti che servono» per diventare presidente del Coni. Che vuol dire quel «piuttosto sicuro»?
«Che mi fido delle persone con cui ho parlato, che ho incontrato e con cui ho varato il programma. Penso di avere quei voti. Almeno 39». Pagnozzi fa a meno di quel «piuttosto». Lui è sicuro di vincere. Dov’è l’errore?
«Pagnozzi non mi piace per due motivi Vinco io»
«I voti sono 76 ma a parole rischiano di diventare 20 di più, lo so bene. Ci sono persone che per una serie di motivi non si sono volute esporre o non hanno potuto, altre che per contro a esporsi sono state costrette. Ecco perché poi ci sono due vincitori. Presunti». Perché è difficile trovare suoi grandi elettori «manifesti»?
«La pressione da parte del Palazzo ha creato fortissimi condizionamenti. E’ la natura dell’uomo, comprensibile. Fin quando non c’è un presidente, ci sono una miriade di situazioni aperte, in particolare economiche, che regolano il rapporto tra Coni ed elettori. Far finta che questo non condizioni esternazioni o mancate esternazioni è ipocrita».
«Fabbricini sarà il segretario del Coni Ripristinerò il vicesegretario: Mornati»
Cinque giorni alle elezioni, ultima occasione per sparare su Pagnozzi. Parli ora o mai più.
«E’ contro la mia natura sparare su una persona. Ma non mi piace e non condivido alcuni incontri con gli elettori in cene in cui si sono determinati condizionamenti psicologici evidenti. Questione di stile, già caratteristica dell’era Petrucci, mosse ineleganti, sbagliate e controproducenti. Se conosco bene alcune persone, costringerle a una firma o a una dichiarazione è come averle violentate. Prometto fin d’ora che se diventerò presidente non sottoporrò mai nessuno a imposizioni. Lo sport ha bisogno di partecipazione e coraggio critico, non si va lontani con persone che dicono sempre di sì. Non condivido anche la sfera economica sui ruoli: Pagnozzi percepisce dal Coni una cospicua pensione, cui aggiunge un cospicuo stipendio da amministratore delegato di Coni Servizi, cui aggiunge ancora una indennità quale facente funzioni di direttore generale di Coni Servizi. Non va bene. Sia io che il mio segretario generale una volta al Coni intendiamo avere Coni Servizi solo come interlocutore, sono ruoli e compiti distinti».
Giovanni Malagò Nato a Roma il 13/3/59, è stato presidente del Comitato organizzatore dei Mondiali di nuoto di Roma 2009 ed è presidente del Circolo Canottieri Aniene
PIEMONTE ALAGNA VALSESIA M.SKI BARDONECCHIA BIELMONTE LIMONE LURISIA MONDOLÈ SKI PONTECHIANALE SAN DOMENICO DI VARZO
20 17 140 48 20 9 39 59 12 160 67 25
S. GIACOMO DI ROBURENT
LOMBARDIA APRICA BOBBIO VALTORTA BORMIO CHIESA-VALMALENCO COLERE FOPPOLO - CARONA LIVIGNO MADESIMO MONTECAMPIONE PONTE DI LEGNO ADAMELLO SKI PRESOLANA - MONTE PORA 10/100 4/4 12 SAN SIMONE 50/150 23/23 100 SANTA CATERINA 40/60 7/8 8 TEMU' ADAMELLO SKI
100/185 60/140 80/120 15/25 30/260
15/15 5/5 29/29 3/5 7/7
Non costringerò nessuno a firme o dichiarazioni: chiari condizionamenti psicologici Non percepirò stipendi come lui da Coni Servizi: sarà solo interlocutore
il segretario ma senza retribuzione, poiché essendo da poco in pensione, più o meno la stessa situazione di Pagnozzi, non vuole alcuna indennità; avere la benedizione di una figura fondamentale della storia dello sport italiano (ottenuta: è Mario Pescante ma Malagò non ne fa il nome, ndr); essere davvero sicuri che Luca Pancalli non fosse disponibile: "perché se Pancalli ti dicesse di sì io faccio subito un passo indietro", così mi ha detto Roberto e per questo ho dato a Luca un’ultima opportunità. Inoltre, volevo dimostrare al mondo dello sport che avevo fatto di tutto per non divi-
Bollettino della neve 4/4 3/3 20/20 10/10 5/5 4/4 20/20 11/11 4/4 38/38 15/15 6/6
«Quando Fabbricini mi ha dato l’okay ha posto tre condizioni: fare
«
«A luglio mi vedo con Luca Pancalli e gli parlo dei miei
20/50 60/75 45/205 30/110 10/90 60/80 80/190 50/160 40/100 50/260 50/100 50/80
Fabbricini-Mornati anti-Pancalli. Ma allora perché quella proposta pochi giorni fa?
«
A proposito di segretario, ci spiega il caso Pancalli?
VALLE D’AOSTA ANTAGNOD MONTEROSA SKI BRUSSON MONTEROSA SKI CERVINIA CHAMPOLUC MONTEROSA SKI CHAMPOCHER COGNE COURMAYEUR GRESSONEY LA TRINITÈ M.SKI GRESSONEY ST.JEAN M.SKI LA THUILE PILA TORGNON
programmi e dell’ipotesi di un percorso comune, inclusa la fusione Coni-Cip. Luca si dice entusiasta ma aggiunge, "aspettiamo la fine dei Giochi di Londra perché sono tentato di candidarmi anche io". Rientro nel suo ufficio per chiarire, fine dei Giochi olimpici o paralimpici? Paralimpici, mi dice. Solo che 48 ore dopo proprio la Gazzetta dello Sport ufficializza l’accordo Pagnozzi-Pancalli. Lo chiamo, si dichiara mortificato ma dice che il legame di anni con Petrucci e Pagnozzi gli impedisce di fare altrimenti. Amen. Penso a un’alternativa che trovo a novembre e che ritengo eccellente: Roberto Fabbricini, la cui storia di uomo Coni ora in pensione, per 15 anni dirigente e poi direttore della Preparazione Olimpica è nota a tutti. Sono rimasto impressionato dal consenso che raccoglie, anche di chi so che non mi voterà. Non è tutto: parlando con Roberto, abbiamo condiviso l’idea di reintrodurre il ruolo, che già esisteva negli anni ’70, di vicesegretario generale. Questa persona è Carlo Mornati, che unisce una grande carriera sportiva con un percorso professionale di prim’ordine all’interno del Coni».
80 20 80 20 29
TRENTINO ALBA - CIAMPAC ALPE CERMIS ANDALO - F. PAGANELLA
derlo. Il vero rischio è quello di spaccare in due lo sport. Anche per questo ho cercato di ipotizzare un governo molto meno romanocentrico di quello di Pagnozzi».
A
SEGRETARIO E VICE
Sicuro di avere combattuto «a mani nude»? L’hanno vista bussare a tutte le porte della politica, altro che autonomia
«Ho parlato con tante persone, certo, anche coi politici. Ho fatto quello che fanno tutti, Pagnozzi incluso. Sarebbe comico negarlo. E tuttavia non c’è mai stato un momento come questo in cui la politica incide così poco sulle elezioni del Coni. Lo ha riconosciuto anche Petrucci». In Giunta Coni quota tecnici ci va di sicuro Valentina Turisini, tiro a segno. Sia lei che Pagnozzi sostenete che la Turisini è «vostra». Come fate?
«La verità è una sola e Pagnozzi la conosce bene. Ho avuto per primo l’idea di coinvolgerla e poi, tipico di un certo modo di comportarsi, qualcun altro l’ha cavalcata. Oltre a Valentina sa qual è la verità il suo presidente Obrist». Caso Marasi, la pallavolista eletta contro la quale è stato presentato ricorso per mancanza di requisiti. E’ chiuso, come dicono Federpallavolo, Coni e ministro Gnudi, o no? E soprattutto, lei c’entra niente?
«Caso chiuso e per me mai esistito. Spero di diventare presidente del Coni sapendo di avere contro il voto della Marasi». Come mai Kelum Perera, primo dei non eletti tra gli atleti, nell’accettare il verdetto delle urne, l’ha ringraziata con una mail per «l’affetto, dedizione e disponibilità con le quali i tuoi collaboratori si sono adoperati per verificare possibilità di contestazione al risultato»?
«La mail l’ho girata io alla Marasi. Perera usando la parola collaboratori si riferiva al lavoro fatto per cercare di eleggerlo. So che mi avrebbe votato». Come è finita con l’invito a cena la sera di lunedì? Si farà?
«L’idea era di coinvolgere anche Pagnozzi in una iniziativa comune. Ha preso tempo e poi mi ha risposto per lettera che preferiva fare la cena con i suoi. Occasione mancata, abbiamo un modo diverso di approcciare le elezioni. La mia cena resta in piedi e l’invito è rivolto a tutti, senza preclusione alcuna». Se perde, che cosa fa?
«Non ci ho proprio pensato. Da presidente della Canottieri Aniene sono in scadenza, elezioni a fine marzo». Ultimo appello: perché devono votare lei e non Pagnozzi?
«Perché sono convinto che insieme si può costruire qualcosa di importante e nuovo per lo sport italiano. E sottolineo insieme».
S Roberto Fabbricini 67 anni, è sposato e ha un figlio ed è maestro dello sport. Da atleta è stato campione italiano juniores nella 4X100 di atletica. Da dirigente Coni ha lavorato alla Fidal e all’hockey su prato. È stato responsabile della preparazione olimpica per 15 anni. Ha partecipato a 15 Olimpiadi (otto estive e sette invernali) ed è stato vicecapo missione sei volte
S Carlo Mornati 40 anni, cura l’analisi e la valutazione dei programmi della preparazione olimpica del Coni. È stato medaglia d’argento a Sydney nel quattro senza e ha conquistato anche otto medaglie ai campionati mondiali di canottaggio: ha il record di tre stagioni consecutive da vicecampione del mondo. Da atleta ha partecipato a quattro Olimpiadi, da dirigente a due
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Dati neve di
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65/170 100/140 45/120 125/240 70/100 80/110 68/202 60/250 50/80 110/310 40/80 80/110 75/147 100/120
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47 35 49 36 27 24 115 60 30 40 35 20 35 10
CANAZEI - BELVEDERE FOLGARIA FOLGARIDA - MARILLEVA GHIACCIAIO PRESENA LAVARONE-RIVETTA MADONNA DI CAMPIGLIO MOENA - ALPE LUSIA MONTE BONDONE PAMPEAGO-PREDAZZO-OB. PANAROTTA 2002 TONALE ADAMELLO SKI PASSO ROLLE S. PELLEGRINO-FALCADE PEJO PINZOLO POZZA-ALOCH-BUFFAURE S. MARTINO DI CASTROZZA VIGO-PERA-CIAMPEDIE
55/120 6/6 15 5/110 8/8 26 ALTO ADIGE 75/110 18/19 35 ALPE DI SIUSI 50/185 9/10 17 ALTA BADIA
ALTA PUSTERIA BELPIANO CAREZZA CORNO DEL RENON FUNIVIE SPEIKBODEN GITSCHBERG - MARANZA KLAUSBERG LADURNS MERANO 2000 OBEREGGEN PLAN - VAL PASSIRIA PLAN DE CORONES PLOSE - BRESSANONE RACINES SAN VIGILIO SOLDA TRAFOI VAL D'ULTIMO VAL GARDENA VAL SENALES 15/100 20/23 60 VALLELUNGA 90/190 53/53 130 WATLES
50/190 140/140 70/130 260/310 70/100 60/150 45/120 60/80 5/110 90/150 110/310 70/100 70/200 70/150 40/100 45/105 50/70 50/95
13/22 22/22 26/26 3/3 15/15 19/20 8/8 6/6 20/20 4/4 30/30 6/6 19/19 5/7 13/13 7/7 19/23 7/7
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14/14 15/15 3/3 7/7 10/16 7/7 3/3 7/7 18/18 2/4 32/32 9/9 8/8 32/32 11/11 3/3 5/6 58/78 12/17 3/3 2/3
30 40 np 20 22 20 16 40 44 np 116 40 np 116 40 10 np 115 35 15 np
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VENETO ARABBA MARMOLADA ALTOPIANO DI ASIAGO AURONZO MISURINA COMPRENSORIO CIVETTA CORTINA D'AMPEZZO FALCADE LESSINIA MONTE BALDO NEVEGAL SAN VITO DI CADORE SAPPADA
64/189 80/150 25/120 35/210 50/170 70/200 5/150 40/60 100/110 50/70 80/200
FRIULI VENEZIA G. RAVASCLETTO/ZONCOLAN SELLA NEVEA TARVISIO
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APPENNINO ABETONE C. FELICE-ROCCA DI CAMBIO CIMONE
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CORNO ALLE SCALE MONTE AMIATA OVINDOLI PASSO LANCIANO ROCCARASO TERMINILLO
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FRANCIA CHAMONIX MONT-BLANC MONTGENÈVRE
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SVIZZERA ST. MORITZ - CORVIGLIA WENGEN
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SÖLDEN ST. ANTON AM ARLBERG
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VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica L’ORO OLIMPICO ’76 DEL PESO
Scherma COPPA DEL MONDO
Beyer ammette «Sì, ero dopato»
A Padova manca Montano Spada, torna Tagliariol
Il campione olimpico del peso a Montreal 1976 e bronzo a Mosca 1980, l’ex tedesco orientale Udo Beyer, oggi 57enne, per la prima volta ha ammesso di aver fatto uso di doping all’epoca. Parlando nel film «The Lone Wolf» presentato al Festival di Berlino, ha spiegato che la sua è stata «una decisione individuale», precisando comunque di aver vinto l’oro a cinque cerchi «perché ero il miglior atleta in gara». Resta che a quei tempi molti atleti della Germania Est, in diverse discipline, erano al centro di un programma di doping sistematico, senza che alcuni ne fossero nemmeno a conoscenza.
Da oggi a domenica a Padova va in scena il 56˚ Trofeo Luxardo di sciabola. Non ci sarà Aldo Montano, che ha sofferto di un risentimento al bicipite femorale della gamba destra nell’ultimo allenamento. In gara due medagliati di Londra: Diego Occhiuzzi e Luigi Samele, già ammessi al tabellone principale (domani), e Gigi Tarantino. Oggi le qualificazioni, domani il tabellone individuale e domenica la prova a squadre, l’Italia schiera Occhiuzzi, Samele, Murolo e Miracco. «A Madrid hanno chiuso al quinto posto ed ho apprezzato la prestazione — ha detto il c.t. Sirovich —. Credo che anche a Padova potranno fare bene, sfruttando la spinta della gara in Italia».
Prima di Andrei «Io sapevo tutto — ha spiegato Beyer alla regista Sandra Kaudelka, ex tuffatrice — e ciò che ho fatto, l’ho fatto liberamente e solo per mia volontà. Anzi, ci sono state cose che mi sono rifiutato di fare. Ma mai stati segreti. E comunque l’uso di sostanze vietate ha inciso nel mio rendimento soltanto per il 2-3%. Il resto era soltanto frutto del duro allenamento». Beyer, tra il 1978 e il 1987, è stato anche primatista del mondo in tre riprese, fino al 22.64 realizzato nel 1986 e poi migliorato dall’azzurro Alessandro Andrei. Vinse anche due volte il titolo europeo, a Praga 1978 e ad Atene 1982. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Biathlon AI MONDIALI
Udo Beyer ha 57 anni THOMAS RUSSI INDOOR (si.g.) Nei campionati russi a Mosca, mpm ’13 di Kseniya Ustalova nei 400 (51"31). Uomini. Alto: Mudrov 2.34; Semyonov 2.30; Tsyplakov 2.30. Asta: Ivakin 5.65. Lungo: Menkov 8.18. Triplo: Samitov 17.06; Fyodorov 16.92. Donne. 400: 2. Zadorina 52"29. 1500: Korobkina 4’10"28. Lungo: Klishina 6.80; Kucherenko 6.77; Denyayeva 6.76. Triplo: Gumeyuk 14.41; Dolgacheva 14.41; Mosina 14.30. Q: Kutyakova 14.50. Peso: Kolodko 19.24; Solovyova 18.66. MEZZA ARABA Cast, meteo, percorso e montepremi potrebbero portare a grandi risultati oggi alla 7ª mezza maratona di Ras al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti. Tra gli uomini (record della gara di 58’52" di Patrick Makau), in 10 hanno personali inferiori ai 60’: i keniani G. Mutai, S. Kibet, E. Chebii, P. Maiyo, G. Kipsang, Kimurer, S. Biwott, D. Chebii e gli etiopi Lelisa e Feleke. Tra le donne le keniane P. Jeptoo, S. Cherop, Kabuu, Kiplaga, l’etiope Melkamu (al debutto) e la turca Abeylegesse, a caccia del primato europeo (1h06’25" dell’olandese Kiplagat).
teo Tagliariol tra gli azzurri della spada impegnati da oggi a domenica a Heidenheim in Coppa del Mondo. Il campione olimpico di Pechino 2008 torna a gareggiare dopo sei mesi, l’ultima gara fu agli Europei di Legnano. In Coppa del Mondo l’ultima gara di Tagliariol risale al 17 marzo 2012 a Parigi. «Ho tanta voglia di tornare a divertirmi. Ho vissuto un anno davvero brutto. Stare lontano dalle pedane è stato difficile ed adesso non vedo l'ora di tornare a confrontarmi con gli avversari. Per ora ciò che mi interessa di più è tornare a tirare. Il resto verrà». «Il rientro di Ta-
ROTOLO INGLESE (r.g.) Il 9 marzo alla Wembley Arena di Londra l’ex tricolore medi e attuale sfidante Ue Simone Rotolo (35-2), affronta l’ex europeo e idolo locale Darren Barker (24-1), che difende l’Intercontinentale Ibf supermedi.
Golf
Matteo Tagliariol, 30 anni IPP
gliariol è un'ottima notizia — commenta il c.t. Sandro Cuomo —. Ha dimostrato tutto il suo valore e poter contare su di lui non può che essere un motivo di grande soddisfazione. È ovvio che il rientro dovrà essere graduale. Per questo motivo, non sarà ancora in squadra nella gara di domenica, ma sono certo che saprà sin da subito riconquistarsi il posto che gli compete». Tra i convocati anche Gabriele Bino, Diego Confalonieri, Enrico Garozzo, Francesco Martinelli, i quattro che saranno in gara nella prova a squadre. Oggi la fase a gironi, domani le finali individuali, domenica prova a squadre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Olimpiadi CONTRO L’ESCLUSIONE
Hofer, podio Demuro sogna solo sfiorato: 7˚ sul ghiaccio
Soldini domani a S. Francisco
Candidati 2020 uniti per la lotta
NOVE MESTO (Cec) Medaglia sfiorata per Lukas Hofer nell’individuale ai Mondiali di Nove Mesto. L’azzurro di San Lorenzo di Sebato è rimasto tra i primissimi fino all’ultima sessione di tiro, quando i soli due errori della gara gli sono costati due minuti di penalità che lo hanno tolto dalla lotta per il podio. Alla fine si è piazzato settimo, miglior piazzamento in carriera nella specialità. Oro, il primo di questa edizione e quinto in carriera ai Mondiali, per il francese Martin Fourcade, dominatore della stagione di Coppa, che approfitta del forfeit del norvegese Svendsen, alle prese con problemi respiratori. Sul podio,a sorpresa, l’americano Burke (allenato da un italiano)e lo svedese Lindström. Oggi la staffetta femminile.
È previsto per domani notte l’arrivo di Maserati a San Francisco. Ma le ultime 120 miglia preoccupano un po’ il team di Giovanni Soldini che conta di tagliare il «traguardo» di questo record quando in Italia sarà la mattina di sabato. Le ultime miglia sono state molto dure a bordo, ma l’avvicinarsi della meta induce onestamente l’ottimismo. Anche perché al primato precedente verranno tolti quasi 10 giorni. Se tutto va bene dovremmo arrivare sabato, ha detto Soldini. «Ma tutto dipenderà dalle ultime 120 miglia, che si prospettano difficili. Le previsioni danno 6-7 nodi di vento da Nord, ma in questi casi finché non arrivi lì non sai quanto vento effettivo può esserci. E bastano 2 nodi di vento in più o in meno per fare la differenza. A bordo tutto bene, anche se siamo affamati e desiderosi di arrivare!». Soldini insieme a otto uomini di equipaggio a bordo di Maserati era partito da New York il 31 dicembre scorso.
L’azzurro Lukas Hofer, 23 anni EPA
Il Grand Prix del 2010 a St Moritz AP
(e.lan.) Nella splendida cornice del lago ghiacciato, domenica a St. Moritz (Svizzera) andrà in scena la giornata clou del White Turf, l’annuale riunione di corse al galoppo ed al trotto, che si disputa sin dal lontano 1908. Gli italiani, d’adozione e di nascita, vi hanno spesso ben figurato: dal mitico Frank Turner, che agli Europei insegnò a montare con le staffe corte, a Max Tellini, passando attraverso Daniele Porcu, che di St. Moritz è diventato ormai un habitué. Qui nel 2013 ha già conquistato tre vittorie, ma nel Gran Premio, in sella ad African Art, non sembra poter andare oltre un piazzamento. Il vero favorito sarà infatti Mirco Demuro, che interpreterà la teutonica Amazing Beauty, già vincitrice due settimane fa sul ghiaccio. Nessun italiano parteciperà invece al Gran Premio BMW di trotto. Gubellini ha dato forfait, risparmiando così all’inossidabile Geox l’ennesima trasferta.
Giovanni Soldini, 46 anni
(r.g.) Questa sera al PalaChiarbola di Trieste (Loreni), l’italo-cubano Brunet Zamora (23-1-2), tenta la conquista della vacante cintura leggeri Ue contro Krzysztof Szot (Pol, 17-4-1) battuto un anno fa da Luca Giacon, che deteneva il titolo. Diretta Raisport 2 dalle 22.30 In cartellone. Superleggeri: Esposito (13-1) c. Carrero (Nic, 11-20-3); massimi: Tuiach (24-2) c. Rusinszky (5-6-1); superleggeri: Maccaroni (4-1-1) c. Lakatos (Ung, 11-40-1); supermedi: Leone (2-1) c. Ortiz (Nic, 1-50-4). COSSEDDU (r.g.) Stasera a Carouge (Svi), il supermedio Lorenzo Cosseddu (28-8-5) affronta Mehdi Bouadla (27-5) già campione francese e sfidante al mondiale nel 2012, sui sei round.
Vela MASERATI VERSO IL RECORD
Uomini, 20 km individuale: 1. M. Fourcade (Fra) 49’43"0 (1); 2. Burke (Usa) a 23"5 (2); 3. Lindström (Sve) a 33"7 (1) 4. Moravec (Cec) a 48"6 (2); 5. Ferry (Sve) a 1’11"8 (1); 7. HOFER a 1’19"0 (2); 18. D. WINDISCH a 2’48"2 (3). Coppa (17 p.): 1. Fourcade (Fra) 813; 2. Svendsen (Nor) 703; 25. Hofer 255.
Ippica DOMENICA A ST MORITZ
Tagliariol torna C’è anche Mat-
Boxe A Trieste Zamora per i leggeri Ue
IN SUDAFRICA Una sospensione del gioco per il vento forte e poi l’oscurità hanno impedito la conclusione della prima giornata dell’Africa Open, all’East London GC (par 72) nella città costiera da cui il circolo prende il nome in Sudafrica. Nella classifica provvisoria è al comando il sudafricano Jaco Van Zyl con 66 (-6), ma è incalzato dal brasiliano Adilson Da Silva che ha un -5 dopo sole otto buche. E’ uscito dal campo dopo 12 buche Alessandro Tadini, 19˚ con -1, e hanno concluso il turno Matteo Delpodio, 34˚ con 72 (par), Lorenzo Gagli, 49˚ con 73 (+1), e Aron Zemmer, 75˚ con 74 (+2), che ha avuto accesso alla gara superando la prequalifica (ottavo). SERGAS 7ª Con un’ottima performance, sottolineata da un 67 (-6), Giulia Sergas ha iniziato al settimo posto l’Isps Handa Womens Australian Open, primo torneo stagionale del Lpga Tour organizzato con il Ladies European Tour, in svolgimento sul percorso del Royal Canberra GC (par 73), a Canberra in Australia. Ha preso il comando con uno spettacolare 63 (-19) la dilettante neozelandese Lydia Ko, 16 anni. Fuori programma di paura per la svedese Holmqvist che è stata morsicata da un ragno velenoso e si è medicata da sola con un tee appuntito. «Non è stata la cosa più divertente che abbia fatto, ma è andato tutto bene».
Hockey ghiaccio SERIE A (m.l.) Ieri il 9˚ e penultimo turno della 2ª fase di serie A. Master Round: Val Pusteria-Bolzano 3-1 (2-0, 0-0, 1-1); Valpellice-Alleghe 3-4 (0-1, 3-2, 0-1). Rip. Renon. Classifica: Val Pusteria 51; Renon 50; Bolzano* 49; Alleghe 42; Valpellice 38 (*una in più). Relegation Round: Asiago-Milano 1-0 (0-0, 1-0, 0-0); Pontebba-Fassa 4-9 (1-3, 3-3, 0-3). Rip. Cortina. Classifica: Asiago 43; Milano* 38; Cortina 35; Val di Fassa 23; Pontebba 6 (*una in più).
Ippica Ieri Bologna quinté: 1-15-12-10-11 8ª corsa - m. 1660: 1 Naxos (A. Buzzitta) 1.15.1; 2 Oliviass; 3 Gauguin Ans; 4 Open del Rio; 5 Orsa Jet. Tot.: 35,38; 7,05, 3,20, 10,22 (366,85). Quinté: N.V. Quarté: N.V. Tris: €4.433,89. OGGI TREVISO QUINTÈ: (ore 18.30, inizio 15.05). Volata per diciotto sul miglio dell'anello del Sant'Artemio. Scegliamo Mozart Ban (14), Narina Jet (18), Oriente Trio (6), Nobel Roc (13) Magritte Dra (6), Nerosubianco ATC (3).
La finale dei 130 kg a Londra AP
Giappone, Turchia e Spagna, le tre nazioni candidate per ospitare Giochi olimpici del 2020, sono disposte ad allearsi contro il Cio per non escludere la lotta dal programma del Giochi. «La lotta è la colonna vertebrale dei Giochi Olimpici e senza le vertebre non si può stare in piedi. I Paesi che vogliono che la lotta resti fra le discipline devono rimanere uniti», ha dichiarato il presidente della federazione lotta della Turchia, Hamza Yerlikaya. «L'Azerbaigian, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud, Iran, Russia e Turchia devono lavorare insieme per trovare una soluzione. Insieme si può vincere», ha aggiunto il presidente federale turco. All’elenco di Stati alleati si sono uniti anche il Giappone e la Spagna. Istanbul, Tokyo e Madrid sono le tre contendenti per ospitare Giochi olimpici estivi del 2020, la cui sede sarà stabilita nella sessione del Cio del 7 settembre che si terrà a Buenos Aires.
ANCHE: Tr. Follonica (14.40), Castelluccio dei Sauri (14.45). Gl. Varese (14.20).
tori inglesi perché attrarrebbero troppa attenzione mediatica. «Per ragioni storiche, gli inglesi non sempre sono simpatici negli altri Paesi» ha detto il neozelandese. Gatland ha anche citato il Mondiale 2011 e gli scandali che hanno segnato la spedizione inglese, dal «lancio del nano» al tuffo di Tuilagi da un ferry nella baia di Auckland. «Ricordiamo tutti il circo attorno all’Inghilterra di quei giorni». «I giocatori inglesi hanno sempre rappresentato i Lions con enorme orgoglio» ha replicato Bill Beaumont, chairman della federazione inglese e capitano della selezione nel 1980.
Sci nautico JUNIOR (m.l.) Sono Alice Bagnoli, Edoardo Berio e Gianmarco Pajni gli azzurri convocati dal tecnico Ricky Casilli per i Campionati Mondiali juniores discipline classiche (slalom, figure, salto e combinata) in programma dal 20 al 24 febbraio a Mulwala (New South Wales, Australia).
Softball CHIETI (o.d.) Dopo 29 anni, l’Atoms’ Chieti riconquista la serie A-2.
Sport invernali Gigante a Sochi Fischnaller è 9˚ A Sochi (Rus), Roland Fischnaller è nono nel gigante parallelo di Coppa del Mondo vinto dall’austriaco Andreas Prommegger, che l’ha scavalcato in vetta alla classifica. Primo dopo le qualifiche, l’azzurro è uscito agli ottavi contro lo sloveno Rok Marguc. È uscito allo stesso turno anche Aaron March, mentre Erlacher, Mick, Coratti e le azzurre Ochner, Tribus e Boccacini non si erano qualificate per il tabellone. Oggi lo slalom parallelo. Diretta su RaiSport 2 ed Eurosport 2 dalle 11. Gigante parallelo. Uomini: 1. Prommegger (Aut); 2. Walder (Aut); 3. Flander (Slo); 4. Fluetsch (Svi); 9. FISCHNALLER; 12. MARCH; 32. ERLACHER; 52. MICK; CORATTI n.f. Coppa: 1. Prommegger 3560; 2. Fischnaller 3390. Donne: 1. Kreiner (Aut); 2. Kober (Ger); 3. Lavigne (Can); 4. Tsoy (Kaz); 23. OCHNER; 34. TRIBUS; 40. BOCCACINI. Coppa: 1. Kreiner 2750; 2. Kummer (Svi) 2320; 28. Boccacini 391.50. BOB E SKELETON La stagione si chiude a Sochi (Rus) con la nona e ultima tappa di Coppa del Mondo. Oggi alle 12 e 14.30 lo skeleton uomini (Mulassano) e alle 17 e 18.30 il bob donne. FREESTYLE Oggi a Sochi (Rus), gobbe di Coppa del Mondo con Giacomo Matiz tra gli uomini e Deborah Scanzio tra le donne. Differita alle 19 su Eurosport 2.
Vela Mondiale kite a Marsala Cicerone giudicò Marsala Pulcherrima, sed ventosa: bellissima, ma ventosa. A Marsala hanno osato correggerlo e sostituire il sed con et: il vento, da difetto a qualità. E così ieri alla Bit (Borsa internazionale del turismo) di Milano due donne sprint, il sindaco Giulia Adamo e l'assessore allo Sport Eleonora Lo Curto, hanno presentato l'unica tappa italiana del mondiale di kitesurf che si disputerà nella Laguna dello Stagnone dal 25 al 30 giugno, con l’appoggio della Fiv. COPPA AMERICA (r.ra.) La 34˚ America’s Cup potrebbe rivelarsi economicamente un flop per San Francisco. Gli amministratori della città californiana avevano sperato di raccogliere 34 milioni di dollari dalle sponsorizzazioni per affrontare le spese dell’organizzazione della Coppa. A 4 mesi dall’inizio delle regate della Louis Vuitton Cup ne hanno racimolati solo 14 e i restanti 20 milioni potrebbero dover uscire dalle tasche dei contribuenti. Data la situazione, anche il sindaco Ed Lee si sta impegnando in prima persona a reperire i fondi.
Nuoto COLBERTALDO OPERATO (al.f.) Perfettamente riuscita l'operazione alla spalla destra a cui si è sottoposto Federico Colbertaldo. Il veneto che si è affidato all' equipe medica del dottor Camillieri di Roma, ora sta svolgendo un ciclo di riabilitazione che gli consentirà di tornare ad allenarsi tra un mese. BIG A ORLANDO (al.f.) Partito il Grand Prix Arena ad Orlando (Usa, 50 m). Missy Franklin passeggia nelle batterie dei 200 sl (2'00”51) ma passa in finale con il miglior crono. Nella stessa gara al maschile, l'azzurro Andrea Mitchell D'Arrigo è soltanto 24˚ nuotando 1'55”41. Nei 100 farfalla, l'olimpionica Vollmer nuota il miglior crono delle eliminatorie (59”01) mentre Lochte centra le finali di 200 sl e 100 farfalla.
Pallanuoto ANTICIPO Oggi, alle 19 (dir. RaiSport 2), anticipo della terza di ritorno tra Florentia e Carpisa Yamamay Acquachiara. Class.: Brescia 39; Pro Recco 33; Florentia 27; Savona 25; Acquachiara 23; Bogliasco 19; Posillipo 18; Lazio 13; Quartu 12; Ortigia 11; Nervi 9; Camogli 1. Rugby
Rugby «Pochi inglesi Lions» Bufera su Gatland In un’intervista a «London Evening Standard», il selezionatore dei Lions Warren Gatland ha dichiarato che per il tour estivo in Australia limiterà il numero di gioca-
RUGBY ORE 20.05
Celtic: le Zebre a Belfast contro l’Ulster capolista (ma.p.) Stasera a Belfast, le Zebre visitano l’Ulster capolista nel 15˚ turno di Celtic (ore 20.05, dir. Sportitalia 2). In mediana ancora Chillon Halangahu. Il XV: Buso; Sarto, Benettin, Garcia, Sinoti; Halangahu, Chillon; Sole, Bergamasco, Cristiano; Bortolami, Van Vuren; Redolfini, Manici, An. De Marchi. All. Gajan. Altre. Oggi: Dragons Glasgow, Edimburgo Cardiff, Connacht Ospreys. Domani: Leinster Treviso (ore 18), Scarlets Munster. Classifica: Ulster 53; Glasgow 46; Leinster 44; Ospreys 43; Scarlets 42; Munster 41; Cardiff 28; Treviso 27; Edimburgo 22; Connacht 20; Dragons 18; Zebre 6.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
INIZIATIVE GAZZETTA
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
LA COLLEZIONE
Cesare, Annibale e tutti i condottieri Nuova iniziativa della Gazzetta dello Sport: si apre oggi con Waterloo la collezione di dvd intitolata «Le grandi battaglie
Oggi: Napoleone (Waterloo); 22/02: Napoleone (Austerlitz); 01/03: Napoleone e Nelson (Trafalgar); 08/03: Napoleone (Borodino); 15/03: Alessandro Magno; 22/03: Cesare; 29/03: Annibale; 05/04: Ramses; 12/04: Serse e le guerre persiane; 19/04: Roma e l’assedio di Siracusa.
dall’antichità all’800» (9,99 ogni uscita oltre al prezzo del quotidiano). Le gesta dei più grandi condottieri figurano nella raccolta, da Napoleone e Wellington, ad Alessandro Magno, Cesare, Annibale, Ramses, Gengis Khan, Federico Barbarossa. Le prime 10 uscite:
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GRANDI
PROSSIME USCITE
BATTAGLIE
AUSTERLITZ IL TRIONFO (22 febbraio) Il capolavoro di Napoleone Bonaparte, che il 2 dicembre 1805, nella battaglia dei tre imperatori, sgominò gli austro-russi.
S TRAFALGAR E NELSON (1 marzo) Il 21 ottobre 1805 la flotta inglese sbaraglia quella franco-spagnola a Trafalgar: l’ammiraglio Horatio Nelson morirà in quello scontro.
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Napoleone, Wellington e il giorno del destino Collezione di dvd dedicata agli scontri più importanti dall’antichità all’800: si comincia oggi con un duello tra giganti
NAPOLEONE IN RUSSIA (8 marzo) Il genio di Napoleone contro la tenacia del maresciallo Kutuzov: a Borodino, il 7 settembre 1812, è una carneficina.
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I NUMERI
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come gli anni di Napoleone Bonaparte e di Arthur Wellesley, I duca di Wellington, al momento della battaglia di Waterloo. Molto più anziano Gebhard Leberecht von Blücher, che aveva 72 anni.
NINO MINOLITI
La Butte du Lion è una collinetta artificiale sormontata da un gigantesco leone di ferro e alta 41 metri. Pochi in assoluto. Tanti se si considera dove sorge, l’uniforme pianura del Brabante Vallone, in Belgio. Dal culmine si può godere un panorama fatto di campi coltivati, belle fattorie d’epoca e antiche dimore di campagna: un senso di pace conquista l’osservatore. Eppure laggiù, in appena una decina di chilometri quadrati, il 18 giugno 1815 si ammassarono 140.000 uomini per la battaglia delle battaglie: Waterloo. Ed è proprio con quello scontro di titani - Napoleone da un lato, Wellington dall’altro - che La Gazzetta dello Sport inaugura oggi una collezione di dvd intitolata appunto «Le gran-
di battaglie dall’antichità all’800». Fattore tempo Ma torniamo sul-
la Butte. Lo scenario non è cambiato molto da quel giorno: a Nord, lungo un basso pendio vicino a Mont-Saint-Jean, Wellington aveva piazzato il suo esercito: 67.661 uomini, con 156 cannoni. Il grosso era al di qua della cresta, dunque al riparo dell’artiglieria nemica (oggi quel declivio risulta meno pronunciato, poiché ne venne tratta la terra necessaria alla costruzione della collinetta). Di fronte, a 800 metri, l’Armée du Nord di Napoleone: 71.974 soldati e 246 cannoni. Lui, l’Imperatore, era acquartierato alla fattoria La Belle-Alliance, che è ancora lì, a testimoniarci di quella giornata. Com’è ancora lì il castello di Hougoumont, contro il quale
Napoleone sferrò il primo attacco: un diversivo, ma Gerolamo, fratello di Bonaparte, interpretò male gli ordini e quello scontro finì per logorare i francesi. Soprattutto c’è ancora La Haie-Sainte, caposaldo di Wellington: soltanto nel tardo pomeriggio il maresciallo Ney riuscì a conquistarla, ma a quel punto era il tempo a essere diventato il principale nemico. Napoleone sapeva che in aiuto dell’eterogeneo esercito del Duca - britannici, belgi, olandesi, tedeschi - stavano sopraggiungendo i 30.000 prussiani di Blücher: o lo batteva prima del loro arrivo, o sarebbe stata la fine. Il destino Vinse la seconda ipote-
si, anche per un’incredibile serie di coincidenze: se la notte prima non avesse diluviato, la battaglia, che durò dalle 11.30 alle 21,
Il diluvio che precedette la battaglia favorì gli inglesi e i loro alleati Decisivo l’arrivo dei prussiani di von Blücher: per Napoleone fu la disfatta e l’esilio sarebbe cominciata prima e Blücher non avrebbe la possibilità di arrivare in tempo. Ma c’era bisogno di far asciugare le munizioni e il terreno... Soprattutto, fu determinante la decisione dei prussiani di dirigersi il 16, dopo la sconfitta di Ligny, verso Wa-
vre, a soli 15 chilometri da dove s’era attestato Wellington: nella notte della ritirata, al lume delle lampade, quel nome era il solo che si leggesse distintamente sulle loro mappe! Mentre Grouchy, che li aveva battuti, andò dalla parte opposta e troppo tardi ricevette l’ordine di puntare su Waterloo. «È la giornata del destino, dovuta a una forza superiore all’uomo», scrisse Victor Hugo. E i dadi della sorte scelsero Wellington: dopo la mattanza di quella domenica, sul campo, tra morti e feriti, rimasero, 15.000 alleati e 7.000 prussiani. I francesi persero 25.000 uomini, in 8.000 furono fatti prigionieri e altrettanti disertarono. Il Duca aveva trionfato, per Napoleone si preparava l’esilio a Sant’Elena, dove il 5 maggio 1821 avrebbe finito i suoi giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALESSANDRO IL GRANDE (15 marzo) Un condottiero passato dalla storia al mito: Alessandro il Grande con le sue falangi macedoni conquistò un impero immenso.
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013
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A CURA DI FRANCO ARTURI Twitter: @arturifra
La barzelletta dell’antidoping spagnolo
La Juve rischia Con gli ottavi di Champions in corso, credo che la Juve potrebbe perdere lo scudetto. Oltretutto, se gli uomini di Conte riusciranno a superare il turno, modificheranno il proprio obiettivo stagionale. In questo caso, secondo me, servirebbe cambiare quasi totalmente formazione per le due competizioni. Che ne pensate? Comunque riconfermarsi in Italia sarà durissima con questo Napoli. Giuseppe Mustica (Rizziconi, Rc)
Può darsi che lei abbia ragione. Ma l’Inter della Tripletta ha vinto tutto e anche il Milan di Capello ha conquistato coppa e scudetto nello stesso anno. Entrambe con turnover limitato. Il calcio non ha quasi mai risposte univoche.
Razzismo e calcio L’Inter è appena stata multata per cori razzisti contro Balotelli (Inter–Chievo) grazie ai soliti dementi. Tutte le volte prima delle partite ci sono i soliti annunci sulle conseguenze dei comportamenti illeciti da parte
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TERZO TEMPO
Porto Franco
Non mi piace proprio per niente il modo in cui si stanno comportando i giudici spagnoli al processo di Madrid sull’«Operacion Puerto». Possibile che escano fuori solo nomi di corridori italiani, belgi, tedeschi, russi o di chissà dove e nemmeno lo straccio di uno, solo uno, spagnolo? Eppure non mi sembra che negli ultimi anni gli spagnoli siano rimasti ai margini del ciclismo mondiale o dello sport in genere. O fanno le cose per bene oppure la smettano di prenderci in giro. Non vorrei che tutto il processo spagnolo fosse solo un sciacquarsi la bocca con la comunità internazionale, del tipo «ecco, anche noi stiamo facendo qualcosa contro il doping», stando bene attenti a non tirare fuori nessun nome spagnolo, di qualunque sport. Perché credo, risultati alla mano in svariati sport, che in Spagna esiste un doping di Stato, come quello dei paesi dell’Est ante caduta muro: basta andare a spulciare i risultati prima dell’Olimpiade di Barcellona e quelli dopo. È un caso che la Spagna sia diventata una delle potenze del-
LA GAZZETTA DELLO SPORT
lo sport solo da quella data in poi? Io credo di no. Allora se vogliamo fare veramente chiarezza, il Cio dica alla Spagna, pena l’esclusione dalla comunità sportiva mondiale, di allinearsi a tutte le altre nazioni nella lotta al doping, in modo serio, preciso, sistematico e con il rispetto delle leggi. Di queste pagliacciate che ci danno a bere francamente non ne sentiamo per niente il bisogno. Giuseppe Petrelli (Martina Franca)
dei tifosi: l’ effetto è quello di una mosca di passaggio, un leggero brusio che non dà neanche fastidio. Lancio una proposta all’Inter ed a Moratti che ha appena aderito al fondo nazionale contro il razzismo: perché non far precedere l’annuncio delle formazioni da un invito diretto (dal campo) di Moratti a tifare per la propria squadra e non contro l’ avversaria e soprattutto evitare cori razzisti e/o insultanti contro chicchessia? Facciamo qualcosa di concreto, il coinvolgimento diretto di un presidente (per esempio Moratti, Agnelli, Ferlaino ecc.) contro il tifo becero sarebbe a mio parere molto positivo, come anche intervenire direttamente, durante le partite, ai microfoni in caso di cori e/o striscioni insultanti. Smettiamola di far finta di non vedere e sentire, debelliamo subito l’ inciviltà. Tolti i soliti gruppuscoli di scalmanati (ultrà-curve) si avrebbe a favore tutto il resto dello stadio e dei tifosi. Massimo Conti
La sua proposta trasuda buona volontà e obbiettivi di civiltà. Tutto potrebbe servire, anche un’iniziativa di un solo club come quella che lei ha immaginato. Ma quello che manca drammaticamente nel nostro calcio è un progetto condiviso, una linea politica, una mobilitazione generale
Il suo sdegno è più che comprensibile. I sospetti sono frutto non soltanto dalle evidenze che lei segnala, ma anche dagli insabbiamenti continui cui abbiamo assistito per anni su quel fronte e dall’inefficacia e inefficienza dell’antidoping nel Paese iberico (nella foto EPA il dottor Fuentes). Onestamente, anche da parte dei nostri colleghi spagnoli (non tutti, naturalmente, ma purtroppo non si tratta di casi isolati) non ne possiamo più di sferzanti sarcasmi sul catenaccio, quando i valori dello sport vengono calpestati
per il miglioramento del clima all’interno degli stadi. In assenza di tutto questo, rimaniamo nel campo dell’apprezzabile spontaneismo. Purtroppo dirigenti di federazione e lega continuano ad essere sordi a questa emergenza etica.
Matri e la moviola Ragazzi, ma vi siete accorti che finalmente la moviola in campo è diventata una realtà ufficiale nell'Uefa? L’altra sera Matri ha toccato la palla che rotolava verso la porta; il difensore la ha rinviata e l'arbitro Non ha assegnato il goal. Se a quel punto il portiere avesse recuperato la palla o se un difensore la avesse ricacciata a centrocampo, saremmo qui a parlare dell'ennesimo goal fantasma, alla faccia degli arbitri di porta. Invece Marchisio l'ha ripresa e messa dentro. A questo punto i commissari Uefa sono andati a rivedere l'azione e hanno attribuito il gol a Matri. Il precedente mi pare clamoroso. E' stato ex post assegnato un gol non visto dall' arbitro. Secondo questa stessa logica il goal di Muntari... Gabriele Fagnani (Milano)
Niente di tutto questo. Non abbiamo alcuna sicurezza sul fat-
in modo smaccato. Ci sarebbero molti obbiettivi interni su cui esercitare giustificate ironie. Sarebbe il caso di metterle in moto. Più in generale, stiamo toccando con mano la necessità che tutta la materia dell’antidoping esca dal controllo dei comitati olimpici nazionali e rientri sotto l’ombrello di agenzie neutrali e sovranazionali. Anche in Italia, dove pure la consapevolezza della battaglia al doping è molto più profonda, il Coni deve uscire del tutto di scena, spezzando l’assurdo legame controllato-controllore. C’è in generale un risveglio di interesse sul tema anche da parte di sport che fanno troppo poco per arginare il fenomeno, come tennis e calcio. Sarebbe necessario cogliere la palla al balzo per fare un salto di qualità nella gestione della materia. Organismi come l’Onu e la Ue dovrebbero spingere fortemente verso l’armonizzazioni delle normative di legge nei vari Paesi, dichiarando guerra al fenomeno del doping che ha fortissime connessioni con la salute pubblica e le dipendenze da droghe «comuni», una delle materie colpevolmente più sottovalutate in campo internazionale.
to che l’arbitro non avrebbe convalidato il gol di Matri: forse in quei secondi stava ascoltando via radio la relativa comunicazione del giudice di porta. Arbitri e commissari non hanno alcun rilievo regolamentare nell’assegnazione nominale di un gol. Si tratta solo di interventi giornalistici. L’episodio rimane pieno di lati oscuri e la moviola resta fuori dal calcio. Meno male che la Juve ha avuto ciò che doveva avere.
Nel ricordo del Pirata Caro Franco, a volte le parole non servono o come si dice in questi casi, le porta via il vento. Ciao Pirata. Da grande appassionato di ciclismo mi manchi da morire e vedendo gli ultimi casi di doping di quella generazione sono sempre più convinto che sei stato solo il capro espiatorio di quella generazione. Riposa in pace. Alessio Galli (Lambrugo, Co)
Mi unisco al cordoglio della famiglia e degli amici di Pantani, nell’anniversario della morte. La mia opinione personale tuttavia e che il corridore non è stato un capro espiatorio, solo uno dei tanti fermati dal regolamento (il suo caso) o caduti nella rete dell’antidoping.
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AVANTI VOLANDRI Doha Donne a Doha (2.369.000 $, cemento). Ottavi: Azarenka (Bie) b. McHale (Usa) 6-0 6-0; A. Radwanska (Pol) b. Ivanovic (Ser) 6-1 7-6 (6); Wozniacki (Dan) b. Barthel (Ger) 7-6 (6) 6-3; Stosur (Aus) b. Kuznetsova (Rus) 6-4 7-5; ERRANI b. Hantuchova (Slk) 7-5 5-7 6-2; Sharapova (Rus) b. Zakopalova (Cec) 6-3 6-3; S. Williams (Usa) b. U. Radwanska (Pol) 6-0 6-3; Kvitova (Cec) b. Petrova (Rus) 4-6 6-4 6-3. Rotterdam Uomini a Rotterdam (Ola, 1.575.875 e, indoor). Secondo turno: Del Potro (Arg) b. Gulbis (Let) 7-6 (5) 6-3; Baghdatis (Cip) b. Gasquet (Fra) 6-4 6-4; Nieminen (Fin) b. Bachinger (Ger) 6-3 5-7 6-3; Federer (svi) b. de Bakker (Ola) 6-3 6-4; Klizan (Slk) b. Sijsling (Ola) 6-2 6-4. San Paolo Uomini a San Paolo (Bra, 455.775 $, terra). Secondo turno: Berlocq (Arg) b. Ramos (Spa) 7-6 (7) 6-4; Almagro (Spa) b. Capdeville (Cile) 6-4 6-7 (3) 6-2; BOLELLI b. Monaco (Arg) 7-5 6-2; VOLANDRI b. Bellucci (Bra) 6-3 6-2; Montanes (Spa) b. Andujar (Spa) 7-5 6-2
TENNIS A SAN PAOLO E DOHA
Grande Bolelli batte Monaco Errani avanti Doping: sei mesi alla Strycova E Gulbis apprezza le «canne»
Sara Errani, 25 anni, è numero 7 in classifica AFP RICCARDO CRIVELLI
C’era una volta un tennista italiano forte con tutti il colpi, dal gioco potente ed elegante insieme, capace di arrivare in finale sulla terra a Monaco (era il 2008) e di raggiungere l’anno dopo il numero 36 del mondo. Da lì, cominciò una lenta discesa, di testa più che di fisico: ma dopo il pane duro dei challenger e delle qualificazioni in giro per il mondo, Bolelli è tornato. Un bel momento Come dimostra Seppi, che è di un anno più vecchio di Simone, non è mai troppo tardi per rimettersi sulla strada del successo. Il bolognese ha cambiato allenatore (ora lo segue Rianna) e, finalmente, anche marcia, soprattutto mentale. Perché lo scalpo che si è preso sulla terra di San Paolo è di quelli che contano: l’argentino Juan Monaco, il 15˚ giocatore al mondo e un califfo del rosso. Più che altro, conforta il modo in cui Bolelli, oggi numero 80, ha raggiunto i quarti (per la seconda volta in stagione dopo Doha), ottenendo il break sul 5-5 del primo set e poi dominando il secondo: «Sto bene, sono in un bel momento — racconta l’azzurro — in inverno ho lavorato duro, ho fatto una grande preparazione atletica e queste vittorie sono una bella iniezione di fiducia. Contro Monaco ho vinto perché sono stato molto aggressivo con il dritto, su una terra che è molto veloce». Terra benedetta, fin qui, visto che vola ai quarti anche Volandri dominando la testa di serie numero 5 Bellucci. Doping e canne Se gli uomini chiamano, Sarita risponde: a Doha la Errani viene a capo di una partita difficile contro la Hantuchova, già numero 5 ora scesa al 75, contro cui la romagnola aveva perso cinque volte su otto. Avanti un set e 4-2 nel secondo, Cichi si è incartata, ma con cinque giochi consecutivi dall’1-2 del terzo si è garantita i quarti. Dove trova la Azarenka, prossima a perdere il numero uno comunque vada in Qatar, visto che a Serena Williams basta solo un’altra vittoria per superarla. Circuito proibito fino ad aprile, invece, per la ceca Zahlavova Strycova, trovata positiva a uno stimolante ad ottobre al torneo di Lussemburgo. La numero 124 del mondo si è difesa affermando che la sostanza era contenuta a sua insaputa in un integratore alimentare e ha preso sei mesi di sospensione. Di doping indiretto, invece, ha parlato l’ineffabile Gulbis, straordinario talento inespresso, a Rotterdam: «In Olanda mi piace il fatto che la marijuana sia legale ma sfortunatamente noi tennisti non possiamo fumarla». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
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DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma in Italia è tutto in mano ai corruttori e ai truffatori? Sfilza di arresti eccellenti: si va dall’aggiotaggio alla bancarotta. Il Paese è in fondo alle classifiche della trasparenza. Berlusconi: «Le tangenti esistono, basta moralismi» Diciamo i cognomi in ordine alfabetico: Baldassarri, Cellino, Proto, Rizzoli. Baldassari, cioè Gian Luca Baldassarri, è stato fermato ieri ad Alessandria. È l’ex responsabile dell’area Finanza del Monte dei Paschi di Siena. I finanzieri pensano che si sia messo in tasca 40 milioni di euro. Imputazioni: associazione per delinquere, truffa aggravata, concorso in ostacolo alle funzioni di vigilanza. I pm gli hanno sequestrato 20 milioni che, finiti all’estero attraverso la Galvani Fiduciaria e la Compagnia Fiduciaria Nazionale, erano poi rientrati in Italia grazie allo scudo di Tremonti. A chi è riuscito, in questi giorni, ad avvicinarlo per fargli domande, Baldassarri ha più o meno risposto: «Andate a studiare» con ciò sottintendendo che giudici e finanzieri in realtà non hanno capito quello che ha fatto. Gli altri tre personaggi citati all’inizio sono finiti in carcere. Di Massimo Cellino, patron del Cagliari Calcio, la Gazzetta si occupa altrove. Alessandro Proto, è uno dei tanti avventurieri che sbucano nei momenti più inattesi dagli abissi della finanza. L’hanno messo dentro e aveva da pochi minuti comprato per 400 mila euro il quotidiano Pubblico, già diretto da Luca Telese e finito malamente dopo tre mesi di vita. Aveva anche inviato una manifestazione d’interesse per l’acquisto del palazzo di via Solferino dove lavorano le redazioni di Gazzetta e
ne. Metà delle aziende quotate a Piazza Affari, in termini di capitalizzazione, sotto inchiesta da parte delle Procure di mezza Italia». Così scriveva ieri Il Sole 24 Ore.
3 E Berlusconi difende le tangenti?
Berlusconi ha detto questo: «La tangente è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va a trattare nei paesi del Terzo Mondo o con qualche regime». Ha aggiunto: «Sono moralismi assurdi». Il bello è che ha ragione.
4 Come sarebbe? E il Cav «visita» Sordi con la fidanzata Silvio Berlusconi, 76 anni, con Francesca Pascale, 27, ieri al Vittoriano di Roma per la mostra che ricorda Alberto Sordi ANSA
di Corriere e che l’editore vuole vendere. Proto è anche azionista di Rcs, sia pure fuori dal patto di sindacato e per una quota minima. La Guardia di Finanza gli ha imputato lo strano reato di manipolazione del mercato. Non se ne sa al momento molto di più, ma la notizia ha fatto sensazione. L’ultimo arrestato è Angelo Rizzoli, un tempo editore di questo giornale e del Corriere della Sera, poi finito in galera, quindi assolto da tutto al termine di traversie giudiziarie durate un quarto di secolo e ora di nuovo nei guai, ma di Baldassarri, Proto e Rizzoli leggerete anche qui a fianco...
1E tutto questo accade dopo l’arresto del presidente e a.d. di Finmeccanica?
Giuseppe Orsi, accusato di aver pagato tangenti in India per ottenere una commessa relativa a 12 elicotteri. E ci sono anche l’inchiesta su Saipem ed Eni per tangenti pagate ad Algeri; il caso Fonsai, solo apparentemente risolto dall’intervento dell’indebitata Unipol. Per non parlare di faccende di vario tipo riguardanti Tele-
com, Popolare di Milano, le tasse forse evase da Unicredit per furbe manovre, a suo tempo, di Alessandro Profumo (così pensa il fisco) o il miliardo che secondo l’agenzia delle entrate Intesa avrebbe dovuto versare di tasse e che Corrado Passera avrebbe fatto risparmiare alla banca. Poi ci sono i conti svizzeri della Marcegaglia e non so più che altro…
2 Tutte cosucce che giustificano la nomea mondiale secondo cui l’Italia è talmente corrotta da rischiare l’esclusione dal mercato.
Gli ultimi dati sono di ieri: «Quasi 5.500 colletti bianchi denunciati dalla Guardia di Finanza in Italia per reati bancari, finanziari, societari e fallimentari nel solo 2012: mille in più rispetto allo scorso anno. Più di 500 persone arrestate, 200 milioni di beni sequestrati per reati finanziari, 34 denunce di market abuse, 33 per ostacolo all’attività di vigilanza. Frodi societarie in aumento: le più diffuse nel 2012 hanno a che vedere con conflitti d’interessi, corruzione e concussio-
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IL NUMERO
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I milioni di euro sequestrati Più di 500 persone arrestate, 200 milioni di beni sequestrati per reati finanziari, 34 denunce di «market abuse», 33 per ostacolo all’attività di vigilanza: allarmanti i dati della Guardia di Finanza riferiti al solo 2012
Si sa dal tempo dei tempi – l’ho già scritto – che se vuoi trattare con paesi del Terzo mondo, vendergli cose o acquisire concessioni, devi pagare quello che è previsto dalla prassi. Non si lavora in Cina – per dirne una – se non si molla un dieci per cento ai funzionari locali. Lo sanno tutti, lo sanno anche le autorità cinesi che fanno finta di non vedere o vedono solo quando gli fa comodo. Altra questione è la corruzione nostra, endemica e invincibile. Su questo punto Berlusconi non ha detto niente e ha fatto male. L’Italia è uno dei paesi più corrotti del mondo (73˚ posto nella classifica dell’onestà), in Europa battuto solo dalla Grecia.
5 Ma non si potrebbe arrestarli tutti?
Non è questo: l’origine prima della corruzione è che i corrotti e corruttori delle varie tribù italiane sono tutti d’accordo, fanno sistema, taccio su quello che fai tu perché in questo modo tu tacerai su quello che faccio io. C’è da guadagnare per tutti, no? È questo che bisognerebbe rompere, il tacito accordo generale sulla spartizione di tutto quello che c’è da spartirsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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RIZZOLI NEI GUAI
CAPO DELL’AREA FINANZA
Mps, fermato Baldassarri per truffa: «Molte prove»
S Bancarotta: il produttore in manette Un crac da 30 milioni di euro,20 dei quali costituti da debiti nei confronti di Erario e organi previdenziali, mette nei guai l’imprenditore e produttore cinematografico Angelo Rizzoli, arrestato ieri. L’uomo, 69 anni, è accusato di bancarotta fraudolenta. Vista la salute precaria, sarà però ricoverato all’ospedale Pertini di Roma. Indagata anche la moglie Melania De Nichilo, deputata del Pdl. Il gip ha accusato l’imprenditore di aver fatto fallire quattro società. Sequestrati beni per 7 milioni
Gian Luca Baldassarri viene portato al carcere di S. Vittore a Milano ANSA
Mps regala nuove sorprese. La svolta di ieri è stato il fermo di Gian Luca Baldassarri, il capo della finanza dell’istituto bancario. La Procura di Siena procede per associazione a delinquere e truffa aggravata. L’uomo è stato fermato a Milano per i gravi indizi di colpevolezza raccolti a suo carico e per il pericolo di fuga. Nei giorni scorsi gli erano stati sequestrati 20 milioni di euro che, secondo l’accusa, aveva affidato a due società fiduciarie. Gli investigatori pensano che la somma sia sta fatta rientrare in Italia attraverso lo scudo fiscale. La procura di Siena ritiene Baldassarri il capo della cosiddetta banda «del 5 percento», ovvero un gruppo di 5 persone che usava le commissioni per ricavare profitti illeciti, da versare in conti segreti. Ma l’inchiesta regalerà altre sorprese. Sarebbero in arrivo nei confronti dell’ex presidente del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, e dell’ex d.g. Antonio Vigni, nuovi avvisi di garanzia per concorso in ostacolo alle funzione di vigilanza di Bankitalia.
TITOLI MANIPOLATI
Il finanziere Proto arrestato a Milano «Fuga impedita» È stato arrestato ieri, a Milano, il finanziere Alessandro Proto, 38 anni (nella foto). Le accuse sono quelle di manipolazione del mercato e ostacolo all’autorità di vigilanza. Il 38enne avrebbe omesso di fornire alla Consob informazioni su compravendita di titoli «quotati»
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ALTRI MONDI
IL MARCHIO DI KETCHUP
Insaziabile Buffett: si compra la Heinz Non contento di essere il terzo uomo più ricco del mondo, il magnate Usa Warren Buffett si è comprato anche la Heinz, la
A Il Papa rassicura: «Rimarrò nascosto al resto del mondo» Un belga per lo Ior
celebre azienda produttrice del ketchup nata nel 1896. Alleandosi con i brasiliani di 3G Capital, cui fa capo anche Burger King, ha messo sul piatto 23 miliardi di dollari. La Heinz ha 32 mila dipendenti e ha realizzato vendite per 11,6 miliardi di dollari nel 2012. Il primo mercato è l’Europa.
FUSIONE CON US AIRWAYS
Aviazione Usa: nasce la nuova American Nasce la compagnia aerea più grande del mondo: American Airlines «sposa» US Airways con un’operazione da 11 miliardi di
FILIPPO CONTICELLO
Non facile «stare nascosto al mondo», ma Benedetto XVI ci proverà dal 28 febbraio, quando tornerà a farsi chiamare padre Joseph. L’ha ribadito ieri, mentre la commozione aumentava nell’aula Paolo VI in Vaticano: s’erano radunati i preti della diocesi di Roma che hanno acclamato il Papa dimissionario con un applauso senza fine, più o meno come mercoledì durante il rito delle ceneri. Poi hanno ascoltato nuove parole emozionate: «Anche se mi ritiro adesso sono sempre vicino in preghiera e voi sarete vicini a me», ha detto Benedetto XVI. Stavolta l’incontro, programmato come sempre per ogni primo giovedì di Quaresima, ha avuto un rilievo enorme visto il leggerissimo scossone avvertito in Vaticano negli ultimi giorni. In ogni caso, il Pontefice ha impostato una riflessione sul Concilio Vaticano II al quale partecipò da perito del cardinale di Colonia, Josef Frings: «Tutti credevamo che si doveva procedere nel rinnovamento, c’era una speranza incredibile che portò ad affermare che noi siamo la Chiesa, tutti insieme», ha ribadito rievocando atmosfera e tappe della riunione di 50 anni fa. Ad accompagnarlo padre Georg Gaenswein, fedele segretario e prefetto della Casa Pontificia: seguirà Ratzinger pure nel buen retiro dell’ex monastero di clausura nei Giardini Vaticani.
Benedetto XVI ieri all’incontro con i parroci di Roma nell’aula Paolo VI del Vaticano: Ratzinger lascerà il suo ruolo di Pontefice il 28 febbraio ANSA
Affaire Ior Se lo spirito del Concilio «ancora non è completo», molto si deve a scandali e problemi che soffocano ancora la Chiesa. Per questo, prima dell’addio, Benedetto XVI vuole ri-
solvere l’affaire Ior, tre lettere che hanno dato più di un dispiacere in questi anni. Ieri s’è diffusa un’indiscrezione secondo cui il posto di Ettore Gotti Tedeschi, «cacciato» 9 mesi fa dalla guida della banca vaticana, dovrebbe toccare al belga Bernard De Corte, esperto di finanza e società d’investimento. Ma il portavoce della Santa Sede non ha voluto confermare la notizia che pare assai probabile: «Il Consiglio dei cardinali e quello di sovrintendenza dello Ior dovrebbero incontrarsi prima di lunedì», ha ricordato padre Federico Lombardi. Nei prossimi giorni avrà un discreto da fare perché il Conclave a sorpresa (confermato tra 15 e 20 marzo) sarà un evento epocale per i media. E non solo per loro: la Federalberghi ha fatto sapere che a Roma sarà tutto pieno già da fine febbraio.
dollari. La nuova società manterrà il nome e il logo della American e saranno mantenuti i 6.700 voli giornalieri in servizio verso 56 Paesi. L’a.d. sarà Douglas Parker di Us Airways. Ai creditori di American Airlines, in bancarotta da fine 2011, andrà il 72% della nuova società.
Ilrisparmiatore DI FRANCESCO CARLÀ*
L’iWatch non basta Per volare serve un’altra rivoluzione
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Benedetto XVI osannato all’incontro col clero romano Incertezza sulla banca vaticana: spunta De Corte E nella Capitale boom di prenotazioni per il Conclave
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FLASH MOB IN 220 PAESI DEL MONDO
SVOLTA IN FRANCIA
Eutanasia: sì dei medici in casi gravi I medici francesi aprono all’eutanasia ma solo in casi eccezionali. Il Consiglio nazionale dell’Ordine professionale ha espresso ieri la sua posizione ufficiale in cui si stima che un’evoluzione della legislazione sul tema deve prevedere una risposta a situazioni eccezionali. I camici bianchi propongono, inoltre che le direttive anticipate (testamento biologico) siano inserite nel dossier del paziente e in un registro nazionale o in un sistema accessibile alle equipe di cura
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Sopra, la manifestazione in piazza di Spagna a Roma. Sotto, il flash mob a Kabul, in Afghanistan ANSA/AP
Le donne violate: un miliardo di no da Roma a Kabul «One Billion Rising», ovvero, un miliardo che insorge. Un miliardo di colore rosa. Il calcolo è presto fatto: almeno una donna su tre nel mondo è stata o sarà vittima di violenza nel corso della sua vita e, in una popolazione globale che alla fine del 2011 ha già toccato i 7 miliardi, significa un miliardo di donne. Nessun giorno è più indicato per ricordarlo di San Valentino: e così, ieri, l’organizzazione V-Day, fondata dalla newyorkese Eve Ensler, autrice della piece teatrale I monologhi della vagina, e che si batte dal 1998 contro stupro, violenza domestica e femminicidio, ha fatto sbocciare nelle città di 202 Paesi del mondo una serie di flash mob. Si è trattato di manifestazioni di piazza «mordi e fuggi» per attirare l’attenzione sul tema. Il filo conduttore era il ballo, come dimostrano i video caricati sul sito web onebillionrising.org e l’obiettivo era riuscire a far ballare un miliardo di persone. In varie piazze di Roma centinaia di uomini e donne hanno manifestato indossando qualcosa di rosso, in ricordo del sangue versato; a Perugia il flash mob è stato dedicato a Meredith Kercher, uccisa nel 2007. Ma «One Billion Rising» ha acceso gli angoli più distanti del pianeta, dagli Usa all’Australia. E toccato Paesi nei quali la condizione della donna è penalizzata, come l’Afghanistan. A Napoli Proprio nelle ore in cui, nella civilissima Italia, si spegneva Giuseppina Di Fraia, 52 anni, due figlie, aggredita dal marito, che prima l’ha investita con l’auto, poi le ha dato fuoco. È morta dopo tre giorni di agonia. Non sono chiare le ragioni dell’aggressione compiuta dal marito, Vincenzo Carnevale, 51 anni, ora in cella a Napoli. f.riz.
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Apple torna a crescere o crolla? La cura dimagrante che ha portato la Mela da 705 dollari per azione a 435 sembra stabilizzata. Adesso vale circa 470 dollari per una valutazione di mercato pari a 328 miliardi di euro. Il 20% del Pil italiano. Prossima fermata la trimestrale del 22 aprile, c’è tempo per nuovi annunci. A parte il modello economico di iPhone di cui si parla da tempo, ha destato curiosità la voce di un iWatch, l’orologio del futuro. Il web si è riempito di prototipi più o meno realistici. Qualcuno si è spinto ad immaginare che iWatch possa sostituire iPhone in dieci anni. Cose serie? Per dare una risposta sono andato a cercarmi la più grande azienda di orologi del mondo, The Swatch group: 19 marchi quasi tutti storici e famosi, 28mila dipendenti. Il gruppo svizzero fattura 5.797 milioni di euro, i profitti netti ammontano a 1.035 milioni. Questi numeri servono a dire due cose che riguardano da vicino Apple. La prima: è certo che Apple possa dare seri pensieri ai produttori di orologi. Ma è altrettanto sicuro che stiamo parlando di pochi miliardi a regime. La Mela fattura 165 miliardi di dollari, per darvi un’idea delle dimensioni. La seconda: i margini di guadagno nel settore orologi sono buoni, ma non super. Apple è abituata a profitti netti oltre il 20%. In sintesi: l’iWatch non può, da solo, ridare lo smalto perduto. A meno che ad Apple non riesca un’altra rivoluzione: un prodotto/servizio che crei un mercato completamente nuovo, com’è successo già in passato. Allora anche Wall Street prenderà nota. *Presidente di www.finanzaworld.com ULTIMI DATI RECESSIONE DA 18 MESI
Il Pil dell’Italia sempre più giù Nel 2012 il calo è stato del 2,2% Il Pil italiano chiude il 2012 con un calo del 2,2%: è la fotografia più impietosa della mancata crescita del Paese. Il quarto trimestre segna il sesto rosso consecutivo congiunturale (trimestre su trimestre precedente), infatti ed è la recessione più lunga degli ultimi 20 anni. Una successione analoga si era verificata solo tra il 1992 e il 1993. È l’Istat a fornire, con il quarto trimestre del 2012 (Pil a -0,9% rispetto al terzo trimestre e a -2,7% rispetto al quarto del 2011), il quadro sullo stato dell’economia italiana. Un quadro che risulta preoccupante, anche se è il Pil di tutta l’Eurozona a far registrare un calo dello 0,6 nell’ultimo trimestre 2012. Solo Portogallo e Cipro, però, peggio dell’Italia, con un calo del Pil rispettivamente dell’1,8% e dell'1%.
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notizie Tascabili
Il segretario di Stato
L’impianto di Taranto
Kerry sulla Siria «Nel conflitto già 90 mila vittime»
Ilva, ok del gip a vendita prodotti sotto sequestro
Il figlio di Bob contro un oleodotto
Potrebbero essere circa 90 mila le persone uccise in Siria dall’inizio della rivolta contro il regime di Bashar Assad, lo ha detto il nuovo segretario di Stato americano John Kerry. «Ho parlato con il ministro degli esteri saudita (Saud al Faysal) e mi ha detto che secondo le sue stime i morti potrebbero essere 90 mila» ha spiegato Kerry. Pochi giorni fa l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, parlando al Consiglio di sicurezza, aveva stimato il numero dei morti in 70 mila. Kerry, sembra determinato nel voler risolvere la questione siriana: «Stiamo lavorando per convincere Assad a lasciare».
Protesta ambientalista davanti alla Casa Bianca Manette a Kennedy Jr Robert Kennedy Jr e il figlio Conor sono stati arrestati ieri insieme ad altre decine di ambientalisti durante una manifestazione di disobbedienza civile davanti alla Casa Bianca. L’obiettivo del 59enne figlio di Bob Kennedy, assassinato a Los Angeles il 6 giugno 1968, era quello di chiedere al presidente americano Barack Obama di dire no al controverso oleodotto Keystone XL, un colosso che dovrebbe trasportare il petrolio dall’Alberta fino alle coste texane del Golfo del Messico. «La disobbedienza civile è l’unica risorsa contro un’impresa criminale che andrà ad arricchire poche persone, impoverendo il resto dell’umanità e minacciando il futuro della civiltà», ha spiegato
Robert Kennedy Jr ammanettato ieri a Washington AP Kennedy, avvocato ambientalista, in un comunicato diffuso dalla sua organizzazione «Waterkeeper Alliance». Tra i circa 50 attivisti arrestati c’erano anche l’attrice Daryl Hannah, che si era ammanet tata ai cancelli della Casa Bianca: gli ambientalisti hanno bloccato una delle strade principali di Washington, e si sono rifiutati di spostarsi quando sono intervenuti gli agenti della polizia.
Controlli e analisi a tappeto sulla carne in tutta Europa ANSA
Lo scandalo si allarga
Carne equina: tre arrestati in Gran Bretagna Lo scandalo della carne equina, finita in diversi prodotti inglesi e francesi, e venduta come se fosse carne di manzo, si allarga anche alla Germania. In Francia la società Spanghero è accusata di aver dato il via al commercio, acquistando 42 tonnellate di carne equina da Cipro. In Gran Bretagna i primi 3 arresti per frode.
Il gip di Taranto, Patrizia Todisco, ha accolto ieri l’istanza della Procura, disponendo la vendita dei prodotti finiti e semilavorati dell’Ilva sequestrati il 26 novembre 2012 e che giacciono sulle banchine del porto della città pugliese. Sui prodotti sotto sequestro che saranno venduti dai custodi giudiziari rimane, comunque, «il vincolo cautelare». E intanto, ieri c’è stato il primo giro di consultazioni a Taranto tra Vitaliano Esposito, garante nominato dal governo per il monitoraggio dell’esecuzione delle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale per lo stabilimento, e i rappresentanti di enti locali e sindacati.
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ALTRI MONDI
ACCORDO IERI A MILANO
Tra la Moric e Corona c’è l’ok per il divorzio «Sono emozionata, non è facile divorziare». Parola di Nina Moric che ieri, a Milano (nella foto Ansa all’arrivo in tribunale), si è
accordata per la separazione da Fabrizio Corona, uscito per poche ore dal carcere di Busto Arsizio (Varese), dove è detenuto dal 25 gennaio. «Non credo si sia ancora reso conto di ciò che ha fatto», ha detto la Moric dopo aver visto il manager dei paparazzi, da cui ha avuto il figlio Carlos, 10 anni.
Il Festival è donna E la lezione di Baggio commuove l’Ariston Un ballo collettivo contro il femminicidio. Poi la lettera dell’ex Codino ai giovani. Sul palco c’è anche Al Bano
Maestri e campioni A sinistra Luciana Littizzetto, accompagnata da Fabio Fazio, taglia un pezzo di barba del direttore d’orchestra Beppe Vessicchio come «souvenir di San Valentino». A destra la presentatrice del Festival assieme al superospite Roberto Baggio ANSA
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANIA ANGELINI SANREMO
Il Festival di Sanremo promosso a pieni voti. Già dopo la seconda serata, gli organizzatori esultano, tanto che spunta già l’ipotesi di Fabio Fazio al timone anche nel 2014. Perché mercoledì, nella notte senza polemiche, sono stati raggiunti ri-
sultati che non si vedevano dal 2000: 11 milioni e 330 mila spettatori di media. E a giudicare dai commenti sui social network, questo Festival sembra aver conquistato davvero: tra i momenti più commentati della puntata numero due su Twitter c’è l’esibizione da chierichetti di Elio e le Storie Tese e quella del cantante israeliano Asaf Avidan.
Lo show Nella terza serata riparte la gara, si alternano tutti i 14 Big. Ma è anche San Valentino: Fazio e la Littizzetto entrano tenendosi per mano, cantano «Vattene amore» e fingono un bacio appassionato. «Gli uomini — interviene Luciana — fanno fatica a dire "ti amo": ma dovete sapere che dirlo non crea né impotenza né assuefazione...». Poi la comica torinese si
DOPO UNA CADUTA
Lady Gaga, stop tour Dovrà essere operata Lady Gaga ha cancellato ieri la sua tournée negli Stati Uniti e in Canada: la 26enne star ameri cana già mercoledì era stata
fa seria («Un uomo che ci ama non ci mena»), prima di mettersi a ballare accompagnata da 200 donne per dire no al femminicidio, aderendo così al flash mob lanciato in tutto il mondo dall’ong V-Day. Ma il vero superospite è Roberto Baggio. Fazio lo presenta così: «Una persona che ci piace che riteniamo un simbolo». Applauditissimo, Baggio saluta il pubblico: «Son 10 notti che non dormo, non amo i riflettori». Poi parla della sua carriera: «Direi che è andata bene anche se è iniziata male dopo l’incidente da giovanissimo, ma la passione e il sacrificio sono stati determinanti». Impegnato in battaglie di solidarietà per la difesa dei diritti umani (premiato con il World Peace Award), il Pallone d’oro 1993 racconta: «Sono stato in Laos, in Vietnam e vedere la fierezza di questa gente che vive in condizioni difficilissime è stato un grande insegnamento». Il calcio rimane comunque la sua «grande passione» e, dopo aver lasciato il settore tecnico della Federcalcio, Baggio conferma di voler continuare con le attività umanitarie: «Mi danno una gioia indescrivibile». Infine, emozionatissimo, legge una lettera ai giovani: «Vi voglio far riflettere su cinque parole: passione, gioia, coraggio, successo e sacrificio. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli...». Standing ovation e commozione finale dell’ex Codino che lunedì compirà 46 anni. A metà serata, lo show riapre agli ospiti internazionali: c’è Antony Hegarty, leader dei newyorkesi Antony and the Johnsons. Spazio poi alla musica classica: al posto del maestro Daniel Barenboim, assente per motivi di salute, si esibisce Eleonora Armellini, pianista padovana di 20 anni, che precede gli ultimi 4 giovani in gara. Tuffo nel passato, invece quando Al Bano canta Felicità: stavolta al posto della ex moglie, ci sono la Littizzetto e l’attrice Laura Chiatti.
costretta a rimandare alcune date a causa di una caduta, ma dopo ulteriori accertamenti è stato stabilito un intervento all’anca. «Per questo motivo deve cancellare tutti i venti appuntamenti rimanenti», hanno chiarito da Live Nation, che si occupava di promuovere il tour.
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GAZZÈ CAMBIA IL TESTO
EX DIRETTORE DEL TG1
Minzolini assolto su carte di credito «Tutto ok in Rai»
S A Sanremo: per evitare offese a Dio Ieri pomeriggio è arrivata la conferma: per «questioni di decenza», il testo della canzone di Max Gazzè «Sotto casa» è stato cambiato. E così, «e ti porto Dio» si è magicamente trasformato in «e cerco Dio». «Non c’è alcuna bestemmia, ma è un’assonanza che poteva essere male interpretata, Ma era ironica, non era blasfema — ha spiegato il cantautore romano —. Dovendo presentare il brano a Sanremo, è sembrato opportuno modificare una parola che poteva esser scambiata con qualcosa di offensivo»
Augusto Minzolini, 54 anni, ex direttore del Tg1 REUTERS
«Il fatto non costituisce reato». Così la VI sezione penale di Roma ha chiuso ieri la vicenda giudiziaria che vedeva imputato l’ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, accusato di peculato per aver usato in modo improprio la carta di credito aziendale. Nel dettaglio, aver sforato in 14 mesi il budget a disposizione nella misura di circa 65 mila euro, somma peraltro poi restituita all’azienda costituitasi parte civile nel processo. Per Minzolini i pm avevano chiesto una condanna a 2 anni. «È la fine di una via crucis», ha commentato il giornalista e candidato Pdl pochi istanti dopo la lettura della sentenza: un percorso giudiziario partito da un esposto presentato dall’Idv e durato circa un anno e mezzo. Così ieri Minzolini ha voluto ricordare: «Per questo processo ho rifiutato di fare il capoufficio di corrispondenza di New York per la Rai». E alla luce dell’assoluzione, il consigliere Rai, Antonio Verro, ha detto di aspettarsi il suo reintegro: «È venuto meno il presupposto del suo trasferimento», ha detto.
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PROTAGONISTA L’ATTRICE ROMANA È NEI CINEMA COL NUOVO FILM DI SIANI. E DOPO, ANCORA UNA COMMEDIA CON PAPALEO
LaFoto
Felberbaum: «Crescere è non ripetersi Oggi principessa e domani cameriera»
A
LADY FUTURO
S La Felberbaum fa coppia con Daniele De Rossi (sotto, foto Eidon), il «capitan futuro» della Roma. Con una riservatezza non comune tra i calciatori e le attrici
pre tu. Però è vero che guardandomi non mi riconosco nei personaggi che interpreto. Dicono che il loro filo conduttore sia la malinconia. Non saprei».
FRANCESCO RIZZO
Dov’è la bocconiana che vampirizza la Parmalat nel film Il gioiellino? O la ragazza più matura dei suoi anni della fiction Rai Una grande famiglia? Ha cambiato pettinatura (un rito dopo ogni lavoro finito, dicono) e da ieri spacca cuori al cinema, come nobildonna trascurata dai rotocalchi ne Il principe abusivo. Favola rosa tra ironia e sogni in cui Alessandro Siani, il postino di Benvenuti al Nord, è protagonista e regista. Ma se dietro il ruolo cercate lei, Sarah Felberbaum, 32 anni, ex modella, "inglese di Roma", trovate una timida che risponde protetta dal fondo del divano. E che non parla del suo amore con il giallorosso Daniele De Rossi, forse perché, come dice lei, «l’immagine della donna nei film italiani è banalizzata, ma è più banale come ci raccontiamo al pubblico fuori dai film». Decisa. E nascosta. «Sì, infatti non faccio teatro, avrei paura. E al cinema e in tv cerco ruoli il più pos-
Eppure, dopo Siani, arriverà l’ironia della nuova commedia di Rocco Papaleo.
«Una piccola impresa meridionale, storia di un faro, abitato da un ex prete, che diventa il centro di un mosaico d’umanità: in una commedia corale con Scamarcio e la Bobulova, sarò una donna delle pulizie. Crescere è non ripetersi: da principessa a cameriera». Sarah Felberbaum con Alessandro Siani nel film «Il principe abusivo»
Ma è vero, come dicono tutti, che c’è bisogno di leggerezza?
sibile distanti da come sono in privato. Per Il principe abusivo, come per Viva l’Italia, ero incerta se accettare, mi sembrava di uscire troppo dal mio percorso. Ma con Siani ho cercato le sfumature per evitare lo stereotipo. Il resto del personaggio è frutto della mia fantasia».
«Si dice, e alcuni registi hanno paura di fare film meno leggeri. Ma il cinema italiano permette ancora di scegliere tra impegno e relax, tra Tornatore e Il principe abusivo».
Recita per nascondersi?
«Recitare non è fuggire da se stessi, a volte è piuttosto trovarsi. Cambi facce ma sei sem-
«
Non vorrei, come ne «Il principe abusivo», un uomo su misura. Non c’è gusto... SARAH FELBERBAUM SUL SUO ULTIMO RUOLO
E lei lo vorrebbe, come nella commedia di Siani, un marito «addestrato» su misura?
«Mai. L’amore è spigoli, compromessi e sfide. Altrimenti, non c’è gusto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
È arrivato in Italia Surface Il tablet di Microsoft divide Uscito negli Stati Uniti in ottobre, ieri è arrivato anche in Italia il Surface RT di Microsoft (sopra, presentato da Panos Panay, g.m. dell’azienda di Redmond): è il primo tablet realizzato da Microsoft, una tavoletta pensata per avvicinarsi a un computer portatile, con l’obiettivo di collegare tutto il sistema di Windows, dalle consolle allo spazio cloud. Tratto distintivo è la «cover touch», una tastiera particolarmente sottile. Il tablet viene distribuito in due versioni, a 32 GB o a 64 GB, con prezzi che vanno dai 587 ai 691 euro. Gli esperti si dividono: è semplice da configurare e utilizzare, dicono i sostenitori; è un ibrido, ribattono i detrattori, perché pesa troppo per un tablet eppure non è un vero portatile.
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unaBirra
di LUCA GARDINI (campione del mondo dei sommelier 2010)
CHARDONNAY PLANETA 2010 TUTTO IL SOLE DELLA SICILIA Un vino che profuma e respira di Sicilia. Lo Chardonnay 2010 è frutto delle vigne Ulmo e Maroccoli di Planeta, l’azienda che ha cambiato l’immagine dell’enologia siciliana. Terroir, fermentazione e affinamento in legno sono il segreto della forte personalità di questo vino, specchio della grandezza della famiglia. La luminosità del colore è accompagnata da richiami citrici ed esotici, da un tocco boisé e lievi accenni cremosi. Ma quello che colpisce è soprattutto la straordinaria persistenza e lunghezza gustativa.
SORSI DI STORIA CON ETRUSCA
CHARDONNAY 2010, azienda Planeta, Sambuca di Sicilia (Agrigento). UVE: Chardonnay in purezza (100%) PREZZO: 20 euro all’Enoteca Ronchi (Milano)
Il Voto 90/100
Etrusca è l’ultima invenzione del maestro Leonardo Di Vincenzo. Si ispira ai metodi antichi di fermentazione in anfore di terracotta con gli stessi ingredienti usati dagli Etruschi: nocciole, melograni, resina naturale, uva passa. Miele e frutta rossa esaltano il naso, le note acide e minerali caratterizzano il palato. Birra ambrata non da tutti i giorni. A Roma al Johnny's Off License a 13 e.
Rapporto qualità-prezzo jjjjj vantaggioso
Si abbina alla grande con: Pasta con gamberi rossi e fiori di zucca Degustare ascoltando: Giovanni Allevi, «A perfect Day»
Giovanni Angelucci
Birra del Borgo - Borgorose (Ri)
ilTema
sostiene loChef
COSÌ LA PIZZA È DIVENTATA UN AFFARE DA BUONGUSTAI
di DAVIDE OLDANI
Padoan lancia quelle gourmet: piccione e riduzione di Campari o foie gras e lardo I Salvo studiano le farine, Pepe la vende a 1,50 e «perché è un piatto del popolo» (mic) Uno dei temi più stuzzicanti dell’edizione 2013 di Identità Golose è stata la pizza. Anzi la rivoluzione della pizza. Nella ristorazione italiana è il settore più arretrato. Ma comincia a correre. Le tre storie che abbiamo scelto hanno matrici differenti. C’è lo studio applicato alla tradizione dei fratelli Francesco e Salvatore Salvo della Pizzeria Salvo a San Giorgio a Cremano (Napoli), il percorso «filosofico» di Franco Pepe di Pepe in Grani a Caiazzo (Caserta), l’estro di Simone Padoan de I Tigli di San Bonifacio (Verona). Tutti hanno un’attenzione maniacale per la qualità. Salvatore Salvo suggerisce pure gli abbinamenti pizze-birre artigianali o bollicine campane. Mantenendo un rapporto qualità-prezzo commovente: 4,50 e la margherita al tavolo. Pepe va oltre. «La pizza è del popolo e deve rimanere al popolo». Lui vende quella a libretto (pomodoro San Marzano, olio, origano, aglio), ripiegata in quattro, a 1,50 euro. «Un prezzo provocatorio», ridacchia. I Salvo sono pizzaioli da tre generazioni. «Mia nonna — racconta Francesco — vendeva le pizze fuori dal basso. Ha presente Sofia Loren nell’Oro di Napoli? Quando abbiamo preso in mano il locale abbiamo cominciato a studiare le proprietà delle farine per cercare un approccio più scientifico». Poi hanno lanciato le pizze dell’eccellenza con prodotti ricercati e protetti da Slow Food: la Marinara con l’origano dei
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monti Alburni, le alici fresche e l’olio del Cilento; la Montanara Classica con i pomodorini del piennolo e il caciocavallo podolico. Ma la cosa per cui sono famosi è la pizza fritta con ricotta mista di bufala e vacca e ciccioli. Pepe è il guru di questa rivolu-
Gazzetta.it SUL BLOG I SEGRETI DELL’IMPASTO DI PEPE Guarda sul blog di GazzaGolosa la video inchiesta sulla pizza e le immagini di Franco Pepe che prepara l’impasto della pizza.
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zione: è arrivato a Milano da Caserta con una macchina carica di roba per fare l’impasto (a mano) in diretta. Non usa macchine. «All’inizio seguivo quello che faceva papà — racconta — poi ho costruito un mio percorso sensoriale. Ho bisogno di usare il tatto, di sentire la pasta, è come una creatura che ti nasce dalle mani». Pepe ha ristrutturato un palazzetto storico nei vicoli di Caiazzo e oggi fa un lavoro di ricerca per riprodurre sulle pizze i sapori dei piatti tradizionali: «Qui non faccio la pizza con le patatine fritte ma con le patate lesse condite perché riportano al sapore originale della pasta e patate». Pepe, tranne in casi di allergie, consiglia ai clienti di non variare gli ingredienti e gli abbina-
pagina a cura di PIER BERGONZI e DANIELE MICCIONE
menti della pizza. «Perché — aggiunge Salvatore Salvo — nessuno si sognerebbe di far cambiare il piatto a uno chef». Padoan è il più innovativo dei tre. Sugli impasti («Usavo il classico lievito di birra poi ho applicato la lievitazione naturale del pane») e sulle pizze. Affianca a quelle della tradizione delle invenzioni dove la pizza diventa una gustosa base che sostiene composizioni perfino ambiziose come carciofi crudi, polvere di arancio, petto di piccione e riduzione di Campari. I suoi prezzi sono normali per le pizze tradizionali (da 9 a 12 euro), fuori scala per quelle degustazione: 30 euro per gamberi, burrata e bottarga; 32 per foie gras, lardo e porcini grigliati. All’inizio è stato uno scandalo. Oggi vengono da Padoan proprio per le pizze gourmet.
La rivoluzione della pizza passa da Franco Pepe (1), i fratelli Salvatore (in primo piano) e Francesco Salvo (2), Simone Padoan (3) fotografato con Corrado Assenza (a destra). Le pizze sono di Padoan (4) e Pepe (5). Foto degli chef di Alfredo Chiarappa, delle pizze di BrambillaSerrani
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SCELGO LO ZAFFERANO PROFUMO INTENSO E IDENTITÀ MILANESE Davide Oldani, 45 anni, era una promessa del calcio poi un grave infortunio ha chiuso quella porta e ne ha aperta un’altra. Nel 2003 ha lanciato a Cornaredo, vicino Milano, il D'O e la cucina Pop: materia prima di qualità, piatti innovativi, prezzi bassi (a pranzo menù a 11,50 e). A ottobre andrà in cattedra ad Harvard per spiegare il suo modello. Un profumo intenso, uno splendido contrasto di colori, una forte identità milanese. Ecco perché scelgo lo zafferano. Anche se tutti parlano di spezia in realtà si tratta di un fiore viola che come per magia, una volta cucinato, cambia profumo e colore. Una trasformazione naturale che invita il cuoco a trattare le materie prime con rispetto. Io lo compro da Dario Galli, piccolo produttore che lo coltiva a Varedo, in Brianza, ed ha lanciato con ZafferanaMi una produzione di qualità a due passi dal Duomo! Uso il pistillo perché è più buono e più vicino alla natura: va sempre trattato in infusione. Porto la salsa a 60 65˚ e poi lo aggiungo. In questo modo, oltre a rilasciare tutti i sapori, il pistillo crea uno splendido contrasto tra salsa gialla e fiore rosso.
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Al consumatore suggerisco prima di tutto di usare il pistillo, ormai reperibile anche nei supermercati, e poi di conservarlo in frigo per non farlo seccare. L’ideale è cucinarlo nei mesi di ottobre e novembre, stagione milanese dello zafferano, quando si raccoglie e sprigiona il massimo dei profumi. Per un risotto alla milanese più leggero e profumato consiglio di far tostare il riso, portarlo a cottura con acqua salata e mantecarlo con burro, grana padano di 27 mesi e poco aceto di vino bianco. Per la salsa bisogna mettere in 2 dl di acqua bollente la maizena (5 g diluita in 20 g d’acqua fredda), salare, levare dal fuoco, portare il tutto a 65˚, aggiungere lo zafferano e lasciare per 15 minuti. Si mette un velo di riso nel piatto completando con l’infusione.
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
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LE PAGELLE
Ariete 6,5
DI ANTONIO CAPITANI
L’ispirazione giusta c’è. E con essa il successo. Ma lo stress vi strozza, pure suinamente. Staccate la spina! Pomeriggio OK per i soldi.
La solitudo giova. Perché le energie sono scarse. Ma i quattrini sembrano arrivare. Fascino vi fa cuccare e sdrumare da chiunque.
Con grinta e faccia di terga, stamane producete, ottenete, trionfate. Pomeriggio di sfigosconforto, pure fornicatorio. Ussignùr, state su.
La Luna gufa, stamani. E paventa ritardi, abbattimento, obblighi. Dal pomeriggio, solenni rivincite a tutto tondo e ristori sudombelicali.
La gente vi desidera, tanto che fra il potervi “avere” e fare 6 al superenalotto, sceglierebbe voi. Pomeriggio sfigatino.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
IL MIGLIORE Grinta, creatività, possibilità di successo aumentano. Anche nel lavoro e, di conseguenza, in campo economico. E fornicate pure, con impegnissimo!
Noie economiche o nei rapporti, stamane, vi sfigoabbattono. Ma dal pomeriggio alcune soddisfazioni vi tireranno su, anche suinamente.
Qualcuno si dissocia da voi. Ma anche da soli ve la cavate benerrimo. Specie in fatto di questioni di soldi e nel lavoro. Sudombelico geniale.
Mattinata produttiva, pomeriggio no. Ma, a ben vedere, gli zebedei si adagiano sul pavimento fino a sera. Ormoni a bollore, vigore su.
La mattina vi vede esuberanterrimi, il pomeriggio operosi e suini. Ma occhi aperti e mani sui glutei, a mo’ di scudo anti-fetente: urgono.
Decidere d’impulso potrebbe rivelarsi rovinoso, specie stamattina: occhio. Pomeriggio e sera più calmi, più proficui, più fornicosi.
La Luna propizia viaggi, p.r.,lavoro. E porta complimenti da farvi saltare come i grilli. Pomeriggio a rischio sfiga, pure suina: no!!!
Vergine 6+
Toro 6+
Bilancia 6+
Gemelli 7-
Scorpione 6
Leone 6,5
Cancro 6
Sagittario 6+
Pesci 8
Acquario 6+
Capricorno 6
Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre IN DIRETTA
BASKET
BILIARDO
SALTO CON GLI SCI
16.30 KHIMKI - OLYMPIACOS
14.30 SNOOKER: WELSH OPEN
18.00 COPPA DEL MONDO
Eurolega SportItalia 2
CALCIO 15.00 TORINO - DEPORTES CONCEPCION Torneo di Viareggio Rai Sport 1
Da Newport, Inghilterra Eurosport, Eurosport 2
19.00 FENERBAHCE BESIKTAS
20.00 SNOOKER: WELSH OPEN
Eurolega SportItalia 2
Torneo di Viareggio Rai Sport 2
20.30 LILLE - RENNAIS
LegaDue Rai Sport 2
20.45 MILAN - PARMA
1.00
Serie A Sky SuperCalcio, Sky Calcio 1
MANHATTAN - IONA
CALCIO A 5
BIATHLON
20.30 VERONA MARCA
17.15
4x6 Km femminile. Da Nove Mesto, Repubblica Ceca Eurosport
Serie A Rai Sport 1
GazzaMeteo
Ieri
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Moderati
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FIRENZE
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Champions League. Highlights
Slalom Parallelo. Da Sochi, Russia Eurosport 2, Rai Sport 2
Quarti di finale. SuperTennis
13.30 WTA PREMIER DOHA Quarti di finale. SuperTennis
Trento 0 10
Aosta
Milano
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Torino 2 8
Venezia
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Perugia
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2 8
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MILANO
-5
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ROMA
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PERUGIA
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POTENZA
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REGGIO CALABRIA
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ROMA
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TORINO
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Agitati
Nebbia
Il sole oggi MILANO
ROMA
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TRENTO
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:27
17:47
7:08
17:40
2
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VENEZIA
1
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri
Irina Shayk, fidanzata di Cristiano Ronaldo col quale la relazione pare però da tempo in crisi, ha realizzato un servizio a Siviglia per Sports Illu strated nel quale veste i panni di una torera. A Rio, intanto, al Carnevale di Rio ha sfilato Bruna Marquezine, l’attrice che fa coppia con Neymar.
Cadel Evans, che proprio ieri ha compiuto 36 anni, ha iniziato in Oman la sua annata che culminerà nel Tour de France. Ignazio Moser, 20 anni e un fisico da corazziere, si affaccia al mondo dei professionisti seguendo i consigli di papà Francesco. Scoprite quali nella rubrica Bike...
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Domani
Dopodomani
Arriva un fronte instabile dal Nord Europa e diretto verso il Sud e il medio e basso Adriatico con nubi diffuse, rovesci e anche locali nevicate a 800/1000 m. Tempo asciutto e con sole prevalente sul resto del Paese.
Un altro impulso instabile da Nord raggiunge le regioni meridionali e in parte centrali con nubi, piogge diffuse e qualche nevicata a 6/900 m. Addensamenti con piovaschi e fiocchi a bassa quota anche sulle Alpi, meglio altrove.
9
4
9
L’Aquila 3 7
Campobasso
Bari
1 7
Napoli 2
5
Potenza
12
6
12
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Cagliari
Catanzaro
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Palermo
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Reggio Calabria 7 14
8 14
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Sorge
Evans e Moser jr: il vecchio e il bimbo sono ospiti di Bike
Ancona
Firenze
L'AQUILA
Mossi
Calcio e copertine Irina fa la torera, Bruna sfila a Rio
10
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GENOVA
Neve
NBA
LA RUBRICA
Bologna Genova
Molto forti
Calmi
Sei Nazioni
14.00 BASKET: UTAH JAZZ OKLAHOMA CITY THUNDER
IL VIDEO
9
Coperto
Temporali
11.30 RUGBY: FRANCIA GALLES
Cieli più nuvolosi con piogge sulla Sardegna, localmente sul basso Tirreno e, verso sera, piogge anche tra Molise e Abruzzo con fiocchi a 8/900 m. Fenomeni più intensi sulla Sardegna e sul basso Tirreno. Più soleggiato altrove. Trieste
Forti
MARI
GOLF: JOBURG OPEN
Oggi
Rovesci
Pioggia
Serie A
12.30 ATP ROTTERDAM
7.30
PGA European Tour. Da Johannesburg, Sudafrica
15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER
TENNIS
Serie A1 maschile Rai Sport 2
SKY SPORT 2
12.15 CALCIO: LAZIO - NAPOLI
11.00 COPPA DEL MONDO
19.00 FLORENTIA ACQUACHIARA
Champions League. Highlights
Champions League. Highlights
11.30 CALCIO: CELTIC JUVENTUS
SNOWBOARD
Da Pacific Palisades, Stati Uniti Sky Sport 3
PALLANUOTO
MONDIALI
11.00 CALCIO: VALENCIA PARIS SAINT GERMAIN
Slalom gigante maschile. Seconda manche. Da Schladming, Austria Eurosport
21.00 US PGA TOUR
CALCIO: CELTIC - JUVENTUS Champions League
13.15 MONDIALI
PGA European Tour. Da Eastern Cape, Sudafrica Sky Sport 2
NCAA ESPN America
9.00
MONDIALI Slalom gigante maschile. Prima manche. Da Schladming, Austria Eurosport, Rai Sport 1
12.30 AFRICA OPEN
20.45 PISTOIA - BOLOGNA
Ligue1 SportItalia
9.45
GOLF
Eurolega SportItalia 2
SKY SPORT 1
La tennista azzurra è nata a Brindisi il 25 febbraio 1982. È oggi numero 56 del ranking Wta. Nell’agosto del 2009 è stata numero 10
Gazzetta.it
16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 0.45 CALCIO: SHAKHTAR DONETSK BORUSSIA DORTMUND
Quarti di finale. SuperTennis
SCI ALPINO
Da Newport, Inghilterra Eurosport, Eurosport 2
20.45 SIENA CAJA LABORAL VITORIA
17.00 ANDERLECHT REGGINA
19.30 ATP ROTTERDAM
Qualifiche HS 213. Da Oberstdorf, Germania Eurosport 2
FLAVIA PENNETTA
Catania 8 15
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Il sole domani MILANO
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La tiratura di giovedì 14 febbraio è stata di 317.214 copie
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
10 feb.
18 feb.
25 feb.
4 mar.
COLLATERALI *con le Grandi Battaglie N. 1 e 11,19 - con Passione Rally N. 1 e 5,19 - libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 con The Coldplay Collection N. 4 e 11,19 - con Carosello N. 7 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 8 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 8 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 11 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 13 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 16 e 11,19 - con I Love Travel N. 21 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 25 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 26 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 26 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 41 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 44 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 35 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 46 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
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