www.gazzetta.it lunedì 18 febbraio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI M LANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero n 41 Anno
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* Rendimento lordo 4% meno la quota fissa trattenuta pari all’1%. Al lordo della tassazione sulle plusvalenze. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo. UNIQA Previdenza SpA - Milano - Aut. D.M. 17656 del 23/04/1988 (G.U. 117 del 20/05/1988)
ilCommento
LA VARIABILE EUROPEA di ALBERTO CERRUTI
Sabato sera, dopo lo zero (a uno) sul campo della Roma, tirava brutta aria alle spalle della Juven tus. Ieri pomeriggio, dopo lo zero (a zero) contro la Samp, il ventac cio della rimonta è stato declas sato a venticello, troppo leggero per le speranze del Napoli. L’ARTICOLO A PAGINA 20
NAPOLI PARI E PAURA IL PALO Nel cerchio Marek Hamsik, 25 anni, dopo il suo tiro con il pallone sul palo
Juve lontana (+ 4). Hamsik rapinato CECERE, MALFITANO, G. MONTI ALLE PAGINE 8910
STRAMAZZATA GRANDE FIORENTINA INTER TRAVOLTA
L’abbraccio tra Adem Ljajic, 21 anni e Stevan Jovetic, 23, i protagonisti della vittoria viola
Tre giocatori non al top, due supersfide alle porte: e Niang è stanco...
Serie A / 25ª GIORNATA
Genoa, Catania, Toro ok E stasera la Lazio a Siena PARTITE CATANIA BOLOGNA CHIEVO PALERMO FIORENTINA INTER GENOA UDINESE MILAN PARMA NAPOLI SAMPDORIA PESCARA CAGLIARI ROMA JUVENTUS TORINO ATALANTA OGGI SIENA LAZIO (20.45)
10 11 41 10 21 00 02 10 21
CLASSIFICA JUVENTUS 55 NAPOLI 51 LAZIO* 44 MILAN 44 INTER 43 FIORENTINA 42 CATANIA 39 ROMA 37 UDINESE 36 PARMA 32
(1 2)
Tra parentesi i punti di penalizzazione. *Una partita in meno
IL ROMPI PALLONE di GENE GNOCCHI
VELA CHE COSA C’E’ DIETRO AL RECORD
IN EDICOLA O IN E BOOK
Pistorius inchiodato anche Nadal torna al successo da una mazza insanguinata Sette mesi dopo lo stop
Soldini: «I miei 47 giorni in barca tra iceberg e liti»
Davide Oldani racconta Storie di sport e cucina
SIMONCELLI A PAGINA 41
PASINI A PAGINA 37
IL CASO MACABRI DETTAGLI SULL’OMICIDIO
TENNIS LO SPAGNOLO VINCE A SAN PAOLO
MARTUCCI A PAGINA 43
TORINO ( 1) 31 SAMP ( 1) 29 CHIEVO 29 CAGLIARI 28 ATALANTA ( 2)27 BOLOGNA 26 GENOA 25 PESCARA 21 PALERMO 19 SIENA* ( 6) 18
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Successione del Papa. Molte probabilità per Tarcisio Bertone: ha preso come agente Mino Raiola.
CENITI, CALAMAI, DALLA VITE, D’ANGELO, DE CALÒ, ELEFANTE, TAIDELLI ALLE PAGINE 235620
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FaraoneBoaBinho l rebus di Allegri per Barça e derby BOCCIGOZZINIRICCI PAGINE 1415 3 Massimiliano Allegri, 45 anni
Jovetic e Ljajic ne fanno due a testa e finisce 41. Sotto accusa Stramaccioni («Ho sbagliato io») che si giocherà la fiducia di Moratti nel derby di domenica
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MILAN TRA CHAMPIONS E TERZO POSTO
Edicola 9,99€ (più il giornale). Ebook 7,99€
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
25a GIORNATA
DOPPIETTE E MAGIE CHE ILLUMINANO IL FRANCHI
13’ primo tempo Ljajic apre la serata La Fiorentina sblocca al 13’: cross di Pasqual, Jovetic allunga e Ljajic di testa supera Handanovic PEGASO
33’ primo tempo Il capolavoro di Jovetic Il raddoppio viola è un capolavoro di Jovetic: destro a giro potente e preciso, imparabile per il portiere dell’Inter SESTINI
10’ secondo tempo Tacco di Aquilani, sentenza di Jo-Jo La magia sul terzo gol è di Aquilani: tacco smarcante per Jo-Jo che con il piatto destro esegue la sentenza ANSA
20’ secondo tempo Ljajic firma il poker Doppietta anche per Ljajic, che va a prendersi gli abbracci in panchina e i complimenti di Luca Toni ANSA
Da sinistra: Rodrigo Palacio, Javier Zanetti e Antonio Cassano IPP
Firenze fa viola l Jovetic e Ljajic da urlo Nerazzurri in confusione Strama è sotto accusa Il tecnico sbaglia le mosse: arriva l’8a sconfitta in campionato Straordinari i gioielli slavi che portano Montella fuori dalla crisi LUCA CALAMAI FIRENZE
E dire che centinaia di tifosi viola lo volevano mandare in panchina dopo le ultime deludenti prestazioni. La città dei guelfi e ghibellini ritiene di avere il diritto di dividersi su qualsiasi argomento, anche su una polemica calcisticamente insensata. Jo-Jo in una notte si riprende tutto. L’amore della sua gente, il ruolo di trascinatore della Fiorentina, un valore di mercato superiore ai 30 milioni. Ma, attenti, il fuoriclasse slavo non ha già deciso di fare le valigie a giugno. Anzi, se la squadra di Montella conquisterà un posto in Europa, potrebbe restare un altro campionato. Obiettivo, tra l’altro, estremamente concreto. Grazie alla vittoria per 4-1 sul-
l’Inter i viola salgono in classifica a quota 42, neppure la zona Champions è poi così lontana. L’altra faccia della medaglia è lo sguardo perso nel vuoto di molti giocatori nerazzurri. A sette giorni dal derby i ruoli si sono capovolti: ora c’è Balotelli davanti. Un bel pugno nello stomaco. Il black-out del Franchi porta tutto il pianeta nerazzurro sul banco degli imputati. Il presidente Moratti che all’improvviso ha deciso di non presentarsi alla stadio aveva annusato qualcosa? Il primo sotto accusa è Stramaccioni. Il tecnico sbaglia scelte e approccio. Tre gli errori evidenti: 1) lasciare libero Pizarro di creare calcio; 2) lasciare alla Fiorentina la possibilità di sviluppare il suo abituale titic-titoc rinunciando a pressare alto; 3) non accompagnare mai con più di
due uomini le rare ripartenze. Ma c’è dell’altro. E’ vero che l’infortunio di Milito ha disarmato l’attacco, ma come spiegare la mancanza di conclusioni in porta? L’unico tiro vero ha fruttato il gol della bandiera.
Alvarez al posto di Kovacic. Una confusione totale. Confusione tattica che si somma a un atteggiamento troppo moscio da parte di un gruppo mai in partita. Nel derby l’Inter dovrà resettare tutto. Che numeri Con Diego e An-
Confusione In questo caso le re-
sponsabilità di Cassano e Palacio sono parziali. E’ la manovra che è mancata. Stramaccioni è partito con il 4-3-1-2 con un centrocampo così organizzato: Cambiasso a destra, Kuzmanovic centrale e Kovacic a sinistra. Dopo il primo schiaffone il tecnico nerazzurro ha spostato tutti e tre i centrocampisti chiedendo a Kovacic di fare il playmaker. Ma la musica non è cambiata. Così come l’Inter non ha cambiato marcia quando in avvio di ripresa la squadra è passata al 4-3-3 con
drea Della Valle in tribuna riaffiora, dopo un mese di sofferenze, la vera Fiorentina. Montella finalmente mette la squadra al servizio di Jo-Jo proponendolo come centravanti alla Totti. Cioè, libero di andare dove lo porta il cuore. Senza Toni che gli chiude i corridoi e con l’amico Ljajic al fianco il montenegrino entra subito nel vivo della partita. E’ suo il tocco che consente a Ljajic di realizzare di testa il primo gol (13’ p.t.) ed è ancora suo il siluro che lascia immobile Handanovic (33’ p.t.) chiudendo in
pratica la gara. Il fuoriclasse viola realizza anche la terza rete in avvio di ripresa (10’) sfruttando un tocco di Aquilani e un altro sbandamento di tutto il pacchetto arretrato dell’Inter. Per Jo-Jo è l’undicesimo centro in campionato. Ma, nella trionfale galoppata, come non sottolineare la regia illuminata di Pizarro, le accelerazioni di Cuadrado, i tocchi di Borja Valero e la doppietta di Ljajic. Altro giocatore nel mirino dei tifosi. Lo accusavano di non vedere la porta. Ha risposto con una doppietta.
la Sfida ADEM LJAJIC 21 ANNI ATTACCANTE
ANTONIO CASSANO 30 ANNI ATTACCANTE
MINUTI GIOCATI
91
91
GOL
2
1
TIRI TOTALI Progetto? Nel finale di gara
l’Inter salva almeno la faccia con il gol di Cassano. Una conclusione imparabile da fuori area. In pratica, l’unico tiro nello specchio della porta. Un colpo isolato dentro una notte che lascia una ferita profonda e che rimette tutto in discussione. E’ vero che Stramaccioni ha avuto ancora poco tempo per fondere i nuovi arrivati con il vecchio blocco ma quale vuole essere il punto d’approdo del progetto tattico nerazzurro? E come spiegare il buio che è sceso all’improvviso su giocatori come Guarin, Nagatomo, Juan Jesus (protagonista di un brutto intervento su Jo-Jo), Ranocchia e gente dell’esperienza di Cambiasso e Zanetti? La zona Champions è ancora a portata di mano ma occorre un brusco cambio di rotta. Tutto sommato il derby arriva al momento giusto. Almeno le motivazioni non mancheranno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
6
1
DRIBBLING OK
3/8
4/7
FALLI SUBITI
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
FIORENTINA
INTER
4
1
(4-3-3)
(4-3-1-2)
1 Viviano; 40 Tomovic, 2 Gonzalo Rodriguez, 15 Savic, 23 Pasqual; 10 Aquilani, 7 Pizarro (dal 23’ s.t. 4 Sissoko), 20 Borja Valero; 11 Cuadrado (dal 38’ s.t. 19 Llama), 8 Jovetic (dal 27’ s.t. 9 El Hamdaoui), 22 Ljajic. PANCHINA 89 Neto, 12 Lupatelli, 4 Roncaglia, 5 Compper, 18 Larrondo, 21 Migliaccio, 27 Wolski, 30 Toni, 92 Romulo. ALLENATORE Montella. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pizarro, Savic e Pasqual per gioco scorretto.
1 Handanovic; 4 Zanetti, 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 55 Nagatomo; 19 Cambiasso, 17 Kuzmanovic, 10 Kovacic (dal 1’ s.t. 11 Alvarez); 14 Guarin (dal 13’ s.t. 31 Alvaro Pereira); 8 Palacio (dal 31’ s.t. 7 Schelotto), 18 Cassano. PANCHINA 27 Belec, 30 Carrizo, 6 Silvestre, 18 Rocchi, 21 Gargano, 24 Benassi, 42 Jonathan, 47 Colombi. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-3. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ranocchia, Juan Jesus, Guarin e Alvaro Pereira per gioco scorretto.
MARCATORI Ljajic (F) al 13’, Jovetic (F) al 33’ p.t.; Jovetic (F) al 10’, Ljajic (F) al 20’, Cassano (I) al 42’ s.t. ARBITRO Rizzoli di Bologna. NOTE paganti 14.346, incasso di 452.402 euro; abbonati 12.636, quota di 176.703 euro. In fuorigioco 2-1. Angoli 5-2. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 2’.
POSSESSO PALLA FIORENTINA 63,4%
PASSAGGI UTILI INTER 36,6%
TIRI IN PORTA
SETTIMANA DI COPPE
Mercoledì 20 andata ottavi di finale Milan Barcellona ore 20.45 TV: Canale 5, Premium Calcio HD; Sky Calcio 1 e Sky 3D
3
Il caso DIETRO ALLA BATOSTA
«Ho sbagliato le scelte» L’Armata Stramaleone e un derby rischiatutto Il tecnico domenica affronterà il Milan da inseguitore: «Non credevo pesassero così tanto due gare vicine con gli stessi uomini»
Moratti ha viaggiato con l’Inter ma allo stadio non si è visto... INTER 81,4%
TIRI FUORI
IIIIIIIIIIII FIORENTINA 12
FIORENTINA 91,7%
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
I IIIIIII INTER 1
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-0 3’ Jovetic si presenta tutto solo davanti ad Handanovic che gli chiude lo specchio. GOL! 13’ Cross di Pasqual, deviazione di Jovetic e colpo di testa vincente di Ljajic. GOL! 33’ Conclusione imparabile da fuori area di Jovetic: Handanovic resta immobile. 37’ Conclusione di Borja Valero respinta da Handanovic.
FIORENTINA 7
IIII INTER 4
SECONDO TEMPO GOL! 10’ Tocco di tacco di Aquilani che smarca Jovetic solo davanti a Handanovic: Jo-Jo di piatto destro realizza. GOL! 20’ Destro a giro di Ljajic dal limite dell’area: Handanovic ancora immobile. GOL! 42’ Cassano realizza il gol della bandiera con una conclusione dalla lunga distanza: il pallone colpisce il palo e entra in rete.
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE FIRENZE
Giovedì 21 ritorno sedicesimi di finale Cluj Inter ore 19.00 (andata 0-2) Sky Sport 1; Premium Calcio 2
BARICENTRO MOLTO ALTO 56,9 metri
BARICENTRO BASSO 50,2 metri
’Inter la Moviola DI FRANCESCO CENITI
Viziato il 3-0: Pizarro si aiuta con il braccio Gara a senso unico, ma nella ripresa bravo Rizzoli a calmare gli animi (usando anche il cartellino a ripetizione) quando con gli interisti nervosi per il risultato pesante. C’è da
discutere sull’avvio dell’azione che porta al 3 0: Pizarro ruba palla a Guarin aiutandosi anche con un braccio, forse giudicato involontario da Rizzoli. Più giusto invece fischiarlo e in quel caso c’era anche il rischio secondo giallo. Per il resto, regolare il vantaggio viola (Ljajic è in linea con Ranocchia). Okay le ammonizioni per Pasqual, Pizarro (mani volontario a bloccare Guarin), Ranocchia, Guarin, Pereira e Savic. Da arancione la gomitata di Juan Jesus a Jovetic: arriva il giallo.
Lazio Borussia M. ore 19.00 (andata 3-3) Italia 1, Premium Calcio 3; Sky Sport 3 Viktoria P. Napoli ore 21.05 (andata 3-0) Italia 1, Premium Calcio 1; Sky Sport 1
Handanovic che sembrava l’orso del Luna Park Viola. Cambiasso che vedeva il pallone scorrere come un sasso. Dov’è la palla? Boh, mah. Guarin che era zavorrato e svogliato: non lui. Stramaccioni che a un certo punto si siede in panchina come se avesse stracciato il gratta-e-vinci miliardario: mai si era seduto affranto. Una resa. Perché l’Inter è stata presa a pallate dai primi minuti, perché la Fiorentina assatanata sbucava da ogni dove, e in effetti c’erano solo spazi da aggredire, tutti lasciati liberi dall’Armata Stramaleone. Mai in partita. Mai Inter. «Ho sbagliato — dice il tecnico —: non credevo pesasse così tanto giocare 2 gare vicine con gli stessi uomini. Sconfitta netta: è stata colpa della stanchezza ma anche di gestione e valutazioni, le mie. Mi assumo le responsabilità». No Moratti no Inter Stramaccio-
ni ha la faccia dei giorni in cui spiegare tutto è un tormento. A Siena aveva preso libecciate forti. A Firenze, ieri sera, ha visto una squadra che a una settimana dal derby sembra finita nel gorgo della mollezza: giocatori sgonfi, scelte che non si capiscono (la stanchezza di coppa pesa), una rincorsa dopo l’altra e la gente fiorentina che in tribuna fa gli «olè» come se il torero viola avesse sdraiato il toro nerazzurro. E così è. E pensare che ci si era messo anche Massimo Moratti a dare la carica alla squadra: viaggio in treno coi suoi ragaz-
Andrea Stramaccioni, 37 anni, siede sulla panchina dell’Inter dallo scorso marzo AFP
d
HA DETTO
S «Sconfitta netta: colpa della stanchezza ma anche di gestione evalutazione, le mie. Mi assumo le responsabilità»
zi, da Milano a Firenze, foto di gruppo. Il presidente al «Franchi» non si è visto, ha pranzato in centro a Firenze poi non ha seguito la gara pur ringraziando Diego Della Valle per l’invito: non si è presentato Moratti e non si è presentata nemmeno l’Inter in campo. Ma a Moratti bisognerà dare una spiegazione per questa Caporetto. La sberla dopo l’Europa Stra-
maccioni alla fine sembra uscito da una lavatrice. «Ora dobbiamo assolutamente riprenderci - dice il tecnico -, tutto sta a come si reagisce a certe sconfitte. Guarda caso, abbiamo subìto la quinta sconfitta dopo le gare in Europa League. Giovedì andremo in Romania e domenica c’è il derby? Eh già, terremo la coincidenza in considerazione. Quando arrivi sempre secondo sul pallone c’è poco da dire: non mi sono mai aggrappato agli alibi ma, dai i meriti alla
Fiorentina, l’Inter è stata in difficoltà e stanca. E ripeto: il tutto è nato anche da una mia valutazione errata». Moratti l’aveva chiesto: «L’infortunio di Milito dovrà rendere tutti più rabbiosi». E’ stato esattamente il contrario. E il Milan per la prima volta è davanti in classifica. «La Fiorentina ha meritato — dice Strama —, ma se l’arbitro manda fuori Pizarro cambia tutto e non prendiamo il terzo gol, ma ormai va così da sei mesi. Con un 2-0 e loro in 10 poteva andare diversamente». Il problema, ora, è un altro: fra giovedì e derby serve gestire alla perfezione gli uomini. L’Inter imbarazzante non deve più esistere: la panchina non balla, ma adesso Moratti chiede passaggio del turno a Cluj e derby. L’Armata Stramaleone dev’essere solo l’incubo di una notte. E sta alle scelte di Strama fare in modo che sia così. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
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SERIE A 25a GIORNATA IL CAPITANO NERAZZURRO INDICA LA STRADA
Zanetti: «Mollare non è da noi, quindi ripartiamo» «La colpa è di tutti, del mister e nostra» Il d.s. Ausilio sul sostituto di Milito: «Adesso faremo il punto in società» DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO D’ANGELO FIRENZE
E adesso che si fa? Un’imbarcata così clamorosa non può passare inosservata, né non ferire nell’orgoglio una squadra totalmente spaesata. E non tutto può essere riconducibile alle assenze, che pesano, certo, ma fino a un
certo punto. A proposito delle assenze, da oggi l’Inter tornerà a pensare anche a come sostituire l’infortunato Diego Milito. La rosa dei papabili svincolati è sempre quella e comprende Carew, Mpenza, Charisteas, Van Nistelrooy. Ma al momento la scintilla non è ancora scattata, per nessuno. «Domani (oggi, ndr) faremo il punto — ha ammesso il d.s. Piero Ausilio pri-
ma del match di ieri sera —. Di grandi opportunità in giro non ce ne sono. Fare qualcosa tanto per farla non è nel nostro modo di lavorare, se dovesse venire fuori qualcosa di interessante la valuteremo, ma al momento questa opportunità non c’è». In realtà pare che l’unico che soddisfi il bisogno dell’Inter sia l’olandese Ruud Van Nistelrooy, ex Malaga: si dice che abbia continuato ad allenarsi anche dopo l’addio al calcio (a giugno), ma anche che non avrebbe alcuna intenzione di tornare sui propri passi.
Javier Zanetti, 39 anni BOZZANI
Voltare pagina E dopo il k.o. chi ci mette la faccia è capitan Zanetti. Che non cerca scuse e va dritto al sodo: «Non ci sono alibi, abbiamo sofferto il loro palleggio, eravamo sempre in inferiorità numerica. Dobbiamo fare i complimenti alla Fiorentina, noi non abbiamo fatto nulla di quello che è nelle nostre potenzialità. Adesso abbiamo due strade: mollare, e non è da noi, o ripartire subito. Quindi concentriamoci sul Cluj e poi pensiamo al Milan. Il derby può essere la partita delle svolta». Lontano da San Siro l’Inter è irriconoscibile (un punto nelle ulti-
me 7 trasferte): «Anche noi cerchiamo una spiegazione, dobbiamo cambiare la tendenza e trovare continuità pure in trasferta. Ora non siamo equilibrati e continui. La colpa è di tutti, del mister e nostra». In attesa della Lazio, il terzo posto resta vicino, anche se Milan e Fiorentina sono rientrate in corsa: «La fiducia c’è — chiude Zanetti — ma siamo realisti. Siamo in tante ora a lottare per la Champions. Che è importante pure per la società». Anche per questo il derby può essere decisivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
FIORENTINA
7,5
CUADRADO UNA TROTTOLA PIZARRO D’ORO Non batteva l’Inter da 7 anni, le dà una lezione di gioco e organizzazione. Nei primi 45’ è come un flipper pieno di luci.
7
DI ANDREA ELEFANTE
8 h Il migliore Jovetic I grandi rispondono così: un assist e due gol, Handanovic perdonato la prima volta, non le altre. Qualità e attenzione tattica: in quel ruolo può far male.
TIRI 4 DRIBBLING OK 1/3 SPONDE 4
6 h Il migliore Handanovic
INTER
s.v.
6,5
Viviano
Tomovic
E già con questo si è detto molto su che partita è stata: si mangia una mozzarella di Kuzmanovic, per il resto se la gode.
Titolare dopo tanta panchina, si fa trovare pronto e la partita lo aiuta: non ci casca se lo punta Cassano, che dà il meglio altrove.
PARATE 0 RINVII 9 USCITE 3
CONTRASTI OK 4/7 LANCI 4 PASSAGGI OK 39/40
4
GUARIN, JUAN E NAGATOMO: CHE DISASTRO Stordita, non può essere solo dal k.o. di Milito: un punto nelle ultime 9 trasferte, ma il peggio non sono i numeri.
Lo prendono come un tirassegno, per quanto può non ci sta: stoppa due volte Jovetic, due Valero, una El Hamdaoui. Senza di lui sarebbe stata roba da annali.
PARATE 7 RINVII 15 USCITE 3
4,5
4,5
Zanetti
Ranocchia
È in gare così che si capisce che da laterale ormai annaspa: preso in mezzo da Pasqual e Ljajic, pure lui guarda il serbo sul 4-0.
Il primo ad avere occhi sbarrati e gambe incerte di fronte alle ondate viola: prova a reagire, ma annega sul 4-0.
CONTRASTI OK 2/4 LANCI 2 PASSAGGI OK 33/36
CONTRASTI OK 5/10 LANCI 1 PASSAGGI OK 24/26
Rodriguez
Savic
6,5
7
7
Aquilani
Pizarro
7
7
Borja Valero
Juan Jesus
4
4
Nagatomo
Cambiasso
4,5
5
Kuzmanovic
Kovacic
Guarin
Deciso e pulito quando ancora ci sono avvisaglie offensive da spezzare: esce palla al piede, dice subito che non ce n’è.
Vedi Tomovic: Guarin gira al largo, Cassano pure, lui mette il suo contributo di sbarre alla gabbia che inghiottisce Palacio.
Il cross per l’1-0 è il primo segnale, non l’ultimo: padrone della fascia e della situazione, nel senso che non strafà.
Gioca di fino e di sostanza: intensità che testimonia la sua crescita. Si concede un tacco per il 3-0, e ci mancherebbe.
Ha sempre un sacco di metri di campo: ringrazia e dispensa geometrie e palloni, uno d’oro per Jovetic. Peccato, salterà il Bologna.
Dice: non si riposa mai. E lui risponde: arrivo spesso prima sul pallone e ne spreco pochissimi. Sfiora anche il 3-0.
Ultimamente va così, sbanda troppo: sul gol di Ljajic sta praticamente a guardare e non si ripiglia più, se non a giochi fatti.
Forse lui terzino non è mai stato: terrorizzato e stordito da Cuadrado, sempre all’inseguimento. Sbaglia il rinvio che porta al 3-0.
Altro che libertà di andare negli spazi: duelli impietosi prima con Borja Valero e poi Aquilani, non si raccapezza mai.
Dovrebbe impostare più che rincorrere, ma la palla ce l’hanno sempre gli altri. Attenuante minima: l’unico che prova a tirare.
Qualche idea e percussione in più degli altri, tignoso su Cuadrado, ma da un suo errore nasce il 2-0. Cambio «protettivo»?
Dovrebbe tarpare Pizarro e sostenere le punte: dovrebbe. Apatico e poi nervoso (e infatti sostituito), lui è così: o tutto o nulla.
CONTRASTI OK 3/4 LANCI 2 PASSAGGI OK 35/36
CONTRASTI OK 6/8 LANCI 2 PASSAGGI OK 52/52
CONTRASTI OK 1/4 LANCI 2 PASSAGGI OK 67/69
TIRI 2 PASSAGGI OK 62/69 RECUPERI 3
TIRI 0 PASSAGGI OK 53/57 RECUPERI 6
TIRI 3 PASSAGGI OK 65/69 RECUPERI 8
CONTRASTI OK 4/5 LANCI 5 PASSAGGI OK 25/27
CONTRASTI OK 0/1 LANCI 0 PASSAGGI OK 11/13
TIRI 0 PASSAGGI OK 24/26 RECUPERI 1
TIRI 1 PASSAGGI OK 52/55 RECUPERI 4
TIRI 0 PASSAGGI OK 23/25 RECUPERI 2
TIRI 0 PASSAGGI OK 16/23 RECUPERI 5
Pasqual
7,5
7,5
6
6
s.v.
Una trottola che schizza dappertutto, anche in aiuto quando c’è da ripiegare: stordisce e con questa intensità è devastante.
La freschezza che manca all’Inter: imprendibile. Torna, apre la gara e la chiude: in mezzo, accelerazioni e sprazzi devastanti.
Esordio morbido: gli ci voleva per iniziare a entrare in una squadra che — sospetto — gioca a ritmi un po’ diversi dai suoi.
Fa il terminale di una Fiorentina che ha la pancia già piena: ci prova quasi da solo, ma Handanovic gli nega il 5-0.
Gioca gli ultimi spiccioli per Cuadrado: il colombiano meritava tutti quegli applausi.
TIRI 1 DRIBBLING 1/5 SPONDE 2
TIRI 6 DRIBBLING 3/8 SPONDE 7
TIRI 0 PASSAGGI OK 26/28 RECUPERI 0
TIRI 1 DRIBBLING 0/1 SPONDE 1
CONTRASTI OK 1/1 LANCI 0 PASSAGGI OK 5/5
Cuadrado
Ljajic
Sissoko
El Hamdaoui
Llama
5
4
8
4,5
l’allenatore Montella
l’allenatore Stramaccioni
Disegna (e convince) una Fiorentina che sembra lui anni fa, visto che all’Inter faceva sempre gol: ritmo e qualità al servizio del sistema di gioco, e viceversa.
4,5
5,5
5
Alvarez
Pereira
Schelotto
Non è un vero centravanti e si sa, però sembra sfiduciato a prescindere: quarta di fila in campionato senza gol. Tolto perché diffidato.
Terzo gol nelle ultime 4 gare, dopo essersi avventurato — ma ai suoi ritmi — in deserti di idee e spazi: e sbaglia tantino.
Largo a destra in partenza, come sempre se ne va dribblando per altri lidi, ma è una partita che gioca troppo da solo e senza veri lampi.
Quando entra il danno è già fatto, ma aggiunge poco, anzi si vede più che altro per un fallo su Cuadrado che gli toglie il derby.
Pure lui ha il torto di entrare a gara morta e sepolta. Non fa danni e non dà scosse: oggettivamente difficili entrambe le cose.
TIRI 0 DRIBBLING 1/2 SPONDE 2
TIRI 1 DRIBBLING 4/7 SPONDE 6
TIRI 0 PASSAGGI OK 15/16 RECUPERI 6
TIRI 0 PASSAGGI OK 5/5 RECUPERI 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 5/5 RECUPERI 0
Palacio
Cassano
5
5,5
Ok la botta di Milito e il problema di Gargano, ma si vede l’opposto dell’Inter che voleva: senza contromisure, svuotata. In troppi appaiono assenti: perché?
GLI ARBITRI RIZZOLI 5,5 Attenuante: non era facile da vedere. Però nell’azione del 3-0 c’era un mani (involontario?) di Pizarro, che era già ammonito. Marzaloni 7-Padovan 6; Romeo 6-Velotto 6
Salone internazionale della caccia, della natura e del tiro sportivo
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A 25a GIORNATA
il tema EUFORIA FIORENTINA
Gioia in campo e in tribuna
C’è l’effetto Diego per Jo-Jo e Ljajic: «La partita perfetta» Il patron: «Mio fratello Andrea mi ha detto che porto fortuna». E le punte riscattano un 2013 fin qui in ombra Sorrisi convinti per Diego Della Valle in tribuna con il fratello Andrea, presidente onorario, al termine della partita. A sinistra Stevan Jovetic, 23 anni, abbraccia Adem Ljajic, 21: due gol a testa INSIDE-ANSA DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI FIRENZE
«La gente si aspetta che Jovetic segni due gol a partita, ma io sono contento del suo contributo. Certo, può finalizzare di più...». Mago Montella fa giocare a memoria la Viola nella serata in cui torna al Franchi Diego Della Valle e le sue parole della vigilia avevano la vista lunga. In tre su quattro Jo-Jo, che con-
tro l’Inter non aveva mai fatto centro, estrae dal cilindro la partita perfetta e mette il silenziatore ai borbottii di una parte di piazza che lo credeva svogliato e indisponente. Lo stesso Mihajlovic, che lo conosce bene, spiegava che se le cose non
sarebbero cambiate a fine stagione il genio montenegrino sarebbe andato a sfregare la sua lampada altrove. Lui ha fatto parlare il campo ed è entrato in tre delle quattro reti viola. Spizzando il cross di Pasqual ha prima aperto la strada a Ljajic per l’1-0, poi creato il raddoppio con una magia che solo i grandi possono pensare. E soprattutto eseguire. Dopo aver fintato un tacco per chiudere un triangolo con Aquilani, si è portato la palla sul destro e dal limite ha disegnato la parabola perfetta. Un Picasso al cui confronto la rete del 3-0 pareva una «crosta», con un pasticcio di Nagatomo, un rimpallo su Kuzmanovic e un tacco illuminato di Aquilani a spalancargli la porta. Ma il campione è tale anche perché sa sentire la
zolla giusta e indurre all’errore avversari terrorizzati dal suo movimento su tutto il fronte d’attacco, mai banale e senza perdere un pallone. Da punta centrale E quanto
Jo-Jo si senta l’ombelico del progetto viola lo dimostrano la standing ovation del Franchi quando al 72’ lascia il posto ad El Hamdaoui, come lui vada a cercare i compagni uno ad uno a fine gara per abbracciarli e a fine interviste lanci la maglia ai tifosi ancora in adorazione. «C’è stata una scossa importante dopo un inizio 2013 non bello — racconta Jo-Jo, che però da vero leader guarda già avanti —. Ringrazio il pubblico, ma ora non dobbiamo accontentarci. Andiamo a vincere a Bologna. Questa volta ho giocato da
punta centrale e ho cercato di più la profondità. È una posizione che di solito non amo perché in genere mi piace avere la palla fra i piedi. È andata bene. Dedico questa serata alla mia famiglia che mi è sempre stata vicina. Sono davvero contento». E ora torna a ridere anche la classifica. «Al terzo posto credevamo anche prima. Ci serve solo più continuità». E che Ljajic! Ma il duello in salsa
slava è stato un trionfo, oltre che per la tenuta stagna di Tomovic e Savic, anche per le fiammate di Adem Ljajic. Il baby serbo, famoso per la zuffa con Delio Rossi, ha raddoppiato in un sol colpo il suo bottino stagionale, che prima era fermo al centro contro la Lazio. Una coppia esplosiva, brava a
dialogare e non dare mai punti di riferimento ai difensori interisti, finiti letteralmente centrifugati. DDV e Renzi ironico Una festa cui
ha presenziato dopo tre anni Diego Della Valle, seduto in tribuna d’onore tra il fratello Andrea («Mai visto una partita così bella») e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Così il patron: «Gran gioco e vittoria. Serata perfetta, non è mancato nulla. Il calcio che piace a noi, il gioco di Montella piace a tutti. La mia presenza? Mio fratello mi ha detto che porto fortuna. La7 e stadio? In una notte così si può parlare solo della gara». Renzi invece se l’è cavata con una battuta, twittando un «non c’è che dire: partita equilibrata...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A 25a GIORNATA le Pagelle di NI.CE.
TROPPE PAUSE PER INSIGNE BRAVO BEHRAMI ICARDI PUNGE NAPOLI 5,5 DE SANCTIS 6 Para quel che deve, soprattutto su Sansone. Ma che brividi su Maxi Lopez. CAMPAGNARO 6,5 Stavolta non trova la rete salva—risultato. Però marca e spinge con efficacia. CANNAVARO 6 Ci prova a pochi minuti dalla fine: incursione da centravanti e sciabolata alta. BRITOS 5,5 Perde Icardi in area a inizio ripresa: era in netto anticipo. A salvare il gol ci pensa Behrami. MESTO 5 Ce la mette tutta sul piano dell’impegno ma ricava pochissimo dalla sua spinta. INLER 5 Scarsa ispirazione. Soffocato dalle marcature di Delio Rossi fatica a sveltire la manovra.
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IL MIGLIORE
7 BEHRAMI
Ecco lo svizzero puntuale e determinante. Salva su Costa, si ripete su Icardi. Rapido, determinato, corre dappertutto.
ARMERO 6 Non ha 90’ nelle gambe ma disputa un buon primo tempo e si rende pure pericoloso a inizio ripresa. HAMSIK 6 L’ultimo ad arrendersi, l’unico a sfiorare il gol. Non brillante e impreciso negli appoggi, insolito per lui. CAVANI 4,5 Impegno massimo ma vive male la quarta giornata di digiuno. Una sola occasione e tanta corsa a vuoto. INSIGNE 5,5 Un paio di tiri, un paio di cross ben fatti. Ma troppe pause e troppi dribbling falliti. PANDEV 6 Entra e rivitalizza la squadra. Riesce a mettere Hamsik in condizione ideale per fare gol. ZUNIGA 5,5 Alimenta il forcing facendosi trovare sempre pronto. Ma rischia di causare un rigore su Poli. DZEMAILI 5,5 Rileva Inler, stremato, e ci si aspetterebbe qualche percussione decisiva. All. MAZZARRI 6 Rivoluziona la squadra di giovedì, cambiandone 8. Poi attinge alla panchina per la ripresa. Di più non può fare.
SAMPDORIA 6,5 ROMERO 6,5 Fa il suo sul rasoterra di Hamsik, non tremendo ma ben indirizzato. Ci arriva a stento e il palo lo aiuta. ROSSINI 6 Si concede una distrazione in avvio e dà modo a Insigne di mandare in porta Cavani. Ma si riprende subito. GASTALDELLO 6,5 Attorno al capitano affollamento di amici e nemici. Ma il fortino regge senza scossoni. COSTA 6,5 Ci mette la testa su un angolo e per poco non trova il vantaggio. DE SILVESTRI 6,5 Parte arrembante ma sotto la spinta del Napoli diventa difensore puro. (Mustafi s.v.)
h
IL MIGLIORE
7 POLI
Un moto perpetuo. Lo trovi dappertutto, specie quando c’è da raddoppiare. Meriterebbe un rigore.
KRISTICIC 6 Fa legna e toglie lucidità a Inler. OBIANG 6 Gara di sacrificio e copertura assidua degli spazi. ESTIGARRIBIA 6 Sulla sua fascia Mesto non riesce a sfondare. ICARDI 6 Sempre in agguato, tenace e rompiscatole. Non gli arrivano assist, però si batte. (Maxi Lopez s.v.) SANSONE 6,5 Vicino al gol in due circostanze (tiri parati), trasmette alla squadra una verve utile a tenere palla e ripartire. EDER 6 Entra quando la spinta degli avversari diventa massima. ALL. LIMONE 6 (Rossi squalificato) Alla fine si dirà contento di essere un portafortuna. Samp insidiosa nella prima parte. GLI ARBITRI DOVERI 5 Sbaglia a non punire l’intervento di Zuniga su Poli: era rigore. Restano dubbi su Cavani, imprecisioni anche sul resto. Niccolai 6,5 - Grilli 6,5; Giacomelli 6 - Ciampi 5
Napoli insabbiato Il San Paolo non fa la grazia: pari e fischi La Juve è a +4 Altra chance sprecata, la Samp tiene Mazzarri: febbre e non parla a fine gara DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE NAPOLI
’A nuttata nun è passata, la Juve resta lontana, il San Paolo fischia (di delusione) la sua squadra, la squadra contesta il San Paolo, inteso come terreno di gioco (una «chiavica», in dialetto locale, ma con la Juventus sarà rizollato), la Sampdoria merita il suo prezioso punto, Mazzarri viene colto da attacco febbrile (per la rabbia?) e non commenta l’inattesa e demoralizzante frenata. Il suo Napoli per la prima volta non fa gol davanti ai propri tifosi (trenta finora, miglior attacco casalingo del torneo) e pure la sorte si è messa di traverso quando, al 29’ della ripresa, Pandev è riuscito a liberare Hamsik per un tiro agevole, nel cuore dell’area: beh, quel pallone da tre punti, deviato
dal portiere blucerchiato Romero, è stato alla fine fermato dal palo. E dopo la partita Hamsik è stato rapinato del suo prezioso orologio in oro mentre era al volante: quando si dice una giornata no. Limone amaro Qui, nella cit-
tà della cabala, ci hanno messo pochissimo a individuare il «porta jella»: Fedele Limone, storico vice dello squalificato Delio Rossi, prima di ieri era andato in panchina da responsabile tecnico sia col Palermo che con la Lazio e trovando di fronte il Napoli lo aveva battuto. «Ci è andata bene, allora», l’ironico commento della gente avvilita. Era l’occasione per far sentire alla Juve, caduta a Roma, il fiato degli inseguitori. Le aspettative erano altissime, la carica trasmessa dagli spalti tradiva entusiastica impazienza. Senon-
In alto uno sconsolato Edinson Cavani, 26 anni. A sinistra Walter Mazzarri, 51 FOTOPRESS
ché Cavani, il trascinatore, è incappato in una giornataccia. Ha avuto una sola occasione, dopo 13 minuti, per colpire duro, l’ha sprecata con un diagonale mancino debole e centrale. Per il resto la solita buona volontà, quel correre dappertutto, ma niente di concreto, nessun altro spunto pericoloso. Un Matador senza spada. Assistito a singhiozzo dallo scugnizzo Insigne, forse turbato dall’aggressione subita in mattinata da un fratello (ricoverato in ospedale ma poi dimesso in giornata).
Metà gara Il Napoli ha sbattu-
to nel primo tempo contro una Sampdoria che riempiva il campo di ostacoli mobili difficili da superare senza accelerazioni convinte e continue. Invece gli azzurri tocchettavano sotto ritmo nonostante Mazzarri avesse provveduto a dare una robusta rinfrescata alla formazione battuta 3-0 giovedì notte: otto i cambi. Ma il Napoli già in altre occasioni aveva manifestato una certa allergia alle partite da «condurre» contro squadre arroccate nella propria metà
la polemica CAMPO INADEGUATO
L’ira degli azzurri «Non si può giocare» Ora verrà rifatto Cavani: «In casa non riusciamo ad esprimere il gioco, non è una scusa» MIMMO MALFITANO NAPOLI
Sono sfilati in pochi dinanzi alle telecamere e ai taccuini dei cronisti. Tutti, però, si sono distinti per un unico lamento: le condizioni del terreno di gioco. Condivisibile, è bene chiarirlo subito, la protesta del Napoli. Già all’inizio della stagione il San Paolo ha avuto problemi
del genere, tanto che è stato rizollato all’indomani della gara con la Fiorentina, in settembre. Intervento che, evidentemente, non è stato risolutore. Ma racchiudere il motivo della mancata vittoria contro la Sampdoria nel campo spelacchiato non convince nessuno, a parte gli interessati. Avremmo voluto conoscere il pensiero di Mazzarri, ma l’allenatore ha preferito disertare la conferenza del dopo
partita perché febbricitante. E così, dopo il disappunto del capitano Paolo Cannavaro, sul terreno di gioco si è pronunciato pure Cavani: «Una roba vergognosa per una squadra come la nostra che lotta fino all’ultimo secondo. Ogni qualvolta giochiamo al San Paolo non riusciamo mai ad esprimerci per quello che è il nostro gioco. Non è una scusa», ha detto l’attaccante uruguaiano. Sarà, resta però
A lato, Behrami sistema una zolla; qui la rabbia di Inler per il campo ANSA/FOTOPRESS
il fatto che l’unico tiro che ha messo in apprensione Romero è stato quello di Hamsik, che il portiere ha deviato sul palo per poi riprendersi il pallone. In ogni caso assicura il d.s. Bigon: «In settimana il campo verrà completamente rifatto, abbiamo dovuto aspettare perché prima le condizioni atmosferiche non consentivano un intervento radicale». Campanello d’allarme Cambia poco o nulla nelle strategie del Napoli, in ogni modo. Il discorso scudetto è più che mai aperto anche se è stata sprecata l’opportunità di ridurre a due punti lo svantaggio dalla Juventus. Tra gli ottimisti c’è lo stesso Cavani: «Io ho fiducia nei miei compagni, siamo sempre stati uniti nei momenti negativi, an-
che quando sembrava che avessimo mollato ci siamo sempre ripresi alla grande. Vedrete giovedì la nostra reazione. Affronteremo il Plzen come se fosse una finale: cercheremo di riprenderci dalla brutta figura dell’andata. Poi, dovremo vincere a Udine. Alla Juve penseremo dopo». A digiuno Da quattro gare (tre di
campionato e una di Europa League) Cavani non segna. E senza i suoi gol la squadra fa davvero tanta fatica, a dispetto di chi, invece, si offende quando si dice che il Napoli è Cavani-dipendente. Il giocatore allontana la crisi: «Il gol mi manca, certo, ma è un periodo così. Io vivo per segnare, oltre che per dare il mio contributo alla squadra, e quindi sono rammaricato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
NAPOLI
SAMPDORIA
0
0
(3-4-3)
(3-5-2)
1 De Sanctis; 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 5 Britos (dal 16’ s.t. 19 Pandev); 16 Mesto, 88 Inler (dal 32’ s.t. 20 Dzemaili), 85 Behrami, 27 Armero (dal 16’ s.t. 18 Zuniga); 17 Hamsik, 7 Cavani, 24 L. Insigne. PANCHINA 22 Rosati, 55 Gamberini, 6 Rolando, 4 Donadel, 11 Maggio, 13 El Kaddouri, 9 Calaiò. ALLENATORE Mazzarri. CAMBI DI MODULO dal 16’ s.t. 4-3-3 ESPULSI nessuno. AMMONITI Campagnaro e Inler per gioco scorretto.
22 Romero; 35 Rossini, 28 Gastaldello, 3 Costa; 19 De Silvestri (dal 46’ s.t. 28 Mustafi), 16 Poli, 25 Kristicic, 14 Obiang, 2 Estigarribia; 98 Icardi (dal 36’ s.t. 10 Maxi Lopez), 12 G. Sansone (dal 21’ s.t. 23 Eder). PANCHINA 1 Da Costa, 4 Rodriguez, 6 Maresca, 7 Castellini, 13 Berardi, 15 Poulsen, 21 Soriano, 32 Berni. ALLENATORE Rossi. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 5-3-2 ESPULSI nessuno. AMMONITI Gastaldello per gioco scorretto.
ARBITRO Doveri di Roma NOTE spettatori 41.734 (paganti+abbonati) per un incasso di euro 617.473,00. Angoli 6-2. In fuorigioco 1-2. Recuperi: 1’ p.t., 5’ s.t.
POSSESSO PALLA NAPOLI 66,1%
CONTRASTI VINTI SAMPDORIA 33,9%
TIRI IN PORTA
IIIII IIIIII SAMPDORIA 5
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 13’ Insigne smarca Cavani in piena area ma il diagonale mancino del Matador è fiacco. 21’ Poli manda in profondità De Silvestri il cui tiro è parato in tuffo. 33’ Sansone tira da fuori area, De Sanctis ci arriva in tempo. 34’ Inzuccata di Costa su calcio d’angolo, sulla linea salva Behrami.
campo. Per sbloccare la situazione Mazzarri è passato alla difesa a quattro e si è giocato tre uomini della panchina, ricavando qualche fiammata da Pandev e Zuniga. Niente di travolgente, comunque, nonostante una continua pressione su un avversario sempre più ostinato a difesa del prezioso punto. Alla fine da considerarsi meritato per i pericoli creati nella prima parte del match: un salvataggio di Behrami sulla linea dopo inzuccata di Costa (34’) con lo svizzero poi di nuovo provvidenziale nel di-
SAMPDORIA 57,4%
TIRI FUORI
IIIIII NAPOLI 6
NAPOLI 43,4%
NAPOLI 6
IIII SAMPDORIA 4
SECONDO TEMPO 6’ Altro salvataggio di Behrami, che anticipa in extremis Icardi. 17’ Insigne tira da fuori, Romero si salva con difficoltà. 29’ Pandev fa filtrare per Hamsik che tira subito: il rasoterra, deviato dal portiere, viene fermato poi dal palo. 34’ Tentativo di Cannavaro, di sinistro, il pallone sorvola la traversa.
BARICENTRO MEDIO 54 metri
BARICENTRO BASSO 50 metri
sinnescare una caparbia irruzione di Icardi in mezzo all’area (51’).
un po’ confortare l’ambiente azzurro che ha cullato per 95’ il sogno di ricevere la capolista, il prossimo primo marzo, con un -2 che equivale alla quota sorpasso. Adesso, il prossimo turno sorride alla Juve che riceve il Siena mentre il Napoli va a Udine. Un groviglio di maglie bianconere sulla strada del big match: chissà cosa ne verrà fuori. Prima c’è la scomoda e probabilmente inutile trasferta in terra ceca: Mazzarri se la giocherà con le riserve?
I meriti Bisogna sottolineare come la Sampdoria targata Delio Rossi abbia la migliore difesa del torneo; come abbia battuto Juve e Roma, pareggiando anche col Milan. Insomma, a dispetto di una classifica ancora precaria, anche se rapidamente migliorata, stiamo parlando di una formazione di tutto rispetto. Il fatto che il Napoli l’abbia schiacciata per i secondi 45’ dovrebbe
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I RIVALI GASTALDELLO: «PRENDIAMO CONSAPEVOLEZZA DELLE NOSTRE CAPACITÀ»
E Poli non si accontenta: «Samp, meritavi di più» «Nel primo tempo laVignetta il pari ci andava di STEFANO FROSINI un po’ stretto» Limone, vice-Rossi «Diamo continuità»
che su Icardi, osservato speciale da parte del presidente De Laurentiis in tribuna: «Per ora, e per altri tre mesi almeno, è della Sampdoria. Si allena bene ed è sereno. A giugno vedremo cosa accadrà», ha spiegato Limone. Punto meritato Altro oggetto del
GIANLUCA MONTI NAPOLI
Fedele Limone aveva già sostituito Delio Rossi contro il Napoli quando questi allenava Palermo e Lazio. In entrambe le circostanze era uscito vincitore, ieri ha sfiorato il tris. La Sampdoria, infatti, specie nel primo tempo, ha messo in grande difficoltà gli azzurri andando spesso vicina al gol. Ed è al quarto risultato utile di fila (con due 0-0 in trasferta): «Per noi si tratta comunque di un ottimo punto — afferma il vice di Rossi —, ottenuto in casa di una squadra che è inferiore soltanto alla Juventus. Volevamo dare continuità ai risultati
dell’ultimo periodo e ci siamo riusciti su un campo non facile». In tutti i sensi, considerando il valore dell’avversaria e le condizioni del terreno di gioco: «È stato difficoltoso far girare la palla anche per la Sampdoria, non solo per il Napoli». Due parole an-
desiderio delle grandi è Poli, ieri tra i migliori in campo: «Io penso solo alla Samp — afferma — e come tutti i miei compagni spero di raggiungere al più presto la quota salvezza. Nel primo tempo avremmo meritato qualcosa in più del pari mentre nella ripresa siamo un po’ calati». A fermare Cavani ci ha pensato, invece, Gastaldello: «Questo punto, oltre che classifica, fa morale. Stiamo prendendo consapevolezza delle nostre capacità. Abbiamo giocato una gara battagliera, ma spesso ci siamo resi pericolosi in contropiede anche se nel finale abbiamo un po’ abbassato il baricentro perché avevamo speso molto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A IL CASO La scena Agguato e paura nel traffico della tangenziale La ricostruzione del fattaccio nei disegni di FRANCO PORTINARI. Poco dopo le 18 la Mini di Hamsik in tangenziale viene affiancata da uno scooter con tre uomini. Uno di questi spacca il finestrino con una pistola e poi punta l’arma al volto del centrocampista, intimandogli di dargli il Rolex che aveva al polso. Avuto l’orologio, i tre malviventi si dileguano nel traffico.
Hamsik, rapina shock Pistola al volto e via l’orologio Il giorno nero: centra il palo, poi dopo la gara tre delinquenti gli rubano il Rolex da 25 mila euro stadio, ma dei malviventi nessuna traccia.
MIMMO MALFITANO NAPOLI
Disperazione E’ la terza volta
Gli hanno puntato la pistola in faccia, intimandogli di consegnare l’orologio. No, non è una delle scene di Gomorra, ma è quanto accaduto a Marek Hamsik un’ora dopo Napoli-Sampdoria. Sono stati attimi di terrore vero, vissuti nel bel mezzo del traffico del dopo partita, mentre il centrocampista slovacco era in coda per entrare sulla tangenziale: era diretto verso Capodichino dove avrebbe dovuto recuperare moglie e figli. Ma in aeroporto c’è arrivato con qualche ora di ritardo, perché ha dovuto presentare denuncia per la rapina subita, presso il Quinto Distretto di Polizia, che si trova a pochi metri dallo stadio San Paolo, tra i settori Distinti e Curva A. Ricostruzione Mancano pochi minuti alle ore 18 quando Hamsik sale sulla Mini per lasciare lo stadio dopo aver vissuto già un pomeriggio sfortunato col palo centrato contro la Samp. All’ingresso del sottopassaggio ci sono almeno un centinaio di poliziotti che vigilano sull’uscita dei calciatori. Ci sono pochi tifosi ad aspettare i protagonisti: il pareggio contro la Samp ha generato una profonda delusione tra le gente. Ma per lui,
i precedenti
GIANLUCA MONTI NAPOLI
I precedenti sono tanti e, per molti aspetti, inquietanti. Le rapine ai danni dei giocatori del Napoli, e delle loro consorti o fidanzate, sono ormai una consuetudine. A fine dicembre era stato Valon Behrami a subire lo stesso trattamento riservato ieri ad Hamsik. Anche al centrocampista svizzero fu sottratto un prezioso orologio, precisamente un Hublot, mentre era in auto in pieno centro. Furti auto In principio, invece,
fu Marcelo Zalayeta ad essere
che la famiglia Hamsik viene presa di mira da rapinatori. Oltre al Rolex sottratto al giocatore 4 anni prima, due anni fa fu rubata a sua moglie l’auto, una Bmw X6, nella zona di Varcaturo, ai confini con Castelvolturno, dove i coniugi risiedono e dove c’è il centro sportivo e gli uffici della sede del club. La vettura fu recuperata dopo qualche giorno dalla polizia, grazie all’antifurto satellitare, e restituita alla proprietaria, per giunta incinta in quel periodo del secondo figlio. Futuro in bilico Situazioni che la-
Sopra, il palo di Hamsik al 75’: la palla sembra entrare ma, deviata da Romero, torna nelle mani del portiere doriano. A lato, lo slovacco si dispera PHOTOVIEWS
DOV’È SUCCESSO
GDS
gli applausi non mancano mai, nonostante l’amarezza per quel palo centrato nella ripresa su deviazione del portiere e l’opportunità sprecata di avvicinarsi alla Juve. Il centrocampista slovacco si dirige verso la Tangenziale, nel dopo partita il traffico è sempre sostenuto. In via Cinthia, procedendo a rilento, la Mini di Hamsik viene affiancata da uno scooter Honda, a bordo ci sono tre persone i cui volti sono coperti dai caschi.
Quello che sta in mezzo estrae la pistola e colpisce il finestrino lato guida mandandolo in frantumi. Il giocatore del Napoli resta impietrito dinanzi a quell’arma puntata in faccia. Gli chiedono l’orologio e lui se lo sfila senza opporre resistenza. Si tratta di un Rolex Daytona, del valore di 25 mila euro, lo stesso che gli era stato rapinato quattro anni fa e che la polizia era riuscito a recuperare e a restituirgli. L’azione criminale è durata po-
chi secondi, il tempo necessario per portare a termine il vile attacco, poi i tre sono scappati via dileguandosi nel traffico. Superato lo spavento iniziale, Hamsik ha raggiunto il Commissariato San Paolo per sporgere denuncia contro ignoti. Solo dopo un’ora e mezzo il centrocampista ha potuto raggiungere moglie e figli a Capodichino con un’altra macchina. La polizia ha circoscritto le prime indagini nelle zone adiacenti lo
Zalayeta narcotizzato di notte Cavani-Lavezzi: donne nel mirino ALTRE VITTIME DI UNA LUNGA SERIE 1
2
1 Marcelo Zalayeta, al Napoli dal 2007 al 2009; 2 Ylenia Screpante, compagna di Lavezzi, che su Twitter lanciò gravi accuse dopo il furto subito; 3 Soledad Cavani, moglie di Edinson
3
addirittura narcotizzato in casa con la famiglia. I furti d’auto, purtroppo molto frequenti, sono iniziati con Andrea Russotto e Gaston Navarro (anche se entrambi ritrovarono le rispettive macchine) per poi proseguire con Aronica. A destare scalpore fu, però, soprattutto la rapina del Rolex subita da Yanina Screpante, fidanzata dell’allora attaccante azzurro Ezequiel Lavezzi. Lo sfogo su twitter della giovane modella argentina creò momenti di grande imbarazzo al Pocho. Furto in casa Anche Soledad Cavani ha reagito male al furto nella prima abitazione napole-
tana del Matador, a Lucrino, avvenuto il 9 novembre del 2011. La moglie dell’uruguaiano non è mai più tornata in quella villetta ed ha preteso che la coppia cambiasse casa, andando a vivere in un parco residenziale del Vomero. Purtroppo per lei, però, i delinquenti sono in agguato un po’ ovunque e così Soledad Cavani è stata rapinata la scorsa estate a Fuorigrotta, non lontano dallo stadio San Paolo. Suo marito era impegnato alle Olimpiadi ed a lei fu sottratto un orologio Audemars Piguet del valore di circa 18mila euro (poi ritrovato in un sottoscala di via Tertulliano). © RIPRODUZIONE RISERVATA
sciano il segno e che potrebbero far riflettere il calciatore su sul futuro. Serve a poco la solidarietà o le rassicurazioni che arrivano dal club: ritrovarsi ancora una volta con una pistola puntata in faccia non è certo un buon motivo per convincerlo a pensare diversamente. E’ vero, s’è trattato di un episodio che nulla a che vedere con l’amore che la gente gli dimostra in ogni occasione. Ma il timore che la famiglia possa essere vittima di ulteriori atti del genere, potrebbe spingere il giocatore a decidersi di andare via. E nessuno potrebbe dargli torto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
RISSA CON GLI AVVERSARI ANTONIO K.O.
Il fratello dei due Insigne aggredito prima di giocare NAPOLI (g.m.) Antonio Insigne, fratello maggiore di Lorenzo e Roberto, ha riportato ieri la frattura della zigomo sinistro in seguito ad una rissa scatenatasi prima dell’incontro di calcio tra il Mari e l’Ortese, la squadra nella quale gioca, appunto, il meno noto dei fratelli Insigne. Il campionato è quello di Eccellenza e la partita (finita poi 3 0 per il Mari, ma l’Ortese ha presentato riserva scritta all’arbitro) si è giocata a Cercola, in provincia di Napoli. Durante il riscaldamento è esplosa una rissa tra giocatori probabilmente per screzi nel match di andata, con Antonio Insigne vittima di una aggressione da parte di un paio di avversari. Il fratello di Lorenzo e Roberto è stato trasportato alla clinica Villa Betania di San Giovanni a Teduccio, dove ha ricevuto le prime cure.
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A LA CAPOLISTA
La frusta di Conte
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I PROSSIMI IMPEGNI
Ecco gli impegni della Juventus fino al ritorno degli ottavi di Champions League contro il Celtic, battuto 3-0 all’andata in Scozia Domenica 24 febbraio JUVE-Siena (7ª di ritorno, ore 15) Venerdì 1 marzo Napoli-JUVE (8ª di ritorno, ore 20.45, anticipo del venerdì) Mercoledì 6 marzo JUVE-Celtic (ritorno ottavi di Champions, ore 20.45)
A BOLOGNA
Premio Bulgarelli assegnato a Pirlo Oggi la consegna BOLOGNA Andrea Pirlo è il vincitore della seconda edizione del premio «Number eight: Giacomo Bulgarelli» riservato ai migliori centrocampisti europei nel ricordo del grande capitano del Bologna scomparso quattro anni fa. Il regista juventino ha battuto nel ballottaggio a tre Yaya Tourè (Manchester City) e Xabi Alonso (Real Madrid). Pirlo sarà premiato questa sera in un albergo bolognese da una giuria composta da grandi campioni del passato recente e remoto. Tra questi Gianni Rivera, Fabio Capello, Sandro Mazzola, Franco Janich, Romano Fogli e Damiano Tommasi. La prima edizione ha visto il successo di Xavi (Barcellona). Durante la serata sono previsti un paio di collegamenti in diretta con RaiSport 1. Andrea Tosi
L’ANTICIPO/1 Gli juventini con lo sguardo nel vuoto durante la partita persa sabato con la Roma: da sinistra Alessandro Matri, Andrea Pirlo e Leonardo Bonucci FOTOPRESS
È furioso per il k.o. La Juventus punita con sveglia all’alba La squadra è stata convocata domani alle 8 del mattino Sabato ramanzina dei senatori, compatti col tecnico MIRKO GRAZIANO MILANO
«Ho parlato chiaramente ai ragazzi prima della partita con la Roma. Ho detto loro: chi si sente stanco o scarico per la gara di Coppa me lo dica subito, non ci sono problemi. Insomma, mi sono aperto alla squadra, e nessuno si è tirato indietro. Per questo oggi (sabato sera, ndr) non mi imputo niente a livello di scelte». Antonio Conte se lo sentiva che qualcosa non andava. Tanto che fino all’ultimo aveva pensato di dare spazio a un paio di novità: Giovinco e uno fra Pa-
doin e Giaccherini per esempio. Magari al posto di Vucinic e Vidal, gente che guardandola negli occhi non aveva dato al tecnico una sensazione troppo positiva. Ma il problema non era fisico, lì i vari dati dei giocatori erano anche confortanti, altrimenti Conte sarebbe intervenuto senza chiedere niente a nessuno. Temeva di fatto solo il calo psicologico, un rilassamento comprensibile al termine di una «tre giorni scozzese» comunque piena di pressioni, perché fra Juve e Celtic erano i bianconeri ad avere tutto da perdere, c’è poco da fare. Il problema è che nei leggeri allenamenti che seguono un im-
pegno simile è difficile individuare e pesare la reazione a livello mentale. Anche per questo sabato mattina, in hotel, Conte ha convocato singolarmente i suoi ragazzi. «Te la senti?», ha chiesto ad ognuno. Senatori a muso duro Si è detto: «Impossibile che un giocatore si tiri indietro, con il rischio di passare per un "debole". Non aveva senso un simile test». Già, vero. Conte è però tutto tranne che uno stupido. E’ stato calciatore ai livelli più alti, certe cose le sa meglio di qualunque critico. E allora, nell’im-
possibilità di avere riscontri sicuri a livello psicologico, è probabile che il tecnico abbia voluto responsabilizzare i giocatori. Della serie: mi hai guardato negli occhi, mi hai detto che sei a posto, e ora sei «costretto» a dare tutto anche se scarico. Invece, troppe gambe molli, poco orgoglio e scarso cuore in molti elementi. Questo ha mandato su tutte le furie Conte, tanto da farlo uscire allo scoperto nella conferenza post gara. E questo ha convinto i senatori a schierarsi subito accanto al loro tecnico. Si parla infatti di un confronto deciso già negli spogliatoi dell’Olimpico. Ecco, più o meno, il concetto portante del discorsetto: «Se dite all’allenatore che siete pronti, poi dovete dimostrarlo sul campo, coi fatti, sputando sangue, a prescindere dalla bontà della prestazione». Domani all’alba Ieri Conte si è fer-
mato vicino a Siena, con la famiglia, oggi sarà invece a Coverciano per la «Panchina d’oro». La ripresa degli allenamenti è prevista domani. Ma per capire il grado di incazzatura del Mou italiano basta andare a leggere l’ora della convocazione: otto del mattino! Sì, saranno giorni duri sui campi di Vinovo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Totti senza pietà Gol spettacolare ROMA-JUVENTUS
1-0
MARCATORI Totti al 13’ s.t. ROMA (3-4-2-1) Stekelenburg 6; Piris 6,5, Burdisso 6,5, Marquinhos 7; Torosidis 6, Pjanic 7 (dal 23’ s.t. Bradley 6), De Rossi 5, Marquinho 5,5 (dal 38’ s.t. Balzaretti s.v.); Lamela 6, Totti 7,5 (dal 43’ s.t. Florenzi s.v.); Osvaldo 6,5 ALLENATORE Andreazzoli 6,5. JUVENTUS (3-5-2) Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 6,5, Caceres 6; Lichtsteiner 6,5, Vidal 5 (dal 26’ s.t. Anelka 6), Pirlo 5,5, Pogba 5, Asamoah 5 (dall’11’ s.t. Padoin 5); Matri 5, Vucinic 4,5 (dall’11’ s.t. Giovinco 5). ALLENATORE Conte 5 ARBITRO Rocchi di Firenze 6,5 AMMONITI De Rossi (R), Totti (R), Lichtsteiner (J), Matri (J), Pirlo (J) per gioco scorretto.
L’ANTICIPO/2
Formica e Thereau firmano il pareggio CHIEVO-PALERMO
1-1
MARCATORI Formica (P) al 5’ p.t.; Thereau (C) su rigore al 10’ s.t. CHIEVO (3-5-2) Puggioni 5,5; Andreolli 6, Dainelli 6, Acerbi 5; N.Frey 6, Cofie 6, Guana 5,5, Hetemaj 5 (dal 1’ s.t. Pellissier 6), Jokic 6; Paloschi 5 (dal 22’ s.t. Luciano 6), Thereau 6,5 (dal 32’ s.t. Spyropoulos s.v.). ALLENATORE Corini 6 PALERMO (4-3-3) Sorrentino 6; Morganella s.v. (dal 9’ p.t. Nelson 6), Munoz 6, Aronica 6, Garcia 5; E. Barreto 5,5, Rios 6,5, Kurtic 5,5; Formica 6,5 (dal 13’ s.t. Von Bergen 6), Boselli 6 (dal 35’ s.t. Miccoli s.v.), Fabbrini 6. ALLENATORE Malesani 6 ARBITRO Tagliavento di Terni 6,5 AMMONITI Hetemaj (C), Andreolli (C), Munoz (C) per gioco scorretto, Garcia (P) c.n.r.
INSIDIA CHAMPIONS SERVE L’ALLUNGO SUL NAPOLI PER EVITARE RISCHI. SE SI VA NEI QUARTI, C’È L’INTER PRIMA DELL’ANDATA E LA LAZIO SUBITO DOPO IL RITORNO
E il calendario può diventare una trappola MILANO
Ma sì, è normale. Ieri pomeriggio, poco prima delle 17, la Juventus tutta ha sorriso eccome: «Finale dal San Paolo, Napoli zero, Sampdoria zero». Chi l’ha saputo attraverso la radio, chi dalla tivù, chi magari da qualche amico, visto che la truppa bianconera è libera fino ad oggi compreso. La reazione è la stessa: sicuramente un bel sospiro di sollievo, un antidolorifico efficace rispetto alla sconfitta di sabato sera con la Roma e anche tanta pressione in meno a undici giorni dalla sfida diretta con la banda Mazzarri.
Il peso Champions Il «più quat-
tro» conservato su chi insegue permette dunque ai campioni d’Italia di programmare al meglio, anche dal punto di vista mentale, l’avvicinamento alla trasferta dell’anno in campionato. Allo stesso tempo, bisogna forse approfittare subito dello sbandamento napoletano e del calendario per guadagnare ulteriormente in classifica, visto che poco più in là incombe l’insidia Champions, con i quarti di finale praticamente già guadagnati dopo la larghissima vittoria di Glasgow. La prova molle molle dell’Olimpico, così come la sconfitta in casa del Milan a novembre, pochi giorni dopo la stressante quanto esaltante vit-
toria sul Chelsea, hanno infatti evidenziato fra i bianconeri una certa fragilità nel gestire l’impegno immediatamente successivo a una gara europea da dentro o fuori. Ieri pomeriggio il Napoli ha letteralmente gettato al vento una grandissima occasione per minare molte delle sicurezza juventine, ma guardando il bicchiere mezzo pieno, in casa azzurra si potrebbe comunque parlare di un punto guadagnato in classifica, con lo scontro diretto da giocare in casa e con appunto i quarti di finale di Champions piuttosto vicini. Il calendario Le grandi otto d’Europa si giocheranno l’acceso al-
Una scena di Celtic-Juventus AFP
le semifinali il 2-3 aprile (andata) e il 9-10 aprile (ritorno). A cavallo del primo appuntamento, la Juve affronterà l’Inter a Milano e il Pescara in casa. Evidente il carico anche psicologico nella sfida ai nerazzurri, rogna non da poco nei giorni immediatamente precedenti all’andata di Coppa. Ma è forse ancor più beffardo il turno di campionato sistemato subito dopo il ritorno: domenica 14 aprile è infatti in programma la trasferta contro la Lazio. Ancora l’Olimpico, ancora una romana, ancora la Lazio, già vincente in casa (in Coppa Italia) contro la Juventus. Nello stesso periodo, il Napoli se la vedrà con il Toro fuori casa, il Genoa a Na-
poli e il Milan a San Siro. Insomma, le prime due settimane di aprile potrebbero essere quelle decisive per la corsa scudetto, ma se in quel periodo le due protagoniste del nostro campionato dovessero essere a contatto, allora a rischiare sarebbe soprattutto la Juve, sicuramente prosciugata, almeno in buona parte, dalla coppa più importante a livello di club. Ecco perché nel frattempo i bianconeri sono chiamati ad alzarsi sui pedali, a scattare, a togliersi il Napoli dalla ruota. E da qui al giorno di Inter-Juve, vanno superati gli ostacoli Siena (in casa), naturalmente Napoli, quindi Catania a Torino e Bologna fuori. Contemporaneamente, Cavani e compagni se la vedranno con Udinese (fuori), Juve, Chievo fuori e Atalanta al San Paolo. m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A IL PERSONAGGIO
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Lo straordinario gol di Francesco Totti alla Juventus INFOPHOTO
MARCA SPAGNA
BOMBER TOP TEN
Questi i giocatori che hanno segnato più reti nei campionati di Serie A a girone unico
Il gioiello del Pupone è uno «zapatazo»
274 Piola
Letteralmente «scarpata», ma sta per il brasiliano «golazo»
225 Nordahl 224 TOTTI 216 Meazza 216 Altafini 205 Baggio 190 Hamrin 188 Signori 188 Del Piero 184 Batistuta
P Francesco Totti, 36 anni, capitano e bandiera della Roma ANSA
È sempre SuperTotti E il mondo lo celebra Dagli Usa all’Europa si esalta il gol del capitano della Roma «Un fulmine capace di decapitare anche un Transformer» ANDREA PUGLIESE ROMA
cadere ancora, a 36 anni e mezzo, un po’ di effetto lo fa.
Un fulmine, un meteorite, per qualcuno una vera cannonata. E in Spagna, addirittura un zapatazo, che tradotto vuol dure «scarpata terrificante». Il giorno dopo il gol a 113 kmh con cui ha abbattuto la Juventus e il suo amico Buffon, Francesco Totti è celebrato ancora una volta un po’ in tutto il mondo. A casa sua, dove un po’ tutto il gruppo giallorosso è convinto di avere «un capitano bionico», ma anche fuori. Non è la prima volta che gli succede, è chiaro, ma vederlo ac-
Argento vivo Del resto, Francesco sta vivendo una seconda giovinezza (finora 9 gol e 10 assist per lui) e l’obiettivo di giocare fino a 40 anni è sempre più vicino («Per quello che sta facendo, il rinnovo del contratto è obbligatorio», ha detto recentemente il d.g. giallorosso Baldini, riferendosi all’accordo che scadrà nel 2014, ndr). Tanto che un bookmaker (Paddy Power) ha aperto le scommesse sul suo ritiro (offerto a 2,50 a 37 anni, a 3,75 a 38 anni, a 5,50 a 39 ed a 7 a 40), dando poi per scontato l’aggan-
cio a Nordahl (225 gol in Serie A) già alla prima occasione utile, e cioè il 3 marzo con il Genoa (fonte Agipronews). Come avverrà? Con un gol di destro (favorito a 1,91, poi in lavagna a 6 quello di sinistro o su rigore, a 6,50 di testa e ad 11 su punizione). Esultanza mondiale E mentre i
bookmakers si sbizzarriscono, il mondo resta quasi scioccato. Per Marca il gol alla Juve è, appunto, un «zapazato dell’illustro capitano giallorosso», per El Mundo Deportivo «un proiettile sparato a 113 km», per l’Equipe «un colpo di cannone, di quelli che lasciano paralizza-
ti anche i migliori come Buffon». Dall’altra parte del mondo, ci si spinge anche oltre. In Brasile, Globo Esporte lo definisce «il gol per delirio giallorosso», negli Usa Yahoo Sports «un fulmine, un razzo, un meteorite russo che potrebbe essere capace anche di decapitare un Transformer». Lui, Francesco, quel gol lì l’ha festeggiato in famiglia, con Ilary e con gli amici più stretti. Anche perché i 113 chilometri orari, se è vero che sono a prova autovelox, è anche vero che non sono un record: Ronald Koeman, nella finale di Coppa Campioni del 1992 (Barcellona-Sampdoria) segnò su punizione a 188 kmh, mentre su Youtube gira una punizione del brasiliano Ronny (Sporting Lisbona, 2006) che avrebbe toccato addirittura i 211 kmh. «Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi, quando giocano così possono vincere contro chiunque» ha detto Pallotta dagli Usa. Per ora, il presidente si dovrebbe preoccupare soprattutto di ibernare questo Totti qui e di conservalo chissà per quanto altri anni ancora. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’EQUIPE FRANCIA
Una vera cannonata quella di Francesco «Un vrai coup de canon», una vera cannonata quella di Totti
O’ GLOBO BRASILE
Il delirio giallorosso che riapre la Serie A In Brasile il gran tiro di Totti fa esplodere il delirio giallorosso
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SERIE A VERSO LA CHAMPIONS
Dal Barçaal derby:vota ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO
Robinho quasi fuori, El Shaarawy così così, Boateng affaticato, Niang semispremuto (ha 18 anni, ma non è Batman). Pazzini almeno è a posto, ma è al rientro dopo un infortunio muscolare. Contro il Barcellona il Milan non avrà un attacco al top. E non soltanto perché Balotelli non può essere utilizzato. Sinistro e destro El Shaarawy
ieri ha lavorato almeno in parte con i compagni, ma le condizioni del suo ginocchio sinistro non sono ottimali. L’infiammazione al tendine rotuleo sembra risolta, ma come spesso capita l’affaticamento crea reazioni a catena: El Shaarawy ha caricato molto anche sull’altra gamba, e ora anche il ginocchio destro è un po’ dolente. E’ probabile che contro il Barcellona Stephan giochi, perché viste le condizioni generali gli si potrebbe richiedere un sacrificio. Massimilano Allegri però non è affatto propenso a rischiare che il suo attaccante tuttofare si blocchi di nuovo, e magari per un periodo più lungo. Dubbi El Shaarawy era stato tenuto a riposo contro il Parma. La decisione era stata presa dallo staff tecnico subito dopo il pareggio di Cagliari, proprio per cercare di riaverlo al meglio a San Siro contro il Barcel-
El Shaarawy, Robinho, Boa I rebus Milan al bivio 3˚posto Ieri il Faraone ha lavorato in parte con i compagni, ma i dubbi sul suo impiego mercoledì restano. Il primo scopo è evitare rischi per il campionato lona. Le condizioni dell’attaccante però sono migliorate notevolmente, ma non quanto servirebbe perchè i dubbi evaporino. E in generale per formare un trio d’attacco Allegri avrà bisogno di molta fantasia: giocherà Pazzini in mezzo, ai lati due fra Niang, Boateng e El Shaarawy. Anche Ro-
binho soffre per una infiammazione tendinea, e soltanto domani Allegri deciderà se convocarlo. Panchina corta Ma sembra mol-
to difficile che il brasiliano possa avere grandi chance di giocare contro i blaugrana. Quanto a Bojan, Allegri ormai ha
identificato in lui l’uomo che meglio di tutti entra in campo quando c’è da correggere i ritmi della partita. Quindi è probabile che il catalano parta dalla panchina anche contro i suoi ex compagni, se non altro perché le possibilità di scelta di Allegri sono molto ridotte, e il tecnico vuole sempre avere
una carta buona per i cambi. Allegri aveva probabilmente piani diversi per il prossimo trio di partite (Barça, Inter, Lazio), ma il perdurante periodo-no di Robinho e la scarsa forma di altri hanno scombinato i suoi piani. Adesso toccherà a lui decidere se rischiare El Shaarawy, in caso che il ginoc-
chio faccia ancora male oggi e domani, o se preservarlo per gli importanti appuntamenti del campionato. Bivio Come molti allenatori, Allegri non ama rischiare mettendo in campo giocatori che non sono al top, e alcune recenti lezioni (Thiago Silva con-
Il personaggio MESSI
Leo il Cannibale cerca altri record Anche a San Siro Ha superato quota 300 gol con anni di anticipo rispetto a Raul o Cristiano Ronaldo. Merito di Guardiola che lo ha «liberato»: ora l’argentino è letale sotto porta. Ed egoista
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
La progressione sembra inarrestabile, come quando prende palla e taglia il campo, in verticale o in diagonale seminando avversari. Per arrivare ai primi 100 gol col Barça il giovanissimo Leo Messi lanciato da Frank Rijkaard ma ancora chiuso da gente tipo Ronaldinho ed Eto’o (ma anche Giuly e Larsson) e considerato un attaccante che doveva manovrare molto largo, ha impiegato 188 partite. Poi al Barça è arrivato Pep Guardiola, che ha avuto l’accortezza di dare a Leo tutto il potere allontanando via via i vari Ronaldinho, Eto’o, Ibrahimovic, Bojan, Henry, ma soprattutto ha avu-
to l’intuizione di avvicinare Messi al cuore dell’area di rigore. Risultato: 99 partite per andare da 101 a 200 gol. A quel punto Messi ha assunto senza pudori i panni del bomber letale e per passare da 201 a 301 reti in bluagrana ha stabilito un nuovo record: 79 partite. Primati polverizzati, avversari sbriciolati, quattro Palloni d’Oro consecutivi (e la serie sembra inarrestabile). Tre anni prima di Ronaldo Per da-
re un’idea della prodezza di Messi basta guardarsi intorno, senza andare troppo indietro con gli anni: il suo massimo rivale, ovvero Cristiano Ronaldo, a 300 gol ci è arrivato (da poco) a 28 anni, 3 in più dell’argentino. Il portoghese attualmente è a 305 gol in 502 partite, mentre Messi è arrivato a quota 301 in 366. Raul la
soglia dei 300 l’ha passata a 31 anni, e a quell’età Ibrahimovic il muro non l’ha ancora abbattuto. Esempi nel mondo In Italia non
c’è nessuno che abbia segnato tanto con un solo club, Alessandro Del Piero, Francesco Totti e Giuseppe Meazza sono i più vicini all’impresa, mentre all’estero gli esempi non mancano. Pelé con il Santos, Gerd Muller col Bayern Monaco, Uwe Seeler con l’Amburgo, Alfredo Di Stefano e Raul con il Real Madrid, Ferenc Puskas con la Honved, Franz Binder col Rapid Vienna, e in Gran Bretagna, tra gli altri, ci sono Ian Rush con il Liverpool, Dixie Dean con l’Everton, Jimmy McGrory con il Celtic tra le due guerre mondiali. Pericolo per il Milan Sinora con
Leo Messi, 25 anni, esulta dopo aver realizzato uno dei due gol al Granada nella sfida di sabato sera AFP
In Italia non c’è nessuno che abbia segnato 300 gol con la stessa maglia In altri Paesi gli esempi sono tanti. Ma nessuno è stato veloce come il Pallone d’oro
il Barça Messi ha fatto gol a 57 squadre, con l’Atletico Madrid avversario preferito (20 reti) e il Madrid poco dietro (17). Al Milan Leo ha già segnato tre reti ma ci sono seri rischi che il bottino tra la gara di mercoledì sera a San Siro e quella di ritorno il 12 marzo al Camp Nou possa incrementarsi. Sabato dopo la doppietta al Granada Leo non si è intrattenuto con la stampa, in compenso in campo è stato beccato mentre se la prendeva un paio di volte, uno sguardo assassino e
qualche parolina infuocata, con il giovane Tello. Che, bontà sua, due volte ha sparato verso la porta avversaria ignorando proprio Sua Maestà. Screzi simili erano già avvenuti con David Villa, l’ultima vittima del cannibale argentino. Bisogna mettersi nei suoi panni: non si arriva a cifre del genere tanto velocemente con l’altruismo, ma a sua difesa vanno menzionati i 115 assist distribuiti ai compagni in questi anni. Cifre da giocatore totale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Allegri
GITA IN LIGURIA
In piccolo, Massimiliano Allegri, 45 anni. Nella foto grande, la squadra celebra la vittoria contro il Parma BOZZANI/RATTINI Mario Balotelli, 22 anni, assieme al fratello Enoch, 19
Balotelli portafortuna del fratello: Enoch vince col Bogliasco tro la Juve, Pato a Barcellona) sono stampate nella sua mente. D’altra parte, il Barcellona è la superpartita e Allegri sa bene che i suoi giocatori l’aspettano, e soprattutto l’aspettano tifosi e società. Ma sa altrettanto bene che fra Inter e Lazio, nel giro di una settimana, il Milan si gioca una buona parte delle chance di terzo posto. Stretto fra i suoi rebus e la voglia d’Europa di Berlusconi, Allegri dovrà meditare bene su ogni possibilità. L’ira del club per un’amichevole estiva (5-1 con il Real Madrid a New York) è indicativa della mentalità della dirigenza rossonera. O il ginocchio, anzi, le ginocchia di El Shaarawy si rimettono completamente in sesto nelle prossime ore, o per Allegri la vigilia di Milan-Barça non sarà semplice. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ANTICIPO
SuperMario chiude i conti su punizione Sansone: è tardi MILAN-PARMA
2-1
MARCATORI autorete di Paletta (P) al 39’ p.t.; Balotelli (M) al 32’, Sansone (P) al 47’ s.t. MILAN (4-3-3) Abbiati 6; De Sciglio 5,5, Zapata 6, Yepes 6, Constant 6,5; Nocerino 6, Montolivo 6,5, Muntari 5,5; Niang 6 (dal 42’ s.t. Traoré s.v.), Balotelli 7, Boateng 6 (dal 20’ s.t. Bojan 6). PANCHINA Gabriel, Petkovic, Mexes, Zaccardo, Abate, Flamini, Pazzini. ALL. Allegri 6,5. PARMA (4-3-3) Pavarini 6; Rosi 6, Coda 5,5 (dal 21’ s.t. Benalouane 5,5), Paletta 4,5, Mesbah 6; Marchionni 6, Valdes 6,5, Parolo 5,5 (dall’11’ s.t. Ninis 6); Biabiany 6,5, Amauri 5 (dal 26’ s.t. Belfodil 5), Sansone 6. PANCHINA De Angelis, Bajza, Ampuero, Morrone, Lucarelli, Strasser, Gobbi, Palladino. ALL. Donadoni 5,5. ARBITRO Massa di Imperia 6,5. AMMONITI Zapata (M) e Marchionni (P) per gioco scorretto.
Balotelli portafortuna. Il milanista è arrivato a sorpresa ieri pomeriggio nel Tigullio per assistere alla sfida del Bogliasco (1-0 al Borgosesia, Serie D), che ha schierato il fratello Enoch. Supermario, la cui presenza ha creato ovviamente grande entusiasmo, si è sistemato nella zona davanti agli spogliatoi, da dove ha assistito all’incontro, dribblando i giornalisti. Sorrisi e autografi per tutti, ma al termine della partita nessuna dichiarazione. Quindi ha raggiunto il parcheggio interno allo stadio Broccardi, è risalito a bordo della sua Ferrari rossa e, con il fratello, ha lasciato il campo. Enoch Barwuah era tornato in un club italiano dall’Inghilterra alla fine di novembre.
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Galliani: «Gara alla pari» Berlusconi: «Mario, meglio se non esageri» «In campo è irreprensibile, fuori non sempre: gli staremo vicini Il Barça? L’anno scorso abbiamo avuto chance di passare...» ALESSANDRA GOZZINI MILANO
Con la speranza di ripetere il gesto nella Grande Notte d’Europa, Galliani si alza in piedi ed esulta per Anelli, gol gioiello nel derby Allievi. In attesa della bolgia di San Siro l’a.d. presenzia al centro sportivo Vismara, domicilio delle giovanili rossonere. Sotto di un gol a fine primo tempo, Galliani concede comunque di proiettarsi sulla mega sfida Champions: «Già l’ultimo Milan-Barça fu una partita equilibrata, pareggiammo in casa e prima del rigore di Messi, al ritorno, sull’1-1 eravamo qualificati noi. Dunque anche stavolta niente paura e sudditanza, cercheremo di giocarcela». Riepilogo dell’ultimo incrocio: 28 marzo 2012, quarti di finale, 0-0 a San Siro, 3-1 al Camp Nou il 3 aprile (due rigori di Messi, discusso il secondo, intorno al pareggio di Nocerino, poi Iniesta). Per la Grande Notte Galliani vuole avere con se El Shaarawy: «C’è la speranza di recuperarlo, assolutamente più speranza che preoccupazione». Al suo fianco l’a.d. avrà anche Balotelli, nel senso che Mario, inutilizzabile
in coppa, deciderà poi dove sistemarsi per assistere al match: «Lui ed El Shaarawy hanno ruoli diversi, Balotelli non comprime nessuno». Semmai, il Balo deve fare attenzione a come comportarsi. Ieri sera Berlusconi ha detto a Radio Lombardia: «Speriamo che continui così e che soprattutto si comporti be-
LA SQUADRA DI INZAGHI
Nel derby Allievi pari rossonero al 6’ di recupero Uno a uno nel derby Allievi. Il pari del Milan al sesto minuto di recupero, gol al volo del subentrato Anelli: destro all’angolino dopo rapidissimo contropiede. Il vantaggio dell’Inter arrivato al 27’ del primo tempo, con Palazzi pronto a lanciare Bonazzoli: sinistro e nerazzurri (momentaneamente) avanti. Inter solida e cinica, colpevole nella ripresa di non aver chiuso la partita: dall’altra parte il gruppo di Inzaghi, volenteroso ma spesso impreciso. Il pareggio ci sta.
ne, perché mentre in allenamento e in campo è irreprensibile, poi quando è fuori, forse a seguito anche di provocazioni, qualche volta esagera. Noi gli stiamo vicini con affetto e cerchiamo di non farlo più esagerare. Comunque è diventato un fenomeno, una star. Ferma il traffico in giro per Milano». Vista derby Mario è anche lo spunto per Galliani per chiarire le future prospettive del vivaio di casa: «Ci stiamo dedicando a potenziare il settore giovanile, ha ragione Barbara Berlusconi, il nuovo Messi dovrà uscire da qui. Ma già a Cagliari avevamo in campo cinque giocatori nati dopo il 1990». Dal derby Allievi si passerà rapidamente a quello dei grandi, quattro notti dopo il Barcellona: «Cori contro Milito? Non li ho sentiti, per Diego ci sono solo stima e simpatia». Sentimento condiviso dalla stragrande maggioranza dei presenti, il coretto «salta con noi» era infatti urlato da una ridottissima rappresentanza. Poi arriva il pareggio di Anelli, 6’ di recupero: Milan-Inter 1-1, Inzaghi, allenatore degli Allievi rossoneri esulta (e Galliani poi ribadirà: «Diventerà un grande allenatore»). © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A 25a GIORNATA le Pagelle di ALESSIO DA RONCH
PORTANOVA INCUTE TIMORE PADELLI VA PER FARFALLE GENOA 6,5 FREY 6 Un’uscita così così, ma sempre coraggioso in aiuto ai compagni di reparto. BOVO 6 Un tempo per scrollarsi di dosso la ruggine, poi più solido. PORTANOVA 6,5 Grande presenza a centro area, un monolite che incute timore e rispetto. MANFREDINI 6,5 Uomo da duelli, tipo sfida western, sa capire sempre il momento giusto per intervenire. ROSSI 6,5 Si sdoppia come difensore e ala, copre bene e sfiora pure il gol (Ferronetti s.v.). IL MIGLIORE 7,5 KUCKA Quando nel finale sbaglia un dribbling lo stadio ammutolisce. Fino a quel momento era apparso perfetto, corsa, forza fisica e tecnica. In più il gol decisivo. Un mostro.
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TOZSER 5,5 La tifoseria non lo sopporta per la perseveranza nel commettere errori banali, lui però non fa una piega e va prendendo fiducia. Sua la percussione che porta al calcio d’angolo del gol, suo l’assist a Kucka. VARGAS 6 Si spreme con personalità, quando sarà in forma tornerà decisivo. MORETTI 6,5 Una certezza nel momento più difficile del match. ANTONELLI 7 Mai banale, non è solo corsa, ha momenti di puro genio. BERTOLACCI 5 Non riesce a portare la borraccia a Borriello. RIGONI 5 Non fa meglio di Bertolacci. BORRIELLO 6 Non trova il modo per sfuggire a Domizzi e company e allora ingaggia duelli terribili e preziosi per la squadra. All. BALLARDINI 6,5 Presenta un Genoa compatto, peccato che non riesca a sostenerlo con i cambi nel finale.
UDINESE 5,5 PADELLI 5 L’uscita con la quale regala il gol a Kucka è terrificante e inattesa, oltre che determinante. BENATIA 6,5 Barriera elastica, respinge quasi tutto. Nel finale sfiora pure il gol. ANGELLA 5,5 Vacilla con Borriello, schianta di fronte a Kucka. Nel recupero da centravanti sfiora il pari. DOMIZZI 6 Sudore e lacrime per stoppare Borriello, alla fine limita i danni. BASTA 6,5 E’ l’uomo che suona la carica nel secondo tempo, anche se sbaglia parecchio. MIGLIORE h 6,5 ILALLAN
Tocca molti palloni e li gestisce abbastanza bene. Non attentissimo in avvio su Vargas.
LAZZARI s.v. Si fa male subito. BADU 5,5 Tredici chili e 13 centimetri meno di Kucka, sfida impari. PASQUALE 5,5 Quantità indiscutibile, ma poca qualità, spreca l’unico lampo di Di Natale. MERKEL 5 Pochi minuti, quanto basta per sciupare l’occasione migliore per il pari. PEREYRA 5 Corre tantissimo, combina pochissimo. MAICOSUEL 5 Sprecone e brontolone, non accetta a cuor leggero la sostituzione. MURIEL 5,5 Non incide nel momento dell’assalto. DI NATALE 5 E’ raro vederlo così impreciso e inconcludente. All. GUIDOLIN 5 Non trova la chiave per azzannare il Genoa e quando, nel finale, arremba, preferisce avanzare Angella in attacco piuttosto che inserire un centravanti. GLI ARBITRI CALVARESE 7 Sempre attento, preciso e sicuro, non lascia neppure uno spiraglio ai dubbi né a chi cerca di ingannarlo. Costanzo 6-Altomare 6 Guidi 6-Tommasi 6
GENOA UDINESE
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Zupping
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Kucka al 33’ p.t.
di VINCENZO CITO
GENOA (3-5-1-1) Frey; Bovo, Portanova, Manfredini; Rossi (dal 39’ s.t. Ferronetti), Kucka, Tozser, Vargas (dal 14’ s.t. Moretti), Antonelli; Bertolacci (dal 30’ s.t. M. Rigoni); Borriello PANCHINA Tzorvas, Stillo, Granqvist, Olivera, Immobile, Jorquera, Pisano ALLENATORE Ballardini CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO BASSO 49 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Tozser e Bovo per gioco scorretto.
«Almiron, un grave infortunio» Infatti segna Riccardo Trevisani (Catania-Bologna, diretta gol, Sky) «Almiron sembra essersi fatto malissimo al ginocchio, il tipo di mossa che ha fatto con la gamba è proprio molto simile a quella di Milito giovedì. Rischio serio anche per lui. Infortunio molto grave». Tanto è vero che torna in campo e dopo dieci minuti segna il gol partita del Catania
UDINESE (3-4-2-1) Padelli; Benatia, Angella, Domizzi; Basta, Allan, Lazzari (dal 10’ p.t. Badu), Pasquale (dal 33’ s.t. Merkel); Pereyra, Maicosuel (dal 7’ s.t. Muriel); Di Natale. PANCHINA Pawlowski, Scuffet, Faraoni, Ranegie, Rodriguez, Campos Toro, Gabriel Silva, Heurtaux, Zielinski ALLENATORE Guidolin CAMBI DI SISTEMA dall’8’ s.t. 3-5-2 BARICENTRO MOLTO ALTO 58,6 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Benatia per comportamento non regolamentare, Angella per proteste. ARBITRO Calvarese di Teramo. NOTE Paganti 1.600, incasso di 30.245 euro; abbonati 16.755, quota di 178.705. Tiri in porta 6-2. Tiri fuori 5-7. In fuorigioco 1-1. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.
Sull’uscita a vuoto di Padelli, portiere dell’Udinese, Kucka del Genoa anticipa Angella e segna il gol decisivo ANSA
Balla Ballardini Il Genoa è risorto Battuta l’Udinese Rossoblù a più 4 sul terzultimo posto: col nuovo tecnico 8 punti in 4 partite. Decide Kucka FILIPPO GRIMALDI GENOVA
Vecchi peccati (dell'Udinese) e antiche virtù (del Genoa): la sfida del Ferraris sta tutta qui, e pure il risultato — ossigeno puro per un Grifone che sotto la gestione-Ballardini rimane imbattuto ed ha raccolto in ugual misura punti (otto in quattro gare) e fiducia — rispecchia pregi e difetti di entrambe le squadre. Perché i rossoblù capitalizzano al massimo il tesoro della paperissima di Padelli sulla zuccata vincente di Kucka (uscita maldestra del portiere, con Angella che prova invano a murare il centrocampista del Grifone), mentre la squadra di Guidolin paga, oltre all'erroraccio del suo numero uno, anche la gior-
nata infelice di uno scialbo Di Natale. Tardivo il risveglio dei friulani, sfortunati nel finale (con Benatia e l’ex Merkel vicinissimi al pareggio), ma la cui disparità di rendimento fra le partite in casa e fuori (lontano da Udine, Guidolin è al terzo k.o. consecutivo) impone immediate verifiche. Più forte della cabala Il presi-
dente genoano Preziosi, tornato al Ferraris (scontata la lunga inibizione) dopo quasi sei mesi, ha tremato al gol del suo carrarmato Kucka, visto che quest’anno quando lo slovacco aveva segnato (contro Catania e Roma), alla fine il Grifone era sempre finito k.o. L’azzardo Stavolta non è successo, anche perchè il finto tridente di Guidolin, con Pereyra
e Maicosuel alle spalle di Di Natale, non è riuscito ad aprire la difesa a tre del Genoa. Che, per garantire un'adeguata copertura davanti a Frey, ha costretto Rossi ed Antonelli ad abbassarsi a turno, modificando il centrocampo. Dove, alla lunga, s’è creata una superiorità numerica per il Genoa: ampi spazi per Vargas, riuscito spesso e volentieri ad innescare Borriello. La malasorte A parziale discol-
pa di Guidolin, c’è pure un po’ di sfortuna, con il k.o. di Lazzari dopo una manciata di minuti, sostituito da Badu, che acuisce i problemi degli ospiti, su un prato indegno ancora una volta di ospitare una partita di serie A. Neppure qualche disattenzione difensiva di troppo dei rossoblù è servita a dare
fiato ai friulani. Il gol di Kucka ha spostato gli equilibri, e vana è stata la reazione di Maicosuel, pericoloso in due occasioni, ma che poi ha mal digerito la sostituzione, quando Guidolin è passato al 3-5-2 con l'inserimento di Muriel. Botta e risposta Il tecnico ospi-
te ha capito che avrebbe potuto sfondare sulla corsia di destra, ma pure là i tentativi di Basta sono rimasti senza esito. Antonelli e Rossi hanno sfiorato il bis, Badu è andato vicino al pari, ma è stato Domizzi ad evitare il patatrac su un inesauribile Kucka, con l’Udinese incapace di approfittare delle indecisioni di Tozser, che ha fatto infuriare Ballardini. Io guardo avanti La differenza
fondamentale, a questo punto della stagione, fra il Grifone e l’Udinese, è che il primo ha ancora una montagna da scalare (e lo spareggio di sabato a Palermo vale moltissimo in chiave-salvezza), mentre l’Udinese (divertente in casa, ma sprecona fuori) deve inventarsi ora nuovi traguardi per evitare battute a vuoto come quella di ieri a Marassi. Ballardini, invece, pare avere trovato l’alchimia giusta, sposando le soluzioni semplici e restituendo speranza a una piazza che, a fine gara, ne ha fatto ieri il suo nuovo idolo. Anche perché una media di due punti a gara è qualcosa di stratosferico per chi, sino all’altroieri, era in caduta libera verso l’inferno.
«Ha messo cinque uomini in mezzo al campo Gianluca Atzori e dunque vedremo se il Sassuolo faticherà ad impostare il proprio gioco a causa appunto di questo centrocampo molto folto. Troianiello, area di rigore, palla per Catellani, rete!» (Massimo Barchiesi, Radiorai) «E’ una partita che può terminare con qualsiasi risultato» (Lucio Rizzica, Empoli-Livorno, Sky) Maurizio Compagnoni (Sky) sul 4-0 della Fiorentina. «E’ chiaro che nell’Inter qualcosina non funziona». Calcio femminile sui Raisport. Luca Pisinicca «Fuori, espulso l’allenatore Marino!......Marino è stato richiamato dal direttore di gara, che sembrava averlo addirittura espulso, in realtà è ancora lì al suo posto» . Katia Serra (zelante) «Io non ho interpretato il gesto dell’arbitro come un’espulsione». 5’ dopo Pisinicca ci riprova «Espulsione del tecnico Marino! Prima era stato avvertito...Insomma, a me sembra che è ancora fermo lì». La calciatrice Eleonora Prost da bordo campo «Non lo hanno espulso». Pisinicca «Non lo hanno espulso! Bah, è incredibile quello che sta succedendo! Io in almeno due circostanze ho avuto la sensazione....Eh no! Questa volta sì! Prost, anche lei ci trae in inganno perché Marino se ne sta andando». Perché mai nessuna gli crede? twitter@Vincenzo Cito
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LA SEGNALAZIONE L’ESTERNO SINISTRO DEL GENOA PROTAGONISTA DI UNA GRANDE PROVA
Gazzetta.it
«Caro Prandelli, chiama Antonelli»
Gazza
Ballardini dà un consiglio al c.t. Preziosi respira «Cancellati gli errori iniziali» ALESSIO DA RONCH GENOVA
«Oddio ha segnato Kucka!» Sì, proprio così. Enrico Preziosi al momento del gol non è riuscito ad esultare felice in tribuna. «Anzi - racconta - mi sono toccato. Quest’anno Juraj aveva fatto gol al Catania e alla Roma e ogni volta siamo usciti dal campo sconfitti». Il presi-
dente del Genoa lo spiega sorridendo al centrocampista, che comunque è d’accordo. «Al punto - ammette lo slovacco - che ho cambiato esultanza. Le capriole ormai portavano male. La cosa più bella però non è il mio gol, ma aver conquistato tre punti fondamentali per la salvezza». Consiglio per il c.t. E’ stato un re-
galo speciale per il ritorno allo stadio dopo una lunga squalifica del patron rossoblù, per l’occasione ignorato dagli ultras che negli ultimi mesi lo avevano sempre contestato. «Io - commenta Preziosi - non faccio la guerra a nessuno e sono pronto a stringere la mano a chiunque.
In questo momento conta solo il bene del Genoa e mi sembra che si sia riusciti a rimediare agli errori». Tutti sorridenti, tranne Davide Ballardini, sempre misurato. «Due vittorie consecutive sono importanti, ma dobbiamo conquistarne ancora molte per salvarci. Non abbiamo fatto nulla. Di una cosa, però, sono sicuro: Antonelli merita la nazionale. Lo dico con tutto il rispetto possibile per il c.t. che fa le sue scelte: è lui il miglior terzino azzurro». Umiltà Francesco Guidolin incassa lo stop che classe, senza fare particolari drammi. «Complimenti al Genoa, squadra di grande forza fisica e sulla quale
Ballardini ha fatto un gran lavoro in poche settimane. Forse avremmo meritato di più, in fondo l’equilibrio lo ha rotto una situazione da palla inattiva. Pazienza. C’era un campo su cui è meglio giocare palla alta che palla a terra, cosa che noi per ovvi motivi non siamo in grado di fare. Le difficoltà di Di Natale? Non può decidere sempre. Non mi preoccupa affatto. Invece sarà importante migliorare i nostri risultati in trasferta». La ricetta per l’immediato rilancio la propone l’esterno di centrocampo serbo Dusan Basta: «Più guardiamo in su - ammonisce - e meno punti facciamo. Restiamo umili». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tvf GLI HIGHLIHTS DELLA A, IL POSTICIPO DI B E I GOL DI REAL E PSG La goleada della Fiorentina contro l’Inter con le gemme di Jovetic e Ljajic, le magie di Cerci, la doppietta di Sau e gli altri gol della venticinquesima giornata di Serie A con gli highlights di tutte le partite: le immagini più belle della domenica sono su gazzetta.it. Guarda anche le sintesi di Novara-Verona, posticipo di B, la sintesi di Real Madrid-Rayo Vallecano e il meglio di Sochaux-Psg.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
SERIE A 25a GIORNATA LA MANIFESTAZIONE DUECENTO CAGLIARITANI A BUONCAMMINO DURANTE LA PARTITA
Che tifo fuori dal carcere per il presidente Al politico Tocco «Voglio uscire da libero». Oggi c’è Contini, Gessa sarà risentito DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI CAGLIARI
La squadra ha vinto per lui a Pescara, duecento tifosi hanno solidarizzato all’esterno del carcere di Buoncammino durante la partita. L’amico consigliere regionale Edoardo Tocco è andato da lui in mattinata: «L’ho trovato forte, ma mol-
to triste. La cella è piccolissima. Comincia a soffrire». A Tocco Massimo Cellino ha ribadito: «Voglio uscire da uomo libero, non voglio stare in casa da arrestato». Ma dovrà passare ancora qualche giorno prima che il presidente del Cagliari possa pensare di tornare a casa. Infatti, non è sicuro che il sindaco di Quartu S.Elena Mauro Contini venga interrogato questa mattina all’ospedale Brotzu dove è piantonato da giovedì scorso. Contini non sta ancora bene e non si sa se potrà sottoporsi alle tante domande dei giudici. Se la «pratica» del presidente rossoblù è durata in tutto nove ore, quella di Contini non si annuncia proprio brevissima.
Gessa Tutto questo ritarda le co-
se. Anche se la difesa di Cellino farà oggi istanza di scarcerazione, bisognerà aspettare l’interrogatorio del sindaco. A ciò bisogna aggiungere che i magistrati vorranno risentire il dirigente comunale Pierpaolo Gessa. Lui e la moglie si sono sentiti minacciati e infastiditi dalle continue telefonate del numero uno del Cagliari. Gessa, ai domiciliari con divieto di colloqui (anche i suoi interrogatori, come quelli di Cellino, sono secretati), se non con i conviventi e l’avvocato Ravenna, ha sofferto moltissimo per questa vicenda e ancora non si è ripreso. Non aveva interessi ad accelerare le pratiche per lo stadio di Is Arenas. Ma alla fine è crollato davanti alle pressanti richieste.
Is Arenas Così come destano più curiosità che preoccupazione le tante telefonate con i dirigenti calcistici. Ieri Zamparini e Pulvirenti, hanno solidarizzato con lui. Come fanno tanti in città. Gli affitti non pagati, l’abbandono volontario del S.Elia, le accuse che hanno portato in carcere Cellino non contano davanti a un presidente che voleva regalare uno stadio al Cagliari. E proprio oggi la Prefettura dovrebbe decidere sull’utilizzo di Is Arenas per la gara di domenica col Torino. Lo stucchevole balletto che ha preceduto la sfida col Milan andrebbe evitato.
I tifosi solidarizzano con Cellino davanti al carcere di Buoncammino
Sau, 2 gol per Cellino E il Pescara precipita 1
PESCARA 4,5
2
I piccoletti si trasformano in giganti e trascinano il Cagliari nella partita più difficile. Andrea Cossu è il fantasioso mandante, Marco Sau il diabolico esecutore, che firma la doppietta del successo più atteso dal presidente Massimo Cellino. A Pescara i suoi giocatori lo hanno sentito idealmente al loro fianco. «Lo conosciamo bene, questa squadra ha il suo stesso carattere: lotta in campo come lui ha saputo dare battaglia per realizzare lo stadio che tutti sognavamo», dice Cossu. E Sau consegna la dedica più sentita: «I miei due gol sono per il presidente; gli siamo tutti vicini in questo momento di sofferenza». riuscendo a isolarsi dalla vicenda giudiziaria che ha portato in carcere Cellino. La creatura di Pulga e Lopez infila il sesto risultato utile consecutivo - 12 punti, frutto di 3 vittorie e 3 pareggi - e soprattutto affonda il Pescara, ora distante 7 lunghezze, reso impotente nella sfida più importante per le sue speranze di salvezza. La formazione di Bergodi resiste solo un tempo, nel quale, pur confermando i suoi gravi limiti strutturali, sfiora addirittura il vantaggio con un bagliore di Weiss (croce e delizia, sarà espulso nel finale per un fallo di frustrazione) spento da Agazzi con deviazione contro il palo. Nella ripresa batte forte il cuore del Cagliari, preso per mano proprio dagli attuali giocatori-simbolo dell’isola: Cossu, Sau e Pisano. Mancano Astori, Conti e Dessena, eppure lo spartito finisce in... piedi comunque sicuri: difesa compatta, Nainggolan che fa il play tra Casarini ed Ekdal e lì davanti il «trio-meravigliao». Sau 10, sì viaggiare Di nuovo titolare dopo quasi due mesi, Cossu pennella un cross per lo stacco di testa di Sau: sì, il nanetto di Tonara anticipa in elevazione il compagno Ekdal, approfittando della dormita di
PERIN 5 Insicuro in un’uscita e poco reattivo sulla morbida (pur precisa) incornata di Sau per il primo gol. ZANON 4,5 Infilato spesso da Cossu, addirittura resta ad «ammirare» Sau sul primo gol. CAPRARI 5,5 Prova invano a dare consistenza all’attacco. BIANCHI ARCE 4 E’ quasi immobile. Non c’è traccia del guerriero. BOCCHETTI 5 Non si macchia di colpe particolari, però in una difesa gruviera pure lui barcolla in marcatura. MIGLIORE h 5,5 ILZAURI
Quasi insuperabile nel primo tempo, è l’ultimo a mollare: anche lui, però, soffre nella ripresa.
Marco Sau, 25 anni, colpisce di testa e porta in vantaggio il Cagliari; la dedica della squadra a Cellino ANSA
PESCARA CAGLIARI
0 2
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Sau all’8’ e al 16’ s.t.
PESCARA (4-3-2-1) Perin; Zanon (dal 19’ s.t. Caprari), Bianchi Arce, Bocchetti, Zauri; Blasi (dal 31’ s.t. Vukusic), D’Agostino (dal 4’ s.t. Bjarnason), Rizzo; Celik, Weiss; Caraglio. PANCHINA Pelizzoli, Balzano, Capuano, Modesto, Cascione, Abbruscato. ALLENATORE Bergodi. CAMBI DI SISTEMA dal 19’ s.t. 4-1-3-2; dal 31’ s.t. 3-4-3; dal 46’ s.t. 3-3-3. BARICENTRO MOLTO BASSO 48,7 metri ESPULSO Weiss al 46’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Zauri, Zanon, Rizzo e Blasi per gioco scorretto.
CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Pisano, Rossettini, Ariaudo, Avelar; Casarini, Nainggolan, Ekdal (dal 43’ s.t. Eriksson); Cossu (dal 27’ s.t. Cabrera); Ibarbo, Sau (dal 36’ s.t. Nenè). PANCHINA Avramov, Perico, Thiago Ribeiro, Pinilla. ALLENATORI Pulga-Lopez. CAMBI DI SISTEMA dal 36’ s.t. 4-3-3; dal 43’ s.t. 4-3-1-2. BARICENTRO MEDIO 52,5 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Ekdal gioco scorretto e Cabrera per comportamento non regolamentare. ARBITRO Gervasoni di Mantova. NOTE paganti 4.858, incasso di 31.252 euro; abbonati 6.165, quota di 113.002,60 euro. Tiri in porta 2 (un palo)-7. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 0-2. Angoli 0-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
Bianchi Arce e Zanon e dell’incertezza di Perin. Passano pochi minuti e al 16’ Pisano, altro cagliaritano doc, dalla corsia destra come Cossu, invita il cecchino scelto al colpo del raddoppio. La girata vincente di Sau chiude il confronto. Spietato in zona-tiro e incisivo anche nell’ispirare le ripartenze, il goleador tascabile tocca quota 10 reti, senza aver battuto rigori. Segni particolari per riconoscere il gioiellino: Sau arriva quasi sempre nella ripresa (7 centri) e ama colpire in trasferta (8 bersagli su 10). In più, ha acquisito un feeling perfetto con Ibarbo, abile nello scambiarsi di posizione e mandare in tilt i difensori con dribbling e incursioni che partono dalle corsie esterne. Non a caso, il colombiano, nonostante non segni, finisce ugualmente in vetrina. Pescara, che fardello A giusta ragione Bergodi aveva descritto questo match come il crocevia fondamentale per il Pescara sulla strada che porta alla salvezza. Vincere per portarsi a un solo punto dal Cagliari: il progetto di D’Agostino (k.o. per un infortunio muscolare) e compagni si è infranto contro l’organizzazione tattica esibita
di G.CAL.
PERIN INSICURO, ARCE DANNOSO COSSU E IBARBO ILLUMINANTI
GIUSEPPE CALVI PESCARA
Serie utile, 6 per 12 Il Cagliari va,
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le Pagelle
Il Cagliari dei piccoletti passa facilmente all’Adriatico Abruzzesi a picco, ma Bergodi non rischia. Weiss espulso DAL NOSTRO INVIATO
Gli avvocati stanno controllando con attenzione anche altri faldoni che riguardano soprattutto progetti del presidente. Cose che non sembra abbiano particolare rilevanza dal punto di vista penale.
da Pulga e Lopez. Appena sufficienti nell’alzare una diga davanti alla difesa, i biancazzurri spariscono quando sono chiamati a imporre il gioco, tanto è lenta e prevedibile la manovra. Passata in svantaggio, la squadra si sgretola, evidenziando debolezze anche in protagonisti attesi invano. Il futuro può attendere A parole,
il presidente Sebastiani conferma fiducia a Bergodi e registra la contestazione dei tifosi verso la società e in particolare verso il d.s. Delli Carri. D’altra parte, dopo la girandola di mercato che ha portato in riva all’Adriatico tanti attori in cerca d’autore, non può essere certo Bergodi l’unico responsabile della crisi del Pescara (soltanto un punto conquistato negli ultimi 6 incontri). Esonerato Stroppa, che aveva un contratto sino al 2014, e vincolato Bergodi sino a fine stagione, la società prova a navigare a vista. Tanto per il futuro, dal mare in tempesta, potrebbe riemergere il nocchiero Zeman. Nel frattempo, però, questo Pescara, finito a 4 punti dal quartultimo posto, deve ritrovare la forza per continuare a sperare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BLASI 5 Se la cava su Ekdal, cede nel ruolo di play (Vukusic s.v.). D’AGOSTINO 5,5 Poco ispirato. Resiste, poi s’arrende a un problema muscolare. BJARNASON 5 Porta solo quantità e generosità. Ma non toccava certo a lui firmare la svolta. RIZZO 5 Una comparsa a centrocampo, patisce anche da terzino. CELIK 5 Non punge il suo dirimpettaio Avelar. Sembra sempre che sia sospeso su una sua nuvoletta. WEISS 4 Delizia, con un destro a giro deviato da Agazzi contro il palo. E delude per l’espulsione. Ormai è recidivo. CARAGLIO 5 Lotta sul piano fisico ma quasi mai «vede» il pallone. ALL. BERGODI 5 La squadra non ha qualità, crolla anche un tentativo di progetto tattico. Molle in difesa e lentissima nell’impostazione.
CAGLIARI 6,5 AGAZZI 6,5 Bravo a negare il gol a Weiss, con un volo per deviare il pallone contro il palo. PISANO 6,5 Tiene Weiss e detta un assist perfetto a Sau. Trova i tempi giusti per le proiezioni offensive. ROSSETTINI 6 Deve faticare poco per reggere l’urto di Caraglio. ARIAUDO 6 Pomeriggio quasi di relax, dinanzi ad avversari limitati. AVELAR 6 Svolge un compitino semplice, contro l’evanescente Celik. CASARINI 6 S’adatta bene a fare da «guardaspalle» in interdizione. NAINGGOLAN 6,5 Si cala nel ruolo di architetto e avvia la manovra. EKDAL 6,5 Puntuale in costruzione e lesto a inserirsi si integra benissimo con la «guida» Nainggolan. (Eriksson s.v.) COSSU 7 Rieccolo titolare: illumina il gioco, a tratti è imprendibile. E si sacrifica pure in continui rientri a metà campo. CABRERA 5,5 Entra, per l’esordio. Ed è da record: ammonito dopo pochi secondi. Ha qualità, avrà tempo per metterle in mostra. IBARBO 7,5 Vivacissimo. Quando parte palla al piede, scherza con l’intera difesa e apre tanti varchi per Sau e Cossu.
h 7,5 ILSAUMIGLIORE
Velenoso come un cobra: non perdona. Lo aspetti a sinistra e spunta dall’altra parte: fa ammattire i difensori avversari (Nenè s.v.)
All. PULGA-LOPEZ 7 Nonostante le assenze, garantiscono equilibrio a centrocampo e formano un pacchetto offensivo efficace ed elegante.
GERVASONI 6,5 Non accetta il gioco duro, proprio per questo punisce ogni minimo intervento rude per tenere saldamente in pugno la sfida. E giustamente mostra il rosso diretto a Weiss. Di Fiore 6,5 - Maggiani 6; Celi 6 - Pasqua 6
GLI ABRUZZESI CONTESTATI
Sebastiani: «Qualcuno non si impegna Bergodi dia la sveglia, Weiss pagherà» PESCARA Lo aveva annunciato alla vigilia. Ivo Pulga manda il suo abbraccio a Cellino dall’Adriatico: «La squadra ha risposto sul campo a quello che ci è successo in settimana. Vittoria dedicata al presidente, tre punti fondamentali. Mancano, però, ancora tante giornate e non dobbiamo rilassarci. Arriviamo presto a 40, poi vedremo quali soddisfazioni potremo toglierci. Sau? Non mi stupisce più». A fine gara i tifosi del Pescara chiedono la testa del
ds Delli Carri e una punizione esemplare per i giocatori. Il presidente Daniele Sebastiani li affronta, un film che si ripete. Ma non vuole processi. «Prima ci giochiamo tutto da qui alla fine, poi tiriamo le somme. I conti li faremo solo dopo l’ultima giornata. Qualcuno non s’impegna come dovrebbe. la ripresa è stata disastrosa. Bergodi dia entusiasmo alla squadra come aveva fatto fino a Firenze. Weiss? Sarà punito». Orlando D’Angelo
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SERIE A 25a GIORNATA
Sergio Almiron, 32, al centro, festeggia dopo aver realizzato il gol ANSA
Catania record Una salvezza con vista sull’Europa Batte il Bologna ed è già al sicuro con 13 giornate d’anticipo. Almiron sfata il tabù CATANIA BOLOGNA
1 0
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Almiron al 42’ p.t.
CATANIA (4-2-3-1) Andujar; Alvarez, Bellusci, Spolli, Marchese; Lodi, Almiron(dal 18’ s.t. Biagianti); Izco, Castro (dal 38’ s.t. Legrottaglie), Gomez (dal 45’ s. t. Ricchiuti); Bergessio. PANCHINA Frison, Terracciano, Rolin, Potenza, Augustyn, Salifu, Keko, Doukara. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA Dal 38’ s.t. 5-3-2. BARICENTRO ALTO 54,6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Biagianti per comportamento non regolarmentare.
BOLOGNA (3-4-2-1) Curci; Sorensen, Antonsson, Cherubin (dal 25’ s.t. Moscardelli); Motta (dal 34’ s.t. Garics), Perez, Krhin, Morleo; Diamanti, Kone (dal 1’ s.t. Gabbiadini); Gilardino. PANCHINA Agliardi, Stojanovic, De Carvalho, Naldo, Abero, Guarente, Pazienza, Christodolopoulos, Pasquato. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA Dal 25’ s.t. 3-4-3. BARICENTRO BASSO 51. ESPULSI Pioli al 46’ s.t. per proteste. AMMONITI Morleo, Perez gioco scorretto. ARBITRO Russo di Nola. NOTE spettatori paganti 3.180, incasso 38.000 euro; abbonati 8.711, quota non comunicata. Tiri in porta 7–3 con un paolo del Catania. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 2-2. Angoli 7-4. Recuperi p.t. 2’; s.t. 4’.
FRANCESCO CARUSO CATANIA
Profumo d’Europa. Non sarà la vittoria più bella ma potrebbe diventare quella più importante. Il Catania mette in cascina la legna utile per la settima salvezza consecutiva e si proietta verso terrritori mai esplorati. Un altro record: mai la formazione rossazzurra aveva raggiunto con 13 giornate d’anticipo la certezza della permanenza nella massima serie. Ci riesce proprio contro la squadra che rischiava di trasformarsi in tabù. Il Bologna aveva battuto il Catania nelle ultime 4 partite di campionato, segnando 8 gol senza subirne alcuno. L’ultima rete dei siciliani agli emiliani risaliva a quasi 2 anni e mezzo fa: 26 settembre 2010, un autogol per altro, di Britos su tiro di Marchese (1 a 1). E la squadra di Pioli, miglior potenziale offensivo del
2013 con 12 gol nelle prime 5 partite, fa poco o nulla per evitare la seconda sconfitta dell’anno nuovo. Appena un tiro nello specchio della porta di Andujar nonostante il gran roteare di attaccanti e una ripresa disputata a testa bassa nella vana ricerca del pari. Un paio di occasioni propizie malamente sfruttate da Gilardino e Moscardelli. Stop. La chiave L’unico seguito che i
rossoblù riescono a perpetrare è quello dei gol subiti in trasferta: 16 partite consecutive a porte aperte. E indovinate qual era stato l’ultimo viaggio dal quale il Bologna era riuscito a tornare con la rete inviolata? Ma quello di Catania dello scorso 2 maggio (1 a 0) naturalmente. Maran, tecnico esordiente della categoria ma anche rivelazione della stagione, non rinuncia al 4-2-3-1 che ha ormai soppiantato il tradizionale 4-3-3 senza vergognarsi di ripiegare nel 5-3-2 finale per proteggere meglio il prezioso vantaggio, inserendo Legrottaglie lasciato a sorpresa in panchina. Così Almiron e Lodi, laboriosa coppia di mediani, proteggono il tris di trequartisti composto da Gomez, Castro e Izco, recuperato appena in tempo, e schierato in un ruolo inedito al posto dell’infortunato Barrientos. E Bergessio in posizione più avanzata Gol Il Catania sulla sinistra recu-
pera Marchese al quale la panchina ha quadruplicato le energie. É da quella parte infatti che i siciliani si rendono ripetutamente pericolosi. Ma bisogna attendere la fine del tempo perchè la superiorità etnea si traduca in gol. Un magnifico taglio di 30 metri di Lodi pesca Gomez sul versante sinistro: assist per Bergessio e gran conclusione che si stampa sul palo prima che Cherubin spedisca in angolo. Dalla bandierina lo stesso Lodi disegna una traiettoria perfetta per la testa di Almiron (che aveva fatto le prove 5 minuti prima) che indirizza la sfera verso il «sette» alla sinistra di Curci. Nella ripresa il Bologna insegue con l’arrembante 3-4-3 ma senza esito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TECNICO
LA PUNTA GRANATA
Maran: «Non è stato semplice batterli»
Bianchi: «Non aspetto il rinnovo in eterno»
CATANIA (g.f.) Europa League, il Catania ci crede. Tanto è vero che il presidente rossazzurro Pulvirenti si butta: «Giusto sognare qualcosa di grande, ma con umiltà. Il nostro percorso fatto di lavoro e programmazione deve portarci a migliorare sempre». Stesso concetto, quello espresso dal tecnico Maran: «Non è stato semplice battere un Bologna che non concedeva spazi». In casa Bologna, Pioli non si dà pace: «Siamo una squadra che ha l’allergia per i pareggi. Purtroppo abbiamo giocato soltanto nel secondo tempo sfiorando più volte il pari».
TORINO (f. bra.) Gongola Ventura, sorride amaro Colantuono. «Zero nel primo tempo, nella ripresa ce la siamo giocata, dopo il pari stavamo meglio noi anche psicologicamente, ma abbiamo preso gol a difesa schierata» ammette il tecnico del nerazzurri. «Mancano 9 punti al primo e più importante obiettivo» dice Ventura. Bianchi parla del contratto che scadrà a giugno: «Non vivo per un contratto, ma vivo di passione. Se il Torino mi chiamerà bene se no valuterò altre offerte, non aspetto in eterno». Il presidente Cairo: «Il tempo per vederci lo troveremo».
le Pagelle di F.C.
ALVAREZ OK LODI SUPER PEREZ LOTTA DIAMANTI DELUDE CATANIA 7 ANDUJAR 6,5 Si fa trovare pronto nell’unica parata, su Gabbiadini. ALVAREZ 6,5 Sempre attento e reattivo, vince il duello con Morleo. BELLUSCI 6,5 Non ha l’eleganza di Legrottaglie, ma il suo lo fa bene. SPOLLI 6,5 Gilardino non la vede mai (o quasi).
h
IL MIGLIORE
7 MARCHESE
Onora al meglio il ritorno da titolare, sfiora anche il gol. LODI 7 Magnifico il lancio che taglia il campo per Gomez ed è suo il seguente angolo che porta al gol. ALMIRON 7 Segna una gran rete e altre 2 volte ci va vicino. BIAGIANTI 6 Dà una mano nel finale. IZCO 6,5 Inizia trequartista, chiude a centrocampo, sfiora il gol CASTRO 6,5 Grande movimento, gli capita la palla del 2 a 0 e non la sfrutta (Legrottaglie s.v.). GOMEZ 6,5 Dà palla a Bergessio in occasione del palo che avvia il vantaggio (Ricchiuti s.v.). BERGESSIO 6,5 Sfortunato in occasione del tiro che finisce sul legno, propedeutico al gol. ALL. MARAN 7 Ottiene la salvezza con 13 giornate d’anticipo, tecnico rivelazione.
BOLOGNA 5,5 CURCI 6,5 Incolpevole sul gol, un paio di buoni interventi, bravo a chiudere su Izco che tira fuori. SORENSEN 5,5 Fatica un po’ a frenare Gomez. ANTONSSON 6 Unica incertezza, sul palo di Bergessio. CHERUBIN 5,5 Qualche incertezza come sul corner che avvia l’1 a 0. MOSCARDELLI 5,5 Gli capita sui piedi la palla dell’1 a 1 e la cicca. MOTTA 6 Soffre molto contro lo scatenato Marchese (Garics s.v.). PEREZ 6,5 Lotta, ma non basta. KRHIN 5 Perde Almiron sul gol, si ripete con Castro ma gli va bene. MORLEO 5,5 Izco e Castro gli creano grattacapi. DIAMANTI 6 Dal capitano e faro rossoblù ci si aspetta di più. KONE 5,5 S’inverte con Diamanti ma il prodotto non cambia: etereo. MIGLIORE h 6,5 ILGABBIADINI
Un ingresso movimenta l’azione d’attacco, suo l’unico tiro in porta. GILARDINO 5 Due occasioni 0 gol. ALL. PIOLI 6 Corregge il tiro con Gabbiadini ma non basta. . GLI ARBITRI RUSSO 6 Episodi dubbi non ce ne sono, giusta la scelta di lasciare proseguire su Gilardino atterrato in area. Sbaglia qualche scelta non decisiva. Fiorito 6 Rubino 6; Mazzoleni 6 Manganiello 6
Alessio Cerci, 25 anni, nato a Velletri, segna il primo gol per il Torino ANSA
Cerci scatenato davanti al c.t. Il Torino piega l’Atalanta Apre le marcature, pari di Denis e gol decisivo di Birsa. Granata vicini alla salvezza TORINO ATALANTA
2 1
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Cerci (T) al 42’ p.t., Denis (A) su rigore al 30’, Birsa (T) al 42’ s.t.
TORINO (4-2-4) Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello; Vives, Gazzi; Cerci, Bianchi (dal 36’ s.t. Meggiorini), Barreto (dal 36’ s.t. Jonathas), Stevanovic (dal 15’ s.t. Birsa). PANCHINA Coppola, Di Cesare, Rodriguez, Caceres, Basha, Bakic, Brighi, Menga, Diop. ALLENATORE Ventura CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO ALTO 56,1 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Gillet
ATALANTA (4-3-2-1) Consigli; Bellini (dal 22’ s.t. Scaloni), Stendardo, Canini, Del Grosso; Cazzola, Radovanovic (dal 1’ s.t. Livaja), Carmona; Brienza, Moralez (dal 36’ s.t. Giorgi ); Denis. PANCHINA Polito, Frezzolini, Lucchini, Troisi, Budan, Contini, Brivio, Raimondi, De Luca. ALLENATORE Colantuono CAMBI DI SISTEMA 4-4-2 dal 1’s.t. BARICENTRO MEDIO 51,3 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Carmona, Del Grosso e Cazzola per gioco scorretto ARBITRO Bergonzi di Genova NOTE paganti 3046 incasso 68580, abbonati 8539 quota 114.515. Tiri in porta 9-1.Tiri fuori 11-1 Angoli 8-2. In fuorigioco 2-1. Recuperi ’0’ p.t. ’4’ s.t.
FRANCESCO BRAMARDO TORINO
Porta la firma di Alessio Cerci la vittoria più netta e più bella, forse la più importante della stagione per la squadra di Giampiero Ventura, Toro sempre più vicino alla quota salvezza, a 40 punti. Eppure ci è mancato poco che finisse con una beffa per i granata una gara dominata in lungo ed in largo. L’episodio, un brivido lungo la schiena, al 30’ della ripresa. Nell’unica sortita dell’Atalanta verso la porta granata, Gillet esce con un po’ troppa irruenza su Livaja smarcato in area da Denis. Il portiere granata tocca la palla ma impatta sull’ex interista, l’arbitro Bergonzi chiede lumi all’assistente di porta e decreta il penalty che Denis non sbaglia. «Il rigore? Hanno detto che dopo l’episodio di Udine avremmo avuto una compensazione ma non sempre funziona
così» le parole di Giampiero Ventura. Una battuta passato lo spavento. In verità il Toro sull’1-1 per 5 minuti ha sbandato, incredulo di raccogliere così poco dopo tanta semina, dalla traversa colpita da Barreto alle conclusioni nello specchio della porta sventate da Consigli, alle rasoiate di Bianchi, ai missili di Cerci. Proprio l’ex viola come l’aveva iniziata l’ha finita, con il là al gol partita di Birsa, palla scaricata dopo una sgroppata a Darmian, traversone in area, velo di Jonathas e tocco vincente alle spalle di Birsa con la difesa atalantina immobile. Alessio Cerci ha giocato una partita nella partita, davanti al c.t. Cesare Prandelli che ha potuto annotare anche il nome di Darmian e rivedere in campo Angelo Ogbonna lontano dal campo dal 9 dicembre. Cerci sta trovando continuità di rendimento e sacrificio anche in fase difensiva, uomo squadra. Vecchia guardia Torino con
un’unica «sorpresa» rispetto alla vigilia, il ritorno di Stevanovic esterno mancino preferito a Birsa. Per il resto un turno di riposo a Brighi a centrocampo, Vives-Gazzi la coppia di metà campo. Qualche cambio tattico in più per Colantuono. Moralez preferito a Livaja, a ridosso di Denis sul fronte d’attacco, Bellini per Scaloni e Carmona per Giorgi le varianti. Ventura scommette sulla voglia di chi è rimasto fuori a lungo. Insieme 70 giorni dopo, Angelo Ogbonna e Rolando Bianchi, di nuovo titolari Darmian, Vives e Stevanovic. Il Toro conduce la gara, l’Atalanta aspetta, anche troppo. Dopo 15’ Bianchi offre su un piatto d’argento una palla gol a Barreto ma la conclusione è alle stelle. Il brasiliano ricambia l’assist nel finale di tempo ma Cerci ha altro piede e passo e mette la palla in buca di precisione. Nella ripresa Colantuono passa al 4-4-2 nel tentativo di scuotere una squadra passiva e affiancare a Denis un compagno di reparto. Arriverà il pari provvisorio, omaggio del movimento errato della difesa granata prima del gol partita di Birsa. Tre punti meritati. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle di F. BRA.
BENE BARRETO DARMIAN SPINGE SCALONI SOFFRE MORALEZ SI SALVA TORINO 7 GILLET 5,5 Tocca la palla sul rigore ma travolge anche Livaja DARMIAN 6,5 Ci mette del suo anche in fase di spinta GLIK 6,5 Pulito e decisivo quando serve spazzare l’area OGBONNA 5 Fuori da due mesi, qualche amnesia MASIELLO 6 Si vede poco ma ha il pregio di nascondere Brienza VIVES 6,5 Lavoro oscuro di interdizione e regia GAZZI 6,5 Finisce stremato dopo un secondo tempo in apnea
h
IL MIGLIORE
8 CERCI
Straripante davanti al c.t. Cesare Prandelli. Gol, continuità e giocate da campione
BIANCHI 6,5 Gioca di sponda e per i compagni, un assist sprecato da Barreto (Meggiorini s.v.) BARRETO 6,5 Una traversa ed un gol mangiato, pennella l’assist per Cerci (Jonathas s.v.) STEVANOVIC 5 Tanta ruggine dopo oltre due mesi di assenza BIRSA 6,5 Stesso ruolo del compagno, trova il jolly, gol partita ALL. VENTURA 7 Un voto in più per aver tirato fuori il vero Cerci
ATALANTA 5 CONSIGLI 6,5 Nega la gioia del gol a Bianchi BELLINI 6 A nozze con Stevanovic, esce per infortunio SCALONI 5 Patisce l’ingresso di Birsa STENDARDO 5 Si aggrappa a Bianchi, non sempre ha la meglio CANINI 5,5 Fatica con la velocità ed il cambio di passo di Barreto DEL GROSSO 5 Tagliato a fette da un Cerci devastante CAZZOLA 5,5 Si impantana sulle tracce di Gazzi, costruisce poco RADOVANOVIC 5,5 Troppo spazio al centrocampo granata, cambio tattico dopo 45’ MIGLIORE h 6,5 ILLIVAJA
Cambio di passo e maggior peso in attacco fino al rigore cercato
CARMONA 6 Duella con Vives, meglio nella ripresa BRIENZA 5,5 Non spinge mai, si annulla con Masiello MORALEZ 6 Un furetto a ridosso di Denis ma non trova la giocata vincente (Giorgi s.v.) DENIS 5,5 Non pervenuto fino alla palla rigore per Livaja ALL. COLANTUONO 5,5 Assenze pesanti ma squadra troppo passiva GLI ARBITRI BERGONZI 5,5 Bene fino a quando la partita si dirige da sola. Il rigore è stato segnalato dal giudice di porta. De Pinto 5,5- Giordano 6 Irrati 5-Cervellera 6
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A IL POSTICIPO DELLA 25a GIORNATA
Kozak più Floccari: Lazio all’assalto Petkovic cerca il rilancio: «Non ci considerano per la Champions? Creiamo pochi interessi...» terrompere una tradizione negativa che vuole la Lazio quasi sempre in difficoltà quando gioca a Siena. In otto confronti giocati al Franchi in Serie A la squadra biancoceleste è stata infatti capace di vincere una sola volta, nella stagione 2005-06 (per 3-2). «Non sarà facile — sospira Petko — e non solo per la tradizione negativa, ma anche perché il Siena è una squadra temibile. Dovremo dare il 120 per cento per vincere».
STEFANO CIERI ROMA
Due punte per tornare a vincere in campionato ed esorcizzare la tradizione negativa di Siena. Vlado Petkovic vuole dare una svolta al cammino della sua Lazio che — in campionato — ultimamente si è fatto incerto (due punti nelle ultime quattro giornate, vittoria che manca da un mese). Se nel frattempo non ci fossero state le imprese nelle coppe (finale conquistata ai danni della Juve in Coppa Italia e pari a Moenchengladbach in Europa League) non sarebbe azzardato parlare di crisi per la Lazio. Tradizione negativa Così non è,
ma occorre dare una sterzata al rendimento pure in campionato per restare in zona Champions. Serve tornare a vincere e per riuscire nell’impresa Petkovic vara una Lazio dall’attacco pesante. Floccari e Kozak in campo dal primo minuto dopo l’ottimo secondo tempo (con gol del calabrese e doppietta del ceco) disputato dai due attaccanti giovedì in Germania. «Questo per noi è un periodo buono, ma non ottimo — osserva l’allenatore —. Dobbiamo dare una svolta al campionato, prendere i tre punti a Siena diventa fondamentale per noi». E così spazio alle due punte in attacco e spazio ad Hernanes in cabina di regia, per una Lazio decisamente a trazione anteriore. È la ricetta individuata dal tecnico di Sarajevo per tornare a vincere in campionato e per in-
Vladimir Petkovic, 49 anni ANSA
Niente turnover Sarà più o meno la stessa Lazio schierata nel secondo tempo del match di giovedì al Borussia Park. Anche perché Mauri non ce l’ha fatta a recuperare (contusione a una caviglia) e non è stato
neppure convocato. L’unica novità sarà la presenza di Ciani in difesa al posto di Dias. Niente turnover, questo termine non fa parte del vocabolario di Petkovic. «Le grandi squadre si vedono dalla capacità di gestire bene gli impegni ravvicinati. Abbiamo voluto la bicicletta, ora ci tocca pedalare». In ballo c’è quella zona Champions minacciata dal ritorno del Milan. «A sentire certi commenti — punge il tecnico laziale — noi siamo già fuori dalla zona Champions. Si parla solo di altre squadre che evidentemente muovono interessi maggiori. Ma noi andiamo avanti per la nostra strada, convinti delle nostre possibilità».
SIENA (3-4-2-1) LAZIO (4-4-2)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI 20.45 ARBITRO GIANNOCCARO (andata 1-2)
PANCHINA 12 Farelli, 88 Marini, 3 Uvini, 88 Terlizzi, 36 Bolzoni, 7 Valiani, 16 Verre, 70 Mannini, 23 Agra, 9 Paolucci, 81 Bogdani. BALLOTTAGGI Belmonte- Valiani 60-40%, Paci-Terlizzi 60-40%, Teixeira-Belmonte 60-40%. SQUALIFICATI Vitiello (10/05/2013), Terzi (10/03/2013). DIFFIDATI Rosina, Pegolo, Sestu, Rubin, Bogdani. INDISPONIBILI Angelo (14 giorni). PANCHINA 1 Bizzarri, 95 Strakosha, 3 Dias, 27 Cana, 17 Pereirinha, 23 Onazi, 7 Ederson, 28 Saha, 25 Rozzi. ALLENATORE Petkovic. BALLOTTAGGI Ciani-Dias 60-40 %, Gonzalez-Cana 70-30 %. SQUALIFICATI Ledesma (1). DIFFIDATI Ciani, Hernanes, Konko, Lulic. INDISPONIBILI Brocchi (stag.finita), Klose (40 giorni), Mauri (3 giorni), Stankevicius (15 giorni).
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POZZI NO, EMEGHARA SÌ
Iachini che carica «Siena, voglio la gara perfetta» SIENA Iachini lo ha detto senza mezzi termini: «Voglio una partita perfetta». Per conquistare tre punti pesantissimi contro la Lazio al Siena serve in effetti la gara senza errori. «Organizzazione ed equilibrio – ha spiegato Iachini alla vigilia – dovranno essere le nostre armi, contro una squadra che è ai vertici da anni e ha una rosa importante, poi in Petkovic è stato trovato l'uomo giusto: è stato in grado di dare una fisionomia al gruppo». Il Siena cerca il terzo risultato utile consecutivo per inseguire l'impresa, difficilissima, della salvezza e agganciare il Pescara. «Giocare il giorno successivo – ha commentato Iachini – non è un vantaggio, noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e non agli altri. Il Siena deve fare il Siena. Angelo? Squalifiche e infortuni sono all'ordine del giorno, basta che chi lo sostituirà faccia il massimo, tutti devono farsi trovare pronti». Convocato per la prima volta Pozzi, ma Iachini sceglierà ancora Emeghara, due gol nelle ultime due gare. «Facile andare a prendere giocatori da 30 milioni di euro. E' bello e gratificante lavorare con giovani poco conosciuti e valorizzarli, come sta accadendo per Innocent. Pozzi? Sta meglio, ha smaltito l'infortunio e anche la condizione fisica è migliorata. Personalmente più giocatori ho e meglio è». Alessandro Lorenzini
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER
a pioggia di frammenti di L meteoriti su una zona della Siberia ha attirato l'attenzione in tutto il Mondo. Passano invece quasi inosservate le nuove rilevazioni che raccontano come, ancora più a Nord, tutto stia cambiando. Segnali inquietanti di un cambiamento climatico che non procede alla velocità prevista. Un satellite dell’Agenzia spaziale europea ha analizzato non soltanto la superficie, ma anche lo spessore dei ghiacci artici. Si sapeva già che si stanno ritirando sempre più d'estate, tanto che ormai nel-
l’Analisi
re mesi fa, o poco più, la Fiorentina di MonT tella aveva apparecchiato a San Siro una simpatica lezione di calcio per il povero Milan di Allegri. I viola giocavano piuttosto bene: velocità e idee chiare nel possesso palla, un pressing premeditato e ben spalmato per riconquistare il pallone, e poi una decente concretezza in attacco. Roba da applausi, a tratti. Anche a scena aperta, come nello show di ieri contro i nerazzurri. Quello che, allora, ci aveva colpito del Milan — al di là del rigore buttato via da Pato — era l’impotenza. Totale, assoluta. Niente sembrava poter deviare la deriva di quelle squadre. La Fiorentina era lanciata a insidiare il terzo posto al Napoli, mentre Juve e Inter stavano sprintando in prospettiva scudetto. Parliamo di novembre, tre me-
Stephan El Shaarawy, 20 anni e Mario Balotelli, 22 ANSA
si fa o poco più. Sembrano trascorsi anni. Quel Milan era tredicesimo in classifica, aveva 10 punti in meno della Fiorentina e solo 5 più della terzultima (il Genoa): pareva destinato a un triste campionato di secondo piano. Invece, dopo la lezione viola, tutto è cambiato per Allegri (magari succederà anche a Strama, dopo il pauroso tracollo di ieri). Certo è che da allora il Milan ha fatto 30 punti in 13 partite, lanciandosi in una formidabile rimonta. Nessuno tiene il passo dei rossoneri, neppure la Juve o il Napoli. Allegri ha rosicchiato un punto a match al povero Stramaccioni e ieri ha formalizzato il sorpasso. Non è soltanto una questione di giocatori. Okay, ci sono Balotelli al posto di Pato e Niang per Emanuelson. Ma gli altri nove undicesimi del Milan travolto in novembre a San Siro sono gli stessi, da Abbiati a El Shaarawy. E’ cresciuta la squadra, l’autostima, l’equilibrio, l’organizzazione, la condizione atletica, la capacità di giocare a calcio. L’Inter, invece, ha fatto il percorso inverso. Sembrava poter crescere, nel solco arcaico della difesa-contropiede, invece si è sfasciata. I 17 punti collezionati nelle ultime 13 giornate danno il segno di una caduta a piombo, dopo le 27 tacche conquistate nei primi 12 turni. Il crac di Milito non aiuta a invertire la rotta, ma certo non spiega il flop atletico, l’assenza di gioco e di organizzazione anche nella fase difensiva (ottava sconfitta in trasferta nelle ultime 9 partite). Nonostante le incognite del derby di domenica, il Milan è nettamente favorito sui cugini nella corsa per il terzo posto che apre la strada ai preliminari Champions. Dovrà guardarsi dalla spettacolare Fiorentina rivista ieri e dalla solida Lazio, che tiene la rotta con regolarità. Se oggi vince a Siena, Petkovic può continuare a guardare i rossoneri dall’alto in basso. Le linee di tendenza sono chiare, solo gli scontri diretti possono nascondere qualche buco nero. © RIPRODUZIONE RISERVATA
nelloSci
AI MONDIALI DOMINATI DAGLI AMERICANI GLI AZZURRI SONO APPENA SUFFICIENTI di PIERANGELO MOLINARO
Mondiali di Schladming si chiudono con il Ire (davanti trionfo degli Stati Uniti in vetta al medaglieall’Austria), squadra che ha saputo far fronte alla gravissima perdita nella prima giornata di gare della sua regina, Lindsey Vonn, gravemente infortunata per la nebbia e la neve molle di un superG pomeridiano. L’Italia torna a casa con tre medaglie, gli argenti in discesa di Dominik Paris e di Nadia Fanchini, ed il bronzo di Manfred Moelgg in gigante. Poco? Non dobbiamo tenere come punto di riferimento le 6 medaglie di due anni fa a Garmisch, dove tutto ci girò incredibilmente bene ed il solo Innerhofer tornò a casa con tre trofei. Questo ruolo a Schladming l’ha recitato la Francia, terza nel medagliere, che, dopo una stagione in Coppa del Mondo in ombra, è salita su tre dei suoi 4 podi con autentici outsider. Dove sta la differenza? Semplice: gare secche come quelle iridate possono regalare sorprese, ma sono fatte su misura per i campioni veri, quelli che nel momento importante non tradiscono. Gli Stati Uniti sono una piccola squadra, ma solo di match winner o potenziali tali. Come definire Ted Ligety, che ha messo in tasca tre medaglia d’oro, e quel gioiellino di 17 anni che risponde al nome di Mikaela Shiffrin? O Hirscher che a 23 anni è già capa-
la stagione meno fredda è divenuto possibile navigare il mitico passaggio a Nord-Ovest. Quello che le nuove misurazioni hanno svelato è che nell’Artico dal 2008 i ghiacci si sono anche assottigliati. E che ad andare persa è stata la parte più antica della calotta. Quella artica non poggia su terre, come avviene invece al Polo Sud. Essa dunque nasce e cresce verso il basso, per congelamento dell’acqua del mare. Non ci sono massicce precipitazioni nevose. E i venti si occupano di disperderle immediatamente nel caso si verifichino. Il riscaldamento globale ha fatto assottigliare i ghiacci da uno spessore massimo di 5-6 metri, in alcuni punti, a poche decine di
laVignetta
MILAN AVANTI NELLO SPRINT CHAMPIONS DECISIVI IL DERBY E GLI SCONTRI DIRETTI di ALESSANDRO DE CALÒ
I GHIACCI ARTICI SI ASSOTTIGLIANO LA CALOTTA POLARE SPARIRÀ NEL 2020?
ce di portare sulle spalle un paese intero? Gente che punta al sodo, che non affoga nelle responsabilità e nell’emozione, ma nella gara si diverte, la vive come una liberazione dopo tanto allenamento, come facevano Tomba e la Compagnoni. Se dobbiamo dare un voto a questa Italia non si può andare oltre il sei. Tre medaglie non sono poche, ma le attese erano diverse alla vigilia. Si sperava, visti i risultati in stagione, in una medaglia d’oro o almeno un altro podio nella velocità, ma siamo stati fra i penalizzati di un superG molto più vicino ad un gigante che a una discesa. Certo, il buco di Innerhofer. Ma le due vittorie nelle discese di Coppa non devono far dimenticare la sua preparazione sommaria per il mal di schiena. La vera delusione è la squadra di slalom, una squadra che ora in umiltà deve analizzare l’accaduto, scoprire gli errori e cercare di ripartire. Punti positivi sono la conferma del talento di Paris, che, con l’argento in una discesa difficile come quella di questi Mondiali, si preannuncia come il più forte discesista del futuro, il recupero di un’atleta importante come Nadia Fanchini e la scoperta di Sofia Goggia, una potenziale prossima vincente che dovremo crescere con cura e pazienza. La stagione non è comunque finita, abbiamo due azzurri ancora in corsa per la Coppa del Mondo della discesa, Paris e Innerhofer, un trofeo prestigioso che non abbiamo mai vinto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
di VALERIO MARINI
centimetri. Ogni anno nella stagione estiva si è perso il 13% dei ghiacci. La situazione è diversa dove essi poggiano su terre, come in Groenlandia o alle Svalbard. Qui sono i ghiacci ai margini ad andare perduti, mentre è molto difficile misurare quello che avviene al centro delle isole. Forse lì la massa di ghiacci è addirittura aumentata, ma col suo peso ha accelerato la spinta verso il mare delle lingue che giungono alle coste. E il loro scioglimento. Che è molto più veloce delle previsioni. Era stata annunciata la probabile fine della calotta polare per il 2050. Adesso si teme che avverrà già nel 2020. © RIPRODUZIONE RISERVATA
dallaPrima
Nella corsa scudetto tra Juve e Napoli la variabile è l’Europa I bianconeri pagano gli straordinari gli azzurri soffrono a livello mentale
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
USAIN BOLT Pluri campione olimpico di atletica
La delusione dei bianconeri a Roma. In primo piano Giovinco LAPRESSE di ALBERTO CERRUTI
abato sera, dopo lo zero S (a uno) sul campo della Roma, tirava brutta aria alle
Sì... Sempre possibile trovare un ristorante giamaicano qui intorno... @usainbolt
ALEX DEL PIERO Giocatore del Sydney
Insuperabile Michael #Jordan, mezzo secolo da leggenda. Buon cinquantesimo compleanno! Ale @delpieroale
ipseDIXIT
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Noi orgogliosi di Cellino, ci ha regalato uno stadio degno di questo nome ANDREA COSSU CENTROCAMPISTA CAGLIARI
«Ogni calciatore, da piccolo, ha sognato di poter giocare in uno stadio fatto con i tubi Innocenti, più bello di quello del Subbuteo. Il Maracanà, Wembley, l’Azteca, il Bernabeu, il Camp Nou, San Siro sono sogni per sfigati. Grazie Cellino, grazie». ROBERTO PELUCCHI
spalle della Juventus. Ieri pomeriggio, dopo lo zero (a zero) contro la Sampdoria, il ventaccio della rimonta è stato declassato a venticello, troppo leggero per le speranze del Napoli. Occasione sprecata, si dice in questi casi, perché la squadra di Mazzarri è arrivata soltanto a -4 dai campioni d'Italia, invece del sognato -2. E siccome non c'era paragone pensando alle rispettive difficoltà di ripartenza, contrariamente a quanto dice la classifica, la sfida a distanza segna un punto a favore della Juventus, almeno a livello psicologico. Scampato il pericolo di ritrovarsi il Napoli 2 piani sotto come era già accaduto a fine novembre, guarda caso dopo la penultima sconfitta sul campo del Milan, la Juventus adesso potrà rifiatare in una settimana senza impegni, al termine della quale riceverà il Siena. Il Napoli, invece, sarà costretto è il caso di dirlo dopo lo 0-3 dell'andata in Europa League a giocare giovedì nella Repubblica Ceca e poi lunedì a Udine, prima del confronto diretto con la capolista il venerdì successivo. Facile, quindi, individuare nell’Europa, prima che nel terreno del San Paolo, o nei giorni di recupero, la scomoda variabile sulla strada delle due squadre in lotta per lo scudetto. Sarà una semplice coincidenza, ma dopo la prima partita a eliminazione diretta in coppa, Juventus e Napoli non segnano in campionato. Non era mai successo contemporaneamente e in particolare non era mai successo che la squadra di Mazzarri, malgrado l'ampio turnover, rimanesse senza gol in casa. E' vero che dopo quel brutto primo tempo con un provvidenziale salvataggio di Behrami sulla linea, soltanto il palo nega il gol ad
Hamsik, ed è anche vero che la Sampdoria (in 10) aveva battuto la Juventus a Torino, ma al di là degli episodi il Napoli sembra incapace di reggere, soprattutto a livello mentale, il doppio impegno campionato-coppa. Mentre la Juve dà l'impressione di pagare gli straordinari di Champions a livello fisico, come si è visto nelle identiche sconfitte (0-1) con Milan e Roma, dopo gli identici successi (3-0) con Chelsea e Celtic. Premesso che le migliori squadre italiane degli ultimi vent’anni, il Milan di Capello e la Juventus di Lippi, erano state in grado di correre sino alla fine su entrambi i fronti, disputando ben tre finali di Champions consecutive a testa dal 1993 al 1998 (!), se non ci saranno ribaltoni al ritorno, l'Europa potrebbe continuare a «distrarre» soltanto la Juve diventando una preziosa alleata del Napoli, che giocherà il confronto diretto in casa, dove ha ottenuto più punti di tutti (30) insieme con la Fiorentina. Basta questa considerazione per ritenere ingenerosi i fischi del pubblico, che dovrebbe apprezzare i progressi della squadra, mai così in alto nemmeno due anni fa, quando aveva 2 punti meno di oggi ed era seconda a -3 dal Milan, nel miglior campionato con Mazzarri. E' vero che la parziale eclissi di Cavani, senza gol nelle ultime 5 partite, compresa quella con l'Uruguay, è la punta dell’iceberg di un generale appannamento dell’attacco, ma un anno fa anche la Juve calò tra gennaio e febbraio facendosi scavalcare dal Milan, prima dello sprint finale. Ecco perché, smaltite le ultime emozioni che come sempre condizionano i giudizi, la corsa per lo scudetto rimane apertissima. E a maggior ragione è spalancata quella per il terzo posto, in cui il lanciatissimo MilanBal scavalca per la prima volta l'Inter, umiliata da una splendida Fiorentina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A / 25ª GIORNATA
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RISULTATI
LA CLASSIFICA
CATANIA-BOLOGNA 1-0 Almiron (C) CHIEVO-PALERMO 1-1 Formica (P), Thereau (C) rigore FIORENTINA-INTER 4-1 Ljajic (F), Jovetic (F), Jovetic (F), Ljajic (F), Cassano (I) GENOA-UDINESE 1-0 Kukca (G) MILAN-PARMA 2-1 Paletta (P) autorete, Balotelli (M) N. Sansone (P) NAPOLI-SAMPDORIA
0-0
PESCARA-CAGLIARI 0-2 Sau (C), Sau (C) ROMA-JUVENTUS 1-0 Totti (R) SIENA-LAZIO stasera ore 20.45 TORINO-ATALANTA 2-1 Cerci (T), Denis (A) rigore, Birsa (T)
PROSSIMO TURNO 26ª GIORNATA sabato 23 febbraio, ore 20.45 PALERMO-GENOA (1-1) domenica 24 febbraio, ore 15 SAMPDORIA-CHIEVO ore 12.30 (1-2) ATALANTA-ROMA (0-2) BOLOGNA-FIORENTINA (0-1) CAGLIARI-TORINO (1-0) JUVENTUS-SIENA (2-1) PARMA-CATANIA (0-2) INTER-MILAN ore 20.45 (1-0) lunedì 25 febbraio UDINESE-NAPOLI ore 19 (1-2) LAZIO-PESCARA ore 20.45 (3-0)
GAZZA OFFSIDE
Il «bivio» Juve e Milan-Barça Diretta alle 9.45
Torna Gazza Offside, in diretta alle 9.45 e poi on demand per tutto il giorno sul sito rosa con Alberto Cerruti, Alessandra Bocci e Marco Materazzi. Nel menu della puntata, composto grazie ai vostri voti sulla pagina Facebook della Gazzetta, il «bivio Juve» (sogno Champions o tutto sullo scudetto), le chance del Napoli, l’Inter senza Milito, i gol di Totti e la sfida di mercoledì Milan-Barcellona
MARCATORI PARTITE
SQUADRE JUVENTUS NAPOLI LAZIO MILAN INTER FIORENTINA CATANIA ROMA UDINESE PARMA TORINO (-1) SAMPDORIA (-1) CHIEVO CAGLIARI ATALANTA (-2) BOLOGNA GENOA PESCARA PALERMO SIENA (-6)
PUNTI 55 51 44 44 43 42 39 37 36 32 31 29 29 28 27 26 25 21 19 18
IN CASA G. V. N. P.
G.
FUORI V. N.
13 13 13 13 12 13 13 12 12 12 12 12 13 12 12 12 13 13 12 12
12 12 11 12 13 12 12 13 13 13 13 13 12 13 13 13 12 12 13 12
8 6 4 4 6 3 2 5 2 2 2 3 3 4 3 3 2 2 0 1
9 9 9 9 7 9 9 6 7 6 5 5 5 3 5 4 4 4 3 5
2 3 2 0 3 3 2 3 4 5 3 2 5 4 3 5 3 1 5 3
2 1 2 4 2 1 2 3 1 1 4 5 3 5 4 3 6 8 4 4
P.
RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2011-2012 STAGIONE E DIFF. 2011-2012 RETI G. V. N. P. F. S. F. S. F. S. T. R. T. R.
2 2 25 17 4 4 3 3 25 15 6 4 3 4 24 13 5 6 5 3 25 13 5 7 1 6 25 13 4 8 3 6 25 12 6 7 4 6 25 11 6 8 1 7 25 11 4 10 5 6 25 9 9 7 3 8 25 8 8 9 8 3 25 7 11 7 4 6 25 8 6 11 0 9 25 8 5 12 3 6 25 7 7 11 2 8 25 8 5 12 0 10 25 7 5 13 4 6 25 6 7 12 2 8 25 6 3 16 5 8 25 3 10 12 3 8 24 6 6 12
27 30 23 22 21 28 21 27 21 18 16 17 15 12 12 22 18 12 16 12
8 11 11 12 15 10 10 19 12 10 15 11 13 17 14 15 23 24 17 13
23 16 12 22 19 17 11 24 14 13 13 14 11 16 10 11 8 8 6 12
9 10 15 19 18 20 20 26 22 23 13 19 27 24 21 20 14 27 22 21
50 46 35 44 40 45 32 51 35 31 29 31 26 28 22 33 26 20 22 24
17 21 26 31 33 30 30 45 34 33 28 30 40 41 35 35 37 51 39 34
+33 +25 +9 +13 +7 +15 +2 +6 +1 2 +1 +1 14 13 13 2 11 31 17 10
7 5 5 7 3 7 2 5 4 5 3 5 6 6 3 5 3 3 1 5
4 4 4 6 3 4 1 3 4 3 2 4 5 3 3 4 1 2 1 2
4 0 5 3 3 5 2 3 8 7 8 7 0 6 3 3 3 7 6 7
4 0 2 3 3 3 2 3 5 3 5 5 0 3 1 3 3 5 6 4
51 (+4) 40 (+11) 45 ( 1) 51 ( 7) 36 (+7) 29 (+13) 34 (+5) 38 ( 1) 45 ( 9) 30 (+2) in B in B 33 ( 4) 31 ( 3) 31 ( 4) 29 ( 3) 31 ( 6) in B 34 ( 15) 26 ( 8)
1 5 3 1 7 15 8 6 3 14 in B in B 10 11 11 15 11 in B 8 17
La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B.
laMoviola di FRANCESCO CENITI
fceniti@gazzetta.it
Zuniga colpisce Poli: Samp senza un rigore E su Cavani che dubbi Gillet abbatte Livaja Lo «spezzatino» di partite avrà stasera la conclusione con Siena-Lazio. La precisazione serve per far capire come mai la giornata positiva degli arbitri non può al momento andare in archivio. Il designatore Braschi si aspetta da Giannoccaro (fischietto del posticipo) una conferma dopo le buone direzioni degli ultimi tre giorni: bene il giovane Massa a San Siro e soprattutto Rocchi all’Olimpico (nonostante un possibile rigore per la Roma e il giallo dato a Totti che virava sull’arancione). Proprio l’arbitro di Firenze esce dalla lista dei candidati per il prossimo 1 marzo quando andrà in scena il match scudetto tra Napoli e Juventus. In pole position c’è Rizzoli, mentre le alternative sono ristrette a Tagliavento e Orsato. Le prossime designazioni aiuteranno a capire meglio. CATANIA-BOLOGNA 1-0
Russo di Nola Pochi grattacapi per l’arbitro nonostante un Bologna molto nervoso. Fin dall’avvio Gilardino protesta per due segnalazioni sul fuorigioco, ma ha ragione l’assistente. Ingiustificate anche le lamentele nella ripresa quando Motta chiede un rigore: il suo tiro va a colpire in pieno petto Marchese che poi ha un movimento naturale con le braccia per la botta subita. Nettamente involontario il successivo tocco. Nel finale fischiato un giusto fallo (carica sul difensore) a Moscardelli in area del Catania: Pioli non ci sta e rimedia una espulsione evitabile. GENOA-UDINESE 1-0 Calvarese di Teramo Gara tranquilla e poche contestazioni. Duello in area tra Angella e Borriello, ma non sembrano esserci estremi per il rigore.
Il fallo di Zuniga su Poli: ci poteva stare il rigore per la Samp SKY NAPOLI-SAMPDORIA 0-0 Doveri di Roma Due episodi in area di rigore non sanzionati da Doveri. Nel primo tempo dopo un tiro di Insigne respinto da Romero, sul pallone vanno quasi in contemporanea Cavani e De Silvestri. Il napoletano è in vantaggio e forse è ostacolato dall’avversario: resta qualche dubbio. Nella ripresa, invece, è più evidente il fallo commesso da Zuniga su Poli: il napoletano manca il pallone e va dritto sul doriano. Ci poteva stare il rigore. Nel finale De Sanctis molto fuori dall’area (nei pressi
Al San Paolo gli episodi controversi. Pioli nervoso: arriva il rosso
del fallo laterale) si aiuta con un braccio per fermare Maxi Lopez: l’arbitro lascia giocare, più giusto dare la punizione e ammonire il portiere. PESCARA-CAGLIARI 0-2 Gervasoni di Mantova Rischia molto Blasi dopo pochi minuti: la sua entrata su Ekdal poteva essere punita con il rigore. Non c’è fuorigioco sul primo gol di Sau. TORINO-ATALANTA 2-1 Bergonzi di Genova Cerci scatta in linea con Canini: è regolare la rete del vantaggio granata. Lo stesso Cerci nella ripresa devia con un braccio la punizione di Denis, ma è giusto considerarlo involontario perché è attaccato al corpo. Inevitabile il rigore per l’Atalanta (chiamato dal giudice di porta Irrati): l’uscita di Gillet è in ritardo, Livaja è travolto e poco importa che non può raggiungere il pallone. (Fiorentina-Inter a pagina 3)
18 RETI Cavani (3) (Napoli) 15 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Sau (Cagliari); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan) 9 RETI Denis (3) (Atalanta); Milito (3) (Inter); Hamsik (Napoli); Totti (1) (Roma) 8 RETI Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Icardi (Sampdoria) 7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma); Bianchi (2) (Torino) 6 RETI Diamanti (3) (Bologna); Giovinco (1), Matri e Vucinic (1) (Juventus) 5 RETI Gabbiadini (1) e Kone (Bologna); Gomez (Catania); Thereau (Chievo); Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Pirlo e Vidal (2) (Juventus); Ilicic e Miccoli (1) (Palermo); Amauri (1) e N. Sansone (Parma) 4 RETI Bonaventura (Atalanta); Barrientos, Castro e Lodi (1) (Catania); Pellissier (1) (Chievo); Aquilani (Fiorentina); Guarin (Inter); Marchisio e Pogba (Juventus); Candreva (1) e Floccari (Lazio); Balotelli (2) (Milan); Inler, Insigne e Maggio (Napoli); Weiss (1) (Pescara); Destro (Roma); Calaiò (Siena); Cerci (Torino); Muriel (Udinese) 3 RETI Nené (1) (Cagliari); Almiron (Catania); El Hamdaoui, Ljajic e Roncaglia (Fiorentina); Bertolacci, Jankovic e Kucka (Genoa); Cambiasso (Inter); Lichtsteiner (Juventus); Mauri (1) (Lazio); Bojan (Milan); Dybala (Palermo); Valdes (2) (Parma); Celik (Pescara); Florenzi (Roma); Eder (2), Maresca (1) e Maxi Lopez (Sampdoria); Reginaldo (Siena); Angella e Pereyra (Udinese) 2 RETI Carmona e Cigarini (Atalanta); Dessena, Nainggolan, Pinilla (2) e Thiago Ribeiro (Cagliari); Legrottaglie (Catania); Andreolli e Stoian (Chievo); Savic (Fiorentina); M. Rigoni (1 con il Chievo) (Genoa); Ranocchia (Inter); Asamoah (Juventus); Montolivo, Nocerino e Robinho (1) (Milan); Pandev (Napoli); Giorgi e Rios (Palermo); Parolo e Rosi (Parma); Abbruscato, Bjarnason e Terlizzi (Pescara); Marquinho e Pjanic (Roma); Estigarribia, Munari, Poli e G. Sansone (1 con il Torino) (Sampdoria); Bogdani, Emeghara, Paci, Paolucci, Rosina (1), Valiani e Vergassola (Siena); Birsa, Brighi, D'Ambrosio, Gazzi, Meggiorini e Santana (Torino); Danilo, Maicosuel e Pinzi (Udinese) 1 RETE De Luca, Moralez, Peluso, Raimondi e Stendardo (Atalanta); Cherubin, Guarente, Pasquato, Portanova, Soerensen e Taider (Bologna); Casarini, Conti, Ekdal, Ibarbo e Pisano (Cagliari); Marchese, Paglialunga e Spolli (Catania); Cofie, Cruzado, Di Michele, Luciano (1) e L. Rigoni (Chievo); Borja Valero, Cuadrado, Migliaccio, Pasqual, Pizarro (1) e Romulo (Fiorentina); Granqvist, Merkel, E. Pisano e Said (Genoa); Chivu, Coutinho, Pereira, Samuel e Sneijder (Inter); Caceres e Giaccherini (Juventus); Biava, Ederson, Gonzalez, Konko e Ledesma (1) (Lazio); Boateng, De Jong e Emanuelson (Milan); Campagnaro, Cannavaro, Dzemaili, Gamberini e Mesto (Napoli); Brienza, Budan, Fabbrini, Formica e Nelson (Palermo); Biabiany, Galloppa, A. Lucarelli, Marchionni, Palladino e Zaccardo (Parma); Caprari, Cascione, D'Agostino (1), Jonathas, Quintero, Togni e Vukusic (Pescara); Bradley, Burdisso, Castan, Lopez, Perrotta e Tachtsidis (Roma); Costa, Gastaldello, Krsticic, Obiang e Pozzi (1) (Sampdoria); Neto, Sestu e Ze Eduardo (1) (Siena); Basha, Glik, Sgrigna e Stevanovic (Torino); Basta, Domizzi, Lazzari, Pasquale e Ranegie (Udinese) AUTORETI Astori (Cagliari) pro Inter; Bovo (Genoa) pro Sampdoria; Garcia (Palermo) pro Inter; Rodriguez (Fiorentina) pro Sampdoria; Abbruscato e Jonathas (Pescara) pro Milan; Sardo (Chievo) pro Torino; Brivio (Atalanta) pro Lazio; Brkic (Udinese) pro Fiorentina; Canini (Atalanta) pro Cagliari; Mexes (Milan) pro Bologna; Cannavaro (Napoli) pro Parma; Goicoechea (Roma) pro Cagliari; Paletta (Parma) pro Milan RETI in questo turno: 18 (2 rigori, 1 autorete) Totali 670 (63 rigori, 14 autoreti, 3 a tavolino)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDO SPAGNA
FRANCIA
Il Barcellona a +12 sull’Atletico Il Real a meno 16
Il Lione passa a Bordeaux È a -3 dalla vetta
Il punto 24a GIORNATA. Siviglia Dep. La Coruna 3 1; Getafe Celta 3 1; Malaga Athletic Bilbao 1 0; Granada Barcellona 1 2; Osasuna Saragozza 1 0; Real Sociedad Levante 1 1; Valencia Maiorca 2 0; Valladolid A. Madrid 0 3; Espanyol Betis 1 0; Real M. Rayo 2 0. CLASSIFICA. Barcellona 65; A. Madrid 53; Real M. 49; Malaga 42; Valencia 40; Real Sociedad e Rayo 37; Betis 36; Levante 34; Siviglia e Getafe 32; Espanyol 31; Valladolid 30; Granada e A. Bilbao 26; Osasuna 25; Saragozza 24; Celta 20; Maiorca 18; La Coruna 16.
La situazione in Ligue 1. 25a GIORNATA Sochaux Psg 3 2; Reims St. Etienne 1 1; Bordeaux Lione 0 4; Marsiglia Valenciennes 1 0; Montpellier Nancy 1 0; Tolosa Troyes 2 2; Brest Ajaccio 1 1; Bastia Nizza 0 1; Lorient Evian 2 1; Lille Rennes 2 0. CLASSIFICA Psg 51, Lione 48; Marsiglia 46; Nizza 42; St. Etienne 42; Rennes 40; Lorient 39; Montpellier e Bordeaux 38; Lille 37; Valenciennes 33; Tolosa 32; Ajaccio 29; Sochaux e Bastia 26; Brest 25; Reims 24: Evian 23; Troyes 19; Nancy 18
Sergio Ramos festeggia la rete del 2-0: più tardi sarà espulso EPA
Il Real scopre baby Morata Ramos, gol ed espulsione Il Rayo non crea mai problemi a Mou Il difensore rimedia due gialli nel giro di due minuti: con le Merengues 12 rossi REAL MADRID RAYO VALLECANO
2 0
PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Morata (R) al 3’, Sergio Ramos (R) al 12’ p.t.
REAL MADRID (4-2-3-1) Diego López 6; Sergio Ramos 6,5, Pepe 5,5, Varane 7, Coentrao 6,5; Essien 7, Khedira 6,5; Ozil 7 (dal 23’ s.t. Di Maria 6), Kaká 7 (dal 35’ s.t. Callejon 6), Cristiano Ronaldo 6,5; Morata 6,5 (dal 29’ p.t. Albiol 6,5). PANCHINA Jesus, Carvalho, Jose Rodriguez, Benzema. ALLENATORE Mourinho 7 AMMONITI Sergio Ramos, Cristiano Ronaldo, Pepe per gioco scorretto e comportamento non regolamentare ESPULSI Sergio Ramos al 18’ p.t. per doppia ammonizione
RAYO VALLECANO (4-2-3-1) Rubén 6; Tito 5, Gálvez 6, Figueras 6, Casado 5,5 (dal 19’ s.t. Jose Carlos 6); Javi Fuego 6, Trashorras 6,5 (dal 28’ s.t. Velazquez 6); Lass Bangoura 5, Dominguez 5,5, Piti 5,5 (dal 38’ s. t. Delibasic s.v.); Leo Baptistao 5. PANCHINA Cobeno, Amat, Arbilla, Adrian. ALLENATORE Jemez 5 AMMONITI Trashorras, Lass Bangoura, Tito, Figueras per gioco scorretto ESPULSI nessuno ARBITRO Paradas Romero 5 NOTE Tiri in porta 7-1; tiri fuori 5-6; angoli 2-8; fuorigioco 4-4; recuperi 1‘ p.t. e 3‘ s.t. Spettatori 65.000 circa
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
Derby di Madrid con poca storia ma con una buona dose di passione: il Real torna a -16 dal Barça battendo 2-0 il Rayo Vallecano in una serata animata dall’arbitro. Mourinho arriva a 76 vittorie in 100 partite in panchina nella Liga — nessuno come lui sulla distanza — dopo aver fatto alcune scelte precise. Prove generali Senza Higuain, Modric e Arbeloa squalificati e Xabi Alonso a riposo, Jose manda in tribuna Adan, che solo il 23 dicembre scorso a Malaga aveva preferito addirittura al totem Casillas, e schiera Morata, terza opzione tra il «cane» Higuain (squalificato e giù di forma) e il «gatto» Benzema (giù di forma e tra le riserve). Dopo 145 secondi il canterano ha già fatto gol, chiudendo una bella percussione di Kakà con scarico su Ozil. Mou comincia
anche a fare le prove generali per Old Trafford: Varane è troppo in forma per stare in panchina, così il francese fa coppia con Pepe e Ramos torna sulla fascia. La differenza col pallido Arbeloa è impressionante: Sergio offre corsa, spinta, cross e anche un gol, di testa in tuffo su punizione (che si era procurato lo stesso Ramos) di Ozil. Record negativi Tutto cambia al 18’, quando Sergio viene espulso per aver rimediato due gialli in un minuto, un falletto che non sembra nemmeno tale e un salto con le braccia aperte su un cross: tocco di mano ed ecco materializzarsi il rosso più rapido nella storia del Madrid. Per Ramos 12 espulsioni col Real (record del club) e nessuna in nazionale. Per il Madrid 6 rossi in 12 partite del 2013. L’arbitro Paradas Romero non vedeva il Real da quasi un anno: il 21 marzo scorso, contro il Villarreal, espulse lo stesso Ramos, più Ozil, Mourinho e Rui Faria. Mou resiste un po’ poi toglie Morata per mettere Albiol: prima delle mezz’ora i due marcatori sono già fuori. A quel punto il Rayo ci prova ma Trashorras spreca l’unica grande occasione di un primo tempo animato da una camminata di Pepe sulla schiena di Dominguez, che se la prende assai mentre il Bernabeu intona il consueto, amichevole, «Pepe uccidilo». Oltre all’animosità, la serata regala un’altra bella prestazione di Kakà, titolare per la seconda gara di Liga consecutiva, con annesse due sgroppate vintage, da lacrimoni rossoneri, un altro errore dell’arbitro che ad inizio ripresa non vede una mano di Coentrao in area e una bella prova del Real Mou, in 10 per 72’ e mai spaventato dal miglior Rayo della storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ibrahimovic a caccia del pallone inseguito da Nogueira del Sochaux AFP
Psg stanco A Sochaux brutta figura e sconfitta Va in vantaggio con Alex, ma poi si fa sentire la stanchezza della Champions E alla fine decide il gol di Bakambu SOCHAUX PARIS ST-GERMAIN
3 2
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Alex (P) al 29' p.t., Roudet (S) al 36' p.t., Sio (S) al 9' s.t., Sakho (P) al 31' s.t., Bakambu (S) al 39’ s.t.
SOCHAUX (4-2-3-1) Pouplin 7; Corchia 7, Poujol 6,5, Kanté 6, Roussillon 6; Lopy 6,5, Nogueira 7; Butin 7 (dal 25’ s.t.,Bakambu 7), Boudebouz 7 (dal 39’ s.t., Traoré s.v.), Roudet 7,5; Sio 7 (dal 28’ s.t., Privat 7). PANCHINA Ovono, Sauget, Dias, Daf ALLENATORE Hely 7 CAMBI DI SISTEMA Nessuno AMMONITI Privat per gioco scorretto ESPULSI Nessuno
PSG (4-4-2) Sirigu 5; Van Der Wiel 4 (dal 16’ s.t., Jallet 6), Alex 5,5, Sakho 5,5, Maxwell 6; Chantome 4 (dal 16’ s.t., Gameiro 5), Matuidi 6, Verratti 6 (dal 41’ s.t., Coman s.v.), Pastore 5,5; Lavezzi 5,5, Ibrahimovic 6. PANCHINA Douchez, Tiene, Camara, Armand ALLENATORE Ancelotti 5,5 CAMBI DI SISTEMA Nessuno AMMONITI Verratti per gioco scorretto, Ibrahimovic per comportamento non regolamentare ESPULSI Nessuno ARBITRO Jaffredo 5 NOTE Tiri in porta 5-6; tiri fuori 5-5; angoli 2-5; in fuorigioco 1-4; recuperi 0’ p.t. e 3’ s.t. Spettatori 25.000 circa
ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI
Saranno scorie di Champions League. Le stesse che in Italia paralizzano la Juventus, in Francia giocano un brutto scherzo al Psg. Ma contro un avversario che non sfoggia il rango nobile della Roma, bensì solo la sfrontatezza di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare, soprattutto per salvarsi la pelle a fine stagione. Così il Sochaux umilia un Psg scialbo, senza brillantina, e non per l’assenza di David Beckham, mettendo pepe sul prossimo turno, caratterizzato da un Psg-Marsiglia (alle 21 di domenica) che può ridisegnare gli equilibri di vertice, visto che il Lione è in agguato a meno tre. Apatia A Sochaux comunque manca soprattutto l’infortunato Lucas, che obbliga Ancelotti a ridisegnare il corridoio destro con uno Chantome totalmente sperduto. Quanto il Psg, che nei primi 20’ assomiglia a una squadra qualunque e ri-
INGHILTERRA OTTAVI DI COPPA
Liverpool: Coutinho a bersaglio Borini k.o., addio all’Europeo
Poker per il City Tifosi con Mancini
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Il primo gol dell’ex interista Coutinho con i Reds, il grave infortunio di Fabio Borini. Nel 5-0 del Liverpool sullo Swansea, anticipo di Premier, due storie che guardano all’Italia. Quella più importante per il nostro calcio, in vista della fase finale dell’Europeo Under 21 in programma a giugno in Israele, riguarda Borini, entrato in campo al 78’ e costretto ad uscire in barella dopo appena 7 minuti. Il giocatore emilia-
no è caduto male, procurandosi la lussazione della spalla sinistra. Le parole di Brendan Rodgers, allenatore del Liverpool, inducono al pessimismo: «Fabio ha avuto la lussazione della spalla e questo lascia pensare che la sua stagione sia finita. Ha avuto un problema analogo, all’altra spalla, ai tempi del Chelsea. Per noi è una grande perdita». L’attaccante potrebbe finire sotto i ferri. Coutinho gol La stagione di Bori-
ni, che il Liverpool ha acquistato in estate dalla Roma per 12 milioni, è stata sfortunata. Un esordio difficile in una squadra
in ricostruzione, poi la rottura di un piede ad ottobre e tre mesi di stop. Ora, questo nuovo ko. Borini, nel gruppo di Prandelli agli Europei 2012, confidava nell’Under 21 per il rilancio. Sorrisi larghi invece per Coutinho. L’ex interista ha firmato il 2-0 nei primi secondi della ripresa, aggiungendosi in un tabellino dove sono finiti anche Gerrard (rigore), Suarez, Josè Enrique e infine Sturridge (di nuovo penalty). Coutinho ha giocato un’ora esatta: ha divorato un’occasione, poi ha preso fiducia e il gol lo ha fatto entrare nel clima Liverpool. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tris Il Psg ormai affoga, ma vie-
ne a galla d’orgoglio al 31’ su angolo, ancora con una prima deviazione di Alex: il pallone finisce su Sakho che inquadra e, grazie alla complicità di Roussillon, segna. Ma non basta perché Boudebouz al 38’ apre da destra sul lato opposto per Privat, che appoggia su Bakambu: la punta, libera, gira dentro. Gol decisivo, che introduce un clasico bollente tra una settimana, contro un Marsiglia che sabato giocava con la scritta «meno otto sulla manica. Ovvero i giorni dalla grande battaglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
VOLTI NOTI L’EX INTERISTA SEGNA, LUSSAZIONE PER L’AZZURRINO E STAGIONE FINITA
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
schia di andare sotto già al 5’, ma Sio segna in fuorigioco. E anche al 9’, con una conclusione dal limite di Roudet deviata colpevolmente sul fondo da Boudebouz. Il Psg ritrova chiarezza al 27’ con Lavezzi che si fa tutto il campo seminando avversari, scambia al limite con Ibrahimovic ma scarica su Pouplin. Dall’angolo, di Pastore, nasce il vantaggio di testa di Alex. Che poi rovina tutto al 36’ facendosi bruciare in profondità da Roudet, pronto a battere un apatico Sirigu con un bel diagonale. Il portiere italiano è inefficace anche sull’inatteso vantaggio del Sochaux. Inatteso perché è il Psg a sfiorare il raddoppio al 2’ della ripresa con Verratti, che libera Ibra sul fondo. Il servizio dello svedese per Lavezzi è chirurgico, non il colpo di tacco mancato dell’argentino. Così i padroni di casa passano al 9’ con Sio, che scambia con Roudet dal limite e scarica il sinistro. Diagonale a «effetto zolla», ma non imprendibile. Così il Sochaux rischia pure il tris con una splendida punizione di Corchia dai 26 metri: destro sul palo interno. E poi ancora al 20’ con Nogueira, che mette a lato di poco dal limite.
LONDRA Se la voce del popolo conta ancora qualcosa, i cori dei tifosi del Manchester City a favore di Roberto Mancini lasciano intendere che non sarà facile licenziarlo a fine stagione, ammesso che lo sceicco Mansour abbia mai avuto in testa l’esonero. Il City ha liquidato senza pietà il Leeds negli ottavi di Coppa d’Inghilterra: doppietta di Aguero (15’ rigore e 74’), gol di Yaya Touré (5’) e Tevez (52’). Bene anche il Chelsea, 4 0 al Brentford nel replay, con le firme di Oscar, Mata, Lampard (199 reti con i Blues) e Terry. Benitez smentisce la lite con Terry dopo la sconfitta di Newcastle: «Informazione spazzatura», commenta il tecnico. Passa anche il Wigan, sul campo dell’Huddersfield. Stasera si completa il cartellone con Manchester United Reading. Il sorteggio dei quarti: Manchester City Barnsley, Millwall Blackburn, Oldham/Everton Wigan, Manchester United/Reading Middlesbrough/Chelsea. bold
GERMANIA
Norimberga, pari a tempo scaduto BERLINO Ieri due posticipi: il Norimberga si salva al 91’, lo Stoccarda passa con Harnik. Risultati 22a g.: Norimberga Hannover 2 2; Hoffenheim Stoccarda 0 1; Wolfsburg Bayern Monaco 0 2; Bayer Leverkusen Aug sburg 2 1; Dusseldorf G. Furth 1 0; Amburgo Monchen gladbach 1 0; Mainz Schalke 2 2; Werder Brema Fribur go 2 3; Borussia Dortmund Eintracht Fr. 3 0; CLASSIFICA: Bayern 57; Borussia Dort. 42; Bayer Lev. 41; Ein tracht Fr. 37; Amburgo, Friburgo 34; Mainz 32; Borussia Moench., Schalke, Hannover 30; Stoccarda, Werder Brema 28; Dusseldorf 27; Wolfsburg, Norimberga 26; Hoffenheim 16; Augsburg 15; G. Furth 12.
OLANDA
Pellè due reti ma il Feyenoord cade AMSTERDAM Due gol e un’autorete per Pellé nel Feyenoord battuto Posticipi 23a g.: Vitesse Groningen 2 0; Den Haag Heerenveen 2 1; Zwolle Feyenoord 3 2; Waalwijk Ajax 0 2. CLASSIFICA (prime posizioni): Psv 50; Ajax 47; Twente e Feyenoord 44; Vitesse 42; Utrecht 39; Nec 33; Den Haag 31; Heracles 28.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE B
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
IL POSTICIPO DELLA 26a GIORNATA
Novara, pranzo di Pesce Il Verona si è smarrito
le potrebbe fare lo sconto, ma un’altra penalizzazione è in arrivo (1 marzo) per il mancato pagamento dell’Irpef. Aglietti, ex attaccante dell’Hellas, in 11 partite ha fatto 7 vittorie contro 4 sconfitte, arrivate proprio quando il Novara non ha segnato (tutte per 1-0).
Espulso Bacinovic, dopo 6’ c’è il gol della squadra di Aglietti Mandorlini, un punto in tre gare: «Mi sento in discussione»
La chiave Davanti ai principali
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA NOVARA
Un pranzo a base di Pesce sazia il Novara ed è indigesto al Verona. «Come se ne esce? Magari cambiando l’allenatore...». La battuta amara di Mandorlini segue una più seria considerazione: «Sì, mi sento in discussione». Il Verona ha perso ancora, nelle ultime tre partite ha fatto un punto e non ha approfittato del doppio k.o. del Livorno. E poi, non segna: per la seconda gara di fila resta a secco, nelle 4 gare del 2013 ha segnato solo due volte Cacia. Che adesso non sta bene, ha la pubalgia, gioca con le infiltrazioni e non ha alternative. Questo è il grosso problema di Mandorlini, e dovrà risolverlo lui se vuole portare il Verona in A. Non Reja, Giampaolo o Novellino, gli ipotizzati sostituti: non si cambia. Momento clou La vittoria del Novara è stata sofferta e arrivata al termine di una brutta partita, mal giocata dalle due squadre e anche mal arbitrata da un arbitro come Gavillucci che a 7’ dalla fine ha avuto addirittura i crampi: mah... Mandorlini alla fine era arrabbiato anche per la direzione arbitra-
NOVARA VERONA
1 0
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Pesce all’8’ s.t.
NOVARA (4-3-3) Bardi 5; Colombo 5,5, Lisuzzo 6, Ludi 6,5, Crescenzi 5,5 (dal 32’ p.t. Ghiringhelli 5,5); Fernandes 6,5, Buzzegoli 6 (dal 39’ s.t. Marianini s.v.), Pesce 6,5; Gonzalez 6, Seferovic 6, Lepiller 6 (dal 29’ s.t. Lazzari 5,5). PANCHINA Kosicky, Rubino, Mehmeti, Bastrini. ALLENATORE Aglietti 6.
h 6,5 il migliore LUDI (Novara) Capitano leader: blocca Cacia, avvia diverse azioni e sfiora il gol di testa
VERONA (4-3-3) Rafael 6,5; Moras 5,5, Ceccarelli 6, Maietta 6, Cacciatore 5,5 (dal 35’ s.t. Martinho s.v.); Jorginho 5,5, Bacinovic 4,5, Hallfredsson 6,5 (dal 43’ s.t. Ferrari s.v.); Gomez 5, Cacia 6, Sgrigna 5 (dal 16’ s.t. Nielsen 5,5). PANCHINA Berardi, Albertazzi, Bianchetti, Carrozza. ALLENATORE Mandorlini 5. ARBITRO Gavillucci di Latina 5. GUARDALINEE Melloni 6 - Del Giovane 6. ESPULSI Bacinovic (V) al 2' s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Cacciatore (V) e Cacia (V) per c.n.r.; Hallfredsson (V) per proteste; Ghiringhelli (N) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.353, incasso di 20.202 euro; abbonati 3.422, quota di 24.080 euro. Tiri in porta 6-3. Tiri fuori 0-2. In fuorigioco 1-3. Angoli 4-2. Recuperi: p.t. 2', s.t. 6'.
le, ma il tecnico ha le sue colpe per come ha gestito il momento clou della gara. In avvio di ripresa Bacinovic ha allargato le braccia con troppa foga per proteggersi da Seferovic e l’ha steso con una gomitata (l’ex viola dopo la partita andrà in ospedale a fare una lastra al setto nasale): espulsione. Il Ve-
osservatori di Juventus, Inter, Atalanta, Udinese e Bologna, accorsi per i talenti Fernandes e Jorginho (meglio il novarese, che nel primo tempo ha impegnato Rafael due volte), la partita delle 12.30 non ha regalato grandi emozioni. Con due moduli speculari, nel primo tempo il pressing alto del Verona ha chiuso il Novara nella sua metà campo: l’Hellas ar-
Simone Pesce, 30 anni, già tre reti in questa stagione a Novara LAPRESSE
rona non ha cambiato, è rimasto con il 4-2-3 e dopo 6’ ha preso gol, facendosi infilare. Il gol L’azione decisiva è inizia-
ta nella metà campo del Novara, con Sgrigna che s’è distratto per protestare con l’arbitro e ha perso palla: Buzzegoli ha avviato il contropiede per Pe-
sce, che è filato via, ha scambiato bene con Seferovic e s’è presentato davanti a Rafael, battendolo con grande freddezza. Un gol da tre punti per la seconda vittoria di fila che allontana il Novara dalla zona calda e lo riavvicina ai playoff: senza il -4 gli spareggi sarebbero a un punto, il Tnas il 10 apri-
rivava bene al limite ma senza quagliare, tanto che l’unico tiro (da lontano) è stato di Bacinovic dopo 40’. In avvio di ripresa la svolta della gara e solo dopo il gol Mandorlini è passato a un più bilanciato 4-3-2. Ma davanti l’apatia non è guarita. Solo al 33’ Cacia, dopo un tiro di Nielsen rimpallato, ha fatto una bella girata alta e neppure il debutto di Ferrari (lungo stop per il calcioscommesse) ha cambiato le cose. Il Novara ha sfiorato il bis con un colpo di testa di Ludi e con un contropiede di Seferovic sventato da Rafael. Il 2-0 sarebbe stato troppo, la sostanza non cambia: il Verona non vince a Novara dal 1959. Ma oggi ha ben altro a cui pensare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLASSIFICA SQUADRE
PT
SASSUOLO LIVORNO VERONA VARESE (-1) EMPOLI MODENA (-2) JUVE STABIA PADOVA BRESCIA ASCOLI (-1) SPEZIA CITTADELLA NOVARA (-4) CESENA TERNANA CROTONE (-2) LANCIANO REGGINA (-2) BARI (-7) VICENZA PRO VERCELLI GROSSETO (-6)
58 51 47 43 39 36 35 35 34 33 32 32 31 31 30 30 30 29 26 25 17 16
PARTITE G V N P 26 18 4 4 26 15 6 5 26 13 8 5 26 12 8 6 26 10 9 7 26 10 8 8 26 9 8 9 26 8 11 7 26 7 13 6 26 9 7 10 26 8 8 10 26 8 8 10 26 10 5 11 26 7 10 9 26 7 9 10 26 8 8 10 26 6 12 8 26 7 10 9 26 8 9 9 26 5 10 11 26 4 5 17 26 4 10 12
RETI F S 54 21 49 33 37 21 35 28 41 39 34 30 39 38 30 30 33 27 34 35 36 38 32 38 35 29 29 42 25 28 25 33 27 36 24 30 32 29 29 37 20 45 28 41
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSI
PROSSIMO TURNO Venerdì 22 febbraio ore 19 JUVE STABIA-GROSSETO (2-2) ore 21 SPEZIA-NOVARA (0-1) Sabato 23 febbraio ore 15 CESENA-ASCOLI (0-1), CITTADELLA-LIVORNO (2-2), CROTONE-TERNANA (0-1), EMPOLI-PADOVA (0-2), LANCIANO-REGGINA (1-0), PRO VERCELLI-BARI (1-2), VERONA-VARESE (3-0), VICENZA-SASSUOLO (0-0) ore 18 MODENA-BRESCIA (1-2)
PANCHINE
Colomba e Calori fiducia rinnovata Domenica frenetica e panchine calde a Padova e Brescia. A meno di colpi di scena sarà ancora Franco Colomba a dirigere oggi pomeriggio la ripresa degli allenamenti dei veneti: il presidente Cestaro, non contento del cammino della squadra, si è consultato con il d.s. Salvatori e il consigliere Baraldi, ma alla fine ha deciso di non cambiare. Giornata di summit anche a Brescia, il giorno dopo la sconfitta interna col Vicenza, e anche in questo caso si è deciso di continuare con Calori.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 23a GIORNATA E’ stata una domenica di commozione sui campi di Lega Pro, nel ricordo di Carmelo Imbriani, morto troppo presto per una di quelle malattie che non lasciano scampo. Società, tecnici, giocatori, tifosi lo hanno ricordato con un minuto di raccoglimento, osservato con gli occhi lucidi e una partecipazione sincera. Tutto quello che - chissà perché - non è stato fatto
l’Analisi di ROBERTO PELUCCHI rpelucchi@rcs.it
Pochi gol e una lezione alla Serie A
nella milionaria Serie A, se non a Napoli, dove Imbriani aveva giocato. Anche negli stadi di B niente minuto di silenzio, ma almeno è stato letto un messaggio per ricordare Imbriani. Ancora una volta, quindi, il gesto di sensibilità è arrivato dai meno ricchi e famosi. Sul campo, invece, non è arrivato l’aggancio dell’Alto Adige al secondo posto. Con il Lecce che gioca stasera
Acori dice alt L’Alto Adige resta a secco ALTO ADIGE
0
SAN MARINO
0
ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone 6; Iacoponi 6, Cappelletti 6, Bassoli 6,5, Martin 6; Furlan 6,5 (dal 43’ s.t. Fink s.v.), Bertoni 5,5, Uliano 5,5 (dal 32’ s.t. Branca s.v.); Campo 6,5, Maritato 5,5 (dal 12’ s.t. Testardi 6), Thiam 5,5. (Grandi, Kiem, Panzeri, Bontà). All. Vecchi 6. SAN MARINO (4-3-3) Migani 6,5; Pelagatti 6, Fogacci 6, Ferrero 6, Mannini 6; Capellini 5,5 (dal 24’ s.t. Ferrari 6), Lunardini 6, Pacciardi 5,5 (dal 1’ s.t. Casolla 5,5); Doumbia 5,5, Coda 5,5 (dal 45’ s.t. Defendi s.v.), Poletti 6. (Vivan, Galuppo, Crivello, Mella). All. Acori 6. ARBITRO Lazzeri di Arezzo 6. NOTE spettatori 2.000 circa, paganti 1.786, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Iacoponi, Pelagatti, Ferrero, Pacciardi, Martin e Doumbia. Angoli 7-3.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI BOLZANO
Una palla-gol per parte e un possibile rigore negato. La sfida di Bolzano tra due pretendenti ai playoff regala pochissime emozioni, ma consente ad Alto Adige e San Marino di proseguire nella loro striscia positiva tenendo il mirino puntato sulle prime posizioni. Il pareggio senza reti è la conseguenza di una gara a specchio, nel si-
stema di gioco e nell’atteggiamento, preparata dagli allenatori per elidersi a vicenda. Così le difese prevalgono sugli attacchi spuntati e spesso scollegati dagli altri reparti. Nella ripresa il forcing dei padroni di casa ottiene almeno il risultato di alzare il ritmo. Poco Thiam Sul campo duro e
poco favorevole al gioco rasoterra, tutti aspettano l’invenzione di Thiam, il senegalese artefice del blitz di Carpi. Ma anche lui deve girare molto al largo per cercare il pallone. La partita si accende nella ripresa quando nel giro di un paio di minuti l’Alto Adige si fa minaccioso. Prima con una sponda aerea del neoentrato Testardi che attraversa l’area di porta e poi con un tiro dai 16 metri di Furlan destinato sotto la traversa che Migani alza con bravura in angolo. L’assalto finale dei padroni di casa si spegne contro un gomito di Pelagatti che respinge dentro l’area un tiraccio senza pretese di Branca. Il difensore è distante dall’attaccante e tiene il braccio largo, gli estremi per il penalty
va a strappi e domenica si fermerà ancora (avendo una squadra in meno, deve fare quattro turni di riposo in più). Latina e Avellino non si fermano, il Perugia ha vinto lo scontro diretto e ha agganciato la Nocerina al terzo posto, il Pisa non molla. Questi gli squilli, ma gli 0-0 in tutto sono stati cinque: cominciano i primi calcoli o è soltanto stanchezza? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Doppietta di Carlini La Cremonese sale
Vecchi fallisce l’aggancio al Trapani Dubbi per un mani in area del San Marino
contro il Como e il Trapani che ha riposato, doveva essere il grande giorno della squadra di Vecchi, lanciata all’inseguimento delle due lepri. Occasione persa, soltanto 0-0, un grigiore in linea con la povertà del girone A, che ha registrato appena 7 gol divisi in 4 partite e con le squadre in trasferta tutte a becco asciutto. Un po’ meglio è andata nel girone B, che però
Leonardo Acori, 58 anni LAPRESSE
ci sono, ma l’arbitro non ravvisa la volontarietà del gesto e sorvola. Con molto fair play Stefano Vecchi non polemizza: «Certamente il difensore era distante e il braccio in posizione innaturale - argomenta l’allenatore dell’Alto Adige perciò il rigore ci poteva stare, ma accetto l’interpretazione dell’arbitro. Mi auguro solo che se in futuro dovesse capitare una situazione analoga contro la mia squadra non venga giudicata diversamente. Il risultato è giusto anche se alla fine ci è mancato poco per vincere». Il San Marino si fa vedere in avanti solo negli ultimi minuti sfiorando il colpo grosso col tiro al volo di Coda, caduto troppo spesso in fuorigioco, che da posizione regolare ma defilata pizzica la faccia superiore della traversa facendo venire i brividi a Marcone. Poi nel recupero Doumbia spreca malamente una bella discesa sparando fuori da buona posizione. Alla fine il pareggio è sottoscritto con soddisfazione dalle due parti, l’importante è mantenere l’attuale classifica fino a primavera. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALBINOLEFFE
1
REGGIANA
2
FERALPI SALO’
0
CARPI
0
ENTELLA
0
LUMEZZANE
0
Prodezza di Corradi AlbinoLeffe lanciato Carpi, un altro k.o.: adesso è crisi vera
Alessi e Bovi in gol: risveglio Reggiana Entella, dopo 2 mesi arriva la sconfitta
Feralpi e Lumezzane fanno il terzo tempo già in campo: col pari niente spiedo finale
MARCATORE Corradi al 22’ p.t. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6,5; Salvi 6,5, Ondei 6, Allievi 6, Regonesi 6; Girasole 6,5, Previtali 6,5, Maietti 6; Valoti 6,5 (dal 15’ s.t. Taugourdeau 6; dal 35’ s.t. Gazo s.v.); Corradi 7, A. Belotti 6,5 (dal 44’ s.t. Diakite s.v.). (Amadori, Ambra, Pirovano, Martinovic). All. Pala 6,5. CARPI (4-3-2-1) Sportiello 6; Pasciuti 6, Poli 5,5, Gagliolo 5,5, Cardin 6 (dall’11’ s.t. Sperotto 6); Papini 6, Perini 6, Cortesi 6 (dal 15’ s.t. Di Gaudio 6); Potenza 6, Arma 6 (dal 22’ s.t. Viola 6); Della Rocca 5,5. (Trini, Grafa, Negri, Melara). All. Tacchini–Cioffi 6. ARBITRO Chiffi di Padova 6. NOTE paganti 235, abbonati 717, incasso di 960 euro. Espulso il tecnico Cioffi al 27’ s.t.; ammoniti Ondei, Girasole, Maietti, Pasciuti, Gagliolo e Papini. Angoli 5–2. BERGAMO Continua il momento nero del Carpi (un punto in sei partite), che perde anche sul campo dell’AlbinoLeffe: la società ha comunque ribadito la fiducia a Cioffi e Tacchini. Il gol è stato una delle rare note di cronaca dell’incontro, che oltre a una parata di Offredi al 14’ del primo tempo e a una di Sportiello al 50’ della ripresa non ha offerto altro. Partita, quindi, dai buoni contenuti agonistici, ma appena a livello di sufficienza dal lato tecnico, complice anche il pessimo terreno di gioco. Dicevamo del gol appunto, una perla: colpo di tacco di Mattia Valoti (all’esordio dopo il suo arrivo dal Milan) e perfetta esecuzione di Corradi, con stop e palla indirizzata a filo del secondo palo. Fulvio Facci
MARCATORI Alessi al 27’, Bovi al 31’ p.t. REGGIANA (4-3-1-2) Tomasig s.v.; Iraci 7, Cossentino 6,5, Zini 6,5, Magliocchetti 6,5; Bovi 7 (dal 20’ s.t. Scappi 6), Zanetti 7, Ardizzone 6,5; Alessi 7,5 (dal 44’ s.t. Antonelli s.v.); Bonvissuto 6 (dal 42’ s.t. Marcheggiani s.v.), Rossi 7,5. (Bellucci, Arati, Cavalieri, Ferrara). All. Apolloni 7. ENTELLA (3-5-2) Paroni 6,5; Bianchi 4,5, Cesar 5, Russo 5; De Col 5, Hamlili 5 (dal 1’ s.t. Di Tacchio 5,5), Raggio Garibaldi 5 (dal 17’ s.t. Ballardini 5), Volpe 5,5, Cecchini 5 (dal 1’ s.t. Argeri 5,5); Rosso 5, Cori 5. (Otranto, Falcier, Bianchetti, Hraiech). All. Prina 5. ARBITRO Dei Giudici di Latina 6. NOTE paganti 1.030, abbonati 1.219, incasso di 14.675 euro. Ammoniti Zanetti, Volpe, Raggio Garibaldi e Bianchi. Angoli 2-2. REGGIO EMILIA Maiuscola prova della Reggiana, che spezza la serie positiva dell’Entella, imbattuta dal 16 dicembre (0-1 interno col Cuneo) e si rilancia nella corsa alla salvezza diretta. Successo mai in discussione, il secondo dell’era Apolloni, dopo il 2-1 al Carpi di un mese fa. L’uno-due granata in una manciata di minuti. Prima Alessi ha pennellato una micidiale punizione dal limite, poi Rossi ha rubato palla a Bianchi e ha scodellato al centro per il tocco vincente di Bovi (primo gol da professionista). L’Entella, senza gli squalificati Vannucchi e Staiti e con Zampano fuori per un affaticamento muscolare, non ha mai trovato una reazione efficace, rischiando addirittura il tris nella ripresa su incursioni di Bonvissuto e Rossi. Ezio Fanticini
FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani 6,5; Tantardini 6,5, Malgrati 6, Leonarduzzi 6, Cortellini 6; Fabris 6, Castagnetti 6,5, Berardocco 6 (dal 20’ s.t. Ilari 6); Bracaletti 6, Miracoli 6,5 (dal 32’ s.t. Montini s.v.), Tarana 6 (dal 25’ s.t. Montella s.v.). (Gallinetta, Caputo, Magli, Finocchio). All. Remondina 6. LUMEZZANE (4-3-1-2) Vigorito 6,5; Carlini 6,5, Dametto 6, Mandelli 6, Possenti 5,5 (dal 1’ s.t. Meola 6); Dadson 6,5, Marcolini 6 (dal 15’ s.t. Ceppelini 6), Giorico 6; Baraye 6,5; Kirilov 6,5, Inglese 6 (dal 35’ s.t. Samb s.v.). (Coletta, Zamparo, Pintori, Torregrossa). All. Festa 6. ARBITRO Merlino di Udine 7.
CREMONESE
2
CUNEO
0
MARCATORE Carlini al 6’ e al 10’ p.t. CREMONESE (4-3-1-2) Viotti 6,5; Sales 6,5, Moi 6,5, Tedeschi 7, Visconti 7; Buchel 6, Baiocco 6,5, Pinardi 6 (dal 6’ s.t. Nizzetto 6); Caridi 6,5 (dal 23’ s.t. Martina Rini 6); Momentè 6 (dal 32’ s.t. Le Noci s.v.), Carlini 7,5. (Grillo, Cremonesi, Avogadri, Degeri). All. Scienza 6,5. CUNEO (4-3-1-2) Rossi 5,5; Di Lorenzo 6 (dal 27’ s.t. Serino 6), Scaglia 5,5, De Franco 6, Donida 6,5; Palazzolo 6, Danucci 6,5 (dal 24’ s.t. Oddenino 6), Cristini 5,5; Di Quinzio 6,5; Ferrario 5, Martini 5 (dal 14’ s.t. Longhi 6). (Negretti, Arcari, Ferri, Lodi). All. Rossi 5,5. ARBITRO Albertini di Ascoli 7. NOTE paganti 863, abbonati 1.915, incasso di 12.464 euro. Ammonito Di Quinzio. Angoli 3-4.
GIORGIO BARBIERI CREMONA
Dopo la sconfitta di Lumezzane, la Cremonese torna alla vittoria: è la seconda di fila in casa e ora i playoff sono a 6 punti. Per due volte Carlini sfrutta le sue doti da opportunista in area piccola e la Cremonese chiude subito la sfida salvezza con il Cuneo. La partita si decide nei primi dieci minuti. Al 6’ Pinardi batte un calcio di punizione dalla trequarti all’indietro per Visconti, che calcia di potenza a rete. Il portiere Rossi rinvia, ma non trattiene, irrompe Carlini che infila senza problemi. Passano quattro minuti e il piccolo attaccante della Cremonese fa il bis con una deviazione a pochi passi dalla porta su punizione
NOTE spettatori 1.300 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Leonarduzzi, Tantardini, Montini e Mandelli. Angoli 3-8. SALÒ (Bs) Feralpi Salò e Lumezzane si accontentano di sorseggiare un brodino nel derby che metteva in palio, oltre ai tre punti, un terzo tempo a tavola con spiedo alla bresciana. Dopo l’appendice carnevalesca offerta prima della partita dai giocatori della scuola calcio locale, che hanno sfilato in maschera, sul campo nessuno ha fatto brutti scherzi. Squadre in trincea aspettando gli eventi, che per la verità nel primo tempo si sono limitati a un colpo di testa centrale di Miracoli e a un diagonale senza forza e convinzione di Tarana. Nella ripresa ci ha provato di più il Lumezzane, ma i tentativi di Carlini e Kirilov non hanno spaventato l’attento Branduani. Il risultato è rimasto pertanto inchiodato sullo zero a zero e nessuno è finito allo... spiedo. Giulio Tosini
IL POSTICIPO ORE 20.45, RAI SPORT 1
Il Lecce stasera in tv con il Como Il Lecce capolista gioca stasera contro il Como.Sono 19 i calciatori convocati da Toma: indisponibili Foti, Di Maio, Pià, Vanin, Ferrario, Petrachi e Fatic, il tecnico riproporrà il 4-2-4 con il rientro di Diniz in difesa e il debutto di Drame dal primo minuto. Rispetto a domenica una sola variazione per Paolucci: Giampà per Ardito; un dubbio in avanti: Alfredo Donnarumma è acciaccato, se non ce la fa è pronto Lisi. Così in campo stasera (ore 20.45, diretta su Rai Sport 1): LECCE (4-2-4) Benassi; D’Ambrosio, Diniz, Esposito, Tomi; Giacomazzi, Memushaj; Falco, Chevanton, Bogliacino, Drame. (Bleve, Vinicius, Martinez, De Rose, Zappacosta, Chiricò, Jeda). All. Toma. COMO (4-2-3-1) Perucchini; Luoni, Migliorini, Marchi, D. Donnarumma; Verachi, Giampà; Schenetti, Tremolada, A. Donnarumma; Mendicino. (Micai, Ambrosini, Benvenga, Ardito, Scialpi, Gammone, Lisi). All. Paolucci. ARBITRO Rocca di Vibo Valentia (Atta Alla-Opromolla).
ancora di Pinardi, con la difesa piemontese immobile a guardare. Il Cuneo ha cercato di reagire, ma non è riuscito a creare pericoli alla porta difesa da Viotti, recuperato in extremis dopo una settimana di influenza e a rischio sostituzione dopo pochi minuti per avere messo male la caviglia destra a terra. Senza Torri il Cuneo ha puntato tutto sulla coppia Ferrario-Martini, mai davvero pericolosa. Per la verità Martini ha avuto la possibilità di segnare di testa al 33’ del primo tempo, ma ha mandato malamente a lato. Gestione La Cremonese ha te-
nuto il possesso palla per tutto il primo tempo e ha esercitato una funzione prevalentemente di controllo nella ripresa, che ha regalato poche emozioni. Due le azioni annotate sul taccuino: un colpo di testa al primo minuto di Di Lorenzo parato da Viotti e una spettacolare girata al volo di Nizzetto che al 21’ ha sfiorato il palo alla destra di Rossi. Per i grigiorossi tre punti importanti per allontanarsi dalla zona retrocessione e per sperare in un rientro nella classifica che conta, favorito dai risultati delle squadre che stanno davanti. Per il Cuneo, che non riesce più a raccogliere punti, si è aperta una crisi che rischia di farlo inghiottire dalle acque paludose della zona playout. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PORTOGRUARO
2
PAVIA
0
TREVISO
0
TRITIUM
0
La bandiera Cunico arriva a cento gol e il Portogruaro va Il Treviso dura 45’
Rosso a Lussardi: il Pavia s’arrabbia La Tritium resiste e prende un punto
MARCATORI Patacchiola al 35’, Cunico al 52’ s.t. PORTOGRUARO (4-3-1-2) Tozzo 6; Pisani 6, Patacchiola 7, Moracci 6, Pondaco 6; Coppola 5,5, Sampietro 6 (dal 23’ s.t. Zampano 6), Martinelli 6; Cunico 7; Corazza 6 (dal 25’ p.t. De Sena 5,5), Orlando 5 (dal 17’ s.t. Altinier 6). (Festa, Blondett, Herzan, Pignat). All. Madonna 6. TREVISO (3-5-2) Merlano 6; Cernuto 6, Stendardo 6,5, Beccia 6 (dal 39’ s.t. Allegretti s.v.); Semenzato 5,5, Spinosa 6, Vailatti 5,5 (dal 27’ s.t. Komac 6), Fortunato 6 (dal 36’ s.t. Madiotto s.v.), Piccioni 6; Tarantino 6,5, Strizzolo 5,5. (Tonozzi, Dal Compare, Musso, Kyeremateng). All. Ruotolo 6. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6. NOTE paganti 359, abbonati 170, incasso di 6.720 euro. Espulso Merlano al 52’ s.t.; ammoniti Patacchiola, Strizzolo, Pisani, Zampano e Coppola. Angoli 4-10. PORTOGRUARO Bandiera granata da cento gol. Capitan Cunico timbra il traguardo, con brivido, all’ultimo respiro. Ma quanta sofferenza per domare il Treviso, che all’occorrenza difendeva in cinque e ripartiva. Il Portogruaro, perso Corazza in uno scontro con Cernuto (sei punti di sutura in testa per l’attaccante), colpisce nel momento migliore degli avversari: al 35’ della ripresa, in mischia, il centrale difensivo Patacchiola conclude a rete. Da lì il forcing dei trevigiani che capitolano al 7’ di recupero su contropiede del Porto: Merlano atterra Coppola, viene espulso e sostituito da Piccioni (cambi esauriti), che para il rigore calciato da Cunico, ma nulla può sulla ribattuta. Alberto Francescut
PAVIA (3-5-2) Kovacsik 6; D’Orsi 5,5, Fasano 6,5, Monticone 6; Capogrosso 5,5, Statella 6,5, La Camera 5,5, Lussardi 6, Di Chiara 5 (dal 28’ s.t. Zanini 5,5); Cesca 5,5, Beretta 5 (dal 33’ s.t. Redaelli s.v.). (Teodorani, Meregalli, Turi, Bracchi, Romero). All. Roselli 5,5. TRITIUM (5-3-2) Paleari 6; E. Bortolotto 5,5, Fusaro 6, Teso 6, Riva 6,5, Teoldi 6,5 (dal 44’ s.t. Magni s.v.); Arrigoni 5,5, Calvi 6, Casiraghi 5 (dal 21’ s.t. Cogliati 6,5); Grandolfo 5,5 (dal 13’ s.t. Spampatti 6), R. Bortolotto 5,5. (Nodari, Chinellato, Nardiello, Spagnoli). All. Romualdi 6 (Cazzaniga squalificato). ARBITRO Formato di Benevento 5. NOTE paganti 201, abbonati 304, incasso di 2.419 euro. Espulso Lussardi al 21’ s.t.; ammoniti Lussardi, Statella, Zanini e R. Bortolotto. Angoli 8-3. PAVIA Nel match tra Pavia e Tritium a vincere è la noia. La prima occasione arriva solo al 17’ della ripresa, quando una punizione di La Camera viene disinnescata da Paleari. Quattro minuti dopo D'Orsi commette fallo su Spampatti, che poi si scontra con Lussardi. Quest’ultimo, già ammonito, riceve il secondo cartellino giallo e lascia la squadra di Roselli in dieci. Una decisione che suscita le vibranti proteste del Pavia. Gli ospiti sfiorano quindi il vantaggio al 27’, quando Roberto Bortolotto dall’interno dell’area piccola lascia partire un diagonale che si spegne a fondo campo. Nel finale i padroni di casa conquistano una punizione a due (in seguito a un retropassaggio di Riva raccolto con le mani da Paleari), ma La Camera spara addosso alla barriera. Michele Lanati
girone A CLASSIFICA SQUADRE
PT
LECCE
PARTITE RETI G V N P F S 40 21 12 4 5 35 25
TRAPANI
39 21 11 6
4 41 22
ALTO ADIGE
37 21 10 7
4 29 21
SAN MARINO
35 22 10 5
7 34 27
ENTELLA
34 22 8 10 4 31 24
LUMEZZANE
33 22 8
9
CARPI
31 22 8
7
7 22 19
PAVIA
30 22 7
9
6 22 20
CREMONESE (-1)
28 22 6 11 5 25 16
FERALPI SALO'
28 21 8
4
ALBINOLEFFE (-6)
26 22 7
11 4 27 20
COMO (-1)
24 20 5 10 5 28 27
5 29 22
9 25 31
PORTOGRUARO (-1) 24 21 5 10 6 23 26 CUNEO
24 22 6
6 10 17 22
REGGIANA
22 22 6
4 12 22 34
TREVISO (-1)
11 22 2
6 14 17 40
TRITIUM
10 21 1
7 13 14 45
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI ALBINOLEFFE-CARPI ALTO ADIGE-SAN MARINO CREMONESE-CUNEO FERALPI SALO'-LUMEZZANE LECCE-COMO PAVIA-TRITIUM PORTOGRUARO-TREVISO REGGIANA-ENTELLA ha riposato TRAPANI
1-0 0-0 2-0 0-0 stasera 0-0 2-0 2-0
PROSSIMO TURNO DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 14.30 CARPI-PAVIA (lunedì 25, ore 20.45) (0-0) COMO-FERALPI SALO' (3-1) CUNEO-ALTO ADIGE (1-2) ENTELLA-LECCE (2-4) SAN MARINO-ALBINOLEFFE (1-1) TRAPANI-LUMEZZANE (1-1) TREVISO-CREMONESE (0-2) TRITIUM-PORTOGRUARO (1-1) riposa REGGIANA
MARCATORI 10 RETI Della Rocca (Carpi; 9 nel Portogruaro); Abate (Trapani). 9 RETI Rosso (1, Entella); Inglese (Lumezzane); Coda (1, San Marino); Tarantino (7, Treviso). 8 RETI A. Belotti (AlbinoLeffe); A. Donnarumma (1, Como); Foti (Lecce); Beretta (3, Pavia). 7 RETI Bogliacino (1, Lecce); Madonia (6) e Mancosu (Trapani).
girone B CLASSIFICA SQUADRE LATINA (-1) AVELLINO NOCERINA PERUGIA (-1) PISA BENEVENTO FROSINONE (-1) CATANZARO PRATO PAGANESE VIAREGGIO GUBBIO ANDRIA (-2) SORRENTO BARLETTA CARRARESE
PT 43 41 36 36 33 32 31 28 27 26 26 25 22 16 14 13
G 20 21 21 21 21 21 21 21 21 20 21 21 21 21 21 21
PARTITE V N P 13 5 2 12 5 4 10 6 5 11 4 6 9 6 6 9 5 7 8 8 5 8 4 9 7 6 8 6 8 6 6 8 7 7 4 10 5 9 7 3 7 11 3 5 13 3 4 14
RETI F S 28 16 32 18 34 25 32 23 30 24 30 22 26 19 29 34 24 22 23 20 28 31 19 28 16 19 13 30 17 35 23 38
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI AVELLINO-FROSINONE BENEVENTO-GUBBIO CARRARESE-PISA CATANZARO-VIAREGGIO LATINA-BARLETTA PAGANESE-PRATO PERUGIA-NOCERINA SORRENTO-ANDRIA
1-0 2-1 2-3 2-0 2-0 0-0 2-1 0-0
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 MARZO ore 14.30 ANDRIA-BENEVENTO BARLETTA-GUBBIO FROSINONE-LATINA NOCERINA-CATANZARO PERUGIA-AVELLINO PISA-PAGANESE PRATO-CARRARESE VIAREGGIO-SORRENTO
(1-0) (0-0) (0-0) (3-2) (1-1) (0-0) (0-1) (1-1)
MARCATORI 12 RETI Evacuo (Nocerina). 11 RETI Fioretti (5, Catanzaro); Ciofani (1, Perugia). 10 RETI Castaldo (3, Avellino). 9 RETI Barraco (1, Latina). 8 RETI Biancolino (5, Avellino); Mancosu (4, Benevento); Scarpa (3, Paganese); Favasuli (7, Pisa).
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 21a GIORNATA
E’ un Latina inarrestabile e pure cinico La capolista concede molto al Barletta Poi si scatenano Barraco e Jefferson LATINA
2
BARLETTA
0
MARCATORI Barraco al 27’, Jefferson al 43’ s.t. LATINA (4-3-3) Ioime 6,5; Bruscagin 6, Cottafava 6,5, De Giosa 6, Giallombardo 5,5; Burrai 6,5, Sacilotto 5,5, Gerbo 6,5 (dal 19’ s.t. Jefferson 7); Schetter 6,5 (dal 28’ s.t. Angelilli 6), Danilevicius 6 (dal 41’ s.t. Agius s.v.), Barraco 7. (Bindi, Cafiero, Giacomini, Pagliaroli). All. Pecchia 6. BARLETTA (4-2-3-1) Liverani 6,5; Romeo 6, Di Bella 5,5, Camilleri 6,5, Pippa 5,5; Prutsch 6 (dal 36’ p.t. Meduri 6), Piccinni 6; Carretta 5,5 (dal 33’ s.t. La Mantia 6), Dezi 6 (dal 19’ s.t. Calapai), Molina 7; Barbuti 6,5. (Pane, Mazzarani, Meucci, Dell’Oglio). All. Novelli 6. ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6,5. NOTE paganti 2.400, abbonati 630, incasso di 15.695 euro. Espulso Di Bella al 17’ s.t.; ammoniti Prutsch, Barbuti, Bruscagin, De Giosa e Schetter. Angoli 9-3.
Che Perugia Cala il poker e ora è terzo
mia le scelte del tecnico pugliese che fa stare i suoi alti e stretti così da amplificare le amnesie a centrocampo degli avversari. Ed è il Barletta a mettere alle corde la capolista, nella prima mezz’ora si contano almeno quattro limpide occasioni da rete per gli ospiti. Tre le fallisce Barbuti, su una è bravo Ioime a respingere d’intuito, ma la più clamorosa è per Carrettta (12’) che tutto solo, a due metri dalla porta sguarnita, mette sul fondo di piatto destro.
Rantier nel finale stende la Nocerina Per Camplone è la quarta vittoria di fila
Il Latina reagisce Barletta in coVINCENZO ABBRUZZINO LATINA
Più forte delle sue stesse incertezze, il Latina concede molto al Barletta, rischia la capitolazione, sbaglia pure un rigore con Barraco ma alla fine ottiene la terza vittoria consecutiva e mantiene il primato in classifica. Barletta che inizio I nerazzurri sono privi degli infortunati Milani e Cejas oltre che dello squalificato Kolawole, Pecchia non rinuncia comunque alle tre punte. Novelli conta le assenze per squalifica di Burzigotti e, in regia, di Allegretti, ed in cerca di profondità preferisce Dezi a Meduri, Barbuti a La Mantia. Il primo tempo pre-
pertina pure in avvio di ripresa, Barbuti questa volta supera Ioime, la corsa del pallone verso la porta ormai vuota è però interrotta da De Giosa. I pugliesi non ne hanno più, l’energie scarseggiano e cresce il Latina. Al 17’ Schetter si procura un rigore che costa il rosso a Di Bella: dagli 11 metri Barraco mette sul fondo. Una mazzata per qualsiasi squadra, non per il Latina che complice l’ingresso di Jefferson e il passaggio al 4-2-4 sale di tono. Novelli ricorre a Calapai, si difende ordinatamente con il 4-4-1, deve però capitolare al 27’ su una precisa e potente conclusione dal vertice destro di Barraco. Titoli di coda per il confronto, ora è monologo nerazzurro con l’acuto nel finale di Jefferson.
PERUGIA
2
DAL NOSTRO INVIATO
NOCERINA
1
NICOLA BERARDINO PERUGIA
MARCATORI Fabinho (P) al 6’, Mazzeo (N) al 9’ p.t.; Rantier (P) al 42’ s.t. PERUGIA (4-3-3) Koprivec 7; Cangi 6,5, Cacioli 6 (dal 31’ p.t. A. Russo 6), Massoni 6, Giani 6; Moscati 6 (dal 18’ s.t. Dettori 6,5), Esposito 6, Nicco 6,5; Politano 6 (dal 38’ s.t. Rantier 7), Ciofani 6, Fabinho 6,5. (Pinti, Moneti, Zanchi, Tozzi Borsoi). All. Camplone 7. NOCERINA (4-3-3) De Lucia 6; Garufo 6, Baldan 6, Chiosa 6, Giuliatto 6 (dal 43’ s.t. Gorobsov s.v.); Pepe 5,5 (dal 27’ s.t. Daffara 6), A. Bruno 6,5, De Liguori 6 (dal 43’ s.t. N. Russo s.v.); Mazzeo 6, Evacuo 6, Negro 6,5. (Ragni, Lettieri, Andelkovic, Rizza). All. Auteri 6. ARBITRO Aureliano di Bologna 6,5. NOTE paganti 3.647, abbonati 3.047, incasso di 50.772 euro. Espulso il tecnico Camplone al 40’ s.t.; ammoniti Giani, Garufo, Chiosa e Giuliatto. Angoli 5-3.
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Sui titoli di coda il Perugia batte la Nocerina e la affianca al terzo posto. Al 42’ della ripresa decide Julien Rantier, subentrato 4 minuti prima a Politano: anche a Gubbio entrò e fece il gol-partita nel finale. Quarto successo dei fila degli umbri (6 vittorie nelle ultime 7 giornate). Stop dei campani dopo 6 partite utili (3 successi consecutivi). Bella partita, tanta qualità e idee in campo. Due squadre con tutte le credenziali per inseguire la B. Subito un paio di occasionissime per la Nocerina: al 3’ Mazzeo calcia alto a due passi dalla porta, sessanta secondi dopo Koprivec è attento sulla botta di Evacuo.
Colpisce il Perugia al 6’: traversone radente di Cangi dalla destra, difesa campana in controtempo, nell’area piccola sbuca Fabinho che segna. Passano tre minuti e la Nocerina pareggia: girata dell’ex Mazzeo, innescato da Evacuo. La squadra di Camplone ha più possesso palla, quella di Auteri ruggisce in fase di pressing, va avanti a strappi, ma cerca sempre la profondità. Al 31’ il Perugia deve rinunciare a Cacioli (stiramento). Umbri più martellanti: al 42’ De Lucia vola per neutralizzare una punizione di Politano. Un minuto dopo il Perugia reclama il rigore per un mani di Chiosa, negato poi dalla tv. Il peso dei cambi Nella ripresa la
Nocerina avanza il baricentro, il Perugia risente delle fatiche del primo tempo. Umbri pericolosi in un paio di circostanze con Moscati, che al 18’ viene avvicendato da Dettori per dare più sostanza al centrocampo. Cresce la Nocerina: al 21’ Koprivec si salva prima (in angolo) su Negro e poi su Mazzeo. Auteri fa entrare Daffara (out Pepe) e sposta Garufo in mediana. Ci prova Evacuo, ma Koprivec vigila. Camplone fa entrare Rantier, che va all’appuntamento per dare la vittoria al Perugia sul traversone di Dettori. Botta sotto la traversa, Curi in festa e Nocerina con tanti rimpianti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AVELLINO
1
CARRARESE
2
BENEVENTO
2
CATANZARO
2
PAGANESE
0
SORRENTO
0
FROSINONE
0
PISA
3
GUBBIO
1
VIAREGGIO
0
PRATO
0
ANDRIA
0
L’Avellino è solo Castaldo Frosinone: preso Ficagna
Pisa ok all’ultimo respiro Di Costanzo ora rischia
Doppietta dell’ex Marchi Il Benevento per Imbriani
Fioretti lancia il Catanzaro Viareggio, neanche un tiro
Il Prato si merita il punto La Paganese è contestata
Sorrento e Andria a secco Gara vivace solo nel finale
MARCATORE Castaldo al 21’ s.t. AVELLINO (4-4-2) Di Masi 6; Zappacosta 6,5, Izzo 7, Fabbro 6 (dal 35’ s.t. Giosa s.v.), Bianco 6; Bariti 6, Arini 6, Massimo 6, Millesi 6 (dal 12’ s.t. Herrera 5,5); Zigoni 5,5 (dall’8’ s.t. Biancolino 5,5), Castaldo 7,5. (Orlandi, Bittante, Panatti, De Angelis). All. Rastelli 6,5. FROSINONE (4-3-3) Vaccarecci 5,5; Frabotta 6, Del Duca 5, Blanchard 6, Amelio 6; Carrus 6,5 (23’ s.t. Cesaretti 6), Gori 6, Frara 6; Aurelio 6,5, Lapadula 5,5 (dal 14’ s.t. Curiale 5,5), Ganci 5,5 (dal 19’ s.t. Bottone 5,5). (Fiorini, Vitale, Gucher, Marchi). All. Stellone 6. ARBITRO Ghersini di Genova 6,5. NOTE spettatori 4.500 circa, abbonati 1.741, paganti e incasso nc. Espulso Del Duca al 14’ s.t.; ammoniti Massimo, Fabbro, Gori e Giosa. Angoli 7-2. AVELLINO Nel segno di Castaldo, l’Avellino batte il Frosinone e consolida il secondo posto. L’attaccante biancoverde spacca gli equilibri della gara procurandosi il rigore al 15’ del secondo tempo con espulsione di Del Duca, ma Biancolino spreca tutto sparando fuori. Poi, 6 minuti dopo, lo stesso Castaldo fa tutto da solo, ben lanciato da Bianco, supera Bottone e fa secco Vaccarecci con un delizioso pallonetto: gol da applausi. Il primo tempo, invece, ha visto il Frosinone produrre un possesso palla costante (Aurelio e Carrus in evidenza) che, però, non ha creato pericoli. I giocatori ospiti, a fine gara, si sono confrontati con i tifosi per una decina di minuti; il momento è critico, la società interviene: tesserato il difensore Ficagna (ex Siena). Luigi Zappella
MARCATORI Benedetti (P) al 6’, Belcastro (C) al 40’ p.t.; Anzalone (C) al 22’, Gatto (P) al 39’, Scappini (P) su rigore al 48’ s.t. CARRARESE (4-3-2-1) Piscitelli 5; Lanzoni 5, Melucci 5, Anzalone 6, Vannucci 6; Belcastro 6,5 (dal 45' s.t. Bregliano s.v.), Corrent 6, Pestrin 6; Ciciretti 5 (dal 25' s.t. Tognoni 5), Mancuso 5,5; Merini 6,5 (dal 34' s.t. Malatesta s.v.). (Cicioni, Benassi, Venitucci, Partipilo). All. Di Costanzo 5. PISA (3-5-1-1) Sepe 5,5; Rozzio 5,5, Carini 6, Sabato 6 (dal 25' s.t. Scappini 6,5); Buscè 6,5, Mingazzini 6,5, Barberis 6 (dal 15' s.t. Gatto 7), Benedetti 6,5, Pedrelli 6; Favasuli 6 (dal 32' s.t. Tulli 6,5); Perez 6,5. (Pugliesi, Colombini, Suagher, Fondi). All. Pane 6,5. ARBITRO Oliveri di Palermo 6. NOTE paganti 487, abbonati 197, incasso di 5.346 euro. Espulso Pestrin al 47' s.t.; ammoniti Anzalone, Melucci, Perez, Mingazzini e Gatto. Angoli 3-6. CARRARA Sorride il Pisa, all’ultimo tuffo e su rigore (fallo di mano ed espulsione per Pestrin, Scappini non sbaglia) in un derby ricco di emozioni con la Carrarese, ancora ultima e con Di Costanzo vicino all’esonero. Il Pisa alla prima conclusione passa: palla di Barberis per Benedetti che quasi dal fondo insacca. Poi la Carrarese pareggia con Belcastro aiutato da un rimpallo. In avvio di ripresa i padroni di casa avanti con Anzalone. I cambi di Di Costanzo non incidono, quelli di Pane sì e il Pisa fa il ribaltone: prima Gatto al 39’ sorprende la difesa carrarese, al 45’ traversa piena di Perez e infine il rigore di Scappini. Massimo Braglia
MARCATORI Di Piazza (G) al 28’ p.t.; Marchi (B) al 9’ e al 12’ s.t. BENEVENTO (4-3-1-2) Gori 6; D’Anna 6,5, Siniscalchi 6,5, Signorini 6 (dal 4’ s.t. Bolzan 6), Anaclerio 6; Davì 6,5, Rajcic 6,5, Montiel 6 (dal 40’ s.t. Rinaldi s.v.); Mancosu 6; Marchi 7 (dal 21’ s.t. Espinal 6), Marotta 6,5. (Mancinelli, Carotti, Buonaiuto, Germinale). All. Carboni 6,5. GUBBIO (4-5-1) Venturi 6,5; Cancellotti 6, Briganti 6, Radi 6, Belfasti 6; Caccavallo 6,5, Sandreani 5,5 (dal 15’ s.t. Malaccari 5,5), Boisfer 6,5, Palermo 6,5, Grea 6 (dal 20’ s.t. Galabinov 5,5); Di Piazza 7 (dal 39’ s.t. Bazzoffia s.v.). (Farabbi, Galimberti, Bartolucci, Baccolo). All. Sottil 5,5. ARBITRO Abisso di Palermo 6,5. NOTE paganti 1.169, abbonati 1.723, incasso n.c. Amm. Venturi, Siniscalchi, Rajcic, Palermo e Boisfer. Angoli 9-4. BENEVENTO Poker servito sul tavolo verde del Vigorito. Questa striscia di 4 vittorie consecutive, ha permesso al Benevento di compiere un bel passo in avanti, a ridosso dai playoff. Una partita dai due volti giocata in una atmosfera irreale, la scomparsa di Carmelo Imbriani era troppo fresca e la squadra giallorossa ne ha sofferto per l’intero primo tempo, regalando al Gubbio il gol del vantaggio (28’) messo a segno da Di Piezza scattato sul filo del fuorigioco. Nella ripresa il Benevento si scuote, trascinato dal pubblico e con l’ex di turno Marchi che nello spazio di 3 minuti realizza una doppietta che stende gli avversari: al 9’ in mezza girata ed al 12’ insacca dopo che Venturi aveva respinto un tiro di Marotta. Antonio Buratto
MARCATORE Fioretti al 16’ e su rigore al 25’ p.t. CATANZARO (3-5-2) Pisseri 6; Conti 6 (dal 41’ s.t. Orchi s.v.), Sirignano 6,5, Bacchetti 7; Catacchini 6, Castiglia 6,5, Ronaldo 6,5 (dal 34’ s.t. Quadri 6), A. Benedetti 6,5, Squillace 6; Russotto 7, Fioretti 7,5 (dal 30’ s.t. Masini 6). (Faraon, Fiore, De Risio, Carboni). All. Cozza 6,5. VIAREGGIO (3-4-1-2) Furlan 5,5; De Bode 5 (dal 41’ p.t. Crescenzi 6), Conson 5,5, Carnesalini 5; Peverelli 5,5, Fiale 5 (dal 41’ p.t. Pellegrini 5,5), Calamai 5,5, Martella 6; Maltese 5,5; Giovinco 5,5, De Vena 5 (dal 17’ s.t. Magnaghi 5,5). (Michelotti, Tomas, Trocar, L. Benedetti). All. Cuoghi 5. ARBITRO Greco di Lecce 6. NOTE paganti 940, abbonati 2.060, incasso non comunicato. Ammoniti Fiale, De Vena, Crescenzi, Pisseri, Conti e Conson. Angoli 4-3. CATANZARO Vittoria convincente del Catanzaro contro un Viareggio che non ha mai tirato in porta. Ai giallorossi basta la prima mezzora con un super Fioretti, che prima controlla un assist acrobatico di Russotto in area e batte Furlan con un diagonale di sinistro (16’), poi trasforma un calcio di rigore concesso per un fallo di Fiale su Ronaldo (25’). Cuoghi prova a scuotere i suoi con un doppio cambio prima dell’intervallo ma la musica non cambia. Il Catanzaro aspetta, crea, spreca (ancora con Fioretti e Masini) e chiude con una magia di Russotto che si stampa sulla traversa. Ivan Montesano
PAGANESE (4-4-2) Marruocco 6; Calvarese 6, Fusco 6, Pepe 5,5, Nunzella 6; Ciarcià 5,5, Soligo 5,5 (dal 37’ s.t. Franco s.v.), Lulli 5 (dal 6’ s.t. Romondini 6), Scarpa 6; Caturano 5, Girardi 5 (dal 20’ s.t. Fava 5,5). (Robertiello, Puglisi, Pastore, Perrotta). All. Grassadonia 5. PRATO (4-3-1-2) Brunelli 6,5; Saitta 6, Malomo 6, Ghinassi 6, De Agostini 6,5; Corvesi 6, Cavagna 6 (dal 45’ s.t. Bisoli s.v.), Casini 6 (dal 40’ s.t. Carminati s.v.); Silva Reis 6; Tiboni 6 (dal 32’ s.t. Cesarini 6), Napoli 6. (Mariotti, Bagnai, Cristofari, Papini). All. Esposito 6,5. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6. NOTE paganti 412, abbonati 350, incasso di 5.627 euro. Ammoniti Cavagna, Pepe, Saitta, Fusco, Casini e Brunelli. Angoli 2-2. PAGANI (Sa) Un Prato determinato limita le iniziative di gioco della Paganese e la ferma sul pari. Poche le occasioni degne di nota. La prima conclusione è di Girardi che al 7' impegna dal limite Brunelli. Al 23' è Marruocco a bloccare un tiro dalla distanza di Silva Reis. Al 27' Caturano di testa sfiora il palo. Nella ripresa, la Paganese è più determinata ma non passa. Dopo una rete annullata a Ciacià al 14' per fuorigioco, l'occasione più ghiotta per i locali nasce al 23' da un colpo di testa di Scarpa, ma la palla centra Brunelli che respinge in angolo. Poi il confuso assalto finale dell’undici di Grassadonia che al triplice fischio raccoglie la contestazione del pubblico. Salvatore Campitiello
SORRENTO (3-5-2) Ge. Rossi 7; Nocentini 6, Di Nunzio 6, Fusar Bassini 6 (dall’11’ s.t. Arcuri 5,5; dal 31’ s.t. Corsetti 5); Kostadinovic 5,5, Guitto 5, Beati 6,5, A. Esposito 6, Bonomi 6; Tortolano 6, Musetti 5 (dall’11’ s.t. Bernardo 5). (Polizzi, Konan, Salvi, Balzano). All. Papagni 6. ANDRIA (4-4-2) Sansonna 6; Tartaglia 6 (dal 39’ s.t. Cutrupi s.v.), Migliaccio 7, Zaffagnini 6, Malerba 6; Branzani 5, Larosa 6,5, Giorgino 6, Taormina 5 (dal 18’ s.t. D’Errico 6,5); Sy 5 (dal 25’ s.t. Guariniello 5,5), Innocenti 5. (Gi. Rossi, Scrugli, Contessa, Loiodice). All. Cosco 6. ARBITRO Aversano di Treviso 6. NOTE paganti 171, abbonati 109, incasso di 3.223 euro. Espulso Di Nunzio al 47’ s.t.; ammoniti Sy, Bonomi, Tartaglia, Di Nunzio, A. Esposito, Larosa e Corsetti. Angoli 6-9. SORRENTO (Na) Alla fine Papagni e Cosco sono d’accordo: il punto è buono anche perché in chiave playout hanno perso Barletta e Carrarese. Per un’ora Sorrento e Andria badano a non correre il rischio di perdere e le poche emozioni sono racchiuse tutte nella ripresa. Al 20’ Di Nunzio sfiora il gol e l’Andria risponde con D’Errico che colpisce un palo (21’) e costringe Rossi a una parata difficile (26’). Al 41’ Corsetti divora una grossa palla-gol su assist di Bernardo. Nel recupero, l’espulsione di Di Nunzio, brividi per Sansonna (al debutto stagionale per un infortunio a Gianmaria Rossi nel prepartita) su corner battuto di Tortolano (46’) e una inzuccata alta di Larosa (47’). Antonino Siniscalchi
serie D
GIRONE A
23a giornata
RISULTATI
Scatto Porto Tolle San Cesareo primo Isola Liri-Hyria Nola è stata rinviata dopo la scossa di terremoto di sabato sera: dovrebbe essere recuperata il 27 con le altre gare. Il Porto Tolle (C) batte la Sambonifacese e si porta a -2 con la Vecomp. Sorpasso del San Cesareo (F) ai danni della Samb. La Torres (G) frena ma la Casertana resta a -5.
GIRONE E RISULTATI CASACASTALDA-FLAMINIA 1-0 DERUTA-FIESOLECALDINE 3-0 PIERANTONIO-PONTEVECCHIO 0-4 SANSEPOLCRO-BASTIA 4-1 SCANDICCI-LANCIOTTO 1-0 SPOLETO-TODI 3-2 SPORTING TERNI-PIANESE 0-1 TRESTINA-AREZZO 0-4 VITERBESE-CASTEL RIGONE 3-3
BOGLIASCO-BORGOSESIA BRA-IMPERIA CHIERI-DERTHONA FOLGORE CARATESE-SESTRI L. LAVAGNESE-VERBANIA NOVESE-GOZZANO SANTHIA'-CHIAVARI TORTONA-VERBANO TREZZANO-ASTI
GIRONE B CLASSIFICA 1-0 2-1 1-1 2-2 2-0 3-2 1-5 0-0 1-0
Bra p. 51; Lavagnese 48; Chieri 45; Santhià 44; Chiavari 37; Borgosesia 36; Folgore Caratese 34; Verbania 33; Derthona 30; Gozzano 29; Sestri Levante e Bogliasco 28; Tortona 24; Trezzano 23; Asti 22; Verbano 18; Novese 17; Imperia 16.
(26a)
RISULTATI ALZANO CENE-FERSINA PERGINESE ATLETICO MONTICHIARI-SANT'ANGELO CARAVAGGIO-SAN GIORGIO CARONNESE-SEREGNO MAPELLOBONATE-PONTISOLA MEZZOCORONA-CASTELLANA OLGINATESE-DARFO PERGOLETTESE-VOGHERA PRO SESTO-LECCO TRENTO-SERIATE
1-2 3-0 2-1 1-2 1-1 2-0 0-0 2-2 1-0 0-0
GIRONE C
CLASSIFICA
RISULTATI
Pontisola p. 54; Pergolettese 53; Voghera 51; Olginatese 46; Caronnese 45; Castellana 41; Lecco (-3) 40; Atletico Montichiari e Caravaggio 37; Mapellobonate 35; Seregno 34; Alzano Cene, Fersina Perginese e Seriate 32; Darfo (-3) 29; Pro Sesto 27; San Giorgio 24; Mezzocorona 20; Trento (-1) 14; Sant'Angelo 13.
CLODIENSE-ESTE KRAS REPEN-VIRTUS VECOMP LEGNAGO-BELLUNO MONTEBELLUNA-SANVITESE PORDENONE-CEREA PORTO TOLLE-SAMBONIFACESE SACILESE-REAL VICENZA SAN PAOLO-TAMAI SANDONA' JESOLO-GIORGIONE TRISSINO VALDAGNO-UNION QUINTO
(26a) 4-0 0-1 0-0 1-0 3-1 2-1 1-2 1-1 1-1 4-2
GIRONE D
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
Sambonifacese p. 51; Porto Tolle e Virtus Vecomp 49; Pordenone 48; Real Vicenza 47; Clodiense 44; Sandonà Jesolo 43; Sacilese 39; Trissino Valdagno 38; Tamai e Legnago 37; Montebelluna 36; Belluno 35; Este 34; San Paolo 30; Giorgione 29; Cerea 22; Sanvitese 16; Kras Repen 14; Union Quinto 13.
CAMAIORE-RICCIONE 0-0 CASTELFRANCO-TUTTOCUOIO 2-2 FIDENZA-BAGNOLESE 0-1 FORCOLI-MASSESE 1-1 FORMIGINE-CASTENASO 0-2 FORTIS JUVENTUS-SPAL 2-3 MEZZOLARA-PAVULLESE 4-0 PRO PIACENZA-PISTOIESE 2-1 ROSIGNANO-LUCCHESE rinv. 27/2
Pro Piacenza p. 50; Tuttocuoio 47; Spal 44; Lucchese* 42; Massese 41; Mezzolara e Pistoiese 36; Fidenza 33; Fortis Juventus 32; Castelfranco, Formigine e Castenaso 31; Camaiore 23; Forcoli e Pavullese 20; Riccione (-1) 19; Bagnolese 16; Rosignano* 14. (*una gara in meno).
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Asti-Bogliasco (1-5); Borgosesia-Lavagnese (2-2); Chiavari-Tortona (0-1); Derthona-Santhià (0-0); Gozzano-Bra (0-2); Imperia-Chieri (0-1); Sestri Levante-Novese (4-0); Trezzano-Folgore Caratese (0-1); Verbania-Verbano (3-1).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Castellana-Trento (1-2); Darfo-Atletico Montichiari (1-0); Fers na Perginese-Pergolettese (0-1); Lecco-Olginatese (0-0); Pontisola-Pro Sesto (3-0); San Giorg o-Caronnese (1-1); Sant'Angelo-Alzano Cene (2-2); Seregno-Mezzocorona (3-2); Seriate-Mapellobonate (1-1); Voghera-Caravaggio (1-0).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Belluno-Montebelluna (3-1); Cerea-Legnago (1-1); Este-Porto Tolle (1-2); Giorgione-San Paolo (0-1); Real Vicenza-Kras Repen (4-2); Sambon facese-Sandonà Jesolo (3-0); Sanvitese-Sacilese (1-1); Tamai-Triss no Valdagno (2-2); Un on Quinto-Pordenone (1-2); Virtus Vecomp-Clodiense (1-2).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Bagnolese-Forcoli (0-1); Castelfranco-Camaiore (2-2); Castenaso-Rosignano (2-1); Massese-Pro Piacenza (1-1); Pavullese-Fortis Juventus (1-2); Pistoiese-Formigine (0-0); Riccione-Fidenza (0-2); Spal-Lucchese (0-1); Tuttocuoio-Mezzolara (5-3).
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
Castel Rigone p. 42; Sansepolcro 41; Casacastalda 40; Deruta e Viterbese 37; Pianese e Pontevecchio 36; Sporting Terni e Spoleto 33; Fiesolecaldine e Scandicci 32; Arezzo 30; Trestina 29; Bastia 27; Lanciotto 26; Pierantonio 22; Flaminia e Todi 17.
ANCONA-CIVITANOVESE 1-2 ASTREA-SAMBENEDETTESE 3-2 CELANO-VIS PESARO rinviata 27/2 JESINA-MARINOC 4-1 MACERATESE-TERMOLI 1-1 OLYMPIA AGNONESE-FIDENE 1-2 RENATO CURI-ISERNIA 1-1 SAN CESAREO-RECANATESE 2-0 SAN NICOLO'-AMITERNINA rinviata 27/2
San Cesareo p. 48; Sambenedettese 47; Maceratese 44; Ancona 41; Termoli 39; Vis Pesaro* e Olympia Agnonese 36; Astrea 35; Jesina 33; Fidene 29; Renato Curi e Civitanovese 28; Isernia 27; Amiternina* 22; Celano* 20; Recanatese 17; San Nicolò* e Marino 15. (* una gara in meno).
ANZIOLAVINIO-CYNTHIA 0-4 BUDONI-LUPA FRASCATI 1-1 CASERTANA-PORTO TORRES 3-1 CIVITAVECCHIA-SORA 2-0 ISOLA LIRI-HYRIA NOLA rinv. PALESTRINA-ARZACHENA 3-2 SANT'ELIA-OSTIA MARE 1-3 TORRE NEAPOLIS-SELARGIUS 2-2 TORRES-SARNESE 1-1
Torres p. 47; Casertana 42; Sarnese e Palestrina 41; Lupa Frascati 40; Torre Neapolis 39; Sora 36; Ostia Mare 35; Cynthia 31; Arzachena e Budoni 28; Porto Torres 27; Isola Liri* 25; Anziolavinio e Selargius 23; Civitavecchia (-3) 18; Hyria Nola* 17; Sant'Elia 15. (* una gara in meno).
FOGGIA-BISCEGLIE 1-1 FORTIS TRANI-S.ANTONIO ABATE 0-0 FRANCAVILLA-INTERNAPOLI 1-2 GLADIATOR-POTENZA 7-0 ISCHIA-MATERA rinviata 27/2 MONOSPOLIS-BRINDISI 3-2 NARDO'-GROTTAGLIE 2-2 POMIGLIANO-CTL CAMPANIA 1-1 TARANTO-BATTIPAGLIESE 3-2
Ischia** p. 55; Gladiator 53; Bisceglie 46; Matera (-2)* e Monospolis 44; Foggia 33; Taranto, Nardò e Battipagliese 31; Brindisi 29; Pomigliano 27; Sant'Antonio Abate (-2), Ctl Campania e Internapoli* 26; Francavilla 24; Grottaglie 15; Fortis Trani 10; Potenza 9. (** 2 gare in meno, * una in meno).
ACIREALE-NOTO COSENZA-CITTA' DI MESSINA LICATA-COMP. NORMANNO MESSINA-COMP. MONTALTO NISSA-AGROPOLI PRO CAVESE-PALAZZOLO RAGUSA-RIBERA SAMBIASE-VIBONESE SAVOIA-GELBISON
CLASSIFICA 1-2 5-2 0-1 4-2 0-3 2-0 1-1 3-2 1-1
Messina p. 54; Cosenza 50; Savoia 40; Gelbison 39; Città di Messina 35; Comprensorio Montalto 34; Licata 33; Comprensorio Normanno e Ribera 32; Pro Cavese, Vibonese e Ragusa 30; Sambiase e Agropoli 29; Palazzolo 26; Noto (-3) 20; Acireale 15; Nissa (-1) 7.
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Arezzo-Sporting Terni (2-0); Bastia-Viterbese (1-1); Castel Rigone-Pianese (0-1); Fiesolecaldine-Pierantonio (0-2); Flaminia-Spoleto (1-2); Lanciotto-Sansepolcro (0-1); Pontevecch o-Trestina (3-4); Scandicci-Casacastalda (0-3); Todi-Deruta (0-4).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Amiternina-Astrea (1-2); Fidene-Ancona (0-5); Isernia-Olympia Agnonese (2-1); Marino-Celano (1-1); Recanatese-Jesina (1-4); Sambenedettese-Maceratese (3-0); San Nicolò-San Cesareo (0-2); Termoli-Civitanovese (1-0); Vis Pesaro-Renato Curi (1-1).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Anziolavinio-Torres (0-1); Arzachena-Isola Liri (0-0); Cynthia-Budoni (1-4); Lupa Frascati-Casertana (1-0); Ostia Mare-Palestrina (0-2); Porto Torres-Hyria Nola (4-1); Sarnese-Torre Neapolis (1-2); Selargius-Civitavecchia (0-1); Sora-Sant'Elia (1-3).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Bisceglie-Monospolis (0-0); Brindisi-Francavilla (1-2); Ctl Campania-Glad ator (0-1); Grottaglie-Ischia (1-9; sabato 23, ore 14); Internapoli-Taranto (0-2); Matera-Fortis Trani (2-1); Nardò-Pomigliano (1-2); Potenza-Foggia (0-4); Sant'Antonio Abate-Battipagliese (1-0).
Domenica 24 febbraio ore 14.30: Agropoli-Acireale (0-0); Città di Messina-Ragusa (1-0); Comprensorio Montalto-Cosenza (3-0); Comprensorio Normanno-Messina (0-0); Gelbison-Sambiase (2-0); Noto-Savo a (0-3); Palazzolo-Licata (2-2); Ribera-Nissa (0-0); Vibonese-Pro Cavese (1-2).
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
SECONDA DIVISIONE 23a GIORNATA girone A
La Pro Patria scappa via Gran colpo del Savona Forlì e Renate, che show La Pro Patria va come un treno e supera anche la Giacomense: la squadra di Leonardo Rossi si è arresa alle reti di Cozzolino e Giannone. Per un errore sul giornale di ieri abbiamo fatto debuttare Agatino Cuttone sulla panchina della squadra ferrarese: in realtà l’esperto allenatore ha fatto la prima partita alla guida del Santarcangelo ed è partito molto bene battendo il Casale (ci scusiamo con gli interessati). Il Castiglione non va oltre il pareggio sul campo del fanalino Milazzo e viene agganciato dal Savona, che ha inflitto la terza sconfitta consecutiva al Mantova (clamorosa autorete di Farina):
tensione a fine partita nel clan mantovano tra il presidente Bompieri e il tecnico Brucato. Vola sempre più in alto il Renate: la coppia Brighenti (16)-Zanetti (11) arriva a 27 reti ed è la migliore del girone. E sale bene anche l’Alessandria, che ha festeggiato con i 3 punti (e il sorpasso sul Bassano) i 101 anni di storia. La vittoria più significativa della giornata è stata comunque quella del Forlì, che è andato a vincere 5-1 sul campo di un Fano impresentabile: la squadra romagnola mercoledì recupera il derby casalingo con il Rimini, che nel frattempo non è andato oltre lo 0-0 nell’altro derby con il Bellaria.
PRO PATRIA
2
GIACOMENSE
1
MARCATORI Cozzolino (PP) al 5’, Personè (G) al 22’, Giannone (PP) al 26’ s.t. PRO PATRIA (4-3-1-2) Sala 7; Andreoni 6, Botturi 6,5, Polverini 6, Bonfanti 5,5; Bruccini 6, Vignali 6, Viviani 5,5; Giannone 6,5 (dal 39’ s.t. Greco s.v.); Serafini 6 (dal 30’ s.t. Falomi s.v.), Cozzolino 7 (dal 47’ s.t. Artaria s.v.). (Vavassori, Pantano, Scarabelli, Giorno). All. Firicano 6. GIACOMENSE (4-3-3) Poluzzi 7; Calori 5,5, Sirri 6 (dal 37’ s.t. Caddeo s.v.), Cenerini 6, Fantoni 6; Nazzani 6, Landi 6,5, M. Rossi 5,5 (dal 28’ s.t. Dal Rio 5,5); Lazzari 6,5, Personè 6,5, Serlini 5,5 (dal 15’ s.t. Draghetti 6). (De Marco, Paloni, Bettati, Ferrara). All. L. Rossi 6,5. ARBITRO Pagliardini di Arezzo 6. NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di 8.703 euro. Ammoniti Bonfanti, Viviani, Sirri, Giannone e Cenerini. Angoli 8-6. (a.r.)
girone B
Salernitana, tris Guazzo Grassi 18: Pontedera ok Poggibonsi ecco la sfida Matteo Guazzo, alla prima tripletta della carriera 813 gol in questa stagione), scardina il bunker della Vigor Lamezia (imbattibilità esterna fermata a 440’) e manda in orbita la Salernitana, che ha infilato il 21esimo risultato utile consecutivo e non subisce reti da 394’. Importante scatto verso la promozione diretta anche per il Pontedera, che sul campo del Fondi fanalino (era il debutto per il tecnico Fratena) vince grazie al capocannoniere Grassi (18 gol). Staccato L’Aquila, fermato in casa dall’Hinterreggio e adesso raggiunto dal Poggibonsi, che lancia la sfida ai cugini toscani. Finisce pari lo spareggio per i
playoff tra Martina e Chieti, ma entrambe guadagnano un punto sul Teramo e anche su un Aprilia smarrito e travolto a Campobasso dopo essere andato in vantaggio. Il Melfi fa il colpo della giornata vincendo a Gavorrano, con un giallo: il primo gol è nato da una punizione a due in area calciata direttamente in porta ma, secondo l’arbitro, toccata dal portiere (su punizione anche il raddoppio). Parte male anche l’esperto Chiancone sulla panchina della Normanna, battuta 2-0 nel derby sul campo dell’Arzanese. Punti pesanti, infine, anche per il Borgo a Buggiano, che spedisce il Foligno in piena zona playout.
SALERNITANA
3
VIGOR LAMEZIA
0
MARCATORE Guazzo al 45’ p.t.; Guazzo al 36’ e al 43’ s.t. SALERNITANA (3-5-2) Iannarilli 6; Tuia 5, Molinari 6, Rinaldi 6,5; Luciani 6, Mounard 5,5 (dal 7’ s.t. Zampa 6), Perpetuini 6, Mancini 6,5, Piva 6,5; Ginestra 6 (dal 14’ s.t. Ricci 6), Guazzo 8 (dal 44’ s.t. Capua s.v.). (Dazzi, Chirieletti, Cristiano Rossi, Gustavo). All. Perrone 6,5. VIGOR LAMEZIA (3-5-2) Forte 5; Castaldo 5,5 (dal 17’ s.t. Mangiapane 5), Gattari 5,5, Monopoli 5; Rondinelli 6, Giacinti 5,5 (dal 35’ s.t. Cirianni s.v.), Giuffrida 6 (dal 40’ s.t. Carcione s.v.), Cerchia 5,5, Crialese 6; Catanese 5, Zampaglione 5. (Zelletta, Saccà, Martino, Ferrara). All. Costantino 5,5. ARBITRO Piscopo di Imperia 6. NOTE spettatori 4.500 circa, incasso non comunicato. Espulsi il tecnico Costantino al 47’ p.t. e Tuia al 4’ s.t.; ammoniti Perpetuini, Rinaldi, Giacinti e Monopoli. Angoli 6-1. (g.v.)
MANTOVA
1
MILAZZO
1
RENATE
4
ALESSANDRIA
1
FONDI
0
POGGIBONSI
2
L’AQUILA
1
CAMPOBASSO
3
SAVONA
3
CASTIGLIONE
1
VALLE D’AOSTA
0
BASSANO
0
PONTEDERA
1
TERAMO
1
HINTERREGGIO
1
APRILIA
1
MARCATORI Scotto (S) al 3’, Del Sante (M) al 4’, autorete di Farina (M) al 30’ p.t.; Marconi (S) al 25’ s.t. MANTOVA (4-4-2) Portesi 5,5; Bertin 5,5, Girelli 5, Farina 4,5, Rubin 5 (dal 22’ s.t. De Respinis 5,5); Colonetti 6 (dal 26’ s.t. Mattielig s.v.), Corso 6, Spinale 6, Pensalfini 4,5 (dal 1’ s.t. Galassi 5,5); Del Sante 6,5, Franchi 5,5. (Bavena, Carfora, Spezzani, Bini). All. Brucato 5,5. SAVONA (4-4-2) Aresti 6; Antonelli 5,5, Sentinelli 6, Marconi 6,5, Taino 5; Cattaneo 7,5 (dal 38’ s.t. Carta s.v.), Agazzi 6, Gentile 6,5, La Rosa 6,5 (dal 20’ s.t. Mannoni 6,5); Virdis 6 (dal 15’ s.t. Fantini 6), Scotto 6,5. (Gozzi, Vuthay, Bramati, Sbravati). All. Corda 6,5. ARBITRO Maresca di Napoli 6. NOTE spettatori 1.500 circa, incasso di 11.490 euro. Ammoniti Pensalfini, Cattaneo, Del Sante e Spinale. Angoli 5-5. (m.b.)
MARCATORI Chiazzolino (C) al 20’, Suriano (M) al 31’ s.t. MILAZZO (4-3-1-2) Tesoniero 6; Giusti 6 (dal 30’ s.t. Prestia 6), Maggio 5,5, Strumbo 6, Salustri 6; Urso 5,5, Migliore 5,5 (dal 4’ s.t. Morina 6), Simonetti 5,5; Suriano 6,5; Grandi 6 (dal 13’ s.t. Mancini 6,5), Guerriero 5,5. (Durantini, Buzzanca, Compagno, D’Amico). All. Tudisco 6,5. CASTIGLIONE (4-3-1-2) Iali 6; Ruffini 6, Notari 6, Solini 6, Pini 5,5; Mangili 5,5 (dal 18’ s.t. Prevacini 6), Faroni 6 (dal 38’ s.t. Borghetti s.v.), Chiazzolino 6,5; Varone 5,5 (dal 22’ s.t. Marongiu 6); Talato 5,5, Fabbro 6. (Bason, Brescianelli, Azzali, Maccabiti). All. Ciulli 6. ARBITRO Serra di Torino 6,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso non comunicato. Espulsi Talato al 10’ s.t., Pini al 28’ s.t. e Ruffini al 50’ s.t.; ammoniti Salustri, Grandi, Pini, Varone e Fabbro. Angoli 8-7. (a.i.)
MARCATORI Malivojevic al 24’ p.t.; Brighenti al 21’, Mantovani al 32’, Zanetti su rigore al 39’ s.t. RENATE (4-3-3) Santurro 6; Adobati 6,5 (dall’8’ s.t. Bergamini 6,5), Morotti 6,5, Adorni 7, Gavazzi 6; N. Galli 7 (dal 34’ s.t. Santonocito s.v.), Cavalli 6, Mantovani 6,5; Zanetti 7, Brighenti 8, Malivojevic 6,5 (dal 10’ s.t. Mattaboni 6,5). (R. Galli, Zita, Mastrototaro, Gaeta). All. Sala 7,5. VALLE D’AOSTA (5-3-2) Costantino 5,5; Reali 5,5 (dal 24’ s.t. Temelin 5), Emiliano 5,5, Benedetto 5,5 (dal 19’ s.t. De Vincenziis 6), Miceli 5, Furno 5; Iocolano 5 (dal 6’ s.t. Panepinto 6), Aracri 5, Rolando 5,5; Bentoglio 5, Sinato 5. (Pomat, Fiore, Nocciola, Raimondo). All. Dossena 5 (Carbone squalificato). ARBITRO Colarossi di Roma 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Cavalli, N. Galli, Mantovani e Panepinto. Angoli 7-1. (f.c.)
MARCATORE Viviani al 18’ p.t. ALESSANDRIA (4-3-1-2) Servili 6,5; Gambaretti 5,5, Viviani 6,5, Barbagli 6,5, Boron 6; Roselli 7, Menassi 6, Mora 6; Degano 5 (dal 27’ s.t. A. Ferretti 6); Fanucchi 6 (dal 37’ s.t. Tanaglia s.v.), Rossi 5 (dal 13’ s.t. Filiciotto 6). (Pavanello, Romano, Bianchi, Caciagli). All. Cusatis 6. BASSANO (3-5-2) Cano 6; Zanella 6, Bertoli 6, Ghosheh 6; Furlan 5,5 (dal 31’ s.t. De Gasperi 5,5), Mateos 6, Correa 6 (dal 37’ s.t. Ferretti s.v.), Proietti 5,5 (dal 13’ s.t. Maistrello 6), Stevanin 6; Zizzari 5, Berrettoni 6. (Ambrosio, Bizzotto, Basso, Conti). All. Rastelli 6. ARBITRO Strocchia di Nola 5,5. NOTE spettatori 1.300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Roselli, Fanucchi, A. Ferretti, Gambaretti e Proietti. Angoli 10-6. (n.p.)
MARCATORE Grassi al 40’ p.t. FONDI (4-4-2) Cacchioli 6; Pacini 5,5, Cuomo 5,5, Cirina 6, Iovinella 6; Rossini 5, Paganini 5,5 (dal 40’ s.t. Bezziccheri s.v.), Giardina 5,5 (dal 21’ s.t. D’Anna 5,5), Tamasi 5,5; Romano 5, Guidone 5 (dal 35’ s.t. Prisco s.v.). (De Lucia, Finizza, Rizzo, Fedi). All. Fratena 5,5. PONTEDERA (5-3-2) Leone 6,5; Ortolan 6, Pezzi 6, Vettori 6, Capitanio 6, Regoli 6; Esposito 5,5 (dal 1’ s.t. Di Noia 6), Remedi 7 (dal 42’ s.t. Gregorio s.v.), Carfora 6,5; Arrighini 6,5 (dal 45’ s.t. Cherillo s.v.), Grassi 7. (Lenzi, Barbetta, Caidi, Fedi). All. Indiani 6,5. ARBITRO Vesprini di Macerata 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Cuomo, Cacchioli, Romano, Remedi, Di Noia e Ortolan. Angoli 5-9. (v.a.)
MARCATORI Dierna (P) al 5’, Foglia (T) al 31’ p.t.; Roveredo (P) al 19’ s.t. POGGIBONSI (4-3-1-2) Menegatti 5,5; Bronchi 6, Dierna 6,5, Panariello 6, Roveredo 6,5; Giunchi 6,5, Passiglia 6,5, Settembrini 5,5; Ilari 6 (dal 38’ s.t. Tafi 6); Pera 7 (dal 44’ s.t. Bianconi s.v.), Scardina 5,5 (dal 33’ s.t. Miniati 6). (Vernazza, Paparusso, Perfetti, Cicali). All. Polidori 6,5. TERAMO (4-3-2-1) Serraiocco 5,5; De Fabritiis 6 (dal 34’ s.t. Iazzetta 5,5), Caidi 5,5, Speranza 6, Chovet 6; Valentini 6, Coletti 6, Novinic 5,5 (dal 20’ s.t. Patierno 6); Ambrosini 5,5, Foglia 6,5 (dal 14’ s.t. Scipioni 5,5); Olcese 5. (Santi, Gianetti, Righini, Di Paolantonio). All. Cappellacci 6. ARBITRO Brasi di Seregno 5. NOTE spettatori 450 circa, incasso non comunicato. Espulsi Settembrini al 35’ p.t., Caidi al 12’ e il tecnico Polidori al 20’ s.t.; ammoniti Ilari, Coletti, De Fabritiis e Novinic. Angoli 7-2. (e.p.)
MARCATORI Carbonaro (H) al 9’, Ripa (L) al 37’ s.t. L’AQUILA (4-3-3) Testa 4,5; Rapisarda 6, Pomante 5,5, Mucciante 6, Ligorio 5,5 (dal 29’ s.t. Cannoni s.v.); Agnello 5,5, Iannini 5, Menicozzo 5 (dal 4’ s.t. D’Amico 5); Ciotola 6, Infantino 5, Improta 5 (dal 9’ s.t. Ripa 7). (Leuci, Ingrosso, Gizzi, Colussi). All. Ianni 5. HINTERREGGIO (3-5-2) Mengoni 6,5; Impagliazzo 6, Messina 6, Anzillotti 5; Vicari 6,5, Carbonaro 7 (dal 43’ s.t. Borghetto s.v.), Aliperta 6, Lavrendi 6, Trentinella 6,5; Broso 5,5 (dal 26’ p.t. Marguglio 6,5), Khoris 6 (dal 40’ s.t. Febbraio s.v.). (Maggio, Oliveri, Condomitti, Figliomeni). All. Venuto 6,5. ARBITRO Cangiano di Napoli 6. NOTE spettatori 900 circa, incasso di quasi 4.200 euro. Espulso Lanzillotti al 22’ p.t.; ammoniti Mucciante, Messina, Khoris e Trentinella. Angoli 4–1. (a.f.)
MARCATORI Sassano (A) al 6’, Di Vicino (C) su rigore al 22’ p.t.; Maiella (C) al 4’ e al 46’ s.t. CAMPOBASSO (4-4-2) Iuliano 7; Silvestri 6,5, Marino 6,5, Minadeo 7, Esposito 6,5 (dal 21’ s.t. Pascucci 6); Fella 6 (dal 47’ s.t. Giannuzzi s.v.), Rais 6,5, Di Vicino 6,5, D’Allocco 6,5; Bussi 6 (dal 21’ s.t. Boi 6), Maiella 8. (Cattenari, Petrassi, Grillo, Di Libero). All. Vullo 7. APRILIA (4-3-3) Di Vincenzo 6,5; Cane 6, Mariotti 5, Diakite 6 (dal 29’ s.t. Corsi 5), Carta 6,5; Criaco 6,5 (dal 17’ s.t. Croce 6), Amadio 6,5, Hanine 6,5; Ferri Marini 6, Calderini 6 (dal 17’ s.t. Ferrari 6,5), Sassano 7. (Caruso, Frigerio, Marfisi, Gomes). All. Vivarini 6,5. ARBITRO Bruno di Torino 7. NOTE spettatori 450 circa, incasso di quasi 4.000 euro. Espulso Corsi al 42’ s.t.; ammoniti Minadeo, Fella, Rais, Maiella e Carta. Angoli 5-4. (a.d.l.)
FANO
1
MONZA
1
SANTARCANGELO
3
RIMINI
0
GAVORRANO
1
ARZANESE
2
MARTINA
1
BORGO A BUGGIANO
1
FORLI’
5
VENEZIA
1
CASALE
1
BELLARIA
0
MELFI
2
NORMANNA
0
CHIETI
1
FOLIGNO
0
MARCATORI Sampaolesi (Fo) al 18’, Mordini (Fo) al 31’, Bonaventura (Fo) al 47’ p.t.; Evangelisti (Fo) al 7’ e al 14’, Tonani (Fa) al 29’ s.t. FANO (4-3-1-2) Proietti Gaffi 4; Sbardella 4, Boccaccini 4,5, Fantini 5, Petti 4,5; Tarantino 4 (dal 1’ s.t. Cazzola 4,5), Sevieri 4,5, D’Alessandro 4,5; Berretti 4 (dal 14’ s.t. Muratori 5); Marolda s.v. (dal 5’ p.t. Tonani 5), Del Core 4. (Conti, Romito, Colombaretti, Trillini). All. Gadda 4. FORLI’ (3-4-3) Ginestra 6,5; Ingegneri 6,5, Vesi 6, Martini 7; Sampaolesi 7,5, Mordini 7,5, Evangelisti 7,5 (dal 16’ s.t. Sozzi 6,5), Sabato 6,5; Oggiano 6, Buonaventura 7 (dal 20’ s.t. Scarponi 6), Petrascu 6,5 (dall’11’ s.t. Bergamaschi 6). (Giannelli, Arrigoni, Orlando, Melandri). All. Bardi 7,5. ARBITRO Martinelli di Roma 6,5. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Vesi, Del Core, Boccaccini, Petti e Sozzi. Angoli 6-1. (g.f.)
MARCATORI Godeas (V) al 10’, Gasbarroni (M) su rigore al 43’ p.t. MONZA (4-3-3) Castelli 6,5; Anghileri 6, Polenghi 6, Cattaneo 5, L. Franchini 6; Calliari 5,5 (dal 36’ s.t. Morao s.v.), Grauso 6, Puccio 5 (dal 40’ s.t. Laraia s.v.); Vita 6, De Cenco 6 (dal 25’ s.t. Ravasi 5,5), Gasbarroni 6,5. (Pazzagli, Bugno, Giorgi, Fronda). All. Asta 6. VENEZIA (4-3-1-2) Zandrini 6; Cabeccia 6, Jefferson 5, Battaglia 6,5, Bertolucci 6; Marconi 6,5, Carloto 5,5 (dal 36’ s.t. Cenetti s.v.), Maracchi 6,5; Lauria 5,5 (dal 22’ s.t. R. Franchini 6); Godeas 6,5, Bocalon 5 (dal 22’ s.t. D’Appolonia 6). (Bonato, Giovannini, D’Elia, Margarita). All. Sottili 6. ARBITRO Rizzo di Siena 5,5. NOTE spettatori 600 circa, incasso di 2.334 euro. Espulso Jefferson al 37’ s.t.; ammoniti Bertolucci, Marconi, Anghileri, Jefferson, D’Appolonia, Polenghi, Ravasi e Cabeccia. Angoli 7-7. (m.d.)
MARCATORI Anastasi (S) su rigore al 26’, Graziani (S) al 42’ p.t.; Ficarrotta (C) al 4’, Bazzi (S) su rigore al 44’ s.t. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6,5; Fabbri 6, Bamonte 6 (dal 12’ s.t. Papa 5,5), Benedetti 6,5, G. Rossi 7; Baldinini 6, Obeng 6, Oliboni 6 (dal 34’ s.t. Bazzi 6); Canini 6,5; Anastasi 6,5 (dal 30’ s.t. Pieri 6), Graziani 7. (Andreani, Montresor, Locatelli, Severino). All. Cuttone 6,5. CASALE (4-3-3) Gabrieli 6; Capelli 6, Lanzolla 6, Moretto 5, Casale 5,5; Colella 5,5 (dal 1’ s.t. Taraschi 6), Palumbo 6,5, Giunta 5,5; Ficarrotta 6,5 (dal 38’ s.t. Tulimieri s.v.), Lasagna 5,5, Siega 6 (dal 18’ s.t. Pani 6). (Ruzittu, Monaco, Cristiano, Mascioli). All. Buglio 5,5. ARBITRO Ceccato di Bassano 6,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Espulso Moretto al 37’ s.t.; ammoniti Oliboni, Canini, Papa, Giunta, Casale, Lasagna e Palumbo. Angoli 1-3. (l.z.)
2a DIVISIONE GIRONE A
RISULTATI
SQUADRE
PT
PRO PATRIA
50 23 15 5 3 53 26
SAVONA
44 23 13 5 5 37 20
CASTIGLIONE
44 23 12 8 3 28 13
RENATE
41 23 13 2 8 45 30
ALESSANDRIA-BASSANO FANO-FORLI' MANTOVA-SAVONA MILAZZO-CASTIGLIONE MONZA-VENEZIA PRO PATRIA-GIACOMENSE RENATE-VALLE D'AOSTA RIMINI-BELLARIA SANTARCANGELO-CASALE
ALESSANDRIA
39 23 11 6 6 36 21
BASSANO
37 23 10 7 6 30 22
PROSSIMO TURNO
FORLI' (-1)
35 22 10 6 6 41 21
DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 14.30
VENEZIA
35 23 9 8 6 32 31
MONZA (-6)
31 23 9 10 4 33 24
MANTOVA
31 23 8 7 8 34 39
PARTITE RETI G V N P F S
SANTARCANGELO 24 23 5 9 9 22 29 VALLE D'AOSTA (-1) 24 23 6 7 10 27 43
BASSANO-RIMINI BELLARIA-SANTARCANGELO CASALE-MONZA CASTIGLIONE-FANO FORLI'-RENATE GIACOMENSE-MANTOVA SAVONA-MILAZZO VALLE D'AOSTA-ALESSANDRIA VENEZIA-PRO PATRIA
1-0 1-5 1-3 1-1 1-1 2-1 4-0 0-0 3-1
(2-1) (0-0) (1-1) (1-0) (4-0) (2-2) (3-0) (1-1) (2-1)
BELLARIA
23 23 5 8 10 24 33
GIACOMENSE
21 23 5 6 12 27 37
MARCATORI
RIMINI
20 22 3 11 8 21 25
FANO (-1)
17 23 4 6 13 25 46
CASALE (-5)
15 23 4 8 11 25 38
MILAZZO
9 23 0 9 14 16 58
17 RETI Virdis (2, Savona). 16 RETI Brighenti (4, Renate). 15 RETI Varricchio (3, Giacomense); Serafini (5, Pro Patria). 13 RETI Ferrari (3, Castiglione). 12 RETI Del Sante (Mantova); Gasbarroni (4, Monza).
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
RIMINI (3-5-2) Scotti 6,5; A. Brighi 6,5, Rosini 6,5, Vittori 6; Palazzi 5,5, M. Brighi 6, Maita 5,5 (dal 17’ s.t. Bianchi 5,5), Onescu 6,5, Baldazzi 5,5 (dall’11’ s.t. Zanigni 5,5); Taddei 6, Morga 6 (dal 30’ s.t. Marras s.v.). (Semprini, Mandorlini, Gasperoni, Maio). All. D’Angelo 6. BELLARIA (3-4-3) Rossini 6,5; Maccarrone 6, Martinelli 6,5, Gerolino 6; Rosseti 6, O’Neal 6 (dal 32’ s.t. Venneri s.v.), Mariani 5,5, Masullo 6; Nicastro 5,5, Bernacci 5,5, Grifoni 6,5 (dal 27’ s.t. Fabi Cannella 6). (Melillo, Thiam, Perrino, Famà, Mastroianni). All. Osio 6. ARBITRO Marini di Roma 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Espulso Perrino dalla panchina al 37’ p.t.; ammoniti Gerolino, Morga, Nicastro, Martinelli, Palazzi, Bernacci, Vittori e Taddei. Angoli 10-4. (g.b.)
REGOLAMENTO
Promosse in sei Retrocedono in D nove squadre Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata e ritorno) e chi perde retrocede.
MARCATORI Suarino (M) al 24’, Carraro (G) al 27’ p.t.; Croce (M) al 14’ s.t. GAVORRANO (4-3-1-2) Lanzano 5; Tognarelli 5 (dal 19’ s.t. Miano 5,5), Alderotti 6,5, Fatticcioni 6, Romiti 5,5 (dal 30’ s.t. Caira s.v.); Zane 5, Nicoletti 6, Viola 6; Lo Sicco 6 (dal 40’ p.t. Moscati 6); Gurma 6,5, Carraro 6,5. (Addario, Ropolo, Rosati, Papi). All. Buso 5,5. MELFI (3-5-2) Volturo 7; Porcaro 6, Dermaku 6, Gennari 5; Benci 5,5, Muratore 6, Orlando 6 (dal 25’ s.t. Gatto 6), Suarino 6,5 (dal 42’ s.t. Cuomo s.v.), Spirito 6; Improta 5,5, Croce 7. (Rinelli, D’Angelo, Sgambato, Conte, Sieri). All. Bitetto 6,5. ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta 5,5. NOTE spettatori 170 circa, incasso di 889 euro. Ammoniti Lanzano, Carraro, Spirito, Miano e Viola. Angoli 3-2. (a.f.)
MARCATORI Sandomenico al 10’ p.t.; Riccio al 33’ s.t. ARZANESE (3-4-3) Aprea 6; Caso 6, Riccio 6,5, Tommasini 6,5; Laezza 7, Tarascio 6 (dall’11’ s.t. Florio 5,5), Maschio 6 (dal 32’ s.t. Figliolia s.v.), Funari 6,5; Elia 6 (dal 19’ s.t. Improta 5,5), Fragiello 6, Sandomenico 7. (Fiory, Albanese, Mascolo, Roghi). All. Rogazzo 6,5. NORMANNA (4-4-2) Gragnaniello 5,5; Ricci 5,5, Campanella 5,5, Panarelli 6, Avagliano 6; Manco 6 (dal 42’ s.t. Polani s.v.), De Martino 6 (dal 29’ s.t. Ercolano s.v.), Giglio 6, Gagliardi 6 (dal 19’ s.t. Pizzi 5,5); Peluso 6,5, Gesuele 6. (Esposito, Giordani, Marano, Wagner). All. Chiancone 5,5. ARBITRO Capilungo di Lecce 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Riccio, Laezza, Ricci, Improta e Campanella. Angoli 5-3. (g.ar.)
MARCATORI Verna (C) al 27’ p.t.; Scarsella (M) al 37’ s.t. MARTINA (4-3-1-2) Perina 5,5; Dispoto 6, De Lucia 5,5, Gambuzza 6, Tundo 5; Mangiacasale 6, Marsili 5, Memolla 5 (dal 1’ s.t. Scarsella 6); Petrilli 5,5 (dal 29’ s.t. Ancora s.v.); Gambino 5,5, Anaclerio 5 (dal 10’ s.t. Rana 5,5). (Modesti, Provenzano, Bagaglini, Di Dio). All. Bitetto 6. CHIETI (4-2-3-1) Feola 6; Bigoni 6, Pepe 6, Di Filippo 6, Gandelli 6; Del Pino 6, Vitone 6; Alessandro 6,5, Mungo 6,5 (dal 23’ s.t. Rinaldi 6), Verna 7; De Sousa 6,5 (dal 29’ s.t. Capogna s.v.). (Cappa, Colantoni, Cardinali, Di Properzio, Rossi). All De Patre 6. ARBITRO Amoroso di Paola 5,5. NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Memolla, Marsili, Petrilli, Rana, Del Pinto e Verna. Angoli 5-3. (t.m.)
2a DIVISIONE GIRONE B
RISULTATI
SQUADRE
PT
SALERNITANA
53 23 16 5 2 44 21
PONTEDERA
45 23 13 6 4 32 18
POGGIBONSI
41 23 12 5 6 33 22
ARZANESE-NORMANNA BORGO A BUGGIANO-FOLIGNO CAMPOBASSO-APRILIA FONDI-PONTEDERA GAVORRANO-MELFI L'AQUILA-HINTERREGGIO MARTINA-CHIETI POGGIBONSI-TERAMO SALERNITANA-VIGOR LAMEZIA
PARTITE RETI G V N P F S
L'AQUILA
41 23 11 8 4 35 25
APRILIA
35 23 10 5 8 29 24
TERAMO
35 23 10 5 8 27 23
PROSSIMO TURNO
CHIETI (-1)
33 23 10 4 9 28 27
DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 14.30
MARTINA
32 23 8 8 7 22 26
ARZANESE
31 23 8 7 8 29 30
BORGO A BUGGIANO 29 23 7 8 8 31 30 GAVORRANO
29 23 7 8 8 30 29
VIGOR LAMEZIA 27 23 5 12 6 13 15
2-0 1-0 3-1 0-1 1-2 1-1 1-1 2-1 3-0
APRILIA-FONDI (2-1) BORGO A BUGGIANO-SALERNITANA (1-3) CAMPOBASSO-GAVORRANO (2-2) CHIETI-POGGIBONSI (0-1) FOLIGNO-L'AQUILA (1-1) HINTERREGGIO-ARZANESE (0-1) MELFI-MARTINA (0-1) PONTEDERA-TERAMO (1-0) VIGOR LAMEZIA-NORMANNA (2-3)
HINTERREGGIO
27 23 7 6 10 20 24
FOLIGNO
26 23 6 8 9 23 30
MARCATORI
MELFI
25 23 5 10 8 17 20
18 RETI Grassi (5, Pontedera). 14 RETI Pera (8, Poggibonsi). 13 RETI Guazzo (1, Salernitana). 12 RETI De Sousa (3, Chieti); Ginestra (2, Salernitana). 11 RETI Ferrari (4, Aprilia); Arrighini (Pontedera).
CAMPOBASSO (-2) 22 23 6 6 11 24 32 NORMANNA
15 23 3 6 14 19 38
FONDI
12 23 3 3 17 20 42
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
MARCATORE D’Antoni al 39’ p.t. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Tonti 8; Annoni 7 (dal 45’ s.t. Manganelli s.v.), Checchi 6,5, Garaffoni 6, Pastore 6,5; Forte 6, Caciagli 6,5 (dal 43’ s.t. Settepassi s.v.), Nolè 6,5; Dimas 6,5; D’Antoni 7, Fioretti 6 (dal 3’ s.t. Santini 6,5). (Gaffino Rossi, Rolando, Butini, Delporto). All. Masi 7. FOLIGNO (3-5-2) Piacenti 6; Adamo 6, Cotroneo 6,5, Biondi 5,5 (dal 1’ s.t. Fedeli 6); Costanzo 6,5, Menchinella 6 (dal 28’ s.t. Fondi 6), Borgese 6, Vassallo 6,5, Verruschi 6 (dal 19’ s.t. Desole 6); Balistreri 5,5, Gaeta 5,5. (Rosetti, Padoin, Colombi, Brunori Sandri). All. Monaco 5,5. ARBITRO Guccini di Albano Laziale 5,5. NOTE spettatori 150 circa, incasso di quasi 700 euro. Espulsi Checchi al 41’ s.t. e Garaffoni al 49’ s.t.; ammoniti Nolè e Adamo. Angoli 7-6. (l.s.)
IL DRAMMA
Amatori: entra e muore in campo atleta di 53 anni E’ morto in campo a 53 anni il giocatore allenatore della squadra dell’Aielli, Giuseppe Tofani, nella gara di sabato del campionato amatoriale abruzzese in casa della Federlibertas Bugnara. Era in panchina e nel finale è entrato in campo e poco dopo si è accasciato al suolo. A nulla sono valsi i soccorsi dello staff medico presente in panchina e Tofani è morto in campo: in carriera aveva vestito, tra le altre, le maglie di Carbonia, Sulmona e l’Aquila.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA NOVITA’
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MOTORI
Alonso un inverno da ironman per il titolo Il ferrarista mostra su Twitter le foto dei duri allenamenti Ora è pronto a scoprire la F138 1
LUIGI PERNA
Se non avesse fatto il pilota, sarebbe potuto essere un professionista di qualsiasi altro sport: il ciclismo, l’atletica, il calcio e perfino lo sci di fondo. In un solo giorno Fernando Alonso è capace di macinare 100 chilometri in bici, correre per un’ora e venti minuti e poi andare di sera in palestra oppure a giocare a calcetto con gli amici. È una delle qualità che lo rendono unico e speciale, diverso da qualsiasi rivale in F.1. Le tre settimane di allenamento che ha trascorso tra la sua Oviedo, il deserto di Dubai e le montagne innevate della Val Gardena l’hanno portato alla vigilia dei test di Barcellona in condizioni fisiche perfette. Stessa ricetta Lo spagnolo ha deciso di replicare e ottimizzare la preparazione del 2012, nella convinzione che fosse il presupposto indispensabile per ripetere un’altra stagione capolavoro e cercare la rivincita contro Vettel e la Red Bull. Per farlo ha perfino rinunciato
INIZIATIVA
Gazzetta digitale C’è lo speciale F.1 Da oggi gli abbonati all’edizione digitale della Gazzetta potranno sfogliare sul tablet uno speciale di oltre 40 pagine dedicato al Mondiale di Formula 1 che scatta tra un mese. Nell’inserto, grande spazio è dedicato alle statistiche dei 22 piloti, degli 11 team e dei 19 circuiti iridati.
a provare la Ferrari F138 a Jerez, suscitando dubbi e sospetti. Alonso ha messo sul piatto le due cose e dopo averci pensato a lungo ha capito che quella settimana sarebbe stata fondamentale per gettare le basi di un’altra stagione al vertice. Adesso, archiviati i suoi allenamenti da Ironman, è pronto per giudicare la nuova rossa e perciò ha chiesto di poter girare da domani per tre giorni di fila al Montmelò. Sempre che il bel tempo, finora alleato, non gli volti le spalle. Ci si potrebbe chiedere a
TORNA IL SAMURAI
2
1. Fernando Alonso in bici nel deserto. 2. Con i preparatori Borra e Bendinelli al Ferrari World di Abu Dhabi; 3. Di corsa con Dubai sullo sfondo. 4. Sugli sci in Val Gardena
3
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IN ONDA 24 ORE SU 24
Da oggi su Sky il canale sui GP Scatta stamane alle 6 Sky Sport F1 HD, il canale (206) dedicato alla F.1. In onda 24 ore su 24, e in attesa del GP Australia, dal 28 febbraio al 3 marzo trasmetterà in diretta gli ultimi test invernali a Montmelò. Con il Mondiale, sarà attivo il mosaico per poter scegliere la propria visuale.
che cosa serva per un pilota barattare uno o due giorni sulla macchina con una settimana da ciclo-maratoneta. Domanda inutile per Alonso, che considera questo il vero segreto della sua incredibile «consistenza» alla guida. Gli allenamenti massacranti per lui non sono una tortura, ma una sfida. Non li vive in funzione della F.1, ma per il piacere che ne ricava da amante dello sport. Solo la palestra, dove mette alla prova i riflessi, lo annoia. A Dubai è arrivato a percorrere fino a 108 km in bici e 19 km a
piedi, quasi una mezza maratona. In Val Gardena ha fatto ascensioni da 3 ore e 20 con gli attrezzi da scialpinismo fino ai rifugi, affrontando anche 1000 metri di dislivello al giorno. Ha così migliorato sia la resistenza aerobica che quella muscolare di gambe, tronco e braccia, sotto la guida degli allenatori Fabrizio Borra ed Edoardo Bendinelli, che lo seguono dagli anni della Renault. Sensazioni La base di lavoro
servirà per affrontare al top della forma le prime quattro
SUPERBIKE DA OGGI ULTIMI TEST A PHILLIP ISLAND DOVE DOMENICA SCATTA IL MONDIALE
gare intercontinentali, dall’Australia al Bahrain, poi al ritorno in Europa ci saranno altri periodi di allenamento. La macchina Alonso però è già al massimo. Ora aspetta di calarsi nell’abitacolo della macchina vera, svezzata da Felipe Massa e Pedro De La Rosa la settimana scorsa a Jerez. L’ultima risposta sulla bontà della F138 verrà dalle sue sensazioni in pista. Sperando coincidano con quelle di Massa, che l’ha giudicata «di un altro pianeta» rispetto alla progenitrice F2012. Sul fronte dell’affi-
Anteprima
Melandri: «La spalla è da operare» Marco Melandri si è salvato dall’ecatombe di cadute nei test di Phillip Island e oggi torna in pista per l’ultima fase del precampionato con la Bmw che cresce per l’assalto al Mondiale. A 6 giorni GP d’Australia potrebbe essere rilassato, invece soffre. «La spalla destra continua a farmi dannare, dopo 3 giri vado in tilt». È quella operata nel 2011: l’anno scorso non ha dato fastidi, invece adesso che succede?
«Meccanicamente sembra a posto, ma continuo a star male. Soffro da novembre e nessuno sa dirmi perché». Dovrà affrontare questa gara con infiltrazioni anestetiche?
«Un palliativo. Finire le due manche, significherà massacrarmi di più. In carriera ho subìto 4 interventi alle spalle, conosco bene il mio fisico. Serve intervenire alla radice». Sta parlando di un nuovo intervento?
«Dopo il GP prenderò il primo aereo per farmi vedere subito dal dottore Giuseppe Porcellini
Marco Melandri, 30 anni ALEX PHOTO
(lo specialista che l’ha operato 13 mesi fa; n.d.r.). Prima di Natale sembrava che bastasse fisioterapia specifica e tanta palestra. Sospetto che non si sia così». Con l’operazione c’è rischio di compromettere la rincorsa al primo titolo Sbk per lei e la Bmw?
«Dopo l’Australia ci sarà un mese e mezzo di sosta prima di Aragon (14 aprile; n.d.r.). Se mi operassi subito potrei rientrare già in Spagna. Meglio correre un GP al 50% che portarsi dietro il fardello tutta la stagione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
dabilità ci sarà invece da verificare che il problema al cambio che ha causato il principio di incendio durante il turno di De La Rosa possa ritenersi archiviato. Perciò il «Virtual Garage» di Maranello seguirà a distanza le prove. L’origine dell’inconveniente sarebbe di natura elettrica e non meccanica. I tecnici hanno esaminato con attenzione gli apparati presenti nella zona centrale della monoposto. Tutti sono stati oggetto di un’accurata revisione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino INTERVISTA A DER SPIEGEL
Vettel: no a Facebook
«Quella destra mi fa sempre male, dopo l’Australia forse faccio l’intervento» PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)
Deserto e Dolomiti
La livrea 2013 della Ducati (p.g.) Oggi, a Phillip Island, Checa torna sulla Panigale per la prima volta con livrea 2013. Lo spagnolo aveva saltato i test dei giorni scorsi per un’occlusione intestinale. Non girerà Badovini, infortunato. Intanto si sono chiusi a Jerez i test MotoGP con Iannone e Pirro ALEX PHOTO
Al contrario di Alonso, Vettel continua a snobbare i social network. «Facebook e Twitter non mi interessano — ha detto in un’inter vista al settimanale tedesco Der Spiegel —. Non vedo alcun senso nel comunicare ogni minuto al mondo qualcosa di me».
INTERNAZIONALI DI CROSS
Cairoli vince 2 titoli (m.z.) A Pietramurata (Tren to), ultima tappa degli Internazionali d’Italia di cross: Tony Cairoli conqui sta i titoli Mx1 ed Elite. A Christophe Charlier (Yamaha) la Mx2.
NASCAR A DAYTONA
Patrick, storica pole A Daytona, Danica Patrick (Chevy) diventa la prima donna a fa re la pole nella Sprint Cup Nascar.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
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CICLISMO IL RE DEL TOUR 2011
Vecchio a chi? Evans c’è: «Mai avuto l’entusiasmo di oggi» L’australiano, 36 anni, rilanciato dal Giro dell’Oman: «Il segreto è la motivazione. Ho sempre pensato di poter tornare al top» le dualismo interno alla Bmc con il giovane e affamato Tejay Van Garderen, l’americano quinto e maglia bianca all’ultimo Tour. «Non sarà il solito Tour scontato all’inizio — spiega Evans —. Già in Corsica le tappe non saranno facili. Mi pare più equilibrato dell’ultimo quanto al rapporto tra salite e crono. Penso che si deciderà in montagna. Le tappe chiave? La doppia Alpe d’Huez e la seconda crono, molto impegnativa».
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta MUSCAT (Oman)
Motivazione. La parola chiave è motivazione. «Normalmente ti serve per allenarti e per correre. Ma quando sei costretto a stare fermo, allora la usi per pensare e riflettere». Il (discretamente lungo) viaggio per tornare a casa sta per cominciare e Cadel Evans si concede una massima che un po’ ricorda quelle di Fernando Alonso in versione-samurai. Per i 36 anni, compiuti il giorno di San Valentino, l’australiano si è fatto un regalo non banale: il ritorno alla competitività ad alti livelli a quasi sei mesi dall’ultima corsa (il Giro del Colorado, a fine agosto) e a quasi sette dalla conclusione di un Tour de France disgraziato, affrontato da campione uscente e chiuso in una scomoda settima piazza. Percorso «Non è stato il Tour de France più difficile della mia vita, ma allo stesso tempo confesso che è stata dura. Quando non vai forte, ti devi chiedere perché. E se non hai la risposta, è frustrante. Però mai ho pensato di non poter tornare al mio livello». E adesso la prospettiva è diversa. Evans ha corso il Giro dell’Oman da protagonista. Ha lottato con i migliori al mondo. E se sull’arrivo in salita ha perso da Rodriguez e Froome, è anche vero che si è messo alle spalle Contador e Nibali. Poi in classifica finale l’hanno preceduto soltanto Froome e Contador. Pedalata e posizione in bici non sono mai state un inno all’estetica, ma stanno ritrovando efficacia. Condizione indispensabile per dimostrare al mondo che si può essere al top anche a 36 anni. E, perché no, cercare di vincere ancora il Tour de France, ottenendo un bis che sarebbe ancora più clamoroso rispetto al primo successo, il primo della storia per un australiano.
lare dell’età, dei vincitori più vecchi e cose del genere — racconta —. Personalmente non mi vedo fare il ciclista professionista a 40 anni, ma l’entusiasmo che ho adesso forse è il più grande che abbia mai avuto. Quando sei giovane hai energia e tanti desideri, ma più avanti hai l’esperienza che ti aiuta a scoprire quello che prima non sapevi». E così ci sarà tempo per affrontare il possibi-
laFesta
Taccuino
Cadel Evans 36 anni, in azione al Giro dell’Oman, chiuso al 3˚ posto AFP Prospettive «Ai media piace par-
SECONDO SUCCESSO 2013
Vuelta Andalucia Prologo a Valverde
Martini brinda ai 92 anni Oggi Alfredo Martini, presidente onorario della Federazione ciclistica italiana, compie 92 anni. Corridore, direttore sportivo, c.t. della Nazionale, infine supervisore, Martini continua la sua missione di padre del ciclismo e, ormai, nonno di tutti i corridori. Auguri di cuore.
Secondo successo stagiona le (e 70˚ in carriera) per Alejando Valverde. Dopo il Trofeo Deia a Ma iorca, lo spagnolo della Movistar si è imposto nel cronoprologo della Vuelta Andalucia (già sua nel 2012), battendo sui 6 km lo sloveno Spilak (a 2"), lo statunitense Farrar e i bel ga Van den Broeck (a 4"). Oggi 1ª tappa da San Fernando a Ubrique (164 km).
IN PORTOGALLO
Algarve, a Martin crono e classifica Vincendo la crono finale (34,2 km) con 1’07" sul polacco Kwiatkowski e 1’15" sul neozelande se Sergent, il campione del mondo della specialità Tony Martin ha scal
«
Il Tour? Non sarà scontato. Attenti alla doppia Alpe d’Huez e alla seconda crono CADEL EVANS RE DEL TOUR 2011
Famiglia Cadel tornerà presto ad attaccare il numero sulla schiena. Lo farà domenica al Gp Lugano, poi le Strade Bianche (sabato 2 marzo), prima del nuovo show-down con tutti i migliori, Contador e Froome in testa, alla Tirreno-Adriatico, la corsa Gazzetta che lui vinse due edizioni fa. «Ma in Oman c’era una media di quasi trenta gradi, magari lì troveremo la neve...» commenta. La priorità adesso però è riabbracciare, nella casa di Stabio, nel Canton Ticino, la moglie Chiara Passerini e il figlioletto Robel, il bambino etiope adottato a Natale 2011. Giù dal podio finale dell’Oman, è scoppiato a ridere vedendo sul blackberry una foto di Robel con una coda di coccodrillo, regalo di un suo tifoso australiano — si fa chiamare «Criket Cadel» — che ha seguito vestito proprio da alligatore tutto il vittorioso Tour 2011. «Io spero di essere un buon padre. Robel è proprio un bravo bambino. La cosa che mi colpisce di più è la sua capacità di imparare. La sua mente è una spugna». E allora la morale è che la motivazione non è solo quella che ti fa pedalare più forte che puoi: «E’ vero. Ci pensavo giusto l’altro giorno. La responsabilità più grande di un genitore è proprio quella di essere un buon esempio per i figli. E io voglio esserlo. Devo esserlo».
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L’ABRUZZESE MANCA SOLO LA FIRMA
PROSSIME GARE
Danilo Di Luca 37 anni
Mentre prosegue la Vuelta Andalucia (fino a giovedì), queste le prossime gare del calendario mondiale su strada.
BETTINI
Da giovedì al 2 marzo Tour de Langkawi (Malesia) Sabato Het Nieuwsblad (Belgio) Domenica Gp Lugano (Svizzera) Kuurne-Bruxelles-Kuurne (Belgio) Clasica de Almeria (Spagna) Giovedì 28 Gp Camaiore Da venerdì 1 a domenica 3 marzo Tre Giorni Fiandre Occidentali (Belgio) Vuelta Murcia (Spagna) Sabato 2 Strade Bianche Domenica 3 Giro del Lazio Dal 3 al 10 Parigi-Nizza (Francia) Dal 6 al 12 TirrenoAdriatico Giovedì 14 Gp Nobili a Stresa Domenica 17 Milano-Sanremo
Di Luca e Fantini: ormai è fatta «Sono già pronto» Danilo verso il team di Citracca: «Spero di correre a Camaiore» MARCO PASTONESI
Danilo Di Luca torna in gruppo. Ancora nulla di ufficiale, ma l’incontro definitivo dovrebbe tenersi all’inizio di questa settimana con la firma per la Fantini Vini-Selle Italia, la squadra gestita da Angelo Citracca e diretta da Luca Scinto. Non è la prima volta che si danno contatto e contratto in dirittura d’arrivo, ma stavolta sembra proprio che sia fatta. Abruzzesi Di Luca, 37 anni, pro’ dal 1999, una cinquantina di vittorie, era rientrato alle corse nell’ottobre 2010 dopo la squalifica per il doping (Cera) al Giro d’Italia 2009, e lo scorso anno aveva vinto due gare, una tappa del Giro dell’Austria e il Gp Nobili. Ma con lo scioglimento dell’Acqua & Sapone di Palmiro Masciarelli, «il Killer» era rimasto senza squadra. Adesso, grazie anche all’interessamento di Valentino Sciotti della Fantini Vini — il progetto di un corridore abruzzese per un’azienda abruzzese —, si è arrivati all’accordo. «Non ho già firmato — precisa Di Luca —, come è stato scritto. E io non l’ho mai detto, ma c’è qualcuno che si spaccia per me sia su Twitter sia su Facebook. E questa situazione è diventata molto antipatica, tant’è che ho chiesto di bloccare quelle fonti. È vero invece che non ho mai smesso di allenarmi e che sarei pronto per correre. Anzi, spero di correre prima possibile, magari già al GP Camaiore (il 28 febbraio, ndr), per poter poi partecipare alla Tirreno-Adriatico, che per me, la squadra e lo sponsor è fra le corse più sentite». Occasione «Prima di parlare di programmi, vorrei vedere Di Luca e valutare la situazione — spiega Scinto, dando a sua volta già per fatto l’accordo —. Danilo è un uomo intelligente, saprà trovare il modo giusto per inserirsi in una squadra che ha una mentalità particolare: la vocazione al sacrificio, l’ispirazione dell’impresa, la filosofia dell’attacco, la valorizzazione dei giovani. Abbiamo già un veterano come Garzelli, che nei ritiri è stato bravissimo a porsi come esempio e guida. Mi aspetto che anche Danilo sappia cogliere questa occasione».
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zato il colombiano Sergio Henao (ie ri 14˚ a 3’15") e si è aggiudicato la Volta Algarve, corsa portoghese in 4 tappe. Nella classifica finale, il te desco della Omega Quick Step, ha preceduto lo stesso Kwiatkowski di 58", l’olandese Westra di 59" e il russo Menchov di 1’21".
IN FRANCIA
Alto Var, Oss terzo Trionfa Vichot Terzo posto di Daniel Oss nel la 2ª e ultima tappa del Giro dell’Alto Var, che ha visto il trionfo finale del francese Arthur Vichot (Fdj). Il tren tino da quest’anno in forza alla Bmc è stato tra i protagonisti dell’impe gnativa frazione conclusiva e al tra guardo è stato preceduto dall’olan dese Lars Boom (Blanco) e dallo stesso Vichot. In classifica Vichot ha preceduto Boom e Ten Dam con lo stesso tempo.
CADUTO AL LAIGUEGLIA
Chaves migliora Prognosi 30-40 giorni Migliorano le condizioni di Esteban Chaves, il colombiano caduto saba to al Trofeo Laigueglia. Il 23enne del Team Colombia ha riportato la frattura scomposta della clavicola destra, frattura della rocca petro sa sinistra, dello zigomo, del seno mascellare e dello sfenoide destro, oltre a compressioni polmonari e probabili infrazioni costali. Non so no previsti interventi chirurgici e la prognosi è di 30 40 giorni.
ELITE-UNDER 23
Pichetta ok ad Alassio Con un assolo nel finale l’ita lo brasiliano Ricardo Pichetta (Monviso Venezia) ha vinto la Men tone Alassio per elite e under 23 battendo Simoni, Zordan e Villella.
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OGGI PRESENTAZIONE
DA MERCOLEDÌ A MINSK
Dopo cinque anni rinasce il Giro del Lazio
La Bronzini guida i pistard azzurri per i Mondiali
Stamattina a Roma, nella Sala delle Bandiere del Campidoglio (ore 11.30), viene presentato il Giro del Lazio, la corsa Gazzetta che torna alla luce dopo 5 anni (l’ultima edizione, nel 2008, andò a Francesco Masciarelli) e che nell’albo d’oro vanta nomi prestigiosi: Bartali, Magni, Baldini, Bitossi, Gimondi, De Vlaeminck, Moser, Fondriest, Bugno, Bettini, Bartoli e Pozzato. Il Giro del Lazio 2013 si disputerà domenica 3 marzo, all’indomani di un’altra corsa Gazzetta, la Strade Bianche, in programma sugli sterrati della provincia di Siena.
La squadra azzurra è quasi tutta già a Minsk, la capitale bielorussa che da mercoledì a domenica ospita i Mondiali su pista. Otto gli uomini convocati dal c.t. Marco Villa: Liam Bertazzo, Francesco Ceci, Angelo Ciccone, Marco Coledan, Ignazio Moser, Michele Scartezzini, Paolo Simion, Davide Viganò. Sei invece le donne scelte da Dino Salvoldi: con l’iridata 2009 della corsa a punti Giorgia Bronzini (che correrà anche lo scratch) ci sono le giovani Beatrice Bartelloni, Elena Cecchini, Maria Giulia Confalonieri, Giulia Donato e Simona Frapporti.
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BASKET SERIE A: QUARTA DI RITORNO ROMA MILANO
l’Analisi di MASSIMO ORIANI
EA7 da record E’ arrivata la svolta? Bourousis non è Meneghin, Fotsis non è Schoene, E Green non è D’Antoni. Ma, per quanto strano possa sembrare, visto che di questa squadra sin qui si è parlato e scritto quasi esclusivamente in negativo, l’EA7 di Sergio Scariolo ha eguagliato un primato della Simac di Dan Peterson: 8 vittorie consecutive fuori casa. La prima a Siena il 24 novembre, l’ultima ieri a Roma, che le permette di agganciare la stessa Virtus e una Cantù sempre più in crisi al quarto posto. Vetta che pareva impensabile solo un mese fa, quando l’Olimpia si giocava lo spareggio a Brindisi per accedere alle Final Eight. A trascinarla quel Fotsis che il Panathinaikos richiede a gran voce (ma non volendo mettere mano al portafogli), disastroso prima del guizzo romano (5/5 da tre). Domenica mezzogiorno a Reggio Emilia la striscia può allungarsi a nove. Vorrebbe dire aver definitivamente svoltato. E passare a Cantù la torcia di lombarda in affanno. A Desio domenica arriva la capolista, e il rischio del 4o k.o. in 5 gare concreto. D’altronde era da mettere in preventivo: se vendi il tuo miglior giocatore (Markoishvili), la rinuncia alla lotta per il vertice è implicita. Comprensibile la necessità di far cassa, soprattutto di questi tempi. Problema che Milano non ha. E alla lunga farà la differenza.
Gazzetta.it SUL SITO LE IMMAGINI DI TUTTE LE PARTITE DELLA SERIE A
REGGIO EMILIA
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(20-25, 29-41; 52-50) ANGELICO BIELLA: Rochestie 11 (3/4, 1/4), Laganà 2 (1/1, 0/1), Johnson 7 (2/5, 1/2), Jurak 4 (2/3, 0/1), Pinkney 24 (9/15, 0/1); Tsaldaris 6 (0/1, 1/4), Renzi 7 (2/5, 1/1), Soragna 4 (1/4, 0/3), Mavunga (0/1), Raspino. N.e.: P.Slanina, All.: Cancellieri. TRENKWALDER REGGIO EMILIA: Cinciarini 8 (4/9, 0/1), Taylor 12 (2/4, 2/4), D.Slanina (0/1, 0/2), Antonutti 2 (1/1, 0/2), Brunner 26 (8/10, 3/3); Cervi, James 14 (3/9, 1/2), Jeremic 10 (2/4, 2/3), Silins (0/3). N.e.: Filloy, Veccia, Deguara. All.: Menetti. ARBITRI: Begnis, Filippini, Caiazza. NOTE - T.l.: Bie 13/15, Reg 8/14. Rimb.: Bie 28 (Renzi 7), Reg 33 (Brunner 8). Ass.: Bie 15 (Johnson 6), Reg 11 (Taylor 5). Progr.: 5’ 9-9, 15’ 25-36, 25’ 39-44, 35’ 56-59. Usc. 5 f.: Jurak 35'05" (58-64). Spett. 3146 per 35160 euro.
69-65
BANCO SARDEGNA SASSARI-UMANA VENEZIA CIMBERIO VARESE-SAIE3 BOLOGNA
78-61
ANGELICO BIELLA-TRENKWALDER R.EMILIA
65-72
NOTE - T.l.: Rom 16/20, Mil 9/12. Rimb.: Rom 39 (Lawal 8), Mil 35 (Fotsis 7). Ass.: Rom 8 (Taylor 6), Mil 16 (Green 4). Progr.: 5’ 4-10, 15’ 22-32, 25’ 36-49, 35’ 57-66. F. ant. Hairston 9’26" (6-21). Spett. 3424.
MARIO CANFORA ROMA
tante le novità. Roma si presenta senza Gigi Datome, out per la botta a un ginocchio rimediata in Coppa Italia contro Varese (tornerà domenica a Caserta). Perdere l’mvp italiano del campionato, uno da venti punti a partita, non è stato certo piacevole per Calvani, costretto a mettere in quintetto Jones
BIELLA L’ex Greg Brunner, totem mai così produttivo in Serie A con il suo high di 26 punti, ha tagliato le gambe alla rimonta della sua ex squadra. Peccato per l'Angelico che aveva trovato nell'ultimo arrivo Kevinn Pinkney l'uomo a cui affidare l'assalto alla vittoria partendo dal -12 (29-41). Ad inzio ultimo quarto Renzi segna il 54-50 e per Biella sembra spianata la strada verso un successo pesante. Ma Brunner e un concreto Jeremic rifirmano un break (58-64). Contento coach Menetti: «Abbiamo subìto la fisicità di Pinkney perché abbiamo dei "quattro" perimetrali, ma vinto la lotta a rimbalzo. Bravo Taylor anche se non ha fatto molti punti. Complimenti a James, che andrà a giocare in Francia: ha dimostrato di essere un professionista. Con più cinismo avremmo chiuso prima la partita» . Sconsolato Cancellieri, che giustifica Johnson che ha perso due palle sanguinose nel finale: «Nei momenti chiave ci siamo passati poco la palla. Ho tenuto Johnson perché nel terzo quarto ha distribuito molti assist ed era il più lucido, poi nell'ultimo si è preso le sue responsabilità». Altri no, è giusto dirlo. Gabriele Pinna
MONTEGRANARO-CASERTA
97-76
ACEA ROMA-EA7 MILANO
66-79 oggi
CLASSIFICA
ARBITRI: Mattioli, Sardella, Bettini.
Antonio Fotsis, il cui rendimento finora è stato da quattro in pagella, sembrava sulla via dell’addio. Il Panathinaikos, la sua ex squadra, lo inseguiva da tempo. E Milano, in verità, non è che se ne facesse un cruccio. Proprio perché con lui (ma non solo...) il rapporto qualità-prezzo è stato un disastro. Ma i greci per prenderlo non vorrebbero coprire il contratto del giocatore fino alla fine della stagione. «Meglio tenerselo e sperare che il suo rendimento cambi», è stato allora il ragionamento del club. Dopo ieri, Scariolo e Proli il pensiero di mandarlo via lo hanno rimosso. Contro Roma, Fotsis è stato devastante. Entrato in partita da primo cambio, è stato colui che ha permesso all’EA7 di prendere subito il largo: 6-21 al 9’, 30-43 al riposo lungo. Le cifre meglio fanno capire l’impatto sul match: 15 punti in 15’, 2/3 da due, 3/3 da tre, 5 rimbalzi, 22 di valutazione. «Ma noi sul giocatore a livello tecnico non abbiamo mai avuto nessun dubbio — precisa Scariolo — si sentono tante cose in giro, fa parte del gioco. Però non c’è stata nessuna trattativa per la cessione, neppure è stata iniziata».
108-84
SCAVOLINI B.MARCHE PESARO-MPS SIENA
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Green 3 (0/1, 1/3), Gentile 12 (4/5, 0/3), Hairston 4 (2/4, 0/4), Melli 3 (0/1, 1/2), Bourousis 2 (1/2, 0/3); Fotsis 21 (2/4, 5/5), Langford 17 (2/4, 4/6), Radosevic 7 (3/4), Bremer 8 (2/3, 1/4), Chiotti 2 (1/1). N.e.: Giachetti, Basile. All.: Scariolo.
SQUADRE CIMBERIO VARESE
PT 32
G 19
V 16
P 3
BANCO SARDEGNA SASSARI
30
19
15
4
MONTEPASCHI SIENA
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18
13
5
ACEA ROMA
24
19
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7
FOXTOWN CANTÙ
24
19
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7
EA7 MILANO
24
19
12
7
UMANA VENEZIA
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10
9
ENEL BRINDISI
20
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10
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TRENKWALDER R.EMILIA
20
19
10
9
CASERTA
16
19
8
11
SAIE3 BOLOGNA
14
19
7
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VANOLI CREMONA
14
19
7
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MONTEGRANARO
12
19
6
13
SIDIGAS AVELLINO
10
19
5
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SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO
8
18
4
14
ANGELICO BIELLA
8
19
4
15
PROSSIMO TURNO Domenica 24/2, ore 18.15
Antonis Fotsis, 31 anni, ala greca di Milano, 7.3 punti di media in stagione prima di ieri CIAM
TRENKWALDER R.EMILIA-EA7 MILANO (ore 12) BANCO SARDEGNA SASSARI-SCAVOLINI B.MARCHE PESARO SAIE3 BOLOGNA-SIDIGAS AVELLINO VANOLI CREMONA-MONTEGRANARO MONTEPASCHI SIENA-ANGELICO BIELLA UMANA VENEZIA-ENEL BRINDISI CASERTA-ACEA ROMA FOXTOWN CANTÙ-CIMBERIO VARESE (Desio, ore 20)
Fotsis segna e resta Milano vince a Roma Non c’è Datome, il greco che il Panathinaikos rivuole disputa la miglior gara dell’anno. Scariolo: «Mai dubbi sul suo valore» Migliori
h 8 FOTSIS (Milano) Le stranezze del basket: sembrava già sull’aereo per Atene, ieri è diventato la star di Milano. Ha martellato all’inizio, mettendo pure il colpo del definitivo k.o.: 5/5 da tre
h7
LAWAL (Roma) È l’unico a salvarsi nel deserto di Roma: sbaglia anche (11/19) ma 24 punti e 8 rimbalzi sono un ottimo bottino. Meglio comunque nella seconda parte di gara che non nella prima.
da numero tre. Dall’altra parte non c’è nello starting five, per la prima volta nella stagione, Langford, sostituito da Gentile. La differenza di valori si nota subito. Se poi l’Acea non riesce a fare di meglio, nel primo quarto, di un 1/18 (!) al tiro, l’esito finale si può facilmente immaginare. Il cuore, la grinta, non portano punti, ma solo la speranza di restare attaccati al match (come sul 28-32 del 17’ e sul 64-69 del 38’), prima del sistematico allungo milanese. Condivisione Volete un altro da-
to? Alla fine del terzo quarto, Roma presenta un imbarazzante 0/11 da tre. Lawal è l’unico a fare canestro, ma chi mette il
GUAIO MA AVELLINO RISCHIA DI PERDERE JOHNSON
Brunner scatenato Lakovic: primo L’ex mette Biella ko regalo a Pancotto 65
93-81
ENEL BRINDISI-FOXTOWN CANTÙ
ACEA ROMA: Taylor 8 (3/11, 0/6), Goss 13 (3/7, 1/4), Jones 10 (3/5, 0/2), Czyz 5 (1/5, 1/1), Lawal 24 (11/19); Lorant 6 (1/3, 0/1), D’Ercole (0/1, 0/2), Tambone. N.e.: Tonolli, Gorrieri, Datome, Carida. All.: Calvani.
BRAVA REGGIO ORA JAMES VA VIA
BIELLA
SIDIGAS AVELLINO-VANOLI CREMONA
(10-23, 30-43; 48-59)
Quante novità Alla palla a due,
Sul sito è possibile vedere gli highlight di tutte le partite di serie A dell’ultima giornata. Inoltre, le immagini più belle dell’All Star Game Nba disputato nella notte a Houston, oltre a interviste e articoli di approfondimento.
RISULTATI
66 79
AVELLINO
93
CREMONA
81
(23-26, 50-42; 66-65) SIDIGAS AVELLINO: Lakovic 12 (1/3, 3/6), Dean 15 (4/4, 2/7), Richardson 20 (4/7, 3/5), Ivanov 12 (5/5, 0/2), L.Johnson 16 (1/1); Dragovic 4 (0/1, 1/2), Hunter 8 (1/2, 2/5), Biligha 6 (3/3), Spinelli 14 (1/3, 4/4), N.e.: Alborea, D'Argenio, Iannicelli. All: Pancotto. VANOLI CREMONA: A. Johnson (0/2), Jackson 11 (0/3, 3/7), Harris 16 (3/7, 2/4), Peric 12 (6/9, 0/2), Stipanovic 10 (5/6); Vitali 17 (3/6, 1/1), Chase 14 (1/3, 3/7), Kotti 1 (0/2), N.e. Belloni, Ruini, Cazzaniga, Conti. All: Gresta. ARBITRI: Taurino, Weidmann, Pozzana. NOTE - T.l.: Sid 8/14, Van 18/21. Rim.: Sid 32 (Ivanov, Dean 9), Van 30 (Harris 6). Ass.: Sid 19 (Lakovic 8), Van 10 (Vitali 6). Progr.: 5’ 15-15, 15’ 35-33, 25’ 59-53, 35' 77-71. Spet.: 3500. AVELLINO Nel segno del duo Spinelli-Lakovic il ritorno al successo della Si-
digas che lascia l’ultimo posto in classifica. I due registi irpini a turno spaccano la gara coadiuvati dalle buone prestazioni di Richardson, Ivanov e Dean che riescono a dare a coach Pancotto il primo successo in Irpinia. Cremona tiene bene il campo per 32' riuscendo sempre a rintuzzare gli allunghi dei padroni di casa, soprattutto col talento di Vitali. Nel primo quarto Cremona approfitta delle paure di Avellino per scattare avanti grazie a Peric che infila 10 punti (23-26). Richardson e Spinelli replicano con una serie di triple, che, nonostante il serio infortunio di Linton Johnson al ginocchio sinistro (distorsione o contusione, oggi gli accertamenti) fanno salire gli irpini fino al +12 di vantaggio (48-36 al 17'), prima di un parziale recupero ospite (50-42 al 20') che si concretizza per due volte in un sorpasso grazie ai tiri da tre punti di Chase ed Harris (69-71 al 32'). Ma la reazione irpina produce un parzialone di 24-10 che permette, grazie alla tripla di Lakovic sulla sirena, di annullare pure il gap di -11 dell'andata. Luigi Zappella
punto esclamativo alla serata? Sempre lui, super Fotsis che negli ultimi due giri di lancette piazza le due triple di fila della sicurezza (da 64-69 a 64-75) che lanciano Milano alla quinta vittoria consecutiva. «Al di là del dato statistico — ricorda Scariolo — è stato bello l’impatto con la gara, l’aver costretto Roma a soli 10 punti nel primo quarto. E la panchina ha prodotto davvero tanto. Langford fuori dal quintetto? Stiamo provando qualcosa di diverso, lui ha dato la massima disponibilità, anzi l’ha condivisa». Calvani, invece, va al sodo. «Si poteva vincere pure senza Datome, siamo mancati noi con un primo quarto pessimo».
Peggiori
i 4.5 BOUROUSIS (Milano) Scariolo cerca di incoraggiarlo, gli fa pure una bella lavata di testa, ma lui non è in serata. Svogliato, rende davvero poco. Meno male che c’erano altri a segnare...
i4
TAYLOR (Roma) Sbagliato l’approccio e l’atteggiamento: ha esagerato con le soluzioni individuali, chiudendo con un tragico 3/17 dal campo, senza mai mettere in ritmo i compagni.
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DOPO LO SCIOPERO BENE BURNS
Montegranaro vola Caserta non c’è MONTEGRANARO
97
CASERTA
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(23-18, 53-27; 71-48) SUTOR MONTEGRANARO: Steele 9 (2/3, 1/3), Cinciarini 16 (2/4, 4/9), Johnson 2 (1/3, 0/3), Freimanis 6 (0/1, 2/4), Burns 24 (10/14, 1/2); Slay 9 (3/4, 1/3), Di Bella 11 (3/5, 0/2), Mazzola 2 (1/1), Amoroso 13 (2/5, 2/4), Campani 5 (1/3, 1/1), Panzini (0/1), Perini (0/1). All.: Recalcati. CASERTA: Gentile 10 (4/6, 0/3), Maresca 3 (0/3, 1/3), Jonusas 17 (4/6, 2/3), Akindele 24 (7/8), Jelovac 16 (5/8, 1/6); Mordente 3 (0/1, 1/4), Marzaioli, Michelori 1 (0/3), Sergio 2 (1/1). N.e.: Cefarelli. All.: Sacripanti. ARBITRI: Sabetta, Aronne, Martolini. NOTE – T.l: Mon 11/12, Cas 19/24. Rimb.: Mon 35 (Burns 9), Cas 35 (Jelovac 10). Ass.: Mon 15 (Di Bella 5), Cas 12 (Jelovac 4). Usc 5f.: Amoroso 18’47”, Campani 19’10”, Jonusas 34’05". Progr.: 5’ 11-8, 15’ 38-21, 25’ 60-37, 35’ 87-63. Spett.: 2300 per 12.817 euro. ANCONA – Con una prova superlativa la Sutor riscatta una settimana di polemi-
che battendo una brutta Caserta, messa ancora più in difficoltà dall’assenza di Mavraides. Un successo che vale doppio alla luce della differenza canestri ribaltata (andata 78-67 per la Juve). «Sono estremamente soddisfatto della prova dei ragazzi – commenta coach Recalcati che hanno dato prova di attaccamento e voglia nonostante quanto accaduto durante la settimana. La partita si è decisa nel 1o tempo con 2 sole perse in 20’ (rispetto alle 15 degli avversari). Se non è un record ci andiamo vicino e questo ci ha permesso di avere molti più possessi a disposizione». Rabbia ed amarezza invece sull’altro fronte: «Difficile accettare una prova così nonostante le difficoltà della settimana. Non posso parlare di approccio sbagliato perché in un primo momento siamo rimasti in partita. Poi ci sono stati i falli di Jonusas e Akindele, la panchina non ci ha portato energia e la squadra si è completamente spenta nel 2o quarto. Recuperare poi diventa difficile». Decisivi i 7’ tra fine 1o e inizio 2o quarto con un 24-3 per Montegranaro, che toccava il +29 con Burns, migliore in campo. Aaron Pettinari
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
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MIGLIORI
VARESE BOLOGNA
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78 61
C’È SIENA A PESARO
(25-11, 45-28; 54-51) CIMBERIO VARESE: Green 12 (3/5, 1/4), Banks 8 (4/9, 0/1), Ere 9 (2/5, 1/2), Polonara 9 (1/2, 2/4), Dunston 20 (8/10); Sakota 11 (1/2, 3/6), Rush 2 (1/4, 0/1), De Nicolao 5 (1/2, 1/2), Talts 2 (1/2), Bertoglio. N.e.: Bertoglio, Cerella e Balanzoni. All.: Vitucci.
S Dunston 8,5 Dominante in area, una prestazione di rara efficacia. Mette sotto sia un Gigli da 14 rimbalzi che Rocca
SAIE3 BOLOGNA: Poeta 6 (3/10, 0/2), Hasbrouck 8 (2/6, 1/3), Gaddefors 10 (2/3, 2/3), Smith 7 (2/5, 1/5), Gigli 8 (4/5); Minard 9 (4/9), Rocca 7 (3/4), Imbrò 6 (0/1, 2/6). N.e.: Parzenski, Fontecchio, Torriglia e Ghiacci. All.: Finelli. ARBITRI: Paternicò, Quacci e Maccioni. NOTE - T.l.: Var 10/12, Bol 3/6. Rimb.: Var 32 (Polonara 8), Bol 34 (Gigli 14). Ass.: Var 18 (Green 9), Bol 13 (Poeta 5). Progressione: 5’ 11-7, 15’ 31-20, 25’ 52-38, 35’ 69-55. Spettatori 4075 per 50.841 euro.
Bryant Dunston, 26 anni, centro di Varese, 15.4 punti di media CIAMILLO
S Gaddefors 7 Non ha paura di prendersi le sue responsabilità dall’arco. Peccato che sia l’unico in casa Virtus!
Super Dunston Varese capolista incontrastata
i Bologna ha solo un sussulto: sale da -20 a -1
PEGGIORI
Poi il centro si scatena e chiude il match ANTONIO FRANZI VARESE
S Rush 5,5 Gli sforzi di portare un contributo offensivo vanno a sbattere sul ferro. Con Talts, chiude in valutazione negativa
La Cimberio s’aggrappa alle braccia esplosive di un super Dunston (39 di valutazione con 8/10 da sotto, 6 rimbalzi, 7 palle recuperate e 4 stoppate) per superare le amnesie di un terzo periodo dove concede un incredibile 23-4 a una Virtus a lungo in stallo offensivo (solo Gaddefors in doppia cifra per Finelli!) e rimettersi in linea così da garantirsi una volta di più il primato solitario in classifica.
fors in punta, Varese trova immediatamente in Dunston un terminale efficace (8-2 al 2’). Quando anche Ere riscalda la mano dalla distanza, il vantaggio Cimberio s’allunga fino al +14 (21-7 al 9’30”). Bastano però gli unici momenti d’intensità offerti da Minard per riproporre una Siae3 che
Vitucci: «Occorre lavorare sui momenti di blackout che subiamo»
Vena In una serata in cui Bolo-
S Usa Bologna 4 La serata dei tre esterni Usa è da incubo. Minard (foto), Hasbrouck e Smith ne azzeccano poche
gna ha pagato la pessima vena del suo trio di esterni Usa, con Hasbrouck, Minard e Smith capaci di mettere sul tabellino non più di 24 punti complessivi, coach Vitucci si affida in avvio alla regia di Mike Green (9 assist) per scacciare subito i fantasmi della sconfitta nella finale di Coppa Italia. Con il suo play a spingere sull’acceleratore contro la zona 3-2 emiliana che mette i tentacoli di Gadde-
trova un buon 7-0 in avvio di 2o periodo (25-18). Alt A dire stop alle penetrazioni dell’esterno Usa è il solito Dunston che sale 2 volte di fila in verticale a respingere le conclusioni avversarie. Con De Nicolao a dettare il ritmo e l’efficacia offensiva di Ere, la Cimberio ritorna a controllare la situazione e il vantaggio tocca il +20
sulla tripla di Polonara (anche 8 rimbalzi) in avvio di ripresa (48-28 al 20’30"). Luce All’improvviso, però, la luce varesina si spegne. Quando finalmente Poeta entra in partita e Gaddefors non ha paura di scagliare dardi dalla distanza, Bologna piazza un gran parziale che in nove minuti mette a rischio il successo di Banks e compagni (52-51 al 29’). «Il salto di qualità per noi deve venire soprattutto in termini di concentrazione. Occorre lavorare sui momenti di black out che subiamo» dice Vitucci. Sono però le triple di Sakota ad aprire un ultimo quarto dove Ere riprende subito sotto il controllo. A risolvere, manco a dirlo, è una volta di più un Dunston in serata eccellente. In un attimo il vantaggio dei biancorossi di casa ritorna a un tranquillizzante +17 (72-55 al 35’30") dove un contributo importante per la tranquillità dei 4000 di Masnago viene anche da un buon Green.
(cam.ca-g.n.) Stasera (ore 20, La7D e SportItalia2) il posticipo Pesaro-Siena (arbitri Chiari, Vicino, Bartoli). Scavo al completo, Mps con Carraretto reduce dalla lesione al bicipite femorale di oltre 2 settimane e il cui impiego verrà deciso in giornata.
S DONNE Ieri 7a di ritorno: Schio-Umbertide 63-55 (giovedì); Cagliari-Orvieto 73-60; Chieti-Pozzuoli 59-65; Lucca-Parma 51-48. Hanno riposato: Priolo e Taranto. Classifica: Schio 14 vinte-1 persa; Lucca 12-3; Parma, Taranto 10-4; Umbertide 8-7; Priolo 5-9; Pozzuoli 4-10; Chieti 4-11; Cagliari, Orvieto 3-12
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PRODEZZA L’AMERICANO SEGNA 14 PUNTI DI FILA
LEGADUE 7A DI RITORNO
Gibson, che finale! Brindisi batte Cantù
Vincono Casale e Barcellona
BRINDISI
69
CANTU’
65
(16-20, 34-36; 48-52). ENEL BRINDISI: Gibson 29 (8/14, 3/7), Reynolds 4 (1/2), Viggiano 5 (2/6, 0/4), Robinson 4 (2/5, 0/1), Simmons 11 (4/8); Grant 6 (2/2), Fultz 2 (1/1, 0/1), Formenti (0/1), Ndoja 8 (1/1, 2/3). N.e.: Zerini, Pacella. All.: Bucchi. FOX TOWN CANTÙ: Tabu 14 (2/4, 3/9), Aradori 13 (4/6, 1/5), Leunen 4 (2/5, 0/1), Brooks 5 (2/4), Tyus 4 (2/2); Mazzarino 9 (3/7 da 3), Cusin 10 (5/6), Mancinelli (0/2, 0/1), Anderson 3 (0/1, 1/2), Scekic 3 (1/2). N.e.: Kudlaceck, Abass, All.: Trinchieri. ARBITRI: Cerebuch, Giansanti, Ramilli. NOTE T.l.: Bri 12/21, Can 5/8. Rim.: Bri 30 (Grant, Gibson, Viggiano 6), Can 32 (Leunen 7). Ass.: Bri 16 (Reynolds 7), Can 9 (Leunen 4). Prog.: 5’ 11-10, 15’ 23-35, 25’ 42-47, 35’ 56-58. Ant.: Tabu 18’34", Robinson 23’. Tec.: Bucchi. Spet.: 3500. BRINDISI L’Enel annulla per tre volte i van-
taggi consistenti di Cantù (che 2 volte tocca il +12, poi il +8 sul 52-44 del 28’) e con uno stratosferico Jonathan Gibson (15 punti negli ultimi 10’) porta a casa un’altra importante vittoria che Bucchi, anche ieri sera, ha definito «Un altro mattoncino in chiave permanenza in Serie A». È stata una bella gara: alla fisicità degli uomini di Trinchieri, ha fatto da contraltare la velocità e la difesa della squadra brindisina. «È stata la gara dei desideri perduti — ha affermato il telegrafico Trinchieri —. Abbiamo perso il controllo di Gibson solo negli ultimi 3 minuti. Mi rincresce, però, un dato: le 24 palle perse». Cantù sempre avanti, Brindisi che, nell’ultimo quarto, ha fatto sua la partita. «Rispetto alla gara con Siena — ha certificato Bucchi — abbiamo avuto maggiori difficoltà, anche se debbo ammettere che in difesa siamo stati bravissimi». Ed in effetti è stata proprio la difesa l’ostacolo che Cantù non è riuscita a superare quando, forse, immaginava che sarebbe riuscita a prevalere. Ma Gibson, che sul +5 degli ospiti (53-58) realizza 14 punti consecutivi i canturini se lo ricorderanno per un bel pezzo. Franco De Simone
BARCELLONA-VERONA 74-73 (23-25, 41-40; 57-59). BARCELLONA: Green 12, Thomas 10, Sanders 18, Callahan 16, Cittadini 6; Mocavero 7, Giuri 5. VERONA: Da Ros 14, Chessa 12, Westbrook 14, Lawal 13, McConnell 10; Boscagin 10. SCAFATI-TRIESTE 76-69 (21-15, 41-41; 58-56). SCAFATI: Sorrentino 8, Mays 6, Ghiacci 10, Tavernari 17, Slay 27; Bushati 3, Rosignoli 3, Izzo 2. TRIESTE: Carra 13, Filloy 19, Ondo, Mescheriakov 5, Gandini 7; Coronica 11, Tonut 3, Ruzzer 5, Fall 6. (m.d.c.) JESI-IMOLA 87-64 (27-19, 47-35; 63-49). JESI: Maggioli 22, Hoover 6, Valentini 16, Griffin 23, Sanders 9; Gaspardo 4, Zanelli 2, Santiangeli 5. IMOLA: Chillo 6, Maestrello 2, Valenti 9, Frassineti 12, Gay 19; Turel 4, Foiera 12. (a.c.) CASALE-BRESCIA 91-87 (32-26, 46-49; 62-65). CASALE: Ware 38, Ferrero 2, Green 20, Martinoni 13, Butkevicius 6; Pierich 5, Malaventura 7. BRESCIA: Fernandez 7, Jenkins 13, Giddens 14, Barlos 16, Brkic 19; Stojkov 8, Lombardi 6, Scanzi 4. All.: Martelossi. (m.n.) FORLÌ-FERENTINO 102-97 (26-25, 44-39; 68-59). FORLÌ: Spencer 15, Musso 17, Simeoli 8, Natali 12, Soloperto 16; Borsato 11, Roderick 17, Tessitori 6. All.: Dell’Agnello.FERENTINO: Guarino 23, Gurini 9, James 26, Parrillo 2, Ekperigin 12; Tomassini 2, Allegretti 19, Casini 4. All.: Gramenzi. (e.p.) Venerdì: Pistoia Bologna 65 60. Sabato: Veroli Capo d’Orlando 90 66. Ha riposato: Trento. Classifica: Pistoia 13 vinte 5 perse; Barcellona 12 5; Casale 12 6; Brescia 11 7; Bologna, Scafati 10 8; Forlì 9 9; Verona, Trento 8 9; Trieste 8 10; Veroli, Ferentino, Capo d’Orlando, Jesi 7 11; Imola 4 13.
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VENEZIA CEDE NEL TERZO QUARTO
Thornton out Bravo Devecchi Sassari dilaga SASSARI VENEZIA
108 84
(26-20, 48-43; 80-57) BANCO DI SARDEGNA SASSARI: T.Diener 17 (5/9, 2/3), D.Diener 27 (2/4, 6/9), Thornton 9 (4/7, 0/1), Ignerski 17 (5/6, 2/3), Easley 9 (3/7); Devecchi 13 (2/2, 3/4), B.Sacchetti 5 (1/1, 1/4), Vanuzzo 6 (2/4 da 3), Pinton 5 (1/2, 1/3), Diliegro. All.: Sacchetti. UMANA VENEZIA: Clark 16 (2/3, 4/8), Young 6 (3/4, 0/1), Rosselli 11 (5/7, 0/2), Diawara 20 (8/10, 1/5), Szewczyk 4 (0/2); Bulleri 2 (1/1, 0/1), Zoroski 13 (1/3, 3/4), Bowers 4 (2/3), Magro 4 (1/1), Hubalek 4 (2/4, 0/1), Candussi (0/1). All.: Mazzon. ARBITRI: Lamonica, Lo Guzzo e Calbucci. NOTE - T.l.: Sas 11/16, Ven 10/14. Rimb.: Sas 25 (Ignerski 6), Ven 31 (Szewczyk 6). Ass.: Sas 23 (T.Diener 14), Ven 7 (Szewczyk e Rosselli 2). Progr.: 5’ 8-11, 15’ 37-31, 25’ 65-51, 35’ 94-67. Tecn.: panchina Venezia 19’26" (46-40). Spett.: 4532 per 70.064.
GIOVANNI DESSOLE SASSARI
Sassari spezza la serie positiva dell'Umana Venezia che durava da quattro match e supera ancora i 100 punti. Con un Travis Diener da record (14 assist) ed un Devecchi monstre nel sostituire l’infortunato Thornton, che ha accusato un risentimento muscolare all’adduttore che verrà valutato stamattina, Venezia cade sotto gli attacchi del Banco che nel terzo quarto è assolutamente devastante. «Temevo molto questa partita, loro erano in salute e lo hanno dimostrato più volte. Gara da prendere con le molle, poi l'infortunio di Bootsy ci ha tolto un giocatore importante — spiega coach Meo Sacchetti —. Ma la risposta di Devecchi è stata importante. In difesa poi ho visto buone cose che mi danno belle speranze». Ignerski Il primo canestro è di Travis Diener poi Venezia accelera e lascia Sassari sul posto (2-9). La reazione è nell'inchiodata di Michal Ignerski, che poi stoppa sul tabellone Rosselli ed apre alla risalita biancoblu che sulla tripla di Drake Diener sorpassa (16-14). E quando Ignerski colpisce anche dall'arco, sul +5 sardo, è timeout Umana. Il
Travis Diener, 30 anni CIAMILLO
secondo quarto è il momento più equilibrato della partita, quando Travis Diener, con una tripla, riposta Sassari sul 37-31, Thornton, però, sente un fastidio muscolare, va in panchina e non rientra più. Diawara fa la voce grossa in area, fiammata di Easley (43-38), tecnico alla panchina ospite, a metà gara è 48-43. Le triple di un Ignerski, presente e ficcante, e Drake Diener aprono e chiudono il break da 8-0 Dinamo, L'Umana perde troppi palloni (19 a fine gara), un sontuoso Devecchi («Bella vittoria di squadra, speriamo Bootsy torni presto e pensiamo a Pesaro») segna 8 punti in serie (due triple) e su Venezia cala la notte. Vanuzzo da tre per il +20, Jack lo imita per l'80-57 che chiude il terzo periodo. Mazzon «Non c’è molto da dire
da parte mia — ha dichiarato in sala stampa coach Andrea Mazzon —, abbiamo giocato contro una squadra che ha fatto un match eccezionale e un terzo quarto stellare. Bene nei primi 20’, troppe palle perse ma il terzo periodo abbiamo subito una serie incredibile. Concentriamoci e pensiamo alla prossima, non ci sono altre soluzioni». L'inseguimento alla capolista Varese, per la Dinamo e l'Isola, continua. © RIPRODUZIONE RISERVATA
All Star Game Nba
Gara schiacciate: delusione White James White, ex Sassari e Pesaro, sognava da una vita di partecipare alla gara delle schiacciate Nba, dopo aver vinto quella in Turchia e in Italia. Ma la sua prestazione è stata molto deludente, con eliminazione al primo turno. «I palloni non avevano grip» si è poi lamentata l’ala dei Knicks. La vittoria è andata a Terrence Ross dei Raptors, che in finale ha superato il campione uscente, Jeremy Evans, indossando la maglia di Toronto che fu di Vince Carter. La gara del tiro da tre punti è stata invece vinta da Kyrie Irving di Cleveland, capace di battere in finale l’ex messinese Matt Bonner EPA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
SCI MONDIALI A SCHLADMING DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO SCHLADMING (Austria)
Marcel Hirscher è l’ultimo eroe dei Mondiali di Schladming, quello atteso da un popolo intero, che ieri ha avuto la conferma che questo scricciolo (1.67 d’altezza) è un gigante, il vero erede dei suoi grandi campioni, da Sailer e Schranz sino ad Hermann Maier. Come i veri fuoriclasse, Hirscher ha vinto nel giorno più importante, quello in cui più di 50.000 austriaci (40.300 i paganti) hanno raggiunto Schladming per vivere la giornata tanto attesa di orgoglio nazionale. Se non era facile psicologicamente, ancora più difficile lo era in pista, in una mattinata grigia e calda (2 gradi di temperatura nella prima manche, 5 nella seconda), dove il ghiaccio faticosamente realizzato sulla pista dagli organizzatori in settimane di lavoro si è progressivamente squagliato. Come si è squagliata la squadra azzurra, incapace di reggere il suo ruolo e, Moelgg a parte, di leggere la gara. L’esordio La prima manche è stata strana, uno slalom con poca velocità e qualche angolo troppo chiuso che ha messo in crisi più di un protagonista. Ma non Hirscher che, senza prendere rischi, si è insediato in vetta alla classifica davanti a Neureuther (a 28/100) e Matt (a 56/100). Erano i primi tre a partire, dopo la pista si è progressivamente segnata rompendo ulteriormente il ritmo dei contendenti. E’ deragliato anche Ted Ligety, che, con tre ori già in tasca, è andato all’attacco come in «Ombre Rosse» ma si è trovato fuori dopo poche porte. Alla fine del primo giro l’unico azzurro ancora in corsa era Manfred Moelgg, quarto a 9/100 da Matt e dal podio. Razzoli ci provava, voleva vincere e lo dimostrava con un ritardo al secondo intertempo di soli 34/100 su Hirscher, ma a undici porte dal traguardo si trovava sdraiato sulla neve per una piega eccessiva nel tentativo di recupera-
50.000
Gli spettatori presenti sulla pista Planai: il Mondiale in Austria è stato un trionfo di pubblico
Hirscher, l’eroe non tradisce Italia, è il giorno più buio L’idolo di casa domina pressione e avversari e trionfa nello slalom facendo impazzire l’Austria. Azzurri a picco: fuori in tre e solo Gross all’arrivo, ma 11˚ re un ritardo. Sbagliava invece tutto Stefano Gross, sfortunato a dir la verità con il numero di partenza (14), ma che dopo essersi quasi sdraiato sulla neve dopo una quindicina di secondi, nel tentativo di recuperare non è più riuscito a trovare il ritmo e si è classificato sedicesimo, ormai lontano dal podio (+2"16). Troppo prudente invece Thaler (19˚ a 2"53) per una gara mondiale.
Il trionfo Il vero capolavoro di Hirscher però era la seconda discesa, la più insidiosa, per una neve molle e scivolosa come una saponetta su cui era impossibile essere perfetti. E scendere per trentesimo significava anche lottare con le buche. Se poi si aggiunge il fatto che prima Matt, poi Neureuther andavano al comando, si può capire con quale pressione il giovane austriaco si sia affacciato al
cancelletto di partenza. Ma un campione in tale situazione si gasa, non si agita. Una discesa intelligente, ha spinto dove poteva e tirato il freno quando serviva. Sino a toccare l’oro, il secondo dopo quello della pro-
va a squadre. Argento a Neureuther e bronzo a Matt. A fondo Alla fine l’unico azzurro in classifica è Stefano Gross, undicesimo, troppo poco per una squadra che doveva essere protagonista. Moelgg a caccia del podio ci ha provato, ma dopo 15" ha inforcato un palo. Thaler è partito deciso come avrebbe dovuto fare nella prima. Aveva un gran
tempo, ma pure lui si è trovato fuori sul muro finale. Il classico pugno di mosche insomma, il fallimento di una squadra che doveva spaccare il mondo ed invece in stagione si è progressivamente ripiegata su se stessa. In questi quattro uomini non manca talento, ma ora ci vuole una bella dose di umiltà per ripensare agli errori e cercare di risalire la china. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo allena papà «Io voglio essere sempre il più veloce, anche in allenamento»
Primooro
MARCEL HIRSCHER 23 ANNI: ORO IN SLALOM
Marcel, una vita all’attacco «Se uscivo, mi ammazzavano» Ama motocross e auto veloci e ha passato la vigilia con la fidanzata: «Per staccare» DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI SCHLADMING (Aut)
Motto del giorno a cura di Marcel Hirscher: meglio uscire con il migliore intermedio che arrivare al traguardo quarto o quinto. Abbastanza per spiegare atteggiamento e classe dell’eroe di casa Austria, fenomeno in atti e parole. Provateci voi a scendere con tutto un Paese dietro,
con l’incubo di chiudere i Mondiali senza ori individuali (ultima volta, tragedia nazionale, nel 1987) e l’aggravante di giocarsela in casa. Da queste parti lo sci è come il calcio, forse di più e in questi giorni Hirscher è apparso sulle prime pagine dei quotidiani più del Papa dimissionario. Con lui tutta la famiglia (ieri la fidanzata Laura, modella, è finita sul Krone Zeitung poco vestita). «Mi sono divertito a essere parte di questo gioco, la pressione più grande arri-
va dai media e da alcune domande stupide, però lo stress che ho dentro si trasforma in carburante per la gara» dice adesso che il finale è lieto come si sognava. Paura Da ragazzino inseguiva
l’ingresso nella squadra nazionale, dopo essere cresciuto all’ombra di papà Ferdinand (per chi l’ha vista in tv, è il baffone che l’ha abbracciato sul traguardo) e non nell’organizzazione federale. Dopo 3 ori ai Mondia-
MEDAGLIERE: USA PRIMI PAESE O A B 1. STATI UNITI 4 0 1 2. FRANCIA 2 1 1 3. AUSTRIA 1 2 4 4. SLOVENIA 1 2 0 5. GERMANIA 1 1 1 6. NORVEGIA 1 0 1 7. ITALIA 0 2 1 8. SVIZZERA 0 1 0 8. CROAZIA 0 1 0 10. SVEZIA 0 0 1 Prova a squadre non inclusa
Tot. 5 4 7 3 3 2 3 1 1 1
li juniores, un quarto posto nel gigante iridato in Val d’Isere 4 anni fa e 18 successi in Coppa del Mondo con tanto di classifica generale vinta allo sprint l’anno scorso, ha avuto paura: «Un quarto d’ora prima di partire ha pensato alla gara, alla mia vita: che cosa succede se esco? Se faccio un errore mi ammazzano. Allora ho guardato tutto dal mio punto di vista: potevo solo attaccare al massimo». Privacy La notte prima dello slalom ha dormito a casa (Annaberg, salisburghese, una quarantina di minuti in auto da Schladming) con la fidanzata Laura: «Perché quando chiudo la porta, i Mondiali restano fuori». Impossibile cancellare però le tensioni del favorito numero 1, come ha riconosciuto anche Neureuther, d’argento per la prima medaglia individuale: «Bravo Marcel. So che cosa è la tensione di un Mondiale in casa, è successo anche a me due anni fa». A Schladming Hirscher si è presentato con la dote del primo posto nella classifica generale e di specialità, la cop-
petta è già quasi vinta con 4 successi in 7 gare. Si è nascosto, allenandosi con Neureuther, per un paio di settimane ha rinunciato pure alla passione per motocross e auto veloci. «Sono contento che i Mondiali siano finiti, posso godermeli ora, ma non è stato sempre facile» sospira. Rischio calcolato Cronaca con
parole sue della gara di ieri: «Prima manche molto tecnica senza errori, durante la stagione ho capito che serve solo come selezione, quello che conta è la seconda. La pista non ha tenuto, è stato molto difficile, agli ultimi dieci paletti ho pensato solo ad arrivare in fondo, perché so anche che cosa significa uscire a due porte dalla fine». Nel cassetto dei segreti ha solo una ricetta, ripetuta con tono da sapiente dopo essersi inginocchiato davanti ai quarantamila sulla Planai e aver urlato per scaricare la tensione: «Voglio essere il più veloce in ogni prova, anche in allenamento». Detto e fatto, per un altro giorno da Hirscher. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VELA NEW YORK-SAN FRANCISCO
Moelgg illude ma va fuori «Almeno ci ho provato» Quarto dopo la prima manche, inforca «Sono deluso, stavo sciando bene» Razzoli scivola: «Lo slalom è cattivo» SCHLADMING (Aut)
Razzoli fuori a poche porte dal traguardo della prima manche. Gross e Thaler subito lontani dalla zona medaglie, Manfred Moelgg quarto e poi eliminato da un’inforcata nella seconda. Gli azzurri non nascondono la delusione per questo slalom Mondiale in cui sognavano il riscatto dopo una stagione avara di podi. Attac-
I RISULTATI
Neureuther è 2˚ Bronzo a Matt Ligety eliminato SLALOM 1. Marcel Hirscher (Aut) 1’51"03; 2. Felix Neureuther (Ger) a 42/100; 3. Mario Matt (Aut) 65/100; 4. Myhrer (Sve) 1"05; 5. Kostelic (Cro) 1"12; 6. Pinturault (Fra) 1"24; 7. Dopfer (Ger) 1"49; 8. Byggmark (Sve) 1"82; 9. Hargin (Sve) 1"93; 10. Valencic (Slo) 1"49; 11. GROSS 2"31; 12. Grange (Fra) 2"43; Rit.I m. : Razzoli, Ligety (Usa). Rit. II m.: Moelgg, Thaler. I prossimi Mondiali nel 2015 a Beaver Creek (Usa). PROSSIME TAPPE. Uomini: 23 24/2 discesa e gigante a Garmisch (Ger); 2 3/3 discesa e superG a Kvitfjell (Nor); 9 10/3 gigante e slalom a Kranjska Gora (Slo). Donne: 23 24/2 discesa e combinata a Meribel (Fra); 1 3/3 2 superG e una discesa a Garmisch (Ger); 9 10/3 gigante e slalom a Ofterschwang (Ger).
Manfred Moelgg, 30 anni, ai Mondiali aveva già vinto due medaglie in slalom: un argento nel 2007 e un bronzo nel 2011
ca il bronzo mondiale in gigante Moelgg, quarto dopo la prima manche: «Sono contento per come ho sciato, per l’approccio alla gara, ma sono arrabbiato per quell’errore. Non avevo mai sciato così forte quest’anno, fino all’inforcata. Sono partito tranquillo, poi girando i piedi ho inforcato la doppia. Volevo essere preciso invece è arrivato l’errore». Attacco Il trentenne di San Vigi-
lio di Marebbe era quarto a nove centesimi dal podio dopo la prima prova. Proprio come era successo nel gigante di venerdì chiuso con l’oro. «Ci ho pensato, volevo la medaglia, anche perché in questi giorni in allenamento volavo. Sapevo che il pezzo che fa la differenza era sotto, si vinceva là». Il bilancio dei campionati di Schladming resta in positivo: «Il mio resta un Mondiale fantastico — è convinto Moelgg — chiudo con una grande medaglia in gigante, uno dei risultati più grandi nei nove anni di carriera. So che tutti vi aspettavate di più ma io ci ho provato. Adesso voglio chiudere bene la stagione di Coppa». Alla fine l’unico in classifica, 11˚, è Stefano Gross, protagonista di una prima manche da salvare solo per le prime dieci porte. «Poi mi sono sdraiato e dopo l’errore è cambiato qualcosa, non sono più riuscito a pensare a come sciare, continuavo a schiacciarmi — spiega il fassano che era 16˚ a 2"16 da Hirscher dopo la prima prova —. Nella seconda manche non sono mai entrato nel ritmo della gara». Delusissimo anche Thaler, fuori nella seconda manche quando stava cercando di rimediare a una prima disastrosa: «Nella prima manche non sono riuscito a cambiare. Nella seconda ci ho provato, ho rischiato troppo, ho preso un palo in faccia che mi ha spostato gli occhiali e non vedevo più niente. Almeno ho dimostrato che si poteva fare». Razzo out I Mondiali di Giuliano Razzoli si sono conclusi quando era in vista del traguardo della prima manche, un’uscita innescata da un errore di valutazione. «Ho sbagliato in alto, pensavo di essere in ritardo e ho rischiato un po’ troppo, volevo recuperare. Avessi saputo di essere così vicino a Hirscher (aveva 34/100 di distacco al secondo intermedio, ndr) non sarei arrivato così veloce alla tripla. Peccato, ero in forma, ma lo slalom è cattivo, dovrò fare ancora meglio». Applausi da tutti per Hirscher. Moelgg: «Bravo, tenere duro con questa pressione non è da tutti. Per batterlo devi attaccare dall’inizio alla fine». Gross: «Si è dimostrato ancora una volta il migliore». Thaler: «E’ un fuoriclasse come Tomba, non sbaglia mai». © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
l’arrivo: Golden Gate
I NUMERI
47
Giorni Zero ore, 42 minuti e 29 secondi il tempo impiegato da Maserati per arrivare da New York a San Francisco: nuovo record sulla distanza
Giovanni Soldini, 46 anni, festeggia il traguardo del Golden Gate, il ponte simbolo di San Francisco, all’arrivo del record.
6
Paesi Fra i 9 uomini che compongono l’equipaggio di Maserati: sono rappresentati 6 Paesi di tre continenti: Usa, Francia, Spagna, Cina, Germania e naturalmente Italia
Soldini avanti tutta «Un’impresa seconda solo ai giri del mondo» Dopo il record: «Alla gente piace quel che facciamo e ci segue. Per questo dico: rispettiamo di più il pianeta»
y
PROSSIMI IMPEGNI Oggi Maserati va in cantiere e vi resterà qualche settimana per una serie di controlli e di piccole riparazioni. Il prossimo appuntamento in acqua è in programma per il 4 luglio, quando Maserati affronterà una classica regata del Pacifico, la Transpac, in partenza da Los Angeles fino a Honolulu (Hawaii). Regata a cui dovrebbe partecipare anche John Elkann. Nel futuro potrebbero anche esserci una serie di record sulle rotte orientali, come Hong Kong-Londra.
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI SAN FRANCISCO (California)
Ci sono due modi di vedere le cose: dal mare e da terra. E sono molto diversi non solo nelle parole, ma nella sostanza. «Sfidare Capo Horn? Andateci voi. Io sto a casa, casomai ringrazio il mare di averci lasciato passare. Perché — ad esempio — un paio di giorni dopo aver doppiato quel Capo, le condizioni sono cambiate e non sarebbe andata nella stessa maniera per noi. Anzi saremmo rimasti lì un po’…». Giovanni Soldini spiega il mondo da chi ha visto le cose dall'altra parte: quella che — alla maggior parte di noi — è vietata, poche ore dopo avere stabilito il nuovo record sulla rotta dell'oro, da New York-San Francisco. «Ti confronti con qualcosa che è molto più grande di te. Quando sei in mare lo capisci bene. Anche su una barca supertecnologica come Maserati, ma la forza degli elementi con cui ti confronti è immensamente più potente: quindi nessuna sfida, è una parola che non esiste. Un giorno arriva un terremoto e distrugge una città o l'uragano Sandy manda in tilt New York, allora ragioniamo un po’. Ma capita di rado, per la maggior parte del tempo pensiamo di poter governare la natura. Non è così. E si vede». Cioè?
«Una decina di iceberg a Capo Horn, non uno, non si erano mai visti. Vuole dire che il clima sta cambiando rapida-
UNA BARCA DI 21.5 M. Maserati (l’ex Ericsson 3 che ha partecipato alla Volvo Race) è lunga 70 piedi, 21.5 metri e ha una larghezza massima di 5,7 metri e pesa 12.500 chili. L’altezza dell’albero è 31.5 metri. La superficie della randa è di 172 mq, quella dello spinnaker è 500 metri quadri
mente. Mi hanno sempre insegnato che i venti sono la memoria delle correnti. E noi abbiamo trovato i venti dominanti che arrivano da Est, anziché da Ovest come sempre accaduto. Uno stravolgimento che potrebbe cambiare, ad esempio, la corrente del golfo con conseguenze poco immaginabili, ma certamente catastrofiche. Vi siete mai chiesti perché in Inghilterra sono così preoccupati di questa storia del clima? Londra potrebbe diventare come il Canada senza quella corrente... Avremmo il dovere di pensare un po' di più a quello che facciamo, anche nelle cose di tutti i giorni (come spegnere le luci o non usare sempre le auto). E pensare di rispettare di più la terra, almeno per i nostri figli. Quando vedo la centrale a carbone in piena La Spezia mi chiedo cosa stiamo facendo?». Giovanni non è un politico, né pensa di diventarlo, ma dice cose di buon senso. Lo stesso che ha governato Maserati in questi 47 giorni di traversata, la più lunga della sua carriera in mare e senza scalo.
«Tutta la mia vita sono andato contro le regole, non le posso imporre adesso su questa barca... Così nella vita di bordo abbiamo introdotto un sistema un po' più latino nel gestire le cose, quasi rivoluzionario. Se un turno in barca inizia con dieci minuti di ritardo, per esempio, non è la morte di nessuno. All'inizio gli anglosassoni erano un po' titubanti (per loro il buon senso è un concetto astrat-
to), ma poi si sono adeguati. E alla fine così mi sembra che funzioni meglio». Tensioni a bordo?
«Stare per 47 giorni in nove uomini su una barca, con culture tanto diverse, è normale che ci sia qualche incomprensione e qualche litigio. Fa parte delle regole del gioco, ma sono troppo contento di come sono andate le cose. I motivi per qualche scazzo? Di solito i più futili. Uno che spruzza uno spray deodorante sotto coperta (in quella che viene definita scherzosamente a bordo la gabbia dei leoni, ndr). E qualcun altro non gradisce. Oppure magari per i razionamenti...». Il cibo scarseggiava a bordo alla fine?
«No. I liofilizzati non mancavano e quelli sono la parte portante della dieta. Alla fine mancava il superfluo: i biscotti, la cioccolata, il caffè. Michele (Sieghel, ndr) aveva il compito gestire la cambusa. Facendo anche scelte drastiche, perché va bene il buon senso, ma fino a un certo punto...». Questa impresa lo ha portato ancora di più nel cuore della gente.
«Mi rendo conto che qualcosa c'è. Anche se un po' mi imbarazza quando trovo un ex capitano di Marina che mi ferma e mi fa un sacco di complimenti. Oppure quando sono bloccano per strada o su un treno. Me n'ero accorto con i social media. Forse alla gente piace quello che facciamo e per questo ci segue». Se Soldini dovesse catalogare questo record nella sua bacheca?
«Ai primissimi posti, forse solo dietro ai due giri del mondo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
PALLAVOLO SERIE A-1: 19 ª GIORNATA DOPO 4 VITTORIE DI FILA
VITTORIE DI MACERATA, PIACENZA E LATINA
Parodi s’infortuna Simon è da paura MACERATA VERONA
Osmany Juantorena TRABALZA
Earvin Ngapeth, 22 anni, buca il muro del palleggiatore cuneese di Modena Michele Baranowicz, 23 TARANTINI
Ciao Modena Cuneo prenota il quarto posto
TRENTO CASTELLANA (25-18, 25-20, 25-22)
BCC-NEP CASTELLANA GROTTE: Yosifov 6, Falaschi, A. Ferreira 12, Cester 8, Sabbi 9, Dolfo 7; Paparoni (L), Casòli (L), Ricciardello. N.e. Menzel, Elia, Ferreira M. All. Gulinelli. ARBITRI: Padoan e Gnani
Il pericolo dell'appagamento era dietro la porta: il pericolo che la Bre Lannutti potesse rilassarsi dopo l'ingresso storico alla Final Four di Champions era reale. Il 3-1 conquistato ieri sera al Palabrebanca dalla coriacea formazione di Piazza, così, suona come «grasso che cola» di fronte ad una prestazione non bella per entrambe le formazioni. Per Cuneo l'importante era «staccare» l'avversario diretto, la stessa Casa Modena, e l'ha fatto: ora 8 punti separano le due formazioni (quarti i piemontesi, quinti gli emiliani) capaci di fronteggiarsi in campo e sugli spalti. Gli sfottò e gli striscioni mostrati ieri sera sono stati «ad alto contenuto ironico». Uno per tutti, dei modenesi: «Ora in Champions tifiamo gli italiani». Dopo pochi secondi, però: «Meglio Vermiglio che voi bagiani». La partita ad alto rischio di Cuneo ha viaggiato su due binari. Primo e se-
condo set con Sokolov che attacca anche dal centro, poi Piazza torna al vecchio modulo, con due centrali (Rossi e Kohut). Antonov out Antonov, nell'allenamento di rifinitura, ieri mattina, ha avvertito dolore alla caviglia destra, così Cuneo ha inizia-
CUNEO MODENA
3 1
(25-22, 14-25, 25-22, 25-23) BRE LANNUTTI CUNEO: Grbic 3, Ngapeth 13, Della Lunga 2, Sokolov 17, Wijsmans 16, Kohut 6; De Pandis (L), Galliani. N.e. Antonov, Abdelaziz, Rossi, Marchisio (L). All. Piazza. CASA MODENA: Baranowicz 1, Kovacevic 8, Vesely 3, Celitans 23, Deroo 15, Sala 6; Manià (L), Quesque 2, Casadei, Pinelli, Piscopo 1. N. e. Catellani. All. Lorenzetti. ARBITRI: Puecher e La Micela. NOTE - Spettatori 3516, incasso 16.728. Durata set: 26', 22', 28', 28'; tot. 104'. Bre: battute sbagliate 17, vincenti 9, muri 9, 2ª linea 8, errori 33. Casa Modena: b.s. 16, v. 3, m. 15, s. l. 10, e.27. Trofeo Gazzetta: 6 Grbic, 5 Wijsmans, 4 Celitans, 3 Baranowicz, 2 Sokolov, 1 De Pandis.
to con Wijsmans opposto e Della Lunga in posto quattro. «Abbiamo sbagliato cose che, di solito, non falliamo - dice Piazza -. Errori non da Cuneo, e Modena ne ha approfittato nel secondo set. Rossi è in un buon periodo, giusto provare l'altro modulo». Così la battuta di Cuneo nel primo set, la volontà di reagire nel secondo di Modena e la capacità, da parte di Grbic, di far rientrare Sokolov, sono stati determinanti. Celitans è stato spina nel fianco di Cuneo per tutto il match: 23 punti, 5 a muro. Baranowicz ha disorientato gli avversari quel tanto che basta. Nonostante i 15 block (4 di Sala) a 9 da parte di Modena, Cuneo ha cacciato indietro gli avversari ad ogni assalto: Wijsmans ha tenuto sempre la squadra attaccata al match. Nel terzo, quando il servizio flot di Piscopo ha creato problemi. E nel quarto: con Sokolov in affanno. Lì è entrato Galliani che ha piazzato due ace (uno con nastro), coi quali ii cuneesi festeggiano il quarto posto blindato.
NOTE - Spettatori 3.402, incasso 25.955. Durata set: 25’, 25’, 28’; tot. 78’. Itas: b.s. 13, v. 7, m. 5, s.l. 10, e. 25; Bcc-Nep: b.s. 16, v. 6, m. 6, s.l. 2, e. 35. Trofeo Gazzetta: 6 Juantorena 5, Stokr, 4 Ferreira A., 3 Raphael, 2 Cester, 1 Colaci. TRENTO L'Itas si tiene stretto il primato, superando in tre parziali un Castellana che veniva da 4 vittorie, ma troppo diesel per impensierirlo. E che deve incassare l'infortunio a Paparoni nel 1˚set, sostituito da Casòli. Due parziali di alti e bassi per i pugliesi, di errori banali e di attacco scontato, con il solo Cester a provare a pungere un' Itas capace di restare efficace nonostante il virus. Quello dell'influenza che debilita Juantorena e Kaziyski, ma l'italo-cubano riesce comunque a prendersi il titolo di Mvp risultando determinante in attacco (61%) ed in battuta. «Per due set ci siamo espressi bene – commenta Stoytchev – nel terzo abbiamo abbassato il ritmo e sbagliato in alcune situazioni di muro. Ma nel complesso sono contento». La crescita di Alexandre Ferreira nel corso del match compensa un Sabbi in serata no, ma nel tirato terzo set – l'unico di gara vera – l'Itas rimonta da 20-22 a 25-22 con un break importante. Trento cinica e concreta quanto serve per portarsi a casa questi tre punti in un clima da... contestazione. Già, verso quel Lucky Lucchetta cui la curva di Trento ha riservato due striscioni ritenendolo reo di una telecronaca a favore di Macerata nello scontro diretto di dieci giorni fa. «Abbiamo commesso errori che non si possono concedere a Trento», recrimina Flavio Gulinelli. Nicola Baldo
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SERIE A-1 DONNE BUSTO TRANQUILLA, BERGAMO RISCHIA POI RIMONTA
Taccuino
Villa cade anche a Pesaro
SERIE A-1 DONNE
BUSTO URBINO
3 1
PESARO VILLA CORTESE
3 2
BERGAMO BOLOGNA
3 2
(25-15, 15-25, 29-27, 25-20)
(22-25, 25-21, 25-21, 16-25, 15-7)
(18-25, 23-25, 25-23, 25-22, 15-8)
UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Bauer 13, Caracuta 3, Brinker 10, Arrighetti 9, Kozuch 22, Lombardo 9; Leonardi (L). Marcon, Pisani, N.e. Faucette, Prandi, Bisconti. Allenatore: Parisi.
KGS ROBURSPORT PESARO: Moreno Pino 21, Tirozzi 13, Gibbemeyer 15, Signorile 1, Muresan 11, Manzano 16; De Gennaro (L), Valpiani. N.e. Dekani, Lestini, Chirichella. All. Pistola
FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Weiss 2, Di Iulio 18, Crimes12, Brown 27, Blagojevic 6, Zambelli 8; Merlo (L), Klisura 1. Non entrate: Bruno, Devetag, Balboni, Diouf. All. Lavarini.
CHATEAU D’AX URBINO: Petrauskaite 20, Gentili, Van Hecke 21, Negrini 12, Dugandzic 6, Angelelli 3; Croce (L). Santini, Leggs 5. N.e. Giombetti, Partenio, Dall’Igna, Crisanti. All. Radogna ARBITRI: Balboni e Zucca NOTE - Spett. 3939, incasso 16.889. D.s.: 22’,24’,33’,26’; tot 105’. Unendo: b.s. 8, v. 4, m. 10, s.l. 3, e. 13. Chateau : b.s. 9, v. 0, m. 9, 2a l. 3, er. 23. T. Gazzetta: 6 Leonardi, 5 Kozuch, 4 Petrauskaite, 3 Bauer, 2 Van Hecke, 1 Negrini. (m.b.l.)
MC CARNAGHI VILLA CORTESE: C. Bosetti 13, Garzaro 8, Mojica 3, Klineman 11, Veljkovic 16, Barun 17; (L), Rondon 1, Malagurski, Viganò, Folie 3. N.e. Nmikou, Parrocchiale. All. Chiappafreddo ARBITRI: Bartoloni e Frapiccini NOTE – Spettatori 1220, incasso 3.213,97 euro. Durata set: 26’, 28 ’, 26’, 24’, 14’; tot. 118’. Kgs: b.s. 10, v . 4, m. 11, s.l. 12, e. 31; Mc Carnaghi: b.s. 11, v. 2, m. s.l. 8, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Signorile, 5 Kenny Moreno Pino, 4 Manzano, 3 Veljkovic, 2 Gibbemeyer, 1 Barun. (Cam.Ca.)
IDEA VOLLEY 2003 BOLOGNA: Lipicer 22, Milos 14, Brussa 15, Arimattei 10, Stufi 8, Petrucci; Minervini (L), Ventura 2, Korukovets 6, Carraro. Non entrate: Severi, Coriani, Lapi. All. Beltrami. NOTE - spettatori 1.568, incasso 12.838. Durata set: 24’, 27’, 26’, 26’, 14’, totale 117’. Foppapedretti: battute sbagliate 8, vincenti 3, muri 9, seconda linea 8. errori 26, Idea Volley: b.s. 14, v. 1, m. 8, s.l. 9.e. 32, Trofeo Gazzetta: 6 Brown, 5 Lipicer, 4 Merlo, 3 Stufi, 2 Di Iulio, 1 Minervini. (i.s.)
Busto allunga ancora Così la 16ª: Busto Arsizio Urbino 3 1; Pesaro Villa Cortese 3 2; Ber gamo Bologna 3 2. Sabato: Banca Reale Yoyogurt Giaveno Imoco Co negliano 1 3 (25 23, 17 25, 18 25, 22 25). Riposavano: Duck Farm Chieri Torino e Rebecchi Piacenza Classifica: Busto Arsizio 33; Ber gamo 27; Chieri, Piacenza, Cone gliano 22; Villa Cortese 21; Urbino 17; Pesaro 16; Giaveno 11; Bologna 4. Prossimo turno (domenica 24): Villa Cortese Giaveno; Piacen za Busto (sabato 23); Bergamo Pe saro; Chieri Bologna. Riposano: Co negliano e Urbino
1 3
(25-16, 25-14, 25-18)
(25-22, 21-25, 26-28, 24-26) SIR SAFETY PERUGIA: Daldello 4, Vujevic 11, Tomassetti 6, Tamburo 10, Petric 16, Alletti 8; Giovi (L), Edgar 5, Van Harskamp, Schwarz 3. N.e. Van Rekom, Semenzato, Pochini (L). All. Kovac
MARMI LANZA VERONA: Ter Horst 3, Peacock 2, De Marchi 9, Viafara 1, Bolla, Fedrizzi 4; Pesaresi (L), Meoni 1, Gavotto 11, Kosmina 1. N.e. Zanini, Centomo (L). All. Bagnoli. NOTE - Spettatori 2215, incasso 9105. Durata set: 23’, 23’, 24’;tot. 70’. Lube: b.s. 15, v. 10, m. 8, s.l. 9, e. 16. Marmi Lanza: b.s. 14, v. 2, m. 4, s.l 5, e. 24. Trofeo Gazzetta: 6 Savani, 5 Starovic, 4 Zaytsev, 3 Travica, 2 Podrascanin, 1 Stankovic.
3 0
PERUGIA PIACENZA
CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Podrascanin 5, Travica 6, Zaytsev 12, Stankovic 5, Starovic 13, Savani 9; Henno (L), Pajenk 1. N.e. Lampariello, Kooy, Monopoli, Parodi. All. Giuliani.
ARBITRI: Perri e Cesare.
ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 8, Djuric 6, Raphael 1, Juantorena 16, Birarelli 5, Stokr 11; Bari (L); Colaci (L). N.e. Sintini, Uchikov, Lanza, Chrtiansky, Burgsthaler. All. Stoytchev.
I piemontesi, per nulla appagati dall’impresa in Champions, staccano i rivali in classifica GIANNI SCARPACE CUNEO
La corsa di Castellana finisce a Trento
3 0
MACERATA La Lube ritrova il successo e Cristian Savani titolare, ma perde Parodi che accusa nel riscaldamento un dolore agli addominali (stiramento o strappo ?) e si blocca. Oggi se ne saprà di più. Così Giuliani ridisegna la squadra tornando al modulo con Starovic opposto. Macerata si rialza contro una Marmi Lanza evanescente e fallosa incapace di creare problemi ai tricolori che in battuta e a muro si esaltano. «Non è stata complicata la partita –ha detto Giuliani- ma era complicato il momento. Era difficile dopo Cuneo ma i nostri tifosi ci sono stati vicini e noi faremo di tutto per ripagarli nei playoff». A sciogliere l’atmosfera ha pensato proprio il ritrovato Savani protagonista sin dalle prime battute con grandi percentuali in ricezione (71%) e attacco (50%). Mauro Giustozzi
RISULTATI TRENTO-CASTELLANA
3-0
CUNEO-MODENA
3-1
PERUGIA-PIACENZA
1-3
MACERATA-VERONA
3-0
VIBO-LATINA
1-3
RAVENNA-SAN GIUSTINO (sabato) 0-3
CLASSIFICA
COPRA PIACENZA: Zlatanov 18, Simon 19, De Cecco 1, Papi 10, Holt 6, Fei 20; Marra (L), Corvetta, Tencati 4, Vettori 2. N.e. Ogurcak, Maruotti, Latelli (L). All. Monti ARBITRI: Pol e Pasquali NOTE - Spettatori 2000, incasso 3500. Durata set: 27’ , 26’ , 31’ , 27’; tot. 111’. Sir Safety: b.s. 10, v. 4, m. 9, s.l. 2, e. 21. Copra: b.s. 22 , v. 3 , m. 12, s.l. 3, e. 37. Trofeo Gazzetta: 6 Simon, 5 Zlatanov, 4 Fei, 3 Petric, 2 Papi, 1 Alletti. PERUGIA Vittoria in rimonta dei piacentini, dopo che i tanti errori in battuta e in ricezione avevano permesso agli umbri di vincere il primo set. Si è poi vista una squadra ben diversa: più attenta e con un superlativo Simon in attacco (92%, 12 su 13) e a muro (6 per lui) e di Fei, bravo nel regalare il punto decisivo. Più combattuto il terzo set, con Vujevic protagonista nel bene e nel male: prima eccezionale nel permettere alla Sir di portarsi avanti sul 26-25, per poi commettere nel finale due errori decisivi. Nel quarto set Piacenza (con Tencati al posto di Holt) non ha avuto la forza di allungare in modo deciso, ma è stata comunque in grado di andare a chiudere il match con un attacco di Papi e un muro di Zlatanov. m.s.
VIBO LATINA
1 3
(21-25, 25-17, 21-25, 19-25) TONNO CALLIPO VIBO: Urnaut 13, Buti 5, Klapwijk 19, Kaliberda 8, Forni , Coscione 3; Farina (L), Cortellazzi, Barone 7, Rocamora 2, Badawy 3, Lavia 1. N.e. Montesanti. All. Blengini
SQUADRE
PT
TRENTO
46 19 16 3 51 16
MACERATA
44 19 14 5 50 21
ANDREOLI LATINA: Rauwerdink 11, Gitto 9, Jarosz 24, Fragkos 9, Patriarca 8, Guemart; Rossini (L), Troy. N.e. Verhees, Sottile, Noda, Cisolla, M. Prandi. All. S. Prandi
PIACENZA
40 19 13 6 44 25
ARBITRI: Caltabiano e Bartolini
CUNEO
38 19 13 6 39 25
MODENA
30 19 10 9 38 34
PERUGIA
30 19 10 9 36 36
LATINA
28 19 10 9 36 36
VIBO
26 19 9 10 31 35
G
V
CASTELLANA 23 19 8
P
SV SP
11 30 39
SAN GIUSTINO
19 19 6 13 28 41
RAVENNA
10 19 3 16 14 50
VERONA
8
19 2
17 14 53
PROSSIMO TURNO Domenica 24 MODENA-MACERATA LATINA-CASTELLANA sabato 23 PIACENZA-TRENTO VERONA-VIBO SAN GIUSTINO-CUNEO sabato 23 RAVENNA-PERUGIA
prossima potrebbe festeggiare l’aritmetica promozione in A 1. Il for te sisma ha fatto rinviare a data da destinarsi Sora Matera. In Coriglia no Padova 36 punti di Padura Diaz . Così l'8ªdi ritorno: Potenza P. Cit tà di Castello 0 3 (19 25, 17 25, 16 25); Corigliano Padova 3 2 (25 22, 23 25, 25 22, 20 25, 15 11); Ortona Loreto 3 2 (25 23, 23 25, 19 25, 26 24, 15 12); Mon za Molfetta 1 3 (31 29, 23 25, 21 25, 24 26); Brolo Atripalda 3 0 (25 23, 25 21, 27 25). Ha riposato: Reggio Emilia. Classifica: Città di Castello 53; Molfetta 40; Sora, Atri palda 37; Padova 32; Corigliano 31; Monza, Ortona 29; Reggio Emilia 26; Brolo 19; Potenza Picena 17; Ma tera 15; Loreto 10.
SERIE A-2 UOMINI
Città di Castello vola Sora-Matera rinviata
A-2 DONNE
(f.c.) Città di Castello domenica
(m.l.) Novara e Ornavasso prose
Cuello inizia bene
NOTE - Spettatori 980, incasso 3800. Durata set: 25’, 24’, 24’, 25’: tot. 98’. Tonno Callipo: b.s. 15, v. 6, m. 5, s.l. 10, e. 30. Andreoli: b.s. 17, v. 3, m. 8, s.l. 12, e. 31. Trofeo Gazzetta: 6 Jarosz, 5 Guemart, 4 Gitto, 3 Klapwjik, 2 Patriarca, 1 Rossini VIBO VALENTIA Latina si conferma bestia nera della Callipo e il PalaValentia resta terra di conquista. Vibo non riesce a sfatare il doppio tabù viene anche scavalcata in classifica. L'Andreoli si impone con il risultato di 3-1 anche senza il suo regista titolare, Daniele Sottile, rimasto in panchina perché in non perfette condizioni. Prandi vince applicando anche il turn-over e lasciando a riposo Verhees e Noda. Non Jarosz che fa la differenza e con i suoi 24 punti (57% sottorete) si porta a casa la palma di migliore in campo. Vibo resta in partita fino a quando reggono Klapwijk e Urnaut. Quando calano loro, cala anche il sipario. Per la Callipo si tratta della quinta sconfitta casalinga di fila. Mimmo Famularo
guono in testa, esordio vincente pe ril tecnico Cuello col Casalmaggio re. La 18ª: Montichiari Novara 0 3 (17 25, 28 30, 13 25); Pavia S.Vito 3 0 (25 16, 25 23, 25 15); Mazza no Casalmaggiore 1 3 (18 25, 22 25, 28 26, 24 26); Frosinone Soverato 3 0 (25 20, 25 15, 28 26); Ornavasso T.Verdia ne 3 0 (25 20, 25 20, 25 21); Marsala Sala Consilina 3 0 (25 23, 25 20, 25 18); Crovegli San Cascia no 3 1 (25 20, 25 18, 19 25, 25 16). Classifica: Novara, Ornavasso 45; Casalmaggiore 41; Frosinone 35; Pavia 32; Crovegli 26; Sala Con silina 25; Mazzano, San Casciano, Soverato 23; Montichiari 22; Fonta nellato 20; Marsala 10; San Vito 8. LA FAWCETT NE FA 55 (a.a.) In Sud Corea, in Korea Expres sway Industrial Bank of Korea 3 2, la nazionale Usa Nicole Fawcett ha fatto 55 punti, record di ogni cam pionato professonistico.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
ATLETICA TRICOLORI INDOOR AD ANCONA
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I 400 A JUAREZ
UOMINI 60: 1. Tumi 6"51; 2. Cerutti 6"68; 3. Collio 6"69; 6. Galbieri 6"87 (1˚ prom.; sf 6"77). 400: 1. Juarez 47"11; 2. L. Valentini 47"41 (1˚ prom.); 3. Haliti 47"57. 800: 1. Benedetti 1'48"11; 2. Moretti 1'50"01 (1˚ prom.); 3. Perco (j) 1'50"64. 3000: 1. Haidane 8'00"97; 2. Obrubanskyy 8'03"10; 3. Salami 8'07"88; 4. Rachik 8’10"25 (1˚ prom.). Alto: 1. Chesani 2.33; 2. Fassinotti 2.27; 3. G. Ciotti 2.18; 4. Spigarolo 2.13 (1˚ prom.). Triplo: 1. Boni 16.56; 2. Quattrociocchi 16.10; 3. Magnini 16.05; 7. Calcagno 15.13 (1˚ prom.). Peso: 1. Dodoni 18.31; 2. Dal Soglio 18.16; 3. Secci 17.80 (1˚ prom.). 4x200: 1. F. Gialle (L. Valentini, Tricca, Patano, Lorenzi) 1'27"13 (r.i. prom.); 2. Riccardi 1'27"67; 3. Cariri 1'29"02 (r.i. jr)
Il volo di Chesani porta l’Italia a 2.33 Il record dell’alto di Benvenuti è eguagliato dopo 24 anni: «Merito dell’Olimpiade saltata» ANDREA BUONGIOVANNI ANCONA
C’è un clima elettrico, di esaltazione collettiva: l’atletica azzurra conferma il momento magico. Ad Ancona, in Assoluti indoor che più vibranti non si può, un record italiano tira l’altro. Manco fossero ciliegie. Ne arrivano tre in un’ora. E sono uno più prestigioso dell’altro. Sono firmati, nell’ordine, da Silvano Chesani, che vola a 2.33 in alto, da baby Roberta Bruni, che si arrampica a 4.60 con l’asta e da Michael Tumi, che stampa un monumentale 6"51 nei 60. Il primo primato sa di storia ed è il più affascinante, il secondo guarda al futuro, il terzo parla al presente. Hanno tinte forti. Per la storia Ci hanno provato
in tanti, molti l’hanno sfiorato. Ma solo lui c’è riuscito. Chesani, 24enne trentino, centra un limite che si inseguiva dal lontano 1989, quando all’aperto Marcello Benvenuti, a Verona, salì appunto a 2.33. Il poliziotto, reduce dal 2.28 di dieci giorni fa a Banska Bystrica e un personale di 2.31 (Ancona
2012), fa 2.13 e 2.18 al primo tentativo, 2.24 e 2.29 al secondo e quindi, alla quota-record, è subito perfetto. Il salto è da manuale: ampio, pulito. Da vedere e rivedere. L’esaltazione è di tutti. Di mamma Maria Rosa e di papà Fabio, in tribuna. Ma anche dei compagni di gara (Fassinotti 2.27), che lo soffocano in un abbraccio collettivo. Quella dei saltatori in alto è una tribù che balla: per tutti
L’exploit al primo tentativo. «Posso ancora migliorare il valicamento e la chiusura»
Cronologia ALTO UOMINI MIS. 2.27 2.27 2.27 2.28 2.29 2.30 2.30 2.32 2.33 2.33i
ATLETA O. Raise M. Di Giorgio B. Bruni P. Borghi M. Di Giorgio M. Di Giorgio L. Toso L. Toso M. Benvenuti S. Chesani
SEDE DATA Bologna 19/9/1979 Bologna 19/9/1979 Bologna 19/9/1979 S. Lucia (Tv) 25/5/1980 Pisa 5/7/1980 Udine 15/6/1981 Padova 13/6/1988 Torino 21/7/1988 Verona 12/9/1989 Ancona 17/2/2013
è un muro che si sgretola. Ci sono voluti più di 23 anni. La dedica «Ho subito pensato
al mio allenatore Giuliano Corradi — spiega Silvano, ex giocatore di hockey ghiaccio, fisicaccio di 1.91 per 81 kg —: coi suoi tanti atleti cercava questo risultato da sempre». Chesani, per seguirne i consigli, quattro stagioni fa si è trasferito a Modena. «Torno a casa nel weekend — racconta lo studente in informatica — siamo un gruppo di lavoro affiatato, composto anche da Carollo, Ferrante e la Vallortigara. Sapevo di valere misure importanti. E so che posso ancora migliorare, nella fase di valicamento e, in generale, nella chiusura del salto». Il primato italiano in sala, ora, è tutto suo: Alessandro Talotti, a Glasgow, nel 2005, era arrivato a 2.32. «Lo scorso anno — ricorda — proprio nelle indoor, feci il minimo per l’Olimpiade, ma non mi confermai e rimasi a casa. Quella batosta mi ha fatto riflettere e dopo due mesi in cui ho solo giocato a beach volley, ho deciso di insistere con un nuovo entusiasmo». Fino ad Ancona. Fino a un’impresa che vale tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Silvano Chesani, 24, trentino delle Fiamme Oro COLOMBO
GLI ALTRI DUE EXPLOIT
Tumi e Bruni, sorrisi a braccetto Di nuovo primatisti 14 giorni dopo: il veneto scende a 6"51 nei 60 ed è 2˚ nelle liste mondiali 2013, la 18enne va a 4.60 nell’asta Cronologia 60 UOMINI TEMPOATLETA 6"59 A. Ullo 6"59 P.F. Pavoni 6"58 P.F. Pavoni
CITTÀ Liévin Liévin Liévin
DATA 21/2/1987 21/2/1987 21/2/1987
6"58 6"57
P.F. Pavoni P.F. Pavoni
Budapest Madrid
5/3/1989 10/3/1989
6"55 6"55
P.F. Pavoni S. Collio
Atene Valencia
7/3/1990 9/2/2008
6"55 6"53 6"51
F. Cerutti M. Tumi M. Tumi
Torino Magglingen Ancona
22/2/2009 2/2/2013 17/2/2013
Cronologia ASTA DONNE MIS. 4.31 4.32 4.40
ATLETA A. Farfaletti A. Giordano Bruno A. Giordano Bruno
CITTÀ DATA Conegliano 28/9/02 Busto A. 24/9/06 Trieste 21/7/07
4.41 4.42
A. Giordano Bruno Trieste A. Farfaletti Busto A.
26/7/08 21/9/08
4.45 4.46 4.55 4.60 4.60i
A. Giordano Bruno A. Giordano Bruno A. Giordano Bruno A. Giordano Bruno R. Bruni
17/5/09 12/7/09 25/7/09 2/8/09 17/2/13
Vicenza Lignano Trieste Milano Ancona
ANCONA
Un’ottima reazione allo sparo (0"140), una messa in moto e un’accelerazione da sballo, frequenze elevatissime e, oplà, il cronometro grida una meraviglia: 6"51. Michael Tumi, nei 60, due settimane dopo aver migliorato un primato che resisteva dal 1990 (6"55 di Pierfrancesco Pavoni, poi eguagliato da Simone Collio e da Fabio Cerutti), cresce di altri 2/100. Dei tre record di giornata, quello del 23enne vicentino è tecnicamente il più probante. Per chiarire: il poliziotto, ora, è secondo nella lista mondiale 2013 guidata dallo statunitense Darvis Patton che nella notte italiana di sabato, ai Millrose Games di New York, ha corso in 6"50. E in Europa, il più vicino, il francese Jimmy Vicaut, gli rende 2/100. Che crescita Michael è una pal-
lottola. «Avevo bisogno di una conferma — dice l’allievo di Umberto Pegoraro — così ho anche messo a tacere chi non credeva tanto al 6"53 di Magglingen, in Svizzera. Qui sono partito meglio, forse questa è stata quasi la gara-perfetta. Anche se il tempo di attesa sul "pronti" è stato molto lungo. Nei due turni mi sono risparmiato, in finale ho sbagliato poco o nulla. Tengo i piedi per terra, ma adesso l’obiettivo è scendere sotto i 6"50 e l’oro agli Eu-
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SCI DI FONDO
Tre urli azzurri DAL NOSTRO INVIATO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
A sinistra Michael Tumi, 23 anni, vicentino in forza alle Fiamme Oro. A destra Roberta Bruni, 18enne della Cariri Rieti: nel 2013 si è già migliorata di 25 cm COLOMBO
roindoor di Göteborg, tra 15 giorni. Questo risultato mi dà molta fiducia, sono cresciuto di testa. Perché pormi dei limiti?». Super Bruni Pure Roberta Bruni
non ha limiti. La 18enne romana di Nazzano allenata da Riccardo Balloni, già bronzo mondiale junior, brucia le tappe. A inizio stagione vantava 4.35 all’aperto e 4.25 al coperto. In meno di un mese è salita a 4.30, a 4.51 (primato italiano indoor) e ora, con un progresso di altri nove infiniti cm, a questo stratosferico 4.60 che eguaglia il record assoluto di Anna Giordano Bruno (Milano, agosto 2009). L’ex judoka della Cariri Rieti fa 4.10 alla prima, 4.30 alla seconda, 4.40 alla prima (misura superata anche da Giorgia
Benecchi) e si ripete a 4.50 e a 4.60. Poi prova 4.64, un cm più su del record del mondo junior indoor della svedese Angelica Bengtsson. Dopo tanti festeggiamenti, ci sono tre nulli. Ma l’appuntamento è solo rimandato. «Solo alla vigilia — svela — mi è arrivata un’asta nuova, più dura della solita. Non l’ho usata nemmeno in riscaldamento, ma mi sono subito trovata bene. Gli Europei? Il podio è un sogno troppo grande. Punto alla finale». A 18 anni, sarebbe una gran cosa. Ancona regala anche i primati promesse delle 4x200 (Fiamme Gialle e Bracco), quelli junior della 4x200 uomini (Cariri) e del triplo donne (Cestonaro) e quello dei 3000 allieve (Reina). a.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DONNE 60: 1. Alloh 7"37 (sf 7"37); 2. Draisci 7"37; 3. Hooper 7"40 (1a prom.); 4. Amidei 7"48 (sf 7"40); 7. Levorato 7"53 (sf 7"41). 400: 1. Bazzoni 53"78; 2. Spacca 54"14; 3. Bonfanti 54"27; 5. Maffioletti 54"84 (1a prom.). 800: 1. Cusma 2'04"01; 2. Milani 2'05"32; 3. Monachino 2'07"85; 5. Cornelli 2'10"59 (1a prom.). 3000: 1. Weissteiner 9'03"29; 2. Magnani 9'07"87; 3. Samiri 9'09"65; 4. Viola 9'12"51 (1a prom.). Asta: 1. Bruni (j) 4.60; 2. Benecchi 4.40; 3. Malavisi (j) 4.20; 4. Scarpellini 4.10; 5. Rota 4.00 (1a prom.). Triplo: 1. La Mantia 14.06; 2. Cestonaro (j) 13.47; 3. Pacchetti 13.37; 4. Lanciano (j) 13.32; 6. Derkach 12.98 (1a prom.). 4x200: 1. Esercito (Draisci, Marone, Doveri, Marone) 1'37"72; 2. Forestale 1’39"04; 3. Bracco 1’40"71 (r.i. prom.).
COPPA A DAVOS
Lampo Piller La rinascita della nipote d’arte: è 7ª Il d.t. Fauner è suo zio «Scattata una scintilla» Da mercoledì i Mondiali
Marina Piller, 27 anni, abbraccia lo zio, il d.t. Silvio Fauner DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI DAVOS (Svi)
La nipotina ritrovata. Nell’ultima di Coppa del Mondo pre Mondiali, rialza la chioma bionda Marina Piller, figlia di Maria Rosa, che è la sorella maggiore del d.t. Silvio Fauner. Una fondista di talento finora bloccata e adesso «liberata», recuperata ad alto livello e settima nella 10 km a skating di cui è stata anche medagliata mondiale giovanile. Il podio dista appena 22": ci salgono due vichinghe, Johaug e Steira (prima e terza) tra le quali s’intromette la solita polacca Kowalczyk, mentre una Bjoergen stranamente stanca marca visita. Il fondo rosa, dai numeri risicati, sa di poter contare ora su questa ventisettenne sappadina che contagia la gioia alle compagne, da Veronica Cavallar a Elisa Brocard, entrambe a punti, da Ilaria Debertolis (ritiratasi in corsa per problemi di stomaco) a De Martin e Agreiter, che esultano da casa. Uomini ko «Non mi aspettavo
niente — dirà Marina — non ho voluto neanche i riferimenti crono nel primo giro, ma nel secondo giro mi è scattata una scintilla, la grinta che mi serviva. Mi sento un’altra, mi sono sbloccata». La Piller costringerà i tecnici a rimescolare i quartetti per i Mondiali. Dalla 15 km a skating maschile vinta dallo svedese Olsson su Cologna e Legkov (che s’allenano qui), non sono arrivate invece le indicazioni attese. Fabio Clementi è il primo azzurro ma lontano dai punti (43˚), arranca con gli occhi gelati pure Giorgio Di Centa, che fa: «Hanno fatto bene a non venire Hofer e Clara (vincitore nella 42 km tl in Val Casies, ndr)». Da giovedì tutti in Val di Fiemme. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati. Donne, 10 km tl: 1. Johaug (Nor) 26’16"7; 2. Kowalczyk (Pol) a 8"9; 3. Steira (Nor) a 13"4; 4. Wiken (Sve) a 17"8; 7. PILLER a 35"1; 26. CAVALLAR a 1’25"9; 30. BROCARD a 1’48"4; rit. DE BERTOLIS. CdM: 1. Kowalczyk (Pol) 1552; 2. Johaug (Nor) 1047; 39. DE MARTIN 128. Uomini, 15 km tl: 1. Olsson (Sve) 34’47"5; 2. Cologna (Svi) a 11"8; 3. Legkov (Rus) a 13"9; 4. Teichmann (Ger) a 15"1; 43. Fabio CLEMENTI a 1’49"; 54. DI CENTA a 2’08"3; 55. Fabr. CLEMENTI a 2’11"; 58. CHECCHI a 2’22"2. CdM: 1. Cologna (Svi) 1173; 2. Legkov (Rus) 1034; 3. Northug (Nor) 947; 11. DI CENTA 379.
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LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
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LA TRAGEDIA
i 5 punti Gli indizi e i moventi della follia
Nei video La fidanzata arriva alle 18
La testimonianza Reeva era in pigiama
La scoperta
Lo scatto d’ira
Sangue su una mazza
Geloso verso il cantante
Depressione
Largo uso di caffeina
Gli inquirenti hanno visionato i filmati delle videocamere di sorveglianza, che dimostrerebbero come la fidanzata sia arrivata nell’abitazione alle 18 del giorno precedente l’omicidio. Di conseguenza, la sua tesi secondo cui l'avrebbe scambiata per un ladro nel mezzo della notte, perde ogni credibilità.
Una delle amiche di Pistorius, che abita nello stesso residence, chiamata da un Pistorius in stato di shock, avrebbe rivelato agli inquirenti di aver visto la fidanzata del campione, ormai in fin di vita, con un pigiama da notte. Questo dimostrerebbe come la vittima era già nella villa molte ore prima del delitto
Nel bagno è stata trovata una mazza da cricket insanguinata. In attesa della conferma dei test clinici sulla compatibilità del plasma con la vittima, anche in seguito ai risultati autoptici, che hanno riscontrato lesioni sul cranio di Reeva, la mazza da cricket potrebbe essere stata usata da Pistorius per colpire la fidanzata.
La gelosia per Marco Ogle, cantante che ha partecipato con Reeva Steenkamp a «Island of Treasure», potrebbe essere alla base di uno scatto d’ira di Pistorius. La stampa nazionale ha sollevato anche l’ipotesi di una relazione parallela della modella con Francois Hougaard, rugbista degli Stormers e del Sudafrica.
Secondo molti conoscenti, già prima dei Giochi Pistorius soffriva di bipolarismo. Grandi dosi di caffeina (ma nel sangue le analisi hanno cercato anche tracce di steroidi) e un eccessivo esercizio fisico lo avrebbero portato a crisi isteriche e aggressioni verbali. Come dimostrano le accuse a Oliveira alla Paralimpiade
Orrore Pistorius LORENZO SIMONCELLI PRETORIA (Sudafrica)
Con il passare delle ore si aggrava sempre di più la posizione di Oscar Pistorius, attualmente in custodia cautelare presso la stazione di polizia di Brooklyn, zona est di Pretoria. Nel pomeriggio di ieri, infatti, gli inquirenti hanno ricevuto gli estratti delle videocamere di sorveglianza del residence dove vive l’atleta sudafricano. Se confermate, non lasciano scampo a Pistorius e al suo entourage difensivo. Nessuna sorpresa Sembra, infat-
ti, che l’auto della fidanzata abbia varcato il cancello del residence alle 18 del 13 febbraio, il giorno prima dell’omicidio. Quindi nessuna sorpresa notturna, nè tantomeno l’incredibile ipotesi di averla scambiata per un ladro. Inoltre, gli inquirenti, nel bagno dell’abitazione, che ormai sembra essere a tutti gli effetti il luogo dove si è consumato il delitto, hanno trovato una mazza da cricket insanguinata. Sono ancora in corso gli esami ematici, ma da prime indiscrezioni, il plasma sembrerebbe essere della vittima. Questo lascerebbe pensare che Pistorius avrebbe prima colpito Reeva con la mazza in una colluttazione, per poi finirla con quattro colpi di semiautomatica calibro 9. Un’ipotesi drammatica, che però troverebbe riscontri negli esami autoptici effettuati nelle ore scorse sul corpo della vittima. Secondo alcuni organi di stampa sudafricani a devastarle il cranio potrebbe essere stata la pallottola che l’ha raggiunta, che non si esclude, a questo punto, possa essere stata sparata alla testa per
Dopo il delitto avrebbe chiamato il padre (subito accorso) e poi un amico: «Ho ucciso...» Domani l’udienza decisiva: Oscar è affiancato anche da un famoso patologo «mascherare» eventuali bastonate infertele prima. Tuttavia, la mazza potrebbe anche essere stata usata da Reeva per difendersi, oppure da Pistorius per sfondare la porta del bagno in cui lei avrebbe cercato riparo. Secondo il Sun l’assassinata era seduta sul water e il corpo sarebbe stato trasportato attraverso la scala interna al piano di sotto. Il padre Henke Pistorius ha di-
chiarato alle autorità di aver ricevuto una chiamata del figlio alle 3.20 del mattino e di essere
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Inchiodato dalle prove La posizione si aggrava
IMPEGNI ANNULLATI
Il manager di Oscar Pistorius ha annunciato di avere cancellato tutte le gare dell’atleta sudafricano, attualmente in carcere. Peet van Zyl ha precisato che adesso Pistorius deve «concentrarsi» sulla difesa nel processo che lo vede imputato per omicidio. «Non c’è altra opzione» che cancellare i prossimi appuntamenti, per «permettergli di concentrarsi sulle questioni legali», ha detto il suo manager secondo quanto scrivono i principali quotidiani sudafricani. Cancellati Il sudafricano salterà dunque, dal 9 marzo al 25 maggio, le due tappe del Qantas Tour in Australia e le gare a Rio de Janerio, nello Iowa (Stati Uniti) e a Manchester (Inghilterra), appuntamenti di una stagione all’aperto che culminerà ad agosto con i Mondiali di Mosca. Sponsor sì Van Zyl ha comunque chiarito che gli sponsor manterranno i loro contratti in attesa del risultato del procedimento.
Reeva in casa già dal pomeriggio Trovata in bagno una mazza da cricket insanguinata con cui l’avrebbe colpita alla testa
COSA RISCHIA
Premeditazione? Se confermata c’è l’ergastolo Se il giudice accoglierà l’istanza del procuratore Gerrie Nel, che continua ad accusare Oscar Pistorius di omicidio premeditato della modella Reeva Steenkamp, il campione paralimpico sudafricano dovrà scontare la pena dell’ergastolo. Questo significa, che, se domani in aula sarà riconosciuto colpevole, trascorrerà in carcere almeno 25 anni. La pena di morte, infatti, è stata abolita in Sudafrica nel 1995 da Nelson Mandela, a seguito delle prime elezioni libere del 1994. Il diritto penale sudafricano, al contrario di quello italiano, prevede un solo tipo di omicidio, ma se viene ravvisato un elemento di premeditazione scatta automaticamente l’ergastolo.
Un ministro di culto lo ha visitato in carcere: «E’ disperato»
stato il primo ad accorrere sul luogo del delitto, dove ha visto il figlio ai piedi della scala interna, con in braccio Reeva che ancora respirava. Che Pistorius fosse in crisi è evidente anche dalle dichiarazioni di Justin Divaris, uno dei suoi più cari amici, secondo cui il campione al telefono alle 3.55 gli avrebbe ripetuto ossessivamente «Ho ucciso la mia Baba», e che si era trattato di un «terribile incidente». In pigiama Ieri ha testimoniato
anche una carissima amica dell’atleta sudafricano, residente nello stesso residence di Pistorius, e arrivata sul luogo del delitto chiamata da «Blade Runner». Avrebbe dichiarato che Reeva Steenkamp si trovava adagiata al suolo con un pigiama da notte. Questa sarebbe un’altra prova schiacciante con-
tro Pistorius, dato che dimostrerebbe come la fidanzata fosse già all’interno della casa molte ore prima dell’omicidio. Ipotesi rafforzata dai vicini di casa, che rimangono certi di aver sentito urla e schiamazzi già intorno alla mezzanotte. Nel frattempo, gli inquirenti continuano a scavare nella relazione della coppia. A quanto pare le relazioni amorose di Pistorius erano piuttosto travagliate, quasi sempre a causa della sua gelosia. Era accaduto anche con la bella Reeva, che ultimamente aveva stretto una solida amicizia con Mario Ogle, cantante sudafricano e partecipante con lei a «Island of Treasure». Col rugbista Nelle ultime ore si è
speculato anche su una presunta relazione della modella sudafricana con Francois Hougaard, noto giocatore di rugby
In alto Oscar Pistorius, 26 anni, durante l’udienza di venerdì a Pretoria. Sopra a sinistra l’avvocato Kenny Oldwage e il fratello di Pistorius, Carl, arrivano alla stazione di polizia; a destra il rugbista Francois Hougaard, Sotto, Reeva Steenkamp ANSA/AP/REUTERS
degli Stormers e della Nazionale (27 presenze) e amico di Pistorius. Secondo la stampa locale, i due si scambiavano spesso tweet e prima dell’inizio della storia con Pistorius, c’era stata una breve relazione tra i due. Come di consueto, ieri Pistorius è stato visitato, tra le 15 e le 17 da familiari e legali, che grazie anche all’aiuto di uno dei più famosi patologi sudafricani, Reggie Perumal, stanno tentando di raccogliere il massimo delle prove per presentarsi alla difficilissima udienza di domani con qualche carta in più. «Provato» Continua l’insofferen-
za di Pistorius, che vorrebbe avere qualche trattamento di favore in più, data la sua disabilità. Ma la polizia non sembra accondiscendere alle richieste del campione, che però nelle ultime ore è riuscito a ottenere una cella singola. Oggi è stato visitato anche da un ministro di culto che lo ha trovato «disperato» e «psicologicamente privato». All’uscita della stazione di polizia, ha affermato che le ha chiesto di «pregare per lui». Mancano poche ore ormai a quello che si preannuncia il processo più importante, in termini mediatici, per il Sudafrica. Gli ultimi sviluppi, di certo, lasciano poche speranze all’ex eroe olimpico sudafricano, che ormai sembra essere stato abbandonato anche dai suoi tifosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Tennis / A SAN PAOLO, DOPO LO STOP DI 7 MESI
A DOHA LE CICHI ANCORA PROTAGONISTE
Nadal ritrova il successo «Ma il ginocchio mi fa male»
non sono peraltro il digiuno più lungo della sua carriera: da Roma 2009 a Montecarlo 2010 era rimasto 11 mesi a secco, e gli era successo altre tre volte per 9/10 mesi. Perché, col suo gioco estremamente fisico, ha sempre avuto infortuni, ma mai come stavolta aveva fatto temere un prematuro addio alle gare, ad appena 26 anni. Come Bjorn Borg, il fenomeno della terra cui ha tolto lo scettro.
Azarenka doma Serena neo n. 1 Errani-Vinci non si fermano
VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci
Bivio «Sono molto orgoglioso
Rafa Nadal torna a vincere un torneo. Accade a San Paolo in Brasile, un torneo di terza fascia, il secondo in due settimane che il più forte terraiolo di sempre sta frequentando in Sud America per riacquisire il ritmo partita e testare le ginocchia ballerine. Cioé le fantastiche molle che l’hanno costretto al forzato stop di 7 mesi e mezzo, dal k.o. d’acchito a Wimbledon contro Rosol del 28 giugno, all’indomani del settimo trionfo negli ultimi 8 Roland Garros, contro Novak Djokovic. Sprint Il ginocchio sinistro, dove ha accusato una lesione al tendine e soffre della sindrome di Hoffa, non gli fa spingere al massimo. Ma, dopo la finale in singolare e doppio al rientro della settimana scorsa a Vina del Mar (Cile), il formidabile mancino di Maiorca batte per 6-2 6-3 Nalbandian
Snowboard COPPA A SOCHI
del risultato e di questi momenti di gioia dopo quelli che ho vissuto piuttosto difficili. Quest’anno comincia bene e spero che sia di buon auspicio per poter rivivere le belle cose degli ultimi anni», esulta Rafa a metà. «So che, se lavoro duro, non dovrebbe essere un problema salire al livello più alto. Ci vorrà molto sacrificio, ma per me non è mai stato un problema: mi piace la gara, lavorar duro, sentirmi bene ed essere competitivo». Con la spada di Damocle dell’infortunio: «Il mio principale obiettivo è restare in buona salute. Il ginocchio m’ha fatto un po’ male in semifinale, meno in quest’ultima partita: era un dolore sopportabile». Prossimo test, Acapulco, fra 7 giorni, poi cemento Usa (Indian Wells e Miami) o terra rossa europea (Montecarlo, Barcellona, Roma e Parigi).
Picchiatori A
Vika Azarenka (Bie), 23 anni AFP
(Arg) sotto il traguardo brasiliano, recuperando da 0-3 al secondo set, e conquista il 51˚ titolo Atp (37˚ sulla terra). Così ritrova almeno un po’ il sorriso dopo aver temuto l’operazione ed esser scivolato al 5 del mondo. I 251 giorni senza vittorie
Finale (455.775 $, terra): Nadal (Spa) b. Nalbandian (Arg) 6-2 6-3.
La finale di Doha (Qat, 2.369.000$, cemento) è la più bella partita dell’anno delle donne. Vika Azarenka (Bie) risponde alla grande a Serena Williams (Usa) che oggi le toglie ufficialmente il n. 1 del mondo — più anziana regina Wta, a 31 anni e 4 mesi, da Chris Evert nell’85 — battendola per 7-6 (6) 2-6 6-3, in 2 ore e mezza di battaglia. E’ appena la 2ª volta che ci riesce in 13 confronti, ed è solo la 1ª finale persa da Serenona — (ieri 48 errori gratuiti!) dagli Us Open 2011. Ma è soprattutto la prima volta che la bielorussa clonata a immagine e somiglianza di Maria Sharapova re-
Scherma COPPA DEL MONDO
Ippica GP LOCATELLI A TORINO
Atletica Patton, 6”50 nei 60
Rafa Nadal, 26 anni, 51˚ titolo AFP
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Moioli: un cross Sciabola e spada Mack Grace Sm vinto a 17 anni trionfi a squadre sa solo vincere
Michela Moioli, 17, al traguardo AFP
Lo sciabolatore Luigi Samele
Mack (sin.) batte Mirtillo DE NARDIN
Michela Moioli (AFP), 17 anni, ha vinto ieri il cross di Coppa del Mondo a Sochi (Rus), sulla pista che nel 2014 ospiterà i Giochi. Ha fatto sua la finale a sei che vedeva al via anche Raffaella Brutto, poi quinta. L’ultima italiana a vincere un cross era stata Carmen Ranigler, il 20 gennaio 2000 a Schoenried (Svi). «Ero talmente stravolta che mi sono lanciata sui sacconi, non ho nemmeno esultato — racconta la bergamasca di Alzano, dello Sci Club Scalve —. Ho iniziato la stagione con l’idea di fare esperienza, ma man mano ho visto che andavo bene. Ai Mondiali sono caduta in finale e quella di Sochi è una rivincita, è la prova che posso arrivare in finale con regolarità anche se sono una ragazzina». Michela Moioli frequenta il quarto anno del liceo delle Scienze Umane di Albino (Bg). La vittoria dovrebbe aprirle le porte di un gruppo sportivo, probabilmente l’Esercito. Tra gli uomini, Omar Visintin ha chiuso 7˚ dopo essere caduto con Leoni in semifinale.
Dopo il successo individuale di Diego Occhiuzzi, nella tappa di Coppa del Mondo di Padova l’Italia ha vinto anche la prova a squadre. Al termine di una giornata straordinaria Diego Occhiuzzi, Luigi Samele, Massimiliano Murolo e Luca Curatoli in finale hanno battuto 45-43 l’Ungheria. Al primo turno il successo sulla Francia (cartellino nero dopo il lancio della sciabola di Apithy), poi ai quarti la Russia (45-36) dell’ex c.t. azzurro Christian Bauer e in semifinale la Sud Corea oro olimpico a Londra 2012: 45-44 con rimonta di Samele da 41-44. Ad Heidenheim (Ger) trionfa la spada a squadre azzurra. Diego Confalonieri, Enrico Garozzo, Francesco Martinelli e Gabriele Bino si sono imposti in finale sull’Ungheria (39-32) dopo aver superato 45-39 la Francia ai quarti. «Questa vittoria ci dà morale e la consapevolezza del nostro valore, nonostante l'assenza di Matteo Tagliariol e Paolo Pizzo» ha commentato il c.t. Sandro Cuomo.
Mack Grace Sm inizia il 2013 come aveva finito la stagione precedente, vincendo un Gran Premio. Il 2012 era stato magico, con GP Lotteria, Città di Montecatini, Europeo di Cesena e Palio di Montegiorgio portati a casa. E dalla sagra del San Paolo di Montegiorgio a fine novembre, il figlio di CC’s Chukie T (un americano figlio di Malabar Man vincitore a 2 anni del Peter Haughton Memorial) è passato a Torino, conquistando il Locatelli importato da San Siro, chiuso dal 31 dicembre. Bravissimo Roberto Andreghetti ad attendere in pariglia esterna, mentre Mirtillo Rosso se la vedeva con Owen’s Club, dopo averlo anticipato al via. Owen’s sbagliava al Km (da 1.13.4), dove entrava in azione Mack Grace, passato facile in retta dopo breve lotta con Mirtillo Rosso.
Uomini: 1. Haemmerle (Aut); 2. Deibold (Usa); 3. Schairer (Aut); 4. Holland (Usa); 5. Pullin (Aus); 6. Vaultier (Fra); 7. VISINTIN; 10. LEONI; 25. SCHIAVON; 26. PERATHONER; 29. CORDI; 40. GODINO. Class. (4/12): 1. Pullin (Aus) 2550; 4. Visintin 1880. Donne: 1. MOIOLI; 2. N. Moenne Loccoz (Fra); 3. Olafsen (Nor); 4. Berghuis (Ola); 5. BRUTTO; 6. Brockhoff (Aus). Class. (3/12): 1. Maltais (Can) 3000; 7. Moioli 1470.
Sciabola a squadre a Padova. Finale: Italia b. Ungheria 45-43; 3˚ posto: Sud Corea b. Germania 45-40. Semifinali: Ungheria b. Germania 45-41; Italia b. Sud Corea 45-44. Spada a squadre a Heidenheim (Ger). Finale: Italia b. Ungheria 39-32; 3˚ posto: Cina b. Sud Corea 33-23. Semifinali: Ungheria b. Sud Corea 45-24; Italia b. Cina 45-36. Quarti: Italia b. Francia 45-39. Ottavi. Italia b. Polonia 45-36.
6ª corsa - GP Locatelli - m 1600: 1 Mack Grace Sm (R. Andreghetti) 1.12.2; 2 Mirtillo Rosso; 3 Ok America; 4 Newyork Newyork; Tot.: 4,21; 2,42, 2,82 (12,10) Trio: 56,84. LOVER QUARTA Ci si aspettava qualcosa di più da Lover Power (J. Raffestin), ma alla fine è arrivato solo un quarto posto nel Prix du Pontavice de Heussey (m 2100) al montato vinto da Tango Quick (F. Nivard) in 1.12. A SAINT MORITZ Buon secondo posto del nostro Logodurese (D. Porcu) ieri a St. Moritz. Nel GP Mirco Demuro quinto con Arabian Beauty e Daniele Porcu nono con African Art. Vittoria a Russian Tango (J. Bojko).
Super Cichi Le n. 1 del mondo di doppio, Sara Errani e Roberta Vinci rimontano Petrova-Srebotnik (Rus-Slo) 2-6 6-3 10-6 e firmano il 16˚ successo insieme, proprio contro la coppia che le ha battute l’ultima volta, a Sydney a gennaio. «E’ stato un match simile alle semifinali. Nel primo set non siamo partite bene, poi abbiamo giocato molto più aggressive, andando di più a rete e mettendo loro pressione. Il 4-0 sotto nel super tie-break è stato un po’ sorprendente, ma abbiamo ricominciato a giocar bene», commenta la Vinci che proprio a Doha, nel 2001 (con la Testud). aveva vinto il 1˚ dei 19 titoli di doppio.
(si.g.) Nei 106i Millrose Games di New York 3 record Usa, un primato mondiale jr e 5 mpm stagionali, tra cui 6”50 di Darvis Patton nei 60 e 4’27”02 di Sheila Reid nel miglio. Nei 600 metri 2˚ tempo mondiale alltime di Alisya Montano. Uomini. 60: Patton 6”50 (mpm ’13). 600: Sowinski 1’15”61 (rn e mpm ’13); S. Solomon 1’16”04; J. Solomon (Tri) 1’16”19; Symmonds 1’16”89. Miglio: Lomong 3’51”21; Centrowitz 3’51”34; O’Lionaird (Irl) 3’52”10; O’Hare (Gb) 3’52”98. 2 miglia: Lagat 8’09”49 (rn e mpm ‘13); Bumbalough 8’13”02; Levins (Can) 8’14”69 (rn). 60 hs: Porter 7”59; 4. Richardson 7”71. Donne. 60: Gardner 7”19. 400: Wineberg 52”19. 600: Montano 1’23”59 (rn e mpm ’13); Wilson 1’26”45 (rec. mond. jr); Moore 1’26”48. Miglio: Reid (Can) 4’27”02 (mpm ’13); Cain (’96) 4’28”25; Grace 4’28”79. 60 hs: Lewis 7”84; Crawford 7”97; Castlin 8”00. Asta: Suhr 4.65; Sutton 4.65. Lungo: DeLoach 6.90; Reese 6.85.
Boxe MONDIALI (r.g.) Ad Atlantic City (Usa) il locale Adrien Broner (Usa, 26) mantiene la cintura leggeri Wbc contro il gallese Gavin Rees (37-2-1) ko 5. Il camerunense Sakio Bika (31-5-2), superando Nikola Sjeloka (Montenegro, 25-1) ai punti, diventa il cosfidante di Lucian Bute (Rom, 31-1) per il vacante supermedi Wbc. A Tijuana (Mes) Johathan Romero (Col, 23) conquista il vacante titolo supergallo Ibf a spese di Alejandro Lopez (Mes, 24-3) per split decision.
Ghiaccio Mondiale lunga Kramer da record Mentre Andrea Giovannini, a Collalbo (Bz), vince i 3000 della finale della Coppa del Mondo jr in pista lunga (3’57"06) aggiudicandosi anche la classifica di specialità, a Hamar (Nor) l’olandese Sven Kramer centra il quinto titolo mondiale allround: come lui nessuno mai. Il norvegese Oscar Mathisen (1908-1914) e il finlandese Clas Thunberg (1923-1931) si erano fermati a quattro. Uomini. 1500: 1. Bokko (Nor) 1’46"34; 2. Brodka (Pol) 1’46"49; 3. Swings (Bel) 1’46"51; 23. Cignini 1’53"37. 10.000: 1. Kramer (Ola) 13’11"86; 2. Swings (Bel) 13’11"91; 3. Bokko (Nor) 13’15"83. Classifica: 1. Kramer (Ola) 149.228; 2. Bokko (Nor) 149.447; 3. Swings (Bel) 149.800; 4. Pedersen (Nor) 150.664; 5. Skobrev (Rus) 151.131; 23. Cignini 116.286. Donne. 1500: 1. Wust (Ola) 1’56"30; 2. Shikhova (Rus) 1’56"31; 3. De Vries (Ola) 1’57"46; 23. Bettrone 2’06"35. 5000: 1. Wust (Ola) 7’05"13; 2. Valkenburg (Ola) 7’07"07; 3. De Vries (Ola) 7’09"23. Classifica: 1. Wust (Ola) 161.530; 2. Valkenburg (Ola) 163.120; 3. Shikhova (Rus) 163.444; 4. De Vries (Ola) 164.216; 5. Njatun (Nor) 164.666; 23. Bettrone 128.586.
Serena Williams (Usa), 31 anni EPA
Errani e Vinci, 16 titoli insieme ANSA
agisce di personalità all’afroamericana: nel primo set, quando si mangia il break iniziale e poi il 5-2 al tie-break, annulla un set point , e strappa il fondamentale parziale, rischiando, e nel secondo, quando resiste alle spallate di Serena.
Rotterdam (Ola, 1.575.875 e, indoor), 12 mesi la finale persa con Federer, Juan Martin Del Potro (Arg) elimina Roger nei quarti, e vince il 14˚ titolo Atp superando per 7-6 (2) 6-3 Benneteau (Fra), all’8ª finale persa su 8. A San José (Usa, Usa, 546.930$, cem), Milos Raonic, il bau bau dei quarti di Davis, Canada-Italia del 5-7 april, supera in semifinale Querrey (Usa) 6-4 6-2.
Riecco Pennetta A Bogotà (Col, 235.000 $, terra), Flavia Pennetta rientra dopo quasi 7 mesi per l’operazione al polso destro, al 1˚ turno ha Panova (Rus). A Dubai (Eau, 2 milioni $, cemento), giocano Errani e Vinci. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Golf
Usa: colpo Mann
IN SUDAFRICA Lorenzo Gagli 17˚ con 281 colpi (73 69 66 73, -7) nell’Africa Open all’East London GC (par 72), nell’omonima città in Sudafrica, dove Darren Fichardt ha firmato il quarto titolo in carriera (272 - 69 67 65 71, -16). Chiudono in bassa classifica Alessandro Tadini, 67˚ con 290 (71 73 72 74, +2), e Matteo Delpodio, 71˚ con 291 (72 68 74 77, +3).
(al.f.) La 15enne americana Becca Mann, specialista dei misti, migliora il personale degli 800 sl a 8'27”37 al Grand Prix di Orlando (50 m): è 2ª mondiale 2013. Missy Franklin domina 100 sl e 200 dorso. Uomini: 50-100 sl Ervin 22”43 (Schneider 22”88), 49”85; 400 sl Cochrane (Can) 3'51”62; 1500 sl Klueh 15'29”34; 100 do Murphy 54”92, Hurley (Aus) 54”95, Lochte 55”42; 200 do Clary 1'57”85, 4. Lochte 2'01”32; 200 ra Alexandrov 2'14”13, Lima (Bra) 2'14”16; 200 fa Clary 1'59”42; 200 mx Lochte 2'01”32. Donne: 50 sl Magnuson 25”33, Ottesen (Dan) 25”36, 4. Franklin 25”65; 100 sl, 200 do Franklin 55”37, 2'08”47; 400-800 sl, 200 mx Mann (15) 4'10”66, 8'27”37 (2˚ t. stag.), 2'15”25; 200 ra McCabe (Can) 2'29”58; 200 fa Lacroix (Can) 2'09”63, Mann (15) 2'10”83, 8. Bennett 2'20”09.
Ippica OGGI QUINTÉ A TARANTO AL Paolo Vi (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Pearl Jam (14), Pilgrim del Ronco (11), Primomatch (10), Please Men (13), Princy Bar (15) e Per Te Bar (6). SI CORRE ANCHE Trotto: Palermo (15.15). Galoppo: Albenga (15).
Nuoto Manaudou: 21”62 (al.f.) Il campione olimpico dei 50 sl Florent Manaudou a Nancy (Fra, 50 m) stampa un 21"62. Uomini: 50 sl F. Manaudou 21”62 (1˚ t. stag.), Fratus (Bra) 21”92, Bousquet 22”03; 200 sl Mallet 1'49”63; 50 do, 50 fa F. Manaudou 24”95 (Lacourt 24”99), 23”70 (Munoz, Spa, 23”93); 100 do, 200 fa Stravius 54”03 (Lacourt 54”43, Stasiulis 55”98), 1'58”94; 50-100 ra Perez Dortona 28”03, 1'01”02; 100 fa Martins (Bra) 53”08, Munoz (Spa) 53”37. Donne: 200-400 sl Balmy 1'58”19, 4'07”93; 100-200 do Credeville 1'02”35, 2'15”37.
IN FLORIDA
Woods-Obama sfida sul green
Tiger Woods e il presidente Barack Obama si sono ritrovati per una sfida all’esclusivo club Floridian sulla treasure Coast. Il presidente era in Florida per un fine settimana di relax e ne ha approfittato per questo incontro speciale. Il primo dopo lo scandalo che travolse Woods. Per prepararsi, Obama, ha preso lezioni dall’ex coach di Tiger Butch Harmon.
Rugby Parisse, rischio stop C’è Bergamasco In vista di Italia-Galles di sabato a Roma, il c.t. Jacques Brunel ha convocato in terza linea Mauro Bergamasco, nel timore che Sergio Parisse venga squalificato. Sabato al 35’ p.t. di Stade Français-Bordeaux, il capitano azzurro è stato espulso perché avrebbe insultato l’arbitro Cardona. PRATO OK (ri.te.) Prato batte Reggio Emilia 41-7 nel posticipo del 13˚ turno di Eccellenza. Classifica: Viadana 55; Calvisano, Prato 53; Padova 42; Rovigo 39; Mogliano* 32; Fiamme Oro 25; San Donà, Lazio 22; Reggio Emilia 20; L’Aquila* 9; Crociati 3. (*: una in meno)
Sport invernali Mondiali di biathlon Domracheva ok A Nove Mesto (Cec) con le mass start si sono conclusi i Mondiali dominati dalla Norvegia: mai una nazione aveva vinto otto ori in una stessa edizione. L’ultimo è di Boe, con Svendsen che ottiene la quinta medaglia (quattro ori). Tra le donne, successo della Domracheva e sesta medaglia per la Berger (quattro ori e due argenti). Uomini, 15 km mass start: 1. Boe (Nor) 36’15"8 (0); 2. Shipulin (Rus) a 3"7 (1); 3. Svendsen (Nor) a 7"4 (1); 4. Moravec (Cec) a 10"4 (1); 21. HOFER a 1’52"9 (3). Coppa (18): 1. M. Fourcade (Fra) 844; 2. Svendsen 751; 23. Hofer 275. Donne, 12.5 km mass start: 1. Domracheva (Bie) 35’54"5 (2); 2. Berger (Nor) a 8"7 (2); 3. Hojnisz (Pol) a 27"6 (1) 4. Vi. Semerenko (Ucr) a 46"6 (2); 20. OBERHOFER 2’25"4 (4). Coppa (18): Berger 889; Domracheva 606; 24. Oberhofer 296. BOB Simone Bertazzo 16˚ nel quattro a Sochi (Rus), ultima tappa di Coppa del Mondo. Bob a 4: 1. Melbardis (Let) 1’52"29 (3˚+1˚); 2. Florschuetz (Ger) a 0"02 (1˚+4˚); 3. Zubkov (Rus) a 0"14 (2˚+6˚); 16. ITALIA 1 (Bertazzo-Fontana-Ughi-Costa) a 1"10 (17˚+14˚).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
PRIMO TRA I «BIG»
_la satira di Lady Luciana
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Come mai la Littizzetto è stata la vera vincitrice di Sanremo? Con lei il Festival 2013 ha fatto il boom di ascolti: assieme a Fazio ha saputo essere ironica ma anche seria nel discorso sul femminicidio Ieri sera, a «Che tempo che fa», Fabio Fazio s’è seduto sulla poltrona degli ospiti, ha lasciato il suo posto di conduttore a Massimo Gramellini e s’è fatto intervistare su Sanremo. Prima frase: «Come può esserci un talento così gigante in uno spazio così piccolo?» e parlava naturalmente di Luciana Littizzetto, apparsa subito dopo in un bel verde lungo che non ha potuto indossare al Festival. Il Direttore, cogliendo lo spirito del momento, vuole che raccontiamo il caso di questa signora vincitrice assoluta e autentica del Festival di Sanremo. Ci accingiamo all’opera, ma avvertiamo che una delle domande possibili è la seguente: dove sarebbe Luciana senza Fabio? Per l’ennesima volta, Fazio s’è infatti dimostrato un fuoriclasse non solo della tv ma anche del concetto che sta dietro alle sue opere (sarà ora di considerare «opere» anche i programmi tv), e cioè la messa in scena di un popolare-non-volgare, la pretesa che ciò che piace a molti possa addirittura essere bello, formule che oggi fanno alzare il sopracciglio a quasi tutti i colti, ma che agli antichi sarebbero apparse ovvie. Eschilo, Sofocle, Euripide, Shakespeare mettevano in scena commedie, tragedie e drammi davanti a un pubblico di contadini. Fazio si porta dietro la Littizzetto dall’epoca di «Quelli che il calcio» e con un duro lavoro di anni ne ha fatto la sua partner, dando vita a una coppia che fa venire in mente Sandra e Raimondo. Coppie come se ne vedono assai di rado, dove non è certo chi sia il comico e chi la spalla, dove l’affiatamento si gioca sul contrasto, la baruffa, l’insulto e sottin-
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Marco Mengoni, 24 anni LAPRESSE
Re Mengoni: «Più maturo Il fattore talent show non c’entra» DAL NOSTRO INVIATO
STEFANIA ANGELINI SANREMO (Im)
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1 Fabio Fazio e Luciana Littizzetto sul palco dell’Ariston; 2 La Littizzetto con l’abito a farfalla che prende in giro il tatuaggio-scandalo di Belen Rodriguez dell’edizione 2012; 3 Lady Luciana bacia Pippo Baudo, ospite venerdì della serata «Sanremo Story» ANSA/LAPRESSE
tende complicità e affetto (non è sempre vero però: Franco e Ciccio nella vita si detestavano).
1Dunque, Luciana. Farà 50 anni l’anno prossimo, a ottobre. È alta uno e 58. Ha ricordato nel corso di questo Festival, per via dei trampoli su cui è andata in giro, che porta il 33 e ½ di piede e le scarpe, troppe volte, è costretta a farsele su misura. È una donna colta: laurea in Lettere con tesi sulla mitologia della notte della luna nel melodramma romantico dell’Ottocento, diploma in pianoforte al Conservatorio. Ha anche insegnato pianoforte alle medie, come ha ricordato lei stessa quando al Festival ha suonato Chopin la ventenne Leonora Armellini (vicino a Leonora ha agitato le mani per dire: dimenticatevi la storia tra me e il pianoforte, me ne vergogno quasi). All’inizio ci sono stati «Avanzi», «Cielito lindo», «Ciro», «Mai dire gol» con la Gialappa’s. Poi è arrivato Fazio.
2 Si capiva già allora che era una fuoriclasse o no?
Chi ha l’occhio lungo l’ha capito presto. Fazio ha l’occhio lungo. Luciana ha innanzi tutto la dote che non può mancare a nessun attore e meno che mai a un comico: il senso del tempo, perché qualunque battuta, detta un istante troppo presto o un istante troppo tardi, non funziona. Aggiunga la capacità di sorprendere, senza la quale non si dà né il comico né l’artista. Poi c’è l’intelligenza e una cultura
12,9
i milioni di spettatori per la serata finale Sabato sera, la finale del Festival, è stata vista da 12 milioni 997 mila spettatori con il 53,80% di share non comune. E infine un evidente, personale, autentico senso di inadeguatezza, che potremmo chiamare più semplicemente «modestia». Gli artisti, dentro di sé, sanno sempre quanto valgono, ma hanno anche – devono avere – una forte coscienza del proprio limite. Se non percepiscono questo limite, non lavorano per superarlo,
e se non lavorano per superarlo è impossibile che crescano. Senta questa confessione: «Ho fatto tutta la mia bella gavetta senza sconti. Non avevo nessuna carta vincente, arrivo da Torino e di Torino, si può dire?, chissenefrega. I miei facevano i lattai, non ho avuto fidanzati importanti, non sono bellissima. È stata dura. All’inizio non sei niente di tutto quello che c’è in giro. Sei un ufo. A me è sempre piaciuta tantissimo Bice Valori. Franca Valeri ha un’energia pazzesca. E poi mi piace Sandra Mondaini».
3 Quindi il paragone con Sandra e Raimondo è azzeccato. Anche Gramellini gliel’ha fatto ieri sera in trasmissione.
I due hanno risposto all’unisono: «Magari!». Fabio ha sempre detto che il suo idolo è Mike Bongiorno.
«Quello che mi turba è che al 20˚ posto nella classifica dei 50 maschi più fighi c’è Silvio Berlusconi. Allora perché nelle prime 50 donne gnocche del mondo non ci sono io? Sono alta come lui, porto i tacchi alti, mi metto il fondotinta, mi tingo i capelli e c’ho pure tre tivvù, in camera, in cucina e in salotto». Piuttosto: in questo Festival, la Littizzetto — dopo gli arrivi in carrozza, i vestitini azzurri alla Caselli, l’abito da farfalla allusivo di Belen e tutto il resto — ha offerto anche una misura di discorso serio nel momento dedicato alla violenza sulle donne con un uso sapiente della parolaccia. Una volta ha raccontato che all’inizio della carriera la misero a fare un numero con i Cavalli Marci e quelli le dissero: «Noi siamo dieci uomini e non abbiamo mai avuto bisogno di una donna». Lei, rimasta sola, si mise a piangere.
5 4 L’antiberlusconismo alla fine Secondo me è torinista. non è controproducente?
Scusi, ma come fa un comico a non sfottere Berlusconi? È un tale soggetto straordinario! Le cito dal libro Rivergination:
No, il torinista ieri sera era Gramellini (Fazio è sampdoriano). Luciana è juventina sfegatata. Ed è pure amica di Del Piero. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giorno dopo la vittoria di Marco Mengoni al Festival di Sanremo, si può certificare il dominio incontrastato dei talent show. Nell’edizione che sarà ricordata anche per l’elevata qualità delle canzoni scelte dal direttore Mauro Pagani e per l’arrivo dei giurati guidati da Nicola Piovani, hanno trionfato due cantanti di X Factor: oltre al "Re Matto", infatti, nella categoria giovani è stato incoronato Antonio Maggio (vincitore con gli Aram Quartet nel 2008). «Basta con la storia che chi viene dai talent è facilitato: questo è stato un festival libero e sereno. Se pensate che non ho ideali, né un passato, continuate a farlo: ma siamo nel 2013, andiamo avanti...», ha detto sabato notte il 24enne di Frosinone in conferenza stampa con gli altri colleghi sul podio ( Elio e le Storie Tese e i Modà). Stanco e un po’ frastornato, Mengoni, ha dedicato la vittoria alla famiglia di Luigi Tenco, che lo ha ringraziato per l’interpretazione del brano Ciao amore ciao, nella serata dedicata alla storia del Festival. Intanto la sua canzone, L’Essenziale, è già una hit in radio e su iTunes: «Sono contento, mi sembra di essere un po’ cresciuto grazie alle collaborazioni che ho avuto in questi anni». Ma ci sono anche gli ascolti: in media le 5 puntate del Festival Fazio-Littizzetto sono state viste da 11 milioni 936 mila spettatori pari al 47.26% di share: è il risultato più alto dal 2000, sempre a conduzione Fazio.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
EX MANAGER DELLA BANCA
Mps, Baldassarri rimarrà in carcere Il gip di Milano ha convali dato ieri il fermo eseguito giovedì per Gianluca Baldassarri (nella foto Ansa). L’ex responsabile
dell’area finanza di Mps resterà dunque in carcere perché esiste il rischio di inquinamento probatorio e, soprattutto, quello di fuga all’estero, visto che aveva da poco chiesto di smobilizzare un milione di titoli. Baldassarri è accusato di associazione per delinquere e truffa.
BLITZ DEI TERRORISTI
Italiano rapito in Nigeria Con lui altri sei stranieri
Sopra Pier Luigi Bersani con Romano Prodi, la sorpresa nel comizio dei leader del centrosinistra ieri a piazza Duomo, a Milano. A destra, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, intervenuto ieri a Torino LAPRESSE/ANSA
Sorpresa Grillo «No alla tv» Bersani: «Teme le domande» Il comico rinuncia all’intervista-evento su Sky. E Monti chiede un confronto a 3: «Il leader Pd e Berlusconi non sfuggano» FILIPPO CONTICELLO MILANO
Un p.s. che non ti aspetti, un invito al confronto che non ti aspetti e una folla entusiasta per una coalizione di partiti e, visti i tempi, neanche quello ti aspetti. Ieri, a una settimana esatta dalla chiamata alle urne, Beppe Grillo è tornato a spiazzare: dopo aver sbandierato per giorni il suo ritorno-evento in tv, ha annullato a sorpresa l’intervista su Sky senza chiarire il perché. Solo un post sul blog e qualche tweet: «Il MoVimento 5 Stelle è un movimento senza — scrive il comico genovese — . Senza contributi pubblici. Senza sedi. Senza strutture. Senza giornali. Senza televisioni». Quindi l’annuncio: «P.s.: l’intervista su Sky Tg24 non si farà». E la tv di Murdoch ha subito confermato
«
Se Monti, Fini e Casini non entrano in Parlamento io... mi ubriaco SILVIO BERLUSCONI LEADER DEL PDL
con una nota assai piccata: «Beppe Grillo si è tirato indietro. Nonostante l’impegno preso e dopo averlo annunciato in diverse occasioni». Tutto per tutto Scelta premeditata, sorpresa dell’ultima ora quando la diretta era già stata confezionata o soltanto caduta di stile? In tanti hanno provato a interpretare il Grillo-pensiero, mentre lui ribadiva via web: «Ci sono due modi per fare campagna elettorale. Il primo serviti e riveriti nei salotti
tv, ma noi preferiamo stare tra la gente». Il leader del M5S ha ricevuto la bacchettata più dura da Pier Luigi Bersani intervenuto a Milano: «Non va in tv perché là qualche domandina devono fartela: ad esempio come fa a citare Berlinguer e poi stringere le mani a Casa Pound?». È stato solo un attimo di una manifestazione lunga e colorata: piazza Duomo piena e sul palco, alternati, i leader della coalizione, da Bruno Tabacci a Nichi Vendola, fino al candidato governatore Umberto Ambrosoli. E poi la sorpresa Romano Prodi, dopo quattro anni in pista in un incontro elettorale per ribadire «l’importanza della sfida lombarda» ed elogiare Renzi: «Ha perso e non ha sbattuto la porta, sarà una grande risorsa». Ha concluso il leader Pd che ha mescolato entusiasmo e ironia: «Tireremo fuori dal buio l’Italia e tra 7 giorni smacchiamo il giaguaro». Niente piazze, ma il più comodo Lingotto di Torino per la nuova promessa del Cav: «Se Monti, Fini e Casini non entrano in Parlamento, io mi ubriaco», ha scherzato Berlusconi. In più, ha riservato parole più dure per Grillo: «È un pericolo per la democrazia». Tra l’altro, mentre il comico fuggiva dalla tv, qualcun altro spingeva nella direzione opposta: «Mancano pochissimi giorni al voto: Bersani e Berlusconi, davvero volete sottrarre ai cittadini italiani il diritto di formarsi un’idea sulla base di un confronto diretto tra i candidati in tv?», ha chiesto solennemente Mario Monti. È il tutto per tutto del Prof da giocare in video e nessuno se l’aspettava.
Un vero raid militare. Una bomba fatta esplodere, raffiche di kalashnikov e 12 persone uccise, tra agenti e guardie di sicurezza: è lo scenario in cui è maturato, sabato, nel nord della Nigeria, il rapimento di Silvano Trevisan, ingegnere di 69 anni, che lavora per la ditta di costruzioni libanese Setraco. L’uomo, originario della provincia di Venezia, è stato sequestrato insieme ad altri sei colleghi (un inglese, un greco e quattro libanesi). Secondo fonti nigeriane dietro ci sarebbe il gruppo terroristico di matrice islamica Boko Haram, già famoso per gli attacchi ai cristiani e ai volontari che si occupano della vaccinazione anti-polio. La Farnesina, intanto, si è messa al lavoro, ribadendo che la priorità assoluta è «l’incolumità dell’ostaggio». La diplomazia italiana si è attivata su due fronti, attraverso il consolato a Lagos e l’ambasciata ad Abuja. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi è stato immediatamente informato sulla vicenda e sono state sensibilizzate le autorità nigeriane. Trevisan ha lasciato il Veneto da anni e non sembra avere parenti nel suo paese d’origine né essere conosciuto dai suoi conterranei. Salgono così a due gli italiani nelle mani dei terroristi. L’altro è il cooperante Giovanni Lo Porto, 38enne palermitano, sequestrato in Pakistan il 19 gennaio 2012.
L’IDEA DI UN TOUR OPERATOR
Schettino testimonial È bufera nelle Marche Un invito all’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, a partecipare a un incontro a Numana (Ancona) per un
progetto di rilancio dell’immagine della Riviera del Conero nel mondo. Un’iniziativa isolata di un tour operator (ancora anonimo) rivelata dal Resto del Carlino ha scatenato le proteste del sindaco e delle associazioni di categoria: hanno tutti bollato l’idea come «buia, malsana e fantasiosa».
A tutta
RILASCIATO L’ATTIVISTA SARDO
Salute DI MABEL BOCCHI
L’esperimento finlandese S Meloni libero dopo tre giorni: «Sto male» È stato rilasciato ieri Doddore Meloni, l’indipendentista sardo rapito giovedì in provincia di Oristano. Meloni è apparso provato, con due catene attorno al collo: «Sto male», ha detto ai familiari. I rapitori lo tenevano rinchiuso, legato e lo picchiavano. Non gli è stato dato cibo. L’uomo è capolista di Meris (Movimentu europeu rinaschida sarda), in corsa per la Camera. E sarebbe proprio una motivazione politica la causa del sequestro
Vitamina C, toccasana anche contro lo stress La vitamina C non ci rende immuni dal raffreddore, ma dimezza la durata dei sintomi. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Helsinki in uno studio. Dosi regolari di vitamina C (uno-due grammi al giorno) riducono la durata media di un raffreddore dell’8% negli adulti e del 18% nei bambini. Ma è soprattutto utile al benessere delle persone sottoposte a un pesante stress fisico. Sono stati coinvolti nelle sperimentazioni maratoneti, soldati e bambini.
Il curioso rimedio dagli Stati Uniti
Il sudore si combatte mangiando caramelle Una vera e propria rivoluzione nel campo dei problemi legati alla sudorazione è arrivata sotto forma di caramelle deodoranti senza zucchero, prodotte da un’azienda americana. Sono pasticche al gusto mandarino, che al posto dello zucchero tradizionale contengono isomalto, un carboidrato naturale derivante dalla barbabietola. Una volta ingerite, garantiscono un effetto deodorante alla rosa su tutto il corpo per almeno sei ore, grazie ad alcuni composti rilasciati attraverso la pelle.
Il test su più di 60 mila donne
Prendere troppo calcio può far male al cuore
Alcuni militari del gruppo Boko Haram, sospettato del sequestro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Abuso o deficit di calcio e mortalità nelle donne: vi è correlazione. È quanto sostiene uno studio su 61 mila persone dell’Università di Uppsala, pubblicato sulla rivista «British Medical Journal»: l’assunzione di dosi eccessive di calcio (superiori ai 1400 mg il giorno) o inferiori ai 600 mg, favoriscono il rischio di patologie cardiache. Questo minerale apporterebbe benefici solo se consumato nelle giuste quantità. E non importa che si parli di integratori o di calcio assunto con la dieta.
notizie Tascabili
Il pilota e una 30enne
Dopo la scossa nel frusinate
Cade ultraleggero Due vittime vicino a Perugia
A Caserta: sorpreso a rubare
Un velivolo ultraleggero è caduto ieri pomeriggio a Montemelino di Magione, località di campagna a pochi chilometri da Perugia. Per le due persone a bordo non c’è stato nulla da fare, sono morti carbonizzati nell’incendio dell’ultraleggero. Il pilota si chiamava Simone Masci, 33 anni, era di Foligno e guidava questo tipo di velivoli da circa due anni. Con lui una donna di circa trent’anni non ancora identificata. Stando ad alcune testimonianze, questo avrebbe infatti preso fuoco quand’era ancora in volo, dopo essere decollato da un’aviosuperficie a circa 500 metri dal luogo dell’impatto.
Il terremoto nel Lazio: 200 mila senz’acqua Chiese e scuole chiuse
Massacrata in casa Il figlio confessa: «Ho ucciso per i soldi» Ad uccidere con 32 coltellate Agnese Maria Coscia, 62 anni, è stato suo figlio Manlio Spagnuolo, 26. È questa la drammatica verità sull’omicidio di Maddaloni (Caserta), emersa 48 ore dopo il ritrovamento del corpo massacrato. Il ragazzo era stato sorpreso dalla madre mentre con un amico rovistava nella cassaforte, alla ricerca di soldi per acquistare droga. Spagnuolo ha confessato nella notte tra sabato e domenica in Questura a Caserta, dopo essere stato fermato insieme al suo complice, Francesco De Santi, 24 anni. Per entrambi l’accusa è omicidio volontario e rapina e sono ora detenuti in isolamento nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Piazza San Pietro ieri per il penultimo Angelus di Benedetto XVI ANSA
In 100 mila a San Pietro
Il Papa all’Angelus «Non usate Dio per il successo» In centomila a piazza San Pietro hanno ascoltato il penultimo Angelus di Benedetto XVI, mostrando striscioni con scritto «Ti vogliamo bene», «Ci mancherai», «Resta». Accolto da
un’ovazione il Pontefice ha inondato il suo discorso di riferimenti a sé e alla sua scelta storica. Come quando dice che la Chiesa deve «rinnovarsi nello spirito», rinnegando «orgoglio e egoismo», per poi aggiungere che non si deve «strumentalizzare Dio per i propri fini», in particolare per «successo» e «potere». Non solo, quando la vita ci pone «a un bivio», non si deve seguire «l’interesse individuale», ma «il vero Bene».
Dopo la paura, si contano i danni in Ciociaria, dopo il terremoto di magnitudo 4,8 di sabato sera con epicentro Sora, provincia di Frosinone. Una donna cardiopatica di 63 anni di Isola Liri è morta d’infarto subito dopo la scossa, probabilmente in seguito allo spavento. Alcune abitazioni sono state sgomberate, molte chiese sono state chiuse per permettere a vigili del fuoco, Protezione civile e Genio civile di svolgere i controlli di stabilità: quattro sono state dichiarate inagibili ma altre devono ancora essere valutate. E lo stesso verrà fatto con le scuole, che oggi non riapriranno. Il sisma ha inoltre creato problemi importanti ai servizi idrici: l’acqua di uno degli acquedotti della zona si è intorbidita e Acea Ato5 (l’azienda che gestisce l’area) ha consigliato ai sindaci e alla Asl di Frosinone di dichiararne la non potabilità. Un disservizio che pesa su circa 200 mila persone.
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
21/1 - 19/2
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 7+
Toro 7
Gemelli 7+
Cancro 6,5
Acquario 8
Leone 7+
DI ANTONIO CAPITANI
Arrivano buone notizie. Da vicino e da lontano. Ottima la resa fisica, fortunissime nel lavoro, accese (e appagate) le voglie sudombelicali.
Ritmi placidi, risultati concreti, favori economici: ecco i doni delle stelle. Che procurano pure piaceri suini per ogni palato, letteralmente.
Luna nel vostro segno, a conferirvi parecchio fascino e gluteoni, utili a gettare il seme di nuove iniziative. Sex limited and fast.
La fatica c'è. Ma grinta ed esperienza sono i vostri assi nella manica. E (non solo) nel lavoro, emergete su tutti. Sudombelico fantasioso.
Lavoro e vita sociale si giovano della Luna, utile anche a portare dalla vostra parte chi può aiutarvi. Sperimentalismi suini aleggiano.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
IL MIGLIORE Giornata emozionante. La vostra creatività cresce, voi siete stimati e vincete a tutto campo, il sudombelico segna. Pure più volte, volendo. Uau.
Vergine 6,5
Bilancia 7,5
Scorpione 6-
Sagittario 5,5
Capricorno 7
La testa vi fuma (per cose di soldi), gli zebedei vi fumano (sul lavoro), i venditori di fumo s'aggirano. Sex poco fumo e mucho arrosto.
La settimana parte serenamente e in modo più che proficuo. Buone notizie vi arrivano da ogni dove, il successo c'è. Un po' pure suino.
Lunedì da sclerare. Perché gli intralci non mancheranno. Pure amorosi e sudombelicali. Controllate il Terminator inside you.
Pesci 5,5 GABRIEL PALETTA
Se anche doveste sbattervi sul lavoro, sarete poi felici dei risultati. E anche i superiori lo saranno. Slancio suino, sfrenatino e pepatino.
Forse non è giornata, oggi. La gente rompe, il lavoro stenta, la fornicazione vi entusiasma come un diverticolo. Migliorerà presto.
Il difensore argentino del Parma è nato a Buenos Aires il 15 febbraio 1986. Ha iniziato la carriera nel Banfield
Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre HOCKEY GHIACCIO
IN DIRETTA
22.00 NEW JERSEY DEVILS OTTAWA SENATORS NHL ESPN America
CALCIO 20.30 LECCE - COMO Lega Pro. Prima divisione, girone A Rai Sport 1
11.00 COPPA DEL MONDO Skicross Da Sochi, Russia Eurosport 2
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20.00 SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO MONTEPASCHI SIENA
9.15
Serie A maschile Sportitalia 2 e La 7d
PITTSBURGH PANTHERS NOTRE DAME
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Serie A. Highlights
10.15 CALCIO: ROMA - JUVENTUS
15.30 CALCIO: BOLOGNA - ROMA
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CALCIO: PESCARA - CAGLIARI
Serie A Highlights
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Oggi Al Nord e in Toscana in prevalenza poche nuvole, eccezion fatta per qualche fiocco di neve sulle Alpi occidentali, con alcune nebbie mattutine. Altrove precipitazioni e schiarite, con neve sui monti ma al Centro a tratti anche sui colli. Trieste
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PERUGIA
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ROMA
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Agitati
Il sole oggi MILANO
ROMA
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TRENTO
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:22
17:51
7:04
17:44
1
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VENEZIA
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli
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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri
Totti, con il decisivo gol di sabato sera contro la Juve, si è portato a 224 gol in A (girone unico), a una sola rete da Nordahl. Per i nostri votanti però, oltre 33mila, non è lui il più grande n˚10 degli ultimi 20 anni. Solo il 15% lo incorona, dietro Del Piero (54,1%) e Roberto Baggio (30,2%)
I loro nomi sono associati ad un morso: quello inflitto da Mike Tyson ad Evander Holyfield sul ring di Las Vegas, il 28 giugno 1997. Sabato i due mondiali dei massimi si sono ritrovati a Chicago per la promozione di una salsa. Guardate i sorrisi e gli abbracci di quest’ultimo incontro
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Domani
Dopodomani
In Sicilia e al Sud qualche residua pioggia ma con crescenti rasserenamenti. Al Centro, in Sardegna e al Nord in prevalenza sereno o poco nuvole, salvo locale variabilità e alcune riduzioni della visibilità di notte e al primo mattino.
Al Nord in arrivo nuvole, piogge in pianura e sui colli e nevicate sui monti. Qualche pioggia pure in Toscana, dove comunque prevarrà il sole. Altrove sereno o poco nuvoloso, a tratti nuvoloso su Sicilia e Sardegna ma senza precipitazioni.
7
5
7
5
L’Aquila 1 5
Campobasso 0
Napoli 4
Bari
6
3
Potenza
12
6
11
2 6
Cagliari
Catanzaro
14
2
Palermo
12
Reggio Calabria 7 14
7 15
4
Sorge
Tyson-Holyfield si abbracciano a 15 anni dal morso
Ancona
Firenze
-2
Nebbia
Totti è il re di Roma Ma i lettori votano Del Piero e Baggio
8
10
L'AQUILA
Mossi
LA GALLERY
Bologna Genova
GENOVA
Neve
IL SONDAGGIO
8
Molto forti
Calmi
Serie B
Sei Nazioni
Coperto
Temporali
16.30 CALCIO: SASSUOLO - SPEZIA
20.30 RUGBY: FRANCIA - GALLES
Serie A. Highlights
Forti
MARI
Coppa Libertadores
Sei Nazioni
Rovesci
Pioggia
Serie B
14.15 CALCIO: BOCA JUNIORS TOLUCA
16.30 RUGBY: ITALIA - FRANCIA
Serie A. Highlights
Serie A Highlights
Serie A. Highlights
12.00 CALCIO: LIVORNO - MODENA
Sei Nazioni
17.30 CALCIO: JUVENTUS - FIORENTINA
10.00 GOLF: AFRICA OPEN PGA European Tour Da Eastern Cape, Sudafrica
11.30 RUGBY: GALLES - IRLANDA
16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: NAPOLI - CATANIA
15.00 CALCIO: CAGLIARI - MILAN
GOLF: AFRICA OPEN PGA European Tour Da Eastern Cape, Sudafrica
Serie A. Highlights
CALCIO: CATANIA - BOLOGNA
Serie A. Highlights
7.30
16.15 CALCIO: FIORENTINA - INTER
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
Heineken Cup
SKY SPORT 2
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
RUGBY: ZEBRE - BIARRITZ OLYMPIQUE
SKY SPORT 3
16.00 CALCIO: INTER - TORINO
Casa, famiglia e lavoro vi fanno rotear gli zebedei come lazi da rodeo, ma non adiratevi, perché vi nuoce. La fornicazione perde vivacità.
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Serie A
Serie A. Highlights
11.00 CALCIO: GENOA - UDINESE 11.15
Serie Highlights
21.00 CALCIO: ROMA - JUVENTUS
Serie A. Highlights
10.45 CALCIO: MILAN - PARMA
CALCIO: FIORENTINA - INTER
1.00
15.45 CALCIO: ROMA - JUVENTUS
10.30 CALCIO: TORINO - ATALANTA Serie A. Highlights
SKY SPORT 1
BASKET
17.45 CALCIO: ROMA - JUVENTUS
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
SCI FREESTYLE
20.45 SIENA - LAZIO
15.15 CALCIO: MILAN - PARMA
10.00 CALCIO: CHIEVO - PALERMO
20/2 - 20/3
Catania 8 14
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La tiratura di domenica 17 febbraio è stata di 331.647 copie
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
10 feb.
18 feb.
25 feb.
4 mar.
COLLATERALI *con Le Grandi Battaglie N. 1 e 11,19 - con Passione Rally N. 1 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 4 e 11,19 - con Carosello N. 7 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 8 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 8 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 11 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 13 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 17 e 11,19 - con I Love Travel N. 21 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 25 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 27 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 26 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 42 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 45 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 35 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 46 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2013