GDS 19-02-2013

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www.gazzetta.it martedì 19 febbraio 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 117 ­ Numero numero 42 Anno

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PANCHINA DOPPIA

CONTE E’ IL MIGLIORE

PANCHINA DI PIOMBO

LO DICE ANCHE ZEMAN

3 Leo Messi contro il Milan (2012) REUTERS

Berlusconi: «Marcare Messi a uomo»

Moratti in soccorso di Strama

L’allenatore della Juve premiato dai colleghi, pure dallo storico «nemico». La carica di John Elkann: «Voglio scudetto e Champions!». E Conte avverte: «Milan in corsa per il titolo»

Domani il Barça: dal patron rossonero un consiglio ad Allegri. El Shaarawy ok BOCCI, CALAMAI, DELLA VALLE, RICCI PAG. 10­11

3 Stramaccioni e Moratti INTER.IT

Il presidente dell’Inter striglia la squadra dopo il tracollo di Firenze: «In campo c’erano undici giocatori non il tecnico» CALAMAI, ELEFANTE, TAIDELLI PAG. 4­5

PANCHINA D'ORO

GRAZIANO, OLIVERO, TOSI PAG. 2­3

3 Stretta di mano storica a Coverciano tra Zdenek Zeman, 65 anni, e Antonio Conte, 43 LAPRESSE

LEZIONE DEL SIENA

IL CASO AUTORIZZAZIONE NEGATA

Lazio flop: crolla (0­3) con l’ultima Milan terzo CIERI, STOPPINI, VERNAZZA PAG. 6­7 3 Innocent Emeghara, 23 anni INSIDE

J O R DA N R O M E R O, 16 A N N I TESTIMONIAL

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GOOSE

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DE TE NTORE DEL RECORD MONDIALE COME PE RSON A PIÙ GIOVANE AD AVE R SC AL ATO LE SE T TE CIME PIÙ ALTE DE L MONDO

LA TRAGEDIA NUOVE RIVELAZIONI

OGGI VIA AL DOPO PETRUCCI

EXTRATIME L’INTERVISTA

Cagliari nel caos Pistorius shock Arriva il Torino A casa trovati Is Arenas chiuso alcol e steroidi

Pagnozzi­Malagò il Coni sceglie il suo presidente

IL MADE IN ENGLAND DI MISTER HODGSON

Forse si gioca a Pescara. Per Cellino chiesta la scarcerazione

Indiscrezioni su quanto rinvenuto dagli inquirenti

Sono 76 i grandi elettori occorrono 39 voti

VELLUZZI A PAGINA 20

BATTAGGIA, SIMONCELLI PAG. 25

PALOMBO A PAGINA 31

Dodici pagine all’interno del giornale

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Stramaccioni si giustifica: «Ho commesso un errore di valutazione. Credevo di essere un allenatore».

Chi mi conosce sa che non inseguo un record. Per me l’importante è puntare

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

PRIMO PIANO

Juve

PANCHINA D’ORO

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO FIRENZE

La panchina per Antonio Conte è un luogo dell’anima. Forse per questo motivo durante la squalifica un giorno disse scherzando che la moglie Elisabetta gliene aveva piazzata una in salotto. Un modo per esorcizzare una sofferenza molto forte e per far capire quanto le sue donne (c’è anche la piccola Vittoria) fossero costrette a sopportare lo stress di un uomo privato della possibilità di vivere il suo posto preferito. Lì dove si fondono piacere e lavoro, godimento e ansia, testa e cuore, istinto e razionalità. Adesso nel salotto di casa Conte una panchina c’è davvero: piccolina, tutta d’oro, simbolo della splendida cavalcata della Juventus nella stagione 2011-12. Un campionato vinto senza sconfitte, giocando un calcio moderno, offensivo e spettacolare.

Il premier è Conte «Ma temo Balo» «Scudetto, c’è pure il Milan» E anche Zeman vota Antonio

Il campione d’Italia: «Con Mario cambiano sicuramente le carte in tavola...» Il boemo: «Ho scelto senza dubbi: ha fatto meglio di tutti l’anno scorso» LA SUPER SCALATA ROSSONERA DAL SESTO AL TERZO POSTO (PER DIFFERENZA RETI SULLA LAZIO) IN 5 GIORNATE

Applausi da Zeman Ieri a Cover-

ciano il tecnico della Juve ha ritirato la Panchina d’Oro, premio particolarmente significativo perché assegnato dagli stessi allenatori. Su 62 votanti Conte ha ottenuto 32 preferenze e tra queste spicca quella di Zdenek Zeman, non certo un amico della Juve e del suo tecnico. «Ho votato Conte — ha detto il boemo, a sua volta premiato con la Panchina d’Argento per i risultati ottenuti col Pescara —. Penso che abbia fatto meglio di tutti l’anno scorso. Ha creato una mentalità vincente alla Juve giocando un grande calcio». Un’incoronazione che farà felice e magari sorprenderà Conte, visto che arriva da un fiero avversario. Alle spalle del tecnico della Juve si sono piazzati Montella (11 preferenze) e Guidolin (8): «E’ un premio molto importante — ha detto Conte — perché viene assegnato dai colleghi ed è anche uno stimolo per cercare di migliorare in futuro».

GDS

la stretta di mano

Responsabilizzare Il concetto

di crescita sta molto a cuore all’allenatore bianconero, che usa spesso un verbo che riassume il suo modo di pensare: «Costruire. L’importante è costruire sempre qualcosa, ogni anno. Si può vincere e non costruire oppure costruire e non vincere. Io preferisco costruire e possibilmente anche vince-

La stretta di mano tra Zdenek Zeman e Antonio Conte a Coverciano LAPRESSE

re. E in questa stagione mi piacerebbe riconfermarmi campione in Italia sapendo anche che la Champions rappresenta un sogno: a volte i sogni vengono realizzati, altre volte vengono stroncati». Per riuscire a vincere nuovamente lo scudetto la Juve dovrà evitare prove negative come quella con la Roma: «A Vinovo valuteremo quello che è successo sapendo che possiamo far meglio. Rivedremo la partita e parleremo di argomenti tecnico-tattici. Non siamo ancora una grande squadra: responsabilizzare il gruppo significa dare un margine di crescita e diventare più vincenti. Di sicuro non ci fa mai piacere perdere: chi sorride dopo una sconfitta, si prepara a viverne un’altra». Per adesso i giocatori della Juve si preparano a vivere un allenamento a orario inconsueto. Oggi il ritrovo a Vinovo è alle 8: «Ma

Il vincitore: «Ma in Champions League tifo per i rossoneri contro il Barcellona» «Il premio? Lo assegnano i colleghi, quindi vale davvero molto per me» non è una punizione — spiega Conte —. Era già tutto previsto perché è il giorno dei test: prima gli esami del sangue, poi le valutazioni atletiche e un doppio allenamento. E’ successo anche in passato di arrivare presto al campo». Siena come Napoli Il primo mes-

saggio che Conte trasmetterà ai suoi giocatori oggi è molto semplice: «La partita con il Siena è fondamentale. Vale esattamente come lo scontro diretto col Napoli, dobbiamo tornare subito alla vittoria. Non si può più scherzare, ogni gara è una finale mondiale». E quindi Conte garantisce di non voler risparmiare i diffidati in vista della sfida del San Paolo: «Preferisco vincere e poi avere uno squalificato, piuttosto che perdere dei punti e avere tutti a disposizione». Occhio al Milan E poi, in vista dello sprint finale, l’allenatore bianconero individua un altro possibile rivale: «Il Milan con Balotelli può vincere lo scudetto già in questa stagione: il campionato è ancora lungo. E a proposito di Milan, spero che passi il turno con il Barcellona: tifo sempre per le squadre italiane e a maggior ragione in un periodo nel quale dobbiamo recuperare punti nel ranking europeo». I suoi punti nel ranking degli allenatori, Conte li ha già guadagnati e qualche offerta da importanti club stranieri è già arrivata: «Fanno piacere gli apprezzamenti, significa che la Juve un anno fa ha scelto nel modo migliore. Ma non dimentico che la mia crescita è legata a quella della squadra». Una crescita certificata dalla Panchina che adesso brilla nel salotto di casa Conte. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PUNTI DI VISTA LO JUVENTINO HA VINTO IL PREMIO BULGARELLI COME IL MIGLIOR «NUMERO 8» DELLA STAGIONE

Il fallo di Totti divide la Juve: Pirlo lo assolve, il tecnico no Il giocatore: «Sono cose che capitano». Conte: «Ha fatto una cosa brutta» ANDREA TOSI BOLOGNA

Andrea Pirlo premiato a Bologna è un evento riservato ai campioni del passato, ovvero alla giuria del premio «Number Eight: Giacomo Bulgarelli» composta, tra gli altri, da Gianni Rivera, Sandro Mazzola, Fabio Capello, Damiano Tomma-

si, tutti presenti insieme ai vecchi rossoblù dello scudetto 64: Pascutti, Fogli e Perani. Il regista bianconero viene nominato migliore centrocampista della stagione 2011-12 superando Yaya Tourè (Man. City) e Xabi Alonso (Real Madrid) e succedendo a Xavi (Barcellona), vincitore della prima edizione del premio alla memoria del grande capitano del Bologna scomparso quattro anni fa. La serata è condotta da Gianni Morandi, presidente onorario e tifoso doc del Bologna. Totti assolto Puntuale ed elegan-

te, la barba sfumata, Pirlo è accompagnato dal digì Beppe Marotta. È l’occasione per parlare

Il fallo di Francesco Totti su Andrea Pirlo in Roma-Juve 1-0 PIERANUNZI

di tutto. Il fallo di Totti genera a distanza uno scambio difforme di vedute col suo allenatore Conte. «Totti ha fatto una cosa bella e una brutta: il gol e il fallo su Pirlo» dice Conte a Cover-

ciano. Pirlo non è dello stesso avviso e assolve il romanista: «È stato un fallo di gioco come tanti, Francesco si è scusato subito. Sono situazioni che possono succedere in campo. Il ginoc-

chio mi fa un po’ male ma non ci sono problemi». Fa più male il k.o. dell’Olimpico: «Non abbiamo affrontato l’impegno contro i giallorossi nel migliore dei modi ma certe partite storte possono succedere. Dobbiamo guardare avanti e puntare a riscattarci nella prossima gara. Il nostro obiettivo primario rimane il campionato mentre la Champions è un sogno che vogliamo cullare di partita in partita. Domenica la Samp ci ha fatto un piacere fermando il Napoli ma il discorso scudetto non è affatto chiuso. Il Milan con Balotelli è in crescita, il distacco tra noi e i rossoneri è importante però dobbiamo stare attenti».

Esami del sangue Morandi lo stimola sul cammino europeo della Juve e sulle prospettive del Mondiale 2014. «Non abbiamo il passaggio del turno in tasca. Ricordo che un anno vincemmo sempre in Champions all’andata 4-1 e al ritorno venimmo eliminati perdendo 4-0» risponde Pirlo rievocando un flop del Milan contro il Deportivo datato 2004. Il finale è sulla sveglia di questa mattina visto che Conte vuole la Juve a rapporto alle otto: «Nessuna levataccia, semplicemente ci troviamo a quell’ora per fare gli esami del sangue e altri test programmati da tempo. È la prassi. La sconfitta di Roma non c’entra». © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

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IL RUOLINO DEL TECNICO

ALBO D’ORO

Antonio Conte, 43 anni, da due stagioni tecnico della Juventus PEGASO

1990-91 Raymond Goethals (O. Marsiglia); 1991-92 Fabio Capello (Milan); 1993-94 Fabio Capello (Milan); 1994-95 Marcello Lippi (Juventus); 1995-96 Marcello Lippi (Juventus); 1996-97 Alberto Zaccheroni (Udinese); 1997-98 Luigi Simoni (Inter); 1998-99 Alberto Zaccheroni (Milan); 1999-00 Alberto Cavasin (Lecce); 2000-01 Fabio Capello (Roma); 2001-02 Luigi Del Neri (Chievo); 2002-03 Carlo Ancelotti (Milan); 2003-04 Carlo Ancelotti (Milan); 2004-05 Luciano Spalletti (Udinese); 2005-06 Cesare Prandelli (Fiorentina); 2006-07 Cesare Prandelli (Fiorentina); 2007-08 Roberto Mancini (Inter); 2008-09 Massimiliano Allegri (Cagliari); 2009-10 Josè Mourinho (Inter); 2010-11 Francesco Guidolin (Udinese); 2011-12 Antonio Conte (Juventus)

Il numero uno Fiat LA CARICA DI ELKANN

«Garantisco: resta alla Juve a lungo E voglio scudetto e Champions» L’erede dell’Avvocato allontana Conte dal pericolo Chelsea. Poi, non pone limiti alla creatura del cugino presidente, Andrea Agnelli

Vinovo ore 8: i bianconeri già in campo

Un giorno magari... Lo stesso

Conte, fra l’altro, non ha mai nascosto l’ambizione di allenare prima o poi un grande club della Premier. E da un paio d’anni, guarda caso, sta studiando seriamente la lingua di Sua Maestà. Più Inghilterra di Spagna, nonostante pure il regno di Real e Barça sia attento ai successi della fresca Panchina d’oro. Insomma, le tentazioni sono tante e piuttosto prestigiose. Ecco perché le parole di Elkann aiutano non poco a rasserenare i tifosi bianconeri. Fermo restando che Andrea Agnelli (la vera guida del club, sia chiaro) mai aveva messo in discussione la posizione di

Ha ragione Conte: per vincere, la Juve deve sempre giocare da squadra vera»

Conte, al quale giusto l’anno scorso è stato prolungato il contratto fino al 2016 e ritoccato lo stipendio per un guadagno annuo portato a 3 milioni più bonus.

FIRENZE (gb.o.) Non sarà una punizione, come garantiscono Conte e Marotta, ma nemmeno il giorno più bello dell’anno. Oggi la Juve si ritrova a Vinovo alle 8: giornata di test, doppio allenamento ed esame di coscienza dopo la brutta prova di sabato sera. I giocatori sanno di non aver risposto in modo positivo alle sollecitazioni del tecnico e probabilmente saranno molto motivati in vista degli impegni con Siena e Napoli in due settimane senza coppa. Calendario A proposito di questo,

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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polo juventino serviva decisamente un’ulteriore forte presa di posizione, perché non sono certo un’invenzione dei media le attenzioni del calcio inglese nei confronti del 43enne leccese. In particolare, Conte è finito nel mirino del Chelsea, con i collaboratori di Abramovich che starebbero studiando con grande attenzione metodi di lavoro, carattere e filosofia di gioco del Mou italiano.

«

TEST E ALLENAMENTI

l’a.d. Beppe Marotta ha analizzato la situazione: «Il nostro gruppo è ancora in crescita, deve imparare a gestire la doppia competizione. Quello di Roma è stato un incidente di percorso e Conte saprà farlo dimenticare». Poi un messaggio alla Fiorentina («Non è vero che i rapporti sono freddi») e alla Lega che fissa i calendari: «Quello italiano è l’unico torneo molto equilibrato. Ma all’estero i campionati vengono in secondo piano rispetto alle competizioni europee. Credo sia giusto un richiamo alla Lega perché si possano pianificare meglio gli impegni di campionato in base a quelli nelle coppe».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MIRKO GRAZIANO MILANO

È un giorno di festa per Antonio Conte. E a celebrarlo arriva pure John Elkann, erede dell’Avvocato, numero uno della Fiat e della cassaforte di famiglia, cugino del presidente bianconero Andrea Agnelli. «Conte è e resterà alla Juventus, perché abbiamo ancora tanto da vincere con lui», dice Elkann ai microfoni Rai. Parole pesanti, probabilmente non dette a caso o per semplice cortesia nei confronti del tecnico che ha riportato lo scudetto a Torino dopo Calciopoli. Al po-

John Elkann, nipote dell’Avvocato Agnelli e presidente della Fiat, è nato a New York il primo aprile 1976: qui sopra è con la maglia della Juve a Villar Perosa ANSA

«Voglio tutto» Appassionato di vela, Elkann paragona poi Conte a Soldini, reduce dallo straordinario record nella Rotta dell’oro (New York-San Francisco, via Capo Horn): «Sì, ci sta l’accostamento. Entrambi hanno carattere, amano vincere e sanno gestire la squadra». La sconfitta di Roma è già dimenticata, grazie anche al pareggio interno del Napoli contro la Sampdoria, «ma non c’è dubbio che la Juventus, per vincere, debba giocare sempre da squadra vera - spiega, confermando in pieno il Conte pensiero -. La gara di Glasgow, straordinaria, ne è la migliore dimostrazione». E John era presente al Celtic Park, accompagnato dalla moglie e accanto al cugino presidente. Segnali di compattezza sempre più frequenti all’interno della famiglia che, fra le altre cose, ha fatto la storia del club più popolare d’Italia. E alla domanda su cosa preferirebbe vincere in questa stagione tra scudetto e Champions League, Elkann non ha dubbi: «Tutti e due». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

PRIMO PIANO

Inter

PANCHINA DI PIOMBO

Derby, Moratti met

4 «In campo

I NUMERI

3

non c’era Stramaccioni ma 11 giocatori»

9

Il presidente ha telefonato al tecnico che ha la sua fiducia a prescindere dal Milan: «A lui è concesso sbagliare»

I mesi (e spiccioli) passati dall’ultima vittoria in trasferta dei nerazzurri. Era Partizan Belgrado-Inter 1-3, in Europa League, dell’8 novembre

Le reti del più prolifico marcatore dell’Inter, che è Milito (ora infortunato). L’argentino ha davanti ben 10 giocatori di ben 8 squadre diverse

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I gol subìti dalla squadra di Stramaccioni in campionato. Più delle squadre che le stano davanti e anche di Fiorentina e Catania, che le stanno subito dietro

ANDREA ELEFANTE MILANO

Forse solo il silenzio sarebbe stato più pesante di certe parole, perché quando in momenti così Massimo Moratti non parla, generalmente sotto la cenere della sua rabbia, delusione o stanchezza cova qualcosa di non ordinario. Invece il presidente ha parlato, e in modo più unidirezionale del previsto: spalle al muro da ieri c’è la squadra almeno quanto Stramaccioni. Anzi: più la squadra che Stramaccioni.

S

La versione di Strama Chi sta in

Javier Zanetti 39 anni, all’Inter dal 1995. In nerazzurro ha vinto tutto, tra cui una Champions, un Mondiale per club e 5 scudetti

panchina, delle due, può combattere di più prima che si giochi, ovvero in settimana, e questo è quello che ci si aspetta da Stramaccioni. Che magari oggi, dopo avere come sempre aperto un paracadute «pubblico» sulla squadra prendendosi le responsabilità della sconfitta di Firenze, lontano da microfoni e telecamere mostrerà alla squadra la sua versione meno conciliante. E poi, più che una svolta tecnica o tattica (che sia difesa a tre o a quattro, che siano due giocatori offensivi o tre, la coperta è comunque adattata, se non più corta), cercherà una gestione corretta della settimana.

LAPRESSE

Più pretesa che auspicio Perché? «Perché in campo a Firenze c’erano undici giocatori, non l’allenatore». Anzi, quegli undici (più i tre della ripresa) era come se non ci fossero, «in campo c’era solo una squadra e dall’altra parte una squadra che subiva e basta. Roba da no comment: inutile parlare di errori perché l’errore è generale». Perché l’allenatore sarà anche giovane e inesperto, «ma non mi sembra che siano tutti suoi gli errori che hanno fatto sì che si perdesse ieri». Perché ora Moratti si aspetta «un derby combattivo, certamente. Mi auguro e penso che sarà un derby combattuto». E quell’augurio suona più come pretesa che come auspicio. E risulta che in una partita di calcio si combatta più in campo che davanti ad una panchina.

E la settimana di Strama Anzitutto a livello psicologico, perché per combattere serve la testa giusta. Poi di concentrazione, perché il derby alle porte evoca la ricorrenza dell’ultima volta dell’Inter immune da gol in trasferta (sono passati quasi quattro mesi e mezzo) e da allora in 26 gare solo sei volte (tre in campionato) l’Inter è riuscita a chiudere la sua porta. Ma anche dal punto di vista delle energie, perché se per cinque volte — come ha sottolineato il tecnico — l’Inter ha perso in campionato la gara successiva ad un impegno di Europa League, contare la sesta domenica sera, dopo Cluj-Inter, peserebbe

Gli sfottò dei viola «Il pallone è quello giallo...» I giocatori dell’Inter umiliati dai gol della Fiorentina e dai cori dei tifosi viola: «Fate ridere» e «Il pallone è quello giallo...». Infatti non lo hanno mai visto. Sotto, Moratti ANSA

alleviata, guardando Fiorentina-Inter in tv). Non si può essere un’Inter che corre una partita sì e una no: la benzina o ce l’hai o non ce l’hai e il tappo del serbatoio non è solo nelle gambe. Il presente da onorare Ieri Mo-

Parole e foto non fanno gol Ma gestire correttamente un gruppo significa anche riceverne risposte concrete, e questo dipenderà da Stramaccioni, ma fino ad un certo punto. In questo senso ieri Moratti ha voluto togliere il tappo alla bottiglia dei possibili alibi della squadra, per farli svaporare in tempi non sospetti. Le parole non fanno gol e non si può essere Inter solo a parole (o a foto di gruppo per fare gli auguri a Milito, la cui degenza fra l’altro non dev’essere stata granché

ancora di più. E a questo proposito, mescolati agli errori che si è autoimputato domenica sera, si possono trovare anche tre momenti di lucidità del tecnico: che a partita persa, ha risparmiato prima a Guarin e poi a Palacio (che nel 2013 ha già giocato dieci partite su dieci, e mai meno di un’ora) minuti intossicagambe oltre che una sanzione da squalifica, dopo aver evitato ai 18 anni di Kovacic un trauma da risucchio in un vortice di confusione e responsabilità.

ratti, oltre a confermare a Stramaccioni la sua fiducia a prescindere dal risultato del derby («Ma che discorsi sono?»), anche con una lunga telefonata e parole di grande conforto e carica, ha voluto dare un segnale preciso: ricordando in modo che raramente era stato così diretto che questa è sì una squadra della quale si è appena cominciato a costruire un futuro diverso, ma c’è pure un presente da onorare. Anche Stramaccioni deve dare un segnale di non recidività ma, ha precisato ancora il presidente, «è un allenatore che ha iniziato quest'anno a farsi un'esperienza di tipo totalmente diverso da quella precedente, quindi gli è concesso anche di fare degli errori». Alla squadra da ieri molto meno e molti meno. Soprattutto domenica sera. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO ANCHE MORATTI SCETTICO SU VAN NISTELROOY, CAREW E MPENZA, CHE NON FAREBBERO PARTE DEL PROGETTO FUTURO

Una punta in più? Non piace nessuno, a meno che... I possibili candidati non convincono: un rinforzo solo se emergerà un nome nuovo MILANO

Nella triste notte del Franchi il direttore sportivo Piero Ausilio ribadisce un concetto espresso prima della scoppola in salsa viola: «Diego Milito non sarà sostituito. La sconfitta contro la Fiorentina non cambia niente, non ci sono a disposizione giocatori adatti all’Inter.

Lavoriamo per il futuro, per il presente la squadra è competitiva, il terzo posto è ancora a portata di mano». Moratti perplesso Tutto vero, soprattutto il fatto che manchino giocatori che facciano la differenza. E prendere qualcuno tanto per aumentare la rosa non avrebbe senso, anche per questioni economiche. Ieri i dirigenti nerazzurri sono rimasti in contatto con il presidente Moratti, che però non ha certo il massimo della voglia di prendere un altro giocatore che tra l’altro non rientrerebbe nel progetto futuro. I nomi quindi restano gli stessi. Ma Ruud Van Nistelrooy, che pure continua ad

allenarsi, non ha nei suoi piani il rientro immediato in campo. E comunque preferirebbe mete esotiche e ricche a un’avventura di quattro mesi scarsi con l’Inter. Discorsi simili valgono per Carew e Mpenza, piste peraltro nemmeno sondate. Aspettando Rocchi... Ecco perché, a meno di colpi di scena, si andrà avanti con quello che c’è. Aspettando che Tommaso Rocchi, nemmeno inserito in lista di Coppa, ritrovi una forma accettabile dopo i mesi di semi-inattività con la Lazio, Strama potrebbe centellinare le energie di Cassano e Palacio puntando su un albero di Natale in cui ruotare come doppi tre-

TRE PUNTE SENZA CONTRATTO 1

1 Ruud Van Nistelrooy, 36 anni, olandese. L’anno scorso ultima stagione al Malaga; 2 John Alieu Carew, 33 anni, norvegese. Ha risolto il contratto l’anno scorso con il West Ham; 3 Emile Mpenza, 34 anni, belga. Ha risolto la scorsa stagione il contratto con il Neftçi Baku AFP/REUTERS/AP

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quartisti Guarin, Alvarez, Kovacic e Schelotto. L’uomo per il quale è stato mandato a Bergamo Livaja. ...piuttosto i giovani L’altra strada porta invece a concedere qualche chance agli attaccanti della Primavera, attualmente impegnati al Torneo di Viareggio. A Firenze è stato aggregato il 1994 Matteo Colombi, che però con Daniele Bernazzani è il vice di Francesco Forte (classe 1993). Il centravanti romano, infatti, era reduce da un piccolo infortunio, ma potrebbe essere anche lui a dare un po’ di riposo ai titolarissimi. lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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te l’Inter spalle al muro d «Il presidente «Senza alibi arrabbiato? Ci sta Coppa e derby Lo siamo pure noi» per svoltare» PARLA IL CAPITANO

HA DETTO

Strama «Se alleni l’Inter sei per forza sotto giudizio. Ora uscire dall’Europa sarebbe un delitto» S

LUCA CALAMAI FIRENZE

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A Firenze c'è stata una sola squadra in campo e dall’altra parte una squadra che subiva e basta: no comment Non mi sembra che siano tutti di Stramaccioni gli errori che hanno fatto sì che si perdesse Adesso domenica sera mi aspetto un derby combattivo: mi auguro e penso che sarà un derby combattuto MASSIMO MORATTI PRESIDENTE INTER

Si sono parlati al telefono. Alla fine del «confronto» Massimo Moratti e Andrea Stramaccioni hanno concordato sul fatto che l’Europa League è un fardello pesante in chiave campionato. «Noi abbiamo preso il torneo sul serio e ne paghiamo il prezzo» osserva, sconsolato, il tecnico nerazzurro. Per vivere nella maniera giusta l’Europa League servirebbe una rosa da Champions ma il parco giocatori interista non ha questi valori. Tanto più dopo il grave infortunio di Milito. Il processo per il dopo-Firenze finisce qui. E guai a parlare a Stramax del Milan e di Balotelli: «Pensiamo al Cluj e al ritorno di Coppa. Abbiamo sacrificato tanti punti a questa Europa League, sarebbe un delitto farsi eliminare. Dobbiamo affrontare la trasferta in Romania concentrati perché, il Napoli insegna, a volte puoi andare incontro a brutte sorprese». Il tecnico ha un filo di barba e gli occhi gonfi. Parla nel giardino del centro tecnico di Coverciano prima della consegna della Panchina d’Oro. «Cosa rimane della sconfitta contro la Fiorentina? L’analisi l’ho fatta a caldo confrontandomi con la squadra. Oggi è un altro giorno. Devo ritrovare subito la vera Inter perché dobbiamo andare avanti in Europa e vincere il derby. Un’Inter molto diversa da quella del Franchi». Perché non c’è stata reazione dopo i gol di Ljajic e Jovetic?

«Non avevamo le gambe. Ho sbagliato nel pensare di poter gestire un ciclo di partite puntando su un bloc-

Andrea Stramaccioni 37 anni, da tecnico dell’Inter Primavera sostituisce Ranieri il 25-3-2012, il giorno dopo aver vinto il torneo «Nextgen»

co di 8-9 calciatori. L’Europa League, con le gare al giovedì notte, pesa per consumo di energie più della Champions. Le nostre cinque sconfitte in serie A dopo gli impegni europei sono un dato che si commenta da solo».

S su Kovacic «Ha un potenziale enorme, ma pur sempre 18 anni. Deve conoscere il calcio italiano e noi dobbiamo essere bravi a non bruciarlo»

Ha parlato con Moratti?

«Si. Siamo tutti rammaricati ed è giusto che il presidente sia arrabbiato. Arrabbiato come tutti noi». Il derby potrebbe essere decisivo per il suo futuro?

«Il mio futuro è legato ai risultati dell’Inter. E’ normale che sia così. Se alleni l’Inter sei sempre sotto giudizio. Il derby è l’occasione giusta per dimostrare il nostro vero valore». Quale pensa sia la posizione più corretta per Kovacic?

«Lui può giocare in tutti e tre i ruoli di centrocampo. Domenica era uno dei più stanchi. Ha pagato il doppio impegno ravvicinato». Seguirà Milan-Barcellona?

«Certo. Studio sempre con attenzione le nostre prossime rivali». La sconfitta contro la Fiorentina può lasciare dei segno in prospettiva derby?

S su Balotelli «Saluterò sicuramente Mario prima del derby, ma poi in campo è un avversario e ognuno difenderà la propria maglia. Il derby può essere la svolta»

S su Simeone «E’ un amico e so che potrebbe avere voglia di tornare in Italia e allenare una squadra come l’Inter. Ma ora non è giusto parlarne perché c’è Strama»

«Io voglio ritrovare subito una grande Inter».

Zanetti: «Anche il Milan iniziò male e si è ripreso. Simeone tornerebbe, ma Strama è bravo» LUCA TAIDELLI MILANO

Un futuro in panchina? No, grazie. Basta il fratello Sergio, tecnico della Berretti nerazzurra. E anche il senso di impotenza di Stramaccioni domenica sera a Firenze deve avere sconsigliato Javier Zanetti dal fare l’allenatore quando (e se...) smetterà di giocare. «L’Inter è la mia famiglia e vorrei continuare a lavorare qui. Da dirigente». Settimana della svolta Questo è l’incipit del capitano che si è confessato a «Undici», su Mediaset, ma è ovvio che mai come oggi conti l’attualità. Per la seconda volta in due settimane, e sempre in Toscana, l’Inter ha rimediato una figuraccia che non può non lasciare tracce. Soprattutto se sei l’anima di una squadra cui i tifosi viola hanno appena cantato «fate ridere» e «il pallone è quello giallo». E infatti Zanetti ora il pallone vorrebbe mangiarselo. «Nessun alibi — spiega —. Non siamo riusciti a fare nulla di ciò che è nelle nostre possibilità. C’è grande tristezza e rabbia per il risultato e soprattutto per la prestazione. Ma ora non c’è tempo per piangerci addosso: abbiamo la Coppa e il derby, magari saranno la svolta della nostra stagione. Dobbiamo ritrovare continuità. Però ricordatevi che siamo una squadra giovane, ci vuole tempo per costruire qualcosa di importante. Guardate il Milan: è partito male e ora si sta riprendendo». Mario avversario Perché ci sarà anche prima il Cluj, ma è il derby di domenica a ronzare nella testa di tutti. I rossoneri con Balotelli per la prima volta quest’anno hanno messo la testa davanti ai cugini. «Mario lo saluterò prima del match, ma è un avversario e ognuno difenderà la propria maglia». Avanti con i singoli, ma di casa Inter. Il grande assente: «Milito ha già la testa al recupero». La grande promessa: «Kovacic ha un grande potenziale, ma pur sempre 18 anni. Dobbiamo essere bravi a non bruciarlo».

«E’ una sfida aperta a molte squadre. Attenti alla Fiorentina che, non avendo le Coppe, potrà pensare al cento per cento al campionato. Un vantaggio importante».

Mou, Diego e il Cholo Chiusura sui suoi allenatori: «Mourinho era avanti a tutti, unico nel preparare le gare. Un vincente. Con Maradona berrò un caffè per capire i motivi della mancata convocazione al Mondiale 2010. Ero reduce dalla mia stagione migliore. Simeone? Credo che avrebbe voglia di tornare in Italia e allenare una squadra come l’Inter. Ma ora c’è Strama, che è giovane e bravo». E che spera nella svolta ancora più del capitano.

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Come vede la volata Champions?

LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. - CONC. AAMS N. 4032 del 28/03/2007

Martedì 19 febbraio ore 20.45

PORTO - MALAGA ARSENAL - BAYERN MONACO Mercoledì 20 febbraio ore 20.45

GALATASARAY - SCHALKE 04 MILAN - BARCELLONA

TUTTI I NUMERI

PER GIOCARE IN ATTACCO.

1 1.80 3.40

X 3.55 3.60

2 4.25 2.00

1 2.20 5.00

X 3.40 4.50

2 3.10 1.55

La pianificazione degli eventi live potrebbe variare secondo il Programma Ufficiale Aams.

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le quote potrebbero subire variazioni

CHAMPIONS LEAGUE


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

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SERIE A

IL POSTICIPO DELLA 25A GIORNATA 1

le Pagelle

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di STEFANO CIERI

ROSINA IN PALLA RUBIN AL BACIO DISASTRO CIANI CANDREVA GIÙ SIENA 7 PEGOLO 6,5 Serata di assoluta tranquillità. Pronto sulla punizione di Hernanes nel finale. TEIXEIRA 6,5 Attento, concentrato, sempre con i tempi giusti. E non disdegna qualche sortita in avanti. TERLIZZI 6,5 Regista difensivo lucido e sempre sicuro di sé. Anche troppo, come quando palleggia in area su Kozak. FELIPE 6 Qualche piccola sbavatura, ma errori veniali. BELMONTE 6 Presidia la fascia destra in maniera diligente. Non esagera con le sgroppate. VERGASSOLA 6,5 Il capitano c’è sempre quando la temperatura sale. Faro e anima della squadra. DELLA ROCCA 6 A lui spetta il lavoro oscuro, assolto senza errori. RUBIN 7 Due assist al bacio per i gol di Emeghara e Rosina, altre iniziative interessanti. È il valore aggiunto della squadra di Iachini. ROSINA 7 Si diverte con Ciani, poi va a timbrare sul cross di Rubin. Sembra tornato in palla come negli anni felici. (Bolzoni s.v.) SESTU 6,5 Si sbatte tanto per tenere corta la squadra. Ci riesce, sdoppiandosi nei ruoli di trequartista e centrocampista. VALIANI 6,5 Entra giusto in tempo per dare a Emeghara una deliziosa palla che l’attaccante trasforma nel 3 0.

h

IL MIGLIORE

8 EMEGHARA

Una doppietta coi fiocchi che rivela un repertorio da attaccante completo. Con questi due sono 4 in 3 partite i suoi gol. Il Siena ha fatto bingo. (Bogdani s.v.)

All. IACHINI 7,5 Ha trasmesso al Siena il suo carattere. Ma non solo quello: la squadra gioca e diverte.

LAZIO 4,5 MARCHETTI 5 Poco reattivo sui primi due gol, sbaglia i tempi dell’uscita sul terzo. BIAVA 5 Si fa scherzare da Emeghara in occasione del 3 0. Incerto anche in altre circostanze. DIAS 4,5 Un’altra prestazione da dimenticare. Lascia colpevolmente Rubin libero di crossare sul 2 0. CIANI 4 Mezzora sola ma da incubo. Responsabilità gravi sui primi due gol dei senesi. PEREIRINHA 5,5 Piedi buoni, discreto senso tattico, ma l’impressione è che sia troppo leggero per il calcio italiano. KONKO 5 Gli esterni senesi volano, lui arranca. Segna il passo per i troppi impegni ravvicinati. MIGLIORE h 5,5 ILHERNANES

È l’unico che prova a organizzare qualcosa. Combina poco pure lui, però. A parte la punizione con cui sfiora il gol.

GONZALEZ 5,5 Corre tanto come sempre. Ma stavolta dà l’impressione di andare fuori giri. LULIC 5 Comincia in maniera incoraggiante, poi si arena. E va ancora peggio da terzino. CANDREVA 5 Sia da trequartista sia da esterno va sempre a sbattere contro il muro senese. SAHA 5 Poche palle giocabili, poca voglia di andare a cercarsele. Ancora lontano dalla condizione ideale. KOZAK 5 Implacabile in coppa, irriconoscibile in campionato. Con l’attenuante che viene servito poco e male. FLOCCARI 5,5 L’impegno c’è, ma solo quello. Costretto a girare al largo e alla lunga finisce col perdersi d’animo. (Ederson s.v.) All. PETKOVIC 5 Il ritorno alla difesa a tre è un suicidio. Lo capisce subito, ma ormai la frittata è fatta. GLI ARBITRI GIANNOCCARO 7 D’accordo, la partita non è difficile, ma la gestisce con puntualità e saggezza. Vuoto 6 – Faverani 6 Banti 6 – Merchiori 6

3

1 Emeghara anticipa Biava e Marchetti: è il 3-0 ANSA 2 Il primo gol di Emeghara: 1-0 D’ANNIBALE 3 Antonio Conte, tecnico della Juve e prossimo avversario del Siena (suo ex club), in tribuna con Valentina Mezzaroma, vicepresidente dei toscani ANSA

Lazio crac, Milan 3 Emeghara spaventa Conte Allegri ringrazia il Siena Un’altra big impegnata nelle coppe cade in campionato In tribuna il tecnico juventino: domenica sfiderà i toscani SIENA LAZIO

3 0

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Emeghara al 6’, Rosina al 23’ p.t.; Emeghara al 16’ s.t.

SIENA (3-4-2-1) Pegolo; Teixeira, Terlizzi, Felipe; Belmonte, Vergassola, Della Rocca, Rubin; Rosina (dal 33’ s.t. Bolzoni), Sestu (dal 15’ s.t. Valiani); Emeghara (dal 31’ s.t. Bogdani). PANCHINA Farelli, Uvini, Verre, Agra, Paci, Mannini, Grillo, Reginaldo, Pozzi. ALLENATORE Iachini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 46 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.

LAZIO (3-4-1-2) Marchetti; Biava, Dias, Ciani (dal 32’ p.t. Pereirinha); Konko, Hernanes, Gonzalez, Lulic; Candreva (dal 22’ s.t. Saha); Floccari (dal 33’ s.t. Ederson), Kozak. PANCHINA Bizzarri, Strakosha, Onazi, Rozzi, Radu, Cana. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA dal 32’ p.t. 4-4-2; dal 22’ s.t. 4-3-3 BARICENTRO MEDIO 54,3 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Ciani e Pereirinha per gioco scorretto. ARBITRO Giannoccaro di Lecce. NOTE paganti 1.810, incasso di 17.070,38 euro; abbonati 6.869, quota di 47.386,25 euro. Tiri in porta 3-5 (una traversa). Tiri fuori 1-8. In fuorigioco 1-1. Angoli 3-5. Recuperi p.t. 3’; s.t. 2’.

DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA SIENA

Sotto gli occhi di Antonio Conte e con la benedizione del Milan. Premiato a Coverciano con la Panchina d’oro, in serata l’allenatore della Juve ha fatto una capatina alla Montepaschi Arena per dare un’occhiata al Siena suo prossimo avversario. Mai deviazione è stata più azzeccata, Conte si è reso conto dal vivo di quanto sia temibile la sua ex squadra. La cura Iachini ha rianimato i bianconeri di Toscana, che parevano spacciati. Qui due settimane fa ci aveva lasciato le penne l’Inter e qui ieri sera è caduta malamente la Lazio. Tonfo rumoroso, che retrocede i biancocelesti al quarto posto, a vantaggio del Milan di Allegri che ha gli stessi punti con una miglior differenza reti. Senza Klose la spinta propulsiva della Lazio di Petkovic sembra essersi esaurita: due punti nelle ultime 5 gare, che miseria. Il Siena scavalca il Palermo, da oggi maglia nera del

campionato, e aggancia il Pescara al penultimo posto. Exploit frutto dei 10 punti conquistati nelle ultime cinque partite: tre vittorie, un pareggio e una sconfitta. Senza penalizzazione (meno sei) la Robur galleggerebbe a quota 27, in zona salvezza.

la Moviola DI A.FR.

Gara tranquilla, giallo pesante per Ciani

E’ nata una stella La partita l’ha

vinta Innocent Emeghara. Il nigeriano naturalizzato svizzero ha segnato il primo e il terzo gol e con un colpo di tacco ha avviato l’azione del secondo. Le prime due reti come fotocopie. Cross di Rubin dalla sinistra e deviazioni vincenti in mezzo all’area: la prima di «Eme» con la testa, la seconda di Rosina in semi-acrobazia. Gravi colpe laziali in fase difensiva. Chi presidiava il fianco destro (Konko e Biava) è rimasto a guardare Rubin, chi doveva chiudere le diagonali difensive (Ciani) si è fatto bruciare. Il 3-0 rappresenta al meglio le doti della nuova stella del Siena. Sul tocco di Valiani, Emeghara ha polverizzato Biava sullo scatto e ha anticipato Marchetti in uscita bassa con

Serata ideale per l’arbitro Giannoccaro, che dirige privilegiando il dialogo in una partita mai cattiva e senza episodi dubbi. Due soli ammoniti, ma è pesante il primo giallo della partita, esibito a Ciani — graziato poco prima, come Belmonte su Lulic — per una carica su Rosina: era diffidato, salterà il match con il Pescara. L’altro ammonito è Pereirinha per un fallo sempre su Rosina. Al 33’ p.t. Kozak subisce un colpo in area del Siena (e gli si apre una ferita sulla testa) ma non c’è fallo di Felipe. Curiosità sul terzo gol del Siena: Biava arriva con il piede sul pallone prima di Emeghara, che però riesce comunque a calciare in rete.

o

tocco maligno. Quattro gol in tre partite da titolare, bellissimo biglietto da visita. Emeghara ha la velocità di Oba Oba Martins e la tecnica di Jay Jay Okocha, per citare due suoi connazionali di livello. Sulle spalle porta il dieci ed è giusto, perché ha piedi tali che gli permettono di dettare tempi e modi dell’azione, ma è un nove e mezzo, nei sedici metri è letale. Attaccante completo, che se la canta e se la suona. Imposta, conclude e non dà riferimenti ai difensori. Scompare, riappare e colpisce. Tipo molto interessante e se continuerà così, diventerà il soggetto del desiderio di molti squadroni. Lazio smarrita Aiuto, si è persa la Lazio. Chiave di lettura della giornata: abulia, scarse motivazioni, confusione tecnico-tattica. Chiave di lettura del periodo: senza Klose è durissima, il tedesco faceva girare i compagni, costituiva un porto rifugio per ogni manovra, era la vela maestra da dispiegare in mare aperto. A Siena sciagurata la difesa. Inguardabile Ciani, travolto dagli eventi e sostituito poco dopo la mezz’ora, ma non sarebbe giusto tramutare il francese in capro espiatorio. Tutta la squadra si è comportata male e anche Petkovic ha le sue colpe. L’allenatore è partito con un 3-4-1-2 speculare al sistema del Siena, poi, tolto Ciani, è passato al 4-4-2 e ha chiuso con Saha e col 4-3-3. Girandola che ha tramortito molti giocatori, in primis Candreva, sballottato di qua e di là, tra destra, sinistra e trequarti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NERVOSISMO BIANCOCELESTE NEL DOPO GARA PETKO: «STAVOLTA MERITIAMO BASTONATE»

DA INZAGHI A GROSSO

Konko, è quasi rissa con i tifosi laziali

Quanti campioni del mondo 2006 a vedere il match

DAL NOSTRO INVIATO

SIENA

Una sconfitta pesante e amara, l’ennesima per la Lazio sul campo del Siena. E tanto nervosismo prima, durante e dopo una partita che segna uno dei momenti più bassi della stagione biancoceleste. Caso Konko L’immagine che

racchiude tutto arriva a fine gara. Konko viene portato via a fatica dai compagni di squa-

dra per evitare che entri in contatto con un gruppetto di tifosi biancocelesti assiepati sulla tribuna laterale del Franchi. Il francese ha perso la testa dopo essere stato contestato durante e poi a fine partita. Reazione comprensibile, ma spropositata per un calciatore professionista. Segnale inequivocabile che il momento critico che la squadra sta attraversando in campionato (appena due punti nelle ultime cinque partite) sta fiaccando il sistema nervoso del gruppo.

E nervi a fior di pelle Considera-

zione ancora più vera se troveranno conferma le voci di una discussione molto accesa, ai limiti del confronto fisico, nello spogliatoio subito dopo la sconfitta. Facile intuire i motivi del dissidio: lo scarso impegno di molti protagonisti. «Abbiamo completamente sbagliato l’approccio alla gara — commenta alla fine un Petkovic visibilmente rabbuiato —. Non ci sono spiegazioni. Stavolta meritiamo solo bastonate. Dobbiamo solo fare i compli-

menti al Siena e chiedere scusa». Il tecnico ce l’ha con i suoi soprattutto per come sono maturati i primi due gol del Siena. «Erano entrambi evitabili, bastava essere più concentrati, purtroppo non è la prima volta che accade. Emeghara? Lo conosco bene, avendolo affrontato nel campionato svizzero. Avevo spiegato ai ragazzi come neutralizzarlo. Sapevamo tutto, ma purtroppo non abbiamo fatto niente...». s.cie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SIENA C’erano i campioni del Mondo a Siena. Faceva un certo effetto vedere Materazzi e Cannavaro l’uno vicino all’altro in tribuna al Franchi. Non solo loro: tra gli altri anche Filippo Inzaghi, Zambrotta e Grosso, tutti partecipanti al corso allenatori di Coverciano. C’era anche Antonio Conte: il tecnico della Juve è venuto a vedere il Siena, sua ex squadra, prossima avversaria in campionato.


MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Eme, bomber con le scarpe diverse Quattro gol in tre partite come Balotelli. È svizzero-nigeriano e Petkovic lo conosceva bene... DAL NOSTRO INVIATO

DAVIDE STOPPINI SIENA

Diceva Massimo Mezzaroma qualche giorno fa: «I giocatori li scegliamo attentamente, mica facciamo la raccolte delle figurine». Concetto caro anche a Claudio Lotito. Solo che stavolta il giocatore giusto l’ha preso Mezzaroma: Innocent Emeghara. Una storia da favola e in fondo una favola sarebbe la salvezza del Siena, da ieri sera terzultimo a quattro punti dal Genoa. Qui a Siena lo chiamano la mosca atomica. Una mosca tutta strana: in campo è andato con due scarpe diverse, uno sponsor tecnico sul piede destro e un altro marchio sul sinistro. «Un piede mi faceva male — spiega lui —, così ho messo una scarpa più grande. Non c’era dello stesso colore...». Atomico e bizzarro. Il risultato dice: prima doppietta italiana, quarto gol in tre partite da titolare (come un certo Balotelli) e Lazio rispedita a casa per la felicità del suo presidente, che urla di gioia per un’altra vittoria champagne — dopo il 4-0 dello scorso anno — contro il parente Lotito.

Innocent Emeghara, 23 anni, con le scarpe di due marche diverse INSIDEFOTO

iò a 2,5 milioni di euro e prende questo ragazzo sconosciuto ai più, in prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a giugno per tre milioni, dal Lorient, in Francia, dove aveva giocato 19 minuti in tutta questa stagione. Lo allenava il papà di Gourcuff, l’ex milanista, il club francese gli faceva pagare il fatto di aver giocato l’Olimpiade senza permesso societario. Ma l’oro di questo nigeriano, emigrato a Zurigo a 12 anni per seguire la madre, era in Svizzera: già convocato in nazionale maggiore da Ottmar Hitzfeld, lo conosceva bene pure Vladimir Petkovic, che l’aveva affrontato da avversario con lo Young Boys. E due giorni dopo l’esonero dal club di Berna dell’attuale tecni-

«

Avevo male a un piede, ho messo una scarpa più grande. Non c’era del colore uguale INNOCENT EMEGHARA SULLE SCARPE DIVERSE

co della Lazio, Emeghara andò a segno proprio contro i gialloneri: era il 10 maggio 2011. Come a dire: Petkovic l’aveva scampata quel giorno. Non ieri sera. Doppietta che ridimensiona la Lazio e fa sognare il Siena. Il sogno E chi se lo aspettava così forte, dicono a Siena. Benedetto quel dvd che arrivò in

sede a gennaio: «Ne abbiamo visti tanti — racconta il tecnico Beppe Iachini —. Emeghara ci ha colpito subito, in fondo avevamo necessità di cambiare visto che diversi giocatori avevano chiesto la cessione». Calaiò, ad esempio, che aveva perso il sorriso in Toscana: «E invece Innocent ce l’ha stampato sul volto, è uno spot per Siena e per il calcio», racconta Mezzaroma. E l’attaccante conferma: «È un grande momento per me — dice —, me lo godo fino in fondo. Non so quanti gol potrò fare, dipenderà soprattutto dai miei compagni. Io cerco solo di divertirmi, giocare in Italia è sempre stato il mio sogno». E ora sotto con la Juventus.

Che colpo E allora riaggiornare

la tabella, please: Emeghara ha già segnato in meno di 300 minuti di campionato le reti che Calaiò aveva fatto in tutta la stagione con il Siena. Sembrava strana, come storia: il Siena per salvarsi vende Cala-

Classifica SQUADRE

PT

G

PARTITE V N P

RETI F S

JUVENTUS 55 25 17 4 4 50 17 NAPOLI 51 25 15 6 4 46 21 MILAN 44 25 13 5 7 44 31 LAZIO 44 25 13 5 7 35 29 INTER 43 25 13 4 8 40 33 FIORENTINA 42 25 12 6 7 45 30 CATANIA 39 25 11 6 8 32 30 ROMA 37 25 11 4 10 51 45 UDINESE 36 25 9 9 7 35 34 PARMA 32 25 8 8 9 31 33 TORINO (-1) 31 25 7 11 7 29 28 SAMPDORIA (-1) 29 25 8 6 11 31 30 CHIEVO 29 25 8 5 12 26 40 CAGLIARI 28 25 7 7 11 28 41 ATALANTA (-2) 27 25 8 5 12 22 35 BOLOGNA 26 25 7 5 13 33 35 GENOA 25 25 6 7 12 26 37 SIENA (-6) 21 25 7 6 12 27 34 PESCARA 21 25 6 3 16 20 51 PALERMO 19 25 3 10 12 22 39 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati

PROSSIMO TURNO 26ª GIORNATA sabato 23 febbraio, ore 20.45 PALERMO-GENOA domenica 24 febbraio, ore 15 SAMPDORIA-CHIEVO ore 12.30 ATALANTA-ROMA BOLOGNA-FIORENTINA CAGLIARI-TORINO JUVENTUS-SIENA PARMA-CATANIA INTER-MILAN ore 20.45 lunedì 25 febbraio UDINESE-NAPOLI ore 19 LAZIO-PESCARA ore 20.45

(1-1) (1-2) (0-2) (0-1) (1-0) (2-1) (0-2) (1-0) (1-2) (3-0)

MARCATORI 18 RETI Cavani (3) (Napoli) 15 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Sau (Cagliari); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan) 9 RETI Denis (3) (Atalanta); Milito (3) (Inter); Hamsik (Napoli); Totti (1) (Roma) 8 RETI Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Icardi (Sampdoria) 7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma); Bianchi (2) (Torino)

gioco legale e responsabile

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

SERIE A L’INCHIESTA

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l’analisi

I PROSSIMI IMPEGNI

di PAOLO CONDÒ

Siamo più poveri E pure meno tonici Impegni ravvicinati: il tema come una canzone evergreen

Ecco le gare in calendario delle big tra Europa e campionato JUVENTUS Domenica 24 febbraio Juventus-Siena ore 15 Serie A Venerdì 1˚ marzo Napoli-Juventus ore 20.45 Serie A Mercoledì 6 marzo Juventus-Celtic ore 20.45 Champions League (ritorno ottavi di finale)

Walter Mazzarri, 51 anni, non vince da 3 gare LAPRESSE

Andrea Stramaccioni, cui non difetta il senso di responsabilità, si è accollato la colpa della tremenda prestazione dell’Inter a Firenze sostenendo di aver calcolato male il peso della gara di Europa League di tre sere prima. Fra il trionfo di Glasgow in Champions e la magra di Roma in campionato erano passate ventiquattr’ore in più, ma Antonio Conte ha spiegato l’altalena della Juve con argomenti simili: in ossequio al suo stile di primus inter pares nello spogliatoio ha responsabilizzato i giocatori ottenendo però in risposta una bugia, si sono detti pronti e mentalmente recuperati mentre non lo erano. Walter Mazzarri non ha illustrato il suo punto di vista sul deludente pareggio del Napoli con la Samp, febbricitante com’è normale che sia un uomo che a febbraio segue le partite in camicia; i suoi giocatori si sono lamentati delle condizioni del campo — in effetti irregolare come un orto a diverse colture — ma esiste una vasta letteratura sul fatto che il tecnico dubiti dell’opportunità di inseguire due traguardi. Allargando lo sguardo all’intero calcio italiano, il crollo nel ranking Uefa è dovuto assai più ai danni fatti dalle nostre squadre in Europa League che non in Champions. È vero che siamo diventati più poveri, e conseguentemente più scarsi; ma abbiamo perso anche tonicità fisica, se è vero che tre gare in sette giorni — sforzo comune a qualsiasi formazione di qualsiasi nazionalità che giochi le coppe — sono diventate un Everest insuperabile. All’inizio degli Anni 70 il calcio totale della scuola olandese, che richiedeva grandi doti podistiche, rivelò drammaticamente i nostri limiti atletici; in pochi anni però il calcio italiano seppe applicarsi (non a caso nacque in quel periodo il supercorso di Coverciano), rimontando il gap fisico a furia di allenamenti e nuove metodologie. Per intenderci: sino ad allora il calciatore si allenava dalla cintola in giù, nella convinzione che un tronco leggero regalasse l’agilità dei contropiedisti. Una volta assorbita la lezione olandese, la palestra è diventata il complemento necessario del lavoro sul campo (e ovviamente stiamo parlando al netto di qualsiasi successiva polemica su iper-preparazioni e aiuti per sostenerle), e questo per tutte le squadre e tutti gli allenatori. In più, negli Anni 90 le rose hanno cominciato a dilatarsi, passando dai 16 uomini più i migliori giovani della Primavera a liste che l’Uefa si è vista costretta a limitare a 25 giocatori, ché altrimenti si stava arrivando a 40 stipendiati. Non tutti ugualmente bravi, è logico: ma nei grandi club la differenza — poniamo — fra l’ottavo e il ventisettesimo non era poi così accentuata. Abbiamo delineato qualche breve cenno storico per dire che, fra preparazione fisica migliorata e uso del turnover, pensavamo superato per sempre il tema-alibi degli impegni ravvicinati. Invece è tornato fuori come una canzone evergreen. Magari è l’effetto-Sanremo. Magari è la paura di aver costruito rose nelle quali i titolarissimi (neologismo coniato da Mazzarri, ma riguarda tutti) sono una cosa, e le riserve tutt’altra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NAPOLI Giovedì 21 febbraio Viktoria Plzen-Napoli ore 21.05 Europa League (ritorno dei sedicesimi) Lunedì 25 febbraio Udinese-Napoli ore 19 Serie A Venerdì 1˚ marzo Napoli-Juventus ore 20.45 Serie A INTER Giovedì 21 febbraio Cluj-Inter ore 19 Europa League (ritorno dei sedicesimi) Domenica 24 febbraio Inter-Milan ore 20.45 Serie A Domenica 3 marzo Catania-Inter ore 15 Serie A

Euro svalutate Dalle coppe ai flop in A Solo un punto in quattro «Sbagliato lamentarsi» Il preparatore atletico Pincolini: «Chi critica i calendari vuol dire che non sa toccare i tasti giusti. E crea alibi pericolosi» MATTEO BREGA MILANO

«Non mi ha fatto piacere giocare in sette giorni contro Fiorentina, Celtic e Roma: chiedo un po’ di rispetto per chi porta in alto il nome dell’Italia in Europa». Firmato Antonio Conte. «Ma se Conte si lamenta, noi cosa dovremmo fare? Dopo la Coppa abbiamo avuto solo due giorni per riposare. I conti non mi tornano». La letterina di Walter Mazzarri. «Ho sbagliato le scelte, non credevo pesassero così tanto due gare vicine con gli stessi uomini». Il pensiero di Andrea Stramaccioni. In quattro hanno fatto un punto nell’ultimo turno di campionato, considerando anche la Lazio travolta ieri sera a Siena. A detta dei loro comandanti Juve, Napoli e Inter hanno perso la bussola a causa degli impegni troppo ravvicinati. E quindi per motivi fisici, atletici. «Lamentarsi dei calendari è pericoloso: crea alibi anche ai giocatori, non solo agli allenatori». Vincenzo Pincolini, preparatore atletico della Dinamo Kiev, ma in passato di Parma, Milan e Nazionale non nasconde il suo punto di vista dietro parole «politically correct». Anzi. Perché le nostre italiane impegnate in Europa hanno fatto quasi filotto negativo nell’ultimo turno di campionato: Juve sconfitta dalla Roma, Inter sotterrata a Firenze, Lazio sorpresa a Siena e Napoli salvato da un punticino contro la Samp.

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Andrea Pirlo, 33 anni, gioca senza sosta dal 29 gennaio INSIDE

i k.o. della Juve dopo le gare di Champions: in trasferta contro Milan e Roma per 1-0

4

i gol subiti dalla Juventus nelle 7 gare giocate dopo la Champions League

2

Edinson Cavani, 26 anni, non segna da 4 gare con il Napoli AP

i pareggi del Napoli dopo le gare di Europa League: 0-0 a Catania e contro la Sampdoria

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le sconfitte del Napoli dopo gli impegni di Europa League: a Milano contro l’Inter 2-1

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Antonio Cassano, 30 anni, ha segnato a Siena e Firenze gol inutili PEGASO

le sconfitte dell’Inter dopo le partite di Europa League su 9 gare di Serie A

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i gol subiti dall’Inter nelle 9 partite giocate dopo l’impegno di Europa League

Sistema italiano «Serve una cul-

tura sportiva diversa da quella che al momento c’è in Italia — spiega Pincolini da Kiev —. I nostri allenatori devono saper creare l’energia nervosa corretta: chi si lamenta non sa toccare i tasti giusti». Anche perché poi vai a vedere dati oggettivi e ti accorgi che in Europa c’è anche chi ha giocato in tempi ancora più ristretti: Borussia Mönchengladbach e Bayer Leverkusen tanto per citare solo club di campionati di prima fascia. Il Borussia ha risolto il problema in maniera netta: ha giocato giovedì alle 21.05 contro la Lazio e poi sabato alle 15.30 contro l’Amburgo cambiando completamente la formazione, utilizzando 13 giocatori che non avevano disputato nemmeno un minuto nelle due precedenti uscite (escluso il portiere titolare Ter Stegen). Il Bayer invece dimostra che si può giocare nel giro di 48 ore e ottenere anche risultati positivi con un gruppo ristretto di giocatori. Ha perso in Europa League giovedì e vinto in campionato sabato (gare alle 19 e alle 15.30) con il portiere Leno, il difensore Wollscheid e la punta Kiessling sempre in campo, più Rolfes, Bender e Schurrle utilizzati a lungo nei tre match di sabato-giovedì-sabato. E che dire del Chelsea di

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Tutta la delusione di Libor Kozak, 23 anni, dopo il k.o. di Siena IMAGE

i k.o. della Lazio dopo gli impegni europei: contro Genoa, Fiorentina e Siena

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i gol subiti dalla Lazio dopo le gare di Europa League in 9 match giocati in Serie A Benitez? Tre vittorie consecutive tra Premier, Europa League e Fa Cup da sabato 9 a domenica 17 con Cech e Ivanovic sempre in campo, Cahill (ha perso 2 minuti contro il Wigan) e Lampard (uscito a 9 dalla fine contro il Brentford) quasi. Ma allora perché in Europa si può fare (senza lamentele) e da noi scoppia il temporale? Preparazione «Bisognerebbe ri-

creare i ritiri precampionato di un tempo — spiega ancora Pincolini —, non fare come adesso che le squadre si ritrovano 4 giorni in sede e poi partono per tournée mondiali. E poi serve ritrovare l’intensità degli allenamenti, anche durante le partitel-

Soltanto il Napoli non ha perso e giovedì era stato travolto in casa dal Viktoria Plzen Due club tedeschi hanno giocato a distanza di 48 ore senza lamentele, anche vincendo

le, perché l’intensità aiuta ad allenare anche la mentalità. Negli Anni 80-90 si prestava più attenzione al lavoro settimanale. Il Milan di Sacchi non sarebbe stato quello che è stato senza quella cura degli allenamenti». Gap L’Italia aveva recuperato il gap atletico rispetto al continente grazie al lavoro. Ora sembra che il nostro movimento si stia allontanando di nuovo. «Non è che improvvisamente gli altri sono diventati bravi e noi siamo diventati scarsi — aggiunge Pincolini —. Semplicemente serve preparare un calciatore per 11 mesi con un sistema individuale». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL CASO

La rapina ad Hamsik I pm: «C’è chi vuole intimidire il Napoli» Lo slovacco dopo l’aggressione: «Non è niente di che Ma purtroppo sono disagi che fanno parte della città» MIMMO MALFITANO NAPOLI

Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori, per la rapina subita da Marek Hamsik domenica sera, c’è anche quella dell’intimidazione. L’indiscrezione si è diffusa dopo il vertice tenuto ieri mattina in Procura, al quale ha partecipato anche il capo della Digos di Napoli. L’ennesimo atto violento nei confronti di un calciatore del Napoli o di un suo familiare ha allertato nuovamente i magistrati napoletani, quei pubblici ministeri che fanno parte del pool che si occupa dell’inchiesta «reati da stadio» (i sostituti Ardituro della Dda, Capuano e De Simone) coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo. In effetti, dietro la rapina subita dal centrocampista slovacco, al quale è stato sottratto un orologio Rolex del valore di 25 mila euro, non ci sarebbe soltanto la volontà di assicurarsi il prezioso oggetto, ma l’intenzione di intimidire la squadra e la società.

Restituzioni Ipotesi per le quali i magistrati, ieri, hanno sentito nuovamente Hamsik, che già quattro anni fa aveva subito una rapina dello stesso genere. Quella volta, però, il Rolex gli venne restituito dalla polizia che riuscì a recuperarlo. Ciò che ha indirizzato la mente degli inquirenti verso un quadro diverso da quello della semplice rapina, è proprio il fatto che tutte le volte che calciatori o familiari hanno subito una rapina, dopo qualche giorno è stato restituito loro tutto quanto tolto, dall’orologio (Hamsik e Behrami), all’auto (Hamsik), ma anche nel furto in casa Cavani. Premeditazione Una certezza ce l’hanno gli inquirenti: chi ha agito (3 uomini col volto coperto, a bordo di un motorino) sapeva che in quella macchina c’era il centrocampista del Napoli. Ed è questo particolare che renderebbe percorribile l’ipotesi dell’intimidazione nei confronti del club. Hamsik è stato minacciato con una pisto-

la ed è stato colpito a una mano dallo stesso oggetto per costringerlo a consegnare il Rolex. In chiaro stato di shock, il giocatore ha poi dichiarato alla polizia stradale di non essere in grado di fornire particolari utili per l’identificazione. Il giorno dopo Lo ha trascorso in

famiglia, Marek Hamsik. E attraverso Twitter e il suo sito ufficiale ha voluto rasserenare i tifosi: «Grazie a tutti per il supporto. Mi dispiace molto per quello che è successo. È la terza volta che accade da quando sono a Napoli. Comunque non è niente di che, purtroppo sono disagi che appartengono a Napoli». Il centrocampista slovacco, che ha presentato denuncia contro ignoti, ieri mattina si è regolarmente presentato a Castelvolturno per la seduta defaticante diretta da Frustalupi. Se n’è rimasto a letto, invece, Walter Mazzarri, che domenica pomeriggio era andato via dal San Paolo subito dopo la partita, febbricitante, lasciando la squadra al suo secondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL CASO CONTRO I BIANCONERI SI GIOCA IL 1˚ MARZO

NEL MIRINO Tanti i precedenti di furti e rapine nei confronti dei giocatori del Napoli e delle loro consorti o fidanzate

Valon Behrami A lui come a Hamsik fu sottratto un prezioso orologio. Marcelo Zalayeta Fu narcotizzato in casa con la famiglia. Andrea Russotto Furto d’auto Gaston Navarro Furto d’auto Salvatore Aronica Furto d’auto Yanina Screpante Alla fidanzata di Lavezzi fu rubato un Rolex. Soledad Cavani La moglie del Matador ha subito un furto in casa a Lucrino e in seguito gli è stato sottratto un orologio Audemars Piguet

La rizollatura del disastroso campo del San Paolo, iniziata ieri REPORPRESS

San Paolo, iniziati i lavori al prato Ok per la Juventus? GIANLUCA MONTI NAPOLI

Sono iniziati ieri mattina i lavori di rizollatura del manto erboso dello stadio San Paolo. L’obiettivo è quello di avere un terreno di gioco in perfette condizioni per la sfida con la Juve di venerdì 1 marzo, confidando poi nell’arrivo della primavera per tirare avanti fino a fine campionato senza avere più i problemi che sono stati riscontrati in occasione della sfida con la Sampdoria. Tutti i giocatori azzurri, da Cannavaro a Cavani, si erano lamentati domenica per le condizioni del terreno di gioco, tornate simili a quelle di inizio stagione quando il San Paolo per Napoli-Fiorentina aveva offerto uno spettacolo indecente con vistosissime chiazze gialle al posto del terreno verde.

Il virus Il prato era infettato e si

era così reso necessario un primo intervento di rizollatura, effettuato con la supervisione dell’agronomo della Lega, Giovanni Castelli: «Purtroppo era prevedibile che la situazione degenerasse nuovamente poiché abbiamo cambiato il lenzuolo, non il materasso — ha spiegato quest’ultimo —. Il problema è il fondo del terreno che risulta assolutamente inadeguato poiché duro, impermeabile e argilloso. C’è un massetto che non drena, lasciando che l’acqua ristagni». In estate, dunque, si interverrà nuovamente. Per adesso, però, si lavora in funzione del big match con i bianconeri: «Domani (oggi per chi legge) arriveranno le zolle. Per Napoli-Juve il prato del San Paolo dovrebbe tornare in buone condizioni, spero solo che il meteo sia clemente». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CHAMPIONS DOMANI LA SUPERSFIDA DEGLI OTTAVI

«Su Messi marcatura a uomo» Silvio ad Allegri «Ecco come si blocca il Barça» «Un difensore al fianco di Leo: così si può provare ad anticipare il loro gioco dialogato» ALESSANDRA BOCCI MILANO

L’enciclopedia calcistica di Silvio Berlusconi si arricchisce di un nuovo fascicolo, che per la verità è una revisione di un capitolo già scritto: l’opportunità di marcare a uomo un campione. La prima stesura, risalente a più di 12 anni fa, aveva fatto infuriare il c.t. Dino Zoff. Massimiliano Allegri, che ormai da tempo vince il premio fachiro del mese, dovrà decidere se ripassare le dispense di Coverciano, studiare gli appunti del presidente o limitarsi a sorridere educatamente, evitando commenti. Come la Francia Dunque, il Barcellona è qui e Berlusconi ha deciso di addentrarsi nei dettagli: dopo aver richiesto l’utilizzo di tre attaccanti, cosa che per la verità Allegri fa regolarmente, si è preoccupato dell’avversario più nobile, Leo Messi. Come stopparlo? Come si sarebbe dovuto fare con Zidane, ovvio. «Qualcuno degli uomini del Barcellona, un certo Messi ad esempio, non so se lo avete sentito nominare,

«

Se un presidente non è d’accordo con l’allenatore lo licenzia, Allegri è ancora qui e ha un altro anno di contratto SILVIO BERLUSCONI PRES. ONORARIO MILAN

dovrebbe essere curato ad uomo». Stesso suggerimento dato a Zoff a posteriori, dopo la finale europea persa nel 2000 con la Francia. Questa volta Berlusconi ha parlato prima, così Allegri è avvantaggiato. Rocco, che inventore «Sarà molto difficile battere il Barcellona», ha ammesso il presidente del Milan a RTL. «Non ho ancora trovato il tempo di parlare con l’allenatore. Non per fare la formazione, non l’ho mai fatta, so qual è il ruolo del presidente e quello dell’allenatore e lo rispetto. Se un presidente non è d’accordo con l’allenatore lo licenzia, Allegri è ancora qui e ha un altro anno di contratto, io posso dare dei suggerimenti». Suggerimenti e qualche appunto di storia del calcio: stavolta Berlusconi è partito da Rocco. «E’ stato un grande, ha introdotto il gioco all’italiana, che era tutto difensivo e puntava a fare gol soltanto con degli attacchi sporadici in contropiede. Noi abbiamo cambiato il calcio con l’avvento di Sacchi e mio, abbiamo portato il Milan a giocare per essere sempre padrone del campo e siamo riusciti a mettere lì una squadra, quella con i tre olandesi,

Lionel Messi, 25 anni, in azione lo scorso anno contro Antonio Nocerino, 27 AP

clic NEL 2000 IL CAVALIERE CRITICÒ IL C.T. ZOFF: ZIDANE TROPPO SOLO Già tredici anni fa Berlusconi aveva parlato di marcatura a uomo, provocando le dimissioni di Dino Zoff da c.t. azzurro. Nell’estate del 2000 disse che era stato un errore non far marcare Zidane a uomo nella finale dell’Europeo. Il c.t. della Nazionale, però, non prese molto bene i suggerimenti tattici di Berlusconi e decise di dimettersi, giudicando le dichiarazioni del premier come una mancanza di rispetto verso il suo lavoro e la sua professionalità.

Suggestione Robinho Messa a posto la storia, Berlusconi è tornato al presente. Con altri consigli per la supersfida, che Allegri attende con partecipata indifferenza. Uno potrebbe essere utilizzare Robinho, «che giudico molto positivamente». Il problema è che Robinho non sta bene, e non è detto che possa essere convocato e tantomeno giocare titolare dietro a El Shaarawy e Pazzini. «Anche l’allenatore sa delle due punte ed è d’accordo. È sul centrocampo e la difesa che io suggerisco, di fronte a un gioco come quello molto dialogato del Barcellona, di arrivare ad anticipare qualche passaggio con un uomo della

Gazzetta.it

LE SCELTE

Gli uomini della finale di Barcellona È la squadra del cuore del presidente Il Milan di Sacchi, la formazione tutta pressing che tra il 1987 e il 1991 vinse tutto quello che c’era da vincere, è l’11 del cuore, quello che Silvio Berlusconi ha messo nero su bianco, scrivendo i nomi su un foglio, per le telecamere di «Undici», il talk show di Italia 2. «Non me la sento di fare una formazione ideale perché cadrei in esclusioni che farebbero male a chi si sentisse escluso. Rispondo dando una formazione in toto, quella di Sacchi e dei tre olandesi, che ha lasciato un segno nella storia

che molti ancora giudicano come una delle migliori nella storia. È arrivato poi il Barcellona, di cui sono grande ammiratore, e credo che queste due squadre siano esempi unici».

Il Milan campione d’Europa 1989 contro la Steaua Bucarest fa festa con la coppa. I titolari erano Galli, Baresi, Costacurta, Maldini, Rijkaard, Tassotti, Ancelotti, Colombo, Donadoni, Gullit e Van Basten EPA

del calcio. Galli in porta; Tassotti e Maldini terzini; Baresi e Costacurta centrali di difesa; a centrocampo Rijkaard e Ancelotti; Donadoni sulla destra ed Evani sulla sinistra, Gullit e Van Basten punte. Questo è il Milan che ha cominciato a vincere internazionalmente, il Milan che, come è rimasto nel mio cuore nella notte magica di Barcellona, credo sia rimasto nel cuore di tanti tifosi milanisti». Il presidente ha aggiunto in fondo al foglio due nomi, extra 11 titolare: Shevchenko a e Ronaldinho. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gazza

Tvf

difesa che stia fianco a fianco con l’attaccante». Teoria e pratica Allegri ha ancora tempo per decidere come fermare Messi. Magari con una ragnatela, una doppia coppia o un quadrato magico difensivo anziché offensivo. Il problema è che marcare a uomo è relativamente semplice se si tratta del playmaker davanti alla difesa: era la contromossa che molti usavano per bloccare Pirlo nel Milan ancelottiano. Messi è un’altra cosa, e marcarlo a uomo è più difficile. Chiacchierando con gli amici, Allegri ha bofonchiato: «E’ una soluzione, un tempo si faceva a tutto campo». Pare comunque che ieri sera il tecnico fosse orientato soprattutto a seguire Siena-Lazio: non riesce a nascondere una pericolosa inclinazione ad occuparsi ancora del campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EXTRA TIME VA A CASA DEL CLUB PIÙ VECCHIO DEL MONDO: SHEFFIELD Nella rubrica di Stefano Cantalupi lo show di Reus; le rovesciate di Pellé e Mandzukic; un nostro servizio a casa dello Sheffield F.C., la squadra più vecchia del mondo, e l’agrodolce di Borini-Coutinho nella cinquina del Liverpool.

ECCO TUTTI I SERVIZI SULLA GRANDE SFIDA MILAN-BARCELLONA

Philippe Coutinho, 20 anni AFP

Le interviste con i protagonisti alla vigilia della supersfida di Champions a San Siro, l’attesa del Barcellona da parte dei tifosi rossoneri e della città. Su GazzettaTv tutti i numeri di una sfida che ha il sapore di una finale di Champions.


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I PARERI QUANTE RISPOSTE AL CAV

Da Capello a Zoff «Un solo uomo? La soluzione non è questa» I tecnici sono molto scettici sulle idee del presidente E Conte: «Serve un fucile...» LUCA CALAMAI

«Per fermare Messi non basta una marcatura a uomo, serve un fucile. Andrea Agnelli non mi suggerisce mai idee di questo genere. Aggiungo, per fortuna». Antonio Conte boccia il Berlusconi-allenatore. Nel giorno in cui i tecnici assegnano la Panchina d’Oro uno dei temi di dibattito diventa l’ultima provocazione del presidente rossonero. C’è chi ci scherza, chi si lascia scappare un «povero Allegri come fa a resistere», chi invece risponde serio. E se un giorno Berlusconi fosse invitato a tenere una lezione agli studenti del Supercorso? Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori e in lotta con il presidente rossonero per motivi elettorali, prova a cavarsela con una battuta. «Nei nostri corsi non insegniamo a marcare a uomo ma a marcare a uomo nella zona difensiva». Mamma mia che giro di parole. Politichese puro. Esiste uno adatto? Più rigido l’intervento di Di-

no Zoff. Lui fu oggetto di un attacco frontale da parte di Berlusconi per non aver fatto marcare a uomo Zidane nella finale di Euro 2000 contro la Francia. Zoff si dimise ma non per quella invasione di campo. «Me ne andai perché Berlusconi disse che non ero degno di guidare la Nazionale. Un’accusa che non potevo tollerare. Tornando alla marcatura di Messi io sono meno rigido su questi temi rispetto a Zeman». Ma Messi si può fermare marcandolo a uomo? Roberto Donadoni se la cava con un dribbling dialettico: «Ognuno ha le sue idee ma non è comunque facile arginare Messi». Pure Zeman accetta di confrontarsi su questo tema. «Rispetto le opinioni di tutti ma mi domando se esiste nel Milan un uomo in grado di fermare Messi».

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d Sospiro di sollievo

HANNO DETTO

S Antonio Conte «Per fermare Messi non basta una marcatura a uomo, serve un fucile. Agnelli non mi suggerisce mai idee di questo genere. Aggiungo, per fortuna»

S Fabio Capello «Come si marca Messi? Ce ne vogliono due e qualche volta non è sufficiente»

S Zdenek Zeman «Rispetto le opinioni di tutti ma mi domando se esiste nel Milan un uomo in grado di fermare Messi»

La ragnatela E Vincenzo Montella allarga que-

sto concetto prendendo spunto da Fiorentina-Inter. «Ero preoccupato per gli effetti che poteva avere la marcatura a uomo di Guarin sul nostro Pizarro. Poi avete visto tutti come è andata a finire». Berlusconi si rassegni: da Coverciano, la casa degli allenatori, la sua proposta si becca un bel cinque in pagella. Un bell’assist per Allegri. E Capello e Rivera non sono più favorevoli alla proposta del presidente. «Come si marca Messi? Ce ne vogliono due e qualche volta non è sufficiente», ha commentato il c.t. della Russia. Gianni Rivera, il grande ex, moltiplica le marcature: «Forse bisognerebbe fargli una ragnatela attorno, in modo che non trovi con facilità i compagni vicini e che gli arrivino pochi palloni. Bisognerebbe fargli una ragnatela intorno alle gambe». «Per me — gli ha fatto eco Sandro Mazzola — servono due giocatori che gli stanno davanti, e uno che gli sta attaccato dietro».

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S Gianni Rivera «Bisognerebbe fargli una ragnatela attorno, in modo che non trovi con facilità i compagni. Una ragnatela intorno alle gambe»

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El Shaarawy è pronto Boateng si candida Il Faraone sta bene ed è tornato ad allenarsi con la squadra Pazzini sicuro, in attacco dubbio tra il ghanese e Niang FABIANA DELLA VALLE MILANO

Il sospiro di sollievo è d’obbligo: la cresta di Stephan El Shaarawy contro il Barcellona ci sarà. Le buone notizie sono arrivate dall’allenamento di ieri mattina: il Faraone ha lavorato dall’inizio alla fine con la squadra e pare definitivamente recuperato. In realtà era previsto che il giocatore seguisse un percorso personalizzato per essere a posto per la gara con il Barcellona, ma un minimo d’apprensione non poteva non esserci. Stephan è carico, non vede l’ora di essere protagonista contro la squadra più forte del mondo (il ragazzo ha giocato solo 33 minuti l’anno scorso nell’andata dei quarti di finale, a San Siro). Vuole riprendersi la scena come nei primi quattro mesi della stagione, quando segnava a raffica (15 gol contro i 3 degli ultimi due mesi). Prince, ricordi quel gol? El Shaarawy sarà titolare nel tridente insieme a Pazzini e forse Boateng, un altro che vuole recuperare il tempo perduto. Poco più di un anno fa Prince incantò San Siro realizzando un capolavoro da playstation contro il Barcellona, nella fase a gironi: aggancio al volo, colpo di tacco e poi gran botta di destro. In quella rete c’è tutto il suo genio. Boateng però è anche sregolatezza e quest’anno, nonostante la maglia numero 10 che ha voluto fortemente, non è ancora riuscito a diventare un leader. La stagione finora è stata altalenante, i suoi gol (ne ha realizzato uno solo in campionato) e la sua imprevedibilità sono mancati molto al Milan. Allegri lo inventò trequartista nell’anno dello scudetto, lui fece un campionato strepitoso ma non è più riuscito a tornare a quei livelli. Quest’anno ha cambiato diverse posizioni in campo: da finto centravanti a trequartista, da

Stephan El Shaarawy, 20, due gol in Champions BOZZANI

Prince Boateng, 25, zero gol in questa Coppa LAPRESSE

DOPO ITALIA-ROMANIA

FISCHIETTO SCOZZESE

Cori su Balotelli: 17 ultrà indagati per razzismo

Arbitra Thomson È la prima volta con i rossoneri

ROMA La Digos di Roma ha notificato un avviso di conclusione indagini a 17 ultrà «per la diffusione — si legge in una nota — di idee fondate sulla superiorità, sulla discriminazione e sull’odio razziale o etnico». A due di loro viene contestato di aver effettuato il cosiddetto «saluto romano». I fatti riguardano gli episodi di razzismo verificatisi durante la partita di calcio Italia Romania, lo scorso 17 ottobre 2010, nella città austriaca di Klagenfurt. In quell’occasione vennero intonati cori razzisti contro Mario Balotelli e fu esposto uno striscione con la scritta «No all’Italia multietnica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Arbitra lo scozzese Craig Thomson, 40 anni, scozzese di Paisley, avvocato. Internazionale dal 2003, nella categoria élite dal 2009, Thomson è alla «prima» con il Milan. Già due volte invece in Champions con il Barça: 3 1 al Leverkusen (2011) e 5 1 allo Shakhtar (2012). Nella scorsa Champions ha diretto Cska Mosca Inter 2 3. Italia-Serbia Thomson era il

«fischietto» di Italia Serbia interrotta dalle violenze dei tifosi serbi dopo 6’. Ha partecipato all’Euro 2012 (Rep.Ceca Polonia 1 0 e Danimarca Portogallo 2 3) ed è stato selezionato nella lista ampia verso Brasile 2014.

mezzala ad attaccante esterno. Con il Parma Allegri l’ha schierato a sinistra nel tridente e si sono rivisti sprazzi del vero Boateng. Domani se sarà titolare traslocherà a destra per lasciare la fascia preferita a El Shaarawy. «Due giorni alla grande partita con il Barça — ha twittato ieri Prince — ci serve tutto il vostro sostegno mercoledì sera. Forza Milan, ci vediamo a San Siro!». Niang scalpita Allegri però non ha ancora deciso come completare il tridente. Boateng al momento sembra in vantaggio, ma resta in piedi l’alternativa Niang. Il francesino è veloce, agile e garantisce grande copertura, lui ed El Shaarawy sarebbero le due ali ideali contro il Barça, però è completamente privo di esperienza internazionale (non ha ancora esordito in Champions League). In più ha giocato e corso tanto (è stato titolare nelle ultime sei partite di campionato) e Allegri non lo vorrebbe spremere del tutto, visto che domenica c’è il derby e bisogna pensare anche al campionato. Per Niang, escluso dalla lista Uefa estiva, sarà comunque un’emozione esserci. A centrocampo il punto fermo è Montolivo, con Ambrosini e Flamini favoriti, in difesa Allegri potrebbe puntare sulla coppia Mexes-Zapata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TALLONE D’ACHILLE I BLAUGRANA HANNO INCASSATO RETI IN 28 DELLE 39 GARE STAGIONALI

Il super Barça prende gol da 9 partite di fila DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

In Liga il Barça ha incassato gli stessi gol dell’Osasuna, 27, squadra che giace sedicesima a -40 dai catalani leader assoluti della classifica. Un numero che non è casuale. Un numero che invita all’analisi i neutrali e alla riflessione chi ha a cuore le sorti del Barça, che sabato a Granada ha preso gol per la nona partita consecutiva, gare che si sono chiuse con 5 vittorie, 3 pareggi e la sconfitta con la Real Sociedad. In tutta la stagione, Valdes o Pinto hanno preso

gol in 28 delle 39 partite disputate nelle 4 competizioni, una regolarità preoccupante. I gol incassati in totale sono 42, cifra superiore a uno di media. È altrettanto chiaro che per una squadra che in queste stesse 39 partite ha segnato 115 reti (2,94 di media), mancando l’appuntamento con la rete solo una volta (0-0 col Benfica) il problema è relativo. Gli inserimenti di Alba Snoccio-

lati i numeri, ecco l’analisi. Rispetto al Barça di Guardiola quello di Vilanova ha inserito due pedine fondamentali, Jordi Alba e Cesc Fabregas. In entrambi i casi c’è stato un vistoso miglioramento offensivo

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i gol realizzati da Lionel Messi con la maglia del Barcellona in nove stagioni

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i punti del Barcellona in Liga, in 24 partite: 21 vittorie, 2 pareggi e 1 k.o.; il Real è a 49

con altrettanto evidente contraccolpo difensivo. Jordi Alba sale più di quanto non facessero Abidal o Adriano, arrivando con grande velocità ed efficacia fin sulla linea di fondo per fare da sponda a Messi, Iniesta, Fabregas. Il suo apporto offensivo è eccezionale ma difensivamente lo spagnolo è lontano dal francese e meno accorto del brasiliano. Il ruolo di Cesc Fabregas, volu-

to da Vilanova che lo aveva allenato insieme a Piqué e Messi prima del suo volo per Londra, con Guardiola dopo una buona partenza non era riuscito a trovare una sua collocazione, finendo molto in pan-

Xavi Hernandez, 33 anni FORTE

china e di fatto ai margini del gioco. Tito è riuscito dove Pep aveva fallito, usare al meglio l’ex dell’Arsenal, ma il suo inserimento, con avanzamento di Iniesta nel trio d’attacco, ha lasciato ancora più solo Busquets. Che sta giocando una stagione meravigliosa ma non può arrivare ovunque. A queste due considerazioni vanno aggiunti il calo di forma di Mascherano e i consueti lapsus difensivi di Dani Alves, ultimo esempio sabato a Granada con Nolito, assistman del gol di Ighalo, con conseguente animata discussione con Busquets su ruoli, posizioni e coperture. Il Barça arriva a Milano stamattina, senza Villa, Adriano e il tecnico Vilanova. Ma con Messi, capace da solo di ribaltare la fragilità difensiva di cui sopra. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CHAMPIONS DOMANI LA SUPERSFIDA DEGLI OTTAVI

Piccole creste crescono Niang rinnova con De Sciglio Faraone vicino

PERSI TRE ANNI RISPETTO A DUE STAGIONI FA

GDS

Da 10 anni mai un euro Milan così giovane Nel ventennio di Champions solo tre volte rossoneri più «piccoli» di adesso MARCO PASOTTO MILANO

Il diagramma va giù a picco. Come nei venerdì neri in Borsa. Ma in questo caso si tratta di buone notizie. Questa volta il segno meno equivale a ripartire, non ad affondare. Il dato è molto significativo, ed è l’ennesima prova del cambio di filosofia aziendale: con un’età media di 27,76 anni, questo è il quarto Milan più giovane in Coppa dei Campioni degli ultimi vent’anni (età calcolate alla data odierna), ovvero da quando è nata la Champions League (1992-93). Non ancora una squadra di baby, ma il calo anagrafico rispetto agli anni scorsi è evidente. Soprattutto in relazione alla seconda metà degli anni Duemila, quando si viaggiava fra i 30 e i 31 anni. Con la seconda lista Champions della scorsa stagione si era scesi a 29,36, fino ai 27,76 attuali. Rispetto a due anni fa, come emerge dal grafi-

co sopra, il Milan è ringiovanito di tre anni secchi. Che sono tantissimi. Ciclo Un trend destinato a mi-

gliorare ancora, visto che le strategie di mercato sono assolutamente improntate ad acquisti — nella grande maggioranza dei casi — under 23. Dall’ultima lista Champions, ad esempio, sono rimasti esclusi giocatori come Balotelli (22 anni) e Salamon (21). Ragazzi che il prossimo anno — qualificazione permettendo, ovvio — contribuiranno a ringiovanire ulteriormente il Milan targato Champions. Negli ultimi anni, come ricorda sempre Galliani, il piazzamento delle big in Europa è corrisposto al loro fatturato: e allora, visto che in questo senso il Milan non può competere con i top club spagnoli e inglesi, tanto vale ripartire con un ciclo tutto nuovo. In Italia è una scelta dalla quale il club di via Turati si attende risultati concreti in 2-3 anni; in Europa magari ci vorrà di più, ma adesso il fair play finanziario non è più visto come un’incognita. Progetto A confortare c’è an-

che un altro dato: delle tre Champions vinte negli ultimi vent’anni dal Milan, due sono arrivate con le squadre più giovani: nel ’93-94 (27,24 anni) e nel 2002-03 (27,46). Fa eccezione soltanto la vittoria di Atene nel 2007 (30,92, con un gruppo giunto all’apice della maturità calcistica). In attesa di poter buttare dentro Balotelli, dunque, il Milan prosegue il cammino della Champions con El Shaarawy, Niang e De Sciglio. E con il progetto, appena nato, di iniziare a formare una vera cantera. Per essere il Barcellona del futuro. Mattia De Sciglio, 20 anni, scuola rossonera LAPRESSE

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La politica dei rossoneri è chiara: il francese sino al 2018. Gli altri a ruota CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

Le creste rossonere avanzano a passi da gigante. Il campo ha subito promosso il trio-El Shaarawy-Balotelli-Niang e il Milan ne ha preso atto con rapidità. Di SuperMario s’è detto in abbondanza in queste settimane, anche il Faraone ha meritato titoli importanti con il rinnovo del contratto ormai alle porte sino al 2018.

S M’Baye Niang, 18 anni, è arrivato al Milan la scorsa estate dal Caen. Galliani è volato in Francia per concludere la trattativa LAPRESSE

Il boom Invece Niang ha già fatto tutto il necessario, in grande anticipo sulle stime più ottimistiche. Nei giorni scorsi, infatti, l’attaccante francese, appena diciottenne, ha raggiunto l’intesa per sottoscrivere in estate il nuovo contratto che lo legherà al club rossonero sino al 2018. Anche con lui Adriano Galliani è stato di parola. Acquistato in estate dal Caen per soli 1,5 milioni di euro era stato vincolato sino al 2015 in ossequio alle norme internazionali che impediscono a un minorenne d’impegnarsi per più di un triennio. Poi, a dicembre la sua vita cambia. Allegri lo manda in campo contro la Reggina in Coppa Italia e va subito in gol. ma soprattutto si guadagna la stima del tecnico rossonero. Il compleanno Così il 20 dicembre Galliani lo convoca insieme al padre ed ai suoi agenti per prolungare sino al 2017, cioé la data massima prevista dal-

le norme italiane. Ma il bello deve ancora venire. A partire dal 13 gennaio (a Marassi con la Samp) si conquista un posto stabile. Così matura l’idea della nuova stretta di mano, ovviamente con un aumento dell’ingaggio. Dalla prossima stagione per lui un salto a 800.00 euro. Pensando che era partito da 300 si ha la misura del boom. E della politica rossonera. Avanti con i giovani, soprattutto quelli di qualità. L’ascesa In questo filone brilla

anche la stella di De Sciglio. I difensori, si sa, fanno meno notizia. Tuttavia anche Mattia nei primi giorni del nuovo anno s’è visto riconosciuto un significativo aumento di stipendio. La prova che il club di via Turati punta molto su di lui. E non è da escludere che nei prossimi mesi anche per il ragazzo e il suo agente, Giovanni Branchini, arrivi un’altra chiamata. Appuntamento Di sicuro

a breve Galliani rivedrà il padre di El Shaarawy e il suo agente, Roberto La Florio. La scorsa settimana c’è già stato un incontro molto proficuo per dare al Faraone quel che merita. L’arrivo di Balotelli non ha fatto che accelerare un percorso ben previsto dal management milanista. El Shaarawy era partito da quota 300 mila euro, ma ha subito toccato gli 800 mila euro. E ora pregusta il raddoppio, anche abbondante. Ad appena 20 anni il goleador del Milan è come una star. Con merito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO

Galliani si muove: Kucka e Antonelli L’a.d. rossonero chiama Preziosi Piace soprattutto lo slovacco MILANO

Nuovo incrocio Genoa-Milan. Stavolta per Kucka e Antonelli, due rossoblù che potrebbero far comodo ad Allegri nella prossima stagione. La pratica è nelle mani di Adriano Galliani ed Enrico Preziosi, i due amici per eccellenza del calcio italiano. L’aneddoto è che domenica scorsa nell’inter-

vallo di Genoa-Udinese l’a.d rossonero ha chiamato il presidente rossoblù per complimentarsi. Soprattutto al manager milanista è piaciuta l prestazione del centrocampista slovacco che un anno fa era stato sul punto di vestire la maglia dell’Inter. Ad esser più precisi il club di Moratti ne aveva rilevato la comproprietà, salvo poi liberarlo la scorsa estate negli affari legati al riscatto di Samuele Longo dalla società genoana (allora anche lui a metà). La crisi A 25 anni Juraj Kucka si trova ad un bivio della carriera. Quando un anno fa il club nerazzurro ne aveva ipotecato l’acquisto lui era andato in difficoltà. Soprattutto nei

mesi scorsi ha pagato la delusione dello scarto. Ma ora ha ritrovato la verve che lo ha posto all’attenzione generale. Già a gennaio il Milan ci aveva fatto un pensierino. Soprattutto era arrivata un’offerta importante dalla Russia: 12 milioni più bonus. Ma Preziosi ha dato priorità alla salvezza. Il discorso cambia se ora si pensa ad un cambio di maglia estivo. L’attuale valutazione rossoblù è di 8 milioni per la comproprietà, mentre il Milan non vuole andare oltre i 5. Per ora. In ogni caso il discorso è tato avviato. Si attendono sviluppi per le prossime settimane.

da anche l’esterno sinistro Luca Antonelli. Anche lui ha avuto nei mesi scorsi dei problemi di natura fisica, ma ora ha ritrovato la forma migliore e nello scacchiere rossonero potrebbe avere un posto, soprattutto se a fine stagione Antonini dovesse cambiar maglia. Peraltro Antonelli, 26 anni appena compiuti, è cresciuto nel vivaio rossonero: così avrebbe avere anche un posto qualificato nelle liste per le competizioni Uefa. Di sicuro ha qualità nel ruolo. Nel 2010 anche Cesare Prandelli lo chiamò e lui vanta 2 presenze con la nazionale maggiore. E’ presto per dare una valutazione esatta, ma è una traccia da tenere bene a mente. Tra Milan e Genoa il filo è più che diretto. E gli affari sono sempre dietro l’angolo. c.lau.

Il mancino E il discorso riguar-

Juraj Kucka, 25 anni, è arrivato al Genoa nel gennaio del 2011 ANSA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CHAMPIONS GLI OTTAVI DI OGGI INIZIA LA SECONDA PARTE DELL’ANDATA

Arsenal in piena crisi Wenger si gioca tutto contro il super Bayern La Champions è rimasta l’unico trofeo possibile per i Gunners I tedeschi dominano la Bundesliga e puntano a un’altra finale

ARSENAL (4-2-3-1) BAYERN (4-2-3-1) OGGI ORE 20.45 X 3,50

2 2,00

1 1,80

1 Szczesny 3

4

6

5

Sagna Mertesacker Koscielny Vermaelen Arteta 8 10 Wilshere 14 19 27 Walcott

Cazorla

2

30

Danilo

Otamendi 3

Gervinho

27 Alaba

Un simbolo contro un colosso. La sfida Arsenal-Bayern è anche questo: un cult della cultura londinese contro una delle grandi del calcio mondiale. Oggi è Wenger contro Heynckes. Domani, potrebbe essere ancora Wenger se saranno confermate le voci di un nuovo contratto («non è vero, cattiva informazione», avverte però l’allenatore francese e il «Mirror» gli dà ragione «o supera il Bayern, o è fuori», scrive il tabloid), ma contro Guardiola, uno che a modo suo mette tutti d’accordo: simbolo e colosso della panchina.

9

31 Schweinsteiger

21 Lahm

27 22 7 Portillo 6 Isco 8 Joaquín Toulalan Camacho 25 5 3 Antunes Demichelis Weligton

ARBITRO Moen (Nor) TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, Premium Calcio.

ARBITRO Clattenburg (Ing) TV Sky Sport 3 HD, Sky Calcio 2 HD. Premium Calcio 1

ARSENAL Panchina 24 Mannone, 25 Jenkinson, 2 Diaby, 7 Rosicky, 15 Oxlade-Chamberlain, 16 Ramsey, 12 Giroud. Allenatore Wenger. Squalificati nessuno. Diffidati Cazorla, Koscielny. Indisponibili Gibbs. BAYERN Panchina 22 Starke, 44 Timoshchuk, 30 Luiz Gustavo, 11 Shaqiri, 33 Gomez, 13 Rafinha, 10 Robben. Allenatore Heynckes. Squalificati Boateng. Diffidati Dante, Schweinsteiger, Martinez. Indisponibili Badstuber, Pizarro.

PORTO Panchina 24 Fabiano, 4 Maicon, 6 Andre Castro, 15 Izmaylov, 17 Varela, 19 Liedson, 57 Sebá. Allenatore Vitor Pereira. Squalificati nessuno. Diffidati Ba. Indisponibili Defour. MALAGA Panchina 1 Kameni, 4 Lugano, 2 Jesus Gamez, 16 Iturra, 17 Duda, 10 Julio Baptista, 24 Santa Cruz. Allenatore Pellegrini. Diffidati Sergio Sanchez, Weligton. Squalificati nessuno. Indisponibili Eliseu.

MILAN (4-3-3) BARCELLONA (4-3-3)

GALATASARAY (4-3-3) SCHALKE 04 (4-2-3-1)

DOMANI ORE 20.45

DOMANI ORE 20.45 X 4,25

2 1,55

1 2,20

32 Abbiati 20

5

Abate

Mexes 16

17 Zapata 18

10 Boateng

21 Constant 23

8 Iniesta

11

e magari vendicare la batosta in finale con il Chelsea. Wilshere, perfido, ha rievocato quella serata: «Dobbiamo imitare il Chelsea». Se così fosse, prepariamoci ad una doppia sfida noiosa: Bayern all’attacco e Arsenal arroccato in difesa. Ma così non sarà perché il calcio di Wen-

ger è ben diverso ed Heynckes vuole salutare il Bayern lasciando il segno. Morale: con il modulo 4-2-3-1 come spartito comune, un discreto manipolo di campioni e la nota rivalità tra inglesi e tedeschi, lo spettacolo dovrebbe essere garantito. Lukas Podolski, al Bayern tra il 2006 e il 2009 (71 gare e 15 gol) cercherà la sua personale rivincita, per non parlare di un altro tedesco di stanza a Londra, il difensore Mertesacker. Nel Bayern, torna Javi Martinez, ma ci sono assenze pesanti: Pizarro – 3 reti in questa Champions -, Badstuber e lo

squalificato Jerome Boateng. Nell’Arsenal, Gibbs è ko e Koscielny non sta benissimo: è il vero dubbio di Wenger. L’allenatore francese confida nel talento di Wilshere, nella continuità di Arteta, nella classe di Cazorla. I problemi sono in difesa, dove il portiere Szczesny è in crisi e il reparto incassa gol prevedibili. La dirigenza guarda già al futuro: Wenger, se sarà confermato, avrà a disposizione un tesoretto di 84 milioni di euro la prossima estate. Ma ora bisogna pensare al presente. Al Bayern. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Victor Valdes 1

13 Dany

3 Piqué

2 3,20

17 Pedro 6 Xavi 2 Dani Alves

26 Semih Kaya

11 Riera

8

10 Felipe Melo

Ham. Altintop Selcuk Inan

92

4 16 Fabregas Busquets 18 5 Jordi Alba Puyol

27 Eboue 4

Pazzini El Shaarawy 10 Messi

X 3,30

25 Muslera

Flamini Montolivo Ambrosini

Il francese rischia anche il posto. Podolski e Mertesacker contro i bavaresi

21 Sergio Sánchez

Caballero 13

1 5,50

Arsene Wenger, 63, tecnico dell’Arsenal, con Jack Wilshere, su cui il francese fa grande affidamento REUTERS

10

9 Saviola

25 Muller

4 5 Dante Van Buyten

26 Alex 8 Sandro

Martínez Rodríguez

9 Mandzukic

8 Martinez

2 4,25

Fernando Moutinho

27 Atsu

39 Kroos

22 Mangala 25

Lucho

9 Podolski

7 Ribery

x 3,50

1 Helton

Neuer 1

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Qui Bayern I tedeschi sono un caterpillar. Guidano la Bundesliga con 15 punti di vantaggio sul Borussia Dortmund. In 31 gare stagionali, hanno ottenuto 25 successi, 4 pareggi e 2 sconfitte. L’ultimo ko risale al 28 ottobre: 1-2 in casa con il Bayer Leverkusen. Con il campionato in pugno, l’obiettivo è arrivare lontano in Champions

OGGI ORE 20.45

1 3,50

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

Stati d’animo L’Arsenal si presenta con l’animo in subbuglio: sabato i Gunners sono riusciti nell’impresa di farsi eliminare dal Blackburn in Coppa d’Inghilterra. In campionato sono quinti. Non resta che la Champions per conquistare un trofeo dopo otto stagioni di digiuno: un’impresa ai limiti dell’impossibile. Il «Daily Mail» ha impietosamente fatto due conti: 2831 giorni, oggi, senza celebrare un trionfo. Non solo: i 25 giocatori ceduti hanno vinto 75 titoli in questo lungo periodo. A chiudere il cerchio, le cifre di quest’annata: 19 vittorie, 11 pareggi e 9 sconfitte nelle 39 gare disputate dal 18 agosto a oggi. Wenger, nonostante tutto, non abbassa lo sguardo: «Scommetto sulla qualità tecnica e sullo spirito della mia squadra. Dobbiamo credere che possiamo battere ed eliminare il Bayern».

PORTO (4-3-3) MALAGA (4-2-3-1)

17

12

14

Burak

Drogba

Sneijder

17 Farfan 9 31 27 Bastos 33 Draxler 13 Barnetta Neustadter Jones 23 Fuchs

32 Matip

4 Howedes

12 Hoger

Hildebrand 34

ARBITRO Thomson (Sco) TV Canale 5, Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, Premium Calcio

ARBITRO Collum (Sco) TV Sky Sport 3 HD e Sky Calcio 2 HD, Premium Calcio 1

MILAN Panchina 1 Amelia, 2 De Sciglio, 76 Yepes, 8 Nocerino, 4 Muntari, 19 Niang, 22 Bojan. Allenatore Allegri Squalificati nessuno. Diffidati Bonera, Flamini, Montolivo. Indisponibili De Jong, Bonera, Antonini, Robinho BARCELLONA Panchina 13 Pinto, 19 Montoya, 14 Mascherano, 25 Song, 11 Thiago, 9 Sanchez, 37 Tello Allenatore Roura Squalificati nessuno. Diffidati Adriano, Song, Mascherano, Pedro. Indisponibili Abidal, Adriano, Villa

GALATASARAY Panchina 86 Ufuk, 53 Amrabat, 7 Aydin Yilmaz,50 Engin, 52 Emre Colak, 35 Yekta, 19 Umut. Allenatore Terim. Squalificati nessuno Diffidati Rieira, Buruk Yilmaz Indisponibili Ujfalusi SCHALKE 04 Panchina 1 Fahrmann, 35 Kolasinac, 21 Metzelder, 16 Edu, 20 Pukki, 25 Huntelaar, 29 Meyer. Allenatore Keller. Squalificati nessuno Diffidati Matip, Jones, Indisponibili Uchida, Afellay, Papadopoulos, Marica, Moritz, Unnerstall, Raffael.

L’ALTRA GARA TREMILA TIFOSI ARRIVERANNO DALLA SPAGNA

Martinez contro Isco, tutto il bello di Porto-Malaga Il cannoniere dei portoghesi ha segnato 25 reti stagionali. Spagnoli carichi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Un viaggio che è un premio, per il Malaga. Gli ottavi di finale al debutto in Champions vengono festeggiati portando a Oporto 25 giocatori,

compresi i giovani Pol e Olinga e gli infortunati Eliseu e Gamez, oltre a 3.000 tifosi nonostante al città portoghese non sia considerata sicura, o almeno così dice una circolare. L’entusiasmo del Malaga è assoluto, come la solidità e l’esperienza del Porto. Una squadra che in campionato in casa non perde da 67 partite e in Europa da 10 (con 7 vittorie), che in generale non perde da 12 gare, che va a segno da 18 partite di fila, che è in testa col Benfica al campionato portoghese. Vitor Pereira non ha infortunati di rilievo e ha trovato nel colombiano

Jackson Martinez, già 25 reti stagionali, l’erede del connazionale Radamel Falcao. Il Malaga ha già stupito tutti chiudendo al primo posto il girone col Milan e lo Zenit e nella pausa della Champions non ha venduto il richiestissimo Isco, ha comprato Antunes, Lugano e Piazon e ha recuperato Julio Baptista, che se tiene fisicamente può risultare fondamentale in Champions. «E’ pronto» ha detto ieri il suo allenatore.

gio ai quarti potrebbe essere considerato una sorpresa – ha detto Manuel Pellegrini, l’allenatore che portò il Villarreal a un passo dalla finale di Champions del 2006 –. Loro sono forti, hanno alle spalle una grande storia, ma anche noi siamo forti. Vogliamo avanzare ancora e spero che la sfida si decida al ritorno, a casa nostra». E Vitor Pereira? «Ammiro il Malaga come collettivo però noi siamo abituati a tenere palla e a dominare l’avversario. E così faremo». Tutti gli ingredienti per una sfida aperta.

Ottimismo Che poi non si è tira-

Jackson Martinez, 25, Porto AFP

to indietro: «Non credo che un nostro eventuale passag-

Isco, 20, stellina del Malaga ANSA

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LA RINASCITA / 1

Fiorentina senza limiti L’allenatore rampante L’arrivo di Montella ha dato alla squadra una filosofia di gioco precisa e la crescita del gruppo è anche legata a questo motivo

Spunti I cinque motivi che spingono l’Aeroplanino nell’Euro scalata Il modulo Il 4-3-3 esalta i giocatori Con l’Inter Montella ha riproposto dall’inizio il 4-3-3 con ottimi risultati

La stella Bum bum Jovetic Dopo un periodo di appannamento, Jo-Jo è ritornato a livelli altissimi

I nuovi acquisti Sissoko più Rossi I viola possono contare su Sissoko: Pepito Rossi sarà pronto in primavera

La società Il ritorno di Diego Anche Diego Della Valle è tornato allo stadio: la società crede nel progetto

me capita, a volte, alle grandi squadre. È un gradino che ancora dobbiamo salire».

Montella: «Ora il 3 posto In noi il Dna dei grandi» o

Pepito Rossi quando sarà disponibile?

«Spero di poterlo utilizzare in alcuni spezzoni di gara nel finale di campionato. Però non bisogna avere fretta. Né lui, né noi. Meglio aspettare qualche giorno in più, lo dico per esperienza».

Il tecnico viola: «Contro l’Inter siamo stati quasi perfetti La zona Champions è alla portata. E possiamo crescere» LUCA CALAMAI FIRENZE

Stregati dalla Viola. Diego e Andrea Della Valle ieri mattina si sono fermati in città per salutare la squadra. Il progetto «Champions» è nel cuore e nella testa degli azionisti di maggioranza, che oltre alla realizzazione della Cittadella sono pronti a tenere Jo-Jo almeno per un altro anno e a garantire in estate un paio di acquisti importanti. Oltre a Pepito Rossi, il colpo di gennaio. «Il calcio di Montella ci ha conquistati». E l’idea è quella di far crescere una Fiorentina nel segno dello spettacolo. Basta pensare alle qualità di alcuni dei giovani appena ingaggiati: Wolski e Vecino hanno nel dribbling la loro arma migliore. «Vincere divertendo», è questo lo slogan dei Della Valle. Un progetto da esportare in tempi brevi in Europa mettendo in copertina una coppia-gol di grande effetto: Jo-Jo e Pepito. Montella si gode il momento magico. Ieri durante la Panchina d’Oro ha ricevuto i complimenti da tutti. Pizarro e compagni sono ritenuti seri

candidati per la conquista del terzo posto che vale i preliminari di Champions. Una grande vittoria per l’Aeroplanino, bravo a gestire un gennaio da incubo senza indietreggiare di un passo rispetto alla voglia di proporre un calcio moderno, aggressivo, votato all’attacco. «Non dobbiamo passare da un eccesso all’altro — spiega il tecnico viola —, dobbiamo andare avanti partita per partita ma se guardo la classifica vedo che noi siamo lì, in corsa per il

IL LUTTO

E’ morto Ciuffi, era un supertifoso Il giorno dopo la vittoria sull’Inter si è spento Mario Ciuffi, storico commentatore in tv e radio dei match della Fiorentina che ha pubblicato una nota sul sito e Andrea Della Valle lo ha ricordato così: «Aveva un’ironia unica. Era sempre ad aspettare me e i giocatori fuori dallo stadio per dirci qualcosa. Mancherà a tutti, anche Diego è rimasto colpito».

MERCATO

Talento Clasie: primi contatti con l’entourage dell’olandesino Gli agenti di Jordy Clasie, 21enne centrocampista del Feyenoord, erano domenica sera a Firenze, per un primo contatto con il club viola. L’olandese è seguito da molte società ed è stato negli ultimi mesi accostato anche al Milan. Ma la Fiorentina sembra essere un passo avanti: ha mostrato un interesse concreto, e lo spettacolo offerto contro l’Inter era probabilmente il migliore che si potesse imbastire per convincere un giocatore a scegliere Firenze. Clasie è un centrocampista completo e creativo, considerato uno dei protagonisti della nouvelle vague arancione: il c.t. Van Gaal lo tiene in grande considerazione. Per lui, sembra arrivata l’ora di misurarsi in un campionato più competitivo della Eredivisie.

terzo posto. Quindi dobbiamo provarci sapendo, però, che una delle sette squadre che sono davanti può finire addirittura fuori dall’Europa».

Sissoko nel «derby» contro il Bologna potrebbe prendere il posto dello squalificato Pizarro?

«Non è ancora al cento per cento, ma è un ruolo che può fare».

Cosa resta dopo la trionfale notte contro l’Inter?

Diego Della Valle è rimasto incantato dal gioco della Fiorentina.

«Una prestazione quasi perfetta e più convinzione per sviluppare un progetto nel quale abbiamo sempre creduto. Dentro lo spogliatoio non abbiamo mai avuto dubbi, magari intorno a noi...».

«Un grande complimento. Io sto solo cercando di sviluppare l’idea che è stata alla base del mio "matrimonio" con la famiglia Della Valle. Volevamo riportare il divertimento dentro lo stadio Franchi. E, comunque, permettetemi di ringraziare Diego Della Valle per quanto ha detto alla squadra prima della sfida contro l’Inter. Sono state parole importanti. Dette, tra l’altro, quando eravamo ancora 0 a 0».

Il passaggio al 4-3-3 ha aiutato questa ripartenza?

«Avevamo già utilizzato questo modulo a gara in corso. Nessuna novità clamorosa». Jovetic ha incantato da prima punta.

«Si è calato bene nella parte. Per un attaccante il gol è importante. Spero che Jovetic si sia convinto di poter far bene stando più vicino alla porta».

Con due acquisti di valore questo gruppo può entrare in pianta stabile tra le grandi del calcio italiano?

«Dentro il mio spogliatoio c’è un Dna da grande squadra. Ecco perché sarebbe giusto non fermarsi e continuare a far crescere questa Fiorentina».

La Fiorentina alterna prove fantastiche a partite meno esaltanti.

«E non ci succede mai di vincere quando giochiamo male. Co-

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TORNEO DI VIAREGGIO

C’è il Milan, All Boys al lavoro in spiaggia Oggi ottavi al via con Torino-Roma e Napoli-Genoa. In campo anche la Juventus e l’Inter DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO D’ANGELO VIAREGGIO (Lucca)

Modi e culture diverse a confronto negli ottavi del «Viareggio». Sono rimaste in corsa quattordici italiane contro due straniere. Ma se i nostri club cercano la concentrazione nei propri ritiri, con sedute di allenamento tradizionali e approfondimenti tecnici alla lavagna, gli argentini dell’All Boys hanno trovato un modo del tutto originale per preparare la sfida di oggi contro il Mi-

lan. Ieri mattina si sono ritrovati in un angolo di spiaggia libera del litorale viareggino per l’allenamento di rifinitura: tutti a piedi nudi, con coni sulla sabbia per delimitare gli spazi e tanta tecnica individuale. Clima sereno, tanti sorrisi ma anche molto lavoro. L’All Boys ha impressionato nella prima fase per tenacia e determinazione. Una squadra, per dirla con le parole del tecnico del Milan Aldo Dolcetti, «già matura, adulta, con giocatori pronti a giocare a livelli superiori». Dolcetti si affiderà alle geometrie di Cristante e spera di trovare una giornata positiva del tridente Ganz-Petagna-Henty per superare lo scoglio sudamericano. Le altre sfide L’altra straniera è l’Anderlecht (in cui gioca il fratellino di Lukaku), che a Via-

Lucas Madera degli All Boys

Bryan Cristante del Milan

reggio sfiderà la Lazio di Alberto Bollini, dove spicca Keita, attaccante cresciuto nella «cantera» del Barcellona, classe ’95, che Lotito ha strappato di recente alla concorrenza di molti club europei. Lui e Rozzi sono le armi in più di Bollini e

vengono seguiti con molta attenzione anche da Vladimir Petkovic, così come Cataldi. Molto interessante la sfida tra il Torino di Moreno Longo e la Roma di Alberto De Rossi: i granati hanno messo in vetrina la coppia Barbosa-Kabasele

(8 reti in due) e possono contare sull’Under 19 Gatto, i giallorossi si affidano al talento di Frediani e al cinismo di Bumba. Napoli-Genoa è anche la sfida tra Roberto Insigne e Jara Martinez, due dal grande feeling con il gol, che hanno già assaporato la Serie A: gli azzurri conteranno ancora sull’esperienza di Josip Radosevic, due gol al Lecce, già convocato nella nazionale maggiore croata. La Juventus del capocannoniere Lanini (5 reti) sfida la Juve Stabia mentre l’Inter affronta lo Spezia, che nel girone eliminatorio ha battuto la Roma. Chiudono il programma Fiorentina-Parma, dove la tecnica di Bernardeschi incrocerà la potenza di Cerri (centravanti classe ’96) e Siena-Entella, le due vere sorprese del torneo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la guida Fiorentina-Parma e Lazio-Anderlecht tra le altre sfide La Viareggio Cup entra nel vivo con gli ottavi, poi nuovo sorteggio. Ai quarti 4 teste di serie (si terrà conto del palmares dei club nel torneo). Quarti giovedì 21, semifinali il 23, finale lunedì 25 a Viareggio, ore 15, diretta RaiSport 1. IL PROGRAMMA GRUPPO 1 Torino-Roma (arbitro Giovani di Grosseto) a Paganico, stadio Uzielli, ore 15; Inter-Spezia (Lazzeri di Arezzo) A San Giuliano Terme, stadio Bui, 17, tv RaiSport 2; Juventus-Juve Stabia (Rizzo di Siena) a Pontedera, stadio Mannucci, 15; All Boys-Milan (Bietolini di Firenze) ad Agliana, stadio Bellucci, 15. GRUPPO 2 Napoli-Genoa (arbitro Mangialardi di Pistoia) a Monterotondo (Gr), stadio Pian di Giunta,15; Lazio-Anderlecht (Piscopo di Imperia) a Viareggio , stadio Bresciani,15, tv RaiSport 1; Siena-Entella (Reni di Pistoia) a Chiavari, stadio Comunale, 17; Fiorentina-Parma (Pagliardini di Arezzo) a Quarrata, stadio Raciti, 15.


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LA RINASCITA / 2

LETTERE

Modulo, giocatori, dialogo: la Roma è «dezemanizzata» Andreazzoli, in cinque mosse, ha ricostruito il gruppo giallorosso: «L’acuto sulla Juve è solo l’inizio. E De Rossi tornerà al top mondiale»

Aurelio Andreazzoli, 59 anni, in panchina da due turni: ha riportato la Roma alla vittoria dopo sei giornate. Sotto Daniele De Rossi IPP MASSIMO CECCHINI ROMA

piena alla difesa a tre, confermata nonostante la lunga assenza di Castan. Per il resto, niente più dogma, niente più assalto forzato, ma un modulo e un atteggiamento che possano cambiare di partita in partita.

Ora che il ventre di Trigoria è tornato caldo e persino un po’ sazio, le conversazioni anonime su Zeman hanno il sapore agrodolce di un 25 aprile calcistico: una liberazione. Se sia più o meno elegante ciò che adesso appare una via di mezzo tra un mea culpa e una demonizzazione, lasciamo che sia il futuro prossimo a raccontarlo. Di certo, però, c’è che la più grave crisi finora affrontata dalla Roma americana è stata risolta in modo drastico, ovvero con una dezemanizzazione in 5 mosse quasi brutale.

2) Gerarchie ribaltate Sia pure in forme diverse, alcuni dei fedelissimi del boemo sono stati accantonati. Goicoechea e Tachtsidis su tutti, ma anche Florenzi e Bradley hanno per adesso perduto il posto da titolare. Insomma, con Aurelio Andreazzoli in panchina, c’è stato esplicitamente il riaffidarsi a Stekelenburg, Burdisso, De Rossi e Pjanic. Il tutto, ovvio, senza clima da epurazioni.

1) Cambio del modulo La mutazione più evidente. Addio al 4-3-3, e soprattutto apertura

3) Allenamenti diversi Anche sul piano del lavoro, sono state definitivamente accantonate

le doppie sedute, puntando più sulla qualità che sulla quantità degli allenamenti. 4) Dialogo col gruppo Sfruttan-

do la sua ormai lunga permanenza alla Roma, il nuovo tecnico ha puntato sulla fiducia e sul dialogo con i giocatori, molti dei quali conosceva appunto da anni. E questi colloqui sono stati fondamentali per la rinascita dell’autostima. 5) Rapporto coi dirigenti Un punto strettamente connesso al primo e secondo. Anche se sarebbe assai improprio parlare di gestione collegiale, di certo tra le stanze tecniche e quelle dirigenziali non ci sono steccati. Tutto sommato, in mancanza di un ideologico Verbo di base, il colloquio fra le parti non sorprende nessuno.

La verità di Andreazzoli Con queste premesse, ecco pillole delle sensazioni del nuovo tecnico colte ieri a Coverciano, dove ha applaudito e poi salutato Zeman. «Io credo nei sogni. Senza, non si va da nessuna parte, ma la vittoria con la Juve non deve essere una resurrezione, bensì una base per ricostruire qualcosa. Il mio è un gruppo di lavoro stupendo. Non ho mai dovuto puntualizzare nulla; ho inserito delle regole, senza avere problemi nell’applicarle. Se ci sono stati dei problemi, come quello del rigore di Genova, si risolve prima davanti a tutti, poi tra di noi». Poi Andreazzoli punta ancora su De Rossi. «Ha ampi margini di miglioramento. Con la Juventus è stato bravo, ha giocato bene. Ha dato il massimo di quello che può dare in questo momento. Non penso che il dualismo con Tachtsidis lo abbia fiaccato. Può darsi che l’abbia disturbato, però sono momenti passati. Daniele deve mettersi dietro le spalle ciò che è successo e impegnarsi per far vedere ciò di cui è capace. Lui è stato tra i pochi centrocampisti al mondo che potevano dirsi "migliori": ci ritornerà sicuramente. Non ci sarà nessuna difficoltà perché lui torni ad essere al top. Totti? Di lui posso dire solo cose bellissime. Francesco è sempre un esempio per gli altri pur restando dietro le quinte. Eppure potrebbe stare tre passi davanti a tutti. Adesso, però, meglio pensare all’Atalanta, sfruttando l’onda positiva». Titoli di coda sui rapporti subito spinosi con l’informazione dopo il caso Osvaldo e il rigore. In sintesi: «Nulla di ciò che emerso è vero». Come dire, tutta colpa dei giornalisti. Ovvero, il più grande segno di continuità a Trigoria da vent’anni a questa parte. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tempi Supplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it

Per l’Inter un’altra severa lezione La Fiorentina ci ha dato un'altra lezione. Per me il calcio è spettacolo, e invece ancora una volta abbiamo sofferto la supremazia degli avversari. Cassano non ha forza nelle gambe e che dire di Guarin che sa solo buttare la palla avanti? E Pereira, costato 15 milioni? Un'assurdità. Felice Cataneo Apricena (Foggia)

L'Inter è nel mirino dei suoi tifosi e non potrebbe essere diversamente nel triste anniversario del 18˚ «compleanno» della presidenza di Massimo Moratti. La batosta di Firenze ha definitivamente smascherato i limiti dell’organico e del tecnico, incapace di trovare un'identità tattica e di utilizzare gli ultimi acquisti da lui sollecitati. L'Inter che dopo il 3-1 sulla Juve era seconda, con 13 punti più del Milan, ora è quinta, un punto dietro i cugini, con la peggior difesa delle prime 7. Al massimo potrà guadagnare un posto in Europa League, ma l’anno prossimo dovrà ricominciare da capo. Con un allenatore vero.

Conte e le colpe del k.o. La Juve ha perso, ma non mi preoccupo. Trovo invece poco gradevoli le dichiarazioni di Conte. Ha chiesto ai giocatori se si sentivano bene dopo la Champions e tutti hanno risposto ok. Ma è lui l'allenatore che deve decidere insieme al suo staff. La sconfitta è di tutti, non può scaricarla sui giocatori. Walter Agnello Demonte (Cuneo)

Conte sicuramente non commetterà più questo errore, figlio di un eccesso di fiducia nei confronti dei suoi giocatori, ma in ogni caso le sue responsabilità non possono far passare in secondo piano quelle di chi è sceso in campo. Anche se io credo che sia sbagliato parlare di colpe in assoluto. La realtà, secondo me, è un'altra: questa Juve è una buona squadra, ma è sopravvalutata perché non vale la grande Juve di Lippi, in cui Conte tra l'altro giocava, capace di competere fino al termine della stagione in Italia e in Europa.

Balo uomo della svolta? Si parla tanto di Balotelli come del nuovo Messia, ma non si sta esagerando? Ha fatto 4 reti in 3 partite, ma solo una su azione. Aspetto il prosieguo del campionato per capire se per il Milan si tratti veramente dell’uomo della svolta o invece di quel giocatore che, seppur dotato di ottima tecnica, ha procurato solo grattacapi ovunque abbia giocato. Bruno Perrone Lecce

L’EX TECNICO GIALLOROSSO

Zdenek: «Non mi pento di nulla pronto a festeggiare Totti» Il boemo: «Spiace non aver finito il lavoro». E si parla di un suo ritorno al Pescara DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO FIRENZE

Non si pente di nulla, rifarebbe tutto ed è normale perché di Zdenek Zeman si può dire ogni cosa tranne che non sia coerente con se stesso e con le sue idee. Anche a costo di scottarsi e di essere costretto a lasciare il lavoro a cui più teneva: quello di allenatore della Roma. Ieri a Coverciano il boemo è apparso sereno, ma non è certo il tipo da comunicare col linguaggio del corpo. Zeman ha vinto la Panchina d’Argento per la stagione 2011-12, un premio che esalta la splendida sta-

gione del suo Pescara ma che non può festeggiare compiutamente a causa del recente esonero.

Verso Pescara In realtà, ancora una volta, il futuro di Zeman potrebbe essere un viaggio nel passato. A Pescara si parla sempre con maggiore insistenza di un suo ritorno in panchina, a prescindere dalla categoria in cui giocherà la squadra abruzzese nella prossima stagione. Il rapporto tra la città e la società si è un po’ sfilacciato durante questo difficile campionato. Il presidente Sebastiani vorrebbe riprendere Zeman sia per aprire un nuovo ciclo sia per riavvicinare la gente al Pescara e recentemente ha lasciato la porta aperta per questa soluzione. Domenica in tribuna c’era Vincenzo Cangelosi, il vice di Zeman: ufficialmente si trattava di una rimpatriata, ma è possibile che si stiano davvero ponendo le basi per un gradito ritorno del boemo in Abruzzo. (ha collaborato Orlando D’Angelo)

Le parole Zeman analizza così

la sua avventura giallorossa: «Non mi pento di niente. Sono arrivato a Roma perché volevo fortemente allenare questa squadra che aveva grandi potenzialità per fare qualcosa di importante. Mi dispiace solamente di non essere riuscito a sviluppare ciò che avevo in testa. Ma sono felice che ci sia tanta gente che ha creduto e crede ancora in me». Tra questi c’è sicuramente Francesco Totti: «Aspetto di andare a festeggiare con lui il sorpasso dei gol di Nordhal». Zeman, poi, allarga lo sguardo alla lotta scudetto: «Il campionato è ancora lungo, si deciderà solo alla fine, ma è chiaro che tutto dipende dalla Juventus». E a proposito dei bianconeri, il boemo esprime pubblicamente la propria

preferenza per la Panchina d’Oro: «Ho votato Conte. Penso che abbia fatto meglio di tutti l’anno scorso. Ha creato una mentalità vincente alla Juve giocando un grande calcio». L’ultimo pensiero riguarda il lavoro: «Dove ricominciare? Non ci ho ancora pensato».

Zdenek Zeman, 65 anni, premiato a Coverciano LAPRESSE

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Premesso che è un merito trasformare i rigori e segnare su punizione, Balotelli è il classico giocatore «mediatico» che regala titoli sui giornali e fa vendere magliette con il suo nome. Sicuramente ha grandi qualità tecniche, ma io la penso come lei. Aspettiamo la fine di questo campionato, o meglio ancora del prossimo, per capire se nel Milan, dopo le contraddittorie esperienze nell'Inter e nel Manchester City, si sarà comportato bene, in campo e fuori.

Il valore di Marotta Mi convinco sempre più che Marotta non sia un buon dirigente. Non è lecito avere un dubbio se si acquista Llorente a parametro zero e non si riesce ad averlo per gennaio pagando un bonus? Ci sono Pirlo, Vidal, Pogba, grandi colpi, ma ci sono pure Elia, Giovinco, Padoin, Peluso, Isla, l’irrisolto caso Iaquinta, poi le lungaggini sulle cessioni di Felipe Melo e Amauri, per poi perdere Verratti! Antonio dell'Erba Locate Varesino (Como)

Il miglior dirigente è quello che sbaglia meno e Marotta, con gli acquisti da lei citati, a cominciare da Pirlo, ha dimostrato che i suoi colpi sono superiori agli errori, veri o presunti. Bisogna inoltre ricordare che certe operazioni dipendono dalle cifre messe a disposizione dalla società. Ma soprattutto, se si contesta Marotta, uno degli artefici di questa Juventus elogiata da tutti, che cosa si dovrebbe dire dei suoi colleghi delle altre squadre che spesso fanno spendere di più senza vincere nulla?


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Genoa Ieri il presidente rossoblù ha festeggiato i 65 anni

Preziosi: «Ballardini ha fatto emergere le qualità» FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Sessantacinque candeline per un compleanno speciale, con vista sulla salvezza: Enrico Preziosi ritrova il sorriso. «E’ stato un anno particolare. Venivamo da una stagione altrettanto difficile — ammette —, e ci ha condizionato una partenza non proprio felice», con l’aggravante del doppio cambio di panchina. «L’avvicendamento De Canio-Delneri è stato una tragedia. Quando perdi molto, cala l’autostima. Con Ballardini, che ha i giocatori mancati a Delneri, i valori

stanno emergendo. Credo che il Genoa possa salvarsi». Poi si penserà al domani («Ballardini? Solo uno sciocco potrebbe privarsene»), mentre qualcuno ha già messo gli occhi sui gioielli del Grifone: «Mi ha chiamato Galliani per parlarmi di un giocatore. Antonelli o Kucka? Bravi entrambi», ma è il secondo che servirebbe ad Allegri. Comunque, se Ballardini ha avuto una parte importante in questa rinascita genoana, molti meriti vanno pure a Borriello, che ha svolto un

gran lavoro per la squadra. «Sono felice di vederlo correre ovunque con altruismo. Ha capito che la situazione è difficile e ci dà una mano». E pazienza se Immobile è rimasto spesso alla finestra: «Deve capire che al di là degli interessi personali devono prevalere quelli della squadra». Sulla via della permanenza in A: il prossimo anno sarebbe il settimo consecutivo. Nel secondo Dopoguerra il Genoa c’è riuscito solo una volta, fra il 1953 e il ’60... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Palermo Maran guarda avanti La sfida con la Roma «Noi come l’Udinese» Tutto per la A Atalanta

GUIDO MACONI BERGAMO

FILIPPO DI CHIARA-FABRIZIO VITALE PALERMO

sul terreno rifatto

Il misto sintetico sarà sostituito da zolle di erba naturale Un campo nuovo per cambiare marcia e tornare a correre. Dopo la preoccupante sconfitta di Torino, l’Atalanta cerca ora una svolta in casa dove non vince dal 9 dicembre. E domenica contro la Roma avrà un’arma in più: un campo rifatto completamente a nuovo. Le buche viste con il Catania saranno solo un ricordo. I lavori al Comunale sono cominciati ieri mattina e termineranno venerdì sera: per sabato il campo sarà pronto per l’uso. Verrà rimosso il misto-sintetico che ormai aveva esaurito il suo ciclo e sostituito con zolle di erba naturale alte 4 centimetri e mezzo che arrivano da Pavia: un miscuglio a base di Poa e Loietto che dovrebbe garantire una durata di 18-24mesi. La società si è fatta carico dell’intervento e non ha perso altro tempo: del resto a Bergamo devono arrivare molte dirette concorrenti come Pescara, Samp, Bologna e Chievo e affrontarle su un campo degno di tal nome sarà un’arma in più per la salvezza. Ma prima c’è da riscattare il k.o. di Torino con la Roma fresca di impresa con la Juve ma orfana di Totti e De Rossi. E un successo sarebbe il modo migliore per inaugurare il nuovo campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bergamo, i lavori di rifacimento del campo MAGNI

Bologna ANDREA TOSI BOLOGNA

«Porte aperte al club se c’è un mecenate» Morandi partecipa all’aumento di capitale: «Non abbandoniamo» Ieri i soci del Bologna dovevano procedere all’aumento di capitale sociale fino a 6 milioni, come deliberato due mesi fa per coprire i costi dell’attuale gestione, ma le premesse non sono buone perché nei giorni scorsi alcuni azionisti minori si sono sfilati lasciando al presidente Guaraldi e al suo socio in affari Rimondi il compito di provvedere. Presente al premio Bulgarelli per fare gli onori di casa, Guaraldi è rimasto in silenzio facendo poi filtrare una dichiarazione: «Il Bologna sta bene e ha sempre onorato tutti i suoi impegni. Ci sono club che sono messi peggio». Intanto il presidente onorario Gianni Morandi, che avrebbe partecipato all’aumento con una quota simbolica, apre all’ipotesi di una nuova proprietà: «Se arriva un grande mecenate, le porte sono aperte. Ma noi non vogliamo abbandonare la barca, cerchiamo di fare il meglio possibile». Sembra un richiamo all’ex presidente Massimo Zanetti, patron della Segafredo, secondo azionista del club: «Non è detto che ci sia solo Zanetti — chiosa il cantante —. Se arriva uno che ha l’intenzione di aiutare la nostra squadra, noi siamo felici». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tecnico ha già raggiunto il primo obiettivo e la società pensa ad Europa League e stadio Catania FRANCESCO CARUSO CATANIA

Chiuso un capitolo se ne apre un altro. Le parole pronunciate dal presidente Pulvirenti domenica pomeriggio subito dopo la vittoria contro il Bologna proiettano il Catania verso obiettivi inusitati. Messa da parte la settima salvezza consecutiva i siciliani provano ad alzare l’asticella delle ambizioni. La parola Europa aveva preso a serpeggiare dentro e fuori lo spogliatoio già nello scorso campionato. Montella, che a Catania ha vissuto il suo primo vero campionato da allenatore rampante, aveva costruito un piccolo fenomeno tanto da meritare l’etichetta di «piccola Barcellona». Poi però qualcosa si guastò nel finale e il club etneo dovette rinfoderare i suoi propositi continentali. Mancando addirittura anche l’altro obiettivo: bucare il muro dei 50 punti. Il Catania alla fine arrivò 11˚con 48 punti, più avanti comunque di due lunghezze rispetto alla stagione precedente. Che era stata migliore di quella passata. E così via. Europa League Da 4 anni i siciliani hanno fatto sempre di più, migliorando di campionato in campionato la graduatoria. Questo è senza dubbio il torneo di A più munifico nella storia rossazzurra. Mai infatti la società etnea era rimasta per 7 anni consecutivi nella massima serie: al massimo erano state 6 partecipazioni di fila, mezzo secolo addietro. A questo primato potrebbe aggiungerne un altro: se dovesse essere confermata la classifica attuale la squadra rossazzurra supererebbe i 3 ottavi posti raggiunti fra il 1960 e il 65, sebbene in quegli anni la A si giocasse a 18 squadre e la vittoria valeva 2 punti. Ma il Catania intende andare oltre candidandosi per la corsa all’Euro-

Torino FRANCESCO BRAMARDO TORINO

Cerci, anche il Toro ha il suo top player Dopo Lentini e Sala, un’altra grande ala destra per i tifosi Un mese di tempo per conquistare la Nazionale, per mettere al sicuro il suo Toro da brutte sorprese. Alessio Cerci è al bivio della stagione e, forse, della sua carriera. Contro l’Atalanta ha messo tutti d’accordo, trovando anche il gol che solo la traversa gli aveva negato ad Udine. Partita da trascinatore, avanti e indietro come un Frecciarossa, immarcabile sulla corsia di destra. In tribuna all’Olimpico Cesare Prandelli non ha potuto che applaudirlo. Da qui all’amichevole del 21 marzo contro il Brasile, Cerci avrà gli occhi puntati e l’occasione per dimostrare che il lavoro e la fiducia di un allenatore pagano. Top player E’ lui il giocatore che i tifosi del Tori-

no, e Ventura in primis, sognavano. I primi da un

Premio salvezza da 1,6 milioni

pa League. In ogni caso appare nelle condizioni di poter superare il piazzamento della passata stagione. Già dopo 25 giornate il vantaggio nei confronti della formazione di Montella è di 5 punti. E la sfida, per staccare quel biglietto, è proprio con la Fiorentina dell’ex nocchiero rossazzurro. Stile Maran Ma anche con l’Inter, visto l’andazzo dei nerazzurri e considerato che la formazione di Stramaccioni verrà a far visita al Catania fra 2 settimane, dopo la trasferta di Parma. Impossibile a questo punto negare che Rolando Maran, così come la sua squadra, è la vera rivelazione del campionato. Schivo e pragmatico, gli sono bastate poche parole per farsi intendere ed imprimere il suo stile nello spogliatoio: «Catania è un ambiente ideale per fare calcio, stiamo raccogliendo frutti davvero inaspettati. La salvezza è un risultato straordinario ma ora dobbiamo alzare l’asticella». Insomma niente frasi ad effetto, zero giri di parole, nessuna formuletta magica. Un trentino concreto e calcisticamente opportunista. Quando ha capito che c’era un modulo che poteva servire alla squadra più dell’antico 4-3-3 che ha rappresentato in questi 7 anni il secondo marchio rossazzurro dopo l’elefante, non ha avuto esitazioni a virare verso il 4-2-3-1. La nuova Udinese In fatto di allenatori, salvo rare eccezioni, bisogna dare atto alla società di averci azzeccato quasi sempre e di averne lanciati tanti. Da Zenga a Mihajlovic, da Simeone a Montella, fino a Maran. Oggi il Catania è una presenza fissa in A, con un centro sportivo fra i più belli e funzionali d’Europa, si potrebbe dire una nuova Udinese. E Maran: «Noi come l’Udinese? I presupposti ci sono ma serve continuità». Pulvirenti ha spiegato infatti che a fine stagione non è detto che i pezzi migliori vadano via. E ha rilanciato il proposito di costruire il nuovo stadio. Nel presente c’è il Catania del futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

secolo, da quando Gigi Lentini lasciò Torino per un contratto sontuoso al Milan (1992), l’allenatore dal 2007-’08, dai tempi di Pisa quando, con un Alessio ancora acerbo, centrò i playoff di B. Ventidue anni dopo il debutto di Lentini in azzurro, a 42 anni dalla prima di Claudio Sala in nazionale, un’altra ala destra con la maglia granata può lasciare il segno. «Alessio è sulla buona strada — spiega Giampiero Ventura —, ora sta a lui scegliere: se continua con il lavoro duro sul campo e sul suo carattere può diventare un giocatore di livello europeo, in caso contrario rischia di perdersi di nuovo. Ho avuto il piacere di allenare il primo Cerci, un giocatore dieci volte più devastante di questo. Ha gamba, tecnica, potenza e sta lavorando sodo anche in fase difensiva. Può tornare utile alla nazionale, ma prima al Toro». Più Sala o Lentini? «Per il tipo di calcio e di perso-

naggio è più simile a Lentini, anche se Cerci è Cerci, e a Torino ha trovato l’ambiente ideale per rendere al meglio». Alessio in estate ha scelto il Toro ed il suo «maestro», ha accettato il bastone e la carota alla base del rapporto con Ventura, fiducia ricambiata con 4 reti e 9 assist in 24 partite. «Sono contento per il Toro — le parole di Alessio — i complimenti fanno sempre piacere. Prandelli in tribuna per me? Ci sono altri compagni che meritano questo onore». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Zamparini, 71 anni, e Perinetti, 62 IMAGE SPORT-LIVERANI

Zamparini motiva la squadra e inserisce Perinetti nel Cda Manovre per la salvezza. La Serie A è un patrimonio a cui il presidente rosanero Zamparini non intende rinunciare, ecco perché ha stabilito un premio per salvaguardare la categoria. Il numero uno rosanero ha messo sul piatto circa 1 milione e 600 mila euro per la squadra in caso di raggiungimento dell’obiettivo. Qualcosa che ad inizio stagione non era stata nemmeno presa in considerazione e che adesso il patron, vista la situazione drammatica del Palermo, ha deciso di introdurre. Un segnale importante con cui Maurizio Zamparini ha voluto sottolineare quanto creda fortemente in quello che appare come un miracolo a questo punto della stagione. Un’iniezione di fiducia, insomma, linfa nuova per i giocatori nella settimana che porta alla sfida decisiva col Genoa in programma sabato prossimo nell’anticipo della 26a giornata. Rinnovo Miccoli Il premio salvezza non è l’unica

novità sostanziale degli ultimi giorni in casa rosanero, perché col ritorno di Giorgio Perinetti come nuovo direttore generale dell’area tecnica si sono riaperti i discorsi anche per il rinnovo del contratto con Fabrizio Miccoli. Nelle ultime settimane ci sono state forti accelerazioni tra le parti verso per un avvicinamento. Nei prossimi giorni è in programma un’incontro per entrare nel vivo del discorso con il capitano rosanero. Miccoli, in scadenza di contratto a giugno, dopo essere stato protagonista la scorsa stagione con 16 gol della salvezza dei rosanero probabilmente si sarebbe aspettato qualche segnale entro la fine di gennaio. Ma i cambi al vertice e in panchina con gli addii di Lo Monaco e Gasperini e il ritorno di Perinetti e l’arrivo di Malesani non hanno consentito di affrontare la vicenda che adesso è tornata d’attualità sul tavolo della dirigenza rosanero. La volontà da parte del Palermo di continuare il legame con il miglior marcatore di sempre del club è davvero concreta. Incontro In settimana, intanto, il presidente Zamparini andrà a trovare la squadra per caricarla in vista del delicatissimo anticipo di sabato sera e non è escluso che sarà l’occasione per iniziare a discutere del rinnovo con l’attaccante salentino. E sono attesi nei prossimi giorni anche movimenti all’interno del consiglio di amministrazione rosanero: infatti Giorgio Perinetti entrerà nel cda come consigliere fino a giugno, poi a fine stagione il dirigente e Zamparini ne riparleranno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013


MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

ilMessaggio di ALFREDO MARTINI

mattina, poco dopo le otto, ho ricevuto la Ini. eriprima telefonata. Era quella di Beppe SaronSiccome la velocità è sempre stata il suo forte, dapprima in pista, poi su strada, non mi ha sorpreso che sia stato proprio lui il primo a farmi gli auguri di compleanno. E che compleanno: novantadue anni. Detti, e scritti, così, mettono un po’ di soggezione. Sono così tanti — novantadue — che quasi non sembrano veri. Quand’ero un ragazzo, quelli che avevano quarant’anni mi sembravano vecchi, quelli che ne avevano cinquanta quasi in dirittura d’arrivo, quelli che ne avevano sessanta ormai fuori tempo massimo. Adesso, fortunatamente, ho un altro punto di vista.

Tanto è un gioco

ilSondaggione

di LUIGI GARLANDO

di LUDOVICO MANNHEIMER

Inter, le colpe sono anche dei giocatori tramaccioni ha ammesso le sue colpe, S quelle della dirigenza sono da tempo sotto gli occhi di tutti: dalla sciagurata gestione di Sneijder a Livaja ceduto senza prendere un’altra punta di ruolo. Così tanti e così esposti i responsabili dei guai nerazzurri che la squadra è scivolata curiosamente immune, protetta dagli alibi, fasciata come un cristallo in uno scatolone da trasloco. Dopo Firenze, forse è il caso di aprire lo scatolone. Perché se 10 giocatori perdono 10 scontri diretti con l’avversario (Handanovic l’eccezione), forse la colpa non è solo del mercato, del modulo e delle coppe, forse c’entra anche l’atteggiamento in campo. L’Inter è arrivata a Firenze in treno, come un’allegra classe liceale in gita con il preside (Moratti). Foto, sorrisi, bello. Il guaio è che il clima goliardico è durato il giorno dopo. Riguardatevi le immagini Sky. Durante il riscaldamento di una partita decisiva per la stagione, Cassano aveva la mano sulla bocca per non scoppiare a ridere, scherzavano anche Zanetti e Cambiasso. A Bonucci e Vidal non succede mai. Incomprensibile la serena rassegnazione con cui la squadra, come a Siena, si è consegnata all’umiliazione senza una reazione rabbiosa dopo i gol, senza isterie comprensibili. Guarin vagava svampito come Pippo di Topolino. Ranocchia non ha mai dismesso il suo incedere elegante, da bravo tra i mediocri, ma ogni volta che qualcuno s’infilava tra lui e Juan Jesus, arrivava in porta. Come il romanista Florenzi e tanti altri. Serviva altro impeto, il pugnale tra i denti. Era uno scontro diretto per la Champions, lo snodo della stagione, era gradito un regalo allo sfortunato Milito: le motivazioni per i nerazzurri non mancavano certo. E’ mancata la risposta. E il leader di campo, capace di reggere il timone nella tempesta. Zanetti è un monumento, un’eternità scolpita sulla fascia, ma non sarà mai un trascinatore di cuori. Tutta colpa della stanchezza di coppa, come ha teorizzato Strama per proteggere la ciurma? O nell’affanno atletico c’entra anche il fatto che l’Inter è stata l’ultima a ritornare al lavoro dopo le Feste? Difficilmente Conte, che stamattina tira giù dal letto la Juve per strigliarla alle 8, avrebbe concesso gli argentini di fare in patria il churrasco di Capodanno. Firenze ha dimostrato che Zanetti non può più fare la fascia e che Cambiasso può fare l’interno-incursore solo contro squadre chiuse che gli risparmiano una fase su due. Umiliazioni come quelle di Firenze possono servire solo se si guarda in faccia alla realtà e si progetta il futuro in modo spietato, badando più alle ragione tecniche e meno ai debiti del sentimento. I Kovacic e i Benassi hanno fame di futuro e resistenza alla fatica. E’ un atto d’amore anche rinunciare alla pretesa di esserci sempre. Lo spogliatoio nerazzurro, come il volgo disperso dell’Adelchi, ha visto passare diversi allenatori negli ultimi anni. I più (tutti incapaci?) si sono presi colpe, insulti e hanno salutato. L’inesperto Stramaccioni, troppo morbido e spesso in confusione, rischia la stessa fine. Ai giocatori, defilati, sono stati risparmiati processi plateali. Il derby di domenica sembra fatto apposta per chiamare fuori la squadra, per uscire dagli alibi protettivi di un baby-allenatore, per un’assunzione comune di responsabilità, per dare tutto e qualcosa di più, per riconquistare un popolo avvilito e spaventato da Balotelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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«IL CICLISMO E LA PUREZZA DEL SUDORE COMPIO 92 ANNI, MI SENTO OTTIMISTA» Invece non è cambiato il mio punto di vista sul ciclismo. Tutti gli sport sono affascinanti, ma come il ciclismo, almeno per me, non ce n’è. Da bambino andavo ad ammirare Alfredo Binda al Giro d’Italia, adesso mi capita di vedere anche giovanissimi ed esordienti nei circuiti, e continuo a emozionarmi. Perché il ciclismo è gioco e arte, è una scuola d’impegno, è l’unico esercizio che dà fatica e che allo stesso tempo te la toglie, trasmette serenità e pace (chi va in bici sorride, canta, fischietta, chi va in macchina è aggressivo e arrabbiato) e induce a pedalare anche con i pensieri. Proprio guardando i ragazzi di oggi,

che nonostante tutto hanno scelto il ciclismo come il loro sport, mi sento ottimista e fiducioso: dentro hanno la primavera. E il coraggio, e la pulizia, per guardarti diritto negli occhi. Questi ragazzi stanno pagando colpe ed errori che non appartengono a loro, ma che risalgono a dieci o venti anni fa, risultato di un sistema sbagliato. Il ciclismo sta ritrovando la purezza e la bellezza del sudore. E il sudore, nella vita, vale più di qualsiasi Chanel numero 5. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alfredo Martini, 92 anni foto BETTINI

Ogni settimana l’opinione dei lettori su temi e protagonisti dello sport

Milan in chiaro-scuro Favorito nel derby e nella corsa al terzo posto, sfavorito con il Barça I RISULTATI JUVE STANCA MA IL NAPOLI NON HA GLI UOMINI PER INSIDIARLA

opo la bella vittoria di Glasgow la Juve ha nuovamente frenato in campionato, perD dendo 1-0 contro la Roma. E proprio le fatiche di Champions sono, secondo i lettori della Gazzetta, la principale ragione della battuta d'arresto della Vecchia Signora. Nonostante sia già capitato che la squadra si mostrasse stanca dopo le partite in Europa, la rosa bianconera sembra adeguata al doppio impegno. Quello che manca, forse, è più di coraggio nel turnover. Come spesso è accaduto, l’inseguitrice della Juve non ha saputo approfittare del passo falso della capolista. In questo caso il Napoli ha fatto 0-0 contro la Samp. Alla squadra di Mazzarri mancano uomini e mentalità per puntare davvero allo scudetto, mentre poco influente è la scarsa vena mostrata da Cavani nelle ultime partite. Tra bianconeri e napoletani ci sono oggi 4 punti, e scarse possibilità che la distanza si riduca prima dello scontro diretto. Secondo i nostri lettori, infatti, dopo il prossimo turno i punti di distacco rimarranno invariati o aumenteranno. Protagonista della vittoria contro la Juve è stato Totti, autore di un gran gol. La prestazione del capitano della Roma ha riacceso il dibattito su chi sia stato il miglior numero 10 italiano degli ultimi 20 anni. I lettori della Gazzetta hanno pochi dubbi: il numero 1 è Baggio, Totti e Del Piero rimangono indietro nelle preferenze. Pesante sconfitta per l’Inter, surclassata dalla Fiorentina. Dopo il 4-1 subito inizia a vacillare la fiducia in Stramaccioni: se per metà degli intervistati la squadra può riprendersi, per i restanti l’allenatore non è da Inter, e va senz’altro cambiato. Un importante banco di prova per il tecnico nerazzurro sarà il derby di domenica prossima a cui si presenterà da sfavorito. Solo il 19% ritiene infatti che l’Inter possa far sua la stracittadina, mentre poco meno del 50% dice Milan. I rossoneri, galvanizzati da Balotelli, diventano anche i favoriti nella conquista del terzo posto, con solo la Lazio a dar fastidio. Molto più dura sarà, per il Diavolo, la sfida di Champions contro il Barcellona. Più di metà dei lettori della Gazzetta pensa che Messi e compagni possano sbancare San Siro domani sera e ancora di più, l’86%, sono certi che saranno gli spagnoli a qualificarsi per i quarti di finale. Giovedì toccherà invece all’Europa League emettere i suoi primi verdetti. Inter e Lazio hanno grandissime possibilità di passare, sembra invece spacciato il Napoli.

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x «Strama senza grinta Deve fare il leader» «Però la squadra è davvero poca cosa» di IVAN PALUMBO

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rrabbiati. Come Moratti, più di Moratti, A qualcuno con Moratti. I tifosi dell’Inter stanno perdendo la pazienza. Sul banco degli

Passato e futuro Member_30251 Grazie di tut-

imputati c’è Stramaccioni, ma non solo.

Attacchi MiDi77 Quest’uomo non ha reazioni, mi lascia perplesso. Che commento è «Moratti è arrabbiato»? Ma arrabbiati tu, dov’è la tua grinta? Dovresti essere un leader... Megatris La cosa che preoccupa di più è che Stramaccioni trova alibi anziché fare analisi serie. Stanchezza? Quella si sente dopo un’ora di gioco, non dopo 10 minuti. Rassegnati Gigibrasil Purtroppo noi eravamo abituati bene, solo che il nostro vero potenziale in questo momento è questo. Cocinor Stramaccioni non va immolato sull’altare del bilancio. Il rinnovamento è in opera da soli 6 mesi! Profeti cercansi... Iochesondio L’Inter è davvero poca cosa. Alla lunga si vede chi non ha gioco.

to Strama, ma ora basta... Vogliamo un allenatore con esperienza, tipo Capello, un duro. Joaquinter Niente di strano all’Inter. La squadra andava rinnovata già con Benitez, l’unico allenatore che aveva capito tutto e aveva cercato di accantonare subito i fasti del Triplete per ripartire da capo. UserID_8754241 Presidente, ti prego: manda via Strama e Branca: non sanno minimamente gestire una società come l’Inter, vogliamo Zenga!

Controcorrente Leon17 Io onestamente confermerei Stramaccioni per i prossimi 10 anni, che volete che faccia con quello che gli passa la società. Moratti, comprare! Bellaroba Moratti arrabbiato? Sì, prima di tutto deve esserlo con se stesso e con la incompetenza del duo Branca-Ausilio per aver disfatto la squadra un pezzo alla volta. Stramaccioni, pur colpevole, è l’ultimo della catena. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL CASO

Is Arenas non riapre: il Cagliari è senza pace Col Torino a Pescara? Il club non ha avuto l’autorizzazione dal Comune e il Tar sardo ha bocciato il ricorso rossoblù. Adesso va cercato un campo MARIO FRONGIA CAGLIARI

Neanche un attimo per gioire dei tre punti strappati al Pescara e del sesto risultato utile di fila: il Cagliari con il Torino giocherà quasi certamente in trasferta. E ora c’è il via libera al toto-campo. Per cominciare, è out il Nereo Rocco di Trieste, lo stadio designato in Lega dal club di Cellino: domenica la Triestina ospita la Manzanese (nel torneo di Eccellenza).

Il 29 novembre vengono arrestati con l’accusa di peculato e falso ideologico i dirigenti del comune di Quartu Pierpaolo Gessa e Andrea Masala e l’impresario Antonio Grussu. Il primo resta in carcere cinque giorni, poi va ai domiciliari. Il secondo due mesi

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Lo stadio di Is Arenas: il Cagliari difficilmente ci rigiocherà. Sotto il presidente Cellino, che è in carcere ANSA Il no del Tar Sardegna Per il ma-

tch con i granata gli amministratori di Quartu hanno respinto la consueta domanda del club rossoblù: «Vista la pendenza di un procedimento penale, c’è il rischio di esporre il Comune a responsabilità di natura giudiziaria», la sintesi di un comunicato che lascia pochi spazi alle interpretazioni. Col sindaco, un assessore e due dirigenti arrestati, il vice sindaco e un altro assessore denunciati nell’inchiesta sullo stadio, il quadro è nero. La municipalità si chiude a riccio: «Stante la pendenza di un procedimento penale sulla legittimità dei precedenti provvedimenti autorizzativi, il rilascio di una nuova autorizzazione esporrebbe l’amministrazione — precisa la nota del comune di Quartu — a responsabilità amministrativo-contabile, civili e risar-

citorie». Insomma, il caos. Anche perché in serata, dopo l’immediato ricorso allo stop del comune di Quartu, presentato dagli avvocati dello studio Ballero, è arrivato il semaforo rosso del Tar regionale. I giudici amministrativi hanno reputato legittimo il no della municipalità. Una mazzata, non solo per la squadra, ma per i tifosi. A questo punto, occorre un miracolo: ovvero, la concessione della licenza annuale. Con le criticità segnalate dalle forze dell’ordine su pre-filtraggio, ordine pubblico e sicurezza. Su questo fronte, il Cagliari — eccetto che per le opere su via Olimpia e tribuna riservata agli ospiti — ha certificato la conclusione dei lavori. La Commissione di vigilanza si pronuncia tra una decina di giorni. Di fatto, sono queste opere il vero nodo dell’Is Arenas Stadium.

Le accuse Il Pm Lussu contestano agli indagati di aver distratto la somma di 748 mila euro, destinata a un altro Pia, per accelerare i lavori dello stadio di Is Arenas. Il massimo dirigente del Cagliari è anche accusato di aver fatto continue pressioni e minacce al dipendente comunale Gessa

S Colloqui I tre negano tutto negli interrogatori svolti tra sabato 16 e ieri

Sau a quota 10: va già più forte di Riva

Neppure Gigi Riva. Al primo anno in Serie A, con la maglia rossoblù, Rombo di tuono si fermò a 9 gol e guadagnò la prima convocazione in Nazionale con Edmondo Fabbri. Marco Sau, il gioiello di Tonara che il Cagliari ha riportato la scorsa estate alla base dopo un lungo e tortuoso giro d’Italia, è già a quota 10. E non sembra intenzionato a fermarsi. E’ lui il vero

aggiunto della squadra di Pulga e Lopez. Doppiette Sau si sta specializzando in doppiette. Ne ha firmata una a San Siro con l’Inter, il 18 novembre scorso, facendosi conoscere da tutto il gotha del calcio, e un’altra domenica pomeriggio all’Adriatico di Pescara inguaiando la squadra di Bergodi e mettendo in carrozza la sua squadra nella corsa verso la salvezza. «Questa è forse la doppietta più importante della mia carriera», ha detto l’attaccante dedicando la vittoria, come tutti i suoi compagni, al presidente Massimo Cellino che è in galera. Non solo Inter e Pescara hanno apprezzato la

Cellino e Contini scaricano tutto: «Colpa di Gessa» Chiesta la scarcerazione per il presidente. E il sindaco di Quartu: «Non ho firmato» FRANCESCO VELLUZZI

Il sindaco di Quartu Sant’Elena, interrogato ieri per 7 ore, all’Ospedale Brotzu di Cagliari in cui è ricoverato, ha risposto a tutte le domande e ha respinto tutte le accuse sul caso Is Arenas. In particolare quelle del suo funzionario, l’ingegner Pierpaolo Gessa: «I documenti li ha firmati lui, non io e a mia insaputa». Contini dice che «non era a conoscenza dello stato di avanzamento dei lavori (secondo l’accusa era stato attestato falsamente che gli interventi erano vicini alla fine, ndr) e del certificato con cui si dispone il pagamento di una certa somma per le opere». Chiaro che ora la vicenda dello stadio, che fin qui ha portato in carcere 5 persone, è diventata uno scaricabarile continuo. Ognuno cerca di salvare la propria pelle. E Contini, che attraverso i legali Concas e Manca Bitti ha chiesto la scarcerazione o «perlomeno i domiciliari», vuole evitare a tutti i costi di ritrovarsi a Buoncammino. Intanto ieri il primo cittadino di Quartu è stato sospeso dall’incarico per ordine del prefetto. Cellino Anche Massimo Cellino, per il quale i le-

gali Ballero e Cocco hanno presentato l’istanza di scarcerazione (il Gip ha 5 giorni per decidere), ha scaricato tutto sugli ingegneri Pierpaolo Gessa e Andrea Masala. «È colpa loro. Se ci sono irregolarità la responsabilità è dei dirigenti del comune. Hanno fatto tutto da soli». Il presidente del Cagliari ha incassato anche la solidarietà degli operai dell’Alcoa. Ma il rifiuto dei domiciliari certo non lo agevola. Gessa Il Gip Casula e il Pm Lussu, a questo pun-

to, vorranno risentire Gessa e Masala, che stanno ai domiciliari. Gessa, che ha subìto le continue pressioni del presidente rossoblù, aspetta la nuova convocazione perché non vuole essere il capro espiatorio di una vicenda in cui si sente assolutamente vittima e in cui non aveva alcun interesse. Ma in cui, visto il suo ruolo, è una parte debole. E non ha certo la grancassa mediatica di Cellino, che ogni giorno riceve la solidarietà dei tifosi e le visite dei politici locali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

rettore generale Francesco Marroccu lo ha sempre seguito con attenzione, ha deciso di riprenderlo e, dopo un infortunio, lo ha lanciato con regolarità. Azzurro Il bomber di Tonara, che da piccolo sognava Gianfranco Zola, lo ha ripagato. E ora, per tutti, la prossima fermata non può che essere Coverciano. Prandelli lo ha ignorato a febbraio. Se Marco continuerà così dovrà dargli un’occhiata per marzo. «Sau non lo scopro certo io. E’ già un grande giocatore», ha detto domenica il tecnico Ivo Pulga. Ora deve convincere il c.t.. Il suo valore di mercato è già altissimo: 15 milioni. Ma è difficile che il Cagliari, si privi a giugno di lui. Il pezzo pregiato è Sau. Non solo Astori e Nainggolan che, invece, partiranno.

freddezza, l’opportunismo e la velocità di Sau. Anche la Roma è stata infilzata da «Pattolino». Così come il Palermo, a cui ha segnato il primo gol in A il 15 settembre 2012, la Lazio, il Siena, il Parma e il Genoa. Benvenuto al sud Marco ha fatto

una lunga gavetta in C e B: bene a Manfredonia (10 gol), ha sofferto all’Albino Leffe (0) e al Lecco (4). E’ esploso al sud. Dove ha giocato due campionati straordinari: a Foggia (in Prima Divisione) con Zeman realizzando 23 gol in 39 partite, e alla Juve Stabia con Braglia, la scorsa stagione, in B, ripetendosi con 21 reti in 36 gare. A quel punto il Cagliari che col di-

I tifosi rossoblù manifestano a favore di Cellino ANSA

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IL PERSONAGGIO DOPO L’IMPRESA CONTRO L’INTER UN’ALTRA DOPPIETTA AL PESCARA, L’ATTACCANTE SOGNA L’AZZURRO

L’attuale bomber rossoblù non si ferma più: «Rombo di tuono» segnò 9 gol al 1o anno di A

L’INDAGINE ACCUSE ALL’INGEGNERE

L’INIZIO 3 MESI FA

Cellino Giovedì 14 febbraio di primo mattino vengono arrestati con la stessa accusa dei dirigenti del comune il presidente del Cagliari Massimo Cellino, il sindaco di Quartu Mauro Contini e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Lilliu

Pescara porta bene Da qui, il

ventaglio di ipotesi da confermare entro oggi. Conoscendo le abitudini scaramantiche di Massimo Cellino, pare siano in ascesa le azioni dello stadio Adriatico. Domenica è libero: il Pescara va a Roma, sponda Lazio. Ma non solo. La squadra di Lopez e Pulga ha trovato in Abruzzo una calda accoglienza, il supporto dei Cagliari club locali e, soprattutto, il manto erboso è stato apprezzato. Se non dovesse chiudersi con l’Adriatico, potrebbero ospitare la sfida Bari, Livorno, Firenze o Siena. In Puglia, il San Nicola, con i galletti a Vercelli, è disponibile. Tra l’altro, il 21 dicembre scorso, prima del trasloco deciso dalla Lega al Tardini di Parma per la gara con la Juve, il San Nicola era in pole. L’Armando Picchi di Livorno — i toscani giocano fuori casa col Cittadella — è gettonato se si considerano le buone relazioni tra Cellino e Spinelli. Infine, i due Artemio Franchi. Con la Fiorentina a Bologna e il Siena allo Juventus Stadium, ci sono le condizioni per giocare. Si vedrà. Intanto, non sono mancate anche voci incontrollate e allarmistiche. Per alcuni, il cda del Cagliari — in linea col pensiero del patron — starebbe addirittura ipotizzando il ritiro della squadra e la messa in liquidazione del club. Proprio mentre Cossu e soci mostrano di non voler mollare la A, sarebbe un suicidio bello e buono.

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fr.vell.

Marco Sau, 25 anni, nuovo idolo rossoblù LAPRESSE

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IL NUMERO

68

I gol di Marco Sau in carriera in 175 partite di 6 campionati. Il record al Foggia nel torneo 2010-2011 in Prima Divisione con 23 gol. Poi 21 alla Juve Stabia in B. Solo all’Albino Leffe, in serie B, è rimasto a secco: zero reti in 18 partite. Al primo anno in A è già a quota 10


MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

SERIE B

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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L’INTERVISTA

Terranova record C’è la sua mira nel Sassuolo da A Nessun difensore ha mai segnato 7 rigori in B «Io i gol devo evitarli, ma adesso mi diverto...» ROBERTO PELUCCHI

Bisognerebbe chiamarlo Emanuele Terra-aria, per le «bombe» che tira dal dischetto. Terranova, 25 anni, siciliano di Mazara del Vallo, città di pescatori, è il più piccolo della famiglia, quindi il più coccolato da mamma Lilla e papà Paolo. Di professione fa il difensore, ma è il miglior realizzatore del Sassuolo capolista, sempre più vicino alla Serie A (+11 sul Verona, terzo). Ha segnato nove gol, come Boakye, sette dei quali su rigore. Sarebbero stati otto se non gli avessero «scippato» quello di Terni (la palla aveva preso la traversa ed era entrata, l’arbitro ha fatto proseguire e ha segnato Magnanelli). Negli ultimi 40 anni in B nessun difensore ha mai segnato così tanto dagli undici metri. Terranova, quindi, è un fenomeno da studiare. «Non sapevo di questo primato - dice - e neppure mi aspettavo di segnare così tanto. In spogliatoio ne abbiamo parlato e ci siamo fatti una risata. Sono orgoglioso e felice. Il gol con lo Spezia lo dedico al mio nipotino Giuseppe di 10 anni, il figlio di mia sorella Loredana». Come nasce Terranova rigorista?

«Già da ragazzino mi divertivo a tirarli. A Frosinone e la scorsa stagione, qui al Sassuolo, ero il vice rigorista, dietro a Sansone».

uno è destro oppure sinistro, come si muove. Quando vado sul dischetto, però, penso soltanto ad angolare il più possibile il tiro». Finora, è andata bene.

«Peccato per il rigore di Terni. Valentini a Vercelli invece è stato bravo a pararmi il primo rigore. E aveva intuito anche il secondo, ma la palla è entrata». In estate la voleva il Torino, a gennaio si è parlato di Genoa e Napoli. Perché è rimasto a Sassuolo?

«Perché voglio andare in A con questa squadra. L’interesse di questi club fa piacere, ma nella mia piccola carriera non ho mai trovato un gruppo così affiatato. C’è una grande unità di intenti, uno spirito eccezionale». Grazie al k.o. del Verona a Novara ormai avete un piede in A.

«Guardare la classifica potrebbe farci male. Non dobbiamo mollare, soprattutto di testa».

«

Ho conquistato Di Francesco in ritiro, ridiamo coi compagni: siamo un grande gruppo

Lei è umile, ma non pensa di meritare la A dopo tanta gavetta?

Emanuele Terranova, 25 anni, è alla seconda stagione con il Sassuolo IPP Poi è arrivato Di Francesco e con lui anche la promozione.

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LE SUE RETI TOTALI Per trovare in questa stagione di Serie B i migliori marcatori tra i difensori dopo Terranova (7 gol su rigore), bisogna scendere a quelli con 3 reti: Ceppitelli (Bari) Coly (Cittadella) Daprelà (Brescia) Mammarella (Lanciano) Scognamiglio (J. Stabia) Tonelli (Empoli)

«Durante il ritiro estivo l’allenatore ha notato la mia freddezza dal dischetto e così ha deciso che i rigori li avrei tirati io». Un difensore, di solito, studia gli avversari che dovrà marcare. Lei osserva anche i portieri?

«Per prima cosa mi alleno per fare bene il difensore, e l’attaccante che più mi ha fatto soffrire è stato Pellissier, anni fa. Sì, studio anche i portieri, vedo se

«Sono umile perché so da dove vengo. Mio fratello Nicola ha giocato in Eccellenza e in Serie D. Seguendo lui ho cominciato anche io, a 7 anni. Dopo le giovanili in città, ho vinto un campionato di Eccellenza con il Campobello di Mazara e lì sono stato notato e portato a Palermo, dove ho sfiorato l’esordio in A. Poi Vicenza, Livorno, Lecce, Frosinone e ora Sassuolo. Sì, sono stati traguardi sudati». E lo studio?

«Mi sono fermato alla quarta dell’istituto Commerciale, ma mi ero riproposto di finire la scuola da privatista. Purtroppo, mi manca il tempo». Per Terranova la laurea potrà arrivare presto, con il calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I TOP IN B SU RIGORE

Taccuino VARESE

Chiesta la revisione per il -1

I migliori rigoristi negli ultimi 40 campionati di B 12 RETI Ferrante Torino 1998-99 Bucchi Modena 2005-06 11 RETI Bivi Bari 1984-85 Eder Empoli 2009-10 10 RETI Dionigi Reggina 1996-97 Tavano Empoli 2004-05 9 RETI Moro Ascoli 1977-78 Simonini Padova 1988-89 Cornacchini Perugia 1994-95 Biagioni Fidelis Andria 1997-98 Schwoch Vicenza 2002-03 Corini Palermo 2003-04 Barreto Bari 2008-09 Piovaccari Cittadella 2010-11 8 RETI Gibellini Cesena 1985-86 Galderisi Padova 1990-91 Agostini Ancona 1993-94

VARESE (f.b.) Il Varese sogna di vedersi can cellare la penalizzazione. Per capire se il 1 sarà annul lato bisogna aspettare giovedì la Corte di Giustizia: il Varese è il primo club a domandare la revisione di una sentenza di giustizia sportiva. Ad agosto la società aveva patteggiato un punto e 30 mila euro per respon sabilità oggettiva sulla condotta dell’ex Pesoli, accusa to di illecito sportivo dopo Siena Varese del 2011. La posizione del giocatore, che non ha voluto patteggia re, si è alleggerita il 31 gennaio, quando il lodo arbitrale del Tnas gli ha inflitto 10 mesi per condotta sleale e non per illecito. L’accusa iniziale è caduta e il Varese spera nell’annullamento delle sanzioni patteggiate (e quindi, in tal caso, inappellabili). Spiega l’avvocato Ami rante: «È per questo che abbiamo chiesto la revisio ne: non un appello ma la riapertura di un caso chiuso».

PANCHINE

MERCATO

Brini verso Carpi Anche Carrarese e Aprilia svoltano

Ritorna Italiano: oggi è a Perugia Cuneo, c’è Loria?

Saltano tre panchine in Lega Pro: due in Prima e una in Seconda. La sconfitta con l'AlbinoLeffe, la quinta nelle ultime 6 gare, potrebbe portare oggi alla chiusura dell'avventura del tandem Tacchini Cioffi sulla panchina del Carpi: in arrivo l’esperto Fabio Brini, nell'ultima stagione al Pergocrema, dopo le esperienze con Ancona (due salti in B), Foggia, Taranto, Ternana, Martina e da ultimo Salernitana (promosso in B nel 2008). Secondo cambio per la Carrarese, sconfitta nel finale e su rigore con il Pisa: dopo Carlo Sabatini, è stato esonerato anche Nello Di Costanzo e per la sostituzione si va verso la soluzione interna. In Seconda divisione invece è stato esonerato Vivarini all’Aprilia (girone B): al suo posto potrebbe arrivare Stefano Sanderra.

Due importanti notizie di mercato. Vincenzo Italiano da oggi si allena col Perugia: l’ex capitano del Padova, 35 anni, ha ancora un mese di squalifica da scontare, poi sarà utile alla squadra di Camplone. Invece il Cuneo è tornato a corteggiare lo svincolato difensore Simone Loria (ex Bologna), 36 anni: oggi è attesa la firma.

IL GIUDICE SPORTIVO

Verona: tre giornate a Bacinovic MILANO Il giudice sportivo ha squalificato per tre giornate Bacinovic del Verona «per avere colpito un avversario con una gomitata al volto»: l’avversario è Seferovic, che ha avuto un’infrazione al setto nasale e si dovrà allenare con un tutore. Una giornata a Vasto la (Lanciano), Bernardini (Livorno), Budel (Brescia), Coppola (Cesena), Di Carmine (Cittadella), Dicuonzo (Juve Stabia), Filipe (Varese), Gorzegno (Juve Stabia), Moro (Empoli), Paolucci (Cittadella), Mezavilla (Juve Stabia) e Zaza (Ascoli). Ammende: 2mila euro Livorno.

LA SITUAZIONE

Venerdì ci sono due anticipi La classifica dopo 26 giornate: Sassuolo p. 58; Livorno 51; Verona 47; Varese ( 1) 43; Empoli 39; Mo dena ( 2) 36; Juve Stabia e Padova 35; Brescia 34; Ascoli ( 1) 33; Spezia e Cittadella 32; Novara ( 4) e Ce sena 31; Ternana, Crotone ( 2) e Lanciano 30; Reggina ( 2) 29; Bari ( 7) 26; Vicenza 25; Pro Vercelli 17; Grosse to ( 6) 16. Nella 27ª giornata nessun posticipo. Così venerdì: Juve Stabia Grosseto (ore 19, 2 2) e Spe zia Novara (ore 21, 0 1). Così sabato (ore 15): Cese na Ascoli (0 1), Cittadella Livorno (2 2), Crotone Ter nana (0 1), Empoli Padova (0 2), Lanciano Reggina (1 0), Modena Brescia (ore 18, 1 2), Pro Vercelli Bari (1 2), Verona Varese (3 0), Vicenza Sassuolo (1 2).

B SOLIDALE

Un sostegno a Dynamo Camp MILANO Da domenica scorsa fino al 10 marzo sarà attiva la raccolta fondi per contribuire a regalare una vacanza a 400 bambini gravemente malati che in estate trascorreranno una vacanza a Dynamo Camp (in provincia di Pistoia), il primo camp di Terapia Ricre ativa in Italia appositamente concepito. Basta inviare un sms al numero 45505 o chiamare da rete fissa. La campagna è supportata dalla Lega di B nell’ambito di B Solidale, oltre che da Radio DeeJay e Radio Capital.

PRIMA DIVISIONE IL POSTICIPO DEL GIRONE A

Giacomazzi & Chevanton Il Lecce batte il Como in 10 LECCE-COMO

CLASSIFICA SQUADRE

PT

LECCE

PARTITE RETI G V N P F S 43 22 13 4 5 37 25

TRAPANI

39 21 11 6

4 41 22

ALTO ADIGE

37 21 10 7

4 29 21

SAN MARINO

35 22 10 5

7 34 27

ENTELLA

34 22 8 10 4 31 24

LUMEZZANE

33 22 8

9

CARPI

31 22 8

7

7 22 19

PAVIA

30 22 7

9

6 22 20

5 29 22

CREMONESE (-1) 28 22 6 11 5 25 16 FERALPI SALO' 28 21 8

4

ALBINOLEFFE (-6) 26 22 7

11 4 27 20

COMO (-1)

9 25 31

24 21 5 10 6 28 29

PORTOGRUARO (-1) 24 21 5 10 6 23 26 CUNEO

24 22 6

6 10 17 22

REGGIANA

22 22 6

4 12 22 34

TREVISO (-1)

11 22 2

6 14 17 40

TRITIUM

10 21 1

7 13 14 45

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

PROSSIMO TURNO DOMENICA 24 FEBBRAIO ore 14.30 CARPI-PAVIA (lunedì 25, ore 20.45) (0-0) COMO-FERALPI SALO' (3-1) CUNEO-ALTO ADIGE (1-2) ENTELLA-LECCE (2-4) SAN MARINO-ALBINOLEFFE (1-1) TRAPANI-LUMEZZANE (1-1) TREVISO-CREMONESE (0-2) TRITIUM-PORTOGRUARO (1-1) riposa REGGIANA

2-0

MARCATORI Giacomazzi al 33’ p.t.; Chevanton al 48’ s.t. LECCE (4-2-4) Benassi 6; D’Ambrosio 5,5, Diniz 5, Esposito 6, Tomi 5; Memushaj 6, Giacomazzi 7,5; Falco 6,5 (dal 19’ s.t. De Rose 6), Bogliacino 6, Jeda 6 (dal 39’ s.t. Drame s.v.), Chiricò 6,5 (dal 40’ s.t. Chevanton 6,5). (Bleve, Vinicius, Martinez, Zappacosta). All. Toma 6,5. COMO (4-2-3-1) Perucchini 7; Luoni 5, Migliorini 5,5, Marchi 5, D. Donnarumma 5; Verachi 5,5 (dall’11’ s.t. Scialpi 6), Giampà 5,5; Schenetti 5,5 (dal 24’ p.t. Ambrosini 5,5), Tremolada 6,5, A. Donnarumma 5,5 (dal 24’ s.t. Gammone 6); Mendicino 5,5. (Micai, Benvenga, Ardito, Lisi). All. Paolucci 5,5. ARBITRO Rocca di Vibo Valentia 6. NOTE paganti 1.741, abbonati 2.878, incasso di 33.976,54 euro. Espulso Marchi al 20’ p.t.; ammoniti Memushaj, Ambrosini e Chevanton. Angoli 11-1.

GIUSEPPE CALVI LECCE

Si scrive Lecce, si legge Uruguay. Giacomazzi e Chevanton, rispettivamente al terzo e secondo gol consecutivo, firmano il successo contro il Como, il terzo della gestione-Toma. Con il nuovo allena-

no ispirati e dalle corsie esterne dettano tagli e sovrapposizioni. Nonostante i soliti buchi difensivi, Toma comincia a «intravedere» il Lecce sognato sin dal suo arrivo: ritmo alto, spesso scambi a un tocco e immediate verticalizzazioni. Al 20’, dopo un retropassaggio avventato di Giampà, Marchi ricorre al fallo per fermare Jeda: espulso il difensore, il Como arretra ancor più. Al 28’ su iniziativa di Chiricò, la capolista è fermata due volte dal palo, su deviazione di Migliorini e su conclusione di Jeda. Al 33’ il vantaggio: da Chiricò per Falco, che serve in area Giacomazzi, lesto a girare di destro e battere Perucchini. Como coraggioso Sbloccato il

Guillermo Giacomazzi, 35 anni LEZZI

tore la squadra salentina ha sempre vinto e, su 6 delle 7 reti realizzate, ci sono marchi uruguaiani (anche Bogliacino). Vivace e anche bello a vedersi per un tempo, il Lecce soffre un po’ la reazione del Como, ridotto in 10 (espulsione di Marchi) per 74’. I giallorossi, di nuovo in fuga (+ 4 sul Trapani, fermo per riposo), costringono subito la formazione di Paolucci ad alzare una diga dinanzi alla propria area. Falco e soprattutto Chiricò so-

risultato, non cambia la «musica» della partita. Il Como punge solo con un tentativo di Mendicino mentre il Lecce ci prova con Jeda, sfortunato su due tiri. Nella ripresa la squadra lariana prende coraggio e, pur in inferiorità numerica, conquista campo. La prima della classe, che passa al 4-3-3 (De Rose al posto di Falco), sfiora il raddoppio con Jeda al 14’, con colpo di testa in tuffo respinto da Perucchini. Il Como non si rassegna, al 33’ Mendicino fa tremare Benassi. Ma nel recupero Chevanton, in campo da 5’, segna il 2-0 con un diagonale perfetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE D Cambia allenatore la

Pistoiese: via Gabbanini, torna in panchina Massimo Morgia, che nelle ultime stagioni è stato il vice di Novellino.

GIRONE B La classifica dopo 21

giornate: Latina* ( 1) p. 43; Avellino 41; Nocerina e Perugia ( 1) 36; Pisa 33; Benevento 32; Frosinone ( 1) 31; Catanzaro 28; Prato 27; Paganese* e Viareggio 26; Gubbio 25; Andria ( 2) 22; Sorrento 16; Barletta 14; Carrarese 13. (* una partita in meno). Domenica c’è la sosta, così il 3 marzo (ore 14.30): Andria Benevento (1 0); Barletta Gubbio (0 0); Frosinone Latina (0 0); Nocerina Catanzaro (3 2); Perugia Avellino (1 1); Pisa Paganese (0 0); Prato Carrarese (0 1); Viareggio Sorrento (1 1).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

FORMULA 1

SUPERBIKE

TEST AL MONTMELÒ BIANCHI E SUTIL SU FORCE INDIA

Alonso da oggi prova la F138 Ferrari record nelle vendite Non gli bastavano la bici, la corsa, lo sci, il nuoto e il calcetto. Ora Fernando Alonso si cimenta anche con il Broomball, un curioso sport nato in Canada in cui si gioca sul ghiaccio usando delle speciali scope per fare gol. Prima di partire per i test di Barcellona, dove scoprirà la nuova Ferrari F138, lo spagnolo ha coinvolto in una partitella in Val Gardena il compagno Felipe

Massa, Pedro De La Rosa e il collaudatore Andrea Bertolini. Da oggi, però, sarà finito il tempo degli allenamenti. Al Montmelò, dove girerà per tre giorni, Alonso deve valutare il potenziale velocistico della nuova rossa, sperando che il bel tempo e l’affidabilità lo assistano. Sarà finalmente svelata anche la Williams Fw 35, ultima novità del

2013. Mentre sulla Force India si alterneranno in tre: il titolare Paul Di Resta e la coppia Jules Bianchi e Adrian Sutil, entrambi in lizza per il ruolo di seconda guida. Rossa super La Ferrari

intanto può gioire per un 2012 da record sotto il profilo dei risultati dell’azienda, il migliore in 66 anni di storia. Ecco i numeri: 7.318 vetture consegnate (+4,5% rispetto al 2011), un fatturato di 2,433 miliardi di euro (+8%) e un utile netto che sfiora i 244

milioni (+17,8%). In testa sempre gli Usa, primo mercato mondiale, con Grande Cina, Medio Oriente e Giappone in crescita. In Europa le vendite svettano in Germania (+8,2%) e crollano in Italia ( 46%). «È motivo di grande orgoglio chiudere l’anno con simili risultati, pur in un contesto non certo favorevole in tanti Paesi europei se non addirittura ostile, come nel caso dell’Italia», ha detto il presidente Luca di Montezemolo. La Ferrari inoltre, secondo Brand Finance, è il marchio più forte al mondo, davanti a Google, Coca Cola, PwC ed Hermes.

L’inglese precede Haslam e Fabrizio. Checa buon rientro

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Massa si riscopre grande anche grazie alle gomme Le Pirelli 2013 fanno frenare più tardi e accelerare molto in anticipo «Se avessi potuto decidere io, le avrei fatte proprio in questo modo»

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Camier vola Aprilia sorride Ducati cresce

UN CAMBIAMENTO CHE AUMENTA LE PRESTAZIONI

QUELLE DA ASCIUTTO

Leon Camier, 26 anni, inglese della Suzuki ALEX PHOTO PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)

Max Biaggi ha smesso, ma gli eredi vanno più forte di prima e per l’Aprilia il tris Mondiale non è una chimera. A sei giorni dal GP di Australia tre piloti su quattro sono scesi sotto il record di 1’31"785 realizzato nella rimonta che fu il primo mattone del sesto iride di Max. Michel Fabrizio ha fatto 3˚ a soli 158 millesimi dallo scatenato Leon Camier, Davide Giugliano (ex Ducati) è 7˚ a 242. In mezzo ai due privati c’è l’ufficiale Eugene Laverty, 4˚ ma con il passo gara migliore. E Sylvain Guintoli ha chiuso 8˚. Crescita «La RSV4 è molto complicata ma se azzecchi le mosse ti porta a dama — si compiace Fabrizio, 28 anni —. Ho avuto come compagno il mito Troy Bayliss (in Ducati nel 2008; n.d.r.), ho imparato da lui a fare il curvone così forte». Fabrizio rincorre i 5 millesimi di tre anni fa quando fu beffato in volata da Leon Haslam che ieri lo ha preceduto con l’identico distacco. I record sono figli del nuovo asfalto fino a un certo punto, «perché è già pieno di buche, sembra una pista di cross» lamenta Marco Melandri, 5˚ e dolorante alla solita spalla destra.

S Supersoffici

Sviluppo L’Aprilia ha portato «un motore che è due passi d’evoluzione avanti rispetto a quello che Biaggi usò in Australia» rivela il d.t. Luigi Dall’Igna. Nella solita incertezza (i primi 12 sono in 9 decimi) è difficile capire chi bluffa e chi no. Intanto Camier continua a sbattere temponi in faccia a tutti, per nulla turbato dal volo di venerdì, quando la Suzuki era finita tra gli alberi oltre la barriera dell’ultima curva. Per Aprilia la vera minaccia è la Ducati risorta con Carlos Checa, tornato dopo due giorni di degenza per occlusione intestinale. Lo spagnolo è 6˚ a 280 millesimi dalla vetta. La Panigale non aveva convinto a inizio sviluppo, ma sulla pista magica (4 vittorie nelle ultime 5 corse) Checa sogna il colpaccio al debutto.

S Soffici

S Medie

Cambio Intanto la Dorna sta per modificare il calendario nato sotto la gestione Flammini. A Imola (30 giugno) si correrà una gara unica sulla distanza 200 Miglia rinverdendo i fasti della mitica sfida degli Anni ’80. Zeltweg prenderà il posto di Brno. Probabile rientro della Turchia.

S Dure La Pirelli ha già deciso quali mescole porterà nelle prime quattro gare del Mondiale

I tempi — 1. Camier (GB-Suzuki) 1’31"243 (media 175,378 km/h); 2. Haslam (GB-Honda) 1’31"396; 3. Fabrizio (Ita-Aprilia) 1’31"401; 4.Laverty (Irl-Aprilia) 1’31"452; 5. Melandri (Ita-Bmw) 1’31"485; 6. Checa (Spa-Ducati) 1’31"523; 7. Giugliano (Ita-Aprilia) 1’31"701. LA GAZZETTA DELLO SPORT

ANDREA CREMONESI

S Australia Supersoffici Medie

S Malesia Medie Dure

S Cina Soffici Medie

S Bahrain Soffici Dure

Il primo segnale è stato confortante: Felipe Massa, che questa settimana chiuderà i test di Montmelò, ha dimostrato nei tre giorni di Jerez di aver ripreso esattamente come aveva terminato la scorsa stagione, ovvero veloce, determinato, in forma. Il brasiliano, reduce da un ottimo finale di 2012, sembra essere uscito da quel tunnel nel quale si era cacciato sin dal 2010 per almeno tre motivi: a) la presenza di un compagno molto più ingombrante di Raikkonen come Alonso; b) una macchina che non rispondeva alle sue esigenze; c) il passaggio dalle gomme Bridgestone alle Pirelli, che implicavano un differente stile di guida. Ebbene da quello che si è potuto vedere a Jerez almeno due fat-

tori su tre sono ora sono cambiati a vantaggio del brasiliano: la F138, che è una macchina più competitiva rispetto a quelle delle ultime due stagioni, e soprattutto le gomme.

Questa modifica favorisce di più chi ha una guida aggressiva: ride pure Hamilton

Caratteristiche La Pirelli que-

st’anno ha rivoluzionato il prodotto con l’obiettivo «di azzerare le conoscenze accumulate dai team — ha spiegato Paul Hembery, responsabile Motorsport dell’azienda milanese — e assicurare un maggior numero di soste ai box (2-3 a gara)». Per ottenere questi obiettivi le mescole sono state ammorbidite, la corona rinforzata e le strutture rese più flessibili. È stata privilegiata, oltre a un degrado termico (le gomme si scaldano prima e si consumano più in fretta), l’aderenza all’uscita delle curve e nella transizione (frenata-accelerazio-

ne). Una caratteristica che va nella direzione più consona allo stile di guida del ferrarista: in sostanza, grazie ai miglioramenti delle proprietà dello pneumatico in quello che i tecnici definiscono il «combinato» (accelerazione longitudinale e laterale), i piloti possono frenare più tardi in ingresso curva e accelerare prima in uscita. Cambiamento Le gomme delle

due stagioni precedenti obbligavano a frenare prima di girare le ruote, percorrere la curva parzializzando l’acceleratore e

affondare di nuovo il piede destro soltanto con le ruote allineate, questo perché l’aderenza era assai più precaria. Ora invece si può entrare più decisi in curva, frenare quando ormai la macchina sta sterzando e cominciare ad aprire il gas mentre la monoposto sta ancora svoltando. In sostanza ciò che chiedono i piloti che hanno uno stile di guida più aggressivo come appunto Massa e Hamilton. Non solo: il brasiliano negli ultimi anni sottolineava come i problemi in qualifica erano figli della difficoltà di mandare in temperatura gli pneumatici, cosa che ora dovrebbe avvenire in maniera più rapida. «Le gomme? È presto per darne un giudizio — ha detto Felipe —, ma se avessi dovuto decidere io in che modo cambiare, le avrei fatte proprio così». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Taccuino DOPO GLI SCONTRI

Ecclestone: «In Bahrain al 100%» Da Dubai, dove era per un evento, Bernie Eccle stone si è detto «certo al 100%» che il GP del Bahrain (21 aprile) si svolgerà. Lo scorso 14 febbraio, durante prote ste di piazza era rimasto ucciso un 16enne.

PARLA IL SINDACO

Sicuro, nel 2014 il GP a Sochi si farà Si svolgerà nel novembre 2014 il Gran Premio di F.1 a Sochi, in Russia. Lo afferma il sindaco Anatoly Pakhomov: «La costruzione del circuito procede a ritmo sostenuto». Il progetto prevede l’uso di infrastrutture dei Giochi Olimpici invernali (7 23 febbraio 2014).

PARLA PIERO FERRARI

«Le novità nel Dna di Maranello» (a.s.) «La voglia di fare sempre qualcosa di nuo vo. È il Dna nella Ferrari di Enzo Ferrari» ha detto Piero nel 115o della nascita del padre. «La Ferrari — ha aggiunto — fu la prima industria ad usare il fax a fronte del telex».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CICLISMO TUTTA LA PRIMAVERA TARGATA GAZZETTA SABATO 2 MARZO

DA MERCOLEDI’ 6 A MARTEDI’ 12 MARZO

DOMENICA 17 MARZO

«Strade Bianche» da Gaiole a Siena Otto tratti di sterrato per 57 chilometri

«Tirreno-Adriatico» spettacolare Nibali contro Contador, Evans e Froome

«Milano-Sanremo» numero 104 Le Manie, poi i Capi, Cipressa e Poggio

Le corse Gazzetta si aprono sabato 2 marzo con la 7ª «Strade Bianche», la spettacolare gara che si disputa sullo sterrato delle crete senesi. Partenza da Gaiole in Chianti, arrivo in piazza del Campo a Siena dopo 190 km: 8 tratti di sterrato per 57,2 km

l’Analisi di PIER BERGONZI

Bella notizia E il futuro passa da qui Ecco una buona notizia. La rinascita del Giro del Lazio è un’inversione di tendenza alla litania di corse che spariscono. E’ una buona notizia non soltanto per il ciclismo italiano e allo stesso tempo una grande scommessa. Ma non si tratta di operazione nostalgia. Michele Acquarone, Mauro Vegni e lo staff di Rcs Sport hanno deciso di ricostruire sulle ceneri di una storica classica nel segno della modernità. Il cambio di marcia sta nel nome «Roma Maxima». L’idea è quella di farne «La» grande corsa della Capitale. Il percorso sui mangia e bevi dei Castelli presenta i tradizionali passaggi da Rocca Priora e Rocca di Papa, la picchiata sulla Appia Antica e il finale nel cuore storico di Roma con l’arrivo sotto allo sguardo millenario del Colosseo. Quale altra corsa al mondo può offrire un palcoscenico così? E in questa unicità sta la nostra sfida. La «Roma Maxima» si correrà domenica 3 marzo, il giorno dopo delle Strade Bianche con arrivo in Piazza del Campo a Siena. Tre giorni dopo, dalla Maremma (San Vincenzo) scatterà la Tirreno-Adriatico e domenica 17 la super parentesi italiana si chiuderà con la Sanremo, l’appuntamento che apre le porte del Grande Ciclismo. Per due settimane l’Italia può ritrovarsi al centro del mondo con le ruote. Siena, Roma... la Tirreno e la Sanremo. Se il ciclismo ha un futuro, deve passare da queste strade. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Processo Op. Puerto

Oggi tocca al 4142, noto anche come HMLT. Alle 14 di Madrid Tyler Hamilton si collegherà con l’aula del tribunale, dove va in onda il processo all’Operacion Puerto, in videoconferenza dall’ambasciata spagnola di Washington. Testimone dell’accusa assai atteso, per il lungo passato con Fuentes, documentato in «The secret race», La corsa segreta, scritto con Daniel Coyle. Libro rivelatore dei rapporti tra Hamilton e il suo ex boss Armstrong (Tyler è stato testimone-chiave dell’Usada), soprattutto, ma an-

Tracciato classico per il più importante appuntamento di primavera: la Milano Sanremo, nata nel 1907, giunta alla 104ª edizione. Turchino, Le Manie, i Capi Mele, Cervo, Berta, Cipressa e Poggio a 6 km dalla conclusione: in totale 298 km

Nasce «Roma Maxima» Che sfida al Colosseo Battesimo al Campidoglio per la corsa di domenica 3 marzo: è l’ex Giro del Lazio. Gran finale nella Capitale sull’Appia Antica MARCO BONARRIGO ROMA

Non facciamoci ingannare dal nuovo nome. Ribattezzata «Roma Maxima», domenica 3 marzo torna a disputarsi nella Capitale una delle più belle e antiche classiche italiane: il Giro del Lazio. Torna dopo 5 anni (l’ultima risale all’ottobre 2008, la vinse Francesco Masciarelli) e 10 di peregrinazioni tra il litorale e le colline laziali, alla ricerca di un’identità dopo la «cacciata» dalla Capitale. E torna, soprattutto, proponendo le caratteristiche che l'hanno resa celebre: partenza e arrivo sui Fori Imperiali, all'ombra del Colosseo, 180 km con le ascese di Rocca Massima e Rocca Priora, il celebre strappo dei Campi di Annibale a far selezione. Poi il gran finale sull'Appia Antica, con passaggio davanti alla Domine Quo Vadis e ingresso da cartolina nel centro storico tramite Porta San Sebastiano. in Campidoglio da Mauro Vegni, direttore organizzativo di Rcs Sport, e dal delegato allo sport di Roma Capitale Alessandro Cochi è una corsa che mancava. Mancava alla città, mancava tanto al ciclismo italiano. Nata nel 1933 (vinse Valetti), disputata sempre durante la guerra (saltò solo nel 1943), il Lazio ha un albo d'oro sontuoso: l’hanno vinto Bartali (tre volte), Magni (due), Bitossi, Gimondi, Moser (tre), De Vlaeminck (due), Fondriest (due) e Gianni Bugno: la foto del monzese che nel 1992 taglia tutto

IL PERCORSO

Campi di Annibale a 38 km dall’arrivo

Il percorso di «Roma Maxima» misura 180 km: si esce sull’Appia Antica verso Aprilia e Cisterna di Latina, poi le salite di Rocca Massima (km 97), Rocca Priora (km 127) e Campi di Annibale (km 142, zona Castelgandolfo). Rientro da Ciampino, Capannelle, Appia Antica, Quo Vadis, Terme di Caracalla e Colosseo

che del dopato mondo di Eufemiano.

TYLER HAMILTON AMERICANO, 41 ANNI (Bettini)

Caos nel ProTour L’Uci registra 19 formazioni Era la soluzione più semplice dopo il ricorso vinto dalla russa Katusha: reintegrare il team del magnate Makarov nel World Tour e accettare il verdetto del Tas, il tribunale arbitrale. L’Uci, la federciclo mondiale, aveva sempre detto di non voler riconoscere più di 18 squadre, ma ieri, invece, ha allargato il ProTour a 19 formazioni. Con tutte le conseguenze, che a questo punto saranno soltanto a carico degli organizzatori. Per esempio, Rcs Sport Gazzetta ha già comunicato le 22 squadre (18 ProTour, 4 wild card) per il Giro d’Italia, senza la Katusha. Tocca ora all’Uci dare l’autorizzazione per farne correre 23. Ma i costi?

Mauro Vegni, direttore ciclismo Rcs Sport, e Filippo Simeoni LAPRESSE Gianni Bugno trionfa da iridato: 1992 BETTINI

solo il traguardo davanti al Colosseo in maglia iridata è forse l'ultima cartolina di altissimo livello. Ferita Mauro Vegni dice: «La sospensione nel 2008 è una ferita che Rcs Sport ha sempre cercato di rimarginare, perché questa corsa era patrimonio di tutto il ciclismo. Abbiamo deciso di tornare a organizzarlo perché si è presentata l'occasione di riproporlo nella sua forma migliore, a Roma, con l'Appia Antica e una collocazione in calendario nuova e stimolante: le squadre arriveranno da Siena poche ore dopo la “Strade Bianche” del sabato e poi ripartiranno per la Tirreno-Adriatico. Per l'Italia 10 giorni di grandissimo ciclismo». Rcs Sport ha invitato 9 team World Tour e 7 Professional. Sul fronte italiano, oltre a Lampre-Merida e Cannonda-

le, ci saranno Androni, Bardiani e Fantini; poi Astana, Bmc, Katusha e Movistar. Tra i cacciatori di classiche, Pippo Pozzato (1˚ nel 2005), Damiano Cunego e Alejandro Valverde, più Visconti, Gatto e Caruso. «Non abbiamo fretta — conclude Vegni —. Vogliamo che la corsa cresca gradualmente e bene, e conquisti Roma anche con una serie di iniziative che rendano i Fori Imperiali e l’Appia Antica un punto di ritrovo per appassionati, famiglie e bambini dove godersi un grande spettacolo». Alessandro Cochi, delegato allo sport di Roma Capitale, aggiunge: «Questa città ha vissuto il ciclismo per anni come una specie di fastidio, di intralcio al traffico. Adesso sta realizzando che è una grande opportunità». Bentornato caro, vecchio Giro del Lazio.

Camera con vista «Asterix» ap-

pare per la prima volta nel capitolo 9. È il 31 agosto 2001, Hamilton ha firmato con la Csc e il suo nuovo d.s., Bjarne Riis, in una camera con vista sulle colline toscane, gli elenca le meraviglie dell’autotrasfusione e gli dà il numero «della persona che regolerà la mia vita negli anni a seguire, Eufemiano Fuentes». Tyler mente a Riis dicendo che non ha mai provato la trasfusione: ne aveva fatta una l’anno prima volando su un jet privato con Armstrong da Nizza a Valencia dove li aspettavano il d.s. Bruyneel e i medici spagnoli Martì e Del Moral.

Star del cinema «Andai a trova-

re Fuentes la primavera successiva nel suo ufficio di Madrid: sembrava più una star del cinema che un dottore. Aveva studiato in Germania Est e in Polonia, poi era tornato per aiutare la Spagna a far bene alle Olimpiadi di Barcellona». Tyler racconta la fatica di accumulare sacche di sangue (non era ancora il tempo della «Siberia», la costosa macchina capace di congelare il sangue), processo che lo costringeva a continui viaggi Girona-Madrid in giornata. E la paura che il suo sangue fosse confuso con quello di un altro. Hamilton comincia le trasfusioni, a Madrid o in gara, come dopo la 5ª tappa del Giro 2002 a Limone Piemonte. Hamilton cadde, ma

IL MITICO C.T.

Martini fa 92 anni Leggete a pag. 19 il suo messaggio Il grande Alfredo Martini ha compiuto ieri 92 anni: una vita costruita sull’amicizia, al servizio dello sport e del ciclismo. Leggete, a pagina 19, il messaggio che il mitico c.t. ha rivolto ai giovani. Intanto Riccardo Nencini, nipote di Gastone (vincitore di Giro e Tour), propone di «nominarlo senatore a vita. La sua storia è la testimonianza più bella di come passione, competenza e intuito possano portare lontano, diventando un patrimonio per l'intera comunitá».

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Hamilton e quella camicia color sangue buttata in aeroporto dopo la trasfusione Oggi parlerà dagli Usa: ha accusato Armstrong, ha rischiato di morire con Fuentes

IL CASO KATUSHA

RUTA DEL SOL — Al francese Jonathan Hivert (Saur Sojasun) la prima tappa della Ruta del Sol su Valverde (Movistar), sempre leader, e Mollema. A 3" Simone Ponzi (Astana) e Davide Rebellin (Ccc).

Assenza Quella presentata ieri

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter@filippomricci MADRID

E’ stata la miglior corsa al mondo, per qualità, del 2011. La 48ª Tirreno Adriatico scatterà mercoledì 6 marzo con la cronosquadre San Vincenzo Donoratico, chiusura martedì 12 marzo a San Benedetto con una crono individuale: 7 tappe, 1060 km

si fece comunque il viaggio fino al Principato di Monaco, dove Ufe lo aspettava con la sacca. Tyler descrive la paura, «sapevamo che una sacca andata a male poteva essere letale», ma anche la coscienza che una sacca apre le porte a grandi imprese, come la straordinaria vittoria alla 16ª tappa del Tour 2003, nonostante una frattura! Brutte esperienze La prima do-

po un prelievo da mezzo litro a Madrid. «Ufe era in ritardo e io dovevo prendere il volo per Girona, così dopo l’estrazione non aspettai il solito quarto d’ora ma uscii di corsa, trascinandomi il trolley alla ricerca di un taxi. Un attimo dopo, avvertii una sensazione di bagnato, mi guardai il

braccio ed era pieno di sangue, come se avessi messo la mano in un barattolo di vernice. Mi pulii alla meglio e andai all’aeroporto. Di corsa in bagno, via la camicia, coperta nel cestino da carta igienica, poi cercai di scrostarmi il sangue dal braccio, la mano, le unghie. A casa il cane mi continuava ad annusare, sentiva l’odore del sangue». La seconda dopo una trasfusione all’hotel Campanile di Limoges nel Tour 2004. Ufe non c’è e la trasfusione la fanno quelli della Phonak, sembra che tutto vada bene ma Tyler comincia a star male, e passerà la notte orinando sangue, con febbre altissima e mal di testa: «Era successo qualcosa, o nel trasporto o nella Siberia. La sacca si era danneggiata. Mi ero iniettato mezzo litro di sangue con cellule morte, mi sentivo intossicato. Pensai a Manzano, che aveva rischiato di morire l’anno prima». Il sangue ‘scaduto’ se ne va e Tyler il giorno dopo corre. Infortuni del mestiere. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA TRAGEDIA IN SUDAFRICA RISCHIA 25 ANNI, OGGI GIORNATA CRUCIALE

Udienza per convalida del fermo Poi subito libero su cauzione? (lo.si) Quella che si svolge oggi al tribunale di Pretoria è una delicata udienza di convalida del fermo per Oscar Pistorius. Il campione sudafricano torna in aula per la seconda volta, dopo la prima apparizione di venerdì scorso in cui è stato fermato con l’accusa di omicidio premeditato. «La più grave per il diritto penale sudafricano», ha spiegato Stephen Tuson, avvocato e

professore dell’università Witwaterstrand di Johannesburg. Una volta terminato il processo, infatti, Oscar Pistorius, se confermato colpevole dell’omicidio di Reeva Steenkamp, sconterà l’ergastolo nelle carceri di Pretoria. «Una pena, che per il diritto sudafricano, consiste in 25 anni di detenzione», ha specificato Tuson.

L’accusa sarà condotta da Gerrie Nel, considerato tra i più qualificati pubblici ministeri in Sudafrica, famoso per aver fatto condannare numerosi politici locali rei di corruzione. Dalla sua, Pistorius ha schierato un team difensivo di tutto rispetto. Barry Roux e Kenny Oldwadge, difensore anche dell’autista che ha ucciso in un incidente d’auto, Zenani, la pronipote di Mandela. In un’impresa, che dato il poco tempo a disposizione, sembra disperata, la difesa cercherà di ottenere almeno il declassamento del capo d’accusa nei confronti di

Pistorius. Da omicidio premeditato a omicidio semplice. Anche se gli avvocati di Pistorius e anche altre fonti dall’entourage dell’atleta sudafricano si dicono fiduciosi sulla possibilità di ottenere la liberazione su cauzione già oggi. Con l’aggravarsi delle prove a carico di Pistorius, il team di legali ha deciso di ingaggiare anche Reggie Perumal, uno dei migliori patologi sudafricani, che sta svolgendo già delle indagini parallele in forma indipendente per accorciare i tempi della burocrazia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CURIOSITÀ

Nominato «atleta dell’anno» due giorni dopo il delitto Sabato sera al Manhattan Hotel di Pretoria, la Athletics Gauteng North ha celebrato la festa degli «Spar Agn Awards», i premi ai migliori atleti dell’anno appena concluso. Nella lista dei 17 premiati, ben nascosto, c’era anche il nome di Oscar Pistorius, vincitore della categoria maschile (Caster Semenya ha vinto invece quella femminile). «È un onore festeggiare i nostri atleti — ha detto Walter Vilakazi, manager del club —. Agn è fiera di essere associata a certi atleti ed è stato un piacere vederli eccellere ai Giochi di Londra». Nessun accenno a quanto era avvenuto due giorni prima nella casa dell’atleta. Intanto ieri sera Nike ha annunciato di non «avere alcun progetto» che coinvolga Pistorius «nelle prossime campagne». In passato Nike aveva dovuto rompere con Marion Jones, Tiger Woods e Lance Armstrong.

story Una settimana prima del dramma erano insieme sorridenti

Oscar Pistorius entra nella stazione di polizia REUTERS

La semiautomatica calibro 9 trovata nella scena del delitto LAPRESSE

Steroidi in casa Baratro Pistorius C’erano sostanze proibite e bottiglie di alcol vuote Sms e dialoghi su ipad hanno scatenato la gelosia LORENZO SIMONCELLI PRETORIA (Sudafrica)

Reeva Steenkamp e Oscar Pistorius fotografati a Johannesburg il 7 febbraio, una settimana prima che la modella fosse trovata morta e l’atleta incriminato per il suo omicidio. Sotto, due fotogrammi della 30enne durante il reality «Island of Treasure» REUTERS/INFOPHOTO

Con il passare delle ore la situazione di Oscar Pistorius sembra aggravarsi. Tanti gli indizi di colpevolezza che pesano come macigni sul campione sudafricano. In attesa dei risultati balistici e clinici, gli unici che potranno davvero stabilire cosa sia successo in quella drammatica notte di San Valentino, ieri mattina gli inquirenti hanno compiuto l’ennesimo sopralluogo nella villa dove si è consumato l’omicidio di Reeva Steenkamp. Secondo il tabloid inglese Sun, gli inquirenti avrebbero trovato steroidi proibiti e numerose bottiglie di alcolici vuote. Un’indiscrezione, che se confermata dai test ematici in corso, potrebbe spiegare il raptus che avrebbe portato Oscar Pistorius a uccidere la

«Assumere steroidi rende più aggressivi»

Antichi ma attualissimi «Gli steroidi hanno chiari effetti sull’aggressività — sottolinea Fabio Pigozzi, presidente mondiale dei medici sportivi e membro della commissione

Nervoso Secondo gli esperti, infatti, sostanze anabolizzanti e alcol, assunti contemporaneamente, potrebbero alterare notevolmente le funzioni comportamentali. Le persone più vicine a Pistorius ci hanno testimoniato che già prima dei Giochi di Londra il campione sudafricano aveva iniziato ad assumere massicce quantità di caffeina, aumentando ulteriormente il suo livello di nervosismo. A questo si aggiungono le testimonianze dei vicini, che avrebbero sentito già dalle prime ore della sera urla provenire dalla villa del campione sudafricano. Sms galante La sera precedente

San Valentino, Pistorius sarebbe stato particolarmente su di giri, forse anche perché infastidito da un sms troppo galante arrivato sul cellulare della fi-

danzata proprio in quelle ore da parte del rugbista Francois Hougaard. In più, secondo il Telegraph, la polizia avrebbe trovato sul pavimento della stanza da letto di Pistorius l’iPad della modella, dove potrebbe esserle arrivato un apprezzamento dallo stesso Hougaard. Ieri il Mirror ha riportato alcuni tweet che i due si erano scambiati a inizio novembre, prima che Hougaard partisse con il Sudafrica per il tour in Europa. Reeva augurava il meglio al «suo amico francoishougi». «Siamo tutti con te e crediamo in te!». Lui ringraziava: «lo apprezzo». Il tablet sarebbe considerato dagli inquirenti «parte intrinseca» delle indagini. Come ormai dato per assodato, anche dalle dichiarazioni delle sue ex, Pistorius è un uomo geloso e possessivo, e il micidiale cocktail di anabolizzanti ed alcol potrebbe aver accentuato ulteriormen-

Cautela Più cauto il professor

IL PARERE DEI MEDICI

(si.ba.) L’uso degli steroidi anabolizzanti può favorire atteggiamenti di violenza estrema? Le indiscrezioni dei quotidiani sul ritrovamento di agenti dopanti nella casa di Pistorius aprono un fronte poco esplorato sui danni collaterali che possono provocare.

sua fidanzata.

medica della Wada —. Si tratta di un doping antico per la nostra conoscenza, ma ancora attualissimo. Più del cinquanta per cento delle positività è legato a questo tipo di sostanze. Aumentano la forza, sono veri e propri costruttori di massa muscolare. Il legame tra ormoni maschili e aggressività è evidente. Non è la quantità di forza a causare l’aumento, ma l’effetto sul cervello: sono dimostrate scientificamente ripercussioni neuro-psichiatriche».

Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. «Bisognerebbe capire quali sostanze sono state trovate, perché gli steroidi sono di diversi tipi. Il testosterone dà certamente aggressività, ma da qui a dire che possa portare a reazioni estreme ne passa. Non mi risultano dati di questo tipo. Conosciamo soprattutto un tipo di aggressività psicologica, ma che si traduce come una maggiore voglia di fare. Spingersi a ritenerla la causa di una reazione d’ira che porta a un omicidio mi sembra un salto troppo grande. L’uso di steroidi è molto diffuso, sarebbe un caso unico». Resta da valutare l’effetto di un mix steroidi-alcol. © RIPRODUZIONE RISERVATA

sciato partire un colpo di arma da fuoco da una pistola di un amico. Il ristoratore, nel pomeriggio di ieri ha cercato di minimizzare la notizia, affermando che si era trattato di uno stupido incidente dato che involontariamente si era disattivata la sicura dell’arma. Il giorno più importante In attesa che gli esperti terminino il decisivo lavoro d’indagine balistica e clinica, oggi è il giorno più atteso nella drammatica vicenda Pistorius. La corte di Pretoria deciderà, infatti, se convalidare il fermo o rilasciare su cauzione l’atleta sudafricano accusato di omicidio premeditato. La difesa cercherà in tutti i modi di far leva sul fatto che Pistorius non è soggetto pericoloso e non ci sono reali pericoli di fuga, né di inquinamento delle prove. Inoltre tenterà di convincere il pubblico ministero e i giudici di trasformare il capo d’accusa da omicidio premeditato a semplice omicidio in attesa di poter ottenere prove decisive per scagionare definitivamente Pistorius. Funerali Ma oggi è anche il gior-

François Hougaard, 24 anni: vanta 27 presenze nel Sudafrica AP

te la sua gelosia. Lo sparo in ristorante Ai già no-

tevoli particolari agghiaccianti che sono emersi nei giorni scorsi, ieri mattina si è aggiunta la testimonianza di un ex calciatore sudafricano, secondo cui a gennaio Pistorius in un ristorante di Johannesburg avrebbe la-

no dell’ultimo saluto a Reeva Steenkamp, la trentenne modella sudafricana uccisa nella notte di San Valentino. Un Paese intero si stringerà metaforicamente attorno alla sua famiglia, che ha preferito celebrare in forma strettamente privata i funerali che si svolgeranno nella mattinata a Port Elizabeth, città dove viveva Reeva fino ad alcuni anni fa e dove risiede ancora la famiglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA BIAMPUTATA AZZURRA «COME È POSSIBILE?»

Giusy Versace: «A luglio era single, lo prendevo in giro»

Giusy Versace, 35 anni COLOMBO

Nel 2011 era definita «la Pistorius che insegue l’Olimpiade». Ora Giusy Versace, prima atleta italiana biamputata alle gambe, si chiede «come sia stato possibile» che quell’atleta che lei stessa aveva preso come modello e ispirazione possa aver ucciso la fidanzata. «Noi lo conosciamo molto per l’aspetto sportivo — ha raccontato a Rtl 102.5 —. Ho condiviso con lui i riscaldamenti prima delle gare, siamo stati ad alcuni eventi insieme. L’ultima volta l’ho visto a luglio in Friuli ed era felice perché aveva raggiunto l’obiettivo di

correre con i normodotati ai Giochi. Era single, anzi abbiamo anche scherzato su questa cosa e ricordo di avergli detto "Sei qua per allenarti o per rimorchiare?". Ho appreso con questa amara notizia che aveva una fidanzata, è tutto molto triste». Più del fatto che Pistorius fosse armato in casa, Giusy è rimasta colpita dalle indiscrezioni sulla presenza di anabolizzanti. «In Sudafrica è comune avere un porto d’armi, ma la notizia degli steroidi mi ha fatto rabbrividire. Se ha fatto questo gesto è giusto che paghi, resta tanta amarezza».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

SCI ALPINO

MONDIALI CHIUSO SCHLADMING, ORA VAL DI FIEMME DAL NOSTRO INVIATO

I voti di Roda «Bravo Paris forte e giovane»

MARISA POLI SCHLADMING (Aut)

Undici mesi da presidente e nel mirino l’Olimpiade di Sochi, Flavio Roda è tra i Mondiali di alpino e quelli di fondo, al via domani in Val di Fiemme, con la tappa a Roma oggi per le elezioni del Coni. Qual è il bilancio di questi Mondiali di Schladming?

«Sicuramente positivo, il settore maschile con la velocità ha confermato il trend della stagione. Bravo è stato Paris, arrivato qui con la responsabilità di aver vinto l’ultima discesa a Kitzbuehel. Portare una medaglia è un grandissimo successo, e in più dalla sua parte ha anche il fatto di essere il più giovane. Faccio i complimenti anche a Manfred Moelgg, è capace di gestire questi appuntamenti importanti, si è visto come dopo aver commesso due o tre errori ha voluto vincere la medaglia».

Il presidente promuove Moelgg e la Fanchini «Donne in crisi: da Plancker aspetto un progetto»

Dalle donne si aspettava di più?

«La medaglia di Nadia Fanchini è un sospiro di sollievo, per la squadra e anche per lei, dopo tutto quello che ha passato. Sono convinto che anche in gigante poteva fare bene. Brava anche la Goggia, ha dimostrato il suo valore, la conoscevamo da tempo ma ha gareggiato con personalità. E la Costazza ha tenuto almeno una parte dello slalom».

«

Flavio Roda, presidente Fisi

Innerhofer senza podi è da mettere dietro la lavagna?

«Inner è un campione, lo dimostrerà ancora in futuro, il suo talento non è in discussione. Credo che abbia sofferto per i fatti di Kitzbuehel. E’ vero, ha sbagliato, ma non l’hanno trattato bene, non gli si può buttare addosso la croce come hanno fatto. Non è stato facile per lui, ha grosse qualità, è un campione vero. Avrei preferito una multa da 10 mila franchi ma non la retrocessione al 45, perché il numero di partenza te lo conquisti sul campo». Capitolo donne.

«Si è confermato il momento

Gli uomini jet si sono confermati, Innerhofer resta un campione ma ha pagato le polemiche di Kitzbuehel

«

Dai Mondiali di fondo non mi aspetto medaglie, ma voglio segnali di ripresa. E attendo la rinascita di Pittin in combinata

difficile del settore femminile. E’ un momento di sofferenza, bisognerà intervenire a fine stagione perché l’obiettivo olimpico è fondamentale, non possiamo perdere tempo. C’è bisogno di idee, progetti. Soprattutto nello slalom abbiamo una sofferenza pazzesca, anche a livello di settore giovanile. Faremo anche dei cambi, dove c’è qualcosa che non ha funzionato».

zione. Non possiamo andare a Sochi solo per partecipare, altrimenti ci dicano che è questo il nostro obiettivo». C’è il rischio di una riduzione delle squadre di Coppa del Mondo?

«No, se per esempio un Varettoni va e sta crescendo, non lo possiamo lasciare a casa. E così per gli altri emergenti».

Vuol dire che non rinnoverà la fiducia al d.t. delle donne Raimund Plancker?

Da domani l’Italia ospita i Mondiali di fondo in Val di Fiemme. Aspettative?

«Non ho detto questo. Gli ho chiesto di presentarmi un progetto per la prossima stagione, non possiamo perdere tempo. Così come non trascureremo il settore giovanile, l’idea poi è di puntare su una squadra di alto livello e chiedere aiuto ai gruppi sportivi militare per la fascia della Coppa Europa. Dobbiamo fare i conti con i tagli, seguiamo dieci discipline olimpiche e se vogliamo un’Olimpiade competitiva dovremo trovare una solu-

«La prima è che sono certo che sarà ancora più bello dei precedenti, c’è stato un coinvolgimento del territorio molto più profondo, spero sia una delle chiavi del successo di questa manifestazione». Che risultati ha nel mirino?

«Abbiamo cercato di dare un po’ di fiato al fondo, perché erano davvero in difficoltà come altre specialità: il biathlon l’anno scorso a un certo punto non ha

le Pagelle

più fatto trasferte di Coppa Europa perché erano finiti i soldi. Tornando al fondo, per la Val di Fiemme non ho obiettivi di medaglie, vorrei tornare con qualche segnale di ripresa, come quelli che si sono già visti nella stagione con i podi di Federico Pellegrino nelle sprint e quelli di Clara nella skiathlon in Canada e nel Tour de Ski, o il terzo posto di David Hofer sulla pista olimpica di Sochi. E in più c'è un Di Centa che è un esempio per tutti». All’Olimpiade esordiranno anche le ragazze del salto.

«Sono orgoglioso di questa squadra, so che ha i numeri per fare bene. E aspetto anche in Alessandro Pittin nella combinata, non si presenta certo in splendida forma dopo l’infortunio di due mesi fa al polso sinistro, fa ancora fatica a spingere nella prova di fondo. Ma è in ripresa e sono certo che lo mostrerà a tutti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

di PIERANGELO MOLINARO

INNERHOFER SFORTUNATO, ELENA CURTONI UN TALENTO SPRECATO MIGLIORE h 9,5 ILNADIA FANCHINI

h

(2ª in discesa; 21ª in superG) Con i suoi problemi fisici molti si sarebbero arresi. Nadia invece ci ha creduto ed ha vinto una medaglia importantissima per lei e la squadra. Se avesse creduto in se stessa 30" prima avrebbe vinto l’oro. E’ comunque un premio a un’atleta che ha sempre lottato.

DOMINIK PARIS 9 (2˚ in discesa; 9˚ in combinata) Trionfare a Kitzbuehel e confermarsi ai Mondiali è da fuoriclasse vero. Ha tecnica, potenza e freddezza vincenti, a 23 ha il futuro in mano. MANFRED MOELGG 8 (3˚ in gigante; ritirato in slalom) Ancora una volta ha dato il meglio ai Mondiali. Il suo bronzo in gigante è il nuovo punto di riferimento per tutto i settore. In slalom ci ha provato. SOFIA GOGGIA 8 (4ª in superG; 22ª in discesa) Nessuno le chiedeva nulla, ma lei in superG, come in discesa, è partita per vincere anche se era per la prima volta sulla grande scena. Avanti così, con pazienza e coraggio. DAVIDE SIMONCELLI 7 (6˚ in gigante) Il suo piazzamento in gigante dice che è sempre fra i miglior specialisti al mondo nonostante

NADIA FANCHINI

Nadia Fanchini, 26 anni, la più bella ed emozionante sorpresa azzurra a questi Mondiali: dotata di un talento straordinario e frenata dagli infortuni

Manfred Moelgg, trent’anni, ha conquistato il bronzo in gigante, la sua terza medaglia ai Mondiali dopo un argento e un bronzo in slalom gli acciacchi fisici. DANIELA MERIGHETTI 7 (9ª in superG, 15ª in combinata, ritirata in discesa) Se il resto della squadra avesse il suo coraggio saliremmo sul podio 10 volte a stagione. Daniela ci prova sempre, anche a costo di cadute rovinose. CHRISTOF INNERHOFER 6 (7˚ in superG, 14˚ in discesa, ritirato in combinata) Non sono stati Mondiali fortunati per il numero uno azzurro. Ci ha provato, ma, al di là dei problemi di vista che deve risolvere, non dimentichiamo la condizione precaria dopo una stagione a lottare con il mal di schiena.

Sofia Goggia, vent’anni, è il nome nuovo dello sci azzurro. Emersa dagli infortuni e convocata all’ultimo, ha conquistato il 4˚ posto in superG

Christof Innerhofer, 28 anni, era tra i più attesi nelle prove veloci dopo i due successi in discesa in Coppa, ma non ha ripetuto l’exploit del 2011

Stefano Gross, 26 anni, una dellle punte di diamante dello slalom, ha deluso come tutti i compagni in una specialità in cui nutrivamo molte ambizioni

GIULIANO RAZZOLI 6 (ritirato in slalom) Il fatto negativo di competere in una sola specialità è che ogni gara diventa troppo importante. Ma il campione olimpico per trequarti di manche ci ha provato.

arrivata. E’ in calo di forma, vediamo se fra 10 giorni rinascerà a Kvitfjell, la sua pista.

ELENA CURTONI 4.5 (13ª in combinata, 18ª in superG) Dove è finito il talento della ragazza che due anni fa ai Mondiali di Garmisch stupiva tutti? I suoi sono Mondiali anonimi, il brutto è che dice che va bene così. Preferiremmo vederla feroce.

MANUELA MOELGG 6 (11ª in gigante, 25ª in slalom) Non aveva guadagnato la qualificazione, Plancker l’ha portata lo stesso. Lei ha dato tutto. L’11˚ posto in gigante è per lei il punto di ripartenza. WERNER HEEL 5 (16˚ in discesa, 20˚ in superG) Si sperava, dopo il bel dicembre ed il ritorno fra i migliori, in una sua fiammata che non è

STEFANO GROSS 5 (11˚ in slalom) Ci ha provato, ma da uno con il suo talento si chiede molto di più. Deve imparare a usare la testa in un grande evento, e non spaventarsi di fronte al primo errore. Vada a scuola da Hirscher. MAX BLARDONE 5 (11˚ in gigante) A uno come lui si chiede e si aspetta di più. In pista non sembra a suo agio, c’è qualcosa che non funziona, in lui o nei materiali, che Max non confessa.

PATRICK THALER 4.5 (ritirato in slalom) Un atleta della sua esperienza non può sbagliare la chiave di lettura dei Mondiali. Non si corre per le classifiche, bisogna andare a tutta e Patrick l’ha fatto solo per un pezzo della seconda manche dopo aver compromesso la sua gara nella prima.


Dominik Paris, 23 anni

clic OTTIMI ASCOLTI RAI LO SLALOM TOCCA 1.300.000 SPETTATORI Si sono chiusi con un picco di 1.304.229 di contatti per la 2ª manche dello slalom maschile di domenica i Mondiali di sci di RaiSport 1 (803 mila di ascolto medio). In totale le dirette della manifestazione hanno registrato una media di 414.000 ascoltatori e il 3.1% di share (compresi i giorni feriali). Numeri alti anche nel primo weekend per le discese: la maschile ha chiuso con il 7.2% di share, la femminile con 833.000 di media. A questi vanno sommati i dati di Eurosport, rilevati però su base continentale: si sa solo che sono aumentati del 40% rispetto al 2011.

SCI NORDICO

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI CAVALESE (Tn)

Il grande vecchio al servizio della nuova colonia. Spinge, resiste e aspetta ancora, il quarantenne Giorgio Di Centa, di vedersi scavalcato in nazionale dalla generazione dei ventenni e trentenni. Domani si aprono i suoi noni Mondiali, e il biolimpionico vorrebbe tanto che la pista di lago di Tesero si trasformasse magicamente in quella dei Giochi di Pragelato 2006. Fermare il tempo, riprovare antiche emozioni e ritrovare la condizione di dicembre, quando al Tour de ski sfiorò il podio in una 15 km classica: nello stato d’animo del fondista carnico si miscela un po’ di tutto. Dubbio L’unico dubbio della vigilia è come gestire le forze due settimane, al termine delle quali lo aspetta la 50 km classica in linea alla quale pensa da un anno. Ora, però, l’andamento stagionale consentirebbe al friulano di cavalcare il programma standard, essendo ancora il più completo della compagnia dei moschettieri. «Come andai prima dell’Olimpiade?», si chiedeva a Davos, confuso tra i dispersi della 15 km tl di Coppa del Mondo, prova generale mondiale steccata dagli azzurri ma forse segnale chiaro che questa prova a cronometro dovrebbe essere sacrificata per non provocare il suo fisico. «Ma ho bisogno di fare gare», cerca risposte nei tecnici. Per il resto «la mia stagione finora è stata più che positiva» come dimostra l’11˚ posto in Coppa del Mondo: l’avanguardia azzurra. Fiemme 2003 fu una jattura per Di Centa, che ci arrivò di gran carriera ma si ammalò, in un contagio generale e in un crescendo di polemiche che produsse zero medaglie: «Nel 2003 avevo l’età giusta, adesso ne ho troppi di anni, ma la voglia è intatta e spero di rifarmi lo stesso dalle soddisfazioni mancate, ci metterò il cuore. La medaglia è difficile, la concorrenza spietata». Nei panni della chioccia è rimasto solo lui, con Valbusa commentatore tecni-

Urlo Di Centa «Io vecchio? Voglia e cuore sono intatti» L’olimpionico: «Ma i giovani stanno uscendo» Zorzi non convocato

co, Piller Cottrer infortunato e Zorzi confinato nelle gran fondo. «L’unico che resiste? Sono contento che questi ragazzi comincino ad uscire, se penso ai 22 anni di Pellegrino mi sento male, ma spero che i giovani possano sfruttare un’occasione unica e raccogliere per se stessi e per l’Italia. La staffetta? Il giro di pista è bellissimo, ma dipende da come starò». Polemica La Val di Fiemme ha spinto per consentire a Zorro di esserci nella 50 km per il giro finale di carriera. Ma il d.t. Silvio Fauner fa spallucce, sostenuto dal presidente federale Roda: «Mi dispiace per Zorzi, ma noi tecnici siamo pagati per fare scelte tecniche e non per fare regali di buonuscita, dobbiamo schierare i migliori 4». Fauner tende la mano a Zorro solo per la 50 km di Holmenkollen, dove il trentino avrebbe voluto esserci ai Mondiali 2011. «Il vero scandalo fu quello, non questo: purtroppo non c’è coerenza nelle valutazioni, e anche se i valligiani mi vorrebbero in pista per festeggiare la fine della carriera, io non ho mai preteso di gareggiare, sono per la meritocrazia, ma sempre. Il Mondiale me lo sono programmato lo stesso, darò una mano a Sepp Chenetti per la combinata nordica, sarò impegnato nelle relazioni pubbliche. L’addio ad Holmenkollen? Ci andrei. Ma a tutti dico: vivete sereni, c’è di peggio nella vita...».

Giorgio Di Centa, 40 anni, due ori a Torino 2006 ANSA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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la guida Domani c’è l’inaugurazione a Trento Domani sera a Trento l’inaugurazione dei Mondiali nordici. GIOVEDI’ Fondo Ore 10.45-12.45: sprint tc uomini (Pellegrino, Noeckler, Scola, F.Pasini, ris. Rastelli) e donne (Vuerich, Laurent, Debertolis, Baudin). VENERDI’ Combinata nordica Ore 10 (hs 106) e 15 (10 km ins.): Pittin, L. Runggaldier, Bauer, Michielli o Costa. Salto Donne Ore 16: ind. hs106 (Insam, E.Runggaldier, D’Agostina, Malsiner). Uomini. Ore 18.30: qualificazione ind. hs106 (Colloredo, Morassi, Bresadola, R.Dellasega o D.Dellasega). SABATO Fondo Ore 12.45: skiathlon donne (combinata 7.5 km tc + 7.5 lm tl in linea); De Martin, Agreiter, Cavallar, Piller. Ore 14.15: skiathlon uomini (combinata 15 km tc + 15 km tl in linea); Di Centa, Clara, Checchi, Noeckler. Salto Uomini. Ore 17: finale hs106. DOMENICA Fondo Ore 10 e 12: sprint coppie tl uomini (Hofer-Pellegrino) e donne (Brocard-Debertolis). Combinata Ore 10 (hs 106) e 15 (10 km): prova a squadre (Pittin, L.Runggaldier, Bauer, Michielli). Salto Ore 16-17: gara a squadre (hs 106) mista (E.Runggaldier, Insam, Colloredo, Morassi). MARTEDI’ 26 Fondo Ore 12.45: 10 km tl donne (Agreiter, Piller, Cavallar, Debertolis). MERCOLEDI’ 27 Fondo Ore 12.45: 15 km tl uomini (Clara, Hofer, Checchi, Fabio Clementi, ris. Moriggl). Salto Ore 17: qualif. ha 134 uomini (Colloredo, Morassi, Bresadola, R.Dellasega o D.Dellasega). GIOVEDI’ 28 Fondo Ore 12.45: staffetta 4x5 km donne (De Martin, Cavallar, Agreiter, Piller/Debertolis). Combinata Ore 10 (hs 134) e 15.30 (10 km ins.): Pittin, L.Runggaldier, Bauer, Michielli o Costa. Salto Ore 17: finale hs 134 uomini. VENERDI’ 1 MARZO Fondo Ore 13.30: staffetta 4x10 km t uomini (Noeckler, Di Centa, Clara, Hofer). SABATO 2 MARZO Fondo Ore 12.15: 30 km tc in linea donne (De Martin, Cavallar, Scardoni, Agreiter). Combinata Ore 10 (hs 134) e 15 (2x7.5 km): sprint a coppie (Pittin, L.Runggaldier). Salto Ore 16.30: gara a squadre uomini hs 134 (Colloredo, Bresadola, Morassi, R.Dellasega) DOMENICA 3 MARZO Fondo Ore 12.30: 50 km tc in linea uomini (Di Centa, Checchi, Noeckler, Pellegrin).

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PALLAVOLO IL PROTAGONISTA

Mostruosamente Simon: i tentacoli sulla A-1 Il centrale cubano di Piacenza e il suo 92% in attacco «Grazie a Tencati migliorerò ancora»

tro i 2 in media agli altri centrali impiegati quest’anno. «Con uno così - spiega lo stesso de Cecco - sarebbe stupido non darne, lo farebbe qualsiasi palleggiatore. La forza di Simon non è tanto nel prendere la palla in alto, quanto nella velocità, e nella varietà dei colpi. Anche se devo dire che non è stato facile trovare la palla giusta. Lui era troppo abituato a giocare da sempre con un solo alzatore (Hierrezuelo, in nazionale, ndr)».

MARIO SALVINI

Poi è arrivato Robertlandy Simon ed è come se il ruolo di centrale fosse entrato in una nuova dimensione. Per la maggior parte dei suoi colleghi arrivare in doppia cifra è un evento da festeggiare, lui domenica in Perugia-Piacenza è arrivato a 19 punti. Con 6 muri, un ace e soprattutto con 12 attacchi a segno sui 13 effettuati: percentuale 92.31. Non è un record. Anzi, ad onor del vero va detto che solo quest’anno il bulgaro di Castellana Viktor Yosifov contro Modena si è esibito un in un bel 14/15 (93.33%,), e che Martin Lebl una decina di anni fa fece addirittura 19/20 (95%). Ma non è mica da una (sola) partita che si giudica un centrale. Quindi riassumiamo la fetta di stagione fin qui disputata dall’imponente cubano di Piacenza: 14 partite, 170 punti, media di 3.40 punti a set. Al-

Progressi a muro Dopo le prime

Robertlandy Simon, 25 anni: prima d’ora ha giocato solo per Cuba TARANTINI

meno un punto in più per ogni set rispetto a qualsiasi altro centrale, e dunque anche di Yosifov, che è secondo con 2.54 punti a parziale. De Cecco contento Eppure lui,

Simon, interpretando una convinzione piuttosto diffusa, dice: «Tanto i centrali non fanno mai la differenza». Che nel suo caso è decisamente una professione di modestia. «Al massimo - aggiunge - può capitare di

farla in una partita ogni tanto. Con Cuba mi era già capitato di fare dei numeri così». Quindi l’invito al suo regista Luciano De Cecco sarebbe di provare a dagliene anche di più, di palloni. Simon a dire il vero su questo è abbastanza diplomatico: «Per me va bene così, sono contento anche se con la mia finta Lucio manda un compagno a schiacciare col muro a uno». Però è vero che a lui De Cecco dà almeno 3 primi tempi a set, con-

partite, a novembre (al termine di 2 anni di attesa, inattivo, per il transfer) Simon disse. «In attacco non ho problemi, non ne ho mai avuti, ma a muro posso ancora migliorare molto». «Ed è ancora vero», conferma ora. Lui che è stato il miglior muratore del Mondiale 2010 qui è a 0.86 muri a set, esattamente come Yosifov, un filo meno (0.89) del migliore, che è Podrascanin. «Ho la fortuna dice Landy - di avere in squadra un maestro come Tencati. Sto lavorando sulla lettura. Migliorerò». I palleggiatori avversari possono preoccuparsi. (ha collaborato Alessandro Antonelli) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

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Il record di Cardona Il record di punti per un centrale è di un altro cubano, Maikel Cardona, per Ravenna, nel 2-3 dell’8 dicembre 1999 contro Padova: frutto di 21 attacchi vincenti, 5 muri e 2 ace

95%

di Lebl L’8 febbraio 2003 in Piacenza-Perugia 2-3 Martin Lebl fece 19/20 in attacco (95%) e 22 punti (a.a.)

Taccuino A-1 DONNE

Caprara allena Piacenza (m.mar) E' Gianni Caprara il nuovo allenatore della Re becchi Piacenza; la società ha deciso di affidare a lui la panchina che fino alla scorsa settimana era di Davi de Mazzanti. Caprara, esonerato da Villa Cortese la scorsa settimana, è già stato a Piacenza nel 2009 2010 in un’annata terminata con la retrocessio ne. Eredita una squadra terza in classifica, qualificata alla Final four di Coppa Italia e in semifinale di Challen ge Cup. L’esordio sabato con Busto Arsizio. Intanto la gara delle piacentine a Bologna per la 7ª di ritorno è osticipata a mercoledì 6 marzo (anziché domenica 3).

QUI MACERATA

Parodi: solo un po’ di riposo (m.g.) Trauma distrattivo addominale per Simone Pa rodi. E’ il responso dell'ecografia sullo schiacciatore della Lube, esame che dunque ha scongiurato l'ipotesi ben più grave dello strappo muscolare. Parodi, ferma tosi domenica nel pre gara con Verona, dovrà comun que restare a riposo per diversi giorni. Ma potrà esse re recuperato al 100% in vista dei playoff scudetto.

TROFEO GAZZETTA

Comandano Zaytsev e Bauer (c.g.) Così dopo 19 turni: 80: Zaytsev, 77: Celitans, 68: Stokr, 62: Juantorena,58: Sokolov,56: Petric, 54: Gr bic, Fei, 49: Raphael, 48: Ka Donne: (16ª): 57: Bauer, 55: Van Hecke, 52: Petrauskaite, 50: Diouf, 49: Di Iulio, 47: Nikolova, 46: Turlea, Aguero,


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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BASKET ALL STAR GAME NBA

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I NUMERI

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Mvp Clippers Paul è il 2o giocatore nella storia della franchigia a vincere l’mvp dell’All Star Game. Prima di lui, Randy Smith, nel ’78, con gli allora Buffalo Braves

12.4

Media assist Paul ha la media più alta nella storia degli All Star Game, così come quella dei recuperi, 3.4 a gara

5

Assist a Griffin Dei suoi 15 assist, 5 sono andati al compagno di squadra Blake Griffin, 4 a Durant, 2 a Howard, uno a testa a Bryant, Parker, Duncan e Lee. Nove hanno prodotto schiacciate, 4 lay up e solo due tiri in sospensione (una tripla)

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Precedenti Cifre come quelle di Paul (20 punti con 7/10 dal campo e 15 assist) in una gara delle stelle in precedenza le avevano messe assieme solo Magic Johnson (1984) e Isiah Thomas (’85)

DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol HOUSTON (TEXAS)

È la solita vecchia storia dell’All Star Game. Si gioca per tre periodi abbondanti senza difese, come se invece del risultato contasse l’estetica, con acrobazie irripetibili in partita vera. Poi negli ultimi minuti si fa sul serio. Così Kobe Bryant chiede il permesso a coach Popovich (accordato) di vedersela con LeBron: come volesse dirimere qui a Houston la pratica di chi è il più bravo. Lo segue come un’ombra, come fosse gara-7 delle Finali, e in un’occasione lo stoppa da dietro. È il poster della serata. Più delle schiacciate di Griffin, Durant (miglior realizzatore con 30 punti) e lo stesso James, che però non riesce a trasferire a Houston dalla regular season il suo talento (19 punti con 7/18). Tris L’Ovest batte l’Est per la ter-

za volta consecutiva, ma stavolta, invece di premiare chi segna di più, quasi sempre a porta vuota, l’mvp lo consegnano a Chris Paul: 20 punti e soprattutto 15 assist, oltre a 4 recuperi. Solo altri due giocatori avevano fatto almeno come lui: Magic Johnson e Isiah Thomas. CP3 spalanca gli occhi da felino e dice: «Solo essere menzionati insieme a due grandi è un privilegio». Ha il figlio accanto a sè, perfetto padre di famiglia, come con lui erano stati bravi e severi i suoi genitori: «Se non andavo bene a scuola, mi potevo dimenticare Playstation e partite a basket con gli amici», ricorda. Mai un capriccio, nè un tatuaggio, nè i capelli strani. «Dai, stai buono: non ti muovere», rimprovera benevolmente il piccolo Christopher, 4 anni a maggio. Non sopporta le onorificenze personali, ma osserva soddisfatto il trofeo di Mvp con quegli occhi intelligenti con cui scannerizza il campo: la sua specialità: «Quando ti trovi intorno gente come Griffin e Durant non vedi l’ora di alzargli un lob o servirgli un assist. Essere il facilitatore, passare a un compagno smarcato, è il mio mestiere ed è ciò che mi fa godere». Naso Ha rincorso Noah per tut-

to il campo prima di prendersi una gomitata sul naso. Per poi vendicarsi pochi istanti dopo con una tripla, nonostante la mano in faccia del francese. Nel 2o quarto aveva ubriacato Bosh, facendogli passare la palla fra le gambe per poi andare a segnare. Minimizza: «Non so se vi siete accorti, ma questa partita è un po’ diversa dalla regular season. Giusto un pelo», scherza. La regular season sarà

Paul incanta L.A. ha un nuovo padrone anche tra le stelle Il regista dei Clippers votato mvp «Ma non penso cambi il tifo in città» OVEST EST

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(31-26, 69-65; 108-104) OVEST: Paul 20 (3/5, 4/5), Bryant 9 (4/6, 0/3), Durant 30 (10/16, 3/8), Griffin 19 (9/11), Howard 9 (3/5, 1/1); Aldridge (0/2), Lee 6 (3/4), Duncan 2 (1/3, 0/1), Randolph 6 (3/6), Westbrook 14 (7/10, 0/3), Parker 13 (4/7, 1/3), Harden 15 (3/5, 3/8). All.: Popovich. EST: Wade 21 (9/11, 1/2), James 19 (4/11, 3/7), Anthony 26 (5/7, 3/7), Garnett (0/2), Bosh 6 (3/6, 0/3); Deng 10 (3/5, 1/5), George 17 (4/7, 3/6), Chandler 7 (2/5), Noah 8 (4/7), Lopez 3 (0/1, 0/1), Holiday 6 (3/4, 0/2), Irving 15 (3/5, 3/6). All.: Spoelstra. NOTE - T.l.: Est 16/21, Ovest 7/10. Rimb.: Est 56 (Anthony 12), Ovest 45 (Howard 7). Ass.: Est 33 (Wade 7), Ovest 39 (Paul 15). Spett. 16.101.

Gazzetta.it SUL SITO I VIDEO PIÙ BELLI DELL’ALL STAR GAME NBA DI HOUSTON Sul nostro sito potete vedere i video dei momenti più belli della partita delle stelle Nba: dalle schiacciate di Blake Griffin, al duello Kobe-LeBron, agli highlight dei momenti più significativi della sfida. Da domani notte, poi torna il tempo reale della regular season.

un dolce ritorno alla realtà. Anche se a Los Angeles giovedì arrivano gli Spurs, i migliori della Nba. Ma lui e i suoi Clippers stanno vivendo una stagione straordinaria. Peccato per l’infortunio al ginocchio, proprio mentre sembravano imbattibili (striscia da 17 gare), che l’ha costretto a saltare nove match in cui la squadra ha sbandato.

Chris Paul, 27 anni, play dei Los Angeles Clippers AFP

Cugini E’ arrivato sulla sponda meno popolare di L.A. (dopo che il commissioner Stern aveva annullato il suo trasferimento ai Lakers) con la voglia di portare al titolo una delle franchigie più perdenti e sfigate della storia. Intanto, si sono già assicurati la serie con i cugini vip (3-0 in tre partite), strapazzandoli nell’ultima uscita prima dell’All Star. Sorride compiaciuto, ma frena: «Non penso che queste vittorie possano aver cambiato il tifo in città. E non credo che succederà neppure nel prossimo futuro». Dice che queste poche ore di svago sono state preziose per ricaricare le batterie. «Perché nel mio ruolo di play non hai mai un momento di pausa. Ogni sera sei quello con la palla in mano e non ti puoi fermare. E devi studiare e prepararti. Io guardo costantemente basket in tv, con moglie e figlio. Potrei dire a coach Pop esattamente gli schemi d’attacco dei suoi Spurs». Poi, prima che sparisca nella notte tiepida di Houston,

gli chiedono che messaggio voglia mandare ai bambini. Riflette un attimo, guarda suo figlio, poi predica: «Non arrendetevi perché qualcuno vi dice che siete troppo bassi per giocare nella Nba. Ma continuate a divertirvi. Lo raccomando soprattutto a quei ragazzini che hanno 6 o 7 anni e si allenano già con il personal trainer. Io non l’ho avuto fino a quando non sono arrivato nella Nba». E il segreto dei Clippers? «Nello spogliatoio ascoltavamo “All Gold Everything” di Trinidad James, prima di ogni partita quando ne abbiamo vinte 17 di fila. Poi qualcuno ha cambiato e abbiamo iniziato a perdere. Così l’allenatore ha voluto che ritornassimo a quella canzone». Perché un briciolo di scaramanzia non guasta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE A POSTICIPO DELLA 4a DI RITORNO: 27 PUNTI CON 19/20 AI LIBERI PER IL PLAY

Taccuino

Grande Stipcevic: Pesaro sorprende Siena

SERIE A

PESARO SIENA

78 73

(16-17, 36-29; 54-41) SCAVOLINI BANCA MARCHE: Stipcevic 27 (4/6, 0/6), Kinsey 11 (2/6, 1/3), Barbour 8 (1/3, 2/6), Flamini, Crosariol 6 (3/4); Mack 9 (0/2, 3/5), Amici 4 (1/1 da 3), Cavaliero 13 (3/4, 1/4), Thomas (0/1), Bryan. N.e. nessuno. All.: Markovski. MONTEPASCHI: Brown 30 (4/10, 5/11), Rasic (0/1, 0/2), Moss 7 (2/3, 1/3), Sanikidze 7 (1/2), Eze 4 (2/5); Hackett 17 (6/9), Ortner, Janning 4 (2/3, 0/3), Kangur 4 (2/4, 0/5), Ress (0/1), Eze 4 (2/5). N.e. Carraretto, Lechthaler. All.: Banchi. ARBITRI: Chiari, Vicino, Bartoli. NOTE - T.l.: Pes 28/34, Sie 17/27. Rim.: Pes 30 (Mack 11), Sie 39 (Sanikidze 12). Ass.: Pes 11 (Stipcevic 3), Sie 2 (Sanikidze e Moss 1). Progr.: 5' 5-8, 15' 27-21, 25' 38-33, 35'6 4-54. Usc. 5 f.: Hackett 39'55" (74-73). Fallo ant. a Brown 33'34" (2-8), Hackett 39'55" (74-73), Rasic 39'55" (76-73). F. tec. a Moss 29'25" (47-41), Janning 29'36" (52-41) e Cavaliero 32'46" (59-44). Spett.: 4.602.

CAMILLA CATALDO PESARO

La Montepaschi trova la quarta sconfitta consecutiva in trasferta in campionato, dall’inizio delle Top 16 di Eurolega Siena non si è mai imposta fuori casa in Italia. La Scavolini coglie due punti meritati, dopo aver condotto per quasi tutto il match e aver rischiato moltissimo: a 8" dalla fine gli ospiti avevano rimontato fino a -1. Strepitoso ancora una volta Rok Stipcevic, Mvp incontrastato insieme alla difesa pesarese. E’ stato un ritorno amaro per Daniel Hackett, festeggiatissimo nel suo ex Palasport e autore di 14 punti nell’ultimo periodo. «Abbiamo giocato su buoni livelli

in difesa e come intensità. Abbiamo concesso troppo a rimbalzo difensivo nel primo quarto e tecnicamente abbiamo recuperato quello che fisicamente ci era mancato. Se è la vittoria della svolta? Speriamo!», ha commentato un soddisfatto Zare Markovski. Che duello Il contraccolpo del

successo in Coppa Italia si è fatto sentire anche quest’anno per Siena. «Abbiamo disputato una gara al di sotto delle nostre potenzialità e le otto palle perse nel primo periodo sono la fotografia di una partita giocata in modo superficiale», ha ammesso sul fronte opposto Luca Banchi. Si è cominciato con piccoli strappi da una parte e dall’altra, nel secondo quarto si è vi-

La 5a di ritorno offre il postici po tra Cantù e Varese, al Palade sio. Classifica: Varese 32; Sassa ri 30; Siena 26; Roma, Cantù e Mila no 24; Venezia, Brindisi e Reggio Emilia 20; Caserta 16; Bologna e Cremona 14; Montegranaro 12; Avellino, Pesaro 10; Biella 8.

sto anche Ress, ancora sofferente. Stipcevic firma il 34-26 del 19’ e dà vita a uno strepitoso duello con Brown. I due falli tecnici a Moss e Janning nel terzo periodo spaccano la partita e al 31’ il tabellone scrive 56-41. I pesaresi rispondono bene pure con quintetti piccolissimi, nell’ultima frazione si fa notare anche in attacco Tarence Kinsey. Sembra finita sul 72-62 del 39’, ma Brown ricostruisce da solo (72-69). Sanikidze trova il libero del 74-73 a 8" dall’ultima sirena, ci pensano Stipcevic (19/20 dalla lunetta) e Cavaliero a mettere in cassaforte i liberi decisivi. All’andata la Scavolini aveva retto fino al 33’, questa volta ha completato l’opera. E non è più ultima. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cantù-Varese a Desio

A SASSARI

Infortunio Thornton (g.d.) Gli esami ecografici per Thorton hanno evidenziato un problema al quadricipite della gam ba destra. Tempi di recupero da de finire dopo un’ulteriore ecografia.

EUROLEGA DONNE

Ottavi: c’è Schio

Rok Stipcevic, 26 anni LAPRESSE

Stasera (20.30) Schio Rivas Ecopolis, gara 1 dei playoff. Ritor no in Spagna venerdì, eventuale bella il 27 in Veneto.


MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ATLETICA A HOUSTON SPETTACOLO IN CAMPO E FUORI

Michael Tumi, 23 anni, tre volte consecutive campione italiano dei 60 indoor ad Ancona COLOMBO Carmelo Anthony e Tim Duncan lottano sotto canestro. A sinistra, Alicia Keys al piano durante l’intervallo AFP

LUTTO L’80ENNE PROPRIETARIO

I Lakers piangono papà Buss Con lui dieci titoli in 34 anni I Lakers hanno perso il loro papà. Ieri al Cedars Sinai Hospital di Los Angeles è morto Jerry Buss, 80enne proprietario della franchigia gialloviola dal 1979, quando la comprò da Jack Kent Cooke per 67,5 milioni di dollari (nel pacchetto c’erano anche i Kings della Nhl, il Forum e alcuni terreni in California, oggi secondo Forbes i Lakers valgono attorno al miliardo), trasformandola nella seconda più vincente nella storia della lega (16 titoli dietro ai 17 dei Celtics, 10 dei quali arrivati con lui ai comandi). Grandissimo uomo d’affari, capace di crearsi una fortuna con un investimento iniziale di 1000 dollari, spesi nell’acquisto di una quota di appartamenti quando arrivò a L.A. dal Wyoming, se non ci

Jerry Buss con Kobe Bryant AFP fosse stato il tetto salariale avrebbe probabilmente portato altri titoli a Los Angeles, tanto era il suo desiderio di vittoria, senza star troppo a guardare al portafogli. Generoso (fu un suo prestito a permettere a Donald Sterling di comprare i Clippers), amante della bella vita e

soprattutto delle belle donne, gran giocatore di poker (arrivò terzo nelle World Series del ’91 nel 7 card stud), è stato il creatore dello Showtime, con cui Magic Johnson e Kareem Abdul Jabbar non solo vinsero 5 anelli ma entusiasmarono l’America dei canestri, trasformando una città che era di proprietà esclusiva dei Dodgers di baseball, nel regno dei Lakers. Buss era malato di cancro e ultimamente il controllo della franchigia (per quanto riguarda gli aspetti cestistici) era in mano al figlio Jim, non esattamente fatto della stessa pasta, mentre la figlia Jeanie, futura moglie di Phil Jackson, si occupa della parte finanziaria. Ed è anche per questo che la sua morte lascia un vuoto ancor più indelebile tra i tifosi gialloviola. Senza il genio e l’inventiva di Jerry Buss i Lakers non saranno più gli stessi. Massimo Oriani © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bravi&cattivi DI LUCA CHIABOTTI

Milano dà via Fotsis? Fa bene

h 8 anzi 4 Fotsis (EA7)

Dopo aver disputato a Roma la migliore gara dell’anno (voto 8), Antonis Fotsis ha cercato di costringere Milano a lasciarlo andare al Panthinaikos (voto 4). Come? I greci hanno messo su Internet la lettera dell’offerta ufficiale all’EA7: 500 mila dollari, metà adesso, metà a settembre e la rinuncia da parte del giocatore ai soldi che deve prendere da Milano quest’anno. Dire che il Panathinaikos s’è comportato scorrettamente è un eufemismo. Ma, anche per questo, crediamo che Fotsis abbia chiuso con l’EA7. L’offerta resa pubblica non è ritenuta sufficiente ma l’EA7 può ancora fidarsi di uno così e che finora ha deluso? Fate voi...

8.5 Gibson (Brindisi) Con Cantù +5 nell’ultimo quarto a Brindisi, Gibson realizza 14 punti consecutivi e 15 degli ultimi 16 in 6’ nella vittoria dell’Enel. Capo cannoniere, è l’unico in Italia a segnare più di 20 punti di media. L’anno scorso era il miglior marcatore turco, ma l’ha visto solo Brindisi. E lui ha acceso la luce.

8 Brunner (Reggio E.) Uno dei giocatori più sottovalutati del campionato, domenica ha ottenuto il suo massimo punteggio in Italia: 26 punti. Biella e Montegranaro con lui hanno raggiunto il miglior risultato di sempre. Reggio Emilia ci prova. Uomo del destino? No precisione svizzera: 8/10, 3/3 da tre.

5 Immagine dei club

5 Cantù

7 Della Valle (Ohio St.)

Il presidente Fip chiede che i club non diano la zappa sui piedi all’immagine del basket dicendo adesso che non hanno le risorse per continuare e, dopo Caserta, pure Biella (foto Pinkney) dice che senza aiuti chiuderà. Tra scioperi (Montegranaro) e gare sospette, la serie A non fa nulla. Ucci ucci, c’è sentore di Petrucci...

Cosa succede a Cantù? Ha perso tre delle ultime 4 partite in campionato, 4 su 5 con la Coppa. Hanno avuto infortuni, dato l’addio a Markoishvili, non sbracano mai ma nei momenti decisivi perdono. 2 10 finale con Venezia, 0 9 con Roma, 7 16 con Brindisi. Sbagliamo se diciamo che lo spirito non è quello di un tempo?

Dopo 11 partite in cui aveva totalizzato 9 n.e. e 2 punti in 2’ totali, Amedeo Della Valle è tornato in campo per 10’ con Ohio State nella pesante sconfitta con Wisconsin. Garbage time? Amedeo non butta via niente e i telecronisti di Cbs gli fanno anche i complimenti per il suo tiro.

«Sarò il secondo uomo bianco sotto i 10 nei 100» La carica di Tumi: «Il 6"51 nei 60 vale 10"06 Ho migliorato il finale: volerò pure all’aperto» ANDREA BUONGIOVANNI

Non ha festeggiato: «Perché sono arrivato a casa tardi e perché mi riservo di farlo dopo gli Europei di Göteborg». Michael Tumi, archiviato il grande 6"51 sui 60 di domenica ad Ancona, a 1/100 dalla miglior crono mondiale 2013, guarda avanti. «Punto a scendere sotto i 6"50 e all’oro continentale» aveva detto a caldo. E’ pronto a ribadirlo. Nessuna emozione?

«Ho già pagato lo scotto due settimane fa, col record italiano portato a 6"53 dopo 22 anni. Adesso sono solo felice». Ha parlato di nuova fiducia, di crescita mentale: tutto qui?

«Ho svoltato anche tecnicamente. Nell’approccio all’atletica, da alcuni mesi, sono molto più professionale». Cosa intende?

«Il mio allenatore, Umberto Pegoraro, ex quattrocentista da 47"2 delle Fiamme Oro, è assunto in Polizia. Grazie anche all’intervento della Fidal, per seguire meglio me e il nostro gruppo, ha ottenuto alcune licenze speciali, qualche distacco. Oggi lavoriamo tutti meglio. In particolare abbiamo più tempo da dedicare all’assetto di corsa». Dove fate base?

«A Vicenza sfruttiamo una struttura alla quale manca poco: c’è un rettilineo coperto di 60 metri, sul quale, considerando le protezioni possiamo, correre per 45. All’aperto, invece, siamo al campo scuola Ferraro. Da casa, da Bolzano Vicentino, è tutto a 10-15’ d’auto». Chi fa parte del gruppo?

«Juarez, che domenica ha vinto i 400, Cappellin, che è stato 5˚ e i velocisti Pino e De Monte». In cosa è cresciuto?

«Prima ero un buon partente. Adesso ho trasformato il mio limite, il tratto finale, in punto di forza. Raggiungo in fretta il picco di velocità e, grazie all’acquisita capacità di rimanere decontratto, non calo. Tutto ciò do-

10"35

Il personale di Tumi sui 100 del 2011: il suo 2012 è stato condizionato da un infortunio al bicipite femirale sinistro vrebbe permettermi di fare ottime cose anche all’aperto».

Avete calcolato quanta vale 6"51 sui 100?

«Intorno a 10"06-10"07. Sarà il mio obiettivo. Anche se il sogno è diventare un nuovo bianco sotto i 10"00». Ha qualche modello?

«Mi piacciono l’entusiasmo di Bolt, le partenze di Powell e di Gatlin e il lanciato di Gay». Non le manca in calcio?

E’ frutto di un processo?

«Anche di un mirato lavoro in palestra. Comunque non faccio più di sei sedute alla settimana, di circa 2h30’ l’una». E’ pure lei un seguace della «forza lenta»?

«No, non ci crediamo. Piuttosto guardiamo a quel che si fa oltreoceano. Studiamo e poi adattiamo. Col mio coach c’è un confronto continuo». Perché in luglio ha lasciato l’Aeronautica?

«Per entrare in Polizia: ho modo di stare più vicino a Pegoraro, di avere qualche vantaggio economico e lui, di rimando, di godere di quella maggior autonomia».

«Giocavo a centrocampo. L’ho lasciato nel 2006 per l’atletica. Resto solo tifoso della Juve». La seguono, in famiglia?

«Sono figlio unico: ad Ancona, in tribuna, c’erano mamma Susanna e papà Sami». Con chi se la vedrà in Svezia?

«Col francese Vicaut su tutti: ha corso tre volte in 6"53. Poi con lo spagnolo Rodriguez, che vanta un 6"55. E non dimentico Chambers». Quanto conta la nuova Fidal in questa esplosione dell’atletica italiana?

«Tanto: c’è un clima nuovo e molta voglia di ripartire». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Per gli Euroindoor Nazionale allargata In 44 a Göteborg C’è anche Donato (a.b.) E’ una squadra «allargata» quella azzurra per gli Euroindoor di Göteborg (1-3 marzo). I convocati, diramati ieri, sono 44: 24 uomini e 20 donne. Nelle 31 edizioni precedenti, solo a Genova 1992 sono stati di più (49). Oltre a chi ha centrato i criteri di partecipazione stabiliti (vittoria ai campionati italiani o conseguimento del minimo Fidal), ci sono altri 11 atleti: Collio, Haliti, L. Valentini, Abdikadar, Abate, Donato e, tra le donne Draisci, Hooper, Spacca, Milani e Viola. Rispetto ai «possibili», ce n’è anche uno in meno, Beppe Gibilisco, che pur avendo ottenuto il 5.50 richiesto nell’asta due volte (sabato a Potsdam, in Germania, è stato 5˚ con 5.53 in una gara vinta dal tedesco Otto con 5.83) ha rinunciato. «Per le convocazioni "allargate" — spiega il d.t. Massimo Magnani — ci sono motivi specifici che vanno al di là dell’inserimento dei giovani, dell’opportunità che si vuol dare loro per crescere e fare esperienza. Ci sono ragioni che riguar-

dano la strategia complessiva della nuova direzione tecnica, che è incentrata sulla gestione e sulla valorizzazione delle risorse umane». Tra i convocati, assente Andrew Howe, c’è anche Fabrizio Donato che, dopo il «no» agli Assoluti, ieri all’Acquacetosa si è sottoposto a un’ecografia al bicipite femorale destro acciaccato: «E’ un’elongazione di primo grado che tra giovedì e venerdì dovrebbe permettermi di tornare ad allenarmi a pieno regime — spiega il bronzo olimpico —: sono fiducioso». Anche Marzia Caravelli ieri è stata all’Acquacetosa: il versamento all’inserzione del semitendinoso è assorbito. Uomini. 60: Cerutti, Collio, Tumi. 400: Haliti, Juarez, L. Valentini. 800: Benedetti. 1500: Abdikadar, Salami. 3000: Haidane. 60 hs: Abate, Dal Molin, Tedesco. Alto: Chesani, Fassinotti, Tamberi. Asta: Piantella. Lungo: Catania, Ojiaku, Tremigliozzi. Triplo: Boni, Donato, Greco. Peso: Didoni. Donne. 60: Alloh, Draisci, Hooper. 400: Bazzoni, Spacca. 800: Cusma, Milani. 1500: Magnani, Viola. 3000: Weissteiner. 60 hs: Borsi, Cattaneo, Caravelli. Alto: Trost. Asta: Benecchi, Bruni. Lungo: Liboà. Triplo: La Mantia. Peso: Nicoletti, Rosa.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica Nazionali indoor Lavillenie 5.93

Rugby DOPO IL ROSSO IN STADE FRANÇAIS-BORDEAUX DI SABATO

Parisse domani alla disciplinare Insulto detto da un compagno? NICOLA MELILLO ROMA

Ci sarà Sergio Parisse sabato all’Olimpico? Un dubbio pesante, in casa Italia. Che sarà svelato domani. Certo, ci sarebbe la sfida col Galles, match delicato per capire, dopo la vittoria sulla Francia e il brutale k.o. in Scozia, se l’Italia di Brunel può giocarsela con tutti in questo Sei Nazioni. Ma è stato impossibile non pensare, il lunedì all’Acqua Acetosa, alla possibile assenza del capitano azzurro, il più temuto dai rivali (sabato, Dan Biggar aveva detto: «Va fermato Parisse a ogni costo, è il pericolo numero 1»). Rosso assurdo Il tutto per un cartellino rosso pazzesco rifilato al numero 8 azzurro sabato sera nel match di Top 14 fra Bordeaux-Bègles e Stade Français: al 36’ l’arbitro Laurent Cardona, che era di spalle, s’è voltato sentendo un «fuck» che riteneva rivolto a lui. Ma Parisse l’inglese non lo parla e il «fuck» era probabilmente del neozelandese Paul Williams, per imprecare per l’ennesima mano in ruck. Parisse si è rivolto all’arbitro chiedendo il giallo per i rivali e si è visto il rosso spiattellato davanti. Il guaio è serio: per una cosa del genere minimo sono

40 giorni di stop, dunque Sei Nazioni finito, visto che le sanzioni nei campionati valgono per le nazionali. Ricorso Parisse non parla e anche in Nazionale scuote la testa. Ha twittato: «Si è trattato di un’incomprensione che non potrà avere conseguenze. Giustizia sarà fatta». Peccato però che, nonostante il club parigino l’abbia sostenuto e lui abbia inviato immediatamente la lettera alla Lega per chiedere di affrontare il caso, in mat-

tinata a Parisse era arrivata, oltre alla sospensione di 10 giorni (normale per il rosso) anche la notifica della convocazione - a Top 14 fermo - per il 7 marzo di fronte alla Commissione di Disciplina. Apriti cielo: voleva dire niente Galles. Per fortuna a tarda mattinata, dopo che Parisse aveva presentato con il sostegno dello Stade e del suo presidente Savare, una richiesta di procedura d’urgenza, la Commissione ha deciso «a titolo eccezionale e per un corretto svolgimento

del Torneo» di convocare per domani alle 12 Parisse, che si difenderà dalle accuse dell’arbitro, anche lui presente. La sentenza Entro domani sera

sapremo com’è andata. Nel referto l’arbitro Cardona parla di un insulto in lingua inglese. Per questo si spera. Nel caso, sono pronti Barbieri e Vosawai, ma anche Zanni, che giocò il Sei Nazioni 2010 al posto di Parisse. Infortunato, però. Mica squalificato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CENTRO AZZURRO

(si.g.) Ai campionati francesi indoor di Aubière, 5.93 con l’asta di Renaud Lavillenie (mpm ’13). Ad Aubiére. Uomini. 60: Vicaut 6"53; 3. Lemaitre 6"69. 60 hs: P. Martinot-Lagarde 7"53; Bascou 7"56. Triplo: Correa 16.94. Donne. 60: Soumaré 7"24. 200: Danois 22"81. 400: Gayot 51"98. 60 hs: Okori 8"03; Decaux 8"04. Alto: Melfort 1.93. A Praga (R.Ceca). Uomini. Asta: Kudlicka 5.77. Peso: Stasek 20.73. Donne. 60: Cechova 7"24. 60 hs: Skrobakova 8"04. Ad Atene (Gre). Uomini. Alto: Baniotis 2.29. Lungo: Tsakonas 8.15; Tsatoumas 8.08. Donne. 1500: Gega (Alb) 4’09"90. Triplo: Paneta 14.29. A Dobrich (Bul). Uomini. Lungo: Dobrev 8.04. Donne. Triplo: Petrova 14.14. A Norkkoping (Sve). Uomini. Lungo: Torneus 8.15. Donne. 60/200: Ekelund (’97) 7"39/23"15. Alto: Green 1.94. A Novi Sad (Ser). Uomini. Peso: Kolasinac 20.46. A Floro (Nor). Uomini. 60/100: Ndure 6"63/10"30. A Gand (Bel). Uomini. 60. Batt.: J. Borlée 6"85. Donne. 60 hs: Aerts 8"01. A Jyvaskyla (Fin). Donne. 200: Latvala 23"32. A Sumy (Ucr). Donne. Alto: Holosha 1.95. Pentathlon: Fyodorova 4622. CROSS KENIANO A Philemon Rono e Margaret Wangare, a sorpresa, i Trials mondiali keniani di cross. Uomini (km 12): 1. P. Rono 35’22"; 2. T. Kiptoo 35’25"; 3. G. Kirui 35’26"; 4. Macharinyang 35’32"; 5. Ndiku 35’33"; 6. J. Korir 35’36". Donne (km 8): 1. Wangare 26’46"; 2. Cheptai 26’48"; 3. Kisa 26’50"; 4. E. Chebet 26’52"; 5. B. Chepkemoi 26’57"; 6. V. Kibiwot 27’04". GIULIETTA E ROMEO (m.m.) Così a Verona nella 6ª mezza Giulietta e Romeo (4596 arrivati). Uomini: 1. Ndiwa (Ken) 1h02’03"; 2. Curzi 1h05’30"; 4. Gobbo 1h06’30"; 5. Gualdi 1h06’42"; 6. Montorio 1h07’27"; 7. Ricatti 1h08’34"; 8. Campanella 1h08’37". Donne: 1. Patelli 1h16’48"; 2. Morano 1h17’09"; 3. Mancini 1h18’54".

Perone fratturato Stagione finita per Sgarbi Stagione finita per Alberto Sgarbi: in Italia Francia del 3 febbraio, il centro di Treviso si è fratturato un perone. La diagnosi parlerebbe di «frattura dello spiroide di perone leggermente scomposta». POLEMICA AIRONI Nella querelle Viadana Fir sulla revoca della Celtic agli Aironi, ieri il club ha sottolineato il passivo legato «ai soci parmensi, che hanno fatto mancare 1.446.000 euro».

Baseball EUROPA E POLEMICHE (m.c.) Elezioni contestate alla federazione europea a Bled (Slo): la mancata elezione di Totoni Sanna a presidente softball, battuto a sorpresa dal candidato olandese Van Overbeek (17 a 12) provoca la reazione italiana con il ritiro della candidatura a segretario di Francesca Fabretto, dello stesso Sanna a vicepresidente e di Massimo Fochi per la vicepresidenza del baseball a fianco del presidente Esselman (Ola), che ha superato lo sloveno Korosec. Saltati gli accordi con l’Olanda, il presidente Fraccari attua lo strappo.

Sergio Parisse guarda sbalordito il «rosso» dell’arbitro Cardona IPP

MERCATO (s.cam-m.c.). I Godo Knights hanno ingaggiato l'interno Johel Lino Zappone, italo-venezuelano classe1988, ex Modena. Il lanciatore Franklin Torres, 40 anni, dominicano naturalizzato italiano, lascia la Sicilia dopo 11 stagioni per approdare a Novara

Boxe WSB SABATO AL FORUM

Hockey ghiaccio OGGI

Tennis NOSTRO RIVALE IN DAVIS

Ippica STAGE IN FLORIDA

Ghiaccio

Italia Thunder Torna Russo

Gara-1 quarti Playoff al via

Bravo Raonic Tris a San José

Cristian Demuro magia americana

FIGURA AZZURRA A Torino (Tazzoli, 2ª gara nazionale). Sr. Uomini: 1. Pezzoli 127.50; 2. Settembrini 120.80. Donne: 1. Rodeghiero 134.60; 2. Cristini 123.12; 3. Andermarcher 122.96. Danza: 1. Bernardi-Mior 130.62. Jr. Uomini: 1. Palermo 153.76. Donne: 1. Calderone 112.74. Coppie: 1. Cernuschi-Ambrosini 95.73. Danza: 1. Ghislandi-Ortenzi 118.96. A Vienna (Sebt Memorial). Donne: 1. J. Helgesson (Sve) 160.66; 3. Bressanutti 136.98.

(r.g.) Nella penultima giornata delle qualificazioni delle Wsb, sabato sera al Forum, l’Italia Thunder Dolce&Gabbana, affronta la capolista del Girone B, i Kazakistan Arlans. I tecnici italiani Damiani e Bergamasco hanno scelto i cinque titolari: kg 54 Picardi, 61 Stankovic (Ser); 73 Tavares (Fra); 85 Benchabla (Alg); +91 Russo. All’andata fini 3-2 per i kazaki con successi milanesi di Benchabla e Yoka. BOSCHIERO AD ABANO (i.m.) La difesa volontaria dell’Europeo dei superpiuma di Devis Boschiero contro Samir Kasmi (Fra) il 23 marzo si terrà ad Abano o Montegrotto. Salta l’eventuale successiva difesa ufficiale con Vitaly Tajbert (Ger) che ha rinunciato alla qualifica. AZZURRI (i.m.) Da oggi al 24 febbraio quattro azzurri in gara al 64˚ torneo Strandja a Sofia (Bul) nel secondo impegno stagionale: 75 Luca Capuano, 81 Valentino Manfredonia, 91 Francesco Soggia, +91 Guido Vianello. All'angolo Maurizio Stecca. e Italo Mattioli. SOTTO ZAMORA (r.g.) Gli altri risultati di Trieste nel sottoclou di Zamora. Superleggeri: Esposito (14-1) b. Carrero (Nic. 11-21-3) 6 t.; Maccaroni (5-1-1) b. Lakatos (Ung, 11-41-1) ko 2; supermedi: Leone (3-1) b. Ortiz (Nic. 1-51-4) p. 6.

Clemente Russo, 30 anni BOZZANI

Il canadese Milos Raonic, nostro avversario ad aprile nei quarti di Coppa Davis, ha vinto l’ultima edizione del torneo di San Josè (Usa, 546.930 $, cemento) che dopo 125 anni scompare dal calendario Atp per trasferirsi a Rio. Per Raonic è il terzo trionfo consecutivo in California.

Una fase di un Milano-Asiago IPP

(m.l.) Oggi scattano i playoff-scudetto con gara-1 dei quarti (serie al meglio delle sette partite, come semifinali e finali). I tricolori del Bolzano, da ultimo vincitori del titolo tricolore nel 2008, 2009 e 2012, affrontano l’Asiago, campione nel 2010 e 2011. La finale comincerà il 23 marzo e si concluderà al più tardi il 6 aprile. Il Renon, vincitore della stagione regolare, affronta il Cortina. Il Milano, che disputerà le prime partite casalinghe a Torino (Agorà indisponibile per i Mondiali junior di figura) è a Brunico con il Val Pusteria.

Programma. Ore 20.30: Renon-Cortina; Val Pusteria-Milano; Bolzano-Asiago; Alleghe-Valpellice. Playout gara-1 (al meglio di 7): Val di Fassa-Pontebba. SERIE A-2 (m.l.) Gli abbinamenti playoff promozione al termine della stagione regolare (42 giornate). Vipiteno e Egna, già in semifinale, si contenderanno la Coppa di Lega (al meglio di 3, da venerdì). Quarti (al meglio di 5, da venerdì): Appiano-Caldaro; Gardena-Merano. Classifica finale stagione regolare: Vipiteno 89; Egna 84; Appiano 71; Gardena, Merano 64; Caldaro 63; Pergine* 37; Ev Bozen* 29 (* una in meno).

Finale: Raonic (Can) b. Haas (Ger) 6-4 6-3. DONNE DAGLI EMIRI Primo turno a Dubai (Eau, 2.000.000 $, cemento): Cirstea (Rom) b. Stephens (Usa) 5-7 6-3 6-2; Su-Wei Hsieh (Taiw) b. Lepchenko (Usa) 6-1 6-3; Ivanovic (Ser) b. Pavlyuchenkova (Rus) 6-3 7-6 (5); Putintseva (Kaz) b. Robson (Gb) 6-4 2-6 7-6 (6); Bartoli (Fra) b. Zakopalova (Cec) 3-6 6-4 6-1. DONNE IN AMERICA Primo turno a Memphis (Usa, 235.000 $, indoor): Arvidsson (Sve) b. Cepelova (Slk) 6-4 6-4; Hampton (Usa) b. Muguruza Blanco (Spa) 6-3 6-3; Tsurenko (Ucr) b. Sanchez (Usa) 6-2 6-4; Flipkens (Bel) b. Peer (Isr) 6-2 6-2. DONNE IN COLOMBIA Primo turno a Bogotà (Col, 235.000 $): Johansson (Fra) b. Dubois (Can) 6-4 2-6 6-3; Minella (Lus) b. Malek (Ger) 6-4 6-3; Cornet (Fra) b. Svitolina (Ucr) 6-2 7-6 (6). CIPOLLA CIAO A Buenos Aires (493.670 $, terra), 1˚ turno: Ramos (Spa) b. CIPOLLA 6-1 6-0.

Milos Raonic, 22 anni, n. 13 Atp EPA

Golf Chicco e Manassero da domani negli Usa

Cristian Demuro, 20 anni

«He rode a monster race!» (ha montato una corsa mostruosa) ha urlato il commentatore dell’ippodromo americano di Gulfstream Park, dopo la quarta e ultima vittoria americana del 20enne Cristian Demuro, che ha concluso il suo breve stage in Florida (ora andrà in Giappone) con un’interpretazione strepitosa, in sella al debuttante Readyshakego, offerto a 61/1. Lento alla sgabbiata, Readyshakego ha perso 20 matri, ma Demuro jr lo ha subito riportato in coda al gruppo, iniziando a infilare una serie di varchi che gli hanno consentito di trovarsi in quarta posizione sulla curva finale, dove Cristian ha avuto un contrasto con un avversario e ha dovuto riprendere il suo cavallo. La magia finale in dirittura, imboccata a 10 lunghezze dal primo: un paio di frustate a destra, altrettante a sinistra per evitare pericolose deviazioni verso l’interno e un poderoso cambio di marcia conclusivo per folgorare di una testa l’avversario al comando.

Francesco Molinari e Matteo Manassero partecipano da domani all’Accenture Match Play Championship a Marana, in Arizona (Usa), con 64 golfisti al via. I due italiani sono inseriti nello stesso gruppo di 16 dove è testa di serie Tiger Woods e sono inseriti, tra gli altri, anche Westwood e Kaymer. Molinari affronterà nel primo turno lo spagnolo Fernandez Castano e in caso di vittoria potrebbe trovare proprio Woods (contro Charles Howell III). Manassero incrocia invece il campione uscente Hunter Mahan. Intanto nel 2013 Francesco Molinari sarà sponsorizzato da Pirelli: il marchio apparirà su grip delle mazze e sulla sacca da golf.

Hockey in line

CUS Bologna, che proprio una settimana fa si è aggiudicata il tricolore.

Ippica Taranto: 14-2-11-6-7 8ª corsa - m 1600: 1 Pearl Jam (M. Mangiapane) 1.14.6; 2 Parisienne Mn; 3 Pilgrim del Ronco; 4 Per Te Bar; 5 Pepita Bip; Tot.: 1,95; 1,37, 3,48, 1,89 (64,49). Quinté: e 17.464,22. Quarté: e 581,00. Tris: e 170,54. OGGI QUINTÉ A MONTEGIORGIO Al San Paolo (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Orsa dei Fiori (11), Mesh Pb (14), Niarckos Sm (5), Nicoz (13), Morgana Bi (9) e Naia Jet (3). SI CORRE ANCHE Trotto: Trieste (15.15) e Aversa (15.10). A PARIGI Ieri a Vincennes buon secondo di Noir Desire (A. Guzzinati) nel Prix de Bracieux (m 2700) vinto da Ton Reve de Cahot (Thomain) in 1.14.5. Nel Prix Moulinet (m 2700) successo di Unique Quick (F. Nivard). SOlo 4˚ Un Mec d’Heriprè.

Pallavolo IN AZERBAIGIAN (a.a.) In Azerbaigian il Rabita Baku di Marcello Abbondanza chiude al primo posto la prima parte del campionato: 3-0 al Baladzhary. Rincorre il 2˚ posto con 2 gare da recuperare, l’Azerrail Baku di Alessandro Chiappini, Sara Anzanello, Luna Carrocci e Indre Sorokaite, 3-0 all’Azeryol, 4˚ posto assicurato per il Lokomotiv Baku di Giuseppe Cuccarini. IN RUSSIA (a.a.) In Russia rimane in testa al girone A il Kazan di Valerio Vermiglio: 3-0 al Soligorsk; il Novy Urengoy di Fefé De Giorgi è 2˚ nel B: 3-0 a Groznyi; ancora sconfitto l’Odintsovo di Roberto Santilli, 1-3 dallo Yaroslavl. Nel femminile l’ Odintsovo di Antonella Del Core e Veronica Angeloni sconfitto 0-3 dal Krasnodar nella 16ma; mentre Novy Urengoi di Marika Serafin supera 3-0 ’Ufa. IN POLONIA (a.a.) Il Belchatow di Dante Bonifante è stato sconfitto due volte a Resovia Rzeszow nei quarti, 3-1 e 3-2). IN TURCHIA (a.a.) Vincono i tre allenatori italiani nella 16ª: il Günes Istanbul di Giovanni Guidetti 3-0 con l’Ilnamk; l’Eczacibasi Istanbul di Lorenzo Micelli 3-0 al Fenerbahce; il Galatasaray Istanbul di Massimo Barbolini, Simona Gioli ed Eleonora Lo Bianco 3-1 allo Yesilyurt.

Scacchi CARUANA CEDE Fabiano Caruana si è lasciato sfuggire la vittoria nel torneo di Baden-Baden (Ger): nell’ultimo turno il Grande Maestro azzurro non è andato oltre il pari contro il tedesco Fridman dopo 86 mosse e 6h54’, mentre l’iridato indiano Viswanathan Anand — che era appaiato a lui in classifica - batteva il tedesco Naidistch.

Sport invernali Bob, Tartaglia: «Russi nascosti» Gli azzurri del bob sono rientrati ieri dal test event di Sochi, 9ª tappa di Coppa del Mondo e ultimo impegno della stagione. «La pista è ultimata, ma il ghiaccio non era tirato al massimo — racconta il d.t. Antonio Tartaglia — I russi stanno giocando a carte coperte. Ci ha stupito il caldo, c’erano anche 15˚, in vista dei Giochi bisognerà provare soluzioni diverse. Ora nel weekend andiamo a fare i Tricolori a Igls e a marzo testeremo pattini e il bob studiato con la Ferrari a La Plagne».

Tennis Classifiche Serena numero 1 Nelle nuove classifiche, con Serena Williams che torna numero 1, Errani sempre 7ª, perdono un posto Errani e Seppi tra gli uomini, mentre la semifinali a San Paolo fa guadagnare 13 posizioni a Bolelli. Uomini: Djokovic (Ser) 12.960; 2. Federer (Svi) 9.855; 3. Murray (Gb) 8.480; 4. Ferrer (Spa) 6.865; 5. Nadal (Spa) 5.755; 6. Berdych (Cec) 4485; 7. Del Potro (Arg) 4410; 8. Tsonga (Fra) 3515; 9. Tipsarevic (Ser) 3125; 10. Gasquet (Fra) 2880. Gli italiani: 19. (18) Seppi 1730; 44. Fognini 905; 56. (58) Lorenzi 785; 67. (80) Simone Bolelli 725; 99. Cipolla 533; 113. (88) Volandri 477 .

SERIE A-1 (m.l.) La 14ª giornata. Risultati: Vicenza-Empoli 12-3; Asiago-Cittadella 6-4; Padova-Molinese 6-3. Rip. Roma. Oggi: Milano24-Monleale (ore 21, diretta RaiSport 2). Classifica: Monleale* 30; Vicenza 29; Padova* 28; Milano** 27, Cittadella 15; Molinese*, Asiago* 10; Roma* 9; Empoli 3 (*una in meno; **due in meno).

Donne: 1. (2) S. Williams (Usa) 10.590; 2. (1) Azarenka (Bie) 10.325; 3. Sharapova (Rus) 9.715; 4. A. Radwanska (Pol) 7.750; 5. Li Na (Cina) 6.130; 6. Kerber (Ger) 5.400; 7. ERRANI 4820; 8. Kvitova (Cec) 4510; 9. Stosur (Aus) 3835; 10. Wozniacki (Dan) 3570. Le altre italiane: 17. (16) Vinci 2535; 53. (54) Schiavone 1083; 60. (56) Pennetta 966; 73. (76) Giorgi 839; 133. (120) Knapp 515.

Hockey pista

Tennistavolo

POSTICIPI (m.nan) Stasera cinque posticipi della 15ª: Viareggio-Breganze, Valdagno-Prato, Lodi-Trissino, Novara-Forte dei Marmi, Follonica-Bassano. Giocata sabato: Sarzana-Matera 5-3. Classifica: Viareggio e Valdagno 39, Bassano e Lodi 32, Forte dei Marmi 28, Breganze 22, Novara 20, Sarzana* 17, Prato 15, Matera* 14, Trissino 12, Follonica 10, Giovinazzo 6, Thiene 1. (*una partita in più)

SERIE A In A-1 maschile 3ª di ritorno della prima fase: Perugia-Cagliari 0-4, Castel Goffredo-Carrara 4-0. Classifica: Carrara 16; Castel Goffredo 9; Cagliari 6; Perugia 1. In A-1 femminile 3a di ritorno: Sandonatese-Norbello 3-3, Quartu-Genova 4-0, Cortemaggiore-Cagliari 4-0. Classifica: Sandonatese e Norbello 13; Cortemaggiore 12; Quartu 7; Cagliari 3; Genova 0.

Hockey prato SUPER BRA INDOOR L'HC Bra vince il Challenge I di Budapest (Ung) e fa vincere l'Italia, che conquista la promozione alla Pool B delle competizioni EHF. In finale Bra-Senkwice (Slk) 11-1 ( Massimo Lanzano, allenatore- giocatore miglior realizzatore). L'anno prossimo, però, a partecipare al torneo non saranno i piemontesi ma il

Vela ALINGHI (r.ra) Dopo la vittoria dell’America’s Cup, nel mirino di Ernesto Bertarelli c’è adesso la Volvo Ocean Race. Secondo indiscrezioni il patron di Alinghi vorrebbe partecipare al prossimo giro del mondo a tappe che partirà da Alicante nel 2014, skipper dell’equipaggio dell’imprenditore svizzero sarebbe ancora una volta Brad Butterworth.


MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TERZO TEMPO GazzaFocus

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domande a... ANGELO BINAGHI Presidente Federtennis

«Pagnozzi è il miglior dirigente italiano»

Presidenza Coni

Pagnozzi-Malagò 5 la sfida è all’ultimo atto Oggi il dopo-Petrucci

domande a... FRANCO CHIMENTI Presidente Federgolf

I 76 grandi elettori scelgono la guida per il prossimo quadriennio «Malagò è il rinnovamento L’ex segretario è il favorito. Ma molti tacciono l’intenzione di voto nel mondo dello sport»

Angelo Binaghi, 52 anni, presidente Federtennis, quarto mandato. E’ uno tra i più convinti sostenitori di Pagnozzi ed è soprattutto tra i più accaniti «demolitori» della candidatura di Malagò.

Franco Chimenti, 73 anni, presidente Federgolf, quarto mandato. E’ tra i presidenti il più dichiarato sostenitore di Malagò. Nel 2009 nella corsa al Coni fu sconfitto da Petrucci 55-24

1. Presidente Binaghi, perché Pagnozzi sì? «Perché Petrucci non poteva candidarsi altrimenti avremmo continuato con lui e con Pagnozzi segretario generale. Poi anche perché Pagnozzi è il miglior dirigente sportivo italiano»

1.

Presidente Chimenti, perché Malagò sì? «Perché Malagò è un dirigente molto capace e penso sia in grado di portare il rinnovamento nel mondo dello sport»

2. Perché Malagò no? «Perché noi del tennis lo conosciamo bene come dirigente e vorremmo evitare la stessa esperienza al mondo dello sport. E’ assai significativo che le sue federazioni di riferimento, il tennis e il nuoto, che lo hanno visto come dirigente, siano schierate con Pagnozzi».

3. Che cosa non le è piaciuto di questa campagna elettorale? «Niente. Sono anzi stato favorevolmente colpito. Conoscendo Malagò, per la verità, mi aspettavo peggio».

4.

Ritiene che alcune dichiarazioni di voto possano essere ingannevoli? «Assolutamente no. I presidenti federali sono persone serie e se hanno detto una cosa, mantengono l’impegno».

5. Settantasei grandi elettori: secondo lei quanto a quanto finirà? «Vince sicuramente Pagnozzi e Malagò prende meno voti di Chimenti che nella sfida a Petrucci prese 24 degli allora 79 voti in palio».

Raffaele Pagnozzi E’ nato ad Avellino il 5 luglio 1948, ma

Giovanni Malagò Nato a Roma il 13 marzo 1959, è stato

risiede a Frascati (Roma). Segretario generale uscente (dopo essere stato in carica per 20 anni), è al Coni dal 1973 BARTOLETTI

presidente del comitato organizzatore dei Mondiali di nuoto di Roma 2009 ed è presidente del Circolo Canottieri Aniene BARTOLETTI

RUGGIERO PALOMBO

Elezioni Coni, idea della Gazzetta dello Sport: telefonare ai 76 grandi elettori del Consiglio Nazionale e chiedere loro se, nel segreto dell’urna, voteranno stamane per Pagnozzi o per Malagò. A disposizione anche una terza, democratica e salvifica via: avvalersi della facoltà di non rispondere. Chiamatelo sondaggio, ma a poche ore dal voto meglio sarebbe definirla inchiesta, abbiamo fatto quello che già tentammo quattro anni fa, quando a fronteggiarsi furono Petrucci e Chimenti. Oggi come allora, apriti cielo. Fronte doppio Il nostro Maurizio

Galdi, costretto all’ingrato compito telefonico, si è beccato una serie, peraltro limitata, di contumelie. E allora spieghiamoci, una volta per tutte: non siamo noi a indirizzare o condiziona-

re elezioni che comunque vada si giocano sul filo, con Pagnozzi chiaro favorito e Malagò outsider assai agguerrito. E non è colpa nostra se c’è un fronte (Pagnozzi) che ha sposato la linea strategica della dichiarazione di voto se non addirittura della firma in calce a un documento e c’è un altro fronte (Malagò) che ha invece optato, scientificamente, per tenere il voto il più possibile «sommerso». Due scarpe Mesi fa, non appari-

re per non incorrere in chissà quali presunte rappresaglie del presidente uscente Petrucci, sponsor dichiarato di Pagnozzi, poteva essere comprensibile, oggi non ha ragione di essere. Petrucci è fuori, Pagnozzi s’è autosospeso, Agabio è un vicario che non può incidere. Rischi? Nessuno. Chimenti contro Petrucci, quattro anni fa, prese quasi un terzo dei voti. Risulta che qualcuno degli abbastanza identificabili elettori di Chimen-

ti abbia pagato cara in questo quadriennio l’«insubordinazione» al Palazzo? No. E allora il sospetto prevalente è che a diversi elettori il riserbo, specie quello più sdegnato, fa comodo per tenere il più a lungo possibile il piede in due scarpe. In Italia la salita in corsa sul carro del vincitore è specialità olimpica. Ottimismo Settantasei grandi

elettori, quorum per nominare il nuovo presidente del Coni a 39 voti: nella nostra inchiesta proprio in 39 si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Degli altri 37 «dichiarati», tantissimi hanno scelto una strada, pochissimi l’altra. Una telefonata ai competitor, per sapere da Pagnozzi che secondo lui 44 voti e dunque l’elezione sono blindati e c’è incertezza solo sulle dimensioni del successo, causa un’altra decina di votanti ancora incerti. E per sapere da Malagò che la contesa era e resta voto a voto e che per lui quota 40

LA CURIOSITÀ

IL VIA AI LAVORI ALLE 9.30

Dagli exit poll delle «ultime cene» Pagnozzi sembra in vantaggio

Servono 39 voti: diretta su tre tv Si eleggono anche i membri della Giunta

Ultima cena, cena delle beffe, chiamatela come volete. Ieri sera due tavoli, uno da Pagnozzi al Parco dei Principi, l’altro da Malagò al Majestic. Contati 40 grandi elettori al primo tavolo e una quindicina al secondo. Maggiori difficoltà di identificazione dei convitati chez Malagò causa il «fatevi più in là, questa è violazione della privacy» riservato alla stampa dal padrone di casa. Contabilità spicciola: con Carraro e Cinquanta rimasti a casa, il solo membro Cio

Pescante grande elettore (ma non dichiarato, ci mancherebbe) di Malagò, si è dato un bel daffare al Majestic in compagnia di Buonfiglio (canoa) sulle proiezioni di voto. Hanno fatto gli straordinari Scarso (scherma) e il suo allievo Pastore, un’ora chez Pagnozzi e poi via di corsa da Malagò. Nei 40 di Pagnozzi ci sono anche loro e Zanella (squash) che è sceso da un taxi per risalirci due minuti dopo, e fa il paio con Giomi (atletica) passato da Malagò ma senza nemmeno togliersi il cappotto.

Alle 9.30 comincia il Consiglio Nazionale elettivo del Coni. Sarà presieduto da Franco Carraro, segretario il Notaio Andrea Fontecchia. I candidati alla presidenza parleranno per otto minuti: prima Pagnozzi, per sorteggio, poi Malagò. CHI VOTA: Si procederà allo scrutinio della lettera dell’alfabeto dalla quale si comincerà a chiamare i 76 «grandi elettori» (45 presidenti federali, 3 membri Cio, 3 presidenti regionali, 3 delegati provinciali, 9 atleti, 4 tecnici, 1 associazioni benemerite, 5 Enti di

promozione, 3 Discipline associate) nelle quattro cabine predisposte nel Salone d’Onore del Palazzo Acca. CHI VINCE: Si vince con 39 voti. Le schede saranno scrutinate dal Collegio dei revisori dei Conti presieduto da Raffaele Squitieri. LA GIUNTA: Eletto il presidente si passerà alla votazione per la Giunta, 13 componenti più i membri Cio: sei diverse schede, ciascun elettore potrà esprimere una sola preferenza per i componenti in rappresentanza di Atleti, Tecnici, Enti di

e dunque anche qui l’elezione è stata raggiunta. Uno dei due pecca di ottimismo. Medaglie Dopo il presidente, si

voterà per la Giunta, con successiva indicazione a cura dei presidenti dei rispettivi segretari generali (Luca Pancalli per Pagnozzi, Roberto Fabbricini per Malagò). Tra i diversi ritiri dei candidati Giunta, dove l’unica certa di un posto è la «tecnica» Valentina Turisini (più vicina a Malagò che a Pagnozzi), spicca quello di Cesare Croce, ex presidente Fise, in forza come dirigente alla «squadra» di Malagò. Che spiega di un ritiro concordato nell’ambito di una precisa «strategia elettorale», tesi confermata a metà dal diretto interessato che aggiunge: «Non potevo andare contro la mia federazione». Quasi ogni medaglia, in questa competizione, ha il suo rovescio. E oro in giro se ne vede poco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Promozione, Territoriali (Regioni e Provincie), mentre potrà esprimere fino ad un massimo di cinque preferenze per l’elezione dei sette dirigenti, tra presidenti di federazione e non. I CANDIDATI: Già certa di essere eletta Turisini in quota tecnici. Per i sette dirigenti (max 5 presidenti federali) sono candidati dieci presidenti, Abete (calcio), Barelli (nuoto), Binaghi (tennis), Buonfiglio (canoa), Chimenti (golf), Di Rocco (ciclismo), Fraccari (baseball), Matteoli (pesca), Roda (sport invernali), Scarso (scherma), e tre dirigenti non presidenti: Anesi, Chechi e Pigozzi. Per due posti da atleti

2. Perché Pagnozzi no? «Non ho nulla contro di lui e non critico neanche il passato del Coni di cui ho fatto parte anche io. Comunque ritengo sia il momento di un cambiamento e per questo ritengo Malagò adatto» 3. Che cosa non le è piaciuto di questa campagna elettorale? «È stata una tenzone corretta. Certo ci sono state delle schermaglie, ma non penso si sia arrivati a scontri importanti. In sostanza penso che la correttezza abbia prevalso e che lo scontro tra i due candidati sia stato leale». 4. Ritiene che alcune dichiarazioni di voto possano essere ingannevoli? «Da quello che ho sentito in questi giorni ritengo di sì, ma lo si saprà solamente dopo le votazioni». 5. Settantasei grandi elettori: secondo lei quanto a quanto finirà? «Sono sicuro che Malagò vincerà senza problemi. Sono convinto che Giovanni disponga di almeno 40 voti».

sono candidati De Pellegrin (arco paralimpici), May (atletica), Sensini (vela), Vaccari (rugby). Per il posto degli Enti di promozione Achini, Gallo e Neri. Per quello dei Regionali Sturani e Porqueddu, dei Provinciali Iacono e Talento. IL SEGRETARIO: Subito dopo l’elezione della Giunta ci sarà la prima riunione pe la nomina del segretario generale: Pancalli se presidente sarà Pagnozzi, l’accoppiata Fabbricini con vice Mornati se sarà eletto Malagò. LA TV: È prevista la diretta sul sito del Coni in WebTv, oltre alle dirette di SuperTennis, RaiSport e SkySport.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_la settimana decisiva

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

IL NOSTRO DIARIO ELETTORALE

Saranno le piazze oppure la tv a decidere queste elezioni? Anche Bersani è tornato ai comizi. Le sfide televisive non spostano più voti a sufficienza. La gente cerca un’emozione: Grillo sembra dargliela La parola chiave di quest’ultima settimana di campagna elettorale è «piazze». Come mai tutti evitano le piazze tranne Grillo e, in questi ultimi giorni, Bersani? È proprio vero che sarà la piazza televisiva a determinare la vittoria, come sembra di capire guardando i palinsesti zeppi di politica? E perché riunirsi nel chiuso di un teatro invece che affrontare la folla dei propri sostenitori all’aperto?

1 Forse non esiste più «la folla dei propri sostenitori»?

È un problema. In tempi normali, i partiti o i sindacati aggirano il problema della disaffezione dei loro supporter moltiplicando il numero delle manifestazioni, in modo che giornali e tg possano titolare «cento città in piazza» o simili. Nessuno va a vedere quanti militanti stanno poi effettivamente in ogni singola piazza. Sul profilo Twitter di Bersani è apparsa una foto di piazza del Duomo a Milano gremitissima, e il sottinteso era che si trattasse della manifestazione di sabato scorso. Ma i navigatori si sono accorti che quella era una piazza del Duomo del 2011, in occasione del comizio finale di Pisapia, e la foto quindi è stata ritirata con tante scuse. Solo un piccolo incidente, ma significativo di una specie di nostalgia per il tempo che fu. Oltre tutto, sabato a Milano, con Vendola, Pisapia, Ambrosoli e persino Prodi, i militanti sotto il palco di Bersani non erano per nulla pochi.

Il via libera

Urbano Cairo batte Diego Della Valle. Ma questa volta il calcio e Torino o Fiorentina non c’entrano. La partita tra i due imprenditori riguardava l’acquisizione del La7, dopo il blitz del patron della Viola che 48 ore fa aveva manifestato il suo interesse con una lettera, chiedendo alcuni giorni per studiare i conti dell’azienda. E il cda di Telecom, riunitosi ieri sotto la presidenza di Franco Bernabè, dopo tre ore di riunione ha deciso di virare verso il presidente dei granata per la cessione dell’emittente televisiva. L’offerta dell’editore alessandrino è prevalsa anche su quella avanzata dal fondo Clessidra di Claudio Sposito. A ufficializzare l’esito una nota del

Vota Antonio -6

Monti e il Pd: «Facciamo il confronto tra i 6 leader»

Mario Monti, 69 anni LAPRESSE

Adunate A sinistra, Beppe Grillo durante il comizio tenuto sabato a Torino. Sopra, Pierluigi Bersani parla domenica a Milano ANSA/LAPRESSE

2 Ma non erano tanti come due anni fa. Quindi, nel frattempo, è successo qualcosa.

La piazza è luogo della politica dal tempo dei tempi. Si può andare a ben prima di Bava Beccaris e risalire fino alle manifestazioni con più di venti morti a Torino quando si decise di spostare la capitale a Firenze (1864) o agli immensi cortei romani, sapientemente organizzati, per papa Pio IX (1846-1847). Poi ci sono le grandi marce di questo dopoguerra, i metalmeccanici, la scuola, la grande manifestazione che nel 1994 fece cadere Berlusconi. Perché una volta sì, e adesso non più? Perché, con la disillusione e la fine delle ideologie, è finita l’emozione, ingrediente essenziale per questi spettacoli politici. A Roma questi o quelli sfilano praticamente tutti i sabati, ma sono sempre poche decine e il loro sbracciarsi è inutile. Le do la controprova di questo ragionamento: domenica scorsa piazza San Pietro era di nuovo piena di pellegrini venuti ad ascoltare il penultimo Angelus del Papa. Le dimissioni hanno agi-

«

Io oggi canto in mezzo all’altra gente perché ce credo o forse per decenza che partecipazione certo è libertà DANIELE SILVESTRI A BOCCA CHIUSA-SANREMO ’13

to fortemente sul cuore del popolo, il quale s’è schierato col cuore prima ancora che col cervello a fianco del Pastore tradito dai suoi. Ma dalla morte di Wojtyla a oggi, invece, quella piazza era andata lentamente svuotandosi, fino ad indurre commentatori e sociologi a interrogarsi sulla perdita di affetto per la Chiesa. È per l’emozione che sapeva trasmettere che risulta indimenticabile un uomo come Giovanni XXIII, il cui pontificato durò poco meno di cinque anni. Ma sempre a piazze piene.

3 Grillo perciò trasmette soprattutto un’emozione.

Sì, la benzina di Grillo è la rabbia di tutti verso i nostri politici incapaci. Senza eccezioni. Non eravamo a Cremona, per il comizio di ieri, ma il giornale del posto, La Provincia, ha titolato sul web «Piazza Stradivari stracolma». Dentro, la foto è simile a quella di Pisapia del 2011: gente accalcata ovunque. Il comico tra l’altro ha detto: «Noi non abbiamo più bisogno della televisione. È questa, la piazza, la nostra tv».

5 4 Ma la tv conta ancora o no? Cioè, c’è chi la piazza se la può permettere e chi no.

Bersani un qualche recupero della piazza, visti i successi della tournée di Grillo, lo sta tentando. Domani sarà a Palermo con Matteo Renzi e il governatore Crocetta, giovedì andrà a Napoli, venerdì sarà a Roma anche lui, ma al chiuso del teatro Ambra Jovinelli, col candidato alla presidenza della Regione Lazio Zingaretti. Oltre tutto, quel teatro è a meno di un chilometro da piazza San Giovanni, qualche mescolanza con i grillini sarà inevitabile. Quanto a Berlusconi, la

La7, Telecom sceglie Cairo «Tratteremo solo con lui»

L’imprenditore alessandrino Urbano Cairo, 55 anni ANSA

piazza e il grande comizio organizzato alla maniera del 1˚ maggio non fa per lui. Preferisce teatri o luoghi comunque chiusi, dove i suoi tifosi stanno seduti e ingannano il tempo applaudendo. Ieri, alla Fiera di Milano, un tizio lo ha contestato tirandogli addosso degli aeroplanini di carta e mentre una decina di militanti furiosi lo allontanavano al grido di «Monte dei Paschi!», s’è sentita la voce del Cav gridare: «È il solito juventino».

Consiglio di Amministrazione che ha approvato l’avvio di una fase di negoziazione in esclusiva con la Cairo Communication «per la cessione dell’intera partecipazione in La7 srl con l’esclusione della quota di Mtv Italia». La decisione è stata presa a maggioranza. Non ha quindi vinto la fronda dei «temporeggiatori», che avrebbe voluto far slittare la vendita dopo le elezioni per dare la possibilità a Della Valle di preparare un’offerta. Anzi «la sua proposta non è stata presa in considerazione, la politica non entra nel cda», ha spiegato il consigliere Tarak Ben Ammar. Lapidario il manager: «Ne prendo atto, volevamo proporre un nuovo modello di media».

Chi sa. All’inizio degli anni Novanta la Lega entrò in Parlamento benché ignorata dai tg. Oggi è un bombardamento, con risultati tutti da capire. Il successo del Cavaliere da Santoro non garantisce affatto la vittoria il 24-25 febbraio, anche se Berlusconi ha conquistato l’Italia con le sue tre reti. Grillo, a non andare in tv, forse l’ha indovinata. E però le televisioni non fanno altro che parlare di lui e mostrarcelo che grida dal palco. Alla fine, in tv ci va in realtà anche lui, e parecchio.

Niente come il confronto tv accende gli ultimi fuochi della campagna elettorale. Basta ascoltare il Pdl, che con Paolo Bonaiuti ha caricato a testa bassa contro la Rai: «Il d.g. Luigi Gubitosi si fa portavoce di Monti proponendo un dibattito televisivo a tre. E si fa anche portavoce di Bersani per un confronto non più a tre, ma a sei». Invece, per il partito di Silvio Berlusconi, l’unica proposta possibile è quella più volte avanzata dallo stesso Cavaliere: «Serve un faccia a faccia tra i due esponenti delle uniche coalizioni che hanno la possibilità di vincere», ha ribadito Bonaiuti. Il niet è, però, arrivato da Bersani: «Finiamola con questo balletto. Non saprei cosa rispondere a Ingroia, Grillo o Giannino se mi chiedessero perché loro al confronto non ci sono. Se lo facciamo, lo facciamo tutti quanti». E sulla necessità di un confronto tv è tornato ieri anche Mario Monti, dopo aver lanciato domenica la proposta: «Non solo Grillo, ma anche gli altri stanno deludendo le aspettative dei cittadini». In più, il Prof si è detto disponibile al dibattito allargato a tutti e sei i candidati premier: «Mi va benissimo e confido anche nella presenza di Grillo e di Silvio Berlusconi». Ma uno dei sei aspiranti premier ieri ha vissuto un giornata difficile: l’economista Luigi Zingales ha lasciato «Fare-Fermare il Declino», accusando il candidato, Oscar Giannino, di aver millantato un master (mai preso) a Chicago, nella stessa università in cui insegna il professore. «Solo un equivoco», la replica del diretto interessato.

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IL DOCUMENTARIO STASERA SU SKY

OGGI LA RISPOSTA

Va in onda la burla alla politica show

I 2 marò all’India: «Fateci tornare, vogliamo votare»

Come mettere a nudo il legame perverso tra politica e media: ci sono riusciti quattro attori diretti dal documentarista Alberto D’Onofrio nel film «Il sogno dell’alieno», in onda stasera alle 21.10 su Sky Cinema HD. Il piccolo gruppo ha finto di voler lanciare un programma di cambiamento del nostro Paese e, mescolando proposte banali e qualunquiste con idee singolari, come vendere il Colosseo ai cinesi, ha dimostrato quanto sia semplice catturare l’attenzione di giornali e tv su un progetto artificioso. Concepito solo per mettere in evidenza il sottile confine fra realtà e finzione. Tra incursioni al Meeting di Rimini e alla Mostra del Cinema di Venezia, passando per gli incontri di alta finanza a Cernobbio e i comizi politici, i quattro «finti alieni» sono riusciti a catturare l’attenzione di politici e giornalisti, pronti persino a firmare un’agenda programmatica. Che, tuttavia, non esiste. Come non esiste il progetto politico degli «alieni» ma, dietro tante parole, nessuno sembra essersene mai reso conto. Conta solo apparire.

Potrebbero tornare in Italia per le elezioni Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò bloccati in India. La loro domanda verrà esaminata oggi dal presidente della Corte Suprema indiana, Altamas Kabir. I nostri militari, accusati di aver ucciso, il 15 febbraio 2012, due pescatori indiani scambiati per pirati. sono in attesa che un tribunale speciale decida la giurisdizione sull’incidente e hanno chiesto una licenza di massimo un mese di durata. In occasione delle ultime festività natalizie, erano già rientrati in Italia per 2 settimane, liberi su cauzione.


MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

ALTRI MONDI

L’ANNUNCIO SUL WEB

Chavez a sorpresa rientra in Venezuela Hugo Chavez (nella foto) è rientrato a Caracas dopo il lungo ricovero a Cuba: lo ha annunciato lo stesso presidente venezuela-

«Un cardinale Usa coprì i pedofili» È bufera Conclave I cattolici americani contro Mahony accusato di aver coperto 129 abusi: «Non voti per il Papa» LA SCELTA IN VATICANO

«Twitter proibito ai 117 elettori» Chiude @pontifex @pontifex ha superato i due milioni di followers, ma l’account Twitter del Papa si fermerà il 28 febbraio, giorno in cui Benedetto XVI lascerà. Di certo, per i cardinali elettori del nuovo pontefice il micro blogging è una frontiera da «regolarizzare» visto che sono numerosi i porporati che cinguettano: il più «seguito» è il cardinale Gianfranco Ravasi, ma c’è anche l’arcivescovo di Milano, cardinal Angelo Scola. È stato ribadito che per tutti loro vale il silenzio assoluto durante il Conclave. Anche per Twitter,

La petizione per chiedere al cardinal Mahony di rinunciare al Conclave FILIPPO CONTICELLO

Dall’inizio ha fatto tremare il pontificato di Benedetto XVI e per molti osservatori ha contribuito alle dimissioni spiazzanti del Papa. Lo scandalo dei preti pedofili in Usa avvelena la vita vaticana, anche adesso che sul Conclave di marzo crescono ipotesi e scommesse. Anzi, sull’evento che deciderà il successore di Ratzinger si allunga una polemica furiosa: un’ampia fetta di cattolici statunitensi vuole che sia estromesso dai 117 cardinali-elettori Roger Mahony, 77enne ex arcivescovo di Los Angeles accusato di aver insabbiato 129 abusi sessuali su minori. Tra l’altro, è stato sollevato dagli incarichi «ufficiali» per opera dell’attuale arcivescovo, monsignor Josè Gomez. E prima del Conclave ha un impegno

Anche «Famiglia Cristiana» lancia un sondaggio: «È giusto che pure lui vada a Roma?» delicato: sabato sarà interrogato per il caso di un uomo molestato 30 anni fa da un sacerdote messicano, Nicolas Aguilar Rivera, in visita a Los Angeles. Sì o no? Mahony ha una certa dimestichezza con i tribunali visto i tanti interrogatori messi in fila negli anni, ma stavolta l’accusatore dice di aver trovato 130 pagine di nuovi documenti: don Rivera, tornato in Messico solo dopo essere stato avvertito delle indagini in corso, avrebbe molestato 26 ragazzini nei 9 mesi passati in California. E le presunte copertu-

re di Mahony hanno portato il suo successore a proibirgli «impegni amministravi e pubblici», salvo poi fare una piccola marcia indietro: «Può comunque svolgere attività pastorale», ha detto la settimana scorsa monsignor Gomez. Per questo l’ex arcivescovo nella bufera ha confermato che a marzo volerà a Roma e sul blog ha scritto di sentirsi «ripetutamente umiliato». La sua scelta nonostante l’affondo affilato della potentissima «Catholics United», 50 mila membri vicini alla Casa Bianca obamiana: «Stay home», si legge nella loro petizione, che circola prepotente anche in Italia. Famiglia Cristiana, ad esempio, pubblicando un ampio dossier, ha lanciato un sondaggio online: Mahony al Conclave sì o no? Dovranno rispondere in fretta, non solo i lettori.

no su Twitter. «Siamo di nuovo nella madrepatria. Grazie a Dio» ha scritto. Chavez, malato di cancro, è stato sottoposto al terzo intervento in un anno e mezzo. Adesso è ricoverato all’Ospedale Militare della capitale e qui potrebbe giurare al più presto per l’investitura a capo dello Stato.

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QUOTATI 7500 EURO

Russia: tutti a caccia di pezzi del meteorite Il meteorite che venerdì si è schiantato nella regione russa di Celiabinsk, ferendo oltre 1200 persone, ha scatenato una nuova

LO SCANDALO IN UNA SEDE TEDESCA

UN PRETE SPECIALE

LA GAZZETTA DELLO SPORT

«corsa all’oro». Da tutto il Paese arrivano cercatori che vanno a caccia di pezzi dell’«oggetto spaziale»: un frammento, nelle aste russe su Internet, può arrivare a costare anche 7.500 euro. I frammenti, tra l’altro, emettono tracce insolitamente elevate di radiazioni.

Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABIATA

DI FIAMMA SATTA

)

In quei regni del consumo tutto in regola per i disabili

S In Messico acqua santa «sparata» sui fedeli Un originale modo per avvicinare i bambini alla fede e alla messa è stato escogitato da un prete messicano della parrocchia di Ojo de Agua a Saltillo, nello Stato di Coahuila. Domenica, indossato un abito talare con l’icona di Superman, padre Humberto Alvarez, ha impugnato una pistola giocattolo caricata con l’acqua benedetta. Poi, quando è arrivato il momento della benedizione, l’ha sparata sulla folla di giovanissimi fedeli, stupiti e divertiti

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La sede di Amazon nei giorni dello scandalo AFP

Amazon rompe con i vigilantes «neo-nazisti» Sulla tolleranza razziale e rispetto dei lavoratori non si scherza. Amazon, la multinazionale americana del commercio elettronico, non ci ha pensato due volte e ha interrotto «con effetto immediato» i rapporti con l’impresa di sicurezza tedesca Hensel European Security Services (H.e.s.s.), accusata in un’inchiesta della tv pubblica Ard di simpatie neonaziste e di aver maltrattato con i suoi vigilantes i lavoratori stranieri. Via l’appalto dunque, perché «abbiamo tolleranza zero per la discriminazione e l’intimidazione e ci aspettiamo lo stesso da qualsiasi compagnia con cui lavoriamo. La criticata azienda sulla sicurezza interna non verrà mai più utilizzata», ha detto ieri il portavoce di Amazon Germania, Ulrike Stoecker. Vessati e sfruttati La H.e.s.s., acronimo che inevitabilmente richiama al cognome del braccio destro di Hitler Rudolf Hess, è stata sorpresa a insultare e minacciare, eseguendo anche perquisizioni illegittime, gli oltre 5 mila lavoratori interinali stranieri reclutati per impacchettare i prodotti Amazon sotto Natale. Le guardie, inoltre, indossavano i capi di abbigliamento della Thor Steinar, marca simbolo dei simpatizzanti neonazisti, vietata in alcuni stadi tedeschi e tolta anche dal catalogo Amazon. La H.e.s.s. respinge tutte le accuse, ma il ministro tedesco del Lavoro, Ursula von der Leyen, ha già dichiarato: «Se dovesse risultare qualsiasi responsabilità sul lavoro temporaneo, la licenza dell’azienda è a rischio». Diverse le testimonianze dei lavoratori maltrattati, arrivati da tutta Europa ma in particolare da Paesi in crisi come la Spagna, da cui emergono però anche i pessimi salari con cui venivano retribuiti: turni massacranti pagati pochissimo e comunque meno di quanto promesso, visto che dallo stipendio veniva trattenuto il 12% per le società interinali che li avevano collocati (e altro denaro per modesti alloggi). In rete è già esplosa la protesta e in molti propongono di boicottare Amazon.

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Pare che in Italia negli ultimi 50 anni il ritmo del consumo di suolo sia stato di 8 metri quadrati al secondo, un “primato” europeo. Questa nostra dissennata e vampiresca cementificazione non riguarda, però, la costruzione di rampe e scivoli per agevolare il prossimo in difficoltà, scarsissima ovunque. Sapete, invece, dove ce ne sono in straordinaria abbondanza? Nei centri commerciali. Ne ho visitato uno giorni fa e ho constatato: parcheggi con numerosi posti per disabili ben segnalati e dotati di zona tratteggiata, sia a destra che a sinistra, che diventano spazi per comode rampette di accesso ai marciapiedi; negozi privi di scalini e quindi accessibili a carrozzine e passeggini; bagni per disabili ben attrezzati; rampe e scivoli ogni venti metri di marciapiede... Insomma lì, in quel regno del Consumismo, tutto funziona a dovere. Tale accogliente scorrevolezza, invece di rallegrarmi, mi ha fatto imbufalire. Non tanto perché il suo fine è, ovviamente, la facilitazione agli acquisti, ma perché ben dimostra che coloro che si occupano di edificabilità (sindaci, assessori, sovrintendenti, funzionari, costruttori, progettisti, direttori dei lavori, geometri) sanno bene cosa e come farlo, conoscono le necessità dei cittadini e le regole della civiltà ma non le vogliono applicare. E chi conosce le regole civili ma se ne frega, al paese mio è un abilione. Dal sindaco in giù. *seguite Fiamma su diversamenteaffabile.it

notizie Tascabili

Estremisti islamici

Arrestata una 21enne

Rapito italiano in Nigeria: ieri la rivendicazione

Carpi, partorisce e getta il neonato nella lavatrice

Incredibile incidente in Valtellina

Il gruppo estremista islamico Ansaru ha rivendicato, ieri, il rapimento di sette stranieri in Nigeria. Tra gli ostaggi sequestrati, sabato, con un blitz armato, ci sono l’ingegnere italiano Silvano Trevisan, un cittadino inglese, uno greco e 4 libanesi. I terroristi sono legati al gruppo estremista Boko Haram e, alla fine dello scorso anno, avevano rivendicato il sequestro di un cittadino francese in Nigeria. La Farnesina segue la situazione: «La priorità del governo italiano nella gestione della vicenda è la tutela dell’incolumità degli ostaggi». A ribadirlo il ministro degli Esteri Giulio Terzi a Bruxelles per il Consiglio Ue.

Sondrio, tir sui binari il treno lo travolge: due morti e due feriti Un incidente stradale che ne genera un altro con un bilancio finale di 2 morti, ma che poteva rivelarsi più tragico. È lo scenario che si è vissuto ieri mattina a Chiuro, in provincia di Sondrio. Una carambola di auto, infatti, ha coinvolto un camion che è sbandato finendo la sua corsa su una linea ferroviaria. Dove è stato travolto da un treno. A perdere la vita sono stati il conducente del mezzo pesante — che era già riuscito a salvarsi scendendo dal tir ed allontanandosi a piedi ma poi è stato travolto — e un automobilista che si era fermato sul ciglio della strada a osservare l’incidente. Quando è sopraggiunto il convoglio, i rottami scagliati fin sulla

L’incidente è avvenuto a Chiuro, in Valtellina ANSA carreggiata della strada (che in quel tratto corre parallela alla linea ferroviaria), hanno investito mortalmente i due uomini. Due pure i feriti, non gravi. La linea Tirano Sondrio è rimasta interrotta a lungo per permettere i soccorsi e i rilievi della polizia giudiziaria. E anche la statale dello Stelvio è stata chiusa in entrambe le direzioni, con conseguenti disagi per la circolazione in tutta la Valtellina.

Neve a Milano l’11 febbraio: stesso scenario da giovedì ANSA

Temporali al Sud

Tornano al Nord freddo e neve Allerta da giovedì Tornano la neve e le temperature polari in Italia, da giovedì. La colpa è dell’«Orso siberiano», un ammasso di aria gelida presente sulla Russia che farà battere i denti. Il maltempo sulla Penisola durerà fino a domenica con nevicate in pianura al Nord. Il Centro Sud farà, invece, i conti con piogge e temporali.

Ha partorito un bimbo e lo ha gettato nella lavatrice, dove è stato trovato morto dalla polizia: con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, è stata arrestata, ieri, una badante moldava, 21enne. La tragedia è avvenuta a Carpi, in provincia di Modena. La donna ha spiegato che non si sarebbe potuta permettere un altro figlio, e che per questo aveva tenuto nascosta la sua gravidanza. A chiedere l’intervento del 118 era stata la stessa giovane, in preda ad una forte emorragia. Ora toccherà all’autopsia accertare se il neonato potesse essere salvato o se fosse nato senza vita.


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ALTRI MONDI

"RUBATO" A LONDRA

Un murale di Bansky va all’asta a Miami Un murale di Bansky, il misterioso artista di strada di Bristol, scomparso dalla parete di una drogheria di Londra dove era

stato dipinto, è riapparso all’asta a Miami con un prezzo di mezzo milione di dollari. L’opera (nella foto) raffigura un bimbo che cuce un festone con tante Union Jack. I residenti della zona protestano: «Bansky l’aveva dato alla nostra comunità. Qualcuno l’ha preso e conta di farci un sacco di soldi».

Siani da record Il principe è abusivo ma fa un sacco di soldi Incassati oltre 4 milioni in quattro giorni: è il miglior debutto per un italiano in questa stagione: «Il pubblico si riconosce» FRANCESCO RIZZO

A dispetto delle copie abusive che circolavano sulle bancarelle già due settimane fa, Il principe abusivo ha fatto il botto. Nei primi quattro giorni in sala, la commedia rosa di e con Alessandro Siani ha incassato 4,4 milioni di euro. Un primato, per il cinema italiano nel 2013: dal 4 ottobre scorso, quando la «prima» dei film è stata spostata al giovedì, solo l’ultimo Twilight (8,2) e Skyfall (5,4) hanno fatto meglio nel primo weekend. Però erano usciti di mercoledì, fra ottobre e novembre 2012. «La vivo come una vittoria del Napoli in Coppa Italia — spiega Siani —. Perché la mia è una commedia

«

box office Il podio dei fine settimana dal 4 ottobre

8,2 Breaking Dawn 2 Il quinto film della saga di «Twilight» chiude a 18 milioni

5,4

4,4

Skyfall L’ultimo 007 è un caso mondiale: negli Usa arriva a 303 milioni di dollari

Il principe abusivo Partenza record: 700 mila euro già il primo giorno

È una commedia sul divario tra ricchi e poveri: tema molto italiano, purtroppo

una principessa, Sarah Felberbaum. Basta per spiegare il successo? «No: mancava una commedia romantica italiana, onesta e non volgare — commenta il critico Marco Giusti —: inoltre, c’è De Sica e in questo fine settimana non uscivano grossi titoli Usa. E poi mancava un comico del Centro Sud al cinema». Il principe abusivo, in effetti, ha incassato bene soprattutto da Roma in giù. «Ma pure a Milano», fa notare l’attore. Che ha già pronta l’idea per il prossimo film. Nell’attesa, festeggiano pure a Merano, dove Il principe abusivo è stato girato in estate. «Qui c’è un calo dei turisti italiani, causato dalla crisi — spiegano nel comune altoatesino — . Il film può far riscoprire la nostra città: in Val Pusteria, dove hanno girato la fiction Rai Un passo dal cielo, il ritorno c’è stato». Siani, del resto, Merano l’ha scelta non a caso: «Ha un’atmosfera da fiaba. Come Castellabate, il paese di Benvenuti al Sud, di cui mi hanno dato le chiavi. Se me le danno pure di Merano, sembrerò San Pietro...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

sul divario crescente tra ricchezza e povertà, tema molto italiano, purtroppo». Coccole Che l’esordio alla regia di questo 37enne cresciuto nel cabaret napoletano potesse decollare si era capito già con gli incassi di giovedì, oltre 700 mila euro per le 600 copie distribuite. «Ma i dubbi restavano — continua Alessandro —: sotto elezioni i manifesti hanno meno impatto e i giornali si occupano d’altro. E poi, c’era Sanremo. Il film, però, lo abbiamo molto coccolato...». Con apparizioni da Porta a Porta a Sky, per lanciare questa storia di uno scroccone che si innamora di

Il figlio del «baffo» Ricchi e Poveri riuniti per i funerali di Alessio I Ricchi e Poveri per una volta sono tornati ad essere in quattro. I funerali di Alessio Gatti, 23 anni, figlio di Franco, trovato morto mercoledì scorso nella sua casa a Nervi, sono stati l’occasione per rivedere il gruppo nella sua formazione originaria. Con Franco Gatti c’erano Angelo Sotgiu, Angela Brambati (nella foto di sinistra) e Marina Occhiena, che li aveva lasciati nel 1981. Centinaia i partecipanti alle esequie (nella foto di destra) che hanno gremito la chiesa di San Siro. Molti i giovani che hanno voluto ricordare Alessio. Le cause della morte del giovane non sono state ancora chiarite dall’autopsia.

RISPETTO AL 2012

Sanremo in negativo -14,7% di scommesse Calo della raccolta delle scommesse sul Festival di Sanremo: con un bilancio di poco più di 285 mila euro, l’edizione

A

2013 registra una flessione del 14,7% rispetto allo scorso anno. A trainare le giocate è stato il vincitore Marco Mengoni, su cui ha puntato uno scommettitore su 3 (il 31%, pari a oltre 86 mila euro). Alle sue spalle i Modà con quasi 63 mila (il 23%) e Chiara Galiazzo (solo 56 mila euro).

AL CINEMA NELLE SALE DA GIOVEDÌ

MAMMA BEYONCE

S La popstar vuole avere un altro figlio Beyonce sceglie il celebre divano di Oprah Winfrey per presentare al pubblico sua figlia Blue Ivy, che ha 13 mesi e somiglia tanto a papà, il rapper Jay-Z. Dopo la prima del documentario sulla sua vita, «Life is but a dream», la popstar ha confessato di essere pronta a regalare un fratellino alla piccola: «La maternità ha dato a tutto un senso. Grazie a Blue Ivy ho conosciuto meglio me stessa. Il lavoro però resta importante, non mi pento di essere tornata sul palco a soli tre mesi dalla nascita. Tra l’altro, ero ingrassata di ben 26 chili...»

Pinocchio e la bambina turchina disegnati da Mattotti

E ora Pinocchio riscopre Collodi cantando Dalla D’Alò: «Tradizionale ma unico per Lucio e l’arte di Mattotti» EMANUELE BIGI ROMA

Tanti saluti al carissimo Pinocchio in braghe tirolesi diventato famoso nel mondo con Walt Disney. Addio pure alla balena (qui c’è un pescecane), al Grillo Parlante coscienzioso (questo finisce schiacciato su un muro) e alla fata turchina alata (meglio la bambina dai capelli turchini che piace al burattino). È rivoluzionario nel suo essere agganciato alla tradizione il Pinocchio di Enzo D’Alò, l’atteso film d’animazione in sala da giovedì. «La mia prima preoccupazione — racconta il regista — è stata quella di raccontare una storia il più vicina possibile a quella scritta da Collodi. La chiave è stata attenersi al testo, ma rendere quest’opera unica attraverso le immagini di un illustratore geniale come Lorenzo Mattotti e le musiche di un eclettico come Lucio Dalla, uno che giocava con le note». Accanto a lui c’è Marco Alemanno, il compagno del cantautore scomparso quasi un anno fa: «Lucio si è lasciato ispirare dalle immagini: ne sono uscite musiche per grandi e piccini, orecchiabili ma con citazioni colte come Nino Rota e Rossini. E poi tra lui e Pinocchio io vedo tante assonanze: anche Lucio era apertamente e piacevolmente bugiardo, più di lui solo Fellini». Dalla ha anche prestato la voce al pescatore verde, ma non è l’unico doppiatore eccellente: Paolo Ruffini è un Lucignolo, Rocco Papaleo è Mangiafuoco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE NOVITÀ DA MARZO NELLA TV PUBBLICA

Alessandro Siani, 37 anni, sul set de «Il principe abusivo». L’attore ha raggiunto il successo con «Benvenuti al Sud»

Amarcord in Rai: ritorna Carosello E c’è l’Intervallo Pubblicità vecchia fa buon brodo, così mamma Rai sceglie la nostalgia per ripartire dopo il trionfo di Sanremo. Nella tv pubblica a metà marzo torna Carosello: la storica striscia pubblicitaria rinascerà in versione aggiornata attorno a fine marzo. Duecentodieci secondi di spot d’autore (probabilmente tre da un minuto e uno da mezzo) in onda alle 21 ogni sera su Rai 1, con musiche, stile e struttura simili alla versione originale che ha segnato non solo la storia di Viale Mazzini, ma anche l’intera generazione del miracolo economico. Questo amarcord è stato messo a punto dalla Sipra, la concessionaria del gruppo che il direttore generale dell’azienda, Luigi Gubitosi, proporrà di ribattezzare «Rai Pubblicità». Carosello non è l’unico programma del tempo che fu: da inizio aprile riprenderà anche il famoso Intervallo, che si chiamerà «Intervallo 2.0». La musica sarà la stessa del leggendario originale, ma con un piccolo arrangiamento per attualizzarla. E, invece delle pecore o degli scorci del nostro Paese, sul video sfileranno le foto a pagamento degli inserzionisti della tv pubblica.


MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI 24/8 - 22/9

Vergine 5,5

23/9 - 22/10

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

Bilancia 8

Ariete 7+

Toro 7

Gemelli 7+

Cancro 6

Leone 7+

IL MIGLIORE Se l’istinto vi fa azzeccare le scelte, la fortuna vuol competere e realizza i vostri sogni. Arrivano successi lavorativi, finanziari, sudombelicali. Uau.

Luna ok per viaggiare, sostenere colloqui, vendere le vostre idee. E siete pure simpaticherrimi. Fornicazione Morse però: intermittente.

Arrivano sollievi economici, lavoro e amore rinascono. Un filo di sfigopessimismo, però, aleggia e penalizza pure il sudombelico. Evitate.

La Luna v’adora. Così, il lavoro promette riconoscimenti, l’amore consensi. E la forma fisica brilla. Fornicazione intensiva, muy speciale!

Nulla vi accontenta. Nemmeno il lavoro (favoriterrimo) né gli assist suini by Marte. Ussignùr, state su! Problemi in casa si risolvono, però.

L’aiuto di amici e sponsor vi torna utile nel lavoro e nel vostro privato. L’umore di tutti voi è più roseo, ma il sudombelico si nasconde.

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Scorpione 6+

Sagittario 5,5

Capricorno 6

Acquario 7,5

Pesci 5,5

La stanchezza c’è. Insieme a un pelo di sfigocupezza. Ma tutto va bene. Specie gli investimenti. E i congiungimenti. Suini, of course.

La Luna causa malumore. Oltre che zebedei fumantissimi. Calmatevi e non litigate con chiunque. Fornicazione contorta: ma come mai?

La Luna porta acciacchi, intralci, tensioni. Ripigliatevi. E non perdete tempo. Fascino in ascesa, con le conseguenze suine del caso.

Bella Luna, carica di energia positiva per l’animo, per il lavoro, per il fisico. Fors’anche per la perdizione carnale. Finanze in ripresa.

Giornata "ni". Non sfogatevi su chi non c’entra, non v’inventate niente di strambo. La diplomazia fa cilecca, la fornicazione pure. Ussignùr.

FRANCESCO TOTTI

Obblighi e rogne aleggiano, un po’ a tutto campo. Le tensioni con certa gente, poi, ci mettono il carico da undici. Be quite. And suin.

L’attaccante della Roma è nato nella Capitale il 27 settembre 1976. Ha segnato 224 reti in serie A, tutte in maglia giallorossa

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre CONI

IN DIRETTA

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SCI FREESTYLE ELEZIONE PRESIDENTE

11.00 SKICROSS

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MISSOURI - FLORIDA

NEW YORK RANGERS MONTREAL CANADIENS NHL. ESPN America

20.45 PORTO - MALAGA Champions League. Ottavi di finale MP Calcio 1, Sky Sport 3, Sky Calcio 2

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CALCIO: MILAN - PARMA Serie A. Highlights

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HOCKEY IN LINEA

CALCIO: FIORENTINA - INTER Serie A. Highlights

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CALCIO: CHIEVO - PALERMO Serie A. Highlights

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Deboli

CAMPOBASSO

-1

7

Nuvolo

Moderati

CATANIA

3

14

FIRENZE

5

10

Da Pacific Palisades, Stati Uniti

1.00

In Sicilia e al Sud qualche residua pioggia ma con crescenti rasserenamenti. Al Centro, in Sardegna e al Nord in prevalenza sereno o poche nuvole, salvo locale variabilità e alcune riduzioni della visibilità di notte e al primo mattino. Trieste

Trento 1 10

Aosta

Milano

5 5

Torino 2 7

Venezia

3 8

2

2

1 10

Perugia 3

2

8

ROMA

NAPOLI

4

13

0 12

PALERMO

9

14

Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

5

REGGIO CALABRIA

8

15

ROMA

2

12

TORINO

2

6

-2

TRENTO

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:21

17:53

7:02

17:45

2

8

VENEZIA

1

8

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

8

3

8

7

L’Aquila 4 7

Campobasso

Bari

2 6

Napoli 2

6

Potenza

12

1

Cagliari 8

10

5

Catanzaro

13

3

Palermo

11

Reggio Calabria 9 14

8 14

10

Sorge

Giornata con molte nevicate al Nord, eccezion fatta per alcune parti delle coste e zone ad esse limitrofe. Al Centro e al Sud pioverà, in montagna nevicherà ma ci sarà spazio anche per il sole. Variabile ma asciutto tra Sicilia e Sardegna.

Ancona

Firenze

MILANO

6

Al Nord in arrivo nuvole, piogge in pianura e sui colli e nevicate sui monti. Qualche pioggia pure in Toscana, dove comunque prevarrà il sole. Altrove sereno o poco nuvoloso, a tratti nuvoloso su Sicilia e Sardegna ma senza precipitazioni.

1 10

10

5

2

Dopodomani

Bologna Genova

10

-2

Domani

3 8

4

POTENZA

Premier League

Oggi

-3

PERUGIA

RUGBY: TOLOSA BENETTON TREVISO Heineken Cup

L'AQUILA

Mossi

www.gazzetta.it

Serie B

18.15 CALCIO: SUNDERLAND ARSENAL

Sei Nazioni

GENOVA

Neve

Champions League. Ottavi di finale

Premier League

22.45 GOLF: US PGA TOUR

Molto forti

Calmi

Per il terzo anno consecutivo le Stelle dell’Ovest battono le rivali dell’Est (143 138), ma l’All Star Game è uno spettacolo che merita sempre. In campo per la mostruosa schiacciata di Griffin e la sfida Kobe LeBron, sugli spalti per l’abbagliante fascino di una spettatrice come Beyoncé

16.30 CALCIO: LIVORNO - MODENA

NCAA

Coperto

Temporali

22.45 CALCIO: ARSENAL BAYERN MONACO

Domani sera inizia la su persettimana rossonera, tra Champions e derby. Il patron rossonero, in vista dell’andata degli ottavi con il Barcellona, ha chiesto ad Allegri una marcatura a uomo su Messi. La maggior parte dei nostri lettori (61%) non la vede così: il Barça non è solo Messi

Da Pacific Palisades, Stati Uniti

12.00 CALCIO: SASSUOLO - SPEZIA Serie B

16.30 RUGBY: SCOZIA - ITALIA

Forti

MARI

Beyoncé in tribuna e tutto il bello dell’All Star Game

14.15 CALCIO: MANCHESTER UNITED -EVERTON

14.00 BASKET: DUKE NORTH CAROLINA

Rovesci

Pioggia

Marcare Messi a uomo? Il 61% non è d’accordo

10.00 GOLF: US PGA TOUR

GOLF: US PGA TOUR

Sei Nazioni

Serie A

CALCIO: NAPOLI - SAMPDORIA

VIDEO E FOTO

7.30

11.30 RUGBY: INGHILTERRA SCOZIA

Serie A

IL SONDAGGIO

SKY SPORT 3

Da Pacific Palisades, Stati Uniti

12.15 CALCIO: FIORENTINA - INTER

HOCKEY GHIACCIO 1.00

10.30 CALCIO: MILAN - PARMA

SuperTennis

Gazzetta.it

SKY SPORT 2

Serie A. Highlights

18.30 ATP MARSIGLIA

NCAA. ESPN America

Champions League. Ottavi di finale MP Calcio , Sky Calcio 1

10.15 CALCIO: PESCARA - CAGLIARI

TENNIS

NBA Sky Sport 2

20.45 ARSENAL BAYERN MONACO

Serie A. Highlights

BASKET Eurocup Eurosport 2

Torneo di Viareggio. Ottavi di finale Rai Sport 2

10.00 CALCIO: CATANIA - BOLOGNA

Catania 9 15

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Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:19

17:54

7:01

17:46

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La tiratura di lunedì 18 febbraio è stata di 368.604 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

10 feb.

18 feb.

25 feb.

4 mar.

COLLATERALI *con Le Grandi Battaglie N. 1 e 11,19 - con Passione Rally N. 1 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 5 e 11,19 - con Carosello N. 7 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 8 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 8 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 11 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 13 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 17 e 11,19 - con I Love Travel N. 21 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 25 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 27 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 26 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 42 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 45 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 35 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 46 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 10,20; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 FEBBRAIO 2013


EXTRATIME@GAZZETTA.IT - @ETGAZZETTA SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE 19 FEBBRAIO 2013 - N. 90

IL RUGGITO DI

HODGSON

IL C.T. INGLESE DOPO IL SUCCESSO SUL BRASILE: «WILSHERE, STURRIDGE, WELBECK, WALCOTT, SMALLING, CLEVERLEY: I MIEI GIOVANI LEONI CRESCONO BENE. NON ABBIAMO ANCORA VINTO IL MONDIALE, PERÒ SIAMO SULLA STRADA GIUSTA PER PROVARCI» Intervista Intervista di di GIANFELICE GIANFELICE FACCHETTI FACCHETTI alle pagine pagine 2 e 3

ALL’INTERNO PRIMO PIANO Deca Trends

EUROPA Inghilterra

MONDO Brasile

L’ORGOGLIO RITROVATO

DI CANIO MOLLA LO SWINDON

ALTRO RAFINHA LO MANDA ZICO

ALESSANDRO DE CALÒ A PAG.

STEFANO BOLDRINI A PAG.

ADRIANO SEU A PAG.

2

6

10

Inghilterra

Spagna

Libertadores

LA NAZIONALE CAMBIA PELLE

DUE LAMPI DI VERO KAKÀ

IL TURCO NON VENDE FUMO

STEFANO BOLDRINI A PAG.

FILIPPO MARIA RICCI A PAG.

MARTIN MAZUR A PAG.

3

7

11

Calcio e depressione

Francia

Cuba

PALLONI SGONFIATI

SMASCHERATO IL GOURBLUFF

COME TI CASTRO IL FUTBOL

LUCA BIANCHIN A PAG.

ALESSANDRO GRANDESSO A PAG.

CARLO PIZZIGONI A PAG.

4

8

11

GUARDATE SU GAZZETTA.IT TUTTI I GOL DEI CAMPIONATI ESTERI


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PRIMO PIANO

Decatrends DI ALESSANDRO DE CALÒ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ORGOGLIO RITROVATO DEL MADE IN ENGLAND Il tecnico ex Inter scelto perché costava poco. Ma può funzionare, come Fazio a Sanremo RR È curioso che una delle migliori generazioni del calcio inglese di questo lungo dopoguerra non sia riuscita a lasciare il segno di una vittoria importante, né di grandi imprese o di passaggi epocali a livello di nazionale. Eppure Gerrard e Lampard, Beckham e Scholes, Rooney e Owen, Ferdinand e Terry, Gary Neville e Ashley Cole hanno indossato la gloriosa casacca bianca assieme, quando erano nel fiore degli anni, e nel resto del mondo non c’erano molti concorrenti in grado di mettere in campo un simile potenziale.

Cos’è mancato? Quelli della Football Association pensavano che il problema fosse l’allenatore, e non avevano tutti i torti. Esaurita la spinta dei Ramsey e dei Robson, constatato che né i Keegan e gli Hoddle, ma tanto meno i Peter Taylor erano all’altezza, la federcalcio inglese ha cercato un allenatore straniero. Scelta storica ma necessaria per il calcio dei vecchi maestri. All’alba del nuovo millennio, quando la FA si affida a Sven Goran Eriksson, i più importanti club della Premier sono già in mano a manager stranieri: Ferguson al Manchester United, Wenger all’Arsenal, Ranieri al Chelsea. Il calcio inglese esce dal suo isolamento un po’ arcaico, si adegua al ritmo evolutivo che pulsa nel vecchio continente, ma deve recuperare molto tempo perduto e nel suo affollatissimo calendario, trova poco spazio per la nazionale. Eriksson, che era stato capace di costruire successi partendo anche da zero in posti da outsider, aveva lavorato bene e soltanto per piccoli episodi poco felici non era arrivato in fondo al Mondiale 2002 e all’Euro 2004. Fabio Capello si è trovato in mano una generazione di campioni vecchi, non dispostissimi a seguirlo. Infine, se la FA avesse avuto più soldi da spendere non avrebbe preso Roy Hodgson, navigato signore di 65 anni. Ma può darsi che — come per Fabio Fazio nell’ultimo festival di Sanremo — la scelta necessaria sia anche quella giusta per ritrovare lo splendore perduto.

HODGSON

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

l identikit SI FECE NOTARE BATTENDO L’ITALIA DI SACCHI Roy Hodgson ha 65 anni, è nato il 9 agosto 1947 a Croydon, sobborgo a sud di Londra. Sua madre era una panettiera, il padre chimico. Cresciuto nel Crystal Palace, non è mai diventato pro. Allenatore Ha avuto più fortuna come allenatore (vedi mappa), imponendosi come c.t. della Svizzera che verso Usa ’94 strappò 3 punti su 4 all’Italia di Sacchi: fu notato dall’Inter che lo prese. Dopo 17 panchine, il 1º maggio 2012 è stato nominato per 4 anni c.t. dell’Inghilterra, eliminata agli Europei dall’Italia nei quarti e 2ª nelle qualificazioni al Mondiale 2014 a 2 punti dal Montenegro nel gruppo H con Polonia, Moldova, Ucraina e San Marino. Ha vinto 2 titoli con l’Halmstad, 2 col Malmo e 1 col Copenaghen.

ROY IL RED LONDRA

GIANFELICE FACCHETTI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

pochi giorni dalla vittoria sul Brasile che ha dato il via alle celebrazioni per i 150 anni della Football Association, abbiamo incontrato il c.t. inglese Roy Hodgson. Appuntamento in una fredda mattina a Stamford Bridge, casa del Chelsea: più puntuale che mai, Mr. Roy si è presentato in abito blu, sorridente con la sua solita cortesia.

A

Quanto è stato importante battere le samba stars in questa ricorrenza speciale? «Ogni partita della nazionale, amichevole o no, conta sempre molto, ma una sfida contro un avversario così prestigioso, con cui non vincevamo dal 1990, aveva un significato particolare. Per di più giocavamo in un Wembley esaurito: non ci poteva essere miglior inizio per le nostre celebrazioni!». Che cosa ha apprezzato di più nella sua squadra? «La circolazione della palla e la compattezza fra i reparti. Nonostante qualche difficoltà all’inizio per il pressing del Brasile, minuto dopo minuto abbiamo guadagnato metri e siamo stati pericolosi più volte in attacco. Julio Cesar è stato parecchio impegnato». Quali margini di miglioramento avete? «Parecchi. Non possiamo certo dire di aver raggiunto in una sera il livello che vorremmo, ma la direzione è quella giusta. Per crescere, occorre la voglia messa in campo col Brasile». A questo punto vi sentite pronti per le qualificazioni mondiali? «Se avessimo perso o giocato male, avremmo affrontato con un sentimento negativo gli incontri successivi; invece ne usciamo rafforzati in convinzio-

«Capello è stato un buon c.t., ma la gente adesso è felice che un inglese alleni l’Inghilterra. Battuto il Brasile, c’è un ottimismo che fa bene alla crescita dei nostri giovani: non abbiamo vinto il Mondiale, ma siamo sulla buona strada» I tifosi come stanno reagendo? Sentite più considerazione? «Da quando sono diventato c.t., l’anno scorso, la gente sembra felice e credo che lo sia anche perché l’Inghilterra ora ha un allenatore inglese. Si respira un certo ottimismo che fa bene alla nostra crescita, soprattutto dei giovani».

ROY HODGSON, 65 ANNI, INSIEME A GIANFELICE FACCHETTI DURANTE L’INTERVISTA. SOPRA, IL C.T. INGLESE A WEMBLEY (BONA/AFP)

Su Prandelli «Il nostro presente si assomiglia: ha giocatori esperti che meritano rispetto e talenti come Balotelli» Sui giovani «Il nostro futuro passa per i piedi di Wilshere, Sturridge, Smalling, Cleverley, Welbeck e Walcott» ne. Il nostro girone ha le sue insidie, ma l’equilibrio tra giocatori più esperti e più giovani comincia a prendere forma. Sono fiducioso». Tra i giovani, Jack Wilshere ha incantato: quanto conta su di lui? «Fin dal suo debutto, tutti pensavano che sarebbe diventato un giocatore fantastico. Poi ha perso più di un anno per un infortunio, ma ora è tornato ad esaltare il pubblico. Il nostro futuro passa anche dai suoi piedi».

Altri giovani interessanti? «Sicuramente Sturridge, Smalling, Cleverley, Welbeck, Walcott... Per crescere però, avranno bisogno di avere accanto la personalità di gente come Rooney, Lampard e Gerrard. Stiamo costruendo seriamente il nostro domani». In che modo? «Abbiamo fatto un grande passo con St. George’s Park, il centro dove ci alleniamo ora. L'Inghilterra non aveva un centro associato alla nazionale. È come Coverciano per l’Italia».

Che cosa non ha convinto dei suoi predecessori? «Tra Eriksson prima e Capello poi, abbiamo avuto buoni allenatori, non c’è dubbio. Ma credo che in un Paese con una forte tradizione di calcio come l’Inghilterra, l’Italia o la Germania la gente sia più critica verso chi viene da fuori. L’ho vissuto anch’io in passato». Dell’Italia di Prandelli che pensa? «Mi sono confrontato con lui agli Europei e mi sembra che il nostro presente si assomigli: avete giocatori esperti che meritano rispetto da una parte, dall’altra giovani di talento come Balotelli che per un allenatore sono molto stimolanti da coltivare». È ripartita la Champions: quali squadre vede favorite? «Purtroppo tra le inglesi sono rimaste in corsa solo Manchester United e Arsenal, entrambe buone squadre, ma hanno avuto un sorteggio difficile. Barcelona, Real e Bayern hanno più chance delle altre e anche la Juventus sta lavorando bene». L’appassiona sempre il campionato italiano? «Lo seguo, ma non regolarmen-

te come vorrei. Controllo comunque sempre i risultati, e quello dell’Inter prima di tutti. Quest’anno è un po’ dura». Trova peggiorata la serie A? «In Italia avete stadi grandi che la gente frequenta sempre meno. La Premier è in vantaggio per questo: appassiona, è seguita e sta diventando un prodotto così interessante che in tutto il mondo è possibile vedere un incontro di calcio inglese. Il tifoso di una squadra italiana, tedesca, francese può dire altrettanto?». Perché poi a conti fatti la nazionale inglese non riesce a capitalizzare questa supremazia del proprio campionato? «Semplice, le statistiche parlano chiaro: il numero di giocatori autoctoni che giocano in Premier è più basso rispetto agli altri campionati». Tornerebbe in Italia? «Ho appena scoperto di essere il c.t. più anziano che ha avuto l’Inghilterra, e non è molto piacevole... Se questo incarico andrà come deve e spero, quando scadrà il mio contratto sarò più vicino ai 70 anni. L’Italia tuttavia rimarrà sempre uno dei miei Paesi preferiti».


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

LA NAZIONALE CAMBIA PELLE ECCO I GIOVANI LEONI

Wilshere Jack, 21 anni, mediano, 16 gare in questa Premier con l’Arsenal, 7 in nazionale

DA BUTLAND A WELBECK GOL YOUNG GUNS PER LA REGINA Giovani, forti, multietnici, già star nei loro club: l’Inghilterra si coccola una generazione che può far rivivere i fasti del ’66. Primo scalpo: il Brasile

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA

STEFANO BOLDRINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

Sturridge Daniel, 23 anni, punta, 12 gare (5 gol) fra Chelsea e Liverpool nel ’1213 e 4 in nazionale

Smalling

ENTORE

Sull’Italia «Il sole, il vino, le relazioni, l’amore della gente per il calcio: resta uno dei miei Paesi preferiti» «Come tanti, di fare il calciatore. Ma se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei allenato, avrei pensato che stava andando troppo lontano con l’immaginazione».

IL MONUMENTO LA STATUA DI ROY HODGSON ALTA 33 METRI E ISPIRATA AL CRISTO REDENTORE DI RIO ERETTA SULLE SCOGLIERE DI DOVER DA UNO SPONSOR PER EURO 2012, VISIBILE DALLA FRANCIA

Che cosa le manca del nostro Paese? «Il clima, il sole, il vino... Per il cibo è già più facile, a Londra ci sono buoni ristoranti italiani. Ma al di là di questi piaceri, sono le relazioni a mancarmi di più. È un ottimo Paese in cui fare l’allenatore per come la gente ama il calcio». Che cosa sognava di diventare da bambino?

Sono i tanti appassionati di calcio inglesi che oggi tornano a sognare... «La stampa mi spaventa in ogni parte del mondo, è molto rapida nel cambiare giudizi. In Inghilterra non siamo da meno: se perdiamo una partita diciamo che non ne vinceremo più; se vinciamo, crediamo che solo il cielo ci fermerà. Io spero che il pubblico capisca che battendo il Brasile non siamo diventati di colpo una grande squadra che di sicuro vincerà il Mondiale, ma che siamo sulla buona strada per provarci». Come trascorre il tempo libero? «Leggo sempre molto, mi appassionano il cinema e il teatro, l'opera: da quando sono c.t. dell’Inghilterra ricevo molti inviti». Che libro ha sul comodino? «Conosce Murakami? Sto leggendo 1Q84, un libro splendido che racconta una storia fantastica». Come quella di Hodgson, che dopo tanto girovagare ha visto riconosciuta in patria la propria professionalità: Roy il redentore, come venne battezzato con una statua sulle coste di Dover prima degli Europei. Ci accompagna verso l’uscita, una stretta di mano mentre il freddo grigio della mattina incontra un sole pudico. Good bye Roy, here comes the sun!

Chris, 23 anni, difensore, 12 gare in questa Premier con il Manchester U. e 4 in nazionale

Cleverley Tom, 23 anni, centrocampista , 18 partite (e 2 gol) col Manchester U. 7 in nazionale

Welbeck Danny, 22 anni, punta, 19 gare (1 gol) in Premier col Manchester U., 15 in nazionale

Walcott Theo, 23 anni, ala, 22 gare (11 gol) in questa Premier con l’Arsenal, 31 in nazionale

n’Inghilterra da leoni? È quello che il Paese si aspetta dal luglio 1966, estate della conquista del Mondiale organizzato in casa. Un anno formidabile, per la vecchia Inghilterra. A marzo, John Lennon dichiarava: «Noi Beatles siamo più popolari di Gesù Cristo». A Londra, dove spuntavano gruppi musicali come funghi, nell’atelier di Mary Quant a King’s Road nasceva la minigonna. La beat generation faceva della Gran Bretagna il centro del mondo. «La regina d’Inghilterra era Pelé…», canterà, un paio di decenni dopo, Venditti.

U

Colpo brasiliano Lei, la regina Elisabetta II, c’è ancora, arzilla più che mai e reduce dai trionfi dell’Olimpiade. Una nuova nazionale capace di salire sul tetto del mondo, chissà. Il 2-1 al Brasile, nell’amichevole del 6 febbraio, ha però ringalluzzito il vecchio orgoglio inglese. Il fatto che il migliore in campo sia stato Jack Wilshere (foto sotto), 21 anni, centrocampista cresciuto nell’Arsenal di Arsène Wenger, è stato interpretato come un segno beneaugurante. Sta davvero sbocciando una grande Inghilterra? E Wilshere è il suo profeta? Forse è presto per lanciarsi in previsioni temerarie, ma qualcosa nell’asfittico panorama del calcio inglese, dove l’altra faccia dell’esistenza del miglior campionato del mondo è l’elevato numero di giocatori stranieri - solo un terzo sono «indigeni», come ha lamentato spesso Fabio Capello - si sta indubbiamente muovendo. Volendo, si può abbozzare una Nazionale di giovani promesse. Giovani talenti In porta, dove attualmente è titolare indiscusso Joe Hart - ma nel City sta combinando molti disastri -, l’uomo del futuro è Jack Butland, 19 anni,

già numero uno dell’Olimpica. Gioca nel Birmingham, in Championship, ma è stato ceduto allo Stoke. In difesa, gli esterni sono due figli della nuova Inghilterra. Due black: Walker e Rose, entrambi del Tottenham. Kyle Walker, 22 anni, cresciuto nel vivaio dello Sheffield, è titolare fisso negli Spurs, mentre Daniel Rose, ora in prestito al Sunderland, è considerato il potenziale erede di Ashley Cole. Rose ha già masticato 25 gare con l’Under 21 e 4 con l’Olimpica. È un ragazzo di carattere: lo scorso ottobre, offeso con insulti razzisti dai tifosi serbi, scagliò il pallone contro la tribuna. Gioielli in mediana Jack Wilshere e Tom Cleverley sono gli eredi della coppia Gerrard-Lampard. Il primo è tornato a giocare con regolarità dopo un infortunio alla caviglia che lo ha tenuto lontano dal campo 15 mesi. Lo hanno ribattezzato Gascoigne, sperando che non ripeta gli eccessi di Gazza. Cleverley, 23 anni, cresciuto nel vivaio del Manchester United, ha avuto una maturazione più lenta. Ferguson lo ha mandato a fare esperienza prima al Leicester, poi al Watford, infine al Wigan. Nel Wigan è stato importante l’incontro con l’allenatore, lo spagnolo Martinez. E nel 2011, rieccolo allo United. Frecce d’attacco In attacco, accanto a Rooney, ci sono Theo Walcott, 23 anni, ala veloce dell’Arsenal, e Danny Welbeck, 22 anni, origini ghanesi, protagonista dell’1-1 dello United in casa del Real Madrid. Al Bernabeu Danny ha segnato il gol più importante della sua carriera. Quest’anno, costretto a mettersi in fila dietro a Van Persie e Rooney, si sta imponendo come esterno offensivo. Tanta corsa, pochi gol: appena uno allo Stoke. Ma in Nazionale, dove Hodgson lo utilizza come attaccante puro, timbra sempre il cartellino. Con 5 reti, è stato il capocannoniere dell’Inghilterra nel 2012: non male.

COSÌ IN CAMPO

LA SQUADRA TRA PRESENTE E FUTURO


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

REGNO UNITO Era un male oscuro, ora non lo è più. Considerato a lungo come una degenerazione dell’esaurimento nervoso, da pochi decenni ha finalmente un nome: depressione. È un male democratico, nel senso che può colpire tutti, dal più ricco al più povero, ma tra i suoi bersagli preferiti ci sono figure dello star system, dove gli equilibri sono spesso fragili e dove passare dalla fama alla normalità crea, non di rado, un trauma. È la prima causa di disfunzionalità tra i 14 e i 44 anni. Viene classificato come «patologia dell’umore, un disturbo caratterizzato da un insieme di sintomi cognitivi,

OPUSCOLI, ASSOCIAZIONI, SOLIDARIETÀ CALCIATORI UNITI CONTRO IL MALE DI VIVERE comportamentali, somatici ed affettivi, che possono compromettere il funzionamento di una persona e la sua abilità alla vita sociale». Il mondo del calcio ha cominciato a farci i conti, tra suicidi, alcolismo e uso di droghe. Qualcuno è guarito. In Inghilterra, dove il problema è particolarmente sentito, sono stati elaborati una serie di progetti per combattere la depressione e molto attiva è la Professional Footballers

Ricchi, viziati, fragili, facile preda per la malattia del secolo. Ma dopo la tragedia di Gary Speed, si susseguono le iniziative per aiutare gli atleti che cadono in depressione: l’assocalciatori informa, e poi c’è «One Retreat», ispirato dall’ex Norwich Eadie Association, l’associazione calciatori, che subito dopo il suicidio di Gary Speed, nel novembre 2011, distribuì un opuscolo di 36 pagine a tutti i giocatori dei 92 club professionisti e a 50 mila ex

atleti. Il programma più elaborato e completo si chiama One Retreat. Ad ispirarlo è stato Darren Eadie, ex centrocampista di Norwich e Leicester, costretto a ritirarsi all’età di 28 anni, nel 2003, dopo

un devastante infortunio al ginocchio. Il ritiro improvviso fece sprofondare Darren nella depressione. «Il calciatore è considerato ricco e viziato. Tutto questo porta a sottovalutare il problema, o, addirittura, a negarlo. I calciatori sono invece gente normale, con le loro fragilità». La parte centrale del progetto è costituita da un gruppo di lavoro, composto da ex calciatori ed allenatori, che hanno fatto i conti in passato con la depressione e ora

mettono a disposizione la loro esperienza ai 92 club professionistici, visitando tutti i centri tecnici, parlando con i loro giovani colleghi e consegnando un manuale nel quale sono messi in evidenza una serie di numeri di telefono per un'eventuale assistenza. «Nel mio caso spiega Darren Eadie - fui colto da attacchi di panico. Una volta, durante la rieducazione al ginocchio, la paura mi immobilizzò. Ero nell’infermeria del Leicester. Non riuscivo a muovermi, respiravo a fatica. Chiamai mia moglie per chiederle aiuto. Fu lei a riportarmi a casa». STEFANO BOLDRINI

PALLONI SGONFIATI LUCA BIANCHIN 5RIPRODUZIONE RISERVATA

DURANTE LA CARRIERA mmanuel Petit aveva i capelli lunghi, biondi come quelli degli attori, e raccontava una scena da film: «È un mattino come gli altri e mi sto preparando in bagno. Nel togliere il vapore dalla doccia, vedo la mia faccia allo specchio: è una visione d’orrore. I miei occhi non trasmettono niente, il vuoto totale. Sembro uno zombie». È la depressione e Petit, gol in finale a Francia ’98, l’ha raccontata anni fa in un’autobiografia. Oggi Petit ha i capelli più scuri e collabora col Rouen, intanto la depressione nel calcio è diventata un fenomeno piuttosto diffuso. Nel 2013, siamo a un titolone al mese. Gennaio: FourFourTwo, magazine britannico, fa un sondaggio con i calciatori pro e scopre che per 78 su 100 la depressione è un problema. La percentuale è significativa, l’ammissione un passo nel percorso di risoluzione del problema. Febbraio: So Foot, magazine francese, risponde a distanza con un’intervista a Neil Lennon, allenatore del Celtic. Alcuni estratti: «Non sono mai davvero guarito dalla depressione. Lei non ti lascia mai, c’è sempre una parte di te predisposta alla depressione, anche se io non ne soffro da 4-5 anni». Ancora: «In un ambiente macho come il calcio, è stato molto difficile parlarne. Alcuni immaginano che depresso significhi matto, invece sei solo malato. Altri pensano non sia una malattia, perché fisicamente sembri stare bene, invece dentro muori poco a poco. Ti senti solo, al mattino ti passa la voglia di scendere dal letto». Lennon ha deciso di parlarne per aiutare qualcuno, almeno una persona che rientri nella statistica dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui il 5-10% dei cittadini di questo mondo ha avuto uno o due episodi di depressione.

E

Germania Il passaggio fondamentale è proprio questo: di depressione ora si parla più spesso e non è semplicissimo capire se sia cambiato il pallone - più pressione, quindi più stress, quindi più giocatori depressi - oppure se siano solo aumentate le rivelazioni. Robert Enke di sicuro ha spaventato molti, perché lui ha la storia più strana in assoluto. Siamo a novembre 2009, Enke gioca con l’Hannover

GUERRERO ATTACCANTE EX BAYERN, ORA AL CORINTHIANS. «È STATO UN PERIODO SPAVENTOSO, IL PIÙ BRUTTO DELLA MIA VITA. ERO FRUSTRATO E DEPRESSO»

QUESTO CALCIO A RISCHIO DEPRESSIONE Per il 78% dei calciatori di Premier il problema c’è e Lennon (Celtic) si sente sempre in pericolo Da Adler a Funes Mori, quanti casi recenti

SISSOKO EX JUVENTUS, ORA ALLA FIORENTINA. «NON PUOI FARCELA DA SOLO. DEVO DIRE GRAZIE ALLE PAROLE DI MAMMA, MOGLIE E COMPAGNI»

BUFFON PORTIERE DELLA JUVENTUS. «AVEVO 26 ANNI, I VERI MOTIVI NON LI HO CAPITI. CONTRO LA REGGINA CHIESI DI NON GIOCARE, POI CAMBIAI IDEA ALL’ULTIMO»

IL QUADRO «SULLA SOGLIA DELL’ETERNITÀ» DI VINCENT VAN GOGH

3 domande a... GIUSEPPE VERCELLI psicologo del Coni da 4 Olimpiadi

«SUCCEDE DA SEMPRE, MA ORA SE NE PARLA» A SINISTRA NEIL LENNON, 42 ANNI, ALLENATORE DEL CELTIC. A DESTRA ROBERT ENKE (AP)

contro l’Amburgo, poi si allena e il martedì si butta sotto un treno in corsa. Aveva sofferto di depressione già nel 2003 e visto morire una figlia di due anni nel 2006. Ha detto la moglie: «Aveva paura di perdere la nostra figlia adottiva. Temeva che gliel’avrebbero tolta, se si fosse saputo che era depresso». Come si è intuito, i soldi non spostano: essere calciatore, quindi ricco, quindi famoso, non aiuta a tenere lontana la tristezza, sorella gemella della depressione. Così, tre mesi, fa un altro portiere tedesco, Rene Adler, ha parlato di suicidio: «Avrei potuto fare la fine di Enke». E in Germania, dove sul tema evidentemente c’è sensibilità particolare, hanno registrato anche i casi di Markus Miller e Andreas Biermann. Miller è un altro portiere, dell’Hannover come Enke (!), che si è fatto ricoverare per un esaurimento nervoso, Biermann un difensore ex St. Pauli con un tentativo di suicidio alle spalle.

Giuseppe Vercelli è appena tornato dai Mondiali di sci e ha lavorato con squadre di calcio di altissimo livello. Lui tratta la depressione da anni.

non aiuta: i ragazzi stanno sempre tra loro, vivono soltanto di calcio. Altri pensieri vengono visti come una colpevole distrazione, ed è un errore».

1 Perché negli ultimi mesi

3 Quali sono i calciatori

se ne parla di più? «Ci sono sempre stati calciatori depressi, io definisco la depressione come il contrario della vitalità, del vivere con la giusta energia. Ora c’è solo più abitudine, per mentalità, a fare coming out. Marginalmente, c’è da considerare un fattore economico: alcuni raccontano la loro storia in un’autobiografia».

più a rischio? «Il campione, cioè il fenomeno costruito con l’applicazione, è meno a rischio del fuoriclasse, che primeggia col talento. Maradona ha avuto problemi di bassa autostima, che ha a che fare con la depressione, e anche il caso di Gascoigne è emblematico. In generale è a rischio depressione chi si identifica totalmente con la sua figura pubblica, non ha una vita fuori dallo sport e perde contatto con la realtà. In ogni caso, per un uomo e un atleta chiedere aiuto è un sintomo di forza, il più importante».

2 Il calcio è più a rischio di altri sport? «Sì, perché la visibilità aumenta il fattore di rischio. A livello giovanile, la vita in convitto

ALLA FINE DELLA CARRIERA

LEBOEUF CAMPIONE DEL MONDO ’98 CON LA FRANCIA. «UN MATTINO TI ALZI E NON SAI CHE FARE, TI SEMBRA DI SOFFOCARE. MA QUALCUNO PUÒ AIUTARTI»

ALMEYDA EX LAZIO, PARMA, INTER, BRESCIA «MIA FIGLIA MI HA DISEGNATO COME UN LEONE STANCO. DA ALLORA TUTTI I GIORNI PRENDO ANTIDEPRESSIVI E ANSIOLITICI»

DI MATTEO CAMPIONE D’EUROPA 2012 COL CHELSEA «ERO STORDITO, MA NON MI RESI CONTO CHE ERO DEPRESSO. L’AIUTO DELLA FAMIGLIA FU DETERMINANTE»

Italia e non solo In Italia il fenomeno ha avuto qualche ora di dibattito quando Buffon e Vieri ne hanno parlato. Il portierone in un’altra autobiografia: «Ci sono momenti in cui si ha nostalgia della normalità. A me è accaduto dal dicembre 2003 al giugno 2004. Sono caduto in depressione, sono stato in cura da una psicologa. Questo senso di paura e insicurezza è scomparso all’improvviso, durante Italia-Danimarca 0-0 a Euro 2004». Vieri ha fatto sapere di essere stato in crisi nell’autunno 2006, quando ha pensato di lasciare il pallone. Stessa reazione per Asamoah Gyan, a terra a febbraio 2012 dopo l’ennesimo rigore sbagliato con il Ghana, nella semifinale di Coppa d’Africa contro lo Zambia: «Ho bisogno di una pausa per riprendermi». E l’elenco di chi è andato in difficoltà è lungo. Adriano e Capuano. Simone Inzaghi e il ceco Femin. Un allenatore come Rangnick. Deisler, Stracqualursi e Funes Mori, depressi a meno di 25 anni. Bernacci e il peruviano Guerrero. Martin Bengtsson, che tentò il suicidio nelle giovanili dell’Inter e un anno e mezzo fa faceva il rocker nei bar di Berlino. Dopo il ritiro La depressione post-carriera è un altro mondo. Spiega Frank Lebouef, altro campione del mondo ’98: «Un mattino ti alzi e non sai più che cosa fare, hai l’impressione di soffocare. Ma c’è sempre qualcuno che può aiutarti». Di Matteo è un caso di confine, perché andò in depressione quando un infortunio alla gamba sinistra - triplice frattura, oltre 10 interventi chirurgici in poche settimane gli tolse la carriera a 30 anni. Se volete una storia da Edgar Allan Poe, c’è il racconto via Twitter di Stan Collymore, classe ’71, ex acquistone del Liverpool: «Ho passato gran parte dell’ultima settimana in una stanza buia», ha scritto nel novembre 2011, raccontando di non aver quasi dormito per tre giorni e poi di essere rimasto a letto per 18 ore al giorno, sentendo il suo corpo svuotato da ogni traccia di vita. «Apriti all’aiuto e la nebbia svanirà», ha commentato, richiamando un po’ la storia di Almeyda, che un giorno fu disegnato dalla figlia come un leone vecchio e stanco. El Pelado, già un passo oltre il confine della depressione, ritrovò l’orgoglio e tornò a giocare. Ha lasciato l’immagine più bella: una bambina che prende il campione per mano e lo porta fuori dalla stanza nera di Collymore.


5

EUROPA

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

l’eurogol DELLA SETTIMANA

ERIKSEN COSTA TANTO? MAGARI NE VALE LA PENA RR I giocatori non sono come scarole, dare un prezzo giusto è difficile. E quando è alto ti chiedi: ma li vale? Ora, posto che l’Ajax per Eriksen meno di 25 milioni non chiede e difficilmente fa sconti, abbiamo visto giovani pagati ben di più senza i piedi del danese. Perché quelli servono per un gol così: tunnel a uno, bruciato un altro, colpo da biliardo sul primo palo. Poi che riesca a fare lo stesso altrove o no è un altro mazzo di carte, ma il materiale c’è.

TOP 11 CABALLERO FA ECCITARE IL MALAGA

36

Operaio Gol e assist contro il Psg: giocoliere che viene dal sommerso, simbolo di un calcio operaio che ride in faccia ai milioni

Omonimo Non è parente di Miro, si chiama Timm, gioca in difesa ma segna pure lui: fa centro nel 2-2 del Norimberga con l’Hannover

7 Futuro Una delle poche certezze di Mou. A 19 anni guida alla grande la difesa del Real: ottimo sia contro lo United che contro il Rayo

7 R. COSTA (d, Valencia)

Salvatore Doppietta al Mainz per salvare lo Schalke 04 in crisi: già rimpianto Juventus, preso nel mercato invernale, è al terzo gol in tre partite

KLOSE (d, Norimberga)

Eterno Arriva, entra, segna, dà un assist, vince e ha la Turchia ai suoi piedi. Per il segreto dell’immortalità, chiedete a lui

ROUDET (c, Sochaux)

Bimbogol A 16 anni seconda gara da titolare e terzo gol in questa Ligue. E non a un livello qualunque: il Nizza se ne va dritto in Europa...

7,5 7,5

8

VARANE (d, Real Madrid)

6 Cavani Napoli (Ita, 18x2), Suarez Liverpool (Ing, 18x2)

8 BASTOS (c, Schalke 04)

5 Van Persie Man. Un. (Ing, 19x2) 38

Geniale Nello 0-4 al Bordeaux fa due gol e un terzo lo ispira. L’enfant du pays ha preso Gourcuff e lo ha sbattuto in panchina

8 DROGBA (a, Galatasaray)

48

3 Falcao Atl. Madrid (Spa, 20x2), Martinez Porto (Por, 20x2) 40

Glorioso Para tutto, dicasi tutto, in casa contro l’Athletic. Se il Malaga rischia di rifare la Champions, c’è tanto delle sue manone

8 MAUPAY (a, Nizza)

74

2 Ronaldo Real M. (Spa, 24x2)

Killer Il bomber col codino fa solo gol pesanti. A questo giro affossa il Betis dopo sette minuti, e poi lo tiene in scacco. Ex canterano del Barça con i cromosomi della star

7,5 GRENIER (c, Lione)

1 Messi Barcellona (Spa, 37x2)

Samba Gioca nel suo ruolo (trequarti, a sinistra), segna, assiste, dialoga con le altre star. Rinascita? Aspettiamo. Però è un bel vedere

7 S. GARCIA (a, Espanyol)

I CANNONIERI D’EUROPA IN BASE AL COEFFICIENTE DI DIFFICOLTÀ DEI VARI CAMPIONATI (TRA PARENTESI)

COUTINHO (c, Liverpool)

7

DOPPIO MESSI SI MUOVONO PURE SUAREZ E FALCAO

CABALLERO (p, Malaga)

Scarpad’oro

Vizietto Il duro di Vila Nova ha riscoperto a 31 anni il vizio del gol. Quest’anno è già a 3, l’ultima vittima è il Maiorca. E in settimana dovrebbe rinnovare

7 Rimkevicius Siauliai (Lit, 35x1) 35 9 Hosiner Austria (Aut, 23x1,5) 34,5 10 Ibrahimovic Psg (Fra, 21x1,5) 31,5 11 Atar Maccabi (Isr, 20x 1,5), El Shaarawy Milan (Ita, 15x2), Michu Swansea (Ing, 15x2), Kiessling Bayer L. (Ger, 15x2), Mandzukic Bayern 30 (Ger, 15x2) 16 Bony Vitesse (Ola, 19x1,5)

28,5

17 Ba Newcastle-Chelsea (Ing, 14x2), Di Natale Udinese (Ita, 14x2), Lewandowski Borussia D. (Ger, 14x2) 28 20 Bacca Bruges (Bel, 18x1,5), Mkhitaryan Shakhtar (Ucr 18x 1,5) 27 22 Bale Tottenham (Ing, 13x2), Meyong Vitoria (Por, 13x2)

26

24 Djebbour Olympiacos (Gre, 17x1,5), McKay Inverness, Griffiths Hibernian e Higdon Motherwell (Sco, 17x1,5), Pellé Feyenoord (Ola, 17x1,5), Mbokani Anderlecht e Sawaneh Leuven (Bel, 17 x1,5) Rusescu Steaua B. (Rom, 17x1,5) 25,5 32 Cardozo Benfica (Por, 12x2), Aduriz A. Bilbao, R. Castro Betis e Soldado Valencia (Spa, 12x2), Dzeko Man. City (Ing, 12x2), Finnbogason Heerenveen e Altidore Az (Ola, 16x 1,5), Meier Eintracht e Szalai Mainz (Ger, 12x2), Vossen Genk (Bel, 16x 1,5), McGinn Aberdeen (Sco, 16x1,5) 24

Wunder21

LE PAGELLE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Pianto Greco sul Pireo AUSTRALIA 6 Del Piero (Sydney) Stavolta non segna, ma dà comunque un buon contributo. E per il Sydney è la seconda vittoria di fila. EMIRATI ARABI 5,5 Zenga (Al Nasr) Vinceva 2-1 a 11’ dalla fine, poi incassa il rimontone dal lanciatissimo Al Shabab (che lo supera in classifica). E suona un allarme: sono 3 sconfitte nelle ultime 4 in campionato. FRANCIA 5,5 Ancelotti (all. Psg) A Sochaux sbaglia a disegnare il corridoio destro nel primo tempo, prova a correggersi nella ripresa. Troppo tardi. 5 Sirigu (Psg) Che sia giornata no si intuisce fin dai primi interventi, apatici e insicuri. Alla fine ne prende tre. Gara da dimenticare. 6 Verratti (Psg) Alta precisione di passaggio, qualche apertura luminosa, un giallo che gli farà saltare la sfida di coppa di Francia con il Marsiglia. 7Ranieri (all.Monaco) Sbanca Digione grazie a due reti di Germain, consolida la leadership a più 5 sul

LEANDRO GRECO, 26 ANNI (AFP)

Nantes, secondo. 7 Raggi (Monaco) Primo tempo di ordinaria amministrazione, tutela gli equilibri della difesa nella ripresa. Con zero sbavature. GRECIA 5,5 Napoleoni (Atromitos) Ritorno anonimo nella città dove visse tre stagioni. Venti minuti finali senza botti nello 0-0 col Levadiakos. 5,5 Greco (Olympiacos) Gioca l’ultima mezzora (al posto di Machado), ma a parte la sua seconda ammonizione nel campionato greco, si divora il gol del 3-0 allo Xanthi.

INGHILTERRA 7 Mancini (all. Man. City) Travolge il Leeds e vola nei quarti di Coppa d’Inghilterra, obiettivo numero uno di Mancio. 7 Zola (all. Watford) Vincere 4-0 a Birmingham non è uno scherzo. Magic Box sta facendo grandi cose, è a -3 dalla promozione diretta. 7 Cassetti (Watford) Grande esempio di professionalità. Corre come se avesse 20 anni. 6 Borini (Liverpool) Gioca 7’ poi salta la spalla. Voto d’incoraggiamento. OLANDA 7 Pellé (Feyenoord) Tre quarti di gara in casa Zwolle la fa lui: prima autorete, poi doppietta. Se si perde (2-3) mica è colpa sua... SCOZIA 7 Pascali (Kilmarnock) Momento d’oro per i Killies, 3-0 in casa degli Hearts. E dalle parti del capitano non passa una mosca. SVIZZERA 6,5 Gattuso (Sion) All’origine dell’azione da cui scaturisce l’unica rete dell’incontro, eccellente in copertura. E il Sion è terzo.

DOPPIA CIFRA PER LUKAKU E IL CHELSEA SE LA RIDE LARGO AI GIOVANI: CLASSIFICA MARCATORI DEGLI UNDER 21 NEI MIGLIORI CAMPIONATI D’EUROPA

15 El Shaarawy (Milan) 11 Lamela (Roma) 10 Lukaku (West Bromwich) 9 Son (Amburgo) 8 Castaignos (Twente), Icardi (Sampdoria), Isco (Malaga), Kokorin (Dinamo), Musa (Cska) 7 J. Ayew (Marsiglia), Baptistao (Rayo), Belfodil (Parma), Eriksen (Ajax), Götze (Borussia D.), Rodriguez (Porto)

RR (gdf) Di Eriksen leggete

in alto, per il resto weekend fiacchino per i gol giovani. Lunedì scorso, però, c’è stato lo scatto di Lukaku che ora è l’unico in doppia cifra con El Shaarawy e Lamela. Vuoi vedere che a furia di cercare un centravanti per l’anno prossimo il Chelsea si accorge che quello giusto è già suo?

I NUMERI DI MASSIMO PERRONE

Prandelli, lo conosci Pellé? Arsenal, stop alla serie record

17

I gol di Pellé col Feyenoord: è il miglior italiano nei campionati in giro per il mondo, Serie A compresa, a +2 su El Shaarawy.

20

nella storia della competizione inglese.

4-0

Il risultato del Lione a Bordeaux, la più larga vittoria in trasferta negli scontri diretti. Finora l'Oympique aveva un 3-0 del 1972 e un doppio 4-1 nel 1966 e nel 1977.

I gol in 19 partite per Jackson Martinez, rimasto a secco solo 3 volte nel girone d’andata. Il colombiano del Porto ha segnato una tripletta al Vitoria Guimaraes, una doppietta al Maritimo e al Vitoria Setubal, un gol ad altre 13 squadre.

I gol subiti dal Bayern di Monaco nei 5 incontri giocati nel 2013, tutti vinti con un totale di gol di 13-0.

6

2

0

I gol segnati dal Celtic al Dundee United, per un 6-2 che ricalca il risultato del primo confronto del 1925. In questi 88 anni i bhoys avevano segnato di più solo in 3 casi: 7-2 nel 1927, 7-0 nel 1929 e 7-2 nel 1970.

Le triplette in Bundesliga di Reus: prima di quella per il 3-0 del Borussia Dortmund all’Eintracht ne aveva firmata una nel novembre 2011 per un 5-0 del Borussia M'gladbach al Werder.

34

15

Gli incontri dopo cui l’Arsenal ha perso in casa in FA Cup (25 vittorie e 9 pareggi fra lo 0-1 del 1997 col Leeds e quello col Blackburn): interrotta una striscia-record

Gli anni dopo cui il Friburgo ha vinto sul campo del Werder: dopo un altro 3-2 del 1998 aveva conquistato un punto in 8 trasferte.


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EUROPA

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA

STEFANO BOLDRINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

elle due piazze simbolo di Swansea e Bradford hanno messo i cartelli con la freccia, direzione Wembley Stadium. Saranno in 62 mila a seguire le indicazioni: per la finale della Coppa di Lega, domenica 24 febbraio nel celebre impianto londinese, sono stati distribuiti 31 mila biglietti per club. «Non lasceremo un posto libero», garantisce Mark Lawn, presidente del Bradford. «È la prima volta che andiamo a Wembley a giocarci una coppa e i tifosi saranno compatti al nostro fianco», replica Huw Jenkins, n.1 dello Swansea.

N

SWANSEA

DUBAI RESPINGE L’ISRAELIANO SHECHTER RR (m.p.) L’attaccante dello Swansea Etey Shechter, 25 anni, ha dovuto separarsi dai suoi compagni in ritiro per una settimana a Dubai perché non gli è stato concesso il visto d’ingresso in quanto di nazionalità israeliana. Il passaporto non ha consentito al giocatore in prestito dal Kaiserslautern l’ingresso negli Emirati Arabi. Shechter, che nella finale di domenica potrebbe partire da titolare, è volato quindi in Israele dove si sta allenando con l’Hapoel Tel Aviv per poi riunirsi con la squadra di Laudrup sul suolo britannico poco prima della trasferta a Wembley.

FA CUP

UNITED PASSA OLDHAM, PARI E MULTA A SMITH RR Ieri il Manchester United ha superato il Reading, qualificandosi ai quarti di Fa Cup: dopo un primo tempo da 0-0 Nani, entrato per Jones che si era infortunato, sblocca la gara al 69’. Poi raddoppia Hernandez, 2’ dopo. Quindi McAnuff accorcia all’81’. La beffa invece è arrivata per Matt Smith. Sabato il bomber dell’Oldham segna al 94’ il pari che vale il replay con l’Everton negli ottavi di FA Cup, ma becca una multa di una settimana di stipendio per aver lanciato la maglia ai tifosi: il club ne ha poche e aveva proibito il regalo.

MARCATORI

E SUAREZ SI AVVICINA A VAN PERSIE

LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. - Conc. AAMS N. 15078 del 16 aprile 2012

19 Van Persie (Manchester Un.) 18 Suarez (Liverpool) 15 Michu (Swansea) 14 D. Ba (Newcastle/Chelsea) 13 Bale (Tottenham) 12 Dzeko (Manchester City) 11 Walcott (Arsenal), Benteke (Aston Villa), Lambert (Southampton), Lampard (Chelsea) 10 Defoe (Tottenham), Fletcher (Sunderland), Fellaini (Everton), Le Fondre (Reading), Mata (Chelsea), Rooney (M. United), Lukaku (Wba) 9 Giroud e Cazorla (Arsenal), Aguero (Manchester City) 8 Berbatov (Fulham), Hernandez (Manchester Un.), Podolski (Arsenal), Gerrard (Liverpool)

Utimo atto atipico È la finale più atipica della storia di questo trofeo, istituito nel 1961: una squadra gallese (lo Swansea) contro una formazione di League Two, 4ª serie (il Bradford). La Coppa di Lega è presente in 17 nazioni. Quella inglese è la più celebre. Il vincitore non conquista solo il caratteristico trofeo con i tre manici, ma è iscritto in Europa League. Il Bradford, 110 anni e una Coppa d’Inghilterra in bacheca - 1911 - ha sbalordito tutti con un percorso da urlo: ha eliminato Wigan e Arsenal ai rigori, poi, in semifinale, ha liquidato l’Aston Villa (3-1 in casa e 1-2 fuori). L’allenatore, Phil Parkinson, 45 anni, è entrato nel mirino di club più prestigiosi, anche se il Bradford e la città non sono da buttare. La squadra ha fatto una comparsata in Premier nel 1999- 2000, poi è sprofondata in 4ª serie, rischiando un paio di volte il fallimento. La città, 14 km a ovest di Leeds, 293 mila abitanti, è stata un importante centro tes-

INGHILTERRA

LAUDRUP SFIDA LA CITTÀ DEI FILM Domenica la finale di Coppa di Lega più strana: il bel gioco dello Swanseae ilBradford (quarta divisione)dei miracoli e delcinema

CLASSIFICA SQUADRA

MANCHESTER UNITED MANCHESTER CITY CHELSEA TOTTENHAM ARSENAL EVERTON LIVERPOOL WBA SWANSEA STOKE CITY WEST HAM FULHAM SUNDERLAND NORWICH SOUTHAMPTON NEWCASTLE ASTON VILLA READING WIGAN QPR

PT

G

65 53 49 48 44 42 39 37 37 33 30 29 29 29 27 27 24 23 21 17

26 26 26 26 26 26 27 26 27 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26

V

N

P

F

S

21 15 14 14 12 10 10 11 9 7 8 7 7 6 6 7 5 5 5 2

2 8 7 6 8 12 9 4 10 12 6 8 8 11 9 6 9 8 6 11

3 3 5 6 6 4 8 11 8 7 12 11 11 9 11 13 12 13 15 13

62 48 55 44 50 40 49 36 38 26 29 36 28 25 36 34 25 33 30 19

31 24 28 30 29 32 34 35 34 31 38 42 34 40 45 46 50 48 51 41

27a giornata LIVERPOOL

SWANSEA

5-0

GERRARD rig.34’ pt COUTINHO 1’ st JOSE’ ENRIQUE 5’ st SUAREZ 11’ st STURRIDGE rig.26’ st

Prossimo turno 23 febbraio: Fulham-Stoke City, Arsenal-Aston Villa, Qpr-Man- chester United, Reading-Wigan, Wba-Sunderland, Norwich- Everton. 24 febbraio: NewcastleSouthampton, Manchester City-Chelsea. 25 febbraio: West Ham-Tottenham CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

RETROCESSIONE

BLACKPOOL

PAUL INCE ALLENA IL FIGLIO THOMAS RORY MCARDLE, 25 ANNI, NORD IRLANDESE DEL BRADFORD, FESTEGGIA IL 2-0 ALL’ASTON VILLA (ALLA FINE 3-1 ALL’ANDATA) IN SEMIFINALE DI COPPA DI LEGA LO SCORSO 8 GENNAIO (REUTERS)

sile nell’Ottocento. Oggi, superata la crisi industriale, può esibire come fiore all’occhiello il titolo di 1˚ Unesco City of Film per la produzione e la distribuzionale cinematografica. La squadra di calcio, con l’exploit in Coppa di Lega, merita almeno un cortometraggio. A Wembley, il Bradford avrà al seguito un tifoso particolare, il piccolo Jake Turton, 9 anni, gravemente malato: ha un tumore al cervello. Occasione Galles Lo Swansea conquistò proprio a Wembley, nel 2011, il passaggio in Premier, vincendo il

playoff col Reading. La prima stagione tra le big è andata bene (10˚ posto) e questa, nonostante lo 0-5 preso domenica a Liverpool, potrebbe finire meglio. Al governo c’è Michael Laudrup, che ha il contratto in scadenza nel 2014, ma il club sta facendo pressing sul danese per prolungarlo. Laudrup è nel mirino del Chelsea. L’anno scorso il Cardiff gallese perse a Wembley la finale di Coppa di Lega col Liverpool: se lo Swansea, favorito, batterà il Bradford, sarà il primo club gallese a conquistare il trofeo. Anche questa storia meriterebbe un film.

Paul Ince a 45 anni dopo quasi due di stop torna in panchina: è quella del Blackpool, 14˚ in Championship (la serie B inglese). L’ex giocatore di Manchester United e Inter (1995-1997) prende il posto dell’esonerato Appleton, sostituito temporaneamente da Steve Thompson. E Paul Ince, che in passato ha guidato il Blackburn e il Notts County, a Bloomfield Road si ritroverà ad allenare il figlio Thomas (foto a sinistra col padre), 21enne ala sinistra, 17 gol in 30 gare quest’anno, già nel giro dell’Under e uomo mercato in vista dell’estate: lo vogliono United e Tottenham, è valutato 12 milioni di sterline.

LEAGUE ONE

SWINDON, DI CANIO SBATTE LA PORTA vato feeling. L’allenatore ha cercato di salvare il patrimonio tecnico dichiarando, a inizio 2013, di essere disposto a pagare di tasca propria 37 mila euro circa per trattenere alcuni calciatori. Il 17 gennaio lo Swindon è stato messo in vendita. A fine mese si è fatto avanti un consorzio locale, ma intanto è stato ceduto Ritchie e la situazione è precipitata. Di Canio il 1 febbraio ha detto «Sto valutando il mio futuro», poi la diplomatica marcia indietro, ma dopo aver dato l’ultimatum ieri sono scattate le dimissioni. Decisione sofferta per Di Canio, che puntava alla seconda promozione di fila. Il suo lavoro non è stato inutile. È nel mirino di club importanti. Uno su tutti: il West Ham, vecchio amore di Paolo. Sempre che non torni sui suoi passi: un altro colpo di scena non è da escludere.

L’italiano ieri si è dimesso, con la squadra in odore di promozione: «Tante promesse non mantenute» n altro pezzo di calcio itaU liano saluta l’Inghilterra: Paolo Di Canio si è dimesso ieri pomeriggio dal suo incarico di allenatore dello Swindon, formazione di League One (terza serie) in corsa per la promozione e impegnata oggi in uno scontro diretto in casa del Tranmere. Una mazzata per la squadra, a poche ore da una sfida importante, ma il gesto era nell’aria da tempo. Di Canio era entrato in rotta di collisione con il club durante il mercato di gennaio, quando, a sua insaputa, era stato venduto Matt Ritchie al Bournemouth (1˚ in classifica) per 600 mila euro. La situazione è precipitata e ieri c’è stato l’addio: «Troppe promesse non mantenute. Nonostante i problemi, ho cercato di compiere sempre

il mio dovere. La scorsa stagione ho portato lo Swindon in League One. Ora lascio la squadra ad un passo dalla promozione in Championship. Non mi sono dimesso prima perché non volevo turbare la trattativa per la cessione del club, ma alla fine ho deciso di farmi da parte». La storia Lo Swindon sta attraversando un momento travagliato. Dopo essere stato messo sotto embargo per il bilancio fuori controllo lo scorso 6 ottobre - i debiti si aggirano sugli 11 milioni di euro -, il 15 dello stesso mese è maturato il cambio al vertice, con Patey, ex ambasciatore britannico in Afghanistan, al posto di Wray. Col nuovo presidente, Di Canio non ha mai tro-

PAOLO DI CANIO, 44 ANNI, SULLA PANCHINA DELLO SWINDON DAL 2011 (IPP)

Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento di gioco sui siti www.aams.gov.it e www.totosi.it e presso i punti vendita

BOLD


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EUROPA

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

SPAGNA

REAL MADRID

PIACE BALE: MAXI ASTA COL BAYERN?

RICKYAMATO IN SERVIZIO Dopo le umiliazioni e 4 tribune di fila, Mou ha ripescato Kakà nella Liga e il brasiliano ha dimostrato di essere ancora vivo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A MADRID

FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

videntemente lui la fede non l’ha mai persa. L’hanno trattato male, non considerato, scartato, umiliato anche. Lui non ha mai fiatato. Ha aspettato il suo momento e quando è stato chiamato ha mostrato passione, dedizione e dimostrato che non è finito. Lui è Kakà, da tempo allontanatosi dalla chiesa evangelica Renacer, da due settimane impegnato nell’ennesima Missione Fenice, rinascere dalle ceneri del suo Pallone d’oro nella poco ospitale parrocchia madridista.

E

Dagli scarti agli elogi Tra gennaio e febbraio Mourinho lo ha mandato in tribuna per 4 partite di fila. Poi lo ha schierato titolare col Siviglia in Liga, e Ricky ha giocato bene. Panchina senza entrare col Manchester United, di nuovo titolare col Rayo e altra bella prestazione, con ovazione del Bernabeu al momento di uscire. «Kakà raggio di speranza» si leggeva ieri a grandi lettere sulla prima di As. Che poi al brasiliano ha dedicato il fondo del direttore, «La seconda fioritura di Kakà», e un commento, «Un Kakà recuperato». Sul Marca meno elogi, di fatto esprimendo quello che è il sentimento

del madridismo nei confronti del brasiliano: lo hanno accolto come un messia, lo hanno aspettato tanto e ora non è che sono disposti alla resa di fronte a un paio di belle partite, anche perché nessuno dimentica i 10 milioni netti che guadagna ogni anno. Però apprezzarlo sì. Domenica abbiamo visto Kakà tagliare il campo con due progressioni delle sue, quelle che non si vedevano da tempo. E il lavoro difensivo (la squadra ha giocato in 10 dal 18’ del primo tempo) è stato encomiabile.

KAKÀ, 30 ANNI, ALLE PRESE CON JAVIER FUEGO NEL CORSO DI REAL MADRID-RAYO VALLECANO DI DOMENICA AL BERNABEU (AP)

Lottare in silenzio E lui? Perché non se n’è andato in gennaio? «Ho sempre detto che doveva venir fuori qualcosa che fosse buono per il Madrid e per me. In inverno sono arrivate proposte buone per me ma non per il club e quindi non si è arrivati a un accordo. Cosa che per me è stata insieme una cosa negativa e positiva: resto qui dove ho sempre la possibilità di provare a far bene». Fisicamente, sembra un altro Kakà: «Sì, finalmente mi riescono cose che prima non riuscivo a fare, mi sento molto bene, leggero». E ora? «Logico che mi piacerebbe giocare di più però ho sempre rispettato le decisioni dell’allenatore e continuerò a farlo. Devo fare la mia parte e aspettare, lottando, come sto facendo, con le opportunità che mi vengono date. Chiaro che questo non è un periodo facile per me però mi sento sempre più forte mentalmente». Ora per Kakà si prospetta una situazione interessante: con la Liga già persa dovrebbe continuare a trovare spazio, e se continua ad approfittare tanto bene della situazione magari le sue fortune potranno allargarsi alla Copa del Rey o in Champions. Difficile, però già meno irreale di quanto le cose sembravano solo qualche settimana fa, quando, dopo un’espulsione fulminea con l’Osasuna era finito sotto la spada di Mou. No, Kakà non è ancora tornato ad essere quello che era, ma è vivo e lotta con convinzione.

CLASSIFICA SQUADRA

BARCELLONA ATL. MADRID REAL MADRID MALAGA VALENCIA REAL SOCIEDAD RAYO BETIS LEVANTE SIVIGLIA GETAFE ESPANYOL VALLADOLID GRANADA ATH. BILBAO OSASUNA SARAGOZZA CELTA VIGO MAIORCA DEPORTIVO

PT

G

V

65 53 49 42 40 37 37 36 34 32 32 31 30 26 26 25 24 20 18 16

24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24

21 17 15 12 12 10 12 11 10 9 9 8 8 7 7 6 7 5 4 3

N

2 2 4 6 4 7 1 3 4 5 5 7 6 5 5 7 3 5 6 7

P

F

S

1 5 5 6 8 7 11 10 10 10 10 9 10 12 12 11 14 14 14 14

80 47 60 37 34 38 33 31 30 33 32 31 32 23 29 20 23 22 23 28

27 23 22 21 35 30 41 35 36 35 43 34 32 34 47 27 34 31 45 54

24a giornata SIVIGLIA

3-1

GETAFE

3-1

MALAGA

1-0

ATH. BILBAO

GRANADA

1-2

BARCELLONA

OSASUNA

1-0

SARAGOZZA

REAL SOCIEDAD

1-1

VALENCIA

2-0

MAIORCA

VALLADOLID

0-3

ATL. MADRID

ESPANYOL

1-0

BETIS

REAL MADRID

2-0

RAYO

RAKITIC 6’ pt MEDEL 27’,40’ pt

COLUNGA 10’ pt DIEGO CASTRO 34’ pt F. FERNANDEZ 42’ pt

SAVIOLA 18’ pt

IGHALO 26’ pt

KIKE SOLA 4’ pt

VELA rig.18’ pt

RICARDO COSTA 15’ st SOLDADO 36’ st

SERGIO GARCIA 7’ pt

MORATA 3’ pt SERGIO RAMOS 12’ pt

DEPORTIVO

RIKI 32’ pt

CELTA VIGO

A. FERNANDEZ 20’ pt

MESSI 5’,28’ st

LEVANTE

MICHEL rig.29’ pt

FALCAO 10’ pt DIEGO COSTA 8’ st RODRIGUEZ 45’ st

Prossimo turno 22 febbraio: Ath. Bilbao-Real Sociedad. 23 febbraio: Maiorca-Getafe, Saragozza-Valencia, DeportivoReal Madrid, Barcellona-Siviglia. 24 febbraio: Rayo-Valladolid, Celta Vigo-Granada, Atl. Madrid-Espanyol, Betis-Malaga. 25 febbraio: Levante-Osasuna

RR Pep Guardiola è uscito dai radar del Real Madrid, eppure rischia di rimanere una spina nel fianco del club merengue. Anche da allenatore del Bayern di Monaco. Si è infatti saputo che per dare l’assalto alla Champions League il tecnico catalano in Baviera avrà a disposizione una somma superiore ai 100 milioni di euro da investire per il prossimo mercato e l’obiettivo numero 1 sarebbe il gallese Gareth Bale del Tottenham, oggetto del desiderio anche di Florentino Perez. La valutazione del giocatore si aggira sui 60 milioni di euro, ma a questo punto rischiano di non essere sufficienti perché per il 23enne esterno mancino col vizio del gol (13 in 22 partite in Premier) si profila insomma un’asta colossale.

MARCATORI

FALCAO AVVICINA CR7 SOLDADO È 4˚ 37 Messi (Barcellona) 24 Ronaldo (Real Madrid) 20 Falcao (Atletico Madrid) 12 R. Castro (Betis), Aduriz (Athletic B.), Soldado (Valencia) 10 Piti (Rayo), Negredo (Siviglia), Vela (R. Sociedad) 9 O. Gonzalez (Valladolid), Postiga (Saragozza), Riki (Depor) 8 I. Aspas (Celta), Higuain (Real Madrid) e Isco (Malaga) 7 Hemed e Victor (Maiorca), Pizzi (Depor), Martins (Levante), Baptistão (Rayo) Verdù (Espanyol), Saviola (Malaga) 6 Apoño (Saragozza), Benzema (Real M.), D. Castro (Getafe), Manucho (Valladolid), Fabregas e Villa (Barcellona), Molina (Betis), Sola (Osasuna)


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EUROPA

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

FRANCIA

SI È SCOPERTO IL GOURBLUFF ErailnuovoZizoueregalavalaLiguealBordeaux.Ora,sempre rotto, fa panchina al Lione: pure Grenier gli ha fregato il posto FRANCIA

L’EVIAN VUOLE GIOCARE IN SVIZZERA RR (a.g.) L’Evian ci riprova. In mancanza di uno stadio adeguato, il club di proprietà della Danone aspira a trasferirsi a giocare in Svizzera, a Ginevra. Ma tre anni dopo la richiesta bocciata da Michel Platini, ad appoggiare l’iniziativa adesso sono le stesse istituzioni pubbliche locali francesi, con le casse prosciugate dalla crisi, che non possono finanziare infrastrutture adeguate. L’Uefa ha concesso udienza il 25 febbraio.

FRANCIA

MINORENNE INGUAIA YANN M’VILA? RR (a.g.) Nuovo caso Zahia in Francia. Fermata nei mesi scorsi per detenzione di cocaina, una 16enne sarebbe anche una escort e tra i suoi clienti ci sarebbe anche Yann M’Vila, ex Rennes da gennaio al Rubin Kazan. Per ora si tratta di un’inchiesta preliminare e la ragazza avrebbe smentito ogni relazione col francocongolese, già sospeso fino a giugno 2014 dalle nazionali per l’uscita in discoteca prima del match con l’Under 21. Coinvolti anche Mignot del St Etienne e un rapper.

FRANCIA

ANCELOTTI: «ALLA ROMA? PER ORA NO» RR (a.g.) La sconfitta inattesa con il Sochaux non sconvolge i piani del Psg. E neanche quelli di carriera di Carlo Ancelotti che ieri, però, ospite di Raymond Domenech sull’emittente Ma Chaine Sport non ha escluso un giorno di allenare la Roma: «In giallorosso ho vissuto momenti intensi, è un progetto interessante, ma non adesso». Il futuro immediato si chiama Marsiglia nel doppio confronto: in campionato domenica e in coppa di Francia il mercoledì successivo, senza Verratti e Ibrahimovic.

ROMANIA

CLUJ, ACCORDO CON IL RUBIN PER I GIOVANI RR (g.s.) I campioni di Romania del Cluj, euroavversari dell’Inter, hanno firmato un accordo di collaborazione con il Rubin Kazan. Il motivo è semplice: il Cluj gioca in Europa e ha dimostrato di saper lanciare e vendere bene i suoi uomini, da Bastos a Lacina Traoré. E, come conferma il vicepresidente Berdyev, il Rubin spera che i propri giovani poi possano tornare indietro già formati. Il Cluj non è nuovo ad accordi del genere: già in passato ha fatto lo stesso con Porto e Marsiglia.

municazione». Nel 2009 Paolo Maldini lo accusò dello stesso male, come Carlo Ancelotti che poi sentenziò: «Mentalmente debole e troppo individualista». Non proprio complimenti per un talento che in quell’anno di scudetto con il Bordeaux regalava gol ai compagni (8 assist) e ne segnava anche di più (12), alcuni in vero stile zidanesco, tipo il terzo nel 4-0 al Paris St. Germain, premiato come il più spettacolare dell’annata.

PARIGI

ALESSANDRO GRANDESSO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

a reputazione, mediatica, è quella del bretone doc: taciturno, schivo, solitario. Che magari potrebbe fare da spot, sfasato, alla regione francese, ma non a un mondo del calcio fatto di chiacchiere e passione, che si esalta al minimo gesto tecnico. Punendo severamente l’immobilismo. Yoann Gourcuff invece ha scelto la via del silenzio, anche con l’allenatore con cui non parla più, paralizzato da numeri che pennellano uno sperpero di tempo e denaro. Quella dell’ex rossonero è la storia di una promessa, mai davvero mantenuta. Lo sembrò forse nel 2009 nel ruolo di erede di Zinedine Zidane, esaltato da Laurent Blanc a Bordeaux mettendo fine a sette mandati del Lione. Che l’anno dopo lo pagò a peso d’oro: 22 milioni, più quattro di bonus. Tanto, ma per un giocatore che pure il Milan rimpiangeva sembrava il prezzo giusto, nonostante il flop di un Mondiale, in Sudafrica, da attribuire a prima vista alle invidie dei vari Anelka, Ribery, Henry che non sopportavano l’ascesa del nuovo golden boy, faccia da bravo ragazzo, vincente, corteggiato da sponsor e grandi club.

L

CLASSIFICA SQUADRA

PARIS SG LIONE MARSIGLIA NIZZA ST. ETIENNE RENNES LORIENT MONTPELLIER BORDEAUX LILLA VALENCIENNES TOLOSA AJACCIO* SOCHAUX BASTIA BREST REIMS EVIAN TROYES NANCY

PT

G

51 48 46 42 41 40 39 38 38 37 33 32 29 26 26 25 24 23 19 18

25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25

V

N

P

F

S

15 14 14 11 11 12 10 11 9 9 9 8 7 7 7 7 5 5 3 3

6 6 4 9 8 4 9 5 11 10 6 8 10 5 5 4 9 8 10 9

4 5 7 5 6 9 6 9 5 6 10 9 8 13 13 14 11 12 12 13

47 43 32 37 37 37 41 40 26 32 34 32 28 25 29 25 22 25 28 22

16 24 29 28 19 32 39 32 20 25 36 32 33 36 51 36 29 38 46 41

* Ajaccio 2 punti di penalizzazione

25a giornata

Verso il declino Due anni e mezzo dopo Yoann Gourcuff è sceso nello scantinato delle disillusioni, preselezionato e poi scaricato dallo stesso Blanc per l’Europeo, ombra di se stesso in campo, muto sui giornali e pure con l’allenatore Remi Garde, come rivela il suo ex preparatore atletico Tiburce Tarou: «Sono entrambi introversi, non c’è co-

YOANN GOURCUFF, 26 ANNI, IN AZIONE CONTRO IL NIZZA: IN QUESTA LIGUE PER LUI 10 PRESENZE E UN SOLO GOL, AL RENNES (AFP)

Il futuro incerto Tutto amarcord: il Gourcuff di oggi è un fardello per il Lione che ha provato a liberarsene a gennaio. Ha bussato l’Atletico Madrid, ma l’ex rossonero ha sbarrato la porta. E il Lione deve garantirgli l’ingaggio da 400 mila euro lordi al mese. Una zavorra in tempi di crisi per un giocatore che ha cumulato oltre 350 giorni di infortuni, l’ultimo la settimana scorsa, disputando da titolare appena 39 match su 101, segnando solo 6 reti, una ogni 522’ in Ligue 1, da 3,7 milioni ciascuna. Numeri che diventano beffa se poi la star viene relegata in panchina da un giovane formato in casa a costo zero come Clement Grenier, anni 22, stile alla Kakà, che domenica ha affondato il Bordeaux con una doppietta (0-4) e ispira di più: tre assist. Gourcuff invece è fermo a zero.

LILLA

2-0

RENNES

MARSIGLIA

1-0

VALENCIENNES

BASTIA

0-1

BREST

1-1

LORIENT

2-1

MONTPELLIER

1-0

TOLOSA

2-2

BORDEAUX

0-4

REIMS

1-1

SOCHAUX

3-2

MAVINGA aut.24’ pt PAYET 16’ st

FANNI 48’ st

RASPENTINO 12’ pt

ALIADIERE rig.42’ pt MONNET PAQUET 33’ st

HERRERA 34’ pt

BEN BASAT 41’ st NIVET aut.43’ st

COURTET 31’ st

ROUDET 36’ pt SIO 9’ st BAKAMBU 39’ st

NIZZA

MAUPAY 16’ st

AJACCIO

OLIECH 25’ st

EVIAN

BETAO 38’ st

NANCY TROYES

YATTARA 33’ st NIVET 38’ st

LIONE

GRENIER 15’pt; rig.28’ st FOFANA 20’ st LACAZETTE 30’ st

ST. ETIENNE

P. AUBAMEYANG 10’ pt

PARIS SG

ALEX 29’ pt SAKHO 31’ st

Prossimo turno 22 febbraio: Nizza-Reims. 23 febbraio: Rennes-Sochaux, Ajaccio-Lilla, Nancy-St. Etienne, TroyesBastia, Valenciennes-Tolosa, Evian-Montpellier. 24 febbraio: Lione-Lorient, Bordeaux-Brest, Paris Sg-Marsiglia

GERMANIA

GAME OVER, PERÒ NON SEMBRA CLASSIFICA SQUADRA

BAYERN BORUSSIA D. LEVERKUSEN EINTRACHT FRIBURGO AMBURGO MAINZ HANNOVER SCHALKE BORUSSIA M. WERDER STOCCARDA FORTUNA DUSSELDORF NORIMBERGA WOLFSBURG HOFFENHEIM AUGSBURG GREUTHER FURTH

PT

G

V

57 42 41 37 34 34 32 30 30 30 28 28 27 26 26 16 15 12

22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22

18 12 12 11 9 10 9 9 8 7 8 8 7 6 7 4 2 2

N

3 6 5 4 7 4 5 3 6 9 4 4 6 8 5 4 9 6

P

F

S

1 4 5 7 6 8 8 10 8 6 10 10 9 8 10 14 11 14

57 50 43 38 29 27 30 41 35 31 38 24 27 22 22 26 18 13

7 26 30 34 22 27 27 41 37 33 41 39 29 29 32 46 35 36

22a giornata WOLFSBURG

0-2

BAYERN

MANDZUKIC 36’ pt ROBBEN 46’ st

AMBURGO

1-0

BORUSSIA M.

LEVERKUSEN

2-1

AUGSBURG

FORTUNA DUSSELDORF

1-0

GREUTHER FURTH

MAINZ

2-2

WERDER

2-3

BORUSSIA D.

3-0

EINTRACHT

NORIMBERGA

2-2

HANNOVER

HOFFENHEIM

0-1

STOCCARDA

VAN DER VAART 24’ pt

KIESSLING 26’ pt BENDER 30’ st

BELLINGHAUSEN 18’ pt

IVANSCHITZ 27’ pt POSPECH 18’ st

PETERSEN 39’pt; 19’ st

REUS 8’,9’pt; 20’ st

T. KLOSE 18’ st POLTER 46’ st

MOLDERS 44’ st

SCHALKE

M. BASTOS 41’pt; 37’ st

FRIBURGO

KRUSE 36’ pt CALIGIURI rig.9’ st GINTER 26’ st

HUSZTI 41’ pt KONAN 23’ st

HARNIK 3’ pt

Prossimo turno 22 febbraio: Friburgo-Eintracht. 23 febbraio: Stoccarda-Norimberga, Augsburg-Hoffenheim, MainzWolfsburg, Hannover-Amburgo, Bayern-Werder, SchalkeFortuna Dusseldorf. 24 febbraio: Borussia M.-Borussia D., Greuther Furth-Leverkusen

Bayern campione, promozioni e retrocessioni già scontate Eppure la Bundes tira di brutto: stadi pieni, soldi a palate

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PIERFRANCESCO ARCHETTI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ono 362.569 gli spettatori che hanno riempito i nove stadi della Bundesliga nello scorso fine settimana: media di giornata 40.285, media generale 41.846 per un totale di oltre otto milioni. Quasi ogni stagione è battuto il primato di quella precedente, ma i 44.293 del 2011-12 stavolta non verranno superati. Non è che la gente si sia stufata del torneo calcistico più visto al mondo dal vivo, si tratta solo di una diminuzione di capienza. Una neopromossa come il Greuther Fürth (18 mila posti) ha sostituto l’Hertha e il suo Olympiastadion (74.244), quindi il calo era previsto. L’attuale classifica di Bundesliga non ha colpa.

2.BUNDESLIGA Braunschweig 51 Hertha 49 Kaiserslautern 39 Colonia 33 FSV Frankfurt 33 Union Berlin 32 E. Cottbus 31 Aalen 30 Monaco 1860 30 Ingolstadt 30 Paderborn 29 Bochum 24 Erzgebirge 23 St. Pauli 23 Duisburg 23 Din. Dresda 20 Sandhausen 18 Jahn Regen. 16

S

Altri brividi «Molti giochi sembrano già chiusi, eppure i tifosi continuano a chiedere biglietti. Questa è la forza del nostro torneo: offriamo lotta agonistica, pulizia, passione ed emozioni». Il presidente della Lega, Reinhard Rauball, nel presentare il report per l’anno 2013, ha capito che questa annata non sarebbe stata indimenticabile dal punto di vista dell’incertezza. Quindi ha esibito la potenza dei numeri per convincere il mondo che il prodotto porta guadagno indipendentemente dalla classifi-

STESSA COSA IN SERIE B

FESTA GOL IN CASA BAYERN: SCHWEINSTEIGER ABBRACCIA ALABA (AP)

ca. In testa, il Bayern ha 15 punti di vantaggio sul Borussia e mancano 12 turni al termine. La lotta per la Champions diretta è ben definita: Dortmund, 42, e Leverkusen, 41, hanno messo a distanza di quasi sicurezza il Friburgo, 5˚ a 34. Al massimo ci si gioca il 4˚ posto, che dà accesso al preliminare (Eintracht 37 punti). Aumentano un po’ le palpitazioni se si parla di Europa League, ma la qualificazione non fa strappare i capelli ai tifosi. Comunque: sei squadre in 4 punti, almeno qui si dovrebbe arrivare fino all’ultimo istante per i verdetti. E anche in B... Botte da orbi in zona retrocessione e dintorni? Macché. Tra la terz’ultima (Hoffenheim) e la posizione sopra ballano già

10 punti. Quindi le altre due (Greuther Fürth e Augsburg) possono solo insidiare all’Hoffenheim la poltrona che dà diritto allo spareggio con la terza della B. Dove, almeno lì, sarà una sequenza di sorpassi e controsorpassi? No: Eintracht Braunschweig 51, Hertha 49 (due promozioni dirette), Kaiserslautern 39 (spareggio), Fsv Francoforte e Colonia 33 (prime delle escluse). «I tifosi non sono soltanto attratti dal livello altissimo delle nostre partite, ma dalle comodità, dal clima, dallo spettacolo nello spettacolo dei nostri stadi», ha detto Rauball. E noi, abituati al «punto che accontenta entrambi perché la classifica non ha niente da dire», guardiamo con invidia ma non riusciamo a imitarli.

COME FUNZIONA Le prime due in classifica vengono promosse direttamente, la terza fa uno spareggio (andata e ritorno) con la terzultima di Bundesliga


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EUROPA

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

OLANDA

TURCHIA

REPUBBLICA CECA

IL 18ENNE VILHENA BESIKTAS, AYBABA SPAVENTA IL PSV DOPO I LADRONI Koeman ha lanciato il centrocampista di origini angolane nel Feyenoord, che domenica aspetta la capolista. Un talento di grande carattere che sta battendo tutti i record di precocità ALEC CORDOLCINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

uando Tonny Emilio Trinidade de Vilhena emetteva i primi vagiti in un appartamento di Maassluis, a ovest di Rotterdam, Mark van Bommel stava già disputando la sua terza stagione da professionista nel Fortuna Sittard. Domenica si troveranno di fronte, per una sfida tra il passato e il futuro del centrocampo oranje. Su Vilhena esistono pochi dubbi: nessuno come lui nell’attuale Eredivisie, che pure pullula di giovani di talento. Ma nemmeno l’Ajax ha un classe 1995 titolare in prima squadra. «Guardo la qualità, non la carta d’identità» dice Ronald Koeman, che un anno fa l’ha portato dall’Under 18 in prima squadra, facendogli saltare lo step intermedio della Primavera. Quest’anno, titolare da novembre, Vilhena si è imposto come uno dei leader del centrocampo di un Feyenoord imbattuto in Eredivisie in casa da 22 gare.

Q

Buoni maestri Tre settimane fa Vilhena ha segnato al Willem II la sua prima doppietta: a 18 anni e 31 giorni, è il più giovane di sempre del Feyenoord. Quel giorno Koeman lo aveva proposto in una posizione più avanzata, non interno sinistro ma trequartista alle spalle del tridente. Il primo gol, controllo volante di spalla e girata al volo di sinistro su cucchiaio di Pellé, è stato un piccolo gioiello di tecnica, tempismo e personalità. Una qualità, questa, da sempre riconosciuta al giovane di origini angolane (da parte paterna); nel 2003 è l’unico di 8 anni nel Feyenoord under 10 che vince il campionato di categoria; nel 2011 è il più giovane della nazionale che si presenta ai Mondiali Under 17 da campione d’Europa (successo in finale 5-2 sulla Germania con sua doppietta, titolo replicato un anno dopo sempre con il centrocampista sugli scudi); lo scorso 5 febbraio è arrivato il debutto (con gol) nell’Under 21. «Vilhena è il miglior talento del vivaio dai tempi di Van Persie», ha dichiarato Adriaanse,

Il tecnico che ha ereditato una squadra piegata dai debiti e dalle malversazioni della precedente dirigenza, con arguzia e con il bel gioco contende il titolo al potente Galatasaray

CLASSIFICA

ISTANBUL

SQUADRA

PT

PSV AJAX TWENTE FEYENOORD VITESSE UTRECHT NEC DEN HAAG HERACLES GRONINGEN AZ ALKMAAR NAC BREDA RKC WAALWIJK HEERENVEEN ZWOLLE RODA VVV VENLO WILLEM II

50 47 44 44 42 39 33 31 28 26 25 24 23 23 23 22 19 14

G

23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23

V

N

P

F

16 2 5 77 25 13 8 2 53 24 12 8 3 39 20 13 5 5 45 31 12 6 5 43 28 11 6 6 34 27 9 6 8 32 36 7 10 6 37 41 6 10 7 45 45 7 5 11 22 35 6 7 10 34 40 6 6 11 25 40 5 8 10 25 31 5 8 10 32 44 5 8 10 25 37 4 10 9 32 45 4 7 12 27 49 2 8 13 21 50

Da 5 ª a 8ª spareggi per il 30 posto in Europa L.

23a giornata NEC

1-2

VVV VENLO

TWENTE

1-1

WILLEM II

NAC BREDA

1-1

HERACLES

RODA

2-2

AZ ALKMAAR

VAN DER VELDEN 6’ pt

DOUGLAS 43’ pt

TEN VOORDE 11’ st

SANHARIB 1’ pt DEMOUGE 19’ st

PSV

NWOFOR 11’ pt LINSSEN 27’ st

IPPEL 45’ st

EVERTON 11’ pt

ALTIDORE 34’ pt OVERTOOM 6’ st

UTRECHT

2-1

MERTENS 29’ pt WIJNALDUM 20’ st

VITESSE

MULENGA 10’ pt

GRONINGEN

2-0

HAVENAAR 8’ st BONY rig.18’ st

DEN HAAG

2-1

HEERENVEEN

ZWOLLE

3-2

FEYENOORD

HOLLA 24’ pt KOLK 37’ pt

PELLE’ aut.2’ pt LACHMAN 6’ pt AVDIC 30’ st

RKC WAALWIJK

KUMS 13’ pt

PELLE’ 33’,34’ pt

AJAX

0-2

MOISANDER 22’ pt ERIKSEN 40’ pt

Prossimo turno 22 febbraio: Willem II-Nec. 23 febbraio: Heracles-Vitesse, Groningen-Zwolle, Vvv VenloRkc Waalwijk, Heerenveen-Twente. 24 febbraio: Feyenoord-Psv, Ajax-Den Haag, Utrecht-Roda, Az Alkmaar-Nac Breda

un’istituzione al Feyenoord. I buoni maestri non gli sono mai mancati: da Van Bronckhorst ha imparato ad attaccare lo spazio; da Van Gastel la durezza nel tackle; da Koeman la potenza e la precisione nel tiro, ma anche il giusto atteggiamento mentale. «Prima del big match con l’Ajax - racconta Vilhena - il mister mi ha provato spesso nell’11 titolare, ma poi mi ha spedito in tribuna. Non ho detto una parola. Qualche giorno dopo mi ha detto che voleva vedere la mia reazione». Nessun cedimento, né agli avversari né al proprio ego. Le idee sono sempre chiare. «Non ho idoli. A 5 anni impazzivo per Kluivert per via di Euro 2000. Punto. L’esempio da seguire? Me stesso».

SELCUK MANAV

S

TONNY TRINDADE DE VILHENA, 18 ANNI

5RIPRODUZIONE RISERVATA

uecento milioni di euro: a tanto ammontano i debiti del Besiktas, il club più vecchio di Turchia (1903), accumulati in 8 anni di presidenza (20042012) da Yildirim Demirören, oggi al vertice della federcalcio di Istanbul. Irregolarità finanziare, e non solo, che hanno indotto l’Uefa a estromettere per un anno dalle coppe la società che in questa stagione avrebbe dovuto partecipare all’Europa League. Eppure oggi quella di Samet Aybaba è una squadra sana e lotta per il titolo col Galatasaray, primo con 7 punti di vantaggio, e il Fenerbahçe a una lunghezza, dopo 22 giornate. Nominato a giugno dal presidente Fikret Orman dopo i rifiuti di Ragnick, Eriksson e dell’ex c.t. turco Denizli, il 57enne Aybaba (4 anni di contratto) da due stagioni era fuori dal giro. Ma non lo aveva dimenticato il Besiktas, di cui era stato una bandiera (11 stagioni fra il 1977 e l’88, 334 presenze e 2 campionati vinti): più che il libero, era il regista arretrato e forse per questo tutte le squadre che ha allenato in seguito (una dozzina, alcune delle quali a più riprese) hanno sempre espresso un bel calcio. Compreso il Besiktas, che applica un 4-3-1-2 in grado di esaltare le qualità del portoghese Manuel Fernandes, un n. 10 totale liberato dalla presenza di Ricardo Quaresma, accasatosi all’Al Ahli in Dubai.

D

Liberati dal Trivela Liquidato il Trivela, Aybaba ha potuto lanciare due autentiche rivelazioni: il 20enne mediano Oguzhan Ozyakup, arrivato dalla squadra riserve dell’Arsenal per appena 500.000 euro, e l’esterno offensivo Olcay Sahan, 25 anni, acquistato dal Kaiserslautern (e nato a Düsseldorf) per poco di più. È grazie a loro, a Fernandes e all’altro portoghese Hugo Almeida (9 gol e 7 assist finora) se nonostante le difficoltà economiche il Besiktas è tornato a lottare per il titolo. «Io e gli al-

CLASSIFICA SQUADRA

GALATASARAY FENERBAHÇE BESIKTAS BURSASPOR ANTALYASPOR KASIMPASA ESKISEHIRSPOR GENCLERBIRLIGI KAYSERISPOR SIVASSPOR KARABUKSPOR TRABZONSPOR ORDUSPOR ISTANBUL BB GAZIANTEPSPOR ELAZIGSPOR MERSIN IDMAN Y. BELEDIYESPOR

PT

G

43 37 36 34 34 33 32 30 29 29 29 27 26 26 25 21 20 19

22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22

V

N

P

F

S

12 7 3 42 25 10 7 5 34 24 9 9 4 47 33 8 10 4 34 26 10 4 8 32 31 9 6 7 31 23 8 8 6 36 27 7 9 6 35 34 8 5 9 30 32 8 5 9 25 29 8 5 9 28 35 7 6 9 25 27 5 11 6 24 24 7 5 10 27 28 6 7 9 21 32 4 9 9 17 34 4 8 10 23 32 4 7 11 17 32

Beira Mar-Porto 0-2 Gil Vicente-Sp. Lisbona 2-3 Maritimo-Estoril 2-1 Olhanense-Vitoria Setubal 0-1 Pacos De Ferreira-Nac. Madeira 1-1 Vitoria G.-Moreirense 1-0 Benfica-Acad. Coimbra 1-0 Rio Ave-Braga Nella notte

CLASSIFICA PORTO BENFICA PACOS DE FERREIRA BRAGA (-1) RIO AVE (-1) MARITIMO VITORIA G. ESTORIL SP. LISBONA ACAD. COIMBRA NAC. MADEIRA VITORIA SETUBAL GIL VICENTE OLHANENSE BEIRA MAR MOREIRENSE

CHAMPIONS LEAGUE

AUSTRIA

BELGIO

PORTOGALLO

BELEDIYESPOR

1-2

GALATASARAY

ESKISEHIRSPOR

0-3

KAYSERISPOR

ANTALYASPOR

0-0

KARABUKSPOR

BESIKTAS

1-1

GAZIANTEPSPOR

GENCLERBIRLIGI

3-1

MERSIN IDMAN Y.

ORDUSPOR

2-2

ISTANBUL BB

BURSASPOR

1-0

ELAZIGSPOR

TRABZONSPOR

0-3

KASIMPASA

1-0

VARDAR 40’ st

GULUM 21’ pt

VLEMINCKX 32’ pt DURMAZ 10’ st ZEC 28’ st

UMBIDES 3’ pt YUSSUF 33’ pt

BATALLA 21’ pt

UCHE 17’ st

49 49 35 30 28 25 24 22 22 20 20 20 18 17 15 14

21a giornata

Anderlecht-Charleroi Cercle B.-Standard Leuven-G. Beerschot Lierse-Malines Mons-Gent Zulte W.-Waasland Beveren Lokeren-Bruges Genk-Courtrai

Ried-Wacker Tirol 3-0 Admira Wacker-W. Neustadt 1-2 Mattersburg-Sturm G. 0-0 Wolfsberger-Salisburgo Rinv. Rapid V.-Austria V. 1-2

CLASSIFICA ANDERLECHT (-1) ZULTE W. (-1) GENK STANDARD LOKEREN BRUGES (-1) MALINES COURTRAI MONS LEUVEN GENT CHARLEROI (-1) WAASLAND BEVEREN G. BEERSCHOT LIERSE CERCLE B. (-2)

2-0 0-1 1-1 0-2 0-2 2-0 1-1 2-0

tri dirigenti abbiamo già tirato fuori di tasca nostra 30 milioni - ha detto Orman - ma ne restano ancora 200 di debiti e per questo non possiamo fare grandi acquisti come il Galatasaray che ha appena acquistato Drogba o come il Fenerbahçe». Infatti l’unico straniero arrivato l’estate scorsa è stato il portiere scozzese Allan McGregor, svincolatosi a parametro zero per il fallimento dei Rangers. E a gennaio, ma in prestito, sono approdati a Istanbul il senegalese Mamadou Niang, 33 anni, ex Marsiglia e Fenerbahçe, e Dentinho, 24, dallo Shakhtar. Costo delle operazioni: 1,2 milioni di euro. Quando l a necessità aguzza l’ingegno.

62 54 48 46 46 44 41 38 38 32 30 27 26 20 20 14

CLASSIFICA AUSTRIA V. SALISBURGO (-1) RAPID V. STURM G. RIED (-1) MATTERSBURG WOLFSBERGER (-2) W. NEUSTADT ADMIRA WACKER WACKER TIROL

51 41 38 36 29 22 21 19 17 16

Al termine playoff fra le prime 6: 1ª in Champions League, 2ª ai preliminari 3ª ai preliminari di Europa League e 4ª allo spareggio per i preliminari di Europa L. con la 1ª del playoff fra le successive 8.

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI PER LE COPPE

20a giornata

22a giornata

InterZapresic-Zadar RadnickiSpalato-NkZagabria Cibalia-Osijek IstraPula-LokomotivaZagreb SlavenKoprivnica-HajdukSpalato DinamoZagabria-Rijeka

Kerkyra-Panionios Pas Ioannina-Panthrakikos Aek Atene-Paok Levadiakos-Atromitos Veria-Asteras T. Xanthi-Olympiacos P. Aris-Panathinaikos Ofi Creta-Platanias

CLASSIFICA DINAMO ZAGABRIA HAJDUK SPALATO RADNICKI SPALATO LOKOMOTIVA ZAGREB RIJEKA SLAVEN KOPRIVNICA OSIJEK ISTRA PULA ZADAR INTER ZAPRESIC CIBALIA NK ZAGABRIA

0-1 3-2 2-0 2-2 0-2 4-1

44 36 33 33 32 31 26 21 20 19 19 16

RETROCESSIONE

15 NAZIONALI SU 18 SONO DI MENDES

CLEYTON 21’ pt S. YILMAZ 32’,37’ st

KOUEMAHA 44’ st

CULIO rig.34’ st

VISCA 7’ pt SOKULLU 41’ st

FENERBAHÇE

BAMBA aut.11’ pt CRISTIAN BARONI 26’ pt GONUL 7’ st

SIVASSPOR

SAMET AYBABA, 57 ANNI, TECNICO DEL BESIKTAS

CLASSIFICA OLYMPIACOS P. ASTERAS T. PAOK ATROMITOS PAS IOANNINA LEVADIAKOS XANTHI PANTHRAKIKOS PANATHINAIKOS* OFI CRETA AEK ATENE PANIONIOS PLATANIAS ARIS VERIA KERKYRA

57 41 40 37 31 29 28 26 26 26 26 25 24 22 20 17

RR (m.m.d.s) Quindici dei 18 giocatori schierati dal c.t. Paulo Bento nell’amichevole con l’Ecuador (2-3) sono gestiti dal super agente Jorge Mendes. Sono Rui Patrício (Sporting), Bruno Alves (Zenit), Coentrão e Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Silvio e Nelson Oliveira (Deportivo), João Pereira (Valencia), André Gomes (Benfica), Moutinho (Porto), Ruben Amorim e Custodio (Braga), Veloso (D. Kiev), Danny (Zenit), Nani (Manchester United), e Postiga (Saragozza).

CELTIC, BROWN RESTA AI BOX JUVE A RISCHIO RR Scott Brown, capitano del Celtic, è stato tra i migliori dei biancoverdi nella partita di andata contro la Juventus negli ottavi di Champions. Al ritorno rischia di non esserci perché il problema agli abduttori che lo ha tenuto fuori nel fine settimana potrebbe essere serio. Neil Lennon, il suo allenatore, ha detto che Brown vedrà uno specialista e martedì non giocherà contro il St. Johnstone: «Aspettiamo gli esami, potrebbe essere necessaria una operazione».

SCOZIA

2-1 0-0 0-0 0-0 1-2 0-2 1-0 1-3

JORGE MENDES E CRISTIANO RONALDO

SCOZIA

PORTOGALLO

27a giornata

Dalla 2 ª alla 5ª spareggiano per i preliminari di Champions (1 posto) e l’Europa League (2 posti) * Panathinaikos 2 punti di penalizzazione

SPAREGGI RETROCESSIONE

PORTOGALLO

DROGBA 23’ st B. YILMAZ 26’ st

Prossimo turno 22 febbraio: Gaziantepspor-Bursaspor. 23 febbraio: Istanbul Bb-Eskisehirspor, Elazigspor-Antalyaspor, Sivasspor-Besiktas, Mersin Idman Y.-Trabzonspor. 24 febbraio: Kayserispor-Genclerbirligi, Fenerbahçe-Kasimpasa, Karabukspor-Belediyespor. 25 febbraio: Galatasaray-Orduspor

GRECIA

CROAZIA

27a giornata

RR (z.s.) Dopo aver rescisso col Galatasaray, a 31 anni Milan Baros ha siglato un contratto con il Banik Ostrava, la squadra dove ha cominciato a giocare, fino al 2014 e sabato esordirà col Ceske Budejovice, la squadra di proprietà di Poborsky. Il Banik è in difficoltà economica, e proprio Baros aveva fatto una donazione per il rilancio del vivio da sempre vanto del club. E ora giocherà gratis: «Pochi mesi fa ho investito 40 mila euro, sarebbe assurdo adesso farmi ridare indietro i soldi per l’ingaggio».

22a giornata

È RIPRESO IL CAMPIONATO IN AUSTRIA E IN CROAZIA 19a giornata

BAROS TORNA AL SUO BANIK E GIOCA GRATIS

Aberdeen-Dundee Fc Celtic-Dundee Utd Hearts-Kilmarnock Motherwell-Inverness Ross County-Saint Johnstone Saint Mirren-Hibernian

1-0 6-2 0-3 3-0 1-0 0-1

CLASSIFICA CELTIC (-1) MOTHERWELL (-2) INVERNESS (-1) HIBERNIAN SAINT JOHNSTONE (-1) KILMARNOCK ABERDEEN ROSS COUNTY (-1) DUNDEE UTD (-1) HEARTS (-1) SAINT MIRREN (-1) DUNDEE FC (-1)

58 40 38 37 36 36 36 35 33 30 29 14

La 1a dei playoff per le coppe va ai preliminari di Champions, la 2a e la 3a vanno ai preliminari di Europa League; l’ultima dei playoff retrocessione retrocede

RUBATI I PC DEL PRESIDENTE FEDERALE RR (m.m.d.s.) I soliti ignoti che la scorsa settimana si sono introdotti nella sede della federcalcio portoghese a Lisbona hanno portato via soltanto i computer del presidente Fernando Gomes e della sua segretaria. Il presidente ha poi dichiarato: «Il furto è molto chiaro e sono triste nel constatare che qualcuno scende a questo livello per cercare di intimorirmi. Ma sono tranquillo perché i ladri avranno modo di verificare che il mio lavoro è serio, rigoroso e trasparente».


10

MONDO

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

BRASILE

RAFINHA III, LO MANDA ZICO La punta del Flamengo viene dalla scuola dell’idolo rossonero e perciò osteggiato dagli ex dirigenti.Mainunmesehacostrettoilclubablindarloconunaclausolada40milionid’euro ADRIANO SEU

SUDAFRICA

EX VICE BAFANA OTTO ANNI PER COMBINE RR (s.s.) In Sudafrica lotta dura contro le combine. Ritenuto colpevole di corruzione per un match dei playoff di Second Division (la nostra Lega Pro) del 2011, Phil Setshedi, secondo allenatore della Nazionale nel 1996 quando il Sudafrica vinse la Coppa d’Africa, è stato condannato a ben 8 anni di reclusione dal tribunale di Cape Town. La Federazione ha poi rinnovato l’invito a denunciare ogni tentativo di falsare partite e campionati alla linea telefonica anticombine attiva 24 ore.

CINA

TITOLO 2003 RITIRATO ALLO SHENHUA RR (l.b.) In Cina l’ex squadra di Drogba, Shanghai Shenhua, e l’ex di Damiano Tommasi, Tianjin Teda, sono state ritenute colpevoli di illeciti sportivi durante la stagione 2003, punite con multe di circa 120 mila euro e penalizzate di 3 e 6 punti ciascuna per il campionato che sta per cominciare. La squadra di Shanghai deve pure rinunciare al titolo di Chinese Super League conseguito nella stagione 2003. Xu Hong, ex manager del Dalian Aerbin, è stato squalificato per 5 anni.

BRASILE

ASSIST DI PATO MA IL TIMÃO ARRANCA RR (m.can.) Pato non ha ancora conquistato il posto di titolare del Corinthians ma, entrato al 21’ s.t., ha servito a Romarinho la palla del definitivo 2-2 nel derby con il Palmeiras. In testa al campionato paulista, però, non c’è nessuna big bensì la provinciale Ponte Preta che ha battuto 3-1 il Santos: espulso Neymar prima dell’intervallo per reciproche scorrettezze con Artur, al 37’ st l’arbitro Luiz Flávio de Oliveira si è infortunato ed è stato sostituito. Dietro la capolista ci sono altre due provinciali, Linense e Mogi Mirim.

CHAMPIONS L. AFRICANA

VANNO FORTE I PIRATES E ST. GEORGE RR Nell’andata dei preliminari della Champions League africana (detentore l’egiziano Al Ahly): St. George etiope (ex club di Dossena e Pileggi)-Jamhuri (Zan) 3-0; Orlando Pirates (Saf)-Djabal (Com) 5-0, Zanaco (Zam)Mbabane (Swa) 3-2, Bizertin (Tun)-Al Ittihad (Lib) 1-1, Apr (Rua)-VitaL’O (Bur) 1-2, JSM Béjaïa (Alg)-O. Niamey (Niger) 3-0, Fus Rabat (Mar)-Banjul (Gam) 1-0, Kano Pillars (Nig)-OR Bangui (RCen) 5-1, St. Michelle (Sey)-Tusker (Ken) 1-4, 1˚ de Agosto (Ang)Adema (Mad) 4-2, Moghreb (Tun)-Casa Sport (Sen) 1-0.

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NOMIGNOLO DI TANTI GIOCATORI e il buongiorno si vede dal mattino, in Brasile possono dire di aver finalmente trovato l’alter ego del Menino de Ouro. Il nuovo fenomeno in grado di far impazzire la torcida e rubare le luci dei riflettori a Neymar si chiama Rafael Lima Pereira, un folletto di 164 cm per 60 kg che, dopo appena 7 partite tra i professionisti, minaccia il trono del gioiello del Santos, con il quale condivide già aggettivi iperbolici e titoloni sui giornali grazie alle magie realizzate nell’attuale torneo Carioca con la maglia del Flamengo.

S

RAFINHA 1˚ MARCIO RAFAEL FERREIRA DE SOUZA, 27 ANNI, TERZINO, EX GENOA, BAYERN

RAFINHA 2˚ RAFAEL ALCÂNTARA DO NASCIMENTO, 20 ANNI, MEDIANO AL BARCELLONA

RAFINHA 3˚ RAFAEL LIMA PEREIRA, 19 ANNI, ATTACCANTE DEL FLAMENGO

DI RAFINHA (DIMINUTIVO DI RAFAEL) CE NE SONO MOLTI ALTRI. I PIÙ NOTI SONO IL CENTRAVANTI 25ENNE DELL’ULSAN HYUNDAI (SUD COREA) CHE HA GIOCATO IL MONDIALE PER CLUB 2012 E IL 30ENNE TERZINO DEL GENT, BELGIO.

Futuro da crack Soprannominato Rafinha, come il figlio di Mazinho che brilla nelle giovanili del Barcellona e come l’ex terzino del Genoa (oggi al Bayern Monaco), il giovane attaccante è esploso di botto dopo 3 anni di boicottaggio da parte dell’ex dirigenza del Flamengo, che gli ha fatto scontare il fatto di essere il pupillo di Zico al quale veniva rimproverato di imporre i giovani cresciuti nel suo centro tecnico, il Cfz (Centro de Futebol Zico) di Brasilia, a scapito delle promesse del vivaio rubronegro. Tre anni da protagonista nelle giovanili del club carioca e mai una convocazione in prima squadra, mentre vedeva tanti compagni meno talentuosi fare il grande salto. «Ma ero sicuro che sarebbe esploso, perché ha doti tecniche e qualità umane per diventare un fuoriclasse. Per questo gli ho sempre detto di non demordere», ha detto Zico. E Rafinha ha dato retta al suo mentore, aspettando pazientemente che con il cambio di dirigenza arrivasse anche il suo turno. Dopo il debutto in prima squadra, lo scorso 19 gennaio, gli sono bastati 2 splendidi gol e 3 assist

nel giro di 8 giorni contro Vasco e Friburguense per conquistare la torcida che già canta a squarciagola «Rafinha è meglio di Neymar». Miniera d’oro Scatto da centometrista, dribbling ubriacante e destro vellutato, che il ragazzo esibisce senza paura di sbagliare mostrando una spiccata personalità: a dispetto del fisico ancora acerbo, Rafinha ha subito fatto capire che a 19 anni è già pronto per trascinare il Flamengo. Lo ha capito il tecnico Dorival Junior, che lo ha inserito tra i titolari fissi, e se n’è accorta pure la dirigenza, che la

RAFAEL LIMA PEREIRA, DETTO RAFINHA (DIMINUTIVO DEL NOME), HA 19 ANNI ED È ALTO 164 CM PER 60 KG: HA ESORDITO IN PRIMA SQUADRA IL 19 GENNAIO

Steso pure Seedorf L’altro ieri, invece, è stato il turno del Botafogo, contro uno dei suoi idoli: Seedorf, il secondo gigante abbattuto dal piccoletto, che ha aiutato il Flamengo a conquistare con una giornata d’anticipo la semifinale del primo turno di campionato, la Coppa Guanabara, anche se ha dovuto cedere le luci della ribalta al 26enne Hernane, autore del gol decisivo e capocannoniere del torneo con 8 reti in 7 partite. Ma il confronto tra Rafinha e Neymar oggi non regge ancora, e Rafinha è il primo ad ammetterlo, continuando a ripetere di dover mangiare ancora «chili di pane e feijoada».

o Due splendidi gol e 3 assist: la curva già canta «è più forte di Neymar»

Aggiungi un Loco a tavola I benefici tratti l’anno scorso dal ritorno di Recoba, grazie a cui il Bolso ha confermato il titolo conquistato la stagione precedente, ha convinto la dirigenza del Nacional a raddoppiare, scommettendo questa volta sul rilancio di Sebastian Abreu, anche lui idolo di vecchia data. Col Chino e il Loco, 72 anni in due equamente ripartiti, l’obiettivo è il Triplete in campionato, anche per rifarsi del successo (parziale) aurinegro nell’ultimo torneo Apertura. E mentre Recoba si risparmia i primi impegni di Libertadores (compreso quello di stanotte in Messico col Toluca) per presentarsi al meglio, Abreu ha già lanciato il primo squillo contribuendo alla rimonta contro il Bar-

domande a ZICO

«HA TECNICA E VELOCITÀ IN FASCIA»

ZICO, 59 ANNI, ALLENATORE

1 Zico, lei che ha visto crescere Rafinha, ce lo descrive? «È ancora leggerino nel fisico, è vero, ma è un calciatore ambidestro, ha grandi qualità, tecnica, è veloce, gioca su entrambe le fasce. Un’ala o seconda punta, ama di più fare gli assist che i gol. Ma ha un piede destro fantastico».

2 Ci ha impiegato tre anni per emergere: perché? «L’anno scorso al Flamengo non volevano inserire in prima squadra nessun ragazzo del mio centro di formazione, con il solo scopo di farmela pagare ed emarginarmi. Gli hanno tarpato le ali rischiando di bruciarlo».

o

La torcida l’ha già paragonato a Neymar? «No, è troppo presto per fare paragoni o per avvicinarlo a Neymar o a qualsiasi altro giocatore. E lui lo sa. La torcida del Mengo, invece, ama scherzare, per questo sfotte quelli del SanIANDI tos».

Scatto, tecnica, personalità e dribbling: «Sono piccolo, ma abbatto i giganti» ARGENTINA

RIVER IN TESTA GRAZIE AL GOL DI TREZEGUET

CLAUSURA RITARDATO LA FINALE È IN PERICOLO C

3

3

URUGUAY

oncluso il tira e molla per l’accordo sui diritti televisivi, con relativo slittamento di quasi 10 giorni rispetto al calendario iniziale, si può finalmente partire. Mentre il resto del continente viaggia già a pieno ritmo da un paio di settimane, in Uruguay si tornerà a respirare aria di campionato solo sabato prossimo con l’inizio del torneo Clausura. Tanto per cambiare, all’insegna dell’eterna sfida tra Bolsos e Aurinegros, per l'occasione a forti tinte vintage. Infatti, come negli ultimi 4 anni (3 trionfi dei primi e uno dei secondi), salvo sorprese sarà sempre Nacional contro Peñarol, entrambi guidati tra necessità e virtù da un esercito di vecchietti a dettare ancora legge.

scorsa settimana si è affrettata a fargli firmare un nuovo contratto per i prossimi 5 anni, quintuplicandogli lo stipendio (ora di 10 mila euro al mese) e blindandolo con una clausola rescissoria di 40 milioni. «Sono piccoletto, ma posso abbattere i giganti», ha affermato il ragazzo dopo aver steso il Vasco nel suo primo derby carioca, ridicolizzando un colosso come Dedé.

cellona di Guayaquil nel debutto in coppa. Oltre ai due veterani, però, c'è un gruppo di giovani da cui ci si aspetta il salto di qualità. Su tutti, l’attaccante Gonzalo Bueno, seguito a ruota dal centrocampista Carlos De Pena e dall’attaccante Adrian Luna, tutti 20enni. Anche in casa Peñarol va di moda lo stile retrò. E nemmeno qui manca una manciata di promesse in rampa di lancio, a partire dai talentuosi Sebastian Cristoforo e Guillermo Varela, messisi in mostra nell’ultimo Sudamericano Sub 20. Ma a farsi carico del peso del gol, e del ruolo di leader, sono sempre i senatori come Olivera, capocannoniere del primo semestre, l’ex juventino Zalayeta, Estoyanoff e l’idolo di casa Tony Pacheco, ex interista mai rimpianto a Milano, per un quartetto che continua a segnare a grappoli. Escluso Pacheco, che si è perso la prima parte di stagione per un brutto infortunio, l’attacco giurassico viaggia infatti a una rispettabile media di un gol ogni 60’. Vecchi cavalli di battaglia che, per il momento, fanno ancora la differenza in patria, consentendo a Peñarol e Nacional di partire una spanna sopra tutti gli altri nella corsa a un campionato che inizia subito con l’ansia da calendario. A causa dello slittamento di due settimane, infatti, l’eventuale finale per il titolo rischia di dover aspettare la fine della Confederations Cup, a luglio, quando i contratti di molti giocatori saranno già scaduti. A. SEU

Il Lanus dimostra che la sua crescita non è casuale. Dopo il 4˚ posto nell’Inicial, il club di Barros Schelotto ha iniziato il Final a tutto gas. Due partite, due vittorie per goleada: 7 reti e la porta di Marchesin imbattuta. Cifre per sognare. Domenica la vittima dei grana è stata il Newell’s, stanco dopo l’esordio in Libertadores. E il Lanus ne ha approfittato. Guidato da Guido Pizarro e con il veloce centravanti Silvio Romero (bellissima la rete dell’1-0), la squadra di Barros Schelotto ha vinto 3-0 a Rosario e ha confermato che sarà tra le candidate per il titolo. Il River di Ramon Diaz non dà molto in campo ma si porta a casa i 3 punti e, dopo la crisi degli anni scorsi, non è poco. Battuto l’Estudiantes 1-0 con gol di Trezeguet. Il Boca non carbura: 0-0 col Tigre. Bianchi ha cambiato 6 giocatori rispetto alla gara col Quilmes. La performance per ora continua ad essere bassa. Pesante k.o. del Velez con

2a giornata

Racing-Argentinos Jrs 2-0 Godoy Cruz-Santa Fe 2-1 San Lorenzo-Belgrano 0-0 Colon-San Martin 1-1 Velez-Independiente 0-1 Tigre-Boca J. 0-0 Quilmes-All Boys 2-1 Newell’S-Lanus 0-3 River Plate-Estudiantes 1-0 Arsenal S.-Atletico Rafaela nella notte

CLASSIFICA LANUS RIVER PLATE TIGRE BOCA J. GODOY CRUZ ATLETICO RAFAELA (-1) QUILMES VELEZ NEWELL’S INDEPENDIENTE RACING SAN MARTIN SAN LORENZO ARSENAL S. (-1) ALL BOYS SANTA FE BELGRANO COLON ESTUDIANTES ARGENTINOS JRS

6 6 4 4 4 3 3 3 3 3 3 2 2 1 1 1 1 1 0 0

l’Independiente (70’ in 10). Sollievo per i vicini del Racing (con l’esordio di Bolatti) nella vittoria con l’Argentinos. mazur


11

MONDO

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

COPPA LIBERTADORES

LA SITUAZIONE

IL NEWELL’S EVITA DÉBÂCLE ARGENTINA

TIJUANA SOGNA NIENTE FUMO PER EL TURCO

RR La 1ª giornata di Libertadores sta riservando parecchie sorprese: oltre al k.o. del Boca in casa, c’è quello sempre in casa del Gremio con lo Huachipato, mentre il Velez è caduto con con l’Emelec ecuadoregno.

Il vento del Messico sul trofeo: il Toluca distrugge il Boca alla Bombonera, domani tocca agli Xolos di Mohamed. Che da giocatore era un mito nel Paese, ha imparato il 3-5-2 da La Volpe e vince nel nome del figlio scomparso Fayid MARTIN MAZUR 5RIPRODUZIONE RISERVATA

on sono lo United, né hanno le 7 Libertadores dell’Independiente, ma i Diavoli Rossi del Toluca vogliono diventare famosi. E hanno iniziato la Libertadores con una sorpresa: 2-1 alla Bombonera col Boca dello specialista Bianchi. «Dovremo imparare a soffrire. Ora avete scoperto che non ho il numero di telefono di Dio», ha detto l’allenatore argentino dopo l’esibizione messicana comandata dal paraguaiano Benitez e il brasiliano d’origine Sinha, 36 anni: «Nonostante lo svantaggio e un rigore parato, siamo riusciti a mostrare la nostra personalità e a vincere in uno degli stadi più difficili del mondo». Le messicane giocano la Libertadores dal ’98, grazie a un accordo con la Conmebol, la federazione sudamericana. Ma sono invitate, e l’invito, se qualcuna di loro vincesse la Coppa, non permette la qualificazione al Mondiale per club. Finora nessuna squadra messicana ha raggiunto l’obiettivo di diventare «campeón de América». E dopo 15 anni sembra già una maledizione. Il Cruz Azul è stato il primo a disputare una finale, nel 2001:

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k.o. 0-1 in casa col Boca, poi prodezza alla Bombonera, con un altro 1-0 e un palo che avrebbe significato la vittoria. Alla fine perse ai rigori. I Chivas di Guadalajara sono stati battuti nella finale del 2010 con l’Internacional. E altre 2 volte sono arrivati in semifinale. L’America, intanto, è finito 3 volte tra i migliori 4, senza fare il salto di qualità.

o Nel 2006 urtato a 190 all’ora: lui quasi perde una gamba, il piccolo non ce la fa Da Neza York Più favoriti sembrano, più forte cadono. Adesso l’equazione con i messicani è cambiata. Il Toluca ora gioca la Libertadores solo per la seconda volta. L’accompagna il Tijuana, detti gli Xolos, arrivato in A nel maggio 2011, che esordisce a livello internazionale con la stessa speranza di continuare a essere quelli che «rovinano le case di scommesse», come già fatto nello scorso Apertura, vinto contro tutti i pronostici. Partito a settembre per raggiungere la salvezza, il tecnico argentino

Antonio Mohamed ha fatto una rivoluzione al Tijuana. Da giocatore aveva fatto lo stesso coi Toros Neza, club provinciale nei dintorni di Città di Messico, in finale nel 1997. «La chiamavo Neza York. Se conosci una, conosci anche l’altra... È una battuta. Ma in quel brutto posto siamo riusciti a creare un’atmosfera unica». I giocatori si dipingevano i capelli e posavano coi sombreros o mascherati, le stesse maschere con cui spaventavano i pensionati in ritiro. «La cosa più bella dei Toros Neza è che tutti ci ricordano come dei campioni, ma non abbiamo mai vinto. Come l’Olanda 1974», dice Mohamed, migliore straniero del campionato per 4 anni. Il suo addio da professionista è stato traumatico: l’allenatore non lo voleva. «Il problema è che l’allenatore ero io, facevo entrambi i ruoli... E come allenatore non mi sopportavo, mi toglievo sempre». Il suo Zacatepec in serie B è un altro boom, sempre col 3-5-2 che impara da Romano e Ricardo La Volpe. Dramma e viaggi Nel giugno 2006 il dramma personale in Germania. Lì per vedere il Mondiale, soffre un incidente stradale nel quale muore suo figlio Fayid, 9 anni. Il guidatore dell’auto che li colpisce dietro, a 190 km all’ora, era ubria-

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Nacional M.-Barcelona Gua. Boca J.-Dep. Toluca Dep. Toluca-Nacional M. Barcelona Gua.-Boca J. Dep. Toluca-Barcelona Gua. Boca J.-Nacional M. Barcelona Gua.-Dep. Toluca Nacional M.-Boca J. Boca J.-Barcelona Gua. Nacional M.-Dep. Toluca Barcelona Gua.-Nacional M. Dep. Toluca-Boca J. DEP. TOLUCA (Mex) NACIONAL M. (Uru) BARCELONA GUA. (Ecu) BOCA J. (Arg)

PALMEIRAS (Bra) TIGRE (Arg) LIBERTAD (Par) SP. CRISTAL (Per)

erentorio: «Rinunciamo all’amichevole della NaP zionale nella giornata Fifa per far crescere il nostro campionato». Il monito dei compagni della Federazione cubana di calcio intendeva favorire la continuità del torneo locale, iniziato al principio di febbraio. I praticanti aumentano e, specie nella capitale l’Avana, ci si muove all’insegna del «quest’anno facciamo le cose per bene». Come non detto: l’arbitro della sfida tra Matanzas e Cienfuegos non si è neanche presentato... Il futbol cubano, però, non è sempre stato una barzelletta. Sono stati ben otto, per esempio, i giocatori cubani a indossare la camiseta del Real Madrid a partire dai primi anni di vita del club, tutti naturalmente con ascendenze spagnole. Mondiale del 1938 Dicembre 1947: l’hombre del partido nella gara inaugurale dello stadio Chamartín, poi ribattezzato Santiago Bernabeu, fu Jésus Chus Alonso, senz’altro il miglior calciatore

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2-1 22/2 28/2 28/2 6/3 6/3 13/3 3/4 9/4 11/4 19/4 19/4 PT G 3 1 0 0 0 0 0 1

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ANTONIO MOHAMED, «IL TURCO», 42 ANNI, TECNICO DEL TIJUANA (AFP)

co, dopo la vittoria tedesca con l’Argentina. Mohamed perde quasi una gamba, fratturata in vari punti e con una grave infezione. All’ospedale giura di tornare ad allenare per onorare il figlio. Nel 2010 arriva il suo primo titolo internazionale, la coppa Sudamericana con l’Independiente. «Ho cercato di andare avanti, benché il dolore sia impossibile da lenire». Stasera esordirà in Libertadores, col Millonarios, a Bogotà. «Viaggi pesanti e senza voli diretti, ma non mi lamento. Abbiamo una squadra di uomini, la prima re-

gola della Libertadores», assicura. Nel Gruppo 5 ci sono anche il Corinthians, campione brasiliano, e il San José boliviano, che gioca a Oruro, detto «il soffitto del mondo», 3.750 metri d’altitudine. Il Corinthians si era rifiutato in passato di giocare lì perché non c’era modo di arrivare. Ma l’aeroporto di Oruro è stato inaugurato a febbraio. Tra una settimana il San José volerà i 9.713 km (il percorso più lungo in Libertadores) fino a Tijuana, al confine tra il Messico e Usa. Frontiera tra il mondo reale e la favola.

Atletico Mineiro-San Paolo The Strongest-Arsenal S. Arsenal S.-Atletico Mineiro San Paolo-The Strongest San Paolo-Arsenal S. Atletico Mineiro-The Strongest The Strongest-Atletico Mineiro Arsenal S.-San Paolo Atletico Mineiro-Arsenal S. The Strongest-San Paolo Arsenal S.-The Strongest San Paolo-Atletico Mineiro PT ATLETICO MINEIRO (Bra) 3 THE STRONGEST (Bol) 3 ARSENAL S. (Arg) 0 SAN PAOLO (Bra) 0

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2-1 2-1 27/2 1/3 7/3 8/3 14/3 15/3 4/4 5/4 18/4 18/4 V 1 1 0 0

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Emelec-Velez Iquique-Penarol Penarol-Emelec Velez-Iquique Penarol-Velez Iquique-Emelec Emelec-Iquique Velez-Penarol Emelec-Penarol Iquique-Velez Penarol-Iquique Velez-Emelec PENAROL (Uru) EMELEC (Ecu) IQUIQUE (Chi) VELEZ (Arg)

1-0 1-2 oggi 20/2 26/2 28/2 6/3 12/3 3/4 4/4 10/4 10/4 PT G 3 1 3 1 0 1 0 1

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Il campionato è una barzelletta. Eppure il calcio aveva una grande tradizione nell’Isola del beisbol, imposto poi come sport nazionale dai rivoluzionari

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Palmeiras-Sp. Cristal Tigre-Libertad Sp. Cristal-Tigre Libertad-Palmeiras Libertad-Sp. Cristal Tigre-Palmeiras Sp. Cristal-Libertad Palmeiras-Tigre Tigre-Sp. Cristal Palmeiras-Libertad Libertad-Tigre Sp. Cristal-Palmeiras

L’AVANA, COME TI CASTRO IL FUTBOL L’AVANA

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CUBA

CARLO PIZZIGONI

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2-2 1-2 20/2 27/2 7/3 8/3 13/3 14/3 3/4 4/4 17/4 17/4

di sempre nato a Cuba. Al Mondiale del 1938 in Francia le uniche rappresentati oltre-Atlantico erano il Brasile e, appunto, Cuba, che eliminò la Romania prima di perdere 8-0 con la Svezia. Tutta questa tradizione calcistica non era casuale: il primo pallone a rotolare nei Caraibi per una gara ufficiale, nel dicembre del 1911, fu su suolo cubano. Si giocava la partita tra l’Hatuey e i Rovers di Avana, squadre che si spartirono i primi due campionati nazionali, iniziati l’anno successivo. E due anni fa si è festeggiato il centenario del futbol cubano ma, emblematicamente, a Miami. Nel frattempo, infatti, nel 1959 l’Isola aveva conosciuto la Rivoluzione dei Barbudos e, rovesciato il dittatore Batista, il nuovo leader Fidel Castro era appassionato di baseball, anzi di beisbol o di pelota, come è ancora comunemente chiamato il batti-e-corri. Tra le manifestazioni per celebrare la nuova era fu organizzata anche una partita di pelota, con Fidel tra i protagonisti. Al termine dell’incontro, l’uomo che con Che Guevara vinse la celebre battaglia di Santa Clara, Camilo Cienfuegos, pronunciò una frase ancora oggi ricordata: «Contra Fidel, ni en la pelota».

L’Alonso prima di Xabi IN BASSO A DESTRA, JESUS ALONSO, STELLA CUBANA DEL REAL MADRID DEGLI ANNI 40. SOPRA, THIERRY HENRY CONTRO OSVALDO ALONSO DEI SEATTLE SOUNDERS, NEL 2010 E NEL 2011 VOTATO MIGLIOR GIOCATORE DEL CLUB. A SINISTRA, FIDEL CASTRO ALLA BATTUTA NELLA PARTITA DI BASEBALL ORGANIZZATA PER CELEBRARE LA RIVOLUZIONE

o Chi vuol giocare a livello pro fugge in Florida, dove s’è celebrato il centenario

La lobby anticastrista Oggi la Serie Nacional de Béisbol è un campionato di ottimo livello, mentre il futbol è gestito dai compañeros di cui sopra. E Fidel è ancora lì a dirigere le operazioni, benché ormai con la controfigura del fratello Raul. Il calcio è sostanzialmente scomparso da Cuba

e negli ultimi anni, quelli della crisi della Rivoluzione, è diventato un’arma della lobby anti-castrista della Florida. Che non manca di sostenere i giocatori che espatriano nella Major League Soccer statunitense. Dal 2002 sono 26 quelli che hanno chiesto asilo politico negli Usa. Alcuni di buon livello, come Osvaldo Alonso. Centrocampista dei Seattle Sounders, di cui è stato votato miglior giocatore nel 2010 e nel 2011, Alonso è stato capitano della nazionale cubana Under 23 nelle qualificazioni olimpiche per Pechino. Voleva diventare un calciatore professionista e cento miglia marittime più a nord c’era un Paese che poteva dargliene l’opportunità. Disputata l’ultima gara in Nazionale nel 2007, l’anno dopo Alonso giocava nel Charleston Battery. Molti lo hanno seguito: nell’ottobre scorso cinque nazionali in trasferta a Toronto hanno abbandonato il ritiro, chiedendo di restare in Canada: per evitare un caso diplomatico è dovuta intervenire la Fifa. Idoli sconosciuti Oggi per le strade di Cuba è facile vedere ragazzini che giocano a calcio con le maglie di Messi e Ronaldo, idoli che non vedono nemmeno dato che le partite internazionali passano solo per la tv via cavo, inaccessibile alla stragrande maggioranza del popolo. Sognano futbol, e una Cuba calcistica.

Millonarios-Club Tijuana San Jose’-Corinthians Club Tijuana-San Jose’ Corinthians-Millonarios Club Tijuana-Corinthians Millonarios-San Jose’ Corinthians-Club Tijuana San Jose’-Millonarios San Jose’-Club Tijuana Millonarios-Corinthians Club Tijuana-Millonarios Corinthians-San Jose’ CLUB TIJUANA (Mex) CORINTHIANS (Bra) MILLONARIOS (Col) SAN JOSE’ (Bol)

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20/2 21/2 27/2 28/2 7/3 8/3 14/3 15/3 3/4 4/4 11/4 11/4 V 0 0 0 0

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1-1 2-1 21/2 22/2 27/2 7/3 15/3 3/4 10/4 10/4 17/4 17/4 N 0 1 1 0

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EXTRA FUN

EXTRATIME - 19 FEBBRAIO 2013

RR Su coppie così i giornali inglesi ci fanno una scarpetta che manco Bud Spencer nel pentolone di fagioli. Lui è un habitué: Ashley Cole, professione terzino ma frequentazioni waggose da primi tre centravanti della storia. Il Sun gli ha pure fatto il campetto delle ex, solo con quella in porta hai voglia a tappezzarci carrozzerie. Lei si chiama Anna Kelle e viene da The Valley, reality talmente trash che Jersey Shore al confronto è la giuria del Nobel. Dal curriculum: bisex, tripla passata di bisturi sui tettorali, ninfomane secondo le amiche, nome di battaglia AK come il fucile. Ma la storia con Cole pare aver preso una deriva pucciosa e lei al Sun racconta pure la prima mise-en-place con Ashley: «Mi sono struccata e sono andata a letto in culotte», detto come se fosse poco. Basta e avanza, Anna, basta e avanza.

SPAGNA

FRANCIA

PENOPLASTICA I PRIMI SONO I CALCIATORI RR L’inchiesta giornalistica dell’anno l’ha fatta l’Equipe Magazine e riguarda la chirurgia estetica genitale maschile. La dottoressa Sylvie Abraham, specialista in penoplastica (allungamento del pene), rivela: «L’80% delle operazioni le facciamo ad atleti professionisti». In soldoni: in spogliatoio misure da legume sono oggetto di scherno, e così c’è chi si aggiunge di bisturi un 5-6 centimetri. L’intervento costa 4.000 euro e non inficia la capacità erettile. «Ho avuto come pazienti tanti calciatori, anche famosi, e rugbisti. E pure un pugile che aveva paura della sala operatoria».

INGHILTERRA

GAZZA: VALIUM BIRRA, COCA GIN E CAVALLI...

RAZZISMO 1 Un tifoso del Millwall è stato incriminato per insulti razzisti a Djouf in una gara dello scorso novembre: l’indagine è stata riaperta dopo le immagini trasmesse da Sky.

S RAZZISMO 2 L’ex campione Paul Elliott, figura di spicco della campagna Kick It Out, ha dato del «negro» ad un altro ex, Richard Rufus, ma si è giustificato: «Fra due persone di colore non è offensivo».

S CELTA Dopo la sconfitta col Getafe, la terza consecutiva, il Celta Vigo che non vince dal 6 gennaio ha esonerato Paco Herrera: lo sostituisce Abel Resino.

S OLOCAUSTO L’ex arbitro Dermot Gallagher ha paragonato la direzione di Celtic-Juve all’Olocausto in diretta su Sky Sports Inghilterra: la tv ha dovuto emettere una nota ufficiale per scusarsi.

INGHILTERRA

RUUD, MA TI SEI PERSO UN FIGLIO? RR Il soggetto di destra è

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l’originale: Ruud Gullit, 50enne di Amsterdam, ai tempi (1995-98) del Chelsea, dove chiuse la carriera. Il soggetto di sinistra non è lui da giovane, ma Nathan Aké, 18enne (da ieri) di ’s-Gravenhage (sempre Olanda), difensore della Primavera del Chelsea cresciuto nel Feyenoord dove fra l’82 e l’85 giocò lo stesso Gullit. Una somiglianza veramente impressionante, al punto da far pensare a un (inesistente) legame di parentela fra i due.

RR (s.m.) Due litri di gin, 15 lattine di birra e 30 pillole di valium: questo il menu quotidiano che ha spedito Paul Gascoigne in clinica in Arizona (dove migliora dopo la paura per il ricovero in terapia intensiva). A raccontare gli ultimi mesi dell’ex campione, fra punture di cocaina nella gamba («per non far vedere i segni») e migliaia di sterline perse ai cavalli (il Sun sta facendo una colletta per l’ospedale), è stato il coinquilino di Gazza, Shane, che l’ha filmato in un video-choc allo scopo di dargli una scrollata. Filmato poi finito sullo Star, con tutta la storia.

BECKHAM Da quando Beckham è passato al Psg, secondo il sito lastminute.com c’è stato un boom di prenotazioni per Parigi: voli aumentati del 34%, hotel del 23%.

S THE VOICE Mancini, Milner, Kompany e Dzeko hanno prestato la loro voce al nuovo servizio di tram di Manchester, per il quale annunciano le fermate.

RR È nata una stella. In casa dell’Inverness il Kilmarnock è sotto per 1-0 e pareggia al 90’ con Borja Perez, ma sono momenti tesi. E Kenny Shiels, 56 anni, fumantino allenatore dei Killies, si sfoga con un calcio a una bottiglietta. L’arbitro lo vede, sa che è recidivo (veniva da 4 turni di squalifica) e lo manda fuori. E Shiels? Quatto quatto esce, si arrampica sulla ringhiera e si mette in piedi sul plexiglass della panchina a guardarsi gli ultimi minuti con gli steward che lo invitano a scendere. «Ero arrabbiato, non ci avevano dato un rigore. Mi sono girato per calciare l’aria, per caso c’era una bottiglietta lì e l’ho colpita». Chapeau.

INGHILTERRA

WOLVES MOLLI COME LUI? TYSON NE DIVENTA TIFOSO RR (m.p.) Mike Tyson è diventato un tifoso del Wolverhampton dopo che ha saputo che il tecnico Dean Saunders ha paragonato la condizione dei suoi giocatori a quella di Iron Mike. Il quale invece di arrabbiarsi ha commentato: «Ha ragione, sono passato da migliore del mondo a uno dei peggiori. Non capisco molto di calcio, ma sembra che il Wolverhampton abbia un allenatore capace. La prossima volta che andrò in Inghilterra mi piacerebbe vederli in azione».

BRASILE

EX ROMANISTA ANDRADE RICOVERATO DA UN MESE RR (m.can.) Andrade, centrocampista della Roma 1988-89, è ricoverato in un ospedale di Rio da oltre un mese per un’infezione batterica contratta nella piscina di casa subito dopo un’artroscopia al ginocchio. L’ex giallorosso, campione del Brasile 2009 come allenatore del Flamengo, spera di essere dimesso dall’ospedale questa settimana. Andrade, 56 anni il 21 aprile, ha dovuto sottoporsi a due altri interventi chirurgici per smaltire l’infezione.

INGHILTERRA

IMITA IL KLINSMANN DIVE SEI ORE DI OPERAZIONE RR (s.m.) Poi dicono che imitare i campioni è divertente. Su un campetto di Hartlepool, Dennis Swales, un cuoco di 27 anni, ha segnato il gol vittoria al 90’ per la squadra del locale circolo cattolico contro il pub Gaiety. Ha provato ad imitare Klinsmann, esultando con un tuffo sull’erba bagnata: due vertebre rotte. Gli ignari compagni lo hanno sommerso per festeggiare, peggiorando le cose: 6 ore di operazione d’urgenza lo hanno rimesso in sesto, ma ha rischiato la paralisi.

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Tweet DELLA SETTIMANA

di FILIPPO CONTICELLO

LE FRITTELLE ACROBATICHE NELLA NUOVA VITA DI OWEN Di acrobazie in campo ne fa vedere meno ogni anno che passa, ma in compenso si dà assai da fare in cucina. Michael Owen, un tempo Pallone d’oro, adesso non brilla certo in campo. Su Twitter spesso riferisce delle sue imprese ai fornelli e martedì scorso ha dovuto fare gli straordinari. Era il «Pancake Day», il giorno della frittella che coincide col nostro martedì grasso: la punta dello Stoke s’è divertita con la preparazione. Acrobatica.

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SIRIA Nonostante la guerra civile, la nazionale siriana è tornata in campo nel primo turno di qualificazione alla Coppa d’Asia, perdendo in trasferta 1-0 con l’Oman.

S OSPITALITÀ Il Carlisle di League One (3ª serie inglese) in trasferta a Portsmouth ha dovuto pagare il parcheggio per il pullman della squadra: 20 sterline (25 euro).

La frase NEIL WARNOCK ALLENATORE DEL LEEDS

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RR Il tecnico del Valencia Ernesto Valverde, 49 anni, in carica da dicembre, ha sempre avuto (anche da giocatore di Alavés, Espanyol, Barcellona, Athletic Bilbao e Maiorca negli anni 80-90) la passione per la fotografia. Negli ultimi 8 anni si è divertito a scattare nei luoghi dove ha allenato: Bilbao, Barcellona (fronte Espanyol), Vila-Real e Atene. La sua produzione in bianco e nero è diventata un libro, Medio Tiempo, appena pubblicato. I cui proventi saranno devoluti ad associazioni in aiuto di persone in difficoltà economiche in Spagna e Grecia.

SHIELS NON MOLLA MAI LO BUTTANO FUORI? LUI SALE SULLA PANCHINA

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Anna

VALVERDE SI DÀ ALLA FOTOGRAFIA

SCOZIA

sms

MISS KELLE, TUTTO GRASSO CHE COLE

Gente come Mancini o Mourinho può lavorare solo con un sacco di soldi. Non sarebbe mai in grado di allenare il Leeds

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV RESPONSABILE

Luca Curino PROGETTO GRAFICO

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DOMENICA 24 FEBBRAIO PREMIER LEAGUE Newcastle Southampton Sky Supercalcio 17 (dif)

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EUROPA LEAGUE Lione Tottenham Sky Calcio 4 19.00

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