www.gazzetta.it lunedì 25 febbraio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE TALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB M LANO
ITALIA
anno 117 Numero n Anno 47
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LA CAPOLISTA I BIANCONERI PORTANO A 7 PUNTI IL DISTACCO SUGLI INSEGUITORI
POSTICIPI OGGI DUE MATCH IMPORTANTI
La Juve torna valanga e prova un’altra fuga
Il Napoli a Udine Lazio col Pescara Vietato sbagliare
Vanno in gol Lichtsteiner, Giovinco e Pogba: schiantato il Siena Conte si arrabbia per i fischi: «I miei uomini vanno rispettati» BIANCHI, BRAMARDO, GRAZIANO, OLIVERO PAG. 141617
3 Sebastian Giovinco, 26 anni, dopo il gol del 20 LAPRESSE
In Friuli i partenopei si giocano tutto MALFITANO E STOPPINI PAG 19 3 Edinson Cavani, 26 anni
LA STRACITTADINA A DISTANZA DI 9 ANNI E 19 PARTITE RICOMPARE UN PAREGGIO (11) NELLA SFIDA MILANESE
IL DERBY SI ASTIENE EL SHAARAWY APRE, BALOTELLI SBAGLIA, SCHELOTTO TROVA IL PARI
Il Milan crea tanto, ma Handanovic fa i miracoli. L’Inter si riprende e tocca ad Abbiati fermarla
LE ALTRE IL CAGLIARI BEFFA IL TORINO
Catania a ritmo da Europa Bis della Roma I siciliani passano a Parma; i giallorossi rivincono sotto la neve (32 a Bergamo)
SERVIZI DA PAGINA 2 A PAGINA 13
DEBUTTANTI DA OSCAR di ALBERTO CERRUTI
SERVIZI ALLE PAGINE 20212223 3 Francesco Lodi, 28 anni AP
La notte degli Oscar premia due goleador al debutto nel derby: El Shaarawy che porta in vantaggio il Milan e Schelotto che firma il pareggio dell’Inter. Svanito l’effetto Balotelli, per la prima volta a secco in rossonero, continuano invece le magie di Handanovic, il vero numero uno nerazzurro.
PALERMO E’ ULTIMO, CACCIATO MALESANI
Zamparini, i cambi sono 50 Ora richiama Gasperini...
L’ARTICOLO A PAGINA 27
CARUSO A PAGINA 23
Serie A / 26ª GIORNATA
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30 2 2 5>
PARTITE ATALANTA ROMA 23 BOLOGNA FIORENTINA (0 1) rinv. a domani (ore 20) CAGLIARI TORINO 43 INTER MILAN 11 JUVENTUS SIENA 30 PARMA CATANIA 12 PALERMO GENOA 00 SAMPDORIA CHIEVO 20 OGGI UDINESE NAPOLI (ore 19) (1 2) LAZIO PESCARA (ore 21) (3 0)
CLASSIFICA JUVENTUS 58 NAPOLI* 51 MILAN 45 LAZIO* 44 INTER 44 FIORENTINA* 42 CATANIA 42 ROMA 40 UDINESE* 36 SAMP ( 1) 32
IL ROMPI PALLONE di GENE GNOCCHI PARMA 32 TORINO ( 1) 31 CAGLIARI 31 CHIEVO 29 ATALANTA ( 2)27 BOLOGNA* 26 GENOA 26 PESCARA* 21 SIENA ( 6) 21 PALERMO 20
Tra parentesi i punti di penalizzazione. * Una partita in meno
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Dubbi che lo sceicco che vuole comprare la Roma sia veramente uno sceicco: ha una sola moglie. E lei lo mantiene.
SUPERBIKE VIA AL MONDIALE IN AUSTRALIA
3 La formidabile parata di Handanovic nel
Il dopo Biaggi dell’Aprilia parte con due vittorie! derby, sul colpo di testa di Balotelli (riconoscibile tra Juan Jesus e Ranocchia)
GOZZI A PAGINA 34
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
26a GIORNATA
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Miracoli a Mi Faraone gol, Balo non chiude Handa+Schelotto: Inter salva
Mario spreca 3 palle gol, decidono le grandi parate dello sloveno e di Abbiati Il Milan domina sulle fasce, poi i nerazzurri si svegliano e chiudono in attacco LUIGO GARLANDO MILANO
Si è beccato insulti, ha accennato un paio di tocchetti sfottenti, ma in fondo Balotelli si è comportato come quei vecchi amici che dimenticano i rancori recenti in nome dell’antico affetto. Perché se Mario non fosse stato così generoso e non avesse ingoiato 3 palle gol, diffi-
cilmente l’Inter, in svantaggio, l’avrebbe scampata. Invece è finita 1-1, con onestà: un tempo per parte. Gol di El Shaarawy e Schelotto, nuovi italiani. Il derby da ragazzi che aspettavamo. Al Milan la colpa di aver sprecato il match-point, all’Inter il merito di essere rimasta viva e di aver raschiato dall’anima le energie per risalire. Il derby ha confermato che Allegri è più avanti nella costruzione del fu-
turo, l’identità tattica dell’Inter è ancora magmatica, ostacolata anche dalle incertezze di mercato. Per dire: tutti gli acquisti di gennaio erano allineati in panca. Se non altro, poi il gol di Schelotto ha lenito i rimorsi per la doppietta pomeridiana di Livaja. Con la fame di punte che ha Stramaccioni... Dubbi Inter Tra tutte le opzioni
studiate nella monacale clau-
sura di Appiano, alla fine Strama sceglie una delle più ardite: con le punte Palacio e Cassano ci sono pure Alvarez e Guarin. Circumnavigato il globo tattico, Stramaccioni torna al punto di partenza, a quel 4-2-3-1 che meditava in estate quando era certo di avere i Lucas e i Lavezzi promessi. Il guaio è che ora attaccanti del genere non ce li ha e questa è la prima perplessità alla lettura del-
Il derby conferma che Allegri è più avanti nel progetto. Strama ripartirà dalla fine
le formazioni: nei 4 davanti non ce n’è uno nato per fare ciò che fa stasera. Cassano fa la prima punta, Palacio il centrale nel tridente di sostegno; Guarin, che ama prendere velocità, attacca molto alto; Alvarez non ha la carrozzeria per cavalcare la fascia. Seconda perplessità: Guarin e Alvarez, in fase di non possesso, dovrebbero compattare il 4-4-2: hanno i tempi e l’applicazione per farlo? Terza perplessità: Stramaccioni ha provato a trasmettere un messaggio di coraggio, tipo Juventus Stadium: attacchiamo i carnefici del Barcellona, sorprendiamoli sulle fasce. Ma l’Inter atleticamente rachitica di Firenze, indebolita dal viaggio in Romania, privata della gioventù di Kovacic e Kuzmanovic e fondata di nuovo sull’eterno e fermo Cambiasso, può sostenere un piano così dispendioso contro una squadra più giovane, più riposata e più entusiasta?
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
INTER
MILAN
1
1
(4-2-3-1)
(4-3-3)
1 Handanovic; 55 Nagatomo (dal 32’ s.t. 26 Chivu), 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 4 Zanetti; 21 Gargano, 19 Cambiasso (dal 24’ s.t. 7 Schelotto); 14 Guarin, 8 Palacio, 11 Alvarez (dal 29’ s.t. 17 Kuzmanovic); 99 Cassano. PANCHINA 27 Belec, 30 Carrizo, 33 Mbaye, 42 Jonathan, 5 Stankovic, 24 Benassi, 10 Kovacic, 28 Pasa, 18 Rocchi. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA dal 29’ s.t. 4-3-3. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ranocchia e Juan Jesus per gioco scorretto.
32 Abbiati; 20 Abate, 17 Zapata, 5 Mexes, 2 De Sciglio; 8 Nocerino, 18 Montolivo, 4 Muntari (dal 45’ s.t. 23 Ambrosini); 10 Boateng (dal 36’ s.t. 19 Niang), 45 Balotelli, 92 El Shaarawy (dal 42’ s.t. 22 Bojan). PANCHINA 1 Amelia, 59 Gabriel, 81 Zaccardo, 76 Yepes, 77 Antonini, 12 Traoré, 11 Pazzini,14 Salamon. ALLENATORE Allegri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Mexes, Muntari, Montolivo e Zapata per gioco scorretto.
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI El Shaarawy (M) al 21’ p.t.; Schelotto (I) al 26’ s.t. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE Paganti 44.115, abbonati 35.226, incasso 2.715.315 euro. In fuorigioco 1-1. Angoli 1-3. Recuperi: 0’ p.t.; 4’ s.t.
BOTTA E RISPOSTA
POSSESSO PALLA
4
3
INTER 43,1%
PASSAGGI UTILI MILAN 56,9%
TIRI IN PORTA
III INTER 3
lano Fasce del Diavolo Il Milan, che
non recupera Constant (De Sciglio) e conferma Boateng, eroe di coppa, al posto dell’acciaccato Niang, mette in moto lentamente il suo 4-3-3. Per un quarto d’ora resta ad osservare. Poi però si rende conto che Gargano non ricorda Xavi, che Cassano non merita la gabbia di Messi e che l’Inter non c’entra col Barcellona. Quando se ne convince e avanza, le perplessità di cui sopra diventano crepe vistose. De Sciglio ed El Shaarawy scivolano regolarmente alle spalle di Guarin che non copre mai e lascia nudo il povero e limitato Nagatomo. Da quella fascia nascono più pericoli e una delle palle-gol mangiate da Balotelli. Non fa di meglio Alvarez dall’altra banda, assaltato da Abate. L’Inter che di fasce voleva ferire, di fasce perisce. Faraone-gol Ma neppure al cen-
tro la difesa riceve adeguata copertura, perché Gargano e Cam-
biasso, con le sue tare dinamiche, devono presidiare il fronte in orizzontale. Infatti basta che il molle Cassano perda palla a centrocampo e la rasoiata di Boateng manda in porta El Shaarawy (21’), con Ranocchia e Juan Jesus che riciclano gli imbarazzi recenti. Senza strafare, ma con il suo ordine di gioco, in cui ognuno pesta le zolle che preferisce, il Milan prende in mano il match e senza un paio di miracoli di Handanovic e un paio di gol divorati da Balotelli, la serata nerazzurra prenderebbe una piega fiorentina. Per un tempo l’Inter è stata solo il suo portiere e un triste diagonale a lato di Palacio.
Ecco l’Inter La prima vera occa-
sione della Strama-band arriva a inizio ripresa, con Palacio che crossa basso per Guarin che irrompe al centro: prodigioso il riflesso di Abbiati. Non un caso. È così, quando può arrivare da lontano, nel cuore del campo, che il colombiano si accende.
Infatti appena si abbassa, interno, al posto dello spento Cambiasso, con Schelotto che rileva la fascia destra, inizia il periodo migliore dell’Inter, corroborata anche dall’ingresso di Kuzmanovic. Il Milan cala vistosamente e spende i sui ragazzi di scorta (Niang, Bojan) per cercare di riaccendersi. Ma a metterlo all’angolo non è solo la fatica del dopo-Messi. L’Inter merita il pari di Schelotto (26’) per la ripresa orgogliosa che ha vinto ai punti e ha chiuso attaccando. Il Milan resta avanti, la Lazio oggi può allungare, il Catania si è avvicinato e domenica al Massimino medita un sorpasso da sogno, ma il punto del derby, anche se pare piccolo in ottica terzo posto, aiuterà l’anima dell’Inter a farsi forte, perché conquistato soffrendo come altre volte non è accaduto. Il gol di Schelotto illumina la strada da seguire, la stessa che ha riportato in alto il Milan: i giovani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BARICENTRO BASSO 49,4 metri
MILAN 87,1%
TIRI FUORI
IIII III MILAN 4
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 15’ Cross da sinistra, Balotelli spreca da un metro. 17’ Diagonale a lato di Palacio. GOL! 21’ Cassano perde palla, Boateng innesca El Shaarawy che batte Handanovic. 27’ Miracolo di Handanovic su colpo di testa di Balotelli. 29’ Cross di El Shaarawy, Balotelli debole su Handanovic.
1 La paratissima di Samir Handanovic su colpo di testa di Balotelli PEGASO 2 Christian Abbiati risponde: super parata su Guarin ANSA 3 Yuto Nagatomo non riesce a contrastare Stephan El Shaarawy, che segna lo 0-1 per il Milan RICHIARDI 4 il pareggio di Ezequiel Schelotto, che trova distratta la difesa del Milan IPP
INTER 75,4%
INTER 3
II MILAN 2
SECONDO TEMPO 8’ Cross di Palacio, Guarin devia a centro area: miracolo di Abbiati, Cassano riprende e manda la palla sul palo. GOL! 26’ Cross di Nagatomo, testa di Schelotto. 44’ Diagonale di Niang, para a terra Handanovic.
BARICENTRO ALTO 56,1 metri
la Moviola DI FRANCESCO CENITI
Mazzoleni, direzione di spessore Scintille tra Montolivo e Cambiasso In un derby finito in parità, c’è un vincitore: Paolo Silvio Mazzoleni. L’arbitro di Bergamo, 38 anni, era al primo Inter Milan della carriera. Esame superato a pieni voti a dimostrazione di una crescita continua nelle ultime stagioni (è internazionale dal 2010). Mazzoleni fin dall’inizio ha gestito la gara con personalità, stazionando sempre vicino all’azione e distribuendo con precisione i cartellini. Primo giallo dopo 12’ a Mexes, autore di una entrata in ritardo su Cassano. Chiaro il segnale ai calciatori: nessuna concessione sul gioco duro. Concetto ribadito al minuto 32 quando Muntari abbatte Guarin a centrocampo con una scivolata pericolosa. Mazzoleni concede il vantaggio (la palla era rimasta all’Inter) e poi annota il nome del
ghanese sul taccuino. Sul finire di tempo ammoniti uno dopo l’altro i due centrali nerazzurri: prima Ranocchia (colpito Balotelli) e poi Juan Jesus (dritto su Boateng, anche qui cartellino a gioca fermo). Prima della chiusura, scintille tra Montolivo e Cambiasso dopo un fallo dell’argentino: arriva il fischio dell’arbitro, ma l’interista nello slancio finisce con i tacchetti sulla schiena dell’avversario (contatto involontario). Nella ripresa Montolivo da dietro atterra Palacio: ammonizione inevitabile. Sulla linea di fondo, steso Balotelli: l’assistente fa giocare, ma l’arbitro giustamente dà la punizione. Al 44’ Zapata dritto su Palacio: altro giallo corretto. Poi Mazzoleni fischia la fine e si gode la nottata sperata alla vigilia.
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D numeri& STATISTICHE
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
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SERIE A 26a GIORNATA le Pagelle
DI SEBASTIANO VERNAZZA
8 h il migliore Handanovic
INTER
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GARGANO «BENZINAIO», CAMBIASSO NON SPRINTA
Il riflesso sul colpo di testa di Balotelli è pazzesco. Esageriamo: come Banks su Pelé a Mexico ’70 (migliore parata del secolo scorso). Interventi in serie. Per esempio il volo sulla Balo-punizione o l’uscita bassa su Mario medesimo, che gli rifila un calcetto carognesco. Grand’Handa.
Alzi la mano chi all’intervallo avrebbe scommesso un euro sull’Inter. Come raddrizzare una partita che sembrava perduto. L’ennesima dimostrazione che non c’è nulla di scontato. PARATE 5 RINVII 20 USCITE 8
7 h il migliore El Shaarawy
MILAN 5,5
6
Nagatomo
Ranocchia
Indifesi sulla destra. Finché il giapponese sta su quel versante, l’Inter zoppica. Naga non attacca, non difende. De Sciglio ed El Shaarawy imperversano. Nel calcio però ci si mette un attimo a passare da pirla a eroi: Naga va a sinistra e scodella il cross dell’1-1. Assist che lo fa risalire da 4,5 a 5,5.
Buon per lui e per Juan Jesus che SuperMario faccia il buonista e devolva un paio di gol. L’Inter imbarca acqua sui fianchi e i due centrali difensivi soffrono. «Rano» però ha l’attenuante del ginocchio accidentato e può far valere una ripresa in crescendo. Ranocchia a denti stretti. La sofferenza come valore.
CONTRASTI OK 4/7 LANCI 0 PASSAGGI OK 15/15
CONTRASTI OK 7/10 LANCI 1 PASSAGGI OK 22/25
6
Se a Balo non bastano 4 o 5 occasioni per segnare una rete su azione, ad El Shaarawy un pallone è più che sufficiente. Gol da vero Faraone, «taglio» e tiro d’esterno, roba che meriterebbe l’intestazione di una piramide. Nel complesso la solita prestazione da attaccante a tutto tondo. Se Balo si applicasse come El Shaarawy...
ABBIATI C’È QUANDO SERVE E IL «MONTO» DETTA LEGGE
7
6
Una parata una, ma fondamentale, degna risposta ad Handanovic, migliore in campo per distacco. Il derby dei portieri. «Handa» ha fatto meraviglie, Abbiati è stato chiamato agli straordinari una volta, nella ripresa: sul tocco a botta sicura di Guarin, distensione e deviazione.
Per un tempo fa da controcanto a De Sciglio. I due terzini del Milan come spine nei fianchi dell’Inter. Abate è meno arrembante e crossatore, ma si fa sentire. Quando «Strama» inverte i suoi esterni bassi, le cose cambiano e il tenero Nagatomo sforna l’assist dell’1-1 proprio dai territori di Abate.
PARATE 3 RINVII 17 USCITE 2
CONTRASTI OK 6/13 LANCI 8 PASSAGGI OK 40/45
Abate
Abbiati
Come buttare via tre punti. Le partite, e un derby ancora di più, vanno chiuse quando è il momento. Il Milan sciupa via una cifra di gol e si consegna a una consolidata legge del calcio: gol sbagliato gol subito. TIRI 4 DRIBBLING OK 0/3 SPONDE 0
Zanetti
Gargano
Cambiasso
Guarin
6
6,5
Zapata
6
6,5
Palacio
De Sciglio
Nocerino
Montolivo
Muntari
Cross ben serviti dalle fasce, l’incubo di ogni difensore centrale. De Sciglio sforna traversoni «laminati» e ogni volta Juan Jesus prega il suo quasi omonimo. Lassù, oltre il terzo anello, lo ascoltano e aggrovigliano un po’ i piedi di Balo. Tirate le somme, non gli si possono imputare grosse colpe.
Primo tempo a sinistra, a vigilare su Boa e in seconda battuta Abate, quando salta il filtro di Alvarez. Il «vecio» regge l’urto e Strama all’intervallo inverte i fattori, sposta il capitano a tappare il buco nero di destra, a placare i bollenti spiriti di De Sciglio ed ELS. Zanetti compie la missione. Da laterale ha ancora un futuro.
Il solito «runner». Mulinella le gambe e interviene ovunque ci sia bisogno di un raddoppio. Se il calcio fosse atletica, se i chilometri percorsi contribuissero al risultato, Gargano sarebbe un top player. La sua corsa è il serbatoio dell’Inter, l’uruguaiano non va mai in riserva. Indispensabile benzinaio.
La mediana del Milan è dinamica, reattiva, più lesta a impossessarsi delle palle vaganti e filanti. Cambiasso rispetta i limiti di velocità, evidente differenza di passo con gli avversari. Da salvare l’apertura che innesca l’azione del quasi gol di Guarin. Poco, pochino. Cambiasso un po’ materasso.
Dipende dalla prospettiva con cui si guarda alle situazioni. Guarin attaccante è una risorsa: salta l’uomo, semina ansia e va a tanto così dal gol (super Abbiati). Guarin difensore è una sciagura e viene travolto dai «coast to coast» di De Sciglio. Difficile valutarlo. Pensiamo positivo, vada per il 6.
Finto trequartista, sulla verticale di Cassano. Palacio è una seconda punta e gli manca da morire un centravanti vero su cui appoggiarsi. Così si spende e si spande per il bene comune. Prestazione tutta corsa e sacrificio, con la perla dell’assist per il quasi gol di Guarin. Palacio di lotta e di governo.
Un’altra partita in cui gli mancano riferimenti certi. L’Inter, come il Barcellona, gioca senza centravanti di ruolo e il colombiano Zapata penserà forse che sono strani, questi europei. Mezzo voto in più per la palla soffiata a Cassano, proprio la micro-situazione all’origine del gol milanista.
Lo sappiamo, sul colpo di testa di Schelotto non fa bella figura. Rimane a metà del guado e la corrente lo travolge. Non ci sentiamo di bocciarlo — però — per un episodio, perché sbroglia diversi nodi. Per esempio, agli sgoccioli del match, anticipa di testa Palacio ed evita il gol della grande beffa.
Per un tempo è il soggetto di molti commenti e di tante domande: ma perché «Strama» non prende contromisure su De Sciglio? Scatenato a sinistra, imbocca più volte Balotelli, però SuperMario rifiuta la pappa. Altra musica nella ripresa: Zanetti, che potrebbe essere suo padre, sa come aspettarlo.
Rispetto alla scorsa stagione è un altro giocatore. Ha perso l’attitudine agli inserimenti in attacco. Pensavamo che con l’arrivo di Balotelli avrebbe ripreso la buona abitudine degli sganciamenti e sarebbe ritornato a segnare i gol. Per ora ci siamo sbagliati. Nocerino faticatore un po’ anonimo.
Nervosetto, viste le continue dispute con interisti vari. Con Cambiasso viene quasi alle mani per un brutto fallo dell’argentino. E però, per almeno un’ora, è Montolivo a dettare tempi e modi lì in mezzo al campo. Il fatto è che il Milan non riesce a capitalizzare la predominanza del «Monto».
Per certi versi è un po’ il Gargano del Milan, l’uomo deputato alle corse e alle rincorse. Si fa notare per improbabili tentativi di tiro dalla distanza. Nel primo tempo, però, è uno dei motori della predominanza del Milan a centrocampo. Nella ripresa, invece, è ingolfato dai nuovi equilibri.
CONTRASTI OK 1/2 LANCI 3 PASSAGGI OK 14/17
CONTRASTI OK 4/5 LANCI 1 PASSAGGI OK 21/22
TIRI 1 PASSAGGI OK 40/54 RECUPERI 14
TIRI 2 PASSAGGI OK 17/19 RECUPERI 2
TIRI 2 PASSAGGI OK 31/39 RECUPERI 6
TIRI 3 PASSAGGI OK 14/15 RECUPERI 4
CONTRASTI OK 7/8 LANCI 3 PASSAGGI OK 47/50
CONTRASTI OK 5/7 LANCI 2 PASSAGGI OK 28/29
CONTRASTI OK 3/6 LANCI 0 PASSAGGI OK 22/24
TIRI 1 PASSAGGI OK 40/46 RECUPERI 6
TIRI 1 PASSAGGI OK 65/71 RECUPERI 8
TIRI 4 PASSAGGI OK 37/44 RECUPERI 7
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Juan Jesus
6,5
5
5,5
6
7
5
6
Alvarez
Cassano
Schelotto
Kuzmanovic
Inter affettata sulle fasce. A destra c’è una voragine, a sinistra le cose vanno un po’ meglio, ma Alvarez resta in soggezione, «compresso» da Abate. Sì, ogni tanto prende e va, ma sono iniziative estemporanee, fini a se stesse. La solita solfa: il ragazzo ha dei numeri, ma stenta ad esibirli.
Centravanti per le allodole, nel senso che fa da specchietto: si allarga e arretra. Si muove in differita, alla moviola, e ha il torto di farsi soffiare da Zapata il pallone che dà il là all’1-0 milanista. Non è da lui perdere una palla così, né può pensare che gli fischino sempre un fallo a favore.
Eravamo rimasti al naufragio di Siena, quando Schelotto era stato cancellato da Rubin (aveste detto Cristiano Ronaldo). Venti giorni dopo, invece, lo Schelotto che non ti aspetti: segna il gol del pareggio e, a pochi minuti dalla fine, rischia di fotocopiarlo per il 2-1. Filotto di Schelotto (o quasi).
Ventisei minuti in campo, recupero compreso. Si ha l’impressione che con Kuzmanovic l’Inter acquisti peso e capacità di ragionamento. Il vento era già cambiato all’inizio della ripresa, ma con il nuovo arrivato il Milan, a centrocampo, non fa più i comodi suoi.
TIRI 2 PASSAGGI OK 15/18 RECUPERI 3
TIRI 3 DRIBBLING OK 3/5 SPONDE 4
TIRI 2 PASSAGGI OK 4/5 RECUPERI 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 16/17 RECUPERI 1
6
s.v.
CONTRASTI OK 1/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 3/4
5,5
6
6,5
6
6
l’allenatore Stramaccioni
l’allenatore Allegri
6
Boateng
Chivu
Un quarto d’ora, recupero compreso. Oltre la soglia fatidica della mezz’ora della ripresa non siamo soliti dare il voto (lo precisiamo per i fantacalcisti). Chivu con esperienza nel convulso finale, quando tutto può succedere.
Mexes
Il voto è più o meno la media tra primo e secondo tempo. Per 45 minuti, più strafalcioni che Stramaccioni, inerte di fronte agli scempi sulle fasce. Poi correzioni e aggiustamenti, come il dirottamento di Zanetti a destra, sul lato debole.
5
s.v.
Balotelli
Niang
s.v.
s.v.
Bojan
Mette lo zampino nell’azione dell’1-0, quando è lesto a inquadrare El Shaarawy nel suo orizzonte e a imbeccarlo nello spazio. Come altri, però, non duplica però la straordinaria partita col Barcellona. Ci sta anche che sia così. Certi incontri tolgono energie fisiche e mentali.
Il Milan non vince il derby perché Balo si fuma due gol. Il primo sullo 0-0, quando s’accascia davanti ad Handanovic. Il secondo sull’1-0, quando tira addosso al portierone sloveno. È vero, va vicinissimo alla rete di testa e su punizione, ma uno come Balo non può sbagliare due occasioni grandi quanto il Duomo.
Allegri si spende i tre cambi verso la fine. Butta dentro Niang perché spera che il francese imbrocchi la cavalcata giusta. Niang ci prova con un tiro da fuori che Handanovic devia a fatica.
Berlusconi ha detto che salta l’uomo e deve essere per questo che Allegri lo inserisce a tre minuti dal novantesimo. Hai visto mai che azzecchi il dribbling giusto… Ma il minutaggio è scarso e le occasioni pressoché nulle.
TIRI 3 DRIBBLING OK 1/6 SPONDE 6
TIRI 9 DRIBBLING OK 0/3 SPONDE 4
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 0
TIRI 0 DRIBBLING OK 2/3 SPONDE 0
Ambrosini Entra al posto di Muntari, che non ne aveva più a furia di correre di qua e di là. L’Inter accarezza il sogno del colpaccio e Ambrosini con mestiere si mette di traverso.
TIRI 0 PASSAGGI OK 1/1 RECUPERI 2
Ma che colpa ha un allenatore se il suo centravanti per due volte si impappina davanti al portiere avversario? L’Inter non è il Barcellona, il Milan fa a lungo la partita e poi la disfa. Effetti collaterali della sbornia Barça.
GLI ARBITRI MAZZOLENI 7 È fortunato perché la partita non offre episodi da moviola. Nel complesso tiene in pugno il derby con credibilità e non commette grossi errori. Niccolai 6,5-Giordano 6,5; Banti 6,5-Gervasoni 6,5
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LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
SERIE A 26a GIORNATA LA SFIDA TRA I SOSTENITORI SI È GIOCATA A UN LIVELLO DI DECIBEL LIMITATO, CON L’INDIFFERENZA PROMESSA A MARIO
Spunta una banana, Balo zittisce il tifoso razzista Fischi e insulti all’ex, ma nessun ululato dalla Nord La Sud attacca Cassano e Milito MILANO
Nulla in confronto al derby di Ronaldo. Notte buia, di fischi assordanti, continui, crudeli. Il pubblico interista riserva a Mario Balotelli un trattamento di moderata sgradevolezza. Qualche coro che non avrà fatto piacere alla mamma, fischi all’ingresso in campo, quando Mario è entrato senza un’occhiata alla tana
dei tifosi dell’Inter. Mario si è girato verso la sua curva, e l’ha applaudita. Subito giù fischi, insulti, qualche «pirlaaaaaa» gridato a squarciagola. Cose normali, quasi educate rispetto a certe reazioni che il calcio è capace di suggerire ai più esaltati. Una sola eccezione: un tifoso al primo anello ha mostrato una banana gonfiabile e Balo ha reagito portando l’indice alla bocca per zittire il muro dei tifosi nerazzurri. Poche decibel La curva dell’In-
ter aveva promesso indifferenza, la promessa è stata mantenuta quasi intera, per tutto il primo tempo. L’acrimonia nei confronti dell’ex non ha sciupato il derby, semmai ha spinto i milanisti a porsi sullo stesso pia-
Uno striscione di ieri per Balotelli. C’era anche «Abbassa la cresta» ANSA
no di insulti a moderato livello di decibel. Incoraggiati dalla relativa concentrazione degli interisti sull’insulto a Balotelli, quelli della sud hanno risposto con il gettonato e odioso «Salta con noi Diego Milito». L’esibizione però è stata brevissima, e le capacità canore della curva milanista si sono decuplicate nel madrigale per Cassano, «Cassano uomo di m...». Molto più creativo, anche se cinico, l'autore dello striscione «Montolivo playmaker, Cassano pacemaker». Il barese ci è abituato: all’andata i milanisti avevano chiesto la restituzione del defibrillatore. Nel complesso il derby di insulti è finito in parità. Balotelli è stato fischiato più nel secondo tempo, dopo un paio di tocchetti irridenti.
Soliti tazebao Gli ultrà si sono concentrati sullo scambio di criptici messaggi via striscione. La coreografia di quelli del Milan puntava, come già col Barcellona, sulla storia, con una frase del padre fondatore Kilpin. Gli ultrà della Nord hanno lavorato sul senso di appartenenza, e né da una parte né dall’altra si sono lette volgarità. Quelle si sono sentite, sia per Cassano che per Balotelli, e per Balo sono passate con il passare dei minuti e delle palle gol. Ma pretendere applausi per tutti è un’impresa che non può riuscire neanche ai seguaci del vecchio Decoubertin, nel calcio mai troppo ascoltato. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
il personaggio BALOTELLI
Vede nerazzurro e Mario si ferma: né 5o gol né record Era il più atteso di tutti a San Siro: l’ex dell’Inter le prova tutte, ma trova un muro insuperabile in Handanovic. E così non batte il primato di reti all’esordio stabilito da Bierhoff Ex compagni contro: Mario Balotelli, 22 anni, rimproverato durante la partita da Javier Zanetti, 39 INSIDE ALESSANDRA BOCCI MILANO
Non c’è niente di facile se ti chiami Balotelli. C’è una strada segnata, un percorso stabilito dal talento, fatto di step precisi come quelli del dressage. Ci sarebbe, perché tu ti chiami Balotelli e fai a modo tuo, e ti piace cadere, risalire, farti amare e applaudire, e poi farti fischiare, e inventare colpi di tacco a centrocampo e altri scherzetti buoni soltanto per fare innervosire gli avversari. Ti escono dai piedi così, è come la scrittura creativa, non sai cosa sgorghi e non è detto che sia appropriato. E
capita che ti abbiano apparecchiato un banchetto, organizzato una serata di gloria, e tu invece vai al fast food a mangiarti un panino. Perché ti chiami Balotelli e l’evoluzione lineare non fa per te. Niente primato Mario era atteso
alla grande prova. Senza fischietti distribuiti a ogni tifoso come era successo con Ronaldo, ma con molto astio da parte interista e fanatica speranza nella curva del Milan. Era atteso perché è Mario, il giovane top, e perché c’erano il cartellino della continuità da timbrare ancora e un record da battere. Soltanto Bierhoff è riuscito ad
andare a segno nelle prime 5 partite da milanista, e per Balotelli eguagliare il primato in un derby per la zona Champions era la missione da compiere. Aspettavano tutti, ma la striscia positiva si è fermata. Niente quinto gol, niente allungo in classifica. Balotelli non ha raggiunto i grandi nel gotha del derby: poteva segnare al primo tentativo come è capitato a Ronaldo, Kakà, Ibra, Shevchenko eccetera. Si è fermato. Poteva fare centro sotto la curva, ma Handanovic ci ha messo tutta la forza che aveva. Un paio di volte gli ha tolto via il pallone da dentro la rete, un paio di volte Mario gli ha tirato addosso. I
Sotto la Nord non gli è riuscita la prodezza al veleno, come a Ibra e Ronaldo A inizio partita l’abbraccio con Cassano, al fischio finale va via subito
primi 45’ sono passati così, provando a smarcarsi e trovando sempre un muro, alzato dal portiere ma anche da se stesso, da quella parte di Balo che a volte si perde in percorsi tutti suoi. E così la porta sotto la curva buona è rimasta vuota. Serata no Poi c’era da traslocare nella zona cattiva e le speranze di qualche fan sono aumentate. Sotto la curva interista hanno segnato Ibra, aprendo le braccia muto, e qualche anno prima Ronaldo, che si era sciolto in un sorriso radioso e un gesto irridente, le mani portate dietro le orecchie, Kakà a portarle via e proteggere i timpani dai fischi
infernali. Ieri non c’è stato nulla di tutto questo. Un momento di frustrazione quando Handanovic ancora una volta gli ha sbarrato la via, e ancora corsa per cercare di difendere il pari. All’inizio, Mario si è abbracciato con Cassano. Alla fine, mentre mani e schiene di interisti e milanisti si intrecciavano, è sparito per un attimo. Poi è rientrato e in un clima di sogni mezzi infranti è andato a salutare la curva. Da solo, mentre i compagni già andavano verso la doccia. Da solo, quasi a scusarsi per non aver fatto gol quando il percorso lo richiedeva. Balotelli non è animale da dressage. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A 26a GIORNATA
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lafoto
I NUMERI
La coreografia della Curva Sud cita «papà» Kilpin
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Gli anni e 4 mesi dall’ultimo pari nel derby di Milano. Il 24 ottobre 2004 la sfida finì senza reti: la X mancava da 19 partite
«Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo». Era la frase preferita di Herbert Kilpin, l’ex magazziniere di Nottingham che, nel 1899, fu tra i fondatori del Milan e poi primo capitano e allenatore. La Curva Sud rossonera l’ha sfoggiata ieri per la coreografia del derby (nella foto Eidon), citazione che è diventata urlo di incitamento e dichiarazione di guerra. Ma anche monito per i nerazzurri: quando Kilpin dettava quel motto, l’Inter (fondata nel 1908) non era ancora nata.
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El Shaarawy ride a metà «Era un derby da vincere» Dopo l’arrivo di Balotelli non aveva più segnato: il Faraone si è sbloccato, ma nemmeno stavolta è riuscito a battere l’Inter FABIANA DELLA VALLE MILANO
Poteva essere la serata perfetta. Il gol nel derby dopo la vittoria contro i marziani del Barcellona. Il primo nella sua (breve) carriera rossonera. Stephan El Shaarawy ha assaporato il gusto dolce del successo quasi per un tempo e mezzo, fino a quando Schelotto non ha deciso di rovinare la festa rossonera. Finisce in parità, ma il Milan può consolarsi con la classifica: la banda di Allegri resta in terza posizione (in attesa di sapere che cosa farà la Lazio stasera) ma soprattutto mantiene un punto di vantaggio sui nerazzurri. Silvio Berlusconi ha scelto la partita sbagliata per accomodarsi in tribuna insieme ai nipotini. Avrebbe fatto meglio a presentarsi mercoledì sera. Mario? No! Il Faraone Eppure il Faraone aveva apparecchiato tutto come meglio non avrebbe potuto. Tutti aspettavano Balotelli, protagonista designato, invece è arrivato lui. Ha segnato dopo una ventina di minuti, raccogliendo un invito di Boateng
dopo una cavalcata delle sue sulla fascia sinistra. Tiro di destro e poi subito a festeggiare sotto la curva, prima l’esultanza speciale con Prince e poi la mano sul cuore. El Shaarawy non segnava dal 27 gennaio (Atalanta-Milan 0-1) e le statistiche dicono che non l’aveva più messa dentro da quando era arrivato Balotelli. Mario andava a mille e Stephan invece aveva dimezzato la sua velocità, come se il nuovo arrivo facesse da tappo alle bollicine faraoniche. El Shaarawy invece è tornato al centro della scena
«Segnare è stata una grandissima soddisfazione, la mia idea era di calciare subito» nella partita che doveva essere di Balo. «Segnare è stata una grandissima soddisfazione, è il mio primo gol nel derby, la mia idea era quella di calciare subito. Mi dispiace per il pareggio, era una partita da vincere, non l’abbiamo chiusa. Balotelli è un
Stephan El Shaarawy fa festa con Boateng dopo aver segnato la rete dell’1-0 AP
grande campione, si rifarà. Il rinnovo? Non so ancora nulla. Il Barcellona resta la più forte del mondo, dovremo ripetere la partita perfetta di San Siro». La prima volta Il gol nel derby gli
Stephan era a digiuno dal 27 gennaio. Dimostra che è compatibile con l’ex del City
I pareggi nei 279 derby giocati dal 18 ottobre 1908 a questo, ufficiali e non. Il Milan è in testa in quanto a vittorie: 108 contro le 98 dell’Inter
cruccio in una stagione così. Ieri ha fatto il solito lavoro double face: attacco e copertura, un movimento continuo per dare una mano in difesa e farsi trovare sempre pronto in attacco. Ha tentato di fare anche l’assistenza, battendo l’angolo per la testa di Balotelli pochi minuti dopo la rete dell’1-0. Se Handanovic non avesse fatto il miracolo forse la partita avrebbe preso un’altra piega. E forse non sarebbe nemmeno arrivato Schelotto a rovinare la festa di El Shaarawy.
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I derby finiti 1-1. L’ultimo è stato quello giocato il 13 maggio 2003 e valido per la semifinale di ritorno della Champions: reti di Shevchenko e Martins
Quota 16 Di sicuro il Faraone non può essere pienamente soddisfatto, perché un gol senza la vittoria è un brodino insapore. Però, al di là del risultato, il Milan può gioire perché Stephan è tornato. Ha segnato la rete numero 16 in campionato (19 in stagione), ha dimostrato agli scettici che non è la convivenza con Balotelli il suo problema, semmai la stanchezza e quel fastidio al ginocchio che ogni tanto torna a tormentarlo. Stephan ha tirato la carretta per mesi, quando il Milan era ancora un cantiere con la scritta «lavori in corso». Ha giocato tutte le partite possibili fino a quando non è stato costretto a fermarsi per un infortunio (Allegri l’ha risparmiato solo contro il Parma). In campo non si risparmia mai, normale che a un certo punto abbia subito una flessione. Ieri però sembrava tornato quello di inizio stagione. Letale e sempre pronto a sacrificarsi. Al derby non è bastato, ma un El Shaarawy così sarà prezioso nelle prossime partite, quando il Milan dovrà affrontare quasi tutti gli scontri diretti.
mancava, era il suo piccolo
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Le reti di fila segnate da giocatori stranieri dopo l’ultima rete italiana nel derby, quella di Cassano in Milan-Inter 3-0 del 2 aprile 2011. La serie si è chiusa ieri con il gol di El Shaarawy. In casa Inter una rete italiana nel derby manca dal 28 ottobre 2006, cioè dal gol di Materazzi nel confronto di campionato terminato 4-3 per l’Inter
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COPPA CARNEVALE FINALE A VIAREGGIO
Il Milan scatena Ganz per l’attacco al record Con un successo sull’Anderlecht i rossoneri possono diventare il club con più vittorie DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO D’ANGELO VIAREGGIO (Lucca)
Entrare nella storia si può. Ma serve una gara perfetta, una finale da Milan. Vincere contro l’Anderlecht significherebbe conquistare il primo posto in solitaria nell’albo d’oro del torneo di Viareggio, un segnale importante che da-
rebbe continuità al nuovo corso societario. Il Milan vanta 8 titoli nella Coppa Carnevale, come Juventus e Fiorentina. La finale di oggi è un’occasione unica e i precedenti sono a favore. Negli ultimi due successi al Viareggio, datati 1999 e 2001, il Milan superò due straniere: 1-0 ai croati del Varteks Varazdin nel 1999, 3-1 ai brasiliani del Vitoria due anni dopo, nel quale andò in gol anche Luca Antonini. Alla ribalta Tra i protagonisti
del presente c’è Simone Ganz, figlio d’arte, capocannoniere del torneo insieme a Canotto (Siena), Lanini (Juve) e Bobal (Honved). Oggi ha la grande
chance di staccare tutti e scrivere il suo nome, da solo, tra i vincitori della classifica marcatori, dove nel recente passato hanno primeggiato Eder con l’Empoli (ora alla Samp), Immobile con la Juve (ora al Genoa) e Mario Balotelli con l’Inter, che vinse nel 2008 a pari merito con Scappini della Samp (oggi al Pisa). Capitan Ganz però dopo la semifinale ha precisato: «Il successo personale viene dopo quello di squadra. L’obiettivo è vincere il Viareggio». Sarà lui dunque a guidare l’assalto all’Anderlecht. La squadra belga ha subìto soltanto un gol nel torneo e gioca un calcio organizzato e molto propositivo, che ha in Daf e
Lukaku le stelle. Tutti a Viareggio Alla fine si gio-
cherà a Viareggio, dove è attesa sugli spalti anche la presenza dell’a.d. Adriano Galliani, del d.s. Ariedo Braida e del tecnico rossonero Massimiliano Allegri. Sede confermata, nonostante la richiesta del Milan di giocare su un altro campo, visto il terreno di gioco ai limiti della praticabilità dopo la semifinale. L’ipotesi «trasloco» ieri sembrava reale, specie dopo la nevicata del mattino. Ma queste sono problematiche che non devono distogliere il Milan dell’obiettivo: c’è un appuntamento con la storia da non mancare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Simone Ganz, 19 anni PEGASO
MILAN ANDERLECHT MILAN (4-3-3) 1 Narduzzo 21 Pedone 13 Pacifico 6 Speranza 24 Tamas 19 Bastone 8 Cristante 5 Lora 18 Henty 9 Petagna 11 Ganz All. Dolcetti
ANDERLECHT (4-2-3-1) 33 Roef 15 Rivituso 3 Mbemba 4 Heylen 5 Lukaku 6 Dendoncker 8 Daf 10 Tarfi 11 Acheampong 7 Diarra 19 Henen All.Peeters
PANCHINA 12 Andrenacci, 22 Petkovic, 2 Ferretti, 3 Pinato, 4 Lucarini, 7 Aniekan, 10 Spagnoli, 14 Bortoli, 16 Iotti, 17 Piccinocchi, 23 Prosenik. SQUALIFICATI nessuno. INDISPONIBILI De Feo, Rondanini.
PANCHINA 1 Cekrezi, 2 A. D'Alberto, 13 E. D'Alberto, 14 De Wilde, 16 Carva ho, 17 Jaadi, 20 Soumare, 21 Brebels, 22 Scho l, 23 Palmeri, 24 Falsaperla.SQUALIFICATI nessuno. INDISPONIBILI Alvarez, Kindermans.
ARBITRO De Marco di Chiavari GUARDALINEE Giallatini - Preti TV RaiSport 1 ore 15
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SERIE A 26a GIORNATA
Allegri: «Se il rivale sta per morire, devi ucciderlo» Silvio s’accontenta Il tecnico del Milan rimpiange gli errori sull’1-0 Il presidente: «Cassano? Meglio non parlare» MARCO PASOTTO MILANO
Sarebbe stato meglio se la congiuntivite si fosse manifestata ieri sera e l’avesse lasciato tranquillo mercoledì. Silvio Berlusconi nel pomeriggio si è guardato la registrazione del trionfo col Barça e poi si è diretto a San Siro. Ma la serata di gala non si è ripetuta. Anzi, è stata una di quelle partite da buttare giù col Maalox, perché vedere la propria squadra incapace di affondare il colpo di grazia, e poi restare vittima della solita amnesia difensiva, procura una certa acidità di stomaco. Il Cav a fine gara ha fatto visita ai suoi ragazzi negli spogliatoi, e poi ha raccontato: «Alla fine del primo tempo si poteva essere 3-0. Se sono due punti buttati? Eravamo in trasferta, va bene così. Faccio i complimenti a El Shaarawy, e anche ad Allegri. Sono fiducioso in vista del ritorno col Barcellona. Balotelli ha cercato il gol, ma non è stato fortunato. Cassano? Quando mi chiedono un giudizio su una persona, e questo è negativo, mi astengo dal darlo». Gestione Dopo l’impresa in coppa Allegri aveva paura di ritrovarsi una squadra presuntuosa. Invece non è successo, e questo è segno di maturità. La parte luccicante della prestazione. Ma restano i due peccati originali: aver mancato il raddoppio (e volendo pure il tris) e preso gol sull’ennesima dinamica evitabile. A fine gara il tecnico rossonero ripete il concetto già espresso al termine della sfida col Barcellona: «Quando l’avversario sta per morire, lo devi uccidere...». Max assicura di aver fatto i complimenti ai suoi ragazzi nello spogliatoio, ma l’umore non è proprio dei migliori. «Spiace, perché queste
Silvio Berlusconi in tribuna con la fidanzata Francesca Pascale AP
sono partite da vincere. Abbiamo giocato un ottimo primo tempo, dove siamo riusciti a mandarli in giro per il campo. Nel secondo invece non è successo. E’ questione di gestione del pallone. Il problema è che quando sei molto giovane si fanno cose che non dovrebbero essere fatte». Il riferimento non è a un singolo giocatore. E se anche fosse, Allegri si tiene il nome per sé. È più una questione di atteggiamento generale, di quella scaltrezza che Max reclama spesso dalla squadra e che spesso manca all’appello. Che occasioni «Comunque sono contento di quanto abbiamo fatto. Anche nella ripresa, pur essendo calati, abbiamo concesso
I DUE PROTAGONISTI BUONE NOTIZIE IN DIFESA
Brindisi rossoneri senza età Abbiati, che reattività De Sciglio come un veterano MILANO
Ci sono quelli che nel derby non deludono mai. Quelli che si esaltano nelle gare più difficili, che trasformano l’adrenalina in energia pura. Quelli come Christian Abbiati, che anche ieri ci ha messo una pezza. Ricordate il derby di ritorno di due stagioni fa, quando il Milan poi vinse lo scudetto? Quella sera Abbiati fece un miracolo su Thiago Motta quando la partita era ancora sull’1-0 e indirizzò risultato e tricolo-
Christian Abbiati, 35 anni BOZZANI
re. Ieri sera ha fatto lo stesso. Ha fermato Guarin a inizio ripresa e ha mantenuto il Milan in vantaggio. Poi però non ha potuto niente sul pareggio di Schelotto.
pochissimo: Abbiati ha compiuto un solo intervento». È un dopogara che va così. Allegri parte bene, sottolinea le note liete, ma poi il tarlo se lo divora. «Abbiamo avuto quattro occasioni clamorose, e in 90’ non si può pensare di averne 12. Avremmo dovuto chiudere la partita. Balotelli? In un’occasione è stato strepitoso Handanovic, nelle altre doveva far gol. Ma sono contento di quello che ha fatto. Nel secondo tempo loro erano più stanchi, dovevamo metterci tutti più a disposizione. Il mio futuro? Le parole del presidente mi fanno molto piacere, ma non avevo dubbi sulla stima della società. Io qui ci sto molto bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Guardare avanti Abbiati è abi-
tuato a essere decisivo. Quest’anno gli era già riuscito contro lo Zenit in Champions League, quando ha regalato ai suoi una vittoria importantissima nel girone. Ha avuto alti e bassi, è scivolato a Napoli (facendo infuriare Galliani), ha perso il posto per il mal di schiena, poi se l’è ripreso e ha convinto Allegri che la sua scelta era giusta. Abbiati è uno degli ultimi senatori, Mattia De Sciglio invece è un pivellino che sta dimostrando di avere personalità e testa. Allegri l’ha schierato a sinistra, confermando Abate (positivo contro il Barcellona) e lui è uscito bene dal duello con Guarin, soprattutto nel primo tempo. Non era facile tenere a bada il colombiano. Un’altra buona notizia per l’allenatore. f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A FOCUS TECNICO LE STATISTICHE DEL BIG MATCH
la prodezza
diamo i numeri
Il volo di Samir spegne il sogno dei rossoneri
POSSESSO PALLA
MILAN
56,9
I tifosi del Milan avevano già alzato le braccia in segno di trionfo, perché la zuccata di Balotelli pareva proprio destinata a sfondare la rete. E invece sulla traiettoria il pallone ha incontrato le mani di Handanovic: un intervento d’istinto, un colpo di reni incredibile, una parata davvero pazzesca. Nel primo tempo il portiere dell’Inter ha tenuto in piedi la sua squadra: uscite puntuali, voli meravigliosi, rinvii sempre piuttosto precisi. Insomma, una sicurezza.
Il Milan tiene il controllo della partita, ma nella ripresa rallenta il ritmo e l’intensità delle azioni e così l’Inter riesce a rimettersi in corsa. I rossoneri hanno pagato lo sforzo di Champions.
4 Il risultato è nelle mani
I NUMERI
723
le palle giocate dal Milan contro le 606 dell’Inter
401
il numero totale di passaggi effettuato dai rossoneri; 282 dai nerazzurri
75
palle perse dagli interisti, 62 dai milanisti
52
le palle recuperate sia dall’Inter che dal Milan
16
i falli subiti da entrambe le squadre
12
i dribbling positivi dei nerazzurri, 5 quelli dei milanisti
4
i cartellini gialli comminati a giocatori del Milan, due gli interisti ammoniti
di Handanovic e Abbiati
PASSAGGI UTILI
MILAN
87,1%
I portieri protagonisti del derby: l’interista si esalta sulle conclusioni di Balotelli e Niang, il milanista decisivo su Guarin ANDREA SCHIANCHI
Non solo centravanti o fantasisti, mezzepunte o trequartisti, ali destre o sinistre. Il bello del calcio è anche altro: un uomo che passa novanta minuti e più da solo a difendere una porta che dieci avversari assatanati cercano di far crollare. Il mestiere del portiere è tanto strano quanto affascinante, si potrebbero chiamare in causa fior di psicanalisti (da Freud in giù) per capire le motivazioni che spingono un ragazzino a scegliere quel ruolo, ma quando capitano partite come il derby di San Siro si ha una certezza: la gloria si raggiunge anche attraverso l’umiltà, l’abnegazione, lo spirito di sacrificio. Samir Handanovic e Christian Abbiati salgono sul palcoscenico e si prendono gli applausi. Meritati. Meritatissimi. Le emozioni regalate dalle parate dei due «guardiani» sono paragonabili a quelle suscitate da un dribbling, da una «veronica», da un guizzo improvviso, addirittura da un gol. Proprio così, perché alcuni interventi di Handanovic e Abbiati, in realtà, equivalgono ad altrettanti gol. Proviamo ad analizzarli con attenzione. Contro Balo Detto che sul gol di
El Shaarawy c’è ben poco da fare per il portiere nerazzurro, va però sottolineato come tocchi a lui tenere in piedi la baracca. Cross da destra, la zuccata di Balotelli è di rara potenza e pare davvero che finisca in rete: Handanovic s’inarca a respingere la conclusione e poi, con prontezza di riflessi, afferra il pallone che danza sulla linea. Parata incredibile perché dimostra il colpo d’occhio di Handanovic. E ancora, siamo sempre nel primo tempo, il portiere si prende la scena
la Sfida SAMIR HANDANOVIC 28 ANNI INTER
Molto precisi i giocatori del Milan nella distribuzione del gioco: l’87,1 per cento di positività negli appoggi è un dato che testimonia della lucidità e della qualità degli uomini di Allegri.
CHRISTIAN ABBIATI 35 ANNI MILAN
PARATE
5
PALLONI TOCCATI
3
MONTOLIVO
99
RINVII
20
17
USCITE
8
2
TIRI SUBITI
6
4
FALLI SUBITI
2
0
Partita tirata, scontri al limite: qui lottano Boateng e Cambiasso ANSA
quando si tratta di respingere (anche in questo caso d’istinto) una «volée» di Balotelli. Vero che nell’occasione l’attaccante milanista potrebbe essere più preciso, da lì il pallone va buttato dentro, poche storie..., ma va dato merito al portiere di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Altro numero di Handanovic, cui l’Inter deve fare un monumento: c’è una punizione da una trentina di metri a favore del Milan. Balotelli va sul pallone, un giocatore rossonero allunga la barriera, la situazione è complicata. Supermario calcia con violenza, un destro potente e preciso, parabola a scendere, e Handanovic si distende sulla sua destra e ci mette i pugni: il pallone viene respinto e schizza lontano dalla porta. Pericolo sventato, l’Inter respira.
Paradiso Handanovic si ripete
nella ripresa, quando chiude la saracinesca di fronte al tentativo di Niang, proprio nel finale della partita, ma prima tocca ad Abbiati guadagnarsi la pagnotta. L’Inter sfonda sulla fascia destra, cross perfetto al centro per l’inserimento di Guarin che batte al volo: sembra gol, tutti i nerazzurri pensano che sia l’1-1, e invece Abbiati si supera, si allunga e va a togliere la palla dalla porta. Intervento strepitoso. Poi non riesce a fare nulla sulla rete di Schelotto, però obiettivamente neanche un marziano potrebbe intervenire. Il cross di Nagatomo dalla sinistra è preciso, i difensori centrali del Milan dormono sull’inserimento di Schelotto, non lo contrastano, e che cosa volete che faccia Abbiati? I miracoli non riescono sempre, sennò staremmo in Paradiso... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il regista del Milan è il giocatore che tocca più volte il pallone. Ma al suo livello arriva anche Abate (99 tocchi): segno chiaro che il Milan ha puntato molto sulle azioni laterali.
PASSAGGI SBAGLIATI
GARGANO
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Tanti palloni toccati (ben 92), ma anche tanti passaggi sbagliati (addirittura 14). Gargano non si tira mai indietro, però gli manca un po’ di lucidità.
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la curva Inter
I NUMERI
Ottomila bandiere fanno «tremare» il cuore della Nord
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La rete nel derby per El Shaarawy: era alla terza presenza, la seconda da titolare, identico punteggio nei due precedenti, sconfitta per 1-0
La splendida coreografia della Curva Nord interista per il derby con il Milan: «Internazionale. Mi fai tremare il cuore... Mi fai smettere di respirare». Ci sono volute circa ottomila bandierine per realizzarla. La Nord non è nuova a spettacoli del genere e recentemente si è mossa anche la televisione tedesca Zdf per realizzare un docu-film sulla creatività dei ragazzi della curva interista. Il prossimo 19 marzo il documentario è tra le nomination del «Festival di Berlino 11mm» LINGRIA
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Le lacrime di Schelotto «Falsità su di me, ora godo» Arrivato a gennaio, finalmente colpisce: «Si è parlato tanto di ciò che ho fatto fuori dal campo, l’Inter ha avuto la pazienza di aspettarmi» ANDREA ELEFANTE MILANO
Ezequiel aveva passato gennaio a scrivere sulla tastiera del telefonino che certi treni nella vita passano una volta sola, e bisogna prenderli: era diventato il suo mantra, per continuare a credere a quel sogno e chiedere all’Inter di non farglielo morire. Ezequiel ieri sera, quando ha visto il suo ex compagno di scorribande cesenati Nagatomo crossare, ha capito che c’era un binario tutt’altro che morto per un treno in arrivo. Ezequiel ha guardato il tabellone degli orari per prendere il tempo a Mexes, ha saltato con i capelli al vento e quel treno non lo ha solo preso: ci è salito in corsa e ora spera di non scendere più. Quei gol di Livaja Ezequiel Sche-
lotto ha iniziato a sentirsi interista ieri sera, qualche ora dopo la doppietta di Marko Livaja, quello andato all’Atalanta per fare arrivare lui, e intorno alle ore 17 il saldo parziale dell’operazione, per l’Inter, aveva cominciato a farsi beffar-
do, più che negativo. Ezequiel non poteva scegliere un giorno più speciale, per fare un po’ il Livaja e un po’ anche il Milito, e poco ci è mancato che poi ci scappasse una doppietta da annali, altro che debutto col botto: «Era il mio primo derby e iniziare questa storia con un gol è un’emozione che non dimenticherò mai». Di indimenticabile finora aveva fatto molto poco: un debutto arrugginito a Siena, primo capro espia-
«Questo gol è per i genitori, i fratelli, e per la mia fidanzata venuta dall’Argentina» torio di un pomeriggio da brividi, poi 5’ inutili contro il Chievo, un quarto d’ora scarso a Firenze a barca era già naufragata, e poi nient’altro, perché non c’è stato posto per il suo nome nella lista per l’Europa League. Si era seduto in panchina anche ieri, e come lui Rocchi, Kuzmanovic, Kovacic: tutto il mercato di gennaio.
Z upping di VINCENZO CITO
Iachini le ha provate tutte «Giocava con il 3-4-3-3» Subito dopo un gol sfiorato nel derby «Mamma mia, Balotelli! Ha fatto una cosa da circus de soleil!» (Fabio Caressa, Inter-Milan, Sky) «Siena schierato, dunque, copre bene ogni zona della sua metà campo, rendendo difficile la manovra bianconera. Prova la progressione Peluso, Peluso per Vucinic, mette in area, Lichtsteiner, l’uscita di Pegolo e palla in rete!»
(Riccardo Cucchi, Radiorai) Iachini le ha provate proprio tutte. «Siena molto offensivo, 3-4-2-1 il modulo che poi è diventato anche un 3-4-3-3» (Amedeo Goria, «Stadio sprint», Rai Due) «Una Roma cambiata, ha saputo rubare quello che doveva sul campo» (Sabrina Gandolfi, Rai, mentre intervista l’allenatore Colantuono).
Le lacrime di Ezequiel Schelotto, 23 anni, mentre abbraccia Stramaccioni dopo il gol: l’Inter l’ha preso a gennaio dall’Atalanta ANSA
Tutta l’Inter che sarà, ma ancora non è stata. Gli occhi al cielo Ezequiel è sta-
to la prima carta che Stramaccioni ha chiesto a Moratti per avere un mazzo con qualche jolly in più. Ezequiel è stata la prima carta usata anche ieri sera, per provare a sparigliare il mazzo di una partita dove il
Il conduttore Andrea Fusco nel presentare una partita «Il Lanciano ha battuto la Reggina 3-1, sentiamo Ciro Venerato». La spalla tecnica Vincenzo D’Amico «Purtroppo» («Novantesimo minuto serie B, RaiDue) Emiliano Mondonico («La domenica sportiva, Rai Due) «Domenica ci sarà Siena-Atalanta, è il crocevia di questo campionato». Addirittura. Nella stessa trasmissione, Paola Ferrari fa un annuncio «Dalla prossima settimana le partite del campionato brasiliano, in esclusiva su Raisport. Molti di questi giocatori verranno poi in Italia!». Gene Gnocchi «Vedremo le patacche che ci rifilano»
«Giocherò pure da terzino se servirà, anche se sono un esterno di centrocampo»
Quelle lacrime Poi sì, però: «Quelle lacrime — ha spiegato dopo Schelotto — erano di gioia, ma anche per tutto quello che è successo in questi mesi: si è parlato tanto di quello che ho fatto fuori dal campo, troppo, e sono tutte cose non vere. Per fortuna ho sempre avuto la mia famiglia vicina e questo gol è per i miei genitori, i miei fratelli che per la prima volta erano a vedermi in tribuna, per la mia fidanzata Gisela che è venuta dall’Argentina. Dico grazie a loro e a tutti quelli che mi hanno accolto così bene all’Inter, che hanno avuto la pazienza di aspettare che mi rimettessi a posto fisicamente. Questo è un pareggio che ci va anche stretto, ma è un punto importante: il campionato è ancora lungo, dobbiamo continuare così». Anche lui, e in quale ruolo si vedrà: «Pure da terzino se servirà, anche se ho sempre fatto l’esterno di centrocampo e con un difensore alle spalle mi sento più sicuro». Soprattutto quando si tratta di salire su un treno in corsa, senza cadere giù.
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La rete di Ezequiel Schelotto, che era all’esordio assoluto nel derby milanese: è riuscito ad andare in rete fissando l’1-1 finale dopo 2 minuti e 30 secondi dall’ingresso in campo
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Le partite utili consecutive per i rossoneri in campionato (5 vittorie e 3 pari) dopo l’ultimo k.o. con la Roma
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spalla tecnica durante Milan-Barcellona (Sky). Maurizio Compagnoni «Scontro durissimo, il fallo lo ha subito Pazzini». Massimo Mauro (in disaccordo) «Busquets è entrato sulla palla». Compagnoni (deciso) «Però col sinistro va addosso a Pazzini». Mauro (polemico) «E’ chiaro che se uno entra in scivolata, prima o poi l’avversario lo tocca». Compagnoni (convinto) «In questo caso è punita la pericolosità, tanto è vero che è stato ammonito». Mauro «Non mi trovo d’accordo, ma capisco...» (tradotto: io ho giocato a pallone e tu no). Compagnoni «Ti sto dicendo come adesso interpretano il regolamento. 20 anni fa valeva tutto» (tradotto: e tu sei rimasto a 20 anni fa) twitter@Vincenzo Cito
Il ping pong fra telecronista e
bluff non era più ammesso: «Da noi il mister voleva che tirassimo fuori tutto quello che avevamo dentro». Ezequiel ci ha creduto — e quel gol ha dato coraggio almeno quanto certe parole — ma poi quasi non ci credeva: ha segnato l’1-1, ha indicato in tribuna e in panchina chi gli vuole bene e poi è corso via, lontano anche dall’abbraccio dei compagni, ha alzato gli occhi al cielo e sono passati dei secondi lunghissimi, forse perché sentiva scendere le lacrime, e in certi momenti non sai mai se mostrare quello che hai dentro.
I gol in questo campionato per l’attaccante milanista, che accorcia le distanze da Cavani, impegnato stasera a Udine. Il milanista non segnava dal 27 gennaio a Bergamo
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Gazzetta.it Gazza
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TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA 26ª DI SERIE A E I POSTICIPI IN DIRETTA
TORNA «EXTRA TIME» BECKHAM DEBUTTA E FA ESULTARE IBRA
Rivedi i gol di El Shaarawy e Schelotto che hanno deciso Inter-Milan e tutti gli altri delle prime 7 gare della 26a giornata di Serie A. Ma restano ancora tre partite e sul nostro sito potrete seguire i due match di stasera in tempo reale. Si comincia alle 19 con Udinese-Napoli, alle 21 c’è la diretta azione per azione di Lazio-Pescara.
Dal debutto col Psg di Beckham che fa felice Ibra, a Swansea e Ryan Giggs, il Galles-power che incanta l’Inghilterra. Dalle prove di rimonta del Barcellona alla rinascità di Kakà, che salva José Mourinho e il Real Madrid. Torna «Extra Time», la rubrica di Gazzetta.it sul calcio estero condotta questa settimana da Valerio Clari.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 26a GIORNATA
Strama: «Pari meritato» Moratti: «Sei stato bravo» Il tecnico dell’Inter imbattuto con il Milan: «Grazie Handanovic» Il presidente: «Nell’intervallo ha aggiustato bene la squadra» MATTEO DALLA VITE LUCA TAIDELLI MILANO
Andrea sTREmaccioni: nel senso che su 3 derby non ne ha perso nemmeno uno. Non è passato ancora un anno dalla sua investitura e il tecnico dell’Inter mostra già la faccia da imbattuto nella stracittadina: dopo quelle vinte 4-2 e 1-0, ecco il pareggio di ieri, una salitona scollinata anche grazie a un intervallo... istruttivo. «Se è vero che nell’intervallo mi sono arrabbiato - dice Strama -? Quando fai l’allenatore cerchi di capire se ci sono cose che non vanno e lì intervieni per aiutare i giocatori. Nella ripresa siamo entrati con maggior motivazione e più organizzazione. Ma, credetemi, il merito maggiore è dei ragazzi che con l’andar del tempo sono riusciti a mettere lì il Milan». Insomma, nell’intervallo pare essersi scatenata la furia di Strama: educata ma decisa. Una scossa. E il presidente Massimo Moratti conferma: «È stato bravo il tecnico a riaggiustarla nell’intervallo: a un certo punto potevamo pure vincerla...». Moratto elogia tutti Il numero
uno interista ha solo elogi.
«Grande carattere - dice Moratti -. E complimenti al pubblico: si è comportato benissimo. Anche Balotelli nel non segnare? Sarebbe stato bravo se fosse riuscito a farlo: mi spiace che a fine gara non sono riuscito a salutarlo. Molto bene Handanovic, ma anche Abbiati. Cosa sarebbe successo con un k.o.? Non so, in questo campionato strano può succedere di tutto, e noi abbiamo grandi margini di miglioramento. Milito ci manca tantissimo. I bomber svincolati? Qualche possibilità c’è, vedremo, ma poi potrebbe solo giocare in campionato».
mini in due gare ravvicinate. Contro il Milan, ecco gli stessi nove undicesimi in campo rispetto a Cluj. «In questo caso contava l’intensità della gara. La parata di Handanovic? Ha deciso il risultato. Lui è un investimento importante per il presente e per il futuro, oggi ha fatto parate importanti, ma sta lì per quello. Il pareggio è giusto: dopo l’1-0 abbiamo sbandato ma nella ripresa abbiamo cambiato atteggiamento finendo in crescendo: se la gara fosse durata ancora un po’ magari avremmo vinto...». Basta attaccare i miei! Pareggiare il derby in rimonta dà autostima, ma le critiche pregresse ancora bruciano. «A Firenze abbiamo perso male, ma anche la Lazio dopo l’Europa League è stata sconfitta dal Siena - dice Strama -. E allora si diceva che per la Lazio era stato un passo falso e che per noi andava cambiato tutto, soprattutto i giocatori. E questo non mi va giù. Le critiche su di me le accetto perché posso peccare di inesperienza, ma quelle che mi hanno dato più fastidio sono state quelle indirizzate ai giocatori. È stato detto che in questi mesi abbiamo cambiato tanto, ma una squadra che ha avuto tanti infortuni è costretta a cambiare tanto».
Grazie Handa Nel dopo-Firenze,
Stramaccioni si era dato la colpa per aver scelto gli stessi uo-
«Nella ripresa siamo entrati con più motivazione e maggiore organizzazione»
Cassano e Schelotto Fra le mos-
se, ecco quella di Schelotto. «È stata fatta per avere spinta sulla destra e liberare Guarin, avevo visto il centrocampo del Milan in calo, così abbiamo creato una palla gol e poi il gol. Cassano finto centravanti? Senza Milito è una soluzione che continueremo a proporre, una variante soddisfacente». Altra trovata di sTREmaccioni, l’uomo dei derby mai persi.
«Quando fai l’allenatore cerchi di capire se ci sono cose che non vanno» Andrea Stramaccioni, 37 anni, allena l’Inter dal marzo 2012 DI CIUCCIO
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PARLA ZANETTI
«Meglio noi nel finale, risultato ok» MILANO Il quarantesimo derby consecutivo, la fascia dedicata all’amico Milito, la sofferenza nel primo tempo, la reazione nella ripresa. Capitan Zanetti ha guidato i suoi alla riscossa. «La cosa più importante è stata la reazione che abbiamo avuto dopo l’intervallo racconta Javier a Inter Channel , perché abbiamo capito che in quel modo non si andava da nessuna parte. Abbiamo finito la gara meglio di loro, il pareggio è meritato. Schelotto? È stata una serata speciale per lui, noi siamo felici perché ha sofferto tanto e sta sfruttando questa possibilità. Il Milan si è dimostrato squadra quadrata, la lotta al terzo posto è aperta e speriamo di spuntarla noi. Ma dobbiamo migliorare». Moratti su Balo E mentre Handanovic fa lo schivo ma ammette che la parata più bella è stata «quella in uscita bassa su Balotelli, nel secondo tempo», il presidente Moratti prima della gara aveva ridimensionato Mario così: «Se l’incrocio con Balotelli mi ricorda quello con altri ex illustri come Ronaldo e Ibrahimovic? No, sono tutte storie diverse. Ronaldo era il più grande giocatore del mondo, Ibrahimovic con noi ha vinto tre scudetti. Quindi è un’altra cosa». Luca Taidelli © RIPRODUZIONE RISERVATA
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il Film Lo svizzero apre il conto, nella ripresa altre due perle 30’ primo tempo Lichtsteiner sblocca il risultato La Juve risolve l’assedio alla porta senese con Lichtsteiner, che sfrutta un rimpallo, sull’uscita di Pegolo. Decisiva la rifinitura di Vucinic ANSA
29’ secondo tempo Giovinco segna contro i fischi La Formica Atomica indovina un bel sinistro sul primo palo, dopo lo schema su punizione: risponde così ai fischi dei suoi tifosi ANSA
44’ secondo tempo Pogba chiude i conti Un bel destro da fuori area del nazionale francese Under 21 chiude il match. Per Pogba è la quinta rete in campionato ANSA
Esultanza Juve a fine gara LAPRESSE
Juve, prove di fuga Schiantato il Siena, il Napoli è a -7 I bianconeri riprendono la corsa senza problemi. A segno Lichtsteiner, Giovinco e Pogba DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites TORINO
La Juventus è come Paganini: non ripete. Gli errori. Dopo una caduta, si rialza. Sempre. Così recitava la storia recente. Confermata. In questo caso, il Siena le ha teso la mano per sollevarsi. Conte ha predicato rabbia e concentrazione per tutta la settimana, perché la tigre che lui conosce bene, la tigre che ha morso Inter e Lazio, avrebbe avuto fame di punti e magari di un altro boccone prelibato per sperare nella chimera salvezza. Invece la Juventus si è trovata di fronte un gattino bagnato, incapace per lunghissimi tratti di creare il benché minimo problema. La tigre Siena, in trasferta, ripone gli artigli. Allo Juventus Stadium si è solo rintanata nella gabbia con la vana speranza di proteggerla. Invece si è beccata tre sberle, esito annunciato fin dall’inizio di questa partita. Esito che non fa una piega.
L’ANDAMENTO DELLE PRIME CINQUE
SIENA
3
GDS
Match a senso unico: l’unico brivido i toscani lo procurano con Emeghara
Minimo sforzo Adesso la Juve
guarda il Napoli da sette gradini più su, nell’attesa che scenda in campo stasera al Friuli con l’Udinese. Poi sarà tempo della grande sfida. E Conte ci arriva come voleva. Con una squadra ricaricata di punti, morale e salute. Ha raggiunto l’obiettivo col minimo sforzo: senza spolmonarsi, senza cartellini per i diffidati, e con il tanto atteso rientro di Chiellini, osannato dalla folla (che però non ha fatto dello Juve Stadium un inferno di tifo, come chiedeva il tecnico). Il «Chiello» ha scaldato il motore un quarto d’ora, gli altri si son messi a regime. Il Siena avrà deluso, ma la Juve ha giocato una gara, di-
JUVENTUS
remmo, essenziale. Non spettacolare, ma da padrona del campo. Senza frenesia e ritmi da vertigine, ma con la calma del più forte. La vecchia Signora è diventata ancora più saggia. Nel campionato scorso non perdeva mai, ma proprio di questi tempi si riempiva di pareggi con le piccole che si presentavano a casa sua con l’armatura. Adesso invece i punti che deve fare la Juve li fa. E se c’è qualche capitombolo in più, pazienza. C’è anche la Champions che pesa. Nel segno dello svizzero A dire il
vero, nella prima mezzora i bian-
coneri sembravano preda di un attacco di «barcellonite» acuta, nel senso del Milan. Possesso palla totale, bei ghirigori, scambi infiniti ma appena un paio di tiri verso Pegolo. Il Siena se ne stava nella famosa cuccia e, anche se non metteva mai fuori il muso dal suo centrocampo, rischiava pochissimo. Ma il Siena non è il Milan, appunto. E senza ripartenze pericolose, la Juve poteva tessere la ragnatela e cercare l’affondo che prima o poi sarebbe arrivato. Una volta alzato il ritmo, ecco le occasioni. E il gol di Lichtsteiner che sarà stato anche fortunoso (rimpallo su Pegolo in uscita) ma meritato sopratutto per il pendolino svizzero in gran spolvero. Quattro gol in questo campionato, tutto a fare da apriscatole a partite bloccate. Chapeau. Due pali Siena Il primo round si è chiuso con un’occasione di Pogba. Nel secondo ti aspettavi la
reazione del Siena e Iachini ci ha provato, cambiando uomini e un paio di sistemi. Niente da fare. Il primo segno su tabellino dei toscani è un calcio d’angolo, al 4’ della ripresa. Il primo tiro al 31’, dove, però, Buffon deve fare la prodezza mandando sulla traversa la zuccata di Emeghara. Curioso, due soli tiri in porta del Siena, una traversa e un palo. Di Terlizzi da fuori.
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(3-5-2)
(3-4-2-1)
1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 13 Peluso; 26 Lichtsteiner, 6 Pogba, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah (dal 32’ s.t. 3 Chiellini); 12 Giovinco (dal 36’ s.t. 24 Giaccherini), 9 Vucinic (dal 20’ s.t. 32 Matri). PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 20 Padoin, 23 Vidal, 33 Isla, 39 Marrone, 27 Quagliarella, 18 Anelka. ALLENATORE Conte ESPULSI nessuno AMMONITI Bonucci per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA nessuno
25 Pegolo; 86 Texeira, 88 Terlizzi, 18 Felipe; 17 Belmonte, 36 Bolzoni, 14 Della Rocca (dal 46’ s.t. 16 Verre), 33 Rubin; 27 Rosina (dal 29’ s.t.23 Agra), 7 Valiani (dal 20’ s.t. 99 Pozzi); 10 Emeghara. PANCHINA 12 Farelli, 3 Uvini, 5 Calello, 20 Matheu, 24 Paci, 70 Mannini, 87 Grillo, 91 Reginaldo, 81 Bogdani. ALLENATORE Iachini. ESPULSI nessuno. AMMONITI Della Rocca per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 34’ p.t. 5-3-1-1, dal 20’ s.t. 3-4-1-2.
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lichtsteiner al 30’ p.t.; Giovinco al 29’, Pogba al 44’ s.t. ARBITRO Celi di Bari NOTE Spettatori paganti 11.019, incasso di 384.320 euro; abbonati 27.442, quota di 873.175 euro. In fuorigioco 6-0. Angoli 5-2. Recuperi: 1’ p.t., 2’ s.t. POSSESSO PALLA JUVENTUS 56,8%
PASSAGGI POSITIVI SIENA 43,2%
TIRI IN PORTA
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SIENA 79,4%
TIRI FUORI
II IIIIII SIENA 2
Tanta Juve Ma poi c’è stata sol-
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 21’ Marchisio scambia con Vucinic e tira angolato ma Pegolo ci arriva. GOL! 30’ Vucinic pesca Lichtsteiner in area, Pegolo arriva prima ma respinge male sul corpo di Lichtsteiner e la palla va in rete. 35’ Asamoah crossa per Pogba, che di piattone cerca l’angolino ma trova Pegolo.
tanto la Juve. Sono saliti in cattedra Pirlo, Pogba e soprattutto Marchisio, e la Juve ha blindato la partita. Giovinco, fin lì evanescente, imbeccato di Pirlo ha firmato il 2-0 e poi il francesone pieno di talento ha chiuso i conti sul 3-0 con azione personale. Fin troppo facile, direte. Ma spesso è la forza della Juve che rende le cose facili.
BARICENTRO MOLTO ALTO 58,2 metri
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JUVENTUS 87,3%
JUVENTUS 6
I SIENA 1
SECONDO TEMPO GOL! 29’ Punizione-passaggio in area di Pirlo a Giovinco che tira sotto la traversa e Pegolo non ci arriva. 31’ Zuccata di Emeghara che Buffon con una prodezza alza sulla traversa. 34’ Gran tiro da fuori di Terlizzi che colpisce il palo a Buffon battuto. GOL! 44’ Pogba dal limite cerca spazio e trova il diagonale nell’angolo.
BARICENTRO MOLTO BASSO 47,2 metri
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Ma Conte s’infuria «Fischiate? Giocavamo in coppa del nonno...» Il tecnico: «I miei uomini vanno rispettati. Volevo una bolgia, c’era una bolgina. L’estero mi affascina, ma ora c’è la Juve» DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO TORINO
Nessuno tocchi i suoi giocatori, altrimenti Antonio Conte scende in campo e attacca. Anche se questo significa schierarsi contro una parte dei tifosi della Juve. E’ successo ieri dopo i fischi che, nonostante la vittoria sul Siena, hanno sottolineato alcuni errori di Giovinco (soprattutto), Vucinic e altri giocatori. Conte non ha gradito (eufemismo) queste critiche e, forte del rapporto viscerale che ha con il popolo juventino, si è sfogato in modo plateale: «Qui si è presa una cattiva abitudine: trovo ingiustificati e inopportuni i fischi. Questa squadra ha fatto ritrovare il senso d’appartenenza e l’orgoglio di essere juventini. I tifosi non devono mai dimenticare che un anno e mezzo fa oltre al campionato facevamo la Coppa del Nonno e non eravamo niente. Ci vuole sempre calore nei confronti di giocato-
ri che ci stanno facendo sognare e sono pronto a scagliarmi contro tutti per difenderli». Conte invita i tifosi a un atteggiamento più umile: «La presunzione non fa mai bene. Questi giocatori vanno rispettati e chi li fischia non è un vero tifoso. Adesso le giornate diminuiscono, il pallone diventa pesante e la nostra gente sarà ancora più importante. Se qualcuno pensa che sia diventato tutto facile, è meglio che faccia un bagno d’umiltà».
L’estero Dopo lo sfogo, Conte ha applaudito la prestazione della squadra contro il Siena: «Abbiamo avuto un buon approccio mostrando grande maturità. Altre volte eravamo stati più intensi rischiando però di andare allo sbaraglio e perdendo dei punti». Poi battute volanti sullo schema che ha portato al 2-0 («Curiamo ogni dettaglio») e sullo scontro diretto che si avvicina: «Un giorno in più di riposo rispetto al Napoli? Siamo in credito... Ce la giocheremo in modo sereno ed equilibrato». Infine un commento sugli apprezzamenti che arrivano in particolare dall’Inghilterra: «Fanno piacere gli attestati di stima, la mia ambizione è allenare un giorno all’estero. Ma adesso penso solo alla Juve». E’ ancora presto per imparare come si dice bolgia (o bolgina) in inglese.
La «bolgina» A Conte non è pia-
ciuto neppure il clima un po’ troppo soft in cui si è disputata la partita: «Volevo una bolgia, ho avuto una "bolgina"... Lo stadio non era pieno, la neve ci ha raffreddato. Possiamo fare meglio tutti: noi in campo, i tifosi sugli spalti. E non mi riferisco alle curve». Si riferisce a chi va allo stadio come fosse a teatro. E’ un paradosso che costruire un impianto comodo con ristoranti, poltroncine e intrattenimenti vari rischi di far
perdere di vista il motivo principale per cui si va a vedere una partita: tifare, divertirsi, trascinare la squadra. Ma questo è un problema storico: il tifoso della Juve, curve escluse, tende tradizionalmente a ritenere scontate le vittorie come se i successi del passato fossero il viatico per quelli del presente. Non è così e tantomeno adesso che la rosa di Conte non è quella tecnicamente più forte e quindi deve dare il massimo in ogni partita. Lo scudetto dell’anno scorso forse ha confuso le idee a chi ritiene ora obbligatoria la conferma del titolo.
Antonio Conte, 44 anni, alla seconda stagione sulla panchina della Juve ANSA
ALLO JUVE CLUB DAY
Agnelli: «Vincere è la nostra essenza» TORINO Giornata di festa per la Juventus, che ieri ha fatto il suo dovere sul campo e si è portata a + 7 sul Napoli, in attesa del confronto di questa sera fra azzurri e Udinese. Ma ieri è stata una mattinata di festa anche per i circa 800 tifosi in rappresentanza dei club bianconeri di tutto il mondo, compresi Australia, Dubai e Russia. A Venaria Era il «Juventus club
day», ospitato dal teatro Concordia di Venaria. E ad accogliere il popolo juventino c’era tutto lo stato maggiore di corso Galileo Ferraris: Andrea Agnelli in testa, ma anche gli amministratori delegati Marotta e Mazzia, oltre a Pavel Nedved, idolo mai tramontato. «La mia famiglia celebra i 90 di legame con la Juventus — ha detto dal palco il presidente —, nessuno come noi in giro per il mondo. Dal punto di vista personale, quando sono arrivato nel 2010 ho trovato una tifoseria divisa e una squadra da ricostruire. Abbiamo lavorato sodo, e lo scudetto dell’anno scorso ha un sapore particolare, dolcissimo, perché è stato il primo dopo i fatti del 2006. La Juve esiste solo per vincere, è la nostra essenza». Nedved, poco più in là, annuisce e rilancia: «State tranquilli, non ci fermiamo certo qui». m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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le Pagelle
JUVENTUS
7
POGBA STUDIA DA FENOMENO ASA STANCO Prima controlla, poi affonda i colpi. Sempre padrona del campo. La ripartenza è più facile del previsto. Andrà Napoli convinta e rilassata.
di FA.BI.
7,5 h il migliore Marchisio Campione ovunque. Martella in mezzo al campo, ricama davanti e sbroglia pure un paio di matasse dietro, come quella palla sfilata a Emeghara dentro l’area. Maturità e classe.
TIRI 1 PASSAGGI OK 38/47 RECUPERI 2
6,5 h Il migliore Belmonte
SIENA
6,5
6,5
Il gran portiere lo vedi dai riflessi che esibisce quando fin lì era disoccupato. Prodezza su Emeghara, sul palo di Terlizzi forse è in leggero ritardo.
Ci sono state pressioni peggiori, ma si fa apprezzare per i soliti anticipi. Recupera anche sull’unica distrazione di Bonucci. La solita garanzia.
PARATE 2 RINVII 15 USCITE 7
CONTRASTI OK 4/9 LANCI 6 PASSAGGI OK 60/66
Buffon
Barzagli
5,5
UN FANTASMA DI NOME RUBIN MALE PEGOLO Il Siena da trasferta è altra cosa. Intimorito, pensa a non prenderle, sta troppo dietro la linea della palla. Primo tiro alla mezz’ora della ripresa.
Niente di eccezionale, ma è l’unico a fare il suo dovere. Tosto, costringe alla figuraccia Asamoah e cerca di imporsi sulla fascia. Ci riesce quasi sempre. Lottatore.
CONTRASTI 8/15 LANCI 4 PASSAGGI 34/42
5
6
Pegolo
Teixeira
L’apparenza inganna. Pare in giornata quando respinge Marchisio e Giovinco. Invece regala il gol a Lichtsteiner e sul gol di Giovinco qualcosa poteva.
Sempre attento, fa la cosa migliore quando intercetta una palla pericolosa di Vucinic. In generale non va male. Non è dalla difesa che arriva la sconfitta.
PARATE 3 RINVII 25 USCITE 7
CONTRASTI OK 1/2 LANCI 2 PASSAGGI OK 22/24
Bonucci
Peluso
6
7
Lichtsteiner
Pogba
7
6,5 Pirlo
Asamoah
5,5
6
Terlizzi
Felipe
6
5
5
Della Rocca
Rubin
5
5,5
Ormai secondo regista della Juve, rilancia le azioni e sbaglia poco o niente dietro. A Emeghara concede un colpo di testa, agli altri nulla.
Il suo è stato un esame sereno, senza affanni. Prende la sufficienza, da terzo della difesa. I picchi alla «Celtic» li lascia per altre occasioni.
Treno svizzero non solo puntuale, ma infaticabile. Stronca i dirimpettai, su e giù senza sosta con pericolosità. Sul gol fortunato, ma lui è lì.
Studia da fenomeno, niente da dire. Lo vedi da come padroneggia in mezzo, anche in una gara facile. E da come segna con facilità alla prima occasione.
L’architetto si dedica al progetto, e tenta anche il colpo di genio con un pallonetto alto. Gira tutto intorno a lui. E poi manda in gol Giovinco su schema studiato.
Dal Sudafrica con stanchezza. Avrà anche trovato l’osso più duro davanti a sé, ma il vero Asamoah è altro. Troppi errori in fase di passaggio e dribbling.
Troppa libertà a Pogba-gol nel finale, ed è l’unica vera pecca. Per il resto limita i danni, tiene bene la posizione. E davanti colpisce pure un palo.
Idem con patate. Il centrocampo ha parecchie falle e lui deve fare gli straordinari. Sui tre gol non ha colpe e qualche pericolo riesce a sventarlo.
Avrebbe voluto un’altra performance, invece corre a destra e manca, un po’ a vuoto. Non è tutta colpa sua se in mezzo la Juve giganteggia.
Il fantasista riciclato al centro è molle e fa poco filtro. Un po’ meglio nel secondo round quando il Siena deve inventare qualcosa ma non basta.
L’assist man della sfida con la Lazio resta bloccato dietro dall’irruenza di Lichtsteiner e non fa che subire. Solo due cross. Fantasma di sé stesso.
Peperino perpetuo. Parte benino, cerca di inventarsi qualcosa, ma nessuno lo aiuta. E allora si scoraggia e sparisce di scena. Sostituito.
CONTRASTI OK 1/3 LANCI 5 PASSAGGI OK 45/46
CONTRASTI OK 3/6 LANCI 4 PASSAGGI OK 63/67
TIRI 2 PASSAGGI OK 30/34 RECUPERI 3
TIRI 5 PASSAGGI OK 36/39 RECUPERI 6
TIRI 2 PASSAGGI OK 54/61 RECUPERI 15
TIRI 0 PASSAGGI OK 29/33 RECUPERI 3
CONTRASTI OK 0/1 LANCI 3 PASSAGGI OK 34/34
CONTRASTI OK 3/4 LANCI 4 PASSAGGI OK 24/28
TIRI 1 PASSAGGI OK 44/50 RECUPERI 15
TIRI 0 PASSAGGI OK 29/34 RECUPERI 3
TIRI 0 PASSAGGI OK 34/37 RECUPERI 2
TIRI 0 PASSAGGI OK 15/17 RECUPERI 3
6,5
Giovinco
6
Vucinic
6
Sembrava un’altra giornata storta, quando si perde nell’ultimo tocco e torna a casa con l’eco dei fischi. Invece lo spegne con un bel gol. Poi esce acciaccato.
Sempre al confine tra delizia e leziosità. Stavolta buona la seconda. Regala bei passaggi, come nel primo gol ma non tira mai, nemmeno quando è in area.
TIRI 3 DRIBBLING OK 2/6 SPONDE 3
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 3
6
Matri
6
Chiellini
6
Cerca di essere più concreto del montenegrino, ma conferma che la difesa del Siena è il reparto migliore. Senza spazi nella sua zona preferita, e allora collabora.
Un quarto d’ora scarso per mostrare che è tornato. Prende tanti applausi. Il Chiello è amato dai tifosi che sanno quanto sia prezioso. Pronto per Napoli.
Pimpantissimo, recupera preziosi palloni, si dà da fare per tenere compatta la squadra. E’ sempre un rincalzo affidabile. L’uomo in più, se serve.
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 2
CONTRASTI OK 0/1 LANCI 2 PASSAGGI OK 11/12
TIRI 0 PASSAGGI OK 10/10 RECUPERI 2
Giaccherini
Bolzoni
Rosina
6,5
5,5
l’allenatore Conte
l’allenatore Iachini
Squadra meno arrembante ma più saggia. Gara mai in pericolo, risparmiando fiato per il Napoli. Voleva concentrazione, l’ha ottenuta. Gli schemi su punizioni e corner sono il di più.
5
6
Emeghara
Pozzi
Agra
Verre
Prima dietro la punta con Rosina, poi a destra in mediana. A voler essere buoni, è sempre in difficoltà. Non si ricorda un’azione decente.
Altra vita con la Juve, resta a secco. Ma si conferma tipino velenosissimo. Nell’unica occasione, di zucca costringe Buffon alla prodezza.
Entra per l’improbabile rimonta. Si sbatte, ma chance non ne arrivano. Arretra per cercare rifornimenti, solo che il Siena non c’è.
Appena entrato, illude con una buona ripartenza. Poi basta. Si sfianca a inseguire Marchisio, senza mai raggiungerlo. Da rivedere in altre occasioni.
Un cambio incomprensibile. Poverino, entra nell’ultimo minuto di recupero sul 3-0. Non tocca nemmeno un pallone. Perché, Iachini?
TIRI 0 PASSAGGI OK 14/18 RECUPERI 2
TIRI 1 DRIBBLING OK 1/3 SPONDE 1
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 2
TIRI 1 PASSAGGI OK 2/2 RECUPERI 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 0/0 RECUPERI 0
Valiani
5,5
5
ARBITRI CELI 6,5 Partita semplice, diremmo. Lui contribuisce anche a farla filare via liscia, senza errori. Un paio di cartellini e poco più. Altomare 6 - Crispo 5. Russo 6 - Ciampi 6.
s.v.
Capiamo che c’era la Juventus davanti, ma il suo Siena fa parecchi passi indietro rispetto alle precedenti partite. Troppo rinunciatario. E poi la reazione è timida timida.
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 26a GIORNATA
I personaggi LICHTSTEINER E GIOVINCO
Da Stephan a Seba Sorrisi e tristezza dei gol bianconeri Il difensore svizzero è a 4 centri: «Grazie al sistema di Conte segno molto». L’azzurro capocannoniere con 11 reti, ma viene fischiato e zittisce i tifosi DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO TORINO
Ah, quei sorrisetti ironici... Non mancarono davvero quando Marotta spese 11 milioni per assicurarsi Lichtsteiner. Si diceva: è sopravvalutato, il solito affare di Lotito. Il fatto è che sullo svizzero c’era mezza Europa, e in Italia era piombata pure l’Inter, alla ricerca dell’erede di Maicon. Era l’estate del 2011, l’alba dell’era Conte, di cui Lichtsteiner è oggi uno dei pilastri portanti. «Bucio de...» Professionista serissimo, «spaccaballe» in campo con compagni e arbitri, ma generoso, generosissimo, e simpatico nella vita di tutti i giorni, a palla ferma. Un po’ come ieri, a
fine primo tempo: «Il gesto sul mio gol? È forse poco televisivo — sorride ai microfoni Sky —. Vabbé, come si dice a Roma è stato un "bucio de c...", un po’ di fortuna insomma». Oggi, probabilmente, Stephan è il miglior esterno destro in circolazione, o comunque se la gioca con Dani Alves e pochi altri. Bravo a quattro, meglio ancora nel 3-5-2, dove si esalta in entrambe le fasi. Già, perché 6 gol (4 in questa stagione) non sono pochi per chi deve pensare soprattutto a portare acqua, a difendere e al massimo a guadagnare il fondo per assistere poi punte e centrocampisti che attaccano l’area avversaria. L’apriscatole È il peso specifico dei gol, poi, a fare la differenza nel caso del «Freccia Rossa» di
Adligenswil. Sua la prima rete ufficiale allo Juventus Stadium (11 settembre 2011 contro il Parma), suo il gol d’apertura in Atalanta-Juve 0-2 che regalò il titolo d’inverno dell’anno scorso. Quindi, i 4 centri di quest’anno: a segno sempre con il Parma alla prima giornata; gol-partita a Palermo, nel giorno del ritorno in panchina di Conte; gol sicurezza a Verona contro il Chievo, battuto poi 2-1; infine, il colpo di fortuna di ieri pomeriggio. Insomma, Verona a parte, Lichtsteiner può considerarsi un «apriscatole», l’uomo dei gol per nulla banali, anche a livello storico. «Segno molto in bianconero, è vero — dice a Juve Channel —. Merito del sistema di Conte. A cinque è più facile per me attaccare, soprattutto in una squadra con questa mentalità offensiva». Sulla gara di ieri «dico che abbiamo giocato un ottimo primo tempo, ma nella ripresa abbiamo concesso troppo». E ora testa, cuore e gambe al Napoli: «Se andiamo a vincere al San Paolo non dico che è fatta, ma per loro diventa parecchio dura. Come stiamo? Bene, la squadra sta molto bene». Cannoniere triste È Giovinco l’al-
Giovinco, 26 anni, e Lichtsteiner, 29 PEGASO /AFP
tro protagonista. I tifosi lo fischiano, lui segna il 2-0, va in testa ai cannonieri della Juve e rientrando nella propria metà campo zittisce il pubblico con la mimica del ditino davanti alla bocca. È l’undicesimo centro stagionale per Seba, che stacca di una lunghezza Vidal, Vucinic e Quagliarella. Nel 2013 è a quota 3: inutile il gol in casa con la Samp, importante quello di ieri, decisiva la rete in Juve-Milan 2-1 di Coppa Italia. Almeno i numeri confortano un talento che finora, a Torino, non ha comunque dato il meglio di sé. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
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Le stagioni in bianconero di Lichtsteiner. È stato acquistato nell’estate del 2011 dalla Lazio dove ha giocato tre stagioni
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Il record di gol di Lichtsteiner in una stagione: nel 2007-2008 col Lilla in Francia. Eguagliato ieri con la rete al Siena
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I cartellini gialli rimediati in questo campionato dall’esterno destro difensivo della Juve
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Le presenze in questo campionato di Lichtsteiner, sostituito 7 volte e subentrato 9
LA FELICITA’ DEL FRANCESE
Pogba: «Voglio essere diverso dalla massa» FRANCESCO BRAMARDO TORINO
Quindici minuti, giusto il tempo di capire se il polpaccio che lo perseguita ha messo giudizio e per subire una botta alla caviglia che potrebbe frenare il rientro di Giorgio Chiellini da titolare col Napoli. Conte spera di avere il suo gladiatore anche per scaramanzia visto che con Chiello la Juve ha perso solo contro l’Inter. Sincero Pogba E’ stata una domenica speciale per
Pogba, 18 presenze in A e 5˚ gol, a 19 anni come Del Piero al primo anno di Juve nel ‘93’94. Balletto in campo dopo il gol studiato in estate con gli amici in discoteca in Francia, testa rasata con due righe gialle sui lati. «Perché va di moda la cresta in testa e io voglio essere diverso dalla massa. Sono contento per i 5 gol, il più bello quello all’Udinese. Non avrei mai pensato di segnare così al primo anno con la Juve. Il merito è di Conte: mi dice di tirare, e io tiro sospinto dal boato dei tifosi. Di Manchester non ho nostalgia, ho scelto la Juventus, il top». Super Gigi Non poteva festeggiare Gigi Buffon nel modo migliore le 362 presenze, quante Gianpiero Combi, mito anni ’30 tra i pali della Juve. Una zampata a deviare sulla traversa su Emeghara. «Una bella parata, doverosa se voglio rimanere tra i primi tre al mondo. Il peso specifico dei tre punti di oggi equivale ai punti in palio venerdì a Napoli. Sono queste le gare che non puoi farti sfuggire se vuoi vincere il campionato, gli scontri diretti li puoi anche perdere ma alla fine sono questi i punti che fanno la differenza». Una sola nota stonata, i fischi a Giovinco. «Sarebbe meglio se il pubblico applaudisse Seba. E’ uno dei pochi a cercare giocate importanti e difficili, è ora di spazzare via lo scetticismo su di lui. Bisogna concedergli di sbagliare: certe giocate fanno la differenza, come i suoi gol, 11, mica pochi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A I POSTICIPI DELLA 26a GIORNATA
Senza scelta Napoli da scudetto? E’ l’ultima chiamata A 4 giorni dal big match il pari a Udine non serve De Laurentiis: «In ogni caso, 2˚ posto da applausi» UDINESE (3-5-1-1) NAPOLI (3-4-1-2) OGGI ore 19 ARBITRO Damato (1-2)
Edinson Cavani, 26 anni, a digiuno da tre giornate: l’ultimo gol l’ha segnato a Parma AFP DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO UDINE IN PANCHINA 93 Pawlowski, 51 Scuffet, 75 Heurtaux, 6 Faraoni, 34 Gabriel Silva, 15 Rodriguez, 22 Faraoni, 52 Merkel, 94 Zielinski, 77 Maicosuel, 13 Ranègie. ALLENATORE Guidolin SQUALIFICATI Angella (1) DIFFIDATI Pinzi, Domizzi, Allan, Maicosuel, Di Natale INDISPONIBILI Brkic (7 giorni), Pinzi (30 giorni), Lazzari (30 giorni) PANCHINA 22 Rosati, 2 Grava, 6 Rolando, 11 Maggio, 4 Donadel, 20 Dzemaili, 18 Zuniga, 13 El Kaddouri, 29 Pandev, 9 Calaiò. ALLENATORE Mazzarri BALLOTTAGGI Armero-Zuniga 55-45%, Insigne-Pandev 60-40% SQUALIFICATI Colombo (1) DIFFIDATI Pandev, De Sanctis, Calaiò, Gamberini. INDISPONIBILI Gamberini (da valutare)
Nessun colpo di scena: la Juve ha battuto il Siena e, dunque, il Napoli si giocherà le residue ambizioni di scudetto al Friuli, stasera. La gara con l’Udinese ha i tratti dell’ultima chiamata utile per restare in corsa e per dare ancora un senso allo scontro diretto di venerdì, al San Paolo. Occorrono i tre punti. Non servirà fare calcoli o altro, persino il pari equivarrebbe ad un risultato di poco conto, perché permetterebbe alla capolista di venire a Napoli con 6 punti di vantaggio e di giocarsela senza grossi patemi. E ieri se-
DOPO TROPPI FALSI ALLARMI
Ecco l’ennesimo annuncio «Torna in Italia Maradona» NAPOLI (g.m.) Oggi si saprà la verità. Diego
Maradona è annunciato in Italia nel pomeriggio. La notizia, diffusa dal legale dell’argentino, l’avvocato Pisani non trova conferme. Maradona doveva sbarcare in un primo momento a Roma mentre in seguito lo stesso Pisani ha detto che il Pibe de Oro dovrebbe atterrare a Milano e che addirittura l’argentino starebbe pensando di assistere ad Udinese Napoli. Maradona avrebbe poi in programma una intervista tv e, domani, una conferenza stampa a Napoli per professare la sua innocenza nella controversia legale che lo vede coinvolto da anni con il Fisco italiano.
Hernanes guida la Lazio Ma c’è il tabù Olimpico GLI ABRUZZESI
DAVIDE STOPPINI FORMELLO (Roma)
È il giorno giusto, quello «senza alibi» per dirla alla Petkovic. Il giorno per ritrovare la vittoria, il giorno per ricordarsi come si fa a segnare. Hernanes e la Lazio legati a filo doppio: pensi a un successo che in campionato manca dal 13 gennaio, ma pensi pure a un gol del brasiliano all’Olimpico, che in Serie A non si vede dal 27 novembre. Tre mesi di astinenza, manco fosse una penitenza. Addio regia E allora sarà che
quando dicevano nemo propheta in patria, non avevano tutti i torti. Il Profeta degli anni Duemila all’Olimpico segna con il contagocce: solo due degli otto gol li ha fatti in casa, il primo al Milan e il secondo (l’ultimo, appunto) all’Udinese. Il Pescara è l’occasione. Anche perché torna la vecchia Lazio: la difesa a tre è finita in soffitta, Ledesma ha ripreso il posto davanti alla difesa ed Hernanes può così abbandonare il ruolo di regista, ricoperto con grande difficoltà
L’ordine di Bergodi «Primo obiettivo fermare Ledesma»
Hernanes, 27 anni FOTOPRESS
(e con esiti sconfortanti) a Siena. Oggi si ritrova tuttofare: un po’ mezzala, un po’ trequartista, a volte seconda punta. Di sicuro uomo guida, perché da quando non c’è Klose è a lui che Petkovic chiede gli straordinari. E straordinaria oggi dovrà essere anche l’attenzione per evitare un cartellino giallo che lo costringerebbe a saltare la sfida di sabato a San Siro contro il Milan: il Profeta è diffidato, occhio agli scherzi. Obiettivo Champions Perché la
corsa Champions non è uscita
Friuli out E ci sono di mezzo an-
che le statistiche che mettono in agitazione Mazzarri, per il quale potrebbe prospettarsi un futuro alla Roma o all’Inter. Gli ricordano che nelle ultime quattro partite, giocate nello stadio dell’Udinese, ha rimediato due pareggi e due sconfitte, l’ultima vittoria risale al settembre 2007, 0-5 il risultato finale. Da allora, i numeri non sono più stati esaltanti per il Napoli nelle trasferte friulane. Come non lo sono quelli delle ultime settimane. L’eliminazione dall’Europa League col Viktoria Plzen, ha generato parecchia delusione: per la prima volta Mazzarri è stato contestato dai tifosi, giovedì sera, nella notte europea, quella che ha generato un’altra figuraccia. In pratica, tutte le iniziative del tifo rimarranno congelate fino a venerdì, giusto il tempo di capire come sarà la classifica dopo lo scontro diretto. Intanto, ieri molti appartenenti alle frange più estreme del tifo hanno dato fuoco alle loro schede elettorali: una forma di protesta contro il mondo politico che ha voluto la tessera del tifoso. Ritorno Cavani Senza i gol del-
l’uruguaiano, il Napoli perde il 50% della propria forza. L’ultimo gol dell’attaccante risale alla trasferta di Parma. Da allora, la squadra ha realizzato una sola rete nelle successive 4 gare e, per giunta, segnata da un difensore, Campagnaro, con la Lazio, all’Olimpico (1-1). Il disagio di Cavani è evidente, come quello che sta condizionando la squadra, apparsa stanca ed in confusione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ALTRA PARTITA IN CAMPIONATO IL PROFETA NON SEGNA IN CASA DA TRE MESI
DAL NOSTRO INVIATO
ra anche De Laurentiis a Rai 1 è intervenuto sul big match: «Vedremo una bella gara, troppo vicina però alla sfida di Udine e la colpa è di chi gestisce il calcio. Se arriveremo secondi comunque sarà stata un’annata straordinaria. Mazzarri? Ci siamo sempre visti a fine anno e trovato l’accordo, inutile distrarlo ora. Cavani? E’ tra i migliori cinque attaccanti al mondo: la clausola? Se qualcuno tira fuori 70 milioni lordi sarà lui a decidere. Hamsik? Gli faccio le mie scuse per quel che è successo».
PESCARA Alla disperata ricerca di un risultato utile nella notte degli ex. All’Olimpico ben quattro biancazzurri dal passato laziale (Bergodi, Zucchini, Zauri e Sculli) provano a conquistare almeno un punto per restare aggrappati al sogno della salvezza. Il tecnico, privo di sei titolari (Weiss, Blasi, Zanon, Quintero, Sforzini e Togni), porta almeno in panchina D’Agostino, ma si affida a un prudente 5 3 2. «Un sistema con cui proveremo a dare maggiore copertura in difensa e protezione ai centrocampisti», dice Bergodi, che rilancia Abbruscato dal 1’. Il tecnico non vuole giocatori depressi: «Ci crediamo. La Lazio attacca con molti uomini, abbiamo pensato a qualcosa per limitarli. Soprattutto Ledesma, il fulcro del gioco». O. D’Ang.
dal radar della Lazio. La squadra di Petkovic spinge in Coppa ma è il terzo posto il grande obiettivo della società. Hernanes non fa eccezione, anzi è un manifesto elettorale in questo senso. Chi vota il Profeta vota una Lazio che il prossimo anno giocherà la competizione più importante in Europa. Senza Champions, lo stesso Hernanes potrebbe prendere in considerazione l’idea di lasciare la Lazio. Gli era già venuto la scorsa estate questo strano pensiero, ma Lotito rifiutò un’offerta di 18 milioni di euro presentata dal Tottenham. Offerta alta, ma non abbastanza per convincere il presidente della Lazio, che al momento della cessione dovrà versare il 10% del ricavato nelle mani di Joseph Lee, il vecchio proprietario di una parte del cartellino del brasiliano. Niente alibi Problemi della Lazio che verrà. Questa qui ha invece l’obiettivo di vincere una partita senza Klose e in assoluto di tornare a gioire per una vittoria, cosa che in campionato non accade da un mese e mezzo. Ecco perché Petkovic dice: «Dobbiamo fare tre punti e basta, senza aggrapparci all’alibi della stanchezza post Europa. La Lazio non teme nessuno, ma nei nostri confronti vedo poca attenzione. E la cosa può condizionare la corsa per il terzo posto». Hernanes proverà a lottare anche contro questo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PERCHE’ RIVALI
La rivalità Udinese-Napoli, culminata nella stagione scorsa con cori di scherno dei tifosi friulani a Mazzarri il giorno dei festeggiamenti per la qualificazione ai preliminari di Champions, prese corpo così La partita Il 16 marzo 2012 si gioca Udinese-Napoli: friulani in doppio vantaggio con gol di Pinzi e Di Natale. Sembra fatta. Ma l’arbitro Rocchi, tra le polemiche, prima espelle Fabbrini (doppio giallo) poi concede un rigore al Napoli per mani di Domizzi: Cavani lo sbaglia. Ciò non impedisce al Matador di segnare una doppietta: finisce 2-2. Così Pozzo alla fine «Partita decisa dall’arbitro». Le due squadre restano appaiate al 5˚ posto I verdetti Con un fantastico finale di stagione l’Udinese conquista 4 vittorie di fila che le permettono di scavalcare, oltre al Napoli, anche la Lazio e chiude il torneo al terzo posto
LAZIO (4-5-1) PESCARA (5-3-2) OGGI ore 21 ARBITRO Romeo (3-0)
PANCHINA 1 Bizzarri, 95 Strakosha, 20 Biava, 17 Pereirinha, 23 Onazi, 7 Ederson, 18 Kozak, 28 Saha. ALLENATORE Pektovic. BALLOTTAGGI Cana-Biava 70-30%; Lulic-Ederson 70-30%, Gonzalez-Onazi 60-40% SQUALIFICATI Ciani (1). DIFFIDATI Hernanes, Konko, Lulic INDISPONIBILI Brocchi (stagione finita), Klose (30 giorni), Mauri (10 giorni), Stankevicius (15 giorni), Rozzi (5 giorni). PANCHINA 32 Pelizzoli, 28 Bianchi Arce, 11 Modesto, 70 D’Agostino, 7 Sculli, 99 Caprari, 60 Caraglio, 22 Vukusic. ALLENATORE Bergodi. BALLOTTAGGI Perin 60-Pelizzoli 40%; Capuano 60-Bianchi Arce 40%; Abbruscato 70-Caraglio 30%. SQUALIFICATI Blasi, Weiss, Zanon. DIFFIDATI Quintero. INDISPONIBILI Sforzini (15 giorni), Togni (10 giorni), Quintero (7 giorni).
QUI UDINESE
Di Natale da sbloccare Guidolin lancia Muriel MASSIMO MEROI UDINE
Totò Di Natale non segna da quattro partite e mezza. La metà di queste le ha giocate senza Muriel al suo fianco. Un indizio? Può essere visto che il bomber bianconero si è inceppato dopo la doppietta alla Fiorentina (13 gennaio): quel giorno ne fece due, il colombiano uno, come sette giorni prima all’Inter. Guidolin non si sbilancia, ma quando gli viene chiesto un giudizio sul colombiano dice: «Si sta impegnando e adattando, del resto il ragazzo è serio, sereno, senza tanti grilli per la testa. Ha avuto bisogno di più tempo rispetto agli altri solo per il lungo infortunio di quattro mesi». Adattamento Di Natale prima punta non si tocca, dalla sua spalla Guidolin pretende un contributo anche in fase di non possesso palla, aspetto che finora non era contemplato nel vocabolario calcistico di Muriel. Le due ultime panchine dovrebbero aver motivato a sufficienza l’attaccante smanioso di mettersi in mostra in una partita così importante, anzi fondamentale, come ha detto Guidolin «Lo è per il Napoli che sicuramente riuscirà a lottare per lo scudetto fino alla fine, ma lo sarà anche per noi - ha sottolineato l’allenatore dell’Udinese -. Vogliamo restare nella classifica che conta, comincia l’ultimo terzo di campionato, la parte più importante e quindi siamo in lotta con le squadre che di poco ci precedono o ci seguono in classifica». Visti i risultati di ieri di Catania e Roma l’Udinese, per credere ancora al sogno europeo, ha lo stesso obbligo del Napoli: vincere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TIFOSO DEL BORUSSIA
«Io accoltellato vicino alla polizia Lotito? Scherza...»
Harald S., 50, uno dei 3 tifosi del Borussia accoltellati BILD «Forse Lotito scherza...»: a parlare è Harald S., medico 50enne, uno dei tre tifosi del Borussia Moenchengladbach accoltellati a Roma prima del match di giovedì scorso. Ad intervistarlo è stata la Bild: «Sono stato preso a calci da dietro, mi hanno attaccato con un coltello — ha detto — e poi colpito sotto l’ileo. I poliziotti erano solo a 50 metri da me. Ho perso molto sangue e la partita non ho potuto vederla: in ospedale avrebbero voluto trattenermi fino a domenica, poi mi hanno rilasciato solo dopo 14 ore».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
SERIE A 26a GIORNATA DOPPIETTE E CALCI PIAZZATI DA MANUALE, EMOZIONI E 4 RETI IN 45’
8’ primo tempo Livaja apre le danze Atalanta subito in vantaggio. Bonaventura svirgola la palla, Livaja ne approfitta e segna a due passi dalla porta ANSA
12’ primo tempo La gran botta di Marquinho Marquinho si porta al centro e poi carica il sinistro conquistando così il momentaneo 1-1 ANSA
34’ primo tempo Pjanic gela Consigli Perfetta punizione di Pjanic che va a segno alla destra di Consigli che rimane fermo tra i pali ANSA
44’ primo tempo Il croato conquista il 2-2 Questa volta Ljvaia batte Stekelenburg con un gran sinistro al volo su passaggio di Carmona AP
Zeman, vista la Roma? Sul 2-2 si copre e beffa l’Atalanta Giallorossi meno spavaldi, ma cinici: Livaja fa doppietta però non basta, decide Torosidis DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI BERGAMO
Il risultato è zemaniano, mentre l’anima della Roma non lo è più. Il boemo si sarebbe presentato nella bufera di neve con le gomme da asciutto per essere più veloce ma rischiare; capitò già a Parma, poi si lamentò del nubifragio che lo fece perdere 3-2. Aurelio Andreazzoli invece porta gli pneumatici invernali, secondo prudente logica, e sopra vi monta pure le catene. Sul 2-2, a metà ripresa, aumenta la dotazione protettiva, inserendo Perrotta per Marquinho: da 3-4-2-1 al 3-5-2 che sembra però troppo ancorato dietro. Non si fa in tempo a trascrivere in 5-3-2 che Torosidis, l’esterno destro, è nell’altra area a piazzare il botto decisivo. La struttura della Roma non è più zemaniana anche se gli uomini sono quelli e talvolta si distraggono: sulle due reti atalantine ci sono troppe tenerezze di fronte al duro Livaja. Però in totale i nerazzurri hanno soltanto un’altra grande occasione, e su calcio d’angolo. Ecco la differenza tra la Roma antica e quella moderna. I motivi L’Atalanta non vince in
casa dall’8 dicembre: 2-1 al Parma. Poi 1-1 con l’Udinese e
il Cagliari, 0-1 con il Milan, 0-0 con il Catania, e ieri. Tifosi e commentatori nerazzurri avevano segnato con un cerchio rosso questo match: arriva la Roma con 4 sconfitte e un pari nelle ultime 5 trasferte. Viene la squadra che ha pigliato 12 gol nella serie appena descritta, 6 nelle ultime due uscite, la più recente con il nuovo allenatore. Vedrete che le reti fioccheranno, la sensazione. In parte è stata indovinata: tra reti e fiocchi, la nevicata non ha risparmiato nessuno. Campo bianco già a metà primo tempo, pallone rosso nella ripresa. Il problema per la gente di casa è che l’Atalanta non ha saputo proteggere la strepitosa corsa di Marko Livaja, doppietta in 44 minuti, lui che con la Roma aveva un conto aperto, vedi il palo tuonante preso qualche settimana fa, quando era nell’Inter. Al ragazzo croato forse mancava la neve, a Colantuono mancava la sua cattiveria davanti: limite del fuorigioco nel primo centro, corpo a corpo vinto su Torosidis con aggressività nel raddoppio. Non aveva mai esultato in A, non sarà l’ultima volta. Comprimari L’Atalanta paga troppo il congelamento di alcuni comprimari, anche figli del mercato invernale: Contini debutta e combina disastri
Su lancio di Bradley, Torosidis chiude i conti di testa al 26’ s.t. ANSA
ATALANTA
2
ROMA
3
PRIMO TEMPO 2-2 MARCATORI Livaja (A) all’8’, Marquinho (R) al 12’, Pjanic (R) al 34’, Livaja (A) al 44’ p.t.; Torosidis (R) al 26’ s.t.
(regala l’1-1 a Marquinho solo 4 minuti dopo il vantaggio, piglia un rosso giusto nel finale); Brivio e Raimondi rimpiazzano Bellini e Del Grosso però non sciolgono le fasce, Consigli lascia troppi dubbi su due reti, Biondini ansima e Denis collabora solo a tratti con il diciannovenne nuovo amico. Eppure l’Atalanta avrebbe tenuto il pari se non si fosse scoperta su un lancio prevedibile, nel 2-3. Il solo Bonaventura è l’elemento che può dare imprevedibilità, ma si affloscia nella seconda parte. I cambi di Colantuono, già poco felice nelle scelte iniziali, non aggiungono sale sul ghiaccio. Anche il 3-4-3 di chiusura viene respinto dai giallorossi e la sola notizia positiva è che dietro continuano a perdere.
ATALANTA (4-4-2)
ROMA (3-4-2-1)
Accorgimenti Il migliore dall’al-
Consigli; Raimondi, Stendardo, Contini, Brivio; Giorgi (dal 29’ s.t. Cazzola), Carmona, Biondini (dal 29’ s.t. Lucchini), Bonaventura (dal 40’ s.t. Budan); Livaja, Denis. PANCHINA Polito, Frezzolini, Canini, Scaloni, Radovanovic, Troisi, Brienza, Moralez, De Luca. ALLENATORE Colantuono. CAMBI DI SISTEMA dal 29’ s.t. 3-4-1-2, dal 40’ s.t. 3-4-3, dal 44’ s.t. 2-4-3. BARICENTRO MEDIO 53 metri. ESPULSO Contini al 43’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Raimondi e Carmona per gioco scorretto, Cazzola per proteste.
Stekelenburg; Piris, Burdisso, Marquinhos; Torosidis, Pjanic (dal 27’ s.t. Florenzi), Bradley, Balzaretti; Lamela, Marquinho (dal 19’ s.t. Perrotta); Osvaldo (dal 39’ s.t. Tachtsidis). PANCHINA Lobont, Goicoechea, Taddei, Romagnoli, Dodò, Lucca, Lopez. ALLENATORE Andreazzoli. CAMBI DI SISTEMA dal 19’ s.t. 3-5-2. BARICENTRO MEDIO 51,4 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITO Torosidis per comportamento non regolamentare.
tra parte è Pjanic, che ruota nelle posizioni di centrocampo e infila la punizione deliziosa del primo sorpasso (terzo sigillo in campionato). Andreazzoli, senza Totti e De Rossi, prima attacca con 5 pedine in linea perché gli esterni si incollano a Lamela-Osvaldo-Marquinho, poi chiude addirittura con Perrotta centravanti e serve pure lui, facendo espellere Contini. La Roma non vinceva in trasferta dal 2 dicembre, quando comandava Zeman. Ma non ha più quell’anima.
ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE paganti 2.541, incasso 28.557 euro; abbonati 9.619, quota 134.785 euro. Tiri in porta 4-5. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 3-5. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 0; s.t. 4’.
Colantuono urla: «Sul terzo gol siamo stati polli» BERGAMO Stefano Colantuono fatica a digerire il k.o.: «Ce la siamo giocata alla pari, ma sul gol del 3 2 abbiamo fatto una dormita clamorosa. Siamo stati dei polli, è stata un’ingenuità che non ci possiamo permettere». Ma anche sul primo gol l’Atalanta poteva fare meglio. «Anche l’1 1 è stato un nostro regalo. Concediamo sempre un po’ troppo e in un campionato così difficile non ci si può permettere il minimo errore. Questi punti lasciati per strada possono essere determinanti. È vero che il distacco dalla terzultima è rimasto immutato, ma dobbiamo tornare a fare punti in tutti i modi». La nota più positiva è stato Marko Livaja: «Sono contento per i miei due gol, ma sarebbe stato più importante vincere». Intanto la squadra in vista della trasferta di Siena partirà per la Toscana mercoledì: non si tratta di un ritiro punitivo però perché la decisione a quanto pare era già stata presa prima della gara con la Roma. Guido Maconi
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le Pagelle
di P.F.A.
CARMONA PROTAGONISTA, CONTINI DISASTROSO nascere il primo pari. Ha spesso di fronte Pjanic e non lo limita. LUCCHINI 6,5 L’unica parata vera di Stekelenburg su un suo colpo di testa. BONAVENTURA 6 Assist o tiro sbagliato, l’1 0 nasce da lui. Quando cala nella ripresa è coinvolto anche nel 2 3, ma era difficile saltare oltre Torosidis. (Budan s.v.)
ATALANTA 5 CONSIGLI 5,5 Guarda la punizione di Pjanic che non è a vicina al palo: impossibile tentare? Gran riflesso sul bosniaco, dopo, ma subito piglia il terzo gol, con concorso di responsabilità. RAIMONDI 5,5 Non c’è Bellini, preferito a Scaloni ma sembra spesso ibernato. STENDARDO 6 L’unico dietro che non dà pensieri. Forse scippato del fallo che porta all’1 2. CONTINI 4 L’esordio atalantino è da dimenticare. Era così pronto da essere schierato titolare? BRIVIO 5 Sostituto di Del Grosso: anche a campo verde, errori di tocco che fanno mugugnare. Nella ripresa un minimo di miglioramento, 8 recuperi. GIORGI 5 Copre a fatica e attacca raramente: artigiano di fascia che non graffia. Cambiato. CAZZOLA 6 Pochi minuti per cambiare qualcosa, piglia il giallo
NERAZZURRI DELUSI
MIGLIORE h 7,5 ILLIVAJA
I primi gol in Serie A forse serviranno per il futuro: almeno il posto da titolare è confermato.
Marko Livaja, 19 anni, due gol ANSA che lo farà squalificare ma sembra un errore dell’arbitro. CARMONA 6,5 Nei due gol c’è il suo marchio, con assist o riavvio (di testa) dell’azione. BIONDINI 5,5 Sorpreso da Contini nel brutto passaggio che fa
DENIS 5,5 Con Livaja accanto ha più possibilità di dialogo: tira però una sola volta, debolmente, e sbaglia 9 passaggi, il dato più alto. All. COLANTUONO 5 Il 4 4 2 sembra mandare in ansia la Roma sul lato di Bonaventura, però dopo mezzora viene assorbito dai rivali: manca totalmente la spinta a destra e Contini anziché Canini o Lucchini è un azzardo che costa caro.
PJANIC PUNIZIONE-GIOIELLO, LAMELA NON SI VEDE ROMA 6,5 STEKELENBURG 6,5 Un solo volo nella bufera: era abituato ad altro, anche alla panchina. PIRIS 6 Qualche difficoltà sul centro destra nella prima parte, sigilla il settore dopo. BURDISSO 6 È il suo campo, fa la figura del forzuto anche in casi delicati. MARQUINHOS 6 Non copre adeguatamente Livaja sull’1 0, lo sviluppo dell’azione mostra anche altri responsabili. Ha tutta la gara per risalire e vi riesce. TOROSIDIS 6,5 Slitta troppo in avvio, lasciando scivolare lontano Bonaventura. Viene messo k.o. sul 2 2, però diventa decisivo nella ripresa con la prima rete in A.
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IL MIGLIORE
7 PJANIC
Bianco su bianco, sembra non sporcarsi il piede con tocchi eleganti. La punizione appartiene alle delicatezze. Quando si stanca
Miralem Pjanic, 22 anni LIVERANI e comincia a sbagliare (14 passaggi negativi), Andreazzoli lo cambia con Florenzi. FLORENZI 6 Non ha più posto fra i titolari, suscitando molte perplessità. Entra per lo slalom finale, si sistema
a centrocampo ma si butta ovunque. BRADLEY 6 Buona posizione ma parecchi errori, li attenua con il lancio che manda in cielo Torosidis. BALZARETTI 6 Ha fascia libera perché Brivio e Giorgi sono antagonisti gentili. Sei cross, più di tutti, non sempre precisi, però. LAMELA 5 L’unico che non entra mai in partita, sbaglia pure il facile 2 4 allo scadere. MARQUINHO 6,5 Sostegno, con Lamela, all’unica punta. Si merita il terzo gol stagionale, costruito e rifinito con ferocia. PERROTTA 6,5 Metà ripresa da combattimento, diventa anche centravanti nel finale e piglia la botta da rosso di Contini. OSVALDO 6 Uno slalom con tiro fuori, il fallo (incerto) della punizione dell’1 2. Non si impigrisce davanti, rientra anche per qualche soccorso. (Tachtsidis s.v.) All. ANDREAZZOLI 7 Seconda vittoria consecutiva: voleva difendere il 2 2, va a prendersi il pieno.
ARBITRI: DE MARCO 5,5 Regolare Livaja sul primo gol, forse meno sul secondo. Gli scappa di mano la gara, ammonisce Cazzola ma il più aggressivo era stato Stendardo. Preti 6-Musolino 6; Calvarese 6-Gianicola 6,5
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
le Pagelle
ilcaso AL QADDUMI
UniCredit: siamo scettici, soldi in 48 ore Oggi la Procura romana apre l’inchiesta DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI BERGAMO
«Impresentabile». È questo l’aggettivo che ieri è stato più comunemente associato allo sceicco giordano Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewy — candidato a diventare co-proprietario della Roma — dopo che i media hanno passato al setaccio vita pubblica e privata, oltre che le frequentazioni del proprietario del fondo Philadelphia Capital. Sotto i riflettori è passato di tutto: le abitazioni poco chic, le vetture proletarie, l’amicizia col discusso Michele Padovano. Tre dati però sono scolpiti nella pietra, e con questi si dovrà fare i conti: 1) James Pallotta ha sottoscritto un accordo preliminare per la cessione ad Adnan di quote della Svp Llc, ovvero la controllante della Neep Roma, per 50 milioni; 2) UniCredit, potente socio di minoranza del club (al 40%) — dopo aver bocciato lo sceicco già due anni fa — per bocca del suo vice ceo Paolo Fiorentino ha preso apertamente dalle distanze dalla operazione con queste parole: «Siamo scettici e agli americani l’abbiamo detto»; 3) oggi la Procura di Roma, per mano del procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto Giorgio Orano, aprirà un’inchiesta sulla vicenda per «verificare l’esistenza di illeciti». I due, tra l’altro, sono gli stessi magistrati che indagarono e misero spalle al muro Vinicio Fioranelli, per il suo tentativo di scalata al club del 2009.
48 ore La dirigenza della Roma, che pure parla già dell’esistenza di patti parasociali che la blinderebbe, appare in grande imbarazzo e rimbalza la palla alla proprietà. «Hanno fatto tutto loro». Pallotta, però, appare il più tranquillo, forse perché pecunia non olet. Ecco, il nodo ormai è proprio questo: le garanzie. Lo sceicco dice che da due anni è entrato finalmente in possesso di una eredità che attendeva, e a questo punto il dado è tratto. UniCredit dice che «nel giro di 48 ore» Adnan dovrà presentare i soldi e l’interessato conferma che le fidejussioni sono già pronte. Il tornado mediatico però non ha lasciato indifferente lo sceicco, tant’è che ieri ha fatto sapere: «Sarei tentato di gettare la spugna, ma siccome passerei per uno che non ha i soldi andrò avanti. Io ho in mano le carte, voglio vedere come ne usciranno». Proprio per questo da parte dei suoi portavoce filtra grande irritazione con UniCredit («per loro la Roma è un giocattolo politico») e grande scetticismo sulla volontà di Pallotta di continuare a investire sulla Roma («a differenza nostra»). Una cosa è certa: la pressione sul club è destinata solo a crescere, per questo tutti aspettano solo la svolta, in un modo o nell’altro. Anche se, in attesa delle mosse della Procura e di Pallotta, a ghignare per ora è solo il principe giordano: «Visti i risultati, almeno io porto fortuna», fa sapere. Il problema, però, è che la fortuna bisogna anche possederla in banca. E il tempo stringe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CAPITANO ERA SQUALIFICATO
Andreazzoli: «Che concretezza» E Totti: «Può succedere tutto...» BERGAMO Con Perrotta finito a giocare centravanti, non farà il calcio arrogante che piaceva al d.s. Sabatini, ma la Roma torna a vincere in trasferta dopo quasi tre mesi e il traghettatore Andreazzoli pensa alla riconferma. «Il mio obiettivo non è quello, anche se ovviamente sarei soddisfatto. Mi sentirei prontissimo, se ho accettato quando me lo hanno proposto ora figurati se dovessero chiedermelo per il futuro. Conosco lo spogliatoio da 8 anni e avevo le idee chiare su cosa dovevo fare e come farlo. Ho riportato entusiasmo, combattività e concretezza. Ci siamo messi sul piano dell’Atalanta su un terreno che non era il nostro. L’equilibrio difensivo ci deve essere sempre. Per noi ora ogni partita è vincere un campionato,
abbiamo bisogno di dimostrare a noi stessi quanto valiamo. La zona Champions? È inutile mettere asticelle. Se saremo bravi vedremo dove saremo arrivati. Il calcio è un giochino talmente bello che lascia spazio a qualsiasi ipotesi. Noi non facciamo programmi perché ci sembra inutile. Proviamo solo a fare il massimo ogni settimana. Se noi faremo il massimo da qui alla fine credo che saremo contenti di quello che saremo riusciti a fare». E da Roma anche capitan Totti si unisce all’euforia: «Abbiamo sconfitto anche la neve, andando a vincere in un campo difficile — scrive sul suo sito —. Il gruppo è più unito che mai e tutto può ancora succedere». Come dire, la voglia di rimonta cresce. ma. cec. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SAMPDORIA (3-5-2) Romero; Rossini, Gastaldello, Costa; De Silvestri (dal 32’ s.t. Mustafi), Poli, Krsticic, Obiang, Estigarribia; Sansone, Icardi (dal 16’ s.t. Eder). PANCHINA Da Costa, Rodriguez, Renan, Castellini, Maxi Lopez, Munari, Poulsen, Palombo, Soriano, Berni. ALLENATORE Limone. CAMBI DI SISTEMA dal 33’ s.t. 4-4-2. BARICENTRO BASSO 50,3 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Gastaldello per proteste, Krsticic per gioco scorretto.
SAMPDORIA 6,5
MIGLIORE h 6,5 ILPOLI
Sblocca il risultato, non molla mai. S’arrabbia quando la squadra cala. Pomeriggio di furore. KRSTICIC 6 Qualche affanno, a tratti gli manca un po’ di lucidità. OBIANG 6 Lancia Poli nell’azione del gol. Meno continuo del solito, è comunque importante. ESTIGARRIBIA 6 Primo tempo incerto, decisamente meglio nel corso della ripresa. SANSONE 6 Stavolta non riesce a piazzare il colpo del k.o.: quando serve, arretra a rinforzare la mediana. ICARDI 6 Non è giornata. Molto movimento, poche occasioni vere, finché lo scontro con Puggioni lo mette al tappeto. EDER 6,5 Il contropiede che frutta il raddoppio è fantastico. All. LIMONE 6,5 La Samp va, ma lui è diventato una specie di portafortuna in attesa del ritorno di Rossi in panchina.
CHIEVO 5,5 PUGGIONI 5 Efficace sulla punizione di Sansone, ma l’uscita su Icardi è tanto folle quanto pericolosa. FREY 5,5 Vistosi sbandamenti difensivi. ANDREOLLI 5 Patisce le percussioni della Samp in velocità, si fa sorprendere da Eder nel contropiede del raddoppio. DAINELLI 5,5 Qualche incertezza su Poli nell’azione dell’uno a zero. Va k.o. alla fine del primo tempo. HETEMAJ 6 Dà sostanza alla squadra, ma l’ammonizione (salterà la Fiorentina) è davvero sciocca. ACERBI 5,5 Quanta sofferenza, spesso arriva in ritardo sul pallone. JOKIC 6 Bel duello con De Silvestri, spinge molto. Concreto, puntella la fascia sinistra. COFIE 5,5 Un po’ ruvido. Nel complesso non garantisce una spinta sufficiente. PELLISSIER 5 Una ventina di minuti in campo senza riuscire mai a rendersi pericoloso davanti a Romero.
h
IL MIGLIORE
6 L. RIGONI
Cerca di mettere ordine in mezzo, anche se contro questa Samp non era impresa facile. GUANA 5,5 La miglior occasione del Chievo è sua. Però, quanto nervosismo. LUCIANO 5,5 Si muove molto, senza riuscire tuttavia a far nulla per accendere la rimonta. THEREAU 5 Si sbatte parecchio, peccato che alla resa dei conti combini davvero poco. SAMASSA 5 Cambia spesso la posizione per trovare spazi. Non è abbastanza aggressivo. All. CORINI 5,5 Nessun allarmismo, anche se paga un Chievo poco incisivo in attacco. GLI ARBITRI ABBATTISTA 5 Debutto complicato. Grazia Puggioni dall’espulsione, non punisce il mani di De Silvestri in area. Troppo tollerante davanti al gioco duro delle due squadre. Passeri 5,5-Bianchi 5,5. Tagliavento 6-Gavillucci 6
2 0
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Poli al 33’ p.t.; Eder al 38’ s.t.
ROMERO C’È GASTALDELLO FA IL LEADER RIGONI SI SALVA ROMERO 6,5 Un solo intervento, ma è decisivo. Che riflesso su Guana. Sempre attento, frena la rincorsa del Chievo. ROSSINI 6,5 Solido, poche sbavature, sbaglia pochissimo. GASTALDELLO 6,5 Guida la difesa con la solita attenzione. COSTA 6,5 Sostanza e qualità. Non ha paura, e i risultati si vedono. Brillante in anticipo su Samassa. DE SILVESTRI 6 Buon diagonale nel primo tempo, ma rischia grosso per il mani nella ripresa. MUSTAFI 6 Va a puntellare la difesa nella fase chiave della gara.
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SAMPDORIA CHIEVO
di FI.GRI.
Quanti dubbi Ma lo sceicco ora prepara le garanzie
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CHIEVO (5-3-2) Puggioni; Frey, Andreolli, Dainelli (dal 1’ s.t. Hetemaj), Acerbi, Jokic; Cofie (dal 32’ s.t. Pellissier), L. Rigoni, Guana (dal 22’ s.t. Luciano); Thereau, Samassa. PANCHINA Seymour, Bostjan, Sampirisi, Vacek, Hauche, Papp, Ujkani, Dramè. ALLENATORE Corini. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-4-2, dal 33’ s.t. 4-3-3. BARICENTRO ALTO 56,3 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Acerbi, Hetemaj e Puggioni per gioco scorretto. ARBITRO Abbattista di Molfetta.
Citadin Martins Eder, 26 anni, segna il 2-0 definitivo LAPRESSE
NOTE paganti 1.097, incasso di 13.770 euro; abbonati 20.002, quota di 128.236 euro. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 8-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
E’ Samp non stop con Poli ed Eder Piegato il Chievo I blucerchiati con Rossi hanno fatto 15 punti in 9 gare. Scontro con Puggioni, Icardi va k.o. FILIPPO GRIMALDI GENOVA
È girato il vento, non ci sono più dubbi. La Sampdoria ha svoltato: lo dicono una classifica inimmaginabile sino a due mesi fa, i risultati (terzo successo interno consecutivo — mancava da quasi tre anni — e quinto risultato utile di fila), ma soprattutto il cinismo e la caparbietà di una squadra che per mezz’ora ha sbattuto contro un Chievo abbottonatissimo, prima di riuscire a far saltare il banco con il diagonale maligno di Poli (fra i più continui di una Samp arrembante, ma talvolta poco lucida), capace di superare un Chievo che aveva alzato un muro davanti a Puggioni, senza però riuscire a rendersi abbastanza pericoloso dalle parti di Romero. Qui non si passa Il Chievo ha fatto, sin quando Icardi e compagni gliel’hanno permesso, ciò che si poteva pensare: grande attenzione alla fase difensiva, cinque uomini davanti a Puggioni con Jokic (più di Frey) pronto ad alzarsi verso il centrocampo. La mossa è riuscita per oltre metà del primo tempo, visto che in mezzo i blucerchiati non sono riusciti a sfruttare spesso la superiorità numerica, ma dopo l’uno a zero la partita ha preso un’altra strada e alla fine la squadra di Rossi (ieri ancora in tribuna per scontare l’ultima giornata di squalifica) s’è confermata la miglior difesa della A nel 2013. Tanta roba. Botta e risposta Il gol di Poli è riuscito pure a dare maggiore sicurezza ai blucerchiati sul piano mentale, tanto che il Chievo ha sfiorato il pari solo una volta. Quando, tre minuti dopo avere subìto la prima rete, Romero è riuscito a deviare la botta dalla distanza di Guana, in quella che è stata la migliore occasione per gli ospiti in tutta la gara.
I veleni E dopo un primo tem-
po in chiaroscuro sul piano del gioco, la sfida s’è scaldata nella ripresa, complice anche la gestione poco fortunata dell’esordiente arbitro Abbattista. Un paio di errori di valutazione hanno acceso un po’ troppo gli animi: prima il direttore di gara non ha valutato da espulsione l’uscita pericolosa di Puggioni che ha mandato k.o. Icardi (forte trauma al ginocchio e alla coscia destra: l’attaccante verrà valutato oggi, ma Rossi spera di recuperarlo in tempo per il Parma), lanciato da solo verso la porta del Chievo, e poi non ha punito il vistoso tocco di mano di De Silvestri, saltato in area in modo scomposto sul cross di Thereau dalla sinistra, prima della perla del raddoppio in contropiede di Eder, bravo a mettere
in cassaforte i tre punti per la Sampdoria. In decollo Scontato, alla fine, il
tentativo blucerchiato di frenare gli entusiasmi di una piazza che adesso vede la quota-salvezza ormai vicina. L’impressione è che questa Sampdoria targata Rossi, prima di metà maggio, possa andarsi a prendere pure qualche soddisfazione in più: i quindici punti raccolti in nove gare dalla nuova guida tecnica parlano chiaro. Ma lo stesso discorso vale pure per il Chievo: il k.o. di Genova (forse evitabile, con maggiore incisività in attacco) non cambia nulla, ma in fondo ha ragione Corini nel sostenere come i successi esterni raccolti con Genoa, Cagliari e Lazio valgano come un’assicurazione verso una salvezza tranquilla. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DA VALUTARE LE CONDIZIONI DI ICARDI E DAINELLI
Il brasiliano: «Gol per mio figlio» Corini: «Sconfitta immeritata» GENOVA Soddisfazione doppia per Eder, da ieri nuovo vicebomber blucerchiato con quattro reti (e tre assist), per una rete che dopo le sofferenze dei giorni scorsi (era rientrato all’improvviso in Brasile per un grave problema familiare) gli ridà finalmente serenità: «Dedico il gol a mia moglie ed a mio figlio. Sono soddisfatto del risultato, anche perchè abbiamo dimostrato quanto valga oggi questo gruppo». Un concetto, questo, messo in rilievo anche da Gastaldello, leader di una difesa da record, ma che divide i meriti con i compagni: «Se abbiamo ottenuto questo risultato, rischiando ben poco contro il Chievo, lo dobbiamo anche agli attaccanti, il cui lavoro in fase arretrata è stato a dir poco determinante». Anche Limone, vice di Rossi ieri
in panchina, ha preferito distribuire elogi a tutti: «Samp cinica, e possiamo crescere ancora. Tuttavia, se siamo arrivati sin qui, i meriti sono dei giocatori. Perchè, senza la loro disponibilità, non avremmo potuto fare risultato». Che rimpianti Fra gli ospiti, il
tecnico Corini ha fatto comunque gli elogi ai suoi ragazzi: «Sconfitta immeritata, al termine di una gara disputata con coraggio e applicazione, anche se molte squadre hanno fatto pochi gol contro la Samp. Ci è capitato di andare in avanti senza riuscire tuttavia ad incidere. Con Luciano e Pellissier siamo stati più concreti, ma anche Samassa mi è piaciuto». Da valutare Dainelli (distorsione a una caviglia). fi.gri.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
SERIE A 26a GIORNATA SAU NEL PRIMO TEMPO, POI SUCCEDE TUTTO NELLA RIPRESA
37’ p.t. Sau inaugura la serie Contatto Ogbonna-Sau, lo stesso attaccante va sul dischetto: è 1-0 ANSA
2’ s.t. Cerci ancora in gol Inizio ripresa, l’esterno segna l’1-1 (e la sua quinta rete in campionato) LAPRESSE
9’s.t. Stevanovic ribalta Il serbo esulta dopo il colpo di testa del momentaneo vantaggio Toro LAPRESSE
30’s.t. Conti atto primo Il capitano del Cagliari firma il pareggio con una spettacolare torsione ANSA
Porte apertissime Il Toro manca il k.o. e Conti lo punisce
zione: per questo sceglie il ritmo basso, puntando sul solito possesso palla e la giocata centrale ignorando gli esterni che sono il valore aggiunto del 4-2-4. Poi, incassato il primo rigore (Ogbonna su Sau), arriva la scossa: Pisano salva sulla riga un colpo di testa di Glick. E in 7 minuti il ribaltone, quando Cerci decide di fare il Cerci (gran tiro da fuori) e Darmian pennella per Stevanovic.
Sette gol a Is Arenas senza tifosi. Rimontano i granata, poi restano in 9: il Cagliari la spunta DAL NOSTRO INVIATO
GUGLIELMO LONGHI CAGLIARI
Lo stadio delle manette e del silenzio si riempie di tutto: sette gol, tre rigori, due espulsioni, adrenalina, rabbia. Una partita a porte chiuse così divertente e imprevedibile è una punizione supplementare per tifosi incolpevoli che ora cominceranno a maledire Is Arenas. Un 4-3 che da queste parti non passerà inosservato, non come quello vissuto da Gigi Riva all’Azteca nel ’70, però... Peccato che l’abbiano apprezzato in pochi, duecento fortunati ospiti: mai come stavolta gli assenti (loro malgrado) hanno avuto torto. Ribaltoni Il bello di questa partita è che senza una logica cambia padrone più volte: Cagliari, poi Torino, poi ancora Cagliari. Ventura torna dall’amata Sardegna con due domande di fondo: e se la sua squadra avesse fatto un primo tempo meno prudente? E se Peruzzo avesse concesso il rigore per il fallo di Avelar su Ogbonna? Se, se, se e tanti rimpianti perché sul 2-1 il Toro poteva chiudere i conti e non l’ha fatto. «Ricordiamoci che siamo una neopromossa», spiegherà il tecnico per non pensare cose cattive dell’arbitro. Neopromossa, quindi umile per defini-
Daniele Conti abbraccia il figlio Bruno, alla sua prima da raccattapalle AP
CAGLIARI
4
TORINO
3
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Sau (C) su rigore al 37’ p.t.; Cerci (T) al 2’, Stevanovic (T) al 9’, Conti (C) al 30’, Pinilla (C) su rigore al 42’, Bianchi (T) su rigore al 47’, Conti (C) al 50’ s.t. (4-3-1-2) Agazzi; Pisano, Rossettini, Astori, Avelar (dal 13’ s.t. Perico); Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu (dal 40’ s.t. Cabrera); Ibarbo (dal 20’ s.t. Pinilla), Sau. PANCHINA Avramov, Ariaudo, Dessena, Nenè. ALLENATORE Pulga-Lopez. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 55.6 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Conti e Nainggolan per gioco scorretto.
(4-2-4) Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello; Vives, Gazzi; Cerci (dal 46’ s.t Menga), Barreto (dal 43’ s.t. Diop), Bianchi, Stevanovic (dal 22’ s.t. Birsa). PANCHINA Coppola, Rodriguez, D’Ambrosio, Di Cesare, Caceres, Basha, Menga, Brighi. ALLENATORE Ventura. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 51.6 metri. ESPULSI Ogbonna al 40’ s.t. e Diop al 43’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Vives e Stevanovic per gioco scorretto.
ARBITRO Peruzzo di Schio. NOTE gara a porte chiuse. Tiri in porta 6-7. Tiri fuori 5-0. In fuorigioco 3-3. Angoli 3-6. Recuperi p.t. 2’, s.t. 5’.
Che finale Ma non è finita. Stor-
dito, il Cagliari raddrizza la gara proprio nel momento peggiore. Lasciato solo in area, Conti va a segnare di testa e corre ad abbracciare il figlio Bruno, dieci anni, al debutto come raccattapalle. Il Toro così sparisce dalla circolazione, mentre cresce la creatività di Cossu dopo che la coppia Pulga-Lopez ha azzeccato la mossa chiave: fuori l’evanescente Ibarbo, dentro Pinilla che, stufo marcio della panchina, capisce di avere pochi minuti per dimostrare che è ancora un vero centravanti e non un ripiego. Così con uno scatto per lui inusuale si procura il secondo rigore, facendo cacciare Ogbonna, il primo dei frastornati. Poi saltano gli schemi e tutto accade a ritmo accelerato: rimasto in 9 dopo il rosso a Diop, il Toro riesce a pareggiare con Bianchi. Ma al minuto 49 e 15 secondi ecco l’incredibile; il tiro da fuori di Conti, con la deviazione di Glick che spiazza Gillet. Autocritica Ricapitolando una
partita spettacolare e per certi versi strampalata: il Toro fa bene a prendersela con l’arbitro ma non dimentichi l’autocritica, perché non sa trovare il colpo vincente contro un avversario alle corde. Il bicchiere mezzo pieno: pareggiare con due uomini in meno è la dimostrazione di personalità e ottima forma fisica. Il Cagliari fa bene a gonfiare il petto: aggancia i rivali e continua a stupire. Ora siamo a 4 vittorie e 3 pareggi. Non male come bilancio: porte chiuse, serie aperta.
le Pagelle
di G.LO.
COSSU INVENTA, BENE PINILLA GLIK INGENUO, OGBONNA DORME CAGLIARI 7 AGAZZI 5,5 Cento in A, tutte col Cagliari. Macchia la ricorrenza con l’uscita balorda che dà il via al 2 1. PISANO 6,5 Tutto facile sul molle Stevanovic del primo tempo, bene anche a sinistra quando entra Perico e lui cambia fascia. ROSSETTINI 6 Bianchi gli concede un pomeriggio abbastanza tranquillo. ASTORI 5,5 Il fallo da rigore su Bianchi è piuttosto ingenuo. AVELAR 5,5 Non spinge quando Cerci gli lascia spazio, poi è graziato per il fallo in area su Ogbonna. PERICO 6 Si trova di fronte il rinascente Cerci e ha le sue belle gatte da pelare. EKDAL 6,5 Sfiora il gol con un gran tiro da fuori nella ripresa.
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IL MIGLIORE
8 CONTI
Il capitano, c’è solo un capitano. Torna dopo la squalifica, lotta, segna, decide. E incassa la solita ammonizione (siamo a 15 in 20 partite!): l’unica cosa che il piccolo Bruno non deve imparare da papà. NAINGGOLAN 6 Per picchiare, picchia. Ma appare meno tonico di altre volte. COSSU 7 Trequartista atipico, nel senso che per non dare punti di riferimento spazia molto dietro le punte. E nel secondo tempo fa svoltare la partita. (Cabrera s.v.) IBARBO 5 Ingabbiato da Darmian, fatica a trovare lo spunto giusto. Qualche sponda con Sau: troppo poco. PINILLA 7 Si vede che vorrebbe spaccare il mondo. Ibarbo sembra giù di tono, perché non puntare su di lui dall’inizio? SAU 7 Prandelli lo tiene d’occhio e fa bene. A tratti è un folletto inarrestabile: facile pronosticargli un futuro in azzurro. All. PULGA-LOPEZ 7 Continua il momento d’oro: la squadra gioca a memoria e usa con giudizio il contropiede, la specialità della casa.
TORINO 6,5 GILLET 6 Non ha colpe specifiche sui gol, ma tanta sfortuna (vedi deviazione di Glik sul tiro finale di Conti). DARMIAN 7 Tiene Ibarbo, entra nel gol di Cerci, firma il cross del 2 1 di Stevanovic. Prezioso esempio di terzino moderno, capace di difendere e attaccare. GLIK 5 Somma algebrica di errori, sfiga e ingenuità. OGBONNA 4 Causa due rigori, dorme su Conti sul primo gol. Ma è un concorso di colpa con Glik. MASIELLO 6 Novanta minuti a presidiare la fascia di competenza. Mai visto nell’altra metà campo. VIVES 6,5 La solita generosità, tiene sulle spalle il peso del micro centrocampo inventato da Ventura. GAZZI 6 Normale amministrazione. Oggi i supplementari: a Roma lo aspetta il procuratore Palazzi per l’interrogatorio.
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IL MIGLIORE
7 CERCI
Si sveglia tardi, ma conferma di essere il più in forma. Sonnecchia un po’, poi si scuote. Se decide di fare una cosa, la fa: la versione granata della legge di Murphy. (Menga s.v.)
BARRETO 5 Resta ai margini, gioca sulle punte inseguendo il primo gol. Impalpabile. DIOP 5 Espulso dopo 50 secondi per una manata a Ekdal. Non è un gesto assassino, ma del tutto inutile. BIANCHI 5,5 Si guadagna il rigore: l’unica nota di merito di una partita grigia visto che non segnava dal 13 gennaio. STEVANOVIC 6,5 Impiega più del dovuto a carburare, entra in partita e segna. BIRSA 5,5 Trequartista riciclato esterno: doveva partire titolare, coinvolto nel disastro finale. All. VENTURA 6,5 Accetta a denti stretti il risultato dopo aver immaginato i tre punti. Il Toro ha un’idea di gioco piuttosto forte: non crediamo che avrà problemi a salvarsi.
GLI ARBITRI Peruzzo 5,5 Vede bene sui cartellini rossi e sui rigori, anche se ne ignora uno per il Torino abbastanza evidente quando il risultato è ancora fermo sullo 0-0. Lo Cicero 6-Cariolato 6; Valeri 6-Palazzino 6
Taccuino
IL TECNICO PULGA
Il sindaco: «Attenti a Cellino»
«Dedicata al nostro presidente»
«Pierpaolo Gessa era un accentratore. Faccio il sindaco, la mia attività è solo politica. Il resto spetta ai tecnici». Dopo Massimo Cellino anche il sindaco di Quartu, Mauro Contini scarica le responsabilità sul dirigente comunale, ora ai domiciliari. È questa la sintesi dell’interrogatorio del primo cittadino con il pm Lussu e il gip Casula. Ma il sindaco non difende il presidente del Cagliari: «Stiamo attenti, in tutti i comuni dov’è andato a fare gli stadi sono
47’ s.t. Illusione Bianchi Terzo rigore della partita, stavolta a favore del Torino: segna Bianchi LAPRESSE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CASO STADIO DE LAURENTIIS: «IL CARCERE È ABERRANTE»
MARIO FRONGIA CAGLIARI
42’s.t. Pinilla, controsorpasso Altro fallo di Ogbonna e altro rigore per il Cagliari: stavolta va Pinilla INFOPHOTO
sorte delle grane. Io non ho mai visto la bozza di concessione, non sapevo cosa fosse la main stand, voleva sempre firmare Gessa, non sapevo che Masala fosse il direttore nel cantiere Pia (Piano integrato d’area: la Procura sospetta siano stati dirottati fondi pubblici allo stadio dato in concessione al Cagliari, ndr). Gessa aveva totalmente in mano l’operazione». Intanto, i legali di Cellino (che incassa la solidarietà di De Laurentiis: «In carcere? È aberrante») hanno reiterato l’istan-
za di scarcerazione. Il gip Casula l’ha negata. Il tribunale del Riesame si riunisce giovedì. Oggi è previsto un nuovo interrogatorio per Gessa e Masala. Infine, è nelle mani del pm Porcu il fascicolo aperto per le visite in carcere al presidente rossoblù. Il parlamentare Mauro Pili e l’editore Sergio Zuncheddu sono indagati per falso. Pare che non sia iscritto nel registro degli indagati Gigi Riva, che, sempre con Pili, aveva visitato Cellino a Buoncammino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUARTU SANT’ELENA (Ca) «I ragazzi sono stati meravigliosi, la strada per la salvezza è questa. Dedichiamo la vittoria al presidente Cellino, speriamo di rivederlo presto accanto a noi» dice Pulga. Ventura — solidale col patron — recrimina: «Dopo il 2 1 potevamo chiuderla. È questa la nostra colpa. Il Cagliari, col Catania, è — spiega il tecnico granata — tra i club più in forma. Il rigore su Ogbonna? Ci stava». m.fro.
SCOMMESSE
Inchiesta di Bari Oggi sentito Gazzi Proseguono oggi le audizioni della Procura federale per il secon do filone barese sulle presunte par tite del Bari, in particolare Bari Tre viso e Salernitana Bari. Oggi, dopo una modifica nel calendario iniziale, la Procura Federale sentirà solo il calciatore del Torino, Alessandro Gazzi, le audizioni proseguiranno anche nelle prossime settimane.
sanzione — regole del calcio e della giustizia sportiva». Paolo Tagliaven to e Silvia Tea Spinelli tra i relatori.
CALCIO A 5
Genzano travolgente Il Verona va k.o. (g.l.g.) Posticipo della 20a giornata di A: Cogianco Genza no Verona 8 2. Classifica (prime pos.): Asti 52; Lazio 40; Luparense e Marca 37; Genzano 35.
TELEVISIONE A TERNI
Infrazione e sanzione arbitri a convegno (m.moro.) Domani, alle 17 a Terni, presso Palazzo Gazzoli si ter rà il convegno «Dalla infrazione alla
C’è Maran a «Mondo Gol» MILANO L’allenatore del Ca tania, Rolando Maran, oggi ospite a «Mondo Gol», in onda alle 17.30 su Sky Sport 1 HD.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 26a GIORNATA RITORNO IN PANCHINA UNDICESIMO AVVICENDAMENTO IN A. IL CLUB È ULTIMO IN CLASSIFICA: 50˚ CAMBIO PER IL PRESIDENTE ROSANERO
Zamparini silura anche Malesani Gasperini bis per salvare il Palermo FRANCESCO CARUSO
Fuori Malesani, dentro Gasperini. Di nuovo in sella l’allenatore di Grugliasco, stavolta fino alla fine? Probabilmente sì, visto che mancano solo 12 gare. Continua il giro di valzer sulla panchina del Palermo ed è l’undicesima sostituzione in A. Volendo usare l’ironia, si potrebbe dire che per Zamparini (arrivato al cambio in panchina numero 50) gli esoneri sono come le stagioni: 4 l’anno. Ha iniziato Sannino, durato appena 3 partite (2 k.o. e 1 pareggio), ha proseguito Ga-
sperini con una striscia di 20 turni (3 vittorie, 7 pareggi e 10 sconfitte), poi Malesani: 3 gare, 3 punti. A stretto rigore matematico il tecnico veronese è quello che ha ottenuto di più, con 1 punto a partita, contro 0,8 dell’ex interista e 0,3 dell’allenatore napoletano. Incredulo Forse è per questo
che ieri, quando il d.s. Perinetti gli ha preannunciato un possibile esonero, Malesani è sembrato cadere dalle nuvole. Del resto, appena 12 ore prima, commentando il pari con il Genoa, aveva parlato di «miglioramenti, di squadra in crescita. Pian piano ci tireremo fuori
dai guai», come se ci fosse ancora un intero campionato davanti. Invece il Palermo ha a disposizione appena 36 punti e per passare dal girone dei dannati a quello dei redenti deve arraffarne più della metà. Per stare tranquillo dovrebbe raddoppiare i punti racimolati in 26 giornate in uno spazio di tempo meno che dimezzato. Prima ancora di sentire Malesani era stato contattato Gasperini il quale aveva dato la sua disponibilità a tornare. Una scelta anche questa abbastanza strana: neanche una settimana fa lo stesso Zamparini aveva dichiarato che «la mancanza di serenità non era
Alberto Malesani, 58 anni LAPRESSE
Lodi e Keko lanciano i siciliani in zona Europa League. Amauri non basta: Donadoni ha fatto solo 3 punti nelle ultime 7 gare DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI PARMA
Manovra a memoria Non bastas-
se la personalità e la superiorità tattica del Catania, ecco la variabile indipendente chiamata «papera» che complica la situazione dopo appena 5’: quando però Lodi e soci si sono già impossessati della metà campo con un possesso palla ossessivo. Punizione dal limite laterale, zona da cui di solito parte il cross: invece lo specialista Lodi, complice la barriera che si apre, coglie dritto il primo palo dove Mirante è in ritardo. Episodio che niente toglie al meccanismo a orologeria di Maran: assenti Almiron, Barrientos e Biagianti, non importa chi, il gioco scorre lo stesso a memoria, e in questi casi il merito è di chi comanda. Anche il giovane, velocissimo Keko trova il primo gol in A, al 44’ p.t., piombando sulla botta di Castro respinta da Mirante.
1 2
PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Lodi (C) al 5’, Keko (C) al 44’ p.t.; Amauri (P) al 42’ s.t.
PARMA (4-3-3) Mirante; Rosi, Coda (dal 1’ s.t. Lucarelli), Paletta, Mesbah; Marchionni, Valdes (dal 31’ s.t. Ninis), Parolo; Biabiany, Amauri, Belfodil (dal 25’ p.t. Palladino). PANCHINA Pavarini, Bajza, Ampuero, Maceachen, Benalouane, Morrone, Strasser, Gobbi, Boniperti. ALLENATORE Donadoni. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 56,1 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Paletta per proteste. CATANIA (4-2-3-1) Andujar; Bellusci (dal 5’ s.t. Alvarez), Legrottaglie, Spolli, Marchese; Lodi, Izco; Keko (dal 31’ s.t. Salifu), Castro, Gomez (dal 43’ s.t. Rolin); Bergessio. PANCHINA Frison, Terracciano, Potenza, Legrottaglie, Ricchiuti, Doukara. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 43’ s.t. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,7 metri. ESPULSI Legrottaglie per doppia ammonizione (entrambe per proteste al 42’ e al 43’ s.t.). AMMONITI Bellusci per gioco scorretto. ARBITRO Giacomelli di Trieste. NOTE paganti 1.654, incasso €4.650,40; abbonati 9.306, quota €81.793, 45. Tiri in porta 4 (una traversa)-5 (una traversa). Tiri fuori 5-2. Angoli 8-3. In fuorigioco 0-5. Recuperi 2’ p.t., 3’ s.t.
Sovrapposizioni Catania Impressiona la semplicità con la quale il Catania sviluppa il suo 4-2-3-1. Impressiona la ciclicità della manovra alla quale il Parma però non replica: l’azione parte sul mezzo sinistro dall’incontrollabile Gomez, procede in diagonale verso destra per le sovrapposizioni in corsa di Castro (eccellente da trequartista centrale) e Keko, e ritorna al centro verso Bergessio. Il tutto protetto dalla cerniera mediana Lodi-Izco che distrugge letteralmente il centrocampo del Parma sempre in inferiorità. Giocatori molto vicini, così che ci sia sempre a chi appoggiare, e, come professava Mourinho, triangoli stretti. Naturalmente avendo i piedi per farlo. Solo cross alti Il 4-3-3 di Donadoni, con reparti distanti e movimento zero, si offre alle triangolazioni strette e alla profondità del Catania senza opporre resistenza per un’ora. Valdes è deprimente in cabina di regia (da B-movie) e l’unica soluzione diventa il cross alto a centro area: dove però Amauri è schiacciato tra Spolli e Legrottaglie. Quando il Catania deci-
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le vittorie del Catania Il record in A è del ’60-61 con 15 (torneo con 18 squadre): pure allora 12 successi alla 26ª
0-0
PALERMO-GENOA
PALERMO (4-3-1-2) Sorrentino 6,5; Muñoz 6,5, Von Bergen 6, Aronica 5, Garcia 5,5; Barreto 5,5 (dal 42’ s.t. Dossena s.v.), Rios 6, Kurtic 5,5; Ilicic 5,5 (dal 43’ s.t. Formica s.v.); Fabbrini 5 (dal 20’ s.t. Boselli 6), Miccoli 6. ALLENATORE Malesani 5,5. ESPULSI Aronica al 32’ s.t. per somma d’ammonizioni (gioco scorretto). AMMONITI Garcia per gioco scorretto, Miccoli, Dossena proteste.
GENOA (3-5-1-1) Frey 6,5; Granqvist 6, Portanova 6,5, Moretti 6; Rossi 6,5 (dal 35’ s.t. Pisano s.v.), Kucka 6, Matuzalem 5,5 (dal 38’ s.t. Bovo s.v.), Vargas 6 (dal 41’ s.t. Immobile s.v.), Antonelli 6; Bertolacci 5; Borriello 5. ALLENATORE Ballardini 5,5. AMMONITI Portanova, Matuzalem, Moretti, Kucka per gioco scorretto; Granqvist per c.n.r.. ARBITRO Orsato di Schio.
le Pagelle
di F.LI.
ROSI CONFUSO, VALDES SBAGLIA GRANDE CASTRO, GOMEZ GENIALE PARMA 5 MIRANTE 5 Non sarebbe cambiato niente, è colpa anche della barriera, ma non si può prendere un gol come quello di Lodi sul primo palo. ROSI 5 Generoso e confuso: Gomez è troppo per lui. Meritava un «giallo». CODA 5 Sarà anche la botta che lo costringe a uscire (tac negativa), ma balla spesso. LUCARELLI 6 Meglio di Coda, ma il Catania non aggredisce più. PALETTA 6 Ultimo uomo, chiude quel che può. MESBAH 5 In velocità Keko lo fa impazzire. MARCHIONNI 5 Nessuno si salva a centrocampo. Nemmeno chi, come lui, ha mestiere. VALDES 4,5 Quanti errori. Quanta imprecisione. Non un’idea, non un cambio di gioco. Da sostituire prima. Che succede? (Ninis s.v.) PAROLO 5 Fiato corto e la classe di Lodi: combinazione letale. L’unico ad andare al tiro.
Ultimo ad arrendersi, dà la scossa ma senza continuità. Traversa a porta vuota: più errore che sfortuna.
PARMA CATANIA
Rosanero bloccati Il Genoa raccoglie un altro punto
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MIGLIORE h 6,5 ILBIABIANY
L’attaccante spagnolo Sergio Keko, 21 anni, segna il suo primo gol in Serie A battendo Mirante ANSA
L’ANTICIPO
In ritiro Ieri poco prima delle
20.30 il comunicato di poche righe per ufficializzare il cambio della guardia sul sito del club che concludeva così: «La decisione presa ci sembra l’unica percorribile in questo difficile momento». Certo, sarebbe stato più logico lasciare tutto com’era anche perché Gasperini dopo la chiusura del mercato di riparazione ha avuto a disposizione solo la gara perduta in casa con l’Atalanta. E il calcio migliore il Palermo l’ha espresso col tecnico piemontese. Adesso serve un miracolo. La squadra riprenderà ad allenarsi domani in vista della trasferta di Torino: probabilmente in ritiro a Novarello.
Il Catania è un eurostar Parma: tira aria di crisi Più che alla salvezza-record mai conquistata con tanto anticipo, il Catania dovrebbe pensare all’Europa League. Esagerati? Per niente, visto come continua la corsa prepotente verso la zona coppe, ammirato il gioco e considerati quegli infortuni arbitrali qua e là (per esempio con Juve, Inter e Milan...) che ne hanno stoppato la classifica. Se Gomez, Castro, Lodi e Bergessio reggeranno questo ritmo fino alla fine tutto è possibile, proprio come ieri: cioè giocare da grande anche fuori casa, controllando il gioco fin dal pronti-via con un possesso palla da tiki-taka dei «piccoli ma belli». A questo meccanismo che va a memoria non poteva opporsi il Parma che non c’è più, 3 punti nelle ultime 7 partite e niente gioco: l’1-2 non inganni, poteva finire ben peggio. E forse è il caso che Donadoni cominci a preoccuparsi e a rimescolare un po’ le carte: l’elettroencefalogramma, al momento, è piatto.
colpa di Lo Monaco, semmai di Gasperini, la cui lacuna grave è aver allontanato 8 giocatori. Ha ghettizzato Rios e Viola, a cui ho chiesto scusa».
AMAURI 6,5 Film già visto. Volontà da vendere, movimenti meno fluidi del passato, soprattutto tanta solitudine e un gol. Difficile però chiedergli di più. BELFODIL 5,5 K.o. dopo 25’. Non super ma sarebbe stato utile. PALLADINO 5 Tanti palloni sulla trequarti, ma non è mai al centro del gioco dove sarebbe servito. All. DONADONI 5 L’errore è non tentare contromosse allo strapotere tecnico tattico del Catania.
CATANIA 6,5 ANDUJAR 6 Sempre puntuale e padrone dell’area. BELLUSCI 6 Grintoso e ordinato, esce per un problema al polpaccio: ammonito, salta la prossima. ALVAREZ 6 Non da esteti – diciamo pure che sembra sovrappeso – ma basta e avanza per Palladino. LEGROTTAGLIE 5 Sarebbe stata un’altra bella partita, ma perdere la testa così a 3’ dalla fine è imperdonabile. SPOLLI 6,5 Match pari con Amauri, continua la sua grande stagione. MARCHESE 6 Biabiany è mobile e ispirato: regge con mestiere e senso della posizione. LODI 7 Piede caldo (quinto gol, tutti su calcio piazzato) e mente fredda da play consumato. Tutto gira attorno a lui. IZCO 6,5 Indispensabile partner di Lodi, si mangia Marchionni e fa barriera da solo. KEKO 6,5 Piccolo e veloce, mette alle corde Mesbah e segna il primo gol in A. (Salifu s.v.). CASTRO 7 Senso della posizione e qualità da grande giocatore. Se Gomez innesca, lui rifinisce. Mezzo 2 0 è suo.
h
IL MIGLIORE
7 GOMEZ
Imprendibile, geniale, con due attributi così se serve. «Spezza» ripetutamente il Parma anche se nel finale cala un po’ (Rolin s.v.).
BERGESSIO 6,5 Ce ne vogliono due per controllarlo e così si aprono spazi per Castro e Keko. Una traversa. All. MARAN 7 Delizioso il suo Catania finché non si chiude troppo. Comunque personalità e gioco da «grande».
ARBITRI Giacomelli 5 Da annullare il gol di Amauri (fallo), ma anche Legrottaglie merita «rosso» diretto. Non fischia Legrottaglie su Biabiany fuori area. Poca personalità. Galloni 6-La Rocca 5; Pinzani 6-Roca 5
1
il successo in trasferta nei confronti giocati tra le due squadre tra Serie A e Serie B: quello di ieri era il n˚ 28 de di chiudersi, stanchezza forse più che calcolo, il Parma può offrire soltanto la gran volontà di Biabiany e Amauri: e guarda caso dall’assist del primo, e dalla girata del secondo, arriva il 2-1. Troppo tardi. E oltretutto da annullare perché il centravanti si libera fallosamente di Legrottaglie (poi espulso per proteste). Episodi, appunto, che non cambiano il copione: proprio un bel Catania squadra-progetto da studiare, proprio un Parma da dimenticare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I DUE TECNICI LIEVE TRAUMA CRANICO PER CODA
Maran: «Non abbiamo la pancia piena» Donadoni: «Sbagliato l’approccio» PARMA Un gran bel Catania e un Parma dai due volti: è la sintesi del 2-1 del Tardini. «Questo è un campo importante — spiega Maran — e non è facile fare risultato. Chi ci credeva con la pancia piena si è sbagliato. Mi aspettavo il Parma col 4-3-3, ma da alcune gare giochiamo con due centrocampisti davanti alla difesa. Il gol iniziale può averci aiutato, ma credo che sia stato importante il modo con cui abbiamo affrontato la gara. L’Europa? Questo è il Catania,
vediamo dove si arriva». Comunque sereno Donadoni. «Dobbiamo avere un altro impatto sulla gara. Nella ripresa abbiamo giocato un buon calcio, quindi fisicamente e mentalmente abbiamo ancora qualcosa da spendere. I fischi dei tifosi? Dobbiamo contare soprattutto su noi stessi e cercare di fare cambiare idea». Capitolo Coda: uscito dopo uno scontro, ha avuto un lieve trauma cranico. Sandro Piovani © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
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Serie A / 26ª GIORNATA
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RISULTATI
CLASSIFICA
ATALANTA-ROMA 2-3 Livaja (A), Marquinho (R), Pjanic (R), Livaja (A), Torosidis (R) BOLOGNA-FIORENTINA domani, ore 20 CAGLIARI-TORINO 4-3 Sau (C) rigore, Cerci (T), Stevanovic (T), Conti (C), Pinilla (C) rigore, Bianchi (T) rigore, Conti (C) INTER-MILAN 1-1 El Shaarawy (M), Schelotto (I) JUVENTUS-SIENA 3-0 Lichtsteiner (J), Giovinco (J), Pogba (J) LAZIO-PESCARA stasera, ore 21 PALERMO-GENOA 0-0 PARMA-CATANIA 1-2 Lodi (C), Keko (C), Amauri (P) SAMPDORIA-CHIEVO 2-0 Poli (S), Eder (S) UDINESE-NAPOLI stasera, ore 19
PROSSIMO TURNO 27ª GIORNATA venerdì 1 marzo, ore 20.45 NAPOLI-JUVENTUS sabato 2 marzo, ore 20.45 MILAN-LAZIO domenica 3 marzo, ore 15 TORINO-PALERMO ore 12.30 BOLOGNA-CAGLIARI CATANIA-INTER FIORENTINA-CHIEVO PESCARA-UDINESE SAMPDORIA-PARMA SIENA-ATALANTA ROMA-GENOA ore 20.45
(0-2) (2-3) (0-0) (0-1) (0-2) (1-1) (0-1) (1-2) (1-2) (4-2)
GAZZA OFFSIDE
Tutto sul derby Diretta alle 9.45 con Materazzi
I commenti al derby di San Siro, la partita di Balotelli e quella di Cassano, le prospettive di Milan e Inter nella corsa al terzo posto che vale la Champions League. E poi il messaggio della Juve di Conte al Napoli in vista dello scontro diretto di venerdì e la solidità ritrovata dalla nuova Roma di Andreazzoli. Ecco i temi di Gazza Offside, in onda alle 9.45 con Alberto Cerruti, Nino Morici e le incursioni di Marco Materazzi.
MARCATORI PARTITE
SQUADRE JUVENTUS NAPOLI MILAN LAZIO INTER FIORENTINA CATANIA ROMA UDINESE SAMPDORIA (-1) PARMA TORINO (-1) CAGLIARI CHIEVO ATALANTA (-2) BOLOGNA GENOA PESCARA SIENA (-6) PALERMO
PUNTI 58 51 45 44 44 42 42 40 36 32 32 31 31 29 27 26 26 21 21 20
IN CASA G. V. N. P.
G.
FUORI V. N.
14 13 13 13 13 13 13 12 12 13 13 12 13 13 13 12 13 13 13 13
12 12 13 12 13 12 13 14 13 13 13 14 13 13 13 13 13 12 13 13
8 6 4 4 6 3 3 6 2 3 2 2 4 3 3 3 2 2 1 0
10 9 9 9 7 9 9 6 7 6 6 5 4 5 5 4 4 4 6 3
2 3 0 2 4 3 2 3 4 2 5 3 4 5 3 5 3 1 3 6
2 1 4 2 2 1 2 3 1 5 2 4 5 3 5 3 6 8 4 4
P.
RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2011-2012 STAGIONE E DIFF. 2011-2012 RETI G. V. N. P. F. S. F. S. F. S. T. R. T. R.
2 2 26 18 3 3 25 15 6 3 26 13 3 5 25 13 1 6 26 13 3 6 25 12 4 6 26 12 1 7 26 12 5 6 25 9 4 6 26 9 3 8 26 8 8 4 26 7 3 6 26 8 0 10 26 8 2 8 26 8 0 10 25 7 5 6 26 6 2 8 25 6 3 9 26 7 5 8 26 3
4 6 6 5 5 6 6 4 9 6 8 11 7 5 5 5 8 3 6 11
4 4 7 7 8 7 8 10 7 11 10 8 11 13 13 13 12 16 13 12
30 30 22 23 22 28 21 27 21 19 19 16 16 15 14 22 18 12 15 16
8 11 12 11 16 10 10 19 12 11 12 15 20 13 17 15 23 24 13 17
23 16 23 12 19 17 13 27 14 14 13 16 16 11 10 11 8 8 12 6
9 10 20 18 18 20 21 28 22 19 23 17 24 29 21 20 14 27 24 22
53 46 45 35 41 45 34 54 35 33 32 32 32 26 24 33 26 20 27 22
17 21 32 29 34 30 31 47 34 30 35 32 44 42 38 35 37 51 37 39
+36 +25 +13 +6 +7 +15 +3 +7 +1 +3 3 0 12 16 14 2 11 31 10 17
7 5 7 5 3 7 2 5 4 5 5 4 8 6 3 5 3 3 5 1
4 4 4 4 0 0 6 3 3 4 5 2 3 3 3 4 5 3 1 2 2 3 3 3 4 8 5 4 7 5 3 7 3 3 10 7 5 7 4 5 0 0 3 3 1 4 3 3 1 3 3 2 7 5 2 7 4 1 6 6
52 (+6) 43 (+8) 54 ( 9) 48 ( 4) 37 (+7) 32 (+10) 35 (+7) 38 (+2) 46 ( 10) in B 30 (+2) in B 31 (=) 34 ( 5) 32 ( 5) 32 ( 6) 32 ( 6) in B 29 ( 8) 34 ( 14)
2 5 1 3 7 11 8 6 4 in B 16 in B 15 9 11 11 11 in B 17 9
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B.
laMoviola di FRANCESCO CENITI
fceniti@gazzetta.it
Puggioni graziato Torino e Chievo senza un rigore Amauri, gol irregolare Il derby salva la domenica. Solo martedì sera il bilancio della giornata degli arbitri sarà definitivo. Certo, per la squadra di Braschi il pomeriggio non è stato molto positivo con errori più o meno importanti. Dispiace per Peruzzo: resta la macchia iniziale del rigore non assegnato al Torino in una partita ricca di episodi valutati bene, male l’esordio di Abbattista, negativo pure Giacomelli. La serata, invece, porta buone notizie: Mazzoleni dirige con personalità Inter-Milan ripagando la fiducia del designatore. ATALANTA-ROMA 2-3 De Marco di Chiavari Non facile giocare sul campo innevato. A proposito: perché aspettare quasi un tempo per utilizzare il pallone arancione? Diversi i casi da analizzare: regolare la rete con cui l’Atalanta passa in vantaggio
perché non è attivo l’iniziale fuorigioco di Livaja poi rimesso in pista dall’assist di Bonaventura. Resta qualche dubbio sul 2-2 per la caduta di Torosidis dopo l’incrocio con Livaja (possibile tocco sul piede), ma ci sta non considerarlo punibile. Manata di Contini a Perrotta: secondo giallo inevitabile. CAGLIARI-TORINO 4-3 Peruzzo di Schio Comincia male l’arbitro: negato un evidente rigore al Torino per lo sgambetto (ingenuo) di Avelar su Ogbonna. Peruzzo, però, poi dirige bene: giusti i penalty dati per il fallo di Ogbonna su Sau e quelli nel finale per la irregolarità sempre di Ogbonna (anche espulso: sì, nega una chiara occasione da gol) su Pinilla e per la trattenuta di Astori su Bianchi. Giudicato involontario un braccio di Vives, mentre sembra severo il rosso a Diop (appena entrato)
Il calcione di Puggioni a Icardi: era da rosso diretto ANSA per la manata a Ekdal: forse il giallo poteva bastare. JUVENTUS-SIENA Celi di Bari Tutto facile per l’arbitro e nessun caso da moviola. PARMA-CATANIA Giacomelli di Trieste Poca personalità mostrata dall’arbitro e anche un paio di errori pesanti. Non c’è fuorigioco sul 2-0 di Keko. Nella ripresa il Parma chiede un rigore per l’entrata di Legrottaglie su Biabiany: c’è il fallo non fischiato, ma avviene appena fuori area. Nel finale è
Calcione a Icardi: è solo giallo. S’infuria Legrottaglie: rosso in ritardo
da annullare il gol di Amauri che si libera di Legrottaglie tirandolo per una mano. Questo non giustifica la reazione del difensore che si scaglia contro l’arbitro strattonandolo per un braccio (come aveva fatto Amauri con lui...): Giacomelli mostra incredibilmente solo il giallo che si tramuta in rosso dopo nuove lamentale. Brutta entrata a gambe unite di Rosi su Bergessio: manca l’ammonizione. SAMPDORIA-CHIEVO 2-0 Abbattista di Molfetta Da dimenticare l’esordio per Abbattista: due sviste evidenti nella ripresa. Graziato Puggioni per il calcione rifilato in uscita (siamo lontani dall’area) a Icardi: solo giallo, ma era rosso per la condotta violenta che ha messo a rischio la gamba del doriano. Manca un rigore al Chievo: braccio largo di De Silvestri a impedire il cross di Thereau. (Inter-Milan a pagina 3)
18 RETI Cavani (3) (Napoli) 16 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Sau (1) (Cagliari); Jovetic (1) (Fiorentina); Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan) 9 RETI Denis (3) (Atalanta); Milito (3) (Inter); Hamsik (Napoli); Totti (1) (Roma) 8 RETI Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Icardi (Sampdoria); Bianchi (3) (Torino) 7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Palacio (Inter); Giovinco (1) e Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma) 6 RETI Diamanti (3) (Bologna); Matri e Vucinic (1) (Juventus); Amauri (1) (Parma) 5 RETI Gabbiadini (1) e Kone (Bologna); Gomez e Lodi (1) (Catania); Thereau (Chievo); Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Pirlo, Pogba e Vidal (2) (Juventus); Ilicic e Miccoli (1) (Palermo); N. Sansone (Parma); Cerci (Torino) 4 RETI Bonaventura (Atalanta); Barrientos e Castro (Catania); Pellissier (1) (Chievo); Aquilani (Fiorentina); Guarin (Inter); Lichtsteiner e Marchisio (Juventus); Candreva (1) e Floccari (Lazio); Balotelli (2) (Milan); Inler, Insigne e Maggio (Napoli); Weiss (1) (Pescara); Destro (Roma); Eder (2) (Sampdoria); Calaiò e Emeghara (Siena); Muriel (Udinese) 3 RETI Conti, Nené (1) e Pinilla (3) (Cagliari); Almiron (Catania); El Hamdaoui, Ljajic e Roncaglia (Fiorentina); Bertolacci, Jankovic e Kucka (Genoa); Cambiasso (Inter); Mauri (1) (Lazio); Bojan (Milan); Dybala (Palermo); Valdes (2) (Parma); Celik (Pescara); Florenzi, Marquinho e Pjanic (Roma); Maresca (1), Maxi Lopez e Poli (Sampdoria); Reginaldo e Rosina (1) (Siena); Angella e Pereyra (Udinese) 2 RETI Carmona, Cigarini e Livaja (Atalanta); Dessena, Nainggolan e Thiago Ribeiro (Cagliari); Legrottaglie (Catania); Andreolli e Stoian (Chievo); Savic (Fiorentina); M. Rigoni (1 con il Chievo) (Genoa); Ranocchia (Inter); Asamoah (Juventus); Montolivo, Nocerino e Robinho (1) (Milan); Pandev (Napoli); Giorgi e Rios (Palermo); Parolo e Rosi (Parma); Abbruscato, Bjarnason e Terlizzi (Pescara); Estigarribia, Munari e G. Sansone (1 con il Torino) (Sampdoria); Bogdani, Paci, Paolucci, Valiani e Vergassola (Siena); Birsa, Brighi, D'Ambrosio, Gazzi, Meggiorini, Santana e Stevanovic (Torino); Danilo, Maicosuel e Pinzi (Udinese) 1 RETE De Luca, Moralez, Peluso, Raimondi e Stendardo (Atalanta); Cherubin, Guarente, Pasquato, Portanova, Soerensen e Taider (Bologna); Casarini, Ekdal, Ibarbo e Pisano (Cagliari); Keko, Marchese, Paglialunga e Spolli (Catania); Cofie, Cruzado, Di Michele, Luciano (1) e L. Rigoni (Chievo); Borja Valero, Cuadrado, Migliaccio, Pasqual, Pizarro (1) e Romulo (Fiorentina); Granqvist, Merkel, E. Pisano e Said (Genoa); Chivu, Coutinho, Pereira, Samuel, Schelotto e Sneijder (Inter); Caceres e Giaccherini (Juventus); Biava, Ederson, Gonzalez, Konko e Ledesma (1) (Lazio); Boateng, De Jong e Emanuelson (Milan); Campagnaro, Cannavaro, Dzemaili, Gamberini e Mesto (Napoli); Brienza, Budan, Fabbrini, Formica e Nelson (Palermo); Biabiany, Galloppa, A. Lucarelli, Marchionni, Palladino e Zaccardo (Parma); Caprari, Cascione, D'Agostino (1), Jonathas, Quintero, Togni e Vukusic (Pescara); Bradley, Burdisso, Castan, Lopez, Perrotta, Tachtsidis e Torosidis (Roma); Costa, Gastaldello, Krsticic, Obiang e Pozzi (1) (Sampdoria); Neto, Sestu e Ze Eduardo (1) (Siena); Basha, Glik e Sgrigna (Torino); Basta, Domizzi, Lazzari, Pasquale e Ranegie (Udinese) AUTORETI Astori (Cagliari) pro Inter; Bovo (Genoa) pro Sampdoria; Garcia (Palermo) pro Inter; Rodriguez (Fiorentina) pro Sampdoria; Abbruscato e Jonathas (Pescara) pro Milan; Sardo (Chievo) pro Torino; Brivio (Atalanta) pro Lazio; Brkic (Udinese) pro Fiorentina; Canini (Atalanta) pro Cagliari; Mexes (Milan) pro Bologna; Cannavaro (Napoli) pro Parma; Goicoechea (Roma) pro Cagliari; Paletta (Parma) pro Milan RETI in questo turno: 22 (3 rigori) Totali 695 (66 rigori, 14 autoreti, 3 a tavolino)
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
di LUCA CALAMAI
a una parte c’è un Catania che lotta per l’EuD ropa League, ha un presidente nel consiglio di Lega e un centro sportivo che è un gioiello e dall’altra c’è un Palermo ultimo in classifica che ha già licenziato un altro allenatore. Le due facce del calcio siciliano si specchiano in questa giornata di campionato. Un derby dal risultato impietoso. Il Catania è la versione sudista del tanto celebrato progetto Udinese. Società solida, grande monitoraggio del mercato straniero (in Argentina non sbaglia un colpo), continue plusvalenze in sede di campagna acquisti e squadra che cresce di stagione in stagione proponendo un calcio divertente. In pratica, compri-vendi-ricompri e rivin-
derby/visto da Bergomi
davvero malissimo all’ Inter: dalla Gazzetta era stato presentato come il derby dei giovani, lui avrà di certo un grandissimo futuro. Tornando all’analisi della partita nella prima parte c’era un Milan certamente più vivo, lucido, aggressivo, che ha fatto possesso palla, anche rischiando. C’erano situazioni in cui spingeva contemporaneamente con due terzini, dominando il gioco. L’Inter aveva solo Guarin pericoloso in fase offensiva, ma gli altri hanno avuto 3-4 occasioni, oltre al gol, per chiudere la partita: Handanovic è stato il migliore in campo, su Balotelli
Ezequiel Schelotto festeggiato da Fredy Guarin AP
ci. L’estate scorsa il presidente Pulvirenti è riuscito addirittura a farsi riconoscere un indennizzo dalla Fiorentina (il prestito di Salifu) per il via libera all’ingaggio di Montella, un’altra delle sue invenzioni vincenti. E tra pochi mesi il portafoglio della società potrebbe gonfiarsi grazie alle cessioni di giocatori richiestissimi quali Lodi (foto Ansa), Gomez, Bergessio e Barrientos. Ma state sicuri che partiranno al massimo due gioielli perché il Catania vuole restare un club sano ma continuare a sviluppare il suo progetto tecnico. E il Palermo? Il record di possibili esoneri e ritorni sembra una filastrocca. Alle-
laVignetta
INTER HA AVUTO CUORE, PARI GIUSTO SCHELOTTO, UN GENEROSO UTILISSIMO tempo è stato sicuramente interpretaIne,ltoeprimo meglio dal Milan, specie sulle corsie esterin particolare con De Sciglio, che ha fatto
ha fatto una parata incredibile, è stato lui a tenere aperta la partita. Nel secondo tempo la gara è un po’ cambiata: Stramaccioni ha ridisegnato meglio la squadra, ha invertito i due terzini, e anche i due centrocampisti centrali, trovando così più equilibrio. Senza fare niente di trascendentale, ma almeno ha rischiato meno e trovato il gol del pareggio. Sotto l’aspetto delle occasioni il Milan è stato superiore, ma per l’interpretazione del secondo tempo, per cuore e per il finale dell’Inter il pari ci sta. Non a caso dall’altra parte Abbiati è stato il migliore dei suoi. Guarin è sempre l’ago della bilancia interista: concede qualcosa ma è l’uomo in più. La difesa all’inizio era in grossa difficoltà, Nagatomo non leggeva bene le situazioni mettendo in crisi un po’ tutti, specie i centrali nel confronto con Balotelli. Gargano e Cambiasso nel primo tempo sono stati spesso aggrediti, poi sono cresciuti in mobilità e quantità. Davanti grande Palacio, ha fatto un super lavoro, Cassano invece non ha dato molta qualità. Alvarez ci ha provato ma gli manca sempre qualcosa per andare a finalizzare o per fare un passaggio decisivo. Tra lo scetticismo generale ha segnato Schelotto: è un generoso, uno che da tutto, non gli puoi chiedere grande qualità ma può essere d’aiuto, e diventerà utilissimo se il sistema di gioco continuerà a essere il 4-2-3-1, per mettere insieme tanti giocatori di talento questo è l’unico modulo possibile. In generale ho visto un buon derby con un Milan che sta sicuramente meglio, di testa e in autostima, che gioca più tranquillo, anche se nel secondo tempo è calato. In quel momento è venuta fuori l’Inter, non tanto con l’organizzazione ma con la voglia di andare a strappare un risultato importante, e così è stato.
di VALERIO MARINI
anto rammarico. Sì, così dispiace. Perché T ha fatto molto meglio il Milan. Poteva segnare più di un gol nel primo tempo e non è stato cinico quando doveva. Ha iniziato benissimo, mettendoci tanta aggressività. Riusciva a non far ripartire l’Inter. Li ha messi in difficoltà soprattutto sulle fasce con le sovrapposizioni dei terzini e in particolare con De Sciglio che è un po’ leggerino, ma è un talento. Prevedo una grande carriera per lui. E stavolta giocava a sinistra. Nagatomo lo soffre. Il movimento era studiato: far tagliare sempre El Shaarawy che, sul giro palla, andava dentro, Nagatomo, che tatticamente non è un fenomeno, veniva attratto da
L’abbraccio tra Balo, El Shaarawy e Boateng REUTERS
questi tagli lo seguiva e lasciava il buco per De Sciglio che si inseriva. L’Inter ha giocato a 4. E su questi errori si è sacrificato Guarin che, però a volte non ci arrivava e De Sciglio metteva palle importanti. Il gol è stato un gran bel gesto di El Shaarawy. Tirando d’esterno il portiere non se l’aspetta. Ma che bravo Balotelli a venire incontro e ad aprire lo spazio. Mario si è sacrificato molto per la squadra e ha dialogato con El Shaarawy. Ho visto movimenti studiati e preparati bene in allenamento. Peccato non aver sfruttato tutto ciò anche se va dato ad Handanovic di aver salvato il risultato con un paio di grandi interventi. Nel secondo tempo il Milan ha abbassato il baricentro anche per merito dell’Inter che ha invertito le fasce mettendo Zanetti a destra. Zanetti legge meglio le situazioni e infatti De Sciglio non è più sceso. Il Milan ha pagato il primo tempo in cui ha corso tanto. Anche se non ha mai subito ed è andato in difficoltà solo negli ultimi minuti quando ha rischiato addirittura di perdere immeritatamente la partita. L’Inter ha pareggiato, ma ha fatto pochissimo. Nonostante ci sia un solo punto di differenza in classifica vedo il Milan superiore. Innanzitutto dal punto di vista mentale: l’approccio è più sicuro, ha fiducia nei propri mezzi. La squadra è migliorata tanto; anche i difensori centrali hanno fatto benissimo. Solo sul gol Mexes era posizionato male, e forse pure De Sciglio. Ma Zapata ha giocato proprio un’ottima partita. In mezzo il possesso e la gestione della palla sono cresciuti. In questo momento vedo ancora superiore la mia ex squadra nella corsa al terzo posto. Ha qualcosa in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ilCommento
Un buon derby ma ora è la Lazio che può godere
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
SANDRO VERONESI Scrittore
Alvarez è stupefatto: «ma che son matti a correre così?»
Riccardo Montolivo e Esteban Cambiasso, protagonisti del derby LAPRESSE
@SandroVeronesi
GIORGIO CHIELLINI
di ALBERTO CERRUTI
Difensore della Juve
Oggi una vittoria importante, Sono contento di essere tornato dopo due mesi, il saluto di tutto lo stadio è stato davvero emozionante @chiellini
Ciclista americano
MILAN HA MOSTRATO QUALCOSA IN PIÙ BELLO IL DIALOGO BALO-EL SHAARAWY
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TwitTwit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
derby/visto da Oddo
natori: Sannino-Gasperini-Malesani-di nuovo Gasperini. Direttori generali: Perinetti-Lo Monaco-Perinetti. Un tourbillon, a firma Zamparini, che ha finito per mandare tutti in confusione. Per carità, il Palermo può ancora evitare la retrocessione anche se il mercato invernale, un altro «polverone», ha prodotto un solo arrivo importante, il portiere Sorrentino. Zamparini ormai ragiona più con la pancia che con la testa. Per salvare i rosanero sarebbe pronto a ingaggiare un tecnico a partita ma ora è arrivato il momento di scegliere un allenatore. Uno, solo uno. Altrimenti il rischio è che per troppo amore sia proprio Zamparini a condannare la sua creatura.
Lotta scudetto: Conte rimette pressione al Napoli che oggi deve vincere a Udine
TAYLOR PHINNEY
di MASSIMO ODDO
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IL CATANIA CHE NON SBAGLIA NIENTE E IL PALERMO ANDATO IN CONFUSIONE
dueSicilie
di BEPPE BERGOMI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Si torna a casa! Adesso 3 settimane in Italia con Strade Bianche, Tirreno, e Milano Sanremo... Ke figata! @taylorphinney
ipseDIXIT
«
Finora siamo mancati nel colpo del k.o. ma siamo andati bene ALBERTO MALESANI EX ALLENATORE PALERMO
«Da quando ci sono io le cose sono migliorate. Prima il Palermo perdeva spesso, con me non perde mai. Prima la differenza tra gol fatti e subiti era in passivo, ora è in parità. Facciamo un punto a partita: non è colpa mia se c’è la regola di darne tre a chi vince». ROBERTO PELUCCHI
a notte degli Oscar premia due goleador al deL butto nel derby: El Shaarawy che porta in vantaggio il Milan e Schelotto che firma il pareggio dell’Inter. Svanito l’effetto Balotelli, per la prima volta a secco in rossonero, continuano invece le magie di Handanovic, il vero numero uno nerazzurro che limita i danni all’inizio, gettando le basi della rimonta nella ripresa. Ma al di là dei meriti e delle colpe dei singoli, questo pareggio che mancava da nove anni è una mezza sconfitta per tutti nella rincorsa al terzo posto, perché frena sia il Milan lanciato verso l’allungo decisivo, sia l’Inter che sognava il controsorpasso ai cugini. In attesa di sapere se stasera la Lazio batterà il Pescara e tornerà da sola alle spalle di Juve e Napoli, guadagnando due punti preziosi su rossoneri e nerazzurri, rimane l’impressione di un bel derby, sicuramente migliore rispetto a quello dell’andata. Con la certezza finale di un mezzo regalo del Milan, che parte meglio ma non sfrutta la sua superiorità, a cavallo del bellissimo gol di El Shaarawy, bravo ad approfittare degli errori tattici di Stramaccioni, capace di sorprendere ancora con la totale rinuncia iniziale agli ultimi acquisti. Dimenticato subito Rocchi, presentato come vice-Milito, spariscono anche il jolly Kuzmanovic, il rinforzo per la fascia Schelotto e soprattutto il campioncino annunciato Kovacic. Con Guarin sacrificato a destra, come contro il Torino quando giocò la sua peggiore partita, davanti allo spaesato Nagatomo e con Alvarez a sinistra nella corsia di Zanetti, l’Inter sbanda quando avanza De Sciglio e soltanto nella ripre-
sa, quando è ancora in partita grazie ad Handanovic, Stramaccioni riesce a correre ai ripari. Con Zanetti a destra e Nagatomo a sinistra, i rischi diminuiscono e siccome il Milan non ha più la spinta di prima, la gara torna in equilibrio. E il resto lo fanno i cambi, a cominciare dal felice inserimento di Schelotto al posto di Cambiasso, che consente a Guarin di andare al centro. E proprio l’ultimo arrivato, grazie alla libertà concessagli da Mexes e Zapata, riesce a segnare di testa il gol del pareggio. Non è sempre Barcellona, insomma, e non è sempre Balotelli per il Milan. Ma rovesciando il discorso, non è sempre Siena e Fiorentina per l’Inter, che tira un sospirone di sollievo, perché rimane a un punto dal Milan, dopo aver rischiato di trovarsi a meno 4. Ma il problema vero è che tra le due litiganti possa godere la Lazio, che brinda a questo pareggio perché stasera ha una ghiotta occasione per staccarsi da entrambe, se batterà il Pescara. Senza sottovalutare la Fiorentina, che domani giocherà a Bologna e con un successo potrebbe raggiungere i rossoneri, scavalcando i nerazzurri. L’1-1 del derby, invece, non aggiunge nulla al sorriso di Conte, che nel pomeriggio aveva festeggiato l’esagerato 3-0 sul suo vecchio Siena, molto più facile del 2-1 dell’andata, ottenuto soltanto a 5’ dalla fine. Il modo migliore per dimenticare la brutta sconfitta contro la Roma, ma soprattutto per rilanciare la pressione sul Napoli, che oggi scenderà in campo a Udine con l’obbligo di vincere, per tornare a meno 4 dalla capolista. Poi, comunque vada, lo scontro diretto di venerdì sera al San Paolo chiarirà molto, o forse tutto, in chiave scudetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
MONDO PSG MARSIGLIA
4
2 0
COSÌ IN LIGUE 1
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lucas al 10’ p.t.; Ibrahimovic al 47’ s.t.
Questa la situazione in Ligue 1
PSG (4-4-2) Sirigu 7; Jallet 6, Alex 6,5, Armand 7, Maxwell 6,5; Lucas 7 (dal 38’ s.t. Menez 7), Matuidi 6,5, Verratti 7 (dal 30’ s.t. Chantome 6), Pastore 7,5 (dal 30' s.t., Beckham 6); Lavezzi 7,5, Ibrahimovic 7. PANCHINA Douchez, Camara, Van Der Wiel, Gameiro. ALLENATORE Ancelotti 7. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.
S
MARSIGLIA (4-2-3-1) Mandanda 5; Fanni 5, Nkoulou 5, Mendes 5, Morel 5; Romao 5, Barton 6; Kadir 5 (dal 30’ s.t. Sougou 5), Valbuena 5, Ayew 5; Gignac 6. PANCHINA Samba, Abdallah, Diawara, Aloé, Abdullah, Anani. ALLENATORE Baup 5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Nkoulou per c.n.r., Morel per gioco scorretto. ARBITRO Fautrel 6,5. NOTE Spettatori 44.984. Tiri in porta 6-5. Tiri fuori 2-5. In fuorigioco 5-2. Angoli 2-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.
I giocatori del Paris Saint Germain festeggiano al termine del «Clasico» con il Marsiglia: i parigini restano in vetta AFP
Lucas e Ibra a segno Beckham debutta Psg, festa completa Superato pure il Marsiglia: Ancelotti resta al comando a + 3 sul Lione. David esordisce al 30’ della ripresa ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI
Il carosello planetario scatta al 30’ della ripresa. Uno spot in diretta mondiale di quindici minuti per far capire al mondo che il Psg è entrato definitivamente nell’élite del calcio che conta. Ovvero quella che può permettersi di esporre pezzi pregiati, magari anche solo da collezione, ma simbolo di nobiltà, magari acquisita. Ma tanto vale, David Beckham serve pure a questo per festeggiare una serata strategica per il Psg per affossare un avversario diretto come il Marsiglia, che ritrova comunque mercoledì in coppa di Francia. Antidoto Beckham entra a giochi quasi fatti, per un finale di un derby di Francia che Lavezzi accende dopo appena 2 minuti con un palo. Azione a freddo ma spettacolare su servizio di Ibrahimovic. L’ex del Napoli poi sfiamma al 3’ scendendo sparato, venendo abbattuto
sui 25 metri. Indizi della battaglia tattica di Ancelotti per far saltare l’assetto marsigliese, quello di sempre: peso in mezzo con Barton e Romao, fuga sulle fasce, ma senza crederci. Anche perché l’antidoto del Psg si chiama Pastore che scavalca il centrocampo con continue aperture, mentre Verratti gestisce da veterano le retrovie, prendendosi qualche sfizio di troppo con di un paio di dribbling osé nella propria area. Vantaggio Comunque, il gol, al 10’, appartiene alla logica degli eventi, perché il Psg ci crede di più. La rete parte dai piedi di Verratti che sale al limite, si trova soffocato e cambia gioco su Matuidi che appoggia su Lucas. Il brasiliano dribbla secco Romao e spara, né forte, né ambizioso, ma il pallone devia su Barton prima, su Nkoulou poi, prendendo in controtempo Mandanda. Il Marsiglia si spalma sui corridoi, senza arroganza. Salvo intorno alla mezzora quando il bad boy Barton offre l’esempio con un colpo di testa che impegna Siri-
gu per la prima volta. Lo imita Kadir, ma il tiro angolato finisce alto. Provano anche Valbuena (39’) su punizione e pure Gignac, con un diagonale dal limite. Poca roba. Il Psg replica con le idee luminose di Pastore che scavalcano il centrocampo marsigliese imbeccando sia Lavezzi sia Ibrahimovic che al 44’ fa da torre proprio per l’argentino che viene abbattuto in area. Per l’arbitro tutto regolare.
26a GIORNATA Ieri Lione-Lorient 3-1 Bordeaux-Brest 0-2 Psg-Marsiglia 2-0 Sabato Nizza-Reims 2-0 RennesSochaux 2-2 Ajaccio-Lilla 1-3 EvianMontpellier 0-1 NancySt Etienne 0-3 Troyes-Bastia 0-0 ValenciennesTolosa 0-0
Storia Al 6’ della ripresa Ancelotti manda Beckham a riscaldarsi, mentre in campo il Marsiglia perde il filo al primo pressing. E il Psg sfiora il raddoppio al 7’ con la solita formula: Verratti per Pastore che accelera di prima su Lavezzi che scodella dentro, per l’anticipo provvidenziale di Mandanda sui piedi dello svedese. E forse sta qui il limite di Lavezzi, spettacolare nelle sue discese, ma troppo Ibra-dipendente, come temendo eventuali lavate di capo. Dall’altra parte, solo Gignac fa sapere che le cose potrebbero anche cambiare all’improvviso. E al 15’ impegna Sirigu con una bella semirovesciata, che sfuma in angolo. Bello, ma non quanto l’ingresso dello Spice Boy al 30’, al posto di Pastore, formalmente, ma per piazzarsi nella zona di Verratti, che cede il posto all’operaio Chantome. Il primo pallone del 400˚ giocatore della storia del Psg passa agli annali come un disimpegno di 30 metri dalla propria area sui piedi di Lavezzi. Poi qualche altro intervento di copertura. Abbastanza per fare da contorno al 2-0 allo scadere, con un ottimo lavoro di Menez sul fondo, a destra della porta di Mandanda, per il tocco velenoso di Ibrahimovic che chiude i conti e seppellisce il Marsiglia a meno otto.
David Beckham, 37 anni, ha esordito con il Psg AFP
S
CLASSIFICA Psg 54 Lione 51 Marsiglia 46 Nizza 45 St Etienne 44 Rennes 41 Montpellier 41 Lilla 40 Lorient 39 Bordeaux 38 Valenciennes 34 Tolosa 33 Ajaccio 29 Brest 28 Sochaux 27 Bastia 27 Reims 24 Evian 23 Troyes 20 Nancy 18
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OLANDA
Pellè magico fa il 18˚ gol: il Feyenoord batte il Psv MARIKA VIANO AMSTERDAM
Il Feyenoord ritorna in lizza nella corsa al titolo, avendo battuto 2-1 il Psv, che comunque rimane capolista. Il grande protagonista è stato Graziano Pellè che si conferma ancora una volta uomo-partita del club di Rotterdam, infilando di sinistro il gol decisivo del 2-1 finale. La rete dell’ex attaccante del Parma è arrivata dopo quelle di Lens per la capolista e Schaken per i padroni di casa. Il Feyenoord porta così l’imbattibilità tra le mura amiche a quota 23. La delusione degli ospiti è stata così cocente che Lens ha aspettato negli spogliatoi Mathijsen e afferrandolo per la maglia ha fatto nascere una rissa fra i propri compagni e i giocatori del Feyenoord, che è stata immediatamente condannata dai dirigenti del Psv. Frenata Ajax L’Ajax, ancora se-
gnato dalla bruciante e inattesa eliminazione in Europa League ad opera dello Steaua Bucarest, spreca due punti preziosi e non riesce a raggiungere il Psv: con l'Ado Den Haag non riesce ad ottenere di più che un pallido pareggio (1-1). Il Vitesse ha dato una bella spinta al monte reti imponendosi 5-3 sul campo dell’Almelo con una splendida tripletta di Bony, che potrebbe partire per Mosca: il calciomercato in Russia chiude mercoledì. Il fenomeno ivoriano guida la classifica cannonieri del campionato olandese a quota 22, alle sue spalle Pellè a 18. Il Twente in visita all’Heerenveen di Van Basten non riesce a uscire dal periodo negativo e perde 2-1: la posizione del tecnico McLaren si fa molto incerta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
24a GIORNATA Feyenoord-Psv 2-1; Ajax-Ado Den Haag 1-1; Willem II-Nimega 2-3; Almelo-Vitesse 3-5; Groningen-Zwolle 1-0; Venlo-Waalwijk 1-0; Heerenveen-Twente 2-1; Utrecht-Roda Kerkrade 4-0; Alkmaar-Breda 0-1. CLASSIFICA Psv 50; Ajax 48; Feyenoord 47; Vitesse 45; Twente 44; Utrecht 42; Nimega 36; Ado Den Haag 32; Groningen 29; Almelo 28; Breda 27; Heerenveen 26; Alkmaar 25; Waalwijk e Zwolle 23; Roda Kerkrade e Venlo 22; Willem II 14.
COPPA DEL MONDO
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foto Bizzi
01.03 marzo 2013
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDO
Lampard fa cilecca Il City è travolgente: Mancini-Benitez 2-0 Hart determinante sul rigore sullo 0-0. Yaya Touré e Tevez stendono il Chelsea: secondo posto blindato MANCHESTER CITY CHELSEA
2 0
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Yaya Touré al 18’, Tevez al 40’ s.t.
MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart 7,5; Zabaleta 6,5, K. Touré 6,5, Nastasic 6,5, Clichy 6; Javi Garcia 6, Rodwell 5,5 (dal 9’ s.t. Tevez 6,5); Milner 6,5, Y. Touré 7, Silva 7 (dal 45’ s.t. Lescott s.v.); Aguero 6 (dal 45’ s.t. Nasri s.v.). PANCHINA Pantilimon, Kolarov, Sinclair, Dzeko. ALLENATORE Mancini 7. AMMONITI Rodwell, K. Touré e Zabaleta per gioco scorretto.
CHELSEA (4-2-3-1) Cech 6; Ivanovic 5,5, Cahill 6, Luiz 6, Cole 5,5; Mikel 6 (dal 36’ s.t. Torres s.v.), Lampard 5 (dal 23’ s.t. Oscar 5,5); Ramires 6, Mata 5,5, Hazard 5 (dal 23’ s.t. Moses 6); Ba 5,5. PANCHINA Turnbull, Azpilicueta, Terry, Bertrand. ALLENATORE Benitez 5. AMMONITI Ramires per gioco scorretto.
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Orgoglio, classe e volontà. Sorretto da questo mix in cui si fondono carattere e tecnica, il City strapazza il Chelsea e mantiene in vita una Premier che lo United sta cercando di abbattere per affrontare la Champions in beata tranquillità. E’ una vittoria personale di Roberto Mancini che, persa la pazienza alla vigilia con i media per il solito tormentone sul futuro, impartisce una lezione di calcio a Benitez. Il City gioca una delle migliori gare stagionali, trascinato dal duo Yayà Touré-Silva, con il sostegno dei muscoli della coppia Milner-Zabaleta. Ma c’è un altro protagonista ed è Hart, catastrofico contro il Southampton e decisivo ieri: la parata sul rigore di Lampard, che aveva segnato dal dischetto 10 volte di
Carlos Tevez, 29 anni, argentino, segna il gol del definitivo 2-0: il Manchester City è secondo a -12 dallo United ANSA
fila, segna il suo riscatto. «Hart è il miglior portiere in Inghilterra e può diventare tra i più bravi al mondo, ma non deve montarsi la testa», ammonisce Mancio. Il film Il City ha preparato benissimo la sfida dell’Etihad. Lo scout di Mancio, Angelo Gregucci, ha seguito tre volte il Chelsea, l’ultima giovedì in Europa League contro lo Sparta. Mancini rispolvera Rodwell, piazza Yaya Touré nel vertice alto del centrocampo e ordina di pressare il tandem Mikel-Lampard, bravi ma lenti. Il Chelsea è sbattuto all’angolo. Non riesce mai a prendere il comando delle operazioni, tranne qualche minuto nella parte centrale del primo tempo, dominato dal City. I Blues trovano il rigore in apertura di ripresa: affondo di Ba e fallo di Hart. Il tiro di Lampard è parato da Hart: tuffo sulla destra e
pallone respinto. Yaya e Carlitos E’ la svolta. En-
tra Tevez e il City cambia marcia. Aguero accarezza la traversa. Yaya Touré sfonda la porta dei Blues, entrando in area come un caterpillar e piazzando il pallone alla sinistra di Cech: gol da applausi. Bellissimo anche il 2-0 di Tevez: appoggio di Silva e legnata dell’argentino. Il City riprende fiato: non vinceva da tre gare e distanzia il Chelsea. I Blues tornano a Londra con le ossa rotte: il Tottenham oggi può piazzare il sorpasso nel derby con il West Ham. Il Chelsea è scivolato indietro rispetto ai tempi di Di Matteo: con tutta la simpatia per Rafa Benitez, ma era il caso di avventurarsi in questo cambio scriteriato? Mancio incassa i tre punti con il sorriso: «Non ci arrendiamo. Mancano ancora 11 gare e lotteremo fino all’ultimo secondo».
Questa la situazione in Premier
S 27a GIORNATA Ieri Manchester City-Chelsea 2-0 NewcastleSouthampton 4-2 Sabato FulhamStoke 1-0 NorwichEverton 2-1 QPRManchester United 0-2 ReadingWigan 0-3 West BromSunderland 2-1 ArsenalAston Villa 2-1 Oggi West HamTottenham Anticipo LiverpoolSwansea 5-0 CLASSIFICA Man. Utd 68 Man. City 56 Chelsea 49 Tottenham 48 Arsenal 47 Everton 42 West Brom 40 Liverpool 39 Swansea 37 Stoke 33 Fulham 32 Norwich 32 West Ham, Newcastle 30 Sunderland 29 Southampton 27 Wigan, Aston Villa 24 Reading 23 QPR 17
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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
Tiene, l’Atletico. Dopo 25 giornate è ancora secondo, con 4 punti di vantaggio sul Real Madrid e addirittura 15 in più del Valencia, quinto. La Champions League è praticamente assicurata, il resto conta relativamente. Dominio casalingo Tiene l’Atletico perché in casa è incontenibile: in attesa che al Calderon arrivino Barça e Real, la squadra di Simeone ieri ha battuto 1-0 l’Espanyol infilando la tredicesi-
ma vittoria in 13 partite, 34 gol fatti, appena 6 subiti. Ieri è bastato un rigore del «Tigre» Falcao alla fine del primo tempo per un fallo di Hector Moreno su Diego Costa, il migliore dei suoi. Il colombiano arriva a 21 reti in 22 giornate, terzo nella classifica dei cannonieri alle spalle di Ronaldo (24) e dell’imprendibile Messi (38). L’Atletico ha avuto il merito di tenere a bada, limitandolo ai minimi termini, un Espanyol trasformato dalla cura Aguirre. L’allenatore messicano ha preso la squadra di Barcellona depressa e infilata fino alla cintola in zona retrocessione e l’ha trasformata. L’Espanyol ave-
va fatto 16 degli ultimi 18 punti disponibili ma ieri non ha combinato quasi nulla nonostante la lunga superiorità numerica garantita dall’espulsione di Gabi un attimo prima dell’intervallo. Aguirre ha dato 40 minuti a Samuele Longo, ma l’interista in prestito non ha combinato granché. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Radamel Falcao, 27 anni EPA
Swansea in estasi Trionfo a Wembley BRADFORD SWANSEA
0 5
PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Dyer al 16’, Michu al 40’ p.t.; Dyer al 2’, De Guzman su rigore al 14’ e al 46’ s.t.
BRADFORD (4-4-2) Duke 5; Darby 5, McArdle 5, McHugh 5, Good 5; Thompson 5 (dal 28’ s.t. Hines 5), Doyle 5, Jones 5,5, Atkinson 5; Hanson 4,5, Wells 4,5 (dal 12’ s.t. McLaughin 5,5). PANCHINA A. Davies, Ravenhill, Reid, Connell, Turgott. ALLENATORE Parkinson 5. ESPULSI Duke al 11’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI nessuno.
SWANSEA (4-2-3-1) Tremmel s.v.; Rangel 7, Ki 6,5 (dal 17’ s.t. Monk 6), Williams 6,5, B. Davies 7 (dal 39’ s.t. Tiendalli s.v.); De Guzman 7,5, Britton 7; Dyer 7,5 (dal 32’ s.t. Lanah s.v.), Routledge 6,5, Hernandez 6, 5; Michu 7. PANCHINA Vorn, Shechter, Agustien, More. ALLENATORE Laudrup 7. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ki per gioco scorretto. ARBITRO Friend 7. NOTE spettatori 82.597. Tiri in porta 1-11 (con 1 palo). Tiri fuori 0-8. In fuorigioco 0-2. Angoli 1-8. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
aveva fame di storia: questa finale era la classica occasione da non perdere. In un colpo solo, il primo trofeo e la partecipazione alla prossima Europa League, rispolverando i tempi in cui, negli anni Ottanta, i gallesi esplorarono la Coppa delle Coppe. Il sogno del Bradford, nello splendido scenario di una Wembley invasa dalle due tifoserie, è durato un quarto d’ora: Dyer ha firmato l’1-0 infilando il pallone in spaccata, dopo la parata di Duke su tiro di Michu. Un gol fondamentale, perché maturato al momento giusto: le attese logorano i forti e incoraggiano i deboli. Il bis di Michu, alla fine del primo tempo, ha chiuso i conti: il sinistro dello spagnolo, straordinaria intuizione di Laudrup, è stato perfetto. Dyer ha piazzato il 3-0 con una carezza al pallone in apertura di ripresa e al 59’ è arrivato il 4-0, su rigore, realizzato da De Guzman che se lo era procurato. Portiere del Bradford espulso, sceneggiata di Dyer alla ricerca dell’hat trick, ma il gol ha riportato la pace. Nel recupero, il 5-0 di De Guzman ha firmato un record: è il successo più «pesante» della storia del trofeo.
Il vero principe di Galles è un danese di 48 anni, si chiama Michael Laudrup, da calciatore era un simbolo di eleganza e ieri, da allenatore, ha guidato lo Swansea al primo trofeo in 101 anni di storia: la Coppa di Lega. Il 5-0 sul Bradford, squadra di League Two, la nostra Seconda divisione, era annunciato, ma il calcio è come la boxe: basta un gancio preciso per mandare al tappeto un avversario più forte. Il Bradford aveva già compiuto tre miracoli eliminando Arsenal e Wigan ai rigori, poi l’Aston Villa in semifinale: una quarta impresa avrebbe meritato un film. Bradford, Unesco City of Film per produzione e distribuzione cinematografica, sarebbe stata la «location» perfetta.
Tifosi Lo spettacolo nello spettacolo è stato lo show delle tifoserie. All’86’, i trentamila sostenitori del Bradford hanno applaudito il primo corner della loro squadra. Al fischio finale, un lungo happening ha unito Wembley a Swansea, la città di John Charles, centravanti della Juventus fine anni Cinquanta. È il momento del calcio gallese. Gareth Bale del Tottenham è l’esterno sinistro più forte del mondo. Ryan Giggs si avvia a timbrare la gara numero 1000 da professionista. Il Cardiff è lanciato verso la promozione in Premier. Lo Swansea ha l’eleganza di un cigno, il suo simbolo. E qui si torna a Laudrup: allena con lo stesso stile con cui giocava. Presto, sicuro, lo vedremo sulla panchina di un grande club.
La gara Ma anche lo Swansea
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Taccuino
SPAGNA AL CALDERON 13 VITTORIE SU 13 PER IL CLUB DI MADRID, SECONDO A -12 DAL BARCELLONA
Falcao punisce l’Espanyol Atletico implacabile in casa
COPPA DI LEGA BATTUTO IL «PICCOLO» BRADFORD
COSÌ IN PREMIER
S
ARBITRO Mariner 5,5. NOTE spettatori 47.256. Tiri in porta 11-2. Tiri fuori 4-3. Angoli 6-6. In fuorigioco 3-1. Recuperi: 2’ p.t.; 4’ s.t.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
4
25a GIORNATA Ieri Celta-Granada 2-1; Rayo Vallecano-Valladolid 1-2; Atletico Madrid-Espanyol 1-0; Betis-Malaga 3-0. Venerdì Athletic Bilbao-Real Sociedad 1-3. Sabato Maiorca-Getafe 1-3, Saragozza-Valencia 2-2, Deportivo-Real Madrid 1-2, Barcellona-Siviglia 2-1. Oggi: Levante-Osasuna. CLASSIFICA Barcellona 68; Atletico Madrid 56; Real Madrid 52; Malaga 42; Valencia 41; Real Sociedad 40; Betis 39; Rayo Vallecano 37; Getafe 35; Levante 34; Valladolid 33; Siviglia 32; Espanyol 31; Granada, Athletic Bilbao 26; Saragozza, Osasuna 25; Celta 23; Maiorca 18; Deportivo 16.
GERMANIA
Dortmund e Bayer solo pareggi Il Bayern Monaco è sempre più lontano. Nei due posticipi della 23a giornata di Bundesliga, pareg giano infatti le due inseguitrici della capolista: il Borussia Dortmund vie ne fermato sull’1 1 in casa del Moe nchegladbach (gol di Götze su rigo re, pareggio di Younes) ma il Bayer Leverkusen non riesce a sorpassa re i gialloneri al secondo posto per ché a sua volta bloccato a sorpre sa sullo 0 0 dal Greuther Furth ulti mo in classifica. Così il vantaggio del Bayern in vetta sale a +17. 23 a giornata Ieri: Borussia Mo. Borussia Do. 1 1; Greuther Fur th Bayer Leverkusen 0 0. Vener dì: Friburgo Eintracht 0 0. Sabato: Bayern Werder 6 1; Hanno ver Amburgo 5 1; Mainz Wolf sburg 1 1; Augsburg Hoffenheim
2 1; Stoccarda Norimberga 1 1; Schalke 04 Fortuna 2 1. Classifica Bayern 60; Borussia Do. 43; Bayer Leverkusen 42; Eintracht 38; Friburgo 35; Amburgo 34; Han nover, Mainz, Schalke 33; Borus sia Mo. 31; Stoccarda 29; Werder 28; Fortuna, Norimberga, Wolf sburg 27; Augsburg 18; Hoffenhe im 16; Greuther Furth 13.
PORTOGALLO
Il Benfica vince e riprende il Porto Il Benfica risponde al Porto e così prosegue il testa a testa in vet ta alla classifica del campionato portoghese. Dopo il successo del Porto sul Rio Ave sabato, ieri il Ben fica si è riportato alla pari al coman do (a 52 punti dopo 20 giornate) battendo 3 0 il Paços Ferreira ter zo grazie ai gol di Perez, Cardozo e Salvio.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
SERIE B
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL MOTIVO
Tra Livorno e Verona è la sfida più lunga
il cammino
Taccuino
h
LIVORNO
TRE GIORNATE PRIMA DEL MATCH PIU’ ATTESO
h 27a Dietro al Sassuolo parte il duello Nicola-Mandorlini La situazione oggi di Nicola ha vinto All’andata successe di tutto: tra 18 giorni c’è solo la A La2 0squadra sul campo del Cittadella. Livorno p. 54
Verona p. 50
Successo interno con il Varese (2 0) per gli uomini di Mandorlini.
ROBERTO PELUCCHI
Stop per neve sull’autostrada LIVORNO Rocamboleso ritorno a casa del Li vorno dopo la trasferta di Cittadella. La squadra ama ranto sabato sera è rimasta bloccata alla stazione di servizio Cantagallo a Bologna sull'A1 da un vera bufe ra di neve. E' stato così deciso di fermarsi a Sasso Marconi, dove la squadra ha passato la notte e in tar da mattinata di domenica è rientrata a Livorno.
PADOVA
Curva chiusa per sicurezza PADOVA Viviani giocherà come regista, sosti tuendo lo squalificato Iori: per uno dei posti a centro campo ci sono De Vitis oppure Renzetti, che sabato a Empoli è rimasto in panchina. Domani all'Euganeo sa rà chiuso il settore della curva Sud per motivi di sicu rezza: gli abbonati saranno spostati in tribuna Est.
Con il Sassuolo sempre primo con un buon margine di sicurezza sulle inseguitrici (sette punti sul Livorno, undici sul Verona), l’attenzione si concentra adesso sulla lotta per il secondo posto, che permetterà di salire in Serie A senza passare dai playoff. La sfida sarà, fino alla fine, tra Livorno e Verona, che si affronteranno tra 18 giorni, venerdì 15 marzo alle 21. Potrebbe essere determinante.
h 28a
Riscatto Le due squadre si stan-
Verona-Padova
BARI La panchina di Vincenzo Torrente resta solida. Lo ha ribadito il d.s. Guido Angelozzi dopo la brutta sconfitta patita a Vercelli. Né il futuro del tecni co appare legato all’esito della sfida infrasettimanale con il Verona, in cui peraltro potrebbero esserci molte novità rispetto alla formazione battuta dalla Pro Ver celli. Scontata la rinuncia allo squalificato Dos Santos.
E’ ancora il posticipo: si gioca lunedì 4 con inizio alle ore 21.
IL GIUDICE SPORTIVO
no avvicinando al grande appuntamento più o meno nello stesso modo. Nicola e Mandorlini sono riusciti a uscire da una situazione potenzialmente esplosiva. Sono state messe alle spalle le due sconfitte di fila, che per squadre d’alta classifica sono troppe e, ovviamente, hanno alimentato i mugugni. Il Livorno ha avuto vita facile con il Cittadella, il Verona ha battuto il Varese lottando. Adesso, però, è necessario dare fondo a tutte le risorse, fisiche e mentali, per arrivare in forma perfetta alla grande sfida. L’Hellas giocherà due volte fuori casa (a Bari e a Grosseto) mentre al Bentegodi riceverà il Padova:
Infrasettimanale Livorno-Crotone
Si gioca martedì sera, con inizio alle ore 20.45. Bari-Verona
BARI
E’ il posticipo: la partita si gioca mercoledì alle 20.45.
Angelozzi, fiducia a Torrente
h 29
a
Tra una settimana Spezia-Livorno
Si gioca sabato alle 15 insieme alle altre partite della giornata.
h 30a L’ultimo impegno A sinistra Luca Siligardi, 25 anni, 14 reti in questa stagione con il Livorno; a destra Daniele Cacia, 29 anni, a quota 15 con il Verona LAPRESSE
c’è da vendicare la sconfitta dell’andata. Il Livorno ospiterà le due calabresi (il Crotone martedì, poi la Reggina) e in mezzo avrà la trasferta di La Spezia, contro la squadra che le ha inflitto la punizione più severa della stagione (5-1). Veleni L’Hellas, che nel girone
di ritorno ha rosicchiato due punti ai rivali, al Picchi vinse in modo autorevole (2-0 con gol di Cacia e Martinho), ma la sua vittoria fu messa in secondo
piano da episodi censurabili. Prima la discussa intervista di Mandorlini («Sono orgoglioso di essere uno dei nemici giurati del Livorno»), poi gli indecenti cori di pochi tifosi veronesi contro Piermario Morosini, infine gli altrettanto vergognosi slogan inneggianti le foibe degli ultrà livornesi (è di pochi giorni fa il deferimento del club). Miserie. La speranza è che, stavolta, si pensi soltanto al pallone e alla Serie A sullo sfondo.
Livorno-Reggina
Si gioca sabato 9: questa partita però inizia alle ore 18. Grosseto-Verona
Stavolta è l’Hellas a giocare prima: la gara è sabato 9 alle 15.
h 31a Il grande giorno Verona-Livorno
Il big match che potrebbe dire una parola importante sull’assegnazione del secondo posto si gioca in anticipo: venerdì 15 alle ore 21.
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LA SVOLTA PRESENTATO L’ALLENATORE CHE HA PRESO IL POSTO DI ATZORI: L’ACCORDO E’ FINO A GIUGNO
«Questo Spezia è costruito male» Cagni subito al lavoro: «Ora i giocatori si devono responsabilizzare» MARCO MAGI LA SPEZIA
Psicoterapia di gruppo, ipnosi o chissà cos’altro. Servirà questo e anche di più a Luigi Cagni, il nuovo allenatore dello Spezia fino a giugno (con opzione per il rinnovo), per far dimenticare la bastonata di venerdì con il Novara. Dopo Serena è stato esonerato anche Atzori. «Ho risposto subito di sì allo Spezia — ha spiegato Cagni nella conferenza stampa di presentazione — perché sono convinto che questa squadra
debba ancora esprimere il suo vero valore». Il direttore generale Cipollini ha spiegato perché Atzori è stato sostituito: «Ci siamo resi conto che non c’era, da parte sua, la condizione psicologica per trasmettere spirito e forza alla squadra». Giocatori, reagite «Pare che que-
sta squadra si piaccia un po’ troppo — ha proseguito Cagni — ma la tecnica non basta se non ci sono agonismo e sacrificio. E’ chiaro che se si è arrivati al terzo allenatore nella stessa stagione i giocatori devono prendersi le loro responsabili-
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NUMERO
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Gli allenatori dello Spezia: con Serena 22 gare e 28 punti, con Atzori 5 gare e 4 punti. Ora c’è Cagni per le ultime 15 gare
tà». Gli errori di Guarna non sono passati inosservati: «Ora riposerà, poi spero che reagisca. Il mio modulo? Non amo parlare di schieramenti. Diciamo che io adotto il 10-1, per coprire tutto il campo nelle due fasi. Per ovviare ai troppi gol subìti occorre difendere il più lontano possibile dalla porta. Poi, questo gruppo ha delle manchevolezze in costruzione: come si può avere cinque centrali e neanche un terzino marcatore?». Alla domanda, indiretta, Cipollini accanto a lui non ha risposto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Vicenza: due turni a Pinsoglio MILANO Il giudice sportivo ha squalificato per due giornate il portiere Pinsoglio (Vicenza) espulso dal la panchina «per avere contestato platealmente l'ope rato arbitrale indirizzando espressioni ingiuriose». Una giornata a Dos Santos (Bari), Coly e Pellizzer (Cit tadella), De Giorgio e Migliore (Crotone), Pelagotti e Valdifiori (Empoli), Iori (Padova), Bruno (Juve Stabia), Brosco (Ternana), Corti (Varese), Hallfredsson e Mo ras (Verona) e Amici e Volpe (Lanciano). Allenatori: una giornata a Degiorgi, preparatore dei portieri della Pro Vercelli. Società: ammenda di 4.000 euro al Vicen za, 2.000 al Crotone.
LA SITUAZIONE
Domani il Sassuolo va ad Ascoli Così la classifica della Serie B dopo la 27a giorna ta: Sassuolo p. 61; Livorno 54; Verona 50; Varese ( 1) 43; Empoli 40; Juve Stabia 38; Modena* ( 2) e Padova 36; Brescia* e Novara ( 4) 34; Ascoli* ( 1), Ternana e Lanciano 33; Spezia e Cittadella 32; Cesena* 31; Cro tone ( 2) 30; Reggina ( 2) 29; Bari ( 7) 26; Vicenza 25; Pro Vercelli 20; Grosseto ( 6) 16. (*una partita in me no). Così la 28a giornata di domani (ore 20.45): Asco li Sassuolo (0 1); Brescia Empoli (1 1); Grosseto Vi cenza (1 2); Livorno Crotone (2 1); Modena Lanciano (1 1); Padova Juve Stabia (0 1); Pro Vercelli Cittadella (0 3); Reggina Spezia (0 1); Ternana Novara (2 1); Va rese Cesena (0 2). Così il posticipo di mercoledì (ore 20.45): Bari Verona (0 1).
LE GARE SALTATE
Recuperi il 5? Oggi si decide
Il tecnico Gigi Cagni, 62 anni PEGASO
MILANO Questa mattina in Lega vengono deci se le date dei recuperi di Cesena Ascoli e Modena Brescia, le partite non giocate sabato per la neve. L’in tenzione è quella di giocare martedì 5 marzo, ossia nella prima settimana senza impegni, perché di altre date libere non ce ne sono e bisognerebbe andare do po Pasqua. Occorre però vincere le resistenze del l’Ascoli, che sabato 2 gioca a Crotone e rientra in pull man. Se i recuperi saranno il 5 dovrebbe essere nuo vamente spostato l’incontro tra gli arbitri con allenato ri e capitani, previsto quel giorno a Coverciano.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 24a GIORNATA
Lecce, frenata pericolosa Cuore Entella Chiricò non basta, Vannucchi trascina Trapani a -2: lunedì 4 lo scontro diretto ENTELLA LECCE
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DAL NOSTRO INVIATO
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ALESSIO DA RONCH CHIAVARI (Genova)
MARCATORI autorete di Tomi (L) all’8’, De Rose (L) al 42’ p.t.; Rosso (E) al 12’, Chiricò (L) al 21’ s.t. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 7; De Col 6, Cesar 6,5, Bianchi 7, Falcier 5; Staiti 5,5 (dal 31’ s.t. Hamili 6), Raggio Garibaldi 6 (dal 1’ s.t. Di Tacchio 6), Volpe 6; Vannucchi 7,5 (dal 46’ s.t. Russo s.v.); Rosso 6,5, Cori 5. (Otranto, Cecchini, Ballardini, Argeri). All. Prina 6,5. LECCE (4-2-4) Benassi 6; Martinez 6,5, Diniz 7, Esposito 6, Tomi 5,5; Giacomazzi 5,5, De Rose 7; Chiricò 7,5, Bogliacino 6,5, Jedà 6 (dal 35’ s.t. Malcore s.v.), Falco 6 (dal 21’ s.t. Bustamante 6). (Bleve, Vinicius, Todisco, Zappacosta, Kalombo). All. Toma 6,5. ARBITRO Saia di Palermo 6,5. NOTE paganti 890, abbonati 309, incasso di 7.063 euro. Ammoniti Raggio Garibaldi, Falcier, Volpe, Bianchi, Rosso, De Col, De Rose e Bustamante. Angoli 1-7.
IL POSTICIPO ORE 20.45
Troppa neve Rinviate tre partite
Il Carpi in tv con il Pavia: debutta Brini
La neve ha fatto rinviare tre partite del girone A. Si tratta di Cuneo Alto Adige, San Marino AlbinoLeffe e Tritium Portogruaro: gli arbitri hanno constatato che i campi non erano praticabili e hanno deciso per i rinvii. Nei prossimi giorni la Lega Pro comunicherà le date dei recuperi: tenendo presente che (a parte la Pasqua) non ci sono più turni di riposo, si giocherà di mercoledì oppure proprio nella settimana di festa.
Salvo peggioramenti del meteo al momento non previsti, si gioca di sicuro Carpi-Pavia: oggi il campo, coperto dai teloni, viene liberato dalla neve (15 centimetri) ed è iniziata la pulitura degli spalti. Il Carpi si è allenato a Reggio Emilia sul sintetico: per il debutto Brini recupera Letizia, Terigi, Bianco e Concas e dovrebbe confermare il 4-4-2. Nel Pavia squalificato Lussardi (oltre a Meza Colli) c’è Zanini favorito su Ferrini; in difesa più Meregalli di Monticone, a meno che Roselli non punti sul 4-4-2 con Redaelli a centrocampo. Così in campo stasera (20.45, diretta su Rai Sport 1): CARPI (4-4-2) Sportiello; Letizia, Poli, Terigi, Sperotto; Melara, Bianco, Perini, Di Gaudio; Viola, Della Rocca. (Trini, Cardin, Gagliolo, Cortesi, Papini, Concas, Arma). All. Brini. PAVIA (3-5-2) Kovacsik; D’Orsi, Fasano, Meregalli; Capogrosso, Statella, La Camera, Di Chiara, Zanini; Beretta, Cesca. (Teodorani, Monticone, Redaelli, Ferrini, Turi, Romero, Gioè). All. Roselli. ARBITRO Pezzuto di Lecce (Di Salvo-Malacchi).
PROSSIMO TURNO Queste le
partite della 25 giornata di domenica 3 marzo (ore 14.30): AlbinoLeffe Reggiana (1 1); Alto Adige Treviso (3 1); Cremonese Entella (0 0); Feralpi Salò Tritium (1 0); Lecce Trapani (lunedì 4, ore 20.45; 1 0); Lumezzane Carpi (0 1); Pavia Como (2 1); Portogruaro Cuneo (1 0); riposa San Marino. a
serie D
GIRONE A
24a giornata
RISULTATI
Tuttocuoio primo San Cesareo fuga Rinviate 20 gare per il maltempo. Il Sant’Angelo non gioca per la seconda volta: non c’è un presidente che firmi per l’uso dello stadio. La Pergolettese (B) è prima ma il Pontisola non ha giocato. La Pro Piacenza (D) perde e viene raggiunta dal Tuttocuoio. Vola il San Cesareo (F), risale il Cosenza (I).
GIRONE E RISULTATI
CLASSIFICA
ASTI-BOGLIASCO BORGOSESIA-LAVAGNESE CHIAVARI-TORTONA DERTHONA-SANTHIA' GOZZANO-BRA IMPERIA-CHIERI SESTRI LEVANTE-NOVESE TREZZANO-FOLGORE CARATESE VERBANIA-VERBANO
nucchi. Il fantasista mostra due
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Cosimo Chiricò, 21 anni DAPRESS Magia Cosimo Chiricò la strada
L’Entella rallenta il Lecce e risponde alla stellina dei salentini Chiricò con un «vecchietto» speciale: Ighli Vannucchi, 35 anni e la voglia di stupire di sempre. Il fantasista (complimenti pure al coraggio del tecnico Prina, che lo schiera dietro due punte senza timori) fa sbandare la capolista, fa respirare la squadra durante gli assalti degli ospiti, inventa un assist fantastico per Rosso e, nel finale, resiste, zoppo, fino ai minuti di recupero per sostenere la squadra. Un esempio per tutti, da uno che ha tanta strada alle spalle ma è pronto mettersi al servizio dei compagni.
MALTEMPO
Boscaglia cambia bene Il Lumezzane è battuto
Grinta Entella L’avvio è di Van-
magie delle sue, sulla seconda la difesa ospite si rifugia in angolo. Ighli lo batte teso sul primo palo, Tomi devia goffamente con un ginocchio e fa autorete. Episodio che non cambia il copione dalla partita: Lecce al comando delle operazioni ed Entella a difendersi coi denti (alla fine gli ospiti tireranno 11 volte in porta e cinque a lato, contro i 4 tiri dei padroni di casa). Chiricò inventa, Bogliacino si danna, Jeda cerca tocchi pretenziosi e Falco fatica. Paroni è grande soprattutto su una punizione di Bogliacino, ma a metterlo k.o. nel finale del primo tempo è il mediano De Rose, abilissimo a piazzare la palla nell’angolino con un destro potente da limite. Toma cambia qualcosa: Falco si accentra vicino a Jeda, migliorando, Bogliacino arretra di qualche passo e Chiricò si allinea a De Rose e Giacomazzi, anche se resta defilato sulla destra. Il Lecce attacca a testa bassa, ma Giacomazzi sbaglia banalmente in fase di impostazione, la palla finisce a Vannucchi: il lancio è perfetto, smarca Rosso, che batte in velocità Esposito e fa secco Benassi. Stavolta la capolista accusa il colpo, attacca ma fatica. Allora ci pensa Chiricò, con il suo tiro strepitoso, che vale solo un pareggio perché nel finale Paroni devia l’ultimo tentativo del nuovo Miccoli sulla traversa.
l’ha tutta di fronte a se. Ha 21 anni e un talento straordinariamente simile a quello di un tifoso doc del Lecce: Fabrizio Miccoli. L’esterno mancino di Toma è alto come l’attaccante del Palermo, sa inventare gol fantastici e ha pure l’impressionante capacità di cambiare direzione, all’improvviso e senza perdere velocità, come lui. Piazzato sulla fascia destra fa ammattire Falcier, esalta Paroni due volte con tiri insidiosi, ispira Bogliacino con un assist invitante, poi, nel momento più difficile, spara un missile da 25 metri, in diagonale, da destra verso sinistra, imparabile, che vale il pareggio.
COMO
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TREVISO
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FERALPI SALO’
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CREMONESE
1
Grande colpo Feralpi Salò Il Como esonera Paolucci
La Cremonese ha l’aiutino Ma il Treviso la riprende
MARCATORI Berardocco al 5’, Magli all’11’ s.t. COMO (4-2-3-1) Perucchini 5,5; Benvenga 5,5 (dal 35’ s.t. Gammone s.v.), Ambrosini 6, Migliorini 6, D. Donnarumma 5,5; Verachi 5,5 (dal 17’ s.t. Lisi 5,5), Giampà 5; Schenetti 5 (dal 17’ s.t. Cia 6), Tremolada 5,5, A. Donnarumma 5,5; Mendicino 6. (Micai, Schiavino, Ardito, Scialpi). All. Paolucci 5. FERALPI SALO’ (4-3-3) Branduani 6,5; Caputo 6, Malgrati 6 (dal 37’ p.t. Magli 7), Leonarduzzi 6,5, Cortellini 6,5; Fabris 6,5, Castagnetti 6,5, Berardocco 7; Bracaletti 6,5, Montini 6 (dal 35’ s.t. Miracoli s.v.), Montella 6,5 (dal 21’ s.t. Savoia 6). (Gallinetta, Ilari, Finocchio, Tarana). All. Remondina 6,5. ARBITRO Serra di Torino 6. NOTE paganti 290, abbonati 742, incasso di 6.434,35 euro. Ammoniti D. Donnarumma e Giampà. Angoli 6-8. COMO La sconfitta con la Feralpi Salò costa la panchina a Silvio Paolucci. Il tecnico del Como è stato esonerato subito dopo la partita, al suo posto è stato promosso il vice Giovanni Colella. Un cambio che fino a poche ore prima non era ventilato e che si è consumato invece molto rapidamente. La Feralpi ha vinto la partita in 5’, con un rasoterra di Berardocco che ha sfruttato un rinvio corto della difesa comasca, e con l’ex Magli, di testa, da calcio d’angolo. Piuttosto equilibrato il primo tempo, su un campo in condizioni pessime. Ma il Como non ha mai trovato il guizzo vincente, di fronte a un avversario ordinato e più concreto. Lilliana Cavatorta
MARCATORI autorete di Cernuto (T) al 37’, Fortunato (T) al 49’ s.t. TREVISO (3-5-2) Tonozzi 6; Cernuto 5, Stendardo 6, Zammuto 5; Brunetti 5, Burato 5 (dal 43’ s.t. Fortunato 7), Spinosa 5,5, Piccioni 6,5, Rosaia 5 (dal 38’ s.t. Kyeremateng s.v.); Tarantino 5 (dal 15’ s.t. Madiotto 6), Strizzolo 6. (Campironi, Videtta, Semenzato, Beccia). All. Ruotolo 5. CREMONESE (4-3-1-2) Viotti 5; Sales 6, Moi 5, Tedeschi 6, Visconti 5,5; Nizzetto 5, Baiocco 6,5, Buchel 6,5; Caridi 5 (dal 10’ s.t. Djuric 5); Momentè 5 (dal 16’ s.t. Le Noci 5), Carlini 5,5 (dal 33’ s.t. Degeri 5). (Grillo, Cremonesi, Avogadri, Martina Rini). All. Scienza 5. ARBITRO Ceccarelli di Rimini 5. NOTE paganti 335, abbonati 470, incasso di 4.300 euro. Ammoniti Strizzolo, Spinosa, Tedeschi, Piccioni, Buchel, Cernuto. Angoli 6-4. TREVISO Dopo una lunga noia, la partita si è infiammata nei minuti finali: prima l’autogol di Cernuto, poi il pari del Treviso con Fortunato grazie alla complicità di Viotti. Male i padroni di casa che non hanno un minimo di schema e giocano solo con la forza della disperazione. Male anche la Cremonese, povera di idee e di contenuti: il pari è giusto. La partita inizia su ritmi bassi e il primo vero tiro arriva nella ripresa al 2’ con Strizzolo, ma Viotti è ben appostato. La Cremonese passa al 37’: cross di Buchel, la palla arriva a Cernuto che nell’intento di respingerla di testa colpisce male e infila la sua porta. Il Treviso non ci sta e in pieno recupero Fortunato fa centro dalla lunga distanza. Giampaolo Zorzo
GIRONE B rinviata rinviata 4-0 rinviata rinviata 2-4 rinviata rinviata rinviata
CLASSIFICA Bra* p. 51; Lavagnese* e Chieri 48; Santhià* 44; Chiavari 40; Borgosesia* 36; Folgore Caratese* 34; Verbania* 33; Derthona* 30; Gozzano* 29; Sestri Levante* e Bogliasco* 28; Tortona 24; Trezzano* 23; Asti* 22; Verbano* 18; Novese* 17; Imperia 16. (*una gara in meno).
(27a)
TRAPANI
2
LUMEZZANE
0
MARCATORI Pacilli al 36’, Mancosu al 45’ s.t. TRAPANI (4-4-2) Nordi 6; Lo Bue 6,5, Pagliarulo 6,5, Filippi 6, Rizzi 6; Basso 6, Pirrone 6,5, Caccetta 6,5, Madonia 6 (dal 12’ s.t. Mancosu 7); Abate 6 (dal 39’ s.t. D’Aiello s.v.), Gambino 6 (dal 12’ s.t. Pacilli 7). (Morello, Priola, Giordano, Tedesco). All. Boscaglia 6,5. LUMEZZANE (4-3-1-2) Vigorito 6,5; Meola 6,5, Mandelli 6,5, Dametto 6,5, Carlini 6 ; Pintori 6 (dal 1’ s.t. Dadson 6), Giorico 6 (dal 39’ s.t. Torregrossa s.v.), Marcolini 6,5; Baraye 6 (dal 17’ s.t. Ceppelini 6); Inglese 6,5, Kirilov 6,5. (Coletta, Zamparo, Possenti, Samb). All. Festa 6,5. ARBITRO Ros di Pordenone 6,5. NOTE paganti 1.580, abbonati 1.392, incasso di 20.157,81 euro. Ammoniti Filippi, Giorico, Marcolini, Pirrone e Mandelli. Angoli 13-2.
FRANCO CAMMARASANA TRAPANI
Il Trapani si riavvicina al Lecce (e domani va nel Salento a sfidarlo), ma fa una gran fatica a spegnere il Lumezzane. Nel primo tempo rischia anche di andare sotto finché Boscaglia non getta nella mischia Pacilli e Mancosu, che risolvono la partita. La squadra di Festa è rimasta raccolta per
CLASSIFICA SQUADRE LECCE
PARTITE RETI G V N P F S 44 23 13 5 5 39 27
TRAPANI
42 22 12 6
4 43 22
ALTO ADIGE
37 21 10 7
4 29 21
SAN MARINO
35 22 10 5
7 34 27
ENTELLA
35 23 8 11 4 33 26
LUMEZZANE
33 23 8
9
6 29 24
CARPI
31 22 8
7
7 22 19
FERALPI SALO' 31 22 9
4
9 27 31
PAVIA
9
6 22 20
CREMONESE (-1) 29 23 6 12 5 26 17 ALBINOLEFFE (-6) 26 22 7 COMO (-1)
11 4 27 20
24 22 5 10 7 28 31
PORTOGRUARO (-1) 24 21 5 10 6 23 26 CUNEO
24 22 6
6 10 17 22
REGGIANA
22 22 6
4 12 22 34
TREVISO (-1)
12 23 2
7 14 18 41
TRITIUM
10 21 1
7 13 14 45
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI CARPI-PAVIA COMO-FERALPI SALO' CUNEO-ALTO ADIGE ENTELLA-LECCE SAN MARINO-ALBINOLEFFE TRAPANI-LUMEZZANE TREVISO-CREMONESE TRITIUM-PORTOGRUARO ha riposato REGGIANA
MARCATORI 10 RETI Della Rocca (Carpi; 9 nel Portogruaro); Rosso (1, Entella); Abate (Trapani).
GIRONE C
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CASTELLANA-TRENTO 1-3 DARFO-ATLETICO MONTICHIARI rinviata al 27 FERS NA PERGINESE-PERGOLETTESE 1-2 LECCO-OLGINATESE rinviata PONTISOLA-PRO SESTO rinviata al 27 SAN GIORGIO-CARONNESE rinviata al 6/3 SANT'ANGELO-ALZANO CENE non disputata SEREGNO-MEZZOCORONA rinviata SERIATE-MAPELLOBONATE rinviata al 27 VOGHERA-CARAVAGGIO rinviata
Pergolettese p. 56; Pontisola* 54; Voghera* 51; Olginatese* e Caronnese* 46; Castellana 41; Lecco* (-3) 40; Atletico Montichiari* e Caravaggio* 37; Mapellobonate* 35; Alzano Cene*, Seregno*, Fersina Perginese e Seriate* 32; Darfo* (-3) 29; Pro Sesto* 27; San Giorgio* 24; Mezzocorona* 20; Trento (-1) 17; Sant'Angelo* 13. (* una gara in meno).
BELLUNO-MONTEBELLUNA CEREA-LEGNAGO ESTE-PORTO TOLLE GIORGIONE-SAN PAOLO REAL VICENZA-KRAS REPEN SAMBONIFACESE-SANDONA' JESOLO SANVITESE-SACILESE TAMAI-TRISSINO VALDAGNO UNION QUINTO-PORDENONE VIRTUS VECOMP-CLODIENSE
(27a) CLASSIFICA 1-0 0-3 1-2 1-2 1-0 1-0 1-1 2-2 0-1 1-2
Cambi decisivi Trapani più ordinato nella ripresa. Sfiorato il gol con Caccetta e Abate, a quel punto Boscaglia ha sostituito Gambino e Madonia con Pacilli e Mancosu. La mossa si è rivelata decisiva per le sorti della partita. Al 36’ su un cross di Basso la palla arriva a Pacilli che batte Vigorito con un rasoterra. Al 45’ scambio Mancosu-Pacilli-Mancosu e destro vincente di quest’ultimo.
GIRONE B
PT
30 22 7
non subire le sfuriate dei granata, ma non ha rinunciato ad attaccare, con Inglese a fare la boa per facilitare le ripartenze degli esterni. Il Trapani le ha tentate tutte, ma raramente ha inquadrato la porta e collezionato solo calci d’angolo. Vigorito è stato chiamato in causa solo un paio di volte sulle conclusioni di Caccetta e Basso. E’ stato invece il Lumezzane ad andare più vicino al gol sfruttando due errori: al 28’ Kirilov vince un rimpallo e si presenta davanti a Nordi ma il suo diagonale sfiora il palo, poi al 39’ il cross di Meola trova ben piazzato Inglese che di testa colpisce la traversa.
Sambonifacese p. 54; Porto Tolle 52; Pordenone 51; Real Vicenza 50; Virtus Vecomp 49; Clodiense 47; Sandonà Jesolo 43; Legnago e Sacilese 40; Trissino Valdagno 39; Tamai e Belluno 38; Montebelluna 36; Este 34; San Paolo 33; Giorgione 29; Cerea 22; Sanvitese 17; Kras Repen 14; Union Quinto 13.
stasera 0-2 rinviata 2-2 rinviata 2-0 1-1 rinviata
C’era la sosta Ora il derby a Frosinone Il girone B ha riposato: avendo una squadra in meno rispetto al girone A, nell’arco della stagione deve fare quattro turni di riposo in più e l’ultimo (dopo quello di Pasqua, che vale per tutti) sarà domenica 21 aprile. CLASSIFICA Così dopo 21 giornate: Latina* ( 1) p. 43; Avellino 41; Nocerina e Perugia ( 1) 36; Pisa 33; Benevento 32; Frosinone ( 1) 31; Catanzaro 28; Prato 27; Paganese* e Viareggio 26; Gubbio 25; Andria ( 2) 22; Sorrento 16; Barletta 14; Carrarese 13. (* una partita in meno). PROSSIMO TURNO Così domenica 3 marzo (14.30): Andria Benevento (1 0); Barletta Gubbio (0 0); Frosinone Latina (0 0); Nocerina Catanzaro (3 2); Perugia Avellino (1 1); Pisa Paganese (0 0); Prato Carrarese (0 1); Viareggio Sorrento (sabato 2, 1 1).
GIRONE D RISULTATI
CLASSIFICA
BAGNOLESE-FORCOLI rinviata al 6/3 CASTELFRANCO-CAMAIORE rinviata al 6/3 CASTENASO-ROSIGNANO rinviata al 6/3 MASSESE-PRO PIACENZA 2-1 PAVULLESE-FORTIS JUVENTUS rinviata al 6/3 PISTOIESE-FORMIGINE rinviata RICCIONE-FIDENZA rinviata al 6/3 SPAL-LUCCHESE 2-2 TUTTOCUOIO-MEZZOLARA 2-0
Pro Piacenza e Tuttocuoio p. 50; Spal 45; Massese 44; Lucchese* 43; Mezzolara 38; Pistoiese* 36; Formigine* 34; Fidenza* 33; Fortis Juventus* 32; Castelfranco* 31; Castenaso* 27; Camaiore* 23; Forcoli* e Pavullese* 20; Riccione (-1)* 19; Bagno- lese* 16; Rosignano** 14. (** 2 gare in meno, * una in meno).
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 3 marzo, ore 14.30: Bogliasco-Derthona (1-1); Bra-Verbania (1-1); Chieri-Trezzano (2-1); Folgore Caratese-Asti (2-1); Lavagnese-Chiavari (2-1); Novese-Borgosesia (0-5); Santhià-Sestri Levante (2-0); Tortona-Gozzano (0-0); Verbano-Imperia (1-0).
Domenica 3 marzo, ore 14.30: Alzano Cene-San Giorgio (2-1); Atletico Montichiari-Voghera (0-3); Caronnese-Castellana (2-0); Mape lobonate-Darfo (3-1); Mezzocorona-Pontisola (1-2); Olg natese-Fersina Perginese (2-1); Pergolettese-Caravaggio (0-1); Pro Sesto-Sant'Angelo (2-2); Seregno-Seriate (1-2); Trento-Lecco (1-4).
Domenica 3 marzo, ore 14.30: Kras Repen-Clodiense (0-2); Legnago-Real Vicenza (0-1); Montebelluna-Virtus Vecomp (1-5); Pordenone-Sanvitese (1-1); Porto Tolle-Giorgione (1-0); Sacilese-Este (2-0); Sambonifacese-Tamai (1-0); San Paolo-Cerea (1-2); Sandonà Jesolo-Union Quinto (3-1); Trissino Valdagno-Belluno (0-1).
Domenica 3 marzo ore 14.30: Camaiore-Tuttocuoio (1-2); Fidenza-Pavullese (2-1); Forcoli-Spal (0-4); Formigine-Riccione (1-0); Fortis Juventus-Castenaso (0-0); Lucchese-Massese (0-2); Mezzolara-Pistoiese (2-1; sabato 2, ore 15); Pro Piacenza-Castelfranco (2-1); Rosignano-Bagnolese (1-2).
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
San Cesareo p. 51; Sambenedettese 48; Maceratese 45; Termoli 42; Ancona 41; Olympia Agnonese 37; Vis Pesaro* e Astrea 36; Jesina 34; Fidene 32; Renato Curi 31; Civitanovese e Isernia 28; Celano* e Amiternina* 23; Recanatese 18; San Nicolò* e Marino 15. (* una gara in meno).
ANZIOLAVINIO-TORRES ARZACHENA-ISOLA LIRI CYNTHIA-BUDONI LUPA FRASCATI-CASERTANA OSTIA MARE-PALESTRINA PORTO TORRES-HYRIA NOLA SARNESE-TORRE NEAPOLIS SELARGIUS-CIVITAVECCHIA SORA-SANT'ELIA
CLASSIFICA
RISULTATI
Torres p. 48; Casertana 43; Torre Neapolis 42; Sarnese, Lupa Frascati e Palestrina 41; Sora 39; Ostia Mare 38; Cynthia 32; Porto Torres 30; Arzachena e Budoni 29; Isola Liri* 26; Anziolavinio 24; Selargius 23; Civitavecchia (-3) 21; Hyria Nola* 17; Sant'Elia 15. (* una gara in meno).
BISCEGLIE-MONOSPOLIS BRINDISI-FRANCAVILLA CTL CAMPANIA-GLADIATOR GROTTAGLIE-ISCHIA INTERNAPOLI-TARANTO MATERA-FORTIS TRANI NARDO'-POMIGLIANO POTENZA-FOGGIA SANT'ANTONIO ABATE-BATTIPAGLIESE
CLASSIFICA
RISULTATI
Ischia** p. 56; Gladiator 54; Monospolis e Matera* (-2) 47; Bisceglie 46; Foggia 36; Battipagliese 34; Taranto e Nardò 32; Brindisi 29; Pomigliano 28; Ctl Campania, Internapoli* e Francavilla 27; Sant'Antonio Abate (-2) 26; Grottaglie 16; Fortis Trani 10; Potenza 9. (** 2 gare in meno, * una in meno).
AGROPOLI-ACIREALE CITTA' DI MESSINA-RAGUSA COMPRENSORIO MONTALTO-COSENZA COMPRENSORIO NORMANNO-MESSINA GELBISON-SAMBIASE NOTO-SAVOIA PALAZZOLO-LICATA RIBERA-NISSA VIBONESE-PRO CAVESE
CLASSIFICA
AREZZO-SPORTING TERNI 1-1 BASTIA-VITERBESE 0-1 Castel Rigone p. 45; SanseCASTEL RIGONE-PIANESE 3-0 polcro 44; Casacastalda 43; Deruta e Viterbese 40; PonteFIESOLECALDINE-PIERANTONIO 2-2 vecchio 39; Pianese 36; SporFLAMINIA-SPOLETO 1-0 ting Terni 34; Fiesolecaldine e LANCIOTTO-SANSEPOLCRO 0-1 Spoleto 33; Scandicci 32; PONTEVECCHIO-TRESTINA 1-0 Arezzo 31; Trestina 29; Bastia SCANDICCI-CASACASTALDA 0-6 27; Lanciotto 26; Pierantonio TODI-DERUTA 1-2 23; Flaminia 20; Todi 17.
AMITERNINA-ASTREA FIDENE-ANCONA ISERNIA-OLYMPIA AGNONESE MARINO-CELANO RECANATESE-JESINA SAMBENEDETTESE-MACERATESE SAN NICOLO'-SAN CESAREO TERMOLI-CIVITANOVESE VIS PESARO-RENATO CURI
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 3 marzo, ore 14.30: Casacastalda-Lanciotto (2-0); Deruta-Castel Rigone (1-4); Pianese-Fiesolecaldine (1-0); Pierantonio-Scandicci (0-2); Sansepolcro-Pontevecchio (1-2); Spoleto-Bastia (1-0); Sporting Terni-Todi (3-0); Trestina-Flaminia (2-3); Viterbese-Arezzo (3-2).
Domenica 3 marzo, ore 14.30: Ancona-Marino (1-1); Astrea-Isernia (1-2); Celano-Termoli (0-1); Civitanovese-Vis Pesaro (1-2); Jesina-Sambenedettese (2-3); Maceratese-Fidene (0-3); Olympia Agnonese-Recanatese (3-0); Renato Curi-San Nicolò (1-0); San Cesareo-Amiternina (2-0).
Domenica 3 marzo, ore 14.30: Budoni-Ostia Mare (2-2); Casertana-Arzachena (1-2); Civitavecchia-Porto Torres (1-1); Hyria Nola-Sora (0-2); Isola Liri-Selargius (1-3); Palestr na-Sarnese (1-2); Sant'Elia-Anziolavinio (0-3); Torre Neapolis-Lupa Frascati (1-1); Torres-Cynthia (1-2).
Domenica 3 marzo, ore 14.30: Battipagliese-Bisceglie (2-4); Foggia-Sant' Antonio Abate (0-0); Fortis Trani-Internapoli (2-1); Francavilla-Ctl Campania (0-0); Gladiator-Matera (1-0); Ischia-Brindisi (3-0); Monospolis-Nardò (0-1); Pomigl ano-Grottaglie (2-0); Taranto-Potenza (0-2).
Domenica 3 marzo, ore 14.30: Acireale-Ribera (1-2); Cosenza-Comprensorio Normanno (1-0); Licata-V bonese (2-1); Messina-Palazzolo (3-0); Nissa-Città di Messina (0-1); Noto-Agropoli (0-2); Pro Cavese-Gelbison (0-0); Ragusa-Comprensorio Montalto (1-3); Savo a-Sambiase (1-1).
1-1 1-0 2-2 0-1 1-1 2-2 2-4 2-1 0-1
2-2 0-0 1-1 2-2 2-0 1-0 1-2 1-2 5-3
0-3 0-1 0-0 0-0 0-0 2-1 1-1 0-3 0-1
2-1 1-0 0-1 0-0 1-0 1-0 0-0 0-0 4-1
Messina p. 55; Cosenza 53; Gelbison 42; Savoia 40; Città di Messina 38; Comprensorio Montalto e Licata 34; Ribera, Vibonese e Agropoli 33; Comprensorio Normanno 31; Pro Cavese e Ragusa 30; Sambiase 29; Palazzolo 27; Noto (-3) 23; Acireale 15; Nissa (-1) 8.
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
SECONDA DIVISIONE 24a GIORNATA girone A
La neve fa saltare 4 gare Il Venezia stende la Pro Savona in volo con Virdis Vince la neve, che fa saltare ben quattro partite: oltre a quelle in Romagna (lo stop di Forlì è arrivato sabato, ieri è saltato il derby di Bellaria), ne sono state rinviate anche due in Piemonte (quella di Casale e quella tutta piemontese di San Giusto Canavese, dove gioca il Valle d’Aosta). Attendiamo a breve le decisioni della Lega Pro i recuperi: l’unica sosta è quella di Pasqua, quindi si giocherà per forza durante la settimana. Tra le gare disputate, colpisce la sconfitta della Pro Patria sul campo di un Venezia che adesso è arrivato a un solo punto dai playoff (anche se i rivali più vicini hanno una gara in meno) e resta a -2 dal Bassano,
che ha vinto di misura contro un Rimini sempre più nei guai in piena zona retrocessione. La caduta della capolista Pro Patria comunque è stata resa indolore da quella del Castiglione, che ha perso in casa con il Fano e ha lasciato via libera al Savona per il secondo posto: decisivo per i liguri il gol numero 18 (il terzo su rigore) per il capocannoniere Virdis. L’altra vittoria esterna della giornata è stata quella del Mantova, che s’è rilanciato grazie a Stefano Franchi: dopo il gol della Giacomense, prima ha firmato il pareggio, poi s’è fatto parare un rigore, quindi ha firmato la doppietta della vittoria.
VENEZIA
2
PRO PATRIA
0
MARCATORI Bocalon al 13’, D’Appolonia al 48’ s.t. VENEZIA (4-3-1-2) Zandrini 6,5; Cabeccia 6,5, Miale 6, Battaglia 6, Bertolucci 6 (dal 49’ s.t. D’Elia s.v.); Marconi 6, Carloto 6,5, Maracchi 6; Lauria 6 (dal 40’ s.t. Tonelli s.v.); Godeas 6,5, Bocalon 7 (dal 27’ s.t. D’Appolonia 6,5). (Menegon, Campagna, Taddei, Cenetti). All. Sottili 6,5. PRO PATRIA (4-3-1-2) Sala 4,5; Bonfanti 6 (dal 38’ s.t. Artaria s.v.), Nossa 5,5, Polverini 5,5, Pantano 5,5; Bruccini 5,5, Vignali 6, Viviani 5,5 (dal 33’ s.t. Greco s.v.); Giannone 5,5 (dal 22’ s.t. Falomi 5,5); Serafini 5, Cozzolino 6,5. (Vavassori, Botturi, Andreoni, Giorno). All. Firicano 5,5. ARBITRO Merlino di Udine 5,5. NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di 7.562,72 euro. Ammoniti Battaglia, Bocalon, Cabeccia e Greco. Angoli 4-7. (m.d.l.)
girone B
Spavento Salernitana: tolta la milza a Iannarilli L’Aquila, una giornata ok Grave infortunio per Antony Iannarilli: dopo un violento scontro in avvio con Candiano, il portiere della Salernitana è stato trasportato all’ospedale di Lucca dove i medici gli hanno asportato la milza. Poi, nella ripresa, la capolista ha avuto un rigore a favore: Ginestra ha tirato alto, l’arbitro ha fatto ripetere per l’ingresso anticipato in area di diversi giocatori toscani, Ginestra ha segnato il secondo tiro ma Ghersini ha fatto ripetere ancora e il terzo tiro dell’attaccante è stato parato. E’ stata una giornata pro-L’Aquila: il Pontedera è stato bloccato in casa dal Teramo, andato a segno nel finale con Bucchi (fratello del più
noto Christian) e il Poggibonsi addirittura ha perso (sbagliando un rigore con Pera a 10’ dalla fine: parata di Feola) sul campo di un Chieti che così si rilancia per arrivare ai playoff. Invece L’Aquila, grazie a una micidiale partenza, ha segnato due gol e vinto a Foligno, arrivando a -2 dal secondo posto. Paolo Favaretto ha debuttato sulla panchina dell’Aprilia con un modesto pareggio con il fanalino Fondi. La Vigor Lamezia per la prima volta ha segnato 3 gol, firmando la nona sconfitta esterna di fila della Normanna. L’altro 0-0 tra Melfi e Martina infine è stato un pareggio in famiglia: i due Bitetto, gli allenatori, sono infatti cugini.
FOLIGNO
0
L’AQUILA
2
MARCATORI A. D'Amico all’8’, Infantino al 17’ p.t. FOLIGNO (4-2-3-1) Piacenti 6; Rampi 6,5, Cotroneo 6, Biondi 6, Verruschi 6; Gatti 6 (dal 19' s.t. Fondi 6), Menchinella 6,5; Fiordiani 5,5 (dal 14’ s.t. Fedeli 5,5), Vassallo 6 (dal 31’ s.t. Colombi 6), Gaeta 5,5; Balistreri 5,5. (Beni, Costanzo, Desole, Tozzi). All. Monaco 5,5. L'AQUILA (4-3-3) Leuci 6; Rapisarda 6,5, Pomante 6, Ingrosso 6,5, Gizzi 6; Carcione 6 (dal 37’ s.t. Agnello 5,5), Menicozzo 6,5, Iannini 7; Improta 7,5, Infantino 7 (dal 27’ s.t. Colussi 6), A. D'Amico 7 (dal 31’ s.t. Ripa 6). (Testa, Petta, Marcotullio, Cannoni). All. Ianni 7. ARBITRO Rossi di Rovigo 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti, Piacenti, Rampi, Cotroneo, Biondi, Gatti, Colombi, Menicozzo e A. D'Amico. Angoli 9-3. (r.d.m.)
SAVONA
1
CASTIGLIONE
1
BASSANO
1
GIACOMENSE
1
BORGO A BUGGIANO
0
PONTEDERA
1
CHIETI
1
APRILIA
1
MILAZZO
0
FANO
2
RIMINI
0
MANTOVA
2
SALERNITANA
0
TERAMO
1
POGGIBONSI
0
FONDI
1
MARCATORE Virdis su rigore al 21’ s.t. SAVONA (4-4-2) Aresti 6; Carta 6 (dal 19’ s.t. Sbravati 6), Sentinelli 7, Marconi 6, Taino 6; Mannoni 6,5, Gentile 7, Agazzi 6,5, Cattaneo 6 (dal 12’ s.t. Fantini 5,5); Scotto 5,5 (dal 31’ s.t. Antonelli 6), Virdis 6. (Gozzi, Belfiore, La Rosa, Bramati). All. Corda 7. MILAZZO (4-1-4-1) Tesoriero 6,5; Giusti 6,5, Maggio 6, Strumbo 6,5, Salustri 5; Migliore 6,5 (dal 12’ s.t. Compagno 6); Suriano 6, Urso 6, Simonetti 6,5, Mancini 6 (dal 25’ s.t. Grandi 6); Guerriero 6 (dal 41’ s.t. D’Amico s.v.). (Durantini, Buzzanca, Morina, Alongi). All. Marino 6,5. ARBITRO Morreale di Roma 7. NOTE spettatori 600 circa, incasso di 1.981 euro. Espulso Salustri al 20’ s.t.; ammoniti Migliore, Marconi, Cattaneo, Maggio, Sbravati e Grandi. Angoli 6-4. (r.f.)
MARCATORI Ferrari (C) al 18’ p.t.; Tonani (F) al 22’, Berretti (F) su rigore al 29’ s.t. CASTIGLIONE (3-5-2) Iali 6; Borghetti 6,5, Notari 5,5, Solini 5,5 (dal 34’ s.t. Varone 6); Marongiu 5, Faroni 5,5 (dal 31’ s.t. Maccabiti 6), Sandrini 5,5, Chiazzolino 5,5, Prevacini 6; Fabbro 6, Ferrari 6,5 (dal 16’ s.t. Mangili 5,5). (Bason, Cambareri, Brescianelli, Radrezza). All. Ciulli 6. FANO (4-3-1-2) Proietti Gaffi 5,5; Amaranti 6, Petti 6, Fantini 5,5, Merli Sala 5,5 (dal 20’ s.t. Muratori 6); Cazzola 6,5, Sevieri 6, D'Alessandro 6,5; Urso 6; Tonani 7 (dal 44’ s.t. Evangelisti s.v.), Berretti 6,5 (dal 34’ s.t. Colombaretti 6). (Tonelli, Tarantino, Trillini, Di Stefano). All. Gadda 6,5. ARBITRO Reni di Pistoia 5,5. NOTE spettatori 250 circa, incasso di quasi 700 euro. Espulsi Marongiu al 15’ s.t. e Fantini al 30’ s.t.; ammoniti Berretti, Faroni e Notari. Angoli 4-1. (d.c.)
2a DIVISIONE GIRONE A SQUADRE
PT
PARTITE RETI G V N P F S
PRO PATRIA
50 24 15 5 4 53 28
SAVONA
47 24 14 5 5 38 20
CASTIGLIONE
44 24 12 8 4 29 15
MARCATORE Mateos al 38’ p.t. BASSANO (4-3-1-2) Cano 6,5; Basso 6,5, Bertoli 6,5, Ghosheh 6,5, Bizzotto 6,5; Mateos 7, Correa 7, Conti 6 (dal 23’ s.t. Furlan 6,5); Ferretti 7 (dal 40' s.t. Zanella s.v.); Longobardi 7 (dal 15' s.t. Berrettoni 6), Zizzari 6,5. (Ambrosio, Barbieri, De Gasperi, Gasparello). All. Rastelli 6,5. RIMINI (5-3-2) Scotti 5,5; Palazzi 6, A. Brighi 6,5, Rosini 6,5, Vignati 5,5 (dal 3’ s.t. Maio 6), Ferrari 6; Spighi 6, Maita 6 (dal 21' s.t. Bianchi 6), Onescu 5; Taddei 5,5 (dal 30' s.t. Zagnini 6,5), Morga 5,5. (Semprini, Mandorlini, Baldazzi, Marras). All. Drudi 6,5 (D'Angelo squalificato). ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore 5,5. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Bertoli, Bizzotto, Zizzari, Vignati e Zagnini. Angoli 5-5. (v.p.)
RISULTATI BASSANO-RIMINI BELLARIA-SANTARCANGELO CASALE-MONZA CASTIGLIONE-FANO FORLI'-RENATE GIACOMENSE-MANTOVA SAVONA-MILAZZO VALLE D'AOSTA-ALESSANDRIA VENEZIA-PRO PATRIA
RENATE
41 23 13 2 8 45 30
BASSANO
40 24 11 7 6 31 22
ALESSANDRIA
39 23 11 6 6 36 21
PROSSIMO TURNO
FORLI' (-1)
38 23 11 6 6 43 21
DOMENICA 3 MARZO ore 14.30
VENEZIA
38 24 10 8 6 34 31
MANTOVA
34 24 9 7 8 36 40
MONZA (-6)
31 23 9 10 4 33 24
SANTARCANGELO 24 23 5 9 9 22 29 VALLE D'AOSTA (-1) 24 23 6 7 10 27 43 BELLARIA
23 23 5 8 10 24 33
1-0 rinviata rinviata 1-2 rinviata 1-2 1-0 rinviata 2-0
ALESSANDRIA-SAVONA BASSANO-GIACOMENSE MANTOVA-VENEZIA MILAZZO-BELLARIA MONZA-VALLE D'AOSTA PRO PATRIA-FORLI' RENATE-FANO RIMINI-CASALE SANTARCANGELO-CASTIGLIONE
(0-1) (1-0) (0-1) (1-3) (5-0) (2-2) (3-2) (2-2) (0-1)
GIACOMENSE
21 24 5 6 13 28 39
MARCATORI
RIMINI
20 24 3 11 10 21 28
FANO (-1)
20 24 5 6 13 27 47
CASALE (-5)
15 23 4 8 11 25 38
MILAZZO
9 24 0 9 15 16 59
18 RETI Virdis (3, Savona). 16 RETI Brighenti (4, Renate). 15 RETI Varricchio (3, Giacomense); Serafini (5, Pro Patria). 14 RETI Ferrari (3, Castiglione). 12 RETI Petrascu (5, Forlì); Del Sante (Mantova); Gasbarroni (4, Monza).
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
MARCATORI Capellupo (G) al 10’ p.t.; Franchi (M) al 19’ e al 29’ s.t. GIACOMENSE (4-4-1-1) Poluzzi 6 (dal 30’ p.t. De Marco 7); Calori 5,5, Buscaroli 5, Sirri 5,5, Fantoni 5,5; Lazzari 5,5 (dal 35’ s.t. Draghetti s.v.), Landi 7, Capellupo 7,5, Serlini 6 (dal 18’ s.t. Pandiani 5,5); Personè 6,5; Varricchio 5. (Paloni, M. Rossi, Ferrara, Nazzani). All. L. Rossi 5,5. MANTOVA (4-3-1-2) Bavena 5,5; Bertin 5,5, Girelli 5,5, Bini 5, Rubin 5; Spinale 7, Mattielig 6,5 (dal 30’ s.t. Pensalvini s.v.), Galassi 6; Spezzani 5 (dal 12’ s.t. De Respinis 6); Franchi 7 (dal 42’ s.t. Bersi s.v.), Pietribiasi 5. (Portesi, Carfora, Colonetti, Corso). All. Brucato 6,5. ARBITRO Bietolini di Firenze 5,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Pietribiasi, Capellupo e Sirri. Angoli 4-3. (e.m.)
REGOLAMENTO
Promosse in sei: due dopo i playoff Scendono in nove Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette in Prima divisione le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta e lo svolgimento è quello ormai tradizionale. RETROCESSIONI Scendono dirette in Serie D le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata e ritorno, con eventuali rigori) e chi perde retrocede.
BORGO A BUGGIANO (4-4-2) Tonti 8; Annoni 7 (dal 45’ s.t. Manganelli s.v.), Di Giusto 7, Settepassi 7, Rolando 7; Forte 6,5, Caciagli 7, Nolè 7,5, Candiano 6,5 (dal 33’ s.t. Santini 6); D’Antoni 7,5, Dimas 7 (dal 37’ s.t. Fioretti s.v.). (Gaffino Rossi, Lazzoni, Butini, Delporto). All. Masi 7. SALERNITANA (3-5-2) Iannarilli s.v. (dal 5’ p.t. Dazzi 6); Luciani 6,5, Molinari 6,5, Giubilato 6,5 (dal 40’ s.t. Cristiano Rossi s.v.); Montervino 6, Zampa 5,5, Perpetuini 7, Mancini 7, Piva 6; Ginestra 5 (dal 27’ s.t. Capua 6), Guazzo 6,5. (Lanni, Mounard, Vagenin, Topouzis). All. Perrone 6. ARBITRO Ghersini di Genova 5,5. NOTE spettatori 550 circa, incasso di quasi 5.000 euro. Espulso Zampa all’11’ s.t.; ammoniti Perpetuini, Giubilato e Rolando. Angoli 1-7. (l.s.)
MARCATORI Grassi (P) al 32’ p.t.; Bucchi (T) al 36’ s.t. PONTEDERA (3-5-2) Leone 6; Pezzi 6,5, Vettori 6,5, Capitanio 6,5; Ortolan 6,5, Di Noia 6 (dal 25’ s.t. Esposito 6), Caponi 6,5, Carfora 6,5, Regoli 6; Grassi 7, Arrighini 6 (dal 39’ s.t. Cherillo s.v.). (Lenzi, Barbetta, Caidi, Fedi, Gregorio). All. Indiani 6,5. TERAMO (4-3-2-1) Serraiocco 6,5; De Fabritiis 6,5, Ferrani 6, Speranza 6, Chovet 6; Valentini 6,5, Righini 6 (dal 25’ p.t. Novinic 6), Di Paolantonio 6 (dal 12’ s.t. Petrella 6); Foglia 6 (dal 30’ s.t. Olcese s.v.), Ambrosini 6,5; Bucchi 7. (Santi, Scipioni, Giannetti, Iazzetta). All. Cappellacci 6,5. ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta 5. NOTE spettatori 300 circa, incasso di 2.068 euro. Ammoniti Caponi, Novinic, Ambrosini e Olcese. Angoli 4-6. (s.l.)
PISA-VIAREGGIO
0-3
MARCATORI Giovinco su rigore al 22’, Martella al 24' p.t.; Giovinco al 45’ s.t. PISA (3-5-2) Pugliesi 5,5; Sbraga 5, Suagher 5,5, Sabato 5; Buscé 6, Fondi 5, Mingazzini 5,5, Favasuli 6 (dal 39' s.t. Gatto s.v.), A. Benedetti 5,5; Scappini 6,5, Tulli 5,5 (dal 26' s.t. Pedrelli 6). (Adornato, Lucarelli, Rozzio, Carini, Lenzini). All. Pane 5,5. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli 7,5; Crescenzi 6 (1' s.t. Conson 6), Fiale 6,5, Trocar 6,5; Pellegrini 7 (37' st. De Vena 6), Pizza 7, Maltese 6,5 (23' s.t. Sandrini 6), Calamai 7, Martella 7,5; Magnaghi 6, Giovinco 8. (Furlan, Guerra, Gemignani, L. Benedetti). All. Cuoghi 7,5. ARBITRO Bindoni di Venezia 6,5. NOTE spettatori 800 circa, incasso di quasi 4.000 euro. Espulso Sabato al 21’ p.t.; amm. Mingazzini, Crescenzi, Maltese, Conson, Suagher. Angoli 7-8.
ALESSIO CARLI PISA
Impresa del Viareggio, che ottiene una finale storica ribaltando il 3-1 per il Pisa dell' andata. Il gol che vale la qualificazione arriva al 90' ad opera di Giuseppe Giovinco, che disegna una punizione simile a quelle del fratello della Juventus. Le squadre si presentano con la miglior formazione possibile, ma i titolari di Pane non trovano la concentrazione, venendo sorpresi dai giovani avversari (età media 23 anni).
Pizza coglie il palo al 7', Tulli risponde con un tiro a girare respinto da Gazzoli, poi nel primo tempo è solo Viareggio: al 21’ palo di Giovinco, riprende Magnaghi e Sabato respinge con la mano sulla linea, espulsione e rigore di Giovinco. Passano 2’ Martella insacca con un tiro al volo. Nel secondo tempo il Pisa si riorganizza e sfiora il gol, ma Gazzoli è super su Scappini, mentre Fondi e Benedetti sprecano. Nel finale la prodezza di Giovinco e la festa dell’ex Stefano Cuoghi in uno stadio a lui molto caro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARCATORI Guidone (F) al 3’, Calderini (A) al 41’ s.t. APRILIA (4-3-1-2) Di Vincenzo 4,5; Cane 5,5, Diakite 5, Mariotti 6, Carta 6; Sassano 5,5, Amadio 5,5, Criaco 5,5 (dal 14’ s.t. Ferri Marini 6); Hanine 6 (dal 28’ s.t. Calderini 6,5); Gomes 5,5, Ferrari 6. (Caruso, Frigerio, Stankovic, Croce, Marfisi). All. Favaretto 5,5. FONDI (4-3-3) Cacchioli 5; Palumbo 6, Cirina 6, Cuomo 6, Naglieri 5,5; Rossini 6 (dal 23’ s.t. Tamasi 5,5), Giannusa 5,5, Romano 6; Paganini 5,5, Guidone 6,5, D’Anna 6 (dal 28’ s.t. Iovinella 5,5). (Gasparri, Pacini, Fedi, Prisco, Bezzicheri). All. Fratena 6. ARBITRO Spinelli di Terni 6. NOTE spettatori 350 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Hanine, Rossini, D’Anna, Carta, Cirina e Cuomo. Angoli 5-5. (f.g.)
VIGOR LAMEZIA
3
HINTERREGGIO
2
CAMPOBASSO
1
MELFI
0
NORMANNA
1
ARZANESE
0
GAVORRANO
0
MARTINA
0
MARCATORI Peluso (N) al 24’, Zampaglione (VL) al 41’ p.t.; Catanese (VL) al 18’ e al 20’ s.t. VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1) Forte 7; Rondinelli 6,5, Marchetti 6,5, Monopoli 5,5, Crialese 6; Giuffrida 6,5, Giacinti 5,5; Zampaglione 7 (dal 31’ s.t. Cerchia s.v.), Longoni 7,5 (dal 37’ s.t. Gattari s.v.), Catanese 7,5 (dal 45’ s.t. Cascione s.v.); De Luca 6. (Zelletta, Saccà, Mangiapane, Cirianni). All. Saladino 6,5 (Costantino squalificato). NORMANNA (4-2-3-1) Gragnaniello 6; Ricci 6, Panarelli 6, Castaldo 6, Avagliano 5,5; De Martino 6, Giglio 6 (dal 30’ s.t. Marano s.v.); Manco 5,5, Peluso 7,5, Gagliardi 6 (dal 1’ s.t. Polani 5,5); Gesuele 5,5. (Salese, Giordani, Campanella, Vanacore, Ercolano). All. Chiancone 6. ARBITRO Zappatore di Taranto 6,5. NOTE spettatori 600 circa, incasso di 1.850 euro. Espulso Giacinti al 28’ s.t.; amm. Longoni, Ricci, De Martino, Giglio e Gagliardi. Angoli 7-5. (f.c.)
MARCATORE Carbonaro al 24’ p.t. e al 48’ s.t. HINTERREGGIO (3-5-2) Mengoni 6,5; Ungaro 6,5, Franceschini 6,5 (dal 13’ s.t. Febbraio 5,5), Messina 6; Angelino 6, Vicari 6 (dal 1’ s.t. Khoris 6,5), Aliperta 6,5, Lavrendi 7, Marguglio 6; Carbonaro 7,5, Cruz 7 (dal 32’ s.t. Borghetto 6). (Maggio, Esperimento, Kras, Broso). All. Venuto 7. ARZANESE (3-4-3) Aprea 6; Caso 5,5, Riccio 6, Tommasini 5,5; Laezza 6, Maschio 5,5 (dal 31’ s.t. Gori 5,5), Tarascio 6, Improta 6 (dal 32’ s.t. Sandomenico 7); Elia 5, Fragiello 6,5, Mascolo 6 (dal 29’ s.t. Figliola 6). (Fiory, Albanese, Florio, Roghi). All. Rogazzo 6. ARBITRO Petroni di Roma 6,5. NOTE spettatori 300 circa, incasso di 987,22 euro. Espulso Elia al 38’ p.t.; ammoniti Elia, Marguglio, Franceschini, Angelino, Febbraio e Lavrendi. Angoli 4-5. (l.v.)
COPPA ITALIA: LA PRIMA SEMIFINALE LA SQUADRA DELL’EX CUOGHI ALL’ANDATA AVEVA PERSO 3-1 IN CASA
Viareggio, che impresa a Pisa!
MARCATORE Mungo al 35’ p.t. CHIETI (4-2-3-1) Feola 7; Bigoni 6, Pepe 6, Di Filippo 6, Gandelli 6; Vitone 6,5, Del Pinto 6,5; Rinaldi 6 (dal 31’ s.t. Rossi 6), Mungo 7,5 (dal 43’ s.t. Barbone s.v.), Alessandro 7 (dal 38’ s.t. Viscontini s.v.); De Sousa 6,5. (Cappa, Colantoni, Cardinali, Di Properzio). All. De Patre 7. POGGIBONSI (4-3-1-2) Menegatti 6; Bronchi 5,5 (dal 41’ s.t. Bianconi s.v.), Dierna 6, Salvatori 6, Roveredo 5,5 (dal 21’ s.t. Paparusso 6); Scicchitano 4, Passiglia 6, Giunchi 6 (dal 30’ s.t. Miniati 6); Ilari 6; Pera 5,5, Scardina 6. (Vernazza, Panariello, Perfetti, Cicali). All. Di Pisello 6 (Polidori squalificato). ARBITRO Rapuano di Rimini 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso nc. Espulsi Scicchitano al 7’ s.t. e il tecnico De Patre al 49’ s.t.; amm. Del Pinto, Rinaldi, Roveredo, Bronchi e Feola. Angoli 3-4. (g.let.)
L’ALTRA GARA
Mercoledì, 20.45 Si gioca l’andata di Lecce-Latina Il Viareggio è la prima finalista di Coppa Italia di Lega Pro. La sfidante uscirà dall’altra semifinale tra Lecce e Latina: la gara di andata sarà giocata nel Salento mercoledì sera con inizio alle ore 20.45, mentre il ritorno è in programma a Latina mercoledì 13 marzo con diretta su Rai Sport 1 (sempre alle 20.45). La finale sarà giocata il 10 e il 25 aprile (andata e ritorno).
MARCATORE Fella al 44’ p.t. CAMPOBASSO (4-4-2) Iuliano 7; Silvestri 6,5, Marino 7, Minadeo 7, Esposito 7; Fella 6,5 (dal 19’ s.t. Pascucci 6), Rais 6,5 (dall’11’ s.t. Boi 6), Di Vicino 6, D’Allocco 6,5; Bussi 6,5 (dal 40’ s.t. Petrassi s.v.), Maiella 6,5. (Cattenari, Grillo, Di Libero, Giannuzzi). All. Vullo 7. GAVORRANO (4-4-2) Addario 6; Mazzanti 6, Fatticcioni 7, Alderotti s.v. (dal 18’ p.t. Ropolo 6,5), Romiti 6; Nicoletti 6,5, Zane 6,5, Della Latta 7 (dal 16’ s.t. Moscati 6), Carraro 7; Nocciolini 5,5, Fiore 5,5 (dal 16’ s.t. Rosati 6). (Lanzano, Papi, Caira, Meacci). All. Buso 6,5. ARBITRO Soricaro di Barletta 7. NOTE spettatori 400 circa, incasso di quasi 3.800 euro. Espulsi Callai dalla panchina al 43’ s.t. e Mazzanti al 47’ s.t.; ammoniti Fella, Mazzanti, Alderotti e Rosati. Angoli 4-3. (a.d.l.)
MELFI (3-4-1-2) Scuffia 6; Porcaro 6, Dermaku 6, Gennari 6; Benci 6 (dal 37’ s.t. D’Angelo s.v.), Muratore 5,5, Suarino 6, Spirito 5,5; Orlando 5,5 (dal 17’ s.t. Conte 5,5); Simeri 5,5 (dal 37’ s.t. Improta s.v.), Croce 6. (Volturo, Sgambato, Gatto, Cuomo). All. L. Bitetto 6. MARTINA (4-4-2) Perina 6,5; Dispoto 6, Gambuzzo 5,5, Filosa 6, Tundo 6; Mangiacasale 5,5, Marsili 5,5, Scarsella 5,5, Petrilli 6; Ancora 5,5 (dal 21’ s.t. Anaclerio 5,5), Gambino 5,5. (Modesti, Di Dio, Bagaglini, De Lucia, Memolla, Provenzano). All. F. Bitetto 6. ARBITRO Verdenelli di Foligno 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Espulso Marsili al 32’ s.t.; ammoniti Filosa, Muratore, Porcaro e Suarino. Angoli 3-4. (g.t.)
2a DIVISIONE GIRONE B
RISULTATI
SQUADRE
PT
SALERNITANA
54 24 16 6 2 44 21
PONTEDERA
46 24 13 7 4 33 19
L'AQUILA
44 24 12 8 4 37 25
APRILIA-FONDI BORGO A BUGGIANO-SALERNITANA CAMPOBASSO-GAVORRANO CHIETI-POGGIBONSI FOLIGNO-L'AQUILA HINTERREGGIO-ARZANESE MELFI-MARTINA PONTEDERA-TERAMO VIGOR LAMEZIA-NORMANNA
PARTITE RETI G V N P F S
POGGIBONSI
41 24 12 5 7 33 23
APRILIA
36 24 10 6 8 30 25
TERAMO
36 24 10 6 8 28 24
PROSSIMO TURNO
CHIETI (-1)
36 24 11 4 9 29 27
DOMENICA 3 MARZO ore 14.30
MARTINA
33 24 8 9 7 22 26
ARZANESE
31 24 8 7 9 29 32
BORGO A BUGGIANO 30 24 7 9 8 31 30 VIGOR LAMEZIA 30 24 6 12 6 16 16 HINTERREGGIO
30 24 8 6 10 22 24
ARZANESE-BORGO A BUGGIANO FONDI-MARTINA GAVORRANO-CHIETI L'AQUILA-CAMPOBASSO NORMANNA-MELFI POGGIBONSI-PONTEDERA SALERNITANA-HINTERREGGIO TERAMO-APRILIA VIGOR LAMEZIA-FOLIGNO
1-1 0-0 1-0 1-0 0-2 2-0 0-0 1-1 3-1
(0-3) (4-2) (3-1) (0-0) (0-0) (0-0) (2-0) (0-3) (1-1)
GAVORRANO
29 24 7 8 9 30 30
MELFI
26 24 5 11 8 17 20
MARCATORI
FOLIGNO
26 24 6 8 10 23 32
19 RETI Grassi (5, Pontedera). 14 RETI Pera (8, Poggibonsi). 13 RETI Guazzo (1, Salernitana). 12 RETI De Sousa (3, Chieti); Ginestra (2, Salernitana). 11 RETI Ferrari (4, Aprilia); Arrighini (Pontedera).
CAMPOBASSO (-2) 25 24 7 6 11 25 32 NORMANNA
15 24 3 6 15 20 41
FONDI
13 24 3 4 17 21 43
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SUPERBIKE GP AUSTRALIA
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
L’ITALIANO DELLA BMW
«Carlos è stato soccorso male» (p.g.) «Checa è attento, non so cosa gli sia successo: sarà stato un guasto, un errore. Ho sentito un colpo sul posteriore e
sono volato picchiando la spalla che già mi faceva male». Negli attimi successivi alla caduta, il pensiero di Melandri è stato per il rivale a terra privo di sensi: «Aveva gli occhi sbarrati ma respirava. Mi sono arrabbiato perché l’hanno messo in barella con la procedura sbagliata» ALEX PHOTO
L’Aprilia è già padrona Guintoli-Laverty, staffetta vincente Un trionfo a testa per i due. Tripletta di Noale con Fabrizio in gara-1. Checa abbatte Melandri
4
MONDIALE SYKES 4O
Questa la classifica del Mondiale dopo la prima delle 15 tappe 2013.
S
PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)
I RISULTATI
Marco si consola con il terzo posto nella 2a manche
L’Aprilia vince anche senza Max Biaggi, anzi di più. Gli eredi Sylvian Guintoli ed Eugene Laverty hanno dominato l’apertura Superbike con uno spettacolare botta e risposta che li ha proiettati a braccetto al comando del Mondiale con gli stessi 45 punti incamerati dal predecessore un anno fa. Con la trentesima vittoria (l’ottava doppietta) l’Aprilia è già padrona tra i Costruttori. «Che cosa avrebbe combinato Max con un’Aprilia così?», si è chiesto Biaggi già sulla via di casa. Ritirarsi da campioni è affascinante ma lascia un mare di rimpianti: venti settimane dopo la festa del sesto Mondiale però è stato bravo anche col microfono.
Così nel GP d’Australia, 1˚ round della Superbike a Phillip Island (4.445 m). Gara-1: 1. Guintoli (Fra Aprilia) in 33’47"109; 2. Laverty (Irl Aprilia) a 1"352; 3. Fabrizio (Ita Aprilia) a 1"359; 4. Davies (GB Bmw) a 5"702; 5. Sykes (GB Kawasaki) a 5"753. Gara-2: 1. Laverty in 33’45"938; 2. Guintoli a 0"418; 3. Melandri (Ita Bmw) a 1"382; 4. Fabrizio a 2"282; 5. Sykes a 11"545; 6. Giugliano (Ita Aprilia) a 12"508. Supersport: 1. Sofuoglu (Tur Kawasaki) in 23’32"480.
ria, è stato elitrasportato all’Alfred Hospital di Melbourne dove la Tac e altri controlli hanno dato esito negativo. Se tutto va bene, oggi verrà dimesso. All’arrivo in Australia, due settimane fa, l’iridato 2011 aveva accusato un blocco intestinale, restando due giorni ricoverato. Era rientrato nei test di martedì, realizzando a sorpresa il giro veloce. Ma venerdì, nelle prime libere, era volato di nuovo («La peggiore caduta della mia carriera»), finendo per essere investito dalla moto con contusioni alla testa ed al piede destro. Checa era partito per puntare alla prima vittoria «ma la Ducati non è ancora pronta, Carlos è caduto per recuperare in frenata quanto perdeva sul dritto», è stato l’amaro commento di Francesco Batta, patron della squadra. Divario L’errore di Checa ha ro-
Trio Sul tracciato australiano
la chiave era non mandare arrosto le gomme e la perizia della squadra italiana (51 Mondiali vinti) ha messo le ali ai due ex comprimari. Guintoli, 30enne francese, ha centrato la prima vittoria sull’asciutto, la quarta in carriera. Laverty, battuto 5-1 da Biaggi, ha rischiato la capitolazione ma si è preso la rivincita, avventandosi sul compagno con un finale senza complimenti. Sembra sbocciata una veemente rivalità «ma per Aprilia è meglio così, il duello in famiglia ci farà andare fortissimo», assicura Guinto-
li. Sul podio tutto RSV4, come al Nürburgring 2012 con Biaggi-Laverty-Davies, si è accomodato anche il privato Michel Fabrizio arrivato in scia agli ufficiali nonostante la pessima partenza. Nella seconda sfida il 28enne romano si è toccato con Melandri a tre curve dal traguardo, finendo quarto: «Errore mio, in quel punto non potevo pretendere di superare un ex vicecampione della MotoGP». Kappao L’odissea australiana di Carlos Checa è finita co-
S Podio girevole Guintoli, 31 anni, e Laverty, 26, si scambiano la posizione tra Gara 1 e Gara 2. Terzi Fabrizio, 28, nella 1a manche e Melandri, 30, nella 2a ANSA
m’era cominciata: in un letto d’ospedale. La Superpole record al debutto con la 1199 Panigale sembrava il prologo del derby italiano ma a metà gara, quando era in quarta posizione, incollato al gruppo di testa, lo spagnolo ha sbagliato la frenata più violenta travolgendo l’incolpevole Melandri. Nella terribile carambola il ducatista, 40 anni, ha subìto un forte trauma cranico restando oltre venti secondi esanime a terra. È arrivato al centro medico ancora con il casco in testa, poi ripresi i sensi ma non la memo-
vinato il bilancio di Melandri che comincia l’attacco al Mondiale con 29 punti di ritardo dalla vetta e la spalla destra da operare per la seconda volta (l’intervento è in programma mercoledi, sarà effettuato dal professor Giuseppe Porcellini: «Preferisco arrivare ad Aragon al 70% che soffrire l’intera stagione», dice Marco). Il terzo posto finale è stato un palliativo, la Bmw era convinta di essere a posto, invece l’Aprilia ha preso i tedeschi in contropiede con un gran motore e l’assetto perfetto. Ma è solo l’inizio.
Piloti 1. Laverty 45 punti 2. Guintoli 45 3. Fabrizio 29 4. Sykes 22 5. Melandri 16 6. Rea 16 7. Haslam 15 8. Cluzel 14 9. Camier 14 10. Davies 13 12. Giugliano 10 15. Clementi 4 18. Sandi 2
le Pagelle di p.g.
REA INCOLORE HONDA NERA LAVERTY 8 Ha sprecato la prima cartuccia per errore di strategia, poi ha rimediato vincendo di forza con il missile Aprilia (voto 10). GUINTOLI 8 Poteva affondare il compagno ma nel secondo finale ha tirato i remi in barca. Occasione sprecata. FABRIZIO 6,5 La brutta partenza è costata la vittoria, nella rivincita ha attaccato Melandri nel posto sbagliato. SYKES 5,5 Con il braccio sinistro incrinato nei test (dopo 5 giri...) non è mai stato protagonista. J. REA 5 È la punta Honda ma l’inizio è stato incolore. Il gran capo Shuhei Nakamoto non si è divertito. CHECA 4 Superlativo in qualifica, ma un errore così a metà gara era da evitare.
S Costruttori 1. Aprilia 50 2. Bmw 29 3. Kawasaki 22 4. Honda 17 5. Suzuki 16 6. Ducati 11
S Prossima gara 14 aprile Aragon
Tom Sykes, 27 anni ALEX PHOTO
SUPERCROSS
Prima gioia 2013 per Stewart (m.z.) Prima vittoria stagionale per James Stewart: si è aggiudicato l’8a prova del Supercross Usa davanti a 70.000 spettatori ad Atlanta. Il pilota Suzuki ha preceduto Ryan Villopoto (Kawasaki) e Davi Millsaps (Suzuki), leader del campionato con 22 punti di vantaggio su Villopoto.
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NASCAR SUL PODIO ANCHE EARNHARDT JR. E MARTIN. UNA VENTINA GLI SPETTATORI IN OSPEDALE PER IL BOTTO NELLA NATIONWIDE
Johnson, festa a Daytona 500 Fuori pericolo i feriti di sabato
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Si è corso regolarmente malgrado il dramma della vigilia. Ottava la Patrick 1-2 La macchina di Kyle Larson decolla e sfonda le barriere, ferendo decine di spettatori 3 Jimmie Johnson, vincitore della 500 Miglia 4 Un pit stop di Danica Patrick AP-REUTERS-AFP
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PAOLO IANIERI
Ha sognato l’impresa fino a un giro dalla fine, Danica Patrick, prima donna a partire dalla pole position alla 500 Miglia di Daytona, «the Great American race» che apre la stagione Nascar. Ma dopo avere iniziato l’ultimo giro dell’ovale al 3o posto, la Patrick, che al 90o giro ha anche condotto la corsa, è scivolata fino all’8ª posizione finale. Ha vinto Jimmie Johnson, al secondo successo a Daytona, precedendo Dale Earnhardt Junior e Mark Martin, in una corsa che ha visto uscire di scena dopo soli 33
giri Juan Pablo Montoya, centrato da Tony Stewart. Diverse le carambole che hanno caratterizzato la corsa, ma nulla di paragonabile rispetto al terribile incidente che sabato aveva chiuso la 300 Miglia Nationwide, quando all’ultima curva Regan Smith, che era al comando, è andato in testacoda. Nei vari scontri, l’auto di Kyle Larson ha perso la parte anteriore, che ha sfondato le reti colpendo gli spettatori. Una ventina i coinvolti, due dei quali in un primo momento erano stati dati in condizioni critiche: fortunatamente ieri la situazione è migliorata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CICLISMO
in bianco
MONDIALI PISTA
Americana: Ciccone e Bertazzo sono quarti
NEVE SU QWAREMONT E LUNGOLAGO DI LUGANO: CANCELLATE DUE CORSE
ITAL-JET QUI BELGIO
A Kuurne servivano gli sci... Due immagini dal Belgio, dove ieri è saltata la Kuurne-Bruxelles-Kuurne: in alto, è imbiancato il Vecchio Qwaremont, uno degli storici Muri del Fiandre (AFP); sopra, viene portata via una bici dalla zona di partenza. L’ultima volta che la classica belga era stata annullata per il maltempo? Esattamente 20 anni fa, nel 1993 BETTINI
Va a Chicchi il «derby» con Guardini: «Me la godo» In Malesia Il toscano, 32 anni, batte il veronese, 23, che ha sostituito alla Vini Fantini. In volata 1.600 watt di potenza CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta
Basso slitta alla Parigi-Nizza
L’espressione «frecce tricolori» probabilmente non vale un premio all’originalità, ma comunque rende l’idea. Primo Francesco Chicchi, secondo Andrea Guardini: Kapar, traguardo della quarta tappa del Tour de Langkawi in Malesia, ci ha regalato una festa italiana e anche una storia da raccontare.
Ivan Basso, 35 anni, risale sul bus della Cannondale a Lugano: per il varesino sarebbe stato il debutto. In settimana lavorerà a Montichiari e proverà delle tappe del Giro: in gruppo alla Parigi-Nizza, che scatta domenica BETTINI
Sfida Sì: perché se già nelle prime ore di questa mattina il traguardo in salita di Genting Hi-
QUI SVIZZERA
ghlands ci avrà detto di più sulla tenuta del cinese Wang, sorprendente leader, la volata di ieri merita uno sguardo non superficiale. Andrea Guardini resta ancora a secco, mentre nelle ultime due edizioni in Malesia aveva sbancato (11 centri in tutto). Lo aveva fatto sempre alle «dipendenze» di Luca Scinto, che ha scelto di lasciare per accettare la sfida del World Tour con l’Astana. E con chi lo ha sostituito il d.s. alla Vini Fantini? Proprio con Francesco Chicchi, che ha meno ciclismo davanti (32 anni contro i 23 di Guardini) ma
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IRIDATO UNDER 23
La volata vincente di Francesco Chicchi (maglia gialla) su Andrea Guardini. Lucchese, 32 anni, Chicchi è stato iridato under 23 a Zolder 2002. Da pro’, 27 successi (1 tappa alla Tirreno); 2˚ alla ParigiTours ’07 BETTINI
ha sottoscritto la scommessa e ieri ha vinto il «derby». «Ci tenevo e me la godo», ha detto Chicchi, 27 centri in carriera, che punta forte anche sulla prima volata della Tirreno-Adriatico e su quella del Giro d’Italia di Napoli, con in palio la prima maglia rosa. Ieri ha espresso 1.600 watt di potenza in volata (il suo massimo è 1.700). «Sì, voglio che sia l’inizio di una lunga serie. Anche perché ho davvero lavorato tantissimo in inverno». Meteo Già, a proposito di inver-
no: quello europeo non è ancora finito. In Malesia può piovere copiosamente, ma le temperature di questi tempi sono costantemente sopra i 20 gradi (le minime) e i «problemi» delle nostre latitudini sembrano lontani: ieri si è corso solo in Spagna (vittoria di Renshaw, 3˚ il nostro Lasca) mentre neve e freddo hanno portato all’annullamento del Gp Lugano (rimandando il debutto 2013 di Basso, Moser, Scarponi) e della Kuurne-Bruxelles-Kuurne in Belgio. Decisione dolorose ma dettate dal buon senso, condivise da squadre e corridori. Non sempre lo spettacolo può continuare a tutti i costi, e di sicuro non sulla pelle degli atleti: giusto così.
MINSK (Bielorussia) — L’Italia chiude i Mondiali del nuovo corso con un quarto posto agrodolce. Dopo il bronzo nella corsa a punti di Giorgia Bronzini, non riesce l’impresa ad Angelo Ciccone e Liam Bertazzo, l’inedita coppia schierata nell’Americana e in corsa per il podio sino a pochi giri dalla fine. Ciccone, un veterano, prende per mano il padovano, 21 anni, al debutto iridato. Duecento giri in apnea. Incertezza per quasi tutta la gara, i nostri vincono il terzo sprint e annusano la medaglia. Ma appena Spagna, Germania e Francia (poi d’oro) vanno all'attacco, non hanno le gambe per rispondere da soli. E quando ai 19 il terzetto di testa agguanta il giro di vantaggio, si rendono conto che il secondo posto virtuale difficilmente diventerà una medaglia reale. 15 ANNI FA... Resta la soddisfazione di una gara caparbia (mai così bene dal Mondiale di Bordeaux 1998: argento Martinello Collinelli), che regala all’Italia il miglior risultato al maschile per un bilancio complessivo donne comprese che non può non tener conto della giovane età di gran parte della squadra e dell’assenza di Elia Viviani, sulla carta in grado di infilarsi al collo tre medaglie (scratch, corsa a punti e americana) in una rassegna un po’ depotenziata dal cambio generazionale post olimpico. Ma, sin da inizio stagione, il veronese è stato dirottato dal club verso l’attività su strada, con evidente rammarico del c.t. Marco Villa. La nota lieta è la conferma dei progressi del quartetto dell’inseguimento su tempi che fino a qualche anno fa ci si sognava. E idem al femminile (risultati su Gazzetta.it). Paolo Marabini © RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’INCHIESTA IMMAGINI INEDITE AGGIUNGONO ALTRI INTERROGATIVI SULLA MORTE DEL C.T. NEL RALLY DI LARCIANO 2010
Ballerini, foto prima dell’urto Il collare Hans era fuori posto? Le cinture di sicurezza che dovevano fissare il dispositivo sembrano finite sotto LUIGI PERNA
Erano foto rimaste inedite. Spuntano tre anni dopo, aggiungendo altri interrogativi alla morte di Franco Ballerini. Sono le ultime immagini in vita del c.t. azzurro di ciclismo, mentre affronta il Rally di Larciano sulla Renault Clio R3 guidata da Alessandro Ciardi. Era il 7 febbraio 2010 e quella gara durò solo 4 chilometri e 770 metri per il gentleman driver pistoiese e per l’ospite speciale che lo affiancava come navigatore. Le foto in azione, scattate pochi istanti prima dello schianto mortale contro il muretto di una villa, danno l’impressione che il collare Hans del casco di Ballerini in quel momento fosse in posizione non corretta. Basta ingrandirle e fare caso ai dettagli. Il dispositivo di ritenuta della testa (di colore nero) si intrave-
ECCO COME VA USATO
vavita» in molti incidenti gravi. Quello che invece si è detto poco è che lo stesso dispositivo, se c’è uno sbaglio nell’uso, può diventare un boomerang mortale. Specie sulle auto da rally, dove le cinture (al contrario delle F.1) sono più lunghe e fissate in fondo all’abitacolo, per cui in teoria possono scivolare più facilmente dalla loro posizione, soprattutto in presenza di scuotimenti del corpo. Nel caso di Ballerini potrebbe essere successo proprio questo. Le cinture potrebbero essersi allentate, perché non strette a sufficienza, scivolando sotto l’Hans. È un dubbio, non una certezza. Interrogato Il pilota Ciardi, in
Franco Ballerini prima dello schianto: nel tondo, il collare Hans
de sopra alle cinture di sicurezza (di colore blu), anziché al di sotto come prevede l’utilizzo. Non sarebbe stato dunque bloccato sulle spalle. E questo potrebbe spiegare perché non assolse al suo compito, trasformandosi in un’arma letale che
DISEGNI: FIA
gli fratturò la base cranica. Confronto Sembra confermarlo il confronto, nelle stesse immagini, con l’imbragatura di Ciardi. Nel caso del pilota, che nell’urto frontale a 75 all’ora riportò solo la frattura del baci-
GAZZETTA DELLO SPORT
no, le cinture blu passano sopra ai supporti dell’Hans, in posizione corretta. Con risultati opposti. D’altra parte, nessuno dubita dell’efficacia del sistema, nato per evitare i colpi di frusta e utilizzato da anni in pista e nei rally, con effetti «sal-
un primo tempo indagato dalla Procura di Pistoia, fu interrogato dal magistrato Luigi Boccia, affermando: «La mattina dell’incidente mi sembra di ricordare che Ballerini avesse allacciato correttamente e con assoluta calma il dispositivo e così anche le cinture, secondo quello che riteniamo essere la giusta tensione. Come sempre era presente un commissario di gara che controllava che i dispositivi di sicurezza obbliga-
tori fossero presenti e allacciati. Non controllava il corretto utilizzo, nel senso che non controllava per esempio la tensione delle cinture». Di certo era la prima volta che Ballerini indossava l’Hans, diventato obbligatorio in tutte le gare nazionali dall’1 gennaio 2010. Sul corpo di Ballerini, come risultò dall’autopsia, c’erano segni di escoriazioni sulle scapole: un indizio che le cinture potessero essere allentate. L’inchiesta penale intanto è giunta alla chiusura delle indagini e ora il gup dovrà decidere sul rinvio a giudizio di 8 persone, tra cui i componenti dell’Esecutivo dell’Aci-Csai (Bruno Longoni, Mario Colelli, Adriano Baso, Innocenzo De Santis, Raffaele Giammaria, Oronzo Pezzolla) e il presidente Angelo Sticchi Damiani, indagati per omicidio colposo. Secondo l’accusa, deliberarono l’entrata in vigore obbligatoria dell’Hans «in assenza di una norma tecnica che definisca come doveva essere installato sulle vetture e impiegato dai concorrenti; senza verificare la compatibilità con le vetture da rally; senza un’adeguata informazione per gli utilizzatori sul corretto utilizzo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
BASKET SERIE A: LA 5ª GIORNATA DI RITORNO CANTÙ VARESE
l’Analisi di PAOLO BARTEZZAGHI
Solita Milano La crisi non finisce mai Sassari raggiunge Varese in testa alla classifica, Siena è lì dietro, Cantù aggancia Roma. Ma Milano riesce a oscurare le altre perdendo di 18 punti a Reggio Emilia. Perché più della sconfitta, sconcerta il modo. Così l’ennesima legnata riapre per l’ennesima volta il capitolo delle analisi e delle riflessioni. Gli errori nella costruzione del gruppo sono stati già ammessi. Le correzioni in corsa hanno prodotto 5 vittorie consecutive, tre delle quali contro squadre in difficoltà. Ma nelle ultime partite, Marques Green sembra Omar Cook un po’ più basso. Leon Radosevic non dà molto di più di Richard Hendrix che mercoledì scorso in Eurocup ha segnato 20 punti con 10 rimbalzi nella Lokomotiv Kuban. La squadra gioca male e non ha sicurezze. Settimana scorsa Sergio Scariolo ha detto che «il problema è la negatività che ci circonda». Difficile trovare positività perdendo così a Reggio Emilia. L’impressione è che il tecnico sia un uomo solo ancora al comando. Da quello che si vede in campo, la squadra lo segue poco. La società lo supporta ma s’interroga. La sua posizione in panchina resta salda fino a fine stagione a meno di rovinosi crolli. Ma solo la vittoria dello scudetto potrebbe confermarlo. Domenica c’è Siena.
Gazzetta.it LE IMMAGINI DELLA GIORNATA DI SERIE A E TUTTA LA NBA Da stamattina le sintesi delle partite della giornata di serie A con le migliori giocate. Per la Nba, le partite ogni notte in tempo reale e la mattina le immagini, con commento in italiano, delle due principali partite e le Top 10.
RISULTATI
67 60
TRENKWALDER REGGIO E.-EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 79-61 MONTEPASCHI SIENA-ANGELICO BIELLA
98-75
(12-15, 30-24; 50-44)
UMANA VENEZIA-ENEL BRINDISI
76-68
FOXTOWN CANTÙ: Tabu 6 (3/7, 0/3), Aradori 20 (5/9, 1/1), Brooks 8 (4/7), Leunen 4 (0/1, 1/4), Tyus 7 (3/5); Anderson 5 (2/9, 0/1), Mazzarino 3 (1/3 da 3), Cusin 10 (4/5), Mancinelli 4 (2/3, 0/1). N.e.: Abass, Scekic, Casella. All.: Molin.
CASERTA-ACEA ROMA
64-66
B. SARDEGNA SASSARI-SCAVOLINI B. MARCHE PESARO 87-76 SAIE3 BOLOGNA-SIDIGAS AVELLINO
CIMBERIO VARESE: Green 12 (3/9, 1/5), Banks 7 (2/6, 1/3), Ere 10 (2/8, 2/6), Sakota (0/1, 0/2), Dunston 16 (4/10); Rush (0/1), Talts 4 (2/3, 0/2), De Nicolao 2 (1/3, 0/1), Polonara 9 (2/6, 1/2). N.e.: Balanzoni, Bertoglio, Cerella. All.: Vitucci.
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI DESIO
PESARO K.O. L’USA: 28 PUNTI, 11 RIMBALZI, 8 ASSIST
67-60
PT 32
G 20
V 16
P 4
BANCO DI SARDEGNA SASSARI
32
20
16
4
MONTEPASCHI SIENA
28
20
14
6
FOXTOWN CANTÙ
26
20
13
7
ACEA ROMA
26
20
13
7
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO
24
20
12
8
UMANA VENEZIA TRENKWALDER REGGIO E. ENEL BRINDISI CASERTA
22 22 20 16
20 20 20 20
11 11 10 8
9 9 10 12
VANOLI CREMONA
16
20
8
12
SAIE3 BOLOGNA
14
19
7
12
MONTEGRANARO
12
20
6
14
SCAVOLINI B. MARCHE PESARO
10
20
5
15
SIDIGAS AVELLINO
10
19
5
14
ANGELICO BIELLA
8
20
4
16
SQUADRE CIMBERIO VARESE
NOTE - T.l.: Can 12/26, Var 13/15. Rimb.: Can 46 (Tyus 11), Var 39 (Dunston 10). Ass.: Can 8 (tre con 2), Var 10 (Green 3). Prog.: 5’ 8-6, 15’ 19-20, 25’ 36-34, 35’ 50-50. Tec.: Vitucci 19’15" (28-24). Spett.: 5135 per 63 mila euro.
Aradori Fortunatamente per Cantù, Pietro Aradori ha dato solidità tecnica e mentale («Abbiamo chiesto a Pietro di assumere anche leadership, di aiutare anche le prestazioni dei compagni cosa che non è nel suo Dna. Sta rispondendo» dice il coach), Alex Tyus quella fisica. Sono loro, col Brooks del primo tempo e un Cusin molto produttivo (10 punti, 6 rimbalzi in 13’), la chiave di un successo che fa raggiungere la Cimberio in vetta alla classifica da Sassari ma, soprattutto, mostra ancora una volta i suoi limiti in un gioco di contatti. «Siamo stati un po’ intimoriti — dice Frank Vitucci — dobbiamo imparare, non possiamo farci schiacciare sotto canestro da squadre fisicamente superiori in ogni ruolo come Cantù. Dobbiamo essere più aggressivi, più efficaci
89-87
FOXTOWN CANTÙ-CIMBERIO VARESE
CLASSIFICA
ARBITRI: Lamonica, Filippini, Bartoli.
Lele Molin guida Cantù alla vittoria nel derby, Andrea Trinchieri ha la proibizione di uscire di casa: polmonite, ultimo atto di settimane difficili. «Dovevamo vincere per noi stessi, poi se davanti c’è Varese, con quello che la sfida significa, la soddisfazione è maggiore — dice Molin, un lusso da vice allenatore —. Non posso dire che abbiamo offerto una pallacanestro spettacolare, ma siamo riusciti a conseguire quello di cui necessitavamo maggiormente. Parlavo coi ragazzi in doccia, raccontavano della consapevolezza di come ogni pallone oggi fosse pesantissimo. Abbiamo sbagliato 14 liberi, 5 o 6 appoggi facili al tabellone: quando le cose non vanno bene pensi: "Sto facendo la cosa giusta?", non sei deciso».
RINVIATA
VANOLI CREMONA-MONTEGRANARO
PROSSIMO TURNO Domenica 3/3/2013, 18.15 CIMBERIO VARESE-CASERTA (ore 12) ANGELICO BIELLA-SAIE3 BOLOGNA MONTEGRANARO-UMANA VENEZIA SCAVOLINI B. MARCHE PESARO-TRENKWALDER R.EMILIA SIDIGAS AVELLINO-CANTÙ ACEA ROMA-VANOLI CREMONA ENEL BRINDISI-BANCO DI SARDEGNA SASSARI EA7 EMPORIO ARMANI MILANO-MONTEPASCHI SIENA (20)
Pietro Aradori, 24 anni, 1.94, 12.9 punti a partita in 23.7 minuti di media CIAMILLO
Aradori ferma Varese Cantù vince il derby Pietro fa il leader, Tyus domina col fisico. Trinchieri a casa con la polmonite. Vitucci: «Siamo stati un po’ intimoriti» Migliori
h 7.5 ARADORI Il più continuo dei suoi, in difesa marca Green, in attacco subisce 10 falli e li capitalizza con 7/10 ai liberi, nei momenti difficili Cantù va da lui.
h7
DUNSTON E TYUS I due grandi saltatori sono il migliore di Varese, anche tirando male (4 su 10) e la presenza in area che decide la gara: 3 stoppate per il lungo di Cantù.
prima. Più andremo verso i playoff, più la fisicità si alzerà. Noi siamo i primi, ma non i migliori, dobbiamo ricordarcelo. La partita? Le statistiche dicono tutto: 5/21 da 3, 2 recuperi... Cifre troppo povere per vincere. Alcuni ragazzi devono ritrovare la fiducia nel loro gioco». Zona L’impatto fisico dei cantu-
rini è da playoff, con Aradori su Green. Ma appena si vede Dunston, Varese sorpassa. Cantù allora passa a zona 2-3 («Non l’abbiamo quasi mai fatta, sperimentarla in partita è stato il rischio della scelta» dice Molin). I lunghi Cimberio vengono isolati e la risposta sono solo tiri da tre che non entrano
CAMPANI IN EMERGENZA DECIDE UN 15-0
(1/10). Aradori e Brooks firmano un 7-0 che in gare così povere fa la differenza (28-22) e Cantù, nonostante il 3/13 ai liberi, tocca a inizio ripresa il +10 (34-24). Ere si sblocca, 10-2 Varese che fa tornare Cantù a uomo. Finalmente libero, Dunston pareggia (36-36 al 26’). Cantù riprende in mano la gara, con un 7-0 firmato dal suo trio azzurro, ma sta a secco nei 5’10" iniziali dell’ultimo quarto. Bastano due canestri alla Cimberio per pareggiare ancora. Gli unici tre punti di Leunen aprono un nuovo 7-0 canturino, corroborato da Tyus e Aradori. Tabu si presenta prima che la gara finisca. E’ ancora in tempo per vincere.
Peggiori
i 5.5 TABU Due giocate chiave nell’allungo decisivo che salvano la sua gara: per il resto, partita dai contenuti modesti, forzature e 4 palle perse.
i 4.5 SAKOTA
Il meno pervenuto dei tanti insufficienti varesini. Gli tolgono il tiro e non riesce a fare altro. Quattro falli e 2 palle perse in 12 minuti e mezzo
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VANOLI QUASI SALVA JACKSON, CANESTRO VINCENTE
Man-Drake Diener Caserta, crollo finale Cremona allo sprint Sassari sale in vetta Roma ne approfitta Montegranaro k.o. SASSARI
87
PESARO
76
(26-21, 44-45; 68-63) BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Diener T. 4 (1/7, 0/4), Diener D. 28 (8/9, 2/5), Devecchi 10 (2/4, 2/4), Ignerski 21 (6/7, 3/4), Easley 4 (2/4); B. Sacchetti 13 (2/3, 2/3), Vanuzzo (0/2 da tre), Pinton 7 (2/5 da tre). N.e.: Thornton, Spissu, Diliegro. All.: Sacchetti. SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO: Stipcevic 9 (2/5, 1/7), Kinsey 33 (9/14, 3/6), Barbour 3 (1/1, 0/5), Mack 9 (3/5, 1/7), Crosariol 12 (5/8); Cavaliero 10 (2/3, 2/8), Thomas. N.e.: Flamini, Bryan, Amici. All.: Markovski. ARBITRI: Taurino, Lanzarini e Duranti. NOTE - T.l.: Sas 12/17, Pes 11/13. Rimb.: Sas 35 (Drake D. 11), Pes 33 (Mack e Kinsey 9). Ass.: Sas 18 (Diener D. 8), Pes 11 (Barbour 4). Progr.: 5' 26-11, 15' 36-33, 25' 55-54, 35' 74-67. F. tec.: Diener T. 19'50" (44-43). Usc. 5 f..: Kinsey 39'12" (86-76). Spett.: 4532, incasso 71,065.
SASSARI — Un magico Man-Drake Diener da 50 di valutazione (28 punti, 11 rimbalzi e 8 assist) assieme a una panchina sempre più presente e produttiva mandano al tappeto una Scavolini volitiva. Coach Meo Sacchetti si gode un’altra grande vittoria: «Partita difficile come me l’aspettavo, ma sono onestamente molto contento perché abbiamo trovato risorse importanti e la panchina ci ha dato tanto. Travis era reduce dalla febbre, Thornton era fuori. Una bella risposta importante». Devecchi parte in quintetto, Thornton in panchina ma solo pro forma. Crosariol apre le danze, Devecchi suona la carica, la prima sirena suona sul 26-21. La Scavolini chiude avanti all'intervallo lungo: 44-45. Sorpasso isolano con Easley, Kinsey (33 punti e top scorer del match) è una costante, la Dinamo alza il livello d’intensità e con Travis va sul +12. Applausi e qualche rammarico per l’amato ex Zare Markovski: «La Dinamo ha messo i suoi tiri da tre noi no (41% contro 21%), questa una delle chiavi. Segnare solo 32 punti dopo l’intervallo e giocare senza Flamini infortunato e con 6 giocatori non ci ha aiutato». Giovanni Dessole
CASERTA
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ROMA
66
(20-14, 41-36; 57-51) CASERTA: Maresca 3 (0/2, 1/1), Jonusas 11 (5/6, 0/2), Akindele 10 (5/10), Gentile 11 (3/3, 1/5), Jelovac 17 (6/9, 1/5); Mordente 8 (2/2, 1/4), Michelori (0/1), Mavraides 4 (1/3, 0/1), Sergio. N.e.: Marzaioli, Cefarelli e Marini. All.: Sacripanti. ACEA ROMA: Goss 13 (4/9, 1/2), Datome 7 (0/2, 1/3), Taylor 11 (3/6, 1/3), Lawal 8 (4/8, 0/1), Czyz 2 (1/3, 0/1); Lorant 3 (0/4, 1/2), D’Ercole 11 (1/1, 3/5), Jones 9 (2/5, 1/3), Aden 2 (1/1). N.e: Tonolli, Tambone e Gorrieri. All.: Calvani. ARBITRI: Begnis, Sahin e Mazzoni. NOTE - T.l.: Cas 8/10, Rom 10/11. Rimb.: Cas 30 (Akindele 9), Rom 33 (Datome e Lawal 6). Ass.: Cas 10 (Gentile 4), Rom 8 (Goss 4). Progr.: 5’ 15-5, 15’ 29-27, 25’ 51-47, 35’ 57-59. Spett. 2928 per 18.084 euro. CASERTA – Roma risorge al Palamaggiò
grazie alla Juvecaserta che finisce la benzina a fine match. Per i locali era prevedibile, dopo i tanti problemi fisici legati a un virus influenzale e cosi con soli quattro punti segnati in otto minuti dell’ultimo tempo, i padroni di casa regalano il match all’Acea che non ha avuto il merito di non smettere mai di crederci. Con un parziale di 15-0, dal 57-47 segnato da Jelovac al 28’, l’Acea arriva fino al 57-62 al 36’ con una tripla di D’Ercole. Goss, Mavraides, Jelovac e Lawal fanno 61-66, una tripla di Mordente a 20 secondi dalla fine riapre le speranze dei locali, poi sbaglia Datome, ma nemmeno con un time out Caserta ritrova le forze. Sbagliano Jelovac e Akindele e arriva il suono della sirena. «Gara dai due volti per noi, primi due tempi negativi e secondi positivi, quelli che ci hanno fatto vincere» dice Marco Calvani mentre Pino Sacripanti mastica amaro. «Sono amareggiato perché abbiamo perso ma in valutazione di squadra noi siamo a 75 e loro a 59, purtroppo abbiamo pagato anche i danni del virus influenzale». Lucio Bernardo
CREMONA
89
MONTEGRANARO
87
(21-27, 45-49; 66-64) VANOLI CREMONA: A. Johnson 3 (0/1 da 3), Jackson 13 (3/5, 2/5), Harris 20 (7/14, 1/5), Huff 8 (1/3, 2/5), Stipanovic 16 (8/9); Chase 11 (0/1, 3/5), Vitali 16 (7/8, 0/4), Kotti 2 (1/3). N.e.: Speronello, Belloni, Conti, Cazzaniga. All.: Gresta. MONTEGRANARO: Di Bella 20 (4/6, 2/5), K. Johnson 11 (4/4, 1/4), Cinciarini 22 (6/11, 2/4), Burns 19 (7/13, 1/1), Campani 4 (2/3); Panzini (0/2), Perini, Slay (0/1, 0/1), Freimanis, Amoroso 11 (1/3, 3/7). All.: Recalcati. ARBITRI: Mattioli,Vicino, Baldini. NOTE - T.l.: Cre 11/15, Mon 12/13. Rimb.: Cre 33 (Stipanovic 13), Mon 30 (Burns 9). Ass.: Cre 13 (Vitali 6), Mon 13 (Di Bella 8). Progr.: 5’ 9-13, 15’ 34-38, 25’ 58-60, 35’ 77-77. F.tecn.: Gresta 20’00" (45-49). F.ant.: Di Bella 33’37" (74-75). Spett. 2800.
CREMONA - Con un secondo tempo sprint Cremona blinda la salvezza battendo in casa Montegranaro (priva di Steele che non è partito insieme alla squadra: «Le nostre vicissitudini hanno condizionato la sua scelta. Valuteremo il da farsi» dirà il gm Santoro) e portandosi a più 8 dall’ultimo posto: «Abbiamo fatto un passo gigantesco verso la salvezza — commenta Gresta — Quel che conta è vincere, onestamente non abbiamo giocato la miglior partita stagionale». In una gara di ritmo e poca difesa, la Sutor chiude meritatamente avanti il primo tempo (45-49) cavalcando la buona vena di Burns. La tripla del rientrante Huff vale il più 2 all’ultima pausa (66-64), nel testa a testa finale, il canestro decisivo, prima del fallo sistematico, è ancora una volta di Jackson. Recalcati, dopo una delle settimane più difficili della stagione, applaude l'impegno della sua squadra: «Se avessimo vinto, non avremmo rubato nulla. Abbiamo risposto da grande squadra, ringrazio i ragazzi per la disponibilità e l’attaccamento alla maglia». Alessandro Rossi
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
h
MIGLIORI
REGGIO EMILIA MILANO
4
79 61
COSÌ IN A-1 DONNE
(25-18, 46-37; 59-53) TRENKWALDER REGGIO EMILIA: Cinciarini 15 (5/9, 1/2), Taylor 19 (8/15, 1/7), Slanina 2 (1/3, 0/1), Antonutti 8 (2/2, 1/2), Brunner 14 (4/4, 2/2); Jeremic 10 (5/8, 0/3), Bell 5 (2/5, 0/2), Cervi 2 (1/1), Silins 4 (2/2), Deguara. N.e.: Veccia, Filloy. All.: Menetti.
S Brunner 8,5 A parte la doppia-doppia ha l’intelligenza di rendere determinante la sua atipicità in ogni zona del campo
EMPORIO ARMANI MILANO: Green 3 (0/2, 1/2), Gentile 11 (4/7, 1/4), Hairston 13 (5/9, 1/3), Melli, Bourousis 17 (6/11, 1/2); Fotsis 5 (1/4, 1/4), Chiotti, Bremer 9 (3/4, 1/3), Langford 3 (0/2, 1/4), Radosevic, Basile (0/1 da 3). N.e.: Giachetti. All.: Scariolo. ARBITRI: Cerebuch, Giansanti, Di Francesco. NOTE - T.l.: RE 4/7, Mil 2/5. Rimb.: RE 37 (Brunner 12), Mil 38 (Bourousis 13). Ass.: RE 17 (Cinciarini 7), Mil 15 (Hairston 4). Progr.: 5’ 11-9, 15’ 37-26, 25’ 56-42, 35’ 67-55. Spett.: 3500.
Troy Bell, 32 anni, guardia di 1.86, all’esordio con Reggio Emilia CIAMILLO
S Bourousis 7 In attacco domina: Reggio non ha il giocatore adatto a marcarlo. Solo l’influenza lo limita
Brunner da urlo Reggio vola Tracollo Milano
i Cinciarini e il centro dominano l’EA7 tornata
PEGGIORI
in crisi. Il presidente Proli: «Inaccettabile» DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO DI SCHIAVI REGGIO EMILIA
S Fotsis 4 Fenomeno contro Roma, a Reggio Emilia è tornato in vacanza (pagata): 2/8, 3 rimbalzi e 2 perse
S Langford 4 In 23 minuti: 1/6, 2 perse e -25 di plus/minus. Semplicemente il peggior Langford della stagione
Reggio Emilia stoppa la striscia esterna di Milano. Si ferma a 8 l’EA7, salutando così il primato (10) dell’Olimpia di Peterson ma invece di guardarsi indietro, l’Armani deve fare i conti con un presente avvilente e pieno d’incognite. Reggio show Uno strepitoso Cinciarini e il totem Brunner, con la sua doppia-doppia, prendono per il collo una boccheggiante Milano costretta subito ad inseguire. E non ci sono strane alchimie a spiegarne lo smodato dominio: la Trenkwalder difende ad alta intensità per 35’, giocando in verticale a ritmo frenetico, galvanizzata dalle penetrazioni intelligenti di Jeremic, i canestri pesanti di Antonutti e due esordi che danno prospettiva: quella del colosso Deguara (220 cm) e del neoarrivato Bell. Reggio trema solo nel terzo quarto, quando la zona porta Milano a -6, poi ci pensa
Taylor a chiudere il discorso dopo tre quarti da 4 in pagella. «Sono commosso — rivela Menetti —, per la voglia e la dedizione che ho visto nei miei. Sia chiaro, l’abbiamo vinta per meriti nostri e non per demeriti altrui». Ma Milano ci mette del suo con una difesa indecorosa, l’incapacità di attaccare il canestro (solo 5 liberi) e impaludan-
Coach Menetti: «Sono commosso per la voglia e la dedizione che ho visto nei miei» dosi nei soliti tremila passaggi che hanno prodotto 17 palle perse. Da salvare Bourousis, Hairston e alcuni sprazzi di Gentile. Il resto è da incubo: le serrate rotazioni infruttuose se non dannose. L’involuzione di Bremer, Green e Radosevic ora troppo simili a chi è stato epurato e un approccio mentale inaccettabile. Scariolo s’inalbera
FACILE VITTORIA BANCHI: «PARTITA BEN INCANALATA»
con chi ragiona classifica alla mano e forse ha ragione perché il limite dell’Armani è più profondo: come far diventare squadra un’accozzaglia di giocatori dal blasonato curriculum: «Be’ — dice il tecnico EA7 — che il curriculum dei miei giocatori sia blasonato è opinabile. Comunque l’atteggiamento non era quello giusto: ci siamo creati tiri complicati perdendo un sacco di palle e in difesa non siamo stati aggressivi». Il presidente Livio Proli puntualizza: «Il nostro roster è all’altezza degli obiettivi. Abbiamo provato di tutto, ora non possiamo inventarci altro. La prova di Reggio è stata vergognosa, inaccettabile. Domenica c’è Siena: hanno sette giorni per rispondere coi fatti». Postilla su Fotsis (2/8 in 23’): 21 punti a Roma e allora viene da pensare male. Cioè che fosse la cambiale per avere il lasciapassare per tornare in Grecia. Il club non ha abboccato e Fotsis è tornato al solito sciopero bianco. Ma questi sono uomini da Olimpia?
La 8a giornata di ritorno in A-1 donne: Pozzuoli-Lavezzini Parma 86-89; Priolo-Cagliari 75-55; Goldbet Taranto-Chieti 71-42. Riposo: Acqua&Sapone Umbertide, Gesam Gas Lucca. Già giocata: Ceprini Orvieto-Famila Wüber Schio 58-71. Classifica: Schio 28; Lucca 24; Parma, Taranto 22; Umbertide 16; Priolo 12; Pozzuoli, Chieti 8; Orvieto, Cagliari 6.
S TREVISO JR (a.m.) Gli Under di Treviso hanno chiuso al 5o posto il Nike International Tournament dell’Eurolega, dopo aver battuto il Cedevita Zagabria 67-58. Sabato la De Longhi aveva superato l’Alba Berlino per 58-49, dopo le due sconfitte iniziali di venerdì contro le squadre di casa (71-86 con il Mega Vizura e 50-92 con la Stella Rossa).
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STOP BRINDISI MAZZON: «DIFESA STRAORDINARIA»
Siena con Kangur Bowers 12 più 12 Biella ci crede poco Venezia riparte SIENA
98
BIELLA
75
(31-17, 50-36; 69-53) MONTEPASCHI SIENA: Brown 6 (1/2, 1/1), Janning 13 (4/6, 0/3), Moss 13 (2/4, 2/3), Kangur 16 (4/6, 2/6), Eze 12 (5/5); Rasic 5 (1/1, 1/2), Sanikidze 14 (3/6, 2/2), Ortner 14 (3/5), Hackett 2 (0/1, 0/1), Carraretto 3 (0/1, 1/6). N.e.: Ress, Lechthaler. All. Banchi ANGELICO BIELLA: Rochestie 16 (7/11, 0/3), Johnson 17 (7/14, 1/1), Laganà, Jurak 12 (4/7, 0/3), Pinkney 18 (5/11, 0/1); Soragna 6 (2/3, 0/2), Mavunga (0/1), Tsaldaris 5 (0/1, 1/3), Renzi, Raspino 1 (0/1). N.e.: Uglietti, Slanina. All. Cancellieri ARBITRI: Paternicò, Weidmann, Biggi. NOTE – T.l.: Sie 25/31, Bie 19/23. Rimb.: Sie 35 (Eze 7), Bie 32 (Pinkney 9). Ass.: Sie 21 (Janning 6), Bie 11 (Rochestie 5). F.ant.: Mavunga (9'24'', 27-15). F.tecn.: panchina Biella (10'28'', 31-17). Usc. 5 f.: Eze (37'46'', 91-63). Progr.: 5' 15-7, 15' 41-23, 25' 59-38, 35' 82-57. Spett. 4423 per 21382 euro.
SIENA — La Montepaschi si mette alle spalle da subito le due sconfitte in 4 giorni tra Pesaro e Tel Aviv e gli acciacchi del periodo, aggredendo dall’inizio il fanalino di coda Biella. «Abbiamo incanalato bene la partita, con quell’atteggiamento difensivo su cui volevamo ricostruire la nostra identità — dice Banchi —. Poi due quarti centrali con le mani fredde (2/13 da tre) ci ha impedito di concretizzare prima, ma il trend ci ha permesso di distribuire bene il minutaggio». Scappata 41-19 dopo 13', Siena può gestire le energie (Moss 21 minuti, Brown 20, Hackett 18) e una partita in cui Biella il torto di non credere. «Per il nostro obiettivo dovevamo aggredire subito — dice Cancellieri — e invece abbiamo dimostrato debolezza di approccio, concedendo a Siena di aprire il campo in maniera troppo facile tra tagli di Eze e scarichi per tiri da tre. Sono la mentalità e l’approccio che devono farci salvare». L’Angelico non ci ha creduto con il brutto avvio, ma neppure sul ritorno sul 43-31 al 18', affossata dai 7 punti in 4' di Kangur (tra i migliori con Eze e Ortner) e ancora quando è tornata sul -16 con un quarto e mezzo ancora da giocare. Giuseppe Nigro
VENEZIA
76
BRINDISI
68
(10-13, 35-33; 57-46) UMANA VENEZIA: Clark 15 (3/7, 2/5), Young 2 (0/6, 0/1), Diawara 7 (2/5, 1/4), Szewczyk 19 (2/3, 4/6), Marconato 4 (2/3); Bulleri 10 (1/2, 1/3), Bowers 12 (6/9), Rosselli (0/1, 0/2), Magro 7 (3/3), Candussi. N.e.: Zoroski, Hubalek. All.: Mazzon. ENEL BRINDISI: Reynolds 14 (4/6, 2/7), Gibson 13 (2/6, 2/10), Viggiano (0/4 da 3), Robinson 6 (3/7), Simmons 13 (5/7); Formenti (0/1, 0/1), Fultz 4 (2/7, 0/2), Ndoja 8 (3/5, 0/1), Grant 10 (4/4). N.e.: Zerini. All.: Bucchi. ARBITRI: Seghetti, Aronne, Borgioni. NOTE - T.l.: Ven 14/17, Bri 10/14. Rimb.: Ven 39 (Bowers 12), Bri 34 (Simmons 9). Ass.: Ven 17 (Clark 5), Bri 8 (Fultz 4). Progr.: 5' 7-11, 15' 22-23, 25' 43-37, 35' 63-56. Spett. 3506. MESTRE (Ve) — Scacco matto anche all’Enel, negli scontri diretti 2-0 ai pugliesi come a Reggio Emilia, ottava vittoria nel-
le ultime dieci per l’Umana. Gara scorbutica, dominata dalle difese, Brindisi senza Zerini, forse annebbiata dalla sosta di sabato in aeroporto e dal viaggio in giornata con scalo a Roma, alla fine Bowers (12 punti, 12 rimbalzi) pilota la Reyer al successo. «Siamo entrati in campo contratti, sentivamo l’importanza del match — ha spiegato Andrea Mazzon — ma la seconda parte della nostra partita è stata straordinaria, soprattutto in difesa». Mazzon ha sacrificato a lungo Young su Gibson, irriconoscibile in attacco, ma l’Enel è stata insufficiente dall’arco (4/25). Bucchi ha limitato Diawara, ma la Reyer ha trovato soluzioni pungenti con Szewczyk e Bowers, soffrendo sotto canestro, con Magro che ha reagito alla grande a un fastidio al ginocchio. «Non so quanto abbiano inciso le nostre peripezie per arrivare — ha spiegato Bucchi — la differenza l’hanno fatta alcuni tiri entrati alla Reyer all'ultimo secondo». L’Umana è volata sul +11 (50-39) sulla tripla di Szewczyk. L’Enel ha avuto l’ultimo sussulto risalendo a -4 (64-60), ma Clark, a lungo dietro le quinte, ha segnato la tripla del +9 (69-60 a 1'44" dalla sirena). Michele Contessa
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IL C.T. SEPARAZIONE CONSENSUALE
Pianigiani lascia il Fenerbahce dopo soli 6 mesi Nel futuro la panchina dell’Armani? MASSIMO ORIANI
Simone Pianigiani non è più l’allenatore del Fenerbahce Istanbul. Il c.t. azzurro ha rassegnato ieri le dimissioni per motivi personali dal club turco che guidava dallo scorso agosto. Il suo vice, Luca Dalmonte, che ha da poco guidato la squadra al successo in Coppa di Turchia mentre Simone era ricoverato in ospedale per una forte tonsillite, si è preso un paio di giorni per decidere se restare o meno. Stasera sarà in panchina per il posticipo di campionato (dove il Fener è 2o) contro il Besiktas. Pare certo comunque che il ruolo di head coach verrà ricoperto dall’altro assistente, il turco Ertugrul Erdogan. Fronda L’ex tecnico di Siena non era visto di buon occhio dai giocatori turchi e si era ormai reso conto che le regole per l’impiego dei giocatori locali rendevano praticamente impossibile utilizzare lo stesso organico per il campionato e l’Eurolega, trovandosi di fatto a dover allenare due squadre diverse. Problemi che hanno fatto capire al c.t. che in Eurolega la squadra non avrebbe mai fatto strada, nemmeno in futuro. Sensazione confermata dai risultati: partito con chiare ambizioni di Final Four, soprattutto grazie al mercato estivo che aveva portato come rinforzi, tra gli altri, McCalebb, Andersen e Sato, tutti e tre ex Siena, il Fenerbahce ha acchiappato all’ultima sfida (in casa contro Cantù) l’accesso alle Top 16, dove ora è penultimo nel suo girone con due sole vittorie e 6 sconfitte, l’ultima delle quali rovinosa in casa col Barcellona giovedì scorso (60-99). Il c.t. giovedì avrebbe dovuto tornare proprio nella sua Siena alla guida del Fener, per la prima volta in un incontro ufficiale, dopo l’amichevole estiva. Pianigiani ci sarà ugualmente,
stars& stripes
Simone Pianigiani, 43 anni
ma da spettatore, visto che venerdì mattina, proprio a Siena, terrà, assieme al presidente federale Petrucci, la conferenza stampa per la presentazione dei programmi della Nazionale per la prossima estate, con l’Europeo in Slovenia previsto per settembre. Pianigiani ha ringraziato il club turco, come ricorda lo stesso Fener nel comunicato congiunto che ha dato l’annuncio della separazione consensuale, «orgoglioso di aver fatto parte della grande famiglia del Fenerbahce, anche per gli ottimi rapporti personali intrattenuti e per questo rimarrà sempre un tifoso del club». Futuro Per quanto riguarda il fu-
turo, non è un segreto che Pianigiani sia stato corteggiato dall’Olimpia Milano prima dell’ingaggio di Sergio Scariolo. E’ ovviamente prematuro per parlare di un approdo del commissario tecnico all’EA7, ma è altrettanto vero che se l’attuale tecnico non dovesse riuscire a dare una netta svolta (ovvero vincere lo scudetto) alla stagione di Milano (e a questo punto pare francamente difficile prevederlo visto quanto raccolto sin qui), un cambiamento alla guida tecnica in estate diventerebbe inevitabile. E Pianigiani, qualora fosse interessato, non potrebbe che essere molto in alto nella lista delle preferenze del presidente Livio Proli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI LEGADUE a pagina
42
g
fatto di non essere stato in forma sin qui ha sicuramente influito».
MURO WIZARDS SUPER LEBRON MIAMI VINCE LA 10A IN FILA
Tripla doppia per LeBron James (16 punti, 10 rimbalzi e 11 assist) nella 10a vittoria in fila di Miami, in casa dei Sixers. È la 35a in carriera. Tra i giocatori in attività lo precede solo Jason Kidd, che però è a quota 107.
POCO GALLO Danilo Gallinari, limitato dalla contusione a una coscia, si ferma a 6 punti in 15’ nella larga vittoria di Denver a Charlotte.
HOWARD FA MEA CULPA Dwight Howard si è preso la responsabilità per le tante sconfitte (29) dei Lakers. «E’ anche colpa mia — ha detto il centro — per la scarsa condizione fisica. Ora sto crescendo ma il
Dal rientro di John Wall, i Wizards hanno vinto 12 partite su 21, un ritmo da playoff. Senza di lui Washington era 5 28. Sabato notte sono stati i Rockets a cadere nella capitale, nonostante fossero avanti di 17. Houston ha tentato 46 tiri da 3, top nella lega per questa stagione, infilandone però solo 1.
LAKERS AVANTI Con 38 punti, 12 rimbalzi e 7 assist di Kobe, ieri i Lakers hanno vinto a Dallas, 11a vittoria nelle ultime 15 gare.
RISULTATI Sabato: LA Clippers Utah 107 94; Milwaukee Atlanta 102 103; Detroit Indiana 72 90; Philadelphia Miami 90 114; Orlando Cleveland 94 118; Washington Houston 105 103; Charlotte Denver 99 113. Ieri: Dallas LA Lakers 99 103.
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LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
SCI NORDICO IN VAL DI FIEMME DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI LAGO DI TESERO (Trento)
Non sono neanche stregati: sono solo deludenti, finora, i Mondiali azzurri dello sci nordico. La prima settimana di gare è scivolata senza gioie, e persino con pochi rimpianti. Il fondo perde una delle sue poche occasioni da medaglia: nella sprint a tecnica libera, raccoglie due quinti posti di diverso sapore. La combinata nordica è ancora condizionata (troppo) dalle difficoltà nel salto, e raccoglie un
A
Federico Pellegrino, 22: un 2˚ e un 3˚posto in Coppa AFP
GLI ALTRI Combinata AZZURRI
a squadre e salto misto: l’Italia è 7a
S Ilaria De Bertolis Con Marina Piller è quinta nello sprint a coppie femminile dominata dagli Stati Uniti su Svezia e Finlandia
Titoli ai russi e alle statunitensi. Federico: «Deluso, ma ho 22 anni, non massacratemi» settimo posto nella prova a squadre. Il salto misto poteva trasformarci negli intrusi di turno ma un altro settimo posto inchioda la disciplina in un’altra incompiuta. Pellegrino e Pittin, la Insam e Colloredo: le punte d’Italia ci mettono l’anima ed escono dalla pista con i soliti malcelati concetti del vorrei ma non posso. Sorrisi Eppure la giornata era cominciata bene con la finale raggiunta da Marina Piller e Ilaria Debertolis, coppia estratta quasi all’improvviso ma rivelatasi convincente in una pista tremenda da sciare, sopra e sotto la neve. Marina non aveva mai disputato una sprint, Ilaria non era data in formissima: insomma, il tandem rosa non solo ha sorpreso ma nell’ultimo tratto della finale, la trentina ha pure provato a prendere la finlandese Lahteenmaki, che ha rintuzzato l’attacco dell’azzurra, generosissima nel rettilineo ancorché battuta dalla norvegese Falla. «Arrivare allo sprint con la Norvegia non l’avrei neanche immaginato» fa la sappadina sempre più sicura di sè. «Ho sentito urlare Ilaria come mai, è una grande soddisfazione: questa coppia ha futuro» dirà l’altra. Kikkan Randall si porterà lontano, in Alaska, l’oro vinto di supremazia insieme a Jessica Diggins, lasciando d’argento le solide svedesi Kalla ed Ingemarsdotter. Russo da bis David Hofer e Pelle-
AFP
4 Hofer-Pellegrino
I NUMERI
2
Doppiette individuali Sono gli ori finora conquistati dai fondisti Marit Bjoergen (Norvegia) e Nikita Kriukov (Russia), e dal combinatista Lamy Chappuis
0
Medaglie azzurre Le medaglie dell’Italia: l’ultima volta senza podi risale proprio all’edizione di Val di Fiemme 2003
10
le medaglie della Norvegia: nel 2011 a Holmenkollen furono venti (otto ori)
oggi riposo
Sono i Mondiali delle frustrazioni Quinti nella sprint a coppie come le ragazze, partite con meno ambizioni. Italia a zero podi grino sono costretti a forzare nella qualificazione per evitare il rischio della bocciatura — capitata ai quotati norvegesi, che riportano sulla terra Northug e provocano il dramma umano di Golberg, scappato dalla pista —: il primo controlla e consegna il destino della gara a Federico, che dopo aver duellato col canadese Harvey prova a partire ma non riesce a divincolarsi dalla scia per lanciarsi in discesa nello sprint all’ingresso dello stadio: «Ho visto quelli lì davanti partire e ho visto sfuggire così di una decina di metri la medaglia: la volevamo, non sono felice, è inutile nasconderlo: ma ora non massacratemi, ho solo 22 anni, e tra due ci metterò ancora più rabbia, sto crescendo e non posso fare 200
ore di allenamento in più». Quelli lì che si sono dileguati sono dei velocisti abituati a queste lotterie con gli sci stretti e i bastoncini come se fossero spade: quelli lì sono i due russi Petukhov e Kriukov (al secondo oro dopo quello nella sprint individuale in alternato) davvero formidabile nel rush con cui brucia lo svedese Emil Joensson, e i kazaki Chebotko e Poltoranin, pronosticati alla viglia proprio dallo stesso Pellegrino. Pistoleri dello sprint. Come un Jason Lamy Chappuis, il francese d’oro della combinata nordica che brucia in spaccata il norvegese Magnus Moan al termine di una 4x5 km che vede il Giappone e l’Austria senza raccolto nonostante il salto e una fuga iniziale. Godono gli Usa,
con Buffalo Bill Demong coperto e infine lesto per prendersi il bronzo. L’Italia di Pittin non scende mai sotto il minuto, prova a reagire ma viaggia da sola in pista e maledice come sempre il trampolino. Salto mix Il primo oro della pro-
va al debutto nei Mondiali, uomini e donne insieme ad alternarsi dal piccolo trampolino, è del Giappone sull’Austria di Schlierenzauer (ancora senza ori) e sulla Germania che lascia legno e fiele ai norge. Settimi e (pare) felici gli azzurri: da Elena Runggaldier ad Andrea Morassi, da Evelyn Insam a Sebastian Colloredo. «Ci siamo comunque divertiti, non possiamo forzare i nostri progetti».
S Alessandro Pittin Nella gara a squadre di combinata nordica è settimo insieme a Runggaldier, Michielli e Bauer. Titolo alla Francia AFP
S Elena Runggaldier Nella gara mista di salto trova la 3ª e la 1ª prestazione, ma con Evelyn Insam, Andrea Morassi e Sebastian Colloredo è 7ª AFP
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Fondo. Sprint tl a coppie (6x1.5 km). Uomini: 1. Petukhov-Kriukov (Rus) 21’30"98; 2. Hellner-Joensson (Sve) a 46/100; 3. Chebotko-Poltoranin (Kaz) a 73/100; 4. Kershaw-Harvey (Can) a 76/100; 5. David HOFER-PELLEGRINO a 3"52; 6. Gaillard-Manificat (Fra) a 5"33; 7. Wurm-Tritscher (Aut) a 8"38; 8. Koisek-Razym (R.Cec) a 8"44; 9. Tscharnke-Teichmann (Ger) a 9"74; 10. Dolidovich-Semenov (Bie) a 11"57; 11. Golberg-Northug (Nor) a 8"05. Donne: 1. Diggins-Randall (Usa) 20’24"44; 2. Kalla-Ingemarsdotter (Sve) a 7"80; 3. Sarasoja-Lahteenmaki (Fin) a 10"95; 4. Oesteberg-Falla (Nor) a 20"81; 5. M.PILLER-DEBERTOLIS a 21"46; 6. Visnar-Fabjan (Slo) a 25"17; 7. Korosteleva-Matveeva (Rus) a 34"04; 8. Kolb-Herrmann (Ger) a 34"11; 9. Jaskowiec-Szymanczak (Pol) a 46"05; 10. Aymonier-Hugue (Fra) a 46"57. Combinata nordica. A squadre (hs 106 + 10 km): 1. Francia (Braud, Laheurte, Lacroix, Lamy Chappuis) 57’34"0 (2 dopo il salto); 2. Norvegia (Graabak, Klemetsen, Krog, Moan) a 4/100 (4); 3. Usa (T. e B. Fletcher, Lodwick, Demong) a 4"2 (5); 4. Giappone a 5"7 81); 5. Austria a 7"6 (3); 6. Germania a 1’07"6 (6); 7. ITALIA (Lukas Runggaldier, Michielli, Bauer, Pittin) a 1’10"5 (9); 8. Finlandia a 3’36"8 (8); 9. Slovenia a 4’59" (7); 10. Estonia a 5’18"2 (9). Salto. Prova a squadre mista (hs 106): 1. Giappone (Y. Ito, D. Ito. Takanashi 106.5 m, Takeuchi) 1011 p.; 2. Austria (Hoelzel, Morgenstern, Seifriedsberger, Schlierenzauer) 966.7; 3. Germania (Graessler, Freitag, Vogt, Freund) 984.9; 4. Norvegia 969.3; 5. Francia 941.2, 6. Usa 938.4; 7. ITALIA (Elena Runggaldier 98.5, Morassi 02.5, Insam 90.3, Colloredo 97.5) 923.1. Oggi: riposo. Domani. Fondo - Ore 12.45: 10 km tl donne (Agreiter, Piller, Cavallar, Debertolis). Tv: dirette Raisport 1 ed Eurosport.
MEDAGLIERE PAESE Norvegia Usa Russia Francia Giappone Svizzera Austria Svezia Germania Canada Slovenia Kazakistan Finlandia
O 3 2 2 2 1 1 0 0 0 0 0 0 0
A 4 0 0 0 1 0 3 3 0 0 0 0 0
B 3 1 0 0 0 0 1 0 2 1 1 1 1
Tot. 10 3 2 2 2 1 4 3 2 1 1 1 1
IPPICA A PARIGI VENTESIMA VITTORIA AZZURRA NEL MEETING RISULTATO
Con Osasco e Orchetto è tris italiano La corsa vinta da Oropuro si è trasformata in un vero trionfo italiano. Al secondo e terzo posto sono finiti Osasco di Ruggi e Orchetto Jet. Prix de la Mayenne - m 2700: 1 Oropuro Bar (M. Smorgon) 1.13.4; 2 Osasco di Ruggi; 3 Orchetto Jet; 4 Utinka Selloise; Tot. in Italia: 3,18; 1,58, 2,28, 5,50 (28,94) Trio: 122,64. Prix de Paris - m 4150: 1 Ready Cash (F. Nivard) 1.14.8; 2 Tiego d’Etang; 3 Quoumba de Guez; 4 Roxana de Barbray; Tot.: 1,32; 1,04, 1,32, 1,92 (6,66) Trio: 33,41. OGGI QUINTÉ A TARANTO Al Paolo Vi (inizio alle 14.55) scegliamo Orione Vil (20), Nice and Charming (6), Golden Gill Ur (8), Olivo del Rio (10), Mauro Om (5) e Novità Ok (3). SI CORRE ANCHE Trotto: Palermo (15.15). Galoppo: Albenga (15.10).
Oropuro, lezione italiana sulla pista nera MICHELE FERRANTE
Il ventesimo successo italiano nel meeting parigino è un’impresa e ne completa un’altra più consistente, nel giorno in cui Ready Cash vince il Prix de Paris, aggiungendolo al France e ai rimpianti dei suoi uomini per un Amérique perso in modo pazzesco. Che Oropuro La tacca azzurra numero 20 ha il mantello sauro, il modello sontuoso e il trotto aereo di Oropuro Bar. Un successo per distacco nel Prix de la Mayenne (gr. 3), con podio tutto italiano completato da Osasco di Ruggi e Orchetto Jet. Per il figlio di Love You anche il terzo centro consecutivo sulla pista nera, dopo quello netto nel Prix de Mirande e quello fortunoso (errore di due avversari in retta) ma meritato (respinto con grinta Un Me d’Heriprè) nel Prix Le Gonidec, corsa di gruppo (2) come quella vinta ieri. Il totale il quarto primo piano a Vincen-
nes, aggiungendo il Prix Verroken (gr 3) del 2011. Sulle nostre piste, invece, solo il GP Italia di Bologna prima dell’infortunio a un ginocchio che ne ha condizionato parte della carriera. Facile Marco Smorgon ha forzato al termine della salita e Oropuro ha fatto il vuoto, concludendo in solitudine, mentre il varenni-
no Osasco di Ruggi finiva forse battendo Orchetto Jet. Oropuro ha disputato in Francia 12 delle sue 29 corse: «E credo che continuerà in Francia - esclama il 49enne Marco Smorgon -. L’infortunio al ginocchio sembra per fortuna un ricordo, e ora che ha riacquisito completamente la mentalità agonistica, Oropuro sembra tornato il buon cavallo
Il sauro al terzo centro consecutivo a Vincennes. Ready Cash nel Paris
che conoscevo. Forse qualcosa di più che un buon cavallo: «Forse, ma solo il tempo lo dirà. Le piste francesi sono l’ideale e anche la mentalità è quella giusta, con rispetto per l’avversario, senza giochetti tattici strani. Prossimo impegno? Penso al Prix de l’Atlantique di Enghien..». Super Ready I 4 km del Prix de
Oropuro Bar (Smorgon) vince il solitudine il Prix de la Mayenne FORNI
Paris sono diventati una volata di 400 metri. Tanti ne mancavano alla fine quando Ready Cash ha cambiato marcia dall’ultima posizione, anticipato da Tiego d’Etang che lo precedeva. I due hanno volato la retta travolgendo tutto e tutti con un muso di vantaggio per Ready Cash, straordinario come nel France, quando mise sotto Royal Dram che lo aveva battuto nell’Amèrique sfruttandone evidenti problemi meccanici in retta. Che gli hanno impedito di fare strike (Amerique, France e Paris) nello stesso anno, come Bellino nel 1976 l’ultima volta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SCI A MERIBEL
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ALBO D’ORO
Magnifica Tina 1844
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I NUMERI
La Coppa dei record Il trionfo della Maze
Conquista la combinata e la sfera di cristallo a 9 gare dalla fine Prima piange, poi finalmente torna a sorridere: è la prima slovena DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO MERIBEL (Francia)
Sul podio ha pianto come una bambina felice. Non era per una vittoria in una piccola supercombinata con solo 37 partecipanti, in cui ha centrato la 19ª vittoria in 13 stagioni sul massimo palcoscenico, ma per quella sfera di cristallo che rappresenta il sogno di ogni sciatore, mai approdata poi in Slovenia. E l’ha conquistata con nove gare di anticipo, l’ennesimo primato di questa sua stagione d’oro. I record Per la bella Tina è stata
una cavalcata trionfale. Ieri, oltre all’anticipo citato, ha ottenuto un altro record, quello dei podi in una sola stagione, dove, a quota 18 ha raggiunto, in questa paricolare classifica che rappresenta la continuità, due stelle come Hanni Wenzel del Liechtenstein che nel 1979/80 fece altrettanto conquistando la Coppa e la svedese Pernilla Wiberg del 1996/97, ma per lei non è finita: è a soli 156 punti (con 9 gare a disposizione) dal primato che Hermann Maier stabilì 13 anni fa finendo la stagione con 2000 punti tondi tondi, ha giù in tasca la Coppa del gigante, è in testa alla classifica di superG ed è ancora in corsa per la discesa (dove davanti c’è l’infortunata Vonn) e lo slalom, dove sarà più dura con la Shriffrin. Sarebbe un clamoroso en plein. Ma a dir la verità è stata favorita nel suo cammino dai contrattempi della Vonn e dall’alterno rendimen-
Albo d’oro recente: 1994-95 Schneider (Svi); 1996 Seizinger (Ger); 1997 Wiberg (Sve); 1998 Seizinger (Ger); 1999 Meissnitzer (Aut); 2000 Goetschl; 2001 Kostelic (Cro); 2002 Dorfmeister (Aut); 2003 Kostelic (Cro); 2004-05 Paerson (Sve); 2006 Kostelic (Cro); 2007 Hosp (Aut); 2008-09-10 Vonn (Usa); 2011 Riesch (Ger); 2012 Vonn (Usa); 2013 Maze
to della Riesch. Insomma, non ha avuto avversarie nella corsa al trofeo principale. Ferocia Ora finalmente potrà
tornare il sorriso sul viso della Maze. Sorriso che non si vedere da mesi. La sua corsa all’oro è stata semplicemente feroce. Basta ricordare l’ultimo gigante a Maribor di fine gennaio dove con il secondo posto aveva matematicamente conquistato la coppetta. Ma era stata battuta dalla Vonn, motivo per il quale passò la serata con la rabbia in corpo invece di festeggiare. La stessa rabbia l’ha buttata nella gara di ieri. Sabato si era piazzata quarta in discesa, colpa del lungo piano iniziale in cui si era impantanata. Il suo skiman, Andrea Vianello marito della vincitrice Carolina Ruiz Castillo, si era preso le colpe di quegli sci che non andavano avanti. Ieri quel piano non c’era più, la partenza era stata abbassata dopo la copiosa nevicata della notte. Tina si è buttata a capofitto ed a metà strada della combinata aveva già costruito un vantaggio di 41/100 di secondo sulla Mancuso e 60 sulla Riesch. Nello slalom non si è risparmiata, anche se prima di lei era caduta la Riesch ed ha dominato alla fine davanti alle austriache Hosp e Kirchgasser.
I punti in classifica Mancano ancora nove gare: può superare i 2000 e battere il record di Lindsey Vonn 2011-2012: 1980
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I podi in stagione E’ record eguagliato: come Pernilla Wiberg (Sve) nel 1996-97 e Hanni Wenzel (Lie) nel 1979-80
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TINA MAZE, 29 anni SCIATRICE E CANTANTE
la Coppa del Mondo renderà orgogliosi tutti». Italiane Nella supercombinata di ieri la migliore azzurra è stata Elena Curtoni, sesta, 12ª Camilla Borsotti, 14ª Francesca Marsaglia. Ma la nota tecniche più importante è stata la prova in discesa della stessa Curtoni (quarta) e della Agerer (quinta). Due giovani di talento che si spera ieri abbiano chiuso una stagione abulica. Non possiamo permetterci di perderle.
La storia Dove è partita
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la guida
Pinturault, una prima da gigante Moelgg si ferma a 2/10 dal podio
DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI GARMISCH (Ger)
La Kandahar regala soddisfazioni ai delusi di Schladming. E’ successo sabato a Christof Innerhofer, a secco di medaglie ai Mondiali e di nuovo davanti a tutti in discesa. Bis ieri, con il francese Alexis Pinturault rimasto senza allori in Austria e per la prima volta n. 1 in gigante, con la doppia gioia di lasciarsi alle spalle i fenomeni della stagione, Hirscher padrone di Coppa e Ligety signore della specialità. Regolarità Si è fermato a un pas-
so dal podio Manfred Moelgg, autore di due manche a specchio. Nella prima è stato il più veloce nell’ultima parte e ha faticato sul muro. Nella seconda è rimasto in riserva di energie sul più bello: è scivolato dal quarto al quinto posto, a due decimi dal podio, con una regolarità che lo conferma 3˚ nella classifica di specialità e 7˚ nella generale. Sperava in un altro podio, dopo il bronzo di Schladming: «Di nuovo un gran risultato. Volevo andare a prendere il podio, ma sotto mi è mancata un po’ di forza, ho dato tutto quello che avevo». Nei 10 torna anche Blardone, risalito dal 15˚ al 10˚ posto («Non ho la fiducia per attaccare»). A punti Eisath (17˚) e Nani (22˚), mentre Simoncelli è uscito poco dopo la metà della prima manche (era 3˚, dice: «Ho schiacciato troppo per tenere la linea e sono andato in rotazione»). Spavento e passaggio in ospedale per De Aliprandini, il volo della
da Neureuther) e recuperato nella seconda manche fino al terzo posto, insieme a Val d’Isere peggior risultato della stagione in gigante (!). «Non è quello che inseguivo, con la neve fresca non sono riuscito a rischiare come dovevo» mugugna. Rampante Per Pinturault è il
Alexis Pinturault (Fra), 21 anni, al 4˚ successo in Coppa, primo in gigante
1ª manche dovrebbe aver provocato abrasioni al volto e una contusione alla tibia sinistra. La gara Tutti gli occhi erano
puntati su Ligety, prima di ieri vincitore di cinque giganti su sei, Mondiali compresi. La tecnica del re di Schladming è così studiata che i tracciati delle manche, quando non toccano ai tecnici Usa, sono disegnati
Nel 2008 ha creato un team con il goriziano Massi, suo fidanzato: «Quante critiche»
Vittorie già conquistate Il record in una stagione è di Vreni Schneider (Svi) nel 1988-89: 14
UOMINI A GARMISCH L’AZZURRO, BRONZO AI MONDIALI, E’ QUINTO
Percorso stretto per mettere in difficoltà Ligety, solo terzo Blardone decimo
questa caccia alla Coppa? «Da lontano — spiega Tina — da quando ho capito che rimanendo con la squadra non avrei mai potuto emergere». Nella primavera 2008 ha cominciato ad allenarsi con Andrea Massi, goriziano, sino al 2006 preparatore atletico di tutte le slovene. Loro due, pochi soldi ed uno skiman fornito dall’azienda di sci. Nel 2011 si è aggiunto come allenatore Livio Magoni, ma la ciliegina sulla torta è stato la scorsa estate l’arrivo di Andrea Vianello, già skiman di Tomba e Rocca, che l’ha messa in condizione di essere competitiva anche nelle prove veloci. «Ma quante critiche ho avuto in Slovenia — aggiunge Tina — sino a pochi mesi fa. Ora sono contenta anche per il mio Paese. In un momento di crisi come quello attuale,
per metterlo in crisi. Gli angoli stretti e i percorsi aritmici non gli sono mai andati giù, perché non riesce a carvare gli sci come solo lui sa fare con questi nuovi materiali. E così prima l’austriaco Raich (fratello di Benni) e poi il tecnico degli azzurri Jacques Theolier hanno piazzato angoli e cambi di ritmo. Risultato: Ligety ha arrancato nella prima (5˚ a 66/100
quarto successo di Coppa in quattro specialità diverse (aveva vinto slalom, parallelo e combinata). Il 21enne di Courchevel non vede l’ora di inserirsi nella lotta tra grandi e ieri ha mostrato di avere i numeri con una prima manche senza sbavature (2˚) e una seconda all’attacco. E’ andata peggio all’idolo di casa Neureuther, in testa dopo la prima discesa e fino a 30" dalla fine, prima di un erroraccio che l’ha fatto retrocedere al 12˚ posto. E l’altro tedesco Dopfer, che era terzo, è caduto malamente dopo aver inciampato in una porta, si teme un infortunio al ginocchio sinistro. Si riparte per Kvitfjell, in programma un fine settimana di velocità. Ligety farà però tappa a Sochi per allenarsi sulle piste olimpiche, come la Shiffrin la scorsa settimana (2ª in superG e discesa). Prossimo obiettivo, i Giochi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Corsa alla Coppa Hirscher 1215 punti Svindal è a 1006 SUPERCOMBINATA DONNE 1. Maze (Slo) 1’59"54; 2. Hosp (Aut) a 82/100; 3. Kirchgasser (Aut) 90/100; 4. Mancuso (Usa) 1"46; 5. Gagnon (Can) 1"82; 6. E. CURTONI e Hronek (Ger) 1"88; 8. Gut (Svi) 2"18; 9. Sejersted (Nor) 2"78; 10. Stuhec (Slo) 2"95; 12. BORSOTTI 2"98; 14. MARSAGLIA 3"20; 23.AGERER 4"56. Ritirate slalom: Riesch (Ger), Merighetti, Stuffer. Coppa del Mondo (27 prove): 1. Maze (Slo) p. 1844; 2. Riesch (Ger) 886; 3. Vonn (Usa) 740; 18. I. Curtoni 299. Coppa SK (2 prove): 1. Maze (Slo) p. 200; 7. E. Curtoni 62. PROGRAMMA Da 1 a 3 marzo: superG, discesa e superG a Garmisch (Ger). GIGANTE UOMINI 1. Pinturault (Fra) 2’32"42; 2. Hirscher (Aut) a 60/100; 3. Ligety (Usa) a 63/100; 4. Sandell (Fin) a 73/100; 5. MOELGG a 84/100; 6. Svindal (Nor) a 97/100; 7. Missillier (Fra) a 1"34; 8. Schoerghofer (Aut) a 1"78; 9. Mathis (Aut) a 2"05; 10. BLARDONE a 2"38; 11. Myhrer (Sve) a 2"35; 12. Jitloff (Usa) e Neureuther (Ger) a 2"47; 14. Richard (Fra) a 2"53; 15. Staubitzer (Ger) a 2"62; 17. EISATH a 2"68; 22. NANI a 3"78. Non qual. Ballerin, Marsaglia, Deville. Rit. I manche: Simoncelli, De Aliprandini. Coppa Mondo (28 prove): 1. Hirscher (Aut) 1215; 2. Svindal (Nor) 1006; 3. Neureuther (Ger) 798; 7. Moelgg 537. Coppa gigante (6 prove): 1. Ligety (Usa) 520; 3. Moelgg 257. Prossime tappe: 2-3 marzo a Kvifjell (Nor) discesa e superG.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
LA TRAGEDIA IN SUDAFRICA
ATLETICA INDOOR
Un altro Pistorius accusato di omicidio Il fratello Carl nel 2010 investì e uccise una motociclista. Testosterone usato da Oscar come Viagra?
LORENZO SIMONCELLI PRETORIA
La drammatica vicenda di Oscar Pistorius si tinge, ogni giorno che passa, di tinte più fosche. La sua disgrazia sembra aver la forza di contaminare tutto ciò che lo circonda. I protagonisti di questa triste storia sembrano avere tutti uno scheletro nell’armadio. Non è cosa comune che in un’aula giudiziaria siano presenti nello stesso momento tre soggetti con un capo di imputazione così grave come l’omicidio, colposo, semplice o premeditato che sia. I Pistorius, Oscar e Carl e il detective Hilton Botha. Di Oscar ormai si sa quasi tutto: ha ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp, se per sbaglio o volontariamente sarà il processo a stabilirlo. Di Carl, invece, si sapeva poco, se non che avesse una stretta relazione col
fratellino campione e che nei giorni dell’udienza è stato il primo a porgli una spalla su cui piangere. A posteriori, dopo che ieri s’è saputo che anche Carl è accusato di omicidio per aver investito una motociclista nel 2010, viene il dubbio che dietro quel gesto ci fosse di più. Quasi un comprendere una sensazione che anche lui sta vivendo e vivrà tra un mese, quando si dovrà presentare davanti ai giudici del tribunale di Pretoria. Famiglia favorita A difenderlo sa-
rà Kenny Oldwage, uno degli avvocati di Oscar. Un caso che era stato archiviato, ma che, su pressioni della famiglia della vittima, è stato riaperto. Il processo sarebbe dovuto iniziare giovedì scorso, ma nelle gerarchie giudiziarie della famiglia Pistorius, Oscar ha scavalcato Carl, che ha chiesto ai giudici di
Oscar Pistorius e, cerchiato, il fratello Carl
posticiparlo per supportare il fratello. Richiesta accettata, tanto per aumentare quell’ombra di favoritismi di cui è accusata la famiglia Pistorius. Se tutto andrà come previsto, Carl saprà del suo destino prima del 4 giugno, quando invece comincerà il processo di Oscar. Nel frattempo oggi ripartono le indagini sul luogo del delitto. In attesa dei risultati dei test clinici, si ripartirà cercando di capire se quella notte lo status psicofisico del campione paraolimpico fosse alterato. Si è tanto parlato di quelle boccette di testosterone e di quelle siringhe trovate sul pavimento. L’ultima ipotesi farebbe pensare a un medicinale usato per migliorare le prestazioni sessuali. Un composto naturale di vitamine, erbe e parti di animale che, una volta iniettato in vena, avrebbe poteri superiori al Viagra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PROSSIME TAPPE 25 FEBBRAIO Oscar Pistorius si presenta per la prima volta al commissariato di polizia di Brooklyn per firmare la presenza e consegnare il passaporto METÀ MARZO Il campione sudafricano avrebbe dovuto partecipare alle prime due gare stagionali in Australi 4 GIUGNO Pistorius tornerà di fronte ai giudici di Pretoria per l’inizio del processo a suo carico
A Hong Kong L’ultima gara del 101enne Singh Ultima gara della carriera per il maratoneta più anziano del mondo. Il sikh Fauja Singh, 101enne che vive in Gran Bretagna, ha completato la prova di 10 km che ha fatto da contorno alla maratona di Hong Kong in 1h32’28".
Dal Molin sì, Donato no Asta: Lavillenie a 5.94 (l.e., si.g.) A cinque giorni dal via degli Euroindoor di Göteborg, altri segnali azzurri incoraggianti, anche se è proprio di ieri la rinuncia di Fabrizio Donato. Il bronzo olimpico del triplo, risolti i guai alla coscia destra, è k.o. per un’influenza con febbre vicino ai 39˚. «Partire non avrebbe senso — spiega — era destino che dovessi mancare la prima stagione indoor dopo 18 anni». Febbre anche per Gianmarco Tamberi e Marzia Caravelli, ma presenza per ora confermata. Intanto, da Metz, ottime notizie per Paolo Dal Molin che vince i 60 hs crescendo da 7"64 a 7"59, sesto crono continentale 2013, a 2/100 dal primato italiano di Emanuele Abate che, nell’occasione, è terzo con 7"75 (b. 7"74). Nei 3000 ritiro di Yuri Floriani. Nell’asta Renaud Lavillenie sale a 5.94, col 21enne fratello Valentin al personale di 5.70. Roberta Bruni, infine, ai
A
BOLT E BLAKE OK
S (si.g.) Sabato a Kingston (Giam), nelle Gibson Relays, Usain Bolt ha corso la batteria della 4x400 in terza frazione (45"7). Tre gare per Yohan Blake coi Racers Lions: batteria (38"70) e finale vinta (38"50) nella 4x100 e secondo nella 4x400 (45"2) in 3’04"00
tricolori giovanili di Ancona, vince l’asta con 4.40 alla terza (4.20 alla prima) per poi attaccare senza fortuna il 4.64 del mondiale jr della svedese Bengtsson. Primati nazionali delle staffette 4x200: della Cariri jr uomini e del Cus Parma all/e. A Metz (Fra) - Uomini. 60: Collins (S.K.) 6"53. 1500: Birgen (Ken) 3’36"66. 2000: Fida (Eti) 5’00"59. 3000: V. Rono (Ken) 7’55"68. 60 hs: Dal Molin 7"59 (b. 7"67); Bochenek (Pol) 7"71; Abate 7"75 (b. 7"74). Asta: R. Lavillenie 5.94; Filippidis (Gre) 5.70; V. Lavillenie 5.70. Donne. 400: Terrero (Cuba) 52"02. Ad Ancona - Jr. 60: Desalu 6"88 (sf 6"87). 400: Conti 48"93. 800: Perco 1’50"92. Triplo: Dallavalle 15.34. Peso: Del Gatto 17.41. 4x200: Cariri 1’28"30. All/i. 60: Federici 6"95. 400: Vanzo 49"97. 1000: Bouih 2’32"30. Asta: Zobbi 4.45. Triplo: Forte 14.83. 4x200: Atl. Vicentina 1’32"97. Donne. Jr. 60: Herrera Abreu 7"68. 400: Pasquale 55"24. 800: Del Buono 2’09"78. Alto: Rossit 1.83; Pau 1.81. Asta: Bruni 4.40. Triplo: Lanciano 13.33; Cestonaro 13.30. 4x200: Acsi Italia 1’42"51. All/e. 60: Cadetto 7"78. 400: Bellò 57"12. 1000: Vandi 2’59"43. Triplo: Cuneo 12.99. Peso: Osakue (Nig/Ita) 14.05. 4x200: Cus Parma 1’43"86.
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PALLAVOLO SERIE A-1: LA 20a GIORNATA nopoli che ha provato a dare vivacità ad un gioco scontato. Il ritorno di Savani non è stato eccezionale, ha faticato in attacco ma potrà solo migliorare.
Baby Modena abbaglia Macerata
Matey Kaziyski, 28 anni, buca il muro di Luciano De Cecco TARANTINI
Deroo e Kovacevic brillano, il futuro del club è al sicuro: la Lube non ha scampo PAOLO REGGIANINI MODENA
Tremenda Trento passa a Piacenza Il traguardo è lì Le battute beffa di Birarelli e il solito Kaziyski per il 3-2 che ipoteca la stagione regolare DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI PIACENZA
Trento padrona della stagione regolare. Non è ancora aritmetico, ma manca pochissimo alla squadra di Rado Stoytchev per essere prima della lista alla fine della regular season, sarebbe la sesta volta in un decennio, addirittura la quinta nelle ultime sei stagioni a dimostrazione della forza del gruppo costruito dal presidente Diego Mosna da quando nel Trentino è arrivato il tecnico bulgaro.
sulle proprie incertezze, soprattutto in ricezione, che hanno condizionato pesantemente la partita della squadra di Luca Monti. Bira in battuta Molto si è deciso nel terzo set, quando il Copra si è trovato in vantaggio sul 12-7, ma qui una serie «malefica» di Birarelli in battuta (non una novità per il centrale azzurro che portò l'Italia ai Gio-
PIACENZA TRENTO
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(25-17, 18-25, 19-25, 25-19, 12-15)
Primo set E dire che per Piacen-
za era iniziata molto diversamente. Anzi era iniziata trionfalmente con 7 muri, due ace e una strepitosa prestazione di Lucio De Cecco in regia. Un inizio che aveva fatto sognare i tifosi di Piacenza (un altro tutto esaurito al PalaBanca), che speravano ancora di agganciare il secondo posto finale, fondamentale perché nei quarti e nelle semifinali (come il primo posto) fa partire la serie playoff dal +1. Invece dal secondo parziale in avanti Piacenza si è un po' attorcigliata
COPRA ELIOR PIACENZA: Papi 11, Holt 4, Fei 22, Zlatanov 18, Simon 14, De Cecco 5; Marra (L), Tencati 1, Vettori, Maruotti. N.e. Ogurcak, Corvetta, Latelli. All. Monti. ITAS DIATEC TRENTO: Juantorena 14, Birarelli 7, Stokr 15, Kaziyski 17, Djuric 10, Raphael 2; Bari (L), Colaci (L), Uchikov 3, Burgsthaler 1, Chrtiansky 1, Sintini. N.e. Valsecchi. All. Stoytchev. ARBITRI: Santi e Vagni. NOTE - Spettatori 4082 (tutto esaurito), 27.928. Durata set: 24’, 25’, 25’, 26’, 17’; totale 117’. Copra Elior: battute sbagliate 21, vincenti 6, muri 13, 2ª linea 15, errori 31; Itas Diatec: b.s. 15, v. 7, m. 7, s.l. 15, e. 24. Trofeo Gazzetta: 6 Kaziyski, 5 Raphael, 4 Fei, 3 Stokr, 2 Simon, 1 Zlatanov.
chi 2008 con una serie di servizi jump flot) cambia l'esito della gara. Con un parziale di 6-0 i trentini girano il set e probabilmente anche il corso dell'incontro. L’Itas rialza la testa e si rimette a correre, Matey Kaziyski è ancora il migliore dei suoi e Trento riprende in mano la gara con sicurezza. Anche se nel quarto set ha ancora una flessione che consente a Piacenza di sognare fino all'ultimo, con Simon che fa alcuni numeri che aumentano la sua fama di migliore centrale del mondo (con 73% in attacco, 4 muri e 2 ace). Nel tiebreak però i campioni del mondo sono più lucidi e spietati, mentre Piacenza sbaglia ancora troppo e spreca così una occasione ghiotta per battere i trentini e cementare un po’ di certezze in vista della semifinale di Challenge Cup (mercoledì contro i cechi del Liberec). Invece l’ennesima battuta sbagliata (un po’ troppe visto il calo di rendimento al servizio di Zlatanov e soci) degli emiliani consegna il successo al gruppo di Stoytchev, che vede il primo posto lontano solo due punti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il migliore modo per rialzare la testa dopo un periodo negativo, nel giorno in cui il palasport torna a riempirsi come ai bei tempi, con un entusiasmo che potrebbe aiutare l’imminente passaggio di proprietà da Peia alla cordata di Panini-Gibertini-Grani. Come all’andata, Modena non fa sconti a Macerata e l’inchioda ad una sconfitta che non ammette repliche, senza dover ricorrere al solito Celitans, ma puntando sulla freschezza di Kovacevic e Deroo, una prestazione senza macchie per entrambi. Una vittoria che vale quasi il sesto posto, ma soprattutto la certezza che i giovani di Lorenzetti sono ormai maturi per giocarsela con tutti. Macerata ha tenuto testa per due set, poi si è smarrita, anche dopo l’ingresso di Mo-
RISULTATI LATINA-CASTELLANA (Sabato)
0-3
MODENA-MACERATA
3-1
PIACENZA-TRENTO
2-3
VERONA-VIBO
2-3
SAN GIUSTINO-CUNEO (sabato)
2-3
RAVENNA-PERUGIA
0-3
CLASSIFICA
Bravo Baranowicz Baranowicz ha vinto invece alla grande il duello con Travica, spesso impreciso. Splendidi i primi due set con Modena che nel primo, a muro e in battuta, riesce a scavare un solco importante. Gli errori di Macerata pesano, ma è Kovacevic a sorprendere la difesa della Lube che non riesce ad arginarlo. La reazione degli ospiti arriva nel secondo. Nel momento decisivo 24-24, Travica ammette un tocco a muro non visto dagli arbitri, e poi comunque la Lube fa 1-1. L’equilibrio dura fino alla metà del terzo, quando Modena sente di avere in pugno il match. Finisce col muro del giovane Bisi, la chiusura migliore per un giorno speciale. Di Modena naturalmente MODENA-MACERATA
Uros Kovacevic, 19 anni TARANTINI
5014
In tribuna al Palapanini I risultati della squadra così giovane, la cordata societaria: a Modena torna l’entusiasmo
RAVENNA PERUGIA
0 3
(25-21, 25-27, 25-18, 25-20) CASA MODENA: Celitans 20, Baranowicz 5, Deroo 20, Kovacevic 16, Vesely 8, Sala 2; Manià (L). Bisi 1, Piscopo, Pinelli, Quesque. All. Lorenzetti. LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Starovic 13, Travica 1, Savani 10, Zaytsev 18, Podrascanin 5, Stankovic 8: Henno (L). Lampariello, Kooy 1, Pajenk 2, Monopoli. N.e. Randazzo. All. Giuliani. ARBITRI: Saltalippi e Padoan. NOTE - Spettatori 5014, incasso 45.463. Durata set: 29’, 35’, 25’, 25’. Totale 114’. Casa Modena: b.s. 20, v.3, m. 14, s.l. 12, e. 27. Lube: b.s. 20,v. 5, m. 3, s.l. 10, e.25. T. Gazzetta: 6 Kovacevic, 5 Deroo, 4 Baranowicz, 3 Celitans, 2 Zaytsev, Starovic
VERONA VIBO
(14-25, 22-25, 20-25)
(19-25, 25-21, 25-21, 23-25, 13-15) MARMI LANZA VERONA: Ter Horst 4, Viafara 6, Gavotto 20, Fedrizzi 18, Gotsev 8, Peacock 3; Pesaresi (L), Kosmina, Meoni, De Marchi 11. N.e. Bolla, Centomo. All. B. Bagnoli. TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Coscione 1, Urnaut 24, Buti 5, Klapwijk 18, Kaliberda 4, Barone 11; Farina (L), Cortellazzi 1, Rocamora, Badawy 10. N.e. Montesanti, Lavia, Forni. All. Blengini.
SQUADRE
PT
TRENTO
48 20 17
MACERATA
44 20 14 6 51 24
SIR SAFETY PERUGIA: Daldello 1, Vujevic 4, Alletti 7, Tamburo 15, Petric 16, Semenzato 2; Giovi (L), Edgar 2, Van Harskamp, Schwarz. Ne: Van Rekom, Pochini, Tomassetti. All. Kovac.
PIACENZA
44 21 14
ARBITRI: Piana e Puecher
ARBITRI: Castagna, Goitre.
NOTE - Spettatori 1.700, incasso 13.000. Durata set: 22’, 27’, 25’; tot. 74’. Cmc: b.s. 10, v 3, m 2, s.l. 6, e 28. Sir Safety: b.s. 13, v. 3, m. 7, s.l. 9, e 18. Trofeo Gazzetta: 6 Petric, 5 Tamburo, 4 Alletti, 3 Daldello, 2 Bellei, 1 Radunovic.
NOTE - Spettatori 1959. Durata set: 24’, 26’, 29’, 30’, 18’; tot. 127’. M. Lanza: b.s. 19, v. 4, m. 13, s.l. 23, e. 31. T.Callipo: b.s. 24, v. 4, m. 9, s.l. 21, e. 38. Trofeo Gazzetta: 6 Urnaut, 5 De Marchi, 4 Farina, 3 Fedrizzi, 2 Badawy, 1 Pesaresi.
RAVENNA Saldi di fine stagione al De Andrè, con la Sir Safety che soffre assai poco (0-3) per consolidare il quinto posto ai danni di una Cmc che alle oggettive carenze tecniche aggiunge un paio di cerotti difficili da strappare. Nell’allenamento del mattino si arrendono Zhukouski (schiena) e Moro (influenza): in campo, quindi, la diagonale di scorta composta da Psarras e Bellei. Perugia subito avanti (0-4) senza forzare su una Cmc in difficoltà in ricezione e poco reattiva in generale, tanto da collezionare la bellezza di 11 errori (4 battute incluse). Cmc più reattiva nel secondo set, fino al 20-18. Illusorio, perché Perugia torna a forzare al servizio e si aggiudica il set. Terzo senza storia. Sandro Camerani
VERONA Il Tonno Callipo conquista la terza vittoria consecutiva in trasferta, ma Blengini non è contento «perché continuiamo a cadere in errori banali per mancanza di attenzione». La Marmi Lanza (15ª sconfitta di fila) torna a muovere la classifica. Bagnoli lamenta «due-tre decisioni arbitrali che ci hanno massacrato», in particolare un «doppio» fischiato a Gotsev in contrattacco al tie break. Verona impiega un set ad entrare in partita, trova un buon Gavotto nel secondo ed un Fedrizzi in gran spolvero nel terzo. Poi cala in attacco (35 e 36%), mentre Vibo, con Farina super in ricezione (75%) e in difesa è più continua con Urnaut in evidenza (54%). E al tie break Cortellazzi decide con l’ace del 12-14. Renzo Puliero
G
V
P
SV SP
3 54 18 7 49 28
CUNEO
40 20 14 6 42 27
MODENA
33 20 11
9 41 35
PERUGIA
33 20 11
9 39 36
VIBO
28 20 10 10 34 37
LATINA
28 21 10 11 36 42
CASTELLANA 26 20 9
11 33 39
SAN GIUSTINO
20 20 6 14 30 44
RAVENNA
10 20 3
VERONA
9 20 2 18 16 56
17 14 53
PROSSIMO TURNO Domenica 3 marzo MACERATA-CUNEO PIACENZA-LATINA (il 20/2) MODENA-SAN GIUSTINO PERUGIA-VIBO (Sabato 2) TRENTO-VERONA CASTELLANA-RAVENNA
3-0
Taccuino
Villa sa ancora vincere
A-1 DONNE
A-2 UOMINI
Matera 18; Loreto 10.
Bergamo accorcia su Busto Arsizio
Città di Castello promossa in serie A-1
A-2 DONNE
Così la 17ª giornata (6ª di ritorno): Foppapedretti Bergamo Kgs Pesa ro 3 0; Mc Carnaghi Villa Corte se Banca Reale Giaveno 3 1; Duck Farm Chieri Idea 2002 Bologna 1 3. Sabato: Rebecchi Piacenza Unen do Yamamay Busto Arsizio 3 2 (25 16, 21 25, 21 25, 25 12, 15 12). Hanno riposato: Imoco Conegliano e Chateau D'Ax Urbino. Classifica: Busto Arsizio 34; Berga mo 30; Piacenza, Villa Cortese 24; Chieri, Conegliano 22; Urbino 17; Pe saro 16; Giaveno 11; Bologna 7. Prossimo turno (domenica 3): Bu sto Chieri (sabato 2); Urbino Villa Cortese; Bologna Piacenza (merco ledì 6); Conegliano Pesaro. Riposa no: Bergamo e Giaveno
(f.c.) Città di Castello torna in serie A 1 dopo 22 anni, ossia dai tempi del la Ingram. Gli umbri hanno centrato il salto di categoria ieri sera grazie al 3 1 (Van Walle 22) su Ortona, vitto ria che ha permesso di assicurarsi il primo posto con 4 turni da giocare. Così 9ª di ritorno: Loreto Sora 0 3 (21 25, 22 25, 23 25); Padova Po tenza P.2 3 (22 25, 25 19, 17 25, 25 14, 14 16); Molfetta Corigliano 3 0 (25 23, 25 22, 25 13); Città di Castello Ortona 3 1 (25 27, 25 14, 27 25, 25 17); Matera Brolo 3 1 (18 25, 25 21, 25 18, 25 22); Reggio E. Monza 1 0 (25 15, 20 25, 22 25, 25 27. Ha riposato: Atripalda. Classi fica: Città d.C. 56; Molfetta 43; Sora 40; Atripalda 37; Padova 33; Monza 32; Corigliano 31; Ortona 29; Reggio Emilia 26; Brolo, Potenza Picena 19;
3 0
VILLA CORTESE GIAVENO
3 1
CHIERI BOLOGNA
1 3
(25-21, 28-26, 25-22)
(21-25, 25-15, 25-17, 25-22)
(27-25, 22-25, 21-25, 24-26)
FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Weiss 3, Di Iulio 16, Crimes 5, Brown 9, Blagojevic 11, Zambelli 5; Merlo (L), Klisura 11. N.e. Devetag, Balboni, Bruno. All. Lavarini.
MC CARNAGHI VILLA C.: Rondon 2, Klineman 13, Garzaro 11, Barun 20, C. Bosetti 16, Folie 10; Paris (L), Malagurski 3, Perinelli. N.e. Mojica, Parrocchiale (L), Veljkovic, Nomikou. All. Chiappafreddo.
DUCK FARM CHIERI TORINO: Vindevoghel 2, Borgogno 11, Fabris 22, Piccinini 17, Frigo 4, Bechis 3; Sirressi (L), Zauri, Fernandez 2, Gennari 11. Ne Ravetta, Vietti. All. Salvagni.
KGS ROBURSPORT PESARO: Gibbemeyer 10, Signorile, Muresan 8, Manzano 9, Moreno Pino 17, Tirozzi 7; De Gennaro (L), Valpiani, Dekani. N.e. Lestini, Chirichella. All. Pistola. ARBITRI: Pozzato e Simbari NOTE - Spettatori 1478, incasso 12.045. Durata set: 27’, 34’, 29’; tot. 90’. Foppapedretti: b.s. 2, v. 4, m. 8, s.l. 3, e. 18. Kgs: b.s. 5, v. 1, m. 7, s.l. 5, e. 18, T. Gazzetta: 6 Di Iulio, 5 Merlo, 4 Manzano, 3 Klisura, 2 Blagojevic, 1 Gibbemeyer. BERGAMO (i.s.) Bergamo, ancora priva di Diouf, timbra il primo 3-0 interno della stagione. Pesaro senza Chirichella.
BANCA REALE YOYOGURT GIAVENO: Dalia 4, Senkova 12, Dall'Ora 11, Togut 21, Donà 4, Kauffeldt 5; Molinengo (L), Saccomani 1, Cecchetto, Murrey 1, Luciani 1. N.e. Pincerato. All. Napolitano. ARBITRI: Boris e Gini NOTE - Spettatori 1.008. Durata set: 29’, 24’, 25’, 26’; tot. 104'. MC-Carnaghi: b.s. 11, v. 3, m. 9, s.l. 6, e. 20. BGiaveno: b.s. 8, v. 1, m. 9, s.l. 8, e. 24. T.Gazzetta: 6 C. Bosetti, 5 Barun, 4 Klineman, 3 Rondon, 2 Togut, 1 Garzaro. CASTELLANZA (Va) (m.l.) Interrompe il digiuno Villa: agganciato il 3˚ posto con l’esordio casalingo ok di Chiappafreddo
2002 BOLOGNA: Lipicer 19, Milos 17, Brussa 16, Arimattei 10, Stufi 10, Petrucci 3; Minervini (L), Ventura, Korukovets. Ne Carraro, Ginanneschi, Coriani, Lapi. All. Beltrami. ARBITRI: Piluso e Pozzi. NOTE - Spettatori 2.920. D.s.: 29’, 27’, 24’, 31’; tot. 111’. Duck Farm: b.s. 8, v. 1, m. 12, e. 10; Bologna: b.s. 8, v. 1, m. 14, e. 12. T. Gazzetta: 6 Lipicer, 5 Milos, 4 Brussa, 3 Fabris, 2 Stufi, 1 Piccinini. TORINO (f.t.) Colpaccio Bologna di coach Beltrami, festeggiatissimo dai suoi ex tifosi: «Abbiamo giocato una partita assurda» dice Salvagni.
2 3
CMC RAVENNA: Sirri 6, Pelekoudas 1, Bellei 12, Zanuto 10, Mengozzi 4, Psarras 1; Tabanelli (L), Di Franco 2, Radunovic 2. Ne. Owens, Mazzotti, Zhukouski. All. Fresa.
A-1 DONNE CHIAPPAFREDDO: ESORDIO IN CASA OK, BERGAMO SERENA CON PESARO
BERGAMO PESARO
3-1
Novara sola in testa (m.l.) Ornavasso cade con Casal maggiore, Novara resta sola. Così la 19ªi: San Casciano Riso Scotti Pa via 2 3 (22 25, 25 18, 14 25, 25 23, 13 15); San Vito Mazzano 0 3 (10 25, 22 25, 23 25); Nova ra Marsala 3 0 (25 23, 25 22, 27 25); Casalmaggiore Ornavasso 3 1 (25 20, 25 22, 23 25, 25 19); So verato Montichiari 2 3 (25 19, 25 14, 16 25, 20 25, 14 16); Sala Consilina Frosinone 1 3 (18 25, 25 23, 13 25, 12 25).Sabato: Fonta nellato Crovegli 3 0 Classifica: Novara 48; Ornavasso 45; Casalmaggiore 44; Frosinone 38; Pavia 34; Crovegli, Mazzano 26; Sala Consilina 25; Montichiari, San Casciano, Soverato 24; Fontanella to 23; Marsala 10; San Vito 8.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Rugby RISULTATO DI PRESTIGIO CONTRO GLI IRLANDESI IN CELTIC LEAGUE
Pazza Treviso: Munster cancellato Senza nazionali segna cinque mete alla Red Army: 34-10. Loamanu uomo match da 3a linea menzato (ottima gara) trova il varco dalla parte chiusa dopo una mischia e vola sulla bandierina: 27-10 e bonus guadagnato. Chiude Toniolatti servito da Iannone.
EMANUELE SPIRONELLO TREVISO
Pagina storica per Treviso che infligge una sonora batosta al Munster, con cinque mete a una. «Una delle vittorie più belle — sentenzia il tecnico Franco Smith —, non ne ricordo con questo divario contro squadre blasonate». E se non fosse per l’entrata in campo in abiti borghesi di McLean, costretto a rincorrere il proprio cagnolino, quasi non ci si ricorderebbe che a questo Benetton mancano azzurri e infortunati. È la vittoria del gruppo, con l’ala «nipponica» Loamanu, schierato numero 8, tra i migliori. Aggrediti Se i Leoni si godono
il successo, gli irlandesi si leccano le ferite. «È la più grossa delusione della stagione e non cerchiamo alibi — taglia corto coach Rob Penney —. Torniamo a casa col cuore spezzato». Pronti via e Treviso è in meta: al 2’ Brendan Williams raccoglie un calcio di Keatley sui pro-
Scherma VITTORIA IN COPPA
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TREVISO-MUNSTER
Fabio Semenzato, 26 anni, si lancia verso la quarta meta di Treviso PLP
pri 22, buca i centri irlandesi, supera la metà campo, scarica su Nitoglia che vola in mezzo ai pali. C’è il sole ma fa freddo e al 12’ l’arbitro Paterson si stira: debutto per il nostro Traversi. Continua il forcing di Treviso che capitalizza con il permit petrarchino Giusti, alla seconda meta in maglia trevi-
Rugby SEI NAZIONI
Fiorettisti battono Irlanda sterile anche Cerioni Scozia rimonta
giana, bravo a concretizzare una maul. Poi La Grange marca la terza sfruttando un rimpallo su un calcio alto verso la bandierina di Di Bernardo. Nei primi 15’ della ripresa i veneti soffrono con la mischia sui propri 5 metri, incassando il giallo a Maistri e poi la meta tecnica. Ma a metà ripresa Se-
Ghiaccio MONDIALI A COLLALBO
Pista lunga jr L’Italia è d’oro
34-10
MARCATORI: p.t. 3’ m. Nitoglia tr. Di Bernardo, 19’ m. Giusti, 23’ c.p. Keatley, 34’ m. La Grange tr. Di Bernardo, 40’ c.p. Di Bernardo; s.t. 9’ meta tecnica Munster tr. Keatley, 21’ m. Semenzato, 38’ m. Toniolatti tr. Di Bernardo. TREVISO: B. Williams; Nitoglia, Pratichetti (35’ s.t. Ambrosini), La Grange (17’ s.t. Iannone), Toniolatti; Di Bernardo, Semenzato; Loamanu (19’ s.t. Filippucci), Giusti, Budd; Van Zyl, Bernabò (31’ s.t. Fuser); Roux (26’ s.t. Di Santo), Maistri (17’ s.t. Sbaraglini), Rizzo (26’ s.t. Muccignat). All. Smith. MUNSTER: Jones; Hurley, Laulala (24’ s.t. Dineen), Downey (13’ s.t. Hanrahan), Murphy; Keatley, D. Williams (24’ s.t. Sheridan); Coughlan (22’ s.t. Stander), O’Donnell, Butler; Holland, Nagle (16’ s.t. Foley); Archer (16’ s.t. Botha), Sherry (33’ s.t. Varley), Du Preez (33’ s.t. Ryan). All. Penney. ARBITRO: Paterson (Scozia), dal 12’ p.t. Traversi (Italia). NOTE: p.t. 22-3, spett. 2000. Gialli: 9’ s.t. Maistri, 20’ s.t. O’Donnell. Calci: Di Bernardo 4 su 7 (9 p.); Keatley 2 su 3 (5 p.). Uomo del match: Loamanu. Punti: Treviso 5, Munster 0.
Atletica LANCI BAGNATI (si.g.) Conclusi a Lucca, sotto pioggia e nevischio, i campionati italiani invernali di lanci. Uomini. Disco: Albertazzi 61.55 (1˚ U23); Faloci 58.54. Jr: Pilato 56.44. Donne. Disco: Aniballi 52.68; Strumillo 50.27; Marchetti 49.65 (1ª U23). Jr: Basile 42.81. EXPLOIT LENDORE (si.g.) Nei Sec Conference di Fayetteville (Usa), Deon Lendore, 20enne di Trinidad e Tobago, ha corso la batteria dei 400 in 45"15, mpm ’13 e 9ª mondiale all-time. Mpm ’13 anche nei 200: 20"59 (in b.) di Aaron Ernest e nel lungo, 8.25 di Marquis Dendy.
A quasi 7 mesi dall’oro olimpico di Londra i fiorettisti azzurri (Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Valerio Aspromonte e Giorgio Avola) tornano al successo in Coppa del Mondo. A La Coruna (Spa), tra le vittime, anche la Russia dell’ex c.t. Stefano Cerioni (45-32 in semifinale). In finale gli azzurri regolano 45-30 gli Stati Uniti vincitori della prima tappa. «I ragazzi hanno ancora tanta voglia di vincere» dice il c.t. Andrea Cipressa». Finale: Italia b. Usa 45-30; 3˚ posto: Russia b. Germania 45-38. Semifinali: Italia b. Russia 45-32; Usa b. Germania 45-35. Quarti: Italia b. Egitto 45-21. Ottavi: Italia b. Canada 45-32. SCIABOLATRICI SECONDE Nella tappa di Coppa del Mondo di Gand (Bel) le sciabolatrici azzurre chiudono al 2˚ posto la prova a squadre, sconfitte in finale (45-28) dalla Sud Corea. Irene Vecchi, Ilaria Stagni, Rossella Gregorio e Lucrezia Sinigaglia battono agli ottavi il Messico (45-33), ai quarti la Polonia (45-42) e in semifinale l’Azerbaigian (45-41) che aveva eliminato a sorpresa la Russia.
A Edimburgo, l’Irlanda domina possesso e territorio ma spreca con scelte sbagliate e errori banali nei 22 d’attacco, raccogliendo solo un calcio nel primo tempo; la meta di Gilroy su break di O’Brien (0-8) in avvio ripresa tocca l’orgoglio scozzese: la pressione soffocante frutta quattro calci infilati da Laidlaw. La Scozia (REUTERS) non vinceva due partite di fila nel Sei Nazioni dal 2001. Scozia-Irlanda 12-8 (p.t. 0-3). Marcatori: p.t. 35’ c.p. Jackson (I); s.t. 3’ m. Gilroy (I), 12’, 19’, 23’ e 33’ c.p. Laidlaw (S). Classifica: Inghilterra 6 (+36); 2. Galles (+19), Scozia (+8) 4; Irlanda (-2), Italia (-36) 2; Francia (-25) 0. SEI NAZIONI DONNE A Benevento, per il Sei Nazioni donne, Italia-Galles 15-16 (p.t. 6-10). Marcatrici: p.t. 5’ c.p. Ver. Schiavon, 28’ m. Edwards, 35’ c.p. Ver. Schiavon, 40’ n. Harries; s.t. 1’ c.p. Ver. Schiavon, 13’ c.p. Prosser, 22’ c.p. Ver. Schiavon, 32’ c.p. Prosser, 35’ c.p. Ver. Schiavon. Altre: Inghilterra-Francia 20-30. Classifica: Irlanda 6; Francia, Italia 4; Inghilterra, Galles 2; Scozia 0. ECCELLENZA Nel recupero del 13˚ turno, Mogliano-L’Aquila 64-5.
L’Italia, nell’ultima giornata dei Mondiali juniores in pista lunga a Collabo (Bz), con Andrea Giovannini, Andrea Stefani e Nicola Tumolero, vince l’inseguimento a squadre dopo aver già trionfato il weekend precedente nella finale della Coppa del Mondo di categoria. Quarta la staffetta femminile. Uomini. 1000: 1. Joon Hong Im (S.Cor) 1’11"37; 31. Trentini 1’16"23. Inseguimento a squadre: 1. Italia 3’56"73; 2. Sud Corea 3’59"94; 3. Giappone 4’01"95. Donne. 500 (II): 1. Hyun-Yung Kim (S.Cor) 39"75. Inseguimento a squadre: 1. Giappone 3’12"97. SHORT TRACK A Varsavia (Pol) 7˚ posto finale di Tommaso Dotti ai Mondiali jr di short track. Uomini. 1000: 1. Han Tianyu (Cina); 20. Dotti; 32. Cassinelli; 41. De Lorenzis. 1500 (finale): 1. Park Se Yeong (S.Cor). Classifica: 1. Park Se Yeong (S.Cor) 102; 7. Dotti 11; 38. De Lorenzis; 46. Cassinelli. Staffetta: 1. Sud Corea; 7. Italia. Donne. 1000: 1. Kim Alang (S.Cor); 13. Tota; 60. Martinelli; 61. A. Valcepina. 1500 (finale): 1. Noh Do Hee (S.Cor). Classifica: 1. Noh Do Hee (S.Cor) 89; 13. Tota; 33. Martinelli; 38. A. Valcepina. Staffetta: 1. Sud Corea; 4. Italia (Martinelli, A. Valcepina, Tombolato, Tota).
Tennis BOLELLI-FOGNINI VINCONO IL DOPPIO A BUENOS AIRES
Djokovic e Federer a Dubai, Nadal ad Acapulco Da oggi Djokovic, Federer e Seppi a Dubai (Eau, 1.785.500 $, cemento), con Viola promosso dalle qualifiche (6-4 7-5 al tedesco Bachinger) e Nadal ad Acapulco (Mex, 1.155.000 $, terra), dove Starace è eliminato al 1˚ turno delle qualifiche dal russo Gabashvili (6-3 6-4).
BOLELLI-FOGNINI A Buenos Aires (493.670$, terra), vincono Ferrer e Bolelli-Fognini. Singolare. Finale: Ferrer (Spa) b. Wawrinka (Svi) 6-4 3-6 6-1. Doppio. Finale: Bolelli-Fognini b. Monroe (Usa)-Stadler (Ger) 6-3 6-2. TSONGA OK Jo-Wilfried Tsonga ok a Marsiglia (Fra,
598.535 euro, indoor veloce). Finale: Tsonga (Fra) b. Berdych (R.Ceca) 3-6 7-6 (6) 6-4. DONNE A Bogotà (Col, 235.000 $, terra). Finale: Jankovic (Ser) b. Ormaechea (Arg) 6-1 6-2. A Memphis (Usa, 235.000 $, indoor veloce). Finale: Erakovic (N.Zel) b. Lisicki (Ger) 6-1 rit.
STRADA MONDO Mezza New Orleans (Usa). Uomini: 1. Farah (Gb) 1h00’59" (r.n.); 2. Gebremariam (Eti) 1h01’01". Donne: 1. Defar (Eti) 1h07’25"; 2. Flanagan 1h08’32". Maratona Tokyo. Uomini: 1. D. Kimetto (Ken) 2h06’50"; 2. M. Kipyego (Ken) 2h06’58"; 3. B. Kipyego (Ken) 2h07’53"; 4. Maeda 2h08’00"; 5. J. Kwambai (Ken) 2h08’02". Donne: 1. Kebede (Eti) 2h25’34"; 2. Esayias (Eti) 2h26’01"; 3. Mikitenko (Ger) 2h26’41".
Basket LegaDue: Pistoia ok La 5˚ giornata di ritorno: Imola-Trento 76-74 (Valenti 21; Pascolo 14); Capo d’Orlando-Verona 77-69 (Battle 18; Westbrook 24); Ferentino-Barcellona 71-79 (James 20; Callahan 19); Trieste-Pistoia 88-94 (Carra 27; Toppo 16); Brescia- Veroli 87-75 (Brkic 23; Walker 24); Casale Monferrato-Jesi 94-90 dts (Green 26; Maggioli 33). Venerdì: Scafati-Forlì 82-86. Riposa Bologna. Classifica: Pistoia 28; Casale, Barcellona 26; Brescia 24; Bologna, Scafati, Forlì 20; Trieste, Verona, Trento, Capo d’Orlando 16; Veroli, Ferentino, Jesi 14; Imola 10.
Boxe MONDIALI (r.g.) A Washington (Usa) Lamont Peterson (31-1-1) mantiene la cintura superleggeri Ibf superando ko all’8˚ Kendal Holt (Usa 28-5) 31 anni, già iridato 2008-2009. A Detroit (Usa), lo sfidante Ishe Smith (25-5) 34 anni, scalza Cornelius Bundrage (32-5) 39 anni, per split decision, dal trono Ibf dei superwelter.
Ghiaccio BRAVO PARKINSON Paul Parkinson, alla Challenge Cup de L’Aia (Ola), centra il minimo nel punteggio tecnico del libero (servivano 60 punti, ne ottiene 69.89, quello per il corto lo aveva centrato a Salt Lake City a settembre) e in extremis strappa il pass per i Mondiali di London (Can) di metà marzo. Un solo posto ancora da assegnare nella squadra azzurra: la terza donna (Carol Bressanutti o Roberta Rodeghiero). Uomini. Finale: 1. (1.2.) Joubert (Fra) 228.66; 5. (7.3.) Parkinson 188.99; 10. (11.10.) Zandron 151.18. Coppie. Finale: 1. (1.1.) James-Cipres (Fra) 189.82.
Golf MATCH PLAY A Marana (Arizona), Jason Day-Ian Poulter è la finale dell’Accenture match play Championship. Semifinali: Day
A PARMA UN’ALTRA SCONFITTA NEL FINALE
Zebre bruciate dai Dragons Sfuma ancora la prima vittoria Ancora una sconfitta per le Zebre — 16ª in Celtic, 22ª stagionale —: la franchigia si fa rimontare dai Dragons dopo un primo tempo di qualità grazie a una conquista solida e a una buona alternanza di gioco, che porta alla meta di Matteo Pratichetti. Nella ripresa Chillon allunga (13 3), ma poi i Dragons mettono le mani sul possesso: due calci di Steffan Jones e la meta di Groves rimandano ancora l’appuntamento con la prima vittoria per le Zebre, al sesto k.o. in Celtic con 7 o meno punti di scarto. ZEBRE-DRAGONS 13-14 MARCATORI: p.t. 21’ c.p. Chillon, 32’ c.p. St. Jones, 39’ m. M. Pratichetti tr. Chillon; s.t. 4’ c.p. Chillon, 15’ c.p. St. Jones, 20’ m. Groves, 26’ c.p. St. Jones. ZEBRE: Benettin; Sarto (21’ s.t.
(Aus) b. Kuchar (Usa) 4&3; Poulter (Ing) b. Mahan (Usa) 4&3. Quarti: Kuchar b. Garrigus (Usa) 3&2; Day b. McDowell (N.Irl) 1 up; Mahan b. Simpson (Usa) 1 up; Poulter b. Stricker (Usa) 3&2.
Hockey prato ITALDONNE (g.l.g.) L’Italdonne comincia oggi (ore 13) a Valencia (Spa) contro la Bielorussia, la 2ª fase di Coppa mondo.
Lotta ASSOLUTI (g.l.g.) A Ostia assoluti di lotta libera e femminile. Uomini. Kg 55: Alampi. 60: D. Tchoursine. 66: R. Campagna. 74: A. Sorbello. 84: A.J. Fasugba. 96: S. Trapani. 120: B. Scibilia. Società: F. Oro 57; T. Imerese 30; Atl. Faenza 23. Donne. Kg 48: S. Felice. 51: F. Mori. 55: V. Minguzzi. 59: D. Piva Maité. 62: C. Rainero. 67: M. Diana. 72: D. Caneva. Società: Cus Torino 42; F. Oro 30; Ilva Bagnoli 20.
Nuoto CARAMIGNOLI RECORD (al.f.) Miglior prestazione italiana dei 1500 sl di Martina Caramignoli: a Roma Pietralata (25 m), la portacolori dell’Aurelia fa 16’03"00, inferiore al suo precedente 16’12"61 (2009) non omologato (cronometraggio manuale). ORSI E SCOZZOLI (al.f.) A Forlì (25 m). Uomini: 100 sl Orsi 48"54; 100 do Di Tora 53"57, Orsi 54"27, Scozzoli 54"98; 100 ra Scozzoli 1’01"25. Donne: 100 sl Bianchi 56"00, Barbieri 57"37; 100 do Barbieri 59"70, Fiordoro 1’01"53; 100 ra Carraro 1’10"64, Celli 1’10"69. TOSCANI (al.f.) A Livorno (25 m). Uomini: 200 sl Turrini 1’49"09; 50-100 do Bonacchi 25"39, 55"16; 200 ra Tartaglia 2’14"15, Turrini 2’14"62; 100 fa Regini 55"15, Beni 55"16. Donne: 200 sl De Memme 1’59"43; 100 do Meloni 1’01"44; 200 ra Toni 2’29"56, Boggiatto 2’31"20.
Pallamano PRATO ELIMINATO (an.gal.) Nel ritorno degli ottavi di Challenge Cup maschile Pressano-Minsk (Bie) 20-28 (a. 25-39). Bielorussi ai quarti.
Pallanuoto SORTEGGIO MONDIALI (pe.m.) A Barcellona il sorteggio dei Mondiali (19/7-4/8). Il Settebello è nel gruppo D con Germania, Romania e Kazakistan; poi Montenegro, Spagna, Grecia e N. Zelanda (A), Croazia, Canada, Usa, Sudafrica (B), Serbia, Ungheria, Australia e Cina (C). Setterosa nel girone D con Ungheria, Brasile e Kazakistan; poi Spagna, Russia, Olanda e Uzbekistan (A), Australia, Cina, N. Zelanda e Sudafrica (B), Usa, Canada, Grecia e Gran Bretagna (C).
Sport invernali Zoeggeler quarto in Coppa a Sochi Armin Zoeggeler è 4˚ (a 1/10 dal podio) nella 9ª e ultima tappa della Coppa del Mondo di slittino a Sochi (Rus), test event per i Giochi. Vittoria al tedesco Langenhan, Coppa al connazionale Loch. Uomini: 1.
Bacchetti), Pace (1’ s.t. Buso), M. Pratichetti, Sinoti; Chiesa, Chillon (26’ s.t. Palazzani); Van Schalkwyk (33’ s.t. Caffini), Sole, Ferrarini; Bortolami, Van Vuren (19’ s.t. Cristiano); Redolfini (14’ s.t. Fazzari), Festuccia (6’ s.t. Manici), Aguero (33’ s.t. Al. De Marchi). All. Gajan. DRAGONS: D. Evans; Hughes, Leach, Smith (7’ s.t. Dixon), Amos (38’ p.t.-4’ s.t. Way; 7’ s.t. O. Evans, 13’ s.t. Price); S. Jones, W. Evans (21’ s.t. J. Evans); I. Jones, Cudd, L. Evans; Groves, Nimmo; Buck, Gustafson (13’ s.t. Parry), Price (14’ s.t. Amos). All. Edwards. ARBITRO: Colgan (Irlanda). NOTE: p.t. 10-3, spett. 400. Gialli: 33’ p.t. Buck; 3’ s.t. Price, 25’ s.t. Benettin. Calci: Chillon 3 su 5 (8 p.), Buso 0 su 1; Jones 3 su 7 (9 p.). Uomo del match: Ferrarini. Punti: Zebre 1, Dragons 4. Altre: Ospreys-Edimburgo 24-7. Classifica: Ulster 59; Glasgow 56; Leinster 54; Ospreys 47; Scarlets 46; Munster 41; Cardiff 33; Treviso 32; Connacht 28; Edimburgo 23; Dragons 22; Zebre 6.
Langenhan (Ger) 1’47"335 (53"729/4˚+53"606/2˚); 2. Demtschenko (Rus) a 0"004 (53"686/2˚+53"653/4˚; 3. Moeller (Ger) a 0"018 (43"746/7˚+53"546/1˚); 4. Zoeggeler a 0"134 (53"826/8˚+53"643/3˚); 6. Loch (Ger) a 0"239 (3˚+21˚); 15. D. Fischnaller a 0"358 (18˚+15˚); 24. Mair a 0"608 (30˚+9˚); 28. K. Fischnaller a 0"689 (12˚+31˚). Coppa (9/9): 1. Loch 650; 2. Langenhan 613; 3. Moeller 607; 4. Zoeggeler 549; 7. D. Fischnaller 331. SCI ALPINO (s.f.) Ai Mondiali jr di sci alpino in Quebec (Can) oro del superG donne a Venier (Aut) su Suter (Svi) e Schneeberger (Aut); non partita Goggia, lontana Giardini, out le altre azzurre. Titolo maschile a Mayrpeter (Aut) su Mani (Svi) e Sejersted (Nor); 30˚ Bosca, subito dopo Baruffaldi e Buzzi; 48˚ Battilani, 54˚ Franceschetti, n.p. Zingerle. Nel team event Italia (Agnelli, Pichler, Ronci e Zingerle) fuori dalle medaglie; in finale la Svezia batte la Svizzera, bronzo al Canada sull’Austria. Oggi gigante maschile.
Tuffi MARCONI TERZA (al.f.) Maria Marconi è terza dai 3 m al Grand Prix Fina di Rostock (Ger): la romana ottiene 309.90 punti e si piazza dietro le cinesi Han Wang (368.40) e Jiao Liu (321.40). In coppia con Elena Bertocchi, è 9ª nei 3 m sincro (340.90 punti). Dalla piattaforma 10 metri, Andrea Chiarabini è 6˚ con 345.65 punti, dopo aver ottenuto 417.65 nelle semifinali.
Vela COPPA GIOVANI (r.ra.) A San Francisco, dopo la 2ª giornata delle regate di selezione per la Red Bull Young America’s Cup (ogni team ha fin qui disputato 6 prove) l’equipaggio inglese è al comando seguito dal team svizzero e dagli argentini e i portoghesi. Sesto Team Italy. Nell’ultima giornata gli italiani incontreranno neozelandesi e portoghesi, inglesi e neozelandesi e argentini e svizzeri.
LATINA AMBIENTE S.p.A. Avviso La Latina Ambiente S.p.A. ha indetto una gara a procedura aperta per la fornitura di attrezzature e beni di consumo destinati ai servizi d’igiene urbana, il cui importo a base d’asta è di € 960.507,35 oltre complessivi € 2.000,00 quale importo presunto per oneri derivati da rischi da interferenze non soggetti a ribasso. La gara è suddivisa in sei lotti: Lotto 1 CIG 4937505E02 per l’importo di € 4.462,81+ € 50,00 per oneri derivati da rischi da interferenze non soggetti a ribasso; Lotto 2 CIG 4937520A64 per l’importo di € 25.000,00 + € 100,00 per oneri derivati da rischi da interferenze non soggetti a ribasso; Lotto 3 CIG 4937589357 per l’importo di € 164.825,00 + € 300,00 per oneri derivati da rischi da interferenze non soggetti a ribasso ; Lotto 4 CIG 49376093D8 per l’importo di € 313.995,00 + € 600,00 per oneri derivati da rischi da interferenze non soggetti a ribasso; Lotto 5 CIG 493763594B per l’importo di € 31.463,00 + € 100,00 per oneri derivati da rischi da interferenze non soggetti a ribasso; Lotto 6 CIG 49377296DE per l’importo di € 420.761,54 + € 850,00 per oneri derivati da rischi da interferenze non soggetti a ribasso; Gli interessati possono inviare l’offerta presso la Latina Ambiente S.p.A., Via Monti Lepini 44/46 - 04100 - Latina, entro e non oltre le ore 12.00 del 02/04/2013, secondo le modalità previste dal bando pubblicato sulla GURI n. 22 del 20/02/2013 e dagli atti di gara pubblicati sul sito http://www.latinambiente.it/pag.asp?idc=41. Latina, 19/02/2013 Il Responsabile del Procedimento Paola Del Mastro Il Direttore Generale - Vincenzo Esposito
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_l’ultimo Angelus
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Il Papa va via per le troppe malefatte all’interno della Curia? Un rapporto sugli abusi di alcuni alti prelati sarebbe stato redatto da tre cardinali. Il Vaticano replica alla stampa: «Calunnie». E Ratzinger lascia amatissimo dai fedeli Ieri, in una piazza San Pietro affollata da almeno centomila pellegrini, ultimo Angelus di questo Papa, che è entrato nella settimana finale del suo pontificato. Oggi Benedetto XVI dovrebbe incontrare i cardinali Julian Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi, i tre, cioè, che hanno indagato sulla fuga dei documenti riservati (uno scandalo battezzato Vatileaks) e che avrebbero a suo tempo presentato al Papa un dossier in due volumi rilegati in pelle rossa con la documentazione delle trasgressioni commesse da una cricca di altissimi prelati in violazione del sesto e del settimo comandamento («Non commettere adulterio» e «Non rubare»). Mercoledì alle 10.30, in piazza San Pietro, il Pontefice concederà l’ultima udienza. Giovedì infine, dopo aver salutato i cardinali presenti a Roma (ore 11, Sala Clementina) ed essersi accomiatato (ore 17) dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato, e dal cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, salirà su un elicottero e si trasferirà a Castelgandolfo. Qui saluterà i fedeli davanti all’ingresso del palazzo apostolico. E alle 20 uscirà di scena. Avrà così inizio il periodo della sede vacante, nel corso del quale si svolgerà il conclave da cui uscirà il nuovo papa.
Un discorso tutto spirituale, che non ha riguardato le ultime polemiche. «Cari fratelli e sorelle, grazie per il vostro affetto. Dio mi chiama a salire sul monte per dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa». «Se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servire la Chiesa con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze. Nella Quaresima impariamo a dare il giusto tempo alla preghiera, personale e comunitaria, che dà respiro alla nostra vita spirituale. Inoltre la preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l’orazione riconduce al cammino, all’azione. L’esistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio...». Ha ringraziato Dio anche per il bel sole che in quel momento splendeva su Roma.
1Che cosa ha detto ieri Ratzin-
questo perché io possa continuare a servire la Chiesa in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze» non potrebbe
ger all’Angelus?
2 Quell’accenno «Dio mi chiede
A notizie
IL CASO ORLANDI
Tascabili Un 39enne, faceva fuoripista
S
Papa Benedetto XVI, ieri, durante il suo ultimo Angelus ANSA essere un’esortazione a scegliere un papa giovane, abbastanza forte, abbastanza deciso per sgombrare il terreno da scandali e lotte di potere?
Sì, potrebbe essere. In ogni caso è l’ultimo accenno al mare di fango in cui nuoterebbero troppi cardinali e i loro accoliti. Oh, sia chiaro che la Chiesa nega tutto.
3 Sì? Sì, è cominciata – e comprensibilmente – una sorta di controffensiva per smontare le ricostruzioni dei giornali sulla gomorra vaticana. Le rivelazioni, che noi non siamo in grado di giudicare, compaiono da giorni sul quotidiano inglese The Guardian e, da noi, su Repubblica. Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, ha attaccato i media senza sfumature. «Non manca – ha detto – chi cerca di approfittare del momento di sorpresa e di disorientamento degli spiriti deboli per seminare confusione e gettare discredito sulla Chiesa e sul suo governo, ricorrendo a strumenti antichi, come la maldicenza, la disinformazione, talvolta la stessa calunnia, o esercitando pressioni inaccettabili per condizionare l’esercizio del dovere di voto da parte dell’uno o dell’altro membro del Collegio dei cardinali, ritenuto sgradito per una ragione o per l’altra». Lombardi ha anche ricordato le pressioni a cui
furono sottoposti i conclavi di un tempo per impedire a questo o a quel porporato di essere eletto. Ne abbiamo fatto cenno noi stessi qualche giorno fa.
4 Queste maldicenze o calunnie riguarderebbero…?
La stampa inglese se la prende soprattutto col cardinale Mahony, arcivescovo emerito di Los Angeles, che a suo tempo avrebbe coperto le malefatte di 120 preti pedofili americani. E col cardinale O’Brien, che è stato denunciato da quattro sacerdoti (uno di questi ha abbandonato la Chiesa quando O’Brien è diventato vescovo) per «rapporti inappropriati». La campagna contro questi due chiede che non si presentino a Roma per contribuire alla scelta del prossimo papa.
5 I due che faranno? Verranno o forse sono già qui. E piuttosto platealmente. Proprio pochi giorni fa O’Brien, un cardinale altrimenti molto conservatore e critico contro l’omosessualità, ha attirato l’attenzione spezzando una lancia in favore del matrimonio dei preti. E venerdì Mahony ha reso noto un suo tweet, che traduciamo: «Mancano ancora poche ore alla mia partenza per Roma. Cinguetterò spesso da Roma, ma non durante il conclave. Pregate!».
Proteste e nuove indagini Ieri in piazza San Pietro c’era anche Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela (nella foto). Mostrando una foto della ragazza sparita nel giugno 1983, Pietro ha partecipato all’Angelus chiedendo un segnale al Vaticano, che non è arrivato. «Mi aspettavo che Benedetto XVI ricordasse Emanuela e chiedesse verità: sarebbe stato un bellissimo segnale di trasparenza». Proprio due giorni fa l’inchiesta sulla sparizione di Emanuela ha subito un’accelerazione: tre persone sono state sentite dal procuratore aggiunto di Roma Capaldo e altre audizioni sarebbero in programma in settimana
Travolto da una slavina Una vittima in Abruzzo È stato travolto da una slavina a Roccaraso (L’Aquila). È morto così un 39enne di Napoli. L’uomo stava sciando insieme a quattro amici su una pista rossa in corrispondenza della telecabina dell’impianto sciistico, sul percorso chiamato Toppa del Tesoro. Poi però si è allontanato dal gruppo per affrontare un fuoripista, una manovra che ha provocato una slavina che lo ha travolto. Sul posto è intervenuto il soccorso alpino della guardia di finanza di Roccaraso. Intorno alle 16 i soccorritori sono riusciti a trovare il corpo privo di vita, sepolto sotto un metro di neve fresca.
Il padre accusa: «È stato pestato»
Un palestinese muore in un carcere israeliano Scontri in Cisgiordania
Il corpo di Jaradat viene preparato per il funerale EPA Nuova ondata di violenze in Cisgiordania in seguito alla morte di un detenuto palestinese, Arafat Jaradat, 35 anni, deceduto sabato nella prigione di Megiddo (Galilea). Il padre del ragazzo accusa: «Percosso dagli agenti». E così nuovi scontri tra polizia e manifestanti sono scoppiati a Hebron. Il premier Netanyahu nega e esige che l’Anp riporti la calma nei Territori mentre la Lega araba chiede un’inchiesta internazionale. Altri 4 carcerati palestinesi proseguono da mesi uno sciopero della fame e le loro condizioni fisiche destano allarme.
La fine di due anziani nel Torinese
Uccide la moglie malata e poi si suicida col gas La moglie era molto ammalata e l’incubo della sofferenza ha preso il sopravvento. Omicidio suici dio a San Mauro Torinese (To): Antonio Croveris, 85 anni, ha ucciso la moglie, Giuseppina Saverino, di 81, da tempo affetta da una grave forma di demenza senile. Le ha tagliato i polsi mentre era a letto. Poi ha tentato di togliersi la vita allo stesso modo, senza riuscirci. A quel punto si è infilato il tubo del gas in bocca e ad atteso la fine sdraiato sul pavimento della cucina. L’uomo ormai non sopportava più la condizione di non autosufficienza della moglie e aveva paura che non sarebbe più riuscito a starle vicino.
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
IL MAESTRO TEDESCO
Addio a Sawallisch Ripropose Wagner È morto a Monaco di Bavie ra il direttore d’orchestra e pianista tedesco Wolfgang Sawallisch (nella foto Ansa) tra
i massimi interpreti di Wagner e Strauss. L’annuncio è stato dato ieri dalla Staatsoper di Monaco, di cui è stato direttore, ma la morte risale a venerdì. Sawallisch aveva 89 anni: si era ritirato nel 2006 per motivi di salute. Ha diretto le più grandi orchestre, come la Philadelphia Orchestra.
UNA GIORNATA SPECIALE PROTESTE, TENSIONI E LA SFILATA DEI LEADER ALLE URNE 1
IN ARRIVO IL MINI TABLET-PC
Sorpresa Samsung Ecco il Galaxy Note 8 Ha giocato d’anticipo il colosso sudcoreano Samsung che ieri ha sorpreso tutti presen tando, alla vigilia del Mobile World
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ELEZIONI A CIPRO
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Anastasiades nuovo presidente Le presidenziali a Cipro, di fatto un referendum sull’accettare o meno le misure di austerity richieste dall’Ue per salvare Nicosia dalla bancarotta, hanno visto la vittoria del leader conservatore Nikos Anastasiades (nella foto), sostenitore del piano di salvataggio da 17 miliardi di euro. Anastadies, 66 anni, avvocato, ha vinto al ballottaggio con 57,5%. Il rivale di sinistra, sostenuto dal partito comunista Akel, Stavros Malas, contrario alla stretta imposta dall’Ue, si sarebbe fermato al 42,3%. Il neo presidente dovrà ora tirare fuori il Paese dalla secche della peggiore crisi economica che Cipro, nell’Eurozona dal giugno 2012, abbia mai affrontato
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1 Un’attivista di Femen in topless e con scritto sul corpo «Basta Silvio» fermata con vigore dai poliziotti, ieri mattina nel seggio milanese in cui votava Berlusconi 2 Il Cav al seggio, ma una scrutatrice (nel tondo) si gira dall’altra parte 3/4 Monti al voto a Milano, Bersani a Piacenza ANSA FILIPPO CONTICELLO
«Tu devi imparare a sorridere», ha detto ieri Silvio Berlusconi a una scrutatrice poco entusiasta. Eppure pochi attimi prima un imprevisto più grosso aveva accompagnato il suo arrivo al seggio di via Scrosati a Milano: lo hanno contestato con vigore tre attiviste di Femen, il gruppo femminista nato in Ucraina e specializzato in proteste in topless. A seno nudo sono avanzate mostrando schiena e petto coperti da scritte e urlando «Basta Silvio». Immediata e veemente la reazione degli agenti che hanno immobilizzato con durezza Inna Shevchenko, Oksana Shachko e Elvire Duvelle-Charles, già protagoniste della contestazione al papa a gennaio: portate in Questura, sono state denunciate per atti contrari alla pubblica decenza e resistenza a pubblico ufficiale prima di essere rilasciate. Femen ha rivendicato su Facebook l’attacco, chiedendo agli italiani di «non votare qualcuno che dovrebbe essere in prigione». Il Cav è stato, comunque, il terzo leader in ordine di tempo a votare: lo ha preceduto Mario Monti, il più mattiniero, a Milano e Pier Luigi Bersani, fotografato intorno alle 11 con la scheda in mano a Piacenza. Manca ancora Grillo, atteso inutilmente a Genova per tutta la giornata da fotografi voraci. Tra l’altro, molti grillini entusiasti sono stati investiti da una polemica, ovviamente via web: su Facebook e Twitter sono comparse abbondanti le loro foto di
Scendono i votanti Donne in topless contro Berlusconi Le attiviste di Femen bloccate al seggio del Cav Molti grillini fotografano le schede: è polemica
55% L’AFFLUENZA
Alle 22 affluenza in netto calo rispetto al 2008: ha votato il 54,97% degli aventi diritto (era il 62,55% 5 anni fa)
Gazzetta.it EXIT-POLL E COMMENTI TUTTO SUL NOSTRO SITO Le elezioni anche su Gazzetta.it: oggi il nostro sito seguirà la giornata con una speciale sezione, fornendo exit-poll, risultati e commenti dei protagonisti.
schede elettorali con tanto di croce sul simbolo del M5S. Sarebbe un reato e in tanti l’hanno fatto notare. Proteste elettorali Alla fine, do-
po le 22, ecco i primi conti: affluenza al 54,97%, un netto -8 rispetto al 62,55% delle politiche del 2008. Il calo netto solo nell’ultima rivelazione perché alle 19 il dato sembrava migliore: aveva partecipato il 46,80%, contro il 49,21% di 5 anni fa. Sull’onda del voto nazionale, è invece in deciso rialzo l’affluenza alle regionali di Lombardia, Lazio e Molise. In attesa di chiudere oggi alle 15 (i seggi riaprono alle 7), ieri la giornata è volata senza tensioni, nonostante il gelo non abbia facilitato le operazioni: a Succisa, frazione di Pontremoli (Massa e Carrara), un presidente di seggio è rimasto bloccato a ca-
sa per la neve. A Roma qualcuno ha aggiunto una buona dose di sbadatezza: nel giardino dietro a un seggio di via Lanciani sono stati trovati sei pacchi di schede elettorali lasciati sabato notte sotto la pioggia. Ma è di proteste elettorali che l’Italia è piena: in due paeselli del Potentino nessuna ha votato per manifestare contro la chiusura degli uffici postali. A Napoli mille tifosi si sono riuniti per attaccare la tessera del tifoso e qualcuno ha bruciato in piazza pure le tessere elettorali. Più originali gli Erasmus delusi perché non è stata approvata la legge che avrebbe consentito loro di partecipare per corrispondenza: «votolostesso» è il nome dell’iniziativa in una trentina di città europee. I loro seggi «autogestiti» erano finti, la voglia di partecipare verissima.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Congress (Mwc) a Barcellona, il tablet pc Galaxy Note 8. Creato per infastidire l’iPad Mini di Apple, sarà disponibile dal secondo trimestre 2013 in tutto il mondo. Tra le novità, un avanzato siste ma multitasking che permette di gestire le applicazioni anche durante le chiamate vocali.
CAPO DELLA POLIZIA EDEMA AL CERVELLO
Ricovero urgente per Manganelli: operato dopo un’emorragia
Antonio Manganelli, 63 anni, capo della Polizia dal 2007
Il capo della Polizia Antonio Manganelli, 63 anni, è stato ricoverato ieri d’urgenza a Roma. All’ospedale San Giovanni, dove è arrivato a sirene spiegate nel primo pomeriggio, è stato immediatamente sottoposto a un’operazione chirurgica per la rimozione di un edema, conseguente a un’emorragia cerebrale per la rottura di un vaso intracranico. L’intervento, durato circa due ore e mezzo, è riuscito, l’edema è stato rimosso e ora il prefetto si trova in rianimazione in coma farmacologico dove viene costantemente monitorata la situazione post-operatoria. Sulle sue condizioni i medici mantengono ora il più assoluto riserbo, limitandosi a far presente che il ricovero in rianimazione fa parte dei normali protocolli dopo interventi del genere e aggiungendo in un bollettino serale che «le condizioni cliniche sono soddisfacenti». Manganelli, avellinese, è stato nominato capo della polizia nel 2007 dal governo Prodi. In passato aveva già avuto problemi di salute: un tumore lo aveva spinto a curarsi negli Stati Uniti, ma negli ultimi tempi sembra che la situazione clinica fosse nuovamente peggiorata. Proprio per questo intorno alla sua posizione c’è da tempo una discussione tra i vertici del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Ma il ministro Anna Maria Cancellieri ha finora sempre confermato la fiducia in Manganelli. A sostituirlo adesso, ma solo temporaneamente, sarà il vicario Alessandro Marangoni.
dopo 3 anni
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Dolce&Gabbana: la donna è un mosaico FABRIZIO SCLAVI MILANO
Ispirazione «luccichio» per la collezione Dolce&Gabbana presentata ieri a Milano. Una passerella sfavillante di modelle che sembrano vestirsi con i mosaici di Monreale. Le regine di stile che indossano abiti stampati, vestiti lunghi ed aderenti, giacche e borse, tutto d’oro finemente lavorato, preziosità protetta da corpetti di panno grigio alternati a candide camicie bianche. Ai piedi vere opere d’arte certosine, intagli, filigrane e suole trasformate in gabbie d’oro. Dopo lo splendore dell’oro i nostri stilisti ci presentano il tutto nero:
piccoli abiti e giacche per donne castigate che non vogliono però rinunciare alla loro sensualità, preludio a un finale dove tutto diventa rosso come la lava dell’Etna. L’altra faccia della femminilità nelle creazioni di Giorgio Armani per la collezione Emporio, giovani ragazze elegantissime, i cappotti sembrano nuvole e i colori sono quelli della cipria, le giacche come petali di fiori e morbide corazze in tessuti di seta pieghettata, morbide e leggerissime maglie di grandi dimensioni. E poi pantaloni larghi sui fianchi e stretti sul fondo, cappotti avvolgenti. Colori decisi per la sera con pennellate di grandi cristalli colorati. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fidel Castro in parlamento per il voto al fratello Raul
Rosso fuoco e colori pastello A sinistra, il finale della sfilata di Dolce&Gabbana. A destra, un abito Emporio Armani LAPRESSE
Di nuovo in parlamento dopo tre anni. Fidel Castro, 86 anni, è tornato ieri a sedersi accanto al fratello Raul, 82, all’Assemblea nazionale cubana, in occasione dell’insediamento dell’assemblea e della conferma di Raul Castro per un secondo mandato di cinque anni come presidente. E se la conferma di Raul appariva scontata, la presenza del «lider maximo» era del tutto inaspettata, anche perché dall’annuncio della sua malattia nel 2006 aveva partecipato solo un’altra volta ai lavori dell’Assemblea. Ad accoglierlo una lunga ovazione dei 612 membri del parlamento. Castro non appariva al pubblico dal 3 febbraio, quando si era mostrato alle telecamere mentre votava.
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LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013
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22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 6,5
Toro 7,5
Gemelli 6-
Capricorno 8
Cancro 7+
Leone 6,5
DI ANTONIO CAPITANI
Rabbia e stizze rischiano di farvi autorecidere gli zebedei: moderatevi. Bene il lavoro, intuizioni vincenti, ma sudombelico sinusoidale.
Creatività e inclinazione al problem solving vi rendono vincenti a tutto tondo. Risposte tanto attese arrivano, il fervore suino cresce mucho.
Stelle ostiche paventano fatiche e malumore. Ci vogliono occhio fino, pazienza, rigore e fiducia, ovunque. Sudombelico spaesaterrimo.
Luna ok per colloqui, viaggi, pubbliche relazioni. La fortuna si ricorda di voi, non solo nel lavoro, la fornicazion vi fa grufolar di piacer.
Coordinatevi con le persone intorno a voi. Così quaglierete (non solo nel lavoro) e non eradicherete gli zebedei altrui. Slancissimo suino!
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 7-
Bilancia 6-
Scorpione 7,5
Sagittario 5,5
IL MIGLIORE La fortuna cresce e, insieme a intuito ed esperienza, vi porta al successo. Il vostro cuore, poi, palpita, il vostro corpo fornica, i viaggi riescono.
Acquario 6-
Pesci 5,5
La Luna v’incentiva e vi fa seminare bene. Ma vi rende sfigoscuri come una prefica: niente lagne! Lavoro ok. sudombelico piangente.
Siete socievoli come i coguari colitici. Addolcitevi. E applicatevi nel lavoro. Forma fisica accettabile, muy bien le clandestinità suine.
La Luna agevola il lavoro d’équipe, Marte porta fortuna. La faccia di glutei, poi, vi procura vantaggi giga: sfruttatela. Fornicazionissima!
Alcune stelle sono storte. Così, lavoro, rapporti, soldi, fanno precipitare gli zebedei. State su. E recitate una prece per il sudombelico.
La Luna paventa un battuta d’arresto e qualche rabbia di troppo. Inutile forzare cose e tempi, meglio attendere. Fantasie suine muy turpi.
Le proiezioni lunari vi danno indietro rispetto ai vostri avversari. Cala la vostra percentuale di successo e di favori suini, ma per poco.
PABLO DANIEL OSVALDO
L’attaccante della Roma e dell’Italia è nato a Buenos Aires il 12 gennaio 1986. In questa stagione ha segnato 12 reti
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Sei Nazioni
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Dal cemento di Dubai al Piccolo Teatro, l’azzurra ha partecipato come ospite d’onore alla sfilata di Laura Biagiotti. Già in occasione della giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, Roberta, insieme a Sara Errani, aveva indossato la t shirt disegnata da Lavinia Biagiotti
Domani
Dopodomani
Persistente instabilità in Sicilia, in Sardegna, al Sud e sulle regioni centrali tirreniche. Sulle regioni centrali adriatiche e al Nord rasserenamenti sempre maggiori, eccezion fatta per residua variabilità tra Piemonte e Liguria.
Nubi in aumento sulle regioni settentrionali, con nevicate sulle Dolomiti e piogge su Romagna e pianure trivenete. Al Centro resserenamenti. Sulle regioni meridionali, sulla Sicilia e sulla Sardegna alternanza di piogge e schiarite.
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L’Aquila 3 4
Campobasso
Bari
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Durante una gara Nascar la vettura in testa sbanda e innesca un tamponamento che scatena il caos. L’auto di Kyle Larson prende il volo e si schianta sul muretto. Guarda le foto dell’impatto scattate dalle tribune, con i detriti delle auto che colpiscono alcuni spettatori
Ancona
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Roberta Vinci dai campi da tennis alle sfilate di moda
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POTENZA
Paura a Daytona, auto impazzita sui tifosi in tribuna
Bologna Genova
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PERUGIA
IL VIDEO
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L'AQUILA
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Dalla Cina
Sul Nordovest neve in montagna, pioggia mista a neve in pianura e pioggia su coste liguri. Altrove in prevalenza precipitazioni sparse e discontinue, nevose in montagna e temporaneamente anche in collina, intervallate da schiarite. Trieste
GENOVA
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La tiratura di domenica 24 febbraio è stata di 317.439 copie
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10 feb.
18 feb.
25 feb.
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COLLATERALI *con Le Grandi Battaglie N. 2 e 11,19 - con Passione Rally N. 2 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 5 e 11,19 - con Carosello N. 8 e 6,19 - con Wrestling Heroes N. 9 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 9 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 12 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 14 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 18 e 11,19 - con I Love Travel N. 22 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 27 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 28 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 27 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 43 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 46 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 36 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 46 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2013