GDS 26-02-2013

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ELEZIONI2013

TSUNAMI GRILLO, VERSO L’INGOVERNABILITÀ Grande recupero di Berlusconi, Bersani sotto le attese. Delusione Monti

www.gazzetta.it martedì 26 febbraio 2013 1,20 €

REDAZIONE DI M LANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

CONTICELLO, DELL’ARTI, IARIA PAG. 30­32

anno 117 ­ Numero n 48 Anno

ZONA CHAMPIONS BATTUTO IL PESCARA

Diego Maradona, 52 anni, saluta i tifosi dal terrazzo dell’albergo di Napoli AFP/LAPRESS

Radu e Lulic Due missili e la Lazio torna terza CIERI, PALOMBO, STOPPINI PAG. 11 3 Radu, 26 anni, gol per il figlio in arrivo ANSA

MERCATO ACCORDO COL NORVEGESE

PIÙ DIEGO CHE CAVANI

JUVE 6 IN FUGA Il Napoli non va oltre lo 0­0 ad Udine: venerdì il big match al San Paolo. Maradona sbarca e dice: «Voglio parlare con Napolitano»

Inter: trovato il vice Milito Carew sbarca oggi a Milano DALLA VITE, ELEFANTE, TAIDELLI ALLE PAGINE 14­15 3 Carew, 33 anni

MILAN BALOTELLI FEBBRE DA DERBY

Galliani sprint «Secondo posto» Allegri: «Vincere scontri diretti» BOCCI, DELLA VALLE, D’ANGELO, PARPIGLIA PAG. 12­13 3 Allegri, 45 anni

CECERE, D’URSO, GRAZIANO, LAUDISA, MALFITANO, OLIVERO, VELLUZZI, LORENZINI, G. MONTI DA PAG. 2 A PAG. 9

IL SALTO OBIETTIVO PANCHINA ROSSONERA

Serie A / 26ª GIORNATA

Gattuso raddoppia in Svizzera A Sion è allenatore­giocatore

Stasera c’è il recupero fra Bologna e Fiorentina

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30 2 2 6>

PARTITE ATALANTA ROMA 2­3 CAGLIARI TORINO 4­3 INTER MILAN 1­1 JUVENTUS SIENA 3­0 PARMA CATANIA 1­2 PALERMO GENOA 0­0 SAMPDORIA CHIEVO 2­0 Ieri UDINESE NAPOLI 0­0 LAZIO PESCARA 2­0 Stasera recupero (ore 20) BOLOGNA FIORENTINA (0 1)

CLASSIFICA JUVENTUS 58 NAPOLI 52 LAZIO 47 MILAN 45 INTER 44 FIORENTINA* 42 CATANIA 42 ROMA 40 UDINESE 37 SAMP ( 1) 32

PASOTTO A PAGINA 12

EXTRATIME PARMA 32 TORINO ( 1) 31 CAGLIARI 31 CHIEVO 29 ATALANTA ( 2)27 BOLOGNA* 26 GENOA 26 SIENA ( 6) 21 PESCARA 21 PALERMO 20

* Una partita in meno. Fra parentesi i punti di penalizzazione.

GLI 8 GIORNI IN CUI MOU SI GIOCA TUTTO 3 I giocatori del Napoli protestano con l’arbitro Damato dopo un contatto in area di rigore fra Basta e Armero ANSA

ALL’INTERNO 12 PAGINE

MOTORI CONTRO IL FIGLIO DI VERSTAPPEN

TENNIS LO SVIZZERO ANNUNCIA LO STOP

IL ROMPI PALLONE

Schumi, tutto pur di correre Weekend col kart a Lecce

Federer in campo a maggio «Voglio stare con la famiglia»

di GENE GNOCCHI

PERNA A PAGINA 23

CRIVELLI A PAGINA 25

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Equitalia ha comunicato a Maradona che se vuole vedere Napoli-Juve il biglietto di tribuna costa 40 milioni di euro.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

2

SERIE A

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

IL POSTICIPO DELLA 26a GIORNATA

Le proteste dei giocatori del Napoli nei confronti dell’arbitro Damato RICHIARDI

36’ primo tempo Il Napoli punge ma non sfonda Una delle rare occasioni da gol: traversone di Armero, il colpo di testa di Hamsik è parato da Padelli EFFESSE

24’ secondo tempo Il Matador si dispera A metà secondo tempo bel cross di Armero, ma Cavani arriva senza la giusta coordinazione LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA CECERE UDINE

Diego ci sarebbe voluto in campo o almeno sugli spalti, qui al Friuli, fra migliaia di tifosi azzurri rimasti di nuovo delusi. A mille chilometri di distanza nemmeno Maradona può fare prodigi, incidendo, in particolare, su Cavani, il nuovo re del San Paolo, precipitato in una crisi che sa di malvagio incantesimo. Corre a perdifiato, il capocannoniere del torneo, ci mette cuore e muscoli facendo persino lo stopper ma da un mese (27 gennaio, Parma) non riesce a spedire il pallone nella rete. Anche da tre passi, com’è capitato ieri per due volte. E non gli danno nemmeno credito quando va giù in piena area, spinto o trattenuto (Allan), com’è accaduto in una mischia, nel primo tempo. Fermato dall’orgoglio e dalla disposizione «a specchio» di un’ Udinese incapace però di graffiare il suo vecchio portiere (De Sanctis ha fatto lo spettatore), il Napoli ha perso altre due lunghezze sulla Juve e di conseguenza l’imminente confronto diretto ha perso un’abbondante dose di rischio per la capolista: anche perdendo, la squadra di Conte conserverebbe tre punti di margine. Dovesse vincere, invece, comincerebbe a preparare la festa per lo scudetto-bis. Il macigno psicologico venerdì sera graverà sugli azzurri.

Rabbia Napoli Niente effetto Diego su Cavani Juve a +6 alla sfida di venerdì L’Udinese corre pochi rischi: gli azzurri se la prendono con l’arbitro ma non segnano per la seconda gara di fila. E tra 3 giorni al San Paolo c’è la capolista Nemmeno lo sbarco di Maradona a Napoli scuote la squadra Cavani in calo, Pandev ancora appannato, Calaiò resta inutilizzato: e l’attacco frena

La Samp Il Napoli del Friuli ha confermato il momento di ap-

pannamento e ha ancora una volta sprecato la prima parte del match con un atteggiamento attendista e un ritmo compassato che ha permesso ai padroni di casa di attestarsi facilmente a protezione della propria metà campo. Rispetto allo 0-0 casalingo con la Samp, gli azzurri, senza mai soffrire dietro ma senza mai impadronirsi del match, hanno costruito di più in attacco. Alla fine si possono contare 4 nitide palle gol, che in casa dell’Udinese rappresentano merce rara. Peccato abbiano fruttato un incasso modesto. Due di queste ghiotte occasioni sono capitate a Cavani, come detto, le altre due a Hamsik: se steccano i tenori c’è poco da rammaricarsi. A fare da rampa di lancio in entrambe le circostanze un terzi-

no, Armero, ex di turno, appena dotato da Mazzarri dei codici di comportamento. Sfondando a sinistra, ha prima confezionato un preciso cross lungo per la testa di Hamsik (e qui Padelli, in tuffo, ha compiuto l’unica parata della sua gara) e poi a metà ripresa un cross corto e rasoterra che sarebbe stato ideale se solo Cavani, irrompendo nel cuore dell’area e in anticipo su tutti, avesse potuto impattarlo stando col corpo mezzo metro più indietro. Invece la palla gli è praticamente sbattuta sulla gamba sinistra e si è persa a lato. Al 4’, Edinson ha mancato l’appuntamento con la sfera, su suggerimento di Mesto. Errore clamoroso per uno come lui, al pari del gol fallito da Hamsik a conclusione della più bella manovra

dei 90 minuti. Inler verticalizza su Cavani che allarga subito per Insigne, che al volo mette sul dischetto: sempre al volo, di sinistro, Marek non ha trovato la porta. Pensaci tu L’altro napoletano in campo, Totò Di Natale, si è procurato nel primo tempo, la frazione più equilibrata, due opportunità, una di destro e l’altra di sinistro. Entrambi i tiri sono finiti alti. Di conseguenza l’Udinese può recriminare sulla palla sparata in curva da Pereyra in mischia (area di porta, 51’) e può lamentarsi per un impatto nel finale fra Britos e Muriel che somiglia moltissimo a un rigore. Un pareggio al Friuli non è mai da disprezzare (in casa l’Udinese aveva vinto le ultime quattro), è evidente

che dei due 0-0 consecutivi che hanno impantanato gli azzurri quello che fa più male è il primo, con la Samp. Però è altrettanto evidente come al calo di rendimento di Cavani (e non è un problema fisico, corre fin troppo) bisogna sommare il periodaccio di Pandev, l’intermittenza dell’acerbo Insigne, la costante rinuncia di Mazzarri all’arma aerea Calaiò (pare che intralcerebbe Cavani: mah), la condizione non brillante di Inler (sostituito ancora) e l’appannamento di Hamsik, pure ieri volenteroso ma non incisivo. Insomma si arriva al cospetto della Juve con una squadra piena di interrogativi. Una volta si sarebbe gridato «Diego, pensaci tu». Adesso il San Paolo cosa s’inventerà? © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

UDINESE DI NATALE DELUDE PADELLI OK Tatticamente è schierata a specchio e concede pochi spazi all’avversario.

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6,5

6,5

6

6

6

6

6

il migliore Allan

Padelli

Benatia

Danilo

Domizzi

Basta

Pereyra

Molto attento nelle uscite, compie una vera prodezza nel deviare il colpo di testa ravvicinato di Hamsik che poteva sbloccare il risultato. Dà sicurezza ai compagni di reparto.

Gioca poco meno di mezz’ora, poi è costretto a uscire per infortunio. In questo frangente contiene bene le giocate di Insigne nonostante sia più veloce e rapido nei dribbling.

Contrasta bene Cavani che gli facilita il compito agendo distante dall’area di rigore. Impeccabile negli anticipi e forte nel gioco aereo, si concede una sola distrazione, veniale.

Spesso va a raddoppiare su Cavani, soprattutto quando l’uruguaiano si allarga sulla fascia destra. Un trattamento simile lo riserva anche per Pandev, nel secondo tempo.

Deve lottare abbastanza per contenere Armero, suo ex compagno. Le incursioni del napoletano lo costringono a rincorse affannose. Ma, alla fine, non sfigura.

Fallisce un gol clamoroso, quando riesce a calciare alto sulla traversa, tutto solo, a pochi metri da De Sanctis. Viene ammonito per un fallo di mano, peraltro, dubbio.

PARATE 2 RINVII 23 USCITE 3

CONTRASTI OK 1/1 LANCI 1 PASSAGGI OK 8/8

CONTRASTI OK 4/5 LANCI 8 PASSAGGI OK 23/29

CONTRASTI OK 1/3 LANCI 3 PASSAGGI OK 17/18

TIRI 0 PASSAGGI OK 9/14 RECUPERI 2

TIRI 1 PASSAGGI OK 28/31 RECUPERI 8

14

Dalle sue parti c’è Hamsik e lui lo segue con intelligenza, lasciandogli pochi spazi. Utile nei raddoppi, fa un fallo da rigore su Cavani. TIRI 0 PASSAGGI OK 32/35 RECUPERI 11

6 6 l’allenatore Guidolin Riesce a tenere testa al Napoli pur dovendo fare a meno di due titolari importanti come Pinzi e Lazzari. Il pareggio, tuttavia, è un risultato utile, ottenuto contro la seconda in classifica.

6,5

5,5

5,5

5

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s.v.

Badu

Pasquale

Muriel

Di Natale

Heurtaux

Maicosuel

Un gran cursore, corre parecchio e apre a un confronto fisico e deciso con Inler. Ai punti, ha vinto sicuramente lui, perché il centrocampista avversario ha avuto pochissimi spunti.

Si propone poche volte e solo nel primo tempo. Tende a starsene sulla difensiva quando, magari, qualche ripartenza sulla sinistra non avrebbe fatto male alla squadra.

Avrebbe dovuto fare da spalla a Di Natale, ma tra i due non c’è mai stata intesa. Sul piano della volontà è stato encomiabile, ma conta poco se non si è concreti.

È apparso lento e lezioso nei movimenti. Resta in campo per trequarti di partita e tira una sola volta in porta. La maggiore fisicità di Cannavaro e Britos lo escludono dal gioco.

Subentra al compagno infortunato e continua nel seguire Insigne che riesce a combinare poco o niente. Anche sulla velocità gli tiene bene il passo.

Gioca soltanto tredici minuti e si fa notare per una conclusione dalla distanza che finisce alta sulla traversa.

TIRI 0 PASSAGGI OK 19/23 RECUPERI 7

TIRI 1 PASSAGGI OK 10/13 RECUPERI 2

TIRI 1 DRIBBLING OK 3/5 SPONDE 1

TIRI 3 DRIBBLING OK 0 SPONDE 3

CONTRASTI OK 2/3 LANCI 2 PASSAGGI OK 12/15

TIRI 0 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 0

I gol di Di Natale Davanti a lui solo Cavani (18) ed El Shaarawy (16)

6

Le partite senza reti di Cavani tra campionato ed Europa League

GLI ARBITRI DAMATO 5 Scontenta tutti, protesta il Napoli per un fallo in area di Allan su Cavani e si lamenta l’Udinese per un fallo simile di Britos su Muriel. Posado 5-Dobosz 5; Giannoccaro 5-Massa 5


MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

UDINESE

NAPOLI

0

0

(3-5-2)

(3-4-1-2)

Padelli; Benatia (dal 28’ p.t. Herteaux), Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Allan, Badu, Pasquale; Di Natale (dal 33’ s.t. Maicosuel), Muriel. PANCHINA Pawlowski, Scuffet, Faraoni, Gabriel Silva, Rodriguez, Merkel, Campos Toro, Ranegie, Zielinski. ALLENATORE Guidolin. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno AMMONITI Pereyra per gioco scorretto.

De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro (dal 40’ s.t. Dzemaili), Britos; Mesto (dal 44’ s.t. Zuniga), Inler (dal 17’ s.t. Pandev), Behrami, Armero; Hamsik; Cavani, Insigne. PANCHINA Rosati, Crispino, Grava, Rolando, Gamberini, Donadel, Maggio, El Kaddouri, Calaiò. ALLENATORE Mazzarri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Inler e Cannavaro per gioco scorretto; Armero per comportamento non regolamentare; Behrami per proteste.

ARBITRO Damato di Barletta. NOTE paganti 7.100 per un incasso di 133.619 euro, abbonati 8.900,quota non comunicata. In fuorigioco 3-0. Angoli 4-3. Recuperi 1’ p.t., 3’ s.t.

POSSESSO PALLA UDINESE 40,7%

PALLE RECUPERATE NAPOLI 59,3%

TIRI IN PORTA

UDINESE 60

3

il tema IL TREND NEGATIVO

Mazzarri amaro «Momento no, però c’erano due rigori» Tre punti in 3 gare per gli azzurri e il tecnico si sfoga: «Con decisioni diverse magari avremmo segnato e rotto l’incantesimo». Il d.s. Bigon: «Due episodi così incidono»

NAPOLI 57

TIRI FUORI

II IIIII UDINESE 0

LA GAZZETTA DELLO SPORT

NAPOLI 2

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 3’ Pasquale approfitta di una indecisione di Mesto e calcia dal limite: fuori. 4’ Cross dalla trequarti di Mesto, sul pallone sbuca Cavani in mezzo all’area ma non riesce a deviare da due passi 36’ Bel traversone di Armero da sinistra, palla sulla fronte di Hamsik che schiaccia da posizione centrale: Padelli devia in tuffo 43’ Di Natale in fuga, arrivato al limite esplode il sinistro: alto.

IIIII NAPOLI 5

UDINESE 5

SECONDO TEMPO 6’ Pereyra piomba su un rimpallo nell’area piccola ma alza il tiro di destro. 9’ La migliore azione del Napoli: da Inler a Cavani, poi cross di Insigne sul dischetto dove Hamsik impatta al volo di sinistro: fuori. 24’ Armero sfonda sulla sinistra e mette in mezzo rasoterra, Cavani anticipa tutti e colpisce al volo ma è fuori equilibrio e mette fuori da due passi.

la Moviola DI A.G.

Manca un penalty per parte Basta-Armero: che dubbi Nel primo tempo il Napoli reclama un rigore: sembra non esserci a velocità normale, ma il replay mostra chiaramente il contatto Allan Cavani. Il giocatore dell’Udinese aggancia il piede destro del Matador, che cade senza poter colpire il pallone. L’entrata di Allan non è volontaria ma il fallo c’è. Ancora Allan su Insigne: qui però l’udinese entra sul pallone. Nel secondo tempo altro episodio che fa infuriare il Napoli, e soprattutto Mazzarri che in panchina urla a ripetizione: «Basta». Il contatto è tra Armero e Basta: i due sono in corsa, il contatto è dubbio (come la posizione: difficile stabilire se avvenga dentro o, più probabilmente, fuori area) anche se si vede una mano di

Il contatto Muriel-Britos SKY Basta sulla spalla di Armero. Di certo è eccessivo il giallo per simulazione al laterale del Napoli. Un rigore giustamente reclamato anche dall’Udinese: nel contatto Britos Muriel il penalty ci sta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO UDINE

Meno sei punti dalla capolista e meno tre giorni dallo scontro diretto: sarà una settimana corta e di grandi tensioni per Walter Mazzarri. Non c’è stata l’inversione di tendenza che tutto l’ambiente avrebbe desiderato, soprattutto in previsione della grande sfida di venerdì sera. Ci saremmo aspettati una squadra gagliarda, determinata e con carattere, che avrebbe dovuto quantomeno contrastare un avversario di poche pretese. Ed invece, si è rivisto il Napoli delle ultime settimane, quella squadra che ha iniziato il girone di ritorno senza lo smalto migliore e che ha raccattato punti a destra e a manca senza mai convincere. Contro l’Udinese, sono stati evidenti i disagi di Cavani e Hamsik, i due talenti senza i quali la squadra non riesce a fare la differenza nemmeno contro avversari, sulla carta, più deboli. Ed il loro calo è coinciso con quello generale, soprattutto sul piano del rendimento. Rabbia e delusione Non l’ha saputa nascondere, Mazzarri. I tre punti mancati ed il rigore non concesso da Damato per il fallo di Allan su Cavani, l’hanno fatto davvero incavolare: «Ci sono momenti in cui va tutto storto, magari se ci fossero stati dati due rigori che c’erano, mi hanno detto, avremmo fatto gol e rotto l’incantesimo. Giocando cosi arriveranno le vittorie. Rigori? Ho parlato con Armero, gli ho detto: "eri solo da-

leContestazioni

I due episodi contestati dal Napoli. A sinistra il contatto Allan-Cavani: il giocatore dell’Udinese aggancia il piede del centravanti. A destra la mano di Basta sulla spalla di Armero: episodio dubbio, sembrerebbe fuori area SKY

vanti al portiere, perche sei caduto?" Mi ha risposto: "Non avevo motivo di cascare, sono stato sbilanciato. Era in area perché era sulla linea». Bigon è dello stesso pensiero: «Due episodi così incidono, erano occasioni chiare. Nel primo caso si è sentito il rumore del calcio che prende Edi».

mente, Mazzarri non è dello stesso parere. «Ai miei giocatori ho poco da dire, di solito mi agito quando le cose non mi piacciono, invece hanno fatto una grande partita su un campo difficile. Il mio Napoli ha fatto una grandissima partita, è stato solo sfortunato nel non fare gol e non portare a casa i tre punti».

Meno sei Resta la considerazio-

Astinenza Sarà, ma l’analisi di Mazzarri non tiene conto dell’astinenza dei suoi attaccanti, della poca aggressività che sta caratterizzando le prestazioni negative delle ultime settimane e del fatto che diversi giocatori non attraversano un buon momento di forma. Dire che il Napoli sia Cavani dipendente non può essere considerato un’offesa. I numeri dimostrano che senza le reti dell’uruguaiano, la

ne che, adesso, il distacco dalla Juve è aumentato a sei punti. Il che permetterà alla capolista di gestire senza patemi lo scontro diretto. Che a questo punto preoccupa, perché è chiaro che il Napoli ci arriverà in una condizione, fisica e psicologica, non al massimo. Il pareggio di Udine può considerarsi un’altra opportunità persa, dopo quella contro la Sampdoria. Ovvia-

squadra fa fatica a segnare: nelle ultime quattro partite è stato realizzata un solo gol e per giunta da un difensore, Campagnaro. «Guardate quante occasioni abbiamo creato e non è entrata la palla. È destino che debba andare così, è un momento che gira male, ma mi conforta il fatto che la squadra giochi bene, questo è l’importante. Questo momento passerà e continuando a giocar bene arriveranno anche le vittorie», ha osservato il tecnico. Ma qualcosa non sta funzionando nella gestione. Le voci di mercato, la discussione sul contratto, le contestazioni della gente, cominciano a lasciare il segno. E venerdì potremmo avere una prima indicazione su quello che potrebbe essere il suo futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DI MI. MAL.

NAPOLI HAMSIK MALE PANDEV NON SI VEDE C’è poco da rammaricarsi quando manca la necessaria determinazione per vincere.

5 5 l’allenatore Mazzarri Ancora un tempo regalato all’avversario. Ormai è diventata una consuetudine. Dice di aver visto un grande Napoli, ma la sua considerazione apre a diversi dubbi.

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6,5

6

6

6

6

5

il migliore Armero

De Sanctis

Campagnaro

Cannavaro

Britos

Mesto

Inler

Resta inoperoso per l’intera partita. Viene impegnato con tiri senza pretese che gli servono per guadagnarsi il voto. Attento anche nelle uscite.

L’inconsistenza degli attaccanti avversari gli permette di trascorrere una serata senza troppi patemi. Quando Muriel si allarga dalle sue parti non la prende mai.

Sovrasta l’inerme Di Natale. Sul gioco aereo, non c’è stata competizione, mentre palla a terra ha giocato quasi sempre di anticipo rendendo vani gli sforzi dell’attaccante.

Formidabile nel gioco di testa, in area le prende quasi sempre tutte lui. Certo, l’arbitro l’ha graziato per il fallo da rigore commesso su Muriel.

Avrebbe potuto approfittare meglio di un Pasquale sotto tono. Qualche buono spunto sulla destra, non finalizzato per imprecisione.

Da un paio di settimane il suo rendimento è calato e contemporaneamente è calato anche quello del centrocampo. Gli viene difficile dare ordine alla manovra.

PARATE 1 RINVII 22 USCITE 4

CONTRASTI OK 10/15 LANCI 0 PASSAGGI OK 34/35

CONTRASTI OK 5/6 LANCI 2 PASSAGGI OK 12/15

CONTRASTI OK 5/8 LANCI 8 PASSAGGI OK 29/35

TIRI 0 PASSAGGI OK 12/19 RECUPERI 2

TIRI 2 PASSAGGI OK 46/52 RECUPERI 5

Parte in sordina, ma poi col passare dei minuti diventa la spina nel fianco dell’Udinese. Suoi i 2 suggerimenti per le palle gol fallite da Hamsik e Cavani. TIRI 0 PASSAGGI OK 20/22 RECUPERI 2

5.5

6

5

5

5

5

s.v.

s.v.

Behrami

Hamsik

Insigne

Cavani

Pandev

Dzemaili

Zuniga

Lui non si risparmia mai e, spesso, rischia grosso. Entra con grande determinazione nei contrasti a centrocampo e va un tantino in affanno nel rincorrere Pereyra.

Rientrava dopo l’influenza e lo spavento provato per la rapina subita, e la prestazione non è stata delle migliori. Ha sbagliato tanto in fase di appoggio.

Poca sostanza. L’impressione è che sia davvero condizionato dal dover privilegiare le giocate di Cavani. Dovrebbe tirare fuori un po’ di carattere e pensare anche a se stesso.

Tra campionato ed Europa non segna da sei partite, un’astinenza lunga, inedita per uno come lui. Ha avuto la possibilità di segnare sul cross di Armero, ma ha messo fuori.

Si vede pochissimo, braccato com’è da Domizzi che gli concede davvero uno spazio limitato. Tenta qualche taglio per Cavani, ma finisce per essere impreciso.

Troppo poco tredici minuti per mettersi in mostra. Gioca in appoggio alle punte quando Hamsik arretra.

Entra e qualche secondo dopo l’arbitro fischia la fine della partita.

TIRI 0 PASSAGGI OK 39/41 RECUPERI 5

TIRI 2 PASSAGGI OK 41/49 RECUPERI 5

TIRI 1 DRIBBLING OK 1/5 SPONDE 8

TIRI 2 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 9

TIRI 0 DRIBBLING OK 2/3 SPONDE 2

CONTRASTI OK 0 LANCI 0 PASSAGGI OK 9/11

TIRI 0 PASSAGGI OK 3/3 RECUPERI 1


4

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

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MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A IL POSTICIPO DELLA 26a GIORNATA

Guidolin vota per Muriel «La sua miglior partita» Il tecnico: «Siamo una squadra giovane, meritiamo rispetto» Di Natale non segna da 6 gare: il gol numero 150 è un incubo ’91 e in attacco con un altro ’91. Anche a livello europeo non ci sono molte squadre che lo fanno. Questo è un motivo di orgoglio. Sono contento». Il Guido lo fa raramente, ma stavolta elogia i singoli e in particolare Luis Muriel: «Ha fatto la migliore partita da quando è qui. So che voi guardate i gol. Ma si è sacrificato, ha dato prestanza fisica e fatto un paio di grandi accelerazioni. Oggi nel calcio due punte vere non le usa più nessuno e quindi bisogna sacrificarsi, lui è più giovane e deve farlo».

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI UDINE

Se il Napoli vede sfumare sempre più lo scudetto, l’Udinese vede sempre più l’Europa che si allontana. Dopo due stagioni straordinarie che hanno portato al preliminare di Champions League, stavolta l’asticella si è alzata e raggiungere anche il preliminare di Europa League sembra alquanto improbabile. Lo aveva spiegato Maurizio Domizzi in settimana. Lo dicono i numeri e lo conferma lo stesso Domizzi a fine gara. Dopo una partita ottima per intensità, impegno, concentrazione giocata dai bianconeri: «Abbiamo troppe squadre e di gran nome davanti. L’unica che non ha quel blasone è il Catania. Sia chiaro: ci proveremo fino alla fine». Così come continuerà a provarci Totò Di Natale che da sei gare non segna il centocinquantesimo gol con la maglia dell’Udinese. Un obiettivo che sta diventando un incubo e Di Natale ci soffre. Ieri, stremato, ha pure lasciato il posto a Maicosuel, il mago, che è servito nell’assalto finale del Napoli, ma di magie non ne ha fatte. Guidolin Europa appesa a un filo, ma l’Udinese cresce e in casa

Francesco Guidolin segue seduto in panchina la prova della sua squadra AFP

«

«Abbiamo troppe squadre e di gran nome davanti, ma per l’Europa ci proveremo MAURIZIO DOMIZZI DIFENSORE UDINESE

si conferma praticamente imbattibile. Solo la Juve, e con un uomo in più dopo 14 minuti e un rigore a favore, è passata al Friuli il 2 di settembre. Guidolin non può che essere felice: «Meritiamo rispetto. Sono contento. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo e nel secondo qualcosa di buono. Tengo a sottolineare che ho giocato con un centrocampo con due ’90 e un

Mercato e futuro Guidolin non ha parlato del suo futuro, anche se il contratto (fino al 2015) impone di non pensarci. Chi ha fatto meglio di lui? Ma sa bene che la società venderà qualche pezzo pregiato: «È la loro politica, e io sono qui per valorizzare al meglio il nostro patrimonio. Muriel, Allan, Pereyra sono già pronti per grandi squadre». L’Udinese venderà, ma ha già in caso il bomber del futuro: Matej Vydra, ceco, classe ’92, già a 20 gol col Watford (club di famiglia). «Avrei voluto continuare a tirarlo su. Ho un debole per lui. Ma la scelta è giusta». Tornerà a giugno. «Mi aspettavo potesse sfondare».

d

HA DETTO

S Su Allan «Lui, Muriel, e Pereyra sono già pronti per grandi squadre. Io sono qui per valorizzarli»

S Su Badu «A centrocampo c’erano lui e un altro ’90, e in campo altri 2 ’91. In Europa lo fanno in pochi»

S Su Vydra (Ora al Watford, tornerà a giugno) «Avrei voluto continuare a tirarlo su. Ho un debole per lui»

Hamsik ha la cura «Ora tre punti contro la Juve» DAL NOSTRO INVIATO

UDINE

Edinson Cavani, il re che siede sul trono di capocannoniere, in campionato non segna da 4 partite. L’ultima rete del Napoli, a Roma con la Lazio, porta la firma di Campagnaro, non certo un attaccante. Due pareggi senza reti, due partite in Europa League senza segnare, ma subendone 5 dal Victoria Plzen con conseguente eliminazione. L’ultimo puntero arrivato, Calaiò, non è ancora pervenuto, ma di campo ne vedrà poco. Perché lo stesso Walter Mazzarri ammette con onestà: «Noi quel gioco non sappiamo farlo, non siamo abituati alle spizzate, infatti anche Lucarelli giocava poco. Forse Calaiò avrei dovuto buttarlo nel finale, è una considerazione giusta». Marekiaro A volte queste partite le risolveva con un colpo da biliardo Marek Hamsik. Stavolta non è successo, anche perché nell’affannoso finale Marekiaro si è messo a fare il regista. Ma per lo slovacco il Napoli va solo elogiato: «Ci abbiamo messo tutto il nostro meglio, purtroppo non siamo riusciti a fare gol, ci è mancato solo quello. Ma questo di Udine è un campo difficile per chiunque. Non è facile prendere tre punti qui». Il Napoli dà la parola a un solo calciatore, gli altri sfilano in silenzio (tranne un tweet di Inler: «Venerdì ci rifaremo»). Solo Armero si ferma per salutare i vecchi amici di Udine. Poi rabbia e desolazione nel pullman che conduce all’aeroporto di Ronchi e via a casa dove da oggi si preparerà la sfida con la Juve: «Sarà importante per la classifica — dice Hamsik —. La Juve è prima, ci sono abbastanza punti di vantaggio e sarà importante riuscire a prenderne tre». Insomma, almeno lui ci crede e tutta la squadra ha il dovere di crederci, ma la sensazione è che tra Sampdoria e Udinese il Napoli abbia visto svanire il sogno. fr.vell.

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Classifica

Gazza

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QUI NAPOLI INLER: «CI RIFAREMO»

SQUADRE

26 febbraio 1973 – 26 febbraio 2013

PT

G

PARTITE V N P

RETI F S

JUVENTUS 58 26 18 4 4 53 17 NAPOLI 52 26 15 7 4 46 21 LAZIO 47 26 14 5 7 37 29 MILAN 45 26 13 6 7 45 32 INTER 44 26 13 5 8 41 34 FIORENTINA 42 25 12 6 7 45 30 CATANIA 42 26 12 6 8 34 31 ROMA 40 26 12 4 10 54 47 UDINESE 37 26 9 10 7 35 34 SAMPDORIA (-1) 32 26 9 6 11 33 30 PARMA 32 26 8 8 10 32 35 TORINO (-1) 31 26 7 11 8 32 32 CAGLIARI 31 26 8 7 11 32 44 CHIEVO 29 26 8 5 13 26 42 ATALANTA (-2) 27 26 8 5 13 24 38 BOLOGNA 26 25 7 5 13 33 35 GENOA 26 26 6 8 12 26 37 SIENA (-6) 21 26 7 6 13 27 37 PESCARA 21 26 6 3 17 20 53 PALERMO 20 26 3 11 12 22 39 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS

■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite g ocate, differenza reti; 3) gol segnati

Jovetic esulta con Ljajic LAPRESSE

BOLOGNA-FIORENTINA IN TEMPO REALE E GLI HIGHLIGHTS Il 26˚ turno della Serie A si completa alle 20 con la sfida tra Bologna e Fiorentina, rinviata per neve. Segui sul nostro sito la diretta azione per azione. E puoi anche rivedere tutti gli highlights delle altre 9 gare, compresi i due match di ieri sera.

SERIE B IN DIRETTA CON GLI HIGHLIGHTS DELLA 28a GIORNATA Si giocano alle 20.45 nove delle 10 partite della giornata numero 28 di Serie B. Seguile in tempo reale su Gazzetta.it, con la diretta azione per azione. E da mezzanotte online tutti gli highlights di giornata, in attesa del posticipo di domani tra Bari e Verona.

Da 40 anni A.I.D.O. è impegnata per la tutela della salute, della vita e per la cultura del dono. Una lunga storia dove tante “vite” si sono intrecciate: soci, famiglie di donatori, trapiantati, operatori sanitari, volontari. Tante esistenze incrociate che hanno permesso che la fine di una vita diventasse la rinascita di un’altra. A.I.D.O. festeggia il suo 40° compleanno con tutti voi. La storia continua, noi ci mettiamo serietà, passione ed entusiasmo.

PROSSIMO TURNO 27ª GIORNATA venerdì 1 marzo, ore 20.45 NAPOLI-JUVENTUS sabato 2 marzo, ore 20.45 MILAN-LAZIO domenica 3 marzo, ore 15 TORINO-PALERMO ore 12.30 BOLOGNA-CAGLIARI CATANIA-INTER FIORENTINA-CHIEVO PESCARA-UDINESE SAMPDORIA-PARMA SIENA-ATALANTA ROMA-GENOA ore 20.45

(0-2) (2-3) (0-0) (0-1) (0-2) (1-1) (0-1) (1-2) (1-2) (4-2)

MARCATORI 18 RETI Cavani (3) (Napoli) 16 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Sau (Cagliari); Jovetic (1) (Fiorentina); Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan) 9 RETI Denis (3) (Atalanta); Milito (3) (Inter); Hamsik (Napoli); Totti (1) (Roma) 8 RETI Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Icardi (Sampdoria); Bianchi (3) (Torino) 7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Palacio (Inter); Giovinco (1) e Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma)


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IL PERSONAGGIO

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DICONO DI LUI

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La folla di tifosi fuori dall’albergo Royal di Napoli AFP

Riccardo Bigon «Maradona è un nome che questa squadra ha sotto pelle. Faremo qualcosa con la Juve? Dipende dai suoi programmi»

La maglia azzurra del Pibe REUTERS

Il ritorno di Diego

Maradona saluta i tifosi fuori dall’aeroporto di Fiumicino, dove è sbarcato da Dubai alle 13.11 di ieri AP

«Napoli, peccato: dovevi vincere» Maradona in Italia dopo 8 anni: «Ho visto la partita in tv, ora voglio incontrare Napolitano»

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ALESSIO D’URSO GIANLUCA MONTI NAPOLI

I NUMERI

31

I milioni di euro di condanna. La Cassazione nel 2005 ha condannato Maradona a pagare 31 milioni. Diventeranno 40 milioni per gli interessi

3

I milioni sequestrati La Finanza nel 2005 sequestra il suo compenso di 3 milioni per «Ballando con le stelle». Poi gli pignorano 2 Rolex da 10 mila euro e orecchini di brillanti (4 mila euro)

Giornata ricca di colpi di scena quella del ritorno a Napoli, a otto anni dall’ultima volta, di Diego Armando Maradona. Il Pibe de Oro ha provato a dribblare i cronisti, ma alle 22.30 si è «arreso» mentre stava per entrare nel ristorante dell’ex compagno di squadra Beppe Bruscolotti. «Sono felice di essere di nuovo qui — ha detto —. Ho visto in tv Udinese-Napoli: il Napoli doveva vincere, lo meritava. Hamsik non è riuscito a segnare quando ne ha avuto la possibilità. Peccato, perché ora la Juventus si allontana».

PARLA IL FIGLIO

E Diego jr: «Pronto a vedere papà, ma se lo chiede lui» «Sì, papà è in Italia e sono disponibile a vederlo. Lui lo sa, l’avvocato Pisani lo sa, la speranza c’è. Ma deve fare lui il primo passo». Lo ha dichiarato a Radio Kiss Kiss Diego Maradona junior, il figlio italiano del Pibe de Oro.

Delirio già a Fiumicino Parole di un tifoso vero, ma non di un uomo comune. «Maradona è in Italia per chiarire che non è mai stato un evasore fiscale. Vuole incontrare Napolitano», ha detto il suo legale, l’avvocato Pisani che lo ha seguito come un’ombra sin dall’arrivo a Roma. Alle 13.11 Maradona, accolto come un profeta dalle avanguardie del tifo napoletano, è atterrato a Fiumicino a bordo di un aereo Emirates proveniente da Dubai e ha salutato la platea del Terminal 3. La Guardia di Finanza non gli notificato alcuna cartella esattoriale del suo debito col Fisco da 40 milioni di euro (per non aver dichiarato tutti i redditi percepiti in Italia tra il 1985 e il 1991) e il Pibe de Oro, sorridente, ha potuto attraversare i varchi di sicurezza come un passeggero qualunque. Ad attenderlo, però, c’era una curva da stadio urlante tutta per lui. I finanzieri hanno faticato per scortarlo fino alla Nissan bianca in strada al piano partenze: i militari l’hanno pure aiutato a caricare i trolley sull’auto, mentre attorno tifosi e fan occasionali cantavano a squarciagola «Ho visto Maradona, ho visto Maradona». Fatemi vedere il S. Paolo Lui, Die-

go, dopo un divertente siparietto in aeroporto con un tifoso ju-

suoi primi mesi napoletani nel 1984) si affollavano i tifosi. Quando si è svegliato, verso le 18.30, erano in 400 ad invocarlo al balcone. Lui non si è lasciato pregare, ed è stato un delirio. Diego poi non è andato a Scampia, come si diceva in un primo momento, e non ha incontrato nemmeno il sindaco De Magistris. La gag con Siani Alle 19 Marado-

Diego Maradona, 52 anni, saluta dal terrazzo dell’albergo di Napoli REUTERS

ventino che lo fotografava con un iPad con lo stemma bianconero (il ragazzo gli ha detto: «Sei sempre il più grande», il Pibe ha ricambiato il sorriso e replicato: «Peccato che hai un problema, al mondo nessuno è perfetto...»), ha proseguito poi il suo viaggio verso Napoli. Lungo il tragitto, una richiesta: «Per piacere, passiamo davanti al San Paolo». Appena arrivato a Fuorigrotta, ha guardato dal finestrino lo stadio che è stato teatro dei suoi trionfi. È entrato all’hotel Royal alle 16.40, provocando la consueta ressa di fo-

tografi e cineoperatori: erano circa un centinaio i tifosi che lo aspettavano. Affacciato al balcone Appena sa-

lito all’ottavo piano, nella suite presidenziale numero 831, Maradona si è affacciato per salutare. Al suo fianco c’erano l’amico Stefano Ceci, suo fratello Hugo, che adesso vive a Napoli e lavora per una scuola calcio, Ciccio Graziani, Beppe Bruscolotti e il vecchio autista napoletano, Gianni Aiello. Maradona ha voluto riposare mentre davanti al Royal (dove trascorse i

na si è messo con gli amici davanti al televisore per Udinese-Napoli. Il Pibe in persona aveva invitato l’attore Alessandro Siani: «Mi ha chiamato lui — ha raccontato — e stavolta ero io a pensare fosse uno scherzo. Ha voluto incontrarmi perché gli sono piaciuti i miei film». Il siparietto tra i due: «Fammi fare una parte in un tuo film», fa Diego. «E tu fammi fare una piccola parte in una tua partita di calcetto», risponde Siani. Poi, a tarda sera, la cena da Bruscolotti per ricordare il passato. A Posillipo sono arrivati anche lo storico massaggiatore Salvatore Carmando e la governante di Diego negli anni di Napoli, Lucia Vignati. Stamane Diego terrà una conferenza stampa in corso Umberto, nella sala Masaniello: «Un ribelle perseguitato come lui», ha detto Pisani. Sono attesi altri colpi di scena. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Giuseppe Bruscolotti «Finalmente Diego è tornato in Italia. In questi giorni l’ho sentito tanto. Spera di tornare qui per avere un ruolo in società»

S Corrado Ferlaino «Maradona? Ho voglia di riabbracciarlo. Il Napoli ha fatto ricorso contro il fisco per le questioni di Careca e Alemao e le ha vinte. Diego era fuori Napoli, malato, e quindi non si è potuto fare anche per lui. Maradona è la mia storia. Farò di tutto per incontrarlo. Sarebbe giusto un intervento del presidente Napolitano»


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SERIE A

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IL TESTA A TESTA

Questi gli impegni di Juve e Napoli in campionato da qui alla fine 27a giornata Napoli-Juve 28a giornata Juve-Catania Chievo-Napoli 29a giornata Bologna-Juve NapoliAtalanta 30a giornata Inter-Juve Torino-Napoli 31a giornata Juve-Pescara Napoli-Genoa 32a giornata Lazio-Juve Milan-Napoli 33a giornata Juve-Milan NapoliCagliari 34a giornata Torino-Juve PescaraNapoli 35a giornata Juve-Palermo Napoli-Inter 36a giornata Atalanta-Juve BolognaNapoli 37a giornata Juve-Cagliari Napoli-Siena 38a giornata SampdoriaJuve Roma-Napoli

G.B. OLIVERO MILANO

la capolista

Happy hour davanti alla televisione. E in effetti per la Juve è stato happy davvero l’aperitivo gustato davanti a Udinese-Napoli. Adesso il vantaggio dei campioni d’Italia è di sei punti prima dello scontro diretto che potrebbe indirizzare in modo forse definitivo la volata-scudetto oppure riaprirla completamente. Guardando la televisione Conte avrà sicuramente tratto qualche indicazione in vista della sfida di venerdì, ma il risultato di Udine non modifica nulla nella preparazione della gara e nemmeno nel modo in cui la Juve cercherà di giocarla. «Proveremo a fare la partita con serenità ed equilibrio», ha detto Conte domenica. Ciò significa che la Juve non si limiterà a controllare la situazione puntando al pareggio, ma con l’animo leggero di chi ha sei punti di vantaggio proverà anche a colpire al cuore il principale rivale per lo scudetto. I titolari Dopo la vittoria sul Siena Conte ha ribadito che a decidere la formazione titolare sono sempre gli allenamenti. E sarà così anche questa volta, ma è improbabile che ci siano delle sorprese. In questo momento gli unici giocatori indisponibili sono De Ceglie e i lungodegenti Pepe e Bendtner. I diffidati sono stati molto attenti a non prendere un’ammonizione contro il Siena, così tutti sono pronti. In difesa è previsto il ritorno dal primo minuto di Giorgio Chiellini, la cui caviglia ha cominciato a sgonfiarsi già nella serata di domenica. Con Chiellini in campo la Juve ha perso solo una volta, in casa contro l’Inter. Nelle altre sconfitte stagionali Giorgio era assente per infortunio e non può essere solo un caso. Con Chiellini ci saranno Barzagli e Bonucci, mentre a centrocampo l’unica differenza rispetto a domenica sarà il ritorno in formazione di Vidal al posto di Pogba. Confermatissimi ovviamente Lichtsteiner, Pirlo, Marchisio e probabilmente anche Asamoah che è il meno brillante e sta pagando la lunga assenza per la Coppa d’Africa.

Juve in fuga davanti alla tv A Napoli per chiudere i conti Cresce a +6 il vantaggio dei bianconeri, attesi venerdì allo scontro diretto del San Paolo. E rientra Chiellini: con lui una sola sconfitta COSÌ A NAPOLI?

I due dubbi L’alternativa al gha-

nese è Peluso, che contro il Siena ha dimostrato di essere affidabile sia al centro che sulla fa-

il retroscena

MILANO

Sebastian Giovinco se ne faccia una ragione: i tifosi della Juve hanno fischiato perfino Zinedine Zidane. E allora vale tutto, perché criticare Zizou su un campo da calcio è come bestemmiare in chiesa. Non si può, semplicemente. E nulla può giustificare chi lo fa. Giovinco c’è rimasto male anche perché non è la prima volta: arrivare dal vivaio non lo aiuta esattamente come non ha aiutato De Ceglie, preso di mira qualche settimana fa. E nel marzo 2012, quindi due mesi prima dello scudetto, furono sonoramente fischiati Bonucci (oggi un idolo) e Vucinic. Insomma, capita. Ma perché? Pretenziosità Detto che succede

un po’ dappertutto perché le logiche del tifo spesso sono... illogiche, il popolo della Juve ha delle specificità che è il caso di

GDS

scia. Piccolo indizio a suo favore: nel finale della gara con i toscani Conte ha inserito Chiellini al posto di Asamoah allargando sulla sinistra Peluso e piazzando ovviamente in mezzo il rientrante Giorgio. Capita che Conte faccia una sostituzione pensando anche alla gara seguente: in pratica l’allenatore a volte usa uno spezzone di partita per fare le prove generali di una soluzione tattica. Asamoah, però, resta

favorito anche perché in questi giorni di allenamenti Conte spera di veder crescere la sua condizione. L’altro dubbio riguarda l’attacco: accanto all’intoccabile Vucinic, lo sprint è tra Matri e Giovinco. Riproponendo Sebastian, Conte si affiderebbe nuovamente alla coppia che a inizio stagione era quella titolare. Alessandro, però, sembra garantire in questo momento una maggiore fisicità (importante nella ga-

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I k.o. con Chiellini in campo, con l’Inter. Nelle altre 4 sconfitte stagionali (Milan, Samp e Roma, più Lazio in Coppa Italia) il difensore era fuori per infortunio

ra del San Paolo) e anche più freschezza. Con Matri la Juve cercherebbe la profondità e magari ripartenze veloci in caso di attacco insistito del Napoli. Con Giovinco i bianconeri crescerebbero nel fraseggio. In ogni caso nessuno si aspetti una Juve rilassata. L’happy hour c’è già stato ieri. Venerdì sera sarà una battaglia e Conte ha già detto ai suoi giocatori cosa si aspetta da loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Quei fischi nascono dalla storia bianconera analizzare visto l’appello di Conte, la rabbia di Giovinco e le polemiche che gonfiano la Rete. Il tifoso della Juve non ha una localizzazione precisa: è dappertutto. E il giorno della partita basta percorrere la tangenziale di Torino in direzione Stadium per accorgersi della variegata provenienza dei pullman: chi affronta viaggi lunghi poi «pretende» di vincere e possibilmente di divertirsi. L’ottimo lavoro tecnico-filosofico di Conte ha sviluppato, ahilui, la pretenziosità del pubblico che (per fortuna) non si accontenta più solo del risultato ma (purtroppo) a volte esagera nel dissenso come se pagare il biglietto fosse il lasciapassare per ogni tipo di sfogo. Il tifoso della Juve che non va allo stadio, invece, è più dolce nei giudizi e ieri sottolineava l’importanza dei risultati per applaudire lo sfogo di Conte e difendere Giovinco (capocannoniere stagionale: giusto ricordarlo, anche

La curva bianconera allo Juventus Stadium. Contro il Siena i tifosi hanno fischiato Giovinco LAPRESSE

I tifosi della Juve contestarono Zidane: ecco perché Giovinco deve pazientare

per comprendere meglio la sua stizza). Seba, però, si è giocato un’altra fetta di simpatie con quel ditino davanti alla bocca: i contestatori si zittiscono in modo diverso, con il sorriso e i gol decisivi. Obbligata a vincere Sebastian

aveva quasi 12 anni il 9 dicembre 1998, quando la Juve reduce da tre finali consecutive di Champions ospitava il Rosenborg nell’ultima partita del girone: vincere non bastava, serviva una combinazione di risultati. Allo stadio Delle Alpi c’erano appena 7.174 spettato-

ri: una desolazione che quel gruppo di campioni non meritava. Il tifoso della Juve è storicamente abituato a vincere e per questo si è sempre goduto poco i trionfi. L’anno scorso lo scudetto di Conte è stato celebrato come non era mai accaduto, nemmeno il famoso 5 maggio. Adesso l’allenatore teme che si torni all’antico, che la gente dia per scontate le vittorie anche se il calcio è cambiato e la storia della Juve ha conosciuto pagine nerissime. Ecco perché si è sfogato, salvando solo la curva che non tradisce mai: il gelo del vecchio Delle Alpi lui l’ha conosciuto da giocatore e non vuole provarlo da allenatore. E intanto una cosa Conte può farla: vada da Giovinco e gli racconti che Zidane aveva un modo meraviglioso per zittire i contestatori. Faceva una ruleta e se ne andava via con la palla. A bocca aperta non si può fischiare. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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A il futuro in panca

GLI ALTRI PIÙ PAGATI

Antonio Conte, 43 anni, è alla seconda stagione sulla panchina della Juventus INSIDEFOTO

S Walter Mazzarri, 51 anni, allenatore del Napoli, ha un ingaggio di 2,5 milioni all’anno. Il suo contratto scade al termine di questa stagione

S Massimiliano Allegri, 45 anni, allenatore del Milan, ha un ingaggio di 2,4 milioni a stagione. Il suo contratto scade nel giugno 2014

CHAMPIONS SI GIOCA IL 6 MARZO

Via alla vendita libera per la sfida col Celtic Mercoledì 6 marzo la Juventus è chiamata ad archiviare la pratica Celtic. In palio l’ingresso fra le otto grandi d’Europa, e il 3 0 in terra di Scozia è garanzia piuttosto importante in questo senso. Garanzia dal punto di vista tecnico, meno a livello di biglietteria però, anche se una gara di Champions conserva sempre un certo appeal. Conte e i suoi ragazzi si aspettano comunque il tutto esaurito, bisogna «rispondere» in un certo senso alla splendida atmosfera del Celtic Park nella gara d’andata. Terminata la fase di prelazione, riservata prima agli abbonati e poi ai Premium Member, da ieri è partita la vendita libera dei biglietti. I canali sono i soliti: sito di Listicket, ricevitorie autorizzate e Call Center, al numero 892.982. In questa stagione la Juve «europea» ha giocato in casa tre volte. Il bilancio è di un pareggio (1 1 contro lo Shakhtar Donetsk) e due vittorie, contro Nordsjaelland e Chelsea. L’ultimo successo è stato proprio quello arrivato contro i campioni d’Europa uscenti, un 3 0 spettacolare, in una serata già entrata nella storia bianconera.

Conte, aria di rinnovo per il progetto Europa Nonostante le sirene del Chelsea, l’allenatore è pronto al dialogo con Agnelli per prolungare e programmare i rinforzi MIRKO GRAZIANO CARLO LAUDISA

Il tavolo è pronto, va solo apparecchiato con un nuovo accordo. La Juve ha blindato Antonio Conte nella scorsa primavera con un triennale che scadrà nel giugno 2015, ma le parole del tecnico leccese nel dopogara con il Siena sono la conferma indiretta che qualcosa si sta muovendo in corso Galileo Ferraris. Il rapporto di fiducia con il presidente Andrea Agnelli e il management bianconero è intatto. Ma le ultime parole di Conte confermano che all’orizzonte non tutto è come prima. Anche se in via indiretta il Chelsea ha sondato la disponibilità dell’allenatore che ha riportato lo scudetto dopo anni di magra per il popolo bianconero. Lui ha preso tempo, ha solo la Juve in testa e nella sua forma mentis non c’è spazio per le scorciatoie: la voglia di riportare la sua Juve anche sul tetto

d’Europa viene prima di tutto. Ciò non toglie, però, che prima o poi lo lusinga l’idea «di fare un’esperienza all’estero». Esattamente quel che ha confessato in sala stampa nel dopo-Siena. E questa ammissione permette di capire come da qui a fine stagione il dialogo tra la guida tecnica juventina e i vertici societari verterà proprio su come pianificare al meglio il futuro insieme. Il confronto Sin dal primo gior-

no in bianconero l’allenatore ha sempre chiesto di avere la parola sulle scelte strategiche: ovviamente di natura tecnica. E il dialogo è sempre stato costruttivo, ma nel frattempo sono cambiate un bel po’ di cose. È vero che la rosa è cambiata strada facendo, rispettando le sue esigenze. È altrettanto vero che questa stagione sta scivolando via con la squadra sempre in testa in campionato e con un piede ormai nei quarti di Champions League. Ma nei prossimi mesi vanno getta-

te le basi per la prossima stagione e Conte s’aspetta che la società accompagni la crescita del gruppo con ulteriori investimenti di qualità. La voglia di competere al meglio anche in Europa comporta necessariamente nuovi arrivi di peso. Ed è chiaro che Conte su quest’aspetto s’attenda delle garanzie adeguate. Anche perché sa bene come le aspettative dell’ambiente crescano con il passare degli anni. Una prova indiretta anche dal messaggio nel post-Siena, con quel riferimento ai palati fini. L’ingaggio In questo contesto c’è anche l’aspetto economico. Al suo arrivo l’allenatore salen-

2015

l’anno di scadenza dell’attuale contratto di Conte, prolungato nella primaversa scorsa a 3 milioni l’anno

tino aveva un contratto da 1,5 milioni netti a stagione. Poi, con lo scudetto in tasca, ha ottenuto il già citato rinnovo a 3 milioni netti a stagione. Più i bonus. Tanto per essere chiari, Conte è il tecnico più pagato in Italia, visto che a Mazzarri il Napoli garantisce 2,5 milioni e il Milan ha vincolato Allegri con uno stipendio da 2,4 milioni netti. Non è da escludere, però, che a breve queste gerarchie vengano cambiate. Concorrenza Le sirene straniere (per quanto allontanate) alla lunga avranno un peso nel dialogo con la società bianconera. Quindi va messo nel conto che tra Agnelli e Conte venga messo nel conto un percorso che preveda un ulteriore aumento. Di che entità? Staremo a vedere nelle prossime settimane. Di certo fin da ora si può dire che la Juve il suo top-trainer sa di averlo già in casa. E farà di tutto per tenerselo stretto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL FRATELLO DI SEBASTIAN ANCHE LUI ATTACCANTE, È ALLENATO DALL’EX PARMA STEFANO CUOGHI

Il Giovinco «2» cresce a Viareggio «Ma io vado per la mia strada» Giuseppe gioca in Lega Pro e ha appena segnato la prima doppietta tra i professionisti GIOVANNI LORENZINI VIAREGGIO (Lucca)

Una giornata così fra i professionisti non l’aveva mai vissuta: due gol e soprattutto l’etichetta di trascinatore del Viareggio, che ha conquistato una storica finale di Coppa Italia Lega Pro ribaltando con il 3-0 la sconfitta interna con il Pisa dell’andata (3-1). Giuseppe Giovinco, 20 anni, sorride. Mentre Sebastian segna, ma

a mio agio nella posizione in cui ero utilizzato».

L’allenatore Stefano Cuoghi sostiene che il Giuseppe Giovinco visto a Pisa è di un’altra categoria.

Benedetto, dunque, il passaggio a Viareggio.

«Lo ringrazio della stima: cercherò di accontentarlo nelle prossime gare. Non bisogna dimenticare che in campionato siamo scivolati in zona playout dopo una prima parte della stagione molto positiva».

deve incassare qualche fischio dello Juventus Stadium, a Viareggio è lui il ragazzo del giorno. E il suo sorriso è contagioso per tutto l’ambiente bianconero. «L’avevo detto — afferma convinto — che bisognava credere nella riscossa dopo la sconfitta per 3-1 nella gara di andata».

L’essere fratello di Sebastian è un peso o uno stimolo a fare di più e meglio?

«Io sono Giuseppe e vado avanti per la mia strada, ma seguo tutti i suoi consigli: fino ad oggi mi sono serviti».

Tuo fratello Sebastian che cosa ti ha detto?

«Mi ha fatto prima di tutto i complimenti per la mia prima doppietta fra i professionisti. E poi mi ha ricordato che gli esami non finiscono mai...».

A Carrara giocavi da esterno, a Viareggio fai la seconda punta.

In che senso?

«Che mi devo già concentrare sul prossimo impegno: ormai quel che ho fatto in campo a Pisa non conta più. È in archi-

vio. Bisogna ripetersi e crescere, avere più continuità».

Sebastian Giovinco, 26 anni, 7 gol finora in campionato con la Juventus, e a destra il fratello Giuseppe, 22 anni, attaccante del Viareggio, finalista della Coppa Italia di Lega Pro LAPRESSE/UMICINI

«Io mi sento un attaccante di movimento, la fascia non fa per me: comunque due anni di Carrara mi sono serviti per fare esperienza anche se non ero

«Cuoghi mi ha dato subito fiducia, responsabilizzandomi al massimo: mi rendo conto che non sempre sono riuscito a dare il cento per cento, ma sono disposto a sacrificarmi giorno dopo giorno per migliorare e per centrare prima di tutto la salvezza del Viareggio. La Coppa Italia? Un passo alla volta». E Stefano Cuoghi, l’allenatore del piccolo-laboratorio calcistico di Viareggio (che milita in Prima Divisione ed è una delle squadre più giovani della Lega Pro), che cosa pensa di Giuseppe Giovinco? «D’ora in poi da Giuseppe — afferma l’ex giocatore del Parma vincitore della Coppa delle Coppe a Wembley — mi aspetto prestazioni sempre più convincenti: quella di Pisa non è stata la partita di arrivo ma il punto di partenza per il "nuovo" Giovinco». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CALCIOSCOMMESSE

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L’INDAGINE DI BARI

PROSSIME AUDIZIONI

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Queste le tappe della vicenda riguardante l’inchiesta di Bari che ha segnato il 2012

S 31 marzo La Procura di Bari arresta Andrea Masiello e due suoi amici: parte ufficialmente il filone barese

S 25 luglio Palazzi deferisce i tesserati per il primo filone di Bari

S 4 agosto Alla Disciplinare inizia il procedimento sul filone barese

S 22 agosto La Cgf emette le sentenze di appello per il filone barese

Salernitana-Bari 3-2 del 23-05-2009, una delle gare sotto esame LAPRESSE

Andrea Ranocchia in maglia Bari, indossata dal 2008 al 2010 LAPRESSE

Palazzi «chiama» Conte e Ranocchia Filone di Bari: il tecnico sarà sentito l’11 marzo come testimone, poi toccherà all’interista MAURIZIO GALDI

Quando il 14 febbraio la Procura federale stilò il primo calendario delle audizioni sul secondo filone barese per le presunte combine di Bari-Treviso 0-1 (maggio 2008) e Salernitana-Bari 3-2 (maggio 2009) lo avevamo messo tra le possibilità che aveva Stefano Palazzi per la sua inchiesta: Antonio Conte (l’11 marzo) e Andrea Ranocchia (il 7, ma l’Inter gioca in Eu-

ropa League: l’udienza sarà rinviata), i nomi più «pesanti» che erano usciti dalle carte della Procura di Bari, sono stati convocati. Con loro altri 31 tra dirigenti, calciatori e tecnici saranno sentiti nei nuovi uffici federali di via Campania. Posizioni diverse Conte è stato

sentito dalla Procura di Bari solo come persona «informata dei fatti». Ma il capo della Procura, Antonio Laudati, e i sostituti Ciro Angelillis e Giuseppe Denta-

maro hanno pensato a un suo coinvolgimento. Anzi ne hanno apprezzato la collaborazione «a capire la filosofia dello spogliatoio» per poter valutare con maggior attenzione le posizioni dei singoli calciatori. La Procura federale dovrebbe avere nei suoi confronti la stessa posizione. Nessun calciatore in questi documenti (e parliamo innanzitutto delle dichiarazioni ai magistrati baresi) ha mai detto che Conte sapesse o fosse stato in qualche modo informato delle

due presunte combine. Anzi uno dei principali pentiti, Marco Esposito, aveva anche inviato ai magistrati pugliesi un fax con cui spiegava la totale estraneità di Conte, dopo alcune voci trapelate sui giornali di sue dichiarazioni. La posizione di Ranocchia Sempre la Procura di Bari, che in un primo tempo aveva iscritto nel registro degli indagati Ranocchia, ha chiesto l’archiviazione della sua posizione, ma l’interista potrebbe dover spiegare una eventuale omessa denuncia. Ranocchia a Bari si era avvalso della «facoltà di non rispondere», ma erano stati i suoi stessi ex compagni a escludere che abbia mai partecipato a un’eventuale combine. E la testimonianza di Conte, anche se non si riferiva direttamente a Ranocchia, ha aiutato i pm a capire come «l’ultimo arrivato anche se talentuoso» non poteva di certo godere delle «confidenze» dei senatori dello spogliatoio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi Stellini (allenatore) e Galasso (ex Triestina) Domani Guberti (Roma), De Vezze (Matera), Bianco (Carpi), Santoruvo (Frosinone), Parisi (ex Torino) e Bonanni (Lugano) Giovedì Galano (Bari), Desideri (ex Itala San Marco), Statella (Pavia), Pianu (allenatore giovanili Treviso), Edusei (ex Bellinzona), Ganci (Frosinone) e Rajcic (Benevento)

IL GIOCATORE DEL TORINO

Interrogato anche Gazzi: si è parlato delle lacrime Ieri a Roma è stato sentito Alessandro Gazzi (Torino), accompagnato dall’avvocato Fusco. La sua audizione davanti alla Procura federale è durata circa un’ora, ma probabilmente non ha raccontato molto ai sostituti di Palazzi che lo hanno sentito. Gazzi a Bari non è stato iscritto nel registro degli indagati e non è stato mai ascoltato neanche come «persona informata dei fatti». Perché è sentito Palazzi ha deci-

so di sentirlo, però, dopo l’esame accurato delle carte e degli interrogatori di Lanzafame e Andrea Masiello davanti ai magistrati pugliesi. Entrambi hanno parlato di lui. Lanzafame (che era stato anche sentito a luglio dal vice di Palazzi Carlo Loli Piccolomini) aveva parlato di un Gazzi «in lacrime al cinema il giorno prima di Bari-Treviso». Masiello ai magistrati baresi aveva invece parlato di Salernitana-Bari per dire che anche se in un primo tempo Gazzi era favorevole (al momento di lasciare la partita ai campani gratuitamente), in seguito si sarebbe tirato indietro, ma «avrebbe avuto un computer in regalo». Per lui potrebbe scattare un eventuale deferimento per omessa denuncia se saranno ritenute credibili queste dichiarazioni. ma.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A L’ALTRO POSTICIPO DELLA 26a GIORNATA le Pagelle

LA GIOIA LAZIALE E I VOLI (INUTILI) DI PELIZZOLI 2

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DI STEFANO CIERI

CANDREVA SPLENDE BOCCHETTI NON BASTA LAZIO 6,5 3

MARCHETTI 6 Un solo intervento su un tiro di Cascione. KONKO s.v. PEREIRINHA 6 Fa il suo senza strafare, ma mostra di essere elemento di affidamento. CANA 6,5 Da difensore centrale non sbaglia un colpo, riesce a disciplinare il suo agonismo. DIAS 6 Rimedia allo svarione commesso su Caraglio, recuperando in extremis.

h

Grande scelta di tempo ed esecuzione perfetta per il primo gol in campionato. Bello anche l’assist che Floccari non sfrutta.

1 Mucchio biancoceleste per festeggiare Stefan Radu, 26 anni, autore del gol che sblocca la partita; 2 Il primo volo senza risultato per Ivan Pelizzoli, 32 anni, che non ferma il mancino di Radu; 3 L’altro volo del portiere del Pescara, che ieri ha sostituito il titolare Perin, a sei minuti di distanza, ancora inutile: il tiro di Lulic vale il 2-0 LAPRESSE/FOTOPRESS

Missili di Radu e Lulic La Lazio torna in orbita Il Pescara battuto da due tiri dei difensori biancocelesti, risaliti da soli al 3˚ posto. E sabato è scontro diretto col Milan

dra titolare (Quintero, Togni, Sforzini, Zanon, Blasi, Weiss). L’idea di fare muro con la difesa a cinque davanti all’ex romanista Pelizzoli, preferito a sorpresa al titolare Perin, non porta benefici e anzi Pelizzoli si mostra pure sfigato, visto come calamita le altrui brillanti conclusioni. I primi due tiri nello specchio della porta da venti metri e oltre per altrettanti gol imparabili, un bel record. Rassegnazione Un solo punto

LAZIO PESCARA

2 0

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Radu al 29’, Lulic al 35’ p.t.

LAZIO (4-5-1) Marchetti; Konko (dal 6’ p.t. Pereirinha), Cana, Dias, Radu; Candreva (dal 37’ s.t. Ederson), Gonzalez (dal 20’ s.t. Onazi), Ledesma, Hernanes, Lulic; Floccari. PANCHINA Bizzarri, Strakosha, Biava, Saha, Kozak. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 54,3 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.

PESCARA (5-3-2) Pelizzoli; Balzano, Cosic, Bocchetti, Capuano, Zauri; Rizzo, Cascione (dal 42’ s.t. Sculli), Bjarnason; Celik (dal 26’ s.t. Caraglio), Abbruscato (dal 15’ s.t. Caprari). PANCHINA Perin, Bianchi Arce, Modesto, D’Agostino, Vukusic. ALLENATORE Bergodi. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 48,4 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO Romeo di Verona. NOTE paganti 6.103, incasso non comunicato; abbonati 20.510, quota non comunicata. Tiri in porta 4-1. Tiri fuori 5-2. In fuorigioco 4-3. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

RUGGIERO PALOMBO ROMA

Dal missile di Francesco Totti a quelli di Stefan Radu e Senad Lulic. L’Olimpico di Roma, dopo l’amaro calice del rugby, torna ad essere terra di imprese balistiche e la porta posta sotto la sud si rivela particolarmente ricettiva. L’inguardabile Pescara è liquidato con due tiri impossibili a cavallo della prima mezzora, e la Lazio si riprende così il terzo posto in solitaria in classifica, il Milan dietro di due punti, lo stretto indispensabile per andare sabato a San Siro cercando di non uscirne con le ossa rotte. Progetto difficile ma non impossibile, quello d’un posto Champions, anche perché il Napoli sempre più in crisi di gol torna a distare cinque punti, distacco accettabile.

una serie negativa, due soli pareggi nelle ultime cinque partite, accentuata dal fatto di avere lasciato troppi punti contro le provinciali. Match fotocopia di quello di coppa, risolto anche qui con largo anticipo, e formazione pressoché analoga, col solo Dias al posto di Biava e con Konko presto infortunato e rilevato dall’utile acquisto di gennaio Pereirinha. Marcatori inediti, Radu e Lulic. Il romeno addirittura al primo centro in campionato dopo sei anni di milizia biancoceleste, ma già in gol in questa stagione in Europa (a Maribor) e in Coppa Italia (col Catania). Il secondo alla prima rete stagionale. Due botte tremende, tiri dritto per dritto come quello che l’altra domenica Totti riservò all’amico Buffon. Stavolta protagonista è la classe operaia, ma l’effetto non cambia. Senza storia Match in cui le

Bella di coppa Finalista di Cop-

pa Italia, agli ottavi di Europa League dopo il 2-0 di giovedì al Borussia Moenchengladbach, ma in crisi di risultati in campionato, la Lazio spezza

emozioni sono tutte racchiuse nella bellezza delle marcature. Troppo poca cosa il Pescara rimaneggiato di Bergodi, che deve rinunciare tra infortuni e squalifiche a mezza squa-

la Moviola DI M.B.

Zero cartellini Serata serena per Romeo La partita scorre così serena che a Romeo non serve sventolare nemmeno un cartellino per tenere a bada il match. I due gol laziali non lasciano dubbi. Le sassate da lontano di Radu e Lulic non sono macchiati da alcuna irregolarità. E poi durante la partita non si segnalano interventi da sanzionare con un’ammonizione, per cui la direzione di Romeo è da considerarsi più che positiva. L’arbitro ha saputo tenere l’atmosfera giusta per un match indirizzato in direzione laziale fin dai primi minuti. Forse a Bergodi non sarà piaciuto l’eccessivo lassismo dei suoi ragazzi all’Olimpico: da non ripetere.

conquistato nelle ultime sette partite, il Pescara sembra avere ormai staccato il biglietto di sola andata per la B. Cristiano Bergodi, l’ex laziale salutato dalla nord con un affettuoso striscione, non può certo fare miracoli, ma la rassegnazione con cui il Pescara si inchina alla Lazio è perfino esagerata. Dal 2-0 alla fine della partita passa un’ora buona, ma il massimo che mette insieme il Pescara, che non cambierà mai modulo, è il cambio delle cosiddette punte (Caprari e Caraglio per Abbruscato e Celik) e la timida avanzata dei due esterni di difesa, Balzano e il vecchio ex laziale Zauri, peraltro imbranatissimi non appena superata la metà campo. Serata di ozio assoluto per Marchetti, insomma, e comodi ricami a metà campo non solo per Hernanes e Candreva, ma anche per gente come Gonzalez e il subentrato Onazi. Prima vittoria in campionato, infine, senza Klose, al sesto tentativo. Era ora, visto che toccherà aspettarlo per un altro mese. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PANCHINE INCROCIATE BERGODI E IL FUTURO: «HO VISTO IL PRESIDENTE, MA NON ABBIAMO PARLATO»

DOMANI L’UEFA DECIDE

Petkovic: «Il rinnovo? È presto...»

Saluto fascista Con lo Stoccarda a porte chiuse?

Il tecnico croato: «Per la Champions siamo in sei-sette: ce la giochiamo, avanti a fari spenti»

ROMA (stop) Lazio di nuovo a processo a Nyon. E per la 4a volta in stagione, per razzismo. Il club è finito nel mirino per il saluto fascista di 300 tifosi, nel match col Borussia della scorsa settimana, come da rapporto di due ispettori. L’Uefa si riunirà domani: sulla Lazio pende il turno a porte chiuse deciso dopo il Tottenham e sospeso con la condizionale. Il club ha già prodotto una memoria: sarebbe un saluto militare. Se vincerà l’accusa, ritorno con lo Stoccarda (14 marzo) a porte chiuse. Lotito: «Non è giusto pagare per poche persone».

DAVIDE STOPPINI ROMA

Mettiamola così: alla Lazio problemi di governabilità non esistono. Vittoria chiara, netta, in scioltezza. La prima senza Miroslav Klose, la prima in campionato dal 13 gennaio. E un messaggio al Milan: saba-

to a San Siro sfida-Champions a Berlusconi, ma Lotito — che dalle liste del Pdl è stato escluso in extremis — partirà da più due. Merito del candidato premier Vladimir Petkovic, che se la ride: «Questi tre punti erano necessari, proprio per lanciare nel migliore dei modi la sfida al Milan — dice il tecnico biancoceleste —. Era tanto che non riuscivamo a vincere, da qui vogliamo ripartire per infilare un’altra serie positiva». E magari anche rilanciando le ambizioni, puntando pure al Napoli al secondo posto: «Sì, abbiamo guadagnato due punti su molti avversari — ancora Petkovic —. Per la Champions sarà una lotta fino alla fine, con 6-7

squadre in corsa». Ma la Lazio rivendica un posto in prima fila: «È un dato di fatto che su di noi ci sia meno attenzione. Andiamo avanti a fari spenti fin dall’inizio: vorrà dire che dovremo convincere tutti che possiamo restare lassù. La difesa a tre abbandonata? Beh, ogni tanto anch’io combino qualche guaio, meno male che siamo ancora terzi... Se resterò alla Lazio anche il prossimo anno? È presto per pensare o dire certe cose». La vera cattiva notizia, invece, arriva da Konko, uscito per una distrazione del collaterale del ginocchio destro dopo pochi minuti: il francese ha lasciato lo stadio in stampelle, si teme uno stop lun-

go, di oltre un mese. Avanti Bergodi Uno stop pesan-

te è anche quello del Pescara di Cristiano Bergodi, che però sarebbe stato rassicurato sulla sua posizione: «Ho visto il presidente fuori dallo spogliatoio, ma non ci ho parlato — dice l’allenatore —. Non è stato un Pescara negativo: abbiamo fatto una buona gara, fino alla rete di Radu eravamo messi bene in campo. Il nostro grande limite è che non riusciamo ad essere pericolosi in avanti. Ci sta in ogni caso di perdere contro la Lazio: il campionato dobbiamo giocarcelo contro altre squadre. Sono fiducioso: possiamo ancora salvarci». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MIGLIORE

7 RADU

CANDREVA 6,5 Gli manca solo l’acuto, ma per il resto conferma che l’appannamento è alle spalle. (Ederson s.v.) GONZALEZ 6 La benzina segna quasi riserva, ma non fa mancare il suo apporto. Pregevole il cambio di gioco con cui dà il via all’azione dell’1 0. ONAZI 6,5 Entra bene in partita. Recupera parecchie palle, su una di queste serve un assist che Floccari potrebbe capitalizzare meglio. LEDESMA 6 Un po’ col freno a mano tirato, ma si sbatte tanto. HERNANES 6,5 I dirimpettai del Pescara gli lasciano spazio e lui ne approfitta per illuminare (a tratti) il gioco. LULIC 7 Prima l’assist a Radu per l’1 0, poi il 2 0 che è tutto suo: è il primo gol stagionale, forse l’uscita definitiva dal periodo di crisi. FLOCCARI 6 Due gol divorati sul 2 0, ma è sempre prezioso. All. PETKOVIC 6,5 Modulo tradizionale e ritorno alla vittoria pure in campionato. E senza gol al passivo.

PESCARA 4 PELIZZOLI 6 I due gol sono imparabili. Con l’intervento su Floccari evita che il punteggio assuma proporzioni peggiori. BALZANO 5,5 Male nel primo tempo, nella ripresa spinge parecchio creando qualche problema. COSIC 4 Non ne imbrocca una. Latita ogni volta che la Lazio penetra in area.

h

IL MIGLIORE

6 BOCCHETTI

Difende quasi da solo. Nella prima mezzora ci mette una pezza in più di un’occasione. Non basta. CAPUANO 5 La manovra avvolgente della Lazio lo manda in confusione. ZAURI 4 Un ex spaesato. Sbaglia palloni facili, mai in partita. RIZZO 5 Gira al largo quando si tratta di costruire e fa pochissimo quando si tratta di contrastare. CASCIONE 5,5 Suo l’unico tiro del Pescara nello specchio della porta. Prova a dare un po’ di nerbo. (Sculli s.v.) BJARNASON 5,5 Ha qualche pausa di troppo, ma lì in mezzo è l’unico che mostra di saper fare. CELIK 5,5 Un paio di accelerazioni interessanti nella prima mezzora, ma col passare dei minuti smette di giocare. CARAGLIO 5 Non sfrutta un’invitante palla concessagli da Dias. ABBRUSCATO 4 Palloni giocabili gliene arrivano pochi, è vero. Ma lui non fa proprio nulla per andarseli a cercare. CAPRARI 6 Mette un pizzico di brio nella manovra rassegnata del Pescara. All. BERGODI 5,5 Tante assenze da fronteggiare e pochi ricambi. Forse poteva giocare prima la carta Caprari. GLI ARBITRI ROMEO 6,5 Partita non difficile che l’arbitro gestisce alla perfezione, evitando di estrarre cartellini. Barbirati 6,5-Meli 6,5 Rocchi 6–Irrati 6


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SERIE A

Milan da salto in alto «Ora possiamo arrivare secondi» Galliani suona la carica. Allegri più cauto: «Bisogna anche vincere qualche scontro diretto» DAL NOSTRO INVIATO

SOCIAL NETWORK

FABIANA DELLA VALLE VIAREGGIO (Lucca)

Il settore giovanile rossonero sbarca su Twitter

Il giorno dopo ha mitigato l’amarezza e ha rafforzato le certezze. Adriano Galliani sperava di sostituire l’immagine del gol di Schelotto con quella della Primavera trionfante al torneo di Viareggio (dal Brasile era arrivato anche l’in bocca al lupo di Pato), invece si è dovuto accontentare di un secondo posto. Lo stesso piazzamento a cui l’amministratore delegato ambisce adesso in campionato. Un traguardo che fino a qualche mese fa non era nemmeno immaginabile.

La Primavera rossonera Anche il settore giovanile del Milan sbarca su Twitter. Primavera, Allievi Nazionali, Giovanissimi Nazionali, ma non solo: tutto il mondo dietro alla «cantera» rossonera sarà raccontata con un account dedicato. Seguendo «@ACMilanYouth» sarà possibile essere aggiornati sulle principali partite dei diversi campionati, avere accesso al «dietro le quinte» del centro sportivo Vismara e conoscere le attività di base del settore giovanile rossonero.

La rincorsa continua Alzare

sempre l’asticella e non accontentarsi fa parte della filosofia della casa rossonera. Finora l’obiettivo dichiarato era sempre stato il terzo posto, quello che garantisce l’accesso ai preliminari di Champions. Però l’impresa in Coppa contro il Barcellona e la vittoria sfiorata nel derby hanno portato una massiccia dose d’autostima in tutto l’ambiente. Così Galliani per la prima volta ha confessato nuove ambizioni: lo scudetto è un sogno impossibile, 13 punti di distacco dalla Juve sono troppi per poter essere colmati in 12 giornate, ma il secondo posto è ancora raggiungibile. «Conte ha inserito anche il Milan nella corsa per lo scudetto? Per il primo posto non c’è assolutamente niente da fare — ha detto —. Abbiamo fatto 7 punti nelle prime 8 giornate, poi 15 nella seconda parte di stagione e da 18 giornate come punti conquistati saremmo davanti alla Juve, ma il divario è troppo. E’ ancora presto per parlare di secondo posto, ma in base ai prossimi risultati del Napoli

L’allenatore del Milan Massimiliano Allegri, 45 anni, e l’amministratore delegato Adriano Galliani, 68, insieme in tribuna a Viareggio PEGASO

«

Conte ha inserito il Milan nella lotta scudetto? No, è un traguardo impossibile

(che ieri ha pareggiato e venerdì sfiderà la Juve, ndr), potremo capire qualcosa in più». Il pareggio della squadra di Mazzarri ha mantenuto invariato il distacco e dà una speranza in più ai rossoneri. Pensare che all’ottava giornata il Milan era sedicesimo in classifica e fino alla tredicesima era a 13 punti dalla seconda (l’Inter). Avendo già recuperato 7 punti in 13 giornate, altri 7 in 12 non sono una missione impossibile.

«

Abbiamo avuto 3-4 grandissime palle gol, ma Handanovic è stato fenomenale

Rammarico derby Galliani ieri

Contano gli scontri diretti MassiADRIANO GALLIANI A.D. MILAN

miliano Allegri è un po’ più tiepido sull’argomento, però non considera utopia la rimonta:

«Quando parti così male e devi recuperare c’è sempre un grande dispendio di energie. Certo, l’accesso diretto alla Champions sarebbe un gran risultato ma non è facile, ci sono ancora tanti punti e tanti scontri diretti, bisogna cominciare a vincerne qualcuno». L’occasione si presenterà già sabato, quando la Lazio (un’altra delle pretendenti al secondo posto) arriverà a San Siro.

ADRIANO GALLIANI A.D. MILAN

è arrivato a Viareggio in aereo, ha pranzato con Allegri, Braida e altri ospiti e poi ha visto la finale del torneo accanto a Sacchi. «Dovevate essere 5-0

IN SVIZZERA UN NUOVO RUOLO PER L’EX CHE SI PREPARA IL FUTURO

MARCO PASOTTO

Il progetto originario era giocare un’altra stagione e poi tentare l’avventura in panchina. Ma Rino Gattuso sta bruciando i tempi. Per necessità, non per scelta: da ieri Rino è l’allenatore-giocatore del Sion. Come si è arrivati a questa bizzarria? Semplice, il tecnico Victor Muñoz, ex centrocampista della Samp, è stato rimosso dall’incarico (al momento resta in organigramma con compiti da osservatore) per mancanza di risultati e di feeling con la squadra. E il presidente Constantin ha deciso di affidare «per via ge-

rarchica» la guida tecnica a Gattuso, che del Sion è il capitano e il giocatore più rappresentativo. Un’autogestione che a dire la verità pare più un gesto polemico: «Vista l’evidente mancanza di impegno, abbiamo deciso di mettere i giocatori di fronte alle proprie responsabilità. Saranno loro stessi a gestirsi, vediamo che cosa sono in grado di fare. Vedremo se la prossima partita andranno a giocare a calcio oppure a carte», ha ironizzato Constantin riferendosi a un gruppo ormai in evidente conflitto con Muñoz. Annata difficile Detto questo, il numero uno del Sion è stato ben contento di responsabilizzare maggiormente Rino, di cui ha grandissima stima. Per Muñoz è stato fatale l’ultimo disastro (0-4) a Thun, che segue un un’altra disfatta (0-3) a Basilea e un risicato 1-0 casalingo sul San Gallo. In pratica nell’an-

Rino Gattuso, 35 anni, durante l’allenamento di ieri del Sion EPA

«

Ha tutto per fare l’allenatore. Ora capirà che cosa vuole dire fare delle scelte... MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE MILAN

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DE SCIGLIO

Gattuso accelera i tempi: fa già l’allenatore del Sion Giocatore e manager: l’investitura arrivata dopo l’esonero di Munoz

dopo il primo tempo...», ha detto l’ex allenatore del Milan commentando il derby. Così l’a.d. non ha potuto fare a meno di tornare sulla partita di domenica sera: «Se avessimo chiuso il primo tempo sul 3-0 non ci sarebbe stato nulla da eccepire, c’è stato un dominio incontrastato. Abbiamo avuto tre-quattro grandissime palle gol, se le avessimo concretizzate sarebbe finita lì, ma Handanovic è stato fenomenale». «Bisogna accettare il risultato», ha chiuso Allegri. Meglio voltare pagina e concentrarsi sul secondo posto, che adesso non è più un’utopia.

no nuovo il Sion ha dovuto dare l’addio alle ambizioni di titolo (mentre la lussuosa campagna acquisti estiva e invernale autorizzava sogni di gloria), e ora in campionato si ritrova quarto, a meno 9 dalla capolista Grasshopper. Che l’annata sia travagliata lo dimostra proprio il valzer in panchina: Gat-

tuso è il quinto tecnico stagionale dopo Fournier (col quale Rino aveva uno splendido rapporto), Decastel, Schürmann e, appunto, Muñoz. Gavetta Dunque toccherà a Ri-

no mettersi a capo dell’autogestione di Sion. La sua stagione è assolutamente positiva: fin qui ha giocato 20 volte da titolare su 23 apparizioni complessive, e ha fatto pure un gol al Basilea. D’altra parte Gattuso aveva preso per mano la squadra fin dalle prime apparizioni estive, distinguendosi come al solito per professionalità e spirito di sacrificio. «Lo chiamerò per fargli i complimenti», ha detto ieri Galliani a Viareggio, mentre Allegri l’ha messo sull’avviso: «Gli faccio un grosso in bocca al lupo, ha tutto per fare l’allenatore. Ora che è dall’altra parte capirà che cosa significa fare delle scelte». Il ruolo di player-manager è di assoluta difficoltà perché, giocando, diverse dinamiche sfuggono. Diciamo che per Rino può essere un’ottima gavetta in prospettiva. Il contratto scadrà nel 2014, da lì in poi inizierà la vera avventura in panchina. (ha collaborato Pier Luigi Giganti) © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Con Nagatomo avevo spazi da sfruttare» MILANO «Peccato, perché nel primo tempo dovevamo chiudere la partita; ci sta che una squadra come l’Inter possa pareggiare». Parola di Mattia De Sciglio, intervenuto ieri a San Siro alla presentazione del progetto «Il Milan e gli Oratori» nel quale il club rossonero è al fianco di Csi e Fom, la Fondazione Diocesana per gli Oratori Milanesi, per proporre un percorso educativo ai giovani degli oratori italiani. Davanti a 200 giovani calciatori, è stato effettuato il sorteggio del torneo Serie OrA riservato a 48 oratori della provincia. De Sciglio, che ha tirato i primi calci in un oratorio del Milanese, è stato tra i migliori nel derby, soprattutto nel primo tempo: «Avevo molto spazio perché Nagatomo seguiva El Shaarawy e Guarin non faceva bene la fase difensiva. Nella ripresa con Zanetti ne ho avuto di meno». Davide Longo © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TORNEO DI VIAREGGIO

Balotelli, spunta anche la febbre nel derby rovente Il procuratore: «Aveva 38˚», in realtà era più bassa Allegri: «Contento di averlo lasciato in campo» pensiero ce l’ho avuto, però non l’ho fatto, perché uno come lui può fare gol in qualsiasi momento, e io sono contento di come ha giocato».

ALESSANDRA BOCCI MILANO

La febbre del derby è salita per davvero, solo che nessuno lo sapeva. Secondo Mino Raiola, l’agente di Mario Balotelli, il suo assistito è stato limitato da una forma fisica imperfetta. «Era una partita importante, ma l'ha vissuta come tutte le altre. Aveva 38 di febbre ma si è comportato bene, soprattutto nel primo tempo, gli è mancato il gol però è andato tutto bene. Era molto tranquillo, sereno». Raiola era ospite de «La Politica nel Pallone», un programma di Radio Rai, e ha raccontato così Inter-Milan dalla parte di Balotelli: «A causa della febbre gli mancava quel 2 per cento per essere fresco in certe situazioni e Handanovic nel primo tempo ha fatto 2-3 miracoli. Che voto gli darei? Se avesse fatto gol era da 10, ma per come l'ha vissuto, per come si è preparato, per la serenità e la concentrazione che ha avuto, per me è stato da 9».

S Mario Balotelli, 22 anni, nel derby è andato vicino al gol più volte, fra paratone di Handanovic e poca lucidità al momento di concludere FORTE

Tosse Balotelli in realtà non

aveva la febbre alta, ma è vero che non era al top: un problema alle vie respiratorie, tosse, raffreddore, peggioravano un po’ il suo rendimento. «Non so se avesse la febbre, ma ha giocato e stava bene», ha minimizzato il suo tecnico Allegri. «Mario ha 22 anni, è normale che abbia sentito la partita, c’era molta pressione su di lui e se non ha segnato è stato anche per via di un po’ di sfortuna». Allegri però si era accorto che il ragazzo non rendeva al massimo, e indipendentemente dalla causa (forma imperfetta? Nervosismo dilagante?) aveva pensato anche di sostituirlo. «Sì, il

Bravo Handanovic Sale il muro protettivo intorno a Mario, che ha steccato proprio nella serata che era stata dipinta come la sua serata di gloria. Avrebbe potuto eguagliare il primato di Bierhoff (5 gol nelle prime quattro partite da milanista, un esempio di continuità), ma si è fermato sul più bello. Adriano Galliani però non soltanto lo giustifica, ma lo applaude. L’amministratore delegato è un superfan di Mario e non si lascia mai scappare l’occasione per ripetere che Balotelli è stato un acquisto tecnico, non mediatico. Un acquisto che ha fruttato parecchi punti, ma uno stop è comprensibile, soprattutto se ti trovi davanti un portiere che per novanta minuti trova poteri quasi magici. «Handanovic è stato bravissimo, e anche Mario è stato molto bravo. Gli attaccanti vanno valutati in base alle occasioni che hanno e lui è andato vicinissimo al gol». Quindi, Mario motivato, magari un po’ sottotono ma non ammalato, certamente non nervoso fino al blocco. Anche perché il trattamento che gli è stato riservato dai tifosi dell’Inter non è stato insopportabile, come riconosce Galliani. «I cori e le banane sono soltanto folklore». Non c’è stato bisogno di fermare la partita, Mario invece si è fermato, ma al Milan sono certi: ripartirà subito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

domenica notte

El Shaarawy e fidanzata al party del fratello di Balo GABRIELE PARPIGLIA MILANO

Triplice fischio finale e via con la festa. Il tridente El Shaarawy-Balotelli-Niang subito dopo il derby si è trasferito alla discoteca Cavalli, dove si giocava un match meno duro: il ventesimo compleanno di Enock Barwah, fratello di Mario. El Shaarawy ha esordito con la nuova fidanzata ufficiale: si chiama Ester, ha 23 anni, vive in provincia di Milano e da poche settimane frequenta assiduamente Stephan. Ester, décolleté in bella vista, giacca rossa, smalto ancor più rosso e maglietta nera, è arrivata in discoteca subito dopo la partita seguita in tribuna d’onore. Trenta minuti dopo il Faraone si è presentato il gruppo di Balotelli. Mario è arrivato senza la compagna Fanny, impegnata a Londra su un set fotografico. Il gruppo ha sorseggiato qualche

Da sinistra Mario Balotelli, M’Baye Niang ed Enock Barwah, il fratello di Mario, in discoteca dopo il derby

bottiglia di spumante (non Mario, che è astemio), ma senza esagerare. Mario ha scattato le foto ricordo del party del fratello. Accanto a lui c’era Niang: i due sono inseparabili, ascoltano la stessa musica black, e Mario si è affezionato molto al compagno. La torta per Enock era offerta dal locale, Balotelli ha saldato il conto totale, comprese le 4 bottiglie di bollicine consumate dalla comitiva (25 persone). Fischio finale intorno alle 2.30. E il più sorridente era ovviamente El Shaarawy. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

L’ALBO D’ORO 1949 Milan 1950 Samp 1951 Partizan Belgrado 1952 Milan 1953 Milan 1954 Vicenza 1955 Vicenza 1956 Spartak Mosca 1957 Milan 1958 Samp 1959 Milan 1960 Milan 1961 Juventus 1962 Inter 1963 Samp 1964 Dukla Praga 1965 Genoa 1966 Fiorentina 1967 Bologna 1968 Dukla Praga 1969 Atalanta 1970 Dukla Praga 1971 Inter 1972 Dukla Praga 1973 Fiorentina 1974 Fiorentina 1975 Napoli 1976 Dukla Praga 1977 Samp 1978 Fiorentina 1979 Fiorentina 1980 Dukla Praga 1981 Roma 1982 Fiorentina 1983 Roma 1984 Torino 1985 Torino 1986 Inter 1987 Torino 1988 Fiorentina 1989 Torino 1990 Cesena 1991 Roma 1992 Fiorentina 1993 Atalanta 1994 Juventus 1995 Torino 1996 Brescia 1997 Bari 1998 Torino 1999 Milan 2000 Empoli 2001 Milan 2002 Inter 2003 Juventus 2004 Juventus 2005 Juventus 2006 Juventud 2007 Genoa 2008 Inter 2009 Juventus 2010 Juventus 2011 Inter 2012 Juventus 2013 Anderlecht

DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO D’ANGELO VIAREGGIO (Lucca)

Il «po po po po» cantato dai giocatori dell’Anderlecht mentre rientrano negli spogliatoi con la coppa in mano fa male al Milan più del 3-0 maturato sul campo. Era il coro del trionfo azzurro al Mondiale 2006 e sentirlo cantare dagli altri avrà avuto un sapore decisamente amaro. Risultato netto, troppo rotondo, ma senza appelli. Ha vinto la squadra più forte, più completa sul piano del gioco, della resistenza e della qualità. Una squadra matura che ha impressionato dalla prima gara e che torna a casa con un solo gol al passivo, subìto tra l’altro nell’unico match perso. Non è un caso quindi se il premio di miglior portiere del torneo sia andato a Davy Roef, autore anche ieri di un miracolo su Ganz sull’1-0, ma soprattutto decisivo nei rigori vinti negli ottavi e nei quarti contro Lazio e Torino. Al Milan resta la doppia consolazione dei premi a Simone Ganz, capocannoniere con 5 reti insieme a Lanini, Bobal e Canotto, e a Bryan Cristante, miglior giocatore del torneo.

Resa rossonera Niente record per la Primavera L’Anderlecht vince la Coppa Carnevale: la squadra di Dolcetti travolta 3-0. L’anno prossimo panchina affidata ad Inzaghi

Niente impresa Sotto lo sguardo

attento e orgoglioso dell’a.d. Adriano Galliani, del d.s. Ariedo Braida, del responsabile del settore giovanile Filippo Galli e del tecnico Allegri, ai ragazzi di Dolcetti non è riuscita l’impresa, nonostante un grande avvio e l’occasionissima sciupata al 25’. Lora trova il fondo sulla destra, il cross teso attraversa tutta l’area piccola senza trovare deviazioni amiche, la palla arriva a Ganz che di sinistro rimette in mezzo dove Petagna, da un metro, centra clamorosamente la traversa. Se esistono segnali nel calcio, questo è quello che probabilmente mette fine alla partita. Sì perché scampato il pericolo l’Anderlecht torna in partita e sciupa con Diarra il possibile vantaggio. Nella ripresa Lukaku — a fine gara applaudito da Galliani («Mi ha impressionato») — diventa padrone della fascia sinistra, da dove nascono tutti i pericoli per il Milan, anche il cross dell’1-0: Acheampong scarica su Diarra, crossa a giro, la difesa del Milan si perde lo stesso Acheampong che di testa insacca. Siamo solo al 5’ e al 12’ Ganz chiama Roef al mira-

L’Anderlecht festeggia dopo la larga vittoria al Viareggio PEGASO

MILAN ANDERLECHT

0 3

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Acheampong al 5’ e 31’, Jaadi al 48’ s.t.

MILAN (4-3-3) Narduzzo; Ferretti (dal 12’ s.t. Pedone), Pacifico, Speranza, Tamas (dal 21’ s.t. Pinato); Lora (dal 27’ s.t. Prosenik), Cristante, Piccinocchi (dal 38’ s.t. Bastone); Henty (dal 17’ s.t. Aniekan), Petagna, Ganz. PANCHINA Andrenacci, Petkovic, Lucarini, Spagnoli, Bortoli, Iotti. ALLENATORE Dolcetti.

ANDERLECHT (4-4-2) Roef; A. D’Alberto, Mbemba, Heylen, Lukaku; Tarfi, Dendoncker, Daf, Diarra (dal 37’ s.t. Jaadi); Acheampong, Soumare (dal 24’ s.t. Henen). PANCHINA Cekrezi, De Wilde, Rivituso, Carvalho. ALLENATORE Peeters. ARBITRO De Marco di Chiavari. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pacifico (M) e Tarfi (A) per gioco scorretto; Diarra (A) per comportamento non regolamentare. NOTE Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.

colo. E’ l’ulteriore segnale di resa. Acheampong sale in cattedra e chiude il match al 31’ con una fuga da centrocampo, salta tre uomini in velocità e batte Narduzzo. Il colpo di grazia arriva nel recupero: Acheampong, con un rimpallo, chiama Narduzzo al miracolo, palla a Tarfi che pesca Jaadi per il 3-0. Nuovo ruolo Dolcetti fallisce così l’appuntamento con la storia e non avrà l’occasione per riprovarci. Dal prossimo anno, infatti, molto probabilmente sarà promosso a coordinatore tecnico da affiancare ad Allegri nel nuovo progetto verde e avrà il compito di fare da collante tra la prima squadra e le giovanili, in perfetto stile Barcellona. Al suo posto sarà promosso alla guida della Primavera Pippo Inzaghi, ora tecnico degli Allievi, nel segno della continuità rossonera. Ma prima c’è da conquistare un posto nella final-eight per lo scudetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

DI V. D’A.

LORA HA GRINTA, HENTY GIOCA A NASCONDINO premio per il miglior giocatore del torneo. PICCINOCCHI 5,5 Cerca di restare vicino a Cristante nella battaglia di centrocampo, ne esce però sconfitto. (Bastone s.v.) HENTY 5 Doveva sfruttare la sua potenza e gli spazi alle spalle di Lukaku. In realtà finisce per giocare a nascondino. ANIEKAN 5,5 Stavolta non punge. PETAGNA 5,5 Lotta, conquista falli, crea qualche brivido in avvio. Ma quella palla da spingere in rete la sognerà per un po’...

MILAN 5,5 NARDUZZO 5,5 Forse poco reattivo sul gol che sblocca la gara. Non ha colpe sugli altri due. FERRETTI 5,5 Finché ne ha spinge e costringe Lukaku a stare sulla difensiva. Lascia però troppo spazio a Diarra per il cross dell’1 0. PEDONE 5,5 Entra per l’infortunato Ferretti ma s’imbatte nella furia di Lukaku, che una volta sbloccata la partita diventa devastante. PACIFICO 5,5 Perfetto nel primo tempo, dove salva su Acheampong lanciato a rete. Resta fermo nell’azione che sblocca la gara. SPERANZA 5 Giornata nera, si perde Acheampong nell’1 0 e gli legge solo la targa nella rincorsa disperata nell’azione del raddoppio. TAMAS 5,5 Più timido del solito ma c’è da capirlo, Tarfi è un cliente molto scomodo da marcare e riesce a limitarlo per un tempo. PINATO 5 Entra nel momento peggiore, quando l’Anderlecht inizia a prendere campo dopo il vantaggio. È il primo a perdere Acheampong sulla fascia nell’azione del 2 0, commettendo l’errore mortale di farlo girare. LORA 6 Solita grinta, ci mette anche buona qualità negli ultimi

h Simone Ganz, capocannoniere del torneo con 5 reti LIVERANI metri: suo il cross da dove nasce l’azione divorata da Petagna. PROSENIK 5,5 Poco più di 20’ per provare a rimettere in piedi la gara, che in realtà si chiude 4’ dopo il suo ingresso. Si vede poco. CRISTANTE 6 Un’apertura per Ganz da far vedere nelle scuole calcio. Nel primo tempo vince il duello con Daf, al quale non dà modo di ragionare. Cala alla distanza come tutta la squadra, si consola col golden boy, ossia il

IL MIGLIORE

6 GANZ

«El segna sempre lu’» stavolta non batte il colpo, più per merito del portiere che per sua mancanza. Capocannoniere (con 5 gol) sotto gli occhi di papà Maurizio, ma lui voleva l’altra coppa.

All. DOLCETTI 6 Mezzo punto in più per ricordare un torneo esaltante.

ANDERLECHT 8 Roef 7; A. D’Alberto 6,5, Mbemba 6,5, Heylen 6,5, Lukaku 7,5; Tarfi 7, Dendoncker 6,5, Daf 6,5, Diarra 6,5 (Jaadi 6,5); Acheampong 8, Soumare 6 (Henen 6). All. Peeters 7,5.

GLI ARBITRI DE MARCO 6,5 Il terreno pesante poteva essere una trappola, in realtà la gara scorre via senza episodi. Lui comunque è sempre vicino all’azione. Giallatini 6-Preti 6


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

SERIE A

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il Film

I NUMERI

Quando si era già vista un’Inter diversa nei secondi tempi

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Inter-Catania 21 ottobre 2012 Strama passa alla difesa a 4 e piega i siciliani con Cassano e Palacio ANSA

Lazio-Inter 1-0 15 dicembre 2012 Brutto primo tempo, poi l’Inter cambia marcia. Pali di Cassano e Guarin EIDON

Inter-Milan 1-1 24 febbraio 2013 Guarin interno e non in fascia. E l’Inter riprende il Milan con Schelotto ANSA

Mister Intervallo Correzioni nella ripresa le autocritiche di Strama Toni duri, risposta motivazionale, modifiche tattiche: così la squadra è tornata in campo trasformata. Non per la prima volta ANDREA ELEFANTE MILANO

Stramaccioni, 37 LAPRESSE

Molto è successo dopo l’intervallo del derby, ed è stato un film già visto. Ma qualcosa domenica sera è successo anche nell’intervallo: pure questo non proprio un inedito, ma quel quarto d’ora stavolta è stato ancora più intenso delle altre volte. E’ bastato ascoltare i protagonisti nel dopo partita per capire che quelle dette, o urlate, da Stramaccioni non sono state parole banali, ma sono arrivate dritte alle coscienze, alle teste e dunque alle gambe dei nerazzurri; è bastato ascoltare il tecnico per capire che la miscela vincente ha iniziato a scorrere nelle vene dell’Inter precedentemente e a prescindere dalle sue modifiche tattiche: linea motivazionale forte, toni usati raramente in precedenza e dunque impatto psicologico non banale in quel quarto d’ora di faccia a faccia; ma anche ricettività totale, poi tradotta sul campo, della squadra. Autocritica pesante Poi, al netto

di quanto successo in quello spogliatoio fra primo e secondo tempo, sullo sfondo del derby restano anche le considerazioni finali dello stesso tecnico sul proprio operato: parole al

limite dell’autoflagellazione, dettate alzando volutamente l’asticella dell’autocritica, come quando ha parlato di sua «totale mancanza d’esperienza» e di «tantissimi errori» commessi nel tempo. Così Strama ha preferito non respingere a priori, anzi, certe critiche su alcune sue scelte: inevitabili per le risposte più contraddittorie di quanto sperato che l’allenatore aveva ricevuto dalla squadra nel primo tempo. Psicologiche e anche tattiche. Guarin defilato e svagato A co-

minciare da quelle date da Guarin, non per la prima volta spostato sulla destra e non per la prima volta apparso svagato quanto in difficoltà. Salvo poi ritrovare buona parte della sua forza propulsiva una volta riportato in zone di campo a lui più congeniali. Questione di compatibilità tecniche, ma anche di approccio: non servono più controprove per dire che, così defilato e obbligato a certi compiti difensivi, tanto più contro un terzino di grande spinta

Un quarto d’ora ancora più intenso e decisivo rispetto alle altre occasioni

come De Sciglio, il colombiano non dà qualcosa in più, ma è più facile che faccia qualcosa in meno. Che poi sia un «non riesco» o invece un «non voglio», è un altro discorso che non cambia il risultato finale. Tutte le altre volte E anche una sostanza: un conto sono i peccati di inesperienza, un conto è peccare di poca — diciamo così — estemporaneità. Stramaccioni nel tempo ha dimostrato di saper dare il meglio quando ha la possibilità (dunque non solo gli uomini, ma anche il tempo) di approcciare le partite studiandole e «lavorandole» molto: prerogativa ancor più indispensabile in assenza, per vari motivi, di un’identità tattica consolidata. Ma questo è un lusso che l’allenatore di una squadra in corsa su tre fronti non può permettersi, tant’è vero che Strama ha dovuto preparare il derby con un solo allenamento vero. Tant’è vero che anche domenica sera ha dovuto ridisegnare (meglio) l’Inter nella ripresa, com’era già successo nel derby di andata, contro il Catania, a Roma con la Lazio, contro la Roma in Coppa Italia, volendo anche contro il Toro a San Siro. Stramaccioni l’aggiustatore: un pregio, certo. Ma mai come quello di non avere, un po’ più spesso, nulla da dover aggiustare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I punti conquistati da Stramaccioni in tre derby sulla panchina dell’Inter. Dopo avere esordito con un 4-2 in rimonta nel maggio scorso, ha vinto 1-0 la sfida del 7 ottobre grazie a un colpo di testa di Samuel. Infine l’1-1 di domenica, firmato da El Shaarawy e Schelotto

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I milioni di spettatori che hanno guardato il derby tra Inter e Milan su Sky domenica sera. È il miglior risultato stagionale per una partita di campionato, con uno share del 9,5% e un ascolto medio complessivo di 2,9 milioni di spettatori

IL PRESIDENTE «STRAMA UOMO DERBY»

La linea Moratti «Ora più spazio ai nomi del futuro» «Mai visto un Milan così, noi bravi a raddrizzare la gara Handanovic strepitoso!» LUCA TAIDELLI MILANO

Una carezza a Balotelli e un applauso a Stramaccioni, cui però manda anche un segnale importante: «Più spazio per i giocatori su cui puntiamo per il futuro». Margini di crescita Il giorno dopo il derby double

face, Massimo Moratti ribadisce i concetti espressi a caldo. Facendo capire che è ora di insistere con la linea verde e gli acquisti di gennaio perché questa è la nuova filosofia societaria e rimanere a metà del guado rischia di ritardare il cambiamento, senza portare risultati tangibili. Non è comunque una bocciatura dei senatori, che il presidente considera come figli, ma l’esigenza di esplorare sino in fondo la rosa, anche per fare fronte al doppio impegno campionato/coppa. Moratti tocca il tema rispondendo a una domanda sui margini di crescita dell’Inter, in grande difficoltà nel primo tempo ma venuta fuori alla distanza, malgrado le fatiche di Cluj. «Prima di tutto credo che il Milan non abbia mai giocato così bene quest’anno — premette il numero uno nerazzurro — perché l’ho visto in altre gare e domenica era velocissimo. Tutte le squadre hanno modi diversi di giocare o stanchezze differenti, psicologicamente affrontano le partite in forma diversa. Ho avuto un esempio di questo nel derby, con il Milan e con l’Inter nel primo e secondo tempo. Dove si può crescere? Nel poter avere più spazio per far giocare i giocatori su cui puntiamo per il futuro». Si era messa male Le scelte di Strama comun-

Massimo Moratti, 67 IMAGOECONOMICA

que hanno soddisfatto appieno Moratti, che sottolinea la bontà degli aggiustamenti durante l’intervallo più che le scelte iniziali che certo non hanno pagato. «Il nostro allenatore sta diventando l’uomo derby? In effetti anche quando era alla Primavera li vinceva... Domenica l’ha ripescato molto bene nel secondo tempo. Sia lui sia i giocatori hanno saputo tenere una partita che psicologicamente si era messa abbastanza male». Schelo, Handa e Balo E a raddrizzare la baracca è stato Schelotto, che pareva bruciato dopo quell’esordio da incubo a Siena. «Schelotto una sorpresa? — fa Moratti — Fantastico per lui, che si è portato subito a casa la simpatia del pubblico. Bravo anche Handanovic, è andato oltre le aspettative perché a volte fa delle parate fuori dall’ordinario. Domenica ne ha fatta una incredibile, siamo molto soddisfatti. Lo sarà anche lui». Chiusura per Balotelli: «Era una partita difficile per Mario sia psicologicamente sia perché molto marcato, quindi ha fatto una buona partita. Il fatto dei gol sbagliati è relativo, era già stato molto bravo ad arrivare su quei palloni, quindi poi non è facile concludere». © RIPRODUZIONE RISERVATA


A

ATTACCO FUTURO

S Mauro Icardi Il 22enne attaccante italo argentino della Samp è stato identificato come la punta del futuro. Quasi chiusa la trattativa

S Panagiotis Kone Il 25enne centrocampista greco del Bologna piace ai nerazzurri. Così come il compagno Diamanti, ma non a 10 milioni

Carew a Milano L’Inter ha scelto: si fa Oggi le visite per l’ok Il norvegese ha chiuso a luglio al West Ham, ma ha continuato ad allenarsi. Con Cassano si parla di rinnovo e piace Kone MATTEO DALLA VITE FILIPPO DI CHIARA MILANO

Le operazioni-mercato erano state bloccate in attesa di Cluj e derby: senza più gli obiettivi del terzo posto e dell’Europa League, mettersi lì a elucubrare su un possibile rinforzo offensivo sarebbe stato inutile. Adesso, invece, si può: zona-Champions viva, vivissimi e da vivere gli ottavi contro il Tottenham, ecco allora che il duo-mercato Branca&Ausilio si è rimesso in moto. Primi approcci con l’agente di Antonio Cassano per affrontare il discorso del rinnovo del contratto fino al 2015 o 2016 e definitive valutazioni sui nomi degli svincolati. Considerando che Charisteas ha scelto gli Emirati e che Emile Mpenza e Mido convincevano meno, Carew è diventato l’unico, vero, candidato: tanto che pare atteso già oggi a Milano per sostenere nelle prossime ore le visite che dovranno dare l’eventuale ok per l’ingaggio.

Un’esultanza di John Carew, 33 anni, dopo un gol con l’Aston Villa. L’ultima sua squadra è stata il West Ham AP Il prescelto A riattivare la ricer-

ca dell’eventuale sostituto è stato il presidente Massimo Moratti. «Un rinforzo al posto di Milito? Qualcosa nel mercato degli svincolati c’è: vedremo». Quale nome cela la rivelazione di Moratti? Il primo della lista era Ruud Van Nistelrooy, ma ha da-

to l’addio al calcio e — a meno di clamorose opere di convincimento — era quasi impossibile che cambiasse idea. Così, già da due settimane il candidato numero uno è diventato John Carew che, per tipologia fisica e di gioco, ben si sposerebbe con l’idea di Stramaccioni di

L’EURORIVALE GLI SPURS VINCONO 3-2 AL 91’ IN CASA DEL WEST HAM

Bale spaventa i nerazzurri Due gol e Tottenham terzo

Gareth Bale festeggia dopo aver realizzato la rete del 3-2 al 91’ AP

WEST HAM TOTTENHAM

2 3

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI: Bale (T) al 13’, A. Carroll (W) su rigore al 25’p.t.; J. Cole (W) al 14’, Sigurdsson (T) al 31’, Bale (T) al 46’ s.t.

WEST HAM (4-5-1) Jaaskelainen 5,5; Demel 5,5 (dal 27’s.t. Pogatetz 6), Reid 5,5, Collins 5,5, O’Brien 6; J. Cole 6, Diamé 6 (dal 39 s.t. Collison s.v.). O’Neil 5, Nolan 5,5 (dal 35’ p.t. Taylor 5,5), Jarvis 6; A. Carroll 6 PANCHINA Spiegel, C. Cole, Vaz Té, Chamakh. ALLENATORE Allardyce 5,5

TOTTENHAM (4-2-3-1) Lloris 6,5; Walker 7, Dawson 6, Caulker 6,5, Vertonghen 6; Parker 6 (dal 43’s.t. Livermore s.v.), Dembélé 5,5 (dal 30’s.t. T. Carroll 6); Lennon 5,5, Bale 8, Holtby 6 (dall’ 11’s.t. Sigurdsson 6,5); Adebayor 5,5 PANCHINA Friedel, Gallas, Naughton, Assou-Ekotto ALLENATORE Villas-Boas 7 ARBITRO Webb 7 NOTE spettatori 35.000 circa; tiri in porta 8-7; tiri fuori 3-8; in fuorigioco 2-2; angoli 6-9.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Di questo passo serviranno almeno 100 milioni di euro per strappare Gareth Bale al Tottenham. L’esterno sinistro più forte del mondo, inserito nella top 11 dei giocatori del Dream Team, con una doppietta permette ai prossimi euro rivali dell’Inter, di vincere il derby in casa del West Ham e di consentire al suo club di sorpassare il Chelsea. Gli Spurs sono ora terzi e Villas-Boas gode: si sta prendendo una clamorosa rivincita con gli interessi su quel Chelsea che il 4 marzo 2012 lo licenziò dopo appena 8 mesi di lavoro. Il gallese è l’uomo che insieme con l’olandese Van Persie sta facendo la differenza in questa Premier. Con i due gol di ieri ha firmato 8 reti nelle ultime sei gare ed ha raggiunto quota 13 nella classifica cannonieri. Bale è la

vera minaccia per l’Inter nella sfida di Europa League. Il problema vero è che il gallese è un giocatore completamente fuori da qualsiasi schema. E’ un mancino naturale, partito dal ruolo di esterno basso, negli ultimi anni è stato utilizzato come ala vecchio stampa, ma con Villas-Boas c’è stata un’ulteriore trasformazione: in queste ultime gare lo abbiamo visto trequartista del centrocampo a cinque modellato dal portoghese. Bale alla Totti o alla Cassano, ma con maggior potenza e un senso del gol che fa di lui un giocatore in grado di provare sempre la via della rete. Sembra quasi destino, ma il gallese sta arrivando in grandissime condizioni di forma contro quell’Inter che nel novembre del 2010 fu il suo trampolino di lancio internazionale. Bale incantò il Meazza e da quel giorno divenne uno dei calciatori di maggior valore mondiale. Villas-Boas ha detto che è il suo Cristiano Ronaldo, perché è uno dei pochi giocatori al mondo capaci di essere decisivi. Il Real da tempo ha messo gli occhi su di lui: l’ultima offerta è di 60 milioni di euro. Ma di questo passo servirà molto di più per portarlo via da Londra. Ammesso che il Tottenham voglia privarsene. Classifica (27a giornata): Manchester United 68; Manchester City 56; Tottenham 51; Chelsea 49; Arsenal 47; Everton 42; Wba 40; Liverpool 39; Swansea 37; Stoke 33; Fulham, Norwich 32; West Ham, Newcastle 30; Sunderland 29; Southampton 27; Wigan, Aston Villa 24; Reading 23; Qpr 17.

poter variare in corsa la faccia offensiva: il norvegese — che ha continuato ad allenarsi dopo l’ultima tappa al West Ham — è tipo che permetterebbe lanci lunghi nei momenti di difficoltà, e comunque è tipo da 4-2-3-1. Per lui sono già stati avviati dei contatti: solo avvia-

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to il discorso su eventuale gettone (300.000 euro) e bonus, si è parlato più che altro di condizione fisica, e le risposte sono state soddisfacenti. Da confermare con accertamenti clinici e visite mediche approfondite, che forse inizieranno appunto già oggi: l’Inter ha deciso di agire in tempi brevi, anche perché un’unità potrebbe servire nell’immediato visto che c’è pure Palacio in diffida. Piace Rodrigo? Detto dell’attualità, eccoci al futuro. Perché Icardi (Samp) è cosa quasi fatta, perché arriveranno a costo zero Campagnaro dal Napoli e Andreolli dal Chievo, a proposito del quale ieri il procuratore Patrick Bastianelli ha detto: «Se Marco andrà all’Inter lo farà per guadagnarsi il posto e sicuramente Ranocchia gli sarebbe d’aiuto». Ma di certo l’Inter non si ferma a loro: allo staff tecnico interista piace molto Panagiotis Kone, jolly di mezzo del Bologna, tipo versatile e recentemente molto presente in zona-gol. Kone è in comproprietà fra Bologna e Brescia, e costerebbe meno del pur apprezzatissimo Alino Diamanti, per il quale l’Inter non è disposta a scucire i 10 milioni richiesti dal Bologna. Ecco perché il club di Moratti potrebbe quindi ripensare la situazione di René Krhin in comproprietà col Bologna: lasciarlo tutto ai rossoblù per avere una metà di Kone. Per concludere: dal Portogallo fanno sapere che l’Inter avrebbe offerto 8 milioni per Rodrigo, 21enne del Benfica. Il 15 enne Paulino de la Fuente avrebbe firmato un triennale con l’Inter, che si era già accordata con il Bansander, strappandolo alla concorrenza del Real Madrid. Idem per Senna Miangue, difensore centrale del Beerschot classe 1997. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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v identiKit & CARRIERA

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013


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SERIE A

LETTERE

a confronto

Tempi Supplementari

LE DUE SQUADRE RIVELAZIONE

A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it

Le parate di Handa e le scelte dell’Inter Caro Cerruti, perché Stramaccioni capisce come disporre la squadra dopo 45', se non addirittura all'80’? Ha una settimana per pensarci, poi trovi Guarin sulla fascia, Alvarez a rincorrere Abate, Cambiasso dopo 5' con la lingua fuori. Se Balotelli non si fosse impietosito di fronte alla sua vecchia squadra, se Handanovic non avesse parato anche le mosche, il primo tempo sarebbe finito 0-4 e poi hai voglia a mettere Schelotto e Kuzmanovic.

Catania 2012-2013

Catania 1960-61

Sesto posto con 42 punti

Un campionato da record

Ecco una delle formazioni schierate dal Catania 2012-2013, sesta in campionato con 42 punti. In piedi da sinistra: Bellusci, Legrottaglie, Capuano, Spolli e Andujar. Seconda fila da sinistra: Alvarez, Castro, Barrientos, Izco, Gomez e Biagianti. Nella foto mancano 4 titolari: Lodi, Almiron, Bergessio e Marchese ACIFOTOPRESS

La formazione del Catania 1960-1961, che chiuse all’ottavo posto, miglior piazzamento in serie A (replicato nel 1964 e 1965). Da sinistra, in piedi: Michelotti, Prenna, Morelli, Gaspari, Grani, Corti (capitano). Accosciati, da sinistra: Castellazzi, Cavalese, Ferretti, Giavara, Pontiel. Non sono nella foto: Caceffo, Macor, Prenna e Zannier.

Maran col botto Clamoroso al Cibali se il Catania non vince I siciliani non si fermano più e domenica sfidano l’Inter alla pari Dopo oltre mezzo secolo dal famoso urlo le parti si rovesciano FRANCESCO CARUSO CATANIA

I botti dell’Etna in questi giorni fanno a gara con quelli del Catania. È esplosa l’Europamania. In città ieri i temi calcistici, e più esattamente quelli rossazzurri, hanno offuscato persino i risultati di una tornata elettorale fra le più attese degli ultimi anni. L’ascesa della squadra di Maran verso le vette della classifica con vista sull’Europa League ha fatto montare l’entusiasmo della tifoseria proprio alla vigilia della sfida all’Inter. Che diventa uno scontro diretto per l’accesso al torneo continentale. Una partita che è entrata nella storia del club e della città. Fu proprio al termine della prima vittoria del Catania contro l’Inter, in un caldissimo giugno di 52 anni fa che Sandro Ciotti coniò il famoso

«clamoroso al Cibali» per annunciare la vittoria dei siciliani per 2-0, gol di Castellazzi e Calvarese. Risultato che costò all’Inter lo scudetto che andò sulle maglie della Juventus. In quell’occasione i 30 mila del Cibali presero in giro il tecnico nerazzurro, al grido di «Herrera ciacciaccia», vendicando gli sberleffi dell’andata quando il Catania, sconfitto 5-0, fu defini-

«

Incredibile, sarà uno scontro diretto, anche se impari: Davide contro Golia SERGIO GASPARIN A.D. DEL CATANIA

to squadra di postelegrafonici. Come mezzo secolo fa E di quel-

la squadra che a fine campionato chiuse ottava, gli uomini di Maran stanno rinverdendo le gesta. La squadra allenata dal catanese Carmelo Di Bella contava dopo 26 giornate 12 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte, proprio come oggi. L’ex rossazzurro Bruno Pizzul, che giocava il campionato riserve, avverte: «L’Inter è un po’ pazza, prima vinceva in trasferta, ora lo fa solo in casa. Il Catania invece ha un gruppo ben costruito e gestito per cui nessuna sorpresa in caso di vittoria». Come a dire che clamorosa stavolta sarebbe la sconfitta rossazzurra. Battuto Mourinho Anche perché

se è vero che i rossazzurri, altre 2 volte si imposero sui nerazzurri negli anni Sessanta, il 30 settembre ’62 e il 20 febbraio ’66, sempre per 1-0, è altrettanto vero che pure in epoca moderna il club di Pulvirenti ha piegato un paio di volte l’Inter. E non era certo la squadra in versione modesta di questo campionato. L’anno scorso nel girone d’andata, 15 ottobre 2011, la formazione di Montella rimontò la rete di Cambiasso e si impose per 2-1 coi gol di Almiron e Lodi su rigore. E il 13

clic QUANDO NEL GIUGNO ’61 L’INTER IN SICILIA PERSE ANCHE IL TITOLO

Rolando Maran, 49 anni, nella scorsa stagione ha sfiorato la promozione in serie A con il Varese LAPRESSE

«Clamoroso al Cibali», tuona Sandro Ciotti il 4 giugno ’61 a «Tutto il Calcio» e l’urlo diventa sinonimo di evento impossibile. Quel giorno l’Inter, che insegue la Juventus, perde 2-0 col Catania (gol di Castellazzi e Calvanese) salutando così lo scudetto.

marzo 2010 il Catania di Mihajlovic inflisse un duro 3-1 all’Inter di Mourinho: anche in quel caso in rimonta, alla rete di Milito risposero Maxi Lopez, Mascara con un cucchiaio dal dischetto e Martinez. Davide contro Golia E siccome l’appetito vien mangiando oggi che i siciliani hanno l’opportunità vincendo domenica di superare i nerazzurri qualcuno pensa di poter alzare ulteriormente l’asticella dei sogni portandola addirittura ad altezza Champions League. Ma al Catania sono abituati a non volare troppo: «L’Europa non la considero una scocciatura — ha affermato l’amministratore delegato, Sergio Gasparin a Radio Kiss Kiss — ho avuto la fortuna di toccarla con mano e non l’ho mai ritenuta una iattura. Le motivazioni che coinvolgono il Catania, mai approdato a manifestazioni continentali, sono enormi rispetto a chi è abituato a misurarsi con squadre europee. Il traguardo è quasi irripetibile, abbiamo una classifica importante». E ha definito la sfida all’Inter «una finalissima, non una finale. Incredibilmente è uno scontro diretto, anche se impari, come Davide contro Golia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CURIOSITÀ

Corona e Morimoto come Keko: in gol alla prima in A

Stefano Sandionigi, Ponte Lambro (Como)

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I NUMERI

42

I punti del Catania: il record nell’era dei 3 punti è di 48 ottenuto nella passata stagione. Con 12 gare da giocare un nuovo primato è alla portata

51

I punti finali: record del Catania in A, ottenuto nel 1960-61 e conteggiato assegnando 3 punti per la vittoria (le partite furono 34)

posto: il miglior piazzamento del Catania in A ottenuto nel 1960-61, 1963-64 e 1964-65

12

Le vittorie del Catania in questo campionato, uguagliato il primato nell’era dei tre punti (2008-09 e 2010-11). Il record assoluto di 15 successi è della stagione 1960-61

Nemmeno il pareggio, con un secondo tempo equilibrato, accontenta i tifosi dell'Inter, sempre più critici con Stramaccioni. Siccome da tempo sottolineo i suoi limiti, non soltanto d'esperienza, stavolta preferisco sottolineare i meriti di Handanovic e di chi lo ha acquistato, malgrado non abbia passaporto argentino. I grandi interventi di un portiere, come insegna il campione del mondo Buffon, spesso sono decisivi come i gol di un attaccante, per cui devono essere considerati un merito della squadra e non un colpo di fortuna.

Kucka, il Milan e Branca Sarò molto sintetico. Da interista, se Kucka dovesse andare al Milan, mi arrabbierei moltissimo. Voglio che vada via Branca e che torni finalmente Oriali! Rino Galazzo, Milano

Almeno fino a giugno Kucka rimarrà al Genoa, poi si vedrà. L'Inter lo aveva seguito, ma evidentemente ha cambiato idea visto che non lo ha preso. E allora può darsi davvero che vada a Milano ma con un'altra maglia, considerati i frequenti passaggi di giocatori rossoblù al Milan. Escludo, invece — e aggiungo un «purtroppo» — un ritorno di Oriali all'Inter, anche se i fatti (e i misfatti) continuano a dimostrare che da quando è andato via, i suoi sostituti sono riusciti a farlo rimpiangere ogni giorno di più.

Quei fischi al Barça Sono un fedelissimo milanista che frequenta San Siro dal 1948 e naturalmente c'ero anche nella magica serata in cui abbiamo battuto il Barcellona. Sono uscito felice, ma ancora più di altre volte mi sono chiesto perché il pubblico non abbia accolto con un applauso, invece che con i fischi, la squadra considerata da tutti più forte del mondo. Sarebbe stata una dimostrazione di grande fair play. Sforziamoci di essere più sportivi e civili e anche all'estero ci apprezzeranno di più. Vittorio Volpi, Lugano (Svizzera)

Concordo, perché il Barcellona avrebbe meritato un'accoglienza migliore, ma temo che il suo giusto invito al fair play sia destinato a scivolare nel vuoto. Purtroppo i nostri stadi sono la culla del "tifo contro" e arriviamo al paradosso di stupirci se non ci sono state manifestazioni di razzismo nel derby. Come si suol dire, però, la speranza è l'ultima a morire e quindi mi auguro che il pubblico di San Siro prima o poi dia un buon esempio di fair play all'annuncio delle formazioni, riservando un applauso anche agli avversari.

Is Arenas, che tristezza Ricordo il Cagliari di Riva, ai tempi dello scudetto, all’Amsicora. Poi venne il Sant’Elia, un gioiellino per quei tempi. Nemmeno vent'anni dopo questo stadio subì, per Italia 90, una notevole ristrutturazione e ancora, nei primi anni 2000, un'altra ristrutturazione. Possibile che ora sia inservibile? Ora c'è Is Arenas, con tutto quello che è successo. Che tristezza! Nino Russo, Mileto (Vibo Valentia)

Gli ultimi due giocatori catanesi a segnare all’esodio in serie A (come è successo a Keko domenica contro il Parma) sono stati Corona in Cagliari-Catania 0-1 del 10 settembre 2006 e Morimoto in Atalanta-Catania 1-1 del 28 gennaio 20087 (l’attaccante giapponese era entrato da appena 4 minuti).

Tristezza è il termine giusto. Perché è triste vedere una squadra senza il proprio pubblico, non per motivi disciplinari. Ed è ancora più triste per i giocatori vincere nel silenzio, come hanno fatto domenica contro il Torino, con un' esaltante rimonta culminata al 95' con il gol decisivo di Conti, seguito dalla sua emozionante corsa per abbracciare il figlio raccattapalle, il piccolo Bruno, nipote del campione del mondo di Bearzot.


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GLI ESODATI DI ZAMPARINI

SERIE A Nel listone anche i c.t. Prandelli e Zaccheroni

Ferruccio Mazzola 1987-88 Porta il Venezia dalla C2 alla C1. Resta in carica solo un anno

Aldo Cerantola 1988-89 In 4 giornate col Venezia 0 punti in C1. Ora lavora per il Cittadella

G.B. Fabbri 1988-89 Subentra a Cerantola alla 5a. Ma a fine stagione chiude

Antonio Pasinato 1989-90 A Venezia in C1 resiste 24 turni: lascia per via del mercato

Giuseppe Sabadini 1989-90 Era il vice di Pasinato, gli subentra: la storia finisce lì

Alberto Zaccheroni 1990-93 Porta il Venezia in B, fa avanti e indietro per tre anni

Rino Marchesi 1991-92 Solo 9 panchine con il Venezia, una parentesi tra i vari Zac

Pietro Maroso 1992-94 6 turni al posto di Zac e un anno in B. Scomparso nel 2012

Giampiero Ventura 1994-95 Annata dura: inizia, salta, richiamato, risalta a Venezia

Gigi Maifredi 1994-95 Dieci partite nella stagione più tribolata del Venezia in B

Gabriele Geretto 1994-95 In due tornate 9 panchine, il traghettatore perfetto

Gianni Rossi 1994-95 Per 7 volte è al fianco di Geretto, chiude l’annus horribilis

Giuseppe Marchioro 1995-96 Otto turni dopo il suo arrivo, Zamparini lo esonera

Gianfranco Bellotto 1995-97 Si guadagna la riconferma. Poi viene cacciato e richiamato

Walter De Vecchi 1996-97 Insieme con Fontana, resta 26 turni con il Venezia in B

Franco Fontana 1996-97 Con De Vecchi prima e dopo la gestione Bellotto in B

Walter Novellino 1997-99 Porta il Venezia in A, 2 anni di fila senza saltare: record

Luciano Spalletti 1999-2000 Venezia salvo, ma lui fa avanti e indietro due volte in un anno

Giuseppe Materazzi 1999-2000 Tre sole panchine in A: 2 sconfitte e un pareggio

Francesco Oddo 1999-2000 Subentra a Spalletti-bis, la squadra è viva, ma scende in B

Cesare Prandelli 2000-01 Riporta il Venezia in A, via nell’autunno del 2001

Sergio Buso 2001-02 Un solo match ufficiale, 1-1 col Milan. Deceduto nel 2011

Alfredo Magni 2001-02 In sella 28 turni: retrocessione in B e Zamparini va a Palermo

Ezio Glerean 2002-03 Il primo tecnico di Zamparini in Sicilia: dura 3 partite

Daniele Arrigoni 2002-03 Dopo il Messina, il Palermo in B: 19 match

Nedo Sonetti 2002-03 Chiude il primo anno di Zamparini a Palermo

Silvio Baldini 2003-04 Obiettivo Serie A, però resiste «solo» 24 turni

Francesco Guidolin 2003-08 Nel giro di un quinquennio due esoneri e tre richiami

Gigi Delneri 2005-06 Eredita la panca di Guidolin, dopo 22 partite arriva Papadopulo

Giuseppe Papadopulo 2005-06 Sedici panchine, giusto per chiudere il campionato

Rosario Pergolizzi 2006-07 Tre partite in coppia con Gobbo tra un Guidolin e l’altro

Renzo Gobbo 2006-07 Al fianco di Pergolizzi 3 volte: due k.o e un successo

Stefano Colantuono 2007-08 Parte, chiude, riparte, ri-molla. Esonerato dopo la 1a del 2008-09

Davide Ballardini 2008-09 Subentra a Colantuono alla 2a: chiude a 6 punti dall’Europa

Walter Zenga 2009-10 Dopo Catania, il lancio. Casca dopo 13 giornate altalenanti

Delio Rossi 2009-11 Subentra a Zenga e nel 2011 viene esonerato e richiamato

Serse Cosmi 2010-11 Una parentesi di quattro giornate tra un Rossi e l’altro

Stefano Pioli 2011-12 Quasi record: esonerato prima del via del campionato

Devis Mangia 2011-12 Fa in tempo a mangiare il panettone: in conferenza

Bortolo Mutti 2011-12 Subentra a Mangia, porta il Palermo a una salvezza serena

Giuseppe Sannino 2012-13 La sua chance, ma fa un punto in 3 gare e viene cacciato

Gian Piero Gasperini 2012-13 Subentra a Sannino, via alla 20a, richiamato domenica

Alberto Malesani 2012-13 Al posto di Gasperini, ma tre pari non bastano: a casa

MATTEO BREGA SEBASTIANO VERNAZZA

I numeri chiave sono 43 e 35. Nei suoi 25-26 anni di calcio, spesi tra Venezia e Palermo, Maurizio Zamparini ha avuto 43 allenatori: il primo è stato Ferruccio Mazzola, fratello del più noto Sandro, al Venezia in C2 nel 1987-88. Il 35 rappresenta gli esoneri in corso d’opera, durante le varie stagioni. Prima vittima Aldo Cerantola, da giocatore bandiera del Palermo anni Settanta. Cerantola venne sfrattato dalla panchina del Venezia dopo 4 giornate del campionato di C1 1988-89 e sostituito da G.B. Fabbri, l’architetto del Real Vicenza di Paolo Rossi. Oggi Cerantola fa l’osservatore per il Cittadella: «Zero punti in quattro giornate, il mio esonero fu più che giusto». Come le donne Più di un allena-

tore, a taccuino chiuso, ha parlato di «attrazione». Zamparini sarebbe attratto dai tecnici. Gli piace sedurli, conquistarli, vezzeggiarli e piantarli. Un po’ come succede con le donne. Tra esoneri e mancati rinnovi dei contratti Zamparini ha cambiato panchina per una cinquantina di volte. Un grande seduttore, che ci ha riprovato con tanti: molti li ha richiamati per lasciarli una seconda volta. I due c.t. Molti dei 43 allenatori passati per le forche zampariniane conservano buoni ricordi del loro ex datore di lavoro, perché «Zampa» ha una dote: onora i contratti fino all’ultimo euro. Tanti scindono la figura del presidente da quella dell’uomo. Per esempio Cesare Prandelli, oggi c.t. della Nazionale, ed esonerato dal «nostro» al Venezia nel 2001 in Serie A: «Finché non si parla di calcio, Zamparini è persona straordinaria, simpatica, carismatica. Sul calcio ha le sue idee e diventa difficile». A proposito, un altro c.t. ha avuto a che fare con lui, segno che Zamparini qualcosa di allenatori capisce. Oggi Alberto Zaccheroni guida il Giappone: «Presidente generoso attaccato, alla squadra. Non posso

43 allenatori, 35 esoneri Il presidente li usa e li getta Da Ferruccio Mazzola nel 1987 fino a Malesani e al Gasperini-bis: tutti i tecnici di Zamparini in quasi 26 anni tra Venezia e Palermo

«

parlarne male. Mi ha richiamato il giorno dopo avermi mandato via. Lui è fatto così».

È una persona simpaticissima, se non si parla di calcio. È un benefattore...

Il «miracolato» Novellino La lista

CESARE PRANDELLI C.T. ITALIA

«

Non mi ha mai imposto nulla. Una volta mi ha licenziato e subito richiamato ALBERTO ZACCHERONI C.T. GIAPPONE

«

Di me si fidava, ma il fatto è che lui a un certo punto si stufa e deve cambiare FRANCESCO GUIDOLIN ALLENATORE UDINESE

«

È esuberante, ma corretto. Se le cose non vanno, interviene subito e decide LUIGI DELNERI ALLENATORE

«

Ha una gran voglia di vincere. Apprezzo la sua sincerità e la sua schiettezza GIAMPIERO VENTURA ALLENATORE TORINO

«

Maurizio Zamparini, 71 anni, presidente Palermo IMAGE

ROSANERO IN CLAUSURA

Fino a sabato ritiro a Novara Domenica col Toro alle 12.30 PALERMO (f.v.) Squadra in ritiro da oggi a Novarello dove resterà fino a sabato, giorno in cui si trasferirà a Torino per la sfida di domenica alle 12.30 contro i granata di Ventura. Sarà il giorno del rientro di Gian Piero Gasperini, che torna in panchina dopo tre giornate di campionato al posto di Alberto Malesani. Il tecnico di Grugliasco ieri ha pranzato col presidente Zamparini per fare il punto della situazione sul momento del Palermo, e da oggi riprenderà il lavoro interrotto il 4 febbraio dopo la sconfitta con l’Atalanta nel disperato tentativo di raggiungere la salvezza.

dei tecnici di livello passati per Zamparini è lunga: Guidolin, Spalletti, Delio Rossi, Ventura, Pioli, Ballardini, Delneri, Novellino, Zenga, per citarne alcuni. Francesco Guidolin, ad esempio: «Ho buoni ricordi, abbiamo riportato il Palermo in A. Non ha la saggezza di gustarsi ciò che costruisce». Walter Novellino è un miracolato, è sopravvissuto per due stagioni alla Zampa-ghigliottina: «Oggi capisce di calcio. All’epoca non ne capiva e glielo dissi durante l’intervallo di una partita. Piombò nello spogliatoio e lo mandai fuori. O lo odi o lo ami». Walter Zenga la pensa come Prandelli: «Persona fantastica e gradevole a patto che non si parli di calcio». Poi l’ex Uomo Ragno va giù duro: «Il pubblico di Palermo meriterebbe un progetto serio e un presidente affidabile». Pragmatico Gigi Delneri: «Vuole vincere e se i risultati non arrivano, decide in fretta e cambia. E’ esuberante, ma corretto».

DAVIDE BALLARDINI ALLENATORE GENOA

«

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Penso che finirà per esonerare se stesso: ormai è l’ultima follia che gli rimane WALTER ZENGA ALLENATORE AL NASR

«

Mi ha silurato prima del campionato: per me una decisione prematura STEFANO PIOLI ALLENATORE BOLOGNA

«

A Maifredi brucia ancora Chiu-

diamo con Gigi Maifredi, oggi direttore tecnico del Brescia. Con Zamparini ci lasciò le penne al Venezia nel 1994. A quasi vent’anni di distanza l’ideologo del calcio-champagne non ha digerito quel siluro: «Mi esonerò di lunedì sera, con una chiamata del segretario, mentre giocavo a calcetto con gli amici. Ci vuole coraggio per fare certe telefonate di persona...».

Zamparini ha il pregio di rispettare tutti gli impegni economici

Una volta lo cacciai dallo spogliatoio: all’epoca non capiva di calcio WALTER NOVELLINO ALLENATORE

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Mi ha definito il suo peggiore tecnico. Per me è stato il peggior presidente GIGI MAIFREDI D.T. BRESCIA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A IL RECUPERO SI GIOCA DOPO IL RINVIO PER NEVE DI DOMENICA. IL BOLOGNA TORNA ALLA DIFESA A 4. PEPITO PRESTO IN ITALIA PER L’ULTIMA FASE DEL RECUPERO

Firenze vede l’Europa e il ritorno di Rossi Perché vedere

BOLOGNA-FIORENTINA Ai motivi del «derby dell’Appennino» si intrecciano quelli di classifica: punti pesanti per salvezza ed Europa Dall’Ara, ore 20

GIOVANNI SARDELLI NICOLA ZANARINI

I due giorni di rinvio per neve hanno migliorato le precarie condizioni di un Bologna pieno di acciacchi fisici e di dubbi. Dopo l’operazione alla mano destra Taider sta recuperando e giocherà sulla linea di centrocampo grazie a una speciale protezione. Gabbiadini non ha nelle gambe una partita intera per ammissione dello stesso Stefano Pioli, che però ha avuto indicazioni confortanti negli ultimi allenamenti

dall’attaccante e lo ripropone titolare dopo due panchine di fila.

ni grazie alla protezione dei teloni. Qui Firenze Cambia il giorno

Cambia la difesa Anche Soren-

sen era in ripresa ma ha rimediato un’altra contusione a un piede e lascerà a Cherubin il suo posto di centrale accanto ad Antonsson, a sua volta reduce da una lieve distorsione al ginocchio sinistro. In difesa si torna dunque a 4, assetto con cui i rossoblù hanno conquistato 18 punti in 12 gare contro i soli 8 punti in 13 partite con il trio arretrato. «La squadra vuole dimostrare che quella di Catania è stata una domenica no e riprendere il cammino verso la salvezza. Una volta tanto mi sbilancio e dico che ce la faremo con qualche giornata d'anticipo» commentava fiducioso sabato scorso il tecnico rossoblù, che ieri ha preferito rimanere in silenzio. I campi di Casteldebole sono ancora innevati e l'allenamento della vigilia è stato spostato al Dall'Ara, su un terreno in ottime condizio-

Stefano Pioli, 47 anni ANSA

Giuseppe Rossi, 26 anni LAPRESSE

della gara, non i convocati e la formazione. Montella punta su Cuadrado e Ljajic, con Jovetic terminale offensivo. Non riesce a recuperare Roncaglia e Mati Fernandez, comunque non titolari, ed ha un solo dubbio: chi scegliere al posto dello squalificato Pizarro. Migliaccio (favorito) e Sissoko lottano per una maglia. Poco, anzi praticamente niente, cambia dal punto di vista tattico. Conferme in difesa per Tomovic, e fra i pali. Dove Viviano ormai non teme più le insidie di Neto. Buone notizie dall’altra parte del mondo. Giuseppe Rossi, tramite twitter, ha infatti espresso la propria gioia per essere tornato ad indossare le scarpe da calcio dopo 10 mesi. Presto sarà a Firenze per completare l’ultima fase di recupero.

La Roma fissa i tempi e specifica: «Finora niente garanzie» Qaddumi: «Spero di entrare presto». Ma la Procura indaga UniCredit & Finanziamenti C’è poi la variabile UniCredit, che in queste ore ha contatti con lo staff legale americano. La posizione della banca è stata espressa dal vice Ceo, Paolo Fiorentino: «Siamo scettici». Non solo. Fonti vicine a Fiorentino, oltre a sottolineare come le garanzie non siano arrivate, ci aiutano a decrittare una frase del dirigente relativa al fatto che, com’è logico, la Roma non appartenga al core business della banca. Che ci è spiegato così; finora abbiamo fatto vivere il club attraverso linee di credito concordate (e su cui comunque sono riscossi interessi, ndr), ma dinanzi a situazioni poco chiare potremmo chiedere rientri dalle esposizioni o in ogni caso non dare più proroghe alle scadenze.

MASSIMO CECCHINI ROMA

In un modo o nell’altro, che tutta questa storia finisca presto. Potrebbe essere questa l’epigrafe della trattativa che vede protagonista la dirigenza della Roma e lo sceicco Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi, col quale è stato firmato un preliminare per l’ingresso nel pacchetto di controllo del club. D’altronde, i riflettori che si sono accesi sulla società giallorossa non hanno giovato alla rinnovata immagine — difesa peraltro dalla squadra e dal doppio successo contro Juve e Atalanta — e così la dirigenza ieri si è mossa con un comunicato dal sapore ultimativo che fissa al 14 marzo la data ultima perché Adnan ottemperi ai suoi impegni, pari a circa 50 milioni.

Lo sceicco barista Insomma, la si-

Procura & Finanza Il gioco ora si

Lo sceicco Adnan Adel Aref Al Qaddumi al Shtewi, 54 anni BARTOLETTI Patti parasociali Questo è uno

dei punti focali. La dirigenza giallorossa fa sapere che nei patti parasociali è previsto che lo sceicco possa divenire vicepresidente (pare al posto di Joe Tacopina) e avere un membro nel Cda, mentre da fonti vicine allo sceicco continuano a parlare dei coinvolgimento dell’ex juventino Michele Padovano nello staff operativo. Sull’argomento ieri abbiamo contattato lo stesso sceicco che, dopo essersi schermito («per ora non posso parlare della vicenda nei dettagli, spero che si concluda tutto il prima possibile», riguardo l’ingresso di fiduciari dice: «Io investirei nel club senza mettere miei uomini? Faccia lei le sue deduzioni se le sembra plausibile»).

UniCredit irritata, ma il club precisa: «Pallotta continuerà a gestire la società» Lo sceicco: «Io non porterei miei uomini? Non sarebbe una cosa plausibile...»

RCS

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Ultimatum allo sceicco «Soldi entro il 14 marzo»

fa duro. Non a caso è scesa in campo la Procura e di Roma e la Guardia di Finanza, visto che il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Giorgio Orano hanno aperto un fascicolo relativo all’andamento del titolo in Borsa, che dopo aver guadagnato il 9,7% venerdì, ieri ha perso il 5,2%. C’è qualcuno che ha speculato? In attesa di interrogatori, alla Consob è stata chiesta una relazione. La dirigenza per parte sua ha tenuto ad esprimere tre concetti chiave: 1) Lo sceicco «è stato oggetto di un’attività di due diligence (che continuerà), con riferimento alla disponibilità di risorse finanziarie»; 2) «Non sono state rilasciate formali garanzie con riferimento all’esecuzione delle proprie obbligazioni. L’unica condizione per la chiusura dell’operazione è l'effettivo pagamento entro il termine ultimo del 14 marzo 2013». 3) «Indipendentemente dall’esito della trattativa, James Pallotta continuerà a mantenere la gestione della Roma».

BOLOGNA (4-2-3-1)-FIORENTINA (4-3-3) ore 20

tuazione non è facile, anche perché la biografia dello sceicco si arricchisce di particolari. La Roma ha verificato come il rapporto con alcuni fondi (primo tra tutti Philadelphia Capital) sia reale, ma non sa se ne ha la disponibilità. Risultano poi tre società in Italia che a lui afferiscono: Amyga (si occupa di petrolio ma non risultano bilanci), Amyga Oil & Gas (di cui si conosce solo un investimento di 2 milioni di dollari per una quota di una società di diritto saudita) e la Technofin (una holding che risulterebbe inattiva dal 2003), Ieri lo sceicco ha fatto visita alla società di revisione Deloitte & Touche prima di fare un blitz a Milano, ma hanno fatto rumore le sue dichiarazioni in cui Adnan, prima di recuperare il suo patrimonio, in Italia racconta di aver fatto «il barista e imbianchino». Insomma, quanto basta per tratteggiare il profilo di una favola. Ma se ci sarà lieto fine o meno lo si scoprirà presto. Forse anche senza dover neppure arrivare al 14 marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A

UOMINI CHIAVE

S James Pallotta 54 anni, dal 27 agosto 2012 è presidente. Se lo sceicco presenterà garanzie entrerà nella Llc, ovvero la controllante della Roma

QUANTE ANSIE PER LE GENOVESI

Samp, botta per Icardi ma resta in dubbio Genoa, Manfredini k.o. GENOVA Scampato pericolo: nessuna lesione per Icardi. Gli accertamenti strumentali e la visita a cui è stato sottoposto ieri mattina l’attaccante sampdoriano hanno escluso infatti guai peggiori, dopo il pericoloso intervento di Puggioni, numero uno del Chievo, che in uscita ha travolto l’argentino, procurandogli un «forte trauma diretto al ginocchio destro e alla coscia sinistra». Rimane da verificare l’eventuale recupero di Icardi in vista del Parma. Gli attimi successivi all’incidente avevano allarmato la Samp, tanto che dalla tribuna d’onore era subito sceso negli spogliatoi il professor Claudio Mazzola, primario del «Galliera» e consulente ortopedico della Samp, che ieri ha di nuovo visitato il giocatore con il dottor Amedeo Baldari, responsabile medico blucerchiato. Malasorte Genoa Non è un momento fortunato

S Paolo Fiorentino vice a.d. di Unicredit. che due giorni fa sull’operazione così si è espresso: «Siamo scettici e lo abbiamo detto agli americani»

S Franco Baldini direttore generale della Roma. Già l’anno scorso è stato contattato da Adnan, che peraltro in passato si è interessato anche al Torino

anche per il Grifone, che a Roma in difesa sarà privo (oltre che dello squalificato Granqvist) anche di Manfredini. Il giocatore rimarrà a riposo all’incirca per una ventina di giorni a causa di una «lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia sinistra con irritazione del nervo sciatico», Filippo Grimaldi © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GRANA DELLO STADIO

Cagliari: Is Arenas rischia le porte chiuse sino a fine stagione QUARTU SANT’ELENA (Ca) Progetto bocciato. La Commissione provinciale di vigilanza ha chiuso ieri la questione Is Arenas: la struttura non è agibile. E la pratica finisce in archivio. Per gli esperti presieduti dal vice prefetto Carolina Bellantoni, il Cagliari non ha ottemperato alle indicazioni su sicurezza e ordine pubblico. Fin dalla prossima con la Samp, il 10 marzo, l’impianto potrebbe essere off limits. La Commissione ha negato il via libera definitivo con un voto collegiale. D’ora in poi, si andrà avanti con la deroga di gara in gara del comune di Quartu. Come col Torino, la municipalità anche per l’inchiesta penale in corso dovrebbe andare verso le porte chiuse. La Commissione lamenta l’assenza del prefiltraggio tra via Olimpia, curva sud e tribunetta ospiti. E sulle eventuali difficoltà di gestione delle tifoserie, si sono espressi negativamente anche i sindacati di polizia. Inoltre, viene rilevata la mancanza di documenti, pareri vincolanti (Coni), piano di emergenza interno e carenze sui percorsi di pronto soccorso, vie di esodo e posti per i disabili. Mario Frongia


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di FRANCO ARTURI

na premessa: se i fischi (e solo quelli) che U piovono dalle tribune contro un giocatore preso di mira fossero il primo dei problemi di fair play, il clima dei nostri stadi sarebbe certamente molto migliore. Non stiamo parlando di intimidazioni, insulti razzisti o peggio. Qualcuno ritiene che il prezzo del biglietto dia diritto a quel tipo di manifestazioni di dissenso rumorose. Non siamo in una chiesa o a scuola. Bene. Ma se il fischio all’arbitro o all’avversario che entra troppo rudemente su uno «dei nostri» è nella logica delle cose, la turbolenza contro Giovinco (foto LaPresse), se sei juventino, oppure contro Alvarez se sei nerazzurro o ai danni del Seedorf di turno se vesti in rossonero, merita un approfondimento e qualche domanda.

di LUDOVICO MANNHEIMER

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I FISCHI JUVENTINI CONTRO GIOVINCO SONO INUTILI (E UN PO’ MASOCHISTI)

laRiflessione

ilSondaggione

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Conte, come avete letto, è esploso con parte della sua tifoseria. Come dagli torto? Nemmeno Batman sarebbe in grado di reggere di testa nel momento in cui dovesse scoprire di essere moralmente tradito dalla sua piccola tribù di fedelissimi. Ma non ne facciamo certo una questione di principio, tanto meno morale. Solo di bieca e stretta utilità: a chi serve? A raddrizzare una partita? Molto difficile sostenerlo. Senza entrare poi nel merito: o le tribune sono popolate da eserciti di diplomati a Coverciano o i giudizi sommari contro giocatori che magari esprimono numeri ad alto rischio di fallimento sono un contro senso. Ma pesano. Eccome se pesano. E su questo Conte ha

ragione in pieno. Potremmo però sommessamente invitarlo a modificare il suo sanguigno e organico rapporto con gli stessi sostenitori: difficile attivarli o disattivarli a piacimento. Forse è preferibile tenere una cauta distanza ideologica ed emotiva da una massa che in Italia esprime di tutto. E non tutto di prima classe. Vale per lui, come per qualsiasi altro tecnico. Quanto a Giovinco, ha tutta la nostra solidarietà: se 11 gol senza essere titolare fisso vi sembrano pochi, allora forse siamo al masochismo puro. E la Juve ha nel suo stadio uno degli avversari più insidiosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ogni settimana l’opinione dei lettori Gazzetta sui grandi temi e i protagonisti dello sport

Il BaloMilan finirà davanti all’Inter Meritava di vincere il derby. Si rifarà in classifica. Ma in Champions andrà meglio alla Juve l pareggio (1-1) con cui si è concluso il derby Iri della di Milano è, secondo la maggioranza dei lettoGazzetta, un risultato ingiusto. Gli intervistati ritengono infatti che, per la qualità del gioco e il numero di occasioni, la vittoria sarebbe dovuta andare al Milan, e solo i miracoli di Handanovic hanno permesso all’Inter di portare a casa il pari. La superiorità dei rossoneri si rifletterà però sulla classifica finale: per più di 8 lettori su 10 la squadra di Allegri non avrà problemi a finire il campionato davanti ai cugini. Tra i motivi di interesse del derby uno dei principali era la sfida dei due grandi ex, Balotelli e Cassano. La Gazzetta è stata severa con loro, bocciando entrambi con un 5 in pagella, e anche i lettori gli

della Gazzetta sono della stessa opinione di Conte: l’unico intoccabile è Vucinic. Gli altri tre arrivano dopo, con Matri leggermente preferito a Giovinco e Quagliarella, forse grazie al recente periodo di ottima forma. Nonostante le critiche all’attacco, però, la Juve sembra la squadra più attrezzata per andare avanti in Champions. Per metà degli intervistati i bianconeri arriveranno infatti più in là del Milan in coppa, mentre per un altro terzo le due squadre usciranno nella stessa fase. Tornando al campionato, la Roma è arrivata alla seconda vittoria del dopo Zeman. Per poco meno di due terzi dei nostri lettori, e soprattutto per i più giovani, questo non basta per poter dire

Juventus: poche chance di riuscire nel colpaccio venerdì contro il Napoli. Però se ce la facesse il titolo sarebbe suo

Il Catania può sognare di arrivare in Europa. L’esonero di Zeman c’entra poco con le due vittorie della Roma

assegnano un’insufficienza: 5,7 (voto medio) all’attaccante interista e 5,8 al rossonero. Venerdì toccherà alle prime in classifica, Napoli e Juve, sfidarsi al San Paolo. Il risultato più probabile del big match sembra essere un pareggio, o al massimo una vittoria di Cavani e compagni. Solo in pochi credono a una Juve che porta a casa i tre punti. Se però gli uomini di Conte dovessero farcela scriverebbero la parola fine sulla lotta scudetto: vincere significherebbe infatti trionfo sicuro a fine stagione. Nel successo della Juve sul Siena ha segnato Giovinco, contestato dai suoi stessi tifosi che lo accusano di non fare mai gol decisivi. Ma chi è stato, finora, il miglior attaccante della Juve? I lettori

che le difficoltà erano dovute all’allenatore, e probabilmente i 6 punti in tre partite sono solamente un caso. Certamente non casuale è, invece, la vittoria del Catania, che sbancando Parma raggiunge la quota salvezza e può permettersi di sognare in grande. Tre quarti degli intervistati sono infatti convinti che quella dell’Europa League sia, per gli etnei, una possibilità concreta. In coda, infine, sembra già scritto il destino delle ultime tre. Più di metà dei lettori della rosea dà Palermo, Siena e Pescara già in B, con una flebile speranza di salvezza riservata solamente ai toscani.

su Gazzetta.it

x «Fermati soltanto da super Handanovic» «Strama deve puntare su Schelotto e Alvarez» di JACOPO GERNA

I RISULTATI PALERMO E PESCARA SEMBRANO GIÀ IN B, QUALCHE SPERANZA AL SIENA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

mori quasi opposti tra i tifosi di Inter e MiU lan dopo l’1-1 nel derby. Il rammarico prevale tra il popolo rossonero per non aver chiuso i conti nel primo tempo, mentre sull’altra sponda il pari non dispiace. Ma preoccupano un po’ le ultime prestazioni della squadra.

Amaro in bocca Robbi69 «Milan perfetto nel primo tempo, migliore spezzone di partita visto quest’anno. Non direi che abbiamo sprecato, forse è meglio dire che non ci è girata benissimo, con un mostruoso Handanovic (foto Bozzani). Nel secondo tempo il Milan ha rallentato come era inevitabile, ma all’andata non meritavamo di perdere e qui non meritavamo il pari». Claudio 87Milano «Balotelli ha dimostrato di non essere capace di reggere la pressione. Da oggi in ogni stadio in cui andrà a giocare i tifosi si accaniranno contro di lui e smetterà di giocare a calcio, proprio come ieri sera dopo il minuto 60. El Shaarawy è 10 volte meglio».

pwee10 «Dovevamo chiudere la partita.

Quando il Milan imparerà a non cullarsi sui vantaggi risicati (e il match con il Barca è stato un esempio) allora potrà definirsi una grande. Balo assente ingiustificato, ha avuto tre occasioni incredibili, sul colpo di testa ha trovato un Handanovic perfetto, sulle altre due però doveva essere più cinico». Alberto1988 «Era scritto che finiva cosi dopo aver sbagliato 4 gol clamorosi nel primo tempo, quando l’Inter non l’ha proprio vista. Partita più equilibrata nel secondo tempo. Sono contento della prestazione, meno del risultato».

Dubbi nerazzurri micawber «Secondo me l’Inter non può fisicamente permettersi Cambiasso-Zanetti-Cassano dall’inizio. Sono fermi in campo. uno (meglio 2) dei tre

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deve stare fuori». Esteban88 «Bene Schelotto, che si fa beffe di

chi lo fischia sempre. Se Stramaccioni avesse lasciato in campo anche un altro sempre fischiato (Alvarez ) si poteva vincere. Invece si preferisce il vecchiume, così rimaniamo in mezzo al guado». Bandabus «L’Inter fa quello che può, d’altronde non si può giocare con una rosa di tredici giocatori. Il Milan è forte, gioca bene, sarà dura per il terzo posto per l’Inter». Starlight «Handanovic è tra i primi 3 portieri più forti al mondo, non c’è dubbio» Akita «Grandissimo Handanovic. Primo tempo per loro e ci è andata di lusso con un solo gol al passivo, secondo tempo, e non tutto, per noi con bellissima parata di Abbiati. Bella partita e buon arbitraggio». © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA DELLO SPORT

20

SERIE B

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

L’ANALISI

lo sprint Varese Novità Juve Stabia Modena e Brescia con la gara in meno Padova, ci sei o no?

43 Empoli LE PROSSIME 28a col Cesena 29a a Empoli 30a col Sassuolo

HJL

HJL

LE SPINTE Gli innesti di gennaio e l’esperienza a questi livelli

S

I FRENI Neto è k.o. e c’è il rischio di contraccolpo dopo Verona

Fabrizio Castori 58 anni

40 Juve Stabia 38 Modena LE PROSSIME 28a a Brescia 29a col Varese 30a ad Ascoli

HJL

LE SPINTE La squadra è pimpante e ha Tavano con Maccarone

S Maurizio Sarri 54 anni

I FRENI La difesa non convince e va risolto il rebus fra i tre portieri

L’incognita playoff E’ soltanto il Varese che li può salvare Castori non deve perdere i contatti dal Verona Dall’Empoli al Novara: sono in tanti a fare il tifo

LE PROSSIME 28a a Padova 29a con la Pro 30a a Bari

HJL

LE SPINTE Non ha nulla da perdere e Braglia tiene viva la squadra

S Piero Braglia 58 anni

I FRENI Il mercato ha indebolito e lo stadio è un handicap

ROBERTO PELUCCHI

L’unica partita che non doveva perdere, l’ha persa. Il Varese, uscito sconfitto dal Bentegodi, ha rimesso in discussione la disputa dei playoff. Tra il terzo e quarto posto, oggi, ci sono infatti 7 punti di distacco, ne bastano altri 3 per promuovere direttamente anche la terza in classifica: ora in quella posizione c’è proprio il Verona, che sabato ha ottenuto una vittoria sofferta, ma dal valore doppio. Le squadre che puntano alla Serie A, però, non possono permettersi di mollare, di fare cal-

36 Padova LE PROSSIME 28a col Lanciano 29a a Cesena 30a col Cittadella

HJL

LE SPINTE Ha in casa tre dei prossimi quattro impegni con il recupero

S Dario Marcolin 41 anni

I FRENI Segna solo Ardemagni: Marcolin deve trovare altri gol

coli, anche per dare un senso al loro campionato. Ma, paradossalmente, rischiano di farsi un danno a vicenda, togliendosi punti negli scontri diretti. Niente panico Castori e i giocato-

ri varesini, sabato dopo la sconfitta di Verona, non sembravano troppo preoccupati: «E’ capitato di avere anche 10 punti di ritardo e, in poco tempo, siamo passati a -4. Non è ancora finita, può succedere di tutto». Di sicuro, al di là dell’ultima sconfitta, il Varese è una squadra in salute: da 10 giornate è stabilmente quarto e da metà novembre a oggi ha conquistato 8 del-

36 LE PROSSIME 28a con la Juve St. 29a a Verona 30a col Vicenza LE SPINTE La squadra si è stretta a Colomba e ora ha Bonazzoli

S Franco Colomba 58 anni

I FRENI Non vince dal 23 dicembre e vive troppe tensioni interne

le sue 12 vittorie. Inoltre, è la quarta stagione di fila che lotta per la promozione (ha vinto i playoff di Prima divisione e ne ha persi due per la A). L’avversaria più agguerrita è l’Empoli, che dopo un inizio soffertissimo (5 sconfitte e 4 pareggi) ha tenuto un ritmo sostenuto (36 punti e appena 2 sconfitte con Crotone e Novara). Con chi sta davanti, inoltre, non ha perso (pareggi con Sassuolo, Verona e Varese, vittoria con il Livorno). Varese ed Empoli, dunque, sono al momento le formazioni più accreditate per occupare il quarto e quinto posto. Per il sesto è tutto aperto. Alla

Così in campo stasera (ore 20.45) PERICOLO NEVE A VARESE: SI E’ COMINCIATO A SPALARE STAMANE ALLE 5 CLASSIFICA SQUADRE

PT

SASSUOLO LIVORNO VERONA VARESE (-1) EMPOLI JUVE STABIA MODENA (-2) PADOVA BRESCIA NOVARA (-4) ASCOLI (-1) TERNANA LANCIANO SPEZIA CITTADELLA CESENA CROTONE (-2) REGGINA (-2) BARI (-7) VICENZA PRO VERCELLI GROSSETO (-6)

61 54 50 43 40 38 36 36 34 34 33 33 33 32 32 31 30 29 26 25 20 16

PARTITE G V N P 27 19 4 4 27 16 6 5 27 14 8 5 27 12 8 7 27 10 10 7 27 10 8 9 26 10 8 8 27 8 12 7 26 7 13 6 27 11 5 11 26 9 7 10 27 8 9 10 27 7 12 8 27 8 8 11 27 8 8 11 26 7 10 9 27 8 8 11 27 7 10 10 27 8 9 10 27 5 10 12 27 5 5 17 27 4 10 13

RETI F S 55 21 51 33 39 21 35 30 42 40 41 39 34 30 31 31 33 27 41 29 34 35 26 28 30 37 36 44 32 40 29 42 25 34 25 33 33 31 29 38 22 46 29 43

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

PROSSIMO TURNO Sabato 2 marzo, ore 15 CESENA MODENA (0 4), CITTADELLA TERNANA (1 3), CROTONE ASCOLI (0 2), EMPOLI VARESE (2 2), JUVE STABIA PRO VERCELLI (4 1), LANCIANO BRESCIA (0 2), NOVA RA REGGINA (0 1), SASSUOLO GROSSETO (2 1), SPEZIA LIVORNO (5 1). Lunedì 4, ore 19 VICEN ZA BARI (0 1). Ore 21 VERONA PADOVA (1 2).

IL POSTICIPO

Domani il Verona è in campo a Bari Arbitra Baracani Il programma di questa giornata sarà completato domani dal posticipo tra Bari e Verona (ore 20.45), nel quale si incrociano lotta per la salvezza e per la promozione. BARI Torrente recupera Romizi, Rossi e Tallo: almeno i primi due dovrebbero essere titolari. Non ci sarà invece lo squalificato Dos Santos: al centro della retroguardia agirà il tandem Ceppitelli Polenta. VERONA Assenze pesanti per Mandorlini, che deve rinunciare a Moras, Hallfredsson e Bacinovic squalificati: in mezzo alla difesa torna Ceccarelli in coppia con Maietta, a centrocampo spazio a Nielsen, al debutto dal primo minuto. Agostini sta recuperando dallo stiramento. Tornano in gruppo Cocco e Crespo. ARBITRO Baracani di Firenze.

ASCOLI SASSUOLO

BRESCIA EMPOLI

GROSSETO VICENZA

LIVORNO CROTONE

MODENA LANCIANO

ASCOLI (3-5-1-1) 22 MAURANTONIO 5 PRESTIA 26 PECCARISI 13 RICCI 2 SCALISE 8 DI DONATO 18 LOVISO 23 CAPECE 21 PASQUALINI 4 FOSSATI 30 FECZESIN All. SILVA

SASSUOLO (4-3-3) 1 POMINI 23 GAZZOLA 20 BIANCO 26 TERRANOVA 3 LONGHI 6 BIANCHI 4 MAGNANELLI 7 MISSIROLI 25 BERARDI 8 PAVOLETTI 28 CATELLANI All. DI FRANCESCO

BRESCIA (3-5-2) 1 ARCARI 6 ANT. CARACCIOLO 21 DE MAIO 25 CALDIROLA 15 ZAMBELLI 19 FINAZZI 20 ROSSI 8 SCAGLIA 3 DAPRELA' 9 AND. CARACCIOLO 32 CORVIA All. CALORI

EMPOLI (4-3-1-2) 34 BASSI 2 LAURINI 26 TONELLI 13 REGINI 23 HYSAJ 5 MORO 18 SIGNORELLI 11 CROCE 8 SAPONARA 7 MACCARONE 10 TAVANO All. SARRI

GROSSETO (4-2-3-1) 12 LANNI 30 DONATI 19 BARBA 14 IORIO 8 SOM 6 CRIMI 13 OBODO 7 MANCINO 9 LUPOLI 34 FOGLIO 11 PIOVACCARI All. MORIERO

VICENZA (4-4-2) 44 BREMEC 3 BRIGHENTI 18 CAMISA 30 MILANOVIC 27 DI MATTEO 29 PADALINO 35 CINELLI 4 CIARAMITARO 7 BELLAZZINI 9 BOJINOV 19 MALONGA All. DAL CANTO

LIVORNO (3-4-1-2) 1 MAZZONI 4 BERNARDINI 27 EMERSON 11 LAMBRUGHI 6 SALVIATO 23 DUNCAN 16 GENTSOGLOU 3 GEMITI 28 SCHIATTARELLA 9 PAULINHO 8 DIONISI All. NICOLA

CROTONE (4-3-3) 33 CAGLIONI 18 DEL PRETE 14 LIGI 21 ABRUZZESE 13 MAZZOTTA 17 MAIELLO 29 CRISETIG 4 ERAMO 9 GABIONETTA 20 CAETANO 11 CIANO All. DRAGO

MODENA (4-3-3) 1 COLOMBI 25 GOZZI 6 ANDELKOVIC 28 ZOBOLI 13 PERNA 7 STURARO 33 MORETTI 8 SIGNORI 31 PAGANO 9 ARDEMAGNI 23 PISCITELLA All. MARCOLIN

LANCIANO (4-3-3) 33 LEALI 2 AQUILANTI 15 ROSANIA 6 AMENTA 3 MAMMARELLA 17 VASTOLA 8 MINOTTI 24 DI CECCO 5 PICCOLO 19 FALCINELLI 9 FOFANA All. GAUTIERI

PANCHINA 1 Gomis, 6 Faisca, 20 Conocchioli, 7 Russo, 16 Colomba, 9 Soncin, 11 Montalto.

PANCHINA 22 Pigliacelli, 5 Antei, 24 Marzorati, 10 Troiano, 14 Masucci, 9 Boakye, 19 Troianiello.

PANCHINA 12 Cragno, 2 Rosso, 14 Arias, 17 Benali, 24 Felipe, 7 Picci, 11 Mitrovic.

PANCHINA 22 Pelagotti, 32 Accardi, 3 Romeo, 30 Bationo, 28 Casoli, 20 Pucciarelli, 17 Shekiladze.

PANCHINA 22 Franza, 29 Padella, 32 Cosenza, 20 Mandorlini, 35 Delvecchio, 17 Gimenez, 36 Coulibaly.

PANCHINA 12 Coser, 5 Martinelli, 21 Castiglia, 30 Semioli, 8 Mustacchio, 11 Tiribocchi, 10 Giacomelli.

PANCHINA 33 Aldegani, 17 Ceccherini, 26 Siligardi, 5 Decarli, 21 Vacca, 24 Bigazzi, 20 Dell'Agnello.

PANCHINA 12 De Luca, 15 Checcucci, 24 Matute, 4 Galardo, 28 Leto, 8 Falconieri, 7 Pettinari.

PANCHINA 12 Manfredini, 27 Gulan, 4 Nardini, 10 Mazzarani, 21 Dalla Bona, 34 Osuji, 11 Stanco.

PANCHINA 1 Aridità, 26 Scrosta, 11 Marceta, 23 D'Aversa, 20 Paghera, 28 Falcone, 25 Plasmati.

ARBITRO Borriello di Mantova GUARDALINEE Gava-Avellano PREZZI da 13 a 65 euro TV Sky Calcio 6 HD e B Tv

ARBITRO Di Paolo di Avezzano GUARDALINEE Segna-Alassio PREZZI da 13 a 85 euro TV Sky Calcio 4 HD e B Tv

ARBITRO Pinzani di Empoli GUARDALINEE Vivenzi-Schenone PREZZI da 14 a 90 euro TV Sky Calcio 11 e B Tv

ARBITRO Pairetto di Nichelino GUARDALINEE Cucchiarini-Ceccarelli PREZZI da 9 a 80 euro TV Sky Calcio 5 HD e Premium Calcio

ARBITRO La Penna di Roma GUARDALINEE Ciocchi-De Meo PREZZI da 12 a 75 euro TV Sky Calcio 8 HD e B Tv

(andata 0-1)

(andata 1-1)

(andata 1-2)

(andata 2-1)

(andata 1-1)

ASCOLI Fossati possibile spalla di Feczesin, recuperato come Pasqualini. Squal. Zaza. Diff. Feczesin, Fossati, Morosini, Pasqualini, Peccarisi, Russo e Soncin.

BRESCIA Calori in emergenza: out Budel, Lasik, Saba, Bouy. Centrocampo inedit, con Rossi regista, Finazzi e Scaglia interni. Squalificati Budel. Diff. And. Caracciolo, Picci, Lasik, Mitrovic e Saba.

GROSSETO Ballottaggi tra Barba e Padella e tra Crimi e Delvecchio. Lupoli dietro Piovaccari, Foglio per Soddimo. Infortunati Jadid, Belardi e Feltscher. Squal. nessuno. Diff. Lupoli, Mandorlini e Rigione.

LIVORNO Schiattarella dietro alle due punte mentre in difesa rientra Bernardini. Squalificati Cellerino. Diffidati Belingheri, Dionisi, Gemiti, Lambrughi e Salviato.

MODENA Marcolin ritrova Osuji, ma non Lazarevic: al suo posto Pagano. Campo ok dopo la nevicata. Squalificati nessuno. Diffidati Dalla Bona, Gulan e Signori.

EMPOLI In difesa dubbio Pratali. Problemi alla schiena per Saponara, ma dovrebbe giocare. Squal. Pelagotti e Valdifiori. Diff. Hisaj, Regini, Tonelli e Valdifiori.

VICENZA Padalino potrebbe subentrare a Semioli, Bojinov probabilmente al posto di Tiribocchi. Squal. Pinsoglio. Diff. Ciaramitaro, Martinelli, Pinsoglio e Pisano.

CROTONE Drago è senza 9 giocatori tra infortuni e squalifiche. Convocati due della Primavera. Squal. Migliore e De Giorgio. Diff. Abruzzese, Addae, Caglioni, Correia, Del Prete, Matute, Migliore e Torromino.

LANCIANO Rientra Vastola, in difesa Aquilanti a destra e Rosania centrale. In avanti solo Piccolo pare avere la certezza di una maglia da titolare. Squal. Almici e Volpe. Diff. Casadei, Turchi e Vastola.

SASSUOLO Rientro di Pavoletti dal 1’ con Berardi e Catellani. A centrocampo torna Bianchi, mentre è out Chibsah. Squalificati nessuno. Diffidati Bianchi, Catellani, Terranova, Troianiello e Troiano.

PADOVA JUVE STABIA

PRO VERCELLI CITTADELLA

PADOVA (4-3-3) 1 SILVESTRI 2 RISPOLI 13 LEGATI 6 TREVISAN 33 RENZETTI 4 DE FEUDIS 16 VIVIANI 20 DE VITIS 11 CUTOLO 21 BABACAR 10 FARIAS All. COLOMBA

JUVE STABIA (3-5-2) 22 SECULIN 2 MARTINELLI 6 SCOGNAMIGLIO 28 MUROLO 25 BALDANZEDDU 17 SUCIU 8 MEZAVILLA 10 CASERTA 3 ZITO 7 VERDI 20 CELLINI All. BRAGLIA

PRO VERCELLI (4-3-1-2) 1 VALENTINI 6 MODOLO 5 BORGHESE 4 RANELLUCCI 25 SCAGLIA 18 FILKOR 2 GENEVIER 17 SCAVONE 8 ERPEN 32 RAGATZU 13 GRECO All. BRAGHIN

CITTADELLA (4-3-3) 22 CORDAZ 15 CIANCIO 19 SOSA 26 GASPARETTO 4 BIRAGHI 23 PAOLUCCI 16 BASELLI 18 SCHIAVON 7 DI ROBERTO 9 DI CARMINE 11 MINESSO All. FOSCARINI

PANCHINA 30 Calderoni, 25 Dellafiore, 26 Longato, 17 Jelenic, 18 Raimondi, 3 Vantaggiato, 28 Bonazzoli.

PANCHINA 1 Nocchi, 14 Gorzegno, 19 Dicuonzo, 4 Agyei, 21 Jidaji, 16 Improta, 27 Acosty.

PANCHINA 12 Miranda, 23 Sini, 26 Appelt, 7 Grossi, 19 Germano, 11 Iemmello, 9 Eusepi.

PANCHINA 1 Pierobon, 3 De Vito, 8 Pecorini, 2 Vitofrancesco, 24 Busellato, 13 Di Nardo, 14 Dumitru.

ARBITRO Fabbri di Ravenna GUARDALINEE Bolano-Valeriani PREZZI da 10 a 55 euro TV Sky Calcio 7 HD e B Tv

ARBITRO Giancola di Vasto GUARDALINEE Melloni-Tegoni PREZZI da 12 ai 70 euro TV Sky Calcio 12 e B Tv

REGGINA SPEZIA

TERNANA NOVARA

REGGINA (3-5-2) 22 BAIOCCO 2 ADEJO 5 FREDDI 21 DI BARI 11 ANTONAZZO 14 HETEMAJ 18 COLUCCI 17 BARILLA' 29 RIZZATO 9 DI MICHELE 16 GERARDI All. DIONIGI

SPEZIA (4-5-1) 22 IACOBUCCI 5 PASINI 13 BENEDETTI 14 SCHIAVI 35 ROMAGNOLI 8 BOVO 17 PORCARI 7 MUSACCI 4 LOLLO 19 GAROFALO 9 SANSOVINI All. CAGNI

PANCHINA 1 Facchin, 3 Ely, 27 D'Alessandro, 23 Bombagi, 19 Campagnacci, 8 Armellino, 26 Comi.

PANCHINA 1 Russo, 2 Madonna, 3 Mario Rui, 10 Di Gennaro, 11 Pichlmann, 18 Piccini, 21 Okaka.

ARBITRO Ciampi di Roma GUARDALINEE Bagnoli-Del Giovane PREZZI da 10 a 75 euro TV Sky Calcio 10 e B Tv

VARESE CESENA

TERNANA (3-5-2) 22 BRIGNOLI 2 FERRARO 13 FAZIO 15 LAURO 27 RAGUSA 8 CARCURO 5 MIGLIETTA 34 SCOZZARELLA 3 VITALE 9 LITTERI 21 ALFAGEME All. TOSCANO

NOVARA (4-3-3) 22 BARDI 21 COLOMBO 4 LISUZZO 2 PERTICONE 7 CRESCENZI 32 FERNANDES 6 BUZZEGOLI 23 PESCE 19 GONZALEZ 11 SEFEROVIC 30 LEPILLER All. AGLIETTI

VARESE (4-4-2) 1 BRESSAN 13 FIAMOZZI 25 TROEST 19 REA 32 FRANCO 33 FERREIRA PINTO 5 DAMONTE 14 FILIPE 11 SCAPUZZI 27 JUAN ANTONIO 21 EBAGUA All. CASTORI

CESENA (3-4-2-1) 1 RAVAGLIA 26 VOLTA 5 TONUCCI 14 COMOTTO 25 CECCARELLI 13 PARFAIT 16 GIANDONATO 36 CONSOLINI 27 DEFREL 7 D'ALESSANDRO 19 SUCCI All. BISOLI

PANCHINA 1 Ambrosi, 35 Masi, 6 Di Deo, 18 Botta, 20 Dianda, 11 Sinigaglia, 29 Maniero.

PANCHINA 22 Kosicky, 5 Ludi, 15 Ghiringhelli, 13 Parravicini, 18 Marianini, 20 Lazzari, 9 Rubino.

PANCHINA 22 Bastianoni, 30 Carrozzieri, 26 Lazaar, 29 Kone, 24 Zecchin, 7 Oduamadi, 9 Martinetti.

PANCHINA 33 Melgrati, 2 Morero, 15 Brandao, 6 Meza Colli, 23 Tabanelli, 11 Granoche, 30 Rodriguez.

ARBITRO Palazzino di Ciampino GUARDALINEE Fiorito-Colella PREZZI da 7 a 45 euro TV Sky calcio 9 e B Tv

ARBITRO Nasca di Bari GUARDALINEE Citro-Peretti PREZZI da 5 a 45 euro TV TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 2 HD e B Tv

(andata 0-1)

(andata 0-3)

(andata 0-1)

(andata 2-1)

(andata 0-2)

PADOVA Viviani regista al posto di Iori, Piccinni acciaccato non ce la fa. Torna Renzetti in difesa. Squalificati Iori. Diffidati Zè Eduardo, De Vitis e Viviani.

PRO VERCELLI Ranellucci o Sini a fianco di Borghese. Filkor dovrebbe rientrare, confermato Ragatzu. Squalificati Abbate. Diffidati Abbate, De Silvestro, Erpen, Eusepi, Fabiano, Filkor e Scaglia.

REGGINA Freddi al posto di Ely, Hetemaj favorito su Bombagi. Potrebbe esserci l’esordio dall’inizio di Gerardi. Squal. nessuno. Diff. Adejo, Armellino, Ely e Lucioni.

TERNANA Fazio favorito su Masi per sostituire Brosco. In dubbio Miglietta. Squal. Brosco. Diff. Alfageme, Botta, Brosco, Ciofani, Lauro, Litteri, Ragusa e Vitale.

SPEZIA Non convocati Goian e Sammarco. Guarna rimpiazzato da Iacobucci in porta. Prima partita con Cagni. Squal. nessuno. Diff. Benedetti, Bovo, Di Gennaro, Lollo, Mario Rui, Porcari e Sansovini.

NOVARA Lisuzzo e Perticone in difesa: riposo per Ludi. Fuori Mehmeti, Alhassan e Libertazzi. Squalificati nessuno. Diffidati Alhassan, Bardi, Barusso, Bastrini, Lisuzzo, Ludi, Perticone e Seferovic.

VARESE Rischio rinvio: ci sono 55 cm di neve da spalare a partire dalle 5 di stamane, più spalti e vie. Castori tiene a riposo Pucino e Oduamadi. Squalificati Corti. Diff. Bressan, Pucino, Rea e Zecchin.

JUVE STABIA Rientra Mezavilla, in avanti il tandem Cellini-Verdi. Conferma in porta di Seculin, out per infortunio Doninelli, Figliomeni e Mbakogu. Squalificati Bruno. Diffidati Acosty, Figliomeni e Nocchi.

CITTADELLA Tornano Paolucci e Di Carmine, squalificati Coly e Pellizzer. Previsto il turnover. Squalificati Coly e Pellizzer. Diffidati Coly, Biraghi e Di Roberto.

CESENA Bisoli perde Campagnolo e passa alla difesa a tre. Squal. Coppola. Diff. Brandao, Comotto, Gessa, Giandonato, Granoche, Meza Colli, Parfait e Succi.


MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

21

PRIMA DIVISIONE IL POSTICIPO DEL GIRONE A

Brescia HJL

34 Novara LE PROSSIME 28a con l’Empoli 29a a Lanciano 30a col Novara

34 LE PROSSIME 28a a Terni 29a con la Reggina 30a a Brescia

HJL

LE SPINTE In casa va bene e qui farà 3 gare su 4 (non il recupero)

S Alessandro Calori 46 anni

I FRENI I big stentano, fa troppi pari e nel 2013 non ha ancora vinto

Juve Stabia manca la regolarità e stasera è attesa da un esame non da poco a Padova, contro una formazione in piena crisi (5 pareggi e 2 k.o. nelle ultime 7 partite, una sola vittoria con Colomba), ma in grado di fare il sorpasso. E le altre? Il Modena deve recuperare la sfida interna contro il Brescia, ma ha perso 3 delle ultime 5 gare, e Calori ha pareggiato metà delle partite giocate. Non è dunque fantacalcio pensare a un rientro del lanciatissimo Novara: ha vinto 8 delle ultime 10 partite, può riottenere punti dal Tnas e la rosa è di tutto rispetto.

LE SPINTE Ha fatto tre vittorie di fila e attende lo sconto dal Tnas

S Alfredo Aglietti 42 anni

I FRENI Rischia una penalizzazione e perde Bardi per l’Under 21

Melara si procura due penalty Della Rocca-Arma: Pavia k.o. CARPI-PAVIA

CLASSIFICA

clic

SQUADRE

COSA DEVE ACCADERE PER EVITARE I PLAYOFF Il regolamento della B dice che se, dopo l’ultima giornata, tra terza e quarta classificata ci sono 10 o più punti di distacco, non si svolgono i playoff ma anche la terza viene promossa diretta in Serie A. E’ già successo nel 2006-07 con Juventus, Genoa e Napoli.

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LA CAPOLISTA CI SONO BOAKYE E PAVOLETTI

Ritornano le punte il Sassuolo sorride: parte la fuga da A?

PT

LECCE

PARTITE RETI G V N P F S 44 23 13 5 5 39 27

TRAPANI

42 22 12 6

4 43 22

ALTO ADIGE

37 21 10 7

4 29 21

SAN MARINO

35 22 10 5

7 34 27

ENTELLA

35 23 8 11 4 33 26

CARPI

34 23 9

7

7 24 19

LUMEZZANE

33 23 8

9

6 29 24

FERALPI SALO' 31 22 9

4

9 27 31

PAVIA

9

7 22 22

30 23 7

CREMONESE (-1) 29 23 6 12 5 26 17 ALBINOLEFFE (-6) 26 22 7 COMO (-1)

11 4 27 20

24 22 5 10 7 28 31

PORTOGRUARO (-1) 24 21 5 10 6 23 26 CUNEO

24 22 6

6 10 17 22

REGGIANA

22 22 6

4 12 22 34

TREVISO (-1)

12 23 2

7 14 18 41

TRITIUM

10 21 1

7 13 14 45

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 MARZO ore 14.30 ALBINOLEFFE-REGGIANA (1-1); ALTO ADIGE-TREVISO (3-1); CREMONESE-ENTELLA (0-0); FERALPI SALO'-TRITIUM (1-0); LECCE-TRAPANI (lunedì 4, ore 20.45) (1-0); LUMEZZANE-CARPI (0-1); PAVIA-COMO (2-1) PORTOGRUARO-CUNEO (1-0) riposa SAN MARINO

MARCATORI 11 RETI Della Rocca (1, Carpi; 9 nel Portogruaro); 10 RETI Rosso (1, Entella); Abate (Trapani).

STEFANO FOGLIANI SASSUOLO (Modena)

Prove tecniche di allungo. Mantenuto intatto, con il successo di Vicenza, il vantaggio su Livorno e Verona e allargato a dismisura quello sulla quarta (Varese a -18), il Sassuolo plana con nuove consapevolezze sul doppio impegno che, tra Ascoli (stasera) e Grosseto (sabato), potrebbe valergli l’allungo decisivo. Leonardo Pavoletti, 24 LAPRESSE La fiducia Da una parte recupe-

ri importanti per l’attacco (il migliore del campionato) con Boakye, già in campo a Vicenza per uno spezzone, Masucci in rampa di lancio e Pavoletti dopo la squalifica. Dall’altra la spinta di tre vittorie consecutive dopo il difficile inizio 2013, con un punto nelle due gare sotto al diluvio contro Crotone ed Empoli. Per un mese Di Francesco ha avuto gli attaccanti contati, reinventando centravanti Catellani e Berardi; oggi il tecnico può scegliere e incassa con soddisfazione «recuperi importanti, anche perché strutturalmente la squadra si esprime meglio quando può muoversi appoggiandosi ad una punta

Doppio rigore Carpi e Brini: si parte bene

centrale di ruolo». Parole che il tecnico ha speso ieri prima di partire per le Marche, facendo capire come il recupero degli attaccanti centrali possa essere altra benzina da mettere nel serbatoio del turbo-Sassuolo. Che quando gli attaccanti non hanno segnato (due volte nel 2013) non ha vinto: ritrovati invece i gol dell’attacco (Troianiello e Berardi a Vercelli, Catellani contro lo Spezia, ancora Berardi a Vicenza) è ripartito. Non solo. Al Del Duca il Sassuolo non ha mai perso e dal Grosseto è diviso da un’intera classifica. Scacco al campionato in due mosse? © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL LUTTO

LEGA DI B

Il Novara piange Lena: ex portiere e poi segretario

I due recuperi sono mercoledì 6 Si gioca alle 18.30

NOVARA (g.m.) Lutto in casa Novara: si è spento nella notte tra domenica e lunedì Fausto Lena, per tutti Tato, per sedici campionati portiere azzurro tra il 1953 e il 1970. Per lui in tutto ci sono state 352 presenze (di cui 10 in serie A) con la maglia del Novara. Dopo la fine dell’attività è anche stato segretario del club durante la presidenza Tarantola. Funerali domani alle 10 a Galliate.

MILANO La Lega di B ha ufficializzato la data dei recuperi di Cesena Ascoli e Modena Brescia, le due partite rinviate sabato per la neve. La data scelta è mercoledì 6 marzo: entrambe le gare avranno inizio alle ore 18.30. In questo modo potrà avere regolare svolgimento, il giorno prima, l'incontro di Coverciano e organizzato dalla Figc fra le società di B (arbitri e tecnici) e gli arbitri.

2-0

MARCATORI Della Rocca su rigore al 14’, Arma su rigore al 40’ s.t. CARPI (4-4-2) Sportiello 6; Letizia 6, Poli 6,5, Terigi 6,5, Sperotto 6,5; Di Gaudio 6 (dal 41’ s.t. Concas s.v.), Papini 7, Bianco 7, Melara 6,5; Viola 6 (dal 24’ s.t. Perini 6), Della Rocca 6,5 (dal 33’ s.t. Arma 6,5). (Trini, Gagliolo, Pasciuti, Cortesi). All. Brini 7. PAVIA (3-5-2) Kovacsik 5,5; D’Orsi 6, Fasano 5, Monticone 5,5; Capogrosso 6, Redaelli 5,5 (dal 18’ s.t. Beretta 5), La Camera 6,5, Di Chiara 6, Zanini 5,5; Statella 6, Cesca 6. (Teodorani, Meregalli, Turi, Ferrini, Romero, Gioè). All. Roselli 5,5. ARBITRO Pezzuto di Lecce 7. NOTE paganti 450 circa, abbonati 300, incasso di quasi 2.100 euro. Espulso Monticone al 39’ s.t.; ammoniti Statella, Kovacsik, Fasano e Monticone. Angoli 6-3.

DAVIDE SETTI CARPI (Modena)

La medicina del Carpi si prende dagli undici metri. Servono due rigori al debuttante Brini per riaccendere l’elettrocardiogramma dei biancorossi, che dopo oltre due mesi (2 punti in 7 gare) riassaporano la vittoria, tornando a -1 dai playoff. Per il Pavia, poco pungente in attacco, è la quarta sconfitta nelle ultime 5 gare (un punto). Brini riparte dal 4-4-2 e fa debuttare Viola, mentre Roselli ri-

Taccuino COPPA ITALIA

Domani Lecce-Latina

Luigi Della Rocca, 28 anni LAPRESSE

nuncia a Beretta, affiancando Statella a Cesca. Il Carpi parte alla grande, ma la cattiva mira di Melara che spara alto da due passi (9’), l’imprecisione di Della Rocca che eccede nel dribbling davanti a Kovacsik (10’) e la sfortuna che ferma, con la traversa, la girata di Bianco (32’) mantengono il punteggio sullo 0-0. Il Pavia soffre e si fa vedere solo nel finale, anche se al 42’ potrebbe passare: Terigi sbaglia il tempo e Statella scavalca Sportiello in uscita, ma sul suo lob lo stesso Terigi in scivolata disperata salva sulla linea. Rigori La gara è bella anche nel-

la ripresa, con il botta e risposta in avvio fra Viola e Cesca che precede il vantaggio del Carpi: Bianco imbuca per Melara, steso in uscita da Kovacsik. Pizzuto indica il dischetto e Della Rocca trasforma l’11a rete stagionale, seconda in biancorosso. Il Carpi chiude grazie al neoentrato Arma: il marocchino di testa chiama al volo Kovacsik, sul tap in Meregalli (appena ammonito) stende Melara. Pizzuto vede ancora bene decidendo per il rigore e il rosso. Dal dischetto Arma completa il primo regalo per Brini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Si gioca domani la seconda semifinale di Coppa Italia (già in fi nale il Viareggio, che ha eliminato il Pisa) Lecce Latina (ore 20.45): ar bitra Benassi di Bologna; la gara sa rà trasmessa in diretta su Rai Sport 1. Lo stesso Latina ieri ha de positato ricorso presso l’Alta Cor te del Coni dopo che la Corte di Giu stizia ha annullato lo 0 3 della gara di Pagani (quella sospesa per la bu ca che s’è aperta sul campo) deci so dal giudice sportivo, decretan do la ripetizione della partita.

GIRONE B

Così dopo la sosta Questa la situazione nel giro ne B di Prima dopo 21 giornate: Latina* ( 1) p. 43; Avellino 41; Noce rina e Perugia ( 1) 36; Pisa 33; Be nevento 32; Frosinone ( 1) 31; Ca tanzaro 28; Prato 27; Paganese* e Viareggio 26; Gubbio 25; Andria ( 2) 22; Sorrento 16; Barletta 14; Carrarese 13. (* una partita in me no). Così domenica (ore 14.30): An dria Benevento (1 0); Barlet ta Gubbio (0 0); Frosinone Latina (0 0); Nocerina Catanzaro (3 2); Perugia Avellino (1 1); Pisa Paga nese (0 0); Prato Carrarese (0 1); Viareggio Sorrento (sabato, 1 1).

SECONDA DIVISIONE

Foligno, via Monaco FOLIGNO (Pg) Il Foligno (Se conda, B), dopo la sconfitta contro L'Aquila, ha sollevato dall’incarico il tecnico Francesco Monaco. Per la sostituzione si parla di una solu zione interna: le alternative sono Gabriele Baldassarri e un ritorno di Giovanni Tedesco, ma sono stati in terpellati anche D’Adderio, Pellegri no, DinoPagliari e Ze Maria.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

CICLISMO BICI E TECNOLOGIA Filippo Pozzato, 31 anni, nella galleria del vento Newton

Appunti

ROBERTO BETTINI

PRESENTAZIONE A CAVALESE

Qui Trentino, a voi Polonia Moser ritrova Lang e Piasecki

Come nel passato: Francesco Moser (a sin.) e Czeslaw Lang, suo gregario alla Gis nel 1983, a Pampeago MOSNA

Via col vento Pozzato e Nibali test «Ogni dettaglio conta» Il vicentino nella galleria Newton di Milano, il siciliano in pista a Montichiari: «Lavoro oscuro e utilissimo» CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta

Il filo conduttore è il vento. Il vento che conta di avere in poppa Vincenzo Nibali nelle cronometro, e per questo inanella giri di pista al velodromo di Montichiari. E la galleria del vento grazie alla quale Filippo Pozzato spera di mettere a posto anche gli ultimi dettagli per tornare finalmente a vincere una classica-monumento, 7 anni dopo la Milano-Sanremo 2006. Secondi Nibali era andato in pi-

sta a gennaio, ci è tornato la scorsa settimana e conta di rifinire il lavoro a fine aprile, dopo la Liegi-Bastogne-Liegi e prima del Giro d’Italia. La base di partenza è stata la nuova posizione usata nella cronometro del Tour di San Luis in Argenti-

na a gennaio, che aveva dato dei buoni riscontri (aveva fatto per 43" meglio di Contador). «Siamo entrati nel velodromo al mattino e siamo usciti che era buio», ha detto il 28enne siciliano, accompagnato dal d.s. dell’Astana Stefano Zanini e dai tecnici della Specialized. Ha fatto anche un test sul lattato, pedalando per 10’ costantemente sui 50 all’ora. «Mi sembra giusto insistere su questa posizione un po’ più "a uovo", con le spalle più chiuse. L’obiettivo è riuscirla a mantenere il più possibile in gara, guadagnando in efficacia. Stiamo parlando di un miglioramento sperato che può non sembrare molto in termini assoluti, circa mezzo secondo ogni chilometro. Ma in una cronometro lunga possono diventare 25-30", e magari si rivelano decisivi...». Adesso Nibali sta pedalando

Vincenzo Nibali, 28 anni, impegnato nella seconda sessione di test a Montichiari con la Specialized BETTINI

BilancioMondiali pista

IL C.T. MARCO VILLA

to, che negli ultimi sei mesi, dagli Europei alla Coppa, ha visto gli azzurri, così come le giovani ragazze di Salvoldi, scendere a tempi che non si toccavano da oltre un decennio. Futuro verde «Se solo avessi

«I giovani ci sono, il velodromo pure Ma ora crediamoci» Primi segnali di svolta, dal quartetto all’Americana DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO MARABINI MINSK (Bielorussia)

Facile parlare di magro bottino. Ma quando all’appello ti manca il tuo uomo di punta — Elia Viviani valeva tre medaglie — e quando altri due ragazzi si aggregano al gruppo all’ultimo, senza aver svolto lavori specifici in pista perché già concentrati sulla strada, allora è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. E Marco Villa, il c.t. dei pi-

stard azzurri, non può che guardare al bicchiere mezzo pieno di un torneo mondiale che qualche segnale di risveglio lo ha pure dato. «Per esempio la medaglia sfiorata nell’Americana con Ciccone e Bertazzo (quarti, ndr), che correvano per la prima volta insieme in una disciplina complessa», dice l’ex iridato. Ma a dargli un po’ di sorriso, dopo una spedizione salvata dal 3˚ posto di Giorgia Bronzini nella corsa a punti, c’è anche la conferma dei progressi del quartet-

avuto a disposizione prima Coledan, il più esperto del quartetto, arrivato a due giorni dalla gara dopo corse impegnative in Qatar e Oman, probabilmente staremmo festeggiando un piazzamento vicinissimo al podio — spiega Villa —. Però mi tengo ugualmente stretto il 9˚ posto (in 4'07"793, su una pista non velocissima; ndr), guardo ai 20 anni di tre dei quattro ragazzi (Moser, Bertazzo, Scartezzini, ndr), tutti al debutto. E penso anche agli altri giovani di valore che stanno crescendo, non solo per l’inseguimento: Lamon, Consonni, Castegnaro, Donato, Bonifazio, il figlio di Nicola Milani, Riccardo, che aspetto con curiosità nell’omnium. E allora mi dico che la strada verso i Giochi di Marco Villa, cremasco di 43 anni, due volte iridato nell’Americana con Martinello nel 1995 e ’96; bronzo olimpico nel 2000 BETTINI

nella zona di Camaiore, e giovedì sarà tra i più attesi nella corsa della cittadina toscana. Pavé Niente Gp Camaiore inve-

ce per Filippo Pozzato: il 31enne vicentino sarà in gara nel fine settimana nei due appuntamenti firmati dalla Gazzetta dello Sport, Strade Bianche e Roma Maxima. Pozzato è stato la scorsa settimana al laboratorio Newton di Mazzo di Rho, alle porte di Milano. Come lui diversi compagni di squadra (tra cui Ulissi e Cunego), con Pozzato impegnato in un lavoro supplementare sulla bici da strada. «Sì, perché credo mi possa essere utile soprattutto per le classiche del pavé, Fiandre e Roubaix — confessa Pozzato —. A me piace molto il confronto con i tecnici e gli ingegneri, anche se non mi fido ciecamente di tutto quello che dicono... Abbiamo esaminato l’altezza del manubrio, la posizione dei gomiti, delle mani. Io le tengo alte, ma per esempio uno come Boonen le tiene basse. Non penso che ci saranno grosse rivoluzioni, ma piccoli accorgimenti sì». E allora la morale è proprio quella sulla quale sia Pozzato sia Nibali concordano: «La cura dei dettagli. Anche quello che sembra una piccola cosa, all’atto pratico può fare la differenza». Il senso di quelle ore in pista e in galleria del vento è tutto qui. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rio 2016 è lunga, difficile, ma parte da buone basi. Il velodromo di Montichiari funziona ed è un patrimonio che dobbiamo sfruttare il più possibile, pur sapendo che dobbiamo lavorare sempre più in economia: non abbiamo le risorse di Gran Bretagna e Australia. Però serve che tutte le parti credano un po’ di più nel rilancio della pista. Non si pretende la luna. Certo, se avessi anche qualche soldo in più sarebbe tutto più facile, ma auspico solo un po’ più di collaborazione da parte delle squadre di club». I Mondiali sono serviti anche da lezione. Un ragazzo di grande talento come il ventenne Paolo Simion, capace addirittura di vincere a metà ottobre una prova di Coppa nell’omnium, ha sbattuto contro la cruda realtà. «Il suo risultato (18˚, ndr), come il ritiro di Viganò nello scratch e le controprestazioni di Coledan nell'inseguimento, confermano che non si può improvvisare nulla. E’ meglio sbatterci il muso adesso, così c'è tempo per correggere il tiro. Il ritardo nelle discipline veloci? Quello purtroppo è strutturale: il reclutamento è molto più difficile e, senza investimenti significativi, possiamo farci poco». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CAVALESE (Trento) — Il Giro di Polonia sbarca in Italia. Il 27 luglio la corsa scatterà da Rovereto, la città dove Fortunato Depero scolpiva lapidi, prima di dipingere favolosi ciclisti. E si concluderà a Cracovia il 3 agosto, dopo 7 tappe. Le prime due sono in Trentino: la Rovereto Madonna di Campiglio di 183,5 km con le salite di Fai, Duron, Ballino e, da Tione, l’ascesa finale. La seconda, il 28 luglio, da Marilleva, in Val di Sole, al Passo del Pordoi, 195,5 km, con l’Alpe di Pampeago, il Costalunga e l’arrivo in salita sulla montagna di Bartali e Coppi. «È un Giro difficile con una partenza impegnativa, con due tappe di montagna in avvio, e una crono finale di 37 km», ha detto Francesco Moser. Il Giro di Polonia è arrivato alla 70ª edizione, l’ultima vinta da Moreno Moser. Per la presentazione è arrivata qui una delegazione polacca guidata dal ministro del turismo e dello sport Katarzyna Sobierajska, con Czeslaw Lang, ora direttore di corsa, e Lech Piasecki, corridori che hanno fatto grande Beppe Saronni. Il Giro di Polonia passa dalla Val di Fiemme, capitale del fondo italiano e adesso dei Mondiali, e da Zakopane, capitale dello sci in Polonia, per due volte sede della rassegna iridata. La tappa cruciale, la sesta a Bukowina Tatrzanska, con una rampa al 23%, da percorrere 5 volte, fu vinta un anno fa da Moreno Moser. La novità è la cronometro finale che arriverà nella Rynek Glowny, la piazza di Cracovia, una delle più belle del mondo. Claudio Gregori

PROSSIME CORSE

Giovedì Camaiore con Ulissi Solo 2 team italiani alla Liegi Appuntamento giovedì, in Toscana, per il 64˚ Gp Camaiore. Debutto stagionale per Moreno Moser e Scarponi, molto attesi Nibali, Cunego e Ulissi. Nel fine settimana, i grandi appuntamenti firmati Gazzetta: sabato la Strade Bianche (al via anche il campione uscente, Fabian Cancellara), domenica Roma Maxima. Intanto, diramati gli inviti per Freccia Vallone (17 aprile) e Liegi Bastogne Liegi (21): alla Doyenne nessuna squadra italiana oltre a Lampre Merida e Cannondale (ammesse di diritto); alla Freccia Vallone c’è anche la Colombia di Claudio Corti.

UOMINI DA MOSER E COLEDAN A SIMION E BERTAZZO Ignazio Moser

Liam Bertazzo

Paolo Simion

Oltre a Elia Viviani, 23 anni, 6˚ ai Giochi, ecco gli altri ragazzi del gruppo Endurance (inseguimento, quartetto, scratch, corsa a punti, Omnium, Americana): Marco Coledan (24), Ignazio Moser (20), Liam Bertazzo (21), Michele Scartezzini (21), Francesco Lamon (19), Simone Consonni (18), Oliviero Troia (18), Federico Zurlo (18), Riccardo Donato (19), Niccolò Bonifazio (19), Francesco Castegnaro (18), Paolo Simion (20), Riccardo Minali (17). Prove veloci: Francesco Ceci (23), Jakub Mareczko (18) (tutte le foto sono di BETTINI)

DONNE DONATO, BARTELLONI CONFALONIERI E FIDANZA Bea. Bartelloni

M. Confalonieri

Giulia Donato

Oltre a Giorgia Bronzini (29 anni), bronzo iridato sabato nella corsa a punti, le giovani per il prossimo quadriennio, tutte del gruppo Endurance, sono: Giulia Donato (20), Beatrice Bartelloni (20), Maria Giulia Confalonieri (19: hanno vinto l’inseguimento a squadre in Coppa del Mondo a Cali nell’ottobre 2012); Simona Frapporti (24), Marta Tagliaferro (23), Chiara Vannucci (19), Elena Cecchini (20), Arianna Fidanza (18), Ana Maria Covrig (18), Michela Maltese (17), Martina Alzini (16), Claudia Cretti (16).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MOTORI

No, non resisto! LUIGI PERNA

Più che un ritorno al passato, è un ritorno alle radici. Michael Schumacher salta sulla macchina del tempo e riavvolge il nastro di trent’anni. Era un ragazzino, quando lottava sui kart con Allan McNish e Alex Zanardi, sfiorando il Mondiale junior a Le Mans nel 1985 e conquistando in modo rocambolesco l’Europeo del 1987 a Goteborg. Poi arrivarono le monoposto e per lui cominciò il cammino verso la leggenda. Oggi Schumi, dopo aver conquistato 7 titoli iridati e ogni record in F.1, torna al primo amore. Il tedesco si è iscritto alla gara d’apertura delle Wsk Euro Series, che si svolgerà questo fine settimana sulla pista La Conca di Muro Leccese. Il suo nome figura tra quello dei cinque piloti ufficiali della Tony Kart, la squadra del-

Schumacher torna al kart E lo fa in Italia Iscritto all’Euro Wsk di Muro Leccese correrà contro il figlio di Verstappen

Famiglie da corsa Da sin. Schumi bimbo sul kart, Michael con Jos Verstappen e Max Verstappen COLOMBO

resto dell’avventura Mercedes. Ora eccolo di nuovo scalpitare. Come se nella sua vita ci fossero solo i motori e le corse. Niente altro che riesca a entusiasmarlo e divertirlo allo stesso modo. Così, a 44 anni, l’ex portacolori della Ferrari si rimette casco e tuta ripartendo da dove aveva cominciato. Per pura passione. Il test di due giorni affrontato a fine gennaio a Lonato non era casuale. Schumi voleva togliersi la ruggine. Con i baby La sua presenza sem-

pre più frequente sui piccoli circuiti sembrava legata più che altro al desiderio di seguire da vicino la carriera del figlio tredicenne. Invece padre ed erede da venerdì a domenica (qualifiche, manche eliminatorie e due finali) si ritroveranno a correre insieme a Muro Leccese, seppure in classi diverse. Per restare

Il tedesco figura tra i piloti della classe KZ1, suo figlio è nell’elenco della KF Junior

4

I NUMERI

7

Mondiali Quelli vinti da Michael Schumacher in F.1: 2 con la Benetton (1994-95) e 5 con la Ferrari (2000-04)

13

successi Quelli nel 2004, primato di vittorie in una stagione (su 18 GP)

91

vittorie Ne ha conquistate 19 con la Benetton e 72 con la Ferrari

l’amico Roberto Robazzi, a cui è legato dagli esordi. E salvo clamorosi ripensamenti, lo vedremo al via della categoria regina con il cambio (KZ1), in mezzo a concorrenti che hanno meno della metà dei suoi anni.

Michael Schumacher, 44 anni, con il kart a Lonato nel 2009 AP

Test chiave No, Schumacher

non resiste. Appena quattro mesi fa si era ritirato la seconda volta (e per sempre) dalla F.1, con un settimo posto nel GP del Brasile dal sapore triste come tutto il

TEST IN MALESIA DA OGGI SI TORNA IN PISTA. PARLA IL RESPONSABILE DELLA ROSSA

«La Ducati deve rincorrere, ma dopo Jerez c’è ottimismo» Ciabatti: «Lì ho visto passi avanti Forse in Qatar un’elettronica aggiornata» FILIPPO FALSAPERLA

Fiero come un nocchiero che ha la missione di riportare in acque tranquille il vascello Ducati dopo la tempesta-Valentino. Paolo Ciabatti, alla vigilia dei nuovi test di Sepang, che scattano oggi, ha come missione tenere alto il morale dell’equipaggio, anche se la prima uscita in Malesia è stata un brusco ritorno alla realtà. «Sono rimasto un po’ deluso anch’io. Mi aspettavo un ritardo di 1"-1"5. Invece è stato di più. Però sapevamo che dovevamo rincorrere e i fatti purtroppo lo hanno confermato».

Ma Hayden è stato più lento che in passato...

ci sarà (proveniente dalla Superbike in Australia; n.d.r.)». Avete fatto rivoluzioni al reparto corse?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

FORMULA 1

Alla McLaren Goss nuovo d.t. Lowe se ne va «Dobbiamo fare in modo che la macchina si presenti bene per la prima gara». È la missione della Ferrari e di Felipe Massa in vista degli ultimi test a Barcellona prima dell’inizio della stagione in Australia. «C’è ancora tanto lavoro da fare» ha detto il brasiliano ad Autosport. Intanto la McLaren ha annunciato la promozione di Tim Goss a direttore tecnico al posto di Paddy Lowe che avrà un «altro ruolo» fine stagione dovrebbe passare alla Mercedes per assumere il ruolo di responsabile del team.

IN FRANCIA

Ecco il V6 Renault Prost: «Il turbo? Per Alonso e Vettel»

«No solo la migliore definizione di alcuni ruoli». Come sono andati i test fatti a Jerez dopo Sepang?

«Nicky non ha trovato novità e questo non ha avuto un impatto positivo. Gli altri erano quasi al debutto, Spies col problema alla spalla ha provato praticamente solo un giorno».

«Abbiamo avuto conferme positive di alcune modifiche. Iannone ha provato soluzioni di elettronica sia come collocazione (più al centro della moto; n.d.r.) sia come gestione. Invece il collaudatore Pirro sta portando avanti lo sviluppo di soluzioni di ciclistica che sembrano averci fatto fare un passo avanti. Proverà in Malesia per avere ulteriori conferme. Siamo più ottimisti».

Il giudizio di Dovizioso dopo il test?

«Al rientro dalla Malesia è venuto a Bologna per fare il punto della situazione. Abbiamo fatto una scaletta delle priorità delle aree in cui lavorare». Ma il giudizio dei quattro piloti è stato omogeneo?

Paolo Ciabatti, 55 anni MILAGRO

«Direi di sì. I problemi sono noti: la connessione del gas, l’erogazione della potenza. Rivedremo un po’ tutto, elettronica, telaio e motore».

«Ci ha tolto un’incertezza».

Ora che la Honda ha dichiarato di usare un motore con i cilindri 90 gradi almeno non c’è più il dubbio sulla validità di questa vostra scelta...

Civ&Sbk

alle coincidenze curiose, pensate che il favorito nella categoria di Schumi è un certo Max Verstappen, 15 anni, figlio dell’olandese Jos, che correva con Michael in F.1 ai tempi della Benetton (1994). Chissà se i due, incrociandosi nei box, ci scherzeranno su facendosi una risata. Sempre nella KZ1, è iscritto con la Art il baby francese Charles Leclerc, ultimo pupillo del manager Nicolas Todt, il cui cognome ricorda un altro uomo chiave dell’epopea schumacheriana. Tornando a Michael, il fisico è ancora quello iper-allenato dei tempi d’oro e il talento fuori discussione. Nel 2001, già all’apice, il tedesco fece un’apparizione unica nel Mondiale kart sulla pista di casa di Kerpen, finendo secondo nel giorno del trionfo di Liuzzi. Che adesso voglia vincere l’unico Mondiale che gli manca?

Ha stupito in Malesia la mancanza del direttore di Ducati Corse Gobmeier.

«Forse dal punto di vista dell’immagine poteva apparire strano. Ma non avevamo novità, mentre a Bologna c’erano da prendere decisioni importanti. In questa seconda uscita

Significa che vedremo queste soluzioni in Qatar?

«Se l’elettronica dovesse passare l’esame anche degli altri piloti, potremmo averla. La moto di Pirro, invece, è un laboratorio per il futuro. Serve tempo e, in ogni caso, ulteriori evoluzioni. Non vogliamo portare in gara soluzioni di cui non siamo sicuri al 100%. Nella migliore delle ipotesi arriverà dopo alcuni GP». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rientra Poggiali Checa dimesso (g.b.-p.g.) È ufficiale: dopo 5 anni lontano dalle gare, Manuel Poggiali correrà il Tricolore Superbike su una Ducati del Team Grandi. «Voglio lottare per le prime posizioni», ha detto il sanmarinese, iridato 125 nel 2001 e 250 nel 2003. Intanto Carlos Checa è stato dimesso ieri dall’ospedale di Melbourne, dov’era stato trasportato domenica dopo l’incidente con Melandri in gara-1 Sbk. La Tac alla testa è risultata negativa MILAGRO

(canz) Dopo la Mercedes, anche la Renault ha svelato il nuovo motore per il 2014. A Viry Chatillon (Fra), i tecnici hanno spiegato che si tratta di un’unità di potenza, trattandosi di un sistema costituito da un propulsore V6 turbo di 1,6 litri abbinato a due motori elettrici: uno per il recupero dell’energia cinetica e uno per il recupero dell’energia termica dei gas di scarico. La F.1 nel 2014 diventa «ibrida» e, secondo l’ambasciatore Renault Alain Prost, «imporrà ai piloti un lavoro maggiormente complesso. Saranno favoriti i piloti più intelligenti e curiosi. Vettel e Alonso penso siano i più predisposti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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BASKET SERIE A: IL PERSONAGGIO mio fratello, i miei cugini, gli zii. Capitava che un uomo di 40 si trovasse contro un bambino di 5. Ci divertivamo da morire, vorrei tanto avere dei video di quelle sfide, erano molto competitive».

Il cugino d’America

Nel 2005 ha scoperto di essere affetto dal morbo di Chron. Come va ora?

Cosa fa quando non gioca a basket?

«Niente di spettacolare, d’estate gioco a golf, ma praticandolo solo quando torno a casa, a Fond du Lac, in Wisconsin, fatico a migliorare. E’ uno sport che ti prende davvero tantissimo. A Sassari passo tempo con mia moglie e il mio piccolo di 14 mesi, che è nato qui. Abbiamo trovato un dottore di cui ci fidavamo molto e non volevo stare lontano dalla famiglia, così abbiamo deciso di averlo in Sardegna».

Con Travis ha portato la Dinamo al 1o posto «Il segreto? Siamo una squadra di altruisti» MASSIMO ORIANI

Una partita da incorniciare: 28 punti, 10 rimbalzi, 8 assist, 8 falli subiti, 49 di valutazione. E Sassari che aggancia uno storico primo posto (mai raggiunto così avanti nella stagione) in coabitazione con Varese. Drake Diener si gode la perla e un campionato ricco di soddisfazioni. Mr. Diener, si sentiva prima della partita con Pesaro che sarebbe stata la sua serata?

«No, nessun feeling speciale prima della palla a due, mi sono avvicinato alla gara come faccio sempre. Anzi, nel 1o tempo avevo solo 8 punti, anche se già 5 assist e qualche rimbalzo. Segnare non è la cosa più importante per me, cerco di giocare con intelligenza. Poi nella ripre-

«

Difficile fare pronostici per i playoff, le serie al meglio delle 7 sono ridicole

Non si può più chiamarvi Cenerentola, ormai siete una realtà del basket italiano. Qual è il segreto?

«Siamo tutti giocatori altruisti, la Dinamo è la vera definizione di quella parola. Io e mio cugino Travis ci capiamo al volo, intendiamo il basket allo stesso modo. Ma anche gli altri sono come noi, un gruppo che non ha un grammo di egoismo in sè». Dove potete arrivare?

«Ora ci concentriamo sul 1o posto in stagione regolare, non sarà facile ma ci proviamo. Pronosticare cosa accadrà nei playoff è molto dura, con serie al meglio delle 7 già dai quarti, una cosa ridicola. Giochiamo 30

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Valutazione Drake contro Pesaro, top in serie A. Il record resta il 69 di Bouie (RE) nell’88

«Voto in Italia ma non posso giocarci»

«Non ci sono cure, ma la situazione, grazie ai farmaci, è sotto controllo. Ma allora passai 9 mesi davvero difficili, temevo di avere un tumore, persi oltre 30 kg».

Drake Diener «Sì, Sassari è da scudetto» sa ho avuto qualche situazione favorevole in post e l’ho sfruttata».

LAUWERS IL CASO

C’è un giocatore a cui s’ispirava da piccolo?

partite in 7 mesi e poi si rischia di farne 21 in 45 giorni. Ma non vedo perché non possiamo puntare allo scudetto».

«Sicuramente Larry Bird, sono un grande tifoso dei Boston Celtics. Ho un vago ricordo della prima partita che vidi in tv accanto a papà, con lui in campo. Era un giocatore di grandissima intelligenza e non si prendeva mai pause durante la partita».

È divertente giocare per coach Meo Sacchetti?

«Sono alla terza squadra con lui in panchina e mi trovo benissimo. Capisce che siamo un gruppo — come dicevo — molto altruista e per questo ci lascia moltissima libertà in campo, confidando nel fatto che faremo la cosa giusta, sa che abbiamo un alto quoziente intellettivo cestistico».

Viene da una famiglia di cestisti. Farà anche lei l’allenatore una volta smesso di giocare?

«Penso sia inevitabile. Sono nel basket da tutta la vita, anche se non so a che livello lo farò visto che più sali più diventa un impegno gravoso. Anche mio fratello Drew allena, alla Cardinal Stretch University di Milwaukee, livello Naia. Nel weekend hanno vinto il torneo della loro conference». Avevate dubbi?

Qual è il ricordo d’infanzia più bello legato al basket?

«Mio padre è stato allenatore di una squadra liceale per oltre 35 anni, quindi aveva le chiavi della palestra scolastica. Il sabato e la domenica mattina andavamo a giocare: 5 contro 5, io,

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«

Drake Diener 31 anni, guardia della Dinamo Sassari, in Italia ha vestito le maglie di Castelletto Ticino, Teramo, Avellino, Siena e Capo d’Orlando CIAMILLO

Quando smetterò di giocare farò l’allenatore come mio padre e mio fratello

Bravi&cattivi

La tessera elettorale di Lauwers Lo Stato dà, il basket toglie. Parliamo del diritto di essere cittadini italiani e il ragionamento parte da un tweet di Dimitri Lauwers. Di origine belga con una nonna di Udine (Yolanda), ha il passaporto italiano dal 2004. Fino all’anno scorso giocava ad Avellino, ha vestito anche le maglie di Scafati, Bologna, Teramo e Varese. Ieri ha twittato (con foto della tessera elettorale): «L’Italia mi dà il diritto di voto ma non di giocare da italiano. Che strana cosa...». Ha votato anche lui, per la prima volta da quando ne ha il diritto «perché vista la situazione in cui si trova l’Italia non volevo assolutamente mancare». Le nuove regole sugli italiani di passaporto lo ostacolano perché le squadre ne possono avere solo uno. «Le squadre pagano una cifra aggiuntiva per farmi giocare — spiega — mentre hanno incentivi per utilizzare giocatori formati in Italia. Quindi, se voglio giocare a basket, sono quasi costretto ad andarmene dal Paese che ho scelto e che mi ha riconosciuto come cittadino. Speriamo che il presidente Petrucci ci dia una mano». Lauwers vive a Numana (An) con la sua ragazza, Greta Cicolari, azzurra del beach volley. Parlando di elezioni dice: «Amo il Sud, ma non si può negare che l’Italia sia un Paese a due velocità con esigenze diverse. Spero ci sia un cambio radicale al comando con gente magari meno esperta». Elena Sandre

Taccuino

di PAOLO BARTEZZAGHI

EUROPEO 2013

Gente di campagna? È 2-0 contro Milano

h9

8

7.5

7.5

Lo contestano fuori, lo sostengono in squadra, si dimette da capitano. Via Steele, segna 20 punti con 8 assist. La pasta del capitano resta.

Prende 12 rimbalzi. Meglio di lui in giornata, con 13, Stipanovic (2.09) e Bourousis (2.13). Lui è 1.88. Evidentemente all’altezza.

Nelle ultime tre partite ha le seguenti medie: 15.3 punti, 5.6 rimbalzi. 6.6 assist, con 16/16 ai liberi. Dopo Milano, Roma e Bologna, la provincia gli fa bene.

Di Bella (Sutor)

Reggio Emilia A Reggio Emilia piace dire «siamo gente di campagna». Ricordano spesso che solo due anni fa erano vicini alla retrocessione nei Dilettanti. Per dare un senso storico alla loro crescita. Ma anche per ricordare che sono «gente di campagna» e non è il caso di esaltarsi troppo. Eppure la squadra di Max Menetti ha battuto due volte Milano. «Mi sono quasi commosso perché abbiamo giocato una gara di un ardore agonistico e una determinazione pazzesca», ha detto domenica. Una lezione proprio alla squadra che difetta proprio in ardore e determinazione. Reggio ha un’identità precisa. Lavora bene in difesa. Solo Siena e Cantù subiscono meno punti (72.6). Ha chiare gerarchie in

Gli orari degli azzurri

attacco. Ha appena preso Troy Bell per sostituire uno dei punti deboli: Dominic James, che si era distinto più per la dichiarazione alla fidanzata all’All Star Game che per le prestazioni in campo. Per inciso: all’esordio al Poitiers, in Francia, James ne ha fatti 34 al Villeurbanne. Uno dei simboli di Reggio è Andrea Cinciarini (foto CIAMILLO). Dopo la stagione a Cantù, buona all’inizio, molto meno nella seconda parte, il play azzurro è ripartito dimostrando di essere un giocatore vero e incrementando tutte le sue cifre. Giocava 21.4 minuti, ora è a 31.9 di media. Segnava 4.9 punti, ora è a 12.1. Distribuiva 1.9 assist, ora è a 4.1. Prendeva 2.3 rimbalzi, ora è a 4.9. La campagna fa bene.

Bowers (Ve)

Vitali (Cr)

La Fiba ha reso noti gli orari delle gare della 1a fase dell’Europeo 2013: 4/9 Russia Italia ore 21; 5/9 Italia Turchia 17.45; 7/9 Italia Finlan dia 17.45; 8/9 Grecia Italia 17.45; 9/9 Italia Svezia 17.45. Alla 2a fase le pri me 3 dei 4 gironi. Poi 2 gruppi da 6 con le prime 4 ai quarti.

SERIE A

Milano-Siena 20.45 Milano Siena di domenica è posticipata alle 20.45. Class.: Vare se, Sassari 32; Siena 28; Cantù, Ro ma 26; Milano 24; Venezia, Reggio E. 22; Brindisi 20; Caserta, Cremo na 16; Bologna* 14; Montegranaro 12; Avellino*, Pesaro 10; Biella 8. * Una gara in meno.

IN TURCHIA

Il Fenerbahce vince

5

5

I due derby

Fotsis (Milano)

Male con Siena nella finale di Coppa Italia, male con Cantù in campionato. Contro squadre da Eurolega, Milano esclusa, ovvio. è lontano Ere.

Cantù Varese alle 20, Inter Milan alle 20.45. Quanti spettatori lombardi avevano l’orecchio alla radiolina come negli anni di «Scusa Ameri?».

Un grande classico greco. Anzi, una tragedia. Due su 8 al tiro, due palle perse. Il solito Fotsis. Il Panathinaikos vuole fare un’altra offerta?

Ere (Varese)

4

Ieri nel posticipo della 19a gior nata il Fenerbahce Istanbul, orfano di coach Pianigiani ma con Dalmon te ancora in panchina. ha battuto il Besiktas 78 70 agganciando in vet ta il Banvit con 17 vinte e 2 perse.

IN KAZAKISTAN

Coppa a Boniciolli L’Astana di Matteo Boniciolli ha vinto la Coppa del Kazakistan bat tendo il Barsy Atyrau 84 77.


MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

NBA L.A. IN RIMONTA MA BASTERA’?

Kobe, botta e risposta Lakers in media playoff «Los Angeles deve rinunciare a Bryant» twitta il proprietario di Dallas, lui fa 38 punti ai Mavs e vince

Dwight Howard, 27 anni, e Kobe Bryant, 34: non si amano ma si parlano... REUTERS LUCA CHIABOTTI

«Amnistia QUESTO». Dove questo sono i 38 punti con 12 rimbalzi, 7 assist e 13/21 al tiro di Kobe Bryant nel successo dei Lakers contro Dallas. E’ il testo di un tweet di Kobe in risposta a quello del proprietario dei Mavericks Mark Cuban che suggeriva a Los Angeles di amnistiare Bryant, cioè di «tagliarlo» alla fine della stagione per risparmiare i 30 milioni di dollari di stipendio che gli devono per l’ultimo anno di contratto e molti di più di tasse da non pagare. Una provocazione: «Ho preso Kobe come esempio di quello che accadrà la prossima stagione — spiega Cuban — quando le squadre che supereranno il tetto salariale dovranno pagare da 1.5 dollari a crescere in tasse per ogni dollaro in eccedenza speso. E’ difficile farlo capire ai tifosi: ogni squadra è di fronte a questo tipo di riflessione, anche noi con Nowitzki. Lo amnistierò? Assolutamente no, ma è un tema sul tappeto». Facendo calcoli approssimativi, la rego-

stars& stripes WADE, UN GRAN FINALE MIAMI BATTE CLEVELAND 11 VITTORIE CONSECUTIVE

Dopo che i Cavs avevano rimontato da 20 portandosi a +6, con LeBron che mostrava segni di affaticamento, Wade ha trascinato Miami all’11a vittoria in fila segnando 15 dei suoi 24 punti nel 4o periodo.

THAT’S AMARE Con 22 punti (9/10 dal campo) di Amar’e Stoudemire, i Knicks hanno chiuso a 4 la serie negativa (nella quale il lungo ha segnato solo 10 punti di media) superando Philadelphia.

ANCORA TU? Oklahoma City ha ingaggiato per il resto della stagione il 38enne play Derek Fisher, già coi Thunder nel finale dello scorso campionato (20 gare di regular season e 20 di playoff). Farà il terzo play (dopo la cessione di Maynor a Portland) dietro a Westbrook e Reggie Jackson.

la è complicatissima, quest’anno Los Angeles paga circa 30 milioni di luxury tax, l’anno prossimo, rifirmando Howard, potrebbe pagare in tasse quasi il doppio. Per non bruciare milioni dovrebbe scaricare almeno un contratto importante. E’ la denuncia del proprietario dei Mavs: «Sono contento che ci sia qualcuno che legga tutto quello che scrivo, ma una volta, quando c’erano Phil Jackson e Shaq, punzecchiare i Lakers era molto più divertente. Quelli di oggi abboccano a tutto...». Abboccano soprattutto le centinaia di tifosi dei Lakers che hanno insultato Cuban che ha prontamente ritwittato tutte le oscenità: segno dei tempi. La Nba sta valutando se il proprietario più multato della storia meriti un’altra sanzione per non essersi fatto i fatti suoi. Playoff Sullo sfondo della vittoria su

Dallas, dove Nowitzki ha realizzato 30 punti dichiarando di voler giocare fino a 40 anni, c’è la corsa dei Lakers verso i playoff, che rischiano di sfuggire per la seconda volta negli ultimi 18 anni. L’unica fu nel 2005, nello sfortunato interregno di Rudy Tomjanovich. I Lakers sono a una vittoria sotto il 50%, nona squadra a Ovest, e non avranno Pau Gasol per tutta la stagione regolare. Hanno nel mirino Utah Jazz e Houston Rockets, 31 vittorie contro le 28 della squadra di D’Antoni: è plausibile che con questo passo (11-4 nelle ultime 15 gare, terzo miglior bilancio dietro Miami e San Antonio), i Lakers possano chiudere a attorno alle 43 vittorie e Utah più o meno pari. Ma i Rockets hanno un calendario facilissimo e possono solo spararsi nei piedi. Kobe ha garantito i playoff, soprattutto nelle ultime due gare ha trovato il feeling col tiro da fuori, dopo aver attraversato il peggior momento della sua carriera: 2/39 da tre prima di aver chiuso con 5/8 contro Dallas. «E’ solo quello che io suppongo di fare sempre» dice Kobe della sua prestazione. «I tiri che faccio sono quelli sui quali lavoro. Non c’entra sentirmi " caldo" o meno: io tento tiri che ritengo di segnare. Quando ti alleni facendone centinaia, poi ti aspetti di segnarli». Contro Dallas c’è riuscito, il Tweet di Cuban non c’entra. Ma è un segno dei tempi. Quando non esistevano ancora i social network e il proprietario dei Mavs punzecchiava i Lakers, Phil Jackson rispondeva a viva voce: «Chiudi la bocca». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TENNIS L’ANNUNCIO il vincitore di 17 Slam ha 31 anni suonati e sulle spalle una carriera leggendaria e però massacrante. Solo nel 2012, lo svizzero ha giocato 83 partite e 17 tornei. E’ lui stesso, tuttavia, ad allontanare le ombre e a proiettarsi addirittura a un futuro ad ampio raggio: «Non posso giocare un anno come quello passato, la famiglia è molto importante e voglio trascorrere del tempo di qualità con mia moglie e le mie figlie. Sto provando a fare un piano intelligente perché sono in una situazione diversa da Djokovic, Murray e Nadal, loro sono nel fiore degli anni. Io invece ho bisogno di fare le scelte giuste per la mia vita personale».

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BULLS -30 A OK. CITY Così nelle partite di domenica notte.

S RISULTATI Oklahoma City-Chicago 102-72 (Westbrook 23; Deng e Robinson 13, Belinelli 9); BrooklynMemphis 72-76 (Williams 24; Randolph 16); New YorkPhiladelphia 99-93 (Anthony 29; Holiday 30); MiamiCleveland 109-105 (James 28; Waiters 26); PortlandBoston 92-86 (Mathews 24; Pierce 23); PhoenixSan Antonio 87-97 (Gortat 21; Mills e Leonard 16); New OrleansSacramento 110-95 (Davis 20; Salmons 18); MinnesotaGolden State 99-100 (Williams 23; Jack 23)

Mirka Vavrinec, moglie di Federer, con le figlie Myla Rose e Charlen Riva AFP

Federer stop Torna a maggio «Voglio stare con la famiglia» Dopo Dubai e Indian Wells, si fermerà fino ai tornei sul rosso: «Ma non è ancora il momento di smettere, inseguo il numero 1» RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2

Ci si stanca anche in paradiso. E così il divino Roger Federer, che sta difendendo il titolo a Dubai, dove al primo turno ha sconfitto a fatica il tunisino Jaziri, annuncia una primavera di distacco dal tennis: dopo gli emiri, giocherà a Indian Wells e poi si fermerà fino a maggio, tornando a Madrid per la stagione sul rosso (con Roma).

Primo turno (1.785.500 $, cemento): Bautista (Spa) b. Goffin (Bel) 6-2 7-5; Rosol (Cec) b. VIOLA 6-3 7-5; SEPPI b. Mathieu (Fra) 6-3 7-5; Devvarman (India) b. Kunitsyn (Rus) 6-1 6-4; Brands (Ger) b. Serra (Fra) 7-6 (7) 6-4; Youzhny (Rus) b. Kavcic (Slo) 1-6 6-1 6-3; Federer (Svi) b. Jaziri (Tun) 5-7 6-0 6-2.

In famiglia Quando il più forte

giocatore di tutti tempi, sicuramente il più amato, comunica uno stop seppur temporaneo, il mondo un po’ si scuote. Perché

Numero uno Siccome le regole dell’Atp glielo consentono (perché ha almeno 31 anni, oltre 600 incontri e oltre 12 anni nel circuito), Federer salterà tra gli altri il Masters 1000 di Miami, che altrimenti avrebbe dovuto giocare obbligatoriamente: «Non ho più 22 anni, non ho la necessità di giocare 25-30 tornei all’anno e poi credo che sarò davvero pronto per gli appuntamenti che ho in programma». Nonostante la sconfitta in semifinale contro Murray agli Australian Open e quella al secondo turno di Rotterdam da Benneteau, Roger mantiene ambizioni regali, come si conviene al suo talento e alla sua storia: «Tornare il numero uno del mondo? È una cosa assolutamente realistica, altrimenti sarebbe il momento di smettere e non credo sia ancora arrivato. Non sono ingenuo da pensare di poter giocare altri 15 anni ma mi piacerebbe darmi la chance di giocare ancora per tanto tempo». Ormai il percorso è chiaro: la stella polare è l’Olimpiade di Rio del 2016, quando avrà 35 anni, con Wimbledon sempre in cima ai pensieri tra gli Slam. Del resto, la fatica accomuna molti titani: in un’intervista al sito della Espn, Nadal ha confermato che questa sarà una stagione di transizione, «dove giocherò meno tornei del previsto». Senza modifiche dall’alto, i grandi si fanno il loro calendario personale. Contro il logorio delle racchette moderne.

Roger Federer, 31 anni REUTERS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA TRAGEDIA IN SUDAFRICA

Pistorius vuole tornare ad allenarsi E non deve firmare

era la richiesta del pm, poi non accettata dalla corte di Pretoria. Un errore mediatico, che ha permesso dunque a Pistorius di rimandare l’incontro con telecamere e fotografi. Oscar, dunque, riceverà quattro visite al mese, a sorpresa, dal dipartimento penitenziario del carcere di Pretoria.

LORENZO SIMONCELLI PRETORIA (Sudafrica)

Allenamenti Come prevedibile,

Chi l’ha visto Oscar Pistorius? Intorno alle 13 di ieri la domanda è cominciata a circolare tra le decine di giornalisti che affollavano dall’alba il piazzale antistante la stazione di Polizia di Brooklyn, est di Pretoria. Il sudafricano era atteso alla prima uscita pubblica dopo la sentenza di scarcerazione di venerdì, per siglare il foglio della presenza e per consegnare alle autorità i suoi due passaporti. Ma per aggiungere un tocco di imprevedibilità a un racconto sempre pieno di colpi di scena, col passare delle ore è filtrata la notizia che Oscar era già rientrato nella villa di zio Arnold. Al contrario di quanto diffuso dalla stampa di

Oscar Pistorius, 26 anni AP

tutto il mondo nei concitati minuti dopo la sentenza del giudice Nair, Pistorius ieri si sarebbe dovuto presentare al Tribunale di Pretoria e non alla stazione di Polizia. E così è andata. Inoltre il vincolo delle due firme settimanali, il lunedì e il venerdì, non è mai stato scritto nella sentenza del giudice, ma

non è stato neanche il giorno del ritorno agli allenamenti, come aveva invece annunciato il suo coach storico Ampie Louw. Una dei suoi portavoce, Janine Hills, ha detto: «E’ sua intenzione tornare ad allenarsi, ma è presto, è in lutto e non concentrato sullo sport». Tuttavia, James Smalberger, capo del dipartimento penitenziario del carcere di Pretoria, che lo ha incontrato ieri, ha confermato come sia suo desiderio continuare a fare atletica. Che ci sia una reale volontà si evince dal fatto che il tema sia emerso durante il confronto con Smalberger: nelle prossime settimane bisognerà stilare un programma con le autorità che dovranno autorizzare gli spostamenti del sudafricano. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

SCI NORDICO IN VAL DI FIEMME

«Neanche se venisse il Papa cambierebbero i risultati» Il d.t. del fondo Fauner e i Mondiali senza podi: «Negli anni di Piller Cottrer e Di Centa non si è costruito. Io rispondo solo per la prossima generazione» DAL NOSTRO INVIATO

L’ULTIMO ZERO NEL 2003 MANIFESTAZIONE Mondiali Fiemme 2003 Mondiali Oberstdorf 2005 Giochi Torino 2006 Mondiali Sapporo 2007 Mondiali Liberec 2009 Giochi Vancouver 2010 Mondiali Oslo 2011

O 0 1 2 1 1 0 0

A 0 2 0 0 1 1 2*

B 0 1 2 2 2 1 0

(*un argento nel salto donne)

Oggi alle 12.45 Donne: Debertolis e Piller nella 10 km a tecnica libera I Mondiali riprendono oggi con la 10 km a tecnica libera. Tornano le due protagoniste del 5˚ posto in staffetta sprint a coppie tl, Marina Piller e Ilaria Debertolis (ieri festa per i 22 anni), con Deborah Agreiter e Veronica Cavallar. La norvegese Bjoergen insegue il terzo oro, forfeit della polacca Kowalczyk. Attesa per la Agreiter, viceiridata under 23, 15ª nella frazione pattinata della combinata. «Tra le prime 10? Magari». Programma. Fondo - Ore 12.45: 10 km tl donne (Agreiter, Piller, Cavallar, Debertolis). Domani. Fondo - Ore 12.45: 15 km tl uomini (Clara, Hofer, Fabio Clementi, Moriggl). Salto - Ore 17: qualif. ha 134 uomini (Colloredo, Morassi, Bresadola, R.Dellasega o D.Dellasega). Tv: dirette Rai Sport 1 ed Eurosport.

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STEFANO ARCOBELLI CAVALESE (Trento)

C’era una volta un fondo vincente. Litigarello, fumantino ed aspro come un buon bicchiere di vino, ma vivo. Oggi la «croce» di questo movimento in evidente affanno, la porta Silvio Fauner, Sissio per tutti, direttore tecnico in sella dal 2008. Un traghettatore che non alza mai la voce, cerca l’armonia, protegge la compagnia. Non ci sono spifferi o tempeste nei dintorni azzurri: ma il disagio di quest’Italia a zero medaglie comincia a pesare nei Mondiali in casa. Si salverà se finirà con questo flop?

«Dopo i Giochi di Vancouver lanciai l’allarme, ci aspettano anni difficili: sono l’uomo sbagliato al momento sbagliato».

Perché Franco Nones la punzecchia?

Perché?

«Perché a me non è successo quello che successe a Vanoi o Albarello: avevano i fuoriclasse in squadra e vincevano: datemi Piller Cottrer, Di Centa degli anni migliori, Zorzi, Valbusa, la Paruzzi e la Belmondo. In quegli anni non s’è costruito nulla e il conto lo sto pagando io».

Eppure Cologna voleva diventare azzurro?

Ma su queste piste così dure non potevate allenarvi di più?

«Già, in un periodo in cui si prendevano tante medaglie e non si pensava a costruire il futuro».

«Ci siamo allenati, abbiamo fatto gare, compresi i Tricolori: la squadra è stata messa nelle condizioni migliori, non possiamo

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«L’hanno pagato gli sponsor, la Fisi non ha tirato fuori un euro, ma ci guadagniamo in tecnologia, organizzazione ed immagine, come la Norvegia».

E adesso?

Sarà un’altra settimana di passione?

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Dicono: il motorhome è costato troppo.

«Anche io a Liberec ho vinto l’oro, avevamo la Follis, la Longa, e i vecchietti».

«Non ho segnali in tal senso, col presidente Roda non ho parlato finora. Ma qui non siamo nel calcio, l’allenatore non può scegliersi i giocatori da cambiare e lavoro con quello che passa il convento: non posso comprare Northug e la Bjoergen o Cologna».

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C’era Vanoi, poi è arrivato Albarello: e lei?

rimproverarci nulla: questo è quanto vale adesso l’Italia. I nostri Mondiali non dipendono dai tracciati, ma stiamo cercando di far fare esperienza a ragazzi come Pellegrino e Noeckler, Pellegrin e Clementi, la Debertolis e Laurent ben sapendo che non sono Kriukov o Legkov o la Johaug. Stiamo cercando di colmare solo il buco generazionale, e se azzecchiamo la giornata, magari raccogliamo. Dov’è la mia colpa? Sarà così anche a Sochi: neanche se viene il Papa al posto mio cambiano i risultati».

«Avevamo tre carte per tentare la medaglia: la prima è sfuggita con Hofer e Pellegrino, ci restano la 15 km a skating maschile e la staffetta. Vedremo, l’importante è reagire e rimanere uniti».

Marina Piller, 28 anni, con lo zio e direttore tecnico di uomini e donne Silvio Fauner. In Coppa del Mondo l’azzurra vanta tre settimi posti

«I trentini ci aiutino a trovare i nuovi Zorzi: il problema non è Zorro o Pasini o Piller, ma la coerenza. Due anni fa Nones mi accusava di non voler valorizzare i giovani solo perché forse aveva qualche giovane da segnalare, adesso dice che i giovani possono attendere e bisogna dare spazio ai quarantenni come Zorzi. Qual è la linea? Così perde di credibilità. Noi abbiamo introdotto anche le qualificazioni: se non avessimo fatto così non ci saremmo trovati a scoprire la Debertolis e la Piller quinte. Non ho colpe per le non medaglie: quando Zorzi prese il primo argento mondiale aveva 29 anni, ora Pellegrino è 5˚ a 22 anni, Di Centa è salito sul podio di Coppa la prima volta a 25, la Follis a 27. Sono realista. E mi sento responsabile solo di una cosa: qui ho lanciato la generazione del fondo che avrà futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SCI AZZURRI SUPER CHRISTOF INNERHOFER Sci alpinismo, cercare funghi, pescare, pedalare, studiare la borsa e l’economia E’ il numero uno nelle curve veloci in grande pendenza dove la discesa mette i brividi Alto 186, pesa 89 chilogrammi. Ex latin lover, da sei mesi è fidanzato con Martina Inner, Winnerhofer Pignolo e curioso, è l’ultimo a finire la ricognizione. E’ sempre attento alla moda

identikit HOBBY

DOMINIK PARIS Suona il basso, ascolta (e canta) musica thrash metal. Gioca a calcio e arrampica

CARATTERISTICHE TECNICHE

E’ il più bravo quando si devono usare gli sci piatti sulla neve. Ha la sensibilità di Ghedina

SEGNI PARTICOLARI

Alto 183, pesa 106 kg. Sul casco ha dipinto un ariete, suo segno zodiacale. Adora i Simpson

SOPRANNOME I SEGRETI

Domme, Parigi Al Trofeo Topolino ha battuto Hirscher in gigante. Il sogno è acquistare una casa

CHRISTOF INNERHOFER 28 ANNI DI GAIS (BZ)

DOMINIK PARIS 23 ANNI DI ULTIMO (BZ)

Gemelli JET

«Il nostro derby a più di 100 all’ora» Conosciamo le due punte italiane della velocità che hanno vinto cinque delle sette discese disputate in stagione I caratteri, l’esperienza, i gusti e le caratteristiche alla vigilia delle gare decisive per la Coppa di specialità di PIERANGELO MOLINARO e MARISA POLI

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E’ divertimento puro. La sua bellezza è che è difficile, la gente dice che siamo pazzi, ma non è così, la impari per gradi, Quando prendi la patente hai paura ad andare a 70 all’ora, dopo 2 settimane a 100 ti sembra di andare piano.

Che cosa è per lei la velocità?

A 15 anni i pericoli non li vedevo, la paura non sapevo cosa fosse. Poi ho cominciato a prendere botte, ho capito e per un certo periodo ho avuto paura. Ma l’ho superata continuando ad allenarmi e prendendo fiducia in me stesso.

Qual è il suo rapporto con il rischio e la paura?

Beh, è Wengen la mia preferita perché è veloce, lunghissima e varia. Ma vado d’accordo con quasi tutte le piste del circuito. Due sole non mi piacciono proprio: Val Gardena e Lake Louise perché sono delle autostrade.

Qual è la sua pista preferita e perché?

In gara mi piace prima della partenza la combinazione fra l’adrenalina e la voglia di andare veloce, quando pensi ai punti difficili di una pista dove hai voglia di fare la differenza. Quello che non piace sono i viaggi, siamo sempre in auto.

Che cosa le piace di più e meno dell’allenamento?

Ogni stagione sono sempre cresciuto. All’inizio potevo fare bene solo su piste ripide e ghiacciate, ora mi adatto. Diciamo che se prima valevo sul 10% delle piste ora posso vincere sul 70%. Vorrei migliorare sulla neve aggressiva.

Può ancora migliorare? E in che cosa?

Non lo so, non me lo sono mai chiesto. Da ragazzo ho giocato a calcio, a tennis e a hockey ghiaccio, ma proprio facendo questo percorso ho capito che la vera passione l’avevo per lo sci.

Sci escluso, in che sport vorrebbe essere campione?

Quello con Paris non lo vivo come un duello. E poi c’è anche Svindal e ora andiamo a casa sua. L’ho detto a Garmisch, il mio vero rivale è il tempo, le condizioni atmosferiche e la visibilità.

Il vostro duello è di testa o di tecnica?

A Dominik invidio solo il peso, i chili in più che ti fanno andare veloce sui falsopiani. Siamo diversi, ma io sto bene con il fisico che ho, non lo cambierei con nessun altro.

Che cosa vorrebbe avere dell’altro?

LA COPPA DI DISCESA

LA CLASSIFICA

Nove ancora in corsa Kvitfjell favorisce Svindal

ATLETA 1 Aksel Lund Svindal (Nor) 2 Dominik PARIS 3 Christof INNERHOFER 4 Klaus Kroell (Aut) 5 Hannes Reichelt (Aut) 6 Erik Guay (Can) 7 Georg Streitberger (Aut) 8 Werner HEEL 9 Max Franz (Aut)

Nessun atleta azzurro ha mai vinto la coppa della discesa. L’ha sfiorata soltanto Kristian Ghedina che nel 1995 la perse nelle finali di Bormio a vantaggio del francese Luc Alphand per 11 punti, anche sfavorito da un numero di partenza alto. Tanto meno due azzurri si sono trovati in corsa a due tappe dalla fine, come succede ora a Innerhofer (primo a Beaver Creek, Wengen e Garmisch) e Paris (in trionfo a Bormio e Kitzbuehel) che hanno vinto 5 su 7 discese finora. In corsa ancora 11 atleti, ma Jansrud e Clarey sono ko per infortuni. L’avversario più pericoloso è Svindal, favorito anche dal fatto che questo fine settimana corre a Kvitfjell, la pista di casa. Temibili anche Kroell e Reichelt.

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Per me è puro divertimento, adrenalina. Già da bambino, quando ho cominciato a sciare, andavo giù dritto. Ma ho sempre cercato di andare veloce con tutto quello che potevo, non solo sugli sci, con tutti gli altri mezzi: moto, auto. Tutto Non ci penso. Ho rispetto per le piste, sono attento alla sicurezza, ma proprio paura direi che non ce l’ho. La prima volta che sono sceso a Kitzbuehel ho frenato prima della Mausefalle, poi quando ho capito come dovevo affrontarla l’ho fatto La mia preferita è Wengen, perché secondo me è la più completa. Ha tutto: i salti, le parti più tecniche, i piani in cui devi scorrere, e l’ambiente intorno è bellissimo. Poi c’è Kitzbuehel, che però è un’altra cosa: è il mito, la Streif Non mi piace sciare in estate. Ho sempre preferito la neve invernale, sin da quando ero bambino. Prima di partire per l’Argentina al massimo scio 3 o 4 giorni per testare i materiali. Se no quando è ora di cominciare davvero sono già stufo Devo lavorare tanto sulla tecnica, vorrei essere più completo. E magari provare il gigante. Come peso, come fisico devo essere a posto, altrimenti sono lento, spostare tutto il corpo non è semplice, non riesco a uscire veloce dalla curva Mi piacciono molto tutti gli sport, gioco a calcio, vado in bici e in montagna. Li seguo anche alla televisione. Ma nella mia testa, fin da quando ero un bambino, ho sempre avuto il sogno di fare lo sciatore da grande, niente altro Testa. Ma non penso tanto alla Coppa. Sono tranquillo, non è l’ultimo anno che scio, o almeno spero. Già questa stagione è stata oltre i sogni, con due vittorie. L’argento mondiale? Lo dimentico sempre, forse perché sono arrivato secondo... Vorrei saper tirare le curve sul ghiaccio come fa Innerhofer. Ci ho provato e riprovato, ma per ora non mi riescono così bene. Mi devo allenare ancora tanto per arrivare al suo livello, ma continuerò a provarci

IN EDICOLA DOMANI L’AVVENTURA CON PAPERINO PUNTI 359 349 344 321 290 262 173 166 165

LE PROSSIME DISCESE Sabato Kvitfjell (Nor) Sabato 13 Lenzerheide (Svi) I PUNTI Vittoria 100 punti; 2˚ posto 80; 3˚ posto 60; 4˚ 50; 5˚ 45; 6˚ 40: 7˚ 36; 8˚ 32; 9˚ 29; 10˚ 26; 11˚ 24; 12˚ 22; 13˚ 20; 14˚ 18; 15˚ 16; ogni posizione successiva, fino al 30˚, ha un punto in meno.

Lo sci conquista anche Topolino (f.li.) Paperino sugli sci? Guaio assicurato. E come potrebbe essere diversamente con il papero più sfortunato del mondo? D'altra parte Zio Paperone non sapeva proprio a chi rivolgersi per vincere una gara e guadagnare così tanti altri fantastilioni. Un suo vecchio amico dei tempi della corsa all'oro nel Klondike Dean Amik (provate a leggerlo in inglese, Dinamic) — gli ha lasciato tutto il suo patrimonio a un patto: che riesca a vincere almeno una gara tra tutte quelle che gli ha organizzato. Zio Paperone allora «ingaggia» i suoi parenti per competere in tutte le discipline. Su Topolino n. 2.988 da domani in edicola c’è

l’avventura «Zio Paperone e la grande caccia ai trofei», scritta da Carlo Panaro e disegnata da Giampaolo Soldati: una puntata della saga di 7 per altrettanti sport. La storia è anche il logico anticipo su carta dello storico trofeo Topolino di sci giunto alla 52˚ edizione (in programma l’8 9 marzo a Folgaria).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PALLAVOLO I CAMPIONI DEL MONDO ANCORA PROTAGONISTI NICOLA BALDO TRENTO

BIRRA FORST FORNITORE UFFICIALE DEI MONDIALI DI SCI NORDICO Birra Forst - una delle più grandi realtà produttrici di birra in Italia - è da sempre vicina alle attività sportive di massimo livello del suo territorio ed è orgogliosa di essere partner e fornitore ufficiale dei Campionati del Mondo di sci nordico in cartellone dallo scorso 20 febbraio fino al prossimo 3 marzo in Val di Fiemme, area di bellezza analoga a quella della conca meranese dove nascono le specialità dell’azienda. Durante i Mondiali Birra Forst ha dato, e nei giorni che verranno ancora darà, il proprio contributo montando dieci casette in legno, come postazioni per la spillatura, in piazza dei Campioni a Cavalese, luogo in cui si svolgeranno le cerimonie di premiazione.

Quella dei “fioretti” per raggiungere un obiettivo importante è una pratica molto italiana. In Bulgaria non è così diffusa, ma Matey Kaziyski, capitano di questa Itas Diatec cui mancano due punti in due partite per vincere la regular season, nel nome del terzo scudetto trentino la barba la taglierebbe? «Devo tagliarla già ora perché cresce velocemente – scherza lo schiacciatore bulgaro –, ma se serve per vincere qualcosa si può fare...». Domenica contro Piacenza è stato un antipasto di playoff.

«Penso di sì e non solo per noi, per le squadre in campo intendo. Ma per tutto l’ambiente, il palasport era pieno e c’era tanta adrenalina. Si vede che si sta avvicinando la parte decisiva della stagione».

Kaziyski «Trento ha sempre fame» Il capitano dopo 13 successi non molla: «Voglio Macerata»

«Non solo, si ricordi poi che ogni stagione nei playoff c’è una sorpresa e non mi stupirei che quest’anno fosse Modena. L’importante per noi sarà arrivare ai playoff al meglio: è una sommatoria di fattori, fisici e mentali e non solo, che devono funzionare».

Dimenticata quindi l’amarezza della Champions League?

«Sì, certo resta la delusione, ma con lo scudetto che si avvicina siamo concentrati solo su q u e s t o obiettivo». Dopo un lustro l’Italia e il nostro

2003

E quello scudetto vinto nel 2008 fu per voi l’inizio di tutto.

a cura di RCS MediaGroup Pubblicità

Visto l’equilibrio che c’è nelle prime quattro posizioni anche le semifinali potrebbero essere molto interessanti.

«Ho sempre fame di vincere. Mi sento in grado di farlo e con tutto il duro lavoro che facciamo in palestra ce lo meritiamo. Alla fine è il lavoro a pagare sempre».

Che quest’anno non avrà il V-Day: per Trento che ne ha persi due su tre meglio così?

la prima volta In cui Trento ha conquistato la vittoria in regular season. Poi è riaccaduto altre 4 volte... (a.a.)

«Fu un traguardo meraviglioso, che ci fece capire cosa potevamo fare lavorando duramente e in un certo modo». Sa che mai finora Trento ha giocato con sul petto scudetto e Coppa Italia? La cabala dice che se vince una non vince l’altra...

campionato sono proprio come se li aspettava prima di lasciare Mosca per Trento?

«Allora non avevo una idea chiara di cosa mi aspettassi, anche perché era una cosa molto diversa da tutte le mie esperienze precedenti. Ma qui ho trovato quello che cercavo, ovvero un campionato di alto livello nel quale giocare ed essere protagonista. Anche quest' anno senza retrocessioni alla fine partite scontate non ne abbiamo affrontate, tutti giocano comunque per vincere. Oltre ad una città come Trento dove fin dall’inizio mi ci sono trovato molto bene, è stato un feeling immediato con la gente di qua».

«Allora sarebbe bello un anno provare a vincere entrambe, no?». Se lei avesse 10 euro

Matey Kaziyski (28), capitano vincitutto dell’Itas: quest’anno campione del mondo TARANTINI

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Taccuino

DOMENICA LA PRIMA PROMOZIONE IN MASSIMA SERIE

Città di Castello torna in A-1 fra ricordi e nuove speranze La festa è stata grande: con quattro settimane di anticipo sulla fine della stagione regolare di A-2. Città di Castello è tornata in massima serie, da dove mancava dal 1991-92. Il prossimo anno l’Umbria avrà addirittura tre squadre in A-1, distanti meno di 50 chilometri l’una dall’altra. Certamente sarà un problema economico...», ma adesso Arveno Joan, il presidente della Svi Gherardi non ci vuole pensare. Forse non avrà il palasport all’altezza che il Comune gli ha promesso, ma qualcosa arriverà. «Ci metteremo il massimo dell’impegno possibile - spiega il presidente - anche se sappiamo non sarà facile. Le sirene che tentano i giocatori sono tante. Trattenerli sarà un problema. Anche per-

«Vorrei una finale con Macerata. Perché, senza nulla togliere ad altre squadre forti, la Lube in questi anni è stata la formazione che più ci ha messo sotto. E io voglio vincere contro squadre forti per dimostrare che siamo noi i più forti».

Nemmeno sei anni in Italia e 13 trofei in bacheca: questo gruppo ha ancora fame?

«Difficile dirlo, anche il V-Day aveva i suoi lati positivi. Nel complesso però credo che la formula più giusta sia quella alla meglio delle 5 gare. Perché in una partita secca può capitare di tutto, dalla giornata storta all’infortunio e vanificare un anno di lavoro. Così, invece, il più forte alla fine vince sempre. Ripenso alle due finali scudetto con Piacenza, furono serie di partite tutte molto spettacolari».

Birra Forst è inoltre presente con le proprie specialità in alcune delle zone più importanti della manifestazione come il Lago di Tesero nella tenda ristoro per il pubblico, nel ristorante e nell’area Vip, lungo il percorso di gara, e a Predazzo presso lo Sporting Center, nell’area pubblica, in quella Vip e nell’area stampa dello Stadio del salto. Gli highlight della presenza della Spezialbier-Brauerei Forst sono le otto cene in programma a Tesero nello Chalet Italia e un tradizionale Fassanstich, ovvero la spillatura manuale del fusto alla Oktoberfest, nel pomeriggio del 26 febbraio all’interno della sala stampa di Cavalese, momento al quale presenzierà anche l’ambasciatore della Birra Forst Antonio Cesaro. Il visitatore che percorre la stupenda conca meranese contempla la bellezza unica di un luogo dove la natura si sposa con la sapiente mano dell’uomo, creando una rara armonia. Appena lasciata la città in direzione della Val Venosta, verrà attirato da un complesso di costruzioni decorate con garbo e buon gusto. E chi, colto da curiosità, chiederà il nome di questo “villaggio” si sentirà rispondere, semplicemente, “è la Forst”, nome legato indissolubilmente a questa terra, simbolo di tradizione e amore per la natura ma anche di lavoro volto a mantenere sempre altissima la qualità dei suoi prodotti. La Birra Forst nasce nel 1857 dalla felice intuizione di due imprenditori meranesi che individuarono la zona perfetta sulla quale ancora oggi è situato lo stabilimento - per produrre specialità birrarie eccellenti grazie alla presenza di superba acqua di sorgente e ampi spazi di fondovalle dall’aria purissima. Nel corso degli anni la Forst si è poi sviluppata sino a divenire una delle più grandi birrerie d’Italia. La perfetta armonia fra il rispetto assoluto della natura in tutte le sue manifestazioni e una tecnica allo stato dell’arte fa oggi di Forst la depositaria di una maestria senza eguali. Anche a casa, per godere nel migliore dei modi di un momento conviviale tra amici o dell’intimità familiare, la temperatura ideale di degustazione per le Birre Forst oscilla fra i sei e gli otto gradi centigradi. Nei mesi caldi è perfetta leggermente più fredda, nei giorni invernali di maggiore rigore lievemente più temperata. Una Birra Forst degustata a temperatura troppo bassa non consente infatti al palato di apprezzare appieno delle sue inimitabili caratteristiche organolettiche, rendendola anonima e difficilmente differenziabile da altri marchi mentre, al contrario, una degustazione a temperatura troppo elevata le fa perdere quella sua particolare e personalissima frizzantezza. Una Birra Forst deve essere sempre servita con la sua bellissima Schaumkrone, la corona di schiuma. La stabilità di questo prezioso “cappello” può essere salvaguardata da una corretta pulizia e cura del bicchiere. Piccolissimi residui di grassi o detersivi sul vetro sono infatti in grado di annientare in pochissimo tempo anche la schiuma più compatta. La birra deve sempre essere presentata con una Schaumkrone a bollicine piccolissime, così compatta da elevarsi sul bicchiere senza debordare. Così come per la temperatura di degustazione, anche riguardo il “cappello” l’accorto spillatore deve ricercare la giusta combinazione fra una schiuma perfetta e la minore perdita di anidride carbonica sopportabile. In tutte le specialità dell’azienda meranese tradizione e modernità vivono insieme, apportando benefici l’una all’altra: questo, da sempre, il concetto guida di Forst.

da puntare su una finale fra la sua Itas e un’altra squadra chi le piacerebbe affrontare?

Christian Fromm, 22 anni TARANTINI

ché i soldi non sono troppi. Ma cercheremo di onorare il ritorno». Joan c’era anche nel 1991, quando il fenomeno di turno della squadra era Andrea Sartoretti, partito da Città di Castello prima per Ravenna e poi per la Nazionale. Curiosamente il presidente è lo

stesso e in squadra c’è Luca Sartoretti, figlio di Andrea... Corsi e ricorsi. Alcuni dolorosi. Questa vittoria è arrivata anche nel nome di un altro Andrea, detto il Principe, tifoso della squadra tifernate, scomparso due anni fa e figlio di Arveno. Con lui sarà ricordato sugli spalti don Bruno Bartoccini, il padre spirituale della squadra, perché da queste parti si ha memoria. Almeno ci si prova. In attesa di trovare anche gli euro per allestire una squadra «degna dell’A-1 così lungamente attesa», dice il presidente. «Cercheremo di non fare il passo più lungo della gamba puntando sui giovani». E sulla memoria. Una bella maniera di ritrovare l’A-1... g.l.p.

TROFEO GAZZETTA (c.g.) 20ª: 82: Zaytsev, 80: Celitans, 71: Stokr, 64: Sokolov, 62: Fei, Petric, Juanto rena, 59: Grbic, 54: Sabbi, Simon, Raphael, Kaziyski. Donne 17ª: 57: Bauer, 55: Di Iulio, Van Hecke, 52: Petrauskaite, 51: Turlea, 50: Diouf, C.Bosetti. SENZA CENTRALI (f.c.) Sala Con silina (A 2) ha segnalato alla Procu ra Federale e alla Lega femminile che la centrale Marilyn Strobbe ha abbandonato la squadra. La sua re pentina partenza crea problemi tec nici alle campane, visto che anche un'altra centrale, la Kotlar, è infortu nata (caviglia). IN POLONIA (a.a.) Il Belchatov di Dante Bonifante, Storti (Scout) vin ce entrambe le gare casalinghe 3 2 e 3 1 e porta il Resovia a gara 5 di sabato, mentre lo Jastrzebski We giel di Lorenzo Bernardi, Michael Lasko, Matteo Martino e Andrea Pozzi (prep.) le ha perse 3 2 (25 23, 13 25, 23 25, 25 21, 15 12) e 3 0 (25 22, 25 21, 25 18) con il Kelce e anch’esso dovrà contare sullo spareggio casalingo.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica CERUTTI E ABATE K.O.

Trost europea di gennaio Alessia Trost, a quattro giorni dal via degli Euroindoor di Göteborg, grazie al 2.00 di Trinec, è stata proclamata dalla Eaa atleta europea di gennaio al pari dell’astista francese Renaud Lavillenie. Intanto l’Italia, per la rassegna continentale, perde anche Fabio Cerutti (60) per un problema al retto femorale ed Emanuele Abete (60 hs), fuori condizione. Recuperata Marzia Caravelli, l’influenza minaccia Gianmarco Tamberi ed Elisa Cusma.

Cariri e Bracco tricolori I tricolori giovanili indoor di Ancona hanno decretato Cariri Rieti (uomini) e Bracco Milano (donne) campioni d’Italia in sala 2013. Uomini: 1. Cariri 191; 2. Atl. Vicentina 168; 3. F. Gialle Simoni 165. Jr: 1. F. Gialli Simoni 42. All/i: 1. Cariri 53.5. Donne: 1. Bracco 187; 2. Firenze Marathon 177; 3. Atl. Bergamo 174. Jr: 1. Acsi Roma 71. All/e: 1. Cariri 79.

Sci MONDIALI JUNIORES

Zingerle argento in gigante

Alex Zingerle, 20 anni AP

(s.f.) Prima medaglia azzurra ai Mondiali juniores in corso in Canada. E’ di Alex Zingerle, argento nel gigante maschile di Mont Saint Anne al termine di una grande prova. Il 20enne altoatesino di La Villa del gruppo FuturFisi è partito con il pettorale 25 e ha chiuso al sesto posto la prima manche, nella seconda ha recuperato altre 4 posizioni chiudendo a 48/100 dal norvegese Aamodt Kilde (nessuna parentela con il più famoso Kjetil André); terzo a 75/100 lo sloveno Kranjec (Slo). Più indietro Buzzi. Tra gli altri azzurri in gara fuori Bacher, Bosca, Franceschetti e Ronci. Oggi si chiude con lo slalom maschile (ancora Zingerle in corsa per il podio) e la discesa femminile (senza Sofia Goggia, sempre alle prese con l’ematoma a una tibia rimediato in una caduta in allenamento).

Canoa CON FERRAZZI

Molmenti scende il fiume Colorado

Varie OGGI IL CDA DI CONI SERVIZI

Disgelo al Coni Malagò vede Pagnozzi MAURIZIO GALDI ROMA

L’apertura Venerdì Petrucci e

Il ghiaccio è rotto. In vista del Consiglio d’amministrazione della Coni servizi previsto per oggi, domenica sera c’è stato un incontro tra il presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha incontrato il presidente della Coni servizi, Gianni Petrucci, e l’amministratore delegato Lello Pagnozzi. Ieri in giornata i tre si sono ancora sentiti e probabilmente in serata avranno ancora un incontro. La nota «Il presidente del Comitato olimpico nazionale italiano Giovanni Malagò ha incontrato ieri sera (domenica, ndr) il presidente della CONI Servizi, Giovanni Petrucci, e l'amministratore delegato, Raffaele Pagnozzi — si legge in una nota del Coni —. Nel corso dell’incontro, caratterizzato dalla massima collaborazione, a conferma degli ottimi rapporti personali, è stato concordato che, in attesa delle determinazioni ministeriali del futuro Governo relative alle nuove nomine della Coni Servizi, il Coni e la società opereranno di comune e pieno ac-

firma ogni hanno un «contratto di servizio» con il quale gestisce tutto il personale e gli impianti del Coni. Attualmente essendo le figure di vertice le stesse la gestione era di fatto la stessa. Ora dopo l’elezione di Malagò la necessità è di portare avanti i progetti e dialogare per consentire alla Giunta, che incarica il segretario generale di poter anche fare quanto stabilisce la legge 138 del 1992, stabilire cioè «le norme di funzionamento e di organizzazione, l’ordinamento dei servizi, il regolamento organico e il regolamento di amministrazione e contabilità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

(si.g.) Ai campionati tedeschi di Dortmund, m.p.m. 2013 di Christina Schwanitz nel peso (19.79) e grande asta maschile. Uomini. 60: Reus 6"56. 60 hs: Balnuweit 7"61. Asta: Otto 5.85; Mohr 5.80; Gruber 5.75; Scherbarth 5.75; Holzdeppe 5.70. Lungo. Reif 8.06. Donne. 60: Sailer 7"18; Pinto 7"24. 60 hs: Hildebrand 8"07. USA INDOOR (si.g.) Altre due mpm 2013 nei conference Ncaa: a Fayetteville (Sec), 20"53 di Aaron Ernest e 22"54 di Kimberlyn Duncan nei 200, mentre Deon Lendore (Tri) dopo il 45"15 in batteria ha corso la finale dei 400 in 45"23. A Fayetteville. Uomini. 200. I: Dukes 20"70. II: Ernest 20"53; Webb 20"75. 400: 2. Graham 45"67. 60 hs: Lovett 7"54. Lungo: 2. Forbes (Giam) 8.07. 4x400: Texas A&M 3’04"18 (mpm ’13). Donne. 60: K. Duncan 7"24. 200. I: Brown 22"73; George (Nig) 23"17 (b. 23"00). II: K. Duncan 22"54; Purvis 22"70. 400. I: Miller (Bah, j) 52"21. II: George 51"40; Brown 52"16. Pentathlon: Alcide (S.L.) 4569. 4x400: Arkansas 3’29"60 (mpm ’13). A Blacksburg. Uomini. 60: Bracy 6"57; Locke 6"58. Donne. 60 hs: Rollins 7"90. A Norman. Uomini. Asta: Whitt 5.61. A Geneva. Uomini. 400: Pamilton 46"07. 600. I: Losxom 1’15"42. II: Abda 1’15"80. Eptathlon: Cato 6090. Donne. 400: Spencer 52"17. A Seattle. Uomini. 800: Greer 1’46"73. Donne. 60: Gardner 7"24. 400: Francis 52"03. Ad Ames. Uomini. 200: Heriot 20"77. Alto: Kynard 2.31. Donne. 200: Daniels 23"15. Peso: Brooks 18.52. A Bozeman. Donne. 60 hs: Vinson 8"00. STRADA ITALIA (m.m.) A Misano (Rn), km 12.7. Uomini: 1. Caimmi 39’20". Donne: 1. Spagnoli 45’21". Mezza di Treviglio (Bg). Uomini: 1. Sarwat (Tan) 1h06’11"; 4. Abbatescianni 1h08’37". Donne: 1. Mukasakindi (Rua) 1h13’53"; 2. Iozzia 1h18’20". Mezza di Scandicci (Fi). Uomini: 1. Sarwat (Tan) 1h05’16". Donne: 1. Mukasakindi (Rua) 1h17’13". Maratona Terre Verdiane (Fidenza-Busseto, Pr). Uomini: 1. Armuzzi 2h36’19". Donne: 1. Fontana 3h03’58".

Baseball Italia al lavoro Colabello super

Il presidente Coni Giovanni Malagò, 53, con Raffaele Pagnozzi, 64 LAPRESSE

Boxe IL SUPERGALLO

Tennis HA GIA’ UNA FIGLIA

Trotta positivo nel Tricolore

Clijsters twitta «Ancora mamma»

(m.c.) Prime uscite per l’Italia, in Arizona, in vista del World Classic. Oggi e domani gli azzurri di Mazzieri si confronteranno, a Peoria, con una selezione di prospetti dei Seattle Mariners. Un’occasione per verificare la condizione dopo il lavoro a Glendale. Non saranno schierati Maestri e Venditte, che si sono aggregati solo ieri al gruppo. Uno degli azzurri che dovrà aggregarsi è Chris Colabello che domenica è entrato a gara in corso con la prima squadra dei Minnesota Twins nella sconfitta 7-10 con Tampa Bay, battendo 2/2.

ALEKSEEV (r.g.) A Galati (Rom), il campione europeo Alex Alekseev (24-2-1) russo uzkeko, batte ai punti Garrett Wilson (Usa 13-6-1) diventando sfidante ufficiale del cubano Yoan Hernandez (27-1) residente in Germania, titolare massimi leggeri Ibf.

Hockey ghiaccio

Una delle tante proteste anti crisi

Ippica CORTE DEI CONTI

Fabrizio Trotta, 33, record 14-11-3

Il Coni ha reso noto che dopo i test a Roma, è stata rilevata la presenza di furosemide (diuretico) e benzoilecgonina (metabolita della cocaina) per Fabrizio Trotta nel Tricolore supergallo dell’8 febbraio perso con Crudetti. E’ stato sospeso.

Kuchar trionfa nel match play

(a.fr.) L’olimpionico di kayak, Daniele Molmenti, si appresta a scendere in kayak, col suo allenatore Pierpaolo Ferrazzi, il fiume Colorado, da Lees Ferry a Diamond Creek, in Arizona (Usa). Dai venti giorni della spedizione nascerà un film. «Un’esperienza di vita. Al rientro mi allenerò a tutta in vista degli Europei di Cracovia (Pol, 6-9 giugno, ndr)».

Pagnozzi, a seguito dell’elezione di Malagò alla presidenza del Coni, avevano rimesso il proprio mandato nelle mani del ministero dell'Economia, che è l’unico azionista della Coni servizi, spiegando la loro come una scelta «a favore del sistema». Non si sa chi abbia avuto la primogenitura della voglia dell’incontro, un gentlemen’s agreement impedisce di saperlo, ma sicura-

Come funziona La Coni servizi

Atletica Asta: Otto 5.85

Boxe

Golf IN ARIZONA

Daniele Molmenti, 28 anni AFP

cordo per perseguire gli obiettivi prefissati».

mente si tratta di un importante passo avanti che può durare giorni, settimane o mesi (il mandato dell’attuale Cda scade nel giugno 2014 e la spending review prevede che il Cda da 5 si riduca a tre componenti e la carica di presidente accorperà quella di amministratore delegato).

Lo statunitense Matt Kuchar ha vinto l’Accenture match play Championship a Marana (Arizona, Usa) battendo in finale per 2&1 il connazionale Hunter Mahan. Si tratta del quinto trionfo del 34enne nel circuito Pga. «Uscirne dopo sei match play contro i 64 migliori giocatori al mondo è una sensazione incredibile — ha detto Kuchar —. Non credo di essere in grado di esprimere la mia soddisfazione». In semifinale Kuchar aveva battuto l’australiano Day mentre Mahan aveva superato Poulter (Ing). Fuori al primo turno Manassero e Francesco Molinari.

«Ciao a tutti, abbiamo una notizia eccitante da darvi: Jada diventerà una sorella maggiore». Così, attraverso il suo account Twitter, l’ex numero uno del mondo Kim Clijsters (sopra, Reuters) annuncia che diventerà mamma per la seconda volta. Sposata dal 2007 a Brian Lynch, giocatore di basket, l’ex tennista belga ha già una figlia, Jada, di cinque anni. La Clijsters aveva dato il secondo e definitivo addio al tennis a dicembre. NUOVE CLASSIFICHE Uomini: 1. Djokovic (Ser) 12.960; 2. Federer (Svi) 9.855; 3. Murray (Gb) 8.480; 4. Ferrer (Spa) 6.865; 5. Nadal (Spa) 5.755; 6. Berdych (Cec) 4545; 7. Del Potro (Arg) 4410; 8. Tsonga (Fra) 3660; 9. Tipsarevic (Ser) 3125; 10. Gasquet (Fra) 2880. Gli italiani: 20. (19) Seppi 1730; 43. (44) Fognini 930; 57. (56) Lorenzi 785; 65. (67) Bolelli 725; 100. (99) Cipolla 529; 113. Volandri 477; 126. (128) Viola 431; 184. (185) Starace 276 . Donne: 1. S. Williams (Usa) 10.365; 2. Azarenka (Bie) 10.325; 3. Sharapova (Rus) 9.715; 4. A. Radwanska (Pol) 7.505; 5. Li Na (Cina) 6.130; 6. Kerber (Ger) 5.400; 7. (8) Kvitova (Cze) 4980; 8. (7) ERRANI 4915; 9. Stosur (Aus) 3835; 10. Wozniacki (Dan) 3570. Le altre italiane: 16. (17) Vinci 2665; 51. (53) Schiavone 1112; 65. (60) Pennetta 936; 80. (73) Giorgi 803; 104. (133) Knapp 637; 154. (151) Burnett 442.

Sbloccati per premi i 30 milioni dovuti Non esiste comunicato ufficiale, ma un dispaccio di Agipro ieri ha confermato il via libera della Corte dei Conti al decreto Ministeriale con cui verranno sbloccati 30 milioni di euro per pagare i premi arretrati (soldi vinti al traguardo e spettanze ippodromi) del 2012, relativi al periodo giugno-metà agosto. Una piccola boccata d’ossigeno per il settore ormai allo stremo, con altri 67 milioni arretrati (metà agosto-dicembre 2012) che verranno liquidati entro i prossimi 2 anni. Un atto praticamente dovuto, che non cambia di una virgola lo stato del settore, ormai privo di un presente e al momento anche di un futuro, con i tre principali ippodromi di trotto (Milano, Roma e Napoli anche galoppo) chiusi e con enormi dubbi sulla riapertura del galoppo di Milano (20 marzo), senza la quale l’ippica italiana scenderebbe ufficialmente in serie C. In B lo è già da tempo...

GARA-4 QUARTI (m.l.) Oggi gara-4 dei quarti di serie A (al meglio delle 7): nessun match è già decisivo per il passaggio alle semifinali. Milano-Val Pusteria si gioca al PalaTazzoli di Torino (l’Agorà ospita i Mondiali jr di figura). Nei playout il Pontebba è a rischio retrocessione. Ore 20.30: Cortina-Renon (serie 1-2); Valpellice-Alleghe (2-1); Milano-Val Pusteria (a Torino, 1-2); Asiago-Bolzano (2-1). Playout: Pontebba-Val di Fassa (0-3). ERUZIONE SVENDE Mike Eruzione, uno dei giocatori della squadra Usa che vinse l’oro ai Giochi di Lake Placid 1980, passata alla storia come quella del «Miracle on ice» per l’insperato successo sull’Urss nella penultima sfida, ha messo all’asta la maglia con cui giocò quello storico incontro, ricavandone 657.250 dollari. Il 58enne ha anche venduto il bastone con cui segnò il gol della vittoria e la maglia della partita con la Finlandia che valse l’oro, per 1.3 milioni di dollari.

Hockey in line SERIE A-1 (m.l.) La 15ª giornata: Roma-Vicenza 3-10; Monleale-Padova 5-3; Cittadella-Milano24 1-13; Molinese Pisa-Asiago rinviata. Rip. Empoli. Classifica: Milano*, Monleale 33; Vicenza 32; Padova* 28; Cittadella 15; Molinese**, Asiago** 10; Roma* 9; Empoli* 3 (*una in meno, **due in meno).

Hockey pista SENZA TIFOSI (m.nan) Stasera, senza tifosi ospiti per decisione delle autorità competenti, il derby Forte dei Marmi-Follonica, posticipo della 16ª in A1 (ore 21, dir. Raisport 2). Classifica: Viareggio e Valdagno 45, Bassano 38, Lodi 36, Forte dei Marmi 28, Novara 26, Breganze 23, Sarzana 18, Prato 16, Matera 14, Trissino 12, Follonica 10, Giovinazzo 9, Thiene 1.

Hockey prato World League, Italia ok con la Bielorussia VALENCIA — (pe.m.) Il Round 2 della World League a si apre bene per l’Italdonne di Fernando Ferrara: battuta la Bielorussia 5-3 agli shoot-out. I tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2 con reti di Alessia Padalino e Giuliani Ruggieri.Le azzurre erano in vantaggio 2-0 e le due reti sono stati subite in 120" a cavallo dei due tempi. Lo scorso agosto le bielorusse aveva-

no battuto l’Italia 2-1. Agli shoot out a segno Wybieralska, Bertarini, Ruggieri ed errore di Alessia Padalino. Giovedì (13.30) la Spagna. Le prime 2 promosse al Round 3. Risultati: Irlanda–Rep. Ceca 4-1; Italia-Bielorussia 5-3 (s.o. 2-2). Ha riposato la Spagna. Classifica: Irlanda 3; Italia 2; Bielorussia 1, Rep. Ceca, Spagna 0.

Ippica A Taranto 20-19-13-10-8 8ª corsa - m 1600: 1 Orione Vil (M. Mangiapane) 1.14.3; 2 Niagara del Pino; 3 Olly One; 4 Olivo del Rio; 5 Golden Gill Ur; Tot.: 1,97; 1,39, 2,70, 2,59 (15,75). Quinté: e 422,91. Quarté: e 167,09. Tris: e 63,96. OGGI QUINTÉ A MONTEGIORGIO Al San Paolo (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Peter Pan Gso (12), Pepita Grif (15), Price Ambro Sm (7), Prataline (11), Pearl Night (5) e Pleias (8). SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.15) e Trieste (15.20).

Judo TRICOLORI JUNIORES È l’Akiyama Settimo Torinese il vincitore del Tricolore Juniores di Andria. I campioni u. 21. Uomini. 55: Angelo Pantano; 60: Fabio Basile; 66: Davide Faraldo; 73: Antonio Esposito; 81: Raffaele D’Alessandro; 90: Nicholas Mungai; 100: Ciro Busto; +100: Alessandro Graziano. Donne. 44: Annarita Campese; 48: Marta Rainero; 52: Odette Giuffrida; 57: Fabiola Roma; 63: Alessandra Prosdocimo; 70: Ilaria Silveri; 78: Valeria Ferrari; +78: Eleonora Geri.

Nuoto Cseh e Scozzoli in gara a Milano Dopo il sì di Federica Pellegrini e Filippo Magnini (dai ieri in allenamento agli ordini di Lucas a Verona), arriva il sì di Fabio Scozzoli e dell'ungherese Laszlo Cseh per il meeting di Milano (piscina Samuele, 50 m) dall'8 al 10 marzo. DORSO TURRINI (al.f.) A Livorno (25 m): Uomini: 200 do Turrini 1'57”88; 50 fa Regini 24”44, Bonacchi 25”23. Donne: 100 sl Masini Luccetti e Origlia 56”13; 800 sl De Memme 8'34”71; 200 do Meloni 2'11”50; 50 ra, 50 fa Toni 32”49 (Boggiatto 32”54), 28”19. FEBBRARO OK (al.f.) A Torino (25 m). Uomini: 1500 sl F. Brumana 15'43”87, A. Brumana 15'47”23; 100 fa Febbraro 54”57. Donne: 100 fa Paul ('98) 1'00”10. A Genova (25 m). Uomini: 1500 sl Bianchi 15'43”06. Donne: 200 sl, 200 mx Musso 2'00”63, 2'16”09; 400-800 sl, 400 mx Cirillo 4'16”98, 8'44”04, 4'52”70; 200 do Peschiera 2'11”67.

Rugby RANKING Il k.o. col Galles fa retrocedere l’Italia al 12˚ posto del ranking a favore di Tonga. Classifica: 1. N. Zelanda 90,08; 2. Sudafrica 86,94; 3. Australia 86,87; 4. Inghilterra 85,30; 5. Francia 81,20; 6. (7) Galles 80.74; 7. (6) Irlanda 79,28; 8. Samoa 78,71; 9. Argentina 78,71; 10. Scozia 78,19; 11. (12) Tonga 76,10; 12. (11) Italia 74.93. DEBUTTO KIRWAN Debutto vincente di John Kirwan sulla panchina di Auckland nel primo turno del Super Rugby: a Wellington i Blues hanno battuto 34-20 gli Hurricanes.

Sci nautico MONDIALI JUNIOR (m.l.) A Mulwala (Australia) ai Mondiali juniores discipline classiche l’azzurro Gianmarco Pajni è argento nelle figure. Uomini. Figure: 1. Briant 9950 (Aus); 2 Pajni 8730; 3. Alvarez (Col) 8620.

Sport invernali FREESTYLE Così nelle gobbe doppie di Coppa del Mondo a Inawashiro (Giap). Uomini: 1. Wilson (Usa); 2. Bilodeau (Can); 3. Discoe (Usa); 27. MATIZ. Donne: 1. Ito (Giap); 2. Matthews (Usa); 3. Kearney (Usa).

Tiro a volo PRIMA FOSSA A Larnaca (Cipro) azzurri in evidenza al Grand Prix in cui per la prima volta si testano nella fossa le nuove regole, in vista della prima tappa di Coppa del Mondo ad Acapulco (Mes) dal 15 al 24 marzo. Dopo 3 serie in testa c’è Erminio Frasca con 73/75 alla pari con Kosarev (Rus). Al terzo posto altri due azzurri, Valerio Grazini e Daniele Resca, con 72.

Triathlon ANTONIOLI ARGENTO (al.f.) Daniel Antonioli è d’argento ai Mondiali di winter triathlon di Cogne (Ao), battuto in volata di 55/100 dal russo Pavel; 10˚ Giuseppe Lamastra. Tra le donne, successo della ceca Erbenova; 7ª Roberta Gasparini.

Vela COPPA GIOVANI (r.ra) Concluse a San Francisco la selezioni per la Red Bull Young America’s Cup, dall’1 al 4 settembre. Team Italy non si qualifica nonostante le 2 vittorie nell’ultima giornata di regate. Passano Full Metal Jacket (N.Zel), STG/NRV Youth Team (Ger), Objective Australia (Aus), Team Tilt (Svi) e ROFF Cascais Sailing Team (Por).

La redazione sportiva del GiornaleRadio RAI partecipa al dolore immenso del collega Francesco Repice per la perdita dell'amata madre signora

Maria Repice - Roma, 25 febbraio 2013.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

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ELEZIONI 2013 CAMERA IL MOVIMENTO CINQUE STELLE È IL PRIMO PARTITO

SENATO LA MAGGIORANZA RELATIVA È PER UN SOFFIO DELLA SINISTRA

Il fatto del giorno

_le sorprese del voto

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Grillo vola, Berlusconi si rialza: ma l’Italia ora è ingovernabile? È un testa a testa. Il Pd prende la Camera, nessuno però ha il Senato. Oltre ogni attesa i Cinque Stelle: saranno decisivi nel Parlamento I risultati del Senato (a poche sezioni dallo scrutinio completo) sono i seguenti: Centro-sinistra 31,63% dei consensi; Centro-destra, 30,72%; Movimento 5 Stelle: 23,79%; Monti 9,13%. Queste percentuali darebbero luogo alla seguente ripartizione dei seggi: Centro-sinistra: 121; Centro-destra 117; Movimento 5 Stelle: 53; Monti: 22. Alla Camera, fino a questo momento (scriviamo all’una di notte e i numeri non sono ancora definitivi, anzi Alfano ha appena chiesto che il Viminale non li ufficializzi, viste le distanze ridotte e cioè 130 mila voti), i risultati in percentuale sono i seguenti: Centro-sinistra 29,55%; Centro-destra 29,17%; Movimento 5 Stelle 25,54%; Monti (Scelta civica): 10,56%. È presto per tradurre in seggi le percentuali della Camera, ma si sa che se il Centro-sinistra a Montecitorio vincesse, come pare in questo momento, Bersani godrebbe alla Camera, grazie al premio, della maggioranza assoluta di 340 seggi. Alcuni dati di contorno ma assai significativi. Guardando il risultato dei singoli partiti, il Movimento 5 Stelle è al secondo posto al Senato (23,79 contro il 27,43 del Pd e il 22,30 del Pdl) e addirittura primo alla Camera, in vantaggio sul Pd per uno 0,12 per cento (Grillo 25,54, Pd 25,42, Pdl 21,55). La lista di In-

cora ieri sera in un’intervista trasmessa dal suo blog, lavora per un matrimonio Pd-Pdl, cioè per la nascita della cosiddetta Grande Coalizione. È sicuro che, per questa via, si tornerà alle urne molto presto e a quel punto lui potrà mettere alla gogna i due alleati durante la nuova campagna elettorale e colarli definitivamente a picco.

4 Ma Pd e Pdl possono dialogare? Si tratterebbe di un evento inaudito…

A sinistra Beppe Grillo, 64 anni, leader del Movimento 5 Stelle. A destra Silvio Berlusconi, 76 anni, a capo del Pdl. Sono loro a sorridere alle elezioni ANSA

laParola PORCELLUM La legge elettorale, che risale al 2005, è chiamata Porcellum dal giudizio («una porcata») che ne diede il suo stesso estensore, il leghista Calderoli. Niente preferenze, il sistema è proporzionale ma cambia tra Camera e Senato. A Montecitorio conta il risultato nazionale con premio di maggioranza per il partito o la coalizione più votata; a Palazzo Madama i seggi sono distribuiti su base regionale.

groia e quella di Giannino hanno ottenuto percentuali di consenso molto basse (rispettivamente poco più del 2 e poco più dell’1% a Montecitorio) e non entrano in Parlamento. Non c’è più traccia del movimento politico di Di Pietro, che aveva tentato di riaccasarsi nel campo di Ingroia. Fuori dal Parlamento anche Gianfranco Fini, che aveva aggregato il suo Futuro e Libertà al movimento centrista di Mario Monti. All’interno di questa coalizione, la maggior parte dei voti è andata alla lista di Monti, e al secondo posto, senza superare lo sbarramento del 2%, è arrivato Casini, che sfrutta quindi il suo piazzamento di “miglior perdente” per acchiappare almeno un seggio. Fini, arrivato terzo nella coalizione con lo 0,5, rimane fuo-

ri. Intanto, le Borse orientali aprono in ribasso (Tokio -1,83) a causa del voto italiano.

perché aveva vinto nelle Regioni chiave: Lombardia, Veneto, Campania, Sicilia, Puglia.

Saranno costretti, credo. Ieri, prima Cicchitto e poi altri esponenti del Centro-destra hanno fatto capire di essere contrarissimi a un nuovo turno elettorale a breve. Il Pd, d’altra parte, sedendosi al tavolo con Berlusconi — come vogliono il Pdl e i suoi alleati — rischia d’andare in pezzi. Stefano Fassina, l’uomo vicino alla Cgil della Camusso, ha detto subito che bisogna andare a votare di nuovo e mai e poi mai rivolgere la parola ai berlusconiani. Solo che, per votare di nuovo, e ottenere un risultato diverso da questo, si deve cambiare la legge elettorale e per cambiare la legge elettorale bisogna che Berlusconi e Bersani si mettano intorno a un tavolo, cioè si parlino, cioè si accordino… È un gatto che si morde la coda. Bersani, prima del voto, aveva parlato di “scouting” dei grillini, cioè della possibilità di reclutare qualche grillino in Parlamento. Nelle dichiarazioni di ieri, il concetto è tornato, ma mi pare una pia illusione.

1Perché Grillo, che al Senato è 2 5 Sbaglio o al Senato non c’è mag- Intanto dovranno eleggere i arrivato secondo, prende meno seggi di Bersani che è arrivato terzo?

Perché l’insieme di sbarramenti e premi di maggioranza – che vanno calcolati Regione per Regione – deformano il risultato finale fino a stravolgere il senso delle percentuali che ciascuno raccoglie. A mezzo pomeriggio, quando il Centro-sinistra al Senato aveva effettuato un primo sorpasso sul Centro-destra, il Centro-destra aveva comunque più seggi di quelli assegnati alla coalizione di Bersani

gioranza?

Non sbaglia. Il Pd dovrebbe far asse con Grillo e avrebbe così 175 seggi, ovvero quelli sufficienti per governare (la maggioranza assoluta infatti è a quota 158). E in più ci sarebbero i 22 senatori di Monti. Ma sono ipotesi puramente numeriche, che non tengono conto della realtà politica dell’assemblea.

3 Sarebbe? Grillo, come ha fatto capire an-

presidenti della Camera e del Senato. E il presidente della Repubblica.

Grillo non toglierà le castagne dal fuoco a nessuno. Pdl e Pd (che il comico genovese ha sempre chiamato, significativamente, "Pdmenoelle") se la dovranno vedere tra loro. E Bersani, naturalmente, dopo un risultato tanto fiacco, è a rischio all’interno del suo stesso partito. Le campane di Matteo Renzi potrebbero cominciare a suonare molto presto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALLARME PER I MERCATI

Che altalena in Borsa Lo spread scende dopo i primi dati Poi torna a schizzare

Ostaggi del voto. La Borsa e lo spread hanno vissuto una folle giornata sulla scia delle elezioni. Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,73%, lo spread tra Btp e Bund tedesco chiude in netto rialzo a 293 punti, ma aveva toccato un minimo di 255 punti dopo i primi dati sul voto.

389

i milioni per le elezioni È di 389 milioni di euro la cifra spesa per queste elezioni politiche e regionali secondo le stime del Viminale

PALAZZO MADAMA AI RAGGI X I SEGGI ASSEGNATI REGIONE PER REGIONE

SCHIERAMENTI A CONFRONTO DAL ’94

d Dieci milioni di voti

HANNO DETTO

S Pier Ferdinando Casini (Udc) «Risultato sotto le aspettative. In democrazia guai ai politici che se la prendono con gli elettori. Se hanno deciso così, chapeau. Berlusconi? È un animale da campagna elettorale»

S Enrico Letta (Pd) «Andiamo verso una situazione di molto complessa governabilità. Si faccia subito una nuova legge elettorale e si torni a votare. Per noi del Pd è una crisi complessa da vivere e da gestire»

S Matteo Salvini (Lega Nord) «Ora vediamo cosa saranno capaci di fare, nel concreto, gli uomini di Grillo. E chiedo alle Procure di andare fino in fondo nelle inchieste che riguardano noi della Lega»

in fuga da Pd e Pdl: tanti scelgono il M5S Cataclisma elettorale rispetto alla tornata del 2008 Rabbia intercettata dal comico, rimpianto per Renzi MARCO IARIA twitter@marcoiaria1

Il terremoto sta in questi numeri. Nel 2008, alla Camera, 13,6 milioni di elettori avevano scelto il Popolo della libertà e 12,1 il Partito democratico. Cioè i due grandi partiti di destra e sinistra che parevano aver segnato la svolta definitiva verso il bipolarismo. Cinque anni dopo, il Pdl è stato votato da 7,3 milioni di persone, il Pd da 8,6. Un esodo. In tandem 10 milioni di voti polverizzati, il principale oggetto di riflessione di una campagna elettorale per molti versi stori-

ca. C’è stato l’astensionismo, certo, col calo del 5% dell’affluenza. Ma c’è stato soprattutto Beppe Grillo che in quel 2008, mentre Berlusconi veniva incoronato dalle urne, girava le piazze col suo Vaffanculo Day. L’anno successivo, svanita la possibilità di partecipare alle primarie del Pd, il comico ha fondato il Movimento 5 Stelle. In crescendo Con la forza della

Rete, e l’insofferenza della gente per la «casta», ha costruito dal nulla exploit clamorosi: la presa di Parma (sindaco è il grillino Pizzarotti), lo sbarco in Sicilia (primo partito col 14,9% alle regionali). Fino ad approdare in Parlamento con 162 tra deputati e senatori,

d Appunti

HANNO DETTO LE REAZIONI INTERNAZIONALI

«Un Paese non governabile» La stampa mondiale ci boccia

S Angelino Alfano (Pdl) «Gli elettori italiani se ne sono fregati di certi endorsement stranieri. Il rischio di instabilità? Prima di parlare di coalizioni, ragioniamo sui dati concreti»

S Mario Monti (Scelta civica con Monti per l’Italia) «Sono soddisfatto, ma ora non basta un governo di galleggiamento. E grazie al lavoro fatto dal nostro esecutivo, le turbolenze del mercato saranno meno gravi»

Il politologo: «Se il sindaco avesse vinto le primarie sarebbe stata un’altra storia» A sinistra, Pier Luigi Bersani (Pd). A destra la sede di Rivoluzione Civile e in alto la conferenza stampa di Mario Monti nel quartier generale di Scelta Civica con Monti per l’Italia AFP/LAPRESSE/ANSA

portandosi a casa 8,7 milioni di voti (solo alla Camera). «Abbiamo riacceso gli occhi che erano spenti — il commento di Grillo, rigorosamente sul web —. Queste sono solo le prove generali. Gli altri sono finiti, lo sanno, potranno andare avanti per 6-7 mesi ma contro di noi non ce la possono più fare. Noi siamo il primo partito dopo tre anni, senza soldi e senza rimborsi. Intanto ora ci perfezioniamo: niente inciuci e inciucetti, saremo una forza straordinaria, saremo ognuno dietro di loro». Loro sono, appunto, Pdl e Pd. Rimonte e rammarichi Se Berlu-

sconi si è reso protagonista di un’altra rimonta, il favorito Bersani perde colpi. Il 25,4%

del Pd alla Camera è inferiore non solo rispetto al 33,2% conquistato con Veltroni leader nel 2008 ma anche ai sondaggi di qualche mese fa. E allora, da quelle parti, si alimentano i rimpianti. Con un nome e cognome: Matteo Renzi, sindaco di Firenze. «Se le primarie del Pd avessero avuto un risultato opposto non si sarebbe prodotto questo risultato. Ovviamente avrebbe posto un altro problema di identità della sinistra, però una candidatura Renzi a premier avrebbe sicuramente spazzato via ogni possibilità per il centro destra di competere», è la lettura di Marco Tarchi, politologo e professore ordinario all’Università di Firenze. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CALO DELL’AFFLUENZA

«Populismo», «caos», «voto anti Europa». Sono i termini utilizzati dalla stampa internazionale per raccontare le elezioni. «Dopo Francia e Grecia, un altro elettorato invia un messaggio pungente al potere politico», scrive l’inglese Financial Times, mentre in Germania Die Welt osserva: «Tornare al voto forse piacerà a Berlusconi». E molti sottolineano la sconfitta di Monti, vittima di un «enorme fallimento di comunicazione», scrive da Londra l’Economist. L’incertezza preoccupa gli Usa: «L’ingovernabilità può avere un profondo impatto sulla capacità della Ue di uscire dalla crisi», annota il Washington Post.

GLI SPORTIVI IN PARLAMENTO

Idem e Carraro al Senato Vezzali entra alla Camera Già sicura alla vigilia, essendo capolista in una regione «rossa» come l’Emilia Romagna, ieri Josefa Idem ha festeggiato con l’ufficialità dei risultati. L’ex canoista sarà senatrice del Pd nella prossima legislatura. L’altra stella dello sport Josefa Idem, 48 anni italiano lanciatasi in politica, Valentina Vezzali, ha dovuto soffrire di più, visto che la coalizione di Monti ha ballato a lungo sul filo del 10% alla Camera, ma alla fine ce l’ha fatta. A forte rischio, invece, lo scranno di Annalisa Minetti, anche lei «montiana». Mentre Laura Coccia è entrata alla Camera col Pd, l’altro paralimpico Pierangelo Vignati ha subito la disfatta di Fli. Niente da fare per Renzo Ulivieri. Entra al Senato, col Pdl, Franco Carraro. Rieletta Manuela Di Centa.

LE SCELTE NELLE CITTÀ DEI LEADER

Bersani k.o. nella sua Bettola Genova è tutta per i grillini S Antonio Ingroia (Rivoluzione Civile) «Purtroppo il centrosinistra ha rifiutato qualsiasi confronto con noi: Bersani porta la grande responsabilità di consegnare il Paese o al centrodestra o all'ingovernabilità»

Il suo paese d’origine, Bettola, provincia di Piacenza, gli ha voltato le spalle. Lì è nato Pier Luigi Bersani, lì ha vinto il centrodestra, con il 41% dei voti contro il 32,6 del centrosinistra. Distacco simile alla Camera (41,9 a 31,6%). A dire il vero, anche alle ultime elezioni politiche il leader del Pd aveva perso in casa, addirittura con proporzioni più nette. Silvio Berlusconi, invece, trionfa nella sua Arcore: 38% per il centrodestra, 32% per il centrosinistra. E se a Palermo Ingroia supera di poco il 4% ed è sorpassato pure da Monti, Bologna è amara per Fini e Casini: 0,3% per Fli, 1,1% per l’Udc. È andato bene Roberto Maroni nella città dov’è nato, Varese: col 17% la Lega è il terzo partito, davanti alla lista dell’altro varesino Mario Monti (14%). A Genova, città tradizionalmente di sinistra, sfonda Beppe Grillo: al Senato il Movimento 5 Stelle arriva al 30,2% e incalza il Pd (31,5%).


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MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013

ELEZIONI 2013 VIA ALLO SPOGLIO OGGI PER LE ELEZIONI IN LOMBARDIA, LAZIO E MOLISE. IN QUESTE ULTIME DUE «VINCENTE» IL CENTROSINISTRA

Regionali, Zingaretti e Di Laura senza rivali Gli instant pool premiano il Pd in due sfide su tre. Partita aperta per il Pirellone Lo spoglio delle schede per le elezioni regionali, inizierà solo oggi dalle 14, ma alcuni dati nelle tre regioni interessate (Lombardia, Molise e Lazio) sono già motivo di discussione: l’affluenza, per esempio. C’è stato un incremento rispetto alle preceden-

ti elezioni: 74,6% contro il precedente dato omologo, pari al 63,1% (+11,5%). In Lombardia la sfida tra Umberto Ambrosoli (Pd) e Roberto Maroni (Lega) sarà un testa a testa, secondo gli instant pool Piepoli-Rai. Entrambi sono dati tra il 42 e il 44%. Con Gabriele Albertini (Scelta Civica) e Silvana Carcano (Movimento 5 Stelle) al 6-8%. Nella regione la partecipazione al voto è stata la più alta (76,7%). L’affluenza maggiore è stata registrata a Brescia, con l’80,5%. Numeri più bassi nel Lazio dove si è recato ai seggi il 72%. Alle ultime regionali

4

IL NUMERO

74,6

L’affluenza Alle regionali ha votato il 74,6%: il 76,7% in Lombardia, il 72,1% nel Lazio e del 61,6% in Molise

era stato il 64%. La maggiore affluenza è stata registrata a Viterbo, con un 76,7%. Gli instant pool Rai non hanno dubbi nell’assegnare la vittoria al candidato del centrosinistra Nicola Zingaretti la vittoria (52-54%) su Francesco Storace (2830%). Quest’ultimo ha affermato: «Ho già mandato un sms di in bocca al lupo al mio avversario». In Molise ha invece votato il 61,6%. Gli instant pool hanno indicato come «strafavorito» il candidato del centrosinistra Paolo Di Laura (47-49%) su quello del centrodestra Angelo Iorio (26-28%).

Lombardia e Sicilia del centrodestra Il Piemonte va al Pd ll Cavaliere al Senato conquista le due regioni in bilico Insufficiente la maggioranza relativa del centrosinistra

S

Nicola Zingaretti, ieri al voto ANSA

bria, Marche, Basilicata, Liguria e Sardegna e Lazio, ma è la rimonta di Berlusconi a unire il Paese. Il Cavaliere ha mascherato il grande arretramento della Lega, che ha dimezzato i voti, grazie alla conquista della Lombardia: si pensava a un pareggio e invece l’armata di Berlusconi ottiene il premio di maggioranza regionale grazie al 37,68% contro il lontano 29,7% delle truppe di Bersani. Percentuali simili al Veneto in cui il centrodestra tocca quota 33,88 e batte il 25,03% del centrosinistra. Il sorpasso di Beppe Grillo, solo sfiorato in Veneto, diventa realtà in Sicilia, terra in cui il Movimento 5 Stelle era il primo partito già alle Re-

Un miraggio i 158 seggi per avere la maggioranza Bersani può averne al massimo 120

L’ingresso del quartier generale del Popolo della Libertà a Roma AFP

va a Palazzo Madama: un pugno di voti assegnerà il premio di maggioranza più importante al centrosinistra o al centrodestra. Di certo, mettere la testa avanti a Palazzo Madama deciderà chi darà le carte in questa traballante legislatura, ma non sposta di molto pro-

spettive e affanni: il Senato diventa un’aula balcanizzata e ingovernabile, in cui pensare a convergenze è una ipotesi da scienziati. Quota lontana Le regioni certe

al centrosinistra sono Emilia-Romagna, Toscana, Um-

I GRILLINI VINCONO COI TWEET

Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

DI FIAMMA SATTA

FILIPPO CONTICELLO

A contare i numeri freddi, il centrosinistra potrebbe quasi abbozzare un sorriso: in totale somma più voti degli altri nell’aula impazzita del Senato. Poi si scopre che Silvio Berlusconi ha quasi messo in fila un numero maggiore di seggi rispetto al rivale di turno. E che non c’è alcuna garanzia di governabilità, neanche nella più ottimista delle previsioni per Pier Luigi Bersani. Miracoli di una legge elettorale tendente alla schizzofrenia, dell’avanzata furiosa di Beppe Grillo che piazza a Palazzo Madama almeno 54 senatori e del colpo di coda del Cav, che ha sfondato chirurgicamente là dove serviva. E anche oltre: in Sicilia, Lombardia e Veneto, le regioni più in bilico secondo il chiacchiericcio della vigilia, il successo del centrodestra è stato netto. E poi è arrivata la vittoria poderosa in Puglia e Campania a cambiare la faccia della partita. Resta il Piemonte in bilico, attorno a cui verrà decisa la forza di maggioranza relati-

A

gionali di qualche mese fa: col 29,51% è battuto Bersani (27,43%), anche se il premio di maggioranza è nelle tasche del Cavaliere, in vetta con il 33.24%. Anche la Puglia, terra del governatore Vendola, ha voltato le spalle al Pd e soci. Stessi risultati anche in Campania, in cui il «repulisti» del Cavaliere di un gruppo di «impresentabili» pare aver inciso. Resta il Piemonte, in altalena fino all’ultimo: lo scrutinio fino a tarda notte ha cambiato il volto della maggioranza più volte. Quando mancano una ottantina di sezioni, i 5 mila voti in più per la coalizione di Bersani fanno pensare a un premio di maggioranza al centrosinistra. Il leader Pd metterebbe in fila 120 seggi, ma la quota di 158 che si aspettava è un miraggio.

M5S il più attivo sui social network Gli elettori di Grillo sono quelli che più hanno utilizzato Twitter e Facebook per dichiarare il loro voto e, quindi, anche per fare propaganda. Lo rileva un’indagine del sito Blogmeter.it, che ha analizzato 7 milioni di conversazioni e 16 milioni di interazioni sui social network. Grillo e il suo movimento hanno raccolto il maggior numero di «voti virtuali» provenienti da autori unici ossia 10.311. Al secondo posto Bersani con 4.564 intenzioni di voto uniche, al terzo Berlusconi con 3.031. Ma, sabato, un giorno prima del voto, le intenzioni di voto per Grillo erano, per esempio, più del triplo di quelle per Berlusconi

)

Seggi più facili per i disabili: miracolo civile che si avvera Accompagnata da un amico, domenica mattina sono andata a votare nel mio solito seggio, in via Giulia, in centro a Roma, dove l’ultima volta, per i Referendum, avevo chiamato i carabinieri per poter esercitare il mio diritto al voto. Il presidente della mia sezione si era rifiutato di far portare al pianoterra le schede, impedendo di votare a me e a una novantenne, entrambe impossibilitate a salire al secondo piano. Inutile star qui a ripetere quella sgradevole vicenda grondante l’ottusità e l’inciviltà di un abilione in preda a delirio di onnipotenza. Voglio invece raccontare come è andata stavolta: i carabinieri della stazione di piazza Farnese del comandante Sandro Ottaviani, memori dell’intoppo incivile del 2011, erano già lì per agevolare il voto alle persone anziane o in difficoltà: appena ne intercettavano una telefonavano al secondo piano chiedendo agli scrutatori di prendere i documenti e portar giù le schede. Un "sistema" grondante buona volontà e attenzione al prossimo. E una coordinazione talmente efficiente che domenica mattina avevano già votato più di cento persone in difficoltà, e che ho finito prima io giù che il mio amico al secondo piano. Volevo fotografare per il mio blog un carabiniere che accompagnava una signora in carrozzina verso la cabina, ma lui mi ha chiesto di non farlo, schernendosi: «Solo dovere!» mi ha detto. Un dovere che era però un piacere per tutti e un miracolo di civiltà. * seguite Fiamma sul blog diversamenteaffabile.it

notizie Tascabili

Scandalo Mps

Il giallo di Avetrana

Ceccuzzi lascia la corsa a sindaco «Proteggo Siena»

Delitto di Sarah: «Gelosia movente del massacro»

Oggi i test anche in Italia

«Mi ritiro con profondo dolore, per il bene di Siena». Franco Ceccuzzi, vincitore delle primarie del centrosinistra, fa un passo indietro nella corsa a sindaco della città toscana dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta della procura di Salerno sul crac dell’ex pastificio Amato, collegata alle indagini sul Monte dei Paschi. L’esponente del Pd si era già dimesso da sindaco di Siena quando è caduta la maggioranza in giunta. «So che qualcuno — ha detto — sta brindando e facendo sciacallaggio sulla vicenda, il tempo farà emergere le responsabilità politiche».

Il pm Mariano Buccoliero ha delineato, ieri, lo scenario dell’omicidio di Sarah Scazzi, la ragazzina di Avetrana (Taranto) strangolata e gettata in un pozzo in contrada Mosca, nelle campagne del paese, il 26 agosto 2010, e il cui corpo venne ritrovato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre. È il processo per il massacro di una bimba di 15 anni, «che ha due colpevoli — la cugina Sabrina Misseri con l’aiuto della madre Cosima Serrano — e un movente preciso, la gelosia di Sabrina perché quella bimba 15enne, che bimba ormai non era più, si era invaghita come lei di Ivano Russo, e rischiava di esserle d’intralcio».

Ikea ritira le polpette: carne di cavallo in Repubblica Ceca Tracce di carne di cavallo pure nelle polpette Ikea. Questo è emerso dai test eseguiti in Repubblica Ceca. Così il colosso svedese ha ritirato in tutta Europa il prodotto surgelato: oggi si conosceranno i risultati sui campioni prelevati in Italia. È l’ultima puntata dello scandalo scoppiato in Irlanda, dove il mese scorso sono state trovate tracce di carne equina negli alimenti a base di carne. Finora in Italia solo un test è risultato positivo, su una confezione di lasagne. Negativo, invece, quello svolto sulla carne della Nestlé sequestrata dai Nas. La Coldiretti, secondo cui è italiana solo il 25% della carne equina macellata da noi, invita Ikea a vendere

Il menù esposto in un punto vendita Ikea, a Roma ANSA polpette di carne made in Italy a chilometro zero, «anziché farle viaggiare per migliaia di chilometri in giro per l’Europa». Per la Copagri (Confederazione produttori agricoli), l’unica soluzione è la «tracciabilità dei prodotti alimentari. La Ue proceda con carattere d’urgenza all’estensione dell’indicazione d’origine, oltre che del contenuto, per tutti i prodotti dell’agroalimentare».

Francesco Schettino, 52 anni

Omicidio colposo

Caso Concordia I pm: «Schettino sia processato» La procura di Grosseto ha chiesto il rinvio a giudizio per Francesco Schettino, comandante della Concordia, per omicidio colposo plurimo, lesioni, naufragio, abbandono di nave. I pm parlano di «impressionante serie di errori commessi. La Costa Crociere chiede il patteggiamento: rischia un milione di euro di multa.


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ALTRI MONDI

Il Papa emana A l’atto decisivo Il Conclave inizierà prima

le statuette

RATZINGER L’ADDIO BLINDATO

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Firmato il «Motu proprio». Caso O’ Brien: il cardinale dello scandalo si è dimesso DANIELE VAIRA

Ieri è stata una giornata cruciale per l’elezione del futuro pontefice: Benedetto XVI ha, infatti, emanato il «Motu proprio», l’atto di governo che modifica la Costituzione Apostolica di Giovanni Paolo II. Nel documento, il Papa conferma che la data d’inizio del Conclave resta quella fissata dalle precedenti norme in 15-20 giorni dall’inizio della Sede Vacante, ma il Collegio cardinalizio può anticiparla se gli elettori sono già tutti presenti a Ro-

Domani ci sarà l’ultima udienza di Benedetto XVI: attese a Roma 200 mila persone ma. Trascorsi però al massimo 20 giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione. Il Pontificato di Benedetto XVI si concluderà giovedì alle 20, quando raggiungerà la residenza di Castel Gandolfo per rimanerci due mesi. E ci sono altre precisazioni: per eleggere il nuovo Papa saranno necessari «almeno due terzi dei votanti». La forma di elezione del Romano Pontefice sarà d’ora in poi unicamente per «scrutinium». Nel documento ci sono altre le norme: «Dovranno essere assicurate la riservatezza e il libero svolgimento di tutte le operazioni connesse con l’elezione del Pontefice». Intanto domani ci sarà l’ultima udienza del Papa: a San Pietro sono attese 200 mila persone. Acque agitate Ma un nuovo giallo agita il Conclave: ha deciso

Il Conclave si farà entro 20 giorni dall’inizio della sede vacante del seggio papale. Benedetto XVI terminerà il suo pontificato, alle ore 20, di giovedì. Sono 117 i cardinali che hanno il diritto di voto LAPRESSE

Baciamano vietato e scorta in elicottero Strettissime le misure di sicurezza messe a punto per la fine del pontificato di Papa Ratzinger: giovedì, nell’ultimo giorno, Benedetto XVI, lascerà il Vaticano in elicottero e si sta valutando l’ipotesi di scortare il pontefice in aria fino alla residenza di Castel Gandolfo. Sempre per motivi di sicurezza, domani, al termine dell’ultima udienza generale, vietato il consueto saluto al Papa con il «baciamano»

di dimettersi da arcivescovo di St. Andrews e Edimburgo il cardinale scozzese Keith O’Brien, il più alto prelato cattolico nel Regno Unito che avrebbe dovuto partecipare al Conclave. Il Vaticano ha confermato che il Papa ha accettato la rinuncia «per raggiunti limiti di età», in quanto il porporato compirà 75 anni a marzo. Il religioso è, in realtà, accusato di «comportamento inappropriato» nei confronti di tre sacerdoti e di un quarto che in seguito aveva lasciato l’abito talare. I fatti risalgono agli anni ’80, in un periodo in cui O’Brien era stato direttore spirituale del St. Andrews College e in seguito rettore del St. Mary’s College. «Guardando ai miei anni di ministero, per quanto di buono sono stato in grado di fare, ringrazio Dio. Per i fallimenti, mi scuso con coloro che ho offeso», ha dichiarato il cardinale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

negli Usa

Michelle, che sorpresa: il vincente lo annuncia lei La sorpresa degli Oscar è stata Michelle Obama. Che, in diretta dalla Casa Bianca (foto AFP), ha annunciato il premio al miglior film. A conferma del legame tra il marito Barack e tante stelle del cinema Usa, che lo hanno sostenuto.

Affleck trionfa con «Argo» Ma a «Vita di Pi» 4 Oscar Si impone il thriller sull’Iran. Deluso Spielberg. Migliori attori Day-Lewis e la Lawrence

FRANCESCO RIZZO

È bello come George Clooney, che gli ha prodotto il film. Ma, come Clooney, più volte regista, non si accontenta di monetizzare il proprio fascino, che lo ha reso un divo da poster. Identikit di Ben Affleck (nella foto, Afp), quarantenne con due Oscar sul comodino: dopo quello, da sceneggiatore, per Will Hunting nel 1998, domenica lo ha vinto per il miglior film, Argo, il thriller che racconta la liberazione di sei ostaggi americani dall’Iran di Khomeini. Certo più gradito a Washington di Zero Dark Thirty, la storia dell’uccisione di Bin Laden, premiato solo per il montaggio sonoro (ex-aequo). «Non avrei mai immaginato di tornare su questo palco», ha detto Affleck. Soprattutto perché ha battuto Spielberg (per Lincoln) e Tarantino (per Django). Ma Hollywood si ripete: il taiwanese Ang Lee, miglior regista per la parabola di formazione Via di Pi (che, con 4 Oscar, è il film più premiato) coglie la sua terza statuetta: «Venire da un’altra

Tra le proteste degli ambientalisti (foto Reuters), si è aperto a New Orleans il processo intentato dalla Casa Bianca contro la Bp per il disastro della Deepwater Horizon, la piattaforma

petrolifera esplosa nel 2010 nel golfo del Messico, provocando 11 morti e il riversamento nel mare di 5 miliardi di barili di greggio. Gli Usa chiedono un risarcimento da 16 miliardi di dollari.

Donna La novità, allora, è don-

na: miglior attrice la 22enne Jennifer Lawrence per Il lato positivo, che, salendo sul palco, inciampa nel suo abito di Dior. Tarantino e Django strappano due statuette, per la sceneggiatura originale e Christoph Waltz miglior attore non protagonista, accompagnato nelle foto a una commossa Anne Hathaway, che vince uno dei tre Oscar di Les Miserables. Infine, lo splendido Amour, di Haneke, trionfa tra i titoli stranieri, E anche se Re della terra selvaggia, del debuttante Benh Zeitlin, deve accontentarsi dei complimenti di Obama, il futuro già bussa: il miglior documentario è Inocente, cortometraggio Usa prodotto grazie a 50 mila dollari donati da 294 persone via web. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MODA DONNA IL VELLUTO DOMINA: PER LA SERA FILI D’ARGENTO E PIETRE PREZIOSE

Sfila l’eleganza di Armani Il nero diventa d’obbligo Re Giorgio chiude le passerelle milanesi Lo stilista sceglie abiti sexy ma ispirati al look maschile, con bermuda e bretelle FABRIZIO SCLAVI MILANO

Processo alla Bp per Deepwater: chiesti 16 miliardi di risarcimento

cultura mi rende speciale». Come l’angloirlandese Daniel Day-Lewis, terzo Oscar in 23 anni, grazie a Lincoln e bersaglio di una delle rare battute di Seth MacFarlane, papà dei Griffin e conduttore: «Ti sei immedesimato così tanto che non dovresti riconoscere un cellulare».

Ultimo giorno delle sfilate milanesi per la presentazioni delle collezioni donna dell’inverno 2013. E ora ecco il simbolo della moda italiana nel mondo: Giorgio Armani. La parola chiave della sua collezione è solo una: eleganza. Tutti i colori sono riassunti nel color nero con solo poche eccezioni di bianco e di pervinca. Cancellati tutti i luoghi comuni e gli eccessi dei trend della moda, un modo di vestire "very Armani". Il velluto di seta fa la parte del leone in tutta la collezione per dar vita ad affusolati pantaloni che con una lunga zip laterale possono diventare ampi e comodi, portati con top plissé, gonne bermuda e gonne lunghe aderenti sui fianchi. Pel-

licce intarsiate con pietre dure che diventano fiori a forma di tulipano. Tutte le allacciature e le lunghezze sono asimmetriche, non c’è una regola, ma ogni completo è un’invenzione. Asimmetrie Anche i giacchini di

Una modella alla sfilata di ieri di Giorgio Armani, a Milano ANSA

pelle sono piu corti davanti e piu lunghi dietro, sempre neri, che lasciano intravedere le morbide camicie color malva. Grandi pois bianchi per le eleganti giacche e piccoli pois applicati agli abiti. Cappotti avvolgenti, quasi senza forma che sembrano prendere la forma sensuale del corpo. Una morbidezza sartoriale che può essere realizzata solo con la perfezione del taglio e la morbidezza dei tessuti, tralasciando qualsiasi orpello inutile. Tutto portato con piccole borse a bauletto, scarpe basse in velluto nero o piccoli calzari aderenti ai piedi con tacco stiletto e intrecci di velluto. Per la sera un nero abbagliante tempestato da fili d’argento e pietre preziose. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 5,5

Toro 8

Gemelli 5,5

Cancro 8 -

Leone 6 -

Vergine 7

DI ANTONIO CAPITANI

Giornata d’impicci e di minuzie cui star dietro. Organizzatevi, non inaciditevi. La forma fisica traballa il sudombelico sbarella. Help...!

IL MIGLIORE. Il lavoro premia il vostro impegno, l’economia pure. Avete anche il sudombelico eclettico e vi arrivano fortune sfacciate e pure sfaccettate: grandi!

Obblighi familiari e lavorativi stressano: la giornata is a little sfigopendul. Sudombelico meno affidabile di un istant poll: occhio.

Potete scalare e conquistare, non solo oggi. Spedite dunque i vostri curricula, proponetevi, recuperate arretrati. Anche suini, volendo.

Una spesa si staglia: amministratevi bene, rifuggendo gli azzardi. E non fatevi paranoie inutili. Si fornichicchia, ma senza eccessi. Andrà meglio domani.

Potete portate alla vittoria la squadra nella quale lavorate. E guadagnare punti su punti. Anche suini. Ma siete troppo sfigoirascibili.

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Sagittario 5,5

Capricorno 7,5

Acquario 6 -

Pesci 6 -

Lo scenario lavorativo è più confuso di quello politico. I fermenti ci sono, ma quanto stress! Indolenza e insolenza suina alternansi.

Costanza, coraggio e istinto vi fanno vincere nel lavoro e nello sport. L’ormone esige e voi acconsentite muy volentieri. Ok a una dieta.

Siate prudenti coi quattrini. E nel lavoro occhio a non prendere percorsi cannati o sfigati. Sudombelico long resistance and very ruspant.

Luna storta: non ingigantite le rogne, non affondate i canini nel collo di chi vi rompe. Il vigore fisico va su, lo slancio suino ancor di più.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

Bilancia 5,5

Scorpione 7,5

Certa gente vi stressa, vi stanca e vi gonfia come l’allergia ai fagioli con l’occhio. Non siate misantropi, producete, ravvivate l’ormone.

Serenità e fattività nel lavoro sono le conseguenze dello schieramento planetario sempre più brillante. Economia e sudombelico in forma!

ANDREA PIRLO

Il centrocampista della Juventus è nato il 19 maggio 1979: ha giocato 95 partite con la Nazionale, segnando 11 reti

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre 20.45 REGGINA - SPEZIA

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VENEZIA

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

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Trento 3 8

Aosta

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4 6

Torino 2 8

Venezia

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IL BLOG

Secondo voi questo Giovinco è da Juventus?

Storie di sport dal Ruanda dopo la guerra

I fischi ripetuti dello Juventus Stadium, la difesa a spada tratta dell’allenatore Antonio Conte, ma rimane il dilemma su Sebastian Giovinco: è un giocatore da Juve? Chi ha già votato esprime una leggera maggioranza per il «no», ma potete sovvertire il risultato. Votate.

Salvini nel suo «Che Palle!» racconta la storia di Oli Broom, inglese, presidente della Federcricket in Ruanda, dove ha comprato un terreno a Kicukiro. Qui, 19 anni fa, furono massacrati 4 mila rifugiati Tutsi, dai guerriglieri Hutu. Su quel terreno nasceranno campi da tennis. Lo sport è vita.

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Domani

Dopodomani

Sul Settentrione nuvoloso, neve su Dolomiti e Appennini, piogge su pianure lombardo-venete e romagnole. Al Centro tempo variabile senza precipitazioni. Sulle regioni meridionali, in Sicilia e in Sardegna alternanza di piogge e schiarite.

Cessazione delle precipitazioni, eccetto residui fenomeni sulle zone più nord-occidentali e sud-orientali. Durante il giorno si alterneranno nuvole e schiarite, con qualche nebbia sulle aree pianeggianti e vallive del Nord e del Centro.

8

2 10

Bologna Genova 2

1

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Ancona

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Perugia 0

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9

L’Aquila 2 6

ROMA 4

11

Campobasso

Bari

1 7

4

Napoli

Potenza

5 10

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Cagliari 2

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Catanzaro

9

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Reggio Calabria

Palermo

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4 12

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Sorge

7.30

17.00 CALCIO: NAPOLI SAMPDORIA

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Ieri

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10.00 CALCIO: SAMPDORIA - CHIEVO

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12.30 HAIKOU WORLD OPEN

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9.15

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15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.45 CALCIO: LAZIO - PESCARA

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9.00

SAN JOSE SHARKS COLORADO AVALANCHE

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4.30

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La tiratura di lunedì 25 febbraio è stata di 420.027 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

10 feb.

18 feb.

25 feb.

4 mar.

COLLATERALI *con Le Grandi Battaglie N. 2 e 11,19 - con Passione Rally N. 2 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 6 e 11,19 - con Carosello N. 8 e 6,19 - con Wrestling Heroes N. 9 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 9 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 12 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 14 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 18 e 11,19 - con I Love Travel N. 22 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 27 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 28 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 27 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 43 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 46 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 36 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 46 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 10,20; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2013


EXTRATIME@GAZZETTA.IT - @ETGAZZETTA SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE 26 FEBBRAIO 2013 - N. 91

«I MIEI PRIMI 60 ANNI» DOMENICA ZICO FESTEGGIA IL COMPLEANNO. E RACCONTA: «A 13 ANNI AL MENGO. UDINE E QUELL’AMICIZIA CON DIEGO» Intervista di I. IANDIORIO a pag. 4

ALL’INTERNO PRIMO PIANO Deca Trends

QUELL’ASSE COL MILAN CONTRO I BLAUGRANA ALESSANDRO DE CALÒ A PAG. 2

EUROPA Francia

IL BATTESIMO MARSIGLIESE DI BECKS ALESSANDRO GRANDESSO A PAG. 6

Inghilterra

GRAZIE MILLE MISTER GIGGS STEFANO BOLDRINI A PAG. 7

Germania

UNA COPPA PIENA DI VELENO PIERFRANCESCO ARCHETTI A PAG. 8

Spagna

GLI ULTRÀ DEL CELTA CACCIANO IL «FASCISTA» FILIPPO CONTICELLO A PAG. 9

MONDO Stati Uniti

QUANDO L’AMERICA ERAVAMO NOI SEBASTIANO VERNAZZA A PAG. 10

Champions League Asia

LIPPI E ZENGA ALLA FIERA DELL’EST

LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. - Conc. AAMS N. 15078 del 16 aprile 2012

LUIGI GUELPA A PAG. 11

BARCELLONA, BARCELLONA, MANCHESTER UNITED: DA OGGI A MARTEDÌ IL TECNICO DEL REAL SI GIOCA STAGIONE, PANCHINA E UN BEL PEZZO DI REPUTAZIONE

GLI 8 GIORNI DI MOURINHO FILIPPO MARIA RICCI a pagg. 2 e 3

Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento di gioco sui siti www.aams.gov.it e www.totosi.it e presso i punti vendita


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

latattica

CHE FATICA CON VILANOVA E SE LA CHIAVE FOSSE KAKÀ?

DI ALESSANDRO DE CALÒ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

IL DOPPIO ASSIST TRA MOU E ALLEGRI Il portoghese rischia, ma lavora anche per il Milan: assieme possono chiudere un ciclo Barça RR Per come si stanno mettendo le cose è poco probabile che Mourinho, dopo aver salutato la Liga, possa davvero perdere tutto, in questa settimana che segna un passaggio cruciale della stagione. Naturalmente il doppio flop, in Coppa del Re e Champions farebbe bruscamente precipitare la situazione, mettendo in gioco persino la conferma di Florentino Perez al vertice del Real Madrid. Ma l’avvicinarsi di solidi nemici esterni alle mura della Casa Blanca serve anche a compattare il gruppo, a serrare le fila e a cliccare il tasto pause sopra alle lotte intestine, nel logorato rapporto tra il portoghese e tanta parte dello spogliatoio. Verrà presto il tempo della resa dei conti, visto che sull’orizzonte del Real incombe anche la chiamata alle urne per l’elezione del nuovo presidente. Perez al momento non ha rivali, però deve risolvere un po’ di questioni che, oltre alla panchina, riguardano per esempio la permanenza di Cristiano Ronaldo al Bernabeu.

Ci sono tante incertezze in questa settimana bollente per il calcio spagnolo e continentale. La squadra più forte del mondo e la sua principale rivale, traballano. Prende corpo uno strano asse tra il Milan e il Real, fra Allegri e Mou. Un’alleanza di fatto contro il grandioso Barça di Messi. Pochi giorni fa, i rossoneri hanno messo kappaò il Barcellona, mostrando al mondo i contorni di una disarmante impotenza dei blaugrana. Il re è nudo. Oggi Mourinho ha la possibilità di dare il colpo di grazia a una squadra in difficoltà, sprovvista di un piano B e apparentemente destinata alla fine di un ciclo. Dopo averlo eliminato dalla coppa, il Real potrebbe infierire sul Barça anche nel match di campionato, confezionando un formidabile assist per Allegri e i suoi rossoneri che saranno chiamati al Camp Nou per chiudere il cerchio Champions. Un anno fa, la sovrapposizione della sfida tra blancos e blaugrana in coppa e in Liga era costata a entrambe un’eliminazione dall’Europa. Stavolta potrebbe coincidere con il sipario su un’egemonia.

SPECIAL ONE O RESTA IN SELLA O IN MOUTANDE MourinhocolReal sigioca tuttoin 3partite, daoggi amartedì prossimo In 1.000 giorni a Madrid ha speso 160 milioni e rotto con metà squadra Barça e United decideranno se per lui sarà un anno da (quasi) zero tituli Mainballoc’èanchequalcosadiunpo’piùpersonale:lasuacredibilità DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A MADRID

FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

oco più di 1000 giorni surfando senza timori tremende onde blaugrana, pericolose onde arbitrali, insidiose onde svizzere, capricciose onde del calendario, faziose onde giornalistiche. (Gli aggettivi li abbiamo messi noi pensando fossero quelli che userebbe lo stesso Mou). Tanto è passato da quando Jorge Valdano presentò al mondo José Mourinho come nuovo al-

P

IN PORTOGALLO

LA SUA CITTÀ GLI DEDICA UNA STRADA (m.m.d.s.) Il Comune di Setubal, città natale di José Mourinho, vuole rendere omaggio al tecnico del Real Madrid intitolandogli una via nell'anno in cui ha compiuto 50 anni. Il consiglio comunale, che nei prossimi giorni esaminerà la proposta, ha organizzato una mostra sulla vita del suo cittadino più famoso con le repliche dei trofei vinti: verrà inaugurata il prossimo 23 marzo alla Galleria municipale.

lenatore del Real Madrid, il 31 maggio 2010. E ora, 8 giorni per restare in piedi, per infilare una corta ma schiumosa, intensa, vertiginosa pipeline di 3 partite da martedì a martedì per continuare a stare sulla tavola ancora un po’. Una Liga e 2 coppe Due stagioni e mezzo con 3 trofei - Copa del Rey 2011, Liga 2012, Supercoppa spagnola 2012 -, un dito nell’occhio, un arbitro atteso nel parcheggio, infinite polemiche, 15 giocatori acquistati per una spesa totale di circa 160 milioni, 158 partite con 114 vittorie, 25 pareggi e appena 19 sconfitte. José Mourinho si è definito «Speciale» 9 anni fa e «Unico» l’autunno scorso. Può permetterselo, per personalità, vittorie, vis dialettica. Ora questi 8 giorni sono destinati a intaccare o ristabilire la sua credibilità, lasciarlo in una posizione di forza o sbatterlo di fronte all’evidenza del quasi «zero tituli» di questa stagione, con la Supercoppa di Spagna infrangibile quanto esile baluardo di fronte all’onta. C’è il rischio esonero Dopo l’1-1 al Bernabeu di un mese fa, stasera al Camp Nou il Real Madrid si gioca l’ingresso alla finale di Copa del Rey. Poi sabato ritrova il Barça (+16 sul Madrid) in un inutile ma insidioso Clasico di Liga. Quindi martedì prossimo, sempre con in valigia un 1-1 casalingo, va a battersi per i quarti di Champions all’Old Trafford. Il giorno dopo, 6 marzo, il Madrid compirà 111 anni e qualcosa dovrà restare nell’esigente paniere della Casa Blanca, altrimenti i 3 mesi che avanzano alla fine della stagione diventeranno lunghissimi. Ipotizzare un addio prematuro di Mou in caso di eliminazione da Copa del Rey e Champions non è avventato. Parliamo di addio prematuro perché l’addio a giugno pare scontato, nonostante sul contratto da 12 milioni all’anno del portoghese nella casella della scadenza c’è scritto 30 giugno 2016. Sul Mundo di ieri sostenevano che José ha già detto

alla gente che gli dà una mano con le faccende di casa di cercarsi un nuovo impiego, e che qualche tempo fa guardando le ruspe al lavoro a Valdebebas per la costruzione della residenza Blanca abbia commentato: «Peccato non poter godere di questa struttura quando sarà finita». Casillas, Kakà, i nemici Mou sa che se ne andrà però un conto è farlo vincendo o giocando delle finali, un altro è salutare con il lucchetto della bacheca stagionale già chiuso ai primi di marzo. Se ne va perché ha tirato i rapporti con molti giocatori tanto da rom-

azzannato dalla crisi di rapporti e risultati, come al Chelsea. L’effetto-Pinto Stasera affronta un Barça ferito dal Milan, abbacchiato per l’assenza del suo allenatore, insolitamente dubbioso tatticamente. Lo fa per la 26ª volta, sedicesima col Madrid, quinta in questa stagione. Sei vittorie, nove pareggi, dieci sconfitte è il suo score contro i catalani con Chelsea, Inter e Real. Un solo successo su 11 (con 5 pari) al Camp Nou. In questa complicata stagione il Madrid ha già perso 8 partite, per José record negativo eguagliato. Però... Il Real Mou ha fatto gol

La Supercoppa vinta ad agosto è un esile baluardo contro l’onta. La Spagna non lo ha mai amato e non esclude un addio prematuro perli: Casillas, Sergio Ramos, Benzema, Ozil, Higuain, Marcelo, Di Maria, persino il mite Kakà hanno problemi di relazione col proprio allenatore, quello che nell’unità dello spogliatoio costruiva i suoi successi disegnando sceneggiature western da «noi contro il mondo». Se ne va perché anche ai piani alti della Casa Blanca sono stanchi che i suoi modi poco urbani facciano ombra a capacità e meriti, pur evidenti e consistenti. Persino Florentino Perez, ultrà numero uno prima che presidente, dopo averlo sempre difeso ultimamente ha preso le distanze. Se ne va perché dopo aver fatto 100 punti e segnato 121 gol, schiantando il Barça di Guardiola per vincere l’ultima Liga, colleghi e giocatori hanno dato a Pep il premio di allenatore dell’anno. Lì ha capito che la Spagna non lo amerà mai, non accetterà mai le sue polemiche mascherando la viscerale antipatia per l’uomo con una presunta e presuntuosa idiosincrasia al gioco diretto, bestemmia nella terra del tiqui-taka. Mou sa che se ne andrà ma vuole farlo vincendo, come al Porto e all’Inter, e non

nelle ultime 6 visite al Camp Nou. Ronaldo, in forma fenomenale, nello stadio del Barça segna da 5 gare, negli ultimi 4 Barça-Madrid ci sono stati due pareggi e una vittoria a testa, quella del Real decisiva per la scorsa Liga. Il Barça prende gol da 11 partite e a fermare la striscia negativa dovrà pensare il trecciuto Pinto, simpaticone del gruppo e amicone di Messi ma non esattamente un portiere top. Un ultimo valzer e ciao Insomma, per il Real Mou ci sono diversi motivi per sorridere pensando alla sfida che darà il «la» agli 8 giorni. Cominciare cadendo toglierebbe aria e margine di manovra in vista di Manchester. Al contrario, una vittoria oltre a regalare un’altra finale al Real innaffierebbe il pessimismo blaugrana, spingendo i rivali verso una pericolosa depressione. Mou lo sa. E invita i suoi a un ultimo, glorioso, giro di valzer. Poi, nemici come ora ma non più forzati conviventi, ognuno per la sua strada, e se nel documento di separazione dei beni finisce anche un altro pezzo d’argenteria, molto molto meglio.

?

DENTRO

Decatrends

RR Qui a fianco, l’analisi delle partite di andata di coppa con Barcellona e United: il Real Madrid ha sofferto più il primo del secondo. Per le due gare di ritorno, Mou ha 3 dubbi: Ricky potrebbe diventare titolare.


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PRIMO PIANO

O FUORI

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

?

OGGI

Coppa del Re ritorno semifinali (ore 21) Barcellona Real Madrid

(andata 1-1)

SABATO Liga 26ª giornata (ore 16) Real Madrid Barcellona

MARTEDÌ 5 MARZO Champions League Ritorno ottavi di finale (ore 20.45) Manchester United Real Madrid

(andata 1-1)

ALLE 21 BARCELLONA-REAL MADRID

ANTIPASTO DI COPPA JOSÉ POLEMICO COME AI BEI TEMPI Con la stampa rispondea Roura: «L’arbitro? Ricordo le lezioni del Barcellona» Dubbi di formazione per tutti, nei blaugrana potrebbe anche rivedersi Villa

dubbi non mancano, e, improvvisamente, soIè stata no accompagnati dalle polemiche. La vigilia animata dalla parole di Jordi Roura, alle quali ha deciso di rispondere immediatamente José Mourinho. Il vice di Vilanova: «Con Undiano Mallenco i nostri numeri sono peggiori che con altri, e l’unica partita di Liga che abbiamo perso l’arbitrava lui. Abbiamo ancora in testa la permissività con la quale fischiò durante la partita di Coppa contro il Madrid. La cosa migliore che può succedere è che passi inosservato». Il riferimento è alla finale di Copa del Rey del 2011, vinta dal Madrid sul Barça. Mourinho, che Champions a parte non si vedeva in sala stampa per presentare una partita da quasi due mesi, ieri è apparso a sorpresa. Non ha detto nulla bilanciandosi tra luoghi comuni e monosillabi meno che in una risposta, quella sulle parole di Roura: «Io preferisco ricordare le lezioni che abbiamo ricevuto dal Barcellona in passato: lezioni di sportività, su come vivere nel calcio, non parlare degli arbitri, non mettere pressione agli arbitri, non circondare gli arbitri durante le partite, non simulare cercando cartellini per far buttar fuori un avversario. E ovviamente lezioni su come giocare a calcio, cosa che fanno molto bene». Ironia al vetriolo, e vediamo stasera come va a finire. Dubbi e fenomeni Sulle formazioni, per Mou dubbi tra Kakà, in gran forma, e Di Maria che espulso col Depor non potrà giocare il Clasico di Liga, e tra Benzema e Higuain, entrambi non esattamente al top. In difesa visto l’ottimo momento Varane dovrebbe far coppia con Pepe dirottando Ramos a destra. Roura e Vilanova devono scegliere se dare spazio a Villa: anche Messi ha ammesso che con un centravanti classico la squadra si muove meglio ma per far posto al pichichi della Spagna deve uscire uno tra Pedro e Fabregas, in tribuna nell’ultima di Liga e quindi teoricamente certo di giocare. A Mou manca Casillas, Roura farà giocare Pinto, titolare abituale in Copa del Rey. Ovviamente questa è la sfida tra Messi e Ronaldo: 49 e 37 gol in 38 partite stagionali, 17 a 10 nei Clasicos (ma l’argentino ne ha giocati 6 in più). Cercano due record: a Messi manca una rete per affiancare Di Stefano in cima alla classifica dei bomber del Clasico, a Ronaldo un’altra rete al Camp Nou per arrivare alla sesta gara consecutiva a segno nel campo del rivale, inedito nella storia del calcio spagnolo. Due fenomeni, che rischiano di dover farsi largo tra le polemiche. F.M.R.

Così in campionato CLASSIFICA SQUADRA

BARCELLONA ATL. MADRID REAL MADRID MALAGA VALENCIA REAL SOCIEDAD BETIS RAYO GETAFE LEVANTE VALLADOLID SIVIGLIA ESPANYOL OSASUNA GRANADA ATH. BILBAO SARAGOZZA CELTA VIGO MAIORCA DEPORTIVO

PT

G

V

68 56 52 42 41 40 39 37 35 34 33 32 31 28 26 26 25 23 18 16

25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25

22 18 16 12 12 11 12 12 10 10 9 9 8 7 7 7 7 6 4 3

N

2 2 4 6 5 7 3 1 5 4 6 5 7 7 5 5 4 5 6 7

P

F

S

1 5 5 7 8 7 10 12 10 11 10 11 10 11 13 13 14 14 15 15

82 48 62 37 36 41 34 34 35 30 34 34 31 22 24 30 25 24 24 29

28 23 23 24 37 31 35 43 44 38 33 37 35 27 36 50 36 32 48 56

25a giornata ATH. BILBAO

REAL SOCIEDAD

1-3

IBAI GOMEZ 30’ pt

GRIEZMANN 34’ pt AGIRRETXE 22’ st VELA 31’ st

MAIORCA

GETAFE

1-3

DOS SANTOS 24’ pt

DIEGO CASTRO rig.26’ st COLUNGA 37’,41’ st

SARAGOZZA

VALENCIA

2-2

APONO rig.5’ pt HELDER POSTIGA 32’ pt

JONAS 36’pt; 24’ st

DEPORTIVO

REAL MADRID

1-2

RIKI 35’ pt

KAKA’ 28’ st HIGUAIN 43’ st

BARCELLONA

SIVIGLIA

2-1

VILLA 7’ st MESSI 15’ st

BOTIA 42’ pt

RAYO

VALLADOLID

1-2

AMAT 27’ st

SERENO 26’ st MANUCHO GONCALVES 35’ st

CELTA VIGO

GRANADA

2-1

IAGO ASPAS 24’ pt BERMEJO 36’ st

IGHALO 28’ pt

ATL. MADRID

1-0

ESPANYOL

3-0

MALAGA

FALCAO rig.38’ pt

BETIS JORGE MOLINA 1’ pt MARIO 28’ pt PABON 45’ pt

LEVANTE

OSASUNA

0-2

MASOUD 43’ st KIKE SOLA 49’ st

Prossimo turno 1 marzo: Getafe-Saragozza. 2 marzo: Real Madrid-Barcellona, Deportivo-Rayo, Osasuna-Ath. Bilbao, Valencia-Levante. 3 marzo: Granada-Maiorca, Espanyol-Valladolid, Malaga-Atl. Madrid, Real Sociedad-Betis. 4 marzo: Siviglia-Celta Vigo CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

RETROCESSIONE


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

l identikit IN CIMA AL MONDO NELL’81 MA NON HA VINTO IL MONDIALE

IACOPO IANDIORIO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

omenica 3 marzo il Galinho compie 60 anni. Arthur Antunes Coimbra, per il mondo solo Zico, come lo chiamavano in famiglia (abbreviando il vezzeggiativo Arthurzinho o Arthurzico), li festeggerà nella sua Rio. Da uomo semplice, come è sempre stato. Eppure è passato alla storia come il Pelé Bianco, ha segnato l’epopea del Flamengo, ha disputato 3 Mondiali, è entrato in tutte le classifiche dei migliori calciatori della storia. Campione eccezionale, non solo per i trofei vinti, per i gol segnati, per la classe, le punizioni che tirava, da top 5 di sempre con Pelé, Maradona, Di Stefano e Zidane. «Non è stato facile arrivare a questa età, dopo tanti anni in giro, con gli avversari che cercavano sempre le mie gambe…».

D

A chi deve di più? «Su tutti Celso Garcia: era un giornalista di Radio Globo, mi portò alla Gavea, al centro del Flamengo, per un provino. Avevo 13 anni. Trovammo ragazzi di 16 e lui insistette per farmi giocare. Mi presero subito».

«CHE VITA FRA CELSO, IL FLA, UDINE E IL MIO AMICO MARADONA» Domenica Arthur Antunes Coimbra, fra i più forti di sempre, compie 60 anni. Ecco come ci racconta le sue avventure, gli amici, la sua Italia

Chi altri l’ha aiutata? «Nooo. Claudio è un amico. Non è stato cattivo con me e siamo rimasti in ottimi rapporti; la sua era una marcatura onesta, intelligente. Invece in finale di Libertadores ’81 i cileni del Cobreloa, quelli sì picchiatori, in particolare il difensore Mario Soto. Cattivissimo, specie con i miei compagni, perché io sono riuscito a scappargli...».

«Joubert: è stato mio tecnico alle giovanili del Mengo e poi l’ho ritrovato in prima squadra, nel 1974 abbiamo vinto un Carioca insieme, io feci 19 gol». Ma prima di finire al Fla «rischiò» di andare altrove. «Sì, mio fratello Edu giocava per l’América di Rio e mi fece allenare una settimana con quel club, a 13 anni giocai pure un’amichevole con loro. Ma in casa si tifava Flamengo, il mio idolo era Dida, ne parlai con mio padre e scelsi il Fla». Suo papà era portoghese. «Sì, di Tondela, emigrato a Rio con la famiglia da bambino. Quando io avevo 10 anni mi ricordo le domeniche passate accanto alla radio con lui che tifava per lo Sporting Lisbona». Fra quelli cui deve tanto, un grazie va a chi ha «costruito» il giocatore Zico. «Sì, il prof. Francalacci, grande preparatore atletico, mi fece crescere di 10 cm. Prima mi chiamavano Galinho (galletto) proprio per la mia magrezza. Mi ha seguito dai 17 anni, divenne preparatore del Flamengo quando andammo in Giappone nell’81 all’Intercontinentale». Diceva prima dei tanti rivali che l’hanno rincorsa. Chi i più cattivi? Gentile?

Libertadores 1981 NELLA FOTO PICCOLA, ZICO ESULTA NELLA FINALE VINTA COI SUOI 2 GOL PER IL FLAMENGO

Mondiale 1982 A SINISTRA, ZICO FESTEGGIA IL GOL ALL’ARGENTINA

Mondiale 1986 QUI SOTTO, ZICO CON SOCRATES E CEREZO IN RITIRO IN MESSICO

Arthur Antunes Coimbra detto Zico è nato il 3 marzo 1953. Da giocatore debutta nel Flamengo nel 1971 e vi gioca fino all’83; vince 4 Brasileirão e 6 titoli Carioca, la coppa Libertadores e l’Intercontinentale 1981. Poi va all’Udinese: vi disputa 2 stagioni, 22 gol in 39 gare (il 1˚ anno vicecapocannoniere con 19 centri e il club è nono). Nell’85 torna al Flamengo: vince un altro Carioca. Nel 1992 va in Giappone ai Kashima Antlers fino al 1994. In nazionale ha disputato 72 gare (dal 1976 al 1986), siglando 52 reti, disputando 3 Mondiali e 1 coppa America. TECNICO Inizia proprio con i Kashima nel 1999, poi alla nazionale di Tokyo dal 2002 al 2006 (ha vinto una coppa d’Asia nel 2004), in Turchia con il Fenerbahçe nel 2006-08 (1 titolo e 1 Supercoppa), nel 2008 è al Bunyodkor uzbeko (vince campionato e coppa), poi al Cska Mosca (coppa e supercoppa nazionali 2009), all’Olympiacos in Grecia (2009-10); è c.t. dell’Iraq da fine agosto 2011 a fine novembre 2012.

Ma lei gli fece 2 gol nella finale d’andata e 2 nello spareggio a Montevideo. E il mondo scoprì Zico. «Quelli forse sono i gol più importanti della mia carriera. Ma in Italia mi conoscevano già». Il Milan l’aveva cercata. «Sì, nell’80 Rivera e Colombo (vicepresidente del Milan, ndr) erano venuti a Rio per comprarmi. Ma allora era difficile prendere un giocatore del Flamengo, avevamo vinto il primo titolo brasiliano, il club voleva tanti soldi. E non era come oggi dove a fine contratto il giocatore è libero: lì valeva ancora la legge del cartellino. Peccato, perché io ero già d’accordo col Milan, ma i rossoneri alla fine offrirono troppo poco al Flamengo (2 miliardi di lire, ndr)». Aveva ricevuto altre offerte dall’Italia? «Mi cercarono Dino Viola, presidente della Roma, e Nils Liedholm, il tecnico. Un giornalista fece da mediatore, noi tornavamo da Francoforte con la nazionale. Liedholm e Viola mi invitarono a cena e c’era anche Junior. Ma non se ne fece nulla. Poi Falcao, a Roma dall’80, mi richiamò per propormi ancora i giallorossi, ma io avevo già firmato con l’Udinese». Nell’83 aveva chiuso al 6˚ posto, non una grande. «Ma avevo parlato con Edinho (a Udine dall’82, ndr), mio compagno di nazionale, e mi aveva convinto, dicendo che la squa-

Brasile, perché è sposato con una mia connazionale».

dra si stava rinforzando, che era cambiata la mentalità, che puntavano al titolo come la Roma di Falcao. In Brasile avevo vinto tutto e cercavo nuovi stimoli. E l’Udinese è stato l’unico club a fare un’offerta concreta al Fla: 6 miliardi di lire!». Dopo un primo anno finito al 9˚posto, a 4 punti dall’Europa, 19 gol per lei, il secondo anno andò male. «L’Udinese vendette tanti giocatori, fra cui Causio e Virdis, alla fine lottammo più per non retrocedere che per l’Europa. E poi il g.m. Dal Cin, che mi portò in Ita-

lia, litigò col patron Mazza, saltarono i piani…». E poi ci fu anche un processo, nel quale lei fu imputato di evasione fiscale, dal quale poi uscì innocente. «Mi diede un po’ fastidio, però quell’episodio non ha influito sulla mia scelta di tornare al Fla nell’85. Di Udine ho sempre saudade, nostalgia». Con chi aveva più legato in Friuli, oltre a Edinho? «Avevo tanti amici, sono ancora in rapporti con De Agostini. Causio è spesso venuto a trovarmi in

Curiosa la sua amicizia con l’argentino Maradona. «Diego l’ho incrociato la prima volta nel 1979 in un’amichevole fra Argentina e Resto del Mondo. Poi ci siamo affrontati al Mondiale 1982, e io segnai. Ci siamo rivisti in un’amichevole a Rio nell’85. Pochi mesi dopo un intervento di Marcio Nunes, del Bangu, mi mise k.o.. Dovetti affrontare 3 operazioni al ginocchio sinistro. Rimasi k.o. tanti mesi e Diego tramite un comune amico mi mandò una lettera d’incoraggiamento, fu molto affettuoso. Non l’ho mai dimenticato». In nazionale chi frequentava di più? «Ero e sono amico di tanti. Di più quelli di Rio, come Junior e

Leandro che erano con me al Flamengo. E poi Socrates che nell’86 venne al Mengo, ma anche Cerezo, che ho portato io in Giappone ad allenare il Kashima nel 2000. E pure Falcao». A proposito di Giappone: perché decise di finire lì? «Per fare proprio quello che ho fatto, lanciare un torneo professionista, far crescere il calcio che lì in pratica non esisteva. Ora spero di tornarci a maggio per la festa dei 20 anni della lega e del primo torneo pro». Lì ha iniziato ad allenare: ci aveva pensato prima? «No, ho deciso in Giappone di fare il tecnico. E mi è piaciuto. Pensi che ho chiuso da tecnico-giocatore e sono stato l’unico allenatore in carriera a mandarmi in panchina…». Feliz aniversario, Galinho.


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EUROPA

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

l’eurogol DELLA SETTIMANA

AMAT, NIENTE FORTUNA: MIRARE, SPARARE, GOL RR Ogni volta che ve ne fanno vedere uno così c’è sempre il sapientone che se ne esce con un «Seh, buonanotte, se lo rifà cento volte non gli entra mai». No, signori: Jordi Amat, 20 anni, questo non lo segna con l’aiuto della sorte. Rivedere il video: alza la testa, vede Hernandez in mezzo all’area, mira e spara. Poi il Rayo Vallecano perde uguale, ma sono dettagli. I posteri si ricorderanno di questa perla qui.

TOP 11 LAMPARD, TOTAL ECLIPSE OF THE HART

5 Van Persie Manchester United (Ing, 19x2) 38 6 Cavani Napoli (Ita, 18x2), Suarez Liverpool (Ing, 18x2)

36

Lampi A La Coruna visti lampi del Pallone d’oro che fu: il gol del pareggio, buona condizione e classe da vendere. Mou non l’ha piegato

Bomba Lo chiamavano O Detonator, e ogni tanto fa capire a tutti perché. Sotto di due gol a Saragozza, la pareggia quasi da solo

CORCHIA (d, Sochaux)

He’s back Torna titolare: gol e due assist. Non vuole fare la riserva di Müller, domani in coppa un'altra chance: Ribery è squalificato

JONAS (a, Valencia)

Celestiale Ibra è un marziano, poi viene lui. E se i verts nel 2013 sono imbattuti è anche grazie ai suoi gol: due pure al Nancy, 14 in tutto

KAKÀ (c, Real Madrid)

Geniale Doppietta di classe all’Aston Villa, 11 gol in Premier, leadership che trasuda. Siamo sui livelli del miglior Fabregas, pure oltre...

ROBBEN (c, Bayern)

4 Falcao Atl. Madrid (Spa, 21x2), 42

Easy L’Olanda gli sta stretta come una maglia Prenatal. Ad Almelo 3 gol e un assist. Pare che le big russe entro il 27 possano fare lo scippo...

7,5 7,5 7,5 7,5

8 AUBAMEYANG (a, St. Etienne)

44

Lucky Ha segnato tre gol in questa stagione, tutti al Fortuna Dusseldorf, compresa la doppietta di sabato. Se lo vedono a Düsseldorf...

8 CAZORLA (c, Arsenal)

48

3 Martinez Porto (Por, 22x2)

Muro Disinnesca l’attacco del Chelsea, compreso un rigore di Lampard. «Se non si monta la testa, è tra i top del mondo», dice Mancini

8 BONY (a, Vitesse)

76

2 Ronaldo Real M. (Spa, 24x2)

Show Con lui in campo non ci si annoia mai. Contro il Paços non segna ma è il migliore, scatta, dribbla, fa magie e regala un assist d’oro a Perez. Sarà una star

MATIP (d, Schalke 04)

1 Messi Barcellona (Spa, 38x2)

A metà Contro il Qpr del gemello Fabio (che non c’era) fa un gol da padreterno e spinge a destra come non mai. In ascesa

HART (p, Man. City)

I CANNONIERI D’EUROPA IN BASE AL COEFFICIENTE DI DIFFICOLTÀ DEI VARI CAMPIONATI (TRA PARENTESI)

7,5 7,5 7,5 7,5 JOHN (c, Benfica)

MARTINEZ SCAVALCA FALCAO BONY DA TOP 10

RAFAEL (d, Man. United)

Scarpad’oro

Doppio A Rennes non la fa toccare a Pitroipa e sigla il gol che alla fine vale un bel punto prezioso. Da tempo nel mirino delle italiane

8 Rimkevicius Siauliai (Lit, 35x1) 35 9 Hosiner Austria (Aut, 23x1,5) 34,5 10 Bony Vitesse (Ola, 22x1,5), Ibrahimovic Psg (Fra, 22x1,5) 33 12 El Shaarawy Milan (Ita, 16x2) 32 13 Atar Maccabi (Isr, 21x1,5) 31,5 14 Michu Swansea (Ing, 15x2), Kiessling Bayer Leverkusen. (Ger, 15x2), Mandzukic Bayern (Ger, 15x2), Bale Tottenham (Ing, 15x2) 30 18 Bacca Bruges (Bel, 19x1,5) 28.5 19 Ba Newcastle-Chelsea (Ing, 14x2), Di Natale Udinese (Ita, 14x2), Lewandowski Borussia Dortmund (Ger, 14x2), 28 22 Mkhitaryan Shakhtar Donetsk (Ucr 18x 1,5), Pellé Feyenoord (Ola, 18x1,5), McKay Inverness e Griffiths Hibernian (Sco, 18x1,5), Djebbour Olympiacos (Gre, 18x1,5), Rusescu Steaua (Rom, 18x1,5) 27 28 Meyong Vitoria, Eder Braga e Cardozo Benfica (Por, 13x2) 26 31 Higdon Motherwell (Sco, 17x1,5), Mbokani Anderlecht e Sawaneh Leuven (Bel, 17 x1,5), Finnbogason Heerenveen (Ola, 17x1,5) 25,5

Wunder21

LE PAGELLE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Lanzafame se lo mangia AUSTRALIA 5,5 Del Piero (Sydney) Può far poco nell’1-3 subito a Melbourne; ma i playoff sono a 1 punto. EMIRATI ARABI 5 Zenga (Al Nasr) Altro k.o., fuori casa per 2-1, maturato all’87’, con l’ultima in classifica: e sono 4 k.o. negli ultimi 5 match di campionato 6,5 Mascara (Al Nasr) Undicesimo gol, questo su rigore, all’Al Ittihad Kalba. Ma non serve. FRANCIA 7 Ancelotti (all. Psg) Neutralizza il Marsiglia valorizzando Pastore e Lavezzi e si toglie lo sfizio di sfoggiare la prima di Beckham. 7 Sirigu (Psg) Prima del fischio d’inizio gli consegnano il premio di miglior giocatore di gennaio. Lo onora parando tutto. 7 Verratti (Psg) Gioca da veterano contro Barton. A volte rischia nei dribbling, magistrale nelle aperture. 7 Ranieri (all. Monaco) Supera l'esame di maturità col Lens. Vittoria che riporta il Monaco a +5 in vetta. Sotto gli occhi del Principe. 8 Raggi (Monaco) Prezioso in co-

pertura nel primo tempo con ricami di classe. Decisivo poi con il gol su angolo che dà la vittoria. GERMANIA 6 Molinaro (Stoccarda) Fa il compitino nell’1-1 interno contro il Norimberga. GRECIA 7 Napoleoni (Atromitos) Dal 64’ per Epstein, un tiro deviato sul palo e 2 occasioni neutralizzate da Tabasis. Non gli si può chiedere di più. INGHILTERRA 7 Mancini (all. Man. City) Ci vuole fede per lottare ancora con lo United e lui ringrazia il Papa dimissionario. Poi batte il Chelsea. 6 Santon (Newcastle) Si «procura» il quarto gol dei suoi, causando l’autorete di Hooiveld, 7,5 Zola (all. Watford) È secondo e in questo momento sarebbe promosso in Premier: applausi. 6 Cassetti (Watford) Più sfortunato che colpevole: da un suo fallo, la punizione-gol per il Derby. OLANDA 7,5 Pellé (Feyenoord) Segna un gol favoloso al Psv: controllo al li-

mite, difensore scrollato di dosso e tiro. È il gol del 2-1: per lui sono 18, per il Feyenoord -3 dalla vetta. ROMANIA 7 Napoli (all. Turnu) In dieci e sotto 1-0 dopo 18 minuti riesce a pareggiare. E non è più ultimo. 7 Piccolo (Cluj) Eroico: per 45’ in nove, non becca gol in casa Vaslui. E lui lotta come un leone. SPAGNA 5,5 Longo (Espanyol) Entra al 50’, sotto1-0, ma con l’uomo in più: non combina granché. SVIZZERA 5 Gattuso (Sion) Affonda malamente, come tutti i suoi compagni, di fronte al Thun (0-4): il sogno del titolo svanisce, ma lui diventa allenatore-giocatore. UNGHERIA 5,5 Rossi (all. Honved) Nei quarti di coppa nazionale perde 1-0 in casa col Gyori Eto. Domani il ritorno. 6 Alcibiade (Honved) Non è lui a commettere il fallo da rigore su Strestik. Nessun errore. 5 Lanzafame (Honved) Ha un’occasione su angolo e non è pronto, poi al 90’ sbaglia il rigore del pari.

KOKORIN, MUSA E GLI ALTRI BOMBER DEL DISGELO LARGO AI GIOVANI: CLASSIFICA MARCATORI DEGLI UNDER 21 NEI MIGLIORI CAMPIONATI D’EUROPA

16 El Shaarawy (Milan) 12 Lukaku (West Bromwich) 11 Lamela (Roma) 9 Son (Amburgo) 8 Castaignos (Twente), Götze (Borussia D.), Icardi (Sampdoria), Isco (Malaga), Kokorin (Dinamo), Musa (Cska) 7 J. Ayew (Marsiglia), Baptistao (Rayo), Belfodil (Parma), Eriksen (Ajax), Rodriguez (Porto)

RR (gdf) Per un big che

sprinta, Lukaku, un altro paio stanno per uscire dal frigo. Perché a marzo si riprende nel blocco ex sovietico, non solo per i mammasantissima Musa e Kokorin. Nel Mariupol per esempio c’è un peperino di nome Fedotov, ala dalla legnata facile. Per ora sono 5, ma cresceranno...

I NUMERI DI MASSIMO PERRONE

Messi e la riserva galiziana Coi Blues Tevez vede rosso

1

La squadra contro cui Messi non ha ancora segnato in questo campionato. Dopo aver «bollato» il Siviglia gli resta solo il Celta Vigo: quella galiziana è l’ultima contro cui è rimasto a secco prima di iniziare la serie-record (ancora aperta) di 15 partite consecutive in gol.

l’Arsenal. Prima di Santi Cazorla, arrivato a quota 11, bisognava risalire ai 17 gol di Henry nel 1999-2000.

33

200

Gli anni da cui il Bayern non faceva tanti gol al Werder: prima del 6-1 di sabato bisognava risalire a un 7-0 del 1980.

22

Le vittorie del Manchester United nelle prime 27 giornate: da quando esiste la Premier ci era riuscito solo il Chelsea nel 2005-06, mentre il record assoluto è del Tottenham che ne conquistò 23 nel 1960-61.

13

Gli anni passati dall’ultima volta che un esordiente in Premier era andato in doppia cifra con

400

Le partite in casa per l’Arsenal in Premier: quella con l’Aston Villa è la vittoria numero 254 (i pareggi sono 95, le sconfitte 51). Le partite in Premier di Berbatov, che ha firmato il gol numero 84. Dal suo debutto in Inghilterra hanno segnato più di lui solo Rooney (112 reti), van Persie (105) e Lampard (87).

5

I rigori sbagliati in Premier da Lampard: quello di domenica, col Chelsea ancora sullo 0-0, è il secondo contro il Manchester City.

7

I gol di Tevez al Chelsea, diventato il suo bersaglio preferito in Premier. Staccati Bolton e Wigan, cui ne ha segnati 6.


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EUROPA

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

FRANCIA

«HEY BECKS»: PARIGI È GIÀ INNAMORATA DEL QUINTO BEATLE

COPPA

AUBAMEYANG E IL ST. ETIENNE OGGI COL LILLA RR (a.g.) Sei gol nelle ultime 5 partite. Dentro al risveglio improvviso del St. Etienne (ormai a -2 dal Marsiglia, terzo in classifica, posto valido per i preliminari di Champions League) si annidano le reti di Pierre Emerick Aubameyang, bomber scuola Milan, ormai a quota 14 in classifica marcatori. L’attaccante di 23 anni di gol ne ha fatti due anche sabato a Nancy e guiderà i suoi oggi negli ottavi di coppa di Francia contro il Lille. Altri match: oggi, Sochaux-Troyes, Evian-Le Havre (Ligue 2); domani, oltre al big match Psg-OM in programma ci sono Lorient- Brest, Raon-l’Etape (4 serie) -Bordeaux, Vénissieux (quinta serie)-Nancy; giovedì infine Lens (Ligue 2)-Epinal (terza serie). Tutti gli scontri sono in gara secca.

MARCATORI

ALIADIÈRE IN RISALITA PER IL PODIO 22 Ibrahimovic (Psg) 14 Aubameyang (St. Etienne) 12 Cvitanich (Nizza), Gomis (Lione) 11 Aliadière (Lorient) 10 Alessandrini (Rennes), Ben Basat (Tolosa) Payet (Lille) 9 Ben Yedder (Tolosa), Erdinç (Rennes), Modeste (Bastia), 8 Belhanda (Montpellier), Courtet (Reims), Féret (Rennes), Gignac (Marsiglia), Gouffran (Bordeaux), Nivet (Troyes)

Il Psg ha accolto Beckham con «Hey Jude» a palla e potrebbe schierarlo titolare domani contro il Marsiglia in coppa. Verratti dice di ammirarlo ma rischia: e se stesse fuori lui?

CLASSIFICA SQUADRA

PARIS SG LIONE MARSIGLIA NIZZA ST. ETIENNE MONTPELLIER RENNES LILLA LORIENT BORDEAUX VALENCIENNES TOLOSA AJACCIO* BREST SOCHAUX BASTIA REIMS EVIAN TROYES NANCY

PT

G

54 51 46 45 44 41 41 40 39 38 34 33 29 28 27 27 24 23 20 18

26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26

V

N

P

F

S

16 15 14 12 12 12 12 10 10 9 9 8 7 8 7 7 5 5 3 3

6 6 4 9 8 5 5 10 9 11 7 9 10 4 6 6 9 8 11 9

4 5 8 5 6 9 9 6 7 6 10 9 9 14 13 13 12 13 12 14

49 46 32 39 40 41 39 35 42 26 34 32 29 27 27 29 22 25 28 22

16 25 31 28 19 32 34 26 42 22 36 32 36 36 38 51 31 39 46 44

* Ajaccio 2 punti di penalizzazione

26a giornata NIZZA

PARIGI

ALESSANDRO GRANDESSO

REIMS

2-0

EYSSERIC rig.13’ pt CIVELLI 40’ st

5RIPRODUZIONE RISERVATA

RENNES

SOCHAUX

2-2

BOYE 34’ pt MAKOUN 43’ st

AJACCIO

antavano i Beatles: «Prendi una canzone triste e rendila migliore». David Beckham ha eseguito alla lettera il testo di Hey Jude, sparata a palla domenica sera al Parc des Princes nell’avanspettacolo di presentazione del nuovo p.r. del Psg. Preludio pop di un debutto che l’icona inglese ha interpretato nell’ultimo quarto d’ora con un tocco chic, accompagnando il raddoppio di Ibrahimovic, su assist di Menez (2-0). Evitando così stonature sconvenienti tra gli assalti scordati del Marsiglia. E domani negli ottavi di Coppa di Francia c’è subito il bis: stessa band, stesso palco, per la cover di un «clasicò» in cui lo Spice boy potrebbe fare da frontman dal 1’.

C

LILLA

1-3

BELGHAZOUANI 32’ st

POULARD aut.38’ pt PAYET 22’,29’ st

EVIAN

MONTPELLIER

0-1

BELHANDA 35’ st

NANCY

ST. ETIENNE

0-3

BRANDAO 17’ pt P. AUBAMEYANG 40’pt; 43’ st

TROYES

0-0

BASTIA

VALENCIENNES

0-0

TOLOSA

LIONE

3-1

LORIENT

LOPEZ 24’ pt GHEZZAL 5’ st MVUEMBA 47’ st

ALIADIERE 11’ pt

BORDEAUX

BREST

0-2

TREMOULINAS aut.19’ pt KANTARI rig.38’ st

PARIS SG

MARSIGLIA

2-0

N’KOULOU aut.11’ pt IBRAHIMOVIC 46’ st

Prossimo turno 1 marzo: Montpellier-Rennes. 2 marzo: Reims-Paris Sg, Bastia-Ajaccio, St. Etienne-Nizza, SochauxNancy, Tolosa-Evian, Lorient-Valenciennes. 3 marzo: BrestLione, Marsiglia-Troyes, Lilla-Bordeaux CHAMPIONS LEAGUE

VICTORIA BECKHAM, 38 ANNI, IN TRIBUNA ALL’ESORDIO DI DAVID CONTRO IL MARSIGLIA (AP)

Cina chiama David Ruolo forse inevitabile perché Carlo Ancelotti deve rinunciare a Marco Verratti, squalificato, e ha sempre Motta in infermeria. Beckham comunque all’ex Pescara ha già soffiato il posto. Formalmente, l’inglese è entrato per Javier Pastore, ma per piazzarsi poi dove l’azzurro sferragliava da veterano con Joey Barton. Un monito che la vittima sacrificale relativizza: «Per me è solo un orgoglio poter giocare con Beckham. L’importante non è chi gioca, ma il risultato. E vogliamo vincerle tutte fino alla fine». Mentalità giusta. Anche perché Beckham fino a fine sta-

SIO 22’ pt CORCHIA 11’ st

o Con l’OM a -8, Ancelotti teme solo il Lione. E Ibra fa sempre un gol a partita

gione non si potrà esibire in tutte le gare alla veneranda età di 37 anni, 38 a maggio, visti pure gli impegni che si profilano all’orizzonte. La Cina, racconta il tabloid Daily Star, lo vorrebbe fin da subito come uomo-sandwich in cambio di un assegno da 50 milioni di sterline (57 milioni di euro) in cinque anni. Senza neppure andare in campo, solo per mettere la faccia da spot e far dimenticare magari gli scandali delle partite truccate. Quarto derby di Francia Con Beckham, invece, il Psg spera almeno di dimenticare

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

la reputazione che anche a giugno, con lo scudetto al Montpellier dei poveri, poteva farsi orecchiabile fischiettando un altro famoso pezzo dei Beatles: «I’m a loser». Dopo 26 turni, lo spartito di Ligue 1 sembra interpretabile solo come una sinfonia in crescendo per un Psg sempre più sicuro nei propri mezzi dopo aver seppellito un avversario diretto sotto 8 punti di distacco. Anche se domani il Marsiglia potrebbe vendicare in coppa la sconfitta di domenica. Il Psg arriva al quarto derby di Francia della stagione rassicurato non solo dal pareggio al Velodrome al-

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

RETROCESSIONE

l’andata in campionato (2-2), ma pure dal 2-0 ottenuto il 31 ottobre, negli ottavi di coppa di Lega, senza Ibrahimovic. In campionato invece lo svedese ha il ruolo di solista in classifica marcatori con 22 reti, una più del primo violinista della scorsa stagione (Nené-Giroud a 21). Il tutto in 23 presenze, di cui 22 da titolare. Cadenza destinata a far riflettere soprattutto il Lione, secondo a -3, ultimo avversario rimasto in piedi sul ring di Ligue 1. Lo scontro diretto è fissato per la terzultima giornata, quando forse sarà già tardi per rovinare la standing ovation per il Psg.

CIPRO

UN CALCIO AL MURO DELLA POLITICA Il Paese è spaccato in due zone: i greci a sud, i turchi isolati a nord Ma i due presidenti federali trattano per un accordo storico LUCA BIANCHIN 5RIPRODUZIONE RISERVATA

on ne parla praticamente N nessuno e interessa una persona su cento, ma a Cipro potrebbe essere in corso un piccolo miracolo del pallone. Il 17 gennaio il presidente della federcalcio cipriota Costakis Koutsokoumnis ha attraversato il confine e, arrivato nella zona turca del Paese, si è incontrato con Hasan Sertoglu, presidente della federazione turco-cipriota. C’erano anche rappresentanti di Fifa e Uefa, che assieme a loro hanno parlato di un possibile accordo. Si potrebbe arrivare - ma è presto per dirlo - a un’unificazione cal-

cistica cipriota: un solo campionato, una sola nazionale. Koutsokoumnis e Sertoglu tornano d’attualità in questi giorni, perché il 17 gennaio si sono lasciati con l’idea di rivedersi a marzo: potrebbero chiudere un accordo che, secondo i più ottimisti, favorirebbe l’integrazione del Paese a diversi livelli. La storia Cipro dal 1974 è una nazione divisa. In quell’anno, dopo un colpo di Stato tentato e fallito dalla dittatura militare che governava la Grecia, l’esercito turco invase l’isola occupando un ampio settore settentrionale. Le due zone sono separate dalla «linea verde», zona cuscinetto istituita dall’Onu, e non si amano. La Repubblica Turca di Cipro del Nord è riconosciu-

ta soltanto dalla Turchia e, per restare al calcio, è completamente isolata. Ha un campionatino da 14 squadre che non qualifica alle coppe, in cui il club più titolato è il Cetinkaya (e chi non l’ha mai sentito è in buona compagnia). La nazionale gioca la VIVA World Cup

e altre competizioni per Paesi non riconosciuti, di cui in Italia si è parlato per i successi della Padania. Niente di più dal 1955, quando la federazione sospese le competizioni tra squadre della zona greca e della zona turca per evitare scontri tra tifosi.

Le elezioni L’incontro tra Koutsokoumnis e Sertoglu è particolarmente importante perché nel calcio, a differenza di quanto accade in altri sport, le squadre della Repubblica non giocano contro squadre turche. In passato qualcuno in Turchia ha prova-

to a organizzare un’amichevole ma la Fifa ha stoppato ogni tentativo: lasciate perdere oppure parte una maxi squalifica. Hanno lasciato perdere, perché il calcio è solo una piccola parte del problema. Cipro fa parte dell’Unione Europea e, come in Grecia, la crisi economica è pesante anche a Nicosia, città sul confine, divisa da un muro come Berlino fino al 1989. Nel weekend, come in Italia, ci sono state le elezioni ma a Cipro si sceglieva il presidente. Ha vinto Anastasiades, conservatore e favorevole ad accettare le misure economiche restrittive della Ue, che ha battuto Malas, sostenuto dal partito comunista e contrario alla stretta di Bruxelles. Ha scritto un’agenzia di stampa: «Per una volta la competizione non era incentrata sul tema della riunificazione dell’isola». Come per dire: non sarà il primo tema sull’agenda di Anastasiades. Koutsokoumnis e Sertoglu, che si vedranno in campo neutro in Svizzera, meritano sincera solidarietà.


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EUROPA

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

INGHILTERRA

A LOS ANGELES

DOUGLAS PORTA LO SWANSEA AGLI OSCAR

GRAZIE MILLE, MISTER GIGGS SabatoilgallesedelloUnitedandràinquadruplacifrapergare dapro.Quandoesordiva,nel’91,isuoicompagnieranoneonati darono per i suoi tradimenti, compresa la relazione con la moglie del fratello.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA

STEFANO BOLDRINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

yan Giggs come Giuseppe Garibaldi: anche lui prepara lo sbarco dei mille. Con una coincidenza diabolica: il 2 marzo 1991 l’allora giovanissimo gallese giocava la sua prima gara da professionista, mentre sabato 2 marzo 2013, 22 anni esatti più tardi, contro il Norwich potrebbe timbrare la numero 1.000. Sarà, sabato o alla prossima occasione, il settimo calciatore della storia del football inglese a volare in quadrupla cifra: Peter Shilton, Ray Clemence, Pat Jennings, David Seaman, Tony Ford e Graham Alexander gli altri componenti di questo club esclusivo. La particolarità di Giggs è la sua alta fedeltà: appena tre maglie nella sua lunga carriera. Nell’ordine: Manchester United (931 gare e 168 gol), Galles (64 presenze e 12 reti), nazionale olimpica britannica (4 e 1).

R

Killer silenzioso Sabato scorso, in casa del QPR, Giggs ha festeggiato il gettone numero 999 con un gol alla sua maniera: un diagonale di sinistro, perfetto nell’esecuzione tecnica. «Un giocatore incredibile - il commento del compagno Rafael, firma dell’1-0 con un destro al volo

RYAN GIGGS, 39 ANNI, SABATO CONTRO IL QPR (AP)

da 25 metri -. Corre, segna, inventa assist. In allenamento si impegna come in partita. Dà esperienza, fiducia e consigli ai giovani». Alex Ferguson, la guida calcistica di Giggs, è saltato dalla panchina. Il Sun il giorno dopo ha titolato: «Boring, scoring, Giggsy», «noioso e bomber». Già, noioso, perché si è sempre portato dietro l’immagine di campione straordinario in campo e banale fuori, fino all’estate 2011, quando i tabloid - a cominciare dallo stesso Sun - lo inchio-

Gli anni degli altri Un giochino divertente è stato analizzare quanti anni avessero i suoi compagni il giorno in cui Giggs debuttò da pro. De Gea e Welbeck urlavano nella culla: appena 3 mesi. Jones e Powell, i più giovani del Manchester United attuale, non erano ancora nati. Il più grandicello era Scholes (16 anni e 4 mesi), seguito da Ferdinand (12 anni e 4 mesi). Alex Ferguson era nel fiore dell’età: 49 anni e due mesi. Ma vale la pena ricordare anche la formazione che battezzò l’esordio di Giggs in quello 0-2 rimediato con l’Everton all’Old Trafford il 2 marzo 1991, di fronte a 45.656 spettatori: Sealey; Irwin, Martin, Ferguson, Donaghy; Sharpe, Pallister, Ince, McClair; Blackmore, Wallace. Il Ferguson in campo era Darren, figlio di Sir Alex e attuale manager del Peterborough. Paul Ince avrebbe indossato la maglia dell’Inter e ora allena il Blackpool, dove gioca il figlio Tom. Il portiere, Sealey, è morto per un attacco di cuore il 19 agosto 2001. Lee Sharpe era il talento che sembrava destinato a oscurare il cammino di Giggs (entrato in quel match per Irwin). È stato una meteora, con una fugace apparizione in Italia, 3 presenze nella Samp edizione 1998-99. Sharpe chi?

CLASSIFICA SQUADRA

MANCHESTER UNITED MANCHESTER CITY TOTTENHAM CHELSEA ARSENAL EVERTON WBA LIVERPOOL SWANSEA STOKE CITY FULHAM NORWICH NEWCASTLE WEST HAM SUNDERLAND SOUTHAMPTON WIGAN ASTON VILLA READING QPR

PT

G

68 56 51 49 47 42 40 39 37 33 32 32 30 30 29 27 24 24 23 17

27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27

V

N

P

F

S

22 16 15 14 13 10 12 10 9 7 8 7 8 8 7 6 6 5 5 2

2 8 6 7 8 12 4 9 10 12 8 11 6 6 8 9 6 9 8 11

3 3 6 6 6 5 11 8 8 8 11 9 13 13 12 12 15 13 14 14

64 50 47 55 52 41 38 49 38 26 37 27 38 31 29 38 33 26 33 19

31 24 32 30 30 34 36 34 34 32 42 41 48 41 36 49 51 52 51 43

27a giornata LIVERPOOL

GERRARD rig.34’ pt COUTINHO 1’ st JOSE’ ENRIQUE 5’ st SUAREZ 11’ st STURRIDGE rig.26’ st

5-0 GIOCATA IL 17/2

SWANSEA

FULHAM

1-0

STOKE CITY

ARSENAL

2-1

ASTON VILLA

NORWICH

2-1

QPR

0-2

READING

0-3

WBA

2-1

MANCHESTER CITY

2-0

CHELSEA

NEWCASTLE

4-2

SOUTHAMPTON

WEST HAM

2-3

BERBATOV 47’ pt CAZORLA 6’pt; 40’ st

WEIMANN 23’ st

K. KAMARA 39’ st HOLT 49’ st

OSMAN 39’ pt

MANCHESTER UNITED

RAFAEL 23’ pt GIGGS 35’ st

WIGAN

KONE’ 44’,47’ pt MAYNOR FIGUEROA 3’ st

LUKAKU rig.35’pt; 30’ st

SUNDERLAND SESSEGNON 34’ st

Y. TOURE’ 18’ st TEVEZ 40’ st

M. SISSOKO 33’ pt P. CISSE’ 42’ pt CABAYE rig.22’ st HOOIVELD aut.34’ st CARROLL rig.25’ pt COLE 13’ st

EVERTON

SCHNEIDERLIN 3’ pt LAMBERT 5’ st

TOTTENHAM

BALE 13’pt; 45’ st SIGURDSSON 31’ st

Prossimo turno 2 marzo: Southampton-Qpr, Manchester United-Norwich, Stoke City-West Ham, Everton-Reading, Sunderland-Fulham, Swansea-Newcastle, Chelsea-Wba, Wigan-Liverpool. 3 marzo: Tottenham-Arsenal. 4 marzo: Aston Villa-Manchester City

RR (bold) Lo Swansea sul tappeto rosso nella notte degli Oscar. Il successo dei gallesi in Coppa di Lega (5-0 al Bradford) ha fatto impazzire di gioia l’attrice Catherine Zeta-Jones, nata a Swansea e tifosa dei cigni di Laudrup. Si è alzata prestissimo per seguire la finale di Wembley in tv: «Questa vittoria è una delle cose più belle del giorno», ha detto. Su di giri anche il marito, l’attore Michael Douglas (foto con la moglie): «Lo Swansea ha vinto, siamo molto felici».

MARCATORI

LUKAKU E CAZORLA A DOPPIETTA 19 Van Persie (Manchester Un.) 18 Suarez (Liverpool) 15 Bale (Tottenham), Michu (Swansea) 14 D. Ba (Newcastle/Chelsea) 12 Dzeko (Manchester City), Lukaku (Wba) 11 Walcott (Arsenal), Benteke (Aston Villa), Lambert (Southampton), Lampard (Chelsea), Cazorla (Arsenal) 10 Defoe (Tottenham), Fletcher (Sunderland), Fellaini (Everton), Le Fondre (Reading), Mata (Chelsea), Rooney (M. United) 9 Giroud (Arsenal), Aguero (Man. City), Berbatov (Fulham) 8 Hernandez (Man. Un.), Tevez (M. City), Podolski (Arsenal), Gerrard (Liverpool), Koné Wigan


8

EUROPA

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

GERMANIA

UNA COPPA PIENA DI VELENO Il turnover del Bayern, la squadra nascosta dal Borussia, i dispetti sul mercato: le due grandi affilano le armi per la gara secca di domani che nessuno ci sta a perdere CLASSIFICA

PIERFRANCESCO ARCHETTI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

SQUADRA

BAYERN BORUSSIA D. LEVERKUSEN EINTRACHT FRIBURGO AMBURGO HANNOVER MAINZ SCHALKE BORUSSIA M. STOCCARDA WERDER FORTUNA DUSSELDORF NORIMBERGA WOLFSBURG AUGSBURG HOFFENHEIM GREUTHER FURTH

GERMANIA

OGGI IN CAMPO PURE I KICKERS CENERENTOLA RR Oltre al big match di domani alle 20.30, gli altri tre quarti di finale di coppa di Germania sono: oggi Mainz-Friburgo alle 17 e Kickers Offenbach (terza serie, dodicesimi, hanno eliminato il Fortuna e il Greuther Fürth di Bundesliga) contro il Wolfsburg dell’ex juventino Diego (alle 20.30). Domani in campo alle 19 anche lo Stoccarda degli italiani Macheda e Molinaro e il Bochum, club di serie B, tredicesimo in classifica.

OLANDA/PORTOGALLO

SEMIFINALI DI COPPA CON LE GRANDI RR Si disputano domani sera le semifinali di coppa d’Olanda in partita secca (la finale è prevista il 9 maggio). In campo alle 18.45 contro i campioni in carica del Psv Eindhoven il sorprendente Zwolle, quart’ultimo in Eredivisie, e alle 20.45 l’Ajax di Frank de Boer contro l’Az Alkmaar. In Portogallo, sempre mercoledì, sono in programma semifinali di coppa di Lega: Porto-Rio Ave (ore 17), Sporting BragaBenfica (detentore del trofeo, alle 20.45); finale il 14 aprile.

SPAGNA

«GUARDIOLA SPIAVA ETO’O, DECO, DINHO...» RR Pep Guardiola ha fatto spiare alcune stelle del Barcellona quando ne era l’allenatore. Secondo El Confidencial, avrebbe utilizzato l'agenzia investigativa Metodo 3 nel periodo 2008-2012 per essere informato sulla vita privata di alcuni calciatori, tra cui Piqué, Samuel Eto’o, Ronaldinho e Deco. Non è un caso, si fa notare, se tre di loro siano stati i primi big venduti da Guardiola che avrebbe chiesto invano anche la cessione di Piqué.

GERMANIA

GOL FANTASMA, OK DELLA FIFA PURE A CAIROS RR Dopo l’Occhio di falco e il GoalRef, ieri a Zurigo la Fifa ha concesso la licenza a una nuova tecnologia contro i gol fantasma, che ha soddisfatto i requisiti necessari e potrà essere considerata in vista dei Mondiali 2014. Si chiama Cairos, è di provenienza tedesca e utilizza un sistema di campi magnetici messi intorno alla porta per stabilire se la palla è entrata completamente o no. Sempre in Germania è in fase di sviluppo un quarto sistema, che sarà a breve preso in considerazione.

oteva sembrare una sponsorizzazione massiccia, invece erano protezioni anti spionaggio. Il Borussia Dortmund la settimana scorsa ha schermato i suoi campi d’allenamento con numerosi striscioni dei partner commerciali: troppe case stanno crescendo intorno al centro sportivo di Brackel, qualche vicino avrebbe potuto svelare i segreti di Jürgen Klopp, qualche altro avrebbe potuto affittare stanze con vista a presunti appassionati, leggi anche osservatori dei club rivali. Non è la mossa ad aver stupito, ma la tempistica: una settimana prima d’incontrare il Bayern in Coppa di Germania, i gialloneri sono spariti dagli occhi del mondo. La prima sfida dell’anno fra due club che si detestano, la più attesa perché può essere l’unica in gara secca (l’altra potrebbe essere la finale di Champions), è iniziata in anticipo con questa furbata.

P

PT

G

60 43 42 38 35 34 33 33 33 31 29 28 27 27 27 18 16 13

23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23

V

N

P

F

S

19 3 1 63 8 12 7 4 51 27 12 6 5 43 30 11 5 7 38 34 9 8 6 29 22 10 4 9 28 32 10 3 10 46 42 9 6 8 31 28 9 6 8 37 38 7 10 6 32 34 8 5 10 25 40 8 4 11 39 47 7 6 10 28 31 6 9 8 23 30 7 6 10 23 33 3 9 11 20 36 4 4 15 27 48 2 7 14 13 36

23a giornata FRIBURGO

0-0

EINTRACHT

AUGSBURG

2-1

HOFFENHEIM

JI 45’ pt MOLDERS 34’ st

DE CAMARGO 47’ st

BAYERN

WERDER

6-1

ROBBEN 25’ pt JAVI MARTINEZ 29’ pt GEBRE SELASSIE aut.4’ st GOMEZ 6’,44’ st RIBERY 41’ st

DE BRUYNE 13’ st

HANNOVER

AMBURGO

5-1

M. DIOUF 7’ pt HUSZTI rig.39’ pt KONAN 45’pt; 23’ st ABDELLAOUE 40’ st

ba. Ha vinto ugualmente 6-1. La coppa in Germania ha un valore immenso per i tifosi: riempiono gli stadi fin dai primi turni e non desiderano altro che la sfilata a Berlino, sede della finale. L’ultimo trofeo andò al Borussia: 5-2 al Bayern, fu la 5ª vittoria consecutiva sui bavaresi, anche l’ultima (1-1 in autunno in Bundesliga). Il campionato per i detentori è andato (17 punti di differenza tra le 2 big), ma battere il grande nemico in coppa significherebbe: a) togliere la possibilità della triplet-

Altre furbate Si gioca domani a Monaco e già in sede di sorteggio i borussiani sottolinearono la fortuna degli avversari, estratti in casa. Il Bayern teme talmente che questo duello possa minare la superiorità stagionale che sabato nel successo sul Werder ha effettuato un turnover così ampio che non si vedeva dalla preparazione alla finale di Champions: fuori Müller, Schweinsteiger, Kroos, Mandzukic, Ala-

ta, traguardo cui ambisce Heynckes per consegnare a Guardiola un Bayern che non possa essere superato; b) aumentare il complesso d’inferiorità che fa soffrire il Bayern dopo 2 k.o. (e la coppa finita a Dortmund); c) dimostrare a Rummenigge-Hoeness che sul campo i gialloneri sono superiori e che a loro non resta altro che rubare i giocatori. Il caso Lewandowski, punta che non ha rinnovato col Borussia e forse finirà a Monaco, è l’ultimo litigio fra primedonne che si detestano.

CONTRASTO AEREO FRA ROBERT LEWANDOWSKI, 24 ANNI, DEL BORUSSIA DORTMUND E JÉRÔME BOATENG, 24, DEL BAYERN: LA PROSSIMA STAGIONE COMPAGNI A MONACO?

VAN DER VAART rig.13’ pt

MAINZ

WOLFSBURG

1-1

ZIMLING 5’ pt

NALDO 15’ pt

STOCCARDA

NORIMBERGA

1-1

I. TRAORE’ 6’ st

FEULNER 32’ st

SCHALKE

2-1

FORTUNA DUSSELDORF

MATIP 29’pt; 36’ st

BELLINGHAUSEN 11’ st

BORUSSIA M.

BORUSSIA D.

1-1

YOUNES 22’ st

GOTZE rig.31’ pt

GREUTHER FURTH

LEVERKUSEN

0-0

Prossimo turno 1 marzo: Eintracht-Borussia M.. 2 marzo: Wolfsburg-Schalke, Amburgo-Greuther Furth, WerderAugsburg, Norimberga-Friburgo, Borussia D.-Hannover, Leverkusen-Stoccarda. 3 marzo: Hoffenheim-Bayern, Fortuna Dusseldorf-Mainz CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

RETROCESSIONE

IL RETROSCENA DI HOENESS

MARCATORI

«FERGUSON STAVA PER SCOPRIRE ME E PEP A NY»

COMANDA LA COPPIA KIESSLING E MANDZUKIC

Non sarebbero stati i giornalisti a scoprire subito l’accordo fra Bayern e Guardiola, ma un concorrente come Sir Alex Ferguson. È quanto ha raccontato a SportBild il presidente del Bayern, Uli Hoeness (foto). Il primo contatto, in autunno, avvenne tra Rummenigge e l’allenatore, poi Hoeness il 20 dicembre volò a New York per concludere: «Pep aveva chiesto di conoscermi. Io volevo incontrarlo in un ristorante che conosco, ma lui mi ha mandato una limousine nera al mio hotel. Siamo entrati nel palazzo dove abita Guardiola passando dal parcheggio sotterraneo. Eravamo io, il fratello e lui. Io avevo il contratto con me, firmato anche da Rummenigge e dopo tre ore di conversazione

Pep mi ha detto: "Firmo ora?". Ho risposto: "Che bella idea", e ho tenuto il suo contratto in una cassetta di sicurezza per settimane». La sera, nel locale in cui doveva trovarsi con il tecnico catalano, Hoeness ha anche incontrato Alex Ferguson: «Il maitre mi ha detto che un vecchio amico voleva salutarmi. Era Sir Alex Ferguson. Mi ha chiesto cosa stessi facendo a New York. Ho detto che ero lì per un viaggio d’affari. Ferguson mi ha detto che ha un appartamento a New York, e di tanto in tanto va lì. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se mi avesse visto parlare con Guardiola!». P.F.A.

15 Kiessling (Bayer Leverkusen), Mandzukic (Bayern Monaco) 14 Lewandowski (Borussia Dortmund) 12 Meier (Eintracht), Szalai (Mainz) 11 Müller (Bayern Monaco), Petersen (Werder), Reus (Borussia Dortmund) 10 M. Diouf (Hannover), Ibisevic (Stoccarda), Rudnevs (Amburgo) 9 Blaszczykowski (Borussia Dortmund), Heung-Min Son (Amburgo), Huszti (Hannover), Mölders (Augsburg) 8 Dost (Wolfsburg), Götze (Borussia Dortmund) 7 Aigner (Eintracht), Hunt (Werder) 6 G. Castro e Schürrle (Bayer Leverkusen), Herrmann (Borussia Mönchengladbach), Kroos (Bayern Monaco), Kruse (Friburgo), Schahin (Fortuna Düsseldorf), De Bruyne (Werder)

L’AJAX NON APPROFITTA DEL PASSO FALSO DEL PSV OLANDA

24a giornata

Estoril-Sp. Lisbona Vitoria Setubal-Beira Mar Braga-Vitoria G. Porto-Rio Ave Moreirense-Gil Vicente Nac. Madeira-Olhanense Benfica-Pacos De Ferreira Acad. Coimbra-Maritimo

Willem II-Nec Heracles-Vitesse Groningen-Zwolle Vvv Venlo-Rkc Waalwijk Heerenveen-Twente Feyenoord-Psv Ajax-Den Haag Utrecht-Roda Az Alkmaar-Nac Breda

2-3 3-5 1-0 1-0 2-1 2-1 1-1 4-0 0-1

CLASSIFICA PSV AJAX FEYENOORD VITESSE TWENTE UTRECHT NEC DEN HAAG GRONINGEN HERACLES NAC BREDA HEERENVEEN AZ ALKMAAR RKC WAALWIJK ZWOLLE RODA VVV VENLO WILLEM II

50 48 47 45 44 42 36 32 29 28 27 26 25 23 23 22 22 14

CLASSIFICA PORTO BENFICA PACOS DE FERREIRA BRAGA RIO AVE MARITIMO ESTORIL VITORIA G. NAC. MADEIRA VITORIA SETUBAL SP. LISBONA ACAD. COIMBRA GIL VICENTE OLHANENSE BEIRA MAR MOREIRENSE

3-1 1-0 3-2 2-1 0-0 3-1 3-0 2-3

52 52 35 34 29 28 25 24 23 23 22 20 19 17 15 15

ROMANIA

TURCHIA

PORTOGALLO

20a giornata

Da 5 ª a 8ª spareggi per il 30 posto in Europa L.

Gaziantepspor-Bursaspor Istanbul Bb-Eskisehirspor Elazigspor-Antalyaspor Mersin Idman Y.-Trabzonspor Sivasspor-Besiktas Kayserispor-Genclerbirligi Fenerbahçe-Kasimpasa Karabukspor-Belediyespor Galatasaray-Orduspor

CLASSIFICA GALATASARAY FENERBAHÇE BESIKTAS BURSASPOR ANTALYASPOR ESKISEHIRSPOR KASIMPASA KAYSERISPOR GENCLERBIRLIGI TRABZONSPOR SIVASSPOR KARABUKSPOR GAZIANTEPSPOR ISTANBUL BB ORDUSPOR ELAZIGSPOR BELEDIYESPOR MERSIN IDMAN Y.

2-1 2-2 2-1 0-1 0-1 1-0 3-1 0-2 4-2

46 40 39 34 34 33 33 32 30 30 29 29 28 27 26 24 22 20

Gaz Metan-Gl. Bistrita Concordia Chiajna-Turnu Severin Ceahlaul-Pandurii T.j. Csms Iasi-Rapid Buc. Otelul-Petrolul Ploiesti Dinamo Buc.-Brasov Astra Ploiesti-Viitorul Constanta Univ. Cluj-Steaua Buc. Vaslui-Cfr Cluj

3-1 1-1 0-1 0-1 0-1 2-1 2-0 0-1 0-0

CLASSIFICA STEAUA BUC. ASTRA PLOIESTI PANDURII T.J. VASLUI PETROLUL PLOIESTI CFR CLUJ DINAMO BUC. RAPID BUC. BRASOV CONCORDIA CHIAJNA GAZ METAN VIITORUL CONSTANTA OTELUL* CEAHLAUL CSMS IASI UNIV. CLUJ TURNU SEVERIN GL. BISTRITA

50 40 38 36 34 33 33 29 26 25 24 21 20 19 18 17 13 12

*O l l2

CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI PER LE COPPE

SPAREGGI RETROCESSIONE

RETROCESSIONE

d

l

REPUBBLICA CECA

POLONIA

20a giornata

23a giornata

16a giornata

17a giornata

Zaglebie-Pogon Szczecin Pol. Varsavia-Lechia Danzica Podbeskidzie-Jagiellonia Slask-Widzew Lodz Korona-Legia Gks Belchatow-Wisla Cracovia Ruch Chorzow-Lech Poznan Gornik Zabrze-Piast Gliwice

3-0 1-1 4-0 2-1 3-2 0-0 0-4 1-0

Teplice-Dukla Praga Vysocina-Hradec Kralove’ Banik Ostrava-Ceske Budejovice Slovan Liberec-Jablonec Mlada Boleslav-Fk Pribram Sigma Olomouc-Slavia Praga Sparta Praga-Slovacko Brno-Viktoria Plzen

1-1 0-0 0-0 1-0 1-0 2-1 4-0 1-3

CLASSIFICA LEGIA LECH POZNAN GORNIK ZABRZE POL. VARSAVIA SLASK LECHIA DANZICA PIAST GLIWICE ZAGLEBIE* WIDZEW LODZ POGON SZCZECIN JAGIELLONIA KORONA WISLA CRACOVIA RUCH CHORZOW PODBESKIDZIE GKS BELCHATOW

33 32 31 29 29 24 22 21 21 21 19 19 19 15 9 7

CLASSIFICA VIKTORIA PLZEN SPARTA PRAGA JABLONEC SIGMA OLOMOUC MLADA BOLESLAV DUKLA PRAGA SLOVAN LIBEREC BRNO SLOVACKO VYSOCINA SLAVIA PRAGA BANIK OSTRAVA HRADEC KRALOVE’ TEPLICE CESKE BUDEJOVICE FK PRIBRAM

37 34 32 30 27 23 22 21 20 20 18 18 17 17 16 13

* Zaglebie 3 punti di penalizzazione


9

EUROPA

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

BELGIO

UNGHERIA

QUELLE FIANDRE D’EGITTO

BELGIO

L’HONVED PUNTA SUL MADE IN ITALY

A causa del torneo fermo al Cairo, l’imprenditore Maged Samy a A giugno sulla panchina dello storico club di Budapest è arrivato dicembre ha «trasferito» al Lierse (in A) e al Turnhout (terza serie) Marco Rossi. Che si è portato cinque giocatori della Penisola. l’intera squadra del Wadi Degla. I fan fiamminghi non apprezzano «Qui c’è più meritocrazia», dice il tecnico, che aspira all’Europa ALEC CORDOLCINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

l Kv Turnhout, fanalino di coda della C belga, è una squadra d’Egitto. Nel vero senso della parola, visto che a dicembre ha ingaggiato 14 giocatori dal Wadi Degla, società del Cairo e della A egiziana, dove il campionato è stato fermo un anno per la tragica vicenda di Port Said. E allora il proprietario, l’imprenditore Maged Samy, ha pensato bene di trasferire l’intera squadra nei due club da lui controllate in Belgio: i 6 migliori sono finiti al Lierse, terzultimo nella Jupiler Pro League (la A), mentre il resto si è accasato in massa a Turnhout (in C). E nella cittadina è sbarcato anche l’allenatore Hesman Salem Zakarya, l’unico di tutta la pattuglia a masticare un po’ di inglese, col suo staff tecnico.

I

CLASSIFICA

MATTEO BREGA

SQUADRA

PT

G

ANDERLECHT ZULTE W. GENK STANDARD LOKEREN BRUGES MALINES MONS COURTRAI LEUVEN GENT CHARLEROI WAASLAND BEVEREN LIERSE G. BEERSCHOT CERCLE B.

63 54 49 47 47 45 41 41 38 35 33 30 27 23 20 14

27 26 28 28 28 27 28 28 28 28 28 27 28 28 28 27

V

P

F

Al termine playoff fra le prime 6: 1ª in Champions League, 2ª ai preliminari, 3ª ai preliminari di Europa League e 4ª allo spareggio per i preliminari di Europa L. con la 1ª del playoff fra le successive 8.

28a giornata GENT

2-0

CERCLE B.

SOUMAHORO 8’ st MBOYO 45’ st

G. BEERSCHOT

1-3

RAMAN 32’ st

COURTRAI

LIERSE SWINKELS 29’ pt ABOU MOSLEM 45’ pt BOURABIA 35’ st

0-1

MONS ARBEITMAN 6’ st

MALINES

1-2

LEUVEN WEUTS 22’ st OGBU 33’ st

WAASLAND BEVEREN

0-0

BRUGES

2-2

ODJIDJA OFOE 19’ pt BACCA 17’ st

LOKEREN ANDERLECHT BRUNO 33’ st ARMENTEROS 41’ st

STANDARD

0-0

CHARLEROI

Rinv. al 3/3

GENK ZULTE W.

Prossimo turno 9 marzo: Cercle B.-Mons, Genk-Gent, Leuven-Standard, Lierse-Courtrai, Lokeren-Charleroi, Waasland Beveren-G. Beerschot, Zulte W.-Bruges, AnderlechtMalines

A) con l’intenzione di trasformarlo nel «più grande piccolo club d’Europa». Per ora fatica a salvarsi in Belgio, e le critiche non si contano. «Io sono il Lierse, non i tifosi», ha replicato l’egiziano, «a meno che qualcuno non mi mostri un certificato di proprietà del club». Tornando al Turnhout, non è il primo esempio di squadra tutta africana in Belgio. Nei primi anni 2000 il tecnico francese Guillou «trapiantò» nel Beveren i migliori prodotti dell’Academie Asec di Abidjan: Yaya Touré, Romaric, Gervinho, Eboué e tanti altri. Laboratorio che diede risultati discontinui ma interessanti (le carriere dei giocatori citati parlano da sole), ma che finì con l’esonero del transalpino. Samy però non lo può licenziare nessuno.

5RIPRODUZIONE RISERVATA

S

19 6 2 67 25 16 6 4 43 25 13 10 5 55 37 14 5 9 50 31 13 8 7 50 37 12 9 6 58 42 12 5 11 42 38 12 5 11 44 47 11 5 12 31 29 8 11 9 46 47 8 9 11 30 36 9 3 15 26 47 6 9 13 25 44 4 11 13 27 50 5 5 18 26 57 3 5 19 28 56

DE WITTE 35’ pt

È arrivata la vittoria Una squadra rivoltata come un guanto per cercare una salvezza ai confini della realtà. Prima di diventare una sorta di Cairo fiammingo, il Kv Turnhout aveva chiuso la prima parte della stagione con 6 punti in 20 gare, a -12 dalla penultima. Al debutto del nuovo corso è stato 1-1 (9 gli egiziani in campo). Poi il 17 febbraio 2-1 esterno col Coxyde, primo successo dopo 5 mesi. Il patron Samy - la cui società di investimento si occupa di svariati business: centri fitness, telecomunicazioni, beni immobili non ha rescisso alcun contratto, limitandosi a spostare la quasi totalità dei giocatori in rosa nella Primavera. Chi ha invece abbandonato Samy sono stati i tifosi: da una media di 800 si è arrivati a una di 50. Sabato prossimo, in occasione dell’incontro col Racing Waregem, il gruppo organizzato «Amici del 148» (il numero civico della sede del club) ha organizzato un funerale, con tanto di carro funebre e corone floreali, per piangere «un club nato nel 1912 e mestamente scomparso il 12 gennaio 2013». Samy non è ben visto nemmeno dai tifosi del Lierse, rilevato nel 2007 (e portato in

N

MAGED SAMY, BOSS DI LIERSE E TURNHOUT

egli anni 40 e 50 c’erano Puskas, Bozsik, Czibor e Kocsis, l’ossatura dell’Aranycsapat, la «squadra d’oro», l’Ungheria imbattibile. Ora l’Honved Budapest poggia su un melting pot mica male: presidente anglo-ungherese, d.g., allenatore e vice italiani, staff tecnico autoctono, giocatori da ogni parte del mondo. Partiamo dal padrone che ha nome e risorse d’impatto: George Hemingway, americano, figlio di un alto graduato dell’esercito inglese e di una donna magiara, parla l’ungherese come l’inglese. E proprio per il cuore ha scelto di comprarsi l’Honved nel 2006 grazie alle ricchezze accumulate con investimenti come l’esportazione di Pizza Hut in Europa orientale.

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D.g. e vice azzurri Qualche tempo dopo, seguendo il consiglio del presidente del Vasas, affida la squadra a Fabio Cordella, giovane d.g. che aveva già lavorato in Africa, Italia e Belgio. La scorsa primavera, infine, il tassello dell’allenatore. Cordella e Marco Rossi si conoscono a Budapest, basta una chiacchierata per innescare il feeling. E così parte l’avventura dell’Honved «italiano». Rossi porta con sé Cosimo Inguscio come vice. Poi a ruota arrivano anche i giocatori dall’Italia: Raffaele Alcibiade, Davide Lanzafame, Leandro Martinez (ex Cremonese) e da pochi giorni Nicola Canzian e Luca Del Papa. Per Rossi non è la prima esperienza all’estero: «Ho giocato in Messico con l’America e in Germania con l’Eintracht a metà anni 90 - racconta - e per qualche settimana sono stato il vice di Vincenzo Guerini al Panachaiki Patrasso in Grecia. Mi è sempre piaciuto avere l’opportunità di viaggiare, è un arricchimento umano oltre che professionale. E poi si diventa più tolleranti, con una mente più aperta». Eppure il Rossi calciatore è ben noto in Italia: ha vinto una Coppa Italia con la Samp di Eriksson, Mancini, Gullit, Pagliuca, Vierchowod, mentre col Brescia

CLASSIFICA SQUADRA

GYORI ETO MTK BUDAPEST DEBRECENI VIDEOTON FERENCVAROS HONVED DIOSGYORI KAPOSVARI PAKS UJPESTI HALADAS KECSKEMET PAPA PECSI MFC EGRI SIOFOK

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11 9 9 7 6 7 6 6 5 5 5 5 5 4 2 2

5 5 1 5 7 4 6 5 8 7 6 5 5 7 5 3

1 3 7 5 4 6 5 6 4 5 6 7 7 6 10 12

35 28 24 21 26 27 17 17 24 25 22 21 16 17 15 15

15 18 18 15 23 25 19 20 19 22 18 26 25 21 30 36

Prossimo turno 1 marzo: Pecsi Mfc-Mtk Budapest, EgriDiosgyori. 2 marzo: Kecskemet-Debreceni, Ujpesti-Paks, Haladas-Siofok, Kaposvari-Gyori Eto. 3 marzo: Papa-Ferencvaros, Honved-Videoton

due stagioni prima aveva ottenuto la promozione in A. «Ho tanti amici che sento ancora adesso - spiega Rossi -, compreso il Mancio, con il quale ci si scambia tuttora qualche sms e telefonata». Ma l’Italia del Rossi-allenatore non è ancora decollata. «E credo che non decollerà - dice -. All’estero c’è più meritocrazia, per me nel mio Paese non c’è stato e mai ci sarà spazio. Gli ultimi due club allenati sono stati Cavese e Scafatese: ho percepito solo 11 stipendi su 24, come si può lavorare nella C italiana?». Allora l’opportunità di passare all’Honved è stata presa al volo: «Vivo in un appartamento del centro e grazie al ristorante italiano di un amico evito di cucinare - sorride -. Ma Budapest, stupenda, non la vivo da turista. Ora con Inguscio siamo anche i responsabili della squadra B e siamo quasi tutto il giorno al campo. Ogni tanto mi concedo una pausa in palestra. Mi manca la famiglia, la lontananza si sente». Moglie e figli sono rimasti a Pozzuoli. Il figlio Simone è il centrovasca del Posillipo di pallanuoto, classe 1992, nato a Brescia negli anni in cui il padre giocava per le Rondinelle. «È come me, leale e corretto, il mondo non fa per noi», scherza papà Marco. Intanto il suo Honved, quinto alla fine dell’andata, si prepara a riprendere il campionato: il 3 marzo arriva il Videoton. Obiettivo: centrare l’Europa League (3˚ posto). «Per lasciare un buon ricordo», chiude Rossi.

DOMANI DERBY DI BRUGES E BIG MATCH RR Scontro al vertice domani a Bruxelles fra Anderlecht 1˚ e Zulte 2˚: è il recupero del 20 gennaio che non si disputò per neve. Giovedì altro recupero: il derby di Bruges fra il Cercle e il Club Bruges (giunto alla sua 1000ª vittoria in campionato il 9 febbraio col Leuven): atteso protagonista l’islandese Gudjohnsen, 34 anni, a inizio stagione col Cercle (6 gol) e da gennaio al Club.

PORTOGALLO

MOU SPINGE COSTINHA AL BEIRA MAR RR (m.m.d.s.) L’ex atalantino Costinha, vincitore della Champions 2004 con il Porto di Mourinho, a 38 anni diventa allenatore del Beira Mar, penultimo con 15 punti: sostituisce Cortês. Prima di accettare la prima panchina della sua vita ha chiesto consiglio a Mou che «da tempo mi spingeva a iniziare la carriera di tecnico». Ma al debutto col Vitoria Setubal ha perso 1-0 in 11 contro 10 per 50’.

BELGIO

STADI SICURI: TASSA DI 1 EURO SUI BIGLIETTI?

MARCO ROSSI, 48 ANNI, DELL’HONVED

RR (n.l.) La città di Mechelen (Malines) sta considerando seriamente di mettere una tassa di un euro su ogni biglietto venduto allo stadio. Scopo del balzello, un inedito nel calcio, è coprire parte delle spese di sicurezza intorno ai due stadi della città, quelli del Mechelen e del Racing. Il Comune in crisi deve risparmiare 20 milioni di euro l’anno e i primi a farne le spese sarebbero i tifosi.

TURCHIA

SNEIJDER GOL, E IL GALA BATTE CUPER RR (s.man.) Pazzesco posticipo tra Galatasaray e Orduspor di Cuper, che chiude i primi 45’ sullo 0-2. Il secondo lo regala Muslera: rinvio sul sedere di Inan e palla in rete. Poi la rimonta: splendido 1-2 di Sneijder, primo gol in Turchia con tiro a giro dal limite, poi 2 gol in 3’ di Yilmaz, e Inan. Barral (Orduspor) all’ospedale dopo una testata involontaria di Drogba. Gala in testa a +6.

SPAGNA

«NO AL FASCISTA BALLESTA»: IL CELTA SI PIEGA AGLI ULTRÀ L’ex pichichi scelto come vice dal tecnico Resino e poi respinto dopo il no ideologico dei Celtarras: «Sono solo uno spagnolo che morirà da spagnolo» FILIPPO CONTICELLO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

tavolta griderà «Viva S España» lontano dal mare gelato della Galizia. Salvador Ballesta, 37 anni e tanta voglia di allenare, ha dovuto disfare le valigie poco prima di arrivare a Vigo. Abel Resino, neo tecnico del Celta dopo l’esonero di Paco Herrera, aveva pensato a lui come vice, ma il club ha rinun-

ciato al matrimonio a un passo dall’altare. Così l’ex attaccante di Atletico Madrid e Valencia non pare averla presa bene: «È stata una decisione politica, hanno ricevuto pressioni dai tifosi», ha detto mescolando delusione e risentimento. I Celtarras, piccola frangia di antifascisti vicini al nazionalismo gallego, avevano riempito social network e blog di commenti affilati su di lui. Del resto Salva, fiero figlio e nipote di militari, pur definendosi «apolitico», non ha mai nascosto simpatie

SALVA BALLESTA, 37 ANNI, QUI IN MAGLIA MALAGA; HA GIOCATO PURE PER RACING E VALENCIA

«destrorse» e una spiccata passione per le divise. Lo si intuisce rivedendo le esultanze per i suoi 87 gol: quasi sempre sull’attenti, mano alla tesa come nel saluto militare. In più, si aggiunge l’esibita ammirazione per Joaquín García-Morato, pilota dell’esercito di Franco durante la guerra civile, e per Hans Rudel, asso dell’aviazione nazista specializzato nei bombardamenti in picchiata, anche in Spagna. Stavolta, però, gli insulti dei tifosi («fascista», «franchista», «nazista» i più frequenti) hanno portato il Celta a rinunciare al contratto. E Ballesta, ostile a ogni indipendentismo, si è limitato a ripetere il suo mantra del patriota:

«Sono solo uno spagnolo che morirà spagnolo». Veto ideologico Non avesse giocato a calcio, sarebbe entrato nelle Forze Armate, ma il meglio Ballesta l’ha dato in area: il titolo di pichichi della Liga 1999-00 con il Racing Santander e le 4 presenze in nazionale restano l’orgoglio di una carriera che l’ha portato a segnare pure nel super Valencia di Benitez. Ha abbandonato le scarpe con la bandiera rossa e gialla e la scritta «Arriba España» solo nel 2009-10. Nel 2007, invece, accarezzò Oleguer, terzino «catalanista» che nel Barcellona occupava la fascia destra ma in politica ha

sempre sterzato a sinistra: «Merita più rispetto una cacca di cane», disse furioso e fu denunciato dal club blaugrana. Adesso il Celta, terzultimo, non ha certo gestito bene il suo caso, ma Ballesta ha preferito concentrare le frecciate sull’ex amico Resino: «Non posso dire di essere deluso dal suo comportamento, ma se il mio secondo non potesse firmare, non firmerei nemmeno io». Ma il neo-tecnico, che ha subìto il veto ideologico, in campo è partito in quarta: 2-1 all’esordio col Granada e sogno salvezza di nuovo vivo. Il suo nuovo secondo si chiama Pepe Serer e, sia chiaro ai Celtarras, non colleziona modellini di aerei militari.


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MONDO

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

QUANDO L'AMERICA ERAVAMO NOI

MLS AL VIA

I RED BULLS NY ASPIRANO ALL’EREDITÀ DI BECKHAM RR Via David Beckham, rimane Thierry Henry. Il firmamento di stelle (si fa per dire) della MLS perde la principale star, ma ormai gli stadi delle 19 franchigie (tutti dedicati al soccer meno quello dei D.C. United) si riempiono comunque: 18.807 spettatori di media nel 2012, nuovo primato (+5.2% rispetto alla stagione precedente). I Los Angeles Galaxy, che tre mesi fa si sono riconfermati campioni battendo in finale gli Houston Dynamo, tirano un sospiro di sollievo perché, dopo l’addio dell’inglese, avevano temuto di perdere anche Landon Donovan: il loro top player americano aveva deciso di smettere a soli 30 anni, ma ci ha ripensato e tornerà in campo. La corta lista dei nomi altisonanti si chiude con Robbie Keane, l’irlandese protagonista dello scudetto Galaxy (22 gol per lui). E, naturalmente, con i nostri Nesta, Ferrari e Di Vaio, che si sono fermati a Montreal. L’acquisto più rinomato (a Portland) è il francese Mikael Silvestre, ex di United e Arsenal che giocò un anno anche all’Inter. È poi sbarcato negli States uno squadrone di giovanissimi argentini, con la speranza di trasformarli presto in fuoriclasse da rivendere a peso d’oro. C’è infine la conferma ai Red Bulls di New York di Digao, il fratellino di Kakà, e quella ai Crews di Columbus di Federico Higuain, il fratellone meno bravo di Gonzalo, quello del Real Madrid. Il drappello di azzurri ha perso Corradi rientrato in Italia, ma sono arrivati Andrea Pisanu (Montreal, ex Parma e Bologna) e Carlo Cudicini (Galaxy). La MLS inizia sabato la sua 18ª stagione. All’Ovest sono favoriti i Galaxy, San José, Portland e Seattle; all’Est, New York proverà a vincere il suo primo titolo, ma dovrà vedersela con Chicago e Columbus. La regular season si concluderà il 27 ottobre, poi i playoff, cui andranno le prime cinque di ogni conference. MASSIMO LOPES PEGNA

PER UN PUGNO DI DOLLARI SEBASTIANO VERNAZZA 5RIPRODUZIONE RISERVATA

rimavera-estate 1967. I Beatles fanno uscire Sgt. Pepper’s. Che Guevara vaga nelle montagne della Bolivia, a ottobre lo uccideranno. Papa Paolo VI ordina una batteria di nuovi cardinali e tra loro figura un polacco, «tale» Karol Wojtyla. Il Cagliari vola in America, non per la solita tournée, ma per giocare un campionato vero. Quello che stiamo per raccontarvi è un «cold case», un caso freddo. L’anno in cui il Cagliari si trasformò nei Chicago Mustangs.

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Doppio campionato Nell’estate 1967, in America, sono previsti due campionati di calcio. Da una parte il torneo della USA, United Soccer Association, dall’altro quello della NPSL, National Professional Soccer League. La USA ha il patrocinio della federcalcio statunitense e della Fifa, la NPSL vanta un ricco contratto tv con la Cbs. I giocatori «locali» scelgono in massa la NPSL. La USA parte in contropiede e invita 12 squadre straniere, per lo più europee, a rappresentare le città della sua lega. In Italia è arruolato il Cagliari e il club sardo assume franchigia e «livrea» dei Chicago Mustangs. Il contratto prevede 250 mila dollari di compenso alla società e il pagamento delle spese di viaggio, vitto e alloggio alla comitiva. Nel gruppo che a fine maggio prende l’aereo per l’Illinois non c’è Gigi Riva. La stella nascente del Cagliari è convalescente per il primo grave infortunio della sua carriera, la frattura del perone subita a marzo in Nazionale col Portogallo. Bonimba goleador In compenso il centravanti del Chicago Cagliari è un 23enne con grande futuro davanti a sé: Roberto Boninsegna, per brevità ribattezzato «Bonimba». Oggi Boninsegna ha quasi 70 anni

QUEL CAGLIARI SOTTO MENTITE SPOGLIE IL CAGLIARI 1967 CON LA TENUTA DEI CHICAGO MUSTANGS: IN ALTO DA SIN., NENÉ, BONINSEGNA, CERA, MASSEI, VESCOVI, LONGO, REGINATO E L’ALLENATORE SCOPIGNO; ACCOSCIATI DA SINISTRA, MARTIRADONNA, GREATTI, LONGONI, RIZZO E CIOCCA

Nell’estate ’67 fu organizzato negli Usa un torneo con team stranieri: perl’Italia,ilCagliaridiManlioScopigno targatoChicago,icuigiocatori tra risse e puntate a Las Vegas intascavano trenta dollari a vittoria - li compirà a novembre - e la sua memoria è arrugginita: «Sì, l’America del ’67. Mi ricordo gli stadi, per lo più prestati dal baseball (il Cagliari aveva casa a Comiskey Park, il vecchio impianto dei Chicago White Sox, ndr). Mi ricordo che ci davano 30 dollari per la vittoria e 15 per il pareggio, soldi che bastavano a malapena per coprire i costi delle telefonate intercontinentali a casa. Mi ricordo che la volta in cui andammo a giocare a San Francisco facemmo una deviazione per Las Vegas e al casinò, presente il nostro allenatore Scopigno, ci giocammo un bel po’ di quattrini», E poi? «E poi mi ricordo che nei primi an-

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5 domande a CARLO CUDICINI dei LA Galaxy

«SONO NEGLI USA PER COLPA DI BECKS E KEANE»

Com’è nata l’idea di andare ai Galaxy? «Ero già stato qui in ritiro con il Chelsea e ho potuto conoscere l’ambiente. Ma la mia attrazione per l’America ha radici lontane. Me ne innamorai a 7 anni durante un viaggio con i miei a New York».

2 Quali sono le cose che le piacciono di più? «Che a qualsiasi ora del giorno vedi sport in tv. E io sono un fan di football e basket. Non del baseball, che trovo noioso. Finalmente ho visto il Super Bowl a un orario decente: in Europa lo seguivo sdraiato sul divano fra un sonnellino e l’altro».

3 E i Lakers? Già andato a vederli? «Sì. È buffo perché sono sempre stato un loro tifoso. Colpa di mio fratello che era fissato e con lui, da ragazzini, guardavamo le sfide fra i

ni Ottanta Roberto Bettega andò a giocare in Canada, a Toronto, e mi chiamò per raggiungerlo, ma io rifiutai perché Piero Prati aveva accettato un’offerta del genere e una volta all’aeroporto non aveva trovato nessuno ad aspettarlo». Clic, fine dei ricordi americani di Boninsegna, che nell’estate del 1967 si laurea capocannoniere della USA League con 10 o 11 gol: sul punto, fonti divergenti. Via dal campo Il Cagliari Chicago Mustangs è inserito nella Western Division con Los Angeles (gli inglesi del Wolverhampton), San Francisco (Den Haag, Olanda), Hou-

ston (Bangu, Brasile), Vancouver (Sunderland, Inghilterra) e Dallas (Dundee Utd, Scozia). I Mustangs all’italiana si fanno la nomea di duri: contro gli uruguaiani del Cerro (New York Skyliners), mega rissa, gara sospesa a tre minuti dalla fine e arbitro malmenato. Contro Toronto, rappresentato dagli scozzesi dell’Hibernian, Boninsegna e compagni abbandonano il terreno a 9 minuti dal 90’ per protestare contro la punizione che dà la vittoria agli avversari. Seguono invasione di campo, sconfitta a tavolino e squalifiche per i tre «mustangs» Reginato, Longo e Tiddia. Le reti di Bonimba non bastano, il Cagliari

finisce secondo alla pari con San Francisco. In finale va Los Angeles, che il 14 luglio batte per 6-5 ai supplementari gli Washington Whips (Aberdeen, Scozia), vincitori della Eastern Division. Manlio Scopigno rientra in Italia e una volta a Roma scopre di essere stato esonerato. La calda estate del 1967 ha però un lieto fine. Nel 1968 Scopigno ritorna in Sardegna, il Cagliari vince lo storico scudetto del 1970 e a Chicago, nell’Illinois, c’è chi ricorda e festeggia. «Hello boys! Traversando tutto l’Illinois»: le prime strofe di «Da da un pa», canzone delle gemelle Kessler, icone dei nostri anni Sessanta.

Lakers di Magic e i Celtics di Larry Bird».

LA CURIOSITÀ

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SE LO SPONSOR TI PAGA GLI STUDI

Quando ha iniziato a interessarsi alla Mls? «Colpa di Beckham. Dopo che David è venuto a Los Angeles è cominciata la copertura televisiva del soccer Usa in Inghilterra. Poi me ne parlava Brad Friedel, che era con me al Tottenham. È stato lui, insieme all’altro mio ex compagno Robbie Keane, a suggerire il mio nome ai Galaxy».

5 Nessun rimpianto per non aver fatto carriera in Italia? «Nessuno. Anche perché ne ho fatta una bella in Inghilterra. Peccato per l’incidente in moto del 2009 in cui mi fratturai polsi e bacino: mi ha tolto qualche opportunità al Tottenham». M.L.P. 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Il draft è un istituto chiave dello sport americano: ogni anno le franchigie selezionano i migliori giovani con un meccanismo per cui, semplificando, i team più deboli scelgono per primi. Il calcio ha un’anomalia, perché dal 2004 (Freddy Adu) al 2013 (Andrew Farrell) il primo giocatore scelto ha usufruito del programma «Generation Adidas». Si tratta di un accordo originalissimo, firmato tra Mls e federazione, con cui si permette ad alcuni giocatori di college di passare pro senza finire l’università. Adidas sponsorizza tutto e permette ai giocatori di finire gli studi durante la carriera, meccanismo sfruttato da quasi tutti gli americani top class: Donovan, Beasley, Dempsey, Bocanegra, ...


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MONDO

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

CHAMPIONS LEAGUE ASIATICA

LIBERTADORES

IL TIJUANA DEBUTTA CON LA VITTORIA

LIPPI E ZENGA ALLA FIERA DELL’EST Parte oggi il più importante torneo continentale per club con i due tecnici italiani sulla panchina dei cinesi del Guangzhou e l’Al Nasr degli Emirati LUIGI GUELPA 5RIPRODUZIONE RISERVATA

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arcello Lippi ci ha preso gusto, e in attesa di EDIZIONI PRECEDENTI guidare la nazionale ciTre volte hanno vinto i Pohang Steelers nese (Camacho permet(S. Corea), 2 a testa: Esteghlal (Iran), tendo) vorrebbe aggrapAl-Hilal e Al-Ittihad (Arabia Saudita), parsi col suo Guangzhou Maccabi Tel Aviv (Isr), Al-Sadd (Qat), Evergrande sul tetto delSeongnam e Suwon (S. Corea), l’Asia dopo aver conquistaThai Farmers Bank (Thai). to a ottobre la Chinese Super League. Le premesse sembrano buone tant’è che la squadra del magnate Xu Jiayin viene indicata come favorita. La Champions asiatica non avrà il sapore e la nobiltà di quella europea, ma anno dopo anno si arricchisce di protagonisti che proprio nel vecchio continente hanno lasciato il segno. L’avanzata dell’economia cine-

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se, la crescita di quella coreana, la solidità made in Japan e i petrodollari del Golfo sono i migliori ingredienti possibili per trasformare l’11ª edizione della Champions (32ª della massima competizione continentale) in un torneo avvincente. La caccia al trofeo che appartiene ai sudcoreani dell’Ulsan Hyundai (non presenti quest’anno, perché quinti nel 2012 in campionato) è aperta e al safari della sfera di cuoio partecipano tra gli altri due tecnici italiani. Oltre a Lippi c’è infatti anche Walter Zenga, nocchiero negli Emirati Arabi dell’Al Nasr di Dubai, squadra di proprietà del primo ministro Rashid Al Maktum, cognato del proprietario del Manchester City Mansour Bin Zayed. Marcello e i Diamanti Non c’è davvero tempo da perdere. Si parte oggi in apnea fi-

no ad arrivare alla doppia finale tra il 25 ottobre e il 9 novembre. Mettere in bacheca la Champions non significa soltanto guardare tutto il continente dall’alto in basso, ma partecipare al Mondiale per club (in Marocco dall’11 al 21 dicembre), e prevalere nel duello tra i tre blocchi economici dell’Asia (il nippo-coreano, il cinese e quello mediorientale). Il Guangzhou di Lippi inizia oggi affrontando in casa i giapponesi dell’Urawa Red Diamonds. Rispetto alla formazione che ha vinto lo scudetto sono arrivati il rifinitore brasiliano Elkeson dal Botafogo (5,7 milioni di euro), il portiere della nazionale Zeng Cheng, dall’Henan, e dallo stesso club il difensore Zhao Peng (2,4 milioni). Gli avversari di questo pomeriggio (si gioca alle 13 italiane al Tianhe Stadium) rispondono con un miniblocco (4 atleti) della selezione nipponica guidata da Zaccheroni. L’altra sfida del gruppo F vede di fronte i thailandesi del Muang Thong United e i sudcoreani del Jeonbuk Hyundai Motors. Avversari alla portata della squadra di Lippi. Walter e Ahmadinejad L’Al Nasr di Walter Zenga (con Sven Goran Eriksson direttore tecnico), che partecipa alla Champions dopo aver vinto lo spareggio (in rimonta 3-2) con gli uzbeki del Lokomotiv Tashkent, è stato inserito

nel gruppo C assieme all’Al Ahli (Arabia Saudita), all’Al Gharafa (Qatar) e al Sepahan (Iran). Ed è proprio contro la formazione per cui fa il tifo il presidente Ahmadinejad che inizia il cammino dell’ex portiere nerazzurro (ore 17 italiane a Isfahan). Il Sepahan, guidato dal croato Kranjcar (ex c.t. anche del Montenegro), dispone di un ottimo centrocampista offensivo monitorato in Bundesliga, il 25enne Omid Ebrahimi, e di un attaccante come l’albanese giramondo Xhevahir Sukaj. Zenga mette sul piatto della bilancia una buona organizzazione di gioco, riconosciuta di recente dagli addetti ai lavori del canale tv Dubai Sport, e alcuni interpreti di rilievo come il giapponese Morimoto (vecchia conoscenza del campionato italiano), Beppe Mascara, rigenerato nella terra del petrolio e l’ariete Bruno Correa, soffiato proprio al Sepahan. Sulla sua strada l’Uomo Ragno troverà poi l’Al Gharafa di Mark Bresciano, l’ex laziale Djibril Cissé, Nené (dal Psg) e l’Al Ahly dell’ex Benfica Bruno Cesar.

WALTER ZENGA, 52 ANNI DELL’AL-NASR, E A SIN. MARCELLO LIPPI, 64, DELL’EVERGRANDE (AFP/REUTERS)

LE DUE SFIDE DEL GHANESE TAGOE UNA ALL’ASIA, L’ALTRA AL SUO CUORE

stagione non ci sono le grandi, ma le provinciali col Ponte Preta in testa: la macaca (scimmia) è il 2˚ più antico club del Brasile, fondato l’11 agosto 1900, 23 giorni dopo il Rio Grande. Bene vanno anche Linense e Mogi Mirim, altri team dell’interno dello Stato di San Paolo che lottano per rimanere tra le prime 8 (su 20) che si qualificano agli ottavi. Le piccole società non possono per-

RR (m.can.) L’ex portiere cileno Rojas soffre di epatite C ed è il 200˚ di una lista d’attesa a San Paolo per un trapianto di fegato in cui ci sono circa cinquemila persone. Rojas fu squalificato a vita dalla Fifa nel 1989: nelle qualificazioni a Italia 90 aveva simulato di essere stato ferito da un bengala lanciato durante Brasile-Cile 1-0, al Maracanã, ma poi confessò che si era tagliato con un rasoio per far vincere il Cile a tavolino.

VOLA IL RIVER BATTUTO INVECE IL BOCA RR (a.s.) Con una doppietta di Carlos Luna e un gol di Iturbe (entrambi partiti dalla panchina) negli ultimi 7 minuti, il River ha battuto 3-2 il Tigre e resta al comando del Final insieme al Lanus (1-0 sul Velez) a punteggio pieno (9), seguiti da Godoy (7), Quilmes e Independiente (6) grazie ai successi su Rafaela, Union di Santa Fe e Racong Avellaneda. Solo 11˚ il Boca di Bianchi, battuto 2-0 dall’All Boys.

SI COSTITUISCE L’OMICIDA DEL TIMAO RR (m.can.) Si è costituito a San Paolo H.A.M. (il nome non può essere diffuso perché ancora 17enne), il tifoso del Corinthians che ha confessato di aver lanciato il bengala che ha ucciso il 14enne Kevin Douglas Beltrán Espada, fedele del San José, nella partita di Libertadores mercoledì a Oruro in Bolivia. A Oruro ci sono 12 tifosi corintiani in stato di arresto, dei quali due sono ritenuti dalla polizia i responsabili più diretti dell'omicidio.

BRASILE

PAULISTA, COMANDANO LE PICCOLE orinthians? Palmeiras? C Santos? No. Al comando del paulista in questo inizio di

ROJAS ASPETTA UN TRAPIANTO DA CHI INGANNÒ

BRASILE

che invece l’hanno invitato a fermarsi. Nel dubbio, Tagoe si è quasi sempre accasato alle porte dell’impero, in campionati che gli consentivano di ottenere senza troppi problemi la licenza di sana e robusta costituzione. Se si esclude una breve parentesi in Bundesliga nell’Hoffenheim (dove per altro era anche stato fermato dallo staff medico), Tagoe sta centellinando la sua carriera tra Turchia e Medio Oriente. L’Al Ittifaq è 6˚ in campionato e in Champions esordirà in Uzbekistan contro il Pakhtakor Tashkent. Il tecnico, il polacco Skorza, ripone parecchie speranze nell’abilità in area di rigore del ghanese per accarezzare il sogno continentale. Tagoe ringrazia, ma accarezza anche un altro sogno: quello di tenere a bada il cuore. L.G.

BRASILE Il piccolo Ponte Preta è in testa nel torneo statale, dove arrancano le grandi (tranne il San Paolo). In gol domenica Pato con il Corinthians

BRASILE

ARGENTINA

ARABIA SAUDITA

Quando il cuore fa le capriole, e certi equilibrismi, più patologici che sentimentali, ostacolano la passione per il calcio. Prince Tagoe, 26enne attaccante ghanese (nella foto), ha deciso di ripartire dall’Arabia Saudita. Nelle scorse settimane ha firmato con l’Al Ittifaq di Dammam, città affacciata sul Golfo Persico. Giocherà quindi la Champions asiatica, ma, soprattutto, giocherà a pallone. Tagoe, 36 presenze e 7 reti nella nazionale delle Black Stars con le quali ha disputato i Mondiali in Sudafrica, soffre di una lieve forma di aritmia. In tutti questi anni gli specialisti si sono divisi tra quelli che lo ritengono abile e arruolato per l’attività agonistica e quelli

RR Ecco i risultati di Libertadores in settimana: gruppo A: Toluca-Nacional 2-3; gruppo B: TigreLibertad 0-2; gruppo D: Peñarol-Emelec 1-0, VelezD. Iquique 3-0; gruppo E: Millonarios-Tijuana 0-1, San José-Corinthians 1-1; Cerro Porteño-Real Garcilaso 0-1, Santa Fe-Dep. Tolima 1-1; gruppo G: Olimpia-U de Chile 3-0, D. Lara- Newell’s 2-1; gruppo H: Huachipato-Caracas 1-3, Fluminense-Gremio 0-3.

mettersi pazzie. Mentre le 4 grandi ricevono 4 milioni di euro a testa dalla federcalcio paulista, le altre ne prendono solo 760 mila. Il divario di budget poi è considerevole. Non sono mica un Corinthians che può acquistare Pato dal Milan per 15 milioni di euro. A proposito ieri l’ex milanista è andato in gol col Bragantino, è il suo 2˚ centro. Ma Timão, San Paolo e Palmeiras dividono, però, le attenzioni con la Libertadores, cui solo il Santos, tra le grandi, non si è qualificato. Il Ponte

Preta non ha mai vinto uno statale né nazionale e col Guarani (campione brasiliano ’78, ma ora in lotta per la salvezza nel paulista 2013) è la società provinciale con più tradizione di San Paolo e l’unica a disputare ora la serie A nazionale. Ha sede a Campinas, oltre un milione di abitanti. L’anno scorso si è salvato dalla retrocessione ma ora ha battuto il Corinthians campione del mondo e il Santos di Neymar. Una delle novità è Tofolo, detto Alemão, ex Vicenza e Varese nel

2010-11. Il Ponte l’ha preso al Guaratinguetá (B brasiliana). Col Santos ha siglato una doppietta. Senza stelle le altre piccole. Il Linense ha molti tifosi: 45 mila in una città, Lins, con 70 mila abitanti. Nel 1952, quando vinse la B paulista, i suoi sfilarono sugli elefanti (la mascotte del club) di un circo. Il Mogi Mirim ha avuto come presidente Rivaldo, che ha mollato le azioni per giocare col São Caetano. Reggeranno fino ad aprile, fine del torneo? MAURICIO CANNONE

RIO: VASCO-FLU FLA-BOTAFOGO LE SEMIFINALI RR (m.can.) Il Botafogo di Seedorf giocherà domenica la semifinale della Coppa Guanabara, prima fase del campionato dello stato di Rio de Janeiro, col Flamengo che ha terminato al comando il proprio girone. La squadra dell’ex milanista nell’ultima giornata della regular season ha infatti pareggiato 2-2 in casa col modesto Boavista ed è stata scavalcata in classifica dal Vasco da Gama, che sabato affronterà il Fluminense nell’altra semifinale.


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EXTRA FUN

SPAGNA

GIGANTOGRAFIA DI CR7 NUDO A CASA SUA RR (s. m.) Un gigantesco ritratto senza veli del padrone di casa campeggia sul muro del salone di Cristiano Ronaldo, proprio davanti a un enorme pianoforte a coda e sotto a un soffitto a specchio. A dar retta all’architetto spagnolo che l’ha costruita, la dimora del portoghese è piena di cliché alla Miami Vice e di oggetti (vedi piano e acquario) che CR7 non poteva permettersi da bambino.

INGHILTERRA

RR Vuoi diventare una big? Non bastano trofei in bacheca e portafogli, per quelli basta un oligarca, uno sceicco, un mezzo progettino e sono buoni tutti. No, l’accesso nel gotha dipende dalla qualità delle tifose, che a sua volta dipende da quello che raccattano i calciatori misto al dna locale, e quindi occhio allo Zenit. Sul primo punto abbiamo già illustrato come si batte Witsel, qui è tutto frutto del secondo. Perché Yuliya Snigir, nata a Tula e pazza per Danny (foto sotto) e Hulk, è la quintessenza del ceppo sovietico: cosce da gazzella, natica piccola ma in noce massello per durezza e seni ecumenici perché mettono d’accordo tutti. Ma mica è solo quello: prima di modelleggiare insegnava inglese, a 15 anni poteva diventare gran maestra di scacchi, ora fa l’attrice e nell’ultimo Die Hard incanta tirandosi giù la cerniera della tutina in latex. Lo Zenit del film.

PAGANO GIÀ LO UNITED CAMPIONE RR (s.s.) I 12 punti di distacco tra United e City mettono al riparo Ferguson da ogni rimonta. Almeno questo è quello che pensa il bookmaker Paddy Power, che ha cominciato a pagare il premio a chi aveva puntato sui Red Devils campioni d'Inghilterra. Un anno fa si era arrischiato a farlo l'agenzia Betfred quando i ragazzi di Ferguson avevano solo 5 punti di vantaggio sul City. Scommessa persa.

INGHILTERRA

FRATELLI DIVISI SI RITROVANO AL PENZANCE RR (s.m.) Il 27enne Barrie Prowse, adottato alla nascita e dilettante del Penzance AFC (Cornovaglia), ha scoperto d’avere una sorella, la 23enne Gemma Sanders, che gioca nella squadra femminile del suo stesso club. I due si allenavano inconsapevoli sullo stesso campo e andavano spesso a farsi una pinta insieme al pub. «Odio ammetterlo - ha confessato Prowse - ma Gemma gioca meglio di me».

LIBRI

sms

LA RUSSA MINISTRO DELLO ZENIT

IL TIQUI-TACA DEL BARÇA DEMOLITO CON IRONIA

S AFRICA L’Al Ahly del Cairo ha vinto la Supercoppa d'Africa battendo 2-1 i Leopards del Congo Brazzaville: è la quinta Supercoppa della storia per gli egiziani.

S NEPOTISMO Stefano Seedorf, 30enne già passato per il Monza, è la nuova mezzala dell'Alecrim (Rio Grande do Norte). E’ stato il cugino Clarence raccomandarlo al presidente, di cui è amico.

S KENYA Adel Amrouche, 44enne ex nazionale algerino ma con passaporto belga e ex allenatore del Burundi, è il nuovo c.t. del Kenya. Succede al francese Henri Michel, dimessosi a dicembre.

S

INGHILTERRA

RIVOLUZIONE FRANCESE PER I TOONS RR Da un mese a questa

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parte, complice il mercato che ha attinto a piene mani dalla Ligue, al Newcastle sono diventati più filofrancesi dei francesi. La chiamano French Revolution. E dopo la mensa a tema, i tifosi con il basco e la baguette e le cheerleaders vestite da ballerine di can-can, in casa con il Southampton la tribuna del St. James Park è diventata tutta una coreografia tricolore. E i 10 bleus in squadra hanno gradito: 4 fichi di cui due francesi (Sissoko e Cabaye), uno francofono (Cissé) e un autogol.

ERA ORA La federcalcio libica ha eletto il suo primo presidente dalla fondazione nel 1962: è l’avvocato Anouer al-Tachani, già dirigente dell’Al-Tahaddi di Bengasi.

S DENTRO... Il Boa Esporte che disputa il campionato mineiro vuole Bruno, l’ex portiere del Flamengo in carcere in attesa di processo per l’omicidio di Elisa Zamudio.

BRASILE

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SFILATA GAY IN CONFLITTO COL MONDIALE

DELLA SETTIMANA

di FILIPPO CONTICELLO

RR (m.can.) Il Mondiale 2014 in conflitto con la tradizionale manifestazione gay a San Paolo. La sfilata è realizzata nel giovedì di Corpus Domini, che l’anno prossimo accadrà il 19 giugno, cioè, in piena Coppa del Mondo. Il problema è l’accoglienza alberghiera, ma gli organizzatori della sfilata rifiutano di anticiparla perché nel giugno ’69 ci fu la prima rivolta gay a New York.

CODREA A 31 anni Paul Codrea, ex Genoa, Palermo, Perugia, Torino, Siena e Bari liberato dall’insolvenza del Rapid Bucarest, va a giocare gratis nella sua prima squadra, il Politehnica Timisoara (5ª divisione romena).

LA NUOVA VITA DI MUAMBA E LA SUA LEZIONE AI BAMBINI L’uomo morto per 78 minuti adesso è vivo e vegeto. Quel 17 marzo 2012 Fabrice Muamba è risorto alla quindicesima scarica di defibrillatore dopo essersi accasciato per un infarto durante Tottenham-Bolton. Lasciato il calcio, ha raccontato la sua storia in una autobiografia assai toccante E poi racconta felicemente le sue giornate cinguettando. Eccolo, ad esempio, parlare ai bambini di una scuola.

RR

RR Per quanto strano possa sembrare, considerato che ho seguito da vicino l'intera epopea del Barcellona di Guardiola sviluppando un'ovvia ammirazione per la squadra più forte della storia (sono fra i molti che lo pensano), trovo il pamphlet di Michele Dalai «Contro il tiqui-taca» (Mondadori, pp. 114,10 euro) una lettura imperdibile. In primo luogo perché è scritto benissimo, cosa che non guasta mai; poi perché la cifra ironica e leggera che lo ritma regala passaggi di assoluto divertimento; infine, perché lo scaffale sul quale allineo un certo tipo di libri - da quello che nega gli eventi dell'11 settembre a quello che rivela l'ottima salute di John Kennedy e di Elvis, prigionieri in un'isoletta del Pacifico aspettava da tempo rinforzi. Seguace del contropiede in antitesi al calcio offensivo e del lancio lungo contro la ragnatela di passaggi, Dalai sostiene che il calcio del Barcellona sia terribilmente noioso, e siccome il cielo è spesso magnanimo con i temerari, il libro è uscito in contemporanea con la prestazione effettivamente più grigia e da sbadigli del Barça moderno, quella di mercoledì a San Siro contro il Milan. Sbalordito da un simile marketing ho pensato alla resa, anche perché molte tesi di «Contro il tiqui-taca» non si possono confutare; non perché non siano sbagliate, ma perché le provocazioni vanno prese e godute per ciò che sono, non è che se ne possano chiedere due etti, mi raccomando senza grasso. E però quando Dalai, da bravo interista, chiama in causa il suo paladino José Mourinho affidandogli il comando delle forze del Bene, beh, lì occorre farsi forza e tornare seri, perché la scena madre di questi anni spagnoli non è stato il discorso dei «Por qué?» di Mou, ma quello del «Puto amo» di Guardiola del giorno prima, che ricordo io, in prima fila entrambe le volte. Pep era un uomo indignato, José recitava per i posteri: un confronto titanico e magnifico, ma se ha senso parlare di Bene e Male, le parti in commedia erano invertite rispetto allo schema di Dalai. Almeno secondo me. PAOLO CONDÒ

SPAGNA

ECCO L’APP BLAUGRANA IN ESCLUSIVA ANDROID RR App-Shop Amazon ha realizzato in collaborazione col Barcellona FC l’applicazione «FBC iCroms», il videogioco che permette di collezionare le figurine dei blaugrana, costruire una propria squadra e sfidare gli avversari per scoprire chi ha il team più completo e potente. L’app, in esclusiva per il mondo Android, permette di formare una squadra, personalizzata a ogni livello, selezionando i giocatori e scegliendo le abilità calcistiche più adeguate alle sfide.

La frase

S E FUORI Il 25enne Maksim Molokoedov, il russo arrestato in Cile con 6 kg di coca e tornato a giocare nel Santiago Morning grazie a un permesso speciale, dopo 3 anni di reclusione sta per uscire dal carcere. Lo aspetta un contratto con la squadra della capitale: «Non torno in Russia, la mia vita e il mio futuro ormai sono qui».

MAROUANE FELLAINI STELLA DELL’EVERTON

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Yuliya

EXTRATIME - 26 FEBBRAIO 2013

«Gli arbitri mi discriminano perché sono alto e ho i capelli ricci, sono due cose che mi rendono facilmente riconoscibile»

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV RESPONSABILE

Luca Curino PROGETTO GRAFICO

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MERCOLEDÌ 27

SABATO 2 MARZO

BUNDESLIGA Bayern Werder Sportitalia 16.00 (repl.)

A-LEAGUE AUSTRALIANA Perth Glory Sydney Premium Calcio 11.45

LIGUE 1 Reims Paris St. Germain Sportitalia 17.00

COPPA LIBERTADORES Corinthians Millonarios Sky Sport 1 HD 02.00

PREMIER LEAGUE Manchester United Norwich Supercalcio HD 16.00

PREMIER LEAGUE Chelsea West Bromwich Sky Sport 1 HD 18 (dif.)

DOMENICA 3 PREMIER LEAGUE Wigan Liverpool Supercalcio HD 18.30

LIGUE 1 Brest Lione Sportitalia 14.00 PREMIER LEAGUE Tottenham Arsenal Sky Sport 3 HD 17.00

LIGUE 1 Lille Bordeaux Sportitalia 21.00

LUNEDÌ 4 PREMIER LEAGUE Aston Villa Manchester City Supercalcio HD 21.00 TORNEO FINAL Una partita (replica) Sportitalia 01.00


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