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REDAZIONE DI M LANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero n Anno 50
CONTRORDINE I NERAZZURRI PER ORA RINUNCIANO A SOSTITUIRE MILITO
Carew già rispedito a casa L’Inter dice addio al norvegese: troppo tempo per rimetterlo in forma
CRISI BARÇA
3 John Carew, 33 anni, ex attaccante del West Ham IPP
CARUSO, DALLA VITE, TAIDELLI ALLE PAGINE 1011
L’INTERVISTA ESCLUSIVA ALLA VIGILIA DELLA SFIDA SCUDETTO IL CENTROCAMPISTA BIANCONERO ATTACCA
MARCHISIO
«Momento no ma ci rifaremo con il Milan»
NIENTE CALCOLI SIAMO LA JUVE
Dopo la doppia batosta di Milano e contro Mou, Iniesta prevede la resurrezione. Ma intanto Messi ha la febbre
«Napoli è una delle trasferte che preferisco e ci andiamo per vincere La squadra è più forte dell’anno scorso Quarti Champions? Mi piacerebbe il Milan»
RICCI A PAGINA 8
ilCommento
LA FINE DI UN CICLO di ALESSANDRO DE CALO’
I sintomi della chiusura anticipata di uno storico ciclo cominciano a prendere corpo, in modo evidente. Dietro ai due tracolli del Barça, contro Milan e Real Madrid, c’è questo: un’improvvisa impotenza. E’ vero, in fondo a un estenuante zapping, si è affinato il grande antidoto al tiki-taka.
BIANCHIN, FROSIO, GARLANDO, GRAZIANO, MALFITANO, G.MONTI DA PAGINA 2 A PAGINA 5
L’ARTICOLO A PAGINA 15
UN PILASTRO
IL BOOM ROSSONERI IN DECOLLO
Claudio Marchisio, 27 anni, è un pilastro nel centrocampo di Juve e Nazionale
Allegri moltiplica la quotazione dei suoi ragazzi MAZZARRI PUNTA SUL TALISMANO PANDEV Alla capolista ha rifilato un gol in Supercoppa e due nella stagione passata
BOCCI, LAUDISA, PASOTTO ALLE PAGINE 67
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
Niente Inter per Carew: dalle visite mediche è risultato che non è argentino.
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LE GRANDI BATTAGLIE
UEFA LA PRIMA CON LO STOCCARDA
NAPOLEONE E IL SOLE DI AUSTERLITZ
Cori razzisti: Lazio stangata Doppio Martinho: Bari steso Due partite a porte chiuse Il Verona va a 1 dal Livorno
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
Tanto è un gioco DI LUIGI GARLANDO
L’evento è il match e non chi lo arbitra Chi ha sospetti, lo dica chiaramente e si assuma tutte le responsabilità Il 29 gennaio scorso, in questa rubrica, ci chiedevamo: e ora chi arbitrerà Napoli-Juve? La Juve era furibonda per il rigore non fischiato al genoano Granqvist da Guida, nato in Campania e tifoso del Napoli. Il Napoli aveva già avuto modo di lamentarsi dei fischietti. Facemmo il censimento dei possibili veti sui 10 internazionali: no del Napoli a Mazzoleni e Rizzoli che erano a Pechino; no della Juve a Bergonzi che nel 2007 aveva fischiato due rigori contro in un Napoli-Juve 3-1. Provammo a riderci sopra: no juventino a Banti perché da bambino aveva scambiato due figurine di Platini con una di Carannante... Ora che ci siamo, c’è poco da ridere. Come previsto, l’aria è ammorbata da sospetti e processi a priori. Oggi verrà annunciato il fischietto che dirigerà domani al San Paolo. C’è un’attesa spropositata come neanche al prossimo conclave vaticano, come se l’evento fosse questa scelta e la partita solo un pretesto. Non esattamente un’ostentazione di civiltà sportiva. Dal percorso delle designazioni di Braschi, s’intuisce che il prescelto dovrebbe essere Rizzoli, il nostro numero uno. Il migliore per la partita più importante: sembra logico. Non ci fosse arrivata l’Italia, Rizzoli avrebbe diretto la finale dell’Europeo. Dovendo scegliere un arbitro per dirigere il torrido derby di Calcutta, l’India ha scelto lui. Pare non sia gradito al Napoli perché sei mesi fa era giudice d’area a Pechino (Supercoppa) e suggerì il rigore su Vucinic. Rigore netto. Non lo era invece quello che Rizzoli ha fischiato a Isla nell’ultimo Milan-Juve. Ma lasciamo perdere l’inutile inventario degli errori. Restiamo convinti che gli arbitri siano professionisti che possono sbagliare, come noi, come tutti, come i centravanti quando calciano. Non è buon senso rinunciare all’arbitro migliore solo per evitare polemiche, è piegarsi alla logica del sospetto. Oggi è giorno di conferenze. Mazzarri e Conte parlino chiaro, in prima persona. Non servono ventriloqui. Se credono che gli arbitri possano condizionare la partita, se nutrono riserve su designatori e direttori o sull’opportunità delle scelte, lo dicano chiaramente e si assumano le responsabilità di ciò che può accadere il giorno dopo. Altrimenti, altrettanto chiaramente, facciano professione di fede. Dicano: «Qualsiasi arbitro ci sta bene e faremo di tutto per aiutarlo in campo». Una dichiarazione responsabile che aiuterebbe a ripulire l’aria e a ridare credibilità a un giocatolo preso troppo spesso a martellate. Napoli-Juve è la festa del campionato, una gioia per chi ama questo sport. Nessuno ha il diritto di inquinarle. Il sospetto fa più danni del fungo del San Paolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARCHISIO
PRIMO PIANO L’INTERVISTA
Claudio Marchisio, 27 anni LAPRESSE
«
Non sono un razzista e Napoli mi piace. Assurde certe polemiche, Mazzarri e Maggio mi hanno capito subito
«
SULLA POLEMICA DI GENNAIO Nella foto Christian Maggio AP
Cassano non è stato fatto fuori da nessuno in Nazionale. Prandelli punta sui giovani e Destro, El Shaarawy e Insigne... SULLA NAZIONALE Nella foto Stephan El Shaarawy IMAGE
La mia Juv «A Napoli solo per vincere E in Champions sogno di sfidare il Milan ai quarti» «Siamo più forti dell’anno scorso. Non falliamo le gare decisive L’Europa? Se i rossoneri fanno fuori il Barça, tutto è possibile»
« DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO VINOVO (TORINO)
Claudio Marchisio, lei è razzista?
sfida che fa scattare qualcosa in più dentro a un giocatore. Io parlavo del Napoli squadra, non dei napoletani o di Napoli città. Ai tempi di Mancini e Mourinho, per esempio, i giocatori dell’Inter nemmeno consideravano la Juve o il Milan, era infatti la Roma l’avversaria in assoluto, la rivale con la "erre" maiuscola. E lo stesso, probabilmente, valeva per i giallorossi. A volte la marea di internet diventa davvero incontrollabile, e meno male che più di un rappresentante del Napoli ha capito il mio pensiero».
«No». Chi per esempio? Però, si dice che i napoletani le siano poco simpatici...
«Assurdo, mai vista una strumentalizzazione simile. In quell’intervista a Style, di fatto, indicai il Napoli come avversaria più credibile e pericolosa della Juve. Da due anni ci giochiamo tutto in Italia, le nostre partite sono sempre state durissime, come la finale di Coppa Italia e la Supercoppa in particolare. E’ normale che oggi sia questa la
«Beh, penso a Mazzarri, e anche a Maggio. Christian mi ha subito difeso, è stato carino, mi conosce bene. L’ho anche chiamato telefonicamente per ringraziarlo. Però, ripeto, è stato tutto assurdo, e pensare che a me Napoli mette sempre di buonumore...».
fo, qualcosa di unico. Amo il clima e il modo di vivere di quelle parti. Ma ora basta, sembra quasi che voglia giustificarmi e invece non ce n’è bisogno, chi mi conosce lo sa bene. Ho il massimo rispetto per Napoli e il Napoli».
dono partite pericolosissime contro Inter, Milan e Lazio per esempio, e poi c’è sempre la variabile infortuni. Anche prima di Natale tutto sembrava chiuso, almeno così dicevate voi...».
Juve a «più sei», se domani vincete è fatta?
Vabbé, però è indubbio che la Juve sia nella posizione di poter gestire due risultati su tre.
«Non scherziamo, dopo la gara di Napoli ci sono altre undici giornate, nelle quali ci atten-
«
Qualcuno di antipatico? Il Napoli, sono sempre sfide ruvide fra di noi...
Cioè?
«La trasferta di Napoli è una delle mie preferite, anche per l’albergo dove alloggiamo di solito: ti affacci e domini il Gol-
CLAUDIO MARCHISIO AVEVA DETTO A «STYLE»
«Finiremmo male se pensassimo una cosa simile. Abbiamo una mentalità ben precisa, che esalta al meglio lavoro e caratteristiche della squadra. Quindi, anche al San Paolo andremo per fare la partita, per vincere e basta, altro che calcoli». Il che, ce lo lasci ribadire, chiuderebbe i conti.
«Non sono d’accordo, ripeto, e comunque sarà durissima. Ci attende una battaglia, un ambiente caldissimo, uno stadio che sa trascinare i suoi ragazzi come pochi altri. Detto questo, nella Juve c’è gente abituata ad affrontare ogni situazione. Siamo pronti, ci sarà da divertirsi, sarà grande calcio fra le due squadre più forti d’Italia».
«
«
Paura che Conte se ne vada? Ci lavoro tutti i giorni fianco a fianco e non vedo proprio un tecnico con la valigia pronta SUL SUO ALLENATORE Nella foto Antonio Conte, 43 anni ANSA
Trovo sbagliato fischiare i nostri attaccanti. Il loro "lavoro sporco" è alla base dei successi di questa Juventus SUI FISCHI AGLI ATTACCANTI A destra Claudio Marchisio LAPRESSE
ve pigliatutto «Cavani su tutti, è naturale. Però, a me piace moltissimo il modo di giocare di Hamsik. In generale, comunque, il Napoli è una squadra organizzata, pericolosa e anche fisica. Non è lassù per caso». E la Juve?
«E’ una squadra nel vero senso della parola. Secondo me ancora più forte dell’anno scorso. Perdiamo di più, ma stiamo gestendo alla grande il doppio impegno campionato-Champions. E finora le gare senza ritorno non le abbiamo mai fallite. Vedi Chelsea, Shakhtar in Ucraina e il Celtic». Marchisio, lei oggi è considerato uno dei centrocampisti più forti del mondo: quando, secondo lei, c’è stato il salto di qualità?
«Non si finisce mai di crescere, la piena maturità la conquisti solo col tempo. Di certo, comunque, lo scudetto e l’ottimo Europeo di tutta la Nazionale hanno aiutato non solo il sottoscritto, ma gran parte dei miei compagni a fare un salto di qualità importante: certi risultati danno sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi». Se il Milan elimina il Barcellona che cosa succede?
«Che in Europa tutto diventa possibile».
D numeri& STATISTICHE
Quali i pericoli maggiori?
ragione Buffon: se gettiamo nella mischia organizzazione, carattere, cuore, orgoglio e corsa non dobbiamo temere nessuno; appena ci montiamo la testa diventiamo invece battibili da chiunque». Paura di perdere Conte?
«Perché?».
La crisi economica ha fatto bene alla Nazionale?
Si dice che la Premier chiami...
«Sì, ma dispiace che a livello di club si punti sui giovani italiani solo in caso di emergenza totale. L’Italia è viva, lo dimostra anche in Coppa, con Juve, Milan, Inter e Lazio. Il nostro calcio resta all’avanguardia, con le idee dei tecnici e la bravura dei nostri giocatori».
«Io durante la settimana non vedo un allenatore con la valigia pronta. Poi è normale che in futuro il mister ambisca ad allenare all’estero. Anche a me non dispiacerebbe provare nuove esperienze fra qualche anno, anche se la mia priorità resterà sempre la Juve». Nel caso quale campionato sceglierebbe?
«Più Bundesliga di Premier. Amo il calcio tedesco, i loro impianti modernissimi, sempre pieni, e apprezzo la mentalità di un tifoso che non lascia lo stadio nemmeno quando la propria squadra è sotto di quattro gol». Lo Juventus Stadium ha il fischio facile ultimamente, e Conte si è arrabbiato. Lei che cosa ne pensa?
«Mi spiace che spesso vengano beccati i nostri attaccanti. È grazie al loro "lavoro sporco" se questa Juve è diventata grande. È grazie ai loro movimenti se noi centrocampisti segniamo molto».
Dunque tiferà Milan?
«In questo caso sì, e poi non mi dispiacerebbe un quarto di finale fra noi e loro. Fermo restando che nessuno, qui a Torino, dà per scontato il passaggio del turno con il Celtic». Ma siete attrezzati per arrivare in fondo ovunque?
«Sì, a patto che non venga mai meno l’umiltà sul campo. Ha
«Ci sono giovani fortissimi che spingono, vedi El Shaarawy, Insigne, Destro e altri. Chiedete un rinnovamento e poi vi lamentate con Prandelli? Io credo che sia giusto testare i giovani, si tratta di un normale ricambio».
Capitolo Nazionale: è vero che è stata la vecchia guardia a far fuori Cassano?
«Non mi risulta, in Polonia e Ucraina non è successo proprio nulla di ciò che ho sentito in qualche occasione». E allora perché Antonio non è più stato preso in considerazione?
Vede già un erede di Marchisio?
«Direi che a centrocampo siamo messi bene per il futuro con Verratti e Florenzi per esempio: si sono dimostrati già pronti. E io scommetto pure su Poli, che gara dopo gara sta crescendo in maniera decisamente interessante». Che si fa in Brasile?
«Intanto qualifichiamoci, perché la strada è ancora da completare, poi col passaporto in mano si potrà anche sognare. Le prospettive sono davvero buone, e non c’è cosa più bella per un calciatore che alzare la Coppa del mondo. Resti per sempre nel cuore degli italiani tutti».
» © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
PRIMO PIANO DOMANI LA SUPERSFIDA
Chiellini è a rischio Si scalda Peluso La caviglia destra è gonfia, ieri solo 10 minuti in gruppo Nedved: «Domani non è un match point». Pepe operato na. Insomma, Chiellini partirà sicuramente per Napoli, ma probabilmente si accomoderà inizialmente in panchina.
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO TORINO
L’allarme Chiellini si fa serio. Anche ieri, infatti, il Tir bianconero si è allenato a parte, almeno nella seconda fase della seduta. Dieci-quindici minuti intensi col gruppo, poi lo stop per non affaticare ulteriormente la caviglia destra comunque ancora gonfia. «Provo fino all’ultimo, io ci credo, poi decidiamo insieme al mister», ha detto ai microfoni Sky in un’intervista che andrà in onda oggi. Ma di fatto resta solo la rifinitura di questo pomeriggio, e difficilmente Conte correrà inutili rischi, anche perché il discorso potrebbe farsi interessante pure in Champions nel caso in cui il Milan eliminasse il Barcello-
COSÌ AL SAN PAOLO?
GDS
Si scalda Peluso Pronto allora Federico Peluso, reduce da prestazioni convincenti (soprattutto a Glasgow) dopo un inzio parecchio difficoltoso. «La sfida con il Napoli è fondamentale, speriamo di superarla bene», dice l’ex atalantino a Juve Channel. «Non dobbiamo pensare ai sei punti di vantaggio — continua —, ma solo a noi stessi. Sappiamo quello che è il nostro traguardo e vogliamo raggiungerlo partita dopo partita. Quella di domani è sicuramente una gara che dirà molto per la corsa scudetto». E molto ha detto pure la vittoria sul Siena, sfida temutissima da Conte alla vigilia. «E’ vero — conclude Peluso —, è stata una vittoria importantissima, abbiamo dato un segnale forte all’intera concorrenza. Tre punti pesanti, conquistati contro una squadra che recentemente aveva per esempio battuto nettamente Inter e Lazio». Le ultime prove tattiche spingono verso il seguente undici: Buffon in porta; Barzagli,
Giorgio Chiellini, 28 anni, è alla Juve dal 2005 LAPRESSE
Bonucci e Peluso (o Chiellini) dietro; Lichtsteiner e Asamoah sulle fasce; Pirlo in regia; Vidal e Marchisio interni; Vucinic e Giovinco in avanti. In realtà, Matri spera ancora in una maglia da titolare, anche se ad oggi sembra problematico il sorpasso a Giovinco. Pepe operato Sempre in avanti
vanno verificate le condizioni di Anelka, ieri affaticato. Simone Pepe (stagione finita) è stato intanto sottoposto a intervento chirurgico di asportazione delle calcificazioni muscolari del semimembranoso della coscia sinistra. L'operazione è stata effettuata dal professor Franco Benazzo, presso il Policlinico San Matteo di Pavia. Parla Nedved Oggi Conte incon-
trerà la stampa alle 14, mentre Nedved, a Sky, battezza la sfida del San Paolo: «Non è un match point per noi. E’ troppo presto. Gara importantissima sì, decisiva no. Dopo ci saranno ancora undici giornate, undici finali». Nel tardo pomeriggio la Juve lascerà Torino, probabile che la banda Conte alloggi in provincia e non a Napoli città. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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la curiosità
I NUMERI
27 Maroni e Marotta
I giocatori schierati da Conte in questo campionato, mentre erano stati appena 25 quelli impiegati in tutto il torneo 2011-12. Il più utilizzato è Barzagli con 25 presenze, poi Buffon e Giovinco con 24.
18
Le vittorie della Juve dopo 26 turni (10 in casa e 8 in trasferta): meglio negli ultimi 50 anni solo in due occasioni con 21 nel 2005-06 e con 19 nel 1976-77.
20
Le vittorie della Juve a Napoli in A: solo una in più (21) per i padroni di casa in 66 confronti (25 sono i pareggi).
Le vite parallele degli amici di liceo LUCA BIANCHIN
La tre giorni elettorale è passata lasciando una serie di microstorie in cui anche il calcio ha un ruolo. Roberto Maroni ad esempio è stato legato al pallone da ministro dell’Interno, tra tessera del tifoso e barriere da eliminare negli stadi. La sua simpatia milanista è nota e martedì ha vinto le elezioni in Lombardia: nel programma ha puntato sullo sport di base ma è possibile che nei prossimi anni abbia a che fare con il suo Milan e l’Inter, i top club della regione. Soprattutto se l’Inter insisterà sul nuovo stadio. L’aspetto curioso — e questo sì, meno noto — è che Maroni è stato compagno di liceo di Beppe Marotta, l’uomo che prende decisioni per la Juventus, grande rivale delle due milanesi. Due avvocati? Erano gli anni Settanta, Maroni e Marotta facevano il liceo classico a Varese. Stessa scuola, non stessa sezione e nemmeno stessa classe perché Maroni è un ’55, Marotta un ’57. Però si conoscevano bene, condividevano qualche partita e qualche discorso di calcio, sapendo che le strade si sarebbero divise dopo l’università: entrambi si sono iscritti a
Roberto Maroni, 57 anni OMNIMILANO
Beppe Marotta, 55 anni ANSA
Giurisprudenza ma Maroni è arrivato alla laurea mentre Marotta no, la passione per il calcio era troppa. Dopo pochi esami si è concentrato sulla carriera da dirigente perché la vocazione esiste: a 8 anni chiedeva ad Angelino, il magazziniere del Varese, di pulire le scarpe assieme a lui, a 19 era già dirigente, a 36 dava l’ok a un investimento di un miliardo e mezzo per portare al Ravenna un giovane attaccante, Bobo Vieri. Il giovane attaccante ha fatto carriera ma anche gli altri due — Beppe e l’altro Bobo — non sono rimasti indietro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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PRIMO PIANO DOMANI LA SUPERSFIDA L’ARBITRO A MEZZOGIORNO LA DESIGNAZIONE
Scelta che scotta: Rizzoli in pole In corsa pure Orsato e Tagliavento ALEX FROSIO
Il numero uno degli arbitri italiani per la partita scudetto. Il candidato più accreditato per dirigere Napoli-Juventus di domani sera è Nicola Rizzoli, il miglior direttore di gara del nostro campionato. Oggi a mezzogiorno il designatore Stefano Braschi diramerà la lista dei «convocati» per la 27a giornata, in cui ovviamente spicca il big match del San Paolo: non più di 5 arbitri hanno la statura e il cur-
riculum per dirigerlo, Braschi sceglierà tra questi. Rizzoli è un arbitro di dialogo, con personalità e buon feeling con i calciatori, ed è abituato alle grandi sfide: è lui in pole, anche perché ha riposato nel week end scorso, elemento di riflessione sulle «rotazioni» pensate dal designatore proprio in vista del big match. I precedenti Su Rizzoli il Napoli storce il naso, perché era il giudice di porta in Supercoppa italiana a Pechino proprio contro i bianconeri: il rigore segnalato proprio
da Rizzoli su Vucinic, tuttavia, era indiscutibile. Potrebbe semmai avere qualcosa da dire la Juve perché Rizzoli era l’arbitro dell’ultimo Milan-Juve e del rigore «di ascella» di Isla. Ma è stato anche giudice di porta, oltre che a Pechino, anche in quel famoso Catania-Juve 0-1. Insomma, per sdrammatizzare, si potrebbe dire che dal punto di vista del Napoli è meglio averlo come arbitro che come giudice di porta. Quest’anno Rizzoli ha diretto i bianconeri anche contro la Roma a Torino (4-1), mentre con il Napoli ha
Nicola Rizzoli, 41 anni LAPRESSE
Da Pandev a Pandev: vede Juve e colpisce Ha segnato ai bianconeri in Supercoppa, dopo la doppietta dell’anno scorso. Il Napoli punta su di lui, a secco da 19 gare DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)
L’esperienza è importante, certo. E Goran Pandev ne ha a sufficienza per sostenersi. Magari, se fosse anche un tantino più concreto, Walter Mazzarri non avrebbe alcun dubbio sulla sua indispensabilità. Ma ci sono ancora una volta i numeri a metterlo in discussione. Quelle stesse statistiche che sono impietose anche con Lorenzo Insigne, colui che potrebbe insidiargli il posto di titolare, in futuro. Il dato che riguarda Pandev è poco confortante: non segna da 19 partite. E la sua astinenza, insieme a quella di Cavani ed Hamsik, sta creando non pochi problemi nella fase realizzativa degli azzurri. Gol pesanti Ne avrà bisogno, il
Napoli, domani sera. Contro la Juve, c’è in gioco lo scudetto o, quanto meno, l’ambizione di poter lottare fino in fondo con la capolista. Ed allora, c’è bisogno che l’attacco si dia una mossa, che riprenda la via del gol smarrita nel momento più importante della stagione. Gli ultimi precedenti, in ogni modo, raccontano di quanto sappia esaltarsi Pandev contro la Juve. È accaduto
Così a Pechino
Pandev segna il gol del momentaneo 2-1 a Pechino. Finirà 4-2 per la Juve AP
COSÌ DOMANI
GDS
nella passata stagione, nel 3-3 del San Paolo: quella notte, il macedone fu implacabile, mandò in bambola sia Bonucci sia Chiellini e realizzò una doppietta che servì soltanto ad illudere il pubblico di Fuorigrotta. Nella ripresa, i bianconeri approfittarono del calo fisico del Napoli per ristabilire il risultato. L’ultima illusione, in ordine di tempo, l’ha regalata ad agosto, Pandev, nella finale di Supercoppa italiana, a Pechino. Fu suo, infatti, il
gol, del momentaneo 2-1 napoletano. Ma l’ex interista rovinò tutto facendosi espellere per una serie d’insulti rivolti al guardalinee. E i bianconeri vinsero 4-2 ai supplementari. Dualismo Insigne La tiene in piedi, la concorrenza, Mazzarri. Insigne non l’ha ancora convinto del tutto. Ed allora, la spalla di Cavani sarà, ancora una volta, Pandev: lui riesce a garantirgli quell’esperienza che in una partita di tale importanza serve per controllare e gestire le tensioni. Ovvio che non avrà bisogno di particolari sollecitazioni, l’ex interista. Lui, che ha vinto la Champions League e lo scudetto con Mourinho, non può farsi impressionare dalla forza dei campioni d’Italia. Tanto più che il Napoli è arrivato ad un bivio decisivo della propria stagione: battere la Juventus significherebbe portarsi a meno 3 dal primato con la capolista impegnata anche in Champions. Insomma, la questione è delicata, ed è per questo che Mazzarri non modificherà nulla nel suo abituale schieramento, in campo ci andranno i titolarissimi, Pandev compreso. Per Insigne ci sarà la panchina e la possibilità di entrare a partita in corso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
due precedenti stagionali in campionato (Genoa-Napoli 2-4 e Inter-Napoli 2-1). Gli altri Le alternative più valide sono il rampante Orsato e Tagliavento, erede designato di Rizzoli al vertice delle gerarchie arbitrali. Proprio per questo, però, l’arbitro di Terni - che per carattere sarebbe il più adatto al big match parte più indietro: già l’anno scorso gli toccò la gara-scudetto tra Milan e Juve, inciampando nel gol fantasma di Muntari e nella svista del guardalinee Romagnoli, mentre quest’anno non è uscito benissimo da Juve-Inter. Le grandi prospettive per l’anno prossimo potrebbero suggerire di evitare il rischio di bruciarlo con un’altra partita rovente. Per quanto riguarda Orsato, è un’alternativa valida e ha un curriculum stagio-
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I NUMERI
3
i gol messi a segno da Goran Pandev in questa stagione. Due in campionato, nel 3-1 contro il Parma alla terza giornata e nel 2-1 contro l’Udinese alla settima, e uno nella finale di Supercoppa persa 4-2 contro la Juventus
16
le partite giocate da titolare da Pandev in questo campionato. Cinque volte è subentrato dalla panchina.
5,71
la media voto dell’attaccante macedone in 21 presenze in questo campionato secondo le pagelle della Gazzetta.
nale pulito con Napoli e Juve: azzurri diretti a Palermo, vittoria 0-3, a Bergamo, sconfitta per 1-0, e pari a Roma con la Lazio (1-1); bianconeri arbitrati in casa con la Lazio (0-0). Ma il fischietto di Schio è già uscito settimana scorsa per Palermo-Genoa, non entrando appunto in quelle rotazioni di cui sopra. E poi sabato non va dimenticato che c’è anche un altro match caldo come Milan-Lazio, che potrebbe toccare proprio a Tagliavento o a Orsato: per loro c’è anche la possibilità di essere giudici di porta al San Paolo. Mazzoleni, in grande ascesa, ha appena diretto il derby, mentre un altro arbitro forte come Rocchi è stato all’Olimpico due settimane fa per Roma-Juve: difficile che riveda così presto la capolista. © RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI ALLENAMENTO AL SAN PAOLO
La squadra testa il nuovo prato Stadio blindato GIANLUCA MONTI NAPOLI
L’eco del ritorno a Napoli di Maradona non si è ancora spenta e neppure le polemiche per un colpo proibito che avrebbe sferrato a un tifoso mentre usciva dall’albergo Royal attorniato da fotografi e cineoperatori. Ieri in città si giocava la cinquina del Pibe: 10 (la sua maglia), 15 (il re), 20 (Napoli), 21 (lo scudetto), 61 (l’allenatore). Il sogno di Maradona è proprio quello di sedersi sulla panchina occupata da Mazzarri, che oggi pomeriggio, per la prima volta da quando guida il Napoli, farà sostenere agli azzurri la rifinitura sul prato del San Paolo. Una scelta dettata dal fatto che è stata appena completata la rizollatura del manto erboso (ieri è arrivato l’ok definitivo dell’agronomo della Lega, Giovanni Castelli) e dunque bisogna provare le nuove condizioni del terreno di gioco. Guardia svizzera Nulla viene lasciato al caso e, di conseguenza, lo stadio di Fuorigrotta sarà blindatissimo per impedire ad occhi indiscreti di sbirciare l’allenamento (si vocifera che neppure i dipendenti comunali di stanza allo stadio potranno assistere alla seduta). Mazzarri contro la Juve dovrebbe schierare i titolarissimi. Dunque, toccherà ancora a Valon Behrami proteggere la difesa: «È bello sapere che Maradona tifa per noi. Sarà una sfida decisiva. Siamo pronti alla battaglia, il San Paolo ci aiuterà». La carica è arrivata anche da Fabio Cannavaro, il grande doppio ex: «La Juve è forte ma non imbattibile. Il Napoli può vincere». Stadio quasi esaurito, tribuna stampa piena come non mai. Oltre 300 i giornalisti accreditati. In arrivo troupe da Francia, Grecia, Svezia e Argentina. Ci sarà anche Khalid Al-Ghoul per Al Jazeera, già a Napoli per la conferenza stampa di Maradona. Saranno 57 i fotografi a bordo campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
STRATEGIE ROSSONERE
Così Allegri spinge le az Baby boom e ruoli nuovi Rivoluzione rossonera dal Faraone al Boa Prima l’allenatore era considerato solo un tagliatore di teste, adesso ha fatto nascere una squadra. Puntando sulla freschezza e l’entusiasmo dei giovani ALESSANDRA BOCCI MILANO
Comunque vada avrà lasciato delle tracce, al di là dello scudetto e della Supercoppa vinti al primo anno. Massimiliano Allegri ha fatto la figura del tagliatore di teste, ma tagliare è indispensabile per rifondare, e in questi mesi l’opera di ricostruzione che tanto gli piace è diventata visibile anche agli scettici. Al di là degli errori compiuti, Allegri ha confermato di avere la mano felice con i giovani e di saper intuire come cambiare ruolo valorizzando un calciatore. La prima intuizione è stata Boateng, l’ultima in ordine di tempo Constant. Con tante sorprese grandi e piccole in mezzo. Sorprese che fanno bene anche alle casse del Milan. Alta velocità Un capitolo importante riguarda la crescita dei giovani: che Stephan El Shaarawy fosse un talento lo sapevano in tanti, ma in pochi forse si aspettavano un’esplosione immediata, al primo vero anno di serie A. Mattia De Sci-
Constant terzino è l’ultima intuizione, dopo le invenzioni di Prince e Nocerino goleador
patente di soggetto un po’ difficile fuori dal campo e di attaccante ancora tutto da affinare. Allegri lo ha spinto al massimo in poche partite e il risultato è stato molto positivo. Adesso Niang è considerato un punto fermo del Milan, anche se non gioca titolare. E’ l’uomo del cambio di passo e di situazioni, ruolo che prima della partenza per Londra era di Urby Emanuelson. Idee Non ci sono soltanto i ra-
KEVIN PRINCE BOATENG NUMERO 10 DEL MILAN
glio, un prodotto del vivaio milanista, si è confermato ottimo a destra, ma bravo anche a sinistra. Allegri gli aveva pronosticato un futuro da titolare già l’anno scorso e per non privarsi di Abate lo ha provato anche sull’altra fascia: esperimento riuscito, grazie anche all’opera di Mauro Tassotti che con De Sciglio ha lavorato moltissimo. Altra sorpresa, M’baye Niang. E’ arrivato minorenne, senza patente auto, ma con la
gazzi in una squadra, e la vera sfida di inizio stagione era creare una miscela nuova, che comprendesse anche senatori e giovani di mezza età. Allegri ha impiegato un po’ di tempo a trovare le proporzioni giuste ma alla fine c’è riuscito: il Milan ha trovato una sua identità e l’invenzione tattica più significativa è certamente quella del terzino sinistro Kevin Constant, sorprendente in alcune partite. Il terzino Constant è l’equivalente di Boateng al primo anno e Nocerino al secondo: un giocatore reinventato. Quando, all’inizio della stagione, Allegri e Galliani hanno parlato di un nuovo ruolo per
l’ex genoano, le battute si sono sprecate e dopo le prime uscite quello di Constant terzino sembrava un progetto mai nato. Invece piano piano le cose sono cambiate. Constant non è un crac del calciomercato, ma è un giocatore rivalutato, sul piano tattico e tecnico più che su quello economico. Progressi Alle intuizioni di Allegri si sono aggiunti i progressi individuali di giocatori che avevano soltanto bisogno delle occasioni giuste per ritrovarsi, come Riccardo Montolivo e Sulley Muntari. Niente di rivoluzionario è accaduto nei loro casi, ma il Milan si sta affidando alla loro flessibilità e così facendo ha trovato nuovi protagonisti nelle giornate importanti. Un Milan doveva essere costruito, un Milan sta crescendo, e nelle ultime partite ha ritrovato anche Boateng e Nocerino, le sorprese dei primi due anni di gestione Allegri. A prescindere dal finale di stagione e dal futuro dell’allenatore, le fondamenta ora ci sono. Il periodo dei tagliatori di teste è archiviato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ECCESSO DI RIALZO
L’A.D. ROSSONERO «IL DERBY PROCURA ANCORA RAMMARICO. A BARCELLONA PER FARE UNA GRANDE PARTITA»
«Balotelli? Dopo le partite si può andare in discoteca» Galliani: «La multa per il gesto? Non ho visto. Spero sarà in campo con la Lazio» MARCO PASOTTO MILANO
Il fattore B. Anzi, il fattore Ba. Barcellona e Balotelli, Balotelli e Barcellona. Difficile uscire da questi binari anche se Adriano Galliani vorrebbe tanto parlare solo di Lazio, campionato, rimonte e zona Champions. Il tracollo blaugrana col Real che viene a cadere proprio
fra l’andata e il ritorno degli ottavi di coppa stimola la fantasia e l’ottimismo, mentre le multe a SuperMario e le sue condizioni di salute non permettono al sipario di calare su di lui nemmeno un giorno. Ballo libero Ieri il Balo ha svolto
ancora lavoro a parte, ma nell’ambiente rossonero continua a respirarsi un moderato ottimismo. Il colpo sotto il ginocchio
destro rimediato nel derby col passare dei giorni si sta riassorbendo e Galliani sembra abbastanza fiducioso: «I medici mi hanno parlato di una botta, speriamo che guarisca per sabato sera». Per il resto — ovvero i comportamenti in campo e la vita privata fuori —, zero preoccupazioni. «Che cosa penso della multa del giudice sportivo? Non penso nulla perché non ho visto — dice l’a.d. rossonero —. Ho letto di un gesto gravemente offensivo, ma col giocatore non ho parlato. Le serate in discoteca? Sono ammesse, dopo
le partite ci vanno tutti. Se dovessimo proibire le discoteche, le faremmo chiudere...». Poi ancora un accenno con risvolto sarcastico all’influenza che avrebbe colpito Mario la sera del derby: «Questa storia della febbre non la sapeva nessuno di noi. Nemmeno l’allenatore e il medico. Vuol dire che nomineremo Raiola nuovo dottore del Milan». Dominio e rammarico Ieri Gallia-
ni è intervenuto alla presentazione della «Junior Tim Cup-Il calcio negli oratori», torneo di calcio a 7 under 14 organizzato da Csi, Lega e Tim. Un palcoscenico ideale per il dirigente di un club che ha sposato in pieno il progetto giovani. Una squadra fin troppo «verde» per far fronte a un calendario fitto e importante come quello rossonero?
CON MARTINS A SEATTLE Galliani assicura di no: «Siamo più giovani e un po’ diversi rispetto al passato, ma dobbiamo avere la forza per lottare sia in campionato sia in Champions. Il Barcellona? E’ una squadra che tutti amiamo perché è un gruppo di primo piano. Andremo lì per fare una grande partita, e vedremo che cosa succederà. Ma prima ci sarebbero Lazio e Genoa». E c’è anche un ultimo pensiero al derby: «Il rammarico è innegabile. Avremmo potuto chiudere la partita nel primo tempo, dove c’è stato un dominio incontrastato». Poi il pensiero va al prossimo turno: «Sarà un fine settimana pesantissimo, pieno di scontri diretti nella parte alta della classifica. Siamo in sei squadre a lottare per un posto, è un campionato nel campionato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il fratello di Mario andrà a giocare negli Stati Uniti Dalla festa in discoteca con Mario alla Major League. Enoch Barwuah Abi, fratello di Mario Balotelli, sta preparando le valigie per gli Usa. Finora giocava nel Chiavari, ma il suo destino si sta legando a quello di Oba Martins, compagno di sua sorella Abigail, appena diventata madre. L’ex punta dell’Inter, ora al Levante, sta definendo l’intesa per passare al Seattle, ma non partirà solo: sarà accompagnato dai suoi parenti acquisiti. Ancora non si sa se Enoch giocherà in una serie minore o in un club collegato al Seattle: comunque l’operazione è avviata.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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STRATEGIE GIALLOROSSE
zioni Milan i conti
Adesso El Shaarawy vale oltre 30 milioni, Niang 15, De Sciglio 12 CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
Il campo li ha promossi da tempo, il mercato ne prende atto. Nell’ascesa di Stephan El Shaarawy, M’Baye Niang, Mattia De Sciglio e Kevin Constant ha inciso molto il lavoro paziente di Max Allegri e il Milan non può che sorridere. Nessuno di loro è in vendita, sono considerati i puntelli del nuovo ciclo verde. Ma è indubbio che la loro valutazione in questi mesi è lievitata in maniera considerevole. Prendiamo il caso del Faraone, il più emblematico. Il rifiuto Nello scorso gennaio il Napoli ha bussato alla porta rossonera per El Shaarawy, mettendo sul piatto 30 milioni di euro. Un proposta importante che non ha smosso i vertici di via Turati, ma è la prima dimostrazione concreta che la quotazione dell’attaccante di Savona può solo crescere. Un gioco che potrebbe facilmente portare anche verso i 40 milioni, visto che in Europa è difficile trovare un talento della sua età. Invece Galliani sta lavorando per proporgli a breve un nuovo contratto che lo blindi sino al 2018. Il francese Ancor più virtuale la situazione del diciottenne Niang. Allegri lo ha seguito con attenzione per mesi, poi l’ha gettato nella mischia ai primi di gennaio con risultati importanti, entrando di diritto fra le «creste» rossonere. In estate Adriano Galliani l’aveva strappato al Caen per 1,5 milioni di euro. Ora non è esagerato dire che il suo valore è decuplicato. Anche in Champions League s’è mosso da protagonista
S Adriano Galliani 68 anni, monzese, vicepresidente vicario e amministratore delegato rossonero BOZZANI
contro il Barcellona, la prova che è pronto per una maglia da titolare. Anche per lui il Milan ha grandi progetti, non è quotabile l’ipotesi di una cessione. E ai costi attuali un attaccante della sua età vale almeno 15 milioni quando entra nel mirino di un grande club: figuriamoci nel suo caso, visto che è già al top... L’esempio La vicenda di Mattia De Sciglio è da manuale. Il polivalente terzino milanese è cresciuto nel vivaio rossonero. Così l’investimento del club per lui è stato minimo, mentre è più che virtuosa la sua valorizzazione. Allegri ne ha accompagnato la crescita con estrema attenzione, allenamento dopo allenamento. E il ragazzo ha risposto nel migliore dei modi. Anche nel suo caso il valore di 12 milioni è per difetto. Vale cioè l’osservazione fatta per Niang e gli altri. De Sciglio non è in vendita, anche se in uno stretto lasso di tempo la sua quotazione può crescere ancora. Ma è difficile avere dei raffronti concreti perché Galliani e Allegri lo considerano un punto fermo del progetto verde.
4 Baldini e la Roma
I NUMERI
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rinnovo contrattuale fino a questo momento per El Shaarawy al Milan. L’attaccante in questo periodo sta trattando il secondo adeguamento, fino al 2018. Il periodo di tempo massimo permesso dalla normativa italiana (5 anni)
2017 l’anno di scadenza contrattuale di Niang. Il francese ha già raggiunto l’accordo col club rossonero per prolungare di un’altra stagione
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Rino Gattuso, 35 anni, durante la sfida di ieri col Losanna REUTERS
Diciamo la verità, la vicenda dello sceicco Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi nel grande Barnum del calcio italiano s’integra perfettamente. Siamo il Paese dell’emozioni forti, dei grandi seduttori, dello zio d’America, delle eredità improvvise, della felpa sociale a favore di obbiettivo, soprattutto del fascino della ricchezza che domina nell’urna come sul campo. In questo contesto, la storia della Roma che, grazie ad un accordo preliminare, apre le porte del salotto buono (la LLC, cioè la controllante della As Roma Neep) all’ingresso di uno sceicco dalla fortuna sotto esame ha un che di malinconico, soprattutto quando parole e umori del protagonista cambiano a seconda del momento e delle pressioni a cui è soggetto.
Fiorentino & Pallotta Detto che la scorsa settimana Adnan, Moncalvo e Padovano (che a Roma tutti associano a Moggi) erano insieme a cena in un locale vicino Narni discutendo dell’ingresso nella Roma, la definizione più ficcante sul momento la danno le fonti
COPPA DI SVIZZERA L’ALLENATORE-GIOCATORE PORTA IL SION IN SEMIFINALE
Il Losanna è nel destino di Gattuso. Contro di loro l’ex centrocampista del Milan esordì nel calcio svizzero, in un’afosa amichevole estiva. E di fronte alla stessa squadra Ringhio debutta da tecnico, o meglio da padrino, come l’ha definito il presidente Constantin. Fortunatamente per Gattuso non è soltanto il clima a differenziare i due eventi, ma anche il risultato: quel giorno una sconfitta (0-2); stasera un successo fondamentale (2-0) e la qualifica-
MASSIMO CECCHINI ROMA
dopo le bordate che Gigi Moncalvo, suo presunto portavoce, aveva riservato a Pallotta e UniCredit, a nostra domanda sul ruolo dell’esternatore, aveva detto: «È un mio amico, fate riferimento a lui». Meno di venti ore più tardi, Adnan ha cambiato idea. «Smentisco qualsiasi comunicazione fatta a mio nome su Pallotta, UniCredit, la società e la squadra. Chi ha parlato non è il mio portavoce e non condivido nulla di quanto è stato detto. Ora voglio lavorare in tranquillità e al momento opportuno sarà fatto il necessario. Spero che si fermino tutte queste chiacchiere che stanno facendo male a me, alla mia famiglia e alla Roma» ha concluso lo sceicco, che assicura il bonifico di 50 milioni anche prima del 14 marzo chiesto dal club, ma addirittura per il fine settimana».
parabola di Kevin Constant. La scorsa estate fu acquistato in tutta fretta dopo l’infortunio di Muntari. La formula iniziale era quella del prestito, ma a gennaio il Milan s’è affrettato a rilevarne la metà dal Genoa in cambio di Acerbi ed è stato valutato 4 milioni di euro. In estate bisognerà chiudere la partita. Ecco perché ora il suo prezzo virtuale è di 8 milioni di euro. Non sembra difficile l’intesa con Preziosi. E un fatto è certo: per anni i rossoneri hanno cercato invano un titolare nel ruolo e ora il francese appare in grado di garantire una soluzione affidabile. Non è poco.
PIER LUIGI GIGANTI LOSANNA
Il d.g.: «La continuità aziendale non è a rischio» E Adnan cambia idea: «Mai accusato i vertici»
Smentite & Anticipi Due giorni fa,
Il riscatto E’ differente la
Gattuso comincia bene Vince e si sostituisce
«Garantiti anche senza lo sceicco»
zione alle semifinali della Coppa Svizzera. Cambio: esco io! Gattuso allena dal campo, si danna l’anima per 86’ (prima di auto-sostituirsi), prende qualche botta e grida a destra e a manca. Ringhio non prende rischi e propone un equilibrato 4-4-2. Rilancia il terzino-goleador Vanczak, inspiegabilmente messo da parte dal precedente allenatore Muñoz, ed è proprio l’ungherese a regalare ai suoi il punto del vantaggio con un colpo di testa al 28’. Allo scadere raddoppia N’Djeng su rigore: la prima, insomma, è andata. Ma fra 3 giorni i «figliocci» scendono di nuovo in campo (in campionato a Zurigo), e il «padrino» avrà appena il tempo di calarsi un po’ di più nella nuova parte. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Franco Baldini, d.g. della Roma ANSA
Oggi c’è il Cda del club che si preannuncia caldo: UniCredit vuole spiegazioni UniCredit vicine al vice a.d. Paolo Fiorentino: una farsa. Per la verità, ci spiegano anche i punti deboli dei comunicato della Roma, ma vi risparmiamo le tecnicalità. Tra l’altro, raccontano di contatti diretti anche tra Pallotta e lo stesso Fiorentino, che oggi parteciperà al Cda del club, preannunciato caldo e senza l’uscita dell’ex a.d. Pannes (uomo della trattativa con lo sceicco). In questo frangente così delicato, ieri è intervenuto per iscritto a Rete Sport anche il d.g. Baldini. «La continuità aziendale è garantita anche senza l’ingresso di altri investitori». Come dire, si può vivere anche senza lo sceicco, nonostante si addensino
James Pallotta, 54 anni IPP
nubi sullo stadio. La Dire, infatti, ha battuto la notizia che l’ippodromo di Tor di Valle da aprile potrebbe riaprire, mentre i problemi idrogeologici dell’area continuano a destare perplessità. In attesa di sapere cosa ne pensi lo sceicco, i titoli di coda li lasciamo alla storia pubblicata dall’Eco di Bergamo, che parla di quando Adnan voleva acquistare il Don Orione. «Purtroppo lo conosciamo bene — ha spiegato Perico, direttore amministrativo —. Si presentava con un faccendiere di Como che ha avuto problemi con la giustizia e ci aveva promesso di essere pronto a sborsare per noi 5-10 milioni. Una volta ci fece vedere anche la fotocopia di un estratto conto del Credit Suisse per 23 miliardi di dollari, ma non ci ha offerto neppure un caffè. E così gli abbiamo fatto capire che non volevamo avere più niente a che fare con lui». Chissà se la Roma la penserà diversamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA RIVELAZIONE IL CENTROCAMPISTA: «COME ME TANTI ALTRI CALCIATORI»
Perrotta sta con Grillo «Ha il talento di Totti»
Dall’alto il giallorosso Simone Perrotta. In basso Beppe Grillo ANSA
La sua squadra forse non vincerà il campionato, ma di sicuro Simone Perrotta ha vinto le elezioni, visto che ieri ha dichiarato il suo appoggio a Beppe Grillo. «Mi ha aperto gli occhi su tante cose, rappresenta una ventata di aria fresca in un ambiente chiuso. E come me la pensano molti altri calciatori che lo hanno votato aderendo al disagio della gente comune. Quattro anni fa sono andato a vederlo e mi è piaciuto quello che diceva. Erano tutti principi giusti, come non pensare che serviva una svolta? Devo dire che prima di allora non ero né di destra né di
sinistra, semplicemente sul piano politico non ero. E anche il suo movimento non mi sembra possa essere catalogato da una parte o dall’altra. Diciamo che Grillo è un po’ me, bravo a gettarsi negli spazi lasciati dagli altri, un po’ Totti che quegli spazi li trova con grande fantasia. Ho letto il programma e condivido l’adeguamento delle retribuzioni dei politici a quelle degli altri Paesi europei, come l’adeguamento delle bollette di luce e gas. E poi il blocco di opere pubbliche come il Ponte sullo Stretto e la Tav, che in un momento così non servono. Meglio preoccuparsi dei bisogni minimi della popolazione. Perche non si sta davvero bene se non stanno bene tutti». ma. cec. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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EUROCASO / 1 I RIVALI CHAMPIONS DEI ROSSONERI
Malessere blaugrana «Noi in crisi? Ci rialzeremo col Milan» Barcellona a terra dopo il k.o. col Real. Messi ha la febbre, ma Iniesta dà la carica: «Passiamo noi» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
La delusione di Jordi Alba, 23, Cristian Tello, 21, e David Villa, 31, dopo il k.o. Sotto, Leo Messi, 25 REUTERS/AP
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
I TITOLI DEI GIORNALI MARCA
Preoccupazione, febbre a 90 gradi, orgoglio, viaggi, riunioni. Madrid si è risvegliata più bianca che mai (ieri nella capitale ha nevicato), Barcellona con gli occhi gonfi e la testa pesante. Sandro Rosell è partito per New York con un altro dirigente. Doveva andare anche il d.g. Zubizarreta ma dopo il tracollo col Madrid l’ex portiere è arrivato solo fino al centro tecnico, per riunirsi con Jordi Roura e cercare soluzioni a brevissimo termine. Dopodomani c’è già il sesto Madrid-Barça della stagione, partita di Liga al Bernabeu. Competizione segnata, i catalani hanno 16 punti di vantaggio sui rivali (e 12 sull’Atletico, secondo), però il timore di prendere un altro ceffone è ben presente nell’aria blaugrana. Il Barça ieri si è allenato senza Messi, rimasto a casa per un attacco di febbre e un senso generale di malessere. Postumi della botta psicologica ricevuta martedì sera al Camp Nou.
Il Real Madrid detta legge al Camp Nou, Messi dov’è? Il titolo è «Ribaltone»: domina Ronaldo, Messi è scomparso
MUNDO DEPORTIVO
cui ieri sera Galliani ha replicato con una battuta: «Se mette la mano sul fuoco e dovesse capitargli di perderla, noi il prossimo anno lo prendiamo anche senza una mano... perché è un giocatore straordinario... — ha sorriso l’amministratore delegato rossonero —. Scherzi a parte, è normale che Iniesta carichi la sua squadra dopo le sconfitte contro di noi e contro il Real Madrid, mica può dire che passa il Milan».
Con sincerità Dopo l’allena-
mento, a metterci la faccia in conferenza stampa è apparso Andres Iniesta, pallido e lucido come sempre. Ha parlato col cuore e con la testa, con sincerità e forza: «Siamo giù, eccome se siamo giù. Perdere col Madrid fa male all’anima. Però in campionato le cose vanno bene e metto la mano sul fuoco che col Milan passiamo noi. È una questione di orgoglio, necessità e realtà. Il risultato è pessimo, dovremo fare tanti gol senza prenderne però la squadra ha i mezzi per girare la situazione. Questo è ciò che mi esce da dentro in questo momento». Una «minaccia» a
Programmazione e speranze
Intanto Rosell atterrava nella città che in questo momento curiosamente ospita i due artefici del grande Barça, quello che in 4 anni ha vinto 14 dei 19 trofei ai quali ha partecipato: il sabbatico Pep Guardiola e il convalescente Tito Vilanova. Bisogna pianificare il futu-
«
Siamo molto giù, però metto la mano sul fuoco: coi rossoneri ce la faremo ANDRES INIESTA CENTROCAMPISTA BARÇA
ro a medio termine, ma soprattutto capire se, quando e in che condizioni tornerà Vilanova, alle prese con trattamenti di radio e chemioterapia: «Sarebbe una bugia dire che la sua assenza non ci danneggia — ha detto Iniesta —. Non è facile non avere con noi l’allenatore. La situazione è complicata però non è che perché abbiamo perso due partite chiediamo a Tito di tornare immediatamente. La sua salute è la cosa più importante. La spe-
ranza è che quando tornerà saremo ancora in corsa: in Liga grazie al vantaggio che abbiamo accumulato e in Champions passando il turno». L’analisi Intanto bisogna fare i conti con una squadra che corre meno e quindi non riesce a pressare e a recuperare palla velocemente come faceva prima, che non riesce ad attaccare chi si difende bene perché la palla gira più lenta e non ci sono alternative tattiche, che con Jordi Alba e Dani Alves finisce col lasciare soli e scoperti Busquets e la difesa, che prende gol da 12 partite, che con Vilanova è diventata più verticale con la tendenza a saltare Xavi per dare la palla subito a Messi chiamato sempre più spesso a salvare la patria. Tanti motivi per preoccuparsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Prestazione senza scuse ed eliminazione giusta Il titolo del Mundo Deportivo è eloquente: «Senza scuse»
SPORT
L’invito a rialzarsi dopo la disfatta contro Mou Per Sport «È stato un disastro ma... bisogna tirarsi su»
IL PROTAGONISTA IL CAMPIONE PORTOGHESE TRA SUPERPRESTAZIONI E UN CONTRATTO DA ALLUNGARE
COPA DEL REY: LA SEMIFINALE DI RITORNO
I tifosi pregano Florentino Ronaldo-Real per sempre
L’Atletico fa 2-2 a Siviglia In finale sarà derby col Real
MADRID
C’era un’epoca, piuttosto prolungata, nella quale Cristiano Ronaldo non riusciva a far gol al Barça e men che meno al Camp Nou, dove col Manchester United arrivò a sbagliare un rigore in una semifinale di Champions. Ora quel tempo è sepolto. Da 6 partite Ronaldo segna al Camp Nou (8 reti in totale), al Barça ha fatto 12 gol in 18 sfide. Sta recuperando il tempo perso all’inizio. Gli ultimi due gol sono arrivati martedì, un rigore nella stessa porta dove sbagliò con lo United e un tiro scoccato con freddezza nel 3-1 al Barça. Numeri esemplari Col Madrid
Cristiano è arrivato a 185 reti in 183 partite, numeri mostruosi accompagnati, ultimamente,
da comportamenti esemplari. L’abbraccio a Mourinho, contestatissimo dal Bernabeu, dopo una rete qualche settimana fa doppiato dall’invito a lasciar perdere il tecnico per appoggiare la squadra. Le scuse a Ozil per un tiro che doveva essere un passaggio martedì sera. La coscienza di dover assumere i panni del leader in un momento di conflitti interni e attacchi esterni. Partita enorme «Contro il Barça abbiamo fatto una partita enorme. Non è per niente facile segnare 3 gol al Camp Nou, ci siamo riusciti grazie a un’attitudine perfetta dal primo all’ultimo minuto. Bisogna fare i complimenti alla squadra». Ronaldo è il simbolo di questo Madrid, è il suo uomo più in forma però il suo futuro è tutto da decifrare. In 6 anni allo United Sir Alex
Ferguson gli fece rinnovare il contratto 5 volte. In 3 stagioni e mezzo alla Casa Blanca l’accordo siglato nel 2009 non è mai stato ritoccato. Ok, ai tempi del Manchester Ronaldo era un ragazzino in strepitosa crescita e i suoi guadagni andavano adeguati, e il contratto col Madrid è da 10 milioni netti a stagione. Però Ronaldo guadagna come Kakà, che gioca un quarto delle sue partite, e Messi continua a rinnovare il suo già ricco contratto col Barça. I tifosi del Madrid chiedono a Florentino Perez che offra a Ronaldo un vitalizio, costi quel che costi. Il presidente, spaventato dal nuovo regime fiscale, prende tempo. Le sirene parigine cantano, ma riesce difficile ipotizzare che il Madrid possa lasciarsi scappare un campione così.
Ronaldo con Arbeloa REUTERS
f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il «3» di Mourinho su twitter
MADRID (f.m.r.) Un derby per assegnare la Copa del Rey. Non si sa ancora quando, ma saranno Real Madrid e Atletico Madrid a disputarsi la coppa del 2013. Al termine di una semifinale aperta e ricca di occasioni ma rovinata da un finale eccessivamente nervoso la squadra di Diego Simeone ha pareggiato 2 2 a Siviglia dopo aver vinto 2 1 in casa. Atletico in vantaggio con Diego Costa, in rete già al 6’ con un’azione personale: controllo e tiro dal limite preciso. Per il rissoso ma incontenibile brasiliano è il 13˚ gol stagionale, 7˚ in questa coppa, il terzo al Siviglia nelle semifinali. Prima della mezz’ora lo stesso Diego Costa combina con Falcao e gli offre il 2 0: per il colombiano 63 reti in 78 partite con l’Atletico. A quel punto il Siviglia per passare deve fare 4 reti: prima dell’intervallo Jesus Navas accorcia le distanze con una prodezza balistica, ma la ripresa
L’esultanza di Falcao REUTERS dopo un buon inizio s’innervosisce: espulsione di Medel, tanto nervosismo, al 92’ il pareggio di Rakitic poi il rosso a Kondogbia col Siviglia che chiude in 9. Ora vanno decise sede e data della finale: il giorno previsto, sabato 18 maggio, non piace a Tve perché coincide con la finale della manifestazione canora Eurovision. Si pensa al 17 o al 19. Per lo stadio lo scenario ideale per capienza sarebbe il Camp Nou, ma vediamo cosa dice il Barça. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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EUROCASO / 2 I BIANCOCELESTI PUNITI IN EUROPA LEAGUE STEFANO CIERI ROMA
Due turni a porte chiuse, il primo da scontare il 14 marzo nel ritorno degli ottavi di Europa League con lo Stoccarda. La Commissione disciplinare dell’Uefa ha usato la mano pesante nei confronti della Lazio per i fatti accaduti nella partita col Borussia Moenchengladbach. Il club romano, multato pure di 40 mila euro, paga per il saluto fascista esibito (a quanto si legge dal rapporto del delegato Uefa, Milovan Djukanovic) da circa 300 tifosi sistemati in curva nord. Ma paga soprattutto i precedenti, quelli di questa stagione e quelli di un passato recente che all’Uefa non hanno dimenticato. I saluti fascisti sono dunque stati la classica goccia che fa traboccare il vaso. I precedenti Questa era la quarta volta che la Lazio finiva quest’anno nel mirino dell’Uefa. La prima a settembre per i buu a Londra nei confronti di due giocatori del Tottenham. Poi di nuovo col Tottenham, all’Olimpico, per cori razzisti della curva e l’assalto al pub frequentato da tifosi inglesi la sera prima del match. Quindi di nuovo a Maribor, per altri cori razzisti. Dopo quest’ultimo episodio l’Uefa aveva di fatto già punito la Lazio con la squalifica del campo per una giornata (da giocare a porte chiuse). La pena era stata sospesa con la condizionale, ma l’Uefa era stata chiara: la squalifica sarebbe scattata alla minima nuova infrazione. Quella dei saluti fascisti è stata ritenuta più che sufficiente. Tanto che, oltre alla giornata già prevista, alla Lazio ne è stata comminata un’altra. Nella motivazione si legge che il provvedimento è stato preso per «lancio di petardi, comportamento razzista e organizzazione insufficiente». Come previsto, quindi, il ferimento dei tre tifosi tedeschi prima del match non è stato preso in considerazione (i fatti sono accaduti lontano dallo stadio). Hanno invece pesato i precedenti più datati. Il più importante è del 2004, quando la Lazio subì la squalifica dell’Olimpico per una partita (da giocare a porte chiuse) per i buu ai giocatori del Partizan Belgrado (squalifica scontata nella successiva stagione in Intertoto con il Tampere).
Stangata la Lazio Saluto romano di 300 ultrà Due partite a porte chiuse L’Uefa non perdona i fatti della partita col Borussia: il club paga per la recidiva Lotito furioso: «Una sentenza abnorme, faremo ricorso per ristabilire la verità» SECONDA VOLTA
Sanzionato pure il Fenerbahçe: stadio senza tifosi Pesante anche la punizione per il Fenerbahce, che dovrà giocare a porte chiuse la prossima partita contro il Viktoria Plzen e in più è stato squalificato per la prossima competizione Uefa per cui si qualificherà, ma la sanzione è sospesa per un periodo probatorio di due anni. Nella gara dei sedicesimi contro il Bate Borisov, giocata anch’essa a porte chiuse (per una precedente squalifica), i tifosi turchi erano riusciti a lanciare razzi e fumogeni dentro lo stadio trasportati da un piccolo paracadute.
La curva laziale durante la sfida col Borussia Moenchengladbach: il primo turno a porte chiuse sarà negli ottavi di Europa League con lo Stoccarda PIERANUNZI
clic ITALIANE IN EUROPA: DALLA JUVE AL LIVORNO 10 GARE SENZA TIFOSI Ecco i precedenti di squadre italiane che hanno giocato a porte chiuse nelle coppe europee: 2 gare per la Juventus nel 1985-86 in Coppa Campioni dopo l’Heysel (il 2 ottobre 1985, Juve-Jeunesse 4-1, e il 6 novembre 1985, Juve-Verona 2-0); 2 gare per la Roma nel 2004-05 in Champions per la monetina all’arbitro Frisk (il 31
novembre 2004, 1-1 col Bayer Leverkusen) e l’8 dicembre 2004, 0-3 col Real); 1 gara per la Lazio nel 2005-06 nel trofeo Intertoto per cori razzisti (il 17 luglio 2005, 3-0 al Tampere); 4 gare per l’Inter nella Champions League 2005-06, in seguito agli incidenti del derby di coppa col Milan (24 agosto 2005, Inter-Shakhtar 1-1; 28 settembre 2005, Inter-Rangers 1-0; 1 novembre 2005, Inter-Porto 2-1; 23 novembre 2005, Inter-Artmedia 4-0); 1 gara per il Livorno nel 2006-07 in Coppa Uefa per cori razzisti (14 febbraio 2007, 1-2 con l’Espanyol).
La difesa di Lotito Furibondo il presidente Claudio Lotito: «La decisione dell’Uefa è abnorme rispetto a quanto accaduto. Faremo ricorso e produrremo immagini per ristabilire la verità. Non è giusto che la Lazio subisca un danno d’immagine ed economico (per il solo match con lo Stoccarda sfumerà un incasso superiore al milione di euro, ndr)». La Lazio ha tre giorni per presentare il reclamo, lo inoltrerà già oggi, l’Uefa lo discuterà la prossima settimana. Lotito ne anticipa i contenuti: «Quanto sostenuto dal delegato Uefa non ha riscontro nei rapporti delle forze dell’ordine. E oltretutto il delegato viene da un Paese, la Serbia, che ha avuto problemi calcisti-
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Non è giusto che la Lazio subisca un grave danno di immagine ed economico
CLAUDIO LOTITO PRESIDENTE LAZIO
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Taccuino
CALCIOSCOMMESSE LA FIFA HA DECISO DI ESTENDERE A LIVELLO INTERNAZIONALE LE 70 SQUALIFICHE EMESSE IN ITALIA
L’inchiesta bis di Bari Palazzi accorcia i tempi Il procuratore capo «Faremo in fretta» Ranocchia: «Andrò a parlare, chiarirò: io sono tranquillo» MAURIZIO GALDI
«Abbiamo un’indagine che a livello penale è terminata e quindi noi cercheremo di fare nel tempo più breve possibile», sono le parole del Procuratore federale Stefano Palazzi all’Ansa. Ma non si sbilancia sul termine dell’inchiesta e sugli eventuali deferimenti. Stessa cosa per il filone cremonese che coinvolge, tra gli altri, anche il capitano della Lazio Stefano Mauri. «Un suo deferimento? Questa domanda riguarda il merito, si tratta di questioni sulle quali ci sono an-
cora indagini in corso della Procura di Cremona». Intanto con il pm di Martino a Cremona il procuratore federale si è sentito e ha chiesto l’invio degli interrogatori a Gegic, Erodiani e Gervasoni che, secondo gli inquirenti cremonesi, renderebbero «più delicata» la posizione di Mauri. Intanto, ieri, la Disciplinare della Fifa ha esteso a livello internazionale 70 squalifiche emesse dagli organi di disciplina italiani proprio per il calcioscommesse. Palazzi chiude con una considerazione sulla vicenda delle combine: «Da appassionati di questo sport speriamo che tutto si possa fermare al più presto. Questi sono aspetti di carattere eccezionale rispetto a un movimento che è composto da tantissime persone perbene e da tantissime gare che non sono alterate. Si tratta di un’eccezione grave, ma comunque di un’eccezione».
ci con l’Italia. E poi mi chiedo: è giusto che siano puniti migliaia di tifosi per il comportamento sbagliato di poche decine di persone? Che oltretutto non sono tifosi, ma delinquenti. Noi come società da anni stiamo facendo tutto il possibile per combattere il fenomeno. Io, personalmente, ho affrontato battaglie che tutti conoscono e che nessuno in Italia ha affrontato. Di più, che possiamo fare?». Più realista, però, l’avvocato del club Gianmichele Gentile: «La sentenza è pesante, ma non siamo vittime di una repressione cieca. Il problema esiste ed è inutile che lo ignoriamo. Dobbiamo adeguarci alle regole Uefa».
GIUDICE SPORTIVO
Stop per Antonsson Il Giudice Sportivo ha squalifi cato per una giornata Antonsson (Bo logna) e Cuadrado (Fiorentina).
PARMA
Le audizioni Intanto ieri sono
Patron Ghirardi papà
state rinviate le audizioni di Stefano Guberti e quelle di Nicola Santoni e Giorgio Perinetti previste per venerdì. Sono comunque stati ascoltati dai sostituti di Palazzi Daniele De Vezze (Matera), Raffaele Bianco (Carpi), Vincenzo Santoruvo (Frosinone), Alessandro Parisi (ex Torino), Massimo Bonanni (società svizzera). Oggi tocca a Cristian Galano (Bari), Davide Desideri (ex ISM Gradisca), Giuseppe Statella (Pavia), William Pianu (allenatore Treviso), Mark Edusei (società svizzera), Massimo Ganci (Frosinone), Ivan Rajcic (Benevento). Santoruvo è stato sentito per oltre tre ore per la presunta combine di Bari-Treviso, stessa partita al centro dell’audizione di Bonanni. Per De Vezze, invece, la partita «incriminata» sarebbe Salernitana-Bari, come Bianco e Parisi che sono stati sentiti dopo di
(s.p.) Il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, è papà. Martedì notte a Brescia la compagna, France sca, ha dato alla luce Enrico, primoge nito del presidente. «La sua felicità è la felicità della mia famiglia», ha twitta to il tecnico Donadoni.
DECISIONE IN LEGA
Le date del Primavera
Stefano Palazzi, 51 anni, è il capo della procura federale LAPRESSE
«
Le combine sono un’eccezione in un movimento fatto da tante persone perbene STEFANO PALAZZI PROCURATORE FEDERALE
lui. Il 7 marzo, cioè giovedì prossimo è atteso anche Andrea Ranocchia. «Chiarirò la mia posizione come ho fatto quando è stato archiviato il mio caso — ha detto il difensore dell’Inter, che a Bari si era avvalso della facoltà di non rispondere —. Sono tranquillo e sereno e spero che tutto si risolva il prima possibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
(m.b.) Impostate le date del prossimo campionato Primavera: ini zierà il 25 agosto e la pausa invernale durerà fino al 18 gennaio. Snellita la Coppa Italia. Prima fase a gironi, poi ottavi e quarti in gara unica. Le squa dre di A hanno proposto di incontra re la Figc per armonizzare impegni dei club e delle nazionali giovanili.
IN AUTO SENZA CINTURA
Tommasi coi giocatori Il presidente Aic, Damiano Tom masi, ha replicato al mensile Quattro ruote secondo cui i giocatori guidano senza indossare la cintura di sicurez za: «Direi che è un malcostume italia no, non pallonaro».
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GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
SERIE A
Torna a casa Carew, t identiKit & CARRIERA
v Il film è già finito
L’Inter dice addio all’attore-calciatore Il norvegese: «Non potevo essere in forma subito» Risparmiati 300mila euro. Non verrà preso nessuno DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (Como)
Ciak, non si gira. Un comunicato apparso sul sito nerazzurro alle 18.06 ha sancito la fine di un film in fondo mai iniziato. Quello tra l’Inter e John Carew, il 33enne attaccante attore - ha appena terminato di girare un film horror in Canada - che avrebbe dovuto sostituire il coetaneo Diego Milito, fermo sino a fine stagione per la doppia lesione dei legamenti del ginocchio destro.
John Carew, 33 anni. La punta norvegese nel 2003-04 ha giocato nella Roma. Con l’Inter avrebbe guadagnato 300mila euro sino a giugno PHOTOVIEWS
Pronto a metà aprile... Già i primi test di martedì avevano rivelato uno stato di forma anche peggiore di quanto potessero fare pensare gli otto mesi di inattività dopo l’esperienza col West Ham. L’Inter in un primo momento aveva deciso di tenere comunque in prova il norvegese nella speranza di poterlo rendere «presentabile» in tempi brevi. Ma i test di idoneità cui si è sottoposto ieri il giocatore hanno convinto la società a non perdere altro tempo. Perché, vista anche la stazza di John, ci sarebbero voluti almeno 45 giorni per rimetterlo in forma. Niente Pinetina
Che qualcosa non tornasse del re-
sto lo si era capito nel primo pomeriggio di ieri, quando l’ex Roma - che avrebbe guadagnato 300mila euro sino a giugno non si era presentato ad Appiano Gentile all’allenamento fissato per le 15, dopo i due giorni di riposo concessi alla squadra da Stramaccioni. Ultimi dubbi fugati qualche ora dopo con il seguente comunicato: «F.C. Internazionale desidera ringraziare l’attaccante norvegese John Carew per la grande disponibilità e professionalità dimostrata. Le sue attuali condizioni atletiche, però, lo costringerebbero a un periodo di lavoro specifico e individuale medio-lungo non compatibile con le esigenze del club». L’Inter ha davvero apprezzato l’entusiasmo e la professionalità di Carew, che alla fine sarebbe stato il primo a tirarsi indietro. «Non avrei potuto essere al top della forma da subito. Questo è quello che l’Inter si aspettava, io però prima di qualche tempo non posso essere al meglio» le ultime parole dell’attaccante. Quel tweet Carew stesso del resto il 30 gennaio scorso su twitter aveva risposto così a un tifoso dell’Aston Villa che gli chiedeva di tornare ai Villans (dove ha giocato tra il 2007 e il 2011): «Vorrei tornare, ma non sarò pronto per scendere in campo a un certo livello prima del prossimo maggio». Più onesto del suo agente Per Arne Flod, che deve fare il proprio lavoro e ancora ieri a Calciomerca-
Il club: «Grazie, ma è necessario un lavoro non compatibile con le nostre esigenze» Con la sua stazza sarebbero serviti almeno 40 giorni per mandarlo in campo to.it minimizzava i problemi, sostenendo che «Jonh fisicamente sta bene, non ha infortuni e i primi esami non hanno evidenziato nessun tipo di problema a livello di struttura fisica. Chiaramente essendo fermo da ben otto mesi, potrebbe mancargli il ritmo partita. E’ pronto a dare il massimo e tutto il suo contributo. E’ un giocatore di esperienza, se gli verrà data l’opportunità, dimostrerà tutto il suo valore». Nessun altro L’opportunità inve-
ce non verrà data nè a lui nè ad un altro svincolato. La pur breve caccia a un vice Milito - non sollecitata certo da Stramaccioni, che per ammissione di Moratti «è stato l’ultimo a insistere - finisce qui. Anche perché Rocchi sta ritrovando la condizione e sarà lui a dare respiro in campionato a Cassano e Palacio, che potranno così risparmiare energie preziose in vista della sfida di Coppa al Tottenham di super Bale e dell’ex Villas Boas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL FENOMENO CATANIA NEL GIRONE DI RITORNO IL CLUB ALLENATO DA MARAN SAREBBE PRIMO IN CLASSIFICA
Arrivano i nerazzurri: pronto il tutto esaurito Sarà eguagliato il record d’incasso fatto contro la Juve. Da Andujar a Castro, che numeri DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CARUSO MASCALUCIA (Catania)
Quella che ormai viene definita una magnifica annata viaggia sulle ali dei primati. Dai 7 campionati consecutivi nella massima serie al numero di vittorie dopo 26 giornate (12 proprio come nel ’60-’61); dall’attuale sesto posto in classifica che diverrebbe addirittura primo posto solitario se considerassimo solo il girone di ri-
torno. E a questo proposito c’è un altro record che è stato scarsamente considerato. Mai forse come in questa stagione i rossazzurri sono stati falcidiati da infortuni e squalifiche. Raramente Maran ha potuto contare fin qui sull’organico al completo. L’unico sempre presente è stato infatti Andujar. Tolto il portiere, a rotazione tutti hanno saltato almeno una partita: a conti fatti in realtà c’è un unico giocatore che conta 25 presenze e stranamente non è un titolare fisso, parliamo di Castro che è stato per il tecnico rossazzurro il dodicesimo uomo, poichè lo ha sempre utilizzato a parte in un caso e da quando è passato al 4-2-3-1 lo ha inserito dal primo minuto. Ricambi Il terzo più presente è
Francesco Lodi, 28, a destra, festeggia con Castro dopo il gol a Parma ANSA
Papu Gomez, appena 2 forfeit. Con 3 assenze ci sono il capitano Izco e Lodi. E qui vale la pena soffermarsi un attimo. Ciccio Lodi, lo specialista delle punizioni, fu espulso nell’ultima gara dell’andata, quella pareggiata contro il Torino, per un fallo di reazione. Gli furono rifilate 3 giornate di squalifica. Ebbene in quel tris, ovvero nelle prime 3 gare del ritorno il Catania fece l’en plein e non contro avversari modesti: in casa contro la Roma, a Marassi contro il Genoa e ancora al Cibali contro la Fiorentina dell’ex Montella. Tutti sanno l’importanza che ha Lodi in squadra illuminata dal suo sapiente lavoro di regia. Eppure Maran e la sua squadra han dimostrato di riuscire a fare a meno anche di uno degli uomini più preziosi.
Tutto esaurito Domenica contro l’Inter il tecnico etneo dovrà fare a meno di ben 4 titolari: Legrottaglie, Bellusci (squalificati), Almiron e Barrientos (infortunati). La formazione dovrebbe essere la stessa di Parma, con l’eccezione di Rolin al posto di Legrottaglie e la riconferma dello spagnolo Keko autore del primo gol italiano al Tardini. Chi non mancherà di certo è il pubblico delle grandi occasioni, oltre 7 mila biglietti polverizzati nei primi giorni di prevendita che con i 9 mila abbonati fanno già 16 mila. Facile immaginare che i 20 mila della capienza massima ci saranno eccome, eguagliando così il record stagionale stabilito contro la Juve. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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orna in campo Rocchi IN PATRIA E’ CAREV, MA DOPO 6 ANNI IN PREMIER FA CHERIU
v Crac Nagatomo
Tommaso Rocchi, 35 anni: l’ultimo suo gol in A risale al 1˚ febbraio 2012 in Lazio-Milan 2-0 ANSA
INFERMERIA BRUTTA NOTIZIA
identiKit & CARRIERA
clic Il dubbio ora diventa meno pressante, visto che non sarà il primo norvegese nella storia dell’Inter. Ma come si pronuncia Carew? In patria finisce con l’essere una via di mezzo tra come lo leggiamo (Carev) e la variante con una sorta di u finale. Ma la pronuncia più comune rimane quella anglosassone (Cheriu), anche perché il 33enne ha giocato nella Premier per sei stagioni a fine carriera.
Ginocchio k.o. Venti giorni fuori Per il giapponese, lesione subìta nel derby di domenica Tornerà contro la Juventus DAL NOSTRO INVIATO
APPIANO GENTILE (Como)
Più che quello di Carew, il comunicato che brucia parecchio a Stramaccioni riguarda Yuto Nagatomo: «Lesione dei legamenti menisco capsulari del menisco esterno e piccola lesione radiale del labbro libero del menisco esterno». Il giapponese, costretto a uscire nel finale del derby, subito dopo aver servito l’assist per Schelotto, si è sottoposto ieri ad esami strumentali al ginocchio sinistro presso il San Matteo di Pavia, sotto la supervisione del dottor Combi.
Clamoroso a Catania Vice-Milito dall’inizio
Niente Tottenham Il fatto che si tratti di lesione e
non di rottura permette di scongiurare l’intervento chirurgico, ma anche le terapie conservative non restituiranno al tecnico il terzino prima di una ventina di giorni. Il che significa che Nagatomo salterà sicuramente le sfide di campionato contro Catania, Bologna e Sampdoria e il doppio scontro di Coppa contro il Tottenham. Quando con la sua velocità sarebbe stato importantissimo per cercare di arginare il ciclone Bale. Se il ginocchio risponderà bene alle terapie conservative, il giapponese dovrebbe rientrare il 30 marzo, nella sfida contro la Juventus dopo la sosta per le nazionali.
Mai dal 1’ in A coi nerazzurri, in Sicilia può accadere. Cercando il gol 100 MATTEO DALLA VITE MILANO
Chiuso il Cinema-Carew è molto probabile che adesso (ri)apra il teatro-Rocchi. L’attaccante che c’è ma non si vede potrebbe avere la propria chance (qualcuno sussurra anche dall’inizio) a Catania. E la «riapparizione» sa di notizia, soprattutto nel giorno in cui il norvegese è tornato a casa. I perché Potrebbe davvero esse-
re arrivato il momento di Tommaso Rocchi sì, e per svariati motivi: perché è il momento di attingere al mercato di gennaio, perché c’è bisogno di far rifiatare Cassano e/o Palacio, perché è stato preso come vice-Milito, perché prima o poi quel benedetto 100˚ gol in serie A lo segnerà (l’ultimo è datato 1˚ febbraio 2012 in Lazio-Milan 2-0). E perché dopo esser stato messo nella mischia a Udine il 6 gennaio sul 2-0 (un minuto dopo arrivò il 3-0), ecco, un po’ meglio di così dovrà andare per forza.
Poteva essere derby In tutto
questo attendere l’ex attaccante della lazio, ecco un retroscena che la dice lunga sul suo momento non esattamente fortunato: pare che Andrea Stramaccioni avesse intenzione di farlo entrare nel derby salvo poi doverci ripensare davanti all’evidente infortunio di Yuto nagatomo. «Sarà per la prossima» pare si siano detti tecnico
In vista della sfida di Londra, Strama pensa a lui per far rifiatare uno fra Palacio e Cassano e centravanti, e la prossima potrebbe essere davvero domenica nella trasferta che è quasi scontro diretto contro il Catania a 2 punti dai nerazzurri. Niente Europa, e quindi... Insom-
ma, forse da domenica partirà davvero l’avventura di Tommaso Rocchi in nerazzurro. Per lui, fino ad oggi, solo spezzoni di partita (scampoli finali
di gioco contro Udinese, Pescara, Roma e Siena; titolarità per 60’ in Coppa Italia contro il Bologna più 5 panchine) e tanto lavoro alla Pinetina per far sì che prima o poi svaniscano le domandone e i tormentoni circa il suo scarsissimo utilizzo. Chiaramente è lui - voluto da Stramaccioni - il primo a voler non solo rendersi utile ma anche «visibile» al popolo interista. Anche perché adesso c’è davvero bisogno, visto che l’assenza dalla lista di Europa League costringe Stramaccioni a preservare uno fra FantAntonio e Palacio per la sfida al Tottenham di Gareth Bale.
Chivu a Catania L’ennesima tegola di una stagio-
Bivalenza tattica E allora, ecco
Ranocchia dà la carica Pur assente domenica in
ne maledetta. Strama può almeno consolarsi con i progressi di Chivu. Ieri, alle ripresa dopo due giorni di riposo, il romeno ha lavorato in gruppo senza problemi e a Catania dovrebbe giocare dal 1’ al fianco di Juan Jesus, vista la squalifica di Ranocchia. Il problema resta l’autonomia, visto che Chivu negli ultimi tempi ha sofferto acciacchi muscolari conseguenti al non poter correre bene per i dolori al dito del piede già operato due volte quest’anno.
che Rocchi culla molte speranze di esserci dal 1’ a Catania: Strama non lo vede solo punta centrale di un 4-2-3-1 ma lo considera anche utile due passi dietro il centravanti per sfruttarne le capacità di inserimento. Strama, insomma, pensa a Rocchi anche come pedina bivalente. E Rocchi penserà che forse il momento è arrivato. Clamoroso al Massimino...
Sicilia, Ranocchia trasmette entusiasmo ai compagni: «Aver finito il derby in crescendo ci darà la carica per centrare il terzo posto - ha detto a margine della presentazione dei sorteggi della tappa milanese della Junior Tim Cup "Il calcio negli oratori" -. Peccato per l’infortunio di Milito, che è anche un uomo spogliatoio. Anche senza Carew, Rocchi e gli altri cercheranno di non far rimpiangere il Principe». Chiusura sul calcioscommesse: «La Procura federale mi ha convocato. Sono sereno, chiarirò la mia posizione». lu.tai.
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clic
LA TESTIMONIANZA DELL’EX UNO DEI PROTAGONISTI DEL «CLAMOROSO AL CIBALI» RACCONTA QUELLA STORICA PARTITA
Michelotti: «HH ci offese e gli togliemmo lo scudetto» «Herrera ci dava dei telegrafisti... Il Catania in Europa? Già noi giocammo in Coppa delle Alpi» CATANIA
Giorgio Michelotti, viareggino come Lippi, classe 1936, arrivò a Catania alla fine degli anni Cinquanta e non è andato più via, qui ha messo su famiglia e oggi è un nonno affettuoso. Terzino destro, acquistato per 25 milioni di lire dal Co-
mo, disputò la prima stagione in rossazzurro nel 1959-60: «Non scorderò mai quando, appena promossi, sbarcammo a Messina e ci trovammo davanti una fila infinita di tifosi venuti a prenderci fin là. Una cosa mai vista». Giorgio, che ha conservato il fisico asciutto e longilineo di mezzo secolo fa, quel famoso giorno del "clamoroso al Cibali" c’era: «Uno spettacolo e un calore forse ineguagliabile, era l’ultima di campionato e l’Inter sperava ancora di agganciare la Juve e andare allo spareggio, vincemmo 2 a 0 (gol di Castellazzi e Calvanese, n.d.r.) ma devo dire che i nerazzurri se l’erano cercata. Eravamo salvi ma giocammo come se stessimo disputan-
QUEL CATANIA-INTER 2-0 CHE HA FATTO NASCERE «CLAMOROSO AL CIBALI»
do una finale. Dovevamo vendicare il 5 a 0 del match d’andata e soprattutto gli sberleffi di Helenio Herrera che ci definì una squadra di postelegrafisti». Primati Quello fu il Catania dei 6 campionati di fila in A, record che ha resistito quasi mezzo secolo: «Il club di Pulvirenti ha finalmente superato quel primato. Ora però ne ha un altro da battere che sarà un po’ più difficile. In quello stesso campionato noi fummo vicecampioni d’inverno, proprio nella gara persa contro l’Inter all’andata ci giocavamo il titolo di metà stagione». Michelotti va ancora allo stadio: «Però solo quando c’è bel tempo, il Catania mi of-
Il Catania della stagione 1960-61. Michelotti è il primo in alto da sinistra
fre una tessera omaggio e io torno con piacere nel mio stadio e naturalmente anche domenica sarò al mio posto a tifare per i ragazzi di Maran. Ma se batteranno l’Inter stavolta nessun telecronista potrà dire clamoroso
al Cibali. Spero che vadano in Europa ma non sarebbe un primato: anche noi giocammo la Coppa delle Alpi contro squadre francesi ed elvetiche». f.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Clamoroso al Cibali!» è una celebre frase che il notissimo radiocronista Sandro Ciotti pronunciò il 4 giugno 1961 durante la trasmissione radiofonica «Tutto il calcio minuto per minuto» per commentare la sorprendente vittoria del Catania sull’Inter per 2-0 allo stadio Cibali. La frase è poi entrata a far parte della terminologia calcistica per indicare un risultato a sorpresa, in cui a prevalere è la squadra sfavorita. Catania-Inter si giocò nell’ultima giornata del campionato 1960-61 ma con ancora i nerazzurri in corsa per lo scudetto poi vinto dalla Juventus.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
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SERIE A L’INTERVISTA
Pioli: «Bologna, adesso svoltiamo» Il tecnico: «È arrivato il momento di crescere con le vittorie. Diamanti è il nostro trascinatore» ANDREA TOSI BOLOGNA
Il successo nel derby dell’Appennino, quarta vittoria in rimonta della stagione dopo i colpi di Roma, Napoli e Pescara, consegna al Bologna un corposo +8 sulla zona B, perciò Stefano Pioli può sorridere anche se per carattere preferisce rimanere guardingo. I continui alti e bassi della sua squadra invitano a non illudersi. Pioli, ha scomodato Napoleone commentando la vittoria sulla Fiorentina.
«Ho solo risposto a una domanda che sottolineava come i gol fossero opera di un giocatore contestato e dell’ultimo arrivato. A volte è meglio essere generali fortunati piuttosto che bravi. Nel calcio aiuta ma il successo sulla Viola non è affatto questione di buona sorte. Motta non è stato il peggiore e Christodoupoulos lo abbiamo preso perché ha in canna quel colpo. Abbiamo meritato di vincere creando otto palle gol contro quattro. La mia squadra ha corso e lottato tanto contro un avversario fortissimo che solo sette giorni prima aveva travolto l’Inter». Un successo così sofferto e voluto può far svoltare la vostra stagione?
«Finora non abbiamo mai centrato due vittorie di fila, domenica arriva il Cagliari è può essere quella l’occasione per svoltare ma ci aspetta un compito durissimo perché la squadra sarda è in grande forma. Il Bologna è cresciuto con le sconfitte, è arrivata l’ora di crescere con le vittorie». Il Bologna a quattro stelle in attacco la convince?
«I successi interni con Chievo e Fiorentina, schierando dall’inizio Kone-Diamanti-Gabbiadini-Gila, dicono che può funzio-
Classifica SQUADRE
PT
G
PARTITE V N P
RETI F S
JUVENTUS 58 26 18 4 4 53 17 NAPOLI 52 26 15 7 4 46 21 LAZIO 47 26 14 5 7 37 29 MILAN 45 26 13 6 7 45 32 INTER 44 26 13 5 8 41 34 FIORENTINA 42 26 12 6 8 46 32 CATANIA 42 26 12 6 8 34 31 ROMA 40 26 12 4 10 54 47 UDINESE 37 26 9 10 7 35 34 SAMPDORIA (-1) 32 26 9 6 11 33 30 PARMA 32 26 8 8 10 32 35 TORINO (-1) 31 26 7 11 8 32 32 CAGLIARI 31 26 8 7 11 32 44 BOLOGNA 29 26 8 5 13 35 36 CHIEVO 29 26 8 5 13 26 42 ATALANTA (-2) 27 26 8 5 13 24 38 GENOA 26 26 6 8 12 26 37 SIENA (-6) 21 26 7 6 13 27 37 PESCARA 21 26 6 3 17 20 53 PALERMO 20 26 3 11 12 22 39 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
PROSSIMO TURNO 27ª GIORNATA domani, ore 20.45 NAPOLI-JUVENTUS sabato, ore 20.45 MILAN-LAZIO domenica, ore 15 TORINO-PALERMO ore 12.30 BOLOGNA-CAGLIARI CATANIA-INTER FIORENTINA-CHIEVO PESCARA-UDINESE SAMPDORIA-PARMA SIENA-ATALANTA ROMA-GENOA ore 20.45
(0-2) (2-3) (0-0) (0-1) (0-2) (1-1) (0-1) (1-2) (1-2) (4-2)
nare. Ma tutto dipende dagli equilibri dei reparti. Siamo maturi per reggere quattro giocatori offensivi anche se questo sistema non può essere definitivo». Avete rigenerato Gilardino, consolidato Diamanti e lanciato Kone, eppure la squadra ha subìto 13 k.o., penultimo ruolino della Serie A. Come spiega questi dati contrastanti?
«Paghiamo un inizio stentato per tanti motivi, siamo diventati squadra a novembre e questo ritardo ci pone al di sotto delle aspettative. Quello che più mi brucia sono le troppe sconfitte, bastava fare 3-4 pareggi in più e saremmo in linea con le nostre potenzialità»
Diamanti è il giocatore più importante del suo Bologna?
panchina l’anno prossimo. Sono solo voci?
«Alino è il giocatore che più di ogni altro può strappare la partita e trascinare i compagni in qualunque momento. Ma non c’è solo lui in questo Bologna: Perez e Gilardino, per esempio, hanno un curriculum che parla da solo».
«Sono voci che di solito escono dopo le vittorie. Ho un altro anno di contratto al Bologna, dove sto bene e dove lavoro al meglio. Se il mio calcio è apprezzato altrove mi può solo fare piacere. Ma tutto finisce qui»
I rumors la vedono su un’altra
«
«Paghiamo un inizio stentato, siamo diventati squadra soltanto a novembre STEFANO PIOLI SULLA CLASSIFICA ROSSOBLÙ
Stefano Pioli, 47 anni, seconda stagione sulla panchina del Bologna ANSA
Infine da allenatore neutrale (anche se con trascorsi bianconeri), come vede la sfida Napoli-Juventus? Sarà decisiva per lo scudetto?
«È decisiva solo se vince la Juve, che salendo a +9 sarebbe imprendibile, ma anche il pari lascerebbe la capolista favorita. Una vittoria del Napoli invece riaprirebbe completamente i giochi per lo scudetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GENOA Mentre il club si regala per i 120 anni un nuovo palazzo per il Museo
Contratto di Figueroa Finanza nella sede rossoblù ALESSIO DA RONCH GENOVA
Siena ALESSANDRO LORENZINI SIENA
Prove di salvezza Test con lo Zenit Alle 15.30 amichevole con i russi di Spalletti. Domenica rebus Pozzi A Siena si chiama «prova generale», la prova più importante prima della corsa del Palio. Quella di oggi pomeriggio con lo Zenit San Pietroburgo al Franchi (fischio d’inizio alle 15.30) è una sorta di prova generale, dunque, in vista della prima delle sette «finali salvezza» che il Siena giocherà a partire da domenica, quando ospiterà l’Atalanta di Colantuono. Contro la formazione di Spalletti e del fresco ex Neto, a Coverciano per una settimana di allenamenti, si tratterà in realtà di un’amichevole non ufficiale, in pratica senza terna arbitrale e con lo stadio aperto e gratuito, ma è comunque una partita prestigiosa. E che, soprattutto, servirà a Iachini per capire quali scelte fare in vista dei bergamaschi. Angelo e Sestu sono ieri rientrati in gruppo dopo i guai muscolari, Vergassola è ancora ai box (problema al polpaccio di lieve entità), ma il vero dubbio potrebbe essere quello se gettare o meno nella mischia la coppia d’attacco Emeghara-Pozzi, oppure se affidarsi al solo svizzero-nigeriano e utilizzare l’ex Samp a gara iniziata. Oggi, in ogni caso, Iachini ripartirà dal 3-4-2-1, utilizzato anche a Torino con la Juve domenica scorsa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Giuseppe Iachini, 48, a Siena da dicembre IMAGE SPORT
Torino FRANCESCO BRAMARDO TORINO
Ogbonna non è al top ma c’è Rodriguez Con l’uruguaiano in campo i granata hanno preso meno gol Il ritorno al centro della difesa di Ogbonna dopo due mesi di stop non è stato dei più brillanti. E domenica assisterà in tribuna a Torino-Palermo, fermato dal giudice sportivo. Il difensore granata convocato da Prandelli, è considerato un top player dai club più blasonati, Manchester United su tutti. Un valore di mercato (15-20 milioni) che la società ha temuto di vedere ridotto per l’intervento chirurgico di «ernia da sport» che lo ha bloccato per un paio di mesi. In attesa che Ogbonna trovi la condizione migliore, è pronto per il rientro Guillermo Rodriguez. Il difensore di Montevideo, 29 anni non ancora compiuti, arrivato in estate dal Cesena a costo zero, quando è stato chiamato a sostituire l’Angelo granata ha impressionato per freddezza e qualità. Anzi, l’allievo ha superato il «maestro», come dicono i numeri. Tredici le gare giocate rispettivamente dai due centrali di Ventura, come i punti raccolti dal Toro con Ogbonna titolare (13) e una media di un punto a partita (21 gol subiti); nelle 13 gare di Rodriguez 19 punti, con una media di 1,46 e 11 gol incassati. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Stavolta Preziosi proprio non c’entra, e neppure il Genoa. L’indagine della Guardia di Finanza, che ha portato a una visita alla sede rossoblù a Pegli ieri, dalle 9.30 a mezzogiorno, aveva un altro obiettivo e veniva da lontano. Nel mirino c’era, a quanto pare, il contratto di Lucho Figueroa (ma potrebbero entrare anche altri giocatori argentini), il centravanti che ha militato con poca fortuna nel Genoa nel 2006-2007 in B e nel 2007-2008 in A. I problemi riguarderebbero il Sudamerica e il Genoa
sarebbe solo una terza parte involontaria. Non c’è stato allarme insomma, nella sede, anche se l’arrivo dei finanzieri ha costretto il d.g. Nicola Bignotti e l’a.d. Alessandro Zarbano a rinunciare a un appuntamento sentito come la presentazione a Palazzo Tursi della nuova sede del Museo del Genoa (ideata per i 120 anni del club). Il Museo chiuderà la vecchia sede domenica e, se tutto andrà come previsto, riaprirà già a giugno a palazzo san Giobatta al porto antico, nella
Cuadrado spuntato Cosa è successo?
zona più turistica. Lì il Genoa ha preso in affitto un’area molto più vasta, una palazzina di tre piani (800 metri quadri) a due passi dall’acquario, nella quale verranno aggregati pure il Genoa store, la Fondazione, la sala dei trofei e un salone multimediale perfetto per le conferenze stampa. Il museo occuperà un piano e mezzo e potrà così mettere in mostra tutti i suoi cimeli, smetterà, poi, di essere patrimonio dei soli genoani, ma potrà coinvolgere tutti i turisti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Palermo FABRIZIO VITALE PALERMO
Miccoli-Diego Presto l’incontro È in calo di rendimento ma piace a mezza A per l’orecchino Squalificato, col Chievo non ci sarà. Toni dal 1’? Fiorentina GIOVANNI SARDELLI FIRENZE
E’ Cuadrado a fare lo yo-yo. Su e giù per la fascia: più su che giù nel rendimento sul campo. Tanto da entrare nel ristretto gruppo degli intoccabili nel Montella pensiero. Escludendo la prima di campionato contro l’Udinese, quando entrò a gara in corso perché reduce da infortunio, solo nella partita d’andata contro il Bologna il colombiano è stato spedito in panchina per scelta tecnica. Più per rotazione, in realtà, che per convinzione. Per il resto sempre in campo dall’inizio. Anche acciaccato, con la caviglia in fiamme o di ritorno dagli impegni con la Nazionale dall’altra parte del mondo. Soltanto la squalifica lo ha fermato alla diciassettesima (contro il Siena). Squalifica che lo costringerà a vedere domenica dalla tribuna Fiorentina-Chievo. Asta Nelle potenzialità di Cuadrado i viola hanno creduto subito. Essendo tra i primi ad arrivare nel pirotecnico mercato estivo: operazione di fatto rimandata di qualche giorno per un intervento chirurgico (appendicite) che ne ha ritardato l’inserimento in squadra. Valutazione, comunque, da top. La Fiorentina lo ha preso in prestito con diritto (in realtà obbligo) di riscatto della metà. Una sorta di compartecipazione, con pagamento posticipato, che costerà ai viola circa 7 milioni. «Grazie per avermi portato a Firenze» disse lui in faccia ad Andrea Della Valle nel primo
Cagliari MARIO FRONGIA CAGLIARI
Oggi il Riesame può scarcerare Cellino E’ attesa la pronunzia del giudice sulla concessione dei domiciliari Giornata campale per i protagonisti dell’inchiesta sullo stadio di Is Arenas. Oggi è attesa la pronunzia del giudice del riesame sulla concessione degli arresti domiciliari per il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, il sindaco e l'assessore ai lavori pubblici di Quartu, Mauro Contini e Stefano Lilliu. Intanto, dopo il dirigente comunale, Pierpaolo Gessa, anche l'imprenditore edile Antonio Grussu allarga il tiro. A capo dell'impresa Andreoni che ha curato i lavori nell'impianto quartese, Grussu — ai domiciliari dal 29 novembre scorso, con i dirigenti Gessa e Masala, arrestati per tentato peculato e falso ideologi-
colloquio fra i due. Il telefono dell’Udinese, proprietaria dell’altra metà del cartellino, squilla in continuazione. Perché i dribbling a tutto gas, le accelerazioni e le giocate di Juan, hanno attratto mezza Europa. Piace alla Juve di Conte, molti club tedeschi hanno già fatto pervenire offerte succose. La Fiorentina rimane tranquilla, ed in estate intavolerà con i friulani un discorso ampio per acquisirne l’altra metà. Tridentone Nel frattempo Montella continua a
lavorarci intensamente, tentando di limarne i difetti. Due su tutti. L’aspetto tattico e la finalizzazione. Una sola rete in stagione, a dispetto delle oltre quaranta conclusioni in porta, è dato preoccupante. Il gol sbagliato a Bologna poi, ha dell’incredibile. Ed ha tolto il sonno a lui ed ai suoi tifosi. Frastornato per il resto del match, ma comunque in campo fino al 90’. L’ottava ammonizione stagionale lo escluderà dalla sfida con il Chievo. Da oggi il tecnico viola proverà le alternative. E se la logica porterebbe alla soluzione Romulo o Llama, c’è un’ipotesi che stuzzica di più. Inserire Toni dal 1’, con Jovetic e Ljajic a supporto. Piazzando solo qualità in mezzo al campo con il rientrante Pizarro tra Borja Valero ed Aquilani. Il ragionamento è semplice. Nessuno in rosa ha le caratteristiche di Cuadrado, tanto vale cambiare. Se l’equilibrio verrà assicurato, l’esperimento si farà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA SENZA IL COLOMBIANO
L’attaccante Fabrizio Miccoli, 33 anni FOTOPRESS
Mentre lo Sporting Lisbona pensa a Maradona come futuro tecnico Contatto avvenuto. L’incontro tra Diego Armando Maradona e Fabrizio Miccoli per sancire la restituzione dell’orecchino acquistato all’asta dal Romario del Salento si farà e in tempi ravvicinati. Entrambi si erano lanciati messaggi l’altro giorno quando il Pibe de Oro da Napoli aveva speso parole di elogio nei confronti dell’attaccante e il capitano del Palermo aveva risposto: «Mi metterò in contatto con lui quanto prima per restituirgli l’orecchino». Telefonata Dal ritiro di Novara, dove i rosanero
GDS
co — col pm Enrico Lussu e il gip Giampaolo Casula, è chiaro: «Non era stata perfezionata la perizia di variante e dovevamo pagarci alcuni lavori fatti e alcune somme anticipate. Trattandosi di lavori che non potevano essere contabilizzati si utilizzarono fondi Pia per pagare un primo stato di avanzamento per lavori del Pia previsti ma non realizzati». La conferma di un falso stato di avanzamento. I fondi Pia fanno capo al Progetto integrato d'area Serpeddì. La procura ipotizza che siano stati dirottati denari pubblici, per circa 750 mila euro, dal Pia alla costruzione dell'impianto dato in concessione triennale al Cagliari. Cellino, Contini e Lilliu «Abbiamo fatto tutti i la-
vori su disposizione del comune tramite Gessa e il suo staff. Si trattava di opere per il nuovo stadio ma non abbiamo mai preso accordi col Cagliari. Ho visto Cellino una volta per Cagliari-Catania: mi ha chiesto — dice Grussu — i nominativi delle mie maestranze, voleva omaggiarci con ingressi gratis per i lavori fatti e per la fretta con cui avevamo operato». Su Contini e Lilliu, il costruttore spiega: «L' ho visto in cantiere una volta, molto più spesso Lilliu che verificava l'andamento dei lavori». © RIPRODUZIONE RISERVATA
stanno preparando la sfida di domenica col Torino, il Pibe di Nardò ha fatto partire la macchina diplomatica per avvicinare Maradona. «Ho ricevuto una telefonata affettuosa da parte di Miccoli per organizzare l’incontro – dice l’avvocato Angelo Pisani, legale di Maradona – Diego è felice di incontrarlo, penso che nei prossimi giorni lo contatterà. Bisogna ancora stabilire dove e quando». Miccoli in un primo momento aveva pensato a lunedì prossimo a Torino, ma l’ipotesi è stata scartata per gli impegni internazionali di Maradona: impegni fitti che sabato sarà in Spagna per Real-Barcellona di campionato e poi potrebbe spostarsi in Portogallo dove uno dei candidati alla presidenza dello Sporting Lisbona ha proposto a Diego la panchina del club in caso di successo nelle elezioni. «L’incontro potrebbe avvenire tra 15 giorni a Milano quando il Palermo affronterà il Milan — continua Pisani — o al San Paolo dove stiamo organizzando la festa per il ritorno di Maradona a Napoli, entro la fine di marzo. E’ sicuro, comunque, che l’incontro tra Maradona e Miccoli si farà perché Maradona ci tiene». Perinetti replica Nel frattempo il capitano rosane-
ro si concentrerà sulla sfida col Torino. E il d.g. del Palermo Giorgio Perinetti ha risposto alle lamentele del collega granata Antonio Comi per i troppi rigori. «Il Torino ha subito un numero importante di rigori contro — dice Perinetti —. Domenica si incontreranno proprio due squadre che detengono record singolari: i granata di rigori fischiati contro, dieci, e il Palermo quello negativo di rigori fischiati a favore. Ad oggi, infatti, ce ne hanno assegnato soltanto uno contro il Milan. Se Atene piange, Sparta di certo non ride». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
di VALERIO PICCIONI
a che pensa dello sport il MoM vimento 5 Stelle? A spulciare il suo programma ufficiale non è che se ne sappia molto, si auspica solo la promozione di «stili di vita salutari». Ma c’è un documento aggiuntivo che ha il logo del movimento e che è frutto della collaborazione fra il professor Mauro Bardaglio, una lunga militanza nel Pci alle spalle, oggi coordinatore dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Verbania, e alcuni candidati grillini. Debutta con la «netta separazione tra sport agonistico e scolastico e di base».
dallaPrima
tro Milan e Real Madrid, c’è questo: un’improvvisa impotenza. E’ vero, in fondo a un estenuante zapping, si è affinato il grande antidoto al tiki-taka. Già un mesetto fa, il francese Philippe Montanier con la sua onesta Real Sociedad era riuscito a battere il Barcellona nella Liga, giocando un calcio decente e vincendo in rimonta: da 0-2 a 3-2. Allegri e Mourinho hanno fatto il resto completando il quadro, in Champions e in Coppa del Re. Ma l’ antidoto non spiega tutto. C’è di più. E’ come se il Barça avesse avuto un improvviso calo degli zuccheri e non trovasse più le risorse necessarie per muovere, alla abituale velocità, i sofisticati meccanismi del suo gioco. Di colpo uno degli ingredienti fondamentali del successo blaugrana sta diventando la zavorra che trascina la squadra a fondo. Dieci degli undici giocatori schierati inizialmente contro il Milan sono cresciuti in casa. Col Real è cambiato solo il portiere, per una consolidata abitudine. Il resto della squadra era quella. Identica. E, difatti, ha fallito l’impatto allo stesso modo. Altre volte, fin dai
Carles Puyol, 34 anni, e Leo Messi, 25 AFP/ GENE
L’idea Pd di un ministero dello sport più forte e di una mission Coni limitata allo sport di vertice non è lontanissima. Che lo sport avvicini Bersani e Grillo? Vabbé, non esageriamo. Si legge pure di una riforma del Coni con diritto di voto (online) per tutti i tesserati. Ma è la scuola la protagonista. E allora ecco il Consiglio Nazionale dello Sport Scolastico composto di 20 rappresentanti ed eletto a scrutinio segreto dai docenti di scienze motorie. Poi l’inserimento stabile di un insegnante di educazione fisica nelle primarie. Chi pa-
laPuntura
LA DOPPIA CADUTA DEL BARCELLONA E I SINTOMI DELLA FINE DI UN CICLO della chiusura anticipata di uno storiIdo sintomi co ciclo cominciano a prendere corpo, in moevidente. Dietro ai due tracolli del Barça, con-
tempi di Zidane e Ronaldinho, Real e Barça si sono passate il testimone dell’egemonia sul calcio spagnolo, europeo e mondiale, attraverso memorabili sfide dirette. Dopodomani Mou e — soprattutto — Cristiano Ronaldo hanno la possibilità di stendere definitivamente i blaugrana, spianando di conseguenza la strada a una facile qualificazione Champions del Milan nel Camp Nou. Tutto precipita. Il presidente Sandro Rosell vola da Tito Vilanova, negli Usa, dove il tecnico si sta curando e da dove dirige la squadra, attraverso il vice Jordi Roura. E’ un momento delicato. Non si era mai visto — negli anni recenti — un allenatore del Barça fare fuoco di sbarramento contro l’ arbitro prima di una partita. Succede alle squadre piccole, ai club in difficoltà. E’ un pessimo sintomo. C’è nervosismo, impotenza, frustrazione. Gli inserimenti dall’esterno portano contaminazioni e, di solito, rafforzano il corpo di una squadra. Nel Barcellona i nuovi vengono quasi tutti spinti ai margini: Villa, Alexis Sanchez, Song, stanno facendo più o meno la fine di Ibrahimovic. L’iscrizione al club è complicata. I canterani di ritorno, tipo Piqué, Jordi Alba e Cesc Fabregas, resistono ma con qualche ombra. Se Messi resta in sonno, come è successo con Milan e Real, niente sradica il Barça dalla sua pedalata a vuoto. Anche in panchina, il metodo della cooptazione dal basso si sta rivelando un boomerang. Il vice del vice di Guardiola, distante anni luce dal carisma del Pep, non sembra in grado di cambiare la tavola apparecchiata da chi gli stava sopra. La straordinaria bellezza del calcio blaugrana, nasconde una grandiosa fragilità, che si materializza anche nella difesa colabrodo degli ultimi tempi. Nel suo gioco è rimasta viva la liturgia, non la spinta propulsiva. E il Barça non sa essere guitto, cinico o furbo: se è più forte vince, altrimenti va a picco. L’unica speranza per i blaugrana è di attivare un reset software e ricordarsi cosa fare col pallone, quando ce l’hanno tra i piedi. Oppure anche l’ultimo dominio sulla Liga rischia di svaporare.
f Niente Inter per Carew: non ha superato la soglia di sbarramento.
laVignetta di STEFANO FROSINI
N
o, non lo si può ancora ribattezzare Camp Mou però è innegabile che Jose Mourinho dopo la terribile manita presa dal Pep Team nel novembre 2010 e alcune altre prove complicate, abbia ora preso la mano tanto al Barça come al suo stadio. Al Camp Nou il Real Mou si è andato a prendere la scorsa Liga, vincendo 2-1 il 21 aprile. Prima della partita il Barça in classifica aveva 4 punti di ritardo: poteva andare a -1, si è ritrovato a -7. Poi il Real Mou ha battuto i rivali, passati nelle mani di Vilanova, nella doppia sfida che in agosto metteva in palio la Supercoppa di Spagna tornando dal Camp Nou con un onorevole 3-2 poi ribaltato in casa. Quindi in ottobre ha pareggiato 2-2 lo scontro d’andata di questa Liga a Barcellona e martedì sera si è imposto 3-1, un risultato che al Madrid in quello stadio mancava da mezzo secolo. Cosa fatta risaltare dai giornali, che però hanno trattato Mou con assoluta negligenza. Su Marca, che alla copertura del Clasico ha offerto non meno di 25 pagine, non c’era nemmeno un titolo dedicato all’allenatore, al quale comunque è stato dato 8 in pagella. Su As, 22 pagine di Barça-Madrid, solo uno dei commenti
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laRovesciata di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/
Monta e smonta chiamiamola pure sindrome Zamparini Il presidente del Palermo e il rapporto con i tecnici. Ma anche Moratti non scherza
IL CINGUETTIO DEL GIORNO Maurizio Zamparini, 71 anni. Imprenditore e presidente del Palermo AP
MAURO BERGAMASCO Giocatore di rugby
Da domani in asta benefica la maglia autografata @ZebreRugby e tante altre maglie di altre http://www.stellenellosport @MauroBergamasco
ha reso onore al tecnico portoghese titolando «Mou da una lezione a Roura». A Barcellona l’hanno nominato solo per la bizzarra idea di mandare Casillas, infortunato e in viaggio con la squadra solo per piacere personale, a fare la conferenza stampa. Se Jose voleva fare un check up dello stato di salute del suo rapporto con i media spagnoli il referto non poteva essere più chiaro: non lo amano. Perché non si può ignorare tanto sfacciatamente la sua mano nella grande prestazione del Madrid, avvolgendo e nascondendo il suo lavoro negli elogi dedicati alla squadra. Piove sul bagnato: la Spagna ha premiato Guardiola come allenatore della Liga 2011-12 nonostante il Real Mou avesse lasciato il Barça a -9 facendo 100 punti e segnando 121 gol, record e record. Martedì il Madrid ha vinto bene: senza scene, isterismi, difensivismo spudorato. Ha dominato, controllato, colpito, ferito un Barça che dopodomani ritroverà al Bernabeu, in Liga. Scommettiamo che i fischi di qualche tempo fa si trasformeranno in applausi: il madridismo ha ritrovato il feeling col suo tecnico. Che con ogni probabilità a giugno se ne andrà. I madridisti lo rimpiangeranno, la stampa madridista no. Un paradosso che, per altri motivi, ha già conosciuto Fabio Capello.
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MOURINHO IGNORATO DALLA STAMPA HA RITROVATO L’AMORE DEI TIFOSI
ga? «Il 10% dei diritti televisivi per manifestazioni sportive vengono destinati allo sport scolastico». Una cifra, specifica Bardaglio, che sarebbe spesa «per tutto lo sport a scuola, anche quello che fanno le società sportive». Ora bisognerà vedere quanto lo sport rientrerà nelle priorità grilline. Intanto al Movimento arrivano i complimenti del romanista Simone Perrotta (foto Ansa): «E’ un po’ come me, bravo a gettarsi negli spazi dagli altri, un po’ Totti che quegli spazi trova con un lancio». E così le 5 stelle non avranno olimpionici in Parlamento come Pd, Pdl e Monti, ma almeno un «tifoso» campione del mondo.
di ROBERTO PELUCCHI
l’Analisi
di FILIPPO MARIA RICCI
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RICETTA M5S: LO SPORT AGONISTICO ORA FINANZI L’ATTIVITÀ SCOLASTICA
loScenario
di ALESSANDRO DE CALÒ
LA GAZZETTA DELLO SPORT
STEFANO MANCINELLI Cestista della pallacanestro Cantù
Solita fortuna del mercoledì mattina... Un caffè' 3 euroooooo... Forse nel prezzo e' compresa anche la tazzina, adesso provo a prenderla hihi @mancio6
DANIELE MOLMENTI Campione olimpico di canoa
Uova strapazzate e pancetta! Love american breakfast!!! 2 giorni al lancio del Gran Canyon! :) TaE @DanieleMolmenti
iamo venti deficienti», dichiarò Maurizio «S Zamparini il 18 gennaio scorso dopo la conferma di Maurizio Beretta alla presidenza della Lega di serie A. Come lo capisco. E come capisco, soprattutto, quel «deficienti». L’idea di cacciare Alberto Malesani che aveva sostituito Gian Piero Gasperini che, a sua volta, aveva rimpiazzato Giuseppe Sannino sa tanto di roulette russa: c’è una sola pallottola che gira, nel tamburo della pistola, hai visto mai che sia quella buona? E pazienza se è già stata usata (Gasperini). Un giorno, i figli dei vostri figli si occuperanno dell’homo zamparinianus come Clarice Starling/Jodie Foster di Hannibal the Cannibal/Anthony Hopkins ne «Il silenzio degli innocenti». Lo studieranno, ne esploreranno le pulsioni, i mercati e i mercatoni, le transumanze dalla Serenissima alla Favorita. Sia chiara una cosa: Zamparini ha preso il Palermo in serie B e l’ha portato in Europa (Coppa Uefa). Giù la coppola. Saper scegliere è cruciale, ma lo è ancora di più saper scegliere chi deve scegliere, e scopre gli Amauri, i Pastore, i Cavani. Giocatori, però. Non allenatori. Ecco il punto. Il rapporto, drastico e sadico, che il carnefice intrattiene con le sue vittime scimmiotta la sindrome di Stoccolma (a spanne, prove di affetto tra carceriere e carcerato): rovesciatela, e avrete la sindrome di Zamparini. A Palermo, tra parentesi, hanno insegnato Francesco Guidolin e Delio Rossi, il fior fiore della scuola italiana. Voce dal fondo: Zamparini è fatto così. Ma se è fatto così, con tutto il rispetto, è fatto male. Un maggio fa, il Palermo era finito sedicesimo, ai bordi della zona
retrocessione. Non l’avevano rianimato né il biberon di Devis Mangia né le stampelle di Bortolo Mutti. Malesani, lui, ha raccolto tre punti in tre partite: 1-1 con Pescara e Chievo, 0-0 col Genoa. Tre partite Malesani, e tre Sannino, le prime del calendario: due sconfitte (0-3 con Napoli e Lazio) e un pari casalingo (1-1 col Cagliari). In mezzo, il «ventello» di Gasperini, licenziato a suo tempo con slogan non proprio concilianti. Il vampiresco Zamparini è la punta dell’iceberg, non l’iceberg. Anche Massimo Moratti non scherza. Campionato 1998-’99: Gigi Simoni, Mircea Lucescu, Luciano Castellini, Rody Hodgson. E la stagione scorsa: Gasperini in prima frazione, poi Claudio Ranieri e Andrea Stramaccioni. Al di là del traffico che ha coinvolto il gran consiglio, da Pietro Lo Monaco a Giorgio Perinetti, l’allenatore del Palermo rimane un cerino nelle mani di un piromane. Trattasi dell’ultima ruota del carro, del più comodo dei dipendenti espiatori. Di un prezzo, di un vezzo. Lo so, è come sparare sulla Croce Rossa, ma come si fa a non prendere la mira? Fa bene, Aurelio De Laurentiis, a gigioneggiare attorno ai «boh» di Walter Mazzarri («Se deciderà di lasciare Napoli, ce ne faremo una ragione»). A scanso di equivoci: nessuno discute la perizia tecnica di Zamparini, anche se a forza di montare e smontare la squadra si è ritrovato nudo alla meta. C’è un motivo, se a 71 anni si pente di rado: «L’esonero di Stefano Pioli? Mi sto mangiando ancora un testicolo». Mica fesso: come le guance, che non ha mai porto, sono solo due. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
MONDO GERMANIA
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MIGLIORI
BAYERN BORUSSIA D.
dente Uli Hoeness.
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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Robben al 43’ p.t.
BAYERN (4-2-3-1) Neuer 6; Lahm 7, Van
S Robben (Bayern) 7,5 Merita l’Oscar per la perfetta la conclusione quasi da fermo all’incrocio. Gioca soltanto perché Ribery è squalificato, qualche eccesso ma è continuo fino al termine
S Weidenfeller (Borussia) 7,5 Non è la prima volta che il portiere esce dall’Allianz Arena con il titolo di più bravo dei suoi: almeno cinque parate che evitano al Bayern di dilagare
Buyten 6,5, Dante 7, Alaba 6; Martinez 5,5, Schweinsteiger 6,5; Müller 7 (dal 34’ s.t. Luiz Gustavo s.v.), Kroos 6 (dal 47’ s.t. Boateng s.v.), Robben 7,5; Mandzukic 6 (dal 46’ s.t. Gomez s.v.). (Starke, Shaqiri, Timoshchuk, Pizarro). ALL. Heynckes 7
BORUSSIA D. (4-3-2-1) Weidenfeller 7,5; Piszczek 5, Subotic 5, Santana 5, Schmelzer 5; Gündogan 6, S. Bender 6, Grosskreutz 5 (dal 17’ s.t. Blaszczykowski 5); Götze 6, Reus 5,5 (dal 36’ s.t. Schieber s.v.); Lewandoski 5. (Langerak, Kehl, Leitner, Sahin). ALL. Klopp 5 ARBITRO Kircher 5,5 AMMONITI Martinez, Kroos, Mandzukic g.s. NOTE spettatori 71 mila. Tiri in porta 8-1. Fuori 4-5. Fuorig. 5-1. Angoli 9-2. Rec. 0’ p.t., 3’ s.t.
Arjen Robben, 29 anni, sesto gol stagionale: 2 in Bundesliga, 3 in Coppa, uno in Champions League AP
Il Bayern è irresistibile Cade anche il Borussia Il gol di Robben qualifica i bavaresi alla semifinale di Coppa Dominio assoluto della squadra di Heynckes davanti a Platini DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI MONACO DI BAVIERA (Germania)
Siccome la dittatura del Bayern ha devitalizzato la Bundesliga, la Germania sentiva la necessità di uno scontro del genere — le due migliori in una gara secca — per non ridursi a parlare soltanto delle elezioni politiche italiane. L’argomento del giorno, affrontato da giornali e tv con «preoccupazione» e prese per i fondelli dopo le nostre scelte elettorali de-
finite «bizzarre» (nella versione buonista), viene così scordato. Bayern e Borussia riescono a distogliere la gente dalla politica estera: tutto ciò che ci si aspettava viene buttato in questa sfida tra la capolista e l’inseguitrice a 17 punti (ma anche tra la detentrice della coppa e quella che aveva perso in finale 5-2): occasioni e botte, tattica e fisico. I bavaresi prevalgono con merito: è il primo successo sui rivali dal febbraio 2010, dopo 5 k.o. e un pari (la Supercoppa 2012 viene consi-
LA COPPA
Stoccarda ok contro il Bochum L’altra gara dei quarti di ieri: Stoccarda-Bochum 2-0, gol di Gentner e Ibisevic. Le altre due semifinaliste sono Friburgo e Wolfsburg: sorteggio il 3 marzo, semifinali il 18 aprile. La finale il 1o giugno all’Olympiastadion di Berlino.
derata come un’amichevole estiva). Dominano nel primo tempo (5 chance prima della rete di Robben), non si fanno impressionare nella ripresa, anzi, potrebbero aumentare anche se lasciano l’ultimo botto ai gialloneri: il colpo di testa alto di Schieber al 92’ è la seconda possibilità dei suoi, mentre i rossi ne hanno avute almeno 8 e il migliore dei borussiani è il portiere Weidenfeller. «Una festa meritata, le gerarchie adesso sono chiare: noi siamo i migliori», dice il presi-
C’è anche Platini D’altronde questo non è soltanto un quarto di finale della coppa nazionale: sotto gli occhi di Michel Platini, è un segnale di potenza per l’Europa di Champions, che ha paura di queste due squadre; è la lotta per il predominio nazionale, definitivamente andato al Bayern, per questa stagione. Il fatto che Heynckes abbia fatto turnover in campionato, per presentarsi adesso con la migliore formazione, spiega molto. Due scudetti e la coppa a Dortmund sono troppo per l’orgoglio bavarese e hanno portato alle più sensazionali mosse di mercato, fra cui l’ingaggio di Guardiola che ha visto il match (martedì ha incontrato Rummenigge). Klopp cambia Come spesso ac-
cade contro il Bayern, Klopp cambia il 4-2-3-1 in una mediana con tre centrali più Reus e Gotze oscillanti: 4-3-2-1 che ingessa i rossi però solo a metà primo tempo. Prima e dopo Lahm imperversa a destra (strappa il pallone per il vantaggio), Müller manda in tilt i centrali spostandosi continuamente, Robben parte da sinistra e quando segna, parabola perfetta, sistema i conti con Weidenfeller che in aprile gli parò il rigore scudetto. Anche con il 4-2-3-1 di metà ripresa (Blaszczykowski per Grosskreutz), i gialloneri non infastidiscono la difesa del Bayern che in coppa non ha mai preso gol in 4 turni. Al Borussia rimane solo la Champions, per il Bayern, nel giorno del 113o compleanno, la tripletta è possibile. Heynckes la desidera per lasciare a Guardiola un gruppo che non può essere superato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PEGGIORI
S J.Martinez (Bayern) 5,5 Non ci sarebbero insufficienti nel Bayern, ma lo spagnolo sporca la prestazione con un’entrata da rosso su Lewandowski: l’arbitro lo grazia con il giallo ma la scorrettezza insensata rimane
S Schmelzer (Borussia) 5 Tutta la difesa balla e non solo perché manca Hummels: il laterale sinistro viene perennemente investito dalle volate di Lahm e Müller, inoltre è il più colpevole sull’1-0
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MONDO FRANCIA
Psg: Ibra segna due gol Ma l’Uefa gli dà due schiaffi La squadra di Ancelotti batte il Marsiglia e vola nei quarti di Coppa di Francia. Lo svedese viene squalificato per 2 turni in Champions ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI
Se Niccolò Paganini non ripeteva, David Beckham invece concede il bis. Così, dopo la bella sviolinata al debutto, partendo dalla panchina in campionato domenica, l’inglese incanta di nuovo il Parco dei Principi, sempre contro il Marsiglia, ma stavolta da titolare. Elegante, ordinato, strategico nell’ispirare pure Zlatan Ibrahimovic sempre più necessario con la sesta doppietta stagionale che manda il Psg ai quarti di Coppa di Francia e porta a 26 i gol stagionali. Numeri che rendono ancora più problematica la squalifica di due turni in Champions League per la quale il club ha annunciato ricorso. Sviolinata Ma intanto Carlo Ancelotti si gode lo Spice Boy. L’inglese legge lo spartito del secondo derby di Francia, più lirica che pop, cadenzando ritmo a centrocampo, anticipando il gioco marsigliese. Il primo acuto all’11’, con un’apertura a destra per il movimento di Van der Wiel che scodella dentro ma Mandanda anticipa. È il «la» che precede il lancio millimetrico in profondità per la fuga di Gameiro che cerca inutil-
PSG MARSIGLIA
diventa sinfonica. Beckham, seppure passeggiando, arricchisce la trama del gioco parigino giocando corto, variando le opportunità davanti a un Marsiglia sempre più spettatore che prova a farsi sentire solo al 5’ con una conclusione insidiosa di Gignac. Un urlo nel vuoto, punito poco dopo dallo stesso Beckham che al 19’ vede l’accenno di Ibrahimovic in area e lo serve dalle retrovie. Lo svedese difende bene, si gira ma viene atterrato dall’ingenuo Morel. Rigore netto che Ibrahimovic trasforma con la solita freddezza: pallone a destra, portiere a sinistra. Poi c’è pure il tempo di vedere Beckham farsi ammonire, per uno screzio con Ayew. E quando esce al 41’, è standing ovation. Meritata.
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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Ibrahimovic al 34' p.t. e al 19' s.t. su rig.
PSG (4-4-2) Douchez 6; Van Der Wiel 7, Camara 6,5, Sakho 6,5, Maxwell 6,5; Chantome 7, Beckham 7,5 (dal 41' s.t., Jallet s.v.), Matuidi 7, Menez 6,5 (dal 43' s.t., Tiené s.v.); Gameiro 5, Ibrahimovic 8 (dal 29' s.t., Lavezzi 6). PANCHINA Sirigu, Armand, Tiené, Coman, Pastore. ALL. Ancelotti 7
MARSIGLIA (4-2-3-1) Mandanda 5,5; Fanni 5,5, Nkoulou 5, Mendes 5, Morel 5; Romao 5, Barton 5; Kadir 5 (dal 24' s.t. J. Ayew 5), Valbuena 5, A. Ayew 5; Gignac 6 (dal 33' s.t., Sougou 5). PANCHINA Samba, Diawara, Abdullah, Abdallah, Aloe. ALL. Baup 5 ARBITRO Lannoy 6 AMMONITI Romao (M), Chantome (P), Beckham (P), A. Ayew (M) NOTE Spettatori 45.000 circa. Tiri in porta 6-2. Tiri fuori 4-3. Fuorigioco 6-1. Angoli 5-2. Recuperi: 1' p.t.; 3' s.t.
mente Ibrahimovic. Poi, al 18’, ecco la punizione che imbecca Menez, che Mandanda ammutolisce. Copia Poi c’è spazio pure per un «divertissement», un sombrero umiliante su Ayew che manda il Parc des Princes in delirio. Lo show personale continua al 24’ con la specialità della casa: cross da destra a cercare la deviazione vincente. Che non arriva, ma poco importa, perché il gesto è perfetto, raffinato. Tan-
No sconti Il vero grattacapo per
to che sembra ipnotizzare pure il Marsiglia che si fa vedere in qualche salita senza pretese di Valbuena, per un isolato Gignac. L’eleganza di Beckham però finisce per fare la differenza, ispirando l’operaio Chantome che al 34’ riceve palla da Matuidi e si inventa un servizio da trenta metri che finisce sui piedi di Ibrahimovic. Lo svedese resiste alla carica di Mendes e punisce Mandanda.
Zlatan Ibrahimovic, 31 anni, festeggia il primo gol al Marsiglia insieme a Blaise Matuidi e David Beckham REUTERS
Ancelotti inizia la settimana prossima, perché l’Uefa non ha fatto sconti a Ibramimovic. Il fallo in pieno recupero a Valencia, nell’andata degli ottavi di Champions League, su Andres Guardado, inizialmente punito con un’espulsione inevitabile, si è trasformata in squalifica a doppio turno. Così, l’ex attaccante del Milan non solo salterà il ritorno il 6 marzo, ma pure un teorico primo quarto di finale. Alla portata dopo il convincente 2-1 dell’andata.
Giallo Nella ripresa la melodia
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I RISULTATI
LE ALTRE LorientBrest 3-0 Ecuele-Manga, 2 Aliadiere Raon LEBordeaux 3-4 rig. 1-1 dopo 90’, Obraniak (B), Dje (R); 2-2 dopo 120’, Keita (R), Diabate (B) VenissieuxNancy 0-2 dts Moukandjo, Ayasse Oggi Lens-Epinal I QUARTI Evian-Psg, St. EtienneLorient, Troyes-Nancy, BordeauxLens/Epinal LE DATE Quarti 17 aprile Semifinali 8 maggio Finale 31 maggio allo Stade de France di Parigi
Il Chelsea suda e passa Benitez conferma l’addio
Dal Daily Mail, a Stamford Bridgde nuovo murales celebrativo della Champions vinta dal Chelsea: non c’è traccia di Roberto Di Matteo... Champions La qualificazione in
Un caso: Di Matteo cancellato dalle immagini celebrative della Champions
Il film Il Chelsea ha aspettato 51
minuti per segnare il primo gol al Middlesbrough, squadra di Championship. Benitez ci ha messo del suo, schierando nella formazione di partenza gente spompata come Ferreira e Benayoun, il modesto Bertrand e il tenero Ake. La forma scadente di viso pallido Torres ha fatto il resto. In difesa, potere a Terry, che secondo i tabloid avrebbe avuto un faccia a faccia animato con Benitez per discuterne i metodi di allena-
mento, salvo smentite ufficiali alla vigilia da parte dell’allenatore spagnolo. Il tiro di Ramires al 51’ ha tolto il Chelsea dai guai e Moses ha chiuso la pratica al 73’, su azione ispirata dal talento di Hazard. Nei quarti di finale, il Chelsea affronterà il Manchester United all’Old Trafford, ma il campo centrale resta la Premier, dove i Blues sono scivolati al quarto posto in classifica.
Champions è l’obiettivo numero uno, ma con un ambiente così avvelenato non sarà facile. I tifosi sono sul piede di guerra. Una notizia pubblicata ieri dal Daily Mail ha alimentato nuove polemiche. Sul muro dello Stamford Bridge, è stata rimossa la foto della festa dopo la conquista della Champions con Roberto Di Matteo, sostituendola con un’altra in cui il tecnico italiano, adorato dal popolo dei Blues, non appare. Farsi del male, al Chelsea, è un’arte. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUARTI FA CUP 9 marzo Everton-Wigan, Manchester City-Barnesley, 10 marzo Millwall-Blackburn, Manchester United-Chelsea.
LONDRA
Rooney al Psg. In tre parole, la notizia sparata ieri dal Times. L’autorevolezza del quotidiano londinese invita a non classificarla come bufala di fine febbraio, ma di rifletterci un attimo. Ci sono alcuni elementi interessanti: il desiderio del Psg di potenziare l’attacco, il contratto del centravanti del Manchester United in scadenza nel 2015, la situazione nei Red Devils dove Rooney ha dovuto compiere un passo indietro nelle gerarchie complessive dopo l’arrivo di Van Persie. Rooney si è calato bene nel ruolo di spalla dell’olandese, ma non è una situazione sostenibile a lungo per un campione di razza come il centravanti di Liverpool. Rooney guadagna quasi 300mila euro a settimana, bonus compresi. E’ il più pagato dello United. Il 28 ottobre festeggerà i 28 anni. Il prossimo sarà il contratto della vita, quello che assicurerà una ricca esistenza a lui e agli eredi: un’eventuale offerta del Psg non lo lascerà indifferente. Ma qual è il suo valore di mercato? Secondo gli operatori 65 milioni, ma per il Times 50 potrebbero convincere lo United ad aprire una trattativa. Falcao e Cavani costano di più e questo potrebbe spingere il Psg a puntare su Rooney. bold
Un corteo assalta Asprilla L’ex Parma fugge in moto ma la macchina è distrutta
Non c’è mai pace nel Chelsea, neppure nel giorno in cui, i Blues sbancano 2-0 il campo del Middlesbrough con i gol di Ramires e Moses, qualificandosi ai quarti di Coppa d’Inghilterra. In sala stampa, Rafa Benitez perde la pazienza dopo tre mesi bollenti, tra contestazioni e critiche: «La decisione del Chelsea di definirmi sin dall’inizio allenatore ad interim è stata un grave errore. Io sono un allenatore, non un precario della panchina. I tifosi non ci hanno aiutato, ma stiano tranquilli perché alla fine della stagione me ne andrò». Il contratto di Benitez, chiamato alla guida del Chelsea a novembre al posto di Di Matteo, scade il 30 giugno. Il grande favorito per la successione è Mourinho, nel radar anche del Psg. Laudrup, Zola e Moyes gli altri candidati.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
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COLOMBIA LA PROTESTA DEI LAVORATORI DEL CAFFÈ
STEFANO BOLDRINI LONDRA
E per l’estate idea Rooney: servirebbero 50 milioni
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COPPA D’INGHILTERRA GOL DI RAMIRES E MOSES: MIDDLESBROUGH ELIMINATO
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
IL FUTURO DEI PARIGINI
Nel bel mezzo delle agitazioni che i lavoratori del caffé stanno mettendo in piazza in mezza Colombia, spunta pure Faustino Asprilla (nella foto LIVERANI). Ed è subito boom, perché l’ex attaccante del Parma è uno che non passa inosservato. Stava passando lunedì sera per Manizales a bordo di una Toyota Prius nuova di zecca, come riporta El espectador, quando una manifestazione ha bloccato il traffico, e la gente ci ha messo poco a riconoscerlo. Baci, abbracci, fotografie, tutto bello, se non fosse che dopo circa mezz’ora Asprilla pareva voler riprendere il suo viaggio, e chiedeva agli agenti di scortarlo dall’altra parte del corteo. Qui la folla ha apprezzato meno, cambiando decisamente umore. «Ero in un supermercato a farmi una foto con alcuni ragazzini ha raccontato lo stesso Asprilla a una radio colombiana , quando il proprietario è corso a dirmi di nascondermi, perché la gente voleva darmi addosso». Quando la polizia ha provato a far ripartire il traffico, infatti, i manifestanti si sono ribellati e ne hanno fatto le spese tre macchine, distrutte, tra cui anche quella dell’ex calciatore, che dalla vicenda non ha riportato
danni se non tanto spavento ed è riuscito a scappare infilandosi un casco e salendo su una moto di passaggio. La causa Ma la folla dev’essersela presa anche perché pensava di aver trovato un volto noto che potesse sostenere la loro causa. «Ero nel posto sbagliato, tutto qua. Il fatto è che volevano mettermi in mezzo a una faccenda in cui non c’entro nulla, volevano un personaggio pubblico con cui la loro protesta facesse più rumore. Ho provato a calmarli, a parlarci, a dire loro che sono colombiano anch’io e che comprendo quanto sia complicata la loro situazione. Ho pure detto loro che, ironia della sorte, non bevo caffé. E loro si sono arrabbiati ancora di più. Ma gli esagitati erano pochi, la maggior parte delle persone si è comportata bene». Il futuro Passata la paura, Tino Asprilla ha anche parlato del suo futuro: «Il 14 marzo ha detto in radio volerò a Newcastle (dove ha giocato dal 1996 al 1998, ndr) per firmare un accordo di consulenza sportiva con i bianconeri. I termini ancora non sono precisi, ma lavorerò per portare a giocare nel club dei giovani colombiani». Adriano Seu
Taccuino EURORIVALI
Il Celtic perde ma è sempre leader Il Celtic, eurorivale della Ju ve negli ottavi di Champions Lea gue, perde la sua quinta partita in campionato per 2 1 sul campo del Motherwell: Samaras nella ripresa aveva pareggiato il gol del vantag gio di Humphrey, la rete che ha de ciso la gara poi l’ha segnata Hi gdon. La sconfitta però non intac ca la leadership in classifica dei biancoverdi di Lennon, a +19 sullo stesso Motherwell.
CHAMPIONS
Drogba: respinto il ricorso Schalke NYON Dopo l’autorizzazione provvisoria concessa dalla Fifa al Galatasaray per tesserare Didier Drogba, la Uefa ha respinto il ricor so dello Schalke. Il club tedesco, che nell’andata degli ottavi di Cham pions ha pareggiato 1 1 a Istanbul, aveva sollevato dubbi sulla regola rità della presenza di Drogba soste nendo che, dal momento che l’at taccante ivoriano non era iscritto nella lista Uefa alla data del 1a feb braio, non poteva scendere in cam po.
BRASILE
Dal Vasco 7 milioni a Romario RIO DE JANEIRO Il Vasco da Gama e Romario trovano un ac cordo e mettono fine a una querel le che si trascinava da ormai otto anni. Il 47enne ex attaccante brasi liano reclamava il mancato paga mento dei diritti d’immagine e del l’ingaggio del periodo 2000 2002 e ha ottenuto dal club un risarcimen to di 9 milioni di dollari (quasi 7 milio ni di euro).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
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SERIE B
IL POSTICIPO DELLA 28a GIORNATA
Varese che fatica Il Cesena cede ma solo nel finale La squadra di Castori raggiunta due volte Ebagua gran gol e rosso, all’89’ decide Troest VARESE CESENA
3 2
PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Zecchin (V) al 5’, Granoche (C) al 15’, Ebagua (V) al 17’ p.t.; D’Alessandro (C) al 23’, Troest (V) al 44’ s.t.
VARESE (4-4-2) Bressan 6; Fiamozzi 6,5, Carrozzieri 5, Rea 6 (dal 18’ s.t. Troest 6,5), Lazaar 5,5; Ferreira Pinto 5, Struna 6, Filipe 7, Zecchin 6,5 (dal 32’ s.t. Scapuzzi s.v.); Ebagua 6,5, Martinetti 6 (dal 18’ s.t. Juan Antonio 6). PANCHINA Bastianoni, Pucino, Damonte, Kone. ALLENATORE Castori 6.
CESENA (4-2-3-1) Ravaglia 5; Comotto 5,5, Volta 5,5, Tonucci 5,5, Consolini 5,5; Parfait 6,5, Giandonato 6 (dal 1’ s.t. Meza Colli 6); Defrel 6,5 (dal 31’ s.t. Ceccarelli s.v.), Succi 6 (dal 17’ s.t. Graffiedi 5,5), D’Alessandro 7; Granoche 6. PANCHINA Melgrati, Brandao, Tabanelli, Rodriguez. ALLENATORE Bisoli 6. ARBITRO Nasca di Bari 5,5. GUARDALINEE Citro 6 – Peretti 6. ESPULSI Ebagua (V) al 44’ s.t. per gioco scorretto e il tecnico Castori (V) al 45’ s.t. per proteste. AMMONITI Defrel (C), Ferreira Pinto (V), Volta (C), Struna (V), Rea (V), Meza Colli (C) e Comotto (C) per gioco scorretto NOTE paganti 781, incasso di 3.236 euro; abbonati 2.640, quota di 16.537 euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA GOZZINI VARESE
Chi temeva che il turno allargasse la distanza provi a ripassare più avanti perché il Varese non sballa, schiaccia il Cesena e tiene in ballo i playoff. Partita chiusa dopo cinque minuti, anzi no: Zecchin, punizione mancina e immediato vantaggio, l’indirizzo del confronto sembra già scontato. Non fosse per Granoche, ex che non esulta per il pari in girata, dieci minuti dopo. Partita riaperta, anzi no: cento secondi bastano a Ebagua per un numero spaziale, giravolta aerea dal limite, dodicesimo centro stagionale e nuovo vantaggio. Prodezze Nel silenzio dello stadio (il tifo protesta per l’orario del recupero, qualche fischio anche alla squadra poi contestato da giocatori e club) Castori esibisce sette nuovi rispetto al viaggio a Verona, tra cui un debuttante assoluto (Stru-
na: ottimo primo tempo di fisico, normale calo nel secondo) e Carrozzieri, centrale che non usciva nella formazione titolare dal 15 dicembre 2012: suo il buco sull’azione del pari (e sbaglierà anche sull’altro gol del Cesena). Resiste nonostante agiti più volte le mani per chiedere il cambio (uscirà invece Rea perché messo ancora peggio) risulterà però l’unico vero insufficiente del reparto. Non per scaricargli troppe colpe, ma gli altri funzionano meglio: Fiamozzi ha vita dura con gli esterni avversari ma tiene, in mezzo Filipe organizza con piglio e recupera. Si potrebbe osare di più sulle corsie, dove invece si pensa più a contenere la velocità degli avversari (Ferreira Pinto quello che soffre di più). Per gli attaccanti solo rifornimenti centrali (o su calci piazzati), e sempre senza esagerare: i primi due gol, alla fine, sono prodezze dei singoli.
Lo splendido gol in rovesciata di Giulio Ebagua, 26 anni: l’attaccante del Varese ha segnato la rete del 2-1 LIVERANI
h 7 il migliore FILIPE (Varese) Non entra nella lista dei marcatori, ma in tutte le azioni della sua squadra sì
Extremis La forza del Cesena
sono Defrel e D’Alessandro, uomini di fascia che Bisoli
spesso inverte e che asfaltano, senza differenze, fascia destra e sinistra. Bene anche Parfait, il resto invece è un po’ molle, specie se si considera che invece di giocare con l’Ascoli, la squadra nell’ultimo turno aveva riposato. Prima del secondo gol, Succi mette a lato un paio di pericolosi diagonali: segnerà allora D’Alessandro, il migliore dei suoi per sprint e continuità, con tocco ravvicinato. Nella stessa azione Defrel frega Carrozzieri e Lazaar stende in area Granoche: si prosegue con il gol, altrimenti è rigore. Seguono minuti di tranquillo equilibrio fino al definitivo vantaggio in extremis: Troest, subentrato, azzanna di testa su punizione di Filipe
e segna senza portiere, considerata l’uscita a vuoto di Ravaglia, sostituto in porta di Campagnolo. Dopo un pari e tre vittorie, ecco il nuovo stop per il Cesena, zero punti ma una prova, per Bisoli, positiva: «Il nostro portiere ha sbagliato, accetto la sconfitta ma se c'è stata una squadra che ha giocato quella è stata il Cesena, loro hanno fatto due tiri-gol e un cross». Non gli replica Castori, in silenzio stampa «per nervosismo», fattore esibito anche nel finale di gara quando è espulso per proteste. Rosso diretto (ed eccessivo) anche per Ebagua, fallo da dietro su Parfait, di certo salterà la trasferta di Empoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LEGA PRO SEMIFINALE D’ANDATA DI COPPA ITALIA
Colpo Latina: finale ipotecata Un brutto Lecce va al tappeto Agius e Ricciardi decisivi: la squadra di Pecchia merita. Primo k.o. di Toma LECCE-LATINA
0-2
MARCATORI Agius al 3’ p.t.; Ricciardi al 38’ s.t. LECCE (4-2-4) Benassi 5,5; Kalombo 5,5, Ferrario 6, Vinicius 5,5, Tomi 5,5; Zappacosta 5,5 (dal 36’ s.t. Tundo s.v.), De Rose 5,5; Rosafio 5, Bustamante 5 (dal 1’ s.t. Vanin 5,5), Malcore 5,5, Drame 5,5 (dal 28’ s.t. Todisco 5,5). (Bleve, Fatic, Guastamacchia, Montagna). All. Toma 5,5. LATINA (4-3-3) Ioime 6; Cafiero 6,5, Cottafava 6,5, Agius 7, Giacomini 6; Gerbo 6 (dal 34’ s.t. Burrai s.v.), Cejas 6,5, Ricciardi 7; Schetter 6,5 (dal 25’ s.t. Tulli 5,5), Jefferson 6 (dal 17’ s.t. Pagliaroli 6), Angelilli 6. (Bindi, Bruscagin, Celli, Peressini). All. Pecchia 7. ARBITRO Benassi di Bologna 6,5. NOTE paganti 1.639, incasso di 8.718 euro. Ammoniti Giacomini, Jefferson, Zappacosta, De Rose e Vinicius. Angoli 2-7.
GIUSEPPE CALVI LECCE
Il Latina bussa forte alla porta della finale di coppa Italia. Vince meritatamente per 2-0 (gol di Agius e Ricciardi) al Via del Mare, quasi strapazzando un Lecce sin troppo alternativo per reggere l’urto di una formazione più equilibrata e attrezzata. Nella gara di ritorno, il 13 marzo, i giallorossi dovran-
no realizzare davvero un’impresa per ribaltare la situazione e qualificarsi per la sfida con il Viareggio. La partita La squadra di Pecchia trova subito la strada in discesa. Al 3’, su calcio d’angolo determinato da un controllo sbagliato di Benassi, Schetter mette in area e, dopo un’incornata di Cottafava respinta dal portiere, Agius anticipa tutti e segna. Nonostante lo svantaggio, il Lecce non riesce a pungere la difesa avversaria, se si eccettua qualche incursione di Rosafio (al 22’ salvataggio di Cottafava). E’ soprattutto il Latina a fare la partita, rendendosi pericoloso con ripartenze di Angelilli e Schetter, mentre la pattuglia di Toma (primo k.o. della sua gestione dopo 3 vittorie e un pari) risponde con una conclusione di De Rose e un’iniziativa di Drame. Anche in avvio di ripresa la formazione laziale si dimostra più organizzata e conquista ancora campo. Benassi devia sul fondo un sinistro di Giacomini, su calcio piazzato, blocca un tiro di Jefferson e trema su una conclusione di Schetter, che manca di poco il bersaglio. Il Latina non sfrutta con Ricciardi un varco apertosi sulla sinistra e rischia di subire il pareggio al 25’, ma Rosafio indugia troppo davanti a Ioime. Al 38’ Ricciardi, approfittando di un «blocco» creato dai compagni in area, firma il raddoppio con un sinistro dal limite dell’area. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il gol dell’1-0 di Andrei Agius, 26 anni, difensore maltese del Latina LEZZI
laCuriosità
Il vescovo saluta il Gubbio in crisi (e.g.) Quattro punti in 9 gare e quint’ultimo posto. Ieri il vescovo di Gubbio, Mario Ceccobelli (a sinistra col tecnico Sottil), su invito della società si è recato al Barbetti e nello spogliatoio ha «benedetto» squadra e tecnici prima della partenza per Barletta,
LA SITUAZIONE
Nel girone B l’Avellino va a Perugia Il girone A dopo 24 giornate: Lecce p. 44; Trapani* 42; Alto Adige*˚ 37; San Marino˚ ed Entella 35; Carpi 34; Lumezzane 33; Feralpi Salò* 31; Pavia 30; Cremonese ( 1) 29; AlbinoLeffe˚ ( 6) 26; Como* ( 1), Cuneo˚ e Portogruaro*˚ ( 1) 24; Reggiana* 22; Treviso ( 1) 12; Tritium˚ 10*. (* ha riposato; ˚una da recuperare). Così domenica (ore 14.30) AlbinoLeffe Reggiana (1 1); Alto Adige Treviso (3 1); Cremonese Entella (0 0); Feralpi Tritium (1 0); Lecce Trapani (lunedì, 20.45; 1 0); Lumezzane Carpi (0 1); Pavia Como (2 1); Portogruaro Cuneo (1 0); Riposa San Marino. Il girone B dopo 21 giornate: Latina* ( 1) p. 43; Avellino 41; Nocerina e Perugia ( 1) 36; Pisa 33; Benevento 32; Frosinone ( 1) 31; Catanzaro 28; Prato 27; Paganese* e Viareggio 26; Gubbio 25; Andria ( 2) 22; Sorrento 16; Barletta 14; Carrarese 13. (*una in meno). Così domenica (14.30): Andria Benevento (1 0); Barletta Gubbio (0 0); Frosinone Latina (0 0); Nocerina Catanzaro (3 2); Perugia Avellino (1 1); Pisa Paganese (0 0); Prato Carrarese (0 1); Viareggio Sorrento (sab, 1 1) SECONDA E' Alessio De Petrillo, ex Monza e Alessandria, il nuovo tecnico del Foligno al posto di Monaco.
serie D Giocati 7 recuperi: l’Ischia vola via Si sono giocati 7 recuperi di D (nell’H la capolista Ischia vince e vola via). GIRONE B (27a) Darfo-Montichiari 4-3; Pontisola-Pro Sesto 1-2; classifica: Pergolettese 56; Pontisola 54; Voghera* 51; Olginatese* e Caronnese* 46; Castellana 41; Lecco* (-3) 40; A. Montichiari e Caravaggio* 37; Alzano e Mapellobonate* 35; Darfo (-3), Seregno*, Fersina e Seriate* 32; Pro Sesto 30; San Giorgio* 24; Mezzocorona* 20; Trento (-1) 17; Sant' Angelo 13. (* una in meno). GIRONE D (23a) Rosignano-Lucchese 0-3; classifica: Pro Piacenza e Tuttocuoio p. 50; Lucchese 46; Spal 45; Massese 44; Mezzolara 38; Pistoiese* 36; Formigine* 34; Fidenza* 33; Fortis* 32; Castelfranco* 31; Castenaso* 27; Camaiore* 23; Forcoli* e Pavullese* 20; Riccione* (-1) 19; Bagnolese* 16; Rosignano* 14. (* una in meno). GIRONE F (23a) Celano-Vis Pesaro 0-0; San Nicolò-Aminternina 0-1; classifica: San Cesareo p. 51; Samb 48; Maceratese 45; Termoli 42; Ancona 41; Olympia Agnonese e Vis Pesaro 37; Astrea 36; Jesina 34; Fidene 32; Renato Curi 31; Civitanovese e Isernia 28; Amiternina 26; Celano 24; Recanatese 18; San Nicolò e Marino 15. GIRONE G (23a) Isola Liri-Hyria Nola 1-2; classifica: Torres p. 48; Casertana 43; Torre Neapolis 42; Sarnese, Lupa Frascati e Palestrina 41; Sora 39; Ostia Mare 38; Cynthia 32; Porto Torres 30; Arzachena e Budoni 29; Isola Liri 26; Anziolavinio 24; Selargius 23; Civitavecchia (-3) 21; Hyria Nola 20; Sant'Elia 15. GIRONE H (23a) Ischia-Matera 2-1; classifica: Ischia* p. 59; Gladiator 54; Monospolis e Matera (-2) 47; Bisceglie 46; Foggia 36; Battipagliese 34; Taranto e Nardò 32; Brindisi 29; Pomigliano 28; Ctl Campania, Internapoli* e Francavilla 27; Sant'Antonio Abate (-2) 26; Grottaglie 16; Fortis Trani 10; Potenza 9. (* una gara in meno). COPPA ITALIA Andata semifinali: Castelfranco-Porto Tolle 1-3; Torre Neapolis-Arezzo 4-2. Ritorno il 20 marzo. GIUDICE Per la seconda volta 0-3 a tavolino al Sant’Angelo per mancata concessione dell’uso dello stadio.
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE B IL POSTICIPO DELLA 28a GIORNATA
Martinho doppio Il Verona va a -1 dal secondo posto Due gol del brasiliano per avvicinare il Livorno Il Bari, sempre più in crisi, resta terz’ultimo BARI VERONA
0 2
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Martinho al 28’ p.t. e al 47’ s.t.
BARI (4-3-3) Lamanna 5,5; Ristovski 5, Ceppitelli 5,5, Polenta 6, Rossi 4; Sciaudone 6, Romizi 6 (dal 26’ p.t. De Falco 5; dal 25’ s.t. Galano 6), Bellomo 5; Fedato 5,5 (dal 36’ s.t. Defendi s.v.), Caputo 5, Iunco 6. PANCHINA Pena, Altobello, Tallo, Ghezzal. ALLENATORE Torrente 5,5. VERONA (4-3-3) Rafael 6; Cacciatore 6, Ceccarelli 6,5, Maietta 6,5, Albertazzi 7; Nielsen 6, Jorginho 7, Martinho 8; Gomez 6 (dal 44’ s.t. Carrozza s.v.), Cacia 6 (dal 25’ s.t. Ferrari 6,5), Sgrigna 6,5 (dal 18’ s.t. Laner 6,5). PANCHINA Berardi, Crespo, Rivas, Bianchetti. ALLENATORE Mandorlini 7. ARBITRO Baracani di Firenze 7. GUARDALINEE Manna 7 - Di Francesco 7. ESPULSI Rossi (B) al 30’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e comportamento non regolamentare) e Bellomo (B) per proteste al 48’ s.t. AMMONITI Cacciatore (V), Iunco (B) e Martinho (V) per gioco scorretto; Albertazzi (V), Polenta (B) e Gomez (V) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 539, incasso di 6.859 euro; abbonati 5.837, quota di 15.595 euro. Tiri in porta 3-5. Tiri fuori 1-1. In fuorigioco 4-6. Angoli 7-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
CLASSIFICA SQUADRE
PT
SASSUOLO LIVORNO VERONA VARESE (-1) EMPOLI PADOVA JUVE STABIA MODENA (-2) NOVARA (-4) BRESCIA TERNANA LANCIANO ASCOLI (-1) SPEZIA CITTADELLA CROTONE (-2) CESENA REGGINA (-2) VICENZA BARI (-7) PRO VERCELLI GROSSETO (-6)
64 54 53 46 43 39 38 37 35 34 34 34 33 33 33 33 31 30 28 26 21 16
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA BARI
Stavolta sì. Il Verona riesce a guadagnare terreno sul Livorno e si avvicina con grande determinazione al secondo posto, adesso a un punto. La vittoria di Bari è arrivata in un momento delicato, visto anche il successo del Varese nel pomeriggio. Ma la squadra di Mandorlini ha dimostrato di che pasta è fatta, mettendo da parte la volontà (apprezzabile, sia chiaro) di offrire spettacolo e dimostrando di avere quella griffe di favorita che dall’estate si porta dietro senza mai esporla. La chiave Era la sfida numero
50 tra Bari e Verona e l’Hellas ha infilato la vittoria numero 20, la quarta nelle ultime 6 gare al San Nicola. Torrente è partito con la difesa alta per mettere in fuorigioco i gialloblù, partiti coperti lasciando sfogare i padroni di casa, che per una sera hanno ritrovato il sostegno della curva, calda an-
BRESCIA PARTITE G V N P 28 20 4 4 28 16 6 6 28 15 8 5 28 13 8 7 28 11 10 7 28 9 12 7 28 10 8 10 27 10 9 8 28 11 6 11 27 7 13 7 28 8 10 10 28 7 13 8 27 9 7 11 28 8 9 11 28 8 9 11 28 9 8 11 27 7 10 10 28 7 11 10 28 6 10 12 28 8 9 11 28 5 6 17 28 4 10 14
RETI F S 59 23 52 35 41 21 38 32 45 40 32 31 41 40 36 32 42 30 33 30 27 29 32 39 36 39 37 45 32 40 27 35 31 45 26 34 31 39 33 33 22 46 30 45
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSI
PROSSIMO TURNO Sabato 2 marzo, ore 15 CESENA MODENA CITTADELLA TERNANA CROTONE ASCOLI EMPOLI VARESE JUVE STABIA PRO VERCELLI LANCIANO BRESCIA NOVARA REGGINA SASSUOLO GROSSETO SPEZIA LIVORNO Lunedì 4 marzo, ore 19 VICENZA BARI Ore 21 VERONA PADOVA
(0 4) (1 3) (0 2) (2 2) (4 1) (0 2) (0 1) (2 1) (5 1) (0 1) (1 2)
MARCATORI 18 RETI Sansovini (Spezia). 15 RETI Ardemagni (3, Modena); Cacia (3, Verona). 14 RETI Zaza (Ascoli); Siligardi (1, Livorno). 12 RETI Gonzalez (3, Novara) ed Ebagua (2, Varese). 11 RETI Succi (2, Cesena); Tavano (3, Empoli). 10 RETI Caputo (3, Bari); Sforzini (2, Grosseto; ora è nel Pescara); Paulinho (2, Livorno). 9 RETI Farias (Padova); Comi (2, Reggina); Boakye e Terranova (7, Sassuolo). 8 RETI Gabionetta (2, Crotone); Saponara (Empoli); Dionisi (4, Livorno). 7 RETI Corvia (1, Brescia); Di Roberto (3, Cittadella); Maccarone (Empoli); Danilevicius (Juve Stabia; ora è nel Latina); Pavoletti (Sassuolo); Vitale (3, Ternana); Malonga (1, Vicenza).
Calori resta E la squadra va in ritiro
Alessandro Calori, 46 LAPRESSE BRESCIA (g.p.l.) Allenatore confermato, ritiro anticipato. Il Brescia è già partito in missione per la gara di Lanciano di sabato. Ieri ha raggiunto Colli del Tronto, provincia di Ascoli Piceno, per preparare una partita che vale parecchio: dopo la seconda sconfitta interna consecutiva i playout sono un rischio quanto i playoff una possibilità. Il trend negativo preoccupa non poco Corioni, che dopo la disfatta con l’Empoli si è preso una notte per decidere. Alla fine, per una volta, non ha pagato il tecnico, smentendo il luogo comune che vuole il presidente del Brescia fra i grandi mangia allenatori. «Calori resta: andiamo avanti con lui fino a giugno. Non è un ritiro punitivo, ma riflessivo. La squadra ha perso con l’Empoli giocando davvero male. E’ cambiato il modulo? Non me ne sono accorto. Il Brescia deve tornare a giocare come sa». Calori non deve fare i conti solo con il morale sotto i tacchi: fuori causa Lasik e Saba, il centrocampo è da reinventare. Atteso al rientro Budel, mentre è squalificato Andrea Caracciolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
che per rispondere al tifo dei 142 tifosi ospiti arrivati sin qui. La svolta è arrivata dopo 28’, quando De Falco (appena entrato per l’infortunato Romizi), ancora freddo a perso palla con Martinho, che ha puntato l’area e freddato Lamanna. A quel punto la gestione del vantaggio è stata impeccabile ed è arrivato il raddoppio. Protagonisti I riflettori erano
puntati su Bellomo e Jorginho, candidati l’anno prossimo a ritrovarsi di fronte nel derby di Milano (il barese in maglia nerazzurra, il veronese col rossonero), ma il protagonista è stato Martinho, che non ha fatto rimpiangere Hallfredsson (squalificato come Moras e Bacinovic), e non solo per aver deciso la partita: utilissimo in fase di copertura, il brasiliano si infilava bene in avanti e nel recupero ha chiuso la gara in contropiede, ispirato da Ferrari. Invece il Bari davanti è sempre stato molto prevedibile (nel primo tempo solo un tiro dal limite dell’ex Iunco, parato) e in più - per
Il gol di Martinho, 24 anni, che ha sbloccato la partita: il brasiliano a fine match segnerà ancora ARCIERI
h 8 il migliore MARTINHO (Verona) Segna due gol, si inserisce, pressa e ruba palloni: che deve fare di più?
una volta - è stato tradito dal suo capitano Caputo, che nella ripresa ha avuto due palle buone in area ma s’è fatto cogliere impreparato. Occasioni Se il Verona ha dovu-
to soffrire fino all’ultimo è perché Cacia non ha chiuso la partita: le occasioni le crea sempre, ma stavolta non è stato spietato e Lamanna per tre volte è riuscito fermarlo. Il raddoppio avrebbe steso il Bari, che con orgoglio ha cercato fino alla fine di trovare almeno il pareggio. Anche quando è rimasto in dieci per la stupidata di Rossi che, appena ammonito, ha cercato di dare una testata a Gomez. Il Bari ha protestato di più poco dopo per un con-
tatto Ceccarelli-Caputo. E poi nel recupero, per un presunto mani di Albertazzi: l’azione è ripartita ed è arrivato il 2-0, con proteste e rosso a Bellomo. Al Bari è stato anche annullato un gol a Iunco (che prodezza al volo!) per un fuorigioco di pochi centimetri. Mandorlini nella ripresa dopo 18’ s’è coperto con Laner, avanzando Martinho, mentre le mosse di Torrente (Galano, Defendi) non hanno cambiato la sostanza. Non solo è mancata la vittoria al Bari, che resta terz’ultimo, ma anche il gol: non se ne vedono dal 26 dicembre (1-0 al Grosseto) e da allora è notte fonda. La luce è tutta gialloblù. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CALCIO A 5 SPECIALE PER GAZZETTA
Otto per la Coppa A Pescara parte la caccia all’Asti
IL TABELLONE TUTTE LE GARE IN DIRETTA SU RAISPORT
Scatta oggi la Final Eight di Coppa Italia Stasera i padroni di casa sfidano la Luparense zio e Cogianco, alle 11. Un confronto tra Davide e Golia, con i laziali che partono tra i favoriti avendo già in bacheca quattro successi, l’ultimo nel 2011, e i neopromossi del patron Giannini che rappresentano la grande novità della competizione. Chi vincerà la prima gara, sabato troverà la vincente del confronto tra Acqua&Sapone Fiderma e Marca Futsal (ore 15), gara sulla carta impari, visto che i trevigiani non sono mai stati battuti dalla formazione di Città Sant’Angelo negli otto precedenti tra campionato e play off. I campionissimi di Fernandez contro i nuovi fenomeni di Massimiliano Bellarte, coach filosofo che per il secondo anno consecutivo ha regalato alla società della famiglia Barbarossa, alla terza stagione nella massima serie, la Final eight.
ORLANDO D’ANGELO PESCARA
L’Abruzzo sarà l’Olimpo del calcio a 5 da oggi a domenica. Scattano le Final eight di Coppa Italia di A maschile e femminile e Under 21. I campioni della serie A si sfideranno al Pala Giovanni Paolo II, imponente struttura ereditata dalla città di d’Annunzio dopo i Giochi del Mediterraneo del 2009, già teatro delle incandescenti finali scudetto del 2011 tra i padroni di casa del Pescara e la Marca. Nello stesso impianto, a partire da domani, si contenderanno il trofeo i talenti del domani, le migliori otto formazioni Under 21, mentre al PalaRoma di Montesilvano si giocheranno le sfide in rosa della femminile. Sfide L’attenzione massima è ri-
volta ai quarti della Coppa di serie A (tutti in diretta su Raisport) che partono questa mattina, con il derby romano tra La-
I giocatori dell’Asti sollevano la Coppa Italia vinta nel 2012 CASSELLA
TORNEO DI CAMPIONISSIMI TRA I PIÙ ATTESI ANCHE CHAGUINHA E NICOLODI
Da Mammarella a Borja, quattro giorni di stelle
A
IN VETRINA
S Douglas Nicolodi, giocatore del Pescara PLETOSU
PESCARA
Chi conosce il calcio a 5 sa chi sono e quanto valgono, chi è ancora alla scoperta di questa disciplina, lo scoprirà in questo week end. Nel campionato italiano brillano alcune delle più importanti stelle mondialI. Uno è proprio di casa: Stefano Mammarella, 29 anni, saracinesca del Montesilvano e della Nazionale. Da due anni è il miglior portiere del pianeta, vincitore del guanto d’oro nonostante sia ormai celebre per le sue parate senza indossare i guantoni. Nella vita fa il panettiere, ma quando entra in campo diventa il Buffon del futsal. Giocolieri Portieri, ma anche gio-
S Borja Blanco, giocatore della Marca Futsal VANZO
S Bruno Chaguinha, dell’Acqua&Sapone DI ROCCO
DARCO
catori dalla classe infinita. E’ il caso del miglior giocatore del campionato in questa stagione, Gabriel Lima, che segna con regolarità nell’Asti, ha preso le redini dell’Italia di Menichelli e non stupisce più neanche quando inventa giocate fuori dal comune. Peccato per la varicella che potrebbe condizionarlo in questa Final eight. Le altre abruzzesi puntano su folletti extraterrestre: l’Acqua&Sapone Fiderma ha Bruno Rocha “Chaguinha”, fenomeno tuttofare scovato nella Liga (Lobelle Santiago), il Pescara Douglas Nicolodi, gioiello che da solo vale una serata al Pala Giovanni Paolo II. Di gente che ha il gol nel sangue ce n’è tanta. Tra i cecchini spicca Rogerio, pivot dai muscoli d’acciaio della Lu-
Stefano Mammarella, portiere del Montesilvano CASSELLA
parense, uno che timbra il cartellino da diversi anni e che non teme le pressioni delle sfide secche. Nella Marca l’imbarazzo della scelta (peccato per il forfait di Wilhem), ma il più atteso è il vice campione del mondo Borja Blanco, sbarcato in Italia dalla gloriosa scuola spagnola. Iberiche anche le speranze della Cogianco che punta forte sul suo uomo gol Saul. La Lazio non potrà contare su Salas, ma ha l’orgoglio tricolore della bandiera Ippoliti da opporre allo strapotere carioca o spagnolo. O.D’An. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tifosi Essendo la prima abruzzese a scendere in campo, la formazione nerazzurra avrà dalla sua l’entusiasmo del pubblico amico. La parata di stelle
IN CONTEMPORANEA
Domani partono la Coppa donne e l’Under 21 Il programma della Coppa femminile (quarti a Montesilvano, semifinali e finale a Pescara) - Quarti, domani: Lupe-Lazio (ore 14), Matera-Sinnai (16), Real Statte-Sporteam (18.30), Az Gold Women-Pro Reggina (20.30); semifinali sabato (11 e 15.30); finale domenica (16.30). Il programma della Coppa Under 21 (quarti e finale a Pescara, semifinali a Montesilvano) - Quarti, domani: Martina-Bologna (10), Potenza-Torrino (12), Reggiana-Real Amalfi (18.30), Arzignano-Asti (20.30); semifinali sabato (14 e 16); finale domenica (14). Tutte le gare in diretta streaming su divisionecalcioa5.it
prosegue col clasico della manifestazione: Montesilvano-Asti, ore 18. Per il terzo anno consecutivo, ai quarti si ritrovano di fronte i piemontesi, detentori della Coppa e dominatori fino a questo punto del campionato, e gli ex campioni d’Europa, sempre agguerriti e affamati di successi dopo la chiusura del ciclo d’oro (Coppa, scudetto e Uefa) e il ringiovanimento del roster. La vincente di questa partita troverà, sempre sabato, una tra Luparense (unica società a partecipare sia con la prima squadra che con l’Under 21) e Pescara. Nella sfida serale degli ex (Pedotti tra i Lupi, De Luca, Fabiano e Canabarro tra i biancazzurri), il Pala Giovanni Paolo II sarà una bolgia per spingere i padroni di casa di Patriarca a compiere l’impresa di rimandare subito in Veneto i campioni d’Italia in carica, guidati da un idolo del futsal abruzzese, quel Colini che portò Montesilvano sul tetto d’Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CICLISMO LA STAGIONE NEL VIVO
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SABATO A SIENA
DOMENICA NELLA CAPITALE
DAL 6 AL 12 MARZO
DOMENICA 17 MARZO
Otto tratti di sterrato per 57 km Ecco la «Strade Bianche»
«Roma Maxima»: grande sfida all’ombra del Colosseo
Tirreno-Adriatico Contador la star
Milano-Sanremo la Classicissima
Contador, Nibali, Evans, Froome, Rodriguez... è la 48ª Tirreno Adriatico, che scatta il 6 marzo con la cronosquadre da San Vincenzo a Donoratico. Finale il 12 marzo con una crono individuale a San Benedetto
La Sanremo cambia: non più sabato, quest’anno si svolgerà domenica 17 marzo. La Classicissima della Gazzetta, 104ª edizione, avrà il tracciato consueto: 298 km con Manie, Capi, Cipressa e Poggio
Sabato via alle corse Gazzetta con la 7ª «Strade Bianche» sullo sterrato delle crete senesi (8 tratti, 57,2 km). Partenza da Gaiole in Chianti, arrivo in piazza del Campo a Siena dopo 190 km.
Domenica «Roma Maxima», che raccoglie l’eredità del Giro del Lazio: 180 km, partenza e arrivo sui Fori Imperiali a Roma all’ombra del Colosseo.
4 «Non vincevo e mi pesava Per molti ero già finito, no?» 1989 I NUMERI
CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta
Nel bene o nel male, purché se ne parli. E’ la libera ma pertinente traduzione di un passaggio de «Il ritratto di Dorian Gray» (Oscar Wilde, 1890) ed è anche uno dei motti di Andrea Guardini. Nessun italiano nelle ultime due stagioni ha vinto quanto il 23enne velocista veronese (21 successi), che però nel 2013 era ancora a secco. Lo sprint di ieri a Dungun (Malesia), nel Tour de Langwaki, significa allora il ritorno a braccia alzate dopo più di 7 mesi (11 luglio 2012, Tour of Qinghai Lake) e anche l’opportunità di togliersi dalle scarpe qualche sassolino. Guardini, allora non si è dimenticato come si vince. Eppure erano arrivate molte critiche.
«Se faccio discutere, vuol dire che a 23 anni qualche cosa nel ciclismo l’ho già fatta. Altrimenti non mi si filerebbe nessuno. Preferisco così che l’indifferenza. Ho sentito dire anche che ero finito o quasi, e per me è stata una carica in più ad inseguire la vittoria». Però è un fatto che non arrivasse da tempo...
L’urlo di Andrea Guardini, 23 anni, al Giro di Malesia: battuto Chicchi BETTINI
secco per un po’ di tempo mi è difficile essere tranquillo. Perché io a vincere ci sono abituato. La squadra peraltro non me l’hai fatto pesare e ci tengo a ringraziare tutti». Lo sprint come è stato?
«Lineare, l’unica insidia era il vento laterale, ma i miei compagni dell’Astana mi hanno coperto perfettamente. Sono partito ai 200 metri, mentre nell’ultima volata persa contro Chicchi (ieri 2˚ e rammaricato per essere rimasto chiuso, ndr), ero scattato troppo lungo e non ho ancora quella potenza necessaria per reggere uno sprint così da lontano. Con Francesco (che l’ha sostituito alla Fantini di Scinto, ndr) siamo 1 a 1 e palla al centro. Entro sabato, fine della
corsa (al comando il colombiano Arredondo, ndr), ci terrei a passare in vantaggio...». In Malesia negli ultimi due anni aveva vinto 11 volte. E poi, perché la vittoria si è fatta attendere così tanto?
«Il livello stavolta è molto più alto. Impossibile fare paragoni. E sapevo che tra Australia e Qatar non avrei potuto essere troppo brillante. Anche perché in inverno avevo staccato per un mese, fino a metà novembre non ne ho voluto sapere di bici e di attività fisica. La scelta della nuova squadra mi era costata energie nervose, e poi la seconda parte del 2012 è stata pianificata male».
GUARDINI
In Malesia Con una volata imperiosa, il veronese, 23 anni, scatena tutta la rabbia. Nelle ultime due stagioni nessuno come lui in Italia In che senso?
«Dopo il Giro, sono stato un mese fermo per andare direttamente a correre in Cina, in altura. La condizione lì l’ho trovata e ho anche vinto, ma mi sono finito e ho tirato avanti con le gare fino proprio alle ultime. Era nel diritto della squadra farmi correre, ci mancherebbe, sono un professionista. Ma ho sfiorato i 100 giorni di competizione. Troppi». Confermato che correrà la Sanremo?
«Sì, e sarebbe un debutto. Alla Classicissima mi avvicino con tanto rispetto e tanta voglia di imparare, è presto per avere ambizioni anche solo di arrivare a giocarsi il successo. Cavendish l’ha vinta al primo colpo, e mi hanno paragonato diverse volte a lui. Ma a me non piacciono questi confronti. Cavendish è Cavendish, io sono io. Ognuno fa il suo percorso in modi e tempi diversi. Io non sbancherò la Sanremo al primo colpo, ma questo non significa che non vincerò in carriera le mie belle corse». © RIPRODUZIONE RISERVATA
E’ la classe di Andrea Guardini, nato a Tregnago (Verona) il 12 giugno 1989. E’ la generazione di Elia Viviani e Diego Ulissi, Enrico Battaglin ed Elia Favilli, Davide Appollonio e Giacomo Nizzolo; tra gli stranieri, il tedesco John Degenkolb
49,4
la media oraria (esattamente 49,428 km/h) di Guardini nella tappa vinta a Vedelago al Giro 2012 su Cavendish: è stata la tappa in linea più veloce nella storia del Giro
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le vittorie di Guardini, pro’ dal 2011: 11 nel 2011, 10 nel 2012, 1 nel 2013
«Sì, e non nascondo che mi pesava. Sono fatto così, se resto a
Il dente dello Squalo DI VINCENZO NIBALI
«Andrea calmo e maturo, con una vena di follia...» Nibali è il capitano di Guardini all’Astana: lo descrive così «Sono in Toscana per correre il Gp di Camaiore e la notizia del successo di Guardini in Malesia mi è arrivata all’ora di colazione, poco prima di uscire per l’ultima rifinitura. In un certo senso, mi aspettavo che la prima vittoria 2013 dell’Astana, della nostra nuova squadra, sarebbe arrivata con Andrea ed è stato proprio così, anche se si è fatta attendere un po’... Ma a lui l’avevo detto nel ritiro che abbiamo fatto in Sardegna, a dicembre: "Stai tranquillo perché sei in un team nuovo, come me, e non bisogna farsi prendere dalla fretta". Io e Andrea non abbiamo ancora corso insieme e non posso dire di conoscerlo ancora benissimo, ma mi ha fatto un’ottima impressione. Un ragazzo calmo, pacato e professionale. Sicuramente più maturo per l’età che ha, sa quello che vuole ed è molto determinato ad ottenerlo. Al Giro non ci sarà, ma se tutto va secondo i piani al Tour avrà una grande ribalta per mettersi in luce. Non è uno di quelli, mi è sembrato, che la sera a tavola fa casino, però riesce a fare gruppo lo stesso, a farsi stimare, a dire la parola giusta al momento giusto. Certo, i velocisti di solito hanno una piccola vena di follia e credo proprio che ce l’abbia pure lui, anche se nella vita di tutti i giorni magari la nasconde bene...».
Una Lotus da 350 cv Il velocista emergente e la supercar: Andrea Guardini con la Lotus Evora 3.5 da 350 Cv FOTO LUCA BETTINI
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OGGI 64˚ GP CAMAIORE IL TRENTINO APRE IL 2013 NELLA CLASSICA TOSCANA
Finalmente Moser «Sono molto curioso» (ci.sco.) Doveva cominciare domenica a Lugano, ma la neve si è messa di traverso. «Non c’erano le condizioni per correre. E’ stato giusto così». E allora la stagione di Moreno Moser comincia dalla Toscana: il 22enne nipote di Francesco debutta nel 2013 oggi nel Gp Camaiore e poi farà Strade Bianche (sabato) e Tirreno-Adriatico (6-12 marzo) prima della Sanremo (17). Aveva chiuso il 2012 al Giro di Pechino il 13 ottobre: un 2012 di cui
Moreno Moser, 22 anni, con miss ciclismo, Alessia Franchi BETTINI
era stato uno delle rivelazioni mondiali, con 5 successi «pesanti» (dal Laigueglia al Giro di Polonia) e la maglia di titolare azzurro al Mondiale di Valkenburg. Così, con i «nuovi» colori della Cannondale, è atteso alla tradizionalmente complicata stagione della riconferma che prevede anche il debutto in una grande gara a tappe, il Tour de France. «Sono curioso pure io di vedere a che punto sono — dice Moreno —. Il confronto con gli altri mi manca e la maggior parte della gente in gara qui ha già corso. Io però del lavoro fatto in altura a Tenerife sono piuttosto soddisfatto». E nessuno se la sente di escluderlo completamente dal pronostico.
RaiSport 2, 19 Ulissi tra i favoriti Si rivede A. Schleck Il 64˚ Gp di Camaiore si corre oggi con partenza alle 11: 183 km e percorso duro con 6 passaggi sul Monte Pitoro, l’ultimo a 10 km dal traguardo di Viale G. Oberdan. Al via 150 corridori di 18 squadre. C’è anche Andy Schleck, che non finisce una corsa dalla Liegi 2012. I migliori 1 Atapuma (Col), 3 Duarte (Col), 11 Nocentini, 17 Montaguti, 21 Nibali, 22 Agnoli, 23 Aru, 25 Gasparotto, 26 Tiralongo, 27 Ponzi, 28 Vanotti, 36 Phinney (Usa), 37 Van Avermaet (Bel), 41 Sagan (Slk), 42 D. Caruso, 43 Moser, 51 Cunego, 52 Petacchi, 53 Scarponi, 54 Ulissi, 56 Malori, 57 Man. Mori, 61 A. Schleck (Lus), 66 Nizzolo, 67 Popovych (Ucr), 71 Marcato, 81 Menchov (Rus), 84 G. Caruso, 93 Garzelli, 96 Rabottini, 101 Pellizotti, 102 Felline, 105 Sella, 111 Modolo, 113 Battaglin. In tv RaiSport 2 alle 19.
DONNE LA TRICOLORE
Vittoria Cantele a El Salvador (d.vig.) Noemi Cantele (Be Pink) ha conquistato il primo successo 2013 in El Salvador, nel Gp d’Oriente, Oggi da La Libertad scatta la «Vuelta a El Salvador» che si concluderà martedì: al via pure la Pasta Zara con le azzurre Giada Borgato e Rossella Callovi. BALLERINI — L’udienza preliminare per la morte di Franco Ballerini è stata fissata per il 17 settembre davanti al Gup del Tribunale di Pistoia: 8 gli indagati, tra cui i vertici dell’Aci Csai e l’organizzatore del rally Ronde di Larciano.
laFotonotizia
Tx Active Bianchi I Gimondi-boys Presentato a Bergamo il Team Tx Active-Bianchi, la squadra di mtb numero 1 in Italia. Pensando a Rio 2016, il presidente Felice Gimondi punta sui giovani Gerhard Kerschbaumer (con lui nella foto Bettini) e Alex Gehbauer.
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MOTORI A MONTMELÒ OGGI TOCCA A MASSA, DOMANI AD ALONSO. DIRETTA SU SKY
Via ai test, ma la vera F138 si vedrà sabato Le novità in vista di Melbourne svelate per gradi Force India: Sutil batte Bianchi ALESSANDRO STEFANINI
L’ultima sessione di test invernali rischia di iniziare come si era conclusa quella della scorsa settimana: sotto la pioggia, prevista oggi e soprattutto domani sul circuito di Montmelò. Poco male
per la Ferrari che ha deciso di introdurre gradualmente il pacchetto aerodinamico per Melbourne. Ogni giorno dunque ci saranno novità e la veste definitiva della F138 per la prima gara si vedrà in pista soltanto sabato e domenica quando tornerà appunto a splendere il sole. I risultati teorici delle simulazioni, compiute a Maranello e nella galleria del vento di Colonia, rendono i tecnici fiduciosi in vista della prima gara ma ovviamente si attende il verdetto definitivo da questi collaudi nei quali i due piloti si alterneranno: oggi tocca a Massa, domani ad Alonso, poi
ancora a Felipe e gran finale con Fernando. Sutil Intanto, pare proprio che Adrian Sutil si sia aggiudicato il volante della Force India (manca solo l’ufficialità), battendo la concorrenza di Jules Bianchi, il francese gestito da Nicolas Todt e punta di diamante della Ferrari Driver Academy. In queste settimane si era sparsa la voce che la sorte dei due fosse legata alle trattative di Mallya con Ferrari e Mercedes per i motori 2014. In realtà le due vicende sarebbero separate e dunque il Cavallino resterebbe in gioco.
Maranello a fine anno perderà la Toro Rosso (passerà alla Renault), restando così con un solo team clienti: la Sauber. In ballo non ci sono soltanto i soldi delle forniture (importantissimi perché i V6 turbo saranno all’inizio assai onerosi per via dei costi di progettazione, realizzazione e sviluppo) ma anche alleanze «politiche». Grosjean Alla vigilia dei test
(che saranno trasmessi in diretta da Sky) arriva anche un avvertimento a Romain Grosjean da parte di Eric Bouillier: «Preferisco che arrivi 4o anziché 2o rischiando un incidente». Infine Maria de Villota ha ottenuto il permesso di guidare le auto di serie. Felipe Massa, 31 anni, vice iridato nel 2008 con la Ferrari COLOMBO
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Lorenzo è già martello Percorre 34 giri a ritmi indiavolati L’iridato per 18 volte sotto 2’01". Pedrosa staccato di 369 millesimi. Rossi 5o a oltre 7 decimi DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA SEPANG (Malesia)
Dopo cinque giorni di prove invernali si rompe l’equilibrio. Non Dani Pedrosa davanti a tutti, non più distacchi millesimali tra i primi, non più Valentino Rossi a 4 decimi della vetta. La rivoluzione si chiama Jorge Lorenzo, che ha spaccato lo schieramento con una giornata alla Casey Stoner, su una pista, soprattutto, che non gli va giù e dove ha sempre fatto fatica, anche se «io non faccio certi discorsi. Non penso mai che una pista mi possa condizionare e parto sempre per fare il massimo». Ma la statistica parla chiaro, come anche i dati di ieri. Martillo Una giornata di test non fa Mondiale, ma quel che si è visto la dice lunga sul piglio con cui ha preso di petto l’anno della verità, col numero 1 (metaforicamente) sulla carena e l’ingombrante Valentino seduto a un paio di metri nell’altra metà del box. Il tempo fatto da Jorge è importante, come i 369 millesimi inflitti a Pedrosa. Ma quello che ha spaventato è stato il ritmo: sui 34 giri cronometrati per ben 18 volte è sceso sotto il limi-
La prestazione stupisce ancora di più perché lo spagnolo non ama Sepang
te del 2’01", che per esempio non è stato abbattuto da Rossi, e addirittura per 25 volte ha girato a meno di un secondo dal suo miglior tempo. Una prestazione monstre. Inseguitori Gli altri si sono do-
Dovizioso sulla Ducati: «Trovate cose positive». Oggi gira con la moto di Pirro?
vuti accontentare. Pedrosa ha perso il guizzo iniziale e poi ha continuato a lavorare soprattutto sulle sospensioni come il compagno Marc Marquez («Sto iniziando a fare un sacco di prove per adattare la moto al mio stile: lavoro lungo ma importantissimo»), 4˚. Tra loro la sorpresa Cal Crutchlow, mentre il suo più quotato compagno di marca Rossi si è dovuto accontentare del 5˚ Jorge Lorenzo IPP
tempo e un distacco più importante dei soliti 4 decimi (783 millesimi) che questa volta sono del secondo, Pedrosa. Valentino si è detto soddisfatto del lavoro, anche se l’impianto elettrico — così dicono in Yamaha: in un paio di passaggi sul dritto la M1 in versione 2012 ha lanciato rumoracci nefasti — ha rallentato il lavoro. Rosse Soddisfatto pure An-
drea Dovizioso nel box della Ducati, dove sta diventando sempre più leader. Ottavo a 1"5, un po’ peggio di martedì, ma perché il primo è scappato: è a soli 7 decimi da Rossi. «Abbiamo trovato delle cose buone. Stiamo veramente provando di tutto, anche cose assurde per capire come si comporti la moto. E abbiamo scoperto che reagisce alle modifiche, anche se non riusciamo a eliminare la difficoltà a chiudere la traiettoria a centro curva. Ma se ci riusciremo credo che faremo un bel salto in avanti». Per Andrea oggi, giornata di chiusura, niente simulazione di gara, come faranno tutti i protagonisti con moto giapponesi, ma forse un’importante novità. Infatti il forlivese potrebbe fare qualche giro con la moto-laboratorio (telaio tutto nuovo) che sta usando Michele Pirro, 13˚ e migliore nella battaglia dei collaudatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Melandri operato Marco Melandri è stato sottoposto ieri dal dottor Porcellini a Cattolica a un’artroscopia alla spalla destra. Tra 7 giorni via alla rieducazione. E Manuela, la fidanzata, ha postato su Twitter la foto del ricovero
Stoner a 4 ruote: questa è la sua Holden Commodore Casey Stoner sta per iniziare la vita agonistica a quattro ruote. Nel fine settimana esordirà infatti ad Adelaide (Australia) nella Dunlop Series, campionato di sviluppo della V8 Supercars. Ieri l’iridato 2007 e 2011 MotoGP ha presentato la sua nuova «compagna» di gare: è una Holden Commodore del Triple Eight Racing, sponsorizzata dalla Red Bull
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LO SFIDANTE IL PESARESE AL LAVORO
DOVI NONO Così ieri a Sepang (5.548 m)
S 1. Lorenzo (Yamaha) 2’00"282 (58 giri) 2. Pedrosa (Honda) 2’00"651 (55) 3. Crutchlow (Yamaha) 2’00"907 (59) 4. Marquez (Honda) 2’00"992 (64) 5. Rossi (Yamaha) 2’01"065 (63) 6. Bautista (Honda) 2’01"208 (58) 7. Bradl (Honda) 2’01"485 (54) 8. Hayden (Ducati) 2’01"778 (69) 9. Dovizioso (Ducati) 2’01"803 (49) 10. Smith (Yamaha) 2’02"023 (63) 11. Iannone (Ducati) 2’02"608 (47) 12. A.Espargaro (Art) 2’02"905 (45) 13. Pirro (Ducati) 2’02"920 (60) 14. Nakasuga (Yamaha) 2’02"946 (43) 15. Yoshikawa (Yamaha) 2’03"354 (40) 16. Barbera (Ftr) 2’03"428 (55) 20. Petrucci (Ioda-Suter) 2’04"279 (50) 25. Corti (Ftr-Kawasaki) 2’04"709 (29)
Valentino Rossi, 34 anni, non vince dall’ottobre 2010 IPP
«Jorge da paura Ma il distacco si vede alla fine» Vale: «Ancora guai elettrici L’obiettivo è migliorarmi» DAL NOSTRO INVIATO
SEPANG
Certe cose non vengono mai per caso. Lo spiega bene Andrea Dovizioso parlando della giornata di Jorge Lorenzo. «Non è impressionante quel che ha fatto, ma che ci sia riuscito qui. Non c’è niente da fare. Vincere il Mondiale ti dà una sicurezza e una facilità impressionante». Anche Jorge si fa travolgere dal fuoco che ha dentro. «Non sono mai andato così forte qui. Stoner aveva fatto 1’59"607… proverò a batterlo. La cosa importante è che abbia fatto forse 30 giri in 2’00". Sulla moto non abbiamo grosse novità, ma abbiamo continuato a cercare piccole soluzioni e il risultato è molto positivo. Il telaio è definito, quello provato nell’altro test, sperimentiamo assetti e sospensioni. Mi sento forte come mai qui a Sepang». Timori Gli onori glieli tributa anche Valentino Rossi. «Ho finito 5˚, ma gli altri non sono lontani. Solo Jorge ha fatto davvero la differenza. Ha girato fortissimo, è stato impressionante come ritmo. Ma vediamo alla fine il distacco dal primo. Non faccio previsioni, vorrei fare meglio dell’altro test (2’00”542, n.d.r.). Anche se si sono ripresentati i guai elettrici di martedì con la moto 2012, abbiamo fatto tante prove per migliorare la trazione con la gomma consumata. Ci siamo riusciti, ma abbiamo perso in bilanciamento. Ora serve trovare il giusto equilibrio». f.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SÌ Abitabilità Cinque adulti hanno sufficiente spazio utile Dotazione Di serie c’è tutto, tranne la vernice metallizzata
Parafanghi sporgenti, spoilerino posteriore dimensioni maggiorate, baule più capiente: così il nostro de Silva ha rivisitato un mito
Piacere di guida Ha uno sterzo preciso ed è stabile nelle curve La Mazda 6 spicca per silenziosità, comfort e per uno sterzo preciso
Dettagli Alcune plastiche o i vetri laterali senza discesa automatica stonano su un’auto da oltre 30.000 euro
Navigatore È poco integrato nella plancia e ha lo schermo piccolo Rumori In autostrada, si avverte qualche fruscio di troppo
Consumi bassi e tanta qualità Il 2.2 Tdi fa 100 km con 4,5 litri. Interni di classe superiore Berlina e Station da 27.900 euro
MAZDA
CORRADO CANALI
La nuova Mazda 6 non si accontenta più di competere con Citroën C5, Ford Mondeo, Toyota Avensis e Opel Insignia ma ha l’ambizione di diventare un’alternativa ai modelli premium di alcune Case tedesche. Di sicuro è una brillante berlina, ma anche una station wagon, che oltre a un design di fascino, adotta soluzioni tecniche raffinate di solito disponibili su modelli di categoria superiore.
ha una corsa della leva contenuta. A bordo sembra di essere in un’auto tedesca. Infine berlina e familiare sono offerte allo stesso prezzo: si va da 27.900 euro a 35.350. Motori: benzina di 2.000 cmc da 165 Cv con cambio manuale e di 2.500 cmc da 192 Cv con trasmissione automatica; turbodiesel 2200 cmc in versione 150 Cv con cambio manuale e 175 Cv con l’automatico. Il sistema di recupero d’energia i-Eloop è di serie tranne che sul 2000 a benzina. Gli allestimenti previsti sono Essence, Evolve ed Exceed. Tutte le versioni hanno di serie lo Start&Stop e l’assistenza per le partenze in salita. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MAZDA 6 2.2 TDI LA SCHEDA TECNICA
Prova Abbiamo guidato la
2.200 cmc turbodiesel da 175 Cv che rispetta le norme Euro6: il comportamento brioso si è sposato a consumi quasi da record (4,5 litri per 100 km). Eccellente il livello di comfort e silenziosità e nonostante la mole, la 6 si destreggia bene anche nel misto, grazie a uno sterzo un po’ leggero, ma preciso. Promossi pure freni e cambio, quest’ultimo
Motore 4 cilindri in linea turbo 16 valvole Cilindrata 2.191 cmc Potenza massima 175 Cv a 4.500 giri/min Coppia massima 420 Nm a 2.000 giri/min Trasmissione Automatica a 6 marce Lung./larg./alt. 4.870/1.840/1.450 mm Bagagliaio 489 litri Trazione Anteriore Velocità massima 204 km/h Accelerazione 0-100 km/h 9,8" Consumo medio 4,5 litri/100 km Prezzo 35.350 euro Data di lancio Già in vendita
VOLKSWAGEN
NO Una 6 «tedesca»
PAOLO LORENZI
Le stesse curve, gli stessi occhioni, la stessa aria disinvolta. Confrontare due generazioni di Maggiolino Cabriolet è un’opportunità. Differenze tecniche a parte, la parentela tra le due versioni è parecchio evidente. Da un lato c’è il Maggiolino degli anni ’70 (sorpresa inaspettata alla presentazione stampa) dall’altro il modello 2013, rivisto e corretto. La penultima versione, lanciata nel 2003 e battezzata New Beetle, aveva un aspetto però un po’ femminile, a detta dei critici. Look L’ultima disegnata da Walter de Silva ha, invece, una forma più sportiva, grazie alle nuove misure che slanciano la silhouette: 15,2 centimetri in più di lunghezza e 2,9 in meno di altezza. Con 8,4 centi-
metri in più di larghezza migliora anche l’abitabilità. Lo spoilerino posteriore gli regala invece un pizzico in più di grinta.
che in movimento fino a 50 chilometri orari: bastano una manciata di secondi (per la precisione 9,5 in apertura e 11 in chiusura). E poi i parafanghi più sporgenti e la forma marcata del cofano, che si allunga fino al paraurti. La forma del parabrezza è invece più aerodinamica, la scocca è rinforzata e il bagagliaio ha guadagnato spazio: ora può contenere fino a 225 litri, che restano tali con la capote richiusa e il frangivento alloggiato. Un accessorio molto utile, quest’ultimo — e che in Italia viene fornito di serie —, perché riduce i vortici d’aria e permette di viaggiare anche in autostrada capelli al vento, in completo relax, fino a 130 km/h.
Amarcord Alcuni dettagli ricordano il Beetle originale. Per esempio la capote a soffietto, che in chiave moderna si apre e si chiude elettricamente, an-
Motori Durante il test svolto sulla costa francese, dove il clima mite permette di godersi la guida en plein air persino in inverno, abbiamo guidato il più
Alcuni dettagli come la capote a soffietto ricordano la versione originale
Ci è piaciuta la 2 litri turbodiesel provata in Costa Azzurra. Costa 26.550 euro
MOTO
Hyper divertimento sempre assicurato Ecco la ricetta del bicilindrico Ducati EDOARDO MARGIOTTA
Alla guida dell’Hypermotard il divertimento è assicurato
La Hypermotard ha aperto la strada, nel 2007, a un nuovo segmento: oggi, in un mercato decisamente cambiato, la nuova versione ha il compito di raggiungere un numero di potenziali clienti ancora maggiore. Divertimento è la parola d’ordine, con un occhio, però, alla facilità di guida. Va letta in questi termini la scelta di realizzare e di far esordire su questo modello
una nuova declinazione del bicilindrico Testastretta di 11˚, con distribuzione a quattro valvole e raffreddamento a liquido. La cilindrata di 821 cmc e la potenza di 110 Cv concorrono a garantire prestazioni e soprattutto tanto equilibrio, che significa vibrazioni ridotte ed erogazione regolare a tutti i regimi: in una sola parola, comfort, senza peraltro rinunciare al carattere dei bicilindrici bolognesi. Tecnica Il telaio a traliccio in
tubi di acciaio è il cuore della nuova ciclistica, caratterizzata dall’interasse aumentato a 1.500 mm per migliorare la stabilità. L’impianto frenante Brembo con dischi di 320 mm e pinze radiali a quattro pistoncini è completato dall’Abs Bosch 9MP, compatto e leggero: ha tre modalità d’azione da scegliere in funzione delle differenti condizioni. Il controllo di trazione su otto livelli e i tre Riding Mode (Sport, Touring e Rain, quest’ultimo con potenza massima limitata a 75 Cv)
Nell’Hypermotard si fondono grinta ed eleganza
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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QUARTA EDIZIONE PREZZI A PARTIRE DA 23.900 EURO
IL NOSTRO GIUDIZIO
SÌ Silenziosa Anche a velocità sostenute e nonostante le gomme da neve Interni Spaziosi, comodi anche dietro e con finiture di ottimo livello Abitabilità Con una semplice mossa del sedile posteriore, spariscono sia lo schienale che la seduta
Foto di famiglia: il nuovo Beetle Cabrio, a sinistra, e l’antenata che ha fatto storia
Il nuovo CR-V spicca per le tre griglie e le luci a led sul frontale
NO CR-V si rinnova Linea Si poteva osare di più in termini di design esterno Strumenti La lettura del contachilometri in particolare non è immediata
9"5
Visibilità posteriore Il lunotto è decisamene piccolino
Apertura della capote Per chiudere il «tetto» del Maggiolino, invece, servono 11"
con un 1600 cmc tutto tecnologia Luci a led sul muso e fondo carenato per l’aerodinamica Ma la vera chicca sarà il diesel 120 Cv
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IL NOSTRO GIUDIZIO
SÌ Riparo aerodinamico Efficace anche con la capote abbassata
pepato 2.0 litri turbodiesel da 140 Cv, e il 1.6 litri turbodiesel da 105 Cv, motorizzazione più che sufficiente per muoversi agevolmente. L’alternativa più sportiva è invece rappresentata dal 2.0 litri Tsi a benzina da 200 Cv, mentre la versione d’ingresso monta il 1.2 Tsi da 105 Cv, l’unica disponibile con il solo cambio manuale; in
mezzo c’è poi anche il 1.4 Tsi da 160 Cv. La trasmissione automatica DSG è disponibile a richiesta, l’elettronica è avanzata, gli interni offrono diverse opzioni tra stile e sportività. In vendita Sul nostro mercato il Maggiolino Cabrio arriverà alla fine di marzo con due allestimenti: Design, con ruote da
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VW MAGGIOLINO CABRIO LA SCHEDA TECNICA
NO Linea di cintura È un po’ alta e intralcia, per esempio, il pedaggio autostradale
16 pollici, e Sport che a seconda della motorizzazione monta ruote da 17 o 18. I prezzi partono da 23.800 per arrivare fino a 32.600 euro. In più, pensate per i più nostalgici, ci sono anche tre edizioni speciali che interpretano il Maggiolino dei decenni compresi tra il 1950 e il 1970.
Il «lato B» del Maggiolino Cabrio, tondeggiante e molto accattivante
completano il pacchetto elettronico, che oltre ad essere efficace è anche facilmente gestibile attraverso i blocchetti elettrici e il completo cruscotto digitale. Declinazioni La versione SP da 14.590 euro è ancora più ricca, grazie alla configurazione dell’ABS dedicata, alle sospensioni regolabili, ai cerchi forgiati (-2 kg) e ai pneumatici Pirelli Supercorsa: la SP è pensata per chi vuole ulteriore sportività dalla sua Hypermotard, magari per utilizzarla in pista, dove dà il meglio. Ma torniamo alla Hypermotard standard: provata su strada, ha messo in luce un’erogazione del motore dalla regolarità encomiabile. Nulla a che vedere, dunque, con la scarsa trattabi-
lità dei bicilindrici Ducati ai bassi regimi, un ricordo del passato. Questo significa che il pilota può concentrarsi sulla guida, resa più intuitiva e piacevole grazie ai profondi interventi sulla ciclistica. La posizione in sella, pur modificata per distanziare maggiormente sella e manubrio, resta particolare e impone alcuni chilometri di adattamento per poter sfruttare tutto il potenziale della moto. I prezzi delle due versioni, rispettivamente 11.490 euro per la Hypermotard e 14.590 euro per la Hypermotard SP, riflettono esattamente la qualità del prodotto e della componentistica, che proiettano questa nuova Ducati tra le novità più interessanti del 2013. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Motore 4 cilindri in linea Cilindrata 1.598 cmc Alimentazione Gasolio Potenza massima 105 Cv a 4.400 giri/min Coppia 250 Nm Trazione Anteriore Cambio Manuale Peso in ordine di marcia 1.462 kg Lunghezza 427,8 cm Larghezza 180,8 cm Velocità massima 178 km/h Consumo misto 4,7 litri/100 km Prezzo 26.550 euro
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IL NOSTRO GIUDIZIO
SÌ NO Design Affianca alla grinta delle linee un’innegabile eleganza Motore L’inedita declinazione di 821 cmc del Testastretta 11˚ può diventare il Ducati 4 valvole più equilibrato di sempre
Posizione di guida C’è più spazio rispetto al passato ma il pilota è comunque costretto ad adattarsi Prezzo La Hypermotard costa di più rispetto alla concorrenza
HONDA
LUCA SORDELLI
Nell’affollato mondo dei Suv trovare una propria identità non è facile. La concorrenza è sfrenata e in costante evoluzione. Nella mischia arriva anche la nuova versione (siamo alla quarta) del CR-V di Honda, con un restyling leggero e una furba offerta in termini di motorizzazioni. Si notano le luci a led sul frontale e le fiancate scolpite. I cerchi sono maggiorati, le superfici vetrate molto più ampie e l’aerodinamica più curata, con il fondo carenato e lo spoiler posteriore che hanno permesso di migliorare del 6% il coefficiente di penetrazione.
nelle emissioni di CO2. In autunno arriverà il nuovo 1.600 diesel da 120 Cv, già provato sulla Civic, un motore veramente innovativo e primo ad adottare la tecnologia Honda Earth Dreams. Nella nostra prova, sia in autostrada sia lungo le tortuose stradine di montagna della Valle d’Aosta, abbiamo utilizzato il 2.2 diesel e ne abbiamo apprezzato prima di tutto la silenziosità. Nel misto il CR-V ha messo in mostra una sorprendente agilità, con la progressione vigorosa sin dai 1.700 giri. È già in vendita a prezzi da 29.500 a 43.500 euro per il diesel e a partire da 23.900 euro per il 2.000 benzina, a trazione solo anteriore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
HONDA CR-V 2.2 TDI LA SCHEDA TECNICA Motore
4 cilindri in linea
Cilindrata
2.199 cmc
Potenza massima
150 Cv a 4.000 giri/min
Velocità massima
190 km/h
Motori Le novità più interessan-
Accelerazione 0-100 km/h
ti riguardano però motorizzazioni e sicurezza. Attualmente si può scegliere tra un benzina 2.000 cmc da 155 Cv o un diesel 2.200 da 150 Cv. Derivano da due 4 cilindri già esistenti, ma ottimizzati nei consumi e
Coppia massima Lung./larg./alt. Bagagliaio Consumo combinato Prezzo base Data di lancio
9,7"
350 Nm a 2.000 giri/min 4.570/2.090/1.680 mm Da 589 a 1.669 litri 5,6 litri/100 km 29.500 euro Già disponibile
DUCATI HYPERMOTARD
IN FIERA SABATO E DOMENICA
LA SCHEDA TECNICA
Dalla Guzzi di Don Camillo alle Aprilia GP La storia della motocicletta a Padova
Motore
2 cilindri a L di 90˚, 4 tempi, 4 valvole per cilindro
Cilindrata
821 cmc
Alesaggio x corsa
88 x 67,5 mm
Potenza massima
110 Cv (81 kW) a 9.250 giri/min
Coppia massima
9,1 kgm (89 Nm) a 7.750 giri/min
Alimentazione Freno anteriore
Freno posteriore Altezza sella Peso Serbatoio Prezzi
Iniezione elettronica Due dischi da 320 mm di diametro, pinze a quattro pistoncini Disco da 245 mm, pinza a due pistoncini 870 mm 175 kg a secco (Hypermotard SP 171 kg) 16 litri Hypermotard 11.490 euro Hypermotard SP 14.590 euro
Dal sidecar Guzzi del 1938 protagonista nel film «Don Camillo e l’Onorevole Peppone» alle Aprilia iridate 125 e 250 con Valentino Rossi e Max Biaggi. La terza edizione di Passione Moto, in programma sabato e domenica alla Fiera di Padova, ha più di una curiosità per il pubblico. Nello stand della Ducati si potrà ammirare la Gpm Sw01 Supertwins artigianale (nella foto) pilotata da Walter Bartolini e vincitrice del tricolore 2012. Il Club Patavino Moto Storiche esporrà sei Aprilia GP e la Gilera 250 di Marco Simoncelli. Nel padiglione dedicato al fuoristrada
saranno presenti il Club Tenerè Yamaha, che compie 30 anni, e il Club XT500. Il Registro Storico Testi porterà una Trail King, il primo ciclomotore realizzato in Italia per il fuoristrada, e un Testi Militar tutto terreno. Orario dalle 9.00 alle 19.00. Costo del biglietto: 10 euro, ridotto 8 euro.
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BASKET TOP 16 EUROLEGA, 2A DI RITORNO
A
Nuova Siena
«RUBATI» ALL’ITALIA
Banchi: «Migliorare è stato il nostro mercato» Stasera arriva il Fenerbahce ma non il grande ex Pianigiani «Gli dirò che s’è dimesso perché forse temeva di perdere...» «Da agosto ci sono state circostanze esterne che hanno generato cambiamenti di strategia. Ma il complimento più bello ricevuto è che chiunque in questo gruppo — squadra, staff e organizzazione — ha fatto progressi tangibili, e questo è il miglior mercato a cui potevamo aspirare. Siamo partiti a un livello e oggi ne abbiamo raggiunto un altro».
GIUSEPPE NIGRO
Seconda in Eurolega, Siena attende il Fenerbahce degli ex. Ma senza il più atteso, Simone Pianigiani, andato in estate in Turchia dopo i sei scudetti senesi. «Le sue dimissioni sono state un fulmine a ciel sereno, i recenti successi in patria sembravano aver instradato la loro stagione. Gli farò notare che le dimissioni sono arrivate alla vigilia di uno scontro diretto che forse temeva di perdere». La battuta è di Luca Banchi, ex assistente di Pianigiani e suo successore, che 18 giorni fa ha vinto con la sua Siena rifondata il primo trofeo della sua carriera da capoallenato-
« «
Dall’inizio delle Top 16, avete perso 4 volte su 4 in trasferta in campionato: il doppio impegno costringe a delle scelte?
«Quello che perdiamo in energia nel doppio impegno lo ritroviamo in termini di vissuto: quel guizzo in più in Coppa Italia è riconducibile anche a questo. Perderemo ancora, e l'ultima serie di sconfitte ha compromesso ogni velleità di chiudere primi, ma ai playoff si tornerà all'equità competitiva. E avremo più esperienza e l'identità di chi sa competere anche con club più forti».
La decisione di Simone di lasciare la Turchia è stata un fulmine a ciel sereno
Avete cambiato quasi tutto e siete sempre sul pezzo. A Milano, vostra avversaria domenica, è successo il contrario. Come si crea questa coesione?
Ciò che succede in città non può non contaminarci ma è un’ulteriore responsabilità LUCA BANCHI ALLENATORE SIENA
Luca Banchi, 47 anni, a Siena dal 2006, 1o anno da capo allenatore CIAM
re. «Devo ancora realizzare di essere entrato in un albo d'oro prestigioso, ma è così per carattere e per le abitudini del club. Senza ipocrisia, il successo più bello è stato nella partita di cinque giori dopo con Vitoria, che pure non andrà nell' albo: ho visto la sintonia della squadra con la nostra idea di mantenere inalterata l'ambizione di migliorare anche dopo aver vinto». Quanto arrivano sul campo le vicende dello sponsor e della società?
«La città è piccola, c'è un fortis-
simo connubio tra la squadra di basket e la comunità: come può non esserci contaminazione? Dobbiamo trasformarlo in energia positiva e ulteriore senso di responsabilità: dare tutto noi stessi è un dovere professionale, in questo momento di più. Anche con un budget ridotto, non volevamo smarrire tutto il resto che aveva reso Siena un modello virtuoso: organizzazione, programmazione, efficienza». Passati i termini fissati dall'Eurolega, tornerete sul mercato?
A SIENA
Oggi i presidenti di A da Petrucci (canf) Il presidente Fip Petrucci incontra oggi a Siena i presidenti (o i rappresentanti) dei club di A. Si parlerà della crisi e di come giungere a una soluzione per evitare che ogni anno 3 4 società a metà stagione non sappiano come finirla. Sul piatto, retrocessioni e come agevolare la cessione del diritto di giocare in A.
«Eravamo portati a esempio pensando che alla base dei nostri successi ci fosse principalmente la continuità. Di fronte alla necessità di cambiare abbiamo cercato la continuità non negli uomini ma nei valori radicati in questo ambiente: etica del lavoro, efficienza, rigore, aggiungendo quel briciolo di follia che serviva per una stagione così insidiosa». Aver vinto la Coppa Italia a Milano può dare motivazioni particolari a entrambe?
«L'importanza che dà Milano a questa sfida l'abbiamo già constatata all'andata. Torniamo là: ci frega il fatto che per tre volte siamo stati seduti sulla loro panchina ma non credo che domenica ce la vogliano cedere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IN TV ALLE 20.45
DONNE GARA-3 DEI PLAYOFF CONTINENTALI
Mps-Fenerbahce su SportItalia
Macchi-Sottana, che impresa Schio è alle Final 8 d’Eurolega
Siena ospita il Fenerbahce alle 20.45 (SportItalia) per la 2a di ritorno delle Top 16. Girone E, oggi: Real Madrid Bamberg. Domani: Cska Mosca Alba Berlino; Malaga Zalgiris Kaunas; Panathinaikos Atene Efes Istanbul. Class.: Real, Efes 7 vinte 1 persa; Cska, Panathinaikos 5 3; Malaga 4 4; Zalgiris 3 5; Alba 1 7; Bamberg 0 8. Girone F oggi: Besiktas Olympiacos; Vitoria Maccabi; Siena Fenerbahce Istanbul; Barcellona Khimki. Class.: Barcellona 7 1; Siena 6 2; Khimki, Olympiacos 5 3; Vitoria 4 4; Maccabi 3 5; Fener 2 6; Besiktas 1 8.
(fr.vell.) In paradiso col made in Italy. Per Schio la Final Eight di Eurolega è il paradiso. E a portarla a Ekaterinburg (dal 18 marzo) sono Chicca Macchi, l’eccezionale continuità, e Giorgia Sottana, la straordinaria novità. L’apoteosi arriva dopo un supplementare di una sfida intensa, tosta, di incredibile equilibrio, ma anche piena di errori. Perché sbagliano sia Schio che, soprattutto, il Rivas Ecopolis Madrid che non è quello dello scorso anno e si fa riprendere dalla forza delle ragazze di Maurizio Lasi, altro protagonista in positivo. E’ lui che trova il coraggio di mettere
definitivamente in panchina Kathy Wambe, incapace di fare la differenza e passiva contro super Anna Cruz, dando la regia in mano a Sottana. Sacrificio Masciadri si sacrifica
in un lavoro massacrante sull’ucraina Kurasova, tremenda fino all’uscita per falli. Difficile fermarla, ma Schio nell’atto finale ha più energia e lucidita: segna 12 punti, tutti firmati da Macchi (7) e Sottana (5). Ma è il missile della trevigiana (74-69 a 1’52") che annichilisce Madrid e regala al presidente Cestaro la seconda finale consecutiva di Eurolega. E fa-
S Bo McCalebb (Fenerbahce) segna 13 punti di media ma non sta esaltando in Turchia: male l’altro ex senese Andersen, 8 di media e ultime gare in discesa
EX ITALIANI IL SERBO ORA AL CSKA
Micov: «Cantù nel cuore ma a Mosca gioco per vincere» «C’è molta più pressione ma è divertente. Quando capisci Messina diventa tutto facile» PIETRO SCIBETTA
Per molti Vlado Micov era il vero cervello di Cantù, ma non poteva dire no al Cska Mosca di Messina. Ora si sta ritagliando un ruolo da protagonista prendendo il posto che fu di un altro grande ex del nostro campionato, Ramunas Siskauskas, ritiratosi in estate.
S Petteri Koponen (Khimki) è la delusione più grande: l’ex virtussino gioca poco (15’) e male. Meglio, ma senza incantare, JJ Hickman al Maccabi
S Ksystof Lavrinovic (Zalgiris): l’età si fa sentire per l’ala e Rimas Kaukenas tornati in Lituania dopo gli anni senesi: 7.5 punti di media in Eurolega a testa
Come sta al Cska?
«All’inizio le cose non erano semplicissime. C’era un nuovo allenatore e mezza squadra rinnovata, abbiamo avuto bisogno di sistemare molte cose. Si sa che è difficile abituarsi al lavoro richiesto da Messina, ma quando capisci il suo modo di allenare diventa tutto più semplice. Abbiamo anche superato una piccola crisi di risultati, ora le cose vanno meglio». Ha scoperto l’Eurolega a Vitoria e Cantù: ora gioca per vincerla. Cosa cambia?
«Abbiamo molta più pressione addosso. A Vitoria rimasi solo 3 mesi, è acqua passata. A Cantù nessuno si aspettava molto da noi in Europa, ma abbiamo giocato molto bene anche in Top 16. Qui però fare bene non basta. Bisogna vincere ogni partita. Ed è bello». Come sono campionato russo e Vtb League?
«Il livello del campionato non è altissimo, a volte possiamo permetterci di tirare un po’ il fiato. Positivo da un lato, ma si rischia anche di deconcentrarsi. Nei grandi campionati questo non succede. La Vtb, invece, è un’ottima competizione, e visto che le trasferte sono al massimo di un’ora e mezza, anche più comoda». E passare dalla Brianza a Mosca com’è stato?
«Qui è tutto molto più grande, a cominciare dal traffico. Per questo viviamo tutti vicino alla palestra. Tra l’altro non fa così freddo, tutto sommato, rispetto a quello che mi aspettavo. Mi piace vivere qui, la mentalità, la cultura, la musica si avvicinano alla Serbia, quindi mi sono ambientato facilmente». Sente ancora i suoi amici canturini?
S Andre Smith (Samara) capo cannoniere della passata stagione con Caserta: se la cava al Krasnye Krylia, dove c’è Omar Thomas, che guida la Vtb league
«Certo, a partire da coach Trinchieri, fisioterapista, dottori, ex compagni. Mi spiace che Markoishvili sia andato via. So che sono quarti in campionato, in Eurolega e Coppa Italia le cose sono andate così così. È una stagione difficile, bisogna tenere duro». A proposito del coach: come lo vede Trinchieri c.t. della Grecia?
«Una gran cosa per lui. È stato votato miglior allenatore d’Italia, è ancora giovane ed è un coach dal grande potenziale. Chiaramente questa è una sfida grande e difficile, gli auguro il meglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
cendo impazzire 2500 tifosi che qui non pensano al calcio. Vivono per un gruppo di ragazze che può costruire quel che qui chiamano triplete: scudetto, coppa Italia e finali di Eurolega. Poco importa se in Russia non vinceranno. SCHIO-RIVAS 79-75 d.t.s (13-19, 35-31; 49-52, 67-67) FAMILA SCHIO: Wambe 4 (1/1), Masciadri 10 (2/2, 2/5), Macchi 23 (5/8, 3/6), Godin 3 (1/5), Lavender 12 (4/12); Consolini 5 (1/3, 1/1), McCray 4 (2/4), Sottana 12 (3/7, 1/4), Nadalin 6 (3/6). RIVAS ECOPOLIS MADRID: Honti 2 (1/4, 0/3), Cruz 17 (6/15, 1/2), Kurasova 24 (8/12, 2/3), Morrison 4 (2/6, 0/2), Henry 11 (5/10); Erkic 4 (1/1), Bermejo (0/1), Casas, Vajda 13 (5/10, 1/5). Serie: 2-1.
Vladimir Micov 27 anni, ala serba di 2.01 del Cska Mosca, in Italia con Cantù dal 2010 al 2012. In precedenza Stella Rossa Belgrado e Vitoria CIAMILLO
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BASKET NBA
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TENNIS AZZURRI IN EVIDENZA
4 Fognini e Seppi
VOLANDRI E BOLELLI K.O.
LeBron James, 28 anni, nel mese di febbraio ha tirato col 64.1% dal campo, primo a riuscirci da Jabbar nell’83 AFP
LeBron, un mese da invincibile Sempre più forte Con 40 punti e 16 assist batte i Kings. Miami (12 vittorie in fila) non perde dal 1o febbraio DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol NEW YORK
E’ persino pazzesco che, per impegnare al massimo i Miami Heat e far loro quasi lo sgambetto, ci volesse il fanalino di coda dell’Ovest: i Sacramento Kings, una squadra che non ha certezze neppure su dove giocherà la prossima stagione. Al Superteam, che ora non perde da 12 partite consecutive (la striscia più lunga in questo momento nella Nba e la seconda nella storia della franchigia), ci sono voluti due supplementari per allungare il loro passo vincente: 141-129, eguagliato il record per numero di punti stabilito nel 1991. LeBron è stato costretto a rimboccarsi le maniche nel sesto
Spoelstra: «Cifre da videogame» Coach Smart: «Lui e Wade sono due Superman» periodo, in cui ha praticamente battuto da solo i Kings: 11-5 nei punti (con la perfezione: 3/3 dal campo e 4/4 dalla lunetta), 3-0 nei rimbalzi e 3-1 negli assist. Arrabbiato Regola numero uno: non lo fate arrabbiare. Al termine del primo overtime, ci erano riusciti gli arbitri che non gli avevano fischiato un fallo. Lui e Wade hanno dato i numeri: 79 punti in due, ma anche i 21 di Ray Allen (8/14) e pure i 10 del tatuato Chris Andersen. «Cifre da videogame», ha sintetizzato coach Spoelstra con riferimento ai magnifici due. «In campo contro di noi c’erano due Superman», ha commentato il tecnico dei rivali, Keith Smart. LeBron ormai è incontenibile: 40 punti (con 14/23 dal campo, suo massimo stagionale) e 16 assist (oltre a 8 rimbalzi), suo primato in carriera. L’ulti-
mo che era riuscito a metter insieme quelle cifre (40 e 16) era stato Kevin Johnson nel 1994, che ora (scherzo del fato) è il sindaco di Sacramento. Martedì sera il Prescelto ha contribuito a 77 punti per la sua squadra. Nel mese di febbraio, nelle 13 gare disputate, ha infilato il 64.1 dei suoi tiri (29.7 punti di media): l’ultimo a farcela era stato Kareem Abdul Jabbar nel 1983. Cifre da videogame, appunto, che forse non spiegano fino in fondo la sua evoluzione. Una cosa è certa: King James è migliorato ancora rispetto al campionato passato, in cui conquistò l’anello e il terzo titolo di mvp. Dicono i tecnici: «Ha molta più fiducia nel suo tiro e sta diventando un fenomenale playmaker». Idee Lui ha le idee chiare: «Sia-
mo bravi in attacco, facciamo circolare la palla, giochiamo come una squadra, non ci facciamo prendere dal panico e, anche in partite pazze come quelle di stasera (martedì, ndr.), troviamo una via per vincere». Gli Indiana Pacers sono gli ultimi ad averli fermati, il 1˚ febbraio (102-89), team che già li aveva sconfitti l’8 gennaio (unici assieme ai Knicks a batterli due volte). Ma James non ispira la simpatia di altri campioni. Ora lo rimproverano persino per la sua routine di eseguire acrobatiche schiacciate prima della palla a due. «Mi sa che dovrò smettere, perché molti si sono arrabbiati. Mi dicono: "Se le fai nel riscaldamento, perché rifiuti di venire alla sfida delle schiacciate dell’All Star Game?". Smettetela». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati: LA Clippers-Charlotte 106-84 (Griffin 24; Henderson 24); Dallas-Milwaukee 90-95 (Nowitzki 21; Ellis 22); Miami-Sacramento 141-129 d2ts (James 40; Thornton 36); Phoenix-Minnesota 84-83 dts (Gortat, W.Johnson, Markief Morris 14; D.Williams 21); Chicago-Cleveland 98-101 (Boozer 27, Belinelli 8; Waiters 25); New Orleans-Brooklyn 97-101 (Vasquez 20; D.Williams 33); Philadelphia-Orlando 84-98 (Pargo e Wilkins 14; Harris e Afflalo 16); Indiana-Golden State 108-97 (West 28; Curry 38).
stars& stripes CHE BOTTE SE INCONTRI I PACERS
Pacers Warriors è finita in rissa. Hibbert (Indiana) e Lee (Golden State) si sono spintonati a rimbalzo, con Curry che è corso in difesa del compagno, finendo tra gli spettatori della prima fila per colpa di uno colpo del centro dei Pacers. Nessun pugno sferrato comunque, anche se è probabile che Hibbert venga squalificato.
RODMAN A PYONGYANG Dennis Rodman, 51enne ex star di Pistons e Bulls, è sbarcato in Corea del Nord per un’esibizione assieme ad alcuni componenti degli Harlem Globetrotter. Il leader Kim Jong Un si è detto tifoso dei Bulls anni ’90, nei quali evoluiva Il Verme.
SUNS AVARI I Suns hanno battuto i Wolves 84 83 dopo un supplementare con 3 giocatori (Gortat, Johnson e Markieff Morris) miglior marcatori con 14 punti. E’ la prima volta dall’introduzione dei 24" (1954) che un team vince all’overtime senza avere un giocatore che segna almeno 15 punti.
Gazzetta.it GUARDA IL CANESTRO DI GALLO DI SPONDA IN ALLENAMENTO Sul nostro sito è possibile vedere il video del canestro di sponda di Gallinari in allenamento, la rissa di Indianapolis e la schiacciata di LeBron, oltre alla Top 10 della notte Nba, come ogni mattina, oltre ad articoli e statistiche.
Dubai (1.785.500 $, cemento) Secondo turno: Djokovic (Ser) b. Bautista (Spa) 6-1 7-6 (4); SEPPI b. Rosol (Cec) 6-4 7-6 (4); Del Potro (Arg) b. Devvarman (India) 6-4 6-4; Brands (Ger) b. Youzhny (Rus) 6-4 6-4; Tursunov (Rus) b. Llodra (Fra) 7-6 (5) 2-6 6-3; Berdych (Cec) b. Kamke (Ger) 7-5 6-1; Davydenko (Rus) b. Hanescu (Rom) 6-4 7-6 (2); Federer (Svi) b. Granollers (Spa) 6-3 6-4. Acapulco Uomini (1.212.750 $, terra). Primo turno: Robredo (Spa) b. VOLANDRI 6-2 2-6 6-4; LORENZI b. Paire (Fra) 4-6 6-3 6-4; Ferrer (Spa) b. Veic (Cro) 6-0 6-3; FOGNINI b. Wawrinka (Svi) 6-2 7-6 (3); Kuznetsov (Rus) b. Bellucci (Bra) 4-6 6-4 6-4; Zeballos (Arg) b. BOLELLI 7-5 6-1; Nadal (Spa) b. Schwartzmann 6-2 6-2; Bedene (Slo) b. Nalbandian (Arg) 4-6 6-0 6-4. Donne (235.000 $, terra). Primo turno: Torro (Spa) b. Parmentier (Fra) 6-1 6-4; Oprandi (Svi) b. Glatch (Usa) 6-4 2-6 7-5; ERRANI b. Cadantu (Rom) 6-3 6-2; SCHIAVONE b. Min (Usa) 6-4 4-6 6-2; Minella (Lus) b. Soler (Spa) 6-1 7-6 (3).
giorno da leoni Quei bei sorrisi dell’Italia di Davis Ad Acapulco Fabio batte Wawrinka, numero 17 del mondo e Lorenzi supera Paire, mentre a Dubai Andreas piega Rosol ed ora trova Djokovic RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2
Separati dagli oceani, divisi dalla superficie, uniti dall’ebbrezza di vittorie che contano: i singolaristi azzurri di Davis si regalano un giorno da leoni, terra o cemento questa volta non importa. Maturità Al talento di Fognini si
chiede sempre un clic, uno scatto, un bagliore che lo proietti con costanza nel gotha dei più forti, dove meriterebbe di stare per la qualità del suo tennis. Magari quel momento è arrivato ad Acapulco, che per l’ultimo anno ospita il torneo sul rosso (nel 2014 i campi saranno sul duro) e dove Fabio al primo turno ha scavallato l’ostacolo di un avversario tosto come Wawrinka. Contro lo svizzero, che sulla terra ha vinto due dei tre tornei in carriera ed è stato finalista a Roma nel 2008 (e la settimana scorsa a Buenos Aires), «Fogna» aveva perso i tre precedenti, ma stavolta, da numero 43 del mondo contro il 17, ha dato segno di grande maturità, annullando le quattro palle break concesse nella partita e giocando un tiebreak imperioso nel secondo set. Magari è il segnale. Al sole del tropico messicano si esalta anche Lorenzi, che si impone nella battaglia contro il francese Paire, domato in tre set e volano pure le ragazze: Errani, Schiavone e Knapp sono al secondo turno. Che esame Dagli emiri di Dubai, a migliaia di chilometri dalle spiagge del Pacifico, Andreas Seppi risponde con autorità, recuperando da 3-0 sotto nel secondo set contro il picchiatore Rosol, l’uomo che ebbe il quarto d’ora di notorietà battendo Nadal a Wimbledon l’anno scorso. Nei quarti, l’altoatesino incrocia il numero uno Djokovic, con cui ha perso nove volte su nove, ma nelle ultime due portandolo al quinto al Roland Garros e sprecando oc-
Fabio Fognini, 25 anni, ha disputato due finali Atp AP
A
FUTURO NADAL
casioni importanti nel primo set a Cincinnati. Un test severissimo, però significativo delle condizioni attuali, soprattutto mentali, di Andreas. Rafa e i programmi Tornando a
S Rafael Nadal, impegnato ad Acapulco, ha annunciato di voler giocare i tornei americani di marzo, ma molto dipenderà dalle condizioni del ginocchio sinistro
Nadal, pure lui impegnato ad Acapulco dove è facilmente approdato al secondo turno, continua ad aleggiare un po’ di mistero sulle reali condizioni del ginocchio sinistro, anche se l’ex numero uno ha smentito le indiscrezioni del quotidiano Marca sull’intenzione di disertare Indian Wells e Miami. Dopo il match in Messico, si è espresso così: «La mia intenzione è quella di andare a Indian Wells, è al momento la mia priorità, giocare lì, anche se non mi sento ancora bene. Ad oggi penso solo al ginocchio, che torni al 100%, così da potermi allenare al meglio. Se riuscirò a far questo, allora i miei obiettivi saranno quelli di sempre». Lo zio Toni è più sfumato: «Non c’è nulla di deciso sui programmi di marzo, ad Acapulco sta andando bene ma dobbiamo fare attenzione al ritorno sul cemento». Dura legge. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA TRAGEDIA IN SUDAFRICA
«Reeva era incinta» La famiglia smentisce I tabloid: Pistorius uccise la modella dopo la rivelazione Ma il padre nega LORENZO SIMONCELLI PRETORIA (Sudafrica)
In attesa che il laboratorio antidoping di Bloemfontein rilasci i risultati dei test di Oscar Pistorius, ieri Janine Hill, una dei portavoce dell’atleta, ha affermato che il medicinale Testis Compositum, tro-
vato nella stanza da letto, era usato «per alleviare i dolori muscolari» e non per aumentare le prestazioni sessuali. Un dato, che comunque, non dovrebbe influire più di tanto ai fini delle indagini, a patto che venga confermato che si tratti di un rimedio naturale e che quindi non avrebbe avuto nessuna influenza su una reazione violenta di Pistorius. Incinta? Nelle ultime ore, il Na-
tional Enquirer e il Daily Mail hanno rilanciato l’ipotesi che Reeva Steenkamp fosse incinta. Questa potrebbe essere stata la causa di una lite. Nella ri-
costruzione la modella sudafricana, accusata da Pistorius di tradirlo con il rugbista François Hougaard, avrebbe deciso di rivelare la sua gravidanza per dimostrargli il suo amore. Immediate le smentite della famiglia della vittima. Mike Steenkamp, il portavoce dei genitori di Reeva, ha sostenuto come «se fosse stata incinta la madre lo avrebbe saputo e l’autopsia lo avrebbe accertato». Lutto Nair Ai numerosi colpi di scena era riuscito a sfuggire il giudice Desmond Nair, che invece è stato toccato nelle ultime ore una tragedia famigliare. Una sua cugina di primo grado, infatti, ha prima ucciso i due figli, molto probabilmente avvelenandoli, e poi si è tolta la vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
LA MAPPA ECCO I PUNTI DI CAMBIO E DI RISTORO
INFOGRAFICA D’ARCO
Percorso nuovo senza navigli e tram per scoprire la città Il 7 aprile si parte come sempre da Rho alle 9.20 Arrivo al Castello: 42,195 km da soli o in staffetta MANLIO GASPAROTTO Operazionegasparotto.gazzetta.it Twitter @manliogas
Meno di 40 giorni al via della Milano City Marathon. È l’ora dei dettagli, è il momento di svelare il tracciato e spiegare i cambiamenti apportati all’edizione 2013. Non sono molti, non sono sensibili ma sono importanti. Ma partiamo da quel che rimane immutato. La distanza… sempre 42,195 km. Non cambia l’orario di partenza, le 9.20 e non cambia il luogo della partenza, la Fiera di Rho. Raggiungibile in metropolitana, ha risolto definitivamente una serie di problemi della città e dei maratoneti.
la storia
CLAUDIO ARRIGONI
«Si può». La vita di Giusy Versace, quella del «dopo», come lo chiama lei, parte da quelle due parole. Perché quando sei sopravvissuta a un incidente spaventoso, tu ad accorgerti di avere le gambe tagliate in due solo quando abbassi gli occhi e il dolore viene dopo, fuori il diluvio, ecco quello ti fa capire poi che puoi. «Con la testa e con il cuore si va ovunque» non è solo il titolo del libro su una storia che parte da quegli istanti, terribili e infiniti, e attraversa la «nuova vita» (definizione sempre sua) di una ragazza che improvvisamente trova tutto cambiato. È il modo con cui affrontare ogni momento, quello di Giusy che passa da ospedali, pianti, spiagge, sorrisi per ar-
Che muovendosi con i mezzi prima e dopo la gara hanno solo agevolazioni. Non cambia il traguardo: sempre davanti al Castello Sforzesco. Non cambia la possibilità di correre tutta la gara o di allestire una squadra di 4 persone e dividere lo sforzo in squadra. La corsa in questo caso partirà dopo quella principale. E non cambia la decisione del Comune, che ha confermato la DomenicAspasso, la giornata senza auto in tutta la città Modifiche Cambia il tracciato, nella seconda parte. Perché? Per valorizzare il centro cittadino e scoprire nuovi angoli, ma anche per venire incontro alle necessità di Atm e della cir-
colazione dei tram: prima il tracciato tagliava 11 volte il loro percorso, ora lo farà in un’unica occasione. Per chi ha già corso a Milano la modifica sarà visibile attorno a metà gara, quando si punterà sulla Stazione Centrale lungo via Vittor Pisani, che sarà corsa in andata e ritorno. E lungo la quale sarà allestito il secondo punto di cambio della staffetta (il primo resta in zona San Siro), che si sposta in avanti prolungando quindi lo sforzo del secondo staffettista rispetto al passato (così faranno meno fatica gli altri due compagni…). Resta la musica lungo il tracciato, perché gli organizzatori stanno cercando gruppi musicali emergenti e giovani che abbiano voglia di esibirsi domenica mattina lungo le strade milanesi. Ma restiamo sull’asfalto, perché arrivati in piazza Cinque Giornate ci aspetta un’altra variazione, una curva che ci riporta verso Porta Venezia e toglie la zona dei Navigli dalla corsa. Si rientra verso il centro della città, una scelta fatta per rendere omaggio alle bellezze di Milano correndo non soltanto in Duomo (stavolta gli si passerà alle spalle) ma anche davanti alla Scala, in via Verdi e sino alla Triennale da dove si torna verso Papiniano per riportare la corsa sul tracciato degli anni precedenti e quindi verso il traguardo.
La partenza da Rho dell’anno scorso LAPRESSE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO CITY MARATHON
L’EVENTO
La staffetta della Versace «Il destino va affrontato» rivare a mettersi di nuovo in gioco, e poi a correre, prima in Italia a farlo con quelle strane protesi sulle quali non si riesce quasi a stare in piedi: «Perché non puoi decidere il tuo destino. Ma puoi decidere come affrontarlo». Obiettivo «Si può». È il messaggio di «Disabili no limits», la Onlus che Giusy ha creato in modo che chi ha una disabilità e vuole fare sport possa farlo anche se gli mancano gli ausili giusti: «A quelli ci pensiamo noi», scrive nel libro raccontando di quanto sia bello vedere la vita di qualcuno cambiare in meglio per una corsa ritrovata o un pedalata con le mani. Per questo Giusy Versace è fra le protagoniste alla Mi-
il libro Con la testa e con il cuore si va ovunque
lano City Marathon. Con la sua «Disabili No Limits» sarà ancora in prima fila con qualche decina di staffette: da quelle di Sky ai dj di RTL, agli amici di «Corri che ti passa», a tanti che si vorranno aggiungere. «Rac-
cogliamo fondi in queste settimane e nella maratona si festeggerà l’obiettivo, speriamo raggiunto». In questa edizione è riuscire a fornire di 2 o 3carrozzine sportive (il valore di ognuna può variare da 3 a 6mila euro) per la squadra di wheelchair basket che sta nascendo in Calabria, la terra di Giusy, per la quale corre. «Un luogo difficile per la disabilità». La scorsa edizione si aiutò a dare una handbike per una ragazza in carrozzina e una protesi per l’atletica a un atleta amputato di braccio. «Se avessi la bacchetta e un solo desiderio da esprimere, una cosa è certa: non tornerei mai indietro». Sono le ultime parole dell’ultima pagina. Fanno pensare. E fanno anche capire perché applaudire più forte, quando passeranno, quelle magliette di Disabili No Limits. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Appunti IL GEMELLAGGIO
Dalla Roma-Ostia ...con uno sconto!
Il primo gemellaggio della Milano City Marathon è con la Roma Ostia, la mezza maratona di domenica, amata dai podisti per la spettacolarità del percorso. Giunta alla 39a edizione, la corsa romana offre ai partecipanti uno sconto per iscriversi alla Milano. E chi farà entrambe entrerà nella «classifica combinata» (categorie under 35, under 50, over 50), per aggiudicarsi premi e un pettorale della Milano City 2014.
LA TV
Novità: si corre in diretta su La7 La Milano City Marathon 2013 corre su La7. È stato ufficializzato ieri l’accordo che prevede la diretta tv della gara, la differita e gli highlights della manifestazione sui canali La7. Più programmi di approfondimento all’interno dei notiziari, con ospiti nelle settimane precedenti l’evento e durante. La7 conferma con questa scelta il suo forte interessamento al mondo del running, evidenziando ancora una volta i valori che vengono trasmessi da manifestazioni trasversali come questa, come dimostrato dal grande successo della Relay Marathon che La7 seguirà con particolare attenzione.
LE TELECAMERE
Vuoi il video della tua gara?
Grazie alla collaborazione con MYSPORTS ogni partecipante avrà la possibilità di acquistare un video personalizzato della propria gara. Il 7 Aprile, una troupe composta da 16 telecamere seguirà tutti i momenti chiave della corsa ed elaborerà un video per ogni partecipante. Nell’arco delle 24 ore successive sarà possibile rivivere l’emozione della gara, garantito dalla qualità dell’alta definizione.
LE ISCRIZIONI
Solo online entro il 26 marzo
S tweet #MCM2013 è l’hashtag ufficiale dell’evento. Dalla prossima settimana, verranno pubblicati qui i 3 migliori tweet sulla Milano City Marathon
E’ possibile iscriversi alla maratona o alla staffetta 2013 unicamente online attraverso il sito ufficiale entro e non oltre il 26 marzo. Per la prima volta le quote aumentano al raggiungimento di una soglia predefinita di iscritti: 39e (fino a 1.000 iscritti), 49e (da 1.001 a 3.000), 54e (da 3.001 a 4.000), 59e (da 4.001 a 5.000), 65e (da 5.001 a 5.500), 80e (oltre i 5.500). Info e iscrizioni: www.milanocitymarathon.it
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TIRO A SEGNO DOMANI AGLI EUROPEI IN DANIMARCA
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ATLETICA DA DOMANI A GOTEBORG
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I NUMERI
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Andando subito a studiare in Gran Bretagna non ho festeggiato l’oro Ci ho guadagnato A parlare sempre dei vincitori si crea una cultura sbagliata dello sport. Pericolosa
Vulcano Campriani L’Europa nel mirino Ha scritto un libro, studia per il master, sette mesi dopo Londra torna: «L’importante è emozionarsi» MARIO SALVINI
Tiro a segno è anche restare sette mesi senza una gara. Duecento giorni a far sbollire adrenalina, soddisfazioni e commenti. E ricominciare quando sembra essere passato un secolo. Domani agli Europei 10 m di Odense, in Danimarca, finalmente torna Niccolò Campriani. Contento? «Sì. Mi sembra tutto un po’ strano, ma sì. Ho voglia di fare una gara importante». Sarà la prima volta con le nuove regole.
«L’azzeramento del punteggio per la finale sarà difficile da digerire, ma almeno l’hanno portata da 10 a 20 colpi (dopo una protesta di cui Campriani è stato ispiratore e portavoce, ndr). L’altra grande novità è l’introduzione dei decimali anche nelle qualificazioni, così che il massimo teorico non sarà più 600, ma 10.9x60, cioè 654. Credo che una media di 10.5, quindi un 630, potrebbe bastare per vincere. E’ una modifica che ho proposto io alla federazione internazionale. Ed è una questione quasi filosofica: è meglio il tiratore che non sbaglia mai, cioè non fa mai 9, o quello che spara più spesso vicino al centro? Le medaglie di Londra (argento nella 10m in cui tira domani e oro nella tre posizioni) potrebbero aver cambiato qualcosa? In fondo la controprova non c’è ancora stata...
«Sinceramente credo di essermi gestito bene. Qui a Sheffield (dove frequenta un master in ingegneria dello spot dell’Adidas, ndr) i miei compagni hanno scoperto che ho vinto l’Olimpiade solo a Natale. Stando in Inghilterra mi sono perso cene, sagre e celebrazioni, ma ci ha guadagnato il mio spirito. L’Olimpiade ha detto che ero tra i più forti del mondo. Non è stata fortuna, ma non è nemmeno detto che io lo sia anche domani. Ero tranquillo a Londra, a maggior ragione devo esserlo ora». Nel frattempo ha scritto un libro...
«Non si sa ancora esattamente il titolo. Io ho proposto: "Ricordati di dimenticare", la frase che mi ripete sempre Edward Etzel, il mio allenatore-psicologo. Significa che bisogna cancellare la mente quando si è in gara. Quindi c’è una contraddizione: per scrivere ho dovuto ripensare a tante cose, ricordarle, e non so se mi farà bene a Odense. Ma non importa, sono soddisfatto del libro: non c’è tanto tiro, è più una storia di sport e di vita, spero con qualche messaggio anche controcorrente». In che senso controcorrente ?
«Credo che spesso si parli di sport in modo
S Niccolò Campriani, 25 anni, si è laureato in ingegneria gestionale alla West Virgnia University
sbagliato, esasperando il risultato. Se si racconta solo di chi vince finisce che conta solo quello. E che per vincere ci sarà gente disposta a fare qualsiasi cosa. Io non giustifico chi ha preso scorciatoie tipo doping, dico solo che non è tutto banco o nero: c’è molto grigio. E spesso chi arriva in mezzo al gruppo ha una storia da raccontare più interessante di quello che è arrivato primo». Che pensa dei sui colleghi che si sono candidati alle elezioni?
«In generale ho molti dubbi sulla loro competenza. La popolarità non può essere un requisito per diventare politico. Non basta dire sono onesto: quella è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Josefa Idem ha fatto un suo percorso da amministratore locale e va bene, ma andare in tv e dire: "io sono per la famiglia" non può bastare».
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Medaglie olimpiche Niccolò Campriani a Londra 2012 ha conquistato l’oro nella carabina tre posizioni e l’argento nella carabina 10 metri in cui compete domani.
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Medaglie Europee Nicco ha anche conquistato due medaglie individuali agli Europei 10 m: a Praga 2009 stato oro, argento nel 2012 a Vierumaki (Fin) e bronzo a Brescia nel 2011. A Praga 2009 e Vierumaki 2011 è stato campione d’Europa a squadre
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Campione del Mondo Nicco è campione del Mondo della disciplina in cui spara domani: la 10 m. Titolo conquistato a Monaco di Baviera nel 2010 (nel tiro a segno i Mondiali sono ogni 4 anni)
Agli Europei arriva da campione in squadra e con l’argento individuale del 2011: A Odense sarebbe contento se...
«Sarò contento se mi emozionerò. E se esploderà Petra (Zublasing, la sua fidanzata, ndr): so che in America sta tirando benissimo. A Odense deve cominciare il suo quadriennio».
Roberta Bruni, 18 anni, davanti al tabellone che indica il 4.60 di Ancona
Bruni, l’asta tosta «Il podio è un sogno ma crescerò ancora» Esordio tra i grandi per la 18enne agli Europei indoor «Punto alla finale» ANDREA BUONGIOVANNI
È la baby del gruppone di 40 azzurri che ieri ha invaso Göteborg, sede del 32˚ Europeo indoor. Baby per carta d’identità (è ancora junior, compirà 19 anni l’8 marzo), non per determinazione e ambizioni. Roberta Bruni, romana di Nazzano, col 4.60 nell’asta centrato undici giorni fa ad Ancona, è quinta della lista stagionale continentale guidata dalla britannica Holly Bleasdale con 4.77. Il futuro della portacolori della Cariri Rieti, già bronzo mondiale all’aperto, è garantito. Vada come vada in Svezia. Signorina Bruni, a Göteborg con quale obiettivo?
«Sarà la mia prima volta in una rassegna internazionale nella categoria assoluta. Sto entrando in punta di piedi in un mondo che ancora non pensavo potesse appartenermi. Voglio crescere».
«Ho una rincorsa fissata a 14 passi e uso aste lunghe 4.45, ma ne sto provando una nuova, più dura che, potenzialmente, potrà catapultarmi molto in alto. Si tratta di trovare la gara giusta». Cosa rappresenta per lei Yelena Isinbayeva?
«Il top: a Formia l’ho conosciuta. Ma mi piacciono anche la Silva, la Murer, la Spiegelburg. Da tutte imparo qualcosa». Come ha cominciato con l’asta?
«Facevo judo, poi per gioco, agli Studenteschi 2008 di Rieti, mi sono avvicinata all’atletica. È grazie ad Andrea Milardi, anima del movimento sabino e al mio allenatore Riccardo Balloni se sono arrivata sin qui». Quanto dista la sua Nazzano da Rieti, dove si allena?
«Sessanta km. Ho preso la patente, ma per ora sono mamma Viviana e nonno Alvaro a farmi tutti i giorni da autista».
Fino a?
Cosa fanno i suoi genitori?
«Punto alla finale, il podio è un sogno troppo grande».
«Mamma, che esce dal mondo della danza classica, è coreografa televisiva: ha lavorato per Rai e Mediaset. Papà Stefano si occupa di materiali militari».
Rispetto al 2012 è cresciuta di 35 cm al coperto e 25 in assoluto: a cosa si deve il clamoroso salto di qualità?
«A una nuova convinzione. Finalmente ho rotto il ghiaccio, ho vinto stupide paure. La medaglia iridata del luglio scorso a Barcellona mi ha sbloccata. E poi ho aumentato i carichi di lavoro».
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Domenica, per la seconda volta in una settimana, ha dato l’assalto al 4.64 del potenziale record del mondo junior, fissato un cm più giù della svedese Angela Bengtsson: è misura realizzabile?
L’aspetta un’estate stimolante, vero?
«A giugno la maturità al liceo scientifico biologico di Passo Corese, a luglio gli Europei di categoria proprio a Rieti. Sarà divertente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
PROGRAMMA
L’ALTRO MEDAGLIATO
L’UNGHERESE
LA SQUADRA
Apertura col botto tra gli Juniores Di Martino è subito d’oro nella pistola
Le foto di Tesconi in una mostra
È già Pars: 78.32 nel martello
Tra gli azzurri in gara a Odense c’è anche l’altro medagliato di Londra: Luca Tesconi che fu argento nella pistola 10 m. Prima di volare in Danimarca, Tesconi ha terminato gli ultimi preparativi per la sua prima mostra fotografica, intitolata «Non luogo» e che, allestita da Gestalt, inaugura sabato 9 marzo a Palazzo Panichi di Pietrasanta (Lu), la sua città. Soggetto della mostra sono gli istituti psichiatrici abbandonati: Tesconi ne ha visitati quattro, raccontando attraverso i luoghi e gli spazi, la sofferenza di chi vi era internato.
(si.g.) A Budapest (Ung), 78.32 nel martello per l’olimpionico Krisztian Pars. A Claremont (Usa). Uomini. Disco: Wruck (Aus) 66.23/64.71. A San Paolo (Bra). Uomini. Lungo: Bispo 8.13 (+3.1). A Bellville (Saf). Donne. 100 (+3.9): Naimova (Bul) 11”17. A Santa Rosa (Arg). Uomini. Peso. Lauro 20.59. NAVA A GOTEBORG Goran Nava, italo serbo del Cus Pro Patria Milano, si è qualificato per gli Europei indoor di Goteborg con 3’42”56 nei 1500 ai campionati dei Balcani di Istanbul (Tur).
Nove azzurri al debutto. Dodoni da oggi nel peso
Gli Europei 10 m di Odense che ieri e oggi sono riservati agli juniores si sono aperti con un grande risultato per l’Italia: il titolo del napoletano Dario Di Martino nella pistola. Dario, che già in campo nazionale aveva dato prova di avere grandi doti, si è qualificato per la finale con 573, a ben 6 punti dai primi due, ma ha beneficiato delle nuove regole che prevedono l’azzeramento del punteggio per la finale. In cui con 20 colpi a disposizione (anziché 10 come era nelle finali fino allo scorso anno) l’azzurro è riuscito a sopravvivere alle
eliminazioni e a chiudere con 199.5, davanti al russo Iilya Lipkin (196.3) e all’ucraino Pavlo Korostylov (175.7). Sempre ieri anche la carabina a 10 m juniores donne, con Fulvia Pitteri 15ª con 410.6. e successo dell’austriaca Ungherank con 418.6 nelle qualifiche e 208.5 in finale. OGGI, juniores: carabina uomini e pistola donne. DOMANI, Seniores: pistola donne (finale alle 11.15), e carabina uomini (finale 13.45). SABATO, Seniores: pistola uomini (finale 12.15), carabina donne (finale 14).
S Luca Tesconi, 31 anni: mai in finale in una gara internazionale prima di allora, a Londra è stato argento nella pistola 10 m
Insieme a Roberta Bruni, sono altri otto gli azzurri debuttanti in una Nazionale senior dall’età media molto bassa. Domani, nella prima giornata, saranno in scena in 26, ma già stasera (ore 19), nel prologo delle qualificazioni del peso, toccherà a Marco Dodoni. In gara dieci medagliati di Londra, compreso l’oro dell’asta, il francese Renaud Lavillenie. Stelle italiane, Michael Tumi (60) e Alessia Trost (alto). Dirette RaiSport ed Eurosport.
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PALLAVOLO COPPA CEV LATINA ANKARA
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(22-25, 26-24, 21-25, 21-25) ANDREOLI LATINA: Fragkos, Verhees 8, Sottile 3, Rauwerdink 13, Gitto 6, Jarosz 14; Rossini (L), Troy 1, Cisolla 7, Guemart 1, Noda 2, Patriarca 3. All. Prandi HALKBANK ANKARA: Huseyin 3, Diaz 9, Emre 14, Ahmed 18, Priddy 14, Resul 16; Nuri (L). N.e: Aslan, Sabit, Can, Serhat, Halil. All. Vukovic
DA PAM E PANORAMA I BUONI SPESA DIVENTANO CARBURANTE TOTALERG Fare la spesa al supermercato e, contemporaneamente, il pieno di carburante alla propria automobile? Da Pam e Panorama ora è possibile. Fino al prossimo 31 marzo nei 107 supermercati e superstore Pam e nei 23 ipermercati Panorama distribuiti sul territorio nazionale il buono spesa maturato grazie a Carta perTe Pam Panorama - la carta del programma fedeltà dedicato ai clienti - potrà essere convertito in un buono carburante TotalErg con il venti per cento in più di valore. I clienti che riceveranno in cassa, al momento del pagamento, il buono spesa Carta perTe Pam Panorama potranno così decidere di ritirarlo e utilizzarlo per spese successive nei punti vendita Pam e Panorama, come avviene solitamente, oppure recarsi al box accoglienza all’interno del punto vendita e convertirlo in un buono carburante, spendibile nei distributori TotalErg, del valore pari a quello del buono spesa Pam Panorama aumentato del venti per cento. Grazie al meccanismo di questa iniziativa dunque, un buono spesa del valore, per esempio, di dieci euro può essere convertito in un buono carburante TotalErg di 12 euro. Dopo aver ritirato il buono carburante presso il box accoglienza i clienti possono recarsi presso una delle 2.500 stazioni di servizio TotalErg e richiedere la Carta TotalErg BoxPiù, sulla quale verrà caricato l’importo totale del buoni sconto carburante ricevuti nei punti vendita Pam e Panorama. Lo sconto è utilizzabile fin da subito con un minimo di venti litri di carburante erogati e potrà essere spalmato su più rifornimenti. Il buono sconto carburante è valido su tutte le tipologie di carburante (benzina, gasolio, gas, metano) ed è utilizzabile nelle stazioni di servizio aderenti l’iniziativa. «Con questa iniziativa - spiega Paolo Venturi, responsabile Marketing Pam Panorama - vogliamo essere ancora più vicini ai nostri clienti offrendo loro la possibilità di valorizzare vantaggiosamente la spesa fatta presso i nostri punti vendita anche per gli acquisti di carburante, una voce sicuramente gravosa nel bilancio familiare a causa dell’elevato costo raggiunto dai carburanti e il protrarsi dell’attuale periodo di incertezza». Pam e Panorama operano nel settore della gdo con supermercati e superstore Pam e con gli ipermercati Panorama presenti in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto. Pam Panorama offre anche un ampio ventaglio di prodotti, che spaziano dall’alimentare - anche biologico - alla cura della persona, attentamente selezionato e controllato per garantire ogni giorno al consumatore la qualità delle grandi marche a un prezzo inferiore fino al trenta per cento, caratteristica resa possibile dal fatto che non grava su di essi alcun costo di pubblicità e commercializzazione. I produttori di questi prodotti sono selezionati tra le più qualificate industrie italiane a seguito di accurate verifiche sul processo produttivo e di precisi accordi sulle specifiche di qualità, di sicurezza e legalità. Pam Panorama ha progettato per questa linea un’etichetta chiara ed esaustiva puntando la lente di ingrandimento sugli additivi, sempre esplicitati, inserendo sempre i dati nutrizionali, fornendo informazioni sulle tecniche di produzione, sulla ricettazione, sulla conservazione, sulla compatibilità per i celiaci e sull’assenza di grassi idrogenati nel dolciario. I molti prodotti ecologici vantano il certificato di qualità Ecolabel in quanto realizzati nel rispetto dei criteri di tutela ambientale fissati dall’Unione Europea. La valutazione scientifica dell’impatto ambientale viene effettuata in tutte le fasi del ciclo di vita per rientrare nei criteri prestabiliti. Il risultato finale è un risparmio del consumo di energia, un basso inquinamento idrico e atmosferico, la limitata produzione dei rifiuti, la gestione sostenibile del patrimonio boschivo. I prodotti ecologici sono realizzati al cento per cento con fibre di cellulosa vergine e gli operatori incaricati di gestire le fonti di provenienza delle fibre attuano misure volte a garantire la gestione sostenibile delle foreste. a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
ARBITRI: Ivanov (BUL), Kolarevic (SRB) NOTE Spettatori: 2001 (tutto esaurito). Incasso: 18.721 euro. Durata set: 31’, 30’, 27’, 27’; totale 115’. Andreoli Latina: battute sbagliate 15, vincenti 6, muri 10, 2ª linea 5, errori 22; Halkbank Ankara: battute sbagliate 19, vincenti 12, muri 11, 2ª linea 7, errori 31. MVP: William Priddym (Usa, Ankara)
Sul volto dei giocatori dell’Andreoli Latina la delusione dopo la sconfitta con l’Ankara PAOLA LIBRALATO
Latina ha le vertigini Ankara ne approfitta L’Halkabank domina la finale d’andata, favorita dal gioco prevedibile dei pontini. Prandi: «Pagata l’inesperienza» DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA LATINA
Il coraggio a volte non basta. L’Andreoli Latina ce ne mette tanto, ma di fronte c’è un avversario che lo porta al limite, che gli fa sentire la tensione e gli impedisce di giocare come sa. E allora, la Coppa Cev sembra andare diritta nelle mani dell’Halkbank Ankara, che non a caso in questa competizione ha perso una sola gara, a inizio stagione. Ma è anche vero che un allenatore come Silvano Prandi non è disposto ad arrendersi facilmente. Le sue prime parole dopo la sconfitta sono amare, ma con una scintilla dentro: «Brutta partita, forse abbiamo sofferto l’importanza dell’appuntamento, con molti giovani alla loro prima esperienza a questo livello, ma dobbiamo cancellare tutto e ripartire». Alti e bassi L’equilibrio dura so-
lo nei primi due set, poi Ankara inserisce un’altra marcia, più potente e il 3-1 finale è inevitabile. Troppo altalenante la prestazione dell’Andreoli, ma anche comprensibile, viste le esplosioni di energie che i suoi giocatori devono tirare fuori per cercare di contrastare i turchi e che pagano con improvvisi cali di concentrazione. Ma
EMIGRANTI
Coppa di Turchia trionfa Guidetti (a.a.) Il Gunes Istanbul di Giovanni Guidetti ha vinto ad Ankara la Coppa di Turchia. Ha superato nella partita decisiva del girone a quattro l’Eczacibasi Istanbul di Lorenzo Micelli 3-0 (25-17, 25-12, 25-23), terzo posto per il Galatasaray Istanbul di Massimo Barbolini, Simona Gioli e Leo Lo Bianco. IN POLONIA (a.a.) Il Belchatow di Dante Bonifante vince entrambe le gare casalinghe 3-2 e 3-1 e porta il Resovia a gara-5 di sabato, mentre lo Jastrzebski Wegiel di Bernardi, Lasko e Martino e le ha perse 2-3 e 0-3 col Kelce e anch’esso va a gara-5 in casa
3
Ok al Golden set Latina è passata al Golden set negli 1/8 col Sastamala (Fin), nei 1/4 col Maliye Ankara (Tur) in 1/2 con Unterhaching (Ger)
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Hanno già vinto Coppe Di Latina hanno già vinto Coppe: Cisolla (5 con Treviso), Rauwerdink (con Apeldoorn) e Sottile (con Cuneo) quando ci si trova di fronte, nel 90% degli attacchi sulle bande, un muro a 3, per superarlo è necessario sputare sangue e il Latina lo fa, ma in corpo, purtroppo, non ne ha abbastanza per reggere tutta la partita. Onore al merito, ma bisogna riconoscere la forza dell’avversario. Naturalmente, la spiegazione per simili difficoltà non può risiedere solo nel valore dei singoli, ma anche nell’impostazione tattica e nella voglia di rischiare. Ankara prende il sopravvento sin dalla battuta, più potente, che costringe Latina a una ricezione non perfetta (positiva solo al 22% nel primo) e di conseguenza a
una costruzione dell’attacco prevedibile. Diventa così più comprensibile quel muro a 3, che ha tutto il tempo per formarsi, su cui si infrangono moltissime azioni d’attacco. All’inseguimento Latina deve
sempre rincorrere, nel primo set si arrampica fino al 22-22, ma poi è punita dai devastanti attacchi turchi, soprattutto con le «veloci» centrali di Tekeli e con le bordate dell’egiziano Abdelhay dalle bande e da seconda linea. Anche il secondo set è una sofferenza, ma l’ingresso di Cisolla che dà maggiore stabilità e gli attacchi di Jarosz e Rauwerdink, che provocano finalmente qualche errore turco, consentono di vincere 26-24. Poi, è il crollo. Prandi inserisce anche Patriarca e Troy, dopo Noda, dà respiro ai titolari, ma Ankara continua a martellare, favorita anche da un battuta debole di Latina. I duemila tifosi che letteralmente «abboffano» il Palabianchini alla fine rendono onore ai loro ragazzi. Prandi riconosce: «Loro hanno fatto una buona prova, noi abbiamo battuto e ricevuto male, commesso molti errori, gestito male anche situazioni semplici. Ma, ripeto, ad Ankara giocheremo più sciolti. Questa Coppa non è stata ancora assegnata».
IL RITORNO DOMENICA
Rauwerdink «Non è finita qui» Tanta amarezza sui volti dei ragazzi di Prandi che escono dal campo frustrati da una prestazione non esaltante. «Abbiamo perso la partita al terzo set – ammette Rauwerdink – perché abbiamo sbagliato 3 o 4 palle e abbiamo avuto poca lucidità. Quello che ci rincuora è che la finale si gioca in due partite e noi abbiamo già vinto al golden set. Se alziamo il livello possiamo metterli in difficoltà anche a casa loro». Merito degli avversari secondo Salvatore Rossini: «Peccato perché non abbiamo giocato la nostra migliore pallavolo, ma dall’altra parte c’è una squadra con campioni abituati a questo livello. Però questo è solo il primo round e siamo pronti per andare ad Ankara per combattere». Cisolla riconosce che l’Halkbank ha fatto la differenza nell’approccio: «Loro sono abituati a palazzetti infuocati e anche qui hanno dimostrato di riuscire a stare in campo senza subire la tensione. Noi dobbiamo avere le idee più chiare e pensare che si può ancora fare tutto». Antonia Liguori
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Taccuino Le due Piacenza Non hanno problemi (a.a) Nessun problema per le squa dre di Piacenza (maschile e femmi nile) nella gara di andata delle semi finali di Challenge Cup. Anche l’Ural Ufa di Angiolino Frigoni (ex ct azzur ro) vince l’andata nella stessa com petizione in cui gioca l’Elior Piacen za. Coppa Cev maschile (finale), An dreoli Latina Halkbank Ankara (Tur) 1 3 (ritorno domenica). Coppa Cev femminile (finale), Muszyna (Pol) Fenerbahce Istan bul 3 2 (26 24, 26 24, 19 25, 23 25, 15 11) (ritorno sabato) Challenge Cup maschile (andata semifinali), Copra Elior Piacen za Dukla Liberec (R.Ceca) 3 0 (25 14, 26 24, 25 16), ritorno saba to) e Ural Ufa (Rus) Bydgoszcz
(Pol) 3 1 (25 19, 25 23, 22 25, 26 24; Vissotto 18, Konarski 20) Challenge Cup femminile (andata semifinali), Amburgo (Ger) Re becchi Piacenza 0 3 (19 25, 12 25, 22 25) e Krasnodar (Rus) Salo (Fin) 3 0 (25 6, 25 20, 25 18)
Prossima settimana Champions femminile (a.a) Champions femminile (final four a Istanbul, Turchia, 9 10 mar zo) – Galatasaray Istanbul (Tur) Gu nes Istanbul (Tur) e Rabuta Baku (Aze) Unendo Yamamay Busto Ar sizio. Champions maschile (final four a Omsk 16 17 marzo) – Bre Lannutti Cuneo Kedzierzyn Kozle (Pol) e Ka zan (Rus) Novosibirsk (Rus). Champions femminile (final four a Istanbul 9 10 marzo) – Galatasaray Istanbul (Tur) Gunes Istanbul (Tur)
e Rabuta Baku (Aze) Unendo Yamamay Busto Arsizio.
RECUPERO A-2 MASCHILE (f.c.) Ieri sera recupero dell'ottava di ritorno: Globo Sora Coserplast Matera 1 3 (25 16, 19 25, 23 25, 23 25). Classifica: Città di Castel lo (già promossa in A 1) 56; Molfet ta 43; Sora 40; Atripalda 37; Pado va 33; Monza 32; Corigliano 31; Or tona 29; Reggio Emilia 26; Matera 21; Potenza Picena, Brolo 19; Lore to 10.
IN SPAGNA (pe.m.) Sconfitta in dolore per l’Almeria di Piero Mol ducci nel bigmatch con il Teruel 2 3 (27 25, 25 23, 24 26, 21 25, 10 15) che ha mantenuto ad una giornata del termine della stagione regolare un punto di vantaggio sui rivali.
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SCI NORDICO I MONDIALI
Stelle e principesse: organizzazione regale Gare bellissime, piste perfette, panorami incomparabili e ospiti illustri da tutto il mondo: sarà un’edizione da ricordare CLAUDIO GREGORI
Sono gare bellissime, anche se gli azzurri latitano. Ma l’Italia ha già vinto una medaglia che non figura nel palmarès, quella dell’organizzazione. Abbiamo avuto grandi vincitori — Northug, Cologna, Kriukov, Marit Bioergen, Therese Johaug, Lamy Chappuis — e gare davvero regali. Ieri, appunto, è arrivato Sua Maestà re Carlo XVI Gustavo di Svezia, giusto in tempo per
premiare il più forte fondista del momento, Petter Northug, che la figlia, principessa Victoria, erede al trono, aveva già premiato in pista. Northug ha alzato al cielo le camelie del Lago Maggiore, il fiore stupendo che viene da oriente e onorava i samurai giapponesi. La principessa Vittoria, fondista appassionata, non ha guardato le gare con occhio altero dalla tribuna d’onore, ma, i piedi nella neve, fan tra i fans, a bordo della pista ha urlato, sventolando
la bandierina svedese al passaggio di Hellner e Olsson. Diamanti La Valle di Fiemme
ha accolto le Altezze reali con uno stupendo mantello di ermellino. La neve è dovunque e scintilla di diamanti. Le piste, magnifiche e selettive, e gli impianti sono risultati all’altezza di un campionato del mondo. La qualità delle gare, fieramente combattute, è illustrata dal fatto che un paese di grandi tradizioni come la Svezia non ha ancora vinto,
La Principessa di Svezia, Victoria
insieme a campioni come Legkov, Frenzel, Schlierenzauer, Justyna Kowalczyk. Però 13 paesi sono saliti sul podio. Gli Stati Uniti hanno conquistato il primo oro nel fondo della storia dei Mondiali con Jessica Diggins e Kikkan Randall. La diciottenne Sarah Hendriksson, allenata dal trentino Paolo Bernardi, e la 16enne Sara Takahashi hanno destato sensazione nel salto. Le russe hanno ritrovato il podio, riemergendo dal buco nero del doping. Spuntano ta-
lenti nuovi. La Val di Fiemme si è rivelata musicale, come gli abeti rossi («Picea abies Karst») della Foresta di Paneveggio, da cui si ricava ancora oggi il «legno di risonanza» per le tavole armoniche di strumenti a corda e pianoforti, con cui, tre secoli fa, Antonio Stradivari costruiva i suoi favolosi violini. Manca solo la medaglia italiana, capace di far deflagrare il tifo e rendere questa festa reale un trionfo di popolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Le medaglie di Fiemme Grande Norvegia Oro di Northug il cattivo ragazzo Noto per gli atteggiamenti spavaldi, vince la 15 km tl: terzo Gjerdalen, che era riserva IL MEDAGLIERE PAESE NORVEGIA USA RUSSIA FRANCIA GIAPPONE SVIZZERA AUSTRIA SVEZIA GERMANIA CANADA SLOVENIA KAZAKISTAN FINLANDIA
Petter Northug è nato il 6 gennaio 1986. Plurimedagliato alle Olimpiadi e ai Mondiali, vanta anche 15 successi individuali in Coppa del Mondo e la conquista del trofeo assoluto nel 2010
O 5 2 2 2 1 1 0 0 0 0 0 0 0
A 5 0 0 0 1 0 3 4 0 0 0 0 0
B 4 1 1 0 0 0 1 0 2 1 1 1 1
TOT 14 3 3 2 2 1 4 4 2 1 1 1 1
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI LAGO DI TESERO (Tn)
Avanti tutta, Norge. Mancava l’oro di Petter Northug ai Mondiali fiemmesi: preso. Non doveva esserci Tord Asle Gjerdalen, svegliato all’alba per sostituire l’indisposto Martin Sundby: è finito sul podio. Tra i due vichinghi si è messo di traverso Johan Olsson, che ha salvato l’onore ma ha lasciato ancora a zero titoli la Svezia nell’eterno derby scandinavo, sistematicamente in perdita. Il Re Gustavo, presago della sconfitta, è arrivato a sera, solo per la premiazione. Prima volta Il bad boy Northug ha trovato l’oro che aveva sempre inseguito: quello nella 15 km a tecnica libera. Quello contro se stesso, contro il cronometro e non gli avversari in linea, contro i suoi ardori eccessivi. Gjerdalen, trentenne che scia con i ray ban e senza cappellino nonostante la calvizie, ha pescato il bronzo più inatteso e conteso, azzurri compresi. L’ultimo astro di Norvegia che sta cercando di oscurare Bjoern Daehlie, negli ultimi 2 chilometri s’è visto ridurre il margine di vantaggio ma ha resistito sino al traguar-
do trionfando per 11"8 e lasciando il compagno a 22"3. Dal quarto posto (di Babikov, a 53") in poi, i distacchi sono stati pesanti. Pesanti per l’olimpionico in carica Dario Cologna (a 1’21"), incapace di stare attaccato a Gjerdalen nel secondo giro. Pesantissimi per i nostri, distrutti: il più vicino, David Hofer, 13˚, lamentava 1’47", la nostra avanguardia Rollo Clara ha chiuso 20˚ a 2’24". Un disastro.
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Le medaglie iridate di Northug: 8 ori e 3 argenti. Vanta anche 4 podi olimpici: 2 ori, un argento e un bronzo Confronto Northug è un superman che si esalta nei finali mozzafiato: aveva il morale fiaccato dalla sconfitta nella sprint contro il russo Kriukov, e da una finale mancata a coppie (ma non per colpa sua). I media norvegesi cominciavano a fargli pesare i soliti eccessi, il confronto con i 3 ori e 2 argenti di due anni fa ad Holmenkollen ed il confronto con le donne generose nel raccolto (7 medaglie): ma in questa ras-
segna ha ribadito di essere un vero fenomeno in una specialità non sua. Sta maturando, pare, anche nei modi, negli atteggiamenti più seri, ma non sta cambiando nel modo di provocare gli svedesi con la solita piroetta finale. Il suo ingresso nello stadio è stato un crescendo strepitoso, esaltato da una folla in estasi nella tribuna divisa da due bandiere: non poteva perdere ancora. «Sapevo di essere in forma e non volevo sbagliare più. Quando ho superato il traguardo non ho capito più nulla, sono impazzito di gioia e di stanchezza». Anche stavolta, crollando, Northug ha avuto il tempo di mandare due baci al cielo (al nonno). «La vittoria più importante? Dopo quella nella 50 km di due anni fa sì, avevo tanti cavalli da scaricare: quando ho fame di vittorie o sono arrabbiato riesco a dare sempre il meglio di me, ora vorrei divertirmi in staffetta contro gli svedesi...». S’allena con una macchina italiana chiamata Ercolina, per potenziare quelle braccia che fa mulinare spaventosamente e che nel fondo moderno ormai sono tutto: nessuno spinge come lui nei finali. La Norvegia ringrazia: il bad boy e la riserva di lusso... © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SCI NORDICO MONDIALI IN VAL DI FIEMME L’OLIMPIONICO DA 23 ANNI LI OSPITA NELL’HOTEL DI FAMIGLIA
Nones esalta la Norvegia «Da loro lo sci è cultura» CLAUDIO GREGORI
Franco Nones, primo olimpionico del fondo italiano — oro nella 30 km ai Giochi di Grenoble il 7 febbraio 1968, una delle più grandi sorprese (e imprese) nella storia dello sport italiano — i norvegesi li conosce bene. Da 23 anni la squadra norvegese alloggia infatti nel suo hotel «Olimpionico» di Castello di Fiemme.
Sprofondo azzurro Clara è sincero «Non si va avanti» Il d.t Fauner adesso spera nella staffetta: «Ma prendere medaglie è sempre più dura» DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI LAGO DI TESERO (Tn)
E’ come se gli azzurri non sapessero combattere più. Più confusi che decisi. Più rassegnati che aggressivi. Più stanchi che carichi. Disastrosi, se si erano espressi ambiziosi. O troppo modesti, anche in rapporto alle qualità dimostrate in passato. Ma i Mondiali, come dice lo stesso Roland Clara (21˚), sono gare di un giorno: «O arrivi nei primi 5 o finisci per essere quarantesimo: ci crediamo, ci proviamo ma non andiamo come vorremmo, ero secco alla fine: ora speriamo nella staffetta. No, non sono pessimista». Ma non si può disputare «una gara regolare, con lo stesso ritmo» (per Hofer) se vuoi sbancare. «Ma non mi rimprovero nulla — ancora Hofer —. Sono ottimista per la staffetta, soprattutto perché è una gara diversa e non si rischia, nell’individuale se sbagli è finita, invece, con il lavoro della squadra, possiamo sperare di essere protagonisti».
Delusione Non si può pensare
«per un anno intero a una gara» (ancora Clara) se vuoi provare a vivere un giorno di gloria come Gjerdalen che ha improvvisato e ha raccolto. «Ogni anno faccio un passettino avanti, mi sento più forte — riflette Hofer, 13˚ —: poi succede che su questa neve magari ti controlli e poi recuperare diventa difficile». O succede che Moriggl, debilitato da un virus e in gara al buio, parta «forte al primo giro ma ho capito subito che non era la mia neve ed è andata com’è andata». Cioè 59˚ a 4’15". Il deb Fabio Clementi si sentirà «abbastanza soddisfatto (32˚, ndr), ma sono partito troppo forte e l’ho pagata strada facendo». Insomma peggio che andar di notte. Sulla graticola Silvio Fauner è
un comandante in difficoltà come la truppa, reagisce con il solito aplomb all’assedio mediatico, alle frecciate che gli arrivano da tutti i lati e che lo vorrebbero seriamente a rischio a fine stagione: «Ci mancava solo la nevicata — fa il d.t. —: non ci siamo, è vero. Abbiamo per-
so una grande occasione, la 15 km tl era per le nostre caratteristiche ma hanno sofferto come noi anche Cologna, i russi, e se parliamo dei Mondiali in generale anche la Francia e la Germania non è che stiano facendo meraviglie. Lo sapevamo che arrivando qui non avremmo potuto sbancare il mondo: prendere le medaglie non era difficile, ma di più. E’ dura ma non ci rassegniamo, spero in una reazione dalla staffetta». Solo se ripensa alla 4x10 km di domani, Clara riesce a sorridere, sardonico: «Sono obiettivo: non ha funzionato nulla». Azzurre Prima della staffetta
maschile, oggi toccherà alla 4x5 km donne che vede naturalmente la Norvegia super favorita: qui l’Italia nel 1991 conquistò la prima medaglia mondiale di gruppo. Qui sta avvenendo la rifondazione rosa. Schieriamo un quartetto davvero inedito: al lancio in classico ci sarà Lucia Scardoni, sui binari poi toccherà a De Martin, quindi a skating Agreiter e Piller. Il futuro è adesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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La Norvegia ha 5 milioni di abitanti, eppure è il paese che ha collezionato più medaglie ai Giochi Invernali: 307, di cui 107 d’oro. Sci nel sangue Il suo dominio nel fondo in questi Mondiali è evidente: ha già raccolto 12 medaglie, di cui 4 d’oro. «Motivo? I norvegesi nascono con gli sci nella culla», spiega Nones. «In Norvegia si vendono 460.000 paia di sci all’anno,
in Italia, che ha 60 milioni di abitanti, solo 30mila paia all’anno». Il rapporto percentuale è di 180 a 1. In Norvegia chi non scia è l’eccezione. La forza della Norvegia non sta solo nell’aritmetica. Lo sci è nella cultura. I norvegesi vivono sulla neve, come gli italiani sui prati in fiore o sulla sabbia del mare. Sono gli eredi di Fridtjof Nansen, che attraversò la Groenlandia con gli sci nel 1888, quando in Ita-
la guida
I NUMERI Oggi la 4x5 km donne e torna Pittin
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Le medaglie azzurre a questi Mondiali: nel 2003 l’ultimo precedente, curiosamente sempre in Val di Fiemme.
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Le medaglie mondiali azzurre nell’ultima edizione: un argento nella sprint con Arianna Follis e nel salto femminile (Elena Runggaldier)
P Dario Cologna consola Federico Pellegrino
Dirette su Rai Sport Uno ed Europsort Nelle qualificazioni dal grande trampolino, 3 azzurri sono promossi: eliminato solo Davide Bresadola. Oggi tornano pure i combinatisti nordici guidati da Pittin, sempre dall’HS134 e poi sui 10 km: a riposo Lukas Runggaldier, tocca a Samuel Costa. RISULTATI Fondo. Uomini, 15 km tl: 1. Northug (Nor) 34’37"1; 2. Olsson (Sve) a 11"8; 3. Gjerdalen (Nor) a 22"3; 4. Babikov (Can) a 53"6; 5. Roethe (Nor) a 1’03"; 6. Halfvarsson (Sve) a 1’09"5; 7. Rehemaa (Est) a 1’12"4; 8. Cologna (Svi) a 1’21"1; 9. Teichmann (Ger) a 1’25"7; 10. Richardsson (Sve) a 1’26"8; 11. Perl (svi) a 1’35"5; 12. Heikkinen (Fin) a 1’39"7; 13. HOFER a 1’47"9; 14. Tscharnke (Ger) a 1’48"8; 15. Hoffman (Usa) a 1’50"; 16. Livers (Svi) a 1’56"9; 17. Hellner (Sve) a 2’09"2; 18. Manificat (Fra) a 2’12"1; 19. Bauer (R.Cec) a 2’13"7; 20. Lehtonen (Fin) a 2’19"1; 21. CLARA 2’24";25. legkov (Rus) a 2’28"7; 32. Fabio CLEMENTI a 2’52"6; 59. MORIGGL a 4’15"6. Salto. Uomini. Qualificazioni hs 134: 1. Loitzl (Aut) 135.9; 2. Neumayer (Ger)
133.2; 3. Morgenstern (Aut) 129; 19. COLLOREDO 117.8 (115.5 m); 22. MORASSI 114.3 (116); 34. Roberto DELLASEGA 100.0 (106.5); 45. BRESADOLA 84.6 (102), eliminato. PROGRAMMA Oggi. Fondo - Ore 12.45: staffetta 4x5 km tc/tl donne (Scardoni, De Martin, Agreiter, Piller). Combinata nordica - Ore 10 (hs 134) e 15.30 (10 km ins.): Pittin, Bauer, Costa, Michielli. Salto - Ore 17: finale hs 134 uomini (Colloredo, Morassi, R.Dellasega). Domani. Fondo Ore 13.30: staffetta 4x10 km tc/tl uomini (Noeckler, Di Centa, Clara, Hofer). IN TV Dirette Rai Sport 1 ed Eurosport.
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PILLER COTTRER
Vichingi Racconta Nones: «Qui un tour operator norvegese ha affittato un terreno vicino alla pista. Ha portato mille persone in Italia. Ha allestito tende sopra la neve, con stufe, panche ricoperte da pelli di renna, tavoli, la sauna; all’esterno c'è il palcoscenico per i complessi che suonano la loro musica popolare, ma anche la vasca da idromassaggio a cielo aperto». Lì abbiamo conosciuto Odd Martinsen, argento nella 30 km di Grenoble, e Gjermund Eggen, tre ori ai Mondiali di Oslo del 1966, Oddvar Brä, Vegard Ulvang, Tomas Alsgaard. I norvegesi hanno il gusto del-
la sfida. Portano nei geni l’audacia dei Vichinghi, che con le loro navi risalirono la Senna e misero a sacco Parigi, e, attraversando impavidi le Colonne d’Ercole, arrivarono anche in Italia conquistando Luni. «Oggi non guerreggiano più e invece gareggiano. Sono forti in ogni sport: pensiamo alla maratoneta Grete Waitz, ai pattinatori, a Kjus, Aamodt, Svindal», dice Nones. «Sentono lo sport come un mezzo di educazione e di civiltà». New generation «Tutti i loro as-
si hanno vinto: Northug, Bjørgen, Johaug. Ma la loro forza è lo spirito di squadra. Qui c’è già la nuova generazione, che cresce nel confronto quotidiano con gli assi», dichiara Nones. Fra le donne, oltre a The-
rese Johaug, 24 anni, ci sono Heidi Weng e Hagen, 21 anni, Falla e Flugstad Østberg, 22. Fra gli uomini Goldberg e Krogh, 22 anni, Toenseth, 21, oltre a Roethe, 24. «Nessuno ha l’organizzazione dei norvegesi», dice Nones. «Per esempio, nella piazza di Castello di Fiemme hanno affittato un forno e lì fanno il pane norvegese, per gli atleti, ma anche per i tifosi dislocati nei vari alberghi». L’Italia, al confronto, è a livelli dilettantistici. «Abbiamo assistito a continui giochi di potere dei dirigenti. Abbiamo c.t. che scaricano le responsabilità sui predecessori e invece non hanno fatto nulla», denuncia Nones, che in questi giorni si è pizzicato con Fauner. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I PODI NORVEGESI ATLETA
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Lo chiamavano Pillerino: trionfava a 23 anni nella 50 km di Holmenkollen, mai domata da Bjoern Daehlie. Nel Tempio e in Scandinavia è popolarissimo da quel 1997. Il mondo ce lo invidiava per come interpretava il passo pattinato. Ieri Guidina Dal Sasso, ha regalato a Pietro Piller Cottrer i fiori dell’immortalità del lago Maggiore, gli stessi guadagnati nella Medal Plaza dei Giochi di Torino 2006, per l’oro della staffetta e il bronzo nella combinata. Immortale Si sente immortale, «atleta eroico» il sappadino che a 38 anni e da argento olimpico in carica, è costretto a dire basta, tra le lacrime, a fianco di Silvio Fauner? «Mi piace pensarlo, direi che ho fatto qualcosa di bello ed importante in questo sport». Aggiungeremmo d’indimenticabile. Probabilmente irripetibile. In carriera ha vinto tutto, a eccezione dell’oro olimpico individuale «che mi brucia ma sarei bugiardo se non lo dicessi, ho sempre detto al mio amico Mattia De Pellegrin che avrei fatto come lui: ritirarmi subito dopo un trionfo simile». E’ stato un mese decisivo per meditare la scelta definitiva: Pietro, che si distingueva anche per quel
NORTHUG (fondo)
1-1-0
BARDAL (salto) SUNDBY (fondo)
1-0-0 0-1-0
ROETHE (fondo) GJERDALEN (fondo) GRAABAK (comb.nordica)
0-0-1 0-0-1 0-1-0
KLEMETSEN (comb.nordica)
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MOAN (comb. nordica)
0-1-0
KROG (comb. nordica) 0-1-0 DONNE BJOERGEN (fondo) JOHAUG (fondo)
2-1-0 1-1-0
FALLA (fondo)
0-0-1
WENG (fondo)
0-0-1
1 Therese Johaug, vincitrice della 10 km tl 2 Marit Bjoergen, già due ori in questa edizione 3 L’olimpionico Franco Nones ANSA/AP/NEWSPOWER
Pillerino lascia in lacrime a 38 anni: «Mi piace pensare di aver fatto qualcosa di bello e importante per questo sport» berrettino giallo lascia l’agonismo nel giorno della 15 km tl mondiale che fu sua 8 anni fa (davanti a Valbusa, in platea ad applaudirlo con Gabriella Paruzzi, la Longa e tanti amici), 30 giorni dopo l’infortunio al ginocchio destro per un incidente nella Marcialonga: «Quest’episodio lo considero un segno del destino, finendo in quella staccionata ho avuto la conferma che la fortuna mi ha voltato per sempre le spalle, da 2 anni era così. Meglio lasciare». Addio ai Giochi di Sochi: «Tanti anni fa dissi che mi sarei ritirato ad Holmenkollen, dove avevo cominciato a vincere: non l’ho fatto nel 2011, e forse ho pagato questo impegno disatteso. Lì avevo il pettorale 167, per me i numeri hanno significati particolari, e dopo l’1 della vittoria, e il 6 delle vittorie di Coppa, quel 7 voleva dire vincere la 7a in Coppa del Mondo (è a 6 come Zorzi, ndr.). Pazienza. Così come una foto è per me importantissima: quando conquistai la Coppa del Mondo distance (unico azzurro a riuscirci, ndr.), mi trovavo ai lati sul podio i fenomeni di oggi, Northug e Cologna. Ecco, ho vinto in un giorno e in tutta una stagione, e ho attraversato 3 epoche: quella di Daehlie, quella delle gare in linea e delle stagioni funestate dal doping, e quella frenetica di oggi com’è successo a Vancouver».
MEDAGLIE UOMINI
«Mi ritiro, orgoglioso d’aver emozionato» CAVALESE (Tn)
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Sfortuna e vittorie Ai Giochi di
Salt Lake City 2002 diventò Silver Finger: ci aveva rimesso un dito. Ai Giochi di Nagano 1998 mentre era lanciato verso il podio nella 50 km, cadde nelle reti. Ai Mondiali di Lahti 2001, arrivò assiderato sempre nella 50 km: ma non si ritirò. Era impavido, fiero. «Non ho mai speculato, non mi sono mai risparmiato. Ho avuto il talento, ma io dico che ci ho messo sempre il cuore, e che la testa incide al 90%». Pensava e scattava prima degli altri, e quando gli chiedono se farebbe il d.t. al posto di Fauner, risponde leale: «Non gufo contro Silvio, gli darei una mano, ma devo ancora ripensare la mia vita: certo, mi piacerebbe fare l’allenatore per insegnare e trasmettere ai ragazzi 30 anni di fondo. Magari lo farò subito con i miei figli Fabio e Marta». Sposato con l’ex fondista azzurra Francesca Sommavilla, l’ex iridato di Oberstdorf 2005 («Sono salito sul podio
«
L’incidente alla Marcialonga è un segno del destino La fortuna mi ha voltato le spalle
dai 3 ai 15 ai 30 e 50 km, mi sento completo anche se in classico stentavo»), ha detto a se stesso e poi agli altri la verità: «Mi ritiro». Lascerà molta tristezza nei suoi tanti tifosi: «Ecco, aver regalato emozioni negli occhi degli appassionati mi rende orgoglioso». A quest’Italia ora malmessa, mancherà per sempre Cater Piller (lo chiamavano anche così...). s.a.
Pietro Piller Cottrer durante la 15 km tl dei Mondiali 2005, che vinse AP
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v identiKit & CARRIERA
lia lo sci non era ancora nato, e di Roald Amundsen, primo a raggiungere il Polo Sud nel 1911.
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GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Scacchi A ZURIGO
Ippica DOPO I DUBBI DEGLI OPERATORI
Caruana con il nero batte l’iridato Anand
San Siro galoppo apre Si partirà il 20 marzo
Per la prima volta Fabiano Caruana ha battuto il campione del mondo Viswanathan Anand in una partita vera. È successo ieri a Zurigo, dove il 20enne Grande Maestro italo-americano e l’indiano n.6 al mondo stanno partecipando al Chess Challenge insieme all’ex iridato Vladimir Kramnik, 38enne russo numero 2 al mondo, e a Boris Gelfand, il 44enne israeliano (n. 17 del rating) che per ultimo ha sfidato Anand per il titolo mondiale.
Ieri l’annuncio ufficiale da parte di Snai, proprietaria degli ippodromi milanesi gestiti attraverso la società Trenno. La stagione 2013 del galoppo milanese si aprirà regolarmente mercoledì 20 marzo con un totale di 71 giornate fino all’autunno e con la consueta pausa estiva.
Spregiudicato Dopo sei patte nelle sei partite dei primi tre turni, ieri Caruana ha centrato la prima vittoria del torneo. L’azzurro — che è sceso al 13˚ posto del ranking mondiale dopo le difficoltà incontrate nel torneo di Wijk aan Zee (Olanda) — giocava con il nero ma non ha avuto alcun timore ad attaccare con una spregiudicatezza che ormai sta diventando un tratto distintivo del suo gioco. Il momento decisivo è arrivato alla 27esima mossa, con una spinta centrale di pedone che gli ha permesso di acquisire una posizione di vantaggio nella scacchiera. Anand ha dovuto cedere una torre per un cavallo e non è più riuscito a invertire l’inerzia, sino a dare partita vinta alla 45esima mossa, dopo quasi quattro ore e mezza di gioco.
torneo Caruana aveva battuto Anand in un torneo lampo di 5 minuti a partita, mentre ieri si è giocato sulle 40 mosse in due ore, con un’ulteriore ora per 20 mosse e 30" in più dalla 61esima in poi. Oggi l’azzurro affronterà Kramnik, domani chiuderà contro Gelfand. Anand metterà in palio il proprio titolo mondiale nel prossimo autunno: sfiderà il vincitore di un torneo a otto in programma a Londra tra il 15 marzo e il primo aprile, che vedrà al via i russi Svidler, Grischuk e Kramnik; Ivanchuk (Ucr), Gelfand (Isr), Aronian (Arm), Radjabov (Aze) e il n. 1 al mondo Carlsen (Nor).
Premonizione lampo A inizio
Classifica a Zurigo: Caruana 2,5; Kramnik, Gelfand 2,0; Anand 1,5.
Fabiano Caruana, 20 anni
Situazione Napoli e Roma Stasera il sindaco di Napoli Luigi De Magistris incontrerà una rappresentanza dei lavoratori dell’ippodromo di Agnano che ieri hanno manifestato con un sit-in davanti alla sede del capoluogo partenopeo. Proprio oggi, a Roma, si svolgerà anche il Consiglio di amministrazione della Ippodromi Agnano: si parlerà anche della gestione dell’im-
EUROPA INDOOR (si.g.) Così a Istanbul (Tur). Uomini. 1500: Tanui Ozbilen 3’37”49. Peso: Kolasinac (Ser) 20.54. Donne. 60 hs: Yanit 7”98 (rn). Alto: Simic (Cro) 1.93. Lungo: Spanovic (Ser) 6.73 (rn). A Vienna (Aut). Donne. 60 hs: Schrott 8”02 (b. 7”96, rn). A Budapest (Ung). Uomini. 60 hs: Baji 7”59. A Nevers (Fra). Uomini. Asta: Yang Yansheng (Cina) 5.75; Xue Changrui (Cina) 5.75. A Bollnas (Sve). Donne. Peso: Heltne (Rom) 18.67. SCOTT VELOCE (si.g.) Tra gli ultimi risultati dei conference indoor Ncaa, 7”13 (60)/22”91 (200) di Aurieyall Scott a Birmingham (Usa). Donne. 60: 2. Freeman 7”22. A Geneva. Uomini. 500: Spratling 1’00”37 (mpm ’13); Giesting 1’00”58.
San Siro galoppo vive dal 1920
pianto, ormai da mesi sotto fratto. Il 15 marzo è il termine ultimo posto dall’Assi per poter garantire lo svolgimento del Gran Premio Lotteria, una delle più prestigiose del calendario italiano, di solito in programma la prima domenica di maggio. Intanto all’ippodromo romano di Tordivalle, chiuso da più di un mese, è stata sospesa l’utenza dell’energia elettrica. Gli allenatori residenti all’interno dell’impianto ora potrebbero essere costretti a provvedere in forma autonoma alla fornitura dell’energia necessaria per continuare a tenere i cavalli all’interno dell’impianto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Golf HONDA CLASSIC
Pallanuoto CHAMPIONS
Sci alpino WEEKEND DI COPPA
Manassero gioca in Florida
Il Brescia vince pure in Serbia
Discesa donne In Italia il meglio Prove a Garmisch dei film di Banff
Matteo Manassero torna in campo negli Usa, dopo essere uscito al primo turno dell’Accenture Match play in Arizona la settimana scorsa. Al Pga National Champion Course di Palm Beach Gardens, in Florida, è in programma l’Honda Classic, torneo del Pga Tour che vede nel field i migliori al mondo a partire dai primi due: Rory McIlroy e Tiger Woods che quest’anno ha già vinto un torneo e ha come obiettivo dichiarato superare il 23enne nordirlandese e riprendersi la leadership mondiale. Anche per loro comunque, l’avventura del primo Wgc della stagione in Arizona si era conclusa come Manassero al primo turno. Il montepremi è di sei milioni di dollari con prima moneta di 1.026.000 dollari. Diretta tv su Sky Sport 2 dalle 21. MOLINARI E DELPODIO Edoardo Molinari e Matteo Delpodio disputano lo Tshwane Open in Sudafrica a Centurion, cercheranno entrambi una buona prestazione dopo un avvio d’anno in sordina. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 237.750 euro andranno al vincitore.
Matteo Manassero, 19 anni SCACCINI
Christian Presciutti, 30 anni ANSA VOJVODINA-BRESCIA 7-9 (1-1, 2-3, 2-1, 2-4) Vojvodina: Marinkovic, Bosancic, Maksimov, Vuksanovic 2, Milicic 1, Vasic 1, Geratovic 1, Joksimovic, Njegovan 1, Ubovic 1, Matkovic, Gvozdanovic, Petic. All. Stanojevic. Brescia: Del Lungo, Valentino, C.Presciutti 3, Legrenzi, Loncar 1, R.Calcaterra, Nora 1, Binchi, Elez 3, Giorgi 1, G.Fiorentini. All. Bovo. Arbitri: Vogel (Ung) e Bender (Ger). Note: sup. num. Vojvodina 11 (3), Brescia 9 (4).
(f.pe.) A Novi Sad, il Brescia conferma i progressi visti anche in campo europeo, superando il Vojvodina nell’ultima giornata dei preliminari di Champions. Solo una sconfitta con 12 gol di scarto avrebbe estromesso i lombardi dagli ottavi (a beneficio del Marsiglia). La squadra di Bovo, trascinata da Presciutti ed Elez, dà comunque il massimo e chiude il girone al terzo posto. Vengono eliminati proprio i serbi. Gir. C: Kazan (Rus)-Barceloneta (Spa) 8-7. Rip. Marsiglia (Fra). Class.: Barceloneta 18; Kazan 13; Brescia 12; Marsiglia 9; Vojvodina 7. DONNE Nel recupero della 3a di ritorno in A-1 donne, Geymonat Orizzonte-Padova 9-5.
L’austriaca Anna Fenninger in 1’41"99 è stata la più veloce nella prima prova cronometrata della discesa di Coppa di Garmisch (Ger). Secondo tempo per la tedesca Maria Riesch (+0,03) e terzo per la norvegese Lotte Smiseth Sejersted (+0,36). Per l’Italia la più veloce è stata Daniela Merighetti con il 9˚tempo (+1.18). Oggi la seconda prova. Da domani a domenica un supergigante, una discesa ed un altro supergigante di coppa. Il primo supergigante recupera quello non disputato a dicembre a Val d’Isere. La Coppa uomini è invece a Kvitfjell, in Norvegia, dove oggi e domani si disputano le due prove di discesa. Sabato e domenica sono invece in calendario una discesa ed un superG. MONDIALI JR (s.f.) Alla Norvegia gli ultimi titoli assegnati ai Mondiali junior in Quebec (Can). Combinata maschile ad Henrik Kristoffersen che si è imposto su Caveziel (Svi) e sul connazionale Bjertness; a ridosso del podio Alex Zingerle, 5˚ dietro Strolz (Aut). Doppietta scandinava nella gara femminile (senza azzurre): Ragnhild Mowinckel bissa l'oro del 2012 su Tviberg e Baud (Fra).
Daniela Merighetti, 31 anni AP
EUROPEI INDOOR (gu.l.g.) Bene gli azzurri dopo la gara di qualifica agli Europei Indoor di Rzeszow (Pol). Oggi tutti impegnati negli scontri individuali. Nell’olimpico uomini Zagami, Fissore e Palazzi ai sedicesimi rispettivamente con Hamor (Cze), Serdyuk (Ucr) e Ruban (Ucr). Nella prova a squadre domani ai quarti con la Finlandia. Nel femminile Lionetti, Mandia e Valeeva ai sedicesimi con Maslova (Blr), Biskop-Grahn (Fin) e Lokluoglu (Tur); nella gara a squadre sarà Italia-Estonia.
Nuoto
Atletica
Dubbi Una notizia attesa do-
po i molti dubbi emersi la scorsa settimana sulla possibilità che, dopo aver cessato l’attività dell’ippodromo del trotto dal 30 dicembre (crisi, mancanza di entrate, troppe perdite) Snai potesse decidere di non riaprire l’impianto dei purosangue. Invece almeno per il momento si riprende, ma con la spada di damocle della scadenza (31 marzo) dell’ennesima proroga della convenzione che regola i corrispettivi da Unire-Assi a ippodromi. Dopo la quale tutto potrebbe essere rimesso in gioco.
Arco
Varie SPORT ESTREMO
Nuoto
AZZURRI AMICHEVOLI (m.c.) Inizia con sconfitta (5-1) contro una selezione di prospetti dei Seattle Mariners a Peoria, la serie di amichevoli che la nazionale italiana ha messo in cantiere prima del World Baseball Classic. Gli azzurri di Mazzieri, passati in vantaggio al quinto con Ambrosino, hanno tenuto testa ai padroni di casa fino al settimo inning, in cui Seattle punisce Burkand, sfruttando tre valide, compreso un doppio e il fuoricampo di Paolini, e due basi, per segnare quattro punti. Due le valide azzurre, battute da Reginato e Ambrosino, contro le 9 dei Mariners. La formazione: Infante 5, Avagnina 7, Granato 6, Chiarini 9, Pantaleoni 3 (Grimaudo), Ambrosino bd, Vaglio 4 (Santora), Reginato 2 (Sabbatani), Desimoni 8. Lanciatori Panerati, Mariotti, Da Silva, Cicatello, Burkand (p.), Grifantini, Pugliese.
PROCESSO MONDIALI È giunto alle ultime battute il processo per i presunti illeciti edilizi compiuti in occasione dei mondiali di nuoto del 2009, e proprio in chiusura dell’udienza di ieri il Wwf, parte civile nel procedimento, ricusa il giudice monocratico Marina Finiti al quale il pm Sergio Colaiocco ha chiesto di pronunciare 12 condanne: sei mesi per Balducci, nove per Rinaldi e sei mesi ciascuno ai dieci imprenditori titolari dei circoli Salaria Sport Village, Circolo Tevere Remo, Gav Sport City e Flaminio Sporting Club. In sostanza il Wwf sostiene che assolvendo anticipatamente il 12 luglio dello scorso anno l'attuale presidente del Coni Giovanni Malagò quale titolare del Circolo Aniene ha praticamente dimostrato qual è il suo pensiero sulla vicenda.
Ghiaccio Mondiali jr a Milano Chiaroscuro Italia Cominciati all’Agorà di Milano i Mondiali juniores di figura. Partenza in chiaroscuro per l’Italia: nel corto delle coppie Foresti-Sforza centrano un buon 13˚ posto, in quella della danza gli attesi Sforza-Fioretti, complice un errore nella sequenza di twizzle, non fanno meglio che 15i (Busi-Fabbri 18i). Oggi le prime medaglie, quelle delle coppie di artistico. Coppie. Corto: 1. Xiaoyu Yu-Yang Jin (Cina) 54.95; 2. Purdy-Marinaro (Can) 53.09; 3. Denney-Frazier (Usa) 52.61; 13. Foresti-Sforza 40.57.
Hockey ghiaccio
MILANO — Per la prima volta arriva in Italia una selezione dei migliori lavori del Banff Mountain Film Festival. L’iniziativa — di Altrispazi e Sportmaker, che hanno preso in esclusiva i diritti per l’Italia del World Tour organizzato ogni anno dal festival — è stata presentata ieri nella sede della Gazzetta. Sono stati selezionati undici filmati tra quelli presentati e premiati nel novembre scorso durante la manifestazione in Canada: sono lunghi da cinque minuti a mezz’ora, per un totale di oltre due ore di proiezione. L’obbiettivo è di portare nei cinema italiani le immagini più suggestive dello sport estremo, dall’alpinismo allo snowboard, dal volo con la tuta alare al kayak sulle rapide. Le prime due proiezioni sono in programma mercoledì 6 marzo al cinema Orfeo di Milano (20.30) e lunedì 25 al Corallo di Genova (ore 21); possibili tappe successive a Lecco e a Bergamo. Biglietti a 12 e su greenticket.it.
(al.f.) Ian Thorpe, nonostante varie smentite sulla sua presunta omosessualità, è stato utilizzato ancora come icona gay: sui manifesti del «Closet Party» di Melbourne, serata dedicata agli omosessuali.
Baseball
Danza. Corto: 1. Stepanova-Bukin (Rus) 64.65; 2. Papadakis-Cizeron (Fra) 61.58; 3. Aldridge-Eaton (Usa) 56.89; 15. Sforza-Fioretti 44.86; 18. Busi-Fabbri 44.20. Oggi - Ore 11.30: corto uomini (ore 15.09, Panfili). Ore 19: libero uomini (ore 19.30, Foresti-Sforza). In tv: diretta Eurosport 2, ore 15.30 e 20.
La presentazione in Gazzetta IPP
Thorpe icona gay
GARA-5 QUARTI PLAYOFF (m.l.) Solo l’Asiago vittorioso all’overtime (golden gol di Ulmer) martedì in gara-4 ha il match-point contro i Tricolori del Bolzano. Milano del monumentale goalie (ex Nhl) Andrew Raycroft cerca il colpo a Brunico. Nei playout il Val di Fassa ha condannato il Pontebba alla A-2 dopo sette stagioni. Oggi gara-5 dei quarti playoff. Programma. Ore 20.30: Renon-Cortina (serie 2-2); Bolzano-Asiago (1-3); Alleghe-Valpellice (2-2). Ore 21: Val Pusteria-Milano (diretta RaiSport 2, 2-2). Così martedì gara-4: Cortina-Renon 4-1; Valpellice-Alleghe 2-5; Milano-Val Pusteria 4-2; Asiago-Bolzano 4-3 (t.s). Playout. Gara-4 (al meglio di 7): Pontebba-Val di Fassa 2-4 (0-0, 1-2, 1-2) serie 0-4.
Hockey pista POSTICIPO (m. nan) Nel posticipo della 16a giornata di serie A1, Forte dei Marmi-Follonica 3-2 (p.t. 1-1; Cancela, 2 Babick; Polverini, F. Pagnini). Classifica: Viareggio e Valdagno 45, Bassano 38, Lodi 36, Forte dei Marmi 31, Novara 26, Breganze 23, Sarzana 18, Prato 16, Matera 14, Trissino 12, Follonica 10, Giovinazzo 9, Thiene 1.
Ippica San Giovanni: 16-13-10-1-8 8ª corsa - m 2060: 1 Perno Axe (R. Ossani) 1.15.6; 2 Pan di Girifalco; 3 Prima Ok; 4 Panter Or; 5 Publio; Tot.: 9,31; 3,04, 1,97, 3,30 (56,13). Quinté: n.v. Quarté: e 2.304,06. Tris: e 230,97. OGGI QUINTÉ A BOLOGNA All’Arcoveggio (inizio convegno alle 15) scegliamo Golerid dei Nando (14), Isaak Bi (15), Narciso Vl (9), Ontheroad Again (13), Orfeo Jet (5) e Nubiana Guasimo (11). SI CORRE ANCHE Trotto: Torino (14.40). Galoppo: Pisa (14.30).
BIG A MILANO Per il 3˚ trofeo Città di Milano alla piscina Samuele di via Mecenate (50 m), arrivano le adesioni di Ilaria Bianchi, Gregorio Paltrinieri, Luca Dotto, Gabriele Detti, Martina Grimaldi, Matteo Rivolta, Marco Orsi, Stefania Pirozzi e Alessia Polieri.
Rugby Parisse, appello discusso il 6 marzo Sarà discusso il 6 marzo in tarda mattinata a Parigi l’appello presentato da Sergio Parisse contro la squalifica di 30 giorni inflitta dopo il rosso in Stade Français-Bordeaux del 16 febbraio. L’arbitro Cardona sostiene di aver percepito un insulto in inglese da parte del capitano azzurro durante un’azione, circostanza smentita dall’azzurro — che tra l’altro portava il paradenti —. Parisse ha già saltato Italia-Galles, ma con l’appello spera di rientrare. Il c.t. Brunel l’ha invitato per il raduno da domenica in vista di Inghilterra-Italia del 10 marzo e di Italia-Irlanda del 16. DOMANI ZEBRE (ma.p.) Ci sono anche Gonzalo Garcia e Mauro Bergamasco, liberati dallo staff della Nazionale, nella Zebre che domani alle 20.45 in Celtic League affrontano il Connacht a Galway. In mediana Gajan punta su Chillon e Buso, con Guglielmo Palazzani – permit da Calvisano – pronto in panchina. LUTTO MAZZARIOL (e.sp.) Si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa di Santa Bona a Treviso i funerali di Gianfranco Mazzariol, mediano e centro del Benetton nei primi anni ’80, che si è tolto la vita a 58 anni. Mediano e centro, vinse due scudetti con l’under 23 di Treviso. Era zio dell’ex azzurro Francesco «Coco» Mazzariol.
Scherma EUROPEI CADETTI Agli Europei cadetti e giovani di Budapest, Enrico Bergamini è bronzo nella spada maschile cadetti dopo aver perso 15-7 la semifinale contro l’ungherese Zsombor Banyai.
Sport invernali TRICOLORI BOB Simone Bertazzo ha vinto a Igls (Aut) il suo settimo titolo italiano di bob a due, con il frenatore William Frullani; secondo posto Simone Fontana (Tricolore jr) e Costantino Ughi, terzi Menardi e Zanarotto. Al via c’erano otto equipaggi.
Tiro a volo Frasca domina Al GP di Cipro La prima gara di fossa con le nuove regole parla italiano. Al Grand Prix di Larnaca, a Cipro, vince Erminio Frasca, che chiude le qualifiche a 121, poi nella finale in cui si azzera tutto si è guadagnato la finalissima a due sui 15 piattelli dove ha battuto Kosarev (Rus). Terzo Valerio Grazini, quinto Daniele Resca. Settimo Johnny Pellielo. Intanto il c.t. Albano Pera ha ufficializzato il sestetto per la prima tappa di Coppa del Mondo, dal 17 marzo a Acapulco (Mes), in cui debutterà subito Jessica Rossi: uomini Massimo Fabbrizi, Resca e Grazini, donne Jessica Rossi, Federica Caporuscio e Silvana Stanco.
oppure nei giorni feriali presso l’agenzia:
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TERZO TEMPO
Uno dei più grandi successi discografici nella storia della musica
Il lato oscuro dei Pink Floyd A 40 anni è sempre attuale Il 1o marzo ’73 usciva «The dark side of the moon» il capolavoro della band con 50 milioni di copie vendute. Waters: «Abbiamo raccontato la vita» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Il lato oscuro della luna da 40 anni suona per noi: il 1˚ marzo 1973 furono pubblicate negli Stati Uniti le prime copie di The Dark Side of the Moon, ottavo lp dei Pink Floyd. Il 24 marzo successivo ci fu il lancio in Gran Bretagna: il suo successo straordinario stravolse la vita della band inglese e segnò la storia della musica. Secondo stime attendibili, con 50 milioni di esemplari venduti nel mondo, è uno dei maggiori successi commerciali di tutti i tempi. Prodotto da Alan Parsons, fu presente nelle classifiche Usa per 741 settimane, dal 1973 al 1988. ché The Dark Side of the Moon abbia avuto un tale successo commerciale. Sicuramente è il più grande, il più riuscito e il più conosciuto di tutti i nostri lavori perché in quel periodo eravamo in stato di grazia», il pensiero di David Gilmour, chitarrista e voce dei Pink Floyd. Un magico accordo: di idee, musica, spiritualità. L’idea di partenza fu di Roger Waters, il bassista-compositore della band, che scriverà tutti i testi: «Volevo un concept album che trattasse i problemi dell’alienazione, del successo, del denaro, della follia». Il progetto fu messo a punto nella casa di Nick Mason, il batterista: «Ci riunimmo in cucina – racconta Waters – e io dissi: “Se volete un tema conduttore, eccolo: la vita, a partire dal batti-
Da sinistra Nick Mason, Dave Gilmour, Roger Waters e Rick Wright. Sotto, la storica copertina di «The dark side of the moon», che compie domani 40 anni CORBIS
to del cuore”. Il primo dei dieci brani, Speak to Me, riproduce infatti i battiti cardiaci ed introduce quello successivo, Breathe, «respirare». Il quarto componente dei Pink Floyd, il tastierista Richard Wright, morto nel 2008, fece il lavoro più oscuro, ma lasciò il segno su due motivi, soprattutto Us and Them, un capolavoro che scuote sempre l’anima. Il brano era stato realizzato per la colonna sonora del film Zabriskie Point, ma poi era stato accantonato. Il lavoro The Dark Side of the Moon fu registrato negli Abbey Road Studios di Londra tra il maggio del 1972 e gennaio 1973. «Il tempo effettivo di registrazione fu di tre mesi», il ricordo di Gilmour e questo rende ancora più straordinaria un’ope-
ANIMALS: IN COPERTINA
Battersea Power poteva diventare lo stadio del Chelsea (bold) I Pink Floyd hanno suonato in tutti i maggiori stadi del mondo, compresi quelli italiani. Ma un edificio evocato in una copertina famosa, Animals, la Battersea Power Station, centrale elettrica sulle rive del Tamigi, dismessa nel 1983, avrebbe potuto diventare lo stadio del Chelsea. Il progetto del club di Abramovich era di rilevare la struttura e costruire un impianto da 60 mila posti. Il tentativo è fallito e nel luglio 2012 la Battersea Power Station è stata venduta a un consorzio malese per 480 milioni di euro.
ra nella quale i Pink Floyd esplorarono vie musicali originali: i registratori di cassa che aprono Money, una sarabanda di sveglie, campane, carillon e orologi che introducono Time, pale di elicotteri e rumore dei bombardieri in On the Run. «Tecnicamente è stato un album infernale – le parole di Mason – perché a quell’epoca non c’erano i computer e dovevi fare tutto a mano. La parte delle “sveglie” ci fece impazzire perché per poter essere registrate le suonerie dovevano essere comandate a mano e coordinate con precisione». I dieci brani del disco esplorano i vari stadi della vita. Speak to me e Breathe con il cuore e il respiro riflettono le origini dell’esistenza. On the Run e Time evocano i concetti di tempo e stress. Money si occupa del denaro e dell’avidità. Us and Them parla dell’isolamento e della depressione. Any Colour You Like riguarda la mancanza di scelte. Brain Damage evoca la follia. Eclipse chiude l’album. Cult La copertina di The Dark Si-
de of the Moon, un prisma con un fascio di luce e l’arcobaleno, è un simbolo cult. E’ stata creata dal designer Storm Thorgerson e l’immagine è stata riprodotta su milioni di t-shirt, poster e oggetti come tazze o spillette. Ancora oggi, 40 anni dopo, The Dark Side of the Moon ha una sua modernità. «Riascoltandolo ora non si ha la sensazione di qualcosa di datato – spiega Gilmour -. Le idee e i concetti esplorati sono universali perché riguardano tutti, comprese le nuove generazioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA
OLTRE LA MUSICA L’AMORE PER IL CALCIO: IL TIFO PER L’ARSENAL E LE CITAZIONI NEI TESTI
Il Pink Floyd Football Club «Con il pallone in tournée» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
I Pink Floyd sono appassionati di calcio: come ogni grande band inglese, il football ha occupato una parte importante delle loro vite. Roger Waters e David Gilmour, i due personaggi più importanti della band, tifano Arsenal. Nick Mason è più interessato alle auto d’epoca, ma anche lui, come il compianto Richard Wright, partecipava alle partitelle del Pink Floyd Football club in cui la band era protagonista. «C’era sempre un pallone con noi nelle tournée», racconta Waters, che giocava nel ruolo di portiere. Ma il calcio è stato anche fonte di ispirazione, per i Pink Floyd. Appare nella prima strofa di «Money»: «Soldi, sono uno spasso /Prendi quel denaro con entrambe le mani
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LETTERE
GazzaFocus
L’idea «Non riesco a capire per-
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Una foto del «Pink Floyd Football Club» con cui il gruppo inglese, appassionato di calcio, si divertiva a giocare
e fanne un gruzzolo /Una nuova macchina, caviale, quattro stelle per sogni ad occhi aperti/Forse comprerò una squadra di football/…. Il principio e la fine di Fearless, terza canzone del lp Meddle (novembre 1971) sono invece sovrastati da «You’ll Never Walk Alone», l’inno dei tifosi del Liverpool,
adottato dal gruppo nonostante le simpatie per l’Arsenal. In Italia One of These Days, ou-
verture di Meddle, è stata la sigla di Dribbling, storico programma della Rai. I calciatori italiani degli anni Settanta sono stati cultori dei Pink Floyd. Ma anche tra i calciatori di og-
gi ci sono fan della band inglese. Nella Roma, il centravanti argentino Osvaldo ha indicato i Pink Floyd tra i suoi gruppi preferiti, mentre nella playing list di Daniele De Rossi c’è, al secondo posto, Wish You Were Here, brano del disco che il gruppo produsse dopo The Dark Side of The Moon. Pure Zdenek Zeman ama i Pink Floyd: anche per lui Wish You Were Here è uno dei brani preferiti. Mingardi Andrea Mingardi, fondatore nel 1981 della Nazionale cantanti con Mogol e Gianni Morandi, racconta: «Una volta organizzammo una gara a Firenze con le rock star. Invitammo anche i Pink Floyd che non poterono presentarsi. The Dark Side of the Moon sta alla musica moderna come la Divina Commedia alla letteratura mondiale. Parlare dei Pink Floyd mi scatena due reazioni. La prima è di profonda tristezza perché nella musica non c’è più la sperimentazione di quegli anni. La seconda è di gioia perché loro, insieme alle altre band dell’epoca, hanno realizzato capolavori senza tempo». bold
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Conte, Giovinco e il «tafazzismo» Concordo con mister Conte: i tifosi della Juve, ma quelli non sono i veri fan bianconeri, devono smetterla di fischiare Giovinco. Del Piero è Del Piero, Giovinco è Giovinco, è sbagliato fare paragoni. Sebastian ha già realizzato 11 reti e pertanto tanto scarso, come vorrebbe far credere una frangia del tifo juventino, non è. I tifosi devono aver fiducia in Antonio Conte, il Mourinho italiano, e lasciarlo lavorare in pace. Sono convinto che da Giovinco riuscirà a tirar fuori il massimo. Giuseppe Orlandini
Mi chiedo: è possibile che il giocatore di una squadra appena vincitrice dello scudetto, prima in classifica con sei punti di vantaggio sul Napoli, quasi promossa ai quarti di finale di Champions, possa essere fischiato perché sbaglia uno stop, un passaggio o un'occasione da rete? Certo, i tifosi pagano e hanno il diritto di manifestare il proprio dissenso. Ma qui siamo al tafazzismo. Giovinco non è Del Piero e non vuole neppure esserlo. Conte non è Mourinho e vuole essere solo Antonio Conte. Ognuno con la propria personalità, i propri valori, le proprie qualità. Un pubblico (mi riferisco alla minoranza che fischia) può solo sostenere questa squadra. Ogni tanto se la prendono anche con Vucinic. Per favore, lasciamoli lavorare. Quei supporter cosa farebbero se la Juve non fosse così vincente? Non c'è mai limite all’autolesionismo ma in questo caso siamo oltre.
L’Inter da rinnovare Una volta per tutte possiamo dire qual è il vero male dell'Inter che, dopo la stagione del triplete, si ripete puntualmente? Si può azzardare che il clan dei senatori comanda su tutto e la formazione viene quasi fatta da loro sempre per il bene della squadra, ovvio. L'allenatore conta come il due di picche (come è successo con Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri), Branca si presentava davanti alle telecamere quando si vinceva e ora lo si dà per disperso, Moratti a ogni avversità sbotta ma due giorni dopo riserva carezze per tutti. Tanto è l'allenatore che paga sempre il conto. Avanti il prossimo, dovrebbe toccare a Simeone se non sbaglio. Marco Sangalli
Stavolta la società è coinvolta in prima persona nella scelta di Stramaccioni. Non hanno ingaggiato un tecnico affermato a cui hanno consegnato le chiavi dicendogli: vediamo cosa sai fare. E' diverso. Stramaccioni è un giovane tecnico che ha stravinto con la squadra Primavera e su cui Moratti ha scommesso per cominciare il rinnovamento dalla panchina. La scelta non è sbagliata ma per aiutare Stramaccioni bisogna sfrondare la squadra dai vecchi senatori. Anche lì bisogna rinnovare acquistando giovani talenti. Altrimenti la scommessa rischia di essere persa.
Preoccupato per la Viola Dopo la grandissima prestazione contro l'Inter, ho assistito allo scempio di Bologna, dove la Fiorentina ha perso malamente. Ora mi domando: ma è proprio vero che la Fiorentina fa il più bel calcio d'Italia? E' vero che ha fatto un gran girone d'andata ma, a parte l'exploit con l'Inter, la Viola ha perso parecchi punti e non sta giocando bene. Io sono un tifosissimo, ma sono stufo di sentirmi dire che stiamo facendo un grande campionato. Perché il rischio di non entrare in Europa è concreto e allora questa stagione sarebbe come le ultime con la sola differenza di aver raggiunto la salvezza con largo anticipo. Stefano Molinari
La Fiorentina gioca un ottimo calcio. Sta facendo bene ma manca di continuità. Succede alle squadre che stanno ricostruendo un buon assetto con un eccellente allenatore. Montella deve lavorare anche sulla mentalità dei giocatori non abituati a vincere. La Fiorentina in questo scorcio di campionato può conquistare l'Europa anche se le concorrenti sono molto agguerrite. Fa solo troppi svarioni in difesa perché lì davanti il gol lo trovano quasi sempre. Pazienza.
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ALTRI MONDI
_il rebus sul governo
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Grillo ha chiuso a Bersani Potranno ancora allearsi? Il comico al leader del Pd: «Morto che parla». Ma la base M5S protesta sul web. E Napolitano in Germania chiede «rispetto» dopo le elezioni Registriamo oggi quanto segue. Il presidente Napolitano ha annullato l’incontro con il capo dei socialdemocratici tedeschi, reo di aver insultato Grillo e Berlusconi. Berlusconi ha messo in rete un messaggio più lungo di sei minuti in cui ringrazia gli elettori e dichiara le sue intenzioni. Grillo ha annunciato che non appoggerà Bersani e ha dovuto constatare che i suoi, una volta tanto, non sono d’accordo con lui.
1Cominciamo da Napolitano. Napolitano è in Germania. Visita ufficiale, programmata da tempo — dunque formalmente non legata al risultato elettorale — nel corso della quale il Presidente doveva vedere tutti gli esponenti politici e istituzionali. Tra gli appuntamenti, quello con Peer Steinbrück, capo dei socialdemocratici, l’uomo che, per ora senza speranza, a settembre sfiderà la Merkel alle elezioni politiche. Costui, martedì, a una riunione di partito nel Brandeburgo, aveva manifestato «orrore» per la vittoria in Italia di «due clown» (Grillo e Berlusconi). Napolitano, conosciuta la cosa attraverso i giornali di ieri mattina, ha annullato l’appuntamento che aveva con lui nel pomeriggio. Ha spiegato alla comunità italiana di Monaco: «Il presidente della Repubblica ha per Costituzione il mandato di rappresentare l’unità nazionale. Noi rispettiamo profondamente la Germania per i suoi successi, ha saputo risorgere dalle rovine e costruire una nuova Europa insieme al-
approvare, se prima il governo (qualunque governo) non ottiene la fiducia.
Grillo, in coda al suo post, concede una sola possibilità: «Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio».
5 Potrebbe succedere?
In alto, il capo del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo. Sotto, a sin., il post sul blog del comico che definisce Bersani un morto che parla; a des. il video di Silvio Berlusconi diffuso ieri ANSA/AP
4
I NUMERI
48
L’età media degli eletti Con una età media di 48 anni (45 per i deputati e 53 per senatori) i nuovi parlamentari sono i più giovani in Europa
31%
La presenza delle donne La presenza femminile in Parlamento sale al 31% e supera quella della Francia (25%) e la Gran Bretagna ferma con il 22%
l’Italia. Noi la rispettiamo, ma esigiamo rispetto per il nostro Paese». Ha poi rilasciato quest’altra dichiarazione: «Mi pare che non ci fossero le condizioni dopo le dichiarazioni del tutto fuori luogo, o peggio, che aveva fatto. Quanto dichiarato da Schäuble, invece, è un esempio di rispetto e di riserbo». Schäuble è l’attuale ministro della Finanze tedesco. S’era limitato a commentare il nostro voto con tre parole: «È la democrazia». L’incidente ha provocato naturalmente una polemica tra democristiani (Merkel) e socialdemocratici. Il vice di Steinbrück, Andrea Nahles, ha dichiarato di non capire l’annullamento dell’incontro. «Clown è il concetto più morbido che personalmente mi viene in testa su Silvio Berlusconi in questo contesto». Steinbrück ha poi telefonato a Napolitano, forse chiedendo scusa, ma in ogni caso cercando di ricucire.
2 Sentiamo Berlusconi. Berlusconi, in questo video in Rete, ringrazia quelli che l’hanno votato, ribadisce di amare la
patria, esalta la governabilità (passaggio che va letto come un invito a Bersani a decidersi per il governissimo), dice che non cederà mai su tre punti: politica di sviluppo, riforma istituzionale che garantisca la governabilità, promessa «che sarò sempre personalmente in campo».
3 Adesso parliamo di Grillo. Tutto comincia con un suo post: «Il M5S non darà alcun voto di fiducia né al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Bersani è uno stalker politico e un morto che parla. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro». «Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità», ha risposto il leader Pd.
4 Non ci saranno buone leggi da
Ma intanto non è detto che, stavolta, i grillini obbediscano a Grillo. La reazione al post anti-Bersani è stata piuttosto furibonda. «Caro Beppe, così non si va da nessuna parte» (Massimo), «Ragazzi ma non vi rendete conto che prima si vota una fiducia a poi si può entrare nel merito delle proposte di legge? Se non si vota una fiducia non esiste alcun governo e si va dritti a nuove elezioni! Non ho votato per questi atti irresponsabili!» (Francesco), «Sfasciare tutto adesso potrebbe essere un colpo mortale per il movimento», «Aiutate il Pd a liberarsi dei dinosauri e della Cgil, e forse domani saranno i vostri migliori alleati...». Certe risposte sono molto dure: «Ora i ragazzi sono in Parlamento: falli lavorare, e fatti da parte. O vali più di uno?». «Uno vale uno. Grillo vale Casaleggio. Gli eletti non contano un cazzo?». Viola Tesi, 24 anni, fiorentina, ha lanciato un appello a favore di «una rivoluzione gentile». «Gli eletti del M5S hanno un’occasione storica: dobbiamo scongiurare l’alleanza Pd-Pdl, e non permettere alla minoranza di Monti di condizionare gli equilibri parlamentari. Possiamo respingere il ritorno di Berlusconi e costringere Bersani ad accettare le sfide che i suoi stessi elettori vorrebbero raccogliesse». Seguono la richiesta di una nuova legge elettorale, una contro la precarietà e l’istituzione del reddito di cittadinanza, la riforma del Parlamento, l’eliminazione dei privilegi, l’ineleggibilità dei condannati, la cancellazione dei rimborsi elettorali. La creatura, mi viene da dire, potrebbe anche sfuggire dalle mani di chi l’ha creata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
d lafrase DEL GIORNO
Il fatto del giorno
NON AVERE LAVORO È UNA TRAGEDIA «La disoccupazione è una tragedia che spreca la vitalità dei lavoratori, impedisce alle persone di avere un ruolo attivo nella società e crea una sensazione senza speranze, che è frustrante per i giovani. Il mandato della Bce ha dei limiti definiti e ha assicurato la stabilità dei prezzi, ma non possiamo risolvere i problemi in Europa» MARIO DRAGHI PRESIDENTE BCE
MILANO RECUPERA: +1,7%
Borsa in rialzo ma Moody’s boccia il voto: «Pericoloso»
L’ingresso di Piazza Affari LAPRESSE
La tensione legata all’esito delle elezioni italiane continua a monopolizzare l’attenzione dei mercati. La Borsa di Milano, però, ieri ha recuperato una parte delle perdite di lunedì e ha chiuso con l’indice Ftse Mib +1,77% e l’All Share +1,74%. A rasserenare un po’ il clima, anche l’esito positivo dell’asta di Btp, collocati con buona domanda: il Tesoro ha venduto tutti i 4 miliardi di offerta massima sul nuovo Btp decennale. Il tasso pagato agli investitori è salito al 4,83% dal 4,17% di gennaio, raggiungendo i massimi da ottobre. Anche lo spread fra i Btp italiani e i Bund tedeschi si è un po’ raffreddato a 335 punti. Ma le debolezze di fondo restano. L’agenzia Moody’s scrive che l’incertezza dell’esito del voto in Italia è negativa per il rating italiano e che la possibilità di nuove elezioni aggiunge danno a danno, prolungando l’instabilità politica del Paese. Dopo aver assegnato una prospettiva negativa al rating italiano (Baa2) nel luglio scorso, ora l’agenzia di rating Usa avverte che «potremmo considerare una bocciatura nel caso di ulteriore, sostanziale peggioramento delle prospettive economiche del Paese o difficoltà nel realizzare le riforme», o anche di «peggioramento nelle condizioni di finanziamento». Inoltre «se l’accesso dell’Italia ai mercati dovesse risultare difficoltoso e il Paese dovesse richiedere assistenza esterna, il rating sovrano del Paese potrebbe passare a livelli notevolmente più bassi». A giudizio di Moody’s «la performance dei partiti euroscettici, il Pdl e il Movimento 5 stelle, aumenta il rischio di un’inversione dei progressi fatti».
UNA VITA PER LA LIBERTÀ L’EX PARTIGIANO FRANCESE AUTORE DEL BESTSELLER MONDIALE CHE HA SPINTO LE PROTESTE GIOVANILI
L’ACQUISTO CONTRATTO DA SISTEMARE
Addio Hessel, profeta degli Indignati
La7, Cairo tratta ancora Si decide a inizio marzo
Aveva 95 anni: i movimenti del 2011 nati da un suo libro FILIPPO CONTICELLO
Il suo imperativo pieno di dignità ha aperto milioni di occhi. Cambiando la grammatica della politica, Stéphane Hessel ha cambiato un po’ il mondo e in tanti se ne accorgono adesso che non c’è più: martedì notte è morto a 95 anni lo scrittore, ex diplomatico ed ex partigiano francese autore del bestseller internazionale Indignatevi!. Solo un pamphlet, venti
S «Indignatevi» di Stéphane Hessel, ADD Editore, 2011, 64 pagine, 5 euro
pagine foderate di speranza e scritte in vecchiaia avanzata, ma tanto è bastato a spingere l’onda delle proteste di «Occupy» e «Indignados». Nonostante le semplificazioni e i populismi, ha iniettato nei giovani voglia di partecipare alla vita pubblica e ridato cittadinanza a una parola fuori moda: indignazione. L’annuncio della scomparsa l’ha dato ieri la moglie, Christiane Hessel-Chabry, e il presidente francese, François Hollande, ha partecipato alla commozione: «Lascia una lezione: non rassegniamoci all’ingiustizia».
e partecipò alla Resistenza antinazista prima di finire a Buchenwald. Tra gli uomini illuminati che nel Dopoguerra diedero forma alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, fu nominato ambasciatore da Mitterrand nel 1981. Ha passato la pensione a spendersi per i «sans papier» palestinesi e nel 2009 era ancora in pista alle elezioni con la lista «Europe Écologie». Un anno dopo la pubblicazione di Indignatevi! in Francia, arrivato con successo in Italia nel 2011. Un caso editoriale, milioni di copie nel mondo e parole lasciate a chi ha il coraggio di indignarsi: «Creare è resistere, resistere è creare», scriveva a 93 anni.
Essere fieri Nato a Berlino
nel 1917 da famiglia ebrea, nel 1938 riparò in Francia
Stéphane Hessel, ex ambasciatore
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Serve ancora tempo per i dettagli dell’accordo per la cessione de La7 e arrivare all’accordo preliminare. Urbano Cairo è sempre al lavoro, la trattativa in esclusiva prosegue e intanto il cda di Telecom Italia Media ha fatto il punto sul dossier. Dopo essere stato aggiornato sullo stato avanzato della negoziazione, «ha deliberato di aggiornare al prossimo consiglio l’approvazione definitiva dell’operazione, in quanto la definizione di alcuni aspetti contrattuali è tuttora in corso di perfezionamento», spiega una nota. La decisione sarà presa, come previsto, durante la riunione di sabato 4 marzo quando assieme all’approvazione del bilancio 2012 «saranno anche valutati gli effetti economici e patrimoniali dell’operazione», precisa Ti Media. L’operazione poi passerà all’Antitrust e all’Agcom per un approvazione che non dovrebbe trovare ostacoli. In attesa che si trovi la quadra per la vendita de La7 Ti Media sotto riflettori di Borsa chiude in rialzo del 2,74% a 0,16 euro. Rialzo per Cairo che guadagna lo 0,75% a 2,67 euro.
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
LA NOTIZIA DALL’AUSTRIA
Alitalia, Niki Lauda verso l’incarico di a.d. Il fondatore della low cost austriaca Fly Niki, l’ex campione di Formula 1 Niki Lauda (nella foto), potrebbe diventare il nuovo a.d. di
UN BAGNO DI FOLLA LA GIORNATA DI RATZINGER A ROMA
IL KILLER SI SUICIDA
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1 Il Papa si rivolge ai fedeli durante l’udienza generale di ieri in piazza San Pietro, a Roma; 2 Benedetto XVI sulla papamobile in mezzo alla folla; 3 Striscioni e cartelli di saluto e ringraziamento per il Pontefice ANSA-EPA
Benedetto XVI saluta i fedeli: «Non lascerò la mia croce»
curare il suo popolo che lo ha interrotto con applausi e ovazioni. «Non abbandono la croce — ha detto — resto nel recinto di Dio, in un modo nuovo». E sulle dimissioni Benedetto XVI ha fatto chiarezza: «Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma anche con una profonda serenità d’animo. Ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio di farmi prendere la decisione più giusta non per me, ma per la sua Chiesa».
In Piazza San Pietro 150 mila persone per l’ultima udienza del Papa: «Grazie per il sostegno, lascio senza rimpianti»
Grande folla Cresce, intanto, l’at-
DANIELE VAIRA
L’abbraccio di piazza San Pietro ha il suono avvolgente di un lungo applauso, il calore di 150 mila persone e i colori di una giornata sospesa nel tempo: Roma ha salutato così Benedetto XVI, alla sua ultima udienza generale, prima del definitivo addio al soglio pontificio, oggi, alle 20. Il Papa è apparso commosso, ha ripercorso i quasi otto anni del suo ministero, le speranze, i dubbi e le difficoltà, ma ha iniziato con un ringraziamento ai cardinali, ai collaboratori e ai fedeli: «Grazie di essere venuti così numerosi, non mi sono mai sentito solo».
Previsto per oggi l’addio ufficiale del Pontefice: attesi in 10 mila a Castel Gandolfo Il Pontefice ha fatto cenno anche ai periodi di difficoltà: «In questi ultimi anni il cammino della Chiesa ha avuto momenti di gioia ma anche momenti non facili nei quali le acque erano agitate, il vento contrario e il Signore sembrava dormire», ma ha aggiunto: «Ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore, la barca della Chiesa non è mia». Poi ha voluto rassi-
Alitalia. Lo scrive il quotidiano austriaco «Der Standard». L’ex pilota e Mauro Moretti, attuale a.d. di Fs, sarebbero in buona posizione per succedere ad Andrea Ragnetti. Alitalia potrebbe creare una compagnia aerea a basso costo per fare concorrenza a Ryanair e EasyJet.
tesa, oggi, per le ultimo giorno ufficiale del Papa. Il suo arrivo a Castel Gandolfo è previsto per le 17.30. Qui si aspettano 10 mila persone, oltre a centinaia di giornalisti provenienti da tutto il mondo. L’elezione del futuro Papa, fa però discutere: non si diradano, infatti, le nubi attorno al Conclave. A lanciare pesanti sospetti, ieri, è stato il New York Times, secondo il quale, tra gli elettori del successore di Benedetto XVI, ci sarebbero almeno dieci cardinali accusati di non aver rimosso preti indagati per abusi sessuali. Il «fervore» religioso, intanto, ha preso anche una piega non ufficiale, con i bookmaker scatenati sulla possibilità che il prossimo Pontefice sia italiano, e con le agenzie pronte a ricevere scommesse sulla futura elezione da 100 Paesi.
Svizzera, spari in fabbrica Morti 2 operai È entrato nell’azienda in cui lavorava, una falegnameria di Menznau, nel Canton Lucerna, in Svizzera, e ha aperto il fuoco, uccidendo due colleghi e ferendone sette, poi si è suicidato. L’uomo, Viktor B., apparente mente ha sparato scegliendo i suoi bersagli. Incomprensibile, fino ad ora il movente. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire un litigio, che potrebbe aver provocato la reazione armata. Secondo la stampa locale l’impresa aveva annunciato un’importante ristrutturazione che riguardava i 400 operai. Circostanza smentita dai vertici. Sconcerto e incredulità i sentimenti dei lavoratori: «Era in servizio con noi da più di 10 anni. Era un uomo tranquillo, non vi erano stati altri incidenti», ha detto il manager della fabbrica, Mauro Capozzo. Qualche ombra viene però gettata da un suo collega: «Viktor era cambiato molto nell’ultimo anno, a volte parlava da solo o dialogava con persone invisibili». Secondo la polizia il killer, esperto di arti marziali, ha iniziato a sparare nei capannoni, quindi nel corridoio che porta alla mensa e poi nella caffetteria. Che, in quel momento, era affollata di gente, considerato che, alle 9, gli operai sono soliti prendersi una pausa per bere il caffè. La tragedia di ieri avviene a meno di 2 mesi da quella che, il 3 gennaio, si era verificata a Daillon, nel Canton Vallese. Anche in quel caso uno squilibrato aveva sparato su gente inerme, uccidendo tre persone.
IL CASO A FIRENZE
Tangenti, arrestato dirigente del Fisco Meno rigidi contro gli evasori, se questi pagavano una mazzetta. Le fiamme gialle hanno arrestato a Firenze il direttore
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ACQUA NELLA BIRRA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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provinciale dell’Agenzia delle entrate, Nunzio Garagozzo, con l’accusa di aver aiutato alcuni imprenditori che avevano «beghe» col Fisco. In cambio avrebbe chiesto denaro: fino a 10 mila euro. In manette è finito pure un commercialista, usato come intermediario.
STRATEGIA CONTRO IL REGIME DI ASSAD
Svolta di Obama: dagli Usa aiuti ai ribelli siriani
S Budweiser accusata in California Cade un altro mito americano: la birra Budweiser sarebbe annacquata. In California, una «class action» (azione legale collettiva) chiama in causa la società produttrice della Budweiser, ovvero la Anheuser-Busch (filiale americana del colosso belga-brasiliano ABInBev), accusata di aggiungere acqua alla lager più venduta negli Usa per aumentare i profitti riducendo i costi di produzione. Procedimento che altera la composizione dichiarata sull’etichetta e anche il grado alcolico della birra
Un palazzo distrutto nella provincia di Idlib, in Siria AP
Cambia la strategia di Washington nei confronti della Siria: la Casa Bianca è pronta a fornire aiuti diretti ai ribelli, per facilitare la caduta del regime di Assad. Il piano prevede di inviare materiale ed equipaggiamento civile e militare, come giubbotti antiproiettile, veicoli blindati e mezzi di comunicazione, ma anche di addestrare i ribelli. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ne parlerà oggi a Roma al meeting dei Paesi Amici della Siria, durante il quale la Coalizione Nazionale Siriana, la sigla che riunisce le diverse anime dell’opposizione al regime, chiederà alle potenze mondiali «un sostegno militare di qualità». Il nuovo atteggiamento americano nasce dalla necessità di fermare i massacri, ma anche di appoggiare le formazioni «moderate» per bilanciare quelle vicine ad Al-Qaeda. Finora Obama si era opposto all’invio di aiuti proprio per il timore di alimentare il terrorismo. Al fianco di Washington ci sono almeno quattro Paesi europei: Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia.
A Kansas City
Clochard trova un anello e lo rende alla proprietaria
La polizia svizzera a Menznau, luogo della tragedia ANSA
Un senzatetto di Kansas City (Usa) ha restituito un anello di fidanzamento, con tanto di diamante, che una donna aveva fatto cadere tra i soldi dell’elemosina (sopra, i due nella foto Reuters). La coppia di futuri sposi ha poi raccolto, per il clochard, 150 mila dollari.
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notizie Tascabili
Preso un peruviano
Lui è consigliere Pdl
Milano, rapinano una gioielleria usando un’ascia
Giallo a Imola: coppia di coniugi cadaveri in casa
Gli allevatori: «Allarme psicosi»
Rapinano una gioielleria utilizzando una piccola ascia trovata dentro il negozio. È accaduto ieri a Milano, protagonisti due uomini che hanno lasciato un complice all’esterno. I rapinatori hanno spaccato le vetrine interne con la scure e malmenato il proprietario, Alessandro Pozzoli, 70 anni, poi hanno tentato la fuga. Ma uno dei due, Eder Falcon, peruviano di 28 anni, incensurato, è rimasto bloccato all’interno della porta di sicurezza. Nel tentativo di liberarsi si è ferito alle mani e al capo, restando così intrappolato fino all’arrivo dei carabinieri. Che ora sono sulle tracce dei due complici.
Caos carne equina Ikea ritira le salsicce: «Lo stop in 5 Paesi» La carne di cavallo continua a far discutere e a creare allarmi e sequestri in tutta Europa. E il «pasticcio» si risposta in Svezia. Dopo che l’Ikea aveva smentito che ci fosse carne equina nelle sue polpette, citando analisi approfondite, ieri è arrivata la versione dell’Agenzia alimentare nazionale svedese che ha detto l’esatto opposto. Il prodotto era stato comunque ritirato dal mercato. E intanto ieri l’azienda di Stoccolma ha deciso di sospendere la vendita di salsicce in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Irlanda e Portogallo. Lo stop riguarda gli insaccati viennesi, che dovevano proporre un mix di carne bovina e suina. E che invece contenevano carne equina. Intanto, mentre
Un cartellone pubblicitario con le polpette Ikea ANSA l’allarme sta superando gli argini dell’Ue, toccando anche il Sudafrica che ha scovato hamburger con manzo mischiato a carne d’asino, bufalo e capra, gli agricoltori italiani lanciano l’allarme. Temono che la truffa sulla carne equina si trasformi in psicosi. Il freno agli acquisti potrebbe infatti trasformarsi in un disastro per gli allevatori e per l’intero sistema agroalimentare del Paese.
La spiaggia di Muriwai dove è avvenuto l’attacco dello squalo ANSA
Spiagge blindate
Nuova Zelanda, squalo bianco uccide bagnante Orrore in Nuova Zelanda, dove uno squalo bianco gigante ha ucciso un bagnante, Adam Strange, 46 anni, regista celebre in patria per corti e videoclip. Il corpo è stato trascinato sott’acqua. L’attacco è avvenuto a 200 metri al largo della spiaggia di Muriwai, 40 km da Auckland. I bagni sono stati vietati nella zona per due giorni.
Si tratta di un giallo che verrà chiarito solo dall’autopsia: i corpi senza vita di Adamo Longo, 63 anni, consigliere comunale del Pdl, e della moglie Carmela Burgo, di 61, sono stati trovati senza vita nella loro casa a Imola (Bologna). Gli investigatori non hanno trovato segni violenza sui corpi. E la casa era in ordine, con la porta chiusa dall’interno. Le prime ipotesi considerano la possibilità di un duplice suicidio, di un omicidio-suicidio tra coniugi o di un avvelenamento da cibo. Per questo sono stati fatti prelievi sugli alimenti presenti in casa e anche sui resti di cibo nella spazzatura.
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ALTRI MONDI BOOM DI MESSAGGI LA CANTANTE NEL ’93 VINSE SANREMO: «UN’EMOZIONE FORTE»
LA HIT CHE HA MOBILITATO IL WEB
Pausini, 20 anni da «La solitudine» E i suoi fan si scatenano su Twitter Vent’anni fa esistevano ancora la Dc e il Psi, Fabio Capello allenava il Milan, Internet era appena agli albori. E una timida diciottenne, studentessa d’arte a Faenza, in Romagna, vinceva le Nuove Proposte a Sanremo con un brano, La solitudine, che è diventato un classico del pop italiano. Avviando Laura Pausini (a sinistra, foto Ansa) a quel successo internazionale che le ha permesso di vendere, a oggi, 45 milioni di dischi e di conqui-
stare un Grammy Award nel 2006. Ieri ricorrevano i vent’anni da quella sera di gloria a Sanremo e Twitter, che nel 1993 apparteneva alla fantascienza, ha celebrato l’appuntamento con un hashtag ad hoc, #laurapausini20anniversary, capace di scalare le prime posizioni dei temi più «cinguettati» in giornata. Grazie a centinaia di messaggi giunti dai fan, non solo italiani. «Sapere che sono passati vent’anni mi fa sentire emozionata, ma soprattutto
piena di carica ed energia », ha detto la Pausini, che l’8 febbraio scorso è diventata mamma di Paola, avuta dal compagno Paolo Carta. «Inizio a prepararmi per i prossimi venti e molte sono le cose che ho intenzione di fare, scrivere e cantare insieme ai miei fan». Intanto le tre versioni di La solitudine (in italiano, spagnolo e inglese), saranno in vendita in esclusiva su iTunes fino a martedì. f.riz.
Hollywood scopre Jim «Io, un divo per caso»
gli altri emergenti
Sturgess, la nuova star nei cinema con Upside Down «E dire che all’inizio facevo il musicista in un garage» l’amore proibito. Ma non c’è nulla di già raccontato».
ELISABETTA ESPOSITO
Anche «Across the Universe» era una favola, raccontata attraverso le canzoni dei Beatles. Da quel successo, non ha più smesso di girare film.
Si dice che dietro ad ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna. Pare, però, che anche un bel garage aiuti... È successo a Walt Disney, Harley e Davidson e, ovviamente a Steve Jobs. Ma anche la carriera di Jim Sturgess, inglesino dai lineamenti buoni e sguardo furbo, è nata tra marmitte e biciclette nella periferia londinese,
«
E bravo. Ultimamente ha recitato per Tornatore, uno dei migliori registi italiani.
JIM STURGESS SUL NUOVO FILM
facendo musica. Solo che oggi, a 31 anni, Jim è uno degli attori più richiesti di Hollywood: dall’inizio dell’anno lo abbiamo visto in Cloud Atlas dei fratelli Wachowski e ne La migliore offerta di Giuseppe Tornatore. E da oggi sarà protagonista, accanto a Kristen Dunst, della commedia fantasy Upside Down, di Juan Diego Solanas, storia d’amore fra abitanti di due pianeti sovrapposti l’uno all’altro.
Nicholas Hoult Lanciato da «About a boy», 23 anni, è la star di «Warm Bodies» REUTERS
«Non ero il classico ragazzino che sogna il cinema. Passavo la vita a suonare con il mio gruppo nel garage di un amico. Avevo 16 anni. Poi, da Londra, mi sono trasferito per l’università a Manchester, ho incontrato un gruppo di attori e appassionati di film e mi è piaciuto. Ho scritto il testo di uno spettacolo e l’ho recitato. Fortunato, no?».
Interpreto una favola d’amore che racconta due mondi divisi: i ricchi e i poveri
S L’inglesino sexy Ha cominciato come musicista nei Dilated Spies, il londinese Jim Sturgess (31 anni), che ha esordito al cinema nel 1994. Reciterà con Kristen Stewart in «The big shoe»
Il film divide ricchi e poveri in due pianeti capovolti e speculari: è soltanto un gioco di immagini?
«No, c’è una denuncia sociale, l’estremizzazione delle due diverse facce del mondo di oggi. Un film di pura finzione può descrivere bene la verità». Ma è pure una storia d’amore.
«Un futuristico e visionario Romeo e Giulietta: è una bella favola, con la classica struttura del-
GDS
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Ellen Page La ragazzina terribile di «Juno» (26 anni) sarà nel prossimo «X-Men» EPA
«Uno dei più bravi al mondo. Ho imparato tanto da lui così come da Geoffrey Rush che era con me sul set. Ero incantato dal suo modo di lavorare e dal rispetto per gli altri». Un tipo fortunato come lei, che ha già altri tre film in programma, ha ancora un sogno da realizzare?
«Liberi di non crederci ma io non ho mai pensato in grande, le cose mi sono capitate. Forse per questo non vivo per un obiettivo, ma per il mio percorso». Dal garage a Hollywood. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Paul Dano Volto fra i più insoliti di Hollywood, 28 anni, ora è in sala con «Looper» AFP
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PRIVACY A RISCHIO
SCARLETT È ROCK
Il Garante a Whatsapp: «Come usa i nostri dati?»
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È un’applicazione di culto, un servizio di messaggistica per smartphone tra i più popolari al mondo e disponibile su tutte le piattaforme, da iOS ad Android e Windows Phone. In Italia Whatsapp spopola, ma adesso deve dare risposte chiare al Garante della privacy che chiede come utilizzerà i dati degli utenti italiani. Insomma, la società californiana, che ha raggiunto a fine anno i 18 miliardi di messaggi scambiati, è chiamata a comunicare ogni informazione utile per valutare il rispetto della privacy. La richiesta si basa sui risultati di un recente rapporto dei Garanti per la privacy canadesi e olandesi dal quale sono emerse alcune caratteristiche nel funzionamento dell’applicazione che potrebbero comportare rischi per la protezione degli utenti. Per questo il Garante chiede a Whatsapp inc. di spiegare quali tipi di dati personali vengono raccolti e usati al momento dell’iscrizione e durante lo scambio di messaggi; come e per quanto vengono conservati; se siano stati previsti sistemi contro gli attacchi per acquisire illegalmente il contenuto dei messaggi.
Johansson: «Fondo una band» Scarlett Johansson dedicherà più tempo alla musica: l’attrice ha annunciato ieri di aver formato una band tutta al femminile, che si ispira al rock Anni ’80: si chiamerà «The one and only singles». La 28enne non è nuova a esperienze musicali. Nel 2008 ha pubblicato «Anywhere i lay my head», album composto da pezzi di Tom Waits, mentre è del 2009 «Break up»: disco di collaborazioni con Pete Yorn
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ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE
23/9 - 22/10
21/3 - 20/4
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21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Bilancia 8
Ariete 5,5
Toro 7
Gemelli 7,5
Cancro 6,5
Leone 7
I vostri rapporti sono sereni come quelli fra gli schieramente politici post-voto. Non gettate fiammiferi in polveriera, fornicate, state su.
Qualcosa di significativo potrebbe muoversi nel lavoro, grazie a viaggi, spostamenti, contatti, colloqui. Sudombelico minuzioso. Troppo.
Il morale è alto, la motivazione adeguata, la creatività a palla. Così, acchiappate ogni successo. Chance suine inattese.
Nonostante la compagine astrale sia (quasi) tutta amica, avete un umore da autopsia: state su, il successo c’è! Sudombelico incerto.
Giorno ideale per viaggiare, sostenere colloqui, intavolare trattative, scrivere. La forma fisica è meno sfigata, il suino inside you si fa furbo.
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Scorpione 6 +
Sagittario 7 -
Capricorno 5,5
Acquario 7,5
Pesci 6,5
Stare in disparte vi sarà utile. Come tenere la bocca chiusa su certe cose che sapete. Il lavoro rompe, ma premia, il sudombelico spopola.
I punti di vista vostri e quelli altrui oggi si avvicinano. Ma tensioni e veleni non mancano: evitateli. Appagamenti suini, edulcorati, giovanili.
Gli zebedei scendono giù in Antartide. Perché il lavoro nausea, l’amore disorienta, la fornicazione è segaligna e macilenta. Passa presto.
Luna giusta. Belli, motivati, gratificati dal parere di chi conta, potete tirarvela. Esiti super da sport e fitness, exploit fornicatori creativi.
Niente paranoie: tutto è ok. Anche se qualcosa deve chiudersi per rinascere rinnovata. Caos economico, ma slancio suino iperbolicherrimo.
IL MIGLIORE. La Luna dà origine a intuizioni e genialate che possono fare la vostra fortuna, non solo nel lavoro. Sex suinocaramellato, insolito, ma gratificante.
DI ANTONIO CAPITANI 24/8 - 22/9
Vergine 7 -
WALTER MAZZARRI
Fatti e persone mostrano risvolti finora ignoti. Spiazzanti. Ma utili. Le fornicazioni, intanto, divertono. E depurano, in un certo senso.
Il tecnico del Napoli è nato il 1 ottobre 1961 (Bilancia). Ha giocato, prima di allenare, con Cagliari, Empoli, Modena e Nola
Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre 20.45 MONTEPASCHI SIENA FENERBAHCE ISTANBUL
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Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri
Siamo alla vigilia della sfida che può rilanciare il Napoli nella corsa scudetto oppure — in caso di vittoria esterna — firmare l’ipoteca della Juventus sul secondo tricolore consecutivo dell’era Conte. Fate il vostro pronostico: come si concluderà il match di domani sera al San Paolo?
Nel blog «Il tropico del calcio» curiosità, video e tutti gli aggiornamenti sulla coppa Libertadores. Fra i protagonisti il brasiliano dell’Atletico Mineiro Ronaldinho, che, contro gli argentini dell’Arsenal, subisce un’entrata violenta di Braghieri. Per fortuna riesce a evitare gravi conseguenze.
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Domani
Dopodomani
Tempo generalmente buono sulle aree peninsulari ma con aumento di nubi al Centrosud e anche con qualche piovasco sul Centro Appennino. Maltempo, invece, sulla Sardegna poi verso la Sicilia la sera-notte.
Maltempo sulla Sicilia con rovesci e temporali forti sulle aree orientali; molte nubi e piogge anche al Sud e verso il medio Adriatico con locali nevicate a 900/1200 m. Sole prevalente altrove.
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Tutto quello che volete sapere sulla Libertadores
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Nebbia
Come andrà a finire Napoli-Juventus sfida per il titolo?
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L'AQUILA
Mossi
IL BLOG
Bologna Genova
GENOVA
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Da Dove Mountain, Stati Uniti
IL SONDAGGIO
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GOLF: ACCENTURE MATCH PLAY
Insistono più nubi al Nord con qualche pioggia o fiocchi a 700 m su Ovest Piemonte; nubi irregolari anche sulla Sardegna, Nord Toscana e su Ovest Sicilia ma scarse precipitazioni, tempo più soleggiato sul resto dei settori. Trieste
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Quarti di finale SuperTennis
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Serie A. Highlights
Quarti di finale SuperTennis
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Coppa Libertadores
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Programma corto coppie. Da Milano Eurosport 2
Ieri
CALCIO: CAGLIARI TORINO Serie A. Highlights
12.00 ATP DUBAI
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GazzaMeteo
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Programma corto danza. Da Milano Eurosport 2
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HS 134. Da Val di Fiemme (Tn) Eurosport, Rai Sport 1
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SNOOKER: HAIKOU WORLD OPEN
CALCIO: INTER MILAN
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Programma corto maschile. Da Milano Eurosport 2
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10 km individuale. Da Val di Fiemme (Tn) Eurosport, Rai Sport 1
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BIATHLON
Coppa Italia. Quarti di finale Rai Sport 1
21.00 THE HONDA CLASSIC
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Staffetta 4X5 km femminile. Da Val di Fiemme (Tn) Eurosport, Rai Sport 1
Us Pga Tour. Da Palm Beach Gardens, Stati Uniti Sky Sport 2
NCAA ESPN America
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Gazzetta.it
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GOLF
NCAA ESPN America
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Eurolega SportItalia
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SCI NORDICO
12.30 SNOOKER: HAIKOU WORLD OPEN
Catania 7
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La tiratura di mercoledì 27 febbraio è stata di 321.658 copie
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
10 feb.
18 feb.
25 feb.
4 mar.
COLLATERALI *con Le Grandi Battaglie N. 2e 11,19 - con Passione Rally N. 2 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 6 e 11,19 - con Carosello N. 8 e 6,19 - con Wrestling Heroes N. 9 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 10 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 13 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 15 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 18 e 11,19 - con I Love Travel N. 23 e 5,19 con La Cucina Italiana N. 27 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 28 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 27 e 11,19 con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 43 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 46 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 37 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 46 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2013