GDS 04-03-2013

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www.gazzetta.it lunedì 4 marzo 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. N A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 117 ­ Numero n Anno 53

Serie A

3 Francesco

POSTICIPO ROMA­GENOA 3­1 SEGNANO PURE PERROTTA E BORRIELLO

Totti, 36 anni con i 2 figli ANSA

TOTTI FA STORIA Raggiunge Nordahl a 225 reti e manda in gol il baby Romagnoli CECCHINI, PALOMBO, PUGLIESE, ZUCCHELLI ALLE PAGINE 14­15 UN COMMENTO DI DE CALO’ A PAGINA 23

RIMONTA INTER

PARTITE Venerdì NAPOLI JUVE Sabato MILAN LAZIO Ieri BOLOGNA CAGLIARI CATANIA INTER FIORENTINA CHIEVO PESCARA UDINESE ROMA GENOA SAMPDORIA PARMA SIENA ATALANTA TORINO PALERMO

1­1 3­0 3­0 2­3 2­1 0­1 3­1 1­0 0­2 0­0

27ª GIORNATA

CLASSIFICA JUVENTUS 59 NAPOLI 53 MILAN 48 INTER 47 LAZIO 47 FIORENTINA 45 ROMA 43 CATANIA 42 UDINESE 40 SAMP ( 1) 35

BOLOGNA 32 TORINO ( 1) 32 PARMA 32 CAGLIARI 31 ATALANTA ( 2) 30 CHIEVO 29 GENOA 26 SIENA ( 6) 21 PALERMO 21 PESCARA 21

Tra parentesi i punti di penalizzazione

ilCommento

UNA VITTORIA PESANTE

Sotto 2­0 a Catania, entra l’ex genoano, realizza due reti e regala l’assist ad Alvarez. Ribaltone e nerazzurri in zona Champions Cassano oggi alla Pinetina: chiederà scusa?

DI ALBERTO CERRUTI

Aspettando il nuovo Papa, rispunta il vecchio Pa-Pa. Sabato la doppietta di Pazzini che ha fatto volare il Milan al terzo posto, con il sorpasso sulla Lazio. Ieri quella di Palacio...

CALAMAI, CARUSO, DALLA VITE, ELEFANTE DA PAG. 2 A PAG. 9

L’ARTICOLO A PAGINA 23

GRANDE COME UN PALACIO ALTA CLASSIFICA

TENNIS NADAL TRIONFA TRA GLI UOMINI

F.1 MERCEDES DAVANTI A BARCELLONA

La Juve prepara lo sprint scudetto Il Milan al 2° posto

La Errani concede il bis Settimo titolo ad Acapulco

La Ferrari va via veloce il record però è di Rosberg

MARTUCCI ALLE PAGINE 23­36

PERNA, PIOLA A PAG. 31 E COMMENTO DI CREMONESI A PAG. 23

Lo scorso anno Conte nelle ultime 11 gare con 10 successi e un pari bruciò Allegri

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CENITI, OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 10­11­12 3 Antonio Conte, 43 anni e Massimiliano Allegri, 45

IL ROMPI PALLONE di GENE GNOCCHI

Berlusconi si sbilancia sul prossimo mercato: «Tornano di sicuro Thiago Silva e De Gregorio».

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CICLISMO PIPPO A BRACCIA ALZATE, MA...

Roma Maxima: beffa Pozzato Il francese Kadri aveva già vinto PASTONESI ALLE PAGINE 32­33


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SERIE A

LUNEDÌ 4 MARZO 2013

27a GIORNATA

4 il Film

UNA DOMENICA IN SCALATA

4’ p.t. Fiorentina 1 Chievo 0 4. Lazio 47 5. Fiorentina 45 6. Inter 45 7. Catania 43

7’ p.t. Catania 1 Inter 0 4. Lazio 47 5. Fiorentina 45 6. Catania 45 7. Inter 44

38’ p.t. Fiorentina 1 Chievo 1 4. Lazio 47 5. Catania 45 6. Inter 44 7. Fiorentina 43

25’ s.t. Catania 2 Inter 2 4. Lazio 47 5. Inter 45 6. Fiorentina 43 7. Catania 43

33’ s.t. Fiorentina 2 Chievo 1 4. Lazio 47 5. Fiorentina 45 6. Inter 45 7. Catania 43

47’ s.t. Catania 2 Inter 3 4. Inter 47 5. Lazio 47 6. Fiorentina 45 L’Inter è quarta per miglior differenza reti, in attesa della sfida di ritorno contro la Lazio: all’andata Lazio-Inter 1-0, gol di Klose

Reti di Bergessio e Marchese Ma nella ripresa cambia tutto 7’ primo tempo Catania avanti con Bergessio Lodi innesca Bergessio, che beffa Juan Jesus sulla linea di fondo e supera Handanovic sul primo palo ANSA DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI CATANIA

Clamoroso al Cibali. Banale ma, stavolta, inevitabile. L’Inter confeziona una di quelle rimonte che fanno parte del suo bizzarro dna calcistico. Un primo tempo in versione pungiball, a farsi prendere a «pugni» dal Catania, senza accennare la minima reazione. E una ripresa perfetta con tre gol, quattro occasioni sbagliate di un soffio e un gioco da stropicciarsi gli occhi per qualità e sostanza. Difficile vedere di meglio facendo zapping anche tra i campionati più alla moda in Europa. La sintesi di tanta follia è un 3-2 in casa del Catania che permette ai nerazzurri di agganciare la Lazio al quarto posto in classifica con il Milan avanti di una sola lunghezza e il Napoli non lontanissimo.

19’ primo tempo Marchese raddoppia Ancora il sinistro di Lodi, stavolta su punizione, trova la testa di Marchese: il suo pallonetto si infila sul palo lontano ANSA

7’ secondo tempo Alvarez avvia la rimonta Ricky Alvarez riapre la partita a inizio ripresa, inserendosi di testa su cross di Palacio: l’Inter accorcia le distanze LAPRESSE

CLAMOROSO A

Passaggio decisivo L’Inter è viva, anzi vivissima e questo senza poter più contare sui gol di Milito e avendo avuto la coerenza di lasciare a casa il «ribel-

Gli innesti di Stankovic e Cambiasso, decisivo nel finale, cambiano la gara le» Cassano. Calcolando che questa è la prima vittoria in trasferta dal 3 novembre - quando i nerazzurri espugnarono lo Juventus Stadium - si può dire che siamo di fronte a un altro passaggio-decisivo della stagione. Le imprese complicate si addicono alla creatura del presidente Moratti. A due facce Ma come spiegare

queste due facce dell’Inter? La prima versione, quella difettosa, è frutto di qualche scelta discutibile di Stramaccioni. Bravo, anzi geniale, quando deve cambiare tattica in corsa d’opera ma colpevole di non azzeccare sempre l’undici iniziale. Era successo così anche nell’ultimo derby. Stavolta il tecnico nerazzurro, pur avendo perso alla vigilia Cassano, sceglie di partire con Rocchi (uno dei misteri dell’ultimo mercato) al centro dell’attacco e di lasciare in panchina Palacio. È vero che l’argentino aveva bisogno di tirare il fiato ma la situazione d’emergenza imponeva di andare oltre la logica del turnover. Palacio è entrato nella ripresa e ha deciso la gara: due reti e un assist. Devastante. Strama ha azzeccato anche l’inserimento nel finale di Cambiasso al posto di un esausto Guarin. Il vecchio guerriero argentino prima ha sfiorato il gol poi ha servito su un piatto d’argento all’amico Palacio la palla del 3-2. Il timoniere nerazzurro ha indovinato tutte le rotte vincenti ma non sempre può bastare un tempo a sistemare il risultato. Stramaccioni si ricordi che le scelte più semplici spesso sono anche le più giuste. Primo tempo catanese Un passo

Rimontona da 0-2 a 3-2 Entra Palacio, Catania k.o. Inter da settima a quarta Nella ripresa gol di Alvarez e doppietta del bomber, subentrato a Rocchi Dopo una giornata in altalena, nerazzurri in piena lotta Champions Imprese fuori casa

Inter, per un ribaltone così bisogna tornare a 45 anni fa L’Inter non riusciva a rimontare da un 2-0 fuori casa dal 31 marzo 1968. L’impresa riuscì a Torino contro i granata che segnarono al 19’ con Poletti e al 21’ con Combin. I nerazzurri rimontarono con Facchetti (nella foto il primo gol) al 26’, Domenghini al 64’ e ancora Facchetti al 75’. Più frequenti i ribaltoni nerazzurri da 0-2 a 3-2 in casa. Gli ultimi: Inter-Palermo il 30 gennaio 2011 e Inter-Sampdoria il 9 gennaio 2005.

indietro. Ripartiamo dal primo tempo e da un Catania che per 45’ ha meritato il titolo di squadra rivelazione del campionato. Due invenzioni di Lodi (Guarin non è riuscito ad arginarlo come non era riuscito a «isolare» Pizarro contro la Fiorentina) producono un micidiale uno-due: comincia al 7’ Bergessio che insegue un lancio del suo regista fin sulla linea di fondo, vince un contrasto su Juan Jesus e beffa Handanovic con un tocco delizioso; fa il bis Marchese (19’) che realizza correggendo con un preciso colpo di testa un lancio su punizione sempre di Lodi. L’Inter è all’angolo. Sembra un pugile suonato che aspetta il pugno del kappaò. L’errore della squadra di Maran è quello di alzare di colpo il piede dall’acceleratore. Un peccato di inesperienza.

no un ultimo lampo in avvio di ripresa. Bergessio si libera in area ma sulla sua conclusione Handanovic compie un mezzo miracolo. Uno dei tanti. Il resto del secondo tempo dei rossoblù è una lavagna bianca che chiama in causa anche il tecnico Maran, incapace di trovare le giuste contromosse alle scelte di Stramaccioni. Perché non togliere un attaccante per potenziare un centrocampo in chiara difficoltà? Il secondo tempo dell’Inter invece è da vedere e rivedere una decina di volte. Stramaccioni inserisce subito anche un altro «vecchio», Dejan Stankovic, che, insieme a Gargano, riesce ingabbiare Lodi. L’Inter vola e, in una giornata che l’ha vista precipitare anche al settimo posto, si ritrova quarta in classifica. Chi fa la differenza Palacio è

Niente contromosse Il Catania

continua a divertire ma non fa più male. I padroni di casa han-

l’uomo che fa la differenza. L’argentino confeziona al 7’ un cross basso da fondo cam-

po che Ricky Alvarez corregge di testa in rete. Intorno a Palacio si muovono tutti a meraviglia: Guarin torna a inserirsi con pericolosità, Gargano e Stankovic danno sostanza in mezzo al campo e Alvaro Pereira, finalmente, può allungarsi sulla fascia sinistra. Ed è proprio lui al 25’ a disegnare il cross che Palacio trasforma di testa nel gol del pareggio. Strama spinge i suoi allievi ancora all’attacco. Nessuno si ricorda più degli assenti. In campo c’è una squadra vera. Cambiasso, che già aveva sfiorato il gol con un destro al volo su servizio di Schelotto, in pieno recupero consegna a Palacio il pallone giusto. È il gol del sorpasso. La pazza Inter torna a far paura al campionato. Questa è una vittoria che vale più di tre punti, vale l’idea di poter sfidare qualsiasi avversario e di poter inseguire qualsiasi traguardo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 4 MARZO 2013

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il personaggio PALACIO

25’ secondo tempo Palacio pareggia di testa Il pareggio dell’Inter lo firma di testa Palacio, che stacca a centro area su cross di Pereira e schiaccia in rete ANSA

47’ secondo tempo Il sorpasso nel recupero Al 2’ di recupero, Cambiasso lavora un pallone in area e serve Palacio, che di prima batte di destro per il 3-2 LIVERANI

AL CIBALI clic UN’ESPRESSIONE RESA FAMOSA DA CIOTTI NEL 1961 Si deve tutto all’indimenticabile voce di Sandro Ciotti: «Clamoroso al Cibali», tuona alla radio il 4 giugno 1961 a «Tutto il calcio minuto per minuto». E da allora l’espressione diventa sinonimo di evento impossibile. Quel giorno infatti l’Inter perde 2-0 contro il Catania (gol di Castellazzi e Calvanese) neopromosso in Serie A, risultato che vanificò l’inseguimento alla Juventus capolista. Anche se ora lo stadio di Catania è intitolato ad Angelo Massimino, se c’è qualcosa di clamoroso succede comunque al Cibali, il quartiere dello stadio.

la guida Si gioca in Europa Nerazzurri giovedì contro il Tottenham

CATANIA

INTER

2

3

(4-2-3-1)

(4-3-3)

21 Andujar; 22 P. Alvarez, 3 Spolli, 5 Rolin, 12 Marchese; 27 Biagianti (dal 32’ s.t. 4 Almiron), 10 Lodi; 13 Izco, 19 Castro, 17 Gomez; 9 Bergessio (dal 40’ s.t. 34 Cani). PANCHINA 1 Frison, 34 Messina, 2 Potenza, 18 Augustyn, 8 Sciacca, 24 Ricchiuti, 26 Keko, 30 Salifu, 35 Doukara. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI P. Alvarez, Rolin e Cani per gioco scorretto; Bergessio per comportamento non regolamentare.

1 Handanovic; 4 Zanetti, 26 Chivu, 40 Juan Jesus, 31 Pereira; 14 Guarin (dal 32’ s.t. 19 Cambiasso), 17 Kuzmanovic (dal 1’ s.t. 5 Stankovic), 21 Gargano; 7 Schelotto, 18 Rocchi (dal 1’ s.t. 8 Palacio), 11 R. Alvarez. PANCHINA 30 Carrizo, 77 Di Gennaro, 28 Pasa, 33 Mbaye, 42 Jonathan, 10 Kovacic, 24 Benassi, 47 Colombi. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Schelotto per gioco scorretto, Handanovic per comportamento non regolamentare.

MARCATORI Bergessio (C) al 7’, Marchese (C) al 19’ p.t.; R. Alvarez (I) al 7’, Palacio (I) al 25’ e al 47’ s.t. ARBITRO Bergonzi di Genova. NOTE spettatori 19.452, per un incasso complessivo di 371.771 euro. Angoli 0-4. In fuorigioco 2-3. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.

POSSESSO PALLA CATANIA 43,5%

PASSAGGI TOTALI INTER 56,5%

TIRI IN PORTA

IIII

INTER 405

IIIIII IIIIIII

CATANIA 4

INTER 6

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-0 GOL! 7’ Lancio di Lodi per Bergessio che vince un contrasto con Juan Jesus sulla linea di fondo e batte con un tocco perfetto Handanovic. GOL! 19’ Punizione di Lodi per Marchese che stacca tutto solo e con un pallonetto di testa scavalca Handanovic.

BARICENTRO BASSO 50,2 metri

IIIIIIII

CATANIA 7

INTER 8

SECONDO TEMPO 3’ Bergessio si libera in area, ma la sua conclusione a botta sicura viene respinta da Handanovic. GOL! 7’ Numero di Palacio a fondo campo e cross al centro che Ricky Alvarez di testa devia in rete. GOL! 25’ Cross di Pereira e colpo di testa imparabile di Palacio. 37’ Doppia conclusione ravvicinata di Schelotto respinta da Andujar. GOL! 47’ Cambiasso salta un uomo in area di rigore e vede l’inserimento di Palacio: piatto destro, di prima intenzione, Andujar tocca ma non basta.

BARICENTRO MEDIO 53,9 metri

Doppietta dopo 5 partite a secco e prima vittoria esterna dopo 4 mesi. Ma c’è un allarme Guarin: in dubbio per Londra DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE CATANIA

Rodrigol è uno di quelli che non ti lasciano mai a piedi: è la batteria di riserva, il «carichino» che qualcuno ti presta quando la pila è uno straccio, è una dose di zuccheri e proteine quando hai la faccia color iceberg e le gambe burrose. Rodrigol si chiama Palacio, era da cinque gare che non segnava e in un colpo solo ha messo dentro: una doppietta, un assist e un dai-e-vai, quello che ha portato al gancione sotto il mento del Catania. «Aveva vinto il Milan — dice — e quindi dovevamo vincere anche noi. E l’abbiamo fatto». Sappiate una cosa: Rodrigol è uno che non ama apparire troppo perché per lui deve parlare il calcio. E il calcio che fa quando sta bene, parla eccome. Serve Freud «Mister Wolf» Pa-

TIRI FUORI

In settimana le italiane tornano in campo in Europa. Questi gli appuntamenti. CHAMPIONS LEAGUE Ritorno ottavi Mercoledì 6 marzo (ore 20.45) JUVENTUS-Celtic (andata 3-0) Martedì 12 marzo (ore 20.45) Barcellona-MILAN (andata 0-2) EUROPA LEAGUE Andata ottavi Giovedì 7 marzo Stoccarda-LAZIO (ore 19) Tottenham-INTER (ore 21.05)

CATANIA 317

Scossa Don Rodrigo «Con me in campo tutti più cattivi»

lacio (quello che ti risolve sempre i problemi) è colui che ha salvato la baracca tante, tantissime volte: entrava o si innescava, e l’Inter aveva un’altra marcia, vinceva. Dopo un periodo di appannamento, eccolo tornare uguale a quel periodo d’oro delle 10 vittorie di fila, guarda caso proprio nel gior-

no in cui s’interrompe la striscia negativa da trasferta. «Sul primo gol Pereira ha fatto un cross incredibile, ha messo praticamente il pallone sulla mia testa — spiega Palacio —. Abbiamo vinto meritatamente una gara che non si era messa bene. Stramaccioni? All’intervallo mi aveva detto di fare tanto movimento lì davanti per mettere in difficoltà il Catania». Ha fatto il cosiddetto casino-organizzato, il Catania è andato k.o. e l’Inter è tornata alla vittoria esterna dopo 4 mesi (l’ultima fu allo Juventus Stadium). «Se per capire il nostro andamento ci vuole uno psicanalista? Non so perché succede di aver fatto un primo tempo così diverso dal secondo di oggi, ma l’importante era vincere e giocare bene, ed entrambe le cose sono successe. Se questa vittoria può essere la scintilla? Speriamo».

giato. «Io sono felice di giocare in questa squadra di campioni — fa Palacio —: e comunque non sono stato io a cambiare la squadra ma tutta la squadra stessa. Nella ripresa abbiamo giocato con più cattiveria, ed è per questo che abbiamo vinto».

18 gol da portafortuna Primo anno di Inter, inizio marzo 2013: 18 gol. Tantissima roba. Tante le vittime di Palacio, e solo 2 gol (alla Roma nella semifinale di andata di Coppa Italia e all’Atalanta) su questi 18 fra campionato ed Europa League non hanno portato fortuna. Con gli altri, invece, l’Inter non ha mai perso, ha vinto o pareg-

Guarin a rischio? Fredy Guarin

Squadra nervosa e vittoriosa Assieme a Palacio, ecco un altro che ha cambiato la faccia al match: Esteban Cambiasso. In lui, sale calcistico, un assist e un quasi gol. E un detto che «ho imparato in Italia — sorride il Cuchu —: squadra nervosa, squadra vittoriosa. Dobbiamo trovare la continuità, non possiamo farci dire disastrosi una volta e superlativi un’altra. Se abbiamo vinto è per la compattezza: dopo il 2-0 poteva crollare il castello o uscire il nostro carattere. È stato carattere».

è uscito con la caviglia sinistra malconcia. «Si è girata», conferma lui passando. Sarà a Londra? Più sì che no, conoscendolo. «Sono tranquillo perché dopo l’infortunio sono rientrato in campo: domani (oggi, ndr) vediamo». A Londra il Guaro deve smacchiare il Tottenham. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 27a GIORNATA

Fuori dal baratro «Nell’intervallo è cambiato tutto Ma resta tra noi...» Strama: «Dopo il primo tempo, nessuno avrebbe scommesso un euro sull’Inter. Obiettivo terzo posto» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE CATANIA

E poi Andrea Stramaccioni li ha abbracciati tutti, uno per uno, con la voce roca e il fiato ancora corto per l’urlo-salto-corsa di qualche minuto prima. Con gli occhi un po’ provati di chi ormai ha quasi tagliato il logorante traguardo di un anno di Inter («Non mi ha cambiato come uomo, mi ha fatto imparare tantissimo come allenatore», ha detto poi) e un po’ spiritati di chi aveva visto un baratro. Non sarebbe stato solo suo, ma lui più di tutti avrebbe dovuto spiegarlo, gestirlo, risalirlo. Quell’abbraccio a tutti i suoi giocatori era dunque un grazie per aver detto a voce alta che esistono ancora fondamenta non crollate; per essere stati una squadra prima con l’anima e poi con il calcio, «un calcio più palleggiato quando nella ripresa ho abbassato Guarin»; per aver risposto così, in coda ad una settimana turbolenta e turbata dal caso Cassano: così forse proprio per quello, o anche per quello. Dentro quello spogliatoio Ma

Stramaccioni, sceso da un’altra giornata di montagne russe, all’attaccante ieri ha dedicato concetti già espressi il giorno prima: era altro che gli interessava sottolineare, perché il resto vien da sé e a buon intenditor basta un secondo tempo così, più che parole. Il futuro di Cassano è ancora un punto interrogativo, ieri l’Inter ha messo un punto ad un’emorragia in trasferta che ne stava dissanguando la classifica, ha sparso concime sui campi della sua autostima: «Contro la squadra più

clic L’ULTIMA VITTORIA ESTERNA CON LA JUVE POI SEI K.O. E UN PARI L’Inter non vinceva in questa stagione in trasferta dalla rimonta in casa della Juventus (primo k.o. della storia del nuovo Juventus Stadium): 3-1 con gol di Milito (doppietta) e Palacio. Nelle ultime sette gare, sei sconfitte con Atalanta, Parma, Lazio, Udinese, Siena e Fiorentina, più un pareggio contro la Roma.

in forma del campionato, e sul suo campo: chi avrebbe scommesso un euro su di noi dopo il primo tempo?». E invece, già al tramonto di quella frazione in cui l’Inter era sembrata quasi abbandonata al suo destino, come se il medesimo fosse malinconicamente ineluttabile, Strama aveva visto «una piccola reazione». La grande reazione è arrivata dopo, «e si è concretizzato quello che avevo detto e ci eravamo detti nello spogliatoio, e stavolta sono sicuro che sono cose che resteranno lì dentro. Per questo ho esultato così per un 3-2 e una vittoria che giudico meritati: già prima avevamo sfiorato il gol con Schelotto. Era l’esultanza per aver visto una squadra che rappresenta un mix fra quelli che hanno scritto la storia e quelli che saranno il futuro, visto che oggi è stata trascinata e poi spinta da gente come Chivu, Stankovic, Zanetti e Cambiasso; una squadra per la quale sarebbe stato molto più facile sbandare che recuperare, se non avesse questo spessore e questi valori».

Sotto l’esultanza di Andrea Stramaccioni, 37 anni, con il suo staff dopo il gol del 3-2 di Palacio nel recupero AFP

Perché Rocchi La grande rea-

zione è arrivata ancora una volta dopo aver preso uno schiaffo - anzi due - nel primo tempo, ma Stramaccioni preferisce «guardare il bicchiere mezzo pieno: ovviamente non lo facciamo apposta, ci sono anche gli avversari, e comunque oggi è più importante la reazione rispetto agli errori». Che pure ci sono stati: «Uno grave sul primo gol, ma è bello che un ragazzo giovane come Juan Jesus ne sia uscito con un secondo tempo quasi perfetto; e poi un altro su calcio piazzato, e non ci succedeva da un po’, lasciando colpire di testa Marchese nonostante da quella parte ci fossero i nostri tre saltatori: Chivu, lasciato solo, Juan e Schelotto». Errori anche suoi, per aver regalato al Catania un tempo di Palacio? E’ come se il tecnico alzasse le braccia: non in segno di resa, ma di impotenza. «Scelta di gestione delle energie: nessuno ha giocato quanto Palacio nel 2013, abbiamo 5 partite in 14 giorni e solo tre attaccanti: è impensabile che giochino sempre gli stessi. Ho pensato che Rodrigo avrebbe potuto incidere anche solo con un tempo a disposizione e se Rocchi non ha giocato una partita esaltante è stato soprattutto perché era l’Inter che non esaltava: gli attaccanti sono i più influenzati dalla qualità di gioco della squadra». Strama si è preso un rischio, ma stavolta è passato all’incasso: la posta in palio è poter parlare ancora di terzo posto, «perché questo era uno scontro diretto e siamo ancora tutte lì, tante in pochi punti: il nostro obiettivo resta quello, ci siamo anche noi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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STRA RIMONTE Le otto rimonte dell’Inter di Stramaccioni in questo campionato Inter Sampdoria da 0-1 a 3-2 Juventus Inter da 1-0 a 1-3 Inter Cagliari da 1-2 a 2-2

Inter Genoa da 0-1 a 1-1 Roma Inter da 1-0 a 1-1 Inter Torino da 1-2 a 2-2 Inter Milan da 0-1 a 1-1 Catania Inter da 2-0 a 2-3

AMAREZZA CATANIA

Maran giù «Che rabbia Il cuore non ci è bastato» FRANCESCO CARUSO CATANIA

Più delle parole dicono le facce. Sfilano con espressione delusa i giocatori del Catania. Anche Rolando Maran ha un volto scavato dai 3 gol nerazzurri: «Non c’è molto da dire — spiega Maran —, abbiamo provato a fare di tutto per vincere, avevamo avuto anche la grossa occasione per il 3 a 0, poi invece è arrivata la rete dell’Inter, abbiamo provato a ribattere colpo su colpo e siamo usciti penalizzati oltre misura. Il primo tiro in porta dell’Inter è arrivato col gol, anche sul 2 a 1 abbiamo avuto l’opportunità per ristabilire le distanze ma c’è andata male. C’è rabbia perché abbiamo speso tanto, oltre alle gambe ci abbiamo messo il cuore e non siamo stati premiati. Non abbiamo mai cercato di addormentare la gara, ma risposto colpo su colpo». Delusione Stramaccioni ha

cambiato volto alla sua squadra e il Catania è caduto nella trappola: «Mi aspettavo che l’Inter ci provasse con i cambi — prosegue Maran —, ma è anche vero che noi avevamo speso tanto, ma non siamo stati mai messi sotto». Il Catania non vuole perdere di vista i suoi traguardi: «L’obiettivo europeo ce lo siamo costruiti giorno per giorno, continuiamo con la mentalità che ci ha portato fin qui. Ieri abbiamo cercato la gestione della palla, fino alla fine c’era voglia di andare a far gol, facile ora dire che con una gestione più prudente potevamo controllare meglio la gara, ma è pure vero che questa mentalità è la nostra grande forza e se avessimo segnato il terzo gol avremmo chiuso la gara». Il Catania deve evitare ora contraccolpi psicologici: «Dobbiamo dimostrare che questa sconfitta non cambierà il nostro percorso ed essere bravi a svoltare subito. C’è la consapevolezza di avere giocato contro l’Inter e di averla messa in difficoltà per lunghi tratti». La sconfitta di ieri pesa più di precedenti occasioni sprecate: «C’è più rammarico adesso rispetto ai pareggi di Roma e Udine perché noi ci tenevamo a dare ai nostri tifosi questa grande gioia». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 27a GIORNATA

Cassano atteso oggi alla Pinetina Chiederà scusa? Il ds Ausilio: «Adesso è il momento di comportarsi da professionisti». Strama: «Abbiamo bisogno di lui» DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE CATANIA

E la domanda, dopo la ruvidissima lite di venerdì scorso e questa rimontona in Sicilia, é: ma oggi Antonio Cassano si presenterà ad Appiano Gentile? Al 90% sì, si presenterà e si allenerà. Sabato scorso Stramaccioni non poneva il dubbio, e ieri il d.s. Piero Ausilio ha lavorato attorno alle parole per far capire due cose: che il giocatore ha capito sì di aver sbagliato ma che pare non abbia ancora chiesto scusa; e che in linea di massima, Cassano alla Pinetina si presenterà. «Quello che conta è essere professionisti — dice Ausilio a Sky —: l’episodio è già chiuso. Domani (oggi, ndr) tutta la squadra compreso Antonio si troverà ad Appiano per preparare la partita di Londra. E Cassano ci sarà (a Londra, ndr) se si presenterà e lavorerà come gli altri e come é giusto». Nessuno, qui, pensa che marcherà visita.

Mai stato escluso Andrea Stramaccioni — dopo la partitissima — va ovviamente sul tema: «Non c’è da reintegrarlo perché non è mai stato escluso. Credo che in qualsiasi spogliatoio ci possano essere delle discussioni più o meno accese: dal primo agosto ne ho fatte e avute altre che magari non sono uscite. Visto che siamo in uno spogliatoio fatto di uomini, ci può essere uno scambio più o meno acceso, poi ognuno ha il suo carattere. Io poi sono l’allenatore dell’Inter e faccio le mie scelte, ma non c’è alcun tipo di esclusione per Antonio. E domani (oggi, ndr) si presenterà agli allenamenti. Per me non è stato assolutamente anormale avere uno scambio di opinioni più o meno accese con un mio giocatore, non è assolutamente vero delle mani addosso. Da qui alla fine noi avremo bisogno di tutti, anche di Antonio Cassano. Anche col Tottenham? Sì e toccando ferro: perché qui, a livello di infortuni, non siamo fortunatissimi. Ma sarà assolutamente tra i 18, poi vedremo

se partirà dall’inizio. Se mi aspetto delle scuse? Sono cose dello spogliatoio, sono cose nostre e rimangono fra noi, non c’è niente di pubblico, è uscito fuori e nessuno di noi lo nega, ma sono cose dello spogliatoio: chi l’ha spifferata non fa il bene del nostro spogliatoio, amen». Niente talpa, e le scuse? Ecco, insomma: Cassano ha chiesto scusa? «Ha capito di avere sbagliato — riprende il d.s. Ausilio — e si è allineato a quella che è la decisione presa dall’allenatore e dalla società. Se abbiamo già individuato la talpa che ha spifferato il fatto all’esterno? No: l’interesse era

Cambiasso: «Quando lo rivedremo faremo finta che era squalificato» tutto sulla partita». Non doveva uscire Anche Chivu ha preso in esame la vicenda che ha fatto il giro del mondo. «Cose che capitano in tutte le squadre — dice il romeno a Sky — l’unica cosa è che da noi esce sempre. Una situazione che fa male, perché quello che accade nello spogliatoio deve rimanere lì». La chiosa è con Esteban Cambiasso: «Le discussioni — dice il Cuchu — ci sono sempre, poi escono e no. Quando esce, il problema diventa gigante ma non è così. Per fortuna sono molto più quelle che non escono (ride, ndr). Domani (oggi, ndr) lo rivedremo e faremo finta che sia stato squalificato per un turno».

Antonio Cassano, 30 anni, prima stagione all’Inter EIDON

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LE TAPPE

Venerdì 1 marzo Al termine dell’allenamento Cassano e Stramaccioni, rientrando negli spogliatoi, hanno un diverbio e arrivano quasi alle mani. Stankovic e Cordoba separano i due prima che la situazione possa degenerare.

L’INCHIESTA BARI BIS

Calcioscommesse Oggi Ranocchia in procura federale Andrea Ranocchia sarà sentito oggi dalla Procura Figc in merito al filone Bari Bis dell’inchiesta sul Calcioscommesse. L’interrogatorio del difensore nerazzurro era stato fissato per giovedì ma l’andata di Europa League contro il Tottenham ha portato allo spostamento dell’audizione dell’ex barese. Qualche giorno fa Ranocchia, che a Bari si era avvalso della facoltà di non rispondere, ha detto: «Chiarirò la mia posizione, spero che tutto si risolva il prima possibile».

S Sabato 2 marzo L’Inter non convoca Cassano dopo la lite del giorno prima. In conferenza stampa Stramaccioni ammette: «È stata una mia scelta tecnica. Cassano non è fuori rosa e da lunedì tornerà ad allenarsi con noi»

L’EX NERAZZURRO

Adriano si allena ma non gioca da un anno RIO DE JANEIRO (m.can.) Adriano compie oggi un anno senza scendere in campo. Il 4 marzo 2012, l’ex centravanti di Inter, Fiorentina, Parma e Roma giocò 68’ per il Corinthians contro il Santos, che vinse il derby per 1 0. Licenziato dal Corinthians, poi si trasferì al Flamengo ancora nel 2012 ma non giocato neanche un minuto e il club lo ha mandato dopo una serie di assenze agli allenamenti. Ora è senza squadra e si allena da solo.


LUNEDÌ 4 MARZO 2013

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SERIE A 27a GIORNATA le Pagelle

CATANIA

5,5

CASTRO POCO ESPLOSIVO ROLIN NON VA Nella ripresa si spenge di colpo. Un problema più psicologico che fisico. Ha di certo sofferto la «grande» partita.

di LUCA CALAMAI

6,5 h Il migliore Lodi Con due palloni telecomandati propizia i gol del Catania. Conferma di essere uno dei migliori registi del campionato. Ma per diventare il nuovo Pirlo deve ridurre le pause.

TIRI 1 PASSAGGI OK 39/47 RECUPERI 6

6

5,5

I tre gol dell’Inter sono imparabili. Replica con bravura a due conclusioni ravvicinate di Schelotto. Prova a rincuorare i compagni in evidente stato confusionale.

Troppe incertezze nell’assalto finale dei nerazzurri. E’ dalla sua parte che arriva il cross di Pereira che Palacio trasforma nel gol del pareggio.

PARATE 3 RINVII 15 USCITE 1

CONTRASTI OK 8/12 LANCI 2 PASSAGGI OK 16/20

P. Alvarez

Andujar

5,5

5

6

6

Biagianti

Almiron

Izco

Con Rocchi è una passeggiata. visto che non entra mai in partita. Con Palacio è un’altra storia. Nell’azione che decide la gara non riesce ad arginare Cambiasso.

Arriva con un attimo di ritardo sia sul colpo di testa di Alvarez sia sulla deviazione aerea di Palacio. Fa rimpiangere lo squalificato Legrottaglie.

Segna un gol da bomber vero con una splendida deviazione aerea. Ma quando è chiamato a blindare la sua zona va in tilt davanti a Schelotto.

Il solito soldatino a tutta grinta. E’ bravo a «proteggere» Lodi meno abile nel fronteggiare le accelerazioni centrali di Guarin.

Fatica a entrare nel ritmo partita anche perché, a quel punto, l’Inter è padrona del campo. Resta a galla grazie all’esperienza.

Dimostra grande senso tattico. È lui a dare il via a un paio di ripartenze che potevano fruttare risultati migliori. È sempre nel cuore della gara.

CONTRASTI OK 6/6 LANCI 1 PASSAGGI OK 16/19

CONTRASTI OK 2/4 LANCI 3 PASSAGGI OK 18/18

CONTRASTI OK 4/6 LANCI 1 PASSAGGI OK 11/13

TIRI 1 PASSAGGI OK 12/16 RECUPERI 6

TIRI 1 PASSAGGI OK 2/2 RECUPERI 0

TIRI 0 PASSAGGI OK 18/23 RECUPERI 11

Spolli

Rolin

Marchese

5,5

5,5

6,5

5,5

Meno esplosivo del solito. Eppure con l’Inter sbilanciata in avanti ci sarebbero gli spazi per colpire in contropiede. Ma il colpo giusto non arriva.

Si vede che ha numeri veri. E nel primo tempo i suoi tagli mettono in crisi la difesa nerazzurra. Scompare, però, nel momento caldo.

Il gol è una magia che lascia immobile Handanovic. Mezzo voto in meno per essersi mangiato la rete del possibile 3-0 con una conclusione forte ma centrale.

Pochi minuti ma giocati con un’eccessiva furia agonistica che gli vale anche un meritato cartellino giallo. Deve crescere.

TIRI 3 PASSAGGI OK 30/34 RECUPERI 10

TIRI 2 PASSAGGI OK 21/25 RECUPERI 7

TIRI 2 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 8

TIRI 0 DRIBBLING 0/0 SPONDE 1

Castro

Gomez

Bergessio

6

6,5

4

NUMERO

Cani

6

risultati utili consecutivi del Catania in casa (5 vittorie e un pari) prima del k.o. con l’Inter

5,5 l’allenatore Maran Risponde in ritardo alle mosse di Stramaccioni. Il Catania aveva speso troppo nel primo tempo e sarebbe stato saggio inserire un giocatore in più a centrocampo.

8 h Il migliore Palacio

INTER

7

SUPER HANDA SALTERÀ IL BOLOGNA Gioca solo un tempo ma con la qualità e la personalità della grande squadra. Una rimonta che può cambiare faccia alla stagione.

Meno male era stanco! Segna due reti con la freddezza del killer e confeziona un assist grazie ai suoi piedi sudamericani. L’Inter ha un solo attaccante di valore ma è tanta roba.

TIRI 2 DRIBBLING OK 2/3 SPONDE 4

7

6

Handanovic

Zanetti

Tiene in piedi l’Inter con un intervento decisivo in avvio di ripresa su Bergessio. Ammonito e diffidato, sarà squalificato: alla prossima debutta Carrizo.

Meno appariscente del solito. Ma l’Inter scatenata della ripresa non aveva bisogno delle incursioni e del «cuore» del suo indistruttibile capitano.

PARATE 2 RINVII 13 USCITE 0

CONTRASTI OK 4/4 LANCI 0 PASSAGGI OK 36/38

5,5

5

6,5

6

Guarin

Cambiasso

Kuzmanovic

Pasticcia con Schelotto sul gol di testa di Marchese. E ha un vivace scambio di opinioni con il compagno di squadra. Ma nella ripresa non sbaglia un colpo.

Clamoroso l’errore che regala il vantaggio al Catania. Un peccato di gioventù. Dimostra carattere nella ripresa.

Disperso per 45’. Poi, quando l’Inter si sveglia trova finalmente i tempi giusti per affondare sulla corsia di sinistra. E l’assist per Palacio è la ciliegina sulla torta.

Strama non gli chieda più di marcare il regista avversario. Dopo aver fallito con Pizarro va male anche con Lodi. Quando viene liberato diventa imprendibile.

Il vecchio guerriero non tradisce mai. Strama lo lancia nel finale e lui si fa trovare pronto. Sfiora il gol e serve l’assist-partita. Cassano guardi e impari.

Una presenza impalpabile. Non commette errori clamorosi, ma non lascia il segno. Il tecnico nerazzurro lo sostituisce nell’intervallo. Una bocciatura.

CONTRASTI OK 6/10 LANCI 2 PASSAGGI OK 28/34

CONTRASTI OK 6/7 LANCI 1 PASSAGGI OK 35/37

CONTRASTI OK 3/9 LANCI 3 PASSAGGI OK 27/33

TIRI 3 PASSAGGI OK 26/27 RECUPERI 2

TIRI 1 PASSAGGI OK 5/6 RECUPERI 0

TIRI 1 PASSAGGI OK 28/28 RECUPERI 4

Chivu

Juan Jesus

Pereira

7

5,5

7 6,5

6

6

5

6

Un altro della vecchia guardia che non muore mai. Il suo ingresso regala una scossa elettrica alla squadra. Lui ci mette grinta e geometrie. Palacio i gol.

I piedi sono ruvidi. E qualche errore nei passaggi grida vendetta. Ma salva la sua pagella rincorrendo tutto e tutti senza mai fermarsi un attimo.

Partecipa da attore protagonista all’assalto finale. Sfiora il gol con un paio di conclusioni respinte dal portiere del Catania.

Eccolo l’oggetto misterioso del mercato. Gioca un tempo, ma non va oltre un tiro telefonato. E Strama lo sostituisce subito. Non è adeguato. Ma si sapeva.

Quando la partita si infiamma lui scivola in un angolo. Non ha l’anima del leader però ha qualità. E il gol che realizza dà il via all’incredibile rimonta.

TIRI 0 PASSAGGI OK 18/19 RECUPERI 2

TIRI 0 PASSAGGI OK 38/49 RECUPERI 7

TIRI 3 PASSAGGI OK 21/24 RECUPERI 4

TIRI 2 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 4

TIRI 2 DRIBBLING OK 3/13 SPONDE 3

Stankovic

Gargano

Schelotto

Rocchi

R. Alvarez

l’allenatore Stramaccioni Ci sono allenatori che faticano a «leggere» le partite. Lui è un fenomeno nel cambiare le carte in corsa. Ora deve imparare a non sbagliare l’undici di partenza.

GLI ARBITRI BERGONZI 6,5 Tiene sempre in pugno una partita che spesso si accende. Non sembra da rigore il contatto tra Chivu e Bergessio. Vuoto 6, Costanzo 6; Guida 6, Tommasi 6

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SERIE A LA RINCORSA

Milan: missione 2 po o

Da terzultimi al 3 posto Rossoneri, che scalata E Allegri punta il Napoli o

Il calendario delle due squadre è simile: decisivo lo scontro diretto a San Siro. Milan costretto a non cambiare marcia

Partite chiave

Napoli-Milan 2-2 17 novembre 2012 Sotto di due gol dopo mezzora, i rossoneri pareggiano grazie a una doppietta di El Shaarawy PHOTOVIEWS

Milan-Juventus 1-0 25 novembre 2012 Importantissima vittoria contro la capolista: decisivo il rigore trasformato da Robinho IPP

MARCO PASOTTO MILANO

Alla perenne ricerca dell’equilibrio. Allegri quest’anno più che un allenatore di calcio è un funambolo sul filo. E vorrebbe tanto che là sopra imparasse a camminarci tutta la squadra, perché l’andamento pazzo della stagione espone il suo Milan alle raffiche di vento. L’equilibrio è tutto, ma è difficile trovarlo dopo sette punti nelle prime otto partite. Lo stesso vale con la marcia da scudetto che ha permesso, dalla Lazio alla Lazio, di arrampicarsi dal terz’ultimo al terzo posto. Depressione ed euforia possono essere nocive nel medesimo modo. E allora occorre focalizzare l’obiettivo, il punto d’arrivo che sta in fondo al filo. In questo senso Allegri ha sempre marciato sul medio periodo. A metà autunno consigliava di aspettare Natale prima di consegnare il Milan al mondo dei morti, e dopo ha rinnovato l’appuntamento a fine febbraio. Tempistiche perfette, coincise con grandissimi miglioramenti di classifica.

Dopo la super sfida di metà aprile, per entrambe ancora due scontri diretti All’andata dopo la Lazio il Milan fece 23 punti: nel ritorno potrebbero non bastare Allegri l’equilibrista aveva preferito un avvertimento: «Secondo posto? Prima bisogna iniziare a vincere qualche scontro diretto». Missione fallita con l’Inter, ma riuscita con la Lazio. Con undici partite da giocare, il Napoli è cinque gradini più in su e il Milan proverà a giocarsi il jolly il 14 aprile, quando gli azzurri saranno ospiti a San Siro. Percorso simile L’obiettivo ovviamente è arrivare allo scontro diretto con un divario inferiore. Un po’ com’era successo con la Roma prima di Natale. Che cosa dice il calendario?

Jolly E adesso? Per il momento Max non ha messo ufficialmente la prossima crocetta sul calendario. Ma ora che il Milan sta marciando bene, nei muscoli e nella testa, è evidente che il mirino si sposta verso Napoli. Con tutte le cautele del caso. Il primo accenno al secondo posto è arrivato da Galliani il giorno della finale al torneo di Viareggio, mentre

Milan-Lazio 3-0 2 marzo 2013 La Lazio resta in 10 dopo 16 minuti e il Milan ne approfitta: doppio Pazzini e Boateng AFP

ranno i particolari. Ovvero l’attenzione nelle sfide con gli avversari di bassa classifica, o con quelli che avranno ancora qualche mira di aggancio alla zona europea. Nel girone di andata, nelle undici partite giocate dopo la sconfitta con la Lazio, il Milan ha conquistato 23 punti. Un buon cammino per riprendersi dal buio di inizio stagione, ma che nel girone di ritorno potrebbe non essere sufficiente: i rossoneri chiuderebbero a quota 71, punteggio pericoloso visto la nutrita concorrenza nella corsa alla Champions. La soluzione è «semplice»: viaggiare con la media di queste prime otto giornate di ritorno (18 punti). In modo che il funambolo resti in equilibrio sul filo.

L’ANTICIPO / 1

Galliani: «Sarà un Milan modello Ajax con Allegri» Avanti con i giovani. È questa la linea esposta anche ieri sera da Adriano Galliani, intervenuto alla Domenica Sportiva con Bryan Cristante, che ha vinto il Golden Boy come miglior giocatore del Viareggio: «Abbiamo già preparato degli innesti per l’anno prossimo — ha detto —. Bertolacci? Vediamo perché arriva Saponara. Giocheremo col 4 3 3 e siamo tanti. Avremo un coordinatore dei tecnici delle giovanili che diffonderà il verbo di Allegri, modello Ajax. Robinho sta bene qui, via soltanto per il Santos».

Concorrenza Insomma, conte-

Taccuino

clic NEL 2006-07 E 2008-09 LE ALTRE GRANDI RIMONTE ROSSONERE Il Milan ha aggiunto un altro tassello alla sua rimonta, dopo aver battuto la Lazio e averla superata in classifica. I rossoneri hanno avuto come peggiore piazzamento la sedicesima posizione dopo l’ottava giornata. Nel passato più recente il Milan è riuscito ad effettuare rimonte importanti nel 2006-07 e 2008-09, chiudendo rispettivamente al 4˚ e 3˚ posto (a pari merito con la Juve 2a) dopo inizi faticosi, soprattutto nel 2006/07 (dopo 15 giornate era 15˚)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

OSPITE ALLA «DS» Milan-Udinese 2-1 3 febbraio 2013 Balotelli all’esordio regala la vittoria ai rossoneri con una doppietta (secondo gol su rigore) LAPRESSE

Che prima del Napoli ci sono Genoa, Palermo, Chievo e Fiorentina. Un cammino che non può spaventare il Milan di queste settimane. Anche il Napoli, peraltro, non ha di fronte prove proibitive: Chievo, Atalanta, Torino, Genoa. Occorrerà dunque capitalizzare al massimo lo scontro diretto di San Siro che, dopo il due a due dell’andata, metterebbe i rossoneri in posizione di vantaggio in caso di arrivo a pari punti. Per quanto riguarda il calendario dopo il 14 aprile, anche in questo caso il percorso delle due squadre grosso modo si equivale, con due scontri di alto livello a testa: Juve e Roma per il Milan, Inter e Roma (all’ultima giornata) per il Napoli.

L’ANTICIPO / 2

Chiellini e Inler firmano il pari E la Juve va a +7 NAPOLI-JUVENTUS

La Lazio resta in 10 e il Milan dilaga E’ Pazzini-show 1-1

MARCATORI Chiellini (J) 10’, Inler (N) 44’ p.t.

MILAN-LAZIO

3-0

MARCATORI Pazzini al 40’, Boateng al 44’ p.t.; Pazzini al 15’ s.t.

NAPOLI (3-4-1-2) De Sanctis 7, Campagnaro 6,5, Cannavaro 6,5, Britos 5 (dal 1’ s.t. Dzemaili 4,5); Maggio 6, Behrami 6,5, Inler 7 (dal 39’ s.t. Armero s.v.), Zuniga 6; Hamsik 6, Cavani 5, Pandev 5 (dal 21’s.t. Insigne 5,5). ALLENATORE Mazzarri 6.

MILAN (4-3-3) Abbiati 6; Abate 7, Zapata 6 (dal 1’ s.t. Zaccardo 6), Yepes 6, De Sciglio 7,5; Flamini 6,5, Ambrosini 6,5, Montolivo 6,5; Boateng 7 (dal 31’ s.t. Robinho 6), Pazzini 8 (dal 22’ s.t. Niang 6), El Shaarawy 6,5. ALLENATORE Allegri 7.

JUVENTUS (3-5-2) Buffon 6, Barzagli

Massimiliano Allegri, 45 anni FORTE

CONSIGLIO DI LEGA

Stagione 2013/2014 Si decide sulle date Appuntamento questa matti na alle 11,30 in Lega Calcio a Milano per un Consiglio di Lega che dovrà decidere le date della prossima sta gione. All’ordine del giorno ci sono anche la questione della Supercop pa italiana 2013 (dove si giocherà?) e tutte le proposte per i nuovi busi ness legati al marchio Lega (nuove card in arrivo). Verrà anche comu nicata la sede della Final Eight del campionato Primavera in corso.

PRIMAVERA

Roma travolgente Pari per il Bologna Così ieri nei recuperi della 20a giornata del campionato Prima vera. Girone B: Cittadella Bolo gna 2 2; Cesena Udinese 3 1. Class. (prime posizioni): Atalanta 48 punti; Inter 42; Chievo 40; Milan 37; Cesena 34; Bologna e Varese 29. Girone C: Bari Roma 1 5. Clas sifica (prime posizioni): Catania 43 p.; Lazio e Palermo 41; Napoli 40; Roma 37; Reggina 29.

SU MEDIASET ITALIA 2

Dopo la doppietta c’è Pazzini a «Undici» L’attaccante del Milan, Giam paolo Pazzini, dopo la doppietta si glata alla Lazio sabato sera, sarà ospite stasera a «Undici», su Me diaset Italia 2 alle 21.30.

6,5, Bonucci 7, Chiellini 7; Lichtsteiner 6, Vidal 5,5, Pirlo 7,5, Marchisio 5,5 (dal 46’ s.t. Padoin s.v.), Peluso 6; Vucinic 4,5 (dal 40’ s.t. Pogba s.v.), Giovinco 5 (dal 30’ s.t. Matri 6). ALLENATORE Conte 6,5.

LAZIO (4-5-1) Marchetti 6; Pereirinha 5

SU SKY SPORT 1

(dal 1’ s.t. Cana 5), Biava 5, Dias 5, Radu 4,5; Candreva 4,5, Gonzalez 6, Ledesma 5,5, Hernanes 5 (dal 25’ s.t. Ederson 5), Lulic 5; Floccari 5 (dal 33’ s.t. Saha s.v.). ALLENATORE Petkovic 5,5.

A «Mondo Gol» Nainggolan

ARBITRO Orsato di Schio 5

ARBITRO Rizzoli 5,5.

AMMONITI Cavani (N), Behrami (N), Cannavaro (N), Zuniga (N), Vidal (J), Peluso (J) per gioco scorretto.

ESPULSI Candreva (L) al 16’ p.t. per gioco scorretto. AMMONITI Pazzini (M) per proteste, Boateng (M), Yepes (M), Biava (L) e Radu (L) per g.s.

Oggi, alle 19 su Sky Sport 1 e Sky SuperCalcio c’è il magazine «Mondo Gol». Ospite in studio il centrocampista del Cagliari, Radja Nainggolan.


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il retroscena

LAZIO

Ricorso Uefa A discuterlo andrà Lotito La Lazio presenterà oggi all’Uefa il ricorso con cui spera di ottenere l’annullamento del provvedimento che la costringe a giocare a porte chiuse le prossime due partite di coppa europea. Il club biancoceleste ha allegato al reclamo immagini televisive e rapporti delle forze dell’ordine per dimostrare che i fatti accaduti nel match col Borussia Moenchengladbach sono stati in realtà travisati. Perché i saluti romani esibiti in curva, che sono alla base della squalifica, sarebbero in realtà solo delle braccia protese in avanti dai tifosi mentre intonavano i classici cori da stadio. La Lazio è talmente convinta delle proprie ragioni che è molto probabile che il presidente Lotito in persona si rechi a Nyon per convincere i giudici dell’Uefa delle bontà delle proprie ragioni. Il reclamo sarà discusso nei prossimi giorni, sicuramente nel corso di questa settimana. Prima, quindi, del match di ritorno degli ottavi di Europa League con lo Stoccarda, in programma all’Olimpico il 14 marzo. Una partita che, al momento, è previsto si giochi a porte chiuse. s.cie.

Braschi: okay il rosso a Candreva Giudizio positivo su Orsato e Rizzoli FRANCESCO CENITI

I tanti episodi da moviola di Napoli-Juve e Milan-Lazio non sono stati oggetto di discussione solo nei vari bar sport e forum on line. Come è normale che sia, anche il settore tecnico dell’Aia e soprattutto il designatore Stefano Braschi hanno vivisezionato gli episodi e discusso con Daniele Orsato, Nicola Rizzoli e i loro collaboratori. Nel complesso il tecnico degli arbitri è soddisfatto delle due direzioni: non era semplice gestire sfide così delicate. Restano sul campo alcuni errori. Vediamo quali. Cartellino tardivo Nulla di ufficiale, ma dalle stanze dei bottoni qualcosa è filtrato. Il rammarico maggiore di Napoli-Juve è sulla gomitata di Cavani a Chiellini. Da rosso diretto anche per De Marco una volta riviste le immagini in tv. Durante la partita il giudice di porta non è riuscito a comprendere la portata del gesto. Forse per la distanza (circa 20 metri) e la velocità del movimento. Così ha riferito a Orsato di un colpo per «una sbracciata non volontaria»: ecco spiegata l’ammonizione sbagliata. Tra

l’altro Cavani e Chiellini si beccavano da diversi secondi: dalle parti dell’Aia si sostiene che bastava prevenire tutto mostrando un doppio giallo per la ginocchiata-sbracciata del napoletano e la successiva tirata di capelli del bianconero. Sul resto della sfida tutto okay: proteste ingiustificate di Juve e Napoli sui presunti rigori. Rosso e rigore E veniamo a San Siro con le proteste ufficiali della Lazio per il rosso a Candreva. Il designatore però non ha dubbi: regolamento alla mano, la decisione è giusta. L’analisi dell’episodio è stata fatta conside-

Il fallo di Candreva su El Shaarawy costato il rosso al laziale. Scelta okay per il designatore Braschi LAPRESSE

rando il fermo immagine di Rizzoli al momento del fischio: il milanista è nel pieno possesso del pallone e la certezza di una conclusione da posizione comoda. Quindi chiara occasione da rete. Dias non ha la possibilità di impedire la conclusione. Qualcuno si è anche chiesto come mai Rizzoli ci abbia messo 90’’ per mostrare il rosso a Candreva. Questa la spiegazione: sull’espulsione aveva già deciso, ma voleva conferme sul punto del fallo. Dopo un consulto con l’assistente si è assunto da solo la responsabilità della punizione dal limite (scelta davvero difficile). Restava il rosso. Passato l’attimo c’era il rischio di uno scambio di persona: il quarto uomo ha dato un supporto confermando il numero di Candreva, ma è da sottolineare l’onestà del giocatore che non si è nascosto sulla precisa domanda di Rizzoli («hai fatto tu fallo, vero?»). Per il resto, Braschi giudica regolare l’1-0 del Milan (nessun fallo su Pereirinha), mentre contesta a Rizzoli la mancata concessione di un rigore: da punire l’uscita di Marchetti su El Shaarawy. Rilievo che sarà mosso pure a Giannoccaro, giudice di porta a 3 metri dall’azione. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A

E’ Juvelocista Sprint finale: ritmo alto per lo specialista Conte Il tecnico è bravissimo a gestire le ultime gare di campionato Lo scorso anno con 10 vittorie e 1 pari bruciò in volata il Milan G.B. OLIVERO MILANO

Dopo quel pareggio di Genova lo scudetto sembrava lontanissimo. Il Milan volava in testa alla classifica e la Juve a Marassi contro i rossoblù aveva centrato il quarto pareggio consecutivo. Era l’11 marzo 2012, mancavano undici giornate al termine del campionato. Meno di due mesi dopo i

I bianconeri si ritrovano con 6 punti sul Napoli, 11 sul Milan e 12 su Lazio e Inter L’unica variabile che potrebbe complicare i piani ci sarebbe con i quarti di Champions bianconeri festeggiarono uno degli scudetti più belli della storia del club, conquistato grazie a uno sprint finale quasi incredibile: dieci vittorie e un pareggio. Le differenze Adesso la situazione è ben diversa e Antonio Conte può lanciare la volata con sei punti di vantaggio (più quello virtuale dello scontro diretto favorevole) sul Napoli,

undici sul Milan, dodici su Lazio e Inter. Rispetto alla scorsa stagione ci sono tre grandi differenze: la Juve è la lepre, può provare a gestire almeno in parte gli incontri (cosa già avvenuta a Napoli, per stessa ammissione dell’allenatore) e gioca la Champions League. A meno di improbabili cataclismi, i bianconeri mercoledì si qualificheranno per i quarti che sono in programma all’inizio di aprile. Il dispendio di energie psicofisiche in Champions è molto alto e le pessime prestazioni della Juve dopo le imprese con Chelsea (sconfitta col Milan) e Celtic (sconfitta con la Roma) lo dimostrano.

Antonio Conte 43 anni, è l’allenatore della Juventus dalla stagione 2011-2012 ANSA

pions la Juve riceve il Pescara, dopo il ritorno va a Roma con la Lazio. Infine le ultime sei sfide: Milan in casa, derby in trasferta, Palermo allo Stadium (in mezzo alle due eventuali gare di semifinale europea), Atalanta a Bergamo, Cagliari a Torino, Sampdoria a Marassi. Difficile valutare adesso le trappole del calendario: ad esempio, cambierebbe molto se nelle ultime tre giornate i bianconeri potessero affrontare avversari già salvi. Il trend Che le squadre di

Conte finiscano correndo molto forte è comunque un dato di fatto: lo dimostra uno studio sulle undici partite conclusive di tutte le sue stagioni in panchina. Nell’Arezzo 2006-07 ottiene una media punti di 2,364 (8 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta); nel Bari 2007-08 scende fino a 1,727 (5, 4, 2); sempre in Puglia l’anno dopo risale a 2,091 (7, 2, 2); nel Siena 2010-11 chiude con 1,818 (6, 2, 3). Poi il boom con la Juve 2011-12: 2,818 (10, 1, 0). Con l’attuale situazione di classifica, per essere sicuri del bis tricolore i bianconeri devono conquistare 27 punti sui 33 in palio da qui a fine campionato: media di 2,454. Magari basterà anche un’andatura leggermente più lenta, ma questo lo scopriremo solo a maggio.

Il calendario L’anno scorso la Juve cambiò marcia a Firenze, poi superò nell’ordine Inter e Napoli in casa, Palermo fuori (il giorno del sorpasso sul Milan), Lazio e Roma in casa, Cesena e Novara in trasferta. Rallentò la corsa pareggiando col Lecce allo Stadium (famoso errore di Buffon), vinse partita e scudetto a Trieste contro il Cagliari e chiuse con la passerella trionfale battendo l’Atalanta a Torino. Quest’anno lo sprint inizia in casa con il Catania, poi trasferta a Bologna e a San Siro con l’Inter. Dopo la probabile andata dei quarti di Cham-

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I FINALI DI STAGIONE LE ULTIME 11 GARE

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MERCOLEDÌ CHAMPIONS

I NUMERI

54

le reti realizzate in questo campionato dalla Juventus: 26 da parte degli attaccanti, 22 dei centrocampisti e 6 dei difensori

7

i gol realizzati in campionato sia da Giovinco che da Quagliarella: sono i migliori goleador bianconeri, seguono Matri e Vucinic con 6

3

le reti messe a segno in Champions da Quagliarella, che è il bomber bianconero stagionale nella competizione con Vidal

7

i gol realizzati nel 2012-13 da Alessandro Matri: oltre ai 6 in campionato ne ha segnato 1 in Champions, nell’ultima partita giocata in casa del Celtic

Alessandro Matri, 28 anni, e Fabio Quagliarella, 30

Con il Celtic può tornare Quagliarella Probabile chance per la punta, in coppia con Matri Nella brillante qualificazione della Juve agli ottavi di Champions ebbe un peso sicuramente rilevante Fabio Quagliarella. L’attaccante segnò a Stamford Bridge la rete del 2-2 e nel ritorno allo Stadium aprì la gara con il Chelsea: due gol pesantissimi e decisivi (ne fece poi un altro a Torino contro il Nordsjaelland). Mercoledì torna la Champions e Quagliarella potrebbe avere nuovamente un’occasione, magari accanto a Matri, visto che Conte sembra intenzionato a far rifiatare Vucinic e Giovinco contro il Celtic. Il rapporto tra il tecnico e l’attaccante non è mai stato particolarmente caldo: le differenze caratteriali, però, non hanno mai impedito a Conte di puntare su Fabio quando l’ha visto in forma. Cosa che nel 2013 è accaduta raramente: appena 5 presenze, tutte part-time, 204 minuti e un gol al Genoa, il decima della sua più prolifica stagione in bianconero. Anelka Alla vigilia della trasferta di Napoli Conte ha fatto capire di non vedere Fabio in forma, ma contro il Celtic potrebbe anche mandarlo in campo cercando di scuoterlo. Un discorso simile può esser fatto per Nicolas Anelka, le cui apparizioni con la maglia della Juventus sono finora appena due: 5 minuti a Glasgow e 20 minuti a Roma. Il francese non era stato convocato per Napoli a causa del mal di schiena, l’allenamento di stamattina farà chiarezza sulle sue possibilità di impiego mercoledì. Il messaggio Intanto Giorgio Chiellini ha parlato a Sky di Champions League: «All’andata abbiamo fatto una grande prestazione, ma nonostante il 3-0 giocheremo al massimo anche il ritorno: nel calcio di oggi se non affronti una partita nel modo giusto perdi con tutti e anche la squadra più forte del mondo come il Barcellona senza grande attenzione si espone a figure che possono essere anche irrecuperabili. Se passassimo ai quarti, vorrei evitare il Porto: è meno conosciuta, ma ha giocatori di valore».

2009-10 Con l’Atalanta, fu esonerato alla 13a giornata

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Gazzetta.it

A COPENAGHEN L’ATTACCANTE E’ IN PRESTITO ALLA JUVE DALL’ARSENAL

L’ultima bravata di Bendtner: fermato mentre guidava ubriaco Il danese aveva un tasso alcolico di gran lunga superiore al limite ALBERTO MAURO TORINO

Nicklas Bendtner si è conquistato le prime pagine di tutti i giornali danesi, ma nel modo sbagliato. Sabato notte è stato fermato dalla polizia di Copenaghen per guida in stato di

ebbrezza, dopo una cena a base di sushi nel noto cocktail bar «Fugu», in pieno centro. Era insieme agli amici e dopo la cena si è messo alla guida della sua auto sportiva; a poche centinaia di metri dal ristorante è stato fermato mentre guidava contromano e con un tasso alcolico (secondo le indiscrezioni danesi) di più del doppio rispetto al limite consentito per legge. Ora rischia dai 2 ai 3 anni senza patente e una multa pari a una mensilità del suo stipendio. A dir poco burrascoso il suo rapporto con le quattro ruote: a Sunderland gli venne so-

spesa la patente per eccesso di velocità, in un’altra occasione fu multato per guida pericolosa, mentre a 21 anni distrusse la sua Aston Martin nera da 160.000 sterline contro un albero, a pochi passi dal centro sportivo. La multa Nessuna attenuante

per l’attaccante bianconero, nonostante le scuse ufficiali via Twitter. «Sono molto dispiaciuto per tutti i miei amici e i miei tifosi — il mea culpa online —. Non è bello bere e guidare, me ne assumo la piena responsabilità». La Juve, intanto, non sta

Nicklas Bendtner, 25 anni BOZZANI

a guardare: Paratici si è subito messo in contatto con l’attaccante, atteso a Torino nei prossimi giorni, dopo la breve parentesi a Copenaghen per le cure in seguito al brutto infortunio del 12 dicembre scorso. La dirigenza con ogni probabilità deciderà di multarlo, ma difficilmente si muoverà per annullare il contratto e anticipare il ritorno di Bendtner in Inghilterra, anche per mantenere buoni rapporti con l’Arsenal. A Torino non lascerà un vuoto incolmabile. Si è rotto il tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra in Coppa Italia contro il Cagliari a metà dicembre, poi l’operazione, la lunga riabilitazione e una stagione finita ben prima del previsto. Il suo score dice tutto o quasi: 10 presenze in stagione, 0 gol. Non esattamente un top player. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gazza

Tvf I GOL DI ROMA-GENOA QUELLI DELLA PREMIER E IL MEGLIO DELLA B Vuoi rivedere tutti i gol del week end? Basta accedere a Gazzetta Tv. Come ogni lunedì grande spazio agli highlights della serie A, quelli della B e dei più importanti campionati esteri: dalla Premier League alla Liga, dalla Bundesliga alla Ligue 1. Per finire alle 13 l’appuntamento con «Extra Time», rubrica sul meglio del calcio internazionale condotta da Valerio Clari


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SERIE A non bastassero le difficoltà delle punte, sono sopraggiunte anche quelle di Marek Hamsik che continua ad offrire prestazioni altalenanti.

Napoli: Cavani a secco? Serve sbloccare Hamsik

Indiscrezioni È inevitabile

L’ultimo successo della squadra di Mazzarri risale a un mese fa con il Catania. Mai come ora ci vuole la riscossa di Marek MIMMO MALFITANO NAPOLI

Risale ad un mese fa l’ultima vittoria del Napoli in campionato: il 2 febbraio ha battuto 2-0 il Catania, senza nemmeno convincere troppo e, sotto certi aspetti, favorito anche da un errore dell’arbitro (fallo di mano di Zuniga, in area). Da allora, Walter Mazzarri è riuscito a tenere il secondo posto soprattutto per demerito delle avversarie (Lazio, Inter e Roma) che non

Zupping di VINCENZO CITO

«Battuta la Juventus per 1 a 1»

hanno saputo approfittare dello sbandamento napoletano. Il suo Napoli ha perso la brillantezza del girone d’andata. E senza di essa ha cominciato a lasciare punti pesanti un po’ ovunque, San Paolo compreso. Non sempre si può contare sull’orgoglio, sulla reazione che la squadra evidenzia ogni qualvolta è costretta a dover inseguire il risultato. È accaduto all’Olimpico, contro la Lazio ed è avvenuto anche venerdì, a Fuorigrotta, con la Juventus. In mezzo c’è il pareggio interno contro la Sam-

pdoria e quello esterno a Udine. Carattere La realtà apre ad al-

cune interpretazioni di una crisi fatta di gioco e di vittorie. L’approccio alle gare, per esempio, è una delle ragioni per cui la squadra fa fatica a tenere l’avversario. Di sicuro c’è di mezzo la questione caratteriale, questi giocatori non sono abituati a sopportare le pressioni che precedono sfide importanti o partite decisive e vanno in campo timorosi, consegnandosi all’avversario.

Senza attacco Inutile gi-

rarci intorno: senza Cavani il Napoli perde il 50 per cento della propria forza. E pazienza se Walter Mazzarri si sentirà sminuito del suo valore. La crisi dei risultati sta tutta nell’astinenza dell’uruguaiano: il Napoli non ha attaccanti prolifici sotto rete. Pandev ha segnato appena 2 reti, mentre Insigne s’è fermato a quota 5, ma a risultato acquisito e, dunque, non hanno origini pesanti. E se

Walter Mazzarri, 51 anni con Edinson Cavani, 26

che la squadra stia patendo anche le voci di mercato. La questione del contratto di Mazzarri, per esempio, non convince nessuno, compreso lo stesso De Laurentiis che si è messo in una posizione di attesa. L’impressione è che l’allenatore stia riflettendo sul suo futuro (Inter o Roma) ed alla soluzione più idonea. Qui, resterebbe soltanto se il club dovesse accettare la sua richiesta di 3,5 milioni di euro a stagione. Altro che progetto, dunque: qui balla un milione di euro in più rispetto al contratto in essere. Prendere o lasciare, De Laurentiis è avvertito. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Scopri uno zoo senza recinzioni

A «Stadio sprint» (Rai Due) Amedeo Goria prova a intervistare Stramaccioni. Ma c’è Enrico Varriale: «Voglio dire solo una cosa» (e fa arrabbiare l’allenatore che poi lo accusa di scarsa simpatia per l’Inter). Ci riprova Goria, il conduttore lo interrompe: «Poi ti dò la parola». Terzo tentativo, niente da fare. «Amedeo, aspetta un attimo». Deve parlare lui. L’inviato non si arrende, altro stop. «Amedeo! Amedeo! Non ti voglio interrompere». Goria si ribella: «Una domanda posso farla?». La promessa di Varriale: «Prima c’è un servizio su Cassano, poi puoi fare la domanda». Servizio finito, dai che ci siamo: «Adesso diamo la parola ad Amedeo Goria, per carità». Cinque tentativi per una domanda. Battuto il primato di Francesca Sanipoli: lei la spuntò dopo quattro assalti. Riccardo Cucchi 1 «Il raddoppio dell’Inter! Il raddoppio dell’Inter! Al 19’ di gioco ad opera di Marchese! 2-0 in favore della formazione catanese». Riccardo Cucchi 2: «Proprio in questo momento arriva il duplice fischio del signor Stramaccioni, che manda le squadre negli spogliatoi» («Tutto il calcio», Radiorai) «Puntualissimo Orsato manda tutti sotto la doccia. Napoli batte Juventus 1-1» (Fabio Caressa, Sky) Carlo Muraro (Sky). «Mi piace come gioca il Brescia, come arriva alla tre quarti, anche se glielo permette l’Empoli. Mi sono piaciuti gli attaccanti, si muovono bene, in sincronia». Com’è allora che perdeva 3-0? Fuori onda nella pallanuoto su Raisport. Il telecronista Fabrizio Failla (fuori onda) al regista Dario Barone. «Dario? Barone? Ci chiede Nunzio di Ercolano, stai producendo che cosa in questo periodo, nocino?». E allora, cin cin! twitter@Vincenzo Cito © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A 27a GIORNATA le Pagelle di MASSIMO CECCHINI

UN PERROTTA D’AUTORE BORRIELLO VA ROMA 6,5

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IL MIGLIORE

8 STEKELENBURG

Senza Zeman finito il superlavoro? Macché. Bertolacci e Kucka lo bombardano e lui brilla.

PIRIS 5,5 Puf: tutti i progressi da centrale difensivo all’inizio sembrano divorati. Buon per lui che l’olandese si scopre volante. BURDISSO 6 Il rigore e un paio di amnesie corrono il rischio di annegarlo, ma alla fine se la cava. ROMAGNOLI 7 «Prima» da titolare in Serie A benedetta con un gol. Una favola «anabolizzata» anche da tanta attenzione. TOROSIDIS 6 Ha buona corsa e piede incisivo per i cross, ma nel primo tempo deve più rinculare che avanzare. Passa a sinistra e se la cava. DE ROSSI 6 Il lavoro di restauro della forma continua: si procura il penalty, lavora in copertura, ma il vero De Rossi è ancora ai box. PJANIC 5 L’ispirazione gira male proprio come la sua caviglia sinistra, che lo costringe subito a esami in clinica: preoccupa. BRADLEY 6 Entra e fa quello che serve: tanta legna in una mediana che soffre. Ammonito, sarà squalificato. BALZARETTI 5 Spreca delle buone ripartenze ed esce tra i fischi. MARQUINHO 6 Entra per ribaltare l’inerzia e vi riesce a singhiozzo. LAMELA 5,5 Davanti agli emissari del City fa un tempo da spettatore non pagante e un altro con un paio di guizzi assai belli: poca roba. TOTTI 7,5 Due assist e un gol che vale l’aggancio a Nordahl a quota 225: la leggenda continua. OSVALDO 5 La voglia c’è tutta, ma solo quella. Esce tra i fischi e non trova di meglio che rifiutare la mano (con commento) di Muzzi. PERROTTA 7 Con il recupero gioca 15’ d’autore: con rete gioiello. All. ANDREAZZOLI 6,5 Duttilità di moduli, spirito di gruppo, buon senso e un pizzico di fortuna valgono 9 punti in 4 gare.

GENOA 6,5 FREY 5,5 Totti dal dischetto è difficile da ipnotizzare, ma sulla rete di Romagnoli l’uscita è impacciata. BOVO 5,5 Ex dal cuore d’oro, viene penalizzato per un fallo da rigore assai dubbio. Patisce un po’ nella ripresa. PORTANOVA 6 Soffre davvero solo nel finale in inferiorità numerica. MORETTI 6 Curriculum e buona gamba gli consentono di cavarsela. E. PISANO 6 Cavalca la fascia con buona solerzia. JORQUERA 5,5 Ha buona tecnica ma stavolta non le mostra. KUCKA 6,5 Dà peso e pericolosità a un centrocampo che subito s’impossessa della partita: l’espulsione è esagerata. TOZSER 6 Smista il gioco con buona personalità. IMMOBILE 5,5 Entra senza riuscire a dare peso al reparto. VARGAS 6,5 S’impadronisce delle sue zolle e non le molla. ANTONELLI 5,5 Corre bene, ma si perde Romagnoli sul gol. IL MIGLIORE 7 BERTOLACCI L’etichetta di ex non lo limita nel galleggiare proficuamente tra le linee: è il più pericoloso.

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M. RIGONI 5,5 Entra nel finale senza incidere. BORRIELLO 6,5 Per un breve periodo è stato un beniamino della Sud, stavolta invece si fa rimpiangere con una ottima prova, macchiata solo da un pizzico di disattenzione sul gol di Romagnoli. All. BALLARDINI 6,5 Cambia moduli e la squadra risponde sempre bene: l’arbitro (che lo espelle) e la sorte stavolta non lo aiutano. GLI ARBITRI GERVASONI 5 Il rigore per la Roma è generoso, così come è penalizzante l’espulsione di Kucka. Maggiani 6-Grilli 6; Romeo 5,5-Nasca 6

Segna il 225o gol in A e raggiunge Nordahl Roma e figli in festa Il capitano su rigore diventa il 2 o goleador di tutti i tempi. Il Genoa resiste e pareggia con Borriello, si arrende a Romagnoli e Perrotta

TOTTI IN FAMIGLIA: GLIA: CHE RUGGIERO PALOMBO ROMA

Come una favola. Alessio Romagnoli, 12 gennaio 1995, non era nato quando Francesco Totti, marzo 1993, esordiva in Serie A. Venti anni dopo, i due si ritrovano in campo, il vice Marquinhos esordiente da titolare (fin qui 10 minuti col Milan e un match di Coppa Italia) e il veterano. Il primo assiste al gol 225 in campionato del capitano, raggiunto Nordahl nella classifica dei marcatori di tutti i tempi, e il secondo assiste al gol di testa del ragazzino, che schiude alla Roma le porte d’una vittoria col Genoa (3-1) meritata solo perché Stekelenburg, migliore in campo, difende la porta dei giallorossi. Il romanzo di una partita che finisce con Totti stretto nell’ab-

braccio ai piccoli Cristian e Chanel, mentre l’altro piccolino, Romagnoli, si prende quello di tutta la squadra, era cominciato in un modo completamente diverso. Con una sola squadra in campo, il Genoa. Che al tirar delle somme avrà molto su cui recriminare con l’arbitro Gervasoni: il rigore dell’1-0 e del gol storico di Totti è come minimo assai generoso (Bovo sfiora appena De Rossi), e l’espulsione di Kucka a un quarto d’ora dalla fine quando il Genoa, dopo il pareggio dal dischetto di Borriello e il gol di Romagnoli, è impegnato nel produrre il massimo sforzo, è molto fiscale. Ballardini, peraltro, era già stato spedito negli spogliatoi qualche minuto prima.

ROMA

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GENOA

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PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Totti (R) su rigore al 16’, Borriello (G) su rigore al 42’ p.t.; Romagnoli (R) al 13’, Perrotta (R) al 43’ s.t.

(3-4-2-1)

(3-5-1-1)

Stekelenburg; Piris, Burdisso, Romagnoli; Torosidis, Pjanic (dal 39’ p.t. Bradley), De Rossi, Balzaretti (dall’11 s.t. Marquinho); Lamela, Totti; Osvaldo (dal 36’ s.t. Perrotta). PANCHINA Lobont, Goicoechea, Dodò, Taddei, Tachtsidis, Lucca, Florenzi, Lopez. ALLENATORE Andreazzoli. BARICENTRO MEDIO 54,3 metri. CAMBI DI SISTEMA dal 17’ s.t. 4-3-2-1. ESPULSI nessuno. AMMONITI Burdisso e Bradley per gioco scorretto, Lamela e Totti per comportamento non regolamentare.

Frey; Bovo, Portanova, Moretti; E. Pisano (dal 16’ s.t. Jorquera), Kucka, Tozser (dal 16’ s.t. Immobile), Vargas, Antonelli; Bertolacci (dal 27’ s.t. M. Rigoni); Borriello. PANCHINA Tzorvas, Donnarumma, Cassani, Ferronetti, Jankovic. ALLENATORE Ballardini. BARICENTRO MEDIO 51,7 metri. CAMBI DI SISTEMA dal 16’ s.t. 4-3-1-2. ESPULSI Il tecnico Ballardini per proteste al 31’ s.t., Kucka al 33’ s.t. per doppia ammonizione. AMMONITI Pisano per gioco scorretto, Vargas comportamento non regolamentare.

ARBITRO Gervasoni di Mantova. NOTE paganti 10.746, incasso di 415.552 euro; abbonati 24.822, quota di 507.217 euro. Tiri in porta 4-7. Tiri fuori 1-4. In fuorigioco 4-3. Angoli 5-14. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Solo Genoa Si presenta bene, il

tecnico, da imbattuto (due vittorie e tre pareggi) qual è. Il

i personaggi TOTTI E ROMAGNOLI

suo 3-5-1-1 pressa ma restando sempre corto, e in fase di non possesso palla diventa un 5-4-1, con Pisano e Antonelli che scalano sulla linea di Bovo, Portanova e Moretti, disposti a prendere a uomo Totti, Osvaldo e Lamela. Il risultato è quello di una costante superiorità numerica a metà campo, dove, sorprendentemente, anche quanto a qualità Kucka, Tozser, Vargas e soprattutto Bertolacci alle spalle di Borriello sovrastano De Rossi e Pjanic, male assistiti da Torosidis e soprattutto Balzaretti. La storia del primo tempo dice che la Roma trova il rigore, assai generoso, per un contatto Bovo-De Rossi mentre questi corre sulla linea dei 16 metri ma parallelo alla porta, nell’unica circostanza in cui si fa viva sul serio nell’altrui area. E dice pure che la festa per il 225-day di Totti dura po-

Alessio Romagnoli, 18 anni, e Francesco Totti, 36 ANSA

Il vecchio e il bimbo Ci scappa il brindisi per due generazioni Il leader giallorosso abbraccia i figli che gli dedicano «Sei forte papà». E ringrazia il compagno 18enne, al 1o gol in A ANDREA PUGLIESE ROMA

La scena più bella è condensata tutta alla fine, con Totti in lacrime al centro del campo mentre bacia i figli Cristian e Chanel, accorsi da casa a fine gara per festeggiarlo nel più bello dei modi. «Sei forte papà» è la maglia che gli hanno dedicato per i suoi 225 gol in Serie A e l’aggancio a Gunnar Nordahl. «Sapevo che erano a casa, in settimana erano stati male, è stata la sorpresa più bella — dice Totti —. Per un papà queste sono cose meravigliose, resterà una serata indimenticabile». Anche grazie al baby Alessio Romagnoli, che nel momento più difficile della partita gli ha permesso di festeggiare l’ennesimo traguardo. Il più vecchio e il più giovane, l’anziano e il bambino, uniti da un filo sottilissimo che va oltre la romanità, non fosse altro perché lo scorso 22

dicembre (contro il Milan) Romagnoli esordì in Serie A sostituendo proprio Francesco.

I GOL DI TOTTI AI RAGGI X

Venti anni La festa di Totti era

cominciata così: il primo gol al compianto Mancini nel ’94 e l’ultimo a Buffon proiettati sui megaschermi, con lo stadio a far rimbombare il suo nome per 10 volte e i led a bordocampo che passano il dolce messaggio dei figli (anticipato dal «225 grazie a tutti voi» di Francesco), accompagnato da un coreografico «Grazie Capitano» in Tevere. Totti esordì in A il 28 marzo 1993, neanche due anni dopo nasceva Romagnoli, 4 giorni dopo il 2˚ gol in A di Francesco (8 gennaio 1995, Roma-Bari 2-0). Una festa lunga quasi 20 anni, quelli che dividono Francesco e Alessio, gli stessi da cui Totti delizia gli amanti del calcio. Ma mentre Francesco a far gol ci è abituato, Alessio quasi non ci credeva: con gli occhi gonfi di lacrime. «È una

GDS

Il capitano scherza in tv: «Oggi pranzo con lo sceicco e gli faccio la ricarica»

serata unica, una gioia immensa. Non mi immaginavo un esordio così da titolare — dice il giovane difensore, festeggiato con gli "schiaffetti" della gestione Spalletti —. E’ un’emozione unica, in un gruppo stupendo. E poi giocare con Totti è troppo bello, lui è unico». Già, e allora le dediche finiscono altrove. «Sono per la mia famiglia. Io titolare? C’è tempo, non mi faccio problemi. Stiamo lavorando bene, dobbiamo continuare così. Le vittorie con Juve e Atalanta sono state importantissime, questa ci permette di allungare la striscia positiva». La promessa Rigore e assist (due, in tutto sono già 12) a parte, se proprio vogliamo trovare un difetto alla prestazione di ieri di Totti è che non è stato di parola. «Segnerò una doppietta al Genoa e supererò Nordahl», aveva promesso. «Pazienza, è stato tutto lo stesso molto emozionante, lo volevo a

tutti i costi e ci sono riuscito davanti alla mia gente — dice —. Era doveroso contraccambiare l’amore che mi ha sempre dimostrato». Da Udine sabato andrà alla caccia di altri traguardi. Nel frattempo, è salito a 10 reti (a -1 da Lamela e Osvaldo), chiudendo in anticipo la sua 13a stagione (su venti) in doppia cifra. «Next stop Piola» recitava ieri un altro striscione. Per quella fermata, ora, mancano ancora 49 gol. «Non dipende da me, ma appena lo supero smetto», scherza Francesco. Che poi di traguardo ne fissa un altro. «Se devo scegliere, tra Piola e il 3˚ posto opto per quest’ultimo». E oggi andrà a pranzo con lo sceicco Al Qaddumi, come ha rivelato scherzando alla Rai con Gene Gnocchi, il quale gli ha chiesto: «Ma è vero che non ha i soldi per fare una ricarica al cellulare, gliela fai tu?». «Sì, gliela faccio io…» — ha risposto sorridendo il capitano. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PIOLA È IL RE

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STORIA chissimo, perché il Genoa colleziona palle gol e calci d’angolo (undici!), assediando i giallorossi da tutte le parti. Due miracoli di Stekelenburg su altrettante conclusioni di Bertolacci fanno da prologo al rigore (in questo caso tanto grosso da valerne tre) che Borriello guadagna ai danni di uno sprovveduto Burdisso e trasforma senza esultare, da buon ex. Risveglio Roma Il serio infortu-

nio del fin lì deludente Pjanic, che sul finire del primo tempo viene sostituito dal più concreto Bradley, assesta la Roma che sfrutta anche il tradizionale calo fisico del Genoa. Il problema è che Lamela esce dal letargo solo a intermittenza e Osvaldo non lo fa neanche per sbaglio. Il gol di Romagnoli da corner di Totti, con l’intera difesa genoana in surplace, premia co-

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munque una certa superiorità territoriale che presto si esaurisce. Andreazzoli sostituisce lo spento Balzaretti con Marquinho, mentre Ballardini toglie Tozser e Pisano per Immobile e Jorquera. Cambiano i moduli tattici, con le difese che passano a quattro (Torosidis che passa a sinistra e Antonelli) per reggere meglio l’urto di attacchi che con l’allungarsi delle squadre si fanno sempre più pericolosi. Stekelenburg salva ancora su Bertolacci e Kucka, poi ci pensa Gervasoni a toglierlo di mezzo. Andreazzoli, che ha buona vista, toglie Osvaldo che lo manda a quel paese e inserisce Perrotta, che segna su assist del solito Totti un gran gol da centravanti puro e da campione del mondo. Osvaldo se lo riveda in tv, se crede. Può tornargli utile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 La corsa dei giocatori della Roma sotto la curva: ci sono i figli di Totti, Cristian e Chanel 2 Il capitano li abbraccia 3 Il banner a bordo campo sfruttato da Totti per «225 grazie» 4 E i tifosi giallorossi puntano Piola 5 Il rigore dell’1-0 IMAGESPORT/D’ANNIBALE/EIDON/ANSA

Francesco Totti, col gol di ieri, ha raggiunto lo svedese Nordahl al secondo posto della classifica dei marcatori della Serie A a girone unico. In testa c’è Silvio Piola (foto), che ha segnato 48 gol in più del capitano giallorosso.

S Classifica 1. Piola 274 reti, 2. Totti e Nordahl 225 4. Meazza e Altafini 216 6. R. Baggio 205 7. Hamrin 191 8. Signori e Del Piero 188 10. Batistuta 184 11. Boniperti 178 12. Amadei 174 13. Di Natale e G. Savoldi 168 15. Gabetto 165 16. Boninsegna 163 17. Gilardino, Riva, Inzaghi e Mancini 156 (in neretto i giocatori in attività)

IL TECNICO SALVA SOLO STEKELENBURG E ROMAGNOLI

Andreazzoli: «Noi sotto le attese» CHIARA ZUCCHELLI ROMA

«L’ingresso di un nuovo investitore non riguarda direttamente la Roma, ma gli americani che fin dall’inizio dicevano che avrebbero cercato nuovi investitori per consolidare la società. Baldini parla del possibile ingresso dello sceicco Al Qaddumi: «Qualora dovesse accadere ne prenderemo atto, ma noi non siamo preoccupati». Il dg ostenta tranquillità, ma Unicredit non sembra dello stesso avviso: «Le banche fanno San Tommaso». Contento a metà Di società non

parla Aurelio Andreazzoli, alle prese con la rincorsa al 3˚ posto: «Da questa gara si possono trarre indicazioni positive perché abbiamo dimostrato che sappiamo soffrire. Tranne Stekelenburg e Romagnoli però gli altri si sono espressi al di sotto delle loro possibilità». A rovinare la serata ad Andreazzoli l’infortunio di Pjanic, anche se la radiografia ha escluso fratture. A vedere il bosniaco, ma anche Lamela, c’era Vieira, emissario del Manchester City. Sul futuro Andreazzoli glissa: «Se la società me lo chiedesse darei la disponibilità anche per i prossimi anni, ma se così non fosse non avrei problemi a tornare al mio vecchio ruolo». Per un allenatore che vince contento a metà, ce n’è uno che perde,

ma si complimenta coi suoi: «La squadra - dice Ballardini ha giocato bene e siamo convinti che così potremo toglierci soddisfazioni». I rossoblù sono a 5 punti dal terzultimo posto, ma Ballardini predica calma: «Non dobbiamo essere tranquilli». A lasciarlo perplesso l’espulsione: Gervasoni lo ha visto sbracciarsi e ha pensato protestasse. In realtà stava invitando i suoi a buttare fuori il pallone perché c’era Osvaldo a terra: «La prima regola dovrebbe essere il buon senso, ma sembra l’eccezione».

la Moviola DI M.B.

Rigori: uno c’è, l’altro generoso Primo tempo incentrato sui due rigori. Su quello per la Roma Gervasoni è generoso perché De Rossi casca appena Bovo gli sfiora il ginocchio. Mentre sul secondo non ci sono dubbi: Burdisso atterra Borriello, ammonizione e rigore sono inevitabili. Nella ripresa al 31’ la Roma chiede un penalty per l’intervento di Portanova su Osvaldo: scivolata tosta, ma regolare. Gervasoni, infine, avrebbe potuto evitare il secondo giallo a Kucka per proteste.


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SERIE A 27a GIORNATA

story Subito viola Poi Cofie-gol E a sorpresa decide Larrondo

FIORENTINA CHIEVO

le Pagelle

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DI FA.BI

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Pasqual (F) al 4’, Cofie (C) al 38’ p.t.; Larrondo (F) al 33’ s.t.

PASQUAL È DA NAZIONALE JO-JO SPENTO FLOP ACERBI

FIORENTINA (4-3-3) Viviano; Tomovic, G. Rodriguez, Compper, Pasqual; Aquilani, Pizarro, Borja Valero; Jovetic (dal 18’ s.t. Larrondo), Toni (dal 35’ s.t. Migliaccio), Ljajic (dal 1’ s.t. Romulo). PANCHINA Neto, Lupatelli, Roncaglia, M. Sissoko, Mati Fernandez, Savic, Llama, Wolski, El Hamdaoui. ALLENATORE Montella. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pizarro per comportamento non regolamentare, Aquilani gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 5-3-2 BARICENTRO ALTO 56 metri

FIORENTINA 6,5 VIVIANO 5,5 A lui piace stare in casa: non esce quasi mai. E il piattone di Cofie non è irresistibile. TOMOVIC 5,5 Thereau lo mette spesso in difficoltà. Sulla fascia poco attivo. Meglio da centrale. G. RODRIGUEZ 5,5 Combina un pasticcio dove per poco Paloschi non ne approfitta. In generale, non è il simbolo della sicurezza. COMPPER 6,5 L’esordio è okay. Lì dietro è il più preciso.

CHIEVO (3-4-1-2) Puggioni; Andreolli,

4’ p.t. Pasqual su punizione Fiorentina subito in vantaggio con Pasqual su punizione. Per il capitano viola è il secondo gol in campionato dopo quello al Genoa ANSA

Dainelli, Acerbi (Cofie dal 31’ p.t.); Frey, Guana (dal 22’ s.t. Luciano), L. Rigoni, Tomic (dal 25’ s.t. Dramè); Seymour; Paloschi, Thereau. PANCHINA Squizzi, Ujkani, Samassa, Cesar, Sampirisi, Hauce, Papp, Stoian, Pellissier. ALLENATORE Corini. ESPULSI nessuno. AMMONITI L. Rigoni per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA Dal 31’ p.t. 4-3-1-2 BARICENTRO BASSO 50,4 metri

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Punizione gol, punizione che porta al raddoppio, discese e cross in produzione industriale. Fossimo in Prandelli, lo terremmo d’occhio, data la penuria a sinistra.

ARBITRO Doveri di Roma NOTE spettatori paganti 9.435, incasso di 117.636 euro; abbonati 12.636, quota di 176.703 euro. Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 11-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 5-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t 3’.

Marcelo Larrondo, al centro, festeggiato dopo il gol da Gonzalo Rodriguez, a sinistra, e Luca Toni, a destra ANSA

Euro-Fiorentina Dal cilindro viola spunta Larrondo 38’ p.t. Entra Cofie ed è 1-1 Prima dell’intervallo il Chievo trova il gol del pareggio con il piatto di Cofie, entrato sette minuti prima al posto di Acerbi SESTINI

L’argentino, subentrato a Jovetic, stende un bel Chievo, ma il gol nasce da un’irregolarità DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter@fabiowhites FIRENZE

33’ s.t. Decide Larrondo Altro subentrato subito decisivo: in campo dal 18’ del secondo tempo al posto di Jovetic, Larrondo di testa fissa sul definitivo 2-1 IPP

Così è, se vi pare. A volte, le partite hanno diverse chiavi di lettura. Fiorentina-Chievo è tra queste. C’è la banale chiave del risultato, della fredda cronaca per dirla con un Albanese d’annata visto che i comici vanno di moda. E racconta di una Fiorentina che si riscatta subito dal k.o. di Bologna e resta agganciata al treno per l’Europa. E di un Chievo che perde un’altra partita e resta fermo a un punto in cinque gare. Un misero bottino che non lo mette al riparo dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Anche se per sua fortuna i

fanalini di coda restano impantanati sul fondo. Poi c’è la chiave arbitraggio. La Viola vince per un gol di Larrondo da un’azione viziata da fuorigioco (di Toni) davvero difficile da non vedere. Soprattutto da parte del guardalinee Iannello. Ma la chiave che preferiamo è un’altra: quella di due tecnici che si sono dati battaglia all’ultima mossa, come fanno i campioni di scacchi. Due giovani allenatori, quali sono Montella e Corini, che confermano una cosa: alla scuola delle panchine, almeno in questo, siamo sempre i migliori. Il Chievo ha imbrigliato la Fiorentina per lunghi tratti, e non meritava di perdere. Ha dimostrato di essere una squadra viva, pronta a riportarsi

lontano dalle sabbie mobili. La Fiorentina ha fortemente voluto i 3 punti. Per ottenerli si è persino snaturata. E alla fine è stata premiata. Che bel Chievo Le prime mosse vincenti sono state tutte a favore di Corini. Il Chievo ha preso il classico gol dello spogliatoio, dopo 4 minuti: Toni atterrato da Acerbi e deliziosa punizione di Pasqual (sarà il migliore in campo). Ma è stato un fuori tema. Perché il Chievo s’è impossessato subito del match. Quel Seymour trequartista messo sulle tracce del vero costruttore di gioco, Pizarro, e sgusciante tra le linee, è stata la variante di Luneburg. Fiorentina senza rifornimenti, molto spaesata davanti con

l’inedito tridente, anche per la latitanza di Ljajic e Jovetic. E al solito insicura in difesa. Chievo più armonioso, incisivo e subito vicino al pari con Thereau, che somiglia sempre più a un Vucinic di provincia. Fa tutto bene, fino al tiro. Viste le difficoltà viola, Corini è passato alla seconda mossa. Dentro Cofie, fuori Acerbi e difesa a 3. Scacco. Cofie ha dialogato con l’ottimo Guana e di piattone ha pareggiato. Che reazione viola Un bravo tecnico sa tornare sui suoi passi, se i primi lo mandano fuori strada. Montella dopo l’intervallo ha tolto Ljajic rimandando il tridente a tempi migliori e inserito Romulo, per far male sulla fascia. Prima mossa. La seconda è stata togliere addirittura Jovetic per inserire un’altra torre: Larrondo. La Fiorentina del bel gioco si è trasformata in squadra aggressiva, tutto corsa sui lati, cross e zuccate in area. Scacco: Chievo sorpreso e schiacciato. Toni ha colpito il palo e Larrondo s’è divorato il gol sulla respinta. Poi ancora Toni, in fuorigioco, su punizione di Pasqual ha dato una zuccata in area e il pallone è finito sulla testa di Larrondo che quasi per caso ha corretto in rete. Un quarto d’ora prima, Paloschi in contropiede davanti a Viviano aveva mandato alle stelle il possibile k.o.: a differenza delle sfide a scacchi, i pezzi sono umani. E sbagliano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL DOPO GARA LARRONDO: «FELICE PER LA RETE, FIRENZE È UN SOGNO». CORINI: «CREATE 7 PALLE GOL, GRANDE RAMMARICO»

Montella ammette: «In fuorigioco il 2-1» Andrea Della Valle: «Ora il cambio di marcia in trasferta, a partire dalla Lazio» GIOVANNI SARDELLI FIRENZE

Undici mesi dopo gli undici metri di Bergamo. Il gol da tre punti firmato Marcelo Larrondo chiude quasi un anno senza gioie per l’attaccante argentino. Era il 7 aprile 2012 quando, segnando su rigore, Larrondo contribuì alla vitto-

ria del Siena sull’Atalanta. Da allora pochi acuti e molti problemi. Compresa la squalifica, patteggiata, che lo ha portato a 3 mesi e 20 giorni senza calcio per omessa denuncia nel filone «Scommessopoli». Ieri Marcelo si è riappropriato del tempo perso tornando finalmente al sorriso. «Sono felice per il gol e la vittoria, giocare a Firenze è un sogno». Ammissioni Stupore nel vederlo entrare al posto di Jovetic: «Stevan mi ha fatto i complimenti, era contentissimo». Incredulità dopo il gol sbagliato a due passi dalla porta in seguito al palo di Toni. Gioia generale per il guizzo vincente. «Sono

IL MIGLIORE

7 PASQUAL

contento per lui e per noi – ha sentenziato Andrea Della Valle – Ora però serve il cambio di marcia in trasferta. A partire dalla sfida con la Lazio». Sull’azione decisiva, però, pesa il netto fuorigioco di Toni. Il cui assist ha permesso a Larrondo di segnare. «Ogni tanto sbagliano anche a nostro favore – ammette Montella – non accadeva dalla partita contro la Lazio un girone fa (gol ingiustamente annullato a Mauri, ndr.) e nel mezzo sono accadute molte cose. In generale, dobbiamo lasciare tranquilli gli arbitri anche quando le decisioni sono sfavorevoli: come abbiamo fatto noi in passato». «Ogni commento è superfluo» il giudizio

di uno scocciato Corini sull’episodio incriminato. Divergenze «Scelta tattica», la

spiegazione di Montella sulla sostituzione di Jovetic. «Mi servivano due giocatori bravi nel gioco aereo». Poi sulla gara. «Non è stata la consueta Fiorentina, soprattutto nel primo tempo. Ma abbiamo avuto tantissime occasioni e nella ripresa è arrivata una vittoria meritata». «La Fiorentina è stata fortunata – dice invece Corini -. Stiamo pagando oltre i nostri demeriti: abbiamo creato 6-7 palle gol nitide. Andiamo via da Firenze senza punti e con grande rammarico». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vincenzo Montella, 38 anni LAPRESSE

AQUILANI 5 Fuori forma, irriconoscibile, quasi a passeggio. PIZARRO 6 Double face. Seymour gli è indigesto. Ritorna lui a spazi più larghi e con la Viola all’arrembaggio. BORJA VALERO 6,5 Il più continuo del gruppo di mezzo. Va anche più volte vicino la gol, ma la mira latita. JOVETIC 5,5 Nel tridente, non trova né geometrie né spunti. Jo Jo a singhiozzo. LARRONDO 6,5 Adesso, i tifosi lo guarderanno con occhi diversi. Casualmente o no, decide la partita. E lotta. TONI 6,5 Sale in cielo quando la Fiorentina si scatena. Un palo e un assist. Prima, oscurato da Dainelli (Migliaccio s.v.) LJAJIC 5 È nella giornata in cui dribbla anche se stesso e perde il pallone da solo. Giustamente sostituito. ROMULO 6,5 Il cambio che cambia. Spinge sula fascia e sforna cross. Anche se poco preciso, dà la carica alla Fiorentina. All. MONTELLA 6,5 Capisce che, stavolta, non è con il bel gioco che si vince. Fuori la fantasia, dentro un’altra torre. Et voilà.

CHIEVO 6 PUGGIONI 6 Colpito a freddo da Pasqual, non si scoraggia e prende tutto quello che può. ANDREOLLI 6 Non sempre è puntuale nelle chiusure. Ma la difesa va assolta, anche perché il secondo gol è in fuorigioco. DAINELLI 6 Uscite palla al piede e anticipi: amarcord da ex di turno. Poi Toni lo fa soffrire. Ma sulle palle alte chi non soffre Toni? ACERBI 5,5 Atterra Toni al limite dell’area e concede la punizione gol. Sostituito per esigenze tattiche. COFIE 6 La mossa giusta. Costruisce e conclude l’azione del pareggio. Poi però non fa molto filtro al centro. FREY 6 Buon apporto quando il Chievo va. Poi son dolori in fascia. MIGLIORE h 6,5 ILGUANA

Bravo nell’interdizione, ancora meglio negli inserimenti in attacco. Esce per stanchezza?

LUCIANO 6 Entra quando infuria la bufera. Cerca di mettere pezze. L. RIGONI 6 Parte diesel, si scalda e diventa dirompente, poi fonde. JOKIC 5,5 Con Aquilani ha vita facile. Quando entra Romulo è tutt’altra musica. E perde il duello. DRAMÈ 5,5 Dovrebbe fungere da riparatore di fascia. Non ci riesce. SEYMOUR 6,5 Fin quando si occupa di Pizarro e riparte, il Chievo è in cattedra. PALOSCHI 5 Una sola occasione, davanti a Viviano. La spreca male. THEREAU 5,5 Fa un gran movimento, peccato che sbagli davanti alla porta. Poi sparisce. All. CORINI 6,5 Bravo nella tattica, bravo nella sostituzione di Cofie. Non trova antidoti all’assalto viola. Ma era dura. GLI ARBITRI DOVERI 6 Vede bene sulla simulazione di Pizarro. Il secondo gol viola nasce da fuorigioco, ma doveva vederlo il guardalinee. Giachero 6 - Iannello 4,5 Peruzzo 6 - La Penna 6


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SERIE A 27a GIORNATA PESCARA UDINESE

le Pagelle

0 1

QUINTERO C’È, MA NON SI VEDE GABRIEL SILVA CHE INCURSORE

PRIMO TEMPO 0-1. MARCATORE Di Natale all’8’ p.t. PESCARA (5-3-2) Pelizzoli; Balzano (dal 1’ s.t. Weiss), Cosic, Bocchetti, Capuano, Zauri; Bjarnason, Blasi (dal 19’ s.t. Quintero), Cascione; Caprari, Abbruscato (dal 10’ s.t. Sculli). PANCHINA Perin, Zanon, Bianchi Arce, Rizzo, Celik, Caraglio, Vukusic. ALLENATORE Bergodi. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-2-1, dal 19’ s.t. 4-2-3-1. BARICENTRO BASSO 39,4 ESPULSI nessuno. AMMONITI Bjarnason e Sculli per gioco scorretto. UDINESE (3-4-2-1) Brkic; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Pereyra, Badu, Allan, Gabriel Silva; Maicosuel, Muriel (dal 25’ s.t. Campos Toro); Di Natale (dal 40’ s.t. Merkel). PANCHINA Padelli, Pawlowski, Angella, Faraoni, Pasquale, Rodriguez, Basta, Zielinski, Ranègie. ALLENATORE Guidolin. CAMBI DI SISTEMA dal 25’ s.t. 4-3-2-1. BARICENTRO ALTO 54,9 ESPULSI nessuno. AMMONITI Muriel per comportamento non regolamentare e Brkic per gioco scorretto.

PESCARA 5 MIGLIORE h 6,5 ILPELIZZOLI

Salva su Di Natale, prima di cedere. E si supera su Muriel.

ARBITRO Russo di Nola. NOTE Paganti 2.549, incasso di 29.474 euro; abbonati 6.165, quota di 113.002,60 euro. Tiri in porta 6-5 (un palo). Tiri fuori 9-5. In fuorigioco 2-4. Angoli 7-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

All’ottavo del primo tempo Antonio Di Natale segna il 150˚ gol con la maglia dell’Udinese LAPRESSE

Di Natale fa 150 Cacciato Bergodi Pescara a Bucchi

io, doppietta alla Fiorentina. A Pescara si è tolto subito il pensiero: all’8’ su una dormita di Capuano in area, «gattone» Muriel ruba palla e serve Di Natale, sul quale il portiere Pelizzoli fa una prodezza, arrendendosi poi sul secondo colpo del goleador. Una sottomaglia con un mega-francobollo stampato con il numero 150: andrà magari all’asta la casacca celebrativa esibita dal giocatore, che a quasi 36 anni tocca quota 217 gol tra i professionisti (168 in A).

Totò al 150˚ gol in A con l’Udinese. Altro k.o. abruzzese: Galeone può affiancare l’ex punta

Pescara profondo rosso Risucchiato dal Palermo in coda - ora col Siena si è formato un terzetto -, il Pescara cerca di non abbandonarsi alla rassegnazione. Il gol di Di Natale provoca almeno un moto d’orgoglio. Zauri, Cascione e Caprari ci provano, senza trovare in Abbruscato l’atteso stoccatore. Eppure, l’Udinese, che al 28’ con un piattone di destro di Muriel colpisce un palo, quasi s’accontenta di lasciare... abbaiare quel cane incapace di mordere. Nella ripresa, con Weiss in campo, il Pescara diventa più imprevedibile però Brkic rischia poco, con interventi sullo slovacco e su Abbruscato. Trema, invece, Pelizzoli sulle incursioni in area di Muriel, prima impreciso nel lanciare Di Natale e poi ipnotizzato dal portiere. S’alzano i cori di contestazione dei tifosi verso il presidente Sebastiani e il d.s. Delli Carri (alla fine, dalla curva gli ultras gridano ai giocatori di togliersi le maglie), mentre il Pescara incassa anche le decisioni dell’arbitro Russo, che nega il rigore agli abruzzesi al 20’ per un fallo di Danilo su Bjarnason e al 37’ per un contatto tra lo stesso brasiliano e Sculli.

DAL NOSTRO INVIATO

GIUSEPPE CALVI PESCARA

E Totò-gol provoca l’effetto domino. Segnando contro il Pescara la sua rete numero 150 - tutte in serie A - con la maglia dell’Udinese, Totò Di Natale «decide» l’esonero di Cristiano Bergodi, la miseria di un punto conquistato nelle ultime 8 gare. Il presidente Sebastiani lo ha sollevato dall’incarico, prendendosi 24 ore prima di affidare la guida della squadra a Christian Bucchi, ex attaccante e attuale allenatore della «Primavera». Da Bergodi a Bucchi Non avendo

il patentino di primo livello, Bucchi dovrà ottenere una deroga speciale, senza ricorrere così a un tutor. Si era pensato, nel caso, a Tonino Di Battista, coordinatore del settore giovanile del Pescara, ma in possesso anch’egli di patentino di secondo livello. Ma circo-

DI G.CAL

la anche la voce su una suggestiva accoppiata Bucchi-Galeone, con quest’ultimo che stamattina dovrebbe dare una risposta. È durata 14 giornate la speranza di Bergodi (12˚ tecnico esonerato in A) di avvicinare i biancazzurri alla salvezza. Con 10 punti in 14 incontri, l’allenatore romano ha fatto peggio del suo predecessore Stroppa (11 punti in 13 incontri). E nell’ultimo atto registra la mancata assegnazione di due rigori al Pescara.

168

le reti di Di Natale in Serie A, Oltre alle 150 nell’Udinese ne ha realizzate 18 con l’Empoli; ha raggiunto Giuseppe Savoldi

Francobollo Di Natale E’ un sigil-

lo pesante per la formazione di Guidolin, che torna a vincere in trasferta dopo quasi tre mesi (Sampdoria-Udinese 0-2, il 10 dicembre) e pensa a una rimontina in chiave europea. Al settimo tentativo, Di Natale, 15 reti in campionato, raggiunge l’obiettivo 150, che vale nella sua avventura in A con l’Udinese una media di 0,56 gol a partita, in 268 presenze. Il suo digiuno è durato 6 incontri, non segnava dal 13 genna-

Cristiano Bergodi, 48 anni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BALZANO 5 Attende troppo Gabriel Silva, subendone le incursioni. WEISS 5,5 Reattivo, dà la scossa. Spesso però gioca da solo. COSIC 5,5 Soffre se è infilato in velocità da Muriel e Di Natale. BOCCHETTI 5,5 Barcolla, ma non è facile guidare una difesa gruviera come quella del Pescara. CAPUANO 4,5 Indugia troppo in area e Muriel dà l’assist a Di Natale. ZAURI 6 E’ il più intraprendente dei pescaresi: cross e anche recuperi. BJARNASON 5,5 Lento e impacciato nel costruire gioco. BLASI 5 Da play, dovrebbe far viaggiare subito il pallone, ma non ci riesce. QUINTERO 5 Rieccolo. Però si vede soltanto su un calcio di punizione. CASCIONE 5,5 Guarda a vista Badu e tenta il tiro da fuori area, però gli va male. CAPRARI 5,5 Prova invano a portare rapidità con ripartenze isolate. ABBRUSCATO 5 Non è giornata, non azzecca una giocata. SCULLI 5,5 Si agita, dà battaglia e invoca un rigore. All. BERGODI 5 Prima prudente, nella ripresa osa. Ben oltre i limiti strutturali, la squadra fatica nel creare gioco. E paga lui per tutti.

UDINESE 6 BRKIC 6 Respinge con bella sicurezza i tentativi di Abbruscato e Weiss. HEURTAUX 6 Puntuale in marcatura, soprattutto su Weiss, e sa proporsi. DANILO 5 Rischia di provocare due rigori, su Bjarnason e su Sculli. DOMIZZI 6 Preciso in chiusura e nell’avviare la manovra. PEREYRA 5,5 Spinge poco e s’arrangia come può nel confronto con Zauri. BADU 6 Sale per pressare Blasi e si fa valere in interdizione. ALLAN 6 Cattura tanti palloni, anche se ne riconsegna alcuni agli avversari. GABRIEL SILVA 6,5 Bravo nelle incursioni, efficace pure da marcatore. MAICOSUEL 5,5 Comincia benino, però diventa presto evanescente e scompare. MURIEL 6 Vivace e pungente, invita Di Natale al gol. Centra un palo e manca poi un bersaglio tirando su Pelizzoli. CAMPOS TORO 6 Entra e si sacrifica nel supportare i centrocampisti.

h 6,5 ILDIMIGLIORE NATALE

Ritrova il gol, si libera di un incubo e ispira il gioco con qualche apertura illuminante (Merkel s.v.). All. GUIDOLIN 6 Esalta la vocazione offensiva della squadra, che manca il colpo del k.o. Forse potrebbe anticipare i cambi.

GLI ARBITRI RUSSO 4 Nega due rigori al Pescara per i falli commessi commessi da Danilo su Bjarnason e poi su Sculli. E Blasi e Balzano meritavano sicuramente l’ammonizione. Viazzi 5,5-Liberti 5,5; Baracani 5,5-Palazzino 5,5

LA VITA DI BUCCHI SEGNATA DA UNA TRAGEDIA

Dieci anni fa la scomparsa della moglie Oggi di nuovo la A: «Sarei felicissimo» PESCARA Un’altra notte, nella sua vita. Come non pensare che, da lassù, la sua Valentina abbia deciso di incidere sul destino di Cristian Bucchi? Esattamente 10 anni fa, l’ex attaccante, allora al Cagliari, rientrando di notte dalla trasferta a Genova trovò morta la moglie, con la figlia piccola Emily che la vegliava, nella loro abitazione nel capoluogo sardo. Quel dramma umano ha segnato una tappa fondamentale nella vita di Bucchi, che ha chiuso due anni fa la sua carriera di calciatore nel Pescara, cominciando lo scorso luglio ad allenare la «Primavera» biancazzurra. «Sarei felicissimo se la società mi affidasse la squadra», si limita a dire Bucchi, magari

affiancato da Giovanni Galeone, presente ieri pomeriggio allo stadio. «Questa è l’Udinese peggiore degli ultimi tre anni», la sentenza dell’ex tecnico del Pescara. E il presidente Sebastiani quasi annuncia la scelta: «Bucchi? È stato nello spogliatoio sino a due anni fa, potrebbe portare l’armonia che serve e toccare le corde giuste. Galeone? Dopo le dimissioni di Stroppa rifiutò il nostro invito, non se la sentiva di tornare in panchina, vediamo». Guidolin prova a guardare in alto: «Non parlo di Europa, è giusto però scrutare chi ci precede. Ho preso un’ Udinese che non vinceva in trasferta: con me 16 successi fuori casa...». g.cal-o.d’a.


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SERIE A 27a GIORNATA

Il Toro non sa osare Gasp rimane giù Lo 0-0 è deprimente: il ritorno dell’allenatore non scuote il Palermo e il suo attacco fantasma TORINO PALERMO

0 0

TORINO (4-2-4) Gillet; Darmian (dal 35’ s.t. D’Ambrosio), Glik, Rodriguez, Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci, Barreto (dal 26’ s.t. Meggiorini), Bianchi, Vives (dall 11’ s.t. Santana). PANCHINA Coppola, Di Cesare, Basha, Birsa, Menga, Stevanovic. ALLENATORE Ventura. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 50,9 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Vives e Cerci per comportamento non regolamentare, Meggiorini per gioco scorretto.

Un contrasto tra Rolando Bianchi, 30 anni, e Steve Von Bergen, 29 ANSA PALERMO (3-4-3) Sorrentino; Munoz, Von Bergen, Garcia; Morganella (dal 39’ s.t. Dybala), Rios, Kurtic, Dossena; Ilicic, Fabbrini (dal 24’ s.t. Formica), Boselli (dal 4’ s.t. Miccoli). PANCHINA Benussi, Brichetto, Nelson, Donati, Anselmo, Faurlin, Sperduti. ALLENATORE Gasperini. CAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 39’ s.t. BARICENTRO ALTO 56 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Kurtic e Von Bergen per gioco scorretto. ARBITRO Rocchi di Firenze NOTE paganti 5.267, per un incasso di €106.950; abbonati 8.539, quota €114.515. Tiri in porta 2 (un palo)-2. Tiri fuori 4-8. Angoli 8-2. In fuorigioco 1-1. Recuperi 2’ primo tempo, 3’ secondo tempo.

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI TORINO

Non è successo niente. Un deprimente 0-0 al rallentatore che rassicura la missione salvezza del Torino e accorcia il conto alla rovescia del Palermo verso il baratro. Ai rosanero servirebbe vincere prima o poi, almeno ricordarsi come si fa: solo che l’ultimo successo risale al 24 novembre (3-1 al Catania) e la media punti (0,78 a partita) sa di retrocessione. Neanche la quarta panchina — Sannino, Gasperini, Malesani, ancora Gasperini, conoscendo Zamparini viene

il dubbio che non sia l’ultima — scatena l’adrenalina immaginata da Ventura. Quale adrenalina, al massimo un po’ di caffeina: ma tanto il Palermo si ferma alla sua Eboli, la zona-gol, e da lì non si smuove. Più che «gol fantasma», i suoi sono attaccanti fantasma, a cominciare da Boselli. Il Torino fa di più, è vero, il palo di Bianchi e la parata di Sorrentino su Meggiorini sarebbero da k.o. tecnico: ma è più un accontentarsi che osare. Avanti così, non ci sarà più bisogno di chiedere a Blatter la moviola in campo. Ci siamo già. Palermo zero Per come è messa

la situazione, il Palermo dovrebbe sempre aggredire come i viet-cong gli americani, da qui all’ultima giornata, perché un pari ormai è una sconfitta. Ma la cifra tecnica è bassa, le gambe molli e la buona volontà di Kurtic in mezzo non fa regia: manca il lancio lungo, il cambio di gioco, l’idea da «break». Si procede per linee orizzontali in un 3-4-3 fragilissimo e un po’ finto: Fabbrini e Ilicic, esasperanti nella loro inutilità e troppo larghi, sono preda facile di Darmian e Masiello e costringono Boselli al compito disperato di fare tutto da solo, schiacciato da Rodriguez. Risultato: zero. Finisce che l’unico schema è l’irriducibile Garcia che anticipa tutti, riparte e appoggia a chi perderà la palla dalla trequarti in su. Non si segnano soltanto 22 gol per caso. Torino palo Per come è messo il Palermo, Ventura dovrebbe tentare di più, invece è il giorno sbagliato per imbastardire (leggi «abbassare») il 4-2-4. Così Vives a sinistra al posto di Santana serve per passare in tempo reale al 4-3-3, mentre Cerci, dall’altro lato, fa a chi sbaglia di più con il demotivato Dossena. Eppure le occasioni ci sono. Nel primo tempo: Vives che spreca alto (al 15’) e il palo di Bianchi (20’). E nella ripresa ecco Meggiorini che, dentro per l’inutile Barreto, prima gira di testa dove D’Ambrosio non arriva (39’), poi si fa parare a botta sicura da Sorrentino (42’). In mezzo il Palermo gioca quasi meglio, più corto, più possesso palla, e con Miccoli e Formica al posto di Boselli e Fabbrini almeno si fa sentire in area: ma Gillet si sporca le mani soltanto per le rimesse dal fondo, e il Palermo va a fondo.

le Pagelle

DI FRANCESCO BRAMARDO

CERCI POSITIVO, BRIGHI MOTORINO OK SORRENTINO, BOSELLI NON TIRA TORINO 6

PALERMO 6

GILLET s.v. Tocca una sola palla, innocua. DARMIAN 6,5 Esce per infortunio, cerca il gol e sbaglia qualche appoggio. (D’Ambrosio s.v.) GLIK 6 Zero rischi. Spazza in tribuna quando l’area è intasata.

h

IL MIGLIORE

7 RODRIGUEZ

Gigante non solo in difesa, 46 passaggi azzeccati. Ancora una volta non fa rimpiangere Ogbonna, squalificato. MASIELLO 6 Chiude lo spazio a Fabbrini, maniere forti con Ilicic. BRIGHI 6 Recupera più palloni di tutti, qualche sbavatura. Paga la fatica in mezzo al campo, qualche passaggio sbagliato di misura. GAZZI 5,5 Una volta tanto cala di intensità e di precisione. CERCI 6 Le scosse arrivano sempre dal suo piede, salterà Parma. BARRETO 5,5 Tanto fumo, si trova a occhi chiusi con Bianchi, ma evapora davanti all’area di rigore. MEGGIORINI 5 Subito ammonito, si mangia il gol a porta spalancata. BIANCHI 6 Il palo vale la sufficienza, lotta come sempre, ma di testa è soverchiato dai difensori rosanero. VIVES 5,5 Fallisce un gol, salta come un grillo in area, giallo per simulazione. SANTANA 5,5 Calamita il gioco dalle sue parti, non sfonda, ma ha il pregio di scuotere l’attacco dal torpore. All. VENTURA 6 La tattica, aspetta e vai, non viene premiata dalle occasioni mangiate.

SORRENTINO 6,5 Una sola parata, decisivo da terra su Meggiorini. Si trova al posto giusto nel momento giusto. MUNOZ 6,5 Vita dura per le punte, in area intercetta tutto o quasi. Non pago, è il primo ad impostare le ripartenze. VON BERGEN 6 Bene di testa su Bianchi, vacilla però nel finale della partita. GARCIA 6 Addomestica Barreto, frena Cerci, riparte da solo. MORGANELLA 5 Perde Vives in area e non spinge mai come dovrebbe. (Dybala s.v.) RIOS 6 Testa a testa con Gazzi, batte il record di palloni recuperati (17). KURTIC 5,5 Costruisce molto in regia, sbaglia altrettanto. DOSSENA 5,5 Se la deve vedere con Cerci, lavoro oscuro. ILICIC 5,5 A furia di invertire la corsia va in confusione, non sbuca mai. FABBRINI 5,5 Darmian lo sovrasta, suo l’unico tiro tra le braccia di Gillet. FORMICA 6 Gasperini gioca il jolly e non sbaglia: più vivace del compagno, ma non trova il varco giusto. BOSELLI 5 Tiene sotto pressione la difesa, ma non tira in porta.

h

IL MIGLIORE

6 MICCOLI

Non è ancora al meglio, entra nella ripresa e mette i brividi alla difesa con due conclusioni di poco a lato. All. GASPERINI 6 Poco coraggio, Un punto che, per ora, fa soltanto morale.

GLI ARBITRI ROCCHI 6 Severo il giallo su Cerci che si protegge il viso, una delle poche sbavature. Lascia giocare. Stefani 6-Faverani 6; Massa 6-Pinzani 6

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A 27a GIORNATA

Bonaventura-bis Il Siena ha paura La doppietta di Jack dà la vittoria all’Atalanta dopo 2 k.o. di fila. I toscani sono di nuovo ultimi DAL NOSTRO INVIATO

GUGLIELMO LONGHI SIENA

L’attenzione non si allena, spiega Colantuono ripensando a cosa era accaduto nella bufera di neve contro la Roma. Non si allena, ma la si può pretendere nelle lunghe ore di un ritiro anticipato: così, nel sole di Siena, l’Atalanta cancella di colpo i cattivi pensieri, le due sconfitte di fila, la vittoria che mancava da un mese. Lo fa saltando una (ex?) rivale per la salvezza, giocando una partita saggia e intelligente, resa ancora più facile dal gol arrivato dopo due minuti e 40 secondi che taglia le gambe a chi era costretto a fare la partita. Iachini realista: «Ci ha condizionato troppo». Un signor Bonaventura Ti aspet-

ti il talento di Livaja e ritrovi quello, ormai acclarato, di Bonaventura. Due gol favoriti da una difesa non impeccabile (il primo è una sventola da 25 metri, il secondo è una perfetta infilata da sinistra con tiro in diagonale) che si aggiungono a quello dell’andata: il Siena gli porta decisamente bene. Ritrovata autostima a tempo di record, l’Atalanta costruisce il

La seconda rete di Giacomo «Jack» Bonaventura, 23, marchigiano IPP

SIENA

ATALANTA

0

2

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Bonaventura al 3’ p.t. e al 23’ s.t.

SIENA (3-4-2-1)

ATALANTA (4-4-2)

Pegolo; Texeira, Terlizzi, Felipe; Belmonte (dal 2’ s.t.Bogdani), Bolzoni, Della Rocca, Rubin; Rosina, Sestu (dal 24’ s.t. Agra); Emeghara (dal 29’ s.t. Paolucci). PANCHINA Farelli, Paci, Uvini, Grillo, Angelo, Verre, Calello, Valiani, Reginaldo. ALLENATORE Iachini. CAMBI DI SISTEMA dal 29’ s.t. 3-4-1-2 BARICENTRO MEDIO 54,4 metri. ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno.

Consigli; Raimondi, Stendardo, Lucchini, Del Grosso; Giorgi (dal 12’ s.t. Canini), Carmona (dal 33’ s.t. Radovanovic), Biondini, Bonaventura; Denis, Livaja (dal 25’ s.t. Brienza). PANCHINA Polito, Frezzolini, Brivio, Ferri, Troisi, Maxi Moralez, De Luca, Parra, Budan. ALLENATORE Colantuono. CAMBI DI SISTEMA dal 25’ s.t. 4-4-1-1 BARICENTRO MEDIO 51,8 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Canini per proteste, Carmona e Raimondi per gioco scorretto

ARBITRO Tagliavento di Terni NOTE paganti 1.286, incasso di 8.523 euro; abbonati 6.869, quota di 47.386 euro. Tiri in porta 1-3 (una traversa). Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 2-2. Angoli 5-6. Recuperi p.t. 0’, s.t. 3’

suo piccolo capolavoro di tattica: difesa bloccata, in assenza del regista di ruolo (Cigarini) due mediani di lotta e di governo e due punte di peso. L’impressione è che a volte Denis e Livaja, stavolta impreciso, si pestino i piedi, visto che si assomigliano per chili e carattere, ma la soluzione resta interessante. L’Atalanta dimostra dunque maturità e concentrazione proprio nella partita chiave della sua altalenante stagione e soffre pochissimo la debole reazione del Siena. Poi, nel momento critico, Colantuono puntella la squadra temendo le iniziative di Rubin sulla sinistra: fuori Giorgi, dentro Canini che va a fare il terzino destro con Raimondi che si alza. E negli ultimi 20 minuti c’è il ritorno all’antico: 4-4-1-1 con l’ex Brienza dietro Denis. Per far capire che non si vive solo di doppio centravanti... Dopo la speranza Il Siena è come la sua banca: pieno di debiti. Non mancano gli euro, ma preziosi beni immateriali: idee, lucidità, rabbia. Andare sotto al terzo minuto non è il massimo, ma il gruppo perde se stesso senza capire cosa fare. Difesa instabile, d’accordo. Ma il centrocampo è troppo falloso, senza Angelo (guai muscolari) non c’è spinta sulla fascia mentre Emeghara si nasconde dopo aver stupito tutti. Si salva il solo Rosina, commovente per impegno e dedizione alla causa. Iachini smonta l’attacco: dentro Bogdani e poi Paolucci per passare al 3-4-1-2. Tutto inutile, la partita è segnata. Dopo la speranza dei sette punti in quattro gare, torna la paura: ultimo posto in coabitazione. C’è poco da stare allegri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

DI G.LO.

EMEGHARA DELUDE, RUBIN SPINGE LUCCHINI PERFETTO, DENIS C’È SIENA 5 PEGOLO 5 Si fa sorprendere sul primo gol e sul secondo la difesa non lo protegge. TEXEIRA 5 Il raddoppio arriva dalla sua parte: concorso di colpa. TERLIZZI 5 Non accorcia su Bonaventura, è incerto sul secondo gol. FELIPE 5,5 Il meno colpevole dei tre della difesa. BELMONTE 5 Non è offensivo come Angelo, e si vede. BOGDANI 5 Iachini gli chiede di dare peso all’attacco. Inutile, resta ai margini del gioco. BOLZONI 5 Una quantità di errori incredibile. DELLA ROCCA 5,5 Mezzo voto in più perché evita un gol sicuro respingendo sulla linea il colpo di testa di Denis. RUBIN 6 Esce dall’anonimato con un secondo tempo decoroso quando comincia spingere sulla sinistra.

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IL MIGLIORE

6,5 ROSINA

Poveraccio, fa tutto lui. Recupera, imposta, spazia. SESTU 5 Non salta l’uomo, non dà mai profondità all’azione. (Agra s.v.) EMEGHARA 5,5 Era il più atteso, dopo aver segnato quattro gol in cinque gare. Adesso il nulla. Ma merita le attenuanti generiche per quello che ha fatto vedere finora. (Paolucci s.v.) All. IACHINI 5 Il momento era favorevole, aveva caricato bene la squadra, che però non sa reagire. A questo punto la situazione diventa molto problematica.

ATALANTA 7 CONSIGLI 6,5 Sufficienza piena per il gran volo su Rosina. RAIMONDI 6,5 Comincia da terzino destro, bene anche da esterno di centrocampo quando entra Canini. STENDARDO 7 Visto il rendimento suo e di Lucchini, la domanda è: c’era bisogno di comprare Contini? LUCCHINI 7 Dalle sue parti non passa nulla. Perfetto. DEL GROSSO 6 Cinque anni di Siena non si dimenticano, ma lui gioca come se nulla fosse. GIORGI 5,5 Presidia la zona e non cerca grane. Troppo prudente. CANINI 6,5 Entra con un compito preciso: Colantuono gli chiede di arginare Rubin, lui soffre il minimo, ma ci riesce. CARMONA 6,5 Stravince il duello con Bolzoni. (Radovanovic s.v.) BIONDINI 6,5 Ma quanti palloni recupera!

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IL MIGLIORE

8 BONAVENTURA

I gol, ma non solo: spinta, corsa, personalità. Schierato sulla sinistra, si accentra spesso mandando in confusione i mediani del Siena. DENIS 6,5 Segnali di ripresa, è anche sfortunato (traversa). LIVAJA 5,5 Doppietta al debutto, stavolta non si ripete. Anzi si mangia un’occasione incredibile. BRIENZA 6 Il secondo ex: con lui si torna al vecchio modulo. All. COLANTUONO 7 Disegna una squadra solida. Vittoria scacciacrisi che cancella un momento di difficoltà: solo un punto in tre partite.

GLI ARBITRI TAGLIAVENTO 6,5 La partita scivola via tranquilla. Giusti i gialli e zero proteste. Di Fiore 6-Petrella 6; Calvarese 6-Giacomelli 6

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 4 MARZO 2013

SERIE A 27ª GIORNATA BOLOGNA CAGLIARI

3 0

BOLOGNA (4-2-3-1) Curci; Garics, Sorensen, Cherubin, Morleo; Perez, Taider; Kone (dal 12’ s.t. Christodoulopoulos), Diamanti (dal 30’ s.t. Moscardelli), Gabbiadini (dal 41’ s.t. Pasquato); Gilardino. PANCHINA Agliardi, Lombardi, Naldo, Carvalho, Motta, Abero, Krhin, Pazienza, Guarente. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA 4-2-4 dal 30’ s.t., 4-2-3-1 dal 41’ s.t. BARICENTRO MEDIO 52,2 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Kone, Diamanti per g.s.

BOLOGNA 7

Lo striscione per Lucio Dalla ANSA

CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Pisano, Rossettini, Astori, Ariaudo; Dessena, Conti, Ekdal (dal 14’ s.t. Cossu); Nainggolan; Sau (dal 29’ s.t. Nenè), Ibarbo (dal 14’ s.t. Pinilla). PANCHINA Avramov, Perico, Avelar, Casarini. ALLENATORI Pulga-Lopez. CAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 12’ s.t.; 3-3-2 dal 41’ s.t. BARICENTRO MEDIO 53 metri. ESPULSI Pisano all’11’ s.t. per g.s. AMMONITI Conti, Nainggolan, Dessena, Pinilla per g.s., Sau per proteste. ARBITRO Banti di Livorno.

Diamanti mima il gesto della culla: la moglie aspetta il terzo figlio ANSA

Diamanti si esalta Il tris del Bologna è dedicato a Dalla Cagliari annullato: stasera gli emiliani in piazza per ricordare il cantante a un anno dalla morte ANDREA TOSI BOLOGNA

Per il primo anniversario della scomparsa di Lucio Dalla, la dedica del suo Bologna è uno spettacolo di gol e di talento. La prova magica di Alino Diamanti, autore del raddoppio con un tiro da cineteca, unisce entrambi gli elementi tanto cari al cantautore che stasera viene ricordato in piazza Maggiore con uno concerto pieno di artisti e con tutta la squadra rossoblù chiamata sul palco per intonare una canzone del grande Lucio. In questo clima, il Cagliari viene spazzato via dalla voglia del Bologna di centrare per la prima volta in questo campionato due vittorie di fila. L’allenatore Pioli alla vigilia aveva chiesto di replicare la prova da tre punti del recupero contro la Fiorentina per svoltare la stagione: il risultato è più che eloquente,

DI A.To.

GILA OTTIMA SPONDA, PEREZ OK CONTI SEMPRE FUORI DAL GIOCO

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Taider al 5’, Diamanti al 18’ p.t.; Pasquato al 47’ s.t.

NOTE paganti 4.958, incasso 37.192 euro; abbonati 13.216, quota 127.891 euro. Tiri in porta 7 (con una traversa)-1. Tiri fuori 8-3. In fuorigioco 4-2. Angoli 4-6. Recuperi: p.t. 4’; s.t. 3’.

le Pagelle

FESTA AL DALL’ARA LA CULLA DI ALINO E IL MARCHIO DI TAIDER

tanto nelle modalità quanto nella fattura di un 3-0 a senso unico, maturato grazie a tre gol tutti bellissimi. Ora il Bologna ha sette rivali alle spalle e un solido + 11 sulla zona B, è questo il momento di alzare l’asticella per tentare di ripetere la scalata dell’anno passato. Invece il Cagliari vede svaporare la sua bella serie positiva di sette partite utili, l’attacco esala solo un tiro nello specchio bolognese mentre il bel gioco dei sardi diventa nervoso e fuori controllo con Pisano espulso per un fallaccio su Morleo. Nel finale Conti è costretto a lasciare i compagni in nove per infortunio dopo le tre sostituzioni già effettuate. Prodezza e culla Il Bologna parte fortissimo e al 5’ sfonda con Taider che entra dritto in area, grazie a un rimpallo-triangolo con Gilardino, e infila l’incrocio dei pali con una fiondata potente. Per il francese è il bal-

IL TECNICO ROSSOBLÙ

Pioli: «Restiamo concentrati Svolta a 40 punti» (n.z.) Pioli non mette da parte la sua pacatezza neppure a +11 sulla zona calda. «È stata una settimana molto positiva e abbiamo anche migliorato la prestazione con la Fiorentina. Ora però dobbiamo mantenere la concentrazione. Potevamo gestire meglio la superiorità numerica e segnare prima il 3 0. Era ora che vincessimo due volte di fila ma la vera svolta arriverà a 40 punti». Diamanti era tanto ispirato da ricordare Zico: «Ho studiato nei campetti mentre lui era un campione, non paragonateci. L’interesse delle big mi fa piacere ma a Bologna sto bene».

Taider sblocca il risultato ANSA

samo per uscire dal tunnel di due mesi ombrosi. Ma il bello deve ancora venire. Gila doma un pallone su rilancio di Curci, lo affida a Diamanti tutto spostato sulla trequarti di destra ed ecco il colpo di genio: il fantasista dai 18 metri disegna un sinistro a giro diabolico e perfetto per traiettoria e gittata che si spegne nel sette lasciando Agazzi di stucco. Poi Diamanti si mette a fare il ballo della culla, alludendo all’imminente arrivo del terzogenito. Sul 2-0 il Bologna diventa padrone del campo, mentre il Cagliari non riesce ad abbozzare una minima reazione, solo falli e gialli che innescano nervosismo e confusione. Sau e Ibarbo si spengono in fretta sotto la vigilanza di Sorensen e Cherubin. Sei attaccanti La ripresa non cambia lo sparito della gara. Il binomio Pulga-Lopez inserisce Cossu, colpevolmente dimenticato in panca, ma il suo ingresso è ormai tardivo. Pioli invece può miscelare i suoi sei attaccanti coi cambi in corsa concedendo spazio a Christodoulopoulos, match-winner nel derby dell’Appennino, e al fidato Moscardelli. L’ultimo nel finale è Pasquato, che inventa il tris con un tiro di esterno destro dai 22 metri. È l’ottava partita di campionato con tre o più gol all’attivo per il Bologna, che adesso ha un saldo positivo anche nelle segnature diventando la squadra più prolifica del girone di ritorno. Così finalmente Pioli vede a marzo l’alba della stagione che sognava sei mesi fa. Meglio tardi che mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CURCI 6 Compie una sola parata, sicuro nelle uscite, si intravede un portiere che vuole rinascere. GARICS 6 Vince il turnover su Motta, prova diligente senza problemi sulla sua fascia. SORENSEN 6,5 Comincia malino con uno svarione non sfruttato da Sau, finisce benone colpendo una traversa. CHERUBIN 6,5 Partita solida, buone diagonali, chiude tutti gli spazi a Sau dimostrando personalità. MORLEO 6,5 Tante scorribande, guadagna la superiorità numerica, a volte perde il tempo perché corre più veloce del pallone. PEREZ 6,5 Fa il muratore e il geometra reggendo la mediana. TAIDER 7 Sta uscendo dal tunnel, il gol lo conferma, ha il merito di sbloccare il risultato. KONE 6 S’infortuna subito, tiene il campo coi denti prima di lasciare il posto all’amico Lazaros. CHRISTODOULOPOULOS 6 Subentra al connazionale, fa la sua parte ma stavolta non gli riesce di prendere la porta. IL MIGLIORE 7,5 DIAMANTI Gioca, corre e ringhia dappertutto. Il suo gol è già leggenda al Dall’Ara.

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MOSCARDELLI 6 Carico e volitivo, si dedica ai compagni. GABBIADINI 6 Un quasi assist e una ciabattata, l’azzurrino se la cava così così. PASQUATO 6,5 Nella spazzatura trova un gol da raccontare ai nipoti. GILARDINO 6,5 Mette lo zampino nelle prime segnature, gioca di sponda come specchietto per le allodole. All. PIOLI 7 Voleva la seconda vittoria di fila, la squadra lo asseconda mostrandosi in crescita e consapevole dei propri mezzi.

CAGLIARI 4,5 AGAZZI 6 Non può nulla sui tre gol, tutti belli e imparabili. PISANO 4,5 Con un’entrata da pessimo karateka prende un rosso sacrosanto. ROSSETTINI 5,5 Senza colpe specifiche ma dietro deve fare di più per evitare questi tracolli. ASTORI 5,5 Due buone coperture su Gila, poi naufraga alla distanza. ARIAUDO 5 Non riesce ad inquadrare Diamanti. Può solo ammirare la giocata capolavoro del fantasista toscano. DESSENA 5 Sballottato di qua e di là, sale e scende tra centrocampo e difesa senza dare un vero contributo. CONTI 5 Nervoso e fuori dal gioco, lascia la squadra in nove uscendo per infortunio. EKDAL 5 Come ex non procura brividi né rimpianti. Gli manca lo scatto per allungare il campo.

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IL MIGLIORE

6 COSSU

Ingresso tardivo, avrebbe fatto più comodo come titolare ma almeno prova a combinare qualcosa. NAINGGOLAN 5 In passato per due volte ha castigato il Bologna, stavolta deve inchinarsi. SAU 5 La lunga ombra di Cherubin lo oscura per tutta la gara. NENÉ 5 Il suo spezzone è l’elogio del nulla e della noia. IBARBO 4,5 Gira molto al largo, non vede mai la porta. PINILLA 5 Appena entrato meriterebbe la sorte di Pisano per un fallo da rosso che l’arbitro traduce in giallo. All. PULGA-LOPEZ 5 All’improvviso svanisce la squadra più in forma del campionato.

GLI ARBITRI BANTI 6,5 Direzione corretta, questo è il suo livello, giusti i cartellini anche se con Pinilla non usa lo stesso metro (rosso) adottato con Pisano forse per non infierire. Di Liberatore 6-Giallatini 6; Giancola 6-Di Paolo 6

IL PATRON SARDO SUL WEB: «STA IN UN POSTACCIO»

Cellino agli arresti in comunità Mattina a messa, niente partita CAGLIARI Ieri mattina, accompagnato dai carabinieri di Iglesias, è andato a messa. Poi, non ha voluto vedere il suo Cagliari. Forse, conoscendolo, anche per questo Massimo Cellino non voleva lasciare il carcere di Buoncammino, dove aveva «assistito» alle vittorie con Pescara e Torino. Il patron, nelle prime 24 ore ai domiciliari nella comunità Terramanna gestita dalla Coop San Lorenzo a Villamassargia, ha incontrato solo i parenti. «È una persona

in difficoltà — ha spiegato il responsabile della struttura, don Benizzi — non ama che si parli di questo e non vuol vedere nessuno, sta bene e ha una bella stanza». Ma su Facebook il Cagliari Official Fan page replica: «Il presidente è agli arresti domiciliari forzati. In una struttura in costruzione, ancora inagibile, privo di cucina e riscaldamento». La comunità ospita una decina di detenuti. Mario Frongia © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 4 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 27a GIORNATA

La 9 di Icardi: è re dei bomber 2013 Punito il Parma a

L’ex Mirante sbaglia, la Samp va. E’ l’8o gol in A dell’anno per l’argentino: nessuno come lui SAMPDORIA PARMA

1 0

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Icardi al 13’ s.t.

SAMPDORIA (3-5-2) Romero; Gastaldello, Palombo, Costa; De Silvestri, Poli, Krsticic, Obiang, Estigarribia; Icardi, Eder (dal 25’ s.t. G. Sansone). PANCHINA Da Costa, Rodriguez, Renan, Maresca, Castellini, Mustafi, Maxi Lopez, Munari, Soriano, Berni, Rossini. ALLENATORE Rossi. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 53,4 metri AMM. Palombo, Gastaldello e Krsticic g.s.

PARMA (3-5-2) Mirante; Benalouane, Coda (dal 1’ s.t. Mesbah), Lucarelli; Rosi, Marchionni, Valdes, Parolo (dal 34’ s.t. Strasser), Gobbi (dal 19’ s.t. Amauri); N. Sansone, Biabiany. PANCHINA Pavarini, Ampuero, MacEachen, Morrone, Palladino, Boniperti, Paletta, Ninis, Bajza. ALLENATORE Donadoni. CAMBI DI SISTEMA dal 20’ s.t. 4-3-3. BARICENTRO ALTO 56,2 metri AMM. Gobbi, Rosi, Parolo e Strasser g.s., Valdes per c.n.r. ARBITRO Valeri di Roma. NOTE paganti 2.487, inc.42.900 euro; abb. 20.002, quota 128.236. Tiri in porta 4-5 (1 palo). Fuori 5-5. Fuorig.2-2. Angoli 6-4. Rec.: p.t. 3’, s.t. 3’.

FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Una Sampdoria esagerata, anche se mai come stavolta, forse, la verità sta nel mezzo. Comprendiamo sia il disagio di Donadoni, quando sostiene (davanti alla quinta sconfitta e ai 3 punti nelle ultime 8 gare del suo Parma) che una partita non si possa valutare solo dal risultato, sia la legittima esultanza di Rossi ed Edo-

SERIE B

Mauro Icardi, 20 anni, festeggia dopo aver segnato al Parma ANSA

ardo Garrone, quest’ultimo alla prima da presidente. Tutti sentimenti autentici, che sono poi le due facce della stessa sfida. Se Icardi, re dei bomber del 2013 (otto centri, nove in totale), toglie la Samp da un guado profondo, è pur vero che buona parte dei (de)meriti per il k.o. emiliano vanno alla sciagurata uscita di Mirante (onesto nel mea culpa) sul colpo di testa dell’argentino, che fa da grimaldello alla resurrezione blucerchiata.

La sorpresa Da lì in poi è un’al-

tra partita, ma dal via era passata quasi un'ora. Sino ad allora, una Samp troppo timida e persino un po' arruffona non era stata capace di alzare il baricentro contro un Parma bravo a condurre a lungo la gara. Stesso modulo dei padroni di casa, ma la differenza fondamentale stava nel fatto che Gobbi e Rosi per tutto il primo tempo hanno giocato altissimi, con i blucerchiati, per nulla propositivi in attacco, in ba-

Io oso Una tattica così vincente che Donadoni, pensando che il giochino potesse funzionare ancora meglio nella ripresa, ha inserito Mesbah per Coda, arretrando Gobbi in difesa, con il lodevole intento di cercare il colpaccio. Non aveva fatto i conti, però, con l’imponderabile, cioè il pasticcio di Mirante. Sotto di un gol (statistiche negative confermate: per il Parma sempre almeno una rete al passivo fuori casa da inizio stagione), la Samp ha ritrovato coraggio alzando gli esterni e rendendo più dura la vita agli ospiti, passati al 4-3-3 dopo l'inserimento di Amauri. Per anticiparlo, Palombo ha rischiato grosso facendo carambolare il pallone sul palo della porta di Romero, poi Mirante s’è fatto perdonare l'errore sul gol opponendosi a Icardi, mentre a venti secondi dalla fine ancora il portiere argentino ha smanacciato un velenoso tiro-cross di Biabiany.

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I GOL NEL 2013

le Pagelle di ALESSIO DA RONCH

KRSTICIC USA LA CLAVA PAROLO IMPACCIATO

Mauro Icardi è il miglior bomber della Serie A nel 2013. Ecco la classifica

SAMPDORIA 6 ROMERO 6,5 Anticipa le idee degli altri. GASTALDELLO 6 Incerto, ma limita i danni. PALOMBO 5,5 Quando non sente le gambe brillanti usa il cervello e un po’ di fortuna. COSTA 7 Esplosivo e sicuro. DE SILVESTRI 6 Timido contro Gobbi, va meglio con Mesbah. POLI 6 Va un po’ a sprazzi, ma regala qualche emozione al pubblico.

8 Icardi (Samp) 6 Sau (Cagliari) 5 Borriello (Genoa) Cavani (Napoli) Di Natale (Udinese) Pazzini (Milan) 4 Balotelli (Milan) Floccari (Lazio) Gilardino (Bologna) Palacio (Inter) Totti (Roma)

Scommessa persa E dire che (per cabala?), nel timore di un rilassamento della Samp, Rossi aveva scommesso con i suoi giocatori sulla sconfitta blucerchiata: in palio, un allenamento in più o in meno dopodomani. Storie: i blucerchiati (che a breve ufficializzeranno il rinnovo del contratto sino al 2017 per Obiang e Krsticic), al quarto successo interno consecutivo, stanno marciando a una media pazzesca (ben 14 punti nelle ultime 6 giornate), mentre il Parma, ahilui, è di nuovo dietro la lavagna.

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IL MIGLIORE

7 KRSTICIC

Dopo un po’ capisce che non è giornata da guanti bianchi, prende la clava e spazza via il centrocampo del Parma. OBIANG 5,5 Stranamente teso e impreciso. ESTIGARRIBIA 6 Fa due assist a Icardi, uno vincente, concede però a Rosi tanto spazio e un’occasione d’oro. ICARDI 6 Chissà se è una strategia: per un’ora è invisibile, poi decide il match. Spreca, però, una palla dolcissima per il 2 0. EDER 6 Si batte, scatta, sbuffa, non bene però al tiro. G. SANSONE 6 Parte bene in percussione. All. ROSSI 6,5 Sistema la squadra nell’intervallo, Colpisce è la solidità regalata ai blucerchiati.

PARMA 6 MORANTE 5,5 Felino contro Icardi, evitando il 2 0, ma la falla che affonda la barca l’apre lui. BENALOUANE 6,5 Potente e attento. CODA 6 Bravo soprattutto in fase di impostazione, esce ammaccato. MESBAH 5 Entra quando i varchi sono spariti. LUCARELLI 6 Alcuni buoni anticipi, tradito da Mirante sul gol. ROSI 6 Padrone della fascia ma quando può decidere sbaglia tutto. MARCHIONNI 6,5 Manda fuori giri Obiang con abilità.

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IL MIGLIORE

7 VALDES

Dirige l’orchestra con sicurezza. PAROLO 5 Impacciato (Strasser s.v.) GOBBI 6,5 Lui si fa sentire sia in difesa che in avanti, finché Donadoni non lo inchioda dietro. AMAURI 5,5 Ha due buone occasioni, mafa il solletico a Romero. N. SANSONE 6 A volte perde il controllo della sua velocità. Trova un cross insidiosissimo. BIABIANY 6 Non trasforma in gol i pericoli che crea. All. DONADONI 6 Sorprende Rossi in avvio, non convince invece con le mosse in corso d’opera. GLI ARBITRI VALERI 6,5 Sempre in buona posizione, prende un metro di giudizio e lo porta fino al termine in maniera equa. De Pinto 6-De Luca 6. Candussio 6-Castringanò 6.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I POSTICIPI DELLA 29a GIORNATA

E’ una calda serata in Veneto Vicenza e Verona, che incroci Prima c’è la sfida salvezza col Bari, poi il derby verso la A per l’Hellas contro il Padova Non sarà un lunedì banale. I due posticipi in programma potrebbero avere un peso determinante nella lotta per la promozione e per la salvezza. Vicenza-Bari E’ quasi uno spa-

reggio per restare in B. I veneti sono in salute, da quando in panchina c’è Dal Canto hanno conquistato 3 vittorie in 4 partite (e contro il Sassuolo avrebbero meritato il pareggio). Non così bene sta andando il Bari, che non vince da 7 partite (3 pareggi e 4 sconfitte) e in trasferta addirittura dal 17 novembre (3-0 a Lanciano). Il problema più grosso è in attacco: un solo gol, di Caputo a Vercelli, nelle ultime sei partite. Torrente rivoluziona il centrocampo, sistemando Polenta davanti alla difesa. Defendi è preferito a De Falco. In difesa si rivedono Dos Santos e Sabelli, Risto-

lìa di un avversario al quale va imputata una sola colpa. Quella di non essere riuscito a trafiggere la Samp. Se De Silvestri ha cercato di arginare con Poli le sfuriate di Gobbi, sul fronte d’attacco destro gialloblù è successo il vero patatrac. Lì, con Estigarribia risvegliatosi solo nella ripresa, Costa s’è sacrificato su Rosi, lasciando Palombo troppo solo nell'uno contro uno con l’altro ex, il rapidissimo Biabiany. Una Samp senza profondità, come se ieri avesse giocato il Parma in casa, e non viceversa.

Daniele Cacia, 29 anni FOTOPRESS

Khouma Babacar, 19 anni FOTOPRESS

vski verrà dirottato a sinistra per rimpiazzare Rossi. In avanti ci sarà Ghezzal con Iunco e Caputo. Squalificati Bellomo e Rossi. Diffidati Caputo, Ceppitelli, Sciaudone, Sabelli. Nel Vicenza, leggera distorsione alla caviglia sinistra per Milanovic, al suo posto è pronto Martinelli. A centrocampo Cinelli, Ciaramitaro e Castiglia si contendono due maglie e in attacco ballottaggio tra Tiribocchi e

Bojinov. Squalificato Pinsoglio. Diffidati Ciaramitaro, Martinelli, Pinsoglio, Pisano. Verona-Padova La sconfitta del

Varese impone al Verona di vincere per portare a +10 il vantaggio sul quarto posto. La convincente vittoria di Bari ha ridato entusiasmo alla squadra di Mandorlini e i risultati alterni di chi insegue danno ulteriore ossigeno alle speranze di pro-

ORE 19

VICENZA BARI

ORE 21 LA SITUAZIONE

VERONA PADOVA

VICENZA (4-4-2) 44 BREMEC 3 BRIGHENTI 18 CAMISA 5 MARTINELLI 27 DI MATTEO 7 BELLAZZINI 35 CINELLI 4 CIARAMITARO 30 SEMIOLI 9 BOJINOV 19 MALONGA All. DAL CANTO

BARI (4-3-3) 1 LAMANNA 2 SABELLI 23 CEPPITELLI 3 DOS SANTOS 20 RISTOVSKI 25 DEFENDI 14 POLENTA 8 SCIAUDONE 27 IUNCO 18 CAPUTO 21 GHEZZAL All. TORRENTE

VERONA (4-3-3) 1 RAFAEL 29 CACCIATORE 18 MORAS 20 MAIETTA 6 MARTINHO 4 LANER 19 JORGINHO 10 HALLFREDSSON 17 CARROZZA 8 CACIA 13 SGRIGNA All. MANDORLINI

PADOVA (4-3-3) 1 SILVESTRI 2 RISPOLI 13 LEGATI 6 TREVISAN 33 RENZETTI 4 DE FEUDIS 9 IORI 20 DE VITIS 11 CUTOLO 21 BABACAR 10 FARIAS All. COLOMBA

PANCHINA 12Coser,31Laczko, 36 Milanovic, 21 Castiglia, 29 Padalino, 11 Tiribocchi, 10 Giacomelli.

PANCHINA 12 Pena, 26 Altobello, 24 Aprile, 19 Fedato, 30 De Falco, 7 Galano, 17 Tallo.

PANCHINA 33 Berardi, 5 Ceccarelli, 3 Albertazzi, 16 Nielsen, 7 Rivas, 21 Gomez, 9 Ferrari.

PANCHINA 30 Calderoni, 25 Dellafiore,16Viviani, 29Longato, 17 Jelenic, 18 Raimondi, 28 Bonazzoli.

ARBITRO Mariani di Aprilia GUARDALINEE Longo-Bianchi PREZZI da 10 a 35 euro TV Sky Calcio 2 HD e Premium Calcio

ARBITRO Ciampi di Roma GUARDALINEE Iori-Chiocchi PREZZI da 18 a 40 euro TV Sky Calcio 1 HD e Premium Calcio

mozione senza spareggi. Anche il Padova ha trovato la vittoria che mancava da settimane e ora ha l’occasione di puntellare il sesto posto che vale i playoff. Nei Verona tornano Moras e Hallfredsson, ancora fuori Bacinovic. Mandorlini dovrebbe abbassare Martinho sulla linea difensiva, mentre in avanti Carrozza è favorito su Gomez, confermato Cacia alla ricerca della forma migliore. Squalificato

Bacinovic. Diffidati Bacinovic, Cacciatore, Martinho. Colomba non recupera Piccinni e Vantaggiato, così Renzetti giocherà ancora in difesa a sinistra, mentre Babacar in attacco potrebbe fare la staffetta con Bonazzoli. Scelta aperta a centrocampo per un posto tra Viviani e De Vitis. Squalificati nessuno. Diffidati Zè Eduardo, Farias, De Vitis, Viviani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mercoledì 18.30 ci sono i recuperi Sabato 10 partite Alla Serie B mancano cinque partite. Due si giocano stasera, altre due sono i recuperi di mercoledì (18.30): Cesena Ascoli e Modena Brescia. L’ultima è il secondo tempo di Crotone Ascoli, dopo la sospensione al 45’ di sabato sull’1 0: sarà dopo Pasqua. Ecco comunque la classifica dopo 29 giornate: Sassuolo p. 64; Livorno 57; Verona* 53; Empoli e Varese ( 1) 46; Padova* e Juve Stabia 39; Brescia* e Modena* ( 2) 37; Novara ( 4) e Cittadella 36; Cesena*, Ternana e Lanciano 34; Ascoli** ( 1), Crotone* ( 2) e Spezia 33; Reggina ( 2) 31; Vicenza* 28; Bari* ( 7) 26; Pro Vercelli 22; Grosseto ( 6) 19. Questo il prossimo turno. Sabato 9 (ore 15): Ascoli Empoli (3 0); Bari Juve Stabia (1 2); Brescia Novara (2 4); Grosseto Verona (0 2); Livorno Reggina (ore 18; 3 1); Modena Cittadella (3 0); Padova Vicenza (2 0); Pro Vercelli Lanciano (1 1); Ternana Spezia (1 1); Varese Sassuolo (0 4). Lunedì (20.45): Crotone Cesena (0 0).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 4 MARZO 2013

Serie A / 26ª GIORNATA

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RISULTATI

CLASSIFICA

BOLOGNA-CAGLIARI 3-0 Taider (B), Diamanti (B), Pasquato (B) CATANIA-INTER 2-3 Bergessio (C), Marchese (C), Alvarez (I), Palacio (I), Palacio (I) FIORENTINA-CHIEVO 2-1 Pasqual (F), Cofie (C), Larrondo (F) MILAN-LAZIO 3-0 Pazzini (M), Boateng (M), Pazzini (M) NAPOLI-JUVENTUS 1-1 Chiellini (J), Inler (N) PESCARA-UDINESE 0-1 Di Natale (U) ROMA-GENOA 3-1 Totti (R) rigore, Borriello (G) rigore, Romagnoli (R), Perrotta (R) SAMPDORIA-PARMA 1-0 Icardi (S) SIENA-ATALANTA 0-2 Bonaventura (A), Bonaventura (A) TORINO-PALERMO 0-0

PROSSIMO TURNO 28a GIORNATA venerdì 8 marzo, ore 20.45 GENOA-MILAN sabato 9 marzo, ore 20.45 UDINESE-ROMA domenica 10 marzo, ore 15 ATALANTA-PESCARA ore 12.30 CAGLIARI-SAMPDORIA CHIEVO-NAPOLI JUVENTUS-CATANIA PALERMO-SIENA PARMA-TORINO INTER-BOLOGNA ore 20.45 LAZIO-FIORENTINA ore 20.45

(0-1) (3-2) (0-0) (1-0) (0-1) (1-0) (0-0) (3-1) (3-1) (0-2)

GAZZA OFFSIDE

E’ sempre derby con Materazzi Diretta alle 9.45

Il caso Cassano, la doppietta dell’ex Pazzini e la lotta per il terzo posto. E’ sempre derby tra Milan e Inter, rivali per la Champions insieme alla Lazio e alle altre inseguitrici. Tema caldo di Gazza Offside, che come ogni lunedì alle 9.45 affronterà anche il discorso scudetto e tutti gli altri spunti offerti dalla giornata di campionato con le incursioni di Marco Materazzi e l’analisi di Alberto Cerruti e Nino Morici.

MARCATORI PARTITE

SQUADRE JUVENTUS NAPOLI MILAN INTER LAZIO FIORENTINA ROMA CATANIA UDINESE SAMPDORIA (-1) BOLOGNA TORINO (-1) PARMA CAGLIARI ATALANTA (-2) CHIEVO GENOA SIENA (-6) PALERMO PESCARA

PUNTI 59 53 48 47 47 45 43 42 40 35 32 32 32 31 30 29 26 21 21 21

IN CASA G. V. N. P.

G.

FUORI V. N.

14 14 14 13 14 14 13 14 13 14 14 13 13 13 13 13 13 14 13 14

13 13 13 14 13 13 14 13 14 13 13 14 14 14 14 14 14 13 14 13

8 6 4 7 4 3 6 3 3 3 3 2 2 4 4 3 2 1 0 2

10 9 10 7 10 10 7 9 7 7 6 5 6 4 5 5 4 6 3 4

2 4 0 4 2 3 3 2 5 2 5 4 5 4 3 5 3 3 6 1

2 1 4 2 2 1 3 3 1 5 3 4 2 5 5 3 6 5 4 9

P.

RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2011-2012 STAGIONE E DIFF. 2011-2012 RETI G. V. N. P. F. S. F. S. F. S. T. R. T. R.

3 2 27 18 5 4 4 3 27 15 8 4 6 3 27 14 6 7 1 6 27 14 5 8 3 6 27 14 5 8 3 7 27 13 6 8 1 7 27 13 4 10 4 6 27 12 6 9 5 6 27 10 10 7 4 6 27 10 6 11 0 10 27 9 5 13 8 4 27 7 12 8 3 9 27 8 8 11 3 7 27 8 7 12 2 8 27 9 5 13 0 11 27 8 5 14 5 7 27 6 8 13 3 9 27 7 6 14 6 8 27 3 12 12 2 9 27 6 3 18

30 31 25 22 25 30 30 23 21 20 27 16 19 16 14 15 18 15 16 12

8 12 12 16 11 11 20 13 12 11 16 15 12 20 17 13 23 15 17 25

24 16 23 22 12 18 27 13 15 14 11 16 13 16 12 12 9 12 6 8

10 10 20 20 21 22 28 21 22 19 20 17 24 27 21 31 17 24 22 29

54 47 48 44 37 48 57 36 36 34 38 32 32 32 26 27 27 27 22 20

18 36 22 25 32 16 36 8 32 5 33 15 48 9 34 2 34 2 30 4 36 2 32 0 36 4 47 15 38 12 44 17 40 13 39 12 39 17 54 34

7 5 7 3 5 7 6 2 4 5 5 4 5 8 3 6 4 5 1 3

4 4 4 4 0 0 6 3 3 3 3 3 4 5 2 4 5 3 4 4 4 1 2 2 4 8 5 4 7 5 4 3 3 3 10 7 3 7 3 5 7 4 3 3 1 5 0 0 2 4 4 2 7 4 1 6 6 2 7 5

53 (+6) 46 (+7) 57 ( 9) 40 (+7) 48 ( 1) 32 (+13) 41 (+2) 38 (+4) 46 ( 6) in B 35 ( 3) in B 31 (+1) 31 (0) 33 ( 3) 34 ( 5) 33 ( 7) 32 ( 11) 34 ( 13) in B

2 4 1 7 3 15 6 8 5 in B 9 in B 16 17 12 11 13 14 10 in B

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B.

laMoviola di FRANCESCO CENITI

fceniti@gazzetta.it

Toni in fuorigioco: da annullare il 2-1 viola Pescara penalizzato: mancano due rigori Sono stati gli anticipi a catalizzare l’attenzione: molti gli episodi controversi sui quali il designatore Braschi e il settore tecnico della Can hanno dato la loro interpretazione sottolineando anche gli errori di Orsato (ma soprattutto dell’addizionale De Marco) e Rizzoli (con il giudice di porta Giannoccaro), ma nel complesso promuovendo la direzione dei due arbitri (articolo a pagina 11). Ieri giornata positiva se si eccettuano la partita di Pescara, Russo nega due rigori evidenti al Pescara, e di Firenze, dove a sbagliare è l’assistente Iannello sul gol decisivo. BOLOGNA-CAGLIARI 3-0 Banti di Livorno Sfida tranquilla. In avvio di ripresa Sau si lascia cadere dopo un leggero contatto con Cherubin: gli va bene che l’arbitro non estrae il giallo per

simulazione. Ci sta il rosso diretto mostrato a Pisano per un’entrata molto pericolosa (piede a martello ad altezza caviglia) su Morleo. CATANIA-INTER 2-3 Bergonzi di Genova Nella ripresa ci sono un paio di contatti sospetti in area: Bergessio chiede il rigore per un intervento di Chivu, ma è lui a commettere fallo per primo. Molti più dubbi sulla protesta Palacio che in effetti è ostacolato da Spolli: da terra alza il braccio impedendogli di raggiungere la palla. FIORENTINA-CHIEVO 2-1 Doveri di Roma Pizarro simula (non è la prima volta...) un contatto con Rigoni e si becca un sacrosanto giallo. Irregolare il 2-1 della Fiorentina: sulla punizione c’è Toni in fuorigioco che poi di testa serve a Larrondo la palla del gol vittoria.

Toni è in posizione di fuorigioco: da annullare il 2-1 viola SKY PESCARA-UDINESE 0-1 Russo di Nola Non c’è fallo sulla rete dell’Udinese: Capuano perde equilibrio e pallone sulla pressione di Muriel. Nella ripresa ci sono per il Pescara due rigori non visti da Russo: prima Pereyra trattiene su Bjarnason impedendogli la deviazione sotto porta, poi Danilo spinge Sculli che stava tentando di anticipare con la testa l’uscita del portiere. SAMPDORIA-PARMA 1-0 Valeri di Roma Solo un episodio: annullato un

Spolli-Palacio: dubbi di rigore Inevitabile il rosso diretto per Pisano

gol a Coda per un dubbio fuorigioco chiamato a Benalouane. SIENA-ATALANTA 0-2 Tagliavento di Terni Vede bene l’arbitro sul contatto Carmona-Sestu: è fuori area, giusta la punizione. Regolare il 2-0 di Bonaventura: c’è un fuorigioco non attivo per Livaja e Denis. TORINO-PALERMO 0-0 Rocchi di Firenze E’ in forma Rocchi e lo si capisce dalle due decisioni iniziali: chiede due rigori il Torino (che in settimana si era lamentato molto per i torti arbitrali), ma è flebile la spinta di Morganella mentre Vives simula un fallo di Dossena e rimedia un giallo. Unico errore dell’arbitro il mancato giallo a Glik per una entrata dura su Fabbrini (non fischiata neppure la punizione). (Roma-Genoa a pagina 15)

18 RETI Cavani (3) (Napoli) 16 RETI El Shaarawy (Milan) 15 RETI Di Natale (4) (Udinese) 12 RETI Pazzini (3) (Milan) 11 RETI Sau (1) (Cagliari); Jovetic (1) (Fiorentina); Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Klose (Lazio); Totti (2) (Roma) 9 RETI Denis (3) (Atalanta); Milito (3) e Palacio (Inter); Hamsik (Napoli); Icardi (Sampdoria) 8 RETI Bergessio (Catania); Borriello (2) (Genoa); Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Bianchi (3) (Torino) 7 RETI Diamanti (3) (Bologna); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Giovinco (1) e Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma) 6 RETI Bonaventura (Atalanta); Matri e Vucinic (1) (Juventus); Amauri (1) (Parma) 5 RETI Gabbiadini (1) e Kone (Bologna); Gomez e Lodi (1) (Catania); Thereau (Chievo); Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Pirlo, Pogba e Vidal (2) (Juventus); Inler (Napoli); Ilicic e Miccoli (1) (Palermo); N. Sansone (Parma); Cerci (Torino) 4 RETI Barrientos e Castro (Catania); Pellissier (1) (Chievo); Aquilani e Ljajic (Fiorentina); Guarin (Inter); Lichtsteiner e Marchisio (Juventus); Candreva (1) e Floccari (Lazio); Balotelli (2) (Milan); Insigne e Maggio (Napoli); Weiss (1) (Pescara); Destro (Roma); Eder (2) (Sampdoria); Calaiò e Emeghara (Siena); Muriel (Udinese) 3 RETI Conti, Nené (1) e Pinilla (3) (Cagliari); Almiron (Catania); El Hamdaoui e Roncaglia (Fiorentina); Bertolacci, Jankovic e Kucka (Genoa); Cambiasso (Inter); Mauri (1) (Lazio); Bojan (Milan); Dybala (Palermo); Valdes (2) (Parma); Celik (Pescara); Florenzi, Marquinho e Pjanic (Roma); Maresca (1), Maxi Lopez e Poli (Sampdoria); Reginaldo e Rosina (1) (Siena); Angella e Pereyra (Udinese) 2 RETI Carmona, Cigarini e Livaja (Atalanta); Pasquato e Taider (Bologna); Dessena, Nainggolan e Thiago Ribeiro (Cagliari); Legrottaglie e Marchese (Catania); Andreolli, Cofie e Stoian (Chievo); Pasqual e Savic (Fiorentina); M. Rigoni (1 con il Chievo) (Genoa); Ranocchia (Inter); Asamoah (Juventus); Boateng, Montolivo, Nocerino e Robinho (1) (Milan); Pandev (Napoli); Giorgi e Rios (Palermo); Parolo e Rosi (Parma); Abbruscato, Bjarnason e Terlizzi (Pescara); Perrotta (Roma); Estigarribia, Munari e G. Sansone (1 con il Torino) (Sampdoria); Bogdani, Paci, Paolucci, Valiani e Vergassola (Siena); Birsa, Brighi, D'Ambrosio, Gazzi, Meggiorini, Santana e Stevanovic (Torino); Danilo, Maicosuel e Pinzi (Udinese) 1 RETE De Luca, Moralez, Peluso, Raimondi e Stendardo (Atalanta); Cherubin, Christodoulopoulos, Guarente, Motta, Portanova e Sorensen (Bologna); Casarini, Ekdal, Ibarbo e Pisano (Cagliari); Keko, Paglialunga e Spolli (Catania); Cruzado, Di Michele, Luciano (1) e L. Rigoni (Chievo); Borja Valero, Cuadrado, Larrondo, Migliaccio, Pizarro (1) e Romulo (Fiorentina); Granqvist, Merkel, E. Pisano e Said (Genoa); Alvarez, Chivu, Coutinho, Pereira, Samuel, Schelotto e Sneijder (Inter); Caceres, Chiellini e Giaccherini (Juventus); Biava, Ederson, Gonzalez, Konko, Ledesma (1), Lulic e Radu (Lazio); De Jong e Emanuelson (Milan); Campagnaro, Cannavaro, Dzemaili, Gamberini e Mesto (Napoli); Brienza, Budan, Fabbrini, Formica e Nelson (Palermo); Biabiany, Galloppa, A. Lucarelli, Marchionni, Palladino e Zaccardo (Parma); Caprari, Cascione, D'Agostino (1), Jonathas, Quintero, Togni e Vukusic (Pescara); Bradley, Burdisso, Castan, Lopez, Romagnoli, Tachtsidis e Torosidis (Roma); Costa, Gastaldello, Krsticic, Obiang e Pozzi (1) (Sampdoria); Neto, Sestu e Ze Eduardo (1) (Siena); Basha, Glik e Sgrigna (Torino); Basta, Domizzi, Lazzari, Pasquale e Ranegie (Udinese) AUTORETI Astori (Cagliari) pro Inter; Bovo (Genoa) pro Sampdoria; Garcia (Palermo) pro Inter; Rodriguez (Fiorentina) pro Sampdoria; Abbruscato e Jonathas (Pescara) pro Milan; Sardo (Chievo) pro Torino; Brivio (Atalanta) pro Lazio; Brkic (Udinese) pro Fiorentina; Canini (Atalanta) pro Cagliari; Mexes (Milan) pro Bologna; Cannavaro (Napoli) pro Parma; Goicoechea (Roma) pro Cagliari; Paletta (Parma) pro Milan RETI in questo turno: 24 (2 rigori) Totali 724 (68 rigori, 14 autoreti, 3 a tavolino)


LUNEDÌ 4 MARZO 2013

di ALESSANDRO DE CALÒ

e una decina di anni fa Francesco Totti fosS se entrato nel pantheon del Real Madrid, ora il mondo apprezzerebbe meglio uno dei più forti calciatori di sempre ma noi non potremmo applaudire il secondo miglior goleador italiano nella storia della Serie A. Jorge Valdano — allora braccio operativo del presidente dei Galacticos — considerava Francesco l’erede di Zizou Zidane, sintesi estetica di mezzo secolo di calcio. Sognava di far giocare l’asso francese col romanista, un tandem che avrebbe deliziato gli occhi del pubblico nel Bernabeu, e non solo. Ci sono traguardi apparentemente impalpabili e record che hanno un impatto evidente. Il tetto dei 225 gol

laFormula1

ipoteca sul Mondiale (che poi puntualmente vinse con Jenson Button), ma le prestazioni ottenute negli ultimi due giorni di collaudi a Montmelò dalla sua erede diretta — la Mercedes — suscitano curiosità e un po’ di timore negli avversari. Vuoi vedere che dopo tre anni di fallimenti, Ross Brawn (dato per partente) ha di nuovo estratto il coniglio dal cilindro? E che Lewis Hamilton potrebbe prendersi una clamorosa rivincita nei confronti di chi (un po’ tutti noi) ha criticato il divorzio dalla McLaren? La risposta si avrà soltanto tra due settimane all’Albert Park di Melbourne. E tra l’altro non sarà una risposta certa perché la pista cittadina storicamente diffonde una fotografia distorta dei rapporti di forza, per cui il verdetto definitivo è

rimandato alla Malesia (sempre che non piova). Per ora tra piste fredde e gomme che durano troppo poco, si può vivere solo di sensazioni. E da questo punto di vista le tre sessioni di collaudi invernali della Ferrari sembrano promettere una stagione super. La F138 è robusta come la vecchia F2012 (il guaio di sabato al portamozzo è da catalogarsi come un fatto isolato) ma va decisamente più forte, almeno in questa fase: considerazioni che hanno fatto ritrovare il buon umore a Fernando Alonso. Invece la Red Bull, che pure in pista sembra viaggiare sui binari e contrariamente a quanto denuncia Sebastian Vettel ha un consumo limitato delle gomme, ha percorso meno km di quanti i suoi tecnici avessero programmato e con tempi anonimi: pretattica o il sintomo di guai, come quelli vissuti all’inizio dell’anno scorso? La Lotus invece è veloce ma si rompe spesso, mentre la McLaren sembra indecifrabile. Due settimane e sapremo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

l’Atletica

SUPER GRECO GUIDA LA RINASCITA MA SENZA LA TROST E’ UN’INCOMPIUTA di FAUSTO NARDUCCI

podi pronosticati erano sei e, sia pure rimescolaImancato ti, alla fine agli Europei indoor di Goteborg ne è solo uno. Ma la medaglia fallita da Alessia Trost è un po’ di più della classica ciliegina su una torta che si può gustare anche da sola. Con la friulana che (sia in qualificazione che in finale) ha faticato a superare l’1.92 — lei che era la capolista mondiale stagionale con 2 metri e che era stata indicata dal neopresidente Coni Malagò come il simbolo dell’Italia del futuro — è venuta a mancare la carta vincente dell’era Giomi nella stagione della rinascita. Nessuno può mettere in dubbio che in Svezia la riscossa abbia trovato una prima conferma ma, onestamente, con i risultati dell’inverno ce la saremmo aspettata più completa, roboante, definitiva. Invece, nel contesto di un livello tecnico modesto come spesso accade nell’anno post-olimpico, al-

l’ombra del maestoso Daniele Greco e degli altri medagliati (Dal Molin, Tumi, Borsi e La Mantia) si è persa per strada una parte dell’Italia che aspettavamo: Chesani, Bruni e soprattutto Trost. Ecco, le gambe tremolanti di chi finora non aveva mai fallito una gara importante possono simboleggiare il difficile cammino che aspetta l’Italia: in piena trasformazione ma ancora afflitta da paure ataviche. Cosa è mancato all’erede di Simeoni e Di Martino? Difficile dire se si sia trattato di tracollo psicologico o di involuzione tecnica di fine stagione. Ma non c’è dubbio che l’interesse mediatico era tutto concentrato su di lei. Ieri, quando ha cominciato a saltare in tv, abbiamo rivisto attorno all’atletica quell’interesse popolare che recentemente solo Andrew Howe era riuscito ad accendere. E nonostante Greco e l’incoraggiante ottavo posto nel medagliere la nostra avventura in terra svedese ci appare come una metamorfosi incompiuta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ilTennis

ERRANI-MERAVIGLIA DA ACAPULCO VUOLE REPLICARE IL MAGICO 2012 di VINCENZO MARTUCCI

a settima è una meraviglia. Non guardate al L montepremi (235 mila dollari), con meno stellette e avversarie doc. Vincendo Acapulco, Sara Errani ha fatto più passi avanti: ha firmato il primo titolo stagionale, ha confermato quello di 12 mesi fa, ha messo il settimo sigillo Wta della carriera e, soprattutto, c’è riuscita, da campionessa, al momento giusto. Ora, proprio ora dopo i clamorosi trionfi di doppio (Australian Open, Parigi indoor e Doha) insieme alla gemella Roberta Vinci con la quale forma la coppia numero 1 del mondo. Le mancava solo di salire sull’ultimo gradino del podio, a coronamento di un momento estremamente positivo nelle tappe più qualificate nelle quali ha dimostrato di poter tenere il ritmo delle prime, da numero 8 del mondo che, anche sulle superfici meno amate, si piega ma non si spezza: dalla finale sul veloce indoor di Parigi

in A di Gunnar Nordahl era uno degli obiettivi di Totti in questa lunga stagione cominciata agli ordini del maestro Zeman. Il rigore generosamente concesso contro il Genoa ha permesso al capitano della Roma di agguantare il leggendario bomber svedese, consacrato nel Milan di metà secolo scorso. Niente cucchiai, palombelle o altre citazioni di Panenka: il destro potente e angolato, spedito alle spalle di Frey, riassume bene la fretta che ha Totti di scalare le ultime posizioni nell’olimpo dei bomber di sempre. Le lacrime di gioia, spartite alla fine sul campo con i figli, aggiungono un’emozione maradoniana alla piccola grande impresa. In cima alla

laVignetta

MERCEDES SORPRESA DELL’INVERNO PERÒ LA FERRARI È GIÀ UNA CERTEZZA on siamo tornati al 2009, quando la N BrawnGP scese in pista solo all’ultimo test e, realizzando tempi spaventosi, mise una seria

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TOTTI, LA STORICA COLLEZIONE DI GOL CHE PARTE DA ROMA E UNISCE L’ITALIA

loSpunto

di ANDREA CREMONESI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

(persa contro la temibile Barthel) ai quarti sul cemento all’aperto di Doha (battuta dall’allora numero 1 del mondo, Azarenka), alla finale di Dubai (ko con la potente Kvitova). Risultati che le hanno dato punti preziosi per classifica e morale. E ora, proprio ora, appena s’è rituffata sulla prediletta terra rossa, da finalista del Roland Garros 2012, Sarita ha digerito il viaggio-lampo dagli Emirati in Messico, e ha stritolato tutte le avversarie senza lasciare set per strada, ribadendo l’etichetta di favorita, da numero 1 del torneo e campionessa uscente. E così, ora, promette di replicare il fantastico 2012, perché non ha accusato il contraccolpo del successo e ha imparato la lezione delle veterane azzurre. Rubando alla Schiavone qualche fiammata offensiva a sorpresa, alla Pennetta la tenuta da fondo e all’amica Vinci la smorzata e il rovescio slice. Sulla strada dei 12 titoli-record di Sandra Cecchini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di LORENZO CASTELLANI

montagna resta scolpito il nome di Silvio Piola con le sue storiche 274 reti. Probabilmente Totti non ce la farà a scavalcare anche l’ex campione del mondo, ma dalla sua parte c’è una cosa: il romanista ha segnato tutti i gol con la stessa maglia e in questo è il numero uno assoluto, un frammento di storia contemporanea applicata al calcio. Per uno disegnato come numero 10 — ma attaccante per varie necessità — l’impresa è straordinaria. Curiosamente, comincia nel 1994, con un gol al Foggia, confezionato un anno prima che nascesse Romagnoli, il baby imbeccato ieri dal capitano per il 2-1 che ha spento definitivamente il Genoa. Così la storia continua. © RIPRODUZIONE RISERVATA

dallaPrima

I grandi «vecchi» tengono l’Inter in zona Champions La squadra delle forti contraddizioni riesce a restare in scia del Milan baby

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

FILIPPO POZZATO Ciclista della Lampre

Ragazzi..... INSULTATEMI PURE... Ma proprio non mi sono reso conto Quindi bella figura di m....! App tutto @RomaMaxima gara stupenda... @PippoPozzato

VINCENZO NIBALI Ciclista dell’Astana

@Pippo può capitare. Colpa delle radio e scarsa segnaletica! Anche noi ci siamo accorti dopo @VincenzoNibali

VITTORIO ZUCCONI Giornalista

Strama cicca i I tempi e azzecca i II. Mad Max Moratti lo pagherà soltanto per un tempo a partita. Inter spending review @vittoriozucconi

ipseDIXIT

«

L’Europa è un treno, dobbiamo cercare di salirci all’ultimo come si fa nei film FRANCESCO GUIDOLIN ALLENATORE DELL’UDINESE

«Siamo già appostati sulla banchina, pronti a saltare sul vagone. Ce la metteremo tutta, ma se non ce la faremo, continueremo a ispirarci ai film. E come in Amici miei daremo degli sportivissimi schiaffoni a quelli che prenderanno il treno al posto nostro». ROBERTO PELUCCHI

Rodrigo Palacio, 30 anni, festeggiato dai compagni ANSA di ALBERTO CERRUTI

spettando il nuovo Papa, A rispunta il vecchio Pa-Pa. Sabato la doppietta di Pazzini che ha fatto volare il Milan al terzo posto, con il sorpasso sulla Lazio. Ieri quella di Palacio, che ribalta il Catania e mantiene l’Inter nella scia dei rossoneri. Una intensa fumata nerazzurra, inseguendo l’ultimo biglietto per entrare in Champions, senza trascurare la squadra di Petkovic, la Fiorentina che torna a vincere col Chievo ed è appena a 3 punti dal Milan, già battuto a San Siro, nè tantomeno la Roma a -5 dai rossoneri. Undici partite da giocare sono tante e tutto può ancora succedere, perché il calcio non finisce di stupire come si è visto ieri, quando l’Inter sembrava spacciata dopo il suo inguardabile primo tempo, sotto di due gol, scavalcata dal Catania, e più tardi anche dalla Fiorentina che la stava facendo retrocedere al settimo posto, fuori persino dall’Europa League. Con l’Inter, però, non si è mai sicuri di niente, perché nel bene e nel male è la squadra delle contraddizioni, che può interrompere l’imbattibilità della Juventus di Conte nel suo stadio e può anche perdere due volte contro il Siena, ultimo in classifica. Colpita ma non affondata dal Milan nel primo tempo, l’Inter che pareggia il derby ed evita di scivolare a meno 4 dai cugini, riesce a fare ancora peggio, e poi meglio, a Catania. Come se non fosse stata nemmeno convocata in Sicilia, per involontaria solidarietà a Cassano, incomincia a giocare soltanto all’inizio della ripresa, svegliata dal decisivo intervento del solito Handanovic che nega da campione il 3-0 a Bergessio. E il resto lo fa un super Palacio, con la preziosa personalità di Stankovic, i primi due rimedi di Stramaccioni ai suoi ripetuti er-

rori di partenza. Perché se mancano Milito e Cassano, che senso ha schierare per la prima volta Rocchi, già bocciato per la lista Uefa, lasciando fuori Palacio? E più in generale, che senso ha ridare fiducia a Kuzmanovic, dopo la più comprensibile conferma dell’uomo-derby Schelotto, tenendo ancora in panchina Kovacic, considerato da tutti il nuovo astro nascente, voluto proprio da Stramaccioni per migliorare il centrocampo? Per non parlare della rinuncia agli altri giovani già collaudati ed elogiati, da Livaja lasciato all’Atalanta, a Benassi. Ma siccome le partite durano 90’, anzi di più, alla fine è giusto riconoscere i meriti dell’Inter, che vince a Catania come le altre due «grandi» ma senza gli aiutini della Juventus e del Milan, facilitato dall’espulsione di Barrientos quando stava perdendo 0-1. Vittoria pesantissima, a livello tecnico e psicologico, perché mai l’Inter aveva rimontato due gol quest’anno e non aveva più vinto fuori casa, in campionato, dopo quel 3-1 sulla Juve, rimediando sei sconfitte e soltanto un pareggio sul campo della Roma. Se il peggio è passato, lo sapremo presto: domenica quando mancherà lo squalificato Handanovic contro il Bologna, nella prossima trasferta contro la Sampdoria e soprattutto alla vigilia di Pasqua, quando a San Siro arriverà la Juventus. Ma intanto sappiamo già che se l’Inter, malgrado i suoi alti e bassi, è ancora in corsa per il terzo posto, lo deve allo zoccolo duro che tre anni fa, proprio dopo una preoccupante sconfitta a Catania, gettava le basi per la successiva vittoria della svolta-Champions sul campo del Chelsea. Chivu e Zanetti dall’inizio, poi i panchinari Stankovic e Cambiasso determinante nel passaggio dell’ultimo gol. Sono loro i grandi vecchi che trascinano l’Inter a Catania e rilanciano la sfida ai nuovi giovani del Milan. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 4 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MONDO

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Segna sempre Bale E il Tottenham decolla

POSTICIPO 28˚ TURNO IERI TottenhamArsenal 2-1

Il gallese stende l’Arsenal: nove gol nelle ultime sette partite Adebayor e Dembelé k.o., Villas Boas: «Con l’Inter ci saranno» TOTTENHAM ARSENAL

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Neppure il lancio di una banana al 26’ del primo tempo fa scivolare Gareth Bale: il gallese spacca la porta dell’Arsenal dopo 37’ e sull’onda lunga del suo gol, il nono nelle ultime sette gare, arrivano il bis di Lennon e il trionfo del Tottenham nel derby più caldo di Londra. La rete di Mertesacker a inizio ripresa tiene sulla corda gli Spurs fino all’ultimo e regala una sfida bella e intensa, che muore solo al 96’. Il recupero extralarge concesso da Clattenburg è legato agli infortuni di Adebayor e Dembelé. Il togolese, insultato dai suoi ex tifosi dell’Arsenal con cori che rievocano la tragedia di Cabinda di 2010, esce in barella: ginocchio k.o. Dembele lascia il campo camminando, ma anche lui è in dubbio per la sfida con l’Inter.

2 1

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Bale (T) al 37’, Lennon (T) al 39’ p.t.; Mertesacker (A) al 6’ s.t.

TOTTENHAM (4-2-3-1) Lloris 6; Walker 6, Dawson 6,5, Vertonghen 7,5, Assou-Ekotto 6,5; Dembele 5,5 (dal 42’ s.t. Livermore sv), Parker 6,5; Lennon 6,5 (dal 48’ s.t. Gallas sv), Bale 7, Sigurdsson 6; Adebayor 5 (dal 21’ s.t. Defoe 6,5). PANCHINA Friedel, Naughton, Holtby, Carroll. ALLENATORE Villas Boas 7. AMMONITI Vertonghen, Adebayor, Walker, tutti per gioco scorretto.

ARSENAL (4-2-3-1) Szczesny 6; Jenkinson 5,5 (dal 15’ s.t. Rosicky 6,5), Mertesacker 5,5, Vermaelen 5, Monreal 6,5; Ramsey 6,5, Arteta 5 (dal 32’ s.t. Podolski sv); Walcott 5, Cazorla 5, Wilshere 5; Giroud 5,5. PANCHINA Mannone, Koscielny, Oxlade-Chamberlain, Coquelin, Gervinho. ALLENATORE Wenger 5. AMMONITO Ramsey per gioco scorretto. ARBITRO Clattenburg 6,5. NOTE spettatori 36.170. Tiri in porta: 6-6. Tiri fuori: 6-4. Angoli 4-6. In fuorigioco: 4-2. Recuperi: 2’ p.t.; 6’ s.t.

Il film Finisce 2-1, come aveva

Gareth Bale, 23 anni, esulta dopo aver segnato la prima rete ANSA

previsto Harry Redknapp, ex manager del Tottenham, nella sua rubrica sul Sun. E’ un derby spettacolare, a ondate. L’Arsenal parte bene e con il pressing alto cerca di riconquistare il pallone a 20 metri dalla porta degli Spurs. È un buon modo per giocare sugli errori dell’avversario e limitare Bale. Ma la difesa del Tottenham regge l’urto: Vertonghen è imperiale, Dawson non fallisce un colpo. Il Tottenham è un serpente che cerca di mordere l’avversario al primo errore e

quando la difesa dei Gunners si apre al centro, l’invito in corridoio di Sigurdsson lancia Bale: il gallese non perdona. Due minuti dopo, replay: assist di Parker, Lennon raccoglie l’invito, dribbla Szczesny ed è 2-0. Nella ripresa, dopo 6’ Mertesacker piazza la zuccata giusta. Diventa un derby coast-to-coast, con Sigurdsson e Bale che divorano il tris e Ramsey che fallisce il 2-2. Walcott alza la voce su punizione, Defoe sfiora il palo: vince il Tot-

tenham, torna al terzo posto e aspetta l’Inter col morale alto. Villas Boas L’allenatore portoghese esulta al fischio finale: «Successo importante per i tifosi e per allungare il vantaggio sull’Arsenal. Vogliamo tornare in Champions, ma anche l’Europa League è un obiettivo. Se superiamo l’Inter, possiamo arrivare in fondo. Adebayor e Dembelé? Penso che possano essere recuperati per giovedì».

OGGI Aston VillaManchester City CLASSIFICA Manchester United 71; Manc. City 56; Tottenham 54 Chelsea 52; Arsenal 47; Everton 45; Liverpool 42; Swansea, West Bromwich 40; Stoke City, Fulham, West Ham 33; Norwich 32; Newcastle, Sunderland 30; Southampton 27; Aston Villa, Wigan 24; Reading 23 Qpr 20 Gomis, 27 anni AFP

Arsenal I Gunners restano inchiodati al quinto posto nel giorno in cui il Sun riporta la notizia che un consorzio composto da imprenditori degli Emirati e del Qatar vorrebbe rilevare il club con 1,8 miliardi. Pronta la replica dell’azionista di maggioranza, lo statunitense Kroenke: «L’Arsenal non è in vendita». Wenger intanto ammette: «La corsa per il quarto posto è in salita». Pagherà lui il conto a fine stagione?

FRANCIA 27a GIORNATA

Il Lione bloccato Ancelotti resta solo al comando Un pareggio per l’inseguitrice Leonardo e il k.o di sabato: «Il Psg è fatto per l’Europa» PARIGI

«Non abbiamo avuto un sufficiente spirito di battaglia». Battuto sabato sera a Reims, Carlo Ancelotti spiega i motivi del passo falso e dopo passa una domenica migliore. Infatti il Paris Saint Germain ringrazia il Brest e rimane da solo al primo posto. Il Lione che inseguiva a a tre punti viene bloccato sull’1-1 e non riesce ad agganciare la squadra parigina in testa alla Ligue 1. A dirla tutta gli uomini di Garde rischiano grosso, andando sotto all’8’(Chafni) e trovando il pari a inizio ripresa sull’autogol di Makonda. Il Lione ora è a due punti dal Psg. Marsiglia si fa sotto Al terzo posto risale il Marsi-

glia che ha superato 2-1 il Tryes ultimo in classifica. I marsigliesi hanno dominato senza però concludere e sono andati addirittura in svantaggio al 70’ dopo la rete del capitano Troyes, Marcos. Nello sprint finale la squadra di Baup è riuscita a ribaltare il risultato con Nkoulou (81’) e con la nona segnatura di Gignac (82’). Nella prossima giornata, Lione e Marsiglia si scontreranno a Gerland: un duello che può favorire il Paris Saint Germain. Anche Leonardo è intervenuto per spiegare la seconda sconfitta consecutiva in trasferta: «Non siamo fatti per la Francia siamo costruiti per l’Europa». Come dire: il grande Psg in provincia non si trova bene. 27ª GIORNATA Venerdì: Montpellier-Rennes 2-0. Ieri: Reims-Psg 1-0; Bastia-Ajaccio 1-0; Lorient-Valenciennes 1-1; St.Etienne-Nizza 4-0; Sochaux-Nancy 1-2; Tolosa-Evian Tg 0-0. Ieri: Brest-Lione 1-1; Marsiglia-Troyes 2-1; Lilla-Bordeaux 2-1. CLASSIFICA: Paris SG 54; Lione 52; Marsiglia 49; St.Etienne 47; Nizza 45; Montpellier 44; Lille 43; Rennes 41; Lorient 40; Bordeaux 38; Valenciennes 35; Tolosa 34; Bastia 30; Ajaccio, Brest 29; Sochaux, Reims 27; Evian 24; Nancy 21; Troyes 20. Ajaccio 2 punti di penalizzazione © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SPAGNA 26a GIORNATA. LA SQUADRA DI SIMEONE NON SFRUTTA LA SCONFITTA DEI CATALANI

GERMANIA

Il Malaga riesce a fermare Falcao Atletico secondo a -11 dal Barça

Bayern a +17 In coppa c’è il Wolfsburg

to. Falcao, sempre a segno nelle ultime 4 uscite della squadra di Simeone, non ha ricevuto nulla di giocabile. E allora, non poteva che finire 0-0.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

La sfida tra seconda e quarta della Liga la vincono le difese, e fanno un favore a Barcellona e Real Madrid. Tra Malaga e Atletico finisce 0-0, il Barça conserva 11 punti di vantaggio sull’Atletico che vede avvicinarsi il Madrid, ora solo a -2. Il Malaga mantiene il punto in più sul Valencia evitando la terza sconfitta consecutiva dopo Porto e Betis però i problemi restano: per la squadra di Pellegrini è la terza partita consecutiva senza segnare. L’Atletico conferma la tendenza stagionale: 13 vittorie su 13 in casa, 5 su 13 lontano dal Calderon. Difese top In campo due delle 3

migliori difese della Liga, e gara bloccata dall’abilità dei due sistemi difensivi. Impeccabili le coppie di centrali, Weligton-Demichelis contro Falcao e Diego Costa (brasiliano ruvido, litigioso, provocatore e in gran forma), Miranda-Godin contro Santa Cruz e le sue mezzepunte, Isco, Joaquin e il giovane brasiliano in prestito

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MALAGA-ATLETICO

0-0

MALAGA (4-2-3-1) Caballero; Jesus Gámez, Demichelis, Weligton, Antunes; Toulalan, Piazón; Portillo, Isco (dal 28’ s.t. Seba Fernandez), Joaquín (dal 21’ s.t. Iturra); Santa Cruz. ALLENATORE Pellegrino. ATLETICO MADRID (4-2-3-1) Courtois; Juanfran, Miranda, Godín, Filipe Luis; Mario Suárez, Koke; Rodríguez (dal 22’ s.t. Raul Garcia), Arda Turan, Diego Costa (dal 17’ s.t. Adrian); Falcao. ALLENATORE Simeone. ARBITRO Gil Manzano. NOTE Ammoniti Juanfran (A), Weligton (M), Mario Suarez (A), Diego Costa (A), Miranda (A), Toulalan (M).

Radamel Falcao (davanti) bloccato da Jeremy Toulalan del Malaga AFP

dal Chelsea, Piazon. Paradossalmente ad andare più vicino al gol sono stati proprio Demichelis e Weligton, su azioni quasi identiche nel primo e nel secondo tempo: colpi di testa appena a lato su calci piazzati, un calcio d’angolo di Joaquin e una punizione dell’ex romanista Antunes, uniche fiamma-

te di una squadra che pare tra il preoccupato e il depresso e che ha perso lo smalto che l’aveva portata ad imporsi nel girone di Champions League del Milan. L’Atletico vivace, forte, pimpante, ha fatto e controllato la partita ma si è perso nel labirinto dell’ultimo passaggio, sempre fallito o smarri-

LIGA, 26ª GIORNATA Sabato Osasuna-Athletic Bilbao 0-1, Getafe-Saragozza 2-0, Real Madrid-Barcellona 2-1, Valencia-Levante 2-2, Deportivo-Rayo Vallecano 0-0, Granada-Maiorca 1-2, Espanyol-Valladolid 0-0, Malaga-Atletico Madrid 0-0, Real Sociedad-Betis 3-3. Oggi Siviglia-Celta. Classifica Barcellona 68, Atletico Madrid 57, Real Madrid 55, Malaga 43, Valencia 42, Real Sociedad 41, Betis 40, Getafe, Rayo Vallecano 38, Levante 35, Valladolid 34, Siviglia*, Espanyol 32, Athletic Bilbao 29, Osasuna 28, Granada 26, Saragozza 25, Celta* 23, Maiorca 21, Deportivo 17. *Una partita in meno

Undicesima vittoria in trasferta per il Bayern (record eguagliato) nel posticipo della 24ª giornata di Bundesliga. Alla capolista è sufficiente una rete di Mario Gomez al 38’ del primo tempo per passare 1 0 sul campo dell'Hoffenheim. Il Bayern torna a +17 sul Borussia Dortmund. Nell’altro posticipo, 1 1 tra Fortuna Dusseldorf e Mainz (Svensson autogol, pari per il Mainz di Klasnic). Coppa di Germania: sorteggiate le semifinali. Il Bayern riceverà il Wolfsburg, lo Stoccarda il Friburgo. 24a GIORNATA Ieri: Fortuna Mainz 1 1, Hoffenheim Bayern 0 1. Venerdì: Eintracht Borussia M. 0 1. Ieri: Borussia Do. Hannover 3 1; Amburgo Greuther Furth 1 1; Norimberga Friburgo 1 1; Werder Augsburg 0 1; Wolfsburg Schalke 1 4; Leverkusen Stoccarda 2 1. CLASSIFICA: Bayern 63; Borussia Do. 46; Leverkusen 45; Eintracht 38; Friburgo, Schalke 36; Amburgo 35; Borussia M., Mainz 34; Hannover 33; Stoccarda 29; Werder, Norimberga, Fortuna 28; Wolfsburg 27; Augsburg 21; Hoffenheim 16; Greuther Furth 14.

Taccuino OLANDA

Pellé segna ancora Feyenoord a -3 Un altro gol di Pellé, che arri va a 19, e il Feyenoord vince e si tiene a 3 dal Psv. 25a giornata NEC Feyenoord 0 3, Waalwijk AZ 2 1, Roda Groningen 4 1, Den Haag Heracles 3 1. Classifica Psv 53; Ajax 51; Feyenoord 50; Vi tesse 48; Twente 44; Utrecht 42; NEC 36; Den Haag 35; Heerenve en, Groningen 29; Heracles 28; Nac 27; Waalwijk, Zwolle 26; AZ, Roda 25; Venlo 22; Willem II 14.

CINA

Niente slam per Lippi K.o. in Supercoppa Dopo aver vinto l’anno scor so campionato e coppa, Lippi cede in Supercoppa con il Guangzhou col Jiangsou Santy. Gara decisa dai gol nella prima mezz’ora di Sa lihi e Krivets, il Guangzhou ha ria perto la gara nella ripresa con Con ca ma la rimonta non è riuscita.

ARGENTINA

Sparatoria prepartita Ucciso un ultrà (mar.maz.) Un ultrà del Gim nasia ucciso e un 11enne ferito do po una sparatoria prima della gara col Nueva Chicago, in B, tra due fa zioni della «barra brava». «Manca sicurezza negli stadi? Manca an che nella vita. Oggi ti sparano per un cellulare», ha detto il tecnico del Gimnasia Troglio. Nella ripresa scontri tra la polizia e i tifosi del Chi cago: gara sospesa, 4 pattuglie bruciate, 11 arresti e 13 agenti feri ti.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 4 MARZO 2013

PRIMA DIVISIONE GIRONE A 25a GIORNATA Il bello deve ancora venire. E non bisogna aspettare molto. Questa sera il girone A potrebbe prendere una piega decisa con lo scontro diretto tra Lecce e Trapani: solo il pareggio manterrebbe l’incertezza (e gaserebbe il terzo incomodo Alto Adige), una vittoria invece avrebbe conseguenze psicologiche pesanti. Ma se le partite della domenica sono state l’antipasto, non aspettiamoci

l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@nickbinda

Qui si balla tra emozioni e vergogna

chiarezza. C’è stata una sola vittoria esterna: non è un bel segnale per il Trapani. Non solo. Anche il girone B era chiamato a vivere una giornata chiave, con scontri al vertice molto significativi. Ebbene qui la situazione, invece di chiarirsi, è adesso più complicata di prima. Il colpo del Frosinone ha rimescolato tutto, visti anche i pareggi tra le squadre in zona-playoff. E così, in attesa

Maritato-gol L’Alto Adige ora ci crede Battuto un Treviso coraggioso e iellato Vecchi: «Noi obbligati a puntare alla B» ALTO ADIGE

2

TREVISO

1

MARCATORI autorete di Zammuto (T) al 6’ p.t.; Tarantino (T) su rigore al 10’, Maritato (AA) al 39’ s.t. ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone 6; Iacoponi 6, Cappelletti 5,5, Bassoli 6, Martin 5,5; Fink 5,5 (dal 17’ s.t. Furlan 6), Bertoni 6, Uliano 5,5 (dal 17’ s.t. Branca 6); Campo 6, Testardi 5,5 (dal 24’ s.t. Maritato 7), Thiam 7,5. (Grandi, Tagliani, Turchetta, Candido). All. Vecchi 6. TREVISO (4-3-1-2) Tonozzi 5,5; Brunetti 5,5 (dal 20’ s.t. Semenzato 6), Stendardo 6,5, Zammuto 5,5, Piccioni 6; Fortunato 6, Burato 6, Spinosa 6; Tarantino 6,5 (dal 28’ s.t. Picone s.v.); Strizzolo 6,5 (dal 25’ s.t. Videtta 6), Kyeremateng 6,5. (Merlano, Rosaia, Musso, Madiotto). All. Ruotolo 6. ARBITRO Brasi di Seregno 6,5. NOTE paganti 1.205, abbonati 212, incasso non comunicato. Ammoniti Fink, Kyeremateng, Piccioni, Testardi, Zammuto e Fortunato. Angoli 7-2.

FRANCESCO BERTAGNOLLI BOLZANO

Vince ancora l’Alto Adige, ma che fatica. I biancorossi ottengono l’ottavo successo casalingo superando nel finale un Treviso generoso e poco fortunato. Tre punti pesantissimi per la squadra di Vecchi, che in attesa di Lecce-Trapani di

stasera si porta sotto e resta in agguato. Allo stadio Druso sono 27 in undici incontri i punti raccolti dall’Alto Adige, ma paradossalmente è stato il Treviso, penultimo in classifica, ad andare più vicino alla vittoria. Un Treviso più che vivo, infatti, non si è fatto scoraggiare dall’autorete iniziale di Zammuto, su cross di Thiam, e ha dato vita a una prestazione gagliarda e sfortunata, che sicuramente avrebbe meritato altra ricompensa. Treviso vivo Contro una squadra di casa che ha giocato sottoritmo e poco viva nei duelli in tutte le zone del campo, i veneti sono arrivati al pareggio su rigore, causato da un’ingenuità di Cappelletti su Strizzolo, in principio di ripresa, e dopo la trasformazione vincente di Tarantino (8 reti dal dischetto per lui) hanno centrato un clamoroso palo con Burato. Scossa dagli eventi e, forse, appesantita dalla pressione conseguente all’importanza della posta in palio, la squadra di Vecchi ha avuto il merito di crederci fino all’ultimo, tro-

di vedere se il girone A prenderà davvero quella piega che sin dall’estate era chiara a tutti (ma il Lecce, per il bene del campionato, è stato autolesionista...), siamo pronti a goderci un girone B che di questo passo potrebbe sciogliere i suoi nodi soltanto all’ultima giornata, con 8 turni (e due soste) che si annunciano più che vibranti. A proposito, domenica c’è un derby che non abbiamo

vando la vittoria quando tutto sembrava ormai portare al pari. Qui è stata decisiva una clamorosa indecisione di Tonozzi, che nel tentativo di proteggere un pallone destinato sul fondo si è fatto sottrarre la sfera da Thiam, abile poi nel cross che Maritato ha incornato nella porta rimasta vuota. Il tecnico Nel dopopartita Vecchi non si è nascosto in ottica di promozione diretta: «Abbiamo vinto una partita fondamentale per il nostro cammino. Allunghiamo sulle inseguitrici nelle lotta per i playoff e accorciamo il divario che ci separa dal vertice con una gara in meno nelle gambe. E’ chiaro che la classifica ci impone di provarci e lo faremo pur non avendo la pressione di doverci riuscire per forza. Sarà determinante l’esito delle tre gare della prossima settimana: le trasferte di Como e Cuneo, partita rinviata domenica, e la gara in casa contro la Reggiana. A quel punto guarderemo la situazione e ci giocheremo tutto ricevendo Trapani e Lecce». © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

girone A CLASSIFICA SQUADRE LECCE

PT

PARTITE RETI G V N P F S 44 23 13 5 5 39 27

TRAPANI

42 22 12 6

4 43 22

ALTO ADIGE

40 22 11 7

4 31 22

ENTELLA

36 24 8 12 4 34 27

SAN MARINO

35 22 10 5

7 34 27

CARPI

35 24 9

7 25 20

LUMEZZANE

34 24 8 10 6 30 25

8

FERALPI SALO' 34 23 10 4

9 28 31

PAVIA

7 24 23

33 24 8

9

IL SUPER POSTICIPO ORE 20.45, SU RAI SPORT 1

CREMONESE (-1) 30 24 6 13 5 27 18

La notte delle stelle Il Lecce per la fuga Trapani di slancio

PORTOGRUARO (-1) 27 22 6 10 6 24 26

Toma se vince Piergiuseppe Maritato, 23 anni AP

timori a definire «della vergogna». E’ assurdo che nel 2013 una partita di calcio debba essere giocata a centinaia di chiometri dalla sede naturale e a porte chiuse per timori di incidenti. Stiamo parlando del solito Paganese-Nocerina: all’andata si è giocato a Chieti, stavolta (malgrado gli sforzi della Lega Pro) a Pisa. L’Italia, un Paese civile.

può chiudere i conti. Boscaglia per il sorpasso: è una sfida cruciale CAMMARASANA-ERRICO

E’ la notte della verità per Lecce e Trapani: la capolista vincendo farebbe un bel salto verso la B, mentre una vittoria dei siciliani con un successo farebbero il sorpasso. Insomma, è una sfida cruciale che potrebbe valere un’intera stagione. Qui Lecce Reduce dalla brillan-

te prestazione di Chiavari, definita da Toma «la partita quasi perfetta», il Lecce ha la grande occasione per confermare i progressi delle ultime settimane e consolidare il primato. Il tecnico è chiaro: «Grande rispetto per il Trapani, ma il nostro unico obiettivo sono i tre punti. Perchè sappiamo bene che questa non è una partita come le altre». Anche stavolta, però, la lista degli assenti è piuttosto lunga. Oltre a De Rose, squalificato, Toma dovrà ri-

ALBINOLEFFE (-6) 29 23 8 11 4 30 20

nunciare agli indisponibili Chevanton, Pià, D’Ambrosio, Esposito e Petrachi. Confermato il 4-2-4, con Bogliacino e Jeda attaccanti centrali. Tra i 21 giocatori convocati si rivede Foti (decisivo all’andata): forse va in panchina. Qui Trapani Boscaglia recupera il centrocampista Spinelli e l’attaccante Docente. In settimana, invece, si sono bloccati l’attaccante Romeo (guaio muscolare) e il portiere Morello (infiammazione a una caviglia) entrambi non convocati. Il tecnico ha portato a Lecce anche il portiere Dolenti (che andrà in panchina). Probabile conferma della formazione di domenica scorsa, a meno che Boscaglia non decida di scendere in campo con Pacilli o Mancosu al fianco di Abate. COSI’ IN CAMPO

(ore 20.45)

(diretta tv su Rai Sport 1) LECCE (4-2-4) Benassi; Martinez, Diniz, Vinicius, Tomi; Giacomazzi, Memushaj; Falco, Jeda, Bogliacino, Chiricò. (Bleve, Di Maio, Ferrario, Vanin, Zappacosta, Drame, Foti). All. Toma. TRAPANI (4-4-2) Nordi; Lo Bue, Pagliarulo, Filippi, Rizzi; Basso, Pirrone, Caccetta, Madonia; Abate, Gambino. (Dolenti, Priola, D’Aiello, Tedesco, Spinelli, Mancosu, Pacilli). All. Boscaglia. ARBITRO Ghersini di Genova (De Troia-Pentangelo). © RIPRODUZIONE RISERVATA

CREMONESE

1

LUMEZZANE

1

FERALPI SALO’

1

PAVIA

2

ALBINOLEFFE

3

PORTOGRUARO

1

ENTELLA

1

CARPI

1

TRITIUM

0

COMO

1

REGGIANA

0

CUNEO

0

Cremonese sprecona sbaglia nel recupero il rigore della vittoria Entella, il punto è ok

Kirilov e Della Rocca: tutto in dieci minuti Lume, niente scatto Il Carpi si accontenta

Colpo di Montella e la Feralpi continua la corsa ai playoff Tritium inoffensiva

Pavia ritrova i 3 punti dopo 1 mese e mezzo Il Como resta in nove e contesta l’arbitro

Grande AlbinoLeffe ispirato da Valoti Reggiana assente: fallito pure un rigore

Altinier, gol-vittoria dedicato a Imbriani Il Porto batte il Cuneo nella sfida-salvezza

MARCATORI Hamlili (E) al 2’ p.t.; Caridi (C) al 3’ s.t. CREMONESE (4-3-1-2) Viotti 6; Avogadri 6,5, Moi 6, Tedeschi 6, Visconti 5,5; Baiocco 6,5, Buchel 5,5, Pinardi 5 (dal 1’ s.t. Djuric 5,5); Caridi 6,5 (dal 27’ s.t. Nizzetto 6); Carlini 6,5, Le Noci 6 (dal 33’ s.t. Filippini 5). (Grillo, Cremonesi, Magallanes, Momentè). All. Scienza 6. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 7; De Col 6, Bianchi 5,5, Cesar 5,5, Falcier 5; Hamlili 6,5 (dal 36’ s.t. Staiti s.v.), Volpe 6,5, Di Tacchio 6; Vannucchi 7,5 (dal 50’ s.t. Russo s.v.); Cori 5,5, Argeri 5,5 (dal 22’ s.t. Zampano 6). (Otranto, Raggio Garibaldi, Beretta, Guerra). All. Prina 6. ARBITRO Maresca di Napoli 6. NOTE paganti 904, abbonati 1.915, incasso di 12.393 euro. Ammoniti Moi, Tedeschi, Le Noci, Falcier, Volpe e Bianchi. Angoli 8-0. CREMONA Quando sta per scattare il 6’ di recupero, Baiocco manda in area la palla nell’area dell’Entella: l’ex Bianchi tocca con la mano, l’arbitro non se ne accorge, ma viene richiamato dal guardalinee ed è rigore per la Cremonese e dopo 2’ di discussione Paroni prima devia sulla traversa il tiro di Filippini, poi respinge ancora la successiva ribattuta dell’attaccante della Cremonese. E’ l’ennesima occasione persa dei grigiorossi. L’Entella era passata in vantaggio dopo 2’ con Hamlili servito da un ispiratissimo Vannucchi, un vantaggio che avrebbe potuto essere arrotondato nella prima frazione di gioco. Nella ripresa la trasformata Cremonese ha pareggiato con Caridi al 3’ e ha creato tante occasioni, compresa quella del rigore al 53’. Giorgio Barbieri

MARCATORI Kirilov (L) al 3’, Della Rocca (C) su rigore al 10’ p.t. LUMEZZANE (4-3-1-2) Vigorito 6; Meola 6, Mandelli 6, Dametto 6, Possenti 4,5; Baraye 5 (dal 38’ s.t. Pintori s.v.), Marcolini 6, Dadson 6; Ceppelini 5,5 (dall’8’ s.t. Giorico 5,5); Inglese 5,5 (dal 24’ s.t. Samb 6), Kirilov 7. (Coletta, Zamparo, Carlini, Torregrossa). All. Festa 5,5. CARPI (4-4-2) Sportiello 6; Letizia 4,5, Poli 6, Terigi 6, Sperotto 6; Di Gaudio 6,5, Papini 6,5 (dal 40’ s.t. Perini s.v.), Bianco 6, Melara 5,5 (dal 24’ s.t. Concas 6); Della Rocca 7, Viola 6 (dal 33’ s.t. Pasciuti s.v.). (Trini, Gagliolo, Cortesi, Arma). All. Brini 6. ARBITRO Bindoni di Venezia 6. NOTE spettatori 500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Letizia al 32’ s.t.; ammoniti Marcolini, Bianco, Mandelli, Viola e Samb. Angoli 4-1. LUMEZZANE (Bs) Fuoco e fiamme nei primi 10’ con un gol per parte, noia per i restanti 80’. La sfida che doveva dare precise risposte sulle ambizioni playoff di Lumezzane e Carpi finisce con un pareggio che accontenta di più la squadra di Brini, al secondo risultato utile. Non passano che 3’ ed il Lumezzane sogna grazie a Kirilov (migliore in campo) che insacca di piatto all’incrocio dei pali capitalizzando un bel cross di Marcolini.Al 9’ Possenti atterra ingenuamente in area De Gaudio e Della Rocca (al 4˚ gol stagionale contro il Lumezzane) firma l’1-1 dal dischetto. Poi succede poco sino all’espulsione di Letizia (brutto fallo su Kirilov al 32’s.t.). Kirilov e Giorico sprecano le occasioni per riportare in vantaggio la propria squadra. Sergio Cassamali

MARCATORE Montella al 14’ p.t. FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani 6; Caputo 6, Leonarduzzi 6, Magli 6, Cortellini 6; Fabris 6,5, Castagnetti 7, Berardocco 6; Bracaletti 6,5 (dal 38’ s.t. Falasco s.v.), Montini 6 (dal 26’ s.t. Miracoli 6), Montella 6,5 (dal 33’ s.t. Tarana s.v.). (Gallinetta, Tantardini, Ilari, Finocchio). All. Remondina 6. TRITIUM (3-5-2) Nodari 6,5; Cusaro 5, Teso 6, Bossa 5,5; Cremaschi 5,5 (dal 4’ s.t. Cogliati 5,5), E. Bortolotto 6, Calvi 5 (dal 16’ s.t. Casiraghi 6), Arrigoni 6, Magni 6; Chinellato 5, R. Bortolotto 5,5 (dal 23’ s.t. Grandolfo 6). (Paleari, Martinelli, Monacizzo, Spampatti). All. Romualdi-Cazzaniga 5,5. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE spettatori 500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Cusaro, Bossa, Calvi, Chinellato e R. Bortolotto. Angoli 6-1. SALÒ (Bs) La Feralpi Salò, pur non brillando, spegne il fanalino di coda Tritium e accende le speranze di un posto playoff conquistando il sesto risultato utile consecutivo (cinque vittorie e un pareggio). La gara si decide dopo soli 14 minuti: diagonale vincente di Montella, innescato da uno splendido lancio in profondità di Bracaletti. Poi la Feralpi Salò ha altre occasioni per raddoppiare, ma non le sfrutta: punizione di Castagnetti alzata dal portiere, spettacolare rovesciata di Bracaletti a lato di poco e, nella ripresa, una doppia conclusione di Bracaletti sventata da Nodari. La Tritium è pericolosa soltanto nel recupero con un’occasione in mischia e non evita la sconfitta numero 14. Giulio Tosini

MARCATORI Capogrosso (P) al 3’, Mendicino (C) al 12’ p.t.; Beretta (P) su rigore al 37’ s.t. PAVIA (4-4-2) Kovacsik 6,5; Capogrosso 6,5, D’Orsi 6, Meregalli 6, Zanini 5,5; Statella 5,5 (dal 31’ s.t. Meza Colli 6,5), Redaelli 5 (dal 1’ s.t. Ferrini 6), La Camera 5,5, Di Chiara 5 (dal 1’ s.t. Lussardi 5,5); Cesca 6, Beretta 6. (Teodorani, Turi, Bracchi, Romero). All. Roselli 6,5. COMO (4-2-3-1) Perucchini 6; Luoni 6, Ambrosini 5, Migliorini 6, D. Donnarumma 5,5; Verachi 5,5 (dal 31’ s.t. Scialpi 6), Ardito 5,5; Gammone 6 (dal 10’ s.t. Schiavino 5,5), Tremolada 6,5, Schenetti 6,5 (dal 31’ s.t. A. Donnarumma 5,5); Mendicino 6,5. (Micai, Marchi, Lisi, Cia). All. Colella 6. ARBITRO Piccinini di Forlì 5. NOTE paganti 346, abbonati 304, incasso di 3.840 euro. Espulsi Ambrosini al 6’ s.t. e Ardito al 50’ s.t.; ammoniti D’Orsi, Cesca, Ambrosini, Ferrini, Gammone, Luoni, Ardito, Tremolada e Perucchini. Angoli 8-3. PAVIA Il Pavia torna al successo dopo un mese e mezzo dal 2-1 sull’Alto Adige (13 gennaio) e inguaia il Como: debutto negativo per il tecnico Colella. Padroni di casa subito in vantaggio grazie a un missile di Capogrosso. Il Como acciuffa il pari al 12’ con Mendicino, che vince un rimpallo con Meregalli e batte Kovacsik. A inizio ripresa Ambrosini, già ammonito, atterra Cesca e riceve il secondo giallo. Al 37’ l’arbitro assegna un rigore dubbio al Pavia per un presunto fallo di Migliorini su Ferrini: dal dischetto Beretta non sbaglia. E in pieno recupero Ardito (doppio giallo) lascia il Como in 9. Michele Lanati

MARCATORI A. Belotti al 7’, Cisse al 9’ p.t.; Girasole al 25’ s.t. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6,5; Salvi 6, M. Belotti 6,5, Allievi 6, Regonesi 6; Girasole 6,5 (dal 34’ s.t. Taugourdeau s.v.), Previtali 6,5, Gazo 6; Valoti 7 (dal 28’ s.t. Pontiggia s.v.); Cisse 6,5 (dal 12’ s.t. Pesenti 6), A. Belotti 7,5. (Amadori, Ambra, Pirovano, Corradi). All. Pala 6,5. REGGIANA (4-4-2) Tomasig 5,5; Iraci 5,5, Aya 5, Zini 5, Magliocchetti 6; Bovi 6 (dal 30’ s.t. Cavalieri s.v.), Zanetti 6, Alessi 6, Ardizzone 5,5 (dal 1’ s.t. Scappi 6); Bonvissuto 6, Rossi 5,5 (dal 20’ s.t. Ferrara 6). (Bellucci, Cossentino, Antonelli, Marcheggiani). All. Apolloni 5. ARBITRO Merlino di Udine 6. NOTE paganti 262, abbonati 717, incasso di 1.046 euro (senza quota abbonati). Ammoniti Previtali, Girasole, Cisse, Valoti e Zanetti. Angoli 4–2. BERGAMO L’evidente fragilità della Reggiana ha favorito il netto successo dell’AlbinoLeffe che si è imposto per 3-0 dominando la gara. Partita senza storia. In gol al 7’ Andrea Belotti con un’ottima progressione e tiro sul secondo palo. Raddoppio di Cisse, al rientro dopo la lunga squalifica per cannabis. due minuti dopo con un bel tiro al volo da fuori aerea. Nella ripresa, al 25’, terzo gol firmato da Girasole dopo una geniale apertura di Valoti e con la palla che è passata tra le gambe dell’ex Tomasig. Al 47’ calcio di rigore per la Reggiana per un fallo in area di Gazo su Cavalieri: Bonvissuto prima ha mandato fuori e sulla ripetizione si è fatto parare il tiro da Offredi. Fulvio Facci

MARCATORE Altinier al 6’ p.t. PORTOGRUARO (4-3-1-2) Tozzo 6,5; Pisani 6, Blondett 6, Moracci 6, Pondaco 6,5; Coppola 6, Herzan 6,5, Martinelli 7 (dal 25’ s.t. Sampietro 6); Cunico 6 (dal 27’ s.t. Zampano 6,5); Altinier 7 (dal 38’ s.t. De Sena s.v.), Corazza 6. (Festa, Chesi, Pignat, Orlando). All. Madonna 6. CUNEO (4-3-1-2) F. Rossi 6; Di Lorenzo 6, Scaglia 6,5, Arcari 6, Donida 4,5; Palazzolo 5,5 (dal 15’ s.t. Garavelli 5,5), Longhi 6,5, Lodi 6 (dal 33’ s.t. Danucci 6); Cristini 6,5; Ferrario 5,5 (dal 3’ s.t. Martini 6), Di Quinzio 6,5. (Negretti, Talloru, Serino, De Franco). All. E. Rossi 6. ARBITRO Guccini di Albano Laziale 5. NOTE paganti 249, abbonati 170, incasso di 3.440 euro. Espulso il tecnico E. Rossi al 42’ p.t.; ammoniti Altinier e Herzan. Angoli 2-8. PORTOGRUARO Pronti via ed è già crocevia. Mea culpa di Donida: al 6’ svirgola il retropassaggio al portiere su cui si avventa avvoltoio-Altinier che lo batte. «Dedico il gol alla memoria di Imbriani, mio tecnico al Benevento» dirà l’attaccante. Con il match è in salita anche la stagione del Cuneo, che nel ritorno non ha ancora vinto: anche stavolta ha creato (tre occasioni) ma sciupato. Al 41’ Ferrario cade in area, il tecnico Rossi protesta e viene espulso. Nella ripresa al 9’ Scaglia sfiora il pari di testa, al 36’ Zampano salva sulla linea su Garavelli. Il Porto esce dalla zona playout (11 punti in 6 partite) e deve recuperare con la Tritium: il suo crocevia-salvezza. Alberto Francescut

COMO (-1)

24 23 5 10 8 29 33

CUNEO

24 23 6

6 11 17 23

REGGIANA

22 23 6

4 13 22 37

TREVISO (-1)

12 24 2

7 15 19 43

TRITIUM

10 22 1

7 14 14 46

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ALBINOLEFFE-REGGIANA ALTO ADIGE-TREVISO CREMONESE-ENTELLA FERALPI SALO'-TRITIUM LECCE-TRAPANI LUMEZZANE-CARPI PAVIA-COMO PORTOGRUARO-CUNEO ha riposato SAN MARINO

3-0 2-1 1-1 1-0 stasera 1-1 2-1 1-0

PROSSIMO TURNO DOMENICA 10 MARZO ore 14.30 CARPI-SAN MARINO (lunedì 11 ore 20.45) COMO-ALTO ADIGE CUNEO-TRITIUM ENTELLA-FERALPI SALO' LECCE-LUMEZZANE REGGIANA-CREMONESE TRAPANI-PORTOGRUARO TREVISO-PAVIA riposa ALBINOLEFFE

(3-0) (0-0) (0-0) (1-1) (1-2) (0-0) (1-1) (0-2)

MARCATORI 12 RETI Della Rocca (2, Carpi; 9 nel Portogruaro). 10 RETI Rosso (1, Entella); Abate (Trapani); Tarantino (8, Treviso). 9 RETI A. Belotti (AlbinoLeffe); Inglese (Lumezzane); Beretta (4, Pavia); Coda (1, San Marino).

girone B CLASSIFICA SQUADRE LATINA (-1) AVELLINO NOCERINA PERUGIA (-1) FROSINONE (-1) PISA BENEVENTO PRATO VIAREGGIO CATANZARO GUBBIO PAGANESE ANDRIA (-2) SORRENTO BARLETTA CARRARESE

PT 43 42 37 37 34 34 33 30 29 29 28 27 23 16 14 13

G 21 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 21 22 22 22 22

PARTITE V N P 13 5 3 12 6 4 10 7 5 11 5 6 9 8 5 9 7 6 9 6 7 8 6 8 7 8 7 8 5 9 8 4 10 6 9 6 5 10 7 3 7 12 3 5 14 3 4 15

RETI F S 29 18 33 19 35 26 33 24 28 20 30 24 31 23 26 23 30 32 30 35 21 29 23 20 17 20 14 32 18 37 24 40

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ANDRIA-BENEVENTO BARLETTA-GUBBIO FROSINONE-LATINA NOCERINA-CATANZARO PERUGIA-AVELLINO PISA-PAGANESE PRATO-CARRARESE VIAREGGIO-SORRENTO

1-1 1-2 2-1 1-1 1-1 0-0 2-1 2-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 10 MARZO ore 14.30 AVELLINO-VIAREGGIO BARLETTA-FROSINONE BENEVENTO-SORRENTO CARRARESE-PERUGIA CATANZARO-PISA GUBBIO-PRATO LATINA-ANDRIA PAGANESE-NOCERINA (a Pisa, porte chiuse)

(1-1) (1-3) (1-1) (0-3) (1-4) (1-0) (1-0) (4-1)

MARCATORI 13 RETI Evacuo (Nocerina). 11 RETI Fioretti (5, Catanzaro); Ciofani (1, Perugia). 10 RETI Castaldo (3, Avellino). 9 RETI Barraco (1, Latina).


LUNEDÌ 4 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

27

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 22a GIORNATA

Che Frosinone Il Latina cade senza danni Aurelio e Carrus sono decisivi: il derby va a Stellone, ma Pecchia resta in testa FROSINONE

2

DAL NOSTRO INVIATO

LATINA

1

NICOLA BERARDINO FROSINONE

MARCATORI Aurelio (F) al 6’, Carrus (F) su rigore al 48’ p.t.; Jefferson (L) al 45’ s.t. FROSINONE (4-3-3) Zappino 6; Frabotta 7, Ficagna 5,5, Blanchard 6,5, Amelio 5,5; Gori 6,5, Carrus 7, Frara 7,5; Aurelio 7 (dal 27’ s.t. Marchi 6), Santoruvo 6 (dal 22’ s.t. Curiale 6), Ganci 6 (dal 15’ s.t. Vitale 6). (Vaccarecci, Bottone, Gucher, Rogero). All. Stellone 7,5. LATINA (4-3-3) Bindi 6; Milani 6 (dal 19’ p.t. Agius 6), Cottafava 5,5, De Giosa 5, Bruscagin 5,5; Burrai 5,5 (dal 7’ s.t. Angelilli 6), Cejas 6,5, Sacilotto 5,5; Barraco 6, Danilevicius 5 (dal 7’ s.t. Jefferson 6,5), Kolawole 6,5. (Ioime, Cafiero, Ricciardi, Gerbo). All. Pecchia 5,5. ARBITRO Aureliano di Bologna 6,5. NOTE paganti 2.775, abbonati 1.211, incasso di 34.114 euro. Espulsi De Giosa al 48’ p.t. e Ficagna al 14’ s.t.; ammoniti Cejas, Aurelio, Ficagna, Santoruvo, Burrai, De Giosa, Agius, Barraco e Sacilotto. Angoli 6-4.

Solo rimpianti per l’Avellino Il Perugia c’è

Giallombardo. La squadra di Stellone prende subito a spallate il derby e al 6’ va in vantaggio: rilancio di Zappino, rimbalzo in area, Aurelio pennella la parabola vincente. Latina raggelato. Il Frosinone governa la partita: la differenza a centrocampo. Gori, Carrus e Frara danno geometrie e ritmo. Il Latina arranca: non basta un buon pressing. Anche perché il Frosinone si infila nelle ripartenze. Al 48’, su cross di Ganci, De Giosa strattona Blanchard. Rigore e secondo giallo per il difensore. Dal dischetto Carrus raddoppia.

Segna Arini, risponde Dettori ed è pari Fabbro sfiora il colpaccio: la vetta è a -1

Risveglio tardivo Al rientro in

Dopo 10 gare il Latina va k.o. ma conserva il primato. Trionfa il Frosinone che domina il derby, riscatta una serie negativa di 4 partite (un solo punto conquistato) e si riaffaccia nei playoff. Una prodezza di Aurelio e un rigore di Carrus impacchettano la vittoria già a fine primo tempo. Il gol di Jefferson arriva solo nel finale e scatena l’illusoria reazione nei 7’ di recupero. La chiave Ancora emergenza

nella difesa del Frosinone. In infermeria Guidi, Bertoncini e Biasi, debutta Ficagna al posto di Del Duca. In avanti riecco Santoruvo. Nel Latina ai box

campo Pecchia cerca di sopperire all’inferiorità numerica. Prima viene arretrato Kolawole, al 6’ doppio cambio: spazio ad Angelilli che giocherà a tutto campo e Jefferson al posto degli spenti Burrai e Danilevicius. Al 13’ trema il Frosinone: su tocco di Angelilli, Frara salva sulla linea. Pochi secondi dopo anche i ciociari restano in 10: altro giallo per Ficagna. Il Latina corre ma non trova la sua strada. Il Frosinone vigila. Al 45’ l’ex Jefferson, su svarione di Amelio, colpisce con un pallonetto dai 20 metri: bel gol. Il Latina ci crede, però ha un muro davanti. Il Frosinone sciupa con Curiale (pronto Bindi) ma il derby è meritatamente suo.

PERUGIA

1

DAL NOSTRO INVIATO

AVELLINO

1

MASSIMILIANO ANCONA PERUGIA

MARCATORI Arini (A) al 28’ p.t.; Dettori (P) al 1’ s.t. PERUGIA (4-3-3) Koprivec 7; Moscati 6, Lebran 6, Russo 6, Liviero 6; Nicco 6, Esposito 6,5, Dettori 7 (dal 26’ s.t. Giani 6); Politano 6 (dal 26' s.t. Rantier 5,5), Ciofani 5,5 (dal 35' s.t. Tozzi Borsoi s.v.), Fabinho 5,5. (Pinti, Garcia, Zanchi, Cenciarelli). All. Dicara 6 (Camplone squalificato). AVELLINO (4-3-2-1) Di Masi 6; Zappacosta 5,5, Izzo 6, Fabbro 6, Bianco 5,5; Arini 7, Massimo 6,5 (dal 13’ s.t. Herrera 6), Millesi 6; Catania 6 (dal 17’ s.t. Angiulli 6), Bariti 5,5 (dal 39’ s.t. Biancolino s.v.); Castaldo 6. (Orlandi, Bittante, Giosa, Zigoni). All. Rastelli 6. ARBITRO Cifelli di Campobasso 6. NOTE paganti 4.930, abbonati 3.067, incasso di 61.978 euro. Ammoniti Millesi, Catania, Arini e Lebran. Angoli 4-1.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Avellino scappa. Il Perugia lo riprende. Finisce 1-1 al Curi. Umbri e irpini ritrovano il pareggio dopo nove gare. Il punto permette all’Avellino, pur con qualche rimpianto, di portarsi a -1 dalla vetta e serve al Perugia per mantenere quattro lunghezze di vantaggio sulla sesta in classifica: il Benevento. La chiave Senza tre quarti (Massoni, Cangi e Cacioli) della difesa standard, Andrea Camplone (squalificato e sostituito da Giacomo Dicara in panchina) conferma il 4-3-3 arretrando Moscati a destra, proponendo Russo e Lebran al

centro, e ritrovando Liviero a sinistra. Dall’altra parte, Massimo Rastelli opta per un 4-3-2-1 — che muterà in 4-2-3-1 dopo l’1-1 — con Castaldo davanti a Bariti e Catania. La mossa riesce. E nel primo tempo l’Avellino si lascia preferire per la vivacità e gli inserimenti di Arini. All’ex giocatore dell’Andria, il gol viene negato da Dettori (17') sulla linea a Koprivec battuto. Ma fa centro al 28': mischia al limite dell’area sugli sviluppi di una respinta corta dell’estremo umbro, la palla vagante giunge a Massimo, che serve Arini, il quale deve solo appoggiare in rete. Due leggerezze di Zappacosta innescano le sole minacce del Perugia nei primi 45’. Ciofani (21') lo salta e serve Politano che spara alto. Poi a saltarlo è Fabinho: Di Masi devia in angolo. L’Avellino potrebbe raddoppiare al 40': Koprivec vola a ribattere su Catania. Ripresa Bastano 27 secondi al

Perugia per pareggiare. Politano dribbla Bianco e serve Dettori — primo gol stagionale alla prima da titolare — il cui destro, toccato da Catania, supera Di Masi: 1-1. E al 93’ l’Avellino ha il match-ball con Fabbro, ma Koprivec gli si oppone in uscita e sigilla l’1-1. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOCERINA

1

PISA

0

ANDRIA

1

PRATO

2

BARLETTA

1

CATANZARO

1

PAGANESE

0

BENEVENTO

1

CARRARESE

1

GUBBIO

2

Nocerina, il solito Evacuo Buon punto del Catanzaro

Il Pisa esce tra i fischi Paganese, due traverse

L’Andria va in fuga con Sy Benevento ok in extremis

Prato, tre punti nel fango Carrarese: Iaconi già k.o.

Gubbio, un po’ di ossigeno Il Barletta esonera Novelli

MARCATORI Russotto (C) al 37’ p.t.; Evacuo (N) al 10’ s.t. NOCERINA (4-3-3) De Lucia 6; Garufo 6,5, Baldan 6, Giuliatto 5, Daffara 5,5 (dal 38’ s.t. Andelkovic s.v.); Pepe 6,5, A. Bruno 6, De Liguori 6,5 (dal 29’ s.t. Rizza 5,5); Mazzeo 6, Evacuo 6,5, Negro 5,5 (dal 33’ s.t. N. Russo s.v.). (Ragni, Lettieri, L. Bruno, Gorobsov). All. Auteri 5,5. CATANZARO (3-5-2) Faraon 6,5; Conti 6, Sirignano 5,5, Bacchetti 6 (dal 45’ s.t. Orchi s.v.); Catacchini 6, Castiglia 5,5, Ronaldo 6,5, Benedetti 6, Squillace 6,5; Fioretti 6 (dal 38’ s.t. Masini s.v.), Russotto 6,5 (dal 41’ s.t. Fiore s.v.). (Cannizzaro, Quadri, Carboni, De Risio). All. Cozza 6. ARBITRO Intagliata di Siracusa 5. NOTE spettatori 4.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso il tecnico Auteri al 44’ s.t.; ammoniti A. Bruno, Mazzeo, Conti, Catacchini e Sirignano. Angoli 8-2.

PISA (3-5-2) Sepe 6; Suagher 6,5, Colombini 6 (dal 28’ s.t. Fondi 5,5), Carini 6; Buscé 6, Barberis 5 (dal 14’ s.t. Gatto 6), Mingazzini 6,5 (dal 22’ s.t. Pedrelli 6), Favasuli 5,5, Benedetti 6,5; Scappini 5, Tulli 5,5. (Pugliesi, Sbraga, Sabato, Lucarelli). All. Pane 5,5. PAGANESE (3-5-2) Marruocco 7; Pastore 6, Fusco 7, Perrotta 6; Ciarcià 5, Soligo 6, Romondini 7, Franco 6 (dal 13' s.t. Caturano 6,5), Nunzella 5,5; Tortori 5,5 (dal 31’ s.t. Calvarese 6), Fava 5,5 (dal 34’ s.t. Girardi 6). (Robertiello, Puglisi, Lulli, Romano). All. Grassadonia 6,5. ARBITRO Dei Giudici di Latina 5. NOTE paganti 568, abbonati 1.732, incasso di 25.283 euro. Espulso Ciarcià al 27' s.t.; ammoniti Tortori, Favasuli, Ciarcià, Carini, Scappini e Marruocco. Angoli 6-4. PISA Fischi per un Pisa al quale per segnare non basta cambiare tre volte modulo: 3-4-2-1, poi tridente e infine 4-2-3-1. Padroni di casa con poche e confuse idee offensive, e quando trovano varchi ci pensa Marruocco a fermarli: prodigioso al 31' del primo tempo su Tulli e Scappini. In più arbitro e guardalinee non vedono un mani in area di Soligo in avvio di ripresa. Paganese mai rinunciataria, ma quando passa al 3-4-3 Ciarcià rovina i piani e lascia i suoi in dieci per due gialli evitabili. Prima di essere costretti a barricarsi, gli ospiti hanno comunque un sussulto al 30': clamorosa doppia traversa con i colpi di testa di Fava prima e di Caturano poi. Alessio Carli

MARCATORI Sy (A) al 27’ p.t.; D’Anna (B) al 47’ s.t. ANDRIA (4-4-2) Rossi 6; Cutrupi 6, Migliaccio 7, Zaffagnini 6,5, Malerba 6; D’Errico 6 (dal 40’ s.t. Tartaglia s.v.), Giorgino 7, Branzani 6, Taormina 6 (dal 17’ s.t. Contessa 6); Sy 7 (dal 29’ s.t. Maccan s.v.), Innocenti 6. (Sansonna, Loiodice, Bottiglieri, Guariniello). All. Cosco 6,5. BENEVENTO (4-3-1-2) Gori 6,5; D’Anna 6,5, Mengoni 6, Signorini 6, Anaclerio 6,5; Davì 6 (dal 21’ s.t. Buonaiuto 6), Rajcic 6 (dal 14’ s.t. Espinal 6), Montiel 7; Mancosu 6; Marchi 6 (dal 18’ s.t. Germinale 6,5), Marotta 6. (Mancinelli, Rinaldi, Bolzan, Carotti). All. Carboni 6,5. ARBITRO Minelli di Varese 5,5. NOTE paganti 2.209, non ci sono abbonati, incasso di 12.270 euro. Ammoniti Davì, Signorini, Mengoni e Cutrupi. Angoli 6-6. ANDRIA Dopo 4 vittorie il Benevento targato Carboni rischia di perdere l’imbattibilità e trova solo nei minuti di recupero il gol del pareggio. Andria in vantaggio con l’ex Sy che chiude con un prepotente sinistro una bella ripartenza impostata da Giorgino e rifinita da Innocenti. Solo nella ripresa la reazione del Benevento che colpisce due volte la traversa con Montiel e Germinale. I padroni di casa, invece, provano a chiudere la partita con D’Errico e Branzani che esalta Gori. Quando la vittoria dell’Andria sembra acquisita, arriva la zampata sottomisura di D’Anna che anticipa Rossi. Subito dopo contatto tra Cutrupi ed Espinal: l’Andria reclama il rigore, ma è simulazione. Giuseppe Ernesto

MARCATORI Silva Reis (P) al 12’ p.t.; Mancuso (C) al 24’, Napoli (P) al 26’ s.t. PRATO (3-4-1-2) Layeni 6; Saitta 6, Malomo 6, Ghinassi 6; Casini 6,5, Corvesi 6, Di Dio 5,5 (dal 7' s.t. Carminati 6), De Agostini 7; Silva Reis 7 (dal 31’ s.t. Cristofari s.v.); Napoli 7, Tiboni 6 (dal 17’ s.t. Cesarini 6). (Brunelli, Bagnai, Beduschi, Papini). All. Esposito 6,5. CARRARESE (4-4-2) Piscitelli 5; Lanzoni 6, Benussi 5,5, Melucci 5,5, Vannucci 6; Tognoni 5,5, Venitucci 6,5, Corrent 5 (dal 7' s.t. Merini 6), Belcastro 5 (dal 17' s.t. Cruz 5,5); Malatesta 5,5 (dal 31' s.t. Partipilo s.v.), Mancuso 7. (Cicioni, Bregliano, Battistini, Anzalone). All. Iaconi 5,5. ARBITRO Morreale di Roma 6. NOTE paganti 699, abbonati 112, incasso di circa 4.500 euro. Ammoniti Corrent, Merini, Tognoni e Malomo. Angoli 5-2. PRATO Il Prato soffre per domare una modesta anche se combattiva Carrarese sulla cui panchina era al debutto Ivo Iaconi. Per Esposito un modulo inedito con la difesa a tre e Corvesi-Di Dio centrali a metà campo. Più che il gioco collettivo reso difficile dal campo infame, per i padroni di casa sono stati decisive due prodezze individuali: la girata da fuori area di Silva Reis e la punizione dal limite che Napoli trasforma nella ripresa. Due minuti prima la Carrarese aveva raggiunto il pari con Mancuso che in area su lancio di Venitucci ha avuto il tempo di aggiustarsi palla e infilare. Piero Ceccatelli

MARCATORI Belfasti (G) al 27’, Galabinov (G) al 44’ p.t.; Dezi (B) al 42’ s.t. BARLETTA (4-2-3-1) Liverani 6; Calapai 4,5 (dal 1’ s.t. La Mantia 6), Camilleri 6, De Leidi 6, Romeo 6; Piccinni 5,5 (dal 21’ s.t. Carretta 5,5), Allegretti 6; Molina 6, Meduri 5 (dal 1' s.t. Prutsch 5,5), Dezi 5,5; Barbuti 5. (Pane, Pippa, Burzigotti, Meucci). All. Novelli 5. GUBBIO (3-4-2-1) Venturi 6,5; Regno 5,5, Radi 6, Briganti 6; Bartolucci 6, Boisfer 7, Baccolo 6 (dal 27' s.t. Malaccari 6), Belfasti 6,5 (dal 27' s.t. Cancellotti 6); Palermo 6, Di Piazza 6 (dal 1' s.t. Bazzofia 6); Galabinov 6,5. (Farabbi, Guerri, Grea, Cocuzza). All. Sottil 6,5. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 5,5. NOTE spettatori 2.500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Carretta, Barbuti, De Leidi e Baccolo. Angoli 1-2. BARLETTA Finisce l’incubo per il Gubbio, che torna alla vittoria e respira, mentre prosegue quello del Barletta: l’ottava sconfitta interna costa la panchina a Novelli, arrivato al secondo esonero (la prima volta è stato sostituito da Stringara, ora si parla di Orlandi o Sanderra). Tutto facile per gli umbri contro un Barletta inesistente. Al 27' Belfasti indovina l'angolo con un gran tiro, al 44’ Galabinov con una prodezza raddoppia. Vittoria in tasca, ma nel finale il Gubbio per poco non si suicida. Al 42' Dezi approfitta di un errore di Regno e accorcia, all'ultimo secondo un guardalinee annulla per fuorigioco la rete del 2-2. Matteo Tabacco

NOCERA INFERIORE (Salerno) Alla fine il rammarico più grande è tutto della Nocerina. Il pareggio con il Catanzaro, infatti, proprio nella giornata in cui Latina e Avellino rallentano la propria cavalcata nei piani alti della classifica, stoppa ulteriormente la rincorsa alla vetta della squadra di Gaetano Auteri che, a questo punto, vede sempre più lontano dal proprio mirino il bersaglio del primo posto: anzi, viene raggiunta in terza posizione dal Perugia. Questo anche perché un Catanzaro non tanto elegante, ma comunque tosto, attento e abile a

Felice Evacuo, 30 anni CAFARO crearsi le sue buone occasioni, è riuscito a tratti ad ingabbiare la manovra dei padroni di casa, finendo addirittura in vantaggio la prima parte della partita grazie alla rete messa a segno da Russotto (incornata in anticipo sul ritardatario Giuliatto al 37’). Ma, soprattutto perché prima la traversa (colpita dallo stesso Giuliatto in avvio al 7’), poi la buona vena del portiere giallorosso Faraon (decisivo su Mazzeo all’8’ del secondo tempo) ed infine il clamoroso palo (centrato quasi allo scadere del match da Evacuo dopo una bella iniziativa di Russo sulla sinistra, era il 43’ del secondo tempo) non hanno consentito alla Nocerina di bissare la rete del solito bomber Evacuo (piattone destro dopo uno svarione difensivo del Catanzaro al 10’ della ripresa) e il risultato si è inchiodato sull’1-1 finale che, oltre a qualche scaramuccia al termine della partita, ha generato tanta amarezza tra i rossoneri e un pizzico di soddisfazione sulla sponda opposta. Danilo Franza

serie D

GIRONE A

25a giornata

RISULTATI

Il Tuttocuoio in volo Rissa a Sansepolcro

BOGLIASCO-DERTHONA BRA-VERBANIA CHIERI-TREZZANO FOLGORE CARATESE-ASTI LAVAGNESE-CHIAVARI NOVESE-BORGOSESIA SANTHIA'-SESTRI LEVANTE TORTONA-GOZZANO VERBANO-IMPERIA

GIRONE B 0-2 1-1 2-0 1-2 2-1 0-0 3-1 1-1 2-0

CLASSIFICA Bra* p. 52; Lavagnese* e Chieri 51; Santhià* 47; Chiavari 40; Borgosesia* 37; Verbania* e Folgore Caratese* 34; Derthona* 33; Gozzano* 30; Sestri Levante* e Bogliasco* 28; Tortona e Asti* 25; Trezzano* 23; Verbano* 21; Novese* 18; Imperia 16. (* una gara in meno).

(28a)

RISULTATI ALZANO CENE-SAN GIORGIO ATLETICO MONTICHIARI-VOGHERA CARONNESE-CASTELLANA MAPELLOBONATE-DARFO MEZZOCORONA-PONTISOLA OLGINATESE-FERSINA PERGINESE PERGOLETTESE-CARAVAGGIO PRO SESTO-SANT'ANGELO SEREGNO-SERIATE TRENTO-LECCO

2-0 2-1 0-2 2-2 2-4 3-1 3-0 4-1 1-3 0-2

GIRONE C

CLASSIFICA

RISULTATI

Pergolettese p. 59; Pontisola 57; Voghera* 51; Olginatese* 49; Caronnese* 46; Castellana 44; Lecco (-3)* 43; Atletico Montichiari 40; Alzano Cene 38; Caravaggio* 37; Mape lobonate* 36; Seriate* 35; Darfo (-3) e Pro Sesto 33; Seregno* e Fersina Perginese 32; San Giorgio* 24; Mezzocorona* 20; Trento (-1) 17; Sant'Angelo 13. (* una gara in meno).

KRAS REPEN-CLODIENSE LEGNAGO-REAL VICENZA MONTEBELLUNA-VIRTUS VECOMP PORDENONE-SANVITESE PORTO TOLLE-GIORGIONE SACILESE-ESTE SAMBONIFACESE-TAMAI SAN PAOLO-CEREA SANDONA' JESOLO-UNION QUINTO TRISSINO VALDAGNO-BELLUNO

(28a) 1-0 0-2 0-2 0-0 0-0 3-1 2-2 0-1 1-0 2-2

GIRONE D

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

Sambonifacese p. 55; Porto Tolle e Real Vicenza 53; Virtus Vecomp e Pordenone 52; Clodiense 47; Sandonà Jesolo 46; Sacilese 43; Legnago e Trissino Valdagno 40; Tamai e Belluno 39; Montebelluna 36; Este 34; San Paolo 33; Giorgione 30; Cerea 25; Sanvitese 18; Kras Repen 17; Union Quinto 13.

CAMAIORE-TUTTOCUOIO 1-2 FIDENZA-PAVULLESE 1-0 FORCOLI-SPAL 2-1 FORMIGINE-RICCIONE 1-1 FORTIS JUVENTUS-CASTENASO 1-2 LUCCHESE-MASSESE 1-1 MEZZOLARA-PISTOIESE 1-1 PRO PIACENZA-CASTELFRANCO 1-2 ROSIGNANO-BAGNOLESE 0-0

Tuttocuoio p. 53; Pro Piacenza 50; Lucchese 47; Massese e Spal 45; Mezzolara 39; Pistoiese* 37; Fidenza* 36; Formigine* 35; Castelfranco* 34; Fortis Juventus* 32; Castenaso* 30; Camaiore* e Forcoli* 23; Pavullese* e Riccione (-1)* 20; Bagnolese* 17; Rosignano* 15. (* una gara in meno).

Novità in vetta al D: il Tuttocuoio ha staccato la Pro Piacenza, k.o. in casa. Dopo Sansepolcro-Pontevecchio (E) rissa in tribuna tra la madre del giocatore di casa Panichi (in ospedale con trauma cranico), la moglie e la suocera (ricoverata per un malore) del calciatore ospite Caccavale.

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 10 Marzo ore 14.30: Asti-Novese (1-0); Borgosesia-Bra (1-3); Chiavari-Verbano (1-3); Chieri-Bogliasco (0-0); Derthona-Lavagnese (2-1); Gozzano-Verbania (0-0); Imperia-Folgore Caratese (0-1); Sestri Levante-Tortona (0-0); Trezzano-Santhià (1-1).

Domenica 10 marzo, ore 14.30: Caravaggio-Caronnese (0-1); Castellana-Seregno (1-1); Darfo-Pro Sesto (1-2); Fersina Perginese-Atletico Montichiari (1-3); Lecco-Mapellobonate (0-2); Pontisola-Trento (4-1); San Giorgio-Pergolettese (2-3); Sant'Angelo-Olginatese (0-2); Seriate-Mezzocorona (1-2); Voghera-Alzano Cene (3-2).

Domenica 10 marzo, ore 14.30: Belluno-Pordenone (2-3); Cerea-Trissino Valdagno (2-3); Clodiense-Porto Tolle (0-3); Este-Kras Repen (3-0); Giorgione-Sambonifacese (2-1); Real Vicenza-Montebelluna (3-1); Sanvitese-Legnago (1-1); Tamai-Sandonà Jesolo (3-3); Union Quinto-San Paolo (1-3); V rtus Vecomp-Sacilese (3-2).

Domenica 10 marzo ore 14.30: Bagnolese-Spal (1-1); Castelfranco-Formigine (0-0); Castenaso-Lucchese (1-1); Massese-Camaiore (1-3); Pavullese-Forcoli (0-3); Pistoiese-Fortis Juventus (3-4); Pro Piacenza-Mezzolara (2-2); Riccione-Rosignano (1-3); Tuttocuoio-Fidenza (0-2).

GIRONE E

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

RISULTATI CASACASTALDA-LANCIOTTO DERUTA-CASTEL RIGONE PIANESE-FIESOLECALDINE PIERANTONIO-SCANDICCI SANSEPOLCRO-PONTEVECCHIO SPOLETO-BASTIA SPORTING TERNI-TODI TRESTINA-FLAMIN VITERBESE-AREZZO

0-0 1-3 1-3 3-1 2-0 0-0 0-0 2-4 1-0

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

Castel Rigone p. 48; Sansepolcro 47; Casacastalda 44; Viterbese 43; Deruta 40; Pontevecchio 39; Fiesolecaldine e Pianese 36; Sporting Terni 35; Spoleto 34; Scandicci 32; Arezzo 31; Trestina 29; Bastia 28; Lanciotto 27; Pierantonio 26; Flaminia 23; Todi 18.

ANCONA-MARINO 2-0 ASTREA-ISERNIA 1-1 CELANO-TERMOLI sospesa CIVITANOVESE-VIS PESARO 0-4 JESINA-SAMBENEDETTESE 1-2 MACERATESE-FIDENE 4-1 OLYMPIA AGNONESE-RECANATESE 3-0 RENATO CURI-SAN NICOLO' 0-0 SAN CESAREO-AMITERNINA 2-0

San Cesareo p. 54; Sambenedettese 51; Maceratese 48; Ancona 44; Termoli* 42; Vis Pesaro e Olympia Agnonese 40; Astrea 37; Jesina 34; Renato Curi e Fidene 32; Isernia 29; Civitanovese 28; Amiternina 26; Celano* 24; Recanatese 18; San Nicolò 16; Marino 15. (* una gara in meno).

BUDONI-OSTIA MARE 0-2 CASERTANA-ARZACHENA 1-1 CIVITAVECCHIA-PORTO TORRES 0-2 HYRIA NOLA-SORA 1-1 ISOLA LIRI-SELARGIUS 0-0 PALESTRINA-SARNESE 1-2 SANT'ELIA-ANZIOLAVINIO 2-0 TORRE NEAPOLIS-LUPA FRASCATI 2-1 TORRES-CYNTHIA 2-2

Torres p. 49; Torre Neapolis 45; Sarnese e Casertana 44; Ostia Mare, Lupa Frascati e Palestrina 41; Sora 40; Cynthia e Porto Torres 33; Arzachena 30; Budoni 29; Isola Liri 27; Selargius e Anziolavinio 24; Civitavecchia (-3) e Hyria Nola 21; Sant'Elia 18

BATTIPAGLIESE-BISCEGLIE 2-2 FOGGIA-SANT'ANTONIO ABATE 0-0 FORTIS TRANI-INTERNAPOLI 1-1 FRANCAVILLA-CTL CAMPANIA 2-0 GLADIATOR-MATERA 3-0 ISCHIA-BRINDISI 2-1 MONOSPOLIS-NARDO' 2-1 POMIGLIANO-GROTTAGLIE 3-0 TARANTO-POTENZA 3-2

Ischia* p. 62; Gladiator 57; Monospolis 50; Bisceglie e Matera (-2) 47; Foggia 37; Taranto e Battipagliese 35; Nardò 32; Pomigliano 31; Francavilla 30; Brindisi 29; Internapoli* 28; Sant'Antonio Abate (-2) e Ctl Campania 27; Grottaglie 16; Fortis Trani 11; Potenza 9. (* una gara in meno).

ACIREALE-RIBERA COSENZA-COMP. NORMANNO LICATA-VIBONESE MESSINA-PALAZZOLO NISSA-CITTA' DI MESSINA NOTO-AGROPOLI PRO CAVESE-GELBISON RAGUSA-COMP. MONTALTO SAVOIA-SAMBIASE

CLASSIFICA 0-3 2-0 1-1 3-1 1-2 2-0 0-0 3-0 1-0

Messina p. 58; Cosenza 56; Savoia e Gelbison 43; Città di Messina 41; Ribera 36; Licata 35; Comprensorio Montalto e Vibonese 34; Ragusa e Agropoli 33; Pro Cavese e Comprensorio Normanno 31; Sambiase 29; Palazzolo 27; Noto (-3) 26; Acireale 15; Nissa (-1) 8

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 10 marzo, ore 14.30: Arezzo-Pianese (0-1); Bastia-Deruta (1-2); Fiesolecaldine-Casacastalda (1-0); Flaminia-Sporting Terni (0-2); Lanciotto-Spoleto (4-2); Pierantonio-Sansepolcro (1-1); Pontevecchio-Viterbese (3-1); Scandicci-Trestina (2-3); Todi-Castel Rigone (0-4).

Domenica 10 marzo, ore 14.30: Amiternina-Jesina (3-2); Fidene-Civitanovese (1-2); Isernia-Maceratese (1-2); Marino-Termoli (0-4); Recanatese-Ancona (1-1); Renato Curi-Astrea (2-3); Sambenedettese-Celano (2-1); San Nicolò-Olympia Agnonese (1-2); Vis Pesaro-San Cesareo (0-2).

Domenica 10 marzo, ore 14.30: Anziolavinio-Palestrina (2-3); Arzachena-Hyria Nola (2-3); Cynthia-Torre Neapolis (1-2); Lupa Frascati-Civitavecchia (2-2); Ostia Mare-Casertana (2-1); Sant'Elia-Budoni (0-3); Sarnese-Isola L ri (0-1); Selargius-Porto Torres (0-1); Sora-Torres (3-0; sabato 9, ore 13.30)

Domenica 10 marzo, ore 14.30: Bisceglie-Pomigliano (3-1); Brindisi-Fortis Trani (2-1); Ctl Campania-Taranto (0-0); Grottaglie-Gladiator (1-1); Internapoli-Battipagliese (3-0); Matera-Foggia (1-2); Monospolis-Ischia (1-0); Nardò-Francavilla (1-0); Potenza-Sant'Antonio Abate (1-1)

Domenica 10 marzo, ore 14.30: Agropoli-Savoia (1-1); Città di Messina-Acireale (1-2); Comprensorio Montalto-Nissa (1-1); Comprensorio Normanno-Ragusa (1-2); Gelbison-Licata (0-1); Palazzolo-Cosenza (1-3); Ribera-Noto (1-0); Sambiase-Pro Cavese (0-2); Vibonese-Messina (0-1)


28

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 4 MARZO 2013

SECONDA DIVISIONE 25a GIORNATA girone A

Virdis fa volare il Savona Godeas e Bassano show Renate ancora più in alto L’attacco atomico della Pro Patria si è inceppato, senza traumi. La novità della giornata è lo scatto del Savona, che grazie a Francesco Virdis (sempre più capocannoniere: 20 reti) fa il colpo ad Alessandria e fa un balzo verso la promozione, grazie anche alla sconfitta del Castiglione. Quest’ultima squadra adesso è stata agganciata al terzo posto dal Renate, arrivato alla settima vittoria interna consecutiva e con una gara da recuperare. In zona playoff alza la voce il Veneto: il Venezia vince una gara dalle mille emozioni a Mantova (Zandrini para un rigore a Bersi all’88’, i padroni di casa pareggiano poco dopo ma riescono a perdere

al 95’ come all'andata) grazie all’ex di turno Denis Godeas (11 reti), mentre il Bassano è travolgente con la coppia Berrettoni (2 gol, 5 in tutto)-Ferretti (3 gol, i primi stagionali) contro la Giacomense di Leo Rossi che farà autocritica dicendo «il mio predecessore Gallo è stato esonerato dopo un 7-0, non mi stupirei se adesso dovessi finire in discussione anch’io». Festa anche in Romagna per il apri del Forlì dalla capolista e le vittorie di Bellaria, Rimini e Santarcangelo. Il Monza (rigore fallito da Finotto) risponde vincendo alla notizia di una possibile azione legale alla proprietà da parte di un ex membro del cda che vanta un credito.

ALESSANDRIA

0

SAVONA

2

MARCATORE Virdis al 5’ p.t. e al 26’ s.t. ALESSANDRIA (4-3-1-2) Servili 5; Cammaroto 5, Viviani 5, Barbagli 5,5, Boron 6; Roselli 6, Menassi 6 (dal 31’ s.t. Tanaglia s.v.), Mora 6; Degano 5 (dal 34’ s.t. Filiciotto s.v.); Fanucchi 5 (dal 25’ s.t. Rossi 5), Ferretti 5. (Pavanello, Pappaianni, Mazzuoli, Caciagli). All. Cusatis 5. SAVONA (4-4-2) Aresti 6,5; Antonelli 6, Sentinelli 6,5, Marconi 6,5, Taino 6; Mannoni 6 (dal 24’ s.t. Gallon 6), Agazzi 6, Cattaneo 6, Gentile 6,5; Virdis 7,5, Scotto 5 (dal 10’ s.t. Fantini 5,5). (Gozzi, Quintavalla, Carta, De Martis, La Rosa). All. Corda 6,5. ARBITRO Abisso di Palermo 5,5. NOTE spettatori 1.700 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Fanucchi, Degano, Boron, Taino, Gentile, Antonelli, Mannoni e Sentinelli. Angoli 7-1. (n.p.)

girone B

Si vince solo in trasferta Pontedera, colpo derby La Salernitana da record Crolla il fattore campo: 7 vittorie in trasferta e 2 pareggi. Il ritorno al gol di Ginestra, che non segnava dal 6 gennaio, evita il tonfo alla Salernitana che infila il 23˚ risultato utile consecutivo e stabilisce la nuova serie positiva più lunga nella storia del club: per la seconda partita di fila la capolista ha fallito un rigore, questa volta (34’ p.t.) è stato Montervino a calciare a lato. La gara più attesa però era il derby toscano, che il Pontedera ha vinto a Poggibonsi dopo essere andato in svantaggio: il capocannoniere Grassi è salito a quota 20 reti dopo aver ribadito in rete un rigore che aveva fallito; prima della gara è stato commemorato Stefano Lotti,

morto in campo il 28 febbraio 1988, al quale il Poggibonsi da allora ha intitolato lo stadio. In zona playoff crolla in casa L’Aquila per merito del Campobasso di Totò Vullo e colpo dell’Aprilia, ora guidato da Paolo Favaretto, sul campo del Teramo: decide un’autorete. Idem a Lamezia, dove c’è stato l’esordio vincente per Alessio De Petrillo (comunque espulso) sulla panchina del Foligno, che ha vinto dopo 4 sconfitte di fila. Il gol vittoria del Melfi è stato siglato da Vincenzo Gatto, che due mesi fa giocava proprio nella Normanna: un eurogol da circa 30 metri. Crisi al Gavorrano: 4 sconfitte di fila.

POGGIBONSI

2

PONTEDERA

3

MARCATORI Pera (Pog) su rigore al 18’, Regoli (Pon) al 27’, Grassi (Pon) al 36’ p.t.; Regoli (Pon) al 22’, Panariello (Pog) al 31’ s.t. POGGIBONSI (3-5-2) Menegatti 5; Dierna 6 (dal 15’ s.t. Dal Bosco 5,5), Salvatori 5,5, Panariello 5; Tafi 6,5, Settembrini 6, Giunchi 6, Ilari 5,5 (dal 30’ s.t. Cicali s.v.), Paparusso 5,5; Scardina 5 (dal 15’ s.t. Miniati 5,5), Pera 6. (Vernazza, Bronchi, Perfetti, Bianconi). All. Polidori 5. PONTEDERA (3-5-2) Leone 6; Pezzi 6, Vettori 6,5, Capitanio 6; Ortolan 6 (dal 44' s.t. Gregorio s.v.), Di Noia 6 (dal 21' s.t. Esposito 6), Caponi 6,5, Carfora 6,5, Regoli 7,5; Grassi 7 (dal 40’ s.t. Remedi s.v.), Arrighini 6. (Lenzi, Barbetta, Caidi, Cherillo). All. Indiani 7. ARBITRO Bruno di Torino 6,5. NOTE spettatori 550 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Dierna, Salvatori e Capitanio. Angoli 8-3. (e.p.)

PRO PATRIA

0

RENATE

1

BASSANO

5

MANTOVA

1

SALERNITANA

1

TERAMO

0

GAVORRANO

0

L’AQUILA

0

FORLI’

0

FANO

0

GIACOMENSE

0

VENEZIA

2

HINTERREGGIO

1

APRILIA

1

CHIETI

1

CAMPOBASSO

1

PRO PATRIA (4-3-1-2) Sala s.v.; Bonfanti 6, Nossa 6, Polverini 6, Pantano 6,5; Bruccini 6, Vignali 5,5, Viviani 5,5 (dal 16’ s.t. Greco 5,5); Serafini 6; Cozzolino 6 (dal 45’ s.t. Artaria s.v.), Falomi 5,5 (dal 21’ s.t. Giannone 6). (Vavassori, Andreoni, Giorno, Campinoti). All. Firicano 6. FORLI’ (3-4-3) Ginestra 6,5; Arrigoni 6, Orlando 6, Ingegneri 6 (dal 24’ s.t. Vesi 6); Sampaolesi 5,5 (dal 45’ s.t. Scarponi s.v.), Mordini 6,5, Evangelisti 6, Sabato 6; Oggiano 5,5 (dal 16’ s.t. Sozzi 6), Melandri 5,5, Petrascu 5,5. (Casadei, Martini, Campana, Bergamaschi). All. Bardi 6,5. ARBITRO Lanza di Nichelino 5. NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di 8.473 euro. Ammoniti Vignali, Bonfanti, Serafini e Orlando. Angoli 7-1. (a.r.)

MARCATORE Gavazzi al 36’ s.t. RENATE (4-3-3) Santurro 6; Adorni 6, Bergamini 6, Ferrari 6, Gavazzi 8; Gualdi 6,5, Cavalli 5,5, Santonocito 5,5 (dal 27’ s.t. Mastrototaro 6,5); Gaeta 5 (dal 3’ s.t. Malivojevic 6,5), Brighenti 6, Zanetti 5,5 (dal 38’ s.t. Zita s.v.). (R. Galli, Pollero, Cioffi, Marinò). All. Sala 7. FANO (3-5-2) Proietti Gaffi 6; Merli Sala 5,5 (dal 41’ s.t. Colombaretti s.v.), Romito 7, Petti 6 (dal 38’ s.t. Muratori s.v.); Cazzola 5,5, Urso 6, Sevieri 6 (dal 32’ s.t. Tarantino s.v.), D’Alessandro 7, Amaranti 6; Del Core 5,5, Tonani 6,5. (Tonelli, Sbardella, Evangelisti, Trillini). All. Gadda 6. ARBITRO Lazzeri di Arezzo 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Santonocito, Cavalli e Romito. Angoli 5-4. (f.c.)

MARCATORI Berrettoni al 12', Ferretti al 14’, Berrettoni al 16', Ferretti al 30' p.t.; Ferretti al 2' s.t. BASSANO (4-3-3) Cano 6; Basso 7, Bertoli 6,5, Zanella 6,5, Stevanin 6,5 (dal 31' s.t. Barbieri s.v.); Mateos 6,5, (dal 1' s.t. De Gasperi 6), Correa 7,5, Proietti 7; Berrettoni 7,5, Longobardi 6,5, Ferretti 8 (dal 9' s.t. Maistrello 6). (David, Bizzotto, Furlan, Zizzari). All. Rastelli 7. GIACOMENSE (4-5-1) Poluzzi 5,5; Calori 5 (dal 10' s.t. Serlini 5,5), Buscaroli 5, Sirri 5, Fantoni 5,5; Lazzari 5,5, Capellupo 5, Landi 5,5, M. Rossi 5 (dal 14' s.t. Draghetti 5), Ferrara 5 (dal 24' p.t. Pandiani 5); Varricchio 5. (De Marco, Bettati, Nazzani, Personè). All. L. Rossi 5. ARBITRO Capilungo di Lecce 6. NOTE spettatori 700 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Stevanin, Calori, Lazzari, Varricchio e Sirri. Angoli 5-0. (v.p.)

MARCATORI Godeas (V) al 6’ p.t.; Spinale (M) al 46’, Godeas (V) al 49’ s.t. MANTOVA (4-4-2) Bavena 6; Girelli 5 (dal 38’ s.t. Colonetti 5,5), Bini 5,5, Farina 5, Bersi 5,5; Spinale 6,5, Mattielig 6,5, Galassi 5,5, Spezzani 5 (dal 5’ s.t. Pietribiasi 6); Del Sante 6, Franchi 6 (dal 21’ s.t. De Respinis 5,5). (Portesi, Bertin, Rubin, Pensalfini). All. Brucato 5,5. VENEZIA (4-4-2) Zandrini 6,5; Cabeccia 6,5, Miale 6,5 (dal 28’ s.t. Giovannini 5), Battaglia 5,5, Bertolucci 6,5; A. Marconi 6, Carloto 5,5, Maracchi 6,5, Lauria 7,5 (dal 41’ s.t. Margarita 6,5); Godeas 7,5, Bocalon 6,5 (dal 42’ s.t. D’Appolonia s.v.). (Menegon, D’Elia, Taddei, M. Marconi). All. Sottili 6,5. ARBITRO Benassi di Bologna 6. NOTE spettatori 1.600 circa, incasso di 12.309 euro. Ammoniti Girelli, Carloto e Giovannini. Angoli 5-4. (m.b.)

MARCATORI Kras (H) al 10’, Ginestra (S) al 35’ s.t. SALERNITANA (3-5-2) Dazzi 6; Rinaldi 6, Molinari 6, Tuia 5,5 (dal 13’ s.t. Mancini 6,5); Luciani 5,5, Montervino 5,5, Perpetuini 6, Mounard 5 (dal 16’ s.t. Gustavo 6), Piva 6; Ginestra 6,5, Guazzo 6. (Garino, Giubilato, Cristiano Rossi, Capua, Topouzis). All. Perrone 5,5. HINTERREGGIO (3-5-2) Mengoni 6; Ungaro 6,5, Messina 6, Anzillotti 6; Vicari 6,5, Lavrendi 6, Aliperta 6, Carbonaro 6,5 (dal 37’ s.t. Figliomeni s.v.), Marguglio 6 (dal 24’ p.t. Esprimento 6); Cruz 5 (dal 1’ s.t. Kras 6,5), Khoris 5,5. (Maggio, Oliveri, Borghetto, Broso). All. Venuto 7. ARBITRO Caso di Verona 6,5. NOTE spettatori 4.500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Ungaro, Aliperta, Luciani, Guazzo e Vicari. Angoli 6-2. (g.v.)

MARCATORE autorete di Coletti al 32’ p.t. TERAMO (4-3-3) Serraiocco 6; De Fabritiis 6,5, Ferrani 6, Speranza 6, Chovet 6; Valentini 6 (dal 20’ s.t. Olcese 6), Coletti 5,5, Foglia 6 (dal 30’ s.t. Patierno s.v.); Petrella 5,5 (dal 1’ s.t. Di Paolantonio 6), Bucchi 5,5, Ambrosini 6,5. (Santi, Caidi, Giannetti, Scipioni). All. Cappellacci 6. APRILIA (4-2-3-1) Di Vincenzo 6,5; Cane 6, Mariotti 6, Sembroni 6, Carta 6; Croce 6,5, Amadio 7; Sassano 6 (dal 51’ s.t. Marfisi s.v.), Gomes 6,5, Hanine 6 (dal 21’ s.t. Criaco 6); Ferrari 6 (dal 42’ s.t. Calderini s.v.). (Caruso, Frigerio, Stankovic, Ferri Marini). All. Favaretto 6,5. ARBITRO Ceccato di Bassano 6,5. NOTE spettatori 600 circa, incasso di quasi 3.800 euro. Ammoniti Hanine, Amadio, Olcese, Di Paolantonio, Carta, Coletti, Mariotti e Patierno. Angoli 6-3. (g.a.)

MARCATORE De Sousa al 10’ s.t. GAVORRANO (4-3-1-2) Addario 6; Tognarelli 5,5 (dal 33’ s.t. Romiti s.v.), Miano 5,5, Fatticcioni 5,5, Ropolo 6; Zane 6,5, Nicoletti 5, Della Latta 5,5 (dal 13’ s.t. Rosati 5,5); Fiore 6 (dal 21’ s.t. Nocciolini 6); Gurma 5,5, Carraro 6. (Lanzano, Papi, Moscati, Cretella). All. Buso 5,5. CHIETI (4-3-3) Feola 6,5; Bigoni 6,5, Pepe 6, Gigli 5,5, Gandelli 6; Verna 6, Vitone 6, Del Pinto 5,5; Mungo 6, De Sousa 6,5, Alessandro 7. (Cappa, Colantoni, Di Filippo, Di Properzio, Rinaldi, Rossi, Capogna). All. De Patre 7. ARBITRO Oliveri di Palermo 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso di 980 euro. Espulso Mungo al 23’ s.t.; ammoniti Nicoletti, Tognarelli, Carraro, Fatticcioni, Zane e Romiti. Angoli 4-4. (a.f.)

MARCATORE Majella al 6’ s.t. L’AQUILA (4-4-2) Leuci 6,5; Rapisarda 6, Pomante 6, Ingrosso 5, Gizzi 5; Ciotola 5,5 (dal 4’ s.t. Triarico 5), Iannini 5, Carcione 5, D’Amico 5; Improta 5 (dal 10’ s.t. Infantino 6), Ripa 5,5 (dal 32’ s.t. Colussi s.v.). (Testa, Petta, Ligorio, Agnello). All. Ianni 5. CAMPOBASSO (4-4-2) Iuliano 6,5; Silvestri 6, Minadeo 6,5, Marino 6,5, Boi 6; Pascucci 6, D’Allocco 6, Di Vicino 6,5, Esposito 6; Majella 7, Bussi 6 (dal 4’ s.t. Petrassi 6). (Cattenari, Di Libero, Grillo, Curcio, Giannuzzi, Fella). All. Vullo 6,5. ARBITRO Albertini di Ascoli Piceno 5,5. NOTE spettatori 850 circa, incasso di quasi 3.600 euro. Ammoniti Esposito, Petrassi e Iuliano. Angoli 5-6. (a.f.)

SANTARCANGELO

2

MONZA

2

RIMINI

1

MILAZZO

1

VIGOR LAMEZIA

0

FONDI

1

NORMANNA

0

ARZANESE

1

CASTIGLIONE

1

VALLE D’AOSTA

0

CASALE

0

BELLARIA

2

FOLIGNO

1

MARTINA

2

MELFI

1

BORGO A BUGGIANO

1

MARCATORI Graziani (S) al 15’, Ferrari (C) al 48’ p.t.; Piccoli (S) su rigore al 32’ s.t. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6; Baldinini 6, Bamonte 6 (dal 31’ p.t. Papa 5,5), Benedetti 6, G. Rossi 6,5; P. Rossi 6, Obeng 6,5, Oliboni 5,5 (dal 25’ s.t. Piccoli 6,5); Canini 6,5; Graziani 6,5, Anastasi 5,5 (dal 22’ s.t. Pieri 6). (Ruffato, Del Pivo, Locatelli, Bazzi). All. Cuttone 6,5. CASTIGLIONE (3-5-2) Iali 6 (dal 46’ p.t. Bason 6); Borghetti 6, Notari 5,5, Solini 6; Mangili 5, Chiazzolino 5,5, Sandrini 6, Faroni 6 (dal 33’ s.t. Maccabiti 6), Prevacini 5,5 (dal 26’ s.t. Radrezza 5,5); Fabbro 6, Ferrari 6,5. (Cambareri, Brescianelli, Varone, Azzali). All. Ciulli 5,5. ARBITRO Casaluci di Lecce 6,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Benedetti e Sandrini. Angoli 3-0. (l.z.)

MARCATORI Valagussa al 32’ p.t.; Gasbarroni al 26’ s.t. MONZA (4-3-3) Castelli 7; Franchino 5,5, Giorgi 6, Cattaneo 6, Bugno 5,5 (dal 47’ s.t. Morao s.v.); Grauso 6,5, Calliari 6,5, Valagussa 7; Vita 6,5, De Cenco 6 (dal 40’ s.t. Finotto 5), Gasbarroni 6,5 (dal 27’ s.t. Puccio 6). (Pazzagli, Fronda, Laraia, Ravasi). All. Asta 6,5. VALLE D’AOSTA (3-5-2) Frattali 6,5; Miceli 5, Emiliano 6, Rolando 5; Furno 6, Gentile 5, Iocolano 5,5 (dal 21’ s.t. De Vincenziiis 5,5), Nocciola 6, Reali 5 (dal 1’ s.t. Benedetto 5,5); Sinato 6, Bentoglio 5 (dal 6’ s.t. Kanoute 6,5). (Costantino, Fiore, Raimondo, Temelin). All. Carbone 5,5. ARBITRO Amoroso di Paola 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso di 1.286 euro. Espulsi Gentile al 27’ s.t. e Miceli al 43’ s.t.; ammoniti Rolando, Gentile e De Vincenziiis. Angoli 5-2. (m.d.)

MARCATORE Marras al 44’ p.t. RIMINI (4-3-1-2) Scotti 6,5; Palazzi 6 (dal 37’ s.t. Vignati s.v.), A. Brighi 6,5, Rosini 6, Ferrari 6; Spighi 6 (dal 33’ s.t. Maita s.v.), M. Brighi 6, Onescu 6,5; Marras 6,5 (dal 25’ s.t. Baldazzi 5,5); Taddei 6, Morga 5,5. (Semprini, Bianchi, Gasperoni, Zanigni). All. Drudi 6 (D’Angelo squalificato). CASALE (4-4-2) Ruzittu 5; Capelli 5,5, Lanzolla 6, Monaco 6, Casale 5; Ficarrotta 5,5 (dal 14’ s.t. Curcio 6), Pani 6 (dal 32’ s.t. Ricciardo s.v.), Giunta 6, Siega 5,5; Lasagna 5, Taraschi 5,5 (dal 23’ s.t. El Kamch 6). (Gabrieli, Cristiano, Colella, Garofalo). All. Buglio 5,5. ARBITRO Fanton di Lodi 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Espulso Siega al 39’ s.t.; ammoniti Ruzittu, Taddei, Morga, Taraschi e Siega. Angoli 6-1. (g.b.)

2a DIVISIONE GIRONE A

RISULTATI

SQUADRE

PT

PRO PATRIA

51 25 15 6 4 53 28

SAVONA

50 25 15 5 5 40 20

RENATE

44 24 14 2 8 46 30

CASTIGLIONE

44 25 12 8 5 30 17

ALESSANDRIA-SAVONA BASSANO-GIACOMENSE MANTOVA-VENEZIA MILAZZO-BELLARIA MONZA-VALLE D'AOSTA PRO PATRIA-FORLI' RENATE-FANO RIMINI-CASALE SANTARCANGELO-CASTIGLIONE

BASSANO

43 25 12 7 6 36 22

VENEZIA

41 25 11 8 6 36 32

PROSSIMO TURNO

FORLI' (-1)

39 24 11 7 6 43 21

DOMENICA 10 MARZO ore 14.30

ALESSANDRIA

39 24 11 6 7 36 23

MONZA (-6)

34 24 10 10 4 35 24

MANTOVA

34 25 9 7 9 37 42

PARTITE RETI G V N P F S

SANTARCANGELO 27 24 6 9 9 24 30 BELLARIA

26 24 6 8 10 26 34

VALLE D'AOSTA (-1) 24 24 6 7 11 27 45

BELLARIA-BASSANO CASALE-MANTOVA CASTIGLIONE-ALESSANDRIA FANO-SANTARCANGELO GIACOMENSE-MILAZZO MONZA-RENATE SAVONA-FORLI' VALLE D'AOSTA-PRO PATRIA VENEZIA-RIMINI

RIMINI

23 25 4 11 10 22 28

MARCATORI

GIACOMENSE

21 25 5 6 14 28 44

FANO (-1)

20 25 5 6 14 27 48

CASALE (-5)

15 24 4 8 12 25 39

MILAZZO

9 25 0 9 16 17 61

20 RETI Virdis (3, Savona). 16 RETI Brighenti (4, Renate). 15 RETI Ferrari (3, Castiglione); Varricchio (3, Giacomense); Serafini (5, Pro Patria). 13 RETI Gasbarroni (4, Monza).

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

0-2 5-0 1-2 1-2 2-0 0-0 1-0 1-0 2-1

(1-4) (0-1) (1-0) (1-2) (1-1) (1-2) (1-1) (2-3) (1-1)

MARCATORI Suriano (M) su rigore all’11’, Bernacci (B) al 20’, Masullo (B) al 22’ p.t. MILAZZO (4-3-3) Tesoniero 5; Giusti 6,5, Maggio 6,5, Strumbo 6, Urso 5; Morina 5,5 (dal 1’ s.t. Guerriero 6), Migliore 5,5, Simonetti 6; Grandi 6, Suriano 6,5, Mancini 5 (dal 45’ s.t. D'Amico s.v.). (Durantini, Buzzanca, Alongi, Alosi, Compagno). All. Tudisco 5,5. BELLARIA (4-3-3) Rossini 5; Maccarrone 5,5, Martinelli 6,5, Gerolino s.v. (dal 10’ p.t. Melillo 6,5), Masullo 5,5; Grifoni 6, O'Neal 6,5, Mariani 6; Nicastro 6 (dal 45’ s.t. Mastroianni s.v.), Bernacci 6,5, Tattini 5,5 (dal 15’ s.t. Venneri 6). (Fabi Cannella, Thiam, Migliore, Zamblera). All. Osio 6. ARBITRO Colarossi di Roma 6,5. NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Espulso Rossini al 9’ p.t.; ammoniti Simonetti, Urso, Maggio, Masullo, Martinelli e Giusti. Angoli 10-1. (a.i.)

REGOLAMENTO

Promosse in 6: dirette le prime 4 Retrocedono in 9 Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata e ritorno, rigori) e chi perde retrocede.

MARCATORE autorete di Cerchia al 4’ p.t. VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1) Forte 6; Saccà 6,5, Marchetti 5 (dal 31' s.t. Rondinelli s.v.), Gattari 5,5, Crialese 5 (dal 16' s.t. Cascione 4,5); Giuffrida 5,5, Cerchia 5,5 (dal 28' s.t. Mangiapane s.v.); Zampaglione 5,5, Longoni 5,5, Catanese 6; De Luca 5. (Zelletta, Monopoli, Martino, Cirianni). All. Saladino 5 (Costantino squalificato). FOLIGNO (4-1-4-1) Piacenti 6,5; Costanzo 6, Cotroneo 6,5, Adamo 6,5, Verruschi 6; Borgese 4,5; Brunori Sandri 6,5 (dal 21' s.t. Guarracino 7), Menchinella 6,5, Vassallo 6,5 (dal 33' s.t. Colombi s.v.), Fiordani 6,5; Balistreri 6,5 (dal 44' s.t. Fondi s.v.). (Beni, Fedeli, Biondi, De Sole). All. De Petrillo 6,5. ARBITRO Gentile di Lodi 6,5. NOTE spettatori 900 circa, incasso di 3.020 euro. Espulsi Borgese al 13' p.t. e il tecnico De Petrillo al 3' s.t.; ammoniti De Luca, Saccà, Crialese, Piacenti, Cotroneo, Fiordani e Guarracino. Angoli 14-2. (f.c.)

MARCATORI Paganini (F) all’11’, Mangiacasale (M) al 27’ p.t.; Petrilli (M) al 46’ s.t. FONDI (4-3-3) Cacchioli 5,5; Palumbo 5,5, Cuomo 5, Cirina 5,5, Iovinella 5,5 (dal 41’ s.t. Pacini s.v.); Paganini 6, Giannusa 5 (dal 35’ s.t. Tamasi s.v.), Naglieri 6; Romano 5,5, Guidone 5, Bezziccheri 6 (dal 30’ s.t. Bernasconi 6). (Gasparri, D’Anna, Fedi, Rizzo). All. Fratena 5,5. MARTINA (4-5-1) Perina 6; Dispoto 6 (dal 21’ p.t. De Vita 6), Filosa 6, Gambuzza 5, Tundo 6; Mangiacasale 7, Fiorentino 6, Scarsella 6 (dal 18’ s.t. Provenzano 6), Anaclerio 6 (dal 30’ s.t. Ancora 6), Petrilli 7; Gambino 6. (Modesti, Bagaglini, De Lucia, Memolla). All. Bitetto 6. ARBITRO Giovani di Grosseto 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Espulso Gambuzza al 42’ s.t.; ammoniti Romano, Palumbo, Iovinella, Cuomo, Gambuzza e Tundo. Angoli 3-5. (v.a.)

MARCATORE Gatto al 43’ p.t. NORMANNA (4-4-2) Gragnaniello 5,5; Giordani 6 (dal 37’ s.t. Fricano s.v.), Panarelli 5,5, Castaldo 5,5, Avagliano 5,5; Manco 5,5, De Martino 5,5, Giglio 5,5, Ricci 5,5 (dal 23’ s.t. Ercolano 5,5); Gesuele 5,5 (dal 23’ s.t. Polani 5,5), Peluso 6. (Esposito, Wagner, Pizzi, Campanella). All. Chiancone 5,5. MELFI (3-5-2) Scuffia 6; Porcaro 6, Dermaku 6, Gennari 6; Benci 6, Gatto 6,5 (dal 22’ s.t. Locci 5,5), Cuomo 6,5, Saurino 6,5, Spirito 6,5; Croce 6, Improta 6,5. (Volturo, D’Angelo, Sgambato, Conte, Simeri, Orlando). All. Bitetto 6,5. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Espulso Manco al 41’ s.t.; ammoniti De Martino, Gesuele, Panarelli, Ercolano, Peluso, Benci e Improta. Angoli 0-7. (g.ar.)

2a DIVISIONE GIRONE B

RISULTATI

SQUADRE

PT

SALERNITANA

55 25 16 7 2 45 22

PONTEDERA

49 25 14 7 4 36 21

L'AQUILA

44 25 12 8 5 37 26

ARZANESE-BORGO A BUGGIANO FONDI-MARTINA GAVORRANO-CHIETI L'AQUILA-CAMPOBASSO NORMANNA-MELFI POGGIBONSI-PONTEDERA SALERNITANA-HINTERREGGIO TERAMO-APRILIA VIGOR LAMEZIA-FOLIGNO

PARTITE RETI G V N P F S

POGGIBONSI

41 25 12 5 8 35 26

APRILIA

39 25 11 6 8 31 25

CHIETI (-1)

39 25 12 4 9 30 27

PROSSIMO TURNO

TERAMO

36 25 10 6 9 28 25

DOMENICA 10 MARZO ore 14.30

MARTINA

36 25 9 9 7 24 27

ARZANESE

32 25 8 8 9 30 33

BORGO A BUGGIANO 31 25 7 10 8 32 31 HINTERREGGIO

31 25 8 7 10 23 25

VIGOR LAMEZIA 30 25 6 12 7 16 17

1-1 1-2 0-1 0-1 0-1 2-3 1-1 0-1 0-1

APRILIA-VIGOR LAMEZIA (0-0) BORGO A BUGGIANO-POGGIBONSI (3-4) CAMPOBASSO-SALERNITANA (0-2) CHIETI-NORMANNA (1-0) FOLIGNO-GAVORRANO (1-1) HINTERREGGIO-TERAMO (2-0) MARTINA-L'AQUILA (ore 17) (1-1) MELFI-FONDI (1-1) PONTEDERA-ARZANESE (3-1)

GAVORRANO

29 25 7 8 10 30 31

MELFI

29 25 6 11 8 18 20

MARCATORI

FOLIGNO

29 25 7 8 10 24 32

20 RETI Grassi (5, Pontedera). 15 RETI Pera (9, Poggibonsi). 13 RETI De Sousa (3, Chieti); Ginestra (2) e Guazzo (1, Salernitana). 11 RETI Ferrari (4, Aprilia); Arrighini (Pontedera).

CAMPOBASSO (-2) 28 25 8 6 11 26 32 NORMANNA

15 25 3 6 16 20 42

FONDI

13 25 3 4 18 22 45

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

MARCATORI Visone (A) al 4’, Dimas (BaB) al 42’ p.t. ARZANESE (3-4-3) Aprea 6,5; Caso 6,5, Riccio 6,5, Tommasini 6; Laezza 6, Visone 6,5, Tarascio 6,5, Funari 6,5; Roghi 6 (dal 34’ s.t. Mascolo s.v.), Sandomenico 6,5 (dal 48’ s.t. Improta s.v.), Fragiello 5 (dal 12’ s.t. Figliolia 6). (Fiory, Albanese, Florio, Maschio). All. Rogazzo 6,5. BORGO A BUGGIANO (4-4-2) Tonti 6; Annoni 6, Checchi 6, Di Giusto 6, Pastore 6,5 (dal 44’ s.t. Butini s.v.); Forte 5,5 (dal 24’ s.t. Settepassi 6), Nolè 6,5, Caciagli 6, Candiano 5,5 (dal 19’ s.t. Santini 6); D'Antoni 6, Dimas 7. (Gaffino Rossi, Manganelli, Rolando, Fioretti). All. Masi 6. ARBITRO Magnani di Frosinone 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Espulso Visone al 48' s.t.; ammoniti Visone, Riccio, Caciagli, Nolè e Figliolia. Angoli 6-4. (a.v.)

LEGA PRO

I club a Firenze parlano di stadi e lotta anti-frodi FIRENZE Si svolge oggi nella sede della Lega Pro a Firenze un incontro con le società di Prima e Seconda divisione per presentare i corsi di formazione e informazione sulla lotta alle frodi nelle scommesse sportive. Si parlerà anche di prospettive e progetti sugli stadi. Intervengono anche il prefetto Francesco Cirillo, il generale Luigi Curatoli, il presidente Pasquale Ciullo e il vice Roberto Massucci dell’Osservatorio.


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CALCIO A 5 FINAL EIGHT COPPA ITALIA SPECIALE PER GAZZETTA

Honorio-Rogerio, Luparense regina 4 L’ALBO D’ORO

I veneti, campioni d’Italia in carica, fanno il bis in Coppa: contro il Genzano finisce 3-1 un rimpallo che favorisce Rogerio e riporta avanti, a inizio secondo tempo, il quintetto di Colini. La Cogianco accusa il colpo, fatica a ritrovare smalto davanti a Putano, e con il passare dei minuti diventa meno pericolosa. Qui viene a galla l’abitudine a giocare ai massimi livelli degli avversari. Che a 4 minuti dalla fine inseriscono il portiere di movimento, esponendosi al gol del 3-1. Dopo un paio di tentativi falliti, infatti, ancora Rogerio trova a porta vuota il sospirato tiro dell’apoteosi.

LUPARENSE

3

GENZANO

1

ORLANDO D’ANGELO PESCARA

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Honorio (L) al 6’16’’, Mauricio (G) al 15’23’’ p.t.; Rogerio (L) all’8’10’’ e al 19’57’’ s.t.

LUPARENSE

GENZANO

Putano, Honorio, Merlim, Canal, Rogerio, An. Bertollo, Geison, Buonanno, Saiotti, Al. Bertollo, Andretta, Cavicchio. ALLENATORE Colini.

Miarelli, Everton, Rescia, Crema, Saul, Grana, Giasson, Mauricio, De Bella, Mentasti, Paulinho, Leofreddi. ALLENATORE Musti.

ARBITRI Malfer e Albertini. NOTE Spettatori 2.000 circa. Espulso Andretta (L) al 9’13’’ s.t. per proteste. Ammoniti Geison (L), Everton (G), Cavicchio (L), Grana (G), Saul (G), Saiotti (L).

Alla fine ha trionfato l’esperienza. Il sogno della Cogianco Genzano di vincere la Coppa Italia alla prima apparizione nella manifestazione si è polverizzato nel secondo tempo di una finalissima ad altissima tensione. Davanti agli occhi di duemila caldissimi tifosi, la Luparense di Fulvio Colini, lo Special One del futsal italiano, aggiunge sul petto anche la coc-

LE ALTRE FINALI L’ASTI CONQUISTA IL TORNEO UNDER 21 AI SUPPLEMENTARI

Donne, il trionfo è sardo: Lucileia fa grande Sinnai PESCARA

A PESCARA LA STAR E IL GRANDE PUBBLICO

La Coppa Italia femminile sbarca per la prima volta in Sardegna, grazie al trionfo del Sinnai, arrivato ieri pomeriggio al Pala Giovanni Paolo II dopo la finale contro le tarantine dell’Italcave Real Statte. Lucileia e compagne battono per 3-2 le joniche, che tre anni fa uscirono sconfitte dallo stesso palazzetto adriatico nella Final Eight contro lo Sporting Torrino. Festa grande per la società cagliaritana: è la prima affermazione a livello nazionale della storia. Determinante la classe della stella brasiliana: quando la sua squadra va in svantaggio, lei la tira fuori dalle sabbie mobili con una doppietta da leader e campionessa vera, regalando il titolo al Sinnai. Cose da campioni del mondo: la stessa Lucileia, infatti, si è affermata con il Brasile nell’ultima edizione del Mondiale di categoria.

1

Under 21 La coccarda Under 21,

1 La brasiliana Lucileia, premiata come migliore giocatrice; 2 La festa dell’Asti; 3 Il Pala Giovanni Paolo II a Pescara DI LORETO/CASSELLA

invece, finisce sulle maglie dell’Asti, che ai supplementari la scuce da quelle del Kaos Futsal, vincitore nel 2012 e con tre Coppe già in bacheca. I piemontesi «vendicano» così la loro prima squadra, uscita ai quarti e incapace di bissare il successo della passata stagione. Una finale di altissimo livello tecnico e agonistico. Pari alla fine dei 40’ e del primo tempo supplementare (2-2). Negli ultimi 5’ però arriva il sorpasso e poi la

2

3

goleada astigiana. Decisive le doppiette di Boaventura e Garbin, oltre al gol iniziale di De Oliveira. La festa è tutta dei ragazzi di Patané, al primo successo della loro storia a livello giovanile. Ma il Kaos esce a testa alta e col miglior giocatore della manifestazione: lo spagnolo di origini maghrebine Tuli, già

protagonista con Capurso in Serie A. Per gli emiliani la soddisfazione di avere pure il capocannoniere, Titon, con 6 reti. Un altro astro nascente del calcio a 5 italiano che spicca il volo dalla scuderia degli «all blacks» di Bologna. O. D’An. © RIPRODUZIONE RISERVATA

carda tricolore, dopo lo scudetto cucito nella scorsa stagione. Onore alla squadra di Musti, grande sorpresa dell’evento con due eliminazioni eccellenti in bacheca (Lazio e Marca). I laziali hanno pagato la fatica, fisica e nervosa, delle prime due sfide, non ripetendo le ottime prestazioni di quarti e semifinali. I veneti non hanno certo giocato il miglior calcio a 5 della storia, ma non è facile quando la posta in palio è così alta e un errore può costarti la pelle. A dare il là al successo dei Lupi è

In grande, il presidente della Divisione Calcio a 5, Fabrizio Tonelli, premia l’Alter Ego Luparense; nella foto piccola, Maximiliano Rescia della Cogianco Genzano

La celebrazione La festa può avere inizio, Colini scavalca la recinzione per andare ad abbracciare i suoi dirigenti: «Vittoria dedicata a mia figlia, e a due angioletti, Angelica e Federico. È stata una grande gioia potergli regalare questo successo». Il coach della Luparense ha anche un pensiero per la sua squadra: «I miei giocatori hanno saputo reggere la pressione di una partita così difficile e complicata». Dopo uno scudetto e una Uefa Futsal Cup a Montesilvano, l’Abruzzo è ancora la terra fortunata del tecnico romano. A fine gara, è un’esplosione sul palco: prima Honorio premiato come miglior giocatore, poi la consegna della Coppa, dalle mani del presidente nazionale Fabrizio Tonelli, e sotto lo sguardo di un divertito Gianni Rivera, ospite della Divisione a Pescara. Una chiusura da campioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1990-91 Torrino 1991-92 Torrino 1992-93 Torrino 1993-94 Torrino 1994-95 Torrino 1995- 96 ITCA Torino 1996-1997 ITCA Torino 1997-98 Lazio 1998-99 Lazio 1999-00 Genzano 2000-01 Augusta 2001-02 Prato 2002-03 Lazio 2003-04 Prato 2004-05 Nepi 2005-06 Luparense 2006-07 Montesilvano 2007-08 Luparense 2008-09 Arzignano Grifo 2009-10 Marca Futsal 2010-11 Lazio 2011-12 Asti 2012-13 Luparense


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FORMULA 1 CONCLUSI I TEST DI MONTMELÒ ARRIVEDERCI A MELBOURNE TUTTI IN FILA DIETRO LA FRECCIA D’ARGENTO 1

SOLUZIONI DELL’ULTIMA ORA

2

3

1. Nico Rosberg ha chiuso i test con il miglior tempo assoluto; 2. Un Alonso sorridente; 3. Esperimenti Red Bull anche all’ultimo giorno COLOMBO

4

BUTTON TERZO Così nell’ultima giornata di test sul circuito catalano di Montmelò (4.655 m). Tutti i tempi sono stati fatti con le gomme morbide

S 1. Rosberg (Ger-Mercedes) 1’20"130 (131 giri) 2. Alonso (Spa-Ferrari) 1’20"494 (120) 3. Button (GB-McLaren) 1’21"444 (122) 4. Hülkenberg (Ger-Sauber) 1’21"541 (118) 5. Raikkonen (Fin-Lotus) 1’21"658 (50) 6. Di Resta (GBForce India) 1’21"664 (112) 7. Maldonado (Ven-Williams) 1’22"415 (42) 8. Vettel (Ger-Red Bull) 1’22"514 (100) 9. Bottas (Fin-Williams) 1’22"524 (31) 10. Pic (Fra-Caterham) 1’23"115 (116) 11. Bianchi (Fra-Marussia) 1’23"167 (62) 12. Ricciardo (AusToro Rosso) 1’23"628 (91) 13. Chilton (GB-Marussia) 1’24"103 (49)

S Mondiale Il campionato 2013 scatterà domenica 17 marzo con il GP Australia a Melbourne. La settimana successiva, il 24, si va invece a Sepang per il GP Malesia

F138, gli scarichi soffiano in basso Nuovi scarichi con scivolo più inclinato (1) e carrozzeria svasata verso il basso (2) PIOLA

Il verdetto Ferrari veloce ma la Mercedes firma il record

GIORGIO PIOLA MONTMELÒ

Ancora gran lavoro per la Ferrari in vista dell’Australia. Sulla F138 è stata modificata tutta l’aerodinamica in particolare l’alettone anteriore che presenta come novità il soffiaggio all’esterno nella parte bassa della paratia anteriore. Cambiate anche le fiancate con scarichi che soffiano ancora più in basso. Il tutto abbinato ad un diffusore modificato. Provate diverse prese aria dei freni anteriori, dotate per la prima volta sulla Ferrari di cestelli aperti in modo da far interagire le temperature dei dischi con quelle delle gomme.

Rosberg gira pure meglio di Hamilton Brilla Alonso (2o). Vettel scontento

Raddoppio La Red Bull ha fatto arrivare la seconda RB9. Dopo un gran lavoro nella notte di venerdì, sabato si è visto un nuovo alettone anteriore con paratie piuttosto si-

I meccanici Ferrari spingono dentro ai box la F138 di Fernando Alonso REUTERS

DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA MONTMELÒ (Spagna)

Due ali di folla circondano l’ingresso della zona ospitalità della Ferrari come se stesse arrivando Re Juan Carlos. Così Fernando Alonso deve sgattaiolare dietro al camion della scuderia per raggiungere la porta posteriore senza essere travolto dall’affetto del pubblico di Barcellona. L’attesa che precede il via da Melbourne del Mondiale 2013, più incerto che mai, sembra superiore al passato. La rossa e il campione di Oviedo l’affrontano come la stagione del riscatto. Ieri l’ultimo giorno di test invernali si è chiuso con altri buoni segnali. La Ferrari è veloce. Resta solo da capire quanto, come ha fatto intendere lo stesso Alonso.

bia stracciato entrambi, con un tempo di 1’20"130 che migliora di quasi 1"5 la pole position 2012. Merito in gran parte delle gomme, che a parità di mescola morbida «valgono» 8 decimi in meno. E dell’evoluzione delle vetture. Sorprese Tutti sono migliorati, come avvertiva Alonso. In particolare Lotus e Mercedes, che si propongono come «ammazzagrandi». La Red Bull a tratti si è nascosta, ma resta la vettura

«

Le gomme vanno ancora capite bene. In Australia qualcuno alla fine resterà scioccato

Record Un dubbio che potrà es-

sere sciolto solo in Australia. Perché in inverno molte squadre si nascondono. Ma soprattutto perché quest’anno ci sono altre incognite, come l’adattamento alle nuove mescole più morbide della Pirelli e l’aver girato spesso con pioggia o temperature basse, diverse da quelle che si troveranno tra due settimane a Melbourne. Alonso però partirà con il sorriso. La F138 ieri ha graffiato, consentendogli di battere di 64 millesimi (1’20"494) il record dei test stabilito il giorno prima da Lewis Hamilton con la Mercedes. Peccato che Nico Rosberg, sull’altra Freccia d’argento, ab-

PAT FRY DIRETTORE TECNICO FERRARI

da battere. Anche se negli ultimi due giorni non ha avuto la consueta consistenza. «È difficile trovare la messa a punto, perché le gomme si degradano in fretta», è stato il grido d’allarme del tre volte iridato Sebastian Vettel. Mentre la McLaren sembra aver smarrito un

po’ la strada (ieri Jenson Button si è fermato a 1’21"664), anche se in Australia ha sempre fatto faville. Per la Ferrari ci sono invece altre indicazioni positive. La F138 non è andata male neppure nelle simulazioni sulla distanza con le gomme medie che si useranno a Melbourne. Inoltre è tornata a girare come un orologio (120 giri), facendo pensare che l’insolito cedimento per cui sabato Felipe Massa aveva perso la ruota anteriore sinistra (portamozzo) sia un caso isolato. «Problema risolto. Abbiamo avuto un po’ di spavento, ma siamo stati fortunati per com’è andata», confessa il direttore tecnico Pat Fry. Paraventi Il super lavoro ieri ha coinvolto assetti, analisi dei flussi al retrotreno, diverse soluzioni di scarichi e novità sull’ala posteriore, che hanno spinto i meccanici a circondare l’auto con i paraventi a ogni ritorno ai box. Domani la Ferrari si sposterà sulla pista di Idiada per prove di aerodinamica. L’obiettivo è il podio, come spera Massa. «A Melbourne avremo qualcosa in più e lo stesso in Malesia — aggiunge Fry —. Gli sviluppi in galleria del vento ora funzionano. Mentre tutti dobbiamo capire meglio le gomme. A Melbourne ci saranno sorprese, qualcuno resterà scioccato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’OPINIONE di ANDREA CREMONESI

a pagina 23

&

A

HANNO DETTO

S Rosberg «Non fidatevi del mio primo tempo, gli altri non hanno mostrato niente del loro potenziale. Però siamo stati veloci»

mili alla Ferrari, diverso «vanity panel» (il coperchio dello scalino), più raccordato con il muso, nuovo alettone posteriore, nuove prese dei freni posteriori e soprattutto doppio Drs. Quest’ultimo è stato rivisto nelle canalizzazioni interne, che hanno costretto ad interventi col seghetto per adattarlo in vettura. Il tutto condito da vernici per visualizzare i flussi. Rischio A proposito del dop-

pio Drs passivo serpeggia sempre di più una sorta di malumore da parte dei piloti, che lo considerano pericoloso perché il meccanismo dovrebbe disattivarsi automaticamente e invece rimane aperto per quasi tutta la fase della frenata, cosa che invece non accade con il dispositivo gestito dal pilota. Ieri la Red Bull ha provato la configurazione standard al mattino e quella evoluta al pomeriggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino SUPERCROSS USA

KART A MURO LECCESE

Villopoto cala il poker

Dominio Verstappen

Ryan Villopoto firma il poker stagionale nel Supercross a stelle e strisce. A St. Louis, davanti a oltre 60.000 spettatori, il campione in ca rica (Kawasaki) è riuscito a metter si tutti dietro per la quarta volta nel 2013. Ora l’asso statunitense è ad appena 12 punti dal leader del cam pionato Davi Millsaps (Suzuki), arri vato solo sesto. Il podio di St Louis è stato completato da James Stewart (Suzuki) e Chad Reed (Hon da). La prossima tappa del Super cross Usa è prevista per sabato a Daytona.

(p.m.) A Muro Leccese l’olan dese Max Verstappen, figlio dell’ex F.1 Jos, domina la KZ1 della Wsk Eu ro Series. Nella KF Junior il figlio di Alesi non entra in finale, mentre il fi glio di Schumi si ferma al primo giro.

WINTER F3 SERIES

Vicky Piria quarta A Jerez (Spagna), la 19enne milanese Vicky Piria è arrivata quar ta nella gara della Winter F3 Series. La corsa è stata vinta dall’inglese Ed Jones.

Radiotelevisione Italiana Spa

S Raikkonen «Il problema al cambio non mi preoccupa, anche se ho perso mezza giornata. Di solito un inconveniente non ricapita»

Oggetto: Avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse per l’affidamento di servizi di noleggio di aeromobili attrezzati o da attrezzare per riprese e trasmissioni su tutto il territorio nazionale ed europeo nell’ambito del Giro d’Italia 2013 e per possibili analoghi servizi da richiedersi nel prossimo triennio. Con il presente avviso, la Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A. intende ricevere manifestazioni di interesse da società specializzate nel settore delle riprese in movimento che siano in possesso dei requisiti consultabili sul sito internet www.fornitori.rai.it, avvisi - ricerche, avvisi di indagine conoscitiva al fine di esperire una o più procedure selettive ristrette ex art. 19 D.Lgs. 163/2006 per la tipologia di servizi indicati in oggetto. Gli aeromobili degli operatori interessati dovranno ospitare a bordo uno o più kit di ricetrasmissione della RAI; a tal fine gli operatori dovranno dotarsi di idonei STC (Supplemental Type Certificate) rilasciati da EASA. I candidati interessati dovranno far pervenire la propria manifestazione di interesse, corredata di ogni informazione utile relativamente alle esigenze sopra evidenziate (a titolo esemplificativo ma non esaustivo: curriculum che evidenzi le esperienze maturate nel campo delle riprese in movimento; descrizione dei sistemi integrati con gli aeromobili, es. wescam, trasmettitori etc.; curricula degli addetti alle attività di volo; risorse umane e tecniche a disposizione; eventuali automezzi e moto attrezzate) entro e non oltre il 15 marzo 2013 al seguente indirizzo: RAI - Radiotelevisione Italiana S.p.A. Direzione Produzione TV Acquisti e Appalti Palazzina Uffici - St. 136 Via Teulada, 66 00195 Roma La selezione dei candidati e la conseguente richiesta di offerte verranno effettuate orientativamente nel periodo 17 marzo 2013 - 3 aprile 2013.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CICLISMO LA CORSA GAZZETTA MARCO PASTONESI ROMA

Colosseo e Fori, gladiatori e ancelle, bighe e sampietrini, corone di alloro e titolo di imperatore. Roma Maxima. La corsa si è adeguata ai tempi: non quelli moderni del marketing, ma quelli antichi dell’avventura. Così, niente radioline, come per tutte le corse fuori dal circuito del WorldTour e per le cronometro. E senza radioline, ma con passaparola e lavagnette, è tornato l’imprevisto, l’imponderabile, l’incredibile. Il francese Blel Kadri ha vinto anche perché, dietro di lui, pochi immaginavano la sua esistenza, anzi, la sua resistenza e la sua insistenza dopo quasi un giorno di fuga. E a Pippo Pozzato — braccia al cielo dopo aver dominato la volata del gruppo — la felicità negli occhi si è spenta una cinquantina di metri dopo l’arrivo. Una vittoria dolce, quella di Kadri. E una vittoria — una quasi vittoria — amara, quella di Pozzato. Algerini Kadri ha 26 anni, passa-

porto francese e genitori algerini, faccia vissuta e fisico rupestre. E’ nato a Bordeaux, ha cominciato ad andare in bici a 11 anni, è passato pro’ nel 2008 dopo qualche gara da stagista, nel 2010 l’unica vittoria della carriera in una tappa della Route du Sud in Francia, finché l’anno scorso ha rischiato di smettere, anzitempo e controvoglia: spiaccicato alla Parigi-Nizza, si è fracassato cranio e spalla. Ma è tornato: volontà, grinta, fame. Una nuova primavera. E, ieri, la corsa della vita: 52 km nella prima ora, appena il gruppo ha rallentato lui è scappato col portoghese Cardoso, il belga Premont e gli olandesi Timmer e Ligthart, 8’30" di vantaggio, finché, dietro, hanno cominciato a fare la corsa. Ma senza radioline è un altro ciclismo. E infatti è stata un’altra corsa. Miraggio Esaurito il belga, sfini-

ti i due olandesi, piantato il portoghese, Kadri è rimasto solo. Mancavano 40 km all’arrivo: un’ora di corsa, con un paio di minuti di vantaggio. Roba da miracolo, da miraggio, da misericordia. Nibali, Santambrogio, Reda e il colombiano Rubiano, che avevano attaccato sulle rocche, hanno catturato gli evasi, ma prima di accorgersi che all’appello mancava anche Kadri, ci hanno messo una ventina di chilometri. Il gruppo, che inseguiva gli inseguitori e i fuggitivi, non ha fatto bene i conti. Pozzato, rientrato sul gruppo a -9 dal traguardo, non immaginava nulla. E quando il gruppo, con Pozzato, ha inghiottito Nibali e compagni nell’ultimo chilometro, aveva la certezza di essere compatto. Ma a questo mondo

ore 14.26’57"

ore 14.57’04"

Il trionfo di Blel Kadri e, a destra, la volata-beffa di Pippo Pozzato. In basso il gruppo davanti al Colosseo e il vincitore su una biga BETTINI/LAPRESSE

Pozzato, una beffa Pippo vince la volata Ma prima di lui era arrivato Kadri Roma Maxima Sprinta 37" dopo il francese ancora in fuga: senza radioline non s’era reso conto di nulla Finale confuso: c’è chi non ha avuto il tempo di capire che davanti c’era ancora un uomo Kadri al settimo cielo: «Adesso penserete che è stato un caso. Ma io volevo vincere»

non esistono più certezze. Figurarsi nel ciclismo. Analfabetismo Abituato a comu-

nicare con le radioline, il gruppo è tornato analfabeta. Come chiedere di fare moltiplicazioni e divisioni senza macchinette calcolatrici. Come mandare un telegramma invece di spedire un sms. Tant’è che il messaggio — c’è un uomo solo al comando, che ha fatto la storia del ciclismo per radio, e della radio per ciclismo — stavolta non è proprio arrivato. Non solo Pozzato ha esultato come se fosse il primo, ma lo sloveno Bole si è ram-

maricato come se fosse il secondo. Morale: Kadri felice, Pozzato da felice a deluso, Bole da deluso ad accontentato. «Adesso penserete che è stato un caso — ha confidato Kadri —. Ma volevamo vincere. Al pronti-via mi davo il 5% della vittoria, chilometro dopo chilometro sempre di più, alla fine l’unico pensiero era solo quello di cercare di respirare. Ero rimasto senza fiato». Palcoscenico Roma — intesa co-

me Giro del Lazio — è stata Maxima. Un percorso classico (le salite di Rocca Priora e poi quel-

la dei Cappuccini), un finale incandescente (l’Appia Antica), un palcoscenico meraviglioso (il Colosseo e i Fori imperiali). Un impegno, quello dei corridori, cosciente e profondo. Se avesse vinto per distacco Nibali, o in volata Pozzato, ci sarebbe stata più gloria. Ma il bello del ciclismo è anche l’incertezza, se non il mistero, che mina il percorso dal primo all’ultimo metro: una foratura, un passaggio a livello chiuso, una crisi di fame. Kadri si è conquistato il suo giorno, rischiando. Perché l’avventura è l’avventura.

clic LE TRE «GAFFE» DI BEPPE SARONNI Non solo Pozzato. Nella Cosenza-Potenza del Giro d’Italia ’86, Beppe Saronni esultò come se avesse vinto, ma 11" dopo Visentini. Gli accadde pure di esultare con un giro d’anticipo a una Settimana Siciliana e a un Campionato di Zurigo.

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IL CRONOPROLOGO SUCCESSO FRANCESE

ELEZIONI UEC PREMIATA L’ITALIA

Taccuino

Parigi-Nizza, sorpresa Gaudin Viviani a 5": «Fatali due errori»

Lappartient presidente europeo Della Casa segretario generale

FIANDRE OCCIDENTALI

DONNE

Vandewalle e Ciolek fanno festa in Belgio

Vos regina in mtb

Damien Gaudin è il vincitore a sorpresa del prologo della Parigi Nizza a Houllies, sulla distanza di 2,9 km. Il 26enne francese della Europcar, con un passato da pistard (5 titoli nazionali tra il 2006 e il 2010 tra inseguimento e americana), è alla sua prima affermazione in sei stagioni da pro’. Su strada il successo più importante era stato la Roubaix under 23 nel 2007. Bravo Elia Viviani, 11˚ a 5" dal vincitore e primo italiano. «Ho sbagliato una curva afferma il velocista della Cannondale ma l’errore vero l’ho commesso negli ultimi 500 metri in leggera salita. Sono andato di frequenza, mentre dovevo buttare giù un dente e alzarmi sui pedali». Oggi

per lui si presenta l’opportunità di vincere, ma a Cèrilly, in un arrivo adatto ai velocisti, dovrà vedersela con Boonen, Petacchi, Kittel e Bouhanni. Ieri c’è stato anche il debutto stagionale di Ivan Basso (103˚ a 14"). «Sono andato abbastanza bene su un percorso difficile con 12 curve in meno di 3 km», ha detto. PROLOGO: 1. Damien GAUDIN (Fra, Europcar) km 2,9 in 3’37", media 48,111; 2. Chavanel (Fra) a 1"; 3. Westra (Ola); 4. Kelderman (Ola) a 2"; 5. Soupe (Fra); 11. Viviani a 5"; 19. Gesink (Ola) a 6"; 22. De Gendt (Bel) a 7"; 24. Boonen (Bel); 34. Gilbert (Bel) a 8"; 59. Van Garderen (Usa) a 11"; 99. Scarponi a 13"; 103. Basso a 14".

David Lappartient, numero uno della Federazione ciclistica francese, è stato eletto ieri a Parigi presidente dell’Unione europea di ciclismo (Uec) ottenendo 34 voti contri i 12 che sono andati al suo unico avversario, l’ex professionista Andrei Tchmil, il moldavo vincitore della Roubaix ’94 e della Sanremo ’99. Lappartient succede al polacco Wojciech Walkiewicz e avrà come segretario generale un italiano, il quarantacinquenne Enrico Della Casa, originario di Correggio (Reggio Emilia), attuale membro della Commissione pista dell’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) e impegnato da quasi quindici

anni in ruoli di primo piano, con particolare attenzione alla pista e all’antidoping. Nell’occasione il presidente della Federciclo, Renato Di Rocco, è entrato con il maggior numero di preferenze (37) tra gli otto rappresentanti europei nel consiglio direttivo dell’Uci che sarà eletto durante il congresso che si terrà il 27 settembre prossimo a Firenze, in occasione dei Campionati Mondiali. Inoltre, l'Italia sarà rappresentata dal vicepresidente della Federciclo, Giovanni Duci, come grande elettore tra i 14 di espressione europea nei Congressi Uci che si svolgeranno nei prossimi quattro anni.

Il belga Kristof Vandewalle (Omega Pharma) ha vinto la Tre giorni delle Fiandre Occidentali. L’ultima tappa si è conclusa in vola ta con il successo del tedesco Ge rald Ciolek (Mtn) davanti al france se Adrien Petit e all’olandese Bob bie Traksel.

UNDER 23

Doppietta Zalf Doppietta Zalf Euromobil tra gli under 23. A Lugo (Ra), nella Coppa Belricetto, vittoria del 19en ne Federico Zurlo e a Mareno di Pia ve (Tv), nel trofeo Ceda, successo di Andrea Zordan. Nicola Ruffoni (Colpack) ha vinto in volata davanti al compagno Mattia Marcelli il tro feo Città di Melzo.

Cross, strada, pista e ora an che mtb, il suo obiettivo «olimpico» per Rio 2016 dopo avere centrato l’oro nella corsa a punti a Pechino e quello su strada a Londra. A Marian ne Vos sono bastate due tappe per prendere le misure, poi ieri ha colto il successo nella 3ª tappa della Cy prus Sunshine, a Cipro (6ª Eva Le chner). Erano da 8 anni che l’olande se non si cimentava con la mtb.

LUTTO

Addio Isidoro È morto sabato all’età di 80 anni Isidoro Rimoldi, dagli anni Ses santa nello staff della «Gazzetta dello sport Organizzazioni» come autista. Domani alle 15 il funerale nella chiesa parrocchiale di Appia no Gentile.


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lo sconfitto FILIPPO POZZATO

Il vicentino affranto: «Mi avevano detto che in testa c’erano sei corridori, una volta ripresi Nibali e gli altri non c’era tempo per fare l’appello»

Maxima

Primo. Quasi primo. Filippo Pozzato, secondo dietro un corridore — almeno per lui — fantasma. Pozzato, non sapeva che davanti ci fosse Kadri?

«No. Ho fatto la volata per il primo posto. Ero rimasto chiuso, poi ho trovato un varco, sono uscito bene, ho superato tutti. E come si fa in questi casi ho alzato le braccia al cielo». Invece?

«Una frazione di secondo dopo, quando ho visto che Michele Del Gallo, il mio massaggiatore, non mi veniva incontro e aveva uno sguardo imbarazzato, ho intuito che quella appena vinta non era stata la volata per il primo posto. Michele ha sollevato due dita. E lì ho capito: secondo». Che cos’ha pensato?

IL SICILIANO RIPRESO ALL’ULTIMO CHILOMETRO

Nibali: «Ci ho provato, peccato» (past.) Una corsa fatta e vissuta. Da protagonista. «Abbiamo attaccato - dice Vincenzo Nibali - prima con Agnoli, poi con Vanotti, infine con me. Sono andato via a Rocca Priora, ho trascinato tre o quattro compagni di avventura, sarebbe stato meglio tirare dentro qualcun altro. Per di più c’era chi non aveva più gambe, come

Cardoso, chi almeno all’inizio si guardava intorno invece di tirare, come i due Androni, e così siamo stati ripresi dal gruppo. No, Non sapevamo che davanti ci fosse ancora un uomo, cioè Kadri, e abbiamo cominciato a rincorrerlo quando ormai avevamo perso troppo tempo. La TirrenoAdriatico? Piena di campioni, ma io correrò per vincerla».

«Che figuraccia. Ma certe cose succedono, soprattutto quando non ci sono le radioline per comunicare fra ammiraglia e corridori. Le radioline non sono uno sfizio e neanche un vizio, ma una necessità anche in base ai tempi. Il mondo si aggiorna, si evolve, si perfeziona, e invece il ciclismo torna indietro. Niente radioline, ma lavagne e passaparola. E la situazione della corsa può comprendere anche misure di sicurezza». Ma non poteva chiedere ai suoi compagni?

«Sono rientrato nel gruppo

S Filippo Pozzato, 31 anni, alla prima stagione nella LampreMerida, 45 vittorie in carriera, tra cui la MilanoSanremo 2006, il tricolore 2009 e due tappe al Tour de France. Il 16 febbraio ha vinto per la terza volta il Trofeo Laigueglia LAPRESSE

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DA DOMANI LA 48A EDIZIONE

BARBIN QUARTO PONZI QUINTO

«Che figuraccia E perdere così fa malissimo» ROMA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

a 9 chilometri dall’arrivo. Stanco per l’inseguimento e già concentrato sulla volata. Mi è stato detto che davanti c’erano ancora sei corridori. Abbiamo ripreso Nibali, Santambrogio e gli altri nell’ultimo chilometro. Ma andavamo a più di 50, la volata era lanciata, non c’era tempo per fare appello e calcoli». Rimasto male?

«Malissimo. Per me, per la squadra, per gli appassionati. Per la figuraccia. E per il risultato. Vincere è un’emozione impagabile, il risultato perfetto, il compimento di una missione. Il secondo posto non è il peggiore risultato, ma la peggiore sensazione che si possa avere da un risultato. Delusione, amarezza, rimpianto. Un secondo posto così sa ancora più di beffa». E adesso?

«Prendo quello che c’è di buono: la mia condizione. E il rapporto con la squadra: Niemiec, Pietropolli e Cunego, solo per dirne tre, sono stati compagni eccezionali. In 40 giorni mi gioco Sanremo, Fiandre e Roubaix. Le mie corse. Intanto la Tirreno-Adriatico. E’ una corsa da uomini di grandi giri, come Contador e Nibali, ma io cercherò di migliorare la mia preparazione e magari di piazzare un colpo». Lì ci saranno le radioline.

«E speriamo che funzionino». past. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alberto Contador, 30 anni BETTINI

ARRIVO: 1. Blel Kadri (Fra, Ag2R), 180 km in 4h26’27", media 40,532; 2. Filippo Pozzato (LampreMerida) a 37"; 3. Grega Bole (Slo, Vacansoleil); 4. Barbin (sopra nella foto Bettini) 5. Ponzi; 6. Duque (Col); 7. Visconti; 8. Geschke (Ger); 9. Lagutin (Uzb); 10. Chernetski (Rus); 11. Chérel (Fra); 12. Selvaggi; 13. D. Caruso; 14. Txurruka (Spa); 15. Vicioso (Spa); 16. Rabottini; 17. Parisien (Can); 18. Sella; 19. Agnoli; 20. Santambrogio; 32. Valverde (Spa); 33. Cunego; 34. Pozzovio; 40. Nibali a 48". Partiti 126, arrivati 117

È la «Tirreno» delle stelle C’è anche Contador (c.ghis.) Contador, Nibali, Evans, Rodriguez e Froome: sarà una sfida grandi firme alla Tirreno-Adriatico che prende il via domani con la cronosquadre San Vincenzo-Donoratico di 16,9 km. Nessuna altra corsa a tappe, neppure il Tour de France, dove Vincenzo non ci sarà, potrà contare su questo quintetto stellare. E attenzione, perché l’ex olimpionico Samuel Sanchez sarà per tutti un avversario ostico. Ma se questi saranno gli uomini in lotta per la vittoria finale, la corsa dei due mari proporrà altre sfide ad alto tasso adrenalinico. Negli arrivi allo sprint il duello sarà tra il principe delle volate, l’ex iridato Mark Cavendish già a 6 centri stagionali, e il tedesco Andre Greipel, che è a quota 4. Gli outsider sono di ottimo livello: Chicchi, Farrar, Boom e Degenkolb. C’è Moser Ad altissima velocità

anche le due crono (oltre alla tappa di apertura, contro il tempo anche la frazione finale di 9,2 km a San Benedetto del Tronto): Cancellara, l’iridato Martin e Phinney. In più ci sono Moser e Sagan, due campioni «tuttoterreno», capaci cioè di vincere in modi diversi, e in ottima forma; Pozzato che ha cominciato la stagione col piede giusto, Hushovd che pare rinato, Cunego e Visconti che cercano riscatto, Gatto che insegue un grande colpo. In più Bennati che si vuole ritrovare come velocista (la tappa di Indicatore è nel suo mirino) e che lo scorso anno, nella crono finale, fu superato solo da Cancellara. LE TAPPE Domani, 1ª tappa, San Vincenzo-Donoratico, cronosquadre, 16,9 km; 2ª t., San Vincenzo-Indicatore, 232 km; 3ª t., Indicatore-Narni, 190 km; 4ª t., Narni-Prati di Tivo, 173 km; 5ª t., Ortona-Chieti, 230 km; 6ª t., Porto Sant’Elpidio-Porto San Elpidio, 209 km; 7ª t., San Benedetto del Tronto, crono, 9,2 km.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 4 MARZO 2013

BASKET SERIE A: 6A DI RITORNO le Pagelle di CHIABO

Milano sbaglia meno Siena cade ancora

MELLI BENE QUANDO CONTA BROWN, SOLO UN GRAN FINALE Il finale riscatta un brutto match. Gentile e Melli firmano

il 2-0 stagionale sull’Mps, al 5o k.o. esterno consecutivo

MILANO HAIRSTON 6 Schiena non a posto, dà un contributo. FOTSIS 4 C’era? Ah sì, ha sbagliato due tiri. BOUROUSIS 6.5 Super 1o quarto (10 con 4 rimbalzi e 3 assist), solo 2’ nel 2o. I falli su di lui rimettono in pista Milano ma si spegne. Doppia doppia, 3 perse, 3 assist. MELLI 6.5 Male il 1o tempo pur con 8 rimbalzi (0/3, 3 perse), bene nei momenti decisivi (7 nel 4o quarto). BREMER 4.5 Milano si blocca con lui in regia, anche in difesa male.

h

IL MIGLIORE

7 GENTILE

Facciamo così, non consideriamo cos’ha fatto (anzi non ha fatto) in difesa tutta la gara e anche su Janning alla fine. Così possiamo celebrare una gara in attacco da protagonista. GREEN 6 Di stima per i 7 assist e perché all’inizio blocca Brown. RADOSEVIC 6 Discreto se non per le palle perse, 3. BASILE 6 Una tripla importante.

SIENA

h

MILANO SIENA

72 68

(23-15, 26-33; 43-41) EMPORIO ARMANI MILANO: Green 5 (1/2, 0/3), Gentile 22 (7/11, 2/5), Hairston 9 (3/8, 0/1), Melli 9 (2/3, 1/4), Bourousis 14 (3/6, 2/3); Fotsis (0/2 da 3), Bremer (0/3 da 3), Radosevic 7 (2/3), Basile 6 (0/1, 2/3). N.e.: Giachetti, Langford, Chiotti. All.: Scariolo.

Come Gentile guardiamo i 17 punti della ripresa, 13 nell’ultimo quarto. Per il resto, gara molto modesta. EZE 5 Tre falli in 1’12", 4 in 2’40" della ripresa su Bourousis. CARRARETTO 5 Comparsata di 5’30". RASIC 6 La squadra gioca meglio con lui che con Brown. KANGUR 5.5 Tosto ma fa 2/7 ai liberi, compresi quelli decisivi. SANIKIDZE 5 Perde la palla decisiva, evanescente. RESS 6 Fa un tiro e lo sbaglia. Con lui in campo, Siena ha vinto di 16. ORTNER 5.5, Una persa, una stoppata su un 7 0 milanese. JANNING 6.5 Un disastro per 3 quarti, poi quasi vince con 5 punti in 1’ per il 65 pari. MOSS 6.5 Se togliamo il 3o quarto (0/5) gara solida.

Gazzetta.it LE IMMAGINI DELLA GIORNATA DI SERIE A E TUTTA LA NBA Da stamattina le sintesi delle partite della giornata con le migliori giocate. Per la Nba, le partite ogni notte in tempo reale e la mattina le immagini.

CIMBERIO VARESE-CASERTA

74-62

SCAVOLINI B. MARCHE PESARO-TRENKWALDER R.EMILIA 65-68 SIDIGAS AVELLINO-FOXTOWN CANTÙ

63-52

ACEA ROMA-VANOLI CREMONA

79-71

ENEL BRINDISI-BANCO DI SARDEGNA SASSARI

93-95

ANGELICO BIELLA-OKNOPLAST BOLOGNA

87-76

MONTEGRANARO-UMANA VENEZIA

88-64

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO-MONTEPASCHI SIENA

72-68

CLASSIFICA V 17

P 4

21

17

4

21

14

7

28

21

14

7

FOXTOWN CANTÙ

26

21

13

8

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

26

21

13

8

TRENKWALDER REGGIO E. UMANA VENEZIA ENEL BRINDISI CASERTA

24 22 20 16

21 21 21 21

12 11 10 8

9 10 11 13

SQUADRE CIMBERIO VARESE

PT 34

G 21

BANCO DI SARDEGNA SASSARI

34

MONTEPASCHI SIENA

28

ACEA ROMA

VANOLI CREMONA

16

21

8

13

OKNOPLAST BOLOGNA

14

20

7

13

MONTEGRANARO

14

21

7

14

SIDIGAS AVELLINO

12

20

6

14

SCAVOLINI B.MARCHE PESARO

10

21

5

16

ANGELICO BIELLA

10

21

5

16

MONTEPASCHI SIENA: Brown 24 (7/16, 1/2), Janning 11 (3/5, 1/6), Moss 15 (1/7, 2/5), Kangur 7 (1/2, 1/4), Eze 2 (1/3); Carraretto (0/1 da 3), Rasic 5 (1/2, 1/3), Sanikidze 4 (2/2, 0/1), Ress (0/1), Ortner. N.e.: Sousa, Neri. All.: Banchi.

PROSSIMO TURNO

ARBITRI: Taurino, Lanzarini, Martolini.

Domenica 10/3/2013, 18.15

NOTE - T.l.: Mil 15/25, Sie 18/21. Rimb.: Mil 41 (Bourousis 10), Sie 35 (Eze, Sanikidze, Moss 5). Ass.: Mil 19 (Green 7), Sie 9 (Brown, Kangur 3). Progr.: 5’ 9-5, 15 24-21, 25’ 35-33, 35’ 53-51. Usc. 5 f.: Radosevic 39’20" (65-62). Ant: Bourousis (con tecnico) 16’17" (24-24), Kangur 39’54" (69-68), Brown 39’54" (70-68). Spett. 6400.

CIMBERIO VARESE-ANGELICO BIELLA SCAVOLINI B. MARCHE PESARO-ENEL BRINDISI UMANA VENEZIA-EA7 EMPORIO ARMANI MILANO SIDIGAS AVELLINO-BANCO DI SARDEGNA SASSARI TRENKWALDER R.EMILIA-MONTEGRANARO VANOLI CREMONA-FOXTOWN CANTÙ MONTEPASCHI SIENA-ACEA ROMA (11/3) OKNOPLAST BOLOGNA-JUVE CASERTA (11/3)

l’analisi

IL MIGLIORE

7 BROWN

RISULTATI

LUCA CHIABOTTI MILANO

di MASSIMO ORIANI

Il meglio è alla fine, di una partita a tratti orribile. Ma il basket sa sempre farsi voler bene: la volata è entusiasmante con Gentile e Melli che danno a Milano il 2-0 stagionale su Siena, al 5o k.o. esterno di fila, tenuta in vita da Janning prima di cadere con gli errori dalla lunetta. Milano, senza Langford, gioca sui propri nervi deboli, Siena senza Hackett è stanca e fa fatica. Partita degli errori, clamorosi nelle ultime azioni: rimessa di Gentile sul 69-68 nelle mani di Sanikidze che, pochi metri dopo a 7" dalla sirena, perde la palla, e secondo Banchi c’era fallo non fischiato (inadeguati gli arbitri, a prescindere). Tensione «Gara di grande tensione — dice Scariolo, che in stagione regolare è 3-1 con la Mps —, mentalmente non possiamo dire di essere affidabili, alcune nostre leggerezze difensive hanno tenuto in vita Siena nell’ultimo quarto, mentre nel 1o e nel 3o il nostro impatto è stato significativo, segno di idee chiare su quello che voleva-

LA CAPOLISTA DOPO IL +15 A FINE 3O QUARTO

Gentile e Melli come Portaluppi e Monti mo fare». Siena parte scarica, Milano ne approfitta con Hairston e Bourousis che chiude il 10 quarto con 10 punti e 3 assist. Con Gentile l’EA7 si trova a +9, ma ha un passaggio a vuoto con Bremer che si fa battere due volte da un Brown da minimo sindacale che con Sanikidze ricuce il gap. La zona 3-2 di Siena surgela l’attacco di Milano che si mette a sparare solo da 3 senza segnare mai (0/7), quando rientra Bourousis ormai la gara è della Mps che pareggia con Moss. Un fallo sul greco che alza un po’ un gomito produce un antisportivo contro Milano, e il pivot fa piovere sul bagnato con un tecnico: Siena, disastrosa dalla lunetta, capitalizza i 4 liberi e scappa con il buon Rasic degli ultimi tempi. Il risultato del 2o quarto è da record: Milano produce 3 punti con 1/11 al tiro (gol di Genti-

le), 6 palle perse, Siena ne fa 18 per il +7 dell’intervallo nonostante il 6/14 ai liberi. Falli Alla ripartenza, all’EA7 vie-

ne la grande idea di dare la palla a Bourousis vicino a canestro. Ne escono 4 falli immediati di Eze e tante situazioni positive che producono il 9-0 con sorpasso milanese. Ora è Siena che batte in testa, 8 punti nel 3o quarto con 2/16 al tiro (doppietta di Brown). Milano va +5 con Basile all’inizio dell’ultimo periodo, ma basta Brown per riportare davanti Siena (48-51). Con Melli e Radosevic che surclassano Kangur e Sanikidze, l’EA7 ha un sussulto sul quale si inserisce Gentile, maestoso in attacco, non su Janning. E’ 65 pari a 35" dalla fine, Melli segna da 3, Kangur sbaglia dalla lunetta.

Alessandro Gentile, 20 anni, guardia di Milano, 35 punti nei due successi stagionali dell’EA7 su Siena CIAMILLO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANCHE +35 MAZZON: «CHIEDIAMO SCUSA AI TIFOSI»

Cinque minuti di basket vero che hanno riscattato i primi 35, francamente inguardabili. Quasi sempre le partite più sentite sono così: sangue, sudore e lacrime (per chi perde). Ha vinto Milano, non ha perso Siena. Una sfida degna dei nomi altisonanti, nonostante i campanelli d’allarme della vigilia per le assenze di Langford e Hackett. L’EA7 riesce nell’impresa che le sfuggiva da 14 anni, stagione ’98-99, con Marco Crespi (ora assistente mensanino) sulla panchina della Sony, un 2-0 in stagione regolare su Siena. Allora, oltre a DeMarco Johnson, gli eroi dell’Olimpia furono due italiani, Massimiliano Monti all’andata, Flavio Portaluppi (oggi gm milanese) al ritorno, stavolta sono stati Ale Gentile e Nicolò Melli. Il figlio di Nando quando vede Siena si trasforma: miglior marcatore di Milano sia al PalaEstra (13) che ieri (22). Vittoria meritata, pulita, senza ombre. Ma lasciateci dire che ci piacerebbe vedere un’interpretazione diversa dei falli antisportivi. Se il fallo sistematico per fermare un avversario e mandarlo in lunetta nei finali punto a punto è antisportivo, allora sia sempre così. Senza nulla togliere all’Olimpia.

LA RIVELAZIONE SCAVO MALE AI LIBERI: 11/21

Varese resiste alla Montegranaro vola Che Reggio, passa rimonta di Caserta Venezia travolta anche a Pesaro VARESE

74

CASERTA

62

(20-14, 38-30; 55-40) CIMBERIO VARESE: Green 20 (1/2, 1/4), Banks 8 (2/9, 1/4), Ere 16 (4/7, 2/7), Sakota 6 (1/2, 1/3), Dunston 6 (2/4); Polonara 7 (3/7, 0/2), De Nicolao 4 (0/2, 1/1), Talts 7 (2/3, 1/5), Rush (0/1 da 3), Bertoglio. N.e.: Cerella e Balanzoni. All.: Vitucci. CASERTA: Gentile 18 (3/9, 3/5), Maresca 4 (2/3, 0/1), Jonusas 2 (1/5, 0/4), Jelovac 4 (0/2), Adinkele 7 (1/8); Mordente 8 (1/3, 2/4), Michelori 8 (3/3), Mavraides 11 (1/4, 3/5), Sergio (0/1, 0/1). N.e.: Marzaioli, Cefarelli. All.: Sacripanti. ARBITRI: Seghetti, Aronne, Terreni. NOTE - T.l.: Var 23/32, Cas 14/18. Rimb.: Var 36 (Green 8), Cas 41 (Adinkele 13). Ass.: Var 11 (Green 5), Cas 6 (Gentile 3). Progr.: 5’ 7-8, 15’ 28-23, 25’ 48-36, 35’ 61-57. F. tecnico a Gentile 23'22” (41-34). Usc.5 f.: Mordente 39’12” (69-60). Spett. 3540. VARESE - In un anticipo tv pieno di errori e con scarse percentuali (35% al tiro per Va-

rese e 34% per Caserta), alla Cimberio bastano un po’ di intensità difensiva (23 recuperi), e Mike Green (30 di valutazione con 8 rimbalzi, 5 assist e 7 falli subiti) per ritornare alla vittoria dopo lo stop nel derby con Cantù. «La squadra sta ancora cercando di ritrovare la fluidità offensiva di qualche settimana fa. L’approccio è stato positivo: lo sforzo di migliorare c’è ed è continuo» ammette coach Vitucci dopo aver visto il suo quintetto dilapidare anche un +15 (55-40 al 30’) per via del 7/27 da 3: «Non erano tiri cattivi, ma non sono entrati» chiosa l’allenatore. Con Banks di nuovo spesso fuori ritmo (3/13) e Dunston costretto dal 4o fallo già in avvio di ripresa a soli 20’ sul parquet, ma con 4 stoppate che hanno rimesso a favore di Varese l’inerzia del gioco interno inizialmente segnata dalla stazza di Adinkele, la capolista ha faticato a lungo. Ancora nell’ultimo quarto, un 11-0 con le triple di Mavraides e Gentile ha avvicinato Caserta a un solo canestro (62-60 al 37’30”). La Juve però si si è fermata lì: De Nicolao e poi Sakota dalla distanza e la leadership di Green hanno rimesso in sesto la Cimberio. Antonio Franzi

MONTEGRANARO

88

VENEZIA

64

(20-13, 53-25; 70-42) MONTEGRANARO: Di Bella 8 (4/9), Cinciarini 22 (5/7, 2/5), Slay 2 (1/4), Freimanis (0/4), Burns 25 (9/14, 0/1); Amoroso 10 (2/6, 1/3), Panzini 2 (1/2, 0/2), Campani 4 (1/3), Johnson 15 (2/4, 2/4). N.e.: Perini. All.: Recalcati. UMANA VENEZIA: Clark 5 (1/2, 1/6), Diawara 15 (5/9, 0/4), Young (0/2, 0/1), Szewczyk 5 (1/1, 1/4), Magro 2 (1/2); Hubalek 5 (2/4), Zoroski 10 (0/2, 2/5), Bulleri 3 (0/3), Rosselli 4 (0/1, 1/2), Bowers 15 (7/8, 0/2), Marconato, Candussi. All.: Mazzon. ARBITRI: Sabetta, Giansanti, Biggi. NOTE - T.l.: Mon 23/28, Ven 15/19. Rimb.: Mon 42 (Burns 12), Ven 35 (Szewczyk 9). Ass.: Mon 13 (Panzini 4), Ven 18 (Rosselli 4, Diawara 4, Zoroski 4). Progr.: 5’ 9-5, 15’ 35-20, 25’ 63-35, 35’ 81-57. F. ant. Rosselli 30’25" (70-42). Spett. 2150. ANCONA - Se non è la partita perfetta poco ci manca per Montegranaro che, dopo

un un 1O tempo impeccabile sul piano dell' intensità, batte per la 2a volta Venezia. «Non ci sono parole per una prestazione totalmente insufficente – commenta coach Mazzon – Abbiamo perso la testa troppo presto dopo esser andati sotto di 7 nel 1o quarto; 14 perse e 1/11 da 3 sono cifre ridicole su cui riflettere. La sconfitta è meritata, chiediamo scusa ai tifosi». Soddisfatto Recalcati: «Siamo andati sopra le aspettative. La squadra si è compattata in questa situazione difficile che stiamo vivendo. Dalla contestazione a Di Bella al comportamento di Steele, che non è piaciuto, il gruppo si è unito e questi sono i risultati. Per vincere è stata fondamentale la zona che ci ha permesso di centellinare le energie, oltre che contenere i loro attacchi». Dopo una prima fase di gara energica in difesa, ma con tanti errori al tiro, la partita si accende con protagonisti Burns (mvp) e Diawara (unico della Reyer a trovare il canestro). Nel 2o quarto Montegranaro prende il largo con Burns e Cinciarini con un 15-4 per il 35-17. Nella ripresa la squadra la Sutor sul +35 (70-35 al 28'48”) e per Venezia è notte fonda. Aaron Pettinari

PESARO

65

REGGIO EMILIA

68

(17-10, 28-29; 50-47) SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO: Stipcevic 23 (4/4, 2/6), Cavaliero (0/4, 0/2), Kinsey 9 (3/3, 1/3), Barbour 22 (4/6, 4/8), Crosariol 4 (2/2); Amici 2 (1/1), Bryan 2 (1/1), Mack 3 (0/3, 1/7), Thomas. N.e.: Flamini. All.: Markovski. TRENKWALDER REGGIO EMILIA: Cinciarini 16 (6/10, 0/2), Taylor 20 (5/13, 2/6), Slanina 7 (1/3), Antonutti 5 (1/1 da 3), Brunner 6 (2/3, 0/1); Cervi 2 (1/1), Jeremic 2 (1/3, 0/1), Bell 5 (1/3, 0/2), Silins (0/3), Filloy 5 (1/1 da 3). N.e. Veccia, Deguara. All.: Menetti. ARBITRI: Begnis, Sardella, Ramilli. NOTE - T.l.: Pes 11/21, Reg 21/21. Rimb.: Pes 30 (Stipcevic 7), Reg 30 (Brunner e Antonutti 6). Ass.: Pes 7 (Stipcevic e Thomas 2), Reg 7 (Cinciarini 4). Progr.: 5' 6-4, 15' 24-12, 25' 36-40, 35' 57-54. Usc. 5 f.: Slanina 39’32” (63-66) . Tec.: Cavaliero 25’55’ (36-40), panchina Pes 27’48” (40-45). Spett.: 4158.

PESARO — La Trenkwalder del bravo pesarese Cinciarini trova la quarta vittoria consecutiva e prosegue il suo 2013 da sogno. La Scavolini Banca Marche si mangia le mani per il +15 del primo tempo gettato al vento e per i dieci errori dalla lunetta. Reggio è stata più precisa ai liberi ma ha vinto pur tirando peggio dal campo. Decisiva anche la difesa adattata degli ospiti. «Abbiamo giocato una gara diversa rispetto a quella con Milano l’umiltà è stata la stessa – si compiace Max Menetti -. E’ un successo identificabile con Demian Filloy, che veniva da 5 partite senza mettere piede in campo e ci ha trascinato alla rimonta nel 2o quarto». Come da tradizione, è stato un match combattuto che fino al 39’ non ha avuto un padrone. Dal 27-12 del 16’ si è passati al 28-29 del 20’. E poi 40-47 al 28’, 57-49 al 32’, il sottomano decisivo è di Brunner, non entra la tripla di Mack per il possibile supplementare. «Dopo tante partite punto a punto, questa era più una battaglia psicologica. I liberi sbagliati hanno pesato come macigni, così come i due falli tecnici. Non realizzare 70 punti in casa è significativo», ha detto Zare Markovski. Camilla Cataldo


LUNEDÌ 4 MARZO 2013

4

MIAMI 14 IN FILA

Miami espugna il Madison e batte i Knicks per la prima volta in stagione (dopo 2 k.o.) allungando a 14 la striscia positiva. Gli Heat, sotto di 16 nel 1o tempo, hanno rimontato con un LeBron da 29 punti, 11 rimbalzi e 7 assist. Per la prima volta dopo l’infortunio, Andrea Bargnani torna in quintetto nei Raptors, che perdono a Milwaukee. Per l’azzurro 11 punti (4/14 dal campo) e 7 rimbalzi in 33’.

S SABATO MilwaukeeToronto 122-114 (Ilyasova 29; A.Anderson 21); PhiladelphiaGolden State 104-97 (Turner 22; Curry 30); ChicagoBrooklyn 96-85 (Noah 21, Belinelli 7; Lopez 22); PortlandMinnesota 109-94 (Lillard 24; D.Williams 23)

S IERI New YorkMiami 93-99 (James 29, Wade 20; Anthony 32, Kidd 14)

BRINDISI SASSARI

4

93 95

A-1 DONNE PARMA VA

(30-31, 57-45; 74-71) ENEL BRINDISI: Gibson 12 (4/8, 0/6), Reynolds 11 (4/8,0/2), Viggiano 10 (3/5, 1/6), Robinson 12 (3/5, 2/3), Simmons 16 (6/10); Grant 12 (5/9), Fultz 7 (2/3, 1/2), Formenti 2 (1/1, 0/1), Ndoja 11 (1/2, 3/7). N.e.: Alibegovic, Zerini e Porfido. All.: Bucchi.

S

BANCO DI SARDEGNA SASSARI: D. Diener 24 (7/10, 2/5), T. Diener 29 (7/13, 4/8), Ignerski 10 (1/2, 2/7), Devecchi 7 (2/2, 1/3), Diliegro 7 (3/4); Sacchetti 8 (3/4, 0/2), Vanuzzo 10 (2/2, 2/5), Pinton (0/1 da 3). N.e.: Thornton, Spissu. All.: Sacchetti. ARBITRI: Cicoria, Filippini, Pozzana. NOTE - T.l.: Bri 14/17, Sas 12/21. Rimb.: Bri 41 (Grant, Gibson , Robinson e Viggiano 6), Sas 37 (D. Diener e Vanuzzo 9). Ass.: Bri 18 (Reynolds 10), Sas 10 (T. Diener 4). Progr.: 5’ 16-12, 15’ 46-40, 25’ 36-49, 35’ 57-66. Usc. 5f.: Gibson 38’13” (85-86). F. ant. Ignerski 6’54" (19-22). Tecnico a T. Diener 21’23” (59-47). Spett. 3500.

Travis Diener, 31 anni, ieri 29 punti, suo massimo in Italia CIAMILLO

I cugini Diener bastano a Sassari Brindisi si arrende Senza Thornton e Easley, la Dinamo rimonta da -14 punti. Sacchetti: «Merito di Travis» FRANCO DE SIMONE BRINDISI

Meo Sacchetti beffa Bucchi ordinando una zonetta (2-1-2) alla quale Brindisi, che pur aveva guidato la gara anche con 14 lunghezze di vantaggio (55-41, terzo periodo), non ha saputo opporre rimedio. «Abbiamo tirato in campo aperto — ha commentato il tecnico di Brindisi — e abbiamo sbagliato. Ma la nostra sconfitta sta tutta nel fatto che abbiamo pagato la pericolosità offensiva dei cugini Diener». Assenze Va detto che le assenze di Thornton e di Easley hanno pesato nell’economia del gioco del quintetto isolano. Brindisi ha giocato punto a punto nei primi dieci minuti, chiudendo sul 30-32; ma poi, dall’avvio del secondo quarto, con Simmons ha guadagnato la testa della gara e ha sempre tenuto il naso avanti dimostrando di poter mettere sotto

Sassari. Tutto questo fino al 26': 70-58, vale a dire fin quando Drake Diener non ha deciso di prendere la squadra per mano. A questo punto Brindisi ha iniziato ad avere timore. Poi, quando ha perso Gibson per falli (anche se il miglior realizzatore della serie A non era in serata di tiro, 4/14 alla fine) Brindisi, complice la zona vo-

L’Enel si arena contro la zona 2-1-2. Bucchi: «Presi tiri aperti, sono usciti» luta da Meo Sacchetti, è andata in tilt. I due Diener, con Vanuzzo e Devecchi, hanno portato a termine l’assalto al «fortino» brindisino crollato sotto i colpi di Travis. Eppure Brindisi nel secondo e terzo quarto della gara era riuscita a mettere un po’ di strizza alla capolista grazie a Klaudio Ndoja che ha trovato anche tiri importan-

SALVEZZA 9 K.O. ESTERNI IN FILA PER LA VIRTUS

ti dalla grande distanza. Bucchi, a ogni modo, dovrebbe spiegare perché ha tenuto 29 minuti in campo un Viggiano che ieri è sembrato fuori dalla gara. Sabbia A dar la botta finale, è stato bravo coach Sacchetti a mettere qualche granellino di sabbia nell’ingranaggio di Brindisi, perché sul finire del terzo tempo (74-68 al 28’) Sassari ha iniziato a fare la voce grossa. «È stato Travis Diener — ha commentato Sacchetti — a spezzare la partita e a regalarci i due punti. Ha realizzato un canestro da tre punti e ha così messo fine alla gara che si trascinava, nell’ultimo periodo, punto su punto». Brindisi non ha il diritto di recriminare: è stata fin troppo timida quando si è trattato di giocare con maggiore intensità. Caratteristica che gli uomini di Sacchetti hanno nel loro Dna, dimostrandolo e uscendo dal palaElio fra gli applausi.

La 9a giornata Famila Wüber Schio-Trogylos Priolo 76-61; Cus ChietiAcqua&Sapone Umbertide 63-61 1ts; Lavezzini ParmaGoldbet Taranto 67-60; Gesam Gas Lucca-Gma Pozzuoli 82-46. Riposo: Cus Cagliari, Ceprini Costruzioni Orvieto.

S Classifica Schio 30 Lucca 26 Parma 24 Taranto 22 Umbertide 16 Priolo 12 Chieti 10 Pozzuoli 8 Orvieto 6 Cagliari 6

S Spagna (pe.m.) Nella 23a giornata Barcellona battuto in casa da Vitoria 67-69 (Mickeal 13; Causeur 18). Altri risultati: Valencia-Siviglia 66-72; Real Madrid-Murcia 86-69 (Mirotic 17; Causeur 18). Classifica: Real Madrid 22-1; Vitoria 19-4.

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CREMONA BATTUTA BENE STIPANOVIC (18)

Biella batte Bologna Roma recupera che perde Poeta con Goss e Lawal BIELLA

87

BOLOGNA

76

(21-21, 43-38; 65-59 ANGELICO BIELLA: Rochestie 14 (4/5, 2/4), Johnson 15 (3/8, 3/4), Tsaldaris 19 (0/1, 4/5), Jurak 5 (2/5, 0/3), Pinkney 12 (4/8, 0/1); Laganà 2 (0/1), Mavunga 15 (5/6, 0/1), Soragna 5 (1/2, 1/2), Renzi (0/1). N.e.: Raspino, Uglietti, Slanina. All.: Cancellieri. OKNOPLAST BOLOGNA: Poeta 3 (1/2, 0/1), Hasbrouck 5 (1/2, 1/4), Gaddefors 9 (0/1, 2/2), Gigli 22 (7/8), Smith 15 (3/6, 3/7); Imbrò 5 (1/1, 1/3), Andusic 3 (0/1, 1/3), Moraschini 3 (1/2, 0/2), Rocca 11 (5/7). N.e.: Parzenski, Fontecchio, De Ruvo. All.: Finelli. ARBITRI: Mattioli, Lo Guzzo, Calbucci. NOTE - T.l.: Bie 19/22, Bol 14/21. Rimb.: Bie 30 (Pinkney 12), Bol 29 (Rocca 8). Ass.: Bie 13 (Johnson, Tsaldaris 3), Bol 14 (Imbrò 4). Tecn.: Jurak e Gigli 25’57" (55-52), Smith 35’43" (73-69). Usc. 5f.: Gigli 34’46" (73-69). Progr.: 5’ 8-9, 15’ 31-29, 25’ 53-52, 35’ 73-69. Spett. 3322 per 34.798 euro.

BIELLA - Una prova finalmente corale, ben orchestrata dal cecchino Tsaldaris e dal redivivo rookie Mavunga, rimette in corsa l’Angelico per la salvezza, da oggi anche obiettivo di Bologna che dalla 9a sconfitta di fila in trasferta porta a casa solo la differenza canestri nello scontro diretto. L’infortunio a Poeta ha condizionato la Virtus. Gigli ha concorso a lungo per il titolo di mvp, ma s’è fatto beccare al 5o fallo troppo presto (34’). «Bologna ha fatto una partita magistrale, pur perdendo Poeta — dice Cancellieri —. Volevamo essere aggressivi sugli esterni, magari concedendo qualcosa all’interno dell’area e ha funzionato. Ho a disposizione gli uomini per salvarci. Abbiamo fiducia. Mancano nove partite, guardiamoci dentro e decidiamo dove vogliamo arrivare». Finelli si deve accontentare: «Una delle nostre trasferte più solide. L’infortunio a Poeta dopo 7’ ci ha tolto il play quando eravamo punto a punto. Bene però Imbrò, punito da un 4o fallo che grida vendetta. Per vincere avremmo dovuto fare meglio in difesa: abbiamo commesso errori in momenti decisivi». Gabriele Pinna

ROMA

79

CREMONA

71

(10-21, 30-38; 53-52) ACEA ROMA: Taylor 21 (4/6, 3/4), Goss 15 (4/4, 1/3), Datome 11 (2/3, 2/6), Jones 6 (0/1, 2/3), Lawal 14 (6/11); D’Ercole 2 (1/1, 0/3), Aden 5 (1/3, 1/1), Czyz 5 (2/4), Lorant (0/1, 0/1). N.e.: Tonolli, Tambone, Gorrieri. All.: Calvani. VANOLI CREMONA: Vitali 9 (2/7, 1/2), Jackson 12 (2/7, 2/7), Harris 13 (4/9, 1/5), Huff 5 (1/1, 1/3), Stipanovic 18 (9/15); Chase 14 (1/2, 4/6), Kotti, Johnson. N.e.: Belloni, Ruini, Conti. All.: Gresta. ARBITRI: Cerebuch, Quacci, Di Francesco. NOTE - T.l.: Rom 12/18, Cre 6/6. Rimb.: Rom 36 (Lawal 12), Cre 30 (Stipanovic 6). Ass.: Rom 10 (Goss 4), Cre 14 (Vitali 9). Progr.: 5’ 5-11, 15’ 23-25, 25’ 46-43, 35’ 63-60. Usc 5 f.: Stipanovic 39’19’’ (74-71), Jones 39’41’’ (77-71). Spett. 2.244. ROMA - Ci voleva la freddezza di Goss, dopo un estenuante punto a punto, per

mandare, dalla lunetta, i titoli di coda a 26’’ dalla sirena. Quanto basta per spegnere le ultime resistenze di una Vanoli che pure aveva dominato i primi due quarti di una gara che solo nel terzo periodo Roma è riuscita a rimontare e a girare. Gli ospiti, con una ricetta a base di difesa e contropiede, hanno trovato nel combinato disposto di una serata iniziata decisamente male al tiro per Roma (4/12 dal campo), la chiave per assestare il primo allungo (10-21 al 10’). Mentre con Stipanovic (6 punti in 10’) a presidio dell’area piccola, Roma fatica a trovare in area alternative al tiro dalla distanza. Nel secondo periodo, trascinata da Goss e Taylor, la Virtus torna in scia. Ma la rincorsa si ferma sul 23-27, prima che Chase, 8 punti riporti Cremona a +8 all’intervallo. Nel terzo quarto, Lawal (14 punti e 12 rimbalzi) torna padrone dell’area, Taylor (21 punti), Goss e Datome ritrovano continuità al tiro. E la rimonta solo interrotta nel secondo periodo, si completa nella terza frazione. «Brava l’Acea, ma se avessimo vinto noi non sarebbe stato uno scandalo», dirà coach Gresta. Antonio Pitoni

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BRIANZOLI IN CRISI 4A SCONFITTA IN 6 GARE

Cantù non lotta Avellino la tiene a soli 52 punti AVELLINO CANTÙ

63 52

(11-16, 35-27; 50-44) SIDIGAS AVELLINO: Lakovic 27 (1/3, 6/12), Dean 10 (1/4, 2/9), Richardson 8 (3/8, 0/1), Ivanov 9 (2/4, 1/1), Biligha 7 (2/3); Dragovic (0/2, 0/1), Brown (0/3, 0/2), Hunter 2 (1/2, 0/2), Spinelli (0/1, 0/3), Riccio. N.e.: Ianuale, Ronconi. All.: Pancotto. FOXTOWN CANTÙ: Tabu 11 (2/7, 1/1), Aradori 10 (5/9, 0/1), Brooks 4 (2/8), Leunen 11 (1/1, 3/6), Tyus 4 (2/7); Mancinelli 4 (2/4, 0/2), Mazzarino 6 (2/3 da 3), Anderson (0/2, 0/1), Cusin 2 (0/3). N.e.: Kudlacek, Abass, Casella. All.: Molin. ARBITRI: Chiari, Sahin, Caiazza. NOTE - T.l.: Ave 16/20, Can 6/7. Rimb.: Ave 45 (Ivanov 21), Can 35 (Cusin, Tyus 7). Ass.: Ave 8 (Lakovic 5), Can 6 (Tabu 4). Progr.: 5’ 2-8, 15’ 17-25, 25’ 41-37, 35’ 55-49. Usc. 5f.: Tabu 37’54" (60-52), Leunen 39’43" (61-52). Spett. 2500.

Jaka Lakovic, 34 anni CIAMILLO DAL NOSTRO INVIATO

MARIO CANFORA AVELLINO

Quattro sconfitte nelle ultime 6 uscite. E il numero 4 ricorre pure un’altra volta, visto che Cantù col k.o. di Avellino perde la 4a piazza: se non è crisi, poco ci manca. Scekic non c’è (distorsione alla caviglia), Smith ancora ai box, Mancinelli affanna e appare fuori condizione, Brooks è imbarazzante mentre Trinchieri resta bloccato a casa per la broncopolmonite, con la squadra guidata da Molin. Il resto, francamente, attualmente offre davvero poco. Minimo Un dato? Appena 52 punti segnati, il minimo stagionale. Ma quello che più preoccupa è la mancanza di aggressività, quella voglia di lottare su ogni pallone che ha portato negli ultimi anni Cantù a giocare sempre ad alto livello. Avellino, invece, sapeva che solo difendendo duro poteva fare lo sgambetto ai più forti rivali. Tanta zone press, 2-3, sudore e gente che si sbuccia le ginocchia: così, viene pure facile vincere tirando col 33% da 2 e il 29 da 3, oltre all’apporto in termini di punti praticamente nullo della panchina, appena 2 sui 63 totali. Ma la Sidigas ha un giocatore

che farebbe la fortuna di qualsiasi allenatore. Jaka Lakovic è un fenomeno, si può fermarlo solo coi falli (9 subiti) o una sua giornata storta. Ha ancora una volta dato spettacolo, soprattutto nel 2o quarto. Quando Avellino, dopo essere andata sotto di 11 (5-16) ha piazzato il 17-0 che ha svoltato la gara (da 15-25 a 32-25). Tiri da 3 (6 alla fine), assist (5), punti (27) e valutazione (33) da sballo. Se a questo aggiungete pure un Ivanov formato monstre (21 rimbalzi, 7 offensivi) il quadro è chiaro. Dignità «Non era una gara da

statistiche — spiegherà Pancotto — siamo stati bravi a interpretarla nonostante l’inizio soft dovuto anche al fatto di non aver giocato la settimana precedente. La zona ci ha aiutato a cambiare ritmo: quando tieni Cantù a 52 punti significa che hai fatto un ottimo lavoro difensivo. Sarebbe facile parlare di Lakovic e Ivanov, un plauso voglio farlo a Biligha, un giovane che sta acquisendo una dignità da giocatore vero». Lele Molin non ha certo il sorriso stampato sul volto. «Abbiamo fatto un passo indietro, nei momenti difficili non ho visto la solita Cantù. Perché tanti minuti a Cusin nella ripresa? Per me stava dando più di Tyus». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LUTTO AVEVA 76 ANNI. OGGI IL FUNERALE

Addio Gavagnin, da Varese all’Ignis Sud e poi a Caserta (l.b.) È morto a Caserta Giovanni Gavagnin. Aveva 76 anni. Oggi i funerali alle 16.30 alla Chiesa del Buon Pastore di Caserta. Gavagnin era nato a Portogruaro (Venezia) dove iniziò a giocare insieme a un altro grande ex, Ottorino Flaborea. È stato uno dei migliori giocatori italiani degli anni 60. Nel 2009 è entrato nella Italia Basket Hall Of Fame. A Varese vinse due scudetti nel 1961 e 1964. Alto 2 metri, per i tempi era un pivot. Nel 1965-66 fu anche allenatore giocatore di Varese. Poi passò a Napoli, con parte della squadra, per dare vita alla Ignis Sud con cui conquistò una Coppa Italia nel 1968 e la Coppa delle Coppe nel 1970. Si trasformò in uomo del Sud. Si trasferì infatti a Caserta dove

Giovanni Gavagnin, 1936-2013 ha giocato e allenato fino al 1980. Pose la basi per lo sviluppo del basket a Caserta. In serie A ha giocato 225 partite realizzando 2932 punti. Ha giocato 59 partite in Nazionale e segnato 394 punti. Ha partecipato all’Europeo in Turchia nel 1959, a due Olimpiadi, nel 1960 a Roma e nel 1964 a Tokyo e al Mondiale a Rio de Janeiro nel 1963.


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LUNEDÌ 4 MARZO 2013

TENNIS PROTAGONISTA

La conferma Trampolino Acapulco Errani, dal boom al bis Un anno fa Sarita vinceva in Messico il primo di 4 titoli, ora firma la prima delle 3 finali 2013. Che spinta per il cemento Usa VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci

ra rossa del Ct Palermo contro le ceche, campionesse uscenti. Lucidità Le armi di Sarita sono

Ancora lei, sempre lei. Come un anno fa, meglio di un anno fa, Sara Errani rilancia da Acapulco, dove fa il bis consecutivo, stavolta da numero 1 del tabellone e senza perdere un set, seconda italiana di sempre — dopo Silvia Farina nell’amata Strasburgo — a confermarsi regina di un tappa Wta. Visibilmente stanca, doppiando i cerottoni agli adduttori, sbuffando, contorcendosi ed esultando infine con veemenza insolita. Perché, demolendo prima di ritmo e poi di testa la spagnoletta di qualità Carla Suarez Navarro, si conferma autorevolmente, di torneo in torneo, fra le prime 10 del mondo a dispetto dei numeri. Che, dopo tre finali 2013 invece di premiarla l’ha declassata dal numero 6 all’8, i risultati di questi primi tre mesi, nel confermare quelli del 2012, le hanno messo le ali come fiducia nella delicata alternanza fra le superfici. E la lanciano adesso verso la triplice più dura: da mercoledì, l’uno-due sul cemento Usa, Indian Wellls-Miami, e il 20-21 aprile le semifinali di Fed Cup sulla ter-

gambe, determinazione, varietà di tennis e, soprattutto, cervello. Con quello — e la regia di coach Pablo Lozano — Sara non perde mai di vista la realtà anche nell’ubriacatura di que-

«

Felicità doppia: è la prima volta che difendo un titolo Wta. In un torneo speciale» SARA ERRANI COMENTA IL BIS IN MESSICO

st’ultimo 6-0 6-4 in appena 68 minuti contro l’amica/nemica Suarez, una piccoletta tenace e tecnica come lei che, giocandoci allo specchio, l’ha sbattuta subito fuori agli Australian Open e le ha fatto sputare sangue nella maratona indoor di Parigi. Così, se le cose vanno troppo bene, come succede, nel tennis, l’italiana Sara Errani, 25 anni, romagnola, n. 8 del mondo REUTERS

che l’anno scorso ha sorpreso il mondo arrivando in finale al Roland Garros e firmando quattro tornei sempre sull’amata terra rossa, analizza e gestisce la situazione con lucidità: «All’inizio, la palla era molto più leggera, i punti erano più rapidi e io ho giocato un set incredibile. Fino al 2-0 io, 15-40 sul suo servizio, sono rimasta in controllo e ho giocato aggressiva». E se le cose, invece, cambiano repentinamente e totalmente, la romagnola è attenta, e fredda: «La palla ha cominciato a diventare più pesante, gli scambi sono stati molto più duri e l’avversaria ha giocato molto meglio». Cuore Così, quando l’81% con

la prima di servizio scema di botto, quando ci sono sette break consecutivi, la Errani vive meglio anche la nuova situazione ed emerge dalla bagarre tenendo la battuta del 6-4 conclusivo. E’ il settimo sigillo in 13 finali, il quinto di fila sul rosso, la conferma delle conferme di cui aveva bisogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Acapulco (Mex, 235.000$, terra), finale: ERRANI b. Suarez Navarro (Spa) 6-0 6-4.

IL COMMENTO di VINCENZO MARTUCCI

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i titoli della Errani: Palermo e Portorose 2008, Acapulco, Barcellona, Budapest e Strabsurgo 2012, Acapulco 2013.

&

i tornei Wta vinti dalle italiane: da Simmonds a Bakersfield il 14 febbraio 1982, a ieri con Sara Errani ad Acapulco.

le italiane con almeno 2 bis di fila: Silvia Farina 3 Strasburgo (2001, 2002 e 2003), Errani 2 Acapulco (2012 e 2013).

i tornei record vinti da Sandra Cecchini nell’84-92; la 2ª è Flavia Pennetta con 9 vittorie, la 3ª Errani con 7 (lu.mar.).

UOMINI PER RAFA E’ IL 38˚ SUCCESSO SULLA TERRA

Nadal, un trionfo all’antica Travolge Ferrer e sfida il duro Vince il secondo torneo dal rientro: «Il cuore mi spinge a Indian Wells» (ri.cr.) Rieccolo, l’Ufo del rosso. Sono bastati tre tornei sull’amata terra per restituire al tennis il Nadal inavvicinabile. E il successo di Acapulco, che segue la finale persa a Viña del Mar al rientro e quella vinta a Buenos Aires, ha una valenza molto significativa, perché l’ex numero uno sceso adesso al cinque ha battuto, o meglio

stracciato, due califfi della superficie come Almagro in semifinale e Ferrer nell’epilogo. Questione di cuore La dimostrazione che sulla terra Rafa è il più forte anche su una gamba sola (o meglio un ginocchio) e che unicamente un Djokovic perfetto potrà probabilmente impensierirlo a Parigi. Per aggiudicarsi il 52˚ torneo in carriera (il 38˚ sul rosso) lo spagnolo ha impiegato solo 65 minuti, conquistando i primi 8 game consecutivi contro un Ferrer rintronato dal ritmo, dalla profondità e dalla risposta (il 58% di punti in ribattuta) del

connazionale. Che ovviamente si gode il momento: «E’ stato uno dei miei miglior match da molto tempo. Ho giocato quasi alla perfezione, il mio ginocchio ha risposto bene per tutta la settimana». Un trionfo che stimola l’orgoglio del fuoriclasse, eccitato di aver ritrovato l’opportunità di battersi contro i più forti e pronto a mettersi alla prova con i primi tre. E così, con una decisione che solo le prossime settimane confermeranno saggia, Nadal da domani sarà sul cemento di Indian Wells, in passato mai tenero con le sue articolazioni: «Il cuore mi dice che devo giocare un altro torneo». Il leone vuol stare nella gabbia delle altre belve. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo spagnolo Rafael Nadal, 26 AFP

Finali (1.155.000$, terra), singolare: Nadal (Spa) b. Ferrer (Spa) 6-0 6-2; doppio: Kubot-Marrero (Pol-Spa) b. BOLELLI-FOGNINI 7-5 6-2.


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ATLETICA EUROPEI INDOOR

Il triplo è una miniera La Mantia dopo Greco Simona plana sul bronzo In chiusura di Göteborg arriva la quinta medaglia con 14.26 Delude la Trost, ferma nell’alto a 1.92. La Rosa nel peso è 4a DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI GÖTEBORG (Svezia)

Un sorriso ed un rimpianto: finiscono così gli Europei indoor azzurri. Il primo è di Simona La Mantia, bronzo nel triplo con 14.26. Il secondo di Alessia Trost, quarta nell’alto con 1.92, come già Chiara Rosa nel peso con 18.37. Questione di aspettative. La medaglia della 29enne palermitana, pur campionessa uscente, non era scontata. E viste le premesse, è quasi una vittoria. La finanziera, da fine gennaio, è alle prese con un problema all’anca destra che la costringe a saltare con una sorta di fasciatura. E nelle gambe aveva una sola gara, gli Assoluti di Ancona. L’ucraina Saladuha mette le mani sull’oro già al primo tentativo, con un 14.88 che è anche la miglior prestazione mondiale stagionale. Alle sue spalle, in un contesto non eccelso, non resta che sudare per gli altri piazzamenti. Simona, pur regalando 19 cm alla pedana, piazza subito un 14.24 ed è terza, dietro pure alla russa Gumenyuk (14.25). Poi, dopo un nullo, al terzo turno, con uno stacco stavolta perfetto, cresce di due cm e balza in seconda piazza.

5

I podi azzurri In Svezia l’Italia ha conquistato 5 medaglie; nel 2011 furono tre, nel 2007 e nel 2009 sei Simona La Mantia, 29 anni: nel triplo ha un personale di 14.69 (+1.2), realizzato il 22 maggio 2005 a Palermo IPP

La gara Dura poco, perché la

Gumenyuk, alla quarta prova, scrive 14.30. L’allieva di Michele Basile ci prova, ma forza e arrivano altri due nulli e, da ultimo, un 14.04. La Saladuha (anche un 14.68), è d’oro, la Gumenyuk d’argento e l’azzurra di bronzo. «Se sono venuta qui nonostante tutto, è perché volevo difendere il mio titolo — dice — ci ho provato, ho lottato. Dietro la Saladuha ci siamo azzannate, tirate per i capelli. Con alle spalle un inverno diverso, avrei fatto meglio. Sono guarita, ma la testa non è libera. Comunque ho sfruttato l’occasione e ho dimostrato che ci sono ancora». La dedica è per Alessandro, suo marito dal 6 ottobre. Delusione Il quarto posto della Trost ha un sapore diverso. Alessia, coi due metri di Tri-

Alessia Trost, 19 anni, durante la gara di ieri. Dopo aver saltato al primo tentativo 1.82, 1.87 e 1.92, l’azzurra si è fermata a 1.96. La vincitrice, la spagnola Ruth Beitia, con 1.99 è rimasta comunque sotto lo stagionale dell’azzurra (2.00) REUTERS

nec, si presentava quale leader mondiale dell’anno. Con cinque vittorie stagionali e imbattuta dal giugno scorso (oro iridato junior compreso) era la donna da battere. Sulla pedana un po’ particolare della Scandinavium Arena, finisce proprio col pagare il pronostico e le tante attese. La friulana, non va dimenticato, compirà vent’anni venerdì e qui, di fatto - dopo che le era stata negata l’Olimpiade di Londra - era al vero esordio tra le grandi. Quindi non è il caso di aprire processi. Restano i rimpianti. Perché con 1.96 il podio sarebbe stato a portata di mano.

all’intramontabile spagnola Beitia (1.99), alla quinta medaglia consecutiva nella rassegna, l’argento e il bronzo alle svedesi Jungmark e Green (1.96). «La tensione mi ha devastata — ammette l’azzurra, che in zona mista chiede una sedia per riprendersi — sono delusa. Anche se a dicembre avrei firmato per un quarto posto agli Euroindoor». Nemmeno Chiara Rosa, limitata da una fascite al piede sinistro, è felice. Trova il miglior risultato stagionale, ma in una gara di alto livello, per una medaglia sarebbero serviti 48 cm in più. I giorni per rifarsi, a entrambe, non mancheranno.

Inesperienza Alessia, dopo i pro-

blemi della qualificazione di sabato, procede spedita a 1.82, 1.87 e 1.92. Ma a 1.96, lenta nella rincorsa e poco reattiva allo stacco, si arrende. L’oro va

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IL COMMENTO di FAUSTO NARDUCCI

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&

CASO UNICO SULLA PEDANA DELL’ASTA: LAVILLENIE VALICA 6.07 MA IL SALTO È NULLO GÖTEBORG - Povero Renaud Lavillenie (foto AFP): il francese, nell’asta, è vittima di un clamoroso caso. Vince, con 6.01, per la terza volta consecutiva. Poi chiede 6.07, seconda prestazione all-time dopo i mille exploit di Sergey Bubka. Al terzo tentativo ce la fa, ma tocca l’asticella, che si solleva dal supporto. Una delle estremità, ricadendo, «scivola» dalla sua base iniziale, non ricade sui ritti, là dov’è naturalmente posizionata. Il regolamento fa scattare il nullo. E la bandierina rossa. Lavillenie si dispera, tira un calcio ai cartelloni pubblicitari, si butta a terra, impreca. Tutto inutile.

Il bilancio

la guida

Bene la prima Ottavi a punti e per medaglie

COMANDA LA RUSSIA

Göteborg 2013 si chiude con l’Italia ottava sia nel medagliere (cinque podi), sia nella classifica a punti (dieci finalisti). Sono numeri incoraggianti: nelle precedenti 31 edizioni della rassegna, escludendo quelle italiane (Milano 1982, Genova 1992 e Torino 2009), in fatto di medaglie si era fatto meglio solo a Göteborg 1984 (otto) e a Birmingham 2007 (sei), mentre era da Glasgow 1990 che non si contavano tanti finalisti. Insomma: l’aria nuova che sembra soffiare sul movimento, s’è spinta fino in Svezia. Al di là dei risultati, infatti, quel che piace (anche a Giovanni Malagò, neo presidente del Coni, in tribuna pure ieri) è l’entusiasmo che sta contagiando gli atleti e chi gli sta intorno. Ce n’era gran bisogno. Su tutto la prestazione di Daniele Greco, una gemma. C’è però anche qualcosa che non ha funzionato: la non medaglia di Alessia Trost è una doccia fredda, così come alcuni mancati accessi in finale (da quello di Silvano Chesani, a quello di Roberta Bruni). Restano, poi, quei 27 eliminati al primo turno su 40, il 67.5%. Tanti, troppi, anche se il dato va interpretato. Se l’iniziativa di far partecipare ogni vincitore dei campionati italiani continua ad apparire lodevole, su certi convocati extra, quelli nemmeno in possesso del minimo richiesto, per il futuro sarà il caso di riflettere. «Avevamo bisogno di certe verifiche e solo in un contesto come questo potevamo permetterci il lusso di farle», spiega il presidente federale Alfio Giomi. La strada è giusta: il lavoro da fare ancora tanto. a. b.

PAESE Russia Gran Bretagna Francia Ucraina Spagna Svezia Germania ITALIA Polonia Turchia

O 4 4 4 2 1 1 1 1 1 1

A 7 3 2 1 3 2 2 1 1 1

B 3 1 3 1 0 3 2 3 1 0

Tot. 14 8 9 4 4 6 5 5 3 2

L’alto alla Beitia ma le basta 1.99 Saladuha a 14.88 FINALI UOMINI - 400: 1. Maslak (R.Ceca) 45"66; 2. Levine (Gb) 46"21; 3. Trenikhin (Rus) 46"70; 4. Burakov (Ucr) 46"79; 5. Bingham (Gb) 46"81; 6. Strachan (Gb) 47"02. 800: 1. Kszczot (Pol) 1’48"69; 2. Lopez (Spa) 1’49"31; 3. Mohammed (Gb) 1’49"60; 4. Ananenka (Bie) 1’49"61; 5. Bybyk (Ucr) 1’50"38; 6. Marco (Spa) 1’51"69. 1500: 1. Mekhissi (Fra) 3’37"17; 2. Ozbilen (Tur) 3’37"22; 3. Denissel (Fra) 3’37"70; 4. Lewandowski (Pol) 3’39"19; 5. Casado (Spa) 3’39"36; 6. Gomes (Por) 3’39"46. Asta: 1. Lavillenie (Fra) 6.01; 2. Otto (Ger) 5.76; 3. Mohr (Ger) 5.76; 4. Filippidis (Gre) 5.76; 5. Kudlinka (Cec) 5.71; 6. Lewis (Gb) 5.71. Lungo: 1. Menkov (Rus) 8.31; 2. Torneus (Sve) 8.29; 3. Reif (Ger) 8.07; 4. Haapala (Fin) 8.05; 5. Tsatoumas (Gre) 8.00; 6. Evila (Fin) 7.96. Eptathlon: 1. Sintnicolaas (Ol) p. 6372; 2. Mayer (Fra) 6297; 3. Dudas (Ser) 6099; 4. Helcelet (Cec) 6095; 5. Shkurenev (Rus) 6018. 4x400: 1. Gran Bretagna 3’05"78; 2. Russia 3’06"96; 3. R. Ceca 3’07"64; 4. Belgio 3’07"98; 5. Svezia 3’09"42. Polonia sq. DONNE - 60: 1. Naimova (Bul) 7"10; 2. Ryemyen (Ucr) 7"10; 3. Soumaré (Fra) 7"11; 4. Lalova (Bul) 7"12; 5. Schippers (Ol) 7"14; 6. Philip (Gb) 7"15. 400: 1. Shakes-Drayton (Gb) 50"85; 2. Child (Gb) 51"45; 3. Hjelmer (Sve) 52"04; 4. Hejnova (R.Ceca) 52"12; 5. Rosolova (R.Ceca) 52"71; 6. Cox (Gb) 53"15. 800: 1. Lupu (Ucr) 2’00"26; 2. Kotulskaya (Rus) 2’00"98; 3. Arzamasova (Bie) 2’01"21; 4. Meadows (Gb) 2’01"52; 5. Lyakhovaya (Ucr) 2’02"12; 6. Everard (Irl) 2’02"55. 3000: 1. Moreira (Por) 8’58"50; 2. Harrer (Ger) 9’00"50; 3. Britton (Irl) 9’00"54; 4. Korobkina (Rus) 9’00"59; 5. Belete (Bel) 9’03"89; 6. Howarth (Gb) 9’04"04. Alto: 1. Beitia (Spa) 1.99; 2. Jungmark (Sve) 1.96; 3. Green (Sve) 1.96; 4. Trost e Iljustenko (Est) 1.92; 6. Veneva (Bul) 1.92. Triplo: 1. Saladuha (Ucr) 14.88; 2. Gumenyuk (Rus) 14.30; 3. La Mantia 14.26; 4. Mosina (Rus) 14.21; 5. Sarrapio (Spa) 14.07; 6. Aldama (Gb) 13.95. Peso: 1. Schwanitz (Ger) 19.25; 2. Kolodko (Rus) 19.04; 3. Kopets (Bie) 18.85; 4. Rosa 18.37; 5. Tarasova (Rus) 18.31; 6. Terlecki (Ger) 18.16. 4x400: 1. Gran Bretagna 3’27"56; 2. Russia 3’28"18; 3. R. Ceca 3’28"49; 4. Francia 3’28"71; 5. Ucraina 3’34"61; 6. Svezia 3’36"17. QUALIFICAZIONI Donne. 60. Sf. I: 1. Ryemyen (Ucr) 7"10; 2. Lalova (Bul) 7"14; 3. Sailer (Ger) 7"18; 6. Alloh 7"33, el. II: 1. Soumaré (Fra) 7"07; 2. Naimova (Bul) 7"11; 3. Philip (Gb) 7"17.

Suhr: mondiale femminile

(si.g.) La campionessa olimpica, la statunitense Jenn Suhr, 31 anni (foto Reuters), ha portato il primato mondiale dell’asta femminile in sala a 5.02 un cm in più di quanto fece l’Isinbayeva il 23 febbraio dello scorso anno a Stoccolma.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 4 MARZO 2013

SCI COPPA DEL MONDO

Minacce di morte La Maze scortata «Non rovineranno la mia festa» Due guardie del corpo per la slovena dopo una mail anonima agli organizzatori con la richiesta di non farla partire. Ai Mondiali è successo a Hirscher? MARISA POLI

Una mail, in tedesco, inviata al comitato organizzatore di Garmisch Partenkirchen (Ger). Con la pretesa di non far partire Tina Maze nel superG di ieri, l’ultimo della stagione prima delle finali di Lenzerheide, minacciandola di morte nel caso fosse scesa in pista. E’ stata una giornata di paura per la dominatrice della stagione di Coppa del Mondo. Con la polizia fuori dalla porta della camera sin dall’alba e due guardie del corpo a seguirla ovunque, fino al cancelletto di partenza e poi sul traguardo.

Recidiva E’ emerso che altre minacce del genere, sempre via email e scritte in tedesco, erano state inviate agli organizzatori dei Mondiali di Schladming contro altri atleti, anche se non si sono state conferme sui nomi (Hirscher è sempre stato accompagnato da guardie del corpo durante la rassegna iridata). «E’ triste — ha commentato la Maze — stai andando forte, fai belle gare e dai il tuo meglio e c’è gente che ti vuole disturbare. Non mi ha dato tanto fastidio, ma non è una cosa carina né per me né per il mio team. Non ho visto la mail, sono sicura che vogliono solo rovinare le mie giornate, il mio record, ma io me la sto godendo al 100 per cento». Peter Fischer, il capo del comitato organizzatore, ha spiegato che la mail era anonima e che è stata immediatamente girata alla Polizia. «Dobbiamo prenderla sul serio, il nostro lavoro è che non ci siano problemi di sicurezza per nessuno. La Polizia si è occupata della protezione alla Maze» ha detto Fischer.

A

ca Anna Fenninger davanti a Maria Riesch e Julia Mancuso, che resta in gara per la coppetta di specialità. Due azzurre nelle 15: 12a Elena Curtoni; 15a Verena Stuffer. Nelle 30 Nadia Fanchini (diciottesima) e Lisa Agerer (ventiduesima), mentre la Merighetti è uscita quando aveva il migliore intermedio. Brutta caduta ma per fortuna senza conseguenze per Elena Fanchini. che ha inforcato col braccio destro una porta. Tina Maze, 29 anni, quarta nel superG REUTERS

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SUPERG MASCHILE A KVITFJELL (NORVEGIA)

ECCO I PRECEDENTI

S Monica Seles dopo le minacce di morte fu accoltellata alla schiena nei quarti del torneo di Amburgo, il 30 aprile 1993

S Roger Federer fu minacciato alla vigilia del Masters 2012. Serena Williams finì nel mirino di uno stalker nel 2011

Werner Heel, 31 anni, ha vinto tre gare in Coppa: una discesa e 2 superG

Heel è sul podio nel grande giorno di superSvindal Aksel vince per la prima volta in casa L’azzurro è terzo e completa la rincorsa PIERANGELO MOLINARO

La gara Il successo è dell’austria-

Quarta La Maze che sabato ha

battuto anche il primato di Maier e abbattuto il muro dei 2000 punti in classifica generale (ora è a 2074) ha chiuso al quarto posto il superG. La slovena ha dichiarato di non essere stata disturbata dalle minacce, ma come ha raccontato Andrea Massi, responsabile del team e compagno della slovena, «di certo

ha subito sul piano emotivo quello che è successo, non è una cosa che ti fa star tranquillo anche se spero si tratti solo di mitomani che non hanno nient’altro da fare».

S Oussama Mellouli a Londra 2012 fu minacciato da un gruppo di integralisti per aver bevuto in gara nonostante il Ramadan

Aksel Lund Svindal ha rotto un sortilegio e a 30 anni è riuscito a vincere per la prima volta sull’unica pista norvegese di Coppa del Mondo, a Kvitfjell. Lo ha fatto nella specialità che ha dominato per tutta la stagione, il superG, dove ha pure matematicamente conquistato anche la coppetta, oltre ad arrivare a soli 29 punti da Hirscher nella generale. E l’Italia nella sua scia infila sul podio Werner Heel, testimoniando il pieno recupero di un atleta fondamentale, e altri due nei primi 10, Marsaglia e Klotz, a conferma di un gruppo di assoluta qualità. E sarà bello fra 10 giorni nelle finali della Coppa del Mondo a Lenzerheide, in Svizzera, vedere in questa specialità ben sei azzurri (su 27 in gara). L’ultimo a qualificarsi ieri è stato Dominik Paris, 12˚ in una specialità a cui non da ancora del «tu». Aksel Svindal ha dato una vera

e propria lezione di come va interpretata questa specialità. Era un bel tracciato, che assecondava le pieghe della pista. Il norvegese è sceso come se l’avesse già provata, senza un’esitazione, sempre sulle linee ideali. Non ha mai forzato e sempre conservato quella velocità necessaria nei due tratti di minor pendenza, con grande sensibilità sulle lunghe diagonali. Alla fine ha rifilato 52/100 di secondo all’austriaco Georg Streitberger e 57/100 al nostro Heel. Werner Heel aspettava questa pista come Natale, voleva provare a se stesso sul terreno della sua prima vittoria che l’operazione risalita era completata. Sabato era stato sfortunato in discesa, sciata con qualche errore, ma anche con tanto vento contro. Ieri Werner si è mosso alla grande, con quella decisione che a volte gli è mancata. Il meranese ha piedi raffinati e quando li usa fa la differenza. E’ stato il migliore nel tratto finale, gli ultimi 18 secondi, in cui non solo è stato il più veloce nel lancio sul lungo scivolo del traguardo (112,17 km/h), ma ha tagliato sul curvone secco verso destra come nessun alto, neppure Svindal, è riuscito a fare. «Sono contento — afferma Heel — perché davvero con questo podio ho completato la ricorsa e ora posso addirittura sperare di salire

sul podio finale della specialità, sono a 4 punti dal terzo, l’austriaco Mayer e ce la posso fare». Gli altri azzurri Ma nella giornata in cui l’Austria è riuscita a infilare sei atleti fra i primi 10 come ai bei tempi, l’Italia non è stata a guardare. Marsaglia si è piazzato sesto rispolverando quel talento che pareva assopito da dicembre, dal podio in Val Gardena, Siegmar Klotz ha lanciato una fiammata con il decimo posto. Quindi Paris, come detto, dodicesimo. Spiace per Christof Innerhofer, uscito dal tracciato poco prima del secondo intertempo. Stava andando veloce, poi un suo sci è rimasto impigliato nella neve e gli ha fatto mancare la porta. Ma non è questo a preoccupare, ma la sua schiena, che in questo weekend norvegese è tornata a farsi sentire. Inner ha una settimana per rimettersi in sesto e poi, alle finali, avrà davanti una pista che gli piace. Poi dovrà cercare di risolvere il problema lombare per poter lavorare con serenità verso la stagione olimpica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la guida Coppa del Mondo Svindal vede Hirscher Distacco di 29 punti SUPERG UOMINI A Kvitfjell (Nor): 1. Svindal (Nor) 1’29"79; 2. Streitberger (Aut) a 52/100; 3. HEEL a 57/100; 4. Reichelt (Aut) a 69/100; 5. Puchner (Aut) a 89/100; 6. MARSAGLIA a 1"13; 7. Franz (Aut) a 1"16; 8. Mayer (Aut) a 1"28; 9. Kroell (Aut) a 1"41; 10. KLOTZ a 1"45; 11. Theaux (Fra) a 1"50; 12. PARIS a 1"54. Rit. Varettoni, Innerhofer, Fill. Coppa del Mondo (30): 1. Hirscher (Aut) 1215; 2. Svindal (Nor) 1186; 3. Ligety (Usa) 809; 8. Moelgg 537. SuperG (5): 1. Svindal 480; 2. Marsaglia 249; 3. Mayer (Aut) 228; 4. Heel 224. SUPERG DONNE a Garmisch (Ger): 1. Fenninger (Aut) 1’20"43; 2. Riesch (Ger) a 20/100; 3. Mancuso (Usa) a 23/100; 4. Maze (Slo) a 43/100; 5. Hronek (Ger) a 80/100; 6. Hosp (Aut) a 81/100; 7. Gut (Svi) a 93/100; 8. Weirather (Lie) a 94/100; 9. Suter (Svi) a 1"02; 10. Rebensburg (Ger) a 1"10; 11. Sterz (Aut) a 1"25; 12. E. Curtoni a 1"30; 15. STUFFER a 1"42; 18. N. FANCHINI a 1"61; 22. AGERER a 1"80. Rit. Marsaglia, Hofer, Borsotti, E. Fanchini, Merighetti. Coppa del Mondo (31): 1. Maze (Slo) 2074; 2. Riesch (Ger) 1050; 3. Fenninger (Aut) 884. SuperG (6): 1. Maze (Slo) 420; 2. Mancuso (Usa) 365; 3. Fenninger (Aut) 304. Prossime tappe. Sabato e domenica gigante e slalom uomini a Kranjska Gora (Slo); gigante e slalom donne a Ofterschwang (Ger). 13-17/3 finali di Coppa del Mondo a Lenzerheide (Svi).


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SCI NORDICO MONDIALI IN VAL DI FIEMME ilracconto di CLAUDIO GREGORI

Una caccia artistica e incompiuta DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LAGO DI TESERO (Tn)

L’ultimo Cigno riscatta, infine, l’orgoglio di Svezia e la fierezza regale di Carlo Gustavo. L’ha fatto per l’onore di Sua Maestà in tribuna (ma con l’incidente diplomatico della Fis che lo esclude dalla premiazione), per il Paese che le prende quasi sempre dagli assi norvegesi, sui quali la tv svedese indaga per certi ori non cristallini del passato, o per farla pagare a Petter Northug, che si fa beffe di quelli con la tuta bianca come lui? «No, semplicemente per la mia famiglia», risponde Johann Olsonn, padrone iridato della 50 km in alternato. Erede Quando in Val di Fiemme nel 1991 organizzarono per la prima volta i Mondiali di sci nordico, Torgny Morgen trionfò davanti a Gunde Svan e poi si ripetè (ultima volta svedese nella specialità) nel 1993 a Falun, dove si disputeranno i Mondiali nel 2013 con l’espressa richiesta alla Fis di tornare alla «maratona» della neve con partenza ad intervalli e non linea. Ci ripenseranno, gli organizzatori, dopo quest’impresa solitaria di Olsson, dopo 40 km contro se stesso, senza timore di saltare come tre anni fa invece nella combinata olimpica? Non ha precedenti un dominio come questo del trentaduenne marito di Anna Dahlberg, fondista d’oro ai Giochi di Torino 2006, e ora moglie felice di Johann con il quale ha avuto meno di due anni fa il figlio Molly. Solo nelle

LAGO di TESERO — Fuggiva Olsson. Solo nella neve. Lo inseguivano Vylegzhanin, Legkov, Jasparov. Fieri e inesorabili come i cacciatori di Turgenev. Inseguivano la preda. Era una caccia di gran lunga più bella di quelle della storia dell’arte. Era una caccia in pieno sole. Una battaglia agonica. «Agon», in greco, vuol dire «gara», però ha generato la parola italiana «agonia». Olsson si misurava con

questa parola acuminata. Dopo una schermaglia sulla neve, si era trovato davanti con Cologna. Poi, il Fato, fabbro del destino umano, aveva fatto cadere Cologna. Rimasto solo, Olsson ha preferito l’audacia alla prudenza. Si è lanciato in un folle volo di 32 chilometri. Ci aveva provato a Vancouver 2010 nella 30 km dell’inseguimento. Era stato raggiunto nel finale, ma aveva conquistato il bronzo.

Ieri ci ha riprovato. Col suo azzardo ha rotto una consuetudine. Da quando c’è la mass-start, la 50 km si decide allo sprint. Di Centa ha vinto allo sprint l’oro di Torino. Northug ha fatto lo stesso a Vancouver: Olsson era finito terzo. Non volendo dare a Northug l'occasione del replay, ha offerto un’interpretazione nuova. Una caccia splendida perché incompiuta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA DISFATTA AZZURRA

Fauner non è a rischio LAGO DI TESERO (Tn)

Johann Olsson, 4 podi iridati ANSA

Olsson fuga reale Dominata la 50 km Davanti al Re, lo svedese trionfa nella maratona del fondo, staccandosi dopo 10 km: «E’ per la mia famiglia» vuota». Un ritmo antico per un monologo mai messo in dubbio.

favole, con i cigni veri, si possono creare follie come questa disegnata sui binari dallo svedese, nato alternista e vincitore anche da pattinatore ma solo in Coppa del Mondo (5 volte) o in staffetta (ai Giochi 2010, dopo il bronzo di Torino), due volte d’argento qui a Tesero, due volte di bronzo all’Olimpiade

di Vancouver sia in combinata sia nella 50 km vinta in volata da Northug su Teichmann. Un ragazzo un mite e lavoratore che inseguiva da sempre una prestazione senza remore: «O d’oro o 15˚, non pensavo ad altro; avevo fiducia in me stesso, stavolta, mi dicevo "provaci ora o mai più", avevo la mente

Vince Johann Olsson, 32, indietro Cologna. Lo svedese è oro olimpico in staffetta nel 2010 REUTERS

Rimonta Olsson decide di staccarsi al 10˚ km insieme a Dario Cologna, caduto in curva e in discesa e risucchiato dal gruppo di testa. «Lo svizzero mi aveva detto "andiamo", quando ho visto la caduta mi sono detto "mi sento così bene che dovranno penare per riprendermi». Al 43˚ km, il connazionale Richardsson riduce il gap a 12"5: ma questo Olsson smagliante voleva fare tutto da solo, esaltare il senso di una fuga non verso una folle incompiuta, ma verso qualcosa di sensazionale. Dietro, Cologna si riprende e costruisce nell’ultimo chilometro l’argento, davanti al kazako Poltoranin, senza pensare a come si sarebbe sviluppata la 50 km classica senza quella caduta; dietro un pimpante Didi Noeckler rimane insieme al primo gruppo fino al 45˚ chilometro prima di chiudere 18˚ a 1’11" davanti a Giorgio Di Centa. Non era il canto del cigno, ma l’impresa di un Cigno solitario. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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COLOGNA ARGENTO RISULTATI Fondo Uomini, 50 km tc in linea: 1. Johan Olsson (Sve) 2h10’41"4; 2. Dario Cologna (Svi) a 12"9; 3. Alexey Poltoranin (Kaz) a 16"8; 4. Legkov (Rus) a 19"5; 5. Roenning (Nor) a 20"2; 6. Gjerdalen (Nor) a 32"3; 7. Dotzler (Ger) a 32"7; 8. Vylegzhanin (Rus) a 34"6; 9. Filbrich (Ger) a 38"5; 10. Richardsson (Sve) a 41"3; 11. Japarov (Rus) a 42"2; 12. Yoshida (Giap) a 44"2; 13. Angerer (Ger) a 45"4; 18. NOECKLER a 1’11"4; 19. DI CENTA a 1’29"1; 20. Magal (R. Cec.) a 1’49"2; 21. Northug (Nor) a 2’00"9; 36. CHECCHI a 7’21"1; 38. PELLEGRIN a 8’52"1

(s.a.) Più che la bufera domina il senso di impotenza se non di rassegnazione nell’Italia dello sci nordico. Flavio Roda, presidente federale, ha azzeccato il pronostico («Non mi aspetto medaglie») ma ora ha fretta di decidere in vista dei Giochi di Sochi, e di capire come intervenire dopo questa spedizione a secco di podi e persino con pochi rimpianti. In settimana si confronterà con il d.t. del fondo Silvio Fauner, al quale ha chiesto un piano tecnico credibile e una riduzione di costi e gestione delle squadre; poi toccherà ad Ivo Pertile, d.t. di salto e combinata nordica, alle prese col caso-Chenetti, il tecnico del fondo che segue il bronzo mondiale Pittin: tra stanchezza e lavoro spesso vanificato dai modesti risultati nel salto (affidato a Fabian Ebenoch), dalla decisione dell’ex responsabile maschile del fondo di Torino, dipenderà il futuro assetto di una specialità complicata come la combinata nordica. Fauner non si sente a rischio (è Selle l’unica vera alternativa, al momento), ben sostenuto dai consiglieri federali di riferimento: «Mi sento solo più vecchio di 10 giorni fa. Ma io il Mondiale l’ho vissuto bene, ma in squadra c’è armonia e serenità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MEDAGLIERE NAZIONE Norvegia Francia Russia Usa Svezia Austria Germania Polonia Giappone Svizzera Slovenia Kazakistan Canada Finlandia

0 8 3 2 2 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0

A 5 0 0 0 6 5 1 1 1 1 1 0 0 0

B 6 1 3 1 0 1 3 1 0 0 1 2 1 1

TOT 19 4 5 3 7 7 5 3 2 2 2 2 1 1

EQUITAZIONE IL COMPLEANNO DI UN COLOSSO

A

Piero D’Inzeo, 90 anni da picconatore Otto volte ai Giochi col fratello Raimondo: «Il salto ostacoli di oggi è diventato un mercato, contano solo i soldi» CATERINA VAGNOZZI

Piero D’Inzeo, che assieme al fratello minore Raimondo ha scritto la storia dell’equitazione italiana nel mondo, compie oggi 90 anni. Il generale è da sempre uomo schivo e di poche parole, ma certamente vulnerabile alle emozioni e la giornata odierna gliene darà sicuramente tante. «Mi spiace di non essere in gran forma. Purtroppo i postumi della frattura dell’anca (la seconda nel giro di pochi mesi: n.d.r.) mi penalizzano ancora fortemente». Otto Olimpiadi Con otto Olimpia-

di all’attivo (la prima a Londra nel 1948 e l’ultima a Montreal nel 1976) Piero D’Inzeo è stato uno degli sportivi che hanno avuto maggiore longevità ai vertici delle classifiche. Tanti compagni di gara ma, curiosamente, nessun cavallo del cuore. «Può sembrare strano ma quando sono arrivato ai massimi livelli per me sono tutti diventati cavalli del cuore perché nel vin-

cere si raccoglie il frutto di un lavoro svolto in profondità, un lavoro condiviso qualche volta magari con un cavallo meno capace ma che per indole e generosità si conferma un migliore compagno. Il segno in me lo hanno lasciato i cavalli che sono durati più a lungo. Tra questi ricordo di aver montato in competizioni importanti cavalli addirittura sopra i 20 anni e tra questi Fiano che aveva partecipato ai concorsi ancor prima della guerra. Dovendone scegliere due comunque dico Uruguay e The Rock, compagni di gara di due indimenticabili Giochi Olimpici».

la scheda AI GIOCHI DI ROMA 1960 ARGENTO INDIVIDUALE E IL FRATELLO RAIMONDO ORO

Piero D'Inzeo nasce a Roma il 4 marzo 1923. Suo fratello Raimondo a Poggio Mirteto (Rieti) l'8 febbraio 1925. Figli di un sottoufficiale di Cavalleria, il maresciallo Costante, loro istruttore.

1946 Piero debutta a Piazza

Distanti Testimone attento del-

l’evoluzione nel mondo dell’equitazione, Piero D’Inzeo non nasconde il suo disappunto nei confronti dei cambiamenti dettati dal passare del tempo: «L’equitazione di una volta non trova più punti di riferimento in quella moderna perché quest’ultima obbedisce a linee guida che vedono le risorse economiche prevaricare il lato tecnico. Il supporto economico ci deve es-

Ai Giochi di Roma ’60, Piero D’Inzeo e The Rock e (primo piano) col fratello Raimondo. E poi i fratelli oggi, Piero a sinistra

sere ma i tecnici devono privilegiare la loro crescita come proprietari o istruttori e non come agenti di commercio». Uno sport, quello del salto ostacoli che è molto cambiato ma che sa esprimere, oggi come nel passato dei grandi esempi. «Nel confronto con i contemporanei prediligevo i francesi Pierre Jocque-

di Siena. Prima Olimpiade a Londra nel 1948, Piero nella salto ostacoli e Raimondo nel completo. 1956 A Stoccolma prime medaglie: Piero, in sella ad Uruguay, bronzo individuale. Raimondo (Merano) d'argento come la medaglia a squadra. 1960 A Roma Raimond oro (Posillipo) e Piero argento (The Rock). Hanno montato ai Giochi Olimpici ininterrottamente sino a Montreal 1976 (otto partecipazioni). Per Piero, in totale, 2 argenti e 4 bronzi.

res D’Oriola, e D’Orgeix e l’inglese Llwellyn. Il loro esempio ci insegnava ad evolverci». Il rapporto sportivo e familiare tra i due fratelli è sempre stato fortissimo e per entrambi un preciso punto di riferimento di vita. «Su questo la pensiamo allo stesso modo. L’uno per l’altro un punto di emulazione e un traguardo da raggiungere. Ci sono cavalieri del panorama attuale che ammiro moltissimo e che è un vero piacere veder montare». Tra questi considera come fuoriclasse per eccellenza il francese Michel Robert.

MEDAGLIATI PIU’ LONGEVI

S D’Inzeo non è la medaglia italiana ai Giochi più longeva. L’oro è Nino Bibbia, (91 anni il 15 marzo) ai Giochi invernali di St Moritz 1948

Festa Mentre alla Società Ippi-

ca Romana, lo storico circolo del Foro Italico dove Costante D’Inzeo, oltre che i suoi figli, ha messo in sella tante altre illustri firme del mondo del salto ostacoli (primo tra tutti Graziano Mancinelli) si prepara una grande festa per domenica prossima (ci sarà anche Giovanni Malagò) il brindisi odierno è tutto in famiglia, con la moglie Mariangela e i figli Giancarlo, Fabio, Cristina e i nipoti. Auguri! © RIPRODUZIONE RISERVATA

S La medagliata più longeva è Carla Marangoni, 98 anni in novembre. Argento a squadre nella ginnastica ad Amsterdam 1928 a 12 anni


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 4 MARZO 2013

PALLAVOLO LA FINALE DI COPPA CEV E LA 21a GIORNATA DI A-1 CUNEO PASTICCIONA

MODENA E’ QUINTA: QUARTO DI PLAYOFF CON CUNEO

Trento si assicura la stagione regolare TRENTO VERONA

Jiri Kovar, 23 anni SPALVIERI

L’Andreoli Latina non è riuscita ad arrivare al golden set: che l’aveva promossa già 3 volte in stagione CEV

Latina combatte ma la Coppa la prende Ankara L’Andreoli parte molto bene, ma si arrende all’Halkbank al tie-break. I rimpianti pontini ANKARA (Tur)

La fortuna a volte aiuta: 25-24 per Ankara con Latina che ha vinto il primo set. La battuta turca di Resul tocca il nastro e si accascia sul terreno di gioco. E’ l’ace che cambia il set e anche la partita. E forse pure la Coppa. Sono dettagli che cambiano la storia. Nel computo delle due gare l’Halkbank ha legittimato il successo, ma per come si era messa la partita quella battuta vincente muta molto. Sconfitta andata Dopo la sconfitta dell’andata: Prandi mette bene in campo la squadra che a muro da molto fastidio agli attaccanti di Ankara. E’ questo il fondamentale (due di Verhees e Rauwerdink) che segna il primo set. Quello che fa capire che a differenza dell’andata per Latina sarà un’altra partita. L’Halkbank sente che può mettersi male e con Ahmed si porta 17-14. Anche la girandola di cartellini gialli (che nella

pallavolo valgono un punto) non aiutano l’Andreoli seguita in Turchia anche dal sindaco, Di Giorgi. Latina non ci sta e arriva al pareggio a 23. Annulla un set prima di capitolare su quel nastro. Si inginocchia ancora nel terzo parziale: quando i turchi, trascinati dal bomber egiziano Ahmed fanno la

ANKARA LATINA

3 2

(21-25, 26-24, 25-17, 22-25, 15-11) HALKBANK ANKARA: Resul 11, Huseyin 10, Diaz 6, Emre 12, Ahmed 22, Priddy 11; Nuri (L), Can 4. N.e: Aslan, Sabit, Serhat, Halil. All. Vukovic ANDREOLI LATINA: Noda 8, Verhees 17, Sottile, Rauwerdink 14, Gitto 6, Jarosz 14; Rossini (L), Fragkos, Patriarca. N.e. Troy , Cisolla, Guemart. All. Prandi ARBITRI: Georgouleas (Gre), Markov (Rus) NOTE: 4800 spettatori. Durata set: 25‘, 31‘, 26‘, 29‘, 15‘; totale 126’. Halkbank: battute sbagliate 26, vincenti 2, muri 11, errori 37; Andreoli: bs 15, v. 0, m. 7, e. 28.. MVP William Priddy. Giallo ad entrambi i team sul 21-19 del secondo set.

differenza. Prandi mette mano alla panchina e rivoluziona la squadra. Quarto set Non serve nel set in

corso, ma nel quarto l’orgoglio dei pontini fa illudere che si possa arrivare al golden set (nella pallavolo a parità di vittorie si gioca un parziale di spareggio ai 15). Invece nel tiebreak Ankara mostra di meritare il successo senza dover ricorrere a un sesto set. Latina sbaglia ancora troppo, la battuta non incide più come nelle frazioni precedenti e per i pontini si capisce che non sarà una serata di gloria. L’Halkbank parte forse e poi si porta sul 14-11, tre match ball per festeggiare. Al primo ancora Resul chiude i conti. Per Latina inizia la serata di rimpianti, tutti concentrati sulla gara d’andata, dove l’Andreoli ha sbagliato troppo. La prima avventura europea dei pontini (e della città) si chiude così. mu.ke.

(26-24, 21-25, 25-22, 25-22)

BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Antonov 11, Rossi 8, Sokolov 22, Wijsmans 16, Kohut 5, Grbic 2; De Pandis (L), Della Lunga, Abdelaziz 1. NE.: Marchisio, Galliani. All. Piazza. ARBITRI: Rapisarda e Santi. NOTE - Spettatori 2370, incasso 12.940. Durata set: 29’, 27’, 29’, 31’: tot. 116'. Lube: b.s. 19, v. 3, m. 10, s.l. 15, e. 28. Bre: b.s. 21, v. 8, m. 13, s.l. 12, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Zaytsev, 5 Kooy, 4 Stankovic, 3 Wijsmans, 2 Savani, 1 Kovar. MACERATA Zaytsev si carica gli acciacchi e le ferite della Lube attuale e la conduce al porto sicuro del secondo posto in classifica. Straordinaria la prova dello Zar, mvp della gara; da vero leader ha tirato fuori la sua Macerata da una situazione niente affatto facile. Coadiuvato in questo dai grandi infortunati della stagione, Savani e Kovar (rientrato dopo 5 mesi per alcuni giri in ricezione), a loro modo determinanti, pur con le difficoltà post operatorie. «Abbiamo messo tanta rabbia positiva in questa sfida con Cuneo -ha ammesso Zaytsev- ma si è vista anche una Lube concreta nella fase punto a punto. Ora non andiamo a fare un giretto in Russia… ma ci prepareremo bene per i playoff». La Lube ha vinto più sul piano nervoso che tecnico. Al contrario di una Bre Banca (senza Ngapeth) che, invece, nei momenti topici non ha avuto lucidità. «Una partita che non mi è piaciuta affatto - ha detto Piazza - e sono molto arrabbiato per i troppi errori che, contro un avversario come Macerata, diventano decisivi». Sfida che, per tre set su quattro, si è decisa in infuocati finali. Dove ha messo lo zampino anche il rientrante Kovar, con ricezioni decisive. «Giuliani ha avuto fiducia in me -ha concluso Kovar- e sono felice che ci sia anche il mio timbro in questo secondo posto». Mauro Giustozzi

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(25-15, 25-20, 25-20) CASA MODENA: Celitans 17, Quesque 9, Vesely 10, Baranowicz, Deroo 10, Sala 4; Manià (L), Pinelli, Piscopo, Bisi. N.e. Donadio, Kovacevic. All. Lorenzetti.

NOTE - Spettatori 3548, incasso 27.250. Durata set: 22’, 24’, 28’; tot. 74'. Itas: b.s. 11, v. 6, m. 9, s.l. 10, e. 19; Marmi Lanza: b.s. 14, v. 3, m. 3, s.l. 4, e. 28. Trofeo Gazzetta: 6 Djuric, 5 Kaziyski, 4 Gavotto, 3 Birarelli, 2 Juantorena, 1 Fedrizzi.

CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Podrascanin 7, Travica 2, Kooy 14, Stankovic 7, Zaytsev 29, Savani 12; Henno (L), Lampariello, Kovar, Monopoli. N.e. Pajenk, Starovic. All. Giuliani.

TRENTO L'Itas Diatec cala il poker, incassando per il quarto anno consecutivo il successo in regular season. Nel testa-coda contro la cenerentola Verona bastavano due punti per mettersi in cascina la sesta stagione regolare della storia, è arrivato un successo pieno e in discussione solo nel terzo parziale. L'unico in cui si è vista un po' di partita, visto che Verona nei primi due non è riuscita a tenere il ritmo in battuta e attacco di un Trento che trova ispirazione nei propri centrali. Birarelli stampa 5 muri, Djuric si prende il titolo di mvp, mentre Stoytchev risparmiava Stokr e Kaziyski lasciando spesso campo a Uchikov e Chrtiansky. Nel terzo Gavotto prende per mano i suoi e con la ricezione che migliora si vede un po' di partita: finché Djuric non sigla il break decisivo. Nicola Baldo

RISULTATI MACERATA-CUNEO

3-1

PIACENZA-LATINA 20/2

3-0

MODENA-SAN GIUSTINO

3-0

PERUGIA-VIBO sabato

1-3

TRENTO-VERONA

3-0

CASTELLANA-RAVENNA

3-1

CLASSIFICA SQUADRE

PT

TRENTO

51 21 18 3 57 18

G

V

P

SV SP

MACERATA

47 21 15 6 54 25

PIACENZA

44 21 14

CUNEO

40 21 14 7

MODENA

36 21 12 9 44 35

PERUGIA

33 21 11 10 40 39

VIBO

31 21 11 10 37 38

7 49 28 43 30

CASTELLANA 29 21 10 11 36 40 LATINA

28 21 10 11 36 42

SAN GIUSTINO

20 21 6 15 30 47

RAVENNA

10 21 3 18 15 56

VERONA

9

21 2 19 16 59

PROSSIMO TURNO Domenica 10 marzo ore 18 LATINA-MODENA 17.30 SAN GIUSTINO-CASTELLANA RAVENNA-TRENTO VIBO-MACERATA VERONA-PIACENZA CUNEO-PERUGIA

A-1 DONNE LA 18a GIORNATA

Villa non si ferma, Conegliano ok URBINO VILLA CORTESE

2 3

CONEGLIANO PESARO

3 1

(20-25, 28-26, 21-25, 25-19, 11-15)

(25–21, 22–25, 25–17, 25–23)

CHATEAU D'AX URBINO: Negrini 5 , Dugandzic 1, Dall’Igna 1, Petrauskaite 15, Gentili 13, Van Hecke 23; Croce (L) Angelelli , Leggs 14 Partenio 3, Santini. All. Radogna.

IMOCO CONEGLIANO: Barcellini 16, Barazza 14, Nikolova 23, Fiorin 11, Calloni 6, Camera 2; Rossetto (L). Crozzolin, Daminato. N.e. Agostinetto, Zanotto, Maruotti. All. M. Gaspari.

MC CARNAGHI VILLA CORTESE: Klinemann 14, Garzaro 17, Barun 15, Bosetti 20, Folie 15 , Rondon 3; Paris (L), Malagurski 3, Vigano, Perinelli. N.e. Rosso Velikovic. All. Chiappafreddo. ARBITRI: Vagni e Saltalippi. NOTE Spett. 850, incasso 4450. D.s.: 26’, 31’, 25’, 25’, 18’. Tot. 125’. Urbino: b,s, 11, v. 2, m. 4, s.l. 10, e. 23. Villa: b.s. 13, v. 6, m. 10, s.l. 15, e. 30. T.G. 6 Bosetti 5 Van Hecke, 4 Petraukaite 3 Folie 2 Gentili 1 Garzaro. URBINO (m.n.f.) Al Palamondolce si è visto un incontro giocato sul filo dell’equilibrio. Alla fine nulla hanno potuto Van Hecke e Gentili contro l’esperienza e determinazione di una Caterina Bosetti in grande spolvero, i suoi 20 punti decisivi nel successo al tie-break della formazione di Chiappafreddo.

KGS PESARO: Signorile 1, Muresan 17, Manzano 5, Moreno Pino 24, Tirozzi 9, Gibbermeyer 10; De Gennaro (L). Valpiani, Dekani. N.e. Lestini. All. Pistola. ARBITRI: La Micela e Padoan. NOTE Spettatori: 3000. Durata set: 25’, 29’, 26’, 28’: tot.108’. Imoco: b. s. 5, v. 5, m. 9, s.l. 8, e. 20. Kgs Pesaro: b. s. 8, v. 1, m. 11, s.l. 5, e. 25.Trofeo Gazzetta: 6 Nikolova, 5 Barazza, 4 Barcellini, 3 Muresan, 2 Rossetto, 1 Moreno Pino. TREVISO (a.r.) Quarta vittoria consecutiva per Conegliano, che replica il successo dell’andata contro Pesaro. Ottima la prova della bulgara Nikolova (23 punti), sempre più punto di riferimento della squadra veneta. Dai due volti la prova di Moreno Pino: la colombiane di Pesaro è la top scorer della gara con 24 realizzazioni, ma sbaglia 4 battute.

LA CLASSIFICA (m.l.) Per la capolista Busto Arsizio Busto l’attenzione si sposta alla Final Four di Champions League: giovedì le farfalle di coach Parisi s’imbarcheranno da Malpensa per Istanbul, dove sabato affronteranno in semifinale il Rabita Baku di Abbondanza. Classifica: Busto Arsizio 37; Bergamo 30; Villa Cortese 26; Conegliano 25; Piacenza 24; Chieri 22; Urbino 18; Pesaro 16; Giaveno 11; Bologna 7. Prossimo turno (domenica 10, ore 18): Villa Cortese Busto Arsizio (21/3, ore 20.30); Piacenza Urbino; Bergamo Giaveno sabato 9, ore 20; Pesaro Bologna ore 16; Chieri Conegliano sabato 9, ore 18.

3 0

(25-15, 25-17, 25-20)

ARBITRI: Balboni e Braico

3 1

MODENA SAN GIUSTINO

ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 11, Djuric 9, Raphael, Juantorena 8, Birarelli 7, Stokr 7; Bari (L); Colaci (L), Lanza 2, Uchikov 5, Chrtiansky 3, Sintini, Burgsthaler 2. All. Stoytchev. MARMI LANZA VERONA: Fedrizzi 5, Gotsev 8, Peacock, Ter Horst 5, Viafara 3, Gavotto 13; Pesaresi (L); Bolla 1, Rak, Kosmina, De Marchi 1. Ne: Centomo. All. Bagnoli.

C’è Kovar Macerata festeggia il 2˚ posto MACERATA CUNEO

3 0

UNA CITTA’ SFIDA LA RUSSIA

Challenge Cup Piacenza è in finale con il Krasnodar (m.mar) La Rebecchi Nordmeccanica Piacenza supera l'Amburgo 3-0 (25-16, 25-16, 25-21) e conquista la finale di Challenge Cup. La partita non è mai stata in discussione, con 20 punti della Turlea, 2 ace della Meijners e 3 muri della Leggeri. In finale Piacenza affronterà il Krasnodar di Havelkova e Hooker. L’andata sarà in casa, al PalaBanca, il 19 o 20 marzo, il ritorno in trasferta il 23 o 24. La manifestazione è dunque un affare fra Piacenza e la Russia, visto che in campo maschile il Copra Elior si troverà di fronte nell'atto decisivo (stesse date, ma a campi invertiti: andata in trasferta) i russi dell'Ural Ufa di Frigoni e Vissotto.

SAN GIUSTINO: Cebulj 7, Coali, Van den Dries 1, Fiore 2, Bohme 8, Mc Kibbin; Cesarini (L), Maric 8, Gutmann 4, Torre 1, De Togni 1, Mattioli, Lo Bianco (L). All. Fenoglio. ARBITRI: Pasquali e Bartolini. NOTE Spettatori 2.986, incasso 16.500 e, Durata set: 21’, 25’, 24’; tot. 70’. Modena: b.s. 16, v. 6, m. 8, s.l. 6, e. 21. S.Giustino: b.s. 15, v. 2, muri 3, s.l. 7, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Baranowicz, 5 Celitans, 4 Deroo, 3 Manià, 2 Quesque, 1 Torre. MODENA Modena centra il quinto posto e se la dovrà vedere con Cuneo nei quarti dei playoff. Un risultato positivo per la squadra di Lorenzetti che non ha avuto difficoltà nel superare un San Giustino, sicuro del decimo posto, apparso piuttosto demotivato e fischiato dai propri tifosi. Modena si è limitata a un gioco elementare, approfittando di un muro inconsistente e di una ricezione avversaria approssimativa, senza abbassare il livello della concentrazione. Ospiti mai in partita, con Fenoglio che, dopo un primo set lampo, cambia quattro sesti della squadra, spostando il tedesco Bohme dal centro al ruolo di opposto: la mossa, unita all’ingresso in regia di Torre, sembra dare qualche segnale positivo, ma l’illusione dura fino a metà del secondo set, quando i gialloblù accelerano e scappano verso la vittoria. Paolo Reggianini

Taccuino A-2 UOMINI

Molfetta stacca Sora (f.c.) Loreto nei guai, a un passo dal la retrocessione. Intanto Molfetta consolida il secondo posto portan dosi a +4 su Sora. Così la 10˚ di ritor no: Molfetta Reggio Emilia 3 1 (20 25, 25 19, 25 19, 25 23); Orto na Brolo 3 1 (25 20, 25 20, 21 25, 25 18); Sora Padova 3 2 (17 25, 25 18, 25 20, 23 25, 16 14); Cori gliano Matera 3 1 (25 19, 23 25, 25 18, 25 18); Monza Atripalda 3 0 (25 22, 31 29, 25 20); Loreto Cit tà di Castello 0 3 (22 25, 21 25, 16 25). Ha riposato: Potenza Pice na. Classifica: Città di Castello 59; Molfetta 46; Sora 42; Atripalda 37; Monza 35, Corigliano, Padova 34; Ortona 32; Reggio Emilia 26; Mate ra 21; Potenza Picena, Brolo 19; Lo reto 10.

A-2 DONNE

Novara vola (m.l.) Così la 20ª: Marsala San Vito 3 0 (25 20, 25 17, 25 17); Pavia So verato 1 3 (16 25, 25 22, 12 25, 24 26); Montichiari Pomì Casal maggiore 0 3 (20 25, 15 25, 21 25); Frosinone Terre Verdiane 3 1 (25 22, 23 25, 25 19, 25 15); Ornavasso Sala Consilina 3 1 (25 18, 21 25, 25 15, 25 19); Mazza no San Casciano 3 2 (25 14, 19 25, 17 25, 26 24, 15 12). Classifica: Novara 50; Ornavasso 48; Ca salmaggiore 47; Frosinone 41; Pa via 34; Mazzano 28; Crovegli, Sove rato 27; Sala Consilina, San Cascia no 25; Montichiari 24; Fontanellato 23; Marsala 13; San Vito 8.

IN POLONIA

Lasko trascina Jastrzebski in semi (a.a.) Grande prestazione dell’oppo sto azzurro Michal Lasko (16 su 26, 62% in attacco, 5 punti a muro e 2 in battuta) nello spareggio del quar to di finale contro l’Effector Kielce. La squadra allenata da Lorenzo Bernardi ha superato gli avversari 3 0 e adesso in semifinale (prime due gare giovedi e venerdì) se la ve drà con lo Zaksa Kedzierzyn Kozle di Daniel Castellani. Già avversario della Bre Banca Cuneo anche nella semifinale di Champions League. Ancora un non entrato per Martino.


LUNEDÌ 4 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

41

TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica Olimpiadi Kiprop veloce: 59’15" St. Moritz 2022 bocciata dalle urne nella Roma-Ostia

Scherma FIORETTO: COPPA DEL MONDO A SAN PIETROBURGO

Dream Team più forte del passato In finale batte la Russia di Cerioni Con mezza squadra cambiata rispetto a Londra e un ex c.t. dall’altra parte della barricata, il Dream Team del fioretto femminile continua sulla sua strada. E’ successo di nuovo ieri nella finale di Coppa del Mondo a San Pietroburgo (Rus). In pedana, rispetto al gruppo che ha vinto l’oro ai Giochi olimpici nell’estate scorsa, c’erano la campionessa olimpica Elisa Di Francisca e la sua vice, Arianna Errigo. Con loro la giovane Alice Volpi e Benedetta Durando, chiamata in causa dal c.t. Andrea Cipressa che ha lasciato fuori sin dall’inizio Ilaria Salvatori, in pedana e d’oro a Londra. Sfida Di fronte, in finale, come è successo quasi sempre nelle occasioni che contano delle ultime quattro stagioni, Olimpiade compresa, c’era la Russia che nella prova individuale di sabato ha piazzato le prime due in classifica (Deriglazova e Korobeynikova) e che era guidata per la prima volta a fondo pedana dall’ex c.t. azzurro Stefano Cerioni (e anche il maestro Giovanni Bortolaso, fino a Londra accanto a Arianna Errigo e ora nello staff russo dopo un addio con l’ex allieva non privo di polemiche). Il risultato è cambiato, ma di poco: 45-31 fu a Londra, 45-36 è stato a San Pietroburgo, sempre a favore delle az-

Ippica A FIRENZE COME NEL 2012

zurre. Con un +13 di Benedetta Durando, il match è scivolato fino al 40-19 senza intoppi, poi la crisi di Arianna Errigo che ha incassato un parziale di 5-17 nell’ultimo assalto ma che è riuscita a chiudere 45-36 per il secondo successo stagionale dopo Budapest. Unico assalto della giornata in cui le avversarie hanno superato i 30, perché in semifinale la Francia è stata spazzata via 45-29 e nei quarti un 45-20 ha chiuso la sfida con la Germania. «Un’altra prova superlativa

delle ragazze — ha commentato il c.t. Andrea Cipressa, ex compagno di squadra di Cerioni ai tempi delle medaglie mondiali —. E’ stata una vittoria importante anche sul piano del morale». Oggi il via alla prova maschile. ma.po. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Risultati Fioretto femminile a squadre. Finale: Italia b. Russia 45-36; 3˚ posto Francia b. Sud Corea 45-36. Semifinali: Italia b. Francia 45-29; Russia b. Sud Corea 45-30. Quarti: Italia b. Germania 45-20.

Arianna Errigo, 24 anni, e Elisa Di Francisca, 30. Ieri erano in pedana a San Pietroburgo con Benedetta Durando, 27, e Alice Volpi, 20 BIZZI

Snowboard CROSS IN TURCHIA

Hockey prato WORLD LEAGUE

DOPO GAND

Sciabolatrici ancora da podio seconde a Bologna Secondo podio consecutivo per le azzurre della sciabola a squadre. Dopo Gand, Irene Vecchi, Rossella Gregorio, Lucrezia Sinigaglia e Martina Petraglia hanno conquistato la finale anche nella tappa di Coppa del Mondo di Bologna, ma sono state battute 45 41 dall’Ucraina. Grandi emozioni in semifinale, vinta di una stoccata (45 44) sulla Francia. Sciabola donne a squadre. Finale: Ucraina b. Italia 45 41; 3˚ posto: Usa b. Francia 45 41. Semifinali: Italia b. Francia 45 44; Ucraina b. Usa 45 43. Quarti: Italia b. Gran Bretagna 45 22. SPADA DONNE Settimo posto per le spadiste in Coppa del Mondo a St. Maur (Fra). Bianca Del Carretto, Francesca Boscarelli, Rossella Fiamingo e Brenda Briasco hanno ceduto ai quarti con la Francia (45 35) e hanno chiuso con una sconfitta con la Cina 45 32 e un successo sull’Estonia 45 39. Successo della Russia: 45 41 sull’Ungheria.

Baseball OGGI ARRIVA LIDDI

Per Mirtillo Rosso Mondiali junior altro Ponte Vecchio Moioli bronzo

L’Italdonne World Classic vince il Round 2 Italia a Phoenix

Un altro Ponte Vecchio sta per Mirtillo Rosso, che ha vinto l’edizione 2012 alle Mulina in pista piccola e si è ripetuto ieri nel nuovo ippodromo da chilometro e a mano destra del Visarno. Identico lo schema: in testa e poi dominio totale. L’allevo di Gennaro Casillo, guidato da Enrico Bellei (primo GP del 2013), ha dominato in un ottimo 1.12.3, eguagliando il record della pista di Louvre. Secondo Lord Dany, sempre per varchi, mentre Geox si è spento dopo percorso dispendioso al largo. Per Mirtillo (da Legendary Lover K) è il sesto GP della carriera dopo Giovanardi 2009, Nazionale 2009, San Paolo di Montegiorgio 2010, Duomo 2012 e Ponte Vecchio 2012 e 2013.

(pe.m.) La nazionale italiana femminile batte l’Irlanda 1-0 a Valencia, chiude da imbattuta e vince il Round 2 della World League con nove punti, mettendosi alle spalle le ex campionesse olimpiche (Barcellona ’92) della Spagna, ferme a otto (pari 1-1 nello scontro diretto di venerdì). Uno dei più importanti risultati nella storia di questa disciplina al femminile, che mette l’Italia tra le prime sedici squadre al mondo e che porterà le azzurre a partecipare al Round 3 di Rotterdam insieme, tra le altre, all’Olanda medaglia d’oro a Londra 2012. L’allenatore Fernando Ferrara è stato ripagato dalla linea verde, che ieri ha visto segnare una delle due gemelle Pacella, Elisabetta (classe ’94) autrice del gol partita al 55’. Buona la prova delle altre gemelle, Chiara e Alessia Padalino, con quest’ultima che è stata premiata come miglior cannoniere del torneo con 4 gol in 4 partite.

5ª corsa - GP Ponte Vecchio - m 1600: 1 Mirtillo Rosso (E. Bellei) 1.12.3; 2 Lord Dany; 3 Nancy’s Treb; 4 Newyork Newyork; Tot.: 1,72; 1,40, 4,91, 2,91 (25,15) Trio: 254,75. OGGI TARANTO QUINTÉ (inizio 14.55) Scegliamo Niagara del Pino (15), Golden Gill Ur (3), Olly One (16), Nobel Jet (7), Icky Fox (8) e Oceano del Rio (12). ANCHE Tr.: Follonica (14.15) e Palermo (15.20). Gal.: Albenga (15.05).

La vittoria di Mirtillo ieri RAVENNA

Michela Moioli, 17 anni AFP

Ai Mondiali juniores di Erzurum (Tur), la 17enne Michela Moioli ha conquistato il bronzo dietro la ceca Eva Samkova e la francese Chloé Trespeuch. L’azzurra, che due settimane fa a Sochi aveva vinto la sua prima gara di Coppa del Mondo, replica così il piazzamento del 2012 a Sierra Nevada (Spa). «Non mi sono divertita molto — racconta la bergamasca, che già due settimane fa aveva detto di non puntare troppo a questa gara —. La pista era pericolosa, non c’erano le misure, alcuni salti erano sbagliati e in molti si sono fatti male. Sono caduta nelle qualifiche, avevo un po’ di dolore alla pancia perché avevo sbattuto con le costole, ma ho deciso di andare avanti e sono arrivata in finale. Sono abbastanza contenta, tra i miei compagni c’è chi sta peggio». Gli azzurrini non parteciperanno al team event di oggi. «Nel weekend gareggio ad Arosa — aggiunge la Moioli —. Lì avrò un altro atteggiamento. L’importante sarà arrivare in finale, poi punterò al podio».

La gioia delle azzurre FIH

(g.l.g.) Il keniano Wilson Kiprop ha vinto la 39ª Roma-Ostia in 59’15", personale eguagliato, quarto crono mondiale 2013 e primato della manifestazione; sul podio altri due keniani, Robert Chemosin (59’19") e Simon Cheprot (59’20"). Tra le donne ancora Kenya con successo di Flomena Cheyech in 1h07’39". Tra gli azzurri Stefano La Rosa è decimo in 1h02’32" e Rosaria Console nona in 1h12’07". Uomini: 1. Kiprop (Ken) 59’15”; 2. Chemosin 59’19”; 3. Cheprot 59’20”; 5. Limo 1h00’42”. Donne: 1. Cheyech (Ken) 1h07’39"; 2. A. Kiprop (Ken) 1h07’46"; 3. Debele (Eti) 1h07’49”.

Gli svizzeri hanno bocciato con un referendum la candidatura di St. Moritz all' Olimpiade invernale del 2022. In realtà gli abitanti di St. Moritz (che aveva già ospitato i Giochi nel 1928 e nel 1948 e che sarà sede dei Mondiali 2017) e della vicina Davos hanno votato a favore, rispettivamente con il 61 e 56.2 per cento di si. Ma i residenti nel cantone hanno negato il loro assenso con il 52,66% di no. A brindare ci sono le città rivali: Oslo, Barcellona, Monaco e Cracovia. L'assegnazione avverrà nel 2015 a Kuala Lumpur.

INDOOR USA (si.g.) Così ad Albuquerque (Usa). Uomini. 400 (batt): Wariner 46”40. Lungo: Hicks 7.99. Eptathlon: Nixon 6232. Donne. Asta: Suhr 5.02; Hutson 4.75; Saxer 4.60; Keppler 4.60. Lungo: DeLoach 6.80. Pentathlon: Day 4478. A New York. Uomini. 5000: Lomong 13’07”00 (mpm ’13 e rec. Usa); Derrick 13’12”00.

Pallavolo

IN GIAPPONE (d.m.) Il keniano Vincent Kipruto ha vinto in 2h08’34” la maratona di Mainichi (Giap). Uomini: 1. V Kpruto (Ken) 2h08’34”; 2. Jufar (Eti) 2h08’37”; 3. Mwangi (Ken) 2h08’48”.

Basket LEGADUE La 6a giornata di ritorno: Trieste-Capo d’Orlando 91-69; Barcellona-Casale 77-79; Jesi-Forlì 78-77; Pistoia-Imola 70-61. Sabato: Trento-Bologna 80-67. Venerdì: Veroli-Scafati 84-88. Venerdì 8/3: Verona-Brescia. Classifica: Pistoia 30; Casale 28; Barcellona 26; Brescia 24; Scafati 22; Forlì, Bologna 20; Trieste, Trento 18; Capo d’Orlando, Verona, Jesi 16; Veroli, Ferentino 14; Imola 10.

Boxe MONDIALI A Las Vegas il cubano Richard Abril (18-3-1) mantiene il titolo leggeri Wba battendo l’ugandese Sharif Bogere (23-1) con verdetto unanime. A Mashantucket (Connecticut) il russo Evgeny Gradovich (16) diventa campione piuma Ibf battendo con verdetto non unanime il titolare Billy Dib (Aus, 35-2).

Canottaggio MEMORIAL VILLA Sul Lago d’Orta l’8ª edizione dell’Italian Sculling Challenge-Memorial Don Angelo Villa. Tra gli uomini vittoria del danese Henrik Stephansen in 24’14"8 e terzo Elia Luini a 18"8. Tra le donne, successo per l’olandese Femke Dekker.

Ghiaccio Coppa pista lunga Italia ai Mondiali Così a Erfurt (Ger) nella Coppa del Mondo in pista lunga: l’Italia dell’inseguimento maschile, settima, conquista il pass per i Mondiali singole distanze di Sochi. Ieri - Uomini. 500 (II). I: 1. Smeekens (Ola) 34"96. II: 2. nenzi 35"97; 14. Ioriatti 36"67; 17. Bosa 36"92. 1500. I: 1. Brodka (Pol) 1’46"88. II: 13. Giovannini 1’51"42; 16. Nenzi 1’52"20; 20. L. Stefani 1’53"64. Sprint a squadre: 1. Canada 1’21"88. Donne. 1000. I: 1. Bowe (Usa) 1’15"34. II: 12. Y. Daldossi 1’21"05. Sprint a squadre: 1. Germania 1’29"65; 3. Italia 1’35"69. Inseguimento a squadre: 1. Olanda (Leenstra, Valkenburg, Wüst) 3’02"83; 8. Italia (Bettrone, Lollobrigida, P. Simionato) 3’10"39. Sabato - Uomini. 500 (I). I: 1. Smeekens (Ola) 35"06. II: 4. Nenzi 35"99; 13. Bosa 36"63. 1000. I: 1. Hansen (Usa) 1’09"79. II: 3. Nenzi 1’11"36; Bosa sq. Inseguimento squadre: 1. Olanda (Kramer, Bergsma, Verweij) 3’45"21; 7. Italia (Giovannini, Anesi, Cignini) 3’47"87. Donne. 500 (II). I: 1. Beixing Wang (Cina) 38"15. II: 4. Y.Daldossi 39"65; 8. P. Simionato 39"94. 1500. I: 1. Wüst (Ola) 1’55"61. II: 14. Bettrone 2’06"47.

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(m.c.) I 28 azzurri si sono radunati ieri a Phoenix. Dove domani e mercoledì sono in programma 2 amichevoli con Oakland e Anaheim Angels. Poi giovedì 7 il via al World Baseball Classic contro il Messico. La prima fase della preparazione si è chiusa con due sconfitte su 11 inning: 9-5 con una selezione di Milwaukee (2/4 Chiarini, 1hr, 3pbc) e 11-2 con i Los Angeles Dodgers, con Alessandro Maestri (dei Buffaloes Orix, in Giappone) brillante partente. Oggi arriva in gruppo Alex Liddi che ieri ha giocato (in 3ª) l’ultima amichevole con Seattle contro Texas. Intanto Giappone e Taiwan approdano alla seconda fase. L’Olanda (una sola valida contro Taiwan) obbligata a battere l’Australia. Debutto vincente per Cuba sul Brasile. SITUAZIONE. Gir. A (a Fukuoka, Giap): Giappone-Brasile 5-3, Cuba-Brasile 5-3, Giappone-Cina 5-2. Oggi: Cina-Cuba (dir. 8,30 Espn America 214 Sky). Gir. B (a Taichung, Taiwan): Sud Corea-Olanda 0-5, Taiwan-Australia 4-1. Taiwan-Olanda 8-3. Oggi: Corea-Australia (dir.Espn 11,30), domani Australia-Olanda (dir. Espn alle 5,30).

A-2 DONNE (m.l.) Così la 20a giornata: Crovegli-Igor Gorgonzola Novara 2-3 (22-25, 25-21, 25-19, 19-25, 10-15); Sigel Marsala-Cedat 85 San Vito 3-0 (25-20, 25-17, 25-17); Riso Scotti Pavia-Soverato 1-3 (16-25, 25-22, 12-25, 24-26); Systema Montichiari-Pomì Casalmaggiore 0-3 (20-25, 15-25, 21-25); IHF Frosinone-Terre Verdiane Fontanellato 3-1 (25-22, 23-25, 25-19, 25-15); Siamo Energia Ornavasso-Puntotel Sala Consilina 3-1 (25-18, 21-25, 25-15, 25-19); Sanitars Metalleghe Mazzano-Il Bisonte San Casciano 3-2 (25-14, 19-25, 17-25, 26-24, 15-12). Classifica: Novara 50; Ornavasso 48; Casalmaggiore 47; Frosinone 41; Pavia 34; Mazzano 28; Crovegli, Soverato 27; Sala Consilina, San Casciano 25; Montichiari 24; Fontanellato 23; Marsala 13; San Vito 8.

Rugby Rovigo-Padova Festa per 4000 (r.r.) Al Battaglini, di fronte a 4000 spettatori, Rovigo–Petrarca 20–14 nel 14˚ turno d’Eccellenza. Partita combattuta ma fallosa, decisa dal piede di Basson (15 punti, 4/8 e 1/2 nei drop) mentre Menniti-Ippolito ha sbagliato 4 calci e un drop. Marcatori: p.t. 24’ m. Innocenti tr. Menniti-Ippolito, 35’ e 41’ c.p. Basson; s.t. 3’ c.p. Basson, 21’ m. L. Lubian, 32’ m. Gega tr. Sanchez, 36’ c.p. Basson. 47’ drop Basson. Classifica: Viadana 59; Calvisano 58; Prato 57; Padova, Rovigo 43; Mogliano 41; San Donà 26; Fiamme Oro 25; Lazio 22; Reggio Emilia 20; L’Aquila 9; Crociati 4. FURNO IN META Nella 17ª di Premiership, Chistolini/G dal 19’ in Bath-Gloucester 31-25; Masi/LW 80’ e giallo in Worcester-London Wasps 29-23. In Pro D2 francese, Canale/LR e e Cedaro/LR titolari in Carcassonne-La Rochelle 23-18; Furno/N dalla panchina e in meta in Narbonne-Aurillac 45-21. IN VENETO Il presidente del comitato veneto Marzio Innocenti è stato solo «denunciato» da Tullio Rosolen alla procura federale per le dichiarazioni alla stampa e non ancora deferito. Lo precisa la Fir. L’udienza il 13 marzo a Roma.

Sport invernali Sci: Coppa Europa Vince De Aliprandini (s.f.) Primo successo in coppa Europa per Luca De Aliprandini ieri nel 2˚ gigante di Soldeu (And). Il 22enne azzurro si è imposto con 92/100 su Malmstroem (Fin) e 1"12 su Tumler (Svi); molto bene anche Alex Zingerle, fresco argento iridato junior della specialità, 7˚ a 1"52. Oggi a La Molina (Spa) due slalom e sulla Paganella (Tn) due giganti femminili con Elena Curtoni, Agerer e Costazza.

IN SUDAFRICA Matteo Delpodio si è classificato al 48˚ posto con 280 colpi (71 68 70 71, -8) nello Tshwane Open a Centurion in Sudafrica. Primo titolo nel circuito e in carriera con 267 colpi (68 65 67 67, -21) il 30enne sudafricano Van der Walt.

COPPA DI BIATHLON A Oslo, nella mass start che ha concluso la terz’ultima tappa di Coppa, miglior piazzamento in carriera per l’azzurra Oberhofer. Vittoria della Berger, 11˚ successo in stagione, che conquista così la Coppa del Mondo generale. Uomini, mass start 15 km: 1. Moravec (Cec) 39’48"70 (1); 2. M. Fourcade (Fra) a 13"7 (3); 3. Lesser (Ger) a 16"8 (1); 4. Burke (Usa) a 19"1 (2); 14. HOFER a 1’27"1 (3). Coppa (21): Fourcade 1012; Svendsen (Nor) 751; 22. Hofer 339. Donne, 12.5 km mass start: 1. Berger (Nor) 36’58"8 (2); 2. Kuzmina (Slk) a 5"4 (2); 3. Domracheva (Bie) a 23"3 (3); 4. Bescond (Fra) a 27"4 (0); 7. OBERHOFER a a 1’16"2 (1); 25. PONZA a 3’46"4 (2). Coppa (21): Berger 1069; Domracheva 748; 20. Oberhofer 378.

Hockey ghiaccio

Tennis

QUARTI PLAYOFF (m.l.) Serie A. Il Bolzano eliminato dall'Asiago non può più difendere lo scudetto. Il Cortina porta il Renon a gara-7 (martedì a Collalbo). Così sabato gara-6 (al meglio di 7) dei quarti playoff. Risultati: Milano-Val Pusteria 1-5 (0-2, 0-3, 1-0) serie 2-4; Cortina-Renon 5-1 (1-1, 3-0, 1-0) serie 3-3; Asiago-Bolzano 6-2 (3-1, 1-0, 2-1) serie 4-2; Valpellice-Alleghe 4-2 (0-1, 1-1, 3-0) serie 4-2.

PRIME DONNE Successi Wta inediti nei tornei sul cemento da 235.000 dollari. Finali, a Kuala Lumpur (Mal): Plisková (Cec, 20 anni, 1.82, n. 127 del mondo) b. Mattek (Usa) 1-6 7-5 6-3; a Florianopolis (Bra): Niculescu (Rom. 25 anni, n. 75) b. Puchkova (Rus) 6-2 4-6 6-4.

Golf

Nuoto Super Adrian: 48”11 (al.f.) L'americano Nathan Adrian domina i 100 sl a Marsiglia (Fra, 50 m): 48”11 (22”89) il crono del campione olimpico, il migliore della stagione, che lascia ad un secondo il connazionale Ervin. Uomini: 100 sl Adrian (Usa) 48”11 (1˚ t. stag), Ervin (Usa) 49”08, Mallet 49”31; 100 do Wildeboer (Spa) 54”67, Tancock (Gbr) 55”19; 200 ra Perez Dortona 2'15”43, Di Lecce 2'16”84, Coloretti 2'19”43; 50 fa F. Manaudou 23”51 (1˚ t. stag), Bousquet 23”52 (2˚ t. stag)., Munoz (Spa) 24”02. Donne: 100 sl, 50 fa Halsall 54”61, 26”91 (Coughlin, Usa, 54”79, 27”42); 100 do Peris (Spa) 1'00”81; 1500 sl Belmonte (Spa) 16'17”80; 200 ra Garcia (Spa) 2'27”89, Celli 2'28”79.

RIECCO GULBIS Sorprese a Delray Beach (Usa, 455.775 $, cem): rispunta Gulbis, campione locale 2010, ex n. 21 mondiale, oggi 109 e qualificato, ed epslode Roger Vasselin jr (105), mai finora oltre i quarti nell’Atp. Semifinali: Gulbis (Lat) b. Haas (Ger) 6-3 4-6 7-6 (2); Roger-Vasselin (Fra) b. Isner (Usa) 6-4 4-6 6-4.

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LUNEDÌ 4 MARZO 2013

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Le meraviglie della Thailandia in dvd a 10,99 euro più la Gazzetta

Si parte dalle meraviglie della Thailandia, uno dei mari più ricchi del mondo. Da oggi è in edicola a e10,99 il primo dvd della collana «Sub» in vendita con la Gazzetta. Le immagini più belle raccolte da Nick Hope in oltre mille immersioni nel mare delle Andamane, dove la fa da

padrone il bellissimo squalo leopardo, timido e tranquillo, nonostante i suoi 3,50 metri. Dalla Thailandia alla crociera in Indonesia: lunedì prossimo la seconda uscita in dvd (sempre a 10,99 più il quotidiano) è dedicata alla straordinaria barriera corallina del parco

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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nazionale marino di Komodo. Il 18 si va ai Caraibi, a tu per tu per 50 minuti con gli squali. E così via, il 25 marzo scopriremo i paradisi della Polinesia. Ma il giro dei mari del mondo continua, con 20 uscite totali nei fondali della Tanzania, delle Maldive, Bahamas, Cuba, le Filippine etc.

Sub In mare con... Stoner e il Principe! SERENA GENTILE

Hai mai provato l’adrenalina di un faccia a faccia con lo squalo toro o quello balena? Se preferisci, salvi le coronarie e ti fai un naso a naso con la tartaruga. Il tutto con la sola fatica di maneggiare il telecomando. Ecco a voi «Sub»: le immagini mai viste dei mari più lontani e incontaminati, finalmente a casa tua, senza la fatica di infilare la muta e le bombole o la maschera e il boccaglio. Pesci si nasce Luca Baldini c’è nato. Lui che sott’acqua pescava ori, da pesce vero ha mollato la vasca per il mare aperto: quello delle Hawaii, ad esempio. «Il nuoto di fondo è un altro sport. In piscina non ti capiterà mai di essere affiancato dai delfini. Indimenticabile quella volta: i nostri allenatori si sgolavano per farci tornare in gruppo». Hai voglia a sgolarsi in mare. «Lì cerco il silenzio e mi godo immagini uniche e quando torno su, sono rilassa-

to» raccontava Andrea Giani, quello della pallavolo, amante anche lui delle immersioni, prima in apnea poi con le bombole. E come lui, centinaia di persone. Anche insospettabili. Ecco gli altri misteri del mare, un mondo sommerso capace di affascinare e trascinare personaggi e personalità più diverse. In materia persino Roberto Maroni e Gianfranco Fini potrebbero ritrovare un accordo. Si dedica appena può alle immersioni in mare anche Andrea Agnelli, il presidente «sportivo» della Juve: sciatore, golfista, e anche bravo sub. Ancor più nota la familiarità con l’acqua di Marcello Lippi: l’ex allenatore della Nazionale ama Viareggio, il mare, la barca e pure le bombole. Appena può si tuffa, non ne ha mai fatto mistero. Angelo Palombo della Samp fa pesca sportiva e anche subacquea. «A

Genova, con il mare sotto i piedi, mi è venuta la passione a scimmia», ha ammesso. Non è il classico australiano da surf, la dedizione a moto, mucche e cavalli (di famiglia) e quella alla caccia con l’arco ingannano, ma anche Casey Stoner entra di diritto nell’elenco di sub vip, insospettabili. Un altro è per giunta Principe, Vittorio Emanuele di Savoia ama da sempre l’archeologia subacquea. Lui sì

che ne ha incontrati di giganti. Da apneaworld.com: «Una volta nei Caraibi trovai una murena con il collo enorme e i denti come un Labrador. Un’altra in Messico dei grandi branchi di mante di oltre 5 metri. E in Baja California mi sono imbattuto in un’orca: sono stati momenti terribili, ho avuto paura. Ma che meraviglia il mare». Miracoli del mare. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_super-stipendi

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Anche in Italia si potrebbero tagliare i bonus ai manager? Sì della Svizzera al referendum proposto da una sorta di Grillo locale: il Paese delle multinazionali ha detto basta ai compensi d’oro C’è una specie di Beppe Grillo anche in Svizzera. Si chiama Thomas Minder, ha 52 anni, viene da Sciaffusa, non fa politica per mestiere (è un manager), è entrato tuttavia in Parlamento nonostante non appartenga a nessun partito grazie a un’unica battaglia: farla finita con i superstipendi dei manager. Minder, bell’uomo, molto sportivo, appassionato di ornitologia, ha lungamente battagliato con le autorità del suo Paese per varare un referendum che togliesse ai consigli d’amministrazione delle società quotate in Borsa il potere di decidere gli stipendi propri e quelli della prima linea manageriale. La sua idea è che questi compensi debbano essere fissati dai soci e non dai consigli d’amministrazione.

1Che differenza c’è? Mi faccia finire. Il referendum s’è svolto sabato scorso e i risultati si sono saputi ieri. Circa il 70% degli elettori ha detto sì alla proposta Minder, ben conosciuta perché da parecchi mesi in quel Paese quasi non si parla d’altro (ha fatto campagna, in particolare, il quotidiano popolare Blick). Non solo, però: trattandosi di un referendum costituzionale, era necessario che dicessero di sì anche i 24 cantoni. Ebbene, anche a livello cantonale la maggioranza è stata raggiunta. Adesso il Parlamento dovrà scrivere una norma nel senso voluto dai cittadini: gli stipendi dei manager non potranno più essere decisi dai consigli d’amministrazione, ma dai soci.

2 I soci sarebbero i padroni e i

L’imprenditore e parlamentare conservatore indipendente elvetico Thomas Minder, 52 anni, promotore del referendum REUTERS

A

LA MENTE DEL VOTO

S Il deputato ribelle Thomas Minder (nella foto), 52 anni, è un piccolo imprenditore di Sciaffusa che siede come indipendente al Parlamento federale svizzero. È stato lui a raccogliere le 100 mila firme necessarie per il referendum sul tetto degli stipendi per i dirigenti

consigli d’amministrazione sarebbero il governo dell’azienda? Che può benissimo non coincidere con i padroni-azionisti?

Proprio così. Se lei compra un’azione Fiat diventa socio di quella casa automobilistica. Cioè ha (teoricamente) il diritto di sedersi al tavolo con tutti quelli che possiedono qualche azione Fiat. Come immaginerà, si tratta di milioni di persone. Ebbene se una norma simile a quella che hanno appena approvato in Svizzera valesse anche da noi, lo stipendio di Marchionne — per esempio — sarebbe deciso da lei e dagli altri milioni di azionisti Fiat e non più dal consiglio d’amministrazione dell’azienda (che peraltro è eletto dai soci). Dice Minder: «Voglio semplicemente che gli azionisti si assumano la responsabilità del sistema salariale. Se gli azionisti vogliono buttare dalla finestra i soldi dell’azienda approvando salari eccessivi è un problema loro».

Trybol entrò in crisi perché i dentifrici non vennero più pagati. Mentre lui e i suoi s’arrabattavano per uscirne vivi, l’amministratore delegato di Swissair, Mario Corti, concordava una liquidazione milionaria. E, al momento di assumere la carica, s’era fatto pagare, per sicurezza, cinque annualità anticipate. Ci sono una quantità di casi simili in Svizzera, in America, in Inghilterra e in tutto il mondo capitalistico, compresa l’Italia. Contro queste pratiche, particolarmente odiose quando vanno a beneficio dei banchieri — dato che è dei banchieri la principale responsabilità della crisi in cui ci troviamo —, s’è mossa adesso anche l’Unione europea. Cioè: non bisogna credere che il disgusto che da noi ha riempito le urne del Movimento 5 Stelle sia un caso solo italiano.

4 Che cosa ha deciso l’Unione europea?

3 Siamo sicuri che in questo modo non ci sarebbero più stipendi-scandalo?

Io non ne sono così sicuro. Ma in ogni caso: dietro la battaglia di Minder c’è anche una questione personale. Minder e la sua famiglia possedevano la Trybol AG che riforniva di dentifrici la Swissair. Fallita la Swissair, la

Giovedì scorso, in una riunione congiunta, Commissione, Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto un’intesa di massima per limitare i bonus dei banchieri. I dettagli saranno discussi all’Ecofin di domani. Secondo questo accordo, i bonus non potranno valere più del doppio di uno stipendio mensile. Gli inglesi sono contrarissimi, con l’argomento che in questo mo-

do i manager migliori se ne andranno a lavorare da qualche altra parte. In America certi manager hanno già fatto bella figura tagliandosi pubblicamente i bonus. Badando però bene ad aumentarsi lo stipendio della quota perduta. Il totale tra parte fissa e parte mobile è rimasto lo stesso.

5 Non è ragionevole l’obiezione

A

IL PARTITO TEDESCO ANTI-EURO

S Si presenta alle elezioni: «Non salvare la moneta» Protestano contro il salvataggio dell’euro e vogliono presentarsi alle elezioni federali tedesche con un nuovo partito: «Alternativa per la Germania». La formazione nascerà il 13 aprile, secondo l’annuncio dell’economista Bernd Lucke (nella foto), esplicitamente contrario alle politiche della Merkel sulla moneta unica. Tra i punti essenziali del nuovo movimento, il fatto che «la Germania non deve più garantire per i debiti degli altri Stati» e «deve rinunciare a un’eurozona unica»

che gli stipendi premiano un valore e che se di questo valore c’è scarsità è inevitabile — anche se magari non è giusto — che siano molto alti?

Stiamo ragionando su un quotidiano sportivo e sappiamo quanto pretendano, per la loro arte, per esempio i calciatori. Il suo ragionamento filerebbe se i supercompensi dei supermanager avessero un corrispettivo nei risultati raggiunti. Ma ci sono troppi casi, invece, che testimoniano il contrario: gente che ha portato al fallimento la sua azienda e che ha preteso poi lo stesso un mucchio di soldi. Le faccio un esempio a caso: l’americana Aig, una compagnia d’assicurazione che bisognò salvare con un intervento pubblico da 180 miliardi di dollari. I vertici però elargirono lo stesso a se stessi gratifiche, oltre agli stipendi, per 165 milioni di dollari. Se vince Grillo, in Italia e nel mondo, una ragione c’è.

FRANCESCO RIZZO

Una riunione di partito senza scrivanie, cravatte e portaborse. Nel primo incontro romano dei neoeletti di M5S, cui hanno partecipato oltre 150 dei giovani parlamentari grillini, deputati e senatori erano seduti anche per terra, in una sala dell’hotel Saint John. E alcuni

di loro, in mattinata, erano tra la folla che, su invito del Movimento, ha visitato la Camera: triplicata l’affluenza tradizionale, quasi un rito liberatorio. Poche parole con i giornalisti, in gran parte esclusi dall’hotel, «ma tra 10 giorni saremo nel Grande Fratello. Vivremo 5 anni insieme, nasceranno amori e odi», dice un eletto. L’assemblea ha deciso che la comunica-

zione interna avverrà con un Google group («gli sms costano»), mentre i parlamentari di Camera e Senato si vedranno ogni settimana per fissare la linea. E anche se c’è chi nega la fiducia al Pd e chi ipotizza un prolungamento dell’esecutivo Monti per le riforme, solo da oggi si discuterà di politica. Circonvenzione A Roma, infatti,

I parlamentari grillini riuniti ieri a Roma votano per alzata di mano ANSA

Due operai al lavoro IMAGOECONOMICA

Salari ridicoli agli italiani: -15% rispetto ai tedeschi Volendo stilare una classifica dei salari, l’Italia si piazza tristemente al 12˚ posto nell’Ue a 27. È quanto emerge da un report dell’Istat, frutto di una rilevazione quadriennale armonizzata a livello europeo e che fa riferimento a imprese e istituzioni con almeno 1O dipendenti (Pubblica Amministrazione esclusa): la retribuzione oraria lorda ad ottobre 2010 è stata inferiore del 14,6% rispetto alla Germania, del 13% rispetto al Regno Unito e dell’11% rispetto alla Francia. Si può sorridere solo volgendo lo sguardo alla Spagna: +25,9%. Nel dettaglio l’Italia, con una retribuzione oraria media di 14,5 euro, si colloca più in basso dell’Eurozona (15,2 euro), ma è superiore a quella dell’Ue a 27 (14 euro). In generale nella graduatoria europea i valori più elevati si registrano in Danimarca (27,09 euro), Irlanda (22,23) e Lussemburgo (21,95), quelli più bassi in Bulgaria (2,04) e Romania (2,67). Puntando l’attenzione sul nostro Paese, si scopre che i dipendenti con almeno 15 anni di anzianità aziendale percepiscono una retribuzione annua superiore del 61,4% rispetto a quella dei dipendenti assunti da meno di 5 anni. Si passa, infatti, dai 36.247 ai 22.461 euro e il divario resta anche considerando l’ora retribuita: 19,9 euro contro 13,7 euro. Quanto alle differenze di genere, la retribuzione media annua pro-capite è di 31.394 euro per gli uomini e 24.828 per le donne, un divario del 21% a discapito della componente femminile.

14,5

gli euro di paga oraria L’Italia ha salari di 14,5 euro medi l’ora: è più bassa della media dell’Eurozona (15,2)

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PRIMO GIORNO I NEOELETTI DEL M5S RADUNATI IN UN HOTEL: DA OGGI, CON IL LEADER, VALUTERANNO LA LINEA POLITICA. E IL CENTROSINISTRA ATTENDE

Prove di Parlamento per i grillini a Roma Bersani: «Decidano»

SOTTO LA MEDIA EURO

arrivano Casaleggio e Grillo, che ieri, sul suo blog, ha sbertucciato i politici abituati a cambiare casacca: «Per l’articolo 67 della Costituzione i parlamentari non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. L’eletto può fare il c... che gli pare senza

rispondere a nessuno. Chi ignora un contratto elettorale non rischia nulla, anzi di solito ci guadagna. Questa è circonvenzione di elettore». Ma ora bisogna parlare di governo e così, nelle stesse ore, il leader del Pd Pier Luigi Bersani interviene a Che tempo che fa. «Lo dico prima io di Grillo, che gioca a fare l’uomo mascherato: non voglio fare nessun patto. Lui ha un terzo dei parlamentari, dica che intenzioni ha». Bersani propone un programma in otto punti (su temi come corruzione, conflitto d’interessi, costi della politica, urgenza sociale, diritti di cittadinanza e dei gay) e conclude: «L’ondata di protesta non corre solo fra i grillini e noi abbiamo 460 parlamentari; la prima parola tocca a noi». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

A notizie

per una gastrite

DAGLI USA AIUTI ALL’EGITTO

Elisabetta II va in ospedale: paura per la regina inglese Salta anche la visita in Italia

In cella romeno: l’aveva spinta

Scippata, cade dal bus: anziana morta a Roma

La regina Elisabetta II (nella foto Epa) è stata ricoverata ieri in ospedale a Londra e tutti i suoi impegni per i prossimi giorni sono stati cancellati. Salta anche il viaggio a Roma dove era attesa mercoledì e giovedì. Una decisione «precauzionale» per una gastroenterite. L’ultimo forfait della 86enne Elisabetta 10 anni fa per un intervento al ginocchio. Poi, ieri, il ricovero al King Edward VII di Londra, l’ospedale che ospitò già Kate Middleton (foto a destra Ap).

S

Il cardinal O’Brien molestò sacerdoti «Chiedo perdono»

VERSO GLI ORALI

Un momento delle prove scritte in una scuola di Napoli ANSA

L’alto prelato escluso dal Conclave ammette: Concorsone: i nuovi prof «La mia condotta sessuale fu inappropriata» da settembre già al lavoro

ELISABETTA ESPOSITO

Ha deciso di ammettere le proprie colpe, cosciente che le sue parole faranno rumore in tutto il mondo. Il cardinale britannico Keith O’Brien, 74 anni, non ha retto il peso delle accuse di comportamenti «inappropriati» che quattro sacerdoti gli avevano rivolto. All’inizio l’ormai ex arcivescovo di St. Andrews e Edimburgo aveva respinto tutto, ma il 25 febbraio aveva scelto di dimettersi, rinunciando dunque al Conclave. Ieri, con una nota diffusa attraverso la chiesa cattolica scozzese, ha confessato: «Negli ultimi giorni le accuse nei miei confronti sono state rese pubbliche. In un primo momento, la loro natura non specifica e anonima mi aveva indotto a contestarle. Tuttavia, voglio cogliere questa opportunità per ammettere che ci sono stati momenti in cui la mia condotta sessuale è caduta al di sotto degli standard da me richiesti, in quanto prete, arcivescovo e Cardinale». Quindi le scuse: «Chiedo il perdono di coloro che ho offeso. Chiedo scusa anche alla chiesa cattolica e al popolo di Scozia». O’Brien aveva fatto parlare di sé già nel 2003, quando aveva invitato la Chiesa ad «aprire una discussione» su

Lo scozzese Keith O’Brien, 74 anni, si era dimesso il 25 febbraio ANSA

Niente Angelus Di certo le di-

ancora più strana la domenica dei fedeli, la prima senza Angelus anche se, come sempre negli ultimi giorni, in tanti si sono ritrovati in una silenziosa piazza San Pietro per pregare per il Papa emerito e per la scelta che farà il Conclave. Una lunga fila si snoda anche davanti alle Poste Vaticane: turisti e appassionati vanno a caccia dello speciale annullo postale creato per la serie filatelica «Sede Vacante MMXIII».

chiarazioni di ieri hanno reso

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Tanti fedeli hanno pregato a San Pietro nella prima domenica senza Angelus omosessualità, celibato e contraccezione, per poi essere costretto a fare retromarcia.

tutta Salute

Esperimento condotto a Pavia

DI MABEL BOCCHI

Le cellule dell’organismo invecchiano, i neuroni no. Le cellule nervose, infatti, sono in grado di vivere anche il doppio del tempo rispetto all’organismo cui appartengono. In pratica, il cervello può sopravvivere al corpo. A rivelarlo, un esperimento dell’Università di Pavia e dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr, pubblicato sul periodico specializzato «Pnas». Gli scienziati hanno trapiantato neuroni immaturi da un embrione di topo, con vita media di un anno e mezzo, nel cervello di un altro ratto, sempre in stato embrionale, ma di razza molto più longeva. Ebbene, se nel topo donatore i neuroni sono morti insieme al suo organismo, nel ratto ricevente hanno continuato a vivere per il doppio del tempo e, anzi, si sono spenti dopo un altro anno e mezzo, quando è sopraggiunta la morte naturale della cavia. I risultati, non direttamente riferibili all’uomo, sono comunque molto importanti nel campo dello studio delle malattie neurologiche e degenerative.

Usa: una storica prima volta

Bimba sieropositiva guarita in Mississippi Una prima vittoria assoluta nella lotta contro l’Aids. Una bimba nata con il virus dell’Hiv in Mississippi. Usa, ora è completamente sana. Senza più traccia del virus grazie alla somministrazione della terapia abituale da quando aveva solo 30 ore di vita. Il trattamento è comunque continuato per 18 mesi e tutti i test a cui ora è stata sottoposta sono risultati negativi. «Questo prova che l’Hiv può essere curabile», ha affermato Deborah Persaud, virologo della Johns Hopkins University di Baltimore, che ha illustrato i risultati alla «Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections» di Atlanta.

Tascabili

Tempi brevi per la correzione delle prove scritte del concorso per insegnanti: si comincia oggi e si conta di finire al massimo entro tre mesi. L’obiettivo è di concludere il tutto in 10 mesi e mettere in cattedra i primi vincitori fin dal primo settembre. È questo l’intento del ministero dell’Istruzione che ieri ha tirato le somme del concorsone (le ultime prove scritte, iniziate il 13 febbraio, si sono concluse venerdì). «Tutta la procedura — assicura viale Trastevere — si è svolta regolarmente e secondo regole di assoluta trasparenza». In totale i candidati ammessi in tutta Italia sono 153.165 e, in particolare, il numero dei candidati per la scuola primaria, la cui prova si è svolta nell’ultimo giorno, è stato di 26.658. Numeri che, tuttavia, non corrispondono ad altrettante persone fisiche: gli ammessi agli scritti erano infatti solo gli 88.610 che avevano superato la preselezione di dicembre (più gli ammessi con ricorso), ma ognuno aveva poi la possibilità di partecipare a prove di più classi di concorso e questo spiega il conteggio fatto dal ministero.

Kerry sicuro «Daremo 250 milioni di dollari» Dopo due giorni di colloqui con il presidente Mohamed Morsi ed esponenti dell’opposizione, il segretario di stato americano John Kerry (nella foto con Morsi) ha chiuso la sua visita in Egitto invitando a «maggiori compromessi» le forze politiche e promettendo aiuti. Gli Stati Uniti daranno all’Egitto 250 milioni di dollari per superare la crisi: una tranche di 190 milioni di dollari più 60 per le imprese. Nella capitale è arrivato, comunque, eco degli scontri tra la popolazione e la polizia a Port Said: si sono contati più di 250 feriti

Una pensionata è morta a Roma dopo aver subito un tentato scippo. I fatti risalgono al 20 febbraio ma la verità è emersa più tardi, grazie al racconto che la donna, 83 anni, ha fatto al figlio. Inizialmente sembrava infatti che avesse solo perso l’equilibrio scendendo dall’autobus nel quartiere Casilino, ma prima di morire ha spiegato cosa fosse davvero accaduto. Gli investigatori si sono mossi e ieri è finito in manette, con l’accusa di rapina impropria e omicidio, come conseguenza di altro delitto, Radu Zoro, un romeno di 35 anni. Interrogato subito dopo l’incidente, aveva detto di non aver visto nulla. Solo un testimone aveva confermato la versione dell’anziana.

Dopo gli scontri tra i miliziani

Libia, cessate il fuoco vicino all’impianto Eni «L’export riprenderà»

L’impianto Eni a Mellitah, sulla costa libica ANSA In Libia, dopo un’altra giornata di scontri tra gruppi armati rivali, è arrivato il cessate il fuoco e lo stabilimento Eni di Mellitah, a 60 km a ovest di Tripoli, si appresta a tornare alla normalità. Sabato, le violenze scoppiate (con un morto) avevano costretto alla sospensione dell’export di gas verso l’impianto siciliano di Gela. L’intervento del governo libico, però, ha risolto la questione e le forze di sicurezza della Difesa hanno preso il controllo dell’impianto. La produzione di gas dovrebbe riprendere prima di quanto temuto, seppure, secondo i responsabili locali dell’Eni, «serviranno almeno 48 ore».

Nelle campagne del Bergamasco

Precipita ultraleggero Muore il pilota 73enne Ancora un incidente mortale su un aereo ultraleggero. Ieri nei pressi di Bergamo ne è precipitato un altro e per il pilota, Vinicio Pellegrini, 73 anni, non c’è stato nulla da fare. L’uomo, proprietario del velivolo, aveva deciso di decollare dall’aeroporto Careas, nella campagna di Caravaggio, per raggiungere Lecco, fortunatamente da solo. La visibilità era eccellente ma, probabilmente per colpa di un problema tecnico, l’aereo si è schiantato nei campi. Un testimone ha raccontato di aver sentito un borbottio provenire dall’ultraleggero, seguito da una serie di scoppi. Quindi la caduta praticamente verticale.

Una ricerca inglese

Le cellule del cervello Allora è la verità: dormi poco si spengono dopo di noi se ti ammali di più Lo stato di veglia prolungato non solo può causare problemi di obesità, patologie cardiovascolari e declino cognitivo, ma altera anche l’attività di una serie di geni chiave per le funzioni immunitarie, i processi infiammatori e la risposta allo stress. Lo rivela una ricerca inglese dell’University of Surrey. I ricercatori hanno fatto dormire per una settimana 26 volontari solo 6 ore a notte, mentre un gruppo di controllo doveva dormirne circa 10. A causa del deficit di sonno, l’alterazione dell’attività di ben 711 geni era sette volte superiore a quella dei soggetti più «riposati».

L’olio d’oliva integra una dieta sana

Il rischio cala del 30%

È mediterranea la dieta vincente contro gli infarti

Che la dieta mediterranea sia salutare si sa. Ora, però, si scopre che riesce anche a ridurre il rischio di ictus e infarti del 30%. Lo conferma una ricerca dell’Università di Barcellona, pubblicata sul «New England Journal» che ha esaminato per 8 anni lo stato di salute di circa 7.500 persone, anche anziane, monitorando lo stato del loro sistema cardiovascolare e la loro dieta. I ricercatori hanno suddiviso i partecipanti in tre gruppi. Il primo rispettava una dieta mediterranea integrata con olio d’oliva (un litro a settimana), il secondo la arricchiva con frutta secca (30 grammi al giorno) e il terzo seguiva una dieta povera di grassi, sia animali che vegetali. I risultati hanno premiato i primi due gruppi, che assumevano anche grassi vegetali, con le patologie cardiache, gli infarti e gli ictus in calo, in media, del 30%.


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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7 +

Toro 6

Gemelli 5,5

Cancro 6,5

Leone 8

Vergine 5,5

DI ANTONIO CAPITANI

Giornata utile nel lavoro. Ma non, forse, in campo finanziario: amministratevi con prudenza. Sorprese suine, specie se siete in viaggio.

Lunedì un tantino sfigogrigio. Occorrono motivazione, furbizia e rigore. Un mood mondano vivace consente conoscenze utili e perfino suine.

Luna opposta: lavoro, rapporti e famiglia vi costringono a farvi un sedere a forma di Cremlino (guglie comprese), per la fatica. Pazientate.

Vis polemica e manie di precisione vi rendono simpatici come una rosolia. Evitate. Sviluppi lavorativi vi esaltano, gli ormoni esultano.

Ussignùr, che cupezza. E che voglia di buttare tutto/i dalla finestra. Ci vuole calma. C’è pure caos economico. E slancio suino opaco.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

IL MIGLIORE. Luna ai(u)tante. Con esplosioni super di potenza. L’amore vi rigenera, il lavoro porta rivincite, la fornicazione vi lifta. I numeri uno, siete! Che bel lunedì...

Bilancia 7 +

Scorpione 6 -

Sagittario 7 -

Capricorno 6 -

Acquario 7 +

Mente rapida, viaggi agevoli, contatti ottimi: ecco le promesse della Luna odierna. Da sfruttare fino in fondo. Replay fornicatori, muy ludici.

Può darsi che non abbiate voglia di far niente, oggi. Nemmeno di fornicare. Il che, è tutto dire. Ma gli impegni incombono. Tedio economico.

Luna portafortuna e elargitrice di intuizioni utili al lavoro. La gente vi percepisce però lenti e stralunati, anche con il vostro sudombelico… Mah…

Giornata forse non facilissima. E di stanchezza. E di solitudo, magari nel cuore. Insomma, il rendimento è in calo. Via, la faccia da sfigati!

Pesci 6 ANTONIO CONTE

Accelerano i ritmi, arrivano i successi, grazie anche ad amici, sponsor, collaboratori. E dal punto di vista suino, con voi non c’è gara.

L’allenatore della Juve è nato il 31 luglio 1969: nella sua carriera da calciatore ha giocato solo in due squadre, il Lecce e la stessa Juve

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre BASKET

IN DIRETTA

1.00

CALCIO 18.30 VICENZA - BARI

LOUISVILLE CARDINALS CINCINNATI BEARCATS

3.00

20.45 LECCE - TRAPANI Lega Pro. Prima divisione, girone A Rai Sport 1

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TEXAS LONGHORNS BAYLOR BEARS NCAA ESPN America

20.45 VERONA - PADOVA Serie B. Sky Calcio 1

BASEBALL CINA - CUBA

SKY SPORT 1

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CALCIO: NAPOLI - JUVENTUS

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ANCONA

1

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AOSTA

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BOLOGNA

1

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Legenda CIELO

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Sole

Deboli

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Nuvolo

Moderati

CATANIA

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FIRENZE

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CALCIO: UDINESE - NAPOLI

Oggi La giornata sarà all'insegna del cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso, solo localmente a tratti parzialmente nuvoloso ma comunque senza precipitazioni. In Pianura Padana attenzione ad alcuni banchi di nebbia fino a metà mattina. Trieste

Trento 4 14

Aosta

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2

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1 12

7

14 13

MILANO

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3 16

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PERUGIA

-2

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POTENZA

1

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REGGIO CALABRIA

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TORINO

0

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Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

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TRENTO

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:55

18:14

6:39

18:03

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VENEZIA

1

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

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PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

Cosa succede se Nole Djokovic viene invitato a ballare da una danzatrice del ventre a Dubai? Scoppiano le risate, ma fino a un certo punto, perché il serbo non si lascia scappare l’occasione per dare prova delle sue abilità anche in una «prova» talmente atipica...

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Domani

Dopodomani

Correnti meridionali porteranno nubi sempre più consistenti in estensione da Sudovest a Nordest. Prime precipitazioni già dal mattino su Sardegna, Liguria e Piemonte, entro sera anche su Val d'Aosta, Lombardia e Toscana; neve sulle Alpi.

Su tutto il nostro Paese la giornata sarà caratterizzata dalla presenza di parecchie nuvole e precipitazioni anche abbondanti e intense, nevose ad alta quota sulle zone alpine, con venti di Scirocco. Solo localmente qualche schiarita.

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4 12

L’Aquila 0 13

Campobasso

Bari

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Potenza

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1 11

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Palermo

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7 17

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Sorge

Non solo calcio: segui rugby e Nba minuto per minuto

Ancona

Firenze

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Mossi

Djokovic «scopre» la danza del ventre Che risate a Dubai!

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L'AQUILA

Neve

TEMPO REALE

Bologna Genova

GENOVA

PALERMO

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Molto forti

Calmi

Us Pga Tour Da Palm Beach Gardens, Stati Uniti

Sei Nazioni

Coperto

Temporali

10.00 GOLF: THE HONDA CLASSIC

11.30 RUGBY: ITALIA - GALLES

Serie A. Highlights

Forti

MARI

SKY SPORT 3

NCAA

17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS

21.30 BASKET: MIAMI HEAT MEMPHIS GRIZZLIES NBA

09.30 BASKET: SAINT MARY'S BRIGHAM YOUNG

Serie A. Highlights

Rovesci

Pioggia

GOLF: US PGA TOUR Da Palm Beach Gardens, Stati Uniti

16.50 CALCIO: MILAN - LAZIO

Serie A Highlights

ALGHERO

7.30

Serie A. Highlights

10.45 CALCIO: ROMA - GENOA

A CURA DI

SKY SPORT 2

16.35 CALCIO: LAZIO - PESCARA

Serie A Highlights

min max

Sei Nazioni

Serie A. Highlights

10.30 CALCIO: FIORENTINA - CHIEVO

Ieri

16.30 RUGBY: ITALIA - FRANCIA

Serie A.

Serie A. Highlights

GazzaMeteo

NCAA

Serie A Highlights

16.20 CALCIO: CATANIA - INTER

10.15 CALCIO: TORINO - PALERMO

Serie A Highlights

22.30 CALCIO: MILAN - LAZIO

15.00 CALCIO: INTER - MILAN

CALCIO: CATANIA - INTER

Serie A. Highlights

1ª tappa Saint-Germain-en-Laye - Nemours Eurosport e Rai Sport 2

Serie A

CALCIO: PESCARA - UDINESE Serie A. Highlights

Serie A. Highlights

9.45

Serie A. Highlights

14.45 PARIGI - NIZZA

Premier League Sky Calcio 2 e Sky SuperCalcio

11.15

CALCIO: SAMPDORIA - PARMA

Siete più in crisi dei partiti oggi. Così, lavoro ed espletamenti suini risultano sfigomosci. Venere promette però recuperi di forma.

Gazzetta.it

14.00 BASKET: MINNESOTA GOLDEN GOPHERS INDIANA HOOSIERS

21.00 CALCIO: NAPOLI - JUVENTUS

Serie A. Highlights

10.00 CALCIO: SIENA - ATALANTA

CICLISMO

21.00 ASTON VILLA MANCHESTER CITY

11.00 CALCIO: BOLOGNA - CAGLIARI

CALCIO: MILAN - LAZIO Serie A. Highlights

NCAA Sky Sport 3 e ESPN America

Serie B Sky Calcio 2

8.30

9.15

20/2 - 20/3

Catania 10 16

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Sorge

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Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7335 DEL 14-12-2011

La tiratura di domenica 3 marzo è stata di 324.300 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

10 feb.

18 feb.

25 feb.

4 mar.

COLLATERALI *con Sub: la Magia del Mondo Sommerso N. 1 e 12,19 con Le Grandi Battaglie N. 3 e 11,19 - con Passione Rally N. 2 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con Carosello N. 9 e 6,19 - con Wrestling Heroes N. 10 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 10 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 13 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 15 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 19 e 11,19 - con I Love Travel N. 23 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 28 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 29 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 28 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 44 e 6,19 con Aerei da Combattimento N. 47 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 37 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 47 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 9,00; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


48

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 4 MARZO 2013


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