www.gazzetta.it mercoledì 6 marzo 2013 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. N A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero n Anno 55
CHAMPIONS 1 STASERA (ORE 20.45) A TORINO GLI SCOZZESI BATTUTI ALL’ANDATA PER 30
CHAMPIONS 2 PSGVALENCIA
JUVE, SOGNA IN GRANDE
Non c’è Ibra Ancelotti dà la regia a Beckham
C’è il Celtic, quarti di finale a un passo. E scudetto vicino. Sarà doppietta? Galliani: «Il tricolore è già loro». Conte: «Tante grazie, lui è juventino...» FROSIO, GARLANDO, GRAZIANO, OLIVERO DA PAGINA 8 A PAGINA 10
3 Fabio Quagliarella, 30 anni e Alessandro Matri, 28 LAPRESSE
CECERE A PAGINA 11
CHAMPIONS A OLD TRAFFORD FINISCE 21 PER LA SQUADRA DI MOURINHO
MOU VA
L’arbitro turco Çakir estrae il cartellino rosso per espellere il portoghese Nani: è il 12’ del secondo tempo AFP
3 Gareth Bale, 23 anni
a San Siro contro l’Inter nel 2010 EPA
EUROLEAGUE 2 A STOCCARDA
Macheda sfida il suo cuore «Quante emozioni Lazio ma adesso devo batterti»
ilCommento
CIERI, D’ANGELO A PAGINA 13
L’EQUILIBRIO SFASCIATO
CASA ROSSONERA L’ITALOBRASILIANO
Il Milan blocca Jorginho gioiello del Verona Balo: panchina a Genova
FortTraffordsaltainariaintremo menti, e quando si diradano i fumi della grande battaglia a emergere è la sagoma ieratica di José Mou rinho. Il fallo di Nani valeva più un giallo che il rosso, ed è impressio nante come l’espulsione del por toghese sfasci l’equilibrio.
BOCCI, DELLA VALLE, LAUDISA, PASOTTO PAG. 141516
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
Secondo Stramaccioni la talpa dell’Inter non è un giocatore. Quindi dovrebbe essere Rocchi.
L’ARTICOLO A PAGINA 23
Altro show Borussia, Lucescu fuori
LaFerrari
Costa un milione: ha due motori e 963 cavalli 9 771120 506000
DALLA VITE, ELEFANTE ALLE PAGINE 1213
L’EPISODIO CHIAVE
ARCHETTI, BOLDRINI, CERRUTI, LICARI, VELLUZZI DA PAGINA 2 A PAGINA 6
di PAOLO CONDO’
30 3 0 6>
Strama più solido Studia la gabbia per fermare Bale Dopo il caso Cassano il tecnico ora può gestire meglio l’Inter
CON IL REGALINHO Il Real ai quarti ma sull’10 per lo United l’arbitro sbaglia ed espelle Nani. Poi Modric e Ronaldo rovesciano il match
EUROLEAGUE 1 DOMANI IL TOTTENHAM
L’erede della Enzo sfiora i 400 orari, sarà prodotta in 499 esemplari. Guardate il video su www.gazzetta.it GIUDICE ALLE PAGINE 2627
CICLO TIRRENOADRIATICO: VIA
IL CASO MANAGER UNITI
Sentite Contador Spinta Wall Street «Nella mia Italia «La lotta ritorni alle Olimpiadi» per vincere» ALLE PAGINE 23, 2829
MOLINARO A PAGINA 35
IL MAGICO MONDO DEI SUB MERAVIGLIE DELLA THAILANDIA In edicola a € 10,99 più il prezzo della Gazzetta.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
CHAMPIONS RITORNO OTTAVI
D
L’episodio chiave
numeri& STATISTICHE
Al 12’ del secondo tempo, Nani colpisce Arbeloa. L’impatto è violento, ma il giocatore dello United vede il rivale solo all’ultimo e non riesce a evitarlo. Nel cerchio: l’arbitro Cakir estrae il rosso ACTION
Rosso Real Furia United: resta in 10 e viene sorpassato Ronaldo qualifica Mou Manchester in vantaggio su autorete. Nella ripresa espulsione di Nani: pareggia Modric e risolve il portoghese tra le polemiche ALBERTO CERRUTI MANCHESTER
La Regina Elisabetta è uscita dall’ospedale, sir Alex Ferguson è uscito dalla Champions. Mourinho, invece, entra nei quarti tra le polemiche, perché il 2-1 del Real Madrid non è tutta farina del suo gioco. Meritatamente sotto di un (auto) gol all’inizio della ripresa, i campioni di Spagna sembrano senza speranze, ma al 12’ l'arbitro turco Cakir, considerato uno dei migliori da Collina, presente in tribuna, espelle il nu-
mero 17 Nani per un’entrata a gamba tesa sul numero 17 Arbeloa. Cartellino più giallo che rosso, che cambia tutto. Con un uomo in più per mezz’ora abbondante, Mourinho è bravo a scartare il mezzo regalo, mandando subito in campo Modric proprio al posto di Arbeloa, mentre Ferguson compatta ancora di più la squadra con un 4-4-1 d’emergenza. Passano appena 2’ ed ecco il gran gol, proprio di Modric, che garantisce almeno i supplementari dopo l’1-1 dell’andata. I diavoli rossi sembrano trasformati in topolini e il Madrid se li
mangia, con la rete decisiva del grande ex Ronaldo, applaudito all’inizio, che non esulta dopo la correzione in spaccata su cross di Higuain. E il resto sono fuochi d’artificio di un secondo tempo emozionantissimo, pieno di occasioni ma senza altri gol, con i tifosi inglesi che si scatenano al coro «seat down Mourinho» («siediti Mourinho»). Fiato sprecato perché Mou, che nel 2009 qui fu eliminato con l’Inter, festeggia il primo successo in Champions all’Old Trafford, segnando il gol più bello della serata quando riconosce la superiorità dello Uni-
ted, con una lezione di stile da applausi. Rooney no Giggs si Ferguson pensava di avere sorpreso all’andata, puntando su Welbeck che segnò il suo primo gol in Champions. Una barzelletta rispetto alla sorpresona della stagione: Rooney inizialmente in panchina, sdoganato soltanto nell’inutile finale. C’è invece il trentanovenne Giggs alla sua amara partita numero mille da professionista e a completare l’inatteso disegno tattico, con il gallese a destra, si rivede Nani a sinistra, in un 4-2-3-1 identi-
co a quello degli avversari, in cui Welbeck parte in mezzo ai due, alle spalle dell’unica vera punta Van Persie. Ma il vero segreto di Ferguson è la grande organizzazione, con una difesa rinforzata dalla ritrovata e ormai rarissima coppia centrale Ferdinand-Vidic, aiutata dal ripiegamento di tutti, perché quando il Madrid attacca si rivede il classico 4-4-2, o meglio 4-5-1. Organizzazione significa anche saper ripartire, perché i «diavoli rossi» sono pronti ad accelerare, spaventando Sergio Ramos e soprattutto il gioiellino Varane, che con i suoi 19 anni potrebbe essere figlio di Giggs. Anche se lo 0-0 potrebbe bastare, Carrick e Cleverley rilanciano negli spazi Welbeck, il più pericoloso di tutti, anche se la migliore occasione del primo tempo nasce da un angolo battuto da Giggs, deviato di testa da Vidic sul palo. Portafortuna Kakà Costretto a segnare almeno un gol, il Madrid prova a replicare la sfida dell’andata in cui riuscì a spaventare gli avversari, quasi con la stessa formazione perché l’unica novità è il ritorno di Higuain al posto di Benzema. Ma stavolta la stessa squadra non produce le stesse occasioni. Incapace di impegnare per tutto il primo tempo lo spagnolo De
il Film È un’altalena di emozioni Alla fine Cristiano diventa decisivo 3’ secondo tempo Vantaggio United Nani crossa basso dalla sinistra, Welbeck tocca appena, Sergio Ramos la devia verso al porta: autorete EPA
12’ secondo tempo Il rosso a Nani Nani a gamba tesa sul petto di Arbeloa. L’intervento sembra involontario, ma la gamba è alta: per l’arbitro è rosso AFP
22’ secondo tempo Prodezza Modric per il pari Modric entra e cambia subito la gara: il croato salta un avversario fuori area e trova il destro vincente REUTERS
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
MAN. UNITED
REAL MADRID
1
2
(4-2-3-1)
(4-2-3-1)
1 De Gea; 2 Rafael (dal 42’ s.t. 7 Valencia), 5 R. Ferdinand, 15 Vidic, 3 Evra; 16 Carrick, 23 Cleverley (dal 27’ s.t. 10 Rooney); 11 Giggs, 19 Welbeck (dal 36’ s.t. 18 Young), 17 Nani; 20 Van Persie. PANCHINA Lindegaard, Evans, Kagawa, Hernandez. ALLENATORE Ferguson. CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 4-4-1. ESPULSI Nani al 12’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Evra e Carrick per gioco scorretto.
41 D. Lopez; 17 Arbeloa (dal 14’ s.t. 19 Modric), 2 Varane, 4 S.Ramos, 5 Coentrao; 6 Khedira, 14 X. Alonso; 22 Di Maria (dal 45’ p.t. Kakà), 10 Ozil (dal 26’ s.t. 3 Pepe), 7 C. Ronaldo; 20 Higuain. PANCHINA Adan, Albiol, Callejon, Benzema. ALLENATORE Mourinho. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Arbeloa, Kakà e Pepe per gioco scorretto.
MARCATORI S. Ramos (RM) su autorete al 3’, Modric (RM) al 22’, C. Ronaldo (RM) al 24’ s.t. ARBITRO Çakir (Turchia). NOTE spettatori 74.958. Angoli 9-9. In fuorigioco 3-0. Recupero. p.t. 1’; s.t. 5’.
POSSESSO PALLA MAN. UNITED 37,1%
REAL MADRID 62,9%
MAN. UNITED 7
MAN. UNITED 73%
REAL MADRID 83,7%
TIRI FUORI
IIIIIII
IIIIIIII IIII REAL MADRID 8
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-0 11’ Higuain da buona posizione calcia fuori. 21’ Vidic devia di testa sul palo un angolo di Giggs. Welbeck riprende e tira tra le gambe di Lopez, ma in fuorigioco. 34’ Van Persie impegna severamente Lopez che devia la ribattuta di Welbeck.
BARICENTRO MEDIO 51,7 metri
MAN. UNITED 4
La polemica ARBITRO SOTTO ACCUSA
Protesta Ferguson: urla nel silenzio Mou: «Ha perso la squadra migliore»
SECONDO TEMPO GOL! 3’ Sergio Ramos, nel tentativo di anticipare Welbeck, devia alle spalle di Lopez. 15’ Rafael salva sulla linea su Higuain. GOL! 22’ Modric riceve da Sergio Ramos, si allarga e fa partire un gran destro che colpisce il palo e si infila nell’angolo opposto. GOL! 24’ Ronaldo infila in spaccata un cross di Higuain dalla destra. 39’ Van Persie in diagonale, Lopez ribatte col corpo. 44’ Kakà da sinistra colpisce il palo.
BARICENTRO MOLTO ALTO 58,2 metri
la Moviola DI FRANCESCO VELLUZZI
Nani, più giallo che espulsione Non guardava l’avversario Manca un rigore per parte Partita e qualificazione decisa dall’arbitro turco Cakir? Mah. Sicuramente una serata storta. Sbaglia tantissimo e gli episodi contestati sono parecchi. Partiamo con l’espulsione chiave, al minuto 56, quella che ribalta gara e qualificazione ai quarti: è più cartellino giallo che rosso. Il fallo di Nani su Arbeloa c’è, ed è di non facile interpretazione perché Nani sembra non accorgersi dell’arrivo di Arbeloa e non pare metterci cattiveria. Insomma nessuna condotta violenta. Conclusione: cartellino giallo più che rosso. Certo, il metro utilizzato in Europa è solitamente più rigido di quello di casa nostra. Il che vuol dire che molto è lasciato all’interpretazione arbitrale. Quella che prende Cakir (lontano dal fallo), forse con la collaborazione del quarto uomo, è comunque una decisione troppo severa. Concede un
Lo Special One: «Ho detto al presidente Moratti che voglio andare a vedere con lui l’Inter in finale di Europa League»
III REAL MADRID 3
vantaggio alla squadra di Mourinho. Sicuramente scatena la furia del Manchester Utd e di Sir Alex Ferguson che sobbalza dalla sedia. E agevola il compito del Real Madrid. La sfida è, comunque, durissima. Lo testimoniano i 5 cartellini gialli per entrate pesanti da parte dei tanti giocatori sanzionati. C’è anche un gol annullato al Real, lo segna Higuain, ma Cakir, in questo caso, aveva, giustamente, visto il fallo di Sergio Ramos su Van Persie. Ma sbaglia pure sui rigori: ne nega uno per parte: il primo al Real: nel contatto Higuain Rafael il difensore dello United colpisce con la mano, il secondo agli inglesi per un fallo di Sergio Ramos su Evra. E’ netto. All’inizio dell’azione che porta all’autogol di Ramos c’è una posizione di leggerissimo fuorigioco di Van Persie. Davvero poca roba rispetto al resto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)
Viene da chiedersi se un giorno Josè Mourinho dovesse decidere di fondare un partito: di fronte alla sua abilità, Beppe Grillo farebbe la figura del dilettante. Il portoghese si presenta in sala stampa mentre l’Old Trafford è ancora una bolgia e dice: «Ha perso la squadra migliore. Non meritavamo di vincere, ma questo è il calcio. Non commento l’espulsione e non sono affatto sicuro che sia stata una scelta giusta, ma a parte questo è stato sconfitto il più bravo. Dubito che 11 contro 11 saremmo riusciti a imporci. Lo United è una squadra di giganti, che ha saputo scegliere la tattica migliore per metterci in difficoltà». Il gesto nobile è stato subito commentato sui social network inglesi: bravo Mou, questo si chiama fair play. Il pubblico, in verità, non era stato molto gentile nei suoi confronti con cori irriverenti – segno dell’antica rivalità United-Chelsea -, ma Mou l’aveva presa bene, gesticolando con la curva e salutando persino un tifoso mentre, anticipando di un minuto il fischio dell’arbitro, era tornato negli spogliatoi a fine primo tempo. Dice, Mou: «Conosco benissimo questo stadio. Partite che all’Old Trafford sembrano perse, poi non lo sono. Il nostro portiere è stato fantastico, il migliore in campo.
L’ingresso di Modric? Sentivo che un giocatore con le sue qualità avrebbe potuto essere determinante. Per chi tiferò in Barcellona-Milan? Per nessuno, per me conta essere ai quarti. Io voglio che l’Inter vinca l’Europa League, voglio andare a vederla in finale con Moratti e non tifo contro Milan e Juve. Se mi è mancato Guardiola quest’anno? No, se è felice, buon per lui». Ferguson non parla Lo United re-
sta chiuso in spogliatoio fin tardi. La sala stampa è strapiena. Alla fine, ultimo colpo di scena, dopo 45’ si presenta Mike Phelan, primo assistente di Alex Ferguson: lo scozzese non vuo-
le parlare. Phelan racconta: «Ho appena lasciato uno spogliatoio e un manager sconvolti. Il nostro tecnico non è in grado di commentare l’operato dell’arbitro e il fatto che sia qui io a parlare spiega il suo stato d’animo. La decisione di espellere Nani è dura da digerire, soprattutto in un momento così delicato della partita. Affrontare il Real in 10 è durissima. Gara rovinata. Una sfida come questa, di fronte al mondo intero, non meritava un errore così grave. L’esclusione di Rooney? Scelta tattica, come la rinuncia a Kagawa». I giocatori tacciono. Solo Nani, proprio lui, sussurra: «Ci è stato proibito di parlare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
CR7-gol: si scusa e non esulta Rooney in panchina: va al Psg? Sir Alex spiega: «Wayne doveva riposare». Ma ora la pista parigina è sempre più calda MANCHESTER (Inghilterra)
GDS
Alex Ferguson, 71 anni, discute con il quarto uomo dopo il rosso a Nani AFP
LA PARTITA DEI DUE FENOMENI MENTRE GIGGS FA 1000 PRESENZE CON LO UNITED
DAL NOSTRO INVIATO
IL TABELLONE
24’ secondo tempo Ronaldo per il ribaltone Il Real passa in vantaggio. Ronaldo trova il tap in sul tiro-cross di Higuain AFP
3
% PASSAGGI UTILI
TIRI IN PORTA
Gea, senza le accelerazioni di Di Maria a destra e la fantasia di Ozil al centro, gli uomini di Mourinho subiscono più del previsto. Nel finale del primo tempo si fa male Di Maria e al suo posto entra Kakà, rivelatosi alla distanza un portafortuna, malgrado quell’autogol di Sergio Ramos che nel tentativo di anticipare Welbeck devia all'inizio della ripresa nella propria porta il pallone del meritatissimo 1-0 per gli avversari. L'espulsione di Nani, però, cambia tutto e dopo il tremendo uno-due del Madrid, anche Kakà colpisce il palo con un’iniziativa sulla sinistra, mentre Rooney prova invano a ribaltare un verdetto già scritto, facendo più lui in poco più di un quarto d’ora che Van Persie in tutta la partita. E così nell’arroventato finale c'è gloria anche per Diego Lopez, il vice-Casillas, che para tutto. E nel voto altissimo al portiere del Real, mentre De Gea va poco oltre l'ordinaria amministrazione, c’è la spiegazione dei meriti e dei demeriti delle due squadre. Ma alla fine va avanti Mourinho, con quel rosso a Nani e con un giallo ai suoi prossimi avversari. Perché questo Madrid può giocare bene o male, ma non si arrende mai.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
La notte dei veleni — nella serata nella quale Giggs ha fatto 1000 partite con lo United — era stata annunciata dalla clamorosa decisione di Alex Ferguson: Wayne Rooney in panchina. Sorpresa la moglie Coleen che mezz’ora prima del match ha twittato «non posso credere che Rooney non giochi titolare», figurarsi il diretto interessato, che lo ha saputo alle 5 del pomeriggio, quando Ferguson ha annunciato ai suoi la formazione. Qualche giornalista ingle-
se aveva insinuato tre giorni fa che Sir Alex potesse mandare in panchina Rooney dopo averlo utilizzato 90’ con il Norwich, ma alla fine sui quotidiani il centravanti era tra i titolari. Quando un’ora prima della gara sono state comunicate le formazioni, è partita la bagarre: lo “sgarbo” di ieri può spingere Rooney tra le braccia degli emiri del Psg, pronti a sborsare 60 milioni di euro per portarlo a Parigi? Quando fu Beck Dire che Wayne non l’abbia presa bene è un eufemismo. Punizione disciplinare? Problemi fisici? Macché, spiega Ferguson: «Rooney è andato bene nel secondo tempo con il Norwich, ma doveva tirare il fiato». Non è la prima volta che Ferguson spiazza tutti in questo modo. Accadde proprio con il Real nel 2003: l’illustre escluso allora fu Beckham, che poi entrò e segnò due gol. Anche Roo-
ney alla fine ha giocato uno spicchio di partita, ma con la squadra in 10 la sua era la classica missione impossibile. Ronaldo decisivo Alla fine della
giostra, è mancato il confronto con Ronaldo, avversario oggi e rivale ieri di Rooney. I due si sono ignorati, ma il portoghese, con il gol in scivolata, è stato decisivo: la rete firmata all’andata è stata più importante di quella all’Old Trafford. Ronaldo ieri è stato sbattuto in prima pagina dal Sun per i suoi calzettoni lunghi. Da queste parti fanno ridere. Ora però ride il portoghese: calzettoni o meno, Ronaldo ha segato le gambe allo United. Un gol e quelle «scuse» ai suoi ex tifosi. Ma di questa notte resterà il no a Rooney. Il futuro dell’inglese è un rebus. E Parigi è un buon posto per consolarsi. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
CHAMPIONS RITORNO OTTAVI le Pagelle
MAN. UNITED
6,5
VIDIC UNA DIGA BENE CARRICK VAN PERSIE STECCA TUTTO
DI FABIO LICARI
7,5 h il migliore Welbeck Straordinario come a Madrid. L’autogol di Ramos nasce dalla sua presenza minacciosa a centro area. E anche quasi tutte le altre occasioni sono sue. Capito che è Varane il ventre molle della difesa, aggredisce dal centro sinistra partendo da lontano in velocità e presentandosi spesso davanti a Lopez. Che gli para tutto.
Mou riconosce: hanno perso i migliori. E in effetti, undici contro undici, chissà. Però lo United ha qualche limite in difesa e nella manovra. In Premier può bastare, in Europa non sempre. Anche perché all’andata aveva rischiato grosso. TIRI 3 PASSAGGI OK 13/19 RECUPERI 3
REAL MADRID 6,5
6
De Gea
Rafael
Imparabile il tiro di Modric. Impossibile arrivare sul diagonale tagliatissimo di Higuain che imbecca CR7. Poi il Real comincia a farsi sotto come gli indiani contro il forte sguarnito e lui chiude tutti, anche con l’aiuto del palo quando tira Kakà. Ancora positivo.
Più concentrato che a Madrid, non soffre particolarmente Ronaldo poco ispirato e si concede un paio di affondo pericolosi: da uno nasce il gol dello United. In più salva sulla linea un gol fatto. Alla fine guadagna la sufficienza.
PARATE 7 RINVII 17 USCITE 2
CONTRASTI VINTI 2/7 LANCI 1 PASSAGGI OK 20/23
6,5
MURO LOPEZ XABI ISPIRATO MALE DI MARIA ÖZIL OPACO Non si presenta bene al big-match: reparti slegati, CR7 come ipnotizzato dagli applausi, passivo. Poi però Çakir dà una mano e, una volta in superiorità, il Real mette dentro cuore, personalità, spinta. Da evitare come la peste nei quarti.
8 h il migliore Modric La svolta è Çakir, siamo d’accordo, ma il piccolo croato ha un effetto dirompente non appena entra. Subito padrone del campo, subito leader, registra il Real, fa crescere Alonso e trova un gol strepitoso. Non è detto che, senza di lui, la superiorità sarebbe stata sufficiente. E non sarà facile lasciarlo fuori da domani.
TIRI 2 PASSAGGI OK 31/32 RECUPERI 4
Arbeloa
Quando si dice attributi: è con quelli – d’acciaio pare – che ferma sulla linea il gol sicuro di Welbeck. Poi si ripete in uscita sempre contro Welbeck, e chiude con parate strepitose su Carrick e Van Persie. Enorme, anche con l’aiuto del palo. Il migliore con Modric.
Normale. Più o meno come la sua carriera che, per mancanza di alternative, lo porta a essere titolare in questo Real. Nani non è al massimo e lui lo perde solo nell’occasione del gol, con tutta la squadra spostata a sinistra. Dentro Modric, è il naturale sacrificato.
PARATE 7 RINVII 11 USCITE 5
CONTRASTI VINTI 2/2 LANCI 0 PASSAGGI OK 26/29
7
6
Evra
Carrick
Cleverley
Giggs
Varane
5
5,5
S. Ramos
Coentrao
Khedira
Xabi Alonso
Di Maria
Non ha più le gambe di una volta e quindi servono mestiere e rinvio lungo. È fortunato che dal suo lato Ozil spesso saltelli invece di cercare triangolo e affondo. Resta l’impressione che il Madrid avesse aggredito di più dalle sue parti lo avrebbe inguaiato.
Il più pericoloso davanti, con il palo che ancora trema, e con un altro paio di azioni da centravanti. E anche il più sicuro dietro, con un paio di recuperi da urlo (soprattutto uno su Ronaldo). Più di questo non poteva, non tutti dietro sono alla sua altezza.
Si fa ammonire stupidamente per fallo su Di Maria e forse, per paura del secondo «giallo», non sempre entra con la giusta cattiveria. Alla fine fa match pari con Kakà, mentre Higuain lo mette più in difficoltà: ma con un uomo in meno non è la stessa cosa.
Primo compito, pestare i piedi a Xabi Alonso in combutta con il preziosissimo Welbeck. Poi, cucire la manovra le (non frequentissime) volte che attraversa il centro. Quantità industriali e un gol sfiorato di testa. Se avesse un Pirlo o uno Xavi accanto…
Moto perpetuo che morde le caviglie del portatore e schizza avanti, indietro e a lato per creare sempre superiorità. Non sempre movimento fa rima con utilità e infatti Khedira se ne libera con miglior senso della posizione. Esce per primo, sfiatato.
Terzinaccio che insegue CR7 e quasi tenta una forbice da dietro da espulsione. Ala che – quando fiato e età lo permettono – prova ad andare sul fondo. Non spesso. Basta che prenda la palla e l’Old Trafford diventa il 12˚ in campo. Ma doveva uscire prima: finisce distrutto.
Che sia il «futuro» non dubitiamo, qui però età e inesperienza pagano dazio al mestiere del Manchester che lo aggredisce e lo mette ripetutamente in crisi. Verso il 35’ il primo intervento, pulito, alla Varane. Meglio nella ripresa, ma tutto è più facile.
Il contrario del collega, se non fosse per lo sfortunato autogol. Preciso, sempre in anticipo, va a chiudere tutte le falle che si aprono raddoppiando anche su Coentrao e rilanciando. Poi l’onnipresente Welbeck lo costringe all’errore.
Tutto sommato paga la megavalutazione che ha creato aspettative impossibili da rispettare. E Marcelo è meglio. Però è un buon esterno moderno che non soffre particolarmente Giggs e partecipa alla manovra. Secondo tempo con l’obbligo di coprire e basta.
Meno quantità di altre volte, anche perché Cleverley ha una straordinaria mobilità e lui deve cercare di non perderlo. Però, come al solito, cresce con il passare dei minuti e si rende utile anche da terzino destro quando esce Arbeloa. In breve: c’è sempre
In una serata non scintillante, e con Carrick che gli respira addosso, ha il grande merito di non perdere mai la testa e di cucire con calma e raziocinio la manovra: se il Real non si sfilaccia è per merito suo. Con Modric trova una posizione più arretrata, ma sempre utile.
Serataccia dall’inizio alla fine anticipata. Non trova mai lo spunto a destra, sembra ancora più sperduto a sinistra, si fa male prima del 45’ e Mou neanche lo aspetta, chiamando subito Kakà. Unica nota di merito: fa ammonire Evra.
CONTRASTI VINTI 2/4 LANCI 7 PASSAGGI OK 17/20
CONTRASTI VINTI 6/6 LANCI 5 PASSAGGI OK 19/24
CONTRASTI VINTI 2/3 LANCI 1 PASSAGGI OK 23/26
TIRI 2 PASSAGGI OK 22/26 RECUPERI 8
TIRI 0 PASSAGGI OK 20/22 RECUPERI 5
TIRI 0 PASSAGGI OK 26/33 RECUPERI 8
CONTRASTI VINTI 5/10 LANCI 2 PASSAGGI OK 43/44
CONTRASTI VINTI 9/10 LANCI 5 PASSAGGI OK 40/44
CONTRASTI VINTI 6/10 LANCI 1 PASSAGGI OK 39/45
TIRI 1 PASSAGGI OK 53/59 RECUPERI 4
TIRI 0 PASSAGGI OK 41/46 RECUPERI 9
TIRI 0 PASSAGGI OK 12/13 RECUPERI 1
5
Vidic
4,5
6
6,5
s.v.
5,5
s.v.
Nani
Van Persie
Rooney
Young
Valencia
Quasi non si vede per 50’ poi è due volte protagonista, anche in negativo. Prima va a rubare palla al molle Varane e innesca l’1-0. Quindi entra in gioco duro su Arbeloa ma si becca un «rosso» più che esagerato. Comunque non benissimo, Cakir a parte.
Il peggiore. Non che al Bernabeu fosse stato indimenticabile, ma aveva partecipato almeno alla manovra. Qui invece è fuori dal gioco e dagli schemi, quasi un peso per i compagni. Una sola occasione ma Lopez è super. Non era in forma e si sapeva.
Come Renzi: e se avesse giocato lui? Entra per Cleverley nel finale e si rende pericoloso quasi più dell’inutile Van Persie. Con rabbia. Anche se, soprattutto psicologicamente, è tutto più difficile. Chissà se la scelta di Ferguson inciderà sul suo futuro.
Nel finale per Welbeck, ma non serve a niente.
Sostituisce Rafael negli ultimissimi minuti.
TIRI 0 PASSAGGI OK 10/13 RECUPERI 4
TIRI 5 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 1
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 4/4 RECUPERI 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 1/2 RECUPERI 0
6
6,5
6
D. Lopez
6
Ferdinand
6
8
7
5
5,5
6,5
L’allenatore Alex Ferguson
L’allenatore Josè Mourinho
6
6
6,5
C. Ronaldo
Higuain
Kakà
Pepe
Male male male. Mezzo voto in più perché il 2-1 parte dal suo tacco (non impossibile) per Higuain. Ma prima non si vede il solito Ozil: mai a cercare palla, mai a far partire l’azione da lontano, sempre schiacciato in avanti. Si sa: in trasferta rende meno.
Allora: il gol, non impossibile, cambia la prospettiva. E considerato anche quello dell’andata, è davvero decisivo. Però il resto è piuttosto deludente, impreciso, a volte esasperante. Che abbia sofferto per la straordinaria accoglienza?
A sorpresa per Benzema, interpreta a modo suo il ruolo di centravanti. Sbattendosi alla Rooney, sacrificandosi sulla fascia per aprire spazi e soprattutto allargando il gioco da destra. Al terzo tentativo gli riesce il diagonale perfetto per il 2-1 di CR7.
Una volta, nel 2007, Kakà giocò qui una delle migliori partite della sua vita. Tempi lontani. Qui entra per Di Maria e s’adegua al ritmo Real fino all’espulsione, quando gli spazi si aprono. Modric interpreta diversamente il cambio, come il «vecchio» Kakà…
Dentro nel finale, il «multiuso» di Mourinho si adatta a coprire la fascia destra che, dopo Arbeloa, era passata a Khedira. Compito tutt’altro che impossibile per uno come lui. E infatti da lì non si passa più.
TIRI 0 PASSAGGI OK 50/51 RECUPERI 1
TIRI 6 PASSAGGI OK 22/34 RECUPERI 3
TIRI 2 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 1
TIRI 1 PASSAGGI OK 21/22 RECUPERI 1
CONTRASTI VINTI 1/2 LANCI 0 PASSAGGI OK 7/7
Özil
Non schierare Rooney è una bella responsabilità: a parte l’arbitro, probabilmente il primo errore della partita è di Sir Alex. Anche tenere Giggs fino alla fine non convince.
6,5
5,5
Tradito dai trequartisti (Di Maria, Ozil, in parte Ronaldo e Kakà), centra la mossa Modric e «sistema» il Real per conquistare e conservare la qualificazione. L’Old Trafford gli porta bene.
GLI ARBITRI ÇAKIR 4,5 Sarà anche da «arancione» il fallo di Nani, ma è questione di buon senso: il «rosso» lo vede solo lui. Poi, un po’ in confusione, gli scappa un rigore per parte. Duran 6-Ongun 6; Gocek 5-Kalkavan 5
QUI BRASILE
Kakà convocato per le amichevoli con Italia e Russia È Kakà la principale novità nella lista dei convocati di Luiz Felipe Scolari per le amichevoli contro Italia e Russia, in programma rispettivamente il 21 e il 25 marzo a Ginevra e a Londra. I convocati: Portieri: Diego Cavalieri (Fluminense) e Julio Cesar (QPR). Difensori: Daniel Alves (Barcellona), Filipe Luiz (Atletico Madrid), Marcelo (Real Madrid), Thiago Silva (PSG), Dante (Bayern Monaco), David Luiz (Chelsea), Dede (Vasco). Centrocampisti: Fernando (Gremio), Diego Costa (Atletico Madrid), Luiz Gustavo (Bayern Monaco), Hernanes (Lazio), Jean (Fluminense), Kakà (Real Madrid), Oscar, (Chelsea), Paulinho (Corinthians), Ramires (Chelsea). Attaccanti: Neymar (Santos), Lucas (PSG), Hulk (Zenit), Fred (Fluminense).
Taccuino ATLETICO MADRID
Simeone fino al 2017 L’Atletico Madrid e Diego Si meone insieme fino al 2017. Lo ha annunciato il club spagnolo sul pro prio sito, un rinnovo di quattro sta gioni per il tecnico argentino che sta ottenendo grandi risultati con i «colchoneros». Simeone ha anche vestito la maglia dell’Atletico dal 1994 al 1997 e dal 2003 al 2005 vin cendo Coppa del Re e Liga nel 1996. Sulla panchina madrilena dal dicembre del 2011, l’ex di Pisa, In ter e Lazio ha guidato i suoi alla con quista di Europa League e Super coppa europea. Quest’anno è se condo alle spalle del Barcellona e ha già conquistato la finale di Cop pa del Re dove sfiderà il Real di Mourinho.
AFRICA
Dal Tas no ad Anouma Il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna ha respinto il ricorso di Jacques Anouma con tro la Confederazione di calcio afri cana, che aveva bocciato la sua candidatura alla guida della Caf stessa.
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CHAMPIONS RITORNO OTTAVI
Lucescu cancellato dall’uragano Borussia Quanto manca Willian: lo Shakhtar Donetsk è irriconoscibile Il Dortmund gli rifila tre sberle e approda ai quarti dopo 15 anni BORUSSIA D. SHAKHTAR DONETSK
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PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Santana (B) al 31’, Götze (B) al 37’ p.t.; Blaszczykowski (B) al 14’ s.t.
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1) Weidenfeller 6,5; Piszczek 6,5, Subotic 6, Santana 7, Schmelzer 6,5; Gündogan 7 (dal 37’ s.t. Sahin s.v.), S. Bender 6 (dal 1’ s.t. Kehl 6); Blaszczykowski 6,5 (dal 24’ s.t. Grosskreutz 6), Götze 7, Reus 6; Lewandoski 7. PANCHINA Langerak, Leitner, Schieber, Bittencourt ALLENATORE Klopp 7 CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO ALTO 56 metri ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno
SHAKHTAR (4-2-3-1) Pyatov 4,5; Srna 5, Kucher 5, Rakitskiy 5, Rat 5,5; Fernandinho 6,5, Hübschmann 5 (dal 37’ s.t. Stepanenko s.v.); A. Texeira 5, Mkhitaryan 5,5, Taison 5,5 (dal 1’ s.t. Douglas Costa 6); Luiz Adriano 5. PANCHINA Kanibolotskiy, Kryvtsov, Kobin, Gai, Eduardo. ALLENATORE Lucescu 5,5 CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO BASSO 49 METRI ESPULSI nessuno AMMONITI Kucher gioco scorretto ARBITRO Skomina (Slovenia) 6,5 NOTE spettatori 65.829, incasso non comunicato. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 5-4. Fuorigioco 0-2. Angoli 8-6. Recupero: 1’ p.t.; 1’ s.t.
DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI DORTMUND (Germania)
Il Borussia Dortmund non s’iscriveva da 15 anni ai quarti di Champions: erano i tempi di Nevio Scala in panchina; incontrò il Bayern di Giovanni Trapattoni e lo stese, poi uscì in semifinale con il Real Madrid. Il derby di Germania ora fa paura, visto che i borussiani ne hanno perduto uno mercoledì scorso, ma manca più di una settimana al sorteggio, sempre che a Monaco l’Arsenal non combini un ribaltone. «Non mi rompo la testa per pensare a loro, è uguale chi viene», racconta Jürgen Klopp già felice per aver evitato di abbandonare a marzo l’ultimo trofeo possibile. Il chiaro verdetto degli ottavi indica il ritorno dei borussiani ai livelli d’eccellenza in casa, dove hanno sempre prevalso in Europa (k.o. anche Real Madrid, Manchester City e Ajax). Persa la Bundesliga e svanita la coppa nazionale, è ancora la Champions a far rifiorire gli imbattuti gialloneri. Il risultato non lascia incertezze, l’ampiezza è dovuta anche ai troppi errori degli ucraini. I motivi Perché all’andata lo Shakhtar era stato superiore
La rete di testa di Santana che sblocca la sfida. Poi il Dortmund dilaga AP
come occasioni ma pure come sbagli difensivi: adesso li ripete, con il portiere Pyatov fra i più responsabili. L’altra fase non è identica al primo match: nelle ripartenze del primo tempo manca sempre la precisione nell’ultimo passaggio, mentre a inizio ripresa, già sotto 2-0,
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Le sconfitte del Borussia Dortmund in questa Champions League, come Juventus e Schalke 04
Douglas Costa (entrato per Taison) fa spaventare i 65 mila urlanti, ma la botta che avrebbe insaporito il duello è out per qualche centimetro. Così il Borussia, che ha sempre pigliato gol in 6 delle ultime 7 uscite, finisce pulito. Quando invece attacca, riesce sempre a sfruttare le mancanze altrui. Avanti La banda di Klopp non ha la mentalità adatta per speculare sullo 0-0 (uno solo in 36 incontri stagionali), costruisce anche adesso senza però l’affanno della rimonta. Una discreta protezione ucraina sembra quasi congelare la sfida per mezz’ora, ma il guaio per Lucescu arriva quando gli errori si ripresentano: il corner da cui sgorga il vantaggio è la copia di quello che portò al 2-2 a Donetsk; parabola a uscire e sfondamento del difensore centrale. Questa volta è Santana, l’altra Hummels. I difensori, in questo caso Rakitskiy, vengono schienati, il portiere non fa un passo per uscire, ha paura del traffico. Situazioni per niente sorprendenti, ma che non vengono cancellate. La botta del tris, che dopo un’ora spegne ogni tremore di supplementari, è una goffa respinta di Pyatov su Gündogan, con Blaszczykowski che ringrazia. I consueti spostamenti del reparto offensivo, con Götze (infila il 2-0), Reus e “Blasz” a cambiare posizione e Lewandowski a lottare di fisico, sono le proposte di Klopp. Funzionano di nuovo, unite alla solidità di Gündogan e alla discese di Schmelzer e Piszczek. Lo Shakhtar a un certo punto è solo Fernandinho: 91 giorni di pausa del campionato (e la partenza di Willian) sono troppi per ritrovare l’orchestra che in autunno aveva incantato l’Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Migliori
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GÖTZE E’ il più tecnico: trequartista o esterno, sa infilarsi fra le linee, apre il gioco e conclude: deviazione di fino sul cross perfetto di Lewandowski.
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SANTANA E’ il sostituto di Hummels, influenzato, e ha combinato molti danni di recente: invece va in cielo a incornare l’angolo dell’1 0. Primo eurogol.
h 6,5 FERNANDINHO Fa sbarramento su Bender e dopo Kehl, comanda le ripartenze. II primo tiro velenoso, si arrende per ultimo.
Peggiori
i 4,5 PYATOV Non sente la fiducia dei suoi e non fa nulla per meritarsela. Due salvataggi, ma timori sui corner e la papera del 3-0.
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LUIZ ADRIANO Anche quando tutto è perduto, non riesce a superare Weidenfeller. In ritardo su molti inviti, non dà efficacia ai tentativi Shakhtar.
i 5 RAKITSKIY Molte difficoltà con Lewandowski e compagni, arriva spesso in affanno e copre male su Santana: è più basso ma poteva ostacolarlo.
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CHAMPIONS RITORNO OTTAVI
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COSÌ IN CAMPO A TORINO ORE 20.45
TUTTE LE DOPPIETTE
S Barcellona (Spagna) ha fatto 4 volte la doppietta, campionato e Champions: 1991-92, 2005-06, 2008-09, 2010-11
S Ajax (Olanda) 3 volte; 1971-72, 1972-73, 1994-95
S Real Madrid (Spagna) 2 volte: 1956-57, 1957-58
GDS
L’esultanza dei giocatori della Juventus dopo l’impresa dell’andata, la vittoria per 3-0 al Celtic Park di Glasgow REUTERS
OPERAZIONE DO Campionato e Champions È la pazza idea Juve C’è il Celtic per la spinta
IL DURO CAMMINO VERSO LA GLORIA
Qualificazione in tasca, ma scozzesi da non sottovalutare Poi caccia alla doppietta storica. Anche per festeggiare Scirea S Liverpool (Inghilterra) 2 volte: 1976-77, 1983-84
si qualifica se
LUIGI GARLANDO TORINO
LA SITUAZIONE
PUÒ ANCHE PERDERE CON 2 GOL DI SCARTO Grazie al 3-0 in Scozia, la Juve passa stasera se vince o pareggia, ma può anche perdere, purché non incassi più di 2 gol. In caso di 0-3 si va ai supplementari. Ma se la Juve segna, il Celtic deve vincere con 3 gol di scarto.
Questa sera, quando il pullman imboccherà il viale che introduce allo Juventus Stadium, i giocatori potranno leggere dal finestrino: Corso Gaetano Scirea, (1953-1989), stella del calcio bianconero e nazionale. La sua storia cominciò all’oratorio di Cernusco sul Naviglio mentre mangiava un panino. Mangiava e palleggia-
va, non aveva bisogno di interrompere i morsi per trovare la coordinazione. Palleggiare gli riusciva naturale come respirare, perciò chi lo stava osservando lo portò all’Atalanta. All’Atalanta gli spiegarono: «Sei un mediano e i mediani ogni tanto picchiano. Ad ogni fallo, ti diamo una mancia, ok?» Ma al piccolo Gaetano giocare duro non riusciva proprio, gli bastava la classe per recuperare il pallone e passarlo.
Per Gai Gaetano Scirea compirà 60 anni il prossimo 25 maggio. Ripetiamo: non «avrebbe compiuto», ma «compirà». Un giorno nel mezzo di un rovente Fiorentina-Juve, dopo un fallo feroce, piombò e urlò a compagni e avversari: «Non vi vergognate? In tribuna abbiamo moglie e figli: che esempio diamo?» Uno come Gaetano Scirea non muore mai. «Gai» compirà 60 anni il 25 maggio prossimo, nel giorno in cui si giocherà la finale di Champions Lea-
DAL CAMPO IL 3-0 DELL’ANDATA PERMETTE A CONTE DI FARE UN TURNOVER RAGIONATO
La serata giusta per Quagliarella e Matri I due non giocano insieme dal 1’ dal gennaio 2012: questa è la loro occasione DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)
Turnover ragionato. Il 3-0 dell’andata consente ad Antonio Conte di far rifiatare qualcuno e di dare una bella opportunità a chi ultimamente ha giocato poco. Il mix tra titolari e riserve dovrebbe garantire il giusto approccio mentale alla
partita con il Celtic e anche preservare le energie di parte del gruppo in vista della difficile sfida di domenica sempre allo Stadium contro il Catania. Dubbi sulle fasce Rispetto allo
scontro diretto di venerdì a Napoli dovrebbero esserci cinque novità nella formazione titolare. Il condizionale è d’obbligo perché solo stamattina Conte scioglierà i due principali dubbi, che riguardano le fasce: a destra Padoin è favorito su Isla (a riposo il diffidato Lichtsteiner), mentre a sinistra dovrebbe essere confermato Peluso con Asamoah pronto a subentrare e a giocare dall’inizio domenica se dimostrerà di essere cresciuto.
In mezzo ci saranno sicuramente Pirlo e Pogba (ieri il suo procuratore Raiola era in sede per un colloquio di routine con la dirigenza). Vidal è in vantaggio su Marchisio per la terza maglia. Il cileno e l’italiano sono diffidati: chi dei due sarà inserito in formazione potrebbe comunque essere sostituito se le cose si mettessero bene. Una novità anche in difesa con Marrone centrale tra Barzagli e Bonucci, mentre Chiellini eviterà di forzare la caviglia. La grande occasione In attacco
stavolta tocca a Matri e Quagliarella che prendono il posto di Vucinic e Giovinco. Alessandro e Fabio non giocano insieme
Alessandro Matri, 28 anni, e Fabio Quagliarella, 30, in allenamento LAPRESSE
GDS
dal primo minuto da più di un anno: era il 28 gennaio 2012, la Juve sconfisse l’Udinese in casa 2-1 grazie a una doppietta di Matri. Alessandro vive un buon momento di forma, ha realizzato sette gol stagionali, ma quattro nelle ultime otto presenze. Diversa la storia di Quagliarella, che è il vice capocannoniere bianconero con 10 reti insieme a Vidal e Vucinic (in testa Giovinco con 11), ma nel 2013 ha collezionato cinque presenze part-time segnando un solo gol, il 26 gennaio. Qualche giorno fa Conte aveva fatto capire di non essere soddisfatto del rendimento in allenamento di Quagliarella, che però stasera ha una grande occasione. Nelle notti di Champions Fabio si esalta: il Chelsea, battuto da lui a Stamford Bridge e allo Stadium, l’ha scoperto dolorosamente. E anche stasera si respira aria di calcio britannico. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TUTTE LE DOPPIETTE
S Bayern Monaco (Germania) 2 volte: 1973-74, 2000-01
S
OUBLE gue, a Londra. Se il largo successo di Glasgow ha tolto stimoli per la gara di ritorno, stasera avvicinandosi allo Juventus Stadium i giocatori bianconeri leggano bene l’indicazione stradale: festeggiare i 60 anni di Gaetano Scirea sotto il cielo di Wembley sarebbe splendido, un atto dovuto alla sua grandezza. Bisogna andare oltre il Celtic e alle trappole di una partita che appare troppo scontata. Bisogna andare a caccia di stimoli. Ce n’è un altro poderoso. Tra i grandi Solo 15 squadre nella storia del calcio sono state protagoniste dell’accoppiata campionato e Coppa Campioni/Champions League. Lo scudetto è a portata di mano. La Champions molto meno. E’ vero che altre squadre sembrano più attrezzate, ma è anche vero che un Barcellona così dimesso non lo si ricorda da anni e che la Juve ha già fatto fuori i campioni in carica del Chelsea. Centrare il double significa pareggiare la gloria delle milanesi: Inter (’64-65, 2009-10, Milan ’93-94) e allinearsi all’eccellenza della storia: il Real Madrid di Di Stefano e Puskas, l’Ajax di Cruijff, il Bayern Monaco di Beckenbauer, il Manchester Uni-
Manchester United (Inghilterra) 2 volte: 1998-99, 2007-08
ted di Ferguson, il Barcellona di Guardiola. La Juve di Lippi, di cui Conte è stato l’anima, non ce l’ha fatta. Occhio al greco Questo è l’avvicinamento psicologico ideale al match. Ignorare i numeri del Celtic nel girone di qualificazione di Champions che la riducono a un avversario trascurabile: 40% di possesso palla (Juve 49%), passaggi esatti 58% (Juve 72%), tiri in porta 39 (Juve 63). Il Celtic non sa tenere palla, la passa male e tira poco. E in trasferta si rimpicciolisce: la vittoria a Mosca contro lo Spartak del 2 ottobre scorso è stata la prima in Champions League dopo 21 tentativi. Cancellare tutto questo. Ricordarsi piuttosto che gli scozzesi nell’inferno del Celtic Park fecero paura per 50 minuti e che, in questa Champions, i Bhoys di Neil Lennon si arresero al Barcellona mondiale solo al 94’. Al Camp Nou e a Mosca fece gol il greco Giorgios Samaras che all’andata non c’era. Ma ricordarsi, soprattutto, che eliminare il Celtic è il primo passo necessario per entrare nella storia grande e per arrivare a Wembley a festeggiare il compleanno di Gaetano Scirea. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Inter (Italia) 2 volte: 1964-65, 2009-10
S Milan (Italia) 1 volta: 1993-94 Come il Milan, anche Benfica 1960-61, Celtic Glasgow 1966-67, Amburgo 1982-83, Steaua Bucarest 1985-86, PSV Eindhoven 1987-88, Stella Rossa 1990-91, Porto 2003-04.
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botta&risposta GALLIANI-CONTE
«Lo scudetto? È già loro» «Lo ringrazio, è... juventino» La prova con il Napoli ha impressionato l’a.d. del Milan. Ma il tecnico fa gli scongiuri: «Anche loro lo scorso anno erano a +7 e persero il titolo...»
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO TORINO
Napoli è stata tappa importante. Per la corsa scudetto certamente, ma anche a livello di crescita generale del gruppo. Volto, espressioni e parole di Conte rivelano l’animo sereno e orgoglioso di un tecnico che al San Paolo ha verificato da vicino lo spessore di una Juve matura, solida, capace di ignorare un ambiente ostico, ai limiti dell’accettabile. «Ciò che è accaduto prima della partita è sotto gli occhi di chiunque — spiega Conte — Siamo arrivati allo stadio scortati da non so quante camionette della Polizia. Sassi e vetri rotti, poi i lacrimogeni per disperdere i tifosi... Sicuramente era un clima non sereno. La squadra poteva farsi intimidire, e invece si è mostrata molto dura. Tre pietre non hanno scalfito l’approccio e la prestazione dei miei ragazzi». Galliani juventino Prestazione che deve aver impressionato pure Galliani: «Lo scudetto è già della Juventus». Conte sorride ascoltando il pronostico dell’ad milanista. Ci vede anche un tentativo scaramantico. Quindi affonda: «Ringrazio Galliani, mi dà l’assist giusto per tenere viva l’attenzione dei ragazzi. Torno con la mente alla scorsa stagione e ricordo un Milan a + 7, con il titolo praticamente in tasca. Quello scudetto potevano perderlo solo loro, ed è successo». Freccia-
tina! Anche se il +7 si riferisce al momento in cui la Juve scese in campo a Firenze, 9ª di ritorno, con i rossoneri che un’ora prima avevano vinto a Parma: era il 17 marzo 2012, la banda Conte vinse poi 5-0, tornando quindi immediatamente a -4. Stessa cosa nel turno successivo: il Milan batte la Roma, la Juve risponde superando l’Inter. In ogni modo, la sostanza non cambia di molto e «forte di quell’esperienza prosegue il tecnico bianconero - faccio gli scongiuri, perché un anno fa noi eravamo secondi e il Milan in testa. Mancano 11 giornate, facciamo grande attenzione...». Poi, la seconda (simpatica comunque) stoccatina: «Dico grazie a Galliani per la stima nei nostri confronti, so che in fondo in fondo è juventino. E so che alla fine, dovessimo davvero vincere noi, sarebbe pure contento».
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HANNO DETTO
S Adriano Galliani, nella foto AP, sembra indicare Antonio Conte, nella foto in alto LAPRESSE. «Lo scudetto è già della Juventus»
Ce n’è pure per Lennon Ma stasera è Juve-Celtic. E Lennon, tecnico scozzese, aveva detto: «La Juve è troppo aggressiva nelle marcature sulle palle da fermo. Ho un dossier pronto». Conte risponde: «Lui mette un uomo a bloccare Buffon nell’area piccola: il regolamento lo vieta, quindi magari farò pure io un dossier per l’Uefa. Cerco di "europeizzarmi", lui di "italianizzarsi". Contesta duramente gli arbitri, quindi è pronto per l’Italia (ride, ndr). Scherzi a parte, considero Lennon un ottimo tecnico, e rispetto il suo Celtic. Siamo favoriti, ma voglio antenne ben dritte». Barzagli rilancia: «Questa Juve può ancora migliorare. Il nostro segreto? Lavoro duro, anche tattico, tutti i giorni. Ognuno di noi sa sempre ciò che deve fare». Contratto e dintorni Conclusione dedicata alle sirene estere: «Penso di aver già risposto sulla mia permanenza alla Juve dice Conte -. L’interessamento dei grandi club europei fa piacere e mi riempie di orgoglio, è naturale. Così come deve essere orgogliosa la società, che evidentemente ha fatto scelte giuste, a livello di tecnico e di giocatori. Il mio contratto non prevede clausole, forse le faremo mettere la prossima volta, quando rivedremo il contratto per blindarlo». Magari già a giugno, quando qualcosa andrà probabilmente fatta per allontanare ogni tipo di tentazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI CELTIC NON SI PLACANO LE POLEMICHE DOPO L’ANDATA
LA BRAVATA IL DANESE DOVRÀ PAGARE ANCHE 115MILA EURO DI MULTA
Lennon insiste: «Spero che l’arbitro sia attento»
La stangata su Bendtner: 3 anni senza patente
TORINO Una delle cose davvero belle della Champions è il clima: rispetto alla nostra Serie A, duole dirlo, si respira dovunque un’atmosfera diversa. E’ la manifestazione più importante, ma viene vissuta con maggiore sportività. Quasi sempre, quasi dappertutto. Spiace a maggior ragione che un calcio tradizionalmente sportivo e corretto come quello scozzese inciampi invece nel triste rituale delle accuse agli arbitri. E se le lamentele a caldo di Neil Lennon a Celtic Park potevano essere giustificate dall’adrenalina, è parso proprio fuori luogo che anche ieri sia il tecnico sia Samaras abbiano voluto
Neil Lennon, 41 anni LAPRESSE rimarcare il ruolo del direttore di gara nel 3 0 dell’andata. «A Glasgow è successo di tutto afferma Lennon spero che l’arbitro stia attento. Ho visto che contro la Juve sui corner ha avuto
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problemi anche Cavani. Abbiamo parlato con l’Uefa, mi aspetto che tutto vada liscio». E Giorgos Samaras aggiunge: «All’andata abbiamo avuto problemi in difesa e con l’arbitro: speriamo che al ritorno vada meglio». Rassegnati La realtà è che il Celtic non crede ai miracoli: «La Juve è fortissima ammette Lennon — ai giocatori dirò di godersi la serata e di non essere intimiditi dall’ambiente. E’ un’occasione irripetibile per dimostrare la nostra crescita». Samaras all’andata era assente: «Il calcio è uno sport di squadra: cercherò di segnare, ma conta solo vincere. Speriamo di andare in vantaggio. Noi siamo una squadra giovane con molto talento». gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VINOVO (To) Pugno duro della Corte distrettuale di Copenaghen: tre anni senza patente e maxi multa di circa 115.000 euro a Nicklas Bendtner, punito per guida in stato di ebbrezza. Il centravanti danese della Juventus non presenterà ricorso, e via Twitter ha già chiesto scusa: «Sono molto dispiaciuto verso i miei amici e i miei tifosi. Non è una cosa buona bere e guidare, me ne assumo la piena responsabilità». Lo multa pure la Juve Ieri, a Vinovo, c’erano parecchi giornalisti danesi per registrare il pensiero di Antonio Conte. D’altronde, da quelle parti
Nicklas Bendtner, 25 anni EPA Bendtner vale Del Piero, e un caso simile fa notizia eccome. «Fosse successo in Italia ha spiegato il tecnico bianconero mi sarei fatto sentire in maniera dura. È però difficile dare dei
giudizi su vicende accadute così lontano da noi. Poi, sicuramente la società approfondirà la questione, ed eventualmente prenderà dei provvedimenti. Ma io, da allenatore, preferisco non dire niente, a volte basta bere due bicchieri di vino per superare il limite. Bisogna capire bene la situazione». E Marotta ha già sentito telefonicamente il ragazzo, che ha ammesso senza scuse le proprie colpe. Bendtner riceverà un’ulteriore forte multa da parte del club bianconero. Non sono invece previste prese di posizione più dure. Per intenderci, la Juventus non sembra intenzionata a «esplorare» eventuali possibilità di interruzione immediata del rapporto professionale con il giocatore. m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
CHAMPIONS IL SUPERMATCH
Scopri come puoi andare in Finale!
I BIANCONERI A UN PASSO DAI QUARTI MATRI 28 ANNI Altezza 1,83 m Peso 80 kg
A Glasgow un tris vincente La gioia di Lichtsteiner, Marchisio e Vidal al Celtic Park, dove la Juve ha vinto 3-0 due settimane fa REUTERS
PARTITE
6
SAMARAS 28 ANNI Altezza 1,93 m Peso 82 kg
i numeri vittorie della Juve
PARTITE
5
7 La Juve ha sempre battuto le scozzesi a Torino: 7 vittorie su 7. L’ultima proprio con il Celtic, il 18-9-2001: 3-2 con doppietta di Trezeguet (nella foto) e rigore di Amoruso
MINUTI
MINUTI
320
407
GOL
GOL
1
3
TIRI
TIRI
10
6
i precedenti
SPONDE
SPONDE
6
9
5
FALLI SUBITI
FALLI SUBITI
3
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PASSAGGI OK
37 DRIBBLING
1/4
Torino tabù, gli scozzesi con la Juve perdono sempre Sette partite e sette vittorie dei bianconeri che in Europa hanno una striscia positiva di diciassette partite consecutive ALEX FROSIO
I FLUSSI DI GIOCO DELLA JUVE IN CHAMPIONS
Se la storia e i numeri hanno un peso, la Juventus - con i dovuti e italianissimi scongiuri - può cominciare a rivolgersi all’agenzia viaggi per studiare le possibili destinazioni della prossima tappa di Champions, e non solo per il 3-0 del Celtic Park. L’obiettivo a portata di sguardo sono i quarti di finale, traguardo che ai bianconeri manca dal 2006, anno zero della storia juventina. A proposito di zero, tante sono le vittorie delle squadre scozzesi a Torino: 7 partite, 7 vittorie bianconere. Contro le scozzesi Dal Co-
munale al fu Delle Alpi, in oltre quarant’anni la Signora ha messo in fila il Dundee United (3-0 nel 1967 in Coppa delle Fiere), l’Aberdeen (2-0 in Coppa Uefa nel 1971), l’Hibernian (4-0 sempre in Coppa Uefa nel 1974), due volte i Rangers (1-0 in Coppa dei Campioni nel 1978 e 4-1 in Champions nel 1995) e due volte proprio il Celtic, tra Campioni e Champions: la prima nei sedicesimi del 1981, 2-0, e la seconda nel
Stasera ottavi da casa?
GDS
2001, 3-2 firmato da una doppietta di Trezeguet e da un rigore di Nick Amoruso nel primo girone. Questo è anche l’ultimo confronto tra la Juve e una scozzese, quello di stasera sarà invece il primo di una scozzese allo Juventus Stadium. Dove Conte farà turnover, ma l’impianto di gioco rimane lo stesso. E i flussi dei passaggi non andranno lontani da quelli esposti nel grafico: con il centrale di difesa e il
regista (sempre Pirlo) al centro degli scambi. Sempre avanti La Juventus ha
sempre passato il turno nelle 34 occasioni in cui ha vinto all’andata fuori casa, inclusi due successi per 3-0 (anche se nel 1994-95 fu a tavolino contro il Cska Sofia, che aveva vinto sul campo 3-2 ma schierando un giocatore non eleggibile). E in casa ha perso solo una delle ultime 29 partite eu-
ropee (1-4 con il Bayern nella fase a gruppi della Champions l’8 dicembre 2009). E se in campionato l’invulnerabilità è finita a inizio novembre contro l’Inter, in campo continentale l’imbattibilità continua: i bianconeri hanno una striscia di 17 risultati utili consecutivi, l’ultima sconfitta risale a quasi tre anni fa esatti, il 18 marzo 2010, quando furono battuti 4-1 (ed eliminati) dal Fulham nei sedicesimi di Europa League. Da allora, 9 pareggi e 4 vittorie. Consecutive, tra l’altro, e senza prendere gol: messe in fila Nordsjaelland, Chelsea, Shakhtar e Celtic, con Buffon imbattuto da 400 minuti. E tanto per restare nelle statistiche storiche, l’ultima volta che la Juve ha cominciato la Champions con quattro pareggi si è poi issata fino alle semifinali: era il 1998-99 e a porre fine alla corsa dei bianconeri, passati a febbraio da Lippi ad Ancelotti, fu il Manchester United. Che poi vinse la Champions e che, allora come oggi, era guidato dall’unico scozzese che ha sempre messo paura a tutta l’Europa: Sir Alex Ferguson. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PASSAGGI OK
50 DRIBBLING
1/16
Juve e Celtic si sono affrontati in 5 occasioni (3 vittorie a 2). Il primo confronto nei sedicesimi di Coppa Campioni 1981-82: 1-0 a Glasgow, 2-0 a Torino con reti di Virdis e Bettega (nella foto).
successi in Italia
0 Il Celtic non ha mai vinto in 9 partite giocate in Italia. Due invece i successi in Scozia contro la Juve: nell’81 e il 31-10-2001, 4-3 con doppietta di Sutton (nella foto) e gol di Valgaeren e Larsson.
minuti di imbattibilità
400 Gigi Buffon (nella foto) non prende gol in Champions da 400 minuti, record stagionale in Coppa: l’ultimo a batterlo, Beckmann al 50’ di Nordsjaelland-Juve 1-1. Poi 4 gare senza subire gol.
partecipazioni
27 Juve e Celtic hanno entrambe partecipato 27 volte alla Coppa Campioni/Champions: per i bianconeri 208 partite (104 vittorie, 52 pari e 52 sconfitte), per gli scozzesi 151 (73 vittorie, 25 pari, 53 k.o.)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CHAMPIONS RITORNO OTTAVI
Gioca Beckham, febbre alta a Parigi Il Psg ospita il Valencia: senza Ibra squalificato, la grande attrazione è il campione inglese DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE PARIGI
Senza Ibra e Verratti il Psg è meno italiano e anche meno pericoloso: Gameiro resta una scommessa (difatti non è sicuro che giochi dall’inizio). Carletto Ancelotti («giocheremo come sappiamo, senza fare calcoli»), si consola col recupero di altri due giocatori che conosciamo bene: Thiago Silva e Thiago Motta. Sono reduci da lunghi infortuni (muscoli, tendini) ma il difensore ex Milan è sicuro di scendere in campo e rappresenta, insieme con Beckham, l’attrazione principale di una serata da tutto esaurito e da ottime prospettive. La vittoria di Valencia (2-1) ha messo in carrozza la formazione francese, anche se il tecnico spagnolo Valverde e i suoi uomini hanno trascorso la vigilia a ripetersi che «nulla è perduto, due reti siamo in grado di segnarle». Il record La febbre dei tifosi pari-
gini è molto alta: sono incavolati neri. La sconfitta in campionato di Reims, una delle cattedrali dello champagne («erano tutti ubriachi, irriconoscibili», si è letto fra i commenti più aspri) va immediatamente neutralizzata da questa attesissima soddisfazione europea, anche se il fatto che al Lione non sia riuscito l’aggancio ha mitigato non poco gli animi esacerbati: chissà perché in Francia in tanti si sono convinti che il
TRATTATIVA IN CORSO
Il Montpellier a Maradona: «Allena da noi» PARIGI Diego Armando Maradona piace al Montpellier, o meglio al suo presidente Louis Nicollin, e, soprattutto, viceversa. Un feeling inatteso tra una divinità del calcio e uno dei personaggi più folkloristici di Ligue 1 che l’anno scorso per festeggiare lo scudetto sberleffo al Psg milionario di Ancelotti, si fece una cresta arancione e blu e andò in piazza con gli ultrà. Quest’anno i campioni di Francia volano basso e l’allenatore René Girard a giugno lascia. Magari proprio per Maradona. Che è da sempre l’idolo di Nicollin: «Vorrei che Maradona diventasse il nostro allenatore, solo per dare fastidio al Psg. Sarebbe fantastico, come un film, staremmo sulla prima pagina di tutti i giornali». Dichiarazione d’amore colta dall’ex c.t. dell’Argentina che ieri ha fatto il primo passo, inviando un fax a Nicollin che conferma: «Non parlo a vanvera, sapevo che era libero e interessato». Indiscrezione confermata anche da Youssef Haijoub che gestisce i diritti d’immagine dell’ex partenopeo in Francia: «Maradona è disposto a discutere». Ma Nicollin frena: «Lo incontrerò, ma so già che chiederà troppi soldi, a meno che non dia lo stipendio in beneficenza come Beckham. E’ stato un grande giocatore, non è detto sia un grande allenatore. Ma se accettasse 30mila euro al mese, magari con villa e autista, lo prenderei subito». In alternativa, Nicollin corteggia Domenech. Alessandro Grandesso
in ballottaggio con Thiago Motta, del quale pure Prandelli attende notizie sicure. Quanto a Ibra, starà incrociando le dita affinché quella sua sciocchezza dell’andata (due giornate di squalifica) non incida sull’esito della sfida di questa sera.
Psg debba vincere la Ligue con dieci punti di vantaggio... E allora sarà bene ricordare che da quando esiste la Champions il Psg non ha mai centrato i quarti di finale. Unico precedente illustre, la semifinale persa col Milan nell’ormai lontano 1995, ma quella era una Champions riservata ai soli vincitori dei campionati.
Menez ci risiamo E’ fuori dai convocati Jeremy Menez, che sarebbe stato impiegato dal primo minuto: un infortunio nella rifinitura di lunedì lo ha tolto di mezzo. France Football ha dedicato un lungo servizio alla nuova eclissi di questo potenziale fuoriclasse, definendolo un «geniale individualista, arrogante e fragile». Più o meno quello che Stramaccioni penserà di Cassano...
Il Beck Serata da ricordare per
David Beckham, che rileva i compiti dello squalificato Verratti: alla sua età, e dopo la lunga esperienza in Usa, ritornare sul palcoscenico europeo è una grossa soddisfazione. Significa che continua a essere un calciatore vero e non soltanto un milionario protagonista delle cronache rosa. In teoria l’inglese è
David Beckham, 37 anni REUTERS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PSG (4-4-2) VALENCIA (4-5-1) OGGI ore 20.45 ANDATA 2-1 ARBITRO Mazic (Serbia) TV Sky Sport 3HD e Calcio 2Hd; Premium Calcio 1 PARIS SAINT GERMAIN Panchina 1 Douchez, 3 Sakho, 5 Tiené, 23 van der Wiel, 22 Armand, 20 Chantome, 28 Thiago Motta Allenatore Ancelotti Squalificati Ibrahimovic (2), Verratti (1) Diffidati Thiago Motta, Matuidi Indisponibili Menez VALENCIA Panchina 1 Diego Alves, 14 Barragan, 17 Guardado, 10 Banega, 11 Piatti, 24 Tino Costa, 16 Valdez Allenatore Valverde Squalificati nessuno Diffidati Guaita, Tino Costa, Barragan Indisponibili Rami
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EUROPA LEAGUE DOMANI L’ANDATA DEGLI OTTAVI
Un peso in meno e uno 4
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le presenze stagionali di Cassano (27 da titolare) sulle 42 gare stagionali dell’Inter. Il barese ha segnato 9 gol (8 in A e uno in Coppa Italia)
Andrea Stramaccioni, 37 anni, allenatore dell’Inter dall’aprile del 2012: domenica scorsa, in svantaggio 2-0 a Catania, ha apportato tre modifiche e ribaltato il risultato fino al 2-3. E senza Cassano LAPRESSE
le gare di Europa League giocate finora dall’Inter, compresi i preliminari di agosto: il bilancio è di 7 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte
vista l’attuale ristrettezza della rosa, in particolare in attacco, non può permettersi di rinunciare sine die al suo contributo, se non a costo di ridimensionare le sue ambizioni e le sue prospettive. E invece l’Inter è ancora in corsa su tre fronti e per un motivo o per l’altro non può distogliere a priori energie da nessuno dei tre. La doppia sfida con il Tottenham (andata domani sera) è fra le peggiori che potessero toccare in questo momento, visto il momento d’oro della squadra di Villas Boas e i pochissimi uomini — fra infortuni e lista europea extra ridotta — a disposizione di Stramaccioni, ma questioni di prestigio ancor prima che economiche impongono di non sottovalutare l’impegno. La semifinale di coppa Italia con la Roma di metà aprile potrà dare il pass per andare a cercare quello che sulla carta pare il più accessibile, se non l’unico, trofeo stagionale. Quel 3˚ posto «necessario» Ma
Strama alleggerito da Cassano ma con l’obbligo di 2 Eurofronti Il tecnico dell’Inter può vivere in modo diverso il rapporto con la punta, però senza privarsene: per la sfida al Tottenham e la necessaria corsa al 3˚ posto DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE APPIANO GENTILE (Como)
Alla fine dei tre giorni — da venerdì scorso all’ora di pranzo a domenica all’ora del the — che potrebbero avere non rivoluzionato, non fatto svoltare a u, ma consentito di cambiare direzione alla stagione, Stramaccioni si è ritrovato con un peso in meno e uno in più. Cassano non era e non è un
peso in assoluto, tantomeno per il tecnico che l’aveva voluto e comunque ha continuato a farlo giocare anche quando i rapporti non erano più idilliaci; però lo stava diventando — come poi ha confermato la lite di venerdì — per la serenità dei rapporti interpersonali e più in generale per certi equilibri del clima alla Pinetina. Più forte e più incerto Quanto
successo quel giorno, e la suc-
cessiva reazione della squadra nel secondo tempo di Catania, hanno messo un punto all’incertezza che la posizione di Cassano, dentro e fuori dal campo, stava determinando. E quel diverbio ha non paradossalmente rafforzato la posizione dell'allenatore, agli occhi della società ma anche dei giocatori. Non solo perché ha reso più incerta quella del giocatore, non più sicuro non solo del rinnovo del contratto, ma anche della sua
permanenza all’Inter. Ora Stramaccioni può riscoprirsi ancora più libero nella gestione tattica e psicologica della squadra e dello spogliatoio: salvo eccezioni il ruolo di Cassano, anche se può non essere il preferito da Fantantonio, sarà quello di centravanti, come a Cluj e nel derby; il suo minutaggio sarà quello necessario alla squadra, senza timore di condizionamenti magari inconsci legati al suo possibile scontento; le sue ester-
nazioni — perlomeno quelle più esplicite — prevedibilmente diminuiranno, e aumenteranno gli incentivi a fare bene in allenamento e in partita. In corsa su tre fronti A questo punto una pacifica e produttiva chiusura della stagione è interesse comune. Di Cassano, perché l’episodio non ha giovato alla sua immagine, dunque agli scenari futuri della sua carriera. Ma anche dell’Inter, perché
soprattutto: la vittoria di Catania ha fatto sopravvivere, più che rilanciato, le ambizioni Champions League. Frontiera che resta tutt’altro che dietro l’angolo per una squadra dall' organico così penalizzato; ma anche «necessaria», finché aritmeticamente raggiungibile, per un’Inter che pure sta vivendo quest’anno una fase di transizione fra il suo presente — ancora intriso di passato e fatto più di speranze che di certezze — e un futuro che si è appena cominciato a costruire. Potendo, e già da tempo, all’Inter avrebbe fatto meglio poter smettere di parlare di terzo posto, salvo poi accoglierlo a braccia aperte in caso di happy end. Siccome non si può, eccolo il peso in più per Stramaccioni: riuscire a non far schiacciare la squadra dalla responsabilità di dover per forza raggiungere un obiettivo invece tutt'altro che scontato e anzi ricavare dal medesimo, e con continuità, le motivazioni che finora sono state all’altezza di questo traguardo solo a sprazzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI TOTTENHAM TERZI IN INGHILTERRA DOPO IL DERBY VINTO CON L’ARSENAL, GLI SPURS NON VIVONO DI SOLO BALE
Gazzetta.it
Da Lloris a Defoe: occhio anche a questi
Gazza
Le super-parate del francese e il bomber recuperato: così Villas Boas vola pure in campionato
Attenzione, il Tottenham non è solo Gareth Bale e Andre Villas Boas. E’ impensabile credere che dietro all’ascesa di una squadra risalita fino al 3˚ posto in Premier League ed intenzionata ad attaccare la seconda piazza occupata dal City possano esserci solo i gol del gallese e le strategie dell’allenatore. Il Tottenham è molto di più: tra l’attaccante Defoe – appena rientrato dopo un infortunio -, il portiere Lloris, i difensori centrali Dawson e Vertonghen, l’esterno sinistro Assou-Ekotto e il duo di centrocampo Dembele-Sigurdsson c’è l’imbarazzo della scelta.
un’avvocatessa scomparsa quando aveva appena 18 anni, è il titolare della Francia. E’ entrato in punta di piedi nel Tottenham. Villas Boas lo ha inserito gradualmente per evitare uno scontro frontale con Friedel, ma ora è l’indiscusso numero uno degli Spurs. Ha fatto subito gruppo e dopo la vittoria nel derby con l’Arsenal ha elogiato la difesa: «Dawson e Vertonghen sono stati perfetti». Il belga Jan Vertonghen è stato il migliore in campo contro i Gunners. Ha 25 anni, è fiammingo di Sint-Niklaas ed è stato il capitano dell’Ajax. Nella stagione 2011-2012 è stato premiato «giocatore olandese dell’anno». E’ un difensore completo, mancino, bravissimo negli inserimenti e nell’anticipo.
Difesa Hugo Lloris, 26 anni, è il
Centrocampo La perdita del bra-
portiere di Nizza acquistato la scorsa estate dal Lione per 10 milioni di euro. Figlio di un banchiere di Montecarlo e di
siliano Sandro, ginocchio ko e stagione finita, è stata compensata dalla crescita di Mousa Dembele, centrale belga di ori-
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
mo acquisto dell’era-Villas Boas. Sigurdsson, che ha investito i primi guadagni in una fabbrica di pesce del suo Paese, è sbarcato in Inghilterra a 16 anni. E’ cresciuto nell’accademia del Reading. Il passaggio in prestito allo Swansea è stato il suo colpo di fortuna: 18 gare e 7 gol, trampolino di lancio per gli Spurs. Defoe I primi mesi di questa sta-
Jermain Defoe, 30 anni AP
gine maliana, acquistato dagli Spurs il 29 agosto 2012. Il Tottenham lo ha strappato al Fulham pagando i 18 milioni della clausola di rescissione. E’ stato lui a firmare il 21 febbraio il gol al Lione che ha permesso agli Spurs di approdare agli ottavi. Ha forza fisica e un buon piede. Più difficile è stato l’inserimento dell’islandese Gylfi Sigurdsson, 23 anni, pri-
gione di Jermain Defoe sono stato straordinari. Trascurato da Redknapp, l’attaccante di origine caraibica – il papà, scomparso nel 2012, era di Santo Domingo, mentre la mamma è di St.Lucia - ha trovato il feeling giusto con AVB. Un infortunio ha frenato la sua marcia del gol, che lo ha portato a segnare finora 10 reti in Premier e 4 in Europa League. Nella mezz’ora giocata contro l’Arsenal, ha dimostrato di essere perfettamente recuperato. Un pericolo in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tvf
NEXTGEN OGGI OTTAVI
Contro l’Arsenal i nerazzurri cercano il rilancio C’è un titolo da difendere e un sogno da coltivare. L’Inter riparte dagli ottavi della NextGen (la Champions della Primavera) con l’obiettivo di dimenticare in fretta il brutto 2 2 interno contro il Verona in campionato e il deludente torneo di Viareggio (eliminata ai rigori negli ottavi). Al Facchetti (via Sbarbaro), ore 15 e diretta su Inter Channel, arriva l’Arsenal, in un match senza appello. Infatti, in NextGen, ottavi e quarti di finale si giocano in un’unica sfida, mentre le Final four per il titolo saranno disputate a Londra. La vincente di Inter Arsenal giocherà i quarti in casa, contro la vincente di Cska Mosca Psv.
Philippe Coutinho, 20 anni AFP
EXTRA TIME: COUTINHO IN RED VOLA E SUAREZ DECOLLA CON LUI Alla terza apparizione con la maglia del Liverpool, l’ex nerazzurro Coutinho si è già conquistato una gran fetta di tifo, firmando due assist e lanciando Suarez in vetta ai marcatori di Premier, nel poker messo a segno dai Reds.
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o in più VERSO LONDRA
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DOMANI GLI OTTAVI
Il programma dell’andata degli ottavi di Europa League. Ritorno giovedì 14 marzo. Il 15 marzo sorteggio dei quarti di finale. ORE 18 Anzhi (Rus) Newcastle (Ing) ORE 19 Stoccarda (Ger) LAZIO Arbitro: Dan Tudor (Rom) Tv: diretta Sky Sport 1 Sky Calcio 1 Mediaset Premium Calcio
Gareth Frank Bale, 23 anni, esterno gallese del Tottenham REUTERS
Pronta la gabbia per fermare il pericolo Bale Possibile coppia Zanetti-Alvarez Staffetta tra Cassano e Palacio Incognita Guarin MATTEO DALLA VITE MILANO
Andrea Ranocchia ha ripreso ad allenarsi: ci sarà a Londra? Visto il recupero-lampo per il derby, l’ottimismo esiste, ma la giornata di oggi sarà decisiva, perché di allenamenti ne ha fatti pochi (da Cluj, serata dell’infortunio, in poi) e perché il ginocchio destro gli provoca ancora dolore. Stesso discorso per Fredy Guarin, ma qui parliamo di caviglia sinistra: è ancora in dubbio. E la disposizione tattica dipende da loro. Staffetta e tandem? E Antonio
Cassano? Rientra dopo la sosta coatta per la trasferta di Catania, ma forse non partirà dal 1’: Stramaccioni sta pensando se utilizzare prima Palacio o FantAntonio e se poi abbinarli in corsa o se far loro vivere una vera e propria staffetta. L’idea è che possa cominciare la gara al White Hart Lane l’argentino, e che poi (avendolo già fatto) possa subentrargli Cassano giostrando da finto centravanti. Non essendoci in lista di Europa League Rocchi le scelte davanti sono ridotte al minimo. Prima opzione E allora, come
verrà probabilmente strutturato l’11 da mettere contro Bale&C? Andiamo ad opzioni, col 4-2-3-1, modulo che nelle ultime gare è diventato spartito di riferimento: Handanovic (che salterà per squalifica la gara con il Bologna) in porta, difesa a 4 con, da destra, Zanetti, Ranocchia (se ce la farà), Chivu e Juan Jesus spostato a sinistra; centrocampo a 2 con Cambias-
so e Gargano; trequarti con, da destra, Alvarez, Guarin (se ce la fa) e Pereira; Palacio in avanti. Come detto, questo assetto dipende dall’arruolabilità di Ranocchia e Guarin. Seconda opzione Nel caso in cui Guarin non dovesse farcela, ecco dentro Kovacic in appoggio alla punta. E comunque il baby croato non è nemmeno da escludere nella prima opzione, magari al fianco di Gargano e con Cambiasso inizialmente in panchina. C’è anche la carta-Benassi, in gol a Cluj: la sua freschezza potrebbe risultare utile. Incubo Bale Ma allora, chi andrà sull’incubo Bale? Sarà gabbia? Potrebbe anche esserci l’opzione Jonathan alto con protezione dietro (Zanetti), ma in linea di massima Strama potrebbe creare una sorta di... muro elastico inserendo il capitano dietro e Alvarez davanti che dovrebbe sacrificarsi molto in copertura ma dare anche quegli strappi in avanti utili per tenere il gallese il più basso possibile. Oltre al loro, il gioco di aiuti del trequartista e dei mediani sarà fondamentale. «Partiamo dai secondi tempi di Catania e del derby: siamo pronti per la sfida con il Tottenham» dice Alvarez a Mediaset. Grazie Strama A Sky si è con-
fessato Dejan Stankovic. «Dovremo fare due grandi partite contro il Tottenham, soprattutto non dovremo concedere alcuno spazio alle loro ripartenze. Il caso-Cassano? Chissà, magari le scosse così servono, sempre che si rimanga nell’ambito del rispetto. Strama? Lo ringrazio per la fiducia: lo stimo tanto, credo in quello che fa, e dobbiamo seguirlo tutti. Quell’abbraccio dopo il 3-2 a Catania per me vuol dire tanto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nuova vita La rinascita di Ma-
Cuore a metà «Lazio scusa devo batterti» Cresciuto in biancoceleste, l’ex bambino prodigio dello United è ripartito dallo Stoccarda: «Brutto l’Olimpico vuoto. Prometto, se segno non esulto»
VINCENZO D’ANGELO
Il mondo l’ha conosciuto non ancora diciottenne in un pomeriggio primaverile. Quel 5 aprile 2009, Federico Macheda non lo dimenticherà mai. L’esordio in Premier con il Manchester United, suggellato dalla perla di rara bellezza con cui nel recupero ha regalato ai Red Devils la vittoria sull’Aston Villa: palla filtrante di Giggs, Macheda spalle alla porta controlla di tacco e poi con un destro a giro sul secondo palo infila il portiere. «Quel giorno lo ricordo ancora con emozione. A Manchester ho legato con tutti, in particolare con Giggs: Ryan è un idolo, deve essere un esempio non solo per i giovani, ma per tutti i calciatori».
Steaua (Rom) Chelsea (Ing) ORE 21.05 Benfica (Por) Bordeaux (Fra) Tottenham (Ing) INTER Arbitro: Antonio Mateu Lahoz (Spa) Tv: diretta Sky Sport 1 Sky Calcio 1 Mediaset Premium Calcio Rete 4
Il Manchester Il talento di Lun-
Levante (Spa) Rubin Kazan (Rus) Basilia (Svi) Zenit (Rus) Arbitro: Orsato
Federico Macheda, 21 anni, attaccante LIVERANI
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diventa una star dopo il gol all’Aston Villa. Sembrava l’inizio di una carriera da predestinato, ma poi qualcosa s’è inceppato.
l’altra sfida FEDERICO MACHEDA
Viktoria Plzen (R.Cec) Fenerbahce (Tur) Arbitro: Rocchi
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ghezza, periferia est di Roma, andò su tutte le prime pagine d’Europa, riaprendo così quella ferita che non s’è mai rimarginata in casa Lazio, club nel quale è cresciuto e maturato, che lasciò non ancora sedicenne nell’estate 2007. La storia, in sintesi, è questa: la Lazio lo convoca per il ritiro in prima squadra, lui fa sapere che non andrà. A Manchester lo aspetta un contratto da professionista e un lavoro per papà Pasquale. Il richiamo di Ferguson è troppo forte per far finta di nulla. A Manchester
cheda ora passa per Stoccarda, una delle città più italiane della Germania: «Qui sto benissimo, la città mi piace ed è piena di italiani. Lo Stoccarda mi ha dato una grande chance e voglio ripagare la fiducia della società». A partire dalla doppia sfida contro il suo passato: «Al momento del mio arrivo a Stoccarda sapevo di poter affrontare la Lazio in Europa League e ci speravo. È bello giocare contro la squadra nella quale sono cresciuto e per la quale tifo. Sarà un incontro molto speciale per me, ma una volta iniziata la partita metterò da parte le emozioni. Voglio vincere». Per un figlio di Roma cresciuto nella Lazio, la squalifica dell’Olimpico diventa una doppia beffa: «L’Olimpico senza pubblico è sempre triste, sarebbe stato bello giocare nello stadio che sognavo da bambino davanti alla mia famiglia e ai miei amici di sempre. Ma la squalifica dell’Olimpico può essere un vantaggio: la Lazio senza tifosi perde una bella spinta». Ripartire La Lazio è ancora nel
suo cuore, ma Federico garantisce che non c’è mai stato alcun contatto per il ritorno a casa: «Erano solo voci di mercato — precisa —. In realtà da quando ho lasciato la Lazio non ho mai avuto contatti con la società». Chi l’ha riportato in Italia, nel gennaio 2011, è stata la Sampdoria: «Una stagione sfortunatissima — ricorda Macheda —, tant’è che alla fine retrocedemmo». Genova non è stata la sola parentesi sfortunata. Dopo il ritorno allo United, viene girato in prestito nel gennaio 2012 al Qpr, dove gioca solo 3 gare. Nel frattempo perde anche l’Under 21, che all’inizio dell’era Ferrara lo vedeva al centro del progetto: «Mi manca la Nazionale, per me è sempre stato importante far parte del gruppo azzurro. So che è difficile rientrare nel giro adesso, solo facendo bene qui potrò sperare». Se lo augura anche Ferguson: «Col mister ho un rapporto meraviglioso. Lui è una persona speciale per me, gli devo tantissimo». Per ritornare protagonista allo United deve ritrovare il gol: «A partire da subito, ma se segno alla Lazio, però, non esulto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SFIDA AI TEDESCHI OGGI LA PARTENZA PER STOCCARDA
Fredy Guarin, 26 anni, decisivo come pochi
I sorrisi di Hernanes e Mauri spingono i biancocelesti Il Profeta ritrova la Selecao, il capitano il campo: il loro entusiasmo è un traino La curva annuncia: basta razzismo DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)
Hernanes e Mauri. La Lazio riparte da loro per cancellare il 3-0 di San Siro e ottenere in Europa quelle soddisfazioni che nel campionato italiano sono sempre meno frequenti. In attesa di Klose (rientrerà a fine marzo) Petkovic lucida gli altri due gioielli di casa nella speranza che bastino a continuare l’avventura in Europa League. Domani sera a Stoccarda il brasiliano e il brianzolo ci saranno, entrambi col morale a mille. Il Profeta per aver appreso, ieri, che le porte della Seleçao si sono riaperte per lui (il c.t. Scolari lo
ha chiamato per la doppia amichevole che a fine mese il Brasile giocherà con Italia e Russia). Stefano Mauri ha invece ritrovato il sorriso per aver svolto, sempre ieri, l’intera seduta di allenamento senza avvertire alcun problema. Oggi salirà sull’aereo che porterà la comitiva laziale in Germania e ci sono buone probabilità che Petkovic lo impieghi sin dal primo minuto. Reclamo e curva Sugli spalti della Mercedes Benz Arena domani ci saranno anche un migliaio di tifosi laziali. C’è un po’ di apprensione, perché in caso di nuove manifestazioni razziste la Lazio rischierebbe ulteriori gravi sanzioni dopo i due turni a porte chiuse già decisi dal-
Hernanes, brasiliano, 27 anni, punto di forza della Lazio di Petkovic LAPRESSE
l’Uefa. Ma ieri la tifoseria organizzata è uscita allo scoperto facendo sapere che d’ora in avanti in curva saranno evitati cori e striscioni che possano danneggiare la Lazio. Il club ci conta e intanto affila le armi in vista della discussione del ricorso che chiede la cancellazione delle porte chiuse per la gara di ritorno. Il reclamo dovrebbe essere esaminato venerdì dall’Uefa a Nyon. E’ atteso pure Lotito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A
Milan, il giro di B Il Principe si è svegliato e il Milan ha un altro 10 Due gol finora in stagione, ma Boateng ha cambiato registro Il doppio ruolo fra centrocampo e attacco lo ha stimolato ALESSANDRA BOCCI MILANO
Baciato dalle grandi partite, nel senso anche di grandi avversarie, che il Milan ha dovuto giocare nelle ultime settimane, il Prince si è risvegliato. Boateng ha segnato finora soltanto due gol, ma i progressi rispetto agli inizi di stagione, quando anche lui sembrava invischiato nel gruppo dei nostalgici di Ibrahimovic, sono evidenti. La media voto ha avuto un’impennata, e la sensazione è che Allegri abbia ritrovato il giocatore che fu tanto importante nell’annata dello scudetto. L’immagine di un Boateng pronto a partire è ormai in dissolvenza. Gol Molte cose sono capitate a questo ragazzo nell’ultimo anno. Dal legame sempre più saldo con la showgirl Melissa Satta che ha creato tante chiacchiere sul suo rendimento, al-
la maglia numero dieci ereditata da Clarence Seedorf, al gesto impulsivo di protesta contro gli ululati razzisti che lo ha reso famoso nel mondo e che il 21 marzo lo porterà addirittura nella sede ginevrina delle Nazioni Unite. Sono suc-
lacena
Prince e El Shaarawy, festa con fidanzate Boateng ed El Shaarawy insieme con le fidanzate Melissa ed Ester. La foto arriva dal profilo twitter del Boa, che scrive: «Divertente cena di compleanno l’altra sera con i miei amici. Grazie a tutti per essere venuti!»
cesse tante cose, e soprattutto è arrivato, contro il Barcellona, il secondo gol stagionale: non molto per un giocatore con le sue caratteristiche, ma gli infortuni lo hanno rincorso nei mesi, e finora Boateng non aveva ancora trovato la continuità di rendimento. Sembrava quasi che la maglia numero dieci lo avesse appesantito. Contro il Genoa, la squadra che lo ha prelevato dalla Premier per farlo arrivare al Milan, e poi contro il Barça, il Principe cerca conferme. Al Barcellona ha segnato due dei quattro gol segnati in carriera in Champions League: quasi un talismano. Ruolo indefinito Oggi Boateng
compie 26 anni: sta entrando nel periodo migliore per un giocatore di movimento. In questa stagione, che potrebbe essere quella della consacrazione dopo l’exploit-scudetto e il letargo successivo, Boateng ha una carta a suo favo-
re: la flessibilità sempre più accentuata. Allegri lo preferisce mezzala e aveva cominciato il campionato cercando di convincerlo a retrocedere, nonostante la maglia numero dieci appena indossata. Nel corso della settimane, però, il giudizio è cambiato di nuovo: da ex trequartista a ex centrocampista, con soddisfazione del Boateng medesimo. Può darsi che il progetto resti quello iniziale, perché tecnico e dirigenti sono convinti che alla lunga Prince sia più convincente in mezzo al campo. Ma ora Boateng piace nel trio d’attacco, ed è probabile che a Barcellona si esibisca in quella posizione. Ha ritrovato la forza e la potenza dei primi tempi milanisti e la voglia di tentare traiettorie impossibili. Giocare con attaccanti nuovi non lo ha danneggiato, anzi. La nostalgia per Ibra è sparita. Al Milan ci sono altri bad boy e soprattutto altre carte da giocare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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i gol totali di Boateng in maglia rossonera: dieci in campionato, 4 in Champions e uno in Supercoppa di Lega
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i titoli vinti in carriera: una Coppa di Lega inglese (Tottenham), uno scudetto e una Supercoppa di Lega (Milan)
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Boa
HA DETTO
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Kevin Prince Boateng, 26 anni, terza stagione nel Milan NEWPRESS/LIVERANI/REUTERS
S Sul Barça «Ha il giocatore che ha vinto gli ultimi 4 Palloni d’oro. Tutti hanno periodi di alti e di bassi, speriamo solo che ricominci a vincere dal 13 marzo...»
ma per il rinnovo c’è ancora tempo» Galliani frena: «Max ha un contratto fino al 2014
Il Barcellona? Resta sempre la squadra più forte» DAL NOSTRO INVIATO
FABIANA DELLA VALLE MALPENSA (Varese)
L’atmosfera è rilassante, Adriano Galliani è sorridente e si rigira tra le mani un modellino d’aeroplano. La location è la nuova lounge dell’Emirates, uno degli sponsor più importanti del Milan, che è stata inaugurata ieri. «E’ la sala d’attesa più grande dell’aeroporto di Malpensa», racconta l’amministratore delegato rossonero. Attesa è una parola chiave del futuro prossimo dei rossoneri: tra pochi giorni incontreranno il Barcellona nel ritorno degli ottavi, la squadra più forte al mondo, per cercare di portare a compimento l’impresa cominciata a San Siro. «Resta la squadra più forte al mondo — dice Galliani —. Tutti hanno alti e bassi, speriamo che il Barcellona ricominci a vincere dal 13 marzo in poi...». Il rinnovo può attendere Attesa
23 novembre 2011: lo splendido gol realizzato da Boateng al Barcellona nella fase a gironi (finì 2-2) KINES 20 febbraio 2013: Prince firma il 2-0 nell’andata degli ottavi col Barça REUTERS
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d «Allegri è bravo,
Su Allegri «Dico sempre all’allenatore: pensa se avessi deciso di mandarti via dopo 7 punti in 8 giornate e il tuo sostituto avesse fatto come te...»
Capriole di gioia
LA GAZZETTA DELLO SPORT
che potrebbe toccare anche a Massimiliano Allegri, perché in vista non c’è alcun rinnovo del contratto. «I primi due mesi sono stati durissimi ma abbiamo resistito con l’elmetto. Abbiamo un’idiosincrasia al cambio di al-
S Adriano Galliani, 68 anni, è amministratore delegato del Milan dal 1986. Ricopre anche la carica di vice presidente del club rossonero BOZZANI
lenatore. Dico sempre ad Allegri: pensa se ti avessi mandato via dopo 7 punti in 8 partite e il tuo sostituto avesse fatto altrettanto... chissà che cosa avrebbero detto...». Allegri è stato bravo, ma questo non basterà a cambiare la filosofia rossonera: «Il rinnovo? C’è tempo...Se ne parleremo a giugno? Non lo so, Max ha un contratto fino al 2014, dico solo che non ci sono problemi». I conti a fine stagione A quanto pare neanche la rimonta e la corte altrui (in particolare della Roma) hanno convinto Galliani a blindare Allegri con tutto questo anticipo. L’a.d. ha ribadito più volte che il livornese sarà il tecnico anche per il prossimo anno, ha già annunciato il nuovo progetto stile Ajax che vede Max come punto di riferimento di tutti i tecnici delle giovanili, ma il Milan è abituato a trattare i rinnovi dei suoi giocatori più «anziani» a fine stagione e non sembra intenzionato a fare eccezioni per l’allenatore. Probabilmente conteranno anche i risultati (la qualificazione alla Champions League è fondamentale) e la voglia di Allegri di restare o fare nuove esperienze. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A MERCATO
C’è una stretta di mano v Al Ferraris almeno in panca per Jorginho al Milan Balotelli ci prova Bloccato il centrocampista del Verona e nel giro Under 21 Nella strategia verde di Galliani spazio pure per Quintero
Vicenza, e ha ereditato il cognome Frello dal trisnonno paterno.
CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
Nel Milan che verrà c’è un posto anche per Jorginho, talento italo-brasiliano del Verona. L’intesa tra i due club non è ancora ufficiale, troppo presto per prendere impegni formali. Ma c’è una sostanziale stretta di mano tra i vertici dei due club che prelude ad un affare per l’estate. L’idea del Milan è quella di acquistarne la comproprietà e lasciarlo un’altra stagione in prestito ai gialloblù se la squadra di Mandorlini dovesse essere promossa in serie A. Ma questi sono dettagli ancora da definire. Le qualità Il dato certo è che Jorge Luiz Frello, conosciuto come Jorginho è in cima ai pensieri rossoneri già da qualche mese. Tanto è vero che già al mercato di gennaio Adriano Galliani aveva provato a definirne l’acquisto, anche per soffiarlo subito ad una concorrenza agguerrita: in Italia e all’estero. Il dotato centrocampista è nato Imbituba il 20 dicembre 1991, ma s’è presto trasferito in Italia. Tanto è vero che ha fatto la trafila nelle giovanili del Verona e ha fatto una preziosa esperienza an-
Jorginho ha il contratto in scadenza con il Verona nel 2016 LAPRESSE
che nella Sanbonifacese (Seconda divisione), prima di mettersi in luce in prima squadra. Passaporto Nel frattempo po-
trebbe diventare un punto di riferimento anche per l’under 21 di Mangia all’Europeo dopo aver ottenuto il passaporto italiano il 1˚ ottobre dello scorso anno. La sua famiglia era originaria di Lusiana, in provincia di
Il brasiliano ha ottenuto il passaporto italiano per le origini vicentine
Strategia Ovviamente il Milan non si ferma a lui. E’ di questi giorni l’investitura di Byan Cristante, 18 anni compiuti domenica scorsa e subito messo sotto contratto sino al 2018. Nella rosa della prossima stagione c’è un posto anche per lui. E lo stesso si può dire per l’attaccante Andrea Petagna che diventerà maggiorenne a giugno. Ma questi sono solo due esempi su come il club di via Turati intende dare spazio ai migliori prodotti del suo vivaio. In aggiunta c’è la mission di scovare gioielli under 21 su larga scala. L’a.d. rossonero lo ripete ormai con frequenza, a dimostrazione che i lavori sono in corso a tutte le latitudini. Senza mai trascurare, però, il mercato italiano. Il 31 gennaio il Milan s’è assicurato Salamon dal Brescia, ma ha anche provato a chiudere in extremis per Juan Fernando Quintero, stella del Pescara e recente protagonista del Sub 20 sudamericano. La Colombia ha vinto quella manifestazione e Quintero è stato eletto miglior giocatore del torneo. Lo vogliono in tanti, anche in Premier League, ma il Milan non lo molla. © RIPRODUZIONE RISERVATA
identiKit & CARRIERA
VERSO GENOVA OGGI VERTICE SICUREZZA
MARCO PASOTTO MILANO
Operazione panchina. Che non suona benissimo e non è proprio il massimo, ma al momento pare l’unica strada per Balotelli in vista di Genova. I miglioramenti iniziano a essere tangibili, e questo conforta molto tutto l’ambiente rossonero, a partire da Galliani («sta molto meglio, vediamo cosa dicono i medici», ha detto ieri l’a.d.). Ma la missione rimane al massimo quella dei giorni scorsi: convocare Mario per portarlo in panchina a Marassi, anche perché con le distinte allargate a 23 giocatori non rischia di portar via il posto a nessuno. Ipotesi Niang Ieri, per la prima volta, Mario oltre
alle cure ha ripreso con l’attività fisica: la sua giornata è consistita in esercizi specifici in palestra e un po’ di cyclette, in attesa di incrementare gradualmente i carichi di lavoro. Alla sfida col Genoa mancano soltanto due giorni e la parola d’ordine di allenatore e staff medico è non correre rischi. In avanti a Marassi ci sarà uno fra Pazzini e Niang. Resta infatti sempre valida l’opzione di far riposare il Pazzo in vista di Barcellona, lanciando M’Baye dal primo minuto al centro dell’attacco, con El Shaarawy e Boateng ai lati. Niang, dopo le ottime risposte delle scorse partite, sembra sufficientemente maturo e ben inserito per prendersi responsabilità da centravanti. Zapata, che ha un lieve problema muscolare, sarà risparmiato in vista del Barcellona. Allarme sicurezza Vertice in Prefettura oggi a Genova, dov’è stato convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, con i vertici di Genoa e Milan, in vista di venerdì. C’è il timore di incidenti, e per questo verranno studiate iniziative particolari per evitare il contatto fra le due tifoserie, a 18 anni dalla morte di Claudio Vincenzo Spagnolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Napoli o mai più Le mosse di Mazzarri per lo sprint scudetto Senza coppe, il tecnico può preparare le ultime 11 gare con allenamenti mirati: è il suo metodo di lavoro ideale
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SETTIMANA TIPO Lunedì riposo Martedì Seduta pomeridiana, riunione e lavoro di scarico Mercoledì Prima c’era la doppia seduta (con parte atletica), poi solo seduta tattica pomeridiana Giovedì Seduta pomeridiana, partitella Venerdì Sala video, seduta tattica pomeridiana Sabato Rifinitura, lavoro su palle inattive
GIANLUCA MONTI NAPOLI
Walter Mazzarri ha dimostrato in carriera che fa fatica a gestire il doppio impegno, ma quando dispone della settimana tipo difficilmente la domenica le sue squadre falliscono. L’essere maniacale nel preparare le gare è il miglior pregio, ma paradossalmente anche il peggior difetto, di Mazzarri. Prima alla Sampdoria e adesso al Napoli ha alternato annate straordinarie in campionato a stagioni nelle quali ha centrato grandi risultati in Europa ed in Coppa Italia. Difficile, però, per lui fare bene su più fronti. Rimonta e frenata Sulla qualità
dell’organico del Napoli si può discutere, ma se il turnover non ha mai dato i frutti sperati è anche perché Mazzarri ha avuto poco tempo per lavorare sulle riserve in vista delle sfide internazionali. Invece, l’at-
tenzione riservata alle partite di campionato è stata ben diversa e quando il tecnico toscano ha potuto prepararle a dovere, il Napoli ha avuto un rendimento esaltante. Non a caso, l’eliminazione dalla Coppa Italia, avvenuta per mano del Bologna il 19 dicembre, ha dato il via alla rimonta nei confronti della Juve. Dal match di Siena a quello con il Catania, Mazzarri ha potuto lavorare senza impegni infrasettimanali ed il Napoli ha portato a casa quattro vittorie e 2 pareggi (sui difficili campi di Parma e Firenze) accorciando sensibilmente il distacco dalla capolista. Prima della trasferta all’Olimpico con la Lazio, invece, c’è stato l’impegno delle nazionali e da lì sono iniziati i problemi. Troppo pochi due allenamenti per preparare le singole partite, così il Napoli ha pagato dazio in campionato (4 pareggi) ed in Europa League (eliminato ai sedicesimi dal modesto Viktoria Plzen).
Tattica e videotape Venerdì
con la Juve si è chiuso un ciclo terribile, ma da lunedì (addirittura con un giorno di anticipo) si è aperta nuovamente la settimana tipo di lavoro. Sarà una costante da qui alla fine del campionato, un’occasione da sfruttare per blindare il secondo posto e provare ad inseguire ancora il sogno scudetto. Ieri Mazzarri ha parlato a lungo alla squadra, come è solito fare il martedì. Oggi comincerà la vera preparazione in vista del Chievo, che nei prossimi giorni sarà studiato nei minimi dettagli attraverso i filmati (preparati dal vice Frustalupi) che saranno mostrati alla squadra e sui quali verrà poi impostato il lavoro tattico sul campo. Venerdì ci sarà la scelta della formazione con la consegna delle pettorine e gli schemi da mandare a memoria, sabato una seduta più leggera, dedicata anche alle palle inattive. Nulla sarà lasciato al caso, soprattutto sotto l’aspetto psicologico, perché l’approccio nelle ultime occasioni non è stato dei migliori. Mazzarri ha già detto alla squadra che restano da giocare undici finali e lui pretende che vengano preparate come tali. Novità con l’Atalanta Intanto, la
sfida del 17 marzo con l’Atalanta è stata anticipata alle 15 (inizialmente era programmata in posticipo alle 20.45). Biglietti in vendita da oggi a prezzi popolari (10 euro per le Curve, 20 per i Distinti) dopo che con la Juve si era decisamente esagerato. Walter Mazzarri, 51 anni EIDON
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I NUMERI
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le panchine azzurre di Walter Mazzarri, subentrato a Roberto Donadoni dopo appena 7 giornate nella stagione 2009-10
81
le vittorie di Mazzarri da quando è al Napoli: 65 in campionato, 6 in campo europeo e 10 in Coppa Italia
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le qualificazioni europee centrate da Mazzarri: 3 con il Napoli, di cui una alla Champions League, ed una con la Sampdoria
Classifica SQUADRE
PT
G
PARTITE V N P
RETI F S
JUVENTUS 59 27 18 5 4 54 18 NAPOLI 53 27 15 8 4 47 22 MILAN 48 27 14 6 7 48 32 INTER 47 27 14 5 8 44 36 LAZIO 47 27 14 5 8 37 32 FIORENTINA 45 27 13 6 8 48 33 ROMA 43 27 13 4 10 57 48 CATANIA 42 27 12 6 9 36 34 UDINESE 40 27 10 10 7 36 34 SAMPDORIA (-1) 35 27 10 6 11 34 30 BOLOGNA 32 27 9 5 13 38 36 TORINO (-1) 32 27 7 12 8 32 32 PARMA 32 27 8 8 11 32 36 CAGLIARI 31 27 8 7 12 32 47 ATALANTA (-2) 30 27 9 5 13 26 38 CHIEVO 29 27 8 5 14 27 44 GENOA 26 27 6 8 13 27 40 SIENA (-6) 21 27 7 6 14 27 39 PALERMO 21 27 3 12 12 22 39 PESCARA 21 27 6 3 18 20 54 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS
■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite g ocate, differenza reti; 3) gol segnati
PROSSIMO TURNO 28ª GIORNATA venerdì 8 marzo, ore 20.45 GENOA-MILAN sabato 9 marzo, ore 20.45 UDINESE-ROMA domenica 10 marzo, ore 15 ATALANTA-PESCARA ore 12.30 CAGLIARI-SAMPDORIA CHIEVO-NAPOLI JUVENTUS-CATANIA PALERMO-SIENA PARMA-TORINO INTER-BOLOGNA ore 20.45 LAZIO-FIORENTINA ore 20.45
(0-1) (3-2) (0-0) (1-0) (0-1) (1-0) (0-0) (3-1) (3-1) (0-2)
MARCATORI 18 RETI Cavani (3) (Napoli) 16 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Sau (Cagliari); Jovetic (1) (Fiorentina); Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan) 9 RETI Denis (3) (Atalanta); Milito (3) (Inter); Hamsik (Napoli); Totti (1) (Roma) 8 RETI Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Icardi (Sampdoria); Bianchi (3) (Torino) 7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Palacio (Inter); Giovinco (1) e Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma)
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Osvaldo furioso e innamorato prepara l’addio
I NUMERI
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i milioni con cui è stato messo a bilancio l’acquisto di Osvaldo. Nell’ultima semestrale le perdite sono state pari a 26 milioni
Dopo lo screzio e i fischi, oggi il colloquio con Andreazzoli. Ma il legame con l’attrice Baron lievita MASSIMO CECCHINI ROMA
Un suo (anonimo) compagno di squadra definisce il momento che sta passando in questa maniera: «L’unica cosa che gli va bene nella vita è l’amore». Non poco, verrebbe da dire, ma Pablo Daniel Osvaldo è principalmente uomo di campo e gol, per questo sta vivendo male questo periodo che lo vede nel mirino della tifoseria giallorossa, con la netta sensazione che sia l’anticamera dell’addio estivo. La rabbia Nonostante il momento positivo della Roma, la sostituzione di domenica (tra i fischi) è saltata agli occhi: niente mano tesa al vice allenatore Muzzi e rapida corsa nel ventre dell’Olimpico senza passare per la panchina (come da regolamento). Nello spogliatoio festante, poi, l’attaccante è stato descritto cupo, nervoso, intento a sbattere le cose nel borsone senza curarsi del mondo attorno, ed anche ieri, alla ripresa del lavoro, il suo umore sembra non sia migliorato poi gran-
ché. Se la dirigenza aveva rubricato l’episodio col Genoa tra le «osvaldate» più innocue, Andreazzoli aveva intenzione di parlargli per fargli capire quanto possa essere importante per la squadra, però quanto gli atteggiamenti contino. Il colloquio, però, è slittato forse a oggi a causa di un lutto che ha colpito Muzzi, co-protagonista dello screzio.
La fidanzata in Argentina è una star. E c’è l’idea di un ritorno in patria per entrambi Gossip matrimonio A consolare l’attaccante, però, ci pensa la sua fidanzata, Jimena Baron, da pochi giorni trasferitasi a Roma. La 26enne (a maggio) argentina, però, non è proprio una qualsiasi, visto che in Patria è una seguitissima attrice (nel ruolo di Rosa) nella telenovela «Sos mi hombre». Il set, però, è stato mollato per amore di Osvaldo e sui quotidiani argentini ci sono pagine dei fan di-
giudizio del Tombo DI DANIELE TOMBOLINI
Ok Tagliavento e Rocchi Rizzoli, manca un rigore Non concede un penalty per l’uscita di Marchetti su El Shaarawy. Orsato grazia Chiellini e Cavani 27ª
GIORNATA
PARTITA
ARBITRO
NAPOLI-JUVENTUS
ORSATO
BONUS ERRORI
3
-2
PUNTI
1
MILAN-LAZIO
RIZZOLI
3
-2
1
TORINO-PALERMO
ROCCHI
1
-
1
BOLOGNA-CAGLIARI
BANTI
2
-
2
CATANIA-INTER
BERGONZI
2
-
2
FIORENTINA-CHIEVO
DOVERI
2
-3
-1
PESCARA-UDINESE
RUSSO
2
-4
-2
SAMPDORIA-PARMA
VALERI
1
-
1
SIENA-ATALANTA
TAGLIAVENTO
2
-
2
ROMA-GENOA
GERVASONI
2
-
2
LEGENDA Bonus gara facile 0; gara insidiosa 1; gara difficile 2; gara difficile 2; gara difficilissima 3. Errori su un gol -3; su un rigore -2; su un’espulsione -1
E' un turno senza sussulti, tra i migliori Tagliavento e Rocchi che, pur non impiegati nei match-clou, dimostrano un ottimo stato di forma. Nell'anticipo Napoli-Juve, Orsato sorvola su tirate di capelli e gomitate e così Chiellini e Cavani si salvano dal cartellino rosso (-2). Rizzoli in Milan-Lazio viene tradito dal suo collega Giannoccaro, arbitro di porta, e non fischia un rigore netto per l'uscita di Marchetti su El Shaarawy (-2). A Firenze, Doveri doveva annullare il secondo gol dei viola (-3) per il fuorigioco di Toni al momento dell’assist a Larrondo, mentre Russo in Pescara-Udinese è distratto in area: mancano 2 rigori per gli abruzzesi (-4).
CLASSIFICA GENERALE ARBITRO
ROCCHI ORSATO RIZZOLI GIANNOCCARO TAGLIAVENTO MAZZOLENI DE MARCO VALERI BERGONZI BANTI DAMATO MASSA GERVASONI CALVARESE RUSSO PERUZZO CELI ROMEO GIACOMELLI DI BELLO IRRATI GUIDA MARIANI DOVERI TOMMASI OSTINELLI PINZANI ABBATTISTA
GARE
PUNTI
13 14 13 13 12 12 12 12 13 13 12 11 13 11 12 11 12 12 11 3 3 12 1 13 3 2 1 1
23 21 21 20 20 17 14 14 14 13 12 12 12 10 7 7 7 7 4 3 3 3 2 1 1 1 1 -1
sperati per la situazione. La stampa sudamericana — che si consola col fratello Federico, anche lui attore — scrive che in estate i due potrebbero sposarsi. Di certo entrambi mostrano una fedina al dito, ma conferme non ne giungono, nonostante l’amicizia che lega la coppia a Totti (abitano vicino), De Rossi e Florenzi. Verso l’addio Ma il divorzio (calcistico) si avvicina. Osvaldo, tra l’altro, da quando è arrivato in Italia non è mai rimasto più di due stagioni in una stessa squadra e per la Roma, alle prese con seri problemi di bilancio, è l’occasione giusta per monetizzare. In Italia sia la Juve che la Fiorentina lo accoglierebbero a braccia aperte, ma tante piste portano in Premier League. Occhio però ai colpi di testa. In un forum, centinaia di tifosi del Boca Juniors hanno chiesto l’acquisto di Osvaldo, sfruttando l’occasione per avere un campione e contemporaneamente riportare in Argentina la Baron. Come dire, calcio e amore, a volte, possono giocare nella stessa squadra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Osvaldo. Nel quadro con la fidanzata Baron LAPRESSE
Festa per il capitano
Abete: «Totti da Nazionale» Festa di alcuni tifosi ieri a Trigoria per l’aggancio di Totti a Nordahl. Sul possibile ritorno in azzurro ieri il presidente federale Abete ha detto: «Sono decisioni che spettano a Prandelli. Lui è proiettato verso il lancio dei giovani, ma uno come Totti non può essere discusso» MANCINI
le reti stagionali del capocannoniere giallorosso: 11 in campionato e 1 in Coppa Italia
7
le presenze della punta di origine italiana nella Nazionale azzurra, con cui finora ha realizzato 3 gol
ANCHE MARQUINHOS OUT
Pjanic: stop di un mese Punta il derby ROMA
Poteva andare peggio. Per questo, in fondo, Miralem Pjanic ha accolto con un sospiro di sollievo l’esito degli esami a cui è stato sottoposto ieri. «Lesione capsulo legamentosa alla caviglia sinistra», recitava il comunicato, che dava una prognosi di quattro settimane per il recupero. «Spero di tornare presto!», dice il centrocampista bosniaco, che però è in gramaglie per via del fatto che dovrà saltare la prossima partita con la sua nazionale contro la Grecia, decisiva per la qualificazione al Mondiale. Pjanic, comunque, spera di rientrare per il derby con la Lazio in programma il 7 aprile. Tra l’altro, il reparto sarà orfano anche di Bradley, squalificato. Marquinhos out Ma i problemi per Andreazzoli non sono finiti, visto che gli esami a cui è stato sottoposto anche Marquinhos hanno evidenziato una lesione muscolare di primo grado al flessore della coscia sinistra, che di sicuro gli faranno saltare la trasferta di Udine, mettendolo a rischio anche per il Parma. Le buone notizie, però, vengono da Castan. Il brasiliano è in progresso, anche se il suo impiego per l’anticipo di sabato al Friuli sembra essere ancora abbastanza difficile. ma.cec. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A L’INTERVISTA In allenamento talvolta è sarcastico. Nessuno si offende?
Rossi di gioia
«Voglio gente che sorrida, non scarichiamo camion di mattoni. E poi non mi piacciono i tipi permalosi». Obiang ha detto che il migliore della rosa è Krsticic, uno che nella vita ha già vinto.
«Stregato dalla Samp Rinnovo? Prima mi salvo»
«Di solito chi esce da certe esperienze, se ne esce, è fortificato. In A arriva uno su 300 mila, ma poi serve equilibrio». Qui si può costruire qualcosa.
«Quando mandai i blucerchiati in B con il Palermo capii che questo era un club dove si poteva fare calcio. Mi era successo solo a Bergamo» DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI BOGLIASCO (Genova)
Signor Rossi, si ricorda? Il successo sul Parma le ha fatto perdere la scommessa con la squadra. Oggi paga pegno: un allenamento, anziché due.
«Mi tocca. Anche se onestamente non avrei voluto». Ogni promessa è debito.
«Appunto, e io la manterrò».
Poli e il presidente l’hanno definita un insegnante di calcio.
«Non sono un gestore di uomini, nè un traghettatore o un aggiustatore. Allenatore è chi allena a 360 gradi il gruppo. Io maestro? Mi hanno aiutato molto il lavoro nel settore giovanile e la gavetta. Se hai un gruppo più giovane, devi essere riferimento tecnico e morale. Quelli più anziani devono essere riferimento morale. Come accade qui alla Samp: la mia fortuna».
Anche così si crea il gruppo.
«Non facendoli lavorare?». No, creando un buon clima.
«Un allenatore deve essere condiviso, fra virgolette...».
«
Lei l’ha sempre pensato.
«Io mi metto sempre a disposizione dei giocatori, a patto che loro si mettano a disposizione della mia squadra, non di me stesso. E’ ben diverso. Vado in difficoltà quando un giocatore cura di più i suoi interessi rispetto a quelli della squadra. E lì rompo».
«
Io aggiustatore? No, la mia fortuna è che i miei giocatori hanno qualità morali Non sono padre Pio, ma quanta stima e rispetto per me senza avere fatto nulla
«Dipende dalla strategia. Anch'io vorrei allenare Ronaldo, ma dovrei andare al Real Madrid, non posso farlo altrove. Se vuoi migliorare, non devi vendere i migliori».
Secondo lei si può essere allenatori felici non solo se vincenti, ma anche facendo affermare giocatori meno blasonati.
«Mi chiamano per apparecchiare la tavola, ma al momento di banchettare arrivano sempre altri». L’ha detto lei.
«Non ho la pietra filosofale del calcio. Faccio il dipendente. Se fossi presidente e allenatore, sceglierei io gli uomini e giocherei a modo mio. Un giorno a Cosenza il presidente mi chiese di non spendere, di valorizzare i giovani e vincere il campionato. Gli risposi: c’è qualcosa che non quadra. Queste cose le faceva uno solo, ma l'hanno messo in croce duemila anni fa. Sono retrocessi».
«E' la verità, è la mia storia. Non sono padre Pio, ma dal primo giorno qui ho avvertito grandi aspettative e grande stima e rispetto senza avere fatto nulla. Il rispetto dei sampdoriani nasce dall’applauso che rivolsi loro quando conquistai la coppa Italia con la Lazio (13 maggio 2009, n.d.r.). Anche lì avevo apparecchiato, poi qualche altro ha banchettato. Io, invece, ho pensato che un giorno mi sarebbe piaciuto allenare qui paradossalmente nel giorno della retrocessione Samp, quando vinsi a Genova (15 maggio 2011, n.d.r.) con il Palermo. Alla fine loro furono applauditi da 20 mila persone con la morte nel cuore. "In questo posto si può fare calcio", pensai. La logica comune dice che chi vince è più bravo e chi perde è un coglione, ma una cosa del genere mi era capitata solo a Bergamo».
Il presidente Garrone le avrebbe già rinnovato l’accordo.
«Mi fa piacere, ma nel mio contratto c’è una postilla che prevede di rivederci prima di maggio per valutare il futuro. Prima vorrei avere la certezza di giocare in A l’anno prossimo». E’ stupito di questo cammino sampdoriano da record?
«Diciamo che avrei pensato di impiegare più tempo per ottenere certi risultati».
Delio Rossi, 53 anni, ha sostituito Ciro Ferrara ANSA
4
I NUMERI
1,80
punti per gara la media di Delio Rossi: tra i tecnici attualmente in panchina fanno meglio solo Andreazzoli con 2,25 punti (ma solo 4 gare), Conte (2,19) e Mazzarri (1,96)
18
punti per la Samp nel 2013: in quest’anno solare ha fatto meglio solo il Milan con 21; in queste partite i blucerchiati hanno raccolto 5 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta
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CALCIOSCOMMESSE OGGI TOCCA A GUBERTI
Taccuino
Proposta dei club al Consiglio Federale Pene esecutive solo dal secondo grado
PRIMAVERA
(ma.gal.) Anche ieri audizioni alla Procura federale sul filone Bari bis. E anche ieri una sfilata di «siamo estranei alla vicenda». Ad aprire le audizioni Nicola Strambelli che ha ribadito come «fosse solo nel giro della Primavera» e quindi estraneo a presunte combine. Nicola Belmonte (pur indagato a Bari per la partita col Treviso) fa dire al suo avvocato: «Noi non rispondiamo di nessuna contestazione». Benito Emanuel Rivas ha ribadito che la sua posizione è stata archiviata
anche a Bari e come Ranocchia si dice «convinto dell’archiviazione anche sportiva». Infine il tecnico Giuseppe Pillon ha ribadito che da allenatore non si era mai accorto di nulla. Oggi toccherà a Stefano Guberti e Nicola Bellomo essere ascoltati dagli uomini di Palazzi. Intanto molte società di calcio si stanno facendo portavoce di una richiesta che formalmente approderà in un prossimo Consiglio federale: le squalifiche siano effettive solo dopo il secondo grado.
DOPO I FATTI DEL 2005 IL CLUB È FALLITO NEL 2008
Risarcimento di 26 milioni del Messina Il Tar del Lazio respinge la richiesta Diciotto giorni di esclusione dalla serie A valgono 26 milioni di euro. Questo almeno è quello che chiedeva la curatela fallimentare del Messina Peloro alla Federcalcio e su cui il Tar del Lazio si è pronunciato ieri pomeriggio respingendo la richiesta e scrivendo che l’iniziativa (il preteso nesso di consequenzialità fra condotta Figc e danno patito) rasenta la temerarietà. I fatti sono noti: il 15 luglio del 2005 il Consiglio federale (su parere di Covisoc e Coavisoc) non ammette il Messina alla serie A, ma il Tar (confermato dal Consiglio di Stato) il 9 agosto lo riammette e il 16 i calendari vengono stilati con il Messina in A. Nel frattempo, in attesa delle decisioni, la Figc non ha svincolato i calciatori. Nonostante questo, la curatela dice che il fallimento della società (avvenuto a fine del 2008) e dopo
285
i minuti senza subire gol per Romero: in questo momento è della Samp la migliore striscia d’imbattibilità
che anche nella stagione 2006 2007 la squadra siciliana — sebbene retrocessa sul campo — fosse ripescata per la retrocessione della Juventus (andò in B l’anno dopo e si salvò, ma non fu poi iscritta) è avvenuto perché nel ritardo frapposto all’ammissione della società al campionato di competenza, commisurabile in 25 giorni (per la curatela), la società avrebbe perso occasioni di calcio mercato vantaggiosissime (Parisi e Coppola), con effetti a catena per le tre o quattro stagioni successive, il tutto culminato nella dichiarazione di fallimento del Messina, avvenuto nel novembre 2008. Una curiosità: nel febbraio 2012 la società ha chiuso la procedura fallimentare e per questo la curatela non è neanche più legittimata. ma.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Quattro turni a Caruso per insulti razzisti Giovanni Caruso (Ascoli) è stato squalificato per 4 giornate dal Giudice Sportivo: un turno per ché, già diffidato, è stato ammonito; gli altri tre perché, secondo il refer to arbitrale, durante il rientro negli spogliatoi a fine gara ha rivolto un’espressione razzista a un avver sario (infrazione rilevata da un assi stente, aggiunge il Giudice). Le altre squalifiche: 3 turni a F. Caruso (Reg gina) e Gonzi (Siena); 2 turni a Ra dakovic (Bologna), Barbosa (Tori no), Tempesti (Empoli); un turno a Gallo (Catania), Novothny (Napoli), Paramatti (Inter), Ghiglia e Placido (Sampdoria), Guzzo, Ballarini e Sun das (Verona), Bara (Brescia), Bizzot to (Cittadella), Brenci (Siena), Pired da e Chelo (Cagliari), Vilkaitis, Filippi ni e Crecco (Lazio), De Monte e De Paulis (Bari), Di Marco (Genoa), El Hasni (Vicenza), Ronca (Ternana), Scognamillo (Ascoli), Vio (Padova).
NAZIONALE DONNE/1
C’è la Cyprus Cup Oggi Inghilterra-Italia (f.sal.) Oggi l’esordio nella Cy prus Cup della Nazionale di Antonio Cabrini, a Nicosia con l’Inghilterra (16.30, ora italiana). Nel torneo inter nazionale, importante banco di pro va per le Azzurre in vista dell’Euro peo di luglio, l’Italia affronterà anche Nuova Zelanda (l’8) e Scozia (l’11), mentre il 13 si disputeranno le finali.
NAZIONALE DONNE/2
L’Under 19 in Spagna Subito la Francia (f.sal.) L’Under 19 di Corrado Corradini debutta oggi nel torneo La Manga, test utile per prepararsi alla seconda fase di qualificazione all’Eu ropeo di categoria (ad aprile in Olan da). Le Azzurrine sfidano la Francia (ore 18), l’8 c’è l’Inghilterra e il 10 la Scozia.
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Novità Squalifiche e giocatori fuori forma: Ventura pensa al giovane belga
Toro: guai in attacco A Parma arriva l’ora di Menga FRANCESCO BRAMARDO TORINO
Udinese MASSIMO MEROI UDINE
Guidolin e lo sfogo «Meritiamo rispetto» Il tecnico domenica aveva detto: «A Udine mi fate incazzare...» «A Udine mi fate incazzare ogni tanto». Francesco Guidolin domenica a Pescara si era lasciato andare a un piccolo sfogo. Ieri è arrivata la spiegazione del tecnico: «Non era mia intenzione fare polemica, volevo solamente difendere il nostro lavoro. Questa squadra merita rispetto. Solo chi ha invidia o non vuole guardare la realtà delle cose mon riconosce il valore di quello che i ragazzi stanno facendo. E se continueranno a marciare su questi ritmi potremo dire di aver fatto un altro campionato straordinario». Guidolin, raggiunta quota 40 punti, non vuol sentir parlare di Europa: «Facciamo un passettino alla volta». Il Catania e la Roma, guarda caso i due prossimi avversari di Di Natale e compagni. Sabato sera al Friuli arriveranno i giallorossi: «Dal punto di vista tecnico la considero la squadra migliore della A». Grande rispetto anche per il Catania: «Grandi complimenti a loro, se sono lì non è un caso». Fa catenaccio sul futuro anche se Pozzo ha detto: «Guidolin è una grande risorsa». Lui: «Sono legato a questa realtà, voglio restare qui». Bisogna capire con quale ruolo. Ecco perché si fanno i primi nomi, dallo stesso Maran a Tesser. © RIPRODUZIONE RISERVATA
E’ l’ora di Dolly Menga (foto Lapresse). A Parma l’attacco del Toro dovrà fare a meno di Meggiorini e Cerci oltre a Diop, tutti squalificati oltre a Jonathas infortunato. Tenuto conto che la coppia Bianchi-Barreto nel nuovo anno non ha fatto faville (Bianchi non segna un gol su azione dal 13 gennaio, ancora a zero il brasiliano), Ventura medita qualche cambiamento. Il mercato di gennaio ha portato dal Belgio due potenziali campioncini che hanno impressionato. Dolly Menga e Nathan
Kabasele hanno lasciato il segno al Viareggio con la Primavera: una presenza e un gol il primo, in campo fino ai Quarti, 4 gol il secondo da meritare la convocazione con la prima squadra. Passaporto belga ed origini congolesi per entrambi, Menga, 19 anni, può essere considerato l’erede di Cerci, mancino rapido e sgusciante, dribbling secco. Kabasele, 18, è un attaccante cresciuto nell’Anderlecht, prima punta, è potente e veloce. Se Menga dopo l’esordio contro il Cagliari, può giocarsi una
Niente Giampaolo Il Pescara a Bucchi
MARIO FRONGIA CAGLIARI
Il legale di Cellino «Per i domiciliari Salta l’accordo: tocca al tecnico della Primavera sede inagibile» Sculli assente: il padre è stato arrestato a Locri Pescara ORLANDO D’ANGELO PESCARA
A Pescara non ci si annoia mai. Ieri mattina sembrava tutto apparecchiato per la firma di Marco Giampaolo su un biennale che avrebbe avuto il significato di pianificazione a lungo termine e inizio di una nuova era calcistica. Quando si pensava già alla presentazione del nuovo allenatore, la fumata nera: niente accordo. Giampaolo chiedeva un contratto fino al 2015, o al massimo di un anno in meno ma ad una cifra importante che lo blindasse da rigurgiti zemaniani di società e piazza. Il presidente Sebastiani ed i suoi soci hanno dovuto ingoiare un altro boccone amaro dopo quello di Galeone. Immediatamente è stata chiesta la deroga per mandare in panchina (per i prossimi 30 giorni, e poi?) il tecnico della Primavera, Cristian Bucchi, 36 anni (nella foto), da oggi il più giovane della serie A, davanti all’interista Stramaccioni, di un anno più vecchio. Per l’ex bomber di Napoli, Modena, Ascoli e Perugia neanche il tempo di cominciare che è già arrivata la prima grana: Beppe Sculli era assente, ufficialmente per motivi personali, scosso dall’arresto del padre a Locri. Il giocatore, però, questa mattina dovrebbe essere di nuovo in campo con i compagni. «Questi sono suoi problemi personali e vogliamo che resti tranquillo», ha detto l’amministratore Iannascoli.
chi la possibilità di fare un miracolo in undici partite. «Si riparte dalla tranquillità, dal sorriso e dalla voglia di venire al campo ad allenarsi – ha detto Bucchi, ormai residente a Pescara da due anni –. Sembra un paradosso, ma è così. Dobbiamo vincere, fare punti, cercare il risultato. C’è poco da difendersi, ai miei chiedo coraggio. Questa non è solo la mia scommessa, dev’essere la scommessa di tutti questi ragazzi, che si giocano il loro futuro da professionisti». Allena da pochi mesi, dopo aver appeso le scarpe al chiodo proprio con il Pescara di Di Francesco, ma la garanzia sono i suoi maestri. Da Boskov e Castagner in poi. «Quelli che mi hanno colpito di più, quando giocavo, sono stati Pioli e proprio Giampaolo, per la cura dei dettagli e dei particolari. E Bisoli, un animale da campo, grande motivatore. Stroppa e Bergodi? Non hanno fallito, e non hanno avuto neanche la giusta dose di fortuna. Li ho seguiti in questi mesi e anche da loro ho carpito qualcosa d’importante». Comincia a Bergamo, contro il suo ex dg Marino ai tempi del Napoli, che ieri ha detto: «Sarà strano vederlo sulla panchina avversaria». «Ringrazio il direttore, una persona importante per la mia carriera, ma domenica vorrei vincere». Il suo staff è formato da Mirko Savini, Ermanno Ciotti e il preparatore dei portieri Max Marini, che era con Stroppa ed è stato richiamato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
COME POTREBBE GIOCARE (4-2-3-1)
Ingaggio Per una cattiva notizia, una
GUIDO MACONI BERGAMO
Biglietti a un euro per lo stadio pieno L’iniziativa per la sfida salvezza col Pescara. Cigarini al rientro Uno stadio pieno e tutto nerazzurro, una ritrovata solidità difensiva e il ritorno di Cigarini. L’Atalanta fa il pieno in vista del secondo match-ball salvezza dopo quello di Siena. Contro il Pescara la società chiama a raccolta i suoi tifosi: ogni abbonato potrà acquistare fino a 4 biglietti a prezzi stracciati (si va da 1 euro delle curve ai 5 della tribuna Creberg). Grazie a questa formula con il Siena all’andata si era superata quota 18mila: l’obiettivo è ripetersi. Non solo: anche la maglia ufficiale è in offerta allo store della società a 35 euro (con in omaggio i pantaloncini) perché si vuole creare una cornice tutta nerazzurra. Ma le buone notizie arrivano anche dal campo. A Siena l’Atalanta ha mantenuto la porta inviolata: in trasferta non le accadeva da quattro mesi (0-0 a Pescara a fine ottobre, un girone fa). Domenica poi ritroverà anche il suo cervello: Cigarini ieri è tornato ad allenarsi in gruppo dopo un mese di stop per una distorsione alla caviglia. E da domani si replicherà il ritiro anticipato a Zingonia. L’ultimo sforzo nella volata-salvezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cagliari
Francesco Guidolin, 57, tecnico dell’Udinese LAPRESSE
Atalanta
chance per domenica, Kabasele partirà dalla panchina. «Menga è il nostro Speedy Gonzalez, spero semini gli avversari come Cerci», l’augurio del presidente Cairo. Dall’Anderlecht Kabasele è arrivato in prestito, riscatto di 400 mila euro. Per Menga ha pesato la scelta del giocatore nonostante l’offerta di un milione dello Shakhtar al Lierse, club di appartenenza.
novità incoraggiante: ufficiale l’ingaggio di Per Kroldrup, difensore danese di 34 anni da oggi a disposizione del nuovo allenatore. Firma fino a giugno con opzione per la prossima stagione. Comincia il terzo capitolo del burrascoso campionato degli abruzzesi. A Buc-
Fiorentina GIOVANNI SARDELLI FIRENZE
Pasqual su Jovetic «Soffre senza gol» Il futuro in azzurro: «Ci spero...» E la difesa cambia un’altra volta Compagno di squadra, compagno di grado. Tocca a Manuel Pasqual (foto Lapresse) difendere l’operato di Stevan Jovetic, con il quale a lungo si è conteso la fascia da capitano ad inizio stagione. Sistemate le gerarchie, con Jo-Jo a fare il vice, vale la pena concentrarsi sul concetto. «Stevan non è felice perché non riesce sempre a dimostrare tutto il proprio potenziale — dice il terzino —. Lavora alla grande, si allena al massimo e dimostra enorme attaccamento alla squadra: ma quando un attaccante non trova il gol, non può essere contento. Tutti noi capiamo il momento che sta attraversando: dandogli una pacca
GDS
sulla spalla per mostrargli la nostra vicinanza». Il ritratto che emerge è quindi quello di uno Stevan conscio del periodo di appannamento. Anche se la classe, indubbia, spesso emerge comunque. Basti pensare alla doppietta contro l’Inter. Tristezza passeggera, da scacciare con qualche gol in più. Cambi Forse assente dalle prossime convocazioni di Prandelli «Io comunque ci spero», Pasqual giocherà sicuramente domenica contro la Lazio. In un reparto, quello difensivo, che cambierà altri interpreti. Solo in una circostanza (contro il Parma, ndr) nelle dieci gare giocate nel 2013, la Viola è riuscita a mantenere inviolata la propria porta. Dato che impensierisce: e che per questo merita accorgimenti. Tornerà dal primo minuto Savic, rispedendo Compper in panchina. Montella valuta anche se riportare Roncaglia tra i titolari al posto di Tomovic. Decisione, questa, da ponderare nei prossimi giorni. Dopo l’esaltante inizio di stagione, l’argentino sta vivendo un periodo complicato coinciso con il nuovo anno. Prima gli errori con Pescara, Catania e Juventus, nell’ultima sua apparizione. Poi l’infortunio, comunque superato. Presto avrà una nuova chance. Per dimostrare che il peggio è passato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente Massimo Cellino, 56 anni IMAGOECONOMICA
«Niente acqua e riscaldamento» Oggi giocatori al corteo di protesta Dirigenti, steward, ragazzi del vivaio, con in testa capitan Conti e compagni, nel corteo che oggi dalle 11 si snoda nel cuore di Cagliari. Tutti in marcia per difendere il diritto di avere uno stadio con i propri tifosi dentro. L'evento Is Arenas is now, curato dal gruppo facebook Dateci uno stadio, giunge a quattro giorni dal match di domenica con la Samp. E a 24 ore dalla scelta della Lega di affidare all'ex prefetto Achille Serra la pratica Is Arenas. Una delega che, in prospettiva, rincuora il Cagliari. Intanto, la richiesta dell'impianto - inagibile per la Commissione di vigilanza - è stata respinta dal comune di Quartu. Da qui, il pressing rossoblù: alle 15.30 una delegazione viene ricevuta dal prefetto Alessio Giuffrida. Con i doriani, club e supporter sperano di poter giocare, se non con i 4.800 abbonati sugli spalti, a porte chiuse, come col Torino. Cellino ai domiciliari Rimbalzano sul web le parole di Benedetto Ballero, legale di Massimo Cellino: «L'edificio in cui si trova è in costruzione, con acqua calda, riscaldamento e cucina precaria, è abitato dal presidente e dal custode. Dista 50 km da Cagliari, il che rende difficoltosi i rapporti con i legali, ed è stato vietato ai parenti, moglie inclusa, di fargli visita. Il giudice ha detto che Cellino può avere contatti solo con i residenti nella struttura, ovvero il custode. Il regime di arresti domiciliari è più afflittivo del carcere. Le condizioni sono simili a un lager. Ma il presidente - dice Ballero, che ieri lo ha incontrato - non vuole fare niente fino a quando non sarà considerato estraneo ai fatti che gli contestano. Vuole uscire da uomo libero e ribadisce di aver fatto le cose senza abusi». Il patron del Cagliari - accusato di peculato e falso nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio Is Arenas di Quartu - si proclama innocente. Da domenica, Cellino, dopo l'arresto del 14 febbraio e le sedici notti in carcere, è ai domiciliari nella comunità San Lorenzo a Villamassargia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE B
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
IL DIBATTITO
i casi Quei gol annullati senza motivo e il frettoloso stop per la nebbia 15 dicembre Varese-Grosseto sospesa L’arbitro Castrignanò sospende il match già sul 3-0 a soli 8’ dalla fine LAPRESSE
25 gennaio Crotone-Sassuolo 2-1 L’arbitro Nasca fischia la fine mentre Masucci sta segnando il gol del 2-2 SKY
28 gennaio Juve Stabia-Brescia 0-0 Al 36’ p.t. Dicuonzo colpisce male e fa autogol, ma l’arbitro Giancola annulla SKY
«Meno proteste in campo ma panchine più agitate» A Coverciano incontro tra arbitri, giocatori, tecnici e dirigenti Il designatore Messina: «I giovani stanno maturando in fretta»
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DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA FIRENZE
Massimo Secondo, presidente della Pro Vercelli, a tavola con Velotto. Le contestazioni all’arbitro di Grosseto dopo la partita con il Sassuolo avevano portato alla sanzione più pesante per un club in questa stagione: un turno a porte chiuse. Quell’incontro è la fotografia della giornata di Coverciano, dove si sono riuniti arbitri, capitani, allenatori e dirigenti di B. Tema caldo il fair play: troppi gli allontanamenti di tecnici e dirigenti dalle panchine; è stato ribadito che, se c’è un giocatore a terra, l’ordine di buttare fuori la palla lo deve dare l’arbitro. E soprattutto, agli arbitri non dispiacerebbe potersi spiegare dopo le partite, o avere qualcuno che lo faccia per loro: ma il disgelo resta tabù. I temi C’erano tutti, o quasi. Anche il rabbonito Mandorlini, pur deluso per la sconfitta della sera prima col Padova. C’era il capitano Corti del Varese, che ha avuto in diretta la notizia delle tre giornate di squalifica. E c’erano loro, gli arbitri, sorridenti ed educati nelle loro eleganti divise. Tutti ne hanno approfittato per spiegarsi e spiegare, chiarirsi e capire. Questo tipo di incontri serve ad alleggerire il clima. Almeno per un po’. C’era Abete con Va-
HANNO DETTO
S Andrea Abodi (presidente Lega di B) Dal prossimo anno faremo due incontri come questo. Arbitri nei ritiri delle squadre. Leonardo Baracani, 38 anni, arbitro della sezione di Firenze: è quello che ha la migliore media-voto delle pagelle Gazzetta, 6,29 LIVERANI
lentini, c’era Nicchi con tutti i suoi designatori: oltre a Messina (e Morganti) della B, anche Braschi della A e Farina della Lega Pro. Il designatore Messina ha chiu-
so a riccio la sua squadra. L’arrivo dei giudici di porta in A ha messo gli organici a dura prova e forse tornare all’interscambio tra le Can sarebbe utile: «Io non ne vedo l’esigenza. Sono molto contento di quello che stanno facendo i miei arbitri: questo è un anno eccezionale, con 9 nuovi su 27, ma la matu-
S Domenico Messina (designatore) Gli arbitri vogliono parlare dopo le gare? Si confrontano già con i capitani, altro per ora non si può fare.
razione dei giovani è stata più veloce del previsto. Certo, sono stati commessi errori, è normale. A fine gara è possibile confrontarsi con i capitani per capirsi: non credo ci sia la maturità per fare altro. Comunque mi sembra che il clima sia buono. Sono aumentate le ammonizioni per comportamento non regolamentare, in particolare per i falli di mano: sono il 46% in più, ma non siamo noi ad aver cambiato atteggiamento, sono norme Fifa. Sono invece diminuite del 19% quelle per proteste, buon segno». La Lega Per Andrea Abodi è sta-
ta una full immersion, visto che dopo l’incontro si è riunito con i suoi consiglieri per parlare con Damiano Tommasi e l’Aic del salary cap. Molte cose vuol cambiare, il presidente della B. Anche in tema arbitrale: «L’anno prossimo questi incontri saranno due, a settembre e febbraio, e li fisseremo insieme al calendario del campionato. In estate un arbitro andrà nei ritiri delle squadre a fare una lezione. Prima delle partite cercheremo di fare un briefing tra arbitri, capitani e dirigenti. E a breve faremo anche un incontro tra arbitri e giornalisti». Ecco, potrebbe essere un’apertura per avere gli arbitri in conferenza stampa dopo le partite: «E’ presto, bisogna ancora fare un salto di qualità».
GIUDICE SPORTIVO
I RECUPERI ORE 18.30
Varese, altra stangata: 3 turni a Corti, 2 a Martinetti
Oggi si gioca a Cesena e a Modena
MILANO Mano pesante del giudice sportivo con il Varese: squalificato per tre giornate il centrocampista Corti «per avere, al 40’ del secondo tempo, rivolto all’arbitro espressioni ingiuriose e insultanti», per due l’attaccante Martinetti «per avere, al 46’ del secondo tempo, rivolto all’arbitro espressioni irriguardose». Entrambi sono stati espulsi da Merchiori nel finale della gara con l’Empoli. Nessuno dei due, quindi, potrà esserci sabato contro la capolista Sassuolo, ma il club ha fatto ricorso. Una giornata di stop e 2 mila euro di ammenda anche il direttore sportivo Mauro Milanese, sempre per offese all’arbitro. Ecco gli altri provvedimenti del giudice: tre giornate di squalifica a Fofana (Lanciano) per avere colpito un avversario con un pugno al collo, una giornata a Caputo e Ceppitelli (Bari), Caldirola (Brescia), Giandonato (Cesena), Valdifiori (Empoli), Vastola (Lanciano), Belingheri (Livorno), Signori (Modena), Lisuzzo (Novara), Erpen (Pro Vercelli), Colucci ed Ely (Reggina), Lauro (Ternana), Rafael (Verona) e Ciaramitaro (Vicenza). Tra i dirigenti un turno a Bini (Livorno). Ammende per Juve Stabia, Pro Vercelli (5.000 euro), Novara (4.000 euro), Empoli (1.000 euro). LA SITUAZIONE La classifica
dopo la 29a giornata: Sassuolo p. 64; Livorno 57; Verona 53; Empoli e Varese ( 1) 46; Padova 42; Juve Stabia 39; Brescia* e Modena* ( 2) 37; Cittadella 36; Novara ( 5) 35; Cesena*, Ternana e Lanciano 34; Ascoli** ( 1), Crotone* ( 2) e Spezia 33; Reggina ( 2) 31; Bari ( 7) 29; Vicenza 28; Pro Vercelli 22; Grosseto ( 6) 19. (ogni * una gara in meno): Sabato, ore 15: Ascoli Empoli (3 0); Bari Juve Stabia (1 2); Brescia Novara (2 4); Grosseto Verona (0 2); Modena Cittadella (3 0); Padova Vicenza (2 0); Pro Vercelli Lanciano (1 1); Ternana Spezia (1 1); Varese Sassuolo (0 4). Ore 18: Livorno Reggina (3 1). Lunedì, ore 20.45: Crotone Cesena (0 0).
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PRIMA DIVISIONE IL GIUDICE
In attesa del procedimento della Procura federale, sono 4 le giornate di squalifica comminate dal giudice sportivo al portiere del Frosinone, Massimo Zappino, che al termine del vittorioso derby con il Latina (2-1) ha indossato una maglietta con un insulto rivolto agli avversari («Pontino bastardo»). Il giocatore lunedì è intervenuto telefonicamente a una trasmissione locale, porgendo le scuse al club nerazzurro e dichiarando di essere stato all’oscuro del contenuto della frase riportata sul retro della t-shirt ricevuta da un tifoso durante i festeggiamenti (ma in un video lo si vede mostrare a un operatore tv la
CESENA (4-2-3-1) 22 CAMPAGNOLO 14 COMOTTO 26 VOLTA 5 TONUCCI 15 BRANDAO 13 PARFAIT 6 MEZA COLLI 25 CECCARELLI 19 SUCCI 27 DEFREL 11 GRANOCHE All. BISOLI
ASCOLI (3-5-2) 1 GOMIS 13 RICCI 26 PECCARISI 6 FAISCA 2 SCALISE 8 DI DONATO 4 FOSSATI 7 RUSSO 21 PASQUALINI 9 SONCIN 10 ZAZA All. SILVA
PANCHINA 1 Ravaglia, 36 Consolini, 8 Djokovic, 20 Gessa, 23 Tabanelli, 24 Graffiedi, 30 Rodriguez.
PANCHINA 22 Maurantonio, 5 Prestia, 20 Conocchioli, 14 Legittimo, 18 Loviso, 23 Capece, 30 Feczesin.
ARBITRO Castrignanò di Brindisi GUARDALINEE Vicinanza-Carbone PREZZI da 13 a 35 euro TV Sky Calcio 4 HD e B Tv CESENA Turnover per Bisoli: dentro Comotto, Brandao e Meza Colli. Infortunato Coppola. Squal. Giandonato. Diff. Brandao, Gessa, Granoche, Parfait, Succi. ASCOLI K.o. De Sanctis, tornano Fossati e Peccarisi. Squal. nessuno. Diff. Feczesin, Morosini, Pasqualini, Russo, Soncin.
MODENA BRESCIA MODENA (4-3-3) 1 COLOMBI 4 NARDINI 25 GOZZI 6 ANDELKOVIC 13 PERNA 34 OSUJI 33 MORETTI 10 MAZZARANI 32 LAZAREVIC 9 ARDEMAGNI 23 PISCITELLA All. MARCOLIN
BRESCIA (4-3-2-1) 1 ARCARI 15 ZAMBELLI 21 DE MAIO 6 ANT. CARACCIOLO 3 DAPRELA' 19 FINAZZI 5 BUDEL 20 ROSSI 8 SCAGLIA 24 FELIPE 32 CORVIA All. CALORI
PANCHINA 12 Manfredini, 28 Zoboli, 27 Gulan; 5 Minarini, 31 Pagano, 18 Maiorino, 11 Stanco.
PANCHINA 12 Cragno, 2 Rosso, 9 And. Caracciolo, 14 Arias, 17 Benali, 11 Mitrovic, 28 Camigliano.
ARBITRO Manganiello di Pinerolo GUARDALINEE Ciancaleoni-Di Vuolo PREZZI da 12 a 75 euro TV Sky Sport 3 HD, Calcio 3 HD e B Tv MODENA Prima da titolare per Mazzarani, recuperato Lazarevic. Squal. Signori. Diff. Dalla Bona, Gulan, Pagano. BRESCIA Calori non è stato squalificato e sarà in panchina, Felipe e Scaglia dietro Corvia. Squal. Caldirola. Diff. Rossi, Lasik, Mitrovic, Saba.
SERIE D
Zappino, 4 giornate per l’insulto a Latina VINCENZO ABBRUZZINO
CESENA ASCOLI
A
BRUTTA MAGLIA
S Massimo Zappino 31 anni, portiere del Frosinone, dopo il derby ha mostrato una maglia offensiva LIVERANI
La maglietta mostrata domenica: il portiere ha però chiesto scusa
scritta). Il Latina, con un comunicato, ha accettato le sue scuse e quelle del Frosinone. Invece il sindaco di Latina, Giovanni di Giorgi, ha chiesto un provvedimento esemplare.
Le altre decisioni In Prima divisione 2 giornate a La Mantia (Barletta), 1 a Cisse e Previtali (Albinoleffe), Sy (Andria), Arini e Millasi (Avellino), Bianchi e Letizia (Carpi), Conti (Catanzaro), Ambrosini e Ardito (Como), Tedeschi (Cremonese), Bianchi e Volpe (Entella), Ficagna (Frosinone), Burrai, Cejas e De Giosa (Latina), Mandelli e Marcolini (Lumezzane), Garufo (Nocerina), Ciarcia (Paganese), D’Orsi (Pavia), Herzan (Portogruaro), Salvi (Sorrento), Rizzi (Trapani), Fortunato e Zammuto (Treviso), Chinellato e Cusaro (Tritium), De Vena (Viareggio). Allenatori: 2 giornate a Cosco (Andria) e Auteri (Nocerina), 1 a Gioffré (secondo dell’Andria), Cuoghi (Viareggio), Prina (Entella). In Seconda 2 giornate a Manco (Normanna), 1 a Rossini (Bellaria), Miceli e Gentile (Valle d’Aosta), Visone (Arzanese), Siega (Casale), Mungo (Chieti), Borgese (Foligno), Gambuzza (Martina). Non espulsi: 1 giornata a Rinaldi (Salernitana), De Martino, Gesuele e Peluso (Normanna), Bonfanti (Pro Patria), Girelli (Mantova), Cavalli (Renate), Carta (Aprilia), Riccio (Arzanese), Stevanin (Bassano), Dimas (Borgo a Buggiano), Taraschi (Casale), Fiordiani (Foligno), Cuomo (Fondi), Tognarelli (Gavorrano), Buscaroli (Giacomense), Maggio (Milazzo), Iuliano (Campobasso), Morga (Rimini), Benedetti (Santarcangelo), Gentile e Sentinelli (Savona), Crialese (Vigor Lamezia). Allenatori: 5 giornate a Cavaliere (tecnico in seconda dell’Arzanese). © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SITUAZIONE
Domenica Paganese-Nocerina Si gioca a Pisa a porte chiuse La situazione del girone A dopo 25 giornate: Trapani* p. 45; Lecce 44; Alto Adige*˚ 40; Entella 36; San Marino*˚ e Carpi 35; Lumezzane e Feralpi Salò* 34; Pavia 33; Cremonese (-1) 30; AlbinoLeffe˚ (-6) 29; Portogruaro*˚ (-1) 27; Como* (-1) e Cuneo˚ 24; Reggiana* 22; Treviso (-1) 12; Tritium˚ 10. Domenica, ore 14.30: Carpi-San Marino (lunedì, ore 20.45; 3-0); Como-Alto Adige (0-0); Cuneo-Tritium (0-0); Entella-Feralpi Salò (1-1); Lecce-Lumezzane (1-2); Reggiana-Cremonese (0-0); Trapani-Portogruaro (1-1); Treviso-Pavia (0-2). Riposa AlbinoLeffe. (* ha riposato, ˚ una da recuperare). La situazione del girone B dopo 22 giornate: Latina* (-1) p. 43; Avellino 42; Nocerina e Perugia (-1) 37; Frosinone (-1) e Pisa 34; Benevento 33; Prato 30; Viareggio e Catanzaro 29; Gubbio 28; Paganese* 27; Andria (-2) 23; Sorrento 16; Barletta 14; Carrarese 13. (*una partita in meno). Domenica, ore 14.30: Avellino-Viareggio (1-1); Barletta-Frosinone (1-3); Benevento-Sorrento (1-1); Carrarese-Perugia (0-3); Catanzaro-Pisa (1-4); Gubbio-Prato (1-0); Latina-Andria (1-0); PaganeseNocerina (4-1, a Pisa e a porte chiuse). NORMANNA, VIA CHIANCONE (g.ar.) Roberto Chiancone non è più allenatore della Normanna (Seconda divisione, girone B): il tecnico ha risolto consensualmente il contratto. In panchina dovrebbe tornare uno tra Romaniello e Sergio, già esonerati.
I recuperi Oggi diciotto gare C’è Gozzano-Bra Si giocano oggi alle 14.30 diciotto recuperi della 24a giornata (27a nel B). Importante la trasferta della capolista Bra a Gozzano. GIRONE A Asti-Bogliasco: Detta di Mantova; Borgosesia-Lavagnese (ore 15): Alfaré di Mestre; Derthona-Santhià: Fabbri di San Giovanni Valdarno; Gozzano-Bra (ore 15): Luciano di Lamezia Terme; Sestri Levante-Novese: Chindemi di Viterbo; Trezzano-Folgore Caratese: Fichera di Catania; Verbania-Verbano Iorio di Torre Annunziata. GIRONE B Lecco-Olginatese (ore 16.30): Bianchini di Cesena; San Giorgio-Caronnese: Torsello di Nichelino; Seregno-Mezzocorona (ore 15): Minafra di Roma; Seriate-Mapellobonate (ore 15): Gironda Veraldi di Bari; Voghera-Caravaggio: Papalini di Nuoro. GIRONE D Bagnolese-Forcoli: Proietti di Terni; Castelfranco-Camaiore: Scatigna di Taranto; Castenaso-Rosignano: Miele di Torino; Pavullese-Fortis Juventus (a Savignano sul Panaro): Costantini di Ascoli; Pistoiese-Formigine: Parrella di Battipaglia; Riccione-Fidenza: Palermo di Bari.
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di RUGGIERO PALOMBO
er essere al 33’ del secondo tempo entrato «P sul terreno di gioco per impartire disposizioni tecniche ai propri calciatori». C’è un pizzico di involontario umorismo nella motivazione con cui Davide Ballardini (foto Eidon) ha ricevuto lunedì l’«ammonizione con diffida» dal giudice sportivo Tosel dopo l’espulsione di domenica sera in Roma-Genoa da parte dell’arbitro Gervasoni. Le «disposizioni tecniche» che Ballardini voleva impartire ai propri calciatori, tanto da fargli invadere il campo e rimediare la conseguente espulsione, consistevano infatti, come alcuni hanno compreso subito e tutti negli spogliatoi, nel buttare il pallone in fallo latera-
l’Analisi
Milano-Sanremo... Merckx e De Vlaeminck, Moser e Saronni hanno presto dato spessore e dignità a quel piccolo Giro d’Italia disegnato da Franco Mealli e Mauro Vegni, aiutati da Lillo Pietropaoli, un giornalista con la passione per il ciclismo grande come quella per la Lazio... I colleghi belgi e olandesi, in particolare, l’hanno sempre amata. Molto. Ora la Tirreno-Adriatico è organizzata dalla Gazzetta-Rcs Sport di Catano e Acquarone e Vegni, che resta il filo con il passato. Ma nessuno si può permettere più di considerarla come una palestra di allenamento per la Sanremo. E’ una gara di assoluto prestigio che ha vita a sè. E forse mai come quest’anno può contare su una
Vincenzo Nibali, primo alla Tirreno-Adriatico 2012
le perché il giocatore della Roma Osvaldo era rimasto a terra, infortunato. Un gesto di fairplay al quadrato, visto che in quel momento il Genoa stava perdendo 2-1. Incompreso, Ballardini. E incomprensibile il codice. Anche se tutti hanno fatto il loro dovere, a termini di regolamento. Lo ha applicato Tosel, che ha usato nella motivazione dell’ammonizione con diffida le stesse parole contenute nel referto di Gervasoni; lo ha applicato Gervasoni, che nel referto ha scritto il vero, Ballardini aveva invaso il campo, abbandonando la propria area di competenza e dunque infrangendo il regolamento.
laPuntura
IL FASCINO DELLA TIRRENO-ADRIATICO IL NOSTRO PICCOLO GRANDE GIRO era una volta la Tirreno-Adriatico la Corsa dei Due Mari messa lì apposta all’iniC’ zio di marzo come prova di preparazione per la
partecipazione stellare. Ci saranno velocisti come Cavendish e Greipel, attaccanti come Cancellara e Moser e il meglio delle grandi corse a tappe come Evans, Froome, Nibali, Purito Rodriguez e Contador. Quest’ultimo correrà la Tirreno-Adriatico per la prima volta in carriera. La corsa che scatta oggi da San Vincenzo e si concluderà, come da tradizione a San Benedetto del Tronto ha tutto per essere tecnicamente una grande gara. Non è un caso che le migliori squadre siano tutte qui con il meglio dei corridori e dell’apparato tecnico. Si parte con una cronometro a squadre, c’è un arrivo in salita (Prati di Tivo), uno su uno strappo (Chieti) e c’è una prova contro il tempo individuale. Un format perfetto per indicare l’uomo forte. La Tirreno-Adriatico avrà anche il meglio delle immagini televisive e il solito, caloroso, pubblico dell’Italia Centrale. Chi ama il ciclismo ha una settimana per riconciliarsi dopo un inverno di parole (alcune molto pesanti!). Ma per capire la «centralità» della Tirreno-Adriatico conviene considerare nel complesso il «blocco» di corse targate Gazzetta di marzo. Ci arriviamo con gli occhi che ancora sorridono per la bellezza della Strade Bianche (con il traguardo posto in Piazza del Campo a Siena, lì dove si corre il Palio) e della Roma Maxima con la sontuosità del Colosseo a fare da sfondo alle foto d’arrivo. Moreno Moser e la beffa di Pozzato a Roma (bravo Kadri) hanno messo olio, pepe e sale a un piatto già ricco. Da oggi al 12 c’è la Tirreno-Adriatico e domenica 17 marzo si correrà la Milano-Sanremo, la prima delle Classiche Monumento. In quattro passi, la stagione lascia le nebbie dell’inverno e accende tutte le luci sulla stagione. Queste due settimane di grande ciclismo sono il miglior palcoscenico che si possa offrire a un gruppo di corridori che voglia ripartire su basi più credibili. Meritano fiducia.
di ROBERTO PELUCCHI
f Trovate tracce di talpa nei tortellini serviti ad Appiano Gentile.
laVignetta
I
Miami Heat stanno facendo a polpette il resto della Nba: 15 vittorie in fila, il migliore record della Lega, favoriti per il titolo, consapevoli di essere forti perché l’hanno già dimostrato l’anno scorso. Aggiungiamo che hanno, in LeBron James, forse il più forte giocatore di ogni tempo: 203 cm e 120 kg di atletismo, coordinazione, tecnica, mentalità e determinazione paragonabile solo a Michael Jordan, se parliamo di giocatori del recente passato. LeBron non solo segna come e quando vuole, ma stoppa, piglia rimbalzi, difende e distribuisce assist come nessuno dai tempi di Oscar Robertson, anni 60. Quindici vittorie in fila indicano tante cose. Innanzitutto: solo 19 squadre hanno vinto più partite in fila! Ovvio, il record di 33 (di fila), dei Los Angeles Lakers del 1971-72, è distante dagli Heat. Ma, con 5 vittorie in più, arriverebbero a 20 di fila, che vale per le statistiche il 3˚ posto di tutti i tempi. E con 7, arriverebbero a quota 22 e il secondo posto di sempre, insieme agli Houston Rockets del 2007-08. Quindi, quartieri alti. E, statene certi che a Miami conoscono bene queste strisce e stabilire nuovi record non gli dispiacerebbe affatto. Anzi. E’ un fatto che sfida la legge dei grandi nu-
meri, è successo solo una ventina di volte nei 57 anni della Nba. Questa lunga serie indica una forza di squadra che, francamente, non pensavo avessero, pur essendo campioni in carica. Perché? Perché, per farlo, devi (almeno penso) avere una squadra lunga, profonda, con validissimi cambi in panchina. Miami, invece, ha due super giocatori — LeBron James e Dwyane Wade — e un validissimo elemento in Chris Bosh. Per il resto loro coprono gli altri ruoli con degli specialisti, compreso Ray Allen, il micidiale tiratore da tre «rubato» ai Boston Celtics l’estate scorsa. Invece ho sbagliato: LeBron è capace di fare queste imprese quasi da solo. Detto questo, possono vincere il titolo Nba quest’anno? Certo! L’hanno fatto l’anno scorso e ora sono più forti. Ma non si può sottovalutare l’altra finalista della passata stagione, gli Oklahoma City Thunder, più maturi, più consapevoli delle loro forze. Mi piacciono loro più degli Spurs (troppi vecchi), dei Los Angeles Clippers (cadono male ogni tanto) e chiunque altro nell’Est. Quindi, anche se è presto per fare pronostici, oggi dico Oklahoma City vince la finale contro Miami, 4-3. Ovvio, OKC deve convincere sempre di più. Come? Infilare 16 vittorie in fila non sarebbe una brutta partenza! © RIPRODUZIONE RISERVATA
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dallaPrima
Fort Trafford e l’equilibrio saltato in aria Dopo l’espulsione il Real pedalava in discesa. L’astuta sportività di Mourinho
Nani confortato da Mourinho dopo la contestata espulsione EPA
TwitTwit
di PAOLO CONDÒ
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
ort Trafford salta in aria F in tre momenti, e quando si diradano i fumi della grande
MARIA SHARAPOVA Giocatrice di tennis
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I MIAMI HEAT DI SUPER LEBRON JAMES POSSONO BATTERE QUALSIASI RECORD
Il problema è sul perché lo ha fatto. Le «disposizioni tecniche» erano niente altro che un atto di sportività. Ci sta che Gervasoni, nel finale concitato di una partita diretta maluccio non abbia compreso le reali intenzioni di Ballardini. Ed è vero che la moviola non è prevista e non c’è un regolamento che dice di andarla a guardare (la notte, il giorno dopo) magari per aggiustare il tiro. E tuttavia, un piccolo sforzo di buon senso, la famosa regola non scritta cui fa talvolta riferimento Collina, non avrebbe guastato. Se non altro per restituire il lunedì a Ballardini, sconfitto dalla burocrazia prima ancora che dal regolamento, quello che gli era stato ingiustamente sottratto la domenica.
di VALERIO MARINI
inContropiede
di DAN PETERSON
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BALLARDINI,QUANDO LE REGOLE FANNO A PUGNI CON IL BUON SENSO
ilCaso
di PIER BERGONZI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sono così felice di essere tornata a Indian Wells. Grande torneo per tutti i giocatori e per i tifosi @MariaSharapova
GONZALO CANALE Giocatore della nazionale di rugby
Bella giornata di sole a #roma , si parte per un altro allenamento! @GonzaCanale
GIGI DATOME Cestista della Virtus Roma
Quarti a pari punti con la terza... #pensierifelici #DajeVirtus #ForzaVirtus @GigiDatome
SARA ERRANI Giocatrice di tennis
Bye bye Acapulco!! @SaraErrani
battaglia a emergere è la sagoma ieratica di José Mourinho. Il fallo di Nani valeva più un giallo che il rosso, ed è impressionante come l’espulsione del portoghese sfasci l’equilibrio dando al campo una pendenza: totalmente chiuso fin lì dallo United, è come se il Real cominciasse a pedalare in discesa. La traiettoria del pari di Modric è un bonbon, l’azionissima che innesca il 2-1 di Ronaldo pare procedere sui binari di uno scivolo. Non è il Real migliore, e il disperato assalto finale del Manchester meriterebbe almeno l’onore delle armi del 2-2. Lo stesso Mourinho lo riconosce con onestà e astuzia, per nulla al mondo vuole inimicarsi Ferguson e lo United, e la sua sportività fa scopa con l’espressione quasi costernata di Ronaldo dopo il 2-1. Old Trafford dev’essere proprio il teatro dei sogni se persino le massime personalità del Real Madrid — club di un certo rilievo, che ne dite? — sembrano friggere dalla voglia di arrivarci/tornarci. In ogni caso, Mou chiude come meglio non potrebbe gli otto giorni che decidevano la prima parte della sua stagione: ha portato il Real ai quarti di Champions escludendo il Manchester United, ha guadagnato la finale di Copa del Rey eliminando il Barcellona, schiaffeggiato pure in Liga. Si sono viste settimane più mediocri. L’altro riflettore acceso in serata, quello di Dortmund, illumina invece una gara a senso unico e uno squadrone solo, il Borussia di Jurgen Klopp. Lo Shakhtar crolla, com’è logico e normale che sia quando vendi la tua stella, il favoloso Wil-
lian, nella finestra di mercato tra prima e seconda fase della Champions. Nel calcio i crimini si pagano. Le corazzate promosse ieri sono, assieme al Bayern e speriamo al Milan (ma il discorso varrebbe anche per il Barcellona), quelle che la Juventus si augura di non pescare nel sorteggio dei quarti. Il fatto di poter già parlare del prossimo turno in serenità descrive bene la portata dell’impresa di Glasgow. Conte mostra un’ovvia saggezza nel richiamare la squadra all’impegno di stasera, anche perché il Celtic ha nel suo atto costitutivo la capacità di dimenticare il passato e giocare non solo come se non ci fosse domani, ma nemmeno ieri; consapevole che l’avversaria non sarà remissiva, la Juve deve comunque vincere anche per aggiungere punti al ranking italiano, che non si calcola in base ai passaggi del turno ma ai risultati delle singole partite. E poi, da sempre negli ottavi di Champions funziona una logica da spogliatoio maschile, con gare a chi la spara più grossa per impressionare i rivali: il Real farà psicologicamente pesare il fatto di aver buttato fuori lo United, il Borussia mostra i muscoli da settembre (ha battuto lo stesso Madrid, il City e ora lo Shakhtar), sarebbe quindi importante che la Juventus potesse esibire lo scalpo di un Celtic superato due volte, e largamente. E’ nelle cose che a completare il primo quartetto di qualificate sia il Paris St.Germain di Carlo Ancelotti, che stasera al Parco dei Principi dovrà respingere il disperato assalto del Valencia senza poter contare sul talismano Ibrahimovic: se tutto andrà bene, il suo vanto nella gara del testosterone sarà proprio questo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Montezemolo «Rispetto al 2012 corriamo con 2 gambe sane e non con una ingessata» PINO ALLIEVI GINEVRA (Svizzera)
E questa è crisi? Mah. Si gira per i padiglioni del Salone di Ginevra e ci si trova intruppati nel traffico. Non ancora i visitatori (apre al pubblico domani) ma giornalisti, operatori, vip e curiosi con pass omaggio. E poi i responsabili dei grandi complessi mondiali che vogliono sapere quali sono le tendenze, che cosa fa la concorrenza, le idee da seguire o da copiare. Con una perla che abbaglia: «LaFerrari», nome alquanto infelice assegnato all’erede della Enzo. Ossia, per chiarire, la rossa più avanzata della storia. Riservata a 499 clienti disposti a sborsare 1 milione di euro, tasse escluse. E siccome i ricchi nei momenti di depressione si arricchiscono ancora di più, le prenotazioni sono già 700 e bisognerà fare una selezione per assegnare le vetture. Unica Ma che dire di un altro
gioiello inarrivabile come la stratosferica Lamborghini Veneno, prodotta in soli 3 esemplari, già venduti a 3 milioni l’uno? Anche in questo caso c’è la fila: chi è riuscito ad averla l’aveva pagata ancora prima che fosse definita nelle linee! E tante le prenotazioni per la McLaren P1, 375 unità a 866 mila sterline, che però LaFerrari, con le sue linee meravigliose (l’italian style è inarrivabile: bravissimo Flavio Manzoni che l’ha concepita) e tante so-
« «
La macchina conferma i dati della galleria che trovano riscontro sull’asfalto Sono deluso, il Paese rischia l’ingovernabilità. Non cresciamo da troppo tempo Contenuti «C’è tanta vitalità – è
luzioni da F.1, ha fatto invecchiare precocemente, malgrado gli elevati contenuti tecnologici della rivale. Esclusive É un Salone con tante stelle impossibili o quasi, tra cui la trasgressiva Giugiaro Parcuor 4x4, motore Lamborghini, via di mezzo fra un buggy «Dakar» e una granturismo. Senza dimenticare l’Alfa 4C con telaio in carbonio e assetto da pista, in vendita a 49 mila euro. Poi ci sono le auto di tutti i giorni, più umane. E discrete.
S A Ginevra per LaFerrari Il presidente Luca di Montezemolo allo stand ginevrino della Ferrari. Sotto tra il presidente della Fiat John Elkann e l’a.d. Sergio Marchionne EPA-REUTERS
stato il commento del presidente Ferrari, Luca Montezemolo – ma la nostra macchina è avanti a tutte. È la prima Ferrari disegnata all’interno, senza l’ausilio di Pininfarina, quella che ha fatto più ore di galleria, con una ricerca sui compositi curata da Rory Byrne (l’uomo dei Mondiali di Schumi, n.d.r.), tanta elettronica, col kers realizzato con Magneti Marelli, un peso piuma, prestazioni fuori dal comune grazie ai 900 Cv. Col motore elettrico si può uscire in silenzio dal garage. Alonso e Massa ne hanno definito l’abitacolo e la guida precisa come una F.1. Massa mi ha appena telefonato: ne vorrebbe un esemplare...». Pista Da qui al Mondiale, che
scatta tra 2 domeniche, il passaggio è automatico: «Rispetto al 2012 la F138 è un’altra cosa. Come chi corre con due le gambe e chi ne ha una ingessata. La macchina risponde, i
dati di galleria e simulazione hanno un riscontro reale, i piloti hanno avuto ottime sensazioni nei test. Ci siamo...».
Marchionne «Solo se l’euro resta investiamo» Allo stand della Ferrari in occasione della presentazione della nuova supercar, c’era pure l’amministratore delegato della Fiat che ha parlato della delicata situazione economica: «L’instabilità in Italia non ci farà revocare gli investimenti programmati a meno che non si esca dall’euro. Ma la situazione è grave: tra Fiat, Peugeot, GM e Ford nel 2012 si sono accumulate perdite per 5,5 milioni di euro»
Futuro Poi Montezemolo è pas-
sato al discorso Italia: «Sono deluso, perché il Paese rischia l’ingovernabilità. Siamo da troppo in situazione di non crescita, bisogna aumentare i redditi delle famiglie e l’occupazione». Su questi temi aveva parlato anche l’ a.d. Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne: «L’instabilità in Italia non ci farà revocare gli investimenti programmati, a meno che non si esca dall’euro. Ma la situazione in Europa è grave: tra Fiat, Peugeot, GM e Ford nel 2012 si sono accumulate perdite per 5,5 milioni. Grillo? Non mi esprimo su lui, ma chi ha votato ha detto con chiarezza cosa vuole e che il sistema cambi. É impressionante il numero di cassa integrati e disoccupati: la macchina deve ripartire...».
si sveglia con un test antidoping Ieri controllato anche Perez La F.1 ha le stesse regole del ciclismo «Ore 6.42. Controllo antidoping». La notizia l’ha data lo stesso Fernando Alonso ieri mattina sul suo profilo Twitter. Per lo spagnolo la sveglia all’alba è arrivata ad opera presumibilmente dei medici dell’Agenzia mondiale antidoping, che vigila su tutti gli sport. Niente di nuovo in sé, visto che i piloti già fanno i controlli a sorteggio in occasione dei GP di F.1. Quello che colpisce è che in questo caso si trattasse di un controllo a sorpresa, due giorni dopo la fine dei test a Barcellona e poco prima della partenza per il via del Mondiale in Australia. Ma allora i piloti devono osservare le stesse regole di ciclisti, atleti, tennisti e nuotatori? È proprio così, e il tweet del ferrarista è servito a farlo capire. Anche se con meno frequenza degli sport di resistenza (cioè 7-8 volte all’anno) i piloti vengono comunque controllati a sorpresa. Tra l’altro ieri è toccato pure a Sergio Perez della McLaren. Intanto oggi a Maranello si terrà un’importante riunione tecnica, alla quale parteciperà anche il presidente Montezemolo. Elaborazione dei dati dei test e discussione su ciò che verrà portato a Melbourne. Ci saranno Domenicali, Fry e i tecnici. © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA VISITA ALL’AZIENDA BERGAMASCA CHE FORNISCE FERRARI E RED BULL
Taccuino
«Fernando e Vettel: gemelli nella frenata»
TURISMO A VALENCIA
Piccoli (Brembo): «Button il migliore ad interpretare i materiali di oggi»
Il 9 volte iridato rally Seba stian Loeb ha fatto fare i primi chilo metri ieri a Valencia Spagna) alla Ci troën per il Mondiale turismo sulla base della DS3.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI STEZZANO (Bergamo)
Dieci anni fa i freni erano uguali per tutti, oggi no: ognuna delle cinque scuderie (Ferrari, Mercedes, Red Bull, Toro Rosso e Sauber) che lavora con loro, ormai ha i freni disegnati su misura. Per cui definire la Brembo come un semplice fornitore di materiali ai team, che domenica 17 marzo inizieranno il Mondiale di F.1 edizione 2013, sarebbe riduttivo. In realtà l’azienda berga-
qualche anno fa era semplicemente fare un prodotto sempre «più piccolo e leggero», ora è «aiutare» i vari Newey e Tombazis a recuperare carico aerodinamico anche a livello delle ruote. E se i fori sui dischi sono passati in pochi anni da poche centinaia a poco più di mille non è solo per esigenze di raffreddamento.
masca è un vero e proprio partner. Perché le pinze vengono disegnate quasi in contemporanea alle vetture, come spiega Mauro Piccoli, direttore mercato racing. Parto «A giugno ci incontria-
mo con i team e ascoltiamo le loro esigenze, fornendo il nostro contributo di idee. Poi da tre anni a questa parte il disegno è stato anticipato da settembre a luglio». E se un tempo bastavano tre progettisti ora siamo a quota 10 (anche se part time). L’obiettivo? Se
Mauro Piccoli, dietro il banco prova
Numeri Sono alcune delle informazioni diffuse in una visita al quartier generale di Brembo, una delle aziende più apprezzate del made in Italy: 1,338 milioni di fatturato (dato di ieri), 7.023 dipendenti (700 dei quali impiegati nel reparto ricerca e sviluppo), 16 fabbri-
che, 3 laboratori e il fiore all’occhiello del reparto dedicato alle corse di Curno. Classifica Cambiato il materiale ma, grazie alle gomme Pirelli, pure lo stile di frenata: «Una volta i piloti chiedevano che la staccata fosse la più forte possibile, ora conta maggiormente la modularità e il controllo di frenata — spiega Piccoli — e in questo Button (Brembo fornisce talvolta i dischi alla McLaren; n.d.r.) è l’interprete migliore. Alonso è molto esigente con i freni quanto abile a controllarli così come Vettel. Tra i due non colgo differenze». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Loeb prova la Citroën
MILLE MIGLIA 2013
Record di iscrizioni Presentata a Ginevra la 31ª rievocazione della Mille Miglia, dal 16 al 19 maggio con un record di iscritti: da 375 a 400 vetture.
L’IDEA DI ECCLESTONE
«Nel 2014 22 GP» Bernie Ecclestone vorrebbe avere 22 GP di F.1 nel 2014. «I team possono gestirle», ha detto al quo tidiano britannico City Am. «Sareb be bella una gara a Città del Capo».
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83˚SALONE DI GINEVRA
ALESSANDRO GIUDICE GINEVRA (Svizzera)
L’evento era nell’aria, sottolineato dal brusio di decine di giornalisti, fotografi e operatori tv in attesa di vedere l’ultima creatura di Maranello a tiratura limitata di 499 esemplari, 25 dei quali riservati all’Italia: un’auto da un milione di euro (più tasse), il progetto F150, per mesi tenuta nel mirino, spiata in pista a Fiorano e pedinata sulle strade che si arrampicano sull’Abetone. Regina Sono bastati pochi secondi per liberarla dal drappo e
L’erede della Enzo sfiora i 400 orari, raggiunge i 100 km/h in meno di 3" e i 300 in soli 15" Colpisce anche per il nome: LaFerrari, a indicare che è il non plus ultra
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
LAFERRARI Ha due motori e 963 cavalli Un sogno che vale 1 milione capire che sarebbe stata la regina del Salone: LaFerrari ha stupito e impressionato. LaFerrari — scritto così, L e F maiuscole, senza spazi — è il nome della nuova «speciale» del Cavallino, l’erede della Enzo, la sportiva estrema che nel 2002 celebrò i 55 anni dell’azienda. Un’erede vera, che raccoglie lo spirito sfrontato, incurante delle convenzioni e rivoluzionario dell’auto che l’ha preceduta. Tecnologica Come se fosse la co-
sa più naturale applicare il kers della F.1 all’uso stradale e creare un’ibrida da sogno; come se il
Gazzetta.it IL VIDEO DELLA ROSSA E LO SPECIALE SULLA MOSTRA Grande copertura dell’83˚ Salone di Ginevra sul sito di Gazzetta.it. Innanzitutto potrete ammirare tutti i dettagli de LaFerrari, prima ibrida di Maranello prodotta in soli 499 esemplari, nel video e nella fotogallery che le abbiamo dedicato. Inoltre altre tre rassegne fotografiche sono state realizzate con le immagini della nuova Sportscar ibrida della McLaren, con la nuova Golf, eletta in Svizzera auto dell’anno e con le altre attesissime anteprime mondiali visibili al Palaexpo: a cominciare dalla Maserati GranTurismo per cui è sceso a terra un testimonial del calibro di Giovanni Soldini. Infine un’incursione nel mondo della F.1 con la videointervista al tre volte iridato Lauda che pronostica Hamilton mondiale.
suo nucleo centrale non potesse che essere l’innovativa (come struttura e sistema di costruzione) cellula in fibra di carbonio ultraleggera, ultrarigida e ultraresistente; come se dichiarare una velocità di «oltre 350 km/h» fosse sufficiente a sostituire un «quasi 400 km/h», più realistico ma forse troppo volgare. Estrema LaFerrari colpisce con
il suo design, interamente affidato al Centro Stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni: linee muscolose, grandi parafanghi anteriori, fianchi stretti e una carrozzeria solcata da fenditure adat-
La sportiva del Cavallino più estrema è spinta da un propulsore benzina e uno ibrido, ha il kers, l’aerodinamica mobile e la cellula in carbonio. Sarà realizzata in 499 esemplari
Via i veli dalla prima ibrida di Maranello LaFerrari mentre viene svelata a Ginevra: è la prima supercar ibrida costruita a Maranello. Il motore termico è però un tradizionale 12 cilindri aspirato AFP
curiosando
Dall’Alfa 4C alla Toyota i-Rod le dieci novità che meritano una trasferta in Svizzera
Renault Captur Grande abitabilità e ampio bagagliaio
Fiat 500L Trekking Non è un "offroad", ma quasi
Alfa Romeo 4C Due posti secchi, trazione posteriore
Peugeot 2008 È lunga 416 cm, cioè 19 più della 208
Nissan Note City car con dotazioni di classe superiore
Bmw serie 3 GT La prima volta dello spoiler retrattile
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
te a far passare l’aria, incamerarla, disperderla o utilizzarla. Allo scopo di aumentare la tenuta, la velocità, la maneggevolezza a seconda della necessità, visto che LaFerrari ha una sofisticata aerodinamica attiva e sfrutta elementi mobili del muso, della coda e del fondo che, muovendosi automaticamente in base a vari parametri, ricavano la massima efficienza dinamica.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
un elettrico da 120Kw alimentato da batterie ricaricate sia dall’energia prodotta in frenata sia dagli esuberi di coppia del motore termico. Il sistema ibrido HY-KERS si è concretizzato nella più potente, veloce, fulminante Ferrari stradale di sempre: grazie ai valori complessivi (termico+elettrico) di potenza (963 Cv) e coppia (più di 900 Nm), LaFerrari schizza da 0 a 100 all’ora in meno di 3", neanche 7 per arrivare a 200 e 15 per raggiungere i 300.
Due motori Ma a rendere LaFer-
rari il riferimento per il futuro delle GT di Maranello è la trazione basata sulla combinazione di due motori: un 12 cilindri a V da 6.3 litri e 800 Cv a benzina e
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LA GUIDA AL SALONE
L’83˚ Salone Internazionale dell’Auto apre domani al Palexpo e chiude il 17 marzo
Stato dell’arte Il tutto nell’asso-
luta sicurezza e performance garantita dai gioielli elettronici made in Ferrari come il controllo di trazione EF1-Trac sviluppato sulle monoposto F.1 e integrato al sistema ibrido, il differenziale E-Diff 3 e l’evoluzione delle sospensioni magnetoreologiche SCM-E. Tecnica a piene mani per un ibrido che non si sogna di usare il motore elettrico neppure per spostamenti minimi, ma solo per la sua capacità di dare coppia subito e in basso, lasciando al termico i più alti regimi (fino a 9.250 giri/min). E che, nonostante i cavalli, contiene le emissioni di CO2 entro i 330g/km. Immensamente potente e virtuosa: il massimo! © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SCHEDA TECNICA LAFERRARI MOTORE
V12, 65˚ 963 Cv Meno di 3"
POTENZA (TERMICO+ELETTRICO) ACCEL. 0-100 KM/H
Oltre 900 Nm 330 g/Km
COPPIA COMPLESSIVA CONSUMI PREZZO
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Orari Giorni infrasettimanali dalle 10 alle 20, sabato e domenica 9-19 Prezzi Adulti 16 franchi svizzeri, ragazzi (6-16 anni) e pensionati 9. Gruppi (oltre 20 persone) 11. Dalle ore 16 sconto del 50% Vendita Online sul sito www.salon-auto.ch e alle casse del Palexpo. Nei negozi e sul sito Fnac, in stazione presso gli sportelli delle Ferrovie Federali Svizzere con l’offerta a prezzo ridotto treno + biglietto d’ingresso
1 milione di euro (tasse escluse)
La rivale McLaren P1 Spinta da un V8 3.8 (motore elettrico da 176 cv), costa un milione di euro. Solo 375 esemplari AFP
CORRADO CANALI GINEVRA
Opel Cascada Elegante, top tra le cabrio medie
Golf Variant Macché familiare, ha classe superiore
Toyota Auris Touring Sport La familiare grintosa
Toyota i-Road A metà tra un’auto e una motocicletta
Sono 133 le anteprime all’83o Salone di Ginevra (aperto da domani al 17), ma quelle che giustificano il viaggio sono una decina. Partiamo dall’Alfa Romeo 4C, compatta a due posti secchi e trazione posteriore che segnerà il ritorno negli Usa dal 2014. Il motore un 1750 cmc Turbo benzina centrale da circa 240 Cv abbinato al cambio automatico a doppia frizione TCT e col selettore Dna che ha in più la modalità Race. Costo circa 60 mila euro. Sono 400 le unità destinate all’Europa, ribattezzate 4C Launch Edition, equipaggiate con accessori unici e componenti in fibra di carbonio a vista. Crossover Tra le novità più interessanti sono la Renault Captur e la Peugeot 2008. Que-
st’ultima è lunga 416 cm, 19 più della berlina 208 e ha un’impostazione sportiva ed elegante. A Ginevra è in vetrina in arancione ramato, lo stesso della concept Onyx presentata a Parigi. Sarà in vendita con motori tutti molto attenti alle emissioni di Co2. Ci saranno i turbodiesel HDI e il 3 cilindri a benzina, con la versione più risparmiosa che fa segnare 98 g/km di Co2. La Captur è lunga solo 412 cm ma promette grande abitabilità grazie al parabrezza in posizione avanzata, soluzioni di stivaggio innovative e ad un ampio bagagliaio. Monovolumi Atteso il debutto
della versione europea della Fiat 500L Trekking che grazie al sistema di aiuto alla trazione è quasi un off road. Risponde Nissan con la nuova Note, più elegante e raffinata di prima: è una citycar con una dotazione di tecnologia da vetture di classe. Bmw espone la Serie 3 GT
con interni raffinati, un pratico portellone di coda e per la prima volta uno spoiler in coda retrattile. Altre Da vedere anche la Opel Cascada una scoperta raffinata, ma abbordabile o la Toyota Auris Touring Sport, familiare grintosa che punta a fare concorrenza alla Golf Variant, finalmente a livello di una Golf per stile, qualità e soluzioni innovative. Curiosa la i-Road: tre ruote come uno scooter e due piccoli motori elettrici, abitabilità per due persone e un’autonomia di circa 50 km. È il veicolo che nell’immaginario di Toyota potrà offrire soluzioni inedite alla mobilità urbana. Pensata per gli spostamenti cittadini, è lunga 235 cm, larga 85, alta 144,5 e ha un passo di 170. Può essere guidata senza casco ed è dotata di un abitacolo automobilistico. Provare per credere… © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
CICLISMO 48ª TIRRENO ADRIATICO
l’analisi di LUCA GIALANELLA
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
LA GARA GAZZETTA
Via da San Vincenzo con la cronosquadre Si chiude martedì a San Benedetto
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RAISPORT2 DALLE 14.30
Quante stelle E un Moser da amare
L’ordine di partenza della cronosquadre che apre la 48ª TirrenoAdriatico:
Ci sono i vincitori di 11 grandi giri, 14 classiche-monumento, 12 Mondiali e 2 Olimpiadi. E ci fermiamo qui. E’ il valore che la 48ª Tirreno-Adriatico mette in campo nell’edizione che scatta oggi a San Vincenzo per chiudersi tra 7 tappe e 1000 chilometri sul lungomare di San Benedetto del Tronto. Più ricca persino di quella che, nel 2011, si lasciò alle spalle, per qualità, anche il Tour de France. Nibali, Contador, Froome, Rodriguez ed Evans. Il vincitore uscirà da questo quintetto, il meglio che può offrire il panorama mondiale dei big da giri. Contador e Froome, al debutto nella corsa Gazzetta, si sono portati due squadroni. Lotteranno per la prima maglia azzurra di leader già oggi nella cronosquadre, che per i team di Riis e Brailsford fa parte del Dna. Nibali non ha lo stesso livello di condizione del 2012, quando vinse, ma si esalta nella sfida e nel maltempo, che purtroppo è annunciato almeno per i primi i quattro giorni di gara. Variabile che potrebbe pesare sabato sull’arrivo in salita a Prati di Tivo, dove l’anno scorso si impose il siciliano: stavolta, a 1450 metri di quota, sul Gran Sasso potrebbe esserci la neve anche in strada. E siamo curiosi di vedere come Froome si comporterà su strade snervanti e percorsi ad alto stress, in particolare le tappe di Chieti e Porto Sant’Elpidio. C’è il meglio in ogni categoria (Cavendish per i velocisti, Sagan e Pozzato per gli attaccanti, Cancellara, Martin e Phinney tra i cronomen). Ma c’è soprattutto Moreno Moser. Ha 22 anni. L’Italia si è già innamorata di lui e gli ha affidato le chiavi della rinascita.
14.45 Lotto; 14.48 Orica; 14.51 Katusha; 14.54 Movistar; 14.57 Cannondale; 15.00 Vacansoleil; 15.03 Omega; 15.06 Sky; 15.09 Radio Shack; 15.12 NetApp; 15.15 Ag2r; 15.18 Fdj; 15.21 Lampre; 15.24 Garmin; 15.27 Saxo; 15.30 Blanco; 15.33 Mtn; 15.36 Vini Fantini; 15.39 Bmc Racing Team; 15.42 Euskaltel; 15.45 Argos; 15.48 Astana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S TV Diretta RaiSport 2 dalle 14.30 alle 15; RaiSport 1 dalle 15 alle 16.40. Eurosport 2 dalle 14.30.
S METEO Prevista pioggia per tutto il giorno
La Tirreno Adriatico che scatta oggi con la cronosquadre da San Vincenzo a Donoratico e si conclude martedì con la crono individuale di San Benedetto è alla 48ª edizione. Da Pozzato a Nibali, ci sono sette degli ultimi 10 vincitori. E, a parte Wiggins, i più forti specialisti dei grandi giri.
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Ce la giocheremo in 7-8 per pochi secondi. Froome è quello che temo più di tutti ALBERTO CONTADOR 3O ANNI, AL DEBUTTO
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Moser mi piace tanto. C’è solo il rischio che l’Italia gli butti addosso troppa pressione FABIAN CANCELLARA 31 ANNI, 1˚ NEL 2008
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Col brutto tempo sarà ancora più dura. Ma quanti vincitori di grandi giri ci sono... CADEL EVANS 36 ANNI, 1˚ NEL 2011
DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI SAN VINCENZO (Livorno)
Stella tra le stelle. Alberto Contador illumina per la prima volta nella sua carriera le strade della Tirreno-Adriatico. Evans, Nibali, Rodriguez e Froome sono i grandi rivali, ma non c’è dubbio che sarà ancora una volta il fuoriclasse madrileno la stella polare della classica Gazzetta. La corsa, tatticamente, ruoterà attorno a lui. Questione di palmares, ma anche di carisma. Alla vigilia, mentre cammina verso l’ammiraglia, cielo e acqua quasi si uniscono nelle varie sfumature del grigio. Eh sì, perché in questa Tirreno bisognerà tenere conto di un avversario in più, il meteo, che non promette nulla di buono. Alberto intanto chiede, sorride e ascolta. Confida che ha un piccolo fastidio alla gola, colpa del freddo che ha preso allenandosi a casa. Niente di grave, oggi quando attaccherà il numero sulla schiena gli passerà tutto. Nel frattempo l’auto blu della Saxo-Tinkoff diventa un confessionale. Contador, che sensazione le dà tornare in Italia?
«Bueno, per me l’Italia è qualcosa di speciale. E’ la mia seconda casa. Vengo sempre volentieri perché la gente lungo le strade ha qualcosa in più. Unisce passione e competenza». Sarà la sua prima volta. Che cosa pensa di questa corsa?
«Mi piace. Prima di tutto per il livello di partecipazione. Non c’è dubbio che sia la corsa a tappe più combattuta dopo i tre grandi giri. Non l’ho mai corsa, ma conosco il suo prestigio. Poi mi piace la sua collocazione nel calendario perché così non si parla di grande ciclismo solo per tre mesi d’estate». Lei finora aveva corso la Parigi-Nizza. Perché ha scelto di cambiare?
«Per trovare nuovi stimoli. La corsa francese è già nel mio palmares, ora vorrei che ci entrasse anche la Tirreno-Adriatico. So però che sarà complicato». Come si vince questa gara?
«Andando forte per sette giorni e avendo fortuna, anche perché credo che il meteo complicherà tutto. Non esiste una tappa chiave. Bisogna partire forte nella cronosquadre, e noi siamo attrezzati, poi provare a fare la differenza sabato nell’arri-
Conta «La mia Italia e una sfida da vincere al primo colpo» Lo spagnolo, 30 anni, è all’esordio nella corsa dei due mari: «La vostra gente ha qualcosa in più. E qui ho nuovi stimoli»
vo in salita a Prati di Tivo, non perdere terreno domenica e lunedì sugli strappi, andare a tutta martedì nella crono finale. Non male, no?».
I suoi rivali si presentano agguerriti.
«Sono quelli del Tour e tutti mi pare siano qui con un buon livello di forma». Il più ostico?
«Ce la giocheremo tra 7-8 corridori in una manciata di secondi. Però, se ne devo per forza indicare uno, dico Froome per quello che ha fatto vedere e per la progressione della sua carriera. Ha un ottimo rendimento a cronometro e in salita è fortissimo. Un corridore completo, molto più di Andy Schleck». A proposito: che cosa pensa del lussemburghese che a Camaiore è riuscito a finire una
SETTE TAPPE SABATO C’È L’ARRIVO IN SALITA
la guida: ci sono 22 squadre e 176 corridori
Gli africani della Mtn-Qhubeka debuttano nel World Tour ASTANA PRO TEAM (Kaz) 1 Nibali, 2 Agnoli, 3 Brajkovic (Slo), 4 Gruzdev (Kaz), 5 Kessiakoff (Sve), 6 Muravyev (Kaz), 7 Tiralongo, 8 Vanotti AG2R-LA MONDIALE (Fra) 11 Nocentini, 12 Appollonio, 13 Belletti, 14 Chainel (Fra), 15 Gastauer (Lus), 16 Georges (Fra), 17 Montaguti, 18 Pozzovivo BLANCO PRO TEAM (Ola) 21 Boom (Ola), 22 Slagter (Ola), 23 Martens (Ger), 24 Mollema (Ola), 25 Nordhaug (Nor), 26 Tankink (Ola), 27 Vanmarcke (Bel), 28 Wynants (Bel) BMC RACING TEAM (Usa) 31 Evans (Aus), 32 Hushovd (Nor), 33 Lodewyck (Bel), 34 Phinney (Usa), 35 Cummings (Gb), 36 Quinziato, 37 Schär (Svi), 38 Van Avermaet (Bel) CANNONDALE 41 Sagan (Slk), 42 Moser, 43 D. Caruso, 44 Bodnar (Pol), 45 Dall’Antonia, 46 Koren (Slo), 47 Marangoni, 48 Sabatini EUSKALTEL (Spa) 51 S. Sanchez (Spa), 52 Azanza (Spa), 53 Bravo Oiarbide (Spa), 54 Garcia (Spa), 55 E. Martinez (Spa), 56 Minguez
(Spa), 57 Tamouridis (Gre), 58 Vrecer (Slo) FDJ (Fra) 61 Casar (Fra), 62 Delage (Fra), 63 Demare (Fra), 64 Fischer (Bra), 65 Mangel (Fra), 66 Pineau (Fra), 67 Roux (Fra), 68 Vichot (Fra) GARMIN (Usa) 71 T. Dekker (Ola), 72 Dennis (Aus), 73 Farrar (Usa), 74 Hunter (Saf), 75 D. Martin (Irl), 76 Navardauskas (Lit), 77 Nuyens (Bel), 78 Rosseler (Bel) KATUSHA (Rus) 81 J. Rodriguez (Spa), 82 Isaichev (Rus), 83 Brutt (Rus), 84 Kuschynski (Bie), 85 Moreno (Spa), 86 Paolini, 87 Belkov (Rus), 88 Vicioso (Spa) LAMPRE-MERIDA 91 Cunego, 92 Ferrari, 93 Cimolai, 94 Stortoni, 95 Niemiec (Pol), 96 Malori, 97 Pietropolli, 98 Pozzato LOTTO-BELISOL (Bel) 101 Greipel (Ger), 102 Reynes (Spa), 103 Hansen (Aus), 104 Henderson (N. Zel.), 105 Kaisen (Bel), 106 Roelandts (Bel), 107 Sieberg (Ger), 108 Vanendert (Bel) MOVISTAR (Spa)
111 Amador (Cos), 112 Capecchi, 113 Castroviejo (Spa), 114 Cobo (Spa), 115 Dowsett (Gb), 116 Intxausti (Spa), 117 Visconti, 118 Ventoso (Spa) MTN QHUBEKA (S.Af) 121 Ciolek (Ger), 122 Reimer (Ger), 123 Konovalovas (Lit), 124 Sbaragli, 125 Pardilla (Spa), 126 Stauff (Ger), 127 Thomson (S.Af), 128 Venter (S.Af) OMEGA-QUICK STEP (Bel) 131 Cavendish (Gb), 132 Steegmans (Bel), 133 Kwiatkowski (Pol), 134 Van Keirsbulck (Bel), 135 T. Martin (Ger), 136 Stybar (R. Cec.), 137 Terpstra (OLa), 138 M. Velits (Slk) ORICA GREENEDGE (Aus) 141 Goss (Aus), 142 Docker (Aus), 143 Impey (Saf), 144 Lancaster (Aus), 145 Langeveld (Ola), 146 Mouris (Ola), 147 O’Grady (Aus), 148 Tuft (Can) RADIOSHACK (Lus) 151 Cancellara (Svi), 152 Devolder (Bel), 153 Hondo (Ger), 154 Horner (Usa), 155 Nizzolo, 156 Popovych (Ucr), 157 A. Schleck (Lus), 158 Roulston (N. Zel) TEAM SKY (Gb) 161 Froome (Gb), 162 Cataldo, 163 Dom-
browksi (Usa), 164 Henao (Col), 165 Kennaugh (Gb), 166 Knees (Ger), 167 Puccio, 168 Uran (Col) ARGOS-SHIMANO (Ola) 171 Degenkolb (Ger), 172 De Kort (Ola), 173 Dumoulin (Ola), 174 Fröhlinger (Ger), 175 Geschke (Ger), 176 Sinkeldam (Ola), 177 Sprick (Fra), 178 Timmer (Ola) NETAPP-ENDURA (Ger) 181 Barta (R. Cec.), 182 Benedetti, 183 Dempster (Aus), 184 De La Cruz (Spa), 185 Huzarski (Pol), 186 Voss (Ger), 187 Pimenta (Por), 188 Schorn (Aut) SAXO-TINKOFF (Dan) 191 Contador (Spa), 192 Bennati, 193 Hernandez (Spa), 194 Boaro, 195 Tosatto, 196 Rogers (Aus), 197 Kreuziger (R. Ceca), 198 Moreira (Por) VACANSOLEIL (Ola) 201 Poels (Ola), 202 Flecha (Spa), 203 Lagutin (Uzb), 204 Marcato, 205 Marczynski (Pol), 206 Bole (Slo), 207 Van Poppel (Ola), 208 Selvaggi. VINI FANTINI-SELLE ITALIA 211 Garzelli, 212 Chicchi, 213 Failli, 214 Finetto, 215 Gatto, 216 Hulsmans (Bel), 217 Rabottini, 218 Santambrogio
GDS
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
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Ho una buona squadra. Livello alto: vuol dire più entusiasmo. Sarà una guerra VINCENZO NIBALI 28 ANNI, 1˚ NEL 2012
Lo spagnolo Alberto Contador. Sopra i magnifici sette. Da sinistra: Cavendish, Cancellara, Froome, Nibali, Contador, Evans, Rodriguez DE WAELE/BETTINI
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Tracciato difficile e io mi testerò al massimo: un giorno punterò anche al Giro CHRIS FROOME 27 ANNI, 2˚ AL TOUR 2012
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Spero di essere lì per vincere sino all’ultimo perché amo questa gara e l’Italia JOAQUIN RODRIGUEZ 33 ANNI, 2˚ AL GIRO 2012
l’oro della Cannondale GEMELLI DIVERSI
Moser e Sagan: date loro una bici e godetevi lo show Il trentino e lo slovacco, 1˚ e 2˚ alle Strade Bianche, entrambi classe ’90, alla Tirreno-Adriatico non si pongono limiti: «Che cosa abbiamo in comune? Diamo sempre spettacolo»
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA GIALANELLA SAN VINCENZO (Livorno)
dor corsa dopo 312 giorni di vuoto ma che pochi giorni dopo s’è ritirato alle Strade Bianche?
«Sicuramente il suo ultimo anno non è stato buono e spesso quando le cose cominciano ad andare male s’innesca un circolo vizioso, per cui dopo vanno sempre peggio. Però Andy resta il rivale più difficile che ho dovuto affrontare. In bici ha una classe impressionante». Secondo lei può tornare ad altissimi livelli?
«Se riesce a fare 2-3 mesi intensi, al Tour bisognerà fare i conti anche con lui». E di Nibali che pensa?
«Gran corridore, ogni anno più forte. Al Giro sarà l’uomo da battere e lui dovrà essere bravo a non sciupare l’occasione». La sua Saxo è cambiata completamente rispetto allo scor-
so anno. Che squadra è ora?
«Sono arrivati corridori di grande esperienza e altissima qualità, quindi siamo senza dubbio più forti rispetto al passato. Ovvio che non so quali risultati riusciremo a centrare, ma le relazioni nel nostro gruppo non potrebbero essere migliori e questo è importantissimo perché questa positività poi si trasmette in corsa. Ora posso chiedervi io una cosa?». Prego.
«Chi trasmette la corsa?» La Rai ed Eurosport. Perché?
«Lo scrivo nel mio twitter perché la Tirreno-Adriatico merita la più grande visibilità. Così anche in Spagna sanno dove guardarla». Alberto, che non vedremo al Giro, è pronto per lasciare il segno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La gioia per la bicicletta. Il lavoro che è passione, non stress. L’imprevedibilità. Peter e Moreno sono la coppia più esplosiva del gruppo, di sicuro la più forte e la meno scontata. In due, Sagan e Moser fanno 45 anni: 23 lo slovacco, 22 il trentino (che ne compirà 23 il giorno di Natale). In questa Tirreno-Adriatico possono fare tutto: vincere in volata, vincere sugli strappi, e Moreno proverà
Gazzetta.it I VIDEO DI TUTTI I BIG E OGNI TAPPA IN DIRETTA-TWITTER
pure la classifica, se passa bene l’arrivo in quota a Prati di Tivo. Di sicuro, meglio non averli alle spalle. Non sai mai da dove possono sbucare. Sabato, alle Strade Bianche, hanno dominato: Moser primo, Sagan secondo.
Moreno, quello che passa in un buco e non te ne accorgi: «Non mi forzo mai»
A tutta velocità Una carriera a
tutta velocità, senza paura. Dopo la maglia verde del Tour 2012, patron Zani ha regalato a Peter-Tourminator quella Porsche 911 turbo che gli aveva promesso, se fosse arrivato a Parigi. «Quando ho tempo, sì, la prendo e mi diverto, mi piace
Sagan, quello che impenna senza mani: «Sono nato per fare il ciclista, è il mio destino»
Peter Sagan (a sinistra) e Moreno Moser sul podio delle Strade Bianche
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Non penso agli altri e non penso alla Sanremo: sono qui e voglio quelle due volate MARK CAVENDISH 27 ANNI, IRIDATO 2011
molto la velocità. Mi piacciono tutte le cose che danno adrenalina — racconta Sagan —. Già da bambino facevo motocross con quelle moto piccoline, e quando sciavo con papà per me le discese erano tutte dritte, non mollavo mai, e poi una frenatona... Io e la bici siamo una cosa sola. E’ un hobby, se il ciclismo diventa lavoro non mi piace più. Anche se so benissimo che mi dà i soldi. E anche se a fine stagione la bici l’ho coperta in garage e non la volevo più vedere». No stress Campi e boschi di
Palù di Giovo sono stati la palestra del giovane Moreno Moser. Si divertiva da matti in mountain bike. Su e giù in campagna, il giro della chiesa del paese. Non aveva paura di niente, e si vede. Il ciclismo per lui non è esistito sino all’anno scorso. Ha smesso da junior, gli amici andavano in birreria, facevano tardi la sera, «ma cosa fai con la bici, ma dove vai, vieni con noi» gli dicevano. E poi Moreno ha ripreso. La pressione? E che cos’è? E lo stress? In val di Cembra nessuno ha mai visto Moreno agitato. Con quel suo modo distaccato di vivere lo sport e la passione per i film cerebrali, alla Tarantino. «Io non decido mai il giorno in cui devo riprendere ad allenarmi in inverno — spiega il figlio di Diego Moser, nipote di Francesco —. E’ quel rito di vestirsi e svestirsi tutti i giorni che pesa tanto. E se sei scazzato quando inizi, è la fine. Mai forzare la situazione, la voglia deve tornare da sola. Sono stato un mese e mezzo senza toccare la bici». Spettacolo Peter impenna, sen-
za mani. Moreno ti passa in un buco e non te ne accorgi. «E’ bene per la gente che noi due facciamo spettacolo — dice Sagan —. Moreno? Non pensa tanto a quello che può succedere, ma è un ragazzo tranquillo». «In bici sembriamo molto simili, ma siamo diversi», spiega Moreno. Ancora Peter: «Dite che mi viene tutto facile? E io, anche se non è così, devo fare finta. Ognuno di noi è fatto per qualcosa, io sono fatto per fare il corridore, e allora perché devo andare contro la vita? Da giovane non sapevo che cosa volevo fare: sono andato avanti con il destino. Cosa porta vita io prendo». Prepariamoci: lo show è appena iniziato.
BETTINI
Sul nostro sito potete davvero seguire la Tirreno-Adriatico minuto per minuto. Alla vigilia della cronosquadre scoprite le ambizioni dei big nei video di Alberto Contador, Vincenzo Nibali e degli altri protagonisti, da Mark Cavendish a Fabian Cancellara, da Chris Froome a Joaquin Rodriguez, da Cadel Evans a Peter Sagan. E da oggi potete anche vivere le fasi finali della corsa, ogni giorno, con la diretta twitter a cura dei nostri inviati al seguito della corsa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’OPINIONE di PIER BERGONZI
a pagina 23
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PARIGI-NIZZA LA SECONDA TAPPA SORRIDE A METÀ AI COLORI ITALIANI
IL 14 MARZO RCS SPORT E FONDAZIONE CANNAVÒ
Viviani battuto, ma è il nuovo leader
«La Primavera-Gran Galà» per beneficenza a Milano
Kittel domina allo sprint, il veronese è 2˚ e indossa tre maglie. Bouhanni, paura e dolore
A tre giorni dalla Milano Sanremo di domenica 17 marzo, la prima classica monumento dell’anno, appuntamento con la 2ª edizione de «La Primavera Gran Galà del ciclismo», organizzata da Rcs Sport e dalla Fondazione Candido Cannavò. Giovedì 14 marzo, infatti, sarà ancora la suggestiva cornice di Villa Necchi Campiglio, nel centro di Milano, a ospitare istituzioni, team sportivi, aziende, media e ospiti vip in una serata che unirà passione, divertimento e solidarietà. Tra gli ospiti speciali, il grande Felice Gimondi (che riceverà il
Elia Viviani, 24 anni BETTINI
(ci. sco.) Avrebbe preferito vincere la volata. «Sicuro. Ma ho più rimpianti per quella di lunedì, quando ho un po’ dormito. Stavolta non ho avuto possibilità». L’analisi di Elia Viviani è lucida come al solito. Il 24enne veronese della Cannondale ha dovuto guardare la possente schiena del tedesco Marcel Kittel nello sprint di Cerilly che ha deciso la 2ª tappa della Parigi-Nizza. Ma si è consolato con la maglia gialla di leader, e non solo: Viviani, che aveva guadagnato 3" vincendo un traguardo volante, è anche al comando della classifica a punti (maglia verde) e di quella dei giovani (bianca). Niente da fare per Alessandro Petacchi, 12˚: nello sprint lo spezzino è
rimasto al vento troppo presto e si è rialzato negli ultimi metri. Peggio è andata a Nacer Bouhanni; il 22enne campione di Francia, vincitore lunedì e partito al comando della classifica, è finito rovinosamente a terra in una curva quando mancavano 58 km al traguardo, battendo la faccia contro l’asfalto, ed è stato costretto al ritiro. «Voglio provare a tenere la maglia di leader anche domani (oggi, ndr), anche se c’è uno strappo (2,7 km al 6,7%, ndr) a 15 chilometri dalla fine — ha detto Viviani —. E magari tentare lo sprint vincente. A Nizza, poi, ci terrei ad arrivare domenica con la maglia verde della classifica a punti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Petacchi 12˚ ARRIVO: 1. Marcel KITTEL (Ger, Argos-Shimano) 200,5 km in 5.42’18", media 35,145; 2. Elia Viviani (Cannondale); 3. Leigh Howard (Aus, Orica-GreenEdge); 4. Bozic (Slo); 5. Dumoulin (Fra); 6. Meersman (Bel); 7. Feillu (Fra); 8. Debusschere (Bel); 9. Rojas (Spa); 10. Gallopin (Fra); 12. Petacchi; 24. Ulissi; 29. Van Garderen (Usa); 38. Gilbert (Bel); 54. Scarponi; 75. Menchov (Rus); 92. Basso; 169. Boonen a 1’01". Partiti 180, arrivati 177, tra i ritirati Bouhanni (Fra). CLASSIFICA: 1. Elia VIVIANI (Cannondale); 2. Sylvain Chavanel (Fra, Omega) a 7"; 3. Damien Gaudin (Fra, Europcar) a 8"; 4. Westra (Ola); 5. Petacchi a 10"; 6. Keldermann (Ola); 7. Soupe (Fra); 8. P. Velits (Slk) a 11"; 9. Gallopin (Fra); 10. Bozic (Slo). OGGI: 3ª tappa, Châtel Guyon-Brioude, 170,5 km (RaiSport 2 dalle 15).
Trofeo Senza Fine Hall of Fame del Giro d’Italia, nella foto) e il duo comico Ale&Franz. Saranno 30 in totale i tavoli e il ricavato della serata andrà al progetto sociale della Mtn Qhubeka, la squadra Professional sudafricana che dona biciclette ai bambini delle zone più povere dell’Africa per agevolare i loro spostamenti dai villaggi a scuola (in Sudafrica, per esempio, 12 milioni di bambini su 16 vanno a scuola a piedi). Il tutto in cambio di alberi piantati oppure di rifiuti riciclati.
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BASKET SERIE A: LA CRISI DI BOLOGNA
A L’ennesima svolta Virtus
GLI ALTRI CAMBI
S Avellino Via Valli (foto) dopo 2 vittorie e 5 sconfitte. Promosso il vice Tucci.
«Ritroviamo il sorriso» L’a.d. Sabatini: «Non dobbiamo temere la retrocessione, la LegaDue potrebbe rivelarsi un affare». Il nuovo coach Bechi: «Grande sfida» la scheda
ANDREA TOSI BOLOGNA
LUCA BECHI 43 ANNI ALLENATORE
Nove sconfitte nelle ultime dieci partite, la seconda peggiore striscia negativa degli ultimi 40 anni di storia bianconera, fanno vacillare il mito della Virtus che per evitare il rischio della retrocessione ha chiamato sulla panchina Luca Bechi, decimo allenatore della gestione Sabatini, l’a.d. della Fondazione che l’altro ieri ha giubilato Alex Finelli, colpevole di non riuscire a fare crescere una squadra debole, mutilata negli stranieri, priva di un leader riconoscibile.
Luca Bechi ha esordito in serie A a Biella nel 2006 dopo essere stato assistente del suo concittadino livornese Ramagli. Nel 2009 ha raggiunto la semifinale scudetto persa con Milano. Nel 2011 è entrato in corsa a Brindisi, senza riuscire a salvarla. Lo scorso anno è stato all’Azovmash Mariupol dove ha perso la finale per il titolo ucraino.
S Cremona Via Caja (foto) dopo 2 vittorie e 6 sconfitte. Promosso Gresta (6-7).
S Pesaro Via Ticchi (foto) dopo 2 vittorie e 7 sconfitte. Arriva Markovski (3-9).
S Avellino Via Tucci (foto) dopo 2 vittorie e 6 sconfitte. Arriva Pancotto (2-3).
Entusiasmo «Finelli era al posto giusto nel momento sbagliato — argomenta Sabatini — ho dovuto cambiare perché continuavamo a perdere sempre a l l o stesso modo e sempre con le stesse facce. Abbiamo bisogno di ritrovare entusiasmo e di ridere, la situazione non è bella ma nemmeno tragica. Non dobbiamo avere il terrore di cadere in LegaDue anche se economicamente potrebbe essere un affare. I miei soci della Fondazione assistevano a uno spettacolo indecente di cui sono l’unico responsabile. In panchina, nell’ultima sconfitta a Biella, ho visto che non c’era più feeling e rispetto per Finelli. Adesso c’è Bechi, ha accettato un contratto di due mesi, la squadra è migliorabile. Non stiamo fermi. Peppe Poeta si è infortu-
«Il cambio? Perché continuavamo a perdere nello stesso modo e con le stesse facce»
CLAUDIO SABATINI A.D. VIRTUS BOLOGNA
nato, starà fuori almeno due settimane, cerchiamo un play ma dubito che lo avremo per la partita con Caserta. Punteremo su Imbrò che rappresenta il nostro futuro». Sabatini attende a ore una risposta da parte di Curtis Jerrells, ex Besiktas. Le rivoluzioni La crisi è pesante
ma non inattesa perché il disagio di Bologna, che ha appena cambiato sponsor siglando un accordo trimestrale coi polacchi della Oknoplast, affonda le sue radici da lontano. Dopo avere scongiurato il fallimento dal crack Madrigali del 2003 rifondando il club in LegaDue fino a riportarlo alla finale-scudetto del 2007, Sabatini ha guidato la Virtus tra tanti alti e bassi e tante rivoluzioni estive. E nell’ultimo biennio ha vissuto due momenti di grande contraddizione, prima inseguendo il sogno Kobe Bryant e poi allestendo squadre piene di comprimari e venten-
ni ancora indecifrabili mentre i tifosi sono spaccati in due tra i veri abbonati e i consumatori arruolati con biglietti omaggio facendo la spesa nei centri commerciali convenzionati. «I nostri giovani non convincono? Stanno giocando col freno a mano tirato. Il tempo dirà se ci siamo sbagliati o abbiamo visto bene. Faremo i conti a fine stagione anche per rispondere alle critiche che mi sono piovute addosso. Accetto di passare per incompetente ma non per disonesto. Ho cambiato dieci coach in dieci anni però ho anche messo dieci milioni di euro nel club. Ho letto sciocchezze sulla fuga di Minard, non è vero che aveva clausole di uscita per questioni economiche. Ha scelto di giocare in Eurolega andando al Besiktas, in Turchia e in cambio ci ha lasciato 100mila dollari», puntualizza Sabatini smentendo le voci di mancati pagamenti. Il tecnico Luca Bechi, ultimo lavoro la scorsa stagione a Mariupol in Ucraina, entra nel mondo Virtus con molte speranze citando il mitico John Wooden: «Questa è una grande opportunità per dimostrare il mio valore. Rimangono 10 partite, dobbiamo giocare puntando a vincerle tutte. Dopo un buon inizio e una seconda parte negativa, la squadra deve ripartire in questo ultimo terzo di campionato. I miei giocatori devono ritrovare rabbia e fame e devono definire le proprie responsabilità senza alibi. Gli americani facciano gli americani e ognuno deve fare al meglio quello di cui è capace. Ci occorre un play che porti "new blood", nuovo sangue, inteso come energie e vitalità. Per me questo contratto bimestrale è una grande sfida». Banchi è famoso perché anni fa alla guida di Biella vinse a Bologna sul campo della Fortitudo caricando i suoi giocatori col famoso monologo di Al Pacino, allenatore di football nel film «Ogni maledetta domenica»: «Sono pronto ad adottare qualunque strumento per spronare la mia squadra alla vittoria», chiosa il coach livornese. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LEGADUE L’EX CAPITANO AZZURRO È IL LEADER DI PISTOIA CAPOLISTA: «SE SI PERDE, QUI SI PENSA A MIGLIORARE, NON A CHI DARE LA COLPA»
Galanda: «Vincere non è l’unico valore» PAOLO BARTEZZAGHI
LEGADUE
Nel weekend la Final Four Si gioca a Trento
Bulleri, Basile, Soragna, Galanda, Marconato. I titolari dell’Italia argento all’Olimpiade 2004 sono ancora tutti in campo. Il capitano Giacomo Galanda è l’unico in LegaDue. Da due stagioni è a Pistoia, attualmente prima in classifica. Galanda, come si sta in campo a 38 anni?
«Mi diverto altrimenti non avrebbe senso. Sono in un ambiente in cui posso gestirmi e trovo i giusti stimoli». Com’è il rapporto con il tecnico Paolo Moretti, quasi coetaneo?
«Siamo molto amici. Mi piace discutere con lui di basket. A volte si bisticcia, è bello avere idee diverse. Ognuno ha la propria scala di valori nel rispetto dei ruoli. Paolo ha una grande passione dentro, forse perché ha smesso troppo presto per i gravi infortuni». È un esempio che invoglia a diventare allenatore?
«Mi appassiona lavorare con i ragazzini nei camp estivi. Interagire in quello strumento democratico che è il campetto. Mi
Giacomo Galanda, 38 anni, 2.10. Ha vinto uno scudetto con Varese (1999), Fortitudo (2000) e Siena (2004) CIAM
ricordo l’emozione da ragazzo quando a Udine ci venivano a vedere i campioni della Fantoni o l’Australian. È bello confrontarsi con una passione vera. Per i ragazzi è facile imparare la tecnica, i movimenti. Come una lingua straniera da piccoli. Le squadre dei grandi sono da gestire, con i ragazzi è vero allenamento. Non so se sono tagliato per fare il tecnico».
Che campionato è la LegaDue?
«Strano, di attesa. Non ci sono retrocessioni né promozione diretta. E non si sa cosa succederà l’anno prossimo. Molte società hanno fatto scelte particolari, non di grandi investimenti ma di grandi opportunità dando spazio ai giovani».
«Bisognerebbe prendere una decisione e mantenerla per anni. Le regole non possono cambiare sempre. Ci vuole programmazione, un gentlemen agreement tra società per pensare al bene comune. Scrivere le regole, non aggirarle». Pistoia favorita?
Che campionato dovrebbe essere?
«Siamo primi perché siamo solidi. Non stiamo giocando benis-
Nel weekend a Trento Final Four di LegaDue. Tutte le partite in diretta su RaiSport 1. Sabato semifinali: alle 18.15 Giorgio Tesi Group Pistoia-Givova Scafati, alle ore 20.45 Bitumcalor Trento-Novipiù Casale Monferrato. Domenica finale alle 20. EUROLEGA Oggi due partite nel girone E, non quello di Siena: Alba Berlino-Anadolu Efes Istanbul; Bamberg-Cska Mosca (20.45 Sportitalia 2). DONNE (l.z.) Ad Ariano Irpino la Nazionale ha battuto in amichevole la locale formazione di A-2 per 49-71 (Pegoraro 11 punti, Galbiati 10 e Richter 8). NBA IN EUROPA Per il prossimo Nba European Tour, il Fenerbahce ospiterà il 5 ottobre a Istanbul gli Oklahoma City Thunder, il giorno dopo Bilbao-Philadelphia 76ers.
simo, troppe palle perse e ritmi altalenanti. Facile dire che siamo favoriti, difficile dire che vinceremo. Qui si pensa a migliorare non a dare la colpa a qualcuno se si perde. È da grande club e da grandi uomini». Le avversarie?
«Sono state meno costanti. Contro di noi Barcellona ha fatto un partitone, non abbiamo mai alzato la testa. Casale è buona e bilanciata. Scafati ha un organico buono, così Brescia. Anche Verona è una bella squadra anche se Ganeto è stato fuori tanto». Cosa servirebbe al basket?
«Credere negli investimenti, proteggere le idee. Lo sport è crudele, vince solo uno. Per questo non si può vendere come unico valore la vittoria, ma appassionare con lo spettacolo». Ritiro in vista?
«Nella vita calcolo, nello sport penso alla giornata. È sempre stata la mia filosofia. È bello rimettersi in gioco a ogni allenamento, a ogni partita, all’inizio di ogni anno. Il campo regala emozioni. Mi sono divertito ma non ne voglio abusare. E ricordo quello che ci diceva Boscia Tanjevic: "Vi accorgerete quanto manca il campo. E non vi accorgete della fortuna che avete a giocare"». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BASKET NBA MASSIMO ORIANI
Non lo ha fermato un ginocchio malconcio, non i quasi duemila chilometri che separano New York da Minneapolis, non potevano certo intimorirlo i Timberwolves senza Kevin Love. No, LeBron James e i Miami Heat sono in missione. L’obiettivo è il secondo titolo consecutivo e, ora che sentono aria di primavera, hanno finito di scherzare e si sono messi a fare sul serio. Così lunedì notte al Target Center, 24 ore dopo il successo del Madison, è arrivata la quindicesima vittoria consecutiva, record di franchigia e seconda striscia più lunga nella Nba in questa stagione dietro alle 17 dei Clippers. Miami è ora 9 vittorie e una sconfitta quest’anno nella seconda partita di un back to back (due gare in serate consecutive).
LeBron show E Miami è diventata imbattibile Gli Heat hanno vinto 15 partite di fila «A noi interessa solo la prossima»
po, prima di aumentare l’intensità difensiva e rimontare nella ripresa. Con i Wolves (21 k.o. nelle ultime 25 partite) era sopra solo di 6 a 8’ dalla fine, prima di piazzare un 17-5 che ha chiuso i conti, ispirato anche dal brutto fallo di Barea (espulso) su Ray Allen. E tra le vittime durante questo mese abbondante di dominio totale, ce ne sono tante illustri: Clippers, Lakers, Rockets, Thunder, Bulls, Grizzlies e Knicks sono cadute sotto i colpi del Prescelto dal 3 febbraio ad oggi. «Guardiamo solo avanti — dice Dwyane Wade — quanto è accaduto l’anno scorso ormai fa parte del passato. Vogliamo essere la miglior squadra della lega, cercare di migliorare sera dopo sera. E vincere anche quando non giochiamo bene, come è accaduto a Minneapolis, è un qualcosa che ci rende ancora più fiduciosi per il futuro».
Ginocchio King James ha passa-
Wade Non è solo LeBron a esse-
to le ore che hanno preceduto la palla a due a curarsi il ginocchio che miracolosamente non ha riportato danni dopo che domenica era ricaduto pesantemente al suolo con tutto il peso del corpo sull’arto sinistro in piena estensione. Il 99% degli umani — e parliamo solo di giocatori Nba — si sarebbe probabilmente rotto il crociato. Lui, che umano non è, se l’è cavata con un piccolo spavento. «E’ sempre bello battere un record — ha poi detto il Prescelto, 20 punti e 10 rimbalzi pur con 7 perse nella vittoria numero 44 in stagione, top a Est e seconde solo alle 47 degli Spurs — Ma in spogliatoio non parliamo della striscia, pensiamo solo alla prossima partita». I campioni in carica non perdono dal 1o febbraio, quando fu Indiana (2-0 sin qui contro gli Heat) a fermarli. Prima della rivincita di domenica all’American Airlines Arena coi Pacers, Miami ha da sbrigare due formalità, in casa con Orlando e Philadelphia. Molto probabile quindi che arrivi alla sfida con Roy Hibbert e soci (ora distanziati di 7 lunghezze) a quota 17 vittorie in fila. La cosa che più impressiona di questa squadra è che accelera come e quando vuole nel corso della partita. Coi Knicks era sotto di 16 punti nel 1o tem-
re protagonista. Lunedì a fare la differenza è stato proprio Wade, con 32 punti, 7 rimbalzi e 10 assist. Il numero 3 degli Heat sta tirando col 52% dal campo, top in carriera, così come lo è il 54% di Bosh. Dieci delle 15 vittorie sono arrivate con scarti in doppia cifra, 10 volte Miami è andata oltre 100 punti segnati, mentre in difesa ha tenuto gli avversari 4 volte entro gli 80 punti, una entro i 70, fermando addirittura i Bulls a quota 67. Sette successi sono venuti in trasferta (particolare non da poco tenendo conto che aveva perso in 9 delle prime 17 trasferte), 8 in casa. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Il comune denominatore? La facilità con cui gli Heat sembrano fare quello che vogliono in campo. Certo, nei playoff ci saranno momenti in cui potranno soffrire avversari lunghi e potenti fisicamente (come Indiana), ma alla lunga non ci sarà storia. Quella a cui stiamo assistendo è una marcia trionfale verso il secondo anello consecutivo. Se amate il basket, anche se non tifate Miami, godetevela: è uno spettacolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’OPINIONE DI DAN PETERSON
LeBron James, 28 anni, 2.03, a rimbalzo, dietro Dante Cunningham, 25, 2.03, si appende AP
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LE 15 VITTORIE
Ecco le 15 vittorie di Miami dal 3 febbraio. La media punti di Bron? 28.3.
S TorontoMiami 85-100 James 30 MiamiCharlotte 99-94 James 31 MiamiHouston 114-108 James 32 MiamiLA Clippers 111-89 James 30 MiamiLA Lakers 107-97 James 32 MiamiPortland 117-104 James 30 Oklahoma City-Miami 100-110 James 39 AtlantaMiami 90-103 James 24 ChicagoMiami 67-86 James 26 PhiladelphiaMiami 90-114 James 16 MiamiCleveland 109-105 James 28 MiamiSacramento 141-129 James 40 MiamiMemphis 98-91 James 18 New YorkMiami 93-99 James 29 MinnesotaMiami 81-97 James 20
stars& stripes BARGNANI STA TORNANDO: 26 PUNTI
Andrea Bargnani ha segnato 26 punti (5/ 7 da 3 e 7 rimbalzi) nella sconfitta dei Raptors. In questa stagione, solo una volta aveva segnato di più, 34 punti il 23 novembre a Detroit. Danilo Gallinari ha segnato 7 punti (3/7 al tiro) nella 5a vittoria di fila di Denver, la 11a in casa.
PANCHINA NEW YORK I Knicks hanno vinto a Cleveland con solo 32 punti segnati dal quintetto, 6 di Melo Anthony fermato da un infortunio al ginocchio sinistro. Kenyon Martin ha firmato un altro contratto da 10 giorni.
RISULTATI Minnesota Miami 81 97 (Williams 25; Wade 32); Golden State Toronto 125 118 (Lee 29, Bargnani e Gay 26); Portland Charlotte 122 105 (Aldridge 23; Sessions 18); Denver Atlanta 104 88 (Brewer 22; Horford 28); New Orleans Orlando 102 105 (Davis, Vasquez, Gordon 17; Afflalo 26); Milwaukee Utah 109 108 d.t.s. (Ellis 34; Favors 23); Cleveland New York 97 102 (Speights 23; Stoudemire 22).
Gazzetta.it TUTTE LE PARTITE IN TEMPO REALE, I VIDEO E LE TOP 10 Ogni notte sul sito della Gazzetta le partite Nba in tempo reale con le statistiche di ogni giocatore. La mattina successiva, dalle 8, il riassunto esteso, con commento in italiano, delle due principali partite e il meglio della notte, con le azioni più belle, tra cui le Top 10 cioè le 10 giocate più spettacolari.
BOXE IL 4 MAGGIO A MANNHEIM
Pianeta, italiano al massimo Il Mondiale dopo il cancro E’ tesserato in Germania ma è nato in Calabria: ora sfiderà Wladimir Klitschko RICCARDO CRIVELLI
Lo seguiremo con un po’ d’amore patriottico e in ogni caso con gli occhi velati dalle lacrime per l’emozione, perché tre anni fa il suo destino sembrava un calvario di dolore forse insuperabile. Il 4 maggio, a Mannheim, Francesco Pianeta proverà a diventare il terzo italiano campione del mondo dei pesi massimi, dopo Carnera e Damiani, sfidando Wladimir Klitschko per i titoli Wba, Ibf, Wbo e Ibo. Macellaio Italiano perché così
recita il passaporto che orgogliosamente conserva accanto a quello tedesco della sua seconda patria. Francesco è di Corigliano Calabro (anche se è
te promoter tedesco, si accorge che quel mancino ben dotato tecnicamente (anche se con poca dinamite) può garantirsi orizzonti più ampi. Diventa campione Youth Wbc, poi titolare Ue, ma quando è pronto al salto definitivo, una diagnosi drammatica lo stoppa: cancro al testicolo sinistro, è la fine del 2009. Otto mesi di durissima chemioterapia (perde venti chili), poi ad ottobre 2010 il lento ritorno alla normalità: «Senza la mia famiglia non ce l’avrei fatta, ho trovato le forze solo grazie a mia moglie Concetta (italianissima, ndr) e a mio figlio Luciano Alessio».
L’IRIDATO
La sfida Dal rientro, ha disputa-
nato a Cosenza), il paese tra gli altri di Gennaro Gattuso, ma a sei anni ha seguito la famiglia a Gelsenkirchen, dove il padre aveva trovato lavoro come macellaio. Il pane duro dell’emigrazione, della fatica quotidiana dell’integrazione, è stato esorcizzato, come accade a tanti giovani, con la frequentazione di una palestra. Il ragazzo di Calabria (1.96 per 110 kg) prima diventa campione di
muay thai, poi sceglie la boxe. E’ vero, la sua formazione agonistica e tecnica avviene in Germania, dove è tesserato, ma fin dall’inizio della carriera Pianeta porta con fierezza le sue origini sul ring: nel 2006 combatte a Roma e a Toscolano Maderno e qualche organizzatore nostrano lo propone per il tricolore dei massimi. Il dramma Ma Sauerland, poten-
Il massimo Francesco Pianeta è nato a Cosenza l’8 ottobre 1984 e vive a Gelsenkirchen. Ha un record di 28 vittorie (15 ko) e un pareggio
to otto match, tutti vinti, con rivali certo non trascendentali (compresi i vecchi Botha e McCall): in fondo, gli è stato restituito quello che si stava conquistando prima della malattia, anche se i più critici già allora sostenevano non avesse le qualità, soprattutto difensive, per meritare una chance iridata. Lui, in pratica un sopravvissuto, non se ne cura: «Gli ho fatto da sparring, conosco i suoi punti deboli e spero di sfruttarli, sento di poter rovesciare il mondo della boxe». Klitschko non lo sottovaluta: «E’ uno combattivo». Di più. Un risorto. Con un grande cuore italiano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fragomeni a Voghera prepara la Milano Relay Giacobbe Fragomeni è tornato a Voghera, la città in cui soggiornò per oltre un anno quando si allenava con Parisi, per preparare la Milano City Relay Marathon che correrà il 7 aprile. Dal massofisioterapista Giovanni Cremonte (nella foto) si è sottoposto all’analisi biomeccanica della corsa, effettuando due sessioni a piedi scalzi, due sessioni con scarpe da running e test di valutazione e stabilità. Tutti i dati verranno elaborati attraverso un software che fornirà una serie di indicazioni sulla tipologia di corsa.
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IN GIAPPONE STORIE DI EMIGRANTI italia: 52495258535051
S Nella foto a destra un’azione del campionato giapponese. Sopra Paolo Montagnani ritratto su un giornale nipponico
«Grande popolo a cui ho cambiato la mentalità» Da quest’anno Montagnani da Livorno allena il Suntory. E ha già vinto la stagione regolare MARIO SALVINI
Ad agosto a Paolo Montagnani un sacco di gente ha detto. «Siete pazzi, te e tua moglie». Lui ha annuito a tutti ed è andato. Con Silvia, incinta di sette mesi abbondanti, e con la piccola Asia, la primogenita dal nome che adesso sembra un segno del destino. Sono volati in Giappone tutti e quattro, contando anche quello dentro il pancione. E adesso ridono di chi dava a loro dei matti. Perché il Suntory Sunbirds, la squadra di Osaka allenata da Paolo, ha vinto la stagione regolare con quattro giornate di anticipo. Al piccoletto è stato messo nome Kenta, che con Montagnani suona così così, ma che in giapponese significa «Grande Forza». Mentre Asia frequenta la scuola internazionale e ha detto: «Babbo, vero che restiamo qui anche il prossim anno?».
e abitudini. «Si cambiavano in palestra, andavano a casa a fare la doccia. Ora non succede più. Ho fatto riallestire lo spogliatoio. Ho imposto uno staff medico, una cosa per loro inconcepibile. Anche perché un dottore qui può costare anche mille euro al giorno». E poi ovviamente: «Ho cambiato un po’ la loro pallavolo». Perché è vero, per esempio, che i giapponesi difendono come nessun altro: «Ma non lo fanno quasi mai in modo correlato al muro. La loro spesso è solo tecnica individuale. Qui è importantissimo l’attacco, non la
Cambiamenti Prima ancora di partire, Montagnani aveva detto anche: «Io dovrò adattarmi alla loro cultura, loro alla mia pallavolo». Roba da niente. Però pare essere esattamente quello che è successo. Il Suntory ha vinto 21 partire, ne ha perse solo tre. A un certo punto sembrava potesse battere il record di 20 successi di fila, ma dopo 18, alla 19ª ha incontrato Igor Omrcen e i suoi JT di Hiroshima e addio primato. Ma pazienza. «Ho cambiato un sacco di cose, anche nell’organizzazione - racconta Montagnani - ed è stato come rovesciare il mondo». Figurarsi. Già accettare di essere allenati da un gaijin, da uno straniero, per i giapponesi è una specie di trauma. Figurarsi da un italiano che arriva e dice: «Siete disorganizzati». Eppure Montagnani ha modificato stili
TifoPositivo
battuta. Ecco, io cerco di cambiare questa mentalità. Il difficile è convincerli delle ragioni, non la realizzazione del cambiamento. Se una cosa è sempre stata fatta in un certo modo per loro deve continuare così. Una volta decisi a cambiare, però, si va. La disponibilità al lavoro è pazzesca. Voglio fare un allenamento di 4 ore? Non c’è problema. Più difficile è riuscire ad avere qualità del lavoro». Che vita Al tempo stesso Montagnani e la sua famiglia si stanno adattando a una cultura «Che è un altro mondo e da cui c’è tanto da imparare. Qui la qualità della vita è ottima». Certo, la signora Silvia, con Kenda che ha 5 mesi, a Minoh (il sobborgo di Osaka dove vivono) non fa cose diverse da quelle che farebbe a Livorno. «Ma avrà modo di vivere di più il Giappone - dice il capofamiglia - ho il contratto anche per il prossimo anno e sto trattando per prolungare fino al 2016. Montagnani ha rinunciato all’autista: «Mi sono comprato un’utilitaria». Non all’interprete, che sfrutta pure in partita, anche se c’è chi parla italiano. Come il suo unico straniero, il brasiliano Wallace, e come Koshikawa che ha già giocato con lui a Padova, e che è stato il contatto decisivo coi dirigenti del Suntory. «Il campionato è molto strano: si gioca sempre in trasferta. Si va dove si pensa che ci sia da promuovere la pallavolo o da dar visibilità agli sponsor. Quindi sempre in giro: due partite a weekend, il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Inutile dire che nella seconda il livello cala drasticamente. Nel complesso è un’esperienza straordinaria. Di vita e di lavoro. Certo, anche per lo stipendio. Che non è paragonabile a quelli italiani. E che arriva puntuale». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino A-1 FEMMINILE
Stasera Bologna-Piacenza
Lupi festeggiati a Liberec (mat.mar) Questa foto è tratta da Facebook: i giocatori del Liberec, in Repubblica Ceca, finita la partita (dove sono stati eliminati dalla semifinale di Challenge Cup dal Copra Piacenza) vanno a salutare i Lupi Biancorossi, i tifosi di Piacenza. Un episodio non comune, anche se non inconsueto nel volley...
(m.l.) Oggi si gioca al Pala Dozza di Bologna ( 20.30) il recupero della 18a giornata tra Volley 2002 Forlì Bolo gna e Piacenza in origine prevista domenica 3 marzo ma rinviata per gli impegni europei della Rebecchi Nordmeccanica. Classifica: Busto 37; Bergamo 30; Vil la Cortese 26; Conegliano 25; Piacenza 24; Chieri 22; Urbino 18; Pesaro 16; Giaveno 11; Bologna 7. PORTE APERTE (s.cam). Singolare iniziativa della Cmc, che ha ottenuto da Trento, che gioca domenica a Ravenna l’ultima di regular season, il permesso di fare accedere i tifosi all’allenamento di sabato. EMIGRANTI (a.a.) Il Lugano di Motta, Manassero, Gela sio, Garnica, Mariano e Beggiolin ha vinto a Berna la Coppa di Svizzera, 3 0 sull’Amriswill. Non ce l’ha fatta invece il Belchatov di Bonifante, 3 2 dal Resovia (affron terà il Bydgoszcz in semifinale). Continua in testa la mar cia del Gunes di Guidetti 0 3 al Kolejiler, ad inseguirlo l’Eczacibasi di Micelli, 3 0 al Besiktas, posticipata la ga ra del Galatasaray di Barbilini con il Fenerbhace.
BASEBALL
PALLAVOLO
I ragazzi di Osaka
Alessandro Maestri, 27 anni, riminese, è al terzo World Baseball Classic
Maestri sfonda nel campionato più amato Il lanciatore da domani guida gli azzurri al World Classic, poi tornerà agli Orix
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ITALIANI IN GIAPPONE
Italiani in Giappone, il più celebre è di certo Alberto Zaccheroni (in foto) che guida la nazionale di calcio, con cui ha conquistato la Coppa d’Asia 2011. C.t. è stato anche John Kirwan, All Black italianizzato (per matrimonio) che ha portato il Giappone a due Coppe del Mondo di rugby. Parecchi gli italiani in campo, da Totò Schillaci, Daniele Massaro e Giuseppe Zappella nel calcio, a Gianluca Nuzzo, Daniele Desiderio e Valentina Fiorin nella pallavolo. Nel baseball Reno Bertoia, nato a San Vito al Tagliamento ma cresciuto in Canada e per 11 anni in Mlb coi Detroit Tigers, nel 1964 ha chiuso la carriera agli Hanshin Tigers, la prima squadra di Osaka
Stasera Alessandro Maestri sarà il lanciatore partente contro gli Anaheim Angels, ultimo test dell’Italia prima del debutto di domani al World Baseball Classic, contro il Messico. Un’amichevole che andrà in diretta streaming (21.05) sul sito della Mlb. Un piccolo evento a suo modo epocale: i nostri ragazzi del Nettuno, del Rimini e del Parma sul sito dei loro idoli. Un po’ meno forse per Alessandro Maestri, che ai grandi stadi e ai grandi ascolti sta cominciando ad abituarsi. Perché gioca nel secondo campionato sportivo con più spettatori al mondo, la Npb, il campionato pro giapponese. Anche lui, come Montagnani, a Osaka. O meglio: lui molto a Osaka e un po’ meno a Kobe (dove però ha casa), perché i suoi Buffaloes Orix sono figli di una vecchia fusione tra squadre delle due città, e così oggi hanno due stadi. Tanto ormai Osaka e Kobe fanno parte della stessa megalopoli. Alessandro è riminese, ha 27 anni e dietro di sé una trafila che è il manifesto della perseveranza e della fiducia in se stessi. Nel suo caso ben riposta, di sicuro. Nel 2006 ha firmato per i Chicago Cubs. Ha saltabeccato nelle Minors da una periferia
WORLD CLASSIC
Olanda avanti Corea eliminata (m.c.) Taiwan e Olanda si guadagnano il lasciapassare per la seconda fase del World Baseball Classic, da domani a Tokyo. Alla Sud Corea non è bastata una vittoria in rimonta con Taiwan, mentre gli olandesi hanno piegato l’Australia con un fuoricampo da due punti di Schoop (al 2˚ sull’ex riminese Ruzic). Le due qualificate di Taichung aspettano l’ultima gara di Fukuoka, tra Giappone e Cuba (già promosse), che stabilirà gli accoppiamenti. SITUAZIONE. Gir. A: Cina-Brasile 5-2. Oggi Giappone-Cuba (dir. Alle 11 su Espn America 214 Sky). Gir. B: Olanda-Australia 4-1, Corea-Taiwan 3-2.
Pubblico: dietro solo alla MLB Campionati con più spettatori totali MLB Baseball/Usa-Canada 74.860.000 NPB Baseball/Giappone 21.679.596 NHL Hockey ghiaccio/Usa-Canada 21.470.155 NFL Football/Usa 17.124.389 NBA Basket/Usa-Canada 17.100.861 BUNDESLIGA Calcio/Germania 13.805.496
d’America all’altra. Una volta, in spring training, ha lanciato anche coi Cubs veri, quelli di Mlb. Nel 2011 però l’hanno tagliato. Ma lui ha insistito. E’ rimasto negli Usa, in una povera Lega Indipendente, in Nebraska. Quindi ha trascorso l’inverno 2011-12 in Australia, ai Brisbane Bandits. Sembrava una roba bizzarra, invece è stata l’inizio di tutto. Perché è lì che i Kagawa Olive (vabbé, un sorriso è concesso), squadra di una lega indipendente giapponese, lo hanno notato e fatto firmare. L’anno scorso poi, un bel giorno hanno fatto un’amichevole coi Buffaloe Orix. E come succede solo nelle favole e in certe storie di baseball, Maestri ha fatto i numeri. «Ma davvero quello lì è italiano?», han chiesto gli Orix. Sì, lo è. Il valore dell’umiltà Ale ha firma-
to il giorno stesso. E il 12 agosto 2012, incredibilmente, gli Orix lo hanno fatto partire titolare a casa dei Lotte Marines. «Mentre facevo stretching guardavo le tribune: ci saranno state 30.000 persone. Non mi rendevo conto». Ale è rimasto sul monte 6.1 inning, ha concesso un solo punto. I Buffaloes han vinto 5-1. Lui è stato scelto come «uomo della partita». Da non crederci. Titoli di giornali, gadget col suo numero 91. Da lì in poi altre 3 vittorie (e 3 sconfitte) e numeri eccellenti. «In America tanti fanno i fenomeni - racconta - in Giappone più uno è importante e più sembra umile. Ci sono giocatori con stipendi milionari (in euro) che sono venuti a presentarsi facendomi l’inchino. L’umiltà è un valore». Anche per questo, dopo il World Classic, Ale non vede l’ora di tornare, un po’ a Osaka e un po’ a Kobe. m.sal. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
TENNIS IL RIENTRO
A NEW YORK
IN CALIFORNIA
Il mancino ritrova Del Potro e cemento
Da stanotte donne domani gli uomini
Rafa rientra sul veloce nell’esibizione di New York e cede 7 6 6 4 a Del Potro, Serena Williams supera Azarenka 6 4 6 3
Questa notte, per noi, scatta Indian Wells donne, con 18 delle prime del mondo, meno Serena Williams (che boicotta il
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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torneo) e Li (infortunata): la Sharapova gioca al 2˚ turno con chi vince di Schiavone Pennetta, sulla strada di Vinci e Errani... Forfait Giorgi per i guai alla spalla, Burnett (foto SERRA) batte Vandeweghe (Usa) 6 2 6 1 nel 1˚ turno delle qualificazioni. Uomini in gara da domani.
Rafa, ora il gioco si fa duro Dopo il trionfale ritorno sulla terra, Nadal testa il ginocchio a Indian Wells: «Posso tornare n. 1» VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci
Ogni volta che rientra dopo le vacanze (forzate), Rafa sembra sempre suo fratello. Anche se nega sempre di aver perso peso e muscoli, e accusa vuoi la canottiera da pirata (che ha aggiunto le maniche), vuoi i media maliziosi («Nei 7 mesi di stop mi hanno fatto 9 test antidoping, non male per uno che non gioca», si ribella), vuoi i nuovi colori delle T-shirt che snelliscono tanto. Quando rientra dai box, Nadal si riaffaccia in pista direttamente sull’adorata terra rossa dov’è il più forte di sempre, come fotografano i 7 trionfi al Roland Garros negli ultimi 8 anni e gli 8 Montecarlo consecutivi. Così, anche stavolta, ha ritrovato immediatamente fiducia con due successi in tre finali in Sud America, l’ultimo sabato ad Acapulco, dov’ha disintegrato David Ferrer sotto il traguardo. Di più: il famoso mancino di Maiorca si è talmente rinfrancato da cancellare le perplessità sul ginocchio sinistro scricchiolante, e sfidare i campi duri, tanto dannosi per le giunture in generale e ancor di più per lui, nell’imminenza della campagna sulla terra europea di aprile-maggio. E così, dimentico che sul cemento non vince un torneo addirittura dall’ottobre 2010, a Tokyo, contro Monfils, spinto da smisurato orgoglio, sincera passione per il tennis e voglia matta di cimentarsi coi più forti, Rafa, rischiando ancora molto la salute, s’è iscritto al primo Masters 1000 dell’anno. Al via per noi da stanotte a Indian Wells, in California. Dubbi Lo zio-precettore-allena-
tore, Toni, sapeva: «I medici ci avevano avvertito che avrebbe avuto dolore fino a fine febbraio». Rafa non è convintissimo, non può esserlo, dopo aver temuto anche l’intervento chirurgico ed aver tanto sofferto e dubitato dal k.o. d’acchito di luglio, a Wimbledon, contro Rosol: «Fino a una settimana fa sinceramente non sapevo se avrei potuto giocare a Indian
il parallelo TERRA
DURO
TORNEI VINTI
38
14 SLAM VINTI
7
4 MASTERS 1000 VINTI
16
5
VITTORIE SCONFITTE 2012
23-1
19-5
PERCENTUALE VITTORIA
93%
76%
9
i mesi trascorsi senza vincere tornei (dal Roland Garros 2012 a San Paolo 2013). Il suo record negativo è 11 mesi.
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le partite giocate da Nadal nel 2013: ne ha vinte 12 e ne ha persa una contro Zeballos nella finale di Vina del Mar. ACAPULCO 2013 Sabato, Nadal ha firmato il titolo Atp n. 52, il 38˚ sulla terra, dove ha vinto 266 match perdendone 20 ANSA
Wells. Però mi sento meglio, il ginocchio non è al 100% ma risponde sempre meglio, vediamo come va in partita, sul duro. Per me sarà una grande prova nel processo per abituare le ginocchia alla gara, e giocare un calendario normale come negli ultimi anni». Volontà Il tennis ha bisogno di
Rafa e Rafa ha bisogno del tennis. L’ultimo Rafa, ad Acapulco, è stato talmente forte — anche sul rovescio — da rassicurare il campione di 38 tornei sulla terra. Confermandogli
che la sua medicina è sempre la migliore: «La cosa più importante è stata passare più tempo possibile in campo. L’allenamento è una cosa, la partita è totalmente differente. Nel match reale non puoi controllare il tuo corpo come quando t’alleni». Medicina del lavoro, e medicina della volontà: «Voglio tornare il giocatore che ero prima e, se il ginocchio è okay, perché non dovrei farcela? Sono stato per otto anni al numero 1 o 2 del mondo. Oso dire che in 8 mesi non ho dimenticato come si gioca a ten-
TOKYO 2010 Nadal, ha firmato l’ultimo dei 14 tornei sul duro a ottobre di 3 anni fa, bilancio: 329 match vinti e 103 persi AP
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i top 5 ko con Nadal sul duro in 2 anni: Murray (4) a Wimbledon e US Open 2011, Federer (3) a Miami 2011 e Melbourne 2012.
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Indian Wells giocati da Nadal (35 vittorie-6 sconfitte): due trionfi (2007 e 2009), e una finale perduta (2011). Statistiche di LUCA MARIANANTONI
nis. E’ vero che al Roland Garros non sarei il favorito, ma per vincere non ho bisogno di essere il favorito». Orgoglio Rafa, non si nasconde: «Sono più vecchio appena di un anno di Djokovic e Murray, non credo sia il caso di seppellirmi già, visto che appena 8 mesi fa ero in buona posizione per tornare numero 1. Dimentichiamo troppo in fretta, devo solo reinserirmi nell’era Djokovic-Murray». Con una precisazione: «Nole può fare quel che vuole e non si fa male
mai. Date a me due anni senza infortuni, e...». Non è facile vivere con una spada di Damocle, ma Indian Wells è il suo torneo più produttivo, sul cemento: l’ha vinto nel 2007 (senza perdere un set, battendo Roddick e Djokovic) e nel 2009 (cedendo un solo set a Naldandian e dominando in finale Murray per 6-1 6-2), ci ha perso in finale nel 2011 (stoppato da Djokovic), ed ha collezionato quattro semifinali. Chi non direbbe: «Questo posto lo amo»? © RIPRODUZIONE RISERVATA
AL CINEMA DALLA PRIMAVERA «IL TERZO TEMPO», GIRATO CON I RAGAZZI DEL FRASCATI
Se un film sul rugby svela l’amicizia GABRIELLA MANCINI
conduttore dei sentimenti. Regista «Nel 2009 avevo realiz-
Una storia emotiva, trascinante, un film di relazioni complicate e di un riscatto collettivo. Sullo sfondo il rugby, con la sua disciplina e le sue virtù. È Il terzo tempo, che vedremo prossimamente nelle sale. La storia di Samuel, interpretato da Lorenzo Richelmy, nato nella periferia di Roma, in una famiglia senza speranze. Un carattere indurito, diffidente, egocentrico, non sempre in grado di allacciare rapporti con le persone. La sua storia si intreccia con tante altre, altrettanto difficili e la palla ovale è il filo
zato un documentario sui rugbisti dell'Aquila, dopo il terremoto — racconta il regista Enrico Maria Artale — e mi ero riproposto di scrivere una storia su questo sport legata al sociale. In questo film non ci sono stereotipi, nessuno si è messo in testa di recuperare qualcuno, è il rugby che ti dà la possibilità di giocarti le tue carte nella vita. Ci siamo allenati con il Frascati, ci è servito molto per capire il gioco e realizzare le riprese. Usciamo nel momento giusto, il pubblico è sempre più affascinato da questo sport e il
trailer è sfrecciato sul maxischermo del Sei Nazioni. Abbiamo conosciuto gli azzurri, a uno come Castrogiovanni non puoi non volergli bene. Un giorno scherzando, mi disse: "Io non conosco le regole, io spingo…". I nostri attori, a cominciare dal protagonista Richelmy, si sono impegnati al massimo per entrare nella filosofia del gioco e alla fine a Germano Gentile, che interpreta uno dei ragazzi bene della squadra, hanno chiesto perfino di continuare a giocare con loro in serie C». Lorenzo Richelmy è entusiasta: «Conoscevo già il rugby, ma due mesi e mezzo di allenamenti con il Frascati mi
Una mischia chiusa nel film «Il terzo tempo», di Enrico Maria Artale
hanno forgiato. Prima ho potenziato il fisico, poi ho curato la parte aerobica, ho messo su 5 chili di muscoli che andranno giù in qualche mese. Ho fatto tutta la trafila, dall'Under 16 fino alla prima squadra. Ci vuole una costanza incredibile, se perdi qualche seduta non riesci a tenere. Come mi hanno accolto? All'inizio i giocatori mi guardavano un po' in cagnesco, è uno sport di branco, di orgoglio sportivo, poi sono stati molto disponibili. Un cammino perfetto: il film racconta proprio la difficoltà di inserirsi in un gruppo di persone ostili, del rapporto tra individuo e gruppo: non importa chi sei e che cosa hai fatto, importa riconoscere la dignità dell'uomo e il rispetto per se stessi e per gli altri». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica
Ippica DA IERI ALLENAMENTI A TRENNO, SI PARTE IL 20 E PARLA IL GRANDE EX
San Siro galoppa, Caruso avvisa «Se chiude, sarà la fine per tutti» (m.f.) «Se il galoppo di San Siro non avesse riaperto, avremmo potuto tranquillamente tirar giù la saracinesca su tutta l’ippica». Vittorio Caruso, 70 anni, è stato uno dei più grandi allenatori degli ultimi decenni assieme a Luciano D’Auria e Luigi Camici. Si è ufficialmente ritirato al termine del 2011 ma dai cavalli proprio non riesce a staccarsi. E ieri mattina alle 7 era in prima fila per un momento importante, la riapertura della pista di Trenno, vicina all’ippodromo, per gli allenamenti dei purosangue con mirino puntato sul debutto stagionale del galoppo milanese del 20 marzo, rimasto in dubbio fino alla settimana scorsa. Un allarme rosso (rientrato per ora) per l’intero settore già allo sfascio, dopo la chiusura dell’impianto milanese del trotto.
IN PISTA GLI UOMINI, I CAVALLI E LA PROTESTA 1
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ADAMS LUNGA (si.g.) Esordio stagionale a Mt Smart, Auckland (N.Zel), dell’olimpionica e iridata del peso Valerie Adams, 20.75 (mpm ’13) in una gara indoor. SU STRADA (m.m.) Il marocchino El Barouki ha vinto la Placentia Marathon. Uomini: 1. El Barouki (Mar) 2h18’47"; 2˚ Tyar (Mar) 2h23’45". Donne: 1. Nituleasa (Rom) 2h50’34". Alla 10ª Treviso Marathon, vittorie di Said Boudalia (2h20’38") e Josephine Njoki Wangoi (2h43’32"). Alex Zanardi ha vinto nell’handbike in 1h06’29. COE PREMIATO (pe.m.) Ieri mattina a Madrid, Sebastian Coe ha ricevuto la medaglia d'oro del "Real Orden del Merito Deportivo" come presidente del comitato organizzatore di Londra 2012.
Atletica
Bocce
LA RICORRENZA
A RAFFA (c.f.) L’11˚ turno: Fashion Cattel-Cacciatori 2-1, Ancona 2000-Colbordolo 2-0, Montegranaro-Fontespina 3-0, Montegridolfo-La Pinetina 0-2, L’Aquila-Rinascita 0-1. Classifica: La Pinetina 25; L’Aquila 24; Rinascita 20; Montegranaro 18; Fashion 17; Ancona 15; Ciar 12; Cacciatori 10; Montegridolfo 9; Fontespina 8.
Masullo, 30 anni dal record sui 60
A VOLO (c.f.) Il 17˚ turno della A di volo: Forno-Graphistudio 13-7, Chierese-Abg Genova 14-6, Voltrese-Brb Ivrea 0-20, Pontese-Ferriera 12-8. Ha rip. Perosina. Classifica: Ivrea 30; Perosina 23; Pontese 19; Chierese 17; Forno 15; Graphistudio 14; Voltrese 10; Ferriera 8; Abg 0 (Ferriera una gara in più).
Il record italiano sui 60 di Marisa Masullo (a destra) compie 30 anni: il 6 marzo 1983, agli Europei indoor di Budapest, l’azzurra fu terza in 7"19. In sala è il secondo primato più longevo dopo il 4’04"01 di Gabriella Dorio sui 1500 del 7/3/1982 a Milano.
Boxe
Dilettanti Quel che resta della
passione per i cavalli era presente a Trenno, pista adiacente a quella della Maura che un progetto di speculazione vorrebbe dismessa assieme all’impianto del trotto, per far posto a dell’altro. «Ormai - aggiunge Caruso - nessuno vuole più bene all’ippica ma sono gli stessi ippici a non avergliene voluto, permettendo che venisse spesso gestita da dilettanti o disonesti. Dobbiamo
LANCI RUSSI (si.g.) Nei campionati russi ad Adler, 74.07 di Tatyana Lysenko nel martello e 85.63 di Dmitriy Tarabin nel giavellotto. Uomini. Giavellotto: 2. Iordan 83.56. Donne. Martello: 2. Bulgakova 72.78; 3. Khanafeyeva 71.41. Giavellotto: Abakumova 63.10.
Ieri a Trenno: 1 Cavalli in gruppo 2 Vittorio Caruso (sinistra) e il trainer Bruno Grizzetti osservano i galoppi 3 Striscione di protesta all’entrata delle scuderie 4 In primo piano Blu Constellation DE NARDIN
ripartire da San Siro se vogliamo salvarla e rilanciarla». E tra i cavalli che hanno galoppato ieri c’era anche un ex campione di Vittorio Caruso, quel Blue Constellation (ora agli ordini di Raffaele Biondi) capace a 2 anni, nel 2010, di dominare il Criterium di
Maisons-Laffitte (gr. 2). Quando? Intanto rinviata a da-
ta da destinarsi la riunione di domani al ministero dell’Economia e delle Finanze tra il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani e le categorie, per impegni istituzionali di
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Atletica INTERVENTO ONU
Vela AMERICA’S CUP DAL 7/9
Gaza Marathon No senza donne
Louis Vuitton Cup Voto: Di Centa «Henke non parla Si inizia il 4 luglio rivendica il seggio per i Pistorius»
L’Onu, tramite la sua agenzia Unrwa sul territorio con compiti umanitari, ha chiesto di cancellare la terza edizione della maratona di Gaza del prossimo 10 aprile, perché gli organizzatori hanno vietato alle donne di partecipare. E’ un’ulteriore frizione fra le Nazioni Uniti e Hamas, che ha preso il controllo della striscia nel 2007. Le due precedenti edizioni erano aperte anche alle donne, ma ora il segretario di Gabinetto palestinese Abdul Salam Siam ha spiegato che le donne che corrono in abiti ridotti in spazi aperti violano i costumi palestinesi. Alla maratona sono pervenute già oltre 800 iscrizioni di cui 266 da donne palestinesi e altre 119 da donne provenienti dalle regioni limitrofe.
(r.ra.) Pubblicati calendario e formato della Louis Vuitton Cup e della 34˚ America’s Cup che si svolgeranno a San Francisco: 4 luglio cerimonia di inaugurazione, 5 luglio regata di flotta con i 4 team Luna Rossa, Artemis, Emirates Team New Zealand e Oracle. Round Robin: dal 7 luglio al 4 agosto una regata al giorno (tra le 13.15 e le 15 locali) di un’ ora. Il migliore dei 3 sfidanti accederà alla finale, mentre gli altri 2 disputeranno dal 6 al 14 agosto le semifinali (al meglio delle 7 regate). Finali della Louis Vuitton Cup dal 17 al 30 agosto (al meglio delle 13 regate), due prove al giorno di 30’ ciascuna. Coppa America dal 7 al 21 settembre (al meglio delle 17 regate), due prove al giorno di 30’.
Slittino
Zoeggeler ora scende sulla padella Dalle slitte alle padelle: nel weekend Armin Zoeggeler ha partecipato ai «Mondiali Wok» di Oberhof (Ger), organizzati da una tv tedesca: l’azzurro ha pagato lo scotto della prima volta, chiudendo terzo dietro il mito tedesco Georg Hackl WEBER
Varie «ERRORI NEI RESTI»
Ceriani. Era prevista anche la presenza del Ministro Mario Catania che avrebbe dovuto presentare una bozza di decreto con lo sblocco di altri 67 milioni, necessari per coprire il restante «buco» di premi e corrispettivi agli ippodromi non pagati nel 2012.
Manuela Di Centa, 50 anni ANSA
«Come i colleghi De Camillis e Donadi presidierò l’ufficio elettorale del Viminale per evidenziare che solo l’errata attuazione della legge mi vede al momento esclusa dal novero degli eletti in Parlamento. È chiaro che non possiamo consentire alla burocrazia di determinare i risultati elettorali attraverso una chiara omissione nell’applicazione della norma». Manuela Di Centa si batte per vedersi assegnare il seggio in Friuli. Tutto nasce dalla protesta lanciata da Massimo Donadi, ex capogruppo dell’Idv ora al Centro democratico, che lamentava l’errata assegnazione di alcuni seggi per una «errata» assegnazione dei resti, quei voti dei singoli partiti che, a livello nazionale, consentono di assegnare i seggi in bilico. Comunque le Corti d’Appello dei vari capoluoghi, in seguito al conteggio ufficiale, hanno già confermato i seggi assegnati ufficiosamente dal Viminale. Nei prossimi giorni si vedrà se la protesta sfocerà in un ricorso vero e proprio.
Il caso PADRE SMENTITO SULLE ARMI
(a.fr.) La famiglia di Oscar Pistorius ieri ha preso le distanze da quanto il padre dell’atleta, Henke, aveva detto in un’intervista al quotidiano britannico The Daily Telegraph, sulla necessità di possedere armi da fuoco per motivi di autodifesa. Il tema doveva giustificare la presenza di armi in casa di Oscar nella notte di San Valentino, quando fu uccisa la fidanzata Reeva Steenkamp. Pistorius è libero su cauzione in attesa del processo, che inizierà il 4 giugno. «L’intervista di Henke non era stata approvata dall’équipe che si occupa dei rapporti con i media - ha sottolineano Arnold, uno zio di Oscar — e i suoi commenti non rappresentano il pensiero della famiglia. Possediamo solo armi per la caccia e lo sport». Intanto il comune di Gemona ha precisato di aver sospeso, oltre al contratto di sponsorizzazione, anche il ruolo di Oscar Pistorius come testimonial del progetto «Città dello sport e del benstare».
TORNA ORLANDO (r.g.) L’ex campione italiano (1998-2001) e della Ue (2006) Michele Orlando (35-5-2), 40 anni a giugno, inattivo dal 2007, torna a combattere contro Jorge Ortiz (Nic, 1-51-4), il 6 aprile a Roma, nella riunione imperniata sulla difesa europea welter di Bundu (28-0-2) contro il polacco Jackievicz (42-10-2). RICONOSCIUTE (r.g.) La Federazione professionistica del Giappone (JBC) ha deciso di riconoscere la Ibf e la Wbo dal mese di aprile. In passato venivano disputati mondiali solo Wba e Wbc.
Hockey ghiaccio Cortina in semifinale Trova il Valpellice (m.l.) La quarta semifinalista di serie A è il Cortina (che arrivava dal Relegation Round) che elimina a sorpresa il Renon vincitore del Master Round. Semifinali, da domani al meglio di 7: Val Pusteria-Asiago; Valpellice-Cortina. Così ieri gara-7 dei quarti: Renon-Cortina 3-5 (1-1, 1-2, 1-2) serie 3-4. EAGLES QUARTE (m.l.) Hanno chiuso al quarto posto le Tricolori dell’Ev Bozen 84 Eagles impegnate a Amstetten (Aut) nella Final Four di Ewhl. Successo per le bielorusse del Minsk che subentrano alle Sabres di Vienna. Le Bozen Eagles sono state superate 6-1 in semifinale da Minsk e nella finale per il 3˚ posto dalle Salzburg Eagles (Aut) 2-1.
Hockey pista POSTICIPO (m.nan) Nel posticipo della 17ª Lodi-Novara 4-2 (p.t. 0-0; 2 Tataranni, 2 Pinto; Gonzalez, Brusa). Classifica: Viareggio, Valdagno 48; Bassano 41; Lodi 39; Forte dei Marmi 31; Novara, Breganze 26; Sarzana 18; Prato 16; Matera 14; Follonica 13; Giovinazzo, Trissino 12; Thiene 1.
Ippica Trieste: 15-13-10-8-5 7ª corsa - m 2060: 1 Lindbergh Bi (A. Greppi) 1.16.8; 2 Madyson de Gloria; 3 Obelix Np; 4 Marco Aurelio; 5 Ollowin Rl; Tot.: 2,65; 1,51, 1,82, 2,42 (13,62). Quinté: e 2.548,31. Quarté: e 106,57. Tris: e 49,37. OGGI QUINTÉ AD AVERSA Al Cirigliano (inizio convegno alle 14.55) Nievoz (15), Nishan Gal (11), Nellison (16), Odakotaz (1), Okavango Bi (10) e Laureo la Sol (9). ANCHE Trotto: Firenze (14.15) e Torino (14.50). Galoppo: Grosseto (14.45).
Nuoto THORPE SENZA SOLDI (al.f.) La federnuoto australiana ha tagliato il finanziamento di 100 mila dollari australiani (78 mila euro) a Ian Thorpe che non parteciperà ai Trials mondiali, ma vorrebbe tornare per i Giochi del Commonwealth del prossimo anno pagando di tasca propria le spese per la preparazione. Intanto il dt Nugent ha confermato di non sapere nulla dei piani del 5 volte campione olimpico che ha sentito l'ultima volta ad ottobre. A ROMA (al.f.) Regionali laziali a Roma (25 m). Uomini: 50 sl Ronci 22”81; 100 sl, 50-100 do Laugeni 49”85 (Di Giorgio 49”99), 24”40, 53”03; 200 sl Pantir 1’49”67; 400 sl Di Giorgio 3’49”55; 1500 sl Fabbroni 15’10”52; 200 do Pellizzari 1’57”41; 100 fa Cofrani 54”25; 200 do, 400 mx Gaetani 1’58”74, 4’17”53. Donne: 100 sl Galizi 55”16; 200-400 sl Caramignoli 1’58”99, 4’12”98; 200 do Zonno 2’11”73; 100 ra Sanzari 1’09”34.
Pallamano Oscar Pistorius, 26 anni AP
AMICI (an.gal.) A Tel Aviv l’Italia maschile è stata sconfitta 26-25 (15-13) da Israele nella seconda amichevole disputata contro i padroni di casa. In evidenza tra gli
azzurri Volpi (6), al rientro da un lungo infortunio.
Pallanuoto SETTEBELLO Da lunedì a mercoledì, Firenze ospiterà un collegiale con molti giovani. Il c.t. Campagna ha convocato Alesiani, Damonte, G. Bianco, Velotto, Renzuto, Baraldi, Gallo, Sadovyy, Aicardi, Figari, D. Fiorentini, A.Fondelli, N.Gitto, S.Luongo, Vergano, Cupido, Viola, Bini, F.Di Fulvio, Vassallo e N.Presciutti.
Rugby TORNA WARBURTON Nella Scozia che sabato ospita il Galles (ore 15.30) per il quarto turno del Sei Nazioni, esordirà dal 1’ come apertura Duncan Weir, 21enne di Glasgow: sostituirà Ruaridh Jackson. Nel Galles, dopo l’infortunio a una spalla Sam Warburton torna titolare per Tipuric ma lascia il ruolo di capitano a Ryan Jones. Alun Wyn Jones torna in seconda linea, Gethin Jenkins lascia il posto a Paul James in prima. Vincendo, gli uomini di Howley diventerebbero la prima nazionale gallese a vincere cinque partite di fila fuori casa nel Sei Nazioni. SENZA APERTURA Senza Jonathan Sexton, infortunato a un adduttore, l’Irlanda non ha ancora scelto l’apertura per la sfida di sabato a Dublino contro la Francia (ore 18): in prima fila Paddy Jackson (Ulster), che però in Scozia non ha impressionato; l’alternativa è Ian Madigan (Leinster), con O’Gara ancora deludente a Murrayfield.
Scherma Coppa di fioretto, Aspromonte terzo Valerio Aspromonte è terzo in Coppa del Mondo a San Pietroburgo: l’azzurro è stato sconfitto 15-10 in semifinale dallo statunitense Alexander Massialas, dopo aver battuto con lo stesso punteggio il tedesco Gustinelli agli ottavi e il britannico Kruse ai quarti. Quinto Andrea Cassarà, battuto ai quarti 15-13 dal russo Akhmatkhuzin; fuori agli ottavi Giorgio Avola, 15-12 dal britannico Davis (poi vincitore in finale, 15-14 a Massialas) e Andrea Baldini: 15-14 dallo statunitense Meinhardt dopo aver eliminato ai 16esimi Simonvelli (15-4). Ai 32esimi sono usciti Garozzo, Biondo e Foconi.
Sport invernali COPPA EUROPA (s.f.) Nello slalom di La Molina (Spa) vittoria per l’iridato junior della specialità Feller (Aut) con Giordano Ronci 6˚ a 2"27 (miglior risultato in Coppa per il romano); 31˚ Tonetti, fuori Nani. Nei due giganti femminili di Andalo-Paganella (Tn) successi dell’austriaca Brem (Azzola 14ª a 1"93) e della norvegese Nina Loeseth (Elena Curtoni 9ª a 1"38). MONDIALI FREESTYLE Così ieri a Oslo nell’halfpipe. Uomini: 1. Wise (Usa); 2. Yater-Wallace (Usa); 3. Krief (Fra). Donne: 1. Faivre (Svi); 2. Caradeux (Fra); 3. Onozuka (Giap).
Tiro a volo Rossi e Fabbrizi Ad Acapulco Definite le squadre azzurre per la prima tappa di Coppa del Mondo da domenica 17 ad Acapulco (Mes). Il c.t. della fossa, Albano Pera, ha puntato subito sui medagliati olimpici Jessica Rossi e Massimo Fabbrizi. Per Andrea Benelli sarà l’esordio da c.t. dello skeet. Fossa: uomini Fabbrizi, Grazini, Resca, donne Rossi, Caporuscio, Stanco. Skeet: uomini Lodde, Luchini, Tazza, donne Bacosi, Cainero, Scocchetti. Double Trap: Barillà, Di Spigno, Gasparini.
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
TERZO TEMPO GazzaFocus
Singolare iniziativa dell’Alta Finanza contro l’inattesa decisione del Cio
Il 12 febbraio l’esecutivo del Cio ha deciso di «raccomandare» all’assemblea plenaria in programma a inizio settembre a Rio de Janeiro di escludere la lotta (libera e grecoromana) dal programma delle discipline olimpiche a partire dai Giochi 2020. La lotta è però rientrata nella short list di 8 sport fra cui scegliere la disciplina da inserire nel 2020, quindi può essere ancora «salvata».
Jordan Burroughs (Usa, rosso) batte Sadeegh Saeed Goudarzi (Iran) in finale dei 74 kg nella libera a Londra REUTERS
Wall Street si schiera A per riportare la lotta alle Olimpiadi PEZZI DA NOVANTA
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Novogratz recluta finanzieri e politici ex lottatori per lanciare una campagna da 3 milioni di dollari getto «Beat the Street», sconfiggete la strada, che ha il fine di strappare dalle devianze i giovani disagiati delle periferie statunitensi, «senza considerare — afferma convito il promotore — che è lo sport ideale per prepararsi ad ingaggiare i corpo a corpo che sono il pane quotidiani a Wall Street». Nessuno poteva pensare che in un momento di forte tensione politica fra gli Stati Uniti ed alcune realtà del Medio Oriente ci potesse fra le due parti esistere un fronte comune.
PIERANGELO MOLINARO
Niente al mondo è trasversale quanto lo sport. Una trasversalità che ha già scritto pagine memorabili nella storia. Come nel 1952 ai Giochi di Helsinki quando per la prima volta, in piena Guerra Fredda, americani e sovietici si trovarono di fronte e si accorsero quante falsità raccontava la propaganda; senza dimenticare negli anni Settanta la diplomazia del ping pong che avvicinò la Cina di Mao agli Stati Uniti di Nixon. L’ultima impresa ha ancora una volta dell’incredibile: Stati Uniti, Iran e Russia sullo stesso fronte per una lotta comune. Sì, una lotta, anzi per «la lotta».
All’attacco Di sicuro Putin, che
arrivato a stringere la mano ai membri di una squadra di lotta statunitense. Ora Wall Street. A lanciare l’iniziativa nel cuore della finanza mondiale è stato Mike Novogratz, presidente del potente Fortress Investment Group, e ha trovato subito alleati importanti come Josh Harris (Apollo Global Management), Todd Boehly (servizi finanziari Guggenheim), Barry Bausano (Deutsche Bank), Richard Tavoso (Rbc Capital Markets), tutti lottatori ai tempi dell’Università. E all’elenco ha aggiunto personalità come l’ex segretario statunitense alla difesa con Bush, Donald Rumsfeld. La strategia La lotta, fra le disci-
pline fondanti delle Olimpiadi nell’Antica Grecia e della riedizione moderna, è molto popolare e parte integrante nei programmi sportivi delle università americane. Nowogratz ci crede fermamente, tanto che presiede il pro-
Sopra: la facciata della Borsa statunitense a Wall Street. Sotto: Michael Novogratz, presidente del Fortress Investment Group, era nella squadra di lotta della Princeton University
tramite il suo portavoce ha già dichiarato che, pur rispettando l’autonomia del Cio, scenderà in campo personalmente per difendere la lotta, a maggio ne parlerà con il presidente Rogge. Ma il Cio si è già preparato una via di fuga, inserendo, prima ancora di escluderla, la disciplina nella short list di quegli sport che aspirano a rientrare nel programma. Gli attacchi al Comitato Olimpico sono comunque stati pesanti. Dopo le parole durissime di Ahmadinejad, in Russia, dove molti sono con vinti che l’esclusione della lotta sia una mossa contro di loro, hanno sparato ad alzo zero. Vladimir Urujmagov, allenatore di tanti campioni, ha ad esempio sostenuto che dietro a tutto ci sarebbe la lobby gay e all’agenzia R-Sport ha dichiarato che il Cio è cappeggiato dai rappresentanti di quelle minoranze. Viene da chiedersi cosa faranno ora i finanzieri di Wall Street, soprattutto con quale strategia saranno impiegati i tre milioni di dollari. Serviranno ad una grande campagna mediatica, o con il senso pratico della Grande Finanza, ad ingrassare le ruote del Cio? © RIPRODUZIONE RISERVATA
PortoFranco A CURA DI FRANCO ARTURI Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it Twitter: @arturifra
Il Barcellona per Tito. Costi quel che costi
CONDANNATA IN FEBBRAIO: RIENTRERA’ IN SETTEMBRE?
Prime reazioni Contro la decisione presa a Losanna dal Cio si erano subito espressi il presidente russo Putin e quello iraniano Ahmadinejad, visto che nel suo paese è considerato sport nazionale, che è persino
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Merito del Cio Così, mentre Israele, grande alleato degli Usa, solo lunedì paventava un intervento armato contro l’Iran per debellare il suo programma di armamenti nucleari, gli uomini nella stanza dei bottoni di Wall Street lanciavano un’iniziativa per raccogliere almeno tre milioni di dollari per difendere questa disciplina dalla ormai molto probabile esclusione dal programma olimpico dai Giochi del 2020. Merito del Comitato Olimpico, che nel suo esecutivo del 12 febbraio a sorpresa ha votato la «raccomandazione» alla prossima assemblea plenaria in programma a Rio de Janeiro all’inizio di settembre, di escludere la lotta (compresa la greco romana) dal programma salvando discipline come taekwondo, pentathlon moderno, canoa e hockey prato.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Vladimir Putin, 60 anni, è presidente della Federazione delle Repubbliche della Russia. Pratica quotidianamente il judo
S Mahmud Ahmadinejad, 56 anni, è presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, dove la lotta è sport nazionale
S Donald Rumsfeld, 79 anni, in gioventù ha praticato la lotta. E’ stato Segretario della Difesa con i presidenti Ford e George W. Bush
«Aquí no se moverá nadie hasta que vuelva Tito aunque nos cueste todos los titulos de la temporada» (Qui non si muoverà niente finchè non tornerà Tito Vilanova anche se ci costasse tutti i titoli della stagione). Così il presidente del Barcellona. Il Milan potrà eliminare questa stupenda squadra spagnola, ma la lealtà verso un tecnico malato vale molto, molto di più di una qualificazione. Quanti in Italia avrebbero adottato una simile scelta? All'umanità del Barcelona, giocatori compresi, si contrappone lo sciacallaggio dei molti che, nell'euforia collettiva, neppure per un attimo hanno pensato che quei giocatori, alcuni dei quali, anzi molti, campioni del mondo e bi-campioni d'Europa, stanno giocando mentre il loro allenatore lotta con una grave malattia. Perdere una coppa, in fondo, è ben poca cosa per quei ragazzi straordinari, dentro e fuori dal campo, Iniesta per primo. Paolo Ariete
Messe così le cose, il giudizio morale non può che coincidere con il suo. Tuttavia l’assenza forzata del tecnico è solo uno dei motivi del brusco calo dei catalani, e non è detto che sia il più importante. Anche con questa panchina, fino a due-tre settimane fa le cose parevano marciare molto bene. Non vedo poi alcuno sciacallaggio, a meno che lei non pensi che gli avversari debbano giocare a marcia ridotta per comprensione della difficile situazione umana in cui si trova il gruppo del Barcellona: sarebbe un non senso sportivo. Che poi altri, in Italia o altrove, si sarebbero comportati diversamente, è un puro processo alle intenzioni, dal quale è saggio astenersi.
Cassano e Pazzini In questi giorni vedo troppa gente sbeffeggiare l'Inter sul fatto che il Milan abbia fatto il vero affare nello scambio Cassano-Pazzini (aggiungendo 8 milioni, ricordiamocelo). Pazzini ha fatto 12 gol (con 3 rigori) di cui 7 in tre partite, nelle altre 24 ne ha fatto solo 5, ed è un centravanti. Cassano è a quota 9 reti, senza rigori è con l'aggiunta di una decina di assist, però è una seconda punta. Poi se vogliamo pesare le reti in punti penso sia molto più incisivo Cassano fino ad ora. Quindi mi sembra che sopratutto voi giornalisti dovreste avere più equilibrio nei giudizi. Marco Bussu
Non siamo una massa indistinta noi giornalisti. Su questo giornale non si sbeffeggia nessuno. Siamo chiamati a dare valutazioni e analisi, che su materie come queste non solo sono opinabili ma anche suscettibili di ripensamenti in base all’andamento mutevole delle cose. Certo il combinato disposto dell’evidente frenata di rendimento di Fantantonio, della lite-rissa con Stramaccioni, della sua esclusione dalla fondamentale partita di Catania, dell’incertezza sul suo futuro in nerazzurro e dell’evidente stato di grazia di Pazzini non può che riversarsi nei giudizi, soprattutto tendenziali. Cassano, guardandosi indietro, ha lasciato piuttosto malamente Roma, Real Madrid, Sampdoria e Milan, cioè tutte le squadre in cui ha militato dopo il Bari. Se parliamo di beffe, per ora è forse lui che le ha giocate a se stesso.
Chiellini, quanti falli Vorrei la vostra opinione su un calciatore assolutamente sopravvalutato dai media come Chiellini. Non mi spiego perché nessuno sottolinea il fatto che ogni intervento di Chiellini è falloso. Tutto gli è tollerato, da arbitri e media, e non capisco il motivo. Ultimo il caso con Cavani. Non sono
prevenuto nei confronti della Juventus: vi cito la signorilità e correttezza di Barzagli. Anche lo stesso Bonucci, che non gode della mia più assoluta stima, non è falloso come il compagno, spesso premiato da voi con voti e giudizi assolutamente non obiettivi... Renato Rossini (Napoli)
Ho maturato negli anni la convinzione che nel calcio, più che in altri campi, esista un’obbiettività per ogni appassionato. La sua requisitoria è eccessiva: che il giocatore sia forte è testimoniato dal credito di cui gode non solo nel suo club ma anche in nazionale e sul mercato estero. Nessun allenatore al mondo fa la formazione per compiacere la stampa. Magari per anni. E poi perché proprio con Chiellini dovremmo essere particolarmente comprensivi? Si tratta di un gran bel difensore, qualche volta protagonista di rudezze evitabili. Come tanti altri pariruolo e non.
Guardiola e il Bayern Cara Gazzetta, vado un po’ fuori attualità, ma che cosa ci va a fare Guardiola al Bayern di Monaco, la squadra più forte di Germania? È vero che ha perso gli ultimi due Campionati ad opera del Borussia Dortmund, ma appunto l'anno scorso è arrivato secondo in Bundesliga, ha perso una finale di Coppa e la finale di Champions. Quest'anno vincerà quasi sicuramente il campionato, è di nuovo in finale di Coppa ed in corsa in Champions. Cosa potrà fare di più? Tommaso Pennella (Saanen, Svizzera)
E aggiungiamo che la squadra di Jupp Heynckes gioca spesso divinamente. Lei pone un quesito che tutta l’Europa del calcio si palleggia. Forse il club tedesco vuole aprire un ciclo duraturo, imporre un suo marchio di qualità a tutto il club, settore giovanile incluso, cosa un po’ difficile ipotizzare con l’attuale allenatore che va per i 68 anni. Ma il domandone vero è se rivedremo il tiki-taka all’Allianz Arena. Da agosto in poi cominceremo ad avere risposte.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_calendario complicato
LE FAMIGLIE TAGLIANO
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Quali sono le tappe già previste per arrivare al nuovo governo? Il 15 si riuniscono le Camere: prima che Napolitano affidi il mandato passerà quasi una settimana. E il 15 aprile è già fissato il voto per il Quirinale Tra le varie amenità sentite ieri, quella del deputato Bonafede che durante la trasmissione radio Un giorno da pecora (sul Due, alle 13.40), ha ribadito che Grillo accetterebbe «senz’altro» l’incarico di formare il governo. Grillo, da parte sua, ha smentito il suo capogruppo al Senato, Vito Crimi, che l’altro giorno aveva immaginato un sostegno dei cinquestelle a un governo tecnico. «Non esistono governi tecnici, ma solo governi politici sostenuti da maggioranze parlamentari. Il governo Monti è stato il più politico del dopoguerra, nessuno prima aveva mai messo in discussione l’articolo 18 a difesa dei lavoratori». Poi c’è Berlusconi che invita Bersani a fare il leader («aspettiamo di vedere che continui a prendere porte in faccia), Renzi che è stato due ore a parlare con Monti (ufficialmente per problemi di Firenze) e Monti che ha convocato Berlusconi, Bersani e Grillo per consultazioni in vista del vertice europeo del 14. Berlusconi ha già detto che andrà. Ma Grillo? Ed è proprio correttissima la convocazione visto che il comico di Genova non ha formalmente alcun ruolo?
1 Se ha detto che, al momento delle consultazioni, vuole andare lui a parlare con Napolitano.
LE PROSSIME SCADENZE DALL’ESECUTIVO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
NELL’ILLUSTRAZIONE SOPRA, L’INGRESSO DI MONTECITORIO E A DESTRA LA FACCIATA DEL QUIRINALE
tavia: le consultazioni si svolgono con i capigruppo che guidano una delegazione di eletti. Grillo non ha titolo, e forse converrebbe in questa fase attenersi strettissimamente alla forma. Prevedo che i grillini potrebbero tagliare la testa al toro e non partecipare alle consultazioni. Tra l’altro avrebbero dalla loro la Costituzione, la quale disciplina questa materia con appena 18 parole: «Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri» (articolo 92, secondo comma). Il rito delle consultazioni, degli incarichi esplorativi e quant’altro appartiene alla prassi, consolidata, ma non è previsto dalla Carta. In teoria Napolitano potrebbe nominare, putacaso, Bersani, senza incarichi esplorativi o altro, farsi proporre i ministri, nominarli e buttare il governo nell’arena del voto di fiducia. Ho l’impressione che, a questo punto, potrebbe addirittura essere la condotta più saggia.
Sì, e potrebbe anche essere. Tut-
2 Vendola consiglia a Bersani di presentare una lista di nomi indiscutibili: che ne pensa?
Bisogna vedere se stasera Bersani sarà ancora segretario. Oggi c’è una direzione del partito, pubblica, che si preannuncia furibonda.
3 Senta, ma queste consultazioni, questi incarichi, quando dovrebbero avvenire? Perché mi pare che si debba eleggere, tra una cosa e l’altra, anche il successore di Napolitano…
Dunque, il mandato di Napolitano scade il 15 maggio e se a quella data non sarà ancora stato eletto il nuovo capo dello Stato, le funzioni del Quirinale passeranno al presidente del Senato. Quale presidente del Senato? Non l’attuale, Schifani (a meno che non sia rieletto), ma il nuovo che per la fine di marzo dovrebbe essere seduto al
suo posto. Non c’è rischio di stallo sulla nomina del presidente del Senato perché, dopo due giri in cui è richiesta la maggioranza assoluta degli aventi diritto, si passa a un terzo giro dove è richiesta la maggioranza assoluta dei votanti e, se non basta neanche questo, si va al ballottaggio tra i due più votati. Manca però un accordo politico, ed è probabile che questa nomina sia fonte di divisioni ulteriori. Alla Camera, dove il Pd controlla 340 seggi su 630, la cosa dovrebbe filare via liscia, con l’elezione di Franceschini.
4 Questo quando avverrebbe? Bisogna che il nuovo Parlamento si insedi, e Napolitano aveva sperato di anticipare la data d’inizio della XVII legislatura. Invece – ce lo ha fatto sapere ieri – la data d’avvio dei lavori resta il 15 marzo. Significa che quel giorno cominceranno le consultazioni? No, perché Napolitano, se non sta alla lettera
della Costituzione, incontra per prassi, dopo gli ex presidenti della Repubblica (è vivo solo Ciampi), i capigruppo. Quindi è necessario che ciascun gruppo politico elegga il suo capo. Ci vorrà una settimana, cioè alla fine arriveremo al 21-22 marzo. Se seguirà la prassi, non essendoci maggioranza al Senato, Napolitano comincerà con un incarico esplorativo, e l’esploratore sarà quasi certamente Bersani, a meno che nel frattempo i suoi non lo abbiano mandato a gambe all’aria. Bersani, alla fine dell’esplorazione, dovrebbe tornare al Quirinale con una risposta certa: accetto l’incarico perché ho la maggioranza sia alla Camera che al Senato oppure non accetto l’incarico perché non posso garantire sul voto di fiducia del Senato.
5 Dovrà sbrigarsi: alla fine dell’esplorazione rischia di trovarsi davanti un presidente della Repubblica diverso.
La convocazione della grande assemblea che dovrà eleggere il successore di Napolitano è fissata per il 15 aprile (curioso, no? Tutti gli appuntamenti sono per il giorno 15). Si suppone che entro il 15 maggio, data in cui scade il mandato presidenziale, il nuovo inquilino sia entrato al Quirinale. Ma non è detto: neanche qui ci sono accordi politici saldi, il Pd è diviso, eccetera. Potremmo trovarci in una duplice vaghezza: un presidente del consiglio incaricato che esplora senza trovare il bandolo della matassa, e un consesso di mille, tra parlamentari e rappresentanti delle regioni, che aspetta vanamente l’ispirazione dello Spirito Santo. Peccato che proprio in quei giorni, essendo in corso il conclave, lo Spirito Santo sia impegnato altrove.
La domanda di energia scesa da Nord (-7%) a Sud (-10%) ANSA
Elettricità: consumi giù dell’8% a febbraio I dati più semplici, a volte, sono quelli che fotografano meglio le difficoltà di un Paese. A febbraio, in Italia, il consumo di energia elettrica è crollato dell’8% rispetto ad un anno fa con una richiesta di 25,7 miliardi di kWh. A livello nazionale, secondo i dati Terna, la variazione della domanda di energia si è articolata in maniera diversa: 7,2% al Nord, 7,9% al Centro e 10% al Sud. Eppure questo febbraio è stato un mese più freddo dell’anno scorso di un grado. Una crisi, che non riguarda solo le famiglie, ma un intero settore. Codacons e Assoelettrica arrivano ad una medesima conclusione: «La ripresa in Italia non si vede. I dati sono il sintomo delle gravissime condizioni nelle quali versa l’economia del Paese, ad iniziare, naturalmente, dal settore elettrico e termoelettrico». A dipingere toni ancora più cupi ci pensano anche due studi «ad hoc» di Bankitalia secondo cui il reddito da lavoro non basta per vivere al 65% delle famiglie italiane. Tra il 2008 e il 2010 il tasso di risparmio dei cittadini è sceso dal 12,1 al 9,7% del loro reddito disponibile lordo. Nel 1991 il tasso era più del doppio, pari al 23,8%. Dall’indagine emerge che sono i nuclei familiari a basso reddito, quelli giovani e gli affittuari i più colpiti dalla crisi e rileva inoltre che «è aumentata la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza».
DOPO IL CASO DE GREGORIO ANCHE LA PROCURA DI ROMA STA STUDIANDO GLI EPISODI DI COMPRAVENDITA DELLE PREFERENZE IN PARLAMENTO
AL SALONE DI GINEVRA
Razzi e Scilipoti nel mirino per il cambio di casacca
Montezemolo: «Con Italia Futura capitolo chiuso»
Fuga di notizie: «Indagati», ma i pm smentiscono. I due nel 2010 lasciarono Di Pietro per votare la fiducia al governo Berlusconi ELISABETTA ESPOSITO
Un improvviso risveglio. I giorni post-elettorali, accanto alle riunioni programmatiche dei grillini e le ipotesi di governi e governissimi, sono diventati anche quelli della caccia alla compravendita di voti in Parlamento. Voti che hanno avuto un peso politico enorme, considerato che nei casi emersi in questi giorni una volta è caduto il governo Prodi, l’altra è stato salvato quello di Berlusconi. Dopo il caso De Gregorio, passato dall’Idv a Forza Italia nel 2006, adesso sono Antonio Razzi e Domenico Scilipoti a
«
Cose ridicole: ho sempre agito nell’interesse generale, non per quello di bottega DOMENICO SCILIPOTI SENATORE PDL
far discutere. I due sono nel mirino della procura di Roma e l’indagine è talmente avviata che nella tarda mattinata di ieri si è diffusa la notizia che fossero entrambi finiti nel registro degli indagati per il cambio di casacca del dicembre 2010. Ipotesi di reato: corruzione. All’epoca i due deputati lasciaro-
no l’Idv per il gruppo dei Responsabili che, al contrario del partito di Di Pietro, votò la fiducia al Cavaliere. Razzi e Scilipoti, che sono stati appena rieletti nelle liste del Pdl (il primo al Senato in Abruzzo, il secondo in Calabria), figuravano in alcune denunce presentate in passato proprio dal leader dell’Italia dei Valori. In serata la procura smentisce che siano già indagati, ma tutto fa pensare che la vicenda possa avere degli imminenti sviluppi. Le reazioni I due senatori han-
no comunque respinto le accuse con forza. «E che ho rubato, una mela? Ancora con questa cazz... Io non ho ricevuto nien-
Antonio Razzi, 65 anni (a sinistra) e Domenico Scilipoti, 55 anni ANSA
te, non so di cosa possa essere accusato», ha detto Razzi. E Scilipoti: «Ho sempre agito per il Paese, votai nell’interesse generale non per un interesse di bottega. Avrei fatto quella scelta anche se il presidente del Consiglio si fosse chiamato D’Alema o Bersani. È ridicolo». E ieri mattina lo stesso Di Pietro ha depositato in procura un me-
moriale su quanto saputo dal senatore Idv Giuseppe Caforio, da cui emergerebbe un tentativo di corruzione da parte di De Gregorio nel 2008, pronto a pagarlo per votare contro la fiducia al governo Prodi. Resta da capire perché tutto stia emergendo solo adesso, nella settimana dopo il voto. Del 2013. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Montezemolo pensa solo alla Ferrari. L’avventura di Italia Futura è già sepolta: «La politica? Grazie a Dio ne sono fuori. Tanta gente in gamba è andata in Parlamento con Monti. Italia Futura resta come pensatoio, non più come movimento», ha detto al Salone di Ginevra A proposito di Ferrari, i 3 mila dipendenti riceveranno a marzo un premio di produzione triennale, unito ai bonus del contratto integrativo, di 7 mila euro ciascuno.
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ALTRI MONDI
ASCOLTATO A COMO
Corona show: urla e insulti in tribunale Adesso Fabrizio Corona rischia pure un’incriminazione per oltraggio al magistrato in udienza e falsa testimonianza. Ieri in
tribunale a Como, dove ha deposto come testimone nel processo su presunte fatture false e peculato, prima ha cambiato la versione dei fatti, poi ha discusso con il pm Mariano Fadda, urlando: «Mi porti rispetto, esigo educazione, mi deve guardare in faccia quando mi parla».
ADDIO AL LEADER È STATO PRESIDENTE DEL VENEZUELA PER 14 ANNI. DA DUE LOTTAVA CONTRO IL CANCRO
È morto Chavez, sfidò gli Stati Uniti L’annuncio in tv del vice Maduro che prima aveva accusato gli Usa: «Avvelenato come Arafat» Hugo Chavez è morto a Caracas, in un ospedale militare, poco dopo le 16 locali (le 22.55 italiane). Le condizioni del presidente venezuelano, 58 anni, si erano aggravate ieri pomeriggio per una nuova infezione respiratoria, in un fisico già debilitato dal cancro, anche se il vice presidente Nicolas Maduro aveva parlato di «complotto e di un piano per destabilizzare il Paese dietro la malattia del suo leader». Si era perfino spinto a paragonare la storia del politico con quella del leader palestinese
Yasser Arafat e aveva parlato di «avvelenamento», accusando gli Usa. «Attacchi assurdi e infondati», era stata la risposta. Ma alla fine è stato lo stesso suo vice, ed erede designato, ad annunciare l’epilogo in tv, interrompendosi più volte fra i singhiozzi: «È un momento di profondo dolore, abbiamo ricevuto la dura e tragica notizia che il comandante e presidente Chavez è morto dopo aver combattuto tenacemente contro una malattia per due anni». Tutto questo, mentre i militari intorno a lui gridavano «lunga vita a Chavez». Il leader politico aveva scoperto di essere ammalato di tumore, nel giugno del 2011, durante una delle sue visite a Cuba. E da allora era stato operato già quattro volte. Nei giorni scorsi, il quotidiano spagnolo Abc aveva scritto che il sarcoma di cui soffriva — il governo aveva parlato finora di male «alla zona pelvica» — era
Il presidente del Venezuela Hugo Chavez è morto ieri in un ospedale di Caracas. Aveva 58 anni AFP
«Sabrina e Cosima uccisero Sarah» Chiesto l’ergastolo
ormai in fase di metastasi, e occupava un terzo di un polmone. A capo del Venezuela dal 1999, con Chavez scompare una delle figure più influenti e polemiche dell’America Latina delle ultime decadi: aveva sfidato il liberismo e la politica di George Bush. Lo scorso 7 ottobre aveva rivinto le elezioni, ma le sue apparizioni erano rarissime. Il Tribunale supremo di Caracas gli aveva permesso di esercitare il suo potere «come presidente assente». «Sono aggrappato a Cristo e ho fiducia nei medici e negli infermieri. Hasta la victoria siempre!». È stato questo l’ultimo tweet del presidente, che lo scorso 18 febbraio era tornato a scrivere. «Grazie a Fidel, a Raul, a tutta Cuba» aveva scritto il leader tornato in Venezuela dopo il ricovero a Cuba. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Conclave
Madre e figlia accusate del delitto di Avetrana I pm: «Raptus omicida». Nove anni per Misseri
A sinistra Sarah Scazzi uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana (Ta), con la cugina Sabrina. In alto la zia Cosima Serrano. Per le due donne è stato chiesto l’ergastolo. In basso lo zio Michele, accusato di soppressione di cadavere ANSA DANIELE VAIRA
Quattro giorni di requisitoria per ricostruire il delitto di Avetrana (Ta), per ripercorrerne le fasi e alla fine fare le richieste di condanna. La Procura di Taranto ha chiesto l’ergastolo per Sabrina Misseri, quale autrice dell’omicidio della cugina quindicenne Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto 2010 e per la madre Cosima Serrano. Nove anni di reclusione chiesti per Michele Misseri, accusato di aver soppresso il cadavere della nipote gettandolo in un pozzo. «Non è stato un omicidio premeditato ma dovuto a una rabbia accumulata dalle donne nei confronti della bambina che avrebbe potuto rivelare segreti scabrosi», le parole durante la requisitoria del pm Maria-
La madre della vittima: «Chi ha ammazzato una persona merita il carcere a vita» no Buccoliero, che si è spinto più in là: «Dopo essere entrata in quell’abitazione, Sarah Scazzi ne è uscita in lacrime, è stata ripresa in lacrime, è stata portata in casa in lacrime ed in lacrime è stata uccisa. Queste lacrime non hanno sortito alcun effetto». Cosima Serrano e la figlia, accusate di omicidio e di sequestro di persone, sono detenute nel carcere di Taranto. Michele Misseri, che si è più volte accusato del delitto fornendo durante gli interrogatori diverse versioni dei fatti, è attual-
mente libero. Il pm ha chiesto altre 6 condanne per favoreggiamento e intralcio. I commenti Alla richiesta di con-
danna letta in aula, Sabrina ha cominciato a piangere. Ma il suo avvocato se lo aspettava: «Nessuna sorpresa, l’avevo preparata a questo epilogo processuale almeno nelle richieste dell’accusa — ha commentato il legale Nicola Marseglia, che insieme a Franco Coppi difende la giovane. Decise le parole della madre della piccola Sarah, Concetta Serrano: «È stato il processo delle menzogne ed è anche giusto che coloro che hanno detto tutte queste menzogne paghino per quello che hanno detto. Chi uccide una persona merita l’ergastolo. Mi aspettavo una richiesta del genere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cappella Sistina già chiusa: pronta la stufa per le fumate La Cappella Sistina ha chiuso ieri alle 13 e sono subito iniziati i lavori per il Conclave: già pronti i tavoli e le stufe per le fumate e le schede bruciate (nella foto Ansa). Le urne per accogliere i voti dei cardinali saranno tre, in argento e bronzo in bagno d’oro, realizzate dallo scultore Cecco Bonanotte. Mancano però ancora 4 elettori: un cardinale tedesco, un cinese, un vietnamita e un polacco. Già cinquemila i giornalisti accreditati.
PRIME PERQUISIZIONI
Mps, nuova inchiesta per insider trading C’è un nuovo filone d’inchiesta su Mps, nato dopo l’esposto contro ignoti presentato dai vertici della banca per insider
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trading. Ieri mattina, mentre la Guardia di Finanza sequestrava altri 6 milioni di euro a Gianluca Baldassarri, altri finanzieri perquisivano gli uffici di Michele Briamonte e Lorenzo Gorgoni, consiglieri di amministrazione della banca, per verificare da dove sia partita la fuga di notizie.
A notizie
TUTELA AI PM
Tascabili Il un blitz con 20 fermi
S Cassazione «Risarcite la Boccassini» I pm accusati di portare avanti «una guerra» contro Berlusconi devono essere risarciti, perché tali affermazioni ledono «il cuore della funzione giurisdizionale, come imparziale e indipendente». Lo ha stabilito la terza sezione penale della Cassazione confermando una sentenza della Corte d’appello di Brescia che condannava la società editrice de «Il Giornale», il direttore di allora Mario Cervi e il giornalista Salvatore Scarpino a versare 100mila euro al procuratore aggiunto Ilda Boccassini (nella foto) per un articolo del ’99 ritenuto diffamatorio
’Ndragheta, arrestato anche il padre di Sculli C'è Francesco Sculli, capo dell’ufficio tecnico del comune di Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria) e padre del calciatore del Pescara Giuseppe, tra le 20 persone arrestate ieri nell’ambito dell’operazione «Metropolis» contro la ’ndragheta. Le misure emesse dalla Dda, che comprendono il sequestro di beni per 450 milioni di euro, riguardano persone legate alle cosche Morabito ed Aquino e rivelano un quadro internazionale in cui ’ndragheta, imprenditori spagnoli, un emissario dell’Ira, esercito di liberazione nord irlandese lavoravano insieme per reimpiegare denaro sporco in villaggi turistici in Calabria.
Il sindaco dopo il rogo al museo
Napoli, finisce in cenere la Città della Scienza «Un attacco criminale»
La Citta della Scienza di Napoli distrutta dal rogo ANSA (d.ce.) Alle nove della sera di lunedì le fiamme hanno illuminato Bagnoli di tragici bagliori. Città della Scienza, punto cardinale della divulgazione scientifica (17 anni di attività, 160 dipendenti, una media di 350 mila visitatori l’anno), in poche ore è stata cancellata dalle fiamme. Qui accorrevano scolaresche richiamate da una mostra dal titolo profetico: Futuro Remoto. Già, remoto: così appare l’orizzonte visto da questo lungomare fumante che nel 2003 fu appena lambito dal sogno dell’America’s Cup. Napoli lunedì aveva ancora negli occhi le immagini del crollo di un antico palazzo sul lungomare. E adesso s’interroga sulla Città della Scienza perduta. Consumata dalle fiamme di un incendio quasi sicuramente doloso. Non servono esercizi di dietrologia perché il pensiero vada alla speculazione edilizia, alle gare per i suoli edificabili andate deserte. E allora il falò che divora la casa della scienza sembra l’immagine di una città cadente e decadente. «Proprio così» conferma lo scrittore Ermanno Rea, che nel 2002 ne "La dismissione" raccontò con gli occhi e le parole di un operaio la fine dell’ex acciaieria, chiusa nel ‘92. «Questa è una dichiarazione di guerra allo Stato. Uno Stato così debole da poter essere sfidato. Ma attenzione: è un atto di guerra all’Italia intera», accusa Rea. E lo scrittore Roberto Saviano, su Twitter: «Le fiamme a Città della Scienza sono il fallimento di una Napoli diversa. Mi sento di cenere». E il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Credo anch’io che sia un fatto doloso. Napoli è sotto attacco, ma è una città viva che non si fa piegare».
«Trovati batteri fecali»
Ikea blocca la vendita delle torte al cioccolato Dopo le polpette, presentate come di manzo ma contenenti carne equina, un altro prodotto simbolo del colosso dell’arredamento Ikea finisce sotto accusa. Si tratta delle torte al cioccolato e mandorle «chokladkrokant»: il gruppo ha bloccata la vendita in 23 Paesi, tra i quali l’Italia, dopo che le autorità sanitarie cinesi hanno rilevato nel prodotto tracce di colibatteri. Una misura precauzionale anche se nel nostro paese, ha comunicato Ikea Italia «non sono presenti lotti» di torte contaminate. La decisione di Ikea è stata presa dopo la distruzione da parte delle dogane cinesi di 1.800 dolci.
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ALTRI MONDI
ARRIVATO DUE ORE DOPO
Bieber chiede scusa ai fan per il ritardo Justin Bieber (nella foto) lunedì sera è arrivato con due ore di ritardo al primo dei suoi quattro concerti a Londra. Il 19enne
cantante canadese ha iniziato a cantare alla London 02 Arena alle 22,30, obbligando 20 mila spettatori a fare le ore piccole. Il giorno dopo ha provato a correre ai ripari twittando ai suoi 33 milioni di seguaci: «Non ci sono scuse», giustificandosi che il ritardo era dovuto a «questioni tecniche».
LE PROVE TROVATE DALL’FBI
Morte della Houston «Subì delle minacce» Non è ancora stata messa la parola fine alle indagini sulla morte di Whitney Houston: l’Fbi ha reso noto un file di 128 pagine, dalle
A
PER DALLA 7,8 MILIONI
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Format di successo A sinistra il conduttore, Fabio Troiano e Carolina Di Domenico, voce del web. In alto i 4 coach: Noemi, Riccardo Cocciante, Raffaella Carrà e Piero Pelù
Quelli di The Voice non guarderanno in faccia nessuno Arriva il talent musicale di Rai 2. La coach Carrà: «Sceglieremo voltati, il look a noi non interessa» STEFANIA ANGELINI MILANO
Dopo una serie di rinvii, The Voice, il format tv che ha spopolato negli Stati Uniti, finalmente può misurarsi col pubblico italiano. E così da domani sera, su Rai 2, vedremo se il programma scelto per rianimare la rete dopo il "naufragio" dell’Isola dei Famosi avrà successo anche da noi. Lo show ideato dal «papà» del Grande Fratello, John de Mol — esportato
in 65 Paesi e con un miliardo e 200 mila spettatori nel mondo — si propone di rivoluzionare i talent musicali. Tanto da provocare anche una piccola gaffe, ieri, alla presentazione dello spettacolo negli studi televisivi della Rai di via Mecenate, a Milano, gli stessi delle prime edizioni di X Factor. Se infatti da una parte i quattro coach d’eccezione (Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Piero Pelù e Noemi) erano tutti d’accordo nel rifiutare l’etichetta di talent, il nuovo direttore di Rai 2, Angelo Teo-
doli, ha invece definito il programma «il primo talent eticamente corretto». Vabbé, definizioni a parte, la novità c’è: «The Voice mette la voce al centro e non cerca di modificare il look dei concorrenti, ma soltanto di farli crescere», dicono in coro i quattro allenatori. Il meccanismo Lo spettacolo pre-
vede, infatti, audizioni "al buio". Ogni coach si concentra sulle qualità canore dando le spalle al concorrente: la sua poltrona si girerà verso il palco solo
quando avrà premuto un pulsante, arruolando il cantante in squadra. Le fasi successive prevedono una serie di duelli per arrivare al premio finale: un contratto con la Universal. Difficile però, immaginarsi questo programma così diverso dagli altri talent, soprattutto perché, alla fine, il meccanismo del televoto c’è eccome. «The Voice sta agli altri talent come il Festival di Sanremo di Fazio è stato ai precedenti. Le regole erano le stesse, ma il Festival diversissimo», spiega Raffaella Carrà. E Pelù insiste: «Abbiamo una band dal vivo e un dna rivoluzionari: il programma fa tabula rasa degli ultimi 30 anni di cultura tv basata sull’immagine». In difesa dei talentuosi veri si schiera poi Cocciante: «Partiamo dalla voce perché in questo periodo in cui il look ha preso il sopravvento è bene ribadire la centralità del canto: agli altri talent io non avrei mai potuto partecipare...». Infine parla Noemi, la più giovane tra loro, scoperta cinque anni fa da X Factor: «Questi studi li conosco bene e ho un ricordo fresco di cosa vuol dire trovarsi dall’altra parte. Cercherò di stare vicina ai concorrenti e di aiutarli perché questo tipo di esperienza è come un’onda anomala...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Boom Rai 1: 30% di share Ottimi ascolti per la serata dedicata a Lucio Dalla (nella foto) in diretta da Piazza Maggiore a Bologna: il concerto trasmesso lunedì sera da Rai 1 è stato seguito da una media di 7 milioni 811mila spettatori, con uno share del 30.15%. A seguire le esibizioni dei molti cantanti in ricordo di Dalla sono rimasti in tanti anche dopo mezzanotte: dalle 23.56 alle 24.38 davanti alla tv erano in 3 milioni e 330mila
quali emerge che l’attrice morta il 12 febbraio del 2012, sarebbe stata vittima di estorsioni e minacce. L’attrice subì anche il ricatto di una persona che le chiese 250 mila dollari per non rivelare «dettagli intimi della sua vita», pochi mesi dopo il matrimonio con Bobby Brown.
OGGI SALVARONO GLI EBREI DAI NAZISTI
Il giorno dei Giusti Film e iniziative sugli eroi comuni «Uno spazio per il ricordo e l’omaggio di quanti misero in gioco la propria vita per salvare quella degli altri negli anni della persecuzione e della Shoah». È questa l’essenza della Giornata europea dei Giusti che si celebra oggi, 6 marzo, per la prima volta, con migliaia di iniziative, tra incontri, dibattiti e proiezioni di filmati. Cotignola, il piccolo comune in provincia di Ravenna, che durante la seconda guerra mondiale nascose e salvò 41 ebrei italiani dai nazifascisti rivive, per esempio, su Rai3 (oggi ore 10) in un documentario di Nevio Casadio. Al Palazzo Sforza della cittadina è, inoltre, visitabile la mostra «I giusti tra le nazioni», dedicata a tutti i salvatori emiliano-romagnoli riconosciuti tali dallo stato di Israele. Centinaia gli appuntamenti in tutt’Italia. In provincia di Milano, a Solaro, (stasera alle ore 21) in scena lo spettacolo teatrale «Il Memorioso, breve storia della Memoria del bene» che si terrà presso il salone polifunzionale del Parco delle Groane. A Bologna il Museo ebraico espone una mostra su 54 Giusti che hanno nascosto ebrei in pericolo di vita in Emilia-Romagna. Rimini, invece omaggia il maresciallo Osman Carugno, che durante la seconda guerra mondiale aiutò 30 ebrei a sfuggire alle persecuzioni naziste.
laFotonotizia
L’emiro del Qatar esagera Si regala sei isole in Grecia Se esistesse il premio per il miglior acquirente, lo vincerebbe il Qatar. Vuoi per le disponibilità illimitate, vuoi per l’eclettismo e la predilezione per i tesori architettonici o geografici. Dopo aver cercato di impossessarsi delle piramidi egizie e delle meraviglie di Luxor ora gli emiri hanno virato verso la Grecia. Proprio l'emiro del Qatar, lo sceicco Hamad bin Khalifa Al Thani avrebbe già speso otto milioni di euro per l'acquisto di sei isolette private nel Mar Ionio, tra cui quella di Oxia (nella foto), a 38 chilometri da Itaca, sulle quali realizzare investimenti turistici.
MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI Oroscopo
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LE PAGELLE
Ariete 5,5
Toro 7+
Gemelli 6
Cancro 6
Leone 6,5
Vergine 8
DI ANTONIO CAPITANI
L’umore è sfigopendulo. E sia la tabella di marcia nel lavoro sia gli impegni privati ne risentono. Ma Giove vi porta fortuna, anche suina.
Luna OK per lavoro, prove di studio, affari con mercati esteri e gente lontana. Voi siete fighi, il sudombelico è accaloraterrimo.
Al fine di sbrigare tutto e bene evitate paranoie e togliete il martello dagli zebedei altrui. Autonomia a rischio, vigore suino pochino.
L’umore è un cicinìn sfigogrigio, certi rapporti sbandano, i contratti vanno vagliati bene. Lavoro e sudombelico sono però muy lanciati.
Strategia e cura del dettaglio vi portano al successo. Riparate però i glutei santi: ci sono fetenti che vogliono espugnarli. Modestie suine.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
IL MIGLIORE La Luna vi fa tirare il fiato e non più sedie e alabarde a chi vi sta sugli zebedei. Creatività e sudombelico s’impennano, certi guai si attenuano.
Bilancia 5,5
Scorpione 7
Sagittario 7-
Capricorno 7,5
Acquario 7+
Pesci 7+
La giornata è complicata. E a molti di voi sembra di avere nella pancia una matassa di tensioni come quella politica attuale. Sfiga suina.
Potete riscuotere successi king size, oggi, gettando basi solidissime per il vostro futuro. Il sudombelico freme, ma niente fretta!
Non parlate in giro dei fatti vostri. Men che meno di quelli economici. E vincete l’indolenza. Tutto, comunque, volge al bello e al suino.
Ogni iniziativa ha uno start propizio, con la Luna nel segno: non perdete, però, tempo utile. E tirate fuori gli zebedei. Fornicazionissime!
L’operosità sul lavoro premia mucho. Come il senso dell’opportunità. La fortuna interviene volentieri, e pure il sudombelico è tosto: grandi!
I tasselli si mettono al posto giusto e voi trionfate. Motivazione e potere, intanto, crescono, l’istinto suino pure, il saldo bancario ni.
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Argentina: la sfida tra il Tigre e gli All Boys è sul 2 1. Gli ospiti beneficiano di una punizione da otti ma posizione. Jonathan Ferrari, già ammonito, per oscurare la visuale del portiere si abbassa i pantaloncini fin quasi alle caviglie. Furbata inutile, nonostante l'arbitro non se ne sia accorto
Il nostro Luigi Perna, in viato al Montmelò, ha vin to un giro su una Ferrari 458Italia, guidata da Fernando Alonso. Sul sito potrete rivedere il video dell’emozionante «omag gio» sorteggiato per il giornalista della Rosea, coinvolto in una sfida a Massa ad un’andatura da far rizzare i capelli
www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
La situazione meteorologica continuerà ad essere all'insegna del tempo perturbato. Dobbiamo aspettarci perciò ancora molte piogge e nevicate ad alta quota sui monti, il sole solo a tratti farà capolino tra le nubi in qualche zona.
Al Nord molte nubi ma diradamento delle precipitazioni, con formazione di nebbie. Sulle zone tirreniche del Centro e del Sud altre piogge anche abbondanti. Piogge alternate a schiarite sul medio-basso Adriatico, in Sicilia e in Sardegna.
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Un premio in pista: un giro con Alonso Show al Montmelò
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PERUGIA
Furbata argentina: rimane in mutande e copre il portiere
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Mossi
Serie B
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IL VIDEO
Bologna Genova
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Neve
12.00 CALCIO: VERONA - PADOVA
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GENOVA
PALERMO
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11.00 CALCIO: MANCHESTER UNITED REAL MADRID
Su tutto il Paese la giornata sarà caratterizzata dalla presenza di parecchia nuvolosità e precipitazioni anche abbondanti e intense, nevose ad alta quota su Alpi e Appennini, con venti di Scirocco. Solo localmente qualche schiarita. Trieste
Molto forti
Calmi
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Il rugbista della Nazionale, terza linea centro nello Stade Français, è nato a La Plata, in Argentina, il 12 settembre 1983
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19 mar. 27 mar.
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