GDS 12-03-2013

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www.gazzetta.it martedì 12 marzo 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE TALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 117 ­ Numero n 60 Anno

L’allenatore Andrea Stramaccioni, 37 anni, e il direttore dell’area tecnica dell’Inter Marco Branca, 48

FATEVI fb/milankoooramn

SOTTO

BIANCHI, BOCCI, CALAMAI, CENITI, CONDO’, DELLA VALLE, PASOTTO, RICCI, SCHIANCHI DA PAGINA 2 A PAGINA 13

Tre protagonisti della grande sera: Kevin Boateng, 26 anni, Stephan El Shaarawy (20) e M’Baye Niang (18) BUZZI

CRISI INTER PARTE L’ULTIMATUM DEL PRESIDENTE

Moratti non ne può più Altri crolli? Figo­Baresi La posizione di Strama e Branca a rischio in caso di nuove figuracce. A giugno idea Mazzarri­Leonardo DALLA VITE, LAUDISA, TAIDELLI ALLE PAGINE 16­17

LA CAPOLISTA CONTE 3 ORE DA PALAZZI

Juve all’assalto Stringe per Ibra e punta Jovetic CENITI, GALDI, GRAZIANO, SPERONI ALLE PAGINE 14­15­25

3 Zlatan Ibrahimovic, 31 anni. Gioca in Francia nel Psg EPA

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Ibrahimovic ha spiegato perché vuole tornare in Italia: «Mi hanno convinto gli otto punti di Bersani».

PANCHINE QUINTO CAMBIO

Caos Palermo Via Gasperini riecco Sannino CARUSO A PAGINA 20

EXTRATIME PARLA IL CT DEL BRASILE

SCOLARI, IL CINQUESTELLE CHE VUOLE BATTERE L’ITALIA ALL’INTERNO L’INSERTO DI 12 PAGINE

CICLISMO TIRRENO­ADRIATICO: OGGI LA CRONO FINALE

BARCELLONA­MILAN (ORE 20.45)

9 771120 506000

30 3 1 2>

Ritorno ottavi di Champions: i rossoneri difendono il 2­0 di San Siro Ballottaggio Constant­De Sciglio. Schalke­Galatasaray l’altro match IL TECNICO

LA CHIAVE

I CATALANI

L’ANALISI DI SACCHI

Allegri è sicuro «Saremo all’altezza ma serve pazienza»

In mezzo al campo la vecchia diga con Niang in più

Piqué dà la carica «Chi non ci crede se ne stia a casa»

Mettere a nudo il loro peggior calcio con gioco e coraggio

Nibali, che show Attacca in salita sotto l’acqua e diventa leader GIALANELLA, GHISALBERTI ALLE PAGINE 30­31 3 Vincenzo Nibali, 28, attacca sul Muro di Sant’Elpidio BETTINI


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

CHAMPIONS RITORNO OTTAVI

situazione BARCELLONA

v

Trasformatelo I dati si riferiscono alla Champions 2012-13 3

Reggere l’urto NA di Messi & C. O L L E Cfb/milankoooramn R A B e via col Faraone per chiudere un’era x Presenze x Gol subiti x Gol segnatii

1 Vic Victor Valdes

4-3

-3

6

7

3 Piqué qué

5 0

2 Dani Alves

5

1

Notte storica per i giovani rossoneri contro il Barcellona dei marziani: serviranno calma, coraggio e personalità per tenere il vantaggio dell’andata e resistere alla pressione blaugrana

6 Xavi

6 0 17 7 Pedro Pedrro

6 0 92 El Shaarawy

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDO’ twitter@PaoloCond BARCELLONA

7

Nella solennità del Camp Nou vuoto e illuminato a giorno, una tiepida pioggerella primaverile bagna la rifinitura serale del Milan. «Non so come finirà, ma so che i ragazzi giocheranno una grande partita» ha appena detto Massimiliano Allegri, e i sorrisi sereni dei giocatori durante il torello sembrano certificare il concetto zen espresso dal loro allenatore. Due gol di margine possono essere tanto e possono essere niente, ma intanto ci sono e stanno dalla parte italiana. Barcellona-Milan di questa sera va intesa quindi come un percorso da attraversare, prima ancora che una gara da giocare, perché per El Shaarawy e per Niang, per il nuovo Montolivo e anche altri rossoneri, questa è la cruna dell’ago dalla quale passare per crescere ancora. Per diventare dei campioni. Stasera vivranno momenti terribili nei quali la pressione blaugrana sembrerà intollerabile, e dovranno farvi fronte con calma, coraggio e personalità. È curioso come l’epica che inevitabilmente avvolge certe serate — e certe vigilie — richiami lontani ricordi liceali: questa partita ci fa venire in mente il canto dell’Odissea in cui Ulisse

BARCELLONA 4 Fabregas 13 Pinto 14 Mascherano 37 Tello 7 Villa 21 Adriano 11 Thiago

DIFFIDATI Mascherano, Adriano, Song, Pedro

SQUALIFICATI nessuno

INDISPONIBILI Bartra Il Milan durante la rifinitura in un Camp Nou deserto che questa sera diventerà un inferno per sostenere i blaugrana REUTERS

si qualifica se... LA SITUAZIONE

Il Milan passa vincendo o pareggiando Ma anche con una sconfitta limitata Sono tanti gli scenari che ha di fronte il Milan. I rossoneri andranno ai quarti di Champions League se vinceranno o pareggeranno contro il Barcellona con qualsiasi risultato. I rossoneri però otterranno il ticket anche in caso di sconfitta con un gol di scarto oppure con due segnandone almeno uno. A quel punto conterà doppio la rete segnata in trasferta, al Camp Nou: 3-1, 4-2, 5-3...

I BLAUGRANA A MEZZOGIORNO LA RIFINITURA DECISIVA

Grattacapi per Roura Difesa a tre, in attacco Sanchez favorito su Villa BARCELLONA Il Mundo Deportivo ieri l’ha definita «formazione misteriosa» e «quella che genera maggior dibattito da anni a questa parte». È la formazione anti Milan del Barça, concepita a sei mani tra New York, dove si cura Tito Vilanova, e San Joan Despì, il centro tecnico dove Jordi Roura e Aureli Altamira fanno le veci del tecnico. Vanno trovati i fiancheggiatori di Leo Messi, due tra Pedro, Sanchez, Tello e Villa (qui in ordine alfabetico) se si dà per scontato che Fabregas partirà in panchina.

Villa era favorito perché può fare il centravanti ma in quella casella va a cadere Messi, che non vuole gente in giro nella sua zona. E allora se bisogna usare Villa largo, meglio Sanchez, che dopo un lungo letargo sabato si è svegliato con un gol e un assist. Un’altra ipotesi prevede il sacrificio di Pedro a beneficio dei due di cui sopra ma è difficile pensarlo in panchina dopo che col Depor è andato in tribuna per riposare. Tello dal canto suo sembra dover vestire i panni del «revulsivo», come lo chiamano qui, il jolly che fa saltare il banco difensivo con

riempie di cera le orecchie dei suoi marinai per impedire che il canto ammaliatore delle sirene li distragga, facendo finire la nave sugli scogli. Il tiqui-taca del Barcellona è ammaliatore e ipnotico per definizione, specie se il rientrante Xavi riuscirà a riorganizzarlo dopo tre settimane di esecuzioni incerte; speriamo allora che nelle parole tranquille ma decise di Allegri si celi la consapevolezza di aver usato la cera giusta, caricando i rossoneri affinché non si lascino avvi-

luppare dalla trama catalana. Personalità A San Siro il Milan

ha ottenuto un 2-0 sinceramente inatteso perché dopo un primo tempo nel quale il palleggio del Barça, pur senza costruire grandi occasioni, l’aveva subissato, la ripresa è stata affrontata con tutt’altra personalità. Non c’è discussione sul fatto che stasera il Milan dal punto di vista tattico debba ripetere la partita del 20 febbraio, con due linee di difesa vicine tra loro e

ALLENATORE Roura gli attaccanti esterni votati al sacrificio, almeno fin dove è possibile senza vendersi le energie per le sortite. Xavi predica da giorni la necessità di allargare il campo, primo comandamento di Guardiola per squilibrare una difesa munita e organizzata. Voci di cambi tattici galleggiano nell’aria, ma non crediamo che nella partita più importante e complicata dell’anno il Barça esca da un seminato che gli ha portato tanta gloria: ci aspettiamo il solito 4-3-3 con i

I ROSSONERI BALLOTTAGGIO CONSTANT-DE SCIGLIO dribbling e velocità. In mezzo tornerà Xavi, che non ha ancora ricevuto il via libera dai medici (arriverà oggi) ma ieri si è allenato con i compagni per la terza volta consecutiva. Difesa a tre? Dietro nelle ultime ore ha preso corpo l’ipotesi della difesa a 3, con Mascherano, Piqué e Puyol. La cosa offrirebbe maggior copertura e il sacrificato sarebbe uno dei compagni di Messi davanti. Ieri Piqué non ha rivelato nulla in proposito, schivando la domanda, ma sembra difficile pensare a un esperimento così in una partita nella quale tra le altre cose il Barça è obbligato a segnare almeno due gol. Oggi per i catalani ultimo allenamento a mezzogiorno. Poi si svelerà la formazione misteriosa. Filippo Maria Ricci © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mexes lavora col gruppo Boa-Niang coppia duttile E c’è Barbara Berlusconi BARCELLONA Arrivo con il sole, rifinitura sotto la pioggia. Il Milan è stato accolto all’aeroporto di Barcellona da un nutrito gruppo di tifosi a caccia di autografi e fotografie. Temperatura mite e cielo sereno fino all’ora dell’ultimo allenamento al Camp Nou. Difesa ok Allegri finalmente ha riavuto Mexes, in forse fino all’ultimo per un problema all’adduttore. Il francese ha fatto tutto senza sentire alcun dolore e stasera dovrebbe esserci come nella gara dell’andata, accanto a Zapata. Sulle fasce a destra ci sarà Abate, a sinistra ballottaggio

Constant De Sciglio, con il primo favorito. A centrocampo la novità rispetto a San Siro sarà Flamini al posto di Muntari. Il francese gioca preferibilmente a destra, ma Allegri potrebbe spostarlo a sinistra per garantire più copertura da quella parte del campo, dove si muove Messi. In ogni caso sarà una situazione molto fluida, con Ambrosini centrale e Montolivo e Flamini che possono invertirsi. Idem in attacco, dove l’idea del tecnico è Boateng falso centravanti (già sperimentato in campionato) e Niang a destra, ma i due potranno scambiarsi spesso posizione. El

Shaarawy invece avrà libertà di agire sulla sinistra. Lady B Ieri a Barcellona è arrivata anche Barbara Berlusconi per far sentire la vicinanza della proprietà. Non è la prima volta che Lady B si presenta alla vigilia di una trasferta di Champions: era già successo a Londra e a Madrid. Oggi parteciperà al pranzo ufficiale dell’Uefa con Galliani e il presidente blaugrana Rosell. Curiosità: ieri mattina a Malpensa c’era anche Filippo Galli. Ha salutato la squadra ma non è partito per Barcellona: è volato in Olanda per quattro giorni, dove studierà le strutture e l’organizzazione del settore giovanile dell’Ajax che assieme al Barcellona è il modello di riferimento. Fabiana Della Valle © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

in Camp Milan! CAMP NOU ORE 20.45 METEO: 12°, possibilità pioggia TV: Premium Calcio, Sky Sport 1HD, Sky SuperCalcioHD 1H

18 Jordi Alba

5

1

5 Puyol

3 0 8 Iniesta

5

ARBITRO: Viktor Kassai (Ung) GUARDALINEE : Gabor Erös (Ung), György Ring (Ung) ARBITRI DI PORTA: Tamás Bognar (Ung), Mihaly Fabian (Ung) QUARTO UOMO: Robert Kispal (Ung)

1 5

10 Messi 7 5

IN MAIUSCOLO LE QUALIFICATE AI QUARTI

A R

A R

0 0 Celtic Glasgow (Sco) 3 2 JUVENTUS (Ita)

1 1 2 1

2 0 Shakhtar Don. (Ucr) 2 3 BORUSSIA D. (Ger)

1 2 REAL MADRID (Spa) 1 1 Manchester U. (Ing)

Domani

119 Niang

1

1

0

fb/milankoooramn

18 Montolivo

v

Valencia (Spa) PSG (Fra)

Domani

1 3

Arsenal (Ing) Bayern Monaco (Ger)

1 1

Galatasaray (Tur)

1 0

Porto (Por) Malaga (Spa)

Oggi

Oggi

9 Sanchez Sanc chez h

16 Busquets

TABELLONE

3

situazione MILAN

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

2 0

Schalke (Ger)

Milan (Ita) Barcellona (Spa)

QUARTI DI FINALE 2-3 aprile / 9-10 aprile Sorteggio il 15 marzo a Nyon

5 0

1 Boateng 10

4 0

6

1 20 A Abate

23 Ambrosini

3 0

3 0

SEMIFINALI 30 aprile / 1° maggio Sorteggio il 12 aprile a Nyon 23-24 aprile FINALE 25 maggio Wembley, Londra (Ing)

5 Mexes

5

1

16 Flamini

2 0

17 Zapata

MILAN

32 Abbiati

4 0

12 Traoré 7 Robinho 22 Bojan

1 Amelia 76 Yepes 2 De Sciglio 4 Muntari

6 5

DIFFIDATI

21 Constant nt

Bonera, Mexes, Flamini, Montolivo

5 0

SQUALIFICATI nessuno

INDISPONIBILI De Jong, Pazzini

terzini che diventano ali — e il campo si allarga — e Busquets che in ripiegamento va a fare il terzo centrale, scendendo fra Piqué e Puyol. Quello è il momento per colpire: appena recuperata palla, il lanciatore Montolivo deve scatenare i velocisti El Shaarawy e Niang nelle praterie alle spalle di Alves e Alba, sorpresi all’arrembaggio. Attaccati in campo aperto, Piqué e soprattutto Puyol (Di Maria di recente l’ha distrutto) concedono molto: e

N A L

I

M-3-3

Sopra la panca DI ARRIGO SACCHI

A confronto Barcellona e Milan, la più grande storia degli ultimi venticinque anni, una partita decisiva per continuare a sognare per sperare di ampliare la propria gloria e palmares. I rossoneri hanno vinto sorprendentemente all’andata sconfiggendo nettamente i mostri sacri catalani. Gli uomini di Allegri autori di una prestazione tattica/difensiva quasi perfetta hanno imbrigliato Messi, Iniesta e compagni evidenziandone i limiti di forma in contrapposizione alla loro esaltante crescita. Il Milan che aveva iniziato questa stagione con programmi limitati e con molti critici dubbiosi sul suo futuro, sta vivendo un momento inimmaginabile. Questo cambiamento radicale lo si deve ad un club competente e paziente, ad un allenatore serio, educato e che si dimostra un buon gestore ma soprattutto un ottimo allenatore e a

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se il Milan segna un gol — impresa più che possibile visto che il Barça ne ha presi per 13 gare consecutive prima di spezzare la serie sabato — le sue possibilità di qualificazione decollano verticalmente.

Messi È difficile considerare in fase di declino una squadra che può contare su Leo Messi, e non ci illudiamo sul fatto che il fuori-

ALLENATORE Allegri classe argentino riviva un’altra serata svogliata. Se però Boateng andrà a rompere le scatole a Xavi in avvio di azione e Flamini replicherà l’opera nella zona di Iniesta, fatalmente Leo si troverà in una posizione intasata di giocatori e povera di spazi, stretto fra Ambrosini, Mexes e Constant e con le linee di passaggio presidiate da Montolivo ed El Shaarawy. La famosa gabbia, che i catalani proveranno a smontare cercando la combinazione della serratura, perché si

è molto parlato in questi giorni di «remuntada» e ambiente caldo, ma la minaccia del Barça risiede nell’ordine e nella freddezza, mica nella rabbia agonistica. Per cui niente terrore dei primi venti minuti, e nessun sollievo se il Milan li dovesse passare indenni: ricordate, quello di stasera è un percorso da attraversare. Laggiù in fondo, oltre la prova del Camp Nou, si intravedono i quarti di Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rossoneri al top e Barça al minimo storico Gioco e organizzazione contro Leo e Iniesta giocatori che non erano solo figli dei vari Ibrahimovic, Seedorf, ecc. ma dei buoni giocatori con ragazzi interessantissimi come El Shaarawy, De Sciglio, Niang che stanno esplodendo. Un momento migliore per affrontare i blaugrana non poteva esserci: la squadra rossonera sta giocando come non mai al contrario del Barça che gioca forse il peggior calcio degli ultimi anni, i rossoneri sono in gran forma mentre gli spagnoli assolutamente no, gli uomini di Allegri partono da un 2-0 che li favorisce e dà loro sicurezze mentre i pur forti avversari vivono momenti di tensione e di incertezze. Messi e compagni sembrano esausti, privi di armonia e di identità ben lontani dalla splendida macchina che ha incantato il mondo. Allegri e i suoi ragazzi sono favoriti però dovranno rispettare l’avversario ma soprattutto se stessi e il proprio gioco: solo la paura e il chiudersi

nei pressi dell’area pensando solo a difendersi potrebbe cambiare questo risultato. Il Milan anche in un recente passato ha sempre creato difficoltà al Barcellona, lo stesso Messi con le squadre che sanno difendersi si esprime non al top. L’impresa è alla portata dei rossoneri: dovranno ripetere la partita dell’andata con ancora più convinzione e personalità, ribattere colpo su colpo con ripartenze veloci servirà a dare tranquillità a loro e preoccupazione agli avversari. Gli uomini di Max dovranno essere compatti, un collettivo ben posizionato e connesso dove tutti collaborino e tutti siano in posizione attiva con la palla e senza. L’organizzatore del gioco produce una sinergia che moltiplica idee, autostima e personalità. Sarà importante aspettare l’avversario a metà campo e fare una barriera fra la metà campo

e la difesa, non permettere loro di giocare tranquilli: pressarli, raddoppiarli, marcarli, anticiparli e ripartire con contrattacchi rapidi e letali. Non subire le loro ripartente veloci grazie ad una organizzazione adeguata, non star indietro con troppi giocatori, le chiusure preventive saranno fondamentali come allentare la pressione con una buona gestione dell’attacco. Non dare spazio consentirà di mettere a nudo la precaria condizione avversaria così come gli attacchi veloci metteranno in evidenza una loro organizzazione difensiva non priva di errori. Il collettivo, l’organizzazione, la velocità, gli smarcamenti in profondità, i tagli degli attaccanti daranno personalità e respiro. I giocatori che potrebbero essere decisivi: per il Barça Messi e Iniesta, per il Milan il gioco e l’organizzazione. C’è tutto per passare il turno, un grande in bocca al lupo.


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MARTEDÌ 12 MARZO 2013


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MARTEDÌ 12 MARZO 2013

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CHAMPIONS RITORNO OTTAVI al turno successivo. Stavolta nessuno vuole perderlo, quel tram chiamato desiderio. Per tutti, eliminare il Barcellona vuol dire compiere un clamoroso salto in avanti in un ipotetico ranking europeo.

4 Allegri, è la notte

LA SCHEDA Massimiliano Allegri è nato l’11 agosto 1967 a Livorno

S Le squadre In carriera ha allenato Aglianese (2003-04), Spal (2004-05), Grosseto (2005-07), Sassuolo (2007-08), Cagliari (2008-10) e Milan (dal 2010)

S Le vittorie Nel 2011 ha conquistato scudetto e Supercoppa italiana con il Milan

più importante «Serve pazienza saremo all’altezza» fb/milankoooramn

Tridente Allegri promette di giocarsi la partita a modo suo, con tre attaccanti. Catenaccio, parola pronunciata con la consueta aria sdegnosa da un cronista catalano, è un concetto che lo fa ridere. «Qui non si tratta di catenaccio. Il Barcellona costringe chiunque a giocare in un certo modo. E siccome alla fine il possesso palla che ti lascia è al massimo del 35%, devi essere bravo in fase difensiva, ma ancora di più in fase offensiva, perché quel poco di tempo che ti resta devi cercare di farlo fruttare al meglio per cercare un gol». Le lancette però, dice con un sorrisetto, girano sempre allo stesso modo, e i minuti passano sempre uguali. «Passeranno così come sono passati all'andata. E' inutile giocare con l’ansia di arrivare al 95’». Ancora una volta, ci vuole pazienza.

Se passa il turno il tecnico può far gola alle big d’Europa, ma lui tifa per il rinnovo. E giura: «Non falliremo, i nostri giovani hanno testa»

«

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI BARCELLONA

«Ci vuole della pazienza». E’ la versione livornesizzata del vecchio «occhio, pazienza e bus de cul», caposaldo dell’ideologia e dell’estetica sacchiana. A questa massima si attiene Massimiliano Allegri, giunto al Camp Nou via serie minori, Sassuolo e Cagliari, per chiudere un ciclo ma soprattutto aprirne un altro. Sacchi nel mondo ha vinto tanto, Allegri ancora nulla, e questa partita può cambiare molte cose. Ma, come direbbe lui, ci vuole della pazienza. Appunto.

« «

Giovani «Sarebbe un fallimento

Dovevamo essere le vittime sacrificali e invece ce la giocheremo... Il catenaccio? Il Barça costringe chiunque a giocare in un certo modo Sono sicuro che non ripeteremo la brutta prova dell’anno scorso contro l’Arsenal MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE DEL MILAN

uscire dopo il 2-0 dell’andata? Certo che no», ribatte anche un po’ scocciato il tecnico del Milan. «Dovevamo essere le vittime sacrificali, all’andata e anche al ritorno, e invece siamo arrivati qui a giocarci la qualificazione con due gol di vantaggio. Gol che non ci mettono al riparo, ma alzi la mano chi, prima della partita a Milano, avrebbe pensato a un risultato del genere. E invece io sono fiducioso. I ragazzi sono stati bravi e lo saranno ancora. Poi, se

saremo anche un po’ fortunati, magari passeremo il turno. Ma la bontà di un progetto e il livello di crescita dei giovani non si misurano da una qualificazione riuscita o fallita contro la squadra più forte del mondo». Ma questa partita è uno snodo per tanti, e prima di tutto per lui. Per l’uomo che ha vinto lo scudetto al primo tentativo come i grandi allenatori del Milan, ma sul piano internazionale non ha ancora lasciato il segno. Fumo di Londra Contro il Tottenham, il primo anno, un gol dei londinesi fu sufficiente per andare a casa. Contro l’Arsenal, il secondo anno, calcio champagne all’andata, e serata da incubo al ritorno. «Una prima mezzora disastrosa», riconosce Allegri. «Ma al Camp Nou non c’è pericolo che l’esperienza si ripeta». Il Milan rischiò di essere eliminato nonostante il 4-0 dell’andata, si salvò ma tornò a casa arrabbiato. Poi ai quarti arrivarono il Barcellona e un’altra serata agra. I catalani al ritorno vinsero 3-1, ma Allegri e i suoi tornarono a casa con la sensazione di aver perso il tram preso dal Chelsea

Massimiliano Allegri, 45 anni FORTE

Sensazioni Però il tempo passa in fretta e un contratto non sempre basta per essere felici. La serata del Camp Nou è importante per Allegri anche in chiave futura: se il miracolo si completerà, è probabile che il rinnovo sia cosa fatta, e anche piuttosto in fretta. La posizione di Allegri al Milan sarebbe rafforzata, ma sul suo tavolo arriverebbero anche proposte per ora ventilate: Allegri piace discretamente al Chelsea a caccia di allenatori, la Roma lo corteggia e il Napoli anche. Lasciando il Milan preferirebbe probabilmente un'esperienza all'estero, e passare il turno con il Barcellona potrebbe dargli una spinta verso campionati più glamour. Eliminare il Barça per arricchire il curriculum: il Chelsea è fonte di ispirazione, in molti sensi.

4

I NUMERI

140

Le panchine di Allegri con il Milan: 77 vittorie, 35 pareggi e 28 sconfitte il bilancio

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Le volte di Allegri in Champions: nel 2010-2011 è stato eliminato agli ottavi dal Tottenham e nel 2011-2012 ai quarti contro il Barcellona

3

Le sfide sui 180 minuti a eliminazione diretta tra Milan e Barcellona in coppa: negli ottavi del 1959-60, in semifinale nel 2005-06 e nei quarti del 2011-12. In nessuno di questi casi i rossoneri sono riusciti a passare

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CURIOSITÀ BLAUGRANA E ROSSONERI SI SONO AFFRONTATI GIÀ 16 VOLTE NELLE COPPE EUROPEE: SOLO BAYERN E REAL (20) HANNO FATTO DI PIÙ

«La sfida infinita» accende Galliani

tak, 2-1 al Celtic, 0-0 col Benfica. Anche in questo caso, tutti risultati che al Milan andrebbero a meraviglia.

Il Camp Nou e un augurio dell’a.d.: «Tornare qui è sempre emozionante. Ai nostri giovani non servono consigli»

Occhio al mostro Per abitudine

fb/milankoooramn LA SECONDA PARTITA PIÙ GIOCATA Coppa Campioni/Champions

Coppa Uefa

Supercoppa europea

Coppa delle Fiere

Coppa delle Coppe

Bayern Monaco Real Madrid

20 Barcellona Milan

14

2 16

Barcellona Chelsea DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO BARCELLONA

Lì per lì, subito dopo i sorteggi, sembra sempre contrariato: «Ancora il Barcellona, non è possibile». Ma in realtà ad Adriano Galliani le sfide europee superlusso piacciono da morire. Il Milan, per bacheca e dna, è un club nobile e pazienza se di questi tempi il coefficiente di difficoltà nell’incontrare il Barça è proibitivo. C’è comunque mezzo mondo sportivo davanti alla tv, e una delle due protagoniste stasera sarà il Milan. Così l’a.d. rossonero ieri assicurava: «È bellissimo ritrovare il Barcellona, è la nostra squadra. Ci incontriamo dall’89 a ogni fase della Coppa, è infinita la serie di sfide in questi anni. Mi auguro di poter

12 Inter Real Madrid

9 2 Milan Real Madrid

3 15 4 15

15 I PRECEDENTI AL CAMP NOU 3 aprile 2012 (Champions) Barcellona - Milan 3-1 13 settembre 2011 (Champions) Barcellona - Milan 2-2 26 aprile 2006 (Champions) Barcellona - Milan 0-0 2 novembre 2004 (Champions) Barcellona - Milan 2-1 26 settembre 2000 (Champions) Barcellona - Milan 0-2 23 novembre 1989 (Supercoppa) Barcellona - Milan 1-1 25 novembre 1959 (Coppa Campioni) Barcellona - Milan 5-1 D’ARCO

tornare qui anche l’anno prossimo, ma la cosa davvero importante è essere sempre in Champions». Già, la sfida infinita. Nelle coppe europee Milan-Barcellona è il secondo confronto più giocato di sempre: 16 volte (14 in Coppa dei Campioni e 2 Supercoppe europee) contro le 20 di Bayern-Real, il classico dei classici. Conforto Le strade rossonere e

blaugrana insomma si incrociano spesso e volentieri, e in Catalogna l’impresa milanista manca da un bel po’: l’ultimo

successo risale a settembre del 2000 (girone di Champions), ma in virtù del 2-0 dell’andata il Milan può confortarsi in due modi. Il primo è scorrendo come sono finite le ultime sei partite al Camp Nou. In ordine di tempo, dalla stagione ’89-90 in poi: 1-1, 0-2, 2-1, 0-0, 2-2 e 3-1. Dice nulla? Ma certo, tutti risultati che stasera qualificherebbero i rossoneri. E non è tutto, perché anche le ultime cinque partite casalinghe in Champions dei catalani portano buone notizie: 3-1 al Milan, 2-2 col Chelsea, 3-2 allo Spar-

L’a.d. del Milan Adriano Galliani, 68 anni: carica che ricopre dal 1986, da quando Silvio Berlusconi acquistò il club rossonero PHOTOVIEWS

Galliani si esime da qualsiasi tipo di pronostico, però ha ben chiaro in mente il tipo di partita che dovrà fare il Milan: «Ripetere l’andata, ovvio. Io penso e mi auguro che si possa fare una grande prestazione. Questa gara arriva al momento giusto: quello che abbiamo fatto in questo periodo è qualcosa di straordinario. Consigli ai nostri giovani? Nonostante l’età hanno dimostrato in campionato e all’andata col Barça di non sentire il peso della maglia o di San Siro, che è uno stadio simile al Camp Nou». Il grande rammarico ovviamente si chiama Pazzini: «Peccato perché era in un momento magico e quell’intervento ce lo ha tolto. Se non ho fatto commenti dopo la partita è perché sono molto amico con Preziosi. In caso contrario forse avreste sentito anche la voce del Milan. Gli occhi li abbiamo tutti per vedere rigori, falli e tutto il resto, ma per rispetto di Preziosi non dico nulla». Infine, un pensiero per Berlusconi: «La vittoria del Milan e qualche sconfitta gli hanno allietato le giornate». E uno per Messi: «È un mostro, speriamo che stavolta si riposi». Proprio come all’andata. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 12 MARZO 2013

CHAMPIONS RITORNO OTTAVI

La versione di Sheva fb/milankoooramn

del Milan mi sembrano tutt’altro che timidi».

«Il Barça è vulnerabile In difesa sono lenti»

Consigli per gli attaccanti?

«Giocare con la testa libera. Sfruttare il poco che una squadra così tecnica ti concede, ma pensare anche che proprio perché è una squadra che gioca sempre all’attacco e ha molta fiducia nella sua tecnica, il Barça ha dei punti deboli. Attaccanti a parte, tutti devono pensare che stanno giocando una partita secca, che comincia dallo 0-0. Tutti, sia gli attaccanti che i centrocampisti e i difensori, devono sacrificarsi tanto, come all’andata. Ma Allegri li avrà istruiti a dovere».

L’attaccante ucraino ex Milan indica la rotta ai rossoneri «E’ fondamentale che tutti si sacrifichino come all’andata» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI BARCELLONA

LE SUE SFIDE CONTRO I BLAUGRANA

«Vengo la prossima volta, se passiamo il turno». È fiducioso?

Quel gol ce l’ha ancora in testa in qualche modo. Magari non come quello parato da Dudek a Istanbul, eppure la specie è la stessa: la specie delle imprese incompiute, delle cose rimaste a metà. Sono incubi sportivi che sfumano nella malinconia, ma Andriy Shevchenko non è il tipo che conta le reti e i record e vive nel passato. Shevchenko adesso fa il golfista, sta con i figli, ma fra poco inizia il corso di allenatore, in Ucraina. Preferisce parlare del Milan di ora piuttosto che pensare alla semifinale del 2006, e alla finale mancata per un gol ingiustamente non convalidato al Camp Nou. Sheva fa lunghe vacanze ma gira anche il mondo per vedere partite, fra campionato inglese e Champions League. Presto verrà a vedere qualche partita a Milano. Era annunciata anche la sua presenza al Camp Nou, ma ha deciso di rinunciare.

Il gol annullato nella semifinale di ritorno (0-0) della Champions ’05-06 OMEGA

«Fiducioso, sì, anche se il 2-0 dell’andata non basta per sentirsi al sicuro. Il Barcellona è una delle squadre migliori del mondo, e non si può parlare di flessione soltanto perché ha perso con il Real Madrid e il Milan. Però è evidente che attraversa un periodo difficile, tanti giocatori non sono al massimo e in difesa hanno qualche problema. Mascherano è molto veloce, ma se non gioca lui, gli altri sono vulnerabili». Lei ha segnato gol al Barça quando era giovanissimo. Quasi quanto El Shaarawy e Niang. Come si fa?

Il gol-vittoria nell’1-0 del 20 ottobre 2004 nella fase a gironi LIVERANI

«Gli stadi grandi e importanti spaventano un po’ tutti, ma se dentro di te hai la stoffa giusta, passi anche queste prove. Sono posti come il Camp Nou che ti fanno crescere e ti danno fiducia in te stesso. E poi i ragazzi

Uscire al Camp Nou dopo il risultato dell’andata sarebbe un fallimento?

Andriy Shevchenko, 36 anni LAPRESSE

«Non scherziamo: lo dice a uno che ha vissuto ribaltoni come La Coruna e Istanbul. Non c’è bisogno di guardare al passato per capire che il Milan deve stare attento, però deve anche valutare tutte le cose buone fatte fin qui: la società voleva ricostruire e Allegri sta facendo un buon lavoro. Si può uscire di scena a testa alta, ma io sono convinto che il Milan abbia buonissime chance». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CHAMPIONS RITORNO OTTAVI

Il giovane Niang e la Il francesino del Milan pronto a salire sul podio eurobaby Ha 18 anni, 2 mesi e 21 giorni: tra gli attaccanti rossoneri solo Ferrario debuttò prima (era minorenne). Sei mesi fa non era neanche in lista DAL NOSTRO INVIATO

CHI SONO I PRIMI TRE

fb/milankoooramn

17 anni

18 anni

19 anni

8 mesi 24 giorni

5 mesi 18 giorni

25 giorni

Paolo Ferrario è il più precoce attaccante della storia del Milan in Europa: ha debuttato in Coppa Campioni a 17 anni, 8 mesi e 24 giorni il 25 novembre ’59: k.o. 5-1 col Barcellona

Pato giocò la prima partita dal primo minuto in Champions a Londra contro l’Arsenal il 20 febbraio 2008 (0-0). La punta brasiliana aveva 18 anni, 5 mesi e 18 giorni

Gianni Rivera aveva 19 anni e 25 giorni quando debuttò da titolare in Europa col Milan: era un incontro di Coppa Campioni del 18 settembre 1962. Finì 8-0 contro il Lussemburgo

FABIANA DELLA VALLE BARCELLONA

Chissà quali parole avrà scelto Mario Balotelli per fare l’in bocca al lupo al fratellino M’Baye Niang. Forse una frase tipo «Vai e spacca tutto», con scappellotto affettuoso annesso, come usa tra ragazzi della loro età. Mario stasera non potrà esserci, ha già giocato col City quest’anno in Champions. Così ha passato il testimone al più giovane della compagnia, il ragazzino che lo segue come un’ombra e vorrebbe diventare come lui. Nella storia Oltre alla cresta, i

due hanno in comune la precocità. Mario ha scoperto l’Europa da titolare a 18 anni, un mese e 19 giorni e 33 giorni dopo ha segnato il primo gol. Niang sei mesi fa non era neanche in lista Uefa. Ha esordito all’andata col Barcellona e in pochi mi-

clic IL RITORNO DI BOJAN: AL CAMP NOU DOPO QUASI DUE ANNI

nuti ha fatto partire l’azione del 2-0. Niang ha 18 anni, due mesi e 21 giorni. Se sarà in campo dall’inizio diventerà il secondo più giovane attaccante titolare della storia del Milan. Pato era più vecchio di tre mesi quando giocò la sua prima in Champions, a Londra con l’Arsenal, Rivera aveva 19 anni e 25 giorni quando debuttò nell’8-0 del Milan al Lussemburgo. Solo Paolo Ferrario, punta rossonera degli Anni 60, ha fatto ancora più in fretta: prima volta dal 1’ in Coppa Campioni a 17 anni, 8 mesi e 24 giorni: era il 25 novembre 1959 e a Barcellona finì 5-1 per i blaugrana. Precoce Niang stasera spera in un risultato diverso e anche in un gol, quello che non ha ancora trovato in campionato. «Devi avere meno fretta davanti alla porta», gli ripete Allegri. Difficile per uno come lui, abituato a bruciare le tappe: ha esordito nel campionato francese a 16

anni ed è diventato il secondo marcatore più giovane del torneo. A Milano ha impiegato un po’ di tempo per ambientarsi e per capire che le «niangate» andavano abolite. Dopo le prediche per la guida senza patente e per le fughe dal ritiro dell’Under 21, ha cominciato a rigare dritto. Parallelamente è cresciuta la fiducia di Allegri. Sangue freddo M’Baye considera Mario un fratello maggiore. È stato Balo a spiegargli che il Milan non è come il Caen, se commetti errori tutti ne parlano. Di lui piacciono la sfrontatezza e la personalità. «Voglio vincere il Pallone d’oro», aveva detto appena sbarcato a Milano. Sognava un gol nel derby ma non è arrivato, stasera potrà rifarsi contro i più forti al mondo. Sarebbe un debutto da titolare con il botto, stile Balotelli. E Mario sarebbe orgoglioso del fratellino con la cresta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

M’Baye Niang, 18 anni, cerca il 1˚ gol in Champions IMAGE

Gazzetta.it Gazza

Tvf

Bojan, 22 anni, col Barça REUTERS Quei 100 e passa metri verdi tra porta e porta una volta erano un po’ il suo giardino di casa. Dopo quasi due anni, Bojan Krkic torna nella sua Barcellona e nello stadio dove ha mosso i primi passi da professionista. L’Italia lo ha «rapito» nel luglio 2011, quando la Roma lo prelevò dai blaugrana. Un anno così così, poi l’arrivo al Milan e l’incrocio del destino contro l’ex di una vita. A La Masia Bojan è approdato presto, ad appena 9 anni. Nelle giovanili ha realizzato la bellezza di 648 reti, divenendo il bomber più prolifico della storia della cantera catalana. Nel settembre 2007 il debutto nella Liga. Pochi giorni dopo, ecco pure quello in Champions, a 17 anni e 25 giorni. Poi qualcosa si è inceppato. Tra Messi e gli altri marziani non era facile ritagliarsi spazio. Da qui la decisione di lasciare Barcellona. Per poi tornarci, ma solo da avversario.

Abate ed El Shaarawy AFP

BARCELLONA-MILAN: TEMPO REALE, TIFOSI E TANTE INTERVISTE E’ Gazzetta.it il posto giusto per non perdersi nulla della grande sfida di Champions League tra Barcellona e Milan. Interviste pre-gara, tempo reale a partire dalle 20.45 e i commenti post partita con i protagonisti.

PREPARATI AL MATCH COI SOGNI BARÇA E LE CERTEZZE MILAN In attesa del calcio d’inizio di Barcellona-Milan, preparati alla supersfida rivedendo le conferenze stampa della vigilia. Allegri e Ambrosini («Puntiamo sui giovani») ci credono mentre il Barcellona prepara la remuntada. Sperando che vada meglio di tre anni fa contro l’Inter.


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vecchia diga

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CHI DIRIGE IL MATCH

fb/milankoooramn

Ambrosini-Montolivo la gabbia anti Messi Come all’andata, il capitano e l’erede designato cercheranno di bloccare i rifornimenti all’argentino MARCO PASOTTO BARCELLONA

ration è improvvisamente passato sotto la categoria senatori. Spiritualmente e anagraficamente.

Ogni buona classe ha bisogno di buoni maestri. Perché anche agli studenti migliori sono indispensabili guide capaci. Al Milan negli ultimi quattro mesi allievi e insegnanti sono riusciti a creare un gruppo di lavoro capace di conquistare 44 punti in 20 partite di campionato e di presentarsi al Camp Nou con due jolly da calare sul tavolo. È il Milan dei vecchi giovani, di quei ragazzi sotto i 23 anni che hanno saputo maturare in tempi rapidissimi. Ed è il Milan dei giovani vecchi, di quei giocatori che hanno raggiunto l’età della ragione (calcistica) ma hanno chiuso la carta di identità a chiave nel cassetto. Massimo Ambrosini e Riccardo Montolivo sono le linee guida, anche perché sono il cuore della squadra. Il punto d’equilibrio. Massimo ha 35 anni, Riccardo in realtà solo 28, ma nel Milan della new gene-

Diga e cervello Vederli giocare insieme fa un certo effetto, perché è un naturale passaggio di consegne. Ambrosini è il capitano del presente, Montolivo quello del futuro. Il suo erede designato in una gerarchia di anzianità aziendale che nel gruppo rossonero non è più rigida come in passato. Riccardo a novembre contro la Juve aveva ricevuto la fascia direttamente da Berlusconi. Un’investitura ufficiale in virtù della sua grande maturità dentro e fuori dal campo. Nessuno ha fiatato. Riccardo è come Massimo: non fa fatica a farsi seguire dai compagni. Oggi, come all’andata, saranno uno accanto all’altro. Massimo è pronto nuovamente a costruire la gabbia intorno a Messi, a chiudergli le traiettorie di passaggio, a rubare

DAL NOSTRO INVIATO

Massimo Ambrosini, 35 anni, è il rossonero con più presenze in Champions League (81) FORTE

palloni. Riccardo, alla destra del padre, lo aiuterà e proverà a far ripartire la squadra. È anche grazie a loro se il Milan nelle ultime quattro partite (Barcellona, Inter, Lazio e Genoa) ha preso un solo gol. Montolivo è il capitano del futuro, ma non ha fretta. Ambrosini, il rossonero con più presenze in Coppa Campioni (81), è ancora il leader naturale della squadra, e ci sono buone possibilità che rinnovi per un altro anno. «Occorrerà tanto coraggio e determinazione — raccontava ieri —. Speriamo di fare un bel regalo al presidente. Abbiamo dei ragazzi che a dispetto dell’età sono già molto smaliziati. Per me è una grande occasione perché alla mia età non so quante altre volte ricapiterà di giocare qui». Lo dice con un sorriso un po’ amaro, ma non deve preoccuparsi: quando passerà la fascia a Montolivo, finirà in ottime mani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Viktor Kassai, 37 anni, è l’arbitro ungherese che arbitrerà il match del Camp Nou. Ha diretto la finale di Champions League del 2011, vinta dal Barcellona sul Manchester United (3-1)

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L’ARBITRO HA DIRETTO IL 4-0 DEL MILAN SULL’ARSENAL

Collina schiera Kassai L’amuleto ungherese nell’inferno catalano FRANCESCO CENITI

L’arbitro non è mai un dettaglio. Figuriamoci stasera quando tutta Europa seguirà una partita da «dentro o fuori», con il Camp Nou pronto a ringhiare per 90’ nella speranza di spingere il Barcellona nella rimonta qualificazione. Il Milan e i suoi tifosi potrebbero pensare: Viktor Kassai saprà dirigere senza farsi influenzare dall’ambiente incandescente? La risposta è arrivata circa due anni fa, quando Pierluigi Collina scelse il fischietto ungherese (aveva 35 anni) per la gara più importante dell’anno: la finale Champions Barcellona-Manchester United disputata a Londra (finì 3-1). Non solo, sulle spalle dell’arbitro c’era un macigno aggiuntivo: a vederlo in tribuna arrivò il primo ministro ungherese, si piazzò in tribuna accanto a Collina e disse ai giornalisti: «Oggi ci rappresenta, siamo molto orgogliosi...». Se Kassai è ancora al top è chiaro che a Londra andò benissimo: direzione di spessore e ipoteca su un futuro roseo. Lo scivolone europeo Insom-

ma, il Milan può stare tranquillo. L’arbitro scelto ha le spalle larghe ed è un talento. Come tutti può sbagliare.

Una ferita è ancora aperta: a Euro 2012 era uno dei papabili per dirigere l’ultimo atto dopo il buono esordio in Italia-Spagna 1-1. Obiettivo mancato a causa di Ucraina-Inghilterra, quando non concesse un gol ai padroni di casa. Il pallone rinviato da Terry aveva varcato la linea (meno di tre centimetri non rilevati dal giudice di porta), Kassai e i suoi collaboratori fecero le valige. Poco male, il tempo gioca a favore dell’ungherese che già a Brasile 2014 potrà rifarsi. Perché non è un mistero che punti all’ultimo atto della Coppa del Mondo. Agente di viaggi Per uno che ha bruciato le tappe è lo sbocco naturale: internazionale dal 2003 (a soli 27 anni), arbitro della finale all’Olimpiade 2008, poi la Champions. Cresciuto a Tatabánya (70 mila abitanti, 60 chilometri a nord di Budapest) nella vita dovrebbe fare l’agente di viaggi. Dovrebbe, perché in realtà fa l’arbitro a tempo pieno. E se il Milan ha ancora qualche dubbio, beh allora c’è un unico precedente confortante: nella passata stagione Kassai aveva diretto i rossoneri nell’andata degli ottavi di Champions vinta a San Siro 4-0 a contro l’Arsenal. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CHAMPIONS RITORNO OTTAVI LA SCOSSA BLAUGRANA OTTIMISMO IN CASA CATALANA E I TIFOSI PREPARANO UNA COREOGRAFIA SPECIALE

Piqué: «A casa chi non ci crede» E il Camp Nou sarà una bolgia fb/milankoooramn

Il difensore del Barça contro i tifosi pessimisti: «Avete perso la memoria»

«Il nostro è un pubblico capriccioso, che tende a connettersi solo quando è già accesa la squadra. Il culé (nomignolo che indica i tifosi blaugrana, ndr) è storicamente molto pessimista, però al campo la gente ci deve credere. E chi non ci crede che ceda il

Gerard Piqué, 26 anni, spagnolo, difensore centrale del Barcellona AP

suo biglietto ai figli, ai genitori, a un amico». È la seconda, sentita, risposta della conferenza stampa di Gerard Piqué. Tre anni fa prima della sfida con l’Inter di Mourinho il difensore disse che sperava che i nerazzurri arrivassero a odiare la loro professione. Ieri non si è mostrato

ma Piqué non ritiene che allora si peccò di sovraeccitazione: «A me piacerebbe che si ricreasse la stessa euforia di allora. Quel giorno fu grande per il barcellonismo, anche se il risultato non ci premiò».

La canzone di Puyol Il Barça

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci BARCELLONA

lare: prima della gara verranno distribuite 90 mila cartoline per comporre un mosaico con i colori del Barça e della bandiera catalana e le parole «Siamo una squadra».

pentito della boutade di allora e ha invocato a piene mani la forza del Camp Nou. Che oggi sarà pieno. Per le esigenze di sicurezza della Uefa sarà difficile battere il record stagionale di 96.589 spettatori del Clasico di Liga, però l’impatto sarà notevole e la coreografia spettaco-

La coreografia Nell’elaborazione al computer la coreografia del Camp Nou stasera, nel momento in cui le squadre entreranno in campo: un mosaico di colori, il blaugrana del Barcellona e il giallorosso della Catalogna. Il Milan al Camp Nou vinse la Coppa dei Campioni del 1989

vorrebbe anche suonare la canzone «Tornarem», torneremo, del gruppo locale Lax’n Busto che tanto piace al capitano Carles Puyol. «Torneremo a essere grandi, torneremo, quando usciremo da questa tormenta», dice il testo. E ancora: «Torniamo alle radici dei sogni che ci hanno visto nascere. È il momento di essere coraggiosi, di sapere che servono cuore e cervello». E alla fine: «Credimi, abbiamo un futuro!». Un inno che sembra scritto apposta per l’occasione. Tre anni fa contro l’Inter i tifosi organizzarono una carovana di moto e scooter per accompagnare al campo il pullman del Barça. Stavolta non c’è nulla di pianificato,

Memoria corta Piqué è parso molto determinato nel passare il messaggio ai tifosi: «La gente deve pensare a quanto abbiamo fatto negli ultimi anni: la nostra storia dice che per 90 anni abbiamo vinto poco, poi è arrivato Cruijff e ha cambiato la mentalità. Dopo di lui un periodo così così nel quale eravamo felici di conquistare un posto in Champions con un gol all’ultimo minuto, fino all’era di Rijkaard e Guardiola, che ha cambiato la nostra storia. Sembra che non abbiamo memoria», dice il papà di Milan al popolo blaugrana. «Questa squadra può farcela con il Milan, e può fare molto di più». Con l’aiuto del pubblico sarà più facile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

D

4 il Film S

28/9/05 BarcellonaUdinese 4-1 Voto 7,5

La Pulce ha realizzato le tre reti nel 2011-2012

S

San Siro, 23 novembre 2011 ABBIATI INTUISCE MA NON CI ARRIVA Champions 2011-2012, Milan-Barcellona 2-3, fase a gironi: ecco la rete di Messi su calcio di rigore IPP

16/9/09 Inter-Barcellona 0-0 Voto: 6,5

S 20/4/10 Inter-Barcellona 3-1 Voto: 5,5

S 28/4/10 Barcellona-Inter 1-0 Voto: 5,5

S 13/9/11 BarcellonaMilan 2-2 Voto 7

S 23/11/11 MilanBarcellona 2-3 Voto 7

S 28/3/12 MilanBarcellona 0-0 Voto 6

S 3/4/12 BarcellonaMilan 3-1 Voto: 7,5

S 20/2/13 MilanBarcellona 2-0 Voto: 5

numeri& STATISTICHE

I VOTI DI LEO

Camp Nou, 3 aprile 2012 PALLA BASSA NELL’ANGOLINO Barcellona, 3 aprile 2012, ritorno dei quarti di Champions, Barça-Milan 3-1: ecco il primo rigore di Messi IPP

Camp Nou, 3 aprile 2012 IL PORTIERE È SPIAZZATO Sempre nel ritorno dei quarti con il Milan nel 2012, secondo rigore di Messi: Abbiati è spiazzato AFP

zi come l’aria per respirare, ma non li trova. S’arresta. Come 4 anni dopo, con l’Inter. A San Siro finisce 0-0. Ma la sfida che brucia di più è, ovvio, la semifinale dell’aprile 2010. L’Inter di Mou in casa strapazza i fenomeni di Guardiola per 3-1. Messi non riesce a uscire dalla gabbia predisposta dallo Special One: Cambiasso in prima battuta, e in seconda Samuel. Al ritorno Inter in 10 per un'ora, linee di difesa e di centro strettissime. Il Barça vince solo 1-0. E Leo rimbalza contro il muro di Mou. Inter in finale e poi in trionfo. Catalani al muro del pianto. Messi deve aspettare la stagione seguente per sbloccarsi.

Messi, fb/milankoooramn solo rigori Leo e le italiane c’è un tabù da sfatare L’argentino a secco con Udinese e Inter, ha segnato 3 volte al Milan dal dischetto Leo Messi, 25 anni, argentino, è entrato nella «cantera» del Barcellona all’età di 14 anni. Finora ha vinto quattro Palloni d’oro

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites BARCELLONA

Ahi, «los tanos». Avi, nonni, cugini. Fratelli coltelli. Ahi, «los tanos». Sangue dell’antico sangue. Le mie radici. E i rivali più tosti. Irriverenti davanti al mio enorme talento. Voltandosi indietro, Leo Messi potrebbe vederla così. Nella notte che precede la sfida più delicata, qualche incubo azzurro ce l’avrà. «Tano», il diminutivo affettuoso

che usano tutti gli argentini con gli italiani, prima di snocciolarti le loro origini. L’avrà detto anche Leo, da piccolo. Il suo trisavolo Angelo emigrò nel 1883 da Recanati a Rosario nel 1883. Ma sul lavoro gli italiani preferirebbe evitarli. L’uomo dei 4 Palloni d’oro e dei 122 premi individuali. L’erede di Maradona che segna caterve di gol. Il fenomeno dei mille record che ne ha appena firmato un altro (in gol da 17 gare di campionato di fila). Il giocatore che nel 2011 è stato dichiarato patrimonio storico sportivo dell’umanità, come

Pelè, quando ci incontra fa cilecca. Sembra assurdo: in 9 sfide contro italiane non ha mai segnato su azione. Solo 3 gol. E tutti su rigore. Fin dall’esordio Tanos tabù per Leo. Fin dagli inizi. Fin quando firma, il 27 settembre 2005, il primo contratto da «pro» col Barcellona. Ha 17 anni. E fa l’esordio in Champions contro l’Udinese. Il Barça dilaga 4-1, lui gioca benino, ma resta a secco e esce al 70’. Da lì, in poi, la storia si ripete. Che i blaugrana vincano o no, Leo con noi s’inceppa. Cerca spa-

Contro le nostre squadre la sua media gol è misera: appena 0,33 a partita E dire che in Spagna viaggia al ritmo record di 1.48 reti a incontro

La saga dal dischetto Inizia la saga delle sfide col Milan. Nel 2011, girone di qualificazione: 2-2 a Barcellona e 2-3 a Milano. Messi finalmente contribuisce alla vittoria, ma solo dagli 11 metri. Passano entrambe. Anno di grazia 2012. Il super Barça trova il Milan ai quarti. Fa 0-0 e vince 3-1 al Camp Nou. E qui Messi è decisivo, ma con altri due rigori. Ed eccoci qui, al sorprendente Milan che rifila 2 sberle ai blaugrana e annulla Messi, chiudendogli con un rombo (Muntari-Mexes sopra e sotto, El Shaarawy e Ambrosini ai lati) tutte le traiettorie per passaggi o serpentine. Riscatto? Nel tabù c’è anche una logica. Leo gioca nella Liga dove le squadre che magari subiscono vagonate di reti, vengono applaudite per la mentalità coraggiosa. In Spagna ha la media super di 1,48 reti a gara. In Champions va bene: 0,71 (e ha il record assoluto di 5 reti in una sola gara). Con le italiane no: lo 0, 33. E solo grazie a rigori. Come tattica, non siamo secondi a nessuno. E Messi ci soffre. Tanto da proclamare, lui di solito così umile, che il Barça passerà di sicuro. Ha tanta voglia di sfatare il tabù questa notte, nell’occasione migliore. E di tornare a dire «tano» con affetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CHAMPIONS IL SUPERMATCH

Scopri come puoi andare in Finale!

I ROSSONERI AL CAMP NOU EL SHAARAWY 20 ANNI Milan

PARTITE

7

MESSI 25 ANNI Barcellona

a San Siro due colpi vincenti

I numeri vittorie del Milan

fb/milankoooramn

PARTITE

7

5 I rossoneri hanno affrontato il Barcellona in 16 occasioni ufficiali. Questo il bilancio: 6 vittorie blaugrana, 5 vittorie rossonere e 5 pareggi. Nella foto Allegri (Milan)

MINUTI

MINUTI

460

572

GOL

GOL

2

5

TIRI

TIRI

14

32

possesso palla Barça

ASSIST

ASSIST

2

3

70%

KM

KM

47,5

Kevin Prince Boateng batte il portiere del Barcellona, Victor Valdes, nella partita di andata: i rossoneri partono con due gol di vantaggio REUTERS

Milan, occhi bene aperti C’è il passato che insegna Dopo la gara capolavoro dell’andata non si devono ripetere gli errori di La Coruña e Istanbul: sembrava già fatta e invece... ANDREA SCHIANCHI

Più che schemi, tattiche e altre diavolerie, a Barcellona il Milan farà bene a sfogliare l’album dei ricordi. Bastano quelli a spaventare, e ad autorizzare i debiti scongiuri. Dopo il netto e meritato 2-0 dell’andata i rossoneri sono favoriti. Ma le insidie non mancano e la memoria, in questi casi, aiuta a prevenire: se sei preparato ai guai che ti si possono presentare, parti in vantaggio. Quindi è improbabile che nelle teste dei milanisti non siano venute in mente le terribili immagini di La Coruña 2004 o di Istanbul 2005, o quelle di Londra 2012. Brutti momenti. Bruttissimi. Dopo il 4-1 all’andata A La Co-

ruña, 7 aprile 2004, non se l’aspettava proprio nessuno. Quarti di finale di Champions, il Milan è detentore del trofeo e ha vinto all’andata 4-1 contro gli spagnoli. Pare una qualificazione semplice. E invece... Al Deportivo basta un tempo per mettere al tappeto il Milan di Ancelotti: 3-0 in 45’. Poi, nella ripresa, a completare una serata da incubo, ecco il gol di Fran

Stasera ottavi da casa?

minuti per rimettere le cose a posto. Avete capito bene: 6 minuti, durante i quali Gerrard, Smicer e Xabi Alonso (su rigore) fanno 3 gol. Incredibile! Pazzesco! Una cosa mai vista! Da 3-0 a 3-3... E poi si va ai supplementari, Shevchenko sbaglia un gol da un centimetro e ai rigori i rossoneri crollano: sbagliano Serginho, Pirlo e ancora Sheva. La Champions va al Liverpool.

I FLUSSI DI GIOCO NEL PRIMO MATCH COSÌ IL MILAN

COSÌ IL BARCELLONA NIANG PAZZINI

EL SHAARAWI

12

92

TRAORÉ

9 BOATENG

MUNTARI

4

MONTOLIVO

21 5

10 ABATE

AMBROSINI ZAPATA

20

fb/milankoooramn Passaggio

17 4

INIESTA

32

6

18

ALVES

16

2 BUSQUETS

PUYOL

5 14

3 PIQUÉ

MASCHERANO

1 Passaggio

ABBIATI Movimento

PEDRO

XAVI

ALBA

17

MEXES

10

FABREGAS

8

18

23 CONSTANT

SANCHEZ MESSI

19

11

VALDES

Movimento GDS

a sigillare il definitivo 4-0. Rossoneri a casa: teste basse e bocche cucite. Si consoleranno vincendo lo scudetto, ma le scorie di quella sconfitta resteranno a lungo negli spogliatoi di Milanello. L’occasione era ghiottissima per fare il bis in Champions: quell’edizione verrà conquistata dal Porto di Mourinho contro il Monaco (non proprio due supersquadre...). Sei minuti da incubo Il peggio,

tuttavia, il Milan lo conoscerà

un anno più tardi, 25 maggio 2005. Finale di Champions League a Istanbul contro il Liverpool di Rafa Benitez. I rossoneri di Ancelotti sono in grande forma e lo dimostrano subito: tre gol (Maldini e doppietta di Crespo) nel primo tempo. Sembra che l’esito sia indirizzato, non si è mai vista una rimonta tanto importante in una finale di Champions. I tifosi del Milan iniziano a festeggiare, ma si zittiscono in fretta: nella ripresa, al Liverpool sono sufficiente 6

Paura a Londra L’ultimo ricordo è una cartolina che arriva da Londra, datata 6 marzo 2012. Il Milan sbarca all’Emirates Stadium per affrontare l’Arsenal nella gara di ritorno degli ottavi di Champions. All’andata a San Siro i rossoneri hanno triturato i Gunners: 4-0. Potrebbe essere una passeggiata, molti se lo augurano. Invece è una sofferenza. Allegri cerca di tenere la barca in rotta, ma non ci riesce. Primo tempo da incubo: gol di Koscielny, Rosicky e Van Persie (su rigore). Sul 3-0 per gli inglesi sale sul palcoscenico Christian Abbiati: due miracoli e il Milan si salva. Ma che fatica! E che paura! Quella che i milanisti, stasera al Camp Nou, non vogliono proprio provare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Barcellona è la squadra con il maggiore possesso-palla di tutta la Champions: 70%. Il Milan di Allegri è fermo a quota 47%. Nella foto Xavi (Barcellona)

precisione Barça

85% L’85% dei passaggi del Barcellona è preciso. Dato molto elevato. Il Milan, nella precisione dei passaggi, è al 67%. Nella foto a fianco, Iniesta del Barcellona.

Tiri blaugrana

63 Il Barcellona, pur avendo tantissimo possesso-palla, non tira con frequenza in porta. Le conclusioni blaugrana in Champions sono 63. Quelle del Milan sono 52. Nella foto Sanchez (Barcellona

Falli subiti dal Milan

103 Il Milan, in questa edizione di Champions League, ha commesso finora 93 falli in 7 partite. Da segnalare che la squadra rossonera ne ha subiti 103. Nella foto Boateng (Milan)

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CHAMPIONS GLI OTTAVI DI OGGI INIZIA LA SECONDA PARTE DEI RITORNI

Sneijder non ingrana Terim gli concede solo la fiducia a tempo L’ex interista nel Galatasaray ha fallito e la critica è contro di lui Il tecnico ha dei dubbi se schierarlo titolare contro lo Schalke

BARCELLONA (4-3-3) MILAN (4-3-3)

SCHALKE 04 (4-2-3-1) GALATASARAY (4-4-2)

OGGI ORE 20.45

OGGI ORE 20.45

1 1,33

2 7

1 1,70

1 Victor Valdes 2

3 Piqué

Dani Alves

5 Puyol 16

8

Xavi

Busquets

Iniesta

17

10

9

Pedro

Messi

Sanchez

92 10 El Shaarawy Boateng

19 Niang

Ambrosini 17 Zapata

DAL NOSTRO INVIATO

Uchida

È un momento difficile per gli interisti di oggi. E anche per qualcuno di ieri. La vigilia di Schalke-Galatasaray ruota intorno al tormentone Sneijder. Gioca o non gioca? Fatih Terim, dopo qualche dribbling dialettico, sembra arrendersi di fronte alla domanda di un giornalista olandese. Allarga le braccia e assicura: «Gioca». Ma ci credono in pochi. Del resto, l’Imperatore ha sempre amato l’arte della pretattica. Il problema vero è che Wes è al trenta per cento del suo potenziale. Fiducia Terim gli ha concesso fi-

20 Abate

di salute? Certo è che i mega investimenti invernali del Galatasaray, per il momento, hanno prodotto buoni risultati per il marketing (le maglie dei due nuovi acquisti vanno a ruba a Istanbul) ma poche magie in campo. I 15 milioni d’ingaggio che si dividono le due stelle hanno fruttato la miseria di un

Olandese rotto A proposito, an-

che mister Keller ha i suoi problemi. Huntelaar si è infortunato nell’ultimo turno di Bundesliga (vittoria contro il Borussia). «Una perdita pesante — spiega il tecnico dello Schalke — ma noi non ci piangiamo addosso. Alla squadra ho spiegato che c’è un errore da evitare a

© RIPRODUZIONE RISERVATA

17

31

9

Farfan

Draxler

Bastos

12

17 Burak

14 Sneijder

10 Felipe Melo

8 Selkuk Inan

4 Hamit Altintop

11 Riera

26 Semih Kaya

13 Dany

27 Eboue

SCHALKE 04 Panchina 1 Fahrmann, 21 Metzelder, 23 Fuchs, 27 Barnetta, 28 Moritz, 29 Meyer, 19 Obasi. Allenatore Keller. Squalificati Jones. Diffidati Matip Indisponibili Huntelaar, Afellay, Marica. GALATASARAY Panchina 67 Eray, 53 Amrabat,50 Engin, 22 Hakan Balta, 52 Emre, 35 Yekta, 19 Umut. Allenatore Terim. Squalificati nessuno Diffidati Burak, Riera, Dany, Amrabatm Sucuk Inan.Indisponibili Ujfalusi, Ufuk, Aykut, Elmander.

BAYERN (4-2-3-1) ARSENAL (4-2-3-1)

MALAGA (4-2-3-1) PORTO (4-3-3)

Lahm

All’andata finì 1-1, i tedeschi però sono privi di Huntelaar e puntano su Bastos

33 Neustädter

BARCELLONA Panchina 13 Pinto, 14 Mascherano, 21 Adriano, 11 Thiago, 4 Fabregas, 37 Tello, 7 Villa. Allenatore Roura. Diffidati Mascherano, Adriano, Song, Pedro. Squalificati nessuno. Indisponibili Bartra MILAN Panchina 1 Amelia, 76 Yepes, 2 De Sciglio, 4 Muntari, 12 Traoré, 7 Robinho, 22 Bojan. Allenatore Allegri. Squalificati nessuno Diffidati Bonera, Mexes, Flamini, Montolivo. Indisponibili De Jong, Pazzini.

DOMANI ORE 20.45 X 5

2 7,50

1 Neuer

L’olandese ha spiegato: «Pago i 4 mesi senza pallone con l’Inter»

12

ARBITRO Eriksson (Sve) TV Sky Sport 3 HD, Sky Calcio 2 HD, Premium Calcio 1

21

ogni costo: lasciare l’iniziativa al Galatasaray. Gente dal gol facile come Drogba, Sneijder, Burak va tenuta lontana dalla nostra porta». L’infortunio di Huntelaar va a sommarsi a quello di Afellay e alla squalifica di Jones, autore del gol del pareggio nella gara d’andata. I tedeschi si affideranno in attacco a Pukki. E si scende notevolmente di livello. In realtà Keller spera di arrivare al gol con i tre uomini di qualità che giostreranno dietro la prima punta e in particolare Farfan e il brasiliano Bastos. Pensate, due anni fa Felipe Melo fu utilizzato dalla Juve per convincere il suo connazionale, a quei tempi a Lione, a trasferirsi in maglia bianconera. Trattativa fallita in retta d’arrivo. Oggi Felipe Melo e Bastos sono lontani anni luce dal radar della Juve. E nessuno a Torino li rimpiange.

35 Kolasinac

ARBITRO Kassai (Ung) TV Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD, Premium Calcio

1 1,35

gol. Ma Terim resta ottimista: «Se andiamo avanti in Champions diventeremo la mina vagante del torneo perché avremo tutti i nostri giocatori più importanti al cento per cento». E tra le stelle da recuperare figura anche Felipe Melo, ex Juve ed ex Fiorentina, pure lui in ritardo di condizione ma ora più che mai fondamentale visto che dovrà confrontarsi con la grinta e la corsa del centrocampo dello Schalke, uno dei punti di forza della squadra tedesca.

32 Matip

Muslera 25

DOMANI ORE 20.45

Wesley Sneijder, 28 anni, ride in allenamento dopo un esercizio mostrato dal suo tecnico Terim AFP

4 Höwedes

Drogba

Abbiati 32

LUCA CALAMAI GELSENKIRCHEN (Germania)

2 4,70

20 Pukki

Montolivo

5 Mexes

22

Hoger

fb/milankoooramn 23 18

16 Flamini

X 3,70

34 Hildebrand

18 Jordi Alba

6

21 Constant

ducia nell’ultima partita di campionato, contro il Genclerbirugi. Sneijder titolare e Drogba in panca. Risultato: una sconfitta dolorosa per il Galatasaray. E per Sneijder solo brutti voti in pagella. Uno dei simboli del triplete nerazzurro è già nel mirino della critica. Al suo nuovo allenatore ha spiegato: «Pago i quattro mesi senza pallone con l’Inter». E ha aggiunto: «Ho bisogno ancora di un po’ di tempo». Il problema è che la sfida contro lo Schalke è senza appello. E si parte dall’1-1 dell’andata, cioè da un piccolo vantaggio a favore della squadra tedesca. Terim deciderà solo all’ultimo minuto affidandosi più alle sensazioni che ai test medici. Wes potrebbe essere prezioso per segnare subito quel gol che serve ai turchi per rimettere in equilibrio la gara ma il Galatasaray può permettersi di partire con tre uomini d’attacco quali Sneijder, Drogba e Burak senza trovarsi la squadra spaccata a metà? E ancora, visto che il campione olandese ha, al massimo, cinquanta minuti di vera autonomia nelle gambe è meglio lanciarlo subito nella mischia o immaginare una staffetta con Drogba, un altro che non scoppia

X 5,75

5 Van Buyten 8

4 Dante 30

27 Alaba

Martinez Luiz Gustavo 25

39

10

Muller

Kroos

Robben

1 2,55

9 Podolski

19 Cazorla

14 Walcott

10 2 Wilshere Diaby 5 6 4 3 Vermaelen Koscielny Mertesacker Sagna Szczesny 1

2 2,60

13 Caballero 3 25 Jesus Demichelis Weligton Antunes Gamez 8 16 Toulalan Iturra 7 10 22 2

5

Joaquín

9 Mandzukic 12 Giroud

X 3,40

Julio Baptista 9

Isco

Saviola 17 Varela 8 Moutinho

9 15 Izmaylov Jackson Martínez 25 3 Fernando Lucho Gonzalez

26 22 Alex Sandro Mangala

30 Otamendi

2 Danilo

Helton 1

ARBITRO Kralovec (R. Ceca) TV Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD, Premium Calcio

ARBITRO Rizzoli (Ita) TV Sky Sport 3 HD Sky calcio 2 HD, Premium Calcio 1

BAYERN Panchina 22 Starke, 26 Contento, 13 Rafinha, 44 Timoshchuk, 14 Pizarro, 11 Shaqiri, 33 Gomez. Allenatore Heynckes. Squalificati Schweinsteiger, Boateng. Diffidati Dante, Martinez. Indisponibili Badstuber, Ribery. ARSENAL Panchina 24 Mannone, 25 Jenkinson, 7 Rosicky, 8 Arteta, 27 Gervinho, 15 Oxlade-Chamberlain, 16 Ramsey. Allenatore Wenger. Squalificati nessuno. Diffidati Arteta, Cazorla, Koscielny, Podolski, Ramsey, Vermaelen Indisponibili Gibbs.

MALAGA Panchina 1 Kameni, 21 Sergio Sanchez, 18 Eliseu, 6 Camacho, 17 Duda, 27 Portillo, 24 Santa Cruz. Allenatore Pellegrini Squalificati nessuno Diffidati Weligton, Sergio Sanchez, Iturra Indisponibili nessuno PORTO Panchina 24 Fabiano, 4 Maicon, 23 Ba, 6 Andre Castro, 19 Liedson, 27 Atsu, 10 James Rodriguez. Allenatore Vitor Pereira Squalificati nessuno Diffidati Ba Indisponibili nessuno


14

LA GAZZETTA DELLO SPORT

SERIE A

Idee Riapre la caccia agli attaccanti Jo-Jo rimane sempre in ballo

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

MERCATO

Ibra & Signora

Stevan Jovetic Fiorentina È nel mirino Juve dalla scorsa estate: ha segnato già 12 gol in campionato, il suo record personale è di 14 REUTERS

Luis Muriel Udinese Primo anno in Friuli dopo la stagione in prestito al Lecce: 13 presenze (10 da titolare) e 5 gol LAPRESSE

Zlatan e Psg, segnali d’addio La Juve studia il piano per il colpo L’attaccante ha un ingaggio da 12 milioni l’anno, serve un sacrificio del giocatore. Per fare cassa i bianconeri pronti a cedere Vidal e Matri MIRKO GRAZIANO CARLO LAUDISA

Alexis Sanchez Barcellona Due gol in stagione, l’ultimo sabato nel 2-0 contro il Deportivo. L’anno scorso 25 gare e 11 gol LAPRESSE

«Ibrahimovic ne ha già abbastanza?». Se lo chiede il quotidiano Le Parisien, se lo chiedono un po’ tutti in Francia. Segnali di insofferenza arrivano già da qualche tempo nei confronti dell’ambiente in generale, e la cosa non è sfuggita ai media transalpini, che non a caso parlano di «un Ibra piuttosto stanco nei confronti del Paris Saint Germain». L’ultimo sintomo di «mal di pancia» si è palesato subito dopo il match con il Nancy, vinto faticosamente grazie a una doppietta del gigante svedese. I fischi che da qualche gara accompagnano la squadra di An-

celotti hanno infatti ispirato a Ibra una frecciatina niente male: «Chiedono tanto. E’ strano, rispetto soprattutto a quello che avevano in passato. Perché prima, non avevano granché...». Insomma, l’impressione è che si sia vicini al divorzio dalla Ligue 1, e non a caso pure in Svezia si comincia a parlare con insistenza di un Ibra a caccia di nuova sistemazione, anche perché la stessa moglie del 31enne fuoriclasse di Malmoe non sarebbe così entusiasta della vita parigina. E la Juve studia... In Inghilterra hanno già drizzato le antenne, in Germania meno, perché alla guida del Bayern Monaco ci sarà il «nemico» Guardiola. In Spagna c’è potenzialmente so-

LE RETI DI IBRA IN LIGUE 1

Destro

Rigori Punizioni

2 2 1

11 TOTALE

24 8

Testa

Sinistro GDS

Ibrahimovic in bianconero LAPRESSE

IL DIRIGENTE BIANCONERO

SABATO L’ANTICIPO

E Nedved chiama lo svedese «Mi piacerebbe farlo tornare» «Ibra è al pari di Messi e Ronaldo. Anche Cavani è da Juventus. Conte? Non parte» DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Sentite Pavel Nedved: «Chi non lo vorrebbe un giocatore come Zlatan Ibrahimovic? Non nascondo che un giorno mi piacerebbe farlo tornare. Lo considero al pari di fenomeni come Messi o Cristiano Ronaldo, è uno di quei giocatori che alzerebbe il livello di qualsiasi squadra. Anche Cava-

lo il Real Madrid, e in Italia l’unica pista praticabile è la Juventus. Proprio i bianconeri sarebbero in vetta ai desideri di Ibra. Ufficialmente Marotta non si è mai esposto, ma qualche ragionamento è in pieno sviluppo nei piani alti di corso Galileo Ferraris. Così Antonio Conte, intervistato qualche tempo fa da Aftonbladet tv, prestigioso punto di riferimento dei media svedesi: «Zlatan è un giocatore fantastico, che sposta in positivo gli equilibri di una squadra». Ai tempi del Milan segnò a raffica e fece segnare moltissimo i centrocampisti, come Nocerino (che andò addirittura in doppia cifra) e Boateng. I margini sarebbero quindi impressionanti nel «sistema Conte», dove a centrocampo

ni mi piace tantissimo: è un attaccante che non si limita a fare gol, ma aiuta sempre la squadra. In più è un ragazzo d’oro, credente e con la testa a posto: sarebbe un giocatore ideale per la Juventus». Il consigliere bianconero parla nel corso del programma «Undici», talk show sportivo di Mediaset Italia 2. E sono parole che pesano, per il ruolo del ceco e per l’amicizia, vera e forte, che lega Nedved a Mino Raiola, agente di Ibra. Amico di Pavel è pure Conte, «che rimarrà con noi finché vorrà. Antonio è il nostro valore aggiunto. E finché ci sono io non lo lascio andare via. Già da calciatore ci guidava in campo, ma come allenatore non me lo aspettavo così pronto: penso possa fare la storia. La sua Ju-

Pavel Nedved e Zlatan Ibrahimovic quando erano compagni alla Juve ANSA

ve mi assomiglia: ha spirito, concretezza e voglia di vincere fino al 90’». Quindi, racconta: «Quando ho smesso volevo prendermi qualche anno sabbatico, ma non potevo rifiutare l’offerta del presidente. E lo devo ringraziare perché sto ri-

vivendo delle emozioni che non provavo dai tempi in cui giocavo». Evitare il Real Capitolo Cham-

pions League: «Forse l’unica da evitare sarebbe il Real Madrid, ma per noi conta esserci

ai quarti. E sono sicuro che ci sarà anche il Milan: secondo me passa contro il Barcellona. Ai quarti contro i rossoneri? Sarebbe la rivincita, dieci anni dopo Manchester». Finale che Pavel non giocò perché squalificato. Champions che avrebbe poi potuto vincere con la maglia dell’Inter, nel 2010: «L’interessamento di Moratti ci fu realmente, ma io non me la sentivo e l’ho comunicato sia a Raiola, che era il mio procuratore, sia a Mourinho, che allenava l’Inter. Quando quest’anno ci batterono a Torino, pensai che i nerazzurri sarebbero stati la nostra antagonista per lo scudetto...». Infine, la ferita di Calciopoli: «Nessuno può mettere in dubbio quegli scudetti. Basta vedere la foto di squadra per capire che eravamo i più forti. Sono orgoglioso di essere poi andato in B assieme a molti miei compagni: magari la Juventus di oggi non sarebbe così se non lo avessimo fatto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Col Bologna rientrano Vidal e Caceres La Juve torna oggi ad allenarsi. A Bologna Conte potrà contare nuovamente su Vidal (squalificato contro il Catania) e dovrebbe recuperare anche Caceres. Così Marchisio su Facebook: «Anche nelle difficoltà questo gruppo riesce a dare tutto. Grande Giaccherini, sono felice per lui». La Juve, intanto, macina record in campo e fuori: domenica il J Museum ha accolto 2.274 visitatori, mai così tanti in un giorno solo; il record precedente il 3 novembre per Juve Inter: 1.961 visite. Sulla falsariga dello Juventus Stadium, anche i numeri del J Museum sono impressionanti: dall'apertura di maggio 2012 è stato visitato da 133.000 persone. Alberto Mauro


MARTEDÌ 12 MARZO 2013

la Scheda ZLATAN IBRAHIMOVIC 31 ANNI ATTACCANTE

A

TRIS IN PARTENZA

Unico ad avere segnato in Champions con 6 squadre diverse e unico capocannoniere in A con 2 club differenti (Inter e Milan)

que una serie di «bonus facili» che alzerebbero ulteriormente la posta. Il cartellino? Potrebbe venire via a costo di saldo: per questioni tecniche (si parla di nuovi top player nel mirino, Cristiano Ronaldo su tutti) e anche per questioni economiche. In Francia, infatti, ancora incombe l’ipotesi che il governo francese porti al 75% la tassazione sugli stipendi da oltre un milione di euro all’anno: cosa che dilaterebbe in maniere impressionante la spesa del club parigino per mantenere intatto il netto del giocatore. Un altro Top con Ibra La Juve

MALMOE Nel 1995, a 13 anni, viene acquistato dalla squadra della sua città, con cui esordisce quattro anni dopo

AJAX Nel 2011 diventa con 7, 8 milioni di euro l’acquisto più costoso della storia del club olandese

JUVENTUS Nell’estate 2004 passa in bianconero per 16 milioni: in totale in due stagioni 26 gol, 17 assist, e i due scudetti poi revocati da Calciopoli INTER Nel 2006 passa all’Inter, dove vince supercoppa Italiana e 3 dei suoi 4 scudetti italiani BARCELLONA Dall’estate 2009 è compagno di Messi: resiste una sola stagione MILAN Nel 2010 viene acquistato per 24 milioni: vince scudetto e supercoppa Italiana

PSG Il 18 luglio 2012 firma un triennale col club francese

c’è gente che la butta dentro già con notevole continuità. E infatti dal punto di vista tecnico l’affare interessa eccome, il problema è solo economico. Va infatti studiata una soluzione intelligente per «assorbire» nella maniera più indolore possibile l’ingaggio da 12 milioni netti a stagione fino al 2015. I parametri Juve prevedono infatti un tetto massimo da 7 milioni a stagione per i top player. Serve un «sacrificio» del ragazzo, che a 31anni suonati potrebbe anche prendere in considerazione una tipologia di contratto con sostanziosi bonus legati a obiettivi. Oppure, i 24 milioni che Ibra dovrebbe ancora prendere da giugno in poi potrebbero essere spalmati su tre-quattro anni, mantenendo comun-

S Arturo Vidal, è alla seconda stagione alla Juventus, arrivato dal Bayer Leverkusen: in totale, finora, 55 presenze e 12 gol in campionato

può contare su Raiola, manager di Zlatan e maestro in trasferimenti «impossibili». Mino da Nocera Inferiore è «amico» del club bianconero: ha gestito in passato Nedved e ha portato a Torino il baby prodigio Pogba, in strettissima collaborazione con Marotta e Paratici. E ci sono altri giovani che legano l’agente italo olandese al club di Agnelli. Abbassare quasi a zero il costo del cartellino di Ibra aprirebbe orizzonti interessantissimi in attacco. Permetterebbe per esempio di proseguirebbe la caccia a un altro pezzo da novanta, giovane ma già pron-

Comunque il club non perde di vista le piste che portano a Jovetic e Muriel S Fabio Quagliarella è il capocannoniere di coppa e il leader stagionale con 11 centri, in questo caso insieme a Giovinco

Nella lista delle cessioni, per fare il tesoretto, c’è anche Quagliarella to: l’identikit, in pratica, di Jovetic, Muriel e Alexis Sanchez, coi primi due decisamente più appetibili per una questione di ingaggio. Cessioni eccellenti Certo, tutto

S Alessandro Matri arrivato alla Juve a gennaio 2010, quest’anno è a 6 gol in 17 presenze. Il suo record personale è quello dell’anno scorso, 10 gol in 31 gare

il mercato bianconero passerà inevitabilmente attraverso alcune cessioni eccellenti: il grosso del tesoretto (oltre agli introiti Champions) deve venire dalle uscite. Proprio il Paris Saint Germain avrebbe messo gli occhi su Vidal, e a 35 milioni di euro la Juve cede, forte anche della crescita eccezionale di Pogba. In partenza, poi, Matri e Quagliarella, che in coppia potrebbero portare nelle casse juventine non meno di 25 milioni di euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

10 MILA EURO ALLA LAZIO PER LO STRISCIONE ANTI PLATINI

Non riportato al giudice il coro razzista La Juve se la cava con 4 mila euro di multa (ma.gal.) «Al 4’ del secondo tempo la curva sud intonava per pochi secondi il coro "se saltelli muore Balotelli"», questo più o meno il contenuto della relazione della Procura federale al giudice sportivo Gianpaolo Tosel che quindi ha applicato la sanzione di 4 mila euro per la Juventus per «cori ingiuriosi verso un calciatore». Non c’è segno del coro "non ci sono negri italiani" sentito da tutti (quello sì razzista) nella relazione della Procura federale, unica fonte, insieme al referto arbitrale, sulla quale fonda le sue decisioni il giudice. Infatti per il Genoa dove, ad altre intemperanze (uso di raggi laser, lancio di monetine ad arbitri e al portiere avversario, insulti agli arbitri), si aggiungono i cori razzisti e l’ammenda sale a 30 mila euro. Costa 10 mila euro alla Lazio lo striscione contro

Platini e 4 mila euro al Palermo il lancio di una bottiglietta. Due giornate di squalifica sono state inflitte a Spolli del Catania per aver insultato l’arbitro al rientro negli spogliatoi. Una giornata di squalifica infine per Constant (Milan); Heurtaux, Domizzi e Reginaldo (Udinese); Rossettini (Cagliari); De Luca (Atalanta); Hernanes (Lazio); Juan Jesus (Inter).

15

4 Conte da Palazzi

INDAGINE DI BARI Queste le tappe della vicenda riguardante l’inchiesta di Bari che ha segnato il 2012

S 31 MARZO La Procura di Bari arresta Andrea Masiello e due suoi amici: parte ufficialmente il filone barese

S 25 LUGLIO Palazzi deferisce i tesserati per il primo filone di Bari

Dopo 3 ore è certo «Non sarò deferito» Il tecnico sentito in Procura sulle combine del Bari. E Masiello conferma: «Ranocchia nello spogliatoio quando si parlò di accordi» I PROTAGONISTI 1

2

S 4 AGOSTO Alla Disciplinare inizia il procedimento sul filone barese

3

S 22 AGOSTO La Cgf emette le sentenze di appello per il filone barese

1 Antonio Conte all’arrivo in Procura federale con gli avvocati Antonio De Renzis e Luigi Chiappero (dietro); 2 Simone Bonomi, ex Bari oggi al Sorrento, ha sostenuto che Conte avesse fatto uscire dallo spogliatoio i «Primavera» e che Gillet avrebbe detto all’allenatore di far giocare solo i titolari; 3 Vitali Kutuzov (la cui audizione è slittata a giovedì) aveva invece affermato: «Conte ci disse che lui era con noi anche se non avessimo giocato al massimo con la Salernitana» ANSA/LAPRESSE FRANCESCO CENITI MAURIZIO GALDI ROMA

«Provi una profonda amarezza quando ti accorgi che dietro ci sono state cose non belle», Antonio Conte dopo circa tre ore esce dagli uffici della Procura federale e le prime parole che pronuncia sono legate alla scoperta che all’interno dello spogliatoio del Bari si programmassero delle combine. Ma sulla possibilità che per lui possa arrivare un deferimento per omessa denuncia è categorico: «Assolutamente no!». Del resto rispetto alla vicenda legate al Siena e all’omessa denuncia che alla fine gli era costata 4 mesi di squalifica, ieri Conte (accompagnato dagli avvocati De Rensis, Chiappero e Turco) ha dovuto chiarire solo alcune questioni riguardo a quanto avevano detto Bonomi e Kutuzov (quest’ultimo comunque sarà sentito giovedì). Il suo ruolo L’audizione di Con-

Uno degli striscioni anti-Napoli esposti domenica allo Stadium ANSA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

te si è tenuta alla presenza anche di Stefano Palazzi, oltre che del vice Squicquero e di altri due sostituti. Dal verbale di Bonomi, il tecnico della Juventus ha dovuto spiegare il fatto che dallo spogliatoio fossero stati fatti uscire i «Primavera» e che Gillet avrebbe detto all’allenatore di far giocare solo i titolari. Conte ha smentito questa circostanza: «I Primavera erano sempre fuori dallo spogliatoio della prima squadra e mai Gillet mi avrebbe chiesto di far giocare questo o quello. Rispettava i ruoli e non glielo avrei permesso». Sulle dichiarazioni di Kutuzov e sul fatto che lui avesse detto alla squadra che sarebbe sempre stato dalla loro parte, Conte ha chiarito: «C’è sicuramente un fondo di verità. Perché eravamo già promossi (si era alla vigilia della partita con la Salernitana, ndr) ringra-

ziai tutti, pur chiedendo sempre il massimo, dissi che un calo di tensione era comprensibile, ma mai avrei avallato l’ipotesi di far vincere i campani. E di una presunta volontà dello spogliatoio in tal senso non sapevo nulla. Certo a Bari si sentivano i tifosi che, gemellati con i salernitani, dicevano di non infierire, ma non ho mai dato peso a voci simili». Clima cordiale Conte al termine

ha anche parlato di una clima cordiale e di una «pausa per il caffè, il the e i biscotti». Ma era sereno perché rispetto alle accuse decise della volta precedente, ieri si è trovato solo a dover «chiarire alcuni episodi». Per questo ha poi avuto anche il modo e la voglia di parlare di

L’EX NOVARA AL TNAS

Per Drascek squalifica finita a ottobre Ieri il Tnas ha pubblicato la decisione presa sull’istanza di Davide Drascek contro la squalifica a tre anni e sei mesi inflitta al calciatore per la presunta combine in Novara Siena del 1˚ maggio 2011 dalla Disciplinare della Federcalcio e confermata dalla Corte di giustizia sportiva. Il collegio arbitrale del Tnas «in parziale riforma del provvedimento impugnato» dal giocatore, «visto l’articolo 1 del Codice di giustizia sportiva, ha applicato a quest’ultimo la squalifica fino al 30 ottobre 2012». Di fatto il Tnas ha derubricato da illecito sportivo a slealtà l’accusa mossa a Drascek dalla Procura federale. Per la stessa partita Vitiello era stato assolto in precedenza.

Champions League. «Galliani ha detto che la Juve ha vinto lo scudetto? Non dimentichiamo che Allegri si dà l’un percento di possibilità di vittoria ed è giusto che sia così — ha detto il tecnico bianconero —. Io di cuore, mi auguro che il Milan passi il turno in Champions perché è una squadra italiana ma spero di non incontrarla nei quarti perché vorremmo andare avanti tutti e due». Andrea Masiello Mentre entrava in Procura Conte, Andrea Masiello era già ascoltato da circa un’ora e dentro è rimasto fino alle 16.30 con l’avvocato Pino. Masiello ha confermato quanto aveva detto ai magistrati di Bari sia relativamente alla partita con il Treviso che a quella con la Salernitana. Anche a lui, come a molti altri sentiti prima, il tema principale è stato Conte (e su questo Masiello è stato categorico: «Non sapeva nulla di quello che facevamo»), ma anche i rapporti tra compagni. In particolare sarebbero emersi altri particolari sull’acredine tra Marco Esposito e Rajcic, ma questo non sposterebbe le responsabilità sull’alterazione della gara con il Treviso: per il difensore da ricondurre in primis a Rajcic, Santoruvo, Pianu e Gillet. Masiello avrebbe poi spiegato ancora una volta le fasi che hanno portato alla combine con la Salernitana. E c’è una circostanza che dovrà essere ulteriormente valutata dalla Procura: quella sul ruolo di Andrea Ranocchia. Masiello conferma che il giocatore dell’Inter era presente nello spogliatoio quando si parlò dell’accordo. «Non ricordo se la riunione avvenne nello spogliatoio o in palestra come sostiene Stellini, ma di sicuro c’erano tutti, anche Ranocchia e Gazzi. Tutta la squadra sapeva, poi non sono stato io a consegnare i soldi e quindi non so chi li ha presi e chi no». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

SERIE A LA CRISI NERAZZURRA

avevadetto DOMENICA

d

IL FUTURO? DECIDE MORATTI «Se quella futura sarà al 100 per cento l’Inter di Stramaccioni e Branca? Sì, ma decide Moratti» MARCO BRANCA DIRETTORE AREA TECNICA INTER

Ultimatum a Str Moratti «Inter collassata Ora restano soltanto se cambiano i risultati»

L’uomo-mercato Marco Branca comincia a essere messo in discussione: la dichiarazione nel pre-gara contro il Bologna ha fatto irritare Massimo Moratti. Branca, direttore dell’area tecnica, per l’anno prossimo ha già acquistato 5 giocatori: Campagnaro, Laxalt, Andreolli, Icardi e Botta.

Il presidente durissimo: «Una grande delusione, anche perché buttare via un tempo ad ogni gara è grave. E sì, qui decido io» LUCA TAIDELLI MILANO

IL RUOLINO STAGIONALE DEL TECNICO

Anche Giobbe a questo punto avrebbe perso la pazienza. E dopo tonnellate di carote Massimo Moratti sta per impugnare il bastone. Nemmeno l’ennesima cena alla Pinetina di sabato scorso per stimolare la truppa ha sortito gli effetti sperati. Anzi, dopo la figuraccia contro il Tottenham la squadra che ha affrontato il Bologna era «al collasso». Quando il presidente dell’Inter s’arrabbia i suoi gesti diventano più plateali e i toni si alzano. Quello apparso ieri pomeriggio invece era un Moratti diverso. Pacato, ma fermissimo nei concetti. Quindi ancora più pericoloso per chi è finito nel mirino: Branca e Stramaccioni. Decido io Dopo aver sibilato tipo ventriloquo un «sì» alla domanda se il tecnico godesse ancora della sua fiducia, il numero uno nerazzurro vuota il sacco: «Branca ha detto che anche nella prossima stagione sarà un’Inter con lui e Stramaccioni? Ha anche aggiunto che decido io. E questo mi trova molto d’accordo». L’uscita del d.t. prima del match col Bologna non sarebbe stata gradita dal presidente, che oltre ad alcune mosse nel mercato di gennaio non dimentica pure il mezzo autogol ai tempi del caso Sneijder. «Se ho già preso la mia decisione - continua Moratti -? Ci si pensa ogni giorno per vedere cosa fare, per conto mio diciamo che mi sta bene così. Ma con risultati diversi». Una chiosa non da

la scheda IL CAPO DELL’AREA TECNICA E IL BABY ALLENATORE: ADESSO SONO SOTTO ESAME

Massimo Moratti, 67 anni LAPRESSE

«

Branca e Strama? Se tutto rimane così mi va bene ma con risultati diversi MASSIMO MORATTI PRESIDENTE INTER

poco, che indica come anche la grande fiducia sempre riposta nel tecnico ora sia quantomeno da valutare. Quei primi tempi Perché Morat-

ti riconosce a Strama l’alibi dei tanti infortuni e sa che la società doveva stare più vicina («Serve una dirigenza più adatta» aveva detto sabato notte, quindi prima del Bologna) a quello che resta un 37enne debuttante in A, ma ora potrebbero affiorare i primi dubbi anche sulla lucidità

GDS

del tecnico. «Dopo Londra ero arrabbiato, ma col Bologna c’è stato una specie di collasso, nel primo tempo specialmente. Una grossa delusione, anche se bisogna anche essere freddi nel valutare la cosa per cercare di ricostruire il morale, ma anche la condizione fisica». L’ennesimo primo tempo inguardabile, con alcuni uomini fuori ruolo, molli, stralunati e spaventati, non è passato inosservato. «Non so perché accada, ma è successo di nuovo e credo non sia fatto apposta - fa Moratti -. Forse i giocatori entrano in campo con un po’ di timore. Se no non trovo altre spiegazioni. Questione di preparazione della partita o psicologica? Beh, tutte e due le cose. Anche col Bologna siamo riusciti a buttar via un tempo e diciamo che avendone due a disposizione è abbastanza grave».

Terzo posto e Kovacic Ancora

più grave sarebbe mancare per il secondo anno consecutivo la qualificazione in Champions League. «Cosa cambierebbe a livello di mercato e di futuro se non arrivassimo terzi? Cominciamo a non centrare questo obiettivo e poi vediamo». Malgrado la sensazione che il passaggio di consegne tra i veterani e i giovani stia diventando un boomerang e non si abbia il coraggio di voltare davvero pagina, Moratti difende almeno Mateo Kovacic: «Considerando l’età e l’investimento, vedendo anche quello che ha fatto col Bologna, sta andando bene. Ha le idee chiare, una lucidità e profondità di gioco. Poi però bisogna mettere insieme anche il resto...». Un’altra stoccata a Branca e Strama?

Marco Branca (48 anni) e Andrea Stramaccioni (37 anni): sono rispettivamente il direttore dell’area tecnica e l’allenatore dell’Inter. In organigramma, in chiave-mercato, c’è anche Piero Ausilio, d.s. Marco Branca è nato a Grosseto il 6 gennaio del 1945: ex bomber di varie squadre (Inter compresa), nel 2003 viene promosso a responsabile dell’area tecnica nerazzurra dopo essere arrivato all’Inter in veste dirigenziale da capo degli osservatori. Andrea Stramaccioni è nato a Roma il 9 1 1 1976: è stato promosso a tecnico dell’Inter nel marzo di un anno fa subentrando a Ranieri. Ha vinto la NextGen con la Primavera nerazzurra.

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VERSO LA SAMPDORIA IERI SERA STRAMA HA PERTECIPATO A UN CONVEGNO DI ALLENATORI. SAMUEL IN PANCHINA A GENOVA?

Il tecnico: «Ma la squadra è con me...» E aggiunge: «L’amarezza del presidente è anche la mia». Stankovic ok APPIANO GENTILE

Una serata con 400 tecnici del Csi per cercare di dimenticare le amarezze nerazzurre. Ma Andrea Stramaccioni resta con la testa ai problemi dell'Inter e spiega: «L'amarezza di Moratti la condivido ed è anche la mia e della squadra. Poi è giusto che io sia il più espo-

sto. Dobbiamo recuperare le sicurezze smarrite. Il primo tempo contro il Bologna è la conferma che la testa può influenzare gambe e gioco. Ma i secondi tempi mi fanno capire che la squadra è ancora con me. Forse c’è anche un effetto San Siro, ma non posso certo criticare i nostri tifosi che sono i più presenti del campionato. Ma nulla è perduto e mancano dieci gare, tantissime in un campionato così strano. Dobbiamo recuperare fiducia e alcuni uomini». Stankovic e Samuel a Marassi

La prima buona notizia in questo senso viene da Stankovic, costretto a uscire nel secondo

tempo col Bologna per un fastidio ai flessori. La risonanza cui si è sottoposto ieri ha evidenziato solo un affaticamento. Tanto che Stankovic potrebbe essere disponibile già per la sfida di domenica in casa della Sampdoria, mentre in Coppa non potrebbe comunque giocare perché escluso dalla lista Uefa. A Marassi potrebbe tornare a sorpresa anche Walter Samuel. Pure ieri il centrale argentino si è allenato senza avvertire fastidio al tendine infiammato che lo tiene fuori da metà gennaio. Per età, «storia clinica» e delicatezza della parte infortunata, con il «Muro» serve la massima cautela. Però se le risposte saranno confor-

laFotonotizia

Festa nella notte per Gila e il Bologna Dopo la vittoria a S.Siro con l’Inter i tifosi del Bologna, domenica notte, hanno atteso la squadra a Casteldebole SCHICCHI

tanti anche nei prossimi giorni il vero leader della difesa potrebbe tornare a disposizione già a Marassi. Magari partendo dalla panchina. Naga e Silvestre dopo la sosta

Difficile invece che domenica si rivedano Nagatomo e Silvestre. Il giapponese si dovrebbe sottoporre oggi a un esame strumentale dopo la distorsione al ginocchio sinistro accusata nel derby. Yuto sta meglio, ma l’Inter punta a recuperarlo in vista del match con la Juve (30 marzo), approfittando della sosta per le nazionali. Silvestre infine ha quasi smaltito lo stiramento al soleo accusato prima della trasferta di Cluj, ma anche ieri ha svolto un lavoro differenziato e tornerà disponibile solo a fine mese. lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

rama e Branca L’allenatore Subito dopo la bruciante sconfitta contro il Bologna, l’allenatore Andrea Stramaccioni ha detto: «L’Inter non può mollare ora, abbiamo pagato le fatiche di Europa League». Strama prese la panca dell’Inter il 26 marzo 2012.

Altri crolli? Figo-Baresi E avanza il nuovo corso: Mazzarri con Leonardo

17

A

I POSSIBILI CANDIDATI

S Il primo della lista, se Stramaccioni non resterà nerazzurro, sarebbe Walter Mazzarri, tecnico del Napoli e ancora in dubbio sul suo futuro

Il tecnico rischia prima se tutto va a rotoli: dopo Firenze è nata l’idea interna... Per giugno un piano se sfugge il 3o posto S sato il turno nella gara esterna di Cluj (vinta 3-0), la dirigenza avrebbe anche pensato di affidare la conduzione al duo Figo-Baresi. Un crollo in Romania dopo quello di Firenze sarebbe stato insopportabile. Un sussurro da riportare quindi, che oggi suona sinistro e che difficilmente troverà conferme immediate. Sempre che in queste 3 gare non avvenga un crollo irreparabile... Il Piano-B... Di certo in questo

Walter Mazzarri, 51 anni, è sulla panchina del Napoli dal 2009 EIDON MATTEO DALLA VITE CARLO LAUDISA MILANO

Dieci gare per tenersi l’Inter. A meno che altri collassi a breve impongano scelte drastiche. E in tal senso le gare contro Tottenham (quasi inutile), Samp e Juve daranno il polso circa le sue capacità di reagire a difficoltà, eventi e venti contrari. Sue di Andrea Stramaccioni, ovvio. Ci risiamo... Di certo, un anno

dopo ci risiamo: e guarda caso nei due campionati in cui la squadra (che comunque oggi è a -4 dalla Champions e ha 6 punti in più di un campionato fa) s’è ritrovata a gennaio, il 2, dopo le vacanze di Natale. Un anno dopo ci risiamo perché 13 mesi fa Ranieri perse in casa contro il Bologna e di fatto si

aprì la crisi nerazzurra. Un anno dopo perché c’è sempre all’orizzonte la Juventus, il 25 marzo allora (Ranieri saltò subito dopo) e nel pre-Pasqua oggi. E insomma: un anno dopo, l’Inter è ancora lì a porsi domande. Soprattutto Moratti col suo ultimatum che mette in bilico tecnico e non solo. Figo-Baresi E nel frattempo, e

in attesa che i risultati cambino come dice il presidente, è emerso un retroscena ormai passato ma che chissà se tornerà ad affiorare. Il «dietro le quinte» coinvolge proprio la panchina di Stramaccioni che scelta assoluta e in passato stra-difesa da Moratti - sarebbe stato molto a rischio dopo il crollo di Firenze (1-4). Il sussurro è uscito dopo (quindi a pericolo scampato) e racconta di una fiducia traballante già allora: se l’Inter non avesse pas-

periodo il presidente interista Massimo Moratti ha cominciato a «pianificare» il futuro, che non è detto sia figlio di un ribaltone. Aspetterà i risultati e quel «terzo posto fondamentale»: se la poltrona dei Preliminari di Champions non sarà dell’Inter, ecco che i cambi in almeno due settori saranno inevitabili. Il cosiddetto Piano-B. Ed è per questo che il presidente ha interpellato Leonardo. Il ritorno dell’ex tecnico sarebbe nelle vesti di dirigente impegnato sia sul mercato e sia nella comunicazione, una sorta di Galliani interista. Ora - anche dopo le parole del presidente e in caso di arrivo di Leo - bisognerà valutare gli spazi del d.t. Marco Branca, del d.s. Piero Ausilio e del d.g. Marco Fassone, ex del Napoli. Non a caso il nome di Walter Mazzarri per un futuro tecnico è quello più gettonato in questo momento, ma non vanno dimenticati Laurent Blanc e Walter Zenga. Il tutto ribadendo un aspetto: Strama è l’allenatore dell’Inter, e lo sarà fino a prova contraria. Perché adesso, o va bbene bbene o male male.

ECCO LA SAMP

Icardi uomo del destino: domenica c’è GENOVA Samp, mezzo sospiro di sollievo: Maurito Icardi, finito k.o. a Cagliari (forte contusione alla coscia sinistra), verrà sottoposto oggi ad accertamenti più approfonditi, ma dovrebbe recuperare in tempo per l’Inter, che gli ha messo gli occhi addosso per la prossima stagione. Ieri l’argentino è rimasto a riposo, e oggi se ne saprà di più sui tempi di recupero. Proprio sulla prossima gara contro l’ex Fantantonio è intervenuto ieri il presidente Garrone, ospite a una cena in cui (insieme al presidente del Livorno, Spinelli) è stata ricordata con un lungo applauso la figura del padre Riccardo, scomparso il 21 gennaio: «Cassano fa sempre paura come avversario», il commento del numero uno blucerchiato. Faccia a faccia Nel pomeriggio di oggi i blucerchiati (che potranno contare sul rientro di Gastaldello e Krsticic in regia) riprendono la preparazione al «Mugnaini». La prestazione — prima ancora del risultato — di tutta la squadra a Is Arenas ha fatto arrabbiare parecchio Rossi, che chiederà spiegazioni alla squadra. Filippo Grimaldi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Laurent Blanc, ex tecnico della Francia, è sempre piaciuto a Moratti: di lui si era parlato per la Roma nel dopo-Zeman, adesso torna in orbita-Inter?

S Walter Zenga, tecnico dell’Al Nasr negli Emirati Arabi: tifoso interista, non ha mai lavorato con Moratti né da calciatore e nemmeno da allenatore

S Marcelo Bielsa, dell’Athletic Bilbao: era un «pallino» di Moratti, lo è tuttora degli argentini che lui ha guidato sulla panchina della nazionale

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LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. - CONC. AAMS N. 4032 del 28/03/2007

BARCELLONA - MILAN 1 1.35

X 5.75

2 6.50

Passaggio turno

1 2.30 TUTTI I NUMERI

PER GIOCARE IN ATTACCO.

2 1.55

GOL NO GOL 1.65 2.05 Gol squadra ospite

SI 1.60

NO 2.15

PARI 1.80

DISPARI 1.90

Under/Over 2.5

UNDER 2.75

OVER 1.38

La pianificazione degli eventi live potrebbe variare secondo il Programma Ufficiale Aams.

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le quote potrebbero subire variazioni

CHAMPIONS LEAGUE Martedì 12 marzo ore 20.45


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

SERIE A IL RICORSO I BIANCOCELESTI DOVRANNO GIOCARE DUE PARTITE SENZA PUBBLICO: LA PRIMA GIOVEDÌ NEL RITORNO DI EUROPA LEAGUE CONTRO LO STOCCARDA voi se è una cosa intelligente esporre uno striscione contro chi deve giudicare il giorno prima della sentenza?». Lotito si riferisce alle scritte contro Platini apparse in Curva Nord prima di Lazio-Fiorentina, episodio per il quale la Lazio è stata ieri multata di 10 mila euro dal giudice sportivo italiano. Il presidente pare rassegnato: «Ormai abbiamo distrutto la nostra immagine. All’Uefa mi hanno detto: "Presidente, apprezziamo quello che sta facendo, ma respingiamo il vostro ricorso". Il fatto — continua Lotito — è che certe cose non dovrebbero essere fatte, perché chi giudica non s’interessa d’interpretare i fatti, guarda solo al fatto compiuto. La prossima volta ci possono anche squalificare dalle coppe. Terzo grado? Valuteremo, ma temo sia solo una perdita di tempo».

L’Uefa respinge la Lazio: porte chiuse Lotito era a Nyon «Inutile venire qui: non si capisce che per noi sono danni irreparabili» DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)

Ricorso respinto, la Lazio deve giocare a porte chiuse le prossime due partite interne di una coppa europea. La Commissione d’appello dell’Uefa ha quindi confermato la sentenza di primo grado. Il club biancoceleste paga per i saluti romani esibiti in curva da un gruppo di 2-300 tifosi

nel match interno col Moenchengladbach, ma paga anche (anzi, sopratutto) i precedenti stagionali (i cori razzisti intonati nei due match col Tottenham e in quello esterno col Maribor). Precedenti per i quali la società romana era stata già squalificata per un turno con pena sospesa con la condizionale. L’Uefa aveva in quell’occasione ammonito il club: alla prima nuova infrazione (anche lieve) la sanzione sarebbe scattata. Così è stato in primo grado e il provvedimento è stato confermato in toto ieri in secondo grado, compresa la multa di 40 mila euro. Giovedì contro lo Stoccarda, dunque, l’Olimpico resterà deserto. E lo sarà anche nell’eventuale quarto di finale.

Lotito sconsolato A nulla è valsa la missione di Claudio Lotito a Nyon. Il presidente ha voluto recarsi di persona davanti alla Commissione d’Appello dell’Uefa. Ma è stato inutile, come lui stesso ha dovuto ammettere alla fine: «Venire qui è stato solo tempo perso — ha raccontato a Lazio Style —. Ci hanno fatto parlare, abbiamo esposto i fatti, dopodiché ci hanno comunicato il verdetto. Le motivazioni? Ancora non le sappiamo». Quando ne sarà presa visione la società deciderà se fare un ulteriore ricorso presso il Tas di Losanna. Ma pare improbabile. «E’ stata la cronaca di una morte annunciata — ancora Lotito —. Quello che certi tifosi non capiscono è che questi sono danni irreparabili: ditemi

La curva laziale nella sfida con il Borussia Moenchengladbach PIERANUNZI

4

Napoli pronto a svoltare C’è Pioli l’ammazzagrandi

I NUMERI

7

Mazzarri nervoso e con la valigia in mano: De Laurentiis pensa al tecnico del Bologna che ha messo in crisi proprio gli azzurri e l’Inter LA SERIE NERA CINQUE PARTITE SENZA VITTORIE 1

3

4

Le partite consecutive senza vittoria per i partenopei: 4 pareggi, 3 sconfitte, di cui 2 in Europa League

2,5

I milioni d’ingaggio che percepisce a stagione, Mazzarri, il cui contratto scadrà il prossimo giugno 2

5

4

Gli anni da allenatore del Napoli per Mazzarri: ha conquistato la coppa Italia e si è qualificato in Champions League ed Europa League Nelle ultime 5 partite, solamente 4 pareggi e una sconfitta per i partenopei: 1 Napoli-Sampdoria 0-0: duello tra Poli e Inler; 2 Udinese-Napoli 0-0: un contrasto tra Heurtaux e Behrami; 3 Lazio-Napoli 1-1: Campagnaro pareggia con un eurogol il vantaggio di Floccari; 4 La sfida tanto attesa Napoli-Juventus: si è conclusa 1-1 con reti di Chiellini (nella foto con Cavani) e Inler; 5 Il tonfo di domenica scorsa: Chievo-Napoli 2-0, il gol di Dramè LAPRESSE/ANSA/MARTY MIMMO MALFITANO NAPOLI

E’ arrabbiato, Walter Mazzarri. Ce l’ha col mondo intero, con chi continua ad individuare nella crisi dei risultati del Napoli, il suo declino. E in queste ore si sta parlando già di futuro e di Stefano Pioli, l’allenatore che De Laurentiis avrebbe individuato per sostituirlo. D’altra parte, dinanzi ai numeri c’è poco o nulla da inventare: quelli che lo riguardano danno l’esatta dimensione della crisi che sta attraversando insieme ai suoi giocatori. L’ultima vittoria risale al 2 febbraio, contro il Catania, al San Paolo. Da allora, ha sommato soltanto 4 pareggi ed una sconfitta, oltre alle due batoste subìte in Europa League dal Viktoria Plzen. I tentativi di respingere le accuse, dunque, dimostrano la fragilità di un allenatore in grado di ribaltare le sue stesse verità dinanzi all’imbarazzo di una sconfitta, come quella

C’è comunque il secondo posto da difendere e il calendario potrebbe aiutare subìta a Verona, contro quei piccoli fenomeni dei Chievo. No, non è stato giusto mettere in discussione il progetto iniziale per prevenire eventuali critiche, così come ha fatto domenica nel dopo partita. Non si può parlare di quinto posto quando fino a qualche settimana fa lo stesso Mazzarri aveva più volte ribadito che quest’anno avrebbe voluto vincere. E non certo la coppa Italia o l’Europa League, considerato quanto abbia snobbato, volutamente, le due competizioni. Dunque, l’obbiettivo intorno al quale ha impostato il lavoro di questa stagione è sicuramente lo scudetto, un qualcosa che la sconfitta di domenica pomeriggio ha, praticamente, assegnato alla Juve

con 10 giornate di anticipo.

Stefano Pioli, 47 anni

Ciclo finito C’è un secondo po-

BOZZANI

sto da difendere, in ogni modo. Ed il calendario potrebbe dare una mano consistente al Napoli per respingere gli attacchi del Milan. Ma, a prescindere dall’esito finale di questo campionato, l’addio di Mazzarri è quotato tantissimo. Il suo ciclo dovrebbe essere arrivato al capolinea, lo stesso Aurelio De Laurentiis gli ha lasciato la scena, consegnando alla critica un silenzio senza precedenti. E’ facilmente ipotizzabile che il presidente sia incavolato nero, che stia riflettendo sul futuro, perché l’atteggiamento assunto dall’allenatore non riesce proprio a condividerlo. E’ dall’inizio della stagione, infatti, che ad ogni sollecitazione sul proprio futuro napoletano, Mazzarri continui a rispondere che soltanto a fine campionato discuterà l’eventualità del rinnovo, considerato che ha il contratto in scadenza. Una

presa di posizione che starebbe complicando anche i piani del club per la prossima stagione, perché al momento, De Laurentiis non sa se il Fergusson napoletano scioglierà questa riserva in tempi brevi. Idea Pioli Ed allora, il presiden-

te avrebbe individuato in Stefano Pioli, attualmente al Bologna, l’eventuale allenatore a cui affidare la continuità del progetto. «E’ un tecnico che mi piace molto», si lasciò scappare De Laurentiis qualche ora dopo la sconfitta subìta proprio dagli emiliani, al San Paolo, prima della pausa natalizia. Da allora, il nome di Pioli è circolato con insistenza tutte le volte che s’è parlato dell’addio di Mazzarri. Un’ipotesi che, alla luce degli ultimi risultati e, soprattutto, delle indiscrezioni che arrivano da Milano, che lo indicano come futuro allenatore dell’Inter, è diventata molto concreta se non certa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

9

I punti che separano il Napoli dalla capolista Juve, mentre sono 2 i punti in più che può vantare sul Milan, terzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Classifica SQUADRE

PT

G

PARTITE V N P

RETI F S

JUVENTUS 62 28 19 5 4 55 18 NAPOLI 53 28 15 8 5 47 24 MILAN 51 28 15 6 7 50 32 FIORENTINA 48 28 14 6 8 50 33 INTER 47 28 14 5 9 44 37 LAZIO 47 28 14 5 9 37 34 ROMA 44 28 13 5 10 58 49 CATANIA 42 28 12 6 10 36 35 UDINESE 41 28 10 11 7 37 35 BOLOGNA 35 28 10 5 13 39 36 SAMPDORIA (-1) 35 28 10 6 12 35 33 PARMA 35 28 9 8 11 36 37 CAGLIARI 34 28 9 7 12 35 48 ATALANTA (-2) 33 28 10 5 13 28 39 TORINO (-1) 32 28 7 12 9 33 36 CHIEVO 32 28 9 5 14 29 44 GENOA 26 28 6 8 14 27 42 SIENA (-6) 24 28 8 6 14 29 40 PALERMO 21 28 3 12 13 23 41 PESCARA 21 28 6 3 19 21 56 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS

■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite g ocate, differenza reti; 3) gol segnati

PROSSIMO TURNO 29ª GIORNATA sabato 16 marzo CATANIA-UDINESE ore 18 BOLOGNA-JUVENTUS ore 20.45 domenica 17 marzo, ore 15 SIENA-CAGLIARI ore 12.30 FIORENTINA-GENOA MILAN-PALERMO NAPOLI-ATALANTA PESCARA-CHIEVO SAMPDORIA-INTER TORINO-LAZIO ROMA-PARMA ore 20.45

(2-2) (1-2) (2-4) (1-0) (2-2) (0-1) (0-2) (2-3) (1-1) (2-3)

Taccuino TORINO

Coscia infiammata Esami per Ogbonna TORINO Il difensore Ogbon na è stato sottoposto ieri ad eco grafia per l’infortunio in Parma To rino: infiammazione post elongati va del semitendinoso della coscia destra, tra 3 giorni nuova ecogra fia per i tempi di recupero.

CAGLIARI-CATANIA

Utilizzo tribuna stadio Archiviato il caso ROMA Il procuratore federa le ha archiviato il procedimento che aveva per oggetto la presunta violazione dell'utilizzo della tribuna centrale coperta, in occasione del la partita Cagliari Catania, del 10 novembre 2012, da parte della so cietà sarda.

PRIMAVERA

Il derby di Torino finisce in parità E’ finito in parità, 1 1, il derby primavera Torino Juventus. Reti di Coccolo (T) al 23’ p.t. e pari di Pado van (J) su rigore al 33’ s.t.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

Voglia di Champions con Jo-Jo più Rossi La Fiorentina ci crede Montella ha quattro motivi per essere ottimista: il gioco, i talenti slavi, il debutto di Pepito, il calendario LUCA CALAMAI

Ora si può. Ne sono convinti tutti. La voglia di Champions ha contagiato Firenze. Non è solo la classifica ad alimentare un sogno che appena nove mesi fa sembrava pura follia. E’ qualcosa di più. Sensazioni che si sommano a piccoli gesti di sana scaramanzia come le visite sempre più frequenti alla vigilia delle partite di Diego Della Valle. La Fiorentina punta dritta al terzo posto. Un obiettivo che poggia su quattro capisaldi. Divertente La squadra viola

propone il calcio più divertente del campionato. Un misto di possesso palla di stampo spagnolo e sana concretezza italiana. L’arrivo della primavera e dei campi asciutti regalerà un ulteriore vantaggio a gente come Borja Valero, Pizarro, Aquilani. Montella ha puntato sulla qualità, senza impaurirsi quando la sua creatura è andata in crisi di risultati. E ora raccoglie i frutti del suo progetto tattico. Comunque vada la Fiorentina ha creato uno stile di gioco. A proposito dell’aeroplanino, la famiglia Della Valle farà bene a far scattare subito l’opzione che allunga il contratto fino al giugno 2015. Montella va blindato prima che diventi oggetto di corteggiamenti troppo appassionati. Gol decisivi Cinquanta

milioni di valore per i due talenti slavi. Tanta roba. E nelle gambe i gol che possono portare la Fiorentina in Champions. I tifosi viola sono tornati a innamorarsi di Jo-Jo. Firenze è una città permalosa e il tira e molla estivo (con la Ju-

Vincenzo Montella, 38 anni, prima stagione alla Fiorentina. Ha allenato anche Roma e Catania LAPRESSE

ve sullo sfondo...) era rimasto nella pancia di molti sostenitori. Polemica chiusa. E Jovetic è tornato a sorridere. Segna, inventa, determina. Non è un leader ma è un potenziale Pallone d’Oro. Presto il suo contratto si arricchirà di una clausola rescissoria vicina ai quaranta milioni. Ma Jo-Jo non ha voglia di scappare. Anzi, se la Fiorentina andrà in Champions chiederà di restare. E i Della valle lo accontenteranno. E Ljajic? Forse i pugni di Delio Rossi lo hanno obbligato a maturare. Il bambino viziato ora è una seconda punta affidabile che garantisce assist e gol. L’esplosione di Ljajic è una delle tante vittorie di Montella che lo ha cancellato, a luglio, dalla lista dei sicuri partenti.

CHE COSA VA

1 La fiducia per il tecnico Montella (destra) con Andrea Della Valle: il tecnico potrebbe rinnovare fino al 2015

Scontri diretti Il calendario

è un perfetto trampolino di lancio per la squadra viola. Due scontri diretti in casa contro Milan e Roma (e al Franchi i viola sono una macchina da guerra) e, negli ultimi tre turni, le sfide contro Palermo, Siena e Pescara. Un terzetto che vive con la B davanti agli occhi e che a quel punto potrebbe aver già staccato la spina. In più la Fiorentina è in vantaggio negli scontri diretti contro Inter e Lazio e, nel girone d’andata, ha battuto il Milan a San Siro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Jovetic e Lajajic Stevan Jovetic, 23 anni: con Adem Lajajic, 21 anni, forma una coppia da Champions

IL FUTURO IL D.G. E ZANZI IN USA DAL PRESIDENTE

I NUMERI

16

i punti in più per la Fiorentina rispetto al 2011-12: il saldo migliore davanti a Inter, Juve e Napoli.

50

i gol della Fiorentina, terzo attacco dietro la Roma con 58 e la Juve con 55. Nel torneo scorso i viola ne aveva segnati 37 in totale.

12

Carte in più Per lo sprint

finale la Fiorentina ha due carte in più da giocare: Sissoko e Pepito Rossi. Il centrocampista sta lavorando per trovare la condizione. Tra dieci giorni diventerà l’alternativa ideale ai tre tenori di centrocampo. Rossi, invece, potrebbe venire utile per le ultime cinque partite. Trenta minuti da Pepito, partendo dalla panchina.

4

i punti conquistati nelle ultime 6 giornate, un bottino che ha portato la Fiorentina a – 3 dalla zona Champions, mentre sei turni fa il distacco era di 7 lunghezze.

posto: la Fiorentina non era così in alto dalla stagione 2007-08

3 L’attesa è finita Giuseppe Rossi, 26 anni: sta per debuttare. L’uomo in più con Sissoko

4 Effetto Franchi La tribuna del Franchi: la Fiorentina giocherà in casa con Milan e Roma

Franco Baldini, 50 anni e, a destra, James Pallotta, 55 anni domani ANSA

Pallotta-Baldini: vertice per la Roma In attesa dello sceicco, si lavora sulle finanze. Conti rinnova, il d.s. Sabatini quasi MASSIMO CECCHINI ROMA

Forse il vero oceano di distanza che c’è tra l’Italia e l’America si chiama fiducia. Ieri un rapporto pubblicato dall’Istat-Cnel ci ha raccontato come solo il 20% circa degli abitanti del nostro Paese si fidi del prossimo. Ecco, a due giorni dalla scadenza del termine concesso al discusso sceicco Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi per depositare garanzie pari a 50 milioni e diventare co-proprietario della Roma, è comprensibile come la fiducia tra il mondo italiano (capeggiato da UniCredit) e quello statunitense (guidato da James Pallotta) abbia diverse radici culturali. Rotschild spiega A limare la differenza, comunque, da oggi ci penseranno Baldini e Zanzi, che incontreranno ad Austin (Texas) il presidente (che domani compirà 55 anni) per fare il punto della situazione. I nodi da sciogliere sono parecchi: concedere proroghe allo sceicco (UniCredit non gradirebbe)? Aprire ad altri investitori (si parla di imprenditori svizzero-tedeschi)? Convincerlo a una ricapitalizzazione robusta? Puntare su Andreazoli per il futuro. Una cosa è certa: gestire la Roma non è facile e lo si capisce anche dall’intervista ad Alessandro Daffina, a.d. di Rotschild Italia (riportata da Insideroma.com), che ha lavorato al passaggio di proprietà. «Il primo problema è stato la scrematura dei soggetti — dice tra l’altro — fatto grazie a UniCredit. Il cal-

cio attrae di tutto. Ci sono soggetti che usano un club per ripulire un’immagine losca e per esercitare potere sul territorio. I Sensi però erano delle persone perbene. Io fin dall’inizio ero convinto di cederla all’estero e mi sono scontrato anche con i Sensi. Qualche italiano era interessato, ma hanno avuto paura». Osvaldo a Barcellona Con queste spiegazioni, ovvio che crisi finanziaria preoccupi. Di sicuro il mercato in uscita — gestito da un Sabatini vicino al rinnovo — sarà robusto. Il primo partente è Osvaldo, che ha speso i due giorni liberi a Barcellona. Possibile un suo ritorno all’Espanyol? Difficile. Più calde le piste Tottenham e Juve, nonostante il mandato per sondare ricchi club russi. Nike & Lupetto Concluso l’accordo con Kick Tv (uno dei più importanti canali di YouTube dedicati al calcio) per la produzione di video, a breve si dovrebbe ufficializzare l’accordo con la Nike a partire dal 2014, forse con un restyling del lupetto. La prossima stagione sembrava dovesse essere coperta dalla Asics senza però mostrare il marchio. Ieri, però, ha bussato un’azienda partner di Puma, senza contare che la stessa Asics, pagando, potrebbe «apparire», sia pure per un anno. Totti & Parma Archiviato ieri un

colloquio radiofonico, officiato da Chiambretti, tra capitan Totti e Cristina Capotondi, oggi si saprà se la partita col Parma sarà rinviata. È in programma un vertice con Questura e Prefettura, che darà lumi in merito. Cochi, assessore allo Sport, chiede «pazienza ai tifosi della Roma», ma resta probabile che tutto venga confermato. Così come Bruno Conti responsabile nel settore giovanile: l’accordo è stato raggiunto. Si attende l’annuncio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ANALISI DOPO LA VITTORIA SUL PESCARA LA SQUADRA DI COLANTUONO HA LASCIATO LA ZONA PERICOLOSA

DOPO LA MORTE DI AMBER

Tutto gira attorno a Denis, l’uomo salvezza

E Budan adesso ritrova il sorriso: un figlio in arrivo

L’Atalanta ha diverse soluzioni in attacco: l’unico intoccabile è l’argentino

La gioia della nascita, Igor e Dina presto potranno di nuovo sorridere; la gioia della nascita dopo la tragedia per la morte di Amber, la figlia di due anni: ora Budan e la moglie aspettano un figlio, un fratellino o una sorellina per Viktoria, 4 anni. «Ho 33 anni, voglio ripartire, sento sempre più forte la voglia di vivere, di avere altri figli», raccontava un mese fa alla Gazzetta. La notizia ha riacceso il sorriso del centravanti dell’Atalanta e della sua famiglia, dopo il dolore una nuova grande gioia.

curante, a +9 sul Siena che poi diventa +10 contando gli scontri diretti. Per questo, ma non solo, tutto gira attorno a Denis, salito a quota 11 in 28 gare, a 5 reti dal suo record italiano stabilito l’anno scorso. Con il grande Nelle ultime tre

GUGLIELMO LONGHI

Tutto gira attorno a lui, German Gustavo Denis, l’uomo della salvezza. Alt, direbbe Colantuono: non abbiamo ancora fatto niente, mancano 11 partite... Ma è evidente che i due gol al Pescara hanno portato l’Atalanta in una zona rassi-

partite, Colantuono ha schierato due prime punte con caratteristiche simili: Denis e Livaja, arrivato dall’Inter e subito a segno alla Roma. Proprio lo scoppiettante debutto ha spinto Colantuono a insistere sulla coppia di attaccanti pesanti. A Siena e contro il Pescara, però, Livaja ha contribuito poco alla vittoria, restando ai

Con gli altri Ma Colantuono sa di avere più possibilità. In tempi recenti (sconfitta 2-1 col Torino e 0-0 in casa col Catania), l’Atalanta ha giocato con Brienza-Moralez e Brienza-Bonaventura dietro Denis in un modulo che esalta la qualità più che velocità e forza. E prima ancora, col Milan, Colantuono aveva puntato sul 4-3-1-2 con Bonaventura dietro i due centravanti di peso, Denis e Parra al debutto da titolare. L’arrivo di Brienza in gennaio è un prezioso valore aggiunto, perché può giocare seconda punta, esterno o trequartista. L’unico non replicabile è ovviamente Denis.

margini e soffrendo un po’ la convivenza con Denis. «Ha talento, ma è ancora acerbo, è un giocatore che va costruito», ha spiegato Colantuono. Con il piccolo Avere accanto De

Luca, 168 centimetri per 70 chili, permette a Denis di avere più spazio in area. De Luca dà più profondità, è un contropiedista veloce, ha caratteristiche opposte. Lo stesso discorso vale per Maxi Moralez provato nel 4-4-1-1 nella prima parte della stagione e poi nel 4-3-2-1. L’esplosione di Livaja e De Luca hanno spinto in panchina il trequartista argentino, 159 centimetri e 57 chili.

German Denis, 31 anni LAPRESSE

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

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Zamparini fa 5 e vara il piano B Riecco Sannino

I NUMERI

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I cambi in panchina dopo 28 giornate nella passata stagione. «Primato» ottenuto anche nel 1951-52

Il patron del Palermo: «Siamo senza uomini, solo pappemolli: impossibile salvarsi». Via Gasp FRANCESCO CARUSO PALERMO

GIRAVOLTA IN PANCHINA

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Via col vento. O come il vento, se preferite. La sostanza non cambia: gli allenatori del Palermo vengono spazzati via come foglie d’autunno. Allora, sotto con Sannino 2 la rivincita. Ci eravamo lasciati poco più di un mese fa con l’ennesimo ribaltone, ovvero col quarto avvicendamento in casa rosanero, ma questo accadeva il 4 febbraio: fuori Malesani, transitato sulla panchina più instabile della Serie A con la consistenza della meteora (3 partite e via ma col record di imbattibilità), dentro Gasperini (bis) durato ancor meno: 180 minuti, un pareggio e una sconfitta casalinga, la seconda consecutiva per il tecnico piemontese che prima di essere esonerato aveva chiuso con un capitombolo davanti al pubblico amico, contro l’Atalanta dell’ex Stefano Colantuono (un altro esperto di esoneri rosanero).

Sannino Esonerato dopo 3 gare: un solo punto

2 Gasperini Dura 20 giornate, ma fa solo 16 punti

3 Malesani Tre partite, tre pari. Fuori da imbattuto

4 Gasperini bis Dura due giornate: fa soltanto un punto

5 Sannino bis Torna a 10 giornate dalla fine del torneo

Risoluzione consensuale Stavol-

ta non si parla di licenziamento ma di risoluzione consensuale del contratto, benché verranno

riconosciuti per intero a Gasperini i soldi pattuiti, compresa la penale di 300 mila euro prevista in caso di esonero e già maturata il 3 febbraio. Zamparini, dopo la sconfitta nello spareggio salvezza contro il Siena s’era preso la solita notte di tempo. Ma in realtà già domenica sera aveva deciso di mandare nuovamente via, questa volta definitivamente, Gasperini, ma voleva concedere al tecnico l’onore delle armi, per così dire, cioè la possibilità di dimettersi spontaneamente. E durante la riunione fiume di ieri pomeriggio fra il consigliere d’amministrazione rosanero, Perinetti, e l’allenatore di Grugliasco le parti si sono venute reciprocamente incontro, nel senso che nessuno aveva più voglia ormai di continuare a camminare l’uno di fianco all’altro. Incontro a Vergiate Ma ancora

prima, in mattinata, c’era stato un altro incontro a Vergiate fra il presidente e Sannino. Zamparini aveva voluto tastare il polso all’allenatore di Ottaviano. Che ha manifestato una gran voglia di rivalsa. L’ex tecnico del Siena è animato dal desiderio di dimostrare quel che non

MERCATO GLI EMILIANI SI ASSICURANO IL GIOCATORE DEL 1993

Parma, preso Mastriani Arriva in Italia il 1˚ luglio Accordo trovato con l’attaccante che va a scadenza con gli uruguaiani del Cerro

Giuseppe Sannino, 55 anni, con Maurizio Zamparini, 71, Presentazione del nuovo tecnico del Palermo: estate 2012 FOTOPRESS

aveva avuto il tempo di mettere in pratica. Sannino fu esonerato dopo sole 3 giornate: un pareggio e 2 sconfitte. E così, dalle porte girevoli di viale del Fante sbuca il quinto avvicendamento stagionale. Trenta punti a disposizione ma poche speranze di evitare la retrocessione, stando a quanto ammesso dallo stesso Zamparini: «La salvezza è impossibile, ci vorrebbe molta fortuna e soprattutto ci vorrebbero dei calciatori che non fossero pappemolli ma uomini, e non lo sono». Miracolo e conferma Sannino, che trova una squadra completamente differente rispetto a quella lasciata a metà settembre, sa di giocarsi una bella opportunità, avendo poco o nulla

v Il Pescara pensa L’INCONTRO GIOVEDÌ SCORSO IN CITTÀ

identiKit & CARRIERA

DAL NOSTRO INVIATO

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I tecnici esonerati dopo 28 turni in questo torneo. A Gasperini è toccato due volte. Il Pescara ha fatto 2 cambi, così come il Genoa

a De Canio per la rinascita

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La media punti di Andreazzoli, subentrato a Zeman alla guida della Roma, dopo 23 giornate: il bilancio è di 3 vittorie, un pareggio e una sconfitta

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Le sconfitte di Alberto Malesani, l’unico imbattuto, al Palermo, tra i 31 tecnici della A di quest’anno

L’EX PREFETTO OGGI SARÀ A CAGLIARI

Serra debutta in Lega «Bisogna facilitare l’ingresso agli stadi»

GIUSEPPE CALVI ORLANDO D’ANGELO

A cena, per gustarsi un primo assaggio del Pescara che verrà. Daniele Sebastiani, presidente del club adriatico, e Gigi De Canio, allenatore sotto contratto con il Genoa sino a fine campionato, si sono incontrati giovedì. Dagli uffici di Sebastiani, in viale Bovio a Pescara, si sono spostati in un ristorante per continuare a parlare di un possibile matrimonio per la prossima stagione. Le parti ci tengono a depistare, per una questione di rispetto verso Bucchi, appena ingaggiato come sostituto dell’esonerato Bergodi e destinato a traghettare Cascione e compagni alla conclusione dell’attuale torneo. Ma è scontato che il Pescara, ben oltre le solite voci sul ritorno di Zeman, punti a programmare con largo anticipo il futuro.

MATTEO BREGA MILANO

Doveva arrivare l’estate scorsa, poi nella finestra invernale del 2013. Invece sarà in Italia dal primo luglio e vestirà la maglia del Parma. Gonzalo Mastriani ha raggiunto l’accordo con il club emiliano e verrà tesserato per la prossima stagione alla scadenza del suo contratto con gli uruguaiani del Cerro.

Lo scenario De Canio e Sebastiani hanno amici in

Origini Mastriani ha già avuto

gialloblù visto che l’estate scorsa era stato ospitato dalle strutture del club del presidente Tommaso Ghirardi. La trattativa è durata diversi mesi perché il Parma avrebbe voluto anticipare l’arrivo del giocatore per permettergli di inserirsi con calma nel calcio italiano. Curioso come il suo cognome, Mastriani, sia frutto di un errore dell’impiegato comunale che all’anagrafe di Montevideo storpiò il vero cognome del padre, Mastroianni.

comune — Gianni Paglione, titolare di una concessionaria di auto —, ed entrambi hanno anche desiderio di creare basi solide per i rispettivi obiettivi nella prossima annata. Il tecnico materano ha lasciato ottimi ricordi in città per aver sfiorato coi biancazzurri (presidente Scibilia), nel 1999, la promozione in Serie A. E avrà ascoltato con interesse il progetto di Sebastiani per un eventuale immediato ritorno nella massima divisione. De Canio si svincolerà tra tre mesi dal Genoa e, dinanzi a una proposta intrigante su base pluriennale e anche sulle prospettive di mercato, sarebbe disposto magari a impegnarsi sulla parola sin d’ora con il Pescara. Sebastiani e l’allenatore potrebbero incontrarsi ancora, nei prossimi giorni. Avviando subito il progetto, il presidente affiderebbe a De Canio la valutazione, da... spettatore interessato, dell’attuale organico nella disperata rincorsa verso la salvezza. Così, scelto il tecnico, si porterebbe avanti sulla strada del rilancio del Pescara.

modo di conoscere la realtà

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Chi è Gonzalo compirà 20 anni il 28 aprile prossimo, ha il passaporto italiano per via delle origini lucane della sua famiglia ed è un attaccante di fisico e tecnica. Prima punta di movimento, è esploso l’anno scorso segnando 12 gol nella Primera Division uruguaiana in 30 gare con il Cerro. L’attuale accordo con il club uruguaiano andrà a scadenza e lo aspetta a Parma un quinquennale per iniziare la sua nuova avventura europea.

da perdere. Non solo quando andò via il Palermo era terzultimo in compagnia dell’Udinese, ma soprattutto c’erano ancora 35 partite da giocare. Il 55enne allenatore partenopeo ha un contratto anche per l’anno prossimo e non è detto che la sua permanenza in Sicilia sia legata solo all’eventuale, miracolosa salvezza. In Serie B Sannino sfiorò la promozione col Varese due anni fa. Anche se con Zamparini è meglio non dare nulla per scontato. Esempio: nell’ipotesi malaugurata che il Palermo retrocedesse senza riuscire a salvare l’onore e la faccia, potrebbe arrivare Iachini. Vecchio pallino dai tempi del Venezia, domenica ha lanciato messaggi d’amore a Zamparini.

Gonzalo Mastriani, 19 anni, con la maglia del Cerro (A uruguaiana) Ha anche il passaporto italiano per le origini lucane della famiglia

Achille Serra, 71 anni, ora indaga sugli stadi ANSA (m.iar.) Le società di calcio e le forze dell’ordine si parlano per uscire dall’emergenza sicurezza. Gli stadi sono desolatamente vuoti, anche a causa dell’eccessiva burocratizzazione dell’iter di acquisto dei biglietti e di accesso agli impianti. Molto più comodo starsene seduti davanti alla tv. L’obiettivo comune è di snellire le procedure a partire dalla prossima stagione. Se lo sono detti ieri le Leghe di A e B e l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive nell’incontro che ha segnato il debutto di Achille Serra come responsabile per l’area impianti, infrastrutture e sicurezza della Lega di A. «Bisogna facilitare l’ingresso agli stadi — ha detto l’ex super prefetto —. Abbiamo due obiettivi: portare allo stadio famiglie e bambini, prima ancora dei tifosi; e proseguire nel trend molto positivo degli incidenti, diminuiti in 3 anni in modo macroscopico. Bisognerebbe che ognuno avesse il suo stadio come in Inghilterra, ma questo significherebbe aspettare anni. Mi piace essere più concreto, quindi dico che bisogna facilitare l’ingresso agli impianti». Come? Sfruttando molto di più le nuove tecnologie, consentendo l’acquisto dei biglietti il giorno della partita, modificando la tessera del tifoso. Leghe e Osservatorio si sono dati appuntamento tra un mese per discutere un protocollo comune di interventi. Oggi, intanto, Serra volerà a Cagliari per un sopralluogo allo stadio Is Arenas e incontrare il prefetto.


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MAGIC +3 CAMPIONATO COSÌ DOPO 28 TURNI Nicolas Frey, 29 anni, terzino destro del Chievo FORTE

I MIGLIORI DI GIORNATA BLOCCO VERONESE IN DIFESA. IN MEDIANA SPLENDE IL FIORENTINO LJAJIC: GOL E ASSIST. IN ATTACCO È AMAURI SHOW

Super Chievo con Puggioni, Frey e Dramé MARCO GUIDI

Il blocco Chievo dietro, i tris di Amauri e Ibarbo davanti. La Top 11 di questa settimana è soprattutto questo. In mezzo ci sono anche gli 11,5 Magic punti di Ljajic, grande protagonista con gol e assist nella vittoriosa campagna all’Olimpico della Fiorentina e il gol al sapore di scudetto dello juventino Giaccherini. Ma andiamo con ordine e cominciamo dalla porta, dove a far da padrone è Puggioni. Il portiere del Chievo si prende il lusso di parare un calcio di ri-

gore a Cavani e concludere imbattuto di fronte al Napoli di Mazzarri. A proteggerlo ci pensano i compagni Frey e Dramé, difensori di ruolo, ma capaci di farsi valere anche in attacco: il primo confeziona l’assist per la rete di Thereau, l’altro con un gol capolavoro indirizza da subito la gara del Bentegodi e manda in paranoia De Sanctis. Un punto di bonus per il passaggio a Balotelli va invece al milanista Zapata, mentre Garics si limita al 7 pulito in pagella, che permette di avvalersi dei 6 punti di modificatore della difesa. A centrocampo abbiamo già ci-

tato Ljajic e Giaccherini, l’ultima menzione è per D’Agostino, al primo gol su azione nel Pescara. Attacco da 8 gol Il reparto avanzato è da record. Ibarbo fa tripletta (17,5 Magic punti), Amauri lo imita (16,5). Completa l’opera l’atalantino Denis, che nel match dell’ora di pranzo si mangia il nuovo Pescara di Bucchi con una bella doppietta. In totale la nostra formazione di giornata raggiunge i 127 punti. Mezzo in più della scorsa settimana. Applausi.

GDS

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La tripletta di Ibarbo esalta il Colombia team L’attaccante del Cagliari fa 3 gol e si merita 8,5 in pagella A segno pure Muriel, mentre Zapata serve l’assist a Balotelli

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TUTTI GLI ASSIST Questi gli assist della 28a giornata di campionato

S 2 assist Cossu (Cagliari)

S

FRANCESCO VELLUZZI

1 assist Zapata (Milan), Sculli (Pescara), Biondini (Atalanta), Frey (Chievo), Perez (Bologna), Ljajic (Fiorentina), Sansone e Palladino (Parma), Birsa (Torino)

Manca solo il portiere e la squadra della Colombia in Italia è fatta. Armero, Cuadrado, Guarin, Ibarbo, Muriel, Quintero, Yepes, Zapata, Zuniga, sono loro i colombiani della A. E se vogliamo aggiungere una guida tecnica, inseriamo Ivan Ramiro Cordoba, oggi team manager dell’Inter. Insomma, in Colombia peschiamo bene perché questi 9 calciatori sono al centro dell’attenzione, giocano con continuità, fatta eccezione per il trequartista del Pescara Juan Quintero, ultimamente un po’ sacrificato dopo aver trascinato la Nazionale alla vittoria nel Sub 20. Solo Pabon a gennaio ha salutato, destinazione Spagna. Ibarbo Ma la giornata numero

28 è servita per celebrare le prodezze di Victor Segundo Ibarbo, 23 anni il 19 maggio, attaccante del Cagliari, un turbo player che ricorda molto la ex pantera rossoblù David Suazo. Ibarbo si è sbloccato in casa col Milan e domenica ha vissuto la giornata di gloria portandosi per la prima volta a casa il pallone della sfida stravinta con la Samp. Significa aver segnato tre gol. Una tripletta, ottenuta da seconda punta, col supporto dei due assist di Andrea Cossu. Sono 4 i gol di Ibarbo in 24 gare, di cui 15 da titolare per 1414 minuti. Due di testa, uno di sinistro, uno di destro. Il colombiano ora costa 20 Magic milioni e ha una Magic media di 6,72. In estate valeva 16 Magic milioni. E lo scorso anno, il primo in rossoblù (3 gol), era considerato centrocampista. Lì lo vedeva pure Roberto Donadoni che, usandolo da mezzala, ebbe qualche dissidio con Cellino, poi sfociato nell’esonero. Ibarbo ora viaggia a una velocità impressionante, quando parte diventa imprendibile. A Cagliari, anzi a Quartu S.Elena, vive tranquillo. Moglie, figlio e centro commerciale, la sua grande gioia, a due passi da casa. Rispetto profondo per il capitano Daniele Conti, numero 23 sulle spalle. Non un numero da poco: tra le

LA TOP 11 DA 127 PUNTI (+6 DI MODIFICATORE DIFESA)

Victor Segundo Ibarbo, 22 anni, colombiano di Santiago de Cali, è alla seconda stagione a Cagliari ANSA

scaramanzie del presidente Cellino, il 23 è il numero preferito. Averlo assegnato alla gazzella di Santiago de Cali è segno di grande fiducia. In passato lo portarono Langella e Larrivey, poi sfiduciato e ceduto. Muriel La giornata straordinaria di Ibarbo non è l’unica cartolina arrivata dalla Colombia. Sabato in Udinese-Roma Luis

Muriel ha segnato il quinto gol. Una prodezza: sbarazzandosi di Burdisso e Torosidis ha calciato forte in porta battendo Stekelenburg. Muriel, fino a quel momento, era stato in ombra e stava per essere sostituito con Pereyra. Poi ha estratto il coniglio. Una perla da campione, determinante per il pareggio dei bianconeri. Muriel, 5 reti in 13 partite, di cui 10 da tito-

lare per 875 minuti, costa 13 Magic milioni. La sua Magic media è 7,23. Comprarlo adesso è un affare. Il Colombia team premia anche il difensore Cristian Zapata del Milan: il suo assist per Balotelli vale un punto in più: 7,5. Brutta domenica, invece per Guarin, Zuniga e Armero. Ma per Pablo, neo napoletano, non è una novità.

di LUCA BIANCHIN

Cavani e l’elogio della riconoscenza È un momento così, in cui si naviga senza punti di riferimento. Non c’è il Papa, non c’è un governo, non c’è neanche un giocatore dominante alla Magic. Negli ultimi cinque turni, i migliori giocatori per punteggio sono stati Ibarbo (28a giornata), Palacio (27a), la coppia Conti-Livaja (26a), Jovetic (25a) e Sansone (24a). Per la Magic sono 4 giocatori di retroguardia più un buon attaccante (Palacio) e un potenziale top player che, almeno in parte, ha deluso (Jovetic). Nel gruppetto manca Cavani, universalmente riconosciuto come il più forte del listone: non segna da otto partite, Europa League compresa, e questo si sa. Alla Magic però si nota un fenomeno strano, una reazione diversa da quelle che suggerisce la politica. Sembra comparire, addirittura, un sentimento fuori moda: la riconoscenza. Si segua lo studio sulla provenienza delle Magic squadre. La provincia con più team iscritti è Milano, seguita da Torino e Napoli. Ecco, Napoli. Alla 22a giornata Cavani segnava l’ultimo gol in campionato e il suo nome compariva in 45.057 squadre, 783 nella provincia del suo vero club. Sei settimane dopo, è normale sospettare un crollo di quelle cifre: «Cavani costa tanto e non segna mai. Lo avranno venduto tutti». Macché, niente. Il 7 azzurro oggi è in 45.522 squadre (465 in più rispetto a gennaio!), 786 in provincia di Napoli (3 in più!). In città poi lo hanno scelto quasi tutti: è nell’85% dei team, percentuale record perché la media nazionale di Cavani non arriva al 66%. Per farla semplice, i suoi tifosi hanno deciso di soffrire con Edi: «Continuo a fare 65,5 pur di non cederti». Resta qualche dubbio sulla stranezza del dato? Va bene, ecco il numero definitivo: se Cavani compare nell’85% delle squadre napoletane, Totti in provincia di Roma si ferma al 13,7%. Un altro mondo.

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Taccuino

IL VINCITORE DI GIORNATA

La Fantaimpresa di Mauro: trionfo in 10 uomini! (ma.gu) Se vincere in 10 a calcio è un’impresa, alla Magic è praticamente fantascienza. Perché qui, in fondo, è solo questione di numeri. A mandare a monte il teorema ci ha pensato Mauro Clerico di Somano (Cuneo) con la sua Squadra Asso 6. Pur schierando un difensore in meno e senza punti di modificatore, il buon Mauro è riuscito a mettere in fila centinaia di migliaia di Magic manager. Tradito da Pasquale, non schierato in Udinese Roma e perciò senza punteggio, Clerico si è rifatto con la prestazione super degli altri 10, che gli hanno garantito la vetta con 91 punti. Merito anche di

MagicMoments

a pianificare le fanta strategie. Invece oggi che ho poco più di 20 team e da un mese non seguo benissimo le cose, ecco la sorpresa».

Mauro Clerico è di Somano (Cn) Denis, Muriel, Cossu, Lamela e Ljajic. «È la prima volta che vinco gioisce il trionfatore di giornata , doveva essere per forza in un modo speciale. Non ci ero riuscito negli altri anni, dove avevo più di 100 squadre e passavo due sere alla settimana

Nostalgia Amauri Juventino doc, Mauro deve però ringraziare soprattutto l’ex bianconero Amauri, che gli ha portato in dote 16,5 indispensabili punti. E pensare che a Torino i tifosi non ne potevano più di vederlo in rosa. «Casi del destino. In questa squadra ho solo Buffon di juventino, ma in altre sono stato più tifoso: una è addirittura formata da soli giocatori della Vecchia Signora».

Che cos’è il baricentro? La stagione 2012 13 ha portato qualche modifica al tabellino che riassume i dati di una partita di Serie A per la Gazzetta dello Sport. La più evidente è l’aggiunta del baricentro. Che cosa significa? Durante ogni parti ta viene registrata ogni azione, tocco di palla, giocata (contrasto, passaggio, conclusione, fallo) di ogni atle ta. Quindi ogni azione attiva determina la posizione di un giocatore in quel momento della partita. Al 90’ la somma di queste registrazioni dà corpo alla posizione media del giocatore e dei compagni e al baricentro, che può essere molto basso, basso, medio, alto e mol to alto. Nel weekend, ad esempio, potevate studiarlo nel tabellino di Juventus Catania: formazioni e campet ti riportano i numeri di maglia dei giocatori, in modo da poterne riconoscere la posizione.

A che cosa serve? Il dato va inserito nel contesto e può aiutare a leggere i movimenti e il gioco di una squadra. E conoscere il baricentro può servire anche a Magic +3.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MAGIC +3 CAMPIONATO TUTTI I NUMERI: punti conquistati, media e quotazione aggiornata, poi partite giocate, voto in pagella, gol segnati, rigori parati, media voto, assist e cartellini

Portieri CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 101 ABBIATI (MIL) 6.5 102 AGAZZI (CAG) 6 103 AGLIARDI (BOL) 0 104 AMELIA (MIL) 0 106 ANDUJAR (CAT) 5.5 164 ANEDDA (CAG) 0 107 AVRAMOV (CAG) 5 108 BAJZA (PAR) 0 109 BELEC (INT) 0 110 BENUSSI (PAL) 0 167 BERNI (SAM) 0 112 BIZZARRI (LAZ) 0 165 BRICHETTO (PAL) 0 113 BRKIC (UDI) 5 114 BUFFON (JUV) 6 116 CARRIZO (INT) 5 117 CASTELLAZZI (INT) 0 119 COLOMBO (NAP) 0 120 CONSIGLI (ATA) 5 173 COPPOLA F. (TOR) 0 121 CURCI (BOL) 7 122 DA COSTA (SAM) 0 123 DE SANCTIS (NAP) 2 172 DONNARUMMA (GEN) 0 124 FARELLI (SIE) 0 126 FREY S. (GEN) 4 127 FREZZOLINI (ATA) 0 128 FRISON (CAT) 0 129 GABRIEL (MIL) 0 130 GILLET (TOR) 1 171 GOICOECHEA (ROM) 0 131 GOMIS A. (TOR) 0 133 HANDANOVIC (INT) 0 135 LOBONT (ROM) 0 136 LUPATELLI (FIO) 0 137 MARCHETTI (LAZ) 3.5 175 MARINI (SIE) 0 138 MIRANTE (PAR) 5.5 139 NETO (FIO) 0 168 PADELLI (UDI) 0 140 PAVARINI (PAR) 0 141 PAWLOWSKI (UDI) 0 142 PEGOLO (SIE) 5 170 PELIZZOLI (PES) 4 143 PERIN (PES) 0 144 POLITO (ATA) 0 145 PUGGIONI (CHI) 10.5 147 ROMERO (SAM) 3.5 149 ROSATI (NAP) 0 169 RUBINHO (JUV) 0 163 SAVELLONI (PES) 0 150 SORRENTINO (PAL) 3.5 151 SQUIZZI (CHI) 0 152 STEKELENBURG (ROM) 4.5 166 STILLO (GEN) 0 153 STOJANOVIC (BOL) 0 154 STORARI (JUV) 0 174 STRAKOSHA (LAZ) 0 155 SVEDKAUSKAS (ROM) 0 156 TERRACCIANO (CAT) 0 157 TZORVAS (GEN) 0 158 UJKANI (CHI) 0 160 VIVIANO (FIO) 7

MEDIA QUOT. 4.95 16 4.71 14 4.59 10 4.17 3 4.86 15 6 1 4.6 1 0 1 0 1 4.5 1 4.5 1 4.5 3 0 1 5.07 14 5.37 22 5 1 4.75 1 0 1 4.91 16 0 2 5.62 10 4 1 5.04 18 0 1 0 1 4.66 15 0 1 0 4 0 1 4.82 15 3.97 1 0 1 5 17 6 1 6 1 5.24 16 0 1 5.2 16 4.29 4 4.67 7 5.17 6 0 1 4.93 16 6.2 1 4.1 7 5.25 1 4.94 8 5.1 19 0 1 0 1 0 1 4.69 17 0 1 4.23 7 0 1 6 1 6.25 1 0 1 6 1 0 1 0 1 4.26 8 5.2 15

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 19 6,5 -18 5.95 25 6 -38 6.15 22 -31 5.95 9 -14 5.78 28 6,5 -35 6.11 0 0 0 4 6 -7 6 0 0 0 0 0 0 3 -4 5.83 3 -5 6.17 5 -10 5.9 0 0 0 21 6 -22 6 26 6 -18 6.06 1 6 -1 6 2 -3 6.25 0 0 0 27 6 -37 6.11 0 0 0 8 7 -5 6.12 1 -2 6 28 4 -24 5.95 0 0 0 0 0 0 28 6 -42 6.16 0 0 0 0 0 0 0 0 0 28 5 -36 6.16 14 -24 5.71 0 0 0 25 -33 6.4 0 0 0 0 0 0 23 5,5 -24 6.3 0 0 0 23 6,5 -32 6.3 6 -9 5.58 9 -13 6.11 6 -5 6.08 0 0 0 28 6 -40 6.2 5 6 -5 6.6 24 -51 6.15 2 -2 6.25 8 7,5 -11 6 25 6,5 -26 6.11 0 0 0 0 0 0 0 0 0 27 5,5 -40 6.2 0 0 0 14 5,5 -25 5.93 0 0 0 0 0 0 2 0 6.25 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 19 -30 5.89 22 7 -24 6.08

R. 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 2 1 1 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

ESPAMM 0/2 1/2 0/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 1/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2 0/1 0/0 0/4 0/0 0/0 0/1 0/0 0/5 0/1 0/0 0/1 0/0 0/3 0/0 1/0 0/0 0/1 1/2 0/0 0/0 0/0 0/2 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 1/0 0/1

Difensori CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 201 ABATE (MIL) 6 6.06 10 202 ABERO (BOL) 0 6 4 203 ACERBI (CHI) 0 5.55 4 207 ALVAREZ P.S. (CAT) 6.5 5.64 7 208 ANDREOLLI (CHI) 6 6 8 404 ANGELLA (UDI) 6 6.68 7 209 ANTONELLI (GEN) 6 5.88 8 210 ANTONINI (MIL) 0 5.33 4 211 ANTONSSON (BOL) 6.5 5.69 7 212 ARIAUDO (CAG) 0 5.43 4 213 ARONICA (PAL) 0 5.41 4 214 ASHONG (FIO) 0 6 1 215 ASTORI (CAG) 6.5 5.42 7 216 AUGUSTYN (CAT) 0 0 1 217 AVELAR (CAG) 0 5.92 8 219 BALZANO (PES) 0 5.53 4 220 BALZARETTI (ROM) 0 5.64 9 221 BARZAGLI (JUV) 7 6.19 16 222 BASTA (UDI) 6.5 6.45 16 223 BELLINI (ATA) 0 5.78 4 224 BELLUSCI (CAT) 6.5 5.79 7 225 BELMONTE (SIE) 0 5.79 1 394 BENALOUANE (PAR) 5.5 5.5 4

CAMPIONATO P. V. G. 18 6 0 7 0 0 11 0 0 22 6,5 0 20 6,5 2 11 6 3 24 6,5 0 6 0 0 24 6,5 0 13 0 0 12 0 0 0 0 0 23 6,5 0 0 0 0 17 0 0 20 0 0 23 0 0 27 7 0 19 6,5 1 9 0 0 19 6,5 0 7 0 0 14 6 0

MEDIA VOTO 6 5.83 5.59 5.82 5.82 6.05 5.88 5.42 5.73 5.42 5.68 0 5.67 0 5.91 5.61 5.64 6.2 6.24 5.78 6 5.86 5.81

A. 2 1 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 1 2 0 0 0 0

ESPAMM 0/2 0/1 0/1 1/6 1/3 0/4 0/6 0/1 0/4 0/1 1/4 0/0 2/5 0/0 0/4 0/4 0/3 0/3 0/2 0/0 0/8 0/1 1/6

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 226 BENATIA (UDI) 0 227 BERARDI G. (SAM) 0 407 BIANCHI ARCE (PES) 0 228 BIAVA (LAZ) 0 229 BOCCHETTI (PES) 5.5 230 BONERA (MIL) 0 231 BONUCCI (JUV) 6.5 232 BOVO (GEN) 5.5 233 BRITOS (NAP) 0 234 BRIVIO (ATA) 0 236 BURDISSO (ROM) 5.5 383 CACERES (TOR) 0 237 CACERES M. (JUV) 0 238 CAMPAGNARO (NAP) 6 239 CAMPORESE (FIO) 0 240 CANINI (ATA) 0 241 CANNAVARO (NAP) 0 242 CAPELLI (ATA) 0 243 CAPUANO C. (CAT) 0 244 CAPUANO M. (PES) 0 245 CARVALHO (BOL) 0 246 CASSANI (GEN) 6 247 CASTAN (ROM) 6 248 CASTELLINI (SAM) 0 249 CAVANDA (LAZ) 0 250 CESAR (CHI) 6.5 252 CHERUBIN (BOL) 0 253 CHIELLINI (JUV) 6.5 254 CHIVU (INT) 0 401 CIANI (LAZ) 0 255 CODA (PAR) 0 409 COMPPER (FIO) 0 256 CONTINI (ATA) 0 257 COSIC (PES) 5 258 COSTA (SAM) 5 260 DAINELLI (CHI) 6 259 D'AMBROSIO (TOR) 5.5 261 DANILO (UDI) 6 262 DARMIAN (TOR) 0 263 DE CEGLIE (JUV) 0 264 DE SCIGLIO (MIL) 6 265 DE SILVESTRI (SAM) 6 406 DEL FABRO (CAG) 0 266 DEL GROSSO (ATA) 5.5 268 DI CESARE (TOR) 0 269 DIAKITE' (LAZ) 0 270 DIAS (LAZ) 5 271 DIDAC VILA (MIL) 0 272 DODO' (ROM) 0 273 DOMIZZI (UDI) 6 274 DRAME' (CHI) 10.5 277 FARAONI (UDI) 0 278 FARKAS (CHI) 0 279 FELIPE (SIE) 5.5 281 FERRI (ATA) 0 282 FERRONETTI (GEN) 0 284 FREY N. (CHI) 8 285 GABRIEL DA SILVA (UDI) 4 286 GAMBERINI (NAP) 4.5 393 GARCIA (PAL) 4.5 287 GARICS (BOL) 7 289 GASTALDELLO (SAM) 0 290 GLIK (TOR) 5 291 GRANQVIST (GEN) 6.5 292 GRAVA (NAP) 0 414 GRILLO (SIE) 0 293 HEGAZY (FIO) 0 295 HERTAUX (UDI) 4.5 296 JOKIC (CHI) 6 297 JONATHAN (INT) 0 299 JUAN (INT) 3.5 300 KONKO (LAZ) 0 405 KRAJNC (GEN) 0 417 KROLDRUP (PES) 5 303 LEGROTTAGLIE (CAT) 0 304 LICHTSTEINER (JUV) 5.5 305 LUCARELLI (PAR) 6 306 LUCCHINI (ATA) 6.5 379 MACEACHEN (PAR) 0 309 MANFREDINI (GEN) 0 310 MANTOVANI (PAL) 0 311 MARCHESE (CAT) 6 396 MARQUINHOS (ROM) 0 313 MASIELLO A. (ATA) 0 314 MASIELLO S. (TOR) 4.5 315 MATHEU (SIE) 0 316 MBAYE (INT) 0 317 MESBAH (PAR) 6.5 318 MESTO (NAP) 0 319 MEXES (MIL) 6 323 MORETTI E. (GEN) 6 324 MORGANELLA (PAL) 0 325 MORLEO (BOL) 6.5 326 MOTTA (BOL) 0 327 MUNOZ (PAL) 5.5 397 MURRU (CAG) 6.5

MEDIA QUOT. 6.05 5 5.6 4 5.12 3 6.04 10 5.42 4 5.55 4 6.08 13 5.18 3 5.93 6 5.12 3 5.75 8 6 4 5.92 8 6.29 12 6 2 5.5 6 6.14 10 0 2 5.33 4 5.06 3 5.8 4 5.62 5 5.81 8 5.75 3 5.5 2 5.57 4 5.96 9 6.22 11 5.75 5 5.58 5 5.6 5 6.25 5 5.45 3 5.31 3 5.86 8 5.74 8 6.32 9 5.89 11 5.67 6 5.41 5 6.29 10 5.81 7 5 1 5.6 6 5.4 3 0 4 5.55 6 0 4 5.21 4 5.88 10 6.07 7 5.71 4 5.5 2 5.56 6 5.67 3 5.75 3 5.77 6 5.38 2 6 9 5.38 3 5.79 7 5.92 10 5.84 8 6.17 13 4.5 1 0 4 6 4 5.61 5 5.69 6 5.5 4 5.52 5 6.18 11 5.25 1 5 5 6.14 13 6.68 18 5.78 8 5.85 6 0 1 5.9 8 5.7 4 6.43 14 6 8 0 1 5.59 5 4.67 2 0 2 5.5 4 6.08 7 5.32 5 5.76 7 5.62 6 5.68 7 5.56 5 5.68 8 5.33 3

CAMPIONATO P. V. G. 10 0 0 15 0 0 5 0 0 24 0 1 20 5,5 0 10 0 0 24 6,5 0 12 6 0 14 0 0 14 0 0 17 5,5 1 1 0 0 14 0 1 24 6 1 0 0 0 21 0 0 22 0 1 0 0 0 10 0 0 18 0 0 4 0 0 10 6 0 20 6 1 4 0 0 14 0 0 14 6,5 0 24 0 1 16 6,5 1 7 0 1 13 0 0 16 0 0 1 0 0 11 0 0 13 5 0 25 5 1 27 6,5 0 20 5,5 2 23 6 2 21 0 0 12 0 0 20 6 0 16 6 0 2 0 0 21 5,5 0 5 0 0 0 0 0 21 5,5 0 0 0 0 6 0 0 22 6,5 1 14 7,5 1 10 0 0 3 0 0 26 6 0 7 0 0 4 0 0 13 7 0 8 4 0 21 4,5 1 24 5 0 20 7 0 24 0 1 25 5 1 26 6,5 1 1 0 0 0 0 0 1 0 0 15 5,5 0 19 6 0 3 0 0 23 4 0 21 0 1 3 0 0 1 5 0 22 0 2 22 5,5 4 23 6 1 13 6,5 0 0 0 0 21 0 0 5 0 0 23 6 2 20 0 0 0 0 0 18 4,5 0 4 0 0 0 0 0 6 6,5 0 15 0 1 17 6 0 23 6 0 21 0 0 23 6,5 0 16 0 1 25 5,5 0 5 6,5 0

MEDIA VOTO 6.05 5.7 5.12 5.98 5.5 5.8 6.27 5.64 6 5.42 5.76 6 5.73 6.25 0 5.74 6.2 0 5.58 5.17 5.75 5.75 5.78 5.75 5.73 5.75 5.83 6.12 5.58 5.31 5.7 6.5 5.64 5.35 5.86 5.83 6.03 5.85 5.81 5.55 6.26 5.91 5 5.7 5.6 0 5.7 0 5.08 5.88 5.96 5.71 5.5 5.73 5.67 5.75 5.77 5.5 5.93 5.6 5.76 6.06 5.84 6.1 5 0 6 5.82 5.72 5.5 5.74 6.05 5.25 5 6.1 6.18 5.85 5.96 0 6.05 5.9 6.17 6.05 0 5.68 4.83 0 5.5 5.81 5.68 5.95 5.68 5.82 5.69 5.76 5.5

A. 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 1 0 0 1 1 0 1 0

ESPAMM 0/2 1/1 0/0 0/5 1/1 0/5 0/9 0/6 0/2 1/2 0/7 0/0 0/1 0/6 0/0 0/6 0/7 0/0 1/1 1/2 0/0 0/2 0/5 0/0 0/5 0/5 0/3 0/3 1/2 0/4 0/3 0/0 1/2 0/1 1/4 0/5 0/4 2/6 0/8 0/3 0/1 0/3 0/0 0/4 0/2 0/0 0/6 0/0 0/0 0/8 0/3 0/1 0/0 1/7 0/0 0/0 0/2 0/1 0/3 0/7 0/3 1/11 1/4 0/4 0/1 0/0 0/0 2/2 0/3 0/0 1/8 0/3 0/0 0/0 1/8 0/4 0/9 0/3 0/0 1/4 0/2 1/2 1/0 0/0 0/5 0/1 0/0 0/0 0/1 0/8 1/6 1/2 1/6 0/3 0/6 0/3

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 328 MUSTAFI (SAM) 0 329 NAGATOMO (INT) 0 412 NALDO (BOL) 6 331 NATALI (BOL) 0 410 NELSON (PAL) 6 333 OGBONNA (TOR) 5 334 PACI (SIE) 6 335 PALETTA (PAR) 5.5 336 PAPP (CHI) 0 337 PASQUAL (FIO) 6.5 338 PASQUALE (UDI) 0 339 PELUSO (JUV) 0 399 PEREIRA (INT) 5 340 PERICO (CAG) 6 382 PIRIS (ROM) 5.5 343 PISANO E. (GEN) 0 342 PISANO F. (CAG) 0 345 PORTANOVA (GEN) 5.5 346 POTENZA (CAT) 0 400 POULSEN (SAM) 0 347 RADU (LAZ) 6 348 RAIMONDI (ATA) 6.5 349 RANOCCHIA (INT) 6 385 RINAUDO (NAP) 0 380 RODRIGUEZ GON. (FIO) 6.5 384 RODRIGUEZ GUI. (TOR) 5 413 ROLANDO (NAP) 5.5 398 ROLIN (CAT) 0 351 ROMAGNOLI A. (ROM) 0 352 ROMULO (FIO) 0 353 RONCAGLIA (FIO) 0 354 ROSI (PAR) 5 355 ROSSETTINI (CAG) 5 356 ROSSINI (SAM) 4.5 357 RUBIN (SIE) 6.5 416 SALAMON (MIL) 0 358 SAMUEL (INT) 0 359 SANTACROCE (PAR) 0 360 SARDO (CHI) 0 402 SAVIC (FIO) 5.5 361 SCALONI (ATA) 0 362 SILVESTRE (INT) 0 363 SORENSEN (BOL) 6.5 364 SPOLLI (CAT) 6 411 SPYROPOULOS (CHI) 0 365 STANKEVICIUS (LAZ) 0 366 STENDARDO (ATA) 5.5 415 TEIXEIRA (SIE) 5.5 388 TERLIZZI (SIE) 6 368 TERZI (SIE) 0 369 TOMOVIC (FIO) 5 408 TOROSIDIS (ROM) 5.5 403 UVINI (SIE) 0 371 VITIELLO (SIE) 0 373 VON BERGEN (PAL) 4.5 374 YEPES (MIL) 6 375 ZACCARDO (MIL) 0 376 ZANON (PES) 5 389 ZAPATA (MIL) 7.5 377 ZAURI (PES) 0

MEDIA QUOT. 5.5 2 5.7 8 6 4 5.5 3 6.88 8 5.71 5 6.03 5 5.79 10 5 4 6.5 16 6.06 8 5.5 7 5.75 9 5.95 5 5.68 7 5.82 7 5.85 9 6.32 8 6 3 5 4 6.19 9 6.02 8 6.31 12 0 2 6.48 15 5.81 6 5.5 8 5.58 4 8 2 6.23 6 6.12 11 6 7 5.69 7 5.66 6 6.13 9 0 5 6.35 7 5.8 3 5.32 4 6.29 10 5.7 3 5.62 5 5.94 8 6.16 11 6 4 0 3 6.09 10 5.7 5 5.84 7 0 4 5.74 7 6.5 8 0 4 0 4 5.6 6 5.81 5 5.94 9 5.24 3 5.9 9 5.12 1

CAMPIONATO P. V. G. 8 0 0 22 0 0 1 6,5 0 4 0 0 4 6 1 14 5 0 16 6 2 26 5,5 0 4 0 0 26 6,5 2 17 0 1 17 0 1 19 5 1 10 6 0 24 5,5 0 17 0 1 25 0 1 11 6 1 1 0 0 5 0 0 16 6 1 21 6,5 1 24 6 2 0 0 0 26 6,5 5 16 5 0 1 5,5 0 8 0 0 2 0 1 14 0 1 20 0 3 19 5 2 20 6 0 22 4,5 0 16 6,5 0 0 0 0 13 0 1 5 0 0 17 0 0 19 5,5 2 7 0 0 6 0 0 17 6,5 1 22 6,5 1 2 0 0 0 0 0 23 6 1 5 6 0 16 6 2 0 0 0 20 5 0 5 6 1 0 0 0 0 0 0 25 5 0 13 6 0 16 0 1 17 5 0 15 6,5 0 4 0 0

MEDIA VOTO 5.67 5.68 6.5 5.62 6.12 5.86 5.83 5.96 5.17 6.15 5.85 5.65 5.64 5.94 5.65 5.79 5.84 6.18 6 3.33 6.09 5.95 6.19 0 6.02 5.91 5.5 5.83 7 5.92 5.88 5.84 5.8 5.68 6.03 0 6.31 5.8 5.56 6.03 5.9 5.62 5.94 6.18 6 0 6.04 5.8 5.59 0 5.76 6.1 0 0 5.76 6.08 5.78 5.47 5.97 5.25

A. 0 2 0 0 0 0 0 1 0 4 1 1 1 0 2 0 1 0 0 0 0 2 1 0 2 0 0 0 0 1 0 0 0 0 3 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0

ESPAMM 1/0 1/1 0/1 0/2 0/0 1/2 1/4 0/7 0/1 0/3 0/1 2/9 0/4 0/0 0/3 0/5 1/6 0/3 0/0 0/0 0/3 0/7 0/8 0/0 1/6 0/3 0/0 0/3 0/0 0/1 0/8 1/4 2/1 0/1 0/3 0/0 0/5 0/2 0/4 0/3 0/2 0/0 0/6 0/7 0/0 0/0 0/6 0/1 1/2 0/0 0/3 0/2 0/0 0/0 1/6 0/7 0/3 1/8 1/2 0/1

A. 0 2 0 1 1 0 3 0 4 0 2 0 0 0 2 0 0 0 0 3 3 0 1 4 0 0 2 0

ESPAMM 0/0 0/6 0/4 0/0 0/8 0/0 0/4 0/2 1/4 0/3 0/1 0/1 0/0 1/5 1/3 0/2 0/10 0/1 0/0 0/4 0/5 0/5 0/5 0/2 0/2 0/8 2/3 0/2

Centrocampisti CODICE GIOCATORE 747 AGRA (SIE) 503 ALLAN (UDI) 504 ALMIRON (CAT) 505 ALVAREZ R. (INT) 506 AMBROSINI (MIL) 756 AMPUERO (PAR) 507 ANGELO (SIE) 508 ANSELMO (PAL) 717 AQUILANI (FIO) 509 ARMERO (NAP) 510 ASAMOAH (JUV) 511 BADU (UDI) 738 BAKIC (TOR) 512 BARRETO E. (PAL) 513 BARRIENTOS (CAT) 514 BASHA (TOR) 516 BEHRAMI (NAP) 723 BENASSI (INT) 517 BENTIVOGLIO (CHI) 518 BERTOLACCI (GEN) 520 BIABIANY (PAR) 521 BIAGIANTI (CAT) 522 BIONDINI (ATA) 523 BIRSA (TOR) 524 BJARNASON (PES) 719 BLASI (PES) 525 BOATENG (MIL) 526 BOLZONI (SIE)

MAGIC PUNTI 0 5.5 6.5 0 0 0 6 8.5 0 4.5 5.5 5 0 0 0 0 5.5 5 0 6 5 5 7 8 0 6 0 0

MEDIA QUOT. 5.25 3 5.98 11 6.48 14 5.77 8 5.86 8 0 3 5.79 6 5.81 4 6.59 12 5.35 7 6.4 11 5.78 6 0 1 5.87 9 6.45 15 6.14 5 5.92 11 5.75 1 0 2 6.36 13 6.29 15 5.76 5 5.82 7 7.15 11 6.09 9 5.05 3 5.75 13 5.59 5

CAMPIONATO P. V. G. 3 0 0 26 5,5 0 23 6,5 3 14 0 1 16 0 0 0 0 0 19 6 0 10 5,5 1 18 0 4 16 4,5 0 21 5,5 2 16 5 0 0 0 0 23 0 0 22 0 4 13 0 1 25 5,5 0 2 5 0 0 0 0 21 6 3 24 5 1 18 5,5 0 15 6,5 0 14 7 2 18 0 2 11 6 0 22 0 2 20 0 0

MEDIA VOTO 5.25 6.02 6.14 5.46 6.07 0 5.74 5.56 6.03 5.46 6.05 5.81 0 6.02 5.93 5.95 6.12 6 0 5.88 6.15 5.91 5.93 6.2 5.76 5.41 5.55 5.66

4

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4,39

I Magic punti conquistati in media da ogni giocatore del Napoli nella sconfitta con il Chievo. E’ il dato più basso di giornata: seguono l’Inter con il 5 spaccato di media e il Palermo con 5,32. La media più alta è invece proprio quella del Chievo, con 7,34 Magic punti a calciatore

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 527 BONAVENTURA (ATA) 5.5 708 BORJA VALERO (FIO) 7 528 BRADLEY (ROM) 0 529 BRIENZA (ATA) 5.5 530 BRIGHI (TOR) 6 531 BROCCHI (LAZ) 0 757 CABRERA (CAG) 6 749 CALELLO (SIE) 5.5 533 CAMBIASSO (INT) 5.5 534 CANA (LAZ) 5.5 535 CANDREVA (LAZ) 0 536 CARMONA (ATA) 0 537 CASARINI (CAG) 0 538 CASCIONE (PES) 6 539 CASTRO (CAT) 5 540 CAZZOLA (ATA) 0 542 CERCI (TOR) 0 748 CEVALLOS (JUV) 0 543 CHIARETTI (PES) 0 760 CHRISTODOULOPOULOS (BOL) 6.5 545 CIGARINI (ATA) 0 546 COFIE (CHI) 6 548 CONSTANT (MIL) 5 549 CONTI (CAG) 0 551 COSSU (CAG) 9 554 CUADRADO (FIO) 6 555 D'AGOSTINO (PES) 9.5 729 DE JONG (MIL) 0 557 DE ROSSI (ROM) 5.5 558 DELLA ROCCA (SIE) 6.5 559 DESSENA (CAG) 6.5 561 DIAMANTI (BOL) 7 562 DONADEL (NAP) 0 563 DONATI (PAL) 0 564 DOSSENA (PAL) 5.5 565 DZEMAILI (NAP) 4 566 EDERSON (LAZ) 5 567 EKDAL (CAG) 6.5 727 EL KADDOURI (NAP) 0 569 ERIKSSON (CAG) 0 718 ESTIGARRIBIA (SAM) 5 758 FAURLIN (PAL) 0 707 FERNANDEZ M. (FIO) 0 571 FLAMINI (MIL) 6 572 FLORENZI (ROM) 6 715 FOGGIA (LAZ) 0 744 FORMICA (PAL) 5 573 GALLOPPA (PAR) 0 574 GARGANO (INT) 4 743 GAVAZZI (SAM) 0 575 GAZZI (TOR) 6 577 GIACCHERINI (JUV) 9.5 732 GIORGI (ATA) 6 578 GOBBI (PAR) 6 579 GOMEZ (CAT) 5 580 GONZALEZ (LAZ) 6 583 GUANA (CHI) 0 584 GUARENTE (BOL) 0 585 GUARIN (INT) 4.5 586 HAMSIK (NAP) 4.5 587 HERNANES (LAZ) 4.5 588 HETEMAJ (CHI) 7 589 ILICIC (PAL) 4.5 590 INLER (NAP) 4 591 ISLA (JUV) 0 592 IZCO (CAT) 5.5 593 JANKOVIC (GEN) 0 594 JORQUERA (GEN) 6 731 KONE P. (BOL) 0 750 KOVACIC (INT) 5.5 596 KRHIN (BOL) 6.5 598 KRSTICIC (SAM) 0 599 KUCKA (GEN) 0 600 KURTIC (PAL) 6 751 KUZMANOVIC (INT) 0 601 LAMELA (ROM) 9.5 604 LAZZARI (UDI) 0 605 LEDESMA (LAZ) 5.5 606 LJAJIC (FIO) 11.5 607 LLAMA (FIO) 5.5 608 LODI (CAT) 6 725 LUCCA (ROM) 0 610 LUCIANO (CHI) 6 611 LULIC (LAZ) 7 613 MAGGIO (NAP) 5 614 MAICOSUEL (UDI) 4.5 615 MANNINI (SIE) 0 739 MARCHIONNI (PAR) 6.5 617 MARCHISIO (JUV) 5 733 MARESCA (SAM) 5 722 MARIGA (PAR) 0 618 MARQUINHO (ROM) 6.5 619 MARRONE (JUV) 0 620 MATUZALEM (GEN) 0 621 MAURI (LAZ) 5.5 622 MERKEL (UDI) 0 623 MIGLIACCIO (FIO) 6 625 MODESTO (PES) 0 626 MONTOLIVO (MIL) 6 627 MORALEZ (ATA) 0 629 MORRONE (PAR) 0 630 MUDINGAYI (INT) 0 631 MUNARI (SAM) 6 632 MUNTARI (MIL) 6 742 NADAREVIC (GEN) 0 634 NAINGGOLAN (CAG) 6 635 NINIS (PAR) 0 636 NOCERINO (MIL) 0 637 OBI (INT) 0 638 OBIANG (SAM) 4.5 639 OLIVERA (GEN) 0 640 ONAZI (LAZ) 6 641 PADOIN (JUV) 0 643 PALLADINO (PAR) 7.5 714 PALOMBO (SAM) 5.5 644 PAROLO (PAR) 5.5 646 PASQUATO (BOL) 0 713 PAZIENZA (BOL) 0 647 PEPE (JUV) 0 752 PEREIRINHA (LAZ) 5 648 PEREYRA (UDI) 6.5 649 PEREZ (BOL) 8 650 PERROTTA S. (ROM) 6 651 PINZI (UDI) 0 652 PIRLO (JUV) 5 653 PIZARRO (FIO) 7 654 PJANIC (ROM) 0 655 POGBA (JUV) 7.5 656 POLI (SAM) 5.5 657 PULZETTI (BOL) 0 658 QUINTERO (PES) 0 754 RADOSEVIC (NAP) 0 659 RADOVANOVIC (ATA) 5.5 661 RENAN (SAM) 0 662 RICCHIUTI (CAT) 0 664 RIGONI L. (CHI) 7 663 RIGONI M. (GEN) 0 665 RIOS (PAL) 5 666 RIVEROLA (BOL) 0 745 RIZZO (PES) 0 761 RODRIGUEZ D.M. (UDI) 0 753 RODRIGUEZ M. (SAM) 0 730 ROSINA (SIE) 9.5

MEDIA QUOT. 6.83 20 6.82 20 6 10 5.9 10 6.38 10 5.6 4 5.5 4 5.5 4 6.52 16 5.71 6 6.54 14 6.07 8 6.3 4 5.74 8 6.58 15 5.61 6 7.08 23 0 4 0 2 6.17 5 6.28 10 6.09 9 6.03 9 6.18 13 6.37 16 6.46 15 6.35 10 6.12 4 5.47 8 5.83 5 5.84 8 7.1 25 6 1 5.65 7 5.91 7 5.79 9 5.83 4 6.02 10 6.5 4 5.5 1 5.94 10 6 8 5.7 5 5.7 5 6.52 13 0 4 6.5 11 6.43 4 5.74 8 0 1 6.2 13 6.79 11 5.88 6 5.88 9 6.96 19 6.16 11 6.05 9 5.96 5 6.52 16 7.54 28 6.92 19 5.8 8 6.35 14 6.57 18 5.8 6 6.25 12 6.5 6 5.44 4 6.67 14 5.5 9 5.86 7 5.95 8 6.52 15 5.69 6 5.6 11 7.54 25 6.08 10 6.13 13 6.69 14 5.62 3 6.98 22 6 1 6.06 8 6 14 6.52 14 5.89 8 5.2 4 6.21 10 6.79 19 6.5 6 6 2 6.26 12 6 4 5.86 5 6.5 13 5.79 5 6.21 10 5.19 3 6.18 14 5.98 12 5.5 4 5.6 4 6.12 8 5.75 4 5 4 6.21 14 5.94 5 5.78 12 6 4 6.19 11 5.5 4 6.17 1 5.75 5 6.9 5 6.36 6 5.98 10 6.83 8 5.5 4 6 4 5.4 5 6.28 12 6.05 10 6.78 8 6.14 8 6.85 21 6.42 12 6.68 15 7.22 15 6.48 14 5.6 4 6.17 4 0 2 5.5 3 5 4 5.67 4 5.96 11 6.25 12 5.87 9 5.75 4 5.4 4 0 3 0 5 6.39 15

CAMPIONATO P. V. G. 26 6 6 28 7 1 21 0 1 21 5,5 1 18 6 2 8 0 0 3 6 0 1 6 0 26 5,5 3 16 6 0 25 0 4 14 0 2 8 0 1 22 6 1 27 5 4 20 0 0 25 0 5 0 0 0 0 0 0 3 6,5 1 20 0 2 18 6 2 19 6 0 21 0 3 19 7 0 26 6 1 13 7 2 12 0 1 18 5,5 0 9 6,5 0 22 6,5 2 26 7 7 4 0 0 19 0 0 15 5,5 0 24 4,5 1 9 5 1 23 6,5 1 3 0 0 4 0 0 25 5 2 1 0 0 15 0 0 11 6,5 0 26 6,5 3 0 0 0 7 5 1 7 0 1 25 4 0 0 0 0 27 6 2 12 7 2 18 6 2 25 6 0 26 5,5 5 25 6,5 1 19 0 0 14 0 1 24 4,5 4 28 4,5 9 26 5 8 22 7 0 23 5 5 27 4 5 7 0 0 25 5,5 0 14 0 3 10 6 0 22 0 5 3 5,5 0 14 6,5 0 22 0 1 26 0 3 22 6 0 5 0 0 23 6,5 12 19 0 1 26 5,5 1 20 7,5 5 5 5,5 0 25 6 5 0 0 0 17 6 1 26 7 1 22 5 4 18 5 2 6 0 0 20 6,5 1 22 5 4 14 5 3 3 0 0 20 6,5 3 7 0 0 7 0 0 24 5,5 3 9 0 1 19 6 1 16 0 0 25 6 2 21 0 1 2 0 0 9 0 0 19 6 2 6 6 0 1 0 0 25 6,5 2 10 0 0 20 0 2 2 0 0 24 5 1 8 0 0 6 6 0 13 0 0 6 6,5 1 7 5,5 0 27 5,5 2 10 0 2 13 0 0 1 0 0 5 5 0 27 6,5 3 19 7 0 10 6 2 15 0 2 24 5 5 20 7 1 18 0 3 20 7,5 5 22 5,5 3 6 0 0 15 0 1 0 0 0 12 5,5 0 2 0 0 7 0 0 24 7 1 14 0 2 19 5 2 1 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 22 6,5 4

MEDIA VOTO 6.23 6.48 5.9 5.7 6.09 5.6 5.75 6 6.04 5.92 6.04 5.93 5.75 5.71 6.12 5.82 6.32 0 0 6.5 6.05 5.81 6.06 6.19 6.14 6.28 5.85 6.04 5.5 5.94 5.76 6.37 6 5.79 5.82 5.71 5.33 6.02 6 5 5.67 6 5.93 5.8 6.15 0 5.8 6.07 5.78 0 6.07 6.17 5.62 5.9 6.25 6.02 6.03 5.75 6 6.36 6.08 5.93 5.76 6.11 5.7 6.17 5.96 5.75 6.07 5.5 5.86 5.91 6.27 5.76 5.6 6.09 5.92 6.21 6.06 5.5 6.18 0 5.94 5.9 5.89 5.5 5.4 6.13 6.31 5.96 6 5.86 6 6.14 6.04 5.43 6.07 5.31 6 5.86 5.5 5.8 5.91 5.88 5 6.16 5.81 5.5 6 6 5.79 6.17 5.81 6.1 6.43 5.81 5.8 5.64 6 5.5 5.98 6.16 6.12 5.96 6.33 6.55 6.09 6.42 6.14 5.75 6 0 5.61 5 5.67 5.98 5.64 5.58 5.5 5.6 0 0 6

A. 0 8 1 2 0 0 0 0 5 0 4 1 0 0 2 1 6 0 0 0 3 0 1 2 7 4 2 0 2 0 0 6 0 0 2 1 0 0 1 0 1 0 0 0 2 0 1 1 2 0 0 2 0 1 6 2 2 1 2 7 1 1 1 1 1 3 0 1 1 0 0 2 1 0 0 2 3 1 1 0 6 0 3 3 3 1 0 1 0 0 0 0 0 0 4 0 1 0 1 1 0 0 0 0 0 1 1 0 0 4 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 0 2 0 0 4 1 4 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 1

ESPAMM 0/5 0/3 0/4 1/0 0/2 0/0 0/1 0/1 0/3 0/6 1/5 1/8 0/1 0/5 0/5 0/8 0/4 0/0 0/0 0/0 1/7 0/3 1/1 1/14 1/3 0/8 0/3 0/4 1/4 0/2 0/9 0/7 0/0 0/5 0/3 0/5 0/0 0/6 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/2 0/3 0/0 0/1 0/3 0/6 0/0 0/5 0/1 1/1 0/3 0/5 0/3 0/3 1/1 0/5 0/2 1/4 0/8 0/5 0/7 0/1 0/2 0/4 0/1 0/8 0/0 0/1 0/8 1/5 0/3 0/0 0/6 1/4 1/4 0/2 0/0 1/0 0/0 0/2 0/7 0/2 0/4 0/2 0/5 0/4 1/1 0/0 0/3 0/0 0/4 1/2 0/1 0/4 0/4 0/5 0/3 0/0 0/2 0/5 0/1 0/0 0/11 0/0 0/2 0/0 0/5 0/4 0/0 0/2 0/0 0/1 0/7 0/1 0/4 0/0 0/1 0/2 1/6 0/0 0/7 0/7 0/13 1/4 0/1 0/3 0/2 0/3 0/0 0/2 0/0 0/0 0/9 0/0 0/1 0/0 0/2 0/0 0/0 0/3


MARTEDÌ 12 MARZO 2013

CODICE GIOCATORE 667 ROSSI (GEN) 669 SALIFU (CAT) 670 SAMPIRISI (CHI) 671 SANTANA (TOR) 672 SCHELOTTO (INT) 673 SCIACCA (CAT) 759 SCULLI (PES) 675 SESTU (SIE) 676 SEYMOUR (CHI) 755 SISSOKO (FIO) 679 SORIANO (SAM) 680 STANKOVIC (INT) 681 STEVANOVIC (TOR) 682 STOIAN (CHI) 683 STRASSER (PAR) 685 TACHTSIDIS (ROM) 686 TADDEI (ROM) 687 TAIDER (BOL) 689 TOGNI (PES) 690 TOZSER (GEN) 691 TRAORE (MIL) 726 TROISI (ATA) 692 VACEK (CHI) 693 VALDES (PAR) 694 VALIANI (SIE) 695 VARGAS J. (GEN) 698 VERGASSOLA (SIE) 699 VERRE (SIE) 700 VIDAL (JUV) 701 VIOLA (PAL) 702 VIVES (TOR) 716 WEISS (PES) 746 WOLSKI (FIO) 705 ZANETTI (INT) 741 ZIELINSKI (UDI) 706 ZUNIGA (NAP)

MAGIC PUNTI 0 0 0 9 4.5 0 6.5 6.5 0 0 5.5 5 5.5 0 0 0 0 6 6 6 0 0 0 5.5 0 6 0 0 0 0 6 5 0 6 0 4.5

MEDIA QUOT. 5.96 7 6.17 4 5.21 3 6.42 14 5.83 10 0 2 5.75 8 6.33 11 5.53 5 6 8 5.56 4 5.67 4 6.07 6 6.5 5 0 1 5.71 7 5.25 4 5.83 9 6.31 5 5.71 6 5 4 5.67 3 5.21 3 6.11 12 6.55 11 6.07 9 6.21 11 5.33 1 6.59 17 5.5 3 5.69 6 6.3 13 6 4 5.93 11 0 1 5.67 9

CAMPIONATO P. V. G. 14 0 0 8 0 0 17 0 0 20 6 3 22 4,5 1 2 0 0 3 6 0 23 6,5 1 19 0 0 3 0 0 22 5,5 0 3 5,5 0 15 5,5 2 11 0 2 1 0 0 18 0 1 3 0 0 24 6 2 8 6 1 17 6 0 5 0 0 5 0 0 8 0 0 22 5,5 3 19 0 2 14 6 0 24 0 2 6 0 0 22 0 5 3 0 0 18 6 0 22 5 4 0 0 0 27 6 0 1 0 0 24 4,5 0

MEDIA VOTO 5.96 6.17 5.32 5.92 5.67 0 5.75 6.09 5.69 6 5.61 6 5.61 5.83 0 5.66 5.33 5.73 6.06 5.68 5 5.67 5.5 6.05 5.97 6.14 6.02 5.33 6.14 5.5 5.88 5.8 0 5.91 0 5.7

A. 0 0 0 1 1 0 1 4 0 0 1 0 1 0 0 2 0 0 1 1 0 0 0 1 5 0 1 0 5 0 0 4 0 1 0 1

ESPAMM 0/0 0/1 0/4 0/1 0/1 0/0 0/2 0/3 1/4 0/0 0/4 0/2 0/1 0/0 0/1 1/7 0/2 1/4 0/4 0/1 0/0 0/1 1/2 0/11 0/0 0/2 0/5 0/0 0/8 0/0 0/6 2/6 0/0 0/1 0/0 0/3

Attaccanti CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 801 ABBRUSCATO (PES) 0 805 AMAURI (PAR) 16.5 935 ANELKA (JUV) 0 937 BALOTELLI (MIL) 9 807 BARRETO D.S. (TOR) 0 808 BELFODIL (PAR) 0 933 BELTRAME (JUV) 0 917 BENDTNER (JUV) 0 809 BERGESSIO (CAT) 0 810 BIANCHI (TOR) 4.5 812 BOGDANI (SIE) 0 813 BOJAN (MIL) 0 903 BORRIELLO (GEN) 6 936 BOSELLI (PAL) 5.5 814 BUDAN (ATA) 0 815 CALAIO' (NAP) 0 916 CAMPOS TORO (UDI) 0 932 CANI (CAT) 0 816 CAPRARI (PES) 0 930 CARAGLIO (PES) 0 817 CASSANO (INT) 5.5 819 CAVANI (NAP) 1.5 820 CELIK (PES) 5 914 DE LUCA (ATA) 0 824 DENIS (ATA) 13 825 DESTRO (ROM) 0 827 DI NATALE (UDI) 6 828 DIOP (TOR) 0 829 DOUKARA (CAT) 0 830 DYBALA (PAL) 0 831 EDER (SAM) 6 832 EL HAMDAOUI (FIO) 0 833 EL SHAARAWY (MIL) 5.5 931 EMEGHARA (SIE) 10 834 FABBRINI (PAL) 5.5 835 FLOCCARI (LAZ) 6 928 FLORO FLORES (GEN) 0 836 GABBIADINI (BOL) 5.5 837 GILARDINO (BOL) 10 839 GIOVINCO (JUV) 5 926 HALLENIUS (GEN) 0 941 HAUCHE (CHI) 0 840 HERNANDEZ (PAL) 0 904 IAQUINTA (JUV) 0 841 IBARBO (CAG) 17.5 842 ICARDI (SAM) 5 843 IMMOBILE (GEN) 5 844 INSIGNE (NAP) 5 902 JONATHAS (TOR) 0 845 JOVETIC (FIO) 10 940 KABASELE (TOR) 0 846 KEKO (CAT) 0 847 KLOSE (LAZ) 0 848 KOZAK (LAZ) 5 850 LARRONDO (FIO) 0 906 LIVAJA (ATA) 5 942 MALELE (PAL) 0 853 MARILUNGO (ATA) 0 908 MARTINEZ JARA (GEN) 0 854 MATRI (JUV) 6 855 MAXI LOPEZ (SAM) 9 856 MEGGIORINI (TOR) 0 934 MENGA (TOR) 0 858 MICCOLI (PAL) 5 859 MILITO (INT) 0 861 MOSCARDELLI (BOL) 0 862 MURIEL (UDI) 9.5 863 NENE' (CAG) 0 912 NIANG (MIL) 6 905 NICO LOPEZ (ROM) 0 865 OSVALDO (ROM) 5 867 PALACIO (INT) 5 868 PALOSCHI (CHI) 6.5 869 PANDEV (NAP) 5 870 PAOLUCCI (SIE) 0 871 PAPONI (BOL) 0 872 PARRA (ATA) 0 874 PAZZINI (MIL) 9.5 876 PELLISSIER (CHI) 0 877 PINILLA (CAG) 5.5 879 POZZI (SIE) 0 880 QUAGLIARELLA (JUV) 5.5 921 RANEGIE (UDI) 0 925 REGINALDO (SIE) 6 882 ROBINHO (MIL) 0 883 ROCCHI (INT) 0 929 ROSSI G. (FIO) 0 885 ROZZI (LAZ) 0 943 SAHA (LAZ) 0 927 SAID (GEN) 0 920 SAMASSA (CHI) 0 918 SANSEVERINO (PAL) 0 887 SANSONE G. (SAM) 0 886 SANSONE N. (PAR) 11.5 888 SAU (CAG) 0 939 SFORZINI (PES) 0 938 SPERDUTI (PAL) 0 891 THEREAU (CHI) 9.5 892 THIAGO (CAG) 6.5 919 TONI (FIO) 0 894 TOTTI (ROM) 6 896 VUCINIC (JUV) 5.5 913 VUKUSIC (PES) 5.5 898 ZARATE (LAZ) 0 899 ZE EDUARDO (SIE) 0

MEDIA QUOT. 5.74 10 7.2 24 6 15 9.5 32 5.82 6 6.8 17 6 2 5.75 5 7.13 22 6.64 19 6.07 7 6.75 16 6.95 19 5.67 12 6.67 8 6.11 11 6 4 5 6 5.94 11 5.12 11 7.4 24 8.14 35 6.1 7 5.79 7 7.09 28 6.4 14 7.96 36 4 1 6 4 6.22 13 6.76 19 6.53 13 8.2 31 8.57 17 6.05 8 6.86 15 5 9 6.64 18 7.24 25 6.83 21 4 2 0 10 5.25 3 0 3 6.72 20 7.28 16 6.27 16 6.52 18 5.25 8 7.74 28 0 4 9.5 4 7.62 23 5 4 6.38 6 6.92 7 6 2 5.25 4 0 1 7.1 20 7 10 6 11 0 5 6.84 21 7.53 26 5.36 5 7.23 13 6.47 11 6.19 7 7 2 7.26 23 7.26 25 7.36 15 5.98 13 6.8 6 5.67 4 5 4 7.95 27 6.28 14 6.06 15 5.3 4 7.33 17 5.94 8 6.46 9 6.42 15 5.29 4 6 9 0 1 5 10 7 4 5.1 3 6.5 4 6.62 17 7.22 13 7.7 28 5 11 0 8 6.7 21 6.13 13 7.1 17 7.98 35 6.85 22 5.26 8 5 4 5.56 4

CAMPIONATO P. V. G. 21 0 2 23 8 9 1 0 0 5 6,5 5 12 0 0 24 0 7 1 0 0 8 0 0 23 0 8 25 4,5 8 12 0 2 18 0 3 21 6 8 6 6 0 8 0 1 19 0 4 3 0 0 2 0 0 18 0 1 4 0 0 24 5,5 8 25 4,5 18 16 5 3 15 0 1 28 7 11 16 0 4 25 6 15 3 0 0 9 0 0 19 0 3 23 6 4 15 0 3 27 5,5 16 7 7 5 13 5,5 1 16 6 4 4 0 0 23 6 5 27 7 11 26 5 7 1 0 0 0 0 0 7 0 0 0 0 0 24 8,5 4 22 5 9 25 5 5 28 5 4 15 0 1 23 7 12 0 0 0 1 0 1 20 0 10 12 5 0 6 0 1 11 5 2 1 0 0 2 0 0 0 0 0 17 6 6 12 6 4 22 0 2 1 0 0 21 5 5 20 0 9 11 0 0 13 6,5 5 17 0 3 12 6 0 4 0 1 22 5 11 23 5 9 15 6,5 7 23 5 2 8 0 2 3 0 0 9 0 0 22 6,5 13 20 0 4 16 5,5 3 7 0 1 17 5,5 7 15 0 1 14 6 3 16 0 2 8 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 3 0 1 7 0 0 1 0 0 18 0 2 19 7,5 6 23 0 11 1 0 0 0 0 0 27 6,5 6 21 6,5 2 22 0 7 25 6,5 10 24 5,5 6 18 5,5 1 1 0 0 8 0 1

MEDIA ESPVOTO A. AMM 5.53 0 0/1 6 0 0/1 6 0 0/0 6.6 0 0/1 5.73 1 0/0 5.93 3 1/0 6 0 0/0 5.75 0 0/0 6.17 4 0/6 5.84 1 0/4 5.36 0 0/3 6.07 1 0/1 6.05 1 0/6 5.75 0 0/1 5.83 0 0/1 5.81 2 1/3 6 0 0/0 5.5 0 0/1 5.78 0 0/1 5.12 0 0/0 6.1 7 0/0 6.26 1 0/4 5.6 0 0/3 5.67 0 0/4 5.84 3 0/2 5.68 1 1/3 6.12 2 0/2 5 0 1/0 6.12 0 0/1 5.69 0 0/1 6.17 3 0/3 5.97 0 0/0 6.41 2 0/3 6.5 0 0/1 5.68 1 0/0 6 0 0/0 5 0 0/0 6 1 0/7 6.02 0 0/0 5.88 5 0/3 4 0 0/0 0 0 0/0 5.25 0 0/0 0 0 0/0 6.16 1 0/0 5.98 0 0/2 5.59 2 0/4 5.98 3 0/2 5.29 0 0/3 6.24 3 0/3 0 0 0/0 6.5 0 0/0 6.25 0 0/5 5.12 0 1/0 5.5 0 0/0 5.92 0 0/1 6 0 0/0 5.25 0 0/0 0 0 0/0 6 0 0/3 5.85 1 0/1 5.75 1 0/4 0 0 0/0 6.11 2 0/6 5.95 3 0/0 5.42 0 0/2 6.04 2 0/3 5.75 3 0/3 6.19 1 0/2 6 0 0/0 5.98 2 1/3 5.98 4 0/3 5.89 0 0/1 5.65 3 0/3 5.6 0 0/1 5.5 0 0/0 5.17 0 1/0 6.19 1 0/6 5.64 0 0/1 5.88 0 0/6 5.4 0 0/1 5.87 1 0/0 5.62 0 0/1 5.23 1 0/1 5.88 1 0/0 5.36 0 0/1 0 0 0/0 0 0 0/0 5 0 0/0 5.5 0 0/0 5.3 0 1/0 6.5 0 0/0 6.12 2 1/1 6.06 2 0/3 6.3 1 0/3 5.5 0 0/1 0 0 0/0 6 2 0/2 5.81 1 0/2 6.05 1 0/2 6.7 10 0/6 5.98 5 0/4 5.29 0 0/1 5 0 0/0 5.44 0 0/4

4

I NUMERI

17,5

I punti regalati da Ibarbo ai Magic manager che lo hanno schierato nel weekend: per l’attaccante colombiano quella alla Sampdoria è la prima tripletta in Serie A

4

gli assist di Birsa del Torino: l’ultimo domenica nel match con il Parma

6,55

La media voto di Pizarro della Fiorentina: il regista cileno è il miglior centrocampista nel listone per voti in pagella

CLASSIFICA GENERALE Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Magic Manager Andrea Bartolucci Giancarlo Coppa Ermete Labbadia Marco Serena Francesco Di Comite Francesco Di Comite Federico Gianni Giancarlo Coppa Gerardo Di Conza Roberto Cinque Piter Marando Daniele Mazzoni Gianluca Marchese Roberto Cinque Ermete Labbadia Francesco Pratici Francesco Pratici Marco Lo Medico Antonio Vallelonga Andrea Balduini

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CLASSIFICA DI GIORNATA

Città Monte S.Maria Tiberina (PG) Ardenno (SO) Lenola (LT) Piacenza Bari Bari Viareggio (LU) Ardenno (SO) Lioni (AV) Novara Giaveno (TO) Nembro (BG) Costanzana (VC) Novara Lenola (LT) Mulazzo (MS) Mulazzo (MS) Bagheria (PA) Riace (RC) Pietrasanta (LU)

Team 3S Cielo Stellato 58 L'Uomo Dei Sogni Sereal Campeon 6 Piwi Team Laf G61 Piwi Team Laf G59 4-3-3 Cielo Stellato 86 Gigi43 Faiv 104 Base137 Sfu @ Laf 71 Nonno Arialdo 23 Faiv 102 Suspiria Stef1 Stef4 Les Merengues 81 Un Capitano! 100 Balduino415

Punti 2067,5 2059 2057,5 2054,5 2053 2053 2052,5 2050 2048,5 2048,5 2046 2045 2044,5 2044,5 2044 2043,5 2043,5 2043 2043 2042,5

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Magic Manager Mauro Clerico Ratcliff Bachi 058428 Stefano Dal Pozzo Christian Biaggio Tommaso Negri Andrea Nanut Ivan Petrone Vincenzo Albano Filippo Orlandi Vincenzo Albano Fabrizio Nardi Angelo Rossi Antonio Dapruzzo Roberto Petrelli Riccardo Biagioni Giuseppe Mollo Andrea Travaglini Michele Scalese Raffaele Oggiano

Città Somano (CN) Livorno Isola Vicentina (VI) Olgiate Olona (VA) Varese Cormons (GO) Petacciato (CB) Potenza Milano Potenza Parma Cairate (VA) Brescia Carmiano (LE) Piazza Al Serchio (LU) Belvedere (CS) Casalecchio Di Reno (BO) Gravina In Puglia (BA) Li Punti Sassari (SS)

Team Squadra Asso 6 Z13 The Game Sgmpa Har13 Wolf 170 Tommynegri F.C. MAZZMARILL70 Vitty 102 Filippo Vitty 148 Azzurra 6_2 Angiolino16 Buko13 Simone30 Apuano4 Barcollo Ma Nonmollo Topini 6 Siriocanopoarturo Fi Loryg45

Punti 91 91 91 91 91 90,5 90 90 90 90 89,5 89,5 89 89 89 89 88,5 88,5 88,5 88,5

Il vero Rosinaldo è tornato E con Emeghara è Magic Siena Con il rigore segnato a Palermo il centrocampista bianconero sale a quota 4 gol Il suo costo è 15 crediti e l’intesa con l’attaccante svizzero funziona a meraviglia ALESSANDRO LORENZINI SIENA

Emeghara sarà pure la freccia di questo Siena, ma la mano che tende l’arco è quella di Alessandro Rosina. Perché anche grazie alla sua rinascita la squadra di Beppe Iachini può di nuovo sperare nella salvezza: due punti lo svantaggio dal Genoa. C’è di che sperare, insomma, in una stagione travagliata, cominciata con il meno sei per il calcio scommesse, proseguita con la sostituzione di Cosmi in panchina e con un mercato con tanti volti nuovi a gennaio. Pure per Rosina non è stata una stagione semplice: è arrivato in estate dallo Zenit (dove Spalletti non lo faceva giocare), ma per ritrovare la giusta forma ha dovuto penare non poco. Il primo gol è arrivato solo a dicembre (1-3 con il Catania), poi a gennaio il punto più basso: a Torino, contro la sua ex squadra, sbaglia il calcio di rigore del possibile pari nei minuti finali. Nonostante mugugni e anche qualche fischio dei tifosi, però, Rosina rinasce. E torna «Rosinaldo», co-

me quando, a soli 23 anni, era il capitano del Torino. Crescita e rimonta La sua crescita è sfociata nella rimonta del Siena in classifica. Rosina a febbraio non sbaglia il rigore del 3-1 con l’Inter, timbra la vittoria con la Lazio e, infine, a marzo è protagonista a Palermo, dove segna il penalty decisivo per la vittoria. Il suo bottino è

Arrivato dallo Zenit in estate, ha faticato all’inizio ma ora è uno dei pupilli di Iachini sinora di 4 gol e un assist, ma sembra destinato a salire. La sua media voto è invece 6, in linea con quella del 2007-08 (6,02) e del 2008-09 (6,08), suo ultimo campionato al Torino prima di emigrare in Russia. Da dove è tornato per lo spezzone finale del campionato 2010-11 con il Cesena, quando ha collezionato una media di 6,13 in dieci gare giocate. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Rosina, 29 anni, trequartista mancino del Siena LAPRESSE

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SERIE B

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

LA CAPOLISTA

Il Sassuolo e la A Strada in discesa ma piena di buche Di Francesco ha in casa 8 delle ultime 12 gare La festa è vicina: il problema è il campo brutto ROBERTO PELUCCHI

il cammino

Il Sassuolo è la squadra più continua, quella che gioca il miglior calcio, quella più divertente, quella che ha segnato di più (63 gol), quella che ha vinto di più in trasferta (10 volte). Sono i dati di fatto dopo 30 giornate. Ne restano 12 e, se il sole non comincerà a sorgere a ovest, questi dati di fatto si trasformeranno in una certezza che nessuno potrà contestare. Il Sassuolo andrà in A perché è la squadra che più lo sta meritando. Perché Di Francesco è riuscito a plasmare un gruppo che arriva al risultato attraverso il gioco, l’organizzazione, i colpi dei giocatori più talentuosi, ma anche il sacrificio degli «operai».

AL BRAGLIA CI SARANNO IL DERBY CON IL MODENA E I DUE SCONTRI DIRETTI

Ecco il programma delle ultime 12 giornate. 31a SASSUOLO-Cittadella 32a Juve Stabia-SASSUOLO 33a SASSUOLO-Ternana 34a SASSUOLO-Verona 35a Novara-SASSUOLO 36a SASSUOLO-Brescia 37a Reggina-SASSUOLO 38a SASSUOLO-Bari 39a Modena-SASSUOLO 40a SASSUOLO-Padova 41a Lanciano-SASSUOLO 42a SASSUOLO-Livorno

Scongiuri Al Sassuolo staranno

toccando ferro, i pezzi celebrativi in corso d’opera si prestano a possibili smentite e ogni volta che si è parlato di record i giocatori si sono inconsciamente fatti ubriacare dalle bollicine. Ma è giusto riconoscere i meriti della capolista. Oggi come oggi è difficile ipotizzare un crollo del Sassuolo e l’improvviso contemporaneo scatto delle tre che inseguono. Il Sassuolo ha 11 punti di vantaggio sul terzo posto, occupato dal Verona, ben 18 sul quarto (dove si trova l’Empoli). Gli emiliani, derby compreso, giocheranno 8 partite su 12 al Braglia, dove finora soltanto tre squadre sono riuscite a fare punti (tre il Grosseto, uno Vi-

Eusebio Di Francesco, 42 anni

cenza ed Empoli), ma dove il campo di gioco è in condizioni pietose. E fuori casa il Sassuolo ha motivi supplementari per cercare il successo: ne bastano 2 per battere il primato di vittorie già eguagliato un anno fa e diviso con altre 7 squadre. Con questi ritmi, poi, potrebbe festeggiare la promozione già il 20 aprile, al Braglia, dopo la partita con il Bari. Un mese dopo, la sfida interna contro il Livorno (forse l’ultima a Modena prima del trasferimento a Reggio Emilia) potrebbe servire solo ai toscani. Prima di Pasqua Determinanti,

in ogni caso, saranno le 4 partite da giocare in 13 giorni, a partire da quella di sabato contro quel Cittadella che per primo impose uno stop secco al Sassuolo, all’andata. Di Francesco, tra l’altro, dovrà rinunciare a Berardi, Terranova e Troiano (squalificati) e forse a Missiroli, uscito per infortunio a Varese. Il giovedì prima di Pasqua, in notturna, ci sarà poi lo scontro diretto con il Verona, e a quel punto vedremo se il Sassuolo dovrà soffrire più del previsto per salire in A o se la strada si metterà in discesa. Di Francesco finora è riuscito a tenere alta la tensione e il gruppo è stato bravissimo a superare i momenti difficili. Un po’ di inevitabile stanchezza comincia a farsi sentire e incide sulla lucidità, tanto è vero che la squadra ha incassato 9 gol nelle ultime 5 partite, segnandone però 12 e vincendo 4 volte. Perché la forza di questo Sassuolo è che non smette mai di giocare e di combattere.

LIVERANI

CLASSIFICA SQUADRE

PT

SASSUOLO LIVORNO VERONA EMPOLI VARESE (-1) PADOVA BRESCIA JUVE STABIA MODENA (-2) CITTADELLA LANCIANO ASCOLI (-1) CROTONE (-2) NOVARA (-5) TERNANA SPEZIA CESENA BARI (-7) REGGINA (-2) VICENZA PRO VERCELLI GROSSETO (-6)

67 58 56 49 46 42 41 39 38 37 37 36 36 36 35 34 34 32 32 31 22 19

IL POSTICIPO DELLA 30a GIORNATA LA SFIDA SALVEZZA PARTITE G V N P 30 21 4 5 30 17 7 6 30 16 8 6 30 13 10 7 30 13 8 9 30 10 12 8 30 9 14 7 30 10 9 11 30 10 10 10 30 9 10 11 30 8 13 9 29 10 7 12 29 10 8 11 30 11 8 11 30 8 11 11 30 8 10 12 30 8 10 12 30 10 9 11 30 7 13 10 30 7 10 13 30 5 7 18 30 5 10 15

RETI F S 63 28 57 39 43 23 50 42 42 39 34 32 38 32 42 43 40 38 36 43 34 42 39 42 28 35 44 32 27 30 38 47 33 48 36 33 30 38 32 40 24 49 32 47

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSI

PROSSIMO TURNO Venerdì 15 marzo ore 19 REGGINA CESENA ore 21 VERONA LIVORNO Sabato 16 marzo, ore 15 BRESCIA BARI EMPOLI LANCIANO GROSSETO MODENA JUVE STABIA ASCOLI NOVARA CROTONE PADOVA PRO VERCELLI SASSUOLO CITTADELLA SPEZIA VARESE VICENZA TERNANA

(1 1) (2 0) (1 1) (3 0) (0 0) (4 2) (1 2) (2 1) (0 1) (0 0) (0 0)

PROCURA FIGC

Cori all’andata contro il Verona: Livorno deferito

Zampata di Matute Il Crotone respira Cesena, che rabbia CROTONE CESENA

1 0

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Matute al 36' s.t.

CROTONE (4-3-3) Caglioni 6; Del Prete 6, Abruzzese 6, Ligi 6, Mazzotta 6; Matute 6,5, Crisetig 5,5 (dal 32' s.t. Galardo s.v.), Eramo 6 (dal 18' s.t. De Giorgio 6); Gabionetta 6, Ciano 6 (dal 38' s.t. Pettinari s.v.), Maiello 6. PANCHINA De Luca, Migliore, Vinetot, Caetano. ALLENATORE Drago 6,5.

CESENA (4-3-2-1) Campagnolo 6,5; Ceccarelli 6, Volta 6, Tonucci 6, Consolini 6; Parfait 4,5, Giandonato 6 (dal 10' s.t. Djokovic 5,5), Tabanelli 6; Succi 5,5, Graffiedi 6 (dal 44' p.t. Gessa s.v.; dal 14' s.t. Comotto 5,5); Granoche 5,5. PANCHINA Ravaglia, Brandao, Meza Colli, Rodriguez. ALLENATORE Bisoli 5,5. ARBITRO Abbattista di Molfetta 5. GUARDALINEE Schenone 6 - Teloni 6. ESPULSI Parfait (Ce) al 37' p.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Eramo (Cr), Ciano (Cr) e Granoche (Ce) per gioco scorretto; Mazzotta (Cr), Del Prete (Cr) e Campagnolo (Ce) per comportamento non regolamentare NOTE paganti 1.675, incasso di 5.933 euro; abbonati 2.537, quota di 13.612 euro. Tiri in porta 4-1. Tiri fuori 9-2. In fuorigioco 2-2. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 1', s.t. 4'.

LUIGI SAPORITO CROTONE

ROMA Proprio nella settimana della partita di ritorno, la Procura federale ha deferito il Livorno alla Disciplinare per i cori della curva «incitanti alla violenza e alla discriminazione», in occasione della partita dell’andata contro il Verona. Se una parte dei tifosi dell’Hellas si fece notare per i cori contro Morosini, una parte di quelli di casa fecero cori ricordando le foibe.

Pierpaolo Bisoli non aveva mai perso a Crotone, ma questa volta ha dovuto lasciare i tre punti agli avversari che hanno meritato la vittoria. Seconda vittoria di fila del Crotone dopo Livorno, ma c’è ancora la gara con l’Ascoli da recuperare. Drago dà fiducia ancora a Ligi al centro della difesa mentre Bisoli rinuncia a Coppola a favore di Tabanelli. Parfait vince il ballottaggio con Djokovic. La partenza è di marca rossoblù che in avvio si rende pericoloso con Mazzotta: dal fondo centra nel cuore dell’area, ma trova soltanto un angolo. Al 9’ Campagnolo dice di no a un siluro di Eramo diretto sotto l’incrocio, ma al 14’ il Cesena reclama per il gol annullato a Succi. Per l’arbitro c’è un

B ITALIA La selezione di Massimo Piscedda si è radunata a Novarello e oggi alle 10.30 fa un’amichevole in famiglia. E’ il secondo raduno dopo quello di settembre a Isola Vicentina. Piscedda ha convocato 23 giocatori.

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fallo su Ligi, ma Bisoli e la panchina non sono per nulla d’accordo. Anche il replay non chiarisce, anzi, i dubbi restano. In dieci Il Cesena guadagna metri sul campo grazie a Graffiedi che affonda tra le linee avversarie, ma al 37’ Parfait si prende il secondo giallo (pedata su un fianco di Maiello) e finisce sotto la doccia. Bisoli richiama Graffiedi per Gessa e disegna un 4-3-2 ed evita ulteriori rischi fino al riposo. Il Crotone parte bene e cerca di sfruttare la superiorità numerica e in due minuti sfiora il gol prima con Eramo al 7’ (mira imprecisa) e un minuto dopo con Ma-

h 6,5 il migliore MATUTE (Crotone) Combatte dal primo minuto e ha il merito di sbloccare una partita complicata

iello, ma Campagnolo è attento. I guai per Bisoli non finiscono perché Gessa, dopo 14’, lascia il campo per infortunio. Dentro Comotto che va a fare il difensore con Consolini che sale in mediana. Cambia anche Drago: dentro De Giorgio e fuori Eramo per un 4-2-3-1. Il Cesena pensa solo a difendere e non esce mai dalla propria metà campo e così al 36’ Matute sfrutta una mischia in area romagnola e porta in vantaggio il Crotone. Primo gol stagionale del camerunese che non esulta perché ex. Il Cesena non ci sta e assedia il Crotone negli ultimi minuti. Brivido in pieno recupero quando Tabanelli dalla distanza costringe Caglioni a una deviazione in angolo. Abbattista dopo 4’ di recupero fischia la fine e il Crotone fa festa, mentre il Cesena schiuma tutta la sua rabbia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRIMA DIVISIONE IL POSTICIPO DEL GIRONE A

Colpo di Concas, il Carpi vede i playoff Il San Marino cade nello scontro diretto. Funziona la cura Brini: 7 punti in 3 partite CARPI-SAN MARINO

1-0

MARCATORE Concas al 18’ s.t. CARPI (4-2-3-1) Sportiello 6,5; Pasciuti 6,5, Poli 6, Terigi 6, Sperotto 5,5; Papini 5,5, Perini 6,5; Melara 6 (dal 29’ s.t. Crafa s.v.), Concas 7 (43’ s.t. Kabine s.v.), Di Gaudio 6; Della Rocca 6 (dal 47’ s.t. Arma s.v.). (Trini, Gagliolo, Cortesi, Viola). All. Brini 7. SAN MARINO (4-3-3) Vivan 7,5; Pelagatti 6, Pacciardi 5,5, Galuppo 6, Crivello 6 (dal 17’ s.t. Mannini 5,5); Capellini 6, Lunardini 5,5, Calvano 5,5 (dal 13’ s.t. Ferrari 6); Poletti 6,5, Defendi 5,5, Casolla 5,5 (dal 21’ s.t. Coda 5,5). (Migani, Pigini, Mella, Chiaretti). All. Acori 5,5. ARBITRO Verdenelli di Foligno 6. NOTE paganti 485, abbonati 417, incasso di 2.900 euro. Amm. Papini, Capellini e Sperotto. Angoli 8-4.

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA TOSI CARPI (Modena)

La risalita del Carpi continua. Il successo sul San Marino

conferma l’efficacia della cura Brini, sette punti in tre partite, che sta rigenerando la squadra. Il gol di Concas nella ripresa spinge i biancorossi a -1 dal quarto posto dell’Entella e conferma che la crisi è ormai alle spalle mentre il San Marino esce dalla zona playoff lasciando al Cabassi anche lo scontro diretto che già all’andata aveva premiato il Carpi.

S DECISIVO Fabio Concas, 26 anni, seconda stagione al Carpi: contro il San Marino ha segnato il secondo gol di questo torneo LIVERANI

Nuovo modulo Il posticipo è uno

spareggio per mantenere la posizione playoff che i padroni di casa aggrediscono subito col nuovo modulo molto offensivo di Brini, spingendo forte sulla trequarti dove l’asse Concas-Di Gaudio innesca giocate veloci mentre Della Rocca fa il pivot giocando di sponda per i compagni. Il tridente del San Marino invece fatica a carburare, si avverte l’assenza dello squalificato Doumbia mentre Acori preferisce mandare Coda in panca puntando su un assetto più agile nel gioco palla a terra. La prima mezzora è molto vivace per il forcing carpigiano che produce un volume di conclusioni

Taccuino GIRONE B

notevole nello specchio ma Vivan dimostra ottimi riflessi e grande sicurezza. Subito in avvio ci prova Terigi con una sforbiciata volante, poi tocca a Della Rocca di testa, quindi due fendenti dal limite dell’ottimo Perini. Il portiere ospite non si fa sorprendere e verso la mezzora compie due parate decisive, prima su un tiro ravvicinato di Concas e poi su una deviazione aerea di Melara. Il San Marino reagisce con Casolla, ma lo 0-0 dell’intervallo sta stretto ai padroni di casa.

Il derby Andria-Barletta è alle 18

CLASSIFICA SQUADRE

PT

LECCE

PARTITE RETI G V N P F S 47 25 14 5 6 45 29

TRAPANI

46 24 13 7

4 45 23

ALTO ADIGE

41 23 11 8

4 33 24

ENTELLA

39 25 9 12 4 36 27

CARPI

38 25 10 8

7 26 20

SAN MARINO

35 23 10 5

8 34 28

PAVIA

34 25 8 10 7 24 23

LUMEZZANE

34 25 8 10 7 30 30

FERALPI SALO' 34 24 10 4 10 28 33 CREMONESE (-1) 33 25 7 13 5 28 18

VIAREGGIO

ALBINOLEFFE (-6) 29 23 8 11 4 30 20

Stagione finita per Carnesalini

PORTOGRUARO (-1) 28 23 6 11 6 24 26 COMO (-1)

25 24 5 11 8 31 35

Ripresa Il secondo tempo si

CUNEO

24 24 6

6 12 18 25

apre con un sinistro di Poletti alzato da Sportiello. Il ritmo cala ma su una giocata in verticale di Pasciuti con palla lunga spizzata da Della Rocca, ecco che arriva il gol dell’opportunista Concas, bravo a sfruttare un’incertezza di Pacciardi e freddo nel chiudere in rete. Poi la gara diventa una mischia continua, in contropiede sempre Concas ha il raddoppio in canna ma spara addosso a Vivan che merita il voto più alto della serata.

REGGIANA

22 24 6

4 14 22 38

TREVISO (-1)

13 25 2

8 15 19 43

TRITIUM

13 23 2

7 14 16 47

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa la situazione nel girone B dopo 23 giorna te: Avellino p. 45; Latina* ( 1) 44; Nocerina e Perugia ( 1) 40; Benevento 36; Frosinone ( 1) 35; Pisa 34; Ca tanzaro 32; Gubbio 31; Prato 30; Viareggio 29; Paganese* 27; Andria ( 2) 24; Sorrento 16; Barletta 15; Carrarese 13. (*una gara in meno). Così domenica (ore 14.30): Andria Barletta (ore 18, 1 0); Carrare se Paganese (0 2); Frosinone Catanzaro (3 0); Noce rina Pisa (1 1); Perugia Latina (1 3); Prato Benevento (2 1); Sorrento Avellino (0 3); Viareggio Gubbio (1 2).

VIAREGGIO Campionato finito per il 31enne Sergio Carnesalini. Domenica ad Avellino il difensore del Viareggio ha rimediato la rottura del tendine d'Achille della gamba sinistra. Previsti 6 mesi di stop.

SERIE D

PROSSIMO TURNO DOMENICA 17 MARZO ore 14.30 ALTO ADIGE-REGGIANA (2-2) CREMONESE-COMO (lunedì 18, ore 20.45) (0-0) FERALPI SALO'-ALBINOLEFFE (1-1) LUMEZZANE-ENTELLA (1-1) PAVIA-CUNEO (0-2) PORTOGRUARO-LECCE (1-2) SAN MARINO-TREVISO (3-1) TRITIUM-TRAPANI (0-2) riposa CARPI

Posticipo: vittoria del Chiavari Il posticipo del girone A Chiavari Verbano è fini to 1 0. La classifica: Bra p. 56; Chieri 54; Lavagnese 51; Santhià* 50; Chiavari 43; Borgosesia 41; Folgore Caratese 40; Derthona* 36; Verbania 35; Gozzano 31; Bogliasco 29; Sestri Levante* 28; Asti 27; Tortona* 25; Verbano 24; Trezzano 23; Novese 22; Imperia 16. (* una gara in meno). Domani alle 14.30 in campo i giro ni B (con la diretta tv alle 15 di Castellana Pontisola) e C e due recuperi. Intanto il giudice sportivo ha squalifi cato per due giornate l’allenatore Gaburro (Seriate).


MARTEDÌ 12 MARZO 2013

di ENRICA SPERONI

ella folle corsa di Emanuele Giaccherini N dopo il decisivo gol al Catania colpisce un gesto: le mani cercano, e trovano, il collo della

di LUDOVICO MANNHEIMER

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GIACCHERINI BRAVO A USARE LA TESTA CHE PENA INVECE QUEI TIFOSI RAZZISTI

laRiflessione

ilSondaggione

LA GAZZETTA DELLO SPORT

maglia, ma subito lo lasciano. Si intuisce la voglia di sfilarsi la casacca e l’immediato no, pensiamo più per sesto senso che per ragionamento. Comunque sia il comportamento del giocatore rivela quanto conti la testa e quanto sia importante allenare anche quella.

tieni a bada Milan, il soldatino — per dirla con Cassano — ha anche evitato il secondo giallo, che sarebbe diventato rosso e avrebbe provocato l’automatica giornata di squalifica. Con ragazzi così Conte ha ragione a sentirsi sereno. Crediamo che persino il parsimonioso Boniperti si sarebbe inventato un premio partita lì per lì.

Giaccherini (foto AP), che era entrato in campo al 30’ della ripresa e prima di segnare al 46’ era stato ammonito, con quel gesto ha fatto un gran regalo alla Juve e a se stesso. Non solo il gol della vittoria, dell’allungo sul Napoli e del

Purtroppo parte dei tifosi dello Juventus Stadium conferma di non avere la stessa bella testa. Anche domenica si sono sentiti cori beceri e razzisti. Fa un po’ pena constatare che c’è gente incapace di godere per

il bello della propria squadra, al punto da esaltarsi solo nel tifo contro. E spaventa l’ignoranza di chi urla «non esistono negri italiani». Certo che esistono i neri italiani, anzi dovrebbero esserlo tutti i bambini nati qui, che frequentano le nostre scuole e parlano la nostra lingua spesso meglio di chi li sbeffeggia. Nella splendida stagione bianconera sarebbe bello sentire da Conte, dai giocatori e dai dirigenti parole chiare ai tifosi. Non sarebbe un’uscita fuori campo, perche lo sport è educazione e civiltà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ogni settimana l’opinione dei lettori Gazzetta sui grandi temi e i protagonisti dello sport

Il Milan farà fuori il Barcellona Per il 63% degli interpellati i rossoneri passeranno il turno. Ma Allegri deve puntare su Niang a Juve ha vinto lo scudetto. Se settimana scorL sa i lettori della Gazzetta lasciavano qualche speranza di rimonta al Napoli, dopo che il vantag-

problema dei nerazzurri non sembra essere Stramaccioni, quanto i giocatori e, soprattutto, la società, colpevole di troppe decisioni sbagliate. Così come in testa, anche in coda alla classifica i giochi sembrano essere chiusi. Il Genoa non dovrebbe avere problemi a salvarsi a discapito di un combattivo Siena e delle ormai condannate Palermo e Pescara. Dopo la facile qualificazione della Juve, stasera toccherà al Milan, che cercherà di uscire indenne dal Camp Nou. Gli intervistati sono fiduciosi: per quasi due terzi - e soprattutto per i più giovani - i rossoneri, forti del 2-0 dell’andata, possono farcela a resistere all’assalto di Messi e compagni. Certo, l’impresa è resa più difficile dalla mancanza di

I RISULTATI PORTO E BAYERN VERSO I QUARTI

gio è salito a 9 punti non ci sono più dubbi: i bianconeri non avranno problemi a chiudere in testa il campionato e festeggiare il secondo scudetto consecutivo. Ma cos’ha avuto più degli altri la Vecchia Signora? Secondo gli intervistati l’arma in più è stata il gioco, nettamente migliore di quello delle rivali e capace di sopperire all’assenza di un grande bomber al centro dell’attacco. Assenza a cui, invece, non è riuscito a sopperire il Napoli. Cavani si è inceppato nel momento clou della stagione e, senza i gol del loro capocannoniere, gli azzurri non sono riusciti a tenere il passo

La Juve è già campione, il Napoli rischia di farsi scavalcare dal Faraone & C. e pure dalla Fiorentina

Il tracollo dell’Inter è quasi tutta colpa della società. Stramaccioni salvato anche questa volta

M’Baye Niang, 18 anni REUTERS

Javier Zanetti, 39 anni LAPRESSE

della Juve. Sotto accusa finisce anche il mercato, che non ha portato rinforzi all’altezza della lotta scudetto. Abbandonate le speranze di vincere il titolo, gli uomini di Mazzarri dovranno guardarsi le spalle. Per più di 9 lettori della Gazzetta su 10, infatti, il Napoli rischia seriamente di perdere il secondo posto. Tra le rivali dei partenopei è sicuramente il Milan la maggiore indiziata per superare Hamsik e compagni e conquistare l’accesso diretto alla Champions. Occhio però alla Fiorentina: più di un quarto degli intervistati ritiene anche i viola in grado di sorpassare il Napoli. Poche speranze per l’Inter, che dopo il crollo in Europa perde anche in casa contro il Bologna. Il

su Gazzetta.it

x «Abbiamo atteso in silenzio un gioco Adesso basta: Strama vattene!» di JACOPO GERNA

una prima punta, viste le assenze di Pazzini e Balotelli. Metà dei nostri lettori approva quella che sembra essere la scelta di Allegri, ovvero l’impiego di Niang al centro dell’attacco, con Boateng ed El Shaarawy ai lati. I restanti si dividono equamente tra chi vorrebbe vedere in quel ruolo Robinho e chi invece punterebbe sulla voglia di rivalsa di Bojan nello stadio in cui è cresciuto. Oltre a Barcellona - Milan, si annuncia combattuto l’ottavo di finale tra Schalke 04 e Galatasaray, in cui è difficile pronosticare un vincitore. Sembrano invece già decise dopo l’andata le altre due sfide, con Porto e, soprattutto, Bayern che non dovrebbero avere difficoltà a eliminare Malaga ed Arsenal. LA GAZZETTA DELLO SPORT

on è bastata la scoppola in Europa League N con il Tottenham, incassata dai tifosi senza fare drammi. Perché la priorità è il terzo posto. Poi è arrivata anche la brutta sconfitta col Bologna. E allora anche Andrea Stramaccioni (foto AP) torna in discussione per il popolo della rete.

Colpevole homerr «E’ veramente triste e patetico parlare di terzo posto dopo avere assistito a una delle prestazioni più scadenti degli ultimi anni: questo è un organico da retrocessione, senza una prima punta, con fantasmi come Schelotto e Gargano, con un secondo portiere da brividi». Francescocalabretto «Noi interisti d’ora in poi non ascolteremo più dichiarazioni del tecnico. Valuteremo solo i risultati sul campo, per ora pessimi». alberoni «Più che prendere in giro in giro i tifosi, Stramaccioni sembra prendersi in giro da solo. L’accozzaglia vista in campo nelle ultime parti-

te (Catania compresa) è ben lontana dall’essere una squadra. Ma questi cosa fanno in settimana per essere molli come budini in campo»? Bennyderby «Strama, vattene: sei un fiasco, impreparato, inadeguato. Non farti cacciare via, vattene!» DiegoPabloSimeone «Fino alla fine sono stato in silenzio, attendendo che la squadra acquisisse un gioco, ma ora basta, Stramaccioni sei ridicolo! Puoi dire quel che vuoi, ma squadre ben più scarse dell’Inter a livello di rosa presentano comunque uno straccio di gioco. Noi niente. E perché non cacciano Branca una volta per tutte?». andy1612 «Questa è una squadra senza presente e senza futuro. Con un allenatore mediocre, incapace di preparare gli incontri in settimana e di dare una parvenza di gioco alla sua squadra».

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Strama non c’entra Megatris «I problemi sono tantissimi all’Inter, non ultimo una rosa di livello davvero basso: in teoria si dovrebbero mollare nove giocatori come minimo. Il problema è: dove li trovi poi i soldi per rimpiazzarli tutti sul mercato? Ci vorrebbero due terzini, un centrocampista e due attaccanti di valore, ma sarebbero giocatori che costano!». Claudio87 «Lo striscione di ieri sera a San Siro diceva tutto: "Moratti facci fare un provino anche a noi, magari qualcuno buono lo trovi, ed è pure interista". Solo una parola per definire l’Inter 2013: penosa». Surfing74 «Si vince e si perde tutti insieme. Se non dovessimo centrare il terzo posto, allora dirigenti e allenatore dovrebbero lasciare. Ma anche molti giocatori stanno deludendo e anche loro devono essere giudicati». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

FORMULA 1 DOMENICA SCATTA LA STAGIONE 2013

A Che tris

GIAP IN ROSSO

Con la Red Bull domina dal 2010 Mai nessuno così a soli 25 anni S Kobayashi ferrarista Kamui Kobayashi da ieri è il primo pilota asiatico nella storia della Ferrari: il giapponese, ex Sauber F.1 correrà il Mondiale Endurance che scatterà il 14 aprile con la 6 Ore di Silverstone. «Sono felice di questo mio nuovo incarico — ha dichiarato Kobayashi al sito del Cavallino -. Per me è un onore diventare uno dei membri della famiglia Ferrari. È la prima volta che partecipo a gare di endurance in un campionato con vetture GT: non vedo l’ora di iniziare a lavorare con AF Corse e spero davvero di poter ambire al titolo con i miei altri compagni di squadra»

1

Abu Dhabi 2010 Vettel, a -15 da Alonso alla vigilia, vince GP e titolo AFP

2

Giappone 2011 Arriva 3o ed è il bis iridato. Centra 11 vittorie ANSA

3

Brasile 2012 E tre...a 25 anni nessuno ha vinto come lui AFP

PAOLO IANIERI

La novità più visibile, forse, potrebbe essere il look. Perché una settimana di vacanza con la fidanzata Hanna in una segreta località dei Mari del Sud per avvicinarsi più rilassato e in forma che mai al Mondiale, potrebbe regalare al pubblico della Formula 1 un Sebastian Vettel decisamente meno...pallido del consueto.

Caccia al pok

Motivazione Per il resto, il più giovane tre volte campione del mondo della storia si avvicina a Melbourne con le motivazioni giuste per andare a caccia del poker consecutivo di titoli di Juan Manuel Fangio (per i 5 di Schumi dovrà pazientare). «Voglio che il trofeo rimanga nelle mie mani, è per questo che faccio il pilota. Correre è

« «

Voglio che il trofeo rimanga nelle mie mani, è per questo che faccio il pilota Noi favoriti? Ci vorranno almeno quattro gare per capire i valori in campo SEBASTIAN VETTEL TRE VOLTE IRIDATO

quello che mi dà più soddisfazione. Sono contento di avere trovato la mia strada, pensare che l’adrenalina per le corse un giorno potrebbe diminuire mi fa star male» è il messaggio di Vettel. Il quale aspetta il primo verdetto che uscirà dall’Albert Park. Red Bull ancora monoposto da battere, come sussurrano molti, o in leggera difficoltà, come indicherebbero i test conclusivi dell’inverno? Omaggio In attesa di aprire le danze («Ci vorranno almeno 4 gare per capire i valori in campo» anticipa con prudenza il tedesco), Sebastian può intanto sorridere per l’omaggio degli organizzatori del GP di Austra-

Il re punta Fangio e snobba Fernando «Uno come gli altri» Vettel cerca il quarto Mondiale di fila come l’argentino E Mateschitz apre: «Se un giorno vorrà la Ferrari...»

lia che, per fare fronte all’enorme richiesta di biglietti, hanno eretto una nuova tribuna con vista sulle curve 3, 4 e 5, intitolandola proprio al campione del mondo. L’Australia, del resto, è uno dei paesi che Vettel ama di più: «Potersi perdere nella natura qui è come andare allo zoo, ogni anno che vengo ho la fortuna di scoprire qualcosa di nuovo» dice il pilota di Heppenheim. Che a proposito di natura, pochi mesi fa ha acquistato un alpeggio di 60 ettari in Austria, a un’ora di auto dal circuito di Zeltweg, dove andare a rigenerare le batterie nelle pause tra un GP e l’altro. Equilibrio Tempo per fare il turi-


MARTEDÌ 12 MARZO 2013

AVEVA 92 ANNI

Morto Wilson Patriarca dei Fittipaldi Seb e il suo clan Vettel con la fidanzata Hanna Sprater, a sinistra, e il fisioterapista Heikki Huovinen LIVERANI AP Bilanciamento Restando in ca-

ker

sa Red Bull, piuttosto, sono da prendere sul serio le parole di Helmut Marko che a Montmelò ha lanciato un piccolo allarme («Abbiamo problemi di bilanciamento, la macchina è difficile da regolare» ha dichiarato il responsabile del Motorsport) o invece Vettel e Mark Webber hanno tenuto ben nascosto il potenziale della RB9? Un fatto certo è che i tempi della seconda settimana catalana siano stati superiori a quelli fatti registrare nella precedente e che Adrian Newey nella quattro giorni conclusiva sia rimasto a lavorare in fabbrica a — mormoravano i maligni — correggere i problemi insorti con gli ultimi sviluppi. Oltre alla non ancora perfetta comprensione delle gomme Pirelli, non sarebbe estraneo alla cosa il diniego della Fia alla Renault di utilizzare nuove mappature per il motore, divieto che ha causato problemi di trazione e accelerazione nel tratto più lento del Montmelò anche agli altri team spinti dal propulsore francese. Altro punto di argomento i pochi chilometri coperti in inverno dalla RB9: 4.468, ben lontano dai 5.405 della Sauber, i 5.215 della Mercedes, i 4.950 della Ferrari... Rivali Intanto, se Fernando

sta negli immensi spazi australiano, Vettel ne avrà il giorno che si ritirerà, per il momento l’attenzione è tutta puntata su un inizio di stagione quanto mai enigmatico ed equilibrato. Perché se la Red Bull è considerata la squadra da battere, avendo fatto man bassa degli ultimi tre Mondiali, la Ferrari vista in inverno è cresciuta molto e fa paura, la Mercedes presa per mano da Lewis Hamilton sembra avere imboccato la strada giusta, la Lotus, benché fragile è sembrata molto veloce e la McLaren...è sempre la McLaren. Chi ama scommettere ha solo l’imbarazzo della scelta.

Alonso e Lewis Hamilton continuano a snobbare il tedesco, indicandosi a vicenda come rivali da battere, Vettel risponde da par suo: «È un avversario come un altro», dice Seb dello spagnolo della Ferrari. La tensione è già alta. E a proposito del Cavallino, aspettando di vedere se davvero un giorno Vettel vestirà il rosso di Maranello, con la porta chiusa da Luca di Montezemolo fino a quando ci sarà Alonso, Dieter Mateschitz, gran capo Red Bull, fa capire che non farebbe ostruzionismo. «Se fossi un pilota di F. 1, piacerebbe anche a me guidare per la Ferrari — dice —. Se non funzionasse più, non avrebbe senso provare a trattenere Vettel solo perché c’è un contratto. Ma questo è un problema che fino a questo momento non s’è posto».

Il suo cognome era già famoso prima ancora che suo figlio Emerson arrivasse a correre nel Mondiale di F.1: Wilson Fittipaldi, scomparso ieri a 92 anni, è stato per lunghissimo tempo «la voce» della F.1 in Brasile, uno dei radiocronisti più popolari del Paese sudamericano. La sua passione per le corse lo aveva, inoltre, portato a fondare la Federazione automobilistica brasiliana Cba. E i suoi due figli, Emerson e Wilson, a diventare piloti: tutti e due sono arrivati in F.1 (Emerson è stato iridato 1972 e ’74) come il nipote Christian (figlio di Wilson jr.).

Ieri Michael Schumacher, 7 volte iridato in F.1, è sceso in pista a Valencia nell’ambito dei test del campionato tedesco Superbike. Come previsto, ha guidato una Honda Cbr1000RR Fireblade del team Holzhauer Racing Promotion. La F.1 sembra lontana per il tedesco, che però non riesce proprio a stare lontano dagli sport motoristici: «Mi godo la vita al massimo: sono libero da obblighi e passo il tempo con la famiglia. Sono vicino alla Mercedes... ma dal divano di casa! Spero che il team raccolga i frutti del lavoro fatto negli ultimi anni».

Briatore: «Ci pensa lui a colmare quella piccola differenza Rossa migliorata ed era ora: non si può sempre inseguire»

«

«Sento spesso Fernando: è contento dei test Ma vuol capire dove è la rossa

«

Hamilton sarà un ciclone per la Mercedes, con lui la Lotus avrebbe vinto il titolo 2012

SU FERNANDO ALONSO IRIDATO 2005-06 RENAULT

PINO ALLIEVI

Osserva l’Italia da pochi chilometri di distanza, Montecarlo. E resta sconcertato dal caos politico. Ma intanto è impegnato su mille fronti: costruzioni, moda, turismo. Flavio Briatore è un vulcano in piena eruzione. E lo è anche nelle vesti di personaggio molto importante e influente della F.1 anche se non è più a capo di un team. Resta, infatti, manager di Fernando Alonso e di Mark Webber, navigando indirettamente dentro le cose di Ferrari e Red Bull. E domenica accenderà la tv per godersi il GP d’Australia.

«Lo sento spesso e sta molto bene. Ha voglia di correre, di vedere dov’è realmente la Ferrari ed è per questo che dal di fuori può apparire teso, apprensivo. È contento del risultato dei tre test ma come sempre non sa come sono messi gli altri. Io penso che non ci saranno grandi sorprese rispetto alla passata stagione, perché non puoi cambiare una macchina e un panorama in 3 mesi. Chi era davanti a fine 2012 lo sarà anche adesso, ma Fernando si augura che il distacco della Ferrari dalla Red Bull si sia ridotto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SU LEWIS HAMILTON CAMPIONE DEL MONDO 2008

ma di uno soltanto. Se partirà alla pari con gli altri, Alonso sicuramente vincerà il Mondiale. E l’eventuale decimo di differenza lo sopperisce lui. Io credo che la Ferrari sia migliorata, stando a quanto mi dice. Sarebbe ora, perché non si può sempre inseguire…». E l’altro suo cliente Mark Webber che cosa dice?

«Dice che la Red Bull partirà molto forte, dice che le prove fatte sono state fruttuose, dice che la macchina va molto bene».

Di nuovo in pista per un’uscita straordinaria, a ranghi ridotti, ma di qualità. La Honda ha scovato nelle pieghe del regolamento la possibilità di poter andare a scoprire la nuova pista di Austin (Texas) dove l’anno scorso la F.1 fece faville e dove si correrà il 21 aprile, la Yamaha si è aggregata. Il gioco è fatto: 5 piloti in pista in esplorazione. Diversità La Honda sarà a ran-

ghi compatti: non solo i due piloti ufficiali, Dani Pedrosa e

E intanto c’è anche un’Italia che dopo le elezioni comunica male col mondo…

«E’ incredibile che il Paese non abbia ancora un Governo. Pd, Pdl e Grillo dovrebbero mettersi insieme e stabilire 20 punti comuni per far ripartire l’economia, ridando speranza di lavoro ai giovani e ai disoccupati. Poi tra due anni si potranno fare nuove elezioni. Invece niente».

«La Mercedes, perché a metà del 2012 stava lavorando per il

Lei ha votato? E per chi?

Briatore

Quando rientrerà in F.1?

NEWPRESS

«È l’ultimo dei mei pensieri. Sto costruendo un hotel, appartamenti, casinò, ristoranti in Kenya, curo i 25 negozi di moda Billionaire nel mondo, ho appena aperto un ristorante Cipriani a Ibiza e sto partendo con la realizzazione di una pista di kart in Sardegna, a Porto Cervo, che aprirà nel 2014. Sarà una cosa rivoluzionaria. Con tutti questi impegni non ho tempo per la F.1, anche se seguirò sempre le gare e verrò a qualche gran premio…».

Quindi?

«Quindi bisognerebbe che il divario non fosse più di 3 decimi,

«Sì, a Londra, come italiano all’estero. Pdl, Berlusconi».

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IN EDICOLA DOMANI

Yamaha e Honda alla scoperta di Austin Marc Marquez, ma anche il nuovo pupillo (ha il contratto con la Hrc) Stefan Bradl. Manca Alvaro Bautista, assente giustificato perché contemporaneamente a Milano andrà in scena la presentazione del Team Gresini. La Yamaha, invece, si è aggregata all’ultimo momento, con un programma minimale. Nessun collaudatore (all’inizio era previsto solo un loro test), i due ufficiali Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, ciascuno con una sola moto a disposizione e tecnici ridotti al minimo sindacale. Ma, almeno per la Casa del diapason l’obiettivo è chiaro: conoscere la pista. Non tanto a favore dei

«Sono tutti dei pazzi fuori dalla realtà. I team vivono di sponsorizzazioni e la F.1 vive di comunicazione: come si fa a sbattere la porta in faccia a chi valorizza chi ti dà il denaro per farti vivere? Ecclestone dovrebbe intervenire subito, con decisione, le squadre dovrebbero guardarsi dentro».

Possibili outsider?

MOTOGP DA OGGI TEST IN TEXAS

FILIPPO FALSAPERLA

2013. L’arrivo di Hamilton è stato un ciclone. E poi aggiungo la Lotus perché già un anno fa era fortissima, ma Raikkonen era appena rientrato e stava ambientandosi. Alonso o Hamilton con la Lotus del 2012 avrebbero conquistato il Mondiale. In compenso la McLaren senza Hamilton è una squadra indebolita parecchio». Che cosa pensa dei team che si chiudono a riccio, dei piloti che nel 90% dei casi dicono solo banalità, di un sistema che non comunica?

Briatore, come sta il suo cliente Alonso?

Michael Schumacher, 44, ai di Valencia box con la sua Honda

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«Se la F138 è dietro per un solo decimo Alonso vince il titolo»

SUPERBIKE TEDESCA

Schumacher sulla Cbr1000 a Valencia

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Hrc ha aperto la strada, il team di Rossi si è unito. No Ducati: costa 100 mila euro piloti quanto... dell’elettronica. Perché ormai i sistemi delle MotoGP (purtroppo) hanno bisogno di un una lunga e accurata scuola guida. Non basta mettere dentro un programma di simulazione i dati della pista, occorre andare a registrare sul campo il tracciato metro per metro, in modo da «insegnare» ai computer come

poi adattare il comportamento dei controlli della moto al centimetro. Recupero Manca invece la Ducati, che è indietro con i piani di sviluppo della nuova moto e non ha voluto mettere nel piatto per (quasi) nulla un bel mucchio di soldi: si parla di oltre 100 mila euro. Però i piloti della rossa non arriveranno alla gara-novità completamente al buio. Perché, partite dal Texas Honda e Yamaha, arriverà lei. Non la squadra corse, ma la Panigale, che viene presentata ai giornalisti Usa con il «rinforzo» dei due indigeni Nicky Hayden e Ben Spies.

Duelli Prima vedremo il confronto tra le due giapponesi ed i suoi alfieri sulla pista tutta nuova. Un elemento in più per cercare di capire se c’è una prevalenza tecnica dell’una o dell’altra. Ma anche tra i piloti sarà interessante vedere un nuovo capitolo del duello Pedrosa-Lorenzo (per il momento siamo 5-1 per Dani), se Valentino saprà stare vicino — magari anche di più rispetto alla Malesia — anche su una pista diversamente favorevole rispetto all’amata Sepang. Soprattutto se Marquez sarà più vicino. O magari davanti? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Salone di Ginevra Venti pagine con tutte le novità

Domani in edicola con la Gazzetta dello Sport uno speciale di 20 pagine sul Salone di Ginevra: in copertina La Ferrari, l’ultimo gioiello di Maranello


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MOTORI LA NOVITÀ

A tutto gas Gazzetta.it raddoppia Con Passione Motori Da oggi online un nuovo canale che affianca l’area sportiva Test drive, listino, quotazioni dell’usato: tutto per auto e moto MARIO PAGLIARA

Un modo nuovo di «leggere» i motori. Una chiave multimediale per aprire la porta di «Passione Motori», il nuovo canale di Gazzetta.it online da questa mattina alle 9.30, dedicato - lo dice il nome - alla passione per tutto ciò che si declini sotto la voce motori. La storica sezione «Sport», ancor più ricca di notizie sulle più importanti gare motoristiche, oltre alle curiosità su piloti, Case e circuiti, sarà affiancata dalla nuova area, con un’informazione raddoppiata per puntare al cuore degli appassionati di auto e moto: tantissimi video, prove tecniche, foto, il navigatore e un listino dettagliato sul nuovo e sull’usato. Via, a tutto gas. Alla guida La rubrica dedicata ai «test drive» di auto e moto è una delle novità più interessanti. Accessibile da due canali separati e di semplice consultazione, sarà un giornale di bor-

do multimediale per scoprire tutti i segreti delle nuove uscite sul mercato. I nostri giornalisti, infatti, proveranno le ultime nate preparando poi schede particolareggiate, arricchite da gallerie fotografiche e corredate da una nuova sezione video: un team di collaudatori, coordinati dagli esperti di Gazzetta, sarà al volante delle auto più attese del momento. Occhio al mercato In tempo di

crisi, c’è bisogno di un occhio attento al mercato e in questo www.Gazzetta.it prova a semplificarvi la vita. Con questo spirito è nata la rubrica «listino», divisa anche qui per auto e moto, ricca di foto e di semplici filtri, molto deduttivi, per orientarsi alla scoperta delle offerte delle Case. Oltre al mercato del nuovo, c’è un ambiente riservato all’usato: una bacheca, una sorta di muro virtuale, pronta ad ospitare i vostri annunci (gratuiti). Sia nel caso voleste vendere, sia che foste interessati ad acquistare. Il navigatore Ma non finisce qui. Oltre alle notizie, spazio ai commenti e alla possibilità di dialogare direttamente coi lettori: la nostra voce sono i blog d’autore, curati dai commentatori più autorevoli di Gazzetta più alcuni contributi esterni, tra i più qualificati del settore. Il nuovo canale sarà anche innovativo sul piano della grafica: foto grandi e immagini più chiare per gustare in ogni aspetto un’auto o una moto, senza perdersi nemmeno un dettaglio. La ciliegina è il servizio «infotraffico», per ricevere notizie in tempo reale sulla viabilità nei comuni di Roma, Milano e sulle strade della Regione Campania. Un navigatore continuamente aggiornato. Tutto online. Naturalmente.

Ecco la home di «Passione Motori», il nuovo canale di Gazzetta.it che si unirà alla storica area «Sport»

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LE CURIOSITÀ

Dai 50 anni di Porsche 911 alla Bat-moto Una rubrica di servizi, ma anche ricca di curiosità. È la filosofia che pervade «Passione Motori», il nostro nuovo salotto dove dialogare, sognare, appassionarsi con le due e le quattro ruote. Volete qualche esempio? Nella nuova macroarea «MondoMotori» c’è uno speciale dedicato al Salone di Ginevra (aperto fino al 17 marzo) nel quale potete gustare le immagini di auto e bellezze, tra cui anche i video della nuovissima LaFerrari. Oppure ci si può far sedurre dalla storia raccontata in foto dei cinquant’anni di Porsche 911, dal primo all’ultimo modello. La rubrica blog, poi, ospita le opinioni dei giornalisti de La Gazzetta dello Sport, oltre al contributo dei campioni e dei più autorevoli commentatori del settore. Canale interattivo: il gioco di sponda tra la redazione e i lettori sarà fondamentale. Ad esempio, trovate online il sondaggio sulle supercar presentate a Ginevra: potrete scegliere tra LaFerrari, la P1 McLaren, la Veneno di Lamborghini, la Jet2 Bertone, la Sergio Concept Pininfarina e la IED Gloria. Ma anche storie. Come quella del divo pop Justin Bieber che, per i suoi 19 anni, ha avuto dal padre un regalo speciale: una MvAgusta F3 675 nera, personalizzata, ispirata nella linea a Batman. La storia la troverete descritta online: basta solo cliccare. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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48a TIRRENO ADRIATICO LA 6a TAPPA

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Santambrogio ok Contador è a 48" Phinney va fuori tempo massimo Cav-Pozzato a casa

ARRIVO: 1. Peter SAGAN (Slk, Cannondale) 209 km in 5.45’17", media 36,317, abb. 10"; 2. Nibali a 2", abb. 6"; 3. Rodriguez (Spa), abb. 4"; 4. Santambrogio a 44"; 5. Sanchez (Spa); 6. Horner (Usa); 7. Contador (Spa); 8. Roelandts (Bel) a 50"; 9. Hushovd (Nor); 10. Geschke (Ger); 11. Pietropolli; 12. Amador (Cos); 13. Poels (Ola); 14. Mollema (Ola); 15. Pozzovivo; 16. Kwiatkowski

(Pol); 17. Niemiec (Pol); 18. Evans (Aus); 19. Froome (Aus); 20. Rabottini a 1’55"; 37. Cunego a 4’18" (abb. 4"); 39. Visconti; 67. Moser a 13’32"; 68. Cancellara (Svi); 109. Phinney (Usa) a 37’37" (fuori tempo massimo che era di 31’05"). Partiti 161, arrivati 109. Tra i 52 ritirati: A. Schleck (Lus), Paolini, Bennati, Agnoli, Tiralongo, Pozzato, Capecchi, Cavendish (Gb), Nizzolo.

CLASSIFICA: 1. Vincenzo NIBALI (Astana) 1050,9 km in 27.57’26", media 37,585; 2. Froome (Gb) a 34"; 3. Rodriguez (Spa) a 37"; 4. Contador (Spa) a 48"; 5. Kwiatkowski (Pol) a 58"; 6. Horner (Usa) a 1’05"; 7. Santambrogio a 1’20"; 8. Niemiec (Pol) a 2’54"; 9. Amador (Cos) a 2’58"; 10. Poels (Ola) a 3’08"; 11. Pozzovivo a 3’10"; 12. Kreuziger (Cec) a 3’27"; 13. Henao (Col) a

3’31"; 14. Castroviejo (Spa) a 4’50"; 16. Rabottini a 5’25"; 22. Evans (Aus) a 9’25"; 31. Cunego a 19’13"; 33. Sagan (Slk) a 20’23"; 41. Moser a 24’20"; 72. Cancellara a 43’58"; 79. Garzelli a 48’30"; 108. M. Velits (Slk) a 1.15’38". LE ALTRE MAGLIE: Rossa (punti): Contador (Spa); Verde (montagna): Cunego; Bianca (giovani): Kwiatkowski (Pol).

Il morso dello squalo Nibali, spettacolo puro E mette le mani sul bis

Attacca sul Muro di Sant’Elpidio, poi s’invola con Rodriguez e Sagan che vince la tappa: Froome va k.o., è lui il leader DAL NOSTRO INVIATO

LUCA GIALANELLA PORTO SANT’ELPIDIO (Fermo)

Perché il tifoso dovrebbe sfidare freddo e pioggia a bordo strada? Perché c’è Vincenzo Nibali. Enzo da Messina, cresciuto al caldo della Sicilia e diventato il più forte al mondo quando il maltempo flagella il gruppo. Non accetta mai la sconfitta e crede sempre che ci possa essere un metro di percorso, una curva, una discesa, per ribaltare la situazione. Se questo sport fosse tutto numeri e watt, tattica e test di laboratorio, allora vincerebbe solo la noia. Invece giornate come quella di ieri sulle «Coste Fermane», strappi micidiali che salgono dalle colline marchigiane, incarnano l’essenza di uno sport dal fascino unico. Sigillo Nella terra di Raffaello, Nibali dipinge l’azione più bella della carriera e costruisce il secondo trionfo consecutivo nella Tirreno-Adriatico (riuscito solo a De Vlaeminck, Moser e Rominger): il sigillo lo metterà oggi nei 9 km della crono a San Benedetto del Tronto. Nella sua galleria ci sono le cartoline di Vincenzo che si ribella a Contador al Giro 2011 e lo mette alle corde nelle discese di Giau e Marmolada; che scatta in faccia a Gilbert e si inventa un attacco vecchia maniera sul Ghisallo al Lombardia 2011, prima di essere ripreso; che incanta il mondo alla Liegi-Bastogne-Liegi 2012 e viene beffato da Iglinsky

all’ultimo chilometro. Quante critiche ingiuste ha sopportato: tempi sbagliati, strategia fallimentare. Ma che cosa sarebbe il ciclismo senza il coraggio di Nibali? Soltanto attendismo. La chiesa E così Vincenzo si in-

venta un’imboscata a 18 km dall’arrivo sul terzo passaggio dal Muro di Sant’Elpidio a Mare, 365 metri di strada con pendenza media del 19% e punta del 30%: 2’ per farli, media inferiore ai 10 km/h. In cima, la Chiesa del Sacro Cuore. Che ha sicuramente protetto i corridori: in tanti con piede a terra, vista la strada bagnata. Nibali si piega sulla bici per non slittare, guadagna 20 metri, e poi in discesa arriva Samuel Sanchez. Dietro, affonda tra freddo e tanta sorpresa Chris Froome, il britannico di Sky padrone della corsa. Resta senza compagni, si lancia in una cronometro disperata. E’ sfiduciato. Davanti, invece, Nibali è raggiunto da Peter Sagan. Un amico. Tre anni insieme alla Liquigas. Un funambolo come lui, il piacere dell’inventiva: «Ci possono essere corridori forti, ma non con il coraggio di Nibali. Gli ho anche dato qualche cambio, sono molto contento che Vincenzo abbia fatto questo numero», riconosce Sagan. E domenica alla Sanremo vedrete come saliranno sul palcoscenico. Le braccia Sull’ultimo strappo,

a - 11 km, cede Sanchez e spunta Purito Rodriguez. Un terzet-

Vincenzo si esalta nel maltempo e oggi nella crono finale parte con 34" da difendere per ripetere il successo 2012

L’arrivo di Peter Sagan, 23 anni

to... dell’inseguimento per come filano. Contador è con Santambrogio a 20", Froome già a 30". In volata Sagan vince per distacco, si bacia i bicipiti e fa vedere i polpacci: «Con pendenze così ripide mi facevano più male le braccia delle gambe. Era una classica, e quando ha cominciato a piovere ho iniziato a sentirmi meglio, anche se non è normale, giusto?». Con Marco Nibali fa crollare il computer-Froome. Cancella con l’astuzia l’«Invincibile armata» del ciclismo. Ci aveva sbattuto il naso già al Tour, con Wiggins in maglia gialla. Ieri nelle Marche, davanti al gran capo Dave Brailsford, Sky si è dissolta: la peggior sconfitta di sempre del progetto inglese. Froome chiude a 42" da Vincenzo e adesso in classifica lo segue a 34". La fantasia vince. Il coraggio premia. Come quel giorno a Les Deux Alpes, Tour 1998: Pantani esce dalla nebbia e butta giù dal trono Ullrich. Tutto ciò fa svanire, come acqua sulla sabbia, la polemica di Filippo Pozzato in tv contro l’organizzazione di Rcs Sport: «Non si fa lo spettacolo così, serve più dialogo, la tappa era troppo dura, non avevamo i rapporti giusti». Avrebbe fatto meglio a studiare per bene il libro di corsa, e fare come il suo amico Cancellara, in fuga per 160 chilometri. L’ultimo test prima della Sanremo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vincenzo Nibali, 28 anni, in uno dei tratti più ripidi del Muro di Sant’Elpidio a Mare seguito da Joaquin Rodriguez, 33. FOTOSERVIZIO BIONDI/BETTINI

Nibali vola verso il traguardo seguito da Rodriguez e Sagan


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L’INGLESE DETRONIZZATO

Froome: «Tremendo, giorno durissimo»

Chris Froome stravolto all’arrivo

PORTO SANT’ELPIDIO Un campione si vede anche nel momento della sconfitta. Chris Froome, dopo il pesante k.o., non

sta rintanato sul bus, non insulta tutti quelli che gli capitano a tiro. Accetta di fare foto, firma autografi, parla, spiega. Un grande. «Un giorno molto difficile — ha ammesso con il volto provato —: tanta pioggia, tanta salita, su e giù tutto il tempo. È stata una

tappa durissima». In via dei Cocciari, lo strappo di Sant’Elpidio a Mare, ha quasi certamente perso la Tirreno Adriatico, che sembrava nelle sue mani. «La pendenza era tremenda, incredibile. Con la pioggia poi era difficile alzarsi sulla sella perché la ruota

posteriore andava via, pattinava, c’era rischio di cadere. Non era possibile pedalare come al solito». Ma la sconfitta di Froomy probabilmente ha origine molti chilometri prima e coincide con il cambio delle condizioni meteo. «Sì, ho avuto molto freddo. Quando ha cominciato a piovere

y

ilProtagonista VINCENZO NIBALI

IL CLOU ALLE 16

«Non sapevo nulla del percorso Ma ho avuto un’idea» «L’ho studiato solo al mattino, poi ho capito il punto-chiave. E domenica alla Sanremo mi inventerò ancora qualcosa» DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI PORTO SANT’ELPIDIO

Di gambe e di cuore. Vincenzo Nibali ha sconvolto la Tirreno-Adriatico con un’azione spettacolare. Si è affidato al suo talento, ha seguito l’istinto, s’è lasciato prendere dalla fame di successo ed è andato all’attacco. Il Team Sky, che in montagna avanza compatto e demolitore come un bulldozer, è stato annientato anche dai continui cambi di pendenza e di ritmo imposti dal tracciato. Uno scontro anche di mentalità. Da una parte l’estro e l’emozione del «vecchio ciclismo» italiano, dall’altra la scienza e la programmazione del «nuovo ciclismo» anglosassone. «Ho capito subito che sarebbe una stata una giornata dura, molto difficile — racconta —. Quando ho visto che era andata via una fuga con 18 corridori, e sapendo il percorso che dovevamo affrontare, ho avuto le idee chiare. In quella situazione se non sei al top, soffri davvero tanto».

che pendenze!

è stata la carta vincente su queste pendenze. Non posso proprio lamentarmi del percorso, la corsa è questa, disegnata così e si sapeva. Comunque ha vinto Sagan che non è scalatore». Che percentuale si dà ora di successo finale?

«Non faccio pronostici». Via, ha 34" di vantaggio su Froome.

«Non sono pochi, ma dovrò saperli gestire bene. Con l’Astana ho lavorato sin dai primi giorni su questa specialità. Vedrò di fare un’ottima prova». Conosceva il muro?

«No, non conoscevo assolutamente nulla fino a prima del via quando ho guardato il percorso sulla cartina. Ma era dall’inizio della corsa che si parlava di questa tappa. E prima dell’ultimo giro ho chiesto a Martinelli di Nibali in maglia azzurra

Pozzato ha criticato il percorso, soprattutto per il muro di Sant’Elpidio a Mare, definendolo troppo duro. Lei è d’accordo?

Una parete quasi verticale Guardate che pendenze: sopra, Damiano Cunego (ancora in fuga) all’attacco sul Muro di Sant’Elpidio Mare con l’olandese Tom Dumoulin. Il cartello stradale indica il 30 per cento! In cima diversi corridori sono stati costretti a scendere dalla bici come (foto sotto) il belga Devolder

«Ogni corsa ha la sua storia, le sue caratteristiche. Noi avevamo preparato tutto per questa occasione, non abbiamo sbagliato nulla, neppure i rapporti (ha usato il 36x29, ndr). Anzi,

IN FRANCIA L’EX CAMPIONE HA DIVERSE FRATTURE

Auto investe Jalabert Salvato dal casco (ci.sco.) Si è fatto molto male — diverse fratture — ma poteva andargli peggio. Molto peggio. Laurent Jalabert ha avuto un incidente ieri verso le 12.45 a Montauban, la cittadina francese del Dipartimento della Tarn e Garonna dove risiede. L’ultimo fuoriclasse transalpino (pro’ dal 1989 al 2002, vincitore di 173 corse, tra cui Sanremo, Lombardia Freccia Vallone, Vuelta e Mondiale a crono, senza dimenticare un argento iridato in linea, un 4˚ posto al Tour e un 4˚ al Giro) stava pedalando quando è stato investito da una Bmw che andava nel senso opposto alla sua marcia. L’impatto è stato

Laurent Jalabert, 45 anni IPP

spiegarmi di nuovo tutto metro per metro». Come è nata l’azione che ha ribaltato la storia della corsa?

«Mi ero messo in testa che, se stavo bene, ci avrei provato proprio in quel punto. Quando ho visto arrivare il brutto tempo — sapete che mi piace e non patisco nemmeno il freddo — mi è venuto ancora più coraggio. Intorno a me vedevo tante facce sofferenti proprio per le condizioni climatiche». Sulla sua condizione, dicendo di non essere al massimo, come sospettavamo ci ha raccontato una piccola bugia.

«Ma no... Sono partito più tranquillo dell’anno scorso. Il matrimonio, la squadra nuova, nuovi obiettivi... Vado più forte del 2012 ma non sono al top». Domenica si corre la Milano-Sanremo che un anno fa l’ha vista protagonista (e 3˚ al traguardo). Dopo questa prestazione, lei diventa per forza uno dei favoriti.

«Sapete che se anche non è adattissima a me ho sempre cercato di fare bene alla Sanremo. Ma mi sa che se attacco mi verrà dietro un avversario, un certo Peter Sagan. Lo scorso anno ha sbagliato a esitare su Cancellara, ma è difficile che lui sbagli ancora. Avete visto anche oggi che numero che ha fatto per tenere duro? Io che non sono veloce, come lo batto? Mi sa che dovrò inventarmi qualcosa tra Cipressa e Poggio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

frontale, violento contro il parabrezza, e Jalabert può certamente ringraziare il il casco, che indossava. La bicicletta si è spezzata in due e l’attuale c.t. della Nazionale francese, che ha 45 anni, ha perso conoscenza, riprendendola solo all’arrivo dei soccorsi. Le prime notizie avevano definito «piuttosto gravi» le sue condizioni. Trasportato all’ospedale di Montauban, ha ricevuto sedativi per calmare il dolore e gli sono state diagnosticate diverse fratture alla parte sinistra del corpo: braccio, spalla, gamba. Già ieri sera Jalabert è stato operato nella struttura ospedaliera cittadina, che ha chiarito ufficialmente come «le funzioni vitali non siano compromesse». È stata anche aperta un’inchiesta per ricostruire le esatte circostanze dell’incidente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

APPUNTAMENTO GIOVEDÌ A MILANO

«La Primavera-Gran Galà», beneficenza all’Africa: ci sono 30 posti per i lettori Appuntamento con la solidarietà giovedì alle 19, nella splendida cornice di Villa Necchi Campiglio a Milano, per la 2ª edizione de «La Primavera Gran Galà del ciclismo», che ritorna dopo il successo del 2012. Il ricavato della cena andrà devoluto alla Fondazione Candido Cannavò, che finanzierà il progetto della Mtn Qhubeka, il team professional sudafricano che dona bici ai bambini poveri dell’Africa in cambio di alberi piantati o rifiuti riciclati. Alla serata parteciperanno molti esponenti del mondo del ciclismo, tra cui Felice Gimondi (che riceverà il Trofeo Senza Fine Hall of Fame del Giro). Senza dimenticare il divertimento, con Ale&Franz, il duo comico reso celebre da Zelig. La Gazzetta dello Sport mette a disposizione 30 posti per i lettori: per info e prenotazioni telefonare allo 0292871588 oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica laprimavera@firstclasspr.it

Sarebbe stato uno dei favoriti della crono di oggi, ma non ci sarà. Taylor Phinney ha finito la tappa di ieri fuori tempo massimo (aveva anche rotto la catena dopo 30 km). Poi ha scritto su twitter: «Sto piangendo come una bambina, è stato il mio giorno più duro in bici. Ho pensato anche a mio padre. Se fosse stato al mio posto, avrebbe passato 6 ore e mezza a lottare per cercare di finire la tappa».

S ORARI Il primo atleta a partire nella crono di San Benedetto del Tronto (9,2 km pianeggianti) sarà Martin Velits, alle 14.03. Cancellara, che vinse nel 2012, scatta alle 14.40; Malori alle 14.45, il tricolore di specialità Dario Cataldo alle 15.05; Moreno Moser alle 15.10; l’iridato di specialità Tony Martin alle 15.22. Intervalli di 1’, nel finale di 2. Ecco i più attesi: 15.40 Pozzovivo; 15.42 Poels (Ola); 15.44 Amador (Cos); 15.46 Niemiec (Pol); 15.48 Santambrogio; 15.50 Horner (Usa); 15.52 Kwiatkowski (Pol); 15.54 Contador (Spa); 15.56 Rodriguez (Spa); 15.58 Froome (Gb); 16.00 Nibali.

S METEO Nuvoloso, 50% di possibilità di pioggia. Temperature 9˚-15˚.

S TV Diretta RaiSport 2 dalle 14.30, Raitre ed Eurosport dalle 15.

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credo che la temperatura si sia abbassata di 10 gradi. Ero poco coperto. Ho sbagliato quando sono andato all’ammiraglia a farmi dare il gilet, ci voleva qualcosa di più termico. Dopo, purtroppo, era troppo tardi per rimediare». c.ghis.

IL DIRETTORE DI RCS SPORT

Acquarone: «Il calendario mondiale va riformato» DAL NOSTRO INVIATO

PORTO SANT’ELPIDIO

«Investite nel ciclismo, è un ottimo mercato. E noi di Rcs Sport stiamo dando un segnale di vitalità del nostro Paese di cui sono orgoglioso». Ma anche: «Serve una riforma del calendario mondiale, noi dobbiamo riprenderlo in mano e rivederlo. E che a organizzarlo sia l’Uci (la Federciclo mondiale, ndr), sia una lega privata di squadre (il riferimento è al progetto Bakala, ndr) o chiunque altro, non mi interessa. Dobbiamo gestire un certo numero di gare ad alto livello con i grandi campioni. Non può essere che ci sia stupore quando vediamo tanti big in una sola corsa, come qui alla Tirreno-Adriatico: questa deve essere la regola». Sono le frasi forti con cui Michele Acquarone, direttore generale di Rcs Sport, la struttura che organizza le corse Gazzetta, ha colpito la stampa internazionale. Con Mauro Vegni dirige il settore ciclismo. Lo ha detto lui stesso: «Io non vengo da questo mondo e spesso faccio un ragionamento da tifoso. Per me, in tutte le corse ci devono essere i grandi campioni. Assurdo che Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico siano concomitanti. E dobbiamo interrogarci: come mai abbiamo sbagliato fino ad oggi?». Anche sul problema doping, Acquarone ha colpito nel segno: «Il nostro sport ha visto un’epoca buia, credo che sia giusto sapere il più possibile di quanto successo, ma poi dobbiamo avere la forza di tracciare una linea e dire basta. Dobbiamo credere nel ciclismo. Se prima in questo mondo barare era la normalità, ora non è più così. Sono d’accordo con Wenger (allenatore dell’Arsenal, ndr), non è questione di ciclismo o di altri sport: se lo cerchi, il doping lo trovi, dappertutto. E quando li guardo in faccia, io credo tantissimo nella nuova generazione di corridori». l. gial. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gazzetta.it VIDEO ESCLUSIVI E LA TAPPA IN DIRETTA-TWITTER Sul sito rosa, segui la corsa dei due mari nel modo più completo. Guarda i video esclusivi realizzati dai nostri inviati: la gioia di Sagan per il secondo successo di tappa, la soddisfazione di Nibali, l’ammissione di Contador («è stata una tappa davvero durissima») e tanti altri. In più, sarà possibile seguire la crono decisiva di oggi in diretta-twitter. Infine, tutte le classifiche complete, servizi, approfondimenti e le foto più belle della 48ª edizione della Tirreno-Adriatico.


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BASKET SERIE A: POSTICIPI 22A GIORNATA tedra quando fa l’appello della classe. Cita i suoi compagni uno ad uno, per non far dimenticare nessuno e spende una parola per tutti. «È bello quando si vince così, dopo tanti anni di amarezze — attacca l’azzurro — è bello vedere la squadra unita. E a Taylor avevo predetto una partita così: ha fatto degli allenamenti straordinari, è un ragazzo d’oro. Godiamoci questo terzo posto solitario. Cercheremo di rafforzarlo, visto che ci aspettano due partite di fila in casa».

h Superba Roma

MIGLIORI

S Taylor 9 Aveva detto che Roma poteva vincere: prova perfetta, da veterano, ma ha solo 23 anni

Siena è cotta e ne prende 24 Una delle peggiori sconfitte interne in serie A Datome: «Che bello dopo tante amarezze» SIENA ROMA

S Datome 7,5 Nella giornata in cui il tiro da 3 non va (1/5), è sempre più leader di una squadra costruita attorno a lui

i

PEGGIORI

70 94

(23-27, 39-47; 55-66) MONTEPASCHI SIENA: Brown 15 (4/8, 1/4), Janning 9 (2/3, 1/5), Kangur 12 (1/2, 2/6), Moss 9 (3/4, 1/5), Ortner 7 (2/3); Eze 5 (2/2), Carraretto (0/1, 0/2), Sanikidze 13 (5/7, 1/2), Rasic (0/4 da 3), Ress. N.e.: Lechthaler, Sousa. All.: Banchi. ACEA ROMA: Taylor 21 (2/3, 4/4), Goss 13 (4/9, 1/4), Datome 16 (5/9, 1/5), Jones 11 (4/5, 1/3), Lawal 14 (5/10); Czyz 10 (5/6), D’Ercole 5 (1/2, 1/3), Lorant 4 (2/3), Aden, Tambone. N.e.: Tonolli, Gorrieri. All.: Calvani. ARBITRI: Mattioli, Lo Guzzo, Bettini. NOTE - T.l.: Sie 14/20, Rom 14/19. Rimb.: Sie 22 (Sanikidze 5), Rom 44 (Lawal 14). Ass.: Sie 19 (Brown 7), Rom 14 (Taylor 5). Progr.: 5’ 10-11, 15’ 35-33, 25’ 45-56, 35’ 63-83. Fallo antisportivo: Brown 31’44" (58-71). Fallo tecnico: Banchi 32’07" (58-73). Spett. 4540, per 20.828 euro. Spett. 4540, per 20.828 euro.

S Carraretto 4,5 Serataccia non solo per -7 di valutazione con 0/3 e 4 falli: è mancato in difesa

S Brown 5 15 punti, 7 assist e 6 falli subiti: sembra da sufficienza, ma è apparso svogliato e senza verve

Jordan Taylor, 23 anni, 1.85, nativo di Bloomington, Indiana CIAMILLO DAL NOSTRO INVIATO

MARIO CANFORA SIENA

L’abbraccio di Marco Calvani a Jordan Taylor, a 35" dalla sirena, è l’istantanea che Roma ricorderà a lungo, nella serata in cui il play statunitense ha dominato la scena, affondando una Siena sempre più stanca dal doppio impegno campionato-Eurolega. E così dopo quasi sei anni (l’ultima volta il 30 maggio 2007, in gara-1 di semifinale, 74-88) e nove sconfitte di fila al Palaestra, l’Acea può sorridere e piazzarsi da sola al terzo posto. Lo fa

con una prova di forza clamorosa, difficilmente preventivabile alla vigilia, non tanto per l’esito finale, quanto per le proporzioni. Al 34’ il tabellone indica già game over col 58-78, un +20 frutto di una gara perfetta, in cui non solo brilla la stella di Taylor. Professore Gigi Datome non

sta nella pelle, il 70-94 (una delle sconfitte più pesanti di sempre in casa per Siena, il record resta il -29 contro la Scavolini Pesaro, 68-97, del 1994-95) poteva solo sognarselo. In conferenza, sembra un professore seduto dietro la cat-

La squadra di Calvani ora è terza: «Grazie a tutti, siamo umili e grandi lavoratori» Coach Banchi: «Fisicamente non potevamo reggere contro la Roma attuale»

Virtus senza Poeta, la Juve va avanti 13 poi vince con un libero di Maresca a -7" BOLOGNA CASERTA

70 72

(14-25, 32-35; 47-57) OKNOPLAST BOLOGNA: Imbrò 13 (4/8 da 3), Hasbrouck 11 (3/6, 0/2), Gaddefors 5 (1/1, 1/3), Smith 2 (1/2, 0/6), Gigli 14 (7/11, 0/1); Rocca 13 (6/8), Moraschini (0/1), Andjusic 12 (2/3, 2/5), Fontecchio (0/2, 0/1). N.e.: Luppi, Parzenski, Sabatini. All.: Bechi. CASERTA: S. Gentile 13 (4/4, 1/5), Maresca 12 (3/7, 1/4), Jonusas (0/3, 0/1), Jelovac 15 (0/2, 4/5), Akindele 10 (5/6); Mordente 10 (0/2, 2/4), Michelori 4 (2/3), Mavraides 8 (4/6, 0/3). N.e.: Cefarelli, Sergio. All.: Sacripanti. ARBITRI: Chiari, Lanzarini, Borgioni. NOTE - T.l. Bol 9/12, Cas 12/13. Rimb.: Bol 32 (Gigli 9), Cas 29 (Akindele 8). Ass.: Bol 11 (Hasbrouck 6), Cas 3 (Gentile 2). Progr.: 5’ 9-13, 15’ 26-27, 25’ 38-51, 35’ 58-61. Usc. 5 f.: Akindele 36’03” (59-64), Mavraides 37’46” (63-66), Gaddefors 39’47” (68-69). Spett.: 7652.

NICOLA ZANARINI BOLOGNA

Ripresa La ripresa ha un senso fino al 45-48, prima delle due triple di Taylor di fila che hanno riportato Roma con vantaggi sempre più ampi fino al -24 del 63-87 e dell’70-94 conclusivo. E la gara si scalda solo dopo un antisportivo a Brown e un tecnico a Banchi nell’ultimo quarto che fanno arrabbiare non poco il pubblico senese. Si chiude con Calvani sorridente («Grazie a tutti, questa è una squadra umile e con tanta voglia di lavorare»), mentre Banchi si lecca le ferite, privo di Hackett e con Ress e Eze praticamente inutilizzabili («Fisicamente non potevamo reggere contro la Roma attuale»).

VARESE IN VETTA Così la serie A dopo 22 giornate.

S CLASSIFICA Varese 36; Sassari 34; Roma 30; Milano, Cantù, Siena 28; Reggio Emilia 26; Venezia 22; Brindisi 20; Caserta 18; Cremona 16; Bologna*, Avellino*, Montegranaro 14; Pesaro 12; Biella 10. *: una partita in meno.

S DOMENICA Così il prossimo turno (domenica, ore 18.15): Milano-Cremona (sabato, ore 20.30); Cantù-Pesaro (ore 12); Biella-Avellino; Montegranaro-Brindisi; Bologna-Reggio Emilia; Roma-Venezia; Caserta-Siena; Sassari-Varese (ore 20)

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DEBUTTI SUCCESSO PER IL NEO PROPRIETARIO DEI CAMPANI

Caserta passa a Bologna, l’esordio di Bechi non basta

Equilibrio perfetto Tecnicamente parlando, l’Acea ha rasentato la perfezione, ben bilanciata tra attacco e difesa, e con una pazienza infinita nel costruire i giochi d’attacco. L’8-2 iniziale senese lasciava presagire ben altra serata, ma come si è già visto altre volte Roma non si abbatte facilmente. Una tripla di Datome (che riceve le attenzioni di Moss, Sanikidze e Carraretto) vale il primo mini allungo (17-23 all’8’) con Calvani che fa il primo cambio a 55" dalla fine della prima frazione (entrano Czyz e D’Ercole), a dimostrazione che l’equilibrio di squadra non andava minimamente toccato. I 27 punti subiti da Siena sono un chiaro campanello d’allarme, nella giornata in cui il tiro da 3 non c’è (2/13 al riposo lungo). Brown (svogliato) fa fatica contro Taylor, mentre a rimbalzo Roma è nettamente più reattiva (finirà per doppiare gli avversari: 44-22 con 14 di Lawal). Così, gli otto punti di vantaggio (39-47) sono giusti, col triplo nove nei punti di Goss (preziosissimo), Taylor e Datome.

4

Parziali La Juve chiude il primo

quarto con un parziale di 12-0, poi con 8 punti filati di Andjusic e con tre canestri di Rocca arriva il 14-2 del sorpasso (28-27). A rompere di nuovo

Pascolo Trento ha il nuovo Tonolli

Davide Pascolo, 22, ala di 2.01 CAST

Pascolo chi? Il miglior giocatore delle Final Four di Legadue vinte dalla Bitumcalor Trento è stato un ragazzo italiano di 22 anni, Davide Pascolo nonostante la presenza di stranieri come BJ Elder o Umeh, tenuto sott’occhio anche da Siena. Davide è un nome nuovo ma non sorprendente: ha in massimo in carriera di 21 punti contro Scafati, s’è presentato alla Coppa dopo le prime due partenze in quintetto in carriera e una doppia doppia (14+13) contro Bologna. E’ un giocatore atipico (2.01, meno di 90 chili, braccia molto lunghe, non tira praticamente da tre punti) per cui è difficile fare un pronostico sulla sua carriera. «Può già essere uno dei 4 lunghi di una squadra di Serie A — dice Attilio Caja, che ha commentato le finali — è veloce, braccia lunghe fondamentali in area, è intelligente e sa dove ricevere gli scarichi e trovarsi sulle linee dei passaggi. In più è sempre molto aggressivo, veloce e ha deciso la finale con due stoppate. Se devo fare un paragone, ricorda il Tonolli del 1994 che di strada, poi, ne ha fatta». Che Davide mastichi pallacanestro da quando è nato è un dato di fatto: nato a Udine, cresciuto nel vivaio di Fagagna, ha avuto come istruttore di minibasket la mamma mentre papà Andrea giocava in serie B. Anche suo fratello Marco gioca a Siena in Dnb.

IL CASO IL GIOCATORE DI MILANO

l’equilibrio nel terzo quarto sono 12 punti filati di Jelovac, che con 3 triple e 3 liberi ritocca il massimo vantaggio campano (38-51 al 25’). Imbrò trascina i suoi alla rimonta con due triple da distanza siderale, ma prima Mordente e poi Stefano Gentile impediscono alla Virtus di completarla . Gigli a 45" e poi Rocca a 7" dalla sirena siglano il -1, quindi Habrouck spreca il pareggio. E' un libero di Maresca a 7" dalla fine a fissare il risultato. Ancora una volta non pervenuto l’irritante Smith.

Gentile, tweet contro la Chiesa «Parere di un altro» «Buttare una bomba nel conclave no?» Ale si giustifica ma non lo cancella

le frasi incriminate

Strappi «E’ stata una partita a

La cura Bechi non dà ancora i frutti sperati e una Virtus più grintosa ma sempre poco lucida cede in volata a Caserta. E Gianluca Galimberti si regala una prima vittoria che sa di derby vista la fede fortitudina del nuovo patron bolognese della Juve. La posta in palio è pesante e in avvio prevale il nervosismo fra i padroni di casa, privi dell'infortunato Poeta e ancora in attesa di Pullen.

LEGADUE NOME NUOVO

strappi da cui usciamo con una sensazione positiva ma senza i due punti, che nessuno ci darà perché abbiamo la Vu nera sul petto. Dobbiamo combattere e ripartite da questa energia» sprona Luca Bechi. «Siamo felici perché venivamo da 4 sconfitte e la quinta avrebbe aumentato ancora la nostra negatività. Invece devo elogiare i ragazzi perché hanno giocato con grinta e con la tranquillità che ci ha dato la recente svolta societaria» commenta sollevato Stefano Sacripanti. Da segnalare un brutto gesto all’uscita dal campo di Jelovac, che ha scatenato la rabbia degli ultras virtussini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Pedofili, mafiosi, sterminateli» Il tweet contro la Chiesa è apparso sull’account di Alessandro Gentile nella tarda serata di domenica. Sopra potete vederlo nella riproduzione integrale (col successivo commento di Gentile alle reazioni che ha suscitato), con l’autore originale del messaggio, rilanciato poi dal giocatore dell’EA7

«Ma buttare una bomba mentre sono tutti in conclave no?». Questo il tweet comparso domenica sera sul profilo Twitter di Alessandro Gentile. Il messaggio non è stato scritto personalmente dal 20enne giocatore di Milano, ma da lui «retweettato» (ovvero ha riportato il messaggio di un altro utente). La frase è completata da una serie di parole (in gergo «hashtag») che rafforzano il concetto: #alrogotutti #chiesa #mafiosi #pedofili #fateunfavorealmondo #sterminateli. L’Olimpia sostiene che il tweet è stato mandato da un amico di Gentile, che si era impossessato del suo telefono. Resta il fatto che il giocatore non lo ha mai cancellato, limitandosi nel pomeriggio di ieri a spiegare l’accaduto, con un’altra serie di tweet: « Quello lì è il parere di un altra persona.. Quindi se volete creare polemiche fate. Ma io sinceramente non ho alcun pensiero sulla Chiesa.. Non mi esprimo né in positivo né in negativo. Mi sembra ridicolo tutto questo... Ma evidentemente se non c’è nulla da dire sulla pallacanestro ci si attacca a questo... Bah... E tra l’altro vorrei anche aggiungere che andavo a scuola dalle suore... Sia all’asilo che al liceo».


MARTEDÌ 12 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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BASKET NBA

4 Miami, 18 vittorie di fila

stars& stripes

I NUMERI

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Striscia Celtics La più lunga degli ultimi 5 anni, tra novembre e dicembre 2008

33

Striscia Lakers La più lunga nella storia della lega, arrivata nel ’71-72. Quella degli Heat è la nona più lunga di sempre. In stagione hanno superato le 17 dei Clippers

13

Punti LeBron Nella vittoria contro Indiana, James è stato tenuto al suo minimo stagionale

per ricordare chi comanda Gli Heat superano anche Indiana, unica squadra che non avevano ancora battuto in stagione. LeBron: «Ci interessa solo il titolo» I Miami Heat pagherebbero qualsiasi cifra pur di vedere i playoff Nba iniziare domani. Invece dovranno aspettare ancora 40 giorni, visto che la postseason scatterà il 20 aprile. Dopo aver regolato l’unico conto in sospeso di questa per loro ormai noiosa regular season, rifilando due sberloni agli Indiana Pacers, unica squadra che non avevano ancora battuto in questa campagna e — consequenziale ma non altrettanto importante stando a sentire i diretti interessati — vincendo la 18a partita consecutiva, striscia stagionale più lunga (superate le 17 dei Clippers), ora non gli resta che attendere l’inizio del vero campionato, quello che con ogni probabilità li vedrà nuovamente trionfatori a metà giugno.

26

Punti Chalmers Il play degli Heat è arrivato a 26 punti con soli 9 tiri tentati (5/6 da tre), primo a riuscirci dal novembre 2010, quando Chris Paul ne segnò 27

complessivo). Domenica hanno avuto un margine comunque positivo (+5), segnando però 4 punti in meno degli avversari in area (24 contro 28). La differenza l’hanno fatta soprattutto i punti da palle perse (27-15 per Miami) e la percentuale al tiro (56% per i padroni di casa, 41% per Indiana). Per la prima volta nella loro storia gli Heat hanno sconfitto in una stagione tutte le 29 avversarie e ora hanno il miglior bilancio della Nba (47-14), virtualmente alla pari con gli Spurs (48-15). Ma soprattutto, hanno in tasca il primo posto a Est, con 8 sconfitte in meno della seconda (New York a 38-22). E hanno ricordato ai Pacers, che molti danno come unica squadra in grado di impensierirli nella Eastern Conference, come in realtà non ci sia partita. «Sappiamo cosa si dice di noi — ha detto Bosh —, che siamo deboli sotto canestro, ma possiamo giocare in tanti modi diversi ed è ciò che cerchiamo di fare».

MASSIMO ORIANI

I Pacers erano stati gli ultimi a piegarli, 40 giorni fa, ed erano 2-0 contro i campioni

Sali Quando la striscia è inizia-

Dwyane Wade, 31 anni, 22 gare consecutive con almeno una palla recuperata REUTERS

Come dimostrato nei successi risicati contro Orlando (18 vinte-46 perse) e Philadelphia (23-39) nei giorni precedenti, per LeBron e compagni la mancanza di stimoli sarà l’unica avversaria da qui al termine della maratona di 82 gare stagionali. Spettacolo Perché quando con-

ta, quando si esibiscono al top, sono inarrestabili. E vederli giocare è uno spettacolo. Contro i Pacers domenica non è stato LeBron a fare la differenza. Anzi, si è limitato a prendere 10 tiri e segnare 13 punti, minimo stagionale, lasciando il palcosceni-

co a Lionel Chalmers (26), Chris Bosh (24) e Dwyane Wade (23). «Della striscia nemmeno parliamo in spogliatoio — ripete ad nauseam il Prescelto — Conta solo la prossima partita». Che sarà stanotte in casa con Atlanta, l’ultima all’American Airlines Arena prima di imbarcarsi in una serie di 5 trasferte consecutive (Philadelphia, Milwaukee, Toronto, Boston e Cleveland). I Pacers erano stati gli ultimi a fermare Miami, il 1o febbraio, 40 giorni fa, e nelle due vittorie precedenti sugli Heat avevano dominato a rimbalzo (+28

clic LEBRON HA RAGGIUNTO JORDAN, CHE CI RIUSCÌ COI BULLS NEL ’95-96 La striscia più lunga di vittorie consecutive nella carriera di Michael Jordan fu 18, nel ’95-96, anno in cui Chicago vinse 70 partite (record Nba) e il titolo. MJ nella serie viaggiò a 31.2 punti di media, LBJ è a 27.2.

ta, gli Heat erano una squadra ancora in cerca d’identità. Ora sembrano averla trovata. «Siamo cresciuti molto — spiega Wade — Abbiamo ritrovato la giusta concentrazione sulle cose importanti, specialmente in trasferta e questo ci ha messo nelle condizioni di poter vincere ogni volta che scendiamo in campo. E’ stato un po’ come se ci avessero dato i sali. Ci siamo svegliati e da allora stiamo giocando bene». «Il nostro obiettivo è uno solo: vincere il titolo — chiude King James — Non c’importa quante partite in fila vinceremo, vogliamo migliorare sera dopo sera, per arrivare al vero traguardo, quello finale». E’ solo una questione di tempo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bravi&cattivi

CHRIS PAUL CHE NUMERI! CLIPPERS OK

Nella vittoria dei Clippers su Detroit, Chris Paul ha chiuso con 20 punti, 14 assist, e zero perse. L’ultima volta simili cifre le aveva messe insieme con gli Hornets il 6 gennaio 2009. Da allora solo altri 3 ci erano riusciti: Deron Williams (Utah, 1/12/2010), Steve Nash (Phoenix, 26/12/2010) e Rajon Rondo (Boston, 31/11/2011).

COUSINS RECIDIVO Quarta espulsione stagionale per DeMarcus Cousins di Sacramento, cacciato (sin lì 24 punti con 10/12 dal campo e 10 rimbalzi in 28’) dalla sfida coi Bucks dopo aver rifilato una gomitata in testa a Mike Dunleavy, che ha segnato 14 dei suoi 16 punti dopo l’incidente, trascinando i suoi alla vittoria.

RISULTATI LA Clippers Detroit 129 97 (Griffin 22; Calderon 18); Minnesota Dallas 77 100 (Williams 22; Carter 18); New Orleans Portland 98 96 (Vasquez, Anderson 20; Matthews 24); Sacramento Milwaukee 113 115 (Cousins 24; Ellis 29); Orlando Philadelphia 99 91 (Nelson 24; Young 26); Toronto Cleveland 100 96 (Anderson 18; Waiters 21); Miami Indiana 105 91 (Chalmers 26; West 24).

laFoto

Che schiacciata! E’ quella di DeAndre Jordan (Clippers) con Detroit. Guardatela su Gazzetta.it

Taccuino

di LUCA CHIABOTTI

FILIPPINE

Pancotto, Mr. 500 Avellino da playoff?

h 7.5

7

7.5

Mazzarino

Fip e dossier

Difficile salvare la Patria per la seconda volta non segnando mai... Il 4/5 da 3 apre nuovi scenari. O è solo la staffetta Hairston Langford?

Arriva il Conclave e il cardinale Mazzarino dimostra che i tempi migliori non sono ancora finiti. A Cantù, gli sponsor passano, i tiratori no

Un altro dossier anonimo in Fip. Nel basket pare l’unico modo per far occupare di cose che sanno tutti chi deve occuparsene

Bremer

Con Lakovic che squadra! Cinquecentodue partite allenate in serie A sono tante. Ma ne vanno aggiunte oltre 400 tra A-2 e Legadue in quasi 30 anni di carriera: Cesare Pancotto ha debuttato in A-2 nel 1984, a Porto San Giorgio. Dopo Carlo Recalcati, è l’allenatore di serie A col maggior numero di partite dirette. Quest’anno è entrato in corsa, ad Avellino: subito tre sconfitte, perchè la sua non è una pallacanestro che si inventa ma si costruisce giorno per giorno, poi con l’arrivo di Jaka Lakovic, una sconfitta all’ultimo tiro con Varese, il rinculo a Milano, e finalmente tre vittorie di fila con Cremona, Cantù e Sassari capolista. Chiaro, rispetto alle Sidigas precedenti, quella di Pancotto è migliore grazie a Lakovic, che per il campionato

Balkman radiato

italiano è un giocatore di un’altra categoria nonostante gli ultimi problemi col Galatasaray, e con la maggiore profondità data da un lungo esperto come Brandon Brown. Ma tenere Cantù a 52 punti o Sassari a 78 significa che la pallacanestro di Pancotto comincia a dare i suoi frutti. Troppo tardi? La Sidigas è a 8 punti dalla zona playoff (con una gara da recuperare a Bologna) dove c’è una lotta Venezia-Brindisi in un momento non esaltante. Il calendario è difficile, 6 trasferte su 9 gare, ma se Avellino vince subito a Biella e Brindisi, il discorso si riapre. Oggi è una buona squadra con un allenatore che da anni dà qualità alla pallacanestro che si gioca nel nostro Paese. Troppo tardi? Vedremo.

4

Renaldo Balkman, ex prima scelta dei Knicks, è stato radiato dal campionato filippino dopo aver preso per il collo un compagno di squadra che stava cercando di al lontanarlo da un arbitro, al quale Balkman si era avvicinato con fare minaccioso dopo un fischio a suo sfavore.

LIBANO

Lardo sconfitto K.o. interno per l’Amciht di Li no Lardo, sconfitto 75 72 dall’Al Ryadi (allenato da Subotic) nella 2a giornata della 2a fase del campiona to libanese. Miglior realizzatore per l’Amciht Andre Emmett con 37 punti (e 8 rimbalzi).

TURCHIA

Fenerbahce k.o.

7

5

Venezia

Cavaliero

Continua il Bell tempo Reggio Emilia: vince la quinta partita di fila e il nuovo americano è super per la prima volta con la nuova maglia.

Ma come, Rosselli (nella foto) fa il tiro della vita allo scadere con doppia finta, e poi l’Umama prende uno 0 9 a inizio overtime? Troppo Gentile

Cavaliero pareggia la migliore prestazione in carriera. Stipcevic top scorer in A con Pesaro. Se la Scavo non avesse iniziato la stagione nel ritorno...

Reggio Emilia

7

Battuta d’arresto nella 21a giornata del campionato turco per il Fenerbahce, con Luca Dalmonte vice allenatore. L’ex squadra di Pia nigiani è stata battuta 81 73 (McCa lebb 21, Andersen 18) in casa del Tofas. In Grecia, l’Olympiacos Pi reo, che giovedì sarà impegnato a Siena in Eurolega, ha piegato il Ka vala in trasferta 94 76 (Printezis 27, Papanikolaou 24).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 12 MARZO 2013

RUGBY SEI NAZIONI

PALLAVOLO

E’ un’Italia che cresce Quattro motivi per crederci Ricambi, mentalità, tecnico, movimento e il lavoro comincia a pagare I lati positivi della sconfitta in Inghilterra DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI LONDRA

«L’Inghilterra balbetta con l’Italia» («Indipendent»), «L’Inghilterra si aggrappa all’Italia» («Guardian»), «L’Inghilterra fatica con l’Italia» («Daily Mirror»). Solo per citarne tre. E per gli azzurri è un coro di elogi e ammissioni, congratulazioni e riconoscimenti: «L’Italia ha fatto più possesso, placcaggi, metri in attacco nella sua migliore prestazione di sempre a Twickenham» («Evening Standard»). A freddo — a Londra, il giorno dopo, nevica — ci sono 4 buoni motivi per credere in questa Italia. Giocatori Non siamo più 15 (o

meno) contati, ma la base della Nazionale si allarga. In prima linea, De Marchi e Cittadini sono stati degni dei migliori Lo Cicero e Castrogiovanni (ieri visite per il colpo di domenica alla coscia destra e distrazione al vasto mediale, mentre per Barbieri lesione muscolo obliquo esterno e trasver-

d

CHI E’ BRUNEL

S Jacques Brunel, 59 anni, un passato da estremo come giocatore, da allenatore è stato campione di Francia con il Perpignan. E’ alla guida dell’Italia dal 2011

so fianco sinistro: recupero difficilissimo). In seconda, c’è solo l’imbarazzo della scelta. In terza, ne abbiamo quattro (Barbieri, Favaro, Parisse e Zanni) per tre posti. Due coppie in mediana, anche se non sempre convincenti. Diverse soluzioni per la linea dei trequarti, meno per l’estremo. Più italiani di nascita che non di parentela. Domenica, per la prima volta in questo Sei Nazioni, un giocatore della squadra ospite è stato nominato «man of the match» (Masi). E, prima o poi, anche gli arbitri stranieri (nel torneo non ci sono arbitri italiani), in bilico su una scelta, non condanneranno più l’Italia. Come sottolineava il c.t. azzurro Jacques Brunel: «Solo secondo l’arbitro gli inglesi sono stati più disciplinati degli italiani». Gioco Brunel

predica l’equilibrio. E l’equili-

brio — fra avanti e trequarti, fra gioco al piede e alla mano, fra ragione e sentimento... — ancora non c’è. «E’ come un mosaico — sempre Brunel — ma ogni volta manca una tessera. Così ogni volta impariamo per migliorare . Siamo sulla strada giusta. Conosciamo l’obiettivo, ne facciamo una missione». Allenatore Per far capire la mentalità: la prima cosa che Brunel ha fatto, prima di venire in Italia, è stato andare a lezioni d’italiano. Poi ha trovato subito la sintonia giusta con la squadra. E sempre di più. Francese, ma del sud. Uomo di terra, e la sua terra è di rugby e ciclismo, e di vini. Uomo di campo. Serio, schietto. Richiesto di un giudizio su alti (contro Francia e Inghilterra) e bassi (contro Scozia e Galles) della sua squadra, Brunel ha spiegato che «il problema o è testa o è gambe, ma testa e gambe devono andare insieme. Contro la Scozia poteva essere testa, contro il Galles gambe, la settimana prima dell’Inghilterra ho alleggerito la preparazione e nel secondo tempo siamo emersi». Movimento Il movimento cresce.

Più tesserati, più società, più squadre. Anche più libri, film, opinioni. Sport e cultura: un patrimonio. Lentamente. Non più solo ragazzi recuperati da altri sport, ma rivolti al rugby come prima scelta. Alle fondamenta mancano campi e allenatori, soldi e sponsor. Ma il rugby piace: un po’ per moda, molto per valori, ambiente, spirito. Perdere dispiace sempre e a tutti, ma perdere come a Twickenham, segnando l’unica meta, finendo in attacco, spingendo, pressando, costringendo gli inventori del gioco a liberarsi del pallone in touche per evitare guai peggiori, vale, se non come una vittoria, almeno come una storia da raccontare ai nipoti.

I GIORNALI INGLESI

CLASSIFICHE INDIVIDUALI

ANCHE I MAESTRI CI PREMIANO

E’ Celitans il principe dei bomber Il lettone di Modena miglior realizzatore. Kaziyski trionfa in battuta, Yosifov a muro Gundars Celitans, all’esordio, è il bomber dell’anno. Matey Kaziyski finalmente è riuscito a vincere la classifica degli acemen. E Viktor Yosifov è il capomastro, nel senso di muratore più bravo. Questo hanno detto le classifiche individuali della stagione regolare.

Il «Times» e il «Guardian» esaltano il nostro coraggio Anche i giornali inglesi riconoscono le qualità azzurre: il «Times» e il «Guardian» parlano di un’Italia coraggiosa e di un McLean sontuoso.

SABATO C’E’ L’IRLANDA Sei Nazioni 2013: l’ultima è a Roma QUARTA GIORNATA SCOZIA-GALLES 18-28 IRLANDA-FRANCIA 13-13 INGHILTERRA-ITALIA 18-11

P INGHILTERRA 8 GALLES 6 SCOZIA 4 IRLANDA 3 ITALIA 2 FRANCIA 1

CLASSIFICA V N P 4 0 0 3 0 1 2 0 2 1 1 2 1 0 3 0 1 3

F 91 92 82 57 53 50

S 48 63 84 59 96 75

Diff +43 +29 -2 -2 -43 -25

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QUINTA GIORNATA ITALIA-IRLANDA Sabato, ore 15.30 GALLES-INGHILTERRA Sabato, ore 18 FRANCIA-SCOZIA Sabato, ore 21

Bomber In termini assoluti vince Celitans, lettone di Modena che chiude con 423 punti. Ma in quanto a media punti/set è davanti Tsveto Sokolov: 5.33 contro 5.29. E il bulgaro, che a Cuneo ha giocato il suo primo vero campionato da titolare, avrebbe anche forse potuto fare di più se fosse rimasto sempre nel suo ruolo originario, quello di opposto, e non fosse stato costretto ad attaccare anche da centrale per sopperire all’assenza di Mastrangelo. Comunque era dal 2009/10 che non c’era un giocatore sopra ai 5 punti a set (Dennis, 5.88).Terzo miglior realizzatore del campionato il giovane azzurro Giulio Sabbi, con 377 punti (4.77 a set), specie pensando che il suo è stato un crescendo nel girone di ritorno. Acemen Finalmente Matey Kaziyski ce l’ha fatta: secondo nel 2008/09, secondo nel 2009/10, più una serie di piazzamenti, la classifica non l’aveva mai vinta. Per lui solo un ace in più di Ivan Zaytsev: 39 contro 38. Il bulgaro di Trento meglio anche in quanto a media ace/set: 0.53, Zaytsev è a 0.46. Celitans sul podio anche qui (stessa media di Zaytsev). Va aggiunto che Juantorena, forse condizionato dal problema alla spalla, è rimasto molto sotto gli standard degli ultimi due anni, in cui aveva vinto senza rivali alla media di 0.83 e 0.81. Muratori Il gran girone di ritorno di Castellana è

stato merito anche dei muri di Viktor Yosifov che finisce con 66 (0.89 a set), staccando il rivale Podrascanin che chiude a 59 (0.82). In quanto a media, ma con meno partite, si inserisce Robertlandy Simon con 0.84. Non in classifica il vincitore delle ultime due edizioni, Luca Tencati. Migliore degli italiani Enrico Cester (Castellana), 4˚ con 54 (0.69). m.sal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I TRE PODI

8

domande a... LUIGI TROIANI team manager di ROBERTO PARETTA

«Siamo ancora poco continui, ma ora attacchiamo e siamo pericolosi» Con 47 caps e 294 punti (terzo realizzatore di sempre), Luigi Troiani è uno degli estremi più forti mai avuti nella Nazionale. Da ormai 3 anni riveste il ruolo di team manager. Con lui analizziamo i perché del comportamento altalenante dell’Italia nel Sei Nazioni.

1. Come si spiegano prestazioni così diverse? «Ci manca continuità. In alcune partite facciamo bene alcu-

ne cose, in altre compiamo passi indietro. La perfezione arriva quando sei costante in tutte le partite, quando si mette in pratica tutto quello che si era preparato».

2. Ci sono problemi di mentalità quando bisogna imporre il nostro gioco? «Credo che pesi la necessità di dover sempre dimostrare qualcosa, di essere all’altezza e continui. Non siamo abituati. E la continuità arriva solo con la fiducia, che arriva con le vittorie».

3. Rispetto al primo anno di Brunel, il bilancio oggi qual è? «Positivo. Basta tirare le somme. Siamo la squadra nel Torneo che ha la percentuale più alta di possesso della palla. Anche a Twickenham contro l’Inghilterra. E’ un segnale di crescita. La squadra che ha palloni, attacca ed è pericolosa».

4. Capitolo mischia, apparsa spesso in sofferenza: come mai? «No, non mi sembra sia in sofferenza. Direi che non c’è un problema tecnico della mischia. L’unico problema può essere relativo all’interpretazione dell’arbitro sulla disciplina. Ma, come ha detto Brunel, evidentemente per l’arbitro loro sono stati più disciplinati...».

5. Problema trequarti: anche loro non sono sempre incisivi. Perché? «Vediamo il match contro l’Inghilterra. In attacco i trequarti non hanno avuto molte possibilità perché li abbiamo utilizzati poco dopo il primo lancio di gioco. Un aspetto sul quale stiamo lavorando dall’inizio del Sei Nazioni. Se la mischia è in sofferenza, se gioca sotto pressione, i palloni sono lenti e sporchi, e non puoi attaccare».

BOMBER

ACE

MURI

1. Celitans (Modena) 423 2. Sokolov (Cuneo) 405 3. Sabbi (Castellana) 377

1. Kaziyski (Trento) 39 2. Zaytsev (Macerata) 38 3. Celitans (Modena) 37

1. Yosifov (Castellana) 66 2.Podrascanin (Macerata) 59 3. Bohme (S.Giustino) 56

S 6. Perché Parisse appare Il mediano di mischia Ugo Gori: è nato a Borgo San Lorenzo (Fi) il 5 marzo 1990. Alto 1.78 per 81 kg, gioca a Treviso

così determinante? «E’ uno dei migliori numero 8 del mondo. Le qualità tecniche, le conoscenze tattiche, garantiscono un ruolo di leader. E’ serio, scrupoloso, dentro e fuori dal campo. Si impone per la sua personalità».

7. In seconda e terza linea come vive la Nazionale tutta questa abbondanza? «Sanno di essere tutti importanti, ma non indispensabili. E insieme contribuiscono alla qualità degli allenamenti».

8. Per l’ultima giornata arriva l’Irlanda, quale Italia vedremo? «La cosa fondamentale è recuperare le energie fisiche e nervose. Studieremo l’avversario e i suoi punti deboli. Se vinciamo possiamo anche arrivare terzi, se perdiamo ultimi. E i giocatori questo lo sanno». © RIPRODUZIONE RISERVATA

EX AZZURRA FERMA DA GENNAIO

Gioia per la Aguero a ottobre diventerà mamma Tai Aguero, in campo con Modena fino alla chiusura del club, a fine gennaio, diventerà mamma. L’ex opposta della nazionale e il compagno Antonio attendono il primo figlio per ottobre. MONDIALE CLUB SPOSTATO Il Mondiale per Club, dove Trento difenderà il titolo e per il quale potrebbe qualificarsi anche Cuneo, è stato spostato dalla Fivb. Non più dall'8 al 15 maggio, ma in data da destinarsi ad ottobre. IN RUSSIA (a.a.) Ancora una vittoria per il Kazan di Valerio Vermiglio, 3-1 alla Dinamo Mosca con cui chiude con una giornata di anticipo al primo posto il Girone A davanti al Novosibirsk di Creus sconfitto 1-3 dal Nizhny Novgorod del tattico Alessandro Piroli (primo matematicamente del gruppo B). Vincono anche il Novy Urengoydi Fefé De Giorgi e Nicola Giolito: 3-1 sul Surgut; l’Odintsovo di Tommaso Totolo: 3-1 sul Grozniy; e l’Ufa di Angiolino Frigoni: col Soligorsk. COPPA DI POLONIA (a.a.) Il Dobrowa Gornicza di Milena Stacchiotti ha vinto a Pila la Coppa di Polonia. In finale ha superato 3-2 (17-15 al tiebreak) il Sopot, in semifinale aveva eliminato il Muszyna di Valentina Serena. LUBIANA CAMPIONE (a.a) Il Lubiana ha vinto il campionato centro europeo, nella finale di Bratislava ha superato 3-1 l’Aich Dob, terzo l’Innsbruck di Claudio Carletti 3-2 al Bratislava. Allo Slovenia anche il titolo femminile con il Maribor nella final four giocata in casa.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GOLF DOPO LA VITTORIA DI MIAMI

TENNIS A INDIAN WELLS

Solo il terremoto fa tremare Rafa Ci resta la Errani Steve Stricker, a sinistra, in campo pratica con Tiger LAPRESSE

Fognini strappa un set a Djokovic, Seppi manca l’incrocio con Nadal: «Che paura il mio primo sisma»

Umiltà e felicità E se questo Tiger fosse più forte? Le lezioni di putt di Stricker, la salute ritrovata, la possibilità di tornare n. 1, verso il Masters... VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci

«Così è come so di poter giocare». E di vincere. Così: al comando dalla prima all’ultima buca, in un torneo importante, contro i più forti, con un record via l’altro, schiacciando di qualità e personalità il numero 1 del momento, il 23enne Rory McIlroy nei primi due giri (73-69 colpi) e uno dei suoi predecessori, il 35enne Luke Donald nei successivi (70-73). Domenica al Doral di Miami, Tiger Woods ha rinfrescato la memoria di tanti dopo i due anni e mezzo di fuga dal golf, e la difficile ripresa con gli impensabili problemi psico-tecnici dell’uomo che abbandona il robot. E, ora, dal -19 del Blue Monster in Florida, lancia la volata al Masters di Augusta dell’11-14 aprile, e magari un altro trionfo Slam da aggregare ai 14, fermi all’Us Open 2008. Sfide A 37 anni, il Fenomeno

riparte decisamente all’attacco di Jack Nicklaus a quota 18 Majors: «Ogni volta che risco a vincere prima di Augusta mi fa sentir bene». Ma riapre anche tanti altri filoni da primato: dai 76 titoli Pga Tour (contro gli 82 di Sam Snead) ai 17 successi Wgc (World Golf Championships) alla riconquista del numero 1 del mondo se fra due settimane vincerà a Bay Hill, dall’imbattibilità quando comincia in testa l’ultimo giro con almeno 3 colpi di vantaggio (al Doral successo n˚ 50 su 54, quand’ha lanciato lo sprint comunque da leader) ai 17 birdie dei primi due giri — record — ai 198 colpi in tre giri (record dal debutto pro del’96). Aiutino Il pericolo, con Tiger, è sempre che si finisce di parlare troppo di numeri: è successo anche con le troppe scappatelle extra-coniugali che l’hanno mandato in tilt (18 amanti, 300 milioni di dollari versati alla moglie). Ma dietro l’ultimo successo c’è lo swing ritrovato e, soprattutto, il putt. Dopo papà Earl, scomparso nel 2006, l’unico atleta ogni-sport capace di guadagnare oltre un miliardo di dollari s’è fatto aiutare da tanti, l’ultimo, è il colle-

ga Steve Stricker: «Grazie per le lezioni, ho fatto pochi putt e da lì tutto è diventato in discesa». Stricker che, mercoledì, alla vigilia del Doral, gli ha risistemato l’allineamento per tre quarti d’ora, contribuendo all’impresa dei 100 putt in 4 giri (meno di tutti sul Tour), epperò svicola: «Chissà, magari avrebbe puttato altrettanto bene anche senza il mio aiuto. Attitudine e fiducia sono molto simili a quando giocava alla grande, ma oggi è soprattutto felice, si sente bene con quello che fa sul green, sta meglio di testa e si diverte. Sta tornando, ed è bello vedergli esprime il suo potenziale, anche se alla fine mi ha staccato di un paio di colpi».

76

i tornei Pga Tour conquistati da Tiger ( più 39 European Tour, e altri 20). Il primatista è Sam Snead, con 82.

14

i titoli dello Slam firmati dal Fenomeno: 4 Masters e Pga Championship, 3 British e Us Open. Il record di Nicklaus: 18.

1

il numero mondiale che Tiger può recuperare (da 2). L’ha perso il 30 ottobre 2010, deve vincere fra 2 settimane Bay Hil.

Applausi McDowell che a

Miami deve accontentarsi del terzo posto, a 5 colpi, con Scott, Garcia e Mickelson, s’inchina: «Tiger ha la palla in controllo, sa esattamente che cosa produrrà il suo swing, coi ferri è sconcertante, ha puttato bene, sta giocando molto bene». Il Fenomeno gli sorride, beato: «I Majors e i Wgc sono i tornei migliori perché giochi contro i migliori, questo rende la vittoria speciale, è quello per cui gareggio». Il Doral è un’altra tappa della risalita, dopo Bay Hill, Muirfield Village e il Congressional dell’anno scorso, e dopo Torrey Pines il 28 gennaio: «Dalla fine dell’anno scorso sento che sto andando nella direzione dove le cose vanno meglio. Sono state cinque vittorie dure, importanti». Un anno fa, al Doral, si ritirava dopo 11 buche dell’ultimo giro col tendine d’Achille sinistro dolente: «E’ bello essere in salute». Con 5 titoli, più di tutti, e ha riaperto la carriera. Sponsor Un mese fa il grande vecchio, Nocklaus, scommetteva sul Fenomeno: «Penso che possa battermi, anche se non vince un Major da 5 anni». Strano mondo questo golf: il detentore del record tifa per il rivale, il collega dà ripetizioni di putt e finisce secondo solo dopo l’allievo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tiger Woods, 37

Al mega-torneo di Indian Wells, sul cemento della California con 5 milioni di premi, l’Italia resta in gara con la sola Sara Errani, la numero 8 del mondo che, nella notte italiana, affronta negli ottavi Marion Bartoli (n. 11) partendo da 2-1 nei testa a testa, 2-0 nel 2012, dopo aver perso il primo confronto nel 2007. Azzurri L’ostacolo di secondo turno era troppo alto per Fabio Fognini, opposto al numero 1 del mondo e favorito per la vittoria finale, Novak Djokovic, col quale il ligure aveva già perso tre volte su tre. Ed era eccessivo, nel terzo, anche per Andreas Seppi contro il redivivo Ernests Gulbis, contro il quale aveva perso 3 volte su 4. Ma, fra i due azzurri , se l’è cavata meglio il numero 36 del mondo che ha strappato un set al re del torneo 2008 e 2011, reagendo allo 0-6 (in appena 19 minuti!) 2-4, strappando il 7-5, coi suoi cambi di ritmo, anche se poi s’è arreso per 6-2. Coi complimenti del serbo: «Lo conosco dai 12 anni, è imprevedibile, ha giocato molto bene nel secondo set, mentre io gli ho consentito di rientrare in partita». Errori Esce di scena anche An-

dreas Seppi (n. 20), che non approfitta appieno delle follie di Ernests Gulbis (già numero 21 nel 2011, oggi 67 come neo campione di Delray Beach), incassa il primo set coi regali dell’avversario, passando da 2-5 a 7-5, ma non trova mai davvero la continuità per allungare gli scambi e costringere all’errore il talento lettone, come dovrebbe. Così, nell’impari lotta di ser-

Da destra, Federer, Nadal e Ivanovic: nuovo campo a Indian Wells REUTERS

vizio, l’allievo di Max Sartori (45 errori e solo 15 vincenti) può recriminare per aver fallito l’incrocio degli ottavi con Rafa Nadal, promosso dalla rinuncia di Leo Mayer e «molto impaurito» dalla scossa di terremoto che si è registrata a 50 chilometri da Indian Wells. «Alle 10 mi

trovavo dal massaggiatore e il tavolo s’è mosso più di tutto il resto, quando la scossa è finita le mie gambe tremavano. E’ stato il mio primo sisma». Avanti, senza problemi, anche Roger Federer. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA

i risultati Uomini, 3˚ turno: Federer (Svi) b. Dodig (Cro) 6-3 6-1; Nadal (Spa) b. Mayer (Arg) rinuncia; Anderson (Saf) b. Nieminen (Fin) 6-3 6-1; Gulbis (Let) b. SEPPI 5-7 6-3 6-4; 2˚ turno: Djokovic (Ser) b. FOGNINI 6-0 5-7 6-2; Dimitrov (Bul) b. Ebden (Aus) 6-4 6-4; Querrey (Usa) b. Karlovic (Cro) 6-3 6-4; Matosevic (Aus) b. Monaco (Arg) 7-5 6-0; Cilic (Cro) b. Ramos (Spa) 7-6 (7) 6-2; Fish (Usa) b. Reynolds (Usa) 6-3 3-6 6-4; Tsonga (Fra) b. Blake (Usa) 7-6 (6) 6-4; Murray (Gbr) b. Donskoy (Rus) 5-7 6-2 6-2; Lu (Tai) b. Klizan (Slk) 7-6 (5) 7-6 (5); Berlocq (Arg) b. Dolgopolov (Ucr) 6-3 6-7 (5) 6-3; Nishikori (Gia) b. Petzschner (Ger) 6-3 6-2; Almagro (Spa) b.

Gimeno-Traver (Spa) 7-5 6-1; Haas (Ger) b. Andujar (Spa) 6-3 7-6 (0); Phau (Ger) b. Chardy (Fra) 6-2 2-6 6-4; Del Potro (Arg) b. Davydenko (Rus) 6-3 6-4. Donne, 3˚ turno: Kerber (Ger) b. Wickmayer (Bel) 6-1 7-6 (4); Muguruza Blanco (Spa) b. Rybarikova (Slk) 6-4 6-0; 2˚ turno: Kvitova (Cec) b. Tsurenko (Ucr) 6-2 7-6 (5); Zakopalova (Cec) b. Cibulkova (Slk) 6-4 7-5; Kirilenko (Rus) b. Burdette (Usa) 6-3 4-6 6-2; A. Radwanska (Pol) b. Cirstea (Rom) 6-7 (3) 6-3 6-4; Bartoli (Fra) b. Kuznetsova (Rus) 6-4 6-3; Arruabarrena-Vecino (Spa) b. VINCI 2-6 6-4 6-4; Sharapova (Rus) b. Suarez Navarro (Spa) 7-5 6-3.

IN FLORIDA L’EX BAMBINA PRODIGIO DI ORIGINI ITALIANE

Capriati nuovi guai Accusa di aggressione L’ex fidanzato la denuncia per molestie, lei replica di essersi solo difesa: l’ultimo episodio di una vita con tante ombre Un’altra magagna si aggiunge all’elenco dei guai vissuti da Jennifer Capriati, la baby prodigio nata a New York da padre italiano di Brindisi (Stefano) capace di attraversare da stella brillantissima il decennio tra gli anni 90 e 2000, alternando straordinari successi a periodi di fortissima crisi personale.

Luci ed ombre Jennifer Capriati

Lite di San Valentino La vincitri-

ce di tre Slam, oggi quasi 37enne, è stata accusata di stalking e aggressione dall’ex fidanzato Ivan Brannan. Secondo l’uomo, che è stato legato alla Capriati dal maggio 2011 al febbraio 2012, l’ex tennista gli avrebbe messo le mani addosso il giorno di San Valentino in un club esclusivo di North Palm Beach, in Florida, solo l’ultimo atto di una serie di molestie che sarebbero cominciate subito do-

zato dal tribunale. L’addetto stampa dell’ex giocatrice ha detto che la vicenda «è solo un’esagerazione nella ricostruzione della polizia, che ha raccolto la testimonianza solo di Brennan e non della Capriati», mentre lei ha affidato il suo pensiero a twitter: «Ho soltanto respinto un uomo che mi minacciava verbalmente e che mi tormenta da tempo. La verità verrà a galla».

Jennifer Capriati ha 36 anni REUTERS

po la rottura del fidanzamento. Brennan ha mostrato segni di graffi e pugni (si dice quattro) sul petto e ha allegato alla denuncia le presunte prove di altre sette liti, tanto che la polizia ha chiesto il fermo per Jennifer, peraltro non ancora autoriz-

esplode a 14 anni, nel 1990, diventando la più giovane finalista di sempre di un torneo Atp e nel 1992 è campionessa olimpica. L’anno dopo inizia il declino, anche a causa dei rapporti turbolenti con il padre: ha problemi di dipendenza da droga e viene arrestata per scippo. Nel 1996 rientra, supera parecchi infortuni e nel 2001 vince in Australia e a Parigi, raggiungendo il numero uno. L’anno dopo rivince in Australia, nel 2004 smette di nuovo per gli infortuni e non rientra più. Nel 2007 rivela di essere passata attraverso la depressione e manie suicide, nel 2010 viene ricoverata per overdose di farmaci. Un talento troppo spesso vicino a bruciarsi. ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Doping LE RIVELAZIONI

Fuentes: legami con la boxe Molte intercettazioni telefoniche prodotte durante l’udienza di ieri del processo a Eufemiano Fuentes dimostrerebbero i legami tra il discusso medico spagnolo e alcuni pugili. Nelle intercettazioni, tutte relative al 2006, si parla di un incontro di Fuentes (che sta scrivendo un libro di memorie) con un pugile in un bar di Madrid, della possibilità di creare una società organizzatrice di boxe di cui il medico sarebbe stato socio e di un viaggio a Manchester dove si parla di un certo «Kiko» (Martinez, campione d’Europa dei supergallo?) e di un altro pugile non di nazionalità spagnola «che ha ancora bisogno di vincere qualcosa, anche se considerando il paese da cui viene è difficile pensare di spedirgli qualcosa».

Boxe A PHILADELPHIA

Ippica INGHILTERRA: 200.000 SPETTATORI NEI 4 GIORNI DEL FESTIVAL

A Cheltenham 500 cavalli Ecco il paradiso dei salti MICHELE FERRANTE

Quattro giorni, 27 corse con premi pari a quasi 4,3 milioni di euro, circa 500 cavalli in pista, almeno 200.000 spettatori in tribuna e scommesse in tutto il Paese pari ad almeno 500 milioni di euro, la metà di quanto è stato giocato in Italia in tutto il 2012. Eroi Il festival di Cheltenham

è religione per il popolo inglese delle corse che venera i suoi saltatori e li trasforma in idoli immortali, come è capitato a Red Rum unico vincitore di 3 Grand National (1973-76-77), l’altro evento

della specialità in programma a metà aprile sulla piana di Aintree, vicino Liverpool. Oppure come Arkle, anch’esso eroe per tre volte (consecutive dal 1964) ma nella Gold Cup su cui ruota la kermesse di Cheltenham, ippodromo situato 154 km a ovest di Londra. E che dire dei due soli cavalli capaci di vincere Grand National e Gold Cup: l’Escargot in due anni differenti (Gold Cup 1970-71, Grand National 1975) e Golden Miller (5 Gold Cup consecutive dal 1932) addirittura nella stessa stagione, il 1934. L’ultimo immortale si chiama Best Mate: sbancò tre Gold Cup dal 2002, morì tragicamente

in pista nel 2005 a Exeter, stroncato da un infarto nella corsa di rientro dopo un infortunio. Dal 2006 una statua scoperta nel parterre di Cheltenham ricorda a tutti cosa è stato. Oggi La Gold Cup (1 milione

di sterline in palio) chiuderà il Festival, venerdì. Oggi si parte con 7 corse e il Champion Hurdle (siepi, m 3300) nel mirino Binocular, Hurricane Fly e Rock on Ruby, a segno nelle ultime tre edizioni. Hurricane Fly è stato allevato in Irlanda dalla Cascina Parco dell’italiano Giovanni Caiani ed è favorito a 2/1. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ucciso Martin Sfidò Chavez

Atletica Udienza Schwazer Niente rinvio Il Tribunale Nazionale Antidoping ha rigettato la richiesta di rinvio presentata dall’avvocato difensore Plotino (che sarà rappresentato dal collega Aiello) di Alex Schwazer e ha confermato l’udienza dell’ex marciatore per il 23 aprile. NCAA INDOOR (si.g.) Conclusi i campionati Ncaa a Fayetteville (Usa), con il canadese Derek Drouin a 2.35 nell’alto e ottime prestazioni negli ostacoli. Gran tempo nei 400 di Shaunae Miller (50"88), a 6/100 dal mondiale jr della Richards. Uomini. 60: Cherry 6"54; Rowland 6"55. 400. I: Berry 45" 83. II: Nolan (Giam) 45"75. 800: Greer 1’47"13. Miglio/3000: Lalang (Ken) 3’54"74/7’45"94. 60 hs: Lovett 7"50; Davis (Tri) 7"59 (r.n.). Alto: Drouin (Can) 2.35 (r.n.). Triplo: Lamb 16.96. Eptathlon: Lazas 6175; Cato 6165. 4x400: Arkansas 3’03"50 (mpm ’13). Donne. 60: Scott 7"13; Gardner 7"15; Freeman 7"16. 400. I: Miller (Bah, ’94) 50"88; George (Nig) 51"05. II: Spencer 51"27. Miglio: Coburn 4’29"91. 60 hs: Rollins 7"79; McReynolds 7"96. Triplo: Geubelle 14.18. Peso: Brooks 19.22. Pentathlon: Bougard 4399. 4x400: Oregon 3’30"22. ALLIEVI RECORD (si.g.) A Casal del Marmo (Roma), miglior prestazione italiana allievi indoor del peso (5 kg), 19.05 di Sebastiano Bianchetti (prec. 18.86 di Secci, Ancona 14-2-09). A Nanchino (Cina), mpm under 18 della triplista Wang Rong con 14.09 (era 13.82 dell’ucraina Stravchanska, 1998). A BRESCIA (d.m.) Il keniano Daniel Songok ha vinto in 2h11’41" la Brescia Art Marathon. Sui 10 km vittoria di Ruggero Pertile in 30’40". Uomini: 1. D Songok (Ken) 2h11’41"; 2. Tafa (Eti) 2h17’29"; 3. Rambaldini 2h32’27". Mezza: 1. Lanziner 1h07’04". 10 km: 1. Pertile 30’40". Donne: 1. Kitaka (Ken) 2h39’20". Mezza: 1.Sala 1h27’01". IN OLANDA (d.m.) Il keniano Edwin Kipyego ha vinto in 1h00’05" la Mezza Maratona di L’Aja (Ola). Uomini: 1. E Kipyego (Ken) 1h00’05"; 2. H. Kiplagat (Ken) 1h00’55"; 3. Belay (Eti) 1h00’58". Donne: 1. Picoche (Fra) 1h11’45". NAGOYA VELOCE (d.m.) La giapponese Ryoko Kizaki ha vinto nel record personale di 2h23’34" la maratona di Nagoya, staccando nel finale la 19enne etiope Berhane Dibaba che ha avvicinato il record mondiale juniores. Terza Mizuki Noguchi, campionessa olimpica 2004. Donne: 1. Kizaki 2h23’34"; 2. Dibaba (Eti, j) 2h23’51"; 3. Noguchi 2h24’05"; 4. Prokopcuka (Let) 2h25’46"; 5. Hayakawa 2h26’27".

Tony Martin (sin.) contro Chavez

Tony Martin, 52 anni, ex peso welter con una buona carriera alle spalle tra il 1985 e il 1997 (34 vittorie, 6 sconfitte e un pari) è stato ucciso con alcuni colpi di pistola a Philadelphia, pare dopo una lite con uno sconosciuto in una casa di sua proprietà. Secondo la nipote Robyn Peete lo zio, proprietario e locatario di molti immobili in città, era andato a quell’indirizzo per ritirare la rata dell’affitto e vi avrebbe trovato una persona indesiderata. La polizia sta ricercando un sospettato. Martin, nato a Saint Louis ma poi trasferitosi in Pennsylvania, è stato campione nazionale e nordamericano, nonché titolare della fantomatica sigla Ibc e in carriera vanta un successo contro l’ex iridato Bramble (nel ’90). Ultimo match, perso ai punti 10, nel 1997 contro il grande Julio Cesar Chavez.

2012: Rock On Ruby (sinistra) si avvia a vincere il Champion Hurdle che tenta di riconquistare oggi AFP

SEMIFINALI PLAYOFF (m.l.) Sono già a un bivio il Val Pusteria (2˚ nel Master Round e finalista scudetto la scorsa stagione) e il Cortina, entrambe sotto 2-0 nella serie rispettivamente contro l’Asiago di coach John Parco, dall’attacco esplosivo e il Valpellice di coach Mike Flanagan, spinto dal bomber Rob Sirianni. Oggi si gioca gara-3 (al meglio di 7) delle semifinali playoff. Programma. Ore 20.30: Val Pusteria-Asiago (serie 0-2); Valpellice-Cortina (serie 2-0).

Nuoto PREMI LAUREUS A RIO DE JANEIRO

Phelps: «La Pellegrini è sempre forte»

Hockey pista

Sci FINALI DI COPPA

Gut vola in prova Hirscher in superG

Varie L’APPELLO DEI LEGALI

Pistorius chiede di viaggiare Gli avvocati di Oscar Pistorius, accusato dell’omicidio premeditato della fidanzata Reeva Steenkamp, hanno presentato in tribunale il ricorso contro le restrizioni imposte al campione paraolimpico per ottenere la libertà vigilata. «Sono arbitrarie e non sostenute dai fatti», si legge nei documenti. I legali sostengono che le prove presentate all’udienza preliminare dimostrano che non c’è rischio di fuga e che Pistorius dovrebbe avere l’opzione di viaggiare se presenta con sé un permesso ufficiale. I famigliari ieri hanno smentito le dichiarazioni di un amico alla Bbc. «Oscar è distrutto dalla morte della ragazza, ma non è sull’orlo del suicidio. E’ convinto di avere uno scopo nella vita e ci sta lavorando» ha detto lo zio Arnold, che lo sta ospitando.

Hockey ghiaccio

RIO DE JANEIRO (m.can) Michael Phelps, l’atleta più medagliato della storia olimpica si gode qualche giorno a Rio sede dei Giochi 2016, per la cerimonia del Premio Laureus. Phelps ha visitato un complesso sportivo davanti alla favela Rocinha, si tuffa per qualche bracciata con il campione sudafricano Chad le Clos, che lo aveva battuto a Londra-2012 nei 200 farfalla, e con il paralimpico brasiliano Daniel Dias. Poi risponde a domande dei bambini-nuotatori del progetto sportivo locale: «Come sei riuscito a nuotare tanto?» chiede un ragazzino. Risposta: «Volevo realizzare quello che nessuno aveva fatto prima nello sport». A bordo piscina, circondato da una trentina di cronisti trova tem-

po ancora per rispondere a una domanda su Federica Pellegrini. «Lei è sempre molto forte. Fa divertire. Come Allinson Schmitt era molto brava già a 16 anni». In pensione dopo Londra, Phelps si dice molto contento di non far niente: «Ora voglio girare il mondo. Sono più rilassato e non entro molto in vasca». Felice A sei mesi dal ritiro, Michael Phelps ha sottolineato di non essersi pentito per niente: «Mi piace. Ci sono ancora molte cose che voglio fare. Sono stato per troppo tempo dentro le piscine. Questo è quello che ho sperato con ansia di fare per molto tempo, ed ora ci sono riuscito e sono felice di potermelo godere semplicemente».

Dominio della svizzera Lara Gut (1’35"49, nella foto) nella prima prova della discesa delle finali di Lenzerheide (Svi) davanti alle austriache Anna Fenninger (a 98/100) e Elisabeth Goergl (a 1"02). Sesta Daniela Merighetti (a 1"61), settima Elena Fanchini (1"41). Tina Maze, reduce dal successo in slalom di domenica a Ofterschwang, è scesa in totale relax e ha chiuso al 22˚ e ultimo posto a oltre 12 secondi di ritardo. Oggi in programma sia la prova femminile che quella maschile. Intanto Marcel Hirscher, in testa alla classifica di Coppa del Mondo con 149 punti di vantaggio su Svindal, ha annunciato che sarà al via del superG. L’austriaco quest’anno ha gareggiato solo in un altro superG, a Beaver Creek (Usa) a dicembre e ha chiuso al 32˚ posto. Il calendario: domani discesa, giovedi superG, venerdì team event, sabato gigante, domenica slalom.

ANTICIPO (m.nan) Stasera secondo anticipo della 18ª in serie A-1 Prato-Follonica (ore 21, diretta Raisport 2). Nel primo anticipo, Forte dei Marmi-Sarzana 6-1. Classifica: Viareggio e Valdagno 48 Bassano 41, Lodi 39, Forte dei Marmi* 34, Novara e Breganze 26, Sarzana* 18, Prato 16, Matera 14, Follonica 13, Giovinazzo e Trissino 12, Thiene 1. (* una partita in più.)

Sjoestroem 25"18, 54"59 (4˚ t. 2013), 1’56"70 (1˚ t. 2013), 4’12"24, 26"57, 57"90 (1˚ t. 2013).

Pallavolo MONTAGNANI KO (a.a.) Sconfitta indolore per il Suntory Osaka di Paolo Montagnani a Shizuoka 3-2 (22-25, 26-24, 19-25, 27-25, 15-12) dal Toray Arrows, subito vendicata con il 3-1 (25-23, 25-20, 20-25, 25-20) al Toyota Gosei nel penultimo weekend della stagione regolare e con il primo posto archiviato. CAMPIONATI ESTERI Il Lugano di Mario Motta, Davide Manassero, Andrea Gelasio, Fernando Garnica, Romano Mariano e Luca Beggiolin espugna il terreno del Ginevra 0-3 (18-25, 17-25, 17-25) e rimane in testa dopo sei giornate. In Germania gara vinta a tavolino dal Vilsbiburg 1-3 (25-23, 19-25, 00-25, 00-25) è stata la decisione della Commissione federale nel bigmatch con lo Schweriner di Davide Carli (2˚) interrotto per un blackout all’impianto sul 19-13 del secondo set. FRANCIA DONNE (a.a.) Continua la striscia vincente del Cannes di Chiara Arcangeli e Nadia Centoni (16, 52%): 3-0 all’Hinaut, sconfitta del Le Cannet di Riccardo Marchesi e Lucia Lunghi 1-3 a Nantes.

Rugby Zebre-Leinster a Reggio Emilia (ma.p.) Sarà lo stadio Città del Tricolore (ex Giglio) di Reggio Emilia a ospitare il 21 aprile alle 16 la partita tra le Zebre e il Leinster valida per il penultimo turno di Pro12. L’evento, in collaborazione con Conad Centro Nord, sponsor della franchigia federale, permetterà di raccogliere fondi a favore delle zone delle province di Reggio Emilia e Mantova colpite dal terremoto nel maggio dello scorso anno.

Scherma MONDIALI Ufficializzate le date dei prossimi Mondiali di Budapest: 5-12 agosto. I primi due giorni sono in programma le qualificazioni, dal 7 al 9 le prove individuali, dal 10 al 12 quelle a squadre. SCIABOLATRICI AD ANTALYA Da oggi a venerdì le sciabolatrici azzurre saranno impegnate in un ritiro internazionale ad Antalya (Tur), dove nel fine settimana è in programma una tappa di Coppa del Mondo. Le convocate: Rossella Gregorio, Martina Petraglia, Lucrezia Sinigaglia, Gioia Marzocca, Ilaria Bianco ed Irene Vecchi.

Sci alpino Poutiainen k.o. Kostelic si opera Rottura del crociato del ginocchio sinistro: è questo il verdetto per Tanja Poutiainen, caduta nel gigante di sabato a Ofterschwang. La 32enne finlandese ha annunciato su twitter di essersi già operata. La sua carriera non finisce qui: «Tornerò». Altro intervento in programma per Ivica Kostelic, vincitore domenica dello slalom di Kranjska Gora (Slo). E’ stato visitato ieri a Bad Ragaz (Svizzera) e sarà operato il 9 aprile al menisco a Basilea. I medici prevedono che Kostelic si fermerà tre mesi, ma il 33enne di Zagabria ha già detto di voler continuare almeno fino ai Giochi di Sochi 2014. L’ultimo intervento — sempre al ginocchio destro — per il croato risale a febbraio 2012.

Coppa Europa Vince Grange

OGGI QUINTÉ A SAN GIOVANNI A Pescara (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Odissea Grim (7), Ingrid Caf (16), Night Spirit Ans (3), Morales (4), Over of Cloudlet (13) e Martin Op (5).

(s.f.) Subito dopo la coppa del Mondo di domenica, ieri a Kraniska Gora (Slo) si è corso l’ultimo slalom stagionale di coppa Europa con Giordano Ronci 10˚ a 1"19 dall’ex iridato della specialità Jean Baptiste Grange (Fra); out Nani, Tonetti, Ballerin e Zingerle. Coppetta di slalom al britannico Ryding (10˚ Tonetti); da domani sulle piste olimpiche di Sochi (Rus) le finali delle altre specialità. In gara otto azzurri. In campo maschile saranno presenti Luca De Aliprandini, Paolo Pangrazzi e Silvano Varettoni, con quest'ultimo in corsa per il podio in superG e discesa. Matteo Marsaglia parteciperà al gigante di domenica. In campo femminile Sofia Goggia torna in gara dopo la botta alla tibia sinistra rimediata durante i Mondiali juniores in Quebec. Con lei Lisa Agerer, Karoline Pichler e Camilla Borsotti.

SI CORRE ANCHE Trotto: Trieste (15.15) e Foggia (15). Galoppo: Roma (14.40).

Tiro a volo

Ippica Follonica 3-15-7-6-10 8ª corsa - m 1600: 1 Oregon Jolly (P. Pantarotto) 1.13.9; 2 Mastro Lollo; 3 Oreas; 4 Nina di Azzurra; 5 Ondanomala Club; Tot.: 33,92; 6,76, 3,06, 3,63 (612,00). Quinté: n.v. Quarté: n.v. Tris: e 3.469,81.

Nuoto Meilutyte super in 50-100 rana (al.f.) La campionessa olimpica Ruta Meilutyte vince 50 e 100 rana agli open britannici di Leeds in 30"57 e 1’06"75 (31"16), siglando il primo tempo mondiale stagionale in entrambe le prove. Dopo il successo nei 100, Ranomi Kromowidjojo vince anche i 50 sl in 24"56, 2˚ crono dell’anno. Uomini: 100 sl Ervin (Usa) 49"21; 200 sl Guy 1’48"28, Renwick 1’48" 65; 100 do Walker-Hebborn 54"80, Tancock 55"00; 200 ra Jamieson 2’10"43; 50 fa Proud 24"10; 400 mx Pavoni 4’19"23. Donne: 50 sl Kromowidjojo (Ola) 24"56, Halsall 24"77, Ottesen (Dan) 25"36; 400 sl Carlin 4’07"14, Miley 4’09"30; 200 do Simmonds 2’10"25; 50-100 ra Meilutyte (Lit) 30"57, 1’06"75; 100 fa Ottesen (Dan) 58"99; 200 fa Gray 2’10"78. SJOESTROEM AL TOP (al.f.) Sarah Sjoestroem nuota i 200 sl in 1’56"70 (56"85) a Stoccolma e sale in vetta alle liste mondiali stagionali. La svedese nuota anche il miglior crono mondiale dei 100 farfalla: 57"90. Donne: 50-100-200-400 sl, 100 fa

INVERNALE SKEET Sul suo campo a Sant'Angelo in Formis (Ce) la Tav Falcoha vinto l'Invernale di skeet. Con 543 punti su 600 ha surclassato tutti, con 23 colpi, praticamente una serie individuale, seulle seconde, ovvero Tav Cascata delle Marmore di Acquasparta (Tr) e Ilva di Taranto, arrivarte alla pari e costrette allo spareggio in cui hanno prevalso gi umbri. Per il Tav Falco il migliore è stato Gino Mollica, ventenne di Avellino, con 96/100, con lui Marco D’Amico (93), Ginaluca Campanella (92), Domenico Simeone (91), Gerardo Iannaccone (88) e Marco Abbatiello (83).

Vela MONDIALI (r.ra.) Azzurra il TP 52 portacolori dello Yacht Club Costa Smeralda ha conquistato la piazza d’onore al mondiale di classe disputatosi a Miami. Vittoria dello svedese Ran, terzo l’americano Quantum. SIMONESCHI A MIAMI (r.ra.) Audi Ultra di Riccardo Simoneschi ha vinto in Florida la Bacardi Miami Sailing Week nella classe Melges 24. Secondo posto per Stig di Alessandro Rombelli nei Melges 20.


MARTEDÌ 12 MARZO 2013

TERZO TEMPO

La nostra nazionale tra le prime otto al World Baseball Classic

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI MIAMI (Usa)

Cultura Mario Chiarini, il capitano la cui presa in tuffo contro gli Usa viene ripetutamente mandata in Tv, lo definisce «un problema culturale tutto italiano». Cioè non considerare bravi abbastanza questi ragazzi che hanno scelto uno sport agli antipodi del calcio; è qualcosa che provoca ad esempio la stizza di uno che ce l’ha fatta, come il sanremese Alex Liddi, interno-slugger di Seattle, che si sta godendo l’avvio della stagione insieme agli amici con i quali è cresciuto, da Panerati a Maestri e Desimoni. La preoccupazione di Chiarini sarà l’eredità del Classic, quando la vetrina sarà finita. «La vita è fatta di opportunità, non tutti ce l’abbiamo fatta a conquistare l’America, ma quando vi giochiamo, riusciamo a giocare al livello dei mostri con i quali a casa giochiamo solo al videogame, e qui sono in carne e ossa vicini a noi». Chiarini non arriva a 30.000 euro, ma non sfigura a fianco di Punto e Grilli che superano i 3 milioni di dollari. Quando il viaggio sarà finito, l’esterno destro tornerà a casa per gioca-

Mario Chiarini, 32 anni, del Rimini, riceve un «cinque», da Nick Punto, che gioca nei Los Angeles Dodgers AFP

L’Italia incanta tutto il mondo dei diamanti Il capitano Chiarini racconta il miracolo azzurro «Cocktail di dilettanti e italoamericani da 3 milioni»

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Anni di Mazzieri c.t. Con 2 Europei vinti (2010 e 2012 e un bronzo agli Intercontinentali 2010 a Taiwan. re 2 partite a settimana (anziché 3 come in passato), vista la crisi. «Noi 40, qui 162 partite l’anno». Con Rimini, Chiarini sarà solo uno dei battitori più pericolosi contro Thiago da Silva, che Mazzieri opporrà da partente a gente come José Reyes e Robinson Cano, 2ªbase dei NY Yankees.

Istantanee Chiarini è cresciuto ai bagni 16 con Chris Colabello, che ha la media battuta più alta (455): «Io e lui siamo legati dalla terra romagnola, Lo vedremo in Major con Minnesota». Dove gioca Drew Butera, il ricevitore «molto pensieroso, riflessivo, ordinato». Chiarini condivide la fetta di campo con Mike Costanzo («è il matto, l’estroso») e Chris DeNorfia («un duro, non butta mai via nulla quando c’è da prendere una base»). E definisce Liddi come «energia allo stato pure, avrà un grande futuro». Come Anthony Rizzo «è di un’altra categoria, potente e umile». Nei confronti di Nick

Punto, che le World Series le ha vinte, e ha giocato tra St.Louis, Boston e Los Angeles «si può solo imparare, per me è un onore giocarci insieme». Come fa Antohny Granato, l’interbase che è «un cagnaccio, gli piace trasmettere la mentalità vincente». Chiarini invece trasmette a questi ragazzi «l’umiltà imparata dai genitori, è questa la chiave per andare lontano». Come ha fatto Maestri, domani partente, sino alla Major giapponese: «Un professionista esemplare». Mentre Panerati legge Freud: «La testa è tutto». Ragazzi italiani sottovalutati, ma speciali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA LUNGA TRADIZIONE DEGLI ITALOAMERICANI IN MAJOR LEAGUE

Da DiMaggio a Rizzo L’orgoglio dei paisà MIAMI

Non è più come ad inizio secolo, con Joe DiMaggio costretto a nascondersi perché il padre pescatore non sopportava il baseball: «E’ un gioco per fannulloni». Eppure Joe si fece leggenda diventando per 13 stagioni l’esterno centro dei NY Yankees, vincendo 9 World Series (2214 valide, 361 fuoricampo, 1537 punti battuti). Il suo record di 56 partite con almeno una valida resta immacolato. Amò e sposò nel 1954 Marylin Monroe. Immortale. Riscatto Louis Americo Polli fe-

ce parte dei NY Yankees ma pagò l’ondata di razzismo scatenatasi negli anni 20 dopo il caso di Sacco e Vanzetti. Il baseball come riscatto sociale per gli ita-

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LETTERE

GazzaFocus

Il World Classic è poi un viaggio nel pianeta baseball che sta cambiando la percezione e le prospettive di molti ragazzi italiani. «Non sono aquile, ma sono una squadra» ha ribadito ieri Marco Mazzieri, il manager che a Grosseto vende auto. Il capo-allenatore ha impiegato appena 47" nel discorso quotidiano ai giocatori per il debutto nella seconda fase, oggi contro la Repubblica Dominicana, la prima delle due sfide senza appello (l’altra sarà con la perdente di Usa-Portorico). Bastano, ormai, solo poche parole, e molti sguardi complici a questi ragazzi che hanno conquistato stima e consensi in America, ma che non riescono a sfondare il muro dell’indifferenza in Italia. Tanto che, lo stesso, Mazzieri l’ha definita «un’Italia di sottovalutati» capace tuttavia di farsi onore tra le 8 grandi potenze di questi nuovi Mondiali (sono già out Cuba e Canada, Messico, Taiwan e Corea).

LA GAZZETTA DELLO SPORT

lo-americani di ieri e di oggi, come ritorno alle origini, come appartenenza, se non vincolo di sangue. «Qui sono più coinvolto e divertito» diceva Jason Grilli, al quale l’Italia negò i Giochi di Atlanta ’96: «Io sento davvero mia la maglia azzurra e questa squadra la considero una famiglia, lo devo a papà». Nel viaggio verso Miami, il rilievo ha brindato con vino argentino: «E’ buono quanto quello italiano...». E per i vini e per la figlia Lauren sposatasi a Monza, Joe Torre è spesso venuto in Italia. Ritiratosi dopo 5 World Series vinte con gli Yankees, guida gli Usa. Prima di affrontare l’Italia ha ammesso: «Il mio pensiero è andato subito a mamma Bettina che ogni domenica ci radunava a pranzo, ci faceva pregare perché potessimo avere fortuna con onestà. Io ci sono

riuscito nel baseball». E come lui, Tom Lasorda, abruzzese di Tollo, che fece vincere le World Series ’88 a Los Angeles e l’oro agli Usa a Sydney 2000. «Prima di morire volevo vedere un italiano in Major: Liddi mi ha commosso». A Lasorda hanno fatto lanciare la prima pallina di Usa-Italia; c’era pure Tony La Russa, padrone delle World Series con St.Louis; e Mike Piazza, figlio di Vincent, da Filadelfia: «Faticava ad emergere, gli comprai un tunnel di battuta e...». Mike diventò il miglior battitore da ricevitore (396 fuoricampo). Ora è nello staff di Mazzieri.

Joe DiMaggio, è mancato nel 1999 Padre e figlio Anthony Rizzo, prima base dei Chicago Cubs, si presenta alla partenza per Miami con la maglia dell’Inter: lo segue il padre che distribuisce la figurina del figlio. Sembrano due bambini. «Mio padre era di Palermo, ho sempre sognato di vedere Anthony giocare per l’Italia». E Anthony: «No, sono qui per farla vincere». Orgoglio paisà.

Anthony Rizzo e Jason Grilli

s.a.

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OGGI (18) SU ESPN

Come ai Mondiali 2011, l’Olanda è fatale a Cuba, squadra che arrivò seconda nel primo World Classic vinto volte dal Giappone (che fece bis nel 2009), e squadra con giocatori tutti nati a Cuba, senza i campioni fuoriusciti che oggi militano in Major League. Gli olandesi, che schierano Andrew Jones nel folto gruppo di antillani, hanno eliminato 7-6 (punto decisivo a basi piene con un sacrificio di Sams, perdente un lanciatore dal nome evocativo, Guevara) i caraibici e diventano la seconda semifinalista con il Giappone SITUAZIONE 1a fase Girone C (a san Juan, P.Rico): Portorico-R.Dominicana 2-4. Clas. R.Dominicana 1000 (3-0); Portorico 667 (2-1); Venezuela 333 (1-2); Spagna 0 (0-3) 0. Girone D (a Phoenix): Canada-Usa 4-9. Classifica: Usa e ITALIA 667 (2-1, Usa primi per scontro diretto vinto); Canada e Messico 333 (1-2). 2a fase A Tokyo: Olanda-Cuba 7-6. Class.: Giappone 1000 (2-0); Olanda 667 (2-1); Cuba 333 (1-2); Taiwan 0 (0-2). Oggi: Olanda-Giappone (per determinare gli accoppiamenti 1a/2a in semifinale). A Miami: Oggi: ITALIA-R.Dominicana (ore 13 locali, le 18 italiane, diretta Espn Usa, 214 di Sky); Usa-Portorico (ore 20). Domani: sfida tra le due perdenti di gara-1 (lì la seconda sconfitta costerà l’eliminazione). Semifinali e finali a San Francisco: 17-18-19 marzo.

Tempi Supplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it

Strama, l’Inter e le difficoltà Caro Cerruti, come si scatenano tutti quando l'Inter è in difficoltà. Morale: com'è la situazione attuale? Pessima? No, fluida. Il tecnico sta facendo esperienza, leggasi errori, ma senza gli uni non c'è l'altra. L'idea di Stramaccioni non so se sia buona o cattiva, semplicemente mi sembra l'unica possibile. Va sperimentata e non è detto che i risultati saranno terribili. Non è ottimismo fine a se stesso, ma un tentativo di ragionare sapendo che altre considerazioni sono in agguato e vanno nel senso opposto. Lucio Sessa Mercato S. Severino (Salerno)

Ammiro il suo ottimismo, ma non lo condivido. Stramaccioni ha commesso tanti errori, che non si possono giustificare soltanto con l'inesperienza. Altri, però, hanno sbagliato come lui, a cominciare da Moratti che ha puntato su un tecnico troppo giovane, confermando lo staff medico e dirigenziale. Guarin, Handanovic e Palacio sono le classiche eccezioni che confermano la regola dei troppi acquisti sbagliati e strapagati, dopo gli addii di Mourinho e Oriali. Ma l'aspetto più preoccupante, al di là della classifica e della condizione atletica di una squadra che cammina, è la mancanza di certezze in vista del futuro.

Mazzarri non è sereno Stimo tanto Mazzarri, però da tempo non lo vedo sereno. Domenica scorsa diceva che potevano fare un filotto, adesso che l'obiettivo di inizio stagione non era lo scudetto. Comunque, se fossi un tifoso del Napoli, sarei contento di arrivare secondo. Antonio Vona Moschiano (Avellino)

Anch'io stimo molto Mazzarri, per quello che ha fatto nella sua carriera in generale e nel Napoli in particolare. Premesso che nessuno l'estate scorsa gli chiedeva lo scudetto, malgrado le ultime cinque partite senza vittorie e le ultime sei senza gol di Cavani (suo record negativo con il Napoli), Mazzarri è ancora secondo. E se riuscisse a conservare questa posizione fino al termine del campionato, meriterebbe soltanto applausi.

Il progetto della Roma E' ora di smetterla di rompere il giocattolo altrui, mi riferisco alla mia Roma, con notizie tendenti a minare la tranquillità, come quella di Osvaldo che medita il divorzio, di Lamela con destinazione Manchester City. Avete già causato il fallimento di Zeman minando il progetto con la storia di De Rossi, adesso volete che anche Andreazzoli fallisca? Giacomo Mazzarella Grassano (Matera)

Il giocattolo, ammesso che sia tale, si è rotto, o meglio danneggiato, da solo. Il caso-Osvaldo è nato a Trigoria e non è un'invenzione giornalistica, come non lo è l'interesse di Mancini per Lamela e non lo era il difficile rapporto tra De Rossi e Zeman, il cui esonero è stato deciso dalla Roma, non dalla Gazzetta. In ogni caso, a scanso di equivoci, il più sincero in bocca ...alla lupa ad Andreazzoli.

Tra Nordahl e Totti Quando Nordahl arrivò a Milano, da 124 giorni, cioè dal 20 settembre 1948, conservavo e conservo tuttora ogni copia della Gazzetta e come esempio, credo raro, di fedeltà mi permetto di far notare la differenza abissale tra lui e Totti, anche se hanno segnato entrambi 225 gol in serie A. Basta ricordare che Nordahl aveva trasformato soltanto un rigore. Giovanni Bottazzini Castel S. Giovanni (Piacenza)

I confronti fanno sempre discutere, ma quando si parla di rigori bisogna sottolineare il grande merito di chi li trasforma. E quindi, pensando ai romanisti che li hanno sbagliati nella finale di coppa dei Campioni contro il Liverpool nel 1984, o per rimanere a oggi a quello fallito dal capocannoniere Cavani contro il Chievo, onore a Totti. E naturalmente anche alla sua graditissima fedeltà alla Gazzetta.


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ALTRI MONDI Oggi comincia il Conclave e ieri il cardinale Christoph Schönborn ha detto: «Fate pregare anche i bambini, per il Conclave, la loro voce sarà particolarmente ascoltata da Dio». Frase che tra l’altro significa: tutte le previsioni, tutti i ragionamenti, tutti i pettegolezzi sul prossimo Papa si scontrano con il fatto che la maggior parte delle volte l’eletto non è risultato tra quelli che erano stati pronosticati alla vigilia. Il cardinale Siri, che elesse quattro pontefici, diceva in questo senso: «Il Papa lo fa il Conclave». I bookmaker, tuttavia, danno per favorito Angelo Scola. Ai porporati dovrebbe essere stato consegnato il rapporto dei tre cardinali incaricati da Ratzinger di indagare sugli scandali di Curia. Perché si sappiano regolare. In partenza si sapeva che questo documento – trecento pagine in tutto – sarebbe stato consegnato, in via riservatissima, solo al nuovo pontefice. Ieri i padri, nella loro ultima congregazione (la decima), hanno affrontato il problema dello Ior, cioè della banca vaticana, imputata di riciclaggio e affari poco puliti, al punto che non è ancora completamente ammessa nel novero della "white list" finanziaria.

Il fatto del giorno

_al via oggi

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

I due più quotati A sinistra Angelo Scola, 71 anni, arcivescovo di Milano; a destra Sean Patrick O’Malley, 69 anni arcivescovo di Boston LAPRESSE

Ma da questo Conclave uscirà una chiesa più unita? Ratzinger ha modificato la regola: sono necessari due terzi dei voti, in modo che il Papa sia davvero rappresentativo

1In teoria potremmo avere la fumata bianca già stasera.

Tra le 19 e le 20. Padre Lombardi ha detto che sarà molto difficile. «È difficile che la prima votazione abbia esito. Nel 2005 la prima fumata – ore 20.05 – fu nera». Sembra improbabile che il Papa venga eletto già stasera perché i candidati più forti sono tre o quattro e ognuno di loro dispone di una trentina di voti al massimo. Per essere eletti ci vuole una maggioranza di due terzi, cioè 77 voti. Ratzinger, che su questo punto ha modificato la riforma introdotta da Wojtyla (maggioranza assoluta, cioè il 50%+1), voleva che il nuovo pontefice risultasse da una ritrovata unità della Chiesa.

2 Come si svolge la faccenda? Prima di tutto ci sarà il giuramento dei 90 tra ascensoristi, confessori, fioristi, medici, infermieri che prestano servizio a lato del Conclave. I padri saranno soli nella Cappella Sistina, ma ogni giorno, a lavori ultimati, dovranno mangiare, dormire, essere aiutati nelle loro cose, portati in macchina fino a San Pietro eccetera. Questo personale è tenuto alla segretezza assoluta esattamente come i cardinali: una sola parola e saranno scomunicati all’istante e senza bisogno di una procedura (latae sententiae). Come saprà, tutto il complesso in cui lavorano i porporati è stato immerso in una gabbia che annulla i bip delle eventuali cimici e impedisce qualunque comunicazione via cellulare o computer. Al giuramento del personale assisteranno il cardinale camerlengo e segretario

di Stato Tarcisio Bertone e due protonotari apostolici. Davanti ai tre sfileranno l’arcivescovo segretario del collegio cardinalizio Lorenzo Baldisserri; il maestro delle celebrazioni pontificie, monsignor Guido Marini; il segretario del cardinale Re che durante il Conclave farà le veci dell’ultraottantenne decano Angelo Sodano. E poi, appunto, i religiosi e le religiose addetti alla sagrestia, i religiosi di varie lingue per le confessioni dei cardinali, i medici e gli infermieri, gli addetti agli ascensori, quelli alla mensa e alle pulizie, quelli che si occupano di fiori e del servizio tecnico, gli autisti che trasporteranno i cardinali nel tragitto tra Casa Santa Marta e il palazzo apostolico, il colonnello e un maggiore delle guardie svizzere, il direttore dei servizi di sicurezza e alcuni suoi collaboratori. Questa lista dà un’idea di che cos’è il Conclave più for-

se di una descrizione compiuta.

3 Che cosa succede dopo il giuramento del personale?

C’è la messa "pro eligendo pontifice" in San Pietro, celebra il decano Angelo Sodano (che non entrerà in Conclave per l’età), concelebrano tutti gli altri. Due ore in tutto, compresa l’omelia. Seguirà pranzo, riposino e alle 16.30, in processione, i porporati si recheranno alla Sistina. Primo voto e fumata tra le 19 e le 20.

4 Voteranno scrivendo un nome su una scheda di carta? Con la penna?

Sì, il telecomando con le opzioni "Placet", "Abstineo", "Confirmo", "Deleo" sarà abbandonato. A tutti i porporati sarà data

notizie Tascabili Già condannato a 30 anni

Restivo torna in Italia per il processo Claps È tornato ieri in Italia Danilo Restivo, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Elisa Claps. Estradato temporaneamente dall’Inghilterra, dove è in carcere per il delitto della sarta Heather Barnett, è atterrato nel pomeriggio a Fiumicino ed è stato subito rinchiuso

Il blindato che ha portato Danilo Restivo in carcere ANSA in isolamento in una cella del carcere romano di Rebibbia. Restivo parteciperà al processo d’appello che comincerà a Salerno il 20 marzo. In passato ha ammesso più volte di aver incontrato Elisa Claps il 12 settembre 1993 a Potenza, il giorno in cui si sono perse le tracce della studentessa, ma si è sempre detto estraneo alla sua scomparsa, anche dopo il ritrovamento del corpo nel 2010.

una scheda su cui sta scritto "Eligo in Summum Pontificem…" e sotto bisognerà scrivere un nome.

5 Lei parla di autisti, avevo capito che durante il Conclave i cardinali stanno chiusi nella Sistina senza possibilità di uscire...

È vero che durante i lavori non possono allontanarsi per nessun motivo (tra le tante modifiche che sono state fatte alla Sistina ci sono anche i bagni chimici piazzati dentro la Cappella), ma finite le votazioni andranno a cenare e a dormire in Santa Marta. La sistemazione è molto più comoda di quella d’un tempo. Una volta il disagio a cui erano costretti quei poveri vecchi faceva da pungolo per una decisione veloce. Dopo un paio di giorni, in genere, non ne potevano più.

I CARDINALI PRESENTI PURE 2 GESUITI E DOMENICANI

Dalle Congregazioni 19 elettori Salesiani e francescani al top Sono 19 i cardinali in Conclave appartenenti a congregazioni religiose: quelle più rappresentate sono salesiani e francescani, con 4 cardinali ciascuno. Per il resto 2 gesuiti, 2

domenicani e un rappresentante per redentoristi, lazzaristi, sulpiziani, missionari oblati di Maria Immacolata, scalabriani. E ancora un mariamita e un religioso dei padri di Schonstatt.

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Il legale della famiglia

Oltre 300 intossicati

I dati del Tesoro

Caso Scazzi «La volevano squagliare»

Libia, l’alcol al metanolo fa 51 vittime

Tributi 2012, le entrate su del 2,8%

Nel processo per il delitto Scazzi ieri ha parlato l’avvocato della famiglia della vittima: «Sarah non è stata solo massacrata, doveva essere squagliata, doveva sparire. Sua madre non cerca vendetta ma giustizia». Quindi si è associato alla richiesta di ergastolo avanzata dai pm per Sabrina e Cosima.

Paura in Libia dove continua a salire il bilancio dei morti per «alcol avvelenato»: le vittime sono 51 e oltre 300 gli intossicati, di cui molti in gravi condizioni. Si ipotizza che l’avvelenamento derivi da una produzione «casalinga» di alcol, abitudine molto diffusa in Libia dove sono vietati vendita e consumo di alcol.

Il Tesoro ha fatto sapere che nel 2012 le entrate tributarie erariali sono state di 423.903 milioni di euro facendo registrare una crescita del 2,8% (11.697 milioni) rispetto al 2011. Il contributo più importante viene dalle imposte dirette (+4,9%). Il gettito Irpef è salito dell’1,1%, quello Ires dell’1,9%.


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ALTRI MONDI

DIMISSIONI RESPINTE

Maroni resta leader della Lega fino al 2015 Roberto Maroni (nella foto) resta segretario federale della Lega, con pieni poteri. E potrebbe rimanerlo fino alla scadenza naturale del suo mandato, nel

2015. A chiederglielo, con un voto che ha respinto all’unanimità le sue (annunciate) dimissioni, è stato il Consiglio federale riunito nella sede di via Bellerio ieri a Milano per fare un’analisi dell’esito delle ultime elezioni. Un successo per Maroni, che fra pochi giorni entrerà in carica come presidente della Regione Lombardia.

La manifestazione E mentre Berlusconi veniva visitato, sotto il gigantesco manifesto del giorno della memoria con la foto di Falcone e Borsellino del Tribunale di Milano circa 150 nomi grossi del Pdl hanno protestato, cantato l’Inno, raggiunto l’aula del processo Ruby e improvvisato conferenze stampa. Il segretario Alfano prima di tutti: «Stanno tentando di eliminare Berlusconi per via giudiziaria. Sono scandalizzato dalle questioni giudiziarie. Valutiamo di non partecipare alle prime sedute del Parlamento perché quello che sta accadendo è contro i principi della democrazia (ma su questo nuovo Aventino Berlusconi sembra contrario, ndr). A Napolitano affidiamo la nostra preoccupa-

’Ndrangheta, subito a sentenza Zambetti La Procura di Milano ha tirato le fila dell’inchiesta che, pochi mesi fa, ha assestato il colpo definitivo alla giunta Formi goni: il pm della Dda, Giuseppe

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ELISABETTA ESPOSITO

Questa volta il legittimo impedimento c’è. Nel giorno della manifestazione dei parlamentari Pdl sotto il Palazzo di Giustizia di Milano per difendere il cittadino Berlusconi, arriva la notizia che le condizioni del Cavaliere sono gravi al punto da giustificarne l’assenza in aula nel processo Ruby, in cui è imputato con le accuse di concussione e prostituzione minorile. La Procura di Milano, dopo la richiesta degli avvocati dell’ex premier forti di tre certificati, aveva ottenuto dai giudici l’invio della visita fiscale all’ospedale San Raffaele, per verificare se l’impedimento fosse assoluto. Nel pomeriggio la risposta del medici (il cardiologo Cesare Fiorentini, l’oculista Stefano Gambaro e direttore del dipartimento di Medicina legale Marco Grandi): Berlusconi soffre di uno «scompenso pressorio» e non può dunque partecipare all’udienza. Il processo è stato rinviato e il 13 marzo verrà fissato il nuovo calendario alla luce delle condizioni dell’imputato che già oggi dovrebbe essere sottoposto a una tac coronarica. Rispetto alla visita fiscale di sabato, quella richiesta nel procedimento per i diritti Mediaset e per cui non era stato concesso il legittimo impedimento, il problema del Cavaliere si è spostato dagli occhi al cuore. Il suo medico personale, Alberto Zangrillo, afferma: «La decisione dei medici fiscali conferma le nostre preoccupazioni».

L’EX ASSESSORE LOMBARDO

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D’Amico, ha chiesto il processo con rito immediato per l’ex assessore lombardo alla Casa, Domenico Zambetti, in carcere dal 10 ottobre con l’accusa di voto di scambio con la ’ndrangheta. Stessa richiesta per altre 17 persone, tra cui numerosi presunti boss e affiliati delle cosche in Lombardia.

NASCE UN CASO DIPLOMATICO

IL «MEA CULPA»

S

L’assedio del Pdl ai pm di Milano: «Il Colle ci aiuti» I parlamentari marciano sul Tribunale per Berlusconi E arriva il legittimo impedimento nel processo Ruby Compravendita dei voti al Senato, i pm di Napoli: giudizio immediato per il Cavaliere

zione per questa emergenza democratica che si è aggravata con le ultime notizie». Già perché ieri non è stato solo il giorno della visita fiscale. Il Pdl si è lamentato anche per il mancato riconoscimento del legittimo impedimento agli avvocati di Berlusconi, Ghedini e Longo, impegnati nella riunione dei gruppi parlamentari, ma soprattutto per la richiesta di giudizio immediato con l’accusa di corruzione arrivata dalla procura di Napoli al Cavaliere, De Gregorio e Lavitola nell’inchie-

De Gregorio «Ho preso due milioni in nero» «Parole pesanti quelle di Sergio De Gregorio ascoltato ieri dai pm romani sulla compravendita di voti: «Mi sono chiesto anch’io perché mi abbiano dato due milioni in nero. Ho confessato, ho commesso un reato», dice a proposito dei soldi ricevuti da Lavitola per la sua Fondazione. «Se me li avessero dati in maniera trasparente li avrei dichiarati», aggiunge. Gli chiedono che cosa gli sia stato chiesto in cambio di quei soldi e lui: «Nulla»

Massimiliano Latorre (a destra) e Salvatore Girone ANSA

Svolta per i marò La Farnesina: «Restano in Italia» «L’India sta violando il diritto internazionale». Roma chiede per Latorre e Girone un giudice FRANCESCO RIZZO

Il commento di Massimiliano Latorre è asciutto, da soldato, «Adesso siamo finalmente felici. Siamo fucilieri e vogliamo fare solo il nostro lavoro». Parole pronunciate ieri, quando il ministero degli Esteri ha deciso: Latorre e Salvatore Girone non rientreranno in India. I due marò erano tornati in Italia il 22 febbraio, per votare e godere di un mese di licenza, mentre a New Delhi si preparava un tribunale speciale per stabilire chi, fra Italia e India, dovesse giudicarli. Accusati di aver ucciso, il 15 febbraio 2012, due pescatori indiani, Latorre e Girone prestavano servizio anti-pirateria su una petroliera e sostengono di aver sparato in aria, in acque internazionali. Dopo tre mesi di carcere erano in libertà su cauzione, a Kochi, in India, dove li attendevano il prossimo 22 marzo.

sta sulla compravendita dei voti dei parlamentari. La protesta del Pdl ha scatenato la reazione dell’associazione nazionale dei Magistrati («Non abbiamo fini politici») e quella del M5S che però è andato oltre: «Un attacco indegno, il Pdl dovrebbe rispettare un potere dello Stato. Se ne avremo l’opportunità, voteremo l’autorizzazione a procedere nei confronti di Berlusconi, così come la sua ineleggibilità. Ci aspettiamo che lo facciano anche altri».

Papa «L’Italia ha sempre ritenuto che la condot-

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ta delle Autorità indiane violasse gli obblighi di diritto internazionale — scrive la Farnesina — in particolare il principio dell’immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero». L’obiettivo dell’Italia è che sia un giudice terzo a pronunciarsi sul caso (il tribunale internazionale del diritto del mare o la corte internazionale di giustizia o un tribunale arbitrale ad hoc, dicono gli esperti) o di arrivare a un accordo diplomatico. E così, il governo ha trattenuto i due marò. «Devono essere processati secondo la nostra legge», reagisce una fonte diplomatica indiana. E via Twitter, in India, c’è chi ironizza: «Vogliono rimanere per l’elezione del Papa».

PRIMO GIORNO IERI A MONTECITORIO VIA ALLE PRATICHE AMMINISTRATIVE DEI DEPUTATI DELLA NUOVA LEGISLATURA

IL NUOVO ALLARME ISTAT. E IL PIL CROLLA DELL’1%

Le matricole del M5S scoprono la Camera

L’Italia ha 7 milioni di poveri Un giovane su 4 non fa nulla

Curiosità per i tanti grillini presenti. E il capogruppo: «La presidenza? Se ce la offrono, diremo sì» Mancano quattro giorni alla seduta inaugurale del nuovo Parlamento, ma ieri a Montecitorio già si sono viste le prime facce nuove. I deputati hanno iniziato le procedure di registrazione: foto, raccolta dei dati anagrafici, adempimenti relativi alle prerogative parlamentari (ad esempio opzione per una circoscrizione in caso di elezione plurima); dotazione delle password per l’accesso a internet; rilascio del tesserino con

memorizzazione delle impronte per il voto elettronico. In circa 200 hanno svolto la trafila nel primo giorno disponibile e neanche a dirlo si tratta soprattutto di matricole. Molte quelle del Pd (a Roma c’è l’assemblea dei parlamentari) e del Movimento 5 Stelle, ancora muti di fronte ai giornalisti. Mentre la protesta di Milano frena frenato l’affluenza dei Pdl. A tutti vengono chieste le coordinate bancarie per indennità e diaria. Le danno anche alcuni grillini nonostante avessero deciso di attendere. «Tutto regolare — rassicura il capogruppo al Senato, Vito Crimi — ma chi non si attiene alle regole è fuori». Poi riapre il dialogo: «La presidenza di una Camera? Se vogliono darcela, noi diciamo grazie».

In alto quattro deputati del M5S all’arrivo a Montecitorio. Sotto Roberta Lombardi, capogruppo dei grillini alla Camera ANSA/LAPRESSE

Quasi 7 milioni di perso ne: erano gli italiani in ristrettezze economiche nel 2011. Per l’esattezza, 6,7 milioni, ovvero 2,5 più del 2010. E siccome, nel 2013, il Pil ha già perso l’1% (dopo un crollo del 2,4% del 2012), il numero degli italiani con problemi economici è destinato a crescere. L’allarme lo lancia il rapporto Bes Istat Cnel, presentato ieri a Roma, precisando che l’indicatore della «grave deprivazione» (il dato che segnala il numero di persone in pesante difficoltà economica) è salito dal 6,9% del 2010 all’11,1% del 2011. Il reddito disponibile delle famiglie in termini reali segna un 5% e la percentuale di persone che hanno ricevuto aiuti da parenti, amici e istituzioni è passata dal 15,3% del 2010 al 18,8% del 2011. Fra i dati più preoccupanti,

Un’anziana fruga tra gli scarti in un mercato di Roma ANSA anche la crescita dei giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un impiego (22,7% nel 2011, + 3,2% in tre anni) e il crollo dell’occupazione femminile al Sud (sotto il 50%). Nel frattempo, però, scende pesantemente pure la fiducia dei cittadini verso le istituzioni che dovrebbero assisterli: il dato di marzo 2012, in un’ipotetica pagella su scala da 0 a 10, si ferma al 2,3.


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ALTRI MONDI

VIDEO PER IL NUOVO TOUR

Vasco: «Dimissioni da rocker respinte» «Ho sentito che ha dato le dimissioni anche il Papa: le mie, da rocker, sono state respinte». Il solito, graffiante Vasco (nella

foto Forte): in un video pubblicato su Facebook, scherza sulla sua convalescenza e annuncia il tour di giugno tra Torino (9, 10, 14 e 15) e Bologna (22, 23 e 26). «Volevo fare quattro date ma c’è stata una tale richiesta che le date sono diventate sette. A sette ho detto basta», spiega Vasco.

Nel segno di Oz Effetti speciali e illusioni Così il mago è da record Il fantasy in 3D sul celebre «incantatore» sbanca il botteghino in Italia. E negli Usa la favola con la star Franco è già un cult FILIPPO CONTICELLO

Sarà la tentazione di dare ordine alla confusione elettorale, ma c’è chi in un fantasy americano ha intravisto un pezzo di Italia grillina. E giustifica così certe impensabili scintille al cinema: Il grande e potente Oz, nuovo film Disney in 3D, distribuito da giovedì in 600 sale, ha già raccolto 2.893.385 euro. Ossigeno a un mercato rinsecchito e boom in linea con il poderoso incasso globale (oltre 150 milioni di dollari) e con il primato negli Usa (oltre 70 milioni). Da noi ha messo alla porta Il lato positivo e il truce Educazione Siberiana di Gabriele Salvatores, secondo e terzo al botteghino nel fine settimana. Performance simile anche per l’app ufficiale, Temple Run: OZ, la più scaricata per iPad. Sulla scena servono, comunque, un set coloratissimo ed effetti speciali da mille e una notte per spiegare l’origine del mago creato nel 1900 dal romanziere L. Frank Baum. Sam Raimi, regista specializzato in horror e apprezzato nelle recenti declinazioni di Spider-man, s’è avventurato nel prequel di una storia strafamosa al cinema: chiedete dell’immortale Over the rainbow e almeno tre generazioni di americani la canteranno come Judy Garland nel primo Mago di Oz. La nuova versione ha pure avuto una gestazione complicata causa copyright: vietato ricordare certe scene mitiche del capolavoro del 1939.

James Franco, 34 anni, in «Il grande e potente mago di Oz»: in Italia ha incassato quasi 3 milioni in 4 giorni ANSA

IL FILM IL 21 MARZO ESCE «GLI AMANTI PASSEGGERI»

In arrivo il nuovo Almodovar E in Spagna è subito un boom

Visione completa «Il sembrare

vero conta più dell’esser vero», ripete sicuro Oscar Diggs, cialtrone simpatico e prestigiatore da strapazzo. James Franco fa una discreta figura dando un

Pedro Almodovar, 61 anni ANSA

Grande attesa anche in Italia per «Gli Amanti Passegge ri»: la nuova commedia di Pedro Almodovar con Penelope Cruz ed Antonio Banderas, uscita in Spagna venerdì, ha raggranellato 1.930.000 euro nel fine settima na con 250 mila spettatori. La pel licola ha battuto i record d’incas so dei precedenti film del 61enne maestro spagnolo: arriverà nelle sale italiane il 21 marzo. E il regi sta con il cast sarà in Italia giove dì per presentare il film, in cui un gruppo di variopinti personaggi si trova in una situazione di pericolo in un aereo diretto in Messico.

volto a un ciarlatano che impara l’altruismo nel magico mondo di Oz, dove la gente aspetta solo un mago «grande e potente» che salvi dalle streghe (e ce ne sono 3: Mila Kunis e Rachel Weisz interpretano quelle cattive, mentre Michelle Williams è decisamente più buona). Il tutto con una scenografia da paliti fini (il premio Oscar Robert Stromberg) esaltata dal 3D: non è un caso che il 70% degli italiani al cinema abbia preferito inforcare gli occhialini per gustarsi una visione completa. E osservare così un popolo ingenuo che attende il Messia e finisce sedotto da un illusionista, un po’ restio ad assumere la responsabilità degli eventi. In molti azzardano parallelismi, ma c’è un errore: Oscar viene del Kansas, mica da Genova. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’EX MOGLIE DI BOWIE

«Trovai David nudo, a letto con Jagger» Esce oggi dopo 10 anni di attesa «The Next Day», il nuovo album di David Bowie. Quale occasione migliore per l’ex moglie

A

BUSI DIVIDE LO STREGA

Angie per rivelare i segreti della star? In un’intervista al «The Sun» ha confessato: «Ho visto David fare sesso con tutto ciò che si muoveva. Anche con Mick Jagger: erano nudi nel nostro letto. Ho aperto la porta e detto: "Pronti per la colazione?". Non hanno detto una parola».

Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA DI FIAMMA SATTA

S Barbero lascia per votare lo scrittore Il premio letterario Strega riserva spesso sorprese, ma quest’anno sono cominciate in anticipo. Alessandro Barbero si è dimesso dal consiglio direttivo per sostenere la candidatura di Aldo Busi (nella foto), tornato sulla scena con il romanzo «El especialista de Barcelona». «Chi è membro del direttivo non può sostenere candidature — spiega Barbero — e non volevo rinunciare a dimostrare a Busi la mia ammirazione». Le candidature 2013 verranno annunciate via Twitter il 5 aprile. Il premio sarà assegnato il 4 luglio, a Roma. Per la prima volta, si potrà votare anche via web

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)

Le rampe salvano l’amore per l’arte Venerdì scorso ho potuto partecipare al funerale del papà del mio più caro amico solo grazie a un’entrata accessibile di Santa Maria del Popolo. La ripida scalinata del sagrato mi avrebbe impedito, infatti, di stare accanto al suo dolore. Carlo Lotti, è stato un ingegnere di fama internazionale: ponti, ferrovie, strade, dighe, progetti idrologici in Italia e nel mondo. Mentre ascoltavo la Messa funebre guardavo il gradino della Cappella Cerasi, a sinistra dell’altare. Tempo fa, accompagnando Il Corriere della Sera a verificare l’accessibilità delle chiese romane, nostri patrimoni artistici, mi ero offerta di far realizzare e donare alla Cappella una piccola rampa per renderla accessibile. Lì, infatti, sono conservati due dipinti di Caravaggio (Martirio di San Pietro e Conversione di San Paolo) e per ammirarli è necessario salire quel gradino ed entrare poiché sono posti in fondo alla Cappella, lateralmente. Il rettore, padre Amedeo Eramo, aveva accettato la mia proposta con entusiasmo e così, giovedì mattina prossimo, porteremo la piccola rampa a Santa Maria del Popolo. Non cambierà certamente il mondo ma vorrei fosse considerata un simbolo di buona volontà, una piccola strada per rendere arte e bellezza patrimonio veramente di tutti, una piccola diga contro la dilagante inciviltà e un piccolo ponte verso l’attenzione al prossimo. Per questo, mi piacerebbe dedicarla alla memoria dell’ingegner Carlo Lotti. * seguite Fiamma sul blog diversamenteaffabile.it

a Valencia

Las Fallas, migliaia in festa Tranne un povero torero Come ogni marzo, migliaia di turisti invadono Valencia, in Spagna, per Las Fallas, le feste in onore di S. Giuseppe. E non manca la corrida: qui il celebre torero Vicente Soler (nella foto Epa) «decolla» durante una corrida.


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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

21/1 - 19/2

23/7 - 23/8

LE PAGELLE

Ariete 7 -

Toro 6

Gemelli 6,5

Cancro 6 +

Acquario 8

Leone 6 +

DI ANTONIO CAPITANI

Benché nessuno vi aiuti, da soli potrete produrre per mille. Nel lavoro. Volendo, anche suinamente. Marte però v’irrita: don’t azzann.

Potete realizzare le cose migliori, col supporto di amici e sponsor. Pomeriggio sfigomalinconico, con aree depressionarie sul sudombelico.

Se la Luna semina intoppi, Giove porta ogni fortuna a voi. L’amor è una ciofeca, ma l’ormone è a mille ottani e voi fornicate rombando.

Le idee, le intuizioni e le news migliori arrivano stamattina. Il pomeriggio è invece una lieve grattugiata sugli zebedei santi: applicatevi.

Non muovete soldi se non avete le idee chiare. Ma nel lavoro ottenete mucho. Fornicazione extra omnes, nascosti alla vista di tutti.

24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

IL MIGLIORE. Se la mattina, nonostante gli impegni, concede ritmi placidi, il pomeriggio si fa brioso e favorisce colloqui e lavoro. Allegrie suine, motivatissime.

Vergine 6 -

Bilancia 6

Scorpione 7

Sagittario 6 +

Capricorno 6,5

Il lavoro è una palla. Voi pure. Negoziate, evitando reazioni da skizzati. La lussuria arde, però. E voi fate i suini senza alcuna esclusione... di corpi.

Giornata stressante. Ma dai risultati concreti nel lavoro. In amor, buone le intenzioni, pessime le mosse. Sudombelico un po’ stranito.

Con creatività e fiuto conducete abilmente (e con i consensi altrui) ogni impegno. Il magnetismo suino ha un guizzo e vi fa fare veri figuroni.

Anche se forse stamattina la Luna vi sfigodemotiva, sbrigate con cura lavoro e compiti privati. Sudombelico visperrimo, comunque.

Lavoro, p.r. e colloqui van bene, ma evitate i modi da licantropi. Il suino che alberga in voi è a tratti very alluped, a tratti però svogliaterrimo...

Pesci 6 ARJEN ROBBEN

Il nazionale olandese del Bayern Monaco è nato il 23 gennaio 1984. Ha cominciato la carriera nel Groningen, prima di passare al Psv

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre BASKET

IN DIRETTA

3.00

20.30 UXUE BILBAO RATIOPHARM ULM Eurocup. Quarti di finale. Gara 2 Eurosport 2

CALCIO 20.45 BARCELLONA - MILAN Champions League. Ritorno ottavi di finale MP Calcio, Sky Sport 1, Sky Calcio 1

BILIARDO Da Galway, Irlanda Eurosport

20.30 SNOOKER: PLAYERS TOUR CHAMPIONSHIP

Champions League. Ritorno ottavi di finale MP Calcio 1, Sky Sport 3, Sky Calcio 2

Da Galway, Irlanda Eurosport

11.00 OLANDA - GIAPPONE World Baseball Classic ESPN America

19.00 ATP INDIAN WELLS 19.00 WTA INDIAN WELLS

SALTO CON GLI SCI

21.00 WTA INDIAN WELLS 1.00

WTA INDIAN WELLS

10.30 CALCIO: LAZIO - FIORENTINA

WTA INDIAN WELLS SuperTennis

9.00

13.30 COPPA DEL MONDO Slalom speciale femminile. Seconda manche. Da Kranjska Gora, Slovenia Eurosport 2

PITTSBURGH PENGUINS BOSTON BRUINS NHL. ESPN America

GazzaMeteo

Ieri

A CURA DI

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CALCIO: GENOA - MILAN CALCIO: LAZIO - FIORENTINA Serie A. Highlights

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REGGIO CALABRIA

Il sole oggi MILANO

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SKY SPORT 3 12.00 CALCIO: CROTONE CESENA Serie B

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

Condizioni meteorologiche all'insegna del tempo perturbato. Infatti per gran parte del giorno persisteranno precipitazioni anche abbondanti e intense, nevose sulle Alpi e ad alta quota pure sugli Appennini. Solo localmente spunterà il sole.

In prevalenza di nuovo tempo perturbato per il persistere di precipitazioni anche abbondanti e intense, nevose sulle Alpi e pure sugli Appennini ad alta quota, però in diradamento sul Nordovest. A tratti comunque ci saranno schiarite.

12

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L’Aquila 5 10

Campobasso

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Sorge

Sei Nazioni

Ancona

Firenze

L'AQUILA

Mossi

In «Gallo Corner», il suo blog esclusivo su Gazzetta.it, l’italiano che gioca in Nba con i Denver Nuggets racconta come è nato il suo ultimo tiro impossibile, un canestro difficilissimo da dietro la schiena eseguito in allenamento. Online anche il video con la sua ultima prodezza.

8 13

14

GENOVA

Neve

C’è tanta incertezza tra i tifosi sulle chance del Milan di difendere a Barcellona il 2 0 del match d’andata e conquistare i quarti di Champions League. Per il 51,5% dei votanti i rossoneri non passeranno il turno, mentre il 48,5% crede nelle chance degli uomini di Allegri.

Bologna Genova

Molto forti

Calmi

SKY SPORT 2

11

Coperto

Temporali

E adesso Gallinari ci svela i segreti del suo trick-shot

In Sicilia e sul Meridione alternanza di sole e piogge. Sulla Sardegna e al Centro prevarranno nuvole e piogge, ma a tratti farà capolino il sole. Al Nord frequenti piogge e nevicate sulle Alpi, schiarite solo temporanee e locali.

Trento Aosta

Forti

MARI

Milan, tifosi divisi: riuscirà a resistere a Barcellona?

Oggi

Rovesci

Pioggia

IL BLOG

Serie A

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER

Serie A. Highlights

9.15

IL SONDAGGIO

16.30 RUGBY: SCOZIA - GALLES

12.15 CALCIO: INTER - BOLOGNA

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Il lavoro propone input utili e autorizza ogni varo. Pomeriggio ok per soldi e amor, mentre il sudombelico molto vuole e molto stringe.

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0.30

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BASEBALL

9.30

14.30 MONDIALE

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20.45 SCHALKE 04 GALATASARAY

SCI FREESTYLE

PHOENIX COYOTES LOS ANGELES KINGS

20/2 - 20/3

Catania 12 17

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Il sole domani MILANO

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Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

12 mar.

19 mar. 27 mar.

3 apr.

COLLATERALI *con libro All Blacks La Leggenda e 14,19 - con Sub: la Magia del Mondo Sommerso N. 2 e 12,19 - con Le Grandi Battaglie N. 4 e 11,19 - con Passione Rally N. 3 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con Carosello N. 10 e 6,19 - con Wrestling Heroes N. 11 e 12,19 con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 11 e 11,19 con Michel Vaillant N. 14 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 16 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 20 e 11,19 - con I Love Travel N. 24 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 29 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 30 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 29 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 45 e 6,19 con Aerei da Combattimento N. 48 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 38 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 47 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 12 MARZO 2013


PARLA IL C.T. DELLA SELEÇÃO PENTACAMPIONE CHE LA PROSSIMA SETTIMANA SFIDA L’ITALIA: «ORA TOCCA A NOI VINCERE UN MONDIALE IN CASA. VOGLIO ENTRARE NELLA STORIA COME VITTORIO POZZO, L’UNICO CHE NE HA CONQUISTATI DUE»

SCOLARI

EXTRATIME@GAZZETTA.IT - @ETGAZZETTA SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE 12 MARZO 2013 - N. 93

BRASILE: 5 STELLE IN MOVIMENTO VERSO IL 2014

Intervista Intervista di di MAURICIO CANNONE alle alle pagine pagine 2 2 ee 3 3

ALL’INTERNO PRIMO PIANO Egitto

EUROPA Inghilterra

Argentina

UN AMERICANO AL CAIRO

AL BAYERN PIACE ROONEY

DIAZ SANTINO DEL RIVER

Intervista di A. LUCHETTA A PAG.

STEFANO BOLDRINI A PAG.

MARTIN MAZUR A PAG.

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BOB BRADLEY, 55 ANNI (REUTERS)

MONDO

Scozia

Paraguay

AL GOOD FIRM DI DUNDEE

DOVE OSANO LAS AGUILAS

ALEX FROSIO A PAG.

MASSIMO CALLEGARI A PAG.

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Spagna

Champions Africa

IL CRISTIANO SALVATORE

ES SÉTIF E VELUD IL MIRACOLATO

FILIPPO MARIA RICCI A PAG.

CARLO PIZZIGONI A PAG.

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GUARDATE SU GAZZETTA.IT TUTTI I GOL DEI CAMPIONATI ESTERI


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

14 SFIDE AGLI AZZURRI

VERDEDORO IN VANTAGGIO SETTE-CINQUE

Decatrends DI ALESSANDRO DE CALÒ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SERGENTE DI FERRO E L’INCUBO MARACANAZO C’è molta pressione su Scolari per il Mondiale. Ma questa Seleçao è piccola, può solo crescere RR Senza il Maracanazo del

1950 e la tranvata con l’Italia del 1982 al Sarrià, la storia del calcio brasiliano avrebbe preso altre strade. Qualche tempo fa il buon Zico ha avuto la ventura di affermare qualcosa del genere, con l’effetto di scatenare molte reazioni, non tutte convincenti e centrate. Certo è che l’inattesa sconfitta con l’Uruguay di Varela e Schiaffino, nella partita che ha assegnato il Mondiale giocato in Brasile, continua a incombere sul Futebol. I brasiliani non avrebbero mai smesso la loro tenuta bianca, con bordi azzurri, se non avessero voluto esorcizzare — riempiendo la divisa di colori — quella memorabile sconfitta. Il vecchio Bob Dylan suggeriva una soluzione: per battere il nemico devi cantargli la sua canzone. Per questo, dopo essere colata a picco nell’82, la Seleção ha perso la gioia del suo gioco bailado e si è adeguata alla tattica difensiva dei vincitori. Sebastiao Lazaroni probabilmente non sarebbe mai diventato citì del Brasile senza la disfatta del Sarrià. I brasiliani non avrebbero mai giocato con il libero e la difesa a cinque. Luiz Felipe Scolari non sarebbe stato chiamato alla guida della Canarinha nel 2001 e nessuno si sarebbe affidato al calcio operaio di Dunga per tentare di aggiungere una sesta stella sulla maglia. E soprattutto, adesso, nessuno avrebbe affidato a Scolari il timone della Seleção che, giocando in casa il Mondiale del prossimo anno, non può permettersi un altro Maracanazo. Cresciuto nel profondo sud, in una terra di confine con Uruguay e Argentina, Scolari è una specie di straniero, un outsider di successo alla guida del Brasile. La nomea di sergente di ferro continua a inseguirlo mentre lui non smette di collezionare gaffe. Dopo quella famosa su Pinochet, è riuscito ad attirare gli strali del sindacato bancari. Questa amichevole rivincita con l’Italia — in programma a Ginevra — è solo una tappa del suo nuovo percorso. C’è molta pressione su Scolari. Lo salva il fatto che questo non è un grande Brasile: numero 18 al mondo, nel ranking Fifa. Può solo crescere e salire.

SCOLARI

L’ITALIA AL MONDIALE DEL 1938

ITALIA 3 BRASILE 0

BRASILE 2 ITALIA 0

ITALIA 3 BRASILE 0

16-6-1938 Marsiglia coppa del Mondo 5’ Colaussi, 60’ Meazza rig., 87’ Romeu

25-4-1956 Milano amichevole 13’ e 62’ Virgili, 76’ aut. De Sordi

1-7-1956 Rio de Janeiro amichevole 29’ Ferreira, 75’ Canario

12-5-1963 Milano amichevole 35’ Sormani, 39’ A. Mazzola rig., 76’ Bulgarelli

PAPA FELIPÃO II «MI VOLEVA L’ITALIA»

RIO DE JANEIRO

MAURICIO CANNONE 5RIPRODUZIONE RISERVATA

n vista dell’amichevole Italia-Brasile, il 21 marzo a Ginevra, il c.t. della Seleção Luiz Felipe Scolari si diverte a rammentare le sue origini. Il nonno Luigi, emigrato dal Veneto, arrivò in Brasile nel 1902 e il padre Benjamin nacque a Nova Pádua (Nuova Padova), Rio Grande do Sul. Ma le radici italiane di Felipão affondano nel Medioevo e forse nella nobiltà. Acaz Fellegher, suo addetto stampa, ha scoperto che il cardinale Paolo Scolari divenne Papa, col nome di Clemente III, nel 1187. Ma se Benedetto XVI ha abdicato, lo Scolari contemporaneo ha appena inaugurato il suo pontificato: la panchina

I

ITALIA 2 BRASILE 1

«Tra i miei antenati italiani forse c’è stato anche un pontefice, Clemente III. Dopo aver vinto col Brasile nel 2002 mi hanno offerto la panchina azzurra: ma voi non accettereste mai un c.t. straniero»

BRASILE 4 ITALIA 1 21-6-1970 C.d. Messico Mondiale 18’ Pelé, 37’ Boninsegna, 66’ Gerson, 71’ Jairzinho, 86’ Carlos Alberto

ITALIA 2 BRASILE 0 9-6-1973 Roma amichevole 16’ Riva, 76’ Capello

hanno anche vinto uno in patria. Allora è il nostro turno: è questo che dirò alla squadra. Voglio parlare solo delle cose positive. Prima della finale del Mondiale 2002 non parlammo del problema di Ronaldo nel 1998 e con lui vincemmo». Che cosa l’ha indotta a riprendere il timone della Seleção 10 anni dopo? «Giocare un Mondiale in casa ed entrare alla storia. L’unico allenatore che ha vinto due Mondiali è stato Vittorio Pozzo, nel 1934 e 1938. Io voglio essere il secondo e sono convinto ci siano le condizioni». Le sue vicende sono sempre intrecciate con l’Italia: ma davvero discende da Clemente III? «Certo, ho sangue papale! Scherzo, non lo so. I miei nonni sono nati a Cologna Veneta, vicino a Verona. E io ho il passaporto italiano». Parla la lingua? «No, ma la capisco perché sentivo mio nonno parlare in italiano con mio padre. So comunicare, come con Totò Schillaci in Giappone nel 1996-97». Com’era? «Grande bomber, aveva il fiuto del goleador. Fece un primo

COSÌ CONTRO L’ITALIA A GINEVRA?

CHI ERA CLEMENTE III

L’ANTENATO CHE RIPORTÒ IL PAPATO NELL’URBE Paolo Scolari, romano, già cardinale vescovo di Palestrina, fu nominato Papa il 19 dicembre 1187 succedendo a Gregorio VIII. Molto attivo politicamente, legato all’aristocrazia romana, pochi mesi dopo la sua eleziore riportò la sede pontificia nell’Urbe ponendo fine a una lunga disputa tra senato e papato. Promise a Federico Barbarossa la corona di imperatore per il figlio Enrico in cambio del riconoscimento dei confini dello Stato Pontificio. Cagionevole di salute, morì nel marzo del 1191.

della nazionale rilevata a novembre da Mano Menezes. La vera fumata bianca, però, se l’aspetta il 13 luglio 2014 al Maracanã, teatro della «tragedia» del 1950, quando il Brasile perse il Mondiale in casa con l’Uruguay. «L’Italia - ricorda Scolari - ha perso un Mondiale in casa. Francia e Germania pure. Tutte e tre però ne

anno spettacolare allo Jubilo Iwata, poi ebbe un problema alla schiena e rimase tre mesi senza giocare. Era anche una brava persona, un italiano allegro, tranquillo, con cui lavorare e chiacchierare». Ma sarebbe in grado di dare istruzioni a una squadra in italiano?


3

PRIMO PIANO

IL TERZO GOL DI ROSSI NEL 1982

«Non sarebbe difficile. In un mesetto ci riuscirei di sicuro». E non ha mai ricevuto offerte dall’Italia? «Fui contattato per fare il c.t. degli azzurri dopo il Mondiale 2002. C’era chi era a favore e chi no, ma lo capisco: l’Italia è come il Brasile, non è mai stata guidata da uno straniero (in realtà nel 1966-67 Herrera affiancò Valcareggi, ndr). Venni pure a Milano e proprio lì mi arrivò la proposta della federazione portoghese». Ed è stata la sua esperienza più lunga all’estero. «Già, 5 anni e mezzo: secondi all’Euro 2004 e in semifinale al Mondiale 2006. Mi sono trovato bene lì, stessa lingua, c’erano buone scuole per i miei figli: Leonardo si è sposato, fa l’avvocato e vive proprio in Portogallo. L’altro, Fabricio, studia amministrazione imprenditoriale a San Paolo». L’unica esperienza di club in Europa invece è stata col Chelsea. «I risultati non erano spettacolari, ma discreti. Ebbi problemi con due o tre giocatori che resero difficile la mia permanenza. Però eravamo quarti (a -5 dal Liverpool primo, ndr), qualificati agli ottavi di Champions League e in corsa per la Coppa d’Inghilterra». E il rapporto con Abramovich? «Nessun problema. Era un buon presidente, non s’intromise mai. Per me fu triste lasciare il calcio inglese, mi piacevano l’organizzazione, i tifosi, lo stile dei club: un rimpianto professionale».

l Balotelli ha stile sudamericano. Sa improvvisare, variare rispetto al solito copione

l Kakà? Se ritengo che uno sia utile alla Seleção, lo chiamo. E con l’Italia ci sarà Torniamo all’Italia: che cosa pensa del lavoro di Prandelli? «Sta rinnovando e i risultati sono già evidenti, perché l’Italia è messa molto bene nelle qualificazioni mondiali. Con Prandelli gioca sempre in modo tradizionale, di forte marcatura, ma con schemi offensivi esaltati da giocatori di grande qualità». Balotelli ed El Shaarawy? «Hanno apportato molto. Balotelli ha stile sudamericano, sa improvvisare, variare rispetto al tradizionale copione azzurro. El Shaarawy va per la stessa strada». Anche il Brasile rispetto al 2010 si è rinnovato, però la generazione di Neymar comincia solo ora a fare esperienza internazionale: un problema?

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

BRASILE 4 ITALIA 1

BRASILE 2 ITALIA 1

ITALIA 3 BRASILE 2

ITALIA 0 BRASILE 1

31-5-1976 New Haven amichevole 2’ Capello, 29’ e 52’ Gil, 73’ Zico, 75’ Roberto

24-6-1978 Buenos Aires Mondiale 38’ Causio, 64’ Nelinho, 71’ Dirceu

5-7-1982 Barcellona Mondiale 5’ Rossi, 12’ Socrates, 25’ Rossi, 68’ Falcão, 74’ Rossi

14-10-89 Bologna amichevole 77’ Cruz

l identikit 18 TITOLI, FRA CUI IL MONDIALE 2002 E 2 LIBERTADORES Luiz Felipe Scolari è nato a Passo Fundo, Rio Grande do Sul, il 9-11-1948. È stato difensore di Aymoré, Caxias, Novo Hamburgo, Csa. Da qui nel 1982 inizia la carriera di tecnico. Guida poi Juventude e Brasil de Pelotas. Nell’84 va in Arabia Saudita all’Al Shabab. Nell'86 torna in Brasile: Juventude, Grêmio (1˚ titolo, il Gaúcho 1987), Goiás. Nell’88 va in Kuwait, all’Al Qadisiya (Coppa 1989), nel ’90 ne guida la nazionale (Coppa del Golfo 1990). Nel 1991 vince la Coppa del Brasile col Criciuma. Poi torna all’Al Ahli (Ar. S.) e in Kuwait con l’Al Qadisiya. Anni d’oro Nel ’93 al Grêmio vince Coppa del Brasile 1994, torneo Gaúcho 1995 e 1996, Libertadores 1995, torneo Brasiliano 1996, Recopa 1996. Nel 1997 è allo Jubilo Iwata. Un anno dopo al Palmeiras: coppa del Brasile 1998, Mercosul ’98, Libertadores 1999, Rio-San Paolo 2000. Col Cruzeiro vince il Torneo Sul-Minas 2001. E poi è c.t. del Brasile campione mondiale 2002. Poi è c.t. del Portogallo. Nel 2008; passa al Chelsea e vi resta fino al 9-2-2009. In Uzbekistan al Bunyodkor vince il titolo. Nel 2010 è al Palmeiras dove nel 2012 conquista la Coppa del Brasile. Torna c.t. al Brasile il 28 novembre. Sinora 1 gara: 1-2 con l’Inghilterra.

«Dopo il Sudafrica, diversi giocatori erano a fine carriera e questo ha comportato un rinnovamento più profondo. Ma anche senza troppa esperienza questa generazione gioca ad alti livelli e può disputare un’ottima coppa del Mondo». Neymar deve andarsene dal Brasile per fare il definitivo salto di qualità? «Chi può dirlo sono lo stesso Neymar, il Santos o le persone con cui lavora. Lui deve sentirsi felice e giocare. Noi qui abbiamo allenatori più bravi di molti stranieri. E il suo tecnico al Santos, Ramalho, è uno dei più bravi a insegnare calcio». Perché non ci sono più grandi cannonieri brasiliani nei grandi campionati europei? «Abbiamo avuto Romario, Bebeto, Rivaldo, Ronaldo e ora in effetti i principali cannonieri sono argentini o africani. Ma abbiamo ottimi giocatori in altri ruoli in Europa». Troppa concorrenza? «No. C’è semplicemente più equilibrio. I bravi giocatori nascono anche in altri Paesi. E a volte il prezzo per i brasiliani è più alto». L’Inter ha tentato più volte di acquistare Paulinho dal Corinthians. Può sfondare in Europa? «Ottimo giocatore. Giocherebbe in qualsiasi squadra e campionato. In Europa piace tanto perché è bravo in costruzione e anche in copertura». Kakà, per avere delle possibilità al Mondiale, dovrebbe andarsene dal Real? Uno che fa la riserva nel club può essere convocato in nazionale? «Certamente. Se ritengo che uno sia utile per la Seleção, lo chiamo. E infatti contro l’Italia ci sarà. Ma nel club non scelgo io e ignoro quale sia il problema di Kakà a Madrid. Possono saperlo solo lui e Mourinho». A proposito, chi sono i migliori allenatori d’Europa? «Mourinho è uno di sicuro. Guardiola un altro. Del Bosque è stato votato miglior tecnico al mondo. E Ferguson, il migliore degli ultimi 20 anni, è fuori concorso: è corretto, conosce tutto e sa acquistare i giocatori giusti». A proposito d’Inghilterra: i Leoni non battevano il Brasile dal 1990 e l’hanno sconfitto a Wembley. Non teme che succeda lo stesso con l’Italia che non vince con voi dall’82? «I tabù esistono per essere infranti. Spero, però, che questo resti intatto».

BRASILE 0 ITALIA 0 (3-2 d.c.r.) 17-7-1994 Los Angeles Mondiale

BRASILE 3 ITALIA 3 8-6-1997 Lione amichevole 6’ Del Piero, 23’ a. Aldair, 35’ a. Lombardo, 61’ Del Piero r., 72' Ronaldo, 84’ Romario

BAGGIO SBAGLIA IL RIGORE NEL ’94

BRASILE 2 ITALIA 0

BRASILE 3 ITALIA 0

10-2-2009 Londra amichevole 13’ Elano, 27’ Robinho

21-6-2009 Pretoria Confederations Cup 37’ e 43’ Luis Fabiano, 44’ aut. Dossena

LO STUDIO ONCE UPON A TIME IN CHAMPIONS

RIVALDO PALLONE D’ORO NEL 1999 COL BARCELLONA, NEL 2000-01 VICE PICHICHI DI LIGA

MA LE STELLE NON GIOCANO PIÙ IN EUROPA Nel 2003-04 gli attaccanti brasiliani dominavano in Italia e nel continente, ora vanno solo in Russia e Ucraina. E a noi rimangono i 4 gol di Eder... STEFANO CANTALUPI VALERIO CLARI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ANDERSON SONNY IN LIGUE 1 È RE DEL GOL ’95-96 (MONACO), NEL ’99-00 E NEL ’00-01 AL LIONE

AMOROSO CAPOCANNONIERE IN A NEL 1998-99 A UDINE E POI NEL ’01-02 COL BORUSSIA D.

RONALDO PRIMO BOMBER COL PSV ’94-95, SI RIPETE CON BARÇA (’96-97) E IL REAL (2003-04)

ELBER DOMINA IN BUNDESLIGA NEL 2002-03 CON IL BAYERN MONACO: 21 GOL

DINHO PALLONE D’ORO 2005 NEL PRIMO GRANDE BARÇA: VINCE 2 LIGA E CHAMPIONS 2006

ADRIANO L’ANNO D’ORO È IL 2004-05: CON L’INTER SIGLA 16 RETI IN A E 10 IN CHAMPIONS

iuto, sono spariti i gol brasiliani dall’Europa. Niente più passi di danza senza musica alla bandierina, braccia che cullano bebè immaginari e occhi al cielo: se guardiamo ai cinque campionati «top» in Europa, oggi il verdeoro più produttivo (7 gol e 6 assist) è Leo Baptistao, 20enne cresciuto assieme a Neymar e portato al debutto in Liga dal Rayo Vallecano. In Francia guida il 32enne Brandao (9 gol al St. Etienne), poi il nulla. In Bundes siamo fermi a Diego (6 reti), da noi esclusi Amauri («italiano») e Hernanes (centrocampista), per trovare un presunto bomber verdeoro si scende fino ai 4 gol di Eder.

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C’era una volta Una miseria, se pensiamo al passato recente. Una decina d’anni fa cominciava una Liga che si sarebbe chiusa con Ronaldo pichichi a quota 24 gol, Julio Baptista a 20 e Ronaldinho a 15, mentre le due sponde di Milano sognavano con il miglior Kakà e l’Adriano pre-depressione. In Germania il capocannoniere era Ailton, del Werder, e in Francia volava il Lione di Elber e Juninho Pernambucano. Il discorso può essere allargato ai tornei di livello appena inferiore: restando al 2003-04, in Portogallo 6 dei primi 10 marcatori erano brasiliani, oggi nella top ten c’è il solo Lima del Benfica. Da quell’annata magica, di attaccanti fenomenali se ne sono visti sempre meno: citando nomi sparsi, hanno vissuto qualche campionato di gloria Luis Fabiano, Grafite, Fred e Nilmar. Una siccità offensiva come questa, però, non si era mai vista: nella scorsa stagione, almeno, Nene aveva segnato 21 gol per il Psg, meilleur buteur come Giroud. Ora le sole punte nel giro della Seleção che giocano in club europei sono Hulk e i non imprescindibili Jonas e Diego Costa (prima convocazione). Lontano dalla porta Qualcosa di buono è rimasto, ma in altri ruoli: Julio Cesar e Diego Alves sono ottimi portieri, Dani Alves e Marcelo terzini di primo livello, Thiago Silva e David Luiz i centrali titolari in

QUI SOTTO HULK, 26 ANNI, ATTACCANTE DEL BRASILE E DELLO ZENIT DI SPALLETTI. È STATO PAGATO 55 MILIONI AL PORTO NEL MERCATO ESTIVO 2012. HA SEGNATO 2 GOL IN CAMPIONATO, 3 IN EUROPA, 1 NELLA COPPA DI RUSSIA

nazionale, Ramires è il jolly di centrocampo che ha lanciato il Chelsea alla finale di Champions, Kakà una mezzapunta di qualità, seppur lontana dai tempi del Pallone d’oro. Una ventata di freschezza l’hanno portata Oscar e Lucas, ma il flusso si è invertito: i trasferimenti di lusso viaggiano ora sull’asse Europa-Brasile, non il contrario. E se i ritorni in patria di Luis Fabiano e Ronaldinho riguardavano campioni in parabola discendente, quello di Pato è il caso più eclatante tra i giocatori nel pieno della carriera, con Robinho che sembra doverlo seguire. Sbalzi climatici Per trovare attaccanti dominanti brasiliani bisogna spostarsi verso est, in Ucraina e Russia. Se saudade deve essere, che lo sia per un buon motivo: Hulk (Zenit), Willian (Anzhi), il pendolare Brasile-Mosca Vagner Love (Cska) e Ari (Spartak) fanno risuonare il samba in Russia, Taison, Luiz Adriano (Shakhtar) e Giuliano (Dnipro) sono gli ultimi esponenti del gemellaggio brasil-ucraino, aperto da Lucescu e dagli investimenti di Akhmetov. I giovani migliori, ormai, passano di lì. Poteri forti Oppure restano fra Rio, San Paolo e Porto Alegre: Oronzo Canà oggi faticherebbe a assicurarsi Aristoteles senza la giusta fidejussione bancaria. L’economia brasiliana non corre più come un paio di anni fa, ma ha già fatto il salto di qualità. Molti club, anche: Corinthians e San Paolo hanno fatturati da top 25 mondiale, Flamengo, Palmeiras, Internacional bacini di tifosi sterminati, i contratti televisivi iniziano a essere pesanti. In Sudamerica le società brasiliane fanno shopping con facilità, e ora attaccano l’Europa. Anche perché dove non arrivano gli stipendi (comunque quasi paragonabili per le superstar, fatta la tara col potere d’acquisto) possono le motivazioni. Mondiale e Olimpiade in casa spingono molti a «presidiare il territorio». Se poi si risolvesse il problema stadi (vetusti e semivuoti), l’Europa avrebbe di che preoccuparsi. Arrivare a Neymar, a Leandro Damiao, al sempre prolifico Fred o alla stella nascente Wellington Nem può essere sempre più difficile. Già, perché di bomber brasiliani ultimamente non ne nasceranno molti, ma due come il Menino de Ouro o Damiao farebbero subito la differenza anche da noi. Le bandierine non dovrebbero più ballare da sole.


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

LA VERSIONE DI BRADLEY Storyboard

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MANIFESTAZIONE DEGLI ULTRÀ DELL’AL AHLY. SOTTO, BOB BRADLEY, 55 ANNI, C.T. DELL’EGITTO (LAPRESSE/REUTERS)

l’imbocco del Canale di Suez, vicino a Israele e alla Palestina. Nel 1999 è stata privata del porto franco: immaginiamo l’impatto sull’economia, e possiamo capire che la sentenza ha scatenato una frustrazione ben radicata». È dagli scontri di novembre che l’Egitto corre verso l’escalation. Sabato alcuni tifosi dell’Al Ahly si sono presentati armati di pistole di fronte allo stadio. «La situazione è complessa: ci sono molte forze all’opera e alcune cercano lo scontro per servire i propri fini. Questa gente usa come strumenti dei ragazzini giovani, poveri, senza educazione». Crede che l’incendio della Federcalcio sia il risultato della manipolazione di forze esterne alla tifoseria? «Non dico che sia andata necessariamente così, ma me lo chiedo». Alla lettura delle sentenze, i leader della tifoseria cercavano di placare gli animi,

1 FEBBRAIO 2012 LA PARTITA TRA AL MASRY E AL AHLY FINISCE IN VIOLENZA: SCONTRI CON LA POLIZIA, 72 MORTI

l Rispetto gli ultrà ma c’è divisione fra base e leader. E c’è chi usa i ragazzini...

23-24 MARZO 2012 UFFICIALIZZATE LE SQUALIFICHE SPORTIVE: SCONTRI, I SOLDATI SPARANO, MUORE UN RAGAZZO

«IO, UN C.T. AMERICANO NELL’EGITTO IN FIAMME» «Spero che il processo per la strage di Port Said con le 21 condanne a morte sia stato giusto, ma è difficile dirlo... Il verdetto evidenzia il solco che divide il Paese, però nel mio gruppo non ci sono divisioni» IL CAIRO

ANDREA LUCHETTA 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ob Bradley ti sorprende. Ti aspetti il solito catenaccio a base di «rigore è quando arbitro fischia», e invece non fai in tempo a sederti al bar che ti pianta due occhi di ghiaccio addosso. «Non sono un esperto di politica, vivo qui solo da un anno e mezzo. Ma non è possibile occupare il mio posto ignorando quello che succede intorno». Pesa le parole, sulle domande più scivolose si prende dieci secondi per riflettere, eppure la palla in tribuna non la spara mai. «Altri c.t. vivevano all’estero e tornavano solo per le partite. Io ho scelto di stabilirmi a Zamalek (quartiere residenziale a 1 km da Piazza Tahrir, epicentro della rivoluzione, ndr): per capire la gente devi starci in mezzo».

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26 GENNAIO 2013 LA CORTE D’ASSISE CONDANNA A MORTE 21 DEI 73 IMPUTATI PER I 72 MORTI: È CAOS, OLTRE 50 VITTIME

21 FEBBRAIO 2013 QUESTA VOLTA SI PROTESTA PER LE DECINE DI PERSONE MORTE A FINE GENNAIO: NUOVI SCONTRI

Un americano in Egitto. Mai avuto problemi? «Mai. Poi se qualcuno parla alle spalle non mi interessa». Certo, il contesto non aiuta il suo lavoro... «Abbiamo un’opportunità incredibile, e non dobbiamo lasciare che quanto accade interferisca con la nostra missione. Possiamo creare qualcosa di positi-

9 MARZO 2013 2 FUNZIONARI DI POLIZIA CONDANNATI MA 7 ASSOLTI: ANCORA SCONTRI, UCCISO UN BIMBO

vo in un momento molto delicato. La gente sogna il Mondiale e la qualificazione si candida a diventare un simbolo. Siamo onesti: non eliminerà disoccupazione, povertà e analfabetismo, ma può dare una grande spinta a questo Paese». I suoi giocatori discutono della situazione politica? «Gli egiziani adorano parlarne. I miei hanno opinioni diverse, ma si rispettano. Aboutrika si è schierato coi tifosi dell’Al Ahly: un carattere eccezionale, intelligente, mai avuto paura di combattere per ciò in cui crede. Non tutti condividono le sue idee. Alcuni vengono da Port Said, Al Shenawy per esempio difendeva la porta dell’Al Ma-

sry la notte del massacro. Ma non ci sono divisioni, nel gruppo prevale il cameratismo». Lei crede che il processo per la strage di Port Said sia stato giusto? «Lo spero, ma è difficile dirlo da qui. Alcuni dei condannati a morte sostengono di non aver nemmeno assistito alla partita. Dopo più di un anno e le sentenze i dubbi sono aumentati, anziché diminuire». E il Paese è spaccato... «I verdetti hanno reso chiarissimo il solco che divide l’Egitto. In tv, dopo le 21 condanne a morte di gennaio, si vedeva perfettamente: su metà schermo i tifosi del Cairo esultavano, sull’altra metà quelli di Port Said assaltavano il carcere armi in pugno. Questa divisione ricalca la frattura a un livello superiore fra chi sostiene il governo e chi vi si oppone». Il calcio come detonatore? «Non dobbiamo accontentarci di quanto vediamo in superficie. Restiamo a Port Said (dove negli scontri seguiti alla sentenza di gennaio si sono contate più di 50 vittime, ndr). Ho chiesto a decine di persone se ritenevano che l’esplosione di rabbia fosse legata solo alla sentenza. Mi hanno risposto di no. Basta guardare la mappa e pensare alla storia: Port Said sta al-

l identikit È IL PADRE DI MICHAEL DELLA ROMA

mentre buona parte della base chiedeva subito vendetta. «Esiste una divisione fra i tifosi e alcuni leader, che sono educati e tentano di dirigere il gruppo in un certo modo. Ma lo ripeto, gli ultrà sono cresciuti di numero, esiste un pericolo infiltrati e ci sono molte forze al lavoro sotto la superficie». Gli ultrà sembrano il solo gruppo egiziano davvero interclassista e interconfessionale. «Sugli ultrà esistono opinioni divergenti. Non posso accettarli se si rendono responsabili di violenze, se incendiano la sede della Federcalcio. Ma rispetto un gruppo in cui copti e musulmani vivono fianco a fianco, in cui si mescolano persone di provenienza diversa. Li rispetto anche quando lottano per i diritti umani. Poi è chiaro che devo tracciare dei confini precisi». Dopo il massacro di Port Said il campionato è stato sospeso per un anno. «La scelta ha comportato anche aspetti positivi: abbiamo avuto la possibilità di fare diversi stage, la nazionale è stata l’occasione per respirare, giocare, darci un obiettivo».

Bob Bradley è nato a Montclair (New Jersey) il 3 marzo 1958. Inizia ad allenare nel 1981 alla Ohio University. Poi è assistente a Virginia e per 11 anni da head coach a Princeton. Torna a fare l’assistente con gli Usa U23 e i DC United, e nel 1998 allena i Chicago Fire (Mls). Vince un campionato e due Open Cup, poi va ai MetroStars e al Chivas Usa. Nel 2006 gli danno l’U23 e la nazionale. Dal settembre 2011 è c.t. dell’Egitto: 13 vittorie, 5 pari e 7 sconfitte. La famiglia Il fratello Scott giocava a baseball e allena a Princeton, l’altro fratello Jeff è giornalista sportivo per l’Espn. Il figlio Michael (foto) gioca nella Roma.

Lei ha ereditato la panchina di Hassan Shehata, che con l’Egitto ha vinto tre Coppe d’Africa di fila. «Trovo che sia l’aspetto più eccitante del mio lavoro: gestire il passaggio generazionale. Molti sono scettici, io no: giocatori come Elnenny e Salah entrambi del Basilea hanno i mezzi per raccogliere l’eredità dei grandi vecchi e imporsi in Europa». Nessun rimpianto per El Shaarawy? «È un giocatore fantastico. Molto tecnico, sa muoversi, gran finalizzatore. Mi è successo lo stesso quando ero c.t. degli Usa con Giuseppe Rossi: conoscevo bene suo padre Fernando e gli ho detto che secondo me Giuseppe sarebbe stato a meraviglia con noi. Ma il suo sogno era giocare con l’Italia, e lo rispetto. Lui poi è amico di mio figlio Michael, si sono conosciuti a 14 anni a un campo delle giovanili Usa. Quando si è infortunato ci siamo scritti spesso».


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EUROPA

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

l’eurogol DELLA SETTIMANA

PATRICK? NO, VIEIRINHA MAZZATA A 114 ALL’ORA RR Vieirinha non c’entra niente con Vieira. È più portoghese, più piccolo, più sconosciuto, più offensivo. Però con tutta la stima che si può avere per l’ex Inter, una lecca di controbalzo così non gliel’abbiamo mai vista tirare. A Vieirinha invece sì, contro il povero Friburgo, a 114 all’ora, raccogliendo una respinta di testa della difesa su pennellata di Diego. L’ultimo gol era datato dicembre 2011, quando era ancora in Grecia: pochi ma buoni...

TOP 11 SCHALKE 007, LICENZA DI UCHIDA

6 Van Persie Man. Un. (Ing, 19x2) 38 7 Hosiner Austria (Aut, 25x1,5) 37,5

Rieccolo Talentino che pareva già una causa persa. Invece ricompare a Heerenveen, schianta il Psv (gol e assist) e riapre l’Eredivisie

Eroico Per un pelo non sbanca da solo l’Allianz. Assist a Bolly, il gol dell’1-2 e tanta sostanza per uno che viene dalla gavetta

7 JAVI FUEGO (c, Rayo)

2 per 1 Da centrale è insuperabile, in avanti ha il fiuto di un bomber. Doppietta al Liverpool, i tre che beccano gli Spurs sono altrove

7 LAMBERTZ (c, Fortuna D.)

Solito Doppietta al Celta, come un uovo al tegamino per uno chef da tre stelle Michelin. Questa però vale il sorpasso all’Atletico...

EL GHANASSY (a, Heerenveen)

44

5 Falcao Atl. Madrid (Spa, 21x2) 42

X-Man Si perde in casa con la penultima e la gente fischia? Ci pensa lui: doppietta in 4’, e dito a zittire i fan. Puoi odiarlo o amarlo, ma resta un fuoriclasse

VERTONGHEN (d, Tottenham)

4 Suarez Liverpool (Ing, 22x2)

Vitale Uno dei migliori al mondo tra i pali, senza di lui lo Sporting rischierebbe di retrocedere. Anche a Coimbra il pari è merito suo

7,5 7,5 7,5 RONALDO (a, Real Madrid)

46

Banzai Mette a ferro e fuoco la mancina di Klopp e piazza i due assist della vittoria. Tra i migliori esterni destri in circolazione

8 IBRAHIMOVIC (a, Psg)

52

3 Martinez Porto (Por, 23x2)

Genio Ispira la risalita del Fener con un gol che ha del Maradoniano. Il Galatasaray dei grossi nomi deve comunque fare i conti con lui

RUI PATRICIO (p, Sporting)

80

2 Ronaldo Real M. (Spa, 26x2)

Sergente Fedelissimo di Redknapp e tra i migliori del Qpr che tenta una salvezza insperata. Contro il Sunderland il gol della rimonta e il tocco per il 3-1 di Jenas

7,5 7,5 7,5 UCHIDA (d, Schalke 04)

1 Messi Barcellona (Spa, 40x2)

Lucido La gara che conta è stasera. ma col Deportivo il brasiliano ha mostrato gambe e cross precisi. Lui c’è, insomma

7

EMRE (c, Fenerbahçe)

I CANNONIERI D’EUROPA IN BASE AL COEFFICIENTE DI DIFFICOLTÀ DEI VARI CAMPIONATI (TRA PARENTESI)

7 TOWNSEND (c, Qpr)

I PRIMI QUATTRO SEGNANO E IBRA RITORNA NEL TOP TEN

ALVES (d, Barcellona)

Scarpad’oro

Furia Bulldozer in mediana, tra i primi in Spagna per palloni recuperati. Ara il solco su cui il Rayo semina la vittoria sull’Espanyol

8 Cavani Napoli (Ita, 18x2), Bony Vitesse (Ola, 24x1,5), Ibrahimovic Psg (Fra, 24x1,5) 36 11 Lewandowski Borussia Dortmund (Ger, 17x2) 34 12 Atar Maccabi T.A. (Isr, 22x1,5) 33 13 El Shaarawy Milan (Ita, 16x2), Kiessling Bayer L. (Ger, 16x2), Bale Tottenham (Ing, 16x2) 32 16 Michu Swansea (Ing, 15x2), Ba Newcastle-Chelsea (Ing, 15x2), Mandzukic Bayern Monaco (Ger, 15x2), Di Natale Udinese (Ita, 15x2), Djebbour Olympiacos (Gre, 20x1,5), Pellé Feyenoord (Ola, 20x1,5), Bacca Bruges (Bel, 20x1,5) 30 23 Finnbogason Heerenveen (Ola, 19x1,5), Griffiths Hibernian, McKay Inverness e Higdon Motherwell (Sco, 19x1,5) 28,5 27 Cardozo Benfica (Por, 14x2), Negredo Siviglia (Spa, 14x2) 28 29 Mkhitaryan Shakhtar Donetsk (Ucr 18x 1,5), Rusescu Steaua Bucarest (Rom, 18x1,5), Soriano Salisburgo (Aut, 18x1,5) 27 32 Meyong Vitoria e Eder Sporting Braga (Por, 13x2), Soldado Valencia e Rubén Castro Betis (Spa, 13x2), Lukaku Wba (Ing, 13x2), Pazzini Milan (Ita, 13x2) 26 38 Mbokani Anderlecht e Sawaneh Leuven (Bel, 17 x1,5), Altidore Az Alkmaar (17x1,5) 25,5

Wunder21

LE PAGELLE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

L’assist che va in Ferrari AUSTRALIA 6,5 Del Piero (Sydney) Qualche numero, tanta classe, ispira il 2-0. CIPRO 6 Monachello (Olympiakos) Con l’Apollon ha 2 occasioni, bravo il portiere avversario. EMIRATI ARABI 6 Zenga (Al Nasr) Pari (1-1) in casa Al Shaab: Champions a -7. 6 Mascara (Al Nasr) Non è incisivo come a novembre. FRANCIA 7 Ancelotti (all. Psg) Formazione da Champions. Boccia Pastore per Menez che offre a Ibra il 1˚ gol. 7 Sirigu (Psg) Attento e fortunato. Salvato da 2 pali. Poi nel finale ci mette del suo per evitare il pari. 7,5 Verratti (Psg) Illuminante con lanci millimetrici tra cui uno da 50 metri per Ibra per il 2-1. 6,5 Ranieri (all. Monaco) Pari in casa dello Chateauroux (imbattuto in casa). Ne approfitta il Nantes. 6,5 Raggi (Monaco) Un’incertezza di marcatura nel primo tempo. GERMANIA 6 Macheda (Stoccarda) Diciotto

discreti minuti, che non evitano però il k.o. interno con l’Amburgo. GRECIA 6 Greco (Olympiacos) Sfortunatissimo, k.o. dopo 38’. INGHILTERRA 7 Mancini (all. Man. City) Il City strapazza il Barnsley e vola in semifinale di Coppa d'Inghilterra. 6 Santon (Newcastle) Fa il suo dovere, si è adattato bene al gioco della Premier. 5,5 Zola (all. Watford) Perde ma resta in zona promozione. 5 Forestieri (Watford) Dopo la doppietta, si concede una pausa. Sostituito. OLANDA 7 Pellé (Feyenoord) Ventesimo centro, decisivo per la vittoria, e -1 dall’Ajax in testa. RUSSIA 6 Bocchetti (Spartak) Al debutto a Mosca, match tranquillo. 5 Spalletti (all. Zenit) Riparte con uno 0-1 col Rubin, per un’autorete dell’ex senese Neto. SCOZIA 6 Grassi (Dundee) Né infamia né lode nel pari con l’Inverness.

SLOVENIA 5,5 Vanoli (all. Koper) Il 2-2 interno col Rudar è un passo falso. SPAGNA 5 Acquafresca (Levante) Si mangia due gol. SVIZZERA 5 Gattuso (all. Sion) Non gioca e da tecnico non impedisce il k.o. col Losanna. UNGHERIA 7,5 Rossi (all. Honved) Riscatto col 3-0 al Paksi fuori casa. 6 Alcibiade (Honved) Una sola incertezza nel finale. 6,5 Lanzafame (Honved) L’assist del 3-0 e un’occasione finale. USA 7 Cudicini (Galaxy) Debutta in Champions nordamericana e difende lo 0-0 con l’Herediano (CR). 5,5 Nesta (Montreal) Si fa scavalcare dal cross del gol rivale. Meno male che si era 2-0. 6 Ferrari (Montreal) Lui in più del compagno fa l’assist per l’1-0. 6 Di Vaio (Montreal) Una bella palla per Romero non sfruttata. 6 Pisanu (Montreal) Da lui parte il gol dell’1-0.

DRAXLER RILANCIA L’ARTE DI ACCENTRARSI LARGO AI GIOVANI: CLASSIFICA MARCATORI DEGLI UNDER 21 NEI MIGLIORI CAMPIONATI D’EUROPA

16 El Shaarawy (Milan) 13 Lukaku (Wba) 12 Lamela (Roma) 9 Icardi (Samp), Musa (Cska), Son (Amburgo) 8 Castaignos (Twente), Götze (Borussia D.), Isco (Malaga), Kokorin (Dinamo), Van Duinen (Den Haag) 7 J. Ayew (Marsiglia), Baptistao (Rayo), Belfodil (Parma), Draxler (Schalke 04), Eriksen (Ajax), Rodriguez (Porto)

RR (gdf) Prima o poi da qui

doveva passare. Ed è anche un segno che lo faccia con un gol pesante, al Borussia Dortmund. Per il resto, Julian Draxler ha 19 anni sulla carta d’identità ma già da un anno è nel giro della nazionale e da due fa magie sulla trequarti dello Schalke. Il piatto forte? Si accentra e tira la bomba

I NUMERI DI MASSIMO PERRONE

Il Bayern attacca il suo record Basilea imperforabile in casa

20

I punti di vantaggio del Bayern sul Borussia Dortmund. Il record a fine campionato appartiene agli stessi bavaresi proprio con un +20, nel 1972-73 sul Colonia, calcolando 3 punti per vittoria (allora erano 2).

4

Gli anni dopo cui il Wolfsburg ha fatto 5 gol in Bundesliga: prima del 5-2 a Friburgo bisognava risalire a un 5-1 del 2009 al Werder.

24

I gol di Ibrahimovic. Negli ultimi 20 anni, in Francia, hanno fatto meglio di lui a fine campionato solo Nonda (Monaco) nel 2002-03 e Djibril Cissé (Auxerre) nel 2003-04, con 26, e Sow (Lilla) nel 2010-11 con 25. Il record assoluto è di Skoblar: 44 gol col Marsiglia nel 1970-71.

13

Gli anni dopo cui il Wigan tornerà (nelle semifinali di FA Cup) a giocare a Wembley. L’ultima apparizione

risale al 2000, quando perse 3-2 d.t.s. contro il Gillingham la finale dei playoff di "serie C". Ma era il vecchio Wembley, poi chiuso proprio quell’anno.

22

I gol di Suarez, arrivato in maglia Liverpool a -1 dal record sudamericano in Premier: Tevez nel 2009-10 e Aguero l’anno scorso ne fecero 23 col Manchester City.

40

I campionati vinti in Grecia dall’Olympiacos. Solo 5 squadre nel mondo hanno conquistato più «scudetti»: Rangers (Scozia) 54, Linfield (Irlanda del Nord) 51, Peñarol (Uruguay) 48, Nacional (Uruguay) 44, Celtic (Scozia) 43.

10

Le partite consecutive, fra campionato ed Europa League, in cui Sommer non ha preso gol in casa con il Basilea. L’ultimo a bucarlo è stato Steven Lang (Servette) il 7 ottobre scorso.


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EUROPA

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

INGHILTERRA

ROONEY: BYE BAYERN, UNITED? La panca col Real, la convivenza con Van Persie, il contratto, le lusinghe delle big e di Pep: la stella di Ferguson mai così vicina all’addio. Il problema? Il salario, un milione al mese LAUDRUP 2015 E SU DI CANIO C’È IL READING RR (bold) Un altro anno di contratto, fino al 2015, per blindare Michael Laudrup. Lo Swansea non vuole perdere l’allenatore che ha guidato il club allo storico primo successo, la Coppa di Lega conquistata il 24 febbraio. Laudrup è nel mirino di Real e Chelsea: «Conosco le voci, ma voglio restare. Abbiamo avviato un progetto e intendo portarlo avanti». Intanto il Reading, dopo 4 k.o. di fila, ha esonerato McDermott. Tra i papabili per la panchina c’è Di Canio, che sabato era sugli spalti del Madejski.

CHAMPIONSHIP

INCE AFFONDA IL WATFORD DI ZOLA RR (bold) L’abbraccio della famiglia Ince, il padre Paul e il figlio Tom, rispettivamente allenatore e bomber del Blackpool, è una delle immagini della settimana calcistica inglese. Gli Ince hanno affondato il Watford di Zola, caduto in casa nel giorno in cui mancavano due big, Abdi e Chalobah. Tom Ince, 18 gol in Championship ha segnato e poi ispirato il 2-1, firmando il corner che ha mandato a segno Mackenzie. Lui, Mackenzie, rivela: «Ince ci ha trasformato: da zero a eroi».

MARCATORI

SUAREZ IN FUGA PER LUKAKU PASSO AVANTI

LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. - Conc. AAMS N. 15078 del 16 aprile 2012

22 Suarez (Liverpool) 19 Van Persie (Manchester Un.) 16 Bale (Tottenham), 15 Michu (Swansea), D. Ba (Newcastle/Chelsea) 13 Lukaku (Wba) 12 Dzeko (Manchester City), Lambert (Southampton), Benteke (Aston Villa) 11 Lampard (Chelsea), Cazorla (Arsenal), Fellaini (Everton), Rooney (M. United) Walcott (Arsenal), Fletcher (Sunderland) 10 Berbatov (Fulham), Defoe (Tottenham), Le Fondre (Reading), Mata (Chelsea), 9 Giroud (Arsenal), Aguero e Tevez (Man. City), Gerrard (Liverpool) 8 Hernandez (Man. United), Podolski (Arsenal), Koné (Wigan)

CLASSIFICA

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA

PANCHINE

SQUADRA

STEFANO BOLDRINI

MANCHESTER UNITED MANCHESTER CITY TOTTENHAM CHELSEA ARSENAL EVERTON LIVERPOOL WBA SWANSEA FULHAM WEST HAM STOKE CITY NEWCASTLE NORWICH SUNDERLAND SOUTHAMPTON ASTON VILLA WIGAN READING QPR

5RIPRODUZIONE RISERVATA

ell'ultima pagina della sua autobiografia «Wayne Rooney, My Story So Far», scritta nel 2006 con Hunter Davies, il centravanti di Liverpool, in un questionario riassuntivo, confessa: «Spero fra 10 anni di giocare ancora nel Manchester United. Non so se un giorno mi trasferirò all’estero. Il mio stile è perfetto per il calcio inglese». In pieno marzo 2013, la situazione appare ben diversa e nonostante le dichiarazioni rilasciate da Ferguson alla vigilia della gara con il Chelsea («Nessun problema con Rooney, non vendiamo i campioni e presto arriverà il nuovo contratto»), mai come oggi il bomber sembra destinato a lasciare lo United e a trasferirsi all’estero, con il Bayern Monaco in pole position. Le schermaglie sono cominciate. Beckenbauer ha detto: «Sarei molto, davvero molto felice se Rooney decidesse di venire al Bayern». Immediata la replica di Bobby Charlton, ambasciatore dello United: «Rooney è un campione e resterà allo United». I giornali inglesi sono possibilisti sull’ipotesi di un addio di Rooney, ricordando che Guardiola è un antico estimatore del centravanti, e Wayne ha più volte elogiato lo stile di gioco del Barça di Pep.

N

Money for nothing C’è poi un aspetto affatto secondario: il denaro. Pochi club

PT

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71 59 54 52 47 45 45 43 40 33 33 33 33 33 30 28 27 24 23 23

28 28 29 28 28 28 29 29 29 28 28 29 29 29 29 29 29 28 29 29

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P

F

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23 17 16 15 13 11 12 13 10 8 9 7 9 7 7 6 6 6 5 4

2 8 6 7 8 12 9 4 10 9 6 12 6 12 9 10 9 6 8 11

3 3 7 6 7 5 8 12 9 11 13 10 14 10 13 13 14 16 16 14

68 51 51 56 53 44 56 40 40 39 32 27 40 27 32 39 28 33 35 24

31 24 36 30 32 35 36 38 36 44 41 35 50 45 41 51 54 55 56 45

29a giornata

possono permettersi di pagare uno stipendio da un milione di euro al mese, salario attuale di Rooney. Lo United, in vista della riformulazione del contratto in scadenza nel 2015, vorrebbe abbassare la cifra, ricorrendo all’escamotage dei bonus. Rooney intende invece strappare il miglior accordo della sua carriera, come è comprensibile per un calciatore di 27 anni. Tra le poche società al mondo in grado di soddisfare le richieste di Wayne ci sono Psg, Real Madrid, Barcellona e, appunto, il Bayern, vera potenza finanziaria dello sport mondiale. Nel diluvio d’inchiostro dell’ultima settimana, conseguenza naturale dell’esclusione di Rooney in Manchester United-Real Madrid, la stampa britannica si è divisa, tra chi è convinto che sia stata una follia rinunciare al centravanti in una gara vitale come quella e

chi ritiene invece che Rooney non stia giocando bene e che arretrare il raggio d’azione per dare spazio a Van Persie abbia creato una crisi d’identità. Qualcuno, più estremista, azzarda che il declino di Rooney sarebbe già cominciato, paragonandolo a George Best, che crollò a picco alla stessa età di Wayne. Un accostamento temerario, non fosse altro che Rooney ha avuto qualche sbandata sul versante sexy, ma non ha problemi di alcol. Illuminante, semmai, è la lettura completa di quel questionario. Tra gusti, hobby, ricordi e idoli non appare nulla di tedesco. Piatto preferito? Gli spaghetti alla bolognese. Vino? Il Sauvignon. Avversario più forte incontrato? Zidane. Miglior giocatore di sempre? Maradona. Guardiola e il Bayern riusciranno ad inserire la Germania nella vita di Rooney?

WAYNE ROONEY, 27 ANNI, E ALEX FERGUSON, 71: DIVORZIO A FINE STAGIONE? (AFP)

WEST HAM

Rinv.

MANCHESTER UNITED

MANCHESTER CITY

Rinv.

WIGAN

NORWICH

0-0

SOUTHAMPTON

QPR

3-1

SUNDERLAND

READING

1-2

WBA

2-1

SWANSEA

Rinv.

CHELSEA

REMY 30’ pt TOWNSEND 25’ st JENAS 45’ st

BAKER aut.32’ pt

LUKAKU 40’ pt DE GUZMAN aut.16’ st

FULHAM NEWCASTLE

2-1

LIVERPOOL

3-2

ARSENAL

16/4

CABAYE 27’ st P. CISSE’ 47’ st

SUAREZ 21’ pt DOWNING 21’ st GERRARD rig.37’ st

FLETCHER 20’ pt

ASTON VILLA

BENTEKE 33’ pt AGBONLAHOR 45’ pt

MOORE 33’ pt

STOKE CITY

WALTERS rig.22’ st

TOTTENHAM

VERTONGHEN 45’pt; 8’ st

EVERTON

Prossimo turno 16 marzo: Everton-Manchester City, Southampton-Liverpool, Aston Villa-Qpr, Swansea-Arsenal, Stoke City-Wba, Manchester United-Reading. 17 marzo: Sunderland-Norwich, Tottenham-Fulham, Wigan-Newcastle, Chelsea-West Ham CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

RETROCESSIONE

ROMANIA

LATOVLEVICI, IL MALATO STRAORDINARIO Rischia la vita per l’asma, ha un guaio al rene e vede male. Con Ajax e Chelsea è stato il top della Steaua iovedì alla National AreG na per Steaua BucarestChelsea c’erano 11 osservatori, 7 inglesi e 4 italiani, venuti a vedere Iasmin Latovlevici, il terzino sinistro che con un gol all’Ajax nei sedicesimi aveva portato gli olandesi ai rigori. Nato 26 anni fa a Moldova Noua - come un altro grande difensore romeno, Miodrag Belodedici - 4 giorni dopo lo storico successo della Steaua in Coppa dei Campioni col Barcellona, è ritenuto oggi il miglior difensore romeno. Eppure ha rischiato di non arrivare a giocare nean-

IASMIN LATOVLEVICI, 26 ANNI, E IL SUO TECNICO REGHECAMPF (REUTERS)

che a livello giovanile, nonostante fin dai primi passi (ha iniziato a 5 anni) i suoi allenatori gli predicessero un grande avvenire. A 8 anni mentre era nel FC Timisoara, i medici gli diagnosticarono una grave forma d’asma per la quale uno sforzo fisico poteva costargli la vita, in quanto i suoi polmoni non garantivano una corretta ossigenazione. I genitori, terrorizzati, lo ritirarono dal club e da qualunque sport. Ma la passione era troppo forte per Iasmin, che ha continuato a giocare di nascosto: diceva ai suoi che andava a studiare da amici, invece andava ad allenarsi. Così, a forza di volontà e di fet-

Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento di gioco sui siti www.aams.gov.it e www.totosi.it e presso i punti vendita

te di polenta calda che la nonna gli metteva sul petto, pian piano è riuscito a sfondare, anche se è sempre a rischio (dall’asma bronchiale non si guarisce mai del tutto) e nonostante un altro guaio agli occhi. Porta gli occhiali, gioca con le lenti a contatto, ma in notturna ha dei problemi: lui stesso ha confessato ai compagni che quando ha fatto il gol all’Ajax non ha visto quasi nulla: ha solo intuito da dove arrivava il pallone e quando ha sentito il boato del pubblico ha festeggiato col gesto degli occhiali. E non basta, perché 2 anni fa i medici gli hanno diagnosticato anche una malformazione a un rene

per la quale si è dovuto fermare 3 mesi rischiando la rescissione da parte della Steaua. I compagni lo prendono amichevolmente in giro dicendo che quando si allena emette mille scricchiolii. Lato deve ringraziare Hagi, che nel 2005 lo volle al Politehnica Timisoara facendolo esordire in A, e poi l’attuale c.t. Piturca che nel 2011 lo chiamò alla Steaua. Intanto ha debuttato in nazionale (6 presenze) e oggi, dopo 107 partite in A e 31 in Europa, guadagna 20 mila euro al mese e ne vale 4 milioni. Ogni partita rischia la vita, ma lui continua perché «solo il calcio mi fa senGABRIEL SAFTA tire vivo».


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EUROPA

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

SCOZIA

RANGERS

GLI ULTIMI CINQUE TITOLI SONO SALVI

IL TRANQUILLO DERBY DELLA CALDA DUNDEE «Qui l’atmosfera è incredibile. Ma i tifosi dei due club vanno insieme a bere al pub». Parola dell’italiano Grassi, l’intruso no allo stadio insieme. Non c’è violenza». A raccontarlo è un «intruso» italiano: si chiama Davide Grassi, ha 27 anni e i derby tra Dundee e Dundee di professione fa il calciaUnited tra campionato, FA tore. Dall’estate scorsa è e League Cup: 74 vittorie a 45 annadice Streper lo United, 37 pareggi un difensore del Dundee et la conoscono Fc. Davide è una specie di tutti, a Dundee. emigrante del pallone: doPerché è la strada del calpo 11 anni nel settore giovacio: camminando lungo i nile del Parma (e un grave insuoi marciapiedi, a destra si fortunio al ginocchio), è andastaglia Tannadice Park, lo stato a giocare in Slovenia, al Bodio del Dundee United; 150 nifika Koper. Poi due anni in metri più avanti, sulla sinistra, Spagna, al Merida e al Sant ecco il Dens Park, casa del DunAndreu. Nel 2009 la prima dee. Solo a Budapest, ci sono esperienza in Scozia, aldue impianti così vicini, quell’Aberdeen, poi un rapido li di Mtk e Bkv. Domenica, ritorno in Italia (Sorrento Tannadice Street sarà invae Triestina) e ancora estesa di tifosi: c’è il derby di ro: Bruxelles e ora DunDundee. E si gioca a Tannadee. «Qui mi volevano già dice Park, casa del Dundee quando ero all’Aberdeen, United, nato nel 1909 su ma allora volevo l’Italia. iniziativa della comunità Ora invece faccio fatica a torirlandese, sulle ceneri di nare in Italia: troppe cose che un’altra squadra, il Dunnon mi piacciono». La Scozia dee Hibernian. Per contro, non è una diminutio. Anzi: il Dundee è espressione pro«Stare all’estero mi piace. Qui testante. Come a Glasgow, poi il calcio è molto più sentima a Dundee non ci sono i to. Ti fanno sentire un calciato(gravi) problemi di settarire vero. Lo stadio è sempre piesmo che da sempre contradno, un’atmosfera incredibile». distinguono l’Old Firm. Sicuri e precari Il giramondo L’ultimo derby risale ai quarti «Sono tutti amici, tifosi deldi Coppa di Scozia, il 3 marzo l’una e dell’altra squadra: si scorso. Ha vinto lo United. Catrovano tutti a bere una pita spesso, ormai. Il Dundee è birra al pub e poi vengola società più antica (è del ALEX FROSIO

5RIPRODUZIONE RISERVATA

T

156

1893) e per anni la più vincente. Ma dagli anni 70 i ruoli si sono invertiti. E nel 2010 lo United, conquistando la Coppa di Scozia, ha eguagliato i titoli del Dundee (5, compreso un campionato a testa). Ora lo United è un membro permanente della Scottish Premier League, mentre il Dundee che è stato in amministrazione controllata e la cui maggioranza dal 2011 appartiene ai tifosi - ci è tornato solo con il ripescaggio dopo il fallimento dei Rangers. Ed è ultimo in classifica. «Eh, siamo messi male - ammette Grassi - ma non siamo spacciati. Abbiamo appena cambiato allenatore, da Barry Smith a John Brown. Siamo ultimi a 19 punti, ma tra 3 giornate il campionato si divide e le ultime 6 lotteranno per non retrocedere. Ce la giocheremo. Il livello del calcio scozzese? Beh, il Celtic ha battuto il Barcellona... Io ho fatto la Serie B, e qui il ritmo è molto più alto. In Italia il calcio è più costruito, le squadre si studiano. Qui no: non c’è tattica, nessuna preparazione della gara o studio dell’avversario, ma sempre 90 minuti tiratissimi, un agonismo incredibile. Qui entri in campo per vincere, non guardi se giochi col Barcellona, il Celtic o il Dundee».

SOPRA, I DUE STADI DI DUNDEE, IL TANNADICE E IL DENS. A SINISTRA, DAVIDE GRASSI, 27 ANNI (GETTY)

CLASSIFICA SQUADRA

PT

G

V

N

P

F

S

CELTIC MOTHERWELL ROSS COUNTY INVERNESS SAINT JOHNSTONE HIBERNIAN DUNDEE UTD KILMARNOCK ABERDEEN HEARTS SAINT MIRREN DUNDEE FC

62 47 45 44 44 40 39 38 38 34 33 19

30 30 30 30 31 30 30 30 30 31 30 30

19 13 11 10 11 10 9 9 9 8 8 4

5 8 12 14 11 10 12 11 11 10 9 7

6 9 7 6 9 10 9 10 10 13 13 19

70 47 39 54 38 38 45 44 33 30 36 19

26 40 36 47 37 38 50 40 36 41 47 55

La 1a dei playoff per le coppe va ai preliminari di Champions, la 2a e la 3a vanno ai prel minari di Europa League; l’ultima dei playoff retrocessione retrocede

30a giornata ABERDEEN

0-0

MOTHERWELL

DUNDEE FC

1-1

INVERNESS

ROSS COUNTY

3-2

SAINT JOHNSTONE

2-0

KILMARNOCK

SAINT MIRREN

0-0

DUNDEE UTD

HIBERNIAN

0-0

HEARTS

BAIRD 13’ pt

MUNRO 30’ pt MORROW 36’ pt WOHLFARTH 45’ st

DAVIDSON 13’ st TADE’ 40’ st

MC KAY 38’ st

CELTIC

MULGREW 15’ pt HOOPER 21’ pt

Prossimo turno 5 marzo: Hearts-Saint Johnstone 2-0. 15 marzo: Motherwell-Hibernian. 16 marzo: Celtic-Aberdeen, Inverness-Ross County. 17 marzo: Dundee Utd-Dundee Fc. 3 aprile: Kilmarnock-Saint Mirren

RR (a.fr.) Un poco ammaccata, ma la storia è ancora intatta. I nuovi Rangers, che sono ripartiti dalla Third Division (quarta serie) dopo il crac, possono ancora fregiarsi dei 54 titoli nazionali conquistati nella loro storia. Il club era sotto accusa per irregolarità amministrative dal 2000 al 2011, e rischiava di perdere i 5 titoli vinti in questo arco di tempo. La commissione giudicante si è però limitata a una multa di 250 mila sterline (circa 290 mila euro), comminata ai vecchi proprietari. Il futuro dei Rangers comprende sempre la Premier inglese: «Dove ci vediamo tra cinque anni? Credo in Inghilterra, sia noi che il Celtic - ha detto Charles Green, a.d. del club -. D’altronde se sale pure il Cardiff City, l’anno prossimo in Premier League ci saranno due club gallesi». I Rangers hanno chiuso l’ultimo bilancio con un passivo di circa 7 milioni di sterline («Perché compriamo giocatori da Premier, che vadano bene anche dopo aver vinto un campionato minore come quello in cui giochiamo ora», dice Green). Anche per questo hanno ceduto alla Sports Direct, società del proprietario del Newcastle (nonché azionista dei Rangers), i diritti sul nome dello stadio Ibrox. I tifosi non saranno felici: già a dicembre, quando erano circolate le prime voci, avevano esibito i cartelli «Always Ibrox». Sempre Ibrox.

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EUROPA

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

SPAGNA

RONALDO, IL REAL SALVATORE Nel 2013 ha siglato già 17 reti e trascinato il Madrid in finale di copa del Rey e avanti in Champions. E ha predicato unità MARTINS ADDIO AL LEVANTE VA NEGLI USA RR L’attaccante nigeriano Obafemi Martins, 28 anni, ha risolto il suo contratto con il Levante (21 gare e 7 gol in stagione in Liga, 3 match e 2 reti in Europa League). Martins è pronto a firmare per i Seattle Sounders, di Major League Soccer. L’ex attaccante dell’Inter e del Newcastle è arrivato al Levante nove mesi fa dal club russo Rubin Kazan. Ma non era felice del suo ingaggio e delle condizioni contrattuali al Levante.

SPAGNA/OLANDA

AIUTI PUBBLICI L’UE INDAGA SU 8 SOCIETÀ RR (m.p.) Col sospetto di erogazioni extralegali di soldi pubblici ai club, la Commissione europea ha aperto un’indagine su Elche, Valencia ed Hercules per transazioni illecite in cui il presidente della autonomia di Valencia Francisco Camps avrebbe mediato prestiti che le società non hanno restituito a banche collassate e di fatto nazionalizzate. Analoga indagine è in corso su 5 olandesi (Psv, Nec, Den Bosch, MVV e Willem II) che hanno ricevuto 10 milioni di euro dalle municipalità.

FRANCIA

11 GIORNATE PER IL FALLO DI EYSSERIC RR (a.g.) Valentin Eysseric, il centrocampista del Nizza che 10 giorni fa col suo intervento ha provocato la frattura esposta alla caviglia di Jérémy Clément del St. Etienne è stato squalificato per 11 giornate. Per Clément, che a causa di questo infortunio rischia di dover lasciare il calcio a 28 anni, c’è stato un moto di solidarietà da parte di tutta la Francia calcistica: cori di sostegno in ogni stadio, Parigi inclusa mercoledì scorso, messaggi dai giocatori di quasi tutti i club e il mea culpa di Eysseric.

BELGIO

PROTO PARA 3 RIGORI POI SBAGLIA IL SUO RR (a.c.) Para tre rigori ma sbaglia il proprio, sancendo l’eliminazione della propria squadra. È quanto accaduto al portiere dell’Anderlecht Silvio Proto, 29 anni, nella semifinale di Coppa di Belgio contro il Genk, vinta da quest’ultimo club dopo una sequenza di 20 rigori. L’errore fatale è stato proprio di Proto, che ha confermato il pessimo rapporto stagionale dell’Anderlecht con i rigori: ben 13 quelli sbagliati da luglio a oggi tra campionato, coppa e Champions League.

tristezza, personalismi, egocentrismi. Ha capito che per togliersi di mezzo Messi aveva bisogno di tutta la squadra. Così come Mourinho ha capito che per arrivare alla terza Champions in tre Paesi ha bisogno di Ronaldo e del Madrid.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A MADRID

SPAGNA

FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ecisivo, e parecchio sorridente. Segna gol a raffica, spinge il Real Madrid, è leader, trascinatore e pacificatore. E, paradosso, lui uomo Nike contribuisce alla fortuna dell’Adidas, sponsor del club, facendo vendere migliaia di magliette col suo nome. Il primo trimestre del 2013 ha un protagonista assoluto, e si chiama Cristiano Ronaldo. E non solo per i 20 gol in 17 partite (nazionale inclusa), 4 in più del rivale Messi. C’è molto di più. Nel momento di maggior crisi del Real Mou, Ronaldo si è preso la squadra sulle spalle e l’ha traghettata fuori dalla crisi. Senza ipocrisia, senza farsi illusioni, senza false speranze: il rapporto tra l’allenatore e il suo spogliatoio è lontano dall’essere idilliaco ma Ronaldo è stato il primo a capire che se si voleva uscire dal pantano bisognava tappare le falle prodotte dallo spirito polemico di Mourinho. Così col Bernabeu che azzannava fischiando il suo allenatore Ronaldo è andato ad abbracciarlo dopo un gol, poi si è presentato in zona mista parlando da lider maximo: «Unità, basta fischi, tutti nella stessa direzione per la vittoria». Lo stesso è successo a Valdebebas: Ronaldo nelle foto che Ramos, ca-

D

popopolo degli spagnoli, posta su twitter dopo i frequenti pranzi del suo gruppo di fedelissimi non appare mai. Cristiano gira al largo, batte altre strade. Però ha lavorato perché le fazioni non finissero col fratturare le mura del Madrid. L’assenza prolungata di Casillas ha facilitato la faccenda, ammorbidito l’ambiente. I gol hanno fatto il resto, insieme a festeggiamenti sempre solari, senza ombre di

L’ESULTANZA DI CRISTIANO RONALDO, 28 ANNI, DOPO LA DOPPIETTA DI DOMENICA AL CELTA: SONO 26 GOL IN LIGA, 17 NEL 2013, 44 IN TOTALE IN STAGIONE (AP)

Non belligeranza E allora ecco siglato un patto di non belligeranza, sigillato dall’impegno assoluto di Ronaldo: nelle 3 partite in 8 giorni che hanno cambiato il destino del Real il portoghese ha fatto 3 dei 7 gol: 2 al Barça al Camp Nou in semifinale di Copa del Rey, uno allo United ad Old Trafford. In mezzo, entrando nella ripresa, in mezz’ora ha cambiato il corso del Clasico di Liga, girandolo verso una vittoria del Madrid. In questo 2013 Benzema ha fatto 5 gol, Higuain 2. È Ronaldo a tirare il carro bianco, e la gente lo ha capito: ci ha messo 3 stagioni e mezzo, ma ora Cristiano ha il madridismo in tasca. Proprio nel momento in cui il club fa una fatica matta a rinnovare il suo contratto, che oggi grazie alla Legge Beckham costa 15 milioni di euro lordi e domani potrebbe arrivare a quasi 32 (15 netti al 52% di tassazione). Se si può pensare a un Madrid senza Mourinho, non pare ipotizzabile immaginarlo senza Ronaldo. Però la Nike spinge per un ritorno a Manchester, lo sceicco lo vorrebbe a Parigi. Ed ecco che il futuro è incerto. Il presente, quello è meraviglioso.

CLASSIFICA SQUADRA

BARCELLONA REAL MADRID ATL. MADRID MALAGA REAL SOCIEDAD BETIS VALENCIA RAYO GETAFE LEVANTE VALLADOLID SIVIGLIA ESPANYOL ATH. BILBAO OSASUNA GRANADA SARAGOZZA MAIORCA CELTA VIGO DEPORTIVO

PT

G

V

71 58 57 44 44 43 42 41 39 36 35 35 32 32 28 26 25 24 23 17

27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 26 26 27 27 27

23 18 18 12 12 13 12 13 11 10 9 10 8 9 7 7 7 6 6 3

N

2 4 3 8 8 4 6 2 6 6 8 5 8 5 7 5 4 6 5 8

P

F

S

2 5 6 7 7 10 9 12 10 11 10 12 11 13 13 14 15 15 16 16

85 66 48 38 45 39 38 36 37 32 35 39 31 32 23 25 25 28 26 29

30 25 24 25 34 39 40 43 44 40 34 40 37 50 30 38 38 50 38 58

27a giornata BETIS

2-1

OSASUNA

RAYO

2-0

ESPANYOL

VALLADOLID

1-1

BARCELLONA

2-0

MAIORCA

2-1

ATH. BILBAO

1-0

VALENCIA

LEVANTE

0-0

GETAFE

CELTA VIGO

1-2

ATL. MADRID

0-1

SARAGOZZA

Nella notte

JORGE MOLINA 19’ pt RUBEN CASTRO 34’ st

DOMINGUEZ 9’ pt PITI 32’ st

MANUCHO GONCALVES 41’ pt

SANCHEZ 38’ pt MESSI 43’ st

ALFARO 16’pt; 21’ st

MUNIAIN 34’ st

IAGO ASPAS 18’ st

F. SILVA 29’ st

MALAGA

DEMICHELIS 8’ pt

DEPORTIVO

SIVIGLIA

NEGREDO 16’ st

REAL MADRID

RONALDO 16’,rig.27’ st

REAL SOCIEDAD

XABI PRIETO 8’ st

GRANADA

Prossimo turno 15 marzo: Deportivo-Celta Vigo. 16 marzo: Real Sociedad-Valladolid, Getafe-Ath. Bilbao, Real Madrid-Maiorca, Valencia-Betis. 17 marzo: Malaga-Espanyol, Siviglia-Saragozza, Osasuna-Atl. Madrid, Granada-Levante, Barcellona-Rayo

FRANCIA

I RAGAZZINI TERRIBILI DELLA LIGUE 1 CLASSIFICA SQUADRA

PARIS SG LIONE MARSIGLIA ST. ETIENNE NIZZA LILLA MONTPELLIER RENNES BORDEAUX LORIENT TOLOSA VALENCIENNES AJACCIO* BASTIA BREST EVIAN REIMS SOCHAUX TROYES NANCY

PT

G

57 53 50 48 48 46 44 42 41 40 37 35 32 30 29 27 27 27 23 21

28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

V

N

P

F

S

17 15 15 13 13 12 13 12 10 10 9 9 8 8 8 6 6 7 4 4

6 8 5 9 9 10 5 6 11 10 10 8 10 6 5 9 9 6 11 9

5 5 8 6 6 6 10 10 7 8 9 11 10 14 15 13 13 15 13 15

51 47 34 46 41 40 43 41 28 43 33 36 30 30 28 30 25 29 33 25

18 26 32 21 32 28 34 38 24 44 32 40 37 52 38 40 35 45 50 47

* Ajaccio 2 punti di penalizzazione

28a giornata RENNES

2-2

PARIS SG

2-1

AJACCIO

1-0

LORIENT

BREST

0-1

TOLOSA

EVIAN

5-1

TROYES

4-2

VALENCIENNES

1-3

NIZZA

2-0

MONTPELLIER

BORDEAUX

1-0

BASTIA

LIONE

0-0

MARSIGLIA

DANZE’ 44’ pt FERET 6’ st

IBRAHIMOVIC 14’,17’ st

ZUBAR 30’ st

BARBOSA 44’pt; 29’ st KHELIFA rig.19’,33’ st BERIGAUD 26’ st

JEAN 7’pt; 25’ st FAUSSURIER 10’ st YATTARA 45’ st

MELIKSON 24’ pt

BAHOKEN 12’,24’ pt

DIABATE 12’ st

ST. ETIENNE

MOLLO 46’ pt P. AUBAMEYANG 20’ st

NANCY

MOUKANDJO 36’ pt

A. RABIOT 45’ pt

SOCHAUX

BAKAMBU 8’ st

REIMS

DE PREVILLE 20’ st FORTES 32’ st

LILLA

RODELIN 10’ st DE MELO 37’ st PEDRETTI 44’ st

Prossimo turno 15 marzo: Marsiglia-Ajaccio. 16 marzo: Bastia-Lione, Lilla-Evian, Montpellier-Troyes, Sochaux-Valenciennes, Reims-Rennes, Lorient-Brest. 17 marzo: Nancy-Nizza, Tolosa-Bordeaux, St. Etienne-Paris Sg CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

RETROCESSIONE

Maupay, Jean, Rabiot e Origi. Tutti minorenni già andati in gol in questo campionato. Quello del Troyes addirittura con doppietta PARIGI

ALESSANDRO GRANDESSO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

on possono votare, né guidare, né comprare alcolici e sigarette senza barare, ma hanno di sicuro il grilletto facile. Sparano subito, non per svaligiare l’eventuale tabaccaio, ma appena vedono un portiere, sfruttando ogni secondo concesso da allenatori che non badano all’anagrafe. Tutti sognano di imitare un idolo che magari è lo stesso che segna a valanga nel loro campionato. Dietro ai 24 gol di Zlatan Ibrahimovic, crescono i mini bomber, da Neal Maupay del Nizza a Divock Origi del Lilla, passando per Adrien Rabiot del Tolosa, ma con cartellino parigino, a Corentin Jean del Troyes che sabato è diventato il più giovane «doppiettaro» stagionale dei 5 principali tornei in corso.

N

Il liceale Normale, sulla carta d’identità, alla voce data di nascita, c’è scritto 15 luglio 1995. Quindi, anni 17, mesi 7 e 23 giorni di vita. Jean va ancora al liceo, ma sul curriculum calcistico compaiono già 12 presenze in Ligue 1, di cui 7 da titolare. L’ultima, sabato, col Reims (4-2), culminata con un paio di gol fortunati, ma pesanti nella disperata rincorsa salvezza. Due regali del portiere Agassa che al 7’ si è lasciato sfilare tra le gambe un anonimo rasoterra e al 70’ ha sbagliato la presa sul pallone, spedito sotto traversa dal maturando. Più serio il primo gol in carriera, all’esor-

CORENTIN JEAN, 17 ANNI, ATTACCANTE DEL TROYES; DOPPIETTA DOMENICA COL REIMS (AFP)

dio assoluto il 29 novembre, in coppa di Lega a Rennes (2-1): controllo di sinistro e palla nell’angolo lontano per l’inutile 1-1. Eleganza al potere Decisivo invece è stato il gol di Rabiot a Brest, che bomber non è, ma elegante di sicuro. Come la rete in Bretagna, la prima col Tolosa. Stile innato del giocatore di proprietà del Psg di Ancelotti che l’aveva fatto debuttare in campionato a fine agosto. Primizie di una prima parte di stagione passata quasi tutta in panchina a guardare giocare Verratti. Così, a gennaio, il ragazzo nato il 3 aprile 1995 ha chiesto di essere ceduto. Leo l’ha prestato al Tolosa che sabato ha incassato 3 punti grazie alla sua stoccata in diagonale di sinistro da fuori area. Che è anche il suo primo gol in carriera in Ligue 1.

Iperprecoci Di gol ne ha già segnati 4 Maupay. Il primo, il 15 dicembre scorso a 16 anni, 4 mesi e un giorno. Il francesino del Nizza, con mamma argentina, è nato nel 1996, il 14 agosto, a Versailles, ed è diventato pro a gennaio, blindato dal club per evitare fughe precoci, visto che pure il Milan gli fa la corte. Lui cresce all’ombra di Cvitanich, ma accumula esperienza: 14 presenze in Ligue 1, solo 3 da titolare e 3 reti, l’ultima a Bastia a metà febbraio, decisiva: 0-1. I gol sono 4 con quello di coppa di Francia del 6 gennaio a Metz (2-3). Maupay brucia le tappe anche a scuola, dove frequenta già l’ultimo anno di liceo. Non perde tempo neppure Origi del Lille, passaporto belga con data di nascita 15 aprile 1995, andato in rete il 2 febbraio, su assist di Payet, per il pari sul Troyes, 6’ dopo il debutto in Ligue 1.


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EUROPA

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

GRECIA

NORVEGIA

TURCHIA

GALA: DROGBA SBAGLIA, RISALE IL FENER

DITTATTURA OLYMPIACOS

UN PO’ D’ITALIA LASSÙ A MOLDE

Vince il quarantesimo campionato, il quindicesimo in 17 anni! Senza rivali, vista la crisi dell’ex nobili Panathinaikos, Paok e Aek. Con un goleador da 20 centri e due tecnici iberici. Ma che noia...

Nel club bicampione di Tippeligaen, al via venerdì prossimo, è arrivatoLauriDallaValle,figliodiunexbrigadiereecommerciante di funghi, e di una finlandese. Con un passato nel vivaio dell’Inter

ALESSANDRO MERCHIORI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

n un campionato come l’avrebbe immaginato Pericle, padre spirituale della democrazia, l’Olympiacos non si sarebbe nemmeno sognato, per non dire permesso, di conquistare 7 scudetti di fila (dal 1997 al 2003) e, dopo una stagione di pausa, altri 5 consecutivi. E poi altri 2 dopo un secondo stop. Un mare di campionati, 14 nelle ultime 16 stagioni, 40 in totale dal 10 marzo 1925, giorno di battesimo della squadra più amata e anche più odiata del Paese. L’Olympiacos ha oltre 5 milioni di tifosi e altrettanti contro. Lo chiamano la Juve o il Real o il Bayern di Grecia. Paragoni fuori luogo, legati soltanto all’immensa bacheca: 72 trofei, tutti «in casa», perché l’unica coppa al di fuori dei confini ellenici è quella dei Balcani nel 1963. Poco per una squadra con quattro stelle sulla maglia.

I

Staffetta in panchina Eppure, malgrado questa dittatura calcistica, che Pericle avrebbe volentieri evitato, non tutti i tifosi gioiscono. Colpa del gioco lento, che non esalta, messo in atto da due allenatori iberici. Il primo è il portoghese Leonardo Jardim, 38 anni, esonerato in tronco a fine gennaio nonostante fosse imbattuto in campionato, col migliore attacco e la miglior difesa, e avesse vinto 3 gare di Champions garantendo la qualificazione all’Europa League. Il secondo è lo spagnolo Michel, 49 anni, che ne ha preso il posto. Non hanno aiutato anche avversari deboli, arbitraggi psicologicamente condizionati dalla maglia storica e altre big cadute in disgrazia. Come i rivali di sempre Panathinaikos, Paok e Aek, con un deficit totale di oltre 100 milioni di euro. Nemmeno il fenomeno delle ex matricole in zona playoff, Asteras e Atromitos (l’unica che vincendo al Pireo il 3 febbraio ha tolto ai biancorossi la possibilità di conquistare il titolo da imbattuti), è riuscito a dare interesse a un tor-

CLASSIFICA SQUADRA

OLYMPIACOS P. ASTERAS T. PAOK ATROMITOS PANATHINAIKOS* PAS IOANNINA XANTHI PANIONIOS LEVADIAKOS OFI CRETA PLATANIAS VERIA PANTHRAKIKOS AEK ATENE ARIS KERKYRA

ALEC CORDOLCINI PT

G

66 50 49 41 35 35 31 31 29 27 27 27 26 26 25 20

25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25

V

N

P

F

21 3 1 56 14 15 5 5 35 16 14 7 4 39 19 10 11 4 23 17 9 10 6 28 24 9 8 8 22 20 8 7 10 22 23 10 1 14 28 34 8 5 12 18 30 7 6 12 26 37 7 6 12 24 32 6 9 10 20 28 7 5 13 22 29 7 5 13 19 29 5 10 10 26 37 4 8 13 14 33

Dalla 2 ª alla 5ª spareggiano per i preliminari di Champions (1 posto) e l’Europa League (2 posti). * Panathinaikos 2 punti di penalizzazione.

25a giornata ASTERAS T.

1-0

PANTHRAKIKOS

PANATHINAIKOS

1-0

KERKYRA

PLATANIAS

1-2

XANTHI

0-1

PAS IOANNINA

ARIS

4-0

LEVADIAKOS

RAYO 48’ st

FIGUEROA rig 33’ st

ITANDJE aut.24’ pt

NUNO COELHO 2’ pt GIANNIOTAS 3’,19’ st TATOS 35’ st

PAOK

SALPINGIDIS 3’,32’ pt

GEORGIOU 24’ st

VERIA

0-0

OFI CRETA

OLYMPIACOS P.

3-0

AEK ATENE

PANIONIOS

1-0

ATROMITOS

A. PAPADOPOULOS 14’pt; 11’ st ABDOUN 17’ st

KAMPANTAIS 13’ st

Prossimo turno 16 marzo: Levadiakos-Ofi Creta, Pas Ioannina-Aris, Aek Atene-Veria. 17 marzo: Atromitos-Asteras T., Platanias-Panionios, Kerkyra-Olympiacos P., Paok-Panathinaikos. 18 marzo: Panthrakikos-Xanthi

neo vinto in partenza. A 5 giornate dalla fine, i soli record rimasti da battere sono due. Uno è il numero di punti nei tornei a 16 squadre: nel 2001 Olympiacos campione con 78, adesso con 66 in tasca e 15 potenziali a disposizione potrebbe raggiungere 81. L’altro è il vantaggio sull’Aek (in zona retrocessione), al momento a 40 lunghezze. A questo punto eventuali passi falsi dei biancorossi, forti di un bomber da 20 gol in 21 partite come l’algerino Djebbour (capocannoniere, ovvio, un solo rigore) non cambierebbero comunque nulla. Ma renderebbero il regime di dittatura calcistica dell’Olympiacos, un po’ più… democratico.

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S

IL 29ENNE RAFIK DJEBBOUR, ALGERINO (LAPRESSE)

artirà venerdì a Stavanger l’edizione 2013 della Tippeligaen, col Molde bi-campione in carica ospite del Viking. Gli uomini guidati da Solskjær puntano al tris, anche se l’ex United ha un obiettivo più ambizioso: qualificarsi alla fase a gironi di Champions. In campionato il Molde resta la squadra da battere: gioca a memoria, ha il top player del Paese (il centrocampista Eikrem, 22 anni, miglior giocatore della Tippeligaen 2012) ed è finanziariamente solido, anche grazie alla cessione del centrale Forren al Southampton per 5 milioni. L’unico rivale capace di tenere testa alla banda Solskjær è il Rosenborg, alle prese con una delicata fase di transizione: il poco amato Jan Jönsson (campione 2008 con lo Stabæk) ha lasciato la panchina a Per Joar Hansen, l’uomo che ha qualificato la Norvegia U21 ai prossimi Europei in Israele. Salutati i grandi vecchi (Prica e Iversen) e ripristinato lo storico marchio di fabbrica del club, il 4-3-3, a Trondheim si punta sulla linea verde e su elementi (la punta Elyounoussi su tutti) dalla carriera a yo-yo. Tra le altre, il Vålerenga taglia le spese (stipendi ridotti del 40% in 5 anni) e richiama Rekdal, il tecnico dell’ultimo titolo (2005), mentre il Brann riporta a casa l’ex Bari Huseklepp e l’eterno piazzato Tromsø attende la consacrazione della stellina classe ’92 Drage.

P

Galeotta piazza S. Marco Consacrazione è anche la parola chiave per Lauri Dalla Valle, punta italo-finlandese accasatosi al Molde. Singolare la storia di suo padre Loreno, ex brigadiere emigrato in Carelia per amore di una finlandese, Marketta. La conobbe a Venezia: stava pedinando un narcotrafficante a piazza San Marco, e pensando di essere stato scoperto si mischiò a un gruppo di turisti e attaccò bottone con una bionda. Era lei, si piacquero, la sera stessa si rividero, e via all’amore. Oggi Loreno è titolare della Dalla Valle Oy, l’azienda leader in Finlandia

PORTOGALLO

LA BANCA CENTRALE VIETA CREDITO AI CLUB RR (m.m.d.s.) La Banca Centrale portoghese ha proibito alle banche nazionali di far credito alle società di calcio. Il governatore Carlos Costa vuole che i soldi siano destinati al sostegno delle piccole e medie imprese. La presa di posizione è dovuta al fatto che lo Sporting, tecnicamente fallito, ha chiesto il condono dei debiti, e il Benfica si è subito accodato. Oggi i debiti delle 3 big sono: Benfica 257 milioni, Sporting 243,5, Porto 217,5.

GRECIA

per il commercio dei funghi. Business creato da zero, prima del suo arrivo i funghi non appartenevano alla gastronomia finnica e venivano lasciati marcire, considerati cibo per animali (i porcini venivano chiamati «funghi delle vacche»). L’altra passione di Loreno Dalla Valle è sempre stata il calcio, e grazie ai profitti realizzati dalla sua azienda si è tolto lo sfizio di investire qualche soldo in un piccolo club chiamato JIPPO, dove muove i primi passi il figlio Lauri. A 14 anni il ragazzo prova nelle giovanili dell’Inter, ma rientra a casa dopo poche settimane causa difficoltà di ambientamento. L’appuntamento con una big è rimandato: nel 2007 entra nell’Academy del Liverpool, debuttando in prima squadra 3 anni dopo in Europa League col Rabotnicki (per Aquilani). Nel 2010 passa al Fulham, che lo presta ovunque: Bournemouth, Dundee, Exeter City, Crewe Alexandra (10 partite e 5 gol quest’anno). Fino alla chiamata di Solskjær. «Grande bomber - ha detto Dalla Valle, che dal 2011 non risponde più alle convocazioni Under 21 finlandese - e abile nel valorizzare i giovani. Non potevo chiedere di meglio».

LAURI DALLA VALLE, 19 ANNI, QUI COL FULHAM

I 16 CLUB DELLA A DI OSLO

Tippeligaen Ecco le sedici squadre al via del campionato di prima serie 2013: AALESUND BRANN HAUGESUND HØNEFOSS LILLESTRØM MOLDE ODD GRENLAND ROSENBORG SANDNES ULF SARPSBORG 08 SOGNDAL START STRØMSGODSET TROMSØ VIKING VÅLERENGA

IN RUSSIA ANZHI E ZENIT K.O., ALLUNGO DEL CSKA Augsburg-Norimberga Bayern-Fortuna Dusseldorf Friburgo-Wolfsburg Greuther Furth-Hoffenheim Mainz-Leverkusen Schalke-Borussia D. Borussia M.-Werder Hannover-Eintracht Stoccarda-Amburgo

CLASSIFICA BENFICA PORTO BRAGA PACOS DE FERREIRA RIO AVE MARITIMO ESTORIL NAC. MADEIRA VITORIA G. (-1) SP. LISBONA VITORIA SETUBAL (-1) ACAD. COIMBRA GIL VICENTE OLHANENSE MOREIRENSE BEIRA MAR

CLASSIFICA BAYERN BORUSSIA D. LEVERKUSEN SCHALKE EINTRACHT AMBURGO MAINZ FRIBURGO BORUSSIA M. HANNOVER NORIMBERGA WOLFSBURG WERDER STOCCARDA FORTUNA DUSSELDORF AUGSBURG HOFFENHEIM GREUTHER FURTH

58 56 40 39 30 29 28 27 27 24 23 21 19 18 17 16

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE

ROMANIA

25a giornata

25a giornata

Porto-Estoril 2-0 Braga-Maritimo 2-0 Acad. Coimbra-Sp. Lisbona 1-1 Moreirense-Olhanense 1-1 Nac. Madeira-Rio Ave 1-1 Pacos De Ferreira-Beira Mar 1-1 Benfica-Gil Vicente 5-0 Vitoria Setubal-Vitoria G. Nella notte

CHAMPIONS LEAGUE

TURCHIA

GERMANIA

PORTOGALLO

22a giornata

1-2 3-2 2-5 0-3 1-0 2-1 1-1 0-0 0-1

66 46 45 39 39 38 37 36 35 34 31 30 29 29 28 21 19 14

SPAREGGI PER LE COPPE

Galatasaray-Genclerbirligi Istanbul Bb-Kayserispor Gaziantepspor-Belediyespor Trabzonspor-Besiktas Karabukspor-Eskisehirspor Sivasspor-Antalyaspor Elazigspor-Orduspor Fenerbahçe-Bursaspor Mersin Idman Y.-Kasimpasa

CLASSIFICA GALATASARAY BESIKTAS FENERBAHÇE KASIMPASA BURSASPOR ANTALYASPOR KAYSERISPOR ESKISEHIRSPOR GENCLERBIRLIGI SIVASSPOR TRABZONSPOR KARABUKSPOR ELAZIGSPOR ISTANBUL BB ORDUSPOR GAZIANTEPSPOR BELEDIYESPOR MERSIN IDMAN Y. SPAREGGI RETROCESSIONE

0-1 0-0 2-2 0-0 0-0 2-1 1-0 4-1 1-1

47 43 43 37 37 37 36 35 34 32 31 30 30 29 29 29 23 21 RETROCESSIONE

RUSSIA

OLANDA

22a giornata

26a giornata

20a giornata

Gaz Metan-Viitorul Constanta 4-1 Astra Ploiesti-Brasov 3-0 Csms Iasi-Cluj 1-1 Rapid Buc.-Petrolul Ploiesti 0-0 Otelul-Pandurii T.j. 1-0 Ceahlaul-Steaua Buc. 3-4 Univ. Cluj-Turnu Severin Nella notte Dinamo Buc.-Concordia C. Nella notte Vaslui-Gl. Bistrita Nella notte

Groningen-Nac Breda Heerenveen-Psv Heracles-Nec Willem II-Vvv Venlo Az Alkmaar-Den Haag Roda-Feyenoord Ajax-Zwolle Utrecht-Rkc Waalwijk Twente-Vitesse

1-1 2-1 1-0 1-0 1-1 0-1 3-0 1-0 0-1

Volga N.n.-Kuban Krasnodar Krasnodar-Amkar Perm Dinamo Mosca-Lokomotiv Mosca Krylya Sovetov-Cska Mosca Alania-Rostov Spartak Mosca-Terek Grozny Rubin Kazan-Zenit San Pietroburgo Mordovia Saransk-Anzhi

0-2 2-1 1-0 0-2 0-0 3-1 1-0 2-0

CLASSIFICA STEAUA BUC. ASTRA PLOIESTI PANDURII T.J. PETROLUL PLOIESTI VASLUI (-1) DINAMO BUC. (-1) CLUJ RAPID BUC. BRASOV GAZ METAN OTELUL* CONCORDIA C. (-1) VIITORUL CONSTANTA CEAHLAUL CSMS IASI UNIV. CLUJ (-1) TURNU SEVERIN (-1) GL. BISTRITA (-1)

CLASSIFICA AJAX PSV FEYENOORD VITESSE UTRECHT TWENTE DEN HAAG NEC HEERENVEEN HERACLES GRONINGEN NAC BREDA RKC WAALWIJK AZ ALKMAAR ZWOLLE RODA VVV VENLO WILLEM II

54 53 53 51 45 44 36 36 32 31 30 28 26 26 26 25 22 17

CLASSIFICA CSKA MOSCA ANZHI ZENIT SAN PIETROBURGO KUBAN KRASNODAR SPARTAK MOSCA RUBIN KAZAN DINAMO MOSCA TEREK GROZNY KRASNODAR LOKOMOTIV MOSCA ROSTOV AMKAR PERM VOLGA N.N. KRYLYA SOVETOV MORDOVIA SARANSK ALANIA

46 41 38 35 35 34 33 32 31 31 21 19 17 16 12 12

* Otelul 2 punti di penalizzazione

56 44 41 38 36 36 34 30 29 27 26 25 22 20 19 18 14 13

RR (s.m.) Il calcio di rigore sbagliato da Drogba sabato all’84’, che è costato al Galatasaray la sconfitta per 1-0 in casa contro il modesto Genclerbirligi, ha permesso al Fenerbahce, vittorioso 4-1 sul Bursaspor, di portarsi a 4 punti dalla capolista alla pari col Besiktas fermato sullo 0-0 a Trebisonda. A 9 giornate dal termine del campionato turco si riapre la lotta scudetto, con lo scontro diretto Fener-Gala in calendario alla penultima.

Da 5 ª a 8ª spareggi per il 30 posto in Europa L.

MOLLA LA A PER CURARE IL FIGLIO RR (a.m.) Ha lasciato il Levadiakos di serie A greca per andare nella 5ª divisione tedesca. Pazzo? No, un gesto di amore verso il figlio che ha bisogno di cure. A Uerdingen gliele daranno. Lui è Giannis Alexiou, 28enne difensore; il figlio Thanos soffre di una rara malattia a un polmone. Il Levadiakos, in crisi, non li ha potuti aiutare come ha fatto Kourkoudialos, boss dell’Uerdingen, che gli ha dato i 25 mila euro necessari per le spese mediche.

ROMANIA

RISSA INTERNA SPORTUL VERSO IL FALLIMENTO RR (g.s.) Lo Sportul Studentesc rischia di fallire. Il club di Bucarest in B è tra i primi fondati in Romania e ha avuto in rosa Hagi, però non ha vinto quasi nulla. Sabato col Farul Constanta non si è giocato perché i giocatori sono andati vicini alla rissa col proprietario Siman: non vengono pagati da 7-8 mesi, in alcuni casi da due anni, e pare siano stati minacciati. Sabato, se non ci sarà accordo, scatterà la retrocessione a tavolino.

OLANDA

GUARDALINEE: A GIUDIZIO GLI ASSASSINI RR Si è tenuta ieri a porte chiuse a Lelystad l’udienza preliminare per l’omicidio di Richard Nieuwenhuizen, il 41enne dirigente e guardalinee ammazzato di botte a inizio dicembre ad Almere in Olanda durante un incontro giovanile fra Buitenboys e Nieuw Sloten. Sette gli imputati, un genitore 51enne e 6 adolescenti fra i 15 e i 17 anni, tutti del Nieuw Sloten. Il processo s’inizierà a fine maggio.


10

MONDO

ARGENTINA

ALLA FONTE DEL RIVER Da quando è tornato il suo tecnico più vincente il club s’è tolto dalla palude retrocessione. E i tifosi portano il santino di Diaz nel portafogli Nominativo singolare DI LUCA BIANCHIN

BUENOS AIRES

RAMON DIAZ, 53 ANNI (PHOTOGAMMA)

MARTIN MAZUR

CAMPIONE D’ITALIA CON L’INTER

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«River Plate» prende nome dal Rio de la Plata. Che però sembra più un golfo... RR Argentini alla Almeyda

sono sempre esistiti: simpatici, un po’ eccentrici, pronti a farsi rispettare. Nel 1526 un veneziano parte dall’Europa e arriva dalle parti di Buenos Aires: barba alla Galileo, si chiama Sebastiano Caboto e fa l’esploratore. Gli va maluccio perché gli indigeni reagiscono male e gli uccidono 17 compagni di viaggio. Grazie e arrivederci. Prima di girare la barca, Caboto fa in tempo a cambiare il nome di un tratto d’acqua, un punto in cui l’oceano entra nella terraferma: sarà per sempre «Rio de la Plata», nome bugiardo. Perché a guardarlo sembra un golfo, un estuario, non certo un fiume, e poi

perché quasi 500 anni dopo non è più così strano maneggiare gli oggetti di «plata», d’argento, che stupirono Caboto. Fa niente, al calcio va bene anche così perché in Argentina a poco a poco la situazione cambia. Arrivano gli inglesi. Nel 1806 provano a conquistare la zona e vengono respinti. Meno di 100 anni dopo però stringono accordi commerciali e tornano per costruire ferrovie. Portando lui, il pallone. Siamo al 1901. Due squadre del porto di Buenos Aires affacciato sul Rio de la Plata, claro - decidono di fondersi. Si chiamano Santa Rosa e Los Rosales. Decide per tutti tale Pedro Martinez, stesso nome di un (fortissimo) lanciatore del baseball anni Novanta e Duemila: sceglie «River Plate», probabilmente dopo aver letto quelle due parole su alcuni contenitori scaricati al molo. E come per altre squadre argentine (Newell’s Old Boys, Boca Juniors, All Boys) il nome è inglese: la traduzione di Rio de la Plata. P.s.: Martinez decise un 25 maggio, il giorno in cui festeggiano il compleanno il River, il suo figlio prediletto Daniel Passarella e anche l’Argentina, il cui primo governo fu formato il 25-5-1810. E poi quel nome, Argentina: come «argento», come «plata».

«I

Ramón Díaz (La Rioja il 29-8-1959) è stato un attaccante che ha giocato 7 stagioni in Italia fra il 1982 e il 1989: Napoli, Avellino, Fiorentina e Inter con cui vinse lo scudetto. In seguito è stato al Monaco prima di tornare nel ’91 al River Plate, dove aveva iniziato nel 1978. Nel 1995 ha cominciato ad allenare al River, con cui ha vinto 5 campionati e la Libertadores ’96. Poi Oxford, San Lorenzo, America e Independiente.

RAMON

L’ARGENTO DI CABOTO E IL FIUME FASULLO

l River Plate è il miglior club del mondo», assicura Ramon Diaz, sorridente come al solito. Da quando è tornato ad allenare i Millonarios, tre mesi fa, El Pelado gongola ogni giorno. Scherza con i giornalisti con cui anni fa avrebbe litigato. E in panchina fa anche da moderatore. «Pazienza col pibe», predica alla platea che contesta Rogelio Funes Mori. E nessuno osa parlarne più. «Adesso i tifosi rispondono diversamente ai problemi. Avere uno come lui in panchina gli dà fiducia», assicura Ponzio.

5a giornata

Belgrano-Velez Independiente-Godoy Cruz Santa Fe-All Boys Estudiantes-Newell’s San Martin-Racing San Lorenzo-Tigre River Plate-Colon Atletico Rafaela-Boca J. Lanus-Arsenal S. Argentinos Jrs-Quilmes

CLASSIFICA RIVER PLATE GODOY CRUZ LANUS (-1) NEWELL’S TIGRE ARSENAL S. (-1) QUILMES (-1) BELGRANO ATLETICO RAFAELA VELEZ SAN LORENZO INDEPENDIENTE ALL BOYS SANTA FE BOCA J. RACING (-1) SAN MARTIN (-1) ESTUDIANTES COLON ARGENTINOS JRS (-1)

1-0 0-1 1-1 2-4 Sosp. 0-1 2-1 1-1 Nella notte Nella notte

12 11 10 10 10 8 7 7 6 6 6 6 5 5 5 4 3 2 2 1

Un figlio ingombrante L’allenatore più vincente della storia del club fu esonerato nel 2002, pochi minuti dopo aver vinto il Clausura. «Cerchiamo un altro stile», disse il presidente Aguilar che scelse il cileno Pellegrini, mai accettato dalla curva. Prima di andarsene Ramon fece esordire polemicamente suo figlio Emiliano, nato a Napoli nel 1982. Ma non era preparato a una carriera lontano dall’unica squadra argentina in cui ha giocato, quella in cui aveva iniziato ad allenare tra scetticismo ed errori. Mentre parlava spagnolo gli scappavano parole in italiano (capita ancora). E una volta davanti a tutta la rosa assegnò la marcatu-

«Riportaci la gioia» I capelli, tinti di un nero furioso, nascondono il passo degli anni. Ramon ne ha 53, ma in panchina pare ringiovanito, con la freschezza che ha contagiato i giocatori dopo la crisi sfociata nell’esonero di Almeyda. Prima c’era paura per la retrocessione, parola proibita ma già sperimentata. Ora non più. Ramon Diaz è il santo patrono del River. E lo sa. I tifosi portano il suo santino nel portafogli insieme a quello di San Gaetano. «Riportaci la gioia», dice l’immaginetta sacra. «Cosa volete che vi dica… Con me il River non sarebbe mai retrocesso», ha detto il giorno del suo rientro al Monumental, dopo 10 anni di esilio forzato.

ra di Moreno a Escudero e quella di Fabianesi a Gancedo, ma così sulla lavagna gli avversari risultavano 12: «Ramon, Moreno y Fabianesi è un solo giocatore, si chiama così», gli sussurrò un collaboratore. Tutto cancellato dai 5 titoli argentini, dalla Libertadores e dalla Supercopa vinti in 6 stagioni. Senonché fuori dal Monumental le offerte non arrivavano. Così Diaz accettò quella dell’Oxford in quarta serie inglese, che prese anche il figlio. Ma rientrarono dopo appena un anno, richiamati in patria dal San Lorenzo. Con Tula, Ledesma, Ferreyra e Gaston Fernandez, Ramon vinse il Clausura 2007, ma lo spogliatoio esplose per la decisione di portare in rosa i figli. Dimissioni, una fallimentare esperienza all’America in Messico, continue liti col presidente dopo il rientro al San Lorenzo, nuove dimissioni. Poi nel 2011 l’Independiente lo seduce permettendogli di portarsi come vice Emiliano. Ma finisce male anche qui. La pace con Passarella Intanto il River sanguina. La gente invoca Diaz, ma il presidente Passarella preferisce Gorosito, Cappa, Lopez. Passarella e Diaz abitano uno accanto all’altro, ma non si parlano da anni. Li separa più di un muro. Sembrano gli antagonisti di un cartone animato. Ma questo, il 2013, è l’anno delle elezioni e il rischio di un’altra retrocessione è troppo alto. Così Passarella chiama Diaz, firmano la pace e arrivano i sorrisi. «La lite con Daniel fu una sciocchezza, adesso la ricordiamo e ci ridiamo su - dice Ramon -. Voglio essere il Ferguson del River: ho un contratto di un anno, ma non riesco più a pensarmi su un’altra panchina». Al massimo, la può cedere in prestito a Emiliano, il figlio-vice che l’ha seguito anche al Monumental e che domenica contro il Colon ha sostituito il padre squalificato. Vincendo.

DIAZ

PARAGUAY

DOVE OSANO LAS AGUILAS José Eduvigis InaggilDiazgenerale Vera è uno dei persopiù importanti della storia del Paraguay. Da sergente maggiore guidò l’esercito nella battaglia di Curupayty nel 1866, una delle poche vittorie nell’ambito della Guerra della Triplice Alleanza (1864-70) persa contro Argentina, Brasile e Uruguay. Morì sul campo poco dopo essere stato nominato generale. Gli è stata dedicata una piccola città paraguaiana e il suo volto è inciso sulle monete da 100 guaranì. E i suoi valori stanno guidando la squadra a lui intitolata, il General Diaz di Luque, centro urbano a meno di 20 chilometri da Asuncion. K.o. Olimpia e Guaranì La capienza dello stadio sta per essere portata da 3.200 a 4.500 posti, anche se gli spettatori non sono più di 1.000. Amano chiamare la loro squadra «Olimpia’i», ovvero «la piccola Olimpia» (di Asuncion), con cui condivide la maglia

Il General Diaz, una squadra di Luque, è primo a sorpresa. Con un rapace nello stemma e un allenatore prestato a un’altra società bianca con striscia orizzontale nera. Ma il soprannome più in voga ora è «las aguilas», dopo che il presidente ha inserito nello stemma un’aquila, simbolo di «eroismo e vittoria». Lo ha fatto per il debutto in A, 96 anni dopo la fondazione del club. Sottovalutato da tutti, dopo 5 giornate dell’Apertura il General Diaz è incredibilmente a punteggio pieno e con 1 solo gol subìto. Tra le vittime ci sono già i rivali cittadini dello Sportivo Luqueño, l’Olimpia (in corsa in Libertadores) e il Guaranì, battuto dal gol del difensore Caceres e dalle parate di Aristides Florentin. Uno dei tanti protagonisti sconosciuti e inattesi. Un solo straniero Dopo decenni passati nelle leghe regionali e le ultime sei stagioni in seconda divisione, il

General Diaz guida la serie A con 3 punti sul Nacional. Non ci sono nazionali in rosa, l’argentino Cano è l’unico straniero titolare e l’allenatore è quello dell’ultima promozione, il 38enne Humberto Garcia, ex centrocampista ritiratosi ad 5a giornata

Guaranì-General Diaz Nacional-Olimpia A. Deportivo Carapeguà-Libertad Rubio Nu-Sportivo Luqueno Sol De America-Cerro De Franco Cerro Porteno-Deportivo Capiatà

CLASSIFICA GENERAL DIAZ NACIONAL LIBERTAD GUARANÌ SOL DE AMERICA DEPORTIVO CAPIATÀ CERRO DE FRANCO SPORTIVO LUQUENO OLIMPIA A. DEPORTIVO CARAPEGUÀ RUBIO NU CERRO PORTENO

0-1 3-0 0-0 0-1 1-1 0-1

15 12 8 7 6 6 5 5 5 4 4 4

appena 22 anni per un infortunio. La cavalcata dell’anno scorso in B portò addirittura l’Independiente, ultimo in A, a chiederlo in prestito al General Diaz per tentare la salvezza: andò, perse le ultime 2 partite e mancò il miracolo. Ora ci sta riprovando con risultati decisamente migliori, per onorare la memoria del generale Diaz e battere davvero, stavolta, le 3 grandi storiche del Paraguay (Olimpia, Libertad e Cerro Porteño) in una battaglia calcistica dai contorni totalmente imprevedibili. MASSIMO CALLEGARI

GENERAL

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

HUMBERTO GARCIA, 38 ANNI, DA 2 STAGIONI TECNICO DEL GENERAL DIAZ, NEO PROMOSSO


11

MONDO CARLO PIZZIGONI

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

CHAMPIONS LEAGUE AFRICANA

COPPA LIBERTADORES

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i accende la musica nella Champions League Africana. Esauriti i preliminari, si giocano sabato le partite d’andata del primo turno. La competizione più prestigiosa del continente, vinta l’anno passato dagli egiziani dell’Al Ahly, ha una formula particolare. Ci sono prima due turni con gare di andata e ritorno, poi inizia la fase a gironi che sceglierà le semifinaliste. Quest’anno, come forse poche volte in passato, il lotto delle favorite è ampio, anche per motivi extracalcistici, che in Africa hanno peso. Nel gruppo delle outsider c’è sicuramente la squadra algerina del Sétif (ai quarti nel 2010).

S

L’ES SETIF E VELUD STORIE DI RESISTENZA Il club algerino, di una città simbolo della lotta anticolonialista, punta alla coppa continentale. Il tecnico è sopravvissuto all’attentato al Togo

CORINTHIANS PENA RIDOTTA: PORTE APERTE RR (a.s.) Passo indietro della Conmebol sulla punizione inflitta al Corinthians dopo gli incidenti allo stadio José Bermudez di Oruro, in Bolivia, che hanno provocato la morte di un 14enne tifoso locale. Il tribunale disciplinare della federazione sudamericana ha deciso di riaprire le porte ai tifosi del Timão per le partite casalinghe, mantenendo il divieto solo per le trasferte. Al club anche una multa di 200 mila dollari.

o «Sono fortunato a essere ancora vivo. Qui miglior esperienza in carriera»

BRASILE

FORLAN-DUNGA TRIONFANO NEL GAUCHO I GIOCATORI DELL’ES SETIF FESTEGGIANO LA CONQUISTA DELLA COPPA ALGERINA LO SCORSO PRIMO MAGGIO. SOPRA, IL TECNICO HUBERT VELUD, 53 ANNI (REUTERS/AP)

2010, quando un gruppo di terroristi separatisti della Cabindia attaccarono il pullman dove viaggiava la Nazionale degli Sparvieri. Morirono tre persone, Velud fu uno dei 9 feriti. Il palazzinaro di Algeri «Sono fortunato a essere vivo, e qui vivo l’esperienza migliore della mia carriera». Dopo l’attentato era tornato in patria per allenare il Créteil, poi di nuovo in Africa, in Marocco (Agadir) e Tunisia (Stade), prima del Sétif, dove ha lavorato benissimo ed è ora al comando della classifica con 7 punti di vantaggio, a 7 turni dal termine. Pur essendo campioni uscenti, non molti scommettevano sulla squadra di Sétif. «Le idee non mancano, ma abbiamo l’8˚ budget del torneo - dice Velud -, ci sono club, come

l’Usma, che pagano i giocatori 30.000 euro al mese...». In Algeria è infatti sceso in campo Ali Haddad, patron del gruppo ETRHB, un colosso nel campo delle costruzioni di infrastrutture. Per l’autorevole rivista Jeune Afrique Haddad è uno dei cento uomini che contano nel Continente. Sul finire del 2010 è diventato presidente dell’USM di Algeri. I titoli non sono però ancora arrivati e nell’ultima stagione (3˚ posto) Haddad ha ulteriormente allargato i cordoni della borsa, promettendo stipendi fuori mercato e ingaggiando un tecnico francese di grande esperienza come Rolland Courbis, sconfitto col suo Marsiglia (con Ravanelli centravanti) nel 1999 dal Parma in finale di Uefa. Le idee di un sopravvissuto però magari funzionano meglio.

UNDER 20 AFRICANA

AL VIA I RAGAZZI 4 AL MONDIALE Inizia sabato in Algeria il campionato africano under 20. A contendersi il titolo 8 squadre: oltre ai padroni di casa, anche Benin, Ghana, Egitto (gruppo A con l’Algeria), Mali, Gabon, Congo e i campioni uscenti della Nigeria. Contemporaneamente, nelle Isole Figi si disputerà il campionato oceanico Under 20: la vincente, favorita d’obbligo la Nuova Zelanda (le altre Figi, N. Caledonia, Papua e Vanuatu), parteciperà al Mondiale di giugno. In Turchia, sede della rassegna, ci saranno 4 africane. Note le altre partecipanti: Colombia, Cile, Uruguay, Paraguay, Messico, Usa, El Salvador, Cuba, Sud Corea, Iraq, Uzbekistan e Australia. L’Europa porta Francia, Inghilterra, Croazia, Grecia, Portogallo, Turchia (ospitante) e Spagna, che ha eliminato nei gironi l’Italia di Evani. C.PIZZ.

ECUADOR

ESTRADA, IL PRESIDENTE-GOLEADOR A Manta ha debuttato un attaccante di 28 anni: il massimo dirigente del club. Che è andato in gol dopo 2’: «Ma mi accontento di giocare ogni tanto» IACOPO IANDIORIO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

inuto 84 di Manta-El-NaM cional, serie A ecuadoregna, sabato scorso. Lo speaker dello stadio Jocay («casa dei pesci» nel vocabolario inca) annuncia: «Cambio nel Manta: esce col numero 17 Hugo Santacruz ed entra col numero 11 Jaime Estrada Medranda». E giù applausi a scroscio. Due minuti dopo sulla destra Cristian Marquez entra in area e serve un assist sul dischetto. Estrada non ci pensa su: la tocca di destro e realizza il 4-0 fi-

RR Gruppo A: TolucaBarcelona 1-1, BocaNacional 0-1; gruppo B: Libertad-S. Cristal 2-2, Tigre-Palmeiras 1-0; gruppo C: S. Paolo-Arsenal 1-1, A. Mineiro-Strongest 2-1; gruppo D: Emelec-Iquique 2-1; gruppo E: Millonarios-S. José 2-1, Tijuana- Corinthians 1-0; gruppo F: Cerro Porteño-S. Fe 1-2; gruppo G: Newell’s-U de Chile 1-2, Olimpia-Lara 2-2; gruppo H: Grêmio-Caracas 4-1, Fluminense-Huachipato 1-1.

COPPA LIBERTADORES

Contributo italiano L’Entente Sportive Sétifienne, spesso abbreviata ESS o ES Sétif, nasce in una città simbolo della resistenza algerina alla Francia, 4 anni prima della Liberazione del ’62. Oggi vanta circa 300 mila abitanti, nel nord-est del Paese. I maggiori successi del club sono concentrati nelle ultime due decadi. Ha contribuito a raggiungerli un tecnico italiano, Giovanni Dellacasa, ex Cremonese e Bellinzona, che ci racconta della

sua esperienza a Sétif, nel 2011. «C’è grande seguito popolare, molta pressione, perché i tifosi ti danno tanto e giustamente pretendono. Il potenziale è ottimo, nella mia squadra c’erano giocatori che potevano senza difficoltà misurarsi in Europa. Ho un grande ricordo di quella avventura dal punto di vista sportivo - continua Dellacasa -, ci chiamavano il Barcellona d’Algeria, per come giocavamo, peccato poi sia intervenuta la dirigenza a rovinare tutto. Sono in attesa da un paio d’anni dei miei soldi...». Buona parte di quella dirigenza invisa al tecnico italiano è però cambiata, c’è un nuovo presidente e anche un nuovo allenatore. Il 53enne francese Hubert Velud si considera un sopravvissuto. Era il c.t. del Togo alla Coppa d’Africa giocata in Angola nel

A PUNTEGGIO PIENO TIJUANA E ATL. MINEIRO

nale. Delirio dei 15 mila presenti. Perché non solo Jaime Estrada Medranda è un debuttante di 28 anni ma è il presidente del Manta. Sì, proprio il «presi», come lo chiamano compagni e tecnico, Edwin Cózar. Il presi per poter essere regolarmente tesserato a fine febbraio ha lasciato formalmente il suo incarico all’ex vicepresidente Robert Velez Barberan, ma di fatto continua a essere il numero 1 del club celeste. Che guida dalla scrivania da fine 2009, essendo subentrato al padre Jaime Estrada Bonilla, 57 anni, ex deputato e nel frattempo diventato sindaco della città-portuale sul Pacifico più importante del-

l’Ecuador, oltre 220 mila abitanti. Non per niente quelli del Manta li chiamano i tiburones (squali) o gli atuneros (pescatori di tonni).

JAIME ESTRADA MEDRANDA, 28 ANNI, PUNTA E PRESIDENTE DEL MANTA

L’Ingegnere ambizioso L’Estrada junior dopo la gara ha confessato: «Oggi realizzo il sogno di una vita. Ho giocato fino ai 18 anni nelle giovanili del Manta, poi ho avuto offerte da club di serie A ma ho preferito finire gli studi di Ingegneria gestionale e per 4 anni non ho pensato ad altro. Questo inverno però mi sono allenato e ho fatto il ritiro con i miei compagni». Così si è anche firmato un contratto da 400 euro al mese. E aggiunge: «Col tecnico Cózar ho ottimi rapporti, d’altronde l’ho scelto io a fine dicembre… Ma l’argentino Escalada e il paraguayano Santacruz stanno facendo una buona annata in attac-

co, non penso a quanti match o gol posso realizzare in una stagione, mi accontento di entrare ogni tanto in campo. E che il Manta si qualifichi per un torneo internazionale». Al momento il club della città inca di Jocay (da cui il nome dello stadio) è al sesto posto, a meno 2 dalla zona coppa Sudamericana. Non è mai andato oltre il settimo posto, nel 2010 e l’anno scorso, nella sua giovane storia (è nato nel 1998), ha raggiunto l’élite ecuadoregna a fine 2008 e vanta un solo nazionale Cristian Lara (ma fuori dal giro dal 2009). E adesso, dopodomani, è atteso dal big match con la capolista, l’Emelec di Guayaquil, 13 titoli in bacheca e a punteggio pineo dopo sei giornate. Intanto, chissà che un presi alla Zamparini non voglia seguire l’esempio di Estrada e schierarsi il prossimo weekend...

RR (a.s.) Oltre a Seedorf, che ha vinto la Coppa Guanabara col Botafogo (prima parte del campionato di Rio), altri due ex «italiani» hanno trionfato per la prima volta in Brasile. Sono l’ex interista Forlan e Carlos Dunga, campioni del primo turno del Gaucho grazie al 5-0 dell’Internacional sul São Luiz. Nel Paulista sempre in testa il Ponte Preta col San Paolo, fermato sullo 0-0 dal Palmeiras: si rifanno sotto Santos e Botafogo SP.

BRASILE

«TANGENTI PER CONVOCARE NELLA SELEÇÃO» RR (a.s.) Il presidente dello Sport Club Luciano Bivar sostiene di aver pagato nel 2001 l’allora c.t. della Seleção, Emerson Leão, perché convocasse il centrocampista Leomar per la Confederations Cup, sostenendo che il sistema di tangenti è «sempre esistito e probabilmente esiste ancora». Il primo a reagire è stato Leão, negando tutto («lo chiamai perché lo meritava») e chiedendo un’indagine su Bivar.

TUNISIA

L’ARBITRO SBAGLIA? LORO SI RITIRANO RR Il Gafsa, club di Serie A tunisina, ha annunciato un clamoroso ritiro dal campionato per protesta contro le presunte ingiustizie arbitrali subite nella partita di domenica contro l’Hammam-Lif. Il vice presidente ha parlato di «ingerenza politica». Un altro club, l’Olympique Beja, ha minacciato di fare altrettanto: «C’è una banda che decide le designazioni», ha detto il presidente.


12

EXTRA FUN

EXTRATIME - 12 MARZO 2013

RR Chris Stark è un conduttore radiofonico che se ci capiti sotto ti combina tipo La Zanzara, chiedendoti cose che non ti aspetti ma che in fondo ti chiederebbe anche il tuo salumiere. L’ultima è Mila Kunis, qui sulla cover di Esquire, ucraina di Beverly Hills, già Lily nel Cigno Nero (Premio Mastroianni a Venezia) e impegnata nel giro promozionale delle 7 chiese per il prequel (sic!) del Mago di Oz dove fa la strega dell’Ovest. Già il ruolo è fuori ruolo perché da una vita dicono che le streghe sono brutte e Mila è una sventola da manicomio, e la risposta pure. Stark le chiede se le va di andare a vedere una gara del Watford, con annessa visita dal pollarolo Nando’s e un paio di birrette, e lei: «Come no! Dammi una maglietta! Di che colore è?». «Giallorossonera». «Oh my gosh!». Conseguenze: Mila tifa Zola, e il video è un successo da youtube tipo Gangnam Style...

RR (n.s.) Lo avete riconosciuto? Sono quasi 5 decenni che portava i capelli alla... Valderrama, ma domenica il più famoso Carlos del calcio colombiano pare ci abbia dato un taglio. E il bel cespuglio che lo contraddistingue dai primi anni 80 ora non c’è più. La foto in alto è comparsa su un profilo Twitter dell’ex stella dei cafeteros e ha fatto il giro della rete, ma alcuni ne mettono in dubbio l’autenticità. Si attendono controprove...

SPATENTATO Marcelo del Real è stato trovato alla guida senza patente, ritirata da 8 mesi: 6 mila euro di multa.

S ARMA? Al 57enne Chris Barmby, fan del West Ham, è stato impedito l’accesso al Britannia Stadium per il giornale che aveva in tasca: lo steward temeva potesse usarlo come arma.

S POLITICI Romario è stato eletto presidente della Commissione Sport e Turismo della Camera brasiliana. Bebeto si è dimesso da coordinatore delle Seleção giovanili.

RR (s.s.) Dopo un periodo personale non positivo, una buona notizia per Oscar Washington Tabarez. Il tribunale della Ciudad de la Costa ha condannato una sua ex domestica a restituire al tecnico, in passato a Cagliari e Milan, attuale selezionatore dell’Uruguay, la cifra di 500 mila dollari (circa 390 mila euro) indebitamente sottratta. Al ritorno dal Mondiale del Sudafrica del 2010 (da semifinalista), Tabarez aveva denunciato la donna per avergli rubato l’ingente somma, usata poi per comprare immobili e aprire attività commerciali con l’aiuto della sorella e dell’ex fidanzato (tutti e tre condannati per la vicenda). La 30enne, con la quale l’allenatore (66 anni) ha ammesso di aver avuto una relazione in un periodo di separazione dalla moglie con cui è sposato dal 1969, ha sostenuto di aver ricevuto il denaro dallo stesso Tabarez e ha già annunciato l’intenzione di appellarsi. Giallo nel giallo, nel novembre 2011 la moglie del tecnico uruguaiano è stata sfigurata dall’acido gettatole in faccia da due uomini. La polizia sospetta che gli episodi siano collegati ma non è mai riuscita a trovare prove a supporto.

SVIZZERA

2 TIFOSI NELLA JACUZZI A 36˚A BORDO CAMPO

S LIBANO L’arbitro libanese Bachir Awasa si è ritirato in seguito all’aggressione subita in campo da giocatori e tecnici nel corso di una gara di B.

S

INGHILTERRA

LUTTO È morto a Lisbona a 82 anni João dos Anjos Rocha, presidente dello Sporting fra il 1973 e il 1986.

FAN DENUNCIA L’ARBITRO ANTI-UNITED SVIZZERA RR (s.s.) Dopo l’espulsione di Nani contro il Real nel ritorno degli ottavi di Champions, martedì scorso, molti tifosi del Manchester United hanno dato del criminale all’arbitro turco Cuneyt Cakir. Uno di questi è passato però alle vie di fatto, chiamando la polizia di Nottingham per denunciarlo. Dopo essersi calmato, il ragazzo ha richiamato per scusarsi. «Al di là dell’aspetto curioso - ha detto l’ispettore capo - la vicenda dimostra il numero di chiamate assurde che riceviamo e rischiano di distrarci dai crimini reali».

S

TABAREZ, CONDANNATA EX DOMESTICA E AMANTE GLI RUBÒ 390 MILA EURO

CACCIA ALLA FAINA IN CAMPO A THUN RR (p.l.g.) Insolito invasore di campo nell’incontro tra Thun e Zurigo. Nel primo tempo la partita è stata sospesa per 5’ per catturare una faina che si era messa a scorrazzare sul terreno da gioco. Il terzino zurighese Benito ha tentato di fermare l’animale, ma ha rimediato un morso al dito. Allora è intervenuto il portiere ospite Da Costa che, grazie ai guantoni, ha immobilizzato il mammifero e l’ha poi consegnato a un inserviente a bordo campo.

S 7˚ MANDATO Issa Hayatou, 66 anni, camerunese, è stato rieletto per la 7ª volta presidente della Confederazione africana.

S BELLINZONA La Swiss Football League ha sbloccato una garanzia di 1 milione di euro versata dal presidente del Bellinzona Giulini: ossigeno per il club, 2˚ nella B svizzera, in attesa di investitori.

FRANCIA

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MONTPELLIER: NO A DIEGO. CI PROVA IL SION

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RR (a.g.) Niente Maradona a Montpellier. Il presidente Louis Nicollin fa un passo indietro: «Ci volevo provare ad assumerlo come tecnico, ma non si capisce con chi si deve parlare: quello ha 8 procuratori. In più mi chiama il presidente del Sion Constantin per dirmi che Maradona lo prende lui». A Montpellier potrebbe firmare un allenatore francese: totonomi tra l’ex del Paris Saint Germain Antoine Kombouaré e Jean Fernandez, cacciato dal Nancy.

DELLA SETTIMANA di FILIPPO CONTICELLO

GARY INTERVISTA L’AMICO RYAN Intervistatore inglese a destra, intervistato gallese a sinistra. Gary Neville commenta la Premier tra tv e giornali: eccolo per il Daily Mail assieme all’ex compagno Ryan Giggs, che ha 2 anni di più e gioca ancora. «La partita col Real è stato lo shock più grande della carriera», ha detto all’amico il 38enne gallese.

RICCHI Beckham per la Goal Rich List 2013 è il calciatore più ricco al mondo con 200 milioni di euro; 2˚ Messi con 131 e 3˚ CR7 con 128.

S OMAGGIO Gareth Bale ha chiamato la figlia Alba Violet in modo che il suo acronimo AVB fosse lo stesso del suo tecnico André Villas Boas.

S PANCHINA Il Greuter Furth, ultimo in Bundes, ha assunto come nuovo coach Frank Kramer.

RR La voglia di offrire privilegi ai tifosi non conosce confini. In Svizzera il Grasshopper ha lanciato, per la partita contro il San Gallo (3-1), un’idea nuova e diversa dalle tribune d’onore cui sono abituati i sostenitori vip: grazie a uno sponsor, due tifosi si sono immersi in una Jacuzzi da idromassaggio ai bordi del campo del Letzigrund, con acqua riscaldata a 36 gradi. In più il club ha offerto ai due alcune bottiglie di birra. E i giocatori sono andati a festeggiare a... bordo vasca.

BRASILE

RONALDO E FIDANZATA LITE IN STRADA ALL’ALBA RR (a.s.) Ronaldo già ai ferri corti con la nuova fiamma Paula Morais? Se lo chiedono i gossippari brasiliani dopo il plateale litigio inscenato dal Fenomeno e dalla fidanzata all’alba di sabato per le strade di Leblon, l’esclusivo quartiere carioca dove i due si trovavano per una cena giapponese. Cena andata di traverso, a quanto pare, visto che diversi testimoni hanno assistito alle urla e agli insulti che i due si sono scambiati per strada verso le 5 del mattino, all’uscita dal ristorante.

La frase HARRY REDKNAPP ALLENATORE DEL QPR

l

VALDERRAMA CI HA DATO UN TAGLIO

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MILA E ZOLA, DUE CUORI NEL WATFORD

La moda di non esultare dopo un gol è spazzatura: se Ronaldo voleva dimostrare amore al Manchester United poteva restarci

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV RESPONSABILE

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