GDS 17-03-2013

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www.gazzetta.it domenica 17 marzo 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

SEI NAZIONI UN ALTRO SUCCESSO DOPO QUELLO SULLA FRANCIA IN UN OLIMPICO STRACOLMO

MILANO SANREMO Sagan ci crede Nibali è pronto: «Vi emozionerò» GHISALBERTI, GIALANELLA, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO ALLE PAGINE 32­33­35

anno LXIX LX X ­ Numero n Anno 11

ITALRUGBY DA FAVOLA Battuta l’Irlanda (22­15) per festeggiare l’ultima di Lo Cicero: siamo quarti 3 Andrea Lo Cicero, 36 anni. Ha chiuso con 103 presenze LAPRESSE

BATTAGGIA, BUONGIOVANNI, MELILLO, PARRETTA PAG. 25­30­31

STRAPOTERE fb/milankoooramn

ilCommento

FASCINO SENZA TEMPO di PIER BERGONZI

Questa mattina alla partenza da Piazza Ca­ stello ci verrà la pelle d’oca per l’emozione. Succede così ogni anno perché la Milano­San­ remo è una cosa «speciale». Il ciclismo, anche quello pop­rock di lingua inglese, ha bisogno di ritualità, di radici storico­culturali sulle quali edificare il futuro. E la Sanremo è un’ico­ na alla quale tutti possono­vogliono riferirsi. L’ARTICOLO A PAGINA 25

3 Peter Sagan, a sinistra, e Vincenzo Nibali BETTINI

3 Mirko Vucinic, 29 anni festeggia il gol. Settima

JUVE

rete del montenegrino in questo campionato

Vucinic e Marchisio: 2­0 a Bologna. Polemiche sull’esultanza di Conte, che si sfoga: «Vien voglia di andar via dall’Italia». Distacco scudetto a +12 E oggi tocca al Napoli CALAMAI, FROSIO, GRAZIANO, OLIVERO, SCHIANCHI, TOSI PAG. 2­3­5­6­9

l'analisi

LASCIATE OGNI SPERANZA di SEBASTIANO VERNAZZA

MONDIALE IL VIA IN AUSTRALIA

Formula 1: segui il GP su Sky, Rai e Gazzetta.it ALLIEVI, PERNA, CORTINOVIS ALLE PAGINE 36­37

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

9 771120 506000

SAMP­INTER IN ARRIVO L’AGENTE DI SANCHEZ

Cassano­Palacio a Marassi Di fronte c’è il futuro: Icardi DALLA VITE, DI FEO, GRIMALDI ALLE PAGINE 10­11

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Prosegue l’uso privatistico di Sky. Ieri durante un collegamento per Bologna-Juve, Bergomi ha chiesto a Massimo Mauro se vuole sposarlo

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a pag 25

CONVOCAZIONI PER BRASILE E MALTA

Cerci, prima in Nazionale Antonelli sì, Verratti out A PAGINA 16

Serie A / 29ª GIORNATA PARTITE

CLASSIFICA

Ieri CATANIA UDINESE 3­1 BOLOGNA JUVE 0­2 Oggi ore 15 SIENA CAGLIARI ore 12.30 (2 4) FIORENTINA GENOA (1 0) MILAN PALERMO (2 2) NAPOLI ATALANTA (0 1) PESCARA CHIEVO (0 2) ROMA PARMA ore 20.45 (2 3) SAMP. INTER ore 20.45 (2 3) TORINO LAZIO ore 20.45 (1 1)

JUVENTUS* 65 NAPOLI 53 MILAN 51 FIORENTINA 48 INTER 47 LAZIO 47 CATANIA* 45 ROMA 44 UDINESE* 41 SAMPDORIA( 1) 35

PARMA BOLOGNA* CAGLIARI ATALANTA ( 2) TORINO ( 1) CHIEVO GENOA SIENA ( 6) PALERMO PESCARA

Tra parentesi i punti di penalizzazione * Una partita in più

MILAN­PALERMO BALO: «BUGIE SU DI ME» 35 35 34 33 32 32 26 24 21 21

Allegri cancella il Barça «Il k.o. ci ha resi più forti» BOCCI, DELLA VALLE, D’ANGELO, VITALE PAGINE 12­13

ANTICIPO 2 L’UDINESE BABY BATTUTA 3­1

Gomez doppietta da Papu Catania profumo d’Europa BIANCHI, CARUSO, FINOCCHIARO A PAGINA 17


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 17 MARZO 2013

SERIE A

L’ANTICIPO DELLA 29a GIORNATA

BOLOGNA

JUVENTUS

0

2

(4-2-3-1)

(3-5-2)

1 Curci; 8 Garics (dal 24’ s.t. 19 Christodoulopoulos), 5 Antonsson, 21 Cherubin, 3 Morleo; 15 Perez, 6 Taider; 33 Kone (dal 12’ s.t. 44 Naldo), 23 Diamanti, 18 Gabbiadini; 10 Gilardino (dal 29’ s.t. 8 Moscardelli). PANCHINA 25 Agliardi, 22 Lombardi, 45 De Carvalho, 11 Motta, 17 Guarente, 4 Khrin, 30 Pazienza, 20 Abero, 77 Pasquato. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA dal 12’ s.t. 3-4-2-1; dal 25’ s.t. 3-4-3 ESPULSI nessuno. AMMONITI Perez, Diamanti e Antonsson per gioco scorretto.

1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 20 Padoin, 23 Vidal (dal 44’ s.t. 27 Quagliarella), 21 Pirlo, 8 Marchisio, 13 Peluso; 12 Giovinco (dal 31’ s.t. 6 Pogba), 9 Vucinic (dal 37’ s.t. 32 Matri). PANCHINA 30 Storari, 4 Caceres, 22 Asamoah, 11 De Ceglie, 39 Marrone, 33 Isla, 29 Lichtsteiner, 24 Giaccherini, 18 Anelka. ALLENATORE Conte. CAMBI DI SISTEMA dal 31’ s.t. 3-5-1-1 ESPULSI nessuno. AMMONITI Peluso, Vidal e Padoin per gioco scorretto.

MARCATORI Vucinic al 16’, Marchisio al 28’ s.t. ARBITRO Bergonzi di Genova. NOTE paganti 21.990, incasso di 898.523 euro; abbonati 13.216, quota di 127.891 euro. In fuorigioco 1-4. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 3’; s.t. 4’.

POSSESSO PALLA BOLOGNA 46,1%

fb/milankoooramn

PASSAGGI UTILI JUVENTUS 53,9%

TIRI IN PORTA

BOLOGNA 79,5%

JUVENTUS 84,2%

TIRI FUORI

IIII BOLOGNA 4

Mirko Vucinic si prende i complimenti di Claudio Marchisio (a sinistra) e Simone Padoin AFP

IIII IIII JUVENTUS 4

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-0 6’ Morleo lancia in profondità Gilardino che viene fermato in uscita da Buffon: la palla arriva a Diamanti che batte a colpo sicuro ma Chiellini devia in angolo. 18’ Doppio dribbling in area di Giovinco che poi conclude centralmente. 19’ Tocco di Vucinic per Vidal che dal limite dell’area non inquadra lo specchio della porta.

BARICENTRO MEDIO 53,7 metri

BOLOGNA 4

IIIIIIII JUVENTUS 8

SECONDO TEMPO 7’ Punizione di Diamanti e colpo di testa vincente di Gilardino. Ma l’arbitro annulla per evidente fuorigioco del centravanti del Bologna. 9’ Giovinco si libera in area, ma il suo sinistro viene respinto a pugni chiusi a Curci. GOL! 16’ Marchisio pesca Vucinic al limite dell’area: il centravanti si libera di Naldo e batte Curci. GOL! 28’ Triangolo in velocità Marchisio-Vucinic-Marchisio chiuso dal centrocampista con un esterno che beffa Curci.

BARICENTRO MEDIO 53,9 metri

Veni, vidi, Vucinic Gol e assist a Marchisio La Juve vince a Bologna Ora il Napoli è a meno 12 I bianconeri alla lunga dimostrano la praticità dei più forti e passano: la squadra di Pioli si ferma dopo tre vittorie di fila DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI BOLOGNA

La festa scudetto è cominciata. È Antonio Conte nei minuti di recupero a chiedere ai quindicimila tifosi bianconeri presenti al Dall’Ara di accompagnare gli ultimi tocchi di Pirlo, di Marchisio, di uno scatenato Pogba. Il tecnico bianconero sembra quasi un ultrà. Salta, urla. Una gioia espressa in modo esagerato (e infatti il pubblico di casa lo fischia) ma come dimenticare i mesi passati in tribuna per una squalifica che l’allenatore ha sempre contestato? Ora che il traguardo è dietro l’angolo Conte ha tirato fuori tutto quello che aveva dentro. In una danza liberatoria. I punti di vantaggio sul Napoli, almeno per una notte, sono 12. Una montagna impossibile da scalare. La sfida al Bayern è già cominciata anche su questo fronte. I bavaresi potrebbero

vincere la Bundesliga già a marzo ma, continuando a questo ritmo, pure la Juve non avrà bisogno di molte altre giornate per conquistare il secondo titolo consecutivo. Con lo scudetto in tasca potrà ora trasferire tutte le energie nervose sulla Champions. E quando la squadra di Conte ha un solo bersaglio nel mirino diventa micidiale. Il Bayern è avvertito. Somma di valori La Juve batte

per 2-0 il Bologna senza incantare, con la sana praticità dei più forti. I campionati si vincono anche così. Vucinic e Marchisio si dividono gol, assist e il voto più alto in pagella. Del resto, sono due dei top player del gruppo bianconero. Ma la facilità con la quale i bianconeri fanno fuori un avversario che veniva da tre successi consecutivi (battendo Fiorentina e Inter, non due rivali qualsiasi...) è frutto della somma di tanti valori. Da Buffon, autore di un inter-

Al 7’ secondo tempo Gila a segno: ma la posizione è irregolare Il gol annullato ad Alberto Gilardino dopo sette minuti del secondo tempo: l’attaccante del Bologna colpisce da solo in area ma è in fuorigioco IMAGE SPORT

vento decisivo in avvio di partita, a una difesa capace di blindare l’area di rigore concedendo solo un paio di conclusioni pericolose agli avversari; per arrivare al solito centrocampo. Il reparto che, quando accende il motore, fa salire di colpo il rendimento della formazione di Conte. Alla fine gli unici che non hanno convinto tra i bianconeri sono Padoin e Peluso, i due esterni. Ma, tanto per capirci, non sono i titolari bensì due soluzioni temporanee. Alla sufficienza arriva, invece, Giovinco anche se, una volta di più, l’attaccante ha alternato colpi importanti a incomprensibili passaggi a vuoto. La Formica Atomica questo tipo di gare dovrebbe risolverle da solo. Ma Giovinco merita comunque di essere aspettato, come sta facendo Conte. Il passaggio da talento a top player può arrivare da un momento all’altro. Il duello con il Bayern, per esempio, può essere l’occasione giusta. Prima dell’andata dei quarti i bianconeri affronteranno l’Inter a San Siro, ma la Juve potrà permettersi di vivere la sfida con la testa già a Monaco.

Super Diamanti Ma veniamo alla gara. Nel primo tempo il Bologna ci mette un pizzico di pepe in più. Pioli punta sulla qualità con l’asse Taider-Diamanti-Gilardino per tenere alta la squadra ed evitare di farsi schiacciare. Al 6’ un lancio improvviso di Morleo consegna a Gilardino un pallone d’oro, ma Buffon compie un mezzo miracolo fermando il centravanti appena fuori l’area di rigore. Sul proseguimento dell’azione Diamanti batte a colpo sicuro cercando la porta vuota, ma

Chiellini riesce a deviare con il corpo in angolo. Il capitano rossoblù conferma di aver compiuto il salto di qualità. Diamanti non è più solo un artista che recita a corrente alternata. È uno di quei talenti che fanno impazzire gli allenatori perché ti fanno giocare in dodici o in dieci. Ora è un regista anomalo che si muove con abilità tra le linee, che ama farsi risucchiare sulla linea di centrocampo ma che, quando ha la palla, può verticalizzare con improvvise accelerazioni o proporre un lancio di trenta metri. Divertente e prezioso. Diamanti è l’ultimo ad arrendersi e peccato solo per un brutto fallo di frustrazione su Vucinic. Il fantasista toscano deve imparare l’ultima lezione: non perdere la testa nei momenti caldi.

Uno-due Juve La Juve dopo lo sbandamento iniziale blinda la partita. Nel primo tempo sfiora il vantaggio con due conclusioni di Vidal e nella ripresa sblocca il risultato al 16’ con un numero di Vucinic che, servito da Marchisio, scivola via al nuovo entrato Naldo e con una puntata di destro batte Curci. Un gesto tecnico non elegante ma decisivo. L’attaccante slavo sta imparando a essere più cattivo in zona gol. La Juve chiude la gara al 28’. I protagonisti sono sempre gli stessi ma cambiano i ruoli: l’assist è di Vucinic e la conclusione vincente, un elegante tocco di esterno, è di Marchisio. Il resto è la festa bianconera che parte da Conte e coinvolge un fiume di tifosi. Oggi toccherà a Napoli e Milan. Ma lo scudetto è andato, ormai si corre per il secondo posto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA SPORTIVA

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numeri& STATISTICHE

D il personaggio

16’ secondo tempo Vucinic sblocca Juventus in vantaggio con Vucinic, che sul filtrante di Marchisio aggira Naldo con un tocco e con la punta del piede destro beffa il portiere Curci PAOLUCCI

MIRKO VUCINIC fb/milankoooramn

Troppo facile? Non è da lui, meglio le magie

Il montenegrino ha risolto con un colpo da calcio a cinque dopo aver «danzato» davanti a Naldo. Poi è tornato uomo-assist, ruolo che preferisce

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO BOLOGNA

28’ secondo tempo Marchisio mette al sicuro la vittoria Vucinic ricambia il favore a Marchisio, chiudendo l’uno-due con il centrocampista che di fronte a Curci lo supera con l’esterno destro: vittoria al sicuro INSIDEFOTO

clic QUELLA FRASE DI GIULIO CESARE ENTRATA NEL MITO «Veni, vidi, vici»: venni, vidi, vinsi. È la frase con la quale, secondo gli storici latini, Caio Giulio Cesare fece annunciare a Roma la sua vittoria in Asia Minore (attuale Turchia) nel 47 a.C. contro l’esercito di Farnace. Cesare — uno dei più grandi generali della storia antica — è stato console della Repubblica e poi dittatore di Roma. Ammirato e temuto, fu assassinato nel 44 a.C. da un gruppo di senatori.

la Moviola DI ALEX FROSIO

Peluso e Perez rischiano Gilardino-gol: è fuorigioco Bergonzi ha parecchio da fare con i cartellini (6 in tutto) in una partita ruvida e molto fisica. In avvio cerca il dialogo richiamando solamente Peluso per un duro intervento su Taider, poi però gli risparmia il giallo all’11’ quando stende Diamanti e glielo mostra soltanto al 22’ per un tackle in ritardo su Kone. Nella ripresa invece rischia grosso Perez: ammonito giustamente per un’entrata a forbice su Chiellini all’11’, quattro minuti dopo entra durissimo su Peluso, intervento da giallo. Altri episodi Al 6’ p.t. Buffon esce dall’area su Gilardino e

colpisce pieno il pallone. Poco prima, Chiellini in area con il corpo era andato al contatto di fisico con Kone: tutto regolare. Episodio analogo, anche se meno vigoroso, al 26’ nell’altra area: Taider su Padoin, anche qui tutto regolare. Al 7’ della ripresa, Gilardino di testa mette in rete su punizione cross di Diamanti: Bergonzi annulla giustamente su segnalazione del guardalinee Costanzo, Gilardino era partito in posizione di fuorigioco. Regolare il 2 0 della Juve: Marchisio, servito da Vucinic, è tenuto in gioco da Morleo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mirko il ballerino danza per il campo: si diverte un po’ dappertutto perché per lui il calcio è allegria, giocate sfrontate, dribbling con la suola, finte da illusionista. Poi in area sa che dovrebbe essere concreto, cattivo, egoista: fare il mestiere del cannoniere, insomma, roba noiosa per uno come lui. Mirko il ballerino odia le cose semplici e ama quelle difficili, così se vi piacciono i goleador classici, alla Inzaghi o alla Trezeguet, rassegnatevi: non vi conquisterà mai. Se invece vi piacciono quegli artisti un po’ naïf che non sai mai se si alzano con la luna buona o quella storta, allora Mirko il ballerino è il vostro eroe. La danza con Naldo

Mirko Vucinic ieri sera ha preso ago e filo per cucire un altro pezzo di scudetto sulla maglia della Juventus. Dopo un primo tempo inizialmente complicato e poi controllato, i bianconeri hanno alzato il ritmo nella ripresa. Ma per battere l’ottimo Bologna di questo periodo serviva un’invenzione, una magia. Un balletto. Mirko il ballerino ha coinvolto il brasiliano Naldo in una specie di samba calcistico: il difensore del Bologna si è perso in marcatura Vucinic, che poi con una puntata da calcio a cinque ha risolto la sfida. Già l’anno scorso al Dall’Ara il montenegrino era stato decisi-

S Mirko Vucinic, 29 anni, ha segnato il suo settimo gol stagionale in campionato LIVERANI

vo segnando la rete del pareggio. La porta era la stessa, un anno fa Mirko scelse il cucchiaio per superare il portiere in uscita, stavolta una puntata prima di correre verso la curva dei suoi tifosi. Grandi teatri Ma il lavoro non era ancora completato. Troppe volte la Juve non ha chiuso partite che poi si sono improvvisamente complicate. E ieri sera nessuno voleva correre questo rischio. Così Vucinic ha indossato i panni che forse preferisce, quelli dell’uomo-assist, e ha mandato in porta Claudio Marchisio dopo uno splendido triangolo. Il Principino ha concluso l’azione con un esterno destro delicato e dolce che ha scatenato l’entusiasmo della squadra e dei tifosi. Adesso la Juve ha dodici punti di vantaggio sul Napoli e quattordici sul Milan in attesa degli impegni casalinghi, oggettivamente agevoli, della formazione di Mazzarri contro l’Atalanta e di quella di Allegri contro il Palermo. Le partite diminuiscono, il vantaggio resta molto ampio e per la Juve lo scudetto si avvicina. Adesso ci sarà la sosta per le nazionali e poi la trasferta di San Siro contro l’Inter prima dell’andata di Champions League contro il Bayern Monaco all’Allianz Arena. Preparatevi allo show: Mirko il ballerino magari non segna tantissimo, ma adora i grandi teatri. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A L’ANTICIPO DELLA 29a GIORNATA le Pagelle

BOLOGNA

5,5 DIAMANTI CREA BENE MORLEO INCUBO NALDO Si ferma dopo tre vittorie consecutive. Approccio adeguato, si spegne alla distanza.

5,5

di MIRKO GRAZIANO

fb/milankoooramnh 7,5

6,5 h il migliore Diamanti Prova da leader. Dà spettacolo a tutto campo, Meriterebbe «sette» in pagella, ma il fallo da dietro su Vucinic è vigliacco.

TIRI 3 DRIBBLING OK 2/8 SPONDE 2

JUVENTUS

6

5,5

Blocca a terra un tiretto di Giovinco, nella ripresa sforna invece la gran risposta su Seba. Niente da fare sui due gol.

Ha di fronte un Peluso poco ispirato, eppure si mostra privo di iniziativa offensiva: compitino, e nemmeno sufficiente.

PARATE 3 RINVII 26 USCITE 6

CONTRASTI OK 2/2 LANCI 5 PASSAGGI OK 2/2

Curci

Garics

7

SUPER DIFESA VIDAL DIESEL MALE PELUSO Approccio sicuramente non esaltante, ma la condizione fisica cresce partita dopo partita.

il migliore Vucinic Regala due appoggi col contagiri per Vidal, che poi spreca. Il gol è un mix di classe e freddezza, l’assist per Marchisio è poesia pura.

TIRI 3 DRIBBLING OK 1/5 SPONDE 8

7

7

Affronta da ultimo uomo Gilardino e lo stoppa con un intervento pulito pulito, da esperto difensore: decisivo!

Cancella dal campo Gabbiadini e stringe con efficacia anche su Gilardino. Fa tutto con una facilità disarmante.

PARATE 2 RINVII 15 USCITE 5

CONTRASTI OK 1/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 27/30

Buffon

Barzagli

Antonsson

Cherubin

Morleo

Perez

5,5

6

5,5

7

7

5,5

6,5

6

7,5

Primo tempo ordinato, a inizio ripresa impegna Buffon di testa, ma quando la Juve sale, sbanda pure lui là dietro.

Perde di vista Giovinco un paio di volte e si fa sfilare pure da Marchisio in occasione del 2-0. Secondo tempo da dimenticare.

È suo il lancio che libera Gilardino a tu per tu con Buffon. Presidia la fascia, spinge con efficacia e fa ammonire Vidal.

Ripresa nervosa e fallosa: rischia la somma di ammonizioni. Molle su Marchisio che poi apre la strada a Vucinic per l’1-0.

Rendimento più che sufficiente almeno fino al vantaggio bianconero. La seconda parte è di sofferenza per tutti gli emiliani.

Prende un colpo quasi subito, ed evidentemente ne risente, perché a livello di iniziativa offensiva il greco è poca cosa.

La linea a tre juventina si muove a memoria: ordinata, decisa, pulita. Bonucci ne è il regista affidabile e raffinato.

Impatto alla Chiellini: corsa, spallate e grinta. Sporca in maniera decisiva il sinistro di Diamanti con Buffon lontano dai pali.

Bene al 36’ sulla destra: centra basso ma Vucinic è distratto. Unico lampo in una gara timida e con qualche fallo di troppo.

Nel primo tempo calcia alle stelle due ottime assistenze di Vucinic. Sale però in maniera esaltante dopo l’intervallo.

Regia ordinata sì, ma poco fantasiosa. D’altronde, per almeno un’ora davanti fanno pochino per ispirare il genio bresciano.

Fase iniziale con la vanga in mano. Quindi, cambia marcia e spacca in due la gara: assist per Vucinic e gol del 2-0 in proprio.

CONTRASTI OK 2/4 LANCI 1 PASSAGGI OK 15/16

CONTRASTI OK 2/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 20/23

CONTRASTI OK 1/5 LANCI 1 PASSAGGI OK 21/25

TIRI 2 PASSAGGI OK 25/28 RECUPERI 2

TIRI 0 PASSAGGI OK 43/47 RECUPERI 9

TIRI 0 DRIBBLING OK 2/5 SPONDE 0

CONTRASTI OK 0/2 LANCI 4 PASSAGGI OK 30/32

CONTRASTI OK 7/12 LANCI 3 PASSAGGI OK 33/39

CROSS 4 PASSAGGI OK 17/19 RECUPERI 3

TIRI 2 PASSAGGI OK 33/37 RECUPERI 9

TIRI 2 PASSAGGI OK 56/60 RECUPERI 9

TIRI 2 PASSAGGI OK 27/31 RECUPERI 1

5

5

6,5

Taider

Gabbiadini

Gilardino

5,5

4,5

5,5

6

Mai in partita, soffre la presenza ingombrante di Barzagli, inesistente in fase offensiva. Non bene di fronte al suo futuro.

Gambe che diventano pesanti a tu per tu con Buffon: è la palla che può cambiare la storia della gara, il Gila la cicca.

Una sciagura: si fa uccellare da Vucinic in occasione dell’1-0 ed è fuori posizione pure sul raddoppio di Marchisio.

Forse andava messo prima, con la gara ancora in equilibrio. Il suo impatto non è comunque da ricordare.

Lui ci mette il piglio giusto quando viene gettato nella mischia: serpentina e gran destro dal limite di poco a lato.

TIRI 1 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 6

TIRI 1 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 4

CONTRASTI OK 0/0 LANCI 0 PASSAGGI OK 13/14

TIRI 0 PASSAGGI OK 5/5 RECUPERI 1

TIRI 1 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 2

Naldo

Christodoulopoulos

Moscardelli

Kone

Bonucci

Chiellini

Padoin

Vidal

Pirlo

Marchisio

5,5

7

l’allenatore Pioli

l’allenatore Conte

Toglie Kone e inserisce Naldo: il Bologna passa a tre dietro e di fatto affonda. Peccato, perché il suo Bologna inizia bene e tiene testa alla Juve per un’ora.

5,5

6

s.v.

s.v.

s.v.

Inizio falloso, anche troppo. E infatti si becca presto un «giallo». Disordinato in fase di spinta, sbaglia parecchi appoggi.

Al 18’ fa tutto bene nello stretto, poi però calcia molle molle. Sfortunato quando Curci gli stoppa un sinistro ravvicinato.

Qualche minuto utile da mettere nelle gambe in vista del suo primo raduno con la nazionale francese di Deschamps.

Ha tutta la sosta per cercare di convincere Conte a lasciargli un po’ di palcoscenico fra Inter e Bayern Monaco.

Solo spiccioli di gara per il napoletano, che durante la sosta sarà uno dei pochi giocatori a disposizione di Conte.

CROSS 4 PASSAGGI OK 20/20 RECUPERI 2

TIRI 3 DRIBBLING OK 2/6 SPONDE 4

TIRI 0 PASSAGGI OK 9/11 RECUPERI 2

TIRI 0 DRIBBLING OK 0 SPONDE 0

TIRI 1 DRIBBLING OK 0 SPONDE 0

Peluso

Giovinco

Pogba

Matri

Quagliarella

Non perde la calma dopo un primo tempo così così. Ha la forza di resistere alla tentazione di cambiare tutto o molto, e viene ripagato dal cambio di marcia dei suoi.

ARBITRI BERGONZI 6 Plateale nella gestualità, gestisce comunque bene la gara. Il gol di Gilardino è in fuorigioco. Grazia invece Perez, che meriterebbe il secondo giallo. Vuoto 6,5-Costanzo; 6,5 Rocchi 6-Massa 6

ENTUSIASMO IN CASA BIANCONERA IL PORTIERE SI ESALTA PER UN’ALTRA VITTORIA IN TRASFERTA

Buffon: «Abbiamo lanciato un segnale importante» Gigi guarda anche agli avversari in Champions: «Il Bayern comunque ci rispetterà» ANDREA TOSI BOLOGNA

Un’uscita da brividi sui piedi di Gilardino, con tanti rischi, poi Gigi Buffon ha dovuto sbrigare solo l’ordinaria amministrazione contro gli attaccanti del Bologna. Il successo della

Juve si vede anche in serate così, quasi inoperoso nel lavoro tra i pali: «Mancano ancora molte partite alla fine del campionato — argomenta il capitano —, ma qui a Bologna abbiamo lanciato un segnale importante. Non credo che quelli del Bayern abbiano visto la nostra partita, ma penso che ci rispettino comunque. Abbiamo le qualità per affrontare l’impegno nel migliore dei modi anche in Champions. Affronteremo una grandissima squadra, ci sta che non riusciremo a passare il turno ma ce la giocheremo». Ibrahimovic fuori portata Prima

della gara, ai microfoni di Sky, il d.g. bianconero Beppe Marotta ha tracciato alcune linee guida sul futuro del club campione d’Italia anche con riguardo alle voci insistenti di un possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic, potenziale obiettivo del prossimo mercato alla voce top player anche alla luce di un colloquio scambiato da Pavel Nedved con Leonardo, direttore sportivo del Psg. «Nedved ha espresso una sua valutazione sul giocatore che tutti condividiamo, io compreso — ha detto Marotta confermando un contatto tra le parti —. Diversa è invece la valutazione di ordine

Gigi Buffon, 35 anni LAPRESSE

societario. Il profilo dei giocatori che cerchiamo non è quello di Ibra, quindi escludo che ci saranno evoluzioni sullo svedese. Parliamo di un grande campione, ma in questo momento il sistema italiano non può permettersi un giocatore con una retribuzione molto elevata. Qui non sono in discussione le qualità del giocatore, ma i nostri parametri economici. Alla Juve abbiamo sviluppato un modello di gestione che contempla un tetto salariale molto contenuto e immaginate quello che potrebbe succedere ingaggiando un campione tanto costoso dentro il nostro spoglia-

toio». Mentre un altro scudetto si avvicina, l’unica vera ombra è la stagione di Mauricio Isla: «Noi siamo concentrati sul campionato — è la chiosa del dirigente juventino — che è un po’ come il Giro d’Italia, una corsa a tappe dove non basta essere davanti fino alla penultima salita ma è importante essere in testa alla fine. Quanto a Isla, è reduce da un grave infortunio e sapevamo che il recupero avrebbe occupato molto tempo. È al primo anno con noi, ha firmato un quinquennale è molto giovane per cui dobbiamo attenderlo con fiducia». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A L’ANTICIPO DELLA 29a GIORNATA SCATENATO IL SIPARIETTO DELL’ALLENATORE CHE HA FATTO INFURIARE IL DALL’ARA 1

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I NUMERI

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1 Antonio Conte, 43 anni, mulina le braccia al cielo manifestando la sua soddisfazione per la vittoria: l’eccesso di gioia non è piaciuto agli spettatori bolognesi del Dall’Ara 2-3 Il tecnico della Juve manda un bacio alla telecamera: «Per mia figlia», spiegherà SKY SPORT

fb/milankoooramn

Esultanza Conte e Pioli non ci sta «Più rispetto» Stefano: «Si deve essere bravi anche nelle vittorie» Antonio: «Mi viene voglia di andare via dall’Italia...» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO BOLOGNA

Dietro quella gioia, quell’esultanza sfrenata, quei gesti verso il popolo bianconero c’è la consapevolezza di aver quasi vinto un altro scudetto e soprattutto di aver costruito una squadra vera, che sa vivere le partite, sa soffrirle, sa gestirle. Dietro quella gioia così sfacciata c’è anche la rabbia per gli insulti e per i lanci di oggetti che la Juve subisce in ogni trasferta. Dietro quella gioia così esplosiva c’è tutto Antonio Conte: allenatore della Juve, tifoso della Juve, leader della Juve. L’esultanza Trenta secondi pri-

ma che l’arbitro Bergonzi fischi la fine, Conte si gira verso la curva bianconera e comincia a esultare: braccia mulinate verso l’alto e tutti i classici gesti di tripudio. Poi il tecnico si gira anche verso la tribuna centrale dove sono presenti moltissimi tifosi della Juve e replica l’esultanza. La vittoria di Bologna è una tappa fondamentale verso lo scudetto, adesso davvero vicino in attesa che le partite di oggi stabiliscano l’esatta entità del vantaggio che adesso è di 12 punti sul Napoli e 14 sul Milan. Stefano Pioli vede la scena e non la prende bene. Stringe la mano a Conte in modo stizzito, poi si rivolge ad Alessio: «Angelo, non si fa così. Portate rispetto. Si deve esser bravi an-

che nelle vittorie». I due allenatori poi si incontrano nello spogliatoio: «L’esultanza di Conte non mi è piaciuta — spiega Pioli — perché non era rivolta solo ai suoi tifosi, ma anche ai nostri». Le pietre Dopo la gara Conte ri-

badisce i motivi della sua gioia: «Se non posso nemmeno esultare con i tifosi dopo una vittoria così importante, ditemi voi cosa si può fare. So che quando vinciamo dà fastidio a tanti, ma non posso farci nulla». Poi Conte attacca: «Piuttosto le cose serie sono altre: dappertutto, anche in una città civile come Bologna, siamo accolti da pietre e bastonate, troviamo genitori con i bambini in braccio

i punti per la Juve, 6 in più rispetto al 29˚ turno del 2011-12 quando era a -4 dal Milan capolista. Nell’era dei tre punti i bianconeri ne hanno raccolti di più solo nel 2005-06 con 74 e nel 2004-05 con 66.

che bestemmiano e ci urlano insulti di ogni genere. Mi viene voglia di andare via dall’Italia, non è pensabile andare a Firenze, Napoli o Bologna ed essere trattati così. Facciamo vedere queste cose, invece della mia esultanza. Io continuerò a esultare con i miei tifosi come e quando voglio. Sto vincendo uno scudetto e secondo qualcuno dovrei tenermi dentro la mia gioia? Non scherziamo». Prima della discussa esultanza Conte aveva anche mandato un bacio alla telecamera: «Era per mia figlia Vittoria, non per la mia compagna. D’altronde la settimana scorsa avevo detto in tv che l’avrei sposata in estate: ho perfino anticipato Leonardo...».

i gol in campionato per Marchisio, il primo nel girone di ritorno (non segnava da JuveAtalanta 3-0 del 17˚ turno); per il centrocampista 27 gol in 205 partite ufficiali con la Juventus.

Passo avanti Passando alla partita, Conte temeva la trasferta di Bologna ma dai suoi giocatori ha avuto una grande risposta: «Non abbiamo ancora vinto nulla, ma abbiamo fatto un importante passo avanti. Se avessimo perso avremmo dato input positivi a chi ci insegue e invece abbiamo ottenuto una vittoria bella e meritata». Infine l’ormai classico accenno al futuro: «Verrà il giorno in cui andrò a misurarmi all’estero. In Italia è più difficile: vincendo con la Juve attiro antipatie». L’impressione è che non gli interessi affatto.

COMPORTAMENTI VERGOGNOSI

Striscioni dei bolognesi sull’Heysel Dai sostenitori emiliani anche cori contro gli Agnelli Garics: «Primo gol da evitare» ANDREA TOSI BOLOGNA

La Juve da queste parti non è mai stata amata ma negli ultimi tempi il livello del dissenso dei tifosi rossoblù contro il club bianconero è scaduto a livelli molto bassi. L’anno passato ci fu lo striscione allusivo su una vicenda personale di Gianluca Pessotto, stavolta lo striscione, esposto per pochi secondi nella curva degli ultras bolognesi, ha avuto connotati più macabri evocando la tragedia dell’Heysel («Juventino bianconero, il tuo posto è al cimitero»). Inoltre tra i cori più ostili, uno ha brutalmente chiamato in causa il presidente bianconero («Se saltelli muore un altro Agnelli»), così una minoranza di persone ha pensato bene di macchiare il pienone del Dall’Ara e il bel momento del Bologna che meritavano di essere celebrati in altra maniera. Aplomb Sbollita la querelle con Conte sull’esul-

tanza di quest’ultimo, Stefano Pioli recupera il suo aplomb e la consueta lucidità nell’analisi della gara: «La Juve ha vinto con merito una partita giocata con intensità da entrambe le squadre — riconosce l’allenatore del Bologna —. I bianconeri hanno dimostrato di essere i più forti, noi abbiamo provato a rimanere nella partita, volevamo attaccarli ma loro ci hanno concesso pochissimo. Poi nella ripresa siamo calati, la Juve ha preso campo e sono arrivati i gol. Purtroppo l’1-0 è maturato poco dopo l’ingresso di Naldo, inserendo il brasiliano volevo dare più solidità alla mia squadra nel momento in cui stavamo soffrendo cercando di rinforzare la mediana anche con gli esterni a centrocampo. Peccato perché abbiamo perso palla sulla trequarti e Vucinic nell’uno contro uno ci ha castigati. Il cambio di Gilardino è stato obbligato, non stava bene dopo la partita di Milano, lui stesso ha chiamato la sostituzione. La sosta capita al momento giusto perché veniamo da due mesi durante i quali abbiamo prosciugato molte energie e anche questa sfida ci ha portato via tanto». Gyorgy Garics rilancia le accuse a Conte: «Il richiamo di Pioli sulla mancanza di rispetto è giusto — recita il difensore —. Nel primo tempo abbiamo tenuto testa alla Juve. Potevamo evitare il primo gol, un episodio sfortunato perché stavamo gestendo il gioco in quel momento, e quando vai sotto contro una squadra così forte è durissima risalire. Ci stava di perdere, non è la fine del mondo. Solo il risultato è negativo mentre la prestazione del Bologna va senz’altro elogiata». (ha collaborato Nicola Zanarini)

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L’EURO AVVERSARIO WOLLSCHEID A POCHI MINUTI DALLA FINE INFILA IL PROPRIO PORTIERE

BUNDESLIGA

Un autogol premia il Bayern a Leverkusen

Dortmund-show: 5-1 al Friburgo ma è a meno 20

Ampio turnover di Heynckes: Lahm, Muller, Mandzukic, Kroos e Ribery a casa GIANLUCA SPESSOT MONACO DI BAVIERA (Germania)

La marcia trionfale del Bayern in Bundesliga continua. Neanche il Leverkusen riesce a fermare i bavaresi premiati a pochi minuti dalla fine da un autogol di Wollscheid. Turnover Heynckes lascia a casa Lahm, Mandzukic e Müller. Ribery e Kroos sono acciaccati e quindi spazio ai panchinari con Schweini alle spalle di Gomez. Primo tempo al sonnifero. Alla mezz'ora Castro salva sulla li-

nea un colpo di testa di Boateng ma la sveglia la da' Gomez. Al 37' Shaqiri in contropiede innesta il bomber che salta in progressione Carvajal e Boenisch per poi freddare Leno con un destro a fil di palo. Gioia contenuta e sguardo critico verso la panchina. Alla ripresa Sam prende il posto del fantasma Schürrle e i padroni di casa iniziano a premere. Ma il gol è frutto del caso. Dormita della difesa del Bayern sull’ennesimo corner, Boenisch prolunga e Rolfes deve solo spingere il pallone in rete. A chiudere la partita ci pensa Wollscheid girando nella porta sbagliata una punizione di Schweini. Contro questo Leverkusen basta il pilota automatico con Heynckes che sembra fare esperimenti. A destra prova prima Rafinha e poi Boateng e forse ha in mente di mettere Lahm a sinistra visto il momento no di Alaba.

LEVERKUSEN BAYERN MONACO

1 2

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Gomez (B) al 37’ p.t.; Rolfes (L) al 30’ s.t.; aut. Wollscheid (L) al 42’ s.t.

LEVERKUSEN (4-3-3) Leno; Carvajal, Wollscheid, Schwaab, Boenisch; L. Bender, Reinartz (dal 16' s.t. Hegeler), Rolfes; Castro, Kiessling, Schürrle (dal 1' s.t. Sam). PANCHINA Rensing, M. Friedrich, Kadlec, Hosogai, Milik. ALLENATORE Lewandowski

La gioia del Bayern Monaco per il gol di Mario Gomez, 27 anni ANSA Hoeness contro Van Gaal Archiviati i 90 minuti che non svelano nulla alla concorrenza, resta solo la sparata di venerdì di Hoeness contro Van Gaal, reo di essersi preso il merito dell’arrivo di Guardiola: «Si crede il Padreterno. Quando il mondo ancora non esisteva, lui c’era già». Il presidente del Bayern, al «De

Telegraaf», lancia una frecciata a Van Gaal. «Un buon allenatore che ha fatto un buon lavoro dopo la brutta esperienza con Klinsmann. Per cui, se il Bayern funziona così bene, una parte del merito è suo. Ma niente di più. Non ha niente a che fare con l'arrivo di Guardiola». © RIPRODUZIONE RISERVATA

BAYERN (4-2-3-1) Neuer; Rafinha, Boateng, Dante, Alaba; Luiz Gustavo (dal 34' s.t. Tymoshchuk), Martinez; Shaqiri, Schweinsteiger, Robben (dal 28’ s.t. Van Buyten), Gomez (dal 26’ s.t. Pizarro) PANCHINA Starke, Contento, Can, Höjbjerg. ALLENATORE Heynckes ARBITRO Gagelmann NOTE spettatori 30.210. Ammoniti: Carvajal, Castro, Schwaab, Neuer.

In Bundesliga si gioca in questo week end la 26a giornata: venerdì Wolfsburg Fortuna Düs 1 1. Ieri Borussia Dortmund Friburgo 5 1; Werder Greuther Fürth 2 2; Norimberga Schalke 04 3 0; Hoffenheim Mainz 0 0; Amburgo Augsburg 0 1; Leverkusen Bayern 1 2; Oggi Eintracht Stoccarda; Borussia Moench. Hannover. CLASSIFICA Bayern 69; Borussia Dortmund 49; Leverkusen 45; Eintracht, Schalke 39; Mainz, Amburgo 38; Friburgo 36; Borussia Moench. 35; Hannover, Norimberga 34; Wolfsburg 31; Werder 30; Fortuna Düsseldorf , Stoccarda 29; Augsburg 24; Hoffenheim 20; Greuther Fürth 15.


DOMENICA 17 MARZO 2013

LA GAZZETTA SPORTIVA

SERIE A FOCUS TECNICO LE STATISTICHE DEL BIG MATCH

Mossa da centravanti fb/milankoooramn Stop, piroetta e tiro Vucinic sblocca la gara con un’azione da vera punta. Poi fa l’assist per Marchisio e consegna ben 8 sponde ai compagni ANDREA SCHIANCHI

Antonio Conte apre la partita con una mossa da scacchista: Cavallo Bianco in C3. Fino ad allora il Bologna di Pioli lo ha «incartato», non c’è stato verso di mandare in tilt il dispositivo degli emiliani, Giovinco ha sprecato un paio di occasioni abbastanza favorevoli e il tempo scorre inesorabile. L’allenatore bianconero, a quel punto, ordina al suo «puledrino» Vucinic di piazzarsi in mezzo all’area, come i centravanti veri, di chiedere il pallone sui piedi con le spalle rivolte alla porta e di provare, almeno una volta, a superare il nemico nell’uno contro uno. Così Marchisio alza la testa, vede il montenegrino scalpitare e prendere posizione e gli appoggia il pallone proprio sui piedi. Vucinic è svelto nel controllo e nella finta che disorienta lo svagato Naldo (appena entrato): rapida la piroetta che lo proietta davanti alla porta e altrettanto rapida la zampata, o meglio la «puntata», con la quale elude l’intervento disperato del portiere Curci. 1-0 per la Juve e da quel momento tutto è più semplice. La mossa del Cavallo Bianco in C3, cioè nel cuore della scacchiera, ha funzionato. Tecnica Vucinic completa l’opera. Siamo più o meno nella stessa zona in cui si è sviluppata l’azione del primo gol. Il montenegrino, questa volta, agisce da uomo-assist. Il suo tocco per Marchisio è delizioso: intuizione, precisione e tecnica. Bravissimo, poi, il centrocampista ad anticipare l’uscita di Curci e a chiudere la partita. Dopo tante critiche

diamo i numeri... POSSESSO PALLA

JUVENTUS

53,9% PASSAGGI POSITIVI

JUVENTUS

84,2%

la Sfida ALBERTO GILARDINO 30 ANNI BOLOGNA

MIRKO VUCINIC 29 ANNI JUVENTUS

La Juve tiene il controllo della partita, anche se fino all’1-0 il Bologna riesce sempre a ribattere colpo su colpo. Precisi i giocatori della Juventus negli appoggi. Segno che la condizione fisica è ottima e le gambe rispondono bene.

PALLONI RECUPERATI

VIDAL-TAIDER

9

PALLONI TOCCATI

25

54

TIRI

1

Due mastini in mezzo al campo. Vidal (Juventus) e Taider (Bologna) recuperano tantissimi palloni e così facendo aiutano la squadra a ripartire velocemente.

3

GOL

0

1

PALLONI PERSI SPONDE

4 ASSIST

0

DIAMANTI

8 4

Ritmo sempre alto e tanti contrasti: Bologna e Juventus non si sono risparmiate. Qui Gilardino e Peluso impegnati in un duello aereo ANSA

(tutte giustificate, per carità) gli attaccanti della Juve si riscattano. O perlomeno lo fa Vucinic. Per il gol e per l’assist, certo, ma pure per il contributo non indifferente che dà alla manovra della squadra. Tocca 54 palloni, su 25 passaggi ne sbaglia 5, perde 6 volte la sfera però la recupera in 2 circostanze, regala ben 8 sponde per gli inserimenti dei compagni e 4 assist. Cose importanti, insomma. Se si deve muovere un appunto a Vucinic riguarda il dribbling: 5 tentati e soltanto uno riuscito. Da uno dotato di grande tecnica come lui si pretende di più: l’avversario va puntato, sfidato e possibilmente superato. La Juve ha bisogno di questo: non solo in Italia, ma anche in Europa. In sostanza servono uomini in grado di creare la superiorità numerica.

Gilardino non riesce a incidere. Poche volte partecipa alla manovra

15 Il Bologna si appoggia sempre a Diamanti, che gioca da trequartista e anche da regista. Lui s’impegna, ma perde troppi palloni: addirittura 15.

PASSAGGI SBAGLIATI

GIOVINCO Partecipazione Dall’altra par-

te, cioè in casa Bologna, Gilardino non riesce a lasciare la firma sul match: colpa, forse, della botta subita in avvio di partita. Fatto sta che il centravanti del Bologna tocca 25 palloni, riesce a sfornare 4 sponde per i compagni, ma partecipa poco alla manovra: solo 5 passaggi effettuati, 3 giusti e 2 sbagliati. Verso la porta calcia una sola volta e anche per questa ragione il Bologna non punge. Può succedere, non è un dramma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

7 Ci ha provato, ha calciato in porta e Curci gli ha detto no, però ha sbagliato troppo: sono ben 7 i passaggi errati di Giovinco.

CROSS EFFETTUATI

DIAMANTI

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Diamanti ha svariato su tutto il fronte offensivo. Sono 8 i cross che il trequartista ha piazzato in mezzo all’area.

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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 17 MARZO 2013

SERIE A

Riconquiste a Marassi L’Inter bracca il 3 posto Per Cassano e Palacio è anche sfida al passato o

A Genova FantAntonio ritrova i vecchi compagni della Samp Per l’argentino, eroe genoano, la partita ha il sapore di derby Oggi&Ieri

fb/milankoooramn

perché vedere SAMPDORIA-INTER Samp ancora imbattuta in casa nel 2013 (un pareggio e 4 successi di fila). L’Inter cerca punti per continuare a sperare nel 3˚ posto. Ferraris, ore 20.45

BOMBER AI RAGGI X

DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE (Como)

Che faccia avrà il Vecchio Mondo? Loro lo sanno. Poi è vero che lavoravano e giocavano e segnavano agli antipodi, ma Antonio Cassano e Rodrigo Palacio quel Vecchio Mondo chiamato Ferraris lo hanno calpestato e annusato e percorso ad ogni latitudine. E stasera - dall’inizio o no - i due ex sovrani di Marassi capiranno l’effetto che fa dentro al loro vecchio stadio. Il Vecchio Mondo appunto. Perché in fondo è da qui che passa l’ultima (o la penultima) chiamata per il terso posto che vale Champions. Il derby di Don Rodrigo Per Ro-

drigo Palacio è la prima volta lì dentro dopo la lunga parentesi genoana: a giugno ha cambiato aria, stasera sentirà sventagliate da derby perché lui ha servito dal luglio 2009 fino al giugno 2012 la fede rossoblù. Per almeno due anni prima del suo acquisto, l’Inter lo ha inseguito, sapendo che uno come lui sa cambiare faccia a partite e squadra. Prima di darlo a Stramaccioni, il d.t. Marco Branca aveva tentato di darlo a Gasperini che ben conosceva le qualità di Don Rodrigo. E Don Rodrigo, quest’anno, ha già segnato 19 gol (9 in A, 2 in Tim Cup, 8 in Europa League), pepite che raccontano di un giocatore che non ti lascia mai a piedi, che ha la fase realizzativa inversamente proporzionale all’esposizione mediatica, altissima la prima e ridottissima la seconda. Il Palacio del Genoa giocò 100 partite (in totale) segnando 37 gol, di cui 34 in A su 90 partite per una media-gol pari a 0,38 a gara. La sua cima realizzativa parla di 18 gol stagionali in Serie A. Assist-gol, e Rocchi Il filo - ol-

I due attaccanti a Genova. Adesso con la stessa maglia Rodrigo Palacio, 31 anni, e Antonio Cassano, 30, si sono incrociati a Genova con due maglie diverse. L’argentino ha vestito quella del Genoa per tre stagioni dal 2009 al 2012, mentre il barese è rimasto alla Sampdoria per tre anni e mezzo dal 2007 al dicembre del 2010 IMAGE-PEGASO

D’ARCO

tre al Ferraris - che lega i due è da ricercare anche nella partita di andata: Inter-Sampdoria finisce 3-2, vanno in vantaggio i liguri con Munari, pareggia Milito su rigore e al 23’ del secondo tempo c’è una ripartenza rapida e profonda. Cassano si trova al limite dell’area accerchiato da tre sampdoriani, palla a destra, ecco Palacio, piattone a incrociare e momentaneo 2-1. I due, insomma, contro la Sampdoria hanno già confezionato una perla. Detto questo, c’è una curiosi-

tà: nelle statistiche in cui si vede chi della squadra avversaria ha segnato di più al «nemico» di turno, ecco che assieme a Diego Milito (assente per infortunio) c’è Tommaso Rocchi con 5 gol. Ci sarà spazio anche per lui? Amato Di certo lo spazio e l’emozione per Antonio Cassano ci saranno. Stramaccioni è sospeso fra l’idea di farlo rifiatare dopo i 120’ contro il Tottenham e la volontà di non fargli perdere un altro ritorno davanti agli occhi di chi lo ha visto dispensare calcio e gol per tre anni e mezzo. «Gli attaccanti giovedì hanno svolto un grande lavoro - dice Stramaccioni -. Sia Antonio che Rodrigo hanno fatto il massimo e avuto un grande dispendio energetico. Per Antonio sarà una partita diversa dalle altre perché ha scritto pagine importanti nella Samp. Lì è amato, lo dimostrano anche le parole di Rossi, sarà una gara speciale». Nella sua bella storia blucerchiata (incastonata fra Real e Milan), Cassano ha segnato 41 gol in 115 partite, 35 reti in 96 gare di A per una media-gol di 0,36. Ad ora, nell’Inter, FantAntonio ha conseguito un doppio bonus da 200.000 euro (presenze e azioni costruttive) e 10 gol totali fra A e Coppe. Il Vecchio Mondo è oggi: la faccia del Ferraris è la stessa, la loro (di Antonio e Rodrigo) si scoprirà in tardissima serata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATTESA FORTE PIOGGIA

Allerta meteo 1 La gara per ora non è a rischio GENOVA (f.g.) Samp-Inter a rischio rinvio? Per ora no, ma dipenderà tutto dall’evoluzione delle condizioni meteo. Dalle 18 scatterà per 24 ore sulla Liguria l’allerta meteo 1 (quella meno grave), a causa di forti precipitazioni in aumento sul capoluogo in nottata. Il Comune di Genova, secondo un protocollo definito dopo l’ultima alluvione, ha deciso di tenere chiuse domani alcune scuole di Marassi. Stamane si terrà una riunione delle autorità per valutare la situazione in previsione della partita.

L’ARGENTINO E’ IL CAPOCANNONIERE BLUCERCHIATO CON NOVE RETI ED E’ DESTINATO ALL’INTER

Icardi, la doppia cifra contro il suo futuro Rossi sicuro: il k.o. con il Cagliari è ormai alle spalle La Samp invita i tifosi non vedenti FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Tranquilli, non succederà più. Paradossalmente, il tonfo sampdoriano di Quartu Sant’Elena, una settimana fa, è stato talmente clamoroso e inatteso da avere regalato negli ultimi giorni una personale (e giustificata) certezza a Delio Ros-

si: stasera, contro l’Inter, le cose andranno ben diversamente sul piano della prestazione, e non certo perché l’Inter abbia speso moltissimo in Europa League giovedì sera. Tutto ciò, per almeno due buoni motivi. Il primo: i blucerchiati devono avere capito in fretta l’errore commesso (senza conseguenze sulla classifica, per fortuna) ed intendono raggiungere in fretta la salvezza matematica. Il secondo, più strettamente tecnico: rispetto alla sfida con il Cagliari tornerà Krsticic in mezzo al campo e, forse, anche Gastaldello in difesa. Due assenze pesanti contro Ibarbo e compagni, pagate a caro prezzo dalla Sampdoria.

Maurito c’è L’altra buona novella sta nel recupero (quasi) lampo di Icardi, nove gol in 22 partite, gli stessi segnati da Palacio e Milito. Colpito duro alla coscia sinistra contro i sardi, Maurito è pronto ad affrontare per l’ultima volta da avversario quello che si annuncia come il suo futuro domicilio calcistico da luglio. Così non va Una serata, dunque, doppiamente speciale, visto che dall’altra parte — per la prima volta in una sfida di campionato — ci sarà Fantantonio nelle vesti di ex e di potenziale ostacolo verso quel traguardo (non difficile: mancano sei o sette punti) che farà

scattare l’operazione-futuro, con la firma del rinnovo (sino al 2015) per Delio Rossi e il suo staff. La Samp, reduce da quattro successi interni consecutivi, conterà sull’entusiasmo di un pubblico arrabbiato per l’imprevisto cambio d’orario, che non ha però causato defezioni sugli spalti. La partita da ascoltare Una sfida che, stasera, verrà vissuta sul piano sensoriale da un gruppo di giovani non vedenti, invitati con i loro accompagnatori (i volontari dell’Associazione Amici del Ravano) al Ferraris. Un’iniziativa nobile, ed unica nel suo genere. che la Sampdoria intende ripetere anche nelle prossime gare casalinghe sino a fine stagione.

Mauro Icardi, 20 anni, ha segnato 9 gol in questo campionato LAPRESSE

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DOMENICA 17 MARZO 2013

Strama: «Io sarei in discussione? Sì, dal 1˚aprile...»

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v l’obiettivo identiKit & CARRIERA

IL TECNICO INTERISTA

LA GAZZETTA SPORTIVA

IN ATTACCO

«Lo sono da quando ho cominciato, ma la squadra è con me». Alvarez va k.o. DAL NOSTRO INVIATO

APPIANO GENTILE (Como)

L’aria del giorno pre-Samp è più serena. Ma oggi, della serie «Mai tranquilli», l’aria da neve tornerà, in senso meteorologico e no. Perché dopo l’Europa League l’Inter conosce patemi e stanchezze assortite. Perché la Sampdoria è la Sampdoria («E’ una squadra molto brava, i dati lo dicono, soprattutto in casa: dovremo essere bravi a non concedere nulla, nemmeno in contropiede» dice Strama). Perché «è vero che giovedì sera abbiamo fatto passi in avanti sotto tanti aspetti, ma delle prossime 10 partite questa è la più difficile e giocoforza la struttura sarà molto simile a quella che ha affrontato il Tottenham». Per tutto questo e per il resto, ecco Andrea Stramaccioni: con una squadra stanca ma decisamente più tranquillo, soprattutto perché ha constatato — lui come Moratti — che l’Inter rema tutta dalla stessa parte. Un crack del sistema Ed ecco come e perché.

«Se dopo il Tottenham mi sento più rassicurato dalle parole di Moratti? — dice Strama — La sua fiducia è fondamentale, e lo è anche di più il sostegno. E senza voler sminuire questo, il segnale più importante l’hanno dato i giocatori. Se è possibile, come ha detto Mazzarri per il Napoli, che con un altro allenatore l’Inter avrebbe 10 punti in più? Dai: 10 sono tanti onestamente... (ride). Come ho vissuto le pressioni? Mi sono sempre sentito in discussione, dal 1˚ aprile quando ho cominciato perché sono arrivato in A con un percorso atipico, sono una specie di crack del sistema, un’eccezione, quindi se i grandi allenatori sentono la pressione io posso sentirla quadruplicata. Credo di poter dire che l’Inter nel momento in cui ha avuto meno problemi ha dimostrato di raggiungere livelli molto alti. Purtroppo abbiamo avuto poca continuità. Non ho mai pensato che i miei giocatori avessero mollato: mai. Se il presidente mi manda via stasera o mi tiene fino al 2015 non lo so, ma io sono convinto di aver sempre dato il massimo di me stesso». Samuel e Icardi Rientra Samuel fra i convocati (ultima gara a Udine il 6 gennaio) ma a meno di sorprese sarà in panchina; si blocca Alvarez, per lui risentimento al bicipite femorale destro. In compenso, dall’altra parte, c’è Mauro Icardi, il FuturInter. «E’ un centravanti moderno che abbina qualità fisico-atletiche a un grande fiuto del gol nonostante l’età. Ha le caratteristiche per mettere in difficoltà qualsiasi difesa e qualità innegabili. Quanto peserà il Tottenham? Quella partita ci dà forza e ci permetterà di avere un approccio psicologico importante perché la testa incide nelle gambe più di quanto si pensi». m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sanchez, l’agente in arrivo in Italia E Moratti sogna Ipotesi prestito con diritto di riscatto per fare un tridente con Icardi e Palacio. La Juve vigila MATTEO DALLA VITE MILANO

I Lavori in Corso vanno avanti. L’Inter guarda al domani, cercando di guadagnarsi un presente che possa aiutare il futuro. Perché l’impegno contro la Sampdoria dirà tanto sulle possibilità di acchiappare un posto per la prossima Champions. E la prossima Champions League è ovviamente magnete per giocatori di altissimo livello. Fra questi, ovvio, c’è Alexis Sanchez: che ha una gran voglia di dire sì al ritorno in Italia e a Massimo Moratti. Troppi... bassi L’accordo col gio-

catore sarebbe stato trovato, giocatore che - in un eventuale contratto farcito di bonus - sarebbe anche dell’idea di ridursi l’attuale ingaggio fissato sui 4 milioni di euro. Sanchez, già inseguito nell’inverno di due anni fa, ha avuto troppi più bassi che alti per voler restare ancora in una squadra sì magica ma nella quale rischia di dover

guardare sempre di più dalla panchina considerando anche l’arrivo (prima o poi) di Neymar. «Ma noi - dice il suo agente Fernando Felicevich a Sport - non abbiamo parlato con nessuno. Alexis è concentrato sul suo lavoro, è molto tranquillo. Ripeto: non abbiamo parlato con nessuno e nemmeno lo faremo. Non ho sentito nessuno, che sia l'Inter o un altro club. In questo momento la testa di Alexis è rivolta a Liga e Champions League». Resta il fatto che lo stesso Felicevich sarà in Italia a fine marzo (pare il 28) per fare tutta una serie di consultazioni: il suo assistito al Barcellona non è felice, e il resto si vedrà.

L’ATTACCO DEL FUTURO

fb/milankoooramn

Prestito con riscatto Domanda:

e la Juventus? Si è interessata eccome al cileno, ma in questo momento osserva tutta la situazione in maniera defilata facendo capire che - dovessero esserci - non parteciperà mai ad aste per il giocatore. Insomma, al momento per i bianconeri non è una priorità. Tutto questo ha

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fatto sì che l’Inter s’infilasse con grande tempismo: pagato dal Barcellona 26 milioni più 11,5 legati a vari bonus, ecco che oggi Alexis costerebbe sui 20 milioni. Il fatto è che - momentaneamente senza Champions - l’Inter vorrebbe ragionare sul prestito con eventuale riscatto successivo. Il tutto per il rilancio, proprio e del cileno. Scelte Davanti ai nomi del futu-

ro (Andreolli, Icardi, Campagnaro, Laxalt, Botta, forse Jung o Montoya e forse proprio Sanchez): «L’Inter - dice il tecnico - sta lavorando da tempo e avevo già detto che alcuni obiettivi li seguivamo per l’immediato e altri per il futuro perché non tutti a gennaio si muovono. La società sta facendo le sue scelte e io ove richiesto do il mio contributo». Strama sogna di poter allestire un attacco da sogno per l’anno prossimo, ma è chiaro che in queste 10 partite di fine stagione dovrà conquistare il terzo posto, salvacondotto per far sì che resti in nerazzurro. Arsenale stellare E l’attacco da sogno con dentro Alexis Sanchez sarebbe apparecchiabile sia col tridente che col 3+1, quest’ultima formula ideale del tecnico. Nel 3-4-3 Sanchez formerebbe un tridente con Milito (o Icardi) centravanti e Palacio (o Botta) dall’altra parte; nel 4-2-3-1, ecco che l’arsenale vedrebbe - da destra - Sanchez, Guarin, Palacio e davanti come unica punta Icardi (o Milito). Un attacco stellare, con diverse alternative che arrivano proprio dal mercato fatto con anticipo dal duo Branca&Ausilio. Ora, conta una cosa sola: il terzo posto. Con quello, tutto il resto arriverà più facilmente.

D’ARCO

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L’INTERVISTA AL TECNICO DELLO SHAKHTAR «CHE INTER COL TOTTENHAM, NON E’ CERTO UNA SQUADRA IN CRISI E ZANETTI E’ UN GIOCATORE INCREDIBILE»

Lucescu: «Tornare in Serie A? Chissà...»

ve certi club cambiano presidente ogni due mesi. Meglio avere qualche soldo in meno e un po’ di stabilità in più».

«Le voci le sento e mi riempiono di orgoglio, vuol dire che il lavoro è apprezzato»

Visto i sorteggi di Champions? Ce la fa la Juve col Bayern?

GIULIO DI FEO

Il «Pronto, Lucescu?» stavolta va a bersaglio, a Donetsk. Mister, ha visto la partita con il Tottenham? «Certo! Peccato per il supplementare, ma non ho visto affatto una squadra in crisi. Il Tottenham evidentemente ha preparato una partita normale, non si aspettava mica un’Inter così».

Così come?

«Ho visto orgoglio, corsa, sacrificio. E poi Zanetti, è incredibile cosa fa a 39 anni. Quando giochi insieme a uno così, come fai a non dare tutto?». A proposito, ha sentito? Per l’anno prossimo la danno sulle panchine di mezza Europa, Inter compresa...

«L’unica cosa vera è che a fine maggio il mio contratto con lo Shakhtar finisce, ma è anche vero che ho sempre rinnovato all’ultimo momento. Le voci le ho sentite, sì, e mi riempiono di orgoglio. Vuol dire che il mio lavoro è apprezzato: il gioco che faccio, i giovani, il fatto che qui in

Ucraina abbiamo interrotto il dominio della Dinamo Kiev. Ci faccia caso: io non ho mai preso "anni sabbatici"».

«Va rinnovato, e può anche succedere senza di me. Ciò non vuol dire che vada via, vuol dire solo che qui abbiamo costruito qualcosa di solido».

«Ce la può fare. Mi sembra più forte, organizzata, e soprattutto ha più fame. E ha Buffon, Pirlo e Vucinic, tre top player con gli altri perfettamente complementari».

Stanchezza?

«No, assolutamente. E il mio lavoro negli anni è cambiato totalmente. Prima nessuno sapeva niente di nessuno, si giocava e la tecnica faceva la differenza. Oggi tutti sanno tutto di tutti, la differenza la fa la tattica e devi inventarti sempre qualcosa di nuovo. Oggi il numero 10, quello dell’ultimo passaggio, è anche quello che deve correre più di tutti altrimenti non la vede mai». Il ciclo Shakhtar è finito?

Rimpianti per la Champions?

«Parecchi. Ho perso Willian l’ultimo giorno di mercato, e poi quella pausa lunghissima che ci ha danneggiato. Il mio è un gioco fatto di organizzazione e concentrazione, e guarda caso contro il Borussia su cinque gol ne abbiamo presi 3 da calcio d’angolo».

E gli altri tre quarti?

«Il Barça passa col Psg, anche se dall’altra parte ci sono tante star i catalani hanno un gioco collaudato e affrontarli è dura. Il Real batte il Galatasaray, che è stato bravo ad arrivare fin qui ma ha avuto anche tanta fortuna. L’altra? Il Malaga è tutto possesso palla, il Borussia vive di verticalizzazioni. Se Pellegrini la prepara bene, ce la può fare».

Serve pazienza, d’accordo. Ma il suo modello è esportabile in Italia?

«Sicuramente, più da voi che in altri paesi come la Turchia, do-

Mircea Lucescu, 67 anni AP

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DOMENICA 17 MARZO 2013

SERIE A

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I NUMERI

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su 17 tanti sono i casi in cui il Milan è riuscito a reagire con un successo in Italia dopo un’eliminazione europea. I dati sono riferiti all’era Berlusconi

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le vittorie di Allegri dopo le eliminazioni: il Milan ha pareggiato con il Bari dopo essere stato eliminato dal Tottenham, e perso con la Fiorentina dopo essere uscito dalla Champions, sempre eliminato dal Barcellona

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i punti recuperati nelle ultime 9 giornate dal Milan sul Napoli nella corsa al secondo posto.

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI MILANELLO (Varese)

Vivi, vegeti e zampettanti. Massimiliano Allegri non cita Nietzsche (per fortuna), ma la sua visione dei fatti è abbastanza simile all’abusato «ciò che non uccide fortifica». Non che il tecnico sia contento di aver buscato quattro gol al Camp Nou, però è soddisfatto del cammino dei suoi e ha uno scatto d’orgoglio: «La squadra non è uscita ridimensionata dallo scontro con il Barcellona, ma semmai rafforzata». Realismo Perdere largamente e sentirsi migliori: è un paradosso che Allegri spiega con la presenza del giocatore più forte del mondo, Messi, ma anche con tanti errori da correggere. Però insiste: l’eliminazione diventa un punto di partenza. «Sappiamo che c’è tanto da lavorare, ma io sono contento di quello che i ragazzi hanno fatto nelle due partite contro il Barça. Hanno creato aspettative, sono rimasti dentro una possibile qualificazione fino a pochi minuti dalla fine, e questo se lo aspettavano. Forse il 2-0 dell’andata ha fatto perdere di vista la realtà, ma noi siamo sempre rimasti con i piedi per terra. Adesso bisogna andare avanti, non sarà facile battere il Palermo e non bisogna sbagliare».

L’ordine di Allegri «Milan in crescita Dobbiamo arrivare ancora più in alto» Perché vedere MILAN-PALERMO Il Milan vuole dare continuità ai risultati per cercare il sorpasso ai danni del Napoli al 2o posto. Il Palermo per sognare ancora la salvezza San Siro, ore 15

secondo o terzo posto, perché il campionato, non me ne voglia Conte, mi pare chiuso. E a questo proposito faccio tanti auguri alla Juve che è rimasta l’unica italiana in Champions, ed è in grado di riportare in Italia il trofeo più importante».

TURNOVER IN CASA ROSSONERA

El Shaarawy fb/milankoooramn non è al massimo Preme Robinho

Stephan El Shaarawy, 20 anni, 16 gol in A in questa stagione LAPRESSE

L’attaccante italiano però dovrebbe essere ancora titolare. Niang a riposo DAL NOSTRO INVIATO

MILANELLO (Varese)

Non va più come una scheggia, non segna più un gol dopo l’altro, e d’altra parte la stessa flessione si legge nei grafici del capocannoniere Cavani. E d’altra parte, Massimiliano Allegri difenderebbe El Shaarawy anche se l’attaccante del Napoli fosse distante mille miglia: ogni tanto pensa a dargli un turno di riposo, poi

fb/milankoooramn

«Più forti dopo il Barça. Ci davano per finiti, ora se chiudessimo al 3˚ posto sarebbe poco»

Solito rebus Perché sperare nel

secondo posto? Perché la squadra è in progresso, risponderebbe Allegri. Perché non sperarci? Perché la concorrenza è forte e qualificata. «Non sarà facile raggiungere un posto in Champions e fra quelle che lotteranno fino alla fine metto anche la Roma. Siamo in tanti a lottare per lo stesso obiettivo,

NELLE GARE POST ELIMINAZIONI

non lo fa, a meno che non sia costretto da qualche acciacco. «Avrebbe bisogno di riposare? Sono valutazioni che ho fatto. Non è vero, però, che Stephan sia in flessione. Non dimentichiamo che ha vent’anni, e non dimentichiamo che nessuno al mondo può essere al top per dodici mesi. Ho dei cambi, eventualmente, ma sotto questo aspetto non c’è problema». Ruoli La fiducia in uno dei più

convinti assertori del pensiero allegriano è dunque intatta, e intatta anche quella nel giovane Niang, nonostante il palo del Camp Nou. «L’ho fatto giocare centrale contro il Barça perché pensavo potesse sfruttare gli spazi che lasciano in difesa. Logico che in questo momento si muova meglio come

Gli auguri sono classici, la nomination per la Roma invece porta dritto al tema principale di tante settimane: va, resta, lo mandano via, se ne va lui? «L’unica verità è che ho un contratto con il Milan fino al 2014 e penso agli obiettivi che abbiamo fissato per questa stagione. Se e quando ci sarà qualcosa di diverso, la società sarà la prima a sapere. E credo di poter dire che sarei il primo a sapere se loro avessero voglia di cambiare». Possibilità «Il Barcellona gioca

un altro sport», dice scherzando Allegri. «Nel calcio c’è la possibilità che vinca il più de-

esterno, perché ha poca esperienza, e da centravanti hai sempre i difensori attaccati alle spalle. Ma in prospettiva Niang può diventare, se non una prima punta vera e propria, una punta che deve giocare in coppia con un’altra». Rampa di lancio Fiducia votata

ai ragazzi, ma il primo cambio d’attacco contro il Palermo sarà Robinho, che anzi fino alle fine si giocherà un posto da titolare con El Shaarawy. Gli altri due attaccanti sono stabiliti: Boateng e Balotelli. Robinho sembra pronto a tornare nel vivo del progetto di Allegri, nonostante resti sempre un po’ sospeso fra Italia e Brasile, dove il mercato è aperto, perciò aperte restano le possibilità di un trasloco al Santos. La soluzione più probabile per oggi è una staffetta con El Shaarawy, che in questi mesi ha speso tante energie, ma resta difficilmente sostituibile. Prove Allegri ha provato anche il 4-2-3-1 con Montolivo e Muntari, e Boateng, Bojan, Robinho dietro a Balotelli. Ma è improbabile che cambi sistema: farà piuttosto un po’ di turnover. Sulla fascia sinistra ci sarà De Sciglio (Constant è squalificato), e torna nel cuore del gioco Montolivo, che vorrà riprendere in mano la squadra dopo il flop collettivo del Camp Nou. Ci sarà Muntari, che era rimasto fuori contro il Barcellona perché Allegri lo aveva visto un po’ stanco. Ma la novità vera dovrebbe essere Traorè mezzala destra. In difesa, previsto il ritorno di Bonera, che dopo un buon inizio di stagione è rimasto bloccato da diversi infortuni. Il turno di riposo potrebbe toccare a Mexes o a Zapata.

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I NUMERI

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vittorie esterne per il Palermo in questa stagione nera: è l’unico club di A a non aver ancora trovato i 3 punti fuori casa. Lontano dal Barbera sono arrivati 6 pareggi e 8 sconfitte.

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i gol realizzati in trasferta: peggior attacco esterno. Giuseppe Sannino, 55 anni

bole, è successo al Chelsea e altre squadre in passato, purtroppo non a noi. Ma il Milan è cambiato molto in questi mesi e da qui alla fine credo che darà tante soddisfazioni ai tifosi. Certo che la situazione è buffa: qualche tempo fa sembrava un miracolo arrivare in Europa League, ora pare che se arriviamo terzi abbiamo fatto poco. Ci vorrebbe un po’ più di equilibrio».

Massimiliano Allegri, 45 anni, tecnico del Milan dall’estate 2010: in rossonero ha vinto lo scudetto al 1o tentativo nel 2010-11 ANSA

Autostima Merce rara, ma Alle-

gri non si spaventa. «Non ci saranno contraccolpi, la squadra è concentrata, sa qual è l’obiettivo principale. E ripeto, è uscita dall’avventura in

Champions con qualche certezza in più. La sconfitta di Barcellona non deve far dimenticare quello che i miei ragazzi stanno facendo. Io sono sereno». Il Milan che sta macinando punti deve ripartire subito, come non è riuscito a fare nell’aprile 2012 dopo essere stato eliminato ai quarti dal Barça. Ma quella era una squadra al crepuscolo, questa è un’entità nuova con i suoi pregi e i molti difetti, totalmente diversa da quella di un anno fa, ed è questa la caratteristica che dà fiducia ad Allegri. I giovani si rialzano più in fretta, anche se non hanno letto Nietzsche. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AVVERSARI CON L’ACQUA ALLA GOLA

PRIMAVERA

Sannino carica «Palermo a mille o addio alla A»

Rossoneri ok Oggi la Juve in NextGen

«Ilicic contestato? Tocca a lui dimostrare chi è sul campo» FABRIZIO VITALE PALERMO

Giuseppe Sannino vuole giocarsi dieci finali per provare a compiere il miracolo della salvezza. E contro il Milan vuole che sia la prima battaglia, anche senza Miccoli (non ce l’ha fatta a recuperare), Dossena e Barreto. «A volte sento dire la molla, la scintilla. O si fa la battaglia o niente — dice il tecnico —. Basta giochetti, basta "siamo bravi ma non arriviamo". Voglio vedere la fame, una squadra con l’accetta. Bisogna capire cosa c’è in gioco, bisogna dimostrare di essere giocatori importanti, perché i risultati finora dicono il contrario. La scintilla deve scoccare dentro ad ognuno di noi. Sono tornato con l’entusiasmo del ragazzino. Non voglio illudere nessuno, però voglio fare il massimo. Tutti ci danno per spacciati, quando dico che andiamo a Milano con l’umiltà degli sconfitti, lo dico sapendo che siamo undici contro undici ed è tutta una nuova storia. Se giochi contro il Pescara devi vincere per forza, mentre contro il Milan parti già sconfitto e puoi mettere dentro davvero quello che hai».

al.bo.

Con Dybala Sannino dovrebbe avere sciolto gli ultimi dubbi: difesa a tre, centrocampo a cinque nel quale Donati torna titolare per dare idee, in attacco Dybala è il punto fermo. Ilicic è in vantaggio per affiancarlo, nonostante le pesanti contestazioni che lo sloveno ha subito in settimana da parte dei tifosi. «Io vorrei che i giocatori capiscano sempre il contesto in cui vivono — spiega Sannino —. La contestazione fa parte del gioco. Se Ilicic è stato apostrofato significa che dovrà guadagnarsi sempre tutto e l’unico modo che ha per farlo è sul campo».

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(v.d’a.) La Fiorentina sfrutta il rinvio della partita della Juve per battere il Livorno e sorpassare i bianconeri in vetta al girone A. Importante successo nel girone B del Milan in casa del Chievo. I risultati della 22a giornata. GIRONE A Spezia Pro Vercelli 0 1 (venerdì). Ieri: Siena Cagliari 2 0, Livorno Fiorentina 0 5, Torino Genoa 2 2, Novara Grosseto 3 2, Sampdoria Parma 0 1. Empoli Juventus (rinviata al 10 aprile). Classifica (prime posizioni): Fiorentina 47 punti; Juve 45; Torino 42; Genoa 36; Empoli 33. GIRONE B Chievo Milan 0 1, Inter Udinese 3 2, Cesena Bologna 1 2, Cittadella Brescia 0 2, Atalanta Verona 1 0, Padova Modena 2 1, Sassuolo Varese 0 0. Classifica (prime pos.): Atalanta 54 p.; Inter 48; Milan 43; Chievo 40; Bologna 35. GIRONE C Pescara Palermo 2 2, Bari Crotone 1 1, Juve Stabia Vicenza 3 1, Reggina Napoli 1 1, Catania Lanciano 2 0, Lazio Ascoli 1 0, Ternana Roma 0 1. Classifica (prime pos.): Lazio e Catania 47 p.; Palermo 45; Napoli 44; Roma 43. NEXTGEN

Oggi la Juve si gioca il passaggio alle Final four di Como, in programma dal 29 al 31 marzo. Per la sfida secca dei quarti al Griffin Park di Brentford contro il Chelsea (ore 13.30 italiane), il tecnico Marco Baroni ritrova capitan Schiavone.


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d Balo: «Multe? Una sola

HA DETTO

S

fb/milankoooramn

sulla Nazionale «Con la Germania all’Europeo ho segnato il gol più bello della mia carriera. Spero di andare in Brasile con un compagno del Milan»

S sul derby pareggiato «Handanovic è stato molto bravo in due occasioni a non farmi segnare. In altre due occasioni sono stato scarso io»

LA RIMONTA SUL NAPOLI

fb/milankoooramn GDS

fb/milankoooramn

Quante bugie su di me» Mario alle Iene: «E’ colpa mia se non ho ancora vinto il Pallone d’oro. Messi, Ibrahimovic e Ronaldo i migliori» venuto in Italia invece di festeggiare con la squadra».

VINCENZO D’ANGELO

Una stoccata agli amanti del gossip e una a se stesso. Mario Balotelli si racconta stasera a Le Iene Show, su Italia 1, ore 21.10. L’attaccante del Milan ribadisce «che ci sono cose più importanti del gossip» e che «soltanto lo 0,1 per cento» delle notizie di gossip uscite sul suo conto sono vere. Dalle balotellate all’Inter e al Manchester City, ai sogni futuri in maglia azzurra, passando per quello che resta il suo cruccio: il Pallone d’oro: «Se ancora non l’ho vinto, è solo per colpa mia», ha detto Balotelli stuzzicato sul tema dalla iena Laura Gauthier. Le verità di Mario A Balotelli viene mostrato subito un video, nel quale un ragazzo cerca di organizzare falsi scoop da vendere ai giornali, proprio ai danni del bomber del Milan. «Perché non lo denuncio? Perché darei importanza a una persona che non la merita. La realtà è che veramente certa gente nella vita non sa come guadagnare i soldi e allora se ne approfitta. Perché comunque il gossip ci sta, però quello che fa questo ragazzo non dico sia criminalità, ma quasi». E allora via al teste-verità su tutti i fatti che

Il Balo in campo Ma quando si parla di «lavoro», Mario diventa serio e fa autocritica. «Non ancora vinto il Pallone d’oro per colpa mia», senza però specificare le colpe. E torna sul der-

« Mario Balotelli, 22 anni, è arrivato al Milan a gennaio dopo un lungo corteggiamento. Ha giocato con Inter e Manchester City

lo hanno visto campeggiare sulle prime pagine dei giornali. Balotelli nega di aver incendiato la casa di Manchester facendo esplodere dei petardi nel bagno, di essere mai arrivato alle mani con i tifosi del Manchester United, di aver indossato calzettoni del Milan sotto quelli dell’Inter durante gli allenamenti nel periodo nerazzurro, e di aver distrutto macchine: «Mai distrutta una, mi sono venuti addosso due volte». Mentre per quanto riguarda le tante presunte multe pagate ci tiene a precisare che «l’unica multa vera che ho preso è stato quando abbiamo vinto il campionato col City e io sono

la sfida in famiglia FRATELLI CONTRO fb/milankoooramn

Mamma Marina abbraccia il vincitore e poi va a consolare lo sconfitto, mentre papà Giancarlo rivede la partita in tv. Li guarda, sorride e ripensa a quando erano bambini e giocavano nel campetto di San Nicolò. «Dai Filippo, in fondo in carriera hai vinto più tu...». Gli Inzaghi uno contro l’altro non è una novità, si sono affrontati con tante maglie diverse. Stavolta però non corrono e non segnano ma urlano e si sbracciano fuori dal campo. Fanno gli allenatori degli Allievi e ieri la Lazio di Simone ha eliminato il Milan di Pippo al Torneo di Arco. Stesso girone, un solo pass per la semifinale, staccato da quello che ha avuto meno fortuna da calciatore, ma che ha più esperienza come allenatore.

Saranno Verona Roma e Lazio Napoli le semifinali del 42o Torneo «Città di Arco Beppe Viola», previste oggi alle 10.30 rispettivamente sui campi di Mori e di Arco. Eliminata dunque l’Inter, vincitrice delle ultime due edizione del trofeo Beppe Viola: il girone A lo vince il Verona ha vinto a punteggio, ma il derby di semifinale è saltato per la vittoria di ieri della Roma sul Chievo (gruppo C). Il Napoli al fotofinish si aggiudica il girone D.

Rigore decisivo Simone allena da tre anni e con la Lazio la scor-

I risultati di ieri

te, se non ci fosse stato Simone sull’altra panchina, Filippo si sarebbe arrabbiato di più per la decisione arbitrale. Complicità Filippo e Simone

Simone Inzaghi, 36 anni, urla alla squadra. Sullo sfondo c’è Pippo, 39 GALAS

sa stagione ha vinto il suo girone, quest’anno è in testa con il miglior attacco e la miglior difesa del torneo e ha fatto 9 vittorie di fila, record assoluto per la categoria. Pippo è esordiente con il Milan, è quarto in classifica, ha il miglior attacco del suo girone e non perde da 12 partite. Filippo ad Arco ha vinto le prime due gare e poteva anche permettersi di pareggiare la terza per qualificarsi, però sapeva

che contro suo fratello non sarebbe stato facile. Simone invece aveva buone sensazioni: «Passo io», aveva detto alla mamma. «Però senza quel rigore...», la butta lì l’uomo dei 70 gol nelle coppe europee. È l’episodio che ha cambiato la partita, un fallo di mani dubbio nel secondo tempo che ha permesso alla Lazio di andare in vantaggio con Tounkara (autore del bis nel finale). Probabilmen-

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Oggi le semifinali Verona-Roma e Lazio-Napoli

Ad Arco i due passano le vigilie insieme, si sfidano da tecnici degli Allievi in Lazio-Milan. E alla fine la spunta il più giovane FABIANA DELLA VALLE ARCO (Trento)

by: «Più bravo Handanovic o scarso io? Entrambe le cose». Idee chiare, invece, quando si parla di giocatori che reputa ancora forti di lui: «Messi, Ronaldo e Ibrahimovic». Una carezza e una puntura anche per Roberto Mancini: «Meglio lui o Mourinho? Lui a livello umano, Mou a livello calcistico». Della vecchia Inter sente ancora Sneijder e Materazzi «Mai successo niente con Marco. Un pugno? Ma va, non ce la fa... (ride)». Sul gol più bello realizzato nessun dubbio: «Il 2-0 alla Germania all’Europeo», e sulla Nazionale dice: «Spero di andare in Brasile».

IL PROGRAMMA

Simone batte Pippo al derby degli Inzaghi «Ma quel rigore...» DAL NOSTRO INVIATO

Mancini lo sento di rado. A livello umano è meglio di Mou, a livello calcistico no...

hanno passato le ultime tre sere sempre insieme nell’albergo del Milan, a parlare di tattiche e di schemi, a darsi consigli e a scambiarsi idee. L’ultima cena prima della sfida tra fratelli però è stata un po’ diversa: tutti e due si sono chiusi in difesa, per non dare vantaggi all’avversario. Poi un’ora prima dell’incontro si sono ritrovati sul campo di Arco. Cappotto nero, stesso colore d’abito. «Ma qual è Pippo dei due?», chiedevano i bambini a caccia d’autografi. In effetti la sciarpa grigia di Filippo era l’unico segno distintivo per chi non li conosce bene. Simone è stato il primo ad arrivare, ha scaricato la tensione facendo mille volte avanti e indietro in campo; Filippo è rimasto più a lungo negli spogliatoi. Sono spuntati insieme dal sottopas-

saggio, poi Pippo si è girato a salutare i fan che lo seguono ovunque. Primavera per due? Simone sembra più freddo, Pippo invece ha un rapporto viscerale con i suoi ragazzi. È tornato con loro a piedi dallo stadio, consolando chi piangeva. «Mi dispiace, ci tenevano. La Lazio è fisica, noi abbiamo patito il vento, però abbiamo giocato bene contro un’ottima squadra». «È meticoloso come quando giocava — dice di lui Simone —, farà strada». Oggi Filippo sarà in tribuna con mamma e papà, per fare il tifo per Simone nella semifinale contro il Napoli. A Pasqua saranno tutti e due a Rieti per un altro torneo e magari l’anno prossimo si ritroveranno in Primavera, visto che per tutti e due c’è aria di promozione. Papà Giancarlo e mamma Marina saranno sempre lì, pronti ad applaudire e consolare. Come quando erano bambini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Girone A: Fiorentina Verona 0 2, Reggina Inter 1 4. Girone B: Lazio Milan 2 0, Rappresentativa T.A.A. Parma 0 2. Girone C: Arco Torino 0 1, Roma Chievo 2 1. Girone D: Atalanta Juventus 1 1, Napoli Midtjylland 2 1.

IL RICONOSCIMENTO

Premio Viola 2013 a Franco Arturi e Mazzocchi (Rai) Martedì 19, subito dopo la finale del trofeo Città di Arco, il vice direttore de «La Gazzetta dello Sport» Franco Arturi riceverà il premio giornalistico 2013 intitolato a Beppe Viola, riservato ai giornalisti della carta stampata. Per la tv il premio andrà al collega Marco Mazzocchi di Rai Sport. La premiazione avverrà al Casinò Municipale di Arco.


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SERIE A Il retroscena

DAL NOSTRO INVIATO

CASTELVOLTURNO (Caserta)

Cosa c’è dietro la crisi di Edison Cavani, cannoniere triste? Ragioni tecniche, sicuramente, ma forse anche dell’altro. Mora e prosperosa: così viene descritta la ragazza che avrebbe invaso il cuore e la mente dell’uruguaiano del Napoli, che non segna da 8 partite (6 di campionato e 2 di Europa League). Sarebbe lei l’origine della crisi coniugale. Cavani dallo scorso mese di dicembre, vive in compagnia della mamma, nell’appartamento in affitto nel quartiere Vomero. Secondo quanto riportato sul proprio blog da Gabriele Parpiglia, giornalista esperto di celebrities ed ex vicedirettore della rivista «Chi», il giocatore sarebbe stato abbandonato dalla moglie, Maria Soledad, che se n’è ritornata in Uruguay (insieme a Bautista, il primo figlio), dove ha partori-

Cavani, ci sarebbe un flirt dietro la lunga crisi del gol to il secondogenito, Lucas, nato da una settimana. La storia andrebbe avanti già da diversi mesi, da quando cioè lo sguardo della giovane studentessa (22 anni) figlia di un noto ristoratore napoletano non l’ha rapito del tutto generando in lui ansia e preoccupazione. Crisi interiore Pare si tratti di una forte passione, che l’avrebbe mandato in tilt, togliendogli quella serenità intorno alla quale aveva costruito il rapporto e il matrimonio con Maria Soledad, si legge nell’articolo. La crisi calcistica, non a caso, è coincisa proprio con l’inizio di questa nuova storia. Cavani, infatti, non segna da 8 partite, l’ultimo gol l’ha realizzato a Parma, il 27 gennaio scorso. Da allora, più niente. Anzi, a Verona, contro il Chievo, ha persino sbagliato un calcio di rigore. Nessuna storia Cavani, ovviamente, ha scelto di non com-

mentare quanto riportato nell’articolo in questione. E il Napoli non è voluto intervenire nella vicenda in quanto si tratta di questioni private del calciatore. Nonostante tutto, pare che le cose non stiano proprio in questo modo, che tra i due giovani non sia mai esistita una vera storia d’amore e che si sia trattato soltanto di un flirt e nulla più. La vicenda, in ogni modo, ha creato fastidio all’interno della squadra, che affronterà l’Atalanta per consolidare il secondo posto. E per qualche ora, l’unico pensiero che invaderà i pensieri di Cavani sarà il ritorno alla vittoria e magari al gol che gli manca da 725 minuti. Poi il campionato si fermerà per la sosta dovuta per gli impegni delle nazionali e lui volerà in Uruguay per conoscere Lucas, il secondogenito nato a Salto, e per rispondere alla convocazione della nazionale di Tabarez. mi.mal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Patto Champions» Mazzarri chiama Napoli a raccolta Il tecnico dà la scossa alla squadra e alla città «Conta vincere. De Laurentiis ci ha caricato» Non inganni la classifica, il Napoli soffre molto questa avversaria. L’Atalanta ha vinto le ultime due sfide, una al San Paolo per 3-1 San Paolo, ore 15

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)

«E’ una squadra che ho sempre rispettato, anche quando era a tanti punti di distacco. Pensiamo a vincere noi, in quel caso il Milan dovrà fare più punti per superarci. Ma ci sono anche Inter, Roma, Lazio e Fiorentina che sono forti».

«Se dico come la penso, vengo definito presuntuoso, uno che si fa i complimento da solo. Anche l’anno scorso ci fu un periodo difficile e lo superammo». E’ il momento in cui i giocatori più importanti dovranno fare la differenza: che cosa si aspetta da vari Hamsik, Cavani, Maggio Cannavaro?

«Dipende da tante cose, anche da come si muove la squadra. Il singolo non può fare la differenza da solo, se un tassello non funziona manda fuori giri anche gli altri».

«Edy è sereno, tutti gli stiamo vicini ma non dobbiamo fargli sentire la pressione, perché non deve avere la frenesia di cercare il gol a tutti i costi. Altrimenti tutto diventa più complicato. Domani (oggi ndr.), ad esempio, è una delle poche volte che dirò alla squadra che conta il risultato, non la prestazione, perché i tre punti saranno fondamentali».

NAPOLI-ATALANTA

Un modo per far capire a tutto l’ambiente che il Milan è lì, pronto ad effettuare il sorpasso?

Quanto ritiene possa influire un allenatore su una squadra in crisi?

L’astinenza di Cavani la preoccupa?

Perché vedere

Il tempo stringe e le chiacchiere le porta via il vento. L’ha capito pure Walter Mazzarri che, oggi pomeriggio, si gioca una percentuale importante per confermarsi al secondo posto. Toccherà all’Atalanta verificare fino a che punto la settimana vissuta tra incontri e cene sia servita al Napoli per superare la crisi evidenziata dai risultati delle ultime 6 giornate di campionato. «Dobbiamo fare un patto tra di noi, provare a stare tutti uniti per confermare quanto di buono fatto fin qui», ha detto l’allenatore napoletano.

Edinson Cavani, 25 anni LAPRESSE

Che cosa è venuto fuori dalla visita di De Laurentiis a Castelvolturno?

La carica di Walter Mazzarri, 51 anni, al Napoli dal 2009 LAPRESSE

TRADIZIONE FAVOREVOLE AL SAN PAOLO

L’Atalanta insegue la 500a vittoria Colantuono rilancia Moralez con Denis BERGAMO L’Atalanta ci riprova. Già l’anno scorso la vittoria al San Paolo costò la Champions al Napoli. Colantuono ricalca tutte le mosse di allora: ritorno al 4 4 1 1 con Moralez alle spalle di Denis (non succedeva da tre mesi e mezzo) e il diffidato Cigarini risparmiato in vista dello scontro diretto con la Samp. Tutto come un anno fa. A far forza ai nerazzurri anche un trend che coi napoletani negli ultimi tempi è straordinario: un pareggio e poi due vittorie da

quando i bergamaschi sono tornati in A. Ripetere oggi gli ultimi due exploit avrebbe anche un valore storico: sarebbe la 500ª vittoria dell’Atalanta nei campionati a girone unico. Ma avrebbe una valenza particolare anche per Colantuono. Il tecnico romano è arrivato a 297 punti da quando è sulla panchina dell’Atalanta (in 4 stagioni più quella in corso): è dunque a una sola vittoria dai 300 punti. Guido Maconi © RIPRODUZIONE RISERVATA

«E’ stato un confronto ancora più bello del solito. Abbiamo parlato, s’è fatto vedere dai ragazzi come era accaduto già l’anno scorso. Riesce sempre a dare un contributo, i ragazzi hanno constatato la fiducia della società nei loro confronti dopo il lavoro di questi anni. Chi vuole bene a questa squadra deve pensare che mancano dieci partite, inizia un torneo nuovo, daremo il massimo e tireremo le somme alla fine. La gente deve capirlo e deve spingerci anche se le cose inizialmente non dovessero andare nel migliore dei modi». Un invito disperato, che Mazzarri ha voluto rivolgere ai tifosi, consapevole che il periodo è davvero delicato. I novanta minuti di oggi potrebbero essere determinanti per il futuro e per il secondo posto. Ed è proprio nei momenti più difficili che il San Paolo non ha mai tradito. Il resto spetta a lui e ai suoi giocatori, perché in campo ci vanno loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A 29ª GIORNATA

NAZIONALE

L’ora di Kozak Il bomber d’Europa non vuole fermarsi La Lazio s’affida al re di Coppa che è ancora a secco in campionato. «Si sbloccherà», assicura Petkovic perché vedere

TORINO-LAZIO Il Torino ha conquistato soltanto un punto nelle ultime due gare. Anche la Lazio, dopo due k.o., cerca punti. E incombe la neve...

I NUMERI

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i gol messi a segno da Kozak quest’anno in Europa League: è in testa alla classifica marcatori della manifestazione

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le reti siglate dal ceco in campionato. Nei due precedenti tornei di Serie A ne ha realizzate 10 (6 nel 2010-11 e 4 nel 2011-12)

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Olimpico, ore 20.45

vittoria della Lazio in campionato negli ultimi due mesi. I biancocelesti hanno vinto soltanto col Pescara (per 2-0) il 25 febbraio

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)

Una duplice missione dopo le tre reti rifilate giovedì allo Stoccarda. La Lazio la chiede a Libor Kozak, il suo bomber di Coppa, il capocannoniere di Europa League che però in campionato è ancora a quota zero.

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Rompere il ghiaccio Ecco, quel-

lo di sbloccarsi pure nel torneo domestico, è il primo obiettivo da centrare per l’ariete ceco. Serve a lui il gol in campionato, ma serve pure alla Lazio, visto che gli altri attaccanti (Klose e Floccari) sono fermi ai box e ci resteranno ancora per un po’. E che la quarta punta, Saha, non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, per stessa ammissione di Petkovic. Toccherà quindi al «nuovo Chinaglia» reggere da solo il peso del reparto avanzato biancoceleste. Il tecnico è sicuro che si sbloccherà: «Deve solo avere un pizzico di convinzione in più. Nel campionato italiano c’è maggiore fisicità, ci si deve liberare in spazi stretti. Ma Libor ha qualità importanti: ritroverà il gol pure in campionato». Il ceco ne ha già fatti 10, peraltro, in Serie A: 4 nella scorsa stagione e 6 in quella precedente. Il digiuno è dunque circoscritto solo a questo campionato ed è pure figlio di un utilizzo con il contagocce, visto che finora Kozak, pur potendo vantare 12 presenze, ha in realtà giocato soltanto 461 minuti in campionato.

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Libor Kozak, 23 anni, attaccante della Lazio dal 2010 e anche della Repubblica Ceca LR Tornare a vincere Stasera al-

GLI AVVERSARI

Pericolo neve a Torino Bianchi insegue il gol dell’ex ma è in ballo con Meggiorini TORINO (f.bra.) C’è il pericolo neve (teloni a protezione e spazzaneve pronti in città) ma il Toro teme soprattutto l’orgoglio della Lazio, grande in Europa League, sconfitto nelle ultime due gare di campionato. «La Lazio lotta per andare in Champions, noi per conquistare 8 punti nelle prossime partite per centrare la salvezza» ricorda Ventura. Poco importa dove o come, anche se la Lazio è la prima delle sei «grandi», contro le quali all’andata il Torino non ha mai vinto, che attendono i granata nelle ultime 10 partite. E nelle ultime uscite i granata hanno tirato il freno a mano: 1 punto nelle ultime 3 gare, difesa sbadata (10 gol subiti nelle ultime 5), attacco che fatica ad andare a rete su azione (doppietta di Meggiorini a S.Siro). Bianchi cerca il primo gol da ex contro la Lazio e un gol su azione che manca da due mesi (13 gennaio contro il Siena), ma si gioca il posto con Meggiorini al fianco di Barreto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

l’Olimpico di Torino giocherà la sua quarta partita da titolare di quest’anno in A. Oltre a sbloccarsi lui, proverà a far sbloccare pure la Lazio (ecco la seconda missione). In campionato i biancocelesti hanno vinto una sola partita negli ultimi due mesi (il 2-0 sul Pescara di un mese fa). L’ultima vittoria esterna (a Genova sulla Samp) è addirittura vecchia di tre mesi. Serve una sterzata, dunque, anche perché nel girone di ritorno la Lazio è scivolata dal secondo al sesto posto in classifica. «Basta con le chiacchiere, è ora di cominciare a fare i fatti pure in campionato, cioè i punti», avverte Petkovic. Un manifesto che Kozak sottoscrive con convinzione. Lui è uno che ama andare al sodo. Che non bada troppo a quanto bello sia il gol, ma pensa solo a farlo, il gol. Anche in campionato.

i mesi passati dall’ultimo successo esterno conquistato in campionato dalla squadra romana, il 22 dicembre a Genova con la Sampdoria

LE CONVOCAZIONI PER BRASILE E MALTA

Italia: subito Cerci, poi Bonaventura Il granata e Antonelli le novità per il presente, l’atalantino per il futuro. Verratti k.o. SEBASTIANO VERNAZZA

Stasera le convocazioni di Cesare Prandelli per l’amichevole di lusso col Brasile, giovedì 21 a Ginevra, e per la partita a Malta martedì 26, gara valevole per le qualificazioni al Mondiale 2014 in Brasile. Gli azzurri dovranno radunarsi domani a Coverciano entro mezzogiorno. Due novità Rispetto alle ultime

volte, due novità: Alessio Cerci del Torino, «new entry» assoluta, e Luca Antonelli, esterno sinistro del Genoa, già chiamato dal c.t. per gli impegni con Estonia e Far Oer nell’estate del 2010 (debuttò a Tallinn contro gli estoni e giocò da titolare contro le Far Oer). Antonelli ha vinto la volata con Manuel Pasqual della Fiorentina. Cerci permetterà a Prandelli di creare una nuova versione del 4-3-3, sistema di gioco su su cui il c.t. intende insistere. Verratti fuori uso Marco Verrat-

ti, centrocampista del Psg, si è infortunato. Una contrattura muscolare gli impedirà di ri-

NEGLI USA

Criscito operato a un ginocchio «E’ andata bene» Operazione durata circa 4 ore. «È andata benissimo. Grazie dottor Steadman!!!». Tramite twitter Domenico Criscito, il difensore dello Zenit e della Nazionale, ha dato notizia dell’intervento chirurgico al quale si è sottoposto, negli Usa, in Colorado, per risolvere la rottura del legamento del crociato anteriore del ginocchio sinistro. Criscito si era infortunato il 28 febbraio, nell’amichevole Siena Zenit. «L'operazione è riuscita ha detto il professor Steadman , sono molto soddisfatto». Per rivedere Criscito in campo bisognerà però aspettare l’estate inoltrata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALL’ADRIATICO PRIMA IN CASA PER IL TECNICO BIANCAZZURRO. IL CHIEVO CERCA IL COLPO SALVEZZA

Alessio Cerci, 25 anni LAPRESSE

spondere sì alla convocazione della Nazionale. Forse Verratti si presenterà lo stesso a Coverciano per farsi «certificare» il malanno dal professor Enrico Castellacci. Nelle ultime ore, voci su una presunta esclusione del romanista Osvaldo. Osservati speciali Giacomo Bo-

naventura, 23enne centrocampista dell’Atalanta, è da qualche tempo nel mirino di Prandelli. Probabile che venga aggregato al gruppo azzurro per il ritiro di fine maggio, che precederà la Confederations Cup di giugno. Tra gli osservati speciali per il futuro c’è anche Marco Sau: l’attaccante del Cagliari potrebbe avere un suo perché nel 4-3-3 che ha in testa il c.t. Il listone Ecco il listone degli «azzurrabili» per Brasile e Malta. Portieri: Buffon (Juve), De Sanctis (Napoli), Marchetti (Lazio), Sirigu (Psg). Difensori: Bonucci, Chiellini e Barzagli (Juve), Ranocchia (Inter), Astori (Cagliari), Abate e De Sciglio (Milan), Maggio (Napoli), Balzaretti (Roma), Santon (Newcastle), Antonelli (Genoa). Centrocampisti: Marchisio, Pirlo e Giaccherini (Juventus), Montolivo (Milan), De Rossi e Florenzi (Roma), Candreva (Lazio), Diamanti (Bologna), Poli (Sampdoria). Attaccanti: Balotelli ed El Shaarawy (Milan), Osvaldo (Roma), Gilardino (Bologna), Giovinco (Juventus), Cerci (Torino). © RIPRODUZIONE RISERVATA

aFirenze

Bucchi chiede il miracolo a Pescara perché vedere

PESCARA-CHIEVO Il Pescara si gioca l’ultima chance per la salvezza. Il Chievo è rilanciato dalla vittoria sul Napoli e vuole mettere al sicuro la serie A Adriatico, ore 15

ORLANDO D’ANGELO GIANCARLO TAVAN

Ultimo treno per il Pescara: la prima all’Adriatico di Bucchi, contro il Chievo, è come una finale. Per non caricare troppo i suoi, il tecnico ha fatto svolgere la rifinitura nel pomeriggio: «Per non tenerli

impegnati tutta la giornata e lavorare allo stesso orario della partita. Meglio stare qualche ora in più con la famiglia, o in casa, per staccare la spina e non caricarsi di troppa pressione per un’intera giornata». Il momento della verità, però, arriverà alle 15. «Guai ad aspettarci un Chievo appagato. Credo che loro intendano questa partita come un match point per la salvezza anticipata. Sono in ritiro da venerdì, e Sartori e Corini sono uomini di calcio di grande esperienza: vorrebbero vedere una squadra affamata anche se fossimo all’ultima giornata». Le scelte: confermato il 4-3-3 con Balzano terzino, Bjarnason mezzala destra, D’Agostino regista,

Bucchi 35 anni

Vukusic centravanti e Caprari esterno alto a sinistra.

ANSA

Qui Chievo Il Chievo va a Pescara col duplice obiettivo di compiere un passo verso la salvezza e spegnere le residue speranze di rimonta degli abruzzesi. L’unica novità potrebbe essere un cambio a centrocampo con Guana e Seymour che si candidano per un posto dall’inizio. In settimana Corini ha provato sia il modulo con la difesa a 5, sia quello col trequartista. «Ma a fare la differenza sarà la carica agonistica — sottolinea il tecnico —. Sarà determinante l’approccio alla gara, come è stato col Napoli». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche Prandelli sfila contro le mafie Ieri a Firenze Cesare Prandelli, nella foto con Matteo Renzi sindaco della città toscana, ha partecipato alla manifestazione organizzata da Libera per commemorare le vittime delle mafie. «Essere qui - ha detto il c.t. della Nazionale - significa non dimenticare. Questo è un problema di tutti. Dobbiamo avere la sensibilità di affrontare certi argomenti» LAPRESSE


DOMENICA 17 MARZO 2013

LA GAZZETTA SPORTIVA

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SERIE A L’ALTRO ANTICIPO DELLA 29a GIORNATA le Pagelle

IL FILM DELLA GARA TRE PRODEZZE PER ALIMENTARE IL SOGNO EUROPEO 2

1

di F.C.

SUPER CASTRO OK BARRIENTOS ALLAN MOLLE ANGELLA MALE CATANIA 7,5 3

1 Gomez (in fondo a destra) fa triangolo con Castro e batte Brkic colpendo il palo interno ANSA 2 Ancora il «Papu» Gomez in gol, stavolta di testa dopo una bellissima azione in velocità del Catania ANSA 3 La terza rete di Lodi su punizione (deviata) che mette praticamente fine alla parita. Poi Muriel segnerà il gol della bandiera ANSA

Gomez l’infallibile Papu EuroCatania non stop Due reti dell’argentino e una di Lodi stendono la baby Udinese orfana di Totò. Muriel rende meno amaro l’addio alle coppe CATANIA UDINESE

3 1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Gomez (C) al 4’ e al 22’, Lodi (C) al 27’ s.t., Muriel (U) al 36’ s.t.

CATANIA (4-2-3-1) Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Lodi, Almiron (dal 34’ s.t. Biagianti); Barrientos, Castro (dal 47’ s.t. Keko), Izco; Gomez (dal 45’ s.t. Doukara). PANCHINA Frison, Terracciano, Rolin, Potenza, Ricchiuti, Salifu, Bergessio, Cani, Petkovic. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA Dal 5’ s.t. 4-3-3. BARICENTRO BASSO 50,5 metri. ESPULSI Potenza dalla panchina al 12’ s.t. per proteste. AMMONITI Alvarez, Bellusci per gioco scorretto. UDINESE (3-4-2-1) Brkic; Benatia (dal 42’ s.t. Zielinski), Danilo, Angella; Faraoni (dal 15’ s.t. Campos Toro), Badu, Allan, Gabriel Silva; Pereyra, Merkel (dal 34’ s.t. Ranegie); Muriel. PANCHINA Padelli, Pawloski, Berra, Rodriguez, Marsura. ALLENATORE Guidolin. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 54,5 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Benatia per gioco scorretto. ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE Spettatori paganti 3.282, incasso di 39.720 euro; abbonati 8.711, quota non comunicata. Tiri in porta 5 4. Tiri fuori 3-7. In fuorigioco 4-3. Angoli 1-4. Recuperi p.t. 1’; s.t. 4’.

FRANCESCO CARUSO CATANIA

Riscatto. Il Catania si aggiudica lo spareggio contro l’Udinese e riprende a marciare verso l’Europa. Chi fosse entrato al quarantasettesimo minuto (primo della ripresa) non solo non avrebbe perso nulla di rilevante, ma avrebbe anche evitato di chiedersi come sia possibile che dal nulla nascano prodigi. Dopo 2 cadute dolorose (contro l’Inter e Juve entrambe vittoriose nel recupero) i siciliani si rialzano proprio contro il club al quale oggi si ispirano, come squadra e come società. Ma quella costretta a cedere il passo al Catania non è la solita Udinese. Guidolin, oggetto di scherno da parte del pubblico di casa per qualche frase di troppo e fraintendimenti vari della vigilia, schiera una squadra piena di ventenni di belle speranze e soprattutto priva di ben 8 titolari (fra squalifiche e infortuni). Una pattuglia di semisconosciuti che nel primo tempo non solo riesce a tener testa alla squadra rivelazione del torneo, ma addirittura può

contare un paio di mezze occasioni non sfruttate da Danilo (testa) e Merkel (punizione), senza contare una svirgolata in area di Muriel. Ma fino al riposo quel che prevale è un equilibrio parecchio noioso. Il Pitu e il Papu La partita la spac-

ca Barrientos con un’invenzione delle sue ad inizio ripresa. L’argentino – al rientro dopo 4 partite per infortunio muscolare – disegna un “taglio” per Gomez che dà in velocità a Castro proiettandosi in area e ottenendo il passaggio di ritorno e chiudendo una veloce triangolazione col vantaggio rossazzurro. L’Udinese accusa il colpo e Guidolin tira fuori l’esterno destro di centrocampo, Faraoni, per Campos Toro cercando forze fresche in grado di alimentare il gioco sulla fascia. Il Catania si protegge arretrando Izco sulla linea dei centrocampisti e passando così al 4-3-3. Mossa che porta frutti copiosi a metà del tempo quando i padroni di casa firmano un’ipoteca sulla vittoria ancora coi soliti 3 argentini. Castro conquista e protegge una difficile palla sulla trequarti e innesca Barrientos

la Moviola DI FABIO BIANCHI

Muriel reagisce: era da giallo Gol tutti regolari Nelle aree di Catania e Udinese, la gara fila liscia. Nessun episodio dubbio, nessuna protesta da parte dei giocatori. Gol tutti ok, anche il primo di Gomez che scatta in posizione regolare sul lancio di Barrientos regolare prima del triangolo con Castro. Vita facile insomma per l’arbitro De Marco, bravo a tenere in pugno la sfida quando s’accalora, un po’ meno coi cartellini. Fa bene invece ad ammonire Bellusci (che poi però grazia un paio di volte) ma come minimo doveva tirar fuori il giallo anche per Muriel, che reagisce da terra al fallo. L’espulsione dalla panchina di Potenza, diremmo, è una conseguenza, perché protesta proprio per quell’episodio.

che dalla linea di fondo telecomanda una parabola per la testa di Gomez lasciato libero di inzuccare, proprio lui che è il più basso di tutti. Con questa rete il Papu sale a quota 7, ad una solo lunghezza dal capocannoniere rossazzurro, Bergessio, uno dei 2 assenti di giornata che Maran porta in panchina anche se non pienamente recuperato (l’altro è Spolli, squalificato). Lodi europee Appena 5 minuti impiegano i siciliani per arrotondare a 3 con una punizione di Lodi con leggera deviazione di Muriel quel tanto che basta a fare impennare la palla, ma il portiere ha qualche colpa perché il tiro non sembra imparabile. Guidolin (tardivamente) rompe gli indugi e cambia ancora, fuori Merkel utilizzato nel ruolo di trequartista e dentro un attaccante, Ranegie. Ma non è questo il motivo del break friulano che va in gol con Muriel approfittando di un fortuito scontro Marchese-Bellusci che spiana la strada all’attaccante bianconero. Ma ormai la partita ha detto tutto e in campo non ci sono più forze da spendere. L’Udinese cade spezzando la miniserie di 3 risultati utili (ultima sconfitta un mese fa a Genova, sponda rossoblù) ma con una grossa attenuante, avendo nell’occasione più di mezza squadra fuori. Il che però non abbassa i meriti del Catania, artefice di una risposta importante dopo la doppia batosta. La truppa di Maran nelle ultime 9 gare, tolta la doppia trasferta lazial-milanista, avrà avversari abbordabili che alimentano la speranziella europea. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL DOPO PARTITA TRA SACRO E PROFANO

«Che settimana: doppietta e il Papa tifoso» «Il Pontefice è fan del San Lorenzo, la mia ex squadra» Guidolin: «Il 3-1 è troppo severo» GIOVANNI FINOCCHIARO CATANIA

Maturità e gol da antologia. Il Catania riprende la marcia europea aggiudicandosi quello che era stato presentato, non a torto, come uno scontro diretto. Rolando Maran conferma le ambizioni della sua squa-

dra: «Proviamoci, dobbiamo farlo per il lavoro e l’impegno che mettiamo al momento della preparazione del match. Il successo, non semplice sull’Udinese, è la prova di una maturità ulteriore mostrata dalla squadra: nel primo tempo gli spazi per affondare erano intasati, nella ripresa, solo una grande azione di Barrientos, finalizzata da Gomez, con la complicità di Castro, ha spezzato l’equilibrio». Guidolin, beccato dal pubblico, chiarisce: «Avevo detto che il Catania dava fastidio perché è una squadra che gioca un grande calcio, efficace, ed era una concorrente diretta, da superare, ma non era mia inten-

zare questo match che arrivava dopo due sconfitte di fila non certo meritate e maturate nel recupero. A questa rabbia si è aggiunta la gioia, per me che sono un ex del San Lorenzo, come Bergessio e Barrientos, dell’elezione del Papa che è dichiaratamente un tifoso del club argentino. Speravo di segnare dopo aver sbagliato un rigore con l’Udinese. Ci tenevo, le aspettative sono andate ben oltre. Il gol più bello? Forse quello di testa, perché sono bassino e non mi capita spesso fare centro così. Sul primo gol sono da premiare i gesti tecnici e i movimenti di Barrientos e Castro».

zione offendere questa città e la squadra. Le mie parole sono state travisate. Infatti, in partita, gli etnei hanno disputato un secondo tempo efficace, il k.o. nel punteggio è eccessivo rispetto ai valori visti in campo. Sono comunque soddisfatto della prova dei ragazzi, tenete conto che ho schierato una squadra così giovane da aver, credo, stabilito, una sorta di record in questo campionato». Il tifo del Papa La doppietta di

Gomez balza in copertina nella settimana in cui l’attaccante argentino s’era augurato di segnare: «Sono stati giorni particolari per via del lavoro per organiz-

Alejandro Gomez, 25 anni ANSA

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ANDUJAR 6,5 Una sola parata impegnativa su punizione di Merkel. Assolto sul gol. ALVAREZ 6,5 Combatte arginando ogni possibile pericolo si presenti dalla sua parte. LEGROTTAGLIE 6,5 Al rientro dopo 2 turni di squalifica (coincisi con 2 sconfitte) se la cava bene. BELLUSCI 6 Non demerita ma dal suo infortunio col compagno di fascia scaturisce il gol bianconero. MARCHESE 6 Vale quanto scritto per Bellusci, e usa meno del solito il corridoio. LODI 7 Con una delle sue tipiche punizione mette al sicuro il risultato arrivando al sesto gol in campionato (più 2 in Coppa Italia), molti palloni ben giocati. ALMIRON 7 Recupera e chiude su chiunque si presenti nella sua zona. BIAGIANTI 6 Entra a partita ormai conclusa e non demerita. BARRIENTOS 7 Due assist preziosi per le prime 2 reti della serata, non male dopo un mese di assenza. CASTRO 7 Mette lo zampino in entrambi i gol e non si ferma mai (Keko s. v.). IZCO 6,5 Fa bene sia da trequartista che da centrocampista. MIGLIORE h 7,5 ILGOMEZ

Gioca da centravanti, un ruolo a lui non gradito e sigla la seconda doppietta dell’anno dopo quella contro la Lazio (Doukara s.v.). ALL. MARAN 7 Disegna bene la squadra e riesce a dare le motivazioni giuste dopo 2 sconfitte consecutive.

UDINESE 5,5 BRKIC 5,5 Colpevole sul terzo gol che non sembra irresistibile, nulla può sui primi 2. BENATIA 5,5 Se la vede con Gomez ed Izco e va spesso in affanno, si lascia scappare il Papu in 2 occasioni (Zielinski s.v.). DANILO 5,5 Opposto soprattutto a Castro non riesce ad arginare l’argentino che mette piede nei primi 2 gol. ANGELLA 5 Ha un cliente difficile in Barrientos che costruisce i 2 assist del doppio vantaggio rossazzurro. FARAONI 6 Comincia bene nella prima parte della gara, controbatte gli avversari e tiene bene la posizione, cala molto nella ripresa fino alla sostituzione. CAMPOS TORO 5,5 Entra per portare forze fresche ai suoi ma non riesce ad evitare il peggio. BADU 6 E’ uno dei pochi in grado di dare peso e sostanza al centrocampo ma naufraga come tutta la squadra nella ripresa. ALLAN 5 Poco incisivo in mezzo, non è capace di arginare la manovra degli avanti rossazzurri. GABRIEL SILVA 5 Non pervenuto, dovrebbe essere il primo baluardo su Barrientos che lo annulla. PEREYRA 6 Capace di creare qualche problema a Bellusci ma dialoga solo a tratti con Muriel. MERKEL 6 Nel primo tempo è il più intraprendente dei suoi, costruisce anche un paio di pericoli, si spegne nella ripresa. RANEGIE 5,5 Il suo ingresso non sposta gli equilibri. MIGLIORE h 6,5 ILMURIEL

A parte il gol, nato da un infortunio della difesa, è quello che dà maggiori apprensione. ALL. GUIDOLIN 6 Ha la grossa attenuante delle troppe assenze che annacquano la fisionomia della sua squadra. ARBITRI DE MARCO 6 Dirige una partita sostanzialmente corretta, strana l’espulsione di Potenza dalla panchina suggerita dal quarto uomo, La Rocca. Peretti 6 - Meli 6. Borriello 6 - Di Paolo 6.


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SERIE A

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La Roma vola con l’antidivo «Niente sogni» Andreazzoli «Viviamo alla giornata» Pjanic è un caso: la Bosnia lo reclama perché vedere

ROMA-PARMA Giallorossi a caccia di identità e vittorie per proseguire la rincorsa all’Europa. Parma curioso di scoprire se funziona anche in trasferta. Olimpico, 20.45

ALESSANDRO CATAPANO ROMA

In una società come la Roma malata di fenomenite, o se preferite fenomenismo, insomma sempre a caccia di colpi a effetto, scelte epocali, uomini straordinari (che spesso si rivelano quaquaraquà), sentire il richiamo a concetti semplici come «normalità», «comportamenti», «famiglia», «amici» può far sorridere. E invece, se mettiamo da parte il cinismo che ormai regola le nostre esistenze e leggiamo un po’ meglio tra le righe aureliane, ci rendiamo conto che proprio questa normalità risulta straordinaria.

I comportamenti... Si diceva lo stesso di Luciano Spalletti, qualche anno fa. E in effetti in queste ore a Trigoria, almeno per quanto attiene al campo, sembra di assistere a una rispallettizzazione della Roma. «I comportamenti sono fondamentali», dice Andreazzoli. E anche l’apertura del centro sportivo ai figli dei calciatori — ieri visti zompettare gli eredi di Totti, Castan, Stekelenburg — è una decisione mutuata dalle abitudini di Spalletti. Come la strategia generale che indirizza la sua gestione: ricostruire un gruppo sgretolato dalle picconate di Zeman. Impresa che può essere compiuta solo attraverso passi misurati, parole comprensibili. È la filosofia del vivere giorno per giorno. «Se mi metto ora a parlare di Champions risulterò poco credibile, ma se indico obiettivi minori mi diranno che mi accontento — ragiona Andreazzoli —, perciò sono costretto a vivere gior-

Aurelio Andreazzoli, 59 anni LAPRESSE

HA DETTO

S

Miralem Pjanic, 22 anni, centrocampista, 39 gare nella Bosnia MANCINI

no per giorno. Le tabelle valgono zero, anche perché se non le rispetti entri in depressione. E io sono tanto sereno e in depressione non ci voglio cadere».

drà a giugno. Per me è gratificante quello che sto facendo. Gli obiettivi che avevo in testa un mese e mezzo fa sono tutti avviati verso il raggiungimento».

La vita è adesso Semplice sem-

Nuovo caso Semplice, anche

plice, quindi rivoluzionario. Ecco, il vero marziano a(lla) Roma è questo signor (ex) nessuno. Uno che, mentre i suoi dirigenti immaginano il futuro, rincorrono sogni (e sceicchi umbri) e probabilmente già pensano a chi scegliere tra Allegri, Ancelotti e qualche altro fenomeno, non può e non vuole guardare oltre il proprio naso. «Il derby dell’8 aprile? Inopportuno parlarne ora, piuttosto arriviamoci con due vittorie. Il mio futuro? Non ho nessun tipo di pensiero che vada oltre Roma-Parma — assicura Andreazzoli —. Sarà con la Roma. I dirigenti sono miei amici, qui mi sento in famiglia, e non voglio pensare a cosa acca-

qui. E semplice sarebbe stato pure consentire a Miralem Pjanic, tassello fondamentale della Roma aureliana, di proseguire la convalescenza dall’infortunio al piede qui, sereno e tranquillo. «Il ragazzo sta meglio, i tempi di recupero si sono ridotti», annuncia Andreazzoli. E infatti la Bosnia lo reclama per la sfida di qualificazione mondiale con la Grecia, in programma venerdì. La Roma, a malincuore, lo farà partire con un certificato medico che ne attesta l’indisponibilità. Ma i dottori bosniaci avranno l’ultima parola. Un anno fa, in condizioni simili, Pjanic rimase in nazionale, giocò e da quel momento in poi il suo rendimento alla Roma ne fu condizionato. Un bis renderebbe meno semplice la rincorsa del marziano Aurelio all’Europa. (ha collaborato Chiara Zucchelli) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sullo sceicco «Un problema che non riguarda l’area tecnica. Abbiamo preso atto di come è andata, ma nello spogliatoio non abbiamo fatto battute»

S Su Osvaldo «A Udine ha fatto il possibile. Lo abbiamo giudicato per il gol sbagliato nel finale, ma anche suoi illustri colleghi hanno sbagliato»

BELFODIL OUT

Tridente e zero calcoli È un Parma d’assalto PARMA

Il Parma è indebolito dalle molte assenze (out Mesbah, Palladino, Mariga, Santacroce e Coda) ma rinfrancato dalla vittoria col Torino. E soprattutto consapevole di essere ormai a un passo dal primo obiettivo stagionale: la salvezza. «Voglio che la squadra dia continuità a quello che è stato fatto domenica scorsa»: ribatte Roberto Donadoni. Perché in fondo, il tecnico del Parma sa che la sua squadra non ha brillato per continuità. Ventinove punti nel girone d’andata; poi tre pareggi in otto gare; quindi la vittoria di domenica col Torino: allentare la tensione ora significherebbe consegnarsi alla Roma. «E’ una squadra che sta trovando il suo ritmo, quindi sarà un bel test — continua Donadoni — Dobbiamo andare a Roma con la consapevolezza di trovarci di fronte un avversario con una qualità da primi della classe». Dunque niente alibi. Per un Parma che dovrebbe partire con il 4-3-3: Donadoni getterà nella mischia sin dall’inizio tutti gli attaccanti a disposizione visto che Belfodil (convocato ma acciaccato) si è allenato sempre a parte mentre l’altra punta in panchina sarà il giovanissimo Alberto Cerri (classe ’96), bomber degli Allievi Nazionali. Sandro Piovani © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A GIOCHIAMO A TAVOLINO LA

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a

SIENA (3-4-2-1)-CAGLIARI (4-3-1-2) ore 12.30 RUBIN

PT

JUVENTUS NAPOLI MILAN FIORENTINA INTER LAZIO CATANIA ROMA UDINESE SAMPDORIA (-1) PARMA BOLOGNA CAGLIARI ATALANTA (-2) TORINO (-1) CHIEVO GENOA SIENA (-6) PALERMO PESCARA

65 53 51 48 47 47 45 44 41 35 35 35 34 33 32 32 26 24 21 21

29 28 28 28 28 28 29 28 29 28 28 29 28 28 28 28 28 28 28 28

20 15 15 14 14 14 13 13 10 10 9 10 9 10 7 9 6 8 3 6

5 8 6 6 5 5 6 5 11 6 8 5 7 5 12 5 8 6 12 3

4 5 7 8 9 9 10 10 8 12 11 14 12 13 9 14 14 14 13 19

18

77

FELIPE

SESTU

14

57 47 50 50 44 37 39 58 38 35 36 39 35 28 33 29 27 29 23 21

EMEGHARA

PEGOLO TERLIZZI

18 24 32 33 37 34 36 49 38 33 37 38 48 39 36 44 42 40 41 56

CALELLO

27 ROSINA

TEIXEIRA

ARIAUDO

1 AGAZZI

13

23

20

IBARBO

EKDAL

MURRU

SAVIC

1 VIVIANO

2

7

8

PIZARRO

JOVETIC

40

10

11

AQUILANI

CUADRADO

17 IMMOBILE

8 VARGAS

24 MORETTI

13

TOMOVIC

ANTONELLI

GENOA p. 26

PANCHINA 89 Neto, 12 Lupatelli, 4 Roncaglia, 6 Sissoko, 21 Migliaccio, 14 Mati Fernandez, 19 Llama, 92 Romulo, 27 Wolski, 30 Toni, 18 Larrondo. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Ljajic–Toni 70-30%, Tomovic–Roncaglia 60-40%. DIFFIDATI Jovetic, Tomovic, Borja Valero, Savic, Pasqual. SQUAL. nessuno INDISP. El Hamdaoui (3 giorni), Compper (3 giorni), Hegazi (60), Rossi (60), Camporese (90). ALTRI Capezzi.

PANCHINA 32 Donnarumma, 63 Stillo, 3 Bovo, 26 Cassani, 4 Ferronetti, 21 Manfredini, 14 Rigoni, 7 Rossi, 11 Jankovic, 19 Jorquera. ALL. Ballardini. BALLOTTAGGI Moretti-Manfredini 60-40%, E. Pisano-Cassani 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Portanova, Jankovic, Manfredini. INDISP. Frey e Olivera (15 giorni), Nadarevic, Floro Flores, Matuzalem e Borriello (7). ALTRI Said, Krajnc, Velazquez, Marchiori, Melazzi, Zima, Hallenius, Alhassan.

X 3,20

11

2 3,20

QUOTE

le reti di Terlizzi in Serie A: al Cagliari ne ha realizzate due (una all’andata con la maglia del Pescara)

1 1,40

X 4,35

2 7,50

4

99 CAPRARI

70

22

D’AGOSTINO VUKUSIC

3

77

7

8 14

16

2

L. RIGONI

DAINELLI

1 PUGGIONI

12

56

CESAR

93

BALZANO

DRAMÈ

4

ARBITRO MAZZOLENI Assistenti Marzaloni Padovan IV Tonolini Add Mariani (1) Castrignanò (2) PREZZI da 15 a 180 euro TV Sky Calcio 4

PESCARA p. 21

CHIEVO p. 32

PANCHINA 40 Falso, 2 Zanon, 23 Cosic, 21 Togni, 26 Blasi, 93 Quintero, 10 Celik, 60 Caraglio, 9 Abbruscato. ALLENATORE Bucchi. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Quintero, Celik. INDISPONIBILI Zauri (7 giorni), Capuano (30), Sforzini (7), Modesto (7), Rizzo (7), Weiss (7), Perin (7). ALTRI Chiaretti, Mbodi.

PANCHINA 88 Ujkani, 18 Squizzi, 17 Sampirisi, 13 Jokic, 26 Farkas, 33 Papp, 7 Seymour, 14 Cofie, 10 Luciano, 39 Stoian, 31 Pellissier, 27 Hauche. ALLENATORE Corini. BALLOTTAGGI Guana-Cofie 55-45% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Guana, Dramé, Jokic, Cofie, Andreolli. INDISPONIBILI Sardo (7 giorni), Spyropoulos (7), Samassa (2). ALTRI Provedel, Acerbi, Vacek

QUOTE 1 2,90

X 3,25

14

2 2,40

IL NUMERO

5

partite senza successi per il Napoli: l’ultima vittoria risale al 2 febbraio scorso, quando ha battuto 2-0 il Catania

le reti in A di Thereau: insieme al suo allenatore Corini è al 6o posto nella classifica dei bomber del Chievo

SAMPDORIA (3-5-2)-INTER (4-3-1-2) ore 20.45 2

4

ESTIGARRIBIA

3

22 ROMERO

16

COSTA

POLI

17

25 KRSTICIC

PALOMBO

14

28 GASTALDELLO

98

8

21

PALACIO

GARGANO

ICARDI

23 EDER

OBIANG

14

10

GUARIN

KOVACIC

99

19

CASSANO

CAMBIASSO

ZANETTI

23 RANOCCHIA

1 26 CHIVU

PEREIRA

DE SILVESTRI

ARBITRO BANTI Assistenti Di Fiore Dobosz IV Bianchi Add Gervasoni (1) Giannoccaro (2) PREZZI da 20 a 100 euro TV Sky Calcio 1; Mediaset Premium Calcio 1

SAMPDORIA p. 35

INTER p. 47

PANCHINA 1 Da Costa, 32 Berni, 13 Berardi, 7 Castellini, 8 Mustafi, 4 Rodriguez, 35 Rossini, 6 Maresca, 11 Munari, 21 Soriano, 12 Sansone, 10 Maxi Lopez. ALLENATORE Rossi. BALLOTTAGGI Gastaldello-Mustafi 60-40%, Icardi-Maxi Lopez 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Romero, Poli, Eder, De Silvestri. INDISPONIBILI Gavazzi (90 giorni). ALTRI Austoni, Falcone, Savic, Renan, Poulsen.

PANCHINA 30 Carrizo, 27 Belec, 25 Samuel, 60 Belloni, 42 Jonathan, 17 Kuzmanovic, 24 Benassi, 28 Pasa, 18 Rocchi. ALL. Stramaccioni. BALLOTTAGGI Cambiasso-Kuzmanovic 60-40%, Cassano-Alvarez 60-40% SQUAL. Juan Jesus (1). DIFF. Palacio, Cambiasso. INDISPONIBILI Milito, Obi e Mudingayi (stagione finita), Silvestre (10 giorni), Nagatomo (10), Castellazzi (20), Stankovic (3), Schelotto (3), Alvarez (5). ALTRI Mbaye.

QUOTE 1 2,30

X 3,30

2 3,00

17

i precedenti (con una sola vittoria) in Serie A per Palombo con l’Inter, di cui è anche un ex

Montella non si fida: «Attenti al Genoa» Fiorentina, Aquilani titolare Rossoblù in emergenza: Borriello e Frey sono k.o.

HANDANOVIC

31

19

C

PORTALA D

ANDREOLLI

HETEMAJ

BJARNASON SCULLI

È SEMPRE

3

GUANA

THEREAU

KROLDRUP

FREY

5

4

le partite giocate da Vargas contro la Fiorentina: una rete all’attivo ma quattro sconfitte per lui

SE LA T

21 CASCIONE

30

PORTANOVA

FIORENTINA p. 48

PALOSCHI

(2-1) (1-4) (0-1) (3-1) (0-4) (1-4) (0-2) (1-1) (1-5) (1-1)

90

TOZSER

PANCHINA 25 Avramov, 8 Avelar, 24 Perico, 32 Casarini, 22 Cabrera, 18 Nenè, 51 Pinilla. ALL. Pulga-Lopez BALLOTTAGGI Murru-Avelar 60-40%, Cossu–Casarini 70-30%, Thiago Ribeiro –Nené 60-40%. SQUALIFICATI Rossettini (1). DIFFIDATI Nainggolan, Conti, Sau, Cossu, Nenè, Murru. INDISPONIBILI Sau (5 giorni), Conti (10). ALTRI Anedda, Eriksson, Del Fabro, Piredda.

32

30a giornata sabato 30 marzo, ore 15 ATALANTA-SAMPDORIA CAGLIARI-FIORENTINA GENOA-SIENA INTER-JUVENTUS LAZIO-CATANIA PALERMO-ROMA PARMA-PESCARA UDINESE-BOLOGNA CHIEVO-MILAN (ore 18.30) TORINO-NAPOLI (ore 21)

28

CAGLIARI p. 34

BIANCHI ARCE

PROSSIMO TURNO

BERTOLACCI

PANCHINA 12 Farelli, 17 Belmonte, 3 Uvini, 24 Paci, 87 Grillo, 7 Valiani, 16 Verre, 36 Bolzoni, 91 Reginaldo, 23 Agra, 9 Paolucci, 81 Bogdani. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Calello–Bolzoni 60-40%. SQUALIFICATI Vitiello (10 maggio), Terzi (1). DIFFIDATI Rosina, Pegolo, Sestu, Rubin, Bogdani, Felipe. INDISPONIBILI Vergassola (7 giorni), Pozzi (7). ALTRI Rosseti, Ze’ Eduardo, Matheu, Marini, Mannini.

43

18 RETI Cavani (4) (Napoli) 16 RETI El Shaarawy (Milan) 15 RETI Di Natale (4) (Udinese) 13 RETI Pazzini (3) (Milan) 12 RETI Jovetic (1) (Fiorentina), Lamela (Roma) 11 RETI Sau (1) (Cagliari), Denis (4) (Atalanta), Gilardino (Bologna), Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Klose (Lazio), Totti (2) (Roma) 9 RETI Milito (3) e Palacio (Inter), Hamsik (Napoli), Amauri (1) (Parma), Icardi (Sampdoria) 8 RETI Bergessio (Catania), Borriello (2) (Genoa), Bianchi (3) (Torino) 7 RETI Diamanti (3) (Bologna); Gomez (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Giovinco (1), Quagliarella e Vucinic (1) (Juventus); Belfodil (Parma) 6 RETI Bonaventura (Atalanta); Lodi (1) (Catania); Thereau (Chievo); Matri (Juventus); N. Sansone (Parma); Muriel (Udinese) 5 RETI Gabbiadini (1) e Kone (Bologna); Ljajic e Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Marchisio, Pirlo, Pogba e Vidal (2) (Juventus); Balotelli (2) (Milan); Inler (Napoli); Ilicic e Miccoli (1) (Palermo); Emeghara (Siena); Cerci (Torino)

GRANQVIST TZORVAS

KUCKA

SIENA p. 24

28

MARCATORI

91

ARBITRO RIZZOLI Assistenti Stefani Faverani IV Niccolai Add Celi (1) Guida (2) PREZZI da 18 a 150 euro TV Sky Calcio 3; Mediaset Premium Calcio 3

15

PELIZZOLI

5

33

ARBITRO DOVERI Assistenti De Luca De Pinto IV Rosi Add Damato (1) Palazzino (2) PREZZI da 5 a 45 euro TV Sky Calcio 1 e SuperCalcio

BOCCHETTI

7

E. PISANO

22

BORJA VALERO LJAJIC

RODRIGUEZ

ASTORI

ANGELO

20

PESCARA (4-3-3)-CHIEVO (5-3-2) ore 15

I NUMERI

3

15

29

QUOTE

sconfitte esterne consecutive per il Chievo dopo il successo ottenuto in casa della Lazio (1-0 il 26 gennaio); i veneti non hanno mai pareggiato in trasferta in questa stagione

3

6

1 2,25

vittorie consecutive per il Milan a San Siro in campionato: considerando anche le coppe le vittorie casalinghe di fila sono nove

4

PASQUAL

COSSU NAINGGOLAN

5

86

La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati

7

10

88

25

RETI F S

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

4

THIAGO RIBEIRO

DESSENA

87

23

PISANO

21

19

DELLA ROCCA

Classifica SQUADRE

14

33

GIORNATA

PARTITE G V N P

FIORENTINA (4-3-3)-GENOA (3-5-1-1) ore 15

GRIMALDI-SARDELLI

«Partita essenziale». La definizione è di Montella, la sfida in questione è quella di oggi. Il Genoa preoccupa nonostante la statistica aiuti: considerato che i liguri non sbancano Firenze da 36 anni. Era il 27 marzo 1977, finì 2-1. Proprio marzo è mese gioiello per il Montella-allenatore: il bottino tra Roma, Catania e Fiorentina è di sei vittorie e cinque pareggi. I numeri, però, non vanno in campo. Giocatori e motivazioni sì. «Siamo nel momento clou della stagione, i punti valgono di più. Il Genoa non è in difficoltà, hanno fatto un mercato importante e sono guidati da un tecnico esperto e concreto.

Né io né la squadra dobbiamo sbagliare approccio. L’assenza di Frey un vantaggio per noi? Lo sarebbe se in porta non ci fosse nessuno». Out El Hamdaoui e Compper, torna Aquilani dal primo minuto. Davanti Cuadrado, Ljajic ed uno Jovetic sempre al centro di ipotesi su eventuali trasferimenti. «Se ne parla troppo, anche nei periodi di chiusura del mercato. Questo è il calcio di ora, dobbiamo abituarci. Stevan si sta comportando in modo ineccepibile, la sua situazione non ci turba, non vedo il problema». Voci che circolano anche sullo stesso Montella: «Io non ho nessuna aspirazione imminente, ho un contratto in essere e qui sto bene. Certo, sono ambizioso, ma posso esserlo anche con la Fiorentina. L’importante è an-


DOMENICA 17 MARZO 2013

MILAN (4-3-3)-PALERMO (3-5-2) ore 15

NAPOLI (3-4-1-2)-ATALANTA (4-4-1-1) ore 15

fb/milankoooramn 2

DE SCIGLIO

92

27

MUNTARI EL SHAARAWY

17 32

4

ILICIC

ZAPATA

ABBIATI

25 BONERA

20

18

45

MONTOLIVO

BALOTELLI

12

10

TRAORÉ

BOATENG

18

18

77

MORGANELLA

ZUNIGA

GIORGI

RAIMONDI

9

23

25

54

VON BERGEN

28 KURTIC

29

ABATE

GAMBERINI

MUNOZ SORRENTINO

RIOS DONATI

DYBALA

6

20

DZEMAILI

28

CANNAVARO

1

17

85

19

BEHRAMI

PANDEV

14

ARONICA

CAMPAGNARO

GARCIA

11

CAVANI

STENDARDO

88

3

DENIS

BIONDINI

LUCCHINI

10

83

11

ARBITRO VALERI Assistenti Grilli Giallatini IV Nicoletti Add Romeo (1) Baracani (2) PREZZI da 10 a 150 euro TV Sky Calcio 2; Mediaset Premium Calcio 1

MILAN p. 51

PALERMO p. 21

NAPOLI p. 53

ATALANTA p. 33

PANCHINA 1 Amelia, 5 Mexes, 76 Yepes, 14 Salamon, 81 Zaccardo, 77 Antonini, 23 Ambrosini, 18 Flamini, 8 Nocerino, 19 Niang, 22 Bojan, 7 Robinho. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Traoré-Flamini 60-40%, Bonera-Mexes 60-40%, El ShaarawyRobinho 70-30%. SQUALIFICATI Constant (1). DIFFIDATI Boateng, El Shaarawy, De Jong, Yepes, Zaccardo. INDISPONIBILI De Jong, Didac Vilà, Pazzini. ALTRI Gabriel.

PANCHINA 99 Benussi, 30 Brichetto, 22 Nelson, 14 Anselmo, 18 Faurlin, 7 Viola, 50 Sanseverino, 16 Fabbrini, 33 Formica, 19 Sperduti, 17 Boselli, 24 Malele. ALL. Sannino. BALLOTTAGGI Donati-Faurlin 60-40%, Morganella-Nelson 60-40%, IlicicBoselli 60-40%. DIFFIDATI Dossena, Kurtic, Garcia. SQUAL. nessuno. INDISPONIBILI Dossena (15 giorni), Miccoli (15), Barreto (15), Hernandez (20), Mantovani (30).

PANCHINA 22 Rosati, 2 Grava, 6 Rolando, 16 Mesto, 4 Donadel, 88 Inler, 27 Armero, 13 El Kaddouri, 24 Insigne, 9 Calaiò. ALL. Mazzarri. BALLOTTAGGI Pandev- Insigne 55-45%, Dzemaili-Inler 60-40%. SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Pandev, De Sanctis, Calaiò, Gamberini, Inler, Armero, Zuniga. INDISPONIBILI nessuno. ALTRI Colombo, Rinaudo, Britos, Radosevic.

PANCHINA 78 Frezzolini, 22 Contini, 13 Canini, 32 Ferri, 28 Brivio, 21 Cigarini, 44 Cazzola, 8 Radovanovic, 9 Troisi, 23 Brienza, 7 Livaja, 99 Parra. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI Moralez-Livaja 60-40%. SQUALIFICATI De Luca (1), Polito (fino al 5 aprile) DIFFIDATI Cigarini, Consigli, Moralez, Raimondi. INDISPONIBILI Capelli (30 giorni), Marilungo (stagione finita), Bellini, Scaloni e Budan (7). ALTRI Gagliardini, Milesi, Palma.

QUOTE X 5,50

2

2 11,00

QUOTE

le partite consecutive senza reti subite per Abbiati, è la prima volta che succede in questo torneo

1 1,45

X 4,25

47

BONAVENTURA DEL GROSSO

ARBITRO PERUZZO Assistenti Viazzi Liberti IV Altomare Add Calvarese (1) Fabbri (2) PREZZI da 18 a 325 euro TV Sky Sport 1 e Calcio 1; Mediaset Premium Calcio 2

1 1,25

1,25

CONSIGLI

19

MAGGIO

MILAN, COL PALERMO L’«1» PAGA POCO

2

17

MORALEZ CARMONA

HAMSIK

DE SANCTIS

3

7

20

10

2 7,00

IL «2» A FIRENZE È QUASI UN’IMPRESA

7,50 «Dobbiamo andare a prendere gli avversari subito: quando ci riusciamo, risultiamo compatti e condizioniamo l’avversario». Il «2» del Genoa di Ballardini contro la Fiorentina vale 7,50.

i precedenti di Biondini col Napoli (9 col Cagliari e 1 col Genoa): 4 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte

7 MARQUINHO

CON TE,

CASTAN

DA BETTER.

24 BURDISSO STEKELENBURG

11

9

TACHTSIDIS

MARQUINHOS

8 LAMELA

PALETTA

VALDES

21

16

SANSONE

PAROLO

6

ANSA

cuore fra le rose, a Genova — sponda rossoblù — c’è ben poco da sorridere. Perché il doppio passo falso (con veleni) contro Roma e Milan ha lasciato il segno, e più ancora hanno fatto il doppio e improvviso k.o. di Borriello (neppure convocato: il rischio sarebbe stato troppo grande, con il Siena da affrontare fra quindici giorni nello spareggio-salvezza del Ferraris) insieme a quello di Frey, sostituito oggi da Tzorvas. Difficile guardare il bicchiere mezzo pieno, ma Ballardini perlomeno ci prova: «Si tratta di assenze importanti — ammette —, ma siamo comunque consapevoli del fatto di avere sostituti all’altezza, anche se fin qui Immobile non è sembrato in grandissima condizione». Bisogna provarci, senza piangersi addosso. La ricetta? «Pressare subito la Fiorentina, pur sapendo che è una squadra costruita molto bene, con una chiara identità, agonisticamente molto valida, con elementi di grande qualità e senso tattico». L’importante per il Genoa sarà evitare di pensare troppo al passato: «Non siamo contenti delle ultime due partite — dice Ballardini — ma guai a pensare che sia successo tutto per colpa degli altri. E mi riferisco agli arbitri, che non sono stati equi. Gli arbitri non c’entrano nulla, non voglio scuse, nè alibi». A medio termine la speranza di Ballardini è quella di tirare nella mischia «qualche squadra intorno ai 32 punti. Sarà una lotta terribile e affascinante sino a fine campionato. L’importante è che il Genoa finisca tutte le gare sfinito». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cagliari contro il tabù Siena Fermo Sau, pronto Ibarbo

4

Vincendo con il Cagliari oggi, il Siena avrebbe — anche se solo per un paio d’ore — la possibilità di superare il Genoa e conquistare il quartultimo posto, ma Iachini non ci pensa. «Non dobbiamo guardare la classifica – ha detto il tecnico né pensare alle altre squadre, dobbiamo lavorare sempre al massimo e concentrarci su una partita per volta: solo così potremo inseguire il traguardo». Probabile conferma dell’undici che ha sbancato Palermo, con un messaggio alla città: «Mi piacerebbe che Siena e i senesi potessero prendere spunto, in questo momento di difficoltà, dallo spirito della squadra». Qui Cagliari Senza Conti, Sau e Rossettini nella tana di un Siena «che gioca la partita della vita». Ivo Pulga presenta un Cagliari che cerca in Toscana i punti salvezza: «Se vinciamo, saliamo a +13 dal terzultimo posto. Sarà fondamentale l’approccio e la determinazione. Ci aspetta un match point. Iachini – dice il tecnico rossoblù – è molto preparato, so bene come carica i suoi». Sau influenzato, Conti stirato, Rossettini squalificato. Dubbi dietro (Murru in vantaggio su Avelar) e in attacco: «Nenè potrebbe partire dal via. A Siena il Cagliari in A non ha mai vinto. Ma c’è sempre una prima volta». Pulga teme Emeghara: «Ma anche Rosina e Sestu sono pericolosi». E Ibarbo? «Chi segna 3 gol non può stare fuori».

IL NUMERO

2

vittorie consecutive da cui è reduce l’Atalanta: in questa stagione ha fatto meglio tra la 10a e 12a giornata con tre vittorie di fila

18

ARBITRO RUSSO Assistenti Giachero Petrella IV Di Liberatore Add Orsato (1) Giancola (2) PREZZI da 15 a 185 euro TV Sky Calcio 3; Mediaset Premium Calcio 3

ROMA p. 44

PARMA p. 35

PANCHINA 13 Goicoechea, 1 Lobont, 27 Dodò, 42 Balzaretti, 11 Taddei, 4 Bradley, 20 Perrotta, 48 Florenzi, 17 Lopez.ALL. Andreazzoli. BALLOTTAGGI Piris-Florenzi 60-40%, Marquinho-Balzaretti 65-35%, Tachtsidis-Bradley 60-40%, Osvaldo-Florenzi 65-35%. SQUAL. Guberti (agosto 2015). DIFF. Balzaretti, Burdisso, Florenzi, Piris, Destro, Osvaldo. INDISP. Destro (10 giorni), Pjanic (7), Torosidis (3), Romagnoli (3).

PANCHINA 1 Pavarini, 91 Bajza, 2 Ampuero, 3 Maceachen, 28 Benalouane, 8 Galloppa, 4 Morrone, 14 Strasser, 77 Ninis, 19 Boniperti, 9 Belfodil, 20 Cerri. ALL Donadoni. BALLOTTAGGI Rosi-Benalouane 55-45%, Parolo-Strasser 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Galloppa, Coda, Sansone, Paletta, Valdes, Gobbi, Parolo. INDISP. Mariga (10 giorni), Santacroce (5), Coda, Mesbah e Palladino (da verificare).

QUOTE 1 1,50

17

7

MASIELLO

SANTANA

2

14

10

RODRIGUEZ

GAZZI

BARRETO

16

2 6,00

25

33

9

GLIK

BRIGHI

BIANCHI

3

11

D’AMBROSIO

CERCI

17

SERIE A CALCIO A 5

Frenata dell’Asti

CANDREVA PEREIRINHA

15

EDERSON GONZALEZ

20 BIAVA

22

MARCHETTI

18

24

27

KOZAK

LEDESMA

CANA

19

26

LULIC

RADU

ARBITRO TAGLIAVENTO Assistenti Maggiani Passeri IV Cariolato Add Giacomelli (1) Di Bello (2) PREZZI da 20 a 250 euro TV Sky Calcio 2; Mediaset Premium Calcio 2

TORINO p. 32

LAZIO p. 47

PANCHINA 35 Coppola, 36 Darmian, 5 Di Cesare, 15 Caceres, 4 Basha, 18 Bakic, 20 Vives, 86 Birsa, 29 Menga, 19 Stevanovic, 69 Meggiorini, 80 Jonathas. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI D’Ambrosio-Darmian 60-40%, Bianchi-Meggiorini 55-45%. SQUALIFICATI Diop (1). DIFFIDATI Jonathas e Rodriguez. INDISPONIBILI Ogbonna (3 giorni). ALTRI A. Gomis, Diop.

PANCHINA 1 Bizzarri, 44 Scarfagna, 2 Ciani, 4 Crecco, 23 Onazi, 14 Keita, 6 Mauri, 28 Saha. ALL. Petkovic. BALLOTTAGGI Ederson-Mauri 60-40 %, Cana-Ciani 70-30 %. SQUALIFICATI Hernanes (1). DIFFIDATI Gonzalez, Konko, Lulic, Radu. INDISPONIBILI Brocchi (stag.finita), Dias (2 giorni), Klose (15 giorni), Konko (30 giorni), Floccari (20 giorni), Stankevicius (10 giorni). ALTRI Cavanda, Diakite, Foggia, Zarate.

QUOTE 1 2,50

X 3,25

2 2,75

1

10

Taccuino 87

7

reti realizzate nelle prime mezz’ore di gioco dal Parma. La Roma, avversario di oggi, dal 1’ al 30’ delle gare di campionato ne ha fatte 22

precedenti tra Siena e Cagliari in casa dei toscani: tra Serie A e B, i sardi non hanno mai vinto conquistando 4 pareggi e perdendo le altre sei partite

le reti realizzate in A da Totti al Parma, gli emiliani sono la vittima preferita del capitano giallorosso

1

Frongia-Lorenzini © RIPRODUZIONE RISERVATA

X 4,25

TORINO (4-2-4)-LAZIO (4-4-1-1) ore 20.45

GILLET

MIRANTE

GOBBI

PIRIS

Allarme Genoa Se la Viola ha il

83

LUCARELLI

23

LA SFIDA SALVEZZA

2

29

10

OSVALDO AMAURI

77

I NUMERI

ROSI

32

BIABIANY MARCHIONNI

TOTTI

DE ROSSI

29

7

10

16

3

dare di pari passo».

4

87

5

Vincenzo Montella, 38 anni: prima della Fiorentina ha allenato Roma e Catania

«Il Palermo era stato costruito per il centro classifica e non per lottare per salvezza. Non sarà una partita semplice». La vittoria del Milan di Massimiliano Allegri sui rosanero viaggia a 1,25.

ROMA (3-4-2-1)-PARMA (4-3-3) ore 20.45

TUA PASSIONE

21

Le quote

89 55

LA GAZZETTA SPORTIVA

rete in A per Glik (all’andata contro la Lazio): un pari e un k.o. nei 2 precedenti coi biancocelesti

(g.l.g.) La 23a giornata: Vero na Acqua&Sapone 3 5, Napo li Asti 3 3, Putignano Genzano 2 11, Montesilvano Marca 4 3, Lu parense Pescara 3 2, Lazio Vene zia 4 0, Rieti Kaos Bologna (oggi, ore 18.30, RaiSport 2). La classifi ca (prime): Asti 57; Lazio 45; Genza no 44; Luparense 41; Acqua&Sapone 40.

SERIE A DONNE

Torres ok a tavolino (f.sal.) La 24a giornata: Co mo Verona 0 4, Chiasiellis Mozze cane 2 0, Lazio Tavagnacco 0 2, Mozzanica Riviera di Romagna 1 3, Napoli Firenze 2 0, Peru gia Brescia 1 3, Pordenone Fiam mamonza 3 3, Torres Torino 3 0 (a tavolino). La classifica (prime): Torres 65; Tavagnacco 64; Bre scia 56; Verona 52; Napoli 42.

Le cene da Trilussa a parlare del nostro Milan non saranno più le stesse senza

Marco Locatelli Un abbraccio forte a Silvana, Walter e Giulia.Antonella e Carlo Pellegatti, con Andrea e Emma. - Milano, 16 marzo 2013.


22

LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 17 MARZO 2013

MONDO

City, addio alla Premier E ora Mancini che fa? Sconfitto dall’Everton, senza un rigore, va a -15 dallo United Il tecnico italiano non parla, il suo futuro è appeso alla FA Cup EVERTON MANCHESTER CITY

2 0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Osman al 32’ p.t.; Jelavic al 47’ s.t.

EVERTON (4-2-3-1) Mucha 7; Coleman 6, Heitinga 6, Dustin 6,5, Baines 6,5; Gibson 6, Osman 7; Mirallas 6 (dal 25’ s.t. Naismith 6), Fellaini 6, Pienaar 5,5; Anichebe 6 (dal 44’ s.t. Jelavic 6). PANCHINA Springthorpe, P. Neville, Duffy, Oviedo, Barkley. ALLENATORE Moyes 7. ESPULSI Pienaar al 15’ s.t. per doppia ammonizione. AMMONITI Fellaini per gioco scorretto, Osman e Jelavic per comportamento non regolamentare.

MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart 5; Zabaleta 6, K. Touré 5,5 (dal 38’ s.t. Sinclair s.v.), Nastasic 5,5, Kolarov 5; Javi Garcia 6, Barry 5 (dal 25’ s.t. Nasri 5,5); Milner 5 (dal 38’ s.t. Clichy s.v.), Silva 5, Tevez 6; Dzeko 5. PANCHINA Pantilimon, Lescott, Razak, Lopes. ALLENATORE Mancini 5,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Silva, Dzeko e Kolarov per gioco scorretto. ARBITRO Probert 4. NOTE Spettatori 36.519. Tiri in porta: 5-9. Tiri fuori: 5-6. Angoli 13-6. In fuorigioco: 2-0. Recuperi: 2’ p.t.; 3’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI LIVERPOOL (Inghilterra)

A modo suo, c’è qualcosa di romantico nell’addio definitivo al titolo del Manchester City, battuto 2-0 dall’Everton per demeriti propri — si salvano in tre —, per i meriti dei Blues che giocano in dieci l’ultima mezz’ora — Pienaar espulso al 60’ — e con il contributo decisivo dell’arbitro Probert, che nega alla squadra di Mancini un rigore sacrosanto per il fallo di mano in area di Fellaini sulla sassata di Tevez. La corsa e le speranze muoiono a Liverpool, la città dei Beatles, dove viene custodita la memoria dei Fab Four, a partire da quel Cavern Club dove gli scarafaggi iniziarono a suonare e dove è infatti scritto «Tutto cominciò qui». The End. Misery. Let it be. Don’t let me down. Sono tanti i titoli suggeriti dalla discografia dei Beatles. Più banalmente, potremmo dire: da Everton a Everton. Lo scorso anno la squadra di Moyes fermò infatti il Manchester United con una rimonta spettacolare all’Old Trafford, lanciando la volata finale del City. Stavolta, lo stesso Everton abbatte i campioni in carica e risarcisce

Un arrabbiatissimo Mancini durante Everton-City di ieri EPA

Ferguson, salito a quota + 15 dopo il successo dello United sul Reading. Le storie Ci sono tante storie, in questo match. C’è Moyes che festeggia gli 11 anni al governo dell’Everton e riscatta il suicidio con il Wigan, con inglorioso bye-bye alla Coppa d’Inghilterra. C’è Mancini che rimedia il sesto k.o. contro l’Everton. C’è il gol di Leon Osman: un sinistro a effetto, firmato dal migliore in campo, esordio in Nazionale lo scorso novembre alla venerabile età

di 31 anni, dopo un’intera carriera spesa nell’Everton. C’è la resa di una squadra che, già costretta a rinunciare a Kompany e Aguero, perde all’ultimo momento anche Yaya Touré, bloccato dall’emicrania. C’è il portiere slovacco Mucha, condannato a 250 ore di servizio sociale per aver guidato con la patente sospesa — si è difeso sostenendo di non saper nulla perché aveva affidato la sua posta elettronica al club — e in scadenza di contratto: le parate sui tiri di Milner e Zabaleta sono decisive.

Il futuro di Mancio Ma c’è, e so-

vrasta tutto il resto, il punto interrogativo sul futuro di Mancini, furibondo con l’arbitro per il rigore negato, arrabbiato con una squadra molle e svagata, in silenzio per evitare ulteriori guai. L’atmosfera si sta facendo pesante. L’avvenire di Mancio appare sempre più legato ai destini della Coppa d’Inghilterra. Il City ha abdicato in Premier a metà marzo dopo essere uscito dall’Europa a dicembre. Febbraio aveva alimentato la speranza, ma la batosta di ieri chiude i giochi. Il tormentone sulla panchina del Manchester City animerà i prossimi tre mesi e svierà l’attenzione sul vero problema di questa squadra: calciatori sopravvalutati, problemi personali che cominciano ad essere insostenibili — Aguero, ad esempio, vorrebbe tornare in Spagna per stare vicino al figlio dopo la separazione da Giannina Maradona —, un mercato estivo in cui i dirigenti hanno fallito le operazioni più importanti — su tutte l’acquisto di Van Persie —, fino alla cessione di Mario Balotelli che, come era prevedibile, ha impoverito l’attacco. Mancini ha conquistato 3 trofei in 16 mesi, riportando il titolo inglese dopo ben 44 anni in casa City e dando lustro a un club che non molto tempo fa era sprofondato in terza serie. A suo sfavore, pesano però le delusioni in Champions League — va ricordato che le due qualificate del suo girone, Real Madrid e Borussia, sono approdate ai quarti — e il crollo in campionato. La stima nei suoi confronti da parte dello sceicco Mansour, proprietario del City, è ancora intatta? Il nodo è questo. Let it be. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE ALTRE GARE

La rivincita di Rooney: gol da titolo La rivincita di Rooney dopo l’esclusione col Real Madrid. Il centravanti inglese, già a segno domenica contro il Chelsea in FA Cup, firma il gol che permette al Manchester United si superare 1 0 il Reading e di allungare sul City: +15. A due mesi dalla fine della Premier, i giochi per il titolo sembrano fatti: ci vorrebbe un crollo da record dei Red Devils per rimettere in discussione la situazione. Lo United ha vinto mostrando un calcio opaco, ma redditizio. Ferguson si è affidato alla vecchia guardia, con Ferdinand – richiamato in Nazionale – e Giggs titolari. La rete di Rooney arriva al 21’: un tiro sporco, deviato da Pearce. In coda, importante e forse decisivo 3 2 dell’Aston Villa sul Qpr, mentre crolla il Liverpool (gol di Coutinho) a Southampton. L’Arsenal vince 2 0 a Swansea e torna in corsa per il quarto posto. Oggi due derby londinesi: da seguire Chelsea West Ham. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA

30a Giornata Ieri Everton-Man. City 2-0, Aston Villa-Qpr 3-2, Southampton-Liverpool 3-1, Stoke-Wba 0-0, Swansea- Arsenal 0-2, Man. United-Reading 1-0. Oggi Sunderland-Norwich, Tottenham-Fulham, Chelsea-West Ham, Wigan-Newcastle. Classifica Man. United 74; Man. City 59; Tottenham 54; Chelsea 52; Arsenal 50; Everton 48; Liverpool 45; Wba 44; Swansea 40; Stoke 34; Fulham, West Ham, Newcastle, Norwich 33; Southampton 31; Sunderland, Aston Villa 30; Wigan 24; Reading, Qpr 23.


DOMENICA 17 MARZO 2013

Che fischi al Bernabeu 4 Al Real prendono i 5 minuti ed è ribaltone

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inAustralia

LIGA 28˚ TURNO

Il Maiorca a fine primo tempo vince 2-1, i tifosi contestano e il Madrid replica con Ronaldo, Modric, Higuain e Benzema DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Nessun interesse e poca concentrazione per 45 minuti: Madrid-Maiorca 1-2 all’intervallo. I fischi del Bernabeu, due cambi e (immaginiamo) quattro paroline di Jose Mourinho: il Real è preso dai letterali 5 minuti, quelli che servono per trovarsi 4-2 già al 12’ della ripresa. Finirà 5-2. Dopo aver superato con grande brillantezza gli otto giorni che potevano essere fatali e aver pescato il mezzo jolly turco nel sorteggio di Champions, il Real Madrid torna in Liga con una formazione sperimentale e l’intensità di un’amichevole estiva. Mou manda Pepe a centrocampo con Modric, e per l’attacco con Cristiano sceglie Kakà, Morata e Higuain. Il Maiorca con il ritorno di Manzano è decisamente migliorato: due vittorie consecutive e la retrocessione che improvvisamente non è più così probabile. Distratti Serata strana: al 21’ il

Bernabeu ha già visto 3 gol, solo uno però del Madrid e nessuno di Ronaldo. Al 6’ N’sue dopo 11 mesi ritrova il gol, colpendo di testa da 12 metri cross perfetto del messicano Giovani. Higuain impiega meno di 10’ per pareggiare, servito addirittura da Pepe. Sembra fuorigioco, non è così. Pensi che sia il ritorno alla normalità ma non hai fatto i conti con il disinteresse madridista: altro cross, altri due colpi di testa, il secondo di Alfaro che va dentro. E quando poco prima dell’intervallo lo scozzese Hutton fa quasi tre, ancora di «cabeza», il Bernabeu comincia a fischiare, perché c’è un limite a tutto. Cambio di attitudine E infatti

nell’intervallo Mou cambia la pessima fascia destra, Arbe-

Venerdì DeportivoCelta 3-1 Ieri Real SociedadValladolid 4-1, Getafe-Athletic Bilbao 1-0, Real Madrid-Maiorca 5-2, ValenciaBetis nella notte Oggi MalagaEspanyol, SivigliaSaragozza, Osasuna-Atl. Madrid, GranadaLevante, BarcellonaRayo Vallecano

CLASSIFICA Barcellona 71; Real Madrid 61; Atl. Madrid 57; Real Sociedad 47; Malaga 44; Betis 43; Valencia, Getafe 42; Rayo Vallecano 41; Levante 36; Siviglia, Valladolid 35; Espanyol, Athl. Bilbao 32; Osasuna 28; Granada 27; Saragozza 26; Maiorca 24; Celta Vigo 23; Deportivo 20

Luka Modric, 27 anni, esulta dopo il gol del 3-2 al Maiorca: secondo nella Liga e terzo in stagione per lui AP

REAL MADRID MAIORCA

5 2

PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI N’Sue (M) al 6’, Higuain (R) al 15’, Alfaro (M) al 21’ p.t.; Ronaldo (R) al 7’, Modric (R) al 9’, Higuain (R) al 12’, Benzema (R) al 47’ s.t.

REAL MADRID (4-2-3-1) Diego Lopez 6,5; Arbeloa 5,5 (dal 1’ s.t. Özil 8), S. Ramos 6, Varane 6, Coentrao 6; Pepe 6,5, Modric 7,5; Morata 5 (dal 1’ s.t. Benzema 5,5), Kakà 7 (dal 17’ s.t. Xabi Alonso 7), Cristiano Ronaldo 7; Higuaín 7,5. PANCHINA Adán, Khedira, Carvalho, Marcelo. ALL. Mourinho 7.

MAIORCA (4-2-3-1) Aoaute 7; Hutton 5, Nunes 5, Bigas 5, Kevin 5; Pina 5,5, Tissone 5 (dal 38’ Fontas s.v.); Nsue 6,5 (dal 21’ s.t. Hemed 6), Alfaro 6, Víctor 5 (dal 33’ s.t. Pereira 5); Giovanni 6. PANCHINA Calatayud, Ximo, Antonio Luna, Conceiçao. ALL. Manzano 6. ARBITRO Mateu Lahoz 7. AMMONITI Tissone per gioco scorretto. NOTE Spettatori 63.758. Tiri in porta 11-6. Tiri fuori 6-2. Angoli 10-4. Fuorigioco 1-1. Recuperi: 1‘ p.t.; 2‘ s.t.

loa-Morata, facendo entrare Özil e Benzema con Pepe che va in difesa. E le cose grazie al tedesco (il francese non pare avere alcuno stimolo per partecipare attivamente alla serata) mutano radicalmente e rapidamente: tra il 7’ e il 12’ Özil batte un angolo che Cristiano di testa trasforma in gol, Modric spara all’incrocio un destro potentissimo da 25 metri e infine ancora Ozil apre la porta vuota a Higuain per il 4-2. Il Madrid fa sul serio, il Maiorca non fa più nulla. Aouate evita ai suoi un passivo peggiore e prima del 5-2 offerto da Higuain a Benzema nel recupero c’è tempo per una sorpresa: non sono pochi i tifosi del Madrid che fischiano quando gli Ultras Sur intonano il consueto coro in favore di Mourinho. Per dirla col portoghese: «Por qué?».

BARCELLONA

Puyol si opera: salta il Psg, forse pure le semifinali Il Barcellona perde il capitano Carles Puyol, che ieri si è operato in artroscopia al ginocchio destro. Un intervento di pulizia per un dolore che avvertiva da ottobre, ma che lo porterà comunque a un lungo stop («Da un mese e mezzo fino a tre, molto dipende dalla sua volontà», dice il dottor Cugat, che l’ha operato). Di sicuro, insomma, il difensore non sarà in campo per i quarti di Champions contro il Psg (2 e 10 aprile), e quasi sicuramente le eventuali semifinali (23 e 30 aprile).

MARTIN MAZUR BUENOS AIRES

Adesso lo sa tutto il mondo: Papa Francisco tifa San Lorenzo. E nella prima gara ufficiale dopo la sua elezione, in casa del Colon, i Cuervos gli hanno dedicato una maglietta fatta per l'occasione. Con la sua immagine e il suo nome sul petto. «Abbiamo chiesto autorizzazione, in teoria non si possono fare allegorie religiose», ha detto il presidente Lammens. Scartate altre

idee, tra cui scrivere una frase riferita al rischio retrocessione: «Noi preghiamo per te. Tu prega per noi». Al Vaticano è stata spedita una maglietta col nome del Papa e l’aureola nello stemma. Anche in arrivo la nuova tessera (n. 88.235), con la foto da Papa e una lettera di Lammens: «Lei non è un Papa in più, nè il primo sudamericano o argentino, per noi lei è il primo Papa del San Lorenzo, il primo Papa Cuervo». In settimana sono arrivati giornalisti da tut-

FRANCIA

Il Psg per la fuga Ancelotti su Ibra «Qui vale tutto...» Lione k.o., che occasione per i parigini. Il tecnico: «Zlatan? Ognuno decide il suo futuro» ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI

E adesso, la fuga. Il Psg di Anceleotti può seminare il Lione, umiliato a Bastia (4-1) spiccando il volo verso la vittoria del campionato. Prima però serve liquidare il Saint Etienne, imbattuto nel 2013. In ogni caso, la vittoria finale potrebbe non bastare per trattenere Zlatan Ibrahimovic. Lo spettro dell’addio è un’ipotesi che neppure Ancelotti se la sente di scartare categoricamente: «Ognuno è libero di decidere il proprio futuro». Ammissione giunta ieri in conferenza stampa, prolungando lo spunto di Leo che il giorno prima aveva spiegato: «Ibra è il perno del Psg, ma nel calcio tutto vale, e tutto dipende dai risultati». Ancelotti accoglie l’analisi con un filo di rassegnazione cosciente del fatto che lo svedese non è insensibile alle sirene bianconere: «Ognuno è libero di decidere il proprio futuro, vale per tutti, ma penso che Ibrahimovic sappia di essere importante per me e per il Psg. Non penso voglia andarsene, almeno in questo momento». Una puntualizzazione necessaria, perché la Juve valuta con attenzione la disponibilità del suo ex, non appagato dall’esperienza francese. Stasera, comunque, il Psg può prendere il largo, dopo che il Bastia ha affondato il Lione con una doppietta del 20enne Thauvin. Ma a St Etienne, il Psg si presenta senza Verratti, Motta, Lucas e Menez infortunati. Ibra c’è. 29 GIORNATA Venerdì Marsiglia-Ajaccio 0-0. Ieri Bastia-Lione 4-1, Lilla-Evian 1-2, Lorient-Brest 4-0, Montpellier-Troyes 1-1, Reims-Rennes 1-0, Sochaux-Valenciennes 1-1. Oggi Nancy-Nizza; Tolosa-Bordeaux; St Etienne-Psg. CLASSIFICA Psg 57; Lione 53; Marsiglia 51; St Etienne, Nizza 48; Lilla 46; Montpellier 45; Lorient 43; Rennes 42; Bordeaux 41; Tolosa 37; Valenciennes 36; Ajaccio, Bastia 33; Evian, Reims 30; Brest 29; Sochaux 28; Troyes 24; Nancy 21.

Taccuino

ARGENTINA IL COLPACCIO A SANTA FÉ, DOVE DISTRUSSERO UNA MADONNA PERCHÉ PORTAVA SFORTUNA

Denis Stracqualursi, Mauro Cetto e Julio Buffarini del San Lorenzo con la maglia dedicata a Papa Francesco

to il mondo per conoscere la città sportiva benedetta da Bergoglio e intervistare i giocatori cresimati da lui, Pacheco e Correa. Ma non tutti sono andati a Santa Fe per la gara. Lo stadio del Colon è quello dove sparì la statua della Madonna, distrutta dai giocatori perché per loro portava sfortuna. Alla fine una nuova immagine è in tribuna dove i Santos di Boedo hanno reso omaggio al tifoso più famoso. A breve Francesco verrà dichiarato socio onorifico del San Lorenzo. Fino al mese scorso, pagava 110 pesos al mese come tutti. E un suo collaboratore porterà in Italia i suoi oggetti personali, tra cui un pezzo di legno della tribuna del Gasometro. La partita? Dopo mezz’ora espulso l’ex Palermo Cetto per insulti all’arbitro, nella ripresa 3 super parate di Migliore. Poi autorete di pugno di Ramirez su angolo, e il San Lorenzo vince 0-1 senza mai tirare in porta.

ANSA

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Francesco I non pagherà più la tessera E col Colon vittoria miracolosa in dieci

Nel terzultimo turno di A-League, il Sydney pareggia in casa 1-1 col Melbourne: Del Piero sbaglia un rigore, prende una traversa e poi calcia l’angolo del pari di Glaize a 5’ dalla fine EPA

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Maglia dedicata e socio onorario, il San Lorenzo esalta Papa Cuervo

Nel bene e nel male... Ale

RUSSIA

Zenit, fiducia a Spalletti con poesia Singolare maniera dello Zenit di sostenere Spallet ti dopo l’eliminazione dall’Europa League: il patron Miller gli ha dedicato la poesia «A galla» di Montale. In campio nato lo Zenit gioca oggi col Mordovia, ultimo. 21a giornata Ieri Spartak Lokomotiv 0 0, Amkar Alania 5 1, Ku ban Dinamo 1 1. Oggi Cska Krasnodar, Anzhi Krylya, Terek Rubin, Zenit Mordovia. Classifica Cska 46; An zhi 41; Zenit 38; Kuban, Spartak 36; Dinamo, Rubin 34; Terek, Lokomotiv 32; Krasnodar 31; Amkar 22; Rostov 21; Volga 20; Samara 16; Alania, Mordovia 12.

OLANDA

Il Psv torna avanti, oggi c’è l’Ajax 27a giornata Venerdì Zwolle Roda 3 2. Ieri NEC Heerenveen 1 3, Psv Waalwijk 2 0, Venlo He racles 0 2, Den Haag Vitesse 0 4. Oggi Nac Willem II, Feyenoord Utrecht, AZ Ajax, Groningen Twente. Classifica Psv 56; Ajax, Vitesse 54; Feyenoord 53; Utrecht 45; Twente 44; Den Haag, NEC 36; Heerenveen 35; He racles 34; Groningen 30; Zwolle 29; Nac 28; Waalwijk, AZ 26; Roda 25; Venlo 22; Willem II 17.


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l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER

ennesimo allarme sulla L' rapidità dei cambiamenti climatici arriva da uno studio effettuato da una ventina di scienziati appartenenti a vari organismi di sette diversi Paesi. Si sono avvalsi dei dati delle rilevazioni satellitari di ben 30 anni. L'accelerazione dei mutamenti è evidente in modo particolare nel Grande Nord. Se ne vanno i ghiacci, torna a spuntare il verde. Quello che, forse, ha dato, tanti secoli fa, il nome alla Groenlandia. Perfino le foreste di conifere avanzano verso setten-

dallaPrima

uesta mattina alla partenza da Piazza CastelQ lo ci verrà la pelle d’oca per l’emozione. Succede così ogni anno perché la Milano-Sanremo è una cosa «Speciale». Il ciclismo, anche quello pop-rock di lingua inglese, ha bisogno di ritualità, di radici storico-culturali sulle quali edificare il futuro. E la Sanremo è un’icona alla quale tutti possono-vogliono riferirsi. Tanto per cominciare è la prima Grande Classica. E’ l’unica gara dell’anno che arriva ad accarezzare i 300 chilometri e l’unica corsa monumento che popola democraticamente i sogni del gruppo. Per capirci meglio: tutti i 200 corridori al via oggi coltivano la speranza, più o meno recondita a seconda delle qualità specifiche e della personalità, di vincere a Sanremo. Certo, Sagan è il favorito numero uno (e per distacco...), ma gli altri 199 non hanno mai smesso di annaffiare il loro giardinetto dell’ambizione. Questo è possibile perché non c’è altra gara di nobile profilo che abbia l’apertura mentale e tecnica della Classicissima. I campioni da Grandi Giri come Nibali contano di rendere dura la corsa e di

Sanremo 2012. Nibali all’attacco sul Poggio BETTINI

fare un’azione travolgente sulla Cipressa, nella discesa complicata, subito dopo o sul Poggio (Fignon ci è riuscito ben due volte!). I cacciatori di Classiche come Gilbert, Sagan, Pozzato o Boonen ci credono per definizione. I finisseur alla Cancellara e Moser saranno lì a fiutare il momento buono per sorprendere il resto della truppa. I velocisti come Cavendish, Goss o Greipel hanno questo appuntamento in testa fin dai primi allenamenti invernali. E i coristi pensano a tutte quelle volte che la cosiddetta «fuga bidone» ha avuto gambe fino al lungomare Calvino. In questa imprevedibilità tecnica sta il cuore del romanzo Milano-Sanremo. Ma non è una lotteria. L’uomo forte trova sempre la via per superare i tranelli disseminati dal Turchino in poi. Se avete dubbi chiedete a Eddy Merckx, non uno qualsiasi, che l’ha vinta 7 volte e sempre in modo diverso. L’esperienza ci dice che la corsa si farà e rifarà molte volte fino al momento cruciale del Poggio. Da quel balcone con vista sul Golfo di Sanremo. E quegli ultimi dieci minuti di gara saranno un susseguirsi di emozioni come in un film di Tarantino (il preferito di Moreno Moser) con una serie di finali possibili. Noi che di ciclismo ne abbiamo visto tanto, ci emozioniamo ancora per questa corsa perché nella liturgia di questo sport rappresenta un’Epifania. E’ come se oggi si aprisse il sipario e si inaugurasse la «vera» stagione. Mario Fossati, grande firma del giornalismo a pedali, era solito presentarsi al via con una bottiglia di champagne. La portava per il varo della grande annata. Per noi è un risotto con bollicine italiane ai piedi del Turchino, ma la sostanza è la stessa. Per quasi sette ore di gara, tra Milano e Sanremo proveremo a riallacciare il legame sfilacciato tra la tradizione e questo ciclismo che chiede nuova fiducia. Pensiamo che la meriti. La nostra (e la vostra) passione è più forte e non ha paura delle ombre più o meno recenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUNEL HA CREATO UNA NUOVA ITALIA SOLIDA, ORGOGLIOSA E CON UN GIOCO i voleva, eccome se ci voleva. Il trionfo sulC l’Irlanda suggella il miglior Sei Nazioni azzurro di sempre. Anche nel 2007 arrivarono due vittorie, ma quella di Edimburgo, con tre mete di intercetto in sei minuti, fu fortuita, se non fortunosa. Stavolta, prima di quello di ieri, c’era stato il meritatissimo successo d’avvio sulla Francia. E, nel conto, entra anche la risicata sconfitta di domenica scorsa a Twickenham, figlia di una prestazione magistrale, con gli inglesi tenuti all’asciutto di mete e un secondo tempo dominato pure nel punteggio. Il merito è di una squadra finalmente solida, ordinata, orgogliosa, con un preciso piano di gioco da seguire, con alcuni uomini insostituibili, ma anche tante alternative. Il merito è di monsieur Jacques Brunel (foto LaPresse), alla sesta affermazione in sedici partite di gestione, che in due anni ha dato al gruppo una nuova mentalità. Creare per non subire. Fare per non dover disfare. E’ il suo credo di campo e segna una rivoluzione nell’atteggiamento tattico azzurro. E’ l’Italia di tanti. Ma, senza far torto a nessuno, è stato in particolare il Sei Nazioni di tre giocatori. Di Sergio Parisse: per fortuna l’assurda squalifica subita in maglia Stade Français è rientrata, perché contro il Galles, senza di lui, la squadra

di ROBERTO PELUCCHI

f Balotelli ha detto alle Iene che le cose vere scritte sul suo conto sono lo 0,01 per cento. Non ci sono più i giornalisti di sinistra di una volta.

ha perso il faro e la bussola. La dimensione del giocatore è data dai tanti articoli a suo favore dei più prestigiosi quotidiani britannici all’indomani della prova monstre di Londra. Sergio, oggi, è universalmente riconosciuto come il miglior terza centro al mondo. Ma è stato anche il Sei Nazioni di Alessandro Zanni. Ha disputato tutte le ultime 48 partite azzurre: basta per dire di che pasta sia fatto. E poi è stato il torneo di Andrea Lo Cicero: prima ha conquistato il 100˚ caps, poi ha eguagliato e superato il record di Alessandro Troncon, quindi ha detto addio nel modo migliore. Chapeaux, Barone. Il bilancio complessivo non può che essere positivo. Suffragato dai quasi 200.000 spettatori che hanno invaso l’Olimpico nei tre match interni. Ora — sullo sfondo la Coppa del Mondo 2015 — c’è da trovare una maggior continuità, perché i flop contro Scozia e Galles non vanno dimenticati. C’è da scalare il ranking mondiale e c’è da allargare ulteriormente la rosa. Ma ci sono anche nuove prospettive. Il torneo di giugno in Sudafrica, in questo senso, potrà essere utile come lo è stato il tour dello scorso anno nelle Americhe. Guardare al futuro, valorizzando il passato. Come è stato fatto il giorno di Italia-Francia, con quasi 400 ex azzurri invitati a bordo campo. Resta l’immagine più suggestiva di sette settimane da incorniciare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

grandi fotografi di montagna del passato come Vittorio Sella (era col Duca degli Abruzzi al K2 nel 1909), Massimo Terzano (era col Duca di Spoleto al K2 nel 1929) e Mor Von Dechy (esplorò il Caucaso a inizio '900). Si riscontra ovunque un ritiro vistosissimo dei ghiacciai. L'impatto emotivo che suscita il confronto fra presente e passato è fortissimo. Ma l'umanità — noi — continua indifferente a consumare senza freni la terra, l'aria, l'acqua. Sarebbe tempo di tornare a San Francesco, cioè all'uomo che ama e custodisce la natura, come ha detto il Papa che ne ha appena preso il nome. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ilCommento

Messaggio Juve alle rivali: lasciate ogni speranza Unico appiglio: le fatiche di Champions Habemus Papu, Catania da Europa

laVignetta di STEFANO FROSINI

I compagni festeggiano Vucinic (secondo da sinistra) dopo il gol AP di SEBASTIANO VERNAZZA

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

FABIO CANINO Attore e conduttore radio e Tv

che bella giornata! Ho visto allo stadio vincere l'Italia del rugby. Ho visto eleggere a Presidenti di Camera e Senato due persone oneste!! @fabiocaninoreal

ilRugby

di ANDREA BUONGIOVANNI

trione. In questi ultimi tre decenni hanno guadagnato ben 5 gradi in direzione Nord. Sembrano ferme le foreste, ma non è vero. Si spostano. È l'uomo che non è più capace di vederne i movimenti. Non con gli occhi. Si deve affidare agli strumenti. È un po' quanto propongo nel museo di Castel Firmiano quest'anno. La mostra temporanea 2013 si chiama Kaukasus Karakorum, «sulle tracce dei ghiacciai». È dedicata al confronto tra immagini storiche e moderne di quelle due catene montuose. Un lavoro multidisciplinare ideato da Fabiano Ventura e dalla sua organizzazione non profit Macromicro. Ventura ha scattato immagini che riproducono, con le stesse angolazioni e le stesse ottiche, quelle di

laPuntura

IL FASCINO DELLA MILANO-SANREMO È NELL’APERTURA MENTALE E TECNICA di PIER BERGONZI

IL RITIRO DEI GHIACCIAI ACCELERA È TEMPO DI TORNARE A SAN FRANCESCO

MIRCO BERGAMASCO Giocatore di rugby

Onore ad un grande Atleta Azzurro che ha dato tantissimo alla nostra nazionale grande @andrealocicero1 SIIIIIII!!!! @MircoBergamasco

GIANNI ALEMANNO Sindaco di Roma

Applausi ai gloriosi ragazzi del rugby.Congratulazioni per le 2 vittorie su 3 partite del 6Nazioni giocate a roma @AlemannoTW

GIANNI RIOTTA Giornalista

Italia Irlanda 22 15 è sempre bello quando vincono azzurri rugby non più ormai ad ogni dimissione di Papa :) @riotta

stenersi perditempo. SoA lo con una malsana e inconsapevole sfrontatezza si può sostenere che la caccia alla Juve sia ancora possibile. Da Bologna arriva l’ennesima cartolina, il solito laconico messaggio: «Spiacenti, lo scudetto è assegnato e non traslocherà da Torino». I gol di Vucinic e Marchisio sono picconate alle speranze degli inseguitori. Bene che andrà, ammesso e non concesso che le loro rispettive avversarie di oggi, Atalanta e Palermo, oppongano scarsa resistenza, il Napoli resterà a meno nove e il Milan a meno undici. Distacchi importanti, a nove giornate dalla fine. E se vogliamo dirla tutta, in realtà i punti di vantaggio sul Napoli sono 9 e mezzo, perché un’eventuale parità di classifica con la squadra di Mazzarri sarebbe risolta dalla superiorità juventina negli scontri diretti. L’unico appiglio rimasto a chi insegue è la Champions League, intesa come idrovora succhia energie. Doppiata la boa della Pasqua e del derby d’Italia con l’Inter, che è sempre una brutta bestia di partita, la Juve dovrà affrontare la settimana santa degli euro-quarti col Bayern Monaco. Il calendario, però, le darà una mano perché tra un Bayern e l’altro, tra l’andata in Germania e il ritorno allo Stadium, in campionato dovrà vedersela col Pescara virtualmente retrocesso. La Champions prosciuga, svuota, fiacca muscoli e testa, ma si ha come l’impressione che in Italia, nell’attuale Serie A, la Juve possa giocare e vincere con una gamba sola. Prendete la partita di ieri sera. Il Bologna ci ha dato dentro al massimo, al limite delle proprie possibilità. La Juve è rimasta in vigile attesa e ha colpito quando sembrava che gli avversari avessero aperto una crepa nel muro da-

vanti a Gigi Buffon (ci riferiamo al gol annullato a Gilardino per giusto fuorigioco). Cinismo tipico delle grandi squadre. Lasciar credere di essere vulnerabili e, al culmine dell’illusione altrui, mettersi in tasca i tre punti. Oggi la Juve è squadra nel senso più pieno del termine e i due gol al Bologna lo dimostrano. Sul primo, assist di Marchisio a Vucinic. Sul secondo, viceversa, assist di Vucinic a Marchisio. Una volta, nel calcio totale degli anni Settanta, li chiamavano interscambi. Manca il fuoriclasse al quale appoggiarsi in attacco quando non si sa dove sbattere la testa, ma se ci fosse, l’extra-terrestre rischierebbe di trasformarsi in virus, di minare la perfezione del congegno. Il Catania ha battuto l’Udinese e ha scavalcato la Roma, le ha soffiato il settimo posto. Sorpasso temporaneo, in attesa di Roma-Parma, uno dei tre posticipi serali. Dal Cibali è arrivato un messaggio forte e chiaro: la squadra di Rolando Maran corre per l’Europa League. Per il Catania si tratta di acciuffare la storia, mai i rossoazzurri hanno partecipato a una coppe europea modernamente intesa. Al massimo presenze nella Coppa delle Alpi, nella Coppa dell’Amicizia italo-francese e in Mitropa. L’uomo del giorno, autore della doppietta stendi-Udinese, si chiama Alejandro Dario Gomez: è argentino, è soprannominato «Papu» e ha giocato per una stagione e mezza nel San Lorenzo de Almagro. Per caso vi viene in mente qualcuno? Ma certo, Mario Jorge Bergoglio, Papa fresco di nomina e tifoso-socio del San Lorenzo. Tra «Papu» a Papa scorre una vocale di differenza e le battute vengono facili. «Habemus Papu». Oppure: «A Catania stanno da Papu». Ogni «morte di Papu» no, suona sinistro. Lunga vita a Gomez (e a Bergoglio). © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE B

DOMENICA 17 MARZO 2013

31a GIORNATA

d

l’Analisi

HANNO DETTO

di NICOLA BINDA twitter@NickBinda

S Di Francesco (allenatore del Sassuolo) Abbiamo saputo soffrire contro una squadra ben organizzata. Una delle più forti viste qui al Braglia

S Bianco (difensore del Sassuolo) Partita non bella, ma saranno tutte così. Siamo stati gli unici a vincere tra le prime: segnale importante

BRESCIA-BARI EMPOLI-LANCIANO GROSSETO-MODENA JUVE STABIA-ASCOLI NOVARA-CROTONE PADOVA-PRO VERCELLI REGGINA-CESENA SASSUOLO-CITTADELLA SPEZIA-VARESE VERONA-LIVORNO VICENZA-TERNANA

LA SVOLTA DOPO IL K.O.

Alla Reggina arriva Pillon: tutti a Roma per un ritiro

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Boakye su rigore al 24’ s.t.

CITTADELLA (4-3-1-2) Cordaz 6; Sosa 6, Gasparetto 5,5, Pellizzer 6, Biraghi 6 (dal 36’ s.t. De Vito s.v.); Busellato 6, Paolucci 6,5 (dal 36’ s.t. Di Nardo s.v.), Schiavon 6; Minesso 6,5; Di Carmine 5, Di Roberto 5 (dal 28’ s.t. Giannetti s.v.). PANCHINA Pierobon, Ciancio, Pecorini, Vitofrancesco. ALLENATORE Foscarini 6,5. ARBITRO La Penna di Roma 5,5. GUARDALINEE Vicinanza 6 - Alassio 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Bianchi (S), Frascatore (S), Boakye (S), Busellato (C) e Pellizzer (C) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.368, incasso di 6.589 euro; abbonati 1.528, quota di 4.118 euro. Tiri in porta 3-2 (con una traversa). Tiri fuori 9-2. In fuorigioco 1-2. Angoli 1-6. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

Basta un rigore di Boakye per piegare il Cittadella Il vantaggio sul terzo posto è di 13 punti: la A è in tasca GUGLIELMO LONGHI MODENA

S Foscarini (allenatore del Cittadella) Il rigore ha rotto l’equilibrio. L’arbitro mi ha detto che il fallo c’era, però io non mi fido molto degli arbitri...

La festa del Sassuolo dopo la vittoria: la promozione in A è ancora più vicina LAPRESSE

Il Sassuolo più brutto fa lo scatto più bello DAL NOSTRO INVIATO

Avere trequarti di serie A in tasca dopo la partita forse più brutta vista al Braglia. Un felice paradosso che passa inosservato davanti a certi numeri: 70 punti, più 13 sulla terza a 11 giornate dalla fine. Sfruttato nel modo migliore il pari tra Verona e Livorno. E allora il realismo vince facile sull’estetica, perchè a questo punto solo il Sassuolo, con tutta la cattiva volontà, può buttare in discarica un simile capitale. «Non facciamo conti», ripete Di Francesco. D’accordo, viva la prudenza. E perché, continuando nell’assurdo, non dire che ora la capolista ha la certezza matematica della salvezza? Il Cittadella ci ha provato: torna su un campo che una settimana fa era un disastro, lo ritrova rizollato e tirato a lucido, finisce battuto senza meritarlo, perché al di là dell’episodio chiave gioca un calcio intelligente e ben organizzato. Emergenza Diciamo subito che

gli alibi del Sassuolo sono otti-

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RISULTATI

1 0

SASSUOLO (4-3-3) Pomini 6; Gazzola 6, Marzorati 6,5, Bianco 5,5, Frascatore 5 (dal 29’ s.t. Chibsah s.v.); Bianchi 6, Magnanelli 6, Laribi 5,5 (dal 14’ s.t. Longhi 6); Masucci 5 (dal 27’ p.t. Troianiello 6), Boakye 6,5, Catellani 5. PANCHINA Pigliacelli, Laverone, Antei, Pavoletti. ALLENATORE Di Francesco 6,5.

Playoff si o no Il tormentone sta per finire Ormai sta diventando un tormentone, come quelle canzoni che d’estate non ti escono mai dalle orecchie. Ci saranno o no i playoff? Fra la terza e la quarta si arriverà a quel gap di 10 punti che farà saltare gli spareggi e darà tre promozioni dirette? Un tormentone che ha iniziato a suonare già in inverno e avrà la sua risposta in primavera. Intanto però qualche riflessione va fatta. Le prime tre sono troppo più forti. Il Sassuolo non parliamone: ha già 70 punti e fa bene a dedicarsi alle coreografie da spogliatoio più che agli schemi sul campo. Ma anche Livorno e Verona: lo scontro diretto ha visto vincere ai punti la squadra di Nicola, ma questo è un dettaglio. Non c’è paragone tra il cammino di queste due e le altre. Questa giornata è stata emblematica. Contando anche il big match di venerdì, dietro al Sassuolo per trovare una squadra capace di vincere una partita bisogna scorrere la classifica della vigilia e scendere fino a quello che era il posto numero 14, occupato dal Novara: davanti ad Aglietti (capolista a parte) solo pareggi e sconfitte e quindi la cinquina al Crotone acquista un’importanza strepitosa in chiave playoff. Già, ma se non ci saranno? Il compito di salvarli spetta a Empoli e Varese. Pensate: la squadra di Sarri all’ultima giornata andrà proprio a Verona (e se la differenza sarà come quella di oggi, ossia di 7 punti...), mentre quella di Castori mercoledì riceve proprio il Novara, che vorrà vincere pur tifando perché i playoff si facciano. Se però non si vincono le partite, non si va da nessuna parte. Oltre a Sassuolo e Novara, dietro hanno conquistato tre punti-salvezza Cesena e Ternana e tre punti-dignità Pro Vercelli e Grosseto. Si specchia la testa, si agita la coda, ma il corpo del torneo sembra già addormentato.

SASSUOLO CITTADELLA

mi e abbondanti, privo com’è, tra squalifiche e infortuni, di Terranova, Missiroli e Berardi. Assenze non banali, che costringono Di Francesco a ritoccare la squadra: Marzorati in coppia con Bianco, alla presenza numero 500; Laribi al debutto da titolare dopo un anno e mezzo; tridente con Catellani, che non è paragonabile al talentuoso Berardi. Il non gioco visto fino al minuto 24 della ripresa si spiega anche così: poche idee e poca corsa. Foscarini ci ha messo del suo, mandando Minesso, ignorato quando era a Vicenza, a fare il doppio compito: impostare e infastidire Magnanelli, l’uomo chiave. Poi Boakye, preferito a Pavoletti: la Coppa d’Africa l’ha restituito acciaccato e fuori condizione, un pessimo affare quel mese passato col Ghana senza giocare una partita. La decisione di La Penna, il più giovane arbitro della B, scompiglia le carte: lo stesso Boakye assicura di essere stato toccato da Gasparetto, visto il replay i dubbi restano. La partita gira in quel preciso momento: il Sassuolo ritrova ritmo e fiducia, giocando da Sassuolo

CLASSIFICA 1-1 2-2 2-0 1-1 5-1 0-1 1-2 1-0 0-0 1-1 0-1

La mossa Foscarini prova per

la prima volta il 4-3-1-2, rinunciando all’attacco 3D e schierando Minesso al posto di Di Nardo e dietro Di Carmine e Di Roberto. La mossa funziona, il Cittadella blocca Magnanelli, fa un discreto possesso palla, crea di più, ma sbaglia troppo al momento di concludere. E’ anche sfortunato: traversa di Sosa su angolo al 31’ s.t. In piena emergenza, ecco il 4-2-4 con tre attaccanti di ruolo (c’è anche Giannetti). Ma la spinta finale è inefficace e non evita che s’interrompa la serie di 5 punti in tre gare. Il Cittadella, che in trasferta non vince dal 17 dicembre, si può consolare così: ora l’ha solo messa in difficoltà, ma all’andata è stata la prima squadra a fermare la capolista...

RETI

PUNTI V

IN CASA N P

V

FUORI N P

G

TOTALE V N

P

IN CASA F S

FUORI F S

TOTALI F S

Diff. Reti

SASSUOLO

70

12

2

1

10

2

4

31 22

4

5

29

LIVORNO

59

9

3

4

8

5

2

31

17

8

6

33 26 25 14 58 40 18

VERONA

57

9

4

2

7

5

4

31

16

9

6

21

EMPOLI

50

6

6

4

7

5

3

31

13

11

7

24 25 28 19 52 44

8

VARESE (-1)

47

8

5

3

5

4

6

31

13

9

9

30 19

12 20 42 39

3

BRESCIA

42

6

8

2

3

7

5

31

9

15

7

20

11

19 22 39 33

6

PADOVA

42

5

8

3

5

4

6

31

10

12

9

17

14

17

19 34 33

1

JUVE STABIA

40

6

6

4

4

4

7

31

10

10

11

22 21

21 23 43 44

-1

NOVARA (-5)

39

7

4

4

5

4

7

31

12

8

11

24 14 25 19 49 33 16

PROSSIMO TURNO

MODENA (-2)

38

6

7

3

4

3

8

31

10

10

11

22 14

18 26 40 40

TERNANA

38

4

7

4

5

4

7

31

9

11

11

16

12

14 28 30 -2

32ª giornata Martedì 19 marzo, ore 20.45 ASCOLI-REGGINA (0-2) BARI-PADOVA (1-1) CESENA-LIVORNO (0-1) CITTADELLA-SPEZIA (3-0) CROTONE-VICENZA (0-0) JUVE STABIA-SASSUOLO (0-1) LANCIANO-VERONA (0-2) MODENA-EMPOLI (2-4) PRO VERCELLI-BRESCIA (1-1) TERNANA-GROSSETO (1-1) Mercoledì 20 marzo, ore 20.45 VARESE-NOVARA (1-1)

LANCIANO

38

4

7

4

4

7

5

31

8

14

9

19 23 17

21 36 44 -8

ASCOLI (-1)

37

6

4

5

4

4

7

30 10

8

12 22 20 18 23 40 43 -3

CITTADELLA

37

6

6

3

3

4

9

31

9

10

12

17

15

19 29 36 44 -8

CESENA

37

6

4

5

3

6

7

31

9

10

12

18

21

17 28 35 49 -14

CROTONE (-2)

36

8

3

3

2

5

9

30 10

8

12

18

12

11

SPEZIA

35

6

2

7

2

9

5

31

8

11

12

21 29 17

18 38 47

BARI (-7)

33

7

3

6

3

7

5

31

10

10

11

19

17

18

17

REGGINA (-2)

32

5

6

5

2

7

6

31

7

13

11

16

18

15 22 31 40 -9

VICENZA

31

3

4

8

4

6

6

31

7

10

14 20 25 12

16 32 41

PRO VERCELLI

25

5

3

8

1

4

10

31

6

7

18

16 23

9

26 25 49 -24

GROSSETO (-6)

22

5

7

4

1

3

11

31

6

10

15 23 19

11

28 34 47 -13

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

8 9

16

35 20 64 28 36 23 15 44 24 20

0

28 29 40 -11 37 34

-9 3 -9

h

MIGLIORE

6,5

BOAKYE (Sassuolo) Niente di straordinario, ma è l’unico attaccante positivo, e poi si procura e segna il rigore che decide la partita e lancia il Sassuolo

LORENZO VITTO REGGIO CALABRIA

La Reggina ha ufficializzato l’esonero di Davide Dionigi e l’arrivo di Bepi Pillon. Atto secondo tra il tecnico trevigiano e la società calabrese, dopo il breve periodo nel 2008-09. Pillon torna a Reggio per evitare la retrocessione. «Ho visto la squadra nel 3-3 a Livorno — dice al telefono, dal ritiro di Roma, dopo il primo allenamento — credo servirà innanzitutto un po’ di serenità e meno timore nel giocare la palla, perché la squadra mi è sembrata impaurita. Comunque visto l’organico, composto da calciatori importanti, possiamo raggiungere la salvezza. E se la società ha deciso questo cambio, significa che ci crede e io per primo». Pillon debutta martedì sul campo dell’Ascoli, sua ex squadra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIUDICE SPORTIVO

Verona-Livorno: oggi le decisioni Il giudice si riunisce oggi per i provvedimenti sulla 31ª giornata: si torna in campo infatti martedì. Attese in particolare le decisioni su Verona Livorno, in particolare sulla rissa finale provocata dalle eccessive esultanze dei livornesi (pare condite da insulti e provocazioni) alle quali ha risposto Maietta, ma forse anche sul pugno chiuso di Luci. Gli inviati della Procura Figc hanno interrogato alcuni giocatori e fatto i referti.

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MARCATORI PARTITE

SQUADRE

per una ventina di minuti. A Di Francesco basta così: «Non voglio che i miei si accontentino, devono essere incoscienti come se facessero l’Harlem shake anche in campo».

Giuseppe Pillon, 57 anni AP

18 RETI Zaza (Ascoli); Sansovini (Spezia). 17 RETI Ardemagni (4, Modena). 15 RETI Tavano (3, Empoli); Cacia (3, Verona). 14 RETI Siligardi (1, Livorno). 13 RETI Paulinho (2, Livorno); Ebagua (3, Varese). 12 RETI Succi (2, Cesena); Gonzalez (3, Novara). 11 RETI Caputo (3, Bari); Maccarone (Empoli). 10 RETI Corvia (1, Brescia); Sforzini (2, Grosseto; ora è nel Pescara); Dionisi (5, Livorno); Farias (Padova); Comi (2, Reggina); Boakye (1, Sassuolo). 9 RETI Gabionetta (3, Crotone); Saponara (Empoli); Pavoletti e Terranova (7, Sassuolo). 8 RETI Berardi (Sassuolo).

3

domande a... MICHELE SERENA ALLENATORE

«Il Livorno mi è piaciuto E sul fondo non si molla» Michele Serena, ex allenatore dello Spezia, commenta con noi la giornata della B. Serena, che partita ha visto? «Venerdì Verona-Livorno, poi Padova-Pro Vercelli. Nell’anticipo ho visto un Livorno più sciolto, mi è piaciuto, mentre il Verona doveva vincere e invece m’è parso troppo bloccato. E poi non mi è proprio piaciuto il Padova». Sassuolo, Livorno e Verona in A dirette? «Secondo me ci saranno i playoff e sarà una gran battaglia per conquistare l’ultimo posto, visto che ci sono tante squadre coinvolte: solo Empoli e Varese sono già sicuri». Perché si fatica più in alto che sul fondo? «Perché prima di morire uno tira dei calci, è stata una giornata emblematica sotto questo aspetto: Grosseto e Pro Vercelli tengono vivo il campionato, ci saranno ancora tante sorprese».


DOMENICA 17 MARZO 2013

LA GAZZETTA SPORTIVA

27

SERIE B 31a GIORNATA

Tavano e Plasmati, è il loro pareggio L’Empoli segna al Lanciano, va sotto e rimedia: due doppiette in una partita senza cartellini EMPOLI LANCIANO

2 2

PRIMO TEMPO 2-2 MARCATORI Tavano (E) all’8’, Plasmati (L) al 10’ e al 35’, Tavano (E) al 36’ p.t.

EMPOLI (4-3-1-2) Bassi 6; Laurini 6, Romeo 6, Regini 6,5, Hysaj 6; Moro 6,5, Valdifiori 6 (dal 27’ s.t. Signorelli 6,5), Croce 6 (dal 35’ s.t. Pucciarelli 6); Saponara 5,5; Maccarone 6,5, Tavano 7 (dal 45’ s.t. Shekiladze s.v.). PANCHINA Pelagotti, Gigliotti, Bationo, Accardi. ALLENATORE Sarri 6,5.

LANCIANO (4-3-3) Leali 6; Almici 6, Rosania 6,5, Aquilanti 6,5, Scrosta 5,5 (dal 9’ s.t. Amenta 6,5); Paghera 6 (dal 12’ s.t. Turchi 6), D’Aversa 6,5, Volpe 6,5; Piccolo 6 (dal 35’ s.t. Falcinelli 6), Plasmati 7,5, Di Cecco 6,5. PANCHINA Aridità, Minotti, Vastola, Falcone. ALLENATORE Gautieri 6,5. ARBITRO Roca di Foggia 6. GUARDALINEE Bernardoni 6 - Marinelli 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. NOTE paganti 1.041, incasso di 4.376,50 euro; abbonati 1.409, quota di 6.209,13 euro. Tiri in porta 8-3. Tiri fuori 6-3. In fuorigioco 5-5. Angoli 11-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA BERARDINO EMPOLI (Firenze)

7,5 h il migliore

Quattro gol nei primi 36 minuti, in un doppio botta e risposta, bastano per archiviare il pareggio tra Empoli e Lanciano, che provano a vincere sino all’ultimo, ma il risultato finale non porta troppi rimpianti per nessuno. L’Empoli voleva dar continuità alla serie di tre vittorie di fila anche per garantire più slancio al suo quarto posto. Il Lanciano, imbattuto fuori casa nel 2013, conferma la propria crescita. Due goleador in vetrina, Ciccio Tavano e Gianvito Plasmati, una doppietta per ciascuno con gol belli da vedere. Nessun cartellino, ma l’arbitro Roca ha risparmiato qualche ammonizione.

PLASMATI (Lanciano) La sua prima doppietta con il Lanciano racchiude le doti del vero bomber

La chiave Nell’Empoli una sola novità rispetto alla formazione che ha vinto ad Ascoli: in regia torna Valdifiori. Un ritocco anche nello schieramento del Lanciano, reduce dal colpaccio di

L’UNICO 0-0 L’ERRORE A UN MINUTO DALLA FINE

I SIGNORI DEL GOL Francesco Tavano, 34 anni (a sinistra): con questi 2 arriva a 15 gol Gianvito Plasmati, 30: 3 gol nel Lanciano dopo i 2 nel Vicenza LAPRESSE

Vercelli: al centro dell’attacco rientra Plasmati. Gara subito a viso aperto. Risultato sbloccato all’8’: sugli sviluppi di un corner, Valdifiori scambia con Croce, assist nel mezzo per Tavano che calcia a rete: il pallone toccato da Leali schizza sul palo

prima di insaccarsi. Due minuti dopo la gara si riequilibra. Lancio profondo di Paghera per Plasmati, che, a centro area, sfugge ai difensori empolesi e segna. La squadra di Sarri riavvia il forcing, che si intensifica sul settore destro dove Mo-

LA SORPRESA COLOMBA TORNA IN BILICO

ro agisce praticamente da ala. Guardinga e concentrata la formazione di Gautieri. Preme l’Empoli, ma il Lanciano appena può si distende in avanti. E al 35’ gli abruzzesi colpiscono: bel gol in acrobazia di Plasmati, lesto a ribattere in porta dopo un palo timbrato da Volpe. Dura un minuto il vantaggio del Lanciano: sullo spiovente di Saponara dalla destra, spizzicato di testa da Aquilanti, si avventa Tavano, che trafigge Leali e sigla il suo quindicesimo gol. Due minuti dopo l’attaccante toscano potrebbe triplicare ma la sua conclusione è debole.

ritmo, però il Lanciano non abbassa la guardia. Nella ripresa Gautieri riannoda gli ormeggi a metà campo arretrando l’esperto Di Cecco al posto di Paghera che viene sostituito da Turchi. Insiste la squadra di Sarri che tuttavia risente anche di un Saponara poco ispirato. Al 17’ il Lanciano sta per sbandare: Aquilanti libera a porta vuota. Al 24’ un tiro radente di Maccarone mette in difficoltà Leali che vicino alla linea bianca rimedia, con l’aiuto di D’Aversa, sull’assalto di Croce. Tre minuti dopo, osa il Lanciano: sulla botta di Plasmati fa scudo Bassi. Gautieri non si accontenta del pari e nel finale ricarica la prima linea con l’ingresso di Falcinelli. L’Empoli spinge a testa bassa anche quando va in riserva, ma il Lanciano ha blindato ogni varco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Varchi chiusi Il 2-2 rilancia i gio-

GOL E HIGHLIGHTS guarda le immagini di B su

chi. L’Empoli prova ad alzare il

www.gazzetta.it

g

BOTTA E RISPOSTA UN FINALE ROVENTE

Varese: Ebagua Erpen affonda La magia di Zaza sbaglia il rigore un brutto Padova solleva l’Ascoli Spezia in salvo La Pro fa il colpo Beffa Juve Stabia SPEZIA VARESE

0 0

SPEZIA (3-4-1-2) Guarna 6,5; Romagnoli 5,5, Goian 5,5, Schiavi 6; Piccini 6, Bovo 6,5, Porcari 6 (dal 19’ s.t. Sammarco 6), Mario Rui 6; Di Gennaro 5 (dal 41’ s.t. Garofalo s.v.); Sansovini 5,5, Antenucci 5 (dal 26’ s.t. Okaka 5,5). PANCHINA Russo, Pasini, Lollo, Albaraccin. ALLENATORE Cagni 6.

h 6,5 il migliore ZECCHIN (Varese) Non sbaglia un passaggio tiene la posizione dando equilibrio alla squadra

Troest 6, Rea 6, Lazaar 5,5 (dal 26’ s.t. Franco s.v.); Zecchin 6,5, Damonte 6,5, Filipe 6, Oduamadi 6 (dal 37’ s.t. Ferreira Pinto s.v.); Ebagua 4, Neto Pereira 5,5 (dal 19’ s.t. Juan Antonio 5). PANCHINA Bastianoni, Marino, Kone, Scapuzzi. ALLENATORE Castori 6.

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO DA RONCH LA SPEZIA

La storia pesa. Quella del Varese impantana Giulio Ebagua per l’intero incontro, facendolo scomparire tra le maglie della difesa dello Spezia, poi facendolo affondare all’ultimo minuto quando si presenta sul dischetto. Sinistro molle e parata di Guarna. Ebagua resta a quota 37 reti nel Varese, a un gol dai 38 di Giovanni Toscano bomber storico in campionato dei lombardi. Meglio rimandare e non pensarci, perché evidentemente se ci pensa è un disastro. Zero coraggio Nessuno ha il coraggio di osare. Cagni è partito dalle fondamenta e lavora soprattutto sull’atteggiamento difensivo del suo Spezia, Castori negli ultimi tempi ha subito parecchi gol ed evita di scoprirsi. Tutti, insomma, preferiscono

0 1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Erpen al 22’ s.t.

PADOVA (4-3-1-2) Silvestri 5,5; Rispoli 5,5, Legati 6, Trevisan 5,5, Dellafiore 5,5; De Feudis 5,5, Viviani 5, De Vitis 5,5 (dal 23’ s.t. Cuffa 6); Cutolo 5 (dal 31’ s.t. Raimondi 5,5); Bonazzoli 5,5 (dal 20’ s.t. Babacar 5,5), Farias 5. PANCHINA Calderoni, Cionek, Gallozzi, Jelenic. ALLENATORE Colomba 5.

VARESE (4-4-2) Bressan 6; Struna 6,5,

ARBITRO Velotto di Grosseto 5. GUARDALINEE Stallone 6 - Gava 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Goian (S), Garofalo (S), Zecchin (V) ed Ebagua (V) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.103, incasso di 11.371,10 euro; abbonati 4.150, quota di 44.457,63 euro. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 7-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

PADOVA PRO VERCELLI

PRO VERCELLI (4-4-2) Valentini 7; Modolo 6, Borghese 6,5, Ranellucci 6,5, Scaglia 6,5; Erpen 7 (dal 31’ s.t. Rosso 6), Genevier 6,5, Appelt 6, Cristiano 6,5 (dal 29’ s.t. Germano 6); Eusepi 6 (dal 41’ s.t. Iemmello s.v.), Ragatzu 6,5. PANCHINA Miranda, Sini, Filkor, De Silvestro. ALLENATORE Braghin 6,5.

guardare dietro, piuttosto che avanti. Ne viene una sfida bloccata, poco spettacolare ma mai noiosa. Zero occasioni Lo Spezia parte convinto ma presto arranca. Cagni sposta Di Gennaro a sinistra, in una sorta di tridente, perdendolo però nel duello con Struna. I liguri alla fine non creano neppure una vera occasione da gol e provano un brivido solo su un cross di Di Gennaro sul quale c’è forse una spinta di Troest ad Antenucci. L’errore Il Varese trotterella sereno, attendendo l’opportunità giusta. E qualche chance arriva: Oduamadi, in avvio, pesca bene Filipe in area, il diagonale però non è potente. Damonte, invece, ha l’occasione migliore nel secondo tempo, quando Zecchin lo imbecca su punizione, il suo colpo di testa solitario, da pochi metri, si perde a lato. Il momento clou arriva a un minuto dalla fine: Ferreira Pinto punta Goian in area, il difensore sfiora la palla e centra l’avversario. Velotto lascia correre, il quarto uomo Gavillucci interviene e lo induce a concedere il rigore (tra l’altro l’arbitro ammonisce per il fallo Garofalo e non Goian). Ebagua, però, esalta Guarna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARBITRO Ostinelli di Como 6. GUARDALINEE Bianchi 6 - Di Vuolo 6. AMMONITI Trevisan (Pa), Legati (Pa) e Modolo (PV) per gioco scorretto; Bonazzoli (Pa) e Borghese (PV) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 697, incasso di 6.344,50 euro; abbonati 4.019, quota non comunicata. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 8-8. In fuorigioco 1-2. Angoli 12-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA BIANCHIN PADOVA

Primo tempo. Al 40’, voce di uomo dalla tribuna centrale: «A lavorare!». Al 45’, fischi. Secondo tempo. Al 13’, lo speaker si mette in viva voce: «Dai ragazzi forza...». Al 19’, torna l’uomo della tribuna e prova in dialetto: «Mòvete», che poi sarebbe «Muoviti». Niente, il Padova si è mosso poco e ha finito per prendere gol da Erpen: 0-1 per la Pro Vercelli, ultima per punti fatti, mai vincente fuori casa in campionato prima di ieri. In una parola, sorpresona. In una scena, questa: pare che il presidente Cestaro sia andato via in anticipo rifiutandosi di commentare («Perché stavolta se parlo...»), quindi Colomba non dovrebbe rischiare l’esonero. Martedì il Padova gioca a Bari e cambiare un allenatore in due giorni non sarebbe semplice. In tal caso, o torna Pea o viene pro-

mosso Maestroni dalla Primavera. Padova zero idee Zamparini, ov-

viamente, avrebbe contattato tre o quattro sostituti già all’intervallo. Il Padova è andato vicino al gol solo al 15’: angolo, palla prolungata, testa di De Vitis. Per il resto, niente. Valentini ha fatto una paratona, poi è rimasto tranquillo perché, con l’assenza (pesante) di Iori, tutti i creativi del Padova hanno scioperato: Viviani lentissimo, Cutolo confuso, Farias mai pericoloso. Il pubblico, almeno, si è risparmiato il drammone: in tribuna c’erano 697 paganti - compresi 15 da Vercelli, uno come sempre vestito da leone - mai così pochi. Erpen anima Pro I 682 di Padova

non avranno apprezzato, ma il gol di Erpen non è stato male: è partito da destra, è tornato verso il centro e ha calciato quasi all’incrocio da fuori area. Un sinistro per sperare nell’irragionevole perché la Pro è a -6 dal Vicenza: la rimonta resta complicata. Il Padova invece è ancora in zona playoff, ma dietro la schiena sente Juve Stabia e Brescia. Seculin, portiere della Juve, è uno dei 1.160 amici di Erpen su Facebook: sul filmato del gol, può cliccare «mi piace». © RIPRODUZIONE RISERVATA

h 7 il migliore ERPEN (Pro Vercelli) Il Padova ha mille piedi buoni, alla Pro ne basta uno: il sinistro di Horacio

JUVE STABIA ASCOLI

1 1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Murolo (JS) al 44’, Zaza (A) al 47’ s.t.

h 7,5

il migliore

DONINELLI (Juve Stabia) Regge i fili della manovra della Juve Stabia e sfiora anche il gol a inizio ripresa

JUVE STABIA (4-2-3-1) Nocchi 6; Baldanzeddu 6, Figliomeni 6, Murolo 6, Dicuonzo 5,5; Agyei 6 (dal 14’ s.t. Mezavilla 6,5), Doninelli 7,5; Acosty 6, Caserta 6, Verdi 5,5 (dal 24’ s.t. Improta 5,5); Mbakogu 5,5 (dal 23’ s.t. Cellini 6). PANCHINA Seculin, Martinelli, Jidayi, Suciu. ALLENATORE Braglia 6.

ASCOLI (3-5-2) Maurantonio 6; Prestia 6, Peccarisi 6,5, Ricci 6; Scalise 6,5, Di Donato 6, Loviso 6, Fossati 5,5 (dal 1’ s.t. Russo 5,5), Pasqualini 6,5; Zaza 6,5, Soncin 5,5 (dal 30’ s.t. Feczesin 6). PANCHINA De Bellis, Faisca, Legittimo, Conocchioli, Capece. ALLENATORE Silva 6. ARBITRO Pasqua di Tivoli 6. GUARDALINEE Longo 6 - Di Iorio 6. AMMONITI Murolo (JS), Loviso (A) e Di Donato (A) per gioco scorretto; Mbakogu (JS) per comp. non regolam.; Zaza (A) per proteste. NOTE paganti 563, incasso di 7.356; abbonati 1.405, quota di 15.989 euro. Tiri in porta 6-2. Tiri fuori 4-2. In fuorigioco 0-2. Angoli 10-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

squalini, a uomo su Acosty, e Scalise a dar man forte alla retroguardia in fase di non possesso. Braglia schiera i suoi con il 4-2-3-1 con Mbakogu unica punta. In tribuna Scognamiglio e Bruno, non convocato ufficialmente per scelta tecnica (si parla di un litigio con l’allenatore alla vigilia).

GIANPAOLO ESPOSITO CASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli)

La gara Nel primo tempo la Ju-

Simone Zaza rovina la festa alla Juve Stabia togliendosi anche un bel sassolino dalla scarpa nei confronti di Piero Braglia, che non aveva creduto in lui durante lo scorso campionato. Una rete pesante che permette al bomber dell’Ascoli di raggiungere Sansovini in vetta ai cannonieri. Una mezza rovesciata che in pieno recupero vanifica il gol di testa di Murolo, realizzato appena tre minuti prima, che sembrava aver calato sul match i titoli di coda. Un condensato di emozioni nei minuti finali che ripaga gli spettatori di una gara piuttosto monocorde con i gialloblu a tentar di far breccia nella munita difesa bianconera che, a tratti, vede anche dieci uomini dietro la linea della palla. Silva non si schioda dal canonico 3-5-2 con gli esterni Pa-

ve Stabia tiene palla ma gli eccessivi personalismi di Acosty, Mbakogu e Verdi impediscono di costruire palle gol degne di questo nome. E il primo vero tiro nello specchio di una porta arriva addirittura nel recupero del primo tempo su punizione di Verdi che Maurantonio smanaccia in angolo. Nella ripresa Doninelli (4’) ci prova dalla distanza e anche Di Donato spaventa Nocchi (12’) prima che i cambi di Braglia regalino nuova linfa alla Juve Stabia. Mezavilla si traveste da incursore e sfiora il gol in due occasioni (25’ e 28’), ma è sfortunato la seconda volta a trovare sulla sua strada il corpo di Maurantonio. La Juve Stabia ci crede e spinge sempre più con il passare dei minuti, Murolo sblocca il risultato ma poi si dimentica di salire insieme al resto della difesa in occasione della rete di Zaza. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 17 MARZO 2013

SERIE B 31a GIORNATA

Il Novara si scatena Ed è un sorpassone Travolto il Crotone e scavalcate ben cinque squadre Aglietti adesso vede i playoff, in attesa del Tnas NOVARA CROTONE

5 1

PRIMO TEMPO 4-1 MARCATORI Seferovic (N) al 12’, Pesce (N) al 21’, Perticone (N) al 33’, Seferovic (N) al 44’, Eramo (C) al 47’ p.t.; Crescenzi (N) all’8’ s.t.

NOVARA (4-3-3) Bardi 6,5; Colombo 6 (dal 24’ p.t. Ghiringhelli 6), Lisuzzo 6,5, Perticone 7, Crescenzi 7; Fernandes 6,5, Buzzegoli 6,5, Pesce 7 (dal 32’ s.t. Marianini s.v.); Gonzalez 6,5 (dal 17’ s.t. Lepiller 6), Seferovic 7,5, Lazzari 7. PANCHINA Montipò, Faragò, Motta, Rubino. ALLENATORE Aglietti 7,5.

CROTONE (4-3-1-2) Caglioni 5; Matute 5, Vinetot 5, Ligi 5, Mazzotta 5; Eramo 6,5, Crisetig 5, Addae 5 (dal 23’ p.t. De Giorgio 6); Maiello 4,5 (dal 24’ s.t. Galardo 5); Ciano 4,5 (dal 14’ s.t. Caetano 5,5), Gabionetta 4,5. PANCHINA De Luca, Migliore, Pettinari, Abruzzese. ALLENATORE Drago 5. ARBITRO Candussio di Cervignano del Friuli 6,5. GUARDALINEE Paiusco 6 - Segna 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Seferovic (N) per gioco scorretto; Eramo (C) e Bardi (N) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 951, incasso di 11.787 euro; abbonati 3.422, quota di 24.080 euro. Tiri in porta 7-3. Tiri fuori 8-3. In fuorigioco 2-5. Angoli 5-9. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 2’.

GIUSEPPE MADDALUNO NOVARA

Cinque gol per travolgere il Crotone ed entrare, di prepotenza, nella corsa ai playoff, distanti oggi solo tre punti (in attesa dello sconto al Tnas il 10 aprile) dopo aver sorpassato ben cinque squadre: il Novara sfrutta nel migliore dei modi la frenata delle avversarie, conquistando un successo pesantissimo e allungando a sette la striscia di risultati utili consecutivi. Vince e convince il Novara, che disputa la miglior partita stagionale al cospetto di un Crotone in difficoltà fin dai primi minuti nel reggere l’urto della manovra offensiva azzurra.

Mediana vincente È a centrocam-

po che si decide la partita: il Novara sfrutta l’arretramento degli esterni d’attacco per creare superiorità e far ripartire l’azione, con Buzzegoli a dettare i tempi della manovra. Il resto lo fa la fisicità di Seferovic, che al 12’ sigla il gol del vantaggio azzurro insaccando, di testa, il cross teso di Pesce. Ci si aspetta la reazione del Crotone e invece il Novara, scottato da tre pareggi consecutivi, tutti maturati dopo un vantaggio azzurro, cerca di chiudere subito i conti. Ci provano Lisuzzo e Lazzari, ci riesce, al 21’, Pesce che sfrutta al meglio l’assist di Gonzalez da destra. La difesa calabrese è in tilt, il centrocampo non fa filtro e Drago corre ai ripari inseren-

0

5-1

il risultato di Novara: è il primo casalingo dopo quello dello Spezia a Livorno Lo svizzero Haris Seferovic, 21 anni: arrivato a gennaio dalla Fiorentina, con il Novara ha già segnato 5 gol

no dopo l’intervallo e così la cooperativa del gol di Aglietti (già 15 i giocatori del Novara andati a segno fin qui) si arricchisce di un nome nuovo: è l’ex Crescenzi, al primo gol in azzurro, a chiudere i conti all’8’ della ripresa con un tiro dal limite deviato da Vinetot alle spalle di Caglioni. La partita finisce, così, con ampio anticipo. Poi Aglietti pensa alla trasferta di Varese e fa rifiatare Gonzalez (dentro Lepiller, al rientro dall’infortunio) e Pesce, mentre Seferovic e Bardi cercano, e trovano, il giallo che vorrebbe dire squalifica. Non peserà, visto che saranno impegnati con le nazionali e, comunque, avrebbero saltato il prossimo turno.

LAPRESSE

mano e colpiscono ancora con Seferovic, su ottimo invito di Lazzari, prima di subire il gol della bandiera ospite con Eramo, dalla distanza. La reazione del Crotone non arriva nemme-

0 1

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Litteri al 44' p.t.

VICENZA (4-4-2) Bremec 6; Brighenti 6, Camisa 5,5, Milanovic 5,5, Laczko 5 (dal 15’ s.t. Giacomelli 5,5); Bellazzini 6 (dal 12’ s.t. Padalino 5), Ciaramitaro 6, Castiglia 5, Semioli 6; Bojinov 6, Tiribocchi 5,5 (dal 20’ s.t. Malonga 5). PANCHINA Pinsoglio, Martinelli, Cinelli, Bessa. ALLENATORE Dal Canto 5,5.

TERNANA (5-3-2) Brignoli 7; Dianda 6,5 (dal 38’ s.t. Ferraro s.v.), Masi 6, Brosco 5,5, Fazio 6, Ragusa 6; Carcuro 6, Di Deo 6, Botta 6; Maniero 6 (dal 23’ p.t. Litteri 6,5), Alfageme 5,5 (dal 28’ s.t. Ceravolo 5,5). PANCHINA Ambrosi, Bernardi, Miglietta, Sinigaglia. ALLENATORE Toscano 6,5. ARBITRO Ciampi di Roma 6,5. GUARDALINEE Melloni 6,5 – Lo Cicero 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Botta (T) e Carcuro (T) per gioco scorretto; Padalino (V) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.570, incasso di 13.795 euro; abbonati 5.319, quota di 22.162 euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 4-4. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 1', s.t. 4'.

ALBERTA MANTOVANI VICENZA

E’ successo ancora, incredibile ma vero: da quando in panchina c’è Alessandro Dal Canto il Vicenza è senza mezze misure, ha sempre vinto fuori casa, quattro volte, e ha sempre perso sul suo terreno. Ieri al Menti la quarta sconfitta di fila, pesante perché contro una diretta rivale che lo lascia al terzultimo posto e scappa via. Distrazione fatale Una sorta di maledizione che i biancorossi però si sono anche attirati addosso quando al 44’ del primo tempo Laczko si è fermato valutando fuori, e sbagliando, un pallone sulla linea di fondo che Dianda invece ha agganciato e messo in mezzo all’area, dove l’ex Litteri ha avuto modo di fare il comodo suo realizzando in rovesciata. Sorpresa e colpevole la difesa del Vicenza, ma tutta la squadra è parsa sotto tono, contro una Ternana arroc-

7

le reti nei secondi tempi: è il minimo stagionale, battute le 10 della giornata 13

2

i rigori assegnati, in totale sono 120: 92 realizzati e 28 no

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STRANEZZA DAL CANTO CONTINUA A PERDERE LE GARE INTERNE

VICENZA TERNANA

le squadre che hanno cambiato allenatore: l’ultima è la Reggina. In tutto i cambi sono stati 13

gli... zero in classifica: l’ultimo era della Pro Vercelli che non aveva vinto in trasferta

Monologo Gli azzurri non si fer-

Colpo Ternana Il Vicenza è folle

Brescia, un pari 7 per i playoff Rimpianti Bari

867

SEFEROVIC (Novara) Cinque gol in otto partite e un ruolo fondamentale nella manovra offensiva azzurra

SQUADRE IN SALUTE CORVIA RISPONDE A GHEZZAL

I NUMERI DELLA B

i gol totali: pur con una gara da recuperare, rispetto alla scorsa stagione sono 26 in più

h 7,5 il migliore

do De Giorgio per l’inconsistente Addae. Aglietti perde Colombo (infortunatosi nell’azione del gol, si teme uno stiramento al collaterale) e inserisce Ghiringhelli, senza modificare l’atteggiamento tattico. Così come non cambia il canovaccio della partita, nelle mani degli azzurri, che passano, ancora con un colpo di testa, poco dopo la mezz’ora: stavolta è Perticone a deviare alle spalle di Caglioni il corner di Gonzalez.

4

BRESCIA BARI

1 1

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Ghezzal (Ba) al 14’ p.t.; Corvia (Br) al 9’ s.t.

BRESCIA (4-3-2-1) Arcari 6; Zambelli 6,5, De Maio 6, Caldirola 6, Daprelà 5,5; Finazzi 6, Budel 5,5, F. Rossi 6,5 (dal 20’ s.t. Lasik 5,5); Felipe s.v. (dal 19’ p.t. And. Caracciolo 6), Scaglia 6,5; Corvia 6,5 (dal 29’ s.t. Mitrovic 6). PANCHINA Cragno, Rosso, Picci, Benali. ALLENATORE Calori 6.

BARI (4-3-3) Lamanna 5,5; Sabelli 6 (dal 41’ s.t. Altobello s.v.), Dos Santos 6, Ceppitelli 6, A. Rossi 6,5; Bellomo 6 (dal 14’ s.t. De Falco 6,5), Sciaudone 6, Defendi 6,5; Ghezzal 6,5, Caputo 5,5, Tallo 6 (dal 31’ s.t. Fedato s.v.). PANCHINA Vicino, Galano, Vosnakidis, Aprile. ALLENATORE Torrente 6. ARBITRO Pinzani di Empoli 6. GUARDALINEE Citro 6,5 - Carbone 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Tallo (Ba) e Ghezzal (Ba) per gioco scorretto; Budel (Br) per proteste. NOTE spettatori 5.000 circa; paganti e incasso non comunicati; abbonati 3.828, quota non comunicata. Tiri in porta 2-1. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 6-2. Angoli 7-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

VINCENZO CORBETTA BRESCIA

Due squadre in serie positiva si equivalgono. Così il Brescia, 8 punti nelle ultime 4 partite con la media inglese al contrario (2 vittorie esterne, 2 pareggi interni), e il Bari (7 in 3) non si fanno male. I due allenatori alla fine trovano pure motivi per sorridere: Torrente per la corsa-salvezza ormai lanciata, Calori perché il sesto posto e la zona playoff sono riagganciati dopo 77 giorni, il che coincide con l’ultima vittoria della sua formazione al Rigamonti (30 dicembre, 5-0 al Crotone). Mondo capovolto È ben strano, però, il comportamento del Brescia: nell’anno vecchio imbattibile a Mompiano e vulne-

rabile in trasferta, nel 2013 l’esatto opposto. Stavolta, però, è il Bari ad avere i maggiori motivi di rimpianto alla fine del match. Dopo una parata di Lamanna su Daprelà (4’), passa in vantaggio al 14’ con bel destro dalla distanza di Ghezzal. Poi si difende con ordine dai prevedibili assalti del Brescia, che dopo 19 minuti perde per infortunio il brasiliano Felipe. Calori spegne l’albero di Natale e con l’ingresso di Andrea Caracciolo dà più peso all’attacco. Corvia 10˚ sigillo Il pareggio ar-

riva al 9’ del secondo tempo: l’Airone difende bene un pallone sulla sinistra, salta Sabelli e crossa, dalla parte opposta c’è Scaglia, che di testa invita Corvia alla conclusione: girata di destro pronta e imparabile dell’attaccante, per il suo gol numero 10 della stagione. Il Brescia però non dà seguito alla fiammata. E il Bari riprende subito coraggio. Calori si copre (fuori Fausto Rossi, tra i migliori, dentro Lasik) e toglie pure Corvia. Entra Mitrovic, che al 38’ sfiora il gol della vittoria con un’inzuccata bloccata sulla linea da Lamanna. Ma il Bari in tre occasioni tra il 25’ e il 35’ (Ghezzal e due volte Caputo) non sfrutta invitanti contropiede in superiorità numerica: su Caputo provvidenziali i ripiegamenti difensivi di Zambelli e De Maio. Era destino che alla fine due avversarie in serie positiva dovessero equivalersi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

h 6,5 il migliore GHEZZAL (Bari) Partita a tutto campo, oltre a un bel gol e tanto lavoro utile per la squadra

UN GOL PER TEMPO MARCOLIN NON RISCHIA, MA LA SUA SQUADRA VA IN RITIRO

cata, ma comunque pronta a fiondarsi in avanti. La squadra di Dal Canto ha girato molto la palla nel tentativo di scardinare l’attenta disposizione difensiva degli avversari e ha provato a cercare varchi con l’uno-due per linee centrali o con le sovrapposizioni sulle fasce, ma ha avuto troppi uomini in giornata di poca vena e quando ha trovato la combinazione giusta, al 24’ del primo tempo, Tiribocchi ha sciupato tirando male addosso a Brignoli. Quest’ultimo è diventato decisivo nella ripresa, quando Dal Canto ha tolto l’inconsistente Laczko e con Giacomelli è passato al 3-4-1-2, inserendo anche Malonga al posto del Tir e Padalino per Bellazzini. Al 33’ Brignoli ha tolto dalla porta un colpo di testa ravvicinato di Semioli e al 39’ ha deviato in angolo una girata aerea di Bojinov, che proprio al 90’ ha scheggiato il palo esterno nell’ultimo acuto del Vicenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

h 7 il migliore BRIGNOLI (Ternana) Perfetto nelle tre occasioni in cui il Vicenza è stato minaccioso

Il Grosseto è vivo Modena nei guai GROSSETO MODENA

2 0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lupoli al 34' p.t.; Delvecchio al 29' s.t.

GROSSETO (4-4-2) Lanni 6; Feltscher 7, Padella 7,5, Barba 7, Calderoni 6; Gimenez 6 (dal 17’ s.t. Mandorlini 6), Crimi 7 (dal 35’ Brugman 6), Delvecchio 8, Soddimo 6,5 (dal 30' s.t. Obodo 6); Piovaccari 6 Lupoli 6. PANCHINA Franza, Donati, Cosenza, Coulibaly ALLENATORE Moriero 7.

MODENA (3-4-3) Colombi 6; Gozzi 6, Andelkovic 5,5, Perna 5,5; Pagano 6 (dal 10’ s.t. Osuji 5,5), Moretti 6,5, Signori 6 (dal 30’ s.t. Maiorino s.v.), Minarini 5,5; Lazarevic 6, Ardemagni 5,5, Piscitella 5,5 (dal 1’ s.t. Stanco 5,5). PANCHINA Manfredini, Nardini, Aldrovandi, Gulan. ALLENATORE Marcolin 6. ARBITRO Nasca di Bari 5. GUARDALINEE Del Giovane 6 – Manzini 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Perna (M), Andelkovic (M), Soddimo (G) e Delvecchio (G) per gioco scorretto. NOTE paganti 264, incasso di 3.488,50 euro; abbonati 1.003, quota di 12.179,89 euro. Tiri in porta 5-3 (con un palo). Tiri fuori 7-4. In fuorigioco 5-5. Angoli 6-1. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3'.

MAURIZIO CALDARELLI GROSSETO

Il Grosseto ritrova la vittoria casalinga, a distanza di quasi due mesi dal 3-1 con il Cittadella, e piega meritatamente un Modena troppo timoroso per mettere paura ai toscani desiderosi di conquistare i tre punti. Trascinati da un Delvecchio presente in ogni parte del campo, i ragazzi di Moriero hanno fatto registrare un maggior predominio territoriale, creando alcune ottime occasioni da rete, prima di trovare il gol con colpo di testa di Lupoli ed un destro a girare di Delvecchio. Il Modena, che allunga il momento delicato, può mangiarsi le mani solo per un palo interno di Lazarevic, appena un minuto e mezzo prima del vantaggio locale. Per il resto i toscani, ben organizzati in difesa, hanno meritato il successo e recriminano per un contatto dubbio tra Piovaccari e i centrali emiliani Andelkovic e Perna.

La svolta Il Grosseto ha cambiato il volto al match poco prima della mezzora, dopo aver sfiorato la segnatura con un tiro a fil di palo di Crimi e un destro di Delvecchio: Feltscher crossa dalla destra e trova l’accorrente Lupoli in mezzo all’area, il colpo di testa un po’ goffo non lascia scampo a Colombi. Il Modena non reagisce al gol, pur avanzando il baricentro e i pericoli per Lanni arrivano solo su una punizione di Lazarevic. Il Grosseto, dopo aver reclamato un calcio di rigore ed essere andato vicino al raddoppio con Soddimo, chiude la gara al 34’: Delvecchio è il più veloce a riprendere una palla respinta dalla difesa, se la sistema e la piazza nel sette con un tiro carico di effetto. Il Modena prova a reagire, ma Padella e Barba chiudono ogni varco ad Ardemagni. Il tecnico emiliano Marcolin non rischia ma la squadra va in ritiro fino alla gara di martedì. © RIPRODUZIONE RISERVATA

h 8 il migliore DELVECCHIO (Grosseto) Preziosi suggerimenti e il destro che chiude il match: è il leader del Grosseto


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DOMENICA 17 MARZO 2013

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PRIMA DIVISIONE INIZIO ALLE ORE 14.30

Lecce-Trapani-Alto Adige da brividi girone A (27a) girone B (24a) Lumezzane-Entella vale i playoff Perugia-Latina è una super sfida Occasione d’oro per il San Marino L’Avellino ha un derby a Sorrento ALTO ADIGE-REGGIANA

(2-2)

ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone; Iacoponi,

Antonio Toma LEZZI

Roberto Boscaglia ASARO

Stefano Vecchi LIVERANI

LECCE

TRAPANI

ALTO ADIGE p. 42

p. 47

Oggi Portogruaro-LECCE 28a LECCE-Pavia 29a riposa il LECCE 30a Reggiana-LECCE 31a LECCE-Feralpi Salò 32a Alto Adige-LECCE 33a LECCE-Carpi 34a AlbinoLeffe-LECCE

p. 46

Oggi Tritium-TRAPANI 28a TRAPANI-Como 29a Alto Adige-TRAPANI 30a TRAPANI-Pavia 31a San Marino-TRAPANI 32a AlbinoLeffe-TRAPANI 33a TRAPANI-Reggiana 34a Cremonese-TRAPANI

Oggi ALTO ADIGE-Reggiana 28a Feralpi Salò-ALTO ADIGE 29a ALTO ADIGE-Trapani 30a Cremonese-ALTO ADIGE 31a ALTO ADIGE-Entella 32a ALTO ADIGE-Lecce 33a Portogruaro-ALTO ADIGE 34a ALTO ADIGE-Tritium

Tre angoli dell’Italia in corsa per la B La capolista deve ancora riposare A Bolzano gli ultimi due scontri diretti GIUSEPPE CALVI

Si muovono con sicurezza da intrusi in un girone che, per loro, è davvero un altro mondo. Uniche squadre meridionali nel raggruppamento A, Lecce e Trapani corrono in classifica ma sanno bene che sino alla terzultima giornata dovranno fare i conti per la promozione diretta, quanto meno, con l’Alto Adige. La capolista vanta sun punto in più rispetto alla squadra di Boscaglia e 5 lunghezze sulla formazione di Vecchi. Ma i distacchi sono «virtuali», perché le due inseguitrici hanno già osservato il turno di riposo. La graduatoria diventerà più veritiera solo dopo l’8 aprile: ferma la squadra di Toma, in quel posticipo l’Alto Adige riceverà la visita del Trapani. A Bolzano dovrà superare l’esame pure il Lecce, quando mancheranno 3 partite alla conclusione del torneo. Lecce macchina da gol Già oggi

le due battistrada sono impegnate in trasferte insidiose. Giacomazzi e compagni non si fidano del Portogruaro, sconfitto sì nel «recupero» dalla Tritium però capace domenica scorsa

di imporre il pareggio sul campo del Trapani, fresco di sorpasso in vetta. Sin qui, il Lecce di Toma ha perso soltanto lo scontro diretto con i siciliani: in 6 incontri (13 punti conquistati) è stato una macchina da gol, con 15 centri. Dalla partita in Veneto all’anticipo di sabato col Pavia, la formazione salentina punta al bottino pieno, per assistere poi da prima della classe al confronto tra le più immediate inseguitrici. Trapani, rischio Tritium Il Trapa-

ni è in serie positiva da 10 giornate: 24 punti, frutto di 7 successi e 3 pareggi, ultimo quello col Portogruaro. Anche i granata non possono sbagliare nelle prossime due tappe, oggi Tritium e poi, in casa, Como. A Monza rischiano contro la pattuglia di Cazzaniga e Romualdi, che in 4 giorni ha svoltato con 2 sorprendenti vittorie a Cuneo e mercoledì col Portogruaro. Affacciato al balcone con vista sul giardino della Serie B, l’Alto Adige prova a battere la Reggiana per restare agganciato o avvicinarsi, al tandem che precede. Bolzano sarà la culla dei sogni per la formazione di Vecchi, visto che disputerà in casa 5 dei restanti 8 incontri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cappelletti, Bassoli, Martin; Furlan, Uliano, Branca; Campo, Maritato, Thiam. (Grandi, Tagliani, Panzeri, Bontà, Turchetta, Fink, Testardi). All. Vecchi. REGGIANA (3-5-1-1) Tomasig; Cossentino, Zanetti, Mei; Iraci, Antonelli, Viapiana, Bovi, Scappi; Alessi; Bonvissuto. (Bellucci, Bani, Magliocchetti, Cavalieri, Panizzi, Matteini, Sprocati). All. Apolloni. ARBITRO Soricaro di Barletta (Maspero-Leali).

SAN MARINO-TREVISO

(3-1)

SAN MARINO (4-3-3) Vivan; Pelagatti, Ferrero, Galuppo, Mannini; Pacciardi, Lunardini, Calvano; Doumbia, Coda, Poletti. (Migani, Ferrari, Crivello, Capellini, Mella, Casolla, Defendi). All. Acori. TREVISO (3-5-2) Tonozzi; Zammuto, Stendardo, Cernuto; Fortunato, Spinosa, Burato, Piccioni, Beccia; Madiotto, Strizzolo. (Merlano, Videtta, Brunetti, Allegretti, Vailatti, Rosaia, Kyeremateng). All. Ruotolo. ARBITRO Caso di Verona (Malacchi-Pagnotta).

FERALPI SALO’-ALBINOLEFFE (1-1)

TRITIUM-TRAPANI

FERALPI SALO’ (4-3-3) Branduani;

TRITIUM (3-5-2) Nodari; Teso, Cusaro,

Tantardini, Magli, Leonarduzzi, Cortellini; Milani, Castagnetti, Berardocco; Bracaletti, Montini, Tarana. (Gallinetta, Caputo, Falasco, Fabris, Ilari, Miracoli, Montella). All. Remondina. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi; Pirovano, M. Belotti, Allievi, Regonesi; Previtali, Girasole, Gazo; Valoti; Pesenti, Cisse. (Amadori, Ondei, Maietti, Taugourdeau, Pontiggia, Corradi, A. Belotti). All. Pala. ARBITRO Aversano di Treviso (Caliari-Rizzato).

Bossa; Martinelli, E. Bortolotto, Arrigoni, Casiraghi, Magni; R. Bortolotto, Spampatti. (Paleari, Riva, Cremaschi, Corti, Cogliati, Grandolfo, Spagnoli). All. Cazzaniga-Romualdi. TRAPANI (4-4-2) Nordi; Lo Bue, Pagliarulo, D’Aiello, Rizzi; Basso, Pirrone, Caccetta, Madonia; Abate, Mancosu. (Morello, Priola, Daì, Tedesco, Giordano, Gambino, Docente). All. Boscaglia. ARBITRO Bellotti di Verona (Serpili-De Filippis).

(1-1)

LUMEZZANE (4-4-2) Vigorito; Meola, Mandelli, Dametto, Sabatucci; Carlini, Marcolini, Giorico, Baraye; Inglese, Torregrossa. (Coletta, Zamparo, Possenti, Ceppelini, Peli, Kirilov, Samb). All. Festa. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni; De Col, Cesar, Bianchi, Cecchini; Raggio Garibaldi, Di Tacchio, Volpe; Vannucchi; Cori, Rosso. (Otranto, Russo, Ballardini, Staiti, Hamlili, Argeri, Guerra). All. Prina. ARBITRO Baroni di Firenze (Monetta-Robilotta).

(0-2)

PAVIA-CUNEO PAVIA (5-3-2) Kovacsik; Zanini,

Monticone, Fasano, D’Orsi, Meregalli; Ferrini, La Camera, Di Chiara; Beretta, Cesca. (Teodorani, Turi, Redaelli, Lussardi, Meza Colli, Gioè, Romero). All. Roselli. CUNEO (4-3-1-2) F. Rossi; Di Lorenzo, Loria, Scaglia, Serino; Cristini, Danucci, Lodi; Garavelli; Martini, Ferrario. (Negretti, Ruggeri, De Franco, Palazzolo, Guseo, Oddenino, Di Quinzio). All. E. Rossi. ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore (D’Apice-Bonafede).

(1-0)

PERUGIA-LATINA

CREMONESE-COMO La giornata sarà completata domani alle 20.45 dal posticipo Cremonese-Como (andata 0-0): la partita va in diretta su Rai Sport 1. Arbitra Minelli di Varese.

IL RIPOSO CARPI La squadra che questa settimana effetuerà il turno di riposo è il Carpi.

LA SITUAZIONE CLASSIFICA Il girone A dopo 26 giornate: Lecce p. 47; Trapani* 46; Alto Adige* 42; Entella 39; Carpi 38; San Marino* 35; Lumezzane, Feralpi Salò* e Pavia 34; Cremonese (-1) 33; AlbinoLeffe* (-6) 32; Portogruaro* (-1) 28; Como* (-1) e Cuneo 25; Reggiana* 22; Tritium* 16; Treviso (-1) 13. (* ha già riposato). PROSSIMO TURNO Le partite di domenica 24 (ore 14.30): AlbinoLeffe-Tritium (1-0); Cuneo-Lumezzane (2-1); Entella-Portogruaro (1-1); Feralpi Salò-Alto Adige (0-3); Lecce-Pavia (sabato 23, ore 20.30; 1-1); Reggiana-San Marino (0-4); Trapani-Como (2-2); Treviso-Carpi (0-1); riposa Cremonese.

(1-3)

PERUGIA (4-3-3) Koprivec; Cangi,

Migliaccio, Zaffagnini, Malerba; D’Errico, Giorgino, Branzani, Taormina; Innocenti, Maccan. (Sansonna, Tartaglia, Bottiglieri, Liccardo, Guariniello, Loiodice, Larosa). All. Cosco. BARLETTA (3-5-2) Liverani; Di Bella, Camilleri, Burzigotti; Molina, Prutsch, Allegretti, Dezi, Pippa; Simoncelli, Barbuti. (Pane, Calapai, Romeo, Piccinni, Dall'Oglio, Carretta, Cicerelli). All. Orlandi. ARBITRO Aureliano di Bologna (D’Amato-Pentangelo).

Russo, Massoni, Liviero; Moscati, Esposito, Nicco; Politano, Ciofani, Fabinho. (Pinti, Lebran, Cacioli, Rantier, Cenciarelli, Clemente, Tozzi Borsoi). All. Camplone. LATINA (4-3-3) Bindi; Milani, Cottafava, De Giosa, Bruscagin; Sacilotto, Cejas, Burrai; Barraco, Kolawole, Schetter. (Ioime, Giallombardo, Agius, Ricciardi, Angelilli, Danilevicius, Jefferson). All. Pecchia. ARBITRO Abisso di Palermo (Calò-Grillo).

(0-2)

IL POSTICIPO LUMEZZANE-ENTELLA

ANDRIA-BARLETTA ore 18 ANDRIA (4-4-2) Rossi; Cutrupi,

CARRARESE-PAGANESE

PRATO-BENEVENTO

(0-2)

CARRARESE (4-4-2) Piscitelli; Lanzoni, Benassi, Anzalone, Vannucci; Belcastro, Corrent, Pestrin, Mancuso; Merini, Makinwa. (Cicioni, Bregliano, Partipilo, Orlandi, Juan Cruz, Margiotta, Malatesta). All. Iaconi. PAGANESE (3-5-2) Marruocco; Pepe, Fusco, Perrotta; Ciarcià, Soligo, Romondini, Franco, Nunzella; Tortori, Fava. (Robertiello, Pastore, Puglisi, Lulli, Babù, Caturano, Girardi). All. Grassadonia. ARBITRO Ghersini di Genova (Tudisco-Santoro).

FROSINONE-CATANZARO

Malomo, Ghinassi, De Agostini; Casini, Disabato, Romanò; Silva Reis; Napoli, Tiboni. (Brunelli, Bagnai, Bisoli, Cavagna, Corvesi, Essabr, Cesarini). All. Esposito. BENEVENTO (4-3-1-2) Gori; D’Anna, Signorini, Mengoni, Anaclerio; Davì, Rajcic, Montiel; Espinal; Germinale, Marotta. (Mancinelli, Pedrelli, Rinaldi, Siniscalchi, Carotti, Buonaiuto, Marchi). All. Carboni. ARBITRO Fiore di Barletta (Colì-Villa).

SORRENTO-AVELLINO

(0-3)

SORRENTO (4-3-3) Polizzi;

(3-0)

Kostadinovic, Nocentini, Di Nunzio, Balzano; A. Esposito, Beati, Guitto; Corsetti, Musetti, Tortolano. (Frasca, Terminiello, Ciampi, Fusar Bassini, Salvi, Bernardo, Konan). All. Papagni. AVELLINO (4-3-1-2) Di Masi; Zappacosta, Giosa, Izzo, Pezzella; D’Angelo, Arini, Bariti; De Angelis; Zigoni, Castaldo. (Orlandi, Fabbro, Bittante, Massimo, Millesi, Catania, Biancolino). All. Rastelli. ARBITRO Saia di Palermo (Dal Cin-Mondin).

FROSINONE (4-3-3) Vaccarecci; Marchi, Ficagna, Biasi, Blanchard; Gucher, Carrus, Frara; Lapadula, Santoruvo, Cesaretti. (Fiorini, Guidi, Vitale, Altobelli, Aurelio, Curiale, Rogero). All. Stellone. CATANZARO (3-5-1-1) Pisseri; Conti, Sirignano, Bacchetti; Catacchini, Castiglia, Ronaldo, De Risio, Squillace; Russotto; Fioretti. (Faraon, Orchi, Sabatino, Quadri, Fiore, Carboni, Masini). All. Cozza. ARBITRO Bindoni di Venezia (Curatoli-Muto).

NOCERINA-PISA

(2-1)

PRATO (4-3-1-2) Layeni; Saitta,

VIAREGGIO-GUBBIO

(1-2)

VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli; Crescenzi,

(1-1)

NOCERINA (4-3-3) De Lucia; Daffara, Baldan, Chiosa, Giuliatto; Garufo, A. Bruno, De Liguori; Corapi, Evacuo, Russo. (Ragni, Andelkovic, L. Bruno, Rizza, Gorobsov, Lettieri, Simonetti). All. Auteri. PISA (3-5-2) Sepe; Suagher, Colombini, Carini; Buscé, Barberis, Mingazzini, Favasuli, Benedetti; Perez, Tulli. (Pugliesi, Sbraga, Sabato, Fondi, Pedrelli, Gatto, Scappini). All. Pane. ARBITRO Bruno di Torino (De Troia-Chiocchi).

Fiale, Tomas; Pellegrini, Pizza, Maltese, Calamai, Martella; Giovinco, Magnaghi. (Furlan, Conson, De Bode, Sandrini, Peverelli, Benedetti, Guerra). All. Cuoghi. GUBBIO (3-5-1-1) Venturi; Regno, Briganti, Bartolucci; Cancellotti, Malaccari, Boisfer, Palermo, Belfasti; Baccolo; Galabinov. (Farabbi, Semeraro, Galimberti, Grea, Guerri, Sandreani, Cocuzza). All. Sottil. ARBITRO Cifelli di Campobasso (Baccini-Pizzagalli).

LA SITUAZIONE PORTOGRUARO-LECCE

(1-2)

PORTOGRUARO (4-3-1-2) Tozzo; Pisani, Patacchiola, Moracci, Pondaco; Herzan, Sampietro, Martinelli; Cunico; Orlando, De Sena. (Festa, Chesi, Blondett, Zampano, Coppola, Salzano, Corazza). All. Madonna. LECCE (4-2-4) Benassi; Martinez, Ferrario, Di Maio, Kalombo; Giacomazzi, De Rose; Falco, Jeda, Bogliacino, Memushaj. (Bleve, Esposito, D’Ambrosio, Tomi, Zappacosta, Pià, Drame). All. Toma. ARBITRO Maresca di Napoli (Tolfo-De Franco).

seconda divisione

serie D

27a giornata (ore 14.30)

27a giornata (ore 14.30)

C’è Salernitana-Pontedera: grandi granata del girone B

Un’iniziativa anti razzismo

Grande giornata nel girone B con la sfida tra le prime due della classe: Salernitana e Pontedera, coppia in divisa granata, sono lanciatissime verso la promozione diretta e in questo confronto metteranno in campo tutti i loro numeri. Non solo. In chiave playoff ci sono lo scontro diretto tra Poggibonsi e Aprilia oltre al derby d’Abruzzo tra Teramo e Chieti. Invece nel girone A Savona e Pro Patria sono in fuga ma si devono guardare dal ritorno del Renate che si è rilanciato vincendo il recupero di mercoledì a Forlì. Sempre nel girone A, ma in coda, oggi derby da brivido tra Rimini e Santarcangelo.

La Lega Dilettanti ha previsto oggi, prima di ogni gara, che i capitani leggano una frase contro il razzismo. Negli anticipi la Virtus Vecomp (C) vince e per ora è prima mentre il Castel Rigone (E) pareggia in casa. Oggi c’è il derby dell’Adriatico tra l’Ancona e la Samb (F) capolista.

CLASSIFICA Il girone B dopo 23

LA CURIOSITA’ SEI DONNE NEI RANGHI

Debuttano gli ispettori di Lega... in rosa FIRENZE La Lega Pro ha una nuova figura al femminile: l’ispettore di campo. Il team è formato da sei donne che sono avvocati, ingegneri e architetti, che si uniscono agli oltre 70 che ogni domenica prestano la loro attività sui campi come volontari, animati da tanta passione. In Lega Pro si trovano anche altre «quote rosa», tra cui il Comitato Etico, presieduto da Andrea Manzella, che ha al suo interno la campionessa di atletica Fiona May.

GIRONE A

GIRONE B

BOGLIASCO-TREZZANO Conforti di Salerno BRA-CHIAVARI Mastrodonato di Molfetta FOLGORE CARATESE-CHIERI Valiante di Nocera Inferiore (ore 15) LAVAGNESE-SESTRI LEVANTE Moretti di Foligno NOVESE-DERTHONA Chiavaroli di Pescara SANTHIA'-ASTI Costantini di Ascoli TORTONA-BORGOSESIA Xausa di Portogruaro VERBANIA-IMPERIA Simiele di Albano Laziale VERBANO-GOZZANO Mangino di Tivoli CLASSIFICA Bra p. 56; Chieri 54; Santhià 53; Lavagnese 51; Chiavari 43; Borgosesia 41; Folgore Caratese 40; Derthona 36; Verbania 35; Gozzano 31; Bogliasco 29; Sestri Levante* 28; Asti 27; Tortona* 25; Verbano 24; Trezzano 23; Novese 22; Imperia 16. (* una gara in meno)

CARAVAGGIO-ALZANO CENE Meleleo di Casarano DARFO-TRENTO Garoffolo di Vibo Valentia FERSINA PERGINESE-PRO SESTO Bortoluzzi di San Donà di Piave LECCO-MEZZOCORONA Pirone di Ercolano PERGOLETTESE-CARONNESE Capraro di Cassino PONTISOLA-SEREGNO Viola di Bari SAN GIORGIO-ATLETICO MONTICHIARI Schirru di Nichelino SANT'ANGELO-MAPELLOBONATE Gosetto di Schio SERIATE-CASTELLANA Guida di Salerno VOGHERA-OLGINATESE Doronzo di Barletta CLASS. Pergolettese p. 65; Voghera 60; Pontisola* 57; Olginatese 56; Caronnese 50; Lecco (-3) 48; Castellana* 47; A. Montichiari e Caravaggio 41; Seriate 40; Mapellobonate 39; Alzano Cene 38; Pro Sesto e Seregno 36; Fersina Perginese 35; Darfo (-3) 34; San Giorgio 24; Trento (-1) 23; Mezzocorona 22; Sant'Angelo 13. (* una gara in meno)

(31a)

GIRONE C

giornate: Avellino p. 45; Latina* (-1) 44; Nocerina e Perugia (-1) 40; Benevento 36; Frosinone (-1) 35; Pisa 34; Catanzaro 32; Gubbio 31; Prato 30; Viareggio 29; Paganese* 27; Andria (-2) 24; Sorrento 16; Barletta 15; Carrarese 13. (*una partita in meno). PROSSIMO TURNO Le partite di domenica 24 (ore 14.30): AndriaViareggio (0-1); Avellino-Nocerina (lunedì 25, ore 20.45; 0-1); BarlettaSorrento (2-1); Catanzaro-Perugia (4-2); Gubbio-Carrarese (2-2); Latina-Prato (0-4); PaganeseBenevento (0-2); Pisa-Frosinone (2-1).

(31a)

BELLUNO-SAN PAOLO Loprete di Catanzaro CEREA-SANDONA’ JESOLO D'Apice di Arezzo CLODIENSE-SACILESE De Remigis di Teramo ESTE-MONTEBELLUNA Agrò di Terni KRAS REPEN-PORTO TOLLE Bichisecchi di Livorno REAL VICENZA-PORDENONE Andreini di Forlì SANVITESE-TRISSINO Saccenti di Modena TAMAI-GIORGIONE Cataldo di Bergamo UNION QUINTO-SAMBONIFACESE Patrignani di Roma VIRTUS VECOMP-LEGNAGO 1-0 Giocata ieri CLASS. V. Vecomp** p. 59; Sambonifacese 58; Pordenone 56; Porto Tolle e Real Vicenza 54; Clodiense 53; Sandonà Jesolo 48; Sacilese 46; Legnago** e Trissino Vald. 44; Tamai 41; Belluno 40; Montebelluna 37; Este 35; San Paolo* 33; Giorgione 30; Cerea 29; Sanvitese 21; Kras Repen 20; Union Quinto* 16. (**una gara in più; * una in meno)

GIRONE D CAMAIORE-PRO PIACENZA Panarese di Lecce FIDENZA-PISTOIESE Monterenzi di Brescia FORCOLI-CASTENASO Papalini di Nuoro (al Brunner di Forcoli) FORMIGINE-TUTTOCUOIO Alfaré di Mestre FORTIS JUVENTUS-RICCIONE Acquapendente di Genova LUCCHESE-BAGNOLESE Corona di Oristano MEZZOLARA-CASTELFRANCO Iovine di Napoli ROSIGNANO-PAVULLESE Cesaroni di Pesaro SPAL-MASSESE Mancini di Fermo CLASSIFICA Tuttocuoio p. 53; Pro Piacenza 51; Massese, Spal e Lucchese 48; Pistoiese 43; Mezzolara e Castelfranco 40; Fidenza 39; Formigine e Fortis Juventus 35; Castenaso 31; Forcoli 29; Riccione (-1) 26; Camaiore 23; Pavullese 20; Rosignano 18; Bagnolese 17.

GIRONE A

GIRONE B

GIRONE E

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

ALESSANDRIA-GIACOMENSE Morreale di Roma BASSANO-VALLE D’AOSTA Fanton di Lodi BELLARIA-SAVONA Serra di Torino FORLI’-CASTIGLIONE Giovani di Grosseto MANTOVA-MONZA Strocchia di Nola MILAZZO-VENEZIA Formato di Benevento PRO PATRIA-FANO Rossi di Rovigo RENATE-CASALE Ferrari di Mestre RIMINI-SANTARCANGELO Albertini di Ascoli Piceno CLASSIFICA Savona p. 53; Pro Patria 52; Renate 47; Castiglione 45; Bassano e Venezia 44; Monza (-6) e Alessandria 40; Forlì (-1) 39; Mantova 37; Santarcangelo 29; Bellaria e Valle d'Aosta (-1) 28; Giacomense 24; Rimini 23; Fano (-1) 21; Casale (-5) 15; Milazzo (-2) 7.

ARZANESE-MELFI Gentile di Lodi GAVORRANO-FONDI Zappatore di Taranto HINTERREGGIO-MARTINA Baldicchi di Città di Castello L'AQUILA-BORGO A BUGGIANO Melidoni di Frattamaggiore NORMANNA-FOLIGNO Magnani di Frosinone POGGIBONSI-APRILIA Ceccarelli di Rimini SALERNITANA-PONTEDERA Benassi di Bologna TERAMO-CHIETI Ripa di Nocera Inferiore VIGOR LAMEZIA-CAMPOBASSO Reni di Pistoia CLASSIFICA Salernitana p. 55; Pontedera 52; L'Aquila 45; Poggibonsi, Aprilia e Chieti (-1) 42; Teramo e Martina 37; Melfi, Borgo a Buggiano, Arzanese e Hinterreggio 32; Campobasso (-2) 31; Gavorrano, Vigor Lamezia e Foligno 30; Normanna 15; Fondi 13.

CASACASTALDA-PIERANTONIO Vingo di Pisa (a Gualdo Tadino) CASTEL RIGONE-FIESOLECALDINE 1-1 Giocata ieri DERUTA-AREZZO 0-3 Giocata ieri PIANESE-TODI Del Toso di Maniago SANSEPOLCRO-SCANDICCI Michieli di Padova SPOLETO-PONTEVECCHIO La Posta di Frosinone SPORTING TERNI-BASTIA Marchetti di Ostia TRESTINA-LANCIOTTO Sartori di Padova VITERBESE-FLAMINIA Urselli di Taranto CLASS. Castel Rigone* p. 52; Sansepolcro 50; Casacastalda 47; Viterbese 46; Deruta* 40; Pontevecchio 39; Spoleto, Arezzo* e Fiesolecaldine* 37; Pianese 36; Sp. Terni 35; Scandicci 33; Bastia 31; Trestina 30; Lanciotto 27; Flaminia e Pierantonio 26; Todi 18. (* una in più)

ANCONA-SAMBENEDETTESE Candeo di Este ASTREA-SAN NICOLO’ Di Gioia di Nola CELANO-FIDENE Detta di Mantova CIVITANOVESE-MARINO Cavallina di Parma JESINA-ISERNIA Zingarelli di Siena MACERATESE-RECANATESE Minotti di Roma OLYMPIA AGNONESE-AMITERNINA Bertani di Pisa SAN CESAREO-RENATO CURI Molinaroli di Verona TERMOLI-VIS PESARO Prontera di Bologna CLASSIFICA Samb e San Cesareo p. 54; Maceratese 49; Termoli 48; Ancona 44; Vis Pesaro e Agnonese 43; Astrea 40; Jesina 35; Fidene 33; Renato Curi 32; Isernia 30; Civitanovese 29; Amiternina 27; Celano 24; Recanatese 21; San Nicolò 16; Marino 15.

BUDONI-ANZIOLAVINIO Pirriatore di Bologna CASERTANA-SARNESE Montanari di Ancona (ore 15) CIVITAVECCHIA-ARZACHENA Colosimo di Torino HYRIA NOLA-SELARGIUS Sassanelli di Bari ISOLA LIRI-LUPA FRASCATI Campo di Trapani PALESTRINA-CYNTHIA 1-2 Giocata ieri PORTO TORRES-SORA Annaloro di Collegno TORRE NEAPOLIS-OSTIA MARE Capone di Palermo TORRES-SANT'ELIA Amabile di Vicenza CLASSIFICA Torres p. 52; Sarnese e Casertana 47; Neapolis 46; Palestrina* 44; Frascati 42; Ostia M. 41; Sora 40; Cynthia* 37; Porto Torr. 34; Arzachena 33; Budoni 29; Isola L. 27; Selargius 25; Anziolavinio 24; Civitavecchia (-3) 22; Sant'Elia 21; Nola (-1) 20. (* una in più)

BATTIPAGLIESE-POTENZA Nicoletti di Catanzaro FOGGIA-INTERNAPOLI Saggese di Rovereto FORTIS TRANI-CTL CAMPANIA Perrotti di Campobasso FRANCAVILLA-GROTTAGLIE Celentano di Torre Annunziata GLADIATOR-BRINDISI Dionisi di L'Aquila ISCHIA-NARDO' Balice di Termoli POMIGLIANO-MONOSPOLIS 2-1 Giocata ieri SANT'ANTONIO ABATE-BISCEGLIE Ibrahim di Torino TARANTO-MATERA Scarpini di Arezzo (ore 18) CLASSIFICA Ischia p. 68; Gladiator 58; Monospolis* 50; Matera (-2) 48; Bisceglie 47; Foggia 38; Pomigliano* 37; Taranto e Battipagliese 36; Nardò 33; Brindisi 32; Francavilla 31; Sant’Antonio Ab. (-2) 30; Internapoli 29; Campania 28; Grottaglie 17; Trani 11; Potenza 9. (*una gara in più)

ACIREALE-COMPRENSORIO MONTALTO Zingrillo di Seregno AGROPOLI-RIBERA Palermo di Bari COSENZA-VIBONESE Guarino di Caltanissetta LICATA-SAMBIASE Cassarà di Cuneo MESSINA-GELBISON Catalano di Legnano NISSA-COMPRENSORIO NORMANNO Guddo di Palermo NOTO-CITTA' DI MESSINA Catona di Reggio Calabria RAGUSA-PALAZZOLO Maggioni di Lecco SAVOIA-PRO CAVESE Serani di Monza CLASSIFICA Messina (-1) p. 60; Cosenza 56; Gelbison 46; Città di Messina 44; Savoia 43; Ribera 39; C. Montalto 37; Agropoli 36; Licata 35; Vibonese, Pro Cavese e Ragusa 34; Comp. Normanno 32; Palazzolo 30; Sambiase 29; Noto (-3) 26; Acireale 15; Nissa (-1) 8.


30

LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 17 MARZO 2013

RUGBY SEI NAZIONI A ROMA AL FORO ITALICO MA ANCHE POLEMICHE PER LA DIFFERITA POSTICIPATA

capitan Parisse: «Questa vittoria è anche la vostra. Speriamo di potervi rendere orgogliosi di noi, come siamo riusciti a fare oggi».

In 25.000 festeggiano con la squadra alla fine E sul palco gli azzurri ballano l’Harlem Shake Che ci fosse tanto affetto per il rugby azzurro si sapeva, ma il dopo partita di Italia Irlanda è stato una follia. Il delirio dentro, col giro di campo di Lo Cicero, col tricolore in mano, poi su in tribuna ad abbracciare la fidanzata Roberta. Poi tutti al Villaggio.

Attesa di un’ora per 25mila tifosi da tutta Italia, il boato, Lo Cicero che dona la sua ultima maglia, gli azzurri in frac che salutano e firmano autografi. E a sorpresa: Harlem Shake! Favaro con chitarra, Venditti con martello, Morisi con clava, De Marchi e

Ghiraldini con parruccone. Tutti scatenati. Uno spettacolo imprevisto e molto ben riuscito. E in 25mila a seguirli ballando come posseduti. Grande l’orgoglio di tutti, Favaro in testa: «Visto come ballo bene? Tutta questa gente è incredibile». Poi il commiato di

La scelta di La7 Polemiche dei telespettatori sulla scelta editoriale di La7, che nel giorno delle elezioni dei due presidenti delle Camere, ha fatto slittare la differita di Italia Irlanda dalle 18 alle 19, con una sintesi di un’ora. La sintesi integrale è stata poi trasmessa alle ore 23.15.

La prima volta

La 4a vittoria su 22

Irlanda colpita e affondata E’ l’Italia più bella: e vince

Quella di ieri è la quarta vittoria azzurra sull’Irlanda in 22 sfide (18 k.o.). L’Italia aveva vinto nel 1995 e due volte nel 1997. A fianco, il volo di Ugo Gori, senza conseguenze. Sopra: Rizzo, Canale e Parisse; il capitano con i tifosi; Giazzon e De Marchi; Favaro chitarrista AP/AFP/FAMA

Olimpico strapieno e caldissimo, secondo successo 2013, primo nel Sei Nazioni sui Verdi. L’addio di Lo Cicero è un trionfo: gli azzurri sono quarti ITALIA IRLANDA

SIMONE BATTAGGIA ROMA

L’8 novembre 1997 a Bologna, mentre Corrado Pilat volava per la seconda delle tre mete di un luminoso 37-22, sembrava che l’Italia avrebbe potuto battere l’Irlanda come e quando voleva, anche in un Sei Nazioni ancora da venire. Da allora sono passati 15 anni e 17 sconfitte. Fino a un freddo pomeriggio romano che ricorderemo per sempre. La prima vittoria dell’Italia contro i Verdi nel Torneo sancisce il miglior Sei Nazioni di sempre degli azzurri, a prescindere dalle due vittorie o dal quarto posto (come nel 2007 quando superammo Galles e Scozia). Perché mai, dal 2000 a oggi, gli azzurri avevano avuto il coraggio e la forza di imporsi nel gioco, di costruire per vincere senza fare le barricate sperando in un intercetto, in un calcio in più, in un errore degli altri. Il carrettino della svolta Per costruire però servono le fondamenta, e anche ieri — come con la Francia, come a Twickenham — gli azzurri sono partiti da lì. Tre calci concessi in avvio nel gioco a terra e una prima mischia penalizzata sembravano un cattivo presagio, perché se non si ha la palla, se si indietreggia — come in Scozia — il rugby lo creano solo gli altri. È stato un carrettino di dieci metri dentro i 22 verdi a dare il tono alla giornata. Dal calcio di Orquera al 14’, l’Italia ha tenuto le mani sulla partita. «In campo non ho mai avuto la sensazione che fossimo in difficoltà» avrebbe raccontato Sergio Parisse, atleta e leader insostituibile. Le basi del gioco Da quel

momento l’Italia ha dominato tutti gli aspetti di gioco. La touche, con un solo lancio perso e 4 rubate, l’ultima delle quali, al 29’ s.t. con Pavanello, capitale. La chiusa, sicura e nel finale forse poco tutelata. Gli impatti: dal 25’ al 37’ del primo tempo gli azzurri hanno «rotto» Earls (spalla sinistra lussata), Luke Marshall e Fitzgerald, segno di una condizione splendida e della giusta cat-

22 15

MARCATORI: p.t. 6’ c.p. Jackson, 14’ e 22’ c.p. Orquera, 36’ c.p. Garcia, 40’ c.p. Jackson; s.t. 9’ m. Venditti tr. Orquera, 13’, 18’, 24’ c.p. Jackson, 30’ e 41’ c.p. Orquera. ITALIA: Masi (26’ s.t. Benvenuti); Venditti, Canale, Garcia, McLean; Orquera, Gori (35’ s.t. Botes); Parisse (cap), Favaro (18’ s.t. Derbyshire), Zanni; Furno (18’ s.t. Minto), Geldenhuys (24’ s.t. Pavanello); Cittadini (35’ s.t. Al. De Marchi), Ghiraldini (35’ s.t. Giazzon), Lo Cicero (24’ s.t. Rizzo). All. Brunel. IRLANDA: Kearney; Gilroy, O’Driscoll, L. Marshall (28’ p.t. Madigan), Earls (25’ p.t. Fitzgerald, 37’ p.t. Henderson); Jackson, Murray; Heaslip (cap.), O’Brien, O’Mahony; Ryan (39’ s.t. P. Marshall), McCarthy (24’ s.t. Toner); Ross (27’ s.t. Archer), Best (31’ s.t. Cronin), Healy (31’ s.t. Kilcoyne). All. Kidney. ARBITRO: Barnes (Inghilterra). NOTE: spett. 74.714, p.t. 9-6. Gialli: 30’ p.t. O’Driscoll, 12’ s.t. Parisse, 30’ s.t. Ryan, 39’ s.t. Murray. Calci: Orquera 5 su 6 (14 punti), Garcia 1 su 2 (3 p.); Jackson 5 su 6 (15 p.). Mischie: Italia 6 (persa 1), Irlanda 8 (perse 0). Touche: Italia 12 (persa 1), Irlanda 9 (perse 4). Penalità concesse: Italia 12, Irlanda 13. Uomo del match: Zanni.

S Giovanbattista Venditti 22 anni, in meta. Lo Cicero indica il toccato, Furno e Canale in sostegno. Sotto, Lo Cicero saluta dopo l’ultimo cap: è il 103˚, record per l’Italia

tiveria. La difesa, poi: da Garcia e Canale, da Masi ai flanker, gli azzurri hanno concesso nulla alle gambe di O’Driscoll e di Kearney. Chiudere il Torneo senza aver preso mete da Inghilterra e Irlanda è il segno di maturità più significativo. Dal conto del primo tempo però mancano i punti. I tre calci azzurri — il terzo di Garcia, piede per le lunghe gittate — sembravano un raccolto misero. In realtà la difesa rovesciata dell’Irlanda aveva messo in crisi i lanci d’attacco, mettendo pressione a chi — in un caso Geldenhuys, in un altro Orquera — avrebbe potuto fare l’assist vincente. Paura e trionfo Era

un’Irlanda ferita, ma comunque ermetica. Un’Irlanda simile, due anni fa, vinse con un drop di O’Gara a due minuti dalla fine. Ci ha provato anche questa volta. Giovanbattista Venditti, l’ariete che mancava all’ala, avrebbe sfondato per il 16-6: troppo

presto. Un giallo a Parisse per uno sgambetto, una sontuosa palla rubata in ruck da O’Driscoll — ma la pedata su Favaro a terra non rende onore a un monumento del rugby: è stato citato —, un’infinita serie di pick and go dei Verdi sotto i pali azzurri avrebbero dato a Jackson i tre calci del 16-15. La diga però ha tenuto anche con un uomo in meno, e come in avvio l’Italia ha trovato le energie mentali per raddrizzare la partita. La scossa è arrivata ancora prima che la squadra — e i 74.714 di un Olimpico pieno, entusiasta e caloroso — prendessero uno spavento dell’anima, vedendo Gori cadere di spalla da un metro e mezzo dopo il contatto con Gilroy e Toner. In campo gli azzurri hanno risposto ancora con più aggressività: Ryan, frustrato, si è preso un giallo per un colpo a Gori e all’ultimo assalto verde, sul 19-15, Derbyshire ha sbranato Paul Marshall rubandogli il pallone. Un altro giallo, per Murray, avrebbe riacceso il piede di Orquera e scatenato la festa. Dopo la Francia l’Italia batte anche l’Irlanda, l’altra avversaria al Mondiale 2015. Sull’Olimpico il cielo è sempre più blu. Sempre più spesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE ALTRE PARTITE

LA FRANCIA E’ ULTIMA SEI NAZIONI 2013 PRIMA GIORNATA GALLES-IRLANDA INGHILTERRA-SCOZIA ITALIA-FRANCIA SECONDA GIORNATA SCOZIA-ITALIA FRANCIA-GALLES IRLANDA-INGHILTERRA TERZA GIORNATA ITALIA-GALLES INGHILTERRA-FRANCIA SCOZIA-IRLANDA QUARTA GIORNATA SCOZIA-GALLES IRLANDA-FRANCIA INGHILTERRA-ITALIA QUINTA GIORNATA ITALIA-IRLANDA GALLES-INGHILTERRA FRANCIA-SCOZIA CLASSIFICA P V N P F 1. GALLES 8 4 0 1 122 2.Inghilterra 8 4 0 1 94 3. SCOZIA 4 2 0 3 98 4. ITALIA 4 2 0 3 75 5. IRLANDA 3 1 1 3 72 6. FRANCIA 3 1 1 3 73

22-30 38-18 23-18 34-10 6-16 6-12

Enorme Galles 30-3 e Torneo Inglesi a pezzi

9-26 23-13 12-8

Halfpenny e Cuthbert, delirio a Cardiff: secondo successo di fila

18-28 13-13 18-11

Sarebbero bastati otto punti di scarto. Hanno vinto 30-3, siglando la vittoria più ampia di sempre per il Galles contro l’Inghilterra (nel 1905 a Cardiff finì 25-0, ma allora la meta valeva tre punti). In un Millennium coperto e incandescente, i Dragoni strappano dalle mani della Rosa il Sei Nazioni. Dopo un primo tempo chiuso 9-3, un’azione di 23 fasi ha dato ad Halfpenny il calcio del 12-3, poi due mete dell’ala Cuthbert — la prima con un numero pregevole, la seconda su splendido affondo di Tipuric — e un drop di Biggar hanno scavato il solco. La Rosa, già in difficoltà domenica scorsa con gli azzurri, è stata annichilita in ogni aspetto del gioco. «È meglio del Grande Slam dell’anno scorso — commenta il c.t. ad interim Rob Howley —. Abbiamo demolito l’Inghilterra, abbiamo dimostrato che le buone squadre non diventano scarse in una notte». Senza risposte Lancaster: nella sua squadra l’unico a salvarsi è stato il capitano Chris Robshaw. «All’intervallo ab-

22-15 30-3 23-16 S Diff 66 +56 78 +16 107 -9 111 -36 81 -9 91 -18

In caso di arrivo alla pari, vale la differenza punti totali. In caso di ulteriore parità si prendono in considerazione le mete segnate nel Torneo.


DOMENICA 17 MARZO 2013

Brunel osa «Fra due anni conquistiamo il Sei Nazioni» Il c.t. si sbilancia alla festa con i tifosi «Grande squadra e grande pubblico Patiremo delusioni, sapremo rialzarci» NICOLA MELILLO ROMA

La scossa elettrica è stata forte, intensa. Jacques Brunel si è tuffato con tutto il piacere di questo mondo nella festa più bella di tutti i suoi 59 anni. Senza nessun dubbio di smentita: in 25mila l’hanno aspettato dopo la partita con i giocatori. Salendo sul palco era

«

Stiamo crescendo Non abbiamo preso mete negli ultimi due match e attacchiamo bene

JACQUES BRUNEL C.T. ITALIA

così emozionato che di getto ha detto: «Fra due anni lo vinciamo, il Sei Nazioni». Poi, una volta sul palco, ammirato di fronte a questa distesa di persone conquistata alla causa ovale, osservando lontano ha preso il microfono e sentenziato: «Abbiamo una grande squadra, ma anche un grande pubblico».

biamo capito che non eseguivamo tutto alle perfezione ma ci sentivamo comunque ok. Poi nel secondo tempo il Galles ha meritato la vittoria. Non credo sia stato un problema psicologico. Non li abbiamo sfidati sul piano fisico». Inglesi spreconi Per la settima volta in 12 precedenti, il Galles ha negato lo Slam a un’avversaria. È il 37˚ titolo nella storia per la squadra del Principato, il 26˚ in solitario. Per la prima volta dal 1979 ha difeso il titolo. Dal 1999 a oggi, in cinque occasioni la Rosa ha vanificato lo Slam all’ultima partita. Bleus vincenti ma ultimi A Parigi, Francia-Scozia 23-16. La prima vittoria non evita ai Bleus l’ultimo posto, occupato per l’ultima volta nel 1999 (ultima edizione del Cinque Nazioni) quando persero a Parigi proprio con la Scozia. Primo tempo scozzese: gran difesa e il piede di Laidlaw dà cinismo in attacco. Nella ripresa Michalak ricuce, Laidlaw riallunga ma in cinque minuti i Bleus vanno in meta con le volate di Fofana e Médard. Grave infortunio alla spalla sinistra per Michalak sull’azione della seconda meta: l’apertura è uscito in barella. Galles-Inghilterra 30-3. Marcatori: p.t. 10’ e 17’ c.p. Halfpenny (G), 20’ c.p. Farrell (I), 23’ c.p. Halfpenny; s.t. 11’ c.p. Halfpenny, 16’ m. Cuthbert, 24’ drop Biggar, 25’ m. Cuthbert tr. Biggar, 30’ c.p. Biggar. Francia-Scozia 23-16 (p.t. 0-6). Marcatori: p.t. 8’ e 14’ c.p. Laidlaw; s.t. 4’ e 9’ c.p. Michalak, 18’ c.p. Laidlaw, 25’ m. Fofana tr. Michalak, 30’ m. Médard tr. Machenaud, 35’ m. Visser tr. Jackson. DONNE Oggi alle 15 a Parabiago (Mi) Italia-Irlanda femminile. Diretta Sportitalia 2. TROFEO ECCELLENZA Oggi alle 15 a Viadana, finale del trofeo Eccellenza Viadana-Lazio.

Jenkins e Jones col Trofeo REUTERS

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Sei Nazioni gallesi Quello di ieri è il quarto Sei Nazioni del Galles. Dal 2000 la Francia ne ha vinti cinque, l’Inghilterra quattro e l’Irlanda uno. Gli inglesi continuano a guidare la classifica degli Slam (12) davanti al Galles (11)

Spogliatoio in mano Brunel ha in pugno lo spogliatoio, lo si capisce nel lavoro quotidiano da tante piccole cose, dai piccoli gesti che fa per la squadra, umilmente, come portare i palloni all’allenamento, fermarsi a scherzare con chi magari è in giornata no, con i modi sinceri e trascinanti di un allenatore vecchio stampo. Ha conquistato l’autorevolezza e il rispetto di tutti. Capitan Parisse ha detto a fine match: «A Jacques abbiamo chiesto di cambiare il programma in vista del match con l’Irlanda e di non lavorare mercoledì. Eravamo stanchi dopo Twickenham. In cambio gli abbiamo garantito una grande partita. Ci ha dato fiducia, ha accettato e l’abbiamo ripagato. Con Jacques, che ci ha chiesto di osare, i nostri trequarti hanno scoperto il piacere di mettere in crisi le difese

rivali, scoprendo di valere i migliori d’Europa. Siamo mica male, no?».

d

HANNO DETTO

S Cittadini «La chiave della partita: il giallo a Parisse. In quei 10 minuti hanno attaccato alla morte, noi abbiamo evitato di subire meta e incassato solo su piazzato»

Il bilancio Il c.t. azzurro del Sei

Nazioni più bello di sempre fa il bilancio: «Ora sì, volevo aspettare questa conferma. Perché posso dire che il trend rispetto al passato è chiaro: abbiamo offerto prestazioni simili con Nuova Zelanda, Australia, Francia, Inghilterra e Irlanda. Ci eravamo disillusi dopo la prestazione col Galles. Ma abbiamo dimostrato di avere la capacità di mantenerci a un livello molto alto. Lo spirito è quello giusto, la capacità di imporre il nostro gioco a chiunque, di mettere sotto le difese e impattare fisicamente in modo efficace. C’è ancora tanto lavoro da fare, l’equilibrio fra attacco e difesa non è perfetto. Ma dobbiamo insistere: soffriremo, verremo battuti ogni tanto, avremo delle cocenti delusioni come contro Scozia e Galles, ma ora so che sapremo rialzarci». I complimenti Chiedono a Bru-

nel un giudizio sui suoi uomini. Lui risponde ringraziando i club: «Bravi i nostri giocatori. Tutti. Ma devo ringraziare le franchigie in Celtic League per tutto quel che fanno tutto l’anno. La crescita del movimento è dovuto tanto al loro lavoro prezioso. Su un giocatore, però, vorrei dire qualcosa: Andrea Lo Cicero che oggi ha chiuso la carriera. È un giocatore particolare, un campione che a 37 anni è ancora capace, come oggi, di involarsi ovale in mano in campo avversario. A questo livello, a questa età, va fatto solo un grande applauso». Il futuro Brunel guarda avanti: «Non abbiamo preso mete per due match consecutivi: a Twickenham e con l’Irlanda. Questo è molto, molto importante. Osare dobbiamo osare, ma il carattere in difesa va mantenuto. Il percorso per costruire la squadra e il nostro gioco è ancora lungo e passa anche dai match che andremo a giocare in estate con Sudafrica e Samoa». Non molla niente, Brunel: sta già pianificando le prossime battaglie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Declan Kidney C.t. Irlanda «Due anni di Celtic hanno fatto crescere l’Italia. Erano spesso nel nostro campo e in touche ci hanno messo in difficoltà»

S Lo Cicero «Ho finito da Barone. Siamo maturati partita dopo partita e oggi abbiamo raccolto. Questo è il miglior Sei Nazioni, per tutti e anche per me»

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Decisivo

L’Olimpico di Venditti Tre mete in 5 match ROBERTO PARRETTA

Una volta il Venditti famoso all’Olimpico era Antonello, che con i suoi concerti riempiva lo stadio. Oggi che l’Olimpico si riempie per l’Italia del rugby, a far urlare di gioia settantaquattromila persone è Giovanbattista. Compirà ventitrè anni fra dieci giorni, ma di professione non fa il cantante. È l’ala della Nazionale di rugby. E all’Olimpico vanta un ruolino di tutto rispetto: 3 mete in 5 partite. «E questa è servita per la vittoria», sottolinea con orgoglio Giovanbattista Venditti prima di salire sul palco del terzo tempo per prendersi la sua seconda, meritatissima porzione di applausi. «Sono contentissimo, non ho parole. Per la vittoria e per questa incredibile atmosfera, elettrizzante, emozionante». I gioielli dell’Olimpico La prima meta l’aveva realizzata l’11 febbraio di un anno fa, contro l’Inghilterra sotto la neve, al secondo cap in azzurro (aveva esordito con la Francia sette giorni prima): una palla pazza nei 22 metri avversari, raccolta al volo e schiacciata quasi senza accorgersene. La seconda all’ultima giornata con la Scozia, su imbucata di Burton «e quella corsa a in mezzo ai pali accompagnato dal boato della gente»: meta e vittoria. Come ieri. «L’azione è stata molto lunga, poi verso la bandierina di destra, ho raccolto l’ovale e ho schiacciato». Gli azzurri hanno esultato, il pubblico della Tevere anche. Dal labiale di Venditti si è chiaramente letto «è meta». L’arbitro inglese Wayne Barnes, però, dal groviglio di corpi e braccia poco poteva vedere, quindi ha interpellato il Tmo. Per fortuna uno dei replay ha inquadrato anche il pallone a terra oltre la linea bianca. «Io ne ero certo, la mia sola preoccupazione era che si vedesse anche alla tv». Tifosi speciali A esultare sugli spalti anche la moglie Alice e il piccolo Leonardo, che ha due anni. Si, ma questa nuova meta all’Olimpico? «Finché vado avanti con questa media... Segnare in casa è un’emozione fantastica». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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OGGI MILANO SANREMO NUMERO 104

l’Analisi di LUCA GIALANELLA

Il maltempo e una pazza idea: Moser aria del mare si sentiva già ieri a L’ Milano, tra il Parco Sempione e l’Arena. Dai soffitti dell’Acquario, che ospitava il Quartiertappa, pendevano tanti piccoli... Nibali, pardon, squali (il soprannome del siciliano). Chissà, un segno del destino per una corsa che si annuncia bagnata sin dal via. Maltempo, freddo, pioggia, quota neve in vetta al Turchino. E la Classicissima potrebbe trasformarsi da subito in una battaglia durissima. Dopo Milano, si attraversano terre in cui l’umidità ti entra nelle ossa. Ad Arenzano, dopo 160 km, il gruppo potrebbe arrivare sfiancato. Sulle Manie, gente come Moreno Moser e Diego Ulissi potrebbe mettere sulle gambe i velocisti. A quel punto, diventerebbe una sfida di forze rimaste, fantasia, scaltrezza e abilità a buttarsi dalla Cipressa (discesa molto impegnativa) e dal Poggio (23 curve e 7 tornanti in 3300 metri!). E in questo Vincenzo Nibali e Moreno Moser sono maestri. L’ultima volta che la Sanremo si corse di domenica fu nel 1982, vinse lo sconosciuto francese Marc Gomez con una fuga da lontano. E il 17 marzo, come oggi, ma nel 1984, vinse Francesco Moser. Chissà, forse è un altro segno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sanremo Sagan il predestinato al giorno della vita «Pressione? Cos’è?» Lo slovacco, 23 anni, è il favorito: «Posso attaccare o aspettare lo sprint». E risponde a Cancellara: «Ha paura» CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta MILANO

La questione non è «se». La questione è «quando» e sono in tanti quelli che rispondono con una parola sola: oggi. Perché Peter Sagan è un predestinato e sembra inevitabile che al suo formidabile palmares di 23enne aggiunga una classica-monumento. Il giorno è (già) arrivato? I bookmaker, che ieri sera lo quotavano a 2.50 (quota bassissima per una corsa incerta come la Milano-Sanremo), hanno già risposto. Affermativamente. Eclettico La Tirreno-Adriatico è

stato un Bignami perfetto dell’universalità di questo fantastico funambolo. Ha battuto Mark Cavendish allo sprint e due tipi come Nibali e Rodriguez al termine della durissima tappa di Porto Sant’Elpidio pagata a caro prezzo anche da Froome. Abbastanza per assegnare al capi-

tano della Cannondale i favoriti del pronostico, dopo il 4˚ posto dello scorso anno. «So di avere due possibilità, l’attacco e la volata, ma è inutile fare troppi ragionamenti prima della corsa. Se temo che mi corrano tutti contro? No, anche perché non so fino a che punto sia conveniente. Se tutti cercano di battere me, magari perdono da un altro. Io comunque sono contento di partire favorito, è già una bella soddisfazione.

Lo sai

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SOLO 5 VINCITORI PIÙ GIOVANI DI LUI Vincendo oggi, a 23 anni e 50 giorni, Sagan sarebbe il sesto più giovane dopo Agostoni (’14), Merckx (’66), Del Cancia (’37), Petrucci (’52) e Bovet (’32)

La pressione non è un problema». E se qualcuno avesse dubbi residui, giù una risata delle sue: il migliore degli scaccia-pensieri. Pepe Fabian Cancellara l’ha detto chiaramente: «Quel Sagan mi irrita. Manca di rispetto». Si riferiva alle esultanze «speciali» dello slovacco, da Forrest Gump all’Incredibile Hulk, fino al bacio ai muscoli di lunedì nelle Marche. La risposta è stata cortese ma ferma: «Non voglio mancare di rispetto a nessuno. Ho già detto diverse volte che è un modo per fare spettacolo. Alla gente qualcosa devi far vedere... Comunque siamo in tanti, ognuno è diverso, e mettere d’accordo tutti è impossibile». E poi la stoccata: «Cancellara ha detto che se ci trovassimo davanti insieme, non tirerebbe per andare al traguardo? Mah, forse ha un po’ di paura...». Chiamatela (anche) guerra psicologica. Scenari In appoggio, Sagan

ilcampione del mondo

Gilbert «Io ho tutto Ma qui non basta mai»

Philippe Gilbert, 30 DE WAELE

avrà un puledro di razza come Moreno Moser (oltre a Viviani e Damiano Caruso): tra Gran Premio di Camaiore e Strade Bianche si sono scambiati due assist notevoli e hanno anche «segnato» (Sagan a Camaiore, Moser a Siena), ma non c’è bisogno di sottolineare che il palcoscenico della Classicissima sia molto più esigente. E difficile da conquistare. Scommessa Alla vigilia dell’ultimo Tour de France, il patron Paolo Zani aveva detto a Sagan: «Se vinci la maglia verde, ti regalo la mia Porsche». Posta in palio accettata e vinta dallo slovacco (con la «mancia» di tre successi di tappa). Così è venuto naturale chiedergli se per l’eventuale colpaccio di oggi a Sanremo ci fosse in ballo qualcos’altro. Peter «Pan» Sagan non si è sbilanciato. Ma ha già dimostrato, con i fatti, che scommettere contro di lui non è quello che si dice il migliore degli affari possibili. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo sai

?

SARONNI ULTIMO RE DA IRIDATO: 1983

Vigilia agitata da accuse anonime di doping ai tempi della Lotto

Solo 4 corridori hanno vinto la Sanremo con la maglia iridata: Binda (1931), Merckx (’72 e ’75), Gimondi (’74) e Beppe Saronni (’83)

vozione, per il suo compagno e capitano Philippe Gilbert. Lo osserva, lo studia, lo segue. Cerca di scoprirne le qualità, i segreti, la formula. E la Milano-Sanremo diventa una nuova lezione. Il campione del mondo la corre per la decima volta: «E non l’ho ancora inquadrata. E’ una corsa speciale. Ho provato a vincerla scattando sul Poggio o giù dal Poggio, partendo da più lontano, risparmiandomi per una volata di gruppo o di gruppetto. Ho tentato in tutti i modi, ma nessuno ha funzionato. L’ho sfiorata e

da pro’ prima del solito: in gennaio, in Australia, al Tour Down Under. «Sto bene, sono in forma, forse peso un po’ più di quanto dovrei, ma quello succederà prima della Liegi-Bastogne-Liegi, fra più di un mese». Indossa una maglia che è una bandiera: «Quest’anno non ho ancora vinto, ma ci sono andato vicinissimo. Anche alla Parigi-Nizza: secondo di tappa dietro a Chavanel. La Sanremo richiede condizione, esperienza, freddezza. Ho tutto. E una supersquadra con diverse soluzioni: Van Avermaet

DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI VIMERCATE (MB)

«Gilbert? Giù dalla bici scherza e sorride, sulla bici fa sempre sul serio. Preciso, puntuale, scrupoloso. Quando si allena, quando mangia, quando riposa. Ha trovato il giusto equilibrio: così professionale, eppure così umano. E poi, soprattutto: mai visto un corridore che ama la bici in quel modo». Taylor Phinney ha 22 anni e un’ammirazione, quasi una de-

accarezzata, l’ho affrontata e impugnata. Sesto nel 2005, terzo nel 2008, nono nel 2010, terzo nel 2011. Ma non l’ho mai vinta. Ho capito una cosa: bisogna prendere la decisione giusta al momento giusto. Lo so, può sembrare una banalità. Ma è l’unica legge valida». Supersquadra Gilbert (che ieri

ha pedalato un paio d’ore con il compagno Ballan: il veneto, ancora fermo dopo l’incidente, non ha voluto mancare la vigilia della Sanremo) ha cominciato la sua undicesima stagione

Peter Sagan, 23 anni, 4˚ nel 2012: 5 successi nel 2013 ROBERTO BETTINI

nelle fughe, Hushovd per la volata, io per un colpo a sorpresa. Il percorso offre opportunità, soprattutto se il tempo sarà invernale. Già sul Turchino, poi sulle Manie, quindi i Capi. Infine il Poggio. Certe corse si possono immaginare, su certi finali si può fantasticare. Ma la Sanremo è sempre una scoperta». Cortisone Quanto agli avversa-

ri, la lista è lunga: «Tutti fanno il nome di Peter Sagan. Le sue vittorie alla Tirreno-Adriatico le ho viste su Internet. Impressionanti. Peter è affamato di vittorie. Ma anch’io, ogni volta che comincio una corsa, è come se mi sedessi a tavola, con una fame da lupo». Intanto la vigilia di Gilbert è stata rovinata dalle accuse del quotidiano olandese «NRC Handelsblad» di avere assunto cortisone con false prescrizioni mediche, quando correva per la Lotto. Lui ha smentito. Ma voci e sospetti, in bici, frenano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGGI IL COMMENTO di Pier Bergonzi

a pagina 25

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ti vogliamo Nibali con il tifo della sua tribù «Vi emozionerò» L’amore per la Sanremo è nato dopo aver visto Moser in videocassetta: «Un’azione, per il k.o.» condizione fisica, il coraggio e la convinzione di essere in grado d’inventare qualcosa. Anzi, sto persino meglio di quello che mi aspettavo, così in forma in questo periodo non lo sono mai stato. Non so se riuscirò a vincere, ma ci proverò, vi farò emozionare».

CLAUDIO GHISALBERTI

Un amore d’altri tempi. Non nato per lettera, ma tramite videocassetta. Un giorno di un anno che neppure ricorda, Vincenzo Nibali ha scoperto così la Milano-Sanremo, il Mondiale di primavera. Era bambino, abitava ancora a Messina. Le immagini erano quelle del trionfo di Francesco Moser nel 1984. Immagini indimenticabili, che scolpiscono la fantasia. Moser diventa il suo idolo, la Sanremo una delle corse dei suoi sogni. Forse persino la preferita se non fosse che le caratteristiche tecniche non coincidono. Anzi, per lo Squalo probabilmente la Classicissima è la corsa più difficile da conquistare. Perché, qui, o sei velocissimo in volata o fai un capolavoro e arrivi solo. Altri modi per diventare re di Sanremo non ce ne sono. Quindi?

«Quindi sto molto bene. Ho la

lacuriosità

Cancellara dice che lei ha una sola carta da giocare: attacco sul Poggio e poi giù a tomba aperta, sperando di resistere fino sul traguardo.

«Sì, questa è una possibilità, non l’unica però. Potrei anticipare l’azione sulla Cipressa, qualcosa mi saprò inventare». La Cipressa è lontana. Un attacco potrebbe sembrare velleitario, più per lo spettacolo che per cercare davvero il successo.

Nibali, 28 anni, col trofeo della Tirreno-Adriatico, vinta martedì per la seconda volta di fila BETTINI

«No, il colpo che proverò sarà per il k.o.. Non mi muovo tanto per fare qualcosa, se attacco è per andare a bersaglio». Astana per lei, Cannondale

Che fan: Vincenzo e i «CanNibali» Sono il suo storico fan club, si chiamano i «CanNibali» e fanno base a Mastromarco: per Nibali oggi il tifo di tutti loro BETTINI per Sagan e RadioShack per Cancellara. La Sanremo è una battaglia anche tra i team.

«E noi siamo pronti. Credo che schieriamo la miglior squadra possibile per vincere e la più forte alla partenza. Siamo completi. Oltre a me, ci sono altre due punte come Iglinsky e Grivko, che sono andati fortissimo alla Parigi-Nizza. Più Gasparotto. Guerra? Siamo pronti». Sagan come si batte?

«Bella domanda. È il favorito e se va come alla Tirreno è dura. Per far fuori corridori come lui, o almeno sperarci, bisogna fare le Manie a fiamma in modo che lo sforzone gli ri-

manga nelle gambe. E attenti a Cavendish che alla Tirreno ho visto pedalare forte anche in salita». Pioverà.

«L’importante è che non faccia troppo freddo. Spero non nevichi. Un po’ di pioggia, lo sapete, mi andrebbe bene». Nibali, lei è l’unico dei corridori da grandi giri al via. Perché?

«Non lo so, ognuno fa le sue scelte nei programmi. Certo che mi avrebbe incuriosito vedere come sarebbe cambiata la corsa se ci fossero stati anche Contador, Froome, Rodriguez... Però questo è».

ilvelocista più forte

Cavendish e la pioggia «Serve un miracolo» «La squadra è fortissima. Sagan? Ha un’opportunità d’oro»

Per la prima volta il presidente di giuria è donna Si chiama Christelle Reille, è francese (vive vicino a Lione), fa l’ingegnere. Ha 38 anni ed è più giovane di alcuni corridori al via (vedi O’Grady o Petacchi). Sarà il primo presidente di giuria donna nella storia della Sanremo. Nel suo «curriculum» c’è anche il Fiandre. Dice: «La Sanremo è magica» BETTINI

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DAL NOSTRO INVIATO

CINISELLO BALSAMO

«Per battere Sagan e vincere la Milano-Sanremo mi serve un miracolo». Chi parla non è uno qualsiasi, ma è un membro dell’Ordine dell’Impero Britannico, l’uomo più veloce al mondo in bicicletta, Cannonball. Insomma, è Mark Cavendish, il trionfatore della Classicissima 2009. È un po’ inquieto, Mark, ma dietro l’occhiale Oakley nei colori sociali, il suo sguardo è dolce.

Cav, è convinto che il favorito numero 1 sia Sagan o è solo un modo per togliersi la pressione?

carte da giocare. Chavanel, per esempio, alla Parigi-Nizza è stato incredibile».

«Sagan, con le due vittorie e il modo come le ha ottenute, ha dimostrato alla Tirreno-Adriatico di essere in gran forma. Lo scorso anno gli è andato vicino, quest’anno ha un’opportunità d’oro. Però farò il massimo per batterlo».

Il ruolo del maltempo?

Con lei e Boonen sarà un’Omega Pharma a due punte?

«È quello a cui sono abituati i belgi, ma anche quelli che come me vengono dall’Isola di Man. Piove molto, fa molto freddo e si esce ugualmente per allenarsi. A nessuno piace correre con la pioggia, però è naturale. Forse soffriranno corridori più abituati a correre sotto il sole».

«Anche a tre. Abbiamo una squadra molto forte, con più

Il punto chiave?

Lo sai Mark Cavendish 27 DE WAELE

?

MARK E BOONEN MANUBRI DIVERSI Bici uguali, ma attacco manubrio differente tra Boonen e Cav che preferisce il modello più grosso e meno leggero. Ma più rigido.

«Con il bagnato le discese. Poggio e Cipressa, certo. Ma la più pericolosa è quella delle Manie». Esordio col botto nel 2009, poi tre apparizioni deludenti. Che cosa è successo?

«Non lo so. Lo scorso anno volavo, mai nella mia carriera avevo toccato un punto così alto di forma. Poi sulle Manie sono stato il primo a saltare. Una giornata storta, quelle in cui tutto va male». c.ghis. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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104a MILANO-SANREMO LA GUIDA IL PERCORSO DUE RIFORNIMENTI A CAMPO LIGURE (KM 134) E CERIALE (KM 226)

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A

BUGNO MEDIA RECORD

LE MANIE: ORE 14.50 La prima salita è il Turchino (al km 142). Al km 199 le Manie: 4,7 km, pendenza 6,7%, max 11%. Passaggio: 14.50-15.15

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LA CIPRESSA: ORE 16.20 Si affronta a 28 km dall’arrivo, dopo i Capi Mele, Cervo e Berta: 5,7 km, media 4,1%, max 9%. Passaggio: 16.20-17

3

IL POGGIO: ORE 16.50 A 9,9 km dal traguardo, è lungo 3,7 km (impegnativi i primi 2). Passaggio in cima tra le 16.50 e le 17.30

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L’ARRIVO VERSO LE 17 Dal 2007 è sul Lungomare Italo Calvino: da fine discesa del Poggio sono 2950 metri. Arrivo tra le 16.50 e le 17.40 GDS

S La prima Sanremo si corse il 14 aprile 1907: su 288 km trionfò il francese Lucien Petit-Breton. Per l’Italia 50 successi (il primo con Luigi Ganna nel 1909). Poi; Belgio (20), Francia (12), Germania e Spagna (5), Olanda (3), Gran Bretagna, Irlanda, Australia, Svizzera (2). Il vincitore più giovane è Ugo Agostoni (20 anni e 252 giorni: 1914); il più vecchio è Tchmil (36 anni e 57 giorni: 1999). Gianni Bugno (’90) ha la media record: 45,806 km/h.

Italia, riprenditi la Classicissima! Non vinciamo dal 2006: oltre a Nibali e Pozzato, occhio a Santambrogio e Ulissi CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta MILANO

Non la vinciamo da sette anni e cominciamo a scalpitare: troppo tempo. Il Mondiale di primavera non parla italiano dal 2006, eppure in passato è andata (molto) peggio: 16 anni «stranieri» di fila, tra il 1953 (Petrucci-bis) e il 1970 (Dancelli). Eppure, se continuiamo così... Almeno la spunta delle bandiere ci vale alla partenza la maggioranza relativa: sono 53 gli italiani (il 26,5%) tra i 200 partenti. Ma a chi affidarsi per interrompere il digiuno? Nibali e Pozzato (ultimo nostro vincitore) sono le prime carte. E poi? Attacco E poi bisogna leggere alla voce outsider. Come Mauro Santambrogio, dopo Nibali il migliore dei nostri alla Tirreno-Adriatico. E’ da gennaio che va forte. «Ho trovato la squadra giusta — spiega il comasco della Vini Fantini, 28 anni —. Sarà una corsa strana. Io cer-

cherò di cogliere l’attimo». Lo stesso pensa e spera di fare quella pellaccia di Luca Paolini: 36 anni, 2 volte terzo in passato (2003 e 2006) e già vincitore nel 2013 dell’Het Nieuwsblad. «Nel trasferimento fino al via ufficiale — rivela il lombardo della Katusha —, mi metto sempre nelle ultime posizioni per ripassare i piani, essere si-

Oggi a Imperia manifestazione dei lavoratori di Aimeri per la tutela del lavoro curo di ricordare tutto. Se tenessi sul Poggio, allora...». Allora sarebbe lì a giocarsela. Ambizioni Alla recente Pari-

gi-Nizza, Diego Ulissi non ha ottenuto il successo di tappa che sperava. Però è stato sempre all’altezza e il 7˚ posto finale lo testimonia. Il 23enne toscano della Lampre-Merida corre con Pozzato (e Petacchi): il ruolo

di capitano insomma non gli tocca, però le trame della gara potrebbero riservare sorprese. «Non vedo l’ora di correre — dice —. Parto con la consapevolezza di essere in una grande squadra». Avvicinamento Chi arriva 4˚ alla prima Sanremo della vita di solito ha qualcosa di speciale. E’ il caso di Sacha Modolo, che tre anni dopo voleva tornare su quei livelli. L’avvicinamento però non è stato ideale: la caduta in Qatar, il mancato invito della Bardiani-Csf alla Tirreno-Adriatico, qualche corsa alternativa degli ultimi giorni annullata per neve. «Una corsa come questa non si improvvisa. Ma io la sento tantissimo. E cercherò di trovare energie che magari neanche sapevo di avere». Per la Classicissima, questo e altro. Intanto, da segnalare che oggi al passaggio da Imperia ci sarà una manifestazione dei lavoratori della ditta Aimeri che passeranno a una nuova società e sono preoccupati per la tutela dell’occupazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL D.S. BERGAMASCO

DOPING

DONNE

Pietro Algeri torna in ammiraglia con Mtn-Qhubeka

Riccò chiede di patteggiare: 2 mesi e 20 giorni

Bronzini si regala la prima vittoria col team di Wiggo

Torna in ammiraglia Pietro Algeri. L’apprezzato tecnico bergamasco, 62 anni, entra nel gruppo della Mtn-Qhubeka, il team Professional sudafricano al via oggi della Sanremo: sarà alla Coppi&Bartali (che scatta mercoledì) e anche al Giro del Trentino. Al Giro d’Italia invece Algeri lavorerà ancora per la Vittoria. Si rivede anche lo spagnolo Joxean «Matxin» Fernandez, che al Giro di Catalogna (che comincia domani) sarà con la Lampre-Merida.

Riccardo Riccò ha chiesto il patteggiamento. Il modenese, squalificato per 12 anni dalle autorità sportive, tra una settimana comparirà in tribunale a Pavullo (Modena) per rispondere penalmente di violazione della legge antidoping. Il pm Pasquale Mazzei lo ha citato direttamente a giudizio. In sede di udienza, però, sarà proposto al giudice di accettare il patteggiamento, accolto dal pm su richiesta del legale del «Cobra», Fiorenzo Alessi. La pena sarebbe di 2 mesi e 20 giorni.

Giorgia Bronzini rompe il ghiaccio. L’iridata 2010 e 2011 ha vinto in volata la 5ª Classica Città di Padova, battendo la tedesca Trixi Worrack, l’altra azzurra Marta Tagliaferro, la tricolore Giada Borgato e Barbara Guarischi. La 29enne piacentina, che tre settimane fa ha centrato il bronzo mondiale nella corsa a punti, si è regalata il primo successo con la nuova società, la Wiggle Honda, che è supportata dalla Fondazione del re del Tour Bradley Wiggins.

al via 200 corridori di 35 nazioni CI SONO ANCHE CINA, GRECIA E COSTA RICA GERRANS CON L’1, PELLIZOTTI 21, HUSHOVD 62 ORICA-GREENEDGE (Aus) 1 Gerrans (Aus), 2 Goss (Aus), 3 Cooke (Aus), 4 Impey (S.Af), 5 Langeveld (Ola), 6 O’Grady (Aus), 7 Keukeleire (Bel), 8 Mouris (Ola) AG2R LA MONDIALE (Fra) 11 Appollonio, 12 Belletti, 13 Bouet (Fra), 14 Chainel (Fra), 15 Bardet (Fra), 16 Houle (Can), 17 Gastauer (Lus), 18 Montaguti ANDRONI (Ita) 21 Pellizotti, 22 Chiarini, 23 Felline, 24 Gil Martinez (Ven), 25 Rosa, 26 Rodriguez (Ven), 27 Rubiano Chavez (Col), 28 Sella ASTANA (Kaz) 31 Nibali, 32 Bozic (Slo), 33 Gasparotto, 34 Gavazzi, 35 Grivko (Ucr), 36 M. Iglinskiy (Kaz), 37 Ponzi, 38 Vanotti BARDIANI-CSF (Ita) 41 Modolo, 42 Bongiorno, 43 Battaglin, 44 Boem, 45 Canola, 46 Colbrelli, 47 Fortin, 48 Pasqualon TEAM BLANCO (Ola) 51 Renshaw (Aus), 52 Flens (Ola), 53 Martens (Ger), 54 Nordhaug (Nor), 55 Slagter (Ola), 56 Tanner (Aus), 57 Tjallingii (Ola), 58 Wynants (Bel) BMC RACING TEAM (Usa) 61 Gilbert (Bel), 62 Hushovd (Nor), 63 Lodewyck (Bel), 64 Oss, 65 Phinney (Usa), 66 Quinziato, 67 Schär (Svi), 68 Van Avermaet (Bel) CANNONDALE (Ita) 71 P. Sagan (Slk), 72 Bodnar (Pol), 73 D. Caruso, 74 De Marchi, 75 Koren (Slo), 76 Longo Borghini, 77 Moser, 78 Viviani EUSKALTEL (Spa) 81 Izagirre (Spa), 82 Azanza (Spa), 83 Bravo (Spa), 84 Gracia (Spa), 85 Martinez (Spa), 86 Minguez (Spa), 87 Tamouridis (Ger), 88 Vrecer (Slo) FDJ (Fra) 91 Demare (Fra), 92 Bonnet (Fra), 93 Delage (Fra), 94 Fischer (Bra), 95 Ladagnous (Fra), 96 Offredo (Fra), 97 Roux (Fra), 98 Vichot (Fra) GARMIN SHARP (Usa) 101 Farrar (Usa), 102 Bauer (N.Zel), 103 Howes (Usa), 104 Hunter (S.Af), 105 Millar (Gb), 106 Navardauskas (Lit), 107 Van Summeren (Bel), 108 Wegmann (Ger)

LAMPRE-MERIDA (Ita) 131 Pozzato, 132 Cimolai, 133 Ferrari, 134 Graziato, 135 Malori, 136 Petacchi, 137 Pietropolli, 138 Ulissi LOTTO BELISOL (Bel) 141 Greipel (Ger), 142 Bak (Dan), 143 Hansen (Aus), 144 Henderson (N.Zel), 145 Reynes (Spa), 146 Roelandts (Bel), 147 Sieberg (Ger), 148 Willems (Bel) MOVISTAR (Spa) 151 Visconti, 152 Amador (C. Rica), 153 Castroviejo (Spa), 154 Lastras (Spa), 155 Madrazo (Spa), 156 Rojas (Spa), 157 Teruel (Spa), 158 Ventoso (Spa) MTN-QHUBEKA (S.Af) 161 Ciolek (Ger), 162 Pardilla (Spa), 163 Reimer (Ger), 164 Sbaragli, 165 Songezo (S.Af), 166 Stauff (Ger), 167 Thomson (S.Af), 168 Venter (S.Af) OMEGA-QUICK STEP (Bel) 171 Cavendish (Gb), 172 Boonen (Bel), 173 Chavanel (Fra), 174 Kwiatkowski (Pol), 175 Stybar (R. Ceca), 176 Terpstra (Ola), 177 Vandenbergh (Bel), 178 M. Velits (Slk) RADIOSHACK LEOPARD (Lus) 181 Cancellara (Svi), 182 Hondo (Ger), 183 Monfort (Bel), 184 Nizzolo, 185 Popovych (Ucr), 186 Rast (Svi), 187 Roulston (N.Zel), 188 Sergent (N.Zel) SKY (Gb) 191 Boasson Hagen (Nor), 192 Eisel (Aut), 193 Kiryienka (Bie), 194 Puccio, 195 Rasch (Nor), 196 Siutsou (Bie), 197 Stannard (Gb), 198 Thomas (Gb) ARGOS-SHIMANO (Ola) 201 Degenkolb (Ger), 202 Curvers (Ola), 203 De Kort (Ola), 204 Dumoulin (Ola), 205 Fröhlinger (Ger), 206 Geschke (Ger), 207 Ji Cheng (Cina), 208 Sprick (Fra) EUROPCAR (Fra) 211 Voeckler (Fra), 212 Cousin (Fra), 213 Gene (Fra), 214 Jerome (Fra), 215 Malacarne, 216 Thurau (Ger), 217 Turgot (Fra), 218 Veilleux (Can) SAXO-TINKOFF (Dan) 221 Bennati, 222 Boaro, 223 Breschel (Dan), 224 Cantwell (Aus), 225 Jorgensen (Dan), 226 Morkov (Dan), 227 Rogers (Aus), 228 Tosatto

IAM (Svi) 111 Bandiera, 112 Denifl (Aut), 113 Elmiger (Svi), 114 Haussler (Ger), 115 Klemme (Ger), 116 Larsson (Sve), 117 Lövkvist (Sve), 118 Saramotins (Let)

VACANSOLEIL (Ola) 231 Flecha (Spa), 232 Boeckmans (Bel), 233 Bole (Slo), 234 Lagutin (Uzb), 235 Lindeman (Ola), 236 Selvaggi, 237 Van Poppel (Ola), 238 Veuchelen (Bel)

KATUSHA (Rus) 121 Paolini, 122 Belkov (Rus), 123 Florencio (Spa), 124 Isaychev (Rus), 125 Kristoff (Nor), 126 Kuchynski (Bie), 127 Vicioso (Spa), 128 Vorganov (Rus)

VINI FANTINI-SELLE ITALIA (Ita) 241 Chicchi, 242 Finetto, 243 Gatto, 244 Hulsmans (Bel), 245 Monsalve (Ven), 246 Proni, 247 Rabottini, 248 Santambrogio

S Eddy Merckx con 7 successi è il plurivittorioso: 1966, ’67, ’69, ’71, ’72, ’75, ’76. Seguono: 6 Girardengo (’18, ’21, ’23, ’25, ’26, ’28) 4 Bartali (’39, ’40, 47, ’50) 3 Coppi (’46, ’48, ’49), Roger De Vlaeminck/Bel (’73, ’78, ’79) Oscar Freire/Spa (2004, ’07, ’10) ALBO D’ORO RECENTE 1990 Bugno 1991 Chiappucci 1992 Kelly/Irl 1993 Fondriest 1994 G. Furlan 1995 Jalabert/Fra 1996 Colombo 1997-98 Zabel/Ger 1999 Tchmil/Bel 2000-’01 Zabel/Ger 2002 Cipollini 2003 Bettini 2004 Freire/Spa 2005 Petacchi 2006 Pozzato 2007 Freire/Spa 2008 Cancellara/Svi 2009 Cavendish/Gb 2010 Freire/Spa 2011 Goss/Aus 2012 Gerrans/Aus


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DOMENICA 17 MARZO 2013

FORMULA 1 GP AUSTRALIA

il Film Il pazzo sabato di Melbourne si conclude con nulla di fatto PIT LANE BAGNATA Semaforo rosso: il verde non tornerà più... Il semaforino che regola i pit stop Ferrari è acceso sul rosso. È anche il segnale dell’interruzione delle qualifiche, sospese a causa dell’acquazzone su Melbourne EPA

Partenza

FALSA

Pista allagata e pannelli in tilt Qualifiche caos Una tregua della pioggia consente solo la Q1 Ma l’asfalto è una trappola. La pole è rinviata

Quanti schianti

L’INGLESE Hamilton, testacoda innocuo È Lewis Hamilton a inaugurare gli incidenti in Q1. L’inglese è comunque tornato a girare, firmando iI 10o tempo IPP DA TV

IL BRASILIANO Massa contro il muro Dopo poco è la volta di Massa, che finisce a muro. I meccanici Ferrari riescono a riparare la F138: Felipe sarà 6o IPP DA TV

PINO ALLIEVI MELBOURNE (Australia)

Ma si può cominciare il Mondiale in un modo più disastrato e dilettantesco? Da un lato c’è la pista che si allaga e rende impossibile girare in condizioni in cui, altrove, si sarebbe potuto fare. Dall’altro, pioggia a parte, non funzionano i pannelli luminosi che affiancano i commissari di pista. Dall’altro ancora si scopre che le strisce bianche di circolazione (il tracciato dell’Albert Park è in parte aperto al traffico per il resto dell’anno) sono state coperte con un bitume che le ha rese ancora più scivolose col bagnato, causando incidenti a raffica. E in tutto questo non si trova nulla di meglio che rinviare il secondo e terzo turno di qualifica della prima gara iridata 2013 a poche ore dalla partenza del gran premio. Col risultato che questo GP d’Australia sarà ricordato come la gara delle due pole position. Una quella di ieri, che ha visto Nico Rosberg e la Mercedes precedere Alonso con la Ferrari, l’altra quella che si è disputata nella notte italiana. Commenta Rosberg: «Peccato che siano state bloccate le prove, perché anche con l’acqua forte sarei stato al comando sino alla fine». Niki Lauda, che ora è il suo capo ma nel 1976 perse il titolo ritirandosi nel diluvio del Fuji, la mette sul pratico: «Bene o male il sabato di Melbourne si è chiuso con una Mercedes davanti. A me va molto bene». Caos&botti Sono state prove

IL MESSICANO Gutierrez, debutto col botto L’esordiente della Sauber, come Pic (Caterham), è costretto a lasciare le qualifiche dopo l’incidente IPP DA TV

caotiche, con la pioggia che si è fermata a 5’ dalla fine del primo turno, il cosiddetto «Q1». Ed è stata una corsa a montare gomme intermedie. Chi ha intuito in anticipo che si poteva tentare è stato Jenson Button (come sempre scaltrissimo nelle condizioni più critiche), poi sono seguiti gli altri. Nel caos

è uscito imperioso Rosberg ma si è difeso benissimo Alonso. E che dire di Massa che aveva sbattuto all’inizio, rompendo il muso della macchina, e poi è tornato in pista al momento decisivo per ottenere il sesto tempo? Brava la Ferrari a far uscire i piloti dal box nei frangenti giusti, ma Felipe ha spiegato il suo incidente, puntando il dito sulle famose strisce nere: «Sono state quelle a farmi sbandare, altrimenti la macchina sarebbe stata in strada. Un pericolo di cui non si sentiva il bisogno». Poco prima era toccato a Hamilton sbattere lievemente col posteriore, perdendo il controllo della Mercedes. Poi Lewis si è riscattato con il 10o tempo. Bene Vettel 7o, ma più lento di Webber (5o) in un rush concitato con tanto traffico in pista che ha rallentato Raikkonen (11˚). Dopo di che la pioggia è aumentata d’intensità e il direttore di gara, dopo due rinvii di mezz’ora, ha dato lo stop definitivo: erano le 18.30 locali, cominciava a mancare la visibilità. A questo punto è giusto chiedersi come la Fia, che verifica i circuiti prima dei gran premi, non si sia accorta della scivolosità della «vernice». E non abbia intuito che gli avvallamenti sull’asfalto con la pioggia si sarebbero trasformati in insidiosissime pozze da aquaplaning garantito. Pannelli Ma la cosa forse più

grave è il k.o. del sistema che gestisce i pannelli-bandiera indispensabili quando la visibilità è limitata, il cui software controlla anche l’autorizzazione all’uso del Drs. Sino allo scorso anno questi delicati congegni erano curati dalla ditta italiana (la EM Motorsport) che li aveva progettati, facendoli sempre funzionare con la massima perfezione. Poi per misteriosi motivi e senza un appalto, la commessa è passata alla Riedel tedesca che si è av-

S Il re sott’acqua Sebastian Vettel, 25 anni, con la sua Red Bull RB9 sotto al diluvio di Melbourne. Il tedesco ha chiuso la Q1 al 7o posto AP

valsa di un sistema di comunicazioni realizzato con una delle branche industriali della McLaren. Ed è arrivata la figuraccia nel giorno in cui si è avviato (per modo di dire) il Mondiale. Inconcepibile, in uno sport che si vanta di rappresentare il top della tecnologia. Prima Le prove ufficiali in due

giorni hanno un precedente: i primi 6 GP del 2005 (un giro lanciato al sabato e uno domenica mattina, poi somma dei tempi): ma non era ancora capitato con la nuova formula che le tre fasi si tenessero in giorni diversi. Poi ci sono stati due GP del Giappone a Suzuka in cui le qualifiche si sono tenute tutte la domenica mattina, complice l’annunciato arrivo di un tifone (2004) e una pioggia torrenziale (2010). Da adesso nella statistica dei rinvii c’è anche Melbourne… © RIPRODUZIONE RISERVATA

Qualifiche 1 POS PILOTA

NAZ

TEAM

1.

ROSBERG

GER

Mercedes

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

ALONSO GROSJEAN PEREZ WEBBER MASSA VETTEL BUTTON VERGNE HAMILTON RAIKKONEN DI RESTA HÜLKENBERG RICCIARDO BOTTAS SUTIL

SPA FRA MES AUS BRA GER GB FRA GB FIN GB GER AUS FIN GER

Ferrari Lotus-Renault McLaren-Mercedes Red Bull-Renault Ferrari Red Bull-Renault McLaren-Mercedes Toro Rosso-Ferrari Mercedes Lotus-Renault Force India-Mercedes Sauber-Ferrari Toro Rosso-Ferrari Williams-Renault Force India-Mercedes ELIMINATI

1’43"850 1’44"284 1’44"300 1’44"472 1’44"635 1’44"657 1’44"688 1’44"871 1’45"456 1’45"545 1’45"601 1’45"930 1’46"450 1’47"328 1’47"330

a 0"470 a 0"904 a 0"920 a 1"092 a 1"255 a 1"277 a 1"308 a 1"491 a 2"076 a 2"165 a 2"221 a 2"550 a 3"070 a 3"948 a 3"950

17. 18. 19. 20. 21.

MALDONADO GUTIERREZ BIANCHI CHILTON VAN DER GARDE

VEN MES FRA GB OLA

Williams-Renault Sauber-Ferrari Marussia-Cosworth Marussia-Cosworth Caterham-Renault

1’47"614 1’47"776 1’48"147 1’48"909 1’49"519

a 4"234 a 4"396 a 4"767 a 5"529 a 6"139

FRA

Caterham-Renault

1’50"626 a 7"246

22. PIC

TEMPO

DISTACCO

1’43"380 media 184,666 km/h


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ADDETTI AL LAVORO Gli scopettoni non bastano... Gli addetti provano a spazzare via l’acqua dalla pista: un compito che risulterà più difficile del previsto... EPA

«

Stop necessario Mi è spiaciuto per la gente e per chi asciugava il tracciato

FERNANDO ALONSO SPAGNOLO, 31 ANNI

«

LE HANNO PROVATE TUTTE ...e allora entrano in azione i «mega-phon» I commissari hanno anche provato ad asciugare l’asfalto usando grandi soffiatori. Ma il buio ormai stava incombendo COLOMBO

Non mi era mai capitato di sbattere così forte e di riuscire a tornare in pista

FELIPE MASSA BRASILIANO, 31 ANNI

«

Era come andare sul ghiaccio. Il guaio maggiore le strisce bianche riverniciate

LEWIS HAMILTON INGLESE, 28 ANNI

I piloti tutti d’accordo «Era giusto fermarsi Troppo rischioso» Button: «Spero che i tifosi capiscano. Questo non era show» Sulla F138 di Massa riparate le ali e verificate le sospensioni DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA MELBOURNE (Australia)

Siete di quelli che rimpiangono le corse degli Anni 70 e i piloti temerari alla Gilles Villeneuve? Allora è meglio che teniate a freno le nostalgie. La F.1 di oggi ha altri protagonisti e anche altre regole del gioco, magari meno romantiche ma più sensate. Dai tempi della tragedia di Ayrton Senna la sicurezza ha fatto passi enormi, per rendere accettabile uno sport che ha il pericolo insito nella sua natura. Non c’è quindi da meravigliarsi della decisione di interrompere le qualifiche del GP d’Australia dopo un terzo del loro svolgimento. La pazza estate di Melbourne, con pioggia torrenzia-

le che dava la sensazione di trovarsi già in Malesia, aveva infatti trasformato il circuito semi-cittadino dell’Albert Park in una piscina all’aperto. Autoscontro Le prove sono diventate un festival dell’autoscontro. Testacoda, carambole, uscite sull’erba e schianti violenti, in particolare quelli di Felipe Massa e del debuttante Esteban Gutierrez, che hanno assaggiato i muretti. Ma pure Lewis Hamilton all’inizio ha appoggiato la sua Mercedes contro le barriere. «Fermarsi è stata la decisione migliore — spiega Massa —. C’erano pozzanghere ovunque e le linee bianche di vernice che delimitano la pista erano molto scivolose. Bastava toccarle e l’auto partiva via di colpo, senza con-

LA GUIDA

Il gran premio su Gazzetta.it In tv su Sky e Rai Oggi a Melbourne (5.303 m) si corre il GP Australia, prima delle 19 tappe del Mondiale 2013. In programma 58 giri per 307,574 km Così in televisione Il GP scatta alle 7 italiane: diretta su Sky Sport F1 HD. A seguire, alle 9, un’ora di approfondimenti all’interno del «Paddock Live Ultimo Giro». Differite della gara sono in programma su Sky (alle 10.30, 14 e 17.30) e su Rai1 (alle 14). Gazzetta.it Il nostro sito segue tutto il weekend di gara con risultati, foto, tempo reale, interviste, notizie dagli inviati.

TREGUA DEL MALTEMPO Ventidue F.1 in fila indiana I team hanno approfittato di una breve tregua del maltempo per fare la Q1 AP

trollo. A me è successo così, non ho mai sbattuto così forte riuscendo poi a tornare in pista. Sono stato fortunato a poter riprendere le qualifiche. Spero che i danni sulla vettura (in particolare al muso; n.d.r.) non abbiano lasciato segni». Sulla Ferrari del brasiliano sono state riparate in parco chiuso le due ali e controllate le sospensioni. Mentre l’altro ferrarista Fernando Alonso ha commentato: «È un peccato che la qualifica sia stata rimandata. Per le squadre, per il pubblico che è venuto a sostenerci e per i commissari che hanno lavorato tanto, cercando di asciugare la pista. Ma è stata una scelta necessaria, sulle righe bianche si scivolava davvero troppo». Stefano Domenicali l’ha invece definita «una lotteria».

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OSPITI PARTICOLARI IN CIRCUITO Albert Park, si divertono solo i gabbiani A questi gabbiani non è parso vero di avere la pista tutta per loro. Ne hanno approfittato per qualche «giro» AP

I precedenti

Due... posticipi in Giappone nel 2004 e 2010

Scampati Perfino un guerriero

come Hamilton, abituato ad azzardare, non ha avuto dubbi: «Era come andare sul ghiaccio. Incredibilmente difficile e rischioso guidare in certe condizioni su questo tipo di pista. Il problema erano le linee bianche e anche linee nere meno visibili, che sono state verniciate sopra a quelle bianche. Un attimo e l’auto andava in testacoda, per aquaplaning o sovrasterzo». Pareri unanimi anche dagli altri big. Tutti convinti a difendere la scelta di rinviare la seconda parte delle qualifiche al giorno successivo. «È stato un peccato rimandare, ma vale per tutti. Con il traffico in pista, le bandiere gialle e la pioggia è stata dura qualificarsi», dice Kimi Raikkonen. «Ci sono molti sport che non si disputano quando piove tanto. Questo non è spettacolo — spiega Jenson Button, che con una mossa intelligente era stato il primo a montare le gomme intermedie prima dello stop —. Certo, i tifosi che hanno preso acqua tutto il giorno non saranno stati contenti, ma spero che capiscano la situazione. C’era troppo pericolo. Non potevamo continuare a spingere con questi rischi».

È la terza volta nell’ultimo decennio che il maltempo ritarda le qualifiche alla domenica mattina: i due precedenti a Suzuka e in entrambi i casi pole e vittoria furono tedesche. Nel 2004 Michael Schumacher (Ferrari) strappò la pole al fratello Ralf (Williams). Posizioni confermate in gara, disputata senza pioggia, con Button 3o. Nel 2010, invece, alla domenica mattina, con la pista quasi asciutta, fu doppietta Red Bull con Vettel davanti a Webber, mentre Alonso (Ferrari) partì 4o. A vincere fu Vettel davanti a Webber con Alonso 3o. Bisogna inoltre ricordare che nei primi 6 GP del 2005 le qualifiche prevedevano un giro lanciato a testa il sabato e uno la domenica mattina, con griglia data dalla somma dei tempi: in 3 di questi casi (Malesia, Bahrain e Montecarlo) il più rapido alla domenica fu Alonso ma in pole partì solo due volte, perché il sabato a Monaco aveva rimediato quasi 5 decimi da Raikkonen.

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Una «barchetta» Mercedes a Suzuka 2010. In alto un segnale di rischio-tifone a Suzuka 2004 COLOMBO-ANSA GIOVANNI CORTINOVIS


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MOTORI

Valentino fa il «brasileiro» e si diverte a passo di samba!

Un 46 da Seleção

SAN PAOLO (Brasile)

Valentino Rossi non aveva tanta voglia di allungare la sua trasferta americana, dopo i test di Austin, per la programmata trasferta in Brasile, invece alla fine sono stati due giorni di piacevole divertimento. Valentino venerdì ha visitato lo stabilimento Yamaha di San Paolo, incontrando i dipendenti e poi ha rivisto, a cena, l’amico Alex Barros, ritiratosi dalle corse (ora alleva talenti) qualche anno fa. Ieri l’uscita all’Autodromo Citta Velo, pista appartenente ad un ricco imprenditore appassionato di motori

Senza freni Rossi, Ducati, Dovi e F.1 Stoner ne ha per tutti

(con una impressionante collezione di auto). Ha presentato uno scooterino, il Factor 125, con cui la Yamaha va all’attacco nell’importantissimo mercato brasiliano. Poi un po’ di giri con una R1 stradale insieme al

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

Su Twitter Stoner ha postato la foto che lo ritrae, nel box Red Bull, accanto a Mark Webber, Jaime Whincup (campione della V8 in carica) e Sebastian Vettel

«Volevo portare Preziosi alla Honda. Con il budget speso per Vale, avrei vinto di più a Panigale. Andrea si adegui alla moto» DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA MELBOURNE (Australia)

Ci sono persone che sembrano arrivate da un altro pianeta, tanto sono uniche e fuori dagli schemi. Vedi Casey Stoner sorridente nel garage della squadra per cui corre con una Holden Commodore nel campionato V8 Supercars australiano e ti sembra un ragazzino alle prime armi che ha scoperto un nuovo giocattolo. Il ricco mondo della Formula 1 è proprio lì accanto, oltre la recinzione che lo divide dalle gare locali, ma il due volte campione della MotoGP che più ha lasciato il segno negli ultimi anni, con il suo stile di guida e le sue scelte controcorrente, non sembra curarsene. «Penso che l’ambiente della F.1 sia molto diverso da quello delle moto. È davvero "troppo" per me».

«

Ho lasciato la rossa non per le prestazioni ma per i dirigenti. La moto non mi manca e dico no per ora a eventuali wild card

per i rischi o per la famiglia, ma perché i regolamenti andavano verso una strada che mi privava della gioia di correre. E io non sono come altri che restano solo per soldi o notorietà. Non c’era più posto per me». Ma le piacerebbe provare una volta la Red Bull?

«Ho già avuto l’opportunità in passato, ma non era il momento. Avevo bisogno di più esperienza dietro a un volante, prima di salire su una F.1. Servirebbe anche provare al simulatore per adattarmi. Però un giorno sarebbe interessante fare un test».

Casey, non le manca la MotoGP?

«Al momento no. Ho gareggiato per tanti anni, ho ottenuto moltissimo e ora voglio solo divertirmi. Le macchine sono una nuova sfida, con meno pressioni e stress della mia carriera precedente. Le moto sono esigenti fisicamente e mentalmente, con le auto hai tempo per rilassarti nell’abitacolo e apprezzare il piacere della guida. Ovvio che le due ruote saranno sempre la mia passione più grande. Ma non mi mancano, al massimo farò qualche giro sulla Honda CBR stradale». Non tornerà neppure come wild card?

«Ne ho parlato, c’erano voci subito dopo il mio ritiro, però le discussioni si sono fermate mesi fa. Per ora no, in futuro vedremo». Ha avuto tempo per le vacanze?

«Mi sono fermato solo da 3-4

«

Mi piacerebbe fare un test con la Red Bull di Formula 1. Ma prima dovrei provare al simulatore per adattarmi

Chi vede favorito quest’anno?

Stoner accanto alla sua Holden Commodore e, qui sopra, con Mick Doohan e David Coulthard REUTERS COLOMBO

mesi e non ho avuto molto tempo libero, fuori dallo sport. Spero di averne da qui in avanti. Però ho comprato una nuova casa (sulla Gold Coast; n.d.r) per la mia famiglia». È vero che la Red Bull le ha offerto un test sulla F.1?

«Non voglio andare nella direzione della F.1, non m’interessa. Preferisco la serie V8. Non ho grandi obiettivi, ma cerco alcune soddisfazioni. D’altra parte non ho lasciato le moto

«Battere Pedrosa e Lorenzo credo sia difficile. Marquez sta facendo un buon lavoro, ma è impossibile valutarlo finché non lo vedremo durante la stagione. Sono un grande tifoso di Marc da molti anni, non è un segreto. Ma deve stare calmo e prendersi il suo tempo». Valentino Rossi tornerà se stesso?

«Penso che il meglio di Valentino sia stato nel passato. Ha avuto una grande carriera, ma forse non ha compreso che ci possono essere piloti veloci quanto lui o anche di più. Penso sia difficile da accettare per lui. Perciò è arrivato al-

CASEY STONER Iridato MotoGP 2007 e 2011 @Official CS27

commentatore dei GP per Rede Globo. E infine qualche passo di samba condito da tante risate, con due ballerine del Carnevale. Dalle foto si vede bene... che si è divertito! © RIPRODUZIONE RISERVATA

la Ducati credendo di capirla meglio degli altri. Invece non era vero. Pensava di poter essere più veloce di tutti. E neppure questo è vero. Dani, Jorge e io in vari momenti lo abbiamo dimostrato. Ma Valentino è Valentino, continuerà a trovare ragioni per motivarsi». Che pensa della crisi Ducati?

«Il problema non era la moto. Se ai miei tempi avessimo avuto il budget che hanno speso negli ultimi anni, avremmo ottenuto molto di più. Hanno pensato: "Se Stoner può fare certi risultati, Valentino farà meglio". Invece non era così facile. Hanno mostrato una mentalità sbagliata. E non hanno avuto abbastanza passione. Ma la colpa non è certo di Filippo Preziosi, il cui allontanamento è stato un enorme errore. Lui ha creato da solo quel progetto e c’era molto più potenziale. Certamente avremmo vinto ancora con la Ducati». Perché, allora, lasciò la rossa?

Da 2 a 4 ruote Casey Stoner, 27 anni, ha vinto 38 gare in MotoGP COLOMBO

«Non per le prestazioni, ma per i dirigenti. Nel 2009, quando sono stato fermo a lungo per i problemi fisici, ho scoperto la vera faccia di certe persone dell’azienda, che mi hanno deluso. Altrimenti sarei rimasto fino alla fine. È per questo che ho portato i miei uomini alla Honda e avrei fatto lo stesso con Preziosi, se avessi potuto». Dovizioso saprà trovare la soluzione?

«Anche nel suo caso, non sono sicuro che capisca quali siano i reali problemi. Troppi piloti pensano che si debba cambiare la moto per adattarla al loro stile, invece devi essere tu ad adattarti alla moto quando non è possibile il contrario. Io ho imparato a ragionare con questa mentalità fin da piccolo. Con la Ducati ero capace di guidare sopra i problemi, mentre Valentino no. Perciò a lui hanno dato tante risorse e a me niente. Avevo un telaio a stagione ed era quello». Qualcuno l’ha chiamata per tornare?

«Lo ha fatto Nakamoto (vice presidente Hrc; n.d.r.), che lo voleva a tutti i costi. Ma non c’è modo di farmi tornare. Se fossi rimasto alla Honda avrei guadagnato più del mio reale valore, succede con tanti piloti che non fanno davvero la differenza. Ma i soldi non sono al primo posto. Sono felice della mia scelta. Era il momento giusto per dire addio». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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DOMENICA 17 MARZO 2013

LA GAZZETTA SPORTIVA

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BASKET SERIE A: ANTICIPI 23A GIORNATA

Scivolone di Milano Cremona fa il colpo EA7 a +12 nel 3o quarto, poi la rimonta firmata Chase Coach Gresta: «La più bella vittoria della mia vita» MILANO CREMONA

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Hrvoje Peric, 27enne centro croato di 2.03 di Cremona CIAMIILLO

(20-18, 43-36; 58-56) EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Green 13 (2/4, 2/3), Bremer 11 (1/3, 3/6), Gentile 15 (5/10, 0/1), Melli 7 (2/5, 1/2), Bourousis 7 (1/4, 0/2); Giachetti, Hairston 11 (4/12), Fotsis (0/3, 0/2), Radosevic 14 (6/10), Basile. N.e.: Piva, Restelli. All.: Scariolo. VANOLI CREMONA: Johnson 10 (3/4, 1/3), Jackson 5 (1/2, 1/5), Harris 2 (1/5, 0/1), Peric 23 (7/14, 1/2), Stipanovic 6 (3/12); Vitali 13 (5/9, 0/3), Kotti, Chase 22 (2/2, 6/7). N.e.: Speronello, Belloni, Conti, Cazzaniga. All.: Gresta.

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COMANDA VARESE Così dopo i due anticipi di ieri

S CLASSIFICA Varese 36; Sassari 34; Roma* 32; Milano*, Cantù, Siena 28; Reggio Emilia 26; Venezia* 22; Brindisi 20; Caserta, Cremona* 18; Avellino**, Bologna**, Montegranaro 14; Pesaro 12; Biella 10. *: una partita in più. **: una partita in meno.

NOTE - T.l.: Mil 18/28, Cre 10/12. Rimb.: Mil 42 (Green 8), Cre 41 (Stipanovic 12). Ass.: Mil 16 (Green 8), Cre 10 (Vitali e Johnson 3). Progr.: 5’ 8-9, 15’ 31-30, 25’ 50-46, 35’ 64-65. F. antisportivo: Stipanovic 14’16" (28-27). Uscito per 5 falli: Stipanovic 37’53" (70-72). Spett.: 5000.

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PAOLO BARTEZZAGHI DESIO (MB)

mincia ad alimentare la valanga che travolge Milano in versione Desio. Errori da vicino, disattenzioni in difesa, cattive letture. Quello che non era successo domenica scorsa a Venezia, rimediando al supplementare dopo aver subito la rimonta nell’ultimo parziale, accade qui. Il merito è di Cremona che, nonostante la partita di Lance Harris, uno dei migliori marcatori del campionato, trova Chase, ma anche un eccellente Peric e il collante di Luca Vitali che vin-

Ganil Lawal ala centro di Roma, 24 anni, nativo della Nigeria CIAMILLO

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I NUMERI

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Fotsis a zero Per la 3a volta in stagione il greco ha chiuso senza segnare. Le precedenti nella sconfitta con Sassari e nella vittoria con Siena al ritorno

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Punti Chase E’ il suo top stagionale nelle 8 gare giocate

ce il duello con Gentile, visto che a lungo ci gioca contro. «È la vittoria di tutti — dice Gresta — di Vitali, Chase, Peric, e anche di chi non ha giocato bene. Me la ricorderò per tutta la vita. Non è la più importante della carriera, ma la più bella. Milano mi faceva piangere quando da pesarese batteva la mia Scavolini. E oggi questa Milano è allenata da un mito come Scariolo che ricordo a Pesaro».

vece, dopo un inizio non bellissimo ma più solido, con il miglior Leon Radosevic della stagione, esce di strada. «Non si vincono le partite tirando con il 41 per cento da 2 — continua Scariolo — e senza rimediare in qualche modo. Abbiamo subito 45 punti nel secondo tempo. E concesso troppo a Chase. Mea culpa, guardiamo avanti». Volata Ancora una volta, Mi-

Nervosi Quel mito, oggi, deve

analizzare l’ennesima serata buia. «Una partita nervosa — cerca di spiegare il tecnico dell’Olimpia — non abbiamo interpretato la grave emergenza in cui ci siamo trovati». L’Olimpia era senza Keith Langford, negli Stati Uniti per la nascita del figlio, e senza David Chiotti, infortunato a un occhio. Ma, a differenza di Cremona che ha giocato in 8, ha o avrebbe gli uomini per non sentire le assenze. In-

lano perde in un finale punto a punto. Dopo aver subito la rimonta nel terzo quarto, va sotto di 4 punti a meno di 3 minuti dalla fine e ribalta con un 5-0 con un quintetto piccolo con il solo Melli da lungo e Gentile da 4. Aaron Jackson, fuori partita come Harris fino a quel punto, infila la tripla del +2 a 45 secondi dalla fine e i liberi nel finale li segna Vitali e non Gentile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NBA BRYANT (CAVIGLIA) GIOCA SOLO IL 1O QUARTO

Kobe ci prova ma poi molla I Lakers no: sbancata Indiana (m.o.) Kobe Bryant ci ha provato, ma dopo un quarto passato a guardare i compagni, con la caviglia sinistra chiaramente non in grado di sostenere lo sforzo di un partita, ha alzato bandiera bianca. Avrebbero potuto farlo anche i Lakers, in casa dei Pacers, seconda forza a Est. Invece hanno vinto, grazie al contributo della panchina: 18 punti, 6 rimbalzi e 7 assist di Steve Blake e 17 punti e 7 rimbalzi di Antwan Jamison. Rispetto «Massimo rispetto per

Kobe — diceva poi l’ex play di Maryland — Chiunque altro nelle sue condizioni sarebbe rimasto in albergo a riposare. Lui ci ha provato, il solo fatto che sia sceso in campo è stato d’ispirazione per tutta la squa-

Paroloni tra giocatore e coach, prima di far pace. E proprio dal nigeriano parte il 14-0 che ricaccia indietro l’Umana ROMA VENEZIA

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(17-25, 36-32; 55-51) ACEA ROMA: Taylor 6 (3/7, 0/1), Goss 9 (3/8, 1/3), Datome 17 (3/7, 3/7), Czyz (0/3), Lawal 22 (9/10); Jones 13 (3/4, 1/1), Lorant 4 (2/6), D’Ercole 3 (0/1, 1/3). N.e.: Tambone, Tonolli, Gorrieri, Aden. All.: Calvani.

ARBITRI: Begnis, Vicino, Biggi.

DAL NOSTRO INVIATO

Triple Chase segna da tre e co-

Lawal, che lite con Calvani Poi doma Venezia

UMANA VENEZIA: Clark 22 (4/5, 4/7), Young 4 (2/8, 0/2), Rosselli 8 (4/9, 0/2), Szewczyk 18 (4/7, 2/7), Magro 2 (1/1); Hubalek 4 (2/2, 0/1), Bowers 6 (3/5), Bulleri 3 (1/1 da 3), Marconato 2 (1/2), Zoroski, Candussi. N.e.: Diawara. All.: Mazzon.

ARBITRI: Chiari, Lo Guzzo, Caiazza.

L’impresa di Cremona nasce pian piano quando nel terzo quarto, sotto di 12 punti, la squadra di Gigio Gresta non si lascia andare a una sconfitta preventivabile e che sta per maturare, ma con i canestri di Brian Chase comincia a risalire. Milano si gela. Subisce un paio di attacchi, cala di attenzione in difesa e perde il controllo della partita. È il 22o minuto quando Ioannis Bourousis segna due tiri liberi per il 48-36, trasformando un bell’assist di Alessandro Gentile.

ROMA 9 SUCCESSI NELLE ULTIME 11 GARE

uscire. L’avevo detto prima della partita che non sapevo quanto sarei riuscito a giocare, ma che comunque avrei dato tutto quello che avevo». Che in realtà sul piano pratico è stato poco o nulla: 0 punti (per la 15a volta in carriera) con 0/4 al tiro. I Lakers torneranno in campo stanotte in casa contro Sacramento, ancora incerta la presenza del numero 24.

stars& stripes MIAMI: COI BUCKS ARRIVA LA 21A DI FILA

Miami passa anche a Milwaukee e centra la 21a vittoria consecutiva. Oggi alle 18 italiane, sbancando Toronto, raggiungerebbe gli Houston Rockets 2007 08 a 22 la seconda serie più lunga di sempre dietro a quella di 33 dei Lakers ’71 72. Protagonisti i Big 3: James (28), Bosh (28) e Wade (20) hanno segnato 76 punti sui 107 degli Heat.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Kobe Bryant, 34 anni AP

dra». I Lakers hanno vinto solamente la terza partita esterna in stagione su 19 contro squadre con bilancio sopra il 50% (in casa di Nets e Warriors le altre due). «La caviglia ha continuato a gonfiarsi — diceva poi Bryant — Non potevo più metterci sopra peso, per cui ho deciso di

Risultati: Golden State-Chicago 95-113 (Jack 20; Deng 23); Milwaukee-Miami 94-107 (Ilyasova 26; James e Bosh 28); Dallas-Cleveland 96-86 (Beaubois 18; Waiters 21); Atlanta-Phoenix 107-94 (Smith 17; Dragic 21); Toronto-Charlotte 92-78 (Gay 28; Henderson 22); Washington-New Orleans 96-87 (Wall 29; Gordon 20); Indiana-LA Lakers 93-99 (Hill 27; Howard 20); Denver-Memphis 87-80 (Koufos 18; Randolph 18); Oklahoma City-Orlando 117-104 (Durant 26; Nelson 26); Houston-Minnesota 108-100 (Harden 37; Williams e Barea 19).

DENVER IN STRISCIA Non solo Miami: Denver ha rimontato Memphis vincendo la 11a gara consecutiva (e 15a in fila in casa). Per Gallinari 15 punti con 5/11 dal campo. Super il greco Kosta Koufos: 18 punti e 16 rimbalzi in 31’. Belinelli ne segna invece 13 con 6 assist nella vittoria dei Bulls in casa dei Warriors.

NOTE - T.l.: Rom 10/19, Ven 6/6. Rimb.: Rom 33 (Lawal 11), Ven 36 (Rosselli 9). Ass.: Rom 12 (Taylor 4), Ven 13 (Rosselli 9). Progr.: 5’ 6-9, 15’ 26-27, 25’ 44-41, 35’ 65-60. F. ant.: Hubalek 26’59" (49-45). Spett. 2675.

MARIO CANFORA ROMA

Il pericolo, per Roma, era un calo di tensione dopo il successone di Siena. Ma quest’Acea ha raggiunto ormai un livello di maturità tale da andare ben oltre questi pensieri. E così battendo Venezia (non senza soffrire) rafforza il 3o posto, anche in considerazione della sconfitta di Milano, e fa sentire il fiato sul collo di Sassari. Nove vittorie nelle ultime 11 uscite: Roma è in formissima e può permettersi anche la giornata così così di Taylor (autore però di un canestro fondamentale nel finale) o di un attacco difficoltoso alla zona 3-2 e una presenza a rimbalzo troppo soft. Paroloni L’Umana parte forte,

va avanti di 10 (15-25) prima dell’episodio che forse scuote l’intero gruppo Acea. È l’8’ e si assiste a un clamoroso rimbrotto di Calvani verso Lawal, dopo averlo chiamato in panchina per un cambio. Volano parolo-

ni, il pubblico assiste incredulo anche perché la «sfida» dura 2’, ma poi finisce lì. Ma cosa è successo? «Devo fare in modo che la gara vada come ho in mente io — spiegherà il tecnico romano — non come ce l’hanno in testa i giocatori. Si è trattato di una cattiva interpretazione tra noi due, ma non credo si debba ricamare più di tanto su questo episodio, è finito tutto lì». Capitolo archiviato, comunque, con una reciproca pacca sulla spalla qualche istante dopo che ha fatto ritornare il sereno. Anzi, proprio quando Calvani rimette dentro il nigeriano al 12’, da lui parte la grande rimonta col 14-0 che fissa il punteggio sul 33-27 grazie a una tripla di Datome che ha ieri superato i 2000 punti in serie A. Si andrà al riposo sul 36-32 Roma (Umana solo 7 punti nella frazione). Palati fini L’equilibrio continuerà in seguito, con l’Acea a tentare l’allungo (53-45 con un ottimo Jones) e la risposta immediata di Szewczyk. Solito refrain negli ultimi 10’: +8 Roma (61-53), Venezia arriva sul 65-64 al 37’ fallendo il sorpasso per uno sfondamento di Szewczyk su Datome, ma Roma non molla. L’mvp? Il solito Lawal, che sfiora la tripla doppia con 22 punti, 11 rimbalzi e 9 falli subiti. «Non era una gara facile — proseguirà Calvani — infatti non è stata per palati fini. Ma contava vincere, siamo ancora terzi e va bene così». Andrea Mazzon (privo di Diawara) è contento della prova dei suoi. «Non è mai semplice giocare contro Roma, direi che lo abbiamo fatto bene cercando di vincere in tutti i modi. Ci è mancata la zampata finale, un tiro sbagliato e due errori difensivi hanno chiuso il match a favore di Roma». © RIPRODUZIONE RISERVATA

la 23a giornata, ore 18.15 L’anticipo delle 12 è Cantù-Pesaro Alle 20 Sassari-Varese su RaiSport 1 Oggi (ore 18.15) la 23a giornata. CANTÙ-PESARO (Ore 12, La7D e SportItalia 2) (p.t.-cam.ca.) Lenovo: Scekic nei 12, ci sarà anche Mancinelli (influenza), Scavo al completo. BIELLA-AVELLINO (ga.p.-l.z.) Angelico senza Soragna infortunato. Avellino al completo con Brown al posto dell’infortunato Johnson. MONTEGRANARO-BRINDISI (a.p.-f.d.s.) Settimana calda in casa Sutor con la società che ha dichiarato ufficialmente la necessità di reperire un milione e trecentomila euro per arrivare a fine stagione ed il presidente Tiziano Basso che ha già detto che l'anno prossimo, comunque vada, lascerà la carica. Per il resto, escluso Mazzola che lavora a parte, squadra al completo. Bucchi recupera anche Reynolds, fermatosi in settimana per un problema a un ginocchio. BOLOGNA-REGGIO EMILIA (n.z.-d.b.) Virtus: esordio di Pullen e rientro (non al 100%) di Poeta dopo lo

stiramento a una coscia di due settimane fa. Acciaccati e presenti anche Gigli e Rocca. Trenkwalder al completo. CASERTA-SIENA (l.b.-g.n.) Caserta al completo. Siena: già assente giovedì in coppa, resta in discussione la presenza di Ress ancora per i postumi della contusione al terzo medio della gamba sinistra di due mesi fa. SASSARI-VARESE (Ore 20, RaiSport1) (g.d.-a.f.) Dinamo al completo. La Cimberio recupera Ere (caviglia) tra i 12 per la prima volta Edoardo Vescovi, 16enne figlio di Cecco. LEGADUE Oggi (18.15) 7a di ritorno: Ferentino-Trento; Capo d’Orlando-Jesi; Imola-Barcellona; Scafati-Pistoia; Forlì-Trieste; Casale Monferrato-Veroli; Bologna-Verona 65-72 (venerdì). Riposa: Brescia. Classifica: Pistoia 15 vinte-5 perse; Casale 14-6; Barcellona 13-6; Brescia 12-8; Scafati 11-9; Verona, Forlì, Bologna 10-10; Trieste 9-11; Trento 9-10; Capo d’Orlando, Jesi 8-12; Ferentino 7-12; Veroli 7-13; Imola 5-14.


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SCI FINALI DI COPPA

GHIACCIO MONDIALI DI FIGURA

Rimonta e sorpasso Fenomeno Shiffrin Maze in lacrime Perfetta seconda manche: la 18enne risale dal 4o al 1o posto e conquista la Coppa di slalom. Uomini: gigante a Ligety DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LENZERHEIDE (Svizzera)

Alzi la mano chi avrebbe detto dopo la prima manche che la coppetta dello slalom sarebbe stata consegnata nelle mani di Mikaela Shiffrin, 18 anni da 4 giorni, entrata sulla scena come Messi nella difesa del Milan. E’ finita con Tina Maze disperata a piangere ripiegata sulle protezioni, neanche avesse vanificato la stagione intera. Certo è che per lei la botta è stata dura. Tina aveva realizzato una prima manche perfetta. Partiva con il numero 1, aveva affrontato in sicurezza le prime curve in grande pendenza e dopo 12 porte aveva aperto il turbo, trovando un ritmo incredibile. La concentrazione si vedeva sulle onde della neve, quando bisognava assorbire e ripartire. Bellissima. Subito per le altre sembrava un’altra pista, più cattiva, più rugosa, piena di trappole. La Shiffrin era 4a a 1"17, solo le austriache Zettel e Bernardette Schild riuscivano a rimanere sotto il secondo di distacco, ma erano delle comparse, quelle che al momento del duello decisivo si sarebbero defilate ai lati della strada. La resa dei conti E così è stato,

le due austriache al traguardo si sono ritrovate dietro alla statunitense. Perché questa teenager aveva regalato agli occhi e all’anima di chi ama lo sci una discesa da raccontare ai bambini. «Non avevo niente da perdere — racconta Mikaela — la Maze è difficile che sbagli e 1"17 di ritardo era tanto. Tutti attorno a me, genitori e tecnici, mi hanno detto "Vai e divertiti, prova a danzare fra i pali". Ci ho provato, ho preso tutti i rischi e al traguardo sentivo di aver disputato una grande prova». Toccava alla Maze. Ma questa volta la numero uno non trovava il bottone del turbo che aveva utilizzato nella prima manche. Ha sciato be-

La statunitense Mikaela Shiffrin, 18 anni, ha vinto l’oro in slalom ai Mondiali di Schladming di febbraio. A destra Tina Maze, delusissima dopo il terzo posto che le è costato la coppetta di specialità AP

ne, ma senza gli scatti e le intuizioni precedenti. Al traguardo era solo terza, alle spalle anche di Bernardette Schild, a 35/100 di secondo dalla Shiffrin, che solo in questa discesa le ha rifilato 1"52 di distacco. La regina «Ho sbagliato, ho bevuto fra le due manche due caffè di troppo che mi hanno suonato», ha detto Tina prima di un’unghiata all’avversaria: «La Shiffrin è forte, ha talento, ma ha anche 10 persone che la assistono. Io ne ho solo 4 e non posso essere sotto controllo come lei in ogni momento della mia vita». Ma non se la deve prendere, oggi alzerà due coppe nel cielo di Lenzerheide, quella generale e quella del gigante, già sua da quasi due mesi. La partecipazione azzurra in questa finale di slalom è stata fugace, con la sola Irene Curtoni usci-

ta nella prima manche. Ligety Meno pathos nella finale maschile del gigante, giù decisa, ma è stata l’occasione per Ligety di centrare la sesta vittoria su 8 gare della specialità. E’ la quarta coppetta che vince dal 2008 e nel mezzo pure due titoli mondiali, segno di un dominio assoluto degno di leggende della specialità come Stenmark e Tomba. Ieri ha «matato» ancora una volta Hirscher e Pinturault, due talenti assoluti, a cui manca ancora qualcosa per essere a livello dello statunitense. Purtroppo il nostro Manfred Moelgg è sceso dal terzo grandino del podio della specialità a vantaggio di Pinturault. Ieri si è classificato solo decimo. Il migliore azzurro ieri è stato Max Blardone, settimo, 12o Simoncelli e 13o Eisath. Fuori invece nella prima manche Innerhofer. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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OGGI IN TV DUE GARE

Slalom donne: 1.Shiffrin (Usa) 1’55"60; 2. B. Schild (Aut) a 20/100; 3. Maze (Slo) 35/100; 4. Zettel (Aut) 1"44; 5. Holde ner (Svi) 1"77; 6. Mougel (Fra) 1"79; 7. Riesch (Ger) 1"95. Rit. I m.: I. Curtoni. Coppa (35): 1. Maze (Slo) 2314; 2. Riesch (Ger) 1101; 3. Fenninger (Aut) 984; 22. I. Curtoni 323. Slalom (11): 1. Shiffrin (Usa) p. 688; 2. Maze 655; 3. Zuzulova (Slk) 500; 19. I. Curtoni 130. Gigante uomini: 1. Ligety (Usa) 2’14"76; 2. Hirscher (Aut) a 37/100; 3. Pinturault (Fra) 1"16; 4. Schoerg hofer (Aut) 1"22; 5. Fanara (Fra) 1"46; 6. Noesig (Aut) 1"77; 7. Blardone 1"88; 10. Moelgg 2"44; 12. Simoncelli 3"14; 13. Eisath 3"15. Rit. I m.: Svindal (Nor), Neureuther (Ger), Innerhofer. Coppa (33): 1. Hirscher (Aut) 1455; 2. Svindal (Nor) 1226; 3. Ligety (Usa) 1022; 7. Moelgg 610. Gigante (8): 1. Ligety (Usa) 720; 2. Hirscher (Aut) 575; 3. Pinturault (Fra) 326; 4. Moelgg 301. OGGI Slalom uomini (9/11.30). Coppa slalom (10): 1. Hirscher (Aut) 880; 2. Neureuther (Ger) 616; 3. Myhrer (Sve) 482; 5. Moelgg 309. Gigante donne (ore 10/12.30). Coppa gigante (8): 1. Maze (Slo) 700; 2. Fenninger (Aut) 435; 3. Zettel (Aut) 382; 7. I Curtoni 193. TV Dirette su RaiSport 1 ed Eurosport

PALLANUOTO LA SETTIMA GIORNATA DI RITORNO

SAVONA-QUARTU 14-11 (5-4, 3-2, 4-4, 2-1) Blu Shelf Carisa Savona: Antona, Alesiani 1, Damonte 1, Petrovic, Grosso 1, Rizzo 4 (1 rig.), M.Janovic 3, L.Fulcheris, G.Bianco 2, E.Colombo, J.Colombo, Deserti 2. N.e. Rolle. All. Pisano. Promogest Quartu: Volarevic, M.Luongo 3, Racunica, Steardo 3, Klikovac, Pagliara, Sassanello, Nic-

che, Ercolano 1, Astarita 3, Russo 1. N.e. Montaldo, Graffigna; all. Pettinau. Arbitri: Alfi e Pascucci. Note: sup. num. Savona 14 (11), Cagliari 11 (7). Usc. 3 f. Sassanelli 19’07", Grosso 22’52", Russo 31’22". (f.s.) ORTIGIA-BOGLIASCO 7-7 (2-1, 3-1, 1-2, 1-3) Igm Ortigia: Patricelli, Barranco, Abela, Puglisi, Boyd 4, Napolitano 1, Tringali 1, Di Luciano, Polifemo, Zovko 1, Vinci, Suti, Negro. All. Baio. Bogliasco: Dini, Sekulic 1, A.Di Somma, Vergano 1, E.Di Somma, Dufour, Camilleri 5 (1 rig.), Boero, Bettini, Barillari, Guidaldi, Cocchiere, Gavazzi. All. Cucchia. Arbitri: Riccitelli e Severo. Note. sup.num. Ortigia 19 (3), Bogliasco 15 (4). Usc. 3 f. Sekulic 18'38", Barranco 19'10", Vergano 22'21", A.Di Somma 25’14", Napolitano 29'20", Tringali 30’20", Boero 30’38". (a.s.) FLORENTIA–NERVI 9–7

(3-1, 1-2, 3-2, 2-2) Florentia: Mugelli, Borella, Pagani, Molina 1, Brancatello, Espanol 4 (2 rig.), Bini 1; F.Di Fulvio 1, D'Angelo, Gobbi 1, A.Di Fulvio 1. N.e. Dani, Minetti. All. Sottani. Ellevi Nervi: Ferrari, Temellini, Tyrrel 1, Marziali 1 rig., Lanzoni, Mann 5, Ale.Caliogna; D'Alessandro, Ferrero. N.e. Puccio, Cavo. All. Ferretti. Arbitri: Colombo e Lo Dico. Note: sup. num. Florentia 10 (4), Nervi 7 (1). Usc. 3 f. Borella e Temellini 4˚ t.

(a.p.) CAMOGLI-POSILLIPO 12-16 (2-3, 3-4, 2-5, 5-4) Camogli: Gardella, Beggiato 2, L.Fondelli, Cupido 2 (1 rig.), Trebino, Bruni 1, Foti 2; Rocchi 2, Cambiaso 1, Manzi, Iaci 2, Gandini. N.e. Antonucci. All. Cavallini. Posillipo: Negri, Renzuto Iodice 2, Gallo 3, Kovacs 2, Bertoli 1 rig., Baraldi, Saccoia 3 (1 rig.); Toth 4, Rossi 1, Foglio, Cuccovillo, Ferrone. N.e. Cappuccio. All. Occhiello. Arbitri: L.Bianco e Ricciotti. Note: sup. num.

Cappellini-Lanotte la danza più bella Chiudono quarti Gli azzurri salgono di una posizione pur gareggiando dopo i beniamini di casa. Oro Usa DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDON (Canada)

In attesa di Carolina Kostner, scesa in pista nella notte italiana, il pattino azzurro ai Mondiali di London è tenuto molto in alto da Anna Cappellini-Luca Lanotte. La coppia lombarda chiude la danza a uno splendido quarto posto (a 1.15 punti dal podio), miglior risultato di una carriera iridata cominciata nel 2006. Gli allievi di Paola Mezzadri e di Igor Shpilband, in una serata dagli alti contenuti tecnici, hanno la sfortuna di pattinare subito dopo Tessa Virtue-Scott Moir, i campioni olimpici e mondiali in carica che, proprio a London, a due passi dall’impianto di gara, sono nati e cresciuti. L’atmosfera, coi beniamini di casa sul ghiaccio, si fa incandescente. E seguire a ruota non è semplice. Soprattutto se il programma proposto è lo stesso ed è la Carmen. Dall’interpretazione di Katarina Witt ai Giochi di Calgary 1988 in giù, non è un programma qualsiasi. La gara Anna ha scelto il rosso, Tessa il nero. Le esecuzioni sono diverse, ma entrambe intense e suggestive. Quella di Virtue-Moir è forse più moderna, quella del tandem tricolore ori-

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Camogli in A-2, Bogliasco inguaia l’Ortigia PRO RECCO-LAZIO 13-6 (3-0, 3-2, 5-2, 2-2) Ferla Pro Recco: Pastorino, F.Lapenna 3, Madaras, A.Fondelli 1, Felugo 2, Figlioli 2, N.Gitto 1; Aicardi 1, Mangiante, S.Luongo 2, Giacoppo 1. N.e. D.Fiorentini, Tempesti. All. Tempestini. Lazio: Sattolo, M.Gitto, Colosimo 1, N.Presciutti 1, Vittorioso 2, Gianni 1, Di Rocco 1; Sebastianutti, Africano, Latini. N.e. Gazzarini. All. Formiconi. Arbitri: Calabrò e De Chiara. Note: sup. num. Pro Recco 8 (2), Lazio 5 (1). Usc. 3 f. A.Fondelli 23'41". (i.v.)

Il tandem azzurro: Anna Cappellini, 23 anni, e Luca Lanotte, 27 REUTERS

Camogli 13 (7), Posillipo 8 (3). Usc. 3 f. Saccoia 28’05". Esp. Occhiello 28’26".

(a.fe.) La retrocessione in A-2 del Camogli è certa anche per l’aritmetica. Al termine di un match comunque molto combattuto il Posillipo è riuscito ad avere ragione dei liguri. Anticipo: Acquachiara-Brescia 7-8. Classifica: Brescia 52; Pro Recco 48; Savona 35; Florentia 34; Posillipo 30; Acquachiara 27; Bogliasco 23; Quartu 21; Lazio 17; Nervi 16; Ortigia 12; Camogli 1. Pr. turno (23/3): Quartu-Pro Recco, Bogliasco-Florentia, Nervi-Acquachiara, Lazio-Camogli, Brescia-Savona, Posillipo-Ortigia. WORLD LEAGUE (pe.m.) Ultima giornata di World League donne nella zona europea. Gir. A: Spagna-Grecia 11-7. Class.: Ungheria 9; Spagna 6; Grecia 3. Gir. B: Olanda-Russia 10-11. Class.: Italia 8; Russia 7; Olanda 3. Con Ungheria e Italia, alle finali anche Spagna e Russia.

Ieri notte finale della Kostner Ieri notte la Kostner (il risultato su gazzetta.it) Uomini. Finale: 1. (1.2.) Chan (Can) 267.78; 2. (2.1.) Ten (Kaz) 266.48; 3. (7.4.) Fernandez (Spa) 249.06; 4. (9.3.) Hanyu (Giap) 244.99; 5. (3.7.) Reynolds (Can) 239.98; 6. (4.8.) Takahashi (Giap) 239.03; 7. (8.6.) Aaron (Usa) 238.36; 8. (11.5.) Mura (Giap) 234.18. Danza. Finale: 1. (1.1.) Davis White (Usa) 189.56; 2. (2.2.) Virtue Moir (Can) 185.04; 3. (3.4.) Bobrova Soloviev (Rus) 169.19; 4. (5.3.) Cappellini Lanotte 168.04; 5. (6.5.) Weaver Poje (Can) 166.20; 6. (4.7.) Pechalat Bourzat (Fra) 165.60; 17. (16.15.) Guignard Fabbri 140.95. Oggi Ore 19: Gala (differita RaiSport 22.30)

ginale, creativa e passionale. I due - 26 anni lei, 27 lui - hanno un grande unisono e tecnicamente sbagliano niente. La comasca è una Carmen aggressiva, quasi cattiva, oltre che sensuale, il milanese un partner perfetto. La loro maturità è ormai assoluta. Poco importa se i canadesi, come da logica, meritano un punteggio migliore. Gli azzurri firmano il terzo libero di giornata, sorpassano i francesi Pechalat-Bourzat, sono i secondi europei dopo il bronzo continentale di due mesi fa a Zagabria e, soprattutto pensando in prospettiva, sorridono al risultato. «E’ stata dura - dicono - perché l’ordine di discesa in pista non poteva non condizionarci, ma non avremmo potuto chiedere di più». Conferme Con Charlene Guignard-Marco Fabbri al 17˚ posto (due in più di Nizza 2013), l’Italia ai Giochi di Sochi e ai Mondiali di Tokyo 2014 avrà due coppie. Nel solco della tradizione: la scuola italiana, dopo Barbara Fusar Poli-Maurizio Margaglio e Federica Faiella-Massimo Scali, resta saldamente ai vertici. Non a caso, ora allenatori, tre dei quattro atleti citati sono a London, mentre la quarta, Federica, il 27 aprile si sposerà a Roma (con Massimo testimone). L’oro intanto, per la seconda volta dopo Mosca 2011, è degli statunitensi Meryl Davis-Charlie White: nel segno dell’infinita rivalità con Virtue-Moir, in questa stagione sono stati i migliori. Il bronzo premia i russi Ekaterina Bobrova-Dmitri Soloviev, già campioni europei. Tripletta Chan Al Canada sfugge il titolo della danza, non quello degli uomini. Era dall’Alexei Yagudin del 1998-2000 che nessuno ne conquistava tre consecutivi. A rifirmare l’impresa è Patrick Chan, che manda in visibilio un Budweiser Garden esaurito. Ma il suo successo, ancora una volta, porta con sé polemiche. Perché, dopo un corto da record del mondo, nel libero cade addirittura due volte, su un triplo lutz e su un triplo axel. Ha però components altissimi, quanto basta per respingere l’assolto di una delle più grandi sorprese recenti del pattinaggio, il kazako Denis Ten, uno che in questa stagione, in gare Isu, non era andato oltre il sesto posto. Il 19enne allievo di Frank Carroll, già coach di Carolina Kostner, vince il libero e conquista uno storico argento. Pure Javier Fernandez, di bronzo, regala al proprio Paese il primo podio della storia iridata. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PALLAVOLO FINAL FOUR CHAMPIONS LEAGUE

Sokolov è un monumento E Cuneo sogna ancora Con Ngapeth e Wijsmans il bulgaro spinge i piemontesi: i polacchi del Kedzierzyn cedono al tie-break. Oggi in finale c’è il Novosibirsk CUNEO KEDZIERZYN

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la guida Vermiglio battuto Finale alle 14.30 su SportItalia2

(24-26, 25-20, 25-20, 23-25, 15-10) BRE LANNUTTI CUNEO: Antonov 9, Wijsmans 20, Kohut 5, Grbic 4, Ngapeth 17, Sokolov 24; De Pandis (L), Della Lunga, Rossi 2. N.e. Abdelaziz, Marchisio, Galliani. All.Piazza.

NOVOSIBIRSK-KAZAN 3-2 (19-25, 25-20, 22-25, 25-16, 15-12) LOKOMOTIV NOVOSIBIRSK: Divis 18', Gutsalyuk 11, Nilsson 23, Biryukov 8, Volvich 9, Butko 3; Golubev (L), F.Voronkov, Zhilin 11. N.e. Zubkov, Makhortov. All. A.Voronkov. ZENIT KAZAN: Anderson 11, Abrosimov 3, Mikhailov 19, Sivozhelez 18, Lee 12, Vermiglio; Obmochaev (L), Berezhko, Babichev (L), Kolodinsky, Cheremisin, Apalikov 1. All. Alekno. ARBITRI: Groenewegen (Ola) e Labasta (R.Cec). NOTE Durata set: 25’, 27’, 29’, 23’, 16’; tot. 120’. Lokomotiv: b.s. 21, v. 8, m. 16, s.l. 11, e. 32. Zenit: b.s. 18, v. 6, m. 10, s.l. 10, e. 23. OGGI ore 17.30 (11.30 in Italia) finale per il 3o posto: Zenit Kazan (Rus) -Zaksa Kedzierzyn Kozle (Pol). Ore 20.30 (14.30 in Italia), finale: Lokomotiv Novosibirsk (Rus)-Bre Lannutti Cuneo. In tv: diretta Sport Italia 2. PLAYOFF A-1 Oggi ritorno ottavi. San Giustino-Latina (m.s.-a.li) San Guitino punta su Torre-Cebulj, De Togni-Bohme, Fiore-Maric, Cesarini (L). Prandi alla 1.500a panchina. in campo: Sottile-Jarosz, Gitto-Verhees, Rauwerdink-Noda, Rossini. Situazione: 0-1. Diretta RaiSport2 ore 20.30. Vibo-Castellana (mi.fa.-an.gal.) Vibo riparte con il dubbio dell’opposto: Urnaut o Klapwijk. Castellana cerca nella tana di Vibo il passaggio ai quarti. In campo: Falaschi-Sabbi, Casòli-Alex Ferreira, Yosifov-Cester, ballottaggio tra Paparoni e Ricciardello nel ruolo di libero. Situazione: 0-1. Si gioca: ore 18.

ZAKSA KEDZIERZYN-KOZLE: Ruciak 15, Wisniewski 6, Rouzier 26, Felipe 19, Gladyr 4, Zagumny 2, Gacek (L), Mozdzonek, Pilarz, Kapelus, Witczak. N.e. Lintz. All. Castellani ARBITRI: Piasetski (Bie) e Vereecke (Fra) NOTE Spettatori 4200. Durata set: 28’, 27’, 27’, 29’, 17’; totale 128’. Bre Lannutti: battute sbagliate 20, vincenti 9, muri 5, seconda linea 16, errori 27. Zaksa: battute sbagliate 22, vincenti 9, muri 9, seconda linea 14, errori 31.

DAL NOSTRO INVIATO

MARIO SALVINI OMSK (Russia)

Cuneo ci è arrivata fino in fondo. Trovata finalmente quella final fuor che cercava da anni e non aveva mai conquistato nemmeno in stagioni in cui il blasone dei suoi campioni era più prestigioso, ha subito sfruttato l’occasione. E oggi gioca per la coppa. Per riportare in Italia il titolo della Champions League. La stessa squadra che a cavallo delle feste di Natale non aveva vinto nemmeno un set contro Perugia, Castellana e Vibo, ieri ha fatto fuori lo Zaksa Kedzierzyn Kozle, recente vincitore della Coppa di Polonia. E adesso tra sé e la storia ha solo il Lokomotiv Novosibirsk, come lei debuttante, così che comunque andrà sarà una prima volta. Su e giù E’ stata una grande partita, la semifinale della Bre Lannutti. Arrivata fino al crocevia del tie-break zigzagando tra due strade che più diverse non avrebbero potuto essere. I due set che ha perso, il primo e il quarto, Cuneo se li è visti scappar via di un’inezia. Non senza responsabilità. Per un paio di contrattacchi falliti il primo. Dopo una serie di rimonte e controrimonte il quarto, in cui era stata sotto 7-13, e poi avanti 16-14 e poi pari a 22. Quando un errore (di Ngapeth, per

Il trapianto

il resto eccellente), ha rimandato tutto al quinto. In mezzo due parziali che al contrario sono stati dominati, giocando davvero bene, di squadra, con caparbietà. Facile, in condizioni del genere, farsi prendere dalla frenesia: sai che te la meriti tutta tu, ma anche che te la devi giocare in pochi palloni. E che un errore può rovinare tutto. Considerando che per cinque titolari su sette era forse la partita più importante della carriera, è straordinario come hanno reagito alla situazione. Così Ngapeth: continuo, lucido in attacco, capace di prendersi una bella fetta di campo in ricezione. Così De Pandis, bravissimo in difesa. E così Sokolov, monumentale, una sicurezza assoluta da prima e se-

conda linea: il 73% (su 26 palle) d’attacco, in una partita del genere, dice tutto. E insieme al 63% (su 27) di un super Wijsmans è stato il maglio che ha perforato i polacchi. Piazza&Grbic Come da ormai

due mesi, da dopo la fuoriuscita di Mastrangelo (c’è anche questa da ricordare: come la squadra e il tecnico hanno ovviato alla sua assenza), Sokolov ha fatto il finto centro. Fino al tiebreak, in cui Piazza e Grbic hanno azzardato e vinto. Il tecnico ha rimesso Sokolov opposto: c’era bisogno della sua manona il più spesso possibile. Il regista, dopo 4 set magistrali, ha subito mandato a segno il nuovo entrato, Rossi, caricandolo al punto giusto. Tanto

CEV

che subito dopo un suo ace ha dato il via alla fuga. Che ci porta a oggi e all’attacco al Lokomotiv, sorprendete vincitore al tiebreak della semifinale derby coi campioni in carica, il Kazan di Valerio Vermiglio. A giudicare da quanto visto ieri, la vecchia Arena Blinov rimbomberà di tifo (Novosibirsk è a 640 km da Omsk, un viaggetto per gli standard di qui). In mezzo ci saranno 9 tifosi di Cuneo, che venerdì, con dirigenti e sponsor vip, hanno avuto il volo ritardato da Milano, hanno mancato la coincidenza, e si son visti la semifinale in tv a Mosca. Arriveranno in Siberia solo stamattina. Per quello che sperano sarà il giorno più bello della storia della loro squadra.

HANNO DETTO

S Nikola Grbic «In questa squadra ci sono ragazzi giovani che hanno saputo dare i meglio in una semifinale. Non era facile. Sono contento per loro, per la città, per tutto»

S Tsvetan Sokolov «Gli anni scorsi in panchina alle final four scalpitavo, soffrivo a non poter giocare. Nessun problema a cambiar ruolo in corsa»

S Wout Wijsmans «C’è la siamo meritata. È la vittoria del gruppo. Guardate Rossi, Dalla Lunga: sono entrati e hanno fatto quello di cui c’era bisogno»

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DONNE FINALI COPPA ITALIA

Villa ferma Busto In finale c’è Piacenza DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI VARESE

Nel derby infinito fra Villa Cortese e Busto Arsizio stavolta la spuntano le cortesine che dopo le sconfitte nell’ultima finale scudetto e nella Supercoppa italiana quest’anno puniscono le «cugine» biancorosse, penalizzate dalla forza della squadra di Chiappafreddo e dal calendario che ha proposto la finale di Coppa Italia a una sola settimana da quella di Champions League. Villa però ha meritato il successo trascinata da Klineman e Barun. Per ironia della sorte sportiva, che spesso si mette di trasverso, sulla sua strada troverà Gianni Caprara, il tecnico che esonerato qualche settimana fa dalla squadra milanese si è quasi subito riaccasato a Piacenza. Le emiliane tornano così in finale di Coppa Italia per il secondo anno consecutivo, dopo la sorpresa ottenuta nel 2012 a Modena. Nulla da fare per Bergamo che senza la Diuof (ancora ai box per un malanno alla schiena) non ha potuto tenere testa a Turlea e compagne. Da notare nella finale di oggi (ore 17, diretta Raisport 1) anche il derby speciale della famiglia Bosetti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BUSTO A.-VILLA CORTESE

2-3

(21-25, 25-23, 22-25, 25-19, 11-15) UNENDO YAMAMAY BUSTO A.: Marcon 6, Bauer 19, Lloyd 3, Brinker 16, Arrighetti 17, Kozuch 20; Leonardi (L), Bisconti, Caracuta, Lombardo 3, Faucette. N.e. Pisani. All. Parisi. MC CARNAGHI VILLA CARNAGHI: Garzaro 12, Barun 17, C. Bosetti 10, Folie 6, Rondon 7, Klineman 19; Paris (L), Malagurski 4, Viganò, Mojica, Nomiokou. N.e. Veljkovic, Parrocchiale. All. Chiappafreddo. ARBITRI: Gnani e Tanasi. NOTE Spett. 4668. D.s.: 25’, 31’, 32’, 27’, 16’, tot. 131’. Yamamay: b.s. 6, v. 2, m. 10, s.l. 12, e. 32; McCarnaghi: b.s. 7, v. 2, m. 11, s.l. 11, e. 20.

BERGAMO-PIACENZA

1-3

(19-25, 25-19, 14-25, 19-25) FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Crimes 6, Brown 13, Blagojevic 13, Zambelli 8, Weiss, Di Iulio 14; Merlo (L), Bruno, Balboni, Kisura 8. N.e. Devetag, Diouf. All. Lavarini. REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: L. Bosetti 16, Leggeri 7, Turlea 19, Meijners 11, Guiggi 14, Ferretti 1; Sansonna (L), Radenkovic, Valeriano, Secolo 5. N.e. Zilio, Nicolini. All. Caprara. ARBITRI: Sobrero e Padoan. NOTE Durata set: 23’, 28’, 25’, 27’; tot. 103’. Foppapedretti: b.s.7, v. 2, m. 6, s.l. 8, e. 21; Rebecchi: b.s. 6, v. 2, m. 19, s.l. 10, e. 18.

Anzanello, intervento riuscito: la prognosi è riservata

«Si è concluso l’intervento. La prognosi rimane riservata e nuovi aggiornamenti saranno dati lunedì». Con queste parole l’entourage di Sara Anzanello ha comunicato ieri l’intervento di trapianto di fegato a cui è stata sottoposta l’azzurra ieri a Milano. Non è finita la battaglia, ma cambiano le prospettive dopo una settimana di angoscia. Dopo l’epatite fulminante, il volo dall’Azerbaigian. Dodici ore di intervento (conclusosi nel pomeriggio) clinicamente riuscito e ora l’attesa di vedere come risponderà il fisico di Sara, una abituata a lottare. Dedica La tifoseria di Busto Arsi-

zio (teoricamente «nemica», parola ridicola nella pallavolo) ieri ha esposto questo striscione

S Da sinistra: Tsvetan Sokolov e Earvin Ngapeth a muro contro l’opposto francese Rouzier

d

Le giocatrici di Busto Arsizio e Villa Cortese in campo con la maglia «Forza Anza» prima della semifinale di Coppa Italia di ieri a Varese TARANTINI

prima della semifinale di Coppa Italia a Varese: «Non bandiere, né colori, forza Sara nei nostri cuori». E dall’altra curva si è alzato un coro «Sara Anzanello, Sara Anzanello», come quando giocava con la maglia di Villa Cortese. Bastano due clic per fotografare l’affetto per Sara tra la gente del volley. Non è difficile capire perché: Sara è solare. Comunicativa. Capace di raccontarti tutta la vita in un tweet, mezzo di comunicazione che ha sposato fra le prime per mantenersi in contatto con una tifoseria sempre in aumento, anche adesso che da un paio di anni si è trasferita a Baku (sponda Azerrail). E dall’Azerbaigian in questi mesi ha raccontato di feste e cene, di acqua calda che non c’era, di colazio-

ni strampalate e di un inverno che non finisce mai. Animo gentile Nonostante il fisi-

co da corazziere (192 cm) che l’ha portata a essere campionessa europea jr (’98) prima e poi campionessa del mondo seniores (2002), ha coltivato per anni un animo da artista. «Fino a quando le mie dita non sono diventare troppo dure a forza di prendere schiacciate, ho fatto 7 anni di pianoforte superando vari esami da privatista» ha raccontato più volte nelle interviste. Il suo talento si è sbizzarrito nel disegno a matita, che ha portato avanti più a lungo. Forse questo può spiegare di più l’ansia che ha invaso il popolo della pallavolo quando si è sparsa notizia della malattia im-

provvisa. Proprio lei che una volta si è presentata all’allenamento coi capelli azzurri dopo aver sbagliato la tinta e per anni si è sentita chiamare Grande Puffo... Soprannome che immortala l’animo scanzonato di Sara (per tutti solo Anza#1), diminutivo con cui è diventata famosa in mezzo mondo delle schiacciate. E che caratterizza tutti i suoi cinguettii in rete da anni. Uno di qualche giorno fa — a leggerlo oggi — fa stringere il cuore, ma mostra la grande forza d’animo. «Non si può cambiare il passato, si può solo vivere il presente e creare il futuro...». E’ a quello che tutti noi ci attacchiamo. La Anza non ha nessuna intenzione di mollare. r.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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DOMENICA 17 MARZO 2013


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Nuoto ITALIANI IN FRANCIA

La Mizzau va 200 sl: 1’57"99 (al.f.) Alice Mizzau vince i 200 sl ad Amiens toccando in 1’57”99 (28”03, 57”68, 1'27”53) davanti alla Balmy. L'allieva di Max Di Mito si ferma a 4/100 dal personale di Londra 2012 e sigla il 5˚ crono stagionale. Bravo Rivolta. Ad Amiens (Fra, 50 m). Uomini: 50 sl Bocchia 22”43, Codia 23”21; 800 sl Pannier 7'58”92; 100 do Stravius 53”70 (1˚ t. 2013), Bonacchi 56”80; 200 do Marin 2'03”16; 100-200 ra Bizzarri 1'02”51 (Pesce 1'03”09), 2'14”41; 50 fa Codia 23”83, Rivolta 24”44; 100 fa Rivolta 52”98 (6˚ t. mond. stag.), Stravius 53”38, Codia 53”71; 400 mx Verraszto (Ung) 4'16”55, Marin 4'23”56. Donne: 50 sl Santamans 25”47, Di Pietro 26”13, Mizzau 26”40; 200 sl Mizzau 1'57”99, Balmy 1'58”07; 1500 sl Friis (Dan) 16'01”41 (1˚ t. 2013); 50 fa Henique 26”74, Di Pietro 26”88; 100 fa Di Pietro 1'00”12. A Lione (Fra, 50 m). Uomini: 100-400 sl Di Giorgio 51”69, 3'57”82 (Brumana 4'04”70); 100 do Lestingi 55”87, Malerba 55”88, Giordano 56”98; 50 fa Sassot 24”27, G. Cosentino 24”66; 200 fa Pellizzari 1'59”27. Donne: 100 ra-200 mx De Ascentis 1'09”98, 2'17”46; 100 fa Di Liddo 1'00”53, Zonno 1'00”71. DOPING: TERZO CASO RUSSO Terzo caso doping in Russia in 2 giorni: Natalia Lovtsova, 24anni, staffettista della 4x200 a Londra, è stata sospesa due anni e mezzo per non essersi attenuta ai regolamenti antidoping; in precedenza erano state sospese la 23enne Ksenia Moskvina (6 anni) per aver fallito il test 2 volte in 3 mesi, e Yekaterina Andreyeva, 19anni, staffettista veloce e argento ai Giochi giovanili, per 18 mesi. Dinko Jukic ha ricevuto lettera di scuse dalla federazione austriaca in merito alla vicenda dei controlli evitati nel 2012.

Atletica SU LA7 DALLE 10.30

Tennis A INDIAN WELLS IN PALIO IL PRIMO MASTERS 1000 DELLA STAGIONE SUL CEMENTO

Perfezione Nadal: è finale Dopo Federer, batte in due set Berdych. Donne: sarà Sharapova-Wozniacki La vittoria su Roger Federer carica ancor di più Rafael Nadal, che ha preso a sberle il ceco Tomas Berdych qualificandosi per la finale di Indian Wells con una condotta tattica perfetta. È stato un Nadal attento su ogni quindici a smontare le certezze di un Berdych che non batte lo spagnolo dal 2006. Il maiorchino ha fatto tutto bene, come quando nel 7˚ game ha piazzato il break decisivo per il primo set. Nadal ha servito sempre fuori da sinistra e al centro quando batteva da destra, per allungare più possibile Berdych che non riusciva quasi mai a scaricare completamente il peso del corpo sulla palla. Berdych si svegliava sul 4-3 del 2˚ set, strappava la battuta a Nadal ma subito dopo lo spagnolo piazzava il contro break che tagliava le gambe al ceco sempre più spento e falloso. Le emozioni però non finivano; sul 6-5 Nadal salvava due palle per il tie break e poi chiudeva al 2˚ match point con

Sport invernali LA 50 KM TL

Maratona di Roma Clara è quinto E’ Etiopia-Kenya a Holmenkollen

Il cast maschile della gara TEDESCHI

(g.l.g.) Si corre oggi la 19a edizione della maratona di Roma. Dopo la proclamazione del nuovo Papa, tutti i tasselli sono tornati a posto: il percorso sarà leggermente deviato e non passerà da San Pietro e la trasmissione di La7 partirà con un’ora di ritardo (dalle 10.30 alle 13.25) perché le frequenze sono state bloccate dal ministero. Nessun problema per i 14.800 iscritti al via regolarmente da via dei Fori Imperiali alle 9,30. Sarà lotta Kenya-Etiopia. Tra gli uomini c’è Kanda, vincitore 2012, quindi Teimet, Kiplagat Yator, e Kandie, Kipchirchir Lagat e Kimutai. Gli etiopi rispondono con i favoriti: Dechasa (miglior tempi in corsa di 2h06’33"), Daba e Negari. Tra le donne stesso copione: il duello è tra Kasim (Etiopia) e Kirop (Kenya) entrambe con personali sotto 2h24’. Quindi altre etiopi: Tesema, Dalasa, Gebissa e Degefa.

dal settembre del 2009.

LUCA MARIANANTONI

Svanisce ancore negli ultimi 500 metri il sogno di Roland Clara nella mitica 50 km di Oslo-Holmenkollen, quest’anno a tecnica libera. L’azzurro è stato sempre nel gruppo di testa ma all’ingresso nello stadio è rimasto chiuso dal trio Legkov (ora leader di Coppa), Syndby e Chernousov, mentre sotto il podio con Rollo è rimasto il giovane norvegese Elliasen. In difficoltà Northug, ma soprattutto Cologna. Bravo Di Centa, 12˚. Uomini, 50 km tl in linea: 1. Legkov (Rus) 2h07’32"9; 2. Sundby (Nor) a 1"2; 3. Chernousov (Rus) a 1"9; 4. Elliassen (Nor) a 2"5; 5. CLARA a 2"8; 6. Northug (Nor) a 42"; 12. DI CENTA a 1’38"2; 19. Cologna (Svi) a 3’17"3; 32. D.HOFER a 6’31"4; rit. Noeckler (27.9 km). Coppa del Mondo (26/31): 1. Legkov (Rus) 1233; 2. Northug (Nor) 1221; 3. Cologna (Svi) 1218; 13. DI CENTA 402; 17. CLARA 336. Mercoledì: sprint tc Stoccolma. Oggi, ore 11.45: 30 km tl in linea donne (De Martin, Agreiter, Piller). COMBINATA NORDICA Ultima di Coppa del Mondo a Oslo: 1. Lamy Chappuis (Fra) 42’06"5 (8); 2. Frenzel (Ger) a 4/10 (3); 3. Denifl (Aut) a 1"5 (5). CdM (finale): 1. Frenzel 1034; 2. Lamy Chappuis 818; 3. A.Watabe (Gia) 721; 41. L.RUNGGALDIER 40; 52. PITTIN 28. Coppa Europa a Rovaniemi (Fin). Sprint a coppie: 1. Pittin-L.Runggaldier; 9. M.Runggaldier-Maierhofer. SALTO Coppa del Mondo di salto oggi a Holmenkollen. Tra gli uomini, dal grande trampolino si qualifica Roberto Dellasega 107.3) ma non Andrea Morassi (42˚: 99.0) e Sebastian Colloredo (44à: 96.4). Tra le donne, in gara Elena Runggaldier e Evelyn Insam. Tv 14.15 Eurosport.

FED CUP A PALERMO

Ecco i biglietti per Italia-R.Ceca Da domani sono in vendita gli abbonamenti per Ita lia Repubblica Ceca, semifinali di Fed Cup del 20 21 aprile sulla terra rossa del CT Palermo. A partire da 25 euro sui circuiti web: Ticketone, Vivaticket, Tic kettando, Storeonlinemcaenter tainmentevents.eu

Rafa Nadal, 32 anni, al servizio contro il ceco Tomas Berdych in semifinale a Indian Wells. Il maiorchino è attualmente numero 5 del ranking REUTERS

Ippica I GP TRASFERITI DA PADOVA

Treviso: Probo vuole stupire

Probo Op con Edy Moni DE NARDIN

Per il secondo anno di fila, GP Città di Padova e Padovanelle si disputano a Treviso, stante la chiusura del Breda. La corsa più interessante è quella per i 4 anni: un tempo serviva a preparare l’Europa del 25 aprile, ora che il genio di turno ha spostata l’ex classica milanese al 12 ottobre (a Torino), non ha più neanche questo significato. Ma il rientro di Probo Op, dallo splendido 2˚ nel Mangelli, dà lustro alla corsa. L’allievo di Edy Moni, 2˚ anche nel Derby, punta a una stagione da protagonista. Gli avversari sono Pioneer Gar il Varennino Pace del Rio. Nel Padovanelle favoritissimo Mack Grace Sm. 7ª corsa - 17.50 - Premio Città di Padova - m 1609: 1 Pitango Jet (R. Vecchione); 2 Palomar Lb (P. Gubellini); 3 Peligro (F. Croce); 4 Pioneer Gar (G.P. Maisto); 5 Pace del Rio (Santo Mollo); 6 Powell Bi (A. Greppi); 7 Probo Op (E. Moni); 8 Primula d’Esi (M. Baroncini); 9 Per Amore Gual (R. Andreghetti); 10 Pacific Model (G. Trinchillo).

Atletica COPPA LANCI (pe.m.) Nella coppa Europa di lanci a Castellon (Spa) Vizzoni 6˚ con 72.74 nel martello vinto dall’ungherese Pars (77.24) davanti a Kryvitski (75.89) e Fajdek (75.52). Disco: Jasinski (Ger) 64.49; Alekna (Lit) 64.66; 6. Faloci 62,22. U23: 3. Albertazzi 60.69. Martello: 13. Povegliano (ITA) 69.53. U23: 4. Falloni. Donne. Peso: Kolodko (Rus) 19.04; 7. Rosa 16.84; 9. Nicoletti 16.45. U23: 4. Stevanato 14.69. Giavellotto: Abakumova (Rus) 69.34; Rebryk (Ucr) 63.42. U23: 5. Jemai 52.46. MEUCCI (d.m.) Oggi (12.30 italiane da Central Park) Daniele Meucci (qui vincitore 2012 sui 10 km) e Valeria Straneo gareggiano nella mezza maratona di New York. Tra gli uomini, Abdirahman, Keflezighi, Lagat, Kipsang (Ken) e Chimsa (Eti); fra le donne Smith (Nzl) , Moreira (Por), Mockenhaupt (Ger) e Rotich (Ken). PERTILE (a.fr.) Oggi (9.30) Ruggero Pertile è al via della mezza di Brugnera (Pn).

Baseball Classic: Usa fuori Il World Classic ha deciso le due semifinaliste del girone di Miami, dove è stata impegnata l’Italia, battuta dalle due promosse per un punto: sono R.Dominicana e Portorico. Quest’ultima ha eliminato venerdì gli Usa 3-1, mentre ieri s’è arresa ai dominicani (imbattuti) 2-0 per il 1˚-2˚ posto da opporre alle qualificate di Tokyo, Giappone (1ª) e Olanda (2ª). Semifinali a San Francisco: ore 2 (italiane) R.Dominicana-Olanda; domani (ore 2): Giappone-Portorico; martedì (ore 1): finale. Dirette Espn Usa (can. 214 di Sky).

Boxe Vince Fiordigiglio (r.g.) Al Palasport di Castiglion Fiorentino (Fi) il superwelter Orlando Fiordigiglio (15), conquista il tricolore vacante, battendo un generoso Domenico Salvemini (8-2), dopo 10 round entusiasmanti. Verdetto unanime. Superpiuma: Tommasone (8) b. Merdrano (Nic, 9-20-3); leggeri: Acatullo (1) b. Delmestro (1-12).

Curling MONDIALI DONNE Comincia con una dop-

BOXE FU SFIDANTE ALL’EUROPEO DEI LEGGERI E TRICOLORE DEI WELTER

Addio a Garbelli, l’anti-Loi che lottava e dava spettacolo sul ring (r.g.) A Lurago d’Erba (Co) dove risiedeva con la moglie Mirka, è deceduto a 81 anni, Giancarlo Garbelli (72-14 -11) uno dei più spettacolari pugili italiani degli anni 50 e 60. Il decesso è dovuto ad un tumore al fegato. Accanto a Giancarlo i figli Carlo, Gianna, Alberto, Caterina e Gabrie-

le. Milanese, figlio d'arte, nel luglio del '55 sfidò Loi per l’Europeo dei leggeri a Milano che perse ai punti in 15 round. Dopo la sfortunata trasferta Usa del '57, diventò campione italiano welter e si prese la rivincita sul forte Smith detto Pietra Tombale. Nel momento migliore della carriera, battè tra

gli altri Bellotti, Auzel, Muller, Cotting, Diuf e Don Jordan, pareggiando con Laszlo Pap, il mitico mancino ungherese. Avrebbe meritato ampiamente l'Europeo. Nel 2009 a 78 anni, gli è stato riconosciuto il vitalizio al Coni. Lottatore anche fuori dal ring, pur con alti e bassi dovuti ad una

certa allergia alle regole, ha mantenuto nel tempo l’immagine di pugile generoso e spettacolare, l’anti Loi per antonomasia. Proprio ieri la comunicazione di una celebrazione nella International Boxing Hall of Fame. I funerali si svolgeranno domani a Lurago d’Erba (Co) alle 14.

un servizio vincente. Stasera in finale Nadal troverà il vincente della semifinale della notte tra l’imbattuto Novak Djokovic (22 successi di fila) e l’argentino Juan Martin Del Potro che nei quarti aveva fatto fuori a sorpresa Andy Murray. L’argentino non ha mai perso la battuta salvando come una furia le due palle break offerte a Murray, privando lo scozzese della possibilità di superare Federer in classifica e tornare numero 2 del mondo per la prima volta

pia sconfitta il Mondiale femminile dell'Italia a Riga (Let), valido anche quale qualificazione olimpica: le azzurre ieri sono state sconfitte 10-3 dagli Stati Uniti e 9-3 dalla Svizzera. Oggi sfida alla Russia.

Hockey pista Coppe e campionato (m.nan) Ultima Eurolega e Cers. Girone B: Lodi-St.Omer (Fra) 10-3; Classifica: Porto 13, Noia 10, Lodi 8, St.Omer 2. (qual. Porto e Noia). Girone C: Viareggio-Reus (Spa) 8-3. Classifica: Benfica 13, Reus 12, Viareggio 7 (q. Benfica e Reus). Girone D: Valdagno-Liceo La Coruna (Spa) 7-3. Classifica: Valdagno 16, La Coruna 10, Oliveirense 9, Ginevra 0. (q. Valdagno e La Coruna). Quarti: Valdagno-Igualada (6-20/4). Coppa Cers, ritorno quarti: Vendrell (Spa)-Forte dei Marmi 4-2 (and. 6-5, qual. Vendrell), Giovinazzo-Vilanova (Spa) 6-4 (a. 1-5, q. Vilanova). Bassano-Breganze 2-1 (a. 3-1, q. Bassano). Semifinale: Bassano-Vendrell (11/5). Serie A-1, 18ª: Matera-Breganze 4-7, Trissino-Thiene 8-3. Classifica: Viareggio e Valdagno 48.

Hockey prato DECIMA (g.l.g.) La 10ª: Catania-Bra 1-4; Tevere Eur-Bonomi 1-3; Amsicora-Cus Cagliari 4-3, Cernusco-Acea Roma 1-3; Suelli-Valverde (n.d. assenza ospiti). Classifica: Bra 27; Amsicora 24.

Ippica Torino: 14-1-6-4-10 8ª corsa - m 2060: 1 Orchestra Car (M. Lettieri) 1.18.4; 2 Mon Ami; 3 Madec; 4 Oncia; 5 Onis; Tot.: 34,84; 5,58, 1,95, 2,23 (408,37). Quinté: n.v. Quarté: e 15.388,14. Tris: e 2.342,70. OGGI SI CORRE A Galoppo: Roma (14.45) e Pisa (15). Trotto: Treviso (15.05), Bologna (14.30) e Montegiorgio (15.25).

Pallamano SOLO UN GIRONE (an.gal.) Fermi i gironi A e B. La 9ª di ritorno del girone C: Palermo-Conversano 20-30, Città Sant’Angelo-Fondi 38-39 (d.r.), Noci-Gaeta 31-35, Teramo-Putignano 35-25, Fasano-Lazio 37-22. Ha riposato Chieti. Classifica: Fasano 57, Conversano 48.

Donne Alla finale femminile

sono approdate Maria Sharapova e Caroline Wozniacki. Masha non ha concesso nulla alla connazionale Kirilenko, spremuta prima dalla maratona con la Radwanska e poi dalla rimonta sulla Kvitova. I traccianti di dritto della Sharapova e soprattutto le sei palle break offerte e cancellate hanno scoraggiato la Kirilenko, rimasta a zero nel secondo set sulla prima di servizio della siberiana. La Sharapova scavalca così in classifica la Azarenka e torna numero 2 al mondo. Tutto molto più complicato per Caroline Wozniacki che ha ripreso per i capelli un match in cui si è trovata sotto un set e un break (6-2 2-0) con l’indiavolata Angelique Kerber. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Uomini, semifinali: Nadal (Spa) b. Berdych (Cec) 6-4 7-5. Quarti: Del Potro (Arg) b. Murray (Gbr) 6-7 6-3 6-1. Donne, semifinali: Sharapova (Rus) b. Kirilenko (Rus) 6-4 6-3, Wozniacki (Dan) b. Kerber (Ger) 2-6 6-4 7-5.

Pallavolo A-2 UOMINI (f.c.) Oggi (ore 18) 25a giornata: Aiello Corigliano-Vero Monza; Globo Sora-Sieco Ortona; Loreto-Elettrosud Brolo; Sidigas Atripalda-Gherardi Città di Castello; Exprivia Molfetta-B-Chem Potenza Picena; Conad Reggio Emilia-Coserplast Matera. Riposa: Tonazzo Padova.

Scherma COPPA DEL MONDO Paolo Pizzo, al rientro, ha chiuso 18˚ (migliore degli italiani) in Coppa del Mondo di spada a Tallin (Est). Ai sedicesimi, Enrico Garozzo battuto 15-11 da Trevejo (Fra); Lorenzo Bruttini 15-13 da Nikishin (Ucr), Lorenzo Buzzi 15-6 da Kauter (Svi). Ai 32mi Matteo Tagliariol 14-13 da Bruttini. Finale: Heinzer (Svi) b. Song (S.Cor) 15-6. Semifinali: Heinzer (Svi) b. Fernandez (Ven) 15-14; Song (S.Cor) b. Kauter (Svi) 15-9.

Sport invernali FISCHNALLER CEDE A La Molina (Spa), Coppa del Mondo. Gigante parallelo. Uomini: 1. Prommegger (Aut); 2. Grabner (Aut); 3. Schoch (Svi); 4. Karl (Aut). CdM (10/11): 1. Prommegger 5060; 2. FISCHNALLER 4480; 5. MARCH 2470. Donne: 1. Karstens (Ger); 2. Kreiner (Aut); 3. Kummer (Svi); 25. BOCCACCINI. CdM: 1. Kummer (Svi) 2512. Boardercross a Veysonnanz (Svi). Uomini: 1. Ligocki (Pol) e Pullin (Aus) ff; 3. Hammerle (Aut); 12. LEONI; 12. MATTEOTTI; 14. E.PERATHONER. Cdm: 1. Pullin 4550. Donne: 1. M.Loccoz (Fra), 2. Maltais (Fra); 3. Samkova (R.Cec); 4. BRUTTO; 6. MOIOLI. CdM: 1. Maltais 4800; 4. MOIOLI 2670; 7. BRUTTO 2190. Skicross ad Are (Sve). uomini: 1. Fiva (Svi); 2. Oehling (Sve); 3. Chapuis (Fra); 23. THANEI. Cdm (9/11): 1. Fiva 572. Donne: 1. Woerner (Ger); 2. Berger Sabattel (Fra); 3. Riemen (Pol). Cdm (9/11): 1 Fanny Smith (Svi) 476; 2. David (Fra) 442. SETTIMO HOFER Coppa del Mondo di biathlon a Kanthy-Mansiysk (Rus). 12.5 km uomini: 1. Sumann (Aut) 34’47"9 (0); 2. S. Fourcade (Fra) a 35"7 (0); 3. M.Fourcade (Fra) a 49" (5) e Slesinggr (R.Cec); 7. L.HOFER a 1’00"4 (1); 44. DE LORENZI a 3’56"7 (2); 49. DUTTO a 4’32"9 (3). CdM (25/26): 1. M.Fourcade 1215; 19. HOFER 463. 10 km donne: 1. Soukalova (R.Cec) 30’58"8 (2); 2. Vilukhina (Rus) a 7" (3); 3. Berge (Nor) a 14"8 (2); 19. WIERER a 2’24"7 (1); 27. GONTIER a 3’24"8 (3); 29. OBERHOFER a 3’34"9 (4); 31. PONZA a 3’44"1 (2). CdM (25/26): 1. Berger 1233; 19. OBERHOFER 410.

Tiro a volo TORNA JESSICA Torna la Coppa del Mondo, ed è subito Jessica Rossi: ad Acapulco (Mes) si comincia con la fossa donne, e il c.t. Albano Pera ha convocato la campionessa olimpica con Federica Caporuscio e Silvana Stanco.

Tuffi Tania 3ª a Pechino (al.f.) Tania Cagnotto è 3ª dai 3 m alle World Series di Pechino con 330.70 dietro la cinese He Zi (395.65) e la canadese Abel (335.20). Tania era reduce dal 6˚ posto in coppia con Francesca Dallapè (282, prime Wu Minxia-Shi Tingmao 336.60).


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DOMENICA 17 MARZO 2013

GazzaFocus

Nei giorni dell’esordio delle Camere l’Antologia scopriamo che cosa piace ai grillini 50 anni di sport firmati da Mura

Zeman, rugby e Popov Lo sport a cinque stelle

di PIER BERGONZI

Non solo le traversate di Grillo, anche l’ovale in diversi curriculum, poi bracciate d’autore e un romanista ancora innamorato del boemo

C’è pure un arbitro, Gianluca Castaldi: «Tre finali nazionali di beach soccer» Giulia Sarti ha giocato a calcio per otto anni, Filippo Gallinella vota per la lotta

In squadra non ci sono olimpionici come Josefa Idem del Pd, Marco Marin del Pdl e Valentina Vezzali, di Scelta Civica, i tre parlamentari medaglia d’oro. Ma la curiosità che circonda i debuttanti del Movimento Cinque Stelle per i loro esordi di questi giorni brucia tutta la concorrenza. Ci viene da pensare al Foggia zemaniano di quasi vent’anni fa: tutti sconosciuti, tutti da scoprire, tutti nuovi. Il copyright della metafora grillin-boema non è nostro, ma di Stefano Vignaroli, deputato Cinque Stelle di Roma che si autodefinisce «psicologicamente morto senza lo sport» e racconta così la sua passione calcistica: «Mi sono fatto 15 anni di Olimpico senza saltare un’amichevole...ma ora seguo la Roma a casa...da calciopoli ho perso gli stimoli. L'anno più bello oltre lo scudetto è stato quello del primo Zeman e delle sue denunce...secondo me Zeman è del M5».

Tanto ciclismo con i «suoi» campioni da Felice Gimondi a «Pantadattilo» Marco Pantani, ma anche il calcio coi baffi di Mazzola, la magia di Baggio, il Mundial dell’82, i colleghi, i fotografi, i luoghi, i cibi e i vini... «Non gioco più, me ne vado» è l’antologia dei pezzi di Gianni Mura, che il Saggiatore ha scelto (grazie!) di dedicare a un punto di riferimento del giornalismo e non solo. Qualche sera fa, in un trattoria di Milano (e dove sennò?), Luca Formenton che ha personalmente voluto questo libro ha radunato un gruppo di colleghi e Mura ci ha tenuto a rassicurare: «È solo un titolo. Io resto! E continuo a fare il mio mestiere: scrivere». I curatori, Andrea Gentile ed Aurelio Pino, hanno avuto un compito difficile. Hanno dovuto selezionare 152 articoli che Mura ha firmato per La Gazzetta (il suo esordio), Epoca e Repubblica (è ancora editorialista). Difficile perché Gianni ha raccontato, rigorosamente con la sua Gregari e campioni, macchina per scrive- coppe bidoni... 152 re Olivetti, gli ulti- pezzi di Gianni Mura. mi 50 anni di storia Edito da Il Saggiatore dello sport e dintorni. Lo ha fatto partendo dall’ispirazione Breriana per definire uno stile tutto suo. Mura ha una profonda cultura in bilico tra le radici francesi e la beat generation a stelle strisce. Ma ha pure gli aggettivi e le riflessioni ben piantate nella tradizione italiana, nel dare un giudizio come raccontare un piatto, un vino, una faccia. Difficile scegliere, ma pensiamo che il meglio di Gianni stia nelle personalissime cronache degli ultimi 20 anni di Tour de France. Mura prende per mano i suoi lettori e ne fa dei compagni di viaggio ai quali racconta i fatti con una profonda umanità, con un timbro e un colore non omologati, come fossero unità di un romanzo.

UNA VICENDA RIVEDUTA E CORRETTA

Turrini e le storie maledette di Pantani e Armstrong S Beppe Grillo, 64 anni, nuota nello stretto. In alto Mara Mucci (ex nuotatrice) e Angelo Tofalo (ex calciatore) REUTERS

versi rispondono. Anche volentieri. Sempre restando in campo, Angelo Tofalo, 31 anni, eletto in Campania 2, snocciola la sua figurina Panini: «Ho giocato dalla III categoria alla I in varie squadre, Real Torrione, Novete Coperchia, Via Mercanti, Isidoriana, Don Bosco Isidoriana. Faccio parte della selezione della squadra di calcio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Salerno con la quale nel 2010 abbiamo vinto il campionato». Giulia Sarti, eletta in Emilia Romagna alla Camera, è stata invece calciatri-

ce della Virtus Torre Pedrera dal ’98 al 2006. Arbitro figlio d’arte C’è pure l’arbitro, e non un neofita. Gianluca Castaldi, neosenatore di Vasto, dirigente dell’Aia in Abruzzo, piccolo imprenditore sportivo, è un figlio d’arte. «Mio padre è stato guardalinee con Casarin. Io ho arbitrato tre finali nazionali di beach soccer dal 2008 al 2010». Esporta il suo slogan preferito dal pallone al Senato: «In questo Paese ognuno si deve mettere in gioco». Naturalmente si può scegliere. Nel curriculum di Andrea Cioffi, 51 anni, pure lui di Salerno ma ora a Palazzo Madama, c’è «il gioco del rugby, dove da so-

lo non puoi vincere. Quando prendi la palla e sei solo contro 15 avversari capisci che ce la puoi fare solo se passi la palla a un compagno». Con la Bianchi Pure Mara Mucci, emiliana a Montecitorio, ha qualcosa da raccontare. «Faccio sport quindi so che cosa significa fare sacrifici». Poteva nuotare a Londra o a Pechino, la incontreremo a Montecitorio. «Sono stata anche in nazionale giovanile, pure Ilaria Bianchi, nuotava con me». Castello, Nuoto Imolese, nomi che ricorrono anche nella storia della campionessa mondiale in vasca corta. Ilaria nuota ancora, Mara dovrà provarci metaforicamente sotto i soffitti di Montecitorio. «I miei campioni preferiti? Popov e la Van Almsick». Mica male.

La rivelazione del doping di Lance Armstrong ha fatalmente riaperto una vec chia ferita in tutti gli «amanti» di Marco Pantani. Tra questi c’è Leo Turrini, emiliano doc, firma acuta e rotonda al Resto del Carlino che ha scritto «Il Pirata e il Cowboy» per Imprimatur editore. Al centro del racconto, molto ben scritto, c’è lo scontro epoca le tra Pantani e Armstrong al Tour del 2000. Ci sono il Ventoux e Courchevel (le ultime vittorie del Pirata) e c’è tutto quel non detto, rivisto alla luce di tutto quello che sappiamo. Marco e Lance erano quanto meno sulla stessa barca. Ma ebbero trattamenti diversi. Turrini rimette le cose a posto e il suo libro va letto come un omaggio a un uomo che ha pagato con la vita le vicende complicate di quegli anni.

L’ULTIMO GRANDE DUALISMO

Conti gioca con gli aneddoti della sfida Moser-Saronni

Il lottatore Sembra una squa-

laFoto Quel giorno sullo Stretto...

L’ingegnere in Nazionale Preci-

siamo subito che non abbiamo chiesto ai debuttanti un giudizio sulla candidatura poi vittoriosa di Piero Grasso o sull’ipotesi di un «governo del presidente». Sfruttando il fatto che in questi giorni di curiosità spasmodica e di giornalisti squalificati, lo sport gode di una sorta di extraterritorialità. Più web che telefono, ma comunque solleticati sull’argomento, in di-

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LIBRI

TERZO TEMPO

VALERIO PICCIONI

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È stato il primo atto del tour elettorale di Beppe Grillo per le Regionali in Sicilia, lo scorso 10 ottobre. Il leader del Movimento Cinque Stelle ha percorso i 3.2 km dello Stretto di Messina in un tempo di circa un’ora e 15 minuti. Oltre a nuotare, Grillo fra le sue abitudini ha anche il jogging sulla spiaggia vicino casa.

dra di sportivi della porta accanto. Quelli che vedi trafelati uscire di casa con il borsone e correre verso la palestra. In quello di Filippo Gallinella, perugino alla Camera, prima atleta e poi istruttore nella lotta libera. La siciliana Azzurra Cancellieri, anche lei alla Camera, ci racconta della sua pallavolo, che pure Paola Carinelli ha praticato ad alto livello, e spiega che la sua borsa ora è rimasta a casa: «Ho fatto pilates, ma quest’estate ho lasciato perdere per mancanza di tempo». Con l’aria che tira difficile che lo ritrovi, almeno per il momento, a Montecitorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Moser e Giuseppe Saronni non potevano essere più diversi. In tutto. Il primo trentino, generoso, attaccante. Il secondo lombardo, astuto e velocissimo. A cavallo tra gli Anni 70 e 80 hanno vinto tantissimo (Giri, Mondiali, Classiche...) e hanno dato vita all’ultima grande rivalità del nostro ciclismo. Beppe Conti, firma storica di Tuttosport e ora consulente Rai, è il giornalista che ha vissuto più da vicino quegli anni di attacchi, volate e di polemiche furibonde. Nel libro «MoserSaronni, Duello infinito» della Graphot Editrice, Conti ricostruisce due straordinarie carriere con racconto agile, efficace e ricchissimo di aneddoti che fanno piacevolmente rivivere quel dualismo.


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_la sfida in Parlamento

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

notizie Tascabili Sfilano i centri sociali

Ma la scelta di eleggere la Boldrini e Grasso avvicina i grillini e il Pd?

Corteo antifascista Banche devastate e tensione a Milano Traffico paralizzato, una decina di banche danneggiate, la porta di una scuola militare sfondata, fumogeni contro gli agenti: tensione ieri a Milano per il corteo nazionale dei centri sociali a 10 anni dalla morte di Davide Cesare, «Dax», accoltellato da 2 mi litanti di estrema destra e dal loro padre. «Dax 16 3 03 ucciso perché militante antifascista», si leggeva sullo striscione in testa a un corteo di 5.000 persone, aperto dalla madre di Dax e da Heidi Giuliani, mamma di Carlo, ucciso da un carabiniere al G8 di Genova.

La ex portavoce Onu alla Camera e al Senato l’ex procuratore Adesso però si va alle consultazioni per il governo nel caos totale La battaglia per le presidenze parlamentari si è conclusa ieri. La Camera ha eletto Laura Boldrini al posto che fu di Fini. I senatori hanno scelto come loro presidente Pietro Grasso. Laura Boldrini è entrata a Montecitorio nelle liste di Sel (Vendola). Faceva parte di quel gruppo ristretto di privilegiati che ha ottenuto il seggio senza passare per le primarie. Bersani l’ha scelta all’ultimo momento, sacrificando Dario Franceschini, e lei s’è presa lo scranno più alto di Montecitorio senza problemi: alla Camera il Pd ha 340 seggi, cioè la maggioranza assoluta, e su queste cose può fare quello che vuole. Infatti non c’è stata competizione. Tutto diverso il discorso per il Senato. Il regolamento vuole che i due più votati del terzo scrutinio, nel caso non abbiano raggiunto il numero minimo per essere eletti, si affrontino poi in ballottaggio al quarto giro e il più votato al quarto giro risulti poi eletto, non importa quanti voti abbia ottenuto (prima della lettura dello scrutinio Calderoli ha preso la parola e sostenuto che la maggioranza relativa non bastava per vincere, affermazione che ha impegnato l’aula in un breve duello giuridico e che è poi stata bocciata dal presidente Colombo). Gli sfidanti, nel nostro caso, erano Pietro Grasso, candidato del centro-sinistra, e Renato Schifani, portato dal centro-destra. Ha vinto Grasso 137 a 117, un risultato estremamente interessante.

Drammi in montagna

Alto Adige: valanga uccide scialpinista Morto sulle Apuane

Due simboli Il presidente della Camera, Laura Boldrini, 52 anni: ex portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, era in lista con Sel (nel tondo gli applausi dopo l’elezione a Montecitorio). E il presidente del Senato, Pietro Grasso, 68: ex procuratore nazionale antimafia, in quota Pd ANSA votare scheda bianca. Replica di alcuni senatori siciliani: «Come ce ne torniamo in Sicilia se poi vince Schifani?» (notiamo che sia Schifani che Grasso sono siciliani, anzi palermitani). Altra obiezione: come possiamo essere equidistanti se Pietro Grasso è stato procuratore nazionale antimafia, mentre Schifani è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa? Alla fine venti grillini hanno votato Grasso. Fatto che apre scenari.

2 3 Perché a questo punto, e con Chi sono questi due nuovi prelo stesso ragionamento, potrebbero votare anche per il governo di Bersani.

Bersani ha scelto due figure emblematiche, due campioni, due icone — una della battaglia in favore degli emigranti e dei diseredati, l’altro per la lun-

1Perché? Perché Grasso aveva a disposizione, in teoria, solo 123 voti. Da dove vengono gli altri 14? I montiani avevano deciso di votare scheda bianca, i berlusconiani sostenevano Schifani, non restano che quelli del Movimento 5 Stelle. Ebbene sì: i 14 voti in più vengono dai grillini, una parte dei quali ha rotto la consegna dell’equidistanza spostandosi verso Pietro Grasso e il Pd. Il capogruppo Vito Crimi ha sdrammatizzato: «Abbiamo mantenuto la linea, per alcuni c’è stato un voto secondo coscienza». Quando s’è saputo che Bersani avrebbe puntato su Grasso, i Cinque Stelle si sono riuniti e hanno litigato di brutto. La maggior parte voleva restare (e poi è restata) nel solco dell’indicazione di Beppe Grillo, il Pdl e il Pd sono uguali, quindi tra Grasso e Schifani non c’è differenza, perciò dobbiamo

ga militanza da magistrato contro la criminalità organizzata — per gettare lo scompiglio nelle fila di quelli che si ostinano a non prendere posizione. Boldrini e Grasso, oltre tutto, sono freschi di Parlamento, non appartengono a correnti e non sono espressione di apparati. La linea Grillo, su di loro, si trova in qualche imbarazzo. Imbarazzo che si è colto bene a Palazzo Madama, dove il voto dei Cinque Stelle poteva essere decisivo.

sidenti?

La Boldrini, una bella signora di quasi 52 anni, separata, una figlia, è famosa come portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (in sigla: Uhncr). Da quella posizione ha condotto una lotta

NIENTE UDIENZA CAV CONTESTATO A PALAZZO MADAMA

i precedenti

La Jotti e la Pivetti donne al timone Laura Boldrini è la terza donna a essere eletta presidente della Camera nella storia repubblicana dopo Nilde Jotti e Irene Pivetti. La prima, esponente di spicco del Partito Comunista, venne scelta nel 1979 e restò in carica per 13 anni, fino al 1992. Due anni dopo la sorpresa della deputata leghista: appena eletta in Parlamento per la prima volta, fu scelta alla quarta votazione come presidente di Montecitorio. Aveva 31 anni (è la più giovane di sempre) e rimase in carica fino al 1996.

«Sì al legittimo impedimento» Berlusconi vota e attacca i pm

Silvio Berlusconi con occhiali protettivi ieri a Palazzo Madama ANSA Ancora bordate di Silvio Berlusconi contro le toghe milanesi, in un documento di 39 pagine, da lui firmate per chiede re il trasferimento dei processi. E ieri la Corte d’Appello ha riconosciuto il legittimo impedimento dell’ex premier, chiamato a partecipare all’elezione del presidente del

Senato. Processo Mediaset aggiornato al 23 marzo e senten za che slitterà. Il Cav, contestato all’arrivo e all’uscita di Palazzo Madama, è poi tornato sull’argo mento giudici: «Voglio una pre commissione sui pm eversi vi». E sulla situazione politica: «Il M5S sembra Scientology: preoccupa per la democrazia».

senza quartiere alla politica dei respingimenti e osteggiato in ogni modo Maroni. Non ha nessun grado di parentela con il celebre partigiano, e capo di partigiani, Arrigo Boldrini, di cui tanti hanno preteso che fosse figlia. Altro equivoco: non è toscana, come pare dall’inflessione, ma marchigiana. È la terza donna che si trova a guidare Montecitorio, dopo la Jotti e la Pivetti.

4 Di Grasso abbiamo già detto che è stato procuratore generale antimafia e campione della lotta alla criminalità organizzata.

Aggiungiamo che è nemico di Ingroia dal tempo in cui era procuratore capo a Palermo e Ingroia sostituto procuratore in quello stesso ufficio. A Grasso faceva la guerra soprattutto Caselli, di cui Ingroia è stato convinto seguace. Insomma, sono vecchie beghe. Per i lettori della Gazzetta è forse più interessante sapere che, da giovane (Grasso ha compiuto 68 anni lo scorso Capodanno), il presidente del Senato è stato un ottimo centrocampista, quasi in procinto di intraprendere sul serio la carriera. Giocava nel Bacigalupo, squadra di calcio della borgata dell’Arenella a Palermo. Lo so che sembra incredibile, ma per un po’ il suo allenatore è stato Marcello Dell’Utri.

5 Che significato politico hanno queste due nomine?

Significano che non ci sono accordi e che andiamo alle consultazioni di Napolitano, a partire da mercoledì prossimo, nella confusione più assoluta. Non parliamo poi della battaglia per la presidenza della Repubblica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Due vittime della montagna, ieri. Una valanga a quota 3.400 sull’Ortles, in Alto Adige, ha travolto uno scialpinista bolzanino, Giulio Longatti, 37 anni: ferito un suo compagno. Un uomo di 53 anni di Pratovecchio (Arezzo), Andrea Casamenti, ha invece perso la vita sul massiccio della Pania, sulle Alpi Apuane: si è avventurato su un sentiero ghiacciato ed è caduto in un canalone. Salvi, invece, i sei scialpinisti lombardi travolti da una valanga sopra il Passo del Serio, a quota 2.600 metri, in Valtellina.

La marcia di «Libera»

Vittime delle mafie Per ricordarle 150 mila a Firenze Centocinquantamila: un fiume di persone ha invaso ieri Firenze, raccogliendo l’invito dell’associazione Libera per la giornata in ricordo delle vittime della mafia. «Non uccideteli una seconda volta», è il messaggio arrivato dal corteo e ripetuto da don Luigi Ciotti, fondatore dell’asso ciazione anti clan. «Un segnale di speranza», ha detto Napolitano.

Il corteo di ieri a Firenze ANSA

Violenza su una svizzera

India, otto uomini stuprano turista Picchiato il marito Ennesimo stupro di gruppo in India. Vittima una cittadina svizzera di 39 anni, aggredita nello stato del Madhya Pradesh che stava attraversando, insieme al marito, in bicicletta. Mentre i due erano accampati, un gruppo di 8 persone ha picchiato l’uomo e violentato la donna. Poi hanno rubato il computer della coppia. I colpevoli sono stati arrestati e rischiano la pena capitale, la donna è stata ricoverata. Nel 2011 gli stupri, in India, sono stati 250 mila.


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ALTRI MONDI A RISCHIO BANCAROTTA

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BADANTE KILLER

Cipro: coda al bancomat REUTERS

Un omaggio speciale da una cronista argentina per il Papa: un bicchiere per bere il «mate», il tè sudamericano REUTERS

«Ho scelto Francesco per una chiesa povera» Papa Bergoglio incontra i giornalisti e spiega l’origine del nome. E oggi grande attesa per il primo Angelus VALERIO PICCIONI ROMA

Incredibile ma vero. È il trionfo di un argentino e il protagonista della mattinata diventa il Brasile. Potenza della Chiesa, del nuovo Papa e di quest’aula Paolo VI che contiene un bel po’ di mondo. Papa Francesco debutta fra i giornalisti con un discorso breve, semplice, fortissimamente ironico — «avete lavorato in questi giorni, eh?» — ma che alla fine rilancia il suo manifesto: «Quanto vorrei una Chiesa povera fra i poveri!». E allora, che cosa c’entra il Brasile? C’entra perché sono proprio loro, i brasiliani, a vincere la partita delle bandiere nella grande

L’EVENTO STORICO

E sabato a pranzo con Benedetto XVI Un evento inedito nella Storia: due Pontefici l’uno di fronte all’altro. Sabato 23 marzo a Castel Gandolfo, Papa Francesco incontrerà il suo predecessore Benedetto XVI. La visita inizierà alle 12.15 e il Santo Padre e il Papa emerito pranzeranno insieme. Al termine dell’incontro Francesco farà ritorno in Vaticano.

sala disegnata da Pierluigi Nervi, l’ingegnere olimpico del ’60, l’uomo del Palaeur e dello stadio Flaminio. È una enclave esultante quella dei cugini-rivali degli argentini, eterni rivali col pallone. L’amico brasiliano Ma il Brasile è anche qualcosa di diverso nella mattinata. Papa Bergoglio svela com’è nata la scelta del nome Francesco ispirandosi al Santo di Assisi. Torna al momento clou del conclave, «quando la cosa diventava pericolosa» dice ancora con ironia spiegando il momento decisivo. E racconta che è stato proprio l’arcivescovo di San Paolo Claudio Hummes, «un grande amico», ad abbracciarlo nel momento dell’applauso del quorum raggiunto. «E mentre mi abbracciava mi ha detto: non ti dimenticare dei poveri». A quel punto è nata l’idea: Papa Bergoglio è diventato Papa Francesco. Maracanà e Bombonera (anzi, ex Gasometro, visto che è tifoso del San Lorenzo de Almagro tanto caro pure ad Osvaldo Soriano), Pelè e Maradona, si sono dati la mano in questo trionfo sudamericano. La triade Il Papa ha parlato anche del mestiere del giornalista, di quella specie di «triade esistenziale» che deve ispirarlo: «Verità, bontà, bellezza». Ma in

S Le scarpe Il Papa stupisce pure per le scarpe: non sono quelle rosse di Ratzinger e sono un po’ malmesse

fondo anche «la Chiesa esiste per questo». Non ha rinunciato poi al gusto della battuta, un classico del suo repertorio comunicativo: «Qualcuno mi ha proposto di chiamarmi Clemente XV per vendicarmi di Clemente XIV, che abolì la Compagnia di Gesù...». Fra i tanti regali ricevuti dai giornalisti c’erano pure calabassa e bombilla per il suo mate, la bevanda che per ogni argentino vero è una presenza quotidiana. Oggi un’altra prima volta: l’Angelus. Martedì l’intronizzazione con tanti capi di Stato, compresa Cristina Kirchner, la presidenta argentina con cui i rapporti non sono mai stati idilliaci, ma che incontrerà per prima, domani. Mentre a Buenos Aires, dopo le polemiche su un presunto atteggiamento ambiguo del futuro Papa verso la dittatura, categoricamente smentito dal Vaticano (e dal premio Nobel per la pace, Perez Esquivel), una parte della stampa e le nonne di Plaza de Mayo invitano il nuovo Pontefice, dopo aver chiesto scusa a nome della chiesa argentina per non «aver fatto abbastanza» di fronte alla tragedia dei desaparecidos, ad aprire le porte degli archivi vaticani per fare piena luce su quel periodo feroce. Dall’Argentina

RIPRODUZIONE RISERVATA

Dieci miliardi di aiuti a Cipro dall’Europa Un’imposta del 9,9% sui depositi bancari superiori a 100 mila euro e del 6,75% per quelli inferiori: Cipro annuncia una misura straordinaria per salvarsi dalla bancarotta. Un prelievo che porterà nelle casse dello Stato 5,8 miliardi di euro e ha avuto il via libera della Ue, da cui invece giungerà un aiuto di 10 miliardi. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) dovrebbe contribuire con un miliardo. Cipro ha bisogno di almeno 17 miliardi di euro per salvare dal crac le proprie banche (esposte con quelle greche) e le casse pubbliche, una cifra che rappresenta il 100% del Pil dell’isola.

DIALOGO TRA I GOVERNI

I marò Latorre e Girone ANSA

Marò, l’India abbassa i toni L’Ue: si tratta E dopo muri contro muri, minacce e rappresaglie, ieri tra India e Italia è stata la giornata del disgelo, con le prime prove di dialogo sulla questione dei marò. Tra quanti hanno cercato di allentare la tensione lo stesso ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid che ha invitato a pensare, «prima di lanciare avvertimenti o pianificare rappresaglie, alle conseguenze delle azioni». E che ci si stia affidando al negoziato è stato confermato anche da Catherine Ashton, alto rappresentante per la politica estera Ue: «Sono in corso colloqui tra i due governi, vediamo come vanno».

UCCISO AD AGRIGENTO

Il bambino avvelenato: «Siamo vicini alla svolta»

S Arrestato a Bologna: era latitante negli Usa I due anziani di Bologna che un anno fa lo avevano assunto come badante sono rimasti a bocca aperta: per loro era «squisito», al punto che gli affidavano i nipotini. Quell’uomo, che tutti conoscevano come Renè Rondon, dominicano di 38 anni, era in realtà uno dei 15 latitanti più ricercati in Usa: Miguel Torres, 42, newyorkese di origine ispanica. Dopo 8 anni di latitanza, i carabinieri lo hanno arrestato nella villetta di una coppia di Bologna da cui lavorava come domestico. Torres è accusato di avere ucciso la moglie in Pennsylvania, nel 2005 con un colpo alla schiena e uno alla testa prima di fuggire

Il Policlinico di Messina dove è morto il bimbo avvelenato ANSA

I genitori di Sebastian Lupescu, il bambino romeno di 5 anni morto al Policlinico di Messina, tre giorni fa, per i postumi di un avvelenamento provocato dall’ingestione di alcuni cioccolatini che contenevano pesticida, piangono disperati. Non si danno pace. Chiedono giustizia e continuano a ripetere che non riescono a darsi una spiegazione di quanto è accaduto. Gli altri figli, Alexandro, di 7, e Inonut, di 10, che avevano mangiato gli stessi dolci, si stanno riprendendo. Le indagini, intanto, vanno avanti. A uccidere il piccolo Sebastian è stato il «Carbofuran», un potente pesticida usato in agricoltura, ma anche un letale insetticida. Inodore e incolore. Si tratta di un prodotto il cui principio attivo è bandito dall’Ue dal 2009 perché altamente nocivo per la salute umana. Sono stati passati al setaccio tutti i commercianti di prodotti per l’agricoltura per verificare se ci siano stati acquisti sospetti negli ultimi giorni. Gli investigatori sono convinti che la «soluzione sia vicina». Il fascicolo ipotizza l’omicidio volontario, oltre alle lesioni gravi. L’ipotesi privilegiata è quella della vendetta nei confronti della coppia. Infatti il pesticida non era stato iniettato nella sola confezione di cioccolatini ingerita dai tre figli lo scorso 8 marzo, ma anche nel vino e nelle arance che erano stati lasciati davanti alla porta della casa della famiglia romena a Naro, nell’Agrigentino. La Procura ha rinunciato all’esame autoptico e ha disposto anche il dissequestro della salma di Sebastian che nelle prossime ore sarà trasportata in Romania, nella città di origine dei Lupescu. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

IN UNA SERIE AMERICANA

Ganz diventa il Papa per la regia di Scott Nella sua carriera è stato Hitler e Tiziano Terzani: la nuova sfida dell’attore italo svizzero Bruno Ganz (nella foto LaPresse)

è interpretare il Papa. Sarà Sisto VI, nome fittizio, in «The Vatican», serie tv americana diretta da Ridley Scott, il regista di «Il Gladiatore». La fiction racconterà gli intrighi, il potere e le rivalità nella Chiesa cattolica e sarà interpretata anche da Kyle Chandler, visto in «Argo».

IL TALENT IN ONDA AD APRILE

Bonolis farà tuffare i divi su Canale 5 Manuela Arcuri, Valeria Marini, Raz Degan: sono alcuni dei personaggi che, tra aprile e maggio, vedremo nel nuovo talent

di Canale 5, «Stasera mi butto», i cui concorrenti devono imparare a tuffarsi da trampolini fra i 3 e i 10 metri di altezza. Il conduttore sarà probabilmente Paolo Bonolis e lo show, in onda in diretta dal Foro Italico di Roma, avrà veri tuffatori come giudici. Tra loro, forse, Tania Cagnotto.

K2, la gloria e le polemiche d Le Cinque Giornate: rivivono in prima serata ecco il diario di chi c’era lafrase DEL GIORNO

SU GAZZETTA.IT DA DOMANI

Approda su Rai 1 la mini serie sulla spedizione italiana che conquistò la vetta himalayana nel ’54: una storia di coraggio, ma anche di rivalità CLAUDIO GREGORI

Il K2, alto 8611 metri, è la seconda montagna della Terra. Per Reinhold Messner è «il più bello e il più difficile dei 14 ottomila». Il 31 luglio 1954, alle 18.31, la vetta fu toccata da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, componenti della spedizione italiana guidata dal professor Ardito Desio, geologo ed esploratore. Un grande successo, che stimolò l’orgoglio nazionale, ma che alimentò poi per oltre mezzo secolo accese polemiche e la "battaglia di verità" di Walter Bonatti. Su quest’impresa di grande impatto mediale Rai 1 lancia domani e martedì, in prima serata, ore 21.10, la fiction K2: la montagna degli italiani. Si tratta di una coproduzione italo-austriaca. Le scene sono state girate in Tirolo, sul ghiacciaio di Sölden, nella Ötztal e a Innsbruck. Il regista è Robert Dornhelm, austriaco di origini rumene, autore del film Amanda Knox. Tra gli interpreti Massimo Poggio (Compagnoni), Marco Bocci (Walter Bonatti), Michele Alhaique (Lacedelli), Giuseppe Cederna (Ardito Desio), Giorgio Lupano (Mario Puchoz), Alberto Molinari (Riccardo Cassin), Matteo Azchirvani (il portatore Mahdi), Paolo Graziosi (Alcide De Gasperi). ««Abbiamo girato a 3.500 metri di altezza, la fatica che vedrete è vera non è finzione. Ci alzavamo la mattina presto, ci vestivamo con gli abiti anni ’50 e poi, la funivia ci portava ad una certa altezza» ricorda Poggio/Compagnoni. Tragedia Puchoz Le polemiche

erano esplose già prima del via con la bocciatura, per motivi medici, di Riccardo Cassin e Cesare Maestri. Desio seleziona undici alpinisti: Bonatti, Compagnoni, Lacedelli, Gino Soldà, Sergio Viotto, Ugo An-

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Girato in Tirolo: Bocci interpreta Bonatti, Cederna è Ardito Desio. Una coproduzione italo-austriaca gelino, Mario Puchoz, Pino Gallotti, Ubaldo Rey, Cirillo Floreanini e Erich Abram. Questa maxi-spedizione, con 700 portatori, il 20 giugno viene scossa dalla tragedia: Puchoz muore al campo 2 per edema polmonare acuto. Un colpo terribile. Desio decide di continuare la scalata in memoria del caduto. La fase cruciale è drammatica. Il 29 luglio si trovarono al campo 8 Compagnoni e Lacedelli, con

Bonatti e Gallotti. Non c’erano le bombole ad ossigeno. Bonatti e Gallotti scesero a recuperarle, mentre Compagnoni e Lacedelli salivano a piazzare il campo 9. Il 30 Bonatti con l’hunza Mahdi risale con le bombole. Non trovano il campo 9. Il gelo morde. Cala la notte. Mahdi incomincia a urlare. Bonatti scava un gradino nel ghiaccio ripido. Bivaccano lì, al gelo. Una luce squarcia il buio della notte. Si sente la voce di Lacedelli: «Lasciate lì le bombole e scendete». «Mahdi non ce la fa», urla Bonatti. Inutilmente. Vengono lasciati al loro destino. «Quella notte dovevamo morire», scriverà Bonatti. Invece ritrovano l’ottavo campo. Alle 17.30 del 31 luglio l’urlo dell’hunza Isakhan li scuote: «Un Saib è

È LA PRIMA VINCITA DEL 2013

Udine, centrato un «6» Premio da 53,3 milioni

Le notizie che non lo erano DI LUCA SOFRI

Palazzolo dello Stella è un paesino in provincia di Udine, con qualche chiesa e poco più di 3 mila anime, un angolo di Friuli noto, fino a ieri, solamente per aver dato i natali all’architetto Gae Aulenti. Ieri sera, a Palazzolo, qualcuno ha festeggiato: proprio lì sono stati vinti i 53,3 milioni del 6 del Superenalotto (il primo del 2013), grazie una giocata di gruppo. La schedina vincente è stata registrata presso un’edicola del centro. Ma è stato un sabato felice per tutto il Nord Est: una vincita da 500.000 euro al «SuperVincitore SuperStar» si registra a Polesella (Rovigo). Ieri sono stati centrati anche diciassette «5», ai quali vanno 21.130,05 euro ciascuno. L’ultimo 6, da 12,3 milioni di euro, era stato realizzato in agosto ad Avezzano (L’Aquila). Nel 2012 sono state solamente quattro le sestine milionarie incassate e hanno premiato, oltre ad Avezzano, giocatori di Roma (in due occasioni) e Catania, per un totale di 152 milioni. Alla prossima estrazione, il jackpot a disposizione del 6 partirà da 16,5 milioni.

Messi-El Sharaawy Il rifiuto della maglia è solo un equivoco Diversi siti di news hanno evocato la possibilità di un’imminente richiesta di arresto per Silvio Berlusconi, dopo che il parlamentare del Pd Claudio Migliavacca aveva dichiarato che il partito democratico non si sarebbe opposto a una simile richiesta. Ma la procura di Napoli, sospettata di una simile richiesta, ha smentito: «La procura non ha formulato alcuna richiesta di arresto o di altra misura cautelare a carico del senatore Silvio Berlusconi», ha spiegato il procuratore, Giovanni Colangelo. Nelle ore dell'elezione di Papa Francesco,

Dalla realtà alla fiction A sinistra, la foto della spedizione italiana del K2 nel 1954. In alto, i protagonisti della fiction: 1 Massimo Poggio (Achille Compagnoni, il primo in piedi da sinistra nella foto sotto); 2 Marco Bocci (Walter Bonatti, l’ottavo); 3 Massimo Cederna (Ardito Desio, il quarto); 4 Michele Alhaique (Lino Lacedelli, il settimo)

vicino alla cima del K2». Bonatti scorge due puntini contro il cielo che avanzano. Quarto ottomila Il K2 è il quarto

ottomila ad essere scalato: dopo l’Annapurna, 8078 m, vinto dai francesi Maurice Herzog e Louis Lachenal, il 3 giugno 1950; l’Everest, 8848 m, scalato dal neozelandese Edmund Hillary e dallo sherpa Norkay Tensing, il 24 maggio 1953; il Nanga Parbat, 8125 metri, raggiunto il 3 luglio 1953 da Hermann Buhl, da solo e senza bombole. La conquista Alle 5 del mattino

Compagnoni e Lacedelli avevano recuperato le bombole. Poi erano saliti superando un passaggio di terzo superiore, il pendio arduo, l’ossigeno che finisce, il respiro che manca. Su, uno stop ogni tre passi fino in vetta. Lì avevano piantato la bandiera. Poi la discesa nella notte. Il confronto con Bonatti, con la gloria e i rimorsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

alcune agenzie di stampa e siti internet hanno annunciato un incontro tra il nuovo pontefice e l'ex papa Joseph Ratzinger già nei giorni immediatamente successivi, indicando anche alcune date. Che però non hanno avuto nessuna conferma: ieri, invece, è stato comunicata ufficialmente una visita del papa a Castel Gandolfo, dove si trova Ratzinger, per sabato 23 marzo. Sempre rispetto al nuovo Papa, sono circolate diverse notizie rivelatesi poi false: da una foto in cui dava la comunione all'ex dittatore argentino Videla (ma si trattava di un altro parroco, e il dittatore era stato nel frattempo deposto e incarcerato) a una frase molto offensiva nei confronti del ruolo delle donne, di cui non è stata ricostruita nessuna fonte affidabile, ed era stata messa in circolazione su internet. Molti siti sportivi, ma anche quelli di alcuni giornali, avevano raccolto dopo la partita Barcellona-Milan di martedì la voce che Leo Messi avesse rifiutato di scambiare la sua maglia con quella di El Sharaawy. Ma lo stesso El Sharaawy ha mostrato sul suo account di Twitter la foto della maglia di Messi ricevuta, smentendo così la storia.

STIMO QUENTIN MA ODIO IL SANGUE «Ho una grande stima di Quentin Tarantino come ho dichiarato più volte, sono contento che scelga la mia musica, un segnale di fratellanza artistica. Le mie parole sono state fraintese ed estrapolate. Per quanto riguarda Djiango, il problema è che non riesco a vedere troppo sangue in un film per questioni di carattere. Mi impressiono» ENNIO MORRICONE COMPOSITORE

Le Cinque Giornate in un dipinto firmato da Baldassarre Verazzi

Un documento originale, che diventa un viaggio nel tempo e in una Milano ancora riconoscibile a oltre 160 anni di distanza. Da domani la pagina MilanoLombardia di Gazzetta.it pubblicherà, a cura di Claudio Bagni, la cronaca delle Cinque Giornate di Milano tratta dal manoscritto di un cittadino allora abitante in via Brera. E che da lì ha assistito alla sanguinosa insurrezione (cominciata in questi stessi giorni, il 18 marzo) con la quale si giunse alla liberazione dal dominio austriaco. «Tutta la mattina sentivo nella contrada gran movimento che non sapevo a che attribuire — scrive, tra l’altro, l’autore del manoscritto — ma che il mio servitore mi diceva essere popolo tumultuante, e come lo era infatti anche in tutte le adiacenti contrade. Verso mezzodì poi divenne assai imponente il tumulto e immenso verso la una pomeridiana...». In un racconto appassionante, fra «cittadini cacciati come lepri» e silenzio rotto dalle fucilate, osservazioni sugli errori commessi dagli austriaci e il ritratto di un Milano che c’è ancora (il Teatro alla Scala e le vie di Brera), il diario della rivolta si trasforma in memoria viva, oltre le pagine polverose dei libri di Storia.

L’OSSERVATORIO

Giovani Editori: Ceccherini resta presidente Andrea Ceccherini è stato confermato presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori, la cui assemblea dei soci si è riunita venerdì a Roma. Il nuovo mandato è di sei anni e premia i risultati raggiunti sotto la sua leadership dall’organizzazione, che punta a elevare, tra i più giovani, spirito critico e senso civico. Nel confermare piena fiducia da parte di tutti i soci dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori al rieletto presidente, l’organizzazione ha pure nominato il Comitato di Indirizzo per il 2013 2019: Giancarlo Cerutti, presidente del «Sole 24 Ore», Angelo Provasoli, presidente di Rcs MediaGroup, Andrea Riffeser Monti, a.d. della Poligrafici Editoriale, Cesare Romiti, presidente onorario di Rcs e Peter Kann, già presidente del «The Wall Street Journal» e della Dow Jones. L’assemblea dei soci dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori ha approvato all’unanimità anche il nuovo piano quinquennale di sviluppo, «Spingersi oltre».


DOMENICA 17 MARZO 2013

LA GAZZETTA SPORTIVA

51

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7,5

Toro 7

Gemelli 8

Cancro 5,5

Leone 7,5

Vergine 5,5

DI ANTONIO CAPITANI

La corsa verso la fortuna è agevolata da Giove: guadagni, idee e incontri giusti diventano realtà. Bene i viaggi e la movida, anche suina.

Produrrete e quaglierete bene, pur senza sbattervi. L’amore è un amalgama sudombelicale e di palpiti all’unisono: bellerrimo.

Gli zebedei potrebbero fumarvi come comignoli. Non ingigantite gli impicci, agite bene e vincerete. Ormone un po’ smarrito, però.

La strada si fa più in discesa e là dove c’erano stati ostacoli, cominciano a fiorire occasioni ghiotte, pure suine: oggi ne avrete la prova.

Umore e amore appaiono un cicinìn zebrati di sfiga. Non conviene né insistere né stressare. Ma nemmeno abbattervi. Riposate, potendo.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

IL MIGLIORE Domenica OK per avviare e seminare. Luna e Giove vi palpano pure i glutei, come gesto portafortuna per soldi, lavoro, amore. Sudombelico solerte!

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Bilancia 6

Scorpione 6-

Sagittario 7,5

Capricorno 6

Acquario 7+

Pesci 6-

Collaborate, non competete e tutto filerà liscio. Un colpo di scena, in questi giorni, però, è possibile. Viaggi OK, sudombelico sfiduciato.

Potreste essere irritabili. Evitate, però, gli incontri ravvicinati fra il vostro piede e i glutei di certi fallocefali. Ansie economiche.

L’umore non aiuta, ma tutto vola verso il successo! C’è anche sex spinto, ovunque, in casa, in auto, in campagna fra l'erba e/o sui pruni.

Benché le idee siano chiare e l’operosità spiccata, la fortuna latita. Ma non c’è sfiga vera, solo calma noiosa. Oltre che suina. Relaxatevi.

Creatività, energia e spirito mondano conferiscono un tocco di frivolezza alla vostra domenica. C’è anche un bel mood fornicatorio, nell’aria.

L’emotività e la lesa maestà potrebbero indurvi a sbottare troppo. E farvi tagliare da soli gli zebedei santi. No buono. Bene i soldi, però.

LUCA CIGARINI

Il centrocampista dell’Atalanta è nato a Montecchio (Re) il 20 giugno 1986. Nel suo passato anche un anno a Napoli e uno a Siviglia

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre 17.00 TOLOSA - BORDEAUX

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14.15 COPPA DEL MONDO

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Serie A MP Calcio 3, Sky Calcio 3 Serie A MP Calcio 1, Sky Sport 1, Sky Calcio 1

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21.00 ST. ETIENNE - PARIS SAINT GERMAIN Ligue 1 SportItalia

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ALGHERO

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Legenda CIELO

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Il sole oggi MILANO

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POTENZA

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REGGIO CALABRIA

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ROMA

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TORINO

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TRIESTE

6:31

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

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Gigante femminile. Pr ma manche. Da Lenzerheide, Svizzera Eurosport, Rai Sport 1

11.15

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

COPPA DEL MONDO

Mondiale femminile Eurosport 2

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Champions League maschile. Finale SportItalia

17.00 VILLA CORTESE PIACENZA

Gigante femminile. Seconda manche. Da Lenzerheide, Svizzera Eurosport, Rai Sport 1

AVANTHA MASTERS PGA European Tour. Da Dehli, India Sky Sport 2

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Coppa Italia Serie A2 Finale femminile Rai Sport 1

13.00 COPPA DEL MONDO

GOLF

VOLLEY

14.30 FROSINONE CASALMAGGIORE

Slalom maschile. Seconda manche. Da Lenzerheide, Svizzera Eurosport, Rai Sport 1

Coppa Italia Serie A1. Finale femminile. Rai Sport 1

Oggi Maltempo al Nord via via da Ovest verso Est con piogge e nevicate fino a bassa quota o anche in pianura sul Piemonte, in collina o alta collina altrove. Piogge in estensione anche al Centro al Trieste pomeriggio e soprattutto la sera, meglio al Sud.

Trento 1

Aosta 0

3

Torino 1

2

5

Milano

1

Venezia

5

1

1

IL SONDAGGIO

IL BLOG

Milano-Sanremo: Sagan è il favorito secondo i tifosi

Gallinari racconta i segreti della Nba in «Gallo corner»

L’edizione numero 104 della Classicissima di Primavera ha già un padrone, almeno secondo i tifosi. Il 38,3% di loro punta su Peter Sagan, 23enne slovacco della Cannondale vincitore di due tappe alla Tirreno Adriatico. Dopo Sagan occhi su Nibali (11,8%) e Moser (11,2%)

Nuova puntata del blog dell’azzurro che gioca con i Denver Nuggets nella lega basket più famosa del mondo. Gallinari racconta gli alti e i bassi di una stagione che sta proiettando la sua squadra nella élite della Nba. «Ma quando perdiamo il coach è comunque inc...»

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

Tempo perturbato al Nord con piogge e rovesci spesso forti e nevicate diffuse, fino a bassa quota sul Piemonte, alta Lombardia, in media-alta collina altrove. Piogge anche al Centro con neve a 1200/1700 m, nubi e piogge irregolari al Sud.

Il tempo migliora su quasi tutto il Paese con ampio soleggiamento salvo locali addensamenti con qualche nevicata fino a bassa quota sulle Alpi e qualche piovasco sul Nord della Toscana. Locali addensamenti anche al Centrosud.

11

10

Bologna Genova 8

2

11

Ancona

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Firenze 3

Perugia 1

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3 10

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L’Aquila 2 8

ROMA 3

Campobasso

11

Bari

3 8

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Potenza

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5 8

Cagliari

Catanzaro

10 15

2

Palermo

10

Reggio Calabria 5 14

7 15

7

Sorge

DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

10.00 COPPA DEL MONDO

18.00 CANADA - DANIMARCA

Partenza in linea femminile. Da Khany Mansiysk, Russia Eurosport

Serie A Rai Sport 2

Slalom maschile. Prima manche. Da Lenzerheide, Svizzera Eurosport, Rai Sport 1

CURLING

10.30 COPPA DEL MONDO

Finale Sky Sport 2

COPPA DEL MONDO

Eurosport, Rai 3

Finale di coppa Italia SportItalia2

18.30 RIETI - BOLOGNA

8.45

14.15 MILANO - SANREMO

BIATHLON

CALCIO A 5

15.00 PESCARA - GENOA

SCI ALPINO

SNOOKER: PLAYERS TOUR CHAMPIONSHIP

CICLISMO

20.30 DNA

Finale SuperTennis

22.00 ATP INDIAN WELLS

Da Galway, Irlanda Eurosport

Serie A SportItalia2, La7

Serie A Rai Sport 1

Serie A MP Calcio 2, Sky Calcio 2

15.00 MILAN - PALERMO

17.15

12.00 LENOVO CANTÙ SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO 20.00 BANCO DI SARDEGNA SASSARI - CIMBERIO VARESE

20.45 TORINO - LAZIO

HS 134. Da Oslo, Norvegia Eurosport

Da Galway, Irlanda Eurosport

BASKET

20.45 SAMPDORIA - INTER

Premier League Sky Calcio 8

GP DI AUSTRALIA F1. Gara Sky Sport F1

17.00 CHELSEA - WEST HAM

CALCIO

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Catania 8 14

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Il sole domani MILANO

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Sorge

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La tiratura di sabato 16 marzo è stata di 365.131 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

12 mar.

19 mar. 27 mar.

3 apr.

COLLATERALI *con I Miti della F1 ai Raggi X N. 1 e 6,19 - con libro All Blacks La Leggenda e 14,19 - con Sub: la Magia del Mondo Sommerso N. 2 e 12,19 - con Le Grandi Battaglie N. 5 e 11,19 - con Passione Rally N. 3 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con Carosello N. 11 e 6,19 - con Wrestling Heroes N. 12 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 12 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 15 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 17 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 20 e 11,19 - con I Love Travel N. 25 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 29 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 30 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 29 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 45 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 49 e 14,19 con Le Stelle della NBA N. 39 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 48 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 18,00; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 17 MARZO 2013


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