GDS 18-03-2013

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www.gazzetta.it lunedì 18 marzo 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 117 ­ Numero n 65 Anno

MILANO­SANREMO LOTTA CHAMPIONS I PARTENOPEI IN CLASSIFICA RESTANO A +2 SULLA SQUADRA DI ALLEGRI

3 Ciolek, al centro, anticipa Sagan (a sinistra) e Cancellara

Il trionfo di Ciolek in una corsa epica con neve e gelo GHISALBERTI, GIALANELLA E PASTONESI PAG. DA 40 A 43

l’Analisi 1

IL SORRISO DELL’AFRICA di LUCA GIALANELLA

a pag. 40

FORMULA 1

3 Fernando Alonso e Kimi Raikkonen sul podio AFP

Vince Raikkonen Alonso secondo Questa Ferrari c’è

CAVANI­BALO

DOPPIO URLO I BOMBER

Sopra Edinson Cavani, 26 anni, capocannoniere della A con 20 reti. A fianco Mario Balotelli, 22 anni, 7 gol in 6 match

Riecco il Matador con due reti trascina il Napoli (segna pure Pandev) Balotelli non­stop, doppietta e il Milan va: 7° centro in sei partite. Mal di pancia El Shaarawy

IL POTERE ALLE GOMME di UMBERTO ZAPELLONI

IL ROMPI PALLONE di GENE GNOCCHI

a pag. 25

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Milano-Sanremo. Sospetti su Ciolek: pare che ad Arenzano, invece di scendere abbia proseguito in pullman.

LE ALTRE IL CAPITANO: «PRENDO PIOLA»

CAPOLISTA SCHIANTO: CACERES FERITO

Totti show: 226°gol Lazio raggiunta Viola arrembante

La Juve in maglia azzurra Prandelli ne chiama otto

La Roma batte il Parma Il Toro stoppa Petkovic

Rinvio per Samp­Inter Il sarcasmo di Galliani

ALLE PAGINE 17­18­19­21 3 Francesco Totti, 36 anni. 11 gol serie A

PIFFERAI MAGICI di ALBERTO CERRUTI pag 25

DA PAGINA 2 A PAGINA 10

ALLIEVI, PERNA, VALSECCHI ALLE PAG. 34­35­37­39

l’Analisi 2

ilPunto

GRAZIANO, OLIVERO, MAURO ALLE PAGINE 12­13

MALTEMPO SI GIOCHERA’ IL 2 APRILE?

DALLA VITE, DELLA VALLE, TAIDELLI A PAGINA 14

Serie A / 29ª GIORNATA PARTITE Sabato CATANIA UDINESE BOLOGNA JUVE Ieri FIORENTINA GENOA MILAN PALERMO NAPOLI ATALANTA PESCARA CHIEVO ROMA PARMA SAMPDORIA INTER (rinv.) SIENA CAGLIARI TORINO LAZIO

3­1 0­2 3­2 2­0 3­2 0­2 2­0 0­0 1­0

CLASSIFICA JUVENTUS 65 NAPOLI 56 MILAN 54 FIORENTINA 51 INTER* 47 ROMA 47 LAZIO 47 CATANIA 45 UDINESE 41 SAMP * ( 1) 35

BOLOGNA 35 TORINO ( 1) 35 PARMA 35 CAGLIARI 35 CHIEVO 35 ATALANTA ( 2) 33 GENOA 26 SIENA ( 6) 25 PALERMO 21 PESCARA 21

Tra parentesi i punti di penalizzazione * Una partita in meno


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

SERIE A

LUNEDÌ 18 MARZO 2013

29a GIORNATA

D2 numeri& STATISTICHE

MILAN

PALERMO

0

(4-3-3)

(3-5-1-1)

32 Abbiati; 20 Abate, 17 Zapata, 25 Bonera, 2 De Sciglio; 16 Flamini, 18 Montolivo, 4 Muntari; 10 Boateng (dal 37’ s.t. 12 Traoré), 45 Balotelli, 92 El Shaarawy (dal 13’ s.t. 19 Niang). PANCHINA 1 Amelia, 61 Petkovic, 5 Mexes, 7 Robinho, 8 Nocerino, 22 Bojan, 23 Ambrosini, 76 Yepes, 77 Antonini, 81 Zaccardo. ALLENATORE Allegri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Zapata per comportamento non regolamentare.

54 Sorrentino; 6 Munoz, 25 Von Bergen, 3 Aronica; 89 Morganella, 20 Arevalo Rios, 23 Donati (dal 37’ s.t. 7 Viola), 28 Kurtic (dal 26’ s.t. 16 Fabbrini), 29 Garcia (dal 1’ s.t. 22 Nelson); 27 Ilicic; 9 Dybala. PANCHINA 30 Brichetto, 90 Benussi, 14 Anselmo, 17 Boselli, 18 Faurlin, 19 Sperduti, 24 Malele, 30 Formica, 50 Sanseverino. ALLENATORE Sannino. CAMBI DI SISTEMA dal 27’ s.t. 3-4-1-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI Munoz per comportamento non regolamentare.

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Balotelli (M) all’8’ p.t. su rigore e al 21’ s.t. ARBITRO Peruzzo di Schio.

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i gol del Balo rossonero Balotelli ha segnato 7 gol nelle prime 6 partite con la maglia del Milan: come lui, soltanto Shevchenko

NOTE Spettatori paganti 16.986, incasso di 380.011,10 euro; abbonati 24.598, quota di 718.837,29 euro. In fuorigioco 1-2. Angoli 6-5. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.

POSSESSO PALLA MILAN 61%

TOTALE CROSS PALERMO 39%

TIRI IN PORTA

PALERMO 15

TIRI FUORI

IIII MILAN 4

MILAN 21

III IIIIIII PALERMO 3

MILAN 7

III PALERMO 3

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO GOL! 8’ Balotelli trasforma il rigore concesso per trattenuta di Aronica su SuperMario stesso. 17’ Boateng da fuori: pallone alto. 24’ El Shaarawy entra in area e viene «murato» da Aronica in scivolata. 34’ Montolivo da circa 20 metri, palla a lato. 38’ Morganella dal limite, Abbiati in angolo con qualche difficoltà. 42’ Montolivo dalla grande distanza: conclusione centrale, Sorrentino para con facilità.

SECONDO TEMPO 6’ Tiro di Ilicic deviato da Bonera, ma Abbiati para lo stesso. 10’ Paratona di Abbiati su diagonale di Dybala. 13’ Gran palla di Balotelli per Boateng che però si fa rimontare da Morganella. GOL! 21’ Volata di Niang sulla sinistra e cross: tocco di Aronica verso la porta, respinta corta di Sorrentino e zampata vincente di Balotelli. 48’ Gran punizione di Balotelli da destra a sinistra, fuori di non molto.

BARICENTRO MEDIO 52,9 metri

BARICENTRO MEDIO 51,7 metri

Balotelli non-stop Mario segna a ripetizione Milan nella scia del Napoli Le scorie dopo il k.o. Barcellona però si vedono, non a caso è Balo a sostenere la squadra. Palermo decoroso, ma manca un cannoniere SEBASTIANO VERNAZZA MILANO

Il fattore B, laddove B non sta per Berlusconi, ma per Balotelli. Finora il Milan ha giocato sei partite di campionato con SuperMario nel motore: 4 vittorie e due pareggi, 14 punti conquistati su 18 disponibili. Il bottino personale di «Balo» è altrettanto lusinghiero: sette gol nelle sei gare di cui sopra, alla media di 1,16 reti a incontro. Numeri eccellenti che autorizzano domande «impossibili». Quale classifica di Serie A avremmo oggi se Balotelli fosse diventato rossonero in estate? Come sarebbe finita a Barcellona con SuperMario in campo? Ciascuno può rispondere come meglio crede, ma il fattore B è tangibile, lo tocchi con mano e produce persino effetti indesiderati. Per esempio, la deflagrazione di Balotelli ha oscurato El Shaarawy. Tossine post Barcellona «Balo»

è stato la chiave di volta della vittoria di ieri. E’ lecito presumere che senza di lui il Milan sarebbe stato inchiodato sul pareg-

gio da un Palermo naufragante, ma dignitoso. La botta col Barcellona ha lasciato strascichi. A San Siro si è visto un Milan colpito nell’autostima, frustrato nelle euro-ambizioni. Era difficile trovare le motivazioni giuste col Palermo dopo l’illusione/delusione degli ottavi di Champions. Balotelli aveva la testa sgombra, non intossicata dal 4-0 del Camp Nou, si è caricato sulle spalle i compagni storditi e li ha trascinati alla vittoria che tiene il Milan a portata del Napoli, con la prospettiva dello scontro diretto a San Siro il 14 aprile. Due punti di distacco c’erano e due punti sono rimasti, ma ieri, per effetto dell’altalenante risultato del San Paolo, il Milan, durante i 90 minuti, si è ritrovato più volte al secondo posto insieme al Napoli: prove tecniche di aggancio?

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I minuti con il Milan al secondo posto Dal 31’ p.t. al 20’ s.t. e dal 28’ s.t. al 36’ s.t. di Napoli-Atalanta

Non solo i gol Nella costruzione della sua doppietta ai rosanero, Balotelli ha goduto della gentile collaborazione di Salvatore Aronica. Il rigore è nato da una bambinesca trattenuta del 35enne difensore del Palermo ai danni di «Balo», che dagli undici metri si è confermato infallibile, un serial-killer del dischetto: nel corso della sua carriera ha tirato 13 penalty e li ha trasformati tutti e 13. Il 2-0 è frutto di uno sciagurato tocco all’indietro di Aronica, specie di tiro al contrario che il portiere Sorrentino non ha trattenuto: sulla palla vagante si è avventato Mario e ciao Palermo. Gol a parte ci sono state altre Balo-giocate. Ne segnaliamo tre: il tunnel a Kurtic; lo spettacolare lancio di 50 metri guastato da Boateng; la punizione dell’ultimo secondo, botta terrificante con palla filante non lontano dalla porta. Troppo Balotelli per il povero Palermo. L’eclissi del Faraone El Shaarawy si è visto poco e male e non ha gradito la sostituzione, ma è difficile dare torto a Massimiliano Allegri. Il Faraone ha tirato la carretta, si è sfiancato

la Moviola DI FRANCESCO CENITI

Aronica, il fallo è da rigore Corretto il giallo a Zapata Due le decisioni importanti prese da Peruzzo. In avvio l’arbitro concede un rigore al Milan per la trattenuta di Aronica su Balotelli. Il Palermo protesta, ma il fallo è evidente. Semmai in Il mani di Zapata Italia l’abitudine è di considerare normale la marcatura tenendo la maglia dell’avversario: non è così e in Europa sono punite in modo sistematico. Al minuto 30 rosanero infuriati per la mancata espulsione di Zapata dopo un tocco di braccio volontario a impedire che il lancio di Kurtic arrivi a Ilicic, ma il giallo è corretto. Il rosso diretto deve essere mostrato quando s’interrompe una chiara occasione da gol (si continua a fare confusione con ultimo uomo) e uno dei parametri chiave spiegati più volte dall’Uefa è il pieno possesso del pallone. Zapata ferma un passaggio a mezz’aria diretto sì a Ilicic che però avrebbe dovuto stoppare il pallone e poi cercare la porta. Troppe ipotesi: la chiara occasione da rete deve essere immediata. Ecco perché è ok il giallo.

per mesi avanti e indietro e oggi paga gli eccessi di fatica e generosità. Non si può andare a tutta birra per l’intera stagione. Peccati di gioventù, generosità dei vent’anni. Col tempo si cresce, si impara a gestire se stessi, a dosare forze e risorse. C’è pero un altro aspetto, che chiama in causa Balotelli. Sulla carta Super Mario ed El Shaarawy sono una coppia fantastica. Nella realtà «Balo» occupa tutta la scena dell’attacco e spinge più in là chi gli sta a fianco. Cose del genere succedono al cinema, non è facile miscelare due grandi attori, l’uno tende a prevaricare l’altro. Nel Milan di oggi Balotelli è debordante, si accaparra tutti i primi piani, ed El Shaarawy resta sullo sfondo. Chissà come risolverà la questione Cesare Prandelli in Nazionale. Neppure il Sannino-bis Neppure il ritorno di Giuseppe Sannino ha fatto il miracolo. Il Palermo ultimo era e ultimo è rimasto, in tandem col Pescara. La Serie B sembra ineluttabile. A San Siro si è visto un Palermo decoroso nel suo 3-5-2 con linee serrate e baricentro medio. Ieri il difetto più evidente è sembrato la mancanza di un attaccante che la buttasse dentro. Dybala è bravino, ma tenero, ha appena 19 anni. Ilicic non è punta di ruolo, non gli si può chiedere di fare il Miccoli. Stagione disgraziata, complicata dal solito tiro al piccione di Zamparini con gli allenatori. Abbiamo il sospetto che oggi la classifica del Palermo non sarebbe così disperata, se Sannino avesse goduto di maggior tempo e fiducia. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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nuove tendenze ATTACCANTI A RUOLI INVERTITI

Nervi El Shaarawy per la sostituzione Balo è un angioletto Uno si inceppa e si arrabbia. l’altro va avanti a suon di gol «Napoli, ti possiamo prendere alla prossima giornata» ALESSANDRA BOCCI MILANO

SCATTO FARAONICO

Anche al cigno bianco possono girare le scatole. Anche al cigno bianco può venire un attacco di rabbia, e la voglia di distribuire qualche beccata qua e là. Può diventare nero magari per pochi minuti, e nel frattempo il cigno nero può assumere l’anima generosa del collega cigno bianco. D’altra parte, sono stati creati per essere uniti. Ogni cigno è un po’ bianco e un po’ nero. Anime intrecciate Una volta, al

clic FANNY È TORNATA E LO APPLAUDE CON L’AFRICA SUL COLLO

Fanny Neguesha, la fidanzata di Mario Balotelli, è tornata a Milano dopo un’assenza per impegni di lavoro. Ieri era come sempre in tribuna con alcune amiche, e sfoggiava la sagoma del continente africano tatuata sul collo.

Milan di cigni ce n’era uno soltanto, Van Basten. In Olanda non avevano mai pensato di chiamarlo così, ma in Italia funzionava: in Italia, Van Basten era il cigno di Utrecht. Ora al Milan sono così fortunati da averne due, di cigni protagonisti, e il colore della pelle non c’entra. E’ come nel balletto. Stephan El Shaarawy è il buono, il cigno composto nonostante l’invasiva cresta. El Shaarawy è il bravo ragazzo che piace a tutti. Mario Balotelli è il cigno nero, che conserva un lato oscuro, che è complicato e ha l’anima del bad boy. Solo che ieri il bad boy è diventato un bravo ragazzo che aiuta la squadra non solo con gol, ma anche con opere di bene. E’ diventato un cigno bianco. «Ha dato una mano in difesa, credo che questo sia più importante dei suoi gol», dice Flamini. «Ricorda Ibra dal punto di vista fisico, Mario ha una forza, una presenza incredibile», aggiunge Bonera. Ieri il cigno nero si è preso applausi da tutti. Il bianco è entrato nello spogliatoio con le piume in disordine e il suo allenatore come al solito ha fatto

Allegri cerca di abbracciarlo, El Shaarawy continua per la sua strada e si infila nello spogliatoio: sono i momenti della sostituzione, che fotografano tutto il disagio e la stanchezza di Stephan

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i rigori di Mario Balotelli ha battuto 13 rigori (con quello della sequenza finale ItaliaInghilterra) senza errori

finta di niente. Poi si sono parlati, El Shaarawy si è scusato per non essersi fermato in panchina a salutare i compagni, e le piume sono tornate bianche. El Shaarawy e Allegri sono troppo uniti per non fare pace subito. Acque fredde Quando ha sosti-

tuito El Shaarawy, Allegri lo ha abbracciato, ma il ragazzo non ha ricambiato, ha tirato dritto ed è entrato nello spogliatoio. Amelia lo ha rincorso per dirgli «Fermati almeno a salutare», Antonini che non ha capito l’intenzione ha inseguito Amelia che inseguiva El Shaarawy, il quale raggiungeva lo spogliatoio, arrabbiato più che altro con se stesso, come si suol dire. «Con il freddo che fa, se fossi stato sostituito sarei andato anch’io a fare subito la doccia», lo ha giustificato Balotelli. Qualcuno si ostina a dire che Stephan patisce la presenza scenica di Mario,

eppure i due fra loro non hanno problemi, assicurano i compagni. Vietato pensar male. Come Sheva Tutti si sono adoperati per derubricare immediatamente il momento-no del cigno bianco, perché si balla tutti insieme. Per la verità nella prima parte della stagione il cigno bianco ha fatto una quantità di spettacoli e ora i piedi sono stanchi. Così ci pensa l’altro cigno a continuare la rincorsa per un posto Champions: sette gol in sei partite, al Milan li aveva fatti soltanto Shevchenko, un altro prototipo di cigno bianco. Balotelli è il nuovo leader e qualche senatore dice le parole che servono per tenere la quiete nella compagnia. «E’ un punto di riferimento lì davanti, come lo è stato Pazzini quando ha giocato», ricorda Bonera. «Comunque, Mario è qui e ce lo teniamo stretto. E’ entrato nel gruppo con lo spirito migliore».

Sfida al Napoli Balotelli, prose-

gue imperterrito, come se le chiacchiere che si fanno sempre su di lui gli gli scivolassero addosso. «Se sogno il Pallone d’oro? Lo vince chi è supportato da una grande squadra. Io sono in una grande squadra, quindi sono facilitato. Ma sia io che i mie compagni dobbiamo lavorare tanto. Come sarebbe finita se ci fossi stato anch’io a Barcellona? In una squadra forte ci sono campioni, se gioca uno o l’altro non cambia niente. Magari giocavo e perdevamo 8-0. Abbiamo avuto sfortuna, Niang è fortissimo. Possibilità di scudetto? Eravamo in corsa prima elo siamo anche ora. Pensiamo a vincere tutte le partite. Il Napoli lo agguantiamo alla prossima giornata», I cigni sono waterproof, impermeabili all’acqua e alle pressioni. Poi qualche volta le scatole girano, ma pazienza. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 29a GIORNATA

«Il 2 posto, poi vediamo Per stare insieme occorre essere in due» o

Allegri non nasconde le sue incertezze: «Il mio contratto con il Milan scade nel 2014, ma non posso dire nulla di definitivo» MARCO PASOTTO MILANO

Ciò che da qualche tempo evidentemente si annidava fra i pensieri di Allegri ieri è stato certificato con le parole. E’ la prima volta, in questi termini. La combustione molto probabilmente è stata facilitata dalle numerose critiche ricevute dopo il poker di Barcellona: fatto sta che il tecnico rossonero all’ennesima domanda sul proprio futuro è stato di una chiarissima incertezza. «Il mio obiettivo è arrivare a fine campionato sperando che i ragazzi mi portino al secondo o al terzo posto, e dopo vediamo». Allegri sa perfettamente di essere legato al Milan anche per la prossima stagione, e infatti l’ha sottolineato anche ieri. Ma quel «dopo vediamo» non ha molte interpretazioni. Due parole ben diverse da qualche mese fa, quando dichiarava convinto: «Mi piacerebbe continuare a far parte di questo nuovo progetto, perché è molto stimolante». Evidentemente quella convinzione ha lasciato spazio a qualche dubbio. Come testimonia la riflessione successiva: «Sono molto contento di stare al Milan, e lo sarò anche in futuro, ma credo che per stare insieme ci vogliano entrambe le parti. Io comunque sento grande fiducia da parte della società: me l’hanno dimostrato quando avevamo sette punti, figuriamoci in questo momento». Progetto Se, come afferma lui, occorrono entrambe le parti evidentemente Max ritiene che una delle due al momento non sia sufficientemente pronta o disponibile. Qui la chiave di lettura è duplice, comunque collegata: è ragionevole pensare che il riferimento vada dritto a Berlusconi e a un secondo prolungamento contrattuale su cui per adesso Galliani ha sempre preso tempo («Chi scade nel 2014 è in una botte di ferro»). Anche perché nei piani

d

HA DETTO

S su El Shaarawy «È andato nello spogliatoio ma non è successo niente, anche se doveva restare in panchina. Sono situazioni che non alterano l’armonia del gruppo»

S su Balotelli «E’ molto sereno, ha trovato un gruppo. Ha tanta voglia di mettersi in gioco, per lui è un’occasione importante perché gioca per la prima volta da protagonista»

Adriano Galliani (di spalle), 68 anni, e Massimiliano Allegri, 45: strade destinate a separarsi a giugno? EIDON

« «

Comunque sento molta fiducia da parte del club, Berlusconi ha detto belle parole Dal Napoli alla Roma sono tutti in corsa per arrivare nei primi tre posti MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE MILAN

del club Allegri è destinato a diventare l’head-coach a cui farà capo il settore giovanile, un progetto che ha evidentemente bisogno di qualche anno per andare a regime. L’assenza di segnali forti da parte di via Turati potrebbe quindi indurlo a valutare altri scenari. Ecco per-

ché Allegri parla di «entrambe le parti». Fermo restando il prossimo anno di contratto, ovviamente: «Dire una parola definitiva sulla mia permanenza al Milan? Di definitivo non posso dire assolutamente nulla. Comunque scadrò nel 2014 e quello è un dato certo. Il presidente per me ha speso parole importanti e la società mi ha dato fiducia». Concorrenza In attesa di capire l’evoluzione della faccenda, Allegri e il suo Milan proseguono il viaggio a ritmi stellari. Con la vittoria di ieri continua quella che, dopo le prime otto giornate, è diventata una marcia-scudetto (47 punti in 21 partite, 27 in 11 solo nel 2013). Per una manciata di minuti ieri è stato anche agganciato il Napoli al secondo posto. «Arrivare fra i primi tre significherebbe fare qualcosa di straordinario

— ribadisce con orgoglio il tecnico —. Ma occorrono calma ed equilibrio, perché dal Napoli alla Roma tutti possono arrivare secondi o terzi». Visto com’era iniziato il campionato rossonero è già un successo esserci, è la filosofia di Allegri. Che poi smorza qualsiasi polemica sull’uscita dal campo di El Shaarawy: «È andato nello spogliatoio ma non è successo niente, anche se doveva restare in panchina. Queste sono situazioni che non alterano l’armonia del gruppo. Sta facendo una stagione straordinaria, deve stare tranquillo e pensare soltanto a giocare bene e a migliorarsi. Poi il gol arriva da solo. Balotelli? E’ molto sereno, ha trovato un gruppo. Ha tanta voglia di mettersi in gioco, per lui è un’occasione importante perché gioca per la prima volta da protagonista». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ELOGI A DE SCIGLIO

Galliani: «Temo la Fiorentina allo sprint finale» FABIANA DELLA VALLE MILANO

L’allarme rosso è rientrato. Le paure di Adriano Galliani sono evaporate quando Balotelli ha trasformato il rigore. Niente crisi post eliminazione dalla Champions. La curva aveva dimostrato la sua solidarietà con alcuni striscioni («Sempre e comunque nel bene e nel male» e «Dai ragazzi forza e coraggio, uniti e compatti fino a maggio») e il Milan stavolta non ha tradito. Anche se in tribuna c’era qualcuno che ancora non aveva digerito il k.o. di Barcellona: «Meglio la frutta di stagione. Mercoledì quattro pere ci sono costate care». A proposito di tribuna, non è stato il massimo sentire i bambini che cantavano «Serie B, Serie B» riferito al Palermo. Alla faccia dell’educazione sportiva... Pericolo viola Galliani tira un sospiro di sollievo: «La squadra ha reagito in un altro modo rispetto allo scorso anno. Oggi contava solo il risultato, anche se non abbiamo giocato benissimo. Da 21 partite stiamo facendo un campionato stratosferico. Abbiamo una buona squadra. Se l’anno prossimo si partirà normale ci giocheremo lo scudetto». Quest’anno si pensa al massimo al secondo posto e l’a.d. ammette di temere la Fiorentina: «Gioca meglio a calcio, anche di noi e Napoli. E il loro calendario è in discesa: deve affrontare solo Roma e Milan, le altre sono abbordabili. Certo, il Napoli ha due punti in più di noi...». Poi coccola De Sciglio («E’ destro e sinistro come Maldini. Trovo che giochi meglio a sinistra che a destra. Se mette su ancora un po’ di muscoli diventerà come Paolo Maldini») e parla del futuro: «Arriveranno due centrocampisti, De Jong e Saponara. Più Cristante». Chiusura dedicata a Berlusconi: «Ho sentito poco fa il presidente, è impegnato con la politica. Si è ripreso dal problema all’occhio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Leonardo fa scuola...

Proposta di nozze? Con lo striscione Leonardo ha fatto scuola: dopo la proposta di matrimonio via tv dell’ex allenatore di Milan e Inter alla sua compagna, la giornalista di Sky Anna Billò, ecco lo striscione comparso ieri a San Siro durante la partita: «Eleonora, vuoi sposarmi?». Chissà se la fortunata ha recepito il messaggio e ha già detto sì... ANSA


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LUNEDÌ 18 MARZO 2013

SERIE A 29a GIORNATA le Pagelle

di SEBASTIANO VERNAZZA

7,5 h il migliore Balotelli

MILAN

6,5

DE SCIGLIO CON CIPIGLIO MONTO ATTIVO Il massimo col minimo e una marcata Balo-dipendenza. Vittoria scacciapensieri, archiviata Barcellona

Date la palla a Balo, qualcosa succederà. Attira su di sé frotte di avversari, resiste a ogni botta e provocazione. Il palcoscenico è suo. Come Ibra, più di Ibra

TIRI 6 DRIBBLING 4/8 SPONDE 5

6,5

PALERMO

5,5

6,5

6

Paratina tremebonda su Morganella, parata con brivido su Ilicic (tiro sporcato da Bonera), paratona su Dybala. Abbiati crescente

Predominante per spinta, più ala che terzino. E però i suoi cross non brillano per incisività, si infrangono su avversari o si perdono nel vuoto

PARATE 3 RINVII 5 USCITE 1

CONTRASTI OK 4/6 LANCI 2 PASSAGGI OK 58/66

Abbiati

Abate

MORGANELLA SI DA’ DA FARE ARONICA FLOP Tiene testa al Milan, gli mette apprensione, va vicino al pareggio, ma il destino purtroppo sembra scritto.

6,5 h il migliore Morganella Un tempo a destra, l’altro a sinistra, però il risultato è lo stesso: Morganella con mordente, bravo a difendere e a ribaltare l’azione. Morga-bella.

CONTRASTI 3/5 LANCI 1/1 PASSAGGI 24/28

5

5,5

Ahi, quella palla dal «sen fuggita», trasformatasi in assist per Balo. Pallone bagnato, pallone sfortunato. La paperella di Sorrentino.

Incenerito da Niang nell’azione che porta al 2-0, il che gli costa la sufficienza. Non cede alla tentazione del gioco violento, picchia con garbo

PARATE 3 RINVII 17 USCITE 0

CONTRASTI OK 6/8 LANCI 1 PASSAGGI OK 28/32

Sorrentino

Muñoz

6

6

Bonera

De Sciglio

Flamini

5,5

6,5

5,5

6

Von Bergen

Aronica

Arevalo Rios

5,5

6

5

Kurtic

Garcia

Gioca con la faccia un po’ così di chi ha visto Messi e deve misurarsi con Dybala. Eccessi di disinvoltura, un «mani» rischioso, ma sopravvive

Una sua palla persa è all’origine dell’azione che porta al «mani» di Zapata. E’ l’unico buco nero. Per il resto massima attenzione.

Occhio ai numeri: 124 palloni toccati, 8 lanci positivi, 4 cross, 18 palle perse. E’ il milanista più visibile. Sbaglia qualcosa perché molto produce.

Rubapalloni di scuola francese, ma Arsenio Lupin aveva più classe. Non è un ripulitore: palloni sporchi recupera e palloni sporchi restituisce

Sul ponte di comando, a indicare la rotta (e la retta via). Cattura palloni e li smista con gli interessi. Regista a tutto tondo. di lotta e di governo

Una certa svagatezza di fondo, che lo porta a sprecare qualche palla di troppo. Muntari impreciso, per niente decisivo

Cerca di tenere assieme una linea a tre in balia degli «eccessi» di Aronica. Si muove con accortezza, non commette interventi impuri

Escluso Balotelli, il miglior attaccante del Milan. I due gol arrivano per gentile concessione dello sciagurato Aronica

Ghigno e muscoli da pugile, resta ai margini del ring e non sferra colpi, consentiti o proibiti che siano. Se anche Arevalo smette di boxare....

Montolivo è di un altro livello, ma Donati fa la sua figura e le cifre lo confermano: 8 palle recuperate e 8 lanci positivi. Ha senso dello spazio e del tempo

In mediana, a sinistra di Donati, si dedica anima e corpo al lavoro di ramazza e non fa proposte. Così Sannino lo toglie di mezzo a metà ripresa

Anonimo a sinistra. Compresso da Abate, tende a nascondersi. Mai un’iniziativa. Il grigio come colore di riferimento. Fuori all’intervallo

CONTRASTI OK 1/3 LANCI 7 PASSAGGI OK 67/69

CONTRASTI OK 5/5 LANCI 2 PASSAGGI OK 47/49

CONTRASTI OK 3/4 LANCI 8 PASSAGGI OK 61/75

TIRI 0/0 PASSAGGI OK 32/40 RECUPERI 5

TIRI 1/2 PASSAGGI OK 51/56 RECUPERI 15

TIRI 0/0 PASSAGGI OK 47/52 RECUPERI 7

CONTRASTI OK 3/3 LANCI 1 PASSAGGI OK 19/23

CONTRASTI OK 0/1 LANCI 4 PASSAGGI OK 29/30

TIRI 0 PASSAGGI OK 31/35 RECUPERI 3

TIRI 0 PASSAGGI OK 45/55 RECUPERI 8

TIRI 0 PASSAGGI OK 15/20 RECUPERI 7

CONTRASTI OK 3/4 LANCI 0 PASSAGGI OK 10/15

Zapata

Montolivo

6 5,5

Boateng

El Shaarawy

Niang

6

s.v.

Come El Shaarawy soffre il Balo-centrismo del Milan. Nuota al largo, sulla destra, e non trova mai l’onda giusta per arrivare in porta

Faraone boccheggiante: fisiologica flessione, dopo mesi passati a tirare il gruppo. Faraone un po’ ombroso: in cima alla piramide oggi c’è Balo...

Il 2-0 è farina del suo scatto: pianta in asso Munoz e mette al centro per... Aronica. Acuto importante, ma solitario. Dai, in 35 minuti si può fare di più

Una manciata di minuti, al posto di Boateng. Giusto il tempo di sistemarsi in alto a destra e di capire che aria tira. Impossibile valutarlo.

TIRI 1/2 PASSAGGI OK 31/39 RECUPERI 5

TIRI 0 DRIBBLING OK 2/4 SPONDE 2

TIRI 0/1 DRIBBLING OK 1/4 SPONDE 1

TIRI 0/0 PASSAGGI OK 3 RECUPERI 1

5

Traorè

l’allenatore Allegri Più psicologo che allenatore. Bisognava riprendersi dall’elettroshock del Camp Nou, evitare brutte sorprese. La squadra non incanta, ma fa decantare la «ciucca» catalana

Muntari

4

I NUMERI

16

le reti realizzate da El Shaarawy in campionato: è secondo nella classifica marcatori dopo Cavani

4,5

Donati

5

6 5,5

5,5

5,5

5

Fabbrini

Viola

Un tiro in porta, insidioso perché «sporcato» da Bonera. Partita all’insegna del «vorrei, ma non ce la faccio». Dai piedi di Ilicic ci attendevamo di più

Si spende male la palla dell’1-1, di fatto la tira addosso ad Abbiati, e certi suoi movimenti sono un po’ incomprensibili. Il ragazzo, però, si farà

Dentro dal primo della ripresa, per Garcia. E’ più intraprendente, però il prodotto cambia poco. L’unica fascia che funziona è quella presidiata da Morganella

Sannino spera che si inventi qualcosa, che imbrocchi il colpo della domenica, ma Fabbrini la porta di Abbiati la vede da lontano, col binocolo.

Uno spicchio di partita, a remare nel grande mare del centrocampo, quando il finale è scontato e ineluttabile. Da rivedere.

TIRI 1 PASSAGGI OK 13/24 RECUPERI 2

TIRI 1/2 DRIBBLING OK 0/4 SPONDE 0

CONTRASTI OK 1/4 LANCI 1 PASSAGGI OK 13/19

TIRI 0 DRIBBLING OK 0/3 SPONDE 0

TIRI 0 PASSAGGI OK 5/6 RECUPERI 2

Ilicic

Dybala

Nelson

s.v.

l’allenatore Sannino Linee strette, difesa duplex (a tre/ cinque) e Ilicic a navigare tra trequarti e attacco. Balotelli però è una variabile incontenibile. SanNino non ha fatto il miracolo a San Siro.

PERUZZO 6,5 Niente da obiettare sul rigore (ingenua trattenuta). In più sul mani di Zapata ha ragione lui: giallo, non rosso, perché la chiara occasione da rete è ipotetica VIAZZI 5,5-LIBERTI 6 CALVARESE 6-FABBRI 6

IL D.G. DEL PALERMO

Gazzetta.it

Perinetti: «Su Zapata c’era il rosso»

Gazza

MILANO (f.d.v.) Giorgio Perinetti non ci sta. In maniera garbata e tranquilla, ma non per questo meno decisa, il direttore generale del Palermo mette in evidenza quello che secondo lui è stato un errore arbitrale: «Abbiamo preso il primo gol per un’ingenuità di un giocatore esperto come Aronica, era giusto assegnare il rigore, ma poi è stato altrettanto ingenuo Zapata. Meritava il rosso e invece è stato solo ammonito. Questo non vuole dire che avremmo pareggiato o rimontato, perché anche in 10 il Milan ha grandi risorse, però non credo che l’arbitro ci avrebbe perdonato nella stessa situazione». Perinetti però ci tiene anche a sottolineare la prova positiva della squadra e nonostante l’ultimo posto in classifica non si sente spacciato: «Adesso ripartiamo da una prestazione importante, pensiamo a fare queste 9 giornate alla grande, poi vedremo che cosa succederà. La matematica non ci condanna, noi dobbiamo pensare a ripetere la prestazione di oggi, abbiamo affrontato il Milan con personalità e intensità e dobbiamo finire il campionato giocando in questo modo, poi faremo i conti anche se la situazione è drammatica. Sannino è l’uomo giusto per cercare di ottenere la salvezza, è l’allenatore che meglio aveva inquadrato la situazione di questa squadra. Abbiamo il diritto di credere ancora nella salvezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tvf

Francesco Totti, 36 anni LAPRESSE

TOTTI E GLI ALTRI: RIVIVI LA 29a DI A CON GLI HIGHLIGHTS La doppietta di Mario Balotelli che ha permesso al Milan di battere il Palermo. I gol della Juventus al Bologna. La storica perla di Francesco Totti. Rivivi online tutte le emozioni della 29a giornata di Serie A con gli highlights delle 9 partite e la moviola.

TORNA «EXTRA TIME»: LAMPARD FA 200 GOL, MIRACOLO ARGENTINO Non perdete la nuova puntata di «Extra Time», la rubrica sul calcio estero condotta da Valerio Clari. Si parla dei 200 gol di Frank Lampard, di Sneijder che segna sotto gli occhi del maestro Mourinho e del San Lorenzo «miracolato» da Papa Francesco.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 29a GIORNATA

il Film L’ex Denis segna ma non esulta E il finale esalta il San Paolo 4’ primo tempo Cavani torna al gol su rigore Giorgi trattiene Zuniga, è rigore: dopo l’errore col Chievo, Cavani non sbaglia e torna al gol dopo 6 partite AP DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites NAPOLI

Il Matador non aspetta Primavera. Non fa come il Bandini di John Fante. Anche perché la Primavera tarda ad arrivare. Persino a Napoli. E lui ha già perso troppo tempo. Settecento e ventinove minuti dopo, ri-sboccia Edinson Cavani. Dopo 4 pari e il k.o. col Chievo, col Matador si risveglia tutto il Napoli. Ecco finalmente la vittoria ritrovata. Sì, ma che fatica. La rinascita sembrava servita su un piatto d’argento. Un rigorino all’alba della sfida. E un’Atalanta che sembrava una riedizione del meteo di antica memoria: Bergamo non pervenuta. Invece, dopo la doppietta di un Cavani in edizione super, c’è voluto il rinforzo di Pandev — che si è sbloccato dopo 18 partite senza reti in campionato — per stendere la banda Colantuono. Che nonostante l’aria iniziale da studentelli in gita, hanno messo paura al ciuccio riprendendolo due volte. Quanto ci tenesse il Napoli ai 3 punti, s’è visto in settimana: cene, corsi di motivazione. Un conclave.

20’ secondo tempo Il Matador fa il bis Dopo il pari su autorete di Cannavaro, il Matador fa il bis: giravolta su Stendardo e destro all’angolo LIVERANI

Cavani olé olé Doppio Matador+Pandev Il Napoli resta secondo Il bomber uruguaiano rompe il digiuno, ma l’Atalanta ribatte colpo su colpo, poi decide il macedone. La Juve torna a +9 E s’è visto in campo: dopo la rete del 3-2, nel finale la tensione è salita di decibel. E ha prodotto le espulsioni del d.s. Bigon e di Mazzarri per proteste. Episodi dubbi? Macché. La vera motivazione era la strizza di essere raggiunti per la terza volta. Napoli, scatto e paura Già alla vi-

gilia sembrava una sfida dal-

l’esito già scritto. Il Napoli non poteva più permettersi passi falsi per mantenere il 2o posto e il leggero vantaggio sul Milan. L’Atalanta, sazia di due vittorie di fila, che pensava più alla prossima gara casalinga con la Samp che a questa. La prova stava nelle formazioni. Mazzarri ha scelto il solito sistema, con un Pandev in più per stimolare

il personaggio EDINSON CAVANI

Il gol è la medicina per le pene d’amore Digiuno finito dopo 729 minuti, esultanza polemica dopo il gossip: «Non ho intenzione di parlare della mia vita privata»

MIMMO MALFITANO NAPOLI

Più forte di tutto. E l’ha dimostrato sul campo, lì dove nulla può sfuggire. Due gol e quell’esultanza un tantino polemica l’hanno liberato da quel peso oppressivo che gli è piombato addosso, nelle ultime ore, incastrando la crisi del gol con le sue vicende personali. La risposta di Edinson Cavani è stata decisa, determinata, lasciando pochi spazi ai dubbi che s’erano affollati nella mente della gente: lui c’è, al di là di ogni cosa. La doppietta destinata all’Atalanta ha scacciato via i tormenti di un giocatore provato dalla lunga astinenza: non segnava da 729 minuti, ovvero 6 partite di campionato e due di Europa League. Gli sono bastati appena 180 secondi per confermarsi in testa alla classifica dei cannonieri, allungando di altre due lunghezze il vantaggio su El Shaarawy: sono 20 le reti realizzate dall’attaccan-

28’ secondo tempo Denis gela il San Paolo L’Atalanta pareggia per la seconda volta con l’ex German Denis: gol numero 12 ma senza festeggiare AFP

Anche Goran ha sfatato il tabù: a segno dopo 18 partite senza reti in campionato

suo momento di crisi professionale e non di quella familiare. «Della mia vita privata non ho alcuna intenzione di parlare, preferisco che le risposte arrivino dal campo», ha ribattuto a chi gli ha chiesto notizie sulla sua serenità. Le indiscrezioni circolate sabato pomeriggio avrebbero minato la tranquillità di chiunque, ma Cavani s’è presentato in campo per niente condizionato dal clamore della notizia sul presunto sentimento che proverebbe per una giovane studentessa napoletana. Dopo appena 3 minuti, infatti, s’è presentato sul dischetto per battere il rigore concesso da Valeri e lo ha trasformato con un tiro forte, per giunta quasi intercettato da Consigli. Lo stadio è esploso insieme con la gioia dell’attaccante. «Godiamoci la vittoria che ci aiuterà a lavorare con maggiore serenità. Punteremo il più alto possibile, l’impegno della squadra è indiscutibile. Contro l’Atalanta, abbiamo dimostrato di avere la voglia di arrivare molto in alto. L’incontro con De Laurentiis? Il suo appoggio c’è sempre stato, dal primo momento ho sempre sentito il suo sostegno. Ha parlato con noi in settimana, ha dimostrato di avere grande fiducia». Ritorno Uruguay Stamattina Ca-

L’esultanza polemica di Edinson Cavani, 26 anni, con Insigne e Armero IPP

te napoletano contro le 16 del milanista. E le loro prodezze, fino a qualche settimana fa, erano servite per tenere in piedi il confronto tra le due squadre per il secondo posto. «L’importante era mettere fine a questo periodo di risultati poco confortanti. Oggi (ieri, ndr) ci siamo riusciti, meritatamente. Al di là

dei miei gol sono contento per la vittoria ritrovata», ha detto Cavani nel dopo partita. Giù le mani Da cosa? Dalla sua

vita privata. Il gossip delle ultime ore, che l’ha riguardato direttamente, l’ha contrariato e non poco: avrebbe preferito che si continuasse a parlare del

vani partirà per l’Uruguay per rispondere alla convocazione di Tabarez, il commissario tecnico della Celeste, impegnata in due gare delle qualificazioni al prossimo Mondiale. La sosta del campionato gli permetterà, inoltre, di conoscere il suo secondogenito, Lucas, nato la scorsa settimana. Sua moglie Maria Soledad se n’è ritornata a Salto, la città natale, alla fine dello scorso mese di novembre, nel bel mezzo della crisi coniugale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cavani. Colantuono ha deciso di lasciare in panchina Cigarini e Livaja e ha speso un acciaccato Moralez dietro Denis. L’atteggiamento iniziale confermava il pensiero. L’Atalanta stava a guardare il Napoli che attaccava ritrovando geometrie e rapidità di scambi tra Hamsik, Cavani e lo stesso Pandev. Di nuovo tenori. Dopo 4 minuti ciuccio

Goran Pandev, 29 anni, esulta dopo aver segnato il gol del definitivo 3-2 inseguito da Cavani LAPRESSE

già in vantaggio per un contatto tra Zuniga (uno dei migliori in campo) e l’ingenuo Giorgi. Il fallo era veniale e di un paio di centimetri fuori area. Ma anche senza il rigorino che ha sbloccato il lungo impasse di Cavani, il Napoli prima o poi sarebbe andato in vantaggio. Consigli per una mezzoretta pareva un castellano assediato mentre i suoi

le Pagelle

di MI.MA.

HAMSIK E ZUNIGA DIROMPENTI CONSIGLI C’È, MORALEZ FLOP NAPOLI 6,5 DE SANCTIS 5 L’anello debole della catena? Periodo nero per lui. Non per il gol di... Cannavaro. Ma per l’uscita sciagurata su Denis. CAMPAGNARO 6,5 Garanzia di rendimento. Errori al minimo. CANNAVARO 4,5 Sfortunato (ma anche in ritardo per la chiusura) con l’autorete, poi perde Denis gol. GAMBERINI 5,5 Non molti compiti, ma non riesce a sbrigarli con sufficienza. E poi viene sostituito. ARMERO 6,5 O della puntualità. Presente per l’assist vittoria. MAGGIO 6 Sembra tornato il pendolino nazionale. Poi Bonaventura gli prende le misure, tira il freno a mano e lui si placa. INSIGNE 6 Da un suo spunto il gol partita. Altre azioni meno precise. BEHRAMI 6 Da uomo ovunque, era da 7. Perde punti per la sceneggiata con Denis e per la collaborazione al pasticcio del 2 2. DZEMAILI 5 Fa rimpiangere Inler. Non si ricordano iniziative e in interdizione non bastano i calcioni. ZUNIGA 7 Il martellatore. Fa diventare matti Giorgi e Raimondi. Corsa e consigli per le punte. HAMSIK 7 A cresta alta. Dirompente nelle ripartenze, puntuale nell’ultimo passaggio. MIGLIORE h 7,5 ILCAVANI

Il ritorno del Matador. Toreata l’Atalanta con una doppietta dopo lunga astinenza. Pericolo perpetuo.

PANDEV 7 Alla fine, non ci crede nemmeno lui. Segna il gol dell’agognata vittoria, dopo vari tentativi a vuoto (Rolando s.v.) All. MAZZARRI 7 Nell’intervallo deve aver stimolato i suoi demoralizzati dal pari rivale. Cambi giusti, la squadra è viva.

ATALANTA 5,5 CONSIGLI 7 Una garanzia. Prende tutto quello che può. Anche di più. RAIMONDI 6 Lotta, si unisce ai centrali per placare Cavani. Il meno colpevole sul secondo gol. STENDARDO 5 Cavani lo stordisce spesso, poi lo mette k.o. aggirandolo per il bis. LUCCHINI 5 Un sacco di vuoti, in difficoltà con Cavani e Hamsik. Nel finale, sciupa un’occasione. DEL GROSSO 6 Si preoccupa soltanto della fase difensiva. GIORGI 5,5 Double face. Ingenuo su Zuniga. Per mezzora non la prende mai, si sveglia quando avvia l’azione dell’1 1. CANINI 5 Rinforzo che indebolisce. Quando entra il Napoli produce il maggior sforzo, ma non aiuta a blindare la difesa. Anzi. CARMONA 6,5 Essenziale. Mette il cerotto su Dzemaili. Poi prende la traversa alta su punizione e confeziona il lancio per Denis gol. BIONDINI 5,5 Il maratoneta corre fino a ad esaurimento scorte, ma male. Deve guardare Hamsik, la cresta gli svicola dietro le spalle. CAZZOLA 5,5 Non riesce nel compito di frangiflutti. BONAVENTURA 6,5 Per le belle giocate ripassare. Deve sfiancarsi a coprire e provare le ripartenze. MORALEZ 5 Il collante mancato. Deve agire tra le linee, ma fatica tener su palloni e giocarli. LIVAJA 5 Impatto sulla partita? Zero. Svogliatissimo.

h

IL MIGLIORE

7 DENIS

Davanti al suo vecchio pubblico, sforna una super prestazione. Il gol è il glossario del centravanti. All. COLANTUONO 6 Atalanta un po’ «morbida», ma rischia il colpo.

GLI ARBITRI VALERI 5,5 Il contatto del rigore è di un pelo fuori area. Giallo a Denis, invece doveva prenderlo Behrami per simulazione. Grilli 6 - Giallatini 6 Romeo 6 - Baracani 6


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NAPOLI

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ATALANTA

3

2

(3-4-1-2)

(4-4-1-1)

De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini (dal 18’ s.t. Armero); Maggio (dal 33’ s.t. Insigne), Behrami, Dzemaili, Zuniga; Hamsik; Cavani, Pandev (dal 45’ s.t. Rolando). PANCHINA Rosati, Colombo, Grava, Inler, Donadel, Mesto, El Kaddouri, Calaiò. ALLENATORE Mazzarri. CAMBI DI SISTEMA dal 18’ s.t. 3-4-2-1, dal 33’ s.t. 4-3-3 BARICENTRO ALTO 56,4 metri ESPULSI Bigon (direttore sportivo) al 38’ s.t., Mazzarri al 46’ s.t. AMMONITI Behrami per gioco scorretto, Insigne per comportamento non regolamentare.

Consigli; Raimondi, Stendardo, Lucchini, Del Grosso; Giorgi (dal 14’ s.t. Canini), Carmona, Biondini (dal 32’ s.t. Cazzola), Bonaventura; Moralez (dal 21’ s.t. Livaja); Denis. PANCHINA Frezzolini, Ferri, Radovanovic, Troisi, Cigarini, Contini, Brienza, Brivio, Parra. ALLENATORE Colantuono. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 49 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Giorgi, Lucchini, Denis per gioco scorretto; Bonaventura per proteste.

MARCATORI Cavani (N) su rigore al 4’, autorete di Cannavaro (N) al 31’ p.t.; Cavani (N) al 20’, Denis (A) al 28’, Pandev (N) al 36’ s.t. ARBITRO Valeri di Roma. NOTE paganti 28.007, incasso di 344.036 euro; abbonati 10.330, quota di 259.780,06 euro. In fuorigioco 1-2. Angoli 14-1. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.

POSSESSO PALLA NAPOLI 58,4%

PASSAGGI UTILI ATALANTA 41,6%

TIRI IN PORTA

IIIIIIIIIIII NAPOLI 12

Nell’ultimo quarto d’ora il ciuccio è tornato a balbettare impotente come nelle ultime esibizioni. Batti e ribatti Qui è stato bravo

Mazzarri. Prima facendo andare di traverso il tè ai suoi nell’intervallo. O rasserenandoli, come ha detto lui. E poi facendo i cambi giusti: tolto Gamberini

I bergamaschi si dimostrano sempre efficaci: due occasioni create e due gol

per Armero e riproposta di Behrami a centro difesa come stopper-regista. Poi Insigne per Maggio a formare il tridente. Il secondo round il Napoli l’ha cominciato e chiuso al galoppo, collezionando angoli e occasioni, che trovavano come ostacolo il solo Consigli. Stendardo e Lucchini erano in balia di super Cavani. Colantuono aveva inse-

ATALANTA 69,6%

TIRI FUORI

IIII IIIIIIIII ATALANTA 4 (1 traversa)

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-1 GOL! 4’ Contatto Zuniga-Giorgi appena fuori area ma Valeri dà rigore. Lo firma Cavani. 17’ Hamsik dentro per Cavani che sbaglia di un soffio il pallonetto. GOL! 31’ Giorgi pesca Denis: cross immediato, Bonaventura cicca ma arriva Cannavaro che segna nella sua porta 33’ Carmona su punizione: parte alta della traversa.

vassalli non trovavano vie d’uscita. Solo che, that’s football, alla prima azione l’Atalanta ha trovato il pareggio: sul cross di Denis, Bonaventura cicca ma Cannavaro in ritardo piomba sul pallone imbizzarrito e beffa De Sanctis. Ecco, da lì in poi s’è capito una volta di più che il Napoli è una squadra impaurita, un gattino bagnato.

NAPOLI 85%

rito un altro centrale (Canini per Giorgi, avanzamento di Raimondi) per opporsi alla forza d’urto napoletana. Non è bastato. È arrivato il bellissimo raddoppio del Matador. E poi il gol meritato di Pandev a riprendersi la vittoria dopo il pari di Denis nell’unico contropiede bergamasco. Condito da un serie di errori della difesa (vero De

NAPOLI 9

III ATALANTA 3

SECONDO TEMPO 13’ Percussione Napoli: tirano Cavani, Dzemaili e infine Pandev. Sempre respinti. GOL! 20’ Super Cavani: riceve palla in area, gira intorno a Stendardo e mette nell’angolino. GOL! 28’ Lancio di Carmona per Denis che supera Cannavaro e Behrami e beffa De Sanctis in uscita. GOL! 36’ Su azione di Insigne, palla ad Armero che mette in mezzo, Pandev c’è per il tocco.

Sanctis?). Atalanta di un’efficacia incredibile, comunque: due occasioni serie, due gol (più una traversa di Carmona sull’1-1). Il Napoli per farne tre ha tirato 12 volte in porta e 9 fuori. Però è di nuovo pimpante. Se è davvero rinato, aspettiamo altre conferme. Per Cavani, non ce n’è bisogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Muro Mazzarri: «Giù le mani da Edi» «La sua vita privata non incide sulle sue prestazioni. L’espulsione? È stata solo un malinteso» MIMMO MALFITANO NAPOLI

Il segnale c’è stato. Il Napoli è ritornato alla vittoria dopo 5 gare e, in parte, ha pure convinto. Sono pesantissimi i tre punti ottenuti contro l’Atalanta, servono a Walter Mazzarri per tenere invariato il distacco sul Milan che è sempre di due lunghezze. Una prestazione lodevole, con una serie di palle gol fallite per imprecisione o per le parate di Consigli, ma anche due reti subite che ancora una volta hanno messo in evidenza il periodo critico che sta attraversando Morgan De Sanctis. La vittoria, in ogni modo, ha evitato che altri fischi piovessero sul

portiere, recidivo dopo gli errori di sette giorni fa, commessi a Verona, contro il Chievo. «Il successo ce lo siamo meritato tutto. Insieme al risultato c’è stata pure la prestazione», ha spiegato l’allenatore napoletano nel dopo partita. Ritorno Cavani Il ritorno alla vittoria è coinciso con quello di Cavani al gol. Una vera e propria iniezione di fiducia per l’attaccante uruguaiano dopo l’amarezza provata per il risalto dato alle sue vicende personali. «Gli ho detto di non pensare a nulla, tra di noi sappiamo come sono le cose. Ha detto bene lui, nella vita privata non bisogna scavare più di tanto. Edi, lo posso garantire, si è sempre comportato bene, si al-

La preghiera dei tifosi

«Francesco, liberaci dalla tessera» Querido Francisco oramos para ti... Y libranos de la tessera del tifoso. Caro Francesco preghiamo per te. E liberaci dalla tessera del tifoso. E’ la preghiera dei napoletani ANSA

lena sempre con grande determinazione e partecipazione. Poi, se a casa, si litiga una volta con la moglie non è che si può andare in giro a raccontarlo. Se pure ha altri problemi, sono di natura diversa e non dobbiamo entrarci più di tanto».

inutile parlare di una partita se poi lasci punti per strada». Sull’espulsione ha aggiunto: «C’è stato un malinteso, l’arbitro ha creduto che protestassi per il recupero concesso, in realtà mi sono arrabbiato per la punizione fischiata contro».

Milan da respingere Lo scontro diretto del 14 aprile, a San Siro, potrebbe chiudere il discorso per il secondo posto al quale ambiscono anche i rossoneri di Allegri. Ma Mazzarri è sereno: «Non teniamo sotto mira quella partita, anzi, vorrei proprio fare il contrario, perché si sono fatti gli stessi discorsi quando si doveva affrontare la Juventus e, poi, abbiamo pareggiato a Udine, non abbiamo vinto in casa contro la Sampdoria. E’

Twitter De Laurentiis In occasione delle sue 400 partite con il Napoli, Aurelio De Laurentiis ha inaugurato ieri alle 19,26 (orario che richiama la fondazione del Napoli nel 1926) il suo profilo ufficiale twitter: @ADeLaurentiis. «L’esordio su Twitter per una ricorrenza speciale: 400 volte "Presidente"! L’emozione è la stessa di 8 anni fa come la voglia di vincere», ha cinguettato il patron. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO AMARO

Stefano Colantuono, 50 anni AFP

Colantuono: «Atalanta, meritavamo l’impresa» GIANLUCA MONTI NAPOLI

Stefano Colantuono nutriva legittime speranze a 10’ dalla fine di portar via un pareggio dal San Paolo. La sua Atalanta era stata cinica nel riprendere due volte il Napoli, poi però un rimpallo ha tradito la difesa nerazzurra in occasione del 3-2 di Pandev: «Peccato, abbiamo sfiorato un’impresa che, a parer mio, avremmo meritato — afferma il tecnico bergamasco — Siamo riusciti a giocarcela alla pari fino alla fine, ragione per cui c’è grande rammarico da parte nostra». Il Napoli ha spinto molto creando tantissime occasioni. Colantuono non può essere soddisfatto dell’avvio di gara dei suoi, ma alla fine dei conti l’Atalanta ha fatto una discreta figura: «Il Napoli aveva alle spalle un pubblico meraviglioso, logico che provasse in tutti i modi a vincere. L’Atalanta, però, è stata brava a rimontare due volte, poi è arrivato quel gol nel finale che ci lascia l’amaro in bocca». Salvezza ok Fortuna che la classifica, comunque, sorride. Il pari del Siena sommato alle sconfitte di Genoa, Palermo e Pescara, rende quasi indolore la sconfitta di Napoli: «Senza i due punti di penalizzazione — continua Colantuono — saremmo nella parte sinistra della classifica, invece dobbiamo stare molto attenti perché mancano ancora nove partite e può succedere di tutto». Chiosa finale sulla corsa al secondo posto e il testa a testa tra Napoli e Milan: «Questo Napoli credo possa arrivare tranquillamente al secondo posto, specie con un tifo del genere, anche se il Milan sta disputando un grande girone di ritorno». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A CHE BOTTA! DOPO IL RIENTRO DA BOLOGNA L’URUGUAIANO E’ STATO COINVOLTO IN UN INCIDENTE STRADALE

Caceres, schianto col il Suv nella notte Se la cava con 30 punti in testa e tanta paura G.B. OLIVERO ALBERTO MAURO

Uno scontro fortissimo, la macchina quasi distrutta, una trentina di punti in testa, ma la consapevolezza che per fortuna è andata davvero bene. Alle 3.20 di domenica Martin Caceres è stato coinvolto in un incidente stradale che per la dinamica avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche. Il difensore della Juve è ricoverato alla Clinica Fornaca dove resterà in os-

servazione per un paio di giorni, ma le sue condizioni sono buone: la diagnosi è trauma cranico, con ampia ferita lacero-contusa al cuoio capelluto e allo zigomo destro. I fatti Caceres era rientrato con la squadra dopo la vittoriosa trasferta di Bologna: la società aveva organizzato il treno charter per rientrare immediatamente alla base. A Torino Caceres, dopo aver recuperato la sua Porsche Cayenne, stava percorrendo via Nizza. All’incrocio con Corso Dante, regola-

Martin Caceres, 25 anni FORTE

to solitamente da un semaforo che però nelle ore notturne è solo lampeggiante, un’Alfa Mito con tre ragazzi a bordo non gli ha dato la precedenza e lo scontro è stato inevitabile. Dopo i primi controlli sembra che la velocità della Mito fosse abbastanza sostenuta perché ha spinto la Porsche (ben più pesante) contro il muretto che delimita l’ingresso della metropolitana. Comunque la Polizia sta indagando per stabilire l’esatta dinamica dello scontro e individuarne le cause. I tre ragazzi sono rimasti illesi mentre Martin

(costantemente seguito dal medico bianconero Gianluca Stesina) è stato immediatamente soccorso e portato al Cto dove gli sono stati applicati quasi trenta punti per suturare l’ampia ferita sopra la fronte e quella sopra l’occhio destro. Il difensore uruguaiano non è stato intubato ed è sempre rimasto cosciente. Dopo qualche ora al CTO, Caceres è stato dimesso nel pomeriggio di ieri e ricoverato alla Clinica Fornaca dove è stato visitato dal professor Be-

nech e dal chirurgo plastico Marco Fraccalvieri. Potrebbe tornare a casa domani se le sue condizioni continuassero a essere confortanti. Il recupero La Juve si è stretta attorno al suo giocatore e

d lafrase DEL GIORNO

Conte allenatore ultrà La Signora vola alto con la rabbia e l’orgoglio Esultanze sfrenate, coinvolgimento totaIe Il tecnico tiene il Napoli a -9 e il Milan a -11

Tutta l’esultanza e la felicità di Antonio Conte, 44 anni che festeggia così la vittoria di Bologna della Juve. Il tecnico, passionalmente, coinvolge i tifosi bianconeri ANSA/LAPRESSE

G.B. OLIVERO MILANO

Un apparente contrasto della personalità di Antonio Conte riguarda la meticolosità con la quale prepara ogni aspetto della sua professione (comprese le conferenze stampa) e l’istintività di certe reazioni. Il contrasto è apparente perché il tecnico si lascia davvero andare solo quando si ritiene vittima di un’ingiustizia o teme che qualche fattore esterno possa condizionare negativamente il suo lavoro. E’ così quando commenta le decisioni arbitrali (solitamente cerca di soprassedere, ma quando pensa che sia stato passato il limite esplode: è accaduto l’anno scorso dopo Parma-Juve e in questo campionato dopo Juve-Genoa), è così anche quando coinvolge i tifosi. Non c’è in Italia, e forse anche fuori, un allenatore che possa vantare un rapporto così stretto con la sua gente. Ce ne sono tanti che sanno farsi amare moltissimo, ma nessuno, nemmeno Mourinho, può vantare un feeling così esclusivo, coinvolgente, totale. Merito dei tredici anni da giocatore bianconero, ovviamente, ma soprattutto del modo in cui Conte li ha vissuti.

4

I NUMERI

18

i gol subiti dalla Juve in 29 partite: è la miglior difesa della Serie A

57

i gol segnati dalla Juve, che è il miglior attacco del campionato insieme alla Roma se non si considerano le 3 reti segnate a tavolino dai giallorossi contro il Cagliari

15

i giocatori della Juve che hanno segnato in questa stagione

L’amore viscerale dei tifosi nei suoi confronti consente all’allenatore perfino di rimproverarli per un approccio da teatro e non da stadio oppure per cori ritenuti pericolosi per eventuali squalifiche. Non è un caso che il giorno dopo averli invitati a «evitare stupidaggini» abbia voluto coinvolgerli nella festa per la vittoria di Bologna. Testa e pancia Le scene di esul-

tanza che non sono piaciute a Pioli nascono nella testa e nella pancia di Conte. Nella testa, perché il tecnico considerava assolutamente fondamentale la trasferta di Bologna (per intenderci: anche più importante della prossima sfida di San Siro con l’Inter) e quindi ha sentito di aver fatto uno scatto forse decisivo. Nella pancia, perché da tifoso non dimentica gli anni di delusioni e di sconfitte e trova giusto celebrare i successi importanti e poi perché il trattamento riservato alla Juve (e al suo pullman) in quasi tutte le trasferte l’ha stufato. E allora dopo l’ennesima dimostrazione di forza Conte si è lasciato andare in modo plateale anche per sottolineare quello che sta facendo la sua squadra. Il tecnico probabilmente ipotizzava che il gesto, di per sé assolutamente

lecito e per nulla provocatorio in quanto rivolto chiaramente solo ai tifosi della Juve, sarebbe stato commentato e magari criticato. E questo gli ha dato la possibilità di rimarcare la vergognosa accoglienza (pietre e bastoni) che la Juve riceve molto spesso lontano da Torino e anche il grande rendimento della squadra. L’accenno a una fuga all’estero è invece l’istintiva reazione a una violenza inconcepibile, ma anche l’ennesima dichiarazione d’intenti: quando lascerà la Juve (non nell’estate del 2013) Conte lascerà anche la Serie A e si esibirà su altri palcoscenici. Scelta intrigante da un punto di vista professionale, ma anche inevitabile perché — come ha detto ieri lo stesso tecnico — vincere con la Juve attira molte antipatie in Italia.

L’ANTICIPO/1

L’ANTICIPO / 2

Il Catania sogna Gomez si scatena l’Udinese affonda

Magia di Vucinic bis del Principino Primato saldissimo

CATANIA-UDINESE

3-1

MARCATORI Gomez (C) al 4’ e al 22’, Lodi (C) al 27’, Muriel (U) al 36’ s.t.

CATANIA (4-2-3-1) Andujar 6,5; Alvarez 6,5, Legrottaglie 6,5 Bellusci6, Marchese 6; Lodi 7, Almiron 7 (dal 34’ s.t. Biagianti 6); Barrientos 7, Castro 7 (dal 47’ s.t. Keko s.v.), Izco 6,5; Gomez 7,5 (dal 90’ s.t. Doukara s.v.). ALL. Maran 7.

BOLOGNA-JUVENTUS

0-2

MARCATORI Vucinic al 16’, Marchisio al 28’ s.t.

BOLOGNA (4-2-3-1) Curci 6; Garics 5,5 (dal 24’ s.t. Christodoulopoulos 5,5), Antonsson 5,5, Cherubin 5, Morleo 6,5; Perez 5,5, Taider 6; Kone 5,5 (dal 12’ s.t. Naldo 4,5), Diamanti 6,5, Gabbiadini 5; Gilardino 5,5 (dal 29’ s.t. Moscardelli 6). ALL. Pioli 5,5. JUVENTUS (3-5-2) Buffon 7; Barzagli 7,

UDINESE (3-4-2-1) Brkic 5,5; Benatia 5,5 (dal 42’ s.t. Zielinski s.v.), Danilo 5,5, Angella 5; Faraoni 6 (dal 15’ s.t. Campos Toro 5,5), Badu 6, Allan 5, Gabriel Silva 5; Pereyra 6, Merkel 6 (dal 34’ s.t. Ranegie 5,5); Muriel 6,5. ALL. Guidolin 6.

Bonucci 7, Chiellini 7; Padoin 5,5, Vidal 6,5 (dal 44’ s.t. Quagliarella s.v.), Pirlo 6 , Marchisio 7,5, Peluso 5,5; Giovinco 6 (dal 31’ s.t. Pogba s.v.), Vucinic 7,5 (dal 37’ s.t. Matri s.v.). ALL. Conte 7. ARBITRO Bergonzi 6.

ARBITRO De Marco 6 NOTE Ammoniti Alvarez (C), Bellusci (C), Benatia (U) per gioco scorretto.

NOTE Ammoniti Perez (B), Diamanti (B), Antonsson (B) Peluso (J), Vidal (J) e Padoin (J) per gioco scorretto.

Nove e undici Ieri, nel primo

dei tre giorni di riposo che ha concesso ai giocatori, Conte ha seguito con comprensibile attenzione le partite di Napoli e Milan. Il vantaggio in classifica è ritornato quello di sabato pomeriggio: nove punti su Mazzarri, undici su Allegri. La strada è ancora lunga, ma la Juve vede il traguardo sempre più vicino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NEXTGEN QUARTI DI FINALE

Chelsea super, baby-bianconeri fuori Finisce a un passo dalle Final Four il sogno europeo della Juve Primavera, sconfitta ieri a Brentford dal Chelsea per 4 1 nei quarti di finale della NextGen. I Blues chiudono la pratica in 13’ con le reti Baker e

Kiwomya. Nella ripresa accorcia Rugani, ma è soltanto un’illusione: Feruz e Baker nel finale chiudono il discorso qualificazione e regalano al Chelsea il pass per le Final Four di Como (29 marzo 1 aprile).

«In una città civile come Bologna siamo accolti da pietre e bastonate. Troviamo genitori con i bambini in braccio che bestemmiano e ci urlano insulti di ogni genere. Mi viene voglia di andare via dall’Italia. Non è pensabile andare a Napoli, Firenze, Bologna ed essere trattati così»


LUNEDÌ 18 MARZO 2013

Portato al Cto, è rimasto sempre cosciente. Domani potrebbe essere dimesso

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re in quanto tempo la ferita alla testa consentirà all’uruguaiano di allenarsi senza dolori o condizionamenti. Ma l’unica cosa che conta oggi è che Caceres stia bene: poteva andare molto peggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Claudio Marchisio, 27

ItalJuve, c’è il Brasile «Tutti lo sognamo»

Oggi alle 12 gli azzurri si ritrovano a Coverciano dove alle 13.30 verrà presentata la nuova maglia della Puma che verrà usata anche alla Confederations Cup. Alle 15.30 il primo allenamento

S

Marchisio MIRKO GRAZIANO FIRENZE

La Juve tritacampionato si trasferisce oggi quasi in blocco a Coverciano, santuario della Nazionale. Appartengono infatti alla banda Conte otto dei 27 giocatori convocati da Prandelli per Brasile e Malta: tutta la difesa (Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini); i centrocampisti Marchisio, Pirlo e Giaccherini; infine Giovinco là davanti. In generale, il granata Cerci è la novità assoluta, mentre il genoano Antonelli torna in gruppo dopo due anni e mezzo. Dentro pure Osvaldo e De Rossi, utilizzabili però solo in amichevole perché squalificati. Fra i più giovani, ecco De Sciglio e Poli. Il programma Raduno a mezzo-

giorno, primo allenamento alle 15.30, giovedì c’è l’amichevole con il Brasile a Ginevra, cinque giorni dopo la trasferta a Malta con tre punti mondiali in palio. Ma saremmo fuori strada se pensassimo di trovare i vari Buffon, Pirlo, Marchisio e compagnia «ben disposti» verso un attento turnover che privilegi la gara ufficiale, quella di Malta appunto, o che comunque guardi anche più in

là, agli interessi di club per intenderci. Sentite proprio Marchisio: «Una volta in ritiro, le partite della Nazionale le vuoi giocare tutte, altro che calcoli...». A maggior ragione se in programma c’è Italia-Brasile. Insomma, Prandelli farà fatica a convincere i senatori a mettere Malta fin da subito nel mirino, e la «colpa» è tutta di un c.t. che ha saputo ridare entusiasmo, orgoglio e senso di appartenenza dentro e attorno a

«

Non dobbiamo prendere sottogamba Malta. All’andata fu molto difficile

una Nazionale che dopo Sudafrica 2010 aveva visto precipitare ai minimi storici l’indice di gradimento. Carica Marchisio Il benvenuto a Cerci lo dà sempre Marchisio: «Sono contento per Alessio. Lo conosco bene, ci siamo incrociati fin dai tempi delle giovanili. Finalmente sta trovando un po’ di continuità con il Toro: era tutto ciò che gli serviva». Ma intanto Claudio non vede l’ora di affrontare la Se-

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IL RADUNO

Prandelli chiama 8 bianconeri tra i 27 in lista. Il centrocampista: «Felice per Cerci, ha continuità»

DAL NOSTRO INVIATO

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2 1 La Porsche Cayenne di Martin Caceres distrutta dopo l’incidente avvenuto domenica mattina. 2 Corso Dante, angolo via Nizza: questa la strada in cui è avvenuto l’incidente 3 Un’altra immagine della Porsche del difensore della Juventus LAPRESSE 3

Illustrazione di FRANCO PORTINARI

adesso si augura di vederlo guarire in fretta. E’ ancora presto per stilare una prognosi definitiva, ma la speranza del club è che Caceres possa tornare a disposizione di Conte nel giro di 20 giorni: non ci sono fratture, bisognerà vede-

LA GAZZETTA DELLO SPORT

leçao, «la partita che ogni ragazzo vorrebbe giocare. E’ il massimo. Il Brasile è la patria del calcio spettacolare. Si tratterà poi di un test importante per l’Italia, una verifica ad altissimi livelli, il giusto avvicinamento anche alla gara di Malta, fondamentale nella corsa al Mondiale, trasferta da non prendere sotto gamba, visto le difficoltà incontrate all’andata». Ma in questo senso Prandelli potrà contare su un blocco Juve «decisamente più sereno e convinto dopo le ultime due vittorie in campionato — continua Marchisio —. I sei punti con Catania e Bologna sono pesanti. Li volevamo a tutti i costi prima della sosta. Li abbiano ottenuti con autorità, contro due squadre in grandissima forma: è la dimostrazione di quanto siamo cresciuti a livello di mentalità. Sì, noi juventini arriviamo con la giusta spensieratezza in azzurro, e anche un po’ più riposati degli altri avendo giocato di sabato (sorride, ndr). Spensierati e orgogliosi, poi, di essere così tanti a rappresentare una grande Nazionale, dopo anni davvero difficili a livello di club». Una Nazionale, «che secondo me - conclude - oggi insegue solo Spagna e Germania». © RIPRODUZIONE RISERVATA

I CONVOCATI DI PRANDELLI

De Sciglio e Poli promossi Ecco i 27 convocati del c.t. Prandelli. Portieri: Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Marchetti (Lazio), Sirigu (Psg). Difensori: Abate (Milan), Antonelli (Genoa), Astori (Cagliari), Barzagli, Bonucci e Chiellini (Juve), De Sciglio (Milan), Maggio (Napoli), Ranocchia (Inter). Centrocampisti: Candreva (Lazio), Cerci (Torino), De Rossi (Roma), Diamanti (Bologna), Giaccherini, Marchisio e Pirlo (Juve), Montolivo (Milan), Poli (Samp). Attaccanti: Balotelli, El Shaarawy (Milan), Gilardino (Bologna), Giovinco (Juve), Osvaldo (Roma).

UNDER 21

Mangia riprova con Santon e lancia l’ascolano Zaza I 26 convocati del c.t. Mangia per i test con Russia (22) e Ucraina (25) in Veneto. Portieri: Bardi (Novara), Colombi (Modena), Leali (Lanciano). Difensori: Bianchetti (Verona), Biraghi (Cittadella), Caldirola (Brescia), Donati (Grosseto), Frascatore (Sassuolo), Regini (Empoli), Romagnoli (Spezia), Santon (Newcastle). Centrocampisti: Bertolacci (Genoa), Crimi (Grosseto), Florenzi (Roma), Insigne (Napoli), Marrone (Juve), Rossi (Brescia), Sala (Amburgo), Sansone (Parma), Saponara (Empoli), Viviani (Padova). Attaccanti: Gabbiadini (Bologna), Immobile (Genoa), Longo (Espanyol), Paloschi (Chievo), Zaza (Ascoli).

BRASILE Mercoledì alle 17.15 partenza da Firenze per Ginevra dove giovedì 21 alle 20.30 l’Italia giocherà un’amichevole contro il Brasile.

Zupping di VINCENZO CITO

«Per Vidal giù dal divano del letto» Tg 3 Lombardia delle 19.30, sulle immagini della domenica calcistica scorre questo titolo «Il Milan vince e aggancia il Napoli grazie all’Atalanta» L’incipit di Dario Di Gennaro (90˚ minuto, Rai Due) «Una domenica d’alta quota. Catania e i suoi tifosi approfittano della coda invernale per un’ultima gita sulla loro montagna. Impianti di risalita aperti sull’Etna per chi desidera sciare o solamente respirare aria rarefatta. E’ di una partita di calcio che vogliamo parlarvi ma la premessa era d’obbligo». Il dramma dell’unico tifoso

S presente in Lazio-Stoccarda

RIENTRO Il 22 la squadra rientrerà a Coverciano dove rimarrà ad allenarsi, sedute al mattino e al pomeriggio, fino a lunedì 25.

di Europa League, giocata a porte chiuse. «Mamma mia, che strana sensazione ragazzi, io sto strillando, gridando, ma mi sembro un povero matto» (Guido De Angelis, telecronista tifoso Mediaset) «C’è stato un momento che

S Vidal ha fatto un pressing su MALTA Nel pomeriggio partirà da Pisa per Malta dove martedì 26 alle 20.45 sfiderà la nazionale di Malta, allenata da Pietro Ghedin per un incontro valido per le qualificazioni al Mondiale 2014.

due giocatori avversari che io mi son dovuto alzare dal divano del letto» (Beppe Dossena, 90˚ minuto) Riccardo Gentile (Sky) lo dice chiaro. «Cavani in questi giorni è stato al centro di argomenti di gossip, che noi non desideriamo mai trattare». A parte Anna Billò giornalista Sky sposa promessa di Leonardo 48 ore prima in diretta planetaria.

Montella spiega S Vincenzo alla Rai la faticosa vittoria

UNDER La nazionale Under 21 di Devis Mangia si raduna oggi a Campsampiero (Padova) per preparare le amichevoli con Russia (il 22) e Ucraina (25). I calciatori di Serie B potranno unirsi alla squadra mercoledì 20, dopo il turno infrasettimanale di domani.

della sua Fiorentina «Non abbiamo avuto la cinicità per chiudere la partita» Katia Serra (Raisport) fa luce sull’espulsione decisa durante Paganese-Nocerina «Si è visto chiaramente come Pepe a voce ha detto qualcosa». Il bello del rugby. «Si lava le mani nella pozzanghera di metà campo Majstorovic! Evidentemente gli vengono più pulite di come erano prima» (Andrea Gritti, Raisport) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013

SERIE A 29a GIORNATA

Rinvio e... tackle Galliani: «No Samp-Inter? Svergognato chi pensa male» L’ad del Milan sarcastico. Intanto i due club sono in piena discordanza sulla data del recupero: oggi la Lega decide, sarà il 2 aprile alle 18.30?

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UN APRILE CALDO Il rinvio della sfida contro la Sampdoria costringerà l’Inter a giocare sette sfide in 29 giorni 30 marzo Inter-Juventus 2 (o 9) aprile Samp-Inter 6 aprile Inter-Atalanta

MATTEO DALLA VITE FABIANA DELLA VALLE MILANO

14 aprile Cagliari-Inter

ALLERTA METEO SINO ALLE 18 DI OGGI 1

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E ora? Ora sono sportellate senza frontiere. Silenziose e allusive, ma resta il fatto che dopo il rinvio di Samp-Inter prevista per ieri sera alle 20.45 (e originariamente fissata alle 15) adesso anche il Milan s’infila in una pur serena discordanza fra i due club circa la data del recupero. Discordanza, data, orario Il tutto perché l’ad rossonero Adriano Galliani sgancia la citazione dotta in francese («Sia svergognato chi pensa male...»), una battuta che forse dice senza voler dire. E perché poi, nel frattempo, se da una parte c’è la Samp che chiede di recuperare la partita il 2 o 3 aprile (data che ai nerazzurri non va a genio perché sabato 6 aprile c’è il match contro l’Atalanta), ecco che invece l’Inter vorrebbe fissare come date possibili il 9 o il 10 dello stesso mese, giorni che però ai blucerchiati non garbano perché il 14 ci sarà il derby. Nessuna bufera, ma sportellate a distanza sì: la Lega deciderà oggi, e il regolamento dice che in caso di discordanza fra i due club sarà scelta la prima data disponibile, quindi il 2 aprile è in pole-position. L’orario? Per non accavallarsi con gli impegni di Champions, sarà alle 18.30. Il perché del rinvio All’ora di quello che sarebbe dovuto essere un altro posticipo della 29a giornata, Genova era spolverata da una bella pioggia (anche mista a nevischio, con freddo e vento forte), una pioggia che comunque descrivevano non irresistibile o capace di non far giocare una gara. Ma i motivi del rinvio sono stati ben altri, soprattutto ricordando l’alluvione passata: dopo l’allerta 1 dell’Arpal (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure), alle 12 è arrivato ufficialmente il rinvio secondo «provvedimento - spiega il Comune - ema-

17 aprile Inter-Roma COPPA ITALIA

21 aprile Inter-Parma 28 aprile Palermo-Inter

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1 Un’immagine dello stadio di Marassi deserto. Nello scorso campionato fu rinviata Genoa-Inter per un’alluvione. 2 I segnali di allerta meteo nella zona dello stadio. 3 Per la Sampdoria, allenamento con partitella invece del match ARVEDA/ANSA/RATTINI

nato in considerazione dello stato di Allerta 1 meteo comunicato dalla Protezione Civile a partire dalle 18 e in virtù delle precedenti disposizioni emanate. Lo stadio Ferraris è ubicato in un’area esondabile, in un perimetro, definito dall’ordinanza n˚ 33 del 2012, all’interno del quale sono incluse vie e percorsi funzionali all’afflusso e al deflusso del pubblico». Pensar male... Ieri la Samp si è

trasferita in blocco a Bogliasco e ha fatto una partitella Titolari-Riserve (finita 4-1, in campo fra i primi Icardi) e nel frattempo ecco la battuta sarcastica di Adriano Galliani. La domanda, posta da Milan Channel, è: stasera (ieri sera, ndr) ci sono due posticipi e uno no… Sorrisino ironico: «Sapete — dice l’a.d. — che significa 'Honi soit qui mal y pense'? Sia svergognato chi pensa male». Priorità e considerazioni Nel frat-

tempo, Andrea Stramaccioni chiarisce priorità e possibilità («In casi come questo il calcio viene dopo — dice il tecnico a Inter Channel —, perché siamo di fronte a un’allerta della Protezione civile che prevede la chiusura delle scuole e altri provvedimenti. Noi eravamo ovviamente prontissimi per giocare però se questa è la decisione va bene così e guardiamo il lato positivo, che magari abbiamo qualche giorno in più per recuperare energie»), mentre la Samp scrive: «L’annullamento non dipende dalla Sampdoria, non dipende dall’Inter che si deve riposare dopo le fatiche di Europa League e non dipende nemmeno dalla Lega Serie A. La decisione è stata presa dal Sindaco di Genova e dal comitato operativo comunale per salvaguardare l’incolumità dei cittadini. Ogni altra considerazione in merito pare dunque superflua». Oggi, si saprà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic IL MOTTO DI UN CLUB NOBILISSIMO FONDATO NEL 14˚ SECOLO

«Honi soit qui mal y pense», sia vituperato chi pensa male. E’ il motto in francese dell’Ordine della Giarrettiera, il più nobile del Regno Unito, istituito nel 14˚ secolo e presieduto dai re d’Inghilterra. Un’ipotesi vuole che la frase sia stata detta da Edoardo III ai cortigiani che ridacchiavano per una giarrettiera persa da una dama, che lui aveva raccolto e tentato di farle indossare

«SI POTEVA GIOCARE»

E Juan Jesus twitta: «No, devo saltare la Juve...» LUCA TAIDELLI MILANO

Il rinvio della sfida contro la Samp sarà anche un vantaggio per recuperare le energie post Tottenham, ma di fatto l’Inter contro la Juve non avrà Juan Jesus: Il brasiliano, tra i migliori all’andata, sconterà infatti la squalifica maturata dopo l’ammonizione presa contro il Bologna (era diffidato) proprio sabato 30 marzo contro la squadra di Conte. E infatti, appena ieri mattina è stato ufficializzato il rinvio del match di Marassi, l’ex Internacional ha twittato la propria delusione: «Mi toccherà saltare il match contro la Juventus. Eppure ho visto Atalanta-Roma di qualche settimana fa, nevicava e c’erano condizioni peggiori ma hanno giocato lo stesso. Ed ora fanno questo». Otto nazionali Stramaccioni se non altro potrà consolarsi con i probabili recuperi a tempo pieno di Samuel (alla prima convocazione dopo due mesi, l’argentino ieri sarebbe andato in panchina), Nagatomo, Alvarez, Stankovic, Schelotto. Però nei prossimi giorni non avrà a disposizione otto nazionali. Tutti potenziali titolari contro i bianconeri, con quattro sudamericani impegnati dall’altra parte del mondo e destinati a rientrare a Milano all’anti vigilia del derby d’Italia. Guarin infatti il 26 marzo sarà impegnato a Puerto Ordaz in Venezuela-Colombia. Nella stessa notte Gargano e Pereira saranno a Santiago per Cile-Uruguay e Palacio a La Paz per Bolivia-Argentina. Quattro invece gli «europei» che nei prossimi giorni non saranno alla Pinetina: Handanovic, Kovacic, Kuzmanovic e Ranocchia. Due precedenti positivi In vista del recupero contro la Sampdoria, i nerazzurri non potranno non pensare a due precedenti favorevoli. Nello scorso campionato infatti a causa di un’alluvione fu posticipata sempre a Marassi la sfida contro il Genoa (poi vinta 1-0 grazie a Nagatomo il 13 dicembre 2011) e quella di Udine per la morte di Morosini (3-1 con doppietta di Sneijder e rete di Alvarez, il 25 aprile). © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 29a GIORNATA TORINO LAZIO

le Pagelle

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di STEFANO CIERI

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Jonathas al 37’ s.t.

GLIK TIENE BENE SANTANA GIÙ CERTEZZA CANA KOZAK OPACO

TORINO (4-2-4) Gillet; Darmian, Glik, Gu. Rodriguez, D’Ambrosio; Brighi, Gazzi; Cerci, Meggiorini (dal 12’ s.t. R. Bianchi), P. Barreto (dal 35’ s.t. Jonathas), Santana (dal 16’ s.t. Birsa). PANCHINA Coppola, Basha, Di Cesare, P. Caceres, Masiello, Bakic, Stevanovic, Vives, Menga. ALLENATORE Ventura. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 52,1 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Glik e Cerci per proteste.

16’ primo tempo Rosso a Ciani Il difensore francese, già ammonito, stende Barreto: espulso INFOPHOTO

TORINO 6 GILLET 6 Pronto sul tiro di Kozak nel primo tempo, lo salva il palo sul colpo di testa di Cana nei minuti iniziali. DARMIAN 5,5 Quando Lulic lo punta sono dolori, un po’ meglio quando Ventura lo dirotta sull’altra fascia. GLIK 6 Kozak gli sfugge un paio di volte, per il resto tiene bene. Si becca il giallo per una simulazione evitabile. RODRIGUEZ 6 Limita i danni con le buone e con le cattive. D’AMBROSIO 5,5 Alla distanza perde il duello con Candreva.

LAZIO (4-5-1) Marchetti; Pereirinha, Cana, Ciani, Radu; Candreva, Gonzalez (dal 35’ s.t. Biava), Ledesma, Onazi (dal 38’ s.t. Saha), Lulic; Kozak (dal 35’ s.t. Ederson). PANCHINA Bizzarri, Scarfagna, Crecco, Mauri, Keita. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA dal 16’ p.t. 4-4-1 BARICENTRO BASSO 49,6 metri ESPULSI Ciani al 16’ p.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto). AMMONITI nessuno. ARBITRO Tagliavento di Terni. NOTE paganti 3.144, per un incasso di 69.235 euro; abbonati 8.599, per una quota di 114.515 euro. Tiri in porta 4-4 (1 palo). Tiri fuori 4-2. Fuorigioco 2-0. Angoli 2-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 6’.

DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI TORINO

Oltre che innevato, il movimento è brusco, significativo per l’immediato futuro: il Torino va a 10 punti dalla linea della retrocessione. Con 9 turni al termine, anche la litania del «si deve arrivare a 40 per essere sicuri» sembra più ansia scaramantica che altro. La Lazio invece subisce i movimenti delle concorrenti: quando inizia è cosciente che tutte quelle davanti hanno riempito al massimo la giornata. Quando finisce trova ancor più distante la Champions: 7 punti che peseranno in una primavera già fitta di altri impegni di coppe. E poi, sente la Roma sullo stesso gradino. I motivi Una sfida sotto la tor-

menta che poteva essere decisa soltanto da un duello singolo perché la Lazio, in inferiorità dal 16’, era riuscita a congelare ugualmente il Toro. Tanto che l’unica rete è stata il primo tiro in porta granata, minuto 82, arrivato dal secondo corner. E il combattimento decisivo è avvenuto tra i due più freschi: Jonathas contro Biava, appena entrati. Il brasiliano che batte sulla neve un bergamasco è un po’ come la storia dei bobbisti giamaicani all’Olimpiade invernale. Ci sono andati davvero, finendo neanche male dopo il debutto da comica. Jonathas è una scommessa del procuratore più potente,

37’ secondo tempo La firma di Jonathas In campo da 2’, Jonathas trova il tocco vincente su angolo di Cerci ANSA Il brasiliano Jonathas Cristian de Jesus Maurício, 24 anni, firma la vittoria del Torino con il 2o gol in A in carriera ANSA

Fulmine Jonathas e il Toro colpisce Freddata la Lazio

MALTEMPO

L’arbitro ferma il gioco per pulire le linee del campo

Sotto la neve decide un guizzo del brasiliano I biancocelesti scivolano a -7 dalla Champions La squadra di Petkovic in dieci dal 16’ p.t. per l’espulsione di Ciani. Palo di Cana Poche emozioni su un campo quasi impossibile Per Ventura è colpo salvezza

che a Brescia quasi pagava per farlo giocare. Porta l’80 in memoria della madre che lo adottò davanti a una chiesa. Non aveva mai fatto centro con il Toro e ha preso schiaffi in testa per i 3 punti arrivati dopo un pari nelle precedenti 3 uscite.

lo di Cana) nonostante l’assenza di Hernanes, Klose, Floccari, Mauri. Dall’altra parte è mancata la precisione (normale con un campo da sci) ma pure la superiorità. I 4 davanti non hanno prevalso nell’uno contro uno.

Lazio ben messa L’espulsione

Torino cambiato Forse era più funzionale il 4-2-3-1 della settimana scorsa a Parma, tre tra le linee per lasciare meno riferimenti ai laziali. Oppure serviva una salita più continua degli esterni Darmian e D’Ambrosio, per questo cambiati di settore nella ripresa. Ventura ha modificato gli uomini, ma non la sistemazione: Bianchi per Meggiorini, Birsa per Santana, Jonathas per Barreto. La mossa giusta. O più fortunata.

di Ciani per due falli da giallo (giusti) in meno di un minuto è stata la follia del primo quarto d’ora. Ma la Lazio è stata sistemata con raziocinio e non ha sofferto dentro l’area. Da 4-5-1 a 4-4-1, facendo scalare Lulic sull’ultima linea, con Gonzalez davanti a lui e Onazi-Ledesma centrali più vicini, mentre dietro è stato Radu a rilevare la posizione di Ciani. Gli unici tiri in porta fino al gol sono stati laziali (anche un pa-

TORINO Alla fine il vecchio Comunale, ripitturato, stuccato, ribattezzato Olimpico per ospitare l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, ce l’ha fatta. Sconfitta la neve, scesa copiosa ma bagnata sulla città fin dalla mattina, con i teloni che hanno protetto il campo fino a due ore dall’inizio della partita. Pallone arancione per l’occasione, ma righe bianco immacolato, quattro scope e una passata di phon nell’intervallo una sospensione alla mezz’ora della ripresa per spazzolare le righe dell’area di rigore. Si poteva giocare? Campo scivoloso sì, ma nulla più. Se mai la fitta nevicata ha frenato l’accesso dei tifosi: poco più di tremila paganti.

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LA POLEMICA VENTURA: «ANCORA CINQUE PUNTI E SIAMO SALVI. IL CAMPO? SEMBRAVA NATALE»

DOMANI COL VERONA

Furia Lotito: «Questo non è calcio»

Simone Inzaghi in finale all’Arco

Il presidente della Lazio: «La partita era da rinviare» Petkovic: «Assurdi due gialli in 50’’» FRANCESCO BRAMARDO TORINO

Il protagonista alla fine, più della spolverata di neve, è stato il difensore francese della Lazio, Michael Ciani, espulso dopo sedici minuti, due gialli in meno di un minuto per fallo su Barreto. Condizionata la Lazio dall’inferiorità numerica, ti-

moroso il Toro, troppo alta la posta in palio. Su un campo da giocatori di hockey alla fine la differenza l’ha fatta un brasiliano, Jonathas, al primo gol in granata. «Era difficile giocare a calcio — ammette Ventura —, sembrava Natale. Di solito le nostre caratteristiche sono palla a terra, i primi passaggi sono stati frenati ed è subentrato un po’ di timore. Salvezza? La quota è 40, ne mancano ancora 5 di punti. Jonathas? Ha tutte le potenzialità per essere il nostro attaccante del futuro, ha fisicità e tecnica individuale». Tre presenze e 56’ prima di ieri sera per Jonathas. «Gol importante e la dedica alla famiglia in tribuna. Complimenti a me?

No a tutti i miei compagni». Rabbia Lazio Ancora una serata

storta per la Lazio, alla terza sconfitta consecutiva in campionato. Il presidente Claudio Lotito contesta la decisione di far giocare la partita: «Sono molto meravigliato che la partita non sia stata rinviata: si è giocato su un campo impraticabile, dove i giocatori rischiano di farsi male. È stata una partita che ha snaturato la credibilità del sistema sportivo — tuona Lotito —. Al di là del Torino, che alla fine ha vinto con merito, non è stato uno spettacolo di calcio e sport, ma si è pensato di più alla propria incolumità». Petkovic invece analizza la

gara, sottolineando però come il rosso a Ciani sia stato decisivo: «Mi piacerebbe una volta parlare di certi episodi a nostro favore, troppo spesso non finiamo in undici. Nel caso di Ciani, poi, trovo assurdo prendere due gialli in 50 secondi. Anche lo stesso intervento degli avversari non puniti. Peccato. Perché siamo stati sfortunati ma constato che in questo periodo ci davvero va tutto storto». Sulla gara: «Non abbiamo meritato questa sconfitta, la squadra ha dato tutto». Petkovic chiude con la volata Champions: «Cerchiamo di recuperare gli infortunati e di giocarcela fino alla fine». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sarà Verona-Lazio la finale della 42a edizione del Trofeo «Città di Arco-Beppe Viola» in programma domani alle 15, in diretta tv su RaiSport 1. E la gara sarà diretta da un arbitro di A, Peruzzo di Schio. Il Verona ha eliminato la Roma solo ai calci di rigore (8-7) dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sul 3-3. Nell’altra sfida sorride la Lazio di Simone Inzaghi, che batte 2-1 il Napoli, grazie ai gol di Murgia e Ferrara, che rendono inutile il gol di De Iorio. Salterà la finale Tounkara, leader dell’attacco biancoceleste, che sarà squalificato.

IL MIGLIORE 7 BRIGHI h Uomo ovunque e cucitore di gioco della squadra. Non molla un centimetro fino alla fine. GAZZI 6 Asseconda la regia di Brighi senza strafare. CERCI 6 Comincia a mille, galvanizzato dalla chiamata in nazionale. Si spegne un po’ nella ripresa. MEGGIORINI 5 Non entra mai in partita, neppure quando la superiorità numerica apre spazi interessanti. BIANCHI 6 Ci mette un pizzico di brio. Dà una mano importante anche alla difesa nei minuti finali. BARRETO 6 Provoca entrambi i gialli di Ciani. Non è poco, anzi è (quasi) tutto. JONATHAS 7 Prima palla toccata e gol. Quando si dice essere al posto giusto al momento giusto. SANTANA 5,5 Sfiora il gol su punizione. Per il resto combina poco. BIRSA 6 Carattere e velocità per il cambio di marcia nel finale. All. VENTURA 6 Azzecca la mossa Jonathas con tempismo incredibile. Chi vince ha sempre ragione.

LAZIO 6 MARCHETTI 6 Becca il gol al primo tiro in porta. Non può far nulla. PEREIRINHA 5,5 L’impegno non manca, ma non riesce mai ad opporre la giusta resistenza agli avversari. CANA 6,5 Dietro una sicurezza assoluta, davanti sfiora il gol colpendo il palo in apertura. CIANI 4 Due falli plateali e inutili in un quarto d’ora. Espulsione evitabilissima e pesantissima per la Lazio. RADU 6 Bene il primo quarto d’ora da esterno su Cerci, bene poi anche da centrale dopo l’espulsione di Ciani. CANDREVA 6,5 Le sue accelerazioni allungano la Lazio nei momenti di difficoltà. Ma non bastano. GONZALEZ 6 Prima in mezzo, poi sulla fascia, non si ferma mai. BIAVA 5 A freddo, non fa opposizione su Jonathas che gira a rete. LEDESMA 5,5 Spesso in difficoltà, arriva secondo sulla palla, cosa insolita per lui. ONAZI 6 Tiene bene la posizione, si cura di ribaltare l’azione. (Saha s.v.). IL MIGLIORE 6,5 LULIC h È tornato ai livelli di un anno fa. Irresistibile quando parte palla al piede. KOZAK 5,5 Impegna Gillet nel primo tempo, cicca una buona palla nella ripresa. E continua il digiuno in campionato. EDERSON 5,5 Minuti finali nei quali potrebbe fare di più. All. PETKOVIC 5,5 Era proprio il caso di far entrare Biava e Ederson nel concitato finale? GLI ARBITRI TAGLIAVENTO 6,5 Vede bene sia sul secondo giallo a Ciani sia sul contatto Marchetti-Glik (giusta la simulazione, non è rigore). Maggiani 6 - Passeri 6; Giacomelli 6 - Di Bello 6.


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SERIE A 29a GIORNATA

E’ Francesco II Totti, il viceré del gol La Roma in zona Euro Il giallorosso sale a quota 226 reti in A, davanti c’è solo Piola La meritata vittoria contro il Parma vale l’aggancio alla Lazio ROMA PARMA

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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lamela al 7’ p.t.; Totti al 25’ s.t.

ROMA (3-4-2-1) Stekelenburg; Marquinhos, Burdisso, Castan; Lamela, De Rossi, Tachtsidis (dal 23’ s.t. Bradley), Marquinho (dal 38’ s.t. Balzaretti); Perrotta (dal 42’ s.t. Taddei), Florenzi; Totti. PANCHINA Lobont, Goicoechea, Piris, Dodò, Lucca, Osvaldo, Lopez. ALLENATORE Andreazzoli. AMMONITI nessuno ESPULSI nessuno CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 50,1 metri PARMA (4-4-1-1) Mirante; Benalouane, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Rosi, Parolo (dal 42’ s.t. Galloppa), Valdes, Ampuero (dal 13’ s.t. Biabiany); N. Sansone (dal 30’ s.t. Belfodil); Amauri. PANCHINA Pavarini, Bajza, MacEachen, Marchionni, Morrone, Strasser, Ninis, Palladino, Boniperti. ALLENATORE Donadoni. AMMONITI Rosi, Benalouane e Valdes per gioco scorretto. ESPULSI nessuno CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 4-3-2-1 BARICENTRO MOLTO ALTO 58,1 metri ARBITRO Russo di Nola. NOTE paganti 9.845, incasso di 396.701 euro), abbonati 24.822, quota di 507.217. Tiri in porta 8 (con 2 traverse)-5 (con 1 traversa). Tiri fuori 6-3, Angoli 9-12, In fuorigioco 3-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’

RUGGIERO PALOMBO ROMA

Ciao ciao Nordahl. Totti saluta e se ne va all’inseguimento di Silvio Piola e di quella (forse) irraggiungibile quota 274. Il gol numero 226, che lo laurea secondo cannoniere assoluto di tutti i tempi nei campionati a girone unico, arriva su punizione, una rasoiata a metà del secondo tempo che spezza i sogni di rimonta, peraltro assai concreti, del Parma, fin lì sotto 1-0 per mano di Lamela. Anche questa rete, come quella festeggiatissima numero 225 di due settimane fa col Genoa, ha connotati particolari: il Parma è vittima predestinata, la squadra cui Totti ha segnato il maggior numero di gol (18) e la sconfitta della Lazio a Torino determina l’aggancio in classifica, prima volta nell’intera stagione in cui la Roma agguanta i cugini, cui ha rimontato 10 punti solo nelle ultime 5 giornate.

Tutto giusto. Due a zero merita-

to anche nel conto dei legni, quelli di Perrotta e Totti (un’altra punizione terrificante) da una parte e la traversa di Paletta dall’altra, tutti sull’1-0. La Roma domina il primo tempo, che meriterebbe di chiudere con un più largo vantaggio che non quello determinato dal gol numero 13 di Lamela in avvio, ma il Parma mette i giallorossi in grossa difficoltà nella prima metà del secondo tempo, specie quando Donadoni, fin lì anche troppo prudente, butta nella mischia lo scattista Biabiany al posto dell’esordiente peruviano Ampuero, classe 92, centrocampista piuttosto ordinario. Prima del 2-0 liberatorio, la traversa di Paletta e i successivi salvataggi alla disperata di Burdisso su Parolo e di Marquinhos su Sansone dicono con chiarezza che il Parma è andato vicino ad evitare il quarto ko consecutivo in trasferta, uguagliando lo scomodo record di tre anni or sono. Sperimentatore. Le svogliatez-

La Roma domina il primo tempo, ma segna solo con Lamela. Poi il raddoppio di Totti Andreazzoli torna a un 3-4-2-1 che non dà punti di riferimento agli emiliani ze di Osvaldo, e la colpevole mezzora riservatagli a Udine nientemeno che al posto di Totti, suggeriscono ad Andreazzoli, che lo premia con la panchina, ben altre sperimentazioni. Si torna a quel modello abortito a Marassi nel giorno del debutto postzemaniano con la Samp di Delio Rossi per un 1-3 rovinoso ma non privo di indicazioni. Eccola dunque la Roma del 3-4-2-1 in cui Totti fa il (finto) centravanti, Perrotta e Florenzi i (finti) trequartisti, e

Lamela e Marquinho i (finti) mediani esterni ai lati di De Rossi e Tachtsidis. In realtà, Totti arretra e fa come vuole, Florenzi e Perrotta sono i portatori sani di pressing alto, specie sull’ottimo Valdes, sorta di Pizarro della situazione, e si lasciano sovrapporre sulle corsie laterali da Marquinho e Lamela, i veri attaccanti della compagnia. Il risultato, garantito da una difesa a tre che recuperando Marquinhos diventa insieme a Burdisso e Castan più affidabile, è quello di non dare al Parma, che Donadoni cerca di coprire con la difesa a quattro, il benché minimo punto di riferimento. Il giochino funziona. Devastanti In particolare, la Ro-

ma straripa sulla sinistra, dove Marquinho e Florenzi, aiutati da qualche partecipazione straordinaria di Totti, asfaltano i malcapitati Rosi e Belalouane. Il gol di Lamela arriva dopo appena sette minuti e a sfondare per il cross dalla linea di fondo e Marquinho. Sconquasso, mischia e il tiro al volo di De Rossi viene deviato da Lamela, in posizione regolare. Di azioni così, la Roma ne fa collezione. Le parate di Mirante su Totti e Lamela, la traversa di Perrotta che sa molto di gol mangiato, e un mezzo rigore nel contatto tra Lucarelli e Perrotta su cui Russo sorvola dopo consulenza con l’arbitro di porta Orsato, tengono tuttavia in bilico il risultato che il Parma metterà in discussione una volta entrato Biabiany. Andreazzoli intuisce il pericolo e toglie Tachtsidis, con De Rossi e l’incerto Stekelenburg il meno brillante della compagnia, per inserire il più solido Bradley. Ma a risolvere tutto, tanto per cambiare, ci pensa San Francesco. Totti, naturalmente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

DI MASSIMO CECCHINI

MARQUINHO RINATO, CASTAN C’È ROSI DISTRATTO, VALDES DIRIGE ROMA 7 STEKELENBURG 5,5 Non proprio in versione Olandese Volante: nell’area piccola si balla spesso. MARQUINHOS 6,5 È il più veloce del reparto e le sue doti fanno comodo. BURDISSO 6,5 Non è giocatore da fronzoli, così ringhia su ogni palla e salva su Parolo. CASTAN 6 Veglia sulle percussioni e mette il fisico su Amauri. LAMELA 6,5 Il 13˚ gol lo santifica come cannoniere della squadra, ma al solito si spegne dopo 45’. DE ROSSI 6 Si divide la regia con «Taxi», però il meglio lo dà a protezione della difesa. TACHTSIDIS 6 Con De Rossi al fianco sembra più sereno. Nella ripresa, però, sbaglia troppo. BRADLEY 6 Entra per Tachtsidis e ridà equilibrio alla mediana. MARQUINHO 7 A gennaio era già virtualmente in Brasile, ma salutato Zeman è rigenerato. Dal suo lato sfonda e asfalta: non sorprende che il vantaggio nasca da una sua incursione. (Balzaretti s.v.) PERROTTA 6,5 La vecchia guardia che non molla: pressa, colpisce un traversa e «sfiora» il penalty, calando solo nel finale. (Taddei s.v.) FLORENZI 7 In versione «uomo ovunque», oltre alla gamba, mette in mostra anche geometrie e tiro. MIGLIORE h 7,5 ILTOTTI

Il suo elastico nel ruolo di finto centravanti apre spazio agli incursori. In bacheca mette anche una traversa da urlo e il 18˚ gol in carriera al Parma: da incatenarlo.

All. ANDREAZZOLI 6,5 Baldini definisce il suo «un calcio pratico»: forse dopo tanta scienza è quello che occorre.

PARMA 6 MIRANTE 6,5 L’inizio è di quelli che metterebbe voglia di andare a letto presto: innocente sui gol, para bene su Totti e Lamela. BENALOUANE 5 Dal suo lato si balla parecchio. PALETTA 6 Senza un attaccante punto di riferimento all’inizio stenta a trovare le misure; in attacco colpisce una gran traversa. LUCARELLI 5,5 Gara in salita: tiene in gioco Lamela sul vantaggio e rischia il rigore su Perrotta. GOBBI 6 Schierato «quarto» di difesa, se la deve vedere con Lamela (soffrendo solo un tempo) e così spinge meno del consueto. ROSI 5 Ex in versione centauro: attacca con buona lena, ma dal suo lato Marquinho affonda nel burro. PAROLO 6,5 Sfrutta la vocazione offensiva di Florenzi per ricambiare e rendersi pericoloso anche in avanti (Galloppa s.v.)

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IL MIGLIORE

7 VALDES

Nonostante abbia spesso Perrotta sulle sue zolle, cuce bene il gioco e innesca tutte le ripartenze. Prezioso. AMPUERO 5 Bagna l’esordio in Serie A con tutta l’emozione del caso: ancora acerbo. BIABIANY 7 Entra per Ampuero e cambia il volto offensivo della squadra. N. SANSONE 5,5 Si dimostra tenero per i tre centrali giallorossi. BELFODIL 6 Entra nel finale e regge il controllo sul piano fisico. AMAURI 6 Ha una sola vera palla utile, regalo di Stekelenburg, ma si batte come un leone. All. DONADONI 6 La squadra si muove assai bene, però quel Biabiany tenuto in panchina tutto quel tempo appare uno spreco.

GLI ARBITRI RUSSO 6 Se la cava senza troppi affanni, ma resta il dubbio di un possibile rigore per il fallo di Lucarelli su Perrotta. Giachero 6 - Petrella 6; Orsato 6 - Giancola 6


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BOMBER SUL PODIO

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Silvio Piola 274 gol Ha segnato con le maglie di Pro Vercelli, Lazio, Torino, Juventus e Novara

S Francesco Totti 226 gol In carriera ha vestito soltanto la maglia della Roma

1 La punizione di Francesco Totti vale il 226˚ gol in A 2 Il gol di Erik Lamela, 20 anni 3 De Rossi, 29 anni, festeggia l’1-0 con Florenzi, 22 4 Andreazzoli, 59 anni, e il suo 0,2% sul cappellino FOTOPRESS-ANSA-EIDON

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S Gunnar Nordahl 225 gol Storico attaccante del Milan, ha giocato anche con la Roma

IL TECNICO DEGLI EMILIANI

A Donadoni va bene lo stesso «Abbiamo creato 4 palle gol» ROMA Soddisfatto della prestazione ma non del risultato. E concentrato solo sul Parma visto che «al momento» il Milan «non mi interessa». Si presenta così, contento a metà e senza pensieri per il futuro, Roberto Donadoni: «Mi dispiace aver perso dopo essere venuto a Roma e aver creato almeno 4 palle gol. Abbiamo sofferto per il primo quarto d’ora ma poi siamo stati bravi a tenere il campo. Ce la siamo giocata alla pari — ammette Donadoni — ma se non sei concreto queste grandi squadre ti puniscono. Ci sono mancate fortuna e convinzione». Il Parma, dopo un ottimo girone di andata, nel ritorno ha accusato un calo e Donadoni lo riconosce: «Dobbiamo lavorare e pedalare per salire in classifica, i 35 punti che abbiamo non bastano per stare tranquilli». Il Parma, dopo un ottimo girone di andata, nel ritorno ha accusato

Roberto Donadoni, 49 anni EIDON un calo e Donadoni lo riconosce: «Dobbiamo lavorare e pedalare per salire in classifica, i 35 punti che abbiamo non bastano per stare tranquilli. Il nostro rendimento in trasferta è molto negativo. Anche se le prestazioni spesso sono buone quando vai a guardare la classifica contano i risultati. Raccogliamo poco e questo deve essere motivo di riflessione». Chiara Zucchelli © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO 0-3 PER IL TAR SARDO SI DEVE RIGIOCARE

Oggi l’Alta Corte su Cagliari-Roma Ma il verdetto potrebbe essere rinviato (ma.gal.) Oggi si riunisce l’Alta corte di giustizia sportiva presso il Coni per discutere del ricorso presentato dal Cagliari contro la decisione della Corte di giustizia federale che ha dato persa per 0 3 la partita contro la Roma. Il Cagliari dalla sua parte può vantare la sentenza del Tar della Sardegna che ha detto che la decisione del Prefetto di Cagliari di non farla giocare non sia stata corretta. Sulla sentenza del Tar grava comunque l’appello

del Prefetto al Consiglio di Stato. Inoltre la Roma (chiamata in giudizio dal Cagliari al Tar insieme alla Figc) distingue la decisione amministrativa (Tar) da quella della giustizia sportiva. Difficilmente oggi si arriverà a decisione, è anzi probabile che l’Alta corte decida di attendere proprio la pronuncia del Consiglio di Stato. In udienza anche l’appello del Latina dopo che la giustizia sportiva ha annullato la sua vittoria contro la Paganese.

il personaggio FRANCESCO TOTTI

E il capitano guarda avanti «Prendo Piola» «Se a 36 anni sono così in alto, il merito è di Zeman Adesso inseguiamo la qualificazione in Europa» Andreazzoli lo esalta: «Con lui è tutto più facile»

ANDREA PUGLIESE ROMA

Tra una giostra infinita di tacchi e i soliti assist al bacio, è arrivato anche il gol numero 226, quello che lo innalza solitario sul secondo gradino del podio dei marcatori di sempre della Serie A. È vero, Silvio Piola è lontano ancora ben 48 scalini, ma continuando così (ieri ha timbrato l’undicesimo cartellino stagionale) chissà che Francesco Totti non riesca davvero ad arrampicarsi fin lassù. «Ci tenevo a superare Nordahl, ormai ero a un passo — dice il capitano della Roma —. Piola? Ora il mio obiettivo è raggiungerlo, ma prima di tutto l’Europa: la Roma non può giocare solo in Italia».

La scalata Già, soprattut-

to se lui continuerà a girare su questi livelli qui. «Il merito è della preparazione di mister Zeman, mi ha agevolato — dice Totti, che ieri ha raggiunto Rivera a 527 presenze nella massima serie —. A 36 anni posso dire ancora la mia. La Nazionale? Penso solo alla Roma». E a tirarla fuori ieri dalla sabbie mobili, nel momento peggiore, ci ha pensato proprio lui con quella punizione che ha bruciato Mirante. Anche se a dire il vero, il pezzo pregiato Francesco l’aveva regalato in avvio di ripresa, con un altro bolide (101 chilometri all’ora) che si è stampato prima sulla traversa e poi sul palo. «Quel gol me lo sarei dato lo stesso — ci scherza su — Sono contento per la vittoria, in una serata bel-

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lissima. Adesso per salire ancora più su dobbiamo continuare con la stessa grinta e cattiveria di queste ultime partite. Così potremo superare le squadre che ci sono davanti». Tra cui la Lazio, su cui l’operazione-aggancio è già riuscita. «Era scontato ci riuscissimo, gli abbiamo dato il vantaggio — dice ridendo —. Ma non dobbiamo pensare alla Lazio, ma più in alto. Abbiamo altri obiettivi, tra cui entrare in Europa. Avevamo tanti punti dall’Inter e ora siamo alla pari, anche se loro hanno una gara in meno. E poi c’è una finale di Coppa Italia da conquistare». Proprio con la Lazio. «Appunto». Altra chance Totti con la gestio-

ne Andreazzoli è tornato al passato, quando giocava punta centrale, anche se nel nuovo corso fa il centravanti a «risucchio». Una nuova vita, ma con compiti come al solito assolti alla perfezione. «Il mister sta facendo gradi cose, poi quando si vince i pregi escono tutti — chiude Totti —. Facciamo parte di questo benedetto progetto e se la prossima stagione dovesse rimanesse lui, che è l’unico che ci conosce quasi tutti al 100%, ne saremmo felici. Ma non sta a me decidere se il mister meriti o no un’altra chance, anche perché altrimenti dicono che decido sempre io. Spero possa rimanere, perché vorrebbe dire che ha fatto bene, che siamo entrati in Europa e che abbiamo raggiunto questa benedetta finale con la Lazio». Il pensiero, alla fine, va sempre lì. Anche a fine partita, quando la prima domanda di Totti è stata proprio questa: «Che ha fatto la Lazio?». E Andreazzoli si coccola il capitano: «Con un Totti così è tutto più facile. La Champions? Per ora è fantacalcio». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 29a GIORNATA IL THRILLER DEL FRANCHI EMOZIONI SENZA RESPIRO: DUE RIMONTE E TRE GOL IN UNDICI MINUTI

33’ primo tempo Ljajic inventa, Aquilani timbra Ljajic fa una serpentina, entra in area e dal fondo mette in mezzo: per Aquilani è un gioco da ragazzi mettere in rete LAPRESSE

13’ secondo tempo Portanova svetta Il Genoa ottiene l’1-1 con Portanova, il più abile a colpire di testa su un calcio d’angolo. La difesa viola rimane ferma AP

La Fiorentina va Ma il Genoa è k.o. solo su autogol I viola rimontati due volte dai rossoblù. Il 3-2 arriva su un tocco di Cassani nella sua porta DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI FIRENZE

Nel 3-2 di Fiorentina-Genoa c’è un romanzo con qualche capitolo un po’ squinternato. C’è la follia di una Fiorentina che, intenta a specchiarsi nella sua presunta bellezza, aspetta il quarto d’ora finale e la superiorità numerica per vincere (e si fa raggiungere due volte). C’è il ravvedimento in corsa del Genoa, costruito male ma riparato al punto di sfiorare un pari ingiusto. C’è il senso di Montella per il gioco, ma attenti che il confine tra spettacolari e «fighetti» è impercettibile. E ci sono i limiti, anche nervosi, del Genoa che senza il -6 del Siena finirebbe con Palermo e Pescara all’inferno (ma lo stesso dovrà lottare per sopravvivere). Il tweet a Napoli e Milan è chiaro: complice il calendario, Montella è da Champions. E l’avvertenza, per Ballardini, da brividi: sabato 30 arriva lo spareggio con il Siena. Bella e inservibile Che la Fiorentina sia un bel progetto non si discute. C’è un po’ di Barça, con Jovetic alla Messi che apre mille corsie per chi gli gira attorno e ha piedi buoni. Solo che Messi è peggio di Trinità e non perdona, mentre il montenegrino è delizioso fino al penultimo tocco. In più Montella fatica a liberarsi dal «mischione» che fa

17’ secondo tempo Cuadrado non perdona la «papera» Cross di Pasqual, Tsorvas esce in presa alta, ma si lascia sfuggire il pallone. E Cuadrado fa il più facile dei gol LRPHOTO

comodo al Genoa, giunto a Firenze con l’obiettivo punto-salvezza. Infatti il 4-3-3, con Cuadrado e Ljajic ai lati di Jo-Jo, finisce con l’affollare la trequarti: qui Ballardini, chiuso ben oltre il 3-5-1-1 di facciata, quasi si protegge a uomo e non lascia spifferi. Un niente – no tiri, no emozioni – che dura 20’ esatti. Ma per il break basta che la Fiorentina smetta di compiacersi. Movimento break E così è. Pa-

squal si alza, Ljajic s’accentra in verticale, Aquilani e Valero s’alternano nell’allargarsi (uno) e infilarsi (l’altro) tra Tozser statico e Vargas imborghesito. E Cuadrado accende uno show di fibre bianche da corsa al quale Antonelli e Moretti non fanno diga. Una, due, tre occasioni fino al gol facile facile di Aquilani «creato» da Ljajic. Potrebbe servire il pallottoliere, se Jovetic fosse più centravanti nel Dna. Il Genoa assiste, spaccato nel suo 9-0-2, con Immobile e Bertolacci nel deserto. Il giorno che Montella avrà trovato la praticità, per gli altri saranno guai. E io rinascerò Ballardini straccia

La gioia dei giocatori della Fiorentina, dopo l’autogol di Cassani PEGASO

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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Aquilani (F) al 33’ p.t.; Portanova (G) al 13’, Cuadrado (F) al 17’, Antonelli (G) al 24’, autogol Cassani (G) al 32’ s.t.

FIORENTINA (4-3-3)

GENOA (3-5-1-1)

Viviano; Tomovic, Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani (dal 29’ s.t. Fernandez), Pizarro, Borja Valero (dal 42’ s.t. Migliaccio); Cuadrado, Jovetic, Ljajic (dal 29’ s.t. Toni). PANCHINA Neto, Lupatelli, Roncaglia, Sissoko, Llama, Romulo, Wolski, Larrondo. ALLENATORE Montella. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO ALTO 57,7 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Borja Valero per comportamento non regolamentare.

Tsorvas; Granqvist, Portanova, Moretti; E. Pisano (dal 1’ s.t. Jorquera), Kucka, Tozser (dal 1’ s.t. Jankovic), Vargas (dal 28’ s.t. Cassani), Antonelli; Bertolacci; Immobile. PANCHINA Donnarumma, Stillo, Bovo, Ferronetti, Manfredini, Rigoni, Rossi. ALLENATORE Ballardini. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-2-3-1; dal 28’ s.t. 3-4-1-2; dal 30’ s.t. 3-4-2 BARICENTRO MOLTO BASSO 47,9 metri ESPULSI Bertolacci al 30’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto) AMMONITI Antonelli, Granqvist e Jorquera per gioco scorretto.

ARBITRO Rizzoli di Bologna NOTE paganti 7.849, incasso di 114.579 euro, abbonati 12.636, quota di 176.703 euro. Tiri in porta 9-5. Tiri fuori 7-4. Angoli 12-3. In fuorigioco 3-1. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.

gli appunti sbagliati del primo tempo e s’inventa un sistema nuovo (4-2-3-1) con tre innesti: Jorquera play alto, Jankovic esterno e mister grinta in mezzo. La commedia si fa thriller. La Fiorentina perde sicurezza perché ora agli esterni tocca difendere, ai mediani contrastare e non c’è più circolazione di palla se non hai l’intensità della Juve. Equilibrio e ping-pong di gol, un po’ casuale, in undici minuti (dal 13’ al 24’ st). 1-1: Portanova di testa su angolo. 2-1: Cuadrado sulla linea, ma è Tzorvas che si fa sfuggire la palla. 2-2: Antonelli arriva da dietro e inchioda Viviano. Potrebbe finire così se, come in un romanzo che si rispetti, non ci fosse la sorpresa. Non l’assassino, ma il suicida, cioè Bertolacci che prende il secondo «giallo» e lascia il Genoa a pezzi. L’immediato 3-2 – Cassani di spalla, nella sua porta, su angolo – non è un caso: un brutto finale che chiude però un po’ di falle nella sceneggiatura.

I viola vedono la Champions Della Valle: «Un’occhiatina...» Vecchi difetti, nuovi pregi. La Viola è bella, a tratti stupenda, ma la freddezza non abita da queste parti. In compenso, nonostante le complicazioni, le vittorie arrivano lo stesso. Era successo contro il Chievo, la cosa si è ripetuta ieri. «Dobbiamo avere la voglia di essere più concreti, a volte diamo l’impressione di voler entrare in porta con il pallone — attacca Montella — Fa parte del nostro

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di F. LI.

AQUILANI E PIZARRO DIRIGONO BERTOLACCI E IMMOBILE: FLOP FIORENTINA 6,5 VIVIANO 6 Bravo sul retropassaggio di Savic, non impeccabile sul 2 2 di Antonelli. TOMOVIC 6 Concentrazione e discreta spinta, però i suoi cross sono negativi. RODRIGUEZ 5,5 Qualche esitazione nelle chiusure, «partecipa» al 3 2. SAVIC 5 Tecnica ok, posizione idem. Però rischia su un paio d’interventi troppo «puliti», sfiora l’autogol e innesca con un errore il 2 2. PASQUAL 6 La passeggiata contro Pisano diventa faticaccia con l’assatanato Jankovic. Ma regge. AQUILANI 6,5 Quasi un’ora da centrocampista moderno, visione, lanci, manovra, tiri, e un gol. Poi va in riserva ed esce. FERNANDEZ 6 Un quarto d’ora utile. Bel recupero in difesa. PIZARRO 6,5 Non il manifesto della mobilità, ma il solo esserci rassicura la circolazione di palla viola. B.VALERO 6,5 Altre volte più esaltante, ma il gran movimento intelligente e la combinazione di agonismo e tecnica danno il mal di testa a Vargas. (Migliaccio s.v.) IL MIGLIORE 7 CUADRADO h Meritava un gol più bello per ritmo, corsa, dribbling e assist che squarciano la sinistra del Genoa. JOVETIC 6,5 Per come si libera, e libera i compagni, sarebbe il migliore. Però in zona gol è impreciso. LJAJIC 6,5 Cercasi continuità, ma ci sono momenti in cui non lo fermi. Tipo quando inventa l’1 0. Sullo stretto ha grandi numeri. TONI 6 Un po’ di peso nel finale. un colpo di testa finisce alto. ALL. MONTELLA 6,5 Bravo: non rinuncia mai all’identità della Fiorentina. Se le punte avessero la sua cattiveria da «9»…

GENOA 5,5 TZORVAS 4 Imperdonabile il 2 1 regalato a Cuadrado. Non è Frey. GRANQVIST 5,5 Non frena Ljajic che può dialogare libero. Anche perché la mediana lascia fare. PORTANOVA 6 Meno martello di altre occasioni, ma con il gol dell’illusione guadagna il 6 politico. MORETTI 5 Su Cuadrado in prima battuta c’è Antonelli, ma poi si potrebbe raddoppiare. Missione fallita. E. PISANO 5 Un tempo timido, troppo indietro, preoccupato soltanto di coprire: non rientra dopo l’intervallo. MIGLIORE h 6,5 ILJORQUERA

Ha più voglia di mezza squadra: cinque volte al tiro, dà la scossa da trequartista centrale, mette paura alla Fiorentina. KUCKA 6,5 L’unico in mezzo a reggere contro il possesso viola. L’unico, quindi, è difficile fare miracoli. TOZSER 5 Bypassato facile per 45’. Altro subito sacrificato. JANKOVIC 6 Seconda scarica di adrenalina, almeno impegna Pasqual e aiuta Immobile. Ma perché tanto nervosismo? VARGAS 5 A Firenze ricordavano un altro. Questo è lento e, se perde palla, quasi indisponente per come rientra. CASSANI 5 Nel finale l’autogol decisivo. ANTONELLI 6 Cuadrado potrebbe distruggerlo, ma trova la forza di andare in gol e festeggiare il rientro in Nazionale. BERTOLACCI 4,5 Altro enigma. Seconda punta inesistente, ben riciclato in play basso, manda tutto al diavolo facendosi espellere. IMMOBILE 5 Evitiamo le battute di nome di fatto, concediamogli la solitudine disperante, ma un po’ di rabbia in più non guastava. ALL. BALLARDINI 5,5 L’errore è proteggersi troppo subito. La mossa, cambiare tutto e quasi recuperare, non basta.

ARBITRI RIZZOLI 6,5 Tutto ok: dai cartellini (risparmia un «giallo» a Fernandez) ai falli alla gestione. Spinta o spintarella di Aquilani sull’1-0? Se l’assistente non segnala… Stefani 6,5-Faverani 6; Celi 6,5-Guida 6

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AMBIZIONI MONTELLA ELOGIA I SUOI: «BRAVI, PERO’ A VOLTE SIAMO POCO CINICI»

GIOVANNI SARDELLI FIRENZE

24’ secondo tempo La grinta di Antonelli Il Genoa riacciuffa il 2-2 con rabbia. Sponda di Jankovic e tap-in vincente di Antonelli che si infila tra i difensori PAOLUCCI

dna. Ma abbiamo avuto la forza di rialzarci anche dopo il secondo pareggio, volendo fortemente i tre punti. Per questo penso sia stato fatto un grande passo avanti nel processo di crescita della squadra. E’ stata una grandissima vittoria, complimenti ai ragazzi». Gli fa eco il patron Andrea Della Valle. «Dovevamo chiuderla nel primo tempo, poi la gara si è complicata. Montella ha azzeccato tutti i cambi, sta crescendo benissimo. Obiettivo Champions? Gli diamo "un’occhiatina", ma rimane un sogno. Teniamoci

Vincenzo Montella, 38 anni ANSA

LE REAZIONI I ROSSOBLÙ GIÀ PENSANO AL SIENA stretta la posizione che porta in Europa League». Ora basta A togliere il sorriso al

presidente onorario, l’ennesima domanda sul futuro di Jovetic: «Di questa storia non ne posso più. Abbiamo detto mille volte che ci parleremo a maggio, per rispetto a squadra e tifosi smettiamo di affrontare l’argomento. Sul mercato ci stiamo muovendo e ci muoveremo, ma ora conta soltanto il finale di stagione». Che, per Montella, si prospetta così. «Rimane tutto aperto, la classifica verrà decisa al fotofinish. Galliani ha detto di temere la Fiorentina per il secondo posto? Bene, ma questo non ci farà arrivare secondi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ballardini: «La squadra è viva e lotta» Portanova: «Ma ci vuole più cattiveria» FIRENZE (g. sar.) Tante colpe, alcuni meriti, nessun alibi. Ballardini analizza il k.o. partendo da una convinzione. «Il Genoa c’è, lotta, e cerca di ottenere punti su qualsiasi campo. La squadra è viva e questo aspetto ci dà grande forza». Anche se qualcosa proprio non gli è piaciuto: «Nel primo tempo dovevamo fare meglio. Molto meglio. Abbiamo dato spazio a una squadra come la Fiorentina, bravissima ad andare in porta con il fraseggio. Non sappiamo aspettare, dobbiamo avere coraggio. Nella ripresa, invece, siamo stati davvero bravi». Fair play al top sulla questione arbitrale: «Fallo di

Aquilani su Granqvist? Non siamo stati penalizzati dalla direzione di gara. Se perdiamo, lo facciamo perché davanti ci sono avversari forti e in grande condizione. Stop». Sulla stessa lunghezza d’onda Portanova: «Niente scuse. Perché abbiamo visto che con la giusta cattiveria il Genoa fa paura a tutti. Il nostro secondo tempo è stato ottimo, ripartiamo da qui». Pomeriggio complesso per Immobile: «Cercavamo la profondità, non ci siamo riusciti. Sapevamo di dover giocare una grande partita in casa dei viola per riuscire a portare a casa almeno il pareggio. Ora dobbiamo vincere con il Siena». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013

SERIE A 29a GIORNATA

Veleno Pescara Rigore negato, esposto alla Figc Patron Sebastiani: «L’arbitro non ha fischiato e mi ha detto "Impara a parlar bene in settimana"» PESCARA CHIEVO

0 2

PESCARA (4-3-3) Pelizzoli; Balzano, Cosic, Kroldrup, Bocchetti; Bjarnason, Togni (dal 25’ s.t. Quintero), Cascione; Caprari, Vukusic (dal 13’ s.t. Abbruscato), Sculli (dal 19’ s.t. Celik). PANCHINA Falso, Perin, Zanon, Bianchi Arce, Blasi, D’Agostino, Caraglio. ALLENATORE Bucchi CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO BASSO 50,2 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Bjarnason e Sculli per proteste, Cosic e Balzano per gioco scorretto.

L’arbitro Paolo Silvio Mazzoleni, 38 anni, nato a Bergamo PIERANUNZI

CHIEVO (4-3-1-2) Puggioni; Frey, An-

DAL NOSTRO INVIATO

dreolli, Cesar, Dramè; Guana (dal 38’ s.t. Luciano), Rigoni, Cofie; Hetemaj (dal 20’ s.t. Seymour); Paloschi (24’ s.t. Stoian), Thereau. PANCHINA Squizzi, Ujkani, Dainelli, Papp, Jokic, Sampirisi, Farkas, Pellissier, Hauche. ALLENATORE Corini CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO 53,1 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Hetemaj per gioco scorretto.

GAETANO IMPARATO PESCARA

ARBITRO Mazzoleni di Bergamo NOTE Paganti 2.150, incasso di 15.261 euro. Abbonati 6.158, quota di 112.901,94 euro. Tiri in porta 2-4 (con 1 traversa). Tiri fuori 8-5. In fuorigioco 1-6. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’

Il veleno nella coda. Pescara-Chievo potrebbe vivere «tempi supplementari» negli uffici di Palazzi e del suo staff. Al presidente Sebastiani non è andata giù la risposta di Mazzoleni alla richiesta di spiegazioni sulla mancata concessione di un penalty e ha presentato un esposto alla Procura Federale.

Il fatto All’imbocco degli spogliatoi, poco dopo il fischio dell’intervallo, il direttore sportivo Delli Carri e lo stesso Sebastiani chiedevano all’arbitro come mai non se la fosse sentita di decretare il rigore quando Sculli, tentando di dribblare Andreolli, spediva il pallone sul suo braccio per un contatto forse involontario. Mazzoleni si è limitato a dire: «Dovete imparare a parlare bene in settimana».

PAROLE E GOL

La rabbia La polemica è esplosa

a fine gara, quando Sebastiani ha raccontato il tutto con la città già calata nella dura realtà della classifica. «Abbiamo chiesto anche del penalty non concesso su Bjarnason. Mi aspettavo mi si dicesse "...non l’ho visto, ...ero coperto...." non invece — precisa Sebastiani — quella che pare una ripicca dopo la mia richiesta di tutela ai piccoli club fatta nei giorni scorsi. Se si viene con tale stato d’animo a Pescara vuol dire che si è prevenuti, e non va bene». Vigilia calda Sebastiani va giù

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Stoian al 43’, Thereau al 48’ s.t.

A

dritto, come un treno: «Con questi preconcetti vuol dire che nel calcio non è cambiato nulla e nulla mai cambierà». Dopo la gara di domenica, a Bergamo (città di Mazzoleni) contro l’Atalanta, Sebastiani s’era lamentato per l’arbitraggio e chiese, in pillole, moviola in campo, tutela delle provinciali: «Facile dare un rigore alla Juve, non al Pescara, Genoa... Meglio perdere 5’ in campo per consultare la moviola che subire la sudditanza psicologica». E fu duro anche due settimane fa per due rigori non concessi contro l’Udinese (con sconfitta in casa). Per un Sebastiani amareggiato, retrocessione probabile ed ennesimo rigore discusso, un Mazzoleni intransigente con chi non collabora alla distensione, da rifiutargli chiarimenti. Ora sta al Pescara provare che gli abbia negato anche un arbitraggio da par condicio... (ha collaborato Orlando D’Angelo)

S Daniele Sebastiani «Con questi preconcetti vuol dire che nel calcio non è cambiato nulla e nulla mai cambierà. Non va bene, sono indignato»

S Cyril Thereau L’attaccante francese ha realizzato il secondo gol del Chievo dopo il vantaggio del centrocampista rumeno Adrian Stoian

LA PARTITA

Stoian e Thereau affossano Bucchi Il Chievo è salvo DAL NOSTRO INVIATO

PESCARA

Il Chievo è praticamente salvo. Il Pescara, invece, ha un piede e mezzo in B. Corini vince lo «spareggio» tornando al 4-3-1-2, accantonando il quintetto che ondeggiava tra difesa e mediana che stropicciò il Napoli. Parte a razzo, gestisce il ritorno del Pescara e si accredita 3 punti d’oro in una ripresa dove gli innesti di Stojan e Luciano risultano determinanti. L’ex, entrato per Paloschi, punta Cosic e piazza un tiro a effetto con palla tra palo e portiere mentre il brasiliano verticalizza il pallone che Thereau infila, rasoterra, dopo troppi errori. Il Pescara? In caduta libera e arrabbiato nero: un punto in 10 gare, solita difesa svampita, attacco spuntato e il presidente Sebastiani che se la prende con Mazzoleni, per il rigore non concesso su mani di Andreolli in area. La chiave Paloschi scompagina, Thereau spreca, Hetemaj tesse tele mentre Cofie e Dramè sfondano l’argine sinistro assaltando il Pescara. L’inizio è tambureggiante, il Chievo trita sfruttando una punta apriscatole (Paloschi) ma frenato dagli errori del francesino (Thereau) che non chiude lo scambio grazie al quale proprio «Paloschino» lo mette a tu per tu con Pelizzoli (respinta in uscita). La classica partenza lenta abruzzese (con i risultati dei secondi tempi il Pescara sarebbe quartultimo): quando Paloschi scatta, raggiunge, ruba palla a Cosik e Kroldrup per darla a Cofie che la stampa sulla traversa il Pescara è come un pugile pronto al tracollo al primo round. Si riprende, punzecchia, Cascione impensierisce Puggioni (di testa e con un tiro ad effetto), arruffa qualcosa come l’incursione di Sculli con dribbling a cucchiaio, che fa scorrere il pallone sul braccio (largo e poi mosso) al 27’ del p.t. Tocco involontario, niente rigore sullo 0-0. Il Pescara si sgonfia, e il Chievo si prende la salvezza virtuale. g.im.

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le Pagelle

di G.IM.

QUINTERO MALE, CASCIONE LOTTA COFIE OK, TORNADO PALOSCHI PESCARA 4 PELIZZOLI 5,5 Paratona su Thereau, subito, poi Stoian lo beffa. BALZANO 5 Traballa, sembra abdicare, appeso ad un filo tutta la gara. COSIC 4,5 Soffre Paloschi, inerme sullo scatto di Stoian gol. Una giornata da dimenticare. KROLDRUP 4,5 Due bambole e una svirgolata clamorosa. Male, come il reparto. BOCCHETTI 6 Spinta e cross, marca e offende, fino sul fondo. Generoso. BJARNASON 6 Si danna il vichingo, lotta e randella ma è quasi da solo. TOGNI 5 Solo una punizione, colpisce... le stelle. Ma D’Agostino è k.o, lo fa rimpiangere. QUINTERO 4,5 Come il collega, spara sempre alto e non tocca palloni.

h

IL MIGLIORE

6 CASCIONE

Due palle gol (testa e tiro). Sfortunato ma caparbio. CAPRARI 5 Qualche guizzo, ma mai su palloni interessanti. Interventi inutili. VUKUSIC 5 Impalpabile, ininfluente. Dov’era? Chiedete a «Chi l’ha visto?». ABBRUSCATO 5 Si vede soltanto quando divora l’1 1 in spaccata nell’area piccola. SCULLI 6 Bello lo scavino a girare che fa urlare Pescara al rigore. CELIK 5 Non lascia traccia mentre il copione decideva l’epilogo. ALL. BUCCHI 5,5 Eppur si muoveva, qualcosina. Ma nel finale cade dal ring con mediana e centrali di difesa a brandelli.

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CHIEVO 7 PUGGIONI 6 Soltanto un colpo di testa centrale. Diligente e attento. FREY 6 Presidia il lato, spinge e infila cross ficcanti e intriganti. i ANDREOLLI 5,5 Graziato, nell’assalto abruzzese qualche crepa. CESAR 6,5 Balla un po’ solo nel primo tempo, poi cambia marcia e passa più nulla. DRAME’ 6,5 Ottima la spinta e ipnotizza Caprari. Tosto. GUANA 6 Assiste i compagni, regge la linea, offende poco. LUCIANO 6,5 Entra e infila il pallone per il raddoppio salvezza. Prezioso. RIGONI 6 Svirgola un rigore in movimento, simula e viene graziato. COFIE 6,5 Una traversa, bel duello con lo svedese dirimpettaio. HETEMAJ 6,5 Pochi palloni ma tutti buoni, come quello smistato per lo 0 1. SEYMOUR 6 Si incastona dietro le punte. Diligente.

h

IL MIGLIORE

7 PALOSCHI

Due assist d’oro, scatto recuperando metri e pallone sradicati. A tratti è imprendibile. STOIAN 7 Punta Cosic, finta e tiro a girare. Gol tutto suo. THEREAU 6,5 Spreca tre occasionissime, poi finalmente trova un rasoterra preciso e salvatutti. ALL. CORINI 7 Torna dal 5 3 2 anti Napoli al modulo che produce sette palle gol nello spareggio salvezza. Che cosa chiedere di più? Impeccabile.

GLI ARBITRI MAZZOLENI 5,5 Valuta involontario il fallo di mani di Andreolli. La scelta appare discutibile. Marzaloni 5 - Padovan 5,5; Maraini 5,5 - Castrignanò 5,5


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SERIE A 29a GIORNATA to comodo, e persino con il rimpianto del rigore negato a Ibarbo (vistosa trattenuta in area di Angelo al 27’ del secondo tempo).

Siena spuntato Occasione persa

I veleni Detto dei demeriti del

Siena, ciò che più stupisce di questo scialbo zero a zero sicuramente più utile ai sardi che ai toscani, è la consapevolezza dei propri mezzi e la maturità che ha raggiunto la squadra di Pulga e Lopez, più forte dei guai e dei veleni che l’assediano da tempo sull’isola per via dello stadio Is Arenas. Iachini, da parte sua, ha provato a mescolare le carte in corsa, cambiando modulo e affidandosi a forze fresche. Niente da fare, nonostante i buoni propositi. Giusto non rischiare troppo e scoprirsi davanti alla velocità di Ibarbo e compagni, ma forse sarebbe stato possibile supplire a qualche carenza tecnica (e ad assenze obiettivamente pesanti) con un po’ di agonismo in più.

Salvezza più lontana: alla prossima il Genoa Il Cagliari controlla, Iachini paga le assenze DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI SIENA

Andamento lento. Senza dimenticare il pregresso di un Siena costretto a inseguire e a remare controcorrente da mesi, il pareggino con il Cagliari — bravo a ottenere ciò che voleva con il minimo sforzo, ora è sempre più lontano dalla zona calda della classifica — ha tutta l’aria di un’occasione perduta. Cosa avrebbe voluto dire per i toscani andare alla vigilia di Pasqua a Genova per giocarsi la salvezza contro il Genoa nei panni della lepre, anziché dell’inseguitrice, in quella che si presenta come una gara da dentro o fuori? Il rimpianto Domanda senza ri-

sposta, perché il campo ha detto tutt’altro. Si fa quel che si può, nel senso che il tecnico Giuseppe Iachini non può inventarsi nulla e il Siena di oggi è sotto gli occhi di tutti, ma la prestazione dei toscani ieri è stata sotto il livello di guardia, al di là del passettino in avanti compiuto rispetto alla squadra di Ballardini. L’effetto-Palermo non è stato sfruttato a dovere contro un Cagliari capace di portarsi a casa un pun-

Le frecce Il Siena, invece, ha

Victor Ibarbo, 22 anni, a contrasto con Francesco Della Rocca, 25 ANSA

SIENA

0

CAGLIARI

0

SIENA (3-4-2-1)

CAGLIARI (4-3-1-2)

Pegolo; Teixeira, Terlizzi, Felipe; Angelo (dal 45’ s.t. Valiani), Calello, Della Rocca, Rubin; Rosina (dal 29’ s.t. Bogdani), Sestu (dal 1’ s.t. Reginaldo); Emeghara.

Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Murru; Dessena, Nainggolan, Ekdal (dal 41’ s.t. Casarini); Cossu; Ibarbo (dal 33’ s.t. Pinilla), Thiago Ribeiro (dal 23’ s.t. Nené).

PANCHINA Farelli, Uvini, Paolucci, Verre, Agra, Paci, Bolzoni, Mannini, Grillo. ALLENATORE Iachini.

PANCHINA Avramov, Avelar, Cabrera, Perico. ALLENATORE Pulga-Lopez.

CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-4-1-2, dal 30’ s.t. 3-4-2-1. BARICENTRO MOLTO ALTO 57,7 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Della Rocca per gioco scorretto.

CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,9 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Nené per comportamento non regolamentare.

ARBITRO Doveri di Roma. NOTE paganti 1.770, incasso di 5.781,75 euro; abbonati 6.869, quota di 47.386,25 euro. Tiri in porta: 1-1. Tiri fuori: 2-3. In fuorigioco: 2-5. Angoli: 2-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.

SERIE B LA CAPOLISTA

Squinzi lancia il Sassuolo «Merita la A, come l’Italia» « Multate 3 società GUGLIELMO LONGHI

«Guardando la classifica è probabile che ci arriveremo, ma ritengo fondamentale che in serie A rimanga l’Italia». Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e proprietario del Sassuolo, rompe il silenzio e torna a parlare della sua amata creatura, croce e delizia gli ultimi mesi. Ieri si è sdoppiato da Fazio a Che tempo che fa, strappando qualche secondo al calcio tra giudizi su politica, economia, banche, euro, futuro, crisi. Con noi ha allargato il discorso.

Partita promozione Fatta dunque? «Direi di sì, anche se non vorrei parlare prima di una promozione che questa squadra ha meritato ampiamente di conquistare». Ha seguito in tv solo il primo tempo della partita con il Cittadella: «Vero, non siamo stati molto brillanti, ma mancavano giocatori importanti come Berardi, Missiroli e Terranova, e la squadra ne ha risentito». La vittoria è arrivata su un rigore piuttosto dubbio: «A dir la verità, visto il replay la decisione dell’arbitro mi è sembrata giusta». Gli impegni istituzionali l’hanno sempre tenuto lontano dallo stadio Braglia e la cosa sembra pesargli: «Però mi informavo, sono stato vicino ai ragazzi». Non vorrebbe mancare alla festa promozione, magari proprio il derby con il Modena in crisi (che ieri ha reintegrato Surraco): «E quand’è?», chiede

Vorrei essere al Braglia per la festa. E adesso aspetto di battere l’Inter 1-0

GIORGIO SQUINZI PRESIDENTE CONFINDUSTRIA E PROPRIETARIO SASSUOLO

Squinzi. Sabato 27 aprile. «Peccato, in quel periodo sarò in America. Chiederò alla squadra di aspettarmi...». Milanista La Serie A: come se l’immagina? Da grande tifoso milanista, Squinzi ha in testa una partita e un risultato: «Inter-Sassuolo 0-1, non chiedo altro». Il presente gli ha dunque fatto ritrovare l’ottimismo anche se in giugno, dopo quel dubbio rigore alla Samp costato l’eliminazione nella semifinale playoff, aveva deciso di mollare tutto e tagliare il budget: «Sì, ero molto deluso. Ho cercato di vendere la società (è sua dal 2004, ndr), ma non ho trovato nessuno». Meglio così, pensano al Sassuolo: in A è giusto andarci con il signor Mapei. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL GIUDICE SPORTIVO

per cori razzisti Domani si gioca MILANO Il giudice sportivo ha multato il Verona (10 mila euro, preannunciato il ricorso), Brescia e Padova (7 mila) per cori razzisti. Mille euro all’Empoli per aver ritardato l'inizio della gara. Due giornate a Murolo (Juve Stabia) che, non espulso, stringeva la mano con troppa forza al quarto uomo e a un guardalinee; una a Duncan (Livorno), Bardi e Seferovic (Novara), Bianchi (Sassuolo), Botta (Ternana), Legati (Padova), Mbakogu (Juve Stabia), Perna (Modena) e Zecchin (Varese). SITUAZIONE La classifica dopo 31 giornate: Sassuolo p. 70; Livorno 59; Verona 57; Empoli 50; Varese (-1) 47; Brescia e Padova 42; Juve Stabia 40; Novara (-5) 39; Modena (-2), Ternana e Lanciano 38; Ascoli* (-1), Cittadella e Cesena 37; Crotone* (-2) 36; Spezia 35; Bari (-7) 33; Reggina (-2) 32; Vicenza 31; Pro Vercelli 25; Grosseto (-6) 22. (* una gara in meno). PROSSIMO TURNO Così domani (ore 20.45): Ascoli-Reggina (0-2), Bari-Padova (1-1), CesenaLivorno (0-1), Cittadella-Spezia (3-0), Crotone-Vicenza (0-0), Juve Stabia-Sassuolo (0-1), Lanciano-Verona (0-2), Modena-Empoli (2-4), Pro Vercelli-Brescia (1-1), Ternana-Grosseto (1-1); mercoledì (ore 20.45) c’è Varese-Novara (1-1).

giocato troppo frenato, creando poco in avanti, perché la freccia di Emeghara non s’è incendiata mai, e di là c’era sempre un Ibarbo pronto a colpire. Forse meno devastante rispetto a otto giorni fa, ma capace di improvvise accelerazioni. Se il Siena ha salvato la pelle, per intenderci, molto lo deve al riflesso decisivo di Pegolo proprio su Ibarbo nel primo tempo, dopo un fantastico slalom del colombiano che ha tagliato la difesa toscana. Il resto è stata una partita vissuta quasi sul nulla. Ospiti capaci di una gestione della gara senza sussulti, Siena neppure vigoroso. Volenteroso, certo, quasi che il pari fosse il migliore risultato possibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

di FI.GRI.

BENE PEGOLO, ANGELO IRRITANTE COSSU LOTTA, PERICOLO IBARBO SIENA 5,5 MIGLIORE h 6,5 ILPEGOLO

Ribattuta decisiva su Ibarbo, si ripete nel recupero. TEIXEIRA 6 Tutto sommato si arrangia senza fare troppi danni. TERLIZZI 5,5 Soffre Ibarbo, ma alla fine riesce a non andare al tappeto. FELIPE 5,5 Spazza con qualche patema di troppo, fallisce una buona occasione a fine primo tempo. ANGELO 5 Irritante. Commette errori in serie, sino a quando abbraccia in area Ibarbo e viene graziato dall’arbitro (Valiani s.v.) CALELLO 6 Seconda presenza in Serie A, eppure è utile, vigoroso, e soprattutto sbaglia il minimo. DELLA ROCCA 5 Pure lui soffre le percussioni dell’incontenibile Ibarbo. RUBIN 5 Ci prova spesso, ma non sfonda quasi mai dalla sua parte. ROSINA 5,5 Che impegno. Si batte con continuità, senza però risultare incisivo. BOGDANI 5 Scarsi risultati sul piano offensivo. SESTU 5,5 Precipitoso. Non lascia il segno e commette troppi errori. REGINALDO 5 S’incarta spesso e conclude pochissimo a rete. EMEGHARA 5 Non sfrutta mai le sue doti di velocista. Una sola palla gol, ma la spreca. All. IACHINI 5,5 Preferisce non farsi male, ma forse è un’occasione sprecata. La squadra non s’accende mai.

CAGLIARI 6 AGAZZI 6 Quasi inoperoso, ma è attento sul tiro sporco di Emeghara. PISANO 6 Efficace in chiusura su Rubin e pure su Rosina. ARIAUDO 6 Pronto a spazzare, non si complica mai la vita. ASTORI 6 Il Cagliari combina poco, d’accordo, però lui svolge bene il suo compito. MURRU 6 Qualche leggerezza, ma il ragazzo cresce bene. DESSENA 6 Sostanza ed equilibrio tattico: è ciò che serve. NAINGGOLAN 6 Alti e bassi, senza risparmiarsi mai. Una buona occasione, ma calcia il pallone alle stelle. EKDAL 6,5 Crea superiorità in mezzo al campo, pericoloso quando si affaccia in avanti. (Casarini s.v.). COSSU 6 Pressa, cerca d’inventare, detta i ritmi. Un po’ bassi, però. MIGLIORE h 6,5 ILIBARBO

Il più pericoloso e continuo dei suoi. Si conquisterebbe pure un rigore che Doveri, però, gli nega. PINILLA 6 Vivace (finalmente), sfiora il gol nel recupero. THIAGO RIBEIRO 5,5 Primo tempo: non pervenuto. Combina poco di più per metà ripresa. NENE’ 5,5 Non riesce mai a incidere. All. PULGA-LOPEZ 6 Ottengono quel che volevano, senza rischiare. Cosa sarebbe stato questo Cagliari senza tutte le sue traversìe?

GLI ARBITRI DOVERI 5 Manca un rigore al Cagliari (trattenuta di Angelo su Ibarbo). E’ l’unico errore nella gestione di una gara senza particolari tensioni. De Luca 6-De Pinto 5,5. Damato 6-Palazzino 5,5.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013

Serie A / 29ª GIORNATA RISULTATI

CLASSIFICA

BOLOGNA-JUVENTUS 0-2 Vucinic (J), Marchisio (J) CATANIA-UDINESE 3-1 Gomez (C), Gomez (C), Lodi (C), Muriel (U) FIORENTINA-GENOA 3-2 Aquilani (F), Portanova (G), Cuadrado (F), Antonelli (G), Cassani (G) autorete MILAN-PALERMO 2-0 Balotelli (M) rigore, Balotelli (M) NAPOLI-ATALANTA 3-2 Cavani (N) rigore, Cannavaro (N) autorete, Cavani (N), Denis (A), Pandev (N) PESCARA-CHIEVO 0-2 Stoian (C), Thereau (C) ROMA-PARMA 2-0 Lamela (R), Totti (R) SAMPDORIA-INTER rinviata SIENA-CAGLIARI 0-0 TORINO-LAZIO Jonathas (T)

1-0

PROSSIMO TURNO 30ª GIORNATA sabato 30 marzo, ore 15 ATALANTA-SAMPDORIA CAGLIARI-FIORENTINA GENOA-SIENA INTER-JUVENTUS LAZIO-CATANIA PALERMO-ROMA PARMA-PESCARA UDINESE-BOLOGNA CHIEVO-MILAN ore 18.30 TORINO-NAPOLI ore 21

(2-1) (1-4) (0-1) (3-1) (0-4) (1-4) (0-2) (1-1) (1-5) (1-1)

GAZZA OFFSIDE

I limiti di Balotelli e le urla di Conte Diretta alle 9.45

La corsa in Champions si è fermata, ma in campionato il Milan continua a correre. E lo fa grazie ai gol di Mario Balotelli. La Juve è sempre più vicina allo scudetto, e Conte fa discutere... In Gazza Offside, in onda dalle 9.45, spazio all’approfondimento sui temi caldi offerti dalla giornata di serie A con la consueta analisi di Alberto Cerruti e Nino Morici e le incursioni di Marco Materazzi.

MARCATORI PARTITE

SQUADRE JUVENTUS NAPOLI MILAN FIORENTINA INTER ROMA LAZIO CATANIA UDINESE SAMPDORIA (-1) BOLOGNA TORINO (-1) PARMA CAGLIARI CHIEVO ATALANTA (-2) GENOA SIENA (-6) PALERMO PESCARA

PUNTI 65 56 54 51 47 47 47 45 41 35 35 35 35 35 35 33 26 25 21 21

IN CASA G. V. N. P.

15 15 15 15 14 14 15 15 14 14 15 14 14 14 14 14 14 15 14 15

11 10 11 11 7 8 10 10 7 7 6 6 7 5 6 6 4 6 3 4

2 2 4 1 0 4 3 1 4 3 3 3 2 3 2 3 6 1 2 5 5 4 4 4 5 2 4 5 5 3 3 5 3 7 4 5 6 5 1 10

G.

FUORI V. N.

P.

RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2011-2012 STAGIONE E DIFF. 2011-2012 RETI G. V. N. P. F. S. F. S. F. S. T. R. T. R.

14 14 14 14 14 15 14 14 15 14 14 15 15 15 15 15 15 14 15 14

9 6 5 4 7 6 4 3 3 3 4 2 2 4 4 4 2 2 0 2

2 4 3 7 6 7 7 7 7 7 10 5 10 7 11 9 8 9 9 10

29 29 29 29 28 29 29 29 29 28 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29

3 4 6 3 1 2 3 4 5 4 0 8 3 4 0 2 5 3 6 2

20 16 16 15 14 14 14 13 10 10 10 8 9 9 10 10 6 8 3 6

5 8 6 6 5 5 5 6 11 6 5 12 8 8 5 5 8 7 12 3

4 5 7 8 9 10 10 10 8 12 14 9 12 12 14 14 15 14 14 20

31 34 27 33 22 32 25 26 22 20 27 17 23 19 17 16 18 15 17 12

8 14 12 13 17 20 13 14 13 11 18 15 13 21 13 18 25 15 19 27

26 16 25 20 22 28 12 13 16 15 12 17 13 16 14 14 11 14 6 9

10 12 20 22 20 29 22 22 25 22 20 21 26 27 31 24 20 25 24 31

57 50 52 53 44 60 37 39 38 35 39 34 36 35 31 30 29 29 23 21

18 26 32 35 37 49 35 36 38 33 38 36 39 48 44 42 45 40 43 58

+39 +24 +20 +18 +7 +11 +2 +3 0 +2 +1 2 3 13 13 12 16 11 20 37

7 7 8 7 3 6 5 2 4 6 5 4 5 8 6 4 4 6 1 3

4 4 4 5 0 0 7 3 3 4 5 3 3 3 3 4 4 4 4 5 2 1 2 2 4 8 5 5 7 5 4 3 3 3 10 7 3 7 3 5 8 5 5 1 0 4 4 2 2 4 4 3 7 4 1 8 8 2 8 6

59 (+6) 48 (+8) 63 ( 9) 33 (+18) 41 (+6) 44 (+3) 51 ( 4) 42 (+3) 48 ( 7) in B 36 ( 1) in B 32 (+3) 34 (+1) 36 ( 1) 37 ( 4) 34 ( 8) 33 ( 8) 36 ( 15) in B

2 4 1 15 8 6 3 7 4 in B 10 in B 17 13 10 9 13 15 10 in B

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B.

laMoviola di FRANCESCO CENITI

fceniti@gazzetta.it

Giorgi, fallo fuori area Aquilani: gol e dubbi Cagliari, rigore negato Ciani, due gialli in 60’’ In una giornata senza evidenti sviste, a far discutere è senza dubbio l’esposto del Pescara nei confronti dell’arbitro Mazzoleni. Sarà la Procura federale ad accertare se davvero il fischietto di Bergamo ha pronunciato una frase sibillina («dovete imparare a parlar bene in settimana...») nell’intervallo della partita in risposta ai dirigenti della società che chiedevano spiegazioni per la mancata concessione di un rigore. L’Aia fino a ieri sera è rimasta in silenzio, ma è filtrato lo stupore per la decisione del Pescara oltre a smentire la versione abruzzese. Di sicuro resta l’amarezza per una vicenda che alla fine lascerà il segno. Tornando al campo, c’è un rigore negato ieri pomeriggio, ma la squadra penalizzata è il Cagliari. FIORENTINA-GENOA 3-2 Rizzoli di Bologna

Giusto annullare un gol alla Fiorentina in avvio: c’è il fuorigioco di Cuadrado autore dell’assist a Jovetic. Qualche dubbio sul vantaggio viola: magia di Ljajic nei pressi della linea di fondo, ma con il pallone perfettamente in gioco, poi tocco facile di Aquilani che prima entra in rotta di collisione con Granqvist (c’è anche una leggera spinta). Nessun fallo sul 2-1 di Cuadrado: è maldestra la presa di Tzorvas che perde il pallone. Giusta l’espulsione di Bertolacci autore di due brutte entrate punite con il giallo: su Pizarro (già da arancione) e su Fernandez. NAPOLI-ATALANTA 3-2 Valeri di Roma Questioni di centimetri (davvero pochi), ma è fuori area la trattenuta ingenua (certo, non così clamorosa) di Giorgi su Zuniga punita con il rigore. Certo, impossibile da

La trattenuta di Giorgi su Zuniga: appena fuori area SKY vedere a velocità normale. Nella ripresa meritava almeno il giallo Denis per un calcetto a palla lontana su Dzemaili (espulso Bigon per proteste).

SIENA-CAGLIARI 0-0 Doveri di Roma Manca un rigore al Cagliari: nella ripresa è chiara la trattenuta di Angelo su Ibarbo.

PESCARA-CHIEVO 0-2 Mazzoleni di Bergamo Le proteste del Pescara, poi sfociate nel confronto con Mazzoleni, iniziano sul contatto tra Dramé e Bjarnason che però non giustifica il rigore. Più fondata la lamentela per il «mani» evidente di Andreolli: giudicato involontario forse per la distanza minima tra il difensore (che ha rischiato) e Sculli.

ROMA-PARMA 2-0 Russo di Nola Gara tranquilla: è regolare il gol di Lamela perché Lucarelli tiene tutti in gioco.

Non visto il fallo su Ibarbo a Siena. Spinta su Granqvist a Firenze

TORINO-LAZIO 1-0 Tagliavento di Terni In un campo innevato, molto lavoro per Tagliavento. In avvio giusto giallo a Glik per simulazione: Marchetti in uscita si ferma, mentre il granata cerca e trova l’impatto con la gamba sinistra. Ciani rimedia due inevitabili gialli in meno di 60" per altrettanti falli su Barreto: prima lo placca e poi sbaglia il tempo del tackle finendo per colpire l’avversario invece del pallone. Giallo anche a Cerci per proteste. (Milan-Palermo a pagina 3)

20 RETI Cavani (5) (Napoli) 16 RETI El Shaarawy (Milan) 15 RETI Di Natale (4) (Udinese) 13 RETI Pazzini (3) (Milan); Lamela (Roma) 12 RETI Denis (4) (Atalanta); Jovetic (1) (Fiorentina) 11 RETI Gilardino (Bologna); Sau (1) (Cagliari); Osvaldo (2) e Totti (2) (Roma) 10 RETI Klose (Lazio) 9 RETI Milito (3) e Palacio (Inter); Hamsik (Napoli); Amauri (1) (Parma); Icardi (Sampdoria) 8 RETI Bergessio (Catania); Borriello (2) (Genoa); Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Bianchi (3) (Torino) 7 RETI Diamanti (3) (Bologna); Gomez (Catania); Paloschi (2) e Thereau (Chievo); Toni (Fiorentina); Giovinco (1), Quagliarella e Vucinic (1) (Juventus); Balotelli (3) (Milan); Belfodil (Parma) 6 RETI Bonaventura (Atalanta); Lodi (1) (Catania); Matri (Juventus); N. Sansone (Parma); Muriel (Udinese) 5 RETI Gabbiadini (1) e Kone (Bologna); Aquilani, Ljajic e Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Marchisio, Pirlo, Pogba e Vidal (2) (Juventus); Inler (Napoli); Ilicic e Miccoli (1) (Palermo); Emeghara (Siena); Cerci (Torino) 4 RETI Ibarbo (Cagliari); Barrientos e Castro (Catania); Pellissier (1) (Chievo); Guarin (Inter); Lichtsteiner (Juventus); Candreva (1) e Floccari (Lazio); Insigne e Maggio (Napoli); Weiss (1) (Pescara); Destro (Roma); Eder (2) e Maxi Lopez (1)(Sampdoria); Calaiò e Rosina (2) (Siena) 3 RETI Conti, Nené (1) e Pinilla (3) (Cagliari); Almiron (Catania); Stoian (Chievo); El Hamdaoui e Roncaglia (Fiorentina); Bertolacci, Jankovic e Kucka (Genoa); Cambiasso (Inter); Mauri (1) (Lazio); Bojan (Milan); Pandev (Napoli); Dybala (Palermo); Valdes (2) (Parma); Celik (Pescara); Florenzi, Marquinho e Pjanic (Roma); Maresca (1), Poli (Sampdoria); Reginaldo (Siena); Santana (Torino); Angella e Pereyra (Udinese) 2 RETI Carmona, Cigarini e Livaja (Atalanta); Pasquato e Taider (Bologna); Dessena, Nainggolan e Thiago Ribeiro (Cagliari); Legrottaglie e Marchese (Catania); Andreolli e Cofie (Chievo); Cuadrado, Pasqual e Savic (Fiorentina); Portanova (1 con il Bologna) e M. Rigoni (1 con il Chievo) (Genoa); Ranocchia (Inter); Asamoah e Giaccherini (Juventus); Boateng, Montolivo, Nocerino e Robinho (1) (Milan); Giorgi e Rios (Palermo); Parolo e Rosi (Parma); Abbruscato, Bjarnason, D'Agostino (1) e Terlizzi (Pescara); Perrotta (Roma); Estigarribia, Munari e G. Sansone (1 con il Torino) (Sampdoria); Bogdani, Paci, Paolucci, Valiani e Vergassola (Siena); Birsa, Brighi, D'Ambrosio, Gazzi, Jonathas (1 con il Pescara), Meggiorini e Stevanovic (Torino); Danilo, Maicosuel e Pinzi (Udinese) 1 RETE De Luca, Moralez, Peluso, Raimondi e Stendardo (Atalanta); Cherubin, Christodoulopoulos, Guarente, Motta e Sorensen (Bologna); Casarini, Ekdal e Pisano (Cagliari); Keko, Paglialunga e Spolli (Catania); Cruzado, Di Michele, Dramè, Luciano (1) e L. Rigoni (Chievo); Borja Valero, Larrondo, Migliaccio, Pizarro (1) e Romulo (Fiorentina); Antonelli, Granqvist, Merkel, E. Pisano e Said (Genoa); Alvarez, Chivu, Coutinho, Pereira, Samuel, Schelotto e Sneijder (Inter); Caceres e Chiellini (Juventus); Biava, Ederson, Gonzalez, Konko, Ledesma (1), Lulic e Radu (Lazio); De Jong e Emanuelson (Milan); Campagnaro, Cannavaro, Dzemaili, Gamberini e Mesto (Napoli); Anselmo, Brienza, Budan, Fabbrini, Formica e Nelson (Palermo); Biabiany, Galloppa, A. Lucarelli, Marchionni, Palladino e Zaccardo (Parma); Caprari, Cascione, Quintero, Togni e Vukusic (Pescara); Bradley, Burdisso, Castan, Lopez, Romagnoli, Tachtsidis e Torosidis (Roma); Costa, Gastaldello, Krsticic, Obiang e Pozzi (1) (Sampdoria); Neto, Sestu e Ze Eduardo (1) (Siena); Basha, Glik e Sgrigna (Torino); Basta, Domizzi, Lazzari, Pasquale e Ranegie (Udinese) AUTORETI 16


LUNEDÌ 18 MARZO 2013

di ALESSANDRO DE CALÒ

aramente tante panchine di club così imporR tanti, in Italia e in Europa, sono state attraversate contemporaneamente dalla possibilità di un cambio radicale. E’ una macchia d’olio enorme. I contratti in vigore hanno qualche peso formale, ma non sono decisivi. Dominano incertezze, incognite, ipotesi derivate e subalterne. Molto potranno fare i risultati. Stiamo entrando nella fase calda, nel mese in cui si deciderà tanto, quasi tutto. La capitale di questo gigantesco puzzle è Londra. La giostra gira attorno a una certezza: a giugno la panchina del Chelsea sarà libera. L’avventura di Rafa Benitez a Stamford Bridge è come una mozzarella con data

ilCommento

arrivato Kimi Raikkonen con la Lotus che era indicata nei pronostici come grande outsider e non come favorita. «E’ stata una delle vittorie più facili della mia carriera», ha addirittura spiegato l’ex ferrarista solitamente molto cauto nelle dichiarazioni (e nelle chiacchierate via radio con i box). La sua arma in più è stata la dolcezza con cui ha trattato le gomme Pirelli, riuscendo ad effettuare un cambio in meno della concorrenza (3 set per lui; 4 per gli avversari). I secondi risparmiati con quel pit stop in meno gli hanno permesso di restare davanti a tutti con una dimostrazione di forza straordinaria quando all’ultimo passaggio ha fatto segnare il giro più veloce della corsa. Molto bene Kimi, ma bene anche la Ferrari che ha piazzato Alonso al secondo posto e Massa al quarto. Due piazzamenti che valgono la leadership tra i Costruttori (ultima volta dopo la Male-

Uno dei cambi gomme di Kimi Raikkonen AFP

di scadenza. Sappiamo che Roman Abramovich voleva Pep Guardiola alla guida dei Blues. Ma l’ex allenatore del Barça — ecco un altro dato di fatto — ha detto sì al Bayern. Chi sarà dunque il prescelto? Antonio Conte è entrato nella rosa dei papabili, per una panchina che continua a essere molto ambita. Persino il vecchio Guus Hiddink ha aperto la porta a un possibile ritorno a Stamford Bridge, dove molti scommettono sul rientro di Mourinho. Già, Mou. Altra grande partita. In estate lascerà il Real? Fonti abitualmente attendibili accennano a un accordo economico per risolvere il contratto e danno già per scontato l’addio del portoghese a

laVignetta

BRAVISSIMO KIMI, BENE LA FERRARI MA È FORMULA 1 O FORMULA PIRELLI? a Speranzosa ha mantenuto le promesse. Il L verdetto del primo gran premio stagionale promuove la Ferrari, anche se davanti a tutti è

sia 2010). La gara di Alonso è stata perfetta, soste ai box compresi, quella di Massa pure, anche se il secondo pit ritardato lo ha tagliato fuori dai giochi per il podio. Dopo aver preso un secondo in qualifica la Ferrari è stata sempre competitiva in gara. Straordinaria al via, con Massa che ha pure mostrato i muscoli ad Alonso nelle prime curve, solida e veloce nello sviluppo della corsa con le scelte strategiche azzeccate (almeno per Fernando). Il segnale che ci voleva per partire con tanta fiducia. Forse se un piccolo errore c’è stato è di aver fatto la gara su Vettel e non su Raikkonen. Ma è un peccato veniale in una giornata comunque positiva che ha promosso la Ferrari al pari della Lotus, rimandato almeno stando alle attese la Red Bull (dopo la pole ci si aspettava una Vettel in fuga come in passato), bocciato la McLaren e lasciato in sospeso il giudizio sulla Mercedes che tanto prometteva (Hamilton ha compromesso tutto con l’inutile staccatona su Alonso). L’interrogativo che resta appeso al GP d’Australia è piuttosto un altro: questo Mondiale di Formula 1 rischia di trasformarsi in una Formula Pirelli? La gestione delle gomme diventerà il fattore decisivo per vincere le gare e il campionato? Detto che la Pirelli non ha prodotto gomme più tenere per un suo vezzo, ma per assecondare i desideri di Ecclestone che voleva gare più combattuto, bisogna ammettere che a Melbourne lo spettacolo c’è stato (7 piloti si sono alternati in testa) ma alla fine ha vinto chi è stato il più bravo a gestirle riuscendo addirittura a ottenere il record sul giro negli ultimi chilometri. Il rischio che alla fine la gestione delle Pirelli diventi la variabile decisiva per il campionato c’è, anche se le gomme sono uguali per tutti. Vedremo. Già in Malesia domenica avremo delle risposte nuove e più importanti (anche da una qualifica regolare e non suddivisa su due giorni!) visto che si correrà su una pista vera e non su un circuito mezzo cittadino. twitter@uzapelloni © RIPRODUZIONE RISERVATA

di STEFANO FROSINI

abato notte l’Italia dei pattinatori è rimasta S incollata davanti alla tv. Succede regolarmente quando dall’altra parte del mondo in pista c’è lei, Carolina Kostner, la regina indiscussa di una disciplina che nel nord della penisola (e non solo) continua a registrare numeri significativi nelle iscrizioni alle scuole specializzate e, rispetto allo sci, ha l’indiscusso vantaggio di potersi praticare anche in città. Ma se il pattinaggio di figura continua a fare proseliti fra le giovanissime (meglio non parlare dei maschi) il merito è proprio di questa affilata altoatesina che ormai da un decennio ci tiene ai vertici mondiali. Già, perché Carolina — al di là di qualche caduta di troppo e di qualche alto e basso dovuto a scelte tecniche sbagliate —, non è solo la fatina dorata che sabato a London ci ha portato l’argento ai Mondiali dietro all’imbattibile Yu-Na Kim ma è soprattutto un miracolo di continuità con cinque podi iridati e undici partecipazioni consecutive. La Kostner forse non ha vinto come le altre dominatrici storiche dei pattini ma sul piano della longevità si appresta infatti ad emulare due regine immortali, Katarina

Witt e Irina Slutskaya. La tedesca, se si esclude il fugace ritorno olimpico del ’94, ha pattinato dal ’79 all’88 per dieci anni fino alle soglie dei 23 anni mentre la russa ha vinto di meno ma è stata più longeva: ai vertici dal ’94 al 2005 quindi per 12 stagioni, fino ai 26 anni. Carolina si può paragonare proprio alla Slutskaya con i suoi risultati internazionali che si estendono per 9 anni dal 2005 al 2013 ma a 26 anni l’azzurra è in grado di competere per la medaglia alla prossima Olimpiade di Sochi e anche oltre. Una carriera che ha del miracoloso se si pensa che la Kostner si era presentata sulla scena italiana come enfant prodige quando aveva 13 anni ed è ancora qui a 26. Fra i due estremi c’è una pattinatrice che il mondo ci invidia, che ha retto la concorrenza delle grandi scuole internazionali che si sono alternate ai vertici (Usa, Asia ed Est europeo) e si è tenuta in equilibrio nell’evoluzione del suo sport (e delle giurie) grazie sì a un talento straordinario ma anche a un rigore che è diventato il suo marchio di fabbrica. E a proposito di equilibrio, come vogliamo giudicare un’atleta che in uno sport retto da delicati automatismi riesce a mantenere il controllo nonostante il naso sanguinante e la tensione nervosa che ne è conseguita in gara. Una sola parola: leggendaria. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ilPunto

Cavani e Balotelli i pifferai magici per la Champions

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

MARGHERITA GRANBASSI Campionessa di scherma

Mario Balotelli (a sin.) 22 anni e Edison Cavani, 26 ANSA di ALBERTO CERRUTI

È stato emozionante esserci al primo #Angelus di #PapaFrancesco.Ho un #sorriso così stampato in faccia! @marghegranbassi

CAROLINA KOSTNER Campionessa di pattinaggio

Ho posto delle bellissime foto dei campionati del Mondo sul mio sito ufficiale

ilPattinaggio

KOSTNER, PER CLASSE E LONGEVITÀ È TRA I MITI CON WITT E SLUTSKAYA

prescindere dalla possibile conquista della agognata «decima» Coppa Campioni. Altri frenano, sostengono che Mou debba ancora decidere. Forse hanno ragione ma è facile capire che la decisione dovrà maturare in queste settimane perché il futuro ha bisogno di essere programmato. Se Mou si sposta, accende un ingorgo che può tirare dentro tanta gente. Ballano Mancini col City e Wenger con l’Arsenal. Ancelotti non è blindato. Tanti puntano a Klopp o pensano a Pellegrini. In Italia, per ragioni diverse, le big della A — Juve, Napoli, Milan, Inter, Lazio, Roma — possono cambiare guida. Allacciate le cinture e abbiate pazienza. Il tormentone sarà lungo.

Le sorti di Napoli e Milan per il secondo posto nelle prodezze dei due fuoriclasse

@msKOSTNER

di FAUSTO NARDUCCI

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IL CHELSEA, MOU, CONTE E GLI ALTRI STA PER PARTIRE LA GRANDE GIOSTRA

loSpunto

di UMBERTO ZAPELLONI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

ipseDIXIT

«

Genitori con i bambini in braccio ci urlano insulti di ogni genere ANTONIO CONTE ALLENATORE JUVENTUS

E’ una vergogna, prendano esempio da me. Io quando invado il campo, ingiurio gli arbitri, aizzo i tifosi, inseguo il quarto uomo, litigo con i giocatori avversari, chiamo «pezzi di m...» i giornalisti, mica mi porto dietro i figli VINCENZO CITO

capocannoniere Cavani o il Ipoli,lbentornato Balotelli? Il Nache sognava di strappare lo scudetto alla Juventus, o il Milan che ha incominciato la sua folle rimonta proprio al San Paolo, quattro mesi fa, passando dallo 0-2 al 2-2? La corsa a nove tappe per il secondo posto ha due favorite, guidate da due pifferai magici pronti a sfidarsi a colpi di doppiette, con e senza rigori. Questo dice l’ultima, vera, domenica d’inverno, anche se alle spalle di Cavani e Balotelli, non vanno sottovalutati gli inseguitori che sognano almeno i preliminari di Champions, perché la Fiorentina non molla, mentre l’Inter deve recuperare la partita con la Sampdoria, rinviata. Sette gol in sei partite, con il terzo rigore (procurato) trasformato per spezzare subito lo 0-0 con il Palermo, Balotelli sintetizza la staffetta ideale per Allegri. Dopo il girone d’andata aggrappato alla cresta di El Shaarawy, che guarda caso segnò la doppietta della rimonta a Napoli, ecco questo prepotente sprint nel ritorno sulla cresta dell’ex interista che a metà ripresa stronca le residue speranze degli avversari, nel momento più difficile di un Milan stranamente «moscio», secondo la definizione in diretta di Allegri. Ma le grandi rimonte si costruiscono anche così, non giocando sempre bene, e con questa sono otto le vittorie consecutive in campionato a San Siro, dove Balotelli e compagni sperano di suonare la nona contro il Napoli nel confronto-diretto che potrebbe chiarire i rispettivi destini, domenica 14 aprile, dopo le due trasferte consecutive sul campo del Chievo e della Fiorentina. Per quello che vale il calendario, nel frattempo Cavani e compagni andranno a far visita al Torino e poi riceveranno il

Genoa, con un teorico vantaggio. Ma siccome il calendario spesso gioca brutti scherzi e Mazzarri lo sa, conviene fermarsi al presente perché mentre Balotelli trascinava il Milan contro l’unica squadra che non ha mai vinto in trasferta, il Napoli ha battuto l’Atalanta, lanciata da due successi consecutivi, contro cui aveva perso all'andata. Quattro pareggi, seguiti dall’ultimo brutto kappaò sul campo del Chievo, erano troppi per chi aveva avvicinato la Juve, ma soprattutto erano troppe sei partite senza gol per Cavani, mai così a secco nel Napoli. E allora, come fanno tutti i grandi cannonieri, ecco la sua risposta sul campo, con la personalità e la classe del campione, pronto a trasformare senza paura il rigore dell’1-0 dopo l’errore di domenica scorsa. E con Cavani si sveglia anche Pandev, fermo a due gol dal 2-1 del 7 ottobre contro l’Udinese, a conclusione di una partita da ritrovato protagonista, con la zampata del 3-2, decisiva come la prodezza finale di un identico 3-2 all’Allianz Arena che due anni e tre sere fa eliminò il Bayern Monaco dagli ottavi di Champions, quando segnava nell’Inter di Leonardo. Ancor più del Milan, che ha però il merito di non prendere gol per la terza partita consecutiva come non gli era mai successo in campionato, il Napoli trascinato da Cavani dimostra di essere ancora una squadra viva, con il carattere di Mazzarri che non molla mai. L’ultima conferma arriva proprio senza il tecnico, espulso per proteste come Bigon, nel terzo dei 4’ di recupero quando Insigne e Hamsik hanno ancora la forza e la voglia di cercare il quarto gol in contropiede, invece di difendere un successo preziosissimo soprattutto sul piano psicologico. Ma per stavolta basta così. E il duello Napoli-Milan, con le prodezze di Cavani e Balotelli, continua… © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013


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MONDO GRECIA DOPO IL GESTO, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA ALBA DORATA LO DEFINISCE UN EROE, LA STAMPA LO PARAGONA A DI CANIO

Gol e saluto nazista: escluso dalle nazionali Katidis dell’Aek: «Non conoscevo il significato». Ma viene bandito a vita dalle selezioni ALESSANDRO MERCHIORI

Rabbia, sgomento e incredulità in Grecia per la scelta dissennata di Giorgos Katidis dell’Aek: ha festeggiato il gol vittoria sul Veria con il saluto nazista, scatenando un putiferio che potrebbe compromettere per sempre una carriera appena iniziata.

Un’esultanza inopportuna, proprio nel giorno della commemorazione della partenza da Salonicco dei primi convogli di ebrei deportati ad Auschwitz. Katidis, 20 anni, si è reso subito conto di averla fatta grossa e ha chiesto pubblicamente scusa: «Non sono un fascista e non lo avrei fatto se avessi saputo cosa significava. Volevo soltanto dedicare il gol al mio compagno Pavlis in tribuna e il gesto del braccio alzato l’ avevo visto fare dai seguaci di Xrysh Avghi (Alba dorata, partito di estrema destra che ha riscosso successo nelle ultime elezioni in Grecia, ndr) che così riuscivano a incitare la gente». Ma le scuse di Katidis non sono apparse con-

vincenti: l’opinione pubblica si è chiesta come sia possibile che nell’era di internet e degli smartphone un ragazzo non sappia nulla dei regimi totalitari e del saluto romano. Diplomazia e nazionale Lienen, allenatore tedesco dell’Aek, dissidente ai tempi dell’ex DDR, fa il diplomatico: «È strano che non conoscesse la gravità del gesto, ma è troppo giovane e se avessi intuito che l’avesse fatto apposta, io per primo gli avrei distrutto la carriera». Per il momento, del futuro di Katidis (ex capitano dell’Under 19 e titolare nell’Under 21) si sta occupando la federazione che con un comunicato ha annunciato

Sempre Messi Ancora due gol e il Barça vola

Giorgios Katidis fa il saluto nazista dopo aver segnato il gol ANSA

INGHILTERRA

FRANCIA IL ST. ETIENNE RIMONTA, IBRA NON BASTA: +5

Lampard, gol no 200 coi Blues AP

Lampard gol: 200 coi Blues Tottenham k.o.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Dopo la rimonta con il Milan e la riapparizione del Barça tritatutto c’era una certa curiosità di vedere all’opera i blaugrana: difesa a 3 o 4? Che posizione per Villa e Alves? Che futuro per Fabregas? Difesa di nuovo impermeabile?

L’abbraccio tra Villa e Messi: in Liga 8 gol il primo, 42 il secondo AP

è destinato a restare nella memoria per un po’: gran corsa da destra verso la sinistra e pallonetto incrociato sull’uscita del portiere. Entrambi i gol di Messi (che ha anche preso una traversa su punizione) sono stati assistiti da Villa e conditi da baci e abbracci. La ruggine tra i due sembra cosa del passato. Come la crisi del Barça, che resta a +13 sul Real Madrid e sta per riabbracciare Vilanova: se tutto va bene quella di ieri è stata l’ultima panchina di Roura, Tito è atteso a Barcellona il 25 marzo.

Messi inarrestabile Detto del

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Barça, ci concentriamo su Leo Messi. Che ieri ha fatto due gol e un assist a Villa (autore del primo gol della serata), arrivando a 42 reti e 10 passaggi decisivi in questa Liga nella quale va a segno da 18 turni consecutivi. Ancora uno e avrà segnato per un intero girone… E il secondo gol di ieri

28a GIORNATA Ieri Malaga-Espanyol 0-2, Siviglia-Saragozza 4-0, Osasuna-Atl. Madrid 0-2, Granada-Levante 1-1, Barcellona-Rayo V. 3-1. CLASSIFICA Barcellona 74; Real Madrid 61; Atl. Madrid 60; Real Sociedad 47; Valencia 45; Malaga 44; Betis 43; Getafe 42; Rayo V. 41; Siviglia 38; Levante 37; Valladolid, Espanyol 35; Athl. Bilbao 32; Osasuna, Granada 28; Saragozza 26; Maiorca 24; Celta 23; Deportivo 20.

BARCELLONA RAYO VALLECANO

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Psg combina guai: da 0-2 finisce 2-2

Fenomenale Leo, 42 gol in Liga, completa Villa E per la prossima partita tornerà Vilanova

Le risposte In una partita dall’esito scontato, è finita 3-1, risultato che porta a 22-1 il parziale delle ultime 5 sfide tra le due squadre tutte ovviamente vinte dal Barça, abbiamo avuto qualche risposta. Villa, titolare per la quarta volta consecutiva (non gli succedeva da prima dell’infortunio del dicembre 2011) ha lasciato la casella del 9 a Messi tornando a fare l’11. Alves ha cominciato in panchina e quando è entrato per l’ennesimo infortunio muscolare di Adriano (bicipite femorale, almeno 4 settimane di stop, altra assenza in Champions dopo quella di Puyol) ha fatto il terzino con licenza di attaccare, non l’ala pura. Fabregas ha ritrovato la maglia da titolare e ha cominciato come interno sinistro, scambiando presto la posizione con Iniesta e quindi passando buona parte della serata a fare da Xavi, come gli succedeva da adolescente. La difesa ha preso di nuovo gol, sul 3-0, dal vecchio nemico Tamudo.

«l’esclusione a vita di Katidis, da tutte le selezioni nazionali, a causa delle gravissime offese alle vittime del nazismo, violando i valori dello sport». Ora si aspettano le reazioni dell’Aek, pronto a metterlo fuori fino a fine stagione, e degli organi disciplinari che potrebbero anche assegnare la vittoria al Veria a tavolino. Sui social network migliaia di tifosi dell’Aek (squadra fondata da profughi greci espulsi da Istanbul dalla politica di Ataturk) ne hanno chiesto l’allontanamento, anche perché altrimenti rischierebbe il linciaggio. Pioggia di reazioni anche dalla politica, con Alba dorata che lo dipinge come un eroe e nazionalista puro, mentre la stampa paragona il gesto a quello di Di Canio al termine di Lazio-Livorno nel 2005.

3 1

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Villa (B) al 25’, Messi (B) al 40’ p.t.; Messi (B) al 12’, Tamudo (R) al 25’ s.t.

BARCELLONA (4-3-3) Pinto 6; Adriano 6 (dal 23’ p.t. Alves 7), Piqué 6,5, Mascherano 6, Jordi Alba 6,5; Iniesta 7 (dal 19’ s.t. Thiago 6,5), Busquets 7, Fabregas 6 (dal 37’ s.t. Song s.v.); Sanchez 5,5, Messi 8, Villa 7,5. PANCHINA Oier, Bartra, Pedro, Tello. ALLENATORE Roura 7

RAYO VALLECANO (4-2-3-1) Rubén 6; Tito 5,5, Gálvez 5, Figueras 5, Arbilla 5; Adrián 5 (dal 17’ s.t. Lass 6), Trashorras 6; José Carlos 5, Dominguez 6 (dal 40’ s.t. Isaac s.v.), Piti 7; Delibasic 5 (dal 24’ s.t. Tamudo 6,5). PANCHINA Cobeno, Jordi Amat, Nacho, Fran Vazquez. ALLENATORE Jemez 5. ARBITRO Gonzalez 6,5. AMMONITI Piti (R) e Tito (R) per gioco scorretto, Trashorras (R), Rubén (R) e Pinto (B) per comportamento non regolamentare. NOTE spettatori 68.197. Tiri in porta 7-5. Tiri fuori 6-7. Angoli 5-6. Fuorigioco 2-0. Recuperi: 1‘ p.t.; 3‘ s.t.

LONDRA Chi 200, chi 1. Lampard chiama Santon: il centrocampista del Chelsea firma di testa il gol numero 200 coi Blues nel derby col West Ham, mentre l’italiano segna la prima rete da professionista nella gara che il Newcastle perde 2-1 a Wigan. Il match a Stamford Bridge è spettacolare: il Chelsea vince 2-0, ma potrebbe finire 8-0. Hazard segna il 2-0 dopo un dialogo con Mata, illumina il gioco dei Blues, fa impazzire lo stadio quando inventa un cross in rabona. Benitez gode: complice il calo del Tottenham battuto in casa 1-0 dal Fulham con un acuto di Berbatov – il bulgaro da ex non esulta -, il Chelsea torna terzo. Lo spagnolo si sta giocando le sue carte, nonostante la contestazione dei tifosi e le dichiarazioni di Terry («Gioco per Abramovich e per i fan, gli allenatori vanno e vengono») e, se dovesse fallire il ritorno di Mou, potrebbe restare. Il Tottenham paga il conto della rimonta e dell’Europa League: tre k.o. di fila. L’episodio più brutto della giornata è il fallaccio di McManaman (Wigan) su Haidara (Newcastle). Il francese esce in barella: si teme la rottura dei legamenti. L’arbitro Halsey non interviene e nell’intervallo si sfiora la rissa. bold 30a GIORNATA Ieri SunderlandNorwich 1-1, Tottenham-Fulham 0-1, Chelsea-West Ham 2-0, Wigan-Newcastle 2-1. CLASSIFICA Man. United 74; Man. City 59; Chelsea 55; Tottenham 54; Arsenal 50; Everton 48; Liverpool 45; Wba 44; Swansea 40; Fulham 36; Stoke, Norwich 34; Newcastle, West Ham 33; Sunderland, Southampton 31; Aston Villa 30; Wigan 27; Reading, Qpr 23.

La fuga ammazza-Ligue non c’è, l’ingenuità sì, e la fame si vede solo a tratti. E in vista dei quarti di Champions con il Barça, forse è questa la notizia peggiore per Ancelotti. Perché il Psg allo Chaudron del St. Etienne riesce a pareggiare una partita che dopo 18’ pareva già bella che impacchettata sullo 0-2, consentendo ai verdi la terza beffa stagionale ai loro danni, dopo la bastonata dell’andata a Parigi e l’eliminazione ai rigori dalla Coppa di Lega. E stavolta il Psg era pure partito fortissimo: St. Etienne aggredito subito in mediana, e ripartenze lampo. Dopo 9’ su una di queste il vantaggio, con Pastore che scatta, recupera a spallate sull’ingenuo Bayal e infila in pallonetto. Poi ci mette mano l’arbitro Gautier: rigore generosissimo (Ruffier influisce un soffio sulla caduta di Lavezzi), Ibra segna, urla alla curva avversaria, deve ripetere e risegna in cucchiaio. Di St. Etienne fin qui poco, giusto qualche guizzo di Mollo a sinistra, poi è il Psg che abbassa il ritmo e infila di forza in partita un avversario non bellissimo da vedere, ma che ad accendersi ci mette un attimo. Così Aubameyang si sveglia, trova un bel cross a destra e Alex sfiora dentro l’1-2 sotto la pressione di Brandao. E proprio il bisonte brasiliano ex Marsiglia (sì, proprio quello che l’anno scorso castigò l’Inter

Ibrahimovic, 31 anni, esulta AFP

a San Siro) diventa la chiave del match: gliela danno, lui la difende e riapre per quelli che salgono. è il leit motiv della ripresa, dove c’è solo St. Etienne e a tutto il ben di Dio che i parigini hanno dalla cintola in su il pallone manco riesce ad arrivare. Sirigu, che a fine gara se la prende con l’arbitro, ci mette una parata alla Buffon su Aubameyang, poi si arrende a un tiraccio di Clerc dopo l’ennesimo batti e ribatti in area (palla ovviamente servita da Brandao). La classifica dice +5 sul Lione, e forse è l’unica cosa positiva della serataccia. g.d.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA

29a GIORNATA Ieri Nancy-Nizza 1-0, Tolosa-Bordeaux 0-0, St. Etienne-Psg 2-2. CLASSIFICA Psg 58; Lione 53; Marsiglia 51; St. Etienne 49; Nizza 48; Lilla 46; Montpellier 45; Lorient 43; Bordeaux, Rennes 42; Tolosa 38; Valenciennes 36; Ajaccio, Bastia 33; Evian, Reims 30; Brest 29; Sochaux 28; Troyes, Nancy 24.

Taccuino BUNDESLIGA

Vincono Stoccarda e Monchengladbach

ne). Per Pellè gol numero 21 e Feye noord secondo col Psv a 56 punti, a una lunghezza dall'Ajax capolista.

RUSSIA

Completato il quadro della 26ª giornata in Bundesliga con le vit torie di Stoccarda (2 1) e Monchen gladbach (1 0) su Eintracht e Hanno ver. CLASSIFICA: Bayern 69; Bo russia D. 49; Bayer Lev. 45; Schalke, Eintracht 39; Amburgo, Bo russia M., Mainz 38; Friburgo 36; No rimberga, Hannover 34; Stoccarda 32; Wolfsburg 31; Werder 30; Fortu na D. 29; Augsburg 24; Hoffenheim 20; Greuther F. 15.

Eliminato in Europa League dal Basilea e reduce da un pari e una sconfitta, lo Zenit di Spalletti ritrova la vittoria in campionato. Basta un gol di Hulk per piegare il Mordovia e riavvicinarsi al secondo posto occu pato dall'Anzhi: 42 punti contro 41, con la capolista Cska a +8 (49).

OLANDA

SCOZIA

Pellè ancora in gol Il Feyenoord vola

Coppa al St. Mirren 3-2 agli Hearts

Il Feyenoord sogna con Pellè. L'attaccante italiano va a bersaglio per la quinta gara di fila, sbloccando il risultato con l'Utrecht (2 1 alla fi

All’Hampden Park di Glasgow il St. Mirren batte 3 2 gli Hearts (gol di Gonçalves, Thompson e Newton) e si aggiudica la Coppa di Lega.

Torna al successo lo Zenit di Spalletti


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013


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LUNEDÌ 18 MARZO 2013

PRIMA DIVISIONE GIRONE A 27a GIORNATA Sembravamo avviati a un doppio testa a testa per la promozione diretta, invece la situazione sta prendendo un epilogo diverso. Nel girone A, mentre il Trapani firmava il secondo sorpasso sul Lecce, è stato aggiunto il posto a tavola prenotato dall’Alto Adige, che va tenuto in considerazione — oltre che per i meriti — anche perché dovrà ricevere a Bolzano le due rivali. Invece

l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@NickBinda

Due volate sempre più ricche

nel girone B l’Avellino ha piazzato un bello scatto facendo il vuoto, ma farebbe un grave errore se pensasse che è fatta: il Latina è sempre in attesa della parola fine sulla partita di Pagani (purtroppo i tempi della giustizia sportiva sono biblici e il campionato ne è vittima), in più si fanno sotto minacciose due corazzate come Nocerina (prossimo impegno proprio sul campo

della capolista: posticipo da mille e una notte) e Perugia, che un occhio alla vetta continuano a buttarlo. Insomma, i campionati sono più vivi che mai. Forse era lecito attendersi un po’ più di fermento per conquistare i playoff, ma non sembrano tante le squadre con l’occhio rivolto in quella direzione: la maggior parte si guarda alle spalle per scongiurare il pericolo playout. E questa

paura comincia a portare a qualche pareggino di comodo, che di questi tempi può anche essere utile ma che in generale non è di sicuro un motivo che scalda i tifosi. E vabbè, tappiamoci il naso. L’importante è che non si mettano di mezzo i malfattori dei tarocchi. La Lega Pro ha attivato molti sistemi di prevenzione. Ma non lasciamola sola. © RIPRODUZIONE RISERVATA

girone A CLASSIFICA SQUADRE

PT

TRAPANI

PARTITE RETI G V N P F S 49 25 14 7 4 47 24

LECCE

48 26 14 6

6 45 29

ALTO ADIGE

45 25 12 9

4 36 24

ENTELLA

40 26 9 13 4 37 28

SAN MARINO

38 25 11 5

9 36 30

CARPI

38 25 10 8

7 26 20

LUMEZZANE

35 26 8 11 7 31 31

FERALPI SALO' 35 25 10 5 10 28 33 PAVIA

Vola il Trapani Soffre e vince per il sorpasso Settimo rigore di Madonia ed è primato La Tritium piace ma si deve arrendere TRITIUM

1

TRAPANI

2

MARCATORI D’Aiello (Tra) al 38’ p.t.; Arrigoni (Tri) al 14’, Madonia (Tra) su rigore al 20’ s.t. TRITIUM (3-5-2) Nodari 6; Teso 6, Corti 6 (dal 5’ s.t. Cogliati 6,5), Bossa 5,5; Martinelli 6,5, Arrigoni 6,5, Casiraghi 6,5, E. Bortolotto 6, Riva 6,5; Grandolfo 5,5 (dall’11’ s.t. Spampatti 6), R. Bortolotto 6,5. (Paleari, Nardiello, Magni, Cremaschi, Cusaro). All. Cazzaniga-Romualdi 6. TRAPANI (4-4-2) Nordi 6,5; Lo Bue 6, Pagliarulo 6,5, D’Aiello 7, Rizzi 6,5; Basso 6,5, Caccetta 6,5, Pirrone 6, Madonia 6,5 (dal 26’ s.t. Tedesco 6); Abate 6,5 (dal 39’ s.t. Docente s.v.), Gambino 5,5 (dal 12’ s.t. Mancosu 6). (Morello, Prilla, Lo Monaco, Giordano). All. Boscaglia 6,5. ARBITRO Bellotti di Verona 6,5. NOTE paganti 400 circa, abbonati 120, incasso non comunicato. Amm. Basso, Rizzi, Bossa, Arrigoni e Cogliati. Angoli 4-1.

PIERFRANCO REDAELLI MONZA

Il Trapani torna in vetta alla classifica dopo aver superato una buona Tritium (reduce da due vittorie consecutive), confermandosi squadra tosta, intelligente, cinica. Le due reti ospiti, sugli sviluppi di un calcio d’angolo e su rigore, sono frutto di schemi che la

squadra ha preparato in settimana, consapevole che superare questa Tritium non sarebbe stato facile. Le mosse La formazione di Boscaglia è partita con una difesa a quattro, con Pagliarulo e D’Aiello bravi a chiudere i lunghi lanci dei padroni di casa e nel far ripartire l’azione. L’avvio è stato tutta della Tritium e al 3’ Enrico Bortolotto ha costretto Nordi in angolo. Al 23’ l’occasione ghiotta è capitata ad Arrigoni, la cui conclusione è però finita alta. Al 28’ Roberto Bortolotto, dopo un calcio piazzato, ha chiamato Nordi a un’altra bella parata. La prima conclusione del Trapani è arrivata al 33’ con Rizzi: Nodari ha parato in due tempi. Al 38’ ospiti in vantaggio: calcio d’angolo, Rizzi ha toccato la palla per Basso, preciso il traversone per la testa di Abate che ha messo la sfera sui piedi di D’Aiello, rimasto tutto solo e bravo a superare Nodari. Nella ripresa Dopo un reclamo

del Trapani che chiedeva un rigore su Abate, al 14’ del secon-

Lecce che spavento Ora deve rincorrere

Giuseppe Madonia, 30 anni DAPRESS

do tempo la Tritium torna meritatamente in parità: Rizzi ha steso Casiraghi, fallo al limite dell’area, sul pallone è andato Arrigoni, perfetta l’esecuzione a battere Nordi. L’equilibrio però è durato soltanto 5 minuti, visto che il Trapani è stato bravo a procurarsi il rigore che porterà i tre punti e il primato. Caccetta è andato via a Bossa che l’ha agganciato in area: sul dischetto Madonia per la settima rete su rigore in questa stagione. La Tritium non si è arresa e al 34’ c’è stato l’ultimo tentativo di Eenrico Bortolotto direttamente su calcio piazzato, ma nel finale il Trapani ha sfiorato il terzo gol al 41’ e al 46’ con Docente e al 42’ con Tedesco. I tecnici A fine gara l’amarezza di Cazzaniga: «Non ho visto gli oltre 30 punti di differenza». Il capolista Boscaglia elogia i suoi: «I campionati si vincono con gare come queste, con sacrificio, con la determinazione, con la certezza che con il gioco alla fine arrivano anche i tre punti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALTO ADIGE

3

LUMEZZANE

1

SAN MARINO

1

REGGIANA

0

ENTELLA

1

TREVISO

0

L’Alto Adige è un rullo Tre gol in 22 minuti Reggiana inesistente e ora Apolloni rischia

Il Lume non sfonda: oggi salta Festa Entella, buon punto e 4˚ posto conservato

Al San Marino basta un lampo di Doumbia Il Treviso a picco: esonerato Ruotolo

MARCATORI Testardi al 10’, Maritato al 16’, Campo al 22’ p.t. ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone 6,5; Iacoponi 6,5, Cappelletti 6, Bassoli 6, Martin 6,5; Furlan 7, Uliano 7, Branca 6 (dal 31’ s.t. Bontà s.v.); Campo 7,5, Testardi 7 (dal 38’ s.t. Candido s.v.), Maritato 7 (dal 24’ s.t. Thiam 6). (Grandi, Tagliani, Panzeri, Fink). All. Vecchi 7,5. REGGIANA (3-5-1-1) Tomasig 5; Bani 5,5, Zanetti 5,5, Mei 5; Iraci 5,5 (dal 25’ s.t. Matteini s.v.), Antonelli 5, Viapiana 5,5 (dal 19’ s.t. Marcheggiani 6), Bovi 5,5, Panizzi 5; Alessi 5,5; Bonvissuto 5,5. (Bellucci, Magliocchetti, Cossentino, Cavalieri, Sprocati). All. Apolloni 5. ARBITRO Soricaro di Bari 6,5. NOTE paganti 1.261, abbonati 212, incasso non comunicato. Espulso il tecnico Apolloni all’11’ p.t.; ammonito Bonvissuto. Angoli 1-7. BOLZANO C’è anche l'Alto Adige nella lotta per la promozione diretta. Dopo due pareggi consecutivi in trasferta gli uomini di Vecchi travolgono una Reggiana spaesata e priva di cattiveria agonistica con un largo 3-0. Gara già decisa nel primo quarto di gara con i biancorossi che sbloccano il risultato con un’incornata di Testardi dopo 10 minuti, raddoppiano poco dopo il quarto d'ora con un bel sinistro in diagonale di Campo e chiudono i conti con un gran sinistro di Campo qualche minuto dopo. Nona vittoria in casa per l’Alto Adige che ora attende gli scontri diretti contro Trapani e Lecce. La Reggiana sta valutando l’ipotesi d’un esonero di Apolloni. Francesco Bertagnolli

MARCATORI Guerra (E) all’8’ p.t.; Inglese (L) al 5’ s.t. LUMEZZANE (4-4-2) Vigorito 6; Meola 6, Mandelli 6,5, Dametto 6, Sabatucci 5,5 (dal 1’ s.t. Ceppelini 6,5); Carlini 6, Giorico 6,5, Marcolini 7, Baraye 5,5 (dal 36’ s.t. Kirilov 6); Inglese 6, Torregrossa 5 (dal 1’ s.t. Samb 6,5). (Coletta, Zamparo, Possenti, Peli). All. Festa 6. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 6; De Col 6,5, Cesar 6, Bianchi 5, Cecchini 6 (dal 44’ s.t. Falcier s.v.); Volpe 6,5, Di Tacchio 6,5, Hamlili 5,5 (dal 16’ s.t. Staiti 6); Vannucchi 7; Cori 7, Guerra 6,5 (dal 25’ s.t. Argeri 5). (Otranto, Russo, Raggio Garibaldi, Beretta). All. Prina 6. ARBITRO Baroni di Firenze 5. NOTE spettatori 400 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulsi Vigorito al 48’ s.t. e Meola al 50’ s.t.; ammoniti Marcolini, Bianchi, Baraye, Volpe e Cecchini. Angoli 9-10. LUMEZZANE (Bs) Il Lumezzane fallisce parzialmente lo scontro verità con l’Entella e ora la posizione di Festa è a forte rischio. Oggi o domani si decide per il suo esonero: molto probabile la soluzione interna con Brocchi o con Santini della Berretti. I rossoblù giocano male nel primo tempo e vanno sotto: Cori si libera forse fallosamente di Sabatucci e serve Guerra che gira in rete. Dopo una prima frazione da dimenticare Festa corregge la squadra nell’intervallo e nella ripresa si vede un altro Lume. Al 5’ Inglese pareggia con un gran sinistro, poi va ad abbracciare il tecnico. Nel finale è però Vigorito a salvare su Di Tacchio (39’) e Argeri (46’) prima che lo stesso portiere si faccia cacciare per proteste. Sergio Cassamali

MARCATORE Doumbia al 22’ s.t. SAN MARINO (4-3-3) Vivan 5,5; Pelagatti 6,5, Galuppo 6, Ferrero 6 (dal 1’ s.t. Capellini 6,5), Mannini 5,5; Pacciardi 6, Lunardini 6,5, Poletti 5,5 (dal 31’ s.t. Ferrari s.v.); Doumbia 6,5, Coda 6, Casolla 6 (dal 44’ s.t. Crivello s.v.). (Migani, Calvano, Chiaretti, Defendi). All. Acori 6,5. TREVISO (4-3-1-2) Tonozzi 6; Cernuto 5, Zammuto 6, Stendardo 6, Beccia 5,5 (dal 40’ s.t. Allegretti s.v.); Spinosa 6, Burato 6 (dal 35’ s.t. Esposito s.v.), Piccioni 6; Madiotto 6,5; Strizzolo 5 (dal 35’ s.t. Picone s.v.), Kyeremateng 6,5. (Merlano, Semenzato, Rosaia, Vailatti). All. Ruotolo 6. ARBITRO Caso di Verona 6,5.

PORTOGRUARO

0

LECCE

0

PORTOGRUARO (4-3-1-2) Tozzo 6; Pisani 6,5, Patacchiola 6, Moracci 6,5, Pondaco 6; Herzan 6 (dal 28’ s.t. Coppola 5,5), Sampietro 6, Martinelli 6 (dal 47’ s.t. Salzano s.v.); Cunico 5; Orlando 5,5, De Sena 5,5 (dal 16’ s.t. Corazza 5,5). (Festa, Blondett, Zampano, Pignat). All. Madonna 6. LECCE (4-2-4) Benassi 6,5; Martinez 6,5, Ferrario 6, Esposito 6 (dal 3’ s.t. Tomi 4,5), Kalombo 5,5 (dal 21’ s.t. Zappacosta 6); Giacomazzi 6,5, De Rose 6; Falco 5 (dal 1’ s.t. Pià 4,5), Jeda 5, Bogliacino 5,5, Memushaj 5,5. (Bleve, Di Maio, Drame, Rosafio). All. Toma 5. ARBITRO Maresca di Napoli 5. NOTE paganti 1.030, abbonati 170, incasso di 10.500 euro. Espulso Tomi al 34’ s.t.; ammoniti Ferrario, Cunico, Kalombo, Coppola e Sampietro. Angoli 9-6.

DAL NOSTRO INVIATO

GIUSEPPE CALVI PORTOGRUARO (Venezia)

Tanto innocuo da fare appena qualche carezza ai difensori avversari, troppo brutto per meritare di restare al primo posto. Il Lecce si butta via a Portogruaro, dove raccoglie un pareggio sofferto, lasciando di nuovo al Trapani (vittorioso contro la Tritium) la vetta della classifica e, ancor più, perdendo la faccia per una prestazione da semplice comparsa. Finisce 0-0 ed è la squadra di Madonna a rammaricarsi per aver sprecato al 35’ della ripresa con Cunico un rigore - respinto da Benassi con un balzo felino - e per non avere sfruttato da lì in poi la superiorità numerica per l’espulsione di Tomi.

NOTE spettatori 200 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicato. Espulso Esposito al 44’ s.t.; ammoniti Beccia, Ferrero, Galuppo e Pacciardi. Angoli 5-9. SAN MARINO Un gol di Doumbia al 22’ della ripresa fa tornare a sorridere il San Marino dopo i due k.o. patiti in settimana (lunedì a Carpi e giovedì in casa nel recupero con l’AlbinoLeffe) e fa saltare la panchina di Ruotolo (a casa anche il vice Carrara). Un Treviso discretamente compatto ha però faticato ad impensierire il portiere di casa ed è sempre più ultimo. L’unico pericolo Vivan se lo crea da solo al 14’, andando a vuoto sull’incursione di Kyeremateng, con Pelagatti pronto a salvare sulla riga di porta. Non è il miglior San Marino, ma dopo un paio di colpi di testa di Coda (al 25’ para Tonozzi, al 31’ a lato), nella ripresa arriva l’esterno destro vincente di Doumbia, servito da Casolla, che al 42’ potrebbe raddoppiare, se non incespicasse sul pallone a un passo dalla porta. Giorgia Bertozzi

IL POSTICIPO RAI SPORT 1, ORE 20.45

Stasera in tv Cremonese-Como Sfida tutta lombarda stasera tra una Cremonese che si gioca le ultime speranze di playoff e un Como che si deve salvare. Scienza ha l’imbarazzo della scelta (manca solo Degeri) e potrebbe scegliere il 4-2-3-1 con Djuric davanti sostenuto da Nizzetto, Carlini e Caridi; in difesa rientra Tedeschi. Colella propone il nuovo modulo a due punte: assente Luoni per squalifica, c’è Benvenga e forse torna Fautario. Così in campo stasera (ore 20.45, diretta su Rai Sport 1): CREMONESE (4-2-3-1) Viotti; Sales, Tedeschi, Moi, Visconti; Baiocco, Buchel; Nizzetto, Caridi, Carlini; Djuric. (Grillo, Fietta, Cremonesi, Avogadri, Pinardi, Le Noci, Momentè). All. Scienza. COMO (4-3-1-2) Perucchini; Benvenga, Migliorini, Marchi, Fautario; Schenetti, Ardito, Scialpi; Tremolada; Mendicino, A. Donnarumma. (Micai, D. Donnarumma, Schiavino, Giampà, Verachi, Lisi, Gammone). All. Colella. ARBITRO Minelli di Varese (Croce - Raspollini).

Lecce inguardabile Le condizio-

ni del terreno sono pessime, il pallone risulta incontrollabile. Ma è un’analisi superficiale, e troppo ottimistica, quella proposta in casa Lecce. «Su un campo così, è difficile sviluppare il nostro gioco», la riflessione dell’allenatore Toma e del portiere Benassi. Piuttosto, resta la deludente esibizione dei giallorossi, reduci dalle brillanti prove contro Lumezzane e Latina, in coppa Italia. La manovra è sempre lenta ed elaborata, dalle corsie esterne non si sviluppano tagli e sovrapposizioni. Nel primo tempo, a parte i tentativi di Bogliacino e Falco, il Lecce mai fa tremare la difesa del Portogruaro, che con Cunico detta rapide ripartenze vanificate dalla «leggerezza» di Orlando e De Sena.

34 26 8 10 8 24 25

ALBINOLEFFE (-6) 33 25 9 12 4 32 21 CREMONESE (-1) 33 25 7 13 5 28 18 PORTOGRUARO (-1) 29 25 6 12 7 24 27 CUNEO

28 26 7

COMO (-1)

25 24 5 11 8 31 35

REGGIANA

22 25 6

TRITIUM

16 25 3

7 15 18 49

TREVISO (-1)

13 26 2

8 16 19 44

7 12 20 25 4 15 22 41

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ALTO ADIGE-REGGIANA 3-0 CREMONESE-COMO stasera FERALPI SALO'-ALBINOLEFFE 0-0 LUMEZZANE-ENTELLA 1-1 PAVIA-CUNEO 0-2 PORTOGRUARO-LECCE 0-0 SAN MARINO-TREVISO 1-0 TRITIUM-TRAPANI 1-2 ha riposato CARPI

PROSSIMO TURNO DOMENICA 24 MARZO ore 14.30 ALBINOLEFFE-TRITIUM CUNEO-LUMEZZANE ENTELLA-PORTOGRUARO FERALPI SALO'-ALTO ADIGE LECCE-PAVIA (sabato 23, ore 20.30) REGGIANA-SAN MARINO TRAPANI-COMO TREVISO-CARPI riposa CREMONESE

(1-0) (2-1) (1-1) (0-3) (2-2) (0-4) (2-2) (0-1)

Punture Portogruaro Nella ripre-

sa Toma inserisce subito Pià (per Falco) e Tomi (infortunio di Esposito), però l’espressione di gioco, se mai è possibile, addirittura peggiora, perché sull’asse sinistro la squadra è monca. Il Portogruaro prende coraggio, ci prova con Orlando e Cunico, sfiora il gol con Moracci su punizione (deviazione di Benassi) e fallisce con Cunico un rigore, per fallo di mano di Tomi molto dubbio. Il Lecce barcolla e in dieci uomini manda giù il brodino più indigesto. Madonna rimette in cammino i granata, mentre Toma registra una preoccupante involuzione della sua squadra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PAVIA

0

FERALPI SALÒ

0

CUNEO

2

ALBINOLEFFE

0

Martini e Di Quinzio: dopo 10 gare il Cuneo torna alla vittoria Il Pavia va al tappeto

Tra Feralpi Salò e AlbinoLeffe è come all’andata: pari grigio e noioso

MARCATORI Martini su rigore al 26’ p.t.; Di Quinzio al 46’ s.t. PAVIA (4-4-2) Kovacsik 5; Zanini 5,5, D’Orsi 5 (dal 21’ s.t. Di Chiara 5), Fasano 5,5, Meregalli 5; Ferrini 5,5, Redaelli 5 (dal 3’ s.t. Meza Colli 5,5), La Camera 5, Lussardi 5,5; Cesca 5, Beretta 5 (dal 29’ s.t. Romero 5,5). (Teodorani, Monticone, Turi, Gioè). All. Roselli 5. CUNEO (4-3-1-2) F. Rossi 6; Di Lorenzo 6, De Franco 6, Loria 6,5, Donida 6; Cristini 6 (dal 1’ s.t. Scaglia 6), Danucci 6,5 (dal 27’ s.t. Garavelli 6,5), Lodi 6; Di Quinzio 6,5; Ferrario 6, Martini 6,5 (dal 44’ s.t. Ruggeri s.v.). (Negretti, Guseo, Pistone, Oddenino). All. E. Rossi 6,5. ARBITRO Di Ruberto di Nucera 6. NOTE paganti 164, abbonati 303, incasso di 2.035 euro. Ammoniti D’Orsi, Ferrario, De Franco, Donida, Martini e Rossi. Angoli 5-5. PAVIA Il Cuneo batte il Pavia e torna al successo dopo ben 10 gare, visto che la precedente vittoria risaliva alla 17ª giornata (2-0 contro la Feralpi Salò, il 22 dicembre). Ospiti in vantaggio al 26’ del primo tempo grazie ad un rigore trasformato da Martini e concesso in seguito ad uno scontro in area tra D’Orsi e Cristini. I padroni di casa però al 43’ sfiorano il pareggio con un destro di La Camera respinto di testa sulla riga da Loria. Il Cuneo poi nel corso della ripresa perde per infortunio Danucci (rottura del polso) e trema al 31’, quando un’incornata di Romero da buona posizione finisce sul fondo. Ma in pieno recupero Garavelli ruba palla a Ferrini e serve Di Quinzio, il cui tiro non irresistibile sorprende Kovacsik e termina in rete. Michele Lanati

FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani 6; Tantardini 6,5, Leonarduzzi 6,5, Magli 6, Cortellini 6; Finocchio 5,5, Castagnetti 6, Berardocco 6; Montella 6 (dal 37’ s.t. Fabris s.v.), Montini 5,5 (dal 32’ s.t. Miracoli s.v.), Tarana 5 (dal 24’ s.t. Bracaletti s.v.). (Gallinetta, Falasco, Caputo, Ilari). All. Remondina 5,5. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6; Pirovano 6, M. Belotti 6,5, Allievi 6, Regonesi 6; Girasole 5,5, Previtali 6 (dal 21’ s.t. Taugourdeau 5,5), Maietti 5,5; Valoti 5,5; Cisse 6 (dall’11’ s.t. Pesenti 5,5), A. Belotti 5,5 (dal 32' s.t. Corradi s.v.). (Amadori, Ondei, Gazo, Diakite). All. Pala 5,5. ARBITRO Aversano di Treviso 6.5. NOTE spettatori 600 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti Castagnetti, Magli, Valoti, M. Belotti e Taugourdeau. Angoli 7-8. SALÒ (Bs) Feralpi Salò e AlbinoLeffe si annullano in una gara con pochissime emozioni e ripetono il pareggio dell’andata: allora era finita 1-1, stavolta 0-0. L’unico lampo di una partita grigia come la giornata l’ha offerto Girasole (al 14’) che, tutto solo a centro area, ha incredibilmente calciato tra le braccia del portiere Branduani, che all’andata giocava nell’AlbinoLeffe. Molti gli errori, da una parte e dall’altra. Nella ripresa la Feralpi Salò ha spinto con più convinzione, ma senza mai creare occasioni pericolose, mentre l’AlbinoLeffe si è limitato a controllare la partita, presentandosi nell’area avversaria solo una volta (respinta ancora di Branduani in mischia). Giulio Tosini

MARCATORI 12 RETI Della Rocca (2, Carpi; 9 nel Portogruaro). 10 RETI A. Belotti (AlbinoLeffe); A. Donnarumma (1, Como); Rosso (1, Entella); Inglese (Lumezzane); Abate e Mancosu (Trapani); Tarantino (8, Treviso). 9 RETI Bogliacino (3, Lecce); Beretta (4, Pavia); Coda (1, San Marino).

girone B CLASSIFICA SQUADRE AVELLINO LATINA (-1) NOCERINA PERUGIA (-1) FROSINONE (-1) BENEVENTO PISA GUBBIO CATANZARO PRATO PAGANESE VIAREGGIO ANDRIA (-2) BARLETTA SORRENTO CARRARESE

PT 48 44 43 43 38 37 34 32 32 31 30 30 25 16 16 13

G 24 23 24 24 24 24 24 24 24 24 23 24 24 24 24 24

PARTITE V N P 14 6 4 13 6 4 12 7 5 13 5 6 10 9 5 10 7 7 9 7 8 9 5 10 9 5 10 8 7 9 7 9 7 7 9 8 5 12 7 3 7 14 3 7 14 3 4 17

RETI F S 38 20 31 21 39 26 36 25 32 20 33 24 30 28 24 31 31 39 27 25 25 22 32 35 18 21 18 37 15 37 25 43

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ANDRIA-BARLETTA CARRARESE-PAGANESE FROSINONE-CATANZARO NOCERINA-PISA PERUGIA-LATINA PRATO-BENEVENTO SORRENTO-AVELLINO VIAREGGIO-GUBBIO

0-0 1-2 4-0 3-0 2-1 1-1 1-4 2-2

PROSSIMO TURNO DOMENICA 24 MARZO ore 14.30 ANDRIA-VIAREGGIO (0-1) AVELLINO-NOCERINA (lunedì 25, ore 20.45) (0-1) BARLETTA-SORRENTO (2-1) CATANZARO-PERUGIA (4-2) GUBBIO-CARRARESE (2-2) LATINA-PRATO (0-4) PAGANESE-BENEVENTO (0-2) PISA-FROSINONE (2-1)

MARCATORI 14 RETI Evacuo (Nocerina). 11 RETI Castaldo (4, Avellino); Fioretti (5, Catanzaro); Ciofani (1, Perugia). 10 RETI Galabinov (2, Gubbio). 9 RETI Biancolino (5, Avellino); Barraco (1, Latina).


LUNEDÌ 18 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

31

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 24a GIORNATA

Poker di lusso E l’Avellino parte in fuga La vittoria a Sorrento attesa da 63 anni Quattro attaccanti e 4 gol: che scatto SORRENTO AVELLINO

1

DAL NOSTRO INVIATO

4

MASSIMILIANO ANCONA SORRENTO (Napoli)

MARCATORI Castaldo (A) su rigore al 7’, Biancolino (A) al 20’, Bernardo (S) al 23’ p.t.; De Angelis (A) su rigore al 10’, Zigoni (A) al 23’ s.t. SORRENTO (4-3-3) Polizzi 6; Kostadinovic 5, Nocentini 5,5, Di Nunzio 4,5, Balzano 5; Guitto 5,5 (dal 30’ s.t. Ciampi s.v.), Beati 5,5, Salvi 5,5; Bernardo 6, Corsetti 5 (dal 23’ s.t. Konan 5), Tortolano 6 (dal 38’ s.t. A. Esposito s.v.). (Frasca, Musetti, Ferrara, Fusar Bassini). All. Papagni 5. AVELLINO (4-3-1-2) Di Masi 6; Zappacosta 6,5, Giosa 6, Izzo 6, Pezzella 6 (dal 30’ s.t. Bittante s.v.); D’Angelo 7, Arini 6,5, Millesi 7; De Angelis 7; Biancolino 6,5 (dal 17’ s.t. Zigoni 6,5), Castaldo 6,5 (dal 37’ s.t. Catania s.v.). (Orlandi, Massimo, Fabbro, Bariti). All. Rastelli 7. ARBITRO Saia di Palermo 5,5. NOTE paganti 980, abbonati 109, incasso di 12.945 euro. Espulsi Di Nunzio al 9' s.t. e Konan al 27' s.t.; ammoniti Di Nunzio, Izzo, Nocentini, Giosa, Konan e Polizzi. Angoli 0-1.

Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, l’Avellino piazza un do di petto degno del tenore Enrico Caruso. Il 4-1 sul Sorrento abbatte un tabù durato 63 anni e vale un’ipoteca sul campionato. Più quattro sul Latina (che ha la gara con la Paganese ancora sub judice), più cinque su Perugia e Nocerina, prossima avversaria al Partenio. La prova di forza dell’Avellino di Massimo Rastelli al cospetto di un pur tenero Sorrento — destinato a lottare fino in fondo per evitare la retrocessione — è una garanzia sulla strada che porta alla serie B. Bastano 20 minuti agli irpini per indirizza-

Angelis offrono più di una soluzione offensiva agli irpini contro un Sorrento non proprio irreprensibile. Così al 23’, dopo un paio di conclusioni in cui sfiora il bersaglio, Millesi serve un cross che Biancolino (9˚ gol) spinge in porta di testa sfuggendo ai radar di Di Nunzio e Balzano: 0-2. Reazione La risposta del Sorrento è immediata. Al 23’, punizione dalla tre quarti di Tortolano e Bernardo gira di testa un pallone che s’infila dopo aver toccato il palo. Ancora Tortolano prima dell’intervallo sfiora il palo su calcio da fermo. Il buon momento dei padroni di casa finisce dopo 50 secondi della ripresa quando Di Nunzio sfiora il pari di testa prima di compiere il fallo di mano su tiro di De Angelis (10’): rigore e secondo giallo per il capitano, alla terza espulsione stagionale. De Angelis non perdona: 1-3. Così come non perdona Zigoni (23’), entrato da 6 minuti per Biancolino, su assist di Zappacosta: 1-4. Sul Sorrento si abbatte anche la severità dell’arbitro Saia. In 4 minuti ammonisce due volte Konan. Il primo giallo è giusto, il secondo (simulazione) probabilmente no. E l’Avellino prende il largo.

Raffaele Biancolino, 35 anni ROMANO

re la gara. Castaldo firma lo 0-1 dopo 5 minuti, poi raddoppia Biancolino. L’acuto di Bernardo per il Sorrento serve solo a rinviare i titoli di coda a metà ripresa, quando De Angelis e Zigoni in 13’ suggellano una sfida che non è mai stata in discussione. Chiave Quattro attaccanti e quattro gol, ma è decisiva la mediana dell’Avellino. Castaldo e Biancolino lì davanti sono solo il valore aggiunto. Il trio composto da D’Angelo, Arini e Millesi più De Angelis che ondeggia tra le linee sono troppo per il Sorrento, già sotto dopo 5 minuti. Di Nunzio sgambetta in area De Angelis. Castaldo trasforma il rigore e sale a quota 11 tra i cannonieri. Gli scambi di posizione tra Millesi e De

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Politano gasa Perugia E il Latina si inchina PERUGIA

2

LATINA

1

MARCATORI Politano (P) al 40’ p.t.; Nicco (P) al 35’, Jefferson (L) al 44’ s.t. PERUGIA (4-3-3) Koprivec 7; Cangi 6, Russo 6, Massoni 6, Liviero 6,5; Moscati 6,5, Esposito 6, Nicco 6,5; Politano 7,5 (dal 33’ s.t. Rantier s.v.), Ciofani 6, Fabinho 6,5. (Pinti, Giani, Cacioli, Clemente, Cenciarelli, Tozzi Borsoi). All. Camplone 7. LATINA (4-3-1-2) Bindi 6,5; Agius 6, Cottafava 6, De Giosa 5,5 (dal 1’ s.t. Jefferson 6), Bruscagin 5,5; Sacilotto 6, Cejas 7, Ricciardi 5,5; Schetter 6,5 (dall’11’ s.t. Danilevicius 6), Kolawole 6, Angelilli 5,5 (dal 37’ s.t. Gerbo s.v.). (Ioime, Milani, Giallombardo, Burrai). All. Pecchia 6. ARBITRO Abisso di Palermo 6. NOTE paganti 4.578, abbonati 3.047, incasso di 59.912 euro. Espulso Cottafava al 40' s.t.; ammoniti Cottafava, Agius e Koprivec. Angoli 9-1.

EURO GRILLI PERUGIA

Finale coi brividi al Curi con il Latina che, seppur ridotto in 10 per l'espulsione di Cottafava, riapre il match con Jefferson allo scadere, e sempre con il brasiliano sfiora il gol del 2-2 sui titoli di coda. Ma finisce in gloria per il Perugia che sul doppio vantaggio (meraviglioso il gol dell'1-0 di Politano al 40' con tiro a fil di palo dopo un dribbling

a rientrare) ha avuto un paio di palloni buoni per uccidere i laziali e li ha sciupati in maniera maldestra. Il grifone conferma lo stato di grazia, incassa il settimo risultato utile consecutivo e continua una rincorsa al vertice. La partita Camplone disegna il Perugia tipo (Cacioli a parte) con i recuperi di Massoni e Cangi. Pecchia rinuncia a Burrai, Jefferson e Danilevicius. Poi il tecnico corregge a inizio ripresa inserendo Jefferson a sinistra, e poco dopo spedisce sotto la doccia Schetter, fino a quel momento uno dei migliori, e si affida a Danilevicius ridisegnando di fatto l'attacco con Kolawole dirottato a destra ma capace di svariare su tutto il fronte. E' però il Perugia a raddoppiare al 35' con Nicco. Sembra fatta ma il Latina si conferma squadra di rango, si rimbocca le maniche e trova al 44' il gol che riapre il match. Prima e dopo i pontini sciupano con Danilevicius e Kolawole e recriminano per un palo di Schetter sullo 0-0, mentre da parte umbra sul taccuino finisce una traversa di testa di Ciofani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOCERINA

3

FROSINONE

4

PRATO

1

VIAREGGIO

2

CARRARESE

1

ANDRIA

0

PISA

0

CATANZARO

0

BENEVENTO

1

GUBBIO

2

PAGANESE

2

BARLETTA

0

La Nocerina va sul velluto Il Pisa non è mai in partita

Frosinone, grande prova Il Catanzaro in 10 crolla

Benevento, quanti sprechi Il Prato ringrazia Essabr

Tra Viareggio e Gubbio un pari con tanti rimpianti

Carrarese k.o. con Buffon La Paganese è cinica

Tra l’Andria e il Barletta è un derby sottotono

MARCATORI Corapi al 39’ p.t.; Garufo al 13’, Evacuo al 29’ s.t. NOCERINA (4-3-3) De Lucia 6,5; Daffara 6 (dal 32’ s.t. Gorobsov s.v.), Baldan 6,5, Chiosa 6,5, Giuliatto 6 (dal 22’ s.t. Andelkovic 6); Corapi 7,5, Bruno 6,5, De Liguori 6,5 (dal 39’ s.t. Rizza s.v.); Garufo 7, Evacuo 7, Russo 6,5. (Ragni, Arena, Simonetti, Lettieri). All. Cassia 7 (Auteri squalificato). PISA (4-4-1-1) Sepe 5,5; Suagher 5,5, Carini 5, Sabato 6, Pedrelli 6; Buscè s.v. (dal 17’ p.t. Gatto 6), Mingazzini 5, Barberis 5 (dal 16’ s.t. Tulli 5,5), Benedetti 6; Favasuli 5; Perez 5 (dal 31’ s.t. Scappini s.v.). (Pugliesi, Colombini, Sbraga, Fondi). All. Pane 5. ARBITRO Bruno di Torino 6. NOTE spettatori 4.000 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti Sabato, Mingazzini e Giuliatto. Angoli 7-4. NOCERA INFERIORE (Salerno) Tre reti al Pisa per restare in scia dell’Avellino. La Nocerina conquista la vittoria al termine di una prestazione convincente sotto tutti gli aspetti. E così il Pisa, apparso in flessione, non ha potuto fare altro che assistere al monologo rossonero. Pronti via e Russo fa tremare la traversa difesa da Sepe (3’), mentre al 39’ arriva la rete di Corapi: stop di tacco e destro di controbalzo dopo uno scambio con Evacuo. Il Pisa sfiora il pari con Benedetti sul finire del tempo, ma Garufo (su punizione al 13’ s.t.) ed il solito Evacuo (in semirovesciata al 29’ s.t.), intervallati comunque dal palo colpito da Sabato su punizione (15’ s.t.), mettono poi fine all’incontro e lanciano i rossoneri ad un solo punto dal secondo posto. Danilo Franza

MARCATORI Carrus su rigore al 28’, Santoruvo al 31’, Curiale al 44’ p.t.; Frara al 6’ s.t. FROSINONE (4-3-3) Vaccarecci 6; Marchi 6,5, Ficagna 6,5, Biasi 6,5, Blanchard 6,5; Carrus 7 (dal 16’ s.t. Altobelli 6), Gucher 7, Frara 7,5; Lapadula 6, Santoruvo 7 (dal 41’ p.t. Curiale 7), Cesaretti 6,5 (dal 10’ s.t. Rogero 6). (Fiorini, Guidi, Vitale, Aurelio). All. Stellone 7,5. CATANZARO (3-5-1-1) Pisseri 5; Conti 4,5, Sirignano 5,5, Bacchetti 5,5; Catacchini 6, Castiglia 5,5, Ronaldo 5,5 (dal 1’ s.t. Quadri 5,5), De Risio 5,5 (dal 28’ s.t. Carboni 5,5), Squillace 6; Russotto 5,5 (dal 1’ s.t. Fiore 5,5); Fioretti 5. (Faraon, Orchi, Ulloa, Masini). All. Cozza 5. ARBITRO Bindoni di Venezia 6. NOTE paganti 709, abbonati 1.211, incasso di 13.191 euro. Espulso Conti al 27’ p.t.; ammoniti Carrus, Sirignano, Cesaretti, Blanchard, Santoruvo e Marchi. Angoli 1-1. FROSINONE Il Frosinone schianta il Catanzaro che, però, dal 27’ gioca in dieci per l’espulsione di Conti per fallo (netto) su Santoruvo lanciato in area da Gucher: il rigore di Carrus ha spianato la strada. Tre minuti più tardi il raddoppio con lo stesso Santoruvo che, servito ancora da Gucher, trafigge con un pallonetto Pisseri. Il Catanzaro accusa il colpo e sparisce. Ne approfitta il Frosinone che triplica con un bel colpo di testa di Curiale. Nella ripresa Frara con un preciso rasoterra porta a quattro le marcature dei ciociari tornati in zona playoff. Maurizio Di Rienzo

MARCATORI Marotta (B) al 16’, Essabr (P) al 29’ p.t. PRATO (4-3-1-2) Layeni 7,5; Corvesi 6, Malomo 6, Ghinassi 6,5, De Agostini 6; Casini 6, Cavagna 6,5, Carminati 5,5 (dal 16’ s.t. Bisoli 5); Cristofari 5,5 (dal 38’ s.t. Romano s.v.); Cesarini 5,5, Essabr 7 (dal 30’ s.t. Napoli s.v.). (Brunelli, Saitta, Papini, Tiboni). All. Esposito 7. BENEVENTO (4-3-1-2) Gori 6; D’Anna 6, Mengoni 5,5, Signorini 5, Anaclerio 6; Davì 6, Rajcic 6 (dal 44’ s.t. Cristiani s.v.), Carotti 5,5 (dal 1’ s.t. Buonaiuto 6); Montiel 6,5; Marotta 6,5, Marchi 5 (dal 25’ s.t. Germinale s.v.). (Mancinelli, Rinaldi, Bolzan, Pedrelli). All. Carboni 6. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE paganti 687, abbonati 112, incasso di 5.669,79 euro. Ammoniti Carotti, Anaclerio, Corvesi, Mengoni, Casini, Cavagna, Signorini e Bisoli. Angoli 1-11. PRATO Alla fine ride il Prato e si rammarica il Benevento, fermato da Layeni, strepitoso in almeno tre occasioni. Esposito fa i conti con sei assenze e schiera un assetto inedito con Essabr e Cesarini punte e fasce rafforzate. Carboni risponde passando quasi subito al 4-3-3 ma non riesce a conservare il vantaggio conquistato da Marotta su assist di Montiel, il migliore dei campani. Sgusciando alle marcature infatti il piccoletto Essabr infila di testa su punizione di Cavagna. Poi, è quasi solo Benevento, che si vede negare il gol da Malomo su pallonetto di Marchi, sbatte contro Layeni e soffre un po’ sulle veloci ripartenze del Prato. Piero Ceccatelli

MARCATORI Giovinco (V) su rigore al 2’, Galabinov (G) su rigore al 38’ p.t.; Cocuzza (G) al 29’, Benedetti (V) al 43’ s.t. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli 5,5; Tomas 6, De Bode 5,5 (dal 33’ s.t. Sandrini 6), Fiale 5,5; Pellegrini 5,5, Pizza 6, Maltese 6, Calamai 5,5, Martella 5,5 (dal 33’ s.t. Guerra 6); Giovinco 6,5 Magnaghi 5,5 (dal 27’ s.t. Benedetti 7). (Furlan, Conson, Crescenzi, Peverelli). All. Cuoghi 6. GUBBIO (3-5-1-1) Venturi 6,5; Regno 5,5 (dal 12’ s.t. Cocuzza 7), Briganti 6, Bartolucci 6; Cancellotti 6,5, Malaccari 7 (dal 40’ s.t. Grea s.v.), Boisfer 6, Palermo 6,5, Belfasti 6; Baccolo 6,5 (dal 29’ s.t. Sandreani s.v.); Galabinov 7. (Farabbi, Galimberti, Guerri, Martini). All. Sottil 6. ARBITRO Cifelli di Campobasso 5,5. NOTE paganti 124, abbonati 405, incasso di 4.227 euro. Espulso il tecnico Sottil al 30' s.t.; ammoniti De Bode, Fiale, Sandrini, Guerra, Regno, Malaccari, Galabinov e Cocuzza. Angoli 7-7. VIAREGGIO (Lu) Viareggio e Gubbio confezionano uno spettacolare pareggio con rimpianti per entrambi. Bianconeri subito in vantaggio: fallo di Regno su Magnaghi in area, dal dischetto segna Giovinco. Poi per tutto il primo tempo è solo Gubbio che acciuffa il pari con Galabinov su rigore. Nella ripresa è Cocuzza di testa a portare in vantaggio gli umbri. Il Viareggio reagisce Benedetti firma il 2-2 in mischia. Applausi a tutti i giocatori ma anche a due tifosi del Gubbio, Andrea Staccini e Valentina Barilari, che hanno raggiunto Viareggio in bici: erano partiti da Gubbio venerdì. Giovanni Lorenzini

MARCATORI Ciarcià (P) al 34’ p.t.; Girardi (P) al 3’, Makinwa (C) al 30’ s.t. CARRARESE (4-1-4-1) Piscitelli 5,5; Lanzoni 5,5 (dal 36’ s.t. Malatesta s.v.), Benassi 6,5, Anzalone 6,5, Vannucci 6,5; Pestrin 6; Margiotta 6, Belcastro 5,5, Juan Cruz 5,5 (dal 10’ s.t. Merini 6,5), Mancuso 5,5 (dal 24’ s.t. Orlandi 6); Makinwa 6,5. (Cicioni, Bregliano, Corrent, Ciciretti). All. Iaconi 5,5. PAGANESE (3-5-2) Marruocco 6,5; Pepe 6,5, Fusco 6,5, Perrotta 6,5; Ciarcià 7, Romondini 7, Soligo 6,5, Tortori 6 (dal 43’ s.t. Fava s.v.), Nunzella 6; Girardi 7, Caturano 6 (dal 34’ s.t. Calvarese s.v.). (Robertiello, Pastore, Franco, Lulli, Babù). All. Grassadonia 6,5. ARBITRO Ghersini di Genova 6. NOTE paganti 593, abbonati 197, incasso di 1.100 euro. Ammoniti Margiotta, Pestrin, Fusco, Pepe e Ciarcià. Angoli 6-3. CARRARA La Paganese capitalizza al massimo le due occasioni avute e torna a vincere dopo 5 partite, per la Carrarese invece sesta sconfitta consecutiva, terza in tre partite con Iaconi. La squadra di casa, di fronte al proprietario Gigi Buffon («Sono ancora convinto che ci siano le condizioni per la salvezza»), paga la prodezza di Ciarcià (gran gol su punizione) e la dormita collettiva nel raddoppio di Girardi (pescato da Ciarcià e bravo ad approfittare del malinteso tra Lanzoni e Piscitelli). Una volta sotto di due reti, Iaconi ha inserito Merini a fianco di Makinwa, la Carrarese ha attaccato a pieno organico e alla mezzora Makinwa dal limite ha dimezzato lo svantaggio. Massimo Braglia

ANDRIA (4-4-2) Rossi 6,5; Cutrupi 6, Migliaccio 6,5, Zaffagnini 6,5, Malerba 5,5; D’Errico 5,5, Giorgino 6 (dal 30’ p.t. Larosa 6), Branzani 6, Taormina 6,5 (dal 40’ s.t. Loiodice s.v.); Maccan 5 (dal 1’ s.t. Guariniello 5,5), Innocenti 5,5. (Sansonna, Tartaglia, Lorenzini, Liccardo). All. Gioffrè 5,5 (Cosco squalificato). BARLETTA (3-5-2) Liverani 6; Burzigotti 6, Camilleri 6,5, Di Bella 6,5; Molina 6, Prutsch 6, Allegretti 6,5, Dezi 6, Pippa 5,5 (dal 27’ s.t. Calapai s.v.); Simoncelli 5,5 (dal 34’ s.t. Cicerelli s.v.), Barbuti 5,5. (Pane, De Leidi, Piccinni, Dall’Oglio, Carretta). All. Orlandi 6. ARBITRO Aureliano di Bologna 6,5. NOTE paganti 2.498, non ci sono abbonati, incasso di 21.873 euro. Ammoniti Malerba, Dezi, Burzigotti e Taormina. Angoli 3-12. ANDRIA Derby sottotono e pareggio scialbo che serve poco ad entrambe le squadre. Meglio il Barletta padrone del campo soprattutto nel primo tempo. La palla gol più clamorosa per gli ospiti dopo una dozzina di minuti. Simoncelli si presenta solo in area, ma si fa ipnotizzare da Rossi che gli devia il tiro in angolo. Il portiere dell’Andria è bravo anche su un paio di punizioni di Allegretti. Nella ripresa Andria più incisiva con Taormina spostato al centro, alle spalle di Innocenti. Il mancino azzurro prima impegna Liverani in una difficile deviazione in angolo e al 22’ dal limite colpisce in pieno la traversa. Sporadici sussulti che non cambiano il corso della gara. Giuseppe Ernesto

serie D

GIRONE A

27a giornata

RISULTATI

Ancona e Cosenza: esplode la violenza

BOGLIASCO-TREZZANO BRA-CHIAVARI FOLGORE CARATESE-CHIERI LAVAGNESE-SESTRI LEVANTE NOVESE-DERTHONA SANTHIA'-ASTI TORTONA-BORGOSESIA VERBANIA-IMPERIA VERBANO-GOZZANO

GIRONE B 1-0 3-1 2-0 2-1 0-1 1-2 0-2 1-2 1-0

CLASSIFICA

RISULTATI

Bra p. 59; Lavagnese e Chieri 54; Santhià 53; Borgosesia 44; Chiavari e Folgore Caratese 43; Derthona 39; Verbania 35; Bogliasco 32; Gozzano 31; Asti 30; Sestri Levante* 28; Verbano 27; Tortona* 25; Trezzano 23; Novese 22; Imperia 19. (* una gara in meno).

CARAVAGGIO-ALZANO CENE DARFO-TRENTO FERSINA PERGINESE-PRO SESTO LECCO-MEZZOCORONA PERGOLETTESE-CARONNESE PONTISOLA-SEREGNO SAN GIORGIO-ATLETICO MONTICHIARI SANT'ANGELO-MAPELLOBONATE SERIATE-CASTELLANA VOGHERA-OLGINATESE

(31a) 1-1 3-2 1-0 4-2 2-0 1-1 1-3 1-2 1-0 0-2

GIRONE C

(31a)

GIRONE D

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

Pergolettese p.68; Voghera 60; Olginatese 59; Pontisola* 58; Lecco (-3) 51; Caronnese 50; Castellana* 47; Atletico Montichiari 44; Seriate 43; Mapellobonate e Caravaggio 42; Alzano Cene 39; Fersina Perginese 38; Darfo (-3) e Seregno 37; Pro Sesto 36; San Giorgio 24; Trento (-1) 23; Mezzocorona 22; Sant'Angelo 13. (* una gara in meno).

BELLUNO-SAN PAOLO 1-2 CEREA-SANDONA' JESOLO 3-2 CLODIENSE-SACILESE 1-0 ESTE-MONTEBELLUNA 2-1 KRAS REPEN-PORTO TOLLE 0-6 REAL VICENZA-PORDENONE 0-0 SANVITESE-TRISSINO VALDAGNO 1-1 TAMAI-GIORGIONE 1-0 UNION QUINTO-SAMBONIFACESE 0-2 VIRTUS VECOMP-LEGNAGO 1-0

Sambonifacese p. 61; Virtus Vecomp 59; Porto Tolle e Pordenone 57; Clodiense 56; Real Vicenza 55; Sandonà Jesolo 48; Sacilese 46; Trissino Valdagno 45; Tamai e Legnago 44; Belluno 40; Este 38; Montebelluna 37; San Paolo* 36; Cerea 32; Giorgione 30; Sanvitese 22; Kras Repen 20; Union Quinto* 16. (* una gara in meno).

CAMAIORE-PRO PIACENZA FIDENZA-PISTOIESE FORCOLI-CASTENASO FORMIGINE-TUTTOCUOIO FORTIS JUVENTUS-RICCIONE LUCCHESE-BAGNOLESE MEZZOLARA-CASTELFRANCO ROSIGNANO-PAVULLESE SPAL-MASSESE

CLASSIFICA 0-1 0-1 2-1 0-0 0-0 2-0 0-3 0-0 2-4

Pro Piacenza e Tuttocuoio p. 54; Massese e Lucchese 51; Spal 48; Pistoiese 46; Castelfranco 43; Mezzolara 40; Fidenza 39; Formigine e Fortis Juventus 36; Forcoli 32; Castenaso 31; Riccione (-1) 27; Camaiore 23; Pavullese 21; Rosignano 19; Bagnolese 17.

Tre contusi fra le forze di polizia dopo Ancona-Samb, quando gli ultrà hanno tentato di scontrarsi; sequestrato materiale per confezionare molotov. Violenza anche in Cosenza-Vibonese (I): la società ospite denuncia un’aggressione aa Da Dalt nel tunnel, pare dal tecnico di casa Gagliardi.

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 24 marzo, ore 14.30: Asti-Tortona (3-1); Borgosesia-Verbania (2-0); Chiavari-Gozzano (2-2); Chieri-Novese (1-0); Derthona-Bra (1-2); Folgore Caratese-Santhià (1-2); Imperia-Bogliasco (1-2); Sestri Levante-Verbano (2-2); Trezzano-Lavagnese (1-2)

Mercoledì 24 marzo, ore 14.30: Atletico Montichiari-Alzano Cene (1-2); Caronnese-Pontisola (4-3); Castellana-Darfo (1-1); Mapellobonate-San Giorgio (1-3); Mezzocorona-Fersina Perginese (2-3); Olginatese-Pergolettese (0-2); Pro Sesto-Caravaggio (0-1); Seregno-Sant'Angelo (4-0); Seriate-Lecco (1-2); Trento-Voghera (1-4)

Mercoledì 24 marzo, ore 14.30: Giorgione-Be luno (2-2); Legnago-Kras Repen (0-0); Montebelluna-Sacilese (1-2); Pordenone-Clodiense (0-1); Porto Tolle-Union Quinto (2-1); Sambonifacese-Sanv tese (2-1); San Paolo-V rtus Vecomp (1-2); Sandonà Jesolo-Real Vicenza (1-2); Tamai-Cerea (5-0); Trissino Valdagno-Este (1-1)

Domenica 24 marzo, ore 14.30 Camaiore-Formigine (1-2); Castelfranco-Fortis Juventus (0-0); Castenaso-Bagnolese (0-0); Massese-Mezzolara (0-0); Pavullese-Spal (1-2); Pistoiese-Forcoli (5-0); Pro Piacenza-Fidenza (4-2); Riccione-Lucchese (2-1); Tuttocuoio-Rosignano (2-1).

GIRONE E

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

RISULTATI CASACASTALDA-PIERANTONIO 3-0 CASTEL RIGONE-FIESOLECALDINE 1-1 DERUTA-AREZZO 0-3 PIANESE-TODI 2-1 SANSEPOLCRO-SCANDICCI 2-1 SPOLETO-PONTEVECCHIO 2-0 SPORTING TERNI-BASTIA 0-1 TRESTINA-LANCIOTTO 2-1 VITERBESE-FLAMINIA 1-1

CLASSIFICA Sansepolcro p. 53; Castel Rigone 52; Casacastalda 50; Viterbese 47; Deruta e Spoleto 40; Pianese e Pontevecchio 39; Arezzo e Fiesolecaldine 37; Sporting Terni 35; Bastia 34; Trestina e Scandicci 33; Lanciotto e Flaminia 27; Pierantonio 26; Todi 18.

RISULTATI ANCONA-SAMBENEDETTESE ASTREA-SAN NICOLO' CELANO-FIDENE CIVITANOVESE-MARINO JESINA-ISERNIA MACERATESE-RECANATESE OLYMPIA AGNONESE-AMITERNINA SAN CESAREO-RENATO CURI TERMOLI-VIS PESARO

1-1 3-2 1-1 1-2 4-2 1-1 1-3 2-0 3-2

CLASSIFICA

RISULTATI

San Cesareo p. 57; Sambenedettese 55; Termoli 51; Maceratese 50; Ancona 45; Vis Pesaro, Olympia Agnonese e Astrea 43; Jesina 38; Fidene 34; Renato Curi 32; Amiternina e Isernia 30; Civitanovese 29; Celano 25; Recanatese 22; Marino 18; San Nicolò 16.

BUDONI-ANZIOLAVINIO 0-2 CASERTANA-SARNESE 0-0 CIVITAVECCHIA-ARZACHENA 2-2 HYRIA NOLA-SELARGIUS 1-0 ISOLA LIRI-LUPA FRASCATI 2-1 PALESTRINA-CYNTHIA 1-2 PORTO TORRES-SORA 1-1 TORRE NEAPOLIS-OSTIA MARE 1-1 TORRES-SANT'ELIA 3-0

CLASSIFICA Torres p. 55; Sarnese e Casertana 48; Torre Neapolis 47; Palestrina 44; Ostia Mare e Lupa Frascati 42; Sora 41; Cynthia 37; Porto Torres 35; Arzachena 34; Isola Liri 30; Budoni 29; Anziolavinio 27; Selargius 25; Civitavecchia (-3) e Hyria Nola (-1) 23; Sant'Elia 21.

RISULTATI BATTIPAGLIESE-POTENZA FOGGIA-INTERNAPOLI FORTIS TRANI-CTL CAMPANIA FRANCAVILLA-GROTTAGLIE GLADIATOR-BRINDISI ISCHIA-NARDO' POMIGLIANO-MONOSPOLIS SANT'ANTONIO ABATE-BISCEGLIE TARANTO-MATERA

3-1 2-0 0-2 2-0 1-1 2-1 2-1 0-1 0-2

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

Ischia p. 71; Gladiator 59; Matera (-2) 51; Monospolis e Bisceglie 50; Foggia 41; Battipagliese 39; Pomigliano 37; Taranto 36; Francavilla 34; Nardò e Brindisi 33; Ctl Campania 31; Sant'Antonio Abate (-2) 30; Internapoli 29; Grottaglie 17; Fortis Trani 11; Potenza 9.

ACIREALE-COMPRENSORIO MONTALTO 1-4 AGROPOLI-RIBERA 1-1 COSENZA-VIBONESE 1-2 LICATA-SAMBIASE 1-1 MESSINA-GELBISON 0-0 NISSA-COMPRENSORIO NORMANNO 0-3 NOTO-CITTA' DI MESSINA 3-3 RAGUSA-PALAZZOLO 1-1 SAVOIA-PRO CAVESE 1-1

Messina (-1) p. 61; Cosenza 56; Gelbison 47; Città di Messina 45; Savoia 44; Comprensorio Montalto e Ribera 40; Vibonese e Agropoli 37; Licata 36; Comprensorio Normanno, Ragusa e Pro Cavese 35; Palazzolo 31; Sambiase 30; Noto (-3) 27; Acireale 15; Nissa (-1) 8.

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 24 marzo, ore 14.30 Arezzo-Todi (1-0); Bastia-Castel Rigone (1-2); Casacastalda-Trestina (3-1); Fiesolecaldine-Sansepolcro (1-1); Flaminia-Pianese (1-2); Lanciotto-Sporting Terni (0-1); Pierantonio-Spoleto (0-1); Pontevecchio-Deruta (1-2); Scandicci-Viterbese (1-1).

Domenica 24 marzo, ore 14.30 Amiternina-Ancona (3-2); Fidene-Marino (2-1); Isernia-Celano (3-2); Recanatese-Civitanovese (1-1); Renato Curi-Jesina (0-3); Sambenedettese-Termoli (1-2); San Cesareo-Olympia Agnonese (1-1); San Nicolò-Maceratese (1-4); Vis Pesaro-Astrea (1-1).

Domenica 24 marzo, ore 14.30: Anziolavin o-Casertana (1-3); Arzachena-Selargius (3-1); Cynthia-Isola Liri (1-1); Lupa Frascati-Porto Torres (3-3); Ostia Mare-Civitavecchia (1-0); Sant'Elia-Torre Neapolis (1-1); Sarnese-Hyria Nola (3-0); Sora-Budoni (0-1); Torres-Palestrina (1-1; sabato 23)

Domenica 24 marzo, ore 14.30: Bisceglie-Ischia (0-1); Brindisi-Foggia (1-2); Ctl Campania-Battipagliese (3-0); Grottaglie-Taranto (1-4); Internapoli-Potenza (1-0); Matera-Sant'Antonio Abate (4-1); Monospolis-Gladiator (0-1); Nardò-Fortis Trani (0-0); Pomigliano-Francavilla (1-1)

Domenica 24 marzo, ore 14.30: Città di Messina-Agropoli (2-2); Comprensorio Montalto-Noto (3-1); Comprensorio Normanno-Acireale (1-0); Gelbison-Cosenza (2-1); Palazzolo-Nissa (3-0); Pro Cavese-Licata (2-2); Ribera-Savoia (1-1); Sambiase-Messina (0-1); Vibonese-Ragusa (0-0)


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013


LUNEDÌ 18 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SECONDA DIVISIONE 27a GIORNATA girone A

La Pro vola con Serafini Venezia e Bassano ok Rimini, nuova proprietà Nuovo sorpasso della Pro Patria, che grazie all’esperto Matteo Serafini (16 reti in tutto) e al portiere Sala (parato un rigore a Del Core a 2’ dalla fine) batte il Fano e approfitta della sconfitta del Savona, che a Bellaria è andato in vantaggio e poi è crollato. Poco male comunque per i liguri visto che dietro hanno perso sia il Renate (contro un Casale reduce da 7 sconfitte consecutive) che il Castiglione (si rilancia il Forlì). In zona playoff guadagnano terreno importante Venezia e Bassano, che vincono i rispettivi impegni in vista del derby di domenica in laguna. Sale molto bene anche il Monza, che centra la quarta vittoria

consecutiva ispirato dal solito Gasbarroni: per il Mantova terza sconfitta interna di fila. Crisi nera invece per l’Alessandria, battuto in casa dalla Giacomense e ancora contestato dai tifosi: la panchina di Cusatis adesso traballa. In una giornata senza pareggi, sul fondo della classifica arriva un’importante vittoria nel derby con il Santarcangelo per il Rimini, che dopo lunghe trattative annuncia la svolta societaria: l’80% delle quote sono passate all’imprenditore Antonio Esposito, riminese di nascita ma lavorativamente attivo nel Lazio nel settore della telefonia e attuale presidente del Città di Marino (D).

PRO PATRIA

1

FANO

0

MARCATORE Serafini al 28’ p.t. PRO PATRIA (4-3-1-2) Sala 7,5; Andreoni 5,5, Nossa 6, Polverini 6,5, Pantano 6; Bruccini 6, Vignali 5,5, Greco 5,5 (dal 26’ s.t. Viviani 6); Giannone 5,5 (dal 37’ s.t. Artaria s.v.); Serafini 6, Cozzolino 6 (dal 47’ s.t. Falomi s.v.). (Vavassori, Bonfanti, Campinoti, Giorno). All. Firicano 6. FANO (3-5-2) Proietti Gaffi 6; Sbardella 5,5, Fantini 6, Merli Sala 6; Cazzola 5,5 (dal 13’ s.t. Colombaretti 6), Sevieri 6,5, Urso 6 (dal 13’ s.t. Tonani 6), D’Alessandro 6,5, Amaranti 6; Del Core 5, Berretti 5 (dal 31’ s.t. Marolda s.v.). (Tonelli, Romito, Tarantino, Trillini). All. Gadda 6. ARBITRO Rossi di Rovigo 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di 6.423 euro. Espulso Nossa al 42’ s.t.; ammoniti D’Alessandro, Greco, Serafini, Amaranti, Andreoni e Sevieri. Angoli 4-7. (a.r.)

girone B

Ginestra e poi Di Noia gol: giusto pari tra le regine Teramo-Chieti: incidenti Finisce in parità la sfida granata tra le regine del girone. Un bel gol del 18enne Di Noia, il primo della carriera, consente al Pontedera di pareggiare con merito sul campo della Salernitana, alla quarta gara consecutiva senza vittoria e con Ciro Ginestra che sale a 14 gol. Si accende la bagarre per conquistare i playoff. L’Aquila pareggia in casa con il Borgo a Buggiano, mentre il rinato Aprilia grazie a Elio Calderini (6 reti in tutto) vince lo scontro diretto sul campo del Poggibonsi, andato in vantaggio con il solito Pera (16 reti). Pareggio invece nel derby d’Abruzzo tra Teramo e Chieti, iniziato con 6 minuti di ritardo per

incidenti verificatisi all’esterno dello stadio tra le opposte tifoserie, anche con lancio di sassi. L’uomo del giorno è Pietro Balistreri del Foligno: l’attaccante ha segnato 3 gol sul campo della Normanna ed è salito a quota 8. Invece il Martina è caduto sul campo dell’Hinterreggio (doppietta di Jonis Khoris, calabrese di origini albanesi) dopo aver perso due giocatori nei minuti iniziali: Memolla per una distorsione al ginocchio destro, Filosa per una botta alla testa (entrambi sono finiti in ospedale per un paio d’ore). Colpo esterno anche per il Melfi, mentre l’ex viola Carraro fa respirare il Gavorrano.

SALERNITANA

1

PONTEDERA

1

MARCATORI Ginestra (S) al 33’ p.t.; Di Noia (P) al 44’ s.t. SALERNITANA (3-5-2) Dazzi 6; Rinaldi 6, Molinari 6,5, Luciani 6,5; Chirieletti 6, Capua 6 (dal 24’ s.t. Zampa 5,5), Perpetuini 5,5, Mancini 6, Piva 5,5; Ginestra 6 (dal 20’ s.t. Gustavo 5), Guazzo 6 (dal 42’ s.t. Cristiano Rossi s.v.). (Garino, Giubilato, Adeleke, Mounard). All. Perrone 6. PONTEDERA (3-5-2) Leone 6; Gonnelli 6, Vettori 6, Pezzi 6; Ortolan 6 (dal 21’ s.t. Maicon 5,5), Esposito 6,5 (dal 12’ s.t. Di Noia 7), Caponi 6,5, Remedi 6 (dal 29’ s.t. Fedi s.v.), Regoli 6; Arrighini 5,5, Grassi 6. (Lenzi, Capitanio, Cherillo, Gregorio). All. Indiani 7. ARBITRO Benassi di Bologna 6. NOTE spettatori 7.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Pezzi, Ortolan e Piva. Angoli 1-10. (g.v.)

BELLARIA

3

RENATE

1

BASSANO

5

MILAZZO

0

POGGIBONSI

1

L’AQUILA

0

TERAMO

1

HINTERREGGIO

2

SAVONA

1

CASALE

2

VALLE D’AOSTA

2

VENEZIA

1

APRILIA

2

BORGO A BUGGIANO

0

CHIETI

1

MARTINA

1

MARCATORI Scotto (S) al 9’, Zamblera (B) al 21’, Maccarrone (B) al 37’ p.t.; Nicastro (B) al 29’ s.t. BELLARIA (4-3-3) Melillo 6; Grifoni 7,5, Maccarrone 7,5, Martinelli 7,5, Masullo 7; Raparo 7, Zaccagni 7 (dal 18’ s.t. Ephraim 6), Mariani 7; Nicastro 7 (dal 39’ s.t. Mastroianni s.v.), Bernacci 6,5, Zamblera 7 (dal 9’ s.t. Gerolino 6). (Rossini, Fabi Cannella, Venneri, Perrino). All. Osio 7,5. SAVONA (4-4-2) Aresti 5,5; Antonelli 5,5 (dal 12’ s.t. Gentile 5), Sentinelli 5, Marconi 5, Taino 5,5 (dal 30’ s.t. Mannoni s.v.); Demartis 5,5, Agazzi 5,5, Quintavalla 5, Gallon 4,5; Scotto 6 (dal 23’ s.t. Fantini 5), Virdis 5. (Gozzi, Belfiore, Carta, Bramati). All. Corda 5. ARBITRO Serra di Torino 6,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso non comunicato. Espulsi Gallon al 35' s.t. e Maccarrone al 50' s.t.; ammoniti Demartis, Bernacci e Taino. Angoli 4-3. (a.p.)

MARCATORI Ficarrotta (C) al 33’ p.t.; Gualdi (R) al 13’, Curcio (C) al 44’ s.t. RENATE (4-3-3) Santurro 6; Adobati 5,5, Adorni 6 (dal 15’ s.t. Bergamini 5,5), Morotti 5,5, Gavazzi 6; Gualdi 6, Cavalli 5, Mantovani 5; Mattaboni 5 (dal 9’ s.t. Gaeta 5), Brighenti 6, Zanetti 5,5 (dal 27’ s.t. N. Galli s.v.). (R. Galli, Ferrari, Mastrototaro, Zita). All. Adamo 5,5 (Sala squalificato). CASALE (4-4-2) Gabrieli 5,5; Capelli 6,5, Monaco 7, Lanzolla 6,5, Silvestri 6; Taraschi 7 (dal 20’ s.t. Curcio 7), Pani 6,5 (dal 30’ s.t. Di Prisco 4), Giunta 6, Siega 6,5; Ricciardo 6,5 (dal 35’ s.t. Moretto s.v.), Ficarrotta 7. (Bibba, Casale, Ghidoli, Santaguida). All. Buglio 6,5. ARBITRO Ferrari di Mestre 5,5. NOTE spettatori 150 circa, incasso nc. Espulso Di Prisco al 34’ s.t.; ammoniti Adorni, Gabrieli, Capelli, Siega, Silvestri, Giunta, Ficarrotta e Lanzolla. Angoli 5-3. (f.c.)

MARCATORI Sinato (VdA) al 21’, Correa (B) su rigore al 26’, Berrettoni (B) al 28’ e al 30’, Iocolano (VdA) su rigore al 33’ p.t.; Ferretti (B) al 2’, Correa (B) su rigore al 44’ s.t. BASSANO (4-3-3) Cano 6,5; Toninelli 6,5, Bertoli 6,5, Ghosheh 6, Stevanin 6,5; Carteri 6, Correa 7,5, Proietti 7 (dal 28’ s.t. Conti 6,5); Ferretti 7, Longobardi 7 (dal 16’ s.t. Zizzari 6), Berrettoni 7,5 (dal 44’ s.t. Furlan s.v.). (David, Barbieri, Zanella, Maistrello). All. Rastelli 7. VALLE D’AOSTA (4-3-3) Frattali 5; Isoardi 5,5, Benedetto 5, Miceli 5,5, Furno 5,5 (dall’11’ s.t. Temelin 6); Gentile 5,5, Nocciola 5, Amato 6; Kanoute 6 (dal 22’ s.t. De Vincentiis 6,5), Sinato 6,5, Iocolano 6,5 (dal 17’ s.t. Cuneaz 6). (Costantino, Rolando, Panepinto, Fiore). All. Carbone 6. ARBITRO Fanton di Lodi 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso nc. Espulso Benedetto al 44’ s.t.; ammoniti Longobardi, Berrettoni, Ghosheh e Nocciola. Angoli 8-3. (v.p.)

MARCATORE Godeas al 17’ p.t. MILAZZO (3-5-2) Tesoniero 7; Giusti 6, Maggio 6, Strumbo 5,5; Compagno 5,5 (dal 26’ s.t. Prestia 5,5), Urso 5,5, Migliore 5,5 (dal 12’ s.t. Guerriero 6), Simonetti 6, Salustri 6 (dal 36’ s.t. Morina s.v.); Suriano 6, Grandi 5,5. (Durantini, Buzzanca, D'Amico, Maglia). All. Tudisco 6. VENEZIA (4-3-1-2) Zandrini 6; Campagna 6 (dal 19’ s.t. Taddei 6), Masi 6, Cabeccia 6, Bertolucci 6; Cenetti 6, Carloto 6, Margarita 6 (dal 36’ s.t. Tonelli s.v.); Lauria 5,5 (dal 10’ s.t. D'Elia 6); Bocalon 5,5, Godeas 6. (Bonato, Princivalli, D'Appolonia, Marconi). All. Sottili 6,5. ARBITRO Formato di Benevento 6,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Masi, Simonetti, Carloto, Salustri e Urso. Angoli 3-4. (a.i.)

MARCATORI Pera (P) su rigore al 5’ p.t.; Calderini (A) al 15’ e su rigore al 23’ s.t. POGGIBONSI (4-3-1-2) Menegatti 5; Bronchi 5 (dal 44’ s.t. Panariello s.v.), Dierna 5,5, Salvatori 5,5, Roveredo 5; Settembrini 5, Giunchi 5,5, Scicchitano 5,5 (dal 30’ s.t. Scardina 5); Ilari 5 (dal 27’ s.t. Cicali 5); Dal Bosco 5, Pera 5,5. (Vernazza, Paparusso, Perfetti, Miniati). All. Polidori 5. APRILIA (4-2-3-1) Di Vincenzo 6; Cane 6 (dal 22’ s.t. Frigerio 6), Sembroni 6, Mariotti 6, Corsi 5,5; Sassano 5,5 (dal 1’ s.t. Marfisi 6), Croce 6,5; Hanine 6,5, Gomes 6,5, Criaco 6,5; Calderini 7,5 (dal 37’ s.t. Ferri Marini s.v.). (Caruso, Stankovic, Carta, Lattanzio). All. Favaretto 6,5. ARBITRO Ceccarelli di Rimini 6. NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Espulso Settembrini al 47' s.t.; ammoniti Ilari, Menegatti, Cane e Sassano. Angoli 4-3. (e.p.)

L’AQUILA (4-3-3) Leuci 6; Rapisarda 5,5, Pomante 6, Mucciante 6,5, Ligorio 5; Carcione 5 (dal 33’ s.t. Colussi s.v.), Iannini 5, Menicozzo 5 (dal 1’ s.t. Agnello 5); Ciotola 5,5 (dal 28’ s.t. D’Amico 5), Ripa 5,5, Improta 5. (Testa, Gizzi, Ingrosso, Albanese). All. Ianni 5. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Tonti 6; Di Giusto 6 (dal 44’ s.t. Manganelli s.v.), Checchi 6, Garaffoni 6, Pastore 5,5; Candiano 6, Nolè 6, Forte 6; Santini 6; Dimas 5,5 (dal 35’ s.t. Settepassi s.v.), Fioretti 5,5 (dal 24’ s.t. Delporto s.v.). (Gaffino Rossi, Annoni, Lazzoni, Butini). All. Masi 6. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 5. NOTE spettatori 700 circa, incasso di quasi 2.500 euro. Ammoniti Ripa, Checchi, Pastore e Mucciante. Angoli 6-4. (a.f.)

MARCATORI Scipioni (T) al 9’, Vitone (C) al 31’ s.t. TERAMO (4-3-3) Serraiocco 6; De Fabritiis 6,5, Ferrani 6, Speranza 6, Scipioni 6,5; Valentini 5,5 (dal 36’ s.t. Iazzetta s.v.), Coletti 6,5, Di Paolantonio 6,5 (dal 42’ s.t. De Stefano s.v.); Foglia 5,5 (dal 28’ s.t. Novinic s.v.), Olcese 5,5, Ambrosini 5,5. (Santi, Giannetti, Caidi, Patierno). All. Cappellacci 6. CHIETI (4-2-3-1) Feola 6,5; Bigoni 6, Pepe 6, Gigli 6, Gandelli 5,5; Vitone 6,5, Del Pinto 6; Verna 5,5 (dal 28’ s.t. Rossi 6), Mungo 5 (dal 42’ s.t. Di Filippo s.v.), Alessandro 6; De Sousa 6. (Cappa, Cardinali, Di Properzio, Rinaldi, Capogna). All. De Patre 6. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 6. NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di 6.472 euro. Ammoniti Mungo, Gandelli, Scipioni, Alessandro e Speranza. Angoli 1-6. (g.a.)

MARCATORI Khoris (H) al 6’ e al 48’ p.t.; Rana (M) al 9’ s.t. HINTERREGGIO (3-5-2) Mengoni 7; Ungaro 6,5, Franceschini 6 (dal 38’ p.t. Messina 6), Impagliazzo 6,5; Angelino 6,5, Vicari 6,5, Lavrendi 5,5, Marguglio 5,5, Borghetto 6,5 (dal 22’ s.t. Anzilotti 6); Khoris 7,5 (dal 41’ s.t. Febbraio s.v.), Cruz 6. (Maggio, Esperimento, Carbonaro, Figliomeni). All. Venuto 6,5. MARTINA (4-3-3) Perina 6; Dispoto 5,5, Fiorentino 5,5, Filosa 6 (dal 23’ p.t. Gambuzza 6), Memolla s.v. (dal 7’ p.t. Di Dio 6); De Lucia 5,5, Marsili 6,5, Petrilli 6,5; Mangiacasale 7, Anaclerio 6 (dal 7’ s.t. Scarsella 6), Rana 7. (Modesti, Provenzano, Ancora, Casciani). All. Bitetto 6. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 5,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso di 1.058,52 euro. Ammoniti Gambuzza, Petrilli e Mengoni. Angoli 3-5. (l.v.)

FORLI’

1

ALESSANDRIA

0

RIMINI

2

MANTOVA

0

ARZANESE

0

NORMANNA

0

GAVORRANO

1

VIGOR LAMEZIA

1

CASTIGLIONE

0

GIACOMENSE

2

SANTARCANGELO

0

MONZA

2

MELFI

1

FOLIGNO

3

FONDI

0

CAMPOBASSO

1

MARCATORE Evangelisti al 14’ s.t. FORLÌ (3-4-3) Ginestra 6,5; Arrigoni 6,5 (dal 17’ s.t. Martini 6,5), Vesi 6, Ingegneri 6; Sampaolesi 6,5, Sozzi 6,5, Evangelisti 7 (dal 38’ s.t. Mordini s.v.), Sabato 6,5; Buonaventura 6,5, Melandri 6 (dal 25’ s.t. Oggiano 6), Petrascu 6. (Casadei, Bergamaschi, Scarponi, Ferri). All. Bardi 6,5. CASTIGLIONE (4-2-3-1) Bason 5,5; Ruffini 5,5, Notari 5,5, Solini 5,5, Pini 5; Sandrini 6, Chiazzolino 5,5 (dal 18’ s.t. Fabbro 6); Prevacini 5 (dal 27’ s.t. Talato 5,5), Faroni 6,5, Maccabiti 5,5 (dal 18’ s.t. Radrezza 5,5); Ferrari 6,5. (Iali, Marongiu, Mangili, Varone). All. Ciulli 6. ARBITRO Giovani di Grosseto 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso non comunicato. Ammonito Vesi, Sabato, Petrascu e Sandrini. Angoli 4-5. (g.c.)

MARCATORI Personè al 16’, Serlini al 40’ s.t. ALESSANDRIA (4-3-1-2) Servili 6; Gambaretti 6, Cammaroto 6, Barbagli 6, Boron 5,5; Roselli 6,5 (dal 31’ s.t. Tanaglia 5), Menassi 6, Mora 4; Degano 5 (dal 22’ s.t. Filiciotto 5); D. Rossi 5, Ferretti 5 (dal 15’ s.t. Fanucchi 5). (Pavanello, Pappaianni, Mazzuoli, Caciagli). All. Cusatis 5. GIACOMENSE (4-4-2) Poluzzi 6; Gorini 6 (dal 15’ s.t. Calori 6), Bettati 6, Buscaroli 6, Fantoni 6; Lazzari 6, Capellupo 6 (dal 22’ s.t. Nazzani 6), Landi 5,5, M. Rossi 6,5; Varricchio 5,5, Personè 6 (dal 28’ s.t. Serlini 6). (De Marco, Paloni, Pandiani, Traghetti). All. L. Rossi 6,5. ARBITRO Morreale di Roma 6,5. NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Espulso Mora al 15’ s.t.; ammoniti Menassi, Degano, D. Rossi, Landi, Capellupo, Mora e Lazzari. Angoli 6-2. (n.p.)

MARCATORI Marras al 25’ p.t.; Spighi al 20’ s.t. RIMINI (4-3-1-2) Scotti 6; A. Brighi 6, Rosini 6,5, Vignati 5, Palazzi 6,5; Spighi 7 (dal 32’ s.t. Bianchi 6), Maita 6,5, Onescu 7; Marras 7 (dal 10’ s.t. Gasperoni 6); Taddei 6,5 (dal 38’ s.t. Baldazzi 6), Morga 6. (Semprini, Ferrari, Maio, Valeriani). All. D’Angelo 6,5. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6,5; Fabbri 5, Benedetti 5,5, Del Pivo 5,5, Locatelli 5,5; Baldinini 5,5 (dal 19’ s.t. Quaggiotto 5,5), Papa 6, P. Rossi 6 (dal 10’ s.t. Piccoli 5,5); Canini 5,5 (dal 22’ s.t. Bazzi 5,5); Graziani 5, Anastasi 5. (Ruffato, Beccaro, G. Rossi, Pieri). All. Cuttone 5,5. ARBITRO Albertini di Ascoli Piceno 5,5. NOTE spettatori 1.200 circa, incasso non comunicato. Espulso Vignati all'8' s.t.; ammoniti Vignati, P. Rossi, Taddei e Del Pivo. Angoli 2-4. (c.c.)

2a DIVISIONE GIRONE A

RISULTATI

SQUADRE

PT

PRO PATRIA

55 27 16 7 4 56 30

SAVONA

53 27 16 5 6 43 23

BASSANO

47 27 13 8 6 42 25

RENATE

47 27 15 2 10 49 34

ALESSANDRIA-GIACOMENSE BASSANO-VALLE D'AOSTA BELLARIA-SAVONA FORLI'-CASTIGLIONE MANTOVA-MONZA MILAZZO-VENEZIA PRO PATRIA-FANO RENATE-CASALE RIMINI-SANTARCANGELO

VENEZIA

47 27 13 8 6 41 33

PARTITE RETI G V N P F S

CASTIGLIONE

45 27 12 9 6 30 18

MONZA (-6)

43 27 13 10 4 41 26

FORLI' (-1)

42 27 12 7 8 44 24

ALESSANDRIA

40 27 11 7 9 36 26

MANTOVA

37 27 10 7 10 39 45

BELLARIA

31 27 7 10 10 31 37

SANTARCANGELO

29 27 6 11 10 26 34

0-2 5-2 3-1 1-0 0-2 0-1 1-0 1-2 2-0

PROSSIMO TURNO DOMENICA 24 MARZO ore 14.30

CASALE-GIACOMENSE FANO-RIMINI MANTOVA-PRO PATRIA MONZA-ALESSANDRIA RENATE-BELLARIA SANTARCANGELO-FORLI' SAVONA-CASTIGLIONE VALLE D'AOSTA-MILAZZO VENEZIA-BASSANO

(1-3) (1-1) (2-5) (0-0) (1-2) (0-0) (1-2) (1-1) (0-1)

VALLE D'AOSTA (-1) 28 27 7 8 12 32 52 GIACOMENSE

27 27 7 6 14 32 44

RIMINI

26 27 5 11 11 25 32

FANO (-1)

21 27 5 7 15 28 50

CASALE (-5)

18 27 5 8 14 29 44

MILAZZO (-2)

7 27 0 9 18 17 64

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

MARCATORI 20 RETI Virdis (3, Savona). 16 RETI Varricchio (3, Giacomense); Serafini (5, Pro Patria); Brighenti (4, Renate). 15 RETI Ferrari (3, Castiglione); Gasbarroni (5, Monza).

MARCATORI De Cenco al 36’ p.t.; Gasbarroni al 43’ s.t. MANTOVA (4-3-3) Bavena 7; Bertin 5,5, Girelli 5, Bersi 5, Rubin 5; Spinale 5, Galassi 5 (dall’8’ s.t. Spezzani 5), Mattielig 6,5 (dal 20’ s.t. Colonetti 6); De Respinis 6 (dal 32’ s.t. Franchi 5,5), Del Sante 5, Pietribiasi 5. (Portesi, Corso, Guarco, Farina). All. Brucato 5. MONZA (4-4-2) Castelli 6; Franchino 6,5, Polenghi 6, Cattaneo 6, Anghileri 6,5 (dal 17’ s.t. Bugno 6); Vita 6 (dal 40’ s.t. Ravasi s.v.), Grauso 6, Valagussa 6,5, Finotto 6,5 (dal 23’ s.t. Puccio 6); De Cenco 7, Gasbarroni 8. (Pazzagli, Franchini, Laraia, Bi Zamble). All. Asta 6,5. ARBITRO Strocchia di Nola 6. NOTE spettatori 1.400 circa, incasso di 9.148 euro. Ammoniti Mattielig, Rubin, Colonetti e Gasbarroni. Angoli 8-7. (m.b.)

PROMOZIONI

Salgono in sei: quattro dirette e due ai playoff Con due soli gironi, è cambiato dalla scorsa stagione il meccanismo delle promozioni dalla Seconda alla Prima divisione, che devono sempre essere sei per pareggiare le retrocessioni. Salgono direttamente le prime due classificate dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff. Anche quest’anno agli spareggi promozione sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta: lo svolgimento è il solito, con semifinali e finali (sempre con andata e ritorno).

MARCATORE Dermaku al 13' s.t. ARZANESE (4-4-2) Aprea 6; Laezza 5, Tommasini 5,5, Riccio 6, Funari 5 (dal 32’ s.t. Mascolo s.v.); Castellano 5 (dal 10’ s.t. Florio 5,5), Tarascio 5,5, Visone 5,5, C. Improta 5; Elia 5 (dal 23’ s.t. Figliolia 5,5), Fragiello 5. (Fiory, Nocerino, Maschio, Roghi). All. Rogazzo 5. MELFI (3-5-2) Scuffia 6; Porcaro 6,5, Demarku 7, Gennari 6,5; Benci 6, Muratore 6,5, Gatto 6, Suarino 4 (dal 32’ s.t. Cuomo s.v.), Spirito 6,5; G. Improta 6,5, Croce 6 (dal 42’ s.t. Simeri s.v.). (Volturo, D'Angelo, Sgambato, Conte, Orlando). All. Bitetto 6,5. ARBITRO Gentile di Lodi 5,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Espulso Maschio (dalla panchina) al 48' s.t.; ammoniti Muratore e Florio. Angoli 5-11. (a.v.)

MARCATORE Balistreri al 24’ e al 45’ p.t.; Balistreri al 46’ s.t. NORMANNA (4-3-3) Esposito 5; Giordani 5,5, Petrarca 5,5 (dal 3’ s.t. Fricano 5,5), Giglio 5,5, Avagliano 5,5 (dal 39’ p.t. Gagliardi 5,5); Visone 5,5, Wagner 6, Vanacore 5,5; Ricci 6, Gesuele 5,5, Pizzi 5,5. (Salese, Poziello, Scarano, Iovene, Sellitti). All. Sergio 5. FOLIGNO (4-3-3) Piacenti 6; Costanzo 6, Biondi 6,5, Adamo 6, Mattelli 6; Fedeli 6,5 (dal 38’ s.t. Gatti s.v.), Borghese 6,5, Fiordani 6; Brunori Sandri 7 (dal 14’ s.t. Rampi 6), Balistreri 8, Vassallo 6,5 (dal 40’ s.t. Guarracino s.v.). (Rospetti, Menichella, Desole, Gaeta). All. Di Petrillo 7. ARBITRO Magnani di Frosinone 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Wagner, Petrarca, Biondi e Ricci. Angoli 2-5. (g.ar.)

MARCATORE Carraro al 15’ s.t. GAVORRANO (4-2-4) Addario 6; Mazzanti 5,5, Miano 6,5, Fatticcioni 6,5, Ropolo 6; Nicoletti 6,5, Della Latta 5,5; Rosati 5,5, Nocciolini 5 (dal 23’ s.t. Moscati 5,5), Fiore 6, Carraro 7. (Lanzano, Tognarelli, Alderotti, Viola, Papi, Romiti). All. Buso 6,5. FONDI (4-3-3) De Lucia 6; Pacini 5, Palumbo 6, Cirina 5,5, Finizza 5,5; Di Vito 6 (dal 43’ s.t. Giannusa s.v.), Tamasi 5,5, Rossini 6,5 (dal 26’ s.t. Bezziccheri 5,5); Paganini 6, Guidone 6, De Giorgi 5 (dal 18’ s.t. Romano 5,5). (Cacchioni, Mancini, Marotta, Prisco). All. Fratena 5,5. ARBITRO Zappatore di Taranto 6. NOTE spettatori 150 circa, incasso di 583 euro. Ammoniti Paganini, Cirina e Nocciolini. Angoli 4-1. (a.f.)

2a DIVISIONE GIRONE B

RISULTATI

SQUADRE

PT

SALERNITANA

56 27 16 8 3 46 24

PONTEDERA

53 27 15 8 4 39 22

L'AQUILA

46 27 12 10 5 37 26

APRILIA

45 27 13 6 8 34 26

ARZANESE-MELFI GAVORRANO-FONDI HINTERREGGIO-MARTINA L'AQUILA-BORGO A BUGGIANO NORMANNA-FOLIGNO POGGIBONSI-APRILIA SALERNITANA-PONTEDERA TERAMO-CHIETI VIGOR LAMEZIA-CAMPOBASSO

CHIETI (-1)

43 27 13 5 9 35 29

POGGIBONSI

42 27 12 6 9 36 28

PROSSIMO TURNO

TERAMO

38 27 10 8 9 30 27

DOMENICA 24 MARZO ore 14.30

MARTINA

37 27 9 10 8 25 29

MELFI

35 27 8 11 8 23 20

HINTERREGGIO

35 27 9 8 10 26 27

PARTITE RETI G V N P F S

BORGO A BUGGIANO 33 27 7 12 8 32 31 GAVORRANO

33 27 8 9 10 31 31

FOLIGNO

33 27 8 9 10 27 32

APRILIA-SALERNITANA (0-3) BORGO A BUGGIANO-PONTEDERA (0-1) CHIETI-HINTERREGGIO (1-0) FOLIGNO-ARZANESE (1-1) FONDI-VIGOR LAMEZIA (0-1) MARTINA-CAMPOBASSO (1-0) MELFI-L'AQUILA (1-1) POGGIBONSI-GAVORRANO (0-2) TERAMO-NORMANNA (0-1)

CAMPOBASSO (-2) 32 27 9 7 11 28 33

MARCATORI

ARZANESE

20 RETI Grassi (5, Pontedera). 16 RETI Pera (10, Poggibonsi). 14 RETI De Sousa (3, Chieti); Ginestra (2, Salernitana). 13 RETI Arrighini (Pontedera); Guazzo (1, Salernitana).

32 27 8 8 11 30 36

VIGOR LAMEZIA 31 27 6 13 8 17 19 NORMANNA

15 27 3 6 18 21 49

FONDI

13 27 3 4 20 22 50

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

0-1 1-0 2-1 0-0 0-3 1-2 1-1 1-1 1-1

MARCATORI Catanese (VL) al 28’, Boi (C) al 29’ s.t. VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1) Forte 5,5; Rondinelli 5 (dal 33’ s.t. Monopoli s.v.), Marchetti 6, Gattari 6,5, Crialese 6,5; Giuffrida 6, Giacinti 6,5; Mangiapane 5 (dal 25’ s.t. Zampaglione 6), Catanese 6,5, Longoni 7; De Luca 5,5. (Zelletta, Martino, Cerchia, Cascione). All. Costantino 6. CAMPOBASSO (4-4-2) Iuliano 6,5; Silvestri 6, Minadeo 6, Marino 6,5, Boi 7; Fella 6 (dal 40’ s.t. Di Libero s.v.), Rais 6,5, D’Allocco 6, Esposito 6 (dal 31’ s.t. Pascucci s.v.); Di Vicini 6,5, Majella 6,5 (dal 38’ s.t. Bussi s.v.). (Cattenari, Petrassi, Curcio, Lacheheb). All. Vullo 6. ARBITRO Reni di Pistoia 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di quasi 2.000 euro. Ammoniti Mangiapane, Catanese, Rondinelli, Majella, Minadeo e Rais. Angoli 12-2. (f.c.)

RETROCESSIONI

Scendono in nove: sei dirette e tre ai playout Dalla Seconda divisione scendono in Serie D le solite 9 squadre: dirette le ultime tre dei due gironi (sei in totale), le altre tre dopo i playout. Agli spareggi salvezza partecipano quartultima e quintultima di ogni girone: nella prima sfida (andata e ritorno, solita formula) chi perde retrocede. Le vincenti si affrontano per evitare l’ultima retrocessione: si sorteggia chi gioca in casa l’andata e dopo il ritorno in caso di parità si va ai rigori (regolamento delle coppe).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013

FORMULA 1 GP AUSTRALIA

il Film Quante emozioni a Melbourne Il meteo ci mette lo zampino LA PARTENZA Si spengono i semafori: rosse all’arrembaggio Al via, dietro Vettel, scattano benissimo Massa e Alonso. Webber invece perde ben 5 posti: da 2˚ a 7˚ COLOMBO

1˚ GIRO L’asturiano non perde tempo con Lewis Dopo poche curve Alonso è già all’attacco di Hamilton. Il sorpasso dello spagnolo riesce al primo tentativo IPP DA TV

23˚ GIRO Il Samurai brucia l’iridato al secondo pit stop Sutil e, dietro, Vettel escono dalla pit lane. Alonso, sulla destra, riesce a precedere l’iridato per un soffio IPP DA TV

Buona la prima PINO ALLIEVI MELBOURNE (Australia)

È atterrato dall’invisibile pianeta in cui vive e vegeta e, come se nulla fosse, ha vinto. Kimi Raikkonen, il personaggio più misterioso e autentico della Formula 1, ha aperto con un trionfo inaspettato il Mondiale 2013, mettendosi facilmente alle spalle Fernando Alonso e Sebastian Vettel, ossia il meglio. Poi è salito sul podio e ha accennato a vaghi sorrisi, salvando lo champagne per berselo con i meccanici della Lotus e della Renault. Poche parole, poche strette di mano (quando lasciò la Ferrari ancora non conosceva i nomi di chi gli preparava la macchina!), gli occhi fissi verso obiettivi imprecisati, una certa impazienza di tornare in albergo. Oggetto misterioso Un ufo che pare dissociato dalla realtà. Invece è solo un ragazzo un po’ strambo, fuori dalle regole dello sport e della società del successo che vuole tutti carini, sorridenti, simpatici, falsini. Corre in F.1 da 12 anni eppure nessuno può dire di conoscerlo o di sapere che cosa faccia quando è lontano dalle piste. Ma il pilota Raikkonen è invece un portento. A Barcellona aveva saltato la penultima sessione di test invernali perché era stato vittima di un’infezione intestinale da cozze, malgrado tutti avessero malignamente pensato a sbornie e stravizi. A Melbourne, invece è stato benissimo. E ha conquistato l’Albert Park per la seconda volta in carriera, dopo il debutto sulla Fer-

È un’altra Ferrari C’è solo super Kimi davanti ad Alonso

Lewis Hamilton avrebbe voluto fare due soste, ma con lo spiattellamento di una gomma per un goffo tentativo di resistere ad Alonso si è dovuto rassegnare a optare per tre. Stessa tattica per Nico Rosberg, ritirato presto per un guasto elettrico. Nel gioco delle strategie c’è persino stata la leadership di Adrian Sutil (Force India), primo per 11 passaggi e poi scivolato indietro.

Il finlandese beffa tutti con una strategia di due soste Vettel (3˚) ridimensionato. E Massa chiude ottimo 4˚

di cominciato con molte sorprese. Una bellissima: la competitività Ferrari. Alonso è stato scaltro a scavalcare Hamilton alla seconda curva, issandosi al terzo posto dopo il leader Vettel e Felipe Massa. Poi, anticipando la seconda sosta, ha superato Sutil e Vettel e successivamente anche Massa che lo precedevano. Proprio in quei frangenti è passato a condurre Raikkonen, con un ritmo sicuro e veloce con entrambi i tipi di gomme. La Ferrari ha forse capito tardi la tattica Lotus ma non avrebbe potuto fare di più. Il fatto che sia Alonso sia Massa (giunto 4˚) siano stati in testa, risultando brillanti anche nelle prove bagnate, dimostra che la F138 c’è, è stabile, va forte, fa sperare.

La rossa è nata veloce, la Red Bull soffre il freddo: a Sepang ci sarà la prova del fuoco La Mercedes sparisce alla distanza, Sutil rientra alla grande con la Force India rari del 2007, anno del suo (sinora) unico Mondiale.

sibile nel tratto finale con le gomme Pirelli medie (all’inizio avevano tutti le super soft). Ma quei maledetti 7" tra i due, a 12 giri dalla bandiera a scacchi, sono scesi di poco. Poi c’è stato il lento Charles Pic, che quasi veniva tamponato in curva, a far desistere definitivamente Fernando. Vettel era molto più indietro, già spacciato dopo i primi 6 giri al comando, quando ha scoperto che a causa dell’asfalto troppo freddo (tra 20 e 24 gradi) le sue gomme non rendevano, complice forse l’assetto sbagliato.

Strategia Pur nascondendosi

nelle giornate di vigilia, il finlandese è uscito al momento giusto con una corsa magistrale basata su due soste per le gomme, invece di tre come tutti gli altri. E ha trionfato reggendo al forcing micidiale di Alonso, che ha tentato l’impos-

«Lotus perfetta Arrivare primo qui è stato facile» MELBOURNE

È originale e, involontariamente, riesce a far ridere tutti. Perché i suoi silenzi, le sue risposte scontate e stringate, i suoi atteggiamenti, hanno quasi sempre un lato comico. Come ieri, quando si è presentato

Illusione breve Scattava in po-

le, il tedeschino, affiancato da Mark Webber messo k.o. prima del via dal malfunzionamento di kers e centralina, con conseguente partenza al rallentatore. Le Red Bull che avevano dominato in qualifica sul giro secco, in gara sono apparse senza artigli e il terzo posto di Seb è manna caduta dal cielo. Lewis Nella fase centrale della

corsa stava facendosi largo la Mercedes: pure

Controprova Domenica c’è la prova del fuoco in Malesia, su una pista più vera e probante. Se la F138 supererà l’esame ci divertiremo. Lo stesso discorso vale per gli altri, è ovvio, ma intanto la Ferrari affronta la trasferta senza più batticuori, da leader del Mondiale costruttori: da quanto non accadeva?

Kimi Raikkonen, 33 anni, iridato 2007 con la Ferrari. In carriera ha vinto 20 GP LIVERANI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ilVincitore KIMI RAIKKONEN

«Domenica si corre in Malesia e con il caldo la mia macchina va anche meglio»

S Braccia al cielo Raikkonen sul gradino più alto del podio. Nel 2012 aveva vinto ad Abu Dhabi COLOMBO

Competitiva Il Mondiale è quin-

alla conferenza stampa senza il cappellino con le scritte degli sponsor o della Pirelli. Unico fra i primi tre classificati. Non appena gli è stato chiesto come mai l’avesse fatto, ha replicato con un filo di voce: «Non può esserci una spiegazione a tutto...». Il che è verissimo. Ma Vettel, che gli era accanto, si è

divertito come un matto e gli ha ficcato in testa il suo, di cappellino. Che Raikkonen ha subito restituito. Poi ha risposto alle varie domande e, concluso il rituale, si è fatto accompagnare all’aeroporto: mentre leggete è già in Malesia, ad acclimatarsi per la prossima gara. Kimi, un grande inizio non crede? Se l’aspettava?

«Una vittoria è una vittoria e basta. Partivo settimo sulla griglia perché nella concitazione degli ultimi minuti di prova, con la pista che si asciugava, ho commesso un errore. Sapevo che la macchina andava bene, non immaginavo che la corsa sarebbe stata così». Che cosa intende?

sembrato parecchio sotto pressione quando, nel finale, Alonso ha preso a macinare un giro più rapido dell’altro e il suo margine scendeva.

«Ma io a dire il vero non intendevo minimamente rischiare, anche se Alonso si avvicinava. Avessi voluto, sarei andato più forte pur senza compromette-

«

Non abbiamo il budget dei top team ma se ad ogni gara arrivano novità...

re le gomme. La mia Lotus era veloce in ogni condizione, lo sapevo, lo vedevo».

«Non pensavo che si sarebbe rivelata tanto poco impegnativa. È stata una delle mie più facili vittorie».

Lei ora è in testa al Mondiale ed è presumibile che faccia un pensierino al titolo. La Lotus ha però le risorse per competere con le squadre più grandi?

Eppure dal di fuori lei è

«È un punto interrogativo, questo. Di sicuro non abbiamo il


LUNEDÌ 18 MARZO 2013

56˚ GIRO Spagnolo rischiatutto: per poco non tampona Pic Nel tentativo di rimontare nel finale uno scatenato Raikkonen, Fernando Alonso rischia persino di tamponare il doppiato della Caterham Charles Pic IPP DA TV

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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FESTA FINALE Sul podio salgono 6 Mondiali Il podio di Melborne: da sinistra Fernando Alonso (2 Mondiali), Kimi Raikkonen (1) e Sebastian Vettel (3) AP

d ilCavallino

HANNO DETTO

S Massa «È un inizio molto positivo, soprattutto perché qui ho sempre sofferto. Mi sono trovato a lottare da subito per le prime posizioni e se avessi anticipato la seconda sosta come Fernando il podio sarebbe stato alla mia portata»

S Domenicali «Dopo i test avevamo detto che puntavamo al podio in Australia e abbiamo centrato l’obiettivo. Inoltre siamo in testa tra i costruttori: è una partenza incoraggiante e deve valere come spinta per tutti a livello di motivazioni»

«Finire prima della Red Bull è come vincere» Fernando punge Felipe che lo batte in prova «Di solito il confronto finiva 17-2, ora è 0-1!» DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA MELBOURNE (Australia)

L’inizio è pirotecnico. La prima rivincita di Fernando Alonso si compie in modo eclatante. «Daremo fastidio alle Red Bull», aveva minacciato al mattino dopo le qualifiche. E in gara ha sfoderato la sua specialità, una rimonta — dal quinto posto — da incorniciare. Davide contro Golia. Più della vittoria era importante battere Sebastian Vettel e la sua macchina da guerra, ribaltare la supremazia mostrata dall’ultima creatura di Newey, assestare un pugno alle loro certezze nella prova del fuoco di Melbourne. «Il podio si può toccare con mano. Proviamo a stare vicino alle Red Bull e magari a batterle», era il presagio. «Obiettivo centrato», dirà alla fine. «L’ideale sarebbe stato vincere, ma siamo i secondi più contenti al mondo dopo Raikkonen». Entusiasmo Si è messo in posa

budget di Ferrari, Red Bull o Mercedes, ma questa vittoria ci aiuta. Già lo scorso anno abbiamo mostrato quello che possiamo e sappiamo fare. L’importante è che gara dopo gara arrivino gli sviluppi per la vettura. Non c’è motivo di preoccuparmi. Aver cominciato con una vittoria e con una macchina che non mi ha dato il minimo problema è un buon segno. Qualcuno forse pensava che saremmo stati meno competitivi perché nell’inverno non abbiamo fatto tempi eclatanti. Ma a cosa sarebbero serviti?». Domenica si corre a Sepang, su una pista permanente, difficile, più indicativa di Melbourne…

«Sì, e c’è anche la solita, elevata, possibilità di pioggia. Vedremo. Farà certamente più caldo che in Australia e la mia Lotus va meglio, appunto, col caldo. Può essere un’altra grande opportunità...». p.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laTecnica S

F138: sulle prese dei freni cresce la pinna triangolare (g.p.) Ferrari, Red Bull e Lotus non solo protagoniste in gara ma anche ai box. La sorpresa è arrivata dalla soppressione del buco nel muso e nel telaio sulle F138 e dalle prese dei freni anteriori in cui la pinna triangolare posizionata nella parte alta è lievitata nelle dimensioni (disegno sopra). In casa Red Bull bocciata la nuova ala anteriore. Alla Lotus, nuove sia l'ala anteriore provata da Grosjean che quella posteriore usata in gara da entrambi i piloti. Nessun team ha provato il doppio Drs.

Fry «Abbiamo avuto un buon ritmo e i piloti hanno guidato bene, senza errori. Forse potevamo azzardare una strategia a due soste ma abbiamo preferito non rischiare. Nelle prossime gare sarà importante capire meglio il comportamento delle gomme»

su Twitter col trofeo davanti alla bandiera delle sue Asturie: «Che bello iniziare così». Come dargli torto? «Una gara fantastica, combattuta. Con tanta azione e sorpassi. Finire davanti alla Red Bull ha il sapore di una vittoria. Finalmente partiamo bene, dopo due stagioni in cui all’inizio eravamo fuori dalla lotta. Ci sono state condizioni variabili, tante trappole che potevano farci commettere un errore. Invece è stato un fine settimana sereno. Le prospettive per la prossima gara in Malesia sono ottime». Antagonismo La presenza di un

Felipe Massa ritrovato, e perciò meno disponibile ai favori, potrebbe diventare una miccia. Il brasiliano lo ha battuto in qualifica e Alonso l’ha subito punto: «Sono affascinato dalla lotta con Felipe. Eravamo abituati al 17-2, ora siamo già 0-1». E le differenti tattiche della Ferrari per il secondo cambio gomme, con Massa sfavorito, rischiano di creare un precedente. «Sono partito meglio di Felipe e di Hamilton — continua Alonso —, ma loro si sono chiusi davanti a me alla prima frenata e non ho rischiato. Ero dietro Sutil, Vet-

Fernando Alonso sulla F138: ha chiuso il primo GP dell’anno 2O LAPRESSE

tel e Massa con la sensazione di essere più veloce. Perciò abbiamo anticipato la sosta per superarli. Così nel finale avevo gomme troppo degradate per prendere Raikkonen». Strategia Massa non era raggiante. «C’è un po’ di dispiacere per avere perso due posizioni (da Alonso e Vettel; n.d.r.) al cambio gomme, ma il quarto posto è positivo. Fernando ha

«

Finalmente siamo partiti bene dopo due stagioni in cui all’inizio eravamo lontani

FERNANDO ALONSO IRIDATO 2005-06

rischiato, sembrava troppo presto quando è rientrato, ma ha funzionato. Rispetto a un anno fa, è stata comunque una partenza dieci volte migliore per me. La qualifica davanti a Fernando è sicuramente un "extra" psicologico. Spero di lottare sempre per la vittoria». Il team principal Stefano Domenicali spiega così il momento chiave: «Non riuscivamo a sorpassare e Alonso perdeva secondi preziosi. Era corretto anticipare la sosta. Il confronto Felipe-Fernando non è un problema, ma uno stimolo. Volevamo due macchine davanti». Già, ma perché lasciare Massa in pista tre giri in più? Extra Resta il divario in qualifica dalle Red Bull: sembra un remake. «Sviluppare la vettura è l’unica strada. Con le gomme nuove, diventa questione di prestazione pura», spiega l’ingegnere di macchina Andrea Stella. E Alonso: «La Red Bull ha sofferto un po’ di degrado in gara, ma resta più veloce. Noi dobbiamo trovare l’extra per partire prima fila». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 18 MARZO 2013


LUNEDÌ 18 MARZO 2013

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FORMULA 1 GP AUSTRALIA Calendario: domenica c’è la Malesia AUSTRALIA

SEPANG

MELBOURNE

14 APRILE

1o RAIKKONEN

CINA

24 MARZO

21 APRILE

MALESIA

BAHRAIN

12 MAGGIO SPAGNA 26 MAGGIO MONACO 9 GIUGNO CANADA

30 GIUGNO GRAN BRETAGNA 7 LUGLIO GERMANIA 28 LUGLIO UNGHERIA

25 AGOSTO BELGIO 8 SETTEMBRE ITALIA 22 SETTEMBRE SINGAPORE

6 OTTOBRE COREA DEL SUD 13 OTTOBRE GIAPPONE 27 OTTOBRE INDIA

3 NOVEMBRE ABU DHABI 17 NOVEMBRE STATI UNITI 24 NOVEMBRE BRASILE

Lewis, una staccata di troppo Hamilton per resistere ad Alonso rovina le sue Pirelli. Sutil che rientro: va pure al comando le pagelle

di PINO ALLIEVI

Tattica&talento Gara da...Mondiale

h9

Kimi Raikkonen

Sarà originale finché si vuole, ma quando è in giornata, Raikkonen diventa incontenibile. Una partenza bruciante, da settimo a quarto in due giri. Poi l’attesa che chi doveva fare tre soste, si sfogasse. Quindi l’inesorabile rimonta sino al primo posto, afferrato a 15 giri dal termine. E dopo aver respinto l’attacco di Alonso nella fase finale, la beffa ai rivali con la firma del giro più veloce a due tornate dal termine, a dimostrazione che le sue gomme Pirelli erano ancora buone. Una delle corse più belle della sua carriera, un mix di tattica e talento. Con la possibilità di entrare nei giochi per il titolo mondiale, con la Lotus che già durante i test invernali aveva mostrato tanto EPA

LEADER DI 5 TEAM DIVERSI

8 Fernando Alonso

8 Felipe Massa

7 Sebastian Vettel

Felino nei sorpassi, continua a non regalare nulla ai rivali e a non sbagliare mai. Voleva una Ferrari subito competitiva? Accontentato. Ma il meglio deve ancora venire AP

Più veloce di Alonso in qualifica, molto incisivo nelle prime battute e poi beffato nei cambi di gomme, altrimenti sarebbe stato davanti a Vettel. Autorevole COLOMBO

Alzi la mano chi, dopo le prove, non avrebbe scommesso sul suo dominio. Invece è andato tutto a rotoli e Seb da attaccante è diventato difensore LAPRESSE

7 Adrian Sutil

6,5 Lewis Hamilton

5 Romain Grosjean

Un anno sabbatico dovuto anche a guai giudiziari. Ma al ritorno sulla Force India è andato subito al comando, salvo finire 7o. Una bella sorpresa. Replicherà? LAPRESSE

Ha rivitalizzato la Mercedes. Però poteva evitare di tirare la staccata ad Alonso che lo stava passando. Risultato: un pit stop in più. Non ne valeva la pena LAPRESSE

Uno vincitore, l’altro 10o a quasi un minuto e mezzo: Grosjean è la delusione più grande. Tre pit stop per il traffico, il caos in gruppo, il morale sotto i piedi ANSA

6

6

6

5

5

n.g.

Rosberg

Di Resta

Gutierrez

Button

Maldonado

Webber

Non ha potuto mostrare nulla, perché si è ritirato senza poter attuare la tattica delle due soste EPA

Stessa macchina di Sutil, una buona qualifica, una gara anonima a differenza del brillantissimo compagno

Il miglior debuttante all’arrivo (13o) e niente più, con una Sauber meno brillante dell’avvio nel 2012

Il voto va ovviamente alla McLaren, parecchio in difficoltà con bagnato e asciutto. Il nono posto è da incubo

La Williams non va, ma Pastor si fa precedere da Bottas in prova e poi finisce la gara nell’erba. Davvero una giornataccia

Ingiudicabile, poverino. Col team che gli dice prima del via che partirà male, tra centralina e kers in tilt

LAPRESSE

COLOMBO

REUTERS

classifiche POS PILOTA 1.

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

RAIKKONEN

NAZ SCUDERIA

FIN

COLOMBO

È LA 37a IN CARRIERA

ARRIVO TEMPO/DISTACCO (PIT STOP)

Lotus-Renault

in 1h30’03"225 (2) media 204,926 km/h ALONSO SPA Ferrari a 12"451 (3) VETTEL GER Red Bull-Renault a 22"346 (3) MASSA BRA Ferrari a 33"577 (3) HAMILTON GB Mercedes a 45"561 (3) WEBBER AUS Red Bull-Renault a 46"800 (3) SUTIL GER Force India-Mercedes a 1’05"068 (2) DI RESTA GB Force India-Mercedes a 1’08"449 (2) BUTTON GB McLaren-Mercedes a 1’21"630 (3) GROSJEAN FRA Lotus-Renault a 1’22"759 (3) PEREZ MES McLaren-Mercedes a 1’23"367 (3) VERGNE FRA Toro Rosso-Ferrari a 1’23"857 (3) GUTIERREZ MES Sauber-Ferrari a 1 giro (2) BOTTAS FIN Williams-Renault a 1 giro (3) BIANCHI FRA Marussia-Cosworth a 1 giro (3) PIC FRA Caterham-Renault a 2 giri (2) CHILTON GB Marussia-Cosworth a 2 giri (3) VAN DER GARDE OLA Caterham-Renault a 2 giri (3)

RITIRATI: al 25˚ giro MALDONADO (VEN/Williams-Renault) uscita di pista; al 27˚ giro ROSBERG (GER/Mercedes) problema elettrico; al 42˚ giro RICCIARDO (AUS/Toro Rosso-Ferrari) problema agli scarichi NON PARTITO: HÜLKENBERG (GER/Sauber-Ferrari) DISTANZA GARA: 58 giri pari a 307,574 km GIRO PIÙ VELOCE: il 56˚ di RAIKKONEN in 1’29"274, media 213,845 km/h LEADER DELLA CORSA: dal 1˚ al 6˚ giro Vettel; il 7˚ Massa; l’8˚ Alonso; dal 9˚ al 12˚ Hamilton; il 13˚ Rosberg; dal 14˚ al 20˚ Sutil; il 21˚ e il 22˚ Massa; dal 23˚ al 33˚ Raikkonen; dal 34˚ al 38˚ Alonso; dal 39˚ al 42˚ Sutil; dal 43˚ al traguardo Raikkonen

LA STATISTICA

GENERALE PILOTI POS NOME

1. RAIKKONEN 2. ALONSO 3. VETTEL 4. MASSA 5. HAMILTON 6. WEBBER 7. SUTIL 8. DI RESTA 9. BUTTON 10. GROSJEAN 11. PEREZ 12. VERGNE 13. GUTIERREZ 14. BOTTAS 15. BIANCHI 16. PIC 17. CHILTON 18. VAN DER GARDE 19. RICCIARDO 20. MALDONADO 21. ROSBERG 22. HÜLKENBERG COSTRUTTORI 1. FERRARI 2. LOTUS 3. RED BULL 4. MERCEDES 5. FORCE INDIA 6. MCLAREN 7. TORO ROSSO 8. SAUBER 9. WILLIAMS 10. MARUSSIA 11. CATERHAM

NAZ FIN

SPA GER BRA GB AUS GER GB GB FRA MES FRA MES FIN FRA FRA GB OLA AUS VEN GER GER

PUNTI

AUS

25 18 15 12 10 8 6 4 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

25 18 15 12 10 8 6 4 2 1

30 26 23 10 10 2 0 0 0 0 0

30 26 23 10 10 2

Vettel, una pole che non serve

Seb Vettel dopo la pole REUTERS Ieri, nella prosecuzione delle qualifiche sospese sabato per il maltempo, l’aveva spuntata Vettel, alla 37a pole in carriera. Hülkenberg, 11˚ in griglia, non è partito (problema al sistema di alimentazione). Sono partiti così: 1. Vettel 1’27"407; 2. Webber 1’27"827; 3. Hamilton 1’28"087; 4. Massa 1’28"490; 5. Alonso 1’28"493; 6. Rosberg 1’28"523; 7. Raikkonen 1’28"738; 8. Grosjean 1’29"013; 9. Di Resta 1’29"305; 10. Button 1’30"357; 12. Sutil 1’38"134; 13. Vergne 1’38"778; 14. Ricciardo 1’39"042; 15. Perez 1’39"900; 16. Bottas 1’40"290; 17. Maldonado 1’47"614; 18. Gutierrez 1’47"776; 19. Bianchi 1’48"147; 20. Chilton 1’48"909; 21. Van der Garde 1’49"519; 22. Pic 1’50"626 (ammesso nonostante sia finito fuori il tempo massimo del 107%).

ANSA

Sette in testa Record al GP d’apertura GIOVANNI CORTINOVIS

In 63 anni di Mondiale non si era mai avuto un GP inaugurale della stagione con così tanti piloti in testa per almeno un giro. Ieri al comando si sono trovati in 7, con Kimi Raikkonen davanti a tutti per 27 giri (dal 23o al 33o e dal 43o all’arrivo), Adrian Sutil (prima assoluta) per 11 (dal 14o al 20o e dal 39o al 42o), Fernando Alonso e Sebastian Vettel per 6 a testa (l’8o e dal 34o al 38o il ferrarista, i primi sei il tedesco), Lewis Hamilton per 4 (dal 9o al 12o), Felipe Massa per 3 (il 7o, il 21o e il 22o) e Nico Rosberg al 13o giro. Per di più i 7 piloti rappresentavano 5 scuderie: Ferrari, Lotus, Mercedes, Red Bull e Force India. E pensare che in tutto l’anno scorso al massimo c’erano stati 4 piloti in testa in Canada e a Montecarlo. Il record assoluto è invece solo sfiorato perché nel GP Italia 1971 in testa si alternarono in 8: Regazzoni, Peterson, Stewart, Cevert, Hailwood, Siffert, Amon e Gethin. Sette al comando si erano invece già visti in Canada nel 1973 e nel 2008 e in Gran Bretagna nel 1975. © RIPRODUZIONE RISERVATA

zoom sulla corsa CAMBI GOMME

GIRI VELOCI

Il primo dato indica la gomma di partenza. SSN=supersoft nuove; SSU=supersoft usate; MN=media nuove; MU=medie usate. Tra parentesi il giro. Alla fine il numero totale dei cambi. Raikkonen SSU MN (9) MN (34) 2 Alonso SSU MN (9) MN (20) MN (39) 3 Vettel SSU MN (6) MN (21) MN (37) 3 Massa SSU MN (8) MN (23) MN (36) 3 Hamilton SSU MN (13) MN (31) MN (42) 3 Webber SSU MN (5) MN (18) MN (38) 3 Sutil MN MN (21) SSN (46) 2 Di Resta SSU MN (8) MN (33) 2 Button SSU MN (4) MN (20) MN (37) 3 Grosjean SSU MN (5) MN (19) MU (37) 3 Perez MN SSN (16) MN (23) MN (41) 3 Vergne SSN MN (8) MN (24) MN (44) 3 Gutierrez SSN MN (5) MN (27) 2 Bottas SSN MN (6) MN (24) MN (40) 3 Bianchi SSN MN (9) MN (27) SSN (50) 3 Pic SSN MN (8) MN (33) 2 Chilton SSN MN (6) MN (19) MN (34) 3 Van der Garde SSN MN (7) MN (16) MN (34) 3 Ricciardo MN MN (15) SSN (30) 2 NC Rosberg SSU MN (14) 1 NC Maldonado MN MN (10) 1 NC

1. Raikkonen 1’29"274 (56˚) 2. Vergne 1’29"498 (50˚) 3. Alonso 1’29"560 (53˚) 4. Webber 1’29"732 (45˚) 5. Hamilton 1’29"759 (45˚) 6. Perez 1’29"926 (46˚) 7. Button 1’30"198 (41˚) 8. Massa 1’30"239 (38˚) 9. Grosjean 1’30"395 (41˚) 10. Vettel 1’30"409 (42˚) 11. Bianchi 1’30"454 (52˚) 12. Bottas 1’30"652 (42˚) 13. Sutil 1’30"710 (49˚) 14. Ricciardo 1’30"881 (33˚) 15. Di Resta 1’30"894 (56˚) 16. Gutierrez 1’31"415 (32˚) 17. Chilton 1’32"210 (49˚) 18. Rosberg 1’32"259 (18˚) 19. Pic 1’32"261 (55˚) 20. Van der Garde 1’32"636 (39˚) 21. Maldonado 1’32"915 (12˚)

Kimi Raikkonen, 33 anni AP


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FORMULA 1 GP AUSTRALIA

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Vettel flop

HANNO DETTO

DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA MELBOURNE (Australia)

Non c’è che dire, è un grande incassatore. Al suo posto chiunque avrebbe il muso imbronciato e il morale sottoterra. Ma, se ci sono crepe nell’animo, Sebastian Vettel riesce a non farle vedere. Sarà che con gli anni si cresce e che i tre Mondiali danno sicurezza. Il biondino della Red Bull però sembra impermeabile alle pressioni. «Dopo due giri ho capito che avrei avuto problemi con le gomme. Non riuscivo più a tenere lo stesso ritmo. Però la corsa, con il traffico e i sorpassi, è stata divertente. Il podio è un buon inizio. Ovviamente volevamo di più. Abbiamo fatto una qualifica eccezionale, ma bisogna accettare che in gara Lotus e Ferrari siano state più veloci». Onesto Non sembra di sentire parlare il pilota che cinque ore prima aveva annichilito tutti nelle qualifiche, rifilando distacchi mostruosi sia ad Alonso (5O) sia a Raikkonen (7O). Una calma olimpica quasi innaturale per chi era partito per vincere e si è ritrovato all’improvviso vulnerabile. Vettel scherza perfino con Raikkonen, che si era perso il cappellino, fingendo di prestargli quello della Red Bull. «La tattica di Alonso, che si è fermato per il cambio gomme un giro prima di me, ha funzionato. Mi ha sorpreso trovar-

« «

Mi ha stupito trovarmi dietro Alonso dopo la sosta e vedere che scappava via Il 3o posto era il massimo, ma non mi preoccupo. In Malesia sarà un’altra musica SEBASTIAN VETTEL IRIDATO 2010-11-12

di DAVIDE VALSECCHI*

Kimi, radio box e la bistecca in 50’ S Èufficiale: Raikkonen è un fenomeno. Ve lo

«Che ritmo! Sorpreso da questa Ferrari» «Dopo 2 giri ho compreso che le gomme non tenevano»

Riserva Speciale

Lewis Hamilton «È andata meglio del previsto. Ho potuto tenere più degli altri le supersoft. Ma le medie ci hanno costretto a passare da due a tre soste»

S

Sebastian Vettel, 25, dopo la 37ª pole, ha colto il terzo posto LAPRESSE

melo davanti. Poi era più veloce e scappava via, altra cosa che mi ha stupito. Il traffico non mi ha aiutato, ma onestamente credo che sarebbe stato molto difficile tenere dietro la Ferrari tutta la gara. Senza contare Kimi, che non avevo calcolato finché non l’ho visto nello schermo tv. Non cerco scuse, il terzo posto era il massimo per noi». Precedente È presto per parlare

di crisi Red Bull. Anche se qualche allarme in inverno c’era stato: ricordate quando Vettel, l’ultimo giorno a Barcellona, si la-

laFotonotizia

Del Piero in griglia: «Atmosfera unica» Tra le star presenti in griglia anche Alessandro Del Piero, che quest’anno gioca nel Sydney: «Fantastico, l’atmosfera che si respira è unica. Amo i motori, la squadra che ho con Patrick Dempsey ha appena chiuso al 6˚ e 7˚ posto la 12 Ore di Sebring dopo aver fatto la pole. E il sogno è la 24 Ore di Le Mans» COLOMBO

mentava del consumo delle nuove Pirelli? Ieri, dopo quel giro «monstre» in qualifica è sembrato di rivivere alcune scene del 2012, quando l’avvio per la squadra di Adrian Newey non fu esaltante, al punto che in Cina i due piloti gareggiarono con macchine diverse a livello di scarichi e il primo successo di Vettel arrivò solo dopo 4 gare in Bahrain. «Mi hanno impressionato i tempi che Alonso e Raikkonen facevano anche dopo molti giri con le stesse gomme. Segno che abbiamo lavoro da fare a casa. Ma non sono preoccupato da Ferrari e Lotus. La nostra auto è stata velocissima e molto bilanciata nel giro di qualifica. Abbiamo ripreso da dove eravamo a fine anno. Certo, non penso che ci saranno più i giorni magici in cui trovavamo un carico aerodinamico extra nelle curve veloci». Battaglia L’erede di Michael Schumacher si prepara insomma a una stagione ancora più combattuta. «Siamo competitivi, in certe condizioni però anche gli altri saranno al nostro livello. Sono sicuro che troveremo presto la maniera di sfruttare al massimo le gomme. La prossima gara in Malesia sarà del tutto diversa, per asfalto e temperature più calde. Laggiù piove ogni giorno, c’è sempre il rischio di temporali. Non ha molto senso guardare le previsioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mark Webber «Ho perso la telemetria prima del via, poi il kers nelle fasi iniziali e ho pure avuto un guaio al pit-stop. Ma non avevamo il ritmo vincente»

S Adrian Sutil «Gara fantastica. Peccato che alla fine con le supersoft abbia perso delle posizioni. Meno male che le gomme hanno retto sino in fondo»

assicuro io, che ho sentito che cosa diceva via radio agli ingegneri. Loro erano in ansia per la minaccia di Alonso e Kimi chiedeva tranquillo: «Quanti giri mancano?». Che gara. Da numero uno al mondo. Come pilota vorrei avere tutto ciò che ha lui. Ha tirato fuori il meglio dalla Lotus e anche qualcosa in più. Grosjean è finito quasi a un giro. Ho imparato che la qualifica conta fino a un certo punto, eroi si diventa in gara. L’inizio, anche per me, non poteva essere migliore. Ho vissuto l’emozione di una vittoria da terzo pilota e i ragazzi della squadra mi hanno nominato portafortuna. Questa trasferta mi fatto capire anche altre cose. Per esempio che in F.1 ci sono troppi agi. Dovevate vedere la mia camera d’albergo a Melbourne: era grande quanto un appartamento a Milano. Il ristorante poi non ne parliamo. Sembra figo farti aspettare. Ho ordinato una bistecca e mi è toccato stare lì 50 minuti. Mi sono messo a leggere un libro di Ralph Spaccatutto, il personaggio di Disney, ed ero arrivato a metà! Il cameriere si è giustificato: «È il suo tempo di cottura». Ho pensato: «Ma mi prende in giro?». L’azienda di mio padre ha una fattoria con un ristorante da 160 coperti. Io a volte lavoro alla brace. E so che bastano pochi minuti a scottare la carne. Questo per dire che le comodità non fanno bene ai piloti. C’è il rischio di adagiarsi. Prendete Hamilton, per il suo talento avrebbe dovuto vincere tre Mondiali come Vettel, ma in gara qualche volta si perdeva. La nuova sfida con la Mercedes gli ha dato una carica da leone. Credo che Rosberg soffrirà. Alonso, invece, è sempre sul pezzo, concentrato. In gara non gli sfugge niente. Perciò è il più solido. Vedremo come andrà in Malesia. Io sarò anche lì. Alla prossima. *Campione GP2 2012, 3˚ pilota Lotus © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino AMERICAN LE MANS SERIES

Dominio Audi a Sebring L’Audi conquista i primi due gradini del podio del la 12 Ore di Sebring, prova di apertura dell’American Le Mans Series. Vincono Fassler Treluyer Jarvis davanti a di Grassi Kristensen McNish. Terza la Lola Toyota di Prost Heidfeld Jani. Nella classe GT, 2a la Ferrari 458 di Bruni Malucelli Beretta.

SUPERCROSS USA

Marquez applaude Villopoto (m.z.) Sesta vittoria stagionale per il leader Su percross Ryan Villopoto (Kawasaki). A Indianapolis, da vanti a oltre 60.000 spettatori (tra cui i piloti MotoGP Marquez e Pedrosa), Villopoto ha preceduto Dungey (Ktm), Stewart (Suzuki) e Millsaps (Suzuki). Nella 250 Costa Est vince Marvin Musquin (Ktm). Nel Ktm mini cross Challenge la spunta Biese; 2˚ è Liam Everts, figlio di 8 anni del 10 volte iridato Stefan. PER SIC A Livigno, 200 iscritti a «Un gigante per il Sic». Raccolti 7.000 euro per la Fondazione Simoncelli.


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CICLISMO 104a MILANO-SANREMO

il film Corsa accorciata di 52 km In tutto 246: la più corta

A

LE PAGELLE DI L.GIAL

S

A TORTONA I PRIMI FIOCCHI

Un’ora sotto la neve Partita da Milano con una leggera pioggia, la Sanremo incontra i primi fiocchi tra Voghera e Tortona, dopo una settantina di km. Al comando ci sono sei corridori con quasi 12’ sul gruppo: faranno più di 40 km sotto la neve

Ciolek 10 Outsider, sì, ma non troppo. Ha solo 26 anni, ma è cresciuto in grandi team, iridato under 23, a 18 anni ha battuto Zabel! Era caduto sulla neve nel primo tratto di gara

S

IMPOSSIBILE SALIRE IN BICI

Come sul Gavia al Giro 1988 Così appariva ieri mattina la strada che porta al Passo del Turchino (532 metri di quota): impossibile farla in bici. Il Mondiale di Primavera, per un’ora, ha ricordato l’epica tappa del Gavia al Giro d’Italia 1988

Cancellara 9 Primo nel 2008, 2˚ nel 2011 e 2012, ieri 3˚: ancora da applausi per come ha interpretato una gara durissima e per il riconoscimento dato alle fatiche dei colleghi

S

TUTTI SUL PULLMAN

A Ovada ecco il pit-stop La direzione di corsa neutralizza la gara. A Ovada, dopo 118,5 km, il gruppo si ferma e sale sui bus dei team. Si ripartirà alle 15 da Cogoleto: i 6 fuggitivi riprendono con 7’10" sul gruppo. Oltre al Turchino salta la salita delle Mànie.

Chavanel 8,5 La sua OmegaQuick Step si è dissolta (Boonen ritirato): lui invece ha guidato le danze sin dalla Cipressa. In volata ha costretto Sagan all’errore

S

LO SQUALO IN FREEZER

Nibali, un pezzo di ghiaccio Vincenzo Nibali sale sul bus della squadra quando la corsa viene fermata: lo Squalo, che di solito si esalta con il maltempo, riesce a stento a parlare. «Non sento più i piedi», dice. Si ritirerà nel finale di corsa

L’INGLESE SOFFRE: CHIUDERÀ NONO

Cavendish, che grinta Mark Cavendish, vincitore nel 2009, entra intirizzito nel bus dell’Omega dopo lo stop. L’inglese comunque stringerà i denti e riuscirà ad arrivare 9˚: il suo miglior risultato dopo il successo di 4 anni fa FOTOSERVIZIO BETTINI

Paolini 8 Cuore tenero e grinta da duro. Il suo scatto sul Poggio ha innescato l’ultima bagarre di Sagan e Cancellara. Già due volte terzo, era sfinito: meritava il podio

Sanremo Neve, vento, pioggia Ciolek firma l’impresa in un giorno da eroi Saltano Passo Turchino e Mànie: gara neutralizzata e corridori in bus da Ovada ad Arenzano. Poi il tedesco beffa Sagan allo sprint: storico trionfo per la sudafricana Mtn DAL NOSTRO INVIATO

LUCA GIALANELLA SANREMO (Imperia)

La neve blocca le biciclette per la prima volta in 106 anni. Il Turchino è un gigante bianco, con i fiocchi che inondano l’Appennino ligure. Attende, invano, il passaggio della carovana. Perché i corridori, per arrivare a Sanremo, devono salire sui pullman delle squadre, fare una cinquantina di chilometri di autostrada in mezzo alla bufera di neve e ripartire da Cogoleto, poco dopo Arenzano, sul mare. Ma il cuore della Classicissima, congelato dai venti siberiani, alla fine si scioglie per il calore della vittoria di Gerald Ciolek. Per le migliaia di mani (come quelle disegnate sul telaio delle bici) che in quel momento si alzano dall’Africa. Verso un futuro di speranza, con l’elettricità e l’acqua corrente nei loro villaggi, portate da un ragazzone che vince. Come sul Gavia Era il Mondiale di Primavera, si trasforma per un’ora nella riedizione della tappa del Gavia al Giro 1988. Visi ghiacciati, stalattiti che scendono dai caschi. Sono le 11, il gruppo è ancora a Pavia (una trentina di chilometri da Milano) quando Mauro Vegni, direttore di corsa, prende «la» decisione, d’accordo col presidente di Giuria, la francese Christelle Reille: la Sanremo si deve fermare. Il Turchino è impraticabile. Scatta la «missione Ovada»: qui il gruppo viene fermato dopo 118,5 km, vengono neutralizzati 43 km fino ad Arenzano. Arrivano i 6 fuggitivi (Montaguti, Lastras, Bak, il neopro’ Rosa, Belkov, Fortin), i cronometristi «fotografano» in 7’10" il vantaggio, viene allestito un pit-stop per accogliere i corridori-ghiaccioli dopo un’ora di pedalate in condizioni

La volata della Sanremo 2013: da sinistra Peter Sagan, 23 anni, Gerald Ciolek, 26, Fabian Cancellara, 32; dietro Sylvain Chavanel, 32 ANSA

estreme, e i pullman delle squadre già diretti a Sanremo. Un lavoro encomiabile.

FACCE STRAVOLTE 1

2

1 Jonas Jorgensen, con gli occhiali ghiacciati, procede per forza d’inerzia. 2 Manuel Belletti sfinito per il freddo FOTO BETTINI

No Manie Da Cogoleto parte la seconda semitappa, con un’altra novità, ancora saggia. Dal percorso escono le Mànie, salita e discesa: troppa pioggia, troppo rischio. Mancano 126,5 km a Sanremo: la corsa sarà di 246 km, la più corta di sempre. I 6 attaccanti ripartono con 7’10", e iniziano tre ore di spettacolo vero, con il superfavorito Peter Sagan pronto, a 23 anni, all’appuntamento col destino. E invece ancora tradito dalla supervoglia di dimostrare di essere il più forte. Lo slovacco della Cannondale chiude su tutti gli attacchi e negli ultimi 250 metri non ragiona più. Lancia, troppo lungo, la volata in risposta a Chavanel e si spegne metro dopo metro, sotto l’incalzare del tedesco Ciolek. Alle spalle di Sagan finiscono Cancellara, Chavanel, l’ottimo Paolini, la sorpresa Stannard e l’incredibile Phinney, che riprende i 6... proprio sulla linea. Ventisei anni, di Colonia, Ciolek riporta una gran-

de vittoria alla Germania dai tempi di Zabel, e un’altra ancora più importante per il progetto sociale della sua squadra, la Mtn-Qhubeka, prima formazione sudafricana nel grande ciclismo: il debutto alla nostra Tirreno-Adriatico. Bici in cambio di 100 alberi o 1000 chili di rifiuti; bici come miglioramento di vita, possibilità di andare semplicemente a scuola. Un progetto sociale-sportivo guidato da un tecnico sudafricano cresciuto sportivamente in Italia, Brent Copeland, che ha lasciato Ben Spies e la MotoGp per tornare a casa. Bravo Paolini Ciolek non può

sperare in gregari. Corre con intelligenza. Su Capo Mele, a 52 km dall’arrivo, inizia il calvario di Nibali, frenato da quel maltempo in altre occasioni suo alleato. Fuori gioco Goss, Boonen, Gerrans e Greipel. In discesa dalla Cipressa allunga il campione del mondo Gilbert, sull’Aurelia viene ripreso da Chavanel, Sagan e Cancellara. Pozzato, senza gambe, non ce la fa. Ancora Chavanel, con Stannard e Vorganov, affronta il Poggio con 27" sugli inseguitori. Moser lavora per Sagan, nell’ultimo tratto accelera Paolini, raggiunto da Sagan e Cancellara; Pozzato a due metri. In cima riparte Cancellara. Di nuovo sull’Aurelia, - 2900 metri: Chavanel, Stannard, Sagan, Cancellara, Ciolek e Paolini. Tocca a Sagan chiudere su Chavanel, provare da solo, poi chiudere ancora su Stannard. E Ciolek? Si presenta all’ultima curva sulla ruota di Sagan. Un urlo per incorniciare una giornata da brividi. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LE PAGELLE DI L.GIAL

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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domande a... MAURO VEGNI direttore di corsa

S

mai vista GERALD CIOLEK Tedesco, 26 anni IRIDATO UNDER 23 NEL 2006

Gerald Ciolek è nato a Colonia il 19 settembre ’86. Nel 2005, a 18 anni, al campionato tedesco battè allo sprint Zabel. Iridato 2006 under 23, è alla prima stagione alla Mtn-Qhubeka dopo aver corso per Akud, Wiesenhof, T-Mobile, Columbia, Milram e Quick Step. Da pro’ 24 successi, con 1 tappa alla Vuelta 2009. BETTINI

il racconto

I ciclisti come pupazzi congelati nella tormenta Ma vince la passione DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI SANREMO

Il primo ad arrivare è il romagnolo Matteo Montaguti. Ha gli occhi persi nel vuoto, le mani paralizzate dal gelo, la bici incrostata di palta. Il suo volto è gonfio come quello di un pugile dopo 15 riprese a guardia bassa: prima le gocce di pioggia, poi i fiocchi di neve lo hanno suonato come un materasso. Il secondo è lo spagnolo Pablo Lastras. Nei bar dello sport il suo cognome suona profetico in caso di radiografie dopo una caduta, o quando, come stavolta, la strada si trasforma in una pista più adatta a Carolina Kostner che non a lui. Ma Lastras ha lo spirito fiero dei suoi antenati di San Martin de Valdeiglesias: «Finora abbiamo corso per lo spettacolo, poi lo faremo per la storia». Il terzo è il piemontese Diego Rosa. Da Milano è partito che era un ragazzo, 24 anni, neopro’, curioso ed emozionato come un alunno al primo giorno di scuola. A Ovada arriva uomo, fatto e anche finito: «Mi sono aggrappato al manubrio, ho stretto i denti, ho cercato di risparmiare anche sui pensieri, perché pure quelli aggiungevano sofferenza spirituale al dolore fisico. E niente preghiere: a quelle ci avrà pensato mia madre». Nostra signora Ovada, km 117 di corsa: qui comincia, da lontano, con ragionevole umiltà, la salita del Passo del Turchino. Ovada, dove il Piemonte sa già di Liguria, vanta il primato di città più piovosa d’Italia. Ma la pioggia, d’inverno, spesso si ve-

ste da neve. E questo è un giorno infame: in 12 ore la temperatura precipita dalla primavera all’inverno, il cielo si fa gelatina, e quelli che dovevano essere un viale, una rotonda, un parcheggio, si modificano in un accampamento militare. I pullman delle squadre come tendoni della Crocerossa, i massaggiatori come infermieri, i meccanici come stallieri. La Milano-Sanremo viene fermata, sospesa — tecnicamente: neutralizzata —, i corridori salvati dall’assideramento, ficcati sotto le docce, asciugati, scaldati, rivestiti, rifocillati. Soprattutto: rincuorati. Sei chilometri prima, a Silvano d’Orba, sulla strada, quell’uomo imbacuccato è Imerio Massignan. Fu l’eroe del Gavia, Giro d’Italia 1960: primo, in cima, sul gran premio della montagna, la prima volta che la mulattiera della Grande Guerra fu aperta al ciclismo, poi secondo, in discesa, all’arrivo, a Bormio, martirizzato da tre forature. «Questa corsa mi ricorda di più il Rolle, Giro 1962. Partenza da Belluno, arrivo a Moena. Ma veniva giù l’ira di Dio e Vincenzo Torriani chiuse la tappa sul Rolle. Primo Meco, secondo Baldini, terzo io. I corridori sono eroi. Tutti. I corridori non sono come i calciatori. I calciatori sono come i politici. Invece i corridori sono gente di strada, e la strada è sempre maestra». Maestra di vita, se la vita è sacrificio. Avanti tutta? Massignan dice

che la corsa non doveva essere fermata: «Ma andava fatta proseguire sull’autostrada». A Ovada non si parla d’altro. C’è Paolo Girardengo, nipote del primo Campionissimo del ciclismo: «Nonno Costante non si sarebbe mai fermato». C’è Daniele Sparpaglione, eterno triatleta, arrivato qui sulla sua Trek da Godiasco, 70 km, scortato dall’amico Alessandro Vaghini: «La neve esalta, sublima, celebra». Ci sono i fratelli Stellio e Diego Sciutto, autori di "A colpi di pedale", la storia delle socie-

d lafrase DEL GIORNO

la scheda

«ABBIAMO VINTO TUTTI» «La rabbia per la sconfitta è durata solo pochi minuti. Siamo stati tutti vincitori. Pensate a che cosa abbiamo passato... Un freddo che non potete immaginare, Poi acqua, vento, neve. Arrivare al traguardo è stato da eroi» FABIAN CANCELLARA re nel 2008, ieri terzo

tà ciclistiche Acquese e Ovadese: «Sono queste le vere strade bianche». Ci sono Marco e Edoardo Campagner, padre e figlio, lombardi di Gorla Maggiore, con macchina fotografica: «Ci siamo fermati in un bar, ci hanno chiesto dove andavamo, sul Turchino, ci hanno detto di restare qui, ché sul Turchino i corridori non sarebbero mai arrivati». Sudafricano nero Sette minuti

dopo Montaguti e i cinque compagni di cordata, arriva il gruppo. Facce livide, sguardi appannati, gambe paralizzate. Un film in bianco e nero. Il sudafricano, nero, Jim Songezo, non vede il pullman della squadra, prosegue, poi torna indietro. Il bresciano Simone Ponzi non ha parole per spiegare. Il veneto Andrea Pasqualon: «Quaranta chilometri nella tormenta, gli occhi fuori dalla testa per controllare la ruota di chi mi precedeva, le scie come binari, una Marcialonga». Il toscano Mirko Selvaggi: «Non ci sarà stato corridore che non abbia pensato: "Ma chi me l’ha fatta fare". Non la Sanremo, ma il ciclismo». Raccontano come il bergamasco Alessandro Vanotti abbia supplicato i suoi di non abbandonarlo lì, come un disperso nella tundra, come un reduce dalla ritirata. E il romano Alessandro Proni poi confesserà: «Ero un pupazzo di neve, però mi sentivo e mi vedevo meglio dei miei compagni. Matteo Rabottini era surgelato, come un merluzzo appena estratto da un freezer. Ma il peggio doveva ancora venire. E’ stato quando, resuscitati, ci siamo dovuti rimettere in sella. Per spiegare come ce l’abbiamo fatta, c’è solo una parola: passione». Passione: è la parola giusta. Passione come amore. Passione come sacrificio. Nella bufera di neve, era come se i corridori portassero le bici sulle spalle, come una croce, come in un calvario. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sagan 7 Quarto nel 2012, ieri 2˚ per mezza ruota. Sapeva che non avrebbe avuto amici, e Cancellara gliel’ha fatto capire costringendolo a chiudere su Stannard. Troppo lungo in volata

S Moser 6,5 Ha servito la Sanremo su un piatto d’argento a capitan Sagan. Sul Poggio, è stato lui a fare un gran ritmo. Un’altra prova convincente di Moreno

S Nibali 5 Aveva tenuto la corsa bene nella prima parte, poi gli si è gelato il corpo. Proprio a lui, che vola col maltempo. Non riusciva nemmeno a chiudersi la mantellina con le dita

«Da assassini fare il Turchino La sicurezza prima di tutto» 1 Il primo pensiero quando ha iniziato a nevicare? «La sicurezza degli atleti. Sarebbe stato da assassini salire sul Turchino, voleva dire mettere a rischio la vita della gente. E se tutto è andato bene è grazie anche alla credibilità che i corridori danno alla mia struttura. Loro si sono fidati, e noi abbiamo dimostrato di aver posto tanta attenzione nei loro confronti. Oggi ha vinto la mia squadra, non io: qui non si può vincere da soli». 2 Quando è arrivata «la» decisione? «Avevo i miei uomini sul Turchino e a Ovada. Dal Turchino mi hanno detto: non pensare nemmeno di salire qui. A quel punto dovevo bloccare la corsa in un punto dove c’era un casello autostradale utile. Eravamo verso Pavia, ho chiamato le Autostrade e mi hanno detto che erano in azione gli spazzaneve. L’unico posto era Ovada». 3 Chi deve ringraziare in modo particolare? «La Polizia stradale della Lombardia, che è la nostra scorta, il compartimento di Genova della Polstrada e la sezione di Alessandria. Ci hanno aperto i varchi ai caselli, hanno scortato i pullman delle squadre per farli ritornare a Ovada. Un grandissimo lavoro». 4

E la cancellazione delle Manie? «Con la pioggia si era formato un terriccio pericoloso. Già è una discesa tecnica quando c’è il sole, a maggior ragione diventava ancora più rischioso e assurdo riproporla dopo quanto era successo. Anche in questo caso, la sicurezza dei corridori prima di tutto».

S 5 Una soddisfazione anche

Pozzato 5 Tattica sbagliata (inutile sfinire Malori sulla Cipressa: l’ha perso quando ha dovuto inseguire Gilbert), non è stato incisivo sul Poggio e ha fallito l’aggancio finale a Sagan

a Sanremo? «Sì, perché non ha vinto solo Ciolek, ma un grande progetto innovativo di ciclismo».

Gazzetta.it I VIDEO ESCLUSIVI NELLA BUFERA GUARDA LE FASI FINALI La Sanremo della neve tutta in video su Gazzetta.it, dalla partenza all'arrivo. Con filmati- interviste durante lo stop a Ovada, alla ripartenza da Cogoleto e al traguardo di Sanremo. Da Nibali a Ponzi, da Viviani a Montaguti, da Fortin a Sagan, da Cancellara a Ciolek. E la testimonianza di un ospite speciale, fuoriclasse delle due ruote, ma a motore: Loris Capirossi. In più, gli highlights della gara, la classifica completa. le foto più belle. E il ricordo dell’edizione del 1910, quando per la neve sul Turchino solo 4 corridori entrarono in classifica.


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CICLISMO 104a MILANO-SANREMO: IL VINCITORE

il personaggio GERALD CIOLEK

«Mi ritenevano un gregario Qui è tutto diverso» A 18 anni batteva Zabel e sembrava un predestinato, poi molte delusioni e il passaggio in inverno alla Mtn. La rivelazione: «Per il freddo mi veniva quasi da piangere»

È IL TERZO TEDESCO DOPO ALTIG E IL POKER DI ZABEL Quello di Ciolek è il sesto successo tedesco alla Sanremo. Il primo arrivò grazie a Rudy Altig, nel ’68. Poi c’è stato il poker di Erik Zabel, il terzo plurivittorioso della storia insieme con Gino Bartali dopo Eddy Merckx (7 successi) e Costante Girardengo (6). Zabel ha vinto nel 1997, 1998, 2000 e 2001. Ieri, tra l’altro, era sull’ammiraglia della Katusha e ha archiviato la sua 21a Sanremo consecutiva: 15 da corridore e 6 da tecnico.

Battuti Differenti gli stati d’ani-

Gerald Ciolek, 26 anni, leader del team sudafricano Mtn-Qhubeka ANSA

CLAUDIO GHISALBERTI SANREMO

A 18 anni, nel 2005, batte in volata il grandissimo Erik Zabel. Non al giro della parrocchia, ma al campionato tedesco professionisti. Pensi che sia il nuovo fenomeno delle volate, ovvio. La stagione dopo, a Salisburgo, vince il mondiale under 23. Altro indizio pesante, il secondo, che questo è un campione. Invece Gerald Ciolek, il nuovo re di Sanremo, sparisce. Acciaio Un anno alla T-Mobile, uno alla Columbia, due alla Milram, due alla Quick Step. La vittoria più prestigiosa? La 2ª tappa della Vuelta 2009 davan-

ti a Sabatini e Hammond, non proprio due saette. Nel gruppo, a livello mondiale, nuovi grandi velocisti nascono come funghi, da Cavendish a Goss, da Sagan a Demare. Anche in Germania, finisce in seconda o terza fila dietro Greipel, Kittel e Degenkolb. La vita si fa dura e in inverno Ciolek, a 26 anni e faccia che pare «fresata» da un blocco di acciaio, approda in Sudafrica, alla Mtn-Qhubeka. Forse più per necessità che per scelta. Ma lui dice: «Mi piace il progetto e ho sempre avuto fiducia in questo gruppo». Poi una spiegazione sulle stagioni grigie: «Nelle altre squadre, alla Quick Step per esempio, sono sempre stato considerato fondamentalmente un gregario. Qui la situazione è diversa. Credo-

«

L’ho buttata via, ho lavorato troppo e sono rimasto senza gambe. Ero sicuro di vincere PETER SAGAN 2˚ AL TRAGUARDO

«

Non ho saputo mangiare e bere. Ho sofferto tanto. Prima del rifornimento volevo fermarmi FABIAN CANCELLARA 3˚ AL TRAGUARDO

Phinney 7˚, Cavendish 9˚, Colbrelli 12˚ Ritirati Boonen, Goss, Hushovd e Nibali Moser a 2’42"; 46. Ferrari a 3’26"; 47. Impey (Saf); 48. Grivko (Ucr) a 3’35"; 49. D. Caruso a 4’40"; 50. De Marchi; 51. Malori; 52. Appollonio a 5’13"; 53. Sbaragli; 54. Renshaw (Aus); 55. Felline; 56. Hondo (Ger); 57. Jorgensen (Dan); 58. Greipel (Ger); 59. Denifl (Aut); 60. Saramotins (Let); 61. Finetto; 62. Garcia (Spa); 63. Tjallingii (Ola); 64. Reynes (Spa); 65. Petacchi; 66. Stybar (Cec); 67. Keukeleire (Bel); 68. Gerrans (Aus); 69. Popovych (Ucr); 70. Navardauskas (Lit); 71. Quinziato; 72. Flecha (Spa); 73. Breschel (Dan); 74. Vansummeren (Bel); 75. Pietropolli; 76. Cimolai; 77. Vanotti; 78. Bole (Slo); 79. Geschke (Ger); 80. Madrazo (Spa); 81. Azanza (Spa) a 7’49"; 82. Martens (Ger) a 8’59"; 83. Bandiera a 9’20"; 84. Fröhlinger (Ger); 85. Cantwell (Aus); 86. O’Grady (Aus) a 9’22": 87. Wegmann (Ger); 88. Tamouridis (Gre) a 11’19"; 89. Lagutin (Uzb) a 11’21"; 90. Henderson (N. Zel.) a 11’29"; 91. Sieberg (Ger); 92. Bauer (N. Zel); 93. Mou-

mo dei battuti, i due grandi favoriti della vigilia, Sagan e Cancellara. Dopo il traguardo non si capisce se la faccia dello slovacco della Cannondale sia più nera per l’umore o per lo sporco. «Per l’acqua che abbiamo preso», bisbiglia. Ma è una piccola bugia che ha vita breve, e lascia spazio a un sereno esame di coscienza. «L’ho buttata via — prosegue —. O forse non buttata, diciamo che è stata un’esperienza in più. Però ho lavorato troppo prima, e negli ultimi 20 metri sono rimasto senza gambe. Ho sottovalutato gli altri cinque. Ero sicuro che non mi avrebbe battuto nessuno e quando ho visto Chavanel scattare ho pensato che, anche se mancavano 250 metri, non avrei avuto rivali. Invece c’era Ciolek». Fabian Cancellara è più sereno: «Non ho saputo mangiare e bere. Ho sofferto tanto, prima del rifornimento volevo fermarmi e mi sono avvicinato all’ammiraglia. È stato il momento chiave perché ho trovato quello che mi serviva, le parole di Guercilena: "Fabian, grinta, è una giornata tremenda ma non si molla. Soffrono anche gli altri"». E sulla rivalità con Sagan? «Ha vinto Ciolek». © RIPRODUZIONE RISERVATA

la guida: 65 ritirati

ARRIVO: 1. Gerald CIOLEK (Ger, Mtn-Qhubeka) 246 km in 5.37’20", media 43,754; 2. Peter SAGAN (Slk, Cannondale); 3. Fabian CANCELLARA (Svi, RadioShack); 4. Chavanel (Fra); 5. Paolini; 6. Stannard (Gb); 7. Phinney (Usa); 8. Kristoff (Nor) a 14"; 9. Cavendish (Gb); 10. Eisel (Aut); 11. Ventoso (Spa); 12. Colbrelli; 13. Haussler (Aus); 14. Gasparotto; 15. Turgot (Fra); 16. Roelandts (Bel); 17. Bardet (Fra); 18. Degenkolb (Ger); 19. Offredo (Fra); 20. Gatto; 21. Bozic (Slo); 22. Vicioso (Spa); 23. Langeveld (Ola); 24. Florencio (Spa); 25. Rojas (Spa); 26. Malacarne; 27. Rasch (Nor); 28. Bennati; 29. Bouet (Fra); 30. Rast (Svi); 31. Izagirre (Spa); 32. Gilbert (Bel); 33. Pozzato; 34. Rabottini; 35. M. Iglinskiy (Kaz): 36. Van Avermaet (Bel); 37. Lövkvist (Sve); 38. Santambrogio a 20"; 39. Jerome (Fra); 40. Rogers (Aus); 41. Vichot (Fra) a 56"; 42. Puccio; 43. Vorganov (Rus); 44. Monfort (Bel) a 2’39"; 45.

Interesse Il trionfo a Sanremo

potrebbe rilanciare l’interesse per il grande ciclismo in Germania. Ciolek, però, la vede diversamente. «Questa vittoria è per me e la mia squadra. Poi se può essere utile per destare nuovo interesse, bene». Meglio spietato che ipocrita. Inevitabile parlare anche del maltempo. «Quando a Ovada sono arrivato al bus, mi veniva da piangere perché avevo le mani congelate. Quando le ho scaldate, per il dolore è stato anche peggio».

clic

DAL NOSTRO INVIATO

no in me». Però, per come erano stati gli inizi di carriera, era logico aspettarsi di più. E lui stesso lo ammette «Lo so, automaticamente tutti pensano così. Più uno vince, più dovrebbe vincere. Io ho continuato ad andare in bici a buon livello, anzi sono sempre migliorato. Ho anche sfiorato, come al Tour, grandi successi. Certo, non ho ripagato le attese della gente». Ieri, però, le attese erano soprattutto su Peter Sagan. «Per lui è stato un giorno molto molto difficile — afferma il vincitore — perché correre con tutta quella pressione addosso non è facile. Ha fatto un grande lavoro, come del resto anche Cancellara, ma io ero determinato a stare a ruota. Ho sfruttato un po’ la situazione, però qui negli ultimi 200 metri contava solo avere gambe più veloci. E io le ho avute».

ris (Ola); 94. Farrar (Usa); 95. Proni a 11’39"; 96. Koren (Slo) a 11’44"; 97. Fischer (Bra); 98. Bravo (Spa); 99. Tosatto; 100. Ladagnous (Fra); 106. Visconti a 11’46"; 107. Graziato; 108. Viviani; 111. Pasqualon a 11’49"; 112. Battaglin; 122. Rosa; 134. Chicchi a a 15’03"; 135. Isaychev (Rus) a 18’25". Partiti 200, arrivati 135. Tra i 65 ritirati Goss (Aus), Boonen (Bel), Nibali, Pellizotti, Hushovd (Nor). ALBO D’ORO (recente): 1990 Bugno, 1991 Chiappucci, 1992 Kelly (Irl), 1993 Fondriest, 1994 G. Furlan, 1995 Jalabert (Fra), 1996 Colombo, 1997-1998 Zabel (Ger), 1999 Tchmil (Bel), 2000-2001 Zabel (Ger), 2002 Cipollini, 2003 Bettini, 2004 Freire (Spa), 2005 Petacchi, 2006 Pozzato, 2007 Freire (Spa), 2008 Cancellara (Svi), 2009 Cavendish (Gb), 2010 Freire (Spa), 2011 Goss (Aus), 2012 Gerrans (Aus), 2013 Ciolek (Ger). DEBUTTA HESJEDAL Da oggi a domenica, in Spagna, al Giro della Catalogna debutta il re del Giro 2012, Ryder Hesjedal. In gara anche Wiggins, Valverde, Rodriguez e Scarponi.

Lo sai

?

SCOMMESSE: PAGAVA FINO A 100 VOLTE LA POSTA! Quello di Ciolek è stato il successo dell’outsider che rende felice chi ha avuto il fiuto (e anche la fortuna...) di scommettere su di lui. All’inizio della settimana, Snai infatti lo «bancava» a 100 volte la posta (10 euro scommessi, 1000 vinti compresa la puntata): quota che alla vigilia, sabato, era scesa a 75. «Ricco» anche il bottino di chi ha scommesso con Sisal, che lo offriva a 66 (660 euro vinti con 10 giocati).


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CICLISMO 104a MILANO-SANREMO: GLI ITALIANI

«Il freddo mi ha mangiato dentro» Deluso Nibali, costretto al ritiro. Bravo Paolini, 5˚, unico dei nostri nei 10: l’ultima volta nel ’92 DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI SANREMO

Un ordine d’arrivo così triste, per gli italiani, alla Milano-Sanremo non si vedeva dal 1992. Solo uno nei primi dieci. Bottino tristissimo. Allora Argentin, ma 2˚, ieri Paolini 5˚. Poi bisogna scendere fino al 12˚ posto per trovarne un altro dei nostri, il giovane Colbrelli (22 anni). Ieri, però, l’azione di Paolini sul Poggio è stata quella che probabilmente ha cambiato l’andamento della corsa. Senza quell’attacco, Chavanel e Stannard sarebbero forse arrivati al traguardo... «Credo di avere fatto un buon lavoro — afferma il comasco, recente vincitore della Het Nieuwsblad

—. Sul Poggio sono stato bravo a chiudere, ma negli ultimi due chilometri ho pagato il grande sforzo sia in salita, sia per andare a chiudere dopo su Sagan e Cancellara». Poi l’ottimismo sul futuro: «Questi risultati rafforzano le mie ambizioni per le corse in Belgio. Con un po’ di fortuna posso fare il colpo». Il primo a fargli i complimenti è Filippo Pozzato, e non solo perché i due sono molto amici. «No — spiega il vicentino —. Ha fatto un’azione come nel 2003 quando andò via con Bettini». Attenzioni Pozzato calamitava

tante attenzioni e speranze, il 33˚ posto finale gli lascia un po’ di rammarico. Eppure, in cima al Poggio, bastava un soffio

e si sarebbe agganciato ai sei che si sono giocati la corsa. «Ero a tutta. Quando ha accelerato Fabian, avevo le gambe in croce e per 5-6 metri non sono riuscito a chiudere, poi Sagan ha fatto la discesa a tutta per non farmi rientrare». Ci teneva da morire Pippo a questa corsa. A fare il tifo per lui c’era anche Loris Capirossi, che ha seguito tutta la gara in auto. «In televisione forse non s’è neanche visto, ma ho provato all’ultimo chilometro e mi hanno ripreso negli ultimi 100 metri. Volevo almeno un piazzamento, volevo onorare questa corsa e tutto quello che abbiamo fatto per arrivare fin qui. Ma ci tenevo anche ai punti per portare l’ammiraglia della squadra davanti per il Fiandre. Purtroppo è an-

data male, ma guardo con fiducia alle prossime corse». Orso polare Infine Nibali, l’altra grande speranza degli italiani, che s’è dovuto arrendere al freddo a 47 km dal traguardo. «Sono finito ancora adesso — dice quattro ore dopo il ritiro —. Sono deluso anche perché a me non piace mai fermarmi. Il freddo mi ha mangiato dentro, avevo male alle ginocchia, non riuscivo ad alimentarmi. Questa più che una Sanremo da Squalo era una Sanremo da orso polare». E per lui Capo Cervo è diventato Capo Horn. Forse non tutti, però, avevano il materiale adeguato per queste situazioni estreme. Ma previste.

Luca Paolini, 36 anni, all’attacco sul Poggio BETTINI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TOSCANA CICLOAMATORE

Muore in gara l’ex pro’ Nencini Aneurisma?

INESAURIBILE 2 minuti di luce = 24 ore di energia

Andrea Nencini CAVALLINI MAURIZIO CALDARELLI GROSSETO

Un aneurisma, probabilmente, ha spezzato ieri mattina la vita di Andrea Nencini, 39 anni. Nessuna parentela con Gastone, il vincitore del Tour 1960. Nencini stava disputando con la maglia della Ss Grossetto la 1ª tappa del 20˚ Giro di Maremma, una gara amatoriale che aveva vinto nel 2012. Il ciclismo era la sua passione: era stato anche professionista per due stagioni (1999 e 2000) con Team Polti e Colpack. Aveva corso tra gli altri con Rebellin, Gotti, Virenque, Celestino, pur senza ottenere risultati di rilievo. Il ciclista maremmano è caduto improvvisamente a terra, senza un lamento e perdendo i sensi, a Ribolla, a circa 25 chilometri dalla partenza di Roselle (il percorso era lungo 72 km). Gemelli Inutili gli immediati

tentativi di rianimazione, portati avanti per oltre un’ora. Nencini, che solo mercoledì scorso si era imposto nell’impegnativo trittico d’oro Tommasini, in questi anni aveva conquistato più volte il titolo italiano delle Forze Armate e dei Vigili del fuoco, aggiudicandosi anche il Mondiale nel 2007 a Montefiascone. Ma primeggiava anche in sella alla mountain bike. Nato il 22 agosto 1973, era originario di Magliano in Toscana (Gr) e aveva ereditato l’amore per le due ruote dal padre Sergio. Lascia la moglie Paola e due figli, gemelli di tre anni, Thomas e Nicola. Oggi l’autopsia accerterà le cause del suo tragico decesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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BASKET SERIE A: LA 23a GIORNATA le Pagelle di CHIABO

Sassari: il bello di essere i numeri 1

D.DIENER SUPER ANCHE DA PLAY VANUZZO È LA CHIAVE TATTICA La Dinamo batte Varese e la sorpassa per quoziente

punti. Sacchetti: «Spesso i belli alla fine non vincono...»

SASSARI DEVECCHI 6 Attivo, subisce tre falli, è in campo in un break. THORNTON 7 Segna la tripla del +7, poi il canestro della vittoria a 2" dalla fine. Basta questo... Gara non splendente per il resto, ma molto tosta e esperta. Sei rimbalzi. IGNERSKI 5.5 Subito condizionato dai falli, non lascia il segno. T.DIENER 6 Non sta bene, non vuole uscire, tira malissimo (0/5 da 3) e la rimonta avviene senza di lui. Però il gioco di Sassari è lui. SACCHETTI 6.5 Dà una mano nei quintetti piccoli con cui Sassari vince. MIGLIORE h 7,5 ILD.DIENER

12 punti nel primo tempo, prende in mano la squadra anche da play e fa un break. Prende 8 rimbalzi, subisce 8 falli, anche lui non tira benissimo. VANUZZO 7 Tatticamente è una delle chiavi: la sua difesa su Dunston permette a Sassari di salire a +7. PINTON N.G 4’ minuti, due punti in dai e vai «old school»... DILIEGRO N.G. Dunston lo mangia. EASLEY 6 Inizia benissimo, poi sparisce dalla gara.

VARESE SAKOTA 5 Una delle cause della partenza lenta di Varese, prende il rimbalzo che può farla vincere... BANKS 6.5 Flash di grandissima classe, momenti in cui sparisce, tira male ma pareggia a 56" dalla fine e ha +8 di plus minus. TALTS 6.5 Gli diamo solo 6.5 perché gioca 11’, ma se è stata una gara tirata è perché nel primo tempo ha fatto la differenza sulla fuga di Sassari. DE NICOLAO 4.5 Che vada a scuola da Travis Diener è logico, così è un po’ troppo. GREEN 6.5 Da suoi grandi fan vediamo più le cose positive (5 assist, 4 rimbalzi, 2 recuperi, la regia) di quelle no (il tiro, 2/9). CERELLA 5.5 Seconda gara dopo un lunghissimo infortunio, sta in campo. Ma 1 rimbalzo e un recupero in 11’ è poco. ERE 6.5 Inizio disastroso, non gli entra un tiro, poi 10 punti nella ripresa. POLONARA 6 Attacca male, non gli entra un tiro, perde 4 palloni. Ma 12 rimbalzi contano in partite così. MIGLIORE h 7,5 ILDUNSTON

Doppia doppia (10 rimbalzi, 5 offensivi), nel finale è il grande protagonista. Unico con statistiche senza macchia.

SASSARI VARESE

76 75

(21-18, 35-35; 48-52) BANCO SARDEGNA SASSARI: T.Diener 6 (3/10, 0/5), D.Diener 23 (3/10, 4/9), Thornton 13 (5/8, 1/3), Ignerski 7 (2/2, 1/3), Easley 8 (3/5); Devecchi 4 (1/1), B. Sacchetti 6 (2/3), Vanuzzo 7 (2/3, 1/2), Pinton 2 (1/2), Di Liegro (0/1). N.e.: Spissu. All.: R. Sacchetti. CIMBERIO VARESE: Green 8 (2/6, 0/3), Banks 15 (6/11, 0/3), Ere 14 (3/6, 2/8), Sakota 4 (2/4, 0/1), Dunston 25 (11/17); Talts 6 (3/3, 0/2), De Nicolao, Cerella, Polonara 3 (0/1, 1/4). N.e.: Rush, Vescovi, Bertoglio. All.: Vitucci.

RISULTATI LENOVO CANTÙ-SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO

74-62

ANGELICO BIELLA-SIDIGAS AVELLINO

72-77

MONTEGRANARO-ENEL BRINDISI

93-86

OKNOPLAST BOLOGNA-TRENKWALDER R.EMILIA

82-74

CASERTA-MONTEPASCHI SIENA

72-64

BANCO DI SARDEGNA SASSARI-CIMBERIO VARESE

76-75

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO-VANOLI CREMONA

78-81

ACEA ROMA-UMANA VENEZIA

74-69

CLASSIFICA SQUADRE BANCO DI SARDEGNA SASSARI

PT 36

G 23

V 18

P 5

CIMBERIO VARESE

36

23

18

5

ACEA ROMA

32

23

16

7

LENOVO CANTÙ

30

23

15

8

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

28

23

14

9

MONTEPASCHI SIENA

28

23

14

9

TRENKWALDER REGGIO EMILIA

26

23

13

10

UMANA VENEZIA

22

23

11

12

ENEL BRINDISI

20

23

10

13

CASERTA

20

23

10

13

VANOLI CREMONA

18

23

9

14

SIDIGAS AVELLINO

16

22

8

14

OKNOPLAST BOLOGNA

16

22

8

14

MONTEGRANARO

16

23

8

15

SCAVOLINI B. MARCHE PESARO

12

23

6

17

ANGELICO BIELLA

10

23

5

18

PROSSIMO TURNO

ARBITRI: Lamonica, Weidmann, Bettini.

PROSSIMO TURNO (DOMENICA 24/3, ORE 18.15)

NOTE - T.l.: Sas 11/16, Var 12/20. Rimb.: Sas 38 (D.Diener 8), Var 43 (Polonara 12). Ass.: Sas 13 (T.Diener 6), Var 13 (Green 5). Prog.: 5’ 11-7, 15’ 26-27, 25’ 42-46, 35’ 63-61. Spett. 4532 per 69.944.

EMPORIO ARMANI MILANO-MONTEGRANARO VANOLI CREMONA-BANCO DI SARDEGNA SASSARI CASERTA-SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO ENEL BRINDISI-SIDIGAS AVELLINO UMANA VENEZIA-ANGELICO BIELLA ACEA ROMA-OKNOPLAST BOLOGNA TRENKWALDER R.EMILIA-CIMBERIO VARESE (ORE 20) MONTEPASCHI SIENA-LENOVO CANTÙ (25/3)

DAL NOSTRO INVIATO

l’Analisi

LUCA CHIABOTTI SASSARI

Capita, tra grandi squadre, che si vedano grandi partite di pallacanestro senza che si faccia canestro. Buttate via le statistiche, godiamoci lo spettacolo: Sassari e Varese hanno regalato un’altra grande sfida. Era finita di un punto all’andata, è finita di uno al ritorno: stavolta è Bootsy Thornton a tirar fuori la sua valigia di trucchi del mestiere e segnare a 2" dalla fine il tiro che dà il successo al Banco di Sardegna, oggi primo in classifica grazie al quoziente punti, dopo l’ennesima grande gara totale di Drake Diener. Passi «Lo dico e la chiudo lì: nell’ultima azione c’era un passi di Sassari» dice Frank Vitucci. Ha ragione. La Dinamo cerca di perdere la palla tre volte, prima del miracolo di Bootsy: «Ci siamo innervositi perché i tiri non entravano, li abbiamo forzati, abbiamo giocato un brutto 3o quarto ma l’ultimo molto positivo» dice Meo Sacchetti, che ha risolto con un magheggio, Vanuzzo su Dunston, una gara che i suoi hanno perso a rimbalzo. Un problema nei playoff? «Speriamo di segnare di più —

A MEZZOGIORNO PESARO SEGNA I PRIMI PUNTI AL 7’

di PAOLO BARTEZZAGHI

dice Meo — Drake non si è allenato, Travis ha preso un colpo ma quando volevo toglierlo sembrava l’avessi punto con uno spillone. Siamo una bella squadra? Purtroppo quelle belle spesso non vincono, come la Varese in cui giocavo». La Cimberio sbaglia una serie di difese sui lunghi, Drake porta Sassari a +10, prima che Talts risolva i problemi sotto canestro. Con lui e Dunston Varese costruisce un 12-0 (21-23). La superiorità a rimbalzo degli ospiti è schiacciante (26-17 nel primo tempo) bilanciata dalla loro mira sbilenca (0/10 da tre). Play La prima tripla varesina dopo 13 errori (Ere), rompe l’equilibrio per gli ospiti (39-46), Drake non li fa scappare segnando 8 dei 13 punti di Sassari nel 3o quarto (con 3/19 al tiro). E quando il cugino è in panchina, fa anche il play firmando il 15-3 della fuga (67-61). Vare-

se perde i riferimenti contro Brian Sacchetti e Vanuzzo come lunghi, Thornton sdottora esperienza nel 70-63, ma Banks conclude a -56" l’8-1 del pareggio. Sul +2, Sassari fa fallo su Dunston ormai inarrestabile per mandarlo in lunetta: fa 1/2 ma Sakota prende il rimbalzo e sul suo errore, l’americano schiaccia (74-75). La Dinamo pasticcia nei 13" che gli restano, c’è un passi, Vanuzzo colpisce la palla col piede. Thornton sistema tutto. «Un bello spot — dice Vitucci — loro sono stati più maturi nei momenti chiave, noi non ancora». Speriamo di rivedere Sassari-Varese mille volte ancora. Tutto bello meno gli scontri degli Arditi, ultras di Varese, con quelli della Torres calcio prima della gara. Al palasport è solo festa, ma non facciamo gli offesi quando l’osservatorio vieta le trasferta i tifosi nel basket. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AD ANCONA FACCHINI: «I TIFOSI MI HANNO AGGREDITO»

Drake Diener, 31 anni, 1.96, contro tre avversari di Varese. La guardia di Fond du Lac (Wisconsin) è il terzo miglior realizzatore in serie A con una media di 17.3, alle spalle di Donell Taylor (Reggio Emilia) con 19.4 e Jonathan Gibson (Brindisi) con 19.1. Diener è il secondo ai tiri liberi (87.5%) e il quinto da tre punti (46.1%) CIAMILLO

Quella distanza con Milano e Siena In questo momento Sassari e Varese sono divise solo da un decimale nella differenza tra il quoziente dei punti segnati e subiti. La sfida per il primo posto è affascinante come i due confronti diretti che le due squadre hanno vinto in casa di un punto. Intanto Milano e Siena si stanno dividendo il quinto e il sesto posto. Se la stagione regolare fosse finita ieri, le finaliste dello scorso anno non avrebbero neppure il fattore campo favorevole nei quarti di finale dei playoff. Il fatto che da questa stagione, con una decisione sportivamente illogica, i quarti si giochino al meglio di 7 partite potrebbe comunque agevolare squadre dalle panchine più profonde. Milano continua nella sua indecifrabile stagione. Non ha e non dà sicurezze. Può vincere con chiunque, infatti ha battuto due volte Siena, ma può perdere contro chiunque. La Mens Sana zoppica in campionato dove ha perso le ultime tre. Ma, pur faticando nelle ultime partite, si sta giocando un posto tra le prime otto in Eurolega. Un eccellente risultato per una squadra rinnovata e meno ambiziosa degli ultimi anni. L’obiettivo dichiarato in Europa era il raggiungimento delle Top 16.

SFIDA SALVEZZA PINKNEY 30 PUNTI SENZA GIOIA

Cantù parte forte Montegranaro va Avellino: Dragovic con Leunen «play» Brindisi ancora k.o. affonda Biella CANTÙ

74

PESARO

62

(17-7, 31-22; 51-40) LENOVO CANTÙ: Tabu 7 (2/5, 1/5), Aradori 14 (5/9, 1/1), Brooks 8 (4/4, 0/1), Leunen 6 (2/3 da 3), Cusin 8 (4/5); Smith 15 (4/7, 1/1), Mazzarino 11 (1/5, 2/4), Tyus 5 (2/2), Mancinelli (0/1 da 3). Ne.: Kudlacek, Abass, Scekic. All.: Trinchieri. SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO: Stipcevic 10 (1/2, 2/9), Cavaliero 5 (1/5, 1/3), Kinsey 10 (4/11, 0/2), Barbour 13 (1/3, 3/8), Bryan (0/1); Thomas, Crosariol 15 (7/10), Flamini, Mack 9 (0/1, 3/5). N.e.: Amici. All.: Markovski. ARBITRI: Seghetti, Quacci, Terreni. NOTE - T.l.: Can 9/16, Pes 7/13. Rimb.: Can 43 (Leunen 12), Pes 23 (Kinsey 9). Ass.: Can 14 (Leunen 5), Pes 14 (Cavaliero 6). Progr.: 5’ 8-0, 15’ 22-16, 25’ 42-35, 35’ 56-42. Tecnico: Mack 31’34" (51-42). CANTÙ — «Una bella partita che fa bene al campionato». «Eccellente vittoria senza aver fatto una grande partita». Punti di

vista. Il primo è quello di Markovski, la cui Pesaro ha impiegato 7’ per trovare i primi punti, e ha chiuso con 20 rimbalzi in meno di Cantù, tirando col 38%. L’altro è di Trinchieri, contento per il risultato, messo al sicuro grazie a quel 10-0 in avvio, poi mantenuto, con alti e bassi. Merito di un grande Leunen (solo 6 punti ma 12 rimbalzi, 5 assist). «Non doveva giocare — dice il coach dei brianzoli — Aveva un virus killer, invece ha preso la squadra in mano, facendo il play aggiunto. Cercheremo di farlo ammalare ogni domenica». Buono anche Jerry Smith in crescita dopo il lungo stop. La Scavo (22 punti alla pausa) non ha avuto nulla finché c’è stata partita da Cavaliero, Mack e Kinsey, restando a galla con Crosariol e Bourbon, e la difesa. «Abbiamo avuto grande intensità difensiva - dice Markovski - ma non siamo riusciti a replicarla in attacco, lasciandoci spingere lontano da canestro. Ma abbiamo lavorato per 40’». Restando in gara (anche grazie ai 0 recuperi con 20 perse di Cantù) sino al 10-2 a cavallo degli ultimi 2 quarti, quando lo svantaggio è diventato incolmabile (59-42). Massimo Oriani

MONTEGRANARO

93

BRINDISI

86

(22-24, 49-40; 72-58) SUTOR MONTEGRANARO: Di Bella 14 (3/7, 1/3), Cinciarini 14 (4/7, 2/5), Slay 15 (4/6, 1/3), Campani 4 (1/2), Burns 8 (4/9); Amoroso 13 (4/6, 1/3), Panzini 2 (1/1, 0/1), Freimanis 12 (2/2, 2/3), Johnson 11 (2/3, 2/5). N.e.: Perini, Vallasciani. All.: Recalcati. ENEL BRINDISI: Gibson 8 (1/6, 2/4), Reynolds 8 (2/4), Robinson 6 (2/6, 0/1), Viggiano 17 (6/10, 0/4), Simmons 14 (4/8); Ndoja 19 (1/5, 5/5), Grant 3 (1/1), Formenti (0/2, 0/2), Zerini 3 (1/2), Fultz 8 (1/1, 1/4). N.e.: Alibegovic. All.: Bucchi. ARBITRI: Paternicò, Lanzarini, Di Francesco. NOTE - T.l.: Mon 16/18, Bri 23/28. Rimb.: Mon 40 (Di Bella 10), Bri 33 (Simmons 6). Ass.: Mon 17 (Di Bella 8), Bri 17 (Reynolds 6). Progr.: 5’ 13-22, 15’ 40-32, 25’ 63-44, 35’ 82-69. Usc. 5f.: Cinciarini 39’06” (85-81), Burns 39’37”, Viggiano 39’40”. F. ant. Ndoja 28’56" (45-39), Cinciarini 37'34”(84-72). Spett. 2350.

ANCONA - Non portano bene le Marche a Brindisi. Dopo la debacle con Pesaro la squadra di Bucchi perde la quarta partita di fila contro una Sutor Montegranaro che, pur sudando freddo, al PalaRossini non sbaglia più un colpo (quarto successo casalingo). Per recuperare l’Enel le ha provate tutte, rinunciando persino agli americani nel momento decisivo (deludenti Gibson e Robinson). «Ho dovuto fare scelte drastiche – commenta Bucchi –. C’era il bisogno di difendere e dai ragazzi volevo maggior sacrificio. Non si prescinde da queste qualità». E il colpaccio quasi riesce (87-85 a 30” dalla fine) ma Slay e Di Bella dalla lunetta sono di ghiaccio. «Dibo è stato fenomenale» ammette Recalcati. Dopo un primo quarto d’equilibrio Montegranaro scatta fino al +21 (65-44 al 5’13"). Pugliesi spinti da una fiammata di Fultz (68-58), poi nell’ultimo periodo mancano di un niente il ribaltone. Nel quarto periodo il designatore Facchini, che ha dichiarato di essere stato aggredito dai tifosi, ha attraversato il campo dagli spalti fino al tavolo. Possibile, oltre alla multa, una squalifica del campo. Aaron Pettinari

BIELLA

72

AVELLINO

77

(17-19, 27-46; 53-59) ANGELICO BIELLA: Rochestie 20 (6/11, 2/4), Johnson 6 (2/10, 0/3), Tsaldaris 1 (0/1, 0/4), Jurak 9 (2/6, 1/2), Pinkney 30 (12/14, 0/1); Raspino (0/2), Laganà 2 (1/1), Mavunga 4 (2/3, 0/1). N.e.: Renzi, Uglietti, Amoruso, De Vico. All.: Cancellieri. SIDIGAS AVELLINO: Spinelli 11 (4/7, 1/4), Dean 13 (2/7, 1/4), Biligha 2 (1/1), Richardson 12 (3/8, 2/3), Ivanov 2 (0/1); Hunter 5 (1/1, 1/1), Brown 7 (2/4, 1/3), Dragovic 25 (1/2, 7/9). N.e.: Tammaro, Crow, Riccio. All.: Pancotto. ARBITRI: Cerebuch, Sahin, Ramilli. NOTE - T.l.: Bie 13/18, Ave 10/12. Rimb.: Bie 30 (Pinkney 10), Ave 36 (Dragovic, Dean 9). Ass.: Bie 15 (Johnson 6), Ave 15 (Hunter 5). Progr.: 5' 10-8, 15' 21-32, 25' 43-49, 35' 64-69. Spett. 3860 per 35.439 euro. BIELLA — Se ti prepari per limitare il nemico pubblico Lakovic (poi assente causa

stiramento) e affondi per mano di un clamoroso Dragovic nel tiro da tre, restare ottimista in chiave salvezza diventa esercizio complicato per una Biella sempre più ultima, anche se ancora in corsa. L’Angelico spreca l’ennesima prova maiuscola di un Pinkney immarcabile, regalando come suo solito un grande vantaggio nella prima parte di gara (27-46). Tradita al tiro da Johnson e Tsaldaris, Biella è arrivata comunque al tiro del pareggio, sbagliato proprio dal greco sul 66-69 a 3' dalla fine. Poi tanti errori, soprattutto biellesi, e freddezza degli irpini dalla lunetta, con Dragovic a finire quel che aveva cominciato. Entusiasta Cesare Pancotto: «Era la prima partita in trasferta dopo un mese, visto che è saltata quella di Bologna, quindi complimenti all’orgoglio dei giocatori che hanno dimostrato di avere una grande mentalità. L’assenza del nostro miglior giocatore è diventata un’opportunità per fare un ulteriore passo avanti. Coach Cancellieri: «Un conto è avere il roster della Sidigas, un conto il nostro. E se gli esterni hanno le polveri bagnate e segnano solo in due, i nostri attacchi diventano prevedibili». Gabriele Pinna


LUNEDÌ 18 MARZO 2013

h

MIGLIORI

CASERTA SIENA

4

72 64

NBA: 22a DI FILA HEAT

(18-19, 35-33; 44-48) JUVECASERTA: Maresca 5 (0/2, 1/1), Jonusas 9 (3/5 da tre), Akindele 19 (6/9), Gentile 8 (1/3, 1/3), Jelovac 13 (2/5, 1/4); Mordente 4 (1/4, 0/1), Michelori 3 (1/1, 0/1), Mavraides 11 (3/8, 1/2), Sergio. N.e.: Marzaioli, Cefarelli. All.: Sacripanti.

S Akindele 8 Vince il confronto tra nigeriani con Eze (non al massimo) e gli altri lunghi senesi.

A Toronto Miami ha vinto la 22a partita di fila, uguagliando la serie di Houston 2007-08, seconda di sempre dietro alle 33 dei Lakers 1971-72. La striscia di vittorie era iniziata proprio a Toronto il 3 febbraio.

MONTEPASCHI SIENA: Brown 10 (2/8, 0/3), Eze 8 (3/3), Sanikidze 8 (1/2, 2/3), Janning 7 (2/3, 1/3), Moss 7 (0/4, 2/4); Hackett 10 (2/3, 1/4), Rasic 3 (1/1 da tre), Ortner 4 (2/3), Carraretto, Kangur 6 (0/1, 1/6), Lechthaler 1. N.e.: Ress. All.: Banchi. ARBITRI: Taurino, Giansanti, Calbucci. NOTE - T.l.: Cas 23/28, Sie 16/22. Rimb.: Cas 36 (Akindele 11), Sie 31 (Sanikidze 7). Ass.: Cas 6 (Maresca 2), Sie 11 (Hackett 3). Progr.: 5’ 10-5, 15’ 25-26, 25’ 38-38, 35’ 59-54. Spett. 3394 per 24.021 euro.

S

Stefano Gentile, 23 anni, 1.91, contro Daniel Hackett, 25, 1.99 CIAMILLO

S Mavraides 7,5 Undici punti realizzati e 3 palle recuperate, tutto nell’ultimo parziale. Oltre a tanta difesa.

Caserta vede vicina la salvezza Siena senza fiato

i Decisivi Akindele e Mavraides. Sacripanti:

PEGGIORI

«È uno spintone alla paura di retrocedere» LUCIO BERNARDO CASERTA

S Brown 5 Doppia cifra in attacco, otto falli subiti per il play di Siena, ma tanta confusione in regia.

Con la seconda vittoria consecutiva la Juvecaserta batte Siena, alla quinta sconfitta di fila tra campionato e coppa. Caserta con la salvezza in vista, trova in Akindele e Mavraides (11 punti nell’ultimo quarto) gli uomini della vittoria, supportati adeguatamente dai compagni, per i campioni d’Italia le attenuanti non mancano cominciando dalla stanchezza e dallo stress che hanno minato le forze.

cano 7 giornate, siamo contenti di questo risultato dopo una stagione difficile». L’incontro inizia all’insegna delle triple, Akindele segna il 10-3 dopo appena 3’ e Banchi chiama time out, manda Hackett in campo che lo ripaga iniziando la rimonta con un parziale di 0-8 fino al 10-11 al 6’. Caserta con la difesa 3-2 recupera ma le triple di Moss e

Banchi: «Negli ultimi 10’ Caserta è cresciuta e per noi ha pesato la stanchezza»

Banchi «E’ stata brava Caserta a

S Kangur 5 L’estone sparacchia al tiro, chiude con 1/7 in totale, e ci aggiunge anche 4 palle perse.

capitalizzare i nostri errori — dice il coach senese Luca Banchi — abbiamo perso il duello in termini di energia negli ultimi 10 minuti. Caserta è cresciuta, per noi ha pesato la stanchezza». Felice con moderazione Pino Sacripanti: «Credo che se non è matematica, con oggi abbiamo dato un colpo, uno spintone alla paura di retrocessione. Siamo a 20 punti e man-

Hackett consentono a Siena di chiudere il quarto sul 18-19. Nei secondi 10’, Siena sembra involarsi 18-24 con Ortner al 12’ con sospetti passi, una tripla di Jelovac poi Michelori e Maresca riportano i padroni di casa a un punto, 27-28 al 16’. È Akindele a segnare il sorpasso e l’allungo dalla lunetta, 33-30, sostenuto da una quasi tripla di

Mordente sul quale replica una tripla di Sanikidze per il 35-33 di metà gara che diventa 35-38 a inizio del terzo tempo, Caserta recupera 38-38 al 24’, Siena è più precisa ma non riesce a staccare i locali che segnano solo 9 punti nel terzo parziale contro i 15 dei tricolori, 44-48 al 30’. Kangur all’inizio del quarto parziale segna il 44-50. Il colpo Con il pressing Siena toglie il fiato a Caserta, una tripla di capitan Maresca allo scadere dei 24” apre la risalita, poi va in cattedra Mavraides che con Akindele e Michelori consente a Caserta con un parziale di 13-0 di arrivare al 33’ sul 57-50. Siena accusa il colpo, una tripla di Kangur e Brown dalla lunetta danno ossigeno 59-56 al 36’ poi una tripla di Gentile, che con una magistrale finta manda Moss dall’altra parte, segna il 62-56 che scava il solco decisivo. Inutile l’orgoglio finale di Hackett e Kangur, Mavraides ci mette ancora la firma con altri tre punti.

RISULTATI TorontoMiami 83-105 (Gay 27; Wade 24); MilwaukeeOrlando 115-109 (Ellis 39; Afflalo 24), LA ClippersNew York 93-80 (Paul 20; Smith 17). Sabato: UtahMemphis 90-84 (Hayward 17; Bayless 24); San AntonioCleveland 119-113 (Duncan 30; Ellington 21); BostonCharlotte 105-88 (Terry 15; Pargo 18); PhiladelphiaIndiana 98-91 (Holiday 27; Hibbert 25); WashingtonPhoenix 127-105 (Webster 34; Beasley 21); PortlandDetroit 112-101 (Aldirdge 31; Stuckey 32).

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

45

DOPO 5 K.O. BECHI: «HA LA FACCIA GIUSTA PER NOI»

Il nuovo Pullen sveglia Bologna Reggio si ferma BOLOGNA REGGIO EMILIA

82 74

(24-11, 44-31; 59-50) OKNOPLAST BOLOGNA: Poeta 12 (3/4, 1/3), Hasbrouck 7 (1/4, 1/3), Gaddefors 10 (4/4, 0/3), Smith 12 (5/10, 0/3), Gigli 8 (2/2); Pullen 22 (5/6, 3/5), Imbrò 3 (1/1, 0/1), Andusic (0/1 da 3), Moraschini 4 (1/1), Rocca 4 (1/1). N.e.: Tinti, Landi. All.: Bechi. TRENKWALDER REGGIO EMILIA: Cinciarini 13 (6/11, 0/3), Taylor 22 (8/12, 1/6), Slanina 2 (1/1), Antonutti 3 (0/2, 1/4), Brunner 10 (3/7, 0/1); Bell 24 (5/7, 1/2), Filloy (0/1, 0/1), Cervi, Jeremic (0/1, 0/1), Silins (0/1, 0/1). N.e.: Veccia. All.: Menetti. ARBITRI: Cicoria, Filippini, Baldini. NOTE - T.l.: Bol 21/28, Reg 19/25. Rimb.: Bol 33 (Smith 7), Reg 34 (Brunner 10). Ass.: Bol 17 (Poeta 5), Reg 7 (Cinciarini 3). Progr.: 5’ 11-3, 15’ 34-19, 25’ 53-38, 35’ 65-59. Usc. 5f.: Imbrò 37’18" (70-61), Brunner 38’11" (72-66), Taylor 39’46" (81-72). F.antisp. Slanina 19’33. Spett. 7995.

ANDREA TOSI BOLOGNA

L’effetto Jacob Pullen scuote la Virtus e la trascina al successo nel derby della via Emilia che alla vigilia vedeva favorita Reggio, avanti 12 punti in classifica e reduce da 5 vittorie di fila mentre il ruolino di Bologna prima di ieri piangeva 10 k.o. nelle ultime 11 uscite. Il nuovo Usa della Oknoplast, all’esordio in bianconero, gioca come aiuto regista e tiratore mettendo in campo una bella energia positiva contagiosa per compagni come Smith e Hasbrouck che al suo fianco sembrano più tonici e meno svogliati del solito. L’ex biellese entra al 5’ dopo una partenza forte di Poeta sull’11-2, si presenta con un’infrazione di passi ma poi non sbaglia più nulla. Pullen guida il break che vede la Virtus allungare sul +16 (29-13) al 12’ e poi sul +17 (55-38) al 26’ mentre la Trenk si smarrisce in errori e forzature. E’ ovviamente Pullen a mettere in sicurezza il risultato con la tripla che a 1’20" dalla fine riporta il vantaggio di Bologna in doppia cifra, ora la salvezza è più vicina. «Pullen ha la faccia giusta per noi — dice coach Bechi che può festeggiare la prima vittoria della sua gestione —. In 20’ ha prodotto tanto segnando canestri da campione. Tutta la squadra mi è piaciuta, il lavoro

Jacob Pullen, 23 anni, 1.82 CIAMILLO

difensivo di Gaddefors e Hasbrouck è stato decisivo nei momenti in cui facevamo fatica in attacco. Avevo chiesto ai miei una ripartenza dopo tante sconfitte. Lo hanno fatto cogliendo due punti importanti». Striscia Reggio fallisce la prova del sei. Coach Menetti, infatti, non può eguagliare la striscia vincente del club che gli appartiene dal 2007. Antonutti e Jelenic non pervenuti, Cinciarini va e viene, Taylor tira sempre e quando non lo fa produce palle perse. Solo Bell tiene il campo con sicurezza e autorità. Nell’ultimo quarto, la zona reggiana recupera fino a -4 (70-66) con 2’ da giocare ma tutte le volte che gli ospiti arrivano a contatto sprecano il possesso offensivo. «Abbiamo fallito l’approccio subendo un passivo importante nel primo quarto che ha finito col condizionare la gara — argomenta Menetti —. Siamo sempre stati costretti a rincorrere e spesso non lo abbiamo fatto con lucidità. Forse ci ha traditi la voglia di strafare per proseguire nel nostro momento positivo o forse ci ha bloccato l’emozione di giocare su questo campo. Bologna ha meritato ma adesso voltiamo pagina. Domenica ci aspetta la partita interna con Varese, un impegno che arriva nel momento più opportuno per valutare le nostre ambizioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGADUE LA 7a GIORNATA DI RITORNO: BARCELLONA CADE A IMOLA, CAPO D’ORLANDO SHOW CON 116 PUNTI

EURODONNE FINAL EIGHT DA OGGI A EKATERINBURG

Casale stop in casa, Pistoia a +4

Schio: subito il terribile Spartak Mosca Lasi: «Non saremo la cenerentola»

FERENTINO-TRENTO

86-83

(20-27, 38-37; 59-51) FMC FERENTINO: Guarino 15 (2/3, 3/8), Parrillo 3 (0/1, 1/1), Allegretti 6 (0/3, 2/5), James 17 (5/9, 2/4), Ekperigin 15 (7/10); Tomassini 3 (0/4 da 3), Gurini 16 (3/3, 3/5), Basei 2 (1/2), Pongetti 2 (1/1), Casini 7 (2/5, 1/2). All. Gramenzi. BITUMCALOR TRENTO: Forray 3 (1/3, 0/1), Umeh 19 (3/5, 2/4), Dordei 17 (5/6, 1/1), Elder 20 (1/6, 5/10), Garri 8 (4/4); Pascolo 8 (4/7), Conte 2 (1/2, 0/2), Spagnhero 6 (2/2, 0/2). All. Buscaglia. NOTE - T.l. Fer 8/11, Tre 17/21. Rimb.: Fer 35 (Ekperigin 13), Tre 28 (Dordei 8). Ass: Fer 11 (Guarino 4), Tre 11 (Spanghero 4). Spett.: 800. (al.bia.)

SCAFATI-PISTOIA

68-72

(20-10, 32-32; 46-55) GIVOVA SCAFATI: Sorrentino 4 (0/1, 1/2), Mays 21 (6/11, 2/4), Ghiacci 3 (1/4, 0/2), Slay 13 (3/3, 1/2), Baldassarre 11 (4/10, 1/3); Bushati 6 (2/4, 0/1), Tavernari 10 (2/5, 2/5), Rosignoli (0/2), Izzo. All. Bartocci. GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Meini 8 (0/1, 2/7), Graves 21 (8/12), Cortese 4 (2/6,

0/1), Toppo (0/5), Galanda 10 (5/6, 0/2); Saccaggi, Rullo (0/1), Hicks 23 (2/5, 3/5), Borra 6 (3/6). All. Moretti. NOTE – T.l.: Sca 11/16, Pis 17/19. Rimb.: Sca 38 (Baldassarre 12), Pis 33 (Graves, Borra 6). Ass.: Sca 6 (Mays 3), Pis 11 (Meini 5). Spett. 2000. (m.dic.)

CAPO D’ORLANDO–JESI

116-91

(37-17, 69-43, 99-65) CAPO D’ORLANDO Mathis 14 (5/9, 0/2), Poletti 17 (7/8, 1/1), Portannese 22 (5/5, 4/6), Battle 17 (7/7, 1/4), Huff 25 (4/5, 4/8); Benevelli 17 (6/7, 1/4), Palermo 4 (2/3, 0/1), Pellegrino, Mason (0/1), Crisà (0/1 da 3). All. Pozzecco. FILENI JESI: Griffin 26 (9/12, 2/6), Maggioli 18 (9/12, 0/1), Hoover 7 (1/3, 1/4), Valentini 12 (4/5, 1/1), Sanders 6 (2/3); Gaspardo 10 (3/3, 0/1), Zanelli 2 (1/1, 0/1), Santiangeli 8 (1/4, 1/3), Colonnelli, Dolic 2 (1/1, 0/1). All. Pecchia. NOTE – T.l.: Cap 11/13, Jes 14/23, Ass.: Cap 24 (Battle 12), Jes 12 (Hoover 3). Rimb.: Cap 33 (Portennese 7), Jes 26 (Maggioli 6). Spett.: 2500. (s.pi.)

FORLÌ-TRIESTE (20-18, 41-35; 70-57)

86-76

LE GAMBERI FORLÌ: Spencer 10 (1/3, 2/6), Musso 19 (1/2, 4/8), Borsato 5 (1/1, 1/2), Natali 6 (3/4, 0/1), Soloperto 8 (4/9); Roderick 26 (5/8, 4/4), Simeoli (0/1), Tessitori 12 (6/9, 0/1), Agatensi. All.: Dell’Agnello. ACEGAS TRIESTE: Carra 8 (4/6, 0/5), Filloy 23 (6/11, 2/6), Mastrangelo 5 (1/1, 1/2), Fossati 8 (3/4), Mescheriakov 9 (4/6, 0/1); Coronica 4 (1/3, 0/2), Diviach 16 (3/9, 2/4), Ruzzier 3 (0/1, 1/2), Tonut (0/1). All.: Dalmasson. NOTE - T.l.: For 11/14, Tri 14/17. Rimb.: For 40 (Musso 8), Tri 25 (Diviach 9). Ass.: For 18 (Spencer 5), Tri 9 (Mescheriakov 3). (e.p.)

IMOLA-BARCELLONA

59-54

(12-13, 28-24; 43-37) AGET IMOLA: Gay 12 (4/11, 0/3), Masoni 2 (1/5, 0/1), Frassineti 8 (2/9, 1/4), Foiera 10 (3/3, 1/3), Chillo 6 (3/4, 0/1); Valenti 13 (6/11, 0/1), Maestrello 6 (1/5, 1/1), Turel 2 (1/1, 0/1), Filippini (0/1). All.: Fucà. SIGMA BARCELLONA: Green 9 (3/5, 0/4), Bucci 4 (2/5), Thomas 3 (1/5, 0/2), Callahan 7 (3/5, 0/4), Cittadini 4 (1/4); Hardy 18 (6/10, 1/5), Eliantonio 7 (3/4, 0/2), Mocavero, Giuri 2 (0/2, 0/2). All.: Perdichizzi. NO-

TE: T.l.: Imo 8/15, Bar 13/16. Rimb.: Imo 38 (Valenti 10)), Bar 41 (Callahan 10). Ass.: Imo 6 (Gay 5), Bar 6 (Green 3). Spett.: 1200. (p.b.)

CASALE-VEROLI

69-75

(15-15, 32-27; 46-50) NOVIPIÙ CASALE: Ware 12 (2/5, 2/7), Green 15 (5/14, 1/2), Malaventura 7 (2/6, 1/4), Martinoni 18 (8/10, 0/1), Butkevicius 4 (2/2); Monaldi 4 (2/2), Antonelli (0/1), Pierich 5 (1/3, 1/5), Ferrero 4 (1/1, 0/2). All.: Griccioli. PRIMA VEROLI: Berti 16 (4/5, 1/2), Marigney 19 (5/8, 1/2), Jurevicus 11 (3/6, 0/2), Rossetti 3 (0/1, 1/1), Rinaldi 11 (3/9, 0/1); Bruttini 2 (1/2), Infante 6 (3/5), Carenza 7 (2/6, 1/3), Stirpe (0/1). All.: Marcelletti. NOTE - T.l.: Cas 8/10, Ver 21/25. Rimb.: Cas 31 (Butkevicius 8), Ver 32 (Carenza 9). Ass.: Cas 13 (Ware 7), Ver 6 (Berti 2). (ma.ne.) Ha riposato: Brescia. Venerdì: Bologna-Verona 65-72. CLASSIFICA: Pistoia 32; Casale 28; Barcellona 26; Brescia 24; Scafati, Forlì 22; Bologna, Verona 20; Trieste, Capo d’Orlando, Trento 18; Veroli, Jesi, Ferentino 16; Imola 12.

Mission impossible? Praticamente sì. Ma il Famila Beretta Schio non è in vacanza a Ekaterinburg. E’ da ieri in Russia per le Final Eight di Eurolega. Schio domina in campionato, ha già la certezza del primo posto, e ha appena vinto la Coppa Italia. A queste finali arriva con la sola play Kathy Wambe che lamenta un leggero fastidio. Oggi (ore 9 italiane, 14 locali) esordio con lo Spartak Mosca, favorito. Candice Dupree è la stella, Bekkie Hammon la certezza, Augustus la mitragliatrice. Nel roster pure la ex Yacobou. Schio ha grandi individualità italiane: Macchi, Masciadri Nadalin e Sottana, straniere di alto livello: Mc Cray, Godin e, soprattutto Lavender e un tecnico, Maurizio Lasi, che già ha portato la squadra alle Final EIght lo scorso anno. «Ci danno come

ultimi della fila, ma cercheremo di rovinare la festa a qualcuno. Il Fenerbahce del play turco Vardarli) che affronteremo domani (11 italiane, 16 locali) l’abbiamo battuto a Schio senza Macchi. Bourges (di Celine Dumerc, vincitrice dell’Europlayer Gazzetta) è più abbordabile. Ci giochiamo mercoledì ( 9 italiane, 14 locali)». Passano le prime due di ogni girone. Semifinali e finale sabato 23 e domenica 24.

A-1 La 10a di ritorno: Orvieto-Lucca 39-62; Taranto-Pozzuoli 88-55; Umbertide-Parma 69-66. Riposano: Priolo, Chieti. Già giocata: Schio-Cagliari 73-56. Classifica: Schio 32; Lucca 28; Parma, Taranto 24; Umbertide 18; Priolo 14; Chieti 10; Pozzuoli 8; Cagliari, Orvieto 6.


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LUNEDÌ 18 MARZO 2013

RUGBY DOPO LA VITTORIA SULL’IRLANDA

identiKit & CARRIERA

v

Zanni d’Italia «Organizzati ma liberi E se cresciamo così vinciamo il Sei Nazioni» Il 3 linea decisivo nel Torneo più bello «Brunel ci ha insegnato ad osare» ª

SIMONE BATTAGGIA ROMA

CLASSIFICA FINALE

Finalmente Alessandro Zanni ha trovato la sola persona che sa sfiancarlo per davvero. Si chiama Greta, ha due anni e ieri ha riabbracciato il suo papà, tornato da Roma con la borsa piena di magliette, scarpe e soddisfazione. A lei importa poco che papà sia il principe della touche azzurra, che porti avanti valanghe di palloni, che i suoi placcaggi siano inesorabili, che sabato abbia battuto l’Irlanda nel Sei Nazioni più bello dell’Italia, che sia stato l’uomo del match. Un giorno però sarà fiera di lui, come lo sono migliaia di appassionati italiani. Zanni, è stato il suo ottavo Torneo. Davvero il più bello?

«Già otto anni... Beh, secondo me sì. Io non ho mai visto l’Italia giocare così. Ci siamo imposti quasi sempre, battendo Francia e Irlanda e facendo tremare l’Inghilterra. Resta un po’ di amaro in bocca per Scozia e Galles. A Edimburgo per loro era la partita della morte, non siamo venuti a capo della loro pressione nei punti d’incontro». La lezione è servita.

«Sì, da lì abbiamo imparato. Contro l’Irlanda abbiamo dato tutto». Cosa ha in più Jacques Brunel rispetto agli altri c.t.?

«Ha una filosofia di gioco molto precisa, vuole spingere i giocatori ad osare perché la squadra goda delle loro capacità. È una persona diretta, con lui ci si capisce subito. Abbiamo sposato tutti questo progetto».

Vince il Galles, Italia quarta CLASSIFICA P V N P F S

Diff

1. GALLES

+56

8

4

0

1

122 66

2.Inghilterra 8 3. SCOZIA 4 4. ITALIA 4

4 2 2

0 0 0

1 3 3

94 78 +16 98 107 -9 75 111 -36

5. IRLANDA

1

1

3

72 81

3

2

Vittorie azzurre Battendo Francia e Irlanda, quest’anno l’Italia ha eguagliato le due vittorie del Sei Nazioni 2007

49

Presenze consecutive Alessandro Zanni ha giocato tutte le ultime 49 partite dell’Italia, a partire da quella con i Pacific Islanders del 22/11/2009

Placcaggi riusciti Contro l’Irlanda, gli azzurri hanno fatto 115 placcaggi e ne hanno sbagliati 9. Verdi fermi all’88%: 113 placcaggi fatti, 15 sbagliati

-9

Anche lei sembra osare di più in attacco, ora.

«Cerco sempre di migliorarmi. Poi capita la partita che tocchi 20 palle e fai un placcaggio, altre in cui fai solo lavoro sporco. Sono al servizio della squadra, che poi è il lavoro della terza linea: placcare, avanzare, sostenere, prendere touche».

Con Parisse sembra trovarsi ad occhi chiusi.

«È la cosa più facile del mondo. E’ un fuoriclasse, ha un gesto tecnico talmente di qualità che è difficile non trovarsi. Ha tempi di lettura veloci e visione di gioco pazzesca». Si è reso conto che ormai anche lei è un fuoriclasse?

«Non mi ritengo tale. Faccio tante cose, gioco con continuità, ma un giocatore va valutato a fine carriera». Da Italia-Pacific Islanders del novembre 2008 non ha saltato una partita in azzurro, e sono 49. Oltre al fisico cosa la sostiene? La fede? La famiglia?

«La fortuna di non essermi mai infortunato e di essere sempre riuscito a preparare bene le partite. Seguo una vita sana come tutti gli atleti, ma la chiave è non avere infortuni». Brunel ha detto che per poter vincere il Sei Nazioni servono due anni. Possiamo credergli?

«Ci possiamo credere solo se continuiamo a crescere così. Se miglioriamo con questo ritmo non ci è precluso niente». Ha bisogno di giocare all’estero per crescere ancora?

«Ho un altro anno di contratto con Treviso, dove c’è un progetto interessante. Inghilterra e Francia intrigano tutti: se in futuro ci sarà una possibilità la valuterò». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’essenza del rugby.

SEI NAZIONI DONNE

«Sei un jolly, deve sapere un pick and go così come giocare ala o mediano. È bello perché sei libero».

Le azzurre fanno soffrire le Verdi Ma poi è Slam

Avete subito otto mete, il miglior bilancio del Torneo. Questione di testa o di organizzazione?

A Parabiago (Mi), Italia Irlanda 3 6 (p.t. 3 3) nel Sei Nazioni femminile. Grande Slam alle Verdi ma partita sempre aperta. Di Veronica Schiavon il solo calcio azzurro. Classifica: Irlanda 10; Francia e Inghilterra 8; Galles e Italia 4; Scozia 0. TROFEO ECCELLENZA Il Viadana ha vinto il Trofeo Eccellenza. Ieri nella finale dello Zaffanella ha battuto la Lazio 25 21.

«La difesa è organizzazione. Se c’è un placcaggio sbagliato, o un attaccante fa un buco perché è bravo, devi comunque trovare una soluzione. Ci lavoriamo ogni settimana. Ora però sappiamo anche che bisogna sbagliare il meno possibile: le statistiche dicono che puoi vincere fallendo al massimo il 7-8% dei placcaggi, non di più».

«Complimenti a Ghiral-

I NUMERI

93%

6. FRANCIA 3 1 1 3 73 91 -18 In caso di arrivo alla pari, vale la differenza punti totali

La touche è tornata a livelli d’eccellenza.

4

dini e Giazzon per la precisione dei lanci, a Sergio Parisse e ad Antonio Pavanello per le chiamate e la lettura delle touche avversarie. Anche quella è una questione di studio».

Alessandro Zanni, 29 anni, mentre carica Conor Murray AP

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SCI FINALI COPPA DEL MONDO

TENNIS SUL CEMENTO AMERICANO

Nadal strepitoso doma Del Potro da gladiatore Sharapova super Tina Maze, 29 anni, con la Coppa del Mondo 2012/2013 vinta con 1313 punti di vantaggio sulla Riesch AFP

Festival Maze Dramma Karbon: doppia frattura L’ultimo gigante a Tina: chiude a 2414 punti, record Denise rompe malleolo e perone destro: già operata DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LENZERHEIDE (Svizzera)

Tina Maze ha chiuso alla grande l’eccezionale stagione vincendo anche la finale del gigante, specialità in cui esprime al meglio il suo talento. Per l’Italia una giornata che poteva finire con un sorriso per la grande prestazione di Nadia Fanchini, sesta, è stata rovinata dal grave infortunio, l’ennesimo, di Denise Karbon, colonna storica della squadra di prove tecniche, che si era esaltata chiudendo al quarto posto la prima manche. Nella seconda ha violentemente inforcato un palo alla fine del muro iniziale della pista di Lenzerheide. Denise ha lasciato la pista sospesa all’elicottero che ha raggiunto l’ospedale di Coira. In serata è stata operata per ridurre la frattura del malleolo tibiale e della parte prossimale del perone della gamba destra, mentre il ginocchio non ha riportato danni. I tempi di recupero si aggirano sui 3 mesi. E’ l’ennesimo infortunio per la 32enne di Castelrotto che nel mirino ha i Giochi di Sochi 2014. Super Tina La Maze ieri in que-

sta finale ha centrato l’undicesima vittoria stagionale ed è salita per la 24a volta sul podio, altro record. Ma ci sono altri primati che la slovena ha costruito nel suo cammino, come i 2414 punti nella classifica generale e il distacco monstre sull’avversaria più vicina, la tedesca Riesch (ieri fermatasi nella prima manche per problemi al ginocchio destro), 1313 punti. Due limiti che difficilmente saranno battuti. Trentaquattro gare disputate e un solo ritiro, nello slalom di Zagabria. Torna in Slovenia con la Coppa del Mondo, quelle di gigante e superG. Ieri Tina ha vinto di orgoglio, pareva quasi deconcentrata prima del via con l’inusuale sorriso che le tracciava il viso, la sua stagione poteva essere finita sabato con la perdita dell’ultimo obiettivo, la coppetta dello slalom. Seconda alle spalle della francese Wor-

ley, che già l’aveva battuta ai Mondiali di Schladming, nella seconda è scesa come un maschiaccio, sciando su linee incredibili, stabilendo il miglior tempo di manche che le ha permesso di superare la francese. Azzurre Per le azzurre la giorna-

ta non era iniziata bene con la rovinosa caduta di Irene Curtoni nella prima manche. Ma la Karbon, su una pista finalmente difficile e ghiacciata, aveva sfoderato la sua miglior manche della stagione, un quarto posto che valeva come oro. E Nadia Fanchini non era stata da meno con l’ottavo posto. Denise, fiutando l’occasione, si è buttata, ma alla fine del primo muro ha inforcato una porta con lo sci destro ed è caduta. Pure Nadia si è lanciata e alla fine ha stabilito il 2o tempo di manche alle spalle della Maze. «Con l’infortunio della Karbon — ha detto — non riesco a gustare questa giornata. So che è importante, ma penso all’amica, al dolore e alle paure che sta provando. Spero non si arrenda». Il duello La finale dello slalom

maschile è stata caratterizzata dal duello fra l’austriaco Marcel Hirscher, già da una settimana vincitore della coppa di specialità, e Felix Neureuther. Ha prevalso il tedesco, forte di una grande prima manche su un percorso stretto e lento, nel quale ha inflitto 34/100 di secondo di distacco al croato Ivica Kostelic e 51/100 a Hirscher. Il ritorno del campione del mondo è stato rabbioso, ma a Neureuther è riuscito a rosicchiare solo 15/100. Male gli azzurri. Il migliore Manfred Moelgg si è piazzato in decima posizione davanti a Razzoli. Quattordicesimo Stefano Gross, diciottesimo Patrick Thaler. Fuori nella prima discesa Deville. Questo gruppo che a inizio stagione avrebbe dovuto dominare lo slalom si è squagliato. Adesso serve un’estate con tanta umiltà per lavorare duramente se si vogliono recuperare posizioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

UOMINI MOELGG 10o

Neureuther fa centro in slalom Slalom uomini: 1. Neureu ther (Ger) 1’52"20; 2. Hirscher (Aut) a 36/100; 3. Kostelic (Cro) a 51/100; 4. Myhrer (Sve) a 1"08; 5. Missilier (Fra) a 1"29; 6. Matt (Aut) a 1"35; 7. Larsson (Sve) a 1"60; 8. Raich (Aut) a 1"94; 9. Yuasa (Giap) a 2"26; 10. Moelgg a 2"41; 11. Razzo li a 2"48; 14. Gross a 2"81; 18. Tha ler a 3"58. Rit. I m.: Deville. Coppa del Mondo (34): 1. Hirscher (Aut) 1535; 2. Svindal (Nor) 1226; 3. Li gety (Usa) 1022; 7. Moelgg 636. Slalom (11): 1. Hirscher (Aut) 960; 2. Neureuther (Ger) 716; 3. Koste lic (Cro) 535; 5. Moelgg 335. Gigante donne: 1. Maze (Slo) 2’16"67; 2. Worley (Fra) a 35/100; 3. Gut (Svi) a 1"38; 4. Rebensburg (Ger) a 1"74; 5. Fenninger (Aut) a 1"87; 6. N. FANCHINI a 1"95; 7. Go ergl (Aut) a 2"19; 8. Mancuso (Usa) a 2"47; 9. Lindell Vikarby (Sve) a 2"55; 10. Marmottan (Fra) a 2"63. Rit. I m. I. Curtoni, Riesch (Ger). Rit. II m.: Karbon. Coppa del Mondo (35): 1. Maze (Slo) 2414; 2. Riesch (Ger) 1101; 3. Fenninger (Aut) 1029; 22. I. Curtoni 323. Gigante (9): 1. Maze (Slo) 800; 2. Fenninger (Aut) 480; 3. Rebensburg (Ger) 411; 9. I. Curtoni 193.

Marcel Hirscher, 24 anni, 2ª Coppa del Mondo

Vincendo Indian Wells, lo spagnolo completa il clamoroso ritorno dopo i guai al ginocchio. La russa domina la Wozniacki: oggi torna n. 2 VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci

Questo Indian Wells rimarrà nella storia, comunque. Per il formidabile ritorno, anche sul cemento, di Nadal, alla quarta finale consecutiva, da inizio febbraio, e al terzo successo nel torneo più amato e più vincente sulla superficie dura. A dispetto dei suoi guai fisici. Battendo in California il numero 2 del mondo, Federer, il 6 Berdych e il 7 Del Potro. Peraltro dopo una partita durissima che sembrava vinta sul 3-0 iniziale e due palle del 4-0, che pareva poi quasi persa sul 4-6 0-2 e 1-3 che è poi tornata stabilmente nelle sue mani anche grazie al vistoso calo fisico dell’omone di Tandil. Ma soprattutto per la sua straordinaria capacità difensiva di rimettere sempre una pala di più di là del net e scoraggiare l’avversario.

La grinta di Rafa Nadal alla terza affermazione a Indian Wells AP

Sorpresa Il più stupito del successo è proprio Rafa, che non vinceva un torneo sul cemento da Tokyo 2010 e non giocava una finale sul duro da quella mitica di 6 ore degli Australian Open 2012, persa contro Djokovic. Il più stupito anche perché, dopo i guai al ginocchio sinistro e i 7 mesi di forzato stop, non è ancora pronto per partite così dure e importanti, come si è visto anche

Il mancino non vinceva sul duro da Tokyo 2010: in California la 600ª vittoria in carriera Maria Sharapova, 25 anni (destra) e Caroline Wozniacki, 22, EPA

contro Delpo nella difficoltà nel concretizzare le palle break e negli errori nei momenti topici, dove invece il formidabile mancino di Maiorca non sbaglia. Tanto da confermare, insieme a Federer, la rinuncia a Miami che scatta mercoledì sull’altra cosa Usa. Rilancio Sicuramente lascerà il

segno anche l’impresa di Del Potro, che ha fermato dopo 17 singolari stagionali (22 consecutivi) il numero 1, Novak, dando importanti segnali di ripresa dopo l’operazione al polso, la forzata vacanza del 2010 e il ritorno fra i primi 10 solo a metà dell’anno scorso, e capace, in California, di rimontare anche il numero 3 del mondo, Murray. Una prestazione che ricorda quella degli Us Open 2009, sempre sul cemento americano, quando mise in fila Nadal (allora 2) e Federer (1). E che evidenzia le difficoltà di Novak nel trovare soluzioni quando non è motivato a mille e

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i tornei vinti da Sharapova che non trionfava dal Roland Garros 2012 quando superò in finale Sara Errani (lu.mar.).

22

i Masters 1000-record vinti da Nadal, fermo da Roma 2012. E’ il primo successo di Rafa sul cemento da Tokyo 2010. non tiene l’indiavolato ritmo di palleggio da fondo. Intanto, dopo Federer, anche Nadal rinuncia a Miami, da mercoledì. Sorriso C’è poi il successo netto e importante di Maria Sharapova. Che è sicuramente più esperta, più brava e vincente sul cemento Usa dov’è cresciuta, in questo momento, ed in assoluto, rispetto all’avversaria della finale, Caro-

line Wozniacki. Che aveva già battuto quattro volte su sei, le ultime due consecutive. Ma, con una prestazione maiuscola, la russa oltre il pronostico, annienta, al di là del punteggio, la solare danese nel derby fra bionde ex n. 1 del mondo. La prende alla gola dal primo scambio e non le dà più scampo, tenendo sempre l’iniziativa, in due set fotocopia, con break del 2-0 e 5-2, che chiude rischiando (33 vincenti a 2!) e picchiando come un’ossessa 6-2 6-2 in un’ora e 20 minuti. Firmando così il secondo successo a Indian Wells dopo il 2006 — riscattando la sconfitta della finale di 12 mesi fa —, e il torneo numero 28, il primo dopo il Roland Garros 2012 contro Sara Errani), risalendo al numero 2 del mondo (da 3), dietro Serena Williams e davanti ad Azarenka (di cui oggi prende il posto in classifica). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Finali, uomini: Nadal (Spa) b. Del Potro (Arg) 4-6 6-3 6-4; donne: Sharapova (Rus) b. Wozniacki (Dan) 6-2 6-2.


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PALLAVOLO FINALI CHAMPIONS LEAGUE

La grande incompiuta 4

d

L’ALBO D’ORO Recente 1992 Ravenna 1993 Ravenna 1994 Ravenna 1995 Sisley Treviso 1996 Las Daytona Modena 1997 Las Daytona Modena 1998 Casa Modena 1999 Sisley Treviso 2000 Sisley Treviso 2002 Lube Macerata 2003 Lokomotiv Belgorod (Rus) 2004 Lokomotiv Belgorod (Rus) 2005 Tours (Fra) 2006 Sisley Treviso 2007 Friedrichshafen (Ger) 2008 Dinamo Kazan (Rus) 2009 Itas Trento 2010 Itas Trento 2011 Itas Trento 2012 Zenit Kazan (Rus) 2013 Novosibirsk (Rus) I PREMI MVP Nilsson (Novosibirsk) Miglior realizzatore Nilsson (Novosibirsk) Schiacciatore Rouzier (Kedzierzyn) Muro Lee (Kazan) Battuta Felipe (Kedzierzyn) Ricezione Berezhko (Kazan) Libero De Pandis (Cuneo) Palleggiatore Butko (Novosibirsk)

HANNO DETTO

S DAL NOSTRO INVIATO

MARIO SALVINI OMSK (Russia)

L’Europa di Cuneo finisce sul più bello, nell’ultimo giorno della campagna di Siberia, accerchiato dal Lokomotiv Novosibirsk e dal chiassosissimo pubblico. Ai vantaggi del decimo set della prima final fuor della sua storia. Rimasto senza risorse, ma mai arreso. Non ai suoi limiti, né all’ambiente ostile. Nemmeno alle decisioni sbagliate degli arbitri, un paio, che possono starci, ma micidiali. Mai, fino all’ultimo. Significativo che Nik Grbic, uno che in carriera ha vinto come pochi, alla fine abbia detto: «Non avete idea di quanto mi dispiace, perché abbiamo fatto qualcosa di speciale. Nessuno avrebbe mai immaginato che saremmo potuti arrivare fin qui». Probabilmente no. E forse nemmeno che avrebbe vinto il Lokomotiv Novosibirsk, a dire il vero. Ma così è: considerando che quello femminile è andato al Vakifbank Istanbul (che ha sede a est del Bosforo), quest’anno tutti e due i titoli europei per club sono andati a squadre che almeno geograficamente sono in Asia. Peccato Peccato davvero. Per-

dere una finale 16-14 al tiebreak è una delusione inimmaginabile. Ma in questo caso c’è molto di più. Tutti i set che ha perso, Cuneo se li è visti sfuggir via di 2 punti. Dopo aver vinto bene il primo, nel secondo ha subito il mini-break decisivo sul 23-21 per un errore degli arbitri (un muro di Nilsson chiaramente out e dato dentro). Men-

Nikola Grbic «Adesso c’è tanto rammarico, domani ci resterà l’orgoglio per essere arrivati fin qui»

Cuneo lotta ma la Coppa sfugge al tiebreak Battaglia in 5 set, Grbic e compagni salvano 3 match point e poi cedono al Novosibirsk tre nel terzo, sul set ball dei siberiani, il muro di Cuneo ha colpito in testa Divis. Copertura fortunosa e decisiva. Di più ancora: la fuga del Lokomotiv nel tiebreak è cominciata quando gli arbitri hanno dato out un attacco di Ngapeth che le immagini tv hanno certificato esser stato toccato a muro da Nilsson. I russi sono arrivati 14-11. Ace di Wijsmans, muro di Kohut: Cuneo ha avuto ancora la forza di pareggiare. Come si poteva non esser solidali con Piazza e con i suoi ragazzi, quando Volvich ha schianto giù il muro del 16-14? Record mancati Con Ngapeth,

un vero leone. Con Sokolov che

NOVOSIBIRSK CUNEO

S Oleg Antonov «Sono contento solo di una cosa: non abbiamo mai abbassato la testa»

Earvin Ngapeth (ieri 18 punti), 22 anni, sfida il muro di Butko. In alto, la delusione di (da sinistra) Sokolov, Grbic e Kohut dopo la finale CEV

3 2

(22-25, 26-24, 25-23, 20-25, 16-14) LOKOMOTIV NOVOSIBIRSK: Gutsalyuk 11, Nilsson 17, Biryukov 23, Volvich 8, Butko 3, Divis 20; Golubev (L), F.Voronkov, Zhilin, Leonenko. N.e. Zubkov, Makhortov. All. A. Voronkov. BRE LANNUTTI CUNEO: Ngapeth 18, Sokolov 16, Antonov 18, Wijsmans 20, Kohut 9, Grbic 6, De Pandis (L), Della Lunga, Rossi. N.e. Marchisio, Galliani, Abdelaziz. All. Piazza. ARBITRI: Labasta (R.Cec) e Groenewegen (Ola). NOTE Spettatori 5400. Durata set: 27’, 30’, 27’, 28’, 20’; tot. 132’. Lokomotiv: battute sbagliate 18, vincenti 6, muri 13, seconda linea 16. errori 24. Bre Lannutti: battute sbagliate 20, vincenti 4, muri 12, seconda linea 13, errori 27.

si è sacrificato in un ruolo non suo. Con Wijsmans, capitano che è l’immagine del coraggio di questa squadra. Con Kohut e De Pandis, quest’ultimo premiato miglior libero. Con Grbic che in queste partite è di una lucidità unica: sarebbe stato giusto vederlo vincere la Champions col terzo club diverso (come Fomin, il record). E con Antonov, che ha giocato forse la sua più bella partita (59% in attacco, 4 muri), davanti a papà Jaroslav (nato a Novosibirsk). Lui di Coppe Campioni ne ha vinte 5, sarebbe stato emozionante vedere un passaggio di eredità unico. Invece l’unico italiano che ha vissuto la favola fino alla fine è stato Claudio Rifelli, tec-

A-1 DONNE FINAL FOUR COPPA ITALIA A VARESE

nico bolognese dalla vita da Corto Maltese del volley che al Novosibirsk fa il secondo di Voronkov. Il quale, dopo ieri è praticamente certo, sarà il nuovo c.t. della nazionale russa. Per dar l’idea: in Siberia Rifelli a far l’assistente a occhio guadagna più di almeno 10 dei 12 tecnici della nostra A-1. E questo e’ niente: il gran protagonista della finale, premiato come mvp e miglior realizzatore, lo svedese Marcus Nilsson (che a Piacenza non ha lasciato un gran ricordo), si dice che su questa Champions avesse un premio personale da 100.000 euro. Complimenti a lui e a tutto il Lokomotiv. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Daniele De Pandis «Il premio di miglior libero non cancella la rabbia: non eravamo inferiori»

S Roberto Piazza «Sprecata un’occasione unica. Abbiamo avuto gran testa e tanto carattere»

A-1 UOMINI RITORNO OTTAVI PLAYOFF

San Giustino e Vibo La dura legge dell’ex punisce Villa Caprara guida Piacenza al primo trionfo conquistano la bella tine in semifinale. Insomma la vita è una ruota. Panoramica. E adesso che la Rebecchi è in alto non vorrà più scendere. Magari non sono male i 4000 e passa spettatori, ma con l’entusiasmo che c’è in certe piazze nel volley femminile si poteva puntare al tutto esaurito…

DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI VARESE

Strana la vita degli allenatori: il 12 febbraio Villa Cortese cambiava il tecnico, sostituiva Gianni Caprara (già vincitore di un Mondiale con la Russia nel 2006, per dire) e affidava la panchina a Mauro Chiappafreddo. Ieri lo stesso Caprara (che nel frattempo è arrivato a Piacenza) ha guidato la sua squadra al successo in Coppa Italia battendo chi? Villa Cortese, con una gara perfetta. «Eh sì strana la vita», dice il tecnico emiliano, molto composto nei festeggiamenti di un trionfo storico per la società, che solo una anno fa era arrivata (a sorpresa) a una finale impossibile contro Busto e dodici mesi dopo è in campo a saltare. Un’ ascesa vertiginosa, rapida e tumultuosa, come quelle

© RIPRODUZIONE RISERVATA

VILLA CORTESE-PIACENZA

In finale un anno fa, Piacenza festeggia la prima Coppa Italia TARANTINI

che spesso accadono nel volley di oggi. Un progetto che cambia in corsa, si rafforza a stagione avviata con Martina Guiggi (ad esempio) e che decide di cambiare allenatore (via Mazzanti, ecco Caprara). Villa crolla Nulla fa fare per Vil-

la Cortese, spumeggiante in semifinale con Busto e vuota in finale con Piacenza. Ci prova

lotta, parte bene, rimonta, combatte, ma incassa una sconfitta che fa male. Alla fine c’è gloria per le emiliane di Caprara, trascinate dall’olandese Floortje Meijners (neolaureata in Economia e Commercio con una tesi sulla commercializzazione dell’abbigliamento intimo in Arabia Saudita...) che un anno fa era a Busto Arsizio, la squadra battuta dalle piacen-

0-3

(22-25, 21-25, 20-25) MC CARNAGHI VILLA CORTESE: Folie 3, Rondon 3, Klineman 11, Garzaro 5, Barun 11, C. Bosetti 7; Paris (L), Malagurski 4, Viganò, Velijkovic 6, Mojica. N.e. Parrocchiale, Nomiukou. All. Chiappafreddo. REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: Ferretti 1, L. Bosetti 12, Leggeri 6, Turlea 14, Meijners 21, Guiggi 4; Sansonna (L), Secolo, Valeriano, Radenkovic. N.e. Nicolini, Zilio. All. Caprara. ARBITRI: Sampaolo e Boris. NOTE Spettatori 4070. Durata set: 28’, 27’, 27’; tot. 82’. Mc Carnaghi: b.s. 6, v. 3, m. 9, s.l. 11, e. 17. Rebecchi: b.s. 5, v. 2, m. 9, s.l. 11, e. 13. COPPA ITALIA A-2 Finale: FrosinonePomì Casalmaggiore 3-0 (25-21, 25-19, 25-23)

SAN GIUSTINO LATINA

3 2

VIBO CASTELLANA

3 0

(25-17, 25-23, 16-25, 20-25, 16-14)

(25-20, 25-18, 25-19)

ALTOTEVERE SAN GIUSTINO: Cebulj 11, Bohme 10, Mc Kibbin 2, Mattioli 13, De Togni 10, Maric 34; Cesarini (L), Coali, Fiore, Torre, Van Den Dries 1, Lo Bianco. N.e. Guttmann, Gradi. All. Fenoglio.

TONNO CALLIPO VIBO Urnaut 8, Buti 6, Klapwijk 18, Kaliberda 12, Barone 8, Coscione 3; Farina (L); Cortellazzi, Forni. N.e. Badawy, Rocamora, Lavia, Montesanti. All. Blengini.

ANDREOLI LATINA: Rauwerdink 16, Patriarca 12, Jarosz 11, Noda Blanco 13, Verhees 8, Sottile 3; Rossini (L), Fragkos 1, Gitto, Troy 14, Guemart, M. Prandi. All. Prandi.

BCC NEP CASTELLANA GROTTE Ferreira 9, Cester 8, Sabbi 6, Casoli 7, Yosifov 3, Falaschi 2; Paparoni (L); Stivachtis 1, Dolfo, Elia, Menzel 3. N.e. Ricciardello. All. Gulinelli.

ARBITRI: Pasquali e La Micela.

ARBITRI Cesare e Satanassi

NOTE Spett. 990, incasso 7.000 e. Durata set 24’, 30’, 24’, 26’, 18’; tot. 122’. Altotevere: b.s. 17, v. 5, m. 9, s.l. 5, e. 33. Andreoli: b.s. 15, v. 4, m. 10, s.l. 5, e. 29. Situazione: 1-1. Gara-3: domenica ore 18

NOTE: Spett. 1100, incasso 3600 e. Durata set: 24’, 25’, 26’; tot. 75. Callipo: b.s. 12, b.v. 7, m. 10, s.l. 10, e. 18. Bcc Nep: b.s. 12, b.v. 1, m. 6, s.l. 6, e. 24. Situazione: 1-1. Gara-3: domenica ore 18.

SAN GIUSTINO (m.s.) Gli umbri hanno dominato i primi due set grazie a Maric (17 punti), per poi spegnersi dopo il 10-10 del terzo. La reazione di Latina è legata a Rauwerdink e alla mossa di Prandi di inserire Troy al posto di Jarosz. Nel tie-break avanti Latina sino 7-9 e poi è Maric a chiudere. A fine gara è stato necessario l’intervento dei carabinieri per evitare contatti tra le due tifoserie.

VIBO VALENTIA (mi.fa.) La Callipo sfata allunga la serie play off con Castellana. Blengini ritrova Klapwjik (54% in attacco con 1 muro e 4 ace) e Kaliberda (58% sotto rete e 78% in ricezione) e rifila un netto tre a zero alla Bcc-Nep, mai in partita. La squadra di Gulinelli paga la serata perfetta dei giallorossi ispirati da un ottimo Coscione. Sabbi, eroe di gara-1, finisce ai margini con un 5 su 19 in attacco.


LUNEDÌ 18 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GHIACCIO MONDIALI DI FIGURA A LONDON

Che gara Un podio di regine Per l’azzurra è la quinta medaglia iridata

CARO UNICA EUROPEA TRA LE DIVINE ASIATICHE Da sinistra, Carolina Kostner, 26 anni, medaglia d’argento; la coreana Yu-Na Kim, 22 anni, medaglia d’oro e la giapponese Mao Asada, 22 anni, medaglia di bronzo AP

TUTTE LE SUE MEDAGLIE

NEL LIBERO E’ TERZA

la classifica

MONDIALI MEDAGLIA London 2013 Argento Nizza 2012 Oro Mosca 2011 Bronzo Göteborg 2008 Argento Mosca 2005 Bronzo EUROPEI MEDAGLIA Zagabria 2013 Oro Sheffield 2012 Oro Berna 2011 Argento Tallinn 2010 Oro Helsinki 2009 Argento Zagabria 2008 Oro Varsavia 2007 Oro Lione 2006 Bronzo Anche un 1˚, un 2˚ e due terzi al Gran Prix

CORTO 1. Yu-Na Kim (S.Cor) 2. KOSTNER 3. Murakami (Giap) 4. Osmon (Can) 5. Wagner (Usa) 6. Asada (Giap) 21. MARCHEI LIBERO 1. Yu-Na Kim (S.Cor) 2. Asada (Giap) 3. KOSTNER 4. Zijun Li (Cina) 5. Gold (Usa) 6. Wagner (Usa) 18. MARCHEI

Ecco la classifica finale del concorso femminile dell’edizione numero 102 dei Mondiali di pattinaggio di figura a London (Ontario, Canada). Finale: 1. (1.1.) Yu-Na Kim (S.Cor) 218.31; 2. (2.3.) KOSTNER 197.89; 3. (6.2.) Asada (Giap) 196.47; 4. (3.7.) Murakami (Giap) 189.73; 5. (5.6.) Wagner (Usa) 187.34; 6. (9.5.) Gold (Usa) 184.25; 7. (12.4.) Zijun Li (Cina) 183.85; 8. (4.10.) Osmond (Can) 176.82; 9. (8.9.) Sotnikova (Rus) 175.98; 10. (14.8.) Tuktamysheva (Rus) 174.24; 11. (11.11.) Meite (Fra) 165.03; 12. (7.13.) Suzuki (Giap) 164.59; 18. (21.18.) MARCHEI 147.23; 27. (27. -) BRESSANUTTI -.

PUNTEGGIO 69.97 66.86 66.64 64.73 63.98 62.10 50.41 PUNTEGGIO 148.34 134.37 131.03 127.54 125.40 123.36 96.82

Kostner d’argento Sangue e talento: è un’altra impresa Prima del libero, Carolina ha un’emorragia al naso, ma poi è sublime: solo la Kim meglio di lei

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PODI: CHE CANADA

Mani alle narici durante la gara Carolina Kostner ha affrontato il programma libero con un inconveniente fastidioso: il naso infatti ha cominciato a sanguinarle e per due volte, in pista, si è portata le mani alle narici AP/AFP

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDON (Canada)

Da Mozart a Ravel, dal Concerto n. 23 al Bolero, Carolina Kostner suona musiche sempre fatate. Da Nizza a London, da un anno all’altro, Carolina Kostner cede lo scettro di campionessa del mondo, ma resta (unicamente lei) sul podio iridato, solo un gradino più sotto di Yu-Na Kim, regina al rientro, forse la più grande pattinatrice di sempre. Si chiude con l’argento al collo l’avventura canadese di Caro: e, all’undicesima esperienza mondiale consecutiva — come lei nessuna — è una medaglia dal peso enorme. E’ la quinta iridata (su dieci totali nella storia tricolore) e vale la consacrazione: lo sport italiano non può che dire grazie. La 26enne gardenese poi, superata la bufera-doping che ha travolto il fidanzato Alex Schwazer, per centrare l’obiettivo compie una doppia impresa. Irraggiungibile olimpionica a parte, tiene a bada tutto il prestigioso lotto di avversarie, con Mao Asada che, imbattuta nella stagione, passa dal sesto posto del corto al terzo finale. Quindi supera un clamoroso imprevisto. Il libero, di

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Le medaglie azzurre nella storia delle 102 edizioni dei Mondiali di figura: due ori, tre argenti e cinque bronzi

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I podi consecutivi della Kostner: la serie è cominciata il 23/10/2010 con il 1˚ posto nel Grand Prix di Nagoya fronte a un Budweiser Garden esaurito ed elettrico, è proposto con il naso che gocciola sangue. Ghiaccio sporco Succede tutto in un attimo. Forse a causa del clima molto secco all’interno dello stadio, che può aver fatto rompere una piccola vena. Resta che, nell’ultimo gruppo, quello che comprende le migliori sei dopo il primo segmento di gara, la statunitense Wagner (era quinta) e la giapponese Murakami (terza) si sono già esibite. E’ quest’ultima a guidare la classifica provvisoria. Carolina è a bordo balau-

stra, pronta a cominciare ed ecco la sgradita sorpresa. Lo speaker tergiversa qualche secondo, poi non può non chiamarla. L’azzurra trova dei fazzoletti, tampona la perdita in qualche modo, ma non risolve. Solo che il tempo incalza e così si porta a centro pista. Parte. E parte forte. Triplo lutz, doppio axel, combinazione triplo flip-triplo toeloop. Eppure il ghiaccio, qua e là, si sporca di chiazzette rosse. La trottola con cambio di piede e la Flying Camel. E’ qui che, d’istinto, la Fiamma Azzurra si porta le mani alle narici, gesto che ripeterà all’inizio della sequenza di passi.

freschi primati italiani, ottenuti in gennaio agli Europei di Zagabria. Come sempre, a far la differenza a suo favore, pur senza giudice italiano nel pannello, è il punteggio artistico (70.69), secondo solo a quello della vincitrice che nei components merita addirittura sei 10.00 (per Carolina due 9.75 e cinque 9.50). Quello tecnico (61.34) è il sesto della serata. Il resto è una lunga attesa. Fino all’ufficializzazione del risultato. Per Carolina, tra gare nazionali e internazionali, è addirittura il ventesimo podio consecutivo. Premi L’argento le vale anche

Pathos C’è un loop che si apre

e diventa semplice. In chiusura c’è anche una caduta sul triplo salchow. Sono preziosi punti che se ne vanno. Ma l’allieva di Michael Huth, espressiva come una grande attrice nel suo elegante costume nero a schiena nuda, regala comunque un’interpretazione sublime. Il suo libero, splendidamente coreografato, merita 131.03 punti (terzo score dopo quelli di Yu-Na Kim e della Asada), per un totale di 197.89. Le cifre, in entrambi i casi, ritoccano quelle dei suoi

37.000 dollari di bonus, punti pesanti per rafforzare la leadership nel ranking mondiale e, con Valentina Marchei nell’occasione 18ª, la presenza di due italiane all’Olimpiade di Sochi e ai Mondiali di Saitama 2014. Carolina non scioglie le riserve, ma appare scontato che nel primo caso ci sarà. Nel secondo è tutto da dimostrarsi. Ci manca già. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’OPINIONE di FAUSTO NARDUCCI

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&

Classifica a squadre Dopo la partecipazione dello scorso anno, l’Italia (prima esclusa) non sarà al Mondiale a squadre di Tokyo (11-14 aprile). La classifica di merito dopo i Mondiali individuali, ammesse le prime sei: 1. Canada 7824 2. Usa 7156 3. Giappone 6823 4. Russia 6648 5. Francia 4826 6. Cina 4702; 7. ITALIA 3982 Il medagliere 1. Canada 1-1-1; 2. Russia 1-0-1; 3. Sud Corea 1-0-0; 4. Usa 1-0-0; 5. Germania 0-1-0; 6. ITALIA 0-1-0; 7. Kazakistan 0-1-0; 8. Giappone 0-0-1; 9. Spagna 0-0-1

L’INTERVISTA

«L’Olimpiade? Vedremo, ma mi sono divertita» «Peccato per il naso, avrei voluto dare di più al pubblico» LONDON (Canada)

Yu-Na Kim è divina, eterea, incantatrice e ha la sguardo enigmatico. Sul ghiaccio le riesce tutto facile, anche troppo, senza sforzi apparenti. E’ unica. Il suo «I miserabili» è da antologia. Mao Asada la patisce da sempre e, al suo fianco, diventa timida. Poi c’è Carolina Kostner che, al cospetto delle due (un po’ musone), sorridente e divertita, appare donna matura. L’azzurra — ieri impegnata nel Gala di chiusura — vince il dopo-gara, perché non nasconde la sua felicità. Ci credeva, Carolina?

«Sono arrivata qui e, non avendo partecipato al Grand Prix, non sapevo esattamente cosa aspettarmi. Torno a casa con l’argento. Non avrei potuto chiedere molto di più». Dove ha trovato il coraggio per non farsi condizionare dal fastidio al naso?

«Non lo so, ho dimostrato di averne più di quanto pensassi. Non è stato semplice pattinare così, ma ci sono riuscita. In pista vedevo sangue dappertutto». Non ha perso concentrazione?

«Mi vergognavo quasi a farmi vedere dai giudici e dal pubblico in quelle condizioni. Ma cosa avrei potuto fare? Una cosa del genere non mi capitava dall’età dello sviluppo. Ormai credo di essere uscita, da quel periodo...». Senza quell’episodio, avrebbe fatto meglio?

«Difficile da dire. Resta che il mio Bolero è così bello che meriterebbe di essere eseguito sempre al meglio. Mi spiace per il pubblico se non ci sono riuscita fino in fondo». Quanto vale questo risultato?

«Mi onora e mi rende orgogliosa. Mi dà anche ulteriore fiducia: voglio continuare così». A questo punto, la vedremo anche la prossima stagione e, quindi, la partecipazione all’Olimpiade di Sochi non è più in dubbio?

«Piano, un passo alla volta. Diciamo che qui mi sono proprio divertita». Cosa le ha fatto più piacere?

«Il fatto che questo è stato il mio 11˚ Mondiale consecutivo. Non è facile rimanere ai vertici così a lungo. Segno che il lavoro paga». A chi dedica la medaglia?

«Alla squadra italiana. I miei compagni, dalla tribuna, hanno fatto un tifo da stadio. Bellissimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

a.b.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Scherma COPPA DEL MONDO A VENEZIA

Ippica I DUE GP DI TREVISO

Cassarà trionfo n. 24 Baldini sul podio: 3o

Probo Op travolgente Mack Grace Sm pure

Successo numero 24 in Coppa del Mondo per Andrea Cassarà. E sul podio della tappa di Coppa del Mondo di Venezia c’è posto anche per Andrea Baldini, terzo. «E dire che a inizio stagione pensavo di chiedere al Commissario tecnico di rientrare solo dalle prove asiatiche di maggio — esulta il 29enne bresciano —. Poi invece ho pensato che non era giusto interrompere dopo Londra, né tantomeno all’inizio del percorso con un nuovo c.t.». Sulle pedane del PalaArsenale, il vincitore dell’ultima Coppa del Mondo ha trovato l’ostacolo più impegnativo in semifinale, quando ha superato 15-13 il compagno di squadra Andrea Baldini (vincitore della tappa di Parigi che ha aperto la stagione). Per il resto ha lasciato 29 stoccate agli avversari in 5 assalti, finale compresa (15-8 sullo statunitense Meinhardt). «Devo dire che l’inizio di tutti noi olimpionici è stato formidabile — ha aggiunto Cassarà —. Io e Andrea (Baldini, ndr) abbiamo vinto una gara ciascuno, Avola e Aspromonte hanno anche fatto bene. Insomma, penso che non si possa dire che siamo stati appagati. Anzi, io punto a vincere a Rio». Soddisfatto il c.t. Andrea Cipressa: «E’ stata una grande prestazione corale. Sono soddisfatto per come tutti gli atleti sono riusciti a farsi apprezzare».

I due cavalli più attesi non falliscono a Treviso, che ha ereditato tutti i GP di Padova. Comincia Mack Grace Sm che conferma lo stato di grazia già mostrato a Torino, girando al largo del leader Owen Cr per poi passare facile in retta. Per il figlio di CC’s Chukie T secondo GP del 2013 in altrettante corse, dopo un 2012 esaltante che lo aveva visto vincere Lotteria, Città di Montecatini, Europeo di Cesena e Palio di Montegiorgio. Ma soprattutto, Mack Grace dimostra di saper vincere anche senza correre al comando: ora meriterebbe una consacrazione a livello internazionale. Andrea Cassarà, 29 anni BIZZI Spada A Tallin (Est) gli spadi-

sti hanno chiuso al quinto posto la prova a squadre. Confalonieri, Garozzo, Martinelli e Bino, hanno ceduto 45-32 dall’Ungheria nei quarti. Risultati. Fioretto uomini a Venezia. Finale: Cassarà b. Meinhardt (Usa) 15-8. Semifinali: Meinhardt (Usa) b. Joppich (Ger) 15-10; Cassarà b. Baldini 15-13. Quarti: Cassarà b. Sedov (Rus) 15-5; Baldini b. Davis (Gb) 15-9. Ottavi: Sedov (Rus) b. Avola 15-6; Baldini b. Foconi 15-10. Sedicesimi: Cassarà b. Biondo 15-5; Sedov (Rus) b. Aspromonte 15-13. Spada uomini a squadre a Tallin (Est). Finale: Francia b. Svizzera 45-43; 3˚: Ungheria b. Estonia 33-32. Semifinali: Svizzera b. Estonia 45-32; Francia b. Ungheria 45-20. Quarti: Ungheria b. Italia. Sem. 5-8˚ posto: Italia b. Russia 45-36. Finale 5˚: Italia b. Cina 45-39.

Magia Probo Op Ma il vero ca-

polavoro della giornata lo firma Probo Op nel Città di Padova. Al rientro dal 2˚ nel Mangelli del 1˚ novembre, l’allievo di Edy Moni perde un sacco di metri al via, trova l’azione migliore lungo il percorso e con un finale travolgente riesce a folgorare sul palo il valido Pioneer Gar, mentre il leader Peligro cede negli ultimi metri. Per Probo Op (da From Above), 2˚ anche nel Derby, primo GP della carriera. 5ª corsa - Pr. Padovanelle - m 1609: 1 Mack Grace Sm (R. Andreghetti) 1.12.4; 2 Owen Cr; 3 Newyork Newyork; 4 Nancy’s Treb; Tot.: 1,45; 1,15, 1,31, 1,44 (3,55) Trio: 15,07. 7ª corsa - GP Città di Padova - m 1609: 1 Probo Op (E. Moni) 1.13.3; 2 Pioneer Gar; 3 Pitango Jet; 4 Powell Bi; Tot.: 2,47; 1,49, 1,83, 2,09 (14,88) Trio: 40,04.

Atletica Meucci a New York secondo in 1h01"06"

va 1-10. Rip. Monleale. Classifica: Milano 39; Monleale 36; Vicenza 35; Padova 34; Cittadella* 18; Molinese 13; Asiago 10; Roma 9; Empoli 6. (* una gara in più).

Daniele Meucci continua a crescere nel fondo prolungato. A New York, dove nel maggio 2012 vinse la 10 km, il pisano ha chiuso la mezza maratona in 1h01’06", piazzandosi al secondo posto alle spalle del keniano Wilson Kipsang (1h01’02"). Il bronzo sui 10.000 agli Europei di Barcellona 2010 si è migliorato di un minuto e 24 secondi, piazzandosi al sesto posto nella lista italiana all-time della distanza.

Ippica

DEBUTTO RUTHERFORD (si.g.) L’olimpionico del lungo Greg Rutherford (Gb) ha saltato 7.89 (0.0) a Perth (Aus). Solo un nullo, e ritiro per crampi, per Watt.

Nuoto

RIGAUDO Esordio stagionale per Elisa Rigaudo nella 20 km di Lugano: 6 a in 1h30’49" nella gara vinta dalla viceiridata cinese Hong Liu in 1h27’06". COL MORTO (pe.m.) Tragedia alla 35ª maratona di Barcellona (18.389, quarta in Europa quest’anno): sotto la pioggia il 45enne X. Jimenez è morto dopo aver tagliato il traguardo in 4h05’10" ed essere stato trasportato in ospedale dalla Croce Rossa. Uomini: 1. Abera (Eti) 2h10’17"; 2. Keter (Ken) 2h10’48"; 3. Maiyo (Ken) 2h11’34". Donne: 1. Bertha (Eti) 2h34’39"..

Probo, 1o GP in carriera PERRUCCI

VOLTEGGIO EQUESTRE

La World Cup alla Cavallaro La 27enne veneta Anna Cavallaro ha vinto a Braunschweig in Germania l’edizione la World Cup di volteggio dopo aver comandato la generale dalla prima tappa, aggiudicandosi anche quella finale in coppia con Harley (longeur Nelson Vidoni), davanti all’elvetica Simone Jaiser (Luk). DEMURO OK IN GIAPPONE A Nakayama Cristian Demuro ha vinto le Fuji Spring Stakes (gr 2 m 1800) con Logotype.

DODONI (pe. m.) A Castellón (Spa) la Coppa Europa di lanci si è chiusa in condizioni meteo avverse. Uomini. Peso: Vivas (Spa) 20.00; 12. Dodoni (ITA) 17.34. U23: 5. Secci 17.71. Giavellotto: Sirmais (Let) 82.51; Rohler (Ger) 81.87. U23: 12. Fraresso 63.04. Donne. Disco: Muller (Ger) 66.69. U23: 7. Marchetti (ITA) 50.80. Martello: Marghieva (Mol) 71.98; Lysenko (Rus) 71,54. U23: 9. Magni 57,73.

Baseball CASO MATOS (m.c.) Jesus Matos, 39enne lanciatore del Bologna campione d’Europa, 92 vittorie 1088 strikeout, non ha ottenuto l’idoneità fisica: il presidente Michelini corre ai ripari. Nettuno prende 2 esterni ex triplo A, il dominicano Victor Mendez, 32 anni, e Ben Harrison, 31 (Florida).

Boxe MONDIALI (r.g.) A Carson (Usa) Timothy Bradley (30-1nc) mantiene la cintura Wbo dei welter e l’imbattibilità, superando ai punti Ruslan Provodnikov (Rus, 22-2) dopo aspra ed equilibrata lotta. A Panama City, il filippino John Casimero (17-2) mantiene il titolo minimosca Ibf superando il locale Alberto Rios (17-2-1) ai punti. Roberto Vasquez (Pan, 32-5-1) resta titolare interim Wba gallo, superando Mark Apolinario (Fil, 17-2-2) in 12 round. FUNERALI GARBELLI L’ultimo saluto a Giancarlo Garbelli, morto a 81 anni, sarà dato oggi a Lurago d’Erba (Co) alle ore 14.

Canoa Biathlon VINCONO TUTTE LE COPPE

Atletica ARRIVATI IN 10.679: NELL’HANDBYKE STRAVINCE ZANARDI

Baseball TORNAVA DAL CLASSIC

Fourcade e Berger: en plein

A Roma Etiopia e Kenya fanno 1-1 nella maratona

Pedroso morto in un incidente

A Khanty-Mansiysk (Rus) si chiude la Coppa del Mondo con un altro successo di Martin Fourcade, il 10˚ della stagione, che gli consente di vincere anche la coppetta della mass start: prima di lui solo il connazionale Poirée nel 2004 aveva vinto tutti i trofei nella stessa stagione. Tutte le coppette anche per Tora Berger, vincitrice ben 11 volte in stagione: entrambi sono stati leader della classifica fin dalla prima gara, anche se l’ultima vittoria tra le donne è della ceca Soukalova, che ha vinto tutte e tre le gare nella località russa e si propone come nome nuovo per la prossima stagione. Ieri, Hofer e la Oberhofer hanno chiuso lontano dai primi. Uomini, 15 km mass start: 1. M. Fourcade (Fra) 41’51"4 (1); 2. Landertinger (Aut) a 13"9 (1); 3. Svendsen (Nor) a 17"3 (1); 24. HOFER a 2’30"1 (5). Coppa: Fourcade 1248; Svendsen 827; Landertinger 715; 20. Hofer 480. Donne, 12.5 km mass start: 1. Soukalova (Cec) 38’22"4 (0); 2. Dorin (Fra) a 11"2 (1); 3. Makarainen (Fin) a 22"9 (2); 19. OBERHOFER a 2’44"6 (3). Coppa: Berger 1234; Domracheva (Bie) 924; 21. Oberhofer 421.

VALERIO PICCIONI

Roma e la maratona superano la prova a pieni voti. La folla del primo Angelus di Papa Francesco e quella dei podisti si dividono la mattinata senza troppi disagi e allora si può pure parlare dello scontro Etiopia-Kenya arbitrato da un fastidioso vento soprattutto sui Lungotevere. La sfida è finita in perfetta parità: 1-1. Helena Loshanyang Kirop, mamma di tre figli, è stata la più brava in 2h24’40: con i 25mila euro del primo posto potrà finanziare la fondazione per far studiare i bambini più poveri di West Pokot, la sua terra in Kenya. Ha lasciato scatenare le altre (primi 5 km in 16’51") per poi piazzare il colpo del k.o. al chilometro 32. Quanto a Getachev Terfa Negari ha scritto un’altra puntata della storia cominciata con Abebe Bikila 53 anni fa. È arrivato al secondo crono della storia della maratona di Roma, 2h07’56". Il suo allungo decisivo è arrivato al 40˚ km. «Il freddo e il vento si sono sentiti, ma volevo vincere». Mai così indietro i primi italiani: il reggiano Andrea Zambelli è finito 26˚ in 2h34’34", mentre la romana Liberati ha chiuso 13 a in 2h59’44". Alex Meno male che Alex Za-

Il francese Martin Fourcade, 24 AFP

nardi ha tenuto alta la bandiera nel giorno dei 153 anni dell’Unità d’Italia. Ha stravinto in 1h12’15", conquistando pure il titolo dell’eloquio più scherzoso: «Spero non mi abbiano

Alex Zanardi, 46 anni, all’arrivo

multato visto che sono passato spesso con il rosso...» Il numero di arrivati ha tagliato quota 10.679 (più i 45mila della Stracittadina), lontano dal record, ma lo si sapeva: la crisi morde, ma anche l’avvicinamento pieno di incertezze su percorso e orario per l’elezione del Pontefice ha favorito diverse rinunce. Non è mancato comunque un maratoneta vestito da Papa... Risultati. Uomini: 1. Getachew Negari (Eti) 2h07’56"; 2. Gebru (Eti) 2h08’11"; 3. Chemlany (Ken) 2h08’30"; 4. Gemeda (Eti) 2h08’35"; 5. Kanda (Ken) 2h’8’50"; 6. Barmao (Ken) 2h09’47"; 7. Wolde (Eti) 2h10’00; 8. Kisang (Ken) 2h10’27"; 9. Tolesa (Eti) 2h11’16; 10; Kiptanui Korir (Ken) 2h11’32". Donne: 1. Helena Kirop (Ken) 2h24’40"; 2. Kassa (Eti) 2h25’15"; 3. Haydar (Tur) 2h27’10"; 4. Rabo (Eti) 2h30’10"; 5. Kifle (Eti) 2h30’13". Handbike: 1. Alex Zanardi 1h12’15 2. Cratassa 1h18’38"; 3. Di Bari 1h24’15".

Dopo la prima semifinale di ieri notte tra R. Dominicana e Olanda, stanotte alle ore 2 (diretta Espn Usa, can. 214 Sky) si disputa la seconda semifinale del World Classic tra i detentori del Giappone (di entrambe le precedenti edizioni del 2006 e del 2009) e Portorico, che ha eliminato prima l’Italia e poi gli Usa nel girone di Miami. La finale è prevista per domani notte all’1 sempre in diretta Sky. Intanto, rientrando dalla trasferta in Oriente con la nazionale cubana, in un incidente stradale in località Manga Central, è morto insieme ad altri due passeggeri, il lanciatore 26enne Yadier Pedroso, argento olimpico 2008 e iridato 2005 con un record di 76 vittorie: l’auto s’è scontrata con un camion. Dopo Lazo e Vera, era tra i migliori lanciatori cubani. Infine, l’azzurro Chris Colabello ha giocato in prima base (0/1) nella sfida di spring training vinta da Minnesota contro Pittsburgh di Grilli. E il ricevitore Mike Zunino (0/1) è stato schierato da Seattle nel 5-2 contro Colorado.

CON LA TEMPESTA (a.fr.) I canoisti della lunga distanza a Mantova per il Tricolore di K2/C2: nel K2 maschile vittoria Balsamo/Cecchini (Idroscalo Club), nel C2 senior Ferraina/Strigini (Mergozzo); nel K2 donne vincono Sgroi/Alberti (Aniene). Percorso accorciato e molti equipaggi rovesciati (ma senza danni) per il forte vento e il moto ondoso. COPPA ITALIA (a.fr.) A Città di Castello (Pg), per la 43ª nazionale discesa, nel K1 Paolo Bifano vince la sprint, Luca Panziera la classica. Tra le donne, 1ª Costanza Bonaccorsi a sprint e Viola Rossi in classica. Doppio successo C1 per Marlene Ricciardi e Martino Rogai, nel C2 Giacoppo/Ferrari. Alla Can. Comunali Firenze il 21˚ Trofeo Maurizio Bianconi per club.

Curling MONDIALI DONNE Ai Mondiali femminili di Riga (Let), terza sconfitta in altrettante partite per l’Italia di Diana Gaspari: ieri le azzurre sono state sconfitte dalla Russia 9-4.Oggi sfide alle Lettonia e alla Cina.

Ginnastica Ferlito-Ferrari podi in Francia

SI CORRE ANCHE Trotto: Follonica (14.40). Galoppo: Albenga (15.10).

MIZZAU RADDOPPIA (al.f.) Dopo il successo nei 200 sl di sabato (1’57"99) in cui ha fatto meglio del tempo limite (1’58"30) per i Mondiali, Alice Mizzau, oggi 20 anni, si impone nei 100 sl ad Amiens (Fra) davanti a Silvia Di Pietro. Uomini: 50 do Bonacchi 26”12, Rivolta 26”50 (p.); 50 ra Pesce 27”97, 3. Bizzarri 29”02; 200 mx Stravius 1'59”87. Donne: 100 sl Mizzau 55”69, Di Pietro 56”39; 400 sl Balmy 4'11”75. A Lione (Fra). Uomini: 200 sl Di Giorgio 1'51”14; 200 do Malerba 2'00”98; 100 fa Sassot 54”01, G. Cosentino 54”86, Pelizzari 56”04. Donne: 100 sl, 50 fa Di Liddo 58”19, 27”50. ORSI DA 25 (al.f.) A Lecco (25 m). Uomini: 50 sl Orsi 21”89, Rolla 22”52, Schirru 22”99; 100 sl Orsi 48”34, Schirru 49”78, Rolla 49”92; 100 ra Cova 1'01”02. MAGNUSSEN E IRIE (al.f.) A Sydney (Aus, 50 m), Magnussen 1'48”81 nei 200 sl, Irie in vetta al nel dorso. Uomini: 50 sl A. Abood 22”38, Magnussen 22”56; 200 sl Fraser-Holmes 1'47”64, McEvoy 1'47”74; 100-200 do Irie (Gia) 53”43, 1'54”72; 100-200 ra Yamaguchi (Gia) 1'01”45 (Kitajima 1'02”49), 2'12”23; 100 fa Matsuda (Gia) 52”76; 200 mx Hagino (Gia) 1'57”68. Donne: 50 sl, 100 fa, 200 mx Coutts 25”37, 58”00, 2'11”13; 200-400 sl Barratt 1'57”51, 4'08”51 (Palmer 4'08”52); 50-100 do Terakawa (Gia) 27”89, 59”16; 200 fa Gandy 2'11”01. AMERICANI (al.f.) Due secondi posti per Lochte a Fort Lauderdale (Usa). Cielo vince i 50 sl, Missy Franklin da 25 yard a Federal Way (Usa), migliora il personale di 100-200 sl (47”28-1'41”81) e 200 dorso (1'48”42), gara in cui fallisce il record del mondo per 8/100. A Fort Lauderdale (50 m). Uomini: 50 sl Cielo (Bra) 22”20; 200 sl Worsley 1'51”54, Lochte 1'51”82; 100 do Vyatchanin (Rus) 55”09; 100 ra Lima (Bra) 1'02”05; 100 fa Schooling 54”71, Lochte 55”20. Donne: 100 ra Atkinson (Giam) 1'08”64.

Pallavolo A-2 UOMINI La 23ª giornata: Aiello Corigliano-Vero Monza 2-3 (25-20, 13-25, 25-12, 22-25, 8-15); Globo Sora-Sieco Ortona 2-3 (23-25, 25-23, 26-24, 21-25, 14-16); Loreto-Elettrosud Brolo 2-3 (23-25, 25-21, 25-21, 22-25, 11-15); Sidigas Atripalda-Gherardi Città di Castello 3-0 (25-20, 25-21, 25-16); Exprivia Molfetta-B-Chem Potenza Picena 3-1 (21-25, 25-21, 25-19, 25-23); Conad Reggio Emilia-Coserplast Matera 3-0 (25-21, 25-21, 25-18). Classifica: Città di Castello 62; Molfetta 49; Sora 46; Atripalda 41; Monza 39; Corigliano, Padova 37; Ortona 34; Reggio Emilia 32; Matera, Brolo 21; Potenza Picena 19; Loreto 11.

Sport invernali Johaug vince 30 km A Oslo (Holmenkollen), Therese Johaug conquista, come due anni fa ai Mondiali, la 30 km tl in linea di Coppa del Mondo (senza Marit Bjoergen non partita per indisposizione); brave le azzurre: Marina Piller 14ª e Debora Agreiter 20ª. Da mercoledì con la sprint classica di Stoccolma via alle finali con format mini Tour e chiusura domenica a Falun. Stasera a Oslo show sui 100 metri a tutto sprint: c’è Pellegrino. Classifica: 1. Johaug (Nor) 1h21’17"7; 2Kowalczyk (Pol) a 46"6; 3. Chekaleva (Rus) a 51"9; 4. Weng (Nor) a 53"6; 5. Ishida (Gia) a 53"8; 6. Kalla (Sve) a 1’13"1; 14. PILLER a 2’02"3; 20. AGREITER a 2’59"1; rit. DE MARTIN. CdM (26/31): 1. Kowalczyk (Pol) 1890: 2. Johaug (Nor) 1257; 43. DE MARTIN 137.

A La Roche sur Yon (Fra) per gli Internazionali francesi di artistica, Carlotta Ferlito e Vanessa Ferrari conquistano un primo, un secondo ed un terzo posto. Vanessa cancella la delusione del mancato ingresso nella finale alle parallele e, soprattutto, al corpo libero, conquistando, con 13.733, il 2˚ posto alla trave dietro la compagna (14.300). La siciliana brilla anche sulla pedana centrale finendo 3ª con 13.733, dietro la russa Afanaseva e la romena Bulimar.

LA NONA DI SCHLIERENZAUER L’austriaco Gregor Schlierenzauer ottiene ad Oslo (grande trampolino) la nona vittoria stagionale (49ª in carriera) ex aequo con il polacco Piotr Zyla per la Coppa del Mondo di salto. La Coppa di concluderà nel weekend a Planica con i voli. Risultati: 1. Schlierenzauer (Aut, 134.5 + 135 m) e Zyla (Pol, 135.5 + 133.5 m) 270.1; 3. Kranjec (Slo) 266.8; 41. R. DELLASEGA 107.3 (121). CdM (26/28): 1. Schlierenzauer (Aut) 1496 p.; 2. Bardal (Nor) 968; 37. COLLOREDO 106.

Golf

RUNGGALDIER QUINTA Coppa salto donne a Oslo (ultima): 1. Hendrickson (Usa) 262.8; 2. Takanashi (Gia) 260.8; 3. Seifriedsberger (Aut) 233.9; 4. Mattel (Fra) 221.5; 5. E.RUNGGALDIER 217.4 (124.5 + 116.5 m); 20. INSAM 171.1 (100.5 + 120.5). CdM (16 p.): 1. Takanashi (Gia) 1297; 2. Hendrickson (Usa) 1047; 3. Mattel (Fra) 823; 12. INSAM 373; 20. RUNGGALDIER 205.

SERGAS QUARTA Con un ultimo giro in 68 colpi (-4), Giulia Sergas ha chiuso al 4˚ posto con -16 (69 69 66 68) il Donnelley Founders Cup, torneo del tour americano disputato a Phoenix, in Arizona, vinto dalla statunitense Stacy Lewis con - 23 e 265 colpi (68 65 68 64); Silvia Cavalleri ha chiuso all’ultimo posto con un +7, con 295 colpi (70 70 77 78).

Hockey ghiaccio FINALE SLITTA (m.l.) Due giorni in più di riposo per le squadre finaliste. La serie che assegnerà lo scudetto numero 79 tra Valpellice (4-2 al Cortina in gara-5 di semifinale) e Asiago, partirà infatti giovedì anziché domani al meglio di 7 (ev. ultima il 4 aprile).

Hockey in line Yadier Pedroso, 26 anni, cubano

OGGI QUINTÉ A TARANTO Al Paolo Vi (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Pryncess of Brown (16), Pepita Bar (12), Palmison Crown’s (15), Petra Pf (8), Primomatch (14) e Pepita Bip (10).

CAMPIONATO (m.l.) La 17ª di A-1: Milano24-Molinese Pisa 12-2; Roma-Empoli 2-3; Cittadella-Vicenza 3-7; Asiago-Pado-

SNOWBOARD Michela Moioli e Raffaella Brutto sono seconde nella gara a squadre di Coppa del Mondo a Veysonnaz (Svi), battute dalle canadesi Ricker-Maltais. Tra gli uomini Matteotti-Visintin sesti e Godino-Perathoner settimi; vittoria ai canadesi Robanske-Fagan. FREESTYLE Deborah Scanzio 21ª nelle gobbe doppie di Coppa del Mondo ad Are (Sve). Skicross. Uomini: 1. Chapuis (Fra); 2. Niederer (Svi); 3. Miaillier (Fra); 23. Castellaz; 31. Tomasi; 39. Thanei; 52. Miribung. Gobbe doppie. Uomini: 1. Bilodeau (Can); 2. Kingsbury (Can); 3. Wilson (Usa); 28. Matiz. Donne: 1. Kearney (Usa); 2. Galysheva (Kaz); 3. C. Dufour-Lapointe (Can); 21. Scanzio.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013

ALTRI MONDI

_i tormenti dei cinquestelle

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

L’anatema di Grillo eviterà che i suoi appoggino il Pd? Il comico furioso dopo il voto per Grasso. Bersani, però, ripeterà la mossa quando formerà il governo. Se dovesse fallire, elezioni a giugno

preteso legame col mandato, garantisce il voto secondo coscienza. Altrimenti basterebbe mandare in parlamento i leader con il loro pacchetto di voti, no?

Bersani ha dato a Grillo del leninista. «Il M5S fa riunioni chiuse e poi vuole lo streaming quando va dal capo dello Stato, secondo un antico e conosciuto leninismo. Sono un cuneo... “mi organizzo più o meno segretamente e poi approfitto di tutti gli spazi che la borghesia cogliona e capitalista mi offre”: non sono grandissime novità».

Leggiamo insieme le frasi della polemica interna ai grillini sul voto dell’altro giorno per la presidenza del Senato e il tradimento dei 10-14 esponenti del Movimento 5 Stelle.

1Sentiamo. Grillo s’è arrabbiato. Ha scritto sul suo blog che chi ha tradito il mandato di votare scheda bianca dovrebbe trarne le conseguenze (cioè dimettersi). Il partito di Bersani ha «giocato l’unica carta rimasta, quella della foglia di fico visto che Franceschini e la Finocchiaro erano indigeribili. Sanno di essere impresentabili e quindi devono presentare sempre qualcun altro. Per loro ci vuole del "conservatorismo compassionevole"». Sull’ipotesi di una candidatura di D’Alema al Quirinale: «sarebbe «un fiammifero in un pagliaio», il Paese «non reggerebbe a sette anni di inciucio. Un passo indietro preventivo e una smentita, anche indignata, per le "voci infondate", sarebbero graditi».

2 È come se il comico fosse una specie di Giove che dall’Olimpo scaglia fulmini sull’umanità dei suoi eletti. M’immagino avranno risposto qualcosa?

Ha iniziato il capogruppo al Senato, Vito Crimi, su Facebook. «Ieri nella cabina elettorale qualcuno di noi ha agito in coscienza e questa è stata una grande espressione di libertà, di quello che è il nostro spirito. Dobbiamo però dare atto che in questi mesi siamo riusciti a sti-

4 E però l’aria è che un gruppetto di loro potrebbe sostenere il governo.

Sorriso ritrovato Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ieri all’Altare della Patria con i neopresidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini, 51 anni, e Pietro Grasso, 68 ANSA molare le forze politiche a tirar fuori dei nomi un po’ più distaccati rispetto all’apparato di partito...». Quanto alla riunione nella sala della commissione Agricoltura, s’è trattato a suo dire di un «bellissimo confronto, emozionante e acceso perché si sono tirate fuori tutte le storie legate alla mafia, all’antimafia, visto che avevamo in contrapposizione Schifani e Grasso. I nomi dicevano tutto». La coerenza del gruppo è stata rispettata perché «il gruppo è uscito all’unanimità con un’unica speranza: la non rielezione di Schifani. In questa linea la quasi totalità ha proseguito nel votare scheda bianca, qualcuno non ha votato, qualcuno Orellana, qualcuno ha agito in coscienza». Per poi, però, in serata riaggiustare il tiro: «La linea era votare scheda bianca. Qualcuno ha voluto votare secondo propria coscienza e non mi sento di crocifiggerlo». Più decisi gli altri. Orellana, candidato alla presidenza del Senato: «Non siamo telecomandati. Ognuno di noi ha una propria sensibilità. Segue la propria coscienza. E certamente Pietro Grasso non faceva, e non fa, parte del vecchio apparato». Francesco Moli-

sul blog

Bersani li metterà in imbarazzo con una squadra fatta di nomi assai seducenti. Già con Boldrini e Grasso dice di aver «buttato via due ministri». Vedremo, le consultazioni cominciano tra domani e mercoledì. Il capo dello Stato, celebrando il 152˚ dell’Unità d’Italia, ha ribadito che la situazione è grave («l’economia non cresce, la disoccupazione aumenta e dilaga tra i giovani, il Mezzogiorno resta indietro, lo Stato va riformato»: la folla gli ha risposto applaudendo e gridando: «Napolitano pensaci tu»).

5 Che succederà dopo che il tennari: «Meno reazioni isteriche e più fiducia! Grillo stia sereno, non c’è nessun traditore. Il gruppo al Senato è unito. Nessuna alleanza, nessuna fiducia...». Paola Nugnes: «La segretezza del voto è sinonimo di democrazia e di libertà».

3 Grillo fa gli stessi discorsi che a suo tempo faceva Craxi. I gruppi – diceva - devono seguire le indicazioni delle segreterie. Il voto segreto è un’infamia che vanifica le fatiche con cui si costruisce una linea politica. Senonché la Costituzione, svincolando gli eletti da qualunque

La home page del blog di Beppe Grillo riporta l’intervento del leader di M5S, che boccia seccamente l’ipotesi di Massimo D’Alema al Quirinale: «È irricevibile dall’opinione pubblica»

tativo di Bersani sarà andato a vuoto?

L’ipotesi più probabile sono le elezioni, da svolgersi il 30 giugno e il 1˚ luglio. Bersani le vuole subito perché, con così poco tempo a disposizione, non si potrebbero fare le primarie e la rimonta di Renzi resterebbe impigliata. Berlusconi non ha chance nello stallo attuale e rischia di essere massacrato dai magistrati. Secondo lui, votando subito, ci sarebbero chance di vittoria, sull’onda della campagna elettorale precedente, e raccattando consensi dalla rottamazione dei montiani e da uno sperato sgonfiamento dei Cinquestelle. Con le elezioni a ottobre, invece, per lui sarebbe la fine.

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UN CASO POLITICO

lafrase DEL GIORNO

Il fatto del giorno

Alfano e Annunziata ieri su Rai 3 AP

VI HO TRADITO? POSSO LASCIARE «Lunedì e martedì sarò a Roma per discutere l’opportunità delle mie dimissioni. Se si cercano i colpevoli di alto tradimento al M5S ecco, uno l’avete trovato. Nessuno mi ha fatto proposte, offerte o ha tentato di comprare il mio voto. Nessuno, se non me stesso e la mia coscienza, è responsabile della scelta. A nessuno venga in mente che questo voto, possa automaticamente comportare una dichiarazione di fiducia al Pd» GIUSEPPE VACCIANO SENATORE DEL M5S

L’Annunziata contro Alfano Che scintille in diretta tv Se le sono suonate di santa ragione in diretta tv su Rai 3: ieri la lite tra Angelino Alfano e Lucia Annunziata è nata quando la conduttrice di In Mezz’ora si è rivolta al segretario del Pdl con un «voi siete impresentabili». «Con quale autorità si permette di dire questo a chi ha ottenuto così tanti voti dagli italiani? Lei ha detto una cosa pesante, ma soprattutto ingiusta», ha risposto immediatamente il segretario Pdl alla Annunziata, che lo accusava di aver manifestato di fronte alla porta della Boccassini «in modo minaccioso» pur essendo un ex ministro della Giustizia. «Mi scuso per il mio giudizio molto franco ma ognuno deve prendersi le proprie responsabilità», ha insistito a stretto giro la 62enne giornalista. «E io confermo che voi della sinistra avete disprezzo per il popolo italiano, perché non si insulta così chi ha preso tanti voti dal popolo italiano», ha ribattuto il 42enne Alfano. Una manciata di minuti roventi in una puntata che ha registrato anche l’offerta di scambio fatta dal pidiellino tra un moderato alla guida del Quirinale e un «via libera» ad un governo Bersani. Inevitabili le polemiche che hanno trasformato il violento battibecco in un caso politico. Daniela Santanchè ha subito detto che l’Annunziata «ha ceduto alla propaganda», mentre Alessandra Mussolini ha chiesto che non ci sia «solo una semplice censura di fronte a tale insolenza verbale». «Noi del Pdl non siamo figli di un Dio minore», ha aggiunto il portavoce del partito, Daniele Capezzone. Dal Pd il deputato Michele Anzaldi ha lanciato l’invito a non strumentalizzare: «Come nel duello Santoro-Berlusconi, i telespettatori hanno assistito ad uno scambio vivace e televisivamente interessante».

notizie Tascabili

Dopo la decisione Ue

Condannato a 5 anni

Cipro: contro la fuga di capitali banche chiuse

Corona cambia penitenziario da Busto a Opera

Rimpasto nella Giunta comunale

Banche chiuse oggi, giorno festivo, domani e forse anche mercoledì. Questa la decisione del governo di Cipro che teme una fuga di capitali dopo la decisione dell’Eurozona di tassare i depositi bancari. Cercando di trovare un modo per limitare i danni, ha anche rinviato da ieri a oggi il voto del Parlamento per approvare questo discusso accordo che prevede, in cambio di un piano di aiuti per circa 10 miliardi di euro, un pesante prelievo sui depositi. «Capisco il malcontento e lotto perché l’Eurogruppo modifichi subito le sue decisioni» ha detto il presidente cipriota Nicos Anastasiades.

Fabrizio Corona è stato trasferito al carcere di Opera, a Milano. Il paparazzo più famoso e discusso d’Italia, condannato a cinque anni per estorsione a David Trezeguet, si trovava in una cella del penitenziario di Busto Arsizio (Varese) dalla sera del 25 gennaio, quando si è consegnato al termine di quattro giorni di latitanza seguiti alla condanna definitiva. Si tratta di un normale spostamento collegato alla lunghezza della pena detentiva e alla necessità di una struttura carceraria adeguata. Ad Opera in tutte le celle vivono uno o due carcerati al massimo.

Milano, fuori Boeri: «La scelta di Pisapia peserà sul futuro» Cambia ancora la Giunta di Milano. Il sindaco di Giuliano Pisapia ha completato ieri il rimpasto ritirando le deleghe all’ormai ex assessore alla Cultura Stefano Boeri, dopo l’ennesimo diverbio nella seduta di venerdì scorso sulle spese per le mostre. Al suo posto arriva il compositore 43enne Filippo Del Corno, fondatore dell’ensemble Sentieri Selvaggi e nominato da Pisapia nel 2011 presidente della Fondazione Milano. Boeri non l’ha presa bene e ha così replicato su Facebook: «Sono amareggiato per una decisione che non mi è stata motivata, che mi è davvero difficile interpretare e che rischia di compromettere importanti progetti per il futuro della

Stefano Boeri (a sinistra) e Giuliano Pisapia FOTOGRAMMA città. La cultura per Milano non è un lusso, ma una risorsa fondamentale per lo sviluppo». Pisapia è anche intervenuto per coprire le "caselle mancanti": ai Lavori pubblici, al posto di Lucia Castellano, entra la capogruppo Pd Carmela Rozza (ma Casa e Demanio restano a Daniela Benelli, che le aveva ricevute ad interim) e al Bilancio, al posto di Bruno Tabacci, l’europarlamentare democratica Francesca Balzani.

Gianluca Baldassarri, 51 anni ANSA

Ora è a San Vittore

Mps, Baldassarri fuori per errore: torna in carcere È durata meno di un giorno la libertà di Gianluca Baldassarri. Il capo dell’Area Finanza di Mps, accusato di associazione per delinquere, truffa e altri reati minori, è tornato ieri in carcere. Il gip di Siena che l’aveva scarcerato per un errore procedurale, ne ha disposto infatti il trasferimento al carcere di San Vittore a Milano.


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ALTRI MONDI METEO I DISAGI MAGGIORI IN LIGURIA ED EMILIA, STATO DI ALLERTA IN TOSCANA. MA LA PERTURBAZIONE SI STA SPOSTANDO VERSO IL SUD

OGGI L’UDIENZA IN INDIA

La primavera è in ritardo: colpa di Afrodite

Il caso dei Marò «L’ambasciatore rischia l’arresto»

Il ciclone porta temporali e vento forte Oggi neve a Milano. Weekend al freddo FRANCESCO RIZZO

Se il marzo 2012 era stato il terzo più caldo dal 1800, quello che stiamo vivendo allunga l’inverno. Colpa di Afrodite, ciclone atlantico che investe l’Italia portando, soprattutto al Nord e parte del Centro, freddo, precipitazioni e vento, con burrasche sulle coste. Tra le zone più colpite dalla pioggia l’Emilia e la Liguria,

Milano, Genova e tutto il Nord Est rivedranno neve e pioggia, in Toscana lo stato di allerta è stato esteso fino a domani alle 18. Dopo un primo miglioramento, sabato ci sarà ancora brutto tempo. E Pasqua, per ora, è prevista piovosa. Intanto, in Sicilia, si fanno i conti dei danni dell’ottava eruzione nel 2013 dell’Etna, quella con più energia. Il vento ha depositato cenere lavica e piccole pietre sulle cittadine del versante est del vulcano: 10 centimetri di detriti solo a Zafferana, nel Catanese.

dove 40 persone hanno dovuto lasciare le loro case a Borghetto Vara (La Spezia) per rischio-frane, mentre la neve ha imbiancato il Brennero, la Val d’Aosta, la Bergamasca, alcune zone degli Appennini e del Piemonte, in particolare Torino. Il rischio-valanghe è alto (grado 3). Etna Oggi il maltempo si estenderà di nuovo a tutto il Centro e alla Campania e anche il Sud verrà raggiunto dai temporali.

Un avviso di allerta meteo in una via di Genova, ieri sotto la pioggia ANSA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

A tutta

Il Papa conquista tutti In strada tra la gente E Angelus sul perdono

BOWIE TORNA RE

Lo studio olandese

Per perdere peso

S meglio evitare Dopo 20

ELISABETTA ESPOSITO ROMA

Tutti in piazza Mentre lui saluta i

fedeli, piazza San Pietro aspetta di vederlo per la prima volta al balcone. Centocinquantamila persone per il Vaticano, il

Sopra, il volto sereno di Papa Francesco all’Angelus. A destra, in alto, la vista su San Pietro dal balcone; In basso i saluti alla gente davanti a Sant’Anna ANSA/REUTERS

doppio per il Comune di Roma. Resta il fatto che tutta la zona era tappezzata di teste in attesa del nuovo Pontefice. L’Angelus si è aperto in modo informale, proprio come nel primo saluto mercoledì dopo l’elezione: «Fratelli e sorelle, buongiorno». E si è chiuso con «buona domenica e buon pranzo», tra i sorrisi dei fedeli. Altra tradizione che salta: Papa Francesco parla solo in italiano, evitando i convenzionali saluti nelle altre lingue. E

sullo stretto rapporto con il nostro Paese torna anche durante l’Angelus: «Ho scelto il nome del patrono d’Italia e ciò rafforza il mio legame spirituale con questa terra». Il tema portante sia dell’omelia a Sant’Anna sia del primo discorso a piazza San Pietro è la misericordia: «Il Signore mai si stanca di perdonarci. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono». E ancora: «La misericordia rende il mondo più giusto». Il Papa vuo-

CONTI NERI IL CODACONS: «PESANO I RINCARI». IL PRANZO CI COSTERÀ UN MILIARDO

Mercato Pasqua, è flop «Per uova e colombe la spesa cala del 17%» Si fa presto a dire Pasqua. La crisi ci ha già fatto risparmiare a Natale (- 15% sulle spese rispetto al 2011, calcolava il Codacons) e il problema si ripropone con uova di cioccolato e colombe. Sempre secondo l’associazione dei consumatori, per questi due alimenti tipici della Pasqua quest’anno spenderemo il 17% in meno del 2012. Un dato record, dovuto anche ai rincari registrati nella grande e piccola distribuzione: in media, fra il 6 e l’8% in più per uova e colombe. «Gli italiani, tuttavia — spiega il Coda-

Le uova costeranno il 6-8% in più

Salute DI MABEL BOCCHI

La prima domenica di Francesco richiama 150 mila persone Dal balcone saluta i fedeli: «Buon pranzo». E poi va su Twitter

Distinti saluti alla tradizione. Il Papa che ha voluto prendere il nome di chi ha scelto la povertà per avvicinarsi a Dio, ieri si è avvicinato alla gente. Francesco dopo aver celebrato la Messa nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano ha eluso la sicurezza, anticipato i fedeli, si è piazzato davanti al portone della Chiesa e ha salutato una ad una le persone che uscivano. Un parroco più che un Papa. La gente è incredula, si avvicina, lo ringrazia, in tanti si inginocchiano per un bacio sulla mano, alcuni gliene stampano due sulle guance come a un amico. Lui sorride, scambia due parole, bacia i bambini sulla testa, benedice. C’è anche Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la ragazzina scomparsa nel 1983: parlano stringendosi le mani e sembra che presto si incontreranno ancora. Tutto questo nella domenica del suo primo Angelus.

Cresce la tensione sul caso dei Marò: oggi a New Delhi, in India, la Corte Supre ma esaminerà l’annuncio dell’Italia di trattenere i due militari. L’ambasciatore Daniele Mancini, che aveva firmato una dichiarazione giurata sul rientro dei due, potrebbe «in teoria» essere arrestato. A lanciare l’allarme è l’ex legale di Latorre e Giro ne, Harish Salve, secondo cui il diplomatico si sarebbe reso responsabile di oltraggio alla Corte e rischia di non potersi avvalere dell’immunità.

le essere il più vicino possibile alla gente e sa come farlo. Pochi minuti dopo aver concluso l’Angelus, arriva il suo primo tweet: «Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me. Papa Francesco». Semplice, diretto, umile. Domani Roma si riempirà con un milione di persone e i capi di Stato di tutto il mondo per la sua intronizzazione. Chissà se sorprenderà ancora. © RIPRODUZIONE RISERVATA

festa di San Patrizio

cons — non rinunceranno al pranzo di Pasqua in famiglia, e ai beni alimentari tipici come abbacchio e salame, per una spesa complessiva di 1 miliardo solo per il pranzo pasquale».

anni primo nella top ten inglese Il Duca Bianco torna in vetta alla classifica ufficiale del Regno Unito dopo vent’anni esatti. «The Next Day», il nuovo album di David Bowie che ha rotto quasi un decennio di silenzio, ha riscosso infatti un successo straordinario in molti Paesi europei, a partire dall’Inghilterra. Lo ha annunciato lui stesso sul suo profilo Facebook. Non accadeva dal 1993, quando aveva raggiunto il primo posto con «Black Tie White Noise»

alimenti morbidi

Se volete dimagrire non mangiate cibo morbido. Lo dice uno studio dell’Università di Wageningen (Paesi Bassi), che punta ad aiutare il consumatore a saziarsi ingerendo meno calorie. La loro quantità dipende, infatti, dal grado di soddisfazione che avvertiamo. Inoltre, più il cibo è morbido e più in fretta lo consumeremo. Nella ricerca, chi ha mangiato verdure e bistecca ha assimilato il 10% di sostanze nutrienti in meno di chi ha consumato le stesse quantità di cibo, ma frullato e macinato.

Si spera in una tossina

Il veleno delle api: un alleato inatteso nella lotta all’Aids Per i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis (Usa). specifiche particelle utilizzate in natura per trasportare una tossina che compone il veleno dell’ape, la melittina, sarebbero in grado di distruggere il virus dell’Aids senza toccare le cellule sane circostanti. Se l’ipotesi verrà confermata, si potrebbe combattere l’Aids ma anche produrre un gel vaginale in grado di impedire la diffusione del virus. Nel mondo le persone affette da Hiv sono 34 milioni (dati del 2012).

Ricerca giapponese

Internet E così, in un Paese in

Bevete tè e caffè: così diminuisce il rischio di ictus

cui, secondo le stime di Coldiretti, 11,2 milioni di persone dichiarano di preparare regolarmente in casa pane, yogurt, conserve e gelato, non sorprende l’osservazione di Federconsumatori: «Spopolano su Internet le ricette di dolci e colombe fatte in casa, all’insegna della qualità, della creatività e del risparmio». Secondo questa associazione, il calo delle spese per i prodotti tipici sarà più contenuto (- 12%) ma «il fatto che la Pasqua coincida quest’anno proprio con la fine del mese, determinerà una grave contrazione dei consumi».

Tè verde e caffè, scudi contro l’ictus: lo conferma uno studio giapponese del Centro nazionale per le malattie cardiovascolari e cerebrali. I ricercatori hanno monitorato per 13 anni oltre 83 mila volontari: è risultato che una tazza di caffè al giorno riduce il rischio di ictus del 20%. Stesse percentuali bevendo tre tazze di tè verde. L’effetto anti-ictus può essere legato all’acido clorogenico, un antiossidante contenuto nel caffè, e alle catechine, antiossidante del tè verde.

S’incastra il tacco di Kate Povera Kate Middleton: ieri era a Aldershot, Hampshire, per festeggiare San Patrizio e in tanti l’hanno accusata di avere lo stesso cappotto del 2012. Ma la 31enne, incinta di 5 mesi, ha avuto un’altra disavventura: il suo tacco si è incastrato in un tombino e s’è sganciato dopo 2 minuti. «Vorrei un maschio», ha poi detto Kate.


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LUNEDÌ 18 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI Oroscopo

23/9 - 22/10

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

Bilancia 8

Ariete 7+

Toro 7

Gemelli 7,5

Cancro 6-

Leone 7+

IL MIGLIORE Arriva una ventata di consensi al vostro operato. E voi farete accettare le vostre richieste. Pure suine. La vitalità cresce, la fortuna è in agguato.

Se c’è una cosa che non vi fa difetto, oggi, è la parlantina. Convincente, suadente, calamitante. Anche sul piano suino. Lavoro e sport ok.

Arrivano sollievi finanziari e rivalse sui dementi che non credevano nei vostri talenti. Fornicazione di gusto, magari in clandestinity.

Luna portatrice di fortune, gioia e affermazioni. E il primo passetto fatto oggi, farà nascere cose grosse. Sudombelico visperrimo.

Giornata complicata, forse più della Milano-Sanremo. Oltretutto, lecchini amabili come il vaiolo vi lisciano: don’t strozz them. Sex moscio.

Il buonumore corrobora il vostro attivismo, lavorativo e suino. La vostra mente è brillante e crea; il corpo attrae, solfeggia e fornicheggia.

24/8 - 22/9

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Vergine 5,5

Scorpione 6,5

Sagittario 6-

Capricorno 7-

Acquario 7,5

Pesci 5,5

Stress e un filo di sfigocupezza rendono il lunedì non brillantissimo. Saturno pressa. Le spese sono utili. Sudombelico impulsivino.

Stelle fangose, impraticabilità di campo, nel lavoro e nel privato. Ergo: non arrabbiatevi di fronte alle difficoltà. Recuperi suini super

In primo piano, oggi, c’è il lavoro, ambito in cui la fortuna potrebbe accarezzarvi amorevolmente i glutei santi. Ma il sudombelico stenta.

Con creatività, flemma quasi british e lo zampino della fortuna conseguite ogni obiettivo. Forma fisica in recupero, scintille suine.

Luna storta, per un inizio di settimana complesso nel lavoro, per gli affetti e per i soldi. State in guardia e siate lucidi. Scarsità suine.

LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI

MATHIEU VALBUENA

La Luna vi manda in cortocircuito i neuroni, le energie e i gli zebedei. Questi ultimi muy fumanti. Calmatevi. Applicatevi, suinally too.

Il centrocampista del Marsiglia e della nazionale francese è nato a Bruges, nella Gironda, il 28 settembre 1984

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre CURLING

IN DIRETTA

8.30

Mondiale femminile Da Riga, Lettonia Eurosport

CALCIO 20.30 CREMONESE - COMO Lega Pro. Prima divisione, girone A Rai Sport 1

13.30 GERMANIA GIAPPONE

MLB, amichevole ESPN America

Serie A. Highlights

World Baseball Classic ESPN America

9.30

Serie A. Highlights

15.30 GIRO DI CATALOGNA

9.45

1ª tappa. Calella - Calella Eurosport

CALCIO: MILAN - PALERMO

Ieri

A CURA DI

ALGHERO

6

18

ANCONA

0

10

AOSTA

-1

1

BARI

-1

12

BOLOGNA

0

10

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

11

16

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

-4

6

Nuvolo

Moderati

CATANIA

1

15

FIRENZE

3

11

NCAA

Trento 2

Aosta 0

1

Torino 0

5

4

Milano

4

Venezia

3

6

8

3

7

9 14

Perugia 6

7

MILANO

4

5

ROMA

NAPOLI

2

12

10 14

PERUGIA

-1

8

POTENZA Nebbia

Agitati

Il sole oggi MILANO

ROMA

-4

7

REGGIO CALABRIA

6

14

ROMA

3

11

TORINO

1

2

1

TRENTO

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:29

18:33

6:16

18:19

3

10

VENEZIA

3

9

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

Polemiche nel dopo Bologna Juve per il gesto di esultanza di Antonio Conte. Stefano Pioli, tecnico del Bologna, si è infuriato con il collega, ma il 60% dei tifosi pensa che l’allenatore della Juve non abbia esagerato. Sul sito tutto sulle polemiche, gli highlights e le immagini dell’esultanza.

Domani

Dopodomani

La giornata sarà all'insegna del cielo poco o parzialmente nuvoloso, solo localmente nuvoloso. In prevalenza non si verificheranno precipitazioni, salvo qualche pioggia e sulle Alpi qualche nevicata. Attenzione a locali nebbie mattutine.

Al Nord e al Centro ci saranno precipitazioni frequenti, anche abbondanti, nevose su gran parte delle Alpi e sopra i 1000 m sugli Appennini. Molte piogge anche in Sardegna. Pure al Sud e in Sicilia pioverà, ma in alternanza col sole.

12

8 16

11

L’Aquila 5 11

Campobasso

Bari

4 12

10 15

Napoli

Potenza

11 16

5 12

Cagliari

Catanzaro

14 17

9

Palermo

12

Reggio Calabria 13 15

13 20

4

Sorge

La formazione argentina per cui fa il tifo Jorge Mario Bergoglio, il nuovo pontefice, si è presentata in campo con una maglia su cui compariva l’immagine del vescovo di Roma. E ha portato fortuna, visto che il San Lorenzo ha vinto 1 0 con il Colon grazie ad una rete rocambolesca.

Ancona

Firenze

8

Mossi

I tifosi con Conte: contro il Bologna esultanza normale

13

7

3

Neve

Il San Lorenzo vince con la maglia dedicata al Papa

Bologna Genova

-2

16

IL SONDAGGIO

11

L'AQUILA

5

IL VIDEO

www.gazzetta.it

NBA

Su tutto il Paese ci saranno precipitazioni, frequenti e più consistenti al Nord e al Centro, discontinue al Sud e tra la Sicilia e la Sardegna. In particolare al Nord neve sui monti e pioggia Trieste mista a neve sulle pianure lombardo-piemontesi.

GENOVA

PALERMO

Sei Nazioni

22.00 BASKET: INDIANA PACERS LOS ANGELES LAKERS

Oggi

Molto forti

Calmi

Sei Nazioni

BASKET: LOUISVILLE CARDINALS CINCINNATI BEARCATS

Serie A Highlights

Coperto

Temporali

21.00 RUGBY: GALLES INGHILTERRA

GOLF: AVANTHA MASTERS

17.30 CALCIO: JUVENTUS - CATANIA

Forti

MARI

7.30

PGA European Tour

Rovesci

Pioggia

20.00 RUGBY: ITALIA - IRLANDA

9.30

Serie A. Highlights

Serie A Highlights

GazzaMeteo

SKY SPORT 2

17.00 CALCIO: NAPOLI JUVENTUS

15.00 CALCIO: GENOA - MILAN

Serie A. Highlights

Legenda

Serie A. Highlights

Serie A. Highlights

Sei Nazioni

16.30 RUGBY: ITALIA - FRANCIA

Sei Nazioni

16.45 CALCIO: TORINO - LAZIO

CALCIO: SIENA - CAGLIARI

11.30 RUGBY: IRLANDA FRANCIA

17.30 RUGBY: GALLES INGHILTERRA

Serie A

Serie A. Highlights

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Gazzetta.it

Sei Nazioni

CALCIO: MILAN - PALERMO

16.30 CALCIO: LAZIO - PESCARA

11.00 CALCIO: FIORENTINA GENOA

CALCIO: CATANIA - UDINESE

Serie A

1.00

Serie A. Highlights

10.45 CALCIO: NAPOLI - ATALANTA

11.15

CICLISMO

Serie A. Highlights

Serie A. Highlights

SKY SPORT 1

21.00 CALCIO: BOLOGNA - JUVENTUS

15.45 CALCIO: ROMA - PARMA

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OLANDA REPUBBLICA DOMINICANA

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15.30 CALCIO: UDINESE - ROMA

10.30 CALCIO: TORINO - LAZIO

Mondiale femminile Da Riga, Lettonia Eurosport 2

17.45 CALCIO: BOLOGNA - JUVENTUS

Serie A. Highlights

10.15 CALCIO: ROMA - PARMA

17.30 STATI UNITI - CANADA

18.00 ATLANTA BRAVES PHILADELPHIA PHILLIES

15.15 CALCIO: MILAN - PALERMO

Serie A. Highlights

Mondiale femminile Da Riga, Lettonia Eurosport

BASEBALL

2.00

SVEZIA - SVIZZERA

10.00 CALCIO: PESCARA - CHIEVO

Catania 12 16

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La tiratura di domenica 17 marzo è stata di 335.087 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

12 mar.

19 mar. 27 mar.

3 apr.

COLLATERALI *con I Miti della F1 ai Raggi X N. 1 e 6,19 - con libro All Blacks La Leggenda e 14,19 - con Sub: la Magia del Mondo Sommerso N. 3 e 12,19 - con Le Grandi Battaglie N. 5 e 11,19 - con Passione Rally N. 3 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con Carosello N. 11 e 6,19 - con Wrestling Heroes N. 12 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 12 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 15 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 17 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 21 e 11,19 con I Love Travel N. 25 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 30 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 31 e 16,19 - con l Uomo Tigre N. 29 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 46 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 49 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 39 e 6,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 18 MARZO 2013


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