GDS 19-03-2013

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www.gazzetta.it martedì 19 marzo 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

DUELLO NAPOLI E MILAN AGGRAPPATI AI DUE BOMBER

Cavani e Balotelli A colpi di gol è sfida per il 2° posto

SI PROFILA UN CLAMOROSO RITORNO IN AZZURRO

Buffon e Pirlo orgoglio Italia Dubbio Chiellini Francesco Totti, 36 anni, con la Nazionale ha giocato 58 partite segnando 9 gol NEWPRESS

TOTTI

ALLE PAGINE 8­9 3 Mario Balotelli ed Edinson Cavani

SPECIAL ONE MA IL REAL NON LO MOLLA E IL PSG PREME Mou e Moratti ai tempi del Triplete

Mou: «Inter, magari torno» E’ nato Lionel Cassano

MONDIALE Prandelli apre al capitano giallorosso: «Se continua a giocare così dovrò considerarlo...» Francesco: «Grazie, ma per ora non ci penso»

Fantantonio chiama il secondo figlio col nome di Messi DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 11

FIFA LETTERA DEL PRESIDENTE

Ulivieri a Conte Blatter al Papa «Prima di parlare «Il calcio è ponte meglio riflettere» per la speranza» OLIVERO E MAURO A PAGINA 10

GIOVEDÌ CONTRO LA SELEÇAO

VERSO BRASILE 2014

Matador nella storia come Batistuta e Di Natale. La maturazione di Super Mario

JUVE IL C.T. E’ CON IL TECNICO

anno 117 ­ Numero n Anno 66

L’INTERA LETTERA A PAGINA 19

EXTRATIME UN MATCH EMBLEMATICO

C’è Croazia­Serbia Pace con Mihajlovic

CECERE, CECCHINI, GARLANDO, PUGLIESE, VELLUZZI, VERNAZZA E UN COMMENTO DI BERGOMI PAGINE 2­3­5­6­10

ALL’INTERNO INSERTO DI 12 PAGINE

ASSI DI SCI E GOLF LA CONFERMA SU FACEBOOK

FORMULA 1 DOPO L’AUSTRALIA DOMENICA SI CORRE GIA’ IN MALESIA

Ferrari e Lotus, che scatto Promossi, bocciati, rimandati: cosa ha detto il primo GP TENNIS A INDIAN WELLS

30 3 1 9>

Battuto Del Potro Nadal cancella 7 mesi da incubo 9 771120 506000

MARTUCCI A PAGINA 32

Vonn­Tiger tutto vero «Noi, coppia normale» «Ci frequentiamo da mesi, ora lasciateci stare» POLI A PAGINA 31

ALLIEVI, PERNA, PIOLA PAG. 24­25

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Maratona di Roma. Ordine d’arrivo: 1° un grillino che ha votato Grasso. 2° Grillo che cercava di prenderlo per picchiarlo.

CICLO PRIMO AFRICANO NERO

Songezo Jim «La mia Sanremo nella neve» PASTONESI, SCOGNAMIGLIO PAG. 26­27

NUOVA MAGL IA «ECOLOGICA» PER LA CONFEDERAT IONS


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 MARZO 2013

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PRIMO PIANO

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Tanto è un gioco

IL TOTTI AZZURRO

DI LUIGI GARLANDO

Però auguriamoci che non ci serva Totti in Brasile? Bella suggestione Ma se i giovani crescono è meglio

NAZIONALE MAGGIORE Convocazioni 62 Presenze 58 Reti 9 Esordio 10-10-1998 Italia-Svizzera 2-0

La suggestione è forte e affascinante. Francesco Totti al prossimo Mondiale, a quasi 38 anni. In Brasile poi. Se la carriera di Totti fosse una parabola a cucchiaio, dovrebbe sfumare là, dove il calcio è poesia. Il Capitano porta il Brasile nelle scarpe. Quest’anno, con l’aiuto di Zeman, ha trovato la strada di Benjamin Button, quella che riporta indietro. Corre e rincorre come 10 anni fa, segna e spalanca la porta di tacco come sempre. Immaginate il suo genio al servizio della forza di Balotelli o la sua straordinaria abilità di tiro innescata da Pirlo. Lippi, nel 2010, cominciò a perdere il Mondiale quando non riuscì a convincere Nesta a tornare e lo perse del tutto quando si trovò senza Pirlo. Se Prandelli dovesse ritrovarsi nella condizione di salvarsi la pelle in una partita, come Lippi con la Slovacchia, poter pescare in panca uno come Totti che tesoro sarebbe? Un’opzione in più (un campione del mondo in più) che aumenterebbe l’autostima del gruppo; un patriarca prezioso per i giovani, ben accetto dagli altri patriarchi (Pirlo, Buffon), che con la sua proverbiale simpatia alleggerirebbe la tensione delle vigilie. E magari, dovesse rivincere il Mondiale, stavolta Francesco si emozionerebbe più che per una Coppa Italia con la Roma. Detto questo, auguriamoci di non avere bisogno di Totti tra un anno; di ritrovarci a maggio 2014 a celebrare ancora il Capitano ringiovanito, ma con un forte imbarazzo: «Chi dovrebbe lasciargli il posto in Nazionale?» Vorrebbe dire che Balotelli ha continuato a segnare un gol a partita, che El Shaarawy ha dato seguito alla sua prima splendida stagione da titolare, che Insigne ha irrobustito il suo talento, che Pepito Rossi è tornato quello che era, che... Riponiamo l’affascinante suggestione Totti in un cassetto e concentriamoci sui De Sciglio e i Verratti. Chiediamo a Prandelli di lavorare anima e corpo su di loro. Nelle ultime due amichevoli abbiamo incrociato i ragazzini di Francia e Olanda: i primi ci hanno battuto, i secondi dominato. Al Mondiale saranno ancora più forti, come i terribili sbarbati tedeschi che abbiamo sculacciato all’Europeo, ma, corazzati da esperienze importanti, in Brasile faranno paura. Il futuro è dei giovani, lo sport è fatto di ragazzi che corrono con le voglie in fiamme. Adeguiamoci, se vogliamo competere. Grazie a Dio, Prandelli lo sa. Che Di Natale e Totti dettino ancora legge in campionato può essere romantico, ma non è certo una spia di salute. Abbiamo bambini prodigio (De Sciglio) e nonni eterni (Totti), siamo stati saccheggiati nell’età di mezzo, quella dei campioni maturi che fanno la differenza, atleticamente al top: Ibra, Thiago Silva, Lavezzi... Lavoriamo allora sui bambini prodigio affinché diventino campioni che fanno la differenza. Se poi tra un anno ne avremo bisogno, tiriamo pure fuori dal cassetto la splendida suggestione Totti e chiediamo le grazie a Francesco II. Ma non sarà una vittoria.

Cesare Prandelli, 55 anni

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DI CIUCCIO

la rivelazione 32 anni dopo

NICOLA CECERE

«Il gol di Turone alla Juve fu effettivamente segnato in fuorigioco, giusto annullarlo. La moviola venne acchittata (cioè truccata, ndr) negli studi romani della Rai». Questa la clamorosa rivelazione di Carlo Sassi (chissà perché così tardiva), l’83enne «inventore» della moviola, per anni la Cassazione di «quel» calcio, fatta durante la trasmissione radiofonica «Circo Massimo» di Radiodue, condotta dal collega Massimo De Luca il 23 febbraio scorso e portata in evidenza in queste ore da alcuni siti di tifosi juventini tra i qua-

Primo gol 26-4-2000 Italia-Portogallo 2-0 Ultima partita 9-7-2006 Italia-Francia 1-1 (5-3 dopo i rigori)

S ALTRE NAZIONALI Under 23 Convocazioni 4 Presenze 4 Reti 2 Under 21 Convocazioni 9 Presenze 8 Reti 4 Under 18 Convocazioni 15 Presenze 14 Reti 7 Under 16 Convocazioni 15 Presenze 13 Reti 2 Under 15 Convocazioni 6 Presenze 6 Reti 3

Totti, te lo Prandelli apre: «Se gioca così devo pensarci per il Mondiale» Il c.t. azzurro: «Oltre alle qualità ha ritrovato le motivazioni che lo tengono al vertice» Francesco: «Grazie, ma ora non ci penso» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO CECCHINI FIRENZE

Strana la vita. Ognuno ha teorie specifiche, pianificazioni vincenti. Poi all’improvviso la realtà sorprende e, pur restando valido l’impianto generale, una frase entra nel lessico: «Discorso a parte per...». Ecco, Cesare Prandelli si è imbattuto nel fantastico virus della sua gestione azzurra rappresentato da un vecchio ragazzo di quasi 37 anni. Si chiama Francesco Totti. L’unico, forse, per cui il c.t. nel 2014 potrebbe rivedere i suoi progetti, regalandogli una maglia che vale il biglietto per il Mondiale in Brasile. Da Cassano a Mazzone Fateci

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caso. Per Cassano l’allenatore spende parole cortesi ma note. «Il prossimo anno lo terrò in considerazione come tutti, proprio come è successo con Di Natale». Passiamo oltre. Su Pasqual e la sua ottima stagione recita questo: «Sta facendo molto bene, ma ho preferito puntare su un giovane con più prospettiva (De Sciglio, ndr)». Poi però s’imbatte nella inesauribilità del talento di Totti e allora gli accenti cambiano. «Tra un giocatore di 30 e uno di 20, io preferisco

nell’estate 2004

Insieme a Roma per poche settimane Nell’estate 2004 Cesare Prandelli e Francesco Totti si sono incrociati a Roma per poche settimane. I giallorossi scelsero il tecnico che fece bene a Parma. Ma a causa della grave malattia che colpì la moglie Manuela fu costretto a dimettersi subito LIVERANI

quest’ultimo proprio perché è più giovane e mi può dare continuità, ma per Francesco il discorso è completamente diverso. A farmi riflettere sono state alcune parole di Carlo Mazzone. Oltre a fisico e qualità, Totti ha trovato motivazioni che lo tengono ai vertici. Ora è difficile parlare di Mondiale, ma l’anno prossimo — se sarà nella condizione attuale — siamo obbligati a tenerlo in considerazione». Proprio vero. E se Mazzone esulta («Totti non di-

mostra la sua età»), il capitano della Roma rimanda. Giorno per giorno D’altronde so-

lo domenica, consumato il sorpasso a Nordahl tra i cannonieri della A, aveva detto: «Prandelli può stare sereno, io gioco solo per la Roma». Ieri però, saputo dell’apertura del c.t., ha replicato in un modo che significa: ci penso su, poi si vedrà. «I complimenti fanno sempre piacere e ne sto ricevendo molti da allenatori e colleghi. Rin-

Sassi riapre il giallo sul gol di Turone Adesso tocca al Citì dire la sua verità

Gazzetta.it

li ju29ro. Ma in realtà il dubbio resta perché De Luca intervenuto ieri sera a Sky ha chiarito che non venne modificata la moviola di quella domenica sera ma anni dopo, il conduttore Gianfranco De Laurentiis fece un esperimento con il telebeam dal quale si ricavò la proiezione che Turone non fosse in fuorigioco per 10 centimetri. A caldo, l’allora presidente romanista Dino Viola, parlò di uno scudetto perso per una questione di centimetri. In ogni caso, in questi giorni il mondo bianconero ha esultato come se avesse vinto un altro scudetto: quello conquistato nello scontro diretto con i giallorossi il 10

I lettori di Gazzetta.it si sono espressi in maniera netta sulla possibilità di un ritorno in azzurro di Totti almeno nell’amichevole contro il Brasile. Un’idea che non ha trovato grande successo tra i nostri lettori: il 61,8% ha bocciato la proposta. Soltanto il 38,2% avrebbe concesso al capitano della Roma una passerella speciale. Insomma, due lettori su tre di Gazzetta.it non avrebbero concesso (come poi nella realtà è stato) a Totti la chiamata. Chissà che tra qualche mese...

maggio 1981 e «cancellato» dai romanisti e da tutti i non-juventini convinti che l’arbitro (toh, Paolo Bergamo) avesse preso «volutamente» un abbaglio. A onor del vero Bergamo il gol lo aveva concesso ma notò che il suo fidato guardalinee Giuliano Sancini (le terne erano fisse) aveva alzato la bandierina: per lui Turone aveva colpito in tuffo (spettacolare) il passaggio di Pruzzo quando si trovava oltre Cesare Prandelli, l’ultimo bianconero. La partita finisce 0-0 e la Juve conserva il punto di vantaggio a due giornate dal termine. Ma Prandelli a questo punto non ha niente da dire? 10 maggio 1981: ecco il Roma-Juve in cui venne annullato il gol di Turone

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PER I LETTORI DEL SITO LA SCELTA ERA NETTA «NON DEVE TORNARE»


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do io il Brasile grazio tutti, e anche Prandelli perché le sue parole sono certamente uno stimolo a far bene».

identiKit & CARRIERA

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Contratto Come dire, Prandelli lavori con calma: se ne riparlerà nel 2014. E il c.t. lo fa, spiegando come pensi a utilizzare, in futuro, anche il 4-3-3 («Però non voglio abbandonare il nostro centrocampo di qualità»), benedicendo il blocco Juve («Sono 8 e tutti scelti per merito, ma avendo poco tempo lo spirito di gruppo aiuta. E poi il loro modo di recuperare palla assomiglia a quello del Barcellona») e lanciando la sfida a Brasile e Malta («Entrambe le partite le giocheremo come se fossero di qualificazione, senza fare esperimenti»). E Totti? Per ora non è l’attualità, ma neppure un problema, anche perché tra

Silvio Piola Azzurro dal 1935 al 1952 Piola è tornato in azzurro dopo quasi 5 anni di assenza tra il 1947 e il 1952

DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA FIRENZE

Francesco Totti insegue Silvio Piola nella classifica marcatori della Serie A di tutti i tempi. Piola è primo con 274 reti. Totti — col gol di domenica al Parma — ha staccato Gunnar Nordahl ed occupa il secondo posto in solitaria, a quota 226. Tra Piola, «centravantone» che negli anni Trenta del Novecento fu uomo simbolo della Lazio, e Totti, che incarna la Roma come nessuno mai, ci sono 48 gol di differenza. Un abisso, a una certa età, ma il capitano giallorosso conta di colmare il divario. Il fatto è che presto Totti potrebbe condividere con Piola qualcosa d’altro, il ritorno in Nazionale a distanza di anni. Tu guarda che coincidenza. Differenze Ieri Prandelli è stato

chiaro, ha detto che se Totti resterà a questi alti livelli, sarà naturale tenerlo in considerazione per il Mondiale del 2014 in Brasile, quando l’ex Pupone avrà 37 anni e 8 mesi. Totti ha

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Daniele Massaro Azzurro dal 1982 al 1994 Risponde alla chiamata di Sacchi per Usa ’94 dopo 8 anni lontano dalla Nazionale

L’attaccante rivestì la maglia dell’Italia dopo un quinquennio di lontananza. Lo Zio e Massaro richiamati per un Mondiale

l’altro nel gruppo sarebbe accolto a braccia aperte dai senatori, cioè da Buffon a Pirlo, passando per De Rossi. D’altronde adesso Francesco non deve gestire un lungo tratto di carriera (motivo che lo portò all’addio del 2006) ma, consumato il Mondiale, solo quel paio di stagioni che lo condurrebbero al 2016, cioè alla soglia dei 40 anni. Ovvero il momento scelto per dire basta e cominciare la nuova carriera dirigenziale per cui ha già firmato un contratto, a meno che qualche lusinga da parte del soccer Usa non gli faccia cambiare idea. Che cosa manca a questo progetto? Una formalità: quel rinnovo in scadenza nel 2014. La Roma propone un anno più opzione, il capitano vorrebbe un biennale, ma a fine stagione l’accordo si troverà. Non a caso Italo Zanzi, «global ceo» giallorosso, ha detto: «Francesco è un asset fondamentale per il nostro club». Linguaggio forse poco romantico ma chiaro: Totti serve a tutti. Anche a un Mondiale che si preannuncia indimenticabile.

Cinque grandi attaccanti

Beppe Bergomi Azzurro dal 1982 al 1998 Il c.t. Maldini lo convoca per il Mondiale del 1998 dopo 7 anni di assenza

Da Piola a Bergomi Quando l’azzurro torna dopo tanti anni

«Tra uno di 20 e uno di 30 preferisco il primo Ma il discorso per lui è diverso»

domanda a...

I RIPESCATI

giocato l’ultima partita in Nazionale sei anni e otto mesi fa, la finale del Mondiale 2006 a Berlino contro la Francia. Congedarsi da campione del mondo, l’addio perfetto. Non che Totti avesse deciso lì, sotto il cielo berlinese, di sfilarsi la maglia azzurra. Il distacco ufficiale arrivò l’estate successiva, quando il capitano della Roma disse che doveva «gestirsi». Il

Diverso il caso di Baggio: tornò nel 2004, ma la sua presenza fu solo onorifica 9 novembre 1947 il 34enne Silvio Piola fu in campo a Vienna per quella che sembrò essere la sua ultima gara in Nazionale, l’amichevole Austria-Italia 5-1. In realtà Piola, un quinquennio più tardi, venne richiamato a quasi 39 anni per Italia-Inghilterra del 18 maggio a Firenze, altra amichevole, 1-1 il risultato. E qui starebbe la vera differenza. Un conto è rientrare in un’esibizione

per quanto di lusso, altro è riaffacciarsi nell’Italia sulla soglia di un Mondiale come potrebbe accadere a Totti nel 2014. Pochi precedenti Nella storia

azzurra scarseggiano i grandi ritorni. Si potrebbe citare Robi Baggio, ma la sua riapparizione in Italia-Spagna a Genova nel 2004, cinque anni dopo, fu onorifica: il Trap, allora commissario tecnico, lo convocò per regalargli l’ultima passerella. Diverso il caso di Beppe Bergomi. Lo Zio partecipò a tre Mondiali di fila (1982, 1986 e 1990), poi Arrigo Sacchi lo tagliò fuori, niente Usa ’94. E però a 34 anni Bergomi rivestì l’azzurro nell’Italia di Cesare Maldini alla Coppa del Mondo 1998 in Francia. Daniele Massaro era nel giro dell’Italia di Enzo Bearzot, venne emarginato nelle stagioni con Azeglio Vicini commissario tecnico e ripescato poi da Arrigo Sacchi per Usa ’94. Quello di Totti sarebbe il ritorno più esplosivo di sempre. (ha collaborato Franco Valdevies) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giancarlo Antognoni

Evaristo Beccalossi

Roberto Boninsegna

Bruno Giordano

Pierino Prati

DIRIGENTE ITALIA

OPINIONISTA TV

EX CALCIATORE

ALLENATORE

OPINIONISTA TV

Come strategia in effetti è da valutare. Perché da tempo ha lasciato la Nazionale e l’età è quella che è. Lo penalizza soltanto quella. Ma ora come ora Francesco Totti è uno che può cambiare la partita e fare la differenza. E la prerogativa di Prandelli è quella di guardare sempre al campionato. Se guardi al campionato uno come Totti va tenuto in considerazione. Poi tra un anno si vedrà.

Tutta la vita, ma proprio tutta la vita. Quelli come Totti ti possono garantire mezz’ora, un tempo, comunque minuti di altissima qualità. E’ giusto sfruttarli. E’ lo stesso discorso che si è fatto all’Europeo per Di Natale. Se Totti a primavera del 2014 sarà nelle stesse condizioni in cui è adesso sarà il caso di chiamarlo per il Mondiale.

Totti la scelta l’ha già fatta e da tempo. Ed è quella di abbandonare la Nazionale. Dopo aver vinto il Mondiale nel 2006 in Germania. Totti ha scelto di lasciare nel momento in cui era al top della carriera. Ha rifiutato la maglia azzurra e mi sembra una vergogna pensare di richiamarlo oggi in prospettiva del Mondiale 2014. E’ assolutamente ingiusto convocarlo.

Non credo abbia un senso richiamare Totti. Per carità, niente di personale col giocatore, che non si discute e fa grandi cose. Ma ha rinunciato lui all’azzurro. Non sarebbe semplice integrarlo nel reparto d’attacco, e non si adatterebbe come ha fatto Di Natale all’Europeo. Vuole giocare. E perché togliere il posto a chi se lo è meritato nelle qualificazioni?

Se Totti tra un anno è in queste condizioni me lo porto eccome al Mondiale. Certo, va tenuto conto che ha lasciato da tempo la Nazionale. Questa è una considerazione che va fatta. Ma nello stato di forma in cui si trova e con la tecnica di cui dispone è sicuramente un jolly importante che in un torneo come il Mondiale può dare un contributo fondamentale alla squadra.

di FRANCESCO VELLUZZI

Voi portereste Totti in azzurro nel 2014? Il tema del giorno. Totti che incanta ancora. Cinque grandi attaccanti del passato che hanno vissuto la maglia azzurra tra gioie e dolori dicono la loro su un suo ritorno in Nazionale. C’è chi dice sì senza esitazioni, Beccalossi, c’è chi dice no categoricamente, Boninsegna e Giordano, c’è chi se lo tiene stretto, Prati e c’è chi con saggezza interpreta il pensiero di Prandelli, Antognoni. Insomma, Totti adesso divide.


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PRIMO PIANO

L’amore della famiglia 4 e una dieta equilibrata 11 Totti infinito nasce così

Ascolta lo zio

I NUMERI

DI BEPPE BERGOMI

Le reti di Francesco Totti in questa stagione. Domenica sera al Parma l’ultimo sigillo

Il capitano della Roma è attento al cibo e vola grazie a Zeman «Ho entusiasmo e voglia. Ma ora dobbiamo tornare in Europa» ANDREA PUGLIESE ROMA

Figli e moglie La famiglia Totti quasi al completo. A sinistra papà Francesco con Chanel e Cristian, dopo aver raggiunto Nordahl a quota 225 reti. Sotto, invece, la moglie Ilary Blasi, presentatrice del programma «Le Iene»

L’aggancio a Nordahl l’aveva festeggiato con Cristian e Chanel, avvolti in un abbraccio tenerissimo come il suo sorriso e le lacrime versate in campo alla vista della maglia «Sei forte papà!!». La rete del sorpasso (festeggiata con gli amici in un ristorante a Piramide, ndr) l’ha invece dedicata alla sua gente, la tifoseria che lo venera da 20 anni. «I cori dei tifosi dopo il gol sono stati magnifici, da brividi», ha detto ieri Francesco Totti, celebrato ancora una volta dalla stampa estera («Il vero Papa Francesco entusiasma la sua congregazione all’Olimpico», ha titolato The Guardian) Ma come fa il capitano della Roma ad avere l’argentino vivo addosso a

I gol del capitano romanista in Serie A, dove ha giocato 527 partite. Come gol ha superato Nordahl (225) ed è secondo dietro a Silvio Piola (274)

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I chilometri all’ora del tiro di Totti, che domenica sera ha colpito la traversa e poi il palo. Non male per un «ragazzino» di 36 anni

Francesco ha perso due chili e prima di ogni allenamento fa tanto stretching 36 anni suonati? Il boemo e la famiglia Il segreto di Totti (oggi sarà all’Aniene con il presidente del Coni Malagò per un evento benefico per i bimbi del Bambin Gesù, ndr) è nella testa. Sta bene, si diverte, ha una tranquillità che non gli fa sentire la fatica. Molto del merito, come ha ammesso lui stesso, è della preparazione estiva di Zeman, che gli ha messo benzina nei muscoli. Ma il boemo, con cui Francesco ha un rapporto speciale, gli ha dato anche una grande carica emotiva, che si sta portando avanti dall’inizio della stagione. E poi c’è la famiglia a regalargli serenità, con Cristian e Chanel che lo impegnano da matti come papà e Ilary con cui ha raggiunto l’equilibrio di coppia («Ognuno ha i suoi spazi: io esco con le mie amiche e lui con i suoi», ha detto la Blasi pochi giorni fa, che con Francesco il 6 aprile sarà alla prima di Paperissi-

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clic ANDREAZZOLI SUPER: IN 10 ANNI SOLO CAPELLO È PARTITO MEGLIO... Se Totti è il segreto in campo del momento attuale della Roma, Andreazzoli lo è fuori. Sotto la sua gestione, infatti, i giallorossi hanno raccolto 13 punti in 6 gare. Negli ultimi dieci anni romanisti solo Capello (14) era riuscito a fare meglio, tutti gli altri si sono fermati dietro ad Aurelio: Montella e Ranieri a 11, Delneri 9, Luis Enrique, Zeman e Spalletti a 8, la coppia Conti-Sella a uno. Chissà, magari servirà anche questo per la scelta del prossimo anno...

ma). Totti da un po’ fa vita equilibrata: cura il sonno (fondamentale per i recuperi), non fa tardi la sera, rispetta gli orari. Una vita regolare, insomma, senza stravizi.

drati e zuccheri (per l’energia). E prima di ogni allenamento una seduta di ginnastica posturale, stretching, esercizi di allungamento e un buon potenziamento.

Cibo e stretching E poi c’è l’ali-

Dedica Così Francesco riesce a fa-

mentazione. Rispetto alla scorsa stagione ha perso 2-3 chili, cosa che gli permette di avere maggiore resistenza alla fatica e di «combattere» la minor brillantezza che, giocoforza, avanza con il passare degli anni. L’attenzione al cibo è fondamentale. Insomma, i tempi della cioccolata sono nel cassetto, anche se i vecchi vizi non muoiono mai. Ma con i consigli di Fabrizio Angelini (il nutrizionista della Roma, ndr) Totti ha raggiunto un’alimentazione equilibrata: arriva a Trigoria presto, alle 8.30 e fa una colazione a base di proteine (toast, bresaola, prosciutto, yogurth, frutta fresca e muesli, ma niente brioche), per poi dedicarsi il giorno a carboi-

re tutto quello che ha fatto anche domenica, contro il Parma. Magie, assist, tacchi e invenzioni. «Ora dobbiamo credere fermamente di poter tornare in Europa, è una meta da raggiungere per i nostri tifosi — dice lui — I complimenti? Fanno sempre piacere, ne sto ricevendo davvero molti da tutti. Io, è ovvio, in questo momento ora vivo una partita alla volta e già penso a quella di Palermo. Vogliamo continuare la nostra serie positiva. Mi sento pieno di voglia ed entusiasmo». Ecco, appunto, è il vero segreto di Totti. Si diverte. E lo vuole fare ancora a lungo. Magari davvero fino a 40 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Totti ha esordito in A il 28 marzo ’93 LAPRESSE

Sono favorevole Sarà utile all’Italia Cesare Prandelli apre a un ritorno di Francesco Totti in Nazionale per il Mondiale 2014 e mi trova perfettamente d’accordo. Devo premettere che qualche anno fa ero perplesso sulla possibilità che il romanista tornasse a livelli top, ma credo che l’eccezionale preparazione estiva svolta con Zeman stia dando i suoi frutti. Se continuerà ad allenarsi così, con la tecnica eccezionale di cui dispone Totti potrà essere molto utile all’Italia. Anche perché lo vedo con un atteggiamento diverso. Ora è più sereno. Si sta mettendo a disposizione dei compagni, si scusa se sbaglia un passaggio, non si innervosisce come in passato. Se nello stesso periodo dell’anno prossimo avrà la condizione attuale e se andrà in Brasile accettando di non poter avere il posto garantito, potrà essere una risorsa importante. È vero che Totti arriverebbe al Mondiale a quasi 38 anni. Sono sempre stato scettico su certi ritorni, soprattutto se si tratta di un ruolo particolare come quello dell’attaccante. Ma per lui mi sono ricreduto, anche perché lo ritengo un gradino sopra a Di Natale. Pure la punta dell’Udinese è un grandissimo, ma Francesco è la storia della nostra Nazionale e porterebbe anche un enorme patrimonio di esperienza. Al gruppo arriverebbe un messaggio sbagliato visto che toglierebbe il posto a un giocatore che il Mondiale se lo è conquistato attraverso le qualificazioni? Questo può essere vero, ma di fronte a certi personaggi lo spogliatoio deve capire. Ricordo che quando all’Inter arrivò Ronaldo, Simoni ci fece un discorso molto chiaro: «Siete tutti uguali, tranne lui». E ci spiegò che un giocatore di quel calibro doveva sopportare grandi pressioni anche fuori dal campo e quindi si poteva accettare il fatto che a volte si allenasse al 70%. Noi capimmo e Ronaldo ci trascinò. Tornando a giocare un Mondiale dopo aver saltato quello del 2010, Totti vivrebbe un’esperienza simile alla mia. Anche se io nel ’94 non fui chiamato da Sacchi per scelta tecnica. L’allora c.t. mi stimava molto, ma fu molto onesto nello spiegarmi che aveva preferito gente più abituata ad interpretare il suo sistema di gioco. Francesco invece aveva rinunciato all’azzurro come scelta di vita. Ma se ora si sente pronto a tornare, per l’Italia non può che essere un bene.

LA GARA FANTASMA NON VENNE GIOCATA IL 23 SETTEMBRE PER I PROBLEMI DI SICUREZZA DELLO STADIO IS ARENAS

Respinto il ricorso del Cagliari: resta lo 0-3 per la Roma Anche l’Alta corte Coni dà la vittoria ai giallorossi. Ai sardi rimane il Consiglio di Stato MAURIZIO GALDI

L’Alta corte di giustizia sportiva ha respinto il ricorso del Cagliari contro Federcalcio e Roma e in virtù di questa decisione resta confermato lo 0-3 a favore dei giallorossi. La decisione dell’Alta corte chiude definitivamente il capitolo sulla partita non giocata il 23 settem-

bre 2012. Resta aperta ora soltanto l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato da parte del prefetto di Cagliari (o dell’avvocatura dello Stato) contro la decisione del Tar della Sardegna di illegittimità della decisione dello stesso prefetto di non far giocare la partita a seguito «dell’invito» fatto dal presidente Cellino ai tifosi di andare allo stadio nonostante le «porte chiuse». L’illegittimità era però dovuta a un «vizio procedurale»: il prefetto non aveva convocato il comitato per l’ordine pubblico. Il ricorso al Consiglio di Stato verterebbe proprio sul fatto che si trattava di esigenze di ordine pubblico prese in fretta per evitare problemi e non di aspetti

Soddisfazione Soddisfatto l’avvocato Luigi Medugno che, con Letizia Mazzarelli, rappresentava la Figc: «C’è il nostro apprezzamento per il fatto che l’Alta corte abbia colto il punto essenziale della difesa. La gara non si era potuta giocare regolarmente per l’incauto invito di Cellino ai tifosi. A porte chiuse si poteva giocare, ma la situazione che si era venuta a creare dopo aveva costretto il prefetto a non farla giocare. Da qui la responsabilità diretta e oggettiva della società e le decisioni degli organi di giustizia federali che hanno trovato conferma nell’Alta corte».

di agibilità dell’impianto. Il ricorso Il Cagliari (assistito dall’avvocato Grassani) fondava molto sulla sentenza del Tar, mentre la Federcalcio e la Roma ribattevano come le due cose fossero disgiunte: il Tar giudicava un vizio di forma, mentre il non poter giocare la partita era dovuto a problemi di ordine pubblico. Qualche obiezione è venuta sul deposito dell’ordinanza di arresto di Cellino, ma proprio in quelle pagine si evidenziava come l’impianto di Is Arenas non era agibile e quindi erano motivate le «porte chiuse». Quel provvedimento del resto non era mai stato appellato dal Cagliari.

Lo stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena, a due passi da Cagliari ANSA

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NAZIONALE VERSO L’AMICHEVOLE DI GIOVEDÌ I TRE GOL DI PAOLO ROSSI DIEDERO IL SUCCESSO CHE APRÌ LA STRADA VERSO IL TITOLO MONDIALE

Voglia di vittoria: col Brasile manca dal mitico 1982 Buffon: «Il test darà risposte significative» Pirlo: «Non siamo più scarsi»

le di giovedì a Ginevra acquista un notevole perché. È ora di ritornare a sconfiggere il Brasile, non possiamo crogiolarci in eterno nel ricordo della tripletta di Paolo Rossi datata 1982. Nove titoli mondiali Il concetto

DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA FIRENZE

Sono trent’anni e otto mesi che non battiamo il Brasile. L’ultima volta il 5 luglio del 1982 al Sarrià di Barcellona, il mitico 3-2 del Mundial di Spagna. Da quel giorno tre sconfitte e due pareggi, incluso la 0-0 della finale di Usa ’94 persa ai rigori. Con tale premessa storica, l’amichevo-

l’hanno afferrato sia la Federcalcio sia lo sponsor tecnico. La nuova maglia azzurra, disegnata per la Confederations Cup, che si disputerà a giugno guarda caso in Brasile, debutterà tra due giorni in Svizzera. Dell’importanza della partita sono consci i giocatori. Molti di loro tengono a essere titolari giovedì più che martedì 26 a Malta, nell’incontro valevole per le qualificazioni al Mondiale 2014. Tutti sanno che quel-

le col Brasile sono amichevoli per modo di dire. Ogni volta «ballano» nove titoli mondiali (cinque loro e quattro noi), ogni volta ci si misura per stabilire chi è la nazionale più forte del reame. Gigi Buffon ne è consapevole: «Negli ultimi anni abbiamo affrontato poche volte il Brasile e abbiamo fatto abbastanza male. Il test di Ginevra sarà importante. Darà risposte significative per il futuro, per le nostre convinzioni». Andrea Pirlo tira fuori l’orgoglio azzurro: «Fa piacere giocare questo tipo di partite. Loro sono una grandissima squadra, ma noi non siamo da meno». Comunque vada ci sarà modo di rifarsi. Il 22 giugno, a Salvador de Bahia, riaffronteremo la Seleçao in Confedera-

tions Cup. È ora di dare un seguito al mitico 3-2. Sotto la neve Il Brasile è arri-

vato ieri a Ginevra ed è rimasto scioccato dal clima polare. «Temo che i miei piedi si congelino», ha scherzato, ma non troppo, l’astro nascente Neymar. L’ex interista Julio Cesar gli ha fatto eco: «Per un portiere il freddo è più dannoso e io non mi faccio massaggiare con le creme riscaldanti». Dopo Lucas, il commissario tecnico Felipe Scolari ha perso Paulinho del Corinthians per noie muscolari. Kakà è motivato: «Manca un anno al Mondiale e devo sfruttare ogni occasione per convincere Scolari». A sinistra, Rossi festeggia dopo il tris del 1982; a destra Buffon e Pirlo

identiKit & CARRIERA

v Cerci ha infilato

la porta giusta «Basta cavolate» «Ho commesso degli errori ma sono il passato Ora mi godo la Nazionale e rivoglio la Roma» DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO FIRENZE

Da ragazzino Cerci era un fenomeno. Di quelli veri. Lo paragonavano a Thierry Henry. Ha giocato in tutte le Under azzurre possibili e immaginabili. Un predestinato, che però a un certo punto schiacciò il tasto dell’autodistruzione professionale. Cosa non rara, fra i baby talenti, nell’insidioso mondo dorato del calcio. «Sì, lo so, adesso non posso più sbagliare», dice Alessio, che approda in Nazionale a 25 anni suonati. Gli ultimi dei quali passati appunto a inseguire senza troppo impegno una maturità «che ora ho trovato. E’ il momento di diventare uomo». La svolta è firmata Ventura, «al quale devo più del 50% di questa convocazione. Per me è un padre, sa come prendermi. Al Torino faccio un bel lavoro, sia fisico sia a livello di testa. Con Ventura ho riscritto i miei obiettivi: uno dei primi era proprio quello di guadagnarmi la Nazionale. La convocazione è un punto di partenza. Il passato è il passato...».

Alessio Cerci, 25 anni, a Coverciano nel suo primo giorno azzurro ANSA «A Firenze no...» Coverciano è a

Firenze, metà cartellino di Cerci è ancora viola, «ma non credo proprio che tornerò lì, per varie cose che non mi va di raccontare. Hanno scelto una strada, e visto il rendimento della squadra hanno fatto pure bene». Rapporti ormai compromessi, infatti «non ho ricevuto telefo-

nate di complimenti da nessuno, nemmeno da Montella, magari lo farà più tardi — e infatti in serata è arrivato il messaggino di complimenti del tecnico viola — Però, ci tengo a dire che a Firenze io sono stato bene. E non sento di aver fallito. Sono capitato in viola forse anche nel momento più difficile

degli ultimi anni per il club. Purtroppo, i giornalisti mi hanno poi appiccicato etichette non giuste, chiacchiericci da bar. Ho commesso degli errori, ma non ho fatto cose scandalose, non sono un cattivo ragazzo, sono una persona semplice. In ogni modo, ora basta. Volto pagina, in tutti i sensi. Il tempo delle cavolate è finito. Mi godo la Nazionale e dico grazie a Prandelli per questo meraviglioso sogno, occasione unica. So che mi segue da tempo, è incredibile essere qui». E il c.t. spiega così la sua scelta: «Quest’anno Cerci ha dato continuità al suo rendimento. Con Ventura ha trovato le giuste motivazioni. E’ bravo, ha qualità tecniche e tiro in porta». «Roma, ti sogno» Il «cambio di marcia» di Alessio è già sotto la lente di ingrandimento dei club d’alta classifica. Il diretto interessato ha l’onesta di non giurare amore eterno ai granata, «perché sogno di poter finalmente dimostrare tutto il mio valore sui palcoscenici più prestigiosi. Penso che sia normale per un calciatore...». Assolutamente. E allora, dopo aver reso omaggio al Toro («che voglio salvare al più presto e a cui dovrò dire grazie per tutta la vita»), ecco l’obiettivo: «Il mio cuore è rimasto a Roma, sono cresciuto in giallorosso e mi piacerebbe tornarci da protagonista. Totti? Di lui ho un’enorme stima, a quei livelli non ho mai visto uno umile e sincero come Francesco. E’ un simbolo». Per il momento deve «accontentarsi» di Balotelli ed El Shaarawy, «coi quali mi vedo veramente bene là davanti». E che sia davvero l’inzio di una seconda vita professionale per questo straordinario talento. Un’ala pura manca davvero tanto al nostro calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I RIVALI DOPO IL FORFAIT DI LUCAS

IL RADUNO SOLO DOMANI ARRIVERANNO QUELLI DI B

Il Brasile perde Paulinho e Ramires per i test con l’Italia e la Russia

Primo giorno di U21 con metà squadra Santon insieme agli 11 azzurrini della A

RIO Tre forfait tra i centrocampisti convocati da Luiz Felipe Scolari per le amichevoli contro l’Italia, giovedì, e la Russia, il 26 marzo a Londra. Dopo la rinuncia del giocatore del Psg, Lucas, sostituito da Osvaldo del San Paolo, ieri Paulinho del Corinthians (infortunio alla gamba sinistra) e Ramires (Chelsea (contusione muscolare) hanno dovuto dire no. Il ct ha deciso di non sostituirli, mentre i compagni hanno cominciato a ritrovarsi a Ginevra. La lista — Portieri: Julio Cesar (Qpr), Diego

Primo giorno di raduno a Camposampiero (Padova) per l’Under 21 di Devis Mangia, in occasione delle 2 amichevoli venete in preparazione all’Euro di giugno in Israele. Si gioca il 22 a Cittadella con la Russia (ore 21) e il 25 a Bassano del Grappa con l’Ucraina. Per questo primo giorno solo 11 azzurrini, quelli di Serie A, ai quali s’è aggiunto Santon in serata, proveniente da Newcastle, I giocatori di B raggiungeranno il ritiro domattina, dopo la giornata di campionato di stasera.

Cavalieri (Fluminense). Difensori; Dani Alves (Barcellona), Marcelo (Real Madrid), Filipe Luis (Atletico Madrid), David Luiz (Chelsea), Thiago Silva (Psg), Dante (Bayern), Dedè (Vasco). Centrocampista: Hernanes (Lazio), Oscar (Chelsea), Jean (Fluminense), Luiz Gustavo (Bayern), Osvaldo (San Paolo), Kakà (Real Madrid), Fernando (Gremio). Attaccanti: Neymar (Santos), Diego Costa (Atletico Madrid), Hulk (Zenit), Fred (Fluminense).

Differenziato Ieri Mangia ha fatto svolgere un allenamento differenziato alla mini truppa. Lavoro di scarico per i 5 che hanno giocato in campionato (Bertolazzi, Immobile, Florenzi, Sansone e Paloschi) e seduta atletica per gli altri 6 che sono rimasti in panchina, hanno fatto qualche minuto o hanno giocato gli anticipi (Longo, Sala, Insigne, Gabbiadini, Marrone e Bardi). Oggi allenamento per tutti e poi prima conferenza stampa del ritiro per Mangia. fa.bi.

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AZZURRO CLASSICO

IL PROGRAMMA Il programma della Nazionale per le due gare contro Brasile e Malta BRASILE Domani alle 17.15 partenza da Firenze per Ginevra dove giovedì 21 alle 20.30 l’Italia giocherà un’amichevole contro il Brasile.

S RIENTRO Il 22 la squadra rientrerà a Coverciano dove rimarrà ad allenarsi, sedute al mattino e al pomeriggio, fino a lunedì 25.

S MALTA Nel pomeriggio partirà da Pisa per Malta dove martedì 26 alle 20.45 sfiderà la nazionale di Malta, allenata da Pietro Ghedin per un incontro valido per le qualificazioni al Mondiale 2014.

Prandelli, Buffon, Pirlo e la maglia

Le nuove maglie sono pure ecologiche FIRENZE

Estetica, tecnologia, ecologicità. La nuova maglia della Nazionale ideata e realizzata dalla Puma — presentata ieri a Coverciano — sembra essere la nuova frontiera per quanto riguarda le tenute dei calciatori. Così, almeno, Volfango Bondi, general manager Europa dell’azienda di abbigliamento sportivo, ha presentato il nuovo prodotto, che «esordirà» giovedì in occasione dell’amichevole di lusso contro il Brasile, in programma a Ginevra, per poi tornare nel cassetto e riapparire in occasione della manifestazione per cui è stata pensata: la Confederations Cup 2013. Azzurro classico A differenza

del 2009 in Sudafrica, stavolta si sono accantonate le citazioni. Niente più, cioè, maglie color azzurro tenue che ricordino quelle delle Nazionali (vincenti) degli Anni Trenta (e che fecero storcere il naso a qualcuno). La nuova maglia è azzurro classico, con inserti bianco, rosso e verde tra colletto e maniche, idea che ha riscosso il plauso sia del d.g. della Federcalcio, Antonello Valentini, sia di Benedetta Geronzi, direttore marketing della Figc. La maglia (assai aderente) è in poliestere riciclato al 100%, ma questo non diminuirà la traspirazione grazie anche agli inserti di Cocona — ottenuto dal carbone attivo dei gusci riciclati del cocco — che offrirà migliore resistenza e protezione dai raggi ultravioletti. Impressioni? Prandelli, Buffon e Pirlo sono apparsi conquistati. Il modo migliore, forse, per professare ottimismo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL GRANDE DUELLO

Cavani-Balotelli: riguarda la clausola rescissoria firmata nella scorsa estate con De Laurentiis. Chi vorrà ingaggiare Cavani dovrà sborsare 63 milioni. Una cifra da

capogiro, che non impressionerebbe alcuni club tra cui Real Madrid, Chelsea, Arsenal e Manchester City, pronti a questo mega sacrificio pur di assicurarsi le prestazioni dell’attaccante della nazionale uruguaiana. Sul futuro, Cavani è stato abbastanza esplicito nell’ultima intervista rilasciata alla Gazzetta: «A fine stagione mi siederò col presidente e farò le mie richieste. Dopodiché si deciderà». La risposta di De Laurentiis è arrivata ieri mattina, a margine del «Quinto premio Andrea Fortunato», dedicato all’ex difensore della Juve morto di leucemia. «Se un pazzo ci porta 70 milioni di euro, nessuno tratterrà Cavani».

Edi, l’immortale del gol Tre volte di fila a 20 reti come Bati e Di Natale Negli ultimi 50 tornei di A c’erano riusciti solo l’argentino e Totò De Laurentiis: «Via da Napoli? Se un pazzo porta 70 milioni...» ALESSIO D’URSO MIMMO MALFITANO

Una sfida tra i due non ipotizzabile se il riferimento viene esteso alle 29 giornate fin qui disputate. Ma se ci limitiamo al momento in cui Mario Balotelli è ritornato in Italia, a gennaio, allora sì che la sfida con Edinson Cavani è apertissima. Non tanto sul piano personale: le reti del napoletano sono tante, impossibili da eguagliare o superare. Il confronto tra i due servirà a tenere alta la tensione in questo finale di stagione. L’attaccante uruguaiano si avvia a vincere il titolo di capocannoniere, incontrastato o quasi, forte

dei 20 gol realizzati finora e del vantaggio di 4 lunghezze su un altro rossonero, El Shaarawy, la cui crisi sotto porta è coincisa con quella dell’uruguaiano che ha potuto, così, metabolizzare la sua astinenza senza troppi danni. Grandi numeri Sono quelli che Cavani può vantare da quando ha vestito per la prima volta la maglia del Napoli. Ce n’è uno in particolare che evidenzia la crescita costante di questo talento: per il terzo anno consecutivo l’attaccante ha raggiunto quota 20 gol, impresa riuscita soltanto a Batistuta e Di Natale negli ultimi 50 anni del campionato di serie A. Un altro numero importante

reti italiane

Fa centro quasi sempre di testa Ecco il dettaglio delle reti italiane di Cavani: 71 di destro, 15 di sinistro, 21 di testa, 2 su punizione, 22 su rigore e 1 di petto.

Nell’ultimo mezzo secolo di A solo Batistuta e Di Natale erano riusciti ad arrivare a (od oltre) quota 20 per 3 campionati di fila (Bati per 4).

Alla finestra Il patron azzurro,

a margine della cerimonia durante la quale sono stati premiati pure il capitano Paolo Cannavaro e il team manager Giuseppe Santoro ed è stata ricordata la figura di Fortunato e di Carmelo Imbriani (l’ex del Napoli morto il 15 febbraio scorso per un male incurabile), ha chiarito il concetto: «Edi sa perfettamente che al Napoli è rispettatissimo. Esiste una clausola rescissoria di 63 milioni netti, abbiamo alzato l’asticella, noi ascoltiamo, ma sarà Cavani ad avere l’ultima parola». Il patron si è soffermato sulla lotta per il secondo posto: «Non temo una rimonta del Milan». Sul futuro di Mazzarri, De Laurentiis ha lasciato aperta la porta: «C’è un rapporto leale e amicale, gli sono grato per questi quattro anni di professionalità e ardore. Il mio programma è quello di porre basi importanti per il futuro e mettere a disposizione di Mazzarri, o di un altro eventuale tecnico, una rosa competitiva. Il mercato? Dipenderà molto da Mazzarri, se resterà e cosa vorrà fare. Se non dovesse rimanere il mercato dipenderà anche da chi lo sostituirà dal futuro di Cavani. Pioli? Mi ha messo sempre in grande difficoltà, ma non ci ho mai pensato come allenatore del Napoli». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALTRA STELLA AZZURRA MAREK SODDISFATTO DOPO LA VITTORIA CON L’ATALANTA: «LA FORTUNA STAVOLTA ERA DALLA NOSTRA PARTE»

Hamsik parla da leader: «Non ci fermiamo» Lo slovacco: «La striscia negativa è alle spalle: ora il cammino è ripreso» GIANLUCA MONTI NAPOLI

Marek Hamsik ha raggiunto domenica le 253 presenze con la maglia del Napoli. Ne ha collezionate appena 6 in meno di Maradona, che probabilmente lo slovacco supererà entro fine campionato.

Hamsik ha ispirato la manovra della squadra di Mazzarri, ha dato il via all’azione che ha portato al fallo da rigore su Zuniga e fornito il consueto contributo in fase di interdizione. Una prestazione da leader, nel momento più difficile della stagione della squadra: «È stata una partita un po’ pazza», ha detto attraverso il suo sito uffi-

ciale. «Abbiamo preso rapidamente l’iniziativa, creando molte più situazioni pericolose degli avversari e riuscendo a mantenere il vantaggio per i primi 30 minuti. Purtroppo, però, alla prima occasione è arrivato il pareggio dell’Atalanta e ci siamo un po’ impauriti». Timori In effetti, dopo l’1-1 sono riapparsi i fantasmi delle ultime settimane, che però il Napoli è stato bravo a scacciar via nella ripresa costringendo gli

avversari nella propria metà campo e creando almeno otto palle gol pulite: «Stavolta, la fortuna è stata dalla nostra parte – continua Hamsik — e sono veramente contento che abbiamo centrato l’obiettivo. Questi tre punti sono molto importanti, perché ci siamo lasciati alle spalle una serie di cinque partite senza neppure una vittoria». L’ultimo successo del Napoli, infatti, era datato 27 gennaio, a Parma, con il gol segnato da Cavani.

In nazionale Al pari di altri 12

compagni di squadra, anche Hamsik ha risposto alla convocazione della sua nazionale, ma già guarda ai prossimi impegni con il Napoli: «Abbiamo solamente ricominciato il nostro percorso, adesso non vogliamo fermarci», ha concluso il centrocampista della Slovacchia. Il Milan è avvisato, dunque. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la scheda EDINSON CAVANI 26 ANNI ATTACCANTE NAPOLI

Nato a Salto (Uruguay) il 14 febbraio 1987, inizia a giocare a calcio nel Danubio. Si mette in mostra in Italia partecipando al Torneo di Viareggio (2006) e nel gennaio 2007 viene acquistato dal Palermo.

2007-10 A Palermo resta tre stagioni, realizzando in totale 37 gol.

2010-13 Nell’estate 2010 passa al Napoli firmando un contratto di 5 anni. La sua clausola rescissoria adesso è di 63 milioni di euro.

95

i gol di Cavani con la maglia del Napoli. Ne ha segnati 33 nelle prime due stagioni in azzurro, adesso è già a quota 29.

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le reti del Matador in Europa col Napoli. E’ il capocannoniere della storia azzurra nei tornei internazionali.


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fuori il secondo la scheda

ALESSANDRA BOCCI MILANO

MARIO BALOTELLI 22 ANNI ATTACCANTE MILAN

Mario è arrivato tardi. Strano, per uno che ha fatto tutto presto. Anche al Milan Balotelli ha fatto presto e sta sbriciolando ogni parametro di rendimento, ma è arrivato a gennaio, e lottare con Cavani per il titolo di capocannoniere è impossibile. Il Milan però ha messo su una staffetta di qualità: prima c’era El Shaarawy a duellare con l’uruguaiano del Napoli, ora c’è Mario. Che dopo la seconda doppietta rossonera ha promesso: «Alla prossima giornata prendiamo il Napoli». Che poteva essere una destinazione, un’idea cullata quando era a Manchester. Poi è arrivato il Milan, la squadra preferita, e il resto è svanito. Ora Mario vuole mettere la sua carriera sul binario dell’alta velocità. E parlare di Pallone d’oro gli pare del tutto naturale.

Nato a Palermo il 12 agosto 1990 da genitori ghanesi, ha iniziato nelle giovanili del Lumezzane, la squadra con cui l’attaccante ha esordito in Serie C a soli 16 anni. Nell’estate del 2006 è stato acquistato dall’Inter.

2006-2010 Mario spicca presto il volo in prima squadra. Con l’Inter gioca fino al 2010. Vince tutto. 2010-gennaio 2013 Mancini lo chiama al Manchester City: titoli (tre) e guai. Poi passa al Milan

74

i minuti che intercorrono tra un gol e l’altro di Balotelli da quando indossa la maglia del Milan.

14

punti sui 18 disponibili: sono quelli conquistati dal Milan con Mario in campo. Per Balotelli, 7 reti. Due le doppiette

AMICHEVOLE VENERDÌ

Ritorna Gattuso Test del suo Sion con i rossoneri Rino Gattuso ritorna a Milano, per il momento però soltanto per giocare con il Sion contro la sua ex squadra. Sarà la prima volta per Rino, e probabilmente l’ultima, perché Milan e Sion negli anni non avranno molte altre occasioni di incrociarsi. La partita amichevole si giocherà al Vismara venerdì alle 15. Gattuso, spesso nominato con altri ex giocatori rossoneri per la panchina di Allegri, adesso è allenatore giocatore. Non si limita a stare in campo, dunque: questo potrebbe essere un confronto vero fra il tecnico campione d’Italia nel 2011 e quello che potrebbe raccogliere la sua eredità nelle prossime stagioni.

Il posto giusto

«Ora Mario ha grandi motivazioni, per questo riesce a stare concentrato per parecchi minuti durante la partita», ha detto il c,t. Prandelli, che già più volte ha benedetto il matrimonio Balotelli-Milan. «Mario ha un'opportunità straordinaria e la sta usando bene. Ha bisogno di giocare con continuità, si sta allenando meglio. Sa che nel Milan può giocare nello stesso modo che gli chiedo in Nazionale. Lui e El Shaarawy? E' una coppia da seguire. In Nazionale è stato chiaro come possano coesistere, lavorano in due settori del campo diversi, si completano. Vedono la porta e i movimenti dei compagni. Sono molto giovani, hanno bisogno soltanto di tempo per completarsi». Partenza sprint Balotelli

ha segnato 7 reti in 6 partite, e in queste sette si contano già due doppiette. Frutti colti anche con i calci di rigore, è vero, ma proprio i calci di rigore rappresentano un altro aspetto favoloso dal punto di vista statistico: Mario ne ha tirati 12, 13 se si calcola anche quello della sequenza finale di Italia-Inghilterra a Euro 2012, e non ha mai sbagliato. Il Milan ave-

La maturazione di Mario la chiave della rimonta Al Milan si sente a casa Deve crescere, ma Balo sembra sempre concentrato. Prandelli: «Ha una chance straordinaria e la sta usando» va bisogno di un attaccante freddo, spietato in area, e lo ha trovato. Molti dei suoi compagni lo paragonano a Ibra, ma ora Balotelli somiglia di più a Sheva, almeno nei numeri: 7 gol in 6 partite, nessun altro prima di lui era stato capace di segnare tanto nelle prime partite rossonere.

reti italiane

Miglioramenti Quello che deve

E’ infallibile dal dischetto In Italia, Mario ha già segnato 23 gol di destro, uno di sinistro, 4 di testa, 3 su calcio di punizione e quattro su calcio di rigore.

Sette gol in sei partite: solo Sheva ci era riuscito. Pur arrivando a gennaio, Mario potrebbe raggiungere i 14 gol del primo Ibra (2 nelle prime 6 gare)

cambiare, è l’attitudine di Mario a stare in campo senza estraniarsi, ed è a questo che si riferisce Prandelli quando parla dei miglioramenti al Milan. Balotelli è ancora al di sotto delle sue possibilità, come ammette lo stesso tecnico Allegri, ma qualche progresso a livello di condotta nella partita già si

è visto, e i compagni ora lo elogiano anche per il lavoro difensivo. Balotelli ha intuito che, nella situazione di momentanea eclissi fisica di El Shaarawy, tocca a lui prendersi il Milan sulle spalle, come ha fatto Stephan per molti mesi, e in questo modo ha preso anche il suo posto nella staffetta del gol e nella gara con Cavani. L’obiettivo è acchiappare il Napoli e un posto vero in Champions, un posto che non necessiti di rischiosi timbri ai preliminari. Mario ci crede come e più dei suoi compagni: non ha vissuto il balbettio iniziale, perciò viaggia leggero, senza scorie. E ad ogni gol esulta, più di prima, e sempre di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA LETTERA PER RICHIAMARE GLI ACCOMPAGNATORI DEI BABY TIFOSI

Galliani condanna i cori anti-Palermo Antonini: «Nessuna lite con Amelia, El Shaarawy era nervoso con se stesso» MILANO

Niente cori offensivi, siamo il Milan. Adriano Galliani non ha gradito la caduta di stile dei bambini presenti domenica in tribuna (che hanno augurato la Serie B al Palermo) per Milan-Palermo. E ha subito inviato una lettera ai presi-

denti e responsabili delle scuole calcio Milan, degli oratori e delle squadre Csi per stigmatizzare l’episodio: «Il Milan nella sua storia ultracentenaria vanta una tradizione di cultura sportiva riconosciuta in Italia e nel mondo. È stato un episodio isolato, una ragazzata, ma va ugualmente censurato. Vorrei quindi invitare genitori, ac-

compagnatori ed allenatori ad essere più vigili onde evitare che simili episodi si possano ripetere. Non vogliamo che si possa dire e scrivere che il Milan non è in grado di portare avanti con successo quei progetti educativi a cui tiene molto». El Shaarawy: tutto ok Ieri Luca

Antonini è intervenuto a «Mondo gol», trasmissione di Sky, e ha chiarito che cosa è successo tra lui e Marco Amelia subito

dopo la sostituzione di El Shaarawy: «Stephan è uscito nervoso, forse perché non aveva fatto gol, Marco giustamente voleva riportarlo in panchina e io che lo conosco bene gli ho detto di lasciarlo andare perché non era tranquillo. Tutto qui». Antonini e Stephan hanno un rapporto speciale: dividono la stanza e il terzino ha fatto spesso da autista a El Shaarawy fino a quando non ha preso la patente. «Me lo coccolo da due anni, ormai so com’è fatto. E’

un bravissimo ragazzo, e poi ha la famiglia che lo aiuta a tenere i piedi per terra. Grazie a lui ho cambiato anche acconciatura: la cresta me l’ha suggerita lui». Dal ritiro della Nazionale invece ha parlato Mattia De Sciglio: «Puntiamo al secondo posto, è il traguardo che abbiamo fissato per il finale di campionato. Galliani dice che sono come Maldini? Sono bellissimi complimenti, spero di ripercorrere la sua carriera». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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E’ spaccaJuve Bologna, la festa divide Prandelli sta con Conte Il c.t.: «Antonio non ha fatto niente di particolare». Ma Ulivieri attacca: «Spesso si dimentica il silenzio. Meglio riflettere prima»

il giorno dei commenti all’esultanza e alle parole di Conte a Bologna. Il c.t. Cesare Prandelli si è schierato al fianco del tec-

nico bianconero: «Conte non ha fatto niente di particolare, questo clima non mi piace. Antonio ha ragione, in Italia si vivono situazioni esasperate e violente che fanno venire voglia di andare all’estero. In Italia ci sono violenza e provocazioni. Speriamo che le nuove generazioni capiscano. Anch’io potrei andare ad allenare all’estero dopo la Nazionale. Noi non riusciamo a vivere il calcio con gioia». Anche il presidente federale Giancarlo Abete è sulla stessa linea: «C’è un imbarbarimento complessivo e l’incapacità di distinguere il tifo passionale dall’insulto. Il clima che si respira non è accettabile». Il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri ha invece dato un consiglio diverso: «Anche il tacere può essere importante, spesso ci si dimentica la fase del silenzio. Sarebbe prezioso riflettere prima di dire delle cose antipatiche». Infine Carlo Mazzone, passato alla storia anche per una rabbiosa esultanza dopo un gol del suo Brescia all’Atalanta: «È necessario intervenire sulla violenza. Se Conte ha detto che pensa di andare all’estero, io lo capisco: la situazione è diventata inso-

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DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO TORINO

Tra i tanti gesti di sabato sera, è passato inevitabilmente in secondo piano quello più dolce: il bacio che attraverso la telecamera Antonio Conte aveva mandato alla figlia Vittoria. Negli ultimi due giorni il tecnico della Juve si è goduto la famiglia: il suo grande rimpianto è di dedicare poco tempo a Betta (compagna e futura moglie) e Vittoria. Ma proprio l’amore per le sue donne è stato alle base dello sfogo di Bologna: Conte è stufo di insulti, di lanci di pietre, di bastonate. Ed è stufo da padre e marito molto prima che da allenatore della Juve. È stufo di dover stare attento alle reazioni di chi magari non la pensa come lui. È stufo di doversi preoccupare di mostrare la soddisfazione per il lavoro svolto. È stufo di doversi chiedere perché, soprattutto sapendo che per questa domanda non c’è e non ci sarà mai una risposta intelligente. Le reazioni Quello di ieri è stato

Antonio non ha mancato di rispetto. La situazione sta degenerando

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Ovunque siamo accolti da pietre e da bastonate. Mi viene voglia di lasciare l’Italia ANTONIO CONTE ALLENATORE DELLA JUVE

stenibile. Ci vuole rispetto per gli allenatori: in Italia devi mettere in conto che sarai insultato e questo mi provoca una grande tristezza. Secondo me non c’è bisogno di giudicare l’esultanza di Conte, ognuno festeggia come vuole». La Juve Anche Beppe Marotta, a.d. della Juve, si è espresso sull’argomento: «La situazione sta degenerando: ogni volta che andiamo in trasferta veniamo scortati da blindati della polizia e accolti da bastonate e lanci di pietre. Quella di Conte è stata un’esultanza rivolta solo alla nostra gente senza assolutamente mancare di rispetto agli avversari. Antonio all’estero? La sua è stata un’esternazione molto istintiva: sono certo che nei prossimi anni sarà ancora con noi». Considerazione finale, ma non per questo secondaria: grazie alle parole di Conte è stato nuovamente sollevato un problema enorme. Affrontarlo e risolverlo è più importante di qualunque discorso filosofico sulle esultanze. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Conte ha ragione, in Italia si vivono situazioni esasperate e violente

Il clima che si respira non è accettabile: non si distingue il tifo dall’insulto

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JUVENTINI IN TOUR

S ITALIA Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Pirlo, Giaccherini e Giovinco Italia-Brasile 21 marzo Ginevra Malta-Italia 26 marzo Ta’Qali

CESARE PRANDELLI C.T. DELL’ITALIA

GIANCARLO ABETE PRESIDENTE FIGC

Nazionali per 14 Chiellini stop: caviglie k.o.

S ITALIA UNDER 21 Marrone Italia-Russia 22 marzo Cittadella ItaliaUcraina 25 marzo Bassano del Grappa

S FRANCIA Pogba FranciaGeorgia 22 marzo Parigi FranciaSpagna 26 marzo Parigi

S MONTENEGRO Vucinic MoldovaMontenegro 22 marzo Chisinau MontenegroInghilterra 26 marzo Pogdorica

S SVIZZERA Lichtsteiner CiproSvizzera 23 marzo Nicosia

S CILE Isla Perù-Cile 22 marzo Lima Cile-Uruguay 26 marzo Santiago del Cile

S BEPPE MAROTTA A.D. DELLA JUVENTUS

POGBA ALLA PRIMA CON LA FRANCIA

GHANA Asamoah Ghana-Sudan 24 marzo Kumasi

Paul Pogba, 20 anni, e Giorgio Chiellini, 28 AFP/LAPRESSE

A Vinovo restano in 9, ma il difensore potrebbe tornare DAL NOSTRO INVIATO

TORINO

Una squadra di calcetto: questo resterà in mano ad Antonio Conte per una decina di giorni. Gli impegni delle nazionali portano lontano da Vinovo ben quattordici giocatori, in attesa di conoscere meglio le condizioni di Chiellini. Giorgio potrebbe anche tornare prima a causa di forti dolori a entrambe le caviglie: quella destra è gonfia da tempo, quella sinistra porta ancora le conseguenze del trattamento ricevuto da Perez sabato sera nella partita di Bologna. Lo staff medico della Nazionale, guidato dal dottor Castellacci, valuterà oggi e domani la situazione: «Chiellini ha riportato un trauma contusivo alla caviglia sinistra oltre alla riacutizzazione del problema all’altra caviglia — ha spiegato Castellacci —. Siamo un po’ preoccupati e ci siamo presi 48 ore di tempo per decidere se potrà venire con noi a Ginevra». La Juve si augura naturalmente che Chiellini rientri in fretta a Vinovo: le sfide con Inter (30 marzo) e Bayern (2 aprile) sono fondamentali per campionato e Champions e il reparto arretrato deve già fare a meno di Caceres dopo l’incidente stradale di domenica. Gli altri A Coverciano, oltre a Giorgio, ci sono Buf-

fon, Barzagli, Bonucci, Marchisio, Pirlo, Giaccherini e Giovinco. L’Under 21 ha convocato Marrone, Pogba è con la Francia, Vucinic col Montenegro, Lichtsteiner con la Svizzera, Isla col Cile e Asamoah col Ghana. Per Pogba è la prima convocazione con la nazionale di Deschamps e ieri il giovane centrocampista ha espresso la sua soddisfazione: «Sono felice e orgoglioso di essere qui. Per riuscirci ho dovuto lasciare la Francia, ma è stata la scelta giusta. Giocare con la Juve è un piacere, ho la fiducia dei miei compagni e non sento alcuna pressione. Ringrazio Conte per la mia crescita, so anche che ha parlato con Deschamps. Ci sono stati grandi giocatori francesi nella Juve e spero di diventare uno di loro. Vieira? È un esempio, ma Vieira è Vieira, io voglio diventare Pogba». Ne manca uno Non considerando ovviamente gli

indisponibili Caceres, Pepe e Bendtner, a Vinovo restano i portieri Storari e Rubinho, i difensori De Ceglie e Peluso, i centrocampisti Vidal (squalificato in nazionale) e Padoin, le punte Matri, Quagliarella e Anelka. Due portieri e sette giocatori di movimento: per organizzare una partita di calcetto non basta, serve un volontario. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPO L’INCIDENTE IN AUTO TRA OGGI E DOMANI L’URUGUAYANO SARÀ DIMESSO

Caceres ci rimette chioma, Inter e viaggio a Monaco Per il difensore 30 punti alla testa ma nessuna frattura Out fino al ritorno con il Bayern ALBERTO MAURO TORINO

El Pelado ci ha rimesso la chioma a cui tiene molto, ma per fortuna nulla di più. Dopo tre notti in ospedale (le ultime due alla clinica La Fornaca di Sessant), nelle prossime ore Martin Caceres tornerà a casa cercando di concentrarsi esclu-

sivamente sul rientro in campo e dimenticare una brutta serata che poteva finire anche peggio. L’incidente della notte tra sabato e domenica al rientro da Bologna tra un’Alfa Mito (illesi i tre giovani a bordo) e la Porsche Cayenne di Caceres (che transitava in via Nizza incrociando corso Dante con diritto di precedenza) è stato talmente violento da devastare la parte anteriore dell’auto del difensore, finita contro l’ingresso della stazione della metropolitana. Caceres se l’è cavata con un bello spavento, qualche ammaccatura e 30 punti di sutura tra cuoio capelluto e zigomo destro. Ma nessuna lesione e nessun guaio a lungo termine.

sul rientro del Pelado in un finale di stagione decisivo tra campionato e Champions. Lui la sua parte l’ha già fatta con 18 presenze e un gol decisivo contro il Napoli, ma non gli basta. La Juve è ottimista. Caceres sarà dimesso dalla clinica La Fornaca tra oggi e domani, una volta superati gli esami pre-dimissioni, dopo le 48 ore di osservazione come da prassi in caso di trauma cranico. Poi una settimana di riposo assoluto, al termine della quale potrà iniziare a lavorare a Vinovo. Per rivederlo in campo ci vorranno almeno 20-25 giorni, il tempo necessario per rimarginare le ferite ed evitare che i punti si riaprano.

Niente convocazione con l’Uruguay, ovviamente, niente Inter e, a meno di miracoli, l’andata di Champions col Bayern se la vedrà in poltrona, ma potrebbe farcela per il ritorno (il 10 aprile). Dal ritiro dell’Uruguay Alberto Pan, medico della Celeste, rassicura i tifosi: «Caceres non corre pericoli, il suo futuro sportivo non è a rischio. Oltre ai 30 punti di sutura ha accusato ferite allo zigomo destro e contusioni multiple da impatto, ma nessuna frattura. In poche settimane tornerà in campo ai suoi soliti livelli». Osservazione È la stessa speran-

za di Antonio Conte, che dopo i problemi alla schiena puntava

La Porsche Cayenne di Caceres semidistrutta dopo l’incidente LAPRESSE

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SERIE A L’ANNUNCIO DOPO CHRISTOPHER, UN ALTRO EREDE PER IL BARESE: «IL NOME È UN OMAGGIO AL PIÙ GRANDE DI TUTTI»

Cassano papà-bis: «Nato Lionel, il mio Messi» «La seconda gioia più grande della mia vita». Moratti: «Complimenti, vi abbraccio!» MILANO

Dopo Christopher (nato il 14 aprile 2011), c’è Lionel. In onore di Messi. E’ nato il secondogenito di Antonio Cassano e Carolina Marcialis, ed è successo ieri alla Casa di Cura «La Madonnina»: Lionel pesa 3,30 kg. A darne notizia è stata proprio la signora Cassano su twitter, postando una foto dol-

cissima in cui c’è l’orario di nascita (ore 20,10), il numero della culla (27) e la gioia dei genitori. Al bellissimo evento si è unita anche l’Inter con a capo il presidente Massimo Moratti che ha voluto complimentarsi: «Ad Antonio, Carolina e Christopher fratellino di Lionel - i complimenti del presidente Massimo Moratti, di tutta l’Inter e di tutti i tifosi interisti. Un abbraccio al piccolo Lionel!» si legge sul sito inter.it.

L’immagine postata su Twitter da Carolina Marcialis, moglie di Cassano

Il migliore di sempre Nell’otto-

bre scorso, ospite di Fabio Fazio a «Che tempo che fa», FantAntonio a precisa domanda aveva risposto: «Chi è il calciatore più gran-

de di sempre? Lionel Messi: cinque spanne sopra tutti, Maradona compreso». E, ieri sera, intervenuto al talk-show di Italia-2 «Undici» ha confermato, rivelando anche il retroscena sulla scelta arrivata come una sorpresa e un... regalo di

La pazza idea Mou: «Magari torno all’Inter...» Ma il Psg preme Il portoghese in un video nel quale si vede una maglia nerazzurra: «Sarei emozionato»

clic GUARDATE LA MAGLIA IN BELLA MOSTRA NELL’UFFICIO DI MADRID

Josè Mourinho solleva la Champions vinta con l’Inter nel 2010 REUTERS

IL RECUPERO

Sampdoria-Inter, si decide oggi per il 2 o il 3 aprile MILANO (m.b.) La Lega Calcio deciderà oggi in quale data incastrare il recupero Samp Inter. Le ipotesi rimaste sul tavolo sono martedì 2 aprile e mercoledì 3 (di sicuro alle 18.30). Le tv spingerebbero per il mercoledì per non avere due eventi nella stessa giornata visto che martedì si giocherà Bayern Juventus. L’Inter invece preferirebbe giocare martedì visto che poi tornerebbe in campo sabato sera contro l’Atalanta al Meazza, match che non è rinviabile al giorno successivo per via della Maratona di Milano.

MATTEO DALLA VITE MILANO

Impossibile, impossibilissimo o possibile? Si balla fra la prima e la seconda ipotesi (e il Psg pressa un bel po’...), anche se nel calcio non si sa mai. Però vedere Mou il VinciTutto che dice quel che dice, beh, al tifoso interista piace, oltre al fatto che alla Pinetina è come se non se ne fosse mai andato. José Mourinho - in un video girato per la giornata mondiale sulla sindrome di Down prevista per il 21 marzo - è seduto nel proprio studio del centro-Real di Valdebebas e dietro alle spalle mette in mostra una maglia dell’Inter scudettata. «Non si sa mai se un giorno si può tornare - dice col sorrisino rispondendo a due tifosi - però se lo farò... sarà con grande piacere ed emozione». Non è la prima volta che lo dice, e l’operazione Mou-stalgia avanza.

Nel frame del video che trovate su Gazzetta.it, Josè Mourinho parla con alle spalle una maglia dell’Inter appoggiata sullo schienale della poltrona

ANCELOTTI

«Io a Madrid e Mou a Parigi? Non lo so...» MILANO Futuro a Madrid

o a Parigi? Carlo Ancelotti non si sbilancia. Ospite da Fabio Fazio alla trasmissione tv «Che tempo che fa», il tecnico del Psg ha dribblato sul suo futuro e sulle voci che lo vorrebbero al Real il prossimo anno con Josè Mourinho al Psg: «Se scambierò la panchina con Mourinho? Non lo so», la risposta del tecnico emiliano, che però ha anche confessato come, in occasione del suo ultimo intervento in trasmissione, aveva mentito a proposito della sua conferma sulla panchina del Milan.

Carolina: «E’ la seconda gioia più grande della mia vita dopo la nascita del primo figlio - dice FantAntonio - L’ho chiamato Lionel in onore di quello che secondo me è il più grande giocatore di tutti i tempi, il mio idolo. Spero che Lionel calci come il padre, perché come Messi è impossibile. E’ un po’ di tempo che a Carolina dicevo che mi sarebbe piaciuto chiamarlo così: lei non voleva ma all’ultimo momento mi ha fatto la sorpresa e ha acconsentito alla mia richiesta». La ripartenza In linea di massi-

ma, oggi Antonio Cassano ricomincerà gli allenamenti assieme ai compagni non impegnati con le nazionali: la seduta è prevista per le 15 e per Antonio

A

sarà una sorta di ripartenza dopo la grandissima partita (elogiata anche dal c.t. dell’Italia Cesare Prandelli) contro il Tottenham. Sempre in quella trasmissione di Fazio, Antonio Cassano aveva parlato del primogenito legandolo agli ormai fortunatamente passati problemi al cuore ai tempi del Milan. «Io non sono credente, ma ho pensato "Se esiste qualcuno voglio rivedere mio figlio". Dopo la strizza inizi a vedere le cose in maniera diversa. Si diventa più responsabili e prima di fare un errore ci pensi dieci volte, ma il mio problema è che io non penso mai fino a dieci...». Sembrava un aperitivo per quella che poi sarebbe stata la lite col tecnico Stramaccioni, ma adesso - e soprattutto dopo una partita come quella contro il Tottenham - può ricominciare la ripartenza. Da papà bis. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN EUROPA LEAGUE COL TOTTENHAM

FUTURO IN BILICO

Psg e investimenti... E l’operazio-

ne al momento è più verbale che no per almeno tre motivi. Il primo riguarda l’incontro che il suo agente avrebbe avuto proprio con il Psg: secondo il portale francese Mercato.365.com, Jorge Mendes procuratore anche di Cristiano Ronaldo - si sarebbe incontrato col presidente dei parigini Nasser Al-Khelaifi. Che vorrebbe sia Mou che CR7, secondo un’ipotesi raccontata da tempo. Per Mou sarebbe un’altra impresa in una piazza da rilanciare, piazza che potrebbe soddisfarlo sul mercato.

S Walter Mazzarri Il tecnico livornese, arrivato a Napoli al posto di Donadoni nell’ottobre 2009, è ancora in dubbio sul suo futuro

Strama e l’impossibile Detto che

(per Mou) vanno ricordate anche le idee legate a Chelsea, City e Real finché non sarà ufficiale un suo addio, è anche giusto ricordare il presente di Stramaccioni: se arriverà terzo in classifica, la panchina dovrebbe restare sua e solamente sua, anche se poi davanti al ciclone-Mou sarebbe difficile resistere... In tutto questo, giova ricordare una frase del presidente Massimo Moratti nel pre-gara contro il Tottenham. «Non ho avuto tempo di dirlo né voglia - ha raccontato il presidente dell’Inter giovedì scorso - io non ho avuto contatti con nessuno, né ho chiamato io, né mi hanno chiamato, né ho intenzione di farlo. Un ritorno di Mourinho? No, è impossibile». Vero è che il numero uno nerazzurro disse così anche prima di prenderlo davvero, ma oggi i parametri economici che l’Inter si è imposta sono ben altri, oltre al fatto che secondo una classifica di France Football - Mou è colui che nel 2012 ha guadagnato più di tutti (14 milioni). E se...? Domanda: ma se arrivassero davvero nuovi (forti) soci dall’estero e Moratti decidesse di fare il colpaccio richiamando Mou? Domanda legittima e che alimenterebbe ulteriormente il «Non si sa mai..», ma è certo che un altro tassello importante per un ritorno di Mou sarebbe la prossima Champions, per ora lontana.

Emmanuel Adebayor, 29 anni, contro l’Inter AFP

Cori razzisti per Adebayor Inchiesta Uefa Se ne discuterà il 19 aprile Non ci sono precedenti: niente rischio squalifica

S Laurent Blanc L’ex commissario tecnico della Francia ed ex giocatore nerazzurro (dal 1999 al 2001) è sempre piaciuto a Moratti

S Sinisa Mihajlovic L’attuale selezionatore della Serbia, vice di Mancini in nerazzurro per 4 stagioni, conosce bene l’ambiente interista

LUCA TAIDELLI MILANO

Una procedura disciplinare è stata aperta dalla Uefa contro l’Inter per il presunto comportamento razzista dei suoi tifosi nella gara con il Tottenham, a Milano. Il caso sarà esaminato il 19 aprile. Il tecnico Andrè Villas-Boas aveva chiesto l’intervento dell’Uefa per i «buu» a Emmanuel Adebayor. L’attaccante togolese aveva segnato il gol del Tottenham, nel 4-1 ai supplementari, fondamentale per la qualificazione dopo il 3-0 dell’andata. L’Inter rischia una sanzione che va dalla multa all’obbligo di giocare una o più gare a porte chiuse. Come successo alla Lazio, costretta per due turni (uno già scontato) in un Olimpico deserto. La situazione dei biancocelesti però è diversa, visto che la stangata è arrivata dopo una serie di episodi: i «buu» a Londra contro lo stesso Tottenham, avversario nel girone; i cori antisemiti nel ritorno con gli Spurs e a Maribor; i saluti nazisti col Borussia, senza dimenticare la rissa in un bar di Roma prima di Lazio-Tottenham, anche se l’Uefa teoricamente valuta solo i fatti avvenuti all’interno dello stadio. Verso una multa Non avendo precedenti di questo

plete non perde mai occasione per accarezzare l’Inter. «Voglio dire che ho avuto due anni fantastici in Italia nella mia Inter e che non si sa mai se un giorno si può ritornare - ecco il messaggio testuale del tecnico -: però se lo faccio, lo farò con grande piacere ed emozione». Figuriamoci i tifosi...

tipo a livello europeo, l’Inter dovrebbe rischiare al massimo una multa. Il club nerazzurro deve ancora valutare come impostare la difesa, visto che in questi casi il ricorso non è previsto in primo grado, ma soltanto in appello. Detto che a livello europeo il «buu» non ha per forza connotazione razzista, il referto induce all’ottimismo, anche perché in diversi passaggi si usano formule vaghe come «pare che...», «sembrerebbe che...», senza indicare un destinatario preciso dei cori, tranne quando si fa riferimento a un giocatore al momento della sostituzione (Defoe, ndr). Nel referto si sottolinea anche il clima sereno e l’ottima organizzazione prima e dopo il match. Da parte del club nessun commento ufficiale, ma è risaputo che Massimo Moratti è da sempre in prima linea contro il razzismo (fu pure il primo a stigmatizzare i suoi tifosi per qualche coro a Balotelli).

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Fantastici Morale: l’Uomo del Tri-


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Fiorentina, in casa sei la più bella Per Montella 36 punti su 51 al Franchi. Nessuna squadra ha fatto meglio nelle gare interne GIOVANNI SARDELLI FIRENZE

DAVANTI A JUVE E NAPOLI

Nessuna come lei. C’è uno scudetto parziale e virtuale appuntato sul petto della Fiorentina. Quello dei punti conquistati davanti ai propri tifosi. Primato senza titolo e privo di vera gloria, indubbio. Ma record positivi, preminenze ed egemonie, sono stati alla larga da Firenze per un paio d’anni. Logica la tendenza a festeggiare quanto di buono stia arrivando nella stagione del rilancio. Cifre «Giocare al Franchi da-

vanti ai nostri tifosi ci dà un senso di protezione» aveva detto il tecnico Vincenzo Montella qualche settimana fa: riferendosi alla superiore efficacia, in termini di risultati, delle prestazioni casalinghe. Numeri che spiegano più di mille parole. Nelle 15 gare interne di campionato, la Fiorentina ha ottenuto undici vittorie, tre pareggi ed una sola sconfitta. Raggranellando 36 punti sui 45 a disposizione, ovvero l’80 per cento: mentre se si considera il totale dei punti viola in classifica, 51, la Fiorentina ne ha ottenuti il 70,5% al Franchi. Un fiume in piena decisivo nel quarto posto attuale, con «occhiatina» alla Champions. Soltanto Juventus, Sampdoria e Napoli sono uscite da Firenze con un punto. La sorpresa, che qui associano al grande rimpianto, sta nel ricordare l’unica squadra capace di viola-

Il centrocampista colombiano della Fiorentina, Juan Cuadrado, 24 anni, festeggia con i compagni dopo aver realizzato il gol del 2-1 al Genoa ANSA

GDS

re il Franchi: il Pescara. Che lo scorso 6 gennaio vinse 2-0 davanti agli occhi del neo acquisto Giuseppe Rossi (seduto in tribuna, ndr). Dopo quel successo gli abruzzesi hanno conquistato un solo punto in dieci gare. A proposito di Rossi Questa mattina Pepito entrerà per la seconda volta nel centro sportivo viola. La prima per allenarsi. Appena rientrato dagli States Rossi, accompagnato dal fido preparatore Luke Bongiorno oltre ai membri dello staff viola, sosterrà una seduta leggera. Rimarrà a Firenze una decina di giorni, prima di tornare oltreoceano. In vista dell’ultimo controllo del prossimo 4

In 15 partite sono arrivati 11 successi, 3 pari e una sola sconfitta contro il Pescara Questione Rossi: oggi per Giuseppe primo allenamento nel centro sportivo viola

aprile in Colorado. Domani incrocerà anche i compagni, oggi liberi come da programma. Confronti Nella speciale gra-

duatoria dei punti ottenuti in casa, la Fiorentina supera di una lunghezza la capolista Juventus. Ferma a 35 punti in virtù della doppia sconfitta interna. Undici vittorie e due segni X in schedina, il bottino degli uomini di Conte. Seguono il Napoli a 34 (10 vittorie, quattro pareggi ed una sconfitta), il Milan fermo a 33 (undici trionfi e quattro cadute) e la coppia formata da Lazio e Catania: appaiate a quota 32. Identico anche il ruolino di marcia con le tre sconfitte da sommare ai

due pareggi ed i dieci successi. Primato viola soltanto sfiorato, invece, scrutando i gol segnati davanti al proprio pubblico. Le 33 reti messe a segno dagli uomini di Montella sono infatti superate dalle 34 siglate dal Napoli al San Paolo. Dati che fanno sorridere l’ambiente viola. Considerando che gli unici due scontri diretti ancora in calendario, con Milan e Roma, saranno a Firenze. In merito all’attesa sfida con i rossoneri, in programma il 7 aprile alle 12.30, il Comune di Firenze potrebbe chiederne lo slittamento nel pomeriggio alle 15 a causa della concomitanza con la maratona «Vivicittà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

giudizio del Tombo DI DANIELE TOMBOLINI

Tagliavento è il migliore Bergonzi quasi perfetto Al fischietto di Bologna-Juve manca il 2˚ giallo a Perez. Doveri, Valeri e Mazzoleni, errori sui rigori 29ª

GIORNATA

PARTITA

ARBITRO

CATANIA-UDINESE

DE MARCO

BONUS ERRORI

1

-

PUNTI

BOLOGNA-JUVENTUS

BERGONZI

2

-1

1

SIENA-CAGLIARI

DOVERI

2

-2

0 -1

1

FIORENTINA-GENOA

RIZZOLI

2

-3

MILAN-PALERMO

PERUZZO

2

-

2

NAPOLI-ATALANTA

VALERI

2

-2

0 1

PESCARA-CHIEVO

MAZZOLENI

3

-2

ROMA-PARMA

RUSSO

1

-

1

TORINO-LAZIO

TAGLIAVENTO

2

-

2

LEGENDA Bonus gara facile 0; gara insidiosa 1; gara difficile 2; gara difficile 2; gara difficilissima 3. Errori su un gol -3; su un rigore -2; su un’espulsione -1

Tagliavento se la cava benissimo nella difficile situazione metereologica di Torino-Lazio e con una direzione di spessore merita la palma del migliore. Anche Bergonzi dirige bene Bologna-Juve, sarebbe stato perfetto se avesse dato il secondo giallo a Perez per il brutto intervento su Peluso (-1). Rizzoli doveva annullare il primo gol dei viola per la spinta di Aquilani a Granqvist (-3) e a Siena Doveri sorvola sulla strattonata in area di Angelo a Ibarbo (-2). Ancora rigori, Valeri a Napoli ne fischia uno per la trattenuta lieve e fuori area di Giorgi a Zuniga (-2) e Mazzoleni a Pescara nega il penalty agli abruzzesi per il mani di Andreolli (-2).

CLASSIFICA GENERALE ARBITRO

ROCCHI GIANNOCCARO TAGLIAVENTO ORSATO RIZZOLI MAZZOLENI DE MARCO BERGONZI VALERI GERVASONI BANTI MASSA CALVARESE ROMEO PERUZZO DAMATO CELI RUSSO GIACOMELLI DI BELLO IRRATI GUIDA MARIANI DOVERI TOMMASI OSTINELLI PINZANI ABBATTISTA

GARE

PUNTI

14 14 13 14 14 13 13 14 13 14 13 12 12 13 12 13 13 12 11 3 3 13 2 14 3 2 1 1

25 22 22 21 20 18 15 15 14 14 13 13 12 10 9 8 8 8 4 3 3 3 3 1 1 1 1 -1


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Pescarabbia

I TORTI SUBITI

Sebastiani va avanti E spuntano i testimoni Il legale del club: «La frase di Mazzoleni sentita da steward e giocatori del Chievo». Abete: «Palazzi valuterà in autonomia» GAETANO IMPARATO ORLANDO D’ANGELO

L’insurrezione di Pescara ha già prodotto un effetto: 10 mila euro di multa per i cori contro Mazzoleni. I due rigori invocati contro il Chievo (mani di Andreolli su dribbling di Sculli e spallata di Dramè su Bjarnason in area) impazzano, intrecciandosi con altre lamentele. Infatti proprio a Sculli e Bjarnason furono negati due penalty contro l’Udinese, match perso 0-1 e che costò la panchina a Bergodi: arbitro Russo di Nola. L’esposto Nessun fascicolo, nessun ricorso da firmare ma, ossequiosi al volere di Procura e Palazzi, hanno denunciato. «Nemmeno è servito intervenissi — ammette l’avvocato del Pescara Flavia Tortorella —. La denuncia verbale del d.s. Delli Carri alla Procura spiega nei dettagli, indicando anche i testimoni, tra i quali steward e alcuni giocatori del Chievo (ma pare anche qualche poliziotto in borghese, ndr). Rispettate le direttive che chiedono di denunciare subito. Mesi fa per Terlizzi arrivò il deferimento, che patteggiammo in multa, per non avere denunciato la frase rivoltagli dall’arbitro in Torino-Pescara: "Alla prima occasione ti butto fuori", fatto che il difensore rivelò dopo alla stampa. Questa volta il Pescara è stato molto tempestivo». L’arbitro del caso Terlizzi? Russo di Nola. Par condicio La Federcalcio non

si sbilancia, Abete è chiaro: «Il Pescara ha diritto di presentare un esposto. La Procura agirà come meglio riterrà». I tifosi pescaresi, invece, guardano la classifica, i rigori mancanti e la prospettiva salvezza aumenta di spessore. Il presidente Sebastiani non cerca alibi («Siamo ultimi per colpe nostre, non per gli arbitri») ma esige parità di trattamento e modifica il racconto del battibecco con Mazzo-

Ecco gli ultimi errori arbitrali che hanno penalizzato il Pescara, secondo le valutazioni della moviola della Gazzetta Col Torino Nella partita casalinga del 20 gennaio, persa 2-0, espulso Weiss dopo due ammonizioni per altrettante simulazioni. La seconda è esagerata, perché Rodriguez tocca l’avversario. L’arbitro è Mazzoleni Con l’Udinese Nella partita casalinga del 3 marzo persa 0-1, l’arbitro Russo nega due rigori per falli di Danilo su Bjarnason e Sculli

Daniele Sebastiani, presidente del Pescara IMAGE SPORT

Il presidente abruzzese: «Ultimi non per colpa degli arbitri, ma esigo rispetto» «Delli Carri non sarà il nostro ds nella prossima stagione». Lupo e Sensibile in pole

Paolo Mazzoleni, 38 anni, ha esordito in A nel 2005 IPP

leni. «Sotto il tunnel ha detto che se ci avesse dato un rigore così contro avremmo protestato una settimana — dice a radio Anch’io sport — e poi, verso lo spogliatoio, ha precisato che dobbiamo imparare a parlare meglio in settimana». Domenica sera Sebastiani s’era lamentato di come Mazzoleni avesse risposto solo con quest’ultima frase. «Non mi aspetto niente da questo esposto, né punti, né una classifica migliore. Ma non tollero certi atteggiamenti da un arbitro. Abbiamo fatto l’esposto perché c’erano anche gli uomini della Procura e nelle ultime due settimane siamo stati danneggiati da decisioni sfavorevoli. Non abbiamo offeso nessuno. Il Pescara si lamenta? Non ci deve rimproverare l’arbitro».

L’ALTRA PROTESTA

Precedente Mazzoleni, se la de-

nuncia fosse accolta, rischia deferimento e sospensione che, al momento, sembrano ipotesi remota. Pescara, però, porta solo polemiche e veleni al bergamasco: nell’altro «spareggio» col Torino (flop clamoroso della squadra in campo) espulse Weiss con una doppia ammonizione per due simulazioni, decisione anomala in A. Cambio Intanto in serata, intervenendo al telefono in una tv locale, il presidente ha annunciato: «Delli Carri non sarà il ds del Pescara nella prossima stagione». La società inizia dunque il restyling in vista del rilancio che partirà dalla B. Circolano i nomi di Lupo e Sensibile per la sua sostituzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Con l’Atalanta Nella partita persa a Bergamo 2-1 il 10 marzo l’arbitro Celi non punisce con un secondo giallo Stendardo che ferma fallosamente Weiss. L’arbitro è Celi Col Chievo Nella partita casalinga di domenica scorsa, persa 0-2 con il Chievo, negato un rigore per mani in area di Andreolli. L’arbitro è ancora Mazzoleni

Maurizio Zamparini, 71, presidente del Palermo ANSA

Zamparini: «Palermo giù per gli arbitri» FABRIZIO VITALE PALERMO

La speranza è l’ultima a morire fino a quando l’aritmetica tiene a galla il Palermo. Giuseppe Sannino non è l’unico a crederci, dopo la partita con il Milan non getta la spugna nemmeno il presidente Zamparini. Per il patron rosanero senza alcune decisioni dell’arbitro poteva essere una gara diversa. «Mi ricordo gli errori passati di Peruzzo. Quando c’è il Milan di fronte è così, non succede solo al Palermo — ha detto Zamparini a Stadionews24 — Il Milan viene portato in braccio dalla classe arbitrale. Il Palermo ha fatto una buona prestazione, aveva voglia di fare, però è chiaro che se una squadra con le sue debolezze si becca un rigore del genere e quando spinge subisce il secondo gol... Non mi è piaciuto per niente l’atteggiamento dell’arbitro, ma questo va avanti da inizio campionato, basta vedere quanti rigori hanno dato a noi e quanti contro». Per la cronaca: solo uno a favore, 8 contro. Speranza Il numero uno rosanero se la vuole

giocare fino all’ultima giornata. «Dopo la partita di San Siro ci credo anch’io — ha continuato — Sono cinque i punti di distanza dal Genoa. Dobbiamo battere la Roma, altrimenti siamo morti, poi bisogna pensare che il Genoa ha dei casi spinosi che potranno costarle parecchio in termini di punti(mancato versamento dell’Iva, ndr)». Contro i giallorossi ci saranno recuperi importanti. Tra questi anche Miccoli a cui Zamparini non risparmia critiche. «Mi auguro di recuperare Barreto e Dossena. Miccoli? Quest’anno non ci ha dato niente ed è stato messo male fisicamente. Ci manca il Miccoli di tre anni fa. E’ sempre poco allenato, non sta bene». Futuro Il patron friulano non resta in attesa del

miracolo e sta programmando anche un piano per la retrocessione. «Sto pensando al budget per l’anno prossimo, che sia Serie A o Serie B, sto facendo il mio dovere — ha concluso — Il mercato va previsto adesso, sia in un senso che nell’altro». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TORINO Alla scoperta dell’attaccante brasiliano subito a segno

Jonathas e il «gol de Deus» che cancella Pescara FRANCESCO BRAMARDO TORINO

Bologna ANDREA TOSI BOLOGNA

Ci voleva un bomber che aveva già segnato contro Milan e Fiorentina per regalare al Toro la prima vittoria della stagione contro una «grande». Due gol con la maglia del Pescara per Jonathas, prima di passare in prestito al Torino. Contro la Lazio la prima rete in maglia granata, tre punti decisivi verso la salvezza. «Quando sono entrato in campo, Barreto mi ha detto vai e segna» ricorda l’attaccante. Due minuti dopo il passaggio di consegne tra brasiliani, il gol partita. «Non so se vale

la salvezza, di sicuro è un gol de Deus» spiega in italo-portoghese, gran credente «ma non sono un atleta di Cristo» precisa. «Ho giocato in Olanda ma la neve, il freddo non sono il mio clima ideale, Gesù mi è stato vicino come la mia famiglia: mi hanno portato fortuna, erano tutti in tribuna l’altra sera», la moglie Camila e gli amici del cuore. Jonathas, brasiliano di 1.90, è stato «importato» in Olanda da Mino Raiola. La storia è nel suo nome, Cristian di Gesù, scelto dalla mamma

adottiva scomparsa a 80 anni: 80 come il numero scelto da Jonathas in memoria della prima grande stagione nel Brescia (16 gol). L’estate scorsa la cessione al Pescara. «Sei mesi da dimenticare» parola del bomber, da gennaio in prestito con diritto di riscatto al Torino. «Grazie a Ventura nulla è impossibile, insegna calcio e ha un occhio per tutti. Sono qui per crescere e giocare un giorno due partite consecutive dall’inizio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cagliari Sta tornando Klose Se non c’è sono guai Passione Ibarbo MARIO FRONGIA GONNESA (Ca)

Diaspora rossoblù In 10 con le nazionali Pioli e il club felici delle chiamate Ma i convocati si stancheranno Stefano Pioli benedice la sosta ma molti dei suoi giocatori non possono riposare perché dovranno giocare con le loro nazionali. Il Bologna ha dieci convocati in giro per tre continenti. Oltre agli azzurri Diamanti e Gilardino e all’Under 21 Gabbiadini, hanno lasciato Casteldebole i greci Kone e Christodoulopoulos, lo svedese Antonsson, l’austriaco Garics, lo sloveno Krhin, l’uruguaiano Perez (in Sudamerica per le qualificazioni mondiali contro Paraguay e Cile) e infine l’algerino Taider. Alla conta mancano il danese Sorensen e il serbo Radakovic infortunati. Il club rossoblù è soddisfatto perché significa che il lavoro dell’allenatore e la politica societaria hanno successo a livello internazionale, però c’è un po’ di apprensione per le condizioni fisiche dei giocatori che torneranno a disposizione di Pioli solo 72 ore prima della trasferta di Udine (con Diamanti squalificato).

Quando non gioca, la media punti crolla. Ma ormai è pronto e il 30 ci sarà contro il Catania Lazio STEFANO CIERI ROMA

Arrivano i nostri. Anzi, arriva il nostro, al secolo Miro Klose. La Lazio, in caduta libera da due mesi in campionato, sa a che santo votarsi. E’ l’attaccante tedesco, ovviamente, che dopo quasi due mesi di assenza vede finalmente la luce in fondo al tunnel. Il recupero procede bene: alla ripresa del campionato, il 30 marzo col Catania, dovrebbe tornare in campo. Senza il suo uomo più rappresentativo, il suo totem, la Lazio non riesce proprio a combinare nulla. Lo dicono i numeri che non sbagliano mai. Con Klose è una Lazio da Champions, p e r gioco e per rendimento; senza, è una squadra da medio-bassa classifica.

Multa cori anti-Juve Il Bologna è stato multato di

10mila euro dal Giudice sportivo per i cori dei tifosi e uno striscione contro la Juve e il suo presidente Agnelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diamanti, Gilardino e Perez (di fianco): tre nazionali ANSA

Udinese FRANCESCO VELLUZZI MILANO

Guidolin fa allenare cinque super tifosi I giovani abbonati bianconeri hanno vinto una giornata speciale Una giornata così te la ricordi per sempre. I fortunati sono cinque: Andrea Marzinotto, Walter Saidero, Marco Lestuzzi, Simone Biondin e Nicola Calligaris. Domani coroneranno il sogno di vivere una giornata con l’Udinese: dal pranzo con la squadra nel ristorante dello stadio, alla consegna delle divise ufficiali, fino al clou: l’allenamento con la squadra di Francesco Guidolin che per questi cinque ragazzi è la squadra del cuore. Perché i vincitori hanno partecipato al concorso «Allenati con i tuoi campioni», legato alla campagna abbonamenti della corrente stagione e realizzato in collaborazione con una società di marketing e comunicazione. Sulla pagina facebook del club bisognava fornire un identikit di perfetto tifoso bianconero. I più votati sul social network hanno vinto la splendida avventura. Si gioca Intanto sabato l’Udinese giocherà (alle

15.30) un’amichevole a Capodistria col Koper allenato da Rudy Vanoli. La squadra slovena è quarta nel suo campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Insostituibile È storia di quest’anno

ma anche dello scorso campionato. Un anno fa, nelle 27 partite giocate con il tedesco in campo la Lazio ha ottenuto 14 vittorie, 5 pareggi e 8 sconfitte: media punti di 1,74 per gara. Nelle 11 gare disputate senza il totem sono invece arrivati 4 successi, 3 pari e 4 k.o.: media punti di 1,36 per gara. Ma ancora più clamoroso è stato il divario in questo campionato. Con Miro in campo la media punti è stata di 2,10 per gara (13 successi, 3 pareggi e 4 sconfitte in 20 partite). Senza Klose la media crolla: 0,56 punti per gara (1 sola vittoria, 2 pareggi e ben 6 k.o. in 9 partite). Numeri che si commentano da soli. Quando può disporre del suo campione la Lazio viaggia allo stesso ritmo delle grandi; senza la locomotiva tedesca lo spread con le prime si allarga clamorosamente.

Genoa FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Dissequestro beni Gip: «no» a Preziosi Vicenda Iva 2011: respinte le richieste del presidente e dell’ad FILIPPO GRIMALDI GENOVA

È stata respinta ieri dal gip del Tribunale di Genova, Massimo Cusatti, la richiesta di dissequestro dei conti correnti e dei beni immobili di Enrico Preziosi e Alessandro Zarbano, presidente e amministratore delegato del Genoa, ai quali la Procura del capoluogo ligure aveva bloccato beni di proprietà personale nell’ambito di un’indagine avviata per il presunto mancato versamento dell’Iva nel corso del 2011 da parte dello stesso club rossoblù. La difesa del Grifone A seguito di questo provve-

«Voglio restare e Cellino lo sa»

Via libera Fatte queste premesse, è fin troppo faci-

le immaginare con quale stato d’animo sia stato accolto ieri in casa laziale il verdetto arrivato da Monaco di Baviera. Lì, nella città bavarese, Klose si è recato per l’ultima visita di controllo al ginocchio infortunato. Il suo ortopedico di fiducia, il professor Muller Wohlfahrt, ha detto sì: l’attaccante può ricominciare ad allenarsi con una certa intensità. Così l’obiettivo di rivederlo in campo dopo la sosta (la Lazio giocherà all’Olimpico contro il Catania) diventa più che realistico. «Ce la può fare — ha confermato il medico del club romano Stefano Salvatori a Lazio Style —. A partire da domani (oggi, ndr) potrà cominciare a correre, poi potrà incrementare l’intensità. Se tutto andrà bene, da lunedì rientrerà in gruppo in modo da essere disponibile per il match di sabato col Catania». Petkovic tira un bel sospiro di sollievo. Il recupero di Klose è l’ultima speranza (ma anche quella più consistente) per arrestare la inesorabile caduta in campionato: 8 punti (e una sola vittoria) nelle ultime 10 partite. Appena due mesi fa la squadra biancoceleste era in lotta per lo scudetto, ora vede da lontano pure la zona Champions. E’ vero che nel frattempo è arrivata in finale di Coppa Italia ed è ai quarti di Europa League. Traguardi straordinari che però diventano molto meno esaltanti se in campionato continua la caduta libera. Ma ora torna Klose e la musica, per la Lazio, dovrebbe cambiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Victor Ibarbo, 22 anni, colombiano, attaccante ANSA

L’attaccante ha partecipato a un incontro in una scuola di Gonnesa Scomoda Messi e Neymar, gioca a basket con Suazo, ringrazia Lopez e Pulga. E quando un ragazzino gli dice «è vero che il Cagliari ti voleva far pagare il pallone della tripletta alla Samp?» lui, movenze da rapper, si concede un sorriso: «Era uno scherzo, ma spero me lo rifacciano». Dinoccolato e gioioso, Victor Ibarbo, classe ’90, colombiano di Cali, impiega un attimo a conquistare allievi e docenti dell’Istituto comprensivo di Gonnesa, 65 km da Cagliari. Un’ora di applausi, autografi, pacche, foto e complimenti. Ecco le sue parole.

CON E SENZA KLOSE

D’ARCO

dimento, circa una decina di giorni fa i legali di Preziosi e Zarbano avevano a loro volta presentato un’ampia documentazione in Tribunale per dimostrare al gip che non erano state scommesse irregolarità. In precedenza, infatti, era già stata presentata una richiesta per rateizzare i pagamenti richiesti. L'istanza di dissequestro, in particolare, riguardava il «sequestro nominale per equivalente» effettuato dalla Guardia di Finanza, su disposizione della stessa Procura di Genova, per una cifra globale di circa otto milioni di euro. Al numero uno del Genoa, il 20 febbraio scorso, erano stati sequestrati beni complessivi per circa 4 milioni di euro. Il provvedimento adottato dalla Procura a carico dell’ad Zarbano riguardava invece il sequestro di due box e di un appartamento. La fiducia del presidente Un momento difficile

non solo fuori dal campo, a causa degli ultimi risultati. I rossoblù — dopo l’ottimo avvio di Ballardini — hanno raccolto la terza sconfitta consecutiva a Firenze e, alla vigilia di Pasqua, affronteranno in casa il Siena, che insegue a un punto. «Un peccato, anche perché abbiamo giocato tre buone partite — spiega il presidente Preziosi — Gli arbitri? Possono sbagliare tutti, compresi dirigenti e giocatori, ma non vedo certo malafede in tutto questo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Messi-Neymar super «Stiamo facendo una grande stagione. A Siena ho subito un fallo netto da rigore, non fischiato. Peccato. Adesso, lavoriamo in vista della Fiorentina». La classifica? «Con 35 punti non è finita ma abbiamo una partita in meno da giocare». Il gol più bello? «Quello segnato al Catania l’anno scorso». La Nazionale? «Ci penso. Ma la Colombia adesso ha tanti giocatori fortissimi. Devo continuare a far bene con la maglia del Cagliari, verrà anche il mio momento». Il contratto, che scade nel 2015? «A Cagliari e nel Cagliari sto bene. A fine campionato parlerò col presidente. Ma sia chiaro: voglio stare qui». Le 4 reti stagionali? «Ringrazio i miei compagni e i mister Lopez e Pulga. Mi hanno pungolato in allenamento, non ho mai mollato. Forse, rendo meglio se parto sulla fascia». I migliori al mondo: «Messi e Neymar. Ma sono felicissimo dei miei compagni, sono fortissimi e me li tengo stretti». L’intesa con Cossu e Conti? «Con Andrea e Daniele ci capiamo al volo, sono due campioni». Il tempo libero? «Dopo gli allenamenti sto con la mia famiglia. E spesso, gioco a pallacanestro, sport che mi piace molto. Con chi? Con David Suazo». Lo stadio? «Ci dispiace moltissimo per i nostri tifosi, speriamo che la faccenda si risolva al meglio. Quasi ci sentiamo in colpa per non averli sugli spalti al nostro fianco». La dedica: «Spero che il presidente possa tornare presto al suo posto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MARTEDÌ 19 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

Sorpresa Coni

Classifica SQUADRE

Dalla prossima stagione i nostri parlamentari non avranno più la card per l’accesso gratuito nelle tribune degli stadi C’erano una volta le tribune d’onore degli stadi italiani stracariche di deputati e senatori. Una tessera e voilà, Del Piero e Totti per tutti. Appena si era eletti o riconfermati, fra i tanti moduli da compilare a Palazzo Madama o a Montecitorio c’era anche quello che garantiva il pallone gratuito. Dal tardo pomeriggio di ieri, pure la famosa tessera è andata in pensione. Il Coni ha diffuso un breve ma significativo comunicato: «Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano comunica che, al fine di evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati ai Parlamentari della Repubblica, ha deciso di non rilasciare più la concessione della tessera riservata ad onorevoli e senatori per l’accesso alle manifestazioni sportive che si svolgono sul territorio nazionale». Insomma, per evitare i «dagli alla casta» a tema sportivo, meglio dare un taglio. In corsa perché a quanto ci racconta Marino Mastrangeli, senatore di Cassino a cinque stelle, «ci avevano fatto compilare i moduli per averla». Quella coppa contesa Dunque: i

nuovi parlamentari non avranno nulla, per i vecchi la fine del privilegio scatterà il 31 maggio, scadenza dell’attuale card. Dal 2005 l’uso della tessera imponeva comunque una richiesta, ma nel 99,9 per cento la telefonata o la mail andava a buon fine. A parte le finali di coppa Italia, dov’erano necessarie grandi acrobazie per non lasciare qualcuno a casa. Naturalmente l’abolizione della tessera non significa automaticamente quella dei biglietti omaggio. Ma la novità c’è. E si iscrive in quella lista di gesti di rottura che il Coni di Malagò, oggi la presidenza compie un mese esatto, sta portando avanti. Pure il presidente della Lazio, Claudio Lotito, applaude: «È una scelta etica».

PARTITE V N P

RETI F S

18 26 32 35 37 35 36 49 38 33 38 36 39 48 44 42 45 40 43 58

PRESIDENTE LEGA A

Lutto per Beretta È morto il padre È morto domenica notte a Roma, a 86 anni, Danilo Beretta, padre di Maurizio, presidente della Lega Serie A. Si era addormentato dopo aver chiesto di accendere la tv. I funerali oggi alle 10.30 a Roma nella Chiesa di Nostra Signora di Coromoto, nell’omonimo Largo.

Andrea Monti si stringe con molto affetto e amicizia a Maurizio e alla sua famiglia nel dolore per la perdita del padre

Danilo Beretta

■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

- Milano, 18 marzo 2013.

La classif ca tiene conto di quest’ord ne preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati

La direzione, le redazioni e le segreterie della Gazzetta dello Sport, di Sportweek e di Gazzetta.it partecipano con grande cordoglio al dolore di Maurizio e dei familiari per la scomparsa del padre

Danilo Beretta

TRA LE AUTORITÀ DALL’OLIMPICO A SAN SIRO: QUANTI POLITICI

- Milano, 18 marzo 2013. Il Vice Presidente della Lega Serie A, anche a nome del Consiglio di Lega, del Direttore Generale e delle Società di Serie A, partecipa con intensa commozione al dolore del Presidente Maurizio Beretta e della sua famiglia per la scomparsa del caro papà

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Danilo

PROSSIMO TURNO 30ª GIORNATA sabato 30 marzo, ore 15 ATALANTA-SAMPDORIA CAGLIARI-FIORENTINA GENOA-SIENA INTER-JUVENTUS LAZIO-CATANIA PALERMO-ROMA PARMA-PESCARA UDINESE-BOLOGNA CHIEVO-MILAN ore 18.30 TORINO-NAPOLI ore 21

- Milano, 18 marzo 2013. Marco Brunelli e il personale tutto della Lega Calcio Serie A sono affettuosamente vicini al dottor Maurizio Beretta in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del caro papà

(2-1) (1-4) (0-1) (3-1) (0-4) (1-4) (0-2) (1-1) (1-5) (1-1)

Danilo - Milano, 18 marzo 2013. Diego e Andrea Della Valle abbracciano con affetto l'amico Maurizio per la perdita del caro papà

Danilo - Firenze, 18 marzo 2013. Antonello, Gemma, Pavel e Igor Capone stringono Maurizio Beretta e i suoi cari nel ricordo del papà

Danilo Beretta - Milano, 18 marzo 2013.

MARCATORI 2

3

4

20 RETI Cavani (5) (Napoli) 16 RETI El Shaarawy (Milan) 15 RETI Di Natale (4) (Udinese) 13 RETI Pazzini (3) (Milan); Lamela (Roma) 12 RETI Denis (4) (Atalanta); Jovetic (1) (Fiorentina) 11 RETI Gilardino (Bologna); Sau (1) (Cagliari); Osvaldo (2) e Totti (2) (Roma) 10 RETI Klose (Lazio) 9 RETI Milito (3) e Palacio (Inter); Hamsik (Napoli); Amauri (1) (Parma); Icardi (Sampdoria) 8 RETI Bergessio (Catania); Borriello (2) (Genoa); Cassano (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Bianchi (3) (Torino)

La proprietà, il Presidente Esecutivo, la Dirigenza, il Consiglio di Amministrazione, la prima squadra e lo staff tutto di ACF Fiorentina esprimono le più sentite condoglianze al Presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, per la scomparsa del padre

Danilo - Firenze, 18 marzo 2013. Il Presidente Carlo Tavecchio ed il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti partecipano con profondo dolore al lutto che ha colpito il Presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta per la scomparsa dell'amato padre

Danilo - Roma, 18 marzo 2013. Il presidente onorario Silvio Berlusconi, i vice presidenti Adriano Galliani e Paolo Berlusconi, il consiglio d'amministrazione, i dirigenti, i tecnici, i giocatori e il personale tutto dell'A.C. Milan partecipano profondamente commossi al dolore del presidente Lega Serie A Maurizio Beretta per la scomparsa del caro papà

Danilo Beretta - Milano, 18 marzo 2013.

1 Una panoramica della tribuna Autorità dell’Olimpico di Roma; 2 L’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa, interista, a San Siro; 3 L’ex sottosegretario all’Economia Mauro Baldassarri e l’ex ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri; 4 Il leader dell’Api Francesco Rutelli e la moglie GMT-ANSA

Lotito: «Bene così Scelta etica» La Russa: «Notizia che segue i tempi. Io non la usavo...» Ma per gli olimpionici Idem, Vezzali e Marin non ci sarà alcun divieto

ex tifoso della Roma, non la vuole fare troppo lunga. «Io preferisco il trekking e la mia grande passione è andare per tartufi dalle mie parti con le mie sette cagnoline». Sì, ma il parlamentare gratis allo stadio era un classico della Prima e della Seconda repubblica... «Lo so, lo so. E certo non mi metto a piangere, è un fatto positivo. Ma devo dire che con tutti i problemi che ci sono nel Paese mi sento indifferente rispetto alla questione». «Medaglietta» Uno che allo sta-

dio ci va da una vita è l’interista di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa. «Ma quella tessera non l’ho mai usata», precisa. E aggiunge: «Una notizia che segue i tempi. Non fa male, va bene, ma mi sembra la classica medaglietta che il Coni si è voluto mettere in un Paese dove ci si

«Meglio il trekking» Ma tornia-

mo ai senatori. Mastrangeli, appassionato di sport ma ormai

Lazio e Verona si giocano il Trofeo Arco di Trento Simone Inzaghi favorito, ma è senza Tounkara ci sarà Tounkara, squalificato. I risultati del campionato danno favorita la Lazio, ma occhio a questo Verona. Così in campo ad Arco, ore 15

S L’arbitro della finale del torneo di Arco sarà Peruzzo di Schio, che domenica ha arbitrato a San Siro Milan-Palermo

illude di risolvere grandi problemi attraverso piccole decisioni». «Favorevolissima» Infine un’al-

tra new entry, Laura Coccia, che porta con il Pd in Parlamento per la prima volta il mondo della disabilità sportiva: «Sono favorevolissima a questa decisione e a tutte quelle che cancellano benefit superflui. E poi questa potrebbe essere l’occasione per andare a seguire altre discipline o un altro sport, che forse ha più bisogno di essere visto e aiutato». Per uno 0,3 per cento del Parlamento, il problema invece non esiste. Sono i tre olimpionici eletti quest’anno: la canoista Josefa Idem del Pd, la fiorettista Valentina Vezzali di Scelta Civica e lo sciabolatore Marco Marin del Pdl. Per loro, la tessera non sarà abolita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino

OGGI ALLE 15 IN DIRETTA SU RAISPORT 1

Oggi va in scena l’ultimo atto della 42a edizione del torneo Città di Arco - Beppe Viola tra Verona e Lazio. Il Verona di Pellegrini ha disputato un torneo entusiasmante, dominando il girone A, vinto a punteggio pieno, nel quale ha fatto fuori l’Inter campione in carica e la Fiorentina, realizzando 6 reti senza subirne. Mancherà Menolli, il play che detta i tempi alla squadra e leader della mediana gialloblù. Anche la Lazio di Simone Inzaghi avrà un’assenza molto pesante: non

G

JUVENTUS 65 29 20 5 4 57 NAPOLI 56 29 16 8 5 50 MILAN 54 29 16 6 7 52 FIORENTINA 51 29 15 6 8 53 INTER 47 28 14 5 9 44 LAZIO 47 29 14 5 10 37 CATANIA 45 29 13 6 10 39 ROMA 47 29 14 5 10 60 UDINESE 41 29 10 11 8 38 SAMPDORIA (-1) 35 28 10 6 12 35 BOLOGNA 35 29 10 5 14 39 TORINO (-1) 35 29 8 12 9 34 PARMA 35 29 9 8 12 36 CAGLIARI 35 29 9 8 12 35 CHIEVO 35 29 10 5 14 31 ATALANTA (-2) 33 29 10 5 14 30 GENOA 26 29 6 8 15 29 SIENA (-6) 25 29 8 7 14 29 PALERMO 21 29 3 12 14 23 PESCARA 21 29 6 3 20 21 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS

Onorevoli nel pallone Basta tessera gratis VALERIO PICCIONI

PT

VERONA (4-4-2) Nervo; Cortese, Rossi, Contri, Lopriore; Ronconi, Sall, Spadaro, Speri; Birlea, Fares. All. Pellegrini. LAZIO (4-3-3) De Angelis; Perocchi, Ferrara, Mattia, Fè; Condemi, De Dominicis, Murgia; Palombi, Fiore, Milani. All. Simone Inzaghi. ARBITRO Peruzzo di Schio. TV RaiSport 1

GIUDICE SPORTIVO

Stop di un turno a 7 giocatori Il giudice sportivo della Serie A ha squalificato per il prossimo turno sette giocatori, tutti per una gior nata. Si tratta di Diamanti (Bologna), Nenè (Cagliari), Potenza (Catania), Borja Valero (Fiorentina), Bertolac ci (Genoa), Ciani (Lazio), Valdes (Parma). Tra le socie tà, ammende a Bologna e Pescara (10.000 euro), Na poli (5.000 euro), Fiorentina (6.000 euro), Roma (2.000 euro).

EURO UNDER 17

Fase Elite, 18 convocati da Zoratto Il ct Daniele Zoratto ha convocato 18 giocatori per la Fase Elite di qualificazione all’Euro Under 17 (5 17 maggio in Slovacchia). L’Italia giocherà — tutte le gare in Olanda — giovedì con la Norvegia, sabato con i padroni di casa e martedì 26 con l’Irlanda del Nord.

Gazzetta.it Gazza

Tvf

Il presidente Massimo Moratti, il Consiglio d'Amministrazione, lo staff tecnico, la squadra e tutta FC Internazionale partecipano al dolore di Maurizio Beretta per la scomparsa del padre

Danilo - Milano, 18 marzo 2013. Il Presidente del Parma Fc Tommaso Ghirardi, l'Amministratore Delegato Pietro Leonardi, squadra, staff tecnico e il club tutto, partecipano commossi al dolore del Presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta per la scomparsa del caro papà, signor

Danilo Beretta e porgono a lui e famiglia le più sentite condoglianze. - Collecchio, 18 marzo 2013. Il Presidente della Lega Pro, Mario Macalli, i Vice Presidenti Archimede Pitrolo e Antonio Rizzo il Direttore Francesco Ghirelli e il Segretario Sergio Capograssi partecipano al dolore del Presidente Maurizio Beretta per la perdita del padre

Danilo - Roma, 19 marzo 2013. I Presidenti Onorari, il Presidente, gli Amministratori Delegati, i Componenti il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale, Dirigenti, tecnici, giocatori, medici, dipendenti e collaboratori tutti della Juventus Football Club, partecipano con profondo cordoglio al dolore del dottor Maurizio Beretta e della famiglia per la scomparsa di

Danilo Beretta - Torino, 18 marzo 2013. Il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Giancarlo Abete, interpretando i sentimenti del Consiglio Federale e dell'intera organizzazione calcistica italiana, è vicino con affetto al dolore di Maurizio Beretta per la scomparsa del padre

Danilo - Roma, 19 marzo 2013.

Neymar da Silva Santos, 21 anni

ROBY BAGGIO-MESSI, QUELL’INCONTRO DI TRE ANNI FA... Roberto Baggio e Leo Messi. Il mito di Anni 90 e 2000 e la stella più luminosa del calcio di oggi. Sul nostro sito non perdete il video del loro incontro, avvenuto nel 2010, con Pep Guardiola allora tecnico del Barcellona a fare le presentazioni.

La Lega Nazionale Professionisti Serie B, nella persona del Presidente Andrea Abodi, anche a nome del Consiglio, del Direttore Generale Paolo Bedin, dello staff e di tutte le società, porge sentite condoglianze e si unisce al dolore del Presidente Maurizio Beretta per la scomparsa del suo caro papà

Danilo - Milano, 18 marzo 2013. Il Consiglio di Amministrazione, unitamente ai Dirigenti, tecnici e atleti del Cagliari Calcio, partecipa al dolore del Presidente Maurizio Beretta e dei familiari tutti per la perdita del caro padre

Danilo Beretta - Cagliari, 18 marzo 2013. Il Presidente Edoardo Garrone, l'Amministratore Delegato Rinaldo Sagramola, i Consiglieri, i tecnici, i tesserati, il settore giovanile e i dipendenti tutti della U.C. Sampdoria S.p.A. partecipano commossi al dolore del Dottore Maurizio Beretta per la scomparsa del suo adorato papà

Danilo Beretta - Genova, 19 ma zo 2013. Il Presidente Enrico Preziosi e tutto il Genoa Cfc esprimono la propria vicinanza e partecipazione unendosi al dolore del Presidente della Lega Serie A Dottore Maurizio Beretta per la perdita del padre

Danilo

NEYMAR, CHE ASSIST PER IL SUO SANTOS CONTRO IL GUARANI Niente gol, ma tanta classe e un assist meraviglioso. Neymar incanta anche quando non segna ed è decisivo nel 2-1 con cui il Santos ha battuto il Guaranì nel campionato paulista. Non perderti le sue ultime magie.

- Genova, 18 ma zo 2013. Tutta Sky Sport partecipa al dolore del Presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, colpito negli affetti più cari per la perdita del padre

Danilo - Milano, 19 marzo 2013. Il Presidente Albano Guaraldi, il Consiglio d'Amministrazione, i dirigenti, lo staff tecnico, i giocatori e tutti i dipendenti e i collaboratori del Bologna FC 1909 partecipano al dolore di Maurizio Beretta e dei familiari per la scomparsa del papà

Danilo Beretta - Bologna, 18 marzo 2013. La figlia Lina ringrazia commossa, quanti hanno partecipato al suo dolore, per la perdita del caro

Aquilino Branca - Buscate, 19 marzo 2013.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 MARZO 2013

CALCIOSCOMESSE DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CENITI CREMONA

Più che un confronto, è stato un dialogo tra sordi. Almir Gegic e Carlo Gervasoni, fino al giugno 2011 «soci» nel tentativo di alterare risultati del campionato di A e B, si sono ritrovati ieri per una «chiacchierata» molto poco amichevole e durata oltre 8 ore. «Mi vuoi rovinare» la frase più ricorrente dello slavo; «perché continui a mentire?» la replica dell’italiano. Tutto alla presenza del pm Roberto di Martino, degli uomini dello Sco (il servizio centrale operativo della Polizia) e della Mobile di Cremona. Il confronto è servito per ripercorrere i passaggi più caldi dell’inchiesta sul calcioscommesse.

Gegic al tappeto nel confronto con Gervasoni Faccia a faccia di 8 ore e accuse reciproche Gli inquirenti credono alla versione dell’italiano

Botta e risposta Agli investiga-

Almir Gegic scortato dalla polizia al suo arrivo in Italia AP

Gli «zingari» progettavano di combinare future gare di Champions con la Lazio

Carlo Gervasoni, 31 anni, in procura a Cremona ANSA

tato numerosi fatti (quasi sempre riscontrati) saputi a suo dire proprio da Gegic. Fatti (leggi partite) che non lo coinvolgevano come calciatore, ma dei quali era informato perché considerato ormai parte integrante del «gruppo». Le accuse su Lazio e Mauri Ieri

Gervasoni ha riconfermato in

toto questa versione, circostanziando gli episodi e aggiungendo nuovi dettagli, il più interessante riguarda la frase «la prossima stagione si va in Champions» pronunciata da Gegig e Ilievski per esternare il controllo esercitato su alcuni giocatori della Lazio (che nonostante le due vittorie su Genoa e Lecce fu però

Che scelta è? Gegig, però, non

si è spostato di un millimetro dalle sue posizioni. Scelta «poco furba o molto furba», ha confidato un investigatore. Insomma, il sospetto è che stia coprendo qualcuno in cambio di qualcosa. Come lo stesso gip Salvini ha fatto intendere nella sua ultima ordinanza, negandogli i domiciliari. Più disteso Gervasoni. Il suo avvocato, Filippo Andreussi, ha ricordato: «Aveva tutto l’interesse a confessare prima dell’arresto. Ora da oltre un anno collabora in modo leale. La giustizia sportiva dice il contrario? E’ accaduto solo nella sentenza per Fontana (ex portiere del Novara, ndr) e con motivazioni singolari. In tutti gli altri pronunciamenti le notizie riportate de relato non sono state ritenute sufficienti. Non resta che aspettare l’inchiesta penale per avere risposte». La prima sarà un patteggiamento di Gervasoni. La seconda, molto più importante, arriverà a breve da un’informativa dello Sco su Mister X. Pagine decisive per probabili nuovi scossoni sulla Serie A.

FILONE BARI-BIS

Marchese interrogato Domani tocca a Esposito

Giovanni Marchese, 28 ROMA Calcioscommesse: agli sgoccioli il lavoro della Procura sul filone Bari-bis. La novità è la nuova convocazione per domani del pentito Marco Esposito che il 20 febbraio fornì particolari importanti sulle presunte combine (ammesse da lui) di Bari-Treviso (0-1, maggio ’08) e Salernitana-Bari (3-2, maggio ’09). Gli 007 di Palazzi potrebbero approfondire i motivi personali (di mezzo un divorzio) forse alla base dell’acredine svelata dall’ex compagno Rajcic, coinvolto dal pentito per la prima gara. Per lo stesso match, ieri sentito anche Giovanni Marchese, difensore Catania. Lo ha coinvolto Andrea Masiello (le sue rivelazioni ha permesso la nuova inchiesta). «Rifiutò la proposta», la dichiarazione a verbale. Marchese ha negato di essere a conoscenza dei fatti, ma potrebbe non bastare a evitare il deferimento per omessa denuncia.

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ART_GRUPPO CREATIVO VIRIGN RADIO

tori interessava soprattutto chiudere il cerchio sulle responsabilità dell’ex giocatore serbo, considerato con Ilievski (ancora latitante) uno dei capi degli «Zingari», il gruppo che aveva trovato in Italia terreno fertile per i loro affari. Gegic da quando si è consegnato (26 novembre) ha tenuto una difesa minimalista, riducendo il suo ruolo quasi a quello di una comparsa, prendendo le distanze dalle missioni di Ilievski e negando contestazioni evidenti (tipo non conoscere Zamperini quando agli atti c’è una telefonata partita dal cellulare intestato a sua moglie e diretta sull’utenza del calciatore amico di Mauri). Ecco spiegato perché si trova ancora in carcere: le istanze per ottenere nuove misure sono state finora respinte. Al contrario, Gervasoni fin dall’avvio del suo percorso, oltre a confessare le proprie colpe, ha raccon-

costretta all’Europa League). Insomma, Gervasoni ha reso la sua versione solida. Versione che riguarda nell’ordine: i molteplici contatti su Lazio-Genoa «attivati via skype» da Gegic «al fine di raggiungere poi Mauri»; sui soldi avuti come «affiliato» per la riuscita combine della partita; sui 400mila euro investiti da Gegic per Lecce-Lazio; sui contatti costanti tra Gegic e il vertice della cupola di Singapore, sulle numerose manipolazioni (tentate e riuscite) delle quasi 40 gare di A e B. Tutti aspetti decisivi per l’inchiesta e considerati dagli investigatori «ben supportati da prove».

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MARTEDÌ 19 MARZO 2013

SERIE B

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IL MOTIVO DELLA 32a GIORNATA

I playoff si fanno o no? Livorno e Verona: ecco i 10 giorni verità Tre turni da stasera al sabato di Pasqua: Empoli e Varese obbligati agli straordinari per salvare il post campionato ROBERTO PELUCCHI

Con il Sassuolo già virtualmente in A (13 punti di vantaggio sul Verona, addirittura 20 sull’Empoli sono un’assicurazione sulla vita), l’attenzione si sposta adesso sul duello per il secondo posto tra Livorno e Hellas, con un occhio attento (e interessato) a chi sta dietro. Sì, perché quest’anno - per la seconda volta da quando sono stati istituiti - i playoff potrebbero saltare, e perché questo accada devono esserci almeno 10 punti tra la terza e la quarta. Potrebbe quindi diventare decisiva l’ultima giornata, che prevede

lo scontro diretto Verona-Empoli e Sassuolo-Livorno. Ma le tre partite da giocare nei prossimi dieci giorni potrebbero darci qualche indicazione in più. Il duello Per cominciare, sarà interessante capire le conseguenze che può avere avuto l’1-1 di venerdì tra Verona e Livorno. Sicuramente è stata una brutta botta morale per l’Hellas, che già pregustava il sorpasso. In realtà, a parte un breve periodo tra la decima e la quindicesima giornata in cui Mandorlini è stato secondo (e il raggiungimento di quella posizione fu favorita dalla vittoria all’Ardenza), i toscani dalla fine di novembre

Quella di Sarri è la squadra più in forma, mentre Castori ha due partite in casa a oggi sono sempre stati davanti ai veneti. Il distacco si è allungato e accorciato come una fisarmonica, perché entrambe le squadre hanno avuto la loro crisetta, ma dal Bentegodi potrebbe essere uscito un Livorno più forte, più conscio dei propri mezzi. Sia Nicola sia Mandorlini avranno adesso una partita in casa e due fuori: il Livorno in

trasferta affronterà squadre con l’acqua alla gola (Cesena e Bari) e in casa ospiterà un Lanciano tranquillo, ma capace di giocare e fare male. Il Verona, invece, al Bentegodi riceverà il Crotone e fuori farà visita a Lanciano e, soprattutto, Sassuolo, che ha fretta di chiudere i conti. Tenuto conto delle difficoltà, il distacco tra Livorno e Hellas potrebbe anche restare invariato. Inseguitori Non sono facilissimi

neppure gli impegni che attendono Empoli e Varese. La squadra di Sarri è quella più in forma: non perde da otto partite e in questo periodo ha rosicchiato 6 punti sia al Livorno sia al Verona. Passare indenne la delicata trasferta di stasera a Modena potrebbe dare altro slancio ai toscani, che poi dovranno vedersela con Bari e Pro Vercelli. Il Varese deve sfruttare le partite interne contro Novara (non facile) e Reggina (da verificare l’effetto della cura Pillon), mentre domenica andrà a Vicenza che con Dal Canto perde sempre in casa, ma per la legge dei grandi numeri non potrà farlo all’infinito. La sensazione è che, alla fine, tutto possa decidersi all’ultima giornata, proprio come accadde quando salirono in A Juve, Napoli e Genoa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LIVORNO

p. 59

All. DAVIDE NICOLA Stasera (ore 20.45)

Cesena-LIVORNO

Domenica 24 (ore 15)

LIVORNO-Lanciano

Giovedì 28 (ore 20.45)

Bari-LIVORNO

EMPOLI

p. 50

All. MAURIZIO SARRI Stasera (ore 20.45)

Modena-EMPOLI

Domenica 24 (ore 20.45) Giovedì 28 (ore 20.45)

EMPOLI-Bari Pro Vercelli-EMPOLI

VERONA

p. 57

All. ANDREA MANDORLINI Stasera (ore 20.45) Lanciano-VERONA Domenica 24 (ore 15)

VERONA-Crotone

Giovedì 28 (ore 20.45)

Sassuolo-VERONA

VARESE

p. 47

All. FABRIZIO CASTORI Domani sera (ore 20.45) VARESE-Novara Domenica 24 (ore 15)

Vicenza-VARESE

Giovedì 28 (ore 20.45)

VARESE-Reggina

Così in campo (ore 20.45) IL PRESIDENTE CESTARO FURIBONDO CON I TIFOSI DEL PADOVA: «BASTA CORI RAZZISTI» CLASSIFICA SQUADRE

PT

SASSUOLO LIVORNO VERONA EMPOLI VARESE (-1) BRESCIA PADOVA JUVE STABIA NOVARA (-5) MODENA (-2) TERNANA LANCIANO ASCOLI (-1) CITTADELLA CESENA CROTONE (-2) SPEZIA BARI (-7) REGGINA (-2) VICENZA PRO VERCELLI GROSSETO (-6)

70 59 57 50 47 42 42 40 39 38 38 38 37 37 37 36 35 33 32 31 25 22

PARTITE G V N P 31 22 4 5 31 17 8 6 31 16 9 6 31 13 11 7 31 13 9 9 31 9 15 7 31 10 12 9 31 10 10 11 31 12 8 11 31 10 10 11 31 9 11 11 31 8 14 9 30 10 8 12 31 9 10 12 31 9 10 12 30 10 8 12 31 8 11 12 31 10 10 11 31 7 13 11 31 7 10 14 31 6 7 18 31 6 10 15

RETI F S 64 28 58 40 44 24 52 44 42 39 39 33 34 33 43 44 49 33 40 40 28 30 36 44 40 43 36 44 35 49 29 40 38 47 37 34 31 40 32 41 25 49 34 47

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

PROSSIMO TURNO Sabato 23, ore 18 GROSSETO CESENA (2 3). Ore 20.45 PADOVA MODENA (0 0). Domenica 24, ore 12.30 SPEZIA PRO VERCELLI (0 1). Ore 15 BRE SCIA CITTADELLA (1 1), VERONA CROTONE (3 3), LI VORNO LANCIANO (1 1), NOVARA ASCOLI (0 2), REGGI NA JUVE STABIA (0 1), SASSUOLO TERNANA (3 1), VI CENZA VARESE (1 1). Ore 20.45 EMPOLI BARI (3 2).

IL POSTICIPO

Varese-Novara è domani sera: arbitra Mariani La 32a giornata sarà completata domani alle 20.45 con il posticipo Varese-Novara: arbitra Mariani di Aprilia. QUI VARESE Oltre agli squalificati Corti e Zecchin, Castori deve fare a meno di Oduamadi (in nazionale). Tornano Martinetti e Carrozzieri mentre i recuperi di Fiamozzi (distorsione alla caviglia) e Lazaar (problemi al tendine e al polpaccio) sembrano più difficili. Ebagua ha chiesto scusa ai tifosi, attraverso un social network, per aver sbagliato il rigore a La Spezia: l’attaccante nigeriano è a un solo passo dal record di reti nel Varese (38) appartenente al leggendario Giovanni Toscano (1941-42). QUI NOVARA Sono circa 300 i tifosi azzurri, galvanizzati dall’ottima striscia di risultati, pronti a seguire la squadra a Varese. Squadra in emergenza: out Colombo, c’è Perticone sulla destra, mentre in attacco il tecnico, orfano di Seferovic, squalificato, e del lungodegente Mehmeti, potrebbe affidarsi a Rubino.

ASCOLI REGGINA

BARI PADOVA

CESENA LIVORNO

CITTADELLA SPEZIA

CROTONE VICENZA

ASCOLI (3-5-2) 22 MAURANTONIO 13 RICCI 26 PECCARISI 6 FAISCA 2 SCALISE 8 DI DONATO 18 LOVISO 7 RUSSO 21 PASQUALINI 30 FECZESIN 10 ZAZA All. SILVA

REGGINA (3-5-2) 22 BAIOCCO 2 ADEJO 3 ELY 4 BERGAMELLI 27 D'ALESSANDRO 8 ARMELLINO 18 COLUCCI 17 BARILLA' 29 RIZZATO 9 DI MICHELE 26 COMI All. PILLON

BARI (4-3-3) 1 LAMANNA 2 SABELLI 23 CEPPITELLI 3 DOS SANTOS 29 ROSSI 30 DE FALCO 8 SCIAUDONE 25 DEFENDI 17 IUNCO 18 CAPUTO 21 GHEZZAL All. TORRENTE

PADOVA (4-3-3) 1 SILVESTRI 2 RISPOLI 23 CIONEK 6 TREVISAN 25 DELLAFIORE 4 DE FEUDIS 16 VIVIANI 20 DE VITIS 11 CUTOLO 28 BONAZZOLI 10 FARIAS All. COLOMBA

CESENA (4-3-1-2) 22 CAMPAGNOLO 25 CECCARELLI 26 VOLTA 15 BRANDAO 36 CONSOLINI 23 TABANELLI 10 COPPOLA 8 DJOKOVIC 16 GIANDONATO 19 SUCCI 11 GRANOCHE All. BISOLI

LIVORNO (3-4-1-2) 12 FIORILLO 4 BERNARDINI 27 EMERSON 5 DE CARLI 28 SCHIATTARELLA 16 GENTSOGLOU 10 LUCI 11 LAMBRUGHI 7 BELINGHERI 9 PAULINHO 8 DIONISI All. NICOLA

CITTADELLA (4-3-3) 22 CORDAZ 19 SOSA 26 GASPARETTO 5 PELLIZZER 3 DE VITO 24 BUSELLATO 23 PAOLUCCI 18 SCHIAVON 7 DI ROBERTO 9 DI CARMINE 11 MINESSO All. FOSCARINI

SPEZIA (3-4-1-2) 34 GUARNA 5 PASINI 14 SCHIAVI 35 ROMAGNOLI 18 PICCINI 8 BOVO 17 PORCARI 3 MARIO RUI 10 DI GENNARO 9 SANSOVINI 21 OKAKA All. CAGNI

CROTONE (4-3-3) 33 CAGLIONI 18 DEL PRETE 21 ABRUZZESE 14 LIGI 13 MAZZOTTA 17 MAIELLO 4 GALARDO 6 ERAMO 9 GABIONETTA 11 CIANO 10 DE GIORGIO All. DRAGO

VICENZA (4-4-2) 44 BREMEC 3 BRIGHENTI 18 CAMISA 5 MILANOVIC 27 DI MATTEO 7 BELLAZZINI 4 CIARAMITARO 35 CINELLI 30 SEMIOLI 11 TIRIBOCCHI 19 MALONGA All. DAL CANTO

PANCHINA 12 De Bellis, 5 Prestia, 20 Conocchioli, 7 Russo, 14 Legittimo, 23 Capece, 9 Soncin, 11 Montalto.

PANCHINA 1 Facchin, 21 Di Bari, 11 Antonazzo, 14 Hetemaj, 23 Bombagi, 7 Sarno, 16 Gerardi.

PANCHINA 12 Pena, 15 Vosnakidis, 10 Bellomo, 26 Altobello, 17 Tallo, 7 Galano, 19 Fedato.

PANCHINA 30 Calderoni, 35 Acka, 7 Gallozzi, 8 Cuffa, 17 Jelenic, 18 Raimondi, 21 Babacar.

PANCHINA 1 Ravaglia, 2 Morero, 5 Tonucci, 6 Meza Colli, 13 Parfait, 24 Graffiedi, 30 Rodriguez.

PANCHINA 33 Aldegani, 17 Ceccherini, 6 Salviato, 24 Bigazzi, 15 Molinelli, 3 Gemiti, 22 Dell'Agnello.

PANCHINA 1 Pierobon, 6 Coly, 4 Biraghi, 16 Baselli, 2 Vitofrancesco, 13 Di Nardo, 27 Giannetti.

PANCHINA 1 Russo, 2 Madonna, 6 Albarracin, 13 Benedetti, 19 Garofalo, 23 Sammarco, 30 Antenucci.

PANCHINA 12 De Luca, 3 Migliore, 19 Vinetot, 29 Crisetig, 25 Addae, 20 Caetano, 7 Pettinari.

PANCHINA 12 Coser, 5 Martinelli, 31 Laczko, 24 Rigoni, 21 Castiglia, 29 Padalino, 10 Giacomelli.

ARBITRO Palazzino di Ciampino GUARDALINEE Colella-Raparelli PREZZI da 13 a 65 euro TV Sky Calcio 10 e B Tv

ARBITRO Manganiello di Pinerolo GUARDALINEE Avellano-Bernardoni PREZZI da 13 a 50 euro TV Sky Calcio 6 HD e B Tv

ARBITRO Gavillucci di Latina GUARDALINEE Ranghetti-Di Francesco PREZZI da 15 a 36 euro TV Sky Calcio 5 HD e B Tv

ARBITRO Borriello di Mantova GUARDALINEE Ceccarelli-Cucchiarini PREZZI da 13 a 45 euro TV Sky Calcio 8 HD e B Tv

ARBITRO Di Paolo di Avezzano GUARDALINEE De Meo-Bagnoli PREZZI da 10 a 55 euro TV Sky Calcio 11 e B Tv

(andata 0-2) ASCOLI Fossati out causa leggera contrattura assieme a Gomis, Graham e Colomba. In attacco Feczesin e Zaza. Squalificati nessuno. Diffidati Feczesin, Loviso, Morosini, Pasqualini, Russo e Soncin. REGGINA Assenti Lucioni, Freddi, Campagnacci e Fischnaller. Pillon vara il 3-5-2. In porta Baiocco,Bergamelli potrebbe spuntarla su Di Bari. Squalif. nessuno. Diff. Adejo, Comi, Freddi, Hetemaj e Lucioni.

(andata 1-1) BARI Torna Iunco, gli fa spazio Tallo. De Falco preferito a Bellomo. Assenti Romizi, Polenta e Ristovski. Squal. nessuno. Diff. Caputo, Ghezzal, Sabelli e Sciaudone. PADOVA Renzetti k.o., Legati squalificato, Trevisan e Rispoli in dubbio. Il presidente Cestaro dice basta ai cori razzisti che costringono la società a pagare le multe. Squalificati Legati. Diffidati De Vitis, Farias, Trevisan, Viviani e Zè Eduardo.

(andata 0-1) CESENA Bisoli recupera Parfait, ma deve rinunciare a Comotto, D’Alessandro, Defrel, Dallamano, Favalli e Gessa. Squalificati nessuno. Diffidati Brandao, Gessa, Granoche, Parfait, Succi e Tabanelli. LIVORNO Due i dubbi sugli esterni: a destra potrebbe rientrare Schiattarella e a sinistra sono in ballottaggio Lambrughi e Gemiti. Squal. Duncan. Diff. Dionisi, Gemiti, Gentsoglou, Mazzoni e Salviato.

(andata 3-0) CITTADELLA Solo Dumitru assente, ma dubbio per Baselli, tornato solo ieri in gruppo. In attacco Di Carmine. Squalificati nessuno. Diffidati Biraghi, Coly, De Vito, Di Roberto e Schiavon. SPEZIA Goian è via con la sua nazionale, Lollo influenzato, Musacci e Pichlmann infortunati. Squalificati nessuno. Diffidati Benedetti, Bovo, Di Gennaro, Lollo, Madonna, Mario Rui e Sansovini.

(andata 0-0) CROTONE Tornano Abruzzese e Del Prete. Probabile staffetta tra Galardo e Crisetig. In attacco Gabionetta-Ciano. Squal. nessuno. Diff. Addae, Caglioni, Correia, Eramo, Matute, Migliore e Torromino. VICENZA Bojinov è con la nazionale, in attacco Tiribocchi e Malonga. E’ rimasto a casa con la febbre Pinsoglio. Squalificati nessuno. Diffidati Martinelli, Padalino, Pinsoglio, Pisano e Semioli.

JUVE STABIA SASSUOLO

LANCIANO VERONA

MODENA EMPOLI

PRO VERCELLI BRESCIA

TERNANA GROSSETO

JUVE STABIA (4-2-3-1) 1 NOCCHI 25 BALDANZEDDU 23 FIGLIOMENI 6 SCOGNAMIGLIO 29 DICUONZO 8 MEZAVILLA 5 DONINELLI 16 IMPROTA 10 CASERTA 27 ACOSTY 20 CELLINI All.BRAGLIA

SASSUOLO (4-3-3) 1 POMINI 27 LAVERONE 26 TERRANOVA 20 BIANCO 3 LONGHI 13 CHIBSAH 4 MAGNANELLI 10 TROIANO 25 BERARDI 8 PAVOLETTI 28 CATELLANI All. DI FRANCESCO

LANCIANO (4-3-3) 33 LEALI 27 ALMICI 15 ROSANIA 2 AQUILANTI 6 AMENTA 17 VASTOLA 8 MINOTTI 10 VOLPE 5 PICCOLO 19 FALCINELLI 7 TURCHI All. GAUTIERI

VERONA (4-3-3) 1 RAFAEL 29 CACCIATORE 18 MORAS 20 MAIETTA 30 AGOSTINI 16 NIELSEN 19 JORGINHO 6 MARTINHO 21 GOMEZ 9 FERRARI 7 RIVAS All. MANDORLINI

MODENA (4-3-3) 1 COLOMBI 4 NARDINI 25 GOZZI 6 ANDELKOVIC 5 MINARINI 10 MAZZARANI 33 MORETTI 8 SIGNORI 31 PAGANO 9 ARDEMAGNI 11 STANCO All. MARCOLIN

EMPOLI (4-3-1-2) 34 BASSI 2 LAURINI 3 ROMEO 13 REGINI 32 ACCARDI 5 MORO 6 VALDIFIORI 11 CROCE 8 SAPONARA 7 MACCARONE 10 TAVANO All. SARRI

PRO VERCELLI (4-4-2) 1 VALENTINI 6 MODOLO 5 BORGHESE 4 RANELLUCCI 25 SCAGLIA 19 GERMANO 2 GENEVIER 26 APPELT 20 CRISTIANO 32 RAGATZU 9 EUSEPI All. BRAGHIN

BRESCIA (4-3-3) 1 ARCARI 15 ZAMBELLI 21 DE MAIO 25 CALDIROLA 3 DAPRELA' 18 LASIK 5 BUDEL 20 ROSSI 8 SCAGLIA 9 AND. CARACCIOLO 32 CORVIA All. CALORI

TERNANA (3-5-2) 22 BRIGNOLI 35 MASI 23 BROSCO 13 FAZIO 20 DIANDA 8 CARCURO 6 DI DEO 27 RAGUSA 3 VITALE 9 LITTERI 33 CERAVOLO All. TOSCANO

GROSSETO (4-4-2) 12 LANNI 30 DONATI 29 PADELLA 19 BARBA 27 CALDERONI 24 SODDIMO 6 CRIMI 35 DELVECCHIO 17 GIMENEZ 9 LUPOLI 11 PIOVACCARI All. MORIERO

PANCHINA 22 Seculin, 2 Martinelli, 14 Gorzegno, 3 Zito, 4 Agyei, 17 Suciu, 7 Verdi

PANCHINA 22 Pigliacelli, 5 Antei, 24 Marzorati 23 Gazzola, 21 Laribi, 9 Boakye, 19 Troianiello

PANCHINA 1 Aridità, 27 Scrosta, 24 Di Cecco, 23 D’Aversa, 20 Paghera, 28 Falcone, 25 Plasmati.

PANCHINA 33 Berardi, 14 Bianchetti, 3 Albertazzi, 5 Ceccarelli, 24 Arzamendia, 23 Cocco, 8 Cacia.

PANCHINA 12 Manfredini, 27 Gulan, 20 Aldrovandi, 34 Osuji, 18 Maiorino, 30 Surraco, 23 Piscitella

PANCHINA 22 Pelagotti, 4 Gigliotti, 26 Tonelli, 29 Casoli, 18 Signorelli, 20 Pucciarelli, 17 Shekiladze.

PANCHINA 12 Miranda, 23 Sini, 27 Rosso, 18 Filkor, 30 De Silvestro, 17 Scavone, 11 Iemmello.

PANCHINA 12 Cragno, 2 Rosso, 6 Ant. Caracciolo, 17 Benali, 19 Finazzi, 7 Picci, 11 Mitrovic.

PANCHINA 1 Ambrosi,2 Ferraro, 5 Miglietta, 7 Bernardi, 11 Sinigaglia, 21 Alfageme, 29 Maniero

PANCHINA 22 Franza, 15 Biraschi, 32 Cosenza, 20 Mandorlini, 13 Obodo, 36 Coulibaly, 28 Brugman

ARBITRO Di Bello di Brindisi GUARDALINEE Manna-Pegorin PREZZI da 15 a 100 euro TV Sky Calcio 4 HD e B Tv

ARBITRO Cervellera di Taranto GUARDALINEE Citro-Fiorito PREZZI da 13 a 30 euro TV Sky Calcio 3 HD e Premium Calcio 1

ARBITRO Pairetto di Nichelino GUARDALINEE Valeriani-Tasso PREZZI da 12 a 75 euro TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Supercalcio HD e B Tv

ARBITRO Baracani di Firenze GUARDALINEE Bolano-Santuari PREZZI da 12 a 70 euro TV Sky Calcio 7 HD e B Tv

ARBITRO Fabbri di Ravenna GUARDALINEE Liberti-Iori PREZZI da 7 a 35 euro TV Sky Calcio 9 e B Tv

(andata 0-1) JUVE STABIA Bruno fuori per scelta tecnica, sarà Cellini il terminale offensivo del 4-2-3-1. Rientra Scognamiglio. Squalificati Murolo e Mbakogu. Diffidati Acosty, Figliomeni, Murolo e Nocchi. SASSUOLO Turnover per assenze (Missiroli, Masucci, Valeri), squalifiche e diffide. Tornano Berardi, Terranova e Troiano. Squal. Bianchi. Diff. Catellani, Magnanelli, Pomini, Terranova e Troianiello.

(andata 0-2) LANCIANO Sempre assente Mammarella, al rientro Vastola e Minotti, in avanti ballottaggio Falcinelli-Plasmati. Squalificati Fofana. Diff. Casadei e Mammarella. VERONA Hallfredsson e Bacinovic in nazionale, fuori Sgrigna, Carrozza e Crespo. Manca pure Laner per il risentimento a un adduttore, al suo posto Nielsen. Ballottaggio tra Ferrari e Cacia. Squal. nessuno. Diff. Bacinovic, Cacciatore e Jorginho.

(andata 2-4) MODENA Dopo il ritiro punitivo (con silenzio stampa) potrebbe essere la gara decisiva per Marcolin. Reintegrato Surraco, torna Mazzarani, non Zoboli. Squal. Perna. Diff. Dalla Bona, Gulan e Pagano. EMPOLI Unica novità Accardi al posto di Hysaj, che è in nazionale. Regini e Saponara con l’Under 21 da domani. Tra i convocati Tonelli, Mchedlidze e Casoli. Squalificati nessuno. Diffidati Regini.

(andata 1-1) PRO VERCELLI Erpen out per un problema al polpaccio, rientra Scavone. Germano potrebbe partire titolare. Squalificati Grossi. Diff. Abbate, Cristiano, De Silvestro, Eusepi, Fabiano, Modolo e Sini. BRESCIA Vista la penuria di trequartisti (out Saba, Felipe, Bouy), possibile 4-3-3, con Caracciolo punta centrale e Corvia e Scaglia ai lati. Squal. nessuno. Diff. Lasik, Mitrovic, Rossi, Saba e Scaglia.

(andata 1-1) TERNANA Torna Vitale a sinistra e Ragusa farà la mezzala. In attacco Toscano potrebbe dare spazio alla coppia Litteri-Ceravolo. Squalificati Botta. Diff. Alfageme, Brosco, Ciofani, Litteri, Masi e Ragusa. GROSSETO Feltscher è in nazionale, mentre Donati e Crimi si aggregheranno all’Under 21 da domani. Squalificati nessuno. Diffidati Calderoni, Delvecchio, Lupoli, Mandorlini, Rigione, Soddimo e Som.


18

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 MARZO 2013

SERIE B 32a GIORNATA

PRIMA DIVISIONE IL POSTICIPO DEL GIRONE A

Le nazionali saccheggiano il campionato: 27 i convocati L’Under 21 domani ne ha chiamati 15 Altri 12 sono assenti già questa sera E’ il Brescia la squadra top con 4

A

VIA PER L’ESTERO

S Emil Hallfredsson 28 anni centrocampista del Verona e nazionale islandese: salterà le partite con Lanciano (oggi) e Crotone (domenica)

Gli altri Bella mazzata in mediana per il Verona, che si presenta a Lanciano senza Bacinovic (Slovenia) e Hallfredsson (Islanda), a cui si aggiungerà per il weekend anche il difensore Bianchetti. Il Modena non ha Lazarevic (ancora Slovenia), affronta in casa l’Empoli e magari gli azzurrini li avrebbe voluti subito in ritiro: non ci sarebbe stato Colombi, vero, ma gli avversari se la sarebbero giocata senza Regini e Saponara aggiunti a Hysaj (Albania). Il Bari perde Ristovski, difensore macedone che in Nazionale becca sempre belle gatte da pelare: con Ronaldo se la cavò bene, ora gli toccheranno Lukaku, Fellaini o Hazard. A Grosseto è già partito Feltscher (Venezuela), poi toccherà a Donati e Crimi. Furbo Seferovic a Novara: sapeva che la Svizzera l’avrebbe chiamato ed era in dif-

SQUADRE

GIRONE B IL CASO PT

TRAPANI

PARTITE RETI G V N P F S 49 25 14 7 4 47 24

LECCE

48 26 14 6

6 45 29

ALTO ADIGE

45 25 12 9

4 36 24

ENTELLA

40 26 9 13 4 37 28

SAN MARINO

38 25 11 5

9 36 30

CARPI

38 25 10 8

7 26 20

CREMONESE (-1)

36 26 8 13 5 31 19

LUMEZZANE

35 26 8 11 7 31 31

FERALPI SALO'

35 25 10 5 10 28 33

PAVIA

34 26 8 10 8 24 25

ALBINOLEFFE (-6) 33 25 9 12 4 32 21 PORTOGRUARO (-1) 29 25 6 12 7 24 27 CUNEO

28 26 7

COMO (-1)

25 25 5 11 9 32 38

REGGIANA

22 25 6

TRITIUM

16 25 3

7 15 18 49

TREVISO (-1)

13 26 2

8 16 19 44

7 12 20 25 4 15 22 41

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

PROSSIMO TURNO Domenica 24 MARZO ore 14.30 Albinoleffe-Tritium (1-0), Cuneo-Lumezzane (2-1), Entella-Portogruaro (1-1), Feralpi Salò-Alto Adige (0-3), Lecce-Pavia (sabato 23, ore 20.30) (2-2), Reggiana-San Marino (0-4), Trapani-Como (2-2), Treviso-Carpi (0-1), Riposa: Cremonese

GIULIO DI FEO

La pausa logora chi non la fa. Anzi, raddoppia. Perché mentre i campionati tirano il fiato per le nazionali, in B si giocano due turni in cinque giorni e tanti protagonisti non ci saranno, sparsi per il mondo dietro alle rispettive bandiere. Sono 27 ma non vanno via tutti subito. Quindici li prende l’Under 21 di Mangia: stasera giocano coi rispettivi club e domani partono, perdendo solo la partita del weekend. Il resto appartiene alle nazionali maggiori, che i loro uomini li hanno voluti subito. Fa eccezione solo il Brescia, più colpito di tutti, visto che perde 4 giocatori in tutto ma da domani: Lasik (Slovacchia) e Benali (Libia) ci saranno a Vercelli e non con il Cittadella, così come Caldirola e Rossi.

GIRONE A

S Nnamdi Oduamadi 22 anni attaccante esterno del Varese e della nazionale nigeriana: salterà il Novara (domani) e Vicenza (domenica)

va e Modena. Se i veneti non trovano la necessaria continuità, gli emiliani sono in crisi ne-

all’udienza aveva partecipato anche il presidente Raffaele Trapani della Paganese. CLASSIFICA Così il girone B

dopo 24 giornate: Avellino p. 48; Latina* ( 1) 44; Nocerina e Perugia ( 1) 43; Frosinone ( 1) 38; Benevento 37; Pisa 34; Catanzaro e Gubbio 32; Prato 31; Viareggio e Paganese* 30; Andria ( 2) 25; Sorrento e Barletta 16; Carrarese 13. (*una partita in meno). PROSSIMO TURNO Le partite di

domenica 24 (ore 14.30): Andria Viareggio (0 1); Avellino Nocerina (lunedì 25, ore 20.45; 0 1); Barletta Sorrento (2 1); Catanzaro Perugia (4 2); Gubbio Carrarese (2 2); Latina Prato (0 4); Paganese Benevento (0 2); Pisa Frosinone (2 1).

Grande avvio della squadra di Scienza e gara subito chiusa In gol Cremonesi, Le Noci e Carlini: adesso Colella è nei guai S

Haris Seferovic, 21 anni, attaccante del Novara: arrivato a gennaio, ha già segnato 5 gol. E’ stato convocato dalla Svizzera LAPRESSE

fida, giallo «a puntino», salta 2 gare di cui una per squalifica e riprende candido come un giglio. La chiamata di Oduamadi nella Nigeria campione d’Africa, invece, è una bella gratifica per l’ex Milan che a Varese sta sfondando, ma una mazzata per Castori che deve affrontare Novara e Vicenza (dove manca Bojinov, in Bulgaria) senza la sua esuberanza a sinistra. Bene il Sassuolo: Frascatore va in U21, ma il Ghana lascia al suo posto Boakye (che in Coppa d’Africa c’era). Discorso simile per il Livorno: Decarli va con i baby svizzeri, Duncan c’è. Convocati da Mangia anche Romagnoli (Spezia), Biraghi (Cittadella), Viviani (Padova), Bardi (Novara), Leali (Lanciano) e soprattutto Zaza. Che all’Ascoli ha fatto 18 gol e la chiamata la merita. Silva, però, a Novara ci sarebbe andato volentieri con la sua cresta da battaglia.

PANCHINE I CAMBI

Valeri Bojinov 27 anni attaccante del Vicenza e della Bulgaria: non potrà esserci contro Crotone (stasera) e Novara (domenica)

Bosi a Treviso Reggio svolta Alessandria: Notaristefano Il gol dell’1-0 segnato dal difensore Michele Cremonesi, 24 anni ASARO CREMONESE-COMO

S Dejan Lazarevic 23 anni attaccante esterno del Modena e della nazionale slovena: salterà le partite con Empoli (stasera) e Padova (sabato)

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Reggina, è il debutto di Pillon Padova e Modena a rischio

Verso sabato Parliamo di Pado-

ROMA L’Alta corte di giustizia sportiva presso il Coni ieri ha respinto il ricorso del Latina (assistita dall’avvocato Di Leginio) contro la Federcalcio (difesa dagli avvocati Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli) e la Paganese (difesa dall’avvocato Eduardo Chiacchio) per la decisione di far ripetere la partita Paganese Latina, sospesa al termine del primo per una buca che si era aperta sul campo. Il giudice sportivo della Lega Pro aveva dato partita persa alla Paganese, ma la Corte di giustizia aveva ribaltato la decisione confermata ieri dall’Alta corte ritenendo che la decisione dell’arbitro Benassi di Bologna fosse stata un po’ affrettata. La gara dovrebbe essere ripetuta giovedì 28. Ieri

Risveglio Cremonese I playoff sono a 2 punti Como sempre più giù

3-1

MARCATORI Cremonesi (Cr) al 15’, Le Noci (Cr) al 18’ p.t.; Carlini (Cr) al 6’, Gammone (Co) al 21’ s.t. CREMONESE (4-2-3-1) Viotti 6; Sales 6, Moi 6, Cremonesi 7, Visconti 6,5; Fietta 7 (dal 34’ s.t. Martina Rini s.v.), Baiocco 6,5; Carlini (dal 44’ s.t. Avogadri s.v.), Le Noci 7, Nizzetto 7; Djuric 7 (dal 27’ s.t. Momentè s.v.). (Grillo, Tedeschi, Pinardi, Caridi). All. Scienza 7. COMO (4-3-1-2) Perucchini 6; Benvenga 5, Migliorini 5,5, Marchi 5, Fautario 5,5; Schenetti 5 (dal 21’ s.t. Lisi 6), Ardito 5 (dal 35’ s.t. Verachi s.v.), Scialpi 5 (dall’8’ s.t. Gammone 6,5); Tremolada 5,5; Mendicino 5, A. Donnarumma 5,5. (Micai, Ambrosini, Schiavino, Giampà). All. Colella 5. ARBITRO Minelli di Varese 6,5. NOTE paganti 698, abbonati 1.649, incasso di 10.750 euro. Ammoniti Benvenga, Tremolada e Ardito. Angoli 5-5.

PANCHINE GIA’ SETTE CLUB HANNO CAMBIATO

La Reggina è stata la settima squadra di Serie B a cambiare allenatore, ma potrebbe non essere l’ultima. Stasera Bepi Pillon debutta sul campo dell’Ascoli, squadra con la quale ha vinto il campionato di C1 nel 2002 e dove ha poi fatto due stagioni di serie B (in tempi diversi). La squadra calabrese, dopo l’esonero di Dionigi, si aggrappa a lui per centrare la salvezza. Ma stanno riflettendo sulla panchina anche squadre in corsa per i playoff.

E’ arrivata la sentenza dell’Alta Corte Paganese-Latina si rigioca: forse il 28

Giuseppe Pillon, 57 anni, è alla Reggina LAPRESSE

ra. Da qui la valutazione: si cambia? A Padova c’è Colomba, che da qualche settimana ha preso il posto di Pea: dopo la sconfitta con la Pro Vercelli si è parlato di un possibile ritorno dello stesso Pea o di una promozione di Maestroni dalla Primavera, ma tutto è stato rimandato alla gara di stasera. Idem a Modena, dove la posizione di Marcolin — visti i risultati — s’è fatta critica: la società però non ha scelto la linea da tenere e comunque attende stasera. E poi sabato ci sarà proprio Padova-Modena: ancora con Colomba e Marcolin in panchina? © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO INVIATO

S Elseid Hysaj 19 anni difensore dell’Empoli e dell’Albania: salterà le partite contro il Modena (stasera) e Bari (domenica)

MATTEO PIERELLI CREMONA

Con il vento in poppa per l’inizio delle celebrazioni per i 110 anni di storia, la Cremonese si regala una serata di gloria e fa sembrare i playoff un obiettivo concreto. Situazione impensabile fino a un mese fa, ma dopo questo 3-1 rifilato a un deludente Como, il San Marino è solo 2 punti sopra. I grigiorossi sono una squadra dal potenziale di tutto rispetto, adesso l’inerzia è positiva (5˚ risultato utile di fila) e sognare è lecito: forse al tavolo di chi insegue la B bisogna aggiungere un posto. Monologo grigiorosso La Cremo-

nese ha vita facile fin dall’inizio. Trascinata dalla classe di Le Noci, immarcabile finché il fiato lo sorregge, dalla spinta di Nizzetto sulla destra e da un

Djuric in stato di grazia, la squadra di Scienza aggredisce i rivali fin dal via e dopo neanche 20 minuti il Como si ritrova sotto di due gol. La prima rete arriva da sinistra: cross dalla sinistra di Nizzetto, Moi di testa centra la traversa e sul rimbalzo Cremonesi è lesto a mettere in rete. Tre minuti dopo il raddoppio. Djuric ruba palla sulla trequarti, va sul fondo e mette in mezzo per Le Noci che anticipa Benvenga. La Cremonese è un rullo, non si ferma mai. Il Como non accenna neanche una minima reazione, anzi rischia più volte di prendere il terzo gol che arriva invece a inizio ripresa: punizione di Le Noci, Carlini di testa non perdona. A quel punto la Cremonese pensa solo ad amministrare e ci riesce bene: il gol del Como (assist da destra di Donnarumma per Gammone che batte Viotti) è solo un incidente di percorso. Como senza anima Colella è sce-

so in campo con un 4-3-1-2 che, nelle sue intenzioni, doveva sfruttare al meglio le qualità di Donnarumma e Mendicino. I quali, invece, non hanno mai avuto rifornimenti. L’ingresso di Gammone e Lisi ha un po’ vivacizzato la manovra, ma il Como ha dei chiari limiti difensivi e anche il centrocampo ha sofferto tantissimo la velocità della Cremonese. Ma quello che più preoccupa è la mancanza di anima della squadra. Il Como ha fatto un punto nelle ultime cinque partite e la classifica ora fa paura. Per evitare i playout serve ritrovare lo spirito di inizio stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

E’ stata una domenica difficile per diverse panchine: vediamo chi ha cambiato, chi no e chi forse lo fa oggi.. TREVISO L’ennesima sconfitta e l’ultimo posto hanno portato domenica all’esonero di Gennaro Ruotolo, che ieri è stato sostituito da Giovanni Bosi. Romagnolo ma da anni trapiantato nel Trevigiano, l’ex mediano (tra le altre) del Bologna ha giocato quattro anni nel Treviso e per due stagioni ha allenato la Primavera. nel torneo scorso era al Pordenone, in serie D. REGGIANA Questa mattina è

annunciatoi il dietro front: via Gigi Apolloni dopo 9 partite, tutte quelle del 2013, con soli 7 punti e 6 sconfitte. Torna Lamberto Zauli, esonerato pochi giorni prima di Natale. LUMEZZANE Tutto congelato.

Dopo il pareggio con l’Entella, la panchina di Festa è sul punto di saltare. Oggi rientra il d.s. Nember e si decide: se si cambia tocca al vice Nadir Brocchi o a Santini, tecnico della Berretti. Oggi alla ripresa però ci sarà ancora Festa. SECONDA DIVISIONE Due i

cambi. L’Alessandria (A) ha esonerato Giovanni Cusatis e il suo vice Didonè: arriva Egidio Notaristefano, la stagione scorsa finalista dei playoff per la B con il Carpi e in passato giocatore dei grigi; ha vinto la volata su Dino Pagliari e sarà presentato questa mattina. Invece l’Arzanese (B) ha esonerato Antonio Rogazzo: al suo posto Giovanni Ferraro, anche lui giocatore dell’Arzanese negli anni 90.


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di JOSEPH S. BLATTER

anto Padre S le indirizzo le mie più calorose e sincere felicitazioni per la Sua elezione a Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica. Questa Sua elezione è motivo di universale e gioiosa emozione. Anche il mondo del calcio gioisce, perché ha saputo che Vostra Santità è un grande appassionato del nostro sport. In particolare abbiamo appreso che segue la squadra del San Lorenzo de Almagro, società del quartiere Boedo di Buenos Aires. Il San Lorenzo è chiamata «la squadra santa» perché fu fondata nel 1908 in onore di un salesiano. La Vostra scelta, Santità, non poteva quindi essere più appropriata. Lei porta a Roma e nel mondo la testimonianza di un cattolicesimo senza confini, presente nella so-

di LUDOVICO MANNHEIMER

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SANTO PADRE, IL CALCIO COME LA FEDE COSTRUISCE PONTI E DONA SPERANZA

letteraFifa

ilSondaggione

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cietà con un forte impegno spirituale e pastorale. Senza voler mettere allo stesso livello la fede in Dio con il calcio, ma ambedue hanno dei valori in comune. Il calcio, come la fede in Dio, può costruire ponti, portare gioia e speranza e, soprattutto, unire i popoli di tutto il mondo. Lei è la dimostrazione che lo Spirito Santo ha scelto un degno successore di Pietro. E chissà, magari là su qualcuno interessato al nostro gioco c’è veramente. E magari è pure tifoso argentino visto i campioni che questo paese, il Suo paese, Santo Padre, da decenni sforna nel calcio. Da uomo di fede, ma anche come presidente della Fifa sarebbe un grande piace-

re poter parlare con Vostra Santità in occasione di una visita in Vaticano di questi e altri valori che ci accomunano. Sarebbe, soprattutto, un grande onore. Nel frattempo Le invio i più fervidi e sinceri auguri personali e da parte di tutto il mondo del calcio. Le auguro tanta forza e che Dio La protegga. E che ci protegga, magari, un po’ anche noi, il nostro sport e tutti i tifosi del mondo a prescindere dai colori delle maglie. Ne abbiamo bisogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ogni settimana l’opinione dei lettori Gazzetta sui grandi temi e i protagonisti dello sport

Juve è scudetto, ma non al sud Da Roma in giù credono ancora al sogno Napoli. Però il Milan va in pole per il secondo posto distacco tra Juve e Napoli è rimasto invariaIha lto.fatto L’ennesima prova di forza dei bianconeri però aumentare ancora il numero di chi

I RISULTATI SALVEZZA: GENOA E SIENA VICINI MA DUE TERZI PUNTANO SUI LIGURI

considera finita la lotta per il titolo. Sono ormai più di tre quarti i lettori della Gazzetta che pensano che i giochi siano chiusi, e nessuno possa recuperare la squadra di Conte. Tra i pochi che vedono ancora qualche possibilità per le rivali sono numerosi i residenti al Sud, forse tifosi del Napoli che confidano nelle capacità di Cavani e compagni. La vittoria della Juve a Bologna è stata macchiata dalla polemica tra Conte e Pioli, che ha accusato il tecnico juventino di avere esagerato nella sua esultanza, mancando di rispetto agli avver-

Il mercato: Sanchez all’Inter ha più possibilità di realizzarsi del ritorno di Ibra in bianconero

Formula 1: Alonso e la Ferrari sono leggermente favoriti su Vettel e sulla Red Bull

sari. Gli intervistati si dividono nella diatriba tra i due allenatori: metà, e in particolare i più giovani, ritiene che abbia ragione Conte, mentre i restanti — soprattutto chi ha più di 45 anni — concordano con Pioli nel definire eccessiva l’esultanza del bianconero. Tornando al campionato, il Napoli rischia di vedere sfumare, oltre al sogno scudetto, anche il secondo posto. La grandissima maggioranza dei nostri lettori è infatti convinta che sarà il Milan ad arrivare dietro la Juve al termine della stagione. Nel frattempo si inizia già a pensare al calciomercato. Questa settimana hanno tenuto banco le trattative che potrebbero riportare in Italia due ex della serie A: Ibrahimovic, avvicinato al-

su Gazzetta.it

x «L’esultanza di Conte è l’essenza del calcio» «Un ottimo tecnico ma certi modi...» di JACOPO GERNA

la Juve, e Sanchez, accostato all’Inter. Il colpo che sembra avere più chance di realizzarsi è il passaggio in nerazzurro del cileno, ai margini del Barça e potenzialmente adatto al gioco di Stramaccioni. Più scetticismo, invece, attorno all’eventuale rientro dello svedese, bloccato a Parigi da uno stipendio fuori portata per chiunque. Nei bassifondi della classifica, si fa sempre più critica la situazione di Palermo e Pescara, entrambe sconfitte questa domenica. È molto probabile che tutte e due le squadre sprofondino in serie B, ma il Palermo sembra avere qualche piccola speranza di farcela in più rispetto agli abruzzesi, che hanno fallito l’ennesima sfida salvezza. La lotta per evitare il terzultimo posto sembra

quindi restringersi a Siena e Genoa, divise da un solo punto. Nonostante il poco distacco, ben due terzi degli intervistati puntano sui rossoblù, e prevedono la retrocessione per i toscani. Ma non c’è stato solo il calcio: questo weekend ha visto il ritorno del Mondiale di Formula 1, con il GP d’Australia vinto da Raikkonen. Il finlandese potrà però essere al massimo un outsider: i favoriti sono Alonso e Vettel che, dopo essersi contesi lo scorso campionato, promettono di dominare anche quest’anno, con il ferrarista che sembra avere un leggero vantaggio nei pronostici di inizio stagione. Riuscirà a confermarlo anche in pista? LA GAZZETTA DELLO SPORT

durata poco la pax che circondava la JuE’ ventus post-calciopoli. I bianconeri sono tornati a vincere e le polemiche sono tornate quelle di sempre. Stavolta i presunti favori arbitrali non c’entrano. A far discutere è l’esultanza di Antonio Conte a Bologna, che ha indispettito il collega Stefano Pioli. La community di Gazzetta.it si divide, tra chi difende il tecnico bianconero e chi lo punzecchia.

Nessuna colpa Gigifalc «L’esultanza "sfrenata" (?) è il premio per il meticoloso lavoro settimanale, che non potrebbe essere così meticoloso se non ci fosse un coinvolgimento così profondo. Non è un pazzo, ma un uomo dotato di grande empatia». The Complainer «Ricordo con piacere Malesani in un Verona-Chievo, ricordo il grande Mazzone che non più nel fiore degli anni sembrava Bolt, ricordo Mou a Barcellona. Questa è l’essenza del calcio». Barifantasy «Da tifoso del Bari posso dirvi che

dopo un decisivo Pisa-Bari, dove vincemmo 1-0, venne sotto la nostra curva saltellando e gridando con tanto di inchino. Non mi sembra abbia fatto una cosa cosi scandalosa». Xaser86 «Più che dell’esultanza di Conte, mi preoccuperei del clima da guerriglia che accoglie la Juve in tutti gli stadi. L'educazione sportiva è basilare ma in questo paese dove già da piccoli si impara a insultare arbitri e avversari sostenuti dalle gride di padri frustrati non può esserci educazione. Siamo nel terzo mondo anche calcistico». Andy.old «Ammetto di non capire la polemica. Mi sembra che il problema sia solo negli occhi di una parte di quelli che guardano, casualmente tutta gente che già non sopporta-

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va Antonio Conte prima di questo episodio».

Da evitare Bode «Conte è libero di esultare come e quanto vuole. Ovvio che è giusto gioire delle proprie conquiste. Ma un conto è l’esultanza per la vittoria di un campionato, di un derby o di una coppa, ma se ogni partita viene vista come una finale, secondo me denota anche una certa insicurezza». MaxMilano «Che Conte continui cosi! Farà la stessa carriera di Mazzone e Malesani. Non capisce che certi comportamenti non li può adottare». MarcoParo75 «Sento parlare di libertà di esultare, che è lecito gioire per successi che fanno seguito a fatiche e sacrifici. Io non sono del tutto d’accordo. Conte ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, ma di avere enormi lacune nella gestione "mediatica" dei suoi atteggiamenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MAGIC +3 CAMPIONATO COSI’ DOPO 29 TURNI I MIGLIORI DI GIORNATA CI SONO BEN 6 GIOCATORI BIANCONERI, IL RITORNO DI CAVANI DOPO OLTRE UN MESE DI ASSENZA

E’ un dominio Juve, ma c’è anche Stoian MARCO GUIDI

Il rumeno Adrian Stoian, 22 anni AP

Quanta Juventus nella Top 11 di questa 29˚ giornata di campionato. La Vecchia Signora piazza ben sei giocatori nella formazione ideale, cominciando da Gigi Buffon (voto 7), imbattuto in quel di Bologna per la dodicesima volta in questo campionato. Con 0,67 gol subiti a partita il portierone bianconero si conferma il meno perforato del torneo. Merito anche del muro difensivo eretto da Barzagli, Bonucci e Chiellini. Un trio di marcantoni dal 7 in pagella in

questo weekend, che regalano subito alla nostra Top 11 i 6 Magic punti di modificatore della difesa. Completa il reparto arretrato Portanova del Genoa, a segno contro la Fiorentina. A centrocampo un'altra macchia bianconera, Marchisio (10,5 Magic punti), affiancato da Stoian del Chievo (10) a segno col Pescara e dai goleador di giornata del Catania: Gomez (13,5) e Lodi (10). Bentornato Matador Un po' ci mancava, ammettiamolo. Edinson Cavani torna nella Top 11 dopo oltre un mese di assenza. Lo fa a suo modo, con

il miglior punteggio di giornata (13,5 punti, come Balotelli e Gomez) grazie alla bella doppietta in Napoli-Atalanta. Proprio il SuperMario milanista, autore di un'altra doppietta al Palermo, affianca il Matador in un tridente da urlo completato da Vucinic (gol più assist, la specialità della casa). Siamo partiti da uno juventino, chiudiamo con un altro juventino, a dimostrazione che non è un caso se la squadra di Conte è saldamente in testa alla classifica. In mezzo ci sono 115,5 Magic punti. E scusate se è poco.

Il centrocampista ha già realizzato 6 gol su calcio piazzato, compreso un rigore. È a sole tre reti dal suo record personale FRANCESCO CARUSO CATANIA

Azzurro Catania Lodi avrebbe voluto festeggiare la sestina di questo campionato con una chiamata in Nazionale. E in verità molti a Catania, ma non solo, si aspettavano una sorpresa azzurra: l’avrebbe meritata il centrocampista e l’avrebbe meritata il Catania in segno di riconoscimento dell’ottima annata. E chi se non Lodi o Marchese, italiani di punta della formazione di Maran? Ma Lodi da buon napoletano l’ha presa con filosofia: «Ovviamente ci avevo sperato, mi dispiace, Mi consolo col Catania e non perdo la speranza. Il mio azzurro ce l’ho già nella maglia del Catania, anche se di fianco c’è pure la striscia rossa». Ma Ciccio gol il desiderio di tornare nel club Italia lo coltiva già dallo scorso anno. E sarebbe stato il seguito delle sue puntate giovanili, visto che il primo azzurro lo vestì nel

Che pagella All’interno della for-

mazione rossazzurra, Lodi occupa una posizione di prestigio a giudicare dalle pagelle della Gazzetta che lo pongono al secondo posto fra i titolari con la media voto di 6,21, solo il primatista Gomez ha ottenuto di più con 6,30. Poi ci sarebbero il 6,50 di Keko ma con un solo giudizio e il 6,25 di Paglialunga con 4. Comunque se non doves-

TUTTI GLI ASSIST Questi gli assist della 29a giornata di campionato

S

millenumeri di LUCA BIANCHIN

I 4 record di Totti Il migliore della A

1 assist Carmona (Atalanta), Castro e Barrientos (Catania), Luciano (Chievo), Ljajic (Fiorentina), Jorquera e Jankovic (Genoa), Vucinic (Juventus), Armero (Napoli) e Cerci (Torino).

sero arrivare telegrammi da Coverciano potrà sempre consolarsi con qualche altra chiamata, visto che già nel mercato invernale gli sguardi di club importanti si erano allungati su di lui, come per esempio quelli delle 2 milanesi. Ma Ciccio ha sempre detto che il suo primo scudetto vuole vincerlo in Sicilia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL VINCITORE DI GIORNATA

Taccuino

I consigli di Gherardo: «Puntate su Lamela» (ma. gu.) Cavani è piezz’e core. L’avvocato Gherardo Cappelli ha sofferto in queste ultime settimane. Il suo idolo non segnava più e con il Chievo aveva addirittura sbagliato un rigore. Ma anche alla Magic non si rinuncia ai sentimenti. E nella sua Dal Pastore il Matador non è stato mai messo in discussione. Oggi Gherardo ritira il giusto premio alla sua perseveranza: è lui il vincitore di giornata con 108,5 punti. Grazie anche alla doppietta di Cavani. «Per me Edinson è imprescindibile sempre e comunque — precisa —

4

Francesco Totti onestamente sta andando un po’ oltre. Anche oltre le previsioni dei Magic manager che lo comprano da 12 anni. Livello 1: è il migliore in stagione della Roma, a +0,45 di Magic media su Lamela. Livello 2: considerando chi ha giocato almeno metà partite, nessun calciatore di A fa meglio del suo 6,73 di media voto. Cavani e Pogba, El Shaarawy e Pirlo? Tutti dietro. Livello 3: con 6,73 Totti è vicinissimo alla sua miglior stagione, come si vede dal grafico. Livello 4: negli ultimi cinque anni solo un calciatore di Serie A ha avuto una stagione di questo livello, l’imprendibile Alexis Sanchez del 2010-11. Questo Totti è addirittura il top del quinquennio? Pazzesco.

Francesco Lodi, 29 anni sabato prossimo, gioca nel Catania dal gennaio 2011. Ha debuttato in A con l’Empoli AP

2000, a 16 anni. In quel biennio totalizzò 27 partite fra under 16 e 18, segnando ben 10 gol. Approdò pure all’under 21, nel 2006 ma racimolò appena 2 presenze. Gli manca solo la nazionale maggiore. E chissà che magari più in la non riesca a realizzare il desiderio, soprattutto se il Catania chiuderà nel migliori dei modi il suo campionato da record.

GDS

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Le dolci punizioni di Lodi per il Catania in Europa Sei e Lodi. Sono una mezza dozzina i gol che Francesco Lodi detto Ciccio ha segnato fin qui in campionato. Il centrocampista del Catania ancora una volta si sta dimostrando infallibile cecchino sui calci da fermo: 5 punizioni e un rigore, per l’esattezza. A 9 partite dal termine si avvicina a lunghe falcate al record della passata stagione quando le reti furono 9. Naturalmente l’obiettivo non dichiarato è arrivare in doppia cifra: «Ma il sogno vero sarebbe portare il Catania in Europa corregge il regista - ma per riuscirci sappiamo di dover giocare tutte le partite al massimo da qui alla fine, senza fare calcoli però o stilare tabelle». L’ultima perla l’ha incastonata nella porta dell’Udinese domenica scorsa, portando a 3 i gol della formazione di Maran. E, ironia della sorte, proprio coi friulani realizzò il primo gol in A, il 18 ottobre 2009 contro l’Atalanta anche se quella gara non costituisce un bel ricordo visto che i bianconeri persero in casa 3-1. Casualità, nel club dei Pozzo in quella stagione il direttore generale era Sergio Gasparin attuale amministratore delegato del Catania.

LA TOP 11 DA 109,5 PUNTI (+6 DI MODIFICATORE DIFESA)

Erik Lamela, 21 anni LAPRESSE Nessuno vede la porta come lui». Parole di tifoso napoletano, ma non solo. Gherardo è un Magic manager ormai da oltre 15 anni e di fantacalcio se ne intende (oltre che di biliardo e vino). Ecco

perché in difesa ha puntato tutto sul blocco Juve, in barba all'antipatia storica tra azzurri e bianconeri. «E' il più affidabile. Poi ci vuole fortuna: questa settimana ho lasciato Paolo Cannavaro in panchina e ha fatto autogol. L'avessi schierato, addio premio». Cappelli dà un consiglio pure sul centrocampo. «Scegliete chi punta sempre alla porta e meno al passaggio: Lamela della Roma o i giocatori del Catania. Vi daranno soddisfazioni». Le prime se le è prese proprio lui, vincendo due abbonamenti per la prossima stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fiorentina: ammonito anche Rodriguez Tra i giocatori che sono stati ammoniti nella 29a giorna ta di serie A c’è anche Gonzalo Rodriguez, 28 anni, difensore argentino della Fiorentina, che nella partita vinta contro il Genoa ha avuto un cartellino giallo per gioco scorretto.

Che cos’è il baricentro? La stagione 2012 13 ha portato qualche modifica al tabellino che riassume i dati di una partita di serie A. La più evidente è il baricentro. Che cosa significa? Du rante la partita viene registrata ogni azione, tocco di palla, giocata (contrasto, passaggio, conclusione, fal lo). Quindi ogni azione determina la posizione in quel momento della partita. Al 90’ la somma di queste regi strazioni determina la posizione media del giocatore e dei compagni di squadra e il baricentro, che può esse re molto basso, basso, medio, alto e molto alto. Il dato può aiutare a leggere i movimenti e il gioco di una squa dra. Conoscere il baricentro può servire anche a Ma gic +3.


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MAGIC +3 CAMPIONATO TUTTI I NUMERI: punti conquistati, media e quotazione aggiornata, poi partite giocate, voto in pagella, gol segnati, rigori parati, media voto, assist e cartellini

Portieri CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 101 ABBIATI (MIL) 6.5 102 AGAZZI (CAG) 6 103 AGLIARDI (BOL) 0 104 AMELIA (MIL) 0 106 ANDUJAR (CAT) 5.5 164 ANEDDA (CAG) 0 107 AVRAMOV (CAG) 0 108 BAJZA (PAR) 0 109 BELEC (INT) 6 110 BENUSSI (PAL) 0 167 BERNI (SAM) 6 112 BIZZARRI (LAZ) 0 165 BRICHETTO (PAL) 0 113 BRKIC (UDI) 2.5 114 BUFFON (JUV) 7 116 CARRIZO (INT) 6 117 CASTELLAZZI (INT) 6 119 COLOMBO (NAP) 0 120 CONSIGLI (ATA) 4 173 COPPOLA F. (TOR) 0 121 CURCI (BOL) 4 122 DA COSTA (SAM) 6 123 DE SANCTIS (NAP) 3 172 DONNARUMMA (GEN) 0 124 FARELLI (SIE) 0 126 FREY S. (GEN) 0 127 FREZZOLINI (ATA) 0 128 FRISON (CAT) 0 129 GABRIEL (MIL) 0 130 GILLET (TOR) 6 171 GOICOECHEA (ROM) 0 131 GOMIS A. (TOR) 0 133 HANDANOVIC (INT) 6 135 LOBONT (ROM) 0 136 LUPATELLI (FIO) 0 137 MARCHETTI (LAZ) 5 175 MARINI (SIE) 0 138 MIRANTE (PAR) 4.5 139 NETO (FIO) 0 168 PADELLI (UDI) 0 140 PAVARINI (PAR) 0 141 PAWLOWSKI (UDI) 0 142 PEGOLO (SIE) 6.5 170 PELIZZOLI (PES) 3.5 143 PERIN (PES) 0 144 POLITO (ATA) 0 145 PUGGIONI (CHI) 6 147 ROMERO (SAM) 6 149 ROSATI (NAP) 0 169 RUBINHO (JUV) 0 163 SAVELLONI (PES) 0 150 SORRENTINO (PAL) 3 151 SQUIZZI (CHI) 0 152 STEKELENBURG (ROM) 5.5 166 STILLO (GEN) 0 153 STOJANOVIC (BOL) 0 154 STORARI (JUV) 0 174 STRAKOSHA (LAZ) 0 155 SVEDKAUSKAS (ROM) 0 156 TERRACCIANO (CAT) 0 157 TZORVAS (GEN) 1 158 UJKANI (CHI) 0 160 VIVIANO (FIO) 4

MEDIA QUOT. 5.02 17 4.76 15 4.59 9 4.17 3 4.88 16 6 1 4.6 1 0 1 6 1 4.5 1 4.88 1 4.5 3 0 1 4.95 13 5.43 23 5.5 1 5.17 1 0 1 4.88 16 0 2 5.44 10 5 1 4.97 17 0 1 0 1 4.66 15 0 1 0 4 0 1 4.86 15 3.97 1 0 1 5.04 18 6 1 6 1 5.23 17 0 1 5.17 16 4.29 4 4.67 7 5.17 5 0 1 4.98 17 5.75 1 4.1 7 5.25 1 5.06 9 5.13 20 0 1 0 1 0 1 4.62 16 0 1 4.31 8 0 1 6 1 6.25 1 0 1 6 1 0 1 1 1 4.26 7 5.15 15

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 20 6,5 -18 5.98 26 6 -38 6.14 22 -31 5.95 9 -14 5.78 29 6,5 -36 6.12 0 0 0 4 -7 6 0 0 0 0 0 0 3 -4 5.83 3 -5 6.17 5 -10 5.9 0 0 0 22 5,5 -25 5.98 27 7 -18 6.1 1 -1 6 2 -3 6.25 0 0 0 28 7 -40 6.14 0 0 0 9 6 -7 6.11 1 -2 6 29 5 -26 5.91 0 0 0 0 0 0 28 -42 6.16 0 0 0 0 0 0 0 0 0 29 6 -36 6.15 14 -24 5.71 0 0 0 25 -33 6.4 0 0 0 0 0 0 24 6 -25 6.29 0 0 0 24 6,5 -34 6.31 6 -9 5.58 9 -13 6.11 6 -5 6.08 0 0 0 29 6,5 -40 6.21 6 5,5 -7 6.42 24 -51 6.15 2 -2 6.25 9 6 -11 6 25 -26 6.11 0 0 0 0 0 0 0 0 0 28 5 -42 6.16 0 0 0 15 5,5 -25 5.9 0 0 0 0 0 0 2 0 6.25 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 4 -3 4 19 -30 5.89 23 6 -26 6.07

R. 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 2 1 1 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

ESPAMM 0/2 1/2 0/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 1/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/0 0/0 0/3 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2 0/1 0/0 0/4 0/0 0/0 0/1 0/0 0/5 0/1 0/0 0/1 0/0 0/3 0/0 1/0 0/0 0/1 1/2 0/0 0/0 0/0 0/2 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 1/0 0/1

CAMPIONATO P. V. G. 19 6 0 7 0 0 11 0 0 23 6,5 0 21 5,5 2 12 5 3 25 6 1 6 0 0 25 5,5 0 14 6 0 13 4,5 0 0 0 0 24 6 0 0 0 0 17 0 0 21 5 0 24 0 0 28 7 0 19 0 1 9 0 0 20 6 0 7 0 0 15 5 0 11 5,5 0 15 0 0 5 0 0 25 5 1

A. 2 1 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 2 0 1 1 2 0 0 0 0 1 0 0 1

ESPAMM 0/2 0/1 0/1 1/7 1/3 0/4 0/7 0/1 0/5 0/1 1/4 0/0 2/5 0/0 0/4 0/5 0/3 0/3 0/2 0/0 0/9 0/1 1/7 0/3 1/1 0/0 0/5

Difensori CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 201 ABATE (MIL) 6 6.05 10 202 ABERO (BOL) 0 6 4 203 ACERBI (CHI) 0 5.55 4 207 ALVAREZ P.S. (CAT) 6 5.65 7 208 ANDREOLLI (CHI) 5.5 5.98 8 404 ANGELLA (UDI) 5 6.54 6 209 ANTONELLI (GEN) 8.5 5.98 10 210 ANTONINI (MIL) 0 5.33 4 211 ANTONSSON (BOL) 5 5.66 7 212 ARIAUDO (CAG) 6 5.47 5 213 ARONICA (PAL) 4.5 5.33 3 214 ASHONG (FIO) 0 6 1 215 ASTORI (CAG) 6 5.44 8 216 AUGUSTYN (CAT) 0 0 1 217 AVELAR (CAG) 0 5.92 8 219 BALZANO (PES) 4.5 5.48 4 220 BALZARETTI (ROM) 0 5.64 9 221 BARZAGLI (JUV) 7 6.21 16 222 BASTA (UDI) 0 6.45 15 223 BELLINI (ATA) 0 5.78 4 224 BELLUSCI (CAT) 5.5 5.78 7 225 BELMONTE (SIE) 0 5.79 1 394 BENALOUANE (PAR) 4.5 5.43 3 226 BENATIA (UDI) 5 5.95 4 227 BERARDI G. (SAM) 6 5.62 4 407 BIANCHI ARCE (PES) 0 5.12 3 228 BIAVA (LAZ) 5 6 10

MEDIA VOTO 6 5.83 5.59 5.85 5.81 5.96 5.88 5.42 5.72 5.46 5.58 0 5.69 0 5.91 5.58 5.64 6.23 6.24 5.78 6 5.86 5.75 6 5.7 5.12 5.94

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 229 BOCCHETTI (PES) 6 230 BONERA (MIL) 6 231 BONUCCI (JUV) 7 232 BOVO (GEN) 0 233 BRITOS (NAP) 0 234 BRIVIO (ATA) 0 236 BURDISSO (ROM) 6.5 383 CACERES (TOR) 0 237 CACERES M. (JUV) 0 238 CAMPAGNARO (NAP) 6.5 239 CAMPORESE (FIO) 0 240 CANINI (ATA) 5 241 CANNAVARO (NAP) 2.5 242 CAPELLI (ATA) 0 243 CAPUANO C. (CAT) 0 244 CAPUANO M. (PES) 0 245 CARVALHO (BOL) 0 246 CASSANI (GEN) 3 247 CASTAN (ROM) 6 248 CASTELLINI (SAM) 6 249 CAVANDA (LAZ) 0 250 CESAR (CHI) 6.5 252 CHERUBIN (BOL) 5 253 CHIELLINI (JUV) 7 254 CHIVU (INT) 6 401 CIANI (LAZ) 3 255 CODA (PAR) 0 409 COMPPER (FIO) 0 256 CONTINI (ATA) 0 257 COSIC (PES) 4 258 COSTA (SAM) 6 260 DAINELLI (CHI) 0 259 D'AMBROSIO (TOR) 5.5 261 DANILO (UDI) 5.5 262 DARMIAN (TOR) 5.5 263 DE CEGLIE (JUV) 0 264 DE SCIGLIO (MIL) 6.5 265 DE SILVESTRI (SAM) 6 406 DEL FABRO (CAG) 0 266 DEL GROSSO (ATA) 6 268 DI CESARE (TOR) 0 269 DIAKITE' (LAZ) 0 270 DIAS (LAZ) 0 271 DIDAC VILA (MIL) 0 272 DODO' (ROM) 0 273 DOMIZZI (UDI) 0 274 DRAME' (CHI) 6.5 277 FARAONI (UDI) 6 278 FARKAS (CHI) 0 279 FELIPE (SIE) 5.5 281 FERRI (ATA) 0 282 FERRONETTI (GEN) 0 284 FREY N. (CHI) 6 285 GABRIEL DA SILVA (UDI) 5 286 GAMBERINI (NAP) 5.5 393 GARCIA (PAL) 5 287 GARICS (BOL) 5.5 289 GASTALDELLO (SAM) 6 290 GLIK (TOR) 5.5 291 GRANQVIST (GEN) 5 292 GRAVA (NAP) 0 414 GRILLO (SIE) 0 293 HEGAZY (FIO) 0 295 HERTAUX (UDI) 0 296 JOKIC (CHI) 0 297 JONATHAN (INT) 6 299 JUAN (INT) 0 300 KONKO (LAZ) 0 405 KRAJNC (GEN) 0 417 KROLDRUP (PES) 4.5 303 LEGROTTAGLIE (CAT) 6.5 304 LICHTSTEINER (JUV) 0 305 LUCARELLI (PAR) 5.5 306 LUCCHINI (ATA) 4.5 379 MACEACHEN (PAR) 0 309 MANFREDINI (GEN) 0 310 MANTOVANI (PAL) 0 311 MARCHESE (CAT) 6 396 MARQUINHOS (ROM) 6.5 313 MASIELLO A. (ATA) 0 314 MASIELLO S. (TOR) 0 315 MATHEU (SIE) 0 316 MBAYE (INT) 6 317 MESBAH (PAR) 0 318 MESTO (NAP) 0 319 MEXES (MIL) 0 323 MORETTI E. (GEN) 5 324 MORGANELLA (PAL) 6.5 325 MORLEO (BOL) 6.5 326 MOTTA (BOL) 0 327 MUNOZ (PAL) 5 397 MURRU (CAG) 6 328 MUSTAFI (SAM) 6 329 NAGATOMO (INT) 6 412 NALDO (BOL) 4.5 331 NATALI (BOL) 0

MEDIA QUOT. 5.45 4 5.59 4 6.12 13 5.18 3 5.93 6 5.12 3 5.79 8 6 4 5.92 7 6.3 12 6 2 5.48 5 5.98 9 0 2 5.33 4 5.06 3 5.8 4 5.33 4 5.82 8 5.8 4 5.5 2 5.63 5 5.92 9 6.26 12 5.79 5 5.38 4 5.6 5 6.25 5 5.45 3 5.21 3 5.87 8 5.74 7 6.28 9 5.88 11 5.66 6 5.41 4 6.3 10 5.82 8 5 1 5.62 6 5.4 3 0 4 5.55 6 0 4 5.21 4 5.88 10 6.1 7 5.75 4 5.5 2 5.56 6 5.67 3 5.75 3 5.79 6 5.3 2 5.98 9 5.36 3 5.78 7 5.92 11 5.83 8 6.13 12 4.5 1 0 4 6 4 5.61 5 5.69 6 5.62 4 5.52 5 6.18 11 5.25 1 4.75 4 6.16 13 6.68 18 5.77 8 5.75 5 0 1 5.9 8 5.7 4 6.42 14 6.02 9 0 1 5.59 5 4.67 2 6 2 5.5 4 6.08 7 5.32 5 5.73 7 5.67 6 5.72 7 5.56 5 5.65 8 5.43 3 5.57 3 5.72 9 5.5 3 5.5 3

CAMPIONATO P. V. G. 21 6 0 11 6 0 25 7 0 12 0 0 14 0 0 14 0 0 18 6,5 1 1 0 0 14 0 1 25 6,5 1 0 0 0 22 5 0 23 4,5 1 0 0 0 10 0 0 18 0 0 4 0 0 11 5 0 21 6 1 4 0 0 14 0 0 15 6,5 0 25 5 1 17 7 1 7 0 1 14 4 0 16 0 0 1 0 0 11 0 0 14 4,5 0 25 0 1 27 0 0 21 5,5 2 24 5,5 2 22 5,5 0 12 0 0 21 6,5 0 16 0 0 2 0 0 22 6 0 5 0 0 0 0 0 21 0 0 0 0 0 6 0 0 22 0 1 15 6,5 1 11 6 0 3 0 0 27 5,5 0 7 0 0 4 0 0 14 6 0 9 5 0 22 5,5 1 25 5 0 21 5,5 0 24 0 1 26 6 1 27 5,5 1 1 0 0 0 0 0 1 0 0 15 0 0 19 0 0 3 0 0 23 0 0 21 0 1 3 0 0 2 4,5 0 23 6,5 2 22 0 4 24 5,5 1 14 5 0 0 0 0 21 0 0 5 0 0 24 6 2 21 6,5 0 0 0 0 18 0 0 4 0 0 0 0 0 6 0 0 15 0 1 17 0 0 24 5 0 22 6,5 0 24 6,5 0 16 0 1 26 5,5 0 6 6 0 8 0 0 22 0 0 2 4,5 0 4 0 0

MEDIA VOTO 5.52 5.82 6.3 5.64 6 5.42 5.81 6 5.73 6.26 0 5.7 6.13 0 5.58 5.17 5.75 5.67 5.79 5.75 5.73 5.8 5.8 6.18 5.58 5.21 5.7 6.5 5.64 5.29 5.86 5.83 6 5.83 5.8 5.55 6.28 5.91 5 5.71 5.6 0 5.7 0 5.08 5.88 6 5.75 5.5 5.72 5.67 5.75 5.79 5.4 5.91 5.58 5.75 6.06 5.85 6.07 5 0 6 5.82 5.72 5.5 5.74 6.05 5.25 4.75 6.11 6.18 5.83 5.89 0 6.05 5.9 6.17 6.07 0 5.68 4.83 0 5.5 5.81 5.68 5.91 5.71 5.85 5.69 5.75 5.58 5.67 5.68 5.5 5.62

A. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 1 0 0 1 1 0 1 0 0 2 0 0

ESPAMM 1/1 0/5 0/9 0/6 0/2 1/2 0/7 0/0 0/1 0/6 0/0 0/6 0/7 0/0 1/1 1/2 0/0 0/2 0/5 0/0 0/5 0/5 0/3 0/3 1/2 1/4 0/3 0/0 1/2 0/2 1/4 0/5 0/4 2/6 0/8 0/3 0/1 0/3 0/0 0/4 0/2 0/0 0/6 0/0 0/0 0/8 0/3 0/1 0/0 1/7 0/0 0/0 0/2 0/1 0/3 0/7 0/3 1/11 1/5 0/5 0/1 0/0 0/0 2/2 0/3 0/0 1/8 0/3 0/0 0/0 1/8 0/4 0/9 0/4 0/0 1/4 0/2 1/2 1/0 0/0 0/5 0/1 0/0 0/0 0/1 0/8 1/6 1/2 1/6 0/3 0/7 0/3 1/0 1/1 0/1 0/2

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 410 NELSON (PAL) 5.5 333 OGBONNA (TOR) 0 334 PACI (SIE) 0 335 PALETTA (PAR) 6 336 PAPP (CHI) 0 337 PASQUAL (FIO) 6 338 PASQUALE (UDI) 0 339 PELUSO (JUV) 5 399 PEREIRA (INT) 6 340 PERICO (CAG) 0 382 PIRIS (ROM) 0 343 PISANO E. (GEN) 5 342 PISANO F. (CAG) 6 345 PORTANOVA (GEN) 9 346 POTENZA (CAT) 0 400 POULSEN (SAM) 6 347 RADU (LAZ) 6 348 RAIMONDI (ATA) 6 349 RANOCCHIA (INT) 6 385 RINAUDO (NAP) 0 380 RODRIGUEZ GON. (FIO) 5.5 384 RODRIGUEZ GUI. (TOR) 6 413 ROLANDO (NAP) 0 398 ROLIN (CAT) 0 351 ROMAGNOLI A. (ROM) 0 352 ROMULO (FIO) 0 353 RONCAGLIA (FIO) 0 354 ROSI (PAR) 4.5 355 ROSSETTINI (CAG) 0 356 ROSSINI (SAM) 6 357 RUBIN (SIE) 5 416 SALAMON (MIL) 0 358 SAMUEL (INT) 6 359 SANTACROCE (PAR) 0 360 SARDO (CHI) 0 402 SAVIC (FIO) 5 361 SCALONI (ATA) 0 362 SILVESTRE (INT) 6 363 SORENSEN (BOL) 0 364 SPOLLI (CAT) 0 411 SPYROPOULOS (CHI) 0 365 STANKEVICIUS (LAZ) 0 366 STENDARDO (ATA) 5 415 TEIXEIRA (SIE) 6 388 TERLIZZI (SIE) 5.5 368 TERZI (SIE) 0 369 TOMOVIC (FIO) 6 408 TOROSIDIS (ROM) 0 403 UVINI (SIE) 0 371 VITIELLO (SIE) 0 373 VON BERGEN (PAL) 6 374 YEPES (MIL) 0 375 ZACCARDO (MIL) 0 376 ZANON (PES) 0 389 ZAPATA (MIL) 5.5 377 ZAURI (PES) 0

MEDIA QUOT. 6.6 8 5.71 5 6.03 5 5.8 10 5 4 6.48 16 6.06 7 5.47 6 5.76 10 5.95 5 5.68 7 5.77 6 5.85 9 6.54 10 6 3 5.33 4 6.18 9 6.02 8 6.3 12 0 2 6.44 14 5.82 6 5.5 8 5.58 4 8 2 6.23 5 6.12 10 5.92 6 5.69 7 5.67 6 6.06 9 0 4 6.32 7 5.8 3 5.32 4 6.22 10 5.7 3 5.7 5 5.94 8 6.16 11 6 4 0 3 6.04 9 5.75 5 5.82 7 0 4 5.75 7 6.5 8 0 4 0 4 5.62 7 5.81 5 5.94 9 5.24 3 5.88 9 5.12 1

CAMPIONATO P. V. G. 5 5,5 1 14 0 0 16 0 2 27 6 0 4 0 0 27 6 2 17 0 1 18 5,5 1 19 0 1 10 0 0 24 0 0 18 5 1 26 6 1 12 6 2 1 0 0 5 0 0 17 6 1 22 6 1 24 0 2 0 0 0 27 5,5 5 17 6 0 2 0 0 8 0 0 2 0 1 14 0 1 20 0 3 20 5 2 20 0 0 22 0 0 17 5 0 0 0 0 13 0 1 5 0 0 17 0 0 20 5 2 7 0 0 6 0 0 17 0 1 22 0 1 2 0 0 0 0 0 24 5 1 6 6 0 17 5,5 2 0 0 0 21 6 0 5 0 1 0 0 0 0 0 0 26 6 0 13 0 0 16 0 1 17 0 0 16 6 0 4 0 0

MEDIA VOTO 6 5.86 5.83 5.96 5.17 6.15 5.85 5.64 5.64 5.94 5.65 5.73 5.85 6.17 6 3.33 6.09 5.95 6.19 0 6 5.91 5.5 5.83 7 5.92 5.88 5.8 5.8 5.68 5.97 0 6.31 5.8 5.56 5.98 5.9 5.62 5.94 6.18 6 0 6 5.83 5.59 0 5.78 6.1 0 0 5.77 6.08 5.78 5.47 5.97 5.25

A. 0 0 0 1 0 4 1 1 1 0 2 0 1 0 0 0 0 2 1 0 2 0 0 0 0 1 0 0 0 0 3 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0

ESPAMM 0/0 1/2 1/4 0/7 0/1 0/3 0/1 2/10 0/4 0/0 0/3 0/5 1/6 0/3 0/0 0/0 0/3 0/7 0/8 0/0 1/6 0/3 0/0 0/3 0/0 0/1 0/8 1/5 2/1 0/1 0/3 0/0 0/5 0/2 0/4 0/3 0/2 0/0 0/6 0/7 0/0 0/0 0/6 0/1 1/2 0/0 0/3 0/2 0/0 0/0 1/6 0/7 0/3 1/8 1/3 0/1

A. 0 2 0 1 1 0 3 0 4 1 2 0 0 0 3 0 0 0 0 3 3 0 1 4 0 0 2 0 0 8 1 2 0 0

ESPAMM 0/0 0/6 0/4 0/0 0/8 0/0 0/4 0/2 1/4 0/3 0/1 0/1 0/0 1/5 1/3 0/2 0/11 0/1 0/0 1/4 0/5 0/5 0/5 0/2 0/3 0/8 2/3 0/2 0/6 0/4 0/4 1/0 0/2 0/0

Centrocampisti CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 747 AGRA (SIE) 0 5.25 3 503 ALLAN (UDI) 5 5.94 10 504 ALMIRON (CAT) 7 6.5 15 505 ALVAREZ R. (INT) 6 5.79 8 506 AMBROSINI (MIL) 0 5.86 7 756 AMPUERO (PAR) 5 5 3 507 ANGELO (SIE) 5 5.75 6 508 ANSELMO (PAL) 0 5.81 4 717 AQUILANI (FIO) 9.5 6.75 14 509 ARMERO (NAP) 7.5 5.5 8 510 ASAMOAH (JUV) 0 6.4 11 511 BADU (UDI) 6 5.79 6 738 BAKIC (TOR) 0 0 1 512 BARRETO E. (PAL) 0 5.87 9 513 BARRIENTOS (CAT) 8 6.52 16 514 BASHA (TOR) 0 6.14 4 516 BEHRAMI (NAP) 5.5 5.9 11 723 BENASSI (INT) 6 5.83 1 517 BENTIVOGLIO (CHI) 0 0 2 518 BERTOLACCI (GEN) 3.5 6.23 11 520 BIABIANY (PAR) 7 6.32 16 521 BIAGIANTI (CAT) 6 5.78 6 522 BIONDINI (ATA) 5.5 5.8 7 523 BIRSA (TOR) 6 7.05 11 524 BJARNASON (PES) 5.5 6.06 9 719 BLASI (PES) 0 5.05 3 525 BOATENG (MIL) 5.5 5.74 13 526 BOLZONI (SIE) 0 5.59 5 527 BONAVENTURA (ATA) 6 6.8 20 708 BORJA VALERO (FIO) 6 6.79 19 528 BRADLEY (ROM) 6 6 10 529 BRIENZA (ATA) 0 5.9 10 530 BRIGHI (TOR) 7 6.42 11 531 BROCCHI (LAZ) 0 5.6 4

CAMPIONATO P. V. G. 3 0 0 27 5 0 24 7 3 14 0 1 16 0 0 1 5 0 20 5 0 10 0 1 19 6,5 5 17 6,5 0 21 0 2 17 6 0 0 0 0 23 0 0 23 7 4 13 0 1 26 6 0 2 0 0 0 0 0 22 4,5 3 25 7 1 19 6 0 16 5,5 0 15 6 2 19 6 2 11 0 0 23 5,5 2 20 0 0 27 6,5 6 29 6,5 1 22 6 1 21 0 1 19 7 2 8 0 0

MEDIA VOTO 5.25 5.98 6.17 5.46 6.07 5 5.7 5.56 6.06 5.54 6.05 5.82 0 6.02 5.98 5.95 6.12 6 0 5.82 6.18 5.92 5.9 6.18 5.78 5.41 5.54 5.66 6.24 6.48 5.9 5.7 6.14 5.6

4

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3

giocatori davvero inattesi nella classifica dei peggiori dieci della Serie A per media voto. Sono Boateng (5,54), De Rossi (5,53) e Nocerino (5,5) Il peggiore in assoluto è Capuano del Pescara a 5,17

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 757 CABRERA (CAG) 0 749 CALELLO (SIE) 6 533 CAMBIASSO (INT) 6 534 CANA (LAZ) 6.5 535 CANDREVA (LAZ) 6.5 536 CARMONA (ATA) 7.5 537 CASARINI (CAG) 0 538 CASCIONE (PES) 6 539 CASTRO (CAT) 8 540 CAZZOLA (ATA) 5.5 542 CERCI (TOR) 6.5 748 CEVALLOS (JUV) 0 543 CHIARETTI (PES) 0 760 CHRISTODOULOPOULOS (BOL) 5.5 545 CIGARINI (ATA) 0 546 COFIE (CHI) 6.5 548 CONSTANT (MIL) 0 549 CONTI (CAG) 0 551 COSSU (CAG) 6 554 CUADRADO (FIO) 10 555 D'AGOSTINO (PES) 0 729 DE JONG (MIL) 0 557 DE ROSSI (ROM) 6 558 DELLA ROCCA (SIE) 4.5 559 DESSENA (CAG) 6 561 DIAMANTI (BOL) 6 562 DONADEL (NAP) 0 563 DONATI (PAL) 6 564 DOSSENA (PAL) 0 565 DZEMAILI (NAP) 5 566 EDERSON (LAZ) 5.5 567 EKDAL (CAG) 6.5 727 EL KADDOURI (NAP) 0 569 ERIKSSON (CAG) 0 718 ESTIGARRIBIA (SAM) 6 758 FAURLIN (PAL) 0 707 FERNANDEZ M. (FIO) 6 571 FLAMINI (MIL) 5.5 572 FLORENZI (ROM) 7 715 FOGGIA (LAZ) 0 744 FORMICA (PAL) 0 573 GALLOPPA (PAR) 0 574 GARGANO (INT) 6 743 GAVAZZI (SAM) 6 575 GAZZI (TOR) 6 577 GIACCHERINI (JUV) 0 732 GIORGI (ATA) 5 578 GOBBI (PAR) 6 579 GOMEZ (CAT) 13.5 580 GONZALEZ (LAZ) 6 583 GUANA (CHI) 6 584 GUARENTE (BOL) 0 585 GUARIN (INT) 6 586 HAMSIK (NAP) 7 587 HERNANES (LAZ) 0 588 HETEMAJ (CHI) 6 589 ILICIC (PAL) 5.5 590 INLER (NAP) 0 591 ISLA (JUV) 0 592 IZCO (CAT) 6.5 593 JANKOVIC (GEN) 7 594 JORQUERA (GEN) 7 731 KONE P. (BOL) 5.5 750 KOVACIC (INT) 6 596 KRHIN (BOL) 0 598 KRSTICIC (SAM) 6 599 KUCKA (GEN) 6.5 600 KURTIC (PAL) 5 751 KUZMANOVIC (INT) 6 601 LAMELA (ROM) 9.5 604 LAZZARI (UDI) 0 605 LEDESMA (LAZ) 5.5 606 LJAJIC (FIO) 7.5 607 LLAMA (FIO) 0 608 LODI (CAT) 10 725 LUCCA (ROM) 0 610 LUCIANO (CHI) 7.5 611 LULIC (LAZ) 6.5 613 MAGGIO (NAP) 6 614 MAICOSUEL (UDI) 0 615 MANNINI (SIE) 0 739 MARCHIONNI (PAR) 0 617 MARCHISIO (JUV) 10.5 733 MARESCA (SAM) 6 722 MARIGA (PAR) 0 618 MARQUINHO (ROM) 7 619 MARRONE (JUV) 0 620 MATUZALEM (GEN) 0 621 MAURI (LAZ) 0 622 MERKEL (UDI) 6 623 MIGLIACCIO (FIO) 0 625 MODESTO (PES) 0 626 MONTOLIVO (MIL) 6.5 627 MORALEZ (ATA) 5 629 MORRONE (PAR) 0 630 MUDINGAYI (INT) 6 631 MUNARI (SAM) 6 632 MUNTARI (MIL) 5.5 742 NADAREVIC (GEN) 0 634 NAINGGOLAN (CAG) 6 635 NINIS (PAR) 0 636 NOCERINO (MIL) 0 637 OBI (INT) 6 638 OBIANG (SAM) 6 639 OLIVERA (GEN) 0 640 ONAZI (LAZ) 6 641 PADOIN (JUV) 5 643 PALLADINO (PAR) 0 714 PALOMBO (SAM) 6 644 PAROLO (PAR) 6.5 646 PASQUATO (BOL) 0 713 PAZIENZA (BOL) 0 647 PEPE (JUV) 0 752 PEREIRINHA (LAZ) 5.5 648 PEREYRA (UDI) 6 649 PEREZ (BOL) 5 650 PERROTTA S. (ROM) 6.5 651 PINZI (UDI) 0 652 PIRLO (JUV) 6 653 PIZARRO (FIO) 6.5 654 PJANIC (ROM) 0 655 POGBA (JUV) 0 656 POLI (SAM) 6 657 PULZETTI (BOL) 0 658 QUINTERO (PES) 4.5 754 RADOSEVIC (NAP) 0 659 RADOVANOVIC (ATA) 0 661 RENAN (SAM) 6 662 RICCHIUTI (CAT) 0 664 RIGONI L. (CHI) 6 663 RIGONI M. (GEN) 0 665 RIOS (PAL) 5.5 666 RIVEROLA (BOL) 0 745 RIZZO (PES) 0 761 RODRIGUEZ D.M. (UDI) 0 753 RODRIGUEZ M. (SAM) 6 730 ROSINA (SIE) 5.5 667 ROSSI (GEN) 0 669 SALIFU (CAT) 0 670 SAMPIRISI (CHI) 0

MEDIA QUOT. 5.5 4 5.75 5 6.5 16 5.77 6 6.54 14 6.17 9 6.3 4 5.75 8 6.63 15 5.6 6 7.06 23 0 4 0 2 6 5 6.28 9 6.12 9 6.03 9 6.18 13 6.35 16 6.6 17 6.35 10 6.12 4 5.5 9 5.7 5 5.85 8 7.06 25 6 1 5.67 7 5.91 7 5.75 9 5.79 4 6.04 11 6.5 4 5.5 1 5.94 10 6 7 5.72 6 5.68 5 6.54 13 0 4 6.5 11 6.43 4 5.75 8 6 1 6.2 13 6.79 11 5.83 6 5.88 9 7.2 23 6.15 12 6.05 9 5.96 5 6.5 16 7.52 28 6.92 19 5.8 8 6.31 14 6.57 17 5.8 5 6.26 13 6.54 7 5.61 5 6.61 14 5.62 9 5.86 6 5.96 9 6.52 15 5.66 6 5.67 11 7.62 26 6.08 9 6.11 13 6.74 15 5.62 3 7.1 24 6 1 6.14 9 6.02 14 6.5 14 5.89 8 5.2 4 6.21 10 6.95 21 6.47 7 6 2 6.3 13 6 4 5.86 5 6.5 13 5.81 5 6.21 10 5.19 3 6.19 14 5.93 11 5.5 4 5.67 4 6.12 8 5.7 4 5 4 6.2 14 5.94 4 5.78 11 6 4 6.18 11 5.5 4 6.12 1 5.67 5 6.9 5 6.31 7 6 11 6.83 8 5.5 4 6 4 5.42 5 6.27 12 6 10 6.75 9 6.14 7 6.82 20 6.43 12 6.68 15 7.22 15 6.46 14 5.6 4 6.06 4 0 2 5.5 3 5.33 4 5.67 4 5.96 11 6.25 12 5.85 9 5.75 4 5.4 4 0 3 6 6 6.35 14 5.96 7 6.17 4 5.21 3

CAMPIONATO P. V. G. 3 0 0 2 6 0 26 0 3 17 6,5 0 26 6,5 4 15 6,5 2 9 0 1 23 6 1 28 7 4 21 5,5 0 26 6 5 0 0 0 0 0 0 4 5,5 1 20 0 2 19 6,5 2 19 0 0 21 0 3 20 6 0 27 7 2 13 0 2 12 0 1 19 6 0 10 5 0 23 6 2 27 6,5 7 4 0 0 20 6 0 15 0 0 25 5 1 10 5,5 1 24 6,5 1 3 0 0 4 0 0 25 0 2 1 0 0 16 6 0 12 5,5 0 27 7 3 0 0 0 7 0 1 8 0 1 25 0 0 0 0 0 28 6 2 12 0 2 19 5,5 2 26 6 0 27 7,5 7 26 6 1 20 6 0 14 0 1 24 0 4 29 7 9 26 0 8 23 6,5 0 24 5,5 5 27 0 5 7 0 0 26 6,5 0 15 6 3 11 6,5 0 23 5,5 5 3 0 0 14 0 0 22 0 1 27 6,5 3 23 5 0 5 0 0 24 6,5 13 19 0 1 27 5,5 1 21 6,5 5 5 0 0 26 7 6 0 0 0 18 6,5 1 27 6,5 1 23 6 4 18 0 2 6 0 0 20 0 1 23 7,5 5 14 0 3 3 0 0 21 7 3 7 0 0 7 0 0 24 0 3 10 6 1 20 0 1 16 0 0 26 6,5 2 22 5 1 2 0 0 9 0 0 19 0 2 7 5,5 0 1 0 0 26 6 2 10 0 0 20 0 2 2 0 0 24 0 1 8 0 0 7 6 0 14 5,5 0 6 0 1 7 0 0 28 6,5 2 10 0 2 13 0 0 1 0 0 6 5,5 0 28 6 3 20 5,5 0 11 6,5 2 15 0 2 25 6 5 21 6,5 1 18 0 3 21 0 5 22 0 3 6 0 0 16 4,5 1 0 0 0 12 0 0 2 0 0 7 0 0 25 6 1 14 0 2 20 5,5 2 1 0 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 23 5,5 4 14 0 0 8 0 0 17 0 0

MEDIA VOTO 5.75 6 6.04 5.96 6.06 5.97 5.75 5.73 6.15 5.8 6.31 0 0 6.25 6.05 5.85 6.06 6.19 6.13 6.31 5.85 6.04 5.53 5.85 5.77 6.37 6 5.81 5.82 5.68 5.36 6.04 6 5 5.67 6 5.93 5.77 6.18 0 5.8 6.07 5.78 0 6.07 6.17 5.61 5.9 6.3 6.02 6.02 5.75 6 6.38 6.08 5.96 5.75 6.11 5.7 6.18 5.96 5.83 6.05 5.5 5.86 5.91 6.28 5.73 5.6 6.1 5.92 6.19 6.08 5.5 6.21 0 5.97 5.92 5.89 5.5 5.4 6.13 6.36 5.96 6 5.92 6 6.14 6.04 5.5 6.07 5.31 6.02 5.82 5.5 5.8 5.91 5.8 5 6.15 5.81 5.5 6 6 5.79 6.12 5.78 6.1 6.43 5.84 5.8 5.64 6 5.5 5.98 6.12 6.17 5.96 6.32 6.55 6.09 6.42 6.14 5.75 5.91 0 5.61 5 5.67 5.98 5.64 5.58 5.5 5.6 0 0 5.98 5.96 6.17 5.32

A. 0 0 5 0 4 2 0 0 3 1 7 0 0 0 3 0 1 2 7 4 2 0 2 0 0 6 0 0 2 1 0 0 1 0 1 0 0 0 2 0 1 1 2 0 0 2 0 1 6 2 2 1 2 7 1 1 1 1 1 3 1 2 1 0 0 2 1 0 0 2 3 1 2 0 6 0 4 3 3 1 0 1 0 0 0 0 0 0 4 0 1 0 1 1 0 0 0 0 0 1 1 0 0 4 0 0 0 1 0 2 0 0 0 0 0 2 0 0 4 1 4 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0

ESPAMM 0/1 0/1 0/3 0/6 1/5 1/8 0/1 0/5 0/5 0/8 0/5 0/0 0/0 0/0 1/7 0/3 1/1 1/14 1/3 0/8 0/3 0/4 1/4 0/3 0/9 0/8 0/0 0/5 0/3 0/5 0/0 0/6 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/2 0/3 0/0 0/1 0/3 0/6 0/0 0/5 0/1 1/2 0/3 0/5 0/3 0/3 1/1 0/5 0/2 1/4 0/9 0/5 0/7 0/1 0/2 0/4 0/2 0/8 0/0 0/1 0/8 1/5 0/3 0/0 0/6 1/4 1/4 0/2 0/0 1/0 0/0 0/2 0/7 0/2 0/4 0/2 0/5 0/4 1/1 0/0 0/3 0/0 0/4 1/2 0/1 0/4 0/4 0/5 0/3 0/0 0/2 0/5 0/1 0/0 0/11 0/0 0/2 0/0 0/5 0/4 0/0 0/3 0/0 0/1 0/7 0/1 0/4 0/0 0/1 0/2 1/7 0/0 0/7 0/7 0/13 1/4 0/1 0/3 0/2 0/3 0/0 0/2 0/0 0/0 0/9 0/0 0/1 0/0 0/2 0/0 0/0 0/3 0/0 0/1 0/4


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 MARZO 2013

CODICE GIOCATORE 671 SANTANA (TOR) 672 SCHELOTTO (INT) 673 SCIACCA (CAT) 759 SCULLI (PES) 675 SESTU (SIE) 676 SEYMOUR (CHI) 755 SISSOKO (FIO) 679 SORIANO (SAM) 680 STANKOVIC (INT) 681 STEVANOVIC (TOR) 682 STOIAN (CHI) 683 STRASSER (PAR) 685 TACHTSIDIS (ROM) 686 TADDEI (ROM) 687 TAIDER (BOL) 689 TOGNI (PES) 690 TOZSER (GEN) 691 TRAORE (MIL) 726 TROISI (ATA) 692 VACEK (CHI) 693 VALDES (PAR) 694 VALIANI (SIE) 695 VARGAS J. (GEN) 698 VERGASSOLA (SIE) 699 VERRE (SIE) 700 VIDAL (JUV) 701 VIOLA (PAL) 702 VIVES (TOR) 716 WEISS (PES) 746 WOLSKI (FIO) 705 ZANETTI (INT) 741 ZIELINSKI (UDI) 706 ZUNIGA (NAP)

MAGIC PUNTI 5.5 6 0 5.5 5.5 6 0 6 6 0 10 0 6 0 6 5 5 0 0 0 6.5 0 5 0 0 6 0 0 0 0 6 0 7

MEDIA QUOT. 6.38 13 5.84 10 0 2 5.67 8 6.29 11 5.55 5 6 8 5.58 4 5.75 5 6.07 6 6.85 7 0 1 5.72 7 5.25 4 5.84 9 6.17 5 5.67 6 5 4 5.67 3 5.21 3 6.13 12 6.55 11 6 8 6.21 11 5.33 1 6.57 17 5.5 3 5.69 6 6.3 12 6 4 5.93 11 0 1 5.73 9

CAMPIONATO P. V. G. 21 5,5 3 22 0 1 2 0 0 4 6 0 24 5,5 1 20 6 0 3 0 0 22 0 0 3 0 0 15 0 2 12 7 3 1 0 0 19 6 1 4 0 0 25 6 2 9 5 1 18 5 0 6 0 0 5 0 0 8 0 0 23 7 3 20 0 2 15 5 0 24 0 2 6 0 0 23 6,5 5 4 0 0 18 0 0 22 0 4 0 0 0 27 0 0 2 0 0 25 7 0

MEDIA VOTO 5.9 5.67 0 5.83 6.06 5.71 6 5.61 6 5.61 5.95 0 5.68 5.33 5.74 5.94 5.64 5 5.67 5.5 6.09 5.97 6.07 6.02 5.33 6.15 5.5 5.88 5.8 0 5.91 0 5.75

A. 1 1 0 1 4 0 0 1 0 1 0 0 2 0 0 1 1 0 0 0 1 5 0 1 0 5 0 0 4 0 1 0 1

ESPAMM 0/1 0/1 0/0 0/3 0/3 1/4 0/0 0/4 0/2 0/1 0/0 0/1 1/7 0/2 1/4 0/4 0/1 0/0 0/1 1/2 0/12 0/0 0/2 0/5 0/0 0/9 0/0 0/6 2/6 0/0 0/1 0/0 0/3

Attaccanti CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 801 ABBRUSCATO (PES) 5 805 AMAURI (PAR) 6 935 ANELKA (JUV) 0 937 BALOTELLI (MIL) 13.5 807 BARRETO D.S. (TOR) 6 808 BELFODIL (PAR) 6 933 BELTRAME (JUV) 0 917 BENDTNER (JUV) 0 809 BERGESSIO (CAT) 0 810 BIANCHI (TOR) 6 812 BOGDANI (SIE) 5 813 BOJAN (MIL) 0 903 BORRIELLO (GEN) 0 936 BOSELLI (PAL) 0 814 BUDAN (ATA) 0 815 CALAIO' (NAP) 0 916 CAMPOS TORO (UDI) 5.5 932 CANI (CAT) 0 816 CAPRARI (PES) 5 930 CARAGLIO (PES) 0 817 CASSANO (INT) 6 819 CAVANI (NAP) 13.5 820 CELIK (PES) 5 914 DE LUCA (ATA) 0 824 DENIS (ATA) 9.5 825 DESTRO (ROM) 0 827 DI NATALE (UDI) 0 828 DIOP (TOR) 0 829 DOUKARA (CAT) 0 830 DYBALA (PAL) 5.5 831 EDER (SAM) 6 832 EL HAMDAOUI (FIO) 0 833 EL SHAARAWY (MIL) 5 931 EMEGHARA (SIE) 5 834 FABBRINI (PAL) 5 835 FLOCCARI (LAZ) 0 928 FLORO FLORES (GEN) 0 836 GABBIADINI (BOL) 5 837 GILARDINO (BOL) 5.5 839 GIOVINCO (JUV) 6 926 HALLENIUS (GEN) 0 941 HAUCHE (CHI) 0 840 HERNANDEZ (PAL) 0 904 IAQUINTA (JUV) 0 841 IBARBO (CAG) 6.5 842 ICARDI (SAM) 6 843 IMMOBILE (GEN) 5 844 INSIGNE (NAP) 5.5 902 JONATHAS (TOR) 10 845 JOVETIC (FIO) 6.5 940 KABASELE (TOR) 0 846 KEKO (CAT) 0 847 KLOSE (LAZ) 0 848 KOZAK (LAZ) 5.5 850 LARRONDO (FIO) 0 906 LIVAJA (ATA) 5 942 MALELE (PAL) 0 853 MARILUNGO (ATA) 0 908 MARTINEZ JARA (GEN) 0 854 MATRI (JUV) 0 855 MAXI LOPEZ (SAM) 6 856 MEGGIORINI (TOR) 5 934 MENGA (TOR) 0 858 MICCOLI (PAL) 0 859 MILITO (INT) 6 861 MOSCARDELLI (BOL) 6 862 MURIEL (UDI) 9.5 863 NENE' (CAG) 5 912 NIANG (MIL) 6 905 NICO LOPEZ (ROM) 0 865 OSVALDO (ROM) 0 867 PALACIO (INT) 6 868 PALOSCHI (CHI) 7 869 PANDEV (NAP) 10 870 PAOLUCCI (SIE) 0 871 PAPONI (BOL) 0 872 PARRA (ATA) 0 874 PAZZINI (MIL) 0 876 PELLISSIER (CHI) 0 877 PINILLA (CAG) 6 879 POZZI (SIE) 0 880 QUAGLIARELLA (JUV) 0 921 RANEGIE (UDI) 5.5 925 REGINALDO (SIE) 5 882 ROBINHO (MIL) 0 883 ROCCHI (INT) 6 929 ROSSI G. (FIO) 0 885 ROZZI (LAZ) 0 943 SAHA (LAZ) 0 927 SAID (GEN) 0 920 SAMASSA (CHI) 0 918 SANSEVERINO (PAL) 0 887 SANSONE G. (SAM) 6 886 SANSONE N. (PAR) 5.5 888 SAU (CAG) 0 939 SFORZINI (PES) 0 938 SPERDUTI (PAL) 0 891 THEREAU (CHI) 9.5 892 THIAGO (CAG) 5.5 919 TONI (FIO) 6 894 TOTTI (ROM) 10.5 896 VUCINIC (JUV) 11.5 913 VUKUSIC (PES) 5 898 ZARATE (LAZ) 0 899 ZE EDUARDO (SIE) 0

MEDIA QUOT. 5.69 10 7.15 24 6 14 10.17 35 5.83 6 6.77 17 6 2 5.75 4 7.13 22 6.62 18 5.94 7 6.75 16 6.95 19 5.67 12 6.67 8 6.11 10 5.83 5 5 6 5.88 10 5.12 10 7.34 24 8.35 38 6.03 7 5.79 7 7.17 29 6.4 12 7.96 35 4 1 6 4 6.18 13 6.73 19 6.53 12 8.09 30 8.12 16 5.96 8 6.86 15 5 8 6.57 17 7.18 24 6.8 21 4 2 0 9 5.25 3 0 3 6.71 20 7.21 16 6.22 15 6.48 17 5.62 11 7.69 28 0 4 9.5 4 7.62 21 5.06 4 6.38 6 6.64 6 6 2 5.25 4 0 1 7.1 20 6.92 10 5.95 11 0 5 6.84 20 7.45 25 5.44 5 7.39 15 6.38 11 6.17 7 7 2 7.26 23 7.21 25 7.33 15 6.15 15 6.8 6 5.67 4 5 4 7.95 27 6.28 14 6.06 15 5.3 4 7.33 17 5.89 8 6.35 9 6.42 15 5.38 4 6 8 0 1 5 10 7 4 5.1 3 6.5 4 6.57 17 7.12 12 7.7 27 5 10 0 7 6.8 23 6.1 13 7.05 17 8.07 37 7.04 24 5.25 7 5 4 5.56 4

CAMPIONATO P. V. G. 22 5 2 24 6 9 1 0 0 6 7,5 7 13 6 0 25 6 7 1 0 0 8 0 0 23 0 8 26 6 8 13 5 2 18 0 3 21 0 8 6 0 0 8 0 1 19 0 4 4 5,5 0 2 0 0 19 5 1 4 0 0 24 0 8 26 7,5 20 17 5 3 15 0 1 29 7 12 16 0 4 25 0 15 3 0 0 10 0 0 20 5,5 3 23 0 4 15 0 3 28 5 16 8 5 5 14 5 1 16 0 4 4 0 0 24 5 5 28 5,5 11 27 6 7 1 0 0 0 0 0 7 0 0 0 0 0 25 6,5 4 22 0 9 26 5 5 29 6 4 16 7 2 24 6,5 12 0 0 0 2 0 1 20 0 10 13 5,5 0 6 0 1 12 5 2 1 0 0 2 0 0 0 0 0 18 0 6 12 0 4 23 5 2 1 0 0 21 0 5 20 0 9 12 6 0 14 6,5 6 18 5,5 3 13 6 0 4 0 1 22 0 11 23 0 9 16 7 7 24 7 3 8 0 2 3 0 0 9 0 0 22 0 13 20 0 4 17 6 3 7 0 1 18 0 7 16 5,5 1 15 5 3 16 0 2 8 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 3 0 1 7 0 0 1 0 0 18 0 2 20 5,5 6 23 0 11 1 0 0 0 0 0 28 6,5 7 22 5,5 2 23 6 7 26 7,5 11 25 7,5 7 19 5 1 1 0 0 8 0 1

MEDIA ESPVOTO A. AMM 5.5 0 0/1 6 0 0/1 6 0 0/0 6.75 0 0/1 5.75 1 0/0 5.94 3 1/0 6 0 0/0 5.75 0 0/0 6.17 4 0/6 5.85 1 0/4 5.31 0 0/3 6.07 1 0/1 6.05 1 0/6 5.75 0 0/1 5.83 0 0/1 5.81 2 1/3 5.83 0 0/0 5.5 0 0/1 5.74 0 0/1 5.12 0 0/0 6.1 7 0/0 6.31 1 0/4 5.56 0 0/3 5.67 0 0/4 5.88 3 0/3 5.68 1 1/3 6.12 2 0/2 5 0 1/0 6.12 0 0/1 5.68 0 0/1 6.17 3 0/3 5.97 0 0/0 6.36 2 0/3 6.31 0 0/1 5.62 1 0/0 6 0 0/0 5 0 0/0 5.95 1 0/7 6 0 0/0 5.89 5 0/3 4 0 0/0 0 0 0/0 5.25 0 0/0 0 0 0/0 6.17 1 0/0 5.98 0 0/2 5.57 2 0/4 5.98 3 0/3 5.42 0 0/3 6.25 3 0/3 0 0 0/0 6.5 0 0/0 6.25 0 0/5 5.17 0 1/0 5.5 0 0/0 5.79 0 0/1 6 0 0/0 5.25 0 0/0 0 0 0/0 6 0 0/3 5.85 1 0/1 5.71 1 0/4 0 0 0/0 6.11 2 0/6 5.95 3 0/0 5.5 0 0/2 6.07 2 0/3 5.73 3 0/4 6.17 1 0/2 6 0 0/0 5.98 2 1/3 5.98 4 0/3 5.97 0 0/1 5.71 3 0/3 5.6 0 0/1 5.5 0 0/0 5.17 0 1/0 6.19 1 0/6 5.64 0 0/1 5.88 0 0/6 5.4 0 0/1 5.87 1 0/0 5.61 0 0/1 5.21 1 0/1 5.88 1 0/0 5.36 0 0/1 0 0 0/0 0 0 0/0 5 0 0/0 5.5 0 0/0 5.3 0 1/0 6.5 0 0/0 6.12 2 1/1 6.03 2 0/3 6.3 1 0/3 5.5 0 0/1 0 0 0/0 6.02 2 0/2 5.79 1 0/2 6.05 1 0/2 6.73 10 0/6 6.04 6 0/4 5.28 0 0/1 5 0 0/0 5.44 0 0/4

4

I NUMERI

7,5

Il voto più alto della scorsa giornata. E’ stato ottenuto da 6 giocatori: Balotelli, Cavani, Gomez, Marchisio, Vucinic e Totti.

5

rigori segnati da Cavani in stagione, l’ultimo nel weekend. Nessuno ha portato più bonus dal dischetto, anche se Edi ha sbagliato due volte dagli undici metri. Meglio Denis e Di Natale: 4 rigori segnati, 0 sbagliati

7,5

La media voto più alta delle ultime 4 giornate: è stata ottenuta da Handanovic (Inter), che però ha preso solo due voti su 4. Alle sue spalle, il migliore con almeno 3 voti è Totti (7,17)

CLASSIFICA GENERALE

CLASSIFICA DI GIORNATA

Pos Magic Manager 1 Andrea Bartolucci

Città Monte S.Maria (PG)

Team 3S

Punti 2.161

2

Roberto Cinque

Novara

Faiv 104

2.151

3

Francesco Di Comite

Bari

Piwi Team Laf G59

2.150

4

Ermete Labbadia

Lenola (LT

L'Uomo Dei Sogni

2.148,5

5

Marco Serena Piacenza (PC)

Sereal Campeon 6

2.147,5

6 7

Francesco Di Comite Gerardo Di Conza

Bari (BA) Lioni (AV)

Piwi Team Laf G61 Gigi43

2.147 2.144,5

8

Giancarlo Coppa

Ardenno (SO)

Cielo Stellato 58

2.143

9 Piter Marando 10 Davide Pedrini

Giaveno (TO) Gorla Minore (VA)

Base136 G E D Team 5e

2.142,5 2.141

11 Andrea Balduini 12 Federico Gianni

Pietrasanta (LU) Viareggio (LU)

Balduino415 4-3-3

2.140,5 2.139

13 Domenico La Ferla

Roma

Me11

2.138,5

14 Piter Marando 15 Giancarlo Coppa 16 Francesco Pratici

Giaveno (TO) Ardenno (SO) Mulazzo (MS)

Base137 Cielo Stellato 86 Stef4

2.138,5 2.137 2.136,5

17

Roberto Cinque

23

Novara

Faiv 87

2.135,5

18 Antonio Vallelonga

Riace (RC)

Un Capitano! 134

2.135,5

19 Davide Pedrini 20 Cristiana Izzo

Gorla Minore (VA) Ancona

G E D Team 12e Eyesofice (307)

2.135 2.134,5

Pos Magic Manager 1 Gherardo Cappelli 2 Francesco Pasqualinotto 3 Giuseppe Russo 4 Andrea Travaglini 5 Gaetano Cucciniello 6 Marco Serena 7 Mario Capezzuto 8 Antonio Gasbarrone 9 Roberto Cinque 10 Roberto Cinque 11 Stefano Toffano 12 Cristian Genetti 13 Massimo Risso 14 Roberto Cinque 15 Giuseppe Cuccaro 16 Simone Barbieri 17 Domenico La Ferla 18 Roberto Cinque 19 Giuseppe Russo 20 Giuseppe Cuccaro

Città Sala Consilina (SA) Roncegno (TN) Caltanissetta (CL) Casalecchio (BO) Cimitile (NA) Piacenza Preganziol (TV) Terracina (LT) Novara Novara Porto Viro (RO) Venasca (CN) Busca (CN) Novara (NO) Bussero (MI) Voghera (PV) Roma Novara Caltanissetta Bussero (MI)

Team Dal Pastore Eros Tex Del Laf 07 Oppalà...1 Napoli Soccer Sereal Magic 4_2 Cavani76 Questo E' Ilmioanno8 Roby 12_2 Faiv 87 Gianfriguoldo The Shire La Perla Nera Roby 8_2 Peter Pan 18 Watching Simo Inser5_2 Roby 13 Tex Del Laf 27 Peter Pan 9

Punti 108,5 108,5 107,5 107,5 107,5 107,5 106,5 106,5 106,5 106,5 106 105,5 105,5 105,5 105,5 105 104,5 104,5 104,5 104,5

La nuova vita di Portanova Gol e quotazione raddoppiata Il difensore del Genoa protagonista dopo aver scontato la squalifica di 4 mesi E’ uno dei 4 ad aver segnato con due squadre diverse: ora vale 10 fantamilioni MARCO GUIDI

La lunga squalifica per il calcioscommesse, il ritorno con gol, l'addio a Bologna. La stagione di Daniele Portanova è tutto fuorché banale. E sì che a quasi 35 anni un calciatore pensa di averle viste tutte. Non il difensore romano, condannato a stare lontano dai campi per quattro mesi e per questo quotato appena 4 Magic milioni ad agosto. Il rientro a Napoli, il 16 dicembre con la maglia del Bologna, è una gioia. Segna (voto 7 in pagella), gli emiliani sbancano il San Paolo e il giorno dopo è pure il suo compleanno. Una favola alla fine dell'incubo. Il ritorno a Genova In realtà è so-

lo l'inizio per il nuovo Portanova. Che comincia a sommare prestazioni positive. Nel mercato di gennaio viene ceduto a sorpresa al Genoa, dove aveva già giocato nel 1998-99 in serie B. Alla sua età certi cambi di maglia possono essere vissuti male. Ma lui ha tempra da vendere e si conquista subito il posto. Risultato: nelle 12 apparizioni stagionali, 6,54 di Magic media e

6,17 di media voto (solo una partita sotto al 6). Quotazione più che raddoppiata: da 4 a 10 fantamilioni. Dedicato a Pazzini? Nello scorso weekend è arrivato anche il primo gol col Genoa. Che ha perso, ma Portanova è diventato il quarto giocatore ad aver segnato con due squadre differenti in questo campionato (Jonathas

Un rendimento in continua crescita: le polemiche con Pazzini non l’hanno frenato del Torino, Marco Rigoni del Genoa e Gianluca Sansone della Sampdoria gli altri). La rete è giunta al termine dell'ennesima settimana travagliata per il difensore, dopo il botta e risposta con Pazzini. Gli hanno dato dello «sconosciuto», ma se giocate alla Magic forse vi conviene tenere in mente il suo nome. Oltre 5mila fanta-allenatori l'hanno già fatto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Daniele Portanova, 34 anni, è arrivato al Genoa lo scorso gennaio ANSA

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24

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 19 MARZO 2013

FORMULA 1 DOPO MELBOURNE

1 - TATTICA Fernando gioca d’anticipo La seconda sosta anticipata ha permesso ad Alonso di guadagnare due posti AP

PINO ALLIEVI MELBOURNE (Australia)

Maltempo in Italia, maltempo in Australia. Ieri pioveva ancora ed è stata una fortuna che il GP, domenica, sia rimasto al riparo da acquazzoni che avrebbero allagato la pista, compromettendo la gara. Invece tutto è filato liscio ed è arrivato il risultato che nessuno si attendeva, salvo forse Raikkonen. È stata una corsa bella, spettacolare, incerta. Dalla quale sono emerse 10 fotografie della realtà del momento, in proiezione GP Malesia di domenica.

1TATTICA La seconda sosta anticipata ha permesso ad Alonso di guadagnare due posizioni o forse tre, perché si è potuto sbarazzare sia di Vettel che di Sutil ma anche di Massa. Poi, però, nel finale dello stint è calato. E a qualcuno è venuto il dubbio che forse fermandosi dopo si sarebbe ritrovato più vicino a Raikkonen nel finale. Chissà. Ma la mossa è stata spettacolare.

2 - MASSA Un altro pilota rispetto al 2012 Felipe non è più impacciato, ma veloce sia in prova che in gara COLOMBO

3 - RED BULL Vettel anonimo, Webber k.o. Dopo la pole, Vettel (foto) non spicca in gara. Webber frenato dai guasti LAPRESSE

Australia in 10 tweet Ferrari da sogno Lotus fa miracoli Red Bull a 2 volti Sale la Mercedes, la McLaren in piena crisi Mancano i soldi: due team sono a rischio

2 MASSA

4

6

È un altro. Sciolto, disinibito, non più impacciato come un anno fa, quando in prova aveva fatto il 16˚ tempo e in gara si era ritirato. Stavolta in qualifica ha preceduto Alonso e in generale c’è stato sempre, ma la strategia lo ha penalizzato. Se anche Massa va così forte, significa che la F138 è veloce.

RAIKKONEN

MERCEDES

Che campione! Piloti così fanno la differenza e lasciano il segno. Peccato che Kimi abbia perso malamente anni preziosi. Bravissima la Lotus, capace con un budget che è meno della metà dei top team di realizzare una macchina ottima.

Sta arrivando la casa di Stoccarda. Lo dicono le costanti presenze di Hamilton e Rosberg nelle posizioni di vertice delle varie classifiche. Lewis si è danneggiato da solo negandosi la tattica delle due soste dopo aver spiattellato una gomma in frenata per non farsi passare da Alonso. Rosberg, sfortunato e ritirato, ha retto bene il confronto con il compagno.

3 RED BULL Doveva fare sfracelli dopo le qualifiche che avevano lasciato allibiti i rivali. Invece in gara è scomparsa, con tempi sul giro di Vettel altissimi. E che dire dell’affidabilità, con Webber k.o. già prima del via? Può darsi che sia stato un episodio isolato, ma dimostra che neppure la Red Bull è imbattibile.

4 - RAIKKONEN Il campione ritrovato Questa vittoria lascia il segno. Peccato che abbia perso anni preziosi AP

5 FERRARI

La rossa ha aperto la stagione come sognava alla vigilia. Con un podio. La F138 ha mostrato a Melbourne un paio di cose importantissime. La prima è che la macchina ha finalmente carico aerodinamico da sfruttare. La seconda è che ha anche acquisito velocità senza rinunciare all’aderenza.

7 MCLAREN

La McLaren non c’è, la Williams pure. La squadra di Woking è indietro e i suoi responsabili confessano: «Ci vorrà tempo per recuperare». Button poteva solo sperare nella pioggia, ma

con l’asciutto è arrivato 9˚. L’unica Williams al traguardo è quella di Bottas, 14a. Due squadre di blasone che soffrono la mancanza di aderenza. Del resto la McLaren ha perso troppi tecnici negli ultimi due anni.

8 SOLDI

Ci sono un paio di team (uno molto noto) che rischiano di uscire di scena. Mancano i soldi, gli sponsor investono poco, la F.1 non fa nulla per vendersi bene. Non si può far conto solo sui diritti tv, dando nulla in cambio.

9 SUTIL

È sempre stato un buon guidatore con un carattere strano e

ASCOLTI PIACE LA NUOVA ERA TV

Sky sfiora il milione. Rai ne fa 4,8! C’era attesa per i dati di ascolto della prima gara iridata 2013 che segnava anche l’esordio di una nuova era tv: gara in diretta su Sky (a pagamento) replica in chiaro per tutti sulla Rai. Ebbene: la tv di Murdock ha raccolto 606 mila spettatori medi (il doppio di quanto avvenne nel 2009 quando però c’era la concomitanza con la tv di Stato) per la diretta, mentre la replica su Rai2 alle 14 ha raccolto 4.846.000 spettatori. A Sky non si nasconde la soddisfazione per aver superato uno scoglio difficile, considerato il delicato momento economico (il pacchetto Sky Sport, necessario per vedere la F.1, costa 29 euro al mese) e l’orario: biso-

Due volti Sky: Sarah Winkhaus e Jacques Villeneuve LAPRESSE

gnava puntare la sveglia alle 7. Considerate le repliche (10.30, 14 e 17.30) lo share è stato dell’11,4% e gli spettatori hanno sfiorato il milione (978.271). Oltre l’80% degli abbonati al pacchetto Sport ha visto la gara su Sky e il 47% ha

5 - FERRARI Finalmente velocissima F138 sul podio al debutto: veloce e con carico aerodinamico COLOMBO

usato più di un canale, godendo dell’interattività. E stasera alle 23 su Cielo (DTT canale 26, Sky 126 e tivùsat canale 19) debutta «Febbre da Formula 1». Ma se a Sky sono contenti, in Rai sono quasi euforici perché il dato della loro replica rappresenta un +71% rispetto alla diretta di un anno fa che aveva raccolto 2,8 milioni di spettatori. A dimostrazione che la scelta di lasciare alla concorrenza i GP asiatici per ritrasmetterli al pomeriggio, puntando su quelli in prima serata (Rai trasmetterà Canada, Usa e Brasile) si sta dimostrando azzeccata. E più in generale il sistema inglese (BBC+Sky) sta funzionando pure da noi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

IL NUMERO

9

I gran premi in diretta sulla Rai Fra le 19 gare 2013, la Rai ne trasmetterà in diretta 9: Cina (14 aprile), Spagna (12 maggio), Canada (9 giugno), Ungheria (28 luglio), Italia (8 settembre), Singapore (22 settembre), Giappone (13 ottobre), Usa (17 novembre) e Brasile (24 novembre)

qualche intemperanza di troppo, come quel bicchiere prima rotto e poi passato sulla gola di Eric Lux, comproprietario della Genii Capital. Accadeva in una discoteca di Shangai nel 2011. Un anno di stop ed eccolo di nuovo in scena alla grande sulla Force India, capace di condurre al comando la gara per 11 giri.

10 DEBUTTANTI Pista viscida o allagata, piena di insidie. Difficilissima per chi ha debuttato a Melbourne. È stato il messicano Gutierrez con la Sauber (13˚) il migliore esordiente. Bottas ha fatto vedere buone cose, Bianchi pure, Chilton e Van der Garde hanno sofferto senza sopperire ai limiti di Marussia e Caterham.

clic CAVALLINO DA RECORD FA ALMENO UN PODIO PER 33 ANNI DI FILA (g.cor.) Domenica in Australia la Ferrari ha stabilito 2 record, uno positivo e uno negativo. La scuderia di Maranello è diventata la prima a ottenere almeno un podio per 33 anni di fila. Invece Felipe Massa ha allungato a 68 GP la sua serie senza successi: non vince infatti dal GP Brasile 2008. Il precedente primato in casa Ferrari apparteneva a Jean Alesi, che dal 1991 al 1995 non vinse mai nei primi 67 GP con la rossa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino IN GIUGNO CON FISICHELLA

MONDIALE ENDURO

Una rossa di F.1 a Gerusalemme

Grand’Italia in Cile

Il 13 e 14 giugno, una Ferrari di F.1 affidata a Giancarlo Fisichella correrà per le strade di Gerusa lemme. L’evento, «Jerusalem Pea ce Road Show», è organizzato sot to l’egida del Comune di Gerusa lemme e con il supporto di Kasper sky Lab, sponsor del Cavallino. Il tracciato sarà lungo 2,4 km.

VOCI DAL GIAPPONE

Honda-McLaren nozze dal 2015 La Honda ha intenzione di rientrare in F.1 dal 2015 fornendo motori alla McLaren e tornando a costituire un tandem di successo. Lo riporta il quotidiano giapponese Asahi Shimbun. La Honda aveva la sciato la F.1 alla fine del 2008.

(d.a.) Il Mondiale enduro ini zia bene per gli italiani. In Cile, nella 2a giornata del GP, hanno ottenuto 2 vittorie e un 20 posto. Nella EJ Re dondi (Ktm Iron) ha bissato il suc cesso di sabato, mentre nella E2 Salvini (HM Honda), 3o sabato, ha battuto Renet (Husaberg), Aubert (Ktm), Cervantes (Ktm) e Knight (Honda). Nella E1 Oldrati (Husa berg) è stato 2o dietro a Meo (Ktm).

TEST MOTO2 E MOTO3

Folger e Kalex super Iniziati a Jerez (Spagna) i 4 giorni di test Moto2 e Moto3. Nella minima cilindrata miglior tempo di Folger (Ktm) con gli italiani lontani (10o Fenati, Honda, a 1"). Dominio Kalex in Moto2: 6 davanti (migliore Elias), poi De Angelis (Speed Up) a 0"560.


MARTEDÌ 19 MARZO 2013

6 - MERCEDES La Stella torna al vertice Hamilton (foto) tiene botta ai migliori. Solo la sfortuna ferma Rosberg LAPRESSE

7 - MCLAREN Woking, flop che pesa Button (foto) finisce 9˚ a quasi 1’30". E la Williams non è da meno... EPA

8 - SOLDI Due team rischiano di sparire Bernie Ecclestone (foto) non dorme sonni tranquilli: 2 team sono in bilico CANONIERO

9 - SUTIL Al comando dopo tanti guai Nel 2011 ferì Lux in discoteca, domenica è stato in testa per 11 giri LAPRESSE

Alonso può osare come fa Raikkonen La F138 all’Albert Park non ha strapazzato le gomme Fernando senza traffico poteva limitarsi a due soste

Perché se Alonso fosse scattato più avanti, anziché dalla terza fila, lo scenario sarebbe stato totalmente diverso. Invece, partendo 5o, Alonso ha dovuto prima dribblare Hamilton e poi anticipare di parecchio la seconda sosta per liberarsi di Massa e Vettel, ritrovandosi obbligato a una tattica su tre fermate. È stato lo stesso Alonso, dopo aver comunicato via radio col muretto, a decidere il momento per il secondo stop, non avendo in pratica alternative. Una situazione che avrebbe evitato, partendo più avanti. «Comunque preferisco fare i punti più che grandi pole position — continua Domenicali —. La Red Bull è la macchina più veloce, vedremo presto di quanto, ma in gara le cose cambiano. Voglio essere prudente nel quantificare il divario che ci divide da loro».

LUIGI PERNA MELBOURNE

La nuova Ferrari va forte e regala anche qualche sorpresa. Che fosse gentile con le gomme i tecnici e i piloti lo avevano capito subito, ma che potesse essere così efficace nello sfruttare gli pneumatici senza consumarli forse non se lo aspettavano nemmeno loro. Invece il secondo posto di Fernando Alonso nel GP d’Australia e la quarta posizione di Felipe Massa, che hanno proiettato la scuderia di Maranello in testa alla classifica Costruttori, si portano dietro anche un’altra

buona notizia. Dall’analisi dei dati, fatta dopo la gara dagli ingegneri sul posto e dai colleghi del «remote garage» collegati dalla fabbrica, è infatti emerso che l’efficacia della F138 nello sfruttare le nuove Pirelli è risultata perfino migliore delle previsioni. Al contrario della rivale Red Bull, la quale ha ammesso di aver sofferto un degrado elevato. Come la Lotus A Melbourne si utilizzavano mescole super soffici e medie. Le prime non fanno testo, perché mirate soprattutto alla prestazione in qualifica sul giro singolo. Con le altre, la rossa aveva un passo eccel-

lente. Secondo forse solo alla Lotus di Kimi Raikkonen, che poi ha vinto. Il finlandese si è imposto grazie a una strategia su due soste ai box, anziché tre come Ferrari e Red Bull. Ma, col senno di poi, tra gli uomini del Cavallino c’è la convinzione che sarebbe stato possibile fare altrettanto, se solo Alonso non si fosse trovato nel traffico dietro a Massa e Vettel nei primi giri, con l’obbligo di superarli. «Abbiamo capito che la gestione delle gomme quest’anno sarà un elemento cruciale — conferma Stefano Domenicali —. A Melbourne ha vinto chi è

Alonso

IL PRESIDENTE SODDISFATTO DOPO IL DEBUTTO

LA TECNICA PROMOSSO INTERAMENTE IL NUOVO PACCHETTO

Montezemolo: «La Speranzosa sta mantenendo le... speranze»

Un’altra buona notizia per Maranello Adesso le novità funzionano subito

tutta la nostra squadra». Montezemolo vede nella partenza, nei pit stop e nella strategia di gara tre aspetti che domenica hanno funzionato molto bene e che saranno fondamentali tutta la stagione, sebbene «dobbiamo sviluppare ulteriormente la monoposto. Sappiamo di non avere la macchina più veloce ma abbiamo tanta carne al fuoco. Sviluppare un’auto nata bene è sicuramente un compito più facile». Montezemolo, infine, si dice «soddisfatto di Massa. Molto bene anche Alonso. Adesso però piedi per terra».

La Ferrari ha vinto il primo duello con la Red Bull. Le RB9, spaziali in prova, sono ritornate sulla terra in gara. Non solo: a Melbourne il pacchetto di modifiche introdotto negli ultimi test da Maranello è stato mantenuto integralmente. In particolare il nuovo alettone anteriore è stato promosso subito e non ha avuto bisogno di 4 5 esami di riparazione come succedeva l’anno scorso, segno che la correlazione fra galleria del vento e pista è migliorata. In casa Red Bull invece né il nuovo alettone anteriore né quello posteriore provati a Barcellona

sono stati portati a Melbourne, quindi per una volta le cose non hanno funzionato secondo i piani, anche se c’è stato un flusso quasi continuo di casse dall’Europa. Giorgio Piola © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sopra il confronto tra la soluzione col buco sul muso e quella senza

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10 - DEBUTTANTI Il migliore è Gutierrez Giornata dura per i deb. Gutierrez il migliore: è 13o con la Sauber REUTERS

partito 7o ed è finito 2o chi è partito 5o. Sono ottimista, abbiamo cominciato con il piede giusto. Ora dobbiamo essere più veloci in qualifica e sfruttare posizioni di partenza migliori, se vogliamo vincere questo Mondiale. Io spingerò per riuscirci».

DAL NOSTRO INVIATO

«La speranzosa sta mantenendo... le speranze». Il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo è soddisfatto all’indomani del GP d’Australia, che ha lanciato la Ferrari in testa al Mondiale costruttori. «Abbiamo fatto quello che ci aspettavamo — ha detto Montezemolo al sito www.ferrari.com —, correndo una buona gara soprattutto nei confronti della Red Bull e di Vettel in particolare, che io considero il nostro avversario più forte. Il podio era il nostro obiettivo e lo abbiamo raggiunto, iniziando il campionato in un modo, positivo, che psicologicamente fa bene a

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Qualifica chiave Sacrosanto.

Medie e dure Le qualifiche di sabato in Malesia potranno aiutare a capirlo meglio. Il circuito di Sepang, con curve veloci e asfalto abrasivo, non ha nulla a che spartire con quello dell’Albert Park. Le temperature, che in Australia erano relativamente basse, arriveranno oltre i trenta gradi. E le mescole portate la Pirelli saranno medie e dure, una scelta quindi più «conservativa». Perciò i valori in gara potrebbero anche cambiare. Magari a vantaggio della Red Bull. Sempre che non piova, come l’anno scorso, favorendo un’altra impresa di Alonso. Di sicuro sembra impossibile contrastare le vetture di Vettel e Webber sulla prestazione pura. Per le prossime novità aerodinamiche sulla Ferrari bisognerà infatti aspettare la Cina. E intanto lottare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MALESIA ALLE 9 Domenica a Sepang (5.543 m) è in programma il GP Malesia, 2a prova (su 19) del Mondiale 2013. Questi gli orari italiani (-7 ore rispetto alla Malesia)

S Venerdì Libere 1: ore 3-4.30. Libere 2: ore 7-8.30. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD

S Sabato Libere 3: ore 6-7. Qualifiche alle 9. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD; qualifiche in differita alle 14 su Rai2

S Domenica Gara alle 9. Diretta su Sky Sport F1 HD; differita alle 14 su Rai1

S Classifiche Piloti: 1. Raikkonen 25 punti 2. Alonso 18 3. Vettel 15 4. Massa 12 5. Hamilton 10 Costruttori: 1. Ferrari 30 punti 2. Lotus 26 3. Red Bull 23


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UNA DOMENICA EPICA

CICLISMO EROI NELLA BUFERA

Tutti davanti alla tv Oltre 3 milioni sulla Rai La 104ª Milano Sanremo verrà ricordata per essere stata la prima a venire interrotta (ad Ovada) e fatta ripartire da Cogoleto per superare la bufera di neve sul Turchino. La corsa ha appassionato anche in TV: 3 milioni di telespettatori sulla Rai nelle fasi finali. Nel dettaglio, 1.899.000 su Rai3 con il 10% di share e 1.132.000 su RaiSport 2 con il 6%. 1 La volata di Ciolek su Sagan (a sinistra) e Cancellara 2 Così i caschi dei corridori sotto la neve 3 Gli occhiali di Moreno Moser 4 Il vincitore Gerald Ciolek (Mtn Qhubeka), 26 anni 5 Per il danese Breschel meglio andare a piedi! FOTOSERVIZIO ROBERTO BETTINI

Cuore Sanremo

Il bellissimo abbraccio a Sanremo tra il vincitore Gerald Ciolek (a sin.) e Cancellara, 3˚ BETTINI

«Nell’inferno di ghiaccio ha vinto la passione» CANCELLARA, 3˚, e quelle parole da vero leader: «Mai sofferto così tanto, ma siamo stati più forti del disonore dell’abbandono» MARCO PASTONESI

Terzo alla Milano-Sanremo. Contento?, gli chiedono sul traguardo. E lui: «Contentissimo. Perché oggi — il primo e il terzo, il trentesimo e il centesimo — siamo tutti vincitori». E questa sua particolare classifica generale fa il giro del mondo. Apprezzata, condivisa, ritwittata all’infinito. Fabian Cancellara, mai sofferto così tanto?

«Ci sono state corse in cui ho patito per la fatica fino al dolore. Ci sono state corse in cui sentivo le gambe vuote o dure, o la testa piena e pesante. Ci sono state corse in cui mi sono piantato in salita, altre in cui ho continuato a tremare fino al giorno dopo per il pavé. Ma mai ho sofferto così tanto per il maltempo». Quando ha cominciato?

«Freddo e pioggia erano sopportabili. La strada insegna ad accettare quello che viene, senza discutere o pretendere. Le condizioni sono identiche per tutti. Ma a Tortona, quando la pioggia si è trasformata in neve, siamo entrati in un’altra dimensione. Un inferno non di fuoco, ma di ghiaccio. Tormenta. Bufera. Nebbia. E il gelo che, lentamente, silenziosamente, penetrava fin dentro le ossa».

Le previsioni meteo erano esatte?

«La situazione si è rivelata più dura di quella attesa. Un giorno d’inverno che ha squarciato la primavera, e se n’è impadronita fino ad abbattersi su di noi come castigo o punizione. Più si andava avanti, più diventava difficile perfino pensare. Avevo paura del Turchino. Non per la salita, ma per la discesa. Il mio piano era indossare due giacche, prendere la strada in testa al gruppo per evitare cadute e distacchi, e sperare che in Liguria la temperatura fosse più mite».

«

Fino alla volata finale.

La Sanremo dà un senso alla vita E la strada insegna ad accettare quello che viene

La sospensione?

«L’unico appunto che si può muovere agli organizzatori: la possibilità d’interrompere la gara già a Tortona, risparmiandoci quei 40 km in cui, pedalando nella neve e sul ghiaccio, abbiamo rischiato la salute. Però le condizioni erano estreme per tutti. Se fosse stata una corsa qualsiasi, sarebbe stato più semplice decidere di annullarla. Ma era la Sanremo, una classica che tutti i 200 corridori che la cominciano sognano di finirla davanti. Primi. La Sanremo dà un senso alla carriera, se non alla vita». Qualcuno, strada facendo, si è arreso.

«Io ho una soglia alta del dolore. Salito sul pullman, ho fatto una doccia a gambe e piedi , con acqua fredda, per rivitaliz-

FABIAN CANCELLARA SVIZZERO, 32 ANNI (Bettini)

zarli. Poi ho cercato di riscaldarmi. E mi sono quasi addormentato. Risalito in sella, poco prima del rifornimento a Ceriale non sentivo più nulla: insensibile a braccia e mani, gambe e piedi. Pedalavo a occhi chiusi. Sono andato all’ammiraglia: "Devo aver preso un colpo di freddo". Luca Guercilena, il nostro ds, mi ha passato un altro paio di guanti, poi mi ha incoraggiato. E con le sue parole ho ritrovato le mie energie, prima quelle spirituali, poi anche quelle fisiche».

CASO FERRARI IL PARALIMPICO VARESINO ERA STATO ASSOLTO DAL TRIBUNALE CONI

Il Tas capovolge la sentenza Macchi: 4 mesi di squalifica LUCA GIALANELLA

E’ una sentenza che fissa un paletto decisivo per valutare la frequentazione di soggetti inibiti: per la prima volta a livello internazionale, il Tas (tribunale arbitrale dello sport) ha certificato che medici inibiti (come il dottor Michele Ferrari: nel 2002 c’è stata una sentenza della Disciplinare della Federciclismo) non possono essere frequentati dagli atleti, pena

una squalifica. Ieri il Tas ha fermato per 4 mesi (dal 25 novembre 2012 al 25 marzo 2013) Fabrizio Macchi, il paralimpico varesino che, per la frequentazione del medico Ferrari, venne indagato dal Coni e perse l’Olim-

Entro fine mese chiude l’inchiesta penale di Padova, con 30 richieste di rinvio a giudizio

piade. Ha avuto un mese di stop in più di Pozzato, Scarponi e Visconti, fermati dal Tribunale nazionale antidoping per aver frequentato Ferrari. In primo grado, il Tna aveva assolto Macchi «perché il fatto non sussiste». Ora il Tas ha capovolto la situazione, in virtù di nuovi elementi presentati dal maresciallo Ferrante dei Nas. Ed è un passo importante, perché entro fine mese si chiuderà la maxi-inchiesta sul doping internazionale con al centro il medico Ferrari, aperta nel 2010 dal p.m. di Padova Benedetto Roberti. Ci saranno almeno una trentina di richieste di rinvio a giudizio, e tra questi tanti corridori, italiani e stranieri. Per questi ultimi, c’è adesso una sentenza del Tas che può portare le rispettive federazioni nazionali a squalificare gli atleti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Se fossi partito con qualche attimo di anticipo, magari sarei arrivato primo. Ma ho vinto, comunque, anch’io. Ho vinto il limite della sofferenza, la tentazione di cedere, il disonore dell’abbandono. E ho vinto nel nome del ciclismo. Perché il ciclismo è la mia professione e vita, ma anche missione e crociata. Il ciclismo non è uno sport come gli altri: vi convivono dramma e passione. E in certe corse, come questa Sanremo, si pedala nella storia, i protagonisti del Duemila assomigliano ai pionieri dell’Ottocento, i mezzi più tecnologici diventano pesanti come quelli di Girardengo e Binda, i sacrifici hanno la stessa pesantezza». Una forma di espiazione?

«Non siamo noi a dover pagare errori che non ci appartengono. Questo ciclismo non è più quello del doping, che appartiene al passato, a un’epoca maledetta e definitivamente chiusa. Da alcuni anni il ciclismo è uno sport pulito, forse il più pulito. E’ lo sport del passato, del presente e soprattutto del futuro». Oggi (ndr, ieri) è il suo compleanno.

«Trentadue anni. Festeggiati a casa. Finalmente. Con tutte le mie donne: mia moglie Stefanie e le nostre figlie Giuliana e Elina. I più bei regali che potessi mai desiderare».

IN SPAGNA LA PRIMA TAPPA

Catalogna, Wiggins subito all’attacco Festa Meersman, Agnoli è secondo Subito in evidenza Bradley Wiggins al Giro di Catalogna, scattato ieri con una frazione di 159 km a Calella. È stato proprio il re del Tour, con i compagni di Sky (tra cui Cataldo) a orchestrare l’attacco nel finale che ha deciso la prima tappa. Il successo è andato al

belga Gianni Meersman (Omega Quick Step) davanti a Valerio Agnoli (Astana) con Wiggins 6˚. In evidenza anche Valverde (3˚), Rodriguez, Scarponi e Gesink. Oggi la 2ª frazione, 160,7 km da Girona a Banyoles (diretta Eurosport 15.30).

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DOPING CONFESSA IN TV IL DANESE, ARGENTO OLIMPICO ’96 E RE DI FIANDRE E LIEGI

Anche Sörensen! «Epo e cortisone Chiedo scusa»

Rolf Sörensen, 47 anni REUTERS

Un’altra confessione-doping. L’ennesima. Stavolta tocca a Rolf Sörensen, non uno qualsiasi. Il danese, che ha 47 anni, ha parlato ieri a «TV 2 News», emittente del suo Paese. «Ho scelto di raccontare come sono andate le cose quando correvo, ho deciso di confessare l’assunzione di Epo e cortisone. Non ci sono scuse se non quella di essermi sentito uno fra tanti. Nel corso dell’ultimo anno mi è stato chiesto più volte se mi fossi dopato e ho sempre negato. Se non ho confessa-

to prima è solo mia responsabilità e mi scuso. E devo chiedere scusa a tutti coloro che in questi anni hanno cercato di difendermi. Non ero il solo a doparmi ma non farò nomi o accuse contro altri, non è nel mio stile». Sörensen è stato un ciclista di primissimo piano. Ha vissuto a lungo in Toscana, e corso per diversi team italiani. Passato pro’ nell’86, ha corso fino al 2002 con Murella, Remac, Ariostea, Carrera, GB, MG Maglificio, Rabobank, Csc e Landbouwkrediet. Ha vinto 58 corse, tra cui la Liegi ’93, il Giro delle Fiandre ’97, due Tirreno-Adriatico (1987-1992), 2 tappe al Tour (4 giorni in maglia gialla), 1 al Giro d’Italia; inoltre è stato 2˚ alla Sanremo 1991 e ai Giochi di Atlanta 1996. Oggi fa il commentatore televisivo e il procuratore. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TwitTwit

TwitTwit

Dopo aver visto le immagini della Milano-Sanremo, voglio fare i complimenti, a uno a uno, a tutti i corridori che l’hanno portata a termine

Bello vedere tanta gente nonostante il tempo pazzesco. Io non ci vedevo niente, ero congelato, ma sentivo bene e dico ancora: grazie a tutti

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

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I SUOI ANTENATI

S Marshall Taylor Statunitense, fu il primo re nero della velocità: nel 1899 a Montreal, all’età di 21 anni conquistò il titolo mondiale professionisti

S Mohammed Ali Neffati Tunisino, nel 1913, a 18 anni, fu il primo africano di colore a correre il Tour de France, ma non arrivò a Parigi. Idem nel 1914

clic GIRARDENGO E FABIAN NATI IL 18 MARZO Ieri, 18 marzo: il giorno di nascita di Fabian Cancellara coincide con quello di Costante Girardengo (1893-1978), l’italiano che ha vinto più volte la Sanremo (6).

S Abdel Kader Zaaf Algerino, di nazionalità francese, è stato il primo africano nero a correre il Tour, nel 1948. Lo disputò anche nel ’50, ’51 e ’52

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

ALBERTO CONTADOR

DANIELE BENNATI

5 grandi giri vinti

Ha concluso la Sanremo 28˚ a 14"

@albertocontador - 671.553 followers

@Benna80 - 18.945 followers

ilsudafricano PRIMO NERO IN GARA

«Io, Songezo Jim pedalavo a occhi chiusi» Il corridore della Mtn-Qhubeka racconta «il giorno più freddo della mia vita. Ma non volevo essere da nessun’altra parte, questo sport è il mio sogno» Songezo Jim, classe 1990, è stato il primo sudafricano di colore della storia a partecipare alla Milano-Sanremo. Sulla Gazzetta di sabato avevamo raccontato la sua storia: orfano di entrambi in genitori, ha conosciuto il ciclismo a 14 anni e non l’ha più lasciato. Songezo si è ritirato a una ventina di km dalla fine. Ma ha gioito per il successo di Gerald Ciolek, suo compagno e capitano alla Mtn-Qhubeka. Sotto tutti i punti di vista, per Songezo è stata una giornata indimenticabile. Ecco il suo racconto.

mo a terra. Non sono sicuro di come sia successo, pioveva così forte che davanti a me non vedevo nulla. Rompo la bici, e chiamo l’ammiraglia per avere quella di riserva. Nell’ordine, siamo al posto numero 20, e quindi ci vuole un po’. Aspetto Martin Reimer, ma la sua corsa è finita. Con Sergio Pardilla cerchiamo di rientrare in gruppo, ci mettiamo 22 chilometri. La corsa ora è durissima. Umidità, neve, pioggia. In certi punti pedalo con gli occhi chiusi, perché con gli occhiali non c’è visibilità. Provo a togliermeli, ma la neve entra negli occhi. Non si vede niente».

«L’avrete già sentito dire da tutti domenica, e io mi aggiungo: è stata la giornata più fredda che abbia mai vissuto in bicicletta. Eppure, non sarei voluto essere da nessun’altra parte nel mondo. Ancora non posso credere a quello che è successo, continuo a pensare che da un momento all’altro mi sveglierò dal sogno».

«Quando ci fermiamo per entrare nel bus, fa freddissimo. Ho le dita congelate e non riesco a togliermi neppure i guanti. Devono aiutarmi. La squadra è organizzatissima. Ci facciamo la doccia sul bus e poi ci danno un completo pulito. Il team è così professionale, sono grato a loro e orgoglioso di farne parte. Prima che la corsa riprenda di nuovo, parlo con alcuni campioni, come Farrar e Boonen. Sono davvero simpatici, è stata una esperienza incredibile scambiare due parole con loro. Quando ripartiamo, mi sento bene e sono motivato. Ma la fatica torna

Songezo Jim, 22 anni, al momento della sospensione della Sanremo e, sopra, alla partenza da Milano. Per sostenere la sua «E’ cominciato tutto al raduno Mtn-Qhubeka di partenza. Sono andato a fir- fate un sms al mare accompagnato dal team numero 44447 manager, Doug Ryder. E tornan- BETTINI do al bus della Mtn-Qhubeka, i tifosi mi fermavano ogni venti metri. Doug era davanti: ogni

volta che si girava, io non ero immediatamente dietro di lui. Tutti mi fermavano per scambiare due parole. La corsa è cominciata "facile". I primi trenta minuti sono stati molto facili. Volevo entrare in fuga e pensavo di avere le gambe per farlo, ma dall’ammiraglia mi hanno detto di restare in gruppo, per stare vicino a Gerald. Altri 30 minuti, ed è cominciata a diventare dura. Sempre più dura. Dopo 70 chilometri, improvvisamente, una caduta: io, Sergio Pardilla e Martin Reimer finia-

ancora a farsi sentire. La gara è durissima, quasi non c’è tempo di mangiare e bere. Cerco i miei capitani, cerco Gerald, cerco di fargli prendere meno vento possibile. Quando mancano 50 chilometri alla fine, vado da Ciolek e gli dico che sono finito. Cerco di aiutarlo per l’ultima volta, di dargli i guanti, ma non ce la faccio, sono finito. Così lui deve andare all’ammiraglia della squadra per prenderli». «Mentre la corsa e il tempo erano così duri, ho anche pensato: "E’ orribile, perché lo sto facendo?". Ma subito poi ho pensato che è questo che ho sempre sognato di fare. Se voglio essere un ciclista professionista in Europa, devo essere bravo a vivere e a superare anche giornate come questa. La vittoria finale di Gerald è stata semplicemente incredibile. Non posso ancora credere di averne fatto parte, di aver dato il mio contributo. Adesso sono tornato a Lucca, dove vivo quando sono in Europa. La mia prossima corsa sarà la Coppi&Bartali. Comincia mercoledì (domani, ndr). E io continuo a vivere nel mio sogno» © RIPRODUZIONE RISERVATA

(testo raccolto da Ciro Scognamiglio)


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BASKET LA CAPOLISTA

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HA DETTO

S Abbiamo dovuto nascondere l’infortunio di Travis Diener (foto), l’attesa per la gara era alta. Lui ha voluto giocare, anche se non in condizione di farlo, esponendosi

La Sardegna in vetta Questa Sassari sembra proprio il Barcellona Il presidente Sardara: «Basi solide e fare divertire la gente: ecco perché Sacchetti» LUCA CHIABOTTI

S L’arrivo di un giocatore solido come Bootsy Thornton (foto) è fondamentale perché ci sta insegnando come si fa a vincere. Nessuno di noi lo sa

S Il nostro è un gruppo dove gli equilibratori sono gli italiani (nella foto, Vanuzzo) che mediano le personalità delle stelle Usa e la voglia di essere il gallo del pollaio

«Basi solide e far divertire i nostri tifosi: ecco perché la scelta di Sacchetti fino al 2018»: semplice, no? Stefano Sardara, presidente della Dinamo Sassari, ha un obbiettivo prioritario: la soddisfazione e l’entusiasmo di chi va al palasport. E ha trovato l’uomo adatto per realizzare tecnicamente questo desiderio, bloccandolo per 5 anni. Ora la situazione è sfuggita di mano: Sassari è prima al pari con Varese, ma davanti nel quoziente canestri. E non è più una outsider: «L’aspetto sportivo ci ha preso in contropiede, sta andando più veloce di quello societario — ammette — ma non metteremo il freno a mano ai risultati se arriveranno». Come ha fatto a portare la Dinamo ai vertici del basket italiano in un momento tanto difficile per Sassari?

club catalano che ha mezzo milione di soci anche se il loro stadio ne può ospitare molti meno. La nostra è una comunità che ormai si è allargata e comprende tutta la regione, l’entusiasmo della gente è il motore di tutto. Le aziende contribuiscono a questo progetto secondo le loro possibilità, ma chi dà una mano alla Dinamo è riconosciuto e preferito». L’allenatore è diventato uno strumento.

«Perché le sue squadre entusiasmano i tifosi. Che vengono al palazzo non solo per veder la squadra vincere ma perché si divertono anche se durante la settimana è un momento di grandi difficoltà. Il risultato

«

Noi abbiamo una forte identità territoriale come il club catalano: l’idea è nata così

Siete primi.

«Il nostro obbiettivo è un campionato a ridosso del vertice con la sicurezza di esserci ancora l’anno prossimo. Senza questa certezza sarebbe stato impossibile trattenere giocatori come Travis Diener. Ci rendiamo conto che, con i playoff sulle 7 partite, ci sono squadre costruite per vincere il titolo che saranno avvantaggiate nei nostro confronti». Siete davanti a un dilemma: il vostro gruppo ha successo perché è così, corto, unito, ma tutti pensano che non sia profondo per vincere lo scudetto.

«Noi vorremmo diventare da scudetto perché individualmente ognuno di noi è migliorato. Ma siamo consapevoli di dover aggiungere qualcosa per i playoff». Se arriva l’Eurolega?

«Il modello è simile al consorzio di Varese, il nostro è un consorzio di fatto dove sponsor, istituzioni, tifosi, società rappresentano assieme la solidità alla base del club. In Sardegna non avremo mai un Abramovich, ma c’è un forte legame col territorio, come succede al Barcellona». Calcio?

non è il solo motivo di attaccamento, anche se vincere è meglio...».

«E’ una manifestazione che deve essere programmata altrimenti ti spazza via. Ma dovesse accadere ci proveremo, non vogliamo avere rimpianti di non aver sfruttato una grande occasione di crescita». STEFANO SARDARA PRESIDENTE SASSARI

«Sì, l’idea è venuta visitando il

Ha la bacchetta magica: la prima cosa che fa per il basket?

«Una lobotomia per togliere dai cervelli i veleni retaggio

Tony Easley, 25 anni, spettacolare pivot del Banco Sardegna Sassari, schiaccia CAST

del passato che hanno bloccato il movimento per anni. Dobbiamo ritrovare credibilità, se la gente pensa che dietro un risultato ci sia qualcosa di poco pulito siamo spacciati. Noi dobbiamo controllare e non pubblicizzare i nostri guai». Quando è nato cestista?

«A 12 anni, mio padre giocava. Da dirigente sono stato presidente della Torres Basket dalla C-2 alla B iniziando poi a collaborare con la Dinamo. La cosa bella? L’emozioni, la tensione per una partita nel basket sono le stesse, in C come in testa alla serie A».

LA SITUAZIONE

Pari nello scontro diretto? Decide il quoziente canestri Sassari e Varese sono pari in classifica e nello scontro diretto avendo vinto di un punto l’una contro l’altra. Il regolamento prevede che, in questo caso, sia prima la squadra con il maggior quoziente canestri su tutte le partite: Sassari ha segnato 2028 punti e ne ha subiti 1862 (quoziente 1.0891), Varese 1927 e 1771 (1.0880). In caso di ulteriore parità, si guarderebbe al minor numero di falli negli incontri diretti e poi in totale. La classifica: Sassari, Varese 36; Roma 32; Cantù 30; Milano, Siena 28; Reggio 26; Venezia 22; Brindisi, Caserta 20; Cremona 18; Avellino, Bologna, Montegranaro 16; Pesaro 12; Biella 10.

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Bravi&cattivi

Taccuino

di PAOLO BARTEZZAGHI

IL GIUDICE FIP

Di Bella, l’esempio dell’ex capitano

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Montegranaro Via Steele, spazio a Fabio Di Bella (CIAMILLO). Come a Caserta, da dove il Dibo arriva, via le guardie statunitensi, spazio a Stefano Gentile. Domenica scorsa Di Bella ha realizzato la seconda doppia doppia della carriera. Non punti e assist come succede ai play, quelli bravi, ma punti (14) e rimbalzi (10), oltre a 8 assist. «Ha giocato una partita totale, ha fatto di tutto, un esempio per i compagni», ha detto Carlo Recalcati che in azzurro lo portò al Mondiale 2006 dove giocò e bene. Qualche settimana fa DiBo fu contestato dai tifosi di Montegranaro, la squadra gli rinnovò la fiducia, ma si dimise dalla carica di capitano. La carica la dà comunque.

Spinte a Facchini Sutor multata

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7.5

G. Rosselli

N. Dragovic

Domenica 30 punti e 10 rimbalzi. Le medie sono 20.8 e 9.7 rimbalzi. Sarebbe il primo nelle due classifiche se fosse tornato a Biella prima.

Otto punti, 9 rimbalzi, 9 assist. A quasi 30 anni, l’ala di Venezia realizza quasi una tripla doppia. E quasi Venezia passa a Roma.

Ad Avellino non c’è Lakovic, ci pensa Dragovic (7 su 9 da 3). Non è sloveno, ma serbo montenegrino. Non viene dai top club d’Europa, ma da Ucla.

K. Pinkney

7.5

(a.p.) Non c’è stata la squalifi ca del campo ma per la Sutor Mon tegranaro, già alle prese con pro blemi economici, al capitolo delle spese si dovranno aggiungere 5200 euro di multa dopo gli episodi che si sono verificati durante la partita di Ancona con Brindisi. Di questi, 3000 euro riguardano l’epi sodio che ha avuto come protago nista l’osservatore degli arbitri Fa bio Facchini, che ha ricevuto sputi e spintoni da parte di più persone, che lo hanno costretto a spostarsi dagli spalti per raggiungere il tavo lo degli ufficiali di campo.

DONNE

Finali Eurolega: Schio perde con lo Spartak

7

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Siena

S. Scariolo

Gani di Roma: 22 punti e 11 rimbalzi. Shane di Verona: 10.8 e 13.7 di media. Doppio anche il passaporto, nigeriano e Usa. No, non sono parenti.

Nelle ultime 5 partite in serie A, una vittoria segnando 98 punti. Nelle 4 sconfitte, 68.7 di media, meno della meno prolifica. Che è proprio Caserta (71.3).

Dice: «Non abbiamo interpretato la grave emergenza». Milano ha giocato in 10 e ha perso. Cremona ha giocato in 8 e ha vinto.

Lawal e Lawal

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La Famila Schio ha perso la prima partita alle Final Eight di Eu rolega iniziate ieri a Ekaterinburg (Russia). Le venete sono state bat tute dalle russe dello Spartak Vid noje 88 79 (21 20, 46 43; 64 60) con 32 punti e 10 rimbalzi di Jantel Lavender e 21 punti e 10 assist di Giorgia Sottana. Per le russe 18 punti a testa per le due stelle statu nitensi, Candice Dupree e Seimone

Augustus. Oggi alle 11 seconda par tita contro le turche del Fener bahce che ieri hanno battuto le francesi del Bourges 69 44 (Mc Coughtry 17; Mijem 11). Nell’altro gi rone: Ekaterinburg Polkowice 68 45, Kosice Galatasaray 71 65. Si qualificano alle semifinali di saba to le prime due di ogni girone, do menica la finale. RICORSO OLYMPIACOS L’Olym piacos Pireo ha presentato ricor so al Tas di Losanna per l’errore del cronometro nel finale della par tita persa in casa con Siena lo scor so 18 gennaio. L’Eurolega aveva re spinto le istanze del club greco.

DILETTANTI

Ceron 26, Coppa a Castelletto Ticino A Cecina (Li), Castelletto Tici no ha vinto la Coppa Italia della Dna battendo Matera 69 57. Protagoni sta Marco Ceron, guardia di 20 an ni e già nel gruppo dell’argento eu ropeo under 20 nel 2011, che ha re alizzato 26 punti con 6 su 9 da tre punti. La squadra di Garelli aveva eliminato in semifinale la favorita Torino di Stefano Pillastrini, prima in campionato. La Coppa di Dnb è stata vinta da Ravenna che ha bat tuto Castellanza 85 65, quella di Dnc da Montichiari che ha sconfit to Lugo 67 59.


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PALLAVOLO DOPO IL TRIONFO IN COPPA ITALIA

alla Serie A

clic IN 13 STAGIONI LE ITALIANE IN CAMPO SONO PASSATE DA 2 A 10

E la Dinamomania è anche un antidoto contro la forte crisi La città è 70a su 107 per qualità della vita. Il sindaco Ganau: «Il club è un modello di riferimento. Primato da fantascienza» CARLO ANGIONI

Il bello di essere i numeri uno, il giorno dopo, è ancora più bello. Titoloni sui giornali, Sassari di qua e di là, la favola che sempre di più perde i contorni di una favola e diventa certezza. La Dinamo ringrazia la classe di Bootsy Thornton e ci prende gusto. E la città, dove il tricolore è già arrivato 12 volte grazie alle ragazze del calcio e della pallamano (6 a testa), e dove il pallone maschile sta facendo a spallate per tornare tra i pro’ dopo un’assenza troppo lunga (la Torres è prima nel girone G di Serie D con 7 punti di vantaggio), sogna eccome. E di scudetto parla con la voce sempre più grossa. Domenica sera, dopo il più uno all’ultimo respiro con Varese, nella club house davanti al palazzetto dove il caffè è sardo, l’acqua è sarda e la birra è sarda, festeggiavano tutti. Pacche sulle spalle, sorrisi, autografi, foto con i telefonini. Meo Sacchetti, il presidente Sardara, Vanuzzo, Devecchi, Easley, Drake Diener e famiglia al completo in prima fila. Niente di diverso dalle altre domeniche, però. Sia chiaro. Entusiasmo «Sassari vive questo primato da fantascienza con entusiasmo e con tranquillità — racconta il sindaco Gianfranco Ganau, habitué del PalaSerradimigni —. La Dinamomania c’è e il risultato sbalorditivo con Varese l’ha rafforzata. Con poche risorse, si è creata

La curva La coreografia sassarese di domenica sera con Meo Sacchetti e i giocatori in versione «Giudizio Universale» CIAMILLO una struttura manageriale che lavora benissimo e riesce a fare da traino allo sport di base. La società è un modello di riferimento in un momento di grande crisi». La Sardegna, infatti, è la regione con il più alto tasso di disoccupazione giovanile; Sassari è la provincia con la più alta disoccupazione totale (19%), giovanile (54,3%) e anche femminile (22,4%), e alla voce qualità della vita (lo dice la classifica del Sole 24 Ore), è 70esima su 107. Un periodo nero, insomma. Da queste parti, però, la Dinamo resta la Dinamo. «Perché pubblico e squadra sono diventati una cosa sola — aggiunge Alessandra Giudici, presidente della Provincia e tifosissima —: la Dinamo è una realtà che ha iniziato a volare e non vuole più scendere». Il palazzetto è sempre pieno (su Facebook c’è anche chi scrive «Forza Dinamo, siete fortiiii-

iii, peccato non riuscire a trovare mai i biglietti, cosa dobbiamo fare?»), i progetti di solidarietà sono molto ben avviati, la squadra è utilizzata come mezzo di promozione della Sardegna, i giocatori sono stracoccolati dai tifosi. E l’ambiente è sempre più carico: «Noi ci crediamo allo scudetto», racconta Giovanni Giraudi, uno dei fondatori del gruppo di tifosi Commando Ultrà, 200 soci, colori biancoblù sempre presenti in tutta Italia grazie anche a chi vive in «continente»: «Se parlano di vincere il campionato a Varese, che ha i nostri punti, o a Milano, che è quinta, non vedo perché non possiamo farlo anche noi. La differenza è che se i grandi club non vincono si strappano i capelli, noi no. L’entusiasmo è davvero contagioso, e che peccato non avere il palazzetto più grande...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

NEGLI USA GIALLOVIOLA PRIVI DI KOBE E GASOL

DOMANI IN EDICOLA

Nba: Lakers ok in 7 College: torneo al via C’è anche Della Valle

Gallinari chiude la raccolta dei 40 campioni Nba

Da giovedì le sfide senza Kentucky campione uscente Senza Kobe Bryant e Pau Gasol infortunati, i Lakers battono Sacramento giocando in 7, come succedeva alla Phoenix di Mike D’Antoni e Steve Nash. Con Jodie Meeks in quintetto, ottimo contributo da Antawn Jamison (27 punti e 9 rimbalzi) e Steve Blake (16 con 4 su 7 da tre). College Da giovedì inizia il torneo Ncaa. Compilato il tabellone, tra le 68 squadre non ci sono Kentucky campione uscente, e il suo centro Nerlens Noel, 19 anni ancora da compiere, haitiano di origine e candidato alla prima scelta al prossimo draft. Le quattro teste di serie sono Louisville, Gonzaga, Indiana e Kansas. La scorsa sta-

gione Louisville e Indiana arrivarono alla Final Four, quest’anno ad Atlanta dal 6 all’8 aprile. Tra i candidati interessanti alle scelte Nba di giugno Ben McLemore, guardia di Kansas, il centro Cody Zeller e la guardia Voctor Oladipo di Indiana, e Shabazz Muhammad di Ucla. A Gonzaga gioca David Stockton, figlio di John, l’ex play di Utah uscito dallo stesso college nel 1984. Ci sarà anche Amedeo Della Valle. Venerdì Ohio State, vincitrice della Big Ten, esordirà contro Iona. Il figlio di Carlo, ex playmaker azzurro di Torino e Roma, in questa stagione ha giocato poco, 7.3 minuti di media, segnando 2.6 punti. RISULTATI Brooklyn-Atlanta 93-105 (Williams, Johnson 18; Horford 12); LA Lakers-Sacramento 113-102 (Jamison 27; Thomas 26); Dallas-Oklahoma City 101-107 (Nowitzki 23; Westbrook 35); Minnesota-New Orleans 97-95 (Williams 28; Vasquez 24); Houston-Golden State 78-108 (Harden e Lin 21; Curry 29).

(m.mar.) Leggeri ricorda la finale della Coppa Italia 2000: Reggio Calabria-Modena. «In campo due sole italiane, io con le emiliane e Gioli dall’altra parte». Domenica in Piacenza-Villa fra le titolari c’erano 10 italiane, equamente distribuite: Folie, Garzaro, Paris, Caterina Bosetti e Rondon per Villa, Ferretti, Lucia Bosetti, Leggeri, Guiggi e Sansonna per Piacenza.

Manuela Leggeri (37 anni, al centro) festeggia la Coppa Italia TARANTINI

Un’eterna Leggeri «Possiamo vincere tutto» La capitana della Rebecchi torna ad alzare una Coppa a undici anni dal titolo Mondiale

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In momenti così penso a chi gioca partite più dure: come Anza e come mio padre

MATTEO MARCHETTI PIACENZA

Il rischio era quello di dimenticarsi come si fa, perché dal 2002 Manuela Leggeri non alzava più al cielo un trofeo. Tante vittorie di tappa, ma nessun traguardo tagliato con il sorriso. Invece a undici anni dal trionfo Mondiale in Germania l’ex capitana azzurra torna a festeggiare e lo fa con una vittoria dal sapore speciale: il successo di Piacenza in Coppa Italia è il primo nella storia della società emiliana da quando è in A-1. Lacrime di gioia sul campo di Varese per Manuela, che non ha smesso di emozionarsi fino a notte fonda. «Abbiamo mangiato e brindato tutte insieme — spiega

— e una volta a casa ho acceso la televisione per riguardarmi la partita». Dediche Intanto il cellulare continuava a suonare: telefonate e messaggi arrivati anche via twitter. Compresi i complimenti di Giovanni Guidetti, fresco vincitore della Champions: «Quando Manuela Leggeri vince io sono contento. Ho imparato tanto da lei» scrive il tecnico dalla Turchia. La capitana di Piacenza ringrazia e risponde: «Un grande. E’ uscito dall’Italia per fare nuove esperienze e i risultati gli stanno dando ragione». Undici anni sono lunghi, chissà quante volte Leggeri ha pensato alla dedica per un nuovo successo. Ma adesso che è tornata a gioire le prime parole sono per chi vive momenti difficili. «A Sara Anzanello, che sta giocando una partita durissima, e a mio padre, che ha iniziato la sua sfida più complicata. Poi fatemi ricordare Luca Pugina, il nostro team manager dell’anno scorso: sono sicura che da lassù ci ha dato una grossa mano».

La prima vittoria importante andrebbe festeggiata a dovere. Piacenza invece non può, perché domani ha già una nuova finale, l’andata della Challenge con le russe del Krasnodar. E il “Triplete” adesso inizia a diventare una speranza concreta. «L’obiettivo è vincere sempre e i mezzi li abbiamo. Però dobbiamo giocare palla su palla, vietato guardare troppo avanti». Anche perché un mese fa la Rebecchi Nordmeccanica non era ancora riuscita a liberare tutti i cavalli del proprio motore. In Europa «L’arrivo di Caprara — spiega Manuela — ha portato consapevolezza nei nostri mezzi e quella tranquillità che ci mancava». Un solo set perso in due giorni: una superiorità schiacciante che sembra aver modificato il borsino delle favorite in chiave scudetto, rilanciando le ambizioni di Piacenza. «Forse nel pensiero degli altri, perché noi ci abbiamo sempre creduto». Dato statistico per mettere a confronto due generazioni: nel weekend lombardo le piacentine hanno battuto Bergamo di Valentina Diouf (mai entrata per un problema fisico) classe 1993, e Villa di Caterina Bosetti, classe 1994. Proprio nel 1993 la Leggeri vinceva la sua prima Cev con Roma. «Forse — ride Manuela — è meglio non sottolinearlo. Penso che voglia dire una sola cosa: come squadra abbiamo l’esperienza in più che in questi appuntamenti è utilissima. Per il resto in questi vent’anni il volley è completamente cambiato». Fra le poche cose rimaste immutate c’è Manuela Leggeri che continua a vincere. «Il successo in Coppa Italia è frutto di un cammino iniziato la scorsa stagione, con un ambiente entusiasta e una società serissima che punta in alto anche in Europa». Domani prima finale continentale per la Piacenza in rosa. E Manuela non vuole aspettare altri undici anni prima di alzare al cielo un nuovo trofeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino Lloyd lascia Busto Domani in edicola, a 4.99 euro più il prezzo del quotidiano, esce il volume conclusivo della serie «Le Stelle Nba ai raggi X» dedicato a Danilo Gallinari, ultimo dei 40 campioni di ieri e di oggi della nostra collana, scelto dai lettori con un sondaggio su Facebook. E’ possibile acquistare l’opera completa, scritta dai giornalisti della Gazzetta e da Dan Peterson, Federico Buffa e Flavio Tranquillo, o il singolo volume su www.gazzettastore.it

(m.b.l.) Nuovo consulto medico per la regista della Unendo Yamamay Carli Lloyd che oggi vola negli Usa per verificare lo stato di recupero post infortunio (fratture da stress alle tibie). Potrebbe anche non tor nare a Busto...

Anza ancora prognosi (e.san.) Le prime 48 ore post tra pianto sono trascorse secondo le migliori aspettative e ci sono segni di ripresa incoraggianti per Sara Anzanello. I medici, entro le prossi me 48 ore, potranno eseguire una valutazione più approfondita. La

prognosi per la giocatrice dell’Azer rail Baku è tuttora riservata. JACK PREMIATO (ni.ba.) Matti nata in Campidoglio per Jack Sinti ni, dove il palleggiatore di Trento è stato insignito del Premio Andrea Fortunato, per l’impegno della pro pria associazione. Con lui sono sta ti premiati fra gli altri Cannavaro, Costacurta, Aurelio De Laurentiis e Cosmi. TROFEO GAZZETTA (c.g.) 19ª giornata: 60: Bauer, Van Hecke, 57: Di Iulio, Nikolova, 56: Petrau skaite, C.Bosetti, 53: Turlea, 50: Diouf, 48: L.Bosetti, 46: Aguero, 44: Tirozzi, 43: Klinemann. UN LIBRO DI MAX (a.fr.) Max Di Franco, il centrale della Cmc Ra

venna, è appena entrato nella squa dra della speranza (www.lasqua dradellasperanza.it) di cui fa parte anche l’olimpionico di kayak, Danie le Molmenti. A maggio uscirà il suo libro “Il bambino che sogna” (edizio ni Andrea Mucciolo di “Galassia Ar te”): racconta vent’anni di storia, a partire dalla lettera che Max, allora 14enne, scrisse a squadre di serie A per chiedere di fare un provino. Ci sarà pure il documentario “La let tera: il bambino che sogna”. In atte sa del film. KAROL TURCA Carolina Costa grande il prossimo anno giocherà nel Vakifbank Istanbul. Il Galatasa ray cerca la centrale Bauer, da Bu sto.


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RUGBY IL FUTURO DEL MOVIMENTO I NUMERI DELLA CRESCITA

L’Italia è più ovale «

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Ora sappiamo di poter battere tutti. Investiremo sui giovani e per allargare la base ALFREDO GAVAZZI PRESIDENTE FIR

Un’idea di riforma Eccellenza a otto squadre, poi 2ª divisione e tornei geografici VITTORIO MUNARI D.G. TREVISO

Vincere il Sei Nazioni: serve qualità La Celtic dà intensità agli atleti, Brunel li valorizza. Ma bisogna rilanciare il campionato e formare tecnici SIMONE BATTAGGIA

«Vincere il Sei Nazioni? Altri due anni». Jacques Brunel l’ha detto sabato sera, di sfuggita, dopo Italia-Irlanda. Sembrerebbe quasi una battuta, se lo stesso Brunel non avesse posto lo stesso obbiettivo alla sua presentazione da c.t. un anno e mezzo fa a Bologna. Ci si può davvero arrivare? E come? Maniacalità e piccoli passi Leonardo Ghiraldini, tallonatore da 53 caps, è tra quelli che conoscono meglio testa e pancia del gruppo azzurro. «Le vittorie su Francia e Irlanda sono arrivate con la crescita di giocatori, staff e dirigenti. La rosa si amplia e c’è sempre più attenzione ai dettagli. Le grandi squadre hanno una dedizione maniacale». An-

che gli obbiettivi si costruiscono scalino su scalino. «Io me ne pongo uno per stagione — continua il n.2 di Treviso —, sia come crescita individuale, sia con la squadra. Vorrei giocarmi la Heineken o fare la finale di Celtic, ma ci si arriva un po’ alla volta. Il Sei Nazioni si conquista vincendo una partita dopo l’altra». Crescere e consolidare «Credo che quella di Brunel sia stata una considerazione a caldo — spiega Alfredo Gavazzi, presidente della Fir da settembre —. Ora però sappiamo che possiamo battere tutte le altre cinque. Le partite sono al limite, si possono vincere come perdere tutte. Bisogna crescere e consolidare. A novembre avevamo dimostrato certe possibilità, nel Sei Nazioni le abbiamo conferma-

te. Aumenteremo gli investimenti nel settore giovanile, i campioni come Vaccari, Troncon, Parisse o Zanni non nascono ogni anno, bisogna allargare la base per avere più possibilità per pescarli». «Il passo in avanti è stato mostruoso — dice il d.g. di Treviso Vittorio Munari —. L’intensità atletica è stata la migliore di sempre, tutti gli avversari hanno detto che l’Italia è stata la squadra più fisica, come ha fatto il Munster dopo aver giocato col Benetton. Brunel ha esperienza e abilità, sa cogliere il bene fatto da altri e renderlo utile alla causa, mettendoci del suo. Non ha mai avuto una brutta parola verso Treviso, a differenza di valanghe di faccendieri. E anche Gavazzi rispetta il lavoro fatto». Campionato da riformare È chia-

DUE VITTORIE COME NEL 2007 IL CUCCHIAIO DI LEGNO MANCA DA QUATTRO EDIZIONI

ro come sia scoppiata la pace tra la Fir e il club che forma e sostiene la maggioranza degli azzurri. Era un passo in avanti imprescindibile, ma per inseguire il sogno di Brunel serve altro. «Il c.t. deve potersi sedere a un tavolo e scrivere il primo, il secondo, il terzo e il quarto XV dell’Italia — spiega Munari —. Oggi già al terzo siamo in difficoltà. Con Castro fuori, chi avrebbe giocato pilone destro contro l’Irlanda se Cittadini avesse avuto un’unghia incarnita? Per parlare di futuro bisogna guardare all’under 20, alla formazione allenatori e arbitri. E al campionato: a 12 squadre è una perdita di tempo, si abbatte la qualità. Dovrebbero essere otto e otto nella seconda divisione, con un gruppo di 25 arbitri e 25-30 allenatori di alta qualità; sotto, tornei geografici. I giovani miglio-

MASI, PARISSE, ZANNI

Tre azzurri per il migliore del Torneo Andrea Masi (uomo del match con l’Inghilterra), Sergio Parisse (Francia) e Alessandro Zanni (Irlanda) sono tra i 15 candidati per il titolo di miglior giocatore del Sei Nazioni. Zanni è primo nella classifica dei ricicli veloci (12) e secondo nelle touche vinte (19; 23 Ryan/Irl). Si vota fino a mezzanotte di domani sera. O’DRISCOLL Brian O’Driscoll è stato citato per lo stamping su Simone Favaro al 30’ p.t. di Italia Irlanda. Il centro, dato per sicuro nel tour dei Lions in Australia a giugno e luglio, rischia una lunga squalifica. RANKING La partita di sabato non migliora il ranking degli azzurri, ancora 12esimi, ma toglie due posizioni all’Irlanda, ora nona. La nuova classifica: 1. Nuova Zelanda 90,08; 2. Sudafrica 86,94; 3. Australia 86,87; 4. Inghilterra 83,72; 5. Galles 83,36; 6. Francia 81,59; 7. (8) Samoa 78,71; 8. (9) Argentina 78,71; 9. (7) Irlanda 78,05; 10. (10) Scozia 76,86; 11. Tonga 76,10; 12. ITALIA 76,06.

ri dovrebbero allenarsi con le franchigie e giocare in Eccellenza. Politicamente e logisticamente è difficile, ma tecnicamente è ciò che servirebbe». Doppia strada «Più vincono Tre-

viso e Zebre, più potere abbiamo in Celtic — aggiunge Gavazzi, che sta rinegoziando la presenza delle italiane nel torneo —. Per questo ho lasciato libere le due squadre (fino alla scorsa stagione la Fir imponeva vincoli sui non eleggibili e sul loro ruolo, ndr). Allestite a giugno, le Zebre si stanno comportando con dignità. Saranno più competitive, ma vedo ruoli diversi per le franchigie. Treviso resta un club privato: è più strutturato e con l’innesto di qualche fuoriclasse (e un «botto», che sia o meno McCaw, è nelle corde di Treviso, ndr) può vincere di più. Le Zebre dovranno anche rischiare qualche giovane nei ruoli che ci mancano». Una terza squadra? «Bisogna vincere di più e servirebbe che Irlanda o Galles rinunciassero a una delle loro — chiude Gavazzi —, perché non vedo un torneo a 14. Tutto aiuta, anche le vittorie in Celtic, anche i 70.000 all’Olimpico. Se dimostriamo di riempire così lo stadio, c’è una possibilità che ci assegnino il Mondiale 2023». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GOLF E SCI ANNUNCIO IN COPPIA

v identiKit LA NUMERO 1

identiKit IL NUMERO 1

v storia Campioni nello sport e coppie nella vita: i numeri uno CONNORS-EVERT Fecero impazzire il tennis Jimmy Connors e Chris Evert, la loro storia fece scalpore ma non durò MARISA POLI

Ufficializzazione di coppia. Tiger Woods e Lindsey Vonn si frequentano. L’hanno detto insieme, come si conviene a due innamorati. Ciascuno sul proprio profilo di Facebook (2.736.702 fan per lui, 604.171 per lei), con tanto di foto posate (non inquadrate le mani, né anelli di fidanzamento). Più formale Tiger: «Ho una relazione con Lindsey Vonn». Più pissi pissi lei: «Penso che il segreto non sia stato custodito bene: da qualche tempo frequento Tiger». E il riferimento è alle voci sui due che dallo scorso autunno hanno cominciato a circolare, causa notorietà planetaria del padrone del golf e della stella assoluta dello sci. Dichiarazione «Questa stagione

è stata fantastica sinora, sono felice delle vittorie a Torrey Pines e a Doral» ha scritto Woods su Facebook (riferimento ai successi ottenuti nel Farmers Insurance e nel Cadillac Championship della scorsa settimana). «Qualcosa di bello è successo fuori dal campo con Lindsey Vonn. Lindsey e io siamo amici da un po’, ma negli ultimi mesi siamo diventati molto intimi e ci stiamo frequentando». Conferma lei, sempre via social network: «Sì, sto frequentando Tiger Woods. Il nostro rapporto si è trasformato da un’amicizia in qualcosa di diverso negli ultimi mesi, sono molto felice. Non voglio più parlare di questo argomento, vorrei che fosse una parte della mia vita, riservata a noi, alla mia famiglia e agli amici più stretti». Poi la richiesta di discrezione: «Vi ringraziamo per il vostro sostegno e per il rispetto nei confronti della nostra privacy. Vogliamo portare

avanti la nostra relazione in modo discreto, come una coppia normale e vogliamo continuare a competere come atleti». Divorziati Un matrimonio alle

spalle lui. Con tanto di divorzio milionario, ultima puntata di diversi scandali sessuali che portarono la moglie, l’ex modella svedese Elin Nordegren, a un inseguimento con mazza da golf nelle esclusive vie di Miami. Un matrimonio alle spalle pure per la Vonn, che ha mantenuto il cognome dell’ex marito Thomas al posto di Kildow. Il legame sentimental-professionale (lui era allenatore/manager/motivatore) si è sfasciato nel novembre 2011, quando lei alla vigilia del gigante di Aspen si ritrovò con tutti gli scarponi

AGASSI - GRAF Un matrimonio felice Andre Agassi e Steffi Graf si sono sposati ed hanno avuto due figli

ZATOPEK-CONNOLLY Il fulmine all’Olimpiade Emil Zatopek e Dana Connolly si conobbero ai Giochi di Helsinki 1952

Conferme d’amore Tiger e la Vonn allo scoperto «Stiamo insieme»

PELLEGRINI-MAGNINI Con loro l’acqua è azzurra Federica Pellegrini e Filippo Magnini fanno copia dai Mondiali del 2011

Dalla festa allo yacht 1

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Ufficializzazione (e foto) su Facebook: «Da qualche mese ci frequentiamo, ora lasciateci in pace» 3 Tiger Woods, 37 anni, e Lindsey Vonn, 28, nelle foto postate ieri pomeriggio su Facebook per annunciare il fidanzamento

1 La Vonn alla festa di Woods, aprile 2012 2 Tiger a Salisburgo, gennaio 2013 3 La Vonn torna negli Usa con il jet di Woods 4 La Vonn scende dallo yacht di Woods 4

limati e rovinati (da lui) per ripicca. Il divorzio fu annunciato poco più di due mesi fa, prima delle gare di St. Anton. Alla vigilia di uno dei tanti indizi seminati dai due: Woods, in viaggio per il torneo di Abu Dhabi, fece tappa con il suo jet privato a Salisburgo. Non a caso: i giornali austriaci scovarono l’hotel dell’incontro (il Grünauer Hof di Wals, a 10 chilometri dalla città di Mozart). Indizi Ad Aspen hanno comin-

ciato a trapelare le voci sui due, intorno a novembre, quando la Vonn fu ricoverata per qualche giorno in ospedale, ufficialmente per un’infezione intestinale. Gli episodi si sono ripetuti. L’amica-collega della Vonn, Maria Riesch, ha beccato lui a Vail

con i figli a lezione dal fratello di Lindsey, Reed. Poi la presenza di Woods nello stesso hotel di lei non è passata inosservata (chiedere alle azzurre di stanza da quelle parti). Sulle colonne della rubrica del Denver Post la Vonn (era ancora in attesa di divorzio, ai tempi) ha inizialmente provato a minimizzare: «Siamo amici da tanto tempo, lui ama lo sci, cercava un maestro per i figli e mi ha chiesto un consiglio». Poi si è presa una pausa di tre settimane dopo Courchevel, per rimettersi in forma, ma secondo i bene informati le ha trascorse accanto a Woods, ad Anguilla. Rinvio Si sussurrava di un possibile annuncio del fidanzamen-

Tiger Woods in gara questa settimana nell’Invitational Bay Hill a Orlando. Lindsey Vonn, infortunata, è attesa da 6-8 mesi di riabilitazione

to durante i Mondiali a Schladming, progetto fallito presto. La Vonn è caduta e si è gravemente infortunata nel superG che ha aperto il programma il 5 febbraio. Ma è poi volata a casa con il jet privato di Woods. Ed era a bordo della barca di Tiger (uno yacht di nome Privacy, ironia della sorte) la scorsa settimana. Mentre lui vinceva a Dorel, e lei conquistava, da convalescente (tornerà se tutto va bene a novembre) e per un punto la sesta coppetta di discesa, vista la cancellazione della gara finale di Lenzerheide. Fino al lieto fine di ieri. E vissero felici e contenti. Se sarà per sempre, lo sapremo tra un po’. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TENNIS LA RINASCITA

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clic Dal rientro, ha perso solo contro... Zeballos sulla terra di Viña del Mar

Gazzetta.it

Horacio Zeballos (Ap), 27 anni, argentino di Mar del Plata, n. 39 del mondo, è l’unico ad aver battuto Nadal dal rientro, in finale a Viña del Mar, il primo torneo disputato dallo spagnolo dopo lo stop di 7 mesi. Poi solo vittorie: 17

Le immagini più belle del trionfo, gli highlights e il video della rinascita

Le foto più belle del 600˚ successo di Rafa Nadal, gli highlights della finale con Del Potro a Indian Wells e ora rotta su Montecarlo. In un video le tappe della rinascita del maiorchino e le prospettive sulla terra rossa.

Domenica a Indian Wells, dopo il 4-6 6-3 6-4 contro Del Potro, Nadal si accascia, abbraccia lo sconfitto e quindi si gode estasiato la premiazione del 22˚ trionfo Masters 1000. In basso l’abbraccio di Del Potro LAPRESSE

Capolavoro Nadal torna Rafa Cancella Del Potro e 7 mesi di incubi Terzo successo in 4 tornei: il mancino di Maiorca sorride pure a Indian Wells: «Non potevo sperare di più» VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci

Rafa Nadal vince Indian Wells sul cemento che gli fa tanto fa male alle ginocchia, rimontando in finale Juan Martin del Potro e i 7 mesi di esilio per la sindrome di Hoffa. Rafa riprende la collezione di successi e di record, Rafa non trionfava sul duro da Tokyo 2010, Rafa col Masters 1000 numero 22 rilancia la carriera... Non ubriacatevi di cifre, quella finale, domenica, non era una delle tante finali, e quel torneo non era uno dei tanti tornei, sia pur blasonato: erano molto di più, per Rafa e per il tennis. Così vuole l’essenza dello sport: sincero, semplice, tremendamente umano e inedito. Così, soltanto così, nel deserto della California, il miraggio più assurdo ridiventa Nadal, il campione-esempio che tanto mancava: il più diretto, il più palese, e infatti il più vicino ai giovani. Al di là delle vittoria, sia pure eclatante. Sangue Il campione, quello,

non poteva essersi dimenticato come si gioca, dicono gli inchini di Djokovic e Federer, e confermano i sussurri di Juan Martin del Potro, schiantato nel corpo e nell’anima: «Un ritorno così veloce è straordinario, ma non so quanto sono sorpreso perché Rafa è capace di qualsiasi cosa: è molto forte di testa, e di gioco. Ha anche talento ed è uno dei due-tre al mondo con una squadra che poteva lavorare per lui, ogni giorno, perché tornasse in forma proprio a Indian Wells». Nè il famoso guerriero, «col killer istinct», come suggerisce Paolo Bertolucci a Sky, poteva aver già dimenticato l’odore del sangue. Non nel suo sport che è fatto di attimi. Quello decisivo, nel match che Nadal attende da Miami di 12 mesi fa — dall’ultimo torneo sul cemento —, passa sul 4-6 0-2, quando Delpo, dal dritto che spacca, rovescia la situazione dal quasi 0-4 del primo set, prendendo in mano lo scambio e il match. Mentre Nadal mastica rabbioso: «Ave-

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I NUMERI

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I tornei vinti da Rafael Nadal: 38 sulla terra rossa, 11 sul cemento, 3 sull’erba e 1 sul veloce indoor.

600

Le partite vinte in carriera da Nadal (sotto, con Del Potro). La prima il 29 aprile 2002 nel torneo di Palma di Maiorca contro il paraguaiano Delgado (n˚ 81) per 6-4 6-4

vo perso un po’ la calma, non riuscivo a girargli attorno al giusto, sbagliavo tattica, che per me è strano. Lui iniziava a giocare in maniera più aggressiva e io non riuscivo più a capire come fare punti». Boomerang Lì, l’omone di Tandil (1.98 per 100 chili) dovrebbe spingere ancor di più sull’acceleratore, ma è in riserva, dopo le eclatanti rimonte una dietro l’altra, sotto il sole del deserto, contro il numero 3 del mondo (Murray) e l’1 (Djokovic). E il gattino di là del net gli lancia un’occhiata che è una condanna a morte. Da brutto, sgraziato, e stizzito, d’incanto, ridiventa un puma: freddo, deciso, implacabile. Per due game, si esalta nel suo gioco preferito, estenuare l’avversario rimandandogli qualsiasi proiettile come un boomerang, poi va all’incasso del fondamentale 3-3, grazie a due regali (doppio fallo ed errore di dritto) dell’altro. Parola di Rafa: «Con il contro-break ho ritrovato la calma, e ho pensato a che cosa dovevo fare per vincere il set. Sono riuscito a giocargli sul rovescio, ho provato ad abbassare il ritmo, finalmente ho aspettato il momen-

Dopo le tappe d’assaggio sulla terra, lo spagnolo torna ad imporsi sul cemento Usa Per domare il gigante argentino, Nadal deve tirar fuori il «vecchio» guerriero... to giusto per fare il punto ed ha funzionato». Il match finisce, anche se il verdetto sarà 4-6 6-3 6-4. Terra! Del ginocchio Rafa non

parla più, e nemmeno della paura di non poter giocare Indian Wells di appena due settimane prima, anche se cancella l’iscrizione da mercoledì a Miami «per rinforzare i muscoli della gamba sinistra». La sua gioia è immensa, e di certo non lo maschera: crolla al suolo, rischizza su come un grillo, vola addosso al suo clan, sorride beato: «E’ stato un anno molto difficile, i sette mesi di stop per infortunio e tutto quello che ho passato: questa è una delle vittorie più emozionanti della carriera, vincere contro i più forti del mondo sulla superficie migliore per loro... Sinceramente, non è possibile fare un ritorno migliore». Poi sale sul primo aereo per casa, Maiorca, il trampolino per Montecarlo, del 14 aprile. «Terra, la superficie dove amo giocare e dove ho avuto tanti successi. Ma ogni anno è diverso, e devo migliorare. Voglio continuare a vincere, perciò vado a Montecarlo con le stesse aspettative di sempre, cercherò di dare il massimo, di arrivar lì in salute e in forma». Il nono trionfo di fila nel Principato è un miraggio, o no? © RIPRODUZIONE RISERVATA

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le classifiche

IL 2013 Rafa scalza Ferrer DI NADAL L’attesa Rafael Nadal non vinceva un torneo sul cemento da 2 anni e 5 mesi: nell’ottobre 2010 il maiorchino si impose a Tokyo battendo in finale Gael Monfils 6-1 7-5. Masters 1000 Lo spagnolo è il primatista di Master 1000 vinti: con il successo di Miami è salito a 22. A Indian Wells ha superato Federer (Svi) con 21, poi ci sono Agassi (Usa) con 17, Djokovic (Ser) con 13 e Sampras (Usa) con 11 Il 2013 Nel 2013 Nadal che ha vinto 17 partite su 18: come lui solo Djokovic (lu.mar.)

e recupera il n. 4 La Errani ritorna 7

Dopo il successo di Indian Wells, Nadal rientra nella top four a spese di Ferrer, mentre Seppi guadagna una posizione e adesso è 19˚. Cambiamenti anche nella classifica femminile, con la Sharapova che supera la Azarenka alle spalle di Serena Williams e la Errani che recupera il numero 7 a spese della Kvitova. Sale anche la Vinci, che eguaglia al numero 15 la sua miglior posizione di sempre, ottenuta nel settembre del 2012 dopo i quarti di finale agli Us Open. Uomini: 1. Djokovic (Ser) 13.280; 2. Federer (Svi) 8.715; 3. Murray (Gb) 8350; 4. (5) Nadal (Spa) 6745; 5. (4) Ferrer (Spa) 6630; 6. Berdych (Cec) 5010; 7. Del Potro (Arg) 4830; 8. Tsonga (Fra) 3750; 9. Tipsarevic (Ser) 3090; 10. Gasquet (Fra) 2960. Gli italiani: 19. (20) Seppi 1785; 36. Fognini 1090; 59. (49) Lorenzi 786; 76. (75) Bolelli 652; 105. (107) Cipolla 494; 113. (114) Volandri 467; 118. (123) Viola 447. Donne: 1. S. Williams (Usa) 10.365; 2. (3) Sharapova (Rus) 10.015; 3. (2) Azarenka (Bie) 9.575; 4. A. Radwanska (Pol) 7.395; 5. Li Na (Cina) 5.880; 6. Kerber (Ger) 5.400; 7. (8) Errani 5160; 8. (7) Kvitova (Cec) 5.150; 9. (10) Wozniacki (Dan) 4130; 10. (9) Stosur (Aus) 4005. Le altre italiane: 15. (16) Vinci 2605; 47. Schiavone 1151; 85. (80) Giorgi 779; 100. (101) Knapp 699; 103. (92) Pennetta 662; 146. (153) Burnett 454; 172. (168) Camerin 379. VAI VIOLA Esordio vincente per Matteo Viola nelle qualificazioni del Masters 1000 di Miami. Il veneziano, unico italiano al via delle quali e numero 24 del seeding, ha battuto con un netto 6-3 6-0 il brasiliano Thiago Alves, 30 anni, numero 149 del ranking.

I PROGRAMMI

Ora salta Miami Ritorna ad aprile a Montecarlo Rafael Nadal non sarà al via del torneo di Miami (4.330.625 $, cemento) di questa settimana, secondo Masters 1000 americano della stagione. Lo spagnolo ha presentato un certificato medico e ha già raggiunto Maiorca dove si allenerà fino al rientro sul rosso, a Montecarlo il 14 aprile. A Miami non c’è neppure Federer, fermo fino a maggio.

IL 20/21 APRILE FED CUP

Azzurre-ceche Gli abbonamenti per Palermo Sono in vendita gli abbonamenti per la semifinale di Fed Cup tra Italia e Repubblica Ceca n programma al Circolo Tennis Palermo il 20 e il 21 aprile. Sono state predisposte tre fasce di prezzo. Attualmente sono in vendita solo quelli per l’intero weekend. I tagliandi sui circuiti web: Ticketone, Vivaticket, Tickettando e Storeonlinemcaentertainmen tevents.eu


MARTEDÌ 19 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Sci DOPO L’INTERVENTO A COIRA

Tiro a volo COPPA DEL MONDO

Karbon, quattro viti La Rossi messicana per sperare nel ritorno riparte da seconda Se la visita a cui sarà sottoposta stamane non rivelerà complicazioni, Denise Karbon stasera sarà dimessa dall’ospedale di Coira (Svi), dove domenica è stata operata per la doppia frattura della caviglia destra dopo l’inforcata nella finale del gigante di Coppa a Lenzerheide. I chirurghi le hanno inserito 4 viti e le prime due saranno rimosse fra 45 giorni per permetterle di usare l’articolazione. Se non ci saranno problemi, l’azzurra potrà riprendere la preparazione con l’inizio dell’estate. Denise è serena: «Poteva andare peggio, temevo per il ginocchio, invece lì è tutto a posto e anche nella caviglia i legamenti non hanno subito lesioni. Nella sfortuna penso che se c’è un momento buono per un infortunio, questo è il migliore: ho davanti il tempo per rimettermi, eseguire con calma la riabilitazione e riprendere gli allenamenti». Il rientro Tutti si chiedono se, dopo tanti incidenti, la Karbon avrà ancora voglia di continuare ripartendo per l’ennesima volta da zero. «Devo vedere come si risolve, se la caviglia riprende la piena funzionalità. L’intenzione, una volta che sarò completamente guarita, è di riprendere l’allenamento atletico. Smetterei se nei test prima della prossima Coppa del Mondo capissi di non essere più com-

Ippica VENERDI’ PER IL 24 SU 24

Denise Karbon e la sua caviglia

petitiva. Mi spiace per l’incidente di domenica, ma dopo una stagione in salita, su quella pista bellissima e con la neve finalmente dura avevo ritrovato quelle sensazioni che non provavo da tempo, mi sentivo come liberata. In prospettiva queste sensazioni mi danno serenità perché stavo finalmente sciando con le migliori». Ottimista anche il medico federale Andrea Panzeri: «La frattura di Denise è stata causata dall’eccessiva torsione dell’articolazione perché gli sci non si sono staccati. L’intervento è stato abbastanza semplice e l’incidente non le condizionerà la carriera». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuoto VOLATA PER IL COSTUME

Nuove regole e subito Jessica Rossi sul podio, insieme all'esordiente Silvana Stanco, alla prima tappa di Coppa del Mondo, ad Acapulco. La campionessa olimpionica ha chiuso al secondo posto, mentre la 19enne azzurra residente in Svizzera comincia la carriera con un terzo posto. Vero però è che le nuove regole hanno sortito anche una bella sorpresa, visto che la prova è andata alla russa Liudmila Pshenichnikova che da sola ha gli stessi anni delle due azzurre messe insieme (40) e fino a ieri non era mai salita su un podio di Coppa. Al termine dei primi 75 piattelli le prime 6 sono andate in semifinale, con la tedesca Beckmann prima a 73, la Rossi a 71, la Pshenichnikova a 70 e la Stanco 69. Punteggio azzerato A quel punto si azzera tutto e si fa una serie da 15 colpi al termine della quale la russa e la Rossi erano prima e seconda e dunque in finalissima; la Beckmann e la Stanco terze e in finalina. Nel primo caso successo della Pshenichnikova 12-9, nel secondo Della Stanco 13-10. «Sono contenta di aver centrato il podio – ha dichiarato Jessica Rossi – Dopo l’Olimpiade è iniziato un periodo fitto di impegni molto pressanti ed ho prolungato la pausa invernale più del solito. Ho ripreso il lavoro solo poche settimane fa e questo risultato mi dice che sto an-

Atletica CALDO IN ISRAELE

Jessica Rossi, 21, oro a Londra

dando nella direzione giusta». L’olimpionica non ha nascosto la sua avversione alle nuove regole. Non mi convincono, ma oggi sarei arrivata al secondo posto anche con le vecchie», ha riconosciuto. Domenica nella notte anche prima serie sella fossa uomini, con Daniele Resca in testa da solo a 49, Grazini a 48, Fabbrizi a 47.

Avversione

m.sal. Fossa donne: 1. Pshenichnikova (Rus) 70/75 – 13/15 – 12/15; 2. Rossi 71/75 – 13/15 – 9/15; 3. Stanco 69/75 – 12/15 – 13/15; 4. Beckmann (Ger) 73/75 – 12/15 – 10/15; 5ª Wilder (Usa) 73/75 – 11/15; 6. Nei del (Usa)69/75 – 9/11; 7. Caporuscio 68/75. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Baseball IL WORLD CLASSIC

Ancora Black Caviar. Venerdì a Moneey Valley, la regina del galoppo australiano e mondiale (allenatore Peter Modee, fantino Luke Nolen) tenterà di conquistare nelle William Reid Stakes (m 1200) la 24a vittoria di una straordinaria carriera da imbattuta e la 14a di primo gruppo, eguagliando in quest’ultimo caso il record australiano di gruppi 1 conquistati di Stylish Lord, mentre il mondiale di questa graduatoria appartiene al castrone americano John Henry con 16. Fino al termine della stagione, Black Caviar potrebbe disputare almeno altre tre corse. L’anno prossimo entrerà in razza e appare sempre più probabile un suo «matrimonio» con Frankel, il fenomeno inglese che ha concluso la carriera lo scorso anno con 14 vittorie su 14 corse, come uno dei più grandi purosangue della storia.

Non trovano pace le corse su strada di Tel Aviv. La mezza di venerdì scorso per il gran caldo (36 gradi nonostante la partenza all’alba) aveva provocato la morte di un 29enne israeliano e una ventina di ricoverati. In base al bollettino meteo (29 gradi) il Ministero della Sanità ha quindi disposto l’annullamento della maratona di domenica e il rimborso delle iscrizioni. Già l’anno scorso la maratona aveva registrato un morto e 15 ricoverati.

DUBAI CUP PER BOTTI L’allenatore italiano di stanza in Inghilterra, Marco Botti, ha confermato Planteur alla Dubai Cup da 10 milioni di dollari (30 marzo) dopo il 3˚ posto dello scorso anno alle spalle di Monterosso e Capponi.

Black Caviar e il fantino Nolen

Fino al 31 marzo bocche cucite, perché l’attuale sponsor tecnico giapponese Mizuno potrebbe avere la priorità per il rinnovo, ormai però improbabile. La trattativa va avanti, anzi è avviatissima e sembra sul punto della definizione: l’operazione quadriennale porterebbe Federica Pellegrini a legarsi fino al dicembre 2016 al marchio Jaked, reduce da una fragorosa rottura con la federnuoto (tornata con Arena) ma adesso disposto a tutto pur di avere la numero uno del nuoto azzurro, che già ha avuto con altri marchi del gruppo Cimmino rapporti di lavoro ed è stata testimonial di campagne sull’intimo. Federica tra contratto, bonus, premi e campagne potrebbe arrivare a guadagnare un milione di euro lordo, e resta blindata dal bouquet di sponsor degli anni scorsi. Ma in questo caso, tornare a vestire il costume (dai Primaverili di Riccione) con cui ha vinto l’oro olimpico, aiutare il brand nello sviluppo tecnologico, diventa un passaggio eclatante nel mondo dei costumi.

L’etiope Bimro al traguardo EPA

BOYLE VELOCE (al.f.) Lauren Boyle nuota i 400 sl in 4'05”67 nelle batterie dei campionati neozelandesi di Auckland piazzandosi al 2˚ posto delle graduatorie mondiali stagionali; ha poi vinto la finale in 4'06”39 e ha migliorato il primato nazionale dei 1500 sl a 16'16”83 (2˚ t. stag.). Intanto si è ritirata Melissa Ingram. Uomini: 200-400 sl Stanley 1'47”13, 3'48”92; 100 ra Snyders 1'00”20. Donne: 100 fa Bachelor 58”84.

Baseball

Morto a Tel Aviv Portorico vince No alla maratona Giappone out

PERTILE (a.fr.) Alla 14ª maratonina di Brugnera (Pn) l’azzurro Pertile ha chiuso 4˚ in 1h05’22”. Vittorie al marocchino El Barhoumi (1h04'41'') e alla keniana Chebet (1h16’39"). MARATONE (d.m.) il keniano Erick Mose (2h09’43”) e la bielorussa Aleksandra Duliba (2h26’08”) hanno vinto la maratona di Los Angeles. Così a Seul. Uomini: 1. F Chepkwony (Ken) 2h06’59”; 2. S. Dechasa (Eti) 2h07’12”; 3. Tola (Eti) 2h07’27”.Donne: 1. F Chepchirchir (Ken) 2h25’43”; 2. Bedada (Eti) 2h25’53”; 3. Bifa (Eti) 2h26’18”. PRINCIPATO (d.m.) Il keniano Ruben Iidongo ha vinto in 30’07” la 10 km del Principato di Monaco. Uomini: 1. Iidongo (Ken) 30’07”; 2. El Mounim (Mar) 30’17”; 3. Ghallab (Mar) 31’20”. Donne: 1. Barbero 36’41”.

Nuoto

TROFEO LUGANO (si.g.) Nei 20 km maschili di marcia a Lugano (Svi), vinti dal cinese Wang Zhen in 1h19’08”, minimo A per i Mondiali di Mosca di Tontodonati e Giupponi, come per Rigaudo e Ferraro tra le donne. Completamento risultati. Uomini. 20 km: 17. Tontodonati 1h23’20”, 21. Giupponi 1h23’50”, 24. Paris 1h24’29”, 26. Caporaso 1h25’22”, 27. Di Bari 1h25’42”, 29. Adragna 1h26’27”, 32. Nkouloukidi 1h26’49”, 33. Macchia 1h26’58”, 34. Stano 1h27’15”. Donne. 10 km Jr: 2. Colombi 48’53”. 20 km: 13. Ferraro 1h33’42”; 26. Trapletti 1h39’40”, 27. Curiazzi 1h39’48”. PISTA MONDO (si.g.-mat.) La cubana Yarisley Silva all’esordio all’aperto ha saltato 4.81 (r.n.) nell’asta all’Avana. A Potchefstroom (S.Af.), 86.40 nel giavellotto di Tero Pitkamaki (Fin). A L’Avana. Uomini. Triplo: Revé 17.46. Giavellotto: Martinez 85.59. Donne. Disco: Perez 66.01; Barrios 65.17; Caballero 63.40. Martello: Moreno 72.36. A Perth (Aus). Uomini. Alto: Zamel Paez 2.29. Asta: Lewis (Gb) 5.60; Walker (Usa) 5.50; Hooker 5.35. Donne. Asta: Boyd 4.50. Disco: Samuels 62.72. A Potchefstroom. Uomini. 400: Amos (Bot) 46”26. Alto: Ngosiemang (Bot) 2.29.

Black Caviar La Pellegrini sposerà Frankel? verso Jaked

Federica Pellegrini, 24, olimpionica

Atletica

COLPI GROSSETO (m.c.) Il Mastiff Grosseto completa il roster del manager Biagioli con due lanciatori stranieri, il dominicano Rafael Garcia (11-1, 1.16 nel Rimini 2009) e il venezuelano Angel Marquez (534so in A con Modena): arrivano con il lanciatore ex Bologna Ularetti, i ricevitori Sonnacchi e Mandolini, l'interno D'Addio. Tagliato Patrone.

Boxe KOLAJ E RICCI (g.l.g.) Così a Tor di Quinto. Mediomassimi: Kolaj (11-5-0) b. Velecky (Cec. 17-14) p. 8. Mediomassimi: Ricci (8-1) b. Nasri (Fra 6-6-1) p. 6. Leggeri: Lancia (7-0-1) b. Medrano (Nic, 9-19-3) p. 6. Supermedi: Buccheri (14-1-1) b. Contino (3-2-2) p. 6. Medi: Ranaldi (1) b. Salvestri (0-3-1) ko 1. SOTTO BOSCHIERO (i.m.) Ad Abano (Pd) sabato nel sottoclou dell’Europeo dei superpiuma Boschiero-Kasmi (Fra) organizzato da Opi 2000 ci saranno il co-sfidante all’Europeo dei supermedi Ali Ndiaye, 6 round contro il lettone Pojonisevs (13-26-1) e 3 pro’. Mosca: Sarritzu c. Tasimov (Est, 10-41) 6 t.; superleggeri: Putrone c. Seres (Ung, 2-3); massimi leggeri: Larghetti c. rivale da designare. AZZURRI (i.m.) Al GP Usti (R. Cec) eliminati al 1˚ turno i 4 azzurri. Ottavi: 56 Yu (Cin) b. Di Savino 13-5, +91 Omarov (Rus) b. Vianello (+91). Quarti: 52 Mai (Cin) b. Cappai 10-8, 64 Zorigbaatar (Mong) b. Festosi 12-4.

DORSO MANAUDOU (al.f.) A Nimes (Fra, 50 m). Uomini: 50 sl Bousquet 22”57; 50 do F. Manaudou 25”90; 200 do Lacourt 2'04”28; 50-100 ra Perez Dortona 28”30, 1'02”30; 50 fa Gilot 24”61. Donne: 50 do Credeville 29”80. LUTTO BONIFAZI (g.n.) E' morto ieri a Siena Emo Bonifazi, padre di Marco, responsabile scientifico della Fin. Noto partigiano, deputato per tre legislature dal 1968 al 1979 e poi assessore regionale toscano dall’80 all’87, Emo Bonifazi aveva 87 anni.

Olimpiadi 2020: Cio a Madrid «Pieno e totale appoggio» del governo spagnolo alla candidatura di Madrid per ospitare i Giochi 2020. Il premier Mariano Rajoy ha accolto così nella capitale spagnola i membri della Commissione di valutazione del Cio, che continuerà la visita fino a giovedì.

Pesi TRICOLORI Mirco Scarantino, solo azzurro a Londra 2012, ha vinto il titolo dei 56 kg ai Tricolori seniores di Biella. Nei 53 kg donne 20˚ titolo in carriera per Jenny Pagliaro. Uomini. 56 kg: 1. Scarantino 236 (103+133). 62 kg: 1. Guarnaccia 261 (123+138); 2. Rubino 234 (100+134). 69 kg: 1. Greco 273 (125+148). 77 kg: 1. De Luca 310 (140+170). 85 kg: 1. Mannella 315 (170+315). 94 kg: 1. Manfredi 325 (150+175). 105 kg: 1. Noto 325 (155+170). +105 kg: 1. Magris 304 (133+171). Donne. 48 kg: 1. Giganti 164 (77+87). 53 kg: 1. G. Pagliaro 180 (80+100). 58 kg: 1. Russo 172 (75+97). 63 kg: 1. S. Alemanno 166 (76+90). 69 kg: 1. Bordignon 187 (87+100). 75 kg: 1. Brunelli 200 (92+108). +75: 1. Campaldini 172 (69+103).

Sport invernali TRIS PITTIN A Rovaniemi (Fin), terza vittoria in Coppa Europa per Alessandro Pittin che dopo il terzo posto nel salto ha lasciato nella 10 km a 2’ il tedesco Kange e il n orvegese Johansen; 5˚ Lukas Runggaldier. 11˚ Manuel Maierhofer. Pittin è 10˚ nella generale dominata dal tedesco Andreas Guenter.

Tamburello

MORELLO (i.m.) Una vittoria con Dario Morello e 4 sconfitte per l’Italia a Zagabriai. Semifinali: 60 Fodor (Ung) b. Bagatin 14-10, 69 Morello b. Szimler (Ung) 14-4; 81 Ivanov (Rus) b. Fiori 15-12; +91 Veriasov (Rus) b. Indaco 14-9. Finale: 69 Katalinic (Cro) b. Morello squal. 2.

SERIE A La 1ª: Solferino-Cremolino 12-12 (8-5); Medole-Sommacampagna 6-13; Castiglione-Cavrianese 7-13; Callianetto-Castellaro 13-2; Monte-Mezzolombardo rinviata a giovedì. Classifica: Callianetto, Cavrianese, Sommacampagna 3; Solferino 2; Cremolino 1; Castiglione, Castellaro, Medole, Mezzolombardo*, Monte* 0. (*: una in meno).

Curling

Varie

MONDIALI DONNE Doppio successo dell' Italia, ieri, ai Mondiali femminili di Riga (Let): le azzurre, dopo le tre sconfitte iniziali, hanno superato la Lettonia padrona di casa 7-5 e la Cina 7-6 all'extra end. Oggi sfide al Giappone (diretta Eurosport ore 8.30) e al Canada.

CONVEGNO CON PANCALLI . Il 7˚ Sport Expo ha ospitato anche una tavola rotonda per affrontare il tema di sport e disabilità, cui ha partecipato il presidente del Cip, Luca Pancalli. Si parla di un progetto per la costruzione del centro federale paralimpico a Verona.

Golf SERGAS QUARTA Nell’Lpga di Phoenix (Usa, 1.500.000 dollari, prima moneta 225.000), Giulia Sergas è 4ª con 272 colpi (69 69 66 68, -16), con Silvia Cavalleri 73ª con 295 (70 70 77 78). Stacy Lewis, con 265 (68 65 68 64, -23), al 2˚ successo consecutivo, 7˚ in carriera, con lo sprint su Miyazato (Gia), a 268; 3. Stanford 271.

Alex Rios, fuoricampo da 2 punti AP

Dall’8˚ inning della partita di mercoledì contro l’Italia, che conduceva 3-0 e ha poi perso 3-4, Portorico non sbaglia nulla e dopo aver eliminato gli Usa, ha eliminato anche i detentori del World Classic del 2006 e 2009, cioè il Giappone. Nella semifinale di San Francisco la nazionale di Edwin Rodriguez ha vinto 3-1 neutralizzando l’attacco orientale (6 hit) con il partente Mario Santiago (che elimina i primi 10 battitori), e passando dall’1-0 al primo inning battuto da Aviles, al 3-0 al 7˚ grazie al fuoricampo di Alex Rios. Dopo il 3-1 su singolo di Ibata, i nipponici (senza le stelle di Major Usa come Suzuki, Matsuzaka e Yu Darvish) all’8˚ non riescono ad avere continuità mentre Yadier Molina elimina in seconda un corridore in colto rubando, e Fernando Cabrera firma la salvezza. Nella notte italiana s’è disputata l’altra semifinale, R.Dominicana-Olanda, la cui vincitrice stanotte all’1 (diretta Espn Usa, can. 214 Sky) contenderà a Portorico il nuoto titolo mondiale.

BEFFA LEONARD Nel Pga Tour di Palm Harbour (Florida, 5,5 milioni di dollari, prima moneta 990.000), 1˚ titolo Pga Tour di Kevin Streelman con 274 colpi (73 69 65 67, -10); 2. Weekley 276; 3. Tringale 277. Justin Leonard, 12 titoli nel tour con un major, apre da leader l’ultimo giro ma crolla con un 74 e manca l’occasione per tornare al successo dopo 5 anni.

Hockey ghiaccio DENNIS SALUTA (m.l.) Il 28enne goalie della nazionale azzurra Adam Dennis (canadese con passaporto italiano) lascia dopo 3 stagioni l'Alleghe per trasferirsi nel campionato austriaco col Dornbirn (c’è Luciano Aquino). Da domenica alle 18.30 l finale promozione di A-2 (su 7) tra Vipiteno (4-1 al Gardena) e Appiano (4-1 sull'Egna).

Hockey pista POSTICIPI (m.nan) Stasera (20.45) tre posticipi della 18ª: Novara-Viareggio, Lodi-Giovinazzo, Bassano-Valdagno (ore 21, diretta Raisport 2).

Ippica IERI TARANTO QUINTE’ (m 1600) 1 Pepita Bip (G. De Filippis) 1.16.1; 2 Pryncess of Brown; 3 Palmison Crown's; 4 Palisander; 5 Pepita Bar; Tot.: 7,59; 1,64, 1,31, 2,32 (26,68) Quinté 10-16-15-11-12 e 2.071,09. Quarté e 480,92. Tris e 107,46. OGGI SAN GIOVANNI QUINTE’ (ore 18.30, inizio 15) Una volata per 13 dopo il ritiro di Ninnola Ern (2). Indichiamo Olag Ek (13), Orsa dei Fiori (14), Orissa Cup (7), Ocres Sco (1), Obaoba (8), Iarno Sirial (9). ANCHE Gal.: Treviso (14.25), Roma (15.10). Tr.: Trieste (15.15).

Boxe

L’ultimo saluto a Garbelli Celebrati ieri a Lurago d’Erba (Co) i funerali (foto Andreoli) di Giancarlo Garbelli, morto a 81 anni, campione degli anni 50-60, l’anti-Loi.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MARTEDÌ 19 MARZO 2013

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MARTEDÌ 19 MARZO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_il Paese al collasso

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Può un Paese che ha un Pil da 20 miliardi l’anno, vale a dire lo 0,2% dell’Eurozona (un cinquecentesimo), mettere in crisi le borse europee, con patemi a Berlino e a Washington, nuovi allarmi sulla fine dell’euro, e il solito tourbillon di espressioni ben note: «rischio contagio», «piani di salvataggio», «fuga di capitali» eccetera eccetera?

pro», scriveva già nel 2011: «Per fronteggiare la difficile situazione economica, che ha portato a un deterioramento dei conti pubblici, il governo si è impegnato a introdurre provvedimenti volti a ridurre la spesa pubblica, con ridimensionamento della spesa sociale e dei salari dei dipendenti dello Stato...». Questo, già tre anni fa.

1Cipro?

2 E adesso?

Già, Cipro. Ieri le borse sono andate giù per colpa di Cipro: Milano ha perso lo 0,85; Francoforte lo 0,4; Parigi lo 0,45; Londra lo 0,36; Madrid l’1,29. Lo spread è schizzato a 340, per poi scendere a 325. Tutto questo per Cipro. Perché si pensa: se Cipro salta per aria, potrebbe anche venire giù tutto. Infatti, a fronte di un Pil di 20 miliardi, nelle banche dell’isola sono depositate «cose» per 150-200 miliardi, quindi un fallimento delle banche non sarebbe alla fine troppo leggero. L’isola ha sviluppato nel corso degli ultimi anni un’attività finanziaria mostruosa, drogata soprattutto da capitali russi, molti dei quali sporchi. Benché faccia parte dell’area euro, l’isola non ha esitato a darsi regolamenti da paradiso fiscale e a illudersi di aver trovato la pietra filosofale della ricchezza nei pezzi di carta che hanno già messo in crisi l’America e l’Europa. Pensi un po’ che il nostro casalingo Atlante De Agostini, alla voce «Ci-

Le banche sono chiuse fino a domani. Oggi si riunisce il Parlamento per varare la più rivoluzionaria delle proposte: tassare i conti correnti bancari, cioè far pagare una parte della crisi ai cittadini. A parte il caso di Amato di vent’anni fa, che nella fattispecie non conta, sarebbe la prima volta che l’Europa costruisce una ciambella di salvataggio con i denari dei privati. Cioè, i depositi in banca.

3 Saranno tutti corsi a ritirare i loro soldi.

Per questo le banche sono chiuse fino a domani e intorno ai bancomat c’è la ressa. Ma molti capitali sono già fuggiti: 20 miliardi dall’inizio dell’anno a oggi. Fa gridare anche il metodo con cui si vogliono togliere soldi ai correntisti: tassa del 6,75% per i conti correnti inferiori ai centomila euro. Tassa del 9,9% per quelli superiori. Tanto per avere un’idea: se si

S

La protesta dei ciprioti di fronte al Parlamento ieri a Nicosia EPA

5,8

I miliardi chiesti in Europa Il prelievo sui conti correnti serve a racimolare i 5,8 miliardi chiesti a Cipro dall’Europa colpisse così il risparmio italiano, il governo ci toglierebbe in un colpo 57 miliardi. I bravi ministri delle Finanze e presidenti del Consiglio d’Europa scuotono la testa: no, dicono, bisognava colpire di più quelli che hanno più di 100 mila euro e di meno, o forse niente affatto, i poveri che stanno sotto centomila. Il Parlamento (57 membri: Cipro ha 800 mila abitanti) doveva riunirsi ieri, ma la seduta è stata rinviata a oggi per studiare una riduzione dal 6,75 al 3% della tassa più bassa e un innalzamento dal 9,9 al 12 della tassa più alta. È anche possibile che la progressività sia accentuata, con una fascia esente in bassa e una bastonata più dura per chi ha più di 500 mila euro. La Merkel e gli altri hanno già fatto sapere che gli va benissimo: basta che i ciprioti mettano insieme i 5,8 miliardi previsti.

4 L’Europa non potrebbe metterci del suo come ha fatto con Irlanda (67 miliardi), Portogallo (78) e Spagna (39)?

Nella notte tra venerdì e sabato, l’Eurogruppo ha deciso di ti-

rare fuori 10 miliardi. In contropartita ha preteso che i ciprioti ne mettessero 5,8. Il fabbisogno sarebbe di 17, ma insomma... Il problema è che una quota consistente dei depositi sono stranieri, cioè in gran parte russi. Il flusso russo è stato di 9 miliardi nel solo 2011 e di 12 l’anno scorso. Mosca ha già prestato due miliardi e mezzo, Putin ha dichiarato che la tassa sui conti bancari è «ingiusta, non professionale, pericolosa». Medvedev: «La possibile tassazione dei depositi bancari a Cipro sembra una confisca dei soldi altrui. Non so chi sia l’autore di questa idea, ma tutto evoca una confisca. È una decisione abbastanza strana e discutibile». Il loro ministro delle Finanze, Michele Sarris, sarà a Mosca domani. Per l’isola perdere la qualifica di paradiso fiscale sarebbe una catastrofe. L’isola campa solo di turismo e ha subito un tracollo nell’edilizia.

5 Cioè, sarebbe un guaio se i russi decidessero di scappare. L’Italia corre qualche rischio relativamente a questa nuova mina?

Dalla Consob tranquillizzano, «è un paese piccolo, cosa volete che succeda». In realtà quello che allarma tutti è il principio tutto nuovo di colpire i depositi in banca, cioè direttamente i privati. Se, spinti dall’esempio cipriota, venisse anche agli altri qualche tentazione... © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO LA CORTE INDIANA TOGLIE L’IMMUNITÀ AL NOSTRO AMBASCIATORE. E SLITTA L’UDIENZA SUI MILITARI

Marò, scontro sul diplomatico L’Italia: «Convenzione violata» Si arroventa il duello diplomatico fra India e Italia per la vicenda dei due marò. E al centro dell’attenzione resta l’ambasciatore Daniele Mancini: la Corte Suprema indiana ieri ha confermato, «fino a nuovo ordine», la limitazione imposta al diplomatico, che non può lasciare il Paese e ha chiesto al governo di «predisporre le necessarie misure restrittive», chiarendo che Mancini «non gode di immunità». Immediata la reazione italiana: «La decisione — scrive il governo — costituisce un’evidente violazione della Convenzione di Vienna sulle re-

lazioni diplomatiche che codifica principi universalmente riconosciuti». Per l’articolo 29 dela Convenzione, infatti, «la persona dell’agente diplomatico è inviolabile». Il punto è che Mancini ha sottoscritto la dichiarazione giurata in cui i due fucilieri di Marina, accusati dell’omicidio di due pescatori in un’operazione anti-pirateria, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, si erano impegnati a rientrare entro il 22 marzo. E così ha perso la fiducia e l’immunità. Arbitrato Ma il nostro governo «continua a ritenere che il caso

APERTURA ANTI-CRISI

Tascabili Lombardia: un morto e un disperso

Ma il prelievo sui conti come a Cipro può capitare anche da noi? Per evitare la bancarotta il governo dell’isola vuole tassare i correntisti in cambio degli aiuti Ue da 10 miliardi. E la Consob: «Qui nessun rischio»

A notizie

debba essere risolto secondo il diritto internazionale», per esempio con un arbitrato. I giudici indiani hanno aggiornato l’udienza al 2 aprile: ma solo venerdì 22 Latorre e Girone saranno effettivamente «latitanti» (si erano impegnati a restare in Italia un mese) e quindi ci sono quattro giorni per trovare una soluzione. Lo stesso ministero degli Esteri indiano ha ammesso ieri la presenza di «un conflitto di giurisdizioni», senza confermare l’esistenza di un tavolo di trattative. Intanto l’Unione europea ha ripetuto di aver «preso nota delle discussioni in corso» e di sperare che «una soluzione consensuale possa essere trovata attraverso il negoziato», ma ha precisato di «non fa parte della disputa legale». f.riz.

L’ambasciatore Daniele Mancini AP

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Flessibilità per i crediti alle imprese Comincia a concretizzarsi il pagamento dei debiti pregressi da parte della pubblica amministrazione alle imprese. L’input che potrebbe essere determinante per avere un po’ di ossigeno nella crisi arriva infatti da Bruxelles che, dopo un’intesa tra i commissari all’industria Antonio Tajani e agli affari economici Olli Rehn, apre alla «flessibilità» chiesta dall’Italia sull’impatto di queste spese su deficit e debito pubblico. La palla è stata colta al balzo dal premier Mario Monti, «soddisfatto» per la «rapidità» della Commissione

Maltempo da Nord a Sud Traghetti e aerei in tilt Il maltempo continua a sferzare l’Italia e dopo il Nord si è esteso a tutto il Centro e anche al Sud, provocando un morto in Lombardia, un uomo di 73 anni precipitato in un burrone col suo fuoristrada in provincia di Sondrio, mentre sono sospese le ricerche di un 25enne nell’Alto Sebino, nella Bergamasca. In tilt numerosi collegamenti con i traghetti (sospesi quelli per l’Elba e da Napoli per Capri) e chiuse molte scuole in Liguria e ancora in Lombardia. Una tregua è in arrivo per oggi, ma sarà breve. In Toscana particolarmente forte la pioggia: a Quarrata (Pistoia) ci si prepara ad evacuare le case, a Firenze molti voli dirottati su altri scali, a Prato in 24 ore caduta un quinto della pioggia che cade in un anno.

Berlusconi assente giustificato

Ruby, l’udienza slitta La pm Boccassini: «Oltraggio alla Corte»

Ilda Boccassini ieri in tribunale a Milano FOTOGRAMMA La conclusione della requisitoria del processo Ruby slitta ancora e stavolta non per le ragioni di salute di Berlusconi ma per i suoi impegni parlamentari. Non è bastato lo sfogo del pm Ilda Boccassini che in aula ha parlato dell’«ennesima» istanza di rinvio presentata dall’ex premier come «un oltraggio, un vilipendio e un gesto di disprezzo nei confronti della Corte». Il Tribunale di Milano ha infatti accolto il legittimo impedimento (per Berlusconi ma non per i suoi due legali) e aggiornato il dibattimento al 25 marzo. Gli avvocati Longo e Ghedini hanno replicato al pm: «Questi toni inaccettabili dimostrano l’assoluta impossibilità di affrontare quel processo a Milano».

Il bambino sciolto nell’acido nel ’96

Per l’omicidio Di Matteo Confermati 5 ergastoli Nessuno sconto in appello per il latitante trapanese Matteo Messina Denaro e il capomafia di Brancaccio, Giuseppe Graviano, accusati dell’atroce omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino, rapito, strangolato e sciolto nell’acido l’11 gennaio 1996, dopo 779 giorni di prigionia. La Corte d’assise d’appello di Palermo, nel quarto processo per la morte del bambino, ha confermato infatti gli ergastoli inflitti in primo grado ai due boss, insieme a quelli a Luigi Giacalone, Francesco Giuliano e Salvatore Benigno, gli uomini del commando che ne curarono le fasi organizzative. A inchiodarli Gaspare Spatuzza, condannato a 12 anni, a cui è stata applicata l’attenuante speciale per i pentiti.

Il dramma in un fast food di Roma

Gettò il figlio nel water Arrestata in Romania È stata arrestata dalla polizia romena la donna che alla vigilia di Capodanno abbandonò il figlio appena partorito nel bagno di un McDonald’s di Roma. La 20enne, Grancea Andreia, è stata rintracciata in un piccolo villaggio della Romania grazie alle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura. L’inchiesta, partita dalle immagini che ripresero l’intera drammatica scena, ha, sin da subito, permesso di identificare la donna e raccogliere elementi di prova circa la sua colpevolezza. A trovare il piccolo, ancora con la placenta, furono due ragazze che entrarono nel bagno del fast food poco dopo. Il bambino, che fu ricoverato al Sant’Eugenio, è stato chiamato Emanuele dal personale dell’ospedale.


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ALTRI MONDI

VIA LIBERA DEL TRIBUNALE

«Mora si è pentito» Sì ai servizi sociali «Ha capito di aver sbagliato, non ha precedenti per reati gravi, ha un lavoro e un domicilio». Per questo Lele Mora (nella foto Ansa)

ha ottenuto dal Tribunale di Milano l’affidamento in prova ai servizi sociali. Lo stesso giudice Roberta Cossia, lo scorso agosto, aveva accolto l’istanza di sospensione dell’esecuzione della pena, dopo 407 giorni di detenzione. L’ex manager era stato arrestato il 20 giugno 2011 per bancarotta.

IL GIP: «PERICOLO DI FUGA»

Mps, Baldassarri rimane in carcere Venerdì si era ritrovato libero «per un vizio procedurale». Sabato è tornato in cella e ieri la decisione è stata confermata dal

gip di Siena «per il pericolo di fuga». Protagonista della vicenda è Gianluca Baldassarri, ex capo dell’area finanza della Mps. Il manager avrebbe confermato di voler fare il consulente finanziario a Londra. Secondo l’accusa la sua fuga sarebbe stata preparata dettagliatamente.

Furia Berlusconi: A «Sinistra al Colle? Sarà una guerra» NAPOLITANO SCHERZA CON BIDEN

Altolà del Csm al Cav. E Grillo: «Contro di noi una trappola». Sulle espulsioni deciderà il web FILIPPO CONTICELLO

L’inglesismo infelice che a tanti aveva dato fastidio sembra tornato di moda: qualche scricchiolio nella testuggine grillina e l’aspirante premier Pier Luigi Bersani rilancia il tentativo di «scouting» dei parlamentari a 5 stelle. Non più sirene da campagna elettorale, ma caccia disperata ai voti per la prima fiducia a un nuovo governo. E, intanto, proseguono le grandi manovre per dare forma alla squadra dei ministri: il leader Pd punta ancora a un mandato pieno e, come già ideato e realizzato con i presidenti di Camera e Senato, sceglierà oltre l’apparato dei partiti. I rumors parlano di nomi nuovi (dalla montiana Irene Tinagli alla scrittrice Michela Marzano) per ingolosire il palato degli M5S, che ieri hanno vissuto altre ore di passione. Il processo ai dissidenti, «colpevoli» di aver votato l’ex procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, come presidente del Senato, è proseguito, mentre sempre più gente alzava la mano. Chi non ha rispettato l’ortodossia della scheda bianca, ha confessato in Rete: oltre a Giuseppe Vacciano, hanno fatto outing Fabrizio Bocchino, Elena Fattori, Mario Michele Giarrusso, Marino Mastrangeli, Pepe Bartolomeo e Francesco Campanella. Statuti e minacce Lo snodo della giornata grillina è stato comunque l’anatema del leader, che ai suoi ha concesso l’attenuante della buonafede. Ma ha pure chiesto il rispetto del «contratto», parola che nella recente grammatica politica era stata sempre associata al Cav: «Il M5S non deve cadere in queste trappole. Comunque, il proble-

Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

DI FIAMMA SATTA*

)

La Boldrini, voce chiara dalla parte dei disabili Poiché ho lavorato un quarto di secolo alla radio, ho una certa inclinazione ad ascoltare la voce delle persone. Gli occhi sono il vero specchio dell’anima, è vero, ma il tono, il timbro, l’intensità, le curve, gli alti e

Silvio Berlusconi, 76 anni e Beppe Grillo, 64 anni LAPRESSE/REUTERS

Domani partono le consultazioni. Nella delegazione M5S il comico e, forse, Casaleggio ma non è Grasso, ma il rispetto delle regole. Non si può disattendere un contratto», ha scritto Beppe Grillo sul blog (assai diviso nei commenti). Sembra una piccola frenata sulle purghe e le previste espulsioni, ma ogni decisione a riguardo è rimandata. Da statuto, deciderà la Rete, la Cassazione per gli eletti dei 5 Stelle. A osservare i movimenti grillini anche Silvio Berlusconi, convinto che i neoarrivati in Parlamento finiranno per «vendersi a Bersani», e pronto a scatenare una guerra nucleare su Quirinale e giustizia. Raccontano di un Ca-

i bassi, le pause e le impennate di una voce sono importanti. Non bisogna mai generalizzare, ovviamente, perché capita che persone dotate di una bellissima voce siano totalmente prive di umanità, profondità o intelligenza oppure che, consapevoli del loro dono naturale, addirittura lo usino per essere più seduttivamente convincenti. E capita anche che una voce stridula o chioccia appartenga, invece, a una persona straordinaria. Sabato scorso ho ascoltato il discorso di insediamento alla Camera del nuovo presidente Laura Boldrini e sono rimasta colpita dalla sua voce: calda, tranquilla, senza picchi emotivi,

valiere furioso ieri alla Camera: «Credo che la sinistra sceglierà anche il capo dello Stato e allora daremo battaglia nelle piazze e nel Parlamento», ha detto l’ex premier. Solo poco prima aveva attaccato Monti («s’è offerto per il Colle, poi per il Senato, spero non si liberi il posto di c.t della Nazionale...») e i giudici: «Nella magistratura c’è una associazione a delinquere: vogliono farmi fare la fine di Craxi, ma hanno sbagliato persona». La bordata ha portato alla replica del vicepresidente del Csm, Michele Vietti, che vuole «toni e gesti più moderati». In questo clima torrido domani Napolitano inizia le consultazioni e non vuole sentire parlare di un governo «zoppo». Aprirà per la prima volta le porte del Quirinale ai capigruppo M5S e ci sarà Grillo e, forse, anche Casaleggio.

S «Più veloce il Conclave che formare il governo» Il vice presidente americano, Joe Biden, è a Roma per presenziare all’inizio del pontificato di Papa Bergoglio e ieri ha incontrato Giorgio Napolitano, sollevando la questione della velocità del Conclave: «Non pensavo sarebbe stato eletto così velocemente», avrebbe detto. «Sono più veloci dei politici italiani», ha replicato Napolitano, con Biden che a sua volta ha risposto con un’altra battuta: «E pure più veloci di quelli americani»

*seguite Fiamma sul blog diversamenteaffa bile.it

Francesco povero Sarà in argento l’anello del Papa A Roma oggi per la prima messa attesi un milione di fedeli Girerà tra la folla per 40 minuti. Ieri pranzo con la Kirchner FRANCESCO RIZZO

Trecentomila persone in piazza San Pietro, forse un milione in pellegrinaggio a Roma: un invasione di fedeli abbraccerà stamane Papa Francesco, che celebrerà la Messa per l’inizio del suo pontificato. Un evento religioso e politico, perché, mentre sono sbarcate a Roma 33 rappresentanze di altre chiese e comunità cristiane (tra loro il patriarca ecumenico Bartolomeo I, una "prima volta") e Trenitalia ha registrato un più 40% dei viaggi verso la Capitale, gli aeroporti sono impazziti per l’arrivo di 132 delegazioni di Stati esteri. Guidate da nomi come la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier francese Jean-Marc Ayrault e il primo vicepresidente cattolico degli Usa, Joe Biden. L’Italia sarà rappresentata, fra gli altri, dal presidente della Repubblica Napolitano. E ci sarà qualche impresentabile, come il dittatore dello Zimbabwe Mugabe, che può viaggiare solo per «obblighi religiosi». Folla Ma per la folla dei fedeli la giornata si annuncia come una nuova occasione di contatto

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senza affanni, avvolgente senza essere sorniona, profonda senza essere volutamente seducente, chiara. Capirete bene, voi che conoscete gli argomenti di questa rubrica, quanto mi sia, ancor di più, piaciuta la sua voce mentre pronunciava queste precise parole: «Dovremmo imparare a capire il mondo con (…) la ricchezza interiore, inesplorata, di un disabile». Era ora che venisse espresso pubblicamente un concetto così importante! La voce di una persona, per concludere, non è il «messaggio» ma, certamente, ne è un buon veicolo.

Papa Francesco con la «presidenta» argentina Cristina Kirchner, che mostra una targa celebrativa della pace tra Cile e Argentina, raggiunta nel 1984 anche grazie al Vaticano AP

laFoto Ora Street View fa vedere pure le vette del mondo «Scalare» l’Everest o il Kilimangiaro seduti davanti al computer. L’archivio di foto di Google Maps si arricchisce di spettacolari immagini dedicate agli amanti della montagna: la tecnologia di Street View permette di visitare le vette più alte del mondo attraverso una fotocamera digitale con obiettivo grandangolare estremo. Tra le cime che si possono esplorare, il monte Aconcagua, in Argentina, di cui è possibile scoprire persino il campo base (nella foto).

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LO STEMMA

Misericordia e devozione Il Papa conserva lo stemma da vescovo: l’emblema dei Gesuiti, la stella che indica la devozione a Maria, un nardo, simbolo di San Giuseppe e il motto latino «Miserando atque eligendo», che indica come Gesù avvicinava il peccatore: «Lo guardò con misericordia e lo scelse»

con il nuovo Papa che, a conferma di uno stile meno formale, lasciata Casa Santa Marta alle 8.45 compirà un giro della piazza di 40’, in Papamobile o jeep. Poi, alla tomba di San Pietro, riceverà i segni della sua missione, il pallio, paramento papale e l’anello, che Bergoglio ha voluto d’argento dorato e non d’oro, un modello semplice con l’immagine di San Pietro con le chiavi, disegnato dall’italiano Enrico Manfrini. Il Vaticano annuncia un rito più snello, con un’omelia che il Papa potrebbe arricchire parlando a braccio. Ieri, intanto, Francesco ha pranzato con la «presidenta» dell’Argentina Cristina Kirchner, alla quale non ha mai risparmiato critiche: quando l’esecutivo ha approvato le nozze gay, l’allora arcivescovo di Buenos Aires parlò di «mossa diabolica». La Kirchner, che ha regalato al Papa un recipiente per il mate, bevanda tipica argentina, ha detto di aver trovato il Pontefice «sereno ma preoccupato per l’immenso impegno di cambiare le cose che lui sa che si devono cambiare». E ha ammesso, con civetteria: «Non ero mai stata baciata da un Papa». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

LA CANTANTE DEI GOSSIP

La Ditto si ubriaca: arrestata a Portland Periodo movimentato per la leader dei Gossip, Beth Ditto (nella foto Epa): la cantante è stata arrestata venerdì scorso a

Portland, Oregon, per «condotta disordinata». Secondo una testimonianza riportata dal «Willamette Week», la cantante avrebbe trascorso la serata in un bar a bere, poi avrebbe dato in escandescenza. E si sarebbe tolta le scarpe, cominciando a ballare e a gridare «Obama! Obama!».

Mengoni

STASERA SU IRIS

«Mi trasformo ma rimango sempre un re»

Mina e il cinema: uno strano connubio: la grande cantante di film ne ha girati ben 13, tra il 1959 e il 1967, oltre a 80 Caroselli. Corteggiatissima da Fellini e Coppola, la signora Mazzini, 72 anni lunedì, non ha però mai voluto fare l’attrice. A scoprire un lato inedito di una delle più iconiche figure della scena musicale mondiale è il critico Tatti Sanguineti nello speciale «Storie di cinema: Mina e il grande schermo», stasera in seconda serata su Iris. Sarà la prima di 20 puntate dedicate al cinema che vedranno altri grandi protagonisti come Clint Eastwood, Vittorio De Sica e Stanley Kubrick.

Mina e il cinema: la musa di Fellini protagonista in tv

Il vincitore di Sanremo dopo due anni torna con nuovo cd #Prontoacorrere DANIELE VAIRA MILANO

L’odore che sprigionano le bombolette spray è pungente. C’è chi disegna, chi spruzza colore, chi usa le tempere. La sala Hayez dell’Accademia milanese di Brera è in fermento. Alcuni giovani artisti stanno lavorando su cartelloni con l’immagine di un cantautore. Le opere saranno vendute poi all’asta per finanziare delle borse di studio. Indizi sul soggetto: ha vinto l’utimo Festival di Sanremo, il suo singolo, L’essenziale, è tra i più venduti in assoluto e il video del brano ha avuto milioni di visualizzazioni. Marco Mengoni ha scelto un luogo insolito per presentare il suo ultimo album #Prontoacorrere (Sony), in uscita oggi. Almeno a prima vista. «In realtà io provengo da un istituto d’Arte e quindi è co-

S Creativo Il vincitore di X Factor 2009 è nato il 25 dicembre 1988. Scrive e musica le sue canzoni. Sotto la copertina del nuovo album «#Prontoacorrere»

Meno eccessi Look minimale, gesti misurati, parole scandite. Gli eccessi degli inizi e certi virtuosismi anche vocali sembrano un ricordo. «Ora sono più semplice, anche se come dico in un canzone: "Sono ancora un re"», ammicca il vincitore di X Factor 2009. E il suo pubblico sembra gradire. «Si tratta di fan tecnologici. Bisogna essere consci del proprio tempo, e sempre di corsa verso un obiettivo». Ed ecco spiegato l’hashtag di Twitter davanti al titolo dell’album e alle canzoni. E perché l’attenzione dell’artista è già all’8 maggio, quando inizierà dal teatro degli Arcimboldi di Milano il suo Anteprima tour che lo porterà in 7 città. E a chi gli chiede se sia pronto a conquistare il mercato estero, magari, con una versione in inglese o in spagnolo del suo album, risponde furbetto. «Chiedete alla casa discografica». Sorrisi. E nessuna smentita.

me se fossi ritornato a scuola», spiega il cantante mentre guarda i lavori, ma non solo. «Il disegno è importante anche quando scrivo. Non parto dalle parole, ma da un’immagine che ho in testa. Una volta che le ho dato forma lavoro sul contenuto. E ci metto molto più tempo». E la fatica fatta per il suo ultimo disco non è un segreto: «Non è stato facile. Ho cambiato tutto il mio staff. L’album rappresenta una nuova fase. È un insieme di idee e di esperienze». #Prontoacorrere, che arriva a due anni dal’ultimo cd, Re matto, è stato registrato tra Los Angeles e Milano: 15 brani inediti e tante collaborazioni, da Pacifico alla Nannini, passando per Fossati, Cremonini e Mark Owen dei Take That. «Vado controcorrente, ma penso che Mark sia più bravo di Robbie Williams», dice Mengoni.

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LETTERE TempiSupplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it

Il tonfo col Barça e i vizi del Milan Il Milan eliminato dalla Champions dopo la bella vittoria dell'andata, perde il pelo, ma non il vizio. Mi riferisco ad altri episodi simili: nel 2004 lo 0-4 col Deportivo dopo il 4-1 a San Siro, l'anno seguente sappiamo com'è finita a Istanbul e lo scorso anno con l'Arsenal una qualificazione che pareva certa è stata raggiunta solo per il rotto della cuffia. Grandissimo Barca, grande Messi, ma il Milan ha gettato un'occasione d'oro. Gianluca Valotti, Brescia

Sorvolando sulla beffa di Istanbul, senza precedenti nella storia del calcio, non è giusto paragonare lo 0-4 di Barcellona con lo 0-4 di La Coruna o lo 0-3, tra l'altro indolore, di un anno fa a Londra. Al di là degli episodi, come il palo di Niang sullo 0-1, una settimana fa il Barcellona ha giocato una partita perfetta, come era stata perfetta quella del Milan a San Siro. Con la differenza che i rossoneri avevano impiegato 81' per segnare due gol, mentre il Barcellona al Camp Nou ne ha impiegati solo 39' per segnarne altrettanti e 55' per arrivare al 3-0. L'arrivederci del Milan alla Champions si spiega anche così. E quindi, più che di un’occasione d'oro, parlerei di un'illusione d’oro.

Le «colpe» di Strama Sono stanco della disparità di trattamento riservata all'Inter da lei e altri giornalisti. Dopo la partita di Londra avete accusato Stramaccioni di snobbare la coppa. Spero che nel ritorno l'Inter vi abbia dimostrato che ci teneva alla coppa, anche a rischio di arrivare stanchissima alla partita insidiosa contro la Samp. Vorrei inoltre capire perché ripete che Stramaccioni ha sbagliato «non soltanto per inesperienza». Le altre colpe forse sono di allenare l'Inter e non il Milan? Marco Bussu, Nuoro

Premesso che rispondo soltanto per me e non per altri, a Londra è stato Stramaccioni a dire che l'Inter teneva più al terzo posto che alla coppa. Nel ritorno, invece, tutta la squadra ha dimostrato di non snobbare l'Europa League, come le è stato riconosciuto. Al di là della sua ironia, penso infine che Stramaccioni abbia cambiato troppi moduli e troppi giocatori, rinunciando con eccessiva disinvoltura a Pazzini, per poi scegliere Rocchi come vice-Milito.

LA STORIA EDSEL RACCONTA I «MONUMENTS MEN» IN UN LIBRO CHE LA STAR DI HOLLYWOOD PORTERÀ NELLE SALE A DICEMBRE

Totti e la Nazionale

Salvarono l’arte dalla guerra Clooney dedica loro un film

Nel momento in cui si rende giustamente omaggio a Totti, le chiedo perché non ha avuto altrettanto successo in Nazionale, come confermano i dati, visto che con la maglia azzurra ha segnato 9 gol in 58 presenze, fino al precoce addio del 2006.

LA SCOPERTA INGLESE

Quel Rembrandt è un autoritratto E vale 23 milioni

Era considerato un ritratto del grande pittore fiammingo Rembrandt, dipinto da un allievo. Gli esperti hanno invece scoperto che si tratta di un autoritratto. E il valore del quadro (sopra, nella foto Afp) è salito a 23 milioni di euro. Il dipinto, conservato in una tenuta in Inghilterra, appartiene a un ente culturale che non ha l’autorizzazione di venderlo.

ELISABETTA ESPOSITO ROMA

Robert Edsel è un distintissimo cinquantenne americano dai capelli leggermente lunghi ed elegantemente bianchi che muore dalla voglia di raccontare una storia che nessuno sa. Una storia tanto affascinante quanto sconosciuta, una storia vera, piena di coraggio e di dolore, che descritta da lui diventa quasi una favola: ce ne parla in un elegante albergo romano, gesticolando come un vero italiano, ma per farla arrivare al mondo ha scritto un libro, Monuments Men, già tradotto in 27 lingue e uscito da noi da poco, edito da Sperling & Kupfer. Chi sono i «Monuments Men»?

«Circa trecento uomini e donne, principalmente professori, direttori di musei, artisti, che durante la Seconda Guerra Mondiale prestarono servizio nell’esercito angloamericano nella Sezione Monumenti. La loro missione era difendere il patrimonio artistico in Europa. Inizialmente si pensava

ro il mondo non sarebbe quello che conosciamo». Ma la loro storia è poco nota.

«Nel ’96 vivevo a Firenze. Mi ero trasferito in Italia dopo aver venduto la mia azienda petrolifera per stare più tempo con mio figlio. Un giorno, passeggiando per Ponte Vecchio, mi sono chiesto: "Com’è possibile che tanta bellezza sia sopravvissuta a una guerra da 65 milioni di morti?". Ho chiesto in giro, nessuno sapeva rispondermi. Così ho iniziato a cercare e ho scoperto l’esistenza dei Monuments Men, che io definisco eroi della civilizzazione. Erano persone normali, non soldati, avevano una famiglia e un lavoro sicuro. Sono partiti e alcuni sono morti solo per salvare l’arte». George Clooney li porterà presto al cinema.

George Clooney con Robert Edsel, autore del libro «Monuments Men»

agli edifici a rischio bombardamenti, come L’Ultima Cena, rimasta in piedi per miracolo. Poi, quando i tedeschi hanno iniziato a trafugare quadri e sculture svuotando di fatto tutti i musei, dal Louvre all’Hermitage, hanno iniziato una disperata caccia alle opere d’arte, che venivano poi nascoste nei luoghi più incredibili. La Monna Lisa è stata spostata sei volte... Ne hanno messe in salvo oltre centomila: senza di lo-

«A dicembre negli Stati Uniti uscirà il film tratto dal mio libro. George firma regia e sceneggiatura e sarà uno degli interpreti insieme ad un cast pazzesco, da Matt Damon a Kate Blanchett, da Jean Dujardin a Bill Murray. È un’opportunità unica per far sapere che cosa sia successo e spingere la gente a vedere l’arte con un occhio diverso. È come un bambino, va curata e protetta, dalla guerra come dai terremoti, lo smog o la mancanza di fondi. E tutti possiamo partecipare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberto Arvedi, Pontedellolio (Piacenza)

In effetti Totti ha inciso meno di ciò che avrebbe potuto in Nazionale. Ma non bisogna dimenticare che con Zoff, che lo ha lanciato, ha disputato un Europeo da protagonista nel 2000, sfiorando il successo. In Germania, dove si è presentato soltanto grazie alla sua forza di volontà dopo un grave infortunio, ha contribuito al titolo mondiale nel 2006. E proprio ieri Prandelli non ha escluso di convocarlo per Brasile 2014, per cui è presto per il suo bilancio definitivo in azzurro.

Il ciclo del Barcellona Si ricorda quanto le avevo scritto una settimana prima di Barcellona-Milan? Il ciclo del Barcellona non è finito. Il 4-0 è stata una lezione per tutti quelli che, da Madrid a Milano, avevano già fatto il funerale ai più forti del mondo. Raffaele Casella, Felitto (Salerno) Ribadisco che c'è sempre troppa fretta nei giudizi, perché si passa da un eccesso all' altro, nel bene e nel male. Come non ritenevo finito il suo ciclo dopo lo 0-2 dell'andata, non ritengo favorito il Barcellona per il successo finale dopo il 4-0 del ritorno. La squadra, soprattutto in Champions, è in evidente flessione rispetto alla stagione scorsa, ma penso che tutti i tifosi rossoneri vorrebbero che il Milan calasse allo stesso modo.


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ALTRI MONDI Oroscopo

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22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

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LE PAGELLE

Ariete 7+

Toro 7

Gemelli 8

Cancro 6

Leone 7+

Vergine 5,5

DI ANTONIO CAPITANI

Creatività, perspicacia e motivazione, rendono il vostro rendimento eccelso. Pure quello suino. E la fortuna s’aggira: good news arrivano!

La Luna s’interessa ai vostri soldi, incrementandoli. E al vostro lavoro, sponsorizzandolo. Le idee fruttano, il sudombelico frigge e fruga.

IL MIGLIORE La Luna aumenta il vostro potenziale e corona i sogni. Con la fortuna da sponsor. Tutto procede col piede giusto, fornicazione compresa.

Mercurio favorisce il lavoro, ma la Luna insfighisce l’umore. State su e non rischiate. Né raschiate. Gli zebedei di chi deve sopportarvi.

La cooperazione altrui è concausa dei vostri successoni. Il fascino non è granché, ma il suino inside of you compie piccoli miracoli.

La Luna vi skizza e vi carica di una stanchezza (quasi) epica: niente ansie né sceneggiate, please. L’ormone si prende una pausa.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Bilancia 7,5

Scorpione 7

Sagittario 6,5

Capricorno 6

Acquario 7,5

Pesci 6-

Giornata ok, nonostante certi fallocefali intorno a voi, che criticano e si danno arie da letterati. Ok trasferte e studi, fortune suine!

Non prendervi troppo sul serio paga. Ma occhio a non pagare voi eventuali mosse finanziarie azzardate. Siete fighi e fornichevolissimi!

Certa gente vi fa roteare gli zebedei. Calmi: tutto si sta mettendo alla grande, in ogni ambito del quotidiano. Fragranze suine in amor.

Il lavoro appaga. Ma state con la testa su questa terra, non fra i cirri e i nembocumuli. Aggressività fuori luogo, sudombelico scarsino.

Segnerete bei colpacci, non solo nel lavoro, con creatività, strategia e fortuna. Il tono vitale è ottimo, la fornicazione un po’ tribale.

Avete proprio un umoraccio. E manco un centinaio di zeppole di san Giuseppe vi risolleverebbe. Venere è però sponsor d’amor, pure suino.

LUCA TONI

L’attaccante viola è nato a Pavullo nel Frignano (Modena) il 26 maggio 1977. In questo campionato ha segnato 7 reti

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre 20.45 LANCIANO - VERONA

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14.00 BASKET: LOUISVILLE CINCINNATI NCAA

Trento 1 12

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

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PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

Tiger Woods e Lindsey Vonn hanno ufficializzato con un post su Facebook la loro relazione. «Siamo amici da sempre, ma negli ultimi mesi siamo diventati intimi» ha scritto la leggenda del golf. Sul sito le foto più belle della nuova coppia d’oro dello sport mondiale

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Premier League

Domani

Dopodomani

Al Nord precipitazioni frequenti, nevose su gran parte delle Alpi, qualche schiarita solo tra Piemonte e Liguria. Al Centro e in Sardegna molte piogge, anche abbondanti. Pure al Sud e in Sicilia pioverà, ma in alternanza col sole.

Al Nord poche nubi salvo un po' di neve sulle Alpi e un po' di pioggia sulla pianura triveneta e romagnola. Pure su Toscana e Sardegna prevarrà il sole. Altrove piogge e nevicate ad alta quota in diradamento con successive schiarite.

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Bari

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Sorge

Secondo il 62,2% dei votanti, il c.t. della Nazionale Cesare Prandelli ha fatto bene a non convocare Francesco Totti contro il Brasile in una sorta di riconoscimento alla carriera. Ma il c.t. ha detto di pensare al capitano della Roma se continuerà a giocare così

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Woods e Vonn, la nuova coppia dello sport Usa

Ancona

Firenze

L'AQUILA

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Serie B

14.15 CALCIO: SUNDERLAND NORWICH CITY

Giusto il no a Totti contro il Brasile come gara-premio

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GENOVA

PALERMO

12.00 CALCIO: EMPOLI LANCIANO

LA GALLERY

Bologna Genova

Molto forti

Calmi

World Golf Championship. Da Miami, Stati Uniti

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2 14

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13

7.30

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EXTRATIME@GAZZETTA.IT - @ETGAZZETTA SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE 19 MARZO 2013 - N. 94

INTERVISTA ALL’ATTACCANTE DELLO ZENIT CHE GIOVEDÌ GIOCHERÀ CONTRO L’ITALIA IACOPO IANDIORIO alle pagine 4 e 5

PRIMO PIANO Deca Trends

SULLE CENERI DEL BRASILE D’EUROPA

SERBIA

ALL’INTERNO

CROAZIA

ALESSANDRO DE CALÒ a pag. 2

CROAZIA

SRNA: «METTIAMO LA STORIA DA PARTE» Intervista di GIULIO DI FEO a pag. 3

EUROPA Inghilterra

MANCINI FA IL PROCESSO AL CITY STEFANO BOLDRINI a pag. 7

Spagna

UNA BANCA DIVENTA PADRONA DEL VALENCIA FILIPPO MARIA RICCI a pag. 8

Germania

LEWA OTTOVOLANTE VERSO MONACO PIERFRANCESCO ARCHETTI a pag. 9

MONDO Coppa Libertadores

L’ETERNO RITORNO DI RIQUELME MARTIN MAZUR a pag. 10

Qualificazioni mondiali

SOGNA IL VENEZUELA TREMA L’URUGUAY MASSIMO CALLEGARI a pag. 11

MIHAJLOVIC

«STAVOLTA FACCIAMO LA PACE» PARLA IL C.T. DI BELGRADO IN VISTA DELLA PRIMA SFIDA DALLA FINE DELLA GUERRA FRA LE 2 NAZIONALI EX JUGOSLAVE Intervista di ANDREA DI CARO alle pagine 2 e 3

L’ESEMPIO CHE VIENE DA MOSTAR UNO STUDENTE SERBO E UNA STUDENTESSA CROATA DELLO UNITED WORLD COLLEGE DI MOSTAR (BOSNIA-ERZEGOVINA) SI BACIANO INDOSSANDO LE BANDIERE DEI RISPETTIVI PAESI: LA FOTOGRAFIA, SCATTATA DA UN COMPAGNO DI STUDI CON UN CELLULARE, STA FACENDO IL GIRO DEL WEB


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

DI ALESSANDRO DE CALÒ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

LE CENERI JUGOSLAVE E I BRASILIANI D’EUROPA Dopo vent’anni il domandone è facile: quanto può durare questa voglia di pace? RR Sappiamo che cosa cova

sotto le ceneri della sanguinaria dissoluzione jugoslava. Aspettando la partita di Zagabria tra Croazia e Serbia, il domandone che viene in mente è semplice: quanto durerà questa voglia di pace e fino a quando il calcio potrà funzionare come palestra dove convivere, anziché come miccia con cui riaccendere il fuoco? Ne parlavo con Paolo Rumiz, autore del mirabile «Maschere per un massacro», libro che affronta la brutale complessità della guerra balcanica e il labirinto delle cause che l’hanno generata. Lui sostiene che vent’anni fa l’input alle tifoserie violente era arrivato dall’esterno e dall’alto. Adesso tutto si è abbastanza evoluto, ma le spinte che muovono quel tifo fondamentalista seguono gli stessi percorsi: arrivano dall’esterno e dall’alto. E, oggi, croati e serbi danno il segnale di un cessate il fuoco che perdura. C’è qualcosa di emblematico attorno al match di venerdì. Difficile dimenticare le immagini di Zvone Boban che si picchia con un poliziotto, nel maggio ’90, sull’erba del Maksimir. Tudjman aveva appena vinto le elezioni in Croazia, Belgrado era percossa dalla corruzione, Arkan comandava gli ultrà della Stella Rossa. La mattanza stava per cominciare. Lo stadio è quello. Lo stesso. Si chiama così perché mette assieme il nome del parco dentro al quale è costruito con la parola mir, che vuol dire pace. Altre volte, in posti più lontani da noi, il calcio è diventato l’apriscatole di qualcosa che incombeva nell’aria. Nella «Prima guerra del football» Ryszard Kapuscinski ci ha raccontato quella tra Honduras e Salvador, alla fine degli anni Sessanta. Era l’epoca in cui Pelé, con la sua sola presenza in Africa, riusciva a far interrompere la guerra del Biafra. Quando il calcio è arte diventa più forte. Dà tregua. Anche per questo è un peccato non vedere più con la stessa maglia gli assi della ex Jugoslavia. Nella grande diaspora ci sono anche Ibra e Dzeko con Jovetic, Vucinic e Handanovic oltre agli Srna, Stankovic e Modric. Erano i brasiliani d’Europa, lo sarebbero ancora.

IL C.T. SERBO

«LA MIA PARTITA DI GUERRA E DI PACE» Per la prima volta dalla fine del conflitto, venerdì a Zagabria si sfidano le due nazionali affrontatesi soltanto in un match 13 anni fa, quando la Serbia era ancora Jugoslavia. «Quella resta la mia gara più sentita. Ho accettato di fare il c.t. proprio perché sapevo che ci sarebbe stata questa gara. Ma per darci la mano» ANDREA DI CARO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

llora, ti racconto: 9 ottobre 1999, la mia Serbia si chiamava ancora Jugoslavia, era la prima e finora unica volta, dopo la guerra, che incontravamo la Croazia. Ultima gara, decisiva, per la qualificazione agli Europei. Dentro o fuori. Lo stadio di Zagabria era un vulcano. Polizia ovunque. Avevamo ancora la guerra sulla pelle. In campo c’erano tanti ex compagni della vecchia Nazionale. Stavolta uno contro l’altro. Io ero uno di loro...». Sinisa Mihajlovic, seduto in poltrona, si accende una sigaretta e per una volta, lui abituato sempre a fissare tutti negli occhi, guarda altrove, in un punto indefinito, e si perde nei ricordi. «Entriamo in campo, una bolgia: guardo verso la curva croata, c’è uno striscione "Vukovar 1991", la città simbolo della guerra. La città dove io, figlio di madre croata e padre serbo, sono nato e cresciuto. Mi avvicino, mi inginocchio e mi faccio il segno della croce per ricordare i serbi caduti. Lo stadio per poco non viene giù. Mi urlano di tutto. Ma ogni volta che batto una punizione o un calcio d’angolo non vola una mosca per il timore. Prendo un palo, una traversa e

«A

l identikit È STATO 20 ANNI IN ITALIA Sinisa Mihajlovic è nato il 20-2-1969 a Vukovar (oggi Croazia) da madre croata e padre serbo. In 2 anni (’90-92) con la Stella Rossa ha vinto 2 campionati, coppa dei Campioni e Intercontinentale. Nel 1992 passa alla Roma, dal ’94 è alla Samp e dal ’98 alla Lazio con cui vince la coppa delle Coppe 1999 e lo scudetto 2000. Chiude all’Inter nel 2006. Nel 2008 ha iniziato ad allenare a Bologna, poi Catania e Fiorentina, Dallo scorso maggio è c.t. della Serbia.

faccio due assist per i gol di Mijatovic e Stankovic: 2-2, qualificazione ed eliminazione della Croazia. Sui giornali serbi prendo 10 in pagella. Quella resta la partita più sentita della mia carriera, non la dimenticherò mai». Le cicatrici addosso La sigaretta è finita senza che Sinisa abbia dato neanche una boccata. Polmoni vuoti di fumo e cuore pieno di orgoglio. Quindi si volta e torna a guardare negli occhi. «Se ho accettato di fare il c.t. è anche per questa sfida con la Croazia. Darei tre anni di vita per poter scendere in campo in questa partita. Non dico per vincerla, solo per giocarla. Spero di riuscire a trasmettere ai miei almeno un po’ della mia voglia. Ma...». Sinisa si ferma, guarda l’orologio: le lancette dicono che sono passati più di 13 anni. Un intervallo lunghissimo tra un primo e un secondo tempo dell’esistenza. «Ma... - riprende - questa partita non è la continuazione di una guerra. Quella vera, maledetta e sporca l’abbiamo già vissuta e ne portiamo ancora addosso ferite e cicatrici. Questa è solo una gara sentita, calda, importante: per la classifica e per la crescita dei miei ragazzi. Abbiamo 4 punti, Croazia e Belgio 10. Se vinciamo, arriviamo a -3 e siamo ancora in corsa». È calcio, solo calcio. Anche se a petto in fuori come piace a lui. «Come

LA SITUAZIONE POLITICA

AL MAKSIMIR SI MISURA LA SALUTE DEI BALCANI Qui 23 anni fa in Dinamo-Stella Rossa i primi segnali di guerra. Il nuovo presidente serbo Nikolic ha congelato il riavvicinamento degli ultimi anni. Assoluzioni e crisi economica non migliorano il clima. Trasferta vietata agli ospiti

c.t. mi sono dato tre obiettivi: la qualificazione ai Mondiali; aprire un nuovo corso fatto di regole, fair play e senso d’appartenenza; ridare alla Serbia un’immagine positiva dopo anni di intemperanze dei tifosi. Il primo obiettivo passa attraverso la sfida di venerdì. Il secondo è avviato: abbiamo la nazionale più giovane d’Europa, età media di 22-23 anni. Le regole sono fissate e chi non le segue è fuori. Ai miei tempi avevamo una Nazionale fortissima: ma ognuno faceva come voleva, per questo non vincevamo niente. Ho capi-

l

Decatrends

MIHAJLOVIC

CROAZIA-

Darei 3 anni di vita per giocarla. Ai miei spero di infondere la mia voglia e l’orgoglio to dopo che la disciplina è fondamentale. E oggi ho spalle larghe, carattere e curriculum per farmi ascoltare». La questione dell’inno Poi c’è la questione dell’inno, che è costato la nazionale a Ljajic. «Quando giocavamo con la Jugoslavia i nostri tifosi fischiavano il nostro inno simbolo di un’unione non sentita. Quelli avversari invece cantavano a squarciagola il loro e a me

osse dipeso da Stimac, c.t. F della Croazia, la partita con la Serbia sarebbe passata alla storia per il calcio d’inizio più stupido di sempre. A novembre il tecnico propose di far toccare il primo pallone ad Ante Gotovina, generale appena assolto in appello dall’accusa di pulizia etnica contro la minoranza serba. Ma Davor Suker, da poco presidente della Federcalcio, l’ha ripreso: «Stimac merita di essere sculacciato», ha detto. E ha chiesto ai tifosi croati di non fischiare l’inno serbo. Venerdì 22 Croazia e Serbia si sfideranno per la prima volta dalla fine della guerra. C’è un precedente che risale alle qualificazioni di Euro 2000, ma allora la Serbia si chiamava ancora Jugoslavia

sembrava di partire già in svantaggio. Da c.t. ho preteso che giocatori e staff cantassero l’inno serbo. C’è un regolamento: Ljajic l’ha firmato. E alla prima occasione l’ha disatteso. Io non guardo solo al talento, guardo l’uomo. E dell’uomo devo potermi fidare. Quando canterà l’inno, tornerà». Ma c’è anche quello avversario: «Io e i miei giocatori lo applaudiamo sempre, in segno di rispetto. Sarà così anche con l’inno croato. E se qualcuno dei miei venerdì si farà espellere per comportamenti antisportivi, aizzando gli animi, non giocherà più in nazionale. Il mondo ci osserva. È arrivato il momento di dimenticare il passato, tendere la mano e guardare avanti. E se lo posso fare io che la guerra l’ho vissuta sulla pelle, perché non devono farlo ragazzi che all’epoca non erano neanche nati?». Lo zio nemico Lo sguardo si allontana nuovamente: «Le guerre, tutte le guerre, fanno schifo. Ma una guerra civile come la nostra è peggio. Ragazzi cresciuti insieme che si sparavano contro, famiglie disgregate. Io ho visto la mia gente cadere, le nostre

ed era tutt’uno col Montenegro. Ma oggi come nel 1990 bisognerà guardare allo stadio Maksimir per comprendere lo stato di salute dei Balcani. Nel maggio di 23 anni fa una partita fra Dinamo Zagabria e Stella Rossa alimentò incidenti durissimi, scatenando l’anticipazione più chiara della guerra ventura. Per questo ora le due federazioni hanno deciso di non organizzare trasferte dei tifosi ospiti, anche per il ritorno del 6 settembre. Ieri, comunque, i ministri dell’Interno e dello Sport croati si sono impegnati a lottare contro la violenza negli stadi. Par condicio e generali Il match di venerdì poteva cadere in momenti più felici. Do-

po il disgelo degli ultimi anni, le relazioni fra Zagabria e Belgrado sono piombate ai minimi dal dopoguerra. I due presidenti si scambiano messaggi al vetriolo da maggio, quando Nikolic è stato eletto alla guida della Serbia. In campagna elettorale non ha trovato di meglio che definire Vukovar «una città serba, in cui i croati non hanno ragione di tornare». Vukovar, città natale di Mihajlovic, è forse la ferita più dolorosa della guerra serbo-croata. Gioiello sul Danubio, un tempo esempio di coesistenza interetnica, la città è stata massacrata nel 1991 da un assedio infinito dell’esercito federale, agli ordini di Belgrado, e finita dalle forze paramilitari. Ed è sulle rovine di Vukovar, sul suo saccheg-


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

UNITE ERANO UNA NAZIONALE STRAORDINARIA

SRNA

-SERBIA IL CAPITANO CROATO

«METTIAMO DA PARTE LA STORIA» Il terzino dello Shakhtar alla 101ª presenza in nazionale: «Non sarà una partita come le altre, c’è una pressione pazzesca e tutta l’Europa ci guarda. Ma in quei 90’ dobbiamo scordarci il passato» 5RIPRODUZIONE RISERVATA

è chi nasce per fare una cosa, e Darijo Srna è naC’ to per fare il capitano. Lo capi-

LO CHIAMAVANO IL BRASILE D’EUROPA SINISA MIHAJLOVIC FA IL SEGNO DELLA TRINITÀ ORTODOSSA, SIMBOLO DELL’IDENTITÀ SERBA (AFP)

TUTTI INSIEME COSÌ NON HANNO MAI GIOCATO, MA QUELLA CHE SI DISSOLSE NEI PRIMI ANNI 90 CON LA GUERRA IN JUGOSLAVIA ERA UNA GENERAZIONE STRAORDINARIA DI CAMPIONI PROVENIENTI DA TUTTE LE REPUBBLICHE (C’ERA ANCHE IL MACEDONE PANCEV)

città rase al suolo, bombe su ospedali, scuole, civili: tutto spazzato via. Il mio migliore amico ha devastato la mia casa. Quando i miei genitori hanno lasciato Vukovar per Belgrado, mio zio, croato e fratello di mia madre, le ha telefonato: "Perché sei scappata? Dovevi rimanere qui, così ammazzavamo tuo marito, quel porco serbo di m...". Mesi dopo mio zio fu catturato da Arkan, stava per essere ucciso, ma gli trovarono addosso il mio numero di cellulare. Mi chiamarono, e riuscii a salvargli la vita». «Arkan era mio amico» Già Arkan, la tigre, il macellaio. Il necrologio per lui è costato a Mihajlovic anni di critiche: «Da fuori, seduti in poltrona, è stato facile puntare il dito. Ma Arkan era un mio amico da quando, ragazzo, giocavo nella Stella Rossa e lui era il capo dei tifosi. E Arkan ha difeso dei serbi in Croazia che stavano per essere massacrati. Per quei serbi Arkan è stato un eroe. Non rinnego quel necrologio, ma non difendo i suoi crimini. Quelli restano. Sono orribili. E li condanno. Come tutti i crimini commessi, da una parte e dall’altra. In una guerra civile non esistono i buoni e i cattivi. Non c’è il bianco e il nero. E

gio, sullo stupro delle sue donne, che le Tigri di Arkan hanno forgiato la propria nomea. La sparata di Nikolic ha congelato il processo di riavvicinamento, favorito dagli ottimi rapporti fra il presidente croato, Ivo Josipovic, e il suo ex omologo serbo, Boris Tadic. Ricordi spazzati, mentre restano pendenti al Tribunale dell’Aja due denunce reciproche per genocidio. Con quella che si è giudicata una «par condicio dei generali», il 28 febbraio il Tribunale internazionale ha assolto Momcilo Perisic, ex capo di Stato maggiore dell’esercito jugoslavo, accusato di non aver impedito il bombardamento di Zagabria nel maggio ’95. E sulla partita del Maksimir pende anche il carattere di Vuk Jere-

mic, ex ministro degli Esteri serbo e oggi presidente dell’Assemblea Onu. Si è preso a insulti via Twitter con l’avvocato di Gotovina e a gennaio ha invitato di fronte all’Assemblea generale un coro che ha chiuso l’esibizione intonando la Marcia sulla Drina, sorta di inno delle milizie paramilitari. Obiettivo Ue Al di là delle provocazioni, preoccupa il contesto di crisi. La Serbia nel 2012 ha perso l’1,7% del Pil ed è piegata da un tasso di disoccupazione su livelli spagnoli (25,9%). Non meglio Zagabria: nel 2013 si attende il secondo anno consecutivo di recessione e i senza lavoro sfiorano il 20%. Di fronte a uno scenario così disastroso

l

il colore predominante alla fine è sempre il rosso. Del sangue degli innocenti. La guerra in Jugoslavia ha tanti colpevoli. Tanti».

identikit HA VINTO 6 SCUDETTI A DONETSK

Ritorno a Vukovar Sinisa oggi è ambasciatore Unicef e fa molto per orfani e reduci di guerra: «Durante il conflitto io non compravo armi, ma medicine, abiti, cibo. A Novi Sad mi hanno dato la cittadinanza onoraria per questo». E la sua Vukovar? «Ci sono andato l’ultima volta nel 1991. Era rasa al suolo, non riuscivo neanche ad orientarmi. Solo scheletri di palazzi e macchine ammassate per creare trincee. Non volava un uccello, non c’era un cane. Spettrale. Ricordo lo sguardo di due ragazzini di 10 anni, imbracciavano i mitra. Avevano occhi da uomini in corpi da bambini. Occhi tristi che avevano già visto tutto, tranne l’infanzia. Non sono più tornato a Vukovar. Non ci riesco. Ma quello che ho provato io, può raccontarlo anche un croato. Abbiamo vissuto un impazzimento della Storia. E abbiamo pianto e perso, tutti. Ora dopo i corpi è arrivato il momento di seppellire anche odii e rancori. Serbi e croati non torneranno mai più insieme, ma hanno il dovere di andare avanti rispettandosi. E se la partita di venerdì verrà disputata all’insegna della correttezza, in campo e fuori, Croazia e Serbia avranno vinto entrambe, al di là del risultato».

Darijo Srna è nato a Metkovic, in Dalmazia, l’1-5-1982 da famiglia musulmana. Terzino destro dello Shakhtar dal 2003 e da 4 anni capitano della Croazia (100 presenze e 20 gol), prima di trasferirsi in Ucraina ha giocato per 4 stagioni nell’Hajduk, con cui ha vinto il campionato croato nel 2001. Altri 6 scudetti li ha vinti con lo Shakhtar, oltre all’Uefa 2009. Ha 2 tatuaggi: un capriolo (srna in croato) e il nome del fratello Igor affetto da sindrome di Down.

molti politici hanno scelto la via classica: deviare l’attenzione sui vicini, rianimando gli spettri di un passato mai tramontato. Schiacciata fra l’incudine e il martello, la Bosnia rimane un enorme nodo irrisolto, capace di destabilizzare l’intera regione. A spingere per la prudenza sono le necessità del quotidiano, l’economia. Specie ora che la Croazia si prepara a entrare nell’Ue e potrà giocare un ruolo decisivo per il cammino europeo di Belgrado. Non c’è aria di milizie e mortai, lungo il Danubio, ma non manca chi è pronto ad attizzare un fuoco che cova sotto la cenere. Il Maksimir si prepara a dirci in che direzione soffierà il vento. ANDREA LUCHETTA

sci dai vestiti, dallo sguardo, da come pesa le parole, dal carisma, da come lo ascolta chi gli sta di fronte. Indossa la fascia sul braccio per lo Shakhtar Donetsk e dal 2009, dopo il ritiro di Niko Kovac, per la nazionale croata. La sua storia è fatta di talento, orgoglio e purtroppo guerra. Di famiglia bosniaca e musulmana, nato e cresciuto in Croazia tra Metkovic (dove il padre, orfano del secondo conflitto mondiale, aveva trovato lavoro) e Spalato, sa bene quanto conta la partita di venerdì. Anche perché da qualche giorno a questa parte nessuno gli parla d’altro. Croazia-Serbia, come potrà essere solo una partita di calcio? «Di sicuro non sarà una partita come le altre, conoscete bene la storia dei due Paesi e quello che si porta dietro. Ma durante quei novanta minuti la storia ce la dovremo scordare, dovremo essere professionali. In campo ci saranno 22 giocatori di altissimo livello, così come in panchina. E spero che venga fuori una bella partita, spettacolare. Dovremo essere d’esempio per tutta l’Europa». Come saranno accolti i serbi dal Maksimir? «Vedremo. Magari ci saranno dei fischi, di sicuro è uno stadio molto caldo e su questa partita c’è una pressione incredibile da mesi. Ne parlano tutti, per strada, sui giornali. Però mi piace pensare che la cosa più importante in Croazia-Serbia sia il calcio». Calcio a parte, il Paese al momento come vive la rivalità con la Serbia? «C’è gente che non può dimenticare, e gente che magari con il tempo riesce a dimenticare. Ma è la storia. Non mi piace molto parlarne, perché non possiamo fare nulla per cambiarla. E non dobbiamo nemmeno pensarci. Ripeto: è calcio, e vogliamo che sia calcio». Venerdì tutta l’Europa guarderà in Croazia... «Sì, ma è norma-

ODIO ETNICO ARRESTATO D.G. DINAMO

S Il direttore esecutivo della Dinamo Zagabria Zdravko Mamic è stato arrestato venerdì per incitamento all'odio etnico. In un’intervista a una radio, parlando del ministro dello sport Jovanovic, esponente del Partito socialdemocratico al potere, e di origini serbe, ha detto: «Lui odia tutto quello che è croato, un serbo non può essere a capo di uno dei più importanti dicasteri del Paese, il ministro è un’offesa per ogni croato, non sa sorridere ma solo mostrare i molari dai quali sgocciola il sangue». La scorsa settimana la polizia ha condotto in questura il dirigente sportivo per «incitamento pubblico alla violenza e all'odio etnico».

le, è una partita importantissima per il girone. Noi siamo messi meglio, ci arriviamo con sei punti di vantaggio, giochiamo in casa e siamo favoriti. Ma contro abbiamo una squadra molto dura, un gran mix di gente esperta e giovani rampanti». Questo è il primo Croazia-Serbia, nel 1999 ci fu un Jugoslavia-Croazia per le qualificazioni agli Europei. Se lo ricorda? «Sì, mi ricordo, 0-0 da loro e 2-2 a Zagabria, fu una partita durissima. Un motivo in più per cercare di giocarci questa con la mente sgombra». Il presidente Suker ha invitato i tifosi croati a non fischiare l’inno serbo... «Ha ragione, e anche noi in campo dovremmo fare lo stesso, usando rispetto per l’avversario e cercando di mettere da parte la storia. E speriamo di rendere orgogliosi di noi i croati e anche chi ci guarda da fuori». Il calcio può essere un mez-

l

GIULIO DI FEO

Ha fatto bene Suker a chiedere ai nostri tifosi di non fischiare l’inno avversario zo per ricucire lo strappo tra i due popoli? «Non saprei, la situazione è difficile e, ripeto, molta gente in Croazia non può dimenticare quello che è successo. Ma il calcio alla fine non è altro che calcio, benché sia molto importante per la gente. Ecco perché noi venerdì dobbiamo essere di esempio, per quella gente e per tutti i ragazzini che si avvicinano a questo sport: ci metteremo il cuore, faremo di tutto per vincere». E quanto a lei? Al Maksimir saranno 101 partite con la maglia della Croazia... «E so già che sarà durissima. Ma posso dire di essere orgoglioso. Di aver giocato tante partite con questa maglia, di essere il capitano di questa squadra che è diventata come una famiglia, tra noi ci sentiamo quotidianamente. E sono orgoglioso di essere croato».


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

IACOPO IANDIORIO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

HULK SPACCA 55 MILIONI DI MUSCOLI SULL’ITALIA

Intervista al colpo più caro del mercato: «Ho perso il Mondiale 2010 per una rissa di spogliatoio che mi costò 3 mesi di squalifica». E pure con Spalletti e allo Zenit ha avuto qualche problemino... Ma adesso il brasiliano vuole rifarsi, a partire da giovedì contro gli azzurri

mentiamo subito una leggenda: non è in Giappone, dove ha giocato agli esordi, che l’hanno soprannominato Hulk, per la sua forza fisica. «È da quando avevo 3 anni che mi chiamano così, in famiglia: andavo pazzo per la serie tv con Lou Ferrigno e dicevo di essere il supereroe verde. Così i miei mi pigliavano in giro e il nomignolo mi è rimasto». Givanildo Vieira de Souza, in arte Hulk, 26 anni, è il pezzo pregiato del mercato 2012-2013, l’uomo da 55 milioni di euro (pagati dallo Zenit al Porto), il centravanti del Brasile di Scolari, che giovedì affronta l’Italia in amichevole.

S

Ci racconti i suoi inizi. «Ho iniziato a girare presto. Già a 12 anni andai a fare dei provini al Serrano, club della mia regione, il Paraíba, poi al Corinthians, rimasi lì 2 mesi ma non mi presero. Pensava a tutto il mio concittadino Zé do Egito. Poi al San Paolo, a 15 anni, sono rimasto un anno e giocai il Paulista giovanile». Il S. Paolo non spese i 20 mila euro d’allora, 2001, che servivano a comprarla. «Sì, e Zé mi portò in Portogallo dove sono rimasto una stagione, al Vilanovense, da solo, in collegio. Ma ero già maturo, da tempo vivevo lontano da casa. Lì rimasi un anno, feci un provino di una settimana con le giovanili del Porto. Mi dissero che mi avrebbero richiamato ma poi non li sentii più». E la sua famiglia? «Ho 6 sorelle, io sono il 4˚; i miei erano molto poveri. Papà Djovan a stento riusciva a darci da mangiare, era venditore ambulante di carne alle fiere e mamma Socorro lo aiutava. Io cercavo di rendermi utile, di portare dei soldi a casa. Poi a 18 anni mi prese il Vitoria Bahia, serie A brasiliana, e da lì partì tutto». Quale era il suo idolo? «Ronaldo il Fenomeno e Romario: mi piaceva vederli giocare, cercavo di imitarli. Non sono

mai stato un gran fan ma mi piaceva il Palmeiras. In casa però si tifava Corinthians». È vero che ha iniziato da laterale sinistro? «No, l’hanno scritto, ma da subito ho giocato da centrocampista, n. 10, un po’ spostato a sinistra, ma non da laterale». E poi si è mosso su tutto il fronte dell’attacco. Qual è la sua posizione preferita? «Mi piace di più partire da destra, come al Porto. Allo Zenit spesso sono più centravanti, ruolo al quale mi sto adattando, ma gioco dove serve». Torniamo ai suoi inizi: a 18 anni, 2005, dopo 2 gare nel Brasileirão col Vitoria, finisce in Giappone al Kawasaki Frontale di serie A. «Sì, non mi pagavano neanche tanto, ma quei soldi servivano ad aiutare i miei. All’inizio avevo paura di andare in Giappone, altro mondo, temevo che fosse difficile sfondare lì. Invece è stato molto facile. Il Giappone mi sorprese, Paese bellissimo, persone gentili, disponibili, anche fuori dal club». Come mai nel Sol Levante ha cambiato ogni anno? «Dopo la prima stagione il Frontale mi prestò, per farmi fare esperienza, al Sapporo di serie B (25 gol, vice capocannoniere, ndr). Poi tornai in A ma il Kawasaki nel 2007 mi riprestò in B al Tokyo Verdy, dove ho fatto 37 gol, re dei goleador e club promosso in A. Così mi richiama il Frontale, disputo 2 gare, ma siccome allora in Giappone ogni club poteva tesserare solo 3 stranieri mi mandano di nuovo al Tokyo, in A». E dopo 7 gol e 11 gare a luglio ’08 la compra il Porto. «Sì, volevo andare in Europa, mi aveva cercato anche l’Atletico Madrid ma io ho preferito il Portogallo per la lingua, ero sicuro che sarebbe stato più facile inserirsi subito e adattarsi. Così il Porto ha comprato il 50% del mio cartellino (per 5,5 milioni di euro, ndr)». Fra i tecnici che ha avuto a Oporto, con chi si è trovato meglio? «Con Jesualdo Ferreira all’inizio ho appreso tanto, la tattica

CLASSIFICA SQUADRA

CSKA MOSCA ANZHI ZENIT SAN PIETROBURGO SPARTAK MOSCA KUBAN KRASNODAR RUBIN KAZAN DINAMO MOSCA TEREK GROZNY LOKOMOTIV MOSCA KRASNODAR AMKAR PERM ROSTOV VOLGA N.N. KRYLYA SOVETOV MORDOVIA SARANSK ALANIA

PT

49 42 41 36 36 35 34 33 32 31 22 21 20 17 12 12

G

21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21

V

16 12 12 11 11 11 11 10 9 9 6 5 5 4 3 2

N

1 6 5 3 3 2 1 3 5 4 4 6 5 5 3 6

P

4 3 4 7 7 8 9 8 7 8 11 10 11 12 15 13

F

36 35 37 38 35 27 30 24 27 35 25 21 21 19 20 19

S

17 21 21 31 22 19 26 30 22 29 34 27 33 39 42 36

21a giornata ROSTOV

1-2

SPARTAK MOSCA

0-0

AMKAR PERM

5-1

KUBAN KRASNODAR

1-1

DINAMO MOSCA

CSKA MOSCA

1-0

KRASNODAR

ANZHI

1-1

KRYLYA SOVETOV

TEREK GROZNY

0-0

RUBIN KAZAN

ZENIT SAN PIETROBURGO

1-0

MORDOVIA SARANSK

KIRICHENKO 35’ st

KOLOMEITSEV 10’ pt JAKUBKO 16’,29’ pt VASSILJEV rig. 47’ st KANUNNIKOV 48’ st

BALDE’ 28’ pt

DZAGOEV 17’ pt

L. TRAORE’ 36’ st

HULK 10’ st

VOLGA N.N.

SARKISOV 31’pt; 18’ st

LOKOMOTIV MOSCA ALANIA

VRANJES 18’ st

KOKORIN 24’ pt

KORNILENKO 18’ st

Prossimo turno 30 marzo: Rubin Kazan-Lokomotiv Mosca, Krylya Sovetov-Mordovia Saransk, Dinamo MoscaRostov. 31 marzo: Volga N.n.-Amkar Perm, Terek GroznyZenit San Pietroburgo, Krasnodar-Anzhi, Spartak MoscaKuban Krasnodar. 1 aprile: Alania-Cska Mosca


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PRIMO PIANO

I PIÙ CARI DEL ’12-13 IN MILIONI

55 HULK IL 3 SETTEMBRE BOTTO A SORPRESA: DAL PORTO ALLO ZENIT DI SPALLETTI

43 LUCAS DAL SAN PAOLO AL PSG A GENNAIO 2013, MA L’ACQUISTO RISALE ALL’ESTATE 2012

42 T. SILVA INSIEME A IBRA, L’EX MILANISTA È STATO IL COLPO DELL’ESTATE PARIGINA

40 HAZARD IL GENIETTO BELGA A FINE MAGGIO 2012 LASCIA IL LILLA PER IL CHELSEA

40 MARTINEZ IL NAVARRO DELL’A. BILBAO VA AL BAYERN: PAGATA L’INTERA CLAUSOLA

35 WILLIAN L’ULTIMO GROSSO COLPO: DALLO SHAKHTAR ALL’ANZHI IL 31 GENNAIO

del tutto diversa dalle mie esperienze. Con Villas Boas è stato un anno fantastico, 4 titoli, la Europa League, io capocannoniere con 23 gol. André è un vincente, grande allenatore e grande persona, ama parlare a viso aperto coi giocatori, giovane ma già esperto e competente, avrà successo». E Spalletti allo Zenit? «Ogni tecnico apporta qualcosa di differente. E poi il torneo russo è diverso dal portoghese, sempre di ottimo livello, ma con meno visibilità. A Porto ogni partita è una finale. Ma io sono un combattente, amo vincere e pure qui non mi risparmio. In Russia il torneo è più tattico, più difensivo». Ma a dicembre a San Siro, quando in Champions Spalletti l’ha sostituita lei ha avuto un gesto di stizza. «Sono uno che è abituato a essere sempre titolare e amo giocarmela fino alla fine. Devo rispettare le decisioni del tecnico, e ammetto che in quell’occasione non la accettai. Con Spalletti comunque ho buoni rapporti. Lui magari parla poco con noi, è come me d’altronde, ma è molto preparato». Esser pagato 55 milioni di euro mette pressione? «Quando gioco non penso a questo, voglio vincere, divertirmi, dare il meglio di me». Quando siete arrivati lei e Witsel, i compagni russi Denisov e Kerzhakov si sono lamentati per i soldi che sono girati nell’affare e hanno chiesto un aumento. E sono finiti fuori rosa. «Ma non era un problema mio, io mi alleno e gioco. Loro per me sono grandi giocatori, con loro non ho avuto alcuna questione, abbiamo parlato, ci siamo chiariti, perché alcuni commenti all’inizio non erano stati rispettosi nei miei confronti». Gli ultrà dello Zenit sono noti per essere razzisti. «Non ho visto e sentito nulla nei miei riguardi, non ho rapporti coi tifosi, sento che ci incitano ma i cori in russo non li capisco, come i giornali». E San Pietroburgo? «La grande difficoltà è il freddo,

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

l identikit 10 TITOLI COL PORTO IN 4 ANNI Givanildo Vieira de Souza Hulk è nato a Campina Grande il 257-86. A 17 anni approda al Vitoria. CLUB Dopo 2 gare, nel 2005 va in Giappone al Kawasaki, poi al Sapporo e al Tokyo Verdi, nel ’08 lo prende il Porto. 4 anni: 54 gol in 99 match di campionato, 170 e 75 reti in totale (e 56 assist); vince 3 titoli, 3 coppe e 3 supercoppe nazionali e l'Europa League 2011. Il 3 settembre lo compra lo Zenit. Finora coi russi 11 match e 3 gol in campionato e 11 e 4 in coppa. BRASILE Debutta il 14-11-2009 contro l'Inghilterra, il primo gol lo realizza alla Danimarca il 26-5-2012; finora 18 presenze 6 reti. Ha disputato l'Olimpiade di Londra 2012: 5 gare, 1 gol, argento.

vivo in centro, nell’isola, è una bella città, mi piace visitarla, con tutta la famiglia». Con chi ha rapporti migliori in squadra? «Con quelli che parlano portoghese: Bruno Alves, Danny e con Mimmo Criscito, parliamo tanto, scherziamo, facciamo grandi partite di playstation, io sono il più forte. Mimmo? È scarso alla play... Peccato che non ci sia con l’Italia (infortunato, ndr), l’avrei battuto pure in campo». In futuro in quale torneo le piacerebbe giocare? «Mi piacciono la Premier e la Liga, le seguo in tv quando posso. In Inghilterra ci sono grandi squadre, bel gioco, grande agonismo. E poi la Spagna, mi appassiona Iniesta, qualità impressionante, e poi Messi e Ronaldo, fenomenali». A proposito, del suo ex compagno al Porto, Falcao, che ne dice? «In questo momento all’interno dell’area di rigore è il migliore al mondo. Segna tantissimo e in area è il top». La serie A le interessa? «Beh, il Milan e l’Inter hanno grandi campioni, tradizione e storia, mi capita di vederli ogni tanto. La A è un gran campionato, e poi all’Inter ci sono i miei amici ed ex compagni Guarin e Alvaro Pereira. Il Porto era una famiglia, stavamo benissimo insieme». E il campionato russo: chi lo vince? «È combattuto, c’è il Cska in vantaggio, ma anche la novità Anzhi, e lo Spartak è un gran team. E poi lo Zenit, abbiamo grandi giocatori, tecnicamente forti, tutti nazionali. Denisov è molto tecnico, paziente, gran recuperatore di palla, e Danny e Witsel hanno una facilità di gioco, di cambiare il fronte d’attacco... Sì, il campionato lo vinciamo noi». Passiamo alla nazionale: lei vi ha esordito con Dunga c.t. nel novembre 2009. «Sì, ma subito dopo ho beccato 3 mesi di squalifica e ho saltato 18 partite, dopo la gara col Benfica. Si disse che negli spogliatoi ci fosse stata una lite, ma era stato solo un po’ di confusione... E solo io ho subìto una squalifica così. E ho perso il Mondiale 2010, perché tornai per le ultime 7 gare di campionato e Dunga non mi chiamò più. È stata durissima». Scolari l’ha voluta con l’Inghilterra e ora con l’Italia. «Felipão lo conosciamo, c.t. di esperienza, per ora ha cambiato poco rispetto a Menezes... Chiaro, io voglio esserci a Brasile 2014, ma prima di tutto alla Confederations 2013».

HULK, 26 ANNI, IN MAGLIA ZENIT (AP)

CHI È CHI

ROONEY-VAN PERSIE, UNA COPPIA GOL CHE PARE UN FUMETTO Da Neymar a Mourinho, ecco gli altri del calcio coi... superpoteri. Tutti i personaggi sono di proprietà della Marvel

GLI ALTRI SUPERCALCIATORI

GLI ARTIGLI DI IBRA, LA SCIENZA DI SIR ALEX Se ilpallone incontrasse i fumetti: Pep vola alto come Silver Surfer, Balotelli si accende, Superman è Messi e Batman lo fa Ronaldo GIULIO DI FEO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

k, Hulk è Hulk e nemmeno c’è bisogno che qualcuno spieghi perché, lo vedi senza maO glia e al massimo ti chiedi come mai ha cambiato colore. Ma di superpoteri e supereroi il calcio è pieno, pure più che nei fumetti dove almeno sono in calzamaglia e possono andare al bar dopo aver salvato il mondo senza nemmeno la briga di scansare i paparazzi. E quindi se Hulk è Hulk, gli altri chi sono? Vedi Ibrahimovic e non può non venirti in mente il Wolverine, quello che si dice da solo che è il migliore in ciò che fa e magari ha ragione: gli piace agire da solo, è selvaggio, ti ammazza facile, parla poco ma nel caso ti fa a fette anche lì («Perché i tifosi del Psg pretendono tanto? Fino a ieri non avevano niente»). Ripescate poi il bicycle kick di Rooney che due anni fa decise il derby di Manchester: c’è tutta l’agilità della Bestia, che usa mani e piedi indifferentemente, ha la forza di un gigante e sale in zucca ma mette il tutto al servizio degli altri. Allo United forse si sono riletti le saghe storiche degli X-Men e gli hanno piazzato di fianco Van Persie, elegante, nobile e letale nei volteggi come Angelo. Ciclope potrebbe farlo Xavi, leader che non fa mai la cosa sbagliata e se gli dai spazio vedi che c’è anche il raggio, e al suo fianco Iniesta è Nightcrawler: non ha tre dita né la coda, però è diabolico, ti scompare davanti, riappare dove vuole e non lo prendi mai. Dzagoev, freddo abituato al freddo ma caldo nell’accendere il Cska (probabile gol da titolo al Krasnodar) è l’uomo ghiaccio. Mentre ci sarebbe da cambiare sesso a Tempesta per farla fare da Eto’o, africano pure lui, cambia le condizioni atmosferiche alle partite e se ne frega di quelle vere: sole delle ramblas, nebbia brianzola, gelo daghestano, lui vince uguale. Alieni e umani Superman è un alieno, Messi pure, e se lo vedi in borghese e non sai che faccia ha (il che fa anche di te un alieno, pure gli eremiti lo conoscono...) potresti scambiarlo per un Clark Kent qualunque. Ronaldo invece è Batman, umano al 100% ma il più forte del suo genere, mille gadget e una forza di volontà da spaccamontagne. Questi due sono il gotha della Dc, tornando in casa Marvel: Drogba è indistruttibile come il simbolo della blaxploitation a fumetti Luke Cage; la faccia di Suarez è come il teschio del Punitore per i difensori; Barton ha la battuta (e il tackle) sempre in canna come Deadpool, Piqué il martello ce l’ha nei piedi e se si fa crescere i capelli è un signor Thor; Occhio di falco non è solo l’aggeggio che ci dirà se la palla è entrata o no ma anche Falcao che come lui non sbaglia mai; Pirlo ha il carisma, le mille risorse e un’armatura a preservarne il talento come Iron Man. L’Uomo Ragno? Era Zenga, ma in porta ormai è luogo comune. Spider-Man è ragazzino prima che eroe, come Neymar che quasi ti sfotte quando ti va via, si complica la vita e poi se la risolve, magro che quasi non pare un atleta e si aspetta sempre di vederlo a confronto con gli altri super veri. In panchina: Guardiola vola alto e ha idee che gli altri manco concepiscono come Silver Surfer, Ferguson ha la calma serafica e l’onniscienza del Professor X, e se non ti legge la mente sa cosa ci passa e magari ci tira una scarpa contro, come fece 10 anni fa con Beckham (che bel Capitan America sarebbe stato...). Mourinho è Magneto, il più potente, cattivo ma in fondo buono o buono ma in fondo cattivo, quello che o odi o ami e se vuole ti distrugge col sorriso. in Italia i Fantastici 4. Buffon è Mr. Fantastic perché ha cervello e arriva ovunque, Guarin è tosto come La Cosa, Balotelli in un attimo si accende e fa la Torcia umana, L’invisibile era donna, e qui ognuno dica la sua: di cose che non si vedono in A ce ne sono un sacco e una sporta.


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EUROPA

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

l’eurogol DELLA SETTIMANA

DA 1-3 A 4-3 IN ACROBAZIA SAMARAS SI FA EPICO RR Il peso specifico non è enorme, sarebbe primato a +13 e non a +15 e senza avversari in grado di contestarlo. Però quando vinci rimontando da 1-3 al 4’ di recupero con gol in rovesciata del tuo centravanti bandiera, godi come un porcello in un campo di mele. La bandiera in questo caso è il greco Samaras, che sulla torre di Nouioui ne fa una questione di principio, fa valere il fisicone in area piccola e arma la ballista. Celtic 4-3, epico.

TOP 11 COKE E THAUVIN, DOPPIETTE DA BERE

7 Cavani Napoli (Ita, 20x2)

40

8 Bony Vitesse (Ola, 26x1,5)

39

Totale Una bella lezione di centrocampismo a tutto tondo al tanto decantato Maher: due gol, tanta polpa, vittoria e primato

Zamora Ha il posto di Cech già prenotato, ma occhio perché se va avanti così qualcuno ai Blues lo soffia. Fenomenale contro l’Osasuna

7 CALLSEN-B. (d, Augsburg)

Noioso Solito liscio-ebusso alla mediopiccola di turno: in più ci mette il secondo gol, bello, in meno ne sbaglia uno facile

COURTOIS (p, Atl. Madrid)

6 Hosiner Austria (Aut, 27x1,5) 40,5

Mr. Wolf I problemi del Chelsea li risolve sempre lui, e ci mette tanto show: gol e assist col West Ham, un quarantello di milioni ben spesi

7,5 7,5 S. DE JONG (c, Ajax)

44

5 Falcao Atl. Madrid (Spa, 21x2) 42

Genio Vale il livello più alto, e può arrivarci da solo: Real Sociedad in zona Champions, grazie al genio suo e di Vela

MESSI (a, Barcellona)

4 Suarez Liverpool (Ing, 22x2)

Killer Mette sotto il Lione, due gol e mille invenzioni contro una mediana grigia. In estate torna al Lilla e può diventare una stella vera

8

8 HAZARD (c, Chelsea)

46

Ciclone Che segna a pioggia lo sapete (sono 26), la notizia è che a furia di farlo il Vitesse diventa una seria pretendente all’Eredivisie

8 GRIEZMANN (a, Real Soc.)

54

3 Martinez Porto (Por, 23x2)

Vendetta Gocce di veleno in settimana su Rodgers che a Liverpool lo usava male, poi gara poetica contro il Friburgo: due gol e un assist

8 THAUVIN (c, Bastia)

84

2 Ronaldo Real M. (Spa, 27x2)

Scoperta Esterno destro bello tenace, l’ultimo gol lo aveva fatto due anni fa in Segunda con il Rayo, ora si scopre bomber e ne infila due inguaiando il Saragozza

8 BONY (a, Vitesse)

1 Messi Barcellona (Spa, 42x2)

Spanglish L’ex freccia del Malaga spacca tutto contro lo Swansea: si mangia il connazionale Angel Rangel e infila il gol del vantaggio

7,5 7,5 SAHIN (c, Borussia D.)

I CANNONIERI D’EUROPA IN BASE AL COEFFICIENTE DI DIFFICOLTÀ DEI VARI CAMPIONATI (TRA PARENTESI)

7

COKE (d, Siviglia)

CAVANI E BONY CHE RIMONTE LEWANDOWSKI NEI PRIMI 10

MONREAL (d, Arsenal)

Scarpad’oro

Roccia Pomeriggio di gloria per un gregarione: annulla Rudnevs e Son mettendoci i muscoli e segna il gol vittoria ad Amburgo

9 Lewandowski Borussia D. (Ger, 19x2) Van Persie Man. United (Ing,19x2) 38 11 Ibrahimovic Psg (Fra 25x1,5) 37,5 12 Atar Maccabi Tel Aviv (Isr, 22x1,5), Bacca Bruges (Bel, 22x1,5) 33 14 El Shaarawy Milan (Ita, 16x2), Kiessling Bayer L. (Ger, 16x2), Bale Tottenham (Ing, 16x2) 32 17 Pellé Feyenoord (Ola, 21x1,5) 31,5 18 Michu Swansea e Ba NewcastleChelsea (Ing, 15x2), Mandzukic Bayern (Ger, 15x2), Di Natale Udinese (Ita, 15x2), Djebbour Olympiacos (Gre, 20x1,5), Finnbogason Heerenveen (Ola, 20x1,5), Cardozo Benfica (Por, 15x2), Negredo Siviglia (Spa, 15x2), McKay Inverness e Higdon Motherwell (Sco, 20x1,5) 30 28 Griffiths Hibernian (Sco,19x1,5), Mkhitaryan Shakhtar Donetsk (Ucr 19x 1,5), Soriano Salisburgo (Aut, 19x1,5) 28,5 31 Soldado Valencia (Spa, 14x2) 28 32 Rusescu Steaua Bucarest (Rom, 18x1,5), Altidore AZ (Ola,18x1,5) 27 34 Meyong Vitoria e Eder Sporting Braga (Por, 13x2), Rubén Castro Betis (Spa, 13x2), Lukaku Wba, Benteke A. Villa e Lambert Southampton (Ing, 13x2), Pazzini Milan e Lamela Roma (Ita, 13x2) 26 42 Mbokani Anderlecht e Sawaneh Leuven (Bel, 17 x1,5) 25,5

Wunder21

LE PAGELLE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Primo gol, Santon subito AUSTRALIA 5 Del Piero (Sydney) Vero, calcia l’angolo del pari. Ma sbaglia un rigore e prende una traversa. CINA 6,5 Lippi (all. Guangzhou) Seconda gara di campionato e seconda vittoria. Arma i piedi di Elkeson. CIPRO 5 Monachello (Olympiakos) Ne prendono 4 in casa dall’Omonia, giornataccia anche per lui. EMIRATI ARABI 5 Zenga (Al Nasr) Perde 0-2 in Emirates Cup col Dubai, in settimana k.o. in Champions con l’Al Ahli arabo. 5 Mascara (Al Nasr) Non incide e si sente la sua assenza in zona gol. FRANCIA 5,5 Ancelotti (all. Psg) Venti minuti, poi il piano partita salta e il Psg prende acqua dappertutto. 6,5 Sirigu (Psg) La parata su Aubameyang nella ripresa vale almeno un gol. 6 Ranieri (all. Monaco) Rimonta due volte in casa con l’Angers, quarto, ed è ancora in testa. 5 Raggi (Monaco) Qualche pecca

su entrambi i gol subiti. GERMANIA 6 Molinaro (Stoccarda) Manovalanza nella bella vittoria a Francoforte. GRECIA 5,5 Napoleoni (Atromitos) Solo un tiro in porta nello 0-2 interno dall’Asteras Tripolis. INGHILTERRA 5 Mancini (all. Man. City) Incassa la sesta sconfitta con Moyes e il City abdica. La resa è brutta. 7 Santon (Newcastle) Il primo gol in assoluto da professionista è una perla. Un lusso per l’U21. 5 Zola (all. Watford) Secondo ko di fila e si arrabbia. Watford terzo, -2 dalla promozione diretta. 5,5 Cassetti (all. Watford) In calo dopo mesi a tutta birra: alla sua età (35 anni), pausa fisiologica. 6 Forestieri (Watford) Entra, corre, si sbatte, non trova il gol. OLANDA 7 Pellé (Feyenoord) 21˚ gol, tiene in corsa i suoi per il titolo, il giallo gli costa la gara con l’Heerenveen. RUSSIA 6,5 Bocchetti (Spartak) Blocca

la Lokomotiv, becca un giallo, lotta duro. 6,5 Spalletti (all. Zenit) Ok, si giocava col Mordovia, ultimo, ma il successo serviva come il pane. SCOZIA 6,5 Grassi (Dundee) Nel derby, finito pari, si fa valere. SLOVENIA 6 Vanoli (all. Koper) Pareggia a Gorica, non vince da novembre, ma l’Europa è solo a 3 punti. SPAGNA 6,5 Acquafresca (Levante) Entra e segna, primo gol a Valencia. SVIZZERA 6 Gattuso (all. Sion) Si schiera, organizza la mediana. Ammonito, salta il prossimo turno. USA 6 Cudicini (Galaxy) Non può nulla sul pari dei Chivas all’89’. 7 Di Vaio (Montreal) Primo gol in stagione nel derby canadese che vale il 2-1 e il 1˚ posto in classifica. 5,5 Pisanu (Montreal) Causa il rigore del Toronto, ma l’intervento pare involontario. 6 Ferrari (Montreal) Senza Nesta, out dopo 11’, regge la difesa.

DJURICIC D’ONORE: IL BENFICA NEL FUTURO

I NUMERI DI MASSIMO PERRONE

La Bastia nera del Lione Per Mancini è Goodison Park

10

13 Lamela (Roma), Lukaku (Wba)

Gli anni dopo cui il Bayern ha vinto un incontro in Bundesliga grazie a un autogol. Prima del «regalo» di Wollscheid per il 2-1 al Bayer Leverkusen bisognava risalire all'autorete di Kovar, nel 2003, per un 1-0 sull’Hansa Rostock.

9 Castaignos (Twente), Icardi (Samp), Kokorin (Dinamo), Musa (Cska), Son (Amburgo)

4

LARGO AI GIOVANI: CLASSIFICA MARCATORI DEGLI UNDER 21 NEI MIGLIORI CAMPIONATI D’EUROPA

16 El Shaarawy (Milan)

8 Götze (Borussia D.), Isco (Malaga), Rodriguez (Porto), Van Duinen (Den Haag) 7 J. Ayew (Marsiglia), Baptistao (Rayo), Belfodil (Parma), Djuricic (Heerenveen), Draxler (Schalke 04), Eriksen (Ajax), Griezmann (Real S.)

RR (gdf) Van Basten pochi

mesi fa se la cantò a Milano: «Date un’occhiata a Djuricic». L’occhiata però la stava già dando mezza Europa e il serbo, che a suo tempo non fu dello United per questioni burocratiche, ora è a un pelo dal Benfica. Intanto si diverte all’Heerenveen: sette gol, suggerisce, costruisce, diverte.

I gol di Rodriguez al Maritimo, la vittima preferita. Ma quello di domenica è servito solo a fare 1-1 al Porto, che aveva vinto tutti gli ultimi 6 scontri diretti.

350

I gol di Cristiano Ronaldo fra squadre di club e nazionale: 189 col Real Madrid, 118 col Manchester U., 5 con lo Sporting Lisbona e 38 col Portogallo.

5

Le sconfitte di Mancini sul campo dell’Everton, dove non ha mai conquistato un punto. A Goodison Park perse la sua ultima partita da giocatore (con il Leicester

battuto 2-1 nel 2001), poi è andato k.o. 4 volte su 4 sulla panchina del Manchester City.

64

Le partite consecutive da cui il Manchester United segna in casa in Premier. L'unica striscia più lunga nella storia del campionato inglese è quella del Wolverhampton, a segno per 75 incontri fra il 1956 e il '59.

10

Gli anni da cui il Fulham non vinceva sul campo del Tottenham: dopo un 3-0 del 2003 aveva ottenuto 2 pareggi e 6 sconfitte. Ed erano 6 anche i k.o. consecutivi andata/ritorno prima dell’1-0 di domenica a White Hart Lane.

18

Le sconfitte del Lione nei 27 incontri sul campo della bestia nera Bastia: tra cui un 5-1, un 4-0 e altre 4 sconfitte con 3 gol di scarto prima del 4-1 di sabato. I successi dell’Olympique in Corsica sono solo 4.


7

EUROPA

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

INGHILTERRA

SCOZIA

HASTA LA REVOLUCION, MANCIO Dopo il k.o. con l’Everton, il City prepara il futuro e ribalta tutto: il tecnico italiano resta ma è arrabbiato con i suoi, troppo molli nei momenti clou. Almeno 11 stelle fanno le valigie DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA

STEFANO BOLDRINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

n aneddoto, un cult della stampa sportiva romana, è la chiave per raccontare che cosa passi per la testa di Roberto Mancini dopo il crollo del Manchester City. Un giorno apparvero su un quotidiano le dichiarazioni di Paulo Roberto Falcao, all’epoca re incontrastato della Roma. Alla fine dell’allenamento, Falcao cercò tra i viali di Trigoria il cronista che aveva firmato il pezzo: «Non ho mai detto queste cose!», urlò il brasiliano. «Ma le hai pensate», replicò il giornalista. Mancini non ha parlato dopo la sconfitta con l’Everton. È volato in Italia per una vacanza e il silenzio continua, ma le ragioni della sua rabbia sono chiare.

U

Double face Premessa: come riferiva anche ieri il Manchester Evening News, la posizione di Mancini resta abbastanza solida. Il secondo posto e l’eventuale conquista della Coppa d’Inghilterra dovrebbero garantirgli la conferma: la fumata bianca dovrebbe arrivare nel consueto meeting di fine stagione, nel quale il presidente Khaldoon Al Mubarak presenterà il suo rapporto allo sceicco Mansour. La linea del club, avallata dal ds Beguiristain e dall’ad Soriano, è quella di rivoluzionare la squadra, con 11-12 giocatori da cedere, anche se il rischio di rimetterci un bel gruzzolo nel giochino delle plusvalen-

ze, dopo gli acquisti folli dell’era Hughes, è elevato. Il più deluso in assoluto è proprio Mancini, furibondo dopo il k.o. di Liverpool: nelle sue pagelle personali ha salvato solo Zabaleta e Nastasic. Tevez merita un 5,5 per l’impegno e anche Silva rimedia un 5,5 perché pure i fuoriclasse possono avere una giornata storta. Ma per tutti gli altri, compreso Nasri inserito in corsa, un 4 generale. Mancini è deluso dalla mancanza di vis agonistica e anche dalla professionalità double face di alcuni elementi, pronti a sacrificarsi per le nazionali ma prudenti nei recuperi quando bisogna indossare la maglia del City.

CLASSIFICA SQUADRA

MANCHESTER UNITED MANCHESTER CITY CHELSEA TOTTENHAM ARSENAL EVERTON LIVERPOOL WBA SWANSEA FULHAM STOKE CITY NORWICH WEST HAM NEWCASTLE SUNDERLAND SOUTHAMPTON ASTON VILLA WIGAN READING QPR

PT

74 59 55 54 50 48 45 44 40 36 34 34 33 33 31 31 30 27 23 23

G

29 29 29 30 29 29 30 30 30 29 30 30 29 30 30 30 30 29 30 30

V

24 17 16 16 14 12 12 13 10 9 7 7 9 9 7 7 7 7 5 4

N

2 8 7 6 8 12 9 5 10 9 13 13 6 6 10 10 9 6 8 11

P

3 4 6 8 7 5 9 12 10 11 10 10 14 15 13 13 14 16 17 15

F

S

69 51 58 51 55 46 57 40 40 40 27 28 32 41 33 42 31 35 35 26

31 26 30 37 32 35 39 38 38 44 35 46 43 52 42 52 56 56 57 48

EVERTON

2-0

ASTON VILLA

3-2

SOUTHAMPTON

3-1

STOKE CITY

0-0

WBA

SWANSEA

0-2

ARSENAL

MANCHESTER UNITED

1-0

SUNDERLAND

1-1

TOTTENHAM

0-1

CHELSEA

2-0

WEST HAM

WIGAN

2-1

NEWCASTLE

OSMAN 32’ pt JELAVIC 48’ st

AGBONLAHOR 48’ pt WEIMANN 14’ st BENTEKE 36’ st

SCHNEIDERLIN 6’ pt LAMBERT 33’ pt RODRIGUEZ 35’ st

ROONEY 21’ pt

per stare vicino al figlio, in Spagna con la mamma, Gianinna Maradona. Dipendesse da Mancio, ripartirebbe da Zabaleta, Nastasic, Clichy, Yaya Touré, Silva, con un punto interrogativo su Garcia e Tevez. Il fair play finanziario è il vero ostacolo. Si riuscirà a trovare un accordo tra esigenze di squadra e problemi di cassa? Siamo ai livelli di Bersani e di Grillo, per capirci.

ROBERTO MANCINI, 48 ANNI, È FURIOSO CON I SUOI (EPA)

GARDNER rig.40’ pt

LAMPARD 19’ pt HAZARD 5’ st

BEAUSEJOUR 18’ pt KONE’ 45’ st

MANCHESTER CITY QPR

JENAS 23’ pt TOWNSEND 28’ st

LIVERPOOL

COUTINHO 46’ pt

NACHO MONREAL 29’ st GERVINHO 46’ st

READING NORWICH

HOOLAHAN 26’ pt

FULHAM

BERBATOV 7’ st

SANTON 27’ st

Prossimo turno 30 marzo: Sunderland-Manchester United, Manchester City-Newcastle, Swansea-Tottenham, Arsenal-Reading, West Ham-Wba, Wigan-Norwich, SouthamptonChelsea, Everton-Stoke City. 31 marzo: Aston Villa-Liverpool. 1 aprile: Fulham-Qpr

DIETRO MANCHESTER

PREMIER FINITA, INIZIA LA LONDON LEAGUE Chelsea, Tottenham e Arsenal, 2 posti Champions per tre grandi: è battaglia senza quartiere. In coda QPR k.o., e Redknapp vuole far fuori Julio Cesar DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA 5RIPRODUZIONE RISERVATA

campionato di Londra è Imierlqueldove che resta in una Preil Manchester United

LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. - Conc. AAMS N. 15078 del 16 aprile 2012

si avvia a conquistare in scioltezza il titolo n. 20 e Ferguson continua a usare con disinvoltura il suo potere: era contrario al ritorno in Nazionale di Ferdinand e dopo il faccia a faccia del giocatore con Hodgson il

rientro è saltato «per consentire al difensore di proseguire le cure». Lontani da queste miserie, Chelsea, Tottenham e Arsenal si giocano due posti Champions, dandosi battaglia in 6 punti. Singolare il ruolino degli ultimi 8 giorni. Domenica 10 marzo Tottenham lanciato dopo il 3-0 sull’Inter, mentre il Chelsea è nella bufera. Primo colpo di scena: gli Spurs perdono in campionato a Liverpool, mentre i Blues pareggiano 2-2 all’Old Trafford in Fa Cup, rimontando lo 0-2. Giovedì 14, ri-

JULIO CESAR, 33 ANNI, PORTIERE DEL QUEENS PARK RANGERS (ACTION IMAGES)

torno degli ottavi di Europa League. Il Tottenham rischia l’eliminazione, battuto 4-1 dall’Inter ai supplementari, mentre il Chelsea supera 3-1 la Steaua. Due giorni fa, ribaltone completato. Il Chelsea maramaldeggia col West Ham, una delle migliori esibizioni dell’era Benitez, il Tottenham è impallinato dal Fulham. Il Chelsea è di nuovo terzo, il Tottenham è quarto e si fa sotto l’Arsenal, che dopo aver battuto 2-0 il Bayern in Germania, s’impone 2-0 a Swansea. La volata londinese, degna della highway che il sindaco Johnson intende realizzare, è appena cominciata. Sarà arricchita da molte storie. Lampard, 200 gol col Chelsea, vuo-

Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento di gioco sui siti www.aams.gov.it e www.totosi.it e presso i punti vendita

RR (a.fr.) Oltre diecimila spettatori, un’espulsione, una quasi sorpresissima e alla fine un pareggio. Non sono mancate le emozioni nel derby di Dundee (31ª giornata di Scottish Premier League), finito 1-1: l’orgoglioso Dundee Fc, ultimo in classifica ma imbattuto con il nuovo allenatore Brown, è rimasto in dieci dal 21’ del primo tempo per l’espulsione di Irvine, ma è andato in vantaggio per primo con Conroy. Lo United padrone di casa ha pareggiato soltanto all’89’ con Gardyne. Erano invece in 44mila a Hampden Park per celebrare il St. Mirren che ha vinto la Coppa di Lega (3-2 agli Hearts), primo trofeo alzato dal 1987.

SCOZIA

30a giornata

Chi viene e chi va Il rendimento del portiere Hart è forse il più irritante per Mancio, a ruota le prestazioni di Barry, Milner, Kolarov e Dzeko. Javi Garcia ha mostrato i soliti limiti di personalità, mentre Nasri ha fallito l’ennesima occasione per recuperare consensi. Mancio ha maledetto due volte l’assenza di Yaya Touré, bloccato da un’emicrania che, quando si manifesta, manda k.o. per due giorni il centrocampista ivoriano. Mancini terrà a rapporto la squadra quando tutti saranno rientrati dalle gare con le nazionali quindi non prima di giovedì 28 marzo - per sollecitare il massimo impegno nella parte conclusiva della stagione, ma poi scatterà la rivoluzione. Dzeko, Kolarov, Maicon, Sinclair, Barry, Milner, Lescott, Nasri, Kolo Touré, Guidetti e forse anche Hart sono in uscita. Aguero potrebbe chiedere di andar via

PARI A DUNDEE COPPA DI LEGA AL ST. MIRREN

le superare il record di Tambling (202) e strappare un nuovo contratto. Benitez si sta giocando la conferma: dopo mesi di contestazioni, potrebbe restare. Villas Boas ostenta fiducia, ma gli Spurs hanno il fiato corto e la frenata coincide col calo di Bale. Lo scontro diretto Chelsea-Tottenham, il 14 aprile, sarà decisivo. Sigurdsson è tranquillo: «Il Tottenham tornerà in Champions». Sullo sfondo, l’Arsenal dalle mille vite: Monreal è l’ultimo nome di grido. Londra fa notizia anche in coda, dove il QPR, k.o. 3-2 con l’Aston Villa, è disperato. A pagare potrebbe essere Julio Cesar: Redknapp vuole spedirlo BOLD in panchina.

IN LIQUIDAZIONE L’EX SQUADRA DI FERGUSON RR (l.f.) « Più che a una partita, sembra di andare a un funerale», hanno detto i tifosi del Dunfermline mentre andavano a Kirkcaldy per il derby di First Division (la B scozzese) contro il Raith Rovers (1-1 il finale). I Pars probabilmente sabato hanno giocato la loro ultima partita, visto che il club è stato messo in liquidazione con un passivo di circa 10 milioni di euro. A nulla è valso il tentativo dei tifosi di organizzare una cordata per salvare il club, uno dei più vecchi di Scozia essendo stato fondato 128 anni fa. Recentemente, si è mosso anche Alex Ferguson, che a Dunfermline giocò fra il 1964 e il 1967, promettendo di portare il Manchester United a East End Park per un'amichevole. Troppo tardi: senza interventi, i Pars ripartiranno dai dilettanti.

MARCATORI

NOMI NUOVI: LAMBERT E BENTEKE 22 Suarez (Liverpool) 19 Van Persie (Manchester Un.) 16 Bale (Tottenham) 15 Michu (Swansea), D. Ba (Newcastle/Chelsea) 13 Lukaku (Wba), Lambert (Southampton), Benteke (Aston Villa) 12 Dzeko (Manchester City), Lampard (Chelsea), Rooney (Manchester United) 11 Berbatov (Fulham), Cazorla (Arsenal), Fellaini (Everton), Walcott (Arsenal), Fletcher (Sunderland) 10 Defoe (Tottenham), Le Fondre (Reading), Mata (Chelsea) 9 Giroud (Arsenal), Aguero e Tevez (Man. City), Gerrard (Liverpool), Kone (Wigan)


8

EUROPA

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

SPAGNA

IL VALENCIA DIVENTA BANKIA FC Una sentenza ha annullato la fidejussione della Regione di 81 milioni. E reso di fatto il club una proprietà della banca CELTA

MALLO K.O. SI SCATENA IN CURVA RR (f.m.r.) Hugo Mallo, 21 anni, difensore infortunato del Celta, venerdì è andato al derby a La Coruña con gli ultrà. Prima ha postato una foto sua con un cartello «Vendesi» e lo stemma del Deportivo con la bandiera portoghese (al Depor «comanda» l’agente Jorge Mendes). Poi in tribuna, camuffato, ne ha combinate di tutti i colori. Il compagno Bermejo lo ha accusato con parole durissime, lui l’indomani in conferenza stampa si è scusato.

MARCATORI

SALGONO SOLDADO E NEGREDO 42 Messi (Barcellona) 27 Ronaldo (Real Madrid) 21 Falcao (Atletico Madrid) 15 Negredo (Siviglia) 14 Soldado (Valencia) 13 Ruben Castro (Betis) 12 Aduriz (Athletic), Vela (R.S.) 11 Piti (Rayo), Higuain (Real Madrid), Riki (Deportivo) 10 Postiga (Saragozza), Iago Aspas (Celta) 9 Oscar Gonzalez (Valladolid), Jorge Molina (Betis) 8 Isco (Malaga), Benzema (RM), Villa (Barcellona), Hemed (Maiorca), Manucho (Valladolid)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A MADRID

FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

essuno vuole il Valencia, il suo debito monstre, il suo nuovo stadio lasciato a metà, simbolo della gloria che fu e di un recente passato costruito su una bolla economica gonfiata da prestiti elargiti con generosità eccessiva e una gestione non certo esemplare. In questi giorni due notizie hanno attirato l’attenzione sul pessimo stato economico di parte del calcio spagnolo. La prima: l’indagine che l’UE sta facendo sul permissivismo del fisco spagnolo che ha concesso a tanti club di accumulare debiti con lo Stato che in altri Paesi sono inconcepibili. La seconda: una sentenza di una giudice valenciana che ha dichiarato irregolare la fidejussione della Regione valenciana a Bankia, come garanzia di un prestito da 81 milioni di euro per l’acquisto del 70% delle azioni del club da parte della Fondazione Valencia, azioni fino al 2009 in mano agli uruguayani della Dalport. Così Bankia nei prossimi mesi si troverà di fronte a una situazione paradossale: grazie al Valencia avrà un debito con se stessa di oltre 300 milioni di euro, cioè gli 81 del prestito, più gli interessi, più un debito pregresso di altri 219 milio-

IL TECNICO DEL REAL SPIA IL GALATASARAY

MOURINHO COL NIÑO SCOUT

N

CLASSIFICA SQUADRA

BARCELLONA REAL MADRID ATL. MADRID REAL SOCIEDAD VALENCIA MALAGA BETIS GETAFE RAYO SIVIGLIA LEVANTE VALLADOLID ESPANYOL ATH. BILBAO GRANADA OSASUNA SARAGOZZA MAIORCA CELTA VIGO DEPORTIVO

PT

74 61 60 47 45 44 43 42 41 38 37 35 35 32 28 28 26 24 23 20

G

28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28

V

24 19 19 13 13 12 13 12 13 11 10 9 9 9 7 7 7 6 6 4

N

2 4 3 8 6 8 4 6 2 5 7 8 8 5 7 7 5 6 5 8

P

2 5 6 7 9 8 11 10 13 12 11 11 11 14 14 14 16 16 17 16

F

88 71 50 49 41 38 39 38 37 43 33 36 33 32 26 23 25 30 27 32

S

31 27 24 35 40 27 42 44 46 40 41 38 37 51 39 32 42 55 41 59

28a giornata (f.m.r.) In nome del padre, e del nonno. Domenica mattina José Mourinho si è imbarcato su un volo Madrid-Istanbul con Fatih Terim: il secondo aveva appena spiato il Real, prossimo rivale del Galatasaray nei quarti di Champions League, e stava raggiungendo la squadra impegnata a Kayseri, in Cappadocia, dove è stato il turno di Mou a vestire i panni dell’osservatore. Tutto in un clima di grande cordialità (il rapporto tra il tecnico portoghese e l’Imperatore è ottimo) e familiarità: José si è portato dietro anche José Junior. Il figlio di 12 anni che allo stadio Kadir Has è stato immortalato in tribuna mentre in piedi accanto al padre col suo iPad riprendeva diverse fasi di gioco del prossimo avversario europeo del Madrid. Del resto anche Mou ha cominciato preparando dossier sugli avversari per il padre, Felix Mourinho, quando questi allenava il Vitoria Setubal: la tradizione, come la dinastia, sembra perpetuarsi.

ni... Debito totale che fino a l’enorme debito con se stesso. qualche giorno fa era garanTutto è iniziato nel 2009 tito dalla Regione, che non quando il presidente Llosi sogna di ricorrere conrente per far fronte a un del debito del Valencia tro la sentenza della giu- i milioni debito di 550 milioni di nei confronti di Bankia. dice, visto che si è liberaeuro oltre a vendere i miNel dettaglio 219 milioni di un prestito precedente ta di un problema enorgliori giocatori decise di al 2009, 81 del prestito me. Al momento la magaccendere un nuovo pre«garantito» dal Comune gioranza delle azioni del stito. Che fu all’inizio copiù gli interessi maturati Valencia (70%) è in mano perto dalla Regione della fino ad oggi della Fondazione, che però città e che ora, dopo il ricornon ha i mezzi per far fronte so accettato dalla giudice, finialle rate del debito con Bankia sce in mano a Bankia. Il mancache quindi il 27 agosto, allo to fallimento del Valencia è un scadere del prestito, passerà a miracolo. E per questo a Brucontrollare il club. Compreso xelles stanno indagando.

300

DEPORTIVO

3-1

REAL SOCIEDAD

4-1

GETAFE

1-0

REAL MADRID

5-2

VALENCIA

3-0

BETIS

MALAGA

0-2

ESPANYOL

SIVIGLIA

4-0

OSASUNA

0-2

BARCELLONA

3-1

GRANADA

1-1

RIKI 9’ pt SILVIO 19’ st DIOGO SALOMAO 34’ st GRIEZMANN 33’,44’ pt AGIRRETXE 39’ pt XABI PRIETO 3’ st BORJA 6’ pt HIGUAIN 15’pt; 12’ st RONALDO 7’ st MODRIC 9’ st BENZEMA 47’ st SOLDADO rig.16’ pt PAULAO aut.40’ st JONAS 47’ st

COKE 28’pt; 7’ st REYES 18’ st NEGREDO 23’ st

VILLA 25’ pt MESSI 40’pt; 12’ st

SIQUEIRA rig.32’ pt

CELTA VIGO

PARK 35’ st

VALLADOLID

JAVI GUERRA 42’ st

ATH. BILBAO MAIORCA

NSUE 6’ pt ALFARO 21’ pt

COLOTTO 4’ st SERGIO GARCIA 21’ st

SARAGOZZA

ATL. MADRID

DIEGO COSTA 35’pt; 3’ st

RAYO

TAMUDO 25’ st

LEVANTE

ACQUAFRESCA 5’ st

Prossimo turno 30 marzo: Rayo-Malaga, Celta Vigo-Barcellona, Saragozza-Real Madrid, Levante-Siviglia. 31 marzo: Valladolid-Osasuna, Maiorca-Deportivo, Espanyol-Real Sociedad, Atl. Madrid-Valencia. 1 aprile: Ath. Bilbao-Granada, Betis-Getafe


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EUROPA

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

GERMANIA

OLANDA

RUSSIA

LEWA AL BAYERN VAN BASTEN SALVO SCATENA LA RISSA CON L’ISLANDESE Matthäus annuncia in tv: «Il polacco va a Monaco». Il manager Hoeness replica: «Ma Lothar non si occupava di donne?». E sul futuro del capocannoniere della Bundes si apre una scommessa PIERFRANCESCO ARCHETTI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

e scommesse di solito sono dispute fra amici: quando invece sono sfide fra conoscenti che si detestano vanno al di là del valore della posta. Sono orgoglio, superiorità. Lothar Matthäus e Uli Hoeness non si amano più come un tempo, quando il giocatore era un idolo vincente del Bayern del manager Hoeness. La cui frase più famosa, riguardo ai rapporti con l’ex dipendente, rimane questa: «Finché ci sono io, non tornerà nel club nemmeno come giardiniere». L’ex interista, attualmente senza panchina, è opinionista televisivo e deve svelare dei segreti agli ascoltatori. «Robert Lewandowski ha già firmato per il Bayern», ha detto poco tempo fa. Quando hanno riferito la profezia al presidente, la risposta è stata sprezzante: «Sapevo che Matthäus si occupava di donne, non che avesse cambiato ramo». Lothar allora ha sfidato il dirigente. «Se l’attaccante del Borussia Dortmund non arriva a Monaco entro il 31 agosto 2014, pago 10 mila euro e li dono in beneficenza. Ma se ho ragione, pretendo le scuse e spero in un gesto simile da parte di Hoeness».

L

Il record Robert Lewandowski, 24 anni, è il capocannoniere della Bundesliga (19 reti): sabato ha segnato per l’ottava sua gara consecutiva, nuovo record borussiano, superando le sette con esultanza di Timo Konietzka nella stagione ’64-65. Lewa ha festeggiato 10 volte nelle partite citate (non di fila perché ne ha saltate due per squalifica): «Io rispondo sempre sul campo. Le polemiche sul mio futuro non mi influenzano. Finché resto a Dortmund, continuerò così». Il problema è che ha annunciato di non voler rinnovare il contratto che scade nel 2014. A ragion di logica commerciale, deve essere venduto presto. E probabilmente non porterà nel trasloco il tostapane che imprime nel pane il logo del Borussia: con i milioni del nuo-

Finnbogason ha segnato 20 gol, la metà di quelli dell’Heerenveen (da dove sono usciti bomber come van Nistelrooy e Huntelaar), rimediando ai problemi e agli errori del tecnico. Che se lo coccola

CLASSIFICA SQUADRA

BAYERN BORUSSIA D. LEVERKUSEN EINTRACHT SCHALKE MAINZ BORUSSIA M. AMBURGO FRIBURGO HANNOVER NORIMBERGA STOCCARDA WOLFSBURG WERDER FORTUNA DUSSELDORF AUGSBURG HOFFENHEIM GREUTHER FURTH

ALEC CORDOLCINI PT

G

69 49 45 39 39 38 38 38 36 34 34 32 31 30 29 24 20 15

26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26

V

N

P

F

26a giornata WOLFSBURG

1-1

FORTUNA DUSSELDORF

AMBURGO

0-1

AUGSBURG

BORUSSIA D.

5-1

OLIC 6’ st

LEWANDOWSKI 41’,46’ pt SAHIN 44’pt; 27’ st BITTENCOURT 33’ st

BOLLY 37’ pt

CALLSEN BRACKER 8’ pt

FRIBURGO

SCHMID 28’ pt

HOFFENHEIM

0-0

MAINZ

NORIMBERGA

3-0

SCHALKE

FEULNER 31’ pt ESSWEIN 24’ st FRANTZ 42’ st

WERDER

2-2

HUNT rig.2’,rig.35’ st

LEVERKUSEN

1-2

ROLFES 30’ st

EINTRACHT

GREUTHER FURTH

FURSTNER 11’ st PETSOS 17’ st

BAYERN

GOMEZ 37’ pt WOLLSCHEID aut.42’ st

STOCCARDA

1-2

AIGNER 17’ pt

BORUSSIA M.

IBISEVIC rig.4’ st NIEDERMEIER 26’ st

HANNOVER

1-0

L. DE JONG 36’ pt

Prossimo turno 30 marzo: Mainz-Werder, Fortuna Dusseldorf-Leverkusen, Augsburg-Hannover, Schalke-Hoffenheim, Stoccarda-Borussia D., Friburgo-Borussia M., Bayern-Amburgo. 31 marzo: Wolfsburg-Norimberga, Greuther Furth-Eintracht

vo ingaggio - si parla di quattro, il doppio di adesso - potrà comprarsi un elettrodomestico nuovo. Lui mirava all’Inghilterra, a entrambe le sponde di Manchester, però le offerte da Monaco sembrano accontentare i suoi ingordi procuratori. «È uno da prendere subito», ha sentenziato Franz Beckenbauer. E non dopo aver saputo del record dell’ottovolante. Il primato in Bundesliga appartiene a Gerd Müller, che con il Kaiser divideva la stanza nei ritiri: 16 incontri consecutivi con 23 reti, tra il 27 settembre 1969 e il 3 marzo 1970. Beckenbauer conosce Hoeness e Matthäus, saprà chi ha vinto la scommessa-lite. Al cui proposito, Lothar ha precisato: «Da 33 anni mi occupo anche di calcio».

5RIPRODUZIONE RISERVATA

S

22 3 1 69 11 14 7 5 60 31 13 6 7 46 34 11 6 9 39 37 11 6 9 43 43 10 8 8 33 29 9 11 6 35 35 11 5 10 30 34 9 9 8 33 33 10 4 12 47 46 8 10 8 29 32 9 5 12 28 44 8 7 11 30 40 8 6 12 42 51 7 8 11 32 36 5 9 12 23 38 5 5 16 30 49 2 9 15 16 42

ROBERT LEWANDOWSKI, 24 ANNI (AFP)

er Marco van Basten la salvezza arriva dai ghiacci e si chiama Alfred Finnbogason. Lo spilungone islandese è una delle poche note liete nella stagione dell’Heerenveen, fino a un mese fa pericolosamente vicino alla zona retrocessione. Il rischio naufragio è però stato scongiurato dai gol di Finnbogason, tanti (20) e spesso pesanti; su tutti, la doppietta negli ultimi 8’ a Breda che due settimane fa ha permesso all’Heerenveen di aggiudicarsi in rimonta la sfida salvezza. E sabato, ancora in trasferta, il suo gol ha innescato un’altra rimonta sul NEC che ha fruttato la quarta vittoria di seguito, portando la truppa di Van Basten a un punto dai playoff per l’Europa.

P

Feeling fra attaccanti Tra tutti i bomber della Eredivisie, Finnbogason è quello più decisivo per la propria squadra, avendo segnato la metà delle reti dell’Heerenveen. Tra lui e Van Basten il feeling è stato immediato. «Una delle sue grandi qualità - ha detto il tecnico - è quella di sapere sempre cosa non deve fare». Traduzione: conosce i propri limiti e non si perde in inutili individualismi. Il fiuto del gol però è quello dei grandi, e se è raro vederlo saltare in dribbling un avversario o tenere palla spalle alla porta per far salire la squadra, quando c’è un’occasione è sempre nei paraggi. In Olanda l’Heerenveen è un club con pochi eguali nella scoperta e valorizzazione degli attaccanti: basti pensare a Van Nistelrooy, Tomasson, Huntelaar, Samaras, Afonso Alves e Dost. Proprio dalla partenza di quest’ultimo e dei suoi compagni di reparto Narsingh e Assaidi, un tridente da 50 gol in campionato, sono iniziati i problemi. Van Basten ci ha poi messo del suo con una serie di grossolani errori tattici, ma una delle poche intuizioni della sua gestione - la piena fiducia in Finnbogason - gli sta evitando spiacevoli sorprese.

CLASSIFICA SQUADRA

AJAX PSV FEYENOORD VITESSE TWENTE UTRECHT DEN HAAG NEC HEERENVEEN HERACLES NAC BREDA GRONINGEN ZWOLLE AZ ALKMAAR RKC WAALWIJK RODA VVV VENLO WILLEM II

PT

G

57 56 56 54 47 45 36 36 35 34 31 30 29 26 26 25 22 17

27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27

V

N

P

F

S

16 9 2 62 27 18 2 7 83 29 17 5 5 53 33 16 6 5 55 31 13 8 6 43 25 13 6 8 40 31 8 12 7 42 48 10 6 11 36 45 9 8 10 41 48 8 10 9 52 53 8 7 12 32 43 8 6 13 25 43 7 8 12 30 43 6 8 13 38 47 6 8 13 27 36 5 10 12 38 54 5 7 15 28 54 3 8 16 24 59

Da 5 ª a 8ª spareggi per il 30 posto in Europa L.

27a giornata ZWOLLE

3-2

NEC

1-3

PSV

2-0

VVV VENLO

0-2

DEN HAAG

0-4

NAC BREDA

4-0

AZ ALKMAAR

2-3

FEYENOORD

2-1

GRONINGEN

0-3

VAN HINTUM 10’ pt MOKHTAR 32’ pt AVDIC 28’ st BOYMANS 17’ st

MERTENS rig.6’ pt WIJNALDUM 24’ st

LUIJCKX 11’ pt SEUNTJENS 27’ st HOOI 34’ st VERBEEK 35’ st HENRIKSEN 2’ st ALTIDORE 29’ st PELLE’ 32’ pt JANMAAT 16’ st

RODA

SANHARIB MALKI 6’ pt BIEMANS 35’ pt

HEERENVEEN

FINNBOGASON 25’ st DJURICIC 28’,47’ st

RKC WAALWIJK HERACLES

EVERTON 16’ st TE WIERIK 22’ st

VITESSE

BONY 8’,39’ pt VAN GINKEL 10’ st HAVENAAR 40’ st

WILLEM II

AJAX

S. DE JONG 20’pt; 14’ st BLIND 22’ pt

UTRECHT

VAN DER GUN 14’ st

TWENTE

FER 46’ pt TADIC rig.35’ st CASTAIGNOS 42’ st

Prossimo turno 30 marzo: Twente-Nac Breda, Utrecht-Vvv Venlo, Willem II-Groningen, Heerenveen-Feyenoord. 31 marzo: Roda-Psv, Rkc Waalwijk-Den Haag, Heracles-Az Alkmaar, Vitesse-Zwolle, Ajax-Nec

Primi calci in Scozia Alfred ha uno stile molto british e non è un caso: i primi passi li ha mossi nell’Hutchison di Edimburgo, dov’era finito a seguito del padre che vi frequentava l’università. Tornato in Islanda, aveva fatto il botto col Breiðablik, condotto a suon di reti alla conquista dei suoi primi trofei: la coppa nel 2009 e il campionato nel 2010. Dopo un flop al Lokeren («mi mettevano all’ala e pensavano solo a difendere»), è ripartito dalla Svezia con l’Helsingborg (un gol ogni 99’). All’Heerenveen è solo di passaggio. E se un giorno Van Basten coronerà il suo sogno rossonero, chissà che non si ricordi del bomber venuto dal freddo che gli ha salvato la panchina.

ALFRED FINNBOGASON, 24 ANNI (GETTY)

FRANCIA

PORTOGALLO

Gil Vicente-Braga Olhanense-Pacos De Ferreira Sp. Lisbona-Vitoria Setubal Beira Mar-Nac. Madeira Estoril-Acad. Coimbra Rio Ave-Moreirense Maritimo-Porto Vitoria G.-Benfica

CLASSIFICA BENFICA PORTO BRAGA PACOS DE FERREIRA ESTORIL RIO AVE MARITIMO VITORIA G. NAC. MADEIRA SP. LISBONA VITORIA SETUBAL ACAD. COIMBRA MOREIRENSE GIL VICENTE OLHANENSE BEIRA MAR

CHAMPIONS LEAGUE

1-3 1-2 2-1 2-2 2-0 0-1 1-1 0-4

61 57 43 42 31 30 30 30 28 27 23 21 20 19 18 17

Marsiglia-Ajaccio Bastia-Lione Lilla-Evian Lorient-Brest Montpellier-Troyes Sochaux-Valenciennes Reims-Rennes Nancy-Nizza Tolosa-Bordeaux St. Etienne-Paris Sg

CLASSIFICA PARIS SG LIONE MARSIGLIA ST. ETIENNE NIZZA LILLA MONTPELLIER LORIENT BORDEAUX RENNES TOLOSA VALENCIENNES AJACCIO* BASTIA EVIAN REIMS BREST SOCHAUX

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE

ROMANIA

TURCHIA

29a giornata

«AZERI MAFIOSI»: ADESSO TEME PER LA SUA VITA

0-0 4-1 1-2 4-0 1-1 1-1 1-0 1-0 0-0 2-2

58 53 51 49 48 46 45 43 42 42 38 36 33 33 30 30 29 28 SPAREGGI PER LE COPPE

23a giornata

Bursaspor-Trabzonspor Eskisehirspor-Elazigspor Istanbul Bb-Mersin Idman Y. Genclerbirligi-Karabukspor Besiktas-Kasimpasa Kayserispor-Galatasaray Belediyespor-Sivasspor Orduspor-Gaziantepspor Antalyaspor-Fenerbahçe

Concordia Chiajna-Astra Ploiesti 0-2 Turnu Severin-Gaz Metan 2-0 Gl. Bistrita-Otelul 2-1 Pandurii T.j.-Csms Iasi 3-1 Petrolul Ploiesti-Dinamo Buc. 2-1 Viitorul Constanta-Ceahlaul 2-2 Steaua Buc.-Vaslui 1-0 Brasov-Univ. Cluj Post. Cluj-Rapid Buc. Post.

CLASSIFICA GALATASARAY FENERBAHÇE BESIKTAS BURSASPOR KASIMPASA GENCLERBIRLIGI ANTALYASPOR ESKISEHIRSPOR KAYSERISPOR SIVASSPOR GAZIANTEPSPOR ISTANBUL BB TRABZONSPOR ELAZIGSPOR KARABUKSPOR ORDUSPOR BELEDIYESPOR MERSIN IDMAN Y. SPAREGGI RETROCESSIONE

3-2 2-2 4-2 2-1 1-3 1-3 2-1 2-3 1-2

50 46 43 40 40 37 37 36 36 32 32 32 31 31 30 29 26 21 RETROCESSIONE

CLASSIFICA STEAUA BUC. ASTRA PLOIESTI PANDURII T.J. PETROLUL PLOIESTI DINAMO BUC. VASLUI CLUJ (-1) RAPID BUC. (-1) BRASOV (-1) GAZ METAN OTELUL* CONCORDIA CHIAJNA VIITORUL CONSTANTA UNIV. CLUJ (-1) CEAHLAUL CSMS IASI TURNU SEVERIN GL. BISTRITA * Otelul 2 punti di penalizzazione

BELGIO

SVIZZERA

26a giornata

59 47 44 41 39 37 34 30 29 27 26 25 23 21 21 19 17 17

30a giornata

24a giornata

San Gallo-Losanna Servette-Zurigo Basilea-Thun Young Boys-Sion Grasshopper-Lucerna

3-1 1-2 1-0 0-0 0-0

CLASSIFICA BASILEA GRASSHOPPER SAN GALLO SION ZURIGO YOUNG BOYS LOSANNA THUN LUCERNA SERVETTE

49 49 40 36 33 31 25 24 22 16

Sp. Charleroi-Waasland Beveren Bruges-Lierse G. Beerschot-Cercle B. Gent-Anderlecht Courtrai-Leuven Malines-Zulte W. Mons-Genk Standard-Lokeren

CLASSIFICA ANDERLECHT ZULTE W. GENK BRUGES LOKEREN STANDARD MONS MALINES COURTRAI LEUVEN SP. CHARLEROI GENT WAASLAND BEVEREN LIERSE G. BEERSCHOT CERCLE B.

RR (s.s.) «Arbitro corrotto e cornuto»: così il presidente ceceno Ramzan Kadyrov, strappato il microfono allo speaker della gara col Rubin, ha commentato allo stadio di Grozny l’espulsione di Utsiev, capitano del Terek, squadra di cui Kadyrov è proprietario, scatenando i tifosi già infuriati col signor Vilkov per un rigore negato. Il leader ceceno ha anche spiegato il suo gesto: «Quell’arbitro aveva commesso errori contro la nostra squadra anche in passato». La partita è finita 0-0 e Kadyrov si è poi scusato sul suo account Instagram «con tutto il mondo calcistico per quello che mi è scappato dal cuore». Con una precisazione: «Non mi scuso con l’arbitro, lui si è guadagnato il titolo di corrotto e deve sapere che il Terek è per il calcio pulito e onesto». La squadra di Grozny però rischia una multa (poche migliaia di euro, probabilmente): la federazione russa si riunirà domani per decidere. «Siamo pronti ad accettare qualunque decisione, anche la più dura, ma non voglio rimangiarmi le mie parole», ha detto Kadyrov. Lo stesso Kadyrov che nel 2011 prese Gullit come allenatore per 6 milioni di euro all’anno e lo mandò via dopo un ultimatum: «O vinci domani contro l’Amkar o avrai dei problemi».

OLANDA

IN FRANCIA NON VINCONO LE PRIME 9, FUGA BENFICA 23a giornata

KADYROV URLA AL MEGAFONO «ARBITRO CORNUTO!»

3-0 3-0 3-1 1-1 0-0 2-3 1-5 0-2

67 63 55 54 51 50 44 41 39 36 34 34 30 26 23 14

Stagione regolare terminata. Playoff fra le prime 6: 1ª in Champions League, 2ª ai preliminari, 3ª ai preliminari di Europa League e 4ª allo spareggio per i preliminari di Europa L. con la 1ª del playoff fra le successive 8.

RR (a.c.) «Se uno di questi giorni dovessi scomparire, adesso sapete il perché». Con queste parole shock l’olandese Steve Olfers ha chiuso un’intervista con AD in cui dichiarava di aver lasciato l’Azerbaigian, dove era sotto contratto con il PFK Qäbälä, «perché tutto è in mano alla mafia, che compra partite e arbitri a proprio piacimento». Il 31enne difensore ex Feyenoord, Den Bosch, Sparta e Rkc Waalwijk si allena attualmente con l’Excelsior.

LO STUDIO

BECKHAM E MOURINHO I PIÙ PAGATI RR France Football ha comunicato la classifica dei giocatori più pagati. Beckham, primo, batte per un milione (36 milioni a 35) Leo Messi. Cristiano Ronaldo è terzo, poi Eto’o e Neymar. Colpisce un po’ il 19esimo posto di Conca, mentre il primo degli italiani è Buffon, 18esimo. Tra gli allenatori primo Mourinho (14 milioni incassati in un anno), con Ancelotti secondo a 12 e Lippi terzo a 11.


10

MONDO

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

COPPA LIBERTADORES

L’ETERNORITORNODIRIQUELME Fa quel che gli pare, ha mezzo spogliatoio contro, eppure ancora una volta è lui a tenere in vita il Boca. Ma ora il rischio è quello d’incontrare il Mineiro del suo amico Ronaldinho BUENOS AIRES

LA SITUAZIONE

MARTIN MAZUR 5RIPRODUZIONE RISERVATA

Girone 1

Nacional M.-Barcelona Gua. Boca J.-Dep. Toluca Dep. Toluca-Nacional M. Barcelona Gua.-Boca J. Dep. Toluca-Barcelona Gua. Boca J.-Nacional M. Barcelona Gua.-Dep. Toluca Nacional M.-Boca J. Boca J.-Barcelona Gua. Nacional M.-Dep. Toluca Barcelona Gua.-Nacional M. Dep. Toluca-Boca J. NACIONAL M. (Uru) BOCA J. (Arg) DEP. TOLUCA (Mex) BARCELONA GUA. (Ecu)

PT G 7 4 6 4 5 4 3 4

2-2 1-2 2-3 1-2 1-1 0-1 0-0 0-1 3/4 4/4 17/4 17/4 V 2 2 1 0

N 1 0 2 3

P 1 2 1 1

F 6 4 5 4

S 5 4 5 5

Girone 2

Palmeiras-Sp. Cristal Tigre-Libertad Sp. Cristal-Tigre Libertad-Palmeiras Libertad-Sp. Cristal Tigre-Palmeiras Sp. Cristal-Libertad Palmeiras-Tigre Tigre-Sp. Cristal Palmeiras-Libertad Libertad-Tigre Sp. Cristal-Palmeiras LIBERTAD (Par) SP. CRISTAL (Per) PALMEIRAS (Bra) TIGRE (Arg)

2-1 0-2 2-0 2-0 2-2 1-0 1-1 3/4 9/4 11/4 18/4 18/4 PT G 8 4 5 4 3 3 3 3

V 2 1 1 1

N 2 2 0 0

P 0 1 2 2

F 7 6 2 1

S 3 5 4 4

Girone 3

Atletico Mineiro-San Paolo The Strongest-Arsenal S. Arsenal S.-Atletico Mineiro San Paolo-The Strongest San Paolo-Arsenal S. Atletico Mineiro-The Strongest The Strongest-Atletico Mineiro Arsenal S.-San Paolo Atletico Mineiro-Arsenal S. The Strongest-San Paolo Arsenal S.-The Strongest San Paolo-Atletico Mineiro PT G ATLETICO MINEIRO (Bra) 12 4 SAN PAOLO (Bra) 4 4 ARSENAL S. (Arg) 4 4 THE STRONGEST (Bol) 3 4

2-1 2-1 2-5 2-1 1-1 2-1 1-2 2-1 4/4 5/4 18/4 18/4 V 4 1 1 1

N 0 1 1 0

P 0 2 2 3

F 11 5 6 5

S 5 6 9 7

Girone 4

Emelec-Velez Iquique-Penarol Penarol-Emelec Velez-Iquique Penarol-Velez Iquique-Emelec Emelec-Iquique Velez-Penarol Iquique-Velez Emelec-Penarol Penarol-Iquique Velez-Emelec VELEZ (Arg) PENAROL (Uru) EMELEC (Ecu) IQUIQUE (Chi)

1-0 1-2 1-0 3-0 0-1 2-0 2-1 3-1 2/4 3/4 9/4 10/4 PT G 9 4 6 4 6 4 3 4

V 3 2 2 1

N 0 0 0 0

P 1 2 2 3

F 7 4 3 4

S 2 5 4 7

Girone 5

Millonarios-Club Tijuana San Jose’-Corinthians Club Tijuana-San Jose’ Corinthians-Millonarios Millonarios-San Jose’ Club Tijuana-Corinthians Corinthians-Club Tijuana San Jose’-Millonarios San Jose’-Club Tijuana Millonarios-Corinthians Club Tijuana-Millonarios Corinthians-San Jose’ CLUB TIJUANA (Mex) CORINTHIANS (Bra) SAN JOSE’ (Bol) MILLONARIOS (Col)

PT G 9 4 7 4 4 4 3 4

0-1 1-1 4-0 2-0 2-1 1-0 3-0 2-0 3/4 4/4 11/4 11/4 V 3 2 1 1

N 0 1 1 0

P 1 1 2 3

F 6 6 4 2

S 3 2 7 6

Girone 6

Real Garcilaso-Ind. Santa Fe Deportes Tolima-Cerro Porteno Cerro Porteno-Real Garcilaso Ind. Santa Fe-Deportes Tolima Deportes Tolima-Real Garcilaso Cerro Porteno-Ind. Santa Fe Real Garcilaso-Deportes Tolima Ind. Santa Fe-Cerro Porteno Deportes Tolima-Ind. Santa Fe Real Garcilaso-Cerro Porteno Cerro Porteno-Deportes Tolima Ind. Santa Fe-Real Garcilaso REAL GARCILASO (Per) IND. SANTA FE (Col) DEPORTES TOLIMA (Col) CERRO PORTENO (Par)

PT G 7 3 5 3 4 3 0 3

1-1 2-1 0-1 1-1 0-1 1-2 2/4 3/4 10/4 10/4 17/4 17/4 V 2 1 1 0

N 1 2 1 0

P 0 0 1 3

F 3 4 3 2

S 1 3 3 5

Girone 7

U. de Chile-Cd Lara Newell’s-Olimpia A. Olimpia A.-U. de Chile Cd Lara-Newell’s Newell’s-U. de Chile Olimpia A.-Cd Lara U. de Chile-Newell’s Cd Lara-Olimpia A. Newell’s-Cd Lara U. de Chile-Olimpia A. Cd Lara-U. de Chile Olimpia A.-Newell’s OLIMPIA A. (Par) NEWELL’S (Arg) U. DE CHILE (Chi) CD LARA (Ven)

2-0 3-1 3-0 2-1 1-2 2-2 0-2 1-5 4/4 5/4 12/4 12/4 PT G 7 4 6 4 6 4 4 4

V 2 2 2 1

N 1 0 0 1

P 1 2 2 2

F S 11 6 7 5 4 6 5 10

Girone 8

Caracas-Fluminense Gremio-Huachipato Huachipato-Caracas Fluminense-Gremio Huachipato-Fluminense Gremio-Caracas Fluminense-Huachipato Caracas-Gremio Caracas-Huachipato Gremio-Fluminense Fluminense-Caracas Huachipato-Gremio FLUMINENSE (Bra) GREMIO (Bra) CARACAS (Ven) HUACHIPATO (Chi)

0-1 1-2 1-3 0-3 1-2 4-1 1-1 2-1 3/4 11/4 19/4 19/4 PT G 7 4 6 4 6 4 4 4

V 2 2 2 1

N 1 0 0 1

P 1 2 2 2

F 4 9 6 5

S 5 5 7 7

a cosa più bella della Libertadores è che non finisce mai di sorprendere. Si gioca di giorno e di notte. Martedì, mercoledì, giovedì. C’è spazio per i club di grande tradizione, ma anche per quelli sconosciuti come il Real Garcilaso, fondato appena 4 anni fa, o il Tijuana, che di questo passo diventerà protagonista nel suo fortino messicano dove è già caduto il detentore Corinthians. E anche per le squadre finite in serie B, come il Palmeiras. In tanti sensi (e non sempre buoni) la Libertadores è l’anti-Champions League. Oltre ai risultati, bisogna stare attenti alle risse in campo e agli scontri in tribuna. Le imboscate a squadre e tifoserie avversarie sono così frequenti che fanno notizia solo se ci sono delle vittime, come il 14enne ucciso da un bengala a Oruro in Bolivia. Incidenti gravi anche in Peñarol-Velez a Montevideo, mentre per Nacional-Boca è stato fatto il test alcolemico ai tifosi: respinti tutti quelli che superavano lo 0,0%.

L

Atletico da battere Ma se si parla di calcio, la Libertadores non delude mai. L’Atletico Mineiro di Ronaldinho, prima qualificata agli ottavi, sem-

bra la squadra da battere. Senza dubbio è la più spettacolare: 4 partite, 4 vittorie, 11 reti a favore (miglior attacco) e 5 contro. Garantito lo show di Ronaldinho, che ha ricevuto standing ovation in ogni stadio. Pure al Cocodrilo, il nightclub di Buenos Aires che frequentava Maradona, visitato dal brasiliano dopo l’esibizione a Sarandì. Ma nelle ultime settimane il suo vecchio amico del Barcellona Juan Roman Riquelme gli ha rubato la scena. Il suo Boca era in piena crisi, però con Roman ora l’orizzonte sembra più sereno.

sione dello spogliatoio, ma del mister. E lui sa cosa ne penso», ha detto il portiere Orion, uno dei più lontani da Roman.

Padrone di casa Quando si parla del «suo» Boca s’intende in senso letterale. Il Boca è davvero suo. Si fa tutto ciò che vuole lui. Riquelme si sente vuoto? Torna a casa e

o Con il rigore al Nacional è il bomber xeneize di sempre in Coppa: 24 gol

CARLOS BIANCHI, 63 ANNI, LANCIA JUAN ROMAN RIQUELME, 34 (AFP)

non si allena per 7 mesi. Non vuole svincolarsi? Contratto congelato dai dirigenti per non irritare i tifosi xeneizes. Non è d’accordo col rinnovo all’allenatore? Rilascia 3 interviste di fila, lui che non parla mai, e scate-

na una rivolta popolare che porta all’esonero di Falcioni. Non vuol correre nel ritiro prestagionale? Rimane a casa e annuncia il ritorno un mese dopo «perché - spiega il suo manager - il livello della squadra lo fa arrab-

biare». Parole che feriscono i compagni. Nonostante questo, quando torna, Carlos Bianchi restituisce a Roman la fascia da capitano. «Bianchi mi aveva dato la fascia e poi me l’ha tolta per Riquelme. Non è una deci-

Romanisti e contro Lo spogliatoio del Boca è diviso fra «romanisti» (Viatri, Ledesma, Clemente Rodriguez, 77 gare in Libertadores, record argentino, e i giovani) e antiromanisti (Orion, Somoza, Silva, Caruzzo). Ma la straordinaria capacità di Roman è di farli giocare tutti meglio, amici e nemici. In campo si dimentica ogni cosa. Quanti gol ha fatto segnare a Martin Palermo: poi però non lo festeggiava neanche. È lo stesso Palermo superato nella classifica cannonieri del Boca in Libertadores. Dopo il rigore al Nacional, Riquelme è il nuovo goleador storico, con 24 reti. E il Boca, che aveva perso 2 gare alla Bombonera, rimane vivo coi punti guadagnati in trasferta. Al Centenario lo stile Roman è stato fondamentale per sostenere una squadra che ha giocato per quasi 70’ in 10. La difesa (record di 6 rigori contro in 9 partite) fa soffrire Bianchi e l’attacco non trova ancora il bomber (bocciati Silva, Viatri e Blandi). Ma con Riquelme la squadra ha recuperato il possesso palla, il flusso naturale del gioco dettato dal passo tanghero del n. 10. Bene o male, è lui l’artefice della rinascita del Boca. Che ora dovrà vincere le 2 partite che mancano, altrimenti negli ottavi troverà il Mineiro di Ronaldinho.

ARGENTINA

AMICI PER LA PELLE, NEMICI PER IL TITOLO Schelotto (Lanus) e Palermo (Godoy) da piccoli si odiavano. Al Boca sono diventati fratelli. Domenica il primo ha battuto il secondo, poi l’ha portato a cena ADRIANO SEU 5RIPRODUZIONE RISERVATA

on c’è niente da fare. GiN ra e rigira, il destino dell’uno è intrecciato a quello dell’altro. Da una parte Martin Palermo, dall’altra Guillermo Barros Schelotto: due vite, e due carriere, condite da oltre 25 anni di scontri e incontri. Un tempo in campo a suon di gol, tanto da avversari e acerrimi rivali nelle partitelle a scuola e negli infuocati clasicos di La Plata, quanto da amici e affiatati compagni nei trionfali anni insieme al Boca. Oggi in panchina a colpi di strategie e tattiche, di nuovo da avversari, alla guida rispettivamente di Godoy Cruz e Lanus, che domenica si sono giocati il primato in classifica. Zuffe di gioventù Alla fine ha vinto il Lanus di Schelotto (1-0, Izquierdoz), ma nel dopo partita i due nemici-amici hanno comunque suggellato l’incontro cenando insieme. Niente a che vedere con le scintille delle sfide ai tempi del collegio Sagrado Corazón di La Plata, che hanno frequentato insieme, né con le battaglie nei derby tra Gimnasia ed Estudiantes, che Schelotto e Palermo hanno movimenta-

to sin dai tempi delle rispettive giovanili e poi in A dal ’92. «All’epoca volavano calci e pugni come se niente fosse - ha confidato Palermo nella sua autobiografia -. Ci odiavamo a morte e non c’era verso che la partita finisse senza una rissa. A 12 anni, durante uno dei nostri primi Gimnasia-Estudiantes, ci espulsero entrambi e negli spogliatoi ci picchiammo così tanto che la mamma di Schelotto mi prese per i capelli nel tentativo di dividerci, ma alla fine dovette intervenire la polizia». Anni di odio reciproco, alimentatosi mentre i due si affermavano in prima squadra, divenendo i simboli del Lobo e del Pincha, i due acerrimi rivali cittadini. «Era una questione di pelle: semplice-

ARGENTINA

6a giornata

Tigre-Santa Fe Colon-San Lorenzo Quilmes-Independiente Godoy Cruz-Lanus Newell’s-River Plate Racing-Belgrano Velez-Estudiantes Boca J.-Argentinos Jrs Arsenal S.-San Martin All Boys-Atletico Rafaela

CLASSIFICA LANUS NEWELL’S RIVER PLATE QUILMES GODOY CRUZ TIGRE SAN LORENZO ARSENAL S. (-1) SANTA FE BELGRANO VELEZ INDEPENDIENTE ATLETICO RAFAELA (-1) BOCA J. ALL BOYS (-1) RACING (-1) SAN MARTIN (-2) ESTUDIANTES ARGENTINOS JRS COLON

1-2 0-1 0-0 0-1 1-0 1-1 1-1 1-1 Nella notte Nella notte

16 13 12 11 11 10 9 8 8 8 7 7 6 6 5 5 3 3 2 2

mente non ci potevamo vedere. Dovunque c’incontrassimo, erano problemi, anche al supermercato o in discoteca», ha ricordato Barros Schelotto. Coppia gol L’arrivo di entrambi al Boca nel 1997 (su espressa richiesta di Maradona), tra occhiatacce e indifferenza, sembra uno scherzo del destino. Ma l’anno successivo arriva la svolta grazie a Carlos Bianchi, che li convince a coesistere e collaborare, gettando le basi per la coppia d’attacco che negli anni a seguire segnerà una delle epoche più gloriose degli xeneizes. «Ero convinto che ci sarebbe sempre stato un muro tra di noi - ricorda Palermo -. Invece al Boca abbiamo superato le nostre differenze caratteriali e di tifo, diventando grandi amici e vincen-

Insieme al Boca A SINISTRA, GUILLERMO BARROS SCHELOTTO, 39 ANNI, ALLENATORE DEL LANUS; A DESTRA, MARTIN PALERMO, 39, TECNICO DEL GODOY CRUZ. ENTRAMBI HANNO MILITATO A LUNGO NEL BOCA JUNIORS: NELLA FOTO IN MEZZO, CERCHIATI DI ROSSO, FESTEGGIANO IL SUCCESSO NEL TORNEO CLAUSURA DEL 2006 (PHOTOGAMMA E AFP)

do di tutto». Difatti, nelle 7 stagioni insieme al Boca, tra il 1997 e il 2007 (con intervallo ’01-04), la coppia Palermo-Schelotto contribuisce alla conquista di 11 trofei (3 Apertura, 2 Clausura, 2 Libertadores, 2 Sudamericane, 1 Intercontinentale e 1 Recopa), grazie alla bellezza di 248 gol complessivi. Questo spiega perché nel Museo del Boca le loro statue fanno compagnia a quelle di altri 2 idoli di casa, Maradona e Riquelme. E la comune antipatia nei confronti di quest’ultimo, nata da un litigio alla vigilia dell’Intercontinentale 2000 vinta per 2-1 col Real Madrid (doppietta di Palermo) perché (si mormora) El Mudo impose l’uso di Delgado per Schelotto, ha molto a che vedere nel profondo legame che da allora li unisce. Predestinati Oggi, sempre amici per la pelle ma di nuovo rivali, Palermo e Schelotto si godono elogi e consensi unanimi per gli straordinari risultati raccolti alla guida di Godoy Cruz e Lanus. Proprio mentre il loro vecchio amore langue nella parte bassa della classifica nonostante il ritorno di Bianchi e Riquelme. Sono tanti i tifosi xeneizes che vorrebbero uno dei due sulla panchina del Boca come successore del Virrey. Una panchina cui Schelotto è stato molto vicino qualche mese fa, non fosse stato per il veto posto da Riquelme. Ma di questo passo, il momento per uno dei due potrebbe arrivare presto.


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MONDO

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

QUALIFICAZIONI MONDIALI 2014: SUDAMERICA

VENEZUELA

BRASILE

URUGUAY

VINOTINTO DA UBRIACARSI

CELESTE INFERNO PAURA TABAREZ

Il c.t. di Caracas Farias sta guidando i suoi verso Brasile 2014 con inattesi risultati. E questo dopo il quarto posto in Coppa America 2011. A 30 anni era già in Libertadores e ama le liti alla Mourinho

La nazionale di Suarez e Cavani rischia di non andare al Mondiale, in cui vuole replicare il Maracanazo del 1950. Le due sfide contro ParaguayeCilesonogiàdecisive,eselasoluzionediventaStuani...

urante la Coppa America di due anni fa, chiusa con uno storico quarto posto, Hugo Chavez gli aveva dedicato un tweet premonitore: «Sarai il nostro Cesare: Veni, vidi, vici!». Oggi il commissario tecnico Cesar Farias sta regalando il sogno di Brasile 2014 al Venezuela, unica nazionale sudamericana mai qualificata alla fase finale di un Mondiale. La vinotinto non andò a Sudafrica 2010 per 2 punti ma Farias, 40 anni compiuti il 7 marzo, aveva già impresso la svolta. E dopo aver guidato il Venezuela alla sua prima vittoria contro il Brasile (2-0, estate 2008, dopo 17 k.o. di seguito) lo ha bloccato sullo 0-0 pure in Coppa America al debutto nel 2011, quando tra lui e Neymar finì in rissa nel tunnel degli spogliatoi. Era un segnale per i suoi giocatori e per il suo popolo: nessuno, neppure il giocatore brasiliano più famoso, deve intimorirci.

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Scontro con l’ex Il rispetto sempre e comunque: ecco la vera conquista di Farias, che da allenatore di club aveva portato, ad appena 31 anni, il Deportivo Tachira ai quarti di finale di Coppa Libertadores. Da tre settimane è anche su Twitter (@dtcesarfarias) da dove si esprime come un vero capopolo. Come il suo idolo Mourinho, al quale ha fatto visita a Valdebebas, anche Farias si esalta nello scontro frontale con colleghi e giocatori. Lo scarsissimo feeling con Richard Paez, suo predecessore sulla panchina del Venezuela e ora allenatore dei Mineros de Guayana, è giunto ai minimi storici dopo la partita col Deportivo Tachira, guidato dal fratello minore di Farias, Daniel. Paez si era rivolto all’arbitro svuotandosi le tasche come a dire «sei un corrotto» e l’attuale c.t. lo ha attaccato. È finita in caciara, con la chiosa su twitter di Alejandro Cichero, ex difensore del Cagliari ’98-99 e fedelissimo di Paez ai Mineros, che ha dato dell’ipocrita e del fanfarron (spaccone) al c.t. Farias.

CESAR FARIAS, 40 ANNI, C.T. DEL VENEZUELA DA FINE DICEMBRE 2007, IN COPPA AMERICA NEL 2011 HA RAGGIUNTO IL 4˚ POSTO. HA GUIDATO PURE LA UNDER 20 AL MONDIALE DI CATEGORIA NEL 2009 (AFP)

E ora Messi e Falcao Il c.t. della vinotinto è un uomo solo al comando, maturato presto dopo la morte della sorellina di 7 anni, inviso ai giornalisti ai quali nega l’accesso agli allenamenti e accusato di essere super protetto dal presidente federale Esquivel. Forte di questo sostegno, ha vinto pure le battaglie più impopolari. Come quella con le stelle della nazionale, Juan Arango del Borussia M. e Salomon Rondon del Rubin Kazan, che ad agosto avevano declinato la convocazione per l’amichevole col Giappone. Il c.t. li accusò, ricordando che «i valori del gruppo vengono prima di tutto» e che «i calciatori non possono comportarsi come rockstar». Minacciò di non convocarli e provocò il panico tra i connazionali, disperati all’idea di affrontare le partite decisive verso Brasile 2014 senza i due migliori giocatori. Ai quali il messaggio arrivò però chiaro, seguito dalla regolare convocazione con Perù, Paraguay ed Ecuador. Contro di loro il Venezuela ha ottenuto 4 punti, con 2 gol di Arango e 2 decisivi di Rondon ad Asuncion. I ribelli tornati al servizio della patria. La vittoria più grande di Farias, anche più di quella sull’Argentina all’andata. Il Venezuela è ai piedi del suo capopopolo e ora nulla, neanche le prossime sfide alla Seleccion di Messi e alla Colombia di Falcao, pare più impossibile.

a Celeste desaparecida. Dov’è finita la nazionale quarta a Sudafrica 2010 e vincitrice della Coppa America 2011? Che fine ha fatto la squadra della serie record, 18 partite consecutive senza sconfitte, scivolata in soli 7 mesi dal 2o al 16o posto del ranking Fifa? Le prossime due sfide con Paraguay (in casa) e Cile (a Santiago) indirizzeranno il destino mondiale dell’Uruguay, stretto tra le esigenze dei risultati e il ricambio generazionale. Alle spalle del gruppo storico non si vedono alternative all’altezza.

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LUIS SUAREZ, 26 ANNI, ATTACCANTE DEL LIVERPOOL (È CAPO CANNONIERE IN PREMIER CON 22 GOL) E DELL’ URUGUAY (61 PRESENZE E 30 GOL) CON CUI HA VINTO LA COPPA AMERICA 2011 (AFP)

4 gol dalla Bolivia L’ultima «novità» in attacco è Stuani, 4 gol con l’Espanyol in Liga dopo un’esperienza dimenticabile alla Reggina nel 2008-09. Il problema principale è che, come ha dimostrato il flop dei Giochi di Londra, i giovani ’89 e ’90 non sono ancora sbocciati. Coates ha giocato solo 1 partita da titolare in questa Premier col Liverpool, Lodeiro dopo aver fallito all’Ajax è ripartito dal Botafogo, Ramirez del Southampton è sempre in rampa di lancio, l’ex Milan Viudez cerca gloria al Kasimpasa, in Turchia, e Urretaviscaya ha giocato più col Benfica B che in prima squadra. Con gli ultimi risultati e la filosofa applicata al calcio («Non dimentichiamoci mai che è un gioco, perché il gioco significa libertà») il Maestro Tabarez si è

MASSIMO CALLEGARI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

QUALIFICAZIONI MONDIALI CONMEBOL CLASSIFICA dopo 9 partite ARGENTINA ECUADOR COLOMBIA (-1) VENEZUELA URUGUAY CILE BOLIVIA PERÙ PARAGUAY

20 17 16 12 12 12 8 8 7

Prossimo Turno Colombia-Bolivia Uruguay-Paraguay Argentina-Venezuela Perù-Cile

22/3 23/3 24/3 24/3

Le prime 4 si qualificano direttamente; la quinta va allo spareggio con la vincente fra le terze dei due gironi finali asiatici

guadagnato un credito quasi illimitato. Ma il 2012 è stato terribile: una sola vittoria in gare ufficiali (4-2 al Perù a giugno), 1 pari e 3 k.o. nelle ultime partite del girone. Batoste tremende con Colombia (0-4), Argentina (0-3) e Bolivia (1-4), 11 reti subite e 1 segnata. Giocatori decisivi nei trionfi recenti hanno mostrato segnali di cedimento: Muslera e Lugano (bocciato dal Psg) hanno commesso errori in serie, Forlan ha segnato 4 gol in 23 gare da luglio 2010 dopo che al Mondiale, in un mese, ne aveva fatti 5. L’ex interista, 34 anni a maggio, ha ammesso che «un ricambio è necessario». Ma Tabarez continua a convocarlo, causando problemi di convivenza con Suarez e Cavani, confinato all’ala. E tornato al gol, non a caso su assist di Suarez, nell’amichevole di novembre in Polonia in cui Forlan era assente. «Patria o tomba» Le cause dell’involuzione dell’Uruguay non sono però soltanto tecniche. Tabarez e il suo staff un po’ lo avevano previsto. In un libro dedicato al Maestro e ai suoi successi, il preparatore atletico della nazionale José Herrera aveva avvertito: «Dopo risultati come i nostri è umano che possano emergere gelosie, personalismi o altri problemi. Tabarez se lo aspetta e sa che dovrà lavorare molto». Ora bisogna allontanare i fantasmi di una clamorosa esclusione dal Mondiale. Che sarebbe un vero e proprio schiaffo alla storia, perché nessuno immagina la Coppa del Mondo in Brasile senza la nazionale protagonista del Maracanazo del 1950. Contro Paraguay e Cile e con 7 «italiani» convocati, la Celeste può riemergere o sprofondare. Uno scenario che i charrua, gli antenati indigeni degli uruguaiani, conoscevano benissimo. La trasposizione sportiva del motto celebrato nell’inno nazionale: «Orientales, la Patria o la t u m ba!».

SINGAPORE

TOC TOC... VERRESTE A VEDERCI GIOCARE? Spalti vuoti? Il Balestier Khalsa manda i calciatori casa per casa alla ricerca di nuovi spettatori per il Toa Payoh Stadium: «Magari s’incuriosiscono» he succede quando uno ha il palato fine ma non apprezza la cucina della moglie? Come minimo si attacca a Masterchef e non vede l’ora di andare al ristorante. Ecco, il calcio a Singapore dev’essere qualcosa di simile. Nella città-Stato asiatica gli affari viaggiano per terra e per mare, si sta bene e c’è una gran fame di pallone. Ma di quello europeo, Liga e Premier soprattutto: 5 milioni di abitanti, globalizzati

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e pazzi per gli idoli che vedono in tv. Quando vengono gli europei in tournée gli stadi si riempiono, e Fabio Cannavaro raccontava che quando ci andò lui come ambasciatore del calcio in Arabia gli toccava firmare qualsiasi cosa somigliasse a una maglia azzurra. Idoli locali? Macché. E qui tocca farsi venire delle idee, come ha fatto il Balestier Khalsa. L’idea è questa: mandare i calciatori a bussare porta a porta per il quartie-

RUHAIZAD ISMAIL, 30 ANNI

re di Toa Payoh alla ricerca di nuovi tifosi. Che servono come il pane non solo al Balestier ma a tutta la S.League, nata 16 anni fa con le migliori intenzioni. Ma di stelle straniere non ne sono arrivate (e sono quelle a fare botteghino), e dopo la curiosità iniziale è iniziata un’emorragia di spettatori che non accenna a fermarsi: 932 persone di media a partita nell’ultimo torneo. Il Balestier Khalsa, poi, è un’istituzione del calcio locale, è stato fondato 115 anni fa e quest’estate ha messo in bacheca il Plate Tournament (sorta di trofeo di consolazione per le terze nei gironi di coppa). «Più

spesso andranno a casa della gente - ha detto il vicepresidente Thavaneson -, più possibilità ci sono che quelli del quartiere li riconoscano. Magari si incuriosiscono e decidono di venirsi a vedere un paio di partite». Per la prima in casa (vittoria per 1-0 col Geylang, gol di Ismail) la media è stata scollinata: 1.417 persone al Toa Payoh Stadium, giusto un filo meno dei «mi piace» sulla pagina facebook del club. «Giochiamo in un quartiere da centomila abitanti, se ne convincessimo il 3% avremmo lo stadio pieno ogni gara», fa la conta GDF Thavaneson.

CRISI FLAMENGO VIA DORIVAL C’È JORGINHO RR (a.s.) Finisce l’avventura di Dorival Junior sulla panchina del Flamengo, che ha rifiutato un nuovo contratto a stipendio dimezzato. Arrivato a metà dello scorso campionato per sostituire Joel Santana, Dorival lascia il Flamengo dopo meno di un anno. A sostituirlo va Jorginho, 48 anni, dall’84 all’89 giocatore del Fla. È stato scartato invece l’ex tecnico della Seleção Mano Menezes, «troppo caro per noi».

ARGENTINA

SENSINI SI DIMETTE DAL COLON RR (a.s.) «Mi arrendo. Non sono riuscito a trovare la rotta, mollo la barca». Con queste parole l’ex Udinese, Parma e Lazio Nestor Sensini ha dato l’addio alla panchina del Colon dopo la sconfitta casalinga col San Lorenzo. Le dimissioni arrivano dopo 2 pari e 4 sconfitte nelle prime 6 giornate, col Colon relegato al penultimo posto in classifica. «La dirigenza mi ha chiesto di restare, ma in questa situazione è giusto farsi da parte», ha detto Sensini.

ARGENTINA

SEQUESTRO LAMPO PER BOTTINELLI RR (s.s.) Brutta esperienza per Jonathan Bottinelli, difensore del River Plate (alla Samp nel 2008). Il 28enne è stato protagonista di un sequestro lampo a El Palomar (20 km da Baires) giovedì sera: 4 delinquenti l’hanno assalito davanti alla casa di un amico e lo hanno rapinato. Non soddisfatti, lo hanno fatto salire sulla loro auto, subito intercettata dalla polizia, che ha liberato Bottinelli al termine di una sparatoria. Il giocatore è uscito illeso.

QUAL. MONDIALI AFRICA

TORNA ETO’O GUINEA-C.VERDE DECISIVA RR (c.p.) Tornano nel weekend le qualificazioni mondiali: rientrerà Eto’o nel Camerun per la delicata gara col Togo, mentre il c.t. ivoriano Lamouchi lascerà a riposo Drogba nel facile turno interno contro il Gambia. Sfida dentro o fuori tra Capo Verde e Guinea Equatoriale, dove debutta in panchina Andoni Goikoetxea. Per la Nigeria, neocampione d’Africa, gara agevole in casa col Kenya, il Burkina, dopo 2 k.o., deve battere il Niger.

CHAMPIONS L. AFRICANA

PRIMO TURNO: VINCONO TUTTE LE GRANDI RR (c.p.) Vincono tutte le grandi nell’andata del primo turno di Champions africana. I detentori egiziani dell’Al Ahly passano 2-1 in Kenya contro il Tusker grazie alla doppietta di Moteab. Vittorie, tutte per 1-0, anche per il TP Mazembe (in Botswana al Mochudi CC), dell’Espérance di Tunisi (in Angola al 1˚ de Agosto), dello Zamalek (in casa contro i congolesi del Vita Club) e degli Orlando Pirates, corsari in Zambia contro lo Zanaco.


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EXTRA FUN HOT FLOWERS LA RIQUELME CI RIPROVA RR La tecnologia conta fino a un certo punto, il resto è feeling. Due anni fa l’Iphone c’era, Android spingeva, ma se chiedevi a qualsiasi maschio che telefono voleva, ti avrebbe risposto quello di Larissa Riquelme. Ma mica il modello, abbastanza average, ma proprio il suo, magari prelevandolo pian piano e con passione dalla custodia naturale che la paraguayana s’era scavata a triangolo tra canotta e quinta di seno quando andava a vedere la nazionale ai Mondiali. Che fine ha fatto Larissa? É viva e lotta insieme a noi. Sta col trequartista del Cerro Porteño Fabbro (piano con le battute, lì in fondo), è testimonial di Hot Flowers, rinomata marca di lingerie minimal e gel intimi gusto frutta, ha dichiarato che le piace «el sexo tranquillo» con bacetti e coccoline e che la sua arma di seduzione è il sorriso. E poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata...

SPAGNA

POVERO PUYOL 36 INFORTUNI IN 13 ANNI

RR Sembra «unire i puntini», classico giochino da Settimana enigmistica. Il Mundo Deportivo ha pubblicato questa foto che riassume i 36 (!) infortuni avuti da Puyol dal 2000 a oggi. L’ultimo, che lo terrà fuori un paio di mesi, alla rotula del ginocchio destro, tra le zone più colpite assieme all’altro ginocchio, al piede sinistro e alla testa. Ma c’è di tutto: gomito, fianco, coscia, spalla, caviglia...

IBRA, LO SFOTTÒ DIVENTA T-SHIRT RR (s.s.) Avete presente il gesto di Barton a Ibrahimovic in Psg-Marsiglia valida per gli ottavi di Coppa di Francia (2-0 e qualificazione per i parigini) col quale l’inglese ricordava allo svedese di avere un grande ed arcuato naso? Il sito footyteese.com specializzato nel design di magliette con soggetti calcistici ha preso la palla al balzo e ha deciso di produrre T-shirt con profili inconfondibili di giocatori: per ora in commercio si trovano il «naso» di Ibra, appunto, quello di Zizou Zidane e quello di Eric Cantona.

DELLA SETTIMANA di FILIPPO CONTICELLO

LUIS, CHE FATICA CORRERE IN BIKE Un anno fa il ciclista sulla destra andava in bici dalle parti di Trigoria. Ora Luis Enrique, ex tecnico della Roma, ha tempo libero per partecipare alla Cape Epic di mountain bike in Sudafrica. E tutto è documentato: eccolo con l’ex preparatore dei portieri del Barça, Juan Unzué, e nel tondo il volto esausto dopo la tappa di ieri.

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE IN TV Domenico Coppola TWITTER

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extratime@gazzetta.it

S QUOTE ROSA Il Consiglio degli arbitri portoghese ha annunciato che, non appena saranno promosse di categoria, anche le donne potranno dirigere gare di prima e seconda Liga.

JOBSON Nuovi guai per Jobson, compagno di Rivaldo al Sao Caetano. L’ex enfant prodige brasiliano, con problemi di alcol e droga, ha passato una notte in carcere con un'accusa per violenza domestica nei confronti della compagna.

S

Tweet

RR (s.s.) Dopo la doppietta in Champions al Milan si rianima la Messi-mania. Anche in Turchia l’attaccante del Barça ha parecchi estimatori, due decisamente eccentrici: Rafet e Nurgul hanno deciso di dare al neonato il nome di Messi. Attenzione, non Leo o Lionel, ma proprio Messi. Per la precisione, Alì Umut Messi. «Ci eravamo ripromessi di chiamarlo come un giocatore simbolo di correttezza e Lionel anche in questo è il migliore».

PROGETTO GRAFICO

ALMEYDA Dalla scorsa settimana al Monumental c’è una statua di Matias Almeyda commissionata per 8 mila euro da 200 fan del River.

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FRANCIA

IMPONGONO AL FIGLIO IL NOME MESSI

Luca Curino

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RISARCIMENTO Il Brasile giocherà il 5 aprile in Bolivia un’amichevole i cui proventi saranno devoluti alla famiglia di Kevin Beltran, il 14enne ucciso da un razzo lanciato dai sostenitori del Corinthians il mese scorso in Libertadores.

TURCHIA

RESPONSABILE

COPA DEL REY La finale di Coppa del Re fra Real e Atletico Madrid è stata anticipata al 17 maggio perché il 18 TVE trasmette un concorso canoro internazionale.

RR (s.s.) «Probabilmente era uno dei ragazzi con cui giocavo per strada: andavamo alla stessa scuola e vivevamo a due strade di distanza. Nel vicinato era un continuo tutti contro tutti finché non faceva buio». Alfredo Di Stefano ieri ha sganciato a Marca la bomba: tra i suoi compagni di gioco da bimbo a Baires forse c’era anche Jorge Mario Bertoglio, ovvero Papa Francesco. «Però dovete chiedere a lui se abbiamo davvero giocato insieme, io all’epoca ero già uno famoso...».

INGHILTERRA

TI ABBONI AL BORO? UN FREE DRINK A PARTITA RR (s.s.) Il Middlesbrough, a metà classifica in Championship, sta già pensando alla prossima stagione. Per riaccendere l’entusiasmo dei tifosi, dopo il k.o. col Birmingham di sabato, ogni mezzo è lecito: la società ha deciso di premiare con un free drink tutti i tifosi che faranno l’abbonamento per il 2013-14. Al Riverside Stadium come in discoteca: a ogni partita casalinga, gli abbonati avranno diritto a una bibita gratuita. Molti sceglieranno la classica pinta di birra?

SPAGNA

A BARCELLONA DEBUTTA IL CANE ANTI BENGALA

MERCOLEDÌ 20

GIOVEDÌ 21

VENERDÌ 22

SABATO 22

CHAMPIONS L. FEMM. Lione Malmo Eurosport 2 18.00

TORNEO ARGENTINO Una partita (in replica) Sportitalia 14.00

QUALIF. MONDIALI Spagna Finlandia Sportitalia 20.45

A-LEAGUE AUSTRALIANA Western Sydney Sydney Premium Calcio 9.45

NEXT GEN SERIES Quarti di finale Eurosport 19.00

AMICHEVOLE Italia Brasile Rai 1 20.30

QUALIF. MONDIALI Argentina Venezuela Premium Calcio 01.00

QUALIF. MONDIALI Sintesi delle principali partite Eurosport 2 20.00

ZIDANE L’umorista Christophe Alévêque è stato condannato a risarcire 5 mila euro a Zidane che l’aveva querelato per un’intervista in cui lo definiva «un pannello pubblicitario con tre neuroni» e «prostituta».

S REDIVIVO A febbraio dell’anno scorso Ross Worner, portiere dell’Aldeshot di League Two, si era rotto la schiena mentre giocava. Per i medici la sua carriera era finita, ma con 2 placche nella schiena e 8 mesi di riabilitazione è tornato fra i pali.

S FREI Alex Frei, 33enne del Basilea, sta disputando la sua ultima stagione da giocatore ma è già stato annunciato come nuovo d.s. del Lucerna dalla prossima estate.

S HIGHLIGHTS Ogni lunedì, Premium Calcio, alle 18.30 gli highlights della Bundesliga e alle 19.30 quelli della Ligue 1.

RR Danko nella foto qui sopra è sdraiato e, tranquillo, guarda le perquisizioni. In realtà questo cane nero di sei anni è stato tra i protagonisti di Barcellona-Deportivo La Coruña di 2 weekend fa. Il Barça lo ha ingaggiato come cane anti-bengala, per prevenire l’ingresso allo stadio di razzi, dopo le polemiche sul tema delle scorse settimane. Col Depor è andato tutto bene, sia sul campo (2-0 per il Barça) sia fuori. Anche grazie a Danko. (foto PUNTI/MUNDO DEPORTIVO)

ROMANIA

C.T. PITURCA COSTRETTO A MANTENERE IL FIGLIO RR (g.s.) Il c.t. della Romania Victor Piturca è stato condannato a pagare 9.000 euro di alimenti al mese (e 100.000 di arretrati) all’ex compagna Vica Blochina dalla quale due anni fa ha avuto un figlio che non voleva riconoscere. La relazione con la 37enne presentatrice televisiva di origine lituana era durata 14 anni al termine dei quali è nato Edan. Piturca, che ha altri due figli, percepisce 450.000 euro l’anno dalla federazione di Bucarest per il suo incarico di commissario tecnico.

BRASILE

CON LE SCARPE DI NEYMAR IL S. VICENTE EVITA IL K.O. RR (m.can.) Neymar e il Santos hanno evitato la sconfitta a tavolino ai cugini poveri del São Vicente (3ª divisione paulista), ai quali la notte precedente della gara col Guaçuano sono state rubate tutte le attrezzature da gioco. Non c’erano né tempo né soldi per comprare nuove scarpe, così il club ha chiesto aiuto al Santos che ne ha donate 30 paia: alla mezzala Lutcho sono toccate le scarpe di Neymar. E quella del gol della vittoria per 1-0, di Rafael, è stata ceduta da Pato Rodríguez.

La frase ULI HOENESS PRESIDENTE DEL BAYERN

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RR (s.s.) Le Caerphilly Castle Ladies sono come certi personaggi dello scandalo scommesse: con loro tutte le partite sono da Over. Questa squadra femminile della Premier gallese ha perso le ultime quattro partite 43-0, 36-0, 28-0 e 26-0. E nelle ultime dieci ha un bilancio di 219 gol subiti e uno solo fatto. Il presidente in settimana ha tentato con lo stoicismo: «È dura ma siamo coraggiose. Andiamo avanti». Poi, la sorpresa: le Ladies si sono ritirate dal campionato.

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DI STEFANO: «CON IL PAPA CI GIOCAVO DA BAMBINO»

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GALLES

PERDONO 43-0 E LE LADIES SI RITIRANO

ARGENTINA

sms

Larissa

EXTRATIME - 19 MARZO 2013

Van Gaal è un bravo allenatore, il problema è che crede di essere il padreterno: quando il mondo non esisteva ancora, lui c’era già...


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