Gazzetta 20130923

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www.gazzetta.it lunedì 23 settembre 2013 1,30 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFER NO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

INTER

LA COPPIA DI TESTA DAI TEMPI DI DIEGO GLI AZZURRI NON VINCEVANO A SAN SIRO

SPACCA NAPOLI E ROMA VERA

Festa Milito nella goleada che fa storia

7

Sotto gli occhi di Moratti sommerso il Sassuolo. L’argentino (2 reti) torna a segnare 220 giorni dopo l’infortunio. Mazzarri: «Non siamo riusciti a rallentare». Altri cori interisti sotto accusa

Higuain guida i campani al successo contro il Milan (già a ­8). Balotelli sbaglia un rigore, segna e si fa cacciare dopo il 90’. Giallorossi esaltati dal derby

BOCCI, CALABRESI, CECCHINI, CENITI, CIERI, DELLA VALLE, GARLANDO, MALFITANO, PALOMBO, PASOTTO, PUGLIESE, SCHIANCHI, STOPPINI, VERNAZZA PAG. 2­9, 14, 15, 16 E UN COMMENTO DI CERRUTI A PAGINA 25

3 Diego Milito, 34 anni festeggia

3 Gonzalo Higuain, 25, e Francesco Totti, 36 AFP/ANSA

la doppietta LAPRESSE

Serie A / 4ª GIORNATA

Sempre Cerci, Toro in alto

9 771120 506000

30 9 2 3>

CLASSIFICA ROMA 12 NAPOLI 12 INTER 10 FIORENTINA 10 JUVENTUS 10 LIVORNO 7 TORINO 7 LAZIO 6 VERONA 6 CAGLIARI 5

MILAN UDINESE GENOA CHIEVO ATALANTA BOLOGNA SAMPDORIA PARMA CATANIA SASSUOLO

FIORENTINA

JUVENTUS

BIANCHI, DALLA VITE, ELEFANTE PAG. 10­11­12­13

PARTITE Sabato CAGLIARI SAMPDORIA 2­2 CHIEVO UDINESE 2­1 GENOA LIVORNO 0­0 Ieri SASSUOLO INTER 0­7 ATALANTA FIORENTINA 0­2 BOLOGNA TORINO 1­2 CATANIA PARMA 0­0 JUVENTUS VERONA 2­1 ROMA LAZIO 2­0 MILAN NAPOLI 1­2

anno 117 ­ Numero n Anno 224

4 4 4 4 3 2 2 2 1 0

E’ Rossi l’oro di Montella Atalanta giù

Llorente si sblocca Non c’è solo Tevez

Quinto gol in sei partite Bergamaschi terzo stop

3 Fernando Llorente, 28 anni, spagnolo, alla Juve dall’Athletic Bilbao LAPRESSE

ARCHETTI, GOZZINI A PAGINA 21

CECERE, GRAZIANO, OLIVERO ALLE PAGINE 18­19­20

F.1 SINGAPORE: LO SPAGNOLO 2°

CICLO MONDIALI A FIRENZE

BASKET LITUANIA K.O. 80­66

Alonso è super ma Vettel di più

Cronosquadre: Francia stellare è bis per l’Omega l’Europeo è suo

ALLE PAGINE 25, 32­33­34­35

ALLE PAGINE 36­37

ALLE PAGINE 38­39

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

Schelotto ha spiegato il pianto dirotto dopo Sassuolo-Inter: «Avevo Pomini al Fantacalcio».

w


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

SERIE A 4a GIORNATA

Napoli in volo, M 2

la Moviola DI FRANCESCO CENITI

Milan e i rigori: su Balo è okay, ne mancano 2 E Britos rischia

3

Zuniga­Poli: era rigore SKY Poco coraggio nelle scelte importanti da parte di Banti (non aiutato dai giudici di porta, specie da De Marco) e Milan che si lamenta (a ragione). Il Napoli avanti dopo 6 minuti con Britos in posizione regolare sulla sponda di Albiol. Sul finire di primo tempo rischia molto Zuniga che nello slancio frana addosso a Poli: concesso l’angolo, era rigore. Nella ripresa penalty dato per un fallo ingenuo di Albiol su Balotelli (era spalle alla porta e controllato da Britos). Reina non si fa ipnotizzare da SuperMario e respinge il tiro interrompendo a 21 la serie senza errori del dischetto da parte del rossonero. Al 36’ altro caso in area del Napoli: Mesto in ritardo colpisce sul ginocchio Balotelli. Banti non se la sente, sbagliando, di concedere un altro rigore. Nel finale brutta entrata di Britos su Balotelli: arriva il giallo, ma poteva essere anche rosso diretto. Scintille nel recupero: ostruzione di Behrami su Balotelli (non cattiva), ma l’arbitro non interviene anche perché la palla resta al Milan. L’attaccante però se la lega al dito: al fischio finale protesta in modo vivace (perché nessuno tra compagni e dirigenti ha evitato questo faccia a faccia?) togliendosi anche la maglia. Alla fine espulso per doppia ammonizione.

1 Il primo rigore sbagliato in carriera da Mario Balotelli, 23 anni: Reina gli devia il tiro IPP 2 Il gol che ha sbloccato la partita realizzato dall’uruguaiano Miguel Angel Britos, 28 anni AFP 3 Il 2­0 segnato da Gonzalo HIguain, 25 anni, argentino, comprato dal Napoli la scorsa estate dal Real Madrid LAPRESSE

San Siro ai piedi di Higuain Balo: rigore parato, gol, rosso Partenza sprint degli azzurri, sblocca Britos. I rossoneri sempre più staccati LUIGI GARLANDO MILANO

Un portiere, Reina, che ha interrotto a 21 la prover­ biale striscia di rigori di Balo­ telli e ha parato quasi tutto il resto. Un centravanti, Hi­ guain, che ha segnato il quar­ to gol consecutivo e ha trasci­ nato la squadra. Nel mezzo un grande Napoli che ha espu­ gnato la casa del Milan come non gli riusciva da 27 anni. Stesso risultato, 2­1. Allora: Maradona, Giordano; oggi Britos e Higuain. Allora arrivò lo scudetto, oggi è impossibile

non sognarlo. E non solo per il primo posto in classifica con­ diviso con la Roma. La miglio­ re promessa di felicità resta la qualità del gioco trapiantata da Benitez che ha dato al Na­ poli una personalità nuova. Mai visto entrare a San Siro in questo modo, come se fosse casa sua. Benitez non si è ag­ grappato agli eroi di mercole­ dì della Champions. Ha tenu­ to fuori due pedine cardine (Maggio, Inler) in uno scon­ tro diretto per dimostrare che si fida allo stesso modo di Me­ sto e di Dzemaili. Anche così si fa crescere una squadra e la sua autostima.

Povero Milan Il Milan può consolarsi in un modo solo: un anno fa aveva un punto in meno, poi... Ma è dura conso­ larsi vedendo questo Napoli e la Roma già a + 8 e Fiorenti­ na, Juve, Inter a +6. Dura consolarsi se l’uomo della provvidenza diventa Birsa, se ci si deve arrangiare con l’in­ consistenza di Emanuelson, se Matri è questo. De Jong ha fatto il suo sradicando pallo­ ni, ma chi li gioca poi? Solo re­ cuperando la qualità di Mon­ tolivo e augurandosi un rigur­ gito di vero Kakà, questo Mi­ lan può mostrare una logica di gioco che, al momento, non

ha. Per lunghi tratti, è stato Balotelli­Napoli. Mario ha sbagliato un rigore pesante, ma ha fatto gol, ha martellato Reina e traversa. Tornava a prendere palla e puntava la porta da solo, come Ibra quando intuiva il deserto at­ torno e s’infuriava. A partita finita, ha perso i nervi e si è fatto cacciare. A immaginare questo Milan senza Balotelli, vengono i brividi. Subito Napoli Pronti, via e sembra di essere a Reggio Emilia, con il Napoli che fa l’Inter e il Milan il Sassuolo. Per la facilità irrisoria con cui

la squadra di Benitez arriva al tiro e per gli strafalcioni in chiusura e in appoggio di quella di Allegri. Minuto 4: In­ signe scodella per Behrami che spreca a centroarea. Mi­ nuto 5: Zapata perde una pal­ la sciagurata che Higuain tuo­ na dal limite con Abbiati im­ mobile. Fuori di un amen. Mi­ nuto 6: la sentenza. Punizione di Callejon, Albiol rimette al centro dal secondo palo, Bri­ tos schiaccia in rete. Ora, i di­ fensori centrali in genere di testa ci sanno fare. Meglio ba­ dare a loro che a Insigne, no? Un incubo i primi dieci minu­ ti, che Balotelli chiude con un


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

4

ilan a ­8 1

MILAN

BALO: 5 ANNI DI... RIGORE S

NAPOLI

1

2

(4­3­3)

(4­2­3­1)

32 Abbiati; 20 Abate (dal 33’ s.t. 23 Noceri­ no), 17 Zapata, 5 Mexes, 28 Emanuelson; 16 Poli (dal 28’ s.t. 78 Niang), 34 De Jong, 4 Muntari; 14 Birsa (dall’11’ s.t. 7 Robinho), 9 Matri, 45 Balotelli. PANCHINA 1 Amelia, 35 Coppola, 33 Vergara, 21 Constant, 24 Cri­ stante, 81 Zaccardo. ALLENATORE Allegri. CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 4­2­4 ESPULSI Balotelli dopo il fischio finale per somma di ammonizioni (g.s. e proteste). AMMONITI Poli, De Jong per gioco scorretto

25 Reina; 16 Mesto, 33 Albiol, 5 Britos, 18 Zuniga; 85 Behrami, 20 Dzemaili; 7 Callejon, 17 Hamsik (dal 22’ s.t. 19 Pandev), 24 Insigne (dal 39’ s.t. 88 Inler); 9 Higuain (dal 33’ s.t. 14 Mertens). PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 28 Cannavaro, 27 Armero, 11 Maggio, 28 Cannavaro, 91 Zapata, 21 Fernandez. ALLENATORE Benitez. CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno AMMONITI Britos per gioco scorretto

PRIMO TEMPO 0­1 MARCATORI Britos (N) al 6‘ p.t.; Higuain (N) al 9’, Balotelli (M) al 46’ s.t. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE paganti 28.288, incasso di 1.200.156,50 euro; abbonati 23.096, quota di 1.724.452,55. In fuorigioco 2­1. Angoli 7­3. Recuperi: 2’ p.t.; 3’ s.t.

POSSESSO PALLA MILAN 56,1%

PALLE RECUPERATE NAPOLI 43,8%

TIRI IN PORTA

IIII IIII

MILAN 7

NAPOLI 4

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 4’ Insigne imbecca Behrami che spreca davanti ad Abbiati. 5’ Zapata perde palla, Higuain calcia a fil di palo. GOL! 6’ Punizione da destra, sponda di Al­ biol, Britos schiaccia di testa in rete. 10’ Reina respinge di pugno su Balotelli 33’ Corner: Balotelli alza al volo da ottima posizione.

sinistro isterico su Reina. Solo Mario Ecco, il Sassuolo Mario non ce l’ha. Nel resto del tempo, la forbice si chiude perché il Milan recupera al­ meno lo spirito da battaglia che lo ha portato oltre il Cel­ tic. E anche perché il Napoli non continua le sue ondate di gioco, ma rallenta e palleggia, temendo forse le fatiche di coppa. C’è anche il sospetto di una certa supponenza, so­ prattutto a considerare la leg­ gerezza di certe giocate di In­ signe (troppo incenso?). An­ che per questo Benitez non sa­ rà contento. E quando parla di

NAPOLI 62

TIRI FUORI

IIIIIII

Con Reina e Higuain super espugnato San Siro dopo 27 anni: agli azzurri non accadeva dai tempi di Maradona

MILAN 56

IIII

MILAN 4

NAPOLI 4

SECONDO TEMPO GOL! 9’ Higuain riceve una rimessa latera­ le, si libera di De Jong e infila dal limite un complice Abbiati. 16’ Reina para il rigore di Balotelli. Fallo di Albiol sullo stesso Balotelli. 27’ Traversa di Balotelli imbeccato da Matri 34’ Reina alza sulla traversa un destro di Balotelli. 43’ Abbiati salva su Dzemaili, Pandev met­ te fuori GOL! 46’ Destro a giro di Balotelli dal limite.

28 5 32

34 17

7

4 16

85

9 45 14

20

9

16 33

17 20 24

25 5

18

BARICENTRO ALTO 56 metri

BARICENTRO BASSO 50 metri

«peggior Napoli della stagio­ ne» lo fa proprio per evitare altra supponenza.

Diavolo, anche se povero, può costare caro, come hanno spe­ rimentato Torino e Celtic. Lo deve pensare anche Higuain al 9’ della ripresa quando rac­ coglie una rimessa laterale e la scaraventa alle spalle del complice Abbiati con istinto e movimenti da 9 di razza. La quasi storica parata di Reina sul rigore dell’ex infallibile Balotelli (16’) avvilisce defini­ tivamente il Milan che ha il merito di provarci con orgo­ glio fino alla fine (4­2­4 con Robinho e Niang) e di trovare il gol con Balotelli. Troppo tardi. Troppo Napoli.

Ancora Higuain Buon per il

Napoli che il Milan, al di là delle fiammate di Balotelli, è veramente poca cosa. Alla fi­ ne Allegri ha scelto Birsa, ma non come trequartista: sta a destra per allargare la difesa azzurra e favorire le incursio­ ni. Ma chi entra? Muntari? Matri in mezzo aspetta cross che non arrivano e non offre una sponda buona. Far salire la palla è un’impresa. Il Napoli sbaglia a non cercare con più insistenza il k.o. Tener vivo il

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La serie dei 21 rigori di fila segnati da Mario Balotelli

1 24 agosto 2008 Inter­Roma 2­2 (6­5 ai rigori) 2 Inter­Roma 3­3 3­4 Manchester­ City­Aston Villa 4­0 5 Villarreal­ Manchester City 0­3 6 Manchester City­Newcastle 3­1 7 Manchester City­Tottenham 3­2 8 Manchester C.­ Sporting L. 3­2 9 Manchester C.­ Sunderland 3­3 10 Italia­Inghilterra 0­0 (4­2 ai rigori) 11 Manchester C.­ Borussia D. 1­1 12 Milan­Udinese 2­1 13 Cagliari­Milan 1­1 14 Milan­Palermo 2­0 15 Malta­Italia 0­2 16 Milan­Catania 4­2 17 Pescara­Milan 0­4 18 Siena­Milan 1­2 19 Italia­Giappone 4­3 20 Italia­Rep.Ceca 2­1 21 14 settembre 2013 Torino­Milan 2­2

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il personaggio HIGUAIN

Pipita come Diego Dopo 27 anni è di nuovo festa Gli azzurri non vincevano al Meazza con il Milan dal 1986, con Maradona in campo: da un argentino all’altro, Gonzalo è sempre più il leader di Benitez

MIMMO MALFITANO MILANO

Non c’è nessuna diffe­ renza, che sia una notte euro­ pea o di campionato: segna sempre lui, Gonzalo Higuain, il cuore pulsante di questa squadra. Quattro gol conse­ cutivi, in altrettante partite (contro Chievo, Atalanta, Bo­ russia Dortmund e Milan), una media impressionante per il nuovo idolo di Napoli. Anche San Siro lo ha consa­ crato, ne ha potuto ammirare le ripartenze e quegli scatti nel breve che ne hanno esal­ tato la serata. Da uno di que­ sti è nata la rete che ha con­ sentito al Napoli di conferma­ re il primato, seppur insieme con la Roma, a punteggio pie­ no (12 su 12). Resistendo alla rimonta di De Jong ha scari­ cato un destro potente, che ha piegato la mano di Abbiati protesa verso l’angolino bas­ so. Non è bastato il tentativo del portiere rossonero: mez­ zo stadio è esploso di gioia per la prodezza dell’attaccan­ te argentino che è servita per cancellare anche un tabù. Dopo 27 anni Tanto è il tem­ po trascorso dall’ultima vitto­ ria del Napoli a San Siro, con­ tro il Milan. Allora, nel 1986, fu un altro argentino, Mara­ dona, a ispirarla. Ieri è tocca­ to a Gonzalo Higuain, che in un solo colpo ha restituito prestigio al club nelle sfide esterne contro i rossoneri e ha cancellato il ricordo di Edin­ son Cavani. D’altra parte, con un talento del genere non è difficile allontanare il pensie­ ro di chi lo ha preceduto. Ve­ derlo lottare, correre e assi­

stere i compagni è stato entu­ siasmante. Ci hanno provato Zapata e Mexes a tenerlo lon­ tano dall’area di rigore. Ma l’impresa non è riuscita, il Pi­ pita ha messo loro i brividi a ogni accelerazione per poi concretizzare con il raddop­ pio il lavoro svolto fino a quel momento. Una vera forza del­ la natura, un trascinatore. Standing ovation Gliel’ha voluta concedere, Rafa Beni­ tez. E al 33’ del secondo tem­ po l’ha richiamato in panchi­ na per fargli ricevere l’ap­ plauso delle migliaia di napo­ letani che hanno invaso San Siro. Un momento di gran­ de complicità tra il bomber argentino e il tecnico spa­ gnolo, reso ancora più particolare da quell’abbraccio, ga­ ranzia di successo per una città il cui sogno continua. E adesso l’ex Real Madrid lancia la sfi­ da al compagno Marek Hamsik, che con quattro reti è in testa alla classifi­ ca dei cannonieri (con Giuseppe Rossi). Con il gol al Milan, il Pipita è arrivato a quota tre centri in Serie A, men­ tre la prodezza contro il Borussia Dortmund gli ha permesso di ren­ dere magica la prima notte di Champions: Napoli è già ai suoi pie­ di. E su Twitter: «Molto felice per la vittoria, grazie a tutti i tifosi del Napoli. Era molto tem­ po che non si vinceva qui. Continuiamo così». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gonzalo Higuain, 25 anni, tre gol dopo 4 giornate. L’attaccante argentino è arrivato in estate dal Real Madrid IPP


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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

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SERIE A 4a GIORNATA le Pagelle

MILAN

5,5

MATRI TIMIDO POLI LOTTA EMANUELSON È SPAESATO

DI SEBASTIANO VERNAZZA

6,5 h Balotelli il migliore Sì, lo sappiamo, ha sbagliato il rigore ed è stato espulso, ma la partita col Napoli ha dimostrato che questo Milan senza Balotelli finirebbe nella parte destra della classifica. «Balo» contro tutti, «Balo» l’unico milanista a tirare in porta e a inquadrarla. Avete detto niente.

5

5

Il tiro di Higuain è una sassata pazzesca, però tuffo e deviazione di Abbiati sono il manifesto dell’impotenza, la resa quasi incondizionata al superiore gesto tecnico dell’avversario. Per il resto è tradito da una difesa che dovrebbe ripartire dall’alfabeto, dall’abc.

Sull’1­0 va in ritardo a chiudere su Albiol e tiene in gioco Britos, movimento che è sintomo dell’incapacità del Milan di difendere sulle palle inattive (rammentarsi del primo gol preso a Verona). Per il resto è un Abate che prova a spingere, ma che di rado crossa.

TIRI 10 DRIBBLING OK 3/7 SPONDE 1

PARATE 1 RINVII 13 PRESE ALTE 0

CONTRASTI OK 3/3 LANCI 4 PASSAGGI OK 29/39

Una squadra come il Milan non può prendere due gol così, il primo su calcio di punizione a difesa schierata e il secondo su rimessa laterale. Due errori che annullano l’orgogliosa reazione al doppio svantaggio.

7,5 h Behrami il migliore

NAPOLI Abbiati

Abate

7

REINA DECISIVO DIGA BEHRAMI HAMSIK NON BRILLA

Si ha come la sensazione che a questo Napoli si possano togliere alcuni giocatori, ma non Behrami. Senza lo svizzero si aprirebbero delle crepe e forse verrebbe giù tutto. Mediano «sollevatore»: la squadra gli scarica addosso quintali di lavoro e lui alza ogni peso.

7,5

6,5

Con la sua parata sul rigore di Balotelli ci dimostra una volta di più che l’infallibilità non esiste. Reina regna sovrano sulla partita, con parate essenziali. Nessuna concessione allo spettacolo. Attenzione e capacità di valutazione. Trafitto soltanto da Balo prodezza.

Non è Maggio, titolare del ruolo: per niente spingente, molto vigilante, il che permette a Callejon di prendersi la scena quando ci sono spazi in cui lanciarsi. Prestazione saggia, all’insegna della prudenza. Meglio una copertura in più e un’avventura in meno.

TIRI 1 PASSAGGI OK 22/27 RECUPERI 4

PARATE 7 RINVII 12 USCITE 6

CONTRASTI OK 9/15 LANCI 4 PASSAGGI OK 27/31

Lentamente le parti si rovesciano, è sempre più possibile che la Juve sia l’anti­Napoli e non viceversa. Qualcosa da limare però c’è: ad esempio certi cali di tensione quando si è in vantaggio.

Reina

Mesto

5

5

4,5

6,5

6,5

5

6,5

7

6

6

6,5

6

Abbasso Zapata, per come si fa attrarre dalla palla e in tandem con Mexes lascia che Britos «pascoli» in libertà nel cuore dell’area rossonera e infilzi Abbiati. Lui e Mexes hanno bisogno di ripetizioni: come si difende a zona su calcio da fermo.

Vedere alla voce Zapata, tutta la linea a quattro del Milan regala lo 0­1 con imbarazzanti posizionamenti e movimenti. E sul gol di Higuain non ce la fa in extremis a metterci una pezza: l’argentino è tuono e fulmine allo stesso tempo e brucia l’estremo tentativo in chiusura del francese.

Ectoplasma a sinistra. Commette errori da principiante, sbaglia stop e appoggi a pochi metri. Gli va dritta che non ci sia Maggio, fuori per turnover. Perché il Maggio di mercoledì col Borussia l’Emanuelson di ieri sera se lo sarebbe cucinato arrosto.

Si ammazza di corsa, brilla per dinamismo, non è lui il problema di questo Milan. Sullo 0­1 è uno dei milanisti più vivi, meglio disposti a reagire, e con diversi inserimenti sulla destra crea più di un fastidio. Esce forse per consunzione, per esaurimento scorte.

Il fatto che Higuain lo sposti in là nella confezione dello 0­2 dà l’idea di quanto sia stata possente l’azione dell’argentino. È forse l’unico momento flop di De Jong, che in generale gioca da De Jong: taglia, cuce, rammenda. Certo, non è Pirlo: se lì metti De Jong, fai tutt’altra scelta.

Poli corre, De Jong tampona e Muntari? Che cosa fa Muntari? Punta tutto sui muscoli. Risultato: lì nel mezzo il Milan non pensa, non crea, non sogna, ma si limita a battagliare. Post scriptum: Muntari è pure tra gli indiziati sulla scena del primo crimine, lo 0­1.

Succede di rado che due difensori centrali confezionino un gol, ma succede: assist di Albiol e incornata di Britos. La cosa suona umiliante per il Milan. «Balo» tenta di procurargli una commozione cerebrale, ma lui ha la testa dura e «restituisce» il fallo causando il rigore.

Il gol è un messaggio a quanti sostengono che sia l’anello debole della catena Napoli: e adesso come la mettiamo? La mettiamo che Britos piano piano si sta ritagliando la sua parte. Se Benitez lo preferisce a Cannavaro, un motivo ci deve essere. Britos per nulla brutos.

A destra non c’è Maggio, ma Mesto. A sinistra non c’è Zuniga, ma la sua controfigura un po’ vanitosa. Tende a specchiarsi in se stesso, tacchetti e tocchetti. Risultato: sulle fasce il Napoli non pompa corsa ed energie come aveva fatto contro il Borussia Dortmund.

Assistente di Behrami, gli dà copertura quando lo svizzero si lancia in avanti, ne asseconda i corpo a corpo. Novanta minuti all’insegna della tattica. Così non libera il tiro, che pure è una sua bella risorsa. Poco appariscente, ma molto presente.

Tra i più «turbinanti» in partenza. Quando scatta il semaforo verde, Callejon sorpassa a destra che è un piacere. Poi si placa, ma quella corsia è emblematica delle forze in campo: lì il Napoli schiera Callejon, mentre il Milan si affida a Emanuelson. C’è differenza.

Un’altra prestazione da Hamsik «minore». Per carità, nulla da dire sull’impegno e sul lavoro, ma ci si aspetta che uno come lui reciti la parte del primattore. Non graffia là davanti, dove Higuain si prende tutto il palcoscenico e fa ombra a chiunque gli si avvicini.

CONTRASTI OK 9/11 LANCI 5 PASSAGGI OK 37/43

CONTRASTI OK 4/11 LANCI 10 PASSAGGI OK 37/45

CONTRASTI VINTI 4/7 LANCI 3 PASSAGGI OK 37/47

TIRI 0 PASSAGGI OK 36/41 RECUPERI 4

TIRI 0 PASSAGGI OK 49/54 RECUPERI 9

TIRI 0 PASSAGGI OK 44/65 RECUPERI 8

CONTRASTI OK 3/4 LANCI 3 PASSAGGI OK 18/20

CONTRASTI OK 5/11 LANCI 4 PASSAGGI OK 23/32

CONTRASTI OK 4/5 LANCI 1 PASSAGGI OK 38/45

TIRI 1 PASSAGGI OK 31/38 RECUPERI 5

TIRI 0 PASSAGGI OK 24/35 RECUPERI 6

TIRI 1 PASSAGGI OK 19/30 RECUPERI 4

Zapata

Mexes

Emanuelson

Poli

De Jong

Muntari

Albiol

Britos

Zuniga

Dzemaili

Callejon

5,5 6

5

5,5

6

s.v.

La sua presenza nell’undici titolare è stata accolta da risolini: l’ex riserva di Torino e Genoa dall’inizio contro il Napoli? Birsa risponde con dignitosa prestazione. Non rimane lì impalato. Gioca da Birsa e non c’è genio della lampada che possa trasformarlo in Cristiano Ronaldo.

Al centro dell’attacco, ma è un’illusione. In realtà è Balotelli il centro di gravità permanente dell’attacco milanista. Matri comprimario, nel primo tempo si fa notare per qualche velo, ma a un centravanti si domanda altro, si chiede che in qualche modo la butti dentro.

Dentro per Birsa, nella speranza che s’inventi qualcosa, che regali uno scampolo del Robinho che fu. Niente, la «robinhata» non arriva. Può essere che un filo di depressione l’abbia colpito: se anche Birsa gioca titolare...

Un certo effetto Niang si avverte e se non fosse per il cincischiamento finale su una palla che avrebbe potuto spendersi meglio, meriterebbe qualcosa di più. Col senno di poi, vale tutto: si può anche dire che forse, se Niang fosse partito titolare…

Entra poco dopo la mezz’ora, quando Allegri cambia volto al Milan per tentare l’assalto finale. Pochi minuti, che non bastano per un voto, ma non può essere Nocerino l’uomo della provvidenza.

TIRI 2 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 1

TIRI 1 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 4

TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 0

TIRI 0 DRIBBLING OK 2/4 SPONDE 0

TIRI 0 PASSAGGI OK 4/7 RECUPERI 1

Birsa

Matri

Robinho

Niang

l’allenatore Allegri

Nocerino

7,5 6

7,5

6

s.v.

s.v.

Forse la punizione «maradonesca» rifilata al Borussia Dortmund in Champions gli ha dato un po’ alla testa. Troppi palloni giocati con sufficienza, col nasino all’insù, e di conseguenza molti errori che disonorano i suoi venerabili piedi. Deve capire che la continuità è tutto.

Drin drin, Higuain. Un’azione di forza, alla Schwarzeneg­ ger. Sradica De Jong, non esattamente un mollaccione, e fa partire una «papagna» che frantuma ogni limite di velocità, ragion per cui bisognerebbe togliergli dei punti sulla patente (si fa per scherzare, eh).

A un minuto dal novantesimo e su respinta di Abbiati, spedisce in curva il pallone che potrebbe evitare ai tifosi del Napoli un recupero da batticuore. Ma la vittoria tutto purifica e cancella. Certo, se il Milan avesse pareggiato, sarebbe stata dura assegnargli la sufficienza.

A modo suo una palla pericolosa la mette in mezzo: è un cross basso e forte quanto un tiro che nessuno raccoglie perché nessuno c’è in mezzo all’area (Higuain era stato sostituito proprio dal giovane belga). Forse meriterebbe più minutaggio, ma chi può fargli posto?

Dentro verso la fine, quando c’è da stringere i denti per custodire i tre punti. Retro­ pensiero: il Napoli si è presentato a San Siro senza Inler titolare, il che prova che nel calcio di Benitez spartito e suonatori hanno lo stesso peso.

TIRI 0 PASSAGGI OK 19/25 RECUPERI 5

TIRI 2 DRIBBLING OK 2/6 SPONDE 1

TIRI 1 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 0

TIRI 0 PASSAGGI OK 2/3 RECUPERI 1

TIRI 0 PASSAGGI OK 3/4 RECUPERI 1

Insigne

L’arte di arrangiarsi può andare bene qualche volta, non tutte le volte. Contro il Napoli le differenze di valori tecnici erano visibili a occhio nudo. Ciò che non è tollerabile sono i due gol subiti in quel modo e qui Allegri ha responsabilità.

Hamsik

Higuain

Pandev

Mertens

l’allenatore Benitez

Inler

GLI ARBITRI BANTI 5 Concede un giusto rigore, ma se ne perde per strada altri due. Uno davvero netto su Poli. Buonista con Britos. DE MARCO 5­CALVARESE 6 DI LIBERATORE 6­CARIOLATO 6

Riguardate i primi 10’: Milan azzannato e preso a pallonate, una aggressione a piede armato. Come col Borussia, però, il vantaggio ha creato appagamento e questo è l’unico limite attuale del Napoli. Se Rafa lo risolverà, il campionato avrà un padrone.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

SERIE A 4a GIORNATA

Rafa a Milano ricorda Istanbul e se la gode... Il tecnico: «Se continuiamo così sarà sempre più facile vincere le partite» FABIANA DELLA VALLE MILANO

Don Rafé s’aggiusta gli occhiali e poi comincia a fare ampi gesti con le mani. «Su sbrigatevi, non è ancora il mo­ mento di festeggiare», sembra dire ai suoi giocatori, che stan­ no ancora abbracciando Hi­ guain dopo il gol del 2­0, quel­ lo della sicurezza. Benitez sa che le partite finiscono solo al 90’, in fondo l’ha insegnato lui al Milan in quella finale di Champions che il suo Liverpool perdeva 3­0 dopo un tempo, ma poi vinse ai rigori. Che carattere Don Rafé è già entrato nel cuore dei tifosi e anche nella storia del club. Vin­ cere a San Siro contro il Milan è un’impresa, il Napoli l’ultima volta ci era riuscito 27 anni fa. Era il 1986, erano gli anni d’oro di Maradona, erano le stagioni in chi si lottava per lo scudetto. «Non era importante da quan­ do non vincevamo a Milano, lo era molto di più mostrare ca­ rattere. Quando la tua squadra

Rafa Benitez, 53 anni, prima stagione sulla panchina del Napoli. Lo spagnolo l’anno scorso era al Chelsea REUTERS

batte un avversario come il Mi­ lan in casa l’allenatore deve es­ sere soddisfatto». Il Benitez na­ poletano ha fatto centro al pri­ mo colpo, in uno stadio che nella breve parentesi interista era stato avaro di soddisfazio­ ni: nell’unico derby milanese aveva perso 1­0. Era il primo anno di Allegri e di Ibrahimo­ vic, l’anno dello scudetto. Ora il Milan annaspa per non affo­

gare, Benitez invece è in testa alla classifica. Aurelio De Lau­ rentiis ha twittato tutta la sua gioia pochi minuti dopo la fine della gara: «Una vittoria fanta­ stica perché il Milan è una grande squadra. Grazie ragaz­ zi!».

d HA DETTO

La ricerca della perfezione

Don Rafé si guarda intorno e sorride, come se fosse a caccia ricerca di un ricordo del passa­ to. L’ultima volta che vinse a San Siro era il 28 novembre 2010 (Inter­Parma 5­2). Da al­ lora sono passati 1.029 giorni. Rafa è tornato in Italia que­ st’estate e ha fatto tabula rasa del passato. Tra lui e il Napoli è stato amore a prima vista. Be­ nitez trasmette leggerezza e se­ renità e pure questo, oltre alla competenza calcistica e alla ca­ pacità di far giocare bene la squadra, piace ai napoletani. A San Siro ha lasciato in panchi­ na a sorpresa Maggio e Inler fa­ cendo giocare Mesto e Dzemai­ li. Ha tenuto in campo Insigne, sostituendo prima Hamsik e Higuain. E ha avuto ragione lui. «Il cuscino mi ha suggerito la formazione – scherza –, è molto intelligente. Abbiamo fatto un lavoro importante co­ me squadra. Non sono sorpre­ so dai nostri risultati perché so come lavoriamo. Maggio non ha giocato perché aveva un problema al ginocchio e co­ munque Mesto è un grande giocatore. Non ho tolto Insigne perché avevo Higuain stanco e poi ti può sempre inventare qualcosa». Don Rafé è soddi­ sfatto, però non s’accontenta. Lui vuole la perfezione: «Ora siamo al 73 per cento. Possia­ mo migliorare tanto, ma non dobbiamo avere fretta. E non dobbiamo fermarci». Se l’inizio è questo, siamo curiosi di vede­ re che cosa succederà quando la sua squadra sarà al top. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S

Su Reina «Pepe si allena anche guardando i rigoristi avversari di volta in volta. Al giorno d’oggi con le televisioni è più facile»

S

su Balotelli «Non era facile controllare gli attaccanti del Milan e in particolare Balotelli. Siamo all’inizio di un lavoro e dobbiamo migliorare»

l’Analisi tecnica

Quando il portiere fa la differenza Reina, 7 parate Abbiati solo una ANDREA SCHIANCHI

Il rigore, ma anche tanto altro. José Manuel Reina, per tutti «Pepe», si merita il palco­ scenico: ovviamente perché para il tiro dal dischetto di Ma­ rio Balotelli, e poi perché, quando i compagni arretrano troppo, lui si preoccupa di te­ nere su la baracca. Esce con si­ curezza, si tuffa con coraggio, respinge ed è pure il primo at­ taccante: guardate con quale velocità, una volta in possesso del pallone, cerca di rilanciare l’azione. La differenza tra Na­ poli e Milan, chiaramente a fa­ vore della squadra di Benitez, si può spiegare anche con le differenti prestazioni dei due portieri. Se da una parte, ap­ punto, c’è il «Pepe» a insaporire il piatto, dall’altra c’è qualche indecisione di Abbiati. Una su tutte, quella sul gol di Higuain che, all’inizio della ripresa, am­ mazza la partita. Il portiere rossonero va per terra con trop­ po anticipo e poi non riesce a smanacciare in angolo la vio­ lenta conclusione di Higuain: gli manca la reattività ed è logi­ co vista la sua posizione. Alla lunga questa incertezza pesa. E non poco. Interventi coraggiosi Fin dal­ l’inizio Reina fa capire agli at­ taccanti del Milan che non è se­ rata. E’ soprattutto Balotelli a provarci, con tiri da fuori. E il portiere del Napoli è sempre lì a fare la guardia, a ringhiare, a ribattere. Alla fine le parate di Reina sono 7 (1 gol subito, obiettivamente impossibile da intercettare). E, a confermare l’importanza dello spagnolo nella vittoria di San Siro, ci so­ no anche 6 prese alte: segno che il portiere risolve situazioni critiche in area di rigore, aiuta i compagni con interventi corag­ giosi e difficili. Reina guida con sicurezza la retroguardia, la co­ manda a bacchetta, ordina mo­

MOSSA IL CAMBIO DI GIOCO

ABATE

ZAPATA MEXES

EMANUELSON

HIGUAIN DE JONG INSIGNE Movimento

HAMSIK

CALLEJON Passaggio GDS

vimenti, diagonali, marcature a scalare. Un autentico regista, là dietro, che organizza e dirige con la sapienza di un veterano. Si dice spesso che la forza di una squadra sta nella spina dorsale formata da portiere, di­ fensore centrale, mediano e centravanti. Bene, andate a guardare le prestazioni di Rei­ na, Britos (autore dell’1­0), Behrami e Higuain: al Napoli la spina dorsale non manca. Freddezza A chi si sorprende per la parata di Reina sul rigore di Balotelli conviene chiedere aiuto alla memoria. Quando giocava nel Villarreal, stagione 2003­04, «Pepe» parò 7 rigori su 9 nella Liga; in Champions League, edizione 2006­07, in semifinale contro il Chelsea, respinse i tiri dal dischetto di Geremi e Robben e portò il Li­ verpool in finale (poi persa ad Atene proprio contro il Milan). Non c’è da stupirsi, dunque, per la prodezza di Reina: è molto reattivo, ha potenza nelle gam­ be e, soprattutto, la necessaria tranquillità psicologica per af­ frontare un momento delicato. A riguardare l’azione si capisce che «Pepe» ha studiato Balotel­ li, sa che rallenta la corsa e sa anche che non deve muoversi fino a che il piede dell’attac­ cante non va sul pallone. Reina resta freddo e concentrato, e non sbaglia. Il Napoli in vetta è anche merito suo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la Sfida CHRISTIAN

JOSÈ MANUEL

ABBIATI

REINA

36 ANNI MILAN

31 ANNI NAPOLI

PARATE

1

7

RINVII DAL FONDO

13

12

Christian Abbiati, 36 anni IPP

PRESE ALTE

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GOL SUBITI

2

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PALLONI GIOCATI

31

66 Josè Manuel Reina, 31 anni AFP


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il Film Finale infuocato tra falli, nervi, gol e proteste E spunta il rosso

40’ SECONDO TEMPO Il fallo di Britos Britos frena con un fallo da dietro Balotelli fuori area: ammonito ANSA

46’ SECONDO TEMPO Un gol inutile Nel primo minuto di recupero Balotelli supera Reina con un destro a giro IPP

DOPO IL FISCHIO FINALE Le proteste Banti espelle Balotelli (secondo giallo) a partita conclusa per proteste IPP

Balotelli in tilt

Reina­stop al 22° rigore E dopo il k.o. la sfuriata Lo spagnolo spezza la serie dei tiri dal dischetto del milanista, che poi perde la testa nella lite con l’arbitro e viene espulso ALESSANDRA BOCCI MILANO

Smessa la casacca del su­ pereroe che non sbaglia mai, forse Mario Balotelli si sentirà meglio. Non tanto, vista la classifica che sa di crisi, l’espulsione nel finale, il gol inutile segnato al Napoli esat­ tamente come quella sera con il Manchester City, al San Pao­ lo. Era la prima volta che Balo­ telli incontrava il Napoli a casa

sua e il risultato non è cambia­ to. In più, è arrivato l’errore su calcio di rigore, il primo dopo 21 realizzazioni. L’attaccante del Southampton, Ricky Lam­ bert, resta irraggiungibile a quota 32 centri: senza rigori, la sua squadra l’altro ieri ha superato il Liverpool dell’ex Pepe Reina, uno che aveva un conto aperto con il Milan e ieri lo ha chiuso fermando il for­ midabile rigorista. Che a que­ sto punto si scopre non più im­ battibile.

Attesa Ha aspettato sei anni e più, Pepe. Qualcuno alla vi­ gilia aveva suggerito di man­ dargli negli spogliatoi Inzaghi, che aveva segnato due gol in finale di Champions League ad Atene nel 2007. Far passare in giro per il campo nell’inter­ vallo l’immagine dell’Inzaghi medesimo che fa la pubblicità a una crema capace di combat­ tere il tempo non è bastato. Reina si è preso la rivincita e il Napoli si è preso tre punti. Ba­ lotelli, l’attaccante erede di

una pregiata dinastia, ha fini­ to la partita infuriato, litigan­ do con l’arbitro Banti, il quale gli ha sventolato in faccia pri­ ma il giallo, poi il rosso. Espul­ sione per doppia ammonizio­ ne, forse il Balotelli furioso stavolta è al riparo da lunghe squalifiche, e con lui il Milan che è già ai minimi termini a causa degli infortuni, e con minima classifica. L’anno scor­ so i rossoneri erano messi an­ che peggio, con 3 punti in 4 partite, ma la risalita sarà, co­

I compagni faticano a trattenere l’ira di Balotelli IPP

me al solito, faticosa. A pre­ scindere da Balotelli, che è tor­ nato sulla terra con un tonfo. Traguardo La sconfitta con il Napoli fa male meno di quella di Verona, ma la somma dei danni fa paura. Ed è inutile per il Milan pensare a quello che sarebbe stato se Balotelli aves­ se segnato quel rigore. La sor­ te dà (contro il Celtic), la sorte toglie, e può farlo materializ­ zandosi in forma di Pepe ven­ dicatore. All’epoca della finale

di Atene, Reina era un portiere diventato famoso per i due ri­ gori parati al Chelsea in semi­ finale, e Balotelli un ragazzino che giocava nell’Inter e tifava Milan. Veniva dal Lumezzane, dove Omar Rossetto, il portie­ re del Cittadella, lo aveva fer­ mato; da allora Balotelli non aveva più sbagliato un calcio di rigore. Lunga l’attesa dei portieri per batterlo ancora, lunga l’attesa di Reina per vin­ cere ancora con un club. Il bi­ nomio con Benitez si è ricom­


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lafrase DEL GIORNO

d Allegri tuona contro Mario «Basta fare l’isterico...»

Il tecnico: «E’ stato il miglior Milan del «Dopo il 90’ campionato. A fine gara bisogna stare bisogna rimanere zitti altrimenti si fanno solo danni»

posto e l’impresa sembra pos­ sibile. «Facciamo allenamenti sui rigori e studiamo gli avver­ sari, sono stato bravo ma ci vuole anche fortuna», ha detto Reina. «Vincere qui dopo 27 anni era una motivazione ex­ tra, è sempre importante per la fiducia vincere in uno stadio come San Siro». Come segnare o parare un rigore, anche se non è da questo che si giudica un giocatore. Neppure un por­ tiere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

zitti, altrimenti facciamo solo danni. Sono contro gli attacchi isterici, sono a favore di stare con la testa sul campo. Una volta che finisce è inutile fare confusione perché l’arbitro può aver sbagliato ma non possiamo cambiare niente»

Max Allegri

MARCO PASOTTO MILANO

Stavolta dare la schiena al rigore non è servito. E l’analisi della vigilia («Non mi sembra che sin qui Balotelli si sia com­ portato male con gli arbitri») è stata subito smentita. Mario tradisce Massimiliano Allegri e dopo sole quattro giornate il tecnico rossonero ha già ben chiaro in mente che anche que­ sta sarà una stagione di rincor­ sa. «Mario ha ricevuto tre o quattro falli importanti, un paio da dietro, dopo che aveva fatto una buona partita. Ma dopo il 90’ bisogna rimanere zitti per­ ché altrimenti facciamo sola­ mente danni. Sono contro gli attacchi isterici, sono a favore di stare con la testa sul campo. Una volta che finisce è inutile stare lì a fare confusione, per­ ché l’arbitro può aver sbagliato o no, ma non possiamo cambia­ re assolutamente niente. L’espulsione era evitabile». In realtà Max non è stato tradito solo dal Balo: lo ha fatto nuova­

PEREZ SVELA

Bonus per Kakà Rossoneri terzi? Al Real 3 milioni MADRID (f.m.r.) Ieri a Madrid si è celebrata l’annuale assemblea dei soci del Real Madrid e il presidente Florentino Perez ha risposto a tante domande. Una riguardava il trasferimento di Kakà al Milan, e la risposta ha rivelato un particolare economico della trattativa: «Il Real Madrid potrà incassare dei soldi a seconda della posizione finale del Milan nella classifica del campionato italiano». Florentino non ha fatto cifre ma l’accordo gira attorno al numero 3: il Real vanta un bonus di 3 milioni di euro se il Milan chiuderà tra le prime 3 in campionato. Perez ha anche negato che lo scorso anno fosse arrivata un’offerta per Ricky.

mente l’assetto difensivo, disa­ stroso sul primo gol azzurro (Abate, Zapata, Mexes e Mun­ tari sono praticamente quattro statuine), e anche Abbiati è in­ cappato in un altro errore, rovi­ nandosi le 300 presenze in A. Convinzione Dopo 360 minu­ ti la vetta è già otto gradini più in su, e negli incubi di Galliani probabilmente stanno inizian­ do a riaffacciarsi i terribili sette punti in otto gare della scorsa stagione. Cosa che senz’altro non teme Allegri, lontano mille miglia dalle arrabbiature più intense come quella di Verona. «I quattro punti in classifica non mi preoccupano. Questa volta non ho nulla da rimprove­ rare alla squadra sul piano tec­ nico. Abbiamo giocato la parti­ ta migliore della stagione». Un concetto che stride un po’ col ri­ sultato, ma di cui l’allenatore è fortemente convinto. Ad Allegri va anche dato un merito: non si aggrappa, se non sfiorando sol­ tanto l’argomento, alle nume­ rose assenze (ieri sera sette): «Man mano che recupereremo gli infortunati continueremo a migliorare. Dopo la sosta anche la difesa si sarà aggiustata». Preparazione Già, la difesa. Pare non ci sia verso di avere un po’ di continuità là dietro. «Ab­ biamo difeso male, in modo in­ genuo. Sul primo gol ci siamo fermati. Dobbiamo migliorare, anche perché abbiamo preso ben sette gol in quattro partite». Detto questo, restano le note positive («questa squadra ha ot­ time possibilità di lottare per i primi posti»), ma anche un’al­ tra ombra: «Problema di prepa­ razione? Non so, però la musica non cambia, anche se in estate abbiamo lavorato in modo di­ verso. L’anno prossimo dovre­ mo cambiare ancora». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Zupping DI VINCENZO CITO

Quel giocatore «si è accrampato» Enrico Varriale a Montella «Hai visto il

derby?». Vincenzo Montella «No, ho visto la mia» (Stadio sprint, Rai Due). «C’è un crampo, eh sì, che sfortuna perché Franco si è accrampato nel momento in cui doveva controllare il pallone» (Luca Boschetto, Avellino-Varese, Sky) . 7’21” della ripresa, Riccardo Gentile (Sky) «Sicuramente più competitiva la squadra di Di Francesco nel secondo tempo». 7’30”: Alvarez fa il 4° e l’Inter ne segnerà altri tre. 44’, vince la Ternana 1-0 , così Daniele Barone (Sky). «Dovesse finire così, sarebbe l’unica squadra che nelle prime quattro giornate non ha subito gol alla fine dei primi tempi». Un minuto dopo «Rete del Brescia!». «Vistosamente vistoso il fallo del numero 4 rosso» (Tommaso Visentin, Celtic league di rugby, Italia Due).

«Le telecamere si soffermano sugli spalti dove c’è davvero un bel pubblico presente, stimabile attorno alle 200-300 unità. Davvero una bella cornice per questa prima stagionale» (Luca Pisinicca, Raisport, Supercoppa italiana di calcio femminile). «Siamo tra il primo e il secondo tempo di questo terzo anticipo della quarta giornata!» (Francesco Repice, Radiorai, Genoa-Livorno) E’ finita Slovenia-Italia di basket su Rai sport, gli azzurri si sono arresi solo alla fine, ora sicuramente li intervisteranno. Macché, si chiude il collegamento e ci mostrano TorinoJuventus di 30 anni fa, per la rassegna Rai memoria! Ci resterà nella memoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Sette! Mai vista Pa Palaci lacio o

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autogol autogol P Pucino ucino

Alvarez Alvarez

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3

4

È il 7’ del primo tempo: su cross di Nagatomo interviene Palacio­gol ANSA

Sul tiro di Palacio, Pomini respinge ma interviene Taider che raddoppia ANSA

Pucino, per anticipare il solito Taider, di testa scavalca l’incolpevole Pomini PETRUSSI

All’8’ della ripresa, su tiro di Palacio Pomini respinge ma Alvarez fa 4­0 ANSA

Abbuffata storica, Milito torna al gol Sotto gli occhi di Moratti, i nerazzurri travolgono il Sassuolo con un 7­0, il 1° in trasferta in A DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI @fabiowhites REGGIO EMILIA

E’ impossibile non vede­ re della poesia nella straordi­ naria domenica dell’Inter. C’è la foto di un Massimo Moratti sorridente che campeggia nel­ la curva dei tifosi. Non è suc­ cesso spesso, in tutti questi an­ ni. E c’è pure il presidente in carne e ossa, in tribuna, ad ac­ compagnare la squadra che presto non sarà più sua. Lui che l’ultima trasferta dell’In­ ter l’ha seguita un anno e mez­ zo fa. Nel giorno delle emozio­ ni a un certo punto si inserisce anche il Principe. Doppietta e assist per Milito. In gol dopo sette mesi di digiuno forzato. E l’Inter? Nella settimana che ha praticamente deciso lo sto­ rico passaggio di consegne ne fa addirittura sette. In trasfer­ ta non gli era mai successo, nella sua eterna storia del campionato di A. Nella pode­ rosa bacheca, un solo prece­ dente tanto roboante: un 7­0 a Mantova, ma in Coppa Italia. Nel 1958, sotto la presidente di papà Angelo Moratti. Non è poesia anche questa? Il tenero Sassuolo ci ha messo del suo, ovvio, nel rendere straordina­ ria la domenica dell’Inter. Ma in fin dei conti è un dettaglio. Salta più all’occhio, dopo la valanga nerazzurra, il sorriso malinconico di Moratti che ri­

sponde gentile come sempre alle domande, ma quasi imba­ razzato. Come indeciso del ruolo da ricoprire. Dall’altra parte dell’oceano, il sorriso un po’ così di Erick Thohir si sarà allargato a dismisura. Ma que­ sta domenica non è sua. Ap­ partiene alla poesia della

Solidi e concreti, come vuole il tecnico. Emiliani ancora a zero dopo 4 gare

clic PER I NERAZZURRI VITTORIA ESTERNA PIÙ LARGA DI SEMPRE Sono solo tre le vittorie in trasferta in A a girone unico per 7­0. Oltre all’Inter ieri, ecco il dettaglio: Pro Patria­ Juve 0­7, 10/9/1950; Palermo­ Udinese 0­7, 27/2/2011. Per l’Inter al massimo 6 gol in trasferta in A. In Coppa Italia invece c’è un 7­0 a Mantova (14/9/1958). Gare di A con maggior scarto: Venezia­ Padova 0­8 (20/11/1949) e Genoa­MIlan 0­8 (5/6/1955).

«vecchia» Inter. Povero Sassuolo Se il lungo addio si chiudesse davvero qui, nel Giglio che un tempo fu il gioiello della nuova conce­ zione degli stadi, sarebbe un gran bell’addio. L’Inter ha ri­ badito solidità, concretezza, forma fisica super. E tanta cat­ tiveria. Dopo una settimana turbolenta e una sfida più che convincente con la Juve, c’era il rischio di distrazioni. E’ suc­ cesso il contrario. Il sergente Mazzarri sa come gestire certe situazioni. L’Inter è stata stra­ ripante. E non solo nel risulta­ to. Facilitata dall’avversario più facile che potesse incon­ trare. Il debuttante assoluto non è mai entrato in partita. La differenza tecnica giustifi­ ca solo in parte la disfatta. Il Sassuolo sembra non aver proprio capito come si sta in A. Nelle partite precedenti ha mostrato cenni di bel gioco e magari ha avuto anche sfortu­ na. Qui invece è sprofondato in un mare di incertezze. Ha sbagliato soprattutto l’atteg­ giamento: ha provato a gioca­ re a viso aperto senza averne le armi, è stato troppo morbi­ do in tutte le zone del campo. E senza determinazione e grinta non vai da nessuna par­ te. Raramente abbiamo visto tanto divario tra due squadre. Il bravo Di Francesco ha le sue colpe, ovvio. Anche, forse, nelle scelte. Vista la difesa, per

SASSUOLO

INTER

0

7

(4­3­3)

(3­5­1­1)

Pomini; Gazzola (dal 13’ p.t. Pucino) Rossini (Bianco dal 12’ s.t.), Acerbi, Ziegler; Chisbah (dl 37’ p.t. Zaza), Magnanelli, Kurtic; Sche­ lotto, Floro Flores, Missiroli. PANCHINA Ro­ sati, Pegolo, Longhi, Antei, Alexe, Masucci, Laribi, Marzorati, Farias. ALLENATORE Di Francesco. AMMONITI Magnanelli per gioco scorretto, Missiroli per simulazione.

Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan (dal 22’ s.t. Wallace), Guarin, Cambiasso, Taider (dall’11’ s.t. Ko­ vaicic), Nagatomo; Alvarez; Palacio (dal 9’ s.t. Milito). PANCHINA Castellazzi, Andreolli, Olsen, Rolando, Pereira, Samuel, Kuzma­ novic, Icardi, Belfodil. ALLENATORE Maz­ zarri. AMMONITI Taider per gioco scorretto.

MARCATORI Palacio (I) al 7’, Taider (I) al 22’, autorete di Pucino (S) al 32’ p.t.; Alvarez (I) all’8’ s.t., Milito (I) al 18’ s.t., Cambiasso (I) al 30’ s.t., Milito (I) al 38’ s.t. ARBITRO Russo di Nola. NOTE paganti 14.206, incasso di 451.194 euro; abbonati 7.795, quota di 85.410. In fuorigioco 3­2. Angoli 2­5. Recuperi: 1’ p.t., 0’ s.t.

POSSESSO PALLA

PALLONI RECUPERATI

SASSUOLO 40%

INTER 60%

TIRI IN PORTA

III

SASSUOLO 44

INTER 64

TIRI FUORI

IIIIIIIIIII III

SASSUOLO 3

INTER 11

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0­3 GOL! 7’ Nagatomo fugge a Gazzola, cen­ tro per Palacio che fa centro. GOL! 22’ Lancio di Juan Jesus per Pala­ cio, sul suo tiro deviato s’avventa Taider che raddoppia. GOL! 32’ Lancio di Guarin: nel contrasto con Taider, Pucino infila la sua porta.

IIIIIII

SASSUOLO 3

INTER 7

SECONDO TEMPO 0­7 GOL! 8’ Pomini devia il tiro di Palacio, la palla arriva ad Alvarez per il facile tocco. 13’ Cross di Kurtci, zuccata di Zaza che Handanovic para. GOL! 18’ Alvarez dribbla tutti in area, cer­ ca l’assist per Milito e lo trova. GOL! 30’ Appoggio di Milito per Cambias­ so, delizioso sinistro all’incrocio. GOL! 38’ Milito, su lancio di Guarin, firma la doppietta.

dire, non si capisce come si possa lasciar fuori Antei. Il tec­ nico dovrà correre subito ai ri­ pari, se gli lasceranno il tem­ po. Zero punti in 4 gare non si sopportano facilmente nel no­ stro calcio. E mercoledì c’è il Napoli. Ma cacciare il tecnico non è (ancora) la soluzione. Lui almeno un alibi ce l’ha: fi­ nora gli è mancato il suo gio­ iello Berardi. Implacabile In questa situa­ zione più che precaria, si è scontrata con la corazzata In­ ter. Che ha cominciato fin dal­ l’alba ad affondare il rivale, con la stilettata di Palacio su invito di Nagatomo. E ha con­ tinuato con Taider, Milito, Cambiasso e Alvarez. Ecco, Al­ varez. E’ lui l’«acquisto» più prezioso dell’Inter. Tonico, ef­ ficace, imprendibile. Mazzarri l’ha rigenerato e ne sta racco­ gliendo i frutti. L’argentino ha segnato, fatto segnare, è en­ trato in quasi tutte le azioni dell’Inter. E poi ci sono le con­ ferme: la difesa bunker, la fa­ cilità di trovare la via del gol (finora a segno Nagatomo, Icardi, Taider, Alvarez, Pala­ cio, Milito e Cambiasso) e so­ prattutto la consapevolezza che si era persa di essere una grande squadra. Adesso c’è la Fiorentina. Ma non c’è biso­ gno di un altro esame per dire che l’Inter torna a lottare per lo scudetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

SASSUOLO KURTIC C’È FIGURACCIA ROSSINI Al di là della pochezza tecnica, è tutto l’atteggiamento da rivedere.

4 4

l’allenatore Di Francesco E’ un bravo tecnico. Per questo gli affibbiamo un votaccio. In A, non riesce più a trasmettere ai ragazzi la necessità di giocare con grinta, cattiveria e corsa per sopperire a rivali più forti

h 6

5

5

4

4,5

5

4

Come il comandante del Titanic. L’ultimo a lasciare la nave che fa acqua da tutte le parti. In un paio di gol però ci mette del suo: respinge male sui due tiri di Palacio. Ma è il meno colpevole di tutti.

Pronti­via: Nagatomo lo lascia sul posto. Sullo scatto, chiamiamolo così, si fa pure male e deve uscire subito. Paradossalmente è fortunato: sugli altri sei gol almeno non è colpevole.

Tra Palacio e gli inserimenti di Alvarez e dei centrocampisti, fa una figuraccia. Anche nel gioco aereo non si solleva. E dire che lui la Serie A l’ha già assaggiata con la Sampdoria.

Applausi per la voglia e il coraggio di tornare in campo poco dopo l’operazione ai testicoli. Mezzo voto in più per questo. Tuttavia anche lui non riesce mai a tappare un buco.

Cerca di dare l’esempio all’inizio, lottando, salendo. Jonathan infatti combina poco. Ma perde Palacio sul 2° gol e poi viene sommerso dall’onda Inter e dall’incontenibile Alvarez, che lo «fuma» sul 6° gol.

Presenza impalpabile a centrocampo. Oddio, non è che i suoi colleghi facciano moltissimo di più, ma lui che dovrebbe essere quello tosto lì in mezzo, sembra un grissino tra i denti dei nerazzurri.

TIRI 0 PASSAGGI OK 34/38 RECUPERI 3

PARATE 5 RINVII 10 TIRI SUBITI 24

CONTRASTI OK 0/2 LANCI 0 PASSAGGI OK 5/5

CONTRASTI OK 0/3 LANCI 1 PASSAGGI OK 20/21

CONTRASTI OK 9/10 LANCI 3 PASSAGGI OK 36/38

CONTRASTI OK 7/9 LANCI 1 PASSAGGI OK 37/41

TIRI 0 PASSAGGI OK 14/16 RECUPERI 1

4,5

4,5

4,5

5

4

5,5

4,5

Oh capitano, mio capitano. Dove sono le urla per svegliare i ragazzi, dove l’incitamento alla grinta per dare almeno dignità a questa sconfitta? Nada de nada. E pure lui trotterella.

Mezzo voto in più per la disperazione con lacrime che lo coglie nel finale. Da ex, ci teneva a far bella figura. Invece, peggio di così… Solo una volta arriva sul fondo. Ma nessuno lo segue.

Vero, è l’unico a tirare un paio di volte addosso ad Handanovic nel primo round. Troppo poco però. Se passeggia e non si sbatte lui, uomo esperto della squadra, l’esempio dov’è?

Funambolicamente inutile. Qualche dribbling, un paio di incursioni in area nel tentativo di dialogare con Floro Flores. I numeri li ha, ma qui bisogna tirare fuori pure la grinta.

Quanto gli sarebbe piaciuto, col senno di poi, restare in panchina. Subito sovrastato dalla velocità dei rivali, causa pure uno sfortunato autogol nel contrastare Taider, che lo spinge. Povero Pu(l)cino.

Entra per cercare di dare la scossa in attacco. Ma siamo già sul 3­0 e con il Sassuolo in ginocchio. Eppure mezza scossa la dà: un tiro, un colpo di testa, uno smarcamento. Vivace, ecco.

Con lui, Di Francesco cerca di metterci una pezza ma i buoi sono già scappati dalla stalla e anche con nuovi stallieri là dietro la situazione non cambia. Sempre, o quasi, superato.

TIRI 0 PASSAGGI OK 64/71 RECUPERI 9

TIRI 0 DRIBBLING OK 1/2 SPONDE 4

TIRI 4 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 8

TIRI 0 DRIBBLING OK 2/4 SPONDE 0

CONTRASTI OK 6/10 LANCI 0 PASSAGGI OK 22/22

TIRI 2 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 2

CONTRASTI OK 0/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 11/11

il migliore Kurtic L’unico che cerca di costruire, che prova a mettere serenità al gioco del Sassuolo. Nel primo round imposta come può, solo che è senza collaborazione.

Magnanelli

Pomini

Schelotto

Gazzola

Floro Flores

Rossini

Missiroli

Acerbi

Pucino

Ziegler

Zaza

Chibsah

Bianco

GLI ARBITRI RUSSO 6,5 Gara facile. Lui distribuisce subito un paio di cartellini per mettere le cose in chiaro. La spintina di Taider a mister autogol Pucino rientra nei normali contrasti. PETRELLA 5,5 – VIVENZI 6


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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un’Inter così

S

Diego Milito, 34 anni, festeggiato da Ricardo Alvarez, 25, autore dell’assist per il suo primo gol PHOTO PRESS

Milito Milito

Cambiasso Cambiasso

Milito Milito

Alvarez salta un avversario e regala l’assist per Milito che torna al gol PHOTO PRESS

Bel gol di Cambiasso con un tiro a giro di sinistro dal limite dell’area LAPRESSE

Lancio di Campagnaro, assist di Guarín per Milito che segna una doppietta ANSA

Tutte le emozioni di Moratti «Thohir è il futuro, io ci sono» Il presidente di nuovo in trasferta dopo un anno e mezzo: «Che bello il ritorno di Milito, sono davvero felice per lui. Mazzarri ha già inciso tanto» balzo in piedi al gol di Milito è roba da affettuosissimo attac­ camento umano. «Il suo ritor­ no in campo è un’ottima noti­ zia, dal punto di vista sportivo e umano. Ed è emozionante il fatto che abbia segnato: si è sa­ crificato tantissimo, sembrava rassegnato a lasciar perdere invece è tornato. Sono felicis­ simo per lui». E il paragone con Ronaldo ci sta.

per tre foto: Thohir arriverà, ma Moratti c’è e ci sarà.

DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE @Emmedivu REGGIO EMILIA

Il grazie e il poster Il numero

Uno arriva al Mapei Stadium attorno a mezzogiorno (era partito da Milano attorno alle 10,50): è accompagnato dalla moglie Milly, la sorella Bedi è già in tribuna. Moratti saluta e s’infila negli spogliatoi. «Sono qui» fa capire ai giocatori, e un po’ ripete quel che aveva detto tre giorni fa, il concetto della non­sottovalutazione del Sas­ suolo. «La vittoria è per Morat­ ti e tutti, l’Inter va tutelata ­ fa Mazzarri ­. Quello che vuole il presidente ce l’ha detto sabato ad Appiano, mi ha aiutato a te­ nere tutti sulla corda, si è visto e i ragazzi hanno ripagato». E quando prima del match Mo­ ratti sale in Tribuna Autorità, un tifoso lo ferma e gli fa: «Pre­ sidente, posso stringerle la mano? Grazie per tutto quello che ha fatto per noi». Lui sorri­ de, accoglie quella mano de­ stra e via che si parte con la Prima Gara del post­accordo. E là sulla sinistra, fissata sul muro della curva interista, c’è una sua gigantografia sorri­ dente di alcuni anni fa: gli bat­ te il sole addosso, impossibile

Da Parigi a qui, da Ile de St.Louis al Mapei Stadium, dall’accordo indonesiano al­ l’indiavolata Inter che davanti ai suoi occhi ancor più tifosi e innamorati e farciti di neraz­ zurro devasta il Sassuolo ria­ prendo i libri di storia del cal­ cio giocato. Massimo Moratti e una settimana particolare, certamente unica, non mono­ tona, pirotecnica; Massimo Moratti che si alza in piedi due­tre­quattro volte, che dice «bravo» a Palacio dopo l’1­0, che applaude con gioia e vanto il primo gol di Milito quasi co­ me fosse andato in rete un membro della propria fami­ glia. Massimo Moratti è anco­ ra un nerazzurro «in love», dentro l’Inter «e no ­ sorride dopo aver fatto una battuta ­ non mando all’aria tutto il di­ scorso con Thohir dopo questo 7­0. Io devo guardare al futuro della società e garantirle un potenziale maggiore di quello che può offrire il presente». Il tutto mentre il suo giubbotto color cammello viene bloccato

Giorgio Squinzi con Massimo Moratti

non notarla. Sorrisone. Suo. Mazzarri e Diego Moratti vi­ ve la gara forse con trasporto nuovo, qualcuno gli chiede se adesso i giocatori si impegne­ ranno di più per lui. «Ma no ­ sorride ­: il gruppo si impe­ gnerà per chiunque farà con passione il bene dell’Inter. Mazzarri? Non mi aspettavo che incidesse così tanto in po­ co tempo: ha inculcato nella squadra un senso del dovere e del piacere notevole, questa Inter è una sua espressione». Il

Ci sarà C’è anche un applau­ so a chi ha fatto il mercato («La professionalità e il talento dei giocatori dimostrano che il mercato è stato fatto bene, an­ che per chi era stato critica­ to»), e c’è che un 7­0 in trasfer­ ta (era capitato in un altro cal­ cio, a Modena, 8­0 nel 1914) è un record. «Con la serietà ­ ri­ prende Moratti ­ , la concen­ trazione e la volontà abbiamo fatto diventare facile una gara che non lo era. Il 7­0 è un se­ gnale al campionato ma biso­ gna restare coi piedi per ter­ ra». Passa Ricky Alvarez. «Noi siamo tranquilli ­ dice il tra­ sformato argentino ­ perché Moratti è stato e sarà sempre con noi». Appunto. Thohir ar­ riverà. Moratti c’è. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

I NUMERI

5

Le reti realizzate in questa stagione da Palacio. Nell’unica partita nella quale è rimasto a secco (contro la Juve) i nerazzurri hanno pareggiato

10

Le doppiette di Milito in Serie A, 3 con il Genoa e 7 con l’Inter. Il Principe non segnava dal 10 febbraio, contro il Chievo DI FA.BI.

h INTER HANDA SICURO 7il migliore TAIDER: IL GOL Alvarez E TANTO ALTRO Avversario di burro. Ma l’Inter è concentrata, cattiva, efficace.

7,5 8

l’allenatore Mazzarri Al di là della facilità della gara, la sua è un’Inter blindata e propositiva, cattiva e incontentabile. In stra forma. Non c’è dubbio che gran parte del merito sia suo. Occhio all’Inter, ragazzi.

TAGLIAVENTO 6 – PINZANI 6

6,5

6,5

6,5

7

6

6,5

Mister sicurezza non guarda in faccia a nessuno quando deve sventare il pericolo, come dimostra l’uscita che travolge anche un compagno. Il resto, per lui, è ordinaria amministrazione.

Tosto come sempre, si preoccupa di blindare la difesa e di rado si lancia in avventure in avanti. Tanto stavolta non serve proprio, ci pensano gli altri a creare (un sacco) di occasioni.

Con due partner così al fianco, gioca con la calma di Giobbe e si permette di uscire spesso palla al piede per impostare l’azione a lanciare direttamente. Sta anche bene fisicamente e si vede.

Fa parte dei tre centrali, ma col Sassuolo sembra un esterno di sinistra aggiunto del centrocampo a 5. Sicuro dietro e intraprendente davanti. Suoi i lanci per primi due gol dell’Inter.

Quando sale, viene un po’ frenato da Ziegler. Ma sale poco: perché in copertura deve guardarsi dalla verve di Missiroli. Insomma, nell’Inter straripante lui fa, più o meno, il palo.

Non parte benissimo, sbaglia appoggi facili e tiri. Gli capita, talvolta. Pian piano si riprende e il suo finale è in gran crescendo, con la ciliegina dell’assist per il Milito­bis.

TIRI 3 DRIBBLING OK 8/11 SPONDE 3

PARATE 4 RINVII 2 TIRI SUBITI 7

CONTRASTI OK 7/8 LANCI 6 PASSAGGI OK 80/84

CONTRASTI OK 8/8 LANCI 1 PASSAGGI OK 43/48

CONTRASTI OK 6/7 LANCI 7 PASSAGGI OK 53/55

TIRI 0 PASSAGGI OK 35/40 RECUPERI 6

TIRI 4 PASSAGGI OK 39/50 RECUPERI 10

6,5

7

7

7

7

6

6

Delizioso sinistro a girare che s’infila all’incrocio. La solita presenza saggia in mezzo al campo. La gara è di quelle facili facili, ma è un fatto che anche lui è un altro rispetto alla scorsa stagione.

Un ottimo acquisto, arrivato con pochi squilli di tromba rispetto a tanti altri. Molto tecnico, tattico, cattivo il giusto. E vede pure bene la porta. Segna e costringe Pucino all’autorete.

Un’altra partita convincente di Yuto sprint. Apre subito la sfida con lo scatto che brucia Gazzola e il passaggio preciso per Palacio. Poi blinda la fascia ed è sempre vivo in avanti.

Meno male che non gli piace tanto fare la punta centrale. La firma sull’inizio della goleada, due diagonali non trattenuti che si trasformano in gol. Basta cercarlo, lui c’è.

Bentornato Principe. Sette mesi dopo la sua ultima rete, ecco la doppietta scaccia dispiaceri. E pure un assist. L’ennesima nota lieta della domenica, che lui fissa con l’inchino ai tifosi.

Idem con patate con Wallace. Subentra a Taider con il risultato già abbondantemente in saccoccia (siamo sul 4­0). Comunque non è ancora in forma. Verranno tempi migliori.

Gioca poco meno di mezzora. Ma quando entra quando la partita è già finita da un pezzo. Si attiene al compitino, con scambi in mezzo al campo e una facile guardia in fascia.

TIRI 1 PASSAGGI OK 67/79 RECUPERI 5

TIRI 2 PASSAGGI OK 35/40 RECUPERI 5

TIRI 0 PASSAGGI OK 39/39 RECUPERI 1

TIRI 4 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 2

TIRI 3 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 3

TIRI 0 PASSAGGI OK 39/39 RECUPERI 5

TIRI 0 PASSAGGI OK 23/23 RECUPERI 2

Eccolo qui, il vero acquisto dell’Inter. Straripante. Nella vaghezza del Sassuolo va a nozze. Segna, regala giocate, distribuisce assist.

Cambiasso

Handanovic

Taider

Campagnaro

Nagatomo

Ranocchia

Palacio

Juan Jesus

Milito

Jonathan

Kovacic

Guarin

Wallace


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

SERIE A 4a GIORNATA Diego Milito, 34 anni, fa l’inchino sotto la curva interista PHOTO PRESS

Il ritorno DIEGO MILITO

Boato, inchino e commozione Favola Principe 220 giorni dopo

Sette mesi fa l’infortunio al ginocchio È il 14 febbraio 2013, si gioca Inter­Cluj di Europa League. Al 7’ Milito si ferma, il ginocchio si gira: lesione del legamento collaterale, del legamento crociato anteriore e della capsula del ginocchio sinistro. Si opera per tornare a giocare. E ora, dopo 220 giorni, torna al gol.

Come Ronaldo 12 anni fa, l’argentino rientra dall’incubo, fa subito gol, emoziona lo stadio e ringrazia i tifosi: «Sono di nuovo io. Lo dovevo a chi mi è stato vicino» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE REGGIO EMILIA

E’ stata come un’onda di commozione e si è propagata dal campo allo spogliatoio come uno tsunami al contrario, per portarsi via dolori, paure, dub­ bi, attese. Diego Milito ha se­ gnato il primo gol, dallo stadio è venuto su un boato e a lui è ve­ nuto un groppo in gola, ma non si è notato più di tanto perché è corso subito incontro ad Alvarez per ringraziarlo perché quel gol aveva proprio voluto farglielo fare, «e adesso che Diego ce l’avremo sempre con noi ­ ha detto Ricky ­ vedrete quanto ci aiuterà». E poi sono corsi incon­

tro a lui anche tutti gli altri e lo hanno riempito di botte in testa per festeggiarlo («E chi le ha sentite, in quel momento?») e poi lui è corso verso la curva dei tifosi dell’Inter e li ha ringraziati con un inchino. Walter Mazzar­ ri era in piedi davanti alla pan­ china e non smetteva più di ap­ plaudirlo, cinque, dieci, venti secondi di fila, «perché un po’ mi sono commosso anch’io», ma intanto il Principe era già schiz­ zato da Andrea Galli, il fisiotera­ pista che più gli è stato vicino, per stringerlo in un abbraccio che non finiva più «perché as­ sieme ad Andrea Scannavino mi ha accompagnato in questi 7 lunghissimi mesi». Nel frattem­ po in tribuna erano venuti i bri­

vidi anche a Massimo Moratti, così tanti che dopo, nello spo­ gliatoio, «il presidente mi ha detto cose talmente belle che mi sono commosso un’altra volta. Questi due gol voglio condivi­ derli con lui e con Zanetti: è un amico, ha sofferto con me e tor­ nerà presto anche lui». Calderone di emozioni Felice­

mente immersa in questo calde­ rone di emozioni, la carriera di Milito è dunque ricominciata ieri con una doppietta «che da uno a dieci pesa più di dieci»: 220 giorni dopo il crack del suo ginocchio in Inter­Cluj in una fredda sera di inizio febbraio ­ l’inizio della fine per quella In­ ter ­ e 224 giorni dopo il suo ul­

il crac

timo gol, il 3­1 al Chievo. E allo­ ra la suggestione del tifoso ne­ razzurro è stata fare un salto in­ dietro di quasi 12 anni, al 9 dicembre 2001, quando il ritor­ no al gol di Ronaldo a Brescia fece esultare tutta Italia e non solo la gente interista. Ci ha ri­ pensato anche Moratti, «e per Milito, vista l’età, poteva essere addirittura più difficile: per questo ho provato per lui una gioia davvero particolare». Dedicato a... A 34 anni non era scontato farcela, ieri lo ha ammesso anche Diego ricor­ dando la sofferenza dei primi giorni dopo l’infortunio, anche la paura di non poter mai più vi­ vere un giorno come ieri. «Ma in

«

Grazie ad Andrea Galli e Andrea Scannavino, i due che sono stati sempre con me

«

Voglio condividere i gol con Zanetti: è un amico e tornerà presto anche lui

realtà ho sempre creduto che ce l’avrei fatta e mi sono messo a lavorare duro, perché dovevo tornare per forza: mi sentivo in debito per tutto l’affetto ricevu­ to, lo dovevo a tutti quelli che mi sono stati vicini e se mi metto ad elencarli tutti sto qui fino a dopo domani. Sicuramente mia mo­ glie Sofia e i miei figli, e stasera festeggio con loro, Ricky e il Guaro che mi hanno fatto se­ gnare, tutti gli altri miei compa­ gni, i tifosi. Il campo mi manca­ va, mi mancava troppo». Alme­ no quanto lui mancava all’Inter. E un po’ a tutto il calcio, lui di nuovo Principe dodici anni do­ po Ronaldo di nuovo Fenome­ no, perché no. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO L’ACCUSA DEL SENATORE GENTILE: «LA GARA ANDAVA SOSPESA»

Cori interisti contro Napoli San Siro a rischio chiusura? Possibili sanzioni per discriminazione territoriale. Atteso l’esito del ricorso per la Fiorentina DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE REGGIO EMILIA

Sulla testa dell’Inter gra­ va un’altra accusa e un rischio che potrebbe diventare decisi­ vo: dopo i buu a sfondo razziale sentiti una domenica fa nei confronti di Pogba e Asamoah in Inter­Juventus, ecco la de­ nuncia raccolta durante la gara di ieri al Mapei Stadium. Una denuncia che apre un nuovo «file» del discorso­discrimina­ zione e che arriva dal senatore del Pdl Antonio Gentile. «I tifo­ si dell’Inter ­ dice Gentile ­ con­ tinuano a chiamare i napoleta­ ni “colerosi e terremotati che col sapone non si sono mai la­ vati”, dopo avere avuto la curva chiusa per razzismo: mi chiedo come possa fare una arbitro di Nola, Russo, a non sospendere la partita in corso». La partita ha avuto regolare svolgimento, senza interruzioni, ma c’è un particolare da non sottovaluta­ re: che nell’ormai rigidissimo articolo 11 delle norme federa­ li c’è anche l’ipotesi di «discri­ minazione territoriale» che equivale alla discriminazione razziale. E tutto ciò potrebbe ri­ mettere in discussione (in ne­ gativo ovviamente) le sanzioni

Un immagine della curva Nord dell’Inter allo stadio Meazza LAPRESSE

post­Juve: dopo la stangata che obbligherà la Curva Nord a re­ stare deserta in Inter­Fiorenti­ na, potrebbe anche configurar­ si la seconda violazione, facen­ do rischiare la chiusura di tutto lo stadio per Inter­Roma di sa­ bato 5 ottobre. Articolo 11 Insomma, dopo la stangata del Giudice Sportivo circa i «buu» contro Asamoah e Pogba che costeranno la chiu­ sura della Nord con i viola (og­ gi o domani dovrebbe comun­ que essere discusso il ricorso presentato dall’Inter alla Corte di Giustizia Federale, poche le speranze di clemenza), ecco un nuovo capitolo che coinvolge la tifoseria nerazzurra, questa volta in trasferta e presente in massa a Reggio Emilia per la gara contro il Sassuolo. Il sena­

tore continua la sua battaglia. «Su questa cosa non mi ferme­ rò ­ aggiunge Gentile in una no­ ta ­ e se Abete e Beretta non ve­ dono e non sentono vedremo che ne penserà il ministro Alfa­ no. È una vergogna che le parti­ te non vengano sospese in caso di cori come questo, tollerati in un modo indecente da Lega e Figc, due istituzioni in mano al potere torino­milanese del cal­ cio». Dopo l’inasprimento per i cori razzisti e discriminatori (per espressa richiesta della Uefa), l’articolo 11 del codice di giustizia sportiva fa riferi­ mento anche alla «discrimina­ zione territoriale». C’è forse un altro rischio in ballo? Sicura­ mente certi orribili cori conti­ nuano a comparire nei nostri stadi. E non va bene. © RIPRODUZIONE RISERVATA+


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE REGGIO EMILIA

A vedere Sassuolo­Inter arrivando dall’altra parte del mondo, senza sapere nulla del calcio italiano, non si sarebbe fatto peccato pensando che la provinciale fosse la squadra in maglia bianca con bordi neraz­ zurri e dunque quella in maglia a righe nere e verdi la più blaso­ nata, per usare una parola cara a Mazzarri. Che magari non ama il termine in sé, provincia­ le, ma non ripudia il concetto se si tratta di traslarne l’approccio. E dunque dev’essersi fatto una risata quando gli hanno raccon­ tato che sulla distinta delle for­ mazioni in un primo momento, al posto del suo nome, c’era quello di Nicola, il tecnico della provinciale Livorno. Mazzarri che ieri ha eletto a frase del giorno lo slogan con cui sta martellando le teste interiste da quando è arrivato: «Non dob­ biamo porci obiettivi, ma nean­ che limiti: non dobbiamo ac­ contentarci mai». Mentalmente sereni Ieri ne­ anche nel secondo tempo a par­ tita ormai segnata, poi neanche sul 5­0, forse sul 7­0 ma forse. Una squadra che Mazzarri vuo­ le «anzitutto mentalmente sere­ na», ma pure stavolta è stata, al­ lo stesso tempo, feroce nell’ag­ gressione della partita e dell’av­ versaria. Quasi incapace di fermarsi di fronte al fatto com­ piuto (la vittoria) anche se ma­ gari avrebbe voluto. L’ha spie­ gato Mazzarri, e non è sembra­ to il senno di poi di chi ha appe­ na impartito una lezione e una sconfitta umilianti: «In passato mi sono trovato in situazioni si­ mili e so cosa si prova, ma a vol­ te le cose vengono da sé. Abbia­ mo anche cercato di fermarci, di girare la palla, ma certe verti­

«Volevamo rallentare, non ce l’abbiamo fatta» Mazzarri: «Ho chiesto ai miei di stare in palla: preso alla lettera...» calizzazioni nascevano naturali e poi in campo c’era Milito: è stato istintivo aiutarlo a segna­ re e a ritrovare la condizione». Preso in parola Non è stata una colpa, semmai è lui a sen­ tirsi un po’ in colpa, se così si può dire. Meglio prevenire che curare, ripete spesso, e in setti­ mana aveva ripetuto che non si sarebbe dovuta abbassare la guardia: «Veramente l’ho detto anche oggi, fra primo e secondo tempo: sapevo che il Sassuolo sarebbe ripartito forte ma io non volevo prendere gol, dun­ que ho chiesto ai ragazzi di re­ stare in partita: mi hanno preso alla lettera. Ma il secondo tem­

po lo analizzerei meno, a parte i primi 10’: mi interessa più il pri­ mo, che è stato quasi solo frutto di nostri meriti, a cominciare dall’approccio. Il passaggio mentale dai complimenti post Juve al Sassuolo poteva non es­ sere facile, ma la squadra ha su­ perato la prima vera prova di maturità in questo senso: si è disposta alla fase passiva come se di fronte ci fosse una big, il modo migliore per esaltare an­ che la fase d’attacco. Il rischio euforia, adesso? Da qui a gio­ vedì lo combatteremo esatta­ mente come abbiamo fatto da sabato scorso a oggi». Facile, no? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Squinzi lascia lo stadio infuriato Di Francesco, conferma a tempo Se in un giorno così speciale non dai anima e cuore e corsa, allora è tutto un interrogativo grande così. E anche Eusebio Di Francesco lo pensa, perché «oggi io non posso parlare della mia squadra in quanto non c’è stata una squadra in campo». Il tecnico del Sassuolo è calmo ma infuriato. Infuriato come il suo patron Giorgio Squinzi che se ne va dallo stadio con la faccia scurissima. «Se sto rischiando la panchina? Non sono abituato a mollare, vado avanti consapevole del mio lavoro». Ma nel frattempo gli sibilano attorno i nomi di Mimmo Di Carlo, Pea e Cosmi. Decisive saranno le sfide con Napoli e Lazio. Il Sassuolo non ha ancora vinto una gara. «Mi prendo

Walter Mazzarri, 51 anni ANSA

siamo i guerrieri delle serrande aperte all’alba. siamo i guerrieri degli uffici accesi fino a sera. siamo i guerrieri dell’industria pesante e delle fabbriche di idee. siamo i guerrieri dei mercati, delle edicole, degli ospedali. siamo

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CHIEVO­UDINESE 2­1 MARCATORI Maicosuel (U) 1’, Pellissier (C) 13’, L.Rigoni (C) 40’ p.t. CHIEVO (4­4­2) Puggioni 6; Frey 6.5, Bernardini 4.5, Cesar 5, Dramè 6.5; Sestu 5.5 (dal 29’ s.t. Hetemaj 6), Ra­ dovanovic 6.5, L.Rigoni 7, Estigarribia 6; Pellissier 7 (dal 43’ s.t. Thereau s.v.), Paloschi 6 (dal 45’ s.t. Bentivoglio s.v.). ALL. Sannino 6.5. UDINESE (3­5­1­1) Kelava 6.5; Hertaux 6, Danilo 5.5, Bubnjic 5 (dal 35’ s.t. Zie­ linski s.v.); Basta 6, Badu 6 (dal 19’ s.t. Pereyra 5.5), Allan 5, Lazzari 5 (dal 1’ st Di Natale 6), G.Silva 5.5; Maicosuel 6.5; Muriel 5. ALL. Guidolin 5.5. AMMONITI Cesar, Estigarribia, Pellis­ sier, Sestu, Frey, Basta, Danilo, G.Sil­ va. CAGLIARI­SAMPDORIA 2­2 MARCATORI Ekdal al 26’ p.t.; Gabbiadini (S) al 44’, Conti (C) al 46’ , Gabbiadini (S) al 48’ s.t. CAGLIARI (4­3­1­2) Agazzi 4.5; Perico 6, Rossettini 5.5, Astori 5.5, Murru 6.5; Ekdal 7, Conti 7, Nainggolan 6.5; Cossu 6 (dal 22’ s.t. Ibraimi 5); Sau 6 (dal 26’ s.t. Ibarbo 5), Pinilla 6. ALL. Lopez 6.5. SAMPDORIA (5­3­2) Da Costa 6; De Sil­ vestri 6.5, Gastaldello 5, Palombo 6, Costa 5.5, Gavazzi 6 (dal 28’ s.t. Barillà 5); Bjarnason 5 (dal 1’ s.t. Sansone 5.5), Krsticic 5.5, Obiang 6; Wszolek 5.5 (dal 11’ s.t. Pozzi 6), Gabbiadini 7. ALL. Rossi 5.5. AMMONITI Conti, Ekdal, Kazolek, Obiang, Gastaldello. GENOA LIVORNO 0­0 GENOA (3­5­2) Perin 6; Gamberini 6 (dal 43’ s.t. Fetfatzidis s.v.), Portanova 6, Manfredini 6.5; Vrsaljko 6.5, Biondini 6, Lodi 5(dal 10’ s.t. Cofie 6.5), Matuzalem 5.5 (dal 27’ s.t. Stoian 6.5), Antonini 6; Calaiò 6.5, Gilardino 6. ALL. Liverani 6.5. LIVORNO (3­5­2) Bardi 7; Coda 6.5, Ri­ naudo 6 (dal 41’ s.t. Emerson s.v.), Cec­ cherini 5.5; Schiattarella 6, Luci 6.5, Biagianti 6 (dal 25’ p.t. Duncan 6.5), Greco 6, Mbaye 5.5; Emeghara 5.5 (dal 25’ s.t. Siligardi 6), Paulinho 5.5. ALL. Nicola 6.5. AMMONITI Paulinho, Lodi, Manfredini, Gilardino.

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SASSUOLO ULTIMO A ZERO PUNTI

GLI ANTICIPI DI SABATO

Il Chievo riemerge Quante emozioni tra Cagliari e Samp Pari Genoa­Livorno

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tutte le responsabilità ­ continua Di Francesco ­ una cosa così non mi è capitata nemmeno da calciatore. Oggi ho visto tutto il contrario e non posso accettarlo. Va azzerato tutto. Anche le gerarchie. Non siamo stati una squadra. Voglio una squadra come me, che lotta: e chi non lo fa sta seduto. Pensate: a un certo punto non ho chiesto di fare gol ma di non prenderne più...». Non c’è difesa dopo uno 0­7. «Siamo tutti sconvolti. Uno che arriva in A non può non aver voglia di correre. E chi pensa di non essere all’altezza, in questa categoria non ci può stare. I test atletici hanno dato valori migliori degli ultimi anni, e allora il problema è altrove». m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

SERIE A 4a GIORNATA

COMMOSSO Balzaretti in lacrime dopo il gol Federico Balzaretti, 32 anni, seconda stagione alla Roma, si commuove dopo aver segnato il primo gol ANSA

L’esultanza finale di Taddei, Benatia, Garcia e De Rossi ANSA

DISPERATO Cana si nasconde dopo la sconfitta Lorik Cana, 30 anni, terza stagione alla Lazio, non riesce a nascondere la delusione per il k.o. dell’Olimpico ANSA

Roma più che capitale Balzaretti+Ljajic = derby+primato Garcia mette il serbo e cambia la gara. Giallorossi super, Lazio spuntata e in 10 nel finale RUGGIERO PALOMBO ROMA

Avviso ai naviganti: la Ro­ ma è tornata. Ha venduto La­ mela, Marquinhos e Osvaldo, ha incassato 75 milioni di euro spendendone una trentina in meno per acquistare giocatori importanti ma non così alla mo­ da, ha finalmente imbroccato l’allenatore giusto e ha allunga­ to il contratto all’eterno Totti che, fosse per noi, può giocare tranquillo fino a cinquant’anni. Il risultato è un primo posto in classifica con quattro vittorie consecutive, filotto d’inizio sta­ gione fin qui centrato solo nel 52­53 e 60­61, preistoria. Re­ cord nobilitato, dopo tre affer­ mazioni «banali» con Livorno, Verona e Parma, dal chiaro 2­0 rifilato alla Lazio nel derby, un successo che mancava da un bel pezzo e che aiuta a digerire lo smacco della finale di Coppa

Italia perduta il 26 maggio. Viva Garcia Ciurla nel mani­ co quando racconta che l’obiet­ tivo è un posto per l’Europa Lea­ gue che verrà. In realtà, con la Roma ritrovata e reinventata dovranno fare i conti tutti, le controverse milanesi ma anche Juve e Napoli che, come ha sot­ tolineato il tecnico francese e gli brillavano gli occhi, hanno al contrario dei giallorossi impe­ gni di Champions. Roba da to­ gliere le energie come e più di un’Europa League che la Lazio, pur risparmiando giovedì col Legia diversi dei suoi titolari, ha finito col pagare, dominata nel­ la ripresa da un avversario che nei secondi tempi cambia passo e segna tutti i suoi gol. Se lo ha fatto sempre, quattro volte su quattro, deve esserci un perché. Nuovo corso La Roma è cam­ biata per cinque undicesimi, mezza difesa (De Sanctis, Mai­

con e Benatia), Strootman a centrocampo, e Gervinho o Ljajic davanti anche se Garcia questa volta comincia col pri­ mo ma ci aggiunge il secondo poco dopo l’inizio della ripre­ sa, togliendo il romano Floren­ zi afflitto da sindrome da der­ by. E’ la mossa decisiva e la pro­ va, ove mai ce ne fosse bisogno, che Garcia, capace in un mese di «rimettere la chiesa (Roma) al centro del villaggio», come dirà poi prendendo a prestito un modo di dire francese, que­ sta partita voleva solo vincerla. I suoi grossi meriti vanno al di là della lucidità nei cambi: è un leader che ha trasferito nello spogliatoio della Roma regole, certezze, autostima, senso del gruppo. Ha messo l’eterno Tot­ ti al centro del progetto, finto centravanti e fine tessitore, dalla linea mediana a quella di fondo, di tutte le trame giallo­ rosse. Un extraterrestre. E ha ricostruito, nell’animo e nel fi­

sico, De Rossi, tornato a essere capitan futuro (visto che il pre­ sente continua a essere occu­ pato): la sua esultanza sull’1­0, dopo avere stoppato il tiro del possibile 1­1 di Ederson, la di­ ce lunga sullo spirito ritrovato. Calimero Balzaretti E’ lui l’anello debole della nuova Ro­ ma? Il dibattito nella Capitale è aperto e dopo avere visto Bia­ biany spopolare a Parma mer­ coledì, il sospetto che con Can­ dreva potesse finire male ave­ va sfiorato anche noi e, visto quello Strootman tenuto così basso, forse pure Garcia. Ma il calcio è un mistero buffo: Bal­ zaretti, che con Candreva e per un po’ anche con Lulic, finito dalle sue parti, aveva sofferto da matti, diventa l’uomo del match poco dopo l’ora di gioco. Due sinistri in un minuto, en­ trambi per gentile concessione di Totti. Il primo sradica il palo, il secondo, scheggiato da Ger­

vinho mentre Balzaretti sta an­ cora consumando la sua dispe­ razione, è quello giusto, ba­ gnato da lacrime liberatorie. Quando arriva l’1­0, la Roma ha già cambiato marcia (e Flo­ renzi con Ljajic) e si è presa la partita, mettendo la Lazio al­ l’angolo dopo un primo tempo bloccato e in perfetto equili­ brio. Fin lì, colpi di testa e di stinco imprecisi di Gervinho, De Rossi e Klose e nessuna pa­ rata dei portieri. Dopo, solo quelle di Marchetti su De Rossi, Ljajic e il subentrato Borriello (standing ovation per Totti) in pieno recupero, un attimo pri­ ma del rigore (netto) del 2­0 di Ljajic, sul quale rovina addosso l’esausto Ledesma. Hernanes chi? Dalle stelle al­ le stalle, protagonista in positi­ vo giovedì col Legia, assente in­ giustificato al pari o quasi di uno spento Klose con la Roma. De Rossi, più di Pjanic, lo can­

cella dal campo molto prima che si decida a farlo Petkovic con Ederson. Eppure non è una brutta Lazio quella che cucita dietro da Cana e in mezzo da Candreva e Ledesma tiene bot­ ta per un’ora. Stessa squadra della passata stagione vuol dire però un anno in più per tutti, e che Klose (35 compiuti) possa essere appannato (sua la gran­ de chance fallita sullo 0­0) è nell’ordine delle cose. Petkovic dice che la Lazio ha avuto più palle gol della Roma. E’ falso e De Sanctis non ha fatto una pa­ rata. ma è vero che al minuto 82 l’espulsione di Dias, suben­ trato’ all’infortunato Ciani, è una beata invenzione dell’arbi­ tro Rocchi, che ha sbagliato cartellino. Mancavano in tutto 12’ alla fine. Abbastanza per provarci ma senza certezza al­ cuna. Anche questa volta il der­ by, come il 26 maggio, l’ha vin­ to la squadra migliore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

ROMA PURE DE ROSSI IN COPERTINA CHE BENATIA! Dieci indizi in 4 giornate (le reti segnate nella ripresa) sono indice di idee e forma fisica. Il derby di Coppa Italia è (quasi) archiviato

7 7

l’allenatore Garcia I cambi che gli svoltano (sempre) i match rivelano strategie intelligenti e saggia gestione del gruppo. Impressioni? Con un sergente Garcia così astuto, persino Zorro sarebbe in difficoltà.

h 7,5

6

6

7

6

7

6

Comincia a vincere il derby prima dell’inizio con la corsa che chiama l’urlo della Sud. La cosa singolare è che, nella stretta contabilità delle parate, il suo in fin dei conti è un pomeriggio di incongrua tranquillità.

Da esperto bucaniere, soprattutto in avvio limita le sue scorrerie al minimo sindacale per evitare rischi. Poi, quando la partita è in cassaforte, la gestisce con astuzia, galvanizzando la folla.

Il Klose versione «come eravamo» non lo impensierisce quasi per nulla. Poi, nel piccolo spicchio di gara in cui la Lazio cerca il pareggio, si galvanizza e assume quasi un aspetto gladiatorio.

Nelle zolle centrali della difesa, il suo è il lato più debole. C’è da dire però che, in particolar modo nel primo tempo, ha anche il compito di andare a chiudere in seconda battuta in aiuto a Balzaretti. Perdonato.

Il suo è un romanzo umano prima che calcistico. Dopo 45’ in versione «light» contro Candreva e Lulic, prima scaglia una folgore sul palo e poi infila di rabbia. Le lacrime santificano la sua resurrezione.

Il Piccolo Mago in partenza perde la bacchetta magica, così la vena sembra arida. Migliora nella ripresa quando la squadra accelera e si può dedicare alla facile gestione della palla.

TIRI 1 SPONDE 5 DRIBBLING OK 3

PARATE 0 RINVII 8 USCITE 3

CONTRASTI VINTI 9/15 LANCI 2 PASSAGGI OK 34/37

CONTRASTI VINTI 6/11 LANCI 2 PASSAGGI OK 49/52

CONTRASTI VINTI 6/9 LANCI 4 PASSAGGI OK 47/51

CONTRASTI VINTI 6/11 LANCI 1 PASSAGGI OK 44/50

TIRI 1 RECUPERI 1 PASSAGGI OK 46/52

7

6,5

6

5,5

7

s.v.

s.v.

L’urlo verso la Nord dopo aver salvato su Ederson a un passo dal pareggio è una delle copertine della partita. L’azzurro giganteggia in copertura e nella saggia gestione del fine partita. P.S. Occhio ai gesti equivoci...

A fine gara twitta: «Non è stata la mia migliore partita». Vero, ma i ringhi che riserva nella mediana a chiunque passi dalle sue parti (soprattutto Gonzalez) servono per dare solidità al centrocampo. Prezioso.

A sorpresa incassa la fiducia di Garcia e parte da titolare, ma la volontà che mette nelle due fasi è pari alla sterilità dei risultati offensivi. Comincia a meritarsi la sufficienza solo correndo nelle praterie finali.

Dei 4 romani in campo, è lui stavolta che patisce l’effetto kryptonite regalato dal derby. Sia sulla fascia destra che su quella sinistra, difetta in impostazione e nei tempi d’inserimento, limitandosi solo alla copertura.

Entra per Florenzi e cambia l’inerzia del match mostrando buon feeling con Totti. A proposito, il rigore con cui chiude il match è il suo 4° gol alla Lazio in 7 gare. Come di dice in serbo bestia nera?

Intorno a ora di cena twitta malinconico che il suo colpo di testa aveva superato la linea di porta. Non ci sembra, ma abbiamo la sensazione che gli spiccioli di gara riservatigli preludano a una grande stagione.

Il vecchio cavaliere di mille battaglie giallorosse entra nel finale per gestire la partita e le energie dei compagni titolari. Il suo sembra davvero un tramonto utile alla causa del gruppo di Garcia.

TIRI 3 RECUPERI 5 PASSAGGI OK 61/68

TIRI 0 RECUPERI 3 PASSAGGI OK 55/64

TIRI 2 SPONDE 0 DRIBBLING OK 2/3

TIRI 1 SPONDE 1 DRIBBLING OK 1

TIRI 4 SPONDE 0 DRIBBLING OK 2

TIRI 1 SPONDE 0 DRIBBLING OK 0

TIRI 0 RECUPERI 1 PASSAGGI OK 6/6

il migliore Totti A 5 giorni dal 37esimo compleanno, entra in tutte le azioni chiave del match, brillando addirittura più nella ripresa che in avvio. Non resta che clonarlo.

De Rossi

De Sanctis

Strootman

Maicon

Gervinho

Benatia

Florenzi

Castan

Ljajic

Balzaretti

Borriello

Pjanic

Taddei

GLI ARBITRI ROCCHI 5 Assolto per il caso Balzaretti, il giallo a Cana e il buffetto di De Rossi a Lulic, lo condannano il «rosso» sbagliato a Dias e il mancato rigore su De Rossi. Stefani 6­Faverani 6. Orsato 5,5­Gervasoni 6


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

ROMA

LAZIO

2

0

(4­3­3) 26 De Sanctis; 13 Maicon, 17 Benatia, 5 Ca­ stan, 42 Balzaretti; 15 Pjanic (dal 40’s.t. 11 Taddei), 16 De Rossi, 6 Strootman; 27 Ger­ vinho, 10 Totti (dal 47’s.t. 88 Borriello), 24 Florenzi (dal 6’s.t. 8 Ljajic). PANCHINA 28 Skorupski, 29 Burdisso, 46 Romagnoli, 33 Jedvaj, 35 Torosidis, 3 Dodo’, 7 Marquinho, 94 Ricci, 18 Caprari. ALLENATORE Garcia. CAMBI DI SISTEMA nessuno AMMONITI De Rossi, Florenzi, Maicon e Stro­ otman per gioco scorretto.

(4­5­1) 22 Marchetti; 39 Cavanda (dal 26’s.t. 99 Floccari), 2 Ciani (dal 33’s.t. 3 Dias), 27 Cana, 29 Konko; 87 Can­ dreva, 15 Gonzalez, 24 Ledesma, 8 Hernanes (dal 33’s.t. 10 Ederson), 19 Lulic; 11 Klose. PANCHINA 1 Berisha, 95 Strakosha, 16 Elez, 23 Ona­ zi, 28 Vinicious, 17 Pereirinha, 7 Anderson, 14 Keita, 34 Perea. ALL. Petkovic CAMBI DI SISTEMA 3­5­2 dal 26’s.t., 4­3­2 dal 38’s.t. ESPULSI Dias al 37’ s.t. per gioco scorretto AMMONITI Lulic, Cavanda e Cana per g.s.

Totti: «Questa è la svolta Può cambiarci il futuro» L’attaccante magistrale da “falso nove”: «Vittoria del gruppo, ma restiamo calmi» Pallotta, prima gioia nel derby: «Strada giusta, avanti così». Oggi torna negli Usa

MARCATORI Balzaretti al 18’, Ljajic su rig. al 49’s.t. ARBITRO Rocchi di Firenze.

ROMA 64,5%

PALLE RECUPERATE LAZIO 35,5%

ROMA 49

TIRI IN PORTA

TIRI FUORI

IIIII

IIIIIII

ROMA 5

LAZIO 0

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0­0 31’ Punizione laterale di Totti, Gervinho in­ corna sul secondo palo ma spedisce a lato. 40’ Cross di Lulic dalla linea di fondo, Bena­ tia anticipa di giustezza Klose

26

IIII LAZIO 4

39 15 87 2 11 24 19 8 27 29

10 245 27 13

BARICENTRO ALTO 56,5 metri

coro a Federico Balzaretti».

SECONDO TEMPO 18’ Cross di Totti dalla linea di fondo, Balza­ retti col sinistro, palo pieno. GOL! 18’ Dopo il corner successivo, di nuo­ vo Totti al cross, spizza Gervinho e Balzaret­ ti questa volta fa centro, sempre col sini­ stro. 28’ De Rossi di testa da due passi, gran pa­ rata di Marchetti. 48’ Balzaretti centra per Borriello, Marchet­ ti stoppa sulla linea il suo colpo di testa. GOL 49’ Ledesma atterra Ljajic appena den­ tro l’area, Ljajic trasforma il rigore col de­ stro.

6 16 17

LAZIO 44

ROMA 7

42 5

15

il protagonista LA PROFEZIA DEL CAPITANO

NOTE paganti 23.723, incasso di 1.213.654 euro, abbonati 21.583, quota di 419.303. In fuorigioco 1­0. Angoli 7­3. Recuperi: 0 p.t.; 4’ s.t.

POSSESSO PALLA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

22

Francesco Totti, 37 anni venerdì, esulta dopo il gol di Balzaretti; a destra, il presidente James Pallotta, 55 anni D’ANNIBALE­LAPRESSE

BARICENTRO MEDIO 52,5 metri

A PONTE MILVIO 11 FERMATI, SCATTERANNO I DASPO

Rabbia laziale a fine gara, 3 arresti ROMA Prima della partita era filato tutto liscio. Poi, però, la rabbia dei laziali per la sconfitta stava sfociando in violenza, e solo l’intervento delle forze dell’ordine, oltre mille agenti impegnati nella zona dello stadio, (foto LAPRESSE), ha evitato il contatto coi romanisti. In centinaia si sono riversati a Ponte Milvio (dove si era da poco concluso un matrimonio) e da lì hanno provato ad attraversare il ponte per raggiungere i tifosi giallorossi (per l’Olimpico, invece, erano stati predisposti ingressi separati): gli agenti erano riusciti a disperderli, ma gli ultrà hanno lanciato petardi, fumogeni e bottiglie in vetro. Undici i fermati:

per tre di loro è scattato l’arresto, con l’accusa di violenza, resistenza e danneggiamento. Soddisfatte, comunque, le istituzioni. «Grazie a tutti coloro che hanno contribuito che il clima fosse il più sereno possibile», ha detto il sindaco Ignazio Marino. Marco Calabresi

ANDREA PUGLIESE ROMA

«

È il primo derby vinto dalla Roma made in Usa e di questo James Pallotta può es­ serne già orgoglioso. Dopo le quattro sconfitte ed il pareggio raccolti nelle due stagioni pre­ cedenti, ci voleva una vittoria che aiutasse ad allontanare i fantasmi e lenire le ferite anco­ ra sanguinanti del 26 maggio. Il presidente della Roma (che oggi lascerà la Capitale per far ritorno a casa sua, a Boston) l’ha vissuto con partecipazione ed alla fine si è lasciato andare ad un profondo abbraccio con Walter Sabatini, il d.s. che gli ha ridisegnato la squadra, fa­ cendogli incassare anche nu­ merosi soldini. «Complimenti, bravi tutti. È la strada giusta, adesso voglio che la Roma con­

Per costruire qualcosa dobbiamo tenere alta la tensione gara dopo gara FRANCESCO TOTTI CAPITANO DELLA ROMA

tinui così» sono le parole che il presidente ha rivolto a molti dei suoi dirigenti dopo la parti­ ta. Del resto, nessuno si aspet­ tava una partenza del genere (4 vittorie iniziali su 4 partite la Roma le aveva collezionate solo nel ‘52­53 e nel ‘60­61, fer­ mandosi poi però alla quinta giornata), tantomeno lui e Sa­ batini. «Il nostro campionato inizia da mercoledì — ha detto lo stesso Sabatini — Sono feli­ ce di una cosa, che questa gior­ nata abbia ridato felicità e de­

Entusiasmo La settimana di Pallotta è scivolata via così, dunque, ed il presidente ritor­ na in America con la gioia della vittoria del derby e la sicurezza di aver firmato un contratto importante come quello del rinnovo di Francesco Totti. Il capitano, tra l’altro, ieri non ha segnato, ma ha giocato ancora una volta una partita di livello sublime: da «falso nove» ha co­ struito gioco, disegnato traiet­ torie e lasciato spazi importan­ ti agli inserimenti dei compa­ gni. Totti ieri non ha fatto quasi mai un movimento da centra­ vanti puro, giocando sempre sul «semicerchio» esterno al­ l’area di rigore. «Questa vitto­ ria l’abbiamo ottenuta con la concentrazione, con una tenu­ ta migliore nei 90 minuti e con la forza di volontà e del gruppo — ha detto a fine gara il capita­ no giallorosso — Come dico spesso, il derby è una partita diversa da tutte le altre e vin­ cerlo può cambiare una stagio­ ne perché rafforza le certezze e regala entusiasmo».

9

I punti nella ripresa La Roma avrebbe solo 3 punti se le partite fossero finite dopo il primo tempo.

10

I gol dei giallorossi Tutti i gol messi a segno dalla Roma sono arrivati nel secondo tempo.

53

Gli anni dal poker La Roma non vinceva le prime 4 partite dal campionato 1960­61, chiuso al 5° posto

Verso Genova Adesso biso­ gnerà vedere se Garcia a Geno­ va vorrà dare un turno di ripo­ so a Totti o meno, consideran­ do le tre partite in 7 giorni. Certo, rinunciare a chi la chi­ mica di questa squadra la ge­ stisce, non sarà facile, anche perché Francesco lo sta aiu­ tando non solo in campo, ma anche fuori. «Adesso non la­ sciamoci prendere dai fe­ steggiamenti — chiude Totti — La partita con la Sampdo­ ria è già alle porte, dovremo farci trovare pronti. Se vorre­ mo costruire davvero qualco­ sa, dovremmo farlo mante­ nendo sempre alta l’attenzio­ ne partita dopo partita». Pa­ role sagge, da vero capitano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DI MASSIMO CECCHINI

LAZIO HERNANES UN DISASTRO MARCHETTI OK

h 6,5 il migliore Cana Prima gli errori: un quasi rosso su Gervinho e un quasi rigore su De Rossi. Ma per lucidità e propositività l’albanese stavolta mostra il volto migliore della lazialità.

6,5

5,5

6

6

6,5

6

Il suo inizio di pomeriggio è da abbronzatura fuori stagione, ma il primo tiro nello specchio della porta ­ quello di Balzaretti ­ annienta lui e la Lazio. Limita il passivo parando bene su De Rossi, Ljajic e Borriello.

Nel primo tempo contiene facilmente chi corre sulla sua corsia, appoggiando spesso l’azione di Candreva. Nella ripresa, però, ha un minuto di blackout perdendo Balzaretti due volte e da lì affonda.

La foto­manifesto del suo match è il colpo di testa che s’infrange sulla traversa (ma l’arbitro aveva fischiato). Morale? Mostra esperienza e volontà, anche se il non avere riferimenti offensivi fissi lo penalizza

Continua il suo apprendistato sulla fascia sinistra, che lo frena soprattutto in fase offensiva: un paio di pericolose sortite sembrano annacquarsi proprio per desuetudine a quella zona di campo.

Su entrambe le fasce, è l’unico vero grimaldello offensivo della Lazio per almeno metà del match. Poi la fatica si fa sentire e con il suo calo tutta la squadra finisce per rassegnarsi alla sconfitta.

Strootman è un dirimpettaio dal brutto carattere e l’uruguaiano, quando la squadra perde le distanze giuste, inizia a patirlo, soprattutto quando la fatica di Europa League comincia a farsi sentire.

Marchetti

Cavanda

Ciani

Konko

Candreva

Gonzalez

Detto che l’Europa League ha pesato, c’è da notare che dei 14 giocatori impiegati non ci siano volti nuovi. Mercato fragile?

CONTRASTI VINTI 8/14 LANCI 5 PASSAGGI OK 26/29

PARATE 3 RINVII 14 USCITE 2

CONTRASTI VINTI 1/3 LANCI 1 PASSAGGI OK 24/26

CONTRASTI VINTI 7/8 LANCI 1 PASSAGGI OK 16/21

CONTRASTI VINTI 3/6 LANCI 0 PASSAGGI OK 11/17

TIRI 1 RECUPERI 6 PASSAGGI OK 13/18

TIRI 1 RECUPERI 2 PASSAGGI OK 22/29

6

6

4

6

4,5

5

s.v.

s.v.

Il fallo da rigore su Ljajic che chiude la partita non basta per penalizzarlo completamente: l’argentino è l’anima più saggia di una mediana apparsa stavolta in crisi d’identità. Difficile farne a meno.

Il Profeta stavolta ha perso la parola. Il brasiliano, pur avendo giocato solo 75 minuti in Europa League (domenica era squalificato), vaga senza alcuna ispirazione. Irriconoscibile.

La gloria che il popolo laziale gli riserverà per il derby di Coppa non basta per vivere di rendita. Per 45’ veleggia bene su entrambe le fasce, poi si spegne. E il buffetto di De Rossi lo innervosisce troppo.

Il gol sciupato nella ripresa è l’istantanea di una partita da «polvere di stelle». Lento nei movimenti, impacciato nei controlli, il tedesco stavolta termina nella tenaglia Benatia­Castan e non trova mai l’acuto.

In pura teoria dovrebbe affiancare Klose per aumentare la pericolosità dell’attacco, ma l’esaurirsi progressivo della manovra e la scarsa vena mostrata nell’occasione, stavolta lo condannano.

Pochi minuti al posto di Ciani e poi un «rosso» (chiesto da capitan Totti) tanto rapido quanto ingiusto che indirizza definitivamente il match. L’Oscar della sfortuna del derby stavolta è senz’altro il suo.

Entra per Hernanes e il recupero alla disperata di De Rossi gli ruba dai piedi la palla del pareggio. Sarebbe stato l’eroe biancoceleste di giornata, ma finisce per cadere nel girone dei dimenticati.

TIRI 0 RECUPERI 5 PASSAGGI OK 23/34

TIRI 0 RECUPERI 1 PASSAGGI OK 17/21

TIRI 0 RECUPERI 5 PASSAGGI OK 17/21

TIRI 1 SPONDE 1 DRIBBLING OK 0

TIRI 0 SPONDE 0 DRIBBLING OK 0

CONTRASTI VINTI 0/2 LANCI 0 PASSAGGI OK 1/1

TIRI 1 RECUPERI 1 PASSAGGI OK 5/6

5,5

l'allenatore Petkovic Gli alibi li abbiamo scritti sopra (e reggono), anche alla luce dell’espulsione di Dias. Però se la tattica di base e il cambio di modulo sono corretti, il ritardo nei cambi fa scricchiolare un po’ la sua gestione di gara.

Ledesma

Hernanes

Lulic

Klose

Floccari

Dias

Ederson


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

SERIE A 4a GIORNATA

Lotito velenoso con l’arbitro e con la Lazio «Rosso a Dias sbagliato, ma noi poco determinati». Petko: «Meritavamo di più» STEFANO CIERI DAVIDE STOPPINI ROMA

L’arbitro? La prestazione della squadra? La sfortuna? Un po’ di tutto questo e forse altro ancora. La Lazio, colpita dalla Roma dopo due anni e mezzo di derby felici (quattro vittorie e un pareggio), fa fati­ ca a mettere a fuoco il motivo di una sconfitta che brucia pa­ recchio. Come dimostra il lun­ go confronto (quasi un’ora) che c’è stato al termine della gara tra Lotito e Tare da una parte e Petkovic e la squadra dall’altra. Tutti, nel clan bian­ coceleste, si affrettano peral­ tro a sottolineare che questo k.o. non cancella la vittoria, storica, nella finale di Coppa Italia del 26 maggio. Lotito attacca «Quella ­ fa Claudio Lotito ­ era la partitis­ sima e l’abbiamo vinta noi. Questa l’abbiamo vissuta con minore determinazione (frec­ ciata ai suoi giocatori, ndr) co­ me fosse una partita normale,

senza giocare al cento per cen­ to. Accettiamo il risultato, an­ che se il pareggio sarebbe sta­ to più giusto. E’ stato un ma­ tch equilibrato che ha pre­ miato chi ha segnato per primo». Lotito punzecchia i suoi giocatori, ma se la prende pure con l’arbitro Rocchi, in particolare per il cartellino rosso a Dias. «Una decisione esagerata: non era un fallo violento e non era una chiara occasio­ ne da gol. E così è stato pe­ nalizzato il nostro tentati­ vo di rimonta nel finale. Il gol di Balzaretti è invece regolare, ma è nato da una furbata perché il gio­ catore romanista era fuori dal campo ed è rientrato a sorpre­ sa». Lotito completa il quadro di accuse con una considera­ zione relativa all’orario d’ini­ zio del match: «Giocare alle 15 non ci ha certo agevolato. Giovedì abbiamo finito la par­ tita (di Europa League, ndr) alle 23, non abbiamo avuto neppure le 72 ore di intervallo previste dal regolamento. E’ una cosa assurda, ne ho già

parlato con chi di dovere». Poi il presidente punzecchia i ri­ vali di sempre: «Roma da scu­ detto? Una rondine non fa pri­ mavera. Giusto che esultino per il derby vinto, ma da quan­ do sono io alla guida della La­ zio il bilancio delle stracittadi­ ne è favorevole a noi». Petkovic pure Se Lotito col­ pisce a tutto campo Vlado Petkovic, invece, circoscrive le sue lamentele al cartellino rosso riservato da Rocchi a Dias nel finale: «Assolutamen­ te ingiusto. Nella stessa azio­ ne c’è prima un’ostruzione di Totti a Cana che viene ignora­ ta, poi Dias fa esattamente lo stesso fallo e viene espulso: faccio fatica a capire il perché di questa valutazione». Sul primo gol della Roma, invece, Petkovic se la prende più con i suoi che con Balzaretti. «Si è nascosto dietro la porta e poi è rientrato, ma il gol è regola­ re. Piuttosto noi dovevamo essere più attenti in quella azione». Per il resto, però, il tecnico promuove la prova della sua squadra: «Non meritavamo di perdere, anzi prima del gol dell’1­0 le occasioni migliori erano state le nostre. La Roma ha avuto il merito di esse­ re più determinata e convinta nei momenti decisivi. Ma se avessimo sfruttato meglio le palle­gol avute sullo 0­0 sarebbe finita diversamente. La squadra co­ munque mi è piaciuta anche quando è rimasta in dieci, tanto che allo scadere Eder­ son è andato vicino all’1­1. Peccato, avremmo almeno po­ tuto evitare la sconfitta. Ma adesso voltiamo subito pagina e cerchiamo immediatamente il riscatto col Catania». © RIPRODUZIONE RISERVATA

d HA DETTO

S

sulla Roma «E’ da scudetto? Una rondine non fa primavera. Giusto che Garcia esulti, ma da quando ci sono io il bilancio dei derby è favorevole alla Lazio»

S

Su Rocchi «Il cartellino rosso per Dias è una decisione esagerata: non era un fallo violento e non era una chiara occasione da gol»

LA FRASE IL TECNICO GIALLOROSSO IDOLO DEI TIFOSI

Garcia: «Abbiamo ristabilito le gerarchie Ora sono romanista» ANDREA PUGLIESE ROMA

Una cosa è certa, le sue partite Garcia le sta vincendo dentro e fuori il campo, dove difficilmente sbaglia una di­ chiarazione (se si fa eccezione per lo scivolone iniziale di Ri­ scone, «chi contesta è della La­ zio»). Ieri ne ha regalate altre due entrate nel cuore della sua gente e che aiutano a rendere l’ambiente sempre più compat­ to. «On a remis l’église au mi­ lieu du village», che in france­ se vuole dire «Abbiamo rimes­ so la chiesa al centro del villag­ gio», un modo usato in Francia per dire: «Abbiamo messo i puntini sulle i, rimettendo in chiaro le cose». E poi quel «Da oggi sono uno di voi, mi sento davvero romanista» che ha mandato in delirio tanti tifosi giallorossi. Carica europea «Vedere i gio­ catori festeggiare con i tifosi è qualcosa di magico — dice Garcia — Abbiamo difeso bene e siamo stati pazienti, il lavoro fatto nel primo tempo si è visto nella ripre­ sa». Già, ed infatti anche ieri la Roma ha segnato nel secondo tempo, cosa che succede puntual­ mente dall’inizio del campionato. «Siamo stati bravi a sfruttare il lo­ ro calo fisico — continua l’allena­ tore della Roma — Io decisivo? Lo vedremo a fine stagione, se avre­

Francesco Totti con Rudi Garcia

mo centrato l’obiettivo di entrare tra le prime 5, tornando in Euro­ pa». Per ora lo è e implicitamente lo ammette anche lui: «Nell’inter­ vallo ho dovuto convincere i miei giocatori che era una partita che si poteva vincere. All’inizio ho trovato un ambiente negativo, ma lavorando ora si vedono delle cose positive e se si è voltato pagi­ na, il merito è di tutti. Da questo punto di vista, sono felice per Bal­ zaretti. Un vantaggio non giocare le coppe? speriamo lo sia, anche se voglio che i miei giocatori guardino sempre le coppe euro­ pee, in modo di avere la fame giu­ sta per tornarci». Come la fame di Ljajic sul rigore finale: «Stroot­ man alla fine era molto stanco — chiude Garcia — e sono felice che un giovane come Adem si prenda queste responsabilità». E pazien­ za se c’è una lista, fa lo stesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

SERIE A 4a GIORNATA

il Film Bastano 8 minuti ai bianconeri per ribaltare lo svantaggio Nella foto a fianco, Tevez pareggia immediatamente i conti con i gialloblù: sull’invitante passaggio di Bonucci, l’Apache piazza un diagonale sul palo lontano ANSA Nella foto accanto, il gol del definitivo 2 1 messo a segno da Llorente: cross perfetto e stacco imperioso del navarro che spiazza Rafael ACTION IMAGES

Llorente 2 express

JUVENTUS

Debutta da titolare e firma la rimonta Prima rete di testa Lo spagnolo e un grande Tevez fanno saltare il bunker del Verona, avanti con Cacciatore DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA CECERE TORINO

Tevez­Llorente: la cop­ pia gol disegnata dal mercato ha impresso il primo timbro sul campionato della Juve. L’Apache ha acciuffato il Vero­ na, scattato a sorpresa, con un diagonale di destro violento e preciso da posizione decentra­ ta. Lo spagnolo, finalmente impiegato dal primo minuto, ha premiato la scelta di Anto­ nio Conte regalandosi un de­ butto da tre punti. El hombre del partido. Veneti scavalcati

in sei minuti, in coda a un pri­ mo tempo in cui Andrea Man­ dorlini, allenatore ospite, ha bloccato a lungo i campioni d’Italia ricorrendo a una ver­ sione moderna, ma riconosci­ bilissima, del caro vecchio ca­ tenaccio: uomo su uomo, me­ tro su metro, diciotto uomini per una sola in una metà cam­ po. Un bunker mobile contro cui la Juve andava sbattere ri­ mediando solo bernoccoli. Il raid E quando il difensore esterno Cacciatore, con un raid nell’altra area, trasforma­ va in gol da due passi una tor­

re di Moras (primo tiro degli ospiti e resterà l’unico) la mente del popolo bianconero è tornata indietro di qualche giorno: Copenhagen, vi sug­ gerisce niente? E invece l’Apa­ che ha preso in mano il con­ trollo degli attacchi contro Fort Mandorlini e Conte, ordi­ nando al disoccupato Bonucci di avanzare a centrocampo, si è creato una rampa di riforni­ mento alternativa, visto che Pirlo era bloccato dall’asfis­ siante guardia della sentinella Jorginho. Mossa che avrà esal­ tato il maestro Trapattoni, che era solito, un tempo, piazzare

VERONA

1

(3­5­2)

(5­3­1­1)

30 Storari; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 5 Ogbonna; 33 Isla, 23 Vidal, 21 Pirlo (dal 21’ s.t. Marchisio), 6 Pogba, 22 Asamoah; 14 Llorente (dal 24’ s.t. 9 Vucinic), 10 Tevez (dal 35’ s.t. 12 Giovinco). PANCHINA 1 Buffon, 50 Citti, 3 Chiellini, 11 De Ceglie, 13 Peluso, 16 Motta, 20 Padoin, 26 Lichtsteiner, 27 Quagliarella. ALLENATORE Conte. AMMONITI Ogbonna, Asamoah, Marchisio per gioco scorretto, Vucinic per proteste. CAMBI DI SISTEMA nessuno.

1 Rafael; 29 Cacciatore, 23 Gonzalez, 18 Moras, 13 Bianchetti, 33 Agostini (dal 22’ s.t. 15 Iturbe); 2 Romulo, 5 Donati (dal 13’ s.t. 21 Gomez), 10 Hallfredsson (dal 32’ s.t. 30 Donadel); 19 Jorginho; 8 Cacia. PANCHINA 12 Nicolas, 31 Mihaylov, 4 La­ ner, 7 Longo, 11 Jankovic, 14 Cirigliano, 16 Rubin, 25 R. Marques, 26 Sala. ALLENATORE Mandorlini. AMMONITI Donadel per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 23’ s.t. 4­3­3.

PRIMO TEMPO 2­1 MARCATORI Cacciatore (V) al 36’, Tevez (J) al 40’, Llorente (J) al 48’ p.t. ARBITRO Bergonzi di Genova. NOTE paganti 11.283 per un incasso di euro 433.285,00. Abbonati 27.506 per una quota di euro 872.636,00. Tiri in porta 18 (una traversa e due pali)­1. Tiri fuori 9­1. Angoli 5­2. In fuorigioco 1­1. Recuperi 3’ p.t., 3’ s.t.

POSSESSO PALLA JUVENTUS 62%

PALLONI RECUPERATI VERONA 38%

TIRI IN PORTA

VERONA 528

TIRI FUORI

IIIIIIIIIIIIIII JUVENTUS 15

JUVENTUS 766

I IIIIIIIIII VERONA 1

JUVENTUS 11

I VERONA 1

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2­1 32’ Tevez sbuca in area dopo un triangolo e tira d’esterno: parato. GOL 36’ Angolo per i veneti, a centro area Moras fa da torre, sul palo lontano Caccia­ tore brucia tutti e mette dentro. 39’ Reazione Juve, Pogba incorna a botta sicura, Cacia sulla linea salva un gol fatto. GOL 40’ Sull’azione successiva Bonucci apre il corridoio a Tevez che piazza un mici­ diale diagonale sul palo lontano 46’ Tevez, dal limite, scarica un destro che colpisce il palo di sinistra, rimbalza lungo la

linea bianca e finisce fra le mani del portiere GOL 48’ Al primo cross alto che gli arriva (da Vidal) Llorente stacca e fa secco Rafael. SECONDO TEMPO 52’ Bonucci anticipa provvidenzialmente Jorginho giusto sul dischetto. 18’ Punizione a girare di Pirlo, il portiere ospite vola e respinge. 20’ Pogba all’ennesimo tentativo dal limite stampa la sfera sulla traversa. 26’ Altro bel recupero di Barazagli sul con­ tropiede di Cacia e Iturbe.

un mediano alle costole del miglior creatore avversario.

ha funzionato subito: Bonucci manda in corridoio destro Te­ vez che si beve nel controllo il giova e inesperto Bianchetti e fulmina il portiere con un dia­ gonale di rara potenza e preci­ sione.

Asfissia Se Pirlo si fermava a detergersi il sudore, Jor­ ginho gli porgeva la sua ma­ glietta a mo’ di fazzoletto... Ci siamo capiti: un’ombra fasti­ diosissima. Che ha tolto a lun­ go il regista dal match. Per for­ tuna di Conte, la contromossa

Doppio palo Esaltato dalla prodezza, l’argentino ha sapu­ to fare di meglio pochi minuti

dopo. Con un tiro a girare dal limite ha colpito il palo sini­ stro, da qui la palla è filata lun­ go la linea bianca sul palo de­ stro ed è poi carambolata fra le braccia del portiere. Ap­ plausi a scena aperta, ma il tempo stava finendo sull’1­1. Senonché Vidal, a pochi se­ condi dalla fine del recupero, ha piazzato u lungo cross, il pane preferito da Fernando Llorente che ha un po’ sbilan­ ciato Moras e alle spalle del di­ fensore ha deviato in modo imparabile. Sorpasso sul filo della sirena. Dominio Nella ripresa, il co­ pione non è cambiato: per una trentina di minuti solo Juve. Pogba, che nel primo tempo si era visto respingere da Cacia un colpo di testa sulla linea bianca, ha colpito la traversa dal limite. Conte ha prosegui­ to nel turnover inserendo il rientrante Marchisio per Pirlo, poi una svogliato Vucinic per Llorente e infine Giovinco per Tevez (sommerso dagli ap­ plausi). Il terzo gol non è arri­ vato. ma non sono arrivati nemmeno pericoli per la porta bianconera, ceduta da Buffon al suo vice. E questo nonostan­ te Mandorlini abbia cambiato modulo. Certezze Oltre alla certezza Tevez, destinato a diventare in breve un super beniamino, il tecnico campione ha ricava­ ta dalla prestazione di Lloren­ te due verità: lo spagnolo è ancora indietro, però agendo da pivot spalle alla porta di­ venta utile per i compagni. Di­ fende palla e la smista, così agevolando i triangoli stretti prediletti da Tevez e le incur­ sioni dei vari Pogba, Vidal e Marchisio, gente che ha il gol nel piede. Ora nel settore of­ fensivo la concorrenza è di­ ventata spietata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

DI NI.CE.

VUCINIC SBAGLIA TUTTO, BONUCCI CHE PLAYMAKER pivot nell’assedio, distribuisce palloni spalle alla porta.

JUVENTUS 7 STORARI 6 Gioca per dare riposo a Buffon ma non c’è lavoro da sbrigare. Sul gol nulla può, per il resto non gli arriva un tiro BARZAGLI 7 Provvidenziali due recuperi su Cacia, uno sullo 0 0, l’altro a difesa della vittoria. BONUCCI 7 Ancora assistman. Con Pirlo marcato a vista, e l’unica punta degli avversari, diventa ben presto il suggeritore in più. OGBONNA 5,5 A sinistra per consentire una pausa a Chiellini. Nessun disastro ma una serie di errori in disimpegno o in appoggio. ISLA 6 Al debutto dal 1’ ha limiti di condizione, ma contribuisce con traversoni e discese. VIDAL 6,5 Il merito del cross per Llorente. Condizionato da una botta, stringe i denti. PIRLO 5,5 Braccato in ogni angolo di campo dal carabiniere Jorginho non può incidere sulla manovra. Una punizione parata e l’uscita

h

IL MIGLIORE

8 TEVEZ

Toro scatenato, il campo come un ring, i difensori veronesi sono birilli da saltare o abbattere. Carattere più tecnica, il mix è esplosivo. La rete con la quale suona la carica è puro spettacolo. E subito dopo con un unico tiro colpisce i due pali. (Giovinco s.v.) anzitempo. Assai poco gradita da quanto si intuisce in tribuna. POGBA 6,5 Non ha paura della figuraccia e perciò tira anche quando non dovrebbe. Trova Cacia a negargli un gol e poi una traversa. Poi va in regia. ASAMOAH 5,5 Fa rimpiangere il Peluso di Copenhagen in appoggio. Attento in fase di contenimento. LLORENTE 7 Sfornando la sua specialità, celebra alla grande il sospirato debutto. Si offre come

VUCINIC 5 Gioca metà tempo e va bene, però col Verona che deve spingersi più avanti ci sono gli spazi per mettere al sicuro il match. Lui sbaglia tutti i palloni. MARCHISIO 5,5 Al rientro si fa subito ammonire, segno di una condizione tutta da ritrovare. ALL. CONTE 7 Azzecca la mossa Llorente, chiede a Bonucci di fare il regista, Il resto è logico turnover. Vede la Juve dominare ricavando ancora il minimo dal lungo assedio.

MORAS UN BALUARDO. BIANCHETTI, INCUBO TEVEZ VERONA 6 RAFAEL 6 Letteralmente bombardato (15 tiri) non deve fare miracoli ma trasmette sempre sicurezza. Plastico il volo sulla punizione di Pirlo, reti imparabili. CACCIATORE 6,5 Segna da rapinatore dell’area piccola, lui rude esterno difensivo: ottima scelta di tempo per beffare tutti. GONZALEZ 6 Al debutto in campionato l’uruguaiano fa bella figura. Dalla sua parte la Juve fatica ad entrare in area con triangolazioni strette. MIGLIORE h 6,5 ILMORAS Propizia il gol dell’illusione con ottima scelta di tempo. Svetta di testa su tutti i palloni tranne quel cross pennellato di Vidal. BIANCHETTI 5 Ha 20 anni e perciò paga dazio a Tevez che sa come infilarsi evitando sempre la

marcatura. AGOSTINI 6 La sua fascia è la più battuta dai cursori bianconeri. Si applica ma non può evitare alcuni sfondamenti. ROMULO 6 Fa muro con tenacia. Qualche rinvio arruffato, qualche ripartenza sbagliata. Del resto non è un fine dicitore. DONATI 5,5 Avrebbe piede ed esperienza per risultare più preciso negli appoggi. Piazzato da libero davanti alla difesa gode di ampia libertà ma non la sfrutta.

HALLFREDSSON 6 Centrocampista di temperamento si esalta se c’è da distruggere. Per la costruzione, non è giornata ideale. (Donadel s.v.) JORGINHO 6,5 Fa il mediano vecchio stampo: appiccicato a Pirlo anche nell’intervallo. Sacrificio utilissimo. Quando esce, Andrea si mette a giocare. Tardi. CACIA 6,5 Toglie sulla linea una rete a Pogba. Riceve pochi suggerimenti ma riesce ad essere insidioso. Non ci fosse Barzagli... GOMEZ 5,5 Dà il cambio alla sentinella Jorginho, che arretra nel ruolo di Donati. Nel finale si allarga sull’ala. Mancano esiti di qualità. ITURBE 5,5 Altro ventenne gettato nella mischia. Sta largo, cerca la sgroppata. Ma i compagni restano dietro e lì davanti succede poco. ALL.MANDORLINI 6,5 Uomo contro uomo, come un tempo. Perfetta la mossa Jorginho su Pirlo. Col realismo tattico tampona una evidente inferiorità tecnica.

GLI ARBITRI BERGONZI 6 Non ci sono episodi dubbi nella sempre affollata area veronese. Giusti i cartellini, qualche indecisione che non incide. Barbirati 6­Musolino7. Massa 6,5­Aureliano 6,5.


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DELUSIONE VERONA

Mandorlini: «Disattenti dopo il gol» TORINO Ci ha creduto fino alla fine, poi anche Andrea Mandorlini ha dovuto arrendersi all’evidenza. «Sapevamo che avremmo concesso degli spazi, siamo stati bravi ad andare in vantaggio, purtroppo il nostro gol ci ha fatto perdere la partita: dopo il vantaggio abbiamo mollato un po’ dal punto di vista nervoso, quei 6 minuti di disattenzione. Escluso questo, grandi complimenti alla squadra».

i protagonisti TEVEZ E LLORENTE

Gol e intesa La Juve scopre la coppia promessa Se l’Apache segna è sempre vittoria Il Re Leone: «Dedico il mio gol a Conte»

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Diagonale violento, pre­ ciso, spettacolare: mamma che gol! Viene giù lo Juventus Stadium quando Tevez ripor­ ta i suoi in partita, sfondando palo e rete. E se segna Carli­ tos, la banda Conte vince. Quattro firme e altrettanti successi contro Lazio (Super­ coppa), Sampdoria, ancora Lazio in campionato e appun­ to Verona. Carlitos a secco? Ecco allora i pareggi con Inter e Copenaghen... «Questo è un giocatore determinante, un esempio in campo, nei mo­ menti difficili prende sempre in mano la squadra...». Parole che pesano, sentenza di Anto­ nio Conte. E in effetti è im­ pressionante l’impatto del­ l’Apache sul nostro calcio: su­ bito decisivo, subito dentro il calcio di Conte, subito in testa a un gruppo reduce da due scudetti consecutivi. Roba da fuoriclasse puro, altro che sto­ rie. La dedica Come promesso: Tevez segna e la dedica va ai quartieri più poveri della peri­ feria di Buenos Aires. Ieri è toccato alla «Ciudad Oculta», chiamata così (città nascosta) per il muro costruito nel 1978, dal governo argentino di allo­ ra, con l’intenzione di impedi­ re ai turisti di vedere e palpare la miseria di quella zona, un quartiere oltretutto partico­ larmente caro a Papa France­ sco. Questo è Tevez, non a ca­ so il giocatore più amato dal popolo argentino. Più di Mes­ si, non c’è dubbio. Ed è ora che Sabella, c.t. della Selec­ cion, trovi il modo di far coesi­ stere i due. «Il mio gol? Sicu­ ramente importante ­ dice il 10 bianconero a fine gara ­. Stiamo crescendo, lavoriamo

duro e la squadra si sta for­ mando. Le aspettative sono sempre più alte, dobbiamo abituarci. Qui basta un pareg­ gio per parlare di crisi, ma è normale: siamo la Juve, e tutti si aspettano solo vittorie da noi». Partita inizialmente complicata, «perché ogni squadra viene soprattutto a difendersi allo Juventus Sta­ dium. Rispetto alla Lazio, è stato decisamente più compli­ cato». Bello... e bravo E ieri è stata anche la giornata di Llorente. «Sono felice per Fernando, sta lavorando tantissimo, giusto che venga ripagato», dice Te­ vez. «E io sono fortunato a giocare con uno come Carli­ tos», risponde il bello di Pam­ plona. Bello sì, ma pure bravo. Era da tempo che la Juve non segnava così: cross dalla fa­ scia e incornata da centravan­ ti puro. «Mi piace questo tipo di giocata, è la mia giocata», sorride il navarro. «Ho saputo della maglia da titolare solo durante la rifinitura di sabato ­ continua ­. Il mister mi ha detto “tocca a te”, e subito ho pensato ai sacrifici fatti fino­ ra. Ecco, il gol lo dedico sicu­ ramente ai tifosi, ma soprat­ tutto a Conte, che sta lavoran­ do tantissimo su di me. E’ la sua fiducia che mi ha dato se­ renità in questa prima parte di stagione. In ogni modo, per me è normale un inizio simile: fisicamente ci metto sempre un po’ a entrare in forma, e ol­ tretutto venivo da un anno particolare, con pochi minuti nelle gambe, senza trascurare il cambio di Paese e di filoso­ fia calcistica. Alla Juve siamo in tanti e bravi, io ho solo vo­ glia di rendermi utile. La na­ zionale? Nessuna paura di perderla. Ricomincio da que­ sto gol, in tutti i sensi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Jorginho Il sacrificio di Jorginho ha limitato le giocate di Pirlo. «Avevamo deciso di far giocare Ogbonna e Barzagli, lasciare a loro il tiro da lontano e fermare i rifornimenti. Meglio una palla da 30 metri da loro che una palla di Pirlo. Una mossa vecchia ma se efficace… Dobbiamo rendere la vita più difficile ai nostri avversari, non sono contento per i minuti finali che abbiamo concesso alla Roma o lo sbandamento dopo il gol alla Juve». Ok Cacciatore Primo gol in A per Fabrizio Cacciatore. «Peccato però che la gioia in campo sia durata poco, la Juve ci ha messo con le spalle al muro, nel finale di tempo c’è stato un calo di concentrazione e un grande Tevez. Ce la giocheremo mercoledì contro il Torino». Francesco Bramardo © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 4a GIORNATA

lafrase DEL GIORNO

d Altro cambio, rabbia Pirlo Conte: «Non può andar via» Seconda sostituzione di fila, va direttamente negli spogliatoi e snobba il tecnico. Che dice: «Non si è divertito, Jorginho lo seguiva pure in bagno» DAL NOSTRO INVIATO

Conte su Pirlo «Ha toccato pochissimi palloni, perché Jorginho lo seguiva perfino in bagno. È stata una marcatura vecchi tempi: ricordo che un giorno con il Lecce venni a Torino (24 febbraio 1991, ndr), marcai Baggio, non toccai mai la palla, ma finì 0­0 e io presi 7 in pagella»

G.B. OLIVERO TORINO

Scelta tecnica a San Siro. Scelta tattica ieri. Scelta indi­ gesta, sempre. Per la seconda volta consecutiva Antonio Conte ha sostituito Andrea Pir­ lo in campionato e per la se­ conda volta consecutiva il regi­ sta ha abbandonato il campo infilandosi direttamente negli spogliatoi. Tutti i giocatori del­ la Juve quando vengono sosti­ tuiti si siedono in panchina e ti­ fano per i compagni: una rego­ la non scritta che tutti rispetta­ no. Tranne Pirlo. Ieri al 21’ della ripresa Conte ha deciso di rinunciare ad Andrea e di inse­ rire al suo posto il rientrante Marchisio (la cui assenza si è sentita parecchio). Pirlo ha stretto la mano al compagno, ha evitato lo sguardo di Conte che invece si era girato per sa­ lutarlo e si è diretto verso lo spogliatoio. Gli è andato dietro uno dei fisioterapisti della Ju­ ve. C’è stato un veloce scambio di battute, poi Pirlo ha prose­ guito verso la pancia dello Sta­ dium mentre il fisioterapista è tornato in panchina. «Non mi sono accorto di nulla», dice Conte e il tecnico ci perdonerà se non gli crediamo: una bugia a fin di bene, per evitare pole­

«Llorente può fare di più, Pogba ha ancora 20 anni. Ci sarà turnover anche in attacco»

miche. Antonio si era palese­ mente girato in direzione di Pirlo, quindi non può non aver notato che il regista stava an­ dando nello spogliatoio. Poi Conte fa la faccia seria: «Non me n’ero accorto nemmeno a San Siro. Ma domani (oggi, ndr) dirò a Pirlo che la prossi­ ma volta dovrà fermarsi in pan­

china a guardare i compagni». Che marcatura L’allenatore della Juve prova anche ad ana­ lizzare la strana giornata di Pir­ lo: «Non credo che si sia diverti­ to . Ha toccato pochissimi pallo­ ni, perché Jorginho lo seguiva perfino in bagno. È stata una marcatura vecchi tempi: ricor­

Andrea Pirlo esce: Conte è al suo fianco, ma il regista lo ignora LAPRESSE

do che un giorno con il Lecce venni a Torino (24 febbraio 1991, ndr), marcai Baggio, non toccai mai la palla, ma finì 0­0 e io presi 7 in pagella. Jorginho si è snaturato per marcare Andrea e noi abbiamo cercato altre so­ luzioni: Bonucci faceva il Pirlo, Barzagli il Vidal, Ogbonna il Po­ gba e così via. Detto ciò, il Vero­ na ha fatto bene a provare di tut­ to per fermarci». Ed era addirit­ tura andato in vantaggio con un gol su palla inattiva, simile nella dinamica a quello incassato dal­ la Juve a Copenaghen: «Infatti mi sono arrabbiato – dice Conte –. Dobbiamo stare più attenti in queste situazioni». La reazione, come a San Siro, è stata feroce: «Siamo stati bravi a riprendere in mano la partita rapidamente: avremmo dovuto segnare di più, è un momento sfortunato, ma chiederò più cattiveria nelle conclusioni». Maledetta Confederations Il tecnico bianconero stimola Llorente («Ha segnato, ma può e deve fare di più»), assolve Pogba («Partita in crescendo: sotto ritmo nel primo tempo, determinante nel secondo. Non dimenticate che ha 20 an­ ni»), prepara altre rotazioni («Ci sarà turnover anche in at­ tacco: è una necessità») e con­ fronta la forma attuale della squadra con quella dello stesso periodo del 2012: «Chi ha gio­ cato la Confederations Cup non è ancora nelle migliori condizioni e fatica ad arrivar­ ci. Il turnover serve anche a questo: così chi non è titolare può allenarsi in modo diverso. E chi viene sostituito può rifia­ tare, com’è successo contro il Verona a Pirlo». Che ieri, però, avrebbe preferito restare in campo alla faccia di Jorginho e della sua marcatura decisa­ mente vintage. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 4a GIORNATA

È Pepito l’oro viola Dopo Mati basta Rossi Fiorentina d’assalto Atalanta k.o.

La gioia viola per il 2­0: da sinistra, Borja Valero, Mati Fernandez e Giuseppe Rossi ANSA

0 2

PRIMO TEMPO 0­1 MARCATORI M. Fernandez al 41’ p.t.; G. Rossi al 24’ s.t.

ATALANTA (3­5­1­1) Consigli; Stendardo, Yepes, Lucchini; Rai­ mondi, Migliaccio (dal 22’ s.t. Brienza), Ba­ selli, Carmona, Brivio (dall’11’ s.t. Bonaven­ tura); Moralez (dal 29’ s.t. Livaja); Denis. PANCHINA Sportiello, Bellini, Canini, Nica, Del Grosso, Kone, Gagliardini, De Luca, Ma­ rilungo. ALLENATORE Colantuono CAMBI DI SISTEMA dal 29’ s.t. 3­5­2 BARICENTRO MEDIO ALTO 55,3 ESPULSI nessuno AMMONITI Carmona e Yepes per gioco scorretto, Lucchini per proteste.

FIORENTINA (4­3­2­1) Neto; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani, Ambrosini, Borja Valero; Wolski (dal 9’ s.t. Joaquin), M. Fernandez (dal 25’ s.t. Bakic); G. Rossi (dal 34’ s.t. Matos). PANCHINA Munua, Lupatelli, Alonso, Ron­ caglia, Compper, Rebic, Vargas. ALLENATORE Montella CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO ALTO 55,6 ESPULSI nessuno AMMONITI Wolski per comportamento non regolamentare ARBITRO Damato di Barletta. NOTE paganti 4.900 per un incasso di 64.770,25 euro. Abbonati 8.462, quota 117.910,26 euro. Tiri in porta: 5 (una traver­ sa)­4 (una traversa). Tiri fuori: 6­2. In fuori­ gioco: 2­0. Angoli: 9­4. Recuperi 1’ p.t., 3’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI BERGAMO

Viaggiare fa bene alla Fiorentina, anche se non è che in casa si soffra tantissimo, pe­ rò se i viola non sono a pun­ teggio pieno è colpa del pareg­ gio subìto quasi al termine nel match contro il Cagliari, una settimana fa. Fuori fanno spa­ vento: alle rivali, non ai propri tifosi. Eppure la settima vitto­ ria consecutiva in trasferta, considerando anche la scorsa stagione e le coppe, è un’altra conferma che la banda di Montella è sempre meno spa­ gnola (gran qualità e talvolta guadagni non all’altezza) e sempre più tedesca (ottimi ri­ sultati e molto pragmatismo). Anche se contro l’Atalanta i sudditi di Angela Merkel sono spaccati come Mario Gomez o in panchina tipo Marvin Compper, un notevole spirito di concretezza e l’esaltazione dei ricambi lasciano la Fioren­ tina appena dietro la vetta. E giovedì c’è un altro invito fuori casa: a San Siro con l’Inter. «Sarà un impegno altrettanto difficile», spiega Vincenzo Montella, contento per il pie­ no nonostante l’assenza di Go­ mez, Cuadrado e Pizarro. E per aver evitato un’altra espul­ sione consecutiva.

I protagonisti Accanto ai nuovi entrati che diventano protagonisti, perché il debut­ tante (dall’inizio) Wolski e il troppo atteso (da tempo) Mati Fernandez disegnano la pri­ ma rete, si eleva però l’unico protagonista dell’attacco tito­ lare rimasto sano, cioè Pepito Rossi. Finora una panchina e una sconfitta (con il Gras­ shopper); la bellezza sono sei apparizioni, cinque reti e due assist. Bergamo è la terra dove è cresciuto calcisticamente Cesare Prandelli, i tanti amici gli avranno telefonato subito per descrivere la vivacità del­ l’attaccante. È come se l’az­ zurro avesse deciso di pren­ dersi gli applausi anche di Go­ mez e poi farli ascoltare al te­ desco, quasi servissero per farlo rientrare prima. Il rico­ noscimento di un valore si no­ ta anche dai tanti consensi da parte atalantina, quando Ros­ si viene cambiato dopo il 2­0 da punta di razza: girata ful­ minea ad anticipare la carica di tanti avversari. I motivi Per stanare l’Atalan­ ta, Montella ha modificato an­ cora una volta il disegno tatti­ co: 4­3­2­1 con Fernandez e Wolski dietro a Rossi. Per apri­ re la Fiorentina, Colantuono è tornato ai vecchi tempi, siste­

mando Maxi Moralez alle spalle di Denis. Il mini argenti­ no, soprattutto nel primo tem­ po, ha lacerato i tessuti difen­ sivi fiorentini, entrando a sini­ stra dove mal vigilavano To­ movic e pure Gonzalo Rodriguez. Ma le sue proposte hanno portato a deboli con­ clusioni dal centro. Fra squa­ dre compatte, con coppie qua­ si fisse in mezzo (Migliaccio­ Borja Valero, Carmona­Aqui­ lani, Baselli­Ambrosini) è stato un errore proprio a cen­ trocampo (Denis) a cancellare l’equilibrio. Ma sbaglia pure Consigli nell’uscita accennata e poi ritirata. Senza Cigarini, con Baselli tremante nel de­ butto da regista, l’Atalanta ha faticato troppo a salire verso Neto. Oltre a Moralez, soltan­ to Raimondi, laterale più of­ fensivo che difensivo, corre e cerca le punte. Le migliori op­ portunità sono venute nella ri­ presa con Migliaccio (traver­ sa) e Denis (gran balzo di Ne­ to). I cambi di Colantuono, os­ sia Bonaventura, Brienza e Livaja, avrebbero dovuto por­ tare profondità e qualità. Niente. La capacità di reazio­ ne non appare. Una vittoria e tre sconfitte in quattro giorna­ te, l’inizio senza penalità del­ l’Atalanta è un inatteso cespu­ glio spinoso.

le reti

42’ PRIMO TEMPO Il tap­in di Mati Fernandez L’1­0 dopo traversa di Wolski ANSA

24’ SECONDO TEMPO La zampata di Pepito Il 2­0 su assist di Rodriguez ANSA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Montella: «Perfetti». Colantuono: «Amarezza» ALESSANDRA GOZZINI BERGAMO

Pepito di furbizia col Ca­ tania, sinistro­destro a Geno­ va, mancino col Paços e ieri nello stadio dell’Atalanta. Il sei per cinque tra campionato e coppa di Rossi (sei gare, cinque gol) fa una media di un gol ogni 94 minuti giocati, media da bomber irrinunciabile. Pe­ pito che però si arrampica con un po’ di fatica sulle scalette del pullman viola, e zoppica leggero anche mentre si avvia a scattare foto fuori dagli spo­ gliatoi: «Solo una botta, non preoccupatevi», rassicurazione

Colantuono deluso LAPRESSE

inviata a chi, già al cambio, lo aveva visto uscire con una smorfia di dolore catturata an­ che dalle telecamere. Non c’en­ trano dunque i muscoli super adoperati dopo la lunga inatti­ vità, uno scontro in partita è la causa del fastidio, che comun­ que non preoccupa Rossi e nep­ pure Montella. Col turno infra­ settimanale che aspetta (e che impegno per la Fiorentina: gio­ vedì a San Siro con l’Inter) un minimo allarme va però suona­ to. Minimo, in un pomeriggio che resta di festa. Pradè, d.s. vi­ ola: «Un aggettivo per Rossi? Pazzesco». Poi Montella: «Se mi rivedo in lui? Giuseppe è fi­ sicamente più forte, rispetto a

CARMONA C’È DENIS CROLLA NETO SI RILANCIA WOLSKI PIACE ATALANTA 5 CONSIGLI 5,5 Pure lui tra i tanti colpevoli del primo gol. Buon riflesso su Joaquin, respinge anche la prima palla gol viola di Wolski. STENDARDO 6 Qualche duello robusto. Non entra nelle scene incriminate. YEPES 6 Meglio da attaccante che da difensore, attraversa il campo come un ventenne, dimostra l’età nelle reazioni sul gol. LUCCHINI 5,5 Spesso portato fuori posizione, perde il duello che porta al raddoppio. Passaggi negativi: 10.

Esterno molto alto, spesso seconda punta, serve alcuni cross interessanti.

I COMMENTI IL D.S DEI TOSCANI PRADÈ ESALTA ROSSI: «È PAZZESCO DAVVERO». PEPITO: «HO PRESO UNA BOTTA, MA NON PREOCCUPATEVI»

DAL NOSTRO INVIATO

DI P.F.A.

MIGLIORE h 6,5 ILRAIMONDI

La punta al quinto gol in 6 gare ufficiali non fa rimpiangere Gomez Terzo stop per i bergamaschi ATALANTA FIORENTINA

le Pagelle

me è anche più altruista. In ogni caso non me l’aspettavo così, temo solo che possa farsi male a livello muscolare, il ri­ schio mi tormenta». Preoccu­ pazione, che unita alla botta subita in gara, accende ancora di più l’attenzione sullo stato di Pepito: lo staff valuterà nelle prossime 72 ore, ma prima di accendere il rosso a Rossi tutti vorranno pensarci benissimo. Oggi Pepito è insostituibile. SuperNeto Vittoria viola co­

struita sull’asse Rossi­Neto, ol­ tre all’attaccante (e a Mati Fer­ nandez) va data gloria al por­ tiere, bombardato nel finale da Denis e per tutta l’estate dalla

critica. «Ho sempre creduto nelle mie qualità, gli altri pote­ vano avere dei dubbi, io mai». Si associa Montella: «Un tiro, una parata. È stato grande». Poi l’allenatore fa un’esaltazio­ ne collettiva: «Abbiamo gioca­ to da grande squadra, questa gara mi ha riempito d’orgoglio, è stata una domenica perfet­ ta». Chiude Colantuono: «Sono amareggiato perché abbiamo giocato bene, abbiamo avuto tre occasioni nitide prime del loro vantaggio, che abbiamo regalato noi. Finora, rispetto alla scorsa stagione ci manca solo qualcosa sul piano dei ri­ sultati». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MIGLIACCIO 5,5 Specialista di testa, viene sorvolato da Wolski. La traversa (alta) non basta, cambiato. BRIENZA 5,5 Ha più qualità di Migliaccio, non riesce a mostrarla. BASELLI 5,5 Alla prima da vice Cigarini, il ventunenne cresciuto nel vivaio è troppo tenero. Prende coraggio quando la partita è persa. Vista l’età e le qualità che molti descrivono, avrà tempo per rifarsi. CARMONA 6 Il più positivo del trio centrale, nella ripresa nemmeno lui può stoppare il palleggio viola. BRIVIO 5 Preferito a Del Grosso, resta troppo a metà tra prudenza e avventure. Undici palle perse. BONAVENTURA 6 A sinistra nella ripresa, un paio di tiri vibranti ma pure poca copertura sul raddoppio. MORALEZ 6 Le proposte migliori nella prima parte arrivano da lui. Poi cala fino al cambio. LIVAJA 5,5 Poco tempo, nessuna possibilità di risalire. DENIS 5 Che bravo il centravanti che rientra, conquista spazio e falli, apre il contropiede. Poi sbaglia un appoggio, la Viola va in gol e tutto ritorna nero. ALL. COLANTUONO 5,5 Giusta l’idea di Moralez dietro a Denis, meno i cambi per rimontare.

FIORENTINA 7 NETO 6,5 Impedisce a Denis di riaprire la partita. Dissolve almeno per un giorno i dubbi. TOMOVIC 6 Nel suo territorio entra spesso in avvio Moralez, dopo si stabilizza. GO. RODRIGUEZ 6,5 Partenza con errore evidente, si rifà offrendo l’invito gol a Rossi. SAVIC 6,5 Riproposto titolare, non ha troppe difficoltà in area. PASQUAL 6 Il capitano raggiunge Batistuta a 243 presenze viola: qualche patema con Raimondi. AQUILANI 6,5 Discreta partita di quantità in fase protettiva: otto contrasti vinti, numeri da mediano di classe. AMBROSINI 6,5 La posizione giusta, quando arrivano i pericoli arretra anche sulla linea difensiva: 58 tocchi esatti, massimo dei suoi. B. VALERO 7 Interno e poi mezzapunta nel finale. Solito chilometraggio elevato, disegna la parabola che porta al primo centro. WOLSKI 7 Fino a ieri solo un minuto: appare nelle azioni pericolose del primo tempo; prima si beve Lucchini e tira, quindi timbra la traversa che conduce al vantaggio. Esce per Joaquin. JOAQUIN 6,5 Migliora la sua reputazione, anche perché sta largo a destra. Crossa il 2 0. M.FERNANDEZ 7 Trequartista più centrale che esterno. Secondo gol in A, apre e chiude l’azione dell’1 0. BAKIC 6 Prima viola in A, come Matos. Centrocampista attento.

h 7,5 ILG.MIGLIORE ROSSI Supera subito quota 100 conquistata giovedì in carriera con il quinto centro in sei uscite stagionali (MATOS S.V.) ALL MONTELLA 7 Due mezzepunte per far aprire la difesa atalantina e dimenticare le assenze davanti di Cuadrado e Gomez. GLI ARBITRI DAMATO 6 Manca almeno un cartellino giallo a Borja Valero, senza problemi alcune scaramucce in area. Nicoletti 6­Longo 6 Rizzoli 6­Doveri 6


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 4a GIORNATA le Pagelle

le Pagelle

DI A.TO.

DI F.C.

BIANCHI DELUDE KONE SI BATTE GLIK OKAY BOVO PUNTUALE

LEGROTTAGLIE PROVVIDENZIALE CASSANO TROTTERELLA

BOLOGNA 5 Il rigore segnato da Alessio Cerci, 26 anni, che ha deciso la partita LAPRESSE

D’Ambrosio­bis e chiude Cerci: tre punti Toro Anche stavolta l’esterno granata fa gol al Bologna, che cade dopo l’1­1 di Natali BOLOGNA TORINO

1 2

PRIMO TEMPO 1­2 MARCATORI D’Ambrosio (T) al 2’, Natali (B) al 29’ , Cerci (T) su rigore al 46’ p.t.

BOLOGNA (4­3­1­2) Curci; Garics, Antonsson, Natali, Cech; Ko­ ne, Pazienza (35’ s.t. Cristaldo), Della Rocca (26’ s.t. Perez); Diamanti; Bianchi, Moscar­ delli (1’ s.t. Mantovani). PANCHINA Stojano­ vic, Agliardi, Sorensen, Crespo, Morleo, La­ xalt, Gimenez, Christodoulopoulos, Acqua­ fresca. ALL. Pioli. CAMBIO DI SISTEMA 3­4­1­2 dal 5’ p.t.; 3­4­2 dal 1’ s.t. BARICENTRO MEDIO 53 METRI ESPULSI Natali per proteste all’intervallo. AMMONITI Diamanti, Della Rocca per prote­ ste, Pazienza, Kone g. s. Perez per c.n.r.

TORINO (3­5­2) Padelli; Glik, Bovo, Moretti; Darmian, Brighi, Vives, El Kaddouri, D’Ambrosio; Meggiorini (dal 23’ s.t. Farnerud), Cerci. PANCHINA Ber­ ni, Gomis, Maksimovic, Pasquale, Basha, Bellomo, Masiello. ALL.Ventura. CAMBIO DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 47 METRI AMMONITI Bovo, Farnerud, Vives per gioco scorretto, Padelli, Glik per c.n.r. ARBITRO Peruzzo di Schio. NOTE paganti 8.363, incasso 66.280 euro; ab­ bonati 13.295, quota 124.954 euro. Tiri in porta 5 (un palo)­6 (una traversa). Tiri fuori 4­2. In fuo­ rigioco 2­3. Angoli 1­5. Recuperi: p.t. 3’; s.t. 3’.

ANDREA TOSI BOLOGNA

Il Torino non passava al Dall’Ara da 33 anni. Allora fu un successo scontato perché i gra­ nata profittarono delle squalifi­ che di molti rossoblù coinvolti nel primo scandalo del calcio­ scommesse. Altri tempi, brutti ricordi. Stavolta la vittoria del

Toro non è facile come quella del maggio 1980 anche se l’espulsione di Natali per prote­ ste all’intervallo la favorisce. Il sistema di Ventura non risente dell’assenza di Immobile, colpi­ to da un violento attacco febbri­ le e la delusione post Milan vie­ ne smaltita con questo colpo da 3 punti che porta la firma di Cerci e soprattutto di D’Ambro­ sio che quando incrocia il Bolo­ gna vede solo rosso e lo incor­ na. L’esterno, già autore del gol decisivo un anno fa all’Olimpi­ co, si ripete infilando la porta emiliana con una deviazione aerea dopo appena 2’ su cross di Darmian smanacciato da Curci. Proteste Il precoce svantag­ gio alimenta i dubbi di Pioli alla ricerca di una quadratura tatti­ ca che la sua squadra non riu­ scirà a trovare. L’effimero pari arriva alla mezzora grazie ad un calcio piazzato di Diamanti che innesca la zuccata di Natali deviata da Padelli su uno stinco dello stesso difensore, la caram­ bola che ne consegue diventa l’1­1. E’ un gol che non copre il digiuno di Bianchi,l’ex più atte­ so ma impalpabile. Il Toro si muove meglio ma l’azione deci­ siva matura su punizione. La parabola di Cerci centra la tra­ versa, sul rimbalzo Della Rocca abbatte El Kaddouri. Il rigore ci sta, Cerci lo trasforma col brivi­ do, il Bologna non gradisce e lo strascico delle proteste costa a Natali il rosso diretto. Nella ri­ presa gli ultras bolognesi conte­ stano il presidente Guaraldi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CURCI 6 Da rivedere sul primo gol, salva su El Kaddouri. GARICS 5 Un pesce fuor d’acqua nella difesa a tre. ANTONSSON 6 Dietro non fatica a tenere Meggiorini. NATALI 5 Autore del pareggio, rovina tutto con l’espulsione. CECH 5,5 Fuori campo sul primo gol granata, non entra mai nel vivo del gioco.

h

IL MIGLIORE

6 KONE

Si sbatte ma a centrocampo è un leone in gabbia. Ammonito, salterà il Milan. PAZIENZA 5 Non può fare il Perez. (Cristaldo s.v.) DELLA ROCCA 5 Causa il rigore con un intervento scomposto. PEREZ 5,5 Cercasi il Ruso disperatamente. DIAMANTI 6 La solita punizione innesca il momentaneo pari, poi molta rabbia e poca lucidità. BIANCHI 4,5 Doveva essere la sua partita, non vede mai la porta. MOSCARDELLI 5,5 E’ vivo, ma mai pericoloso. MANTOVANI 6 Fa quello che può. ALL. PIOLI 5 Tradito da Natali, frulla cambi e soluzioni tattiche senza trovare l’idea giusta.

TORINO 6,5 PADELLI 6 Ribatte su Natali, poi si arrende al tap in ravvicinato. GLIK 6,5 Oscura col fisico ogni movenza di Bianchi. BOVO 6 Sempre puntuale nelle chiusure, dà sicurezza al reparto. MORETTI 6 Presidia la sua fascia con mestiere e tempismo. DARMIAN 6 Avvia l’azione del primo gol. BRIGHI 6 Una prova ordinata. VIVES 6 Non si vede ma si sente, lavora a protezione della difesa. EL KADDOURI 5,5 Si procura il rigore ma sbaglia tutte le scelte.

h

CATANIA 5,5 L’unica palla gol: Legrottaglie, 36, interviene su Acquah, 21 LAPRESSE

Parma timido Catania, il pari è un brodino Prima il diluvio, poi la noia di una partita senza emozioni. Siciliani ancora in crisi CATANIA PARMA

0 0

CATANIA (3­5­2) Andujar; Bellusci, Legrottaglie, Spolli; Alva­ rez, Plasil, Almiron (19’ s.t. Boateng), Guaren­ te, Monzon; Barrientos (42’ s.t. Keko), Ber­ gessio (34’ s.t. Maxi Lopez ). PANCHINA Fri­ son, Ficara, Gyomber, Rolin, Biraghi, Capua­ no, Tachtsidis, Freire, Pektovic. ALL. Maran. CAMBIO DI SISTEMA dal 19’ s.t. 4­4­2 BARICENTRO MEDIO 52,3 metri AMMONITI nessuno

PARMA (3­5­2) Mirante; Cassani, Lucarelli, Felipe; Biabiany (35’ s.t. Rosi), Acquah, Marchionni, Parolo (19’ s.t. Obi), Gobbi; Cassano (1’ s.t. Palladino), Amauri. PANCHINA Pavarini, Bajza, Bena­ louane, Mendes, Mesbah, Gargano, Munari, Okaka, Sansone. ALL. Donadoni. CAMBIO DI SISTEMA nessuno BARICENTRO ALTO 56 metri AMMONITI Marchionni, Felipe, Cassani g. s. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo NOTE paganti 2.709, abbonati 10.416, incasso 32.962 euro. Tiri in porta 2­2. Tiri fuori 7­2. In fuorigioco 1­2. Angoli 8­2. Rec.: p.t. 2’; s.t. 4‘.

IL MIGLIORE

7 D’AMBROSIO

Bestia nera del Bologna, ancora in gol dopo il Milan. MEGGIORINI 5,5 Un tiro fuori e poco altro. FARNERUD 5,5 Fa il cambio di rottura. CERCI 6,5 Prima prende la traversa su punizione, poi segna su rigore. Decisivo e vincente. ALL. VENTURA 6,5 Maschera bene l’assenza di Immobile. GLI ARBITRI PERUZZO 5,5 Direzione con alti e bassi: vede bene sul rigore, permissivo all’inizio, poi usa dieci volte il cartellino giallo. Giallatini 6,5 ­ Padovan 6 Guida 6 ­ Maresca 6

FRANCESCO CARUSO CATANIA

Il primo punto siciliano arriva contro una concorrente diretta ma non vale neanche il famoso bicchiere mezzo pieno. Semmai un terzo. Il Catania stenta ancora a ritrovarsi, per ora non assomiglia affatto alla squadra dei record di pochi me­ si fa. Il Parma recrimina per qualche occasione in più, ma in questo momento vale grosso modo quanto il suo avversario. Di rumoroso al Cibali c’è solo la pioggia che timbra l’arrivo del­ l’autunno anche qui dove in ge­ nere se la prende un po’ più co­

moda. E Maran per coprire la sua squadra che ha beccato 7 gol nelle precedenti 3 partite, rispolvera un vecchio imperme­ abile, il 3­5­2: utile a non subire reti, prima volta fin qui, almeno questo. Indisponibili Leto e Ca­ stro, a far compagnia a Berges­ sio là davanti va Barrientos co­ stretto molto spesso ad arretra­ re per cercare palloni giocabili. Unica punta Anche Donadoni schiera una punta sola, Amauri e non solo perché Cassano è più rifinitore che attaccante ma nel senso che il talento pugliese si muove al ritmo di una vecchia gloria: gioca (si fa per dire) un tempo ma doveva uscire prima. Nel Catania esordio dal primo minuto per Guarente al posto di Tachtsidis, per la prima volta in panchina. A ridosso del riposo entra anche Maxi Lopez per so­ stituire l’infortunato Bergessio, ma non riceve inviti interessan­ ti, né lui è capace di cercarseli da solo. Maran tenta anche col 4­4­2 (altro modulo poco ros­ sazzurro) tirando fuori Almi­ ron per inserire una seconda punta, Boateng che prende il posto di Alvarez richiamato in difesa. Il prodotto però non cambia: di conclusioni nello specchio, appena 2, da ambo le parti. I pericoli più grossi non centrano neanche i legni: pri­ ma Plasil allarga d’un nulla il diagonale nei 16 metri e poi Ac­ quah si fa rimpallare dal tacco e dal mestiere di Legrottaglie la più nitida palla gol del pome­ riggio.

ANDUJAR 6 Una sola parata, su Amauri. BELLUSCI 6 Combatte senza perdere contrasti. LEGROTTAGLIE 6,5 Salvataggio provvidenziale su Acquah. SPOLLI 6,5 Sua l’unica conclusione nello specchio. ALVAREZ 6 Sul piano della lotta non è secondo a nessuno. MIGLIORE h 6,5 ILPLASIL L’unico capace di cambiare ritmo alla gara e di imprimere velocità. ALMIRON 6 Recupera palloni e distribuisce gioco. BOATENG 6 Esordio che lascia ben sperare. GUARENTE 5,5 Da uno del suo livello ci si aspetta di più. MONZON 5,5 La stoffa c’è ma va lavorata. BARRIENTOS 5,5 Una sola giocata di pregio (tacco) un po’ lento sulla palla (KEKO S.V.). BERGESSIO 5,5 Si fa male presto ma ha il tempo di mancare un’opportunità. MAXI LOPEZ 5 Poco servito non riesce a far prevalere il suo peso. ALL. MARAN 5,5 Qualche cambio, tipo Keko, poteva essere anticipato.

PARMA 6 MIRANTE 6 Un unico intervento (su Spolli) non difficile. CASSANI 6 Concentrato. LUCARELLI 6,5 Registra bene la difesa, non perde un contrasto. FELIPE 6 Chiude con diligenza, tenta anche qualche sortita. BIABIANY 5,5 Non salta quasi mai l’uomo (ROSI S.V.). ACQUAH 6 Buon contributo a centrocampo. MIGLIORE h 6,5 ILMARCHIONNI Dà ordine e ritmo nel settore nevralgico. PAROLO 5 Perde la sfida con Alvarez sulla corsia mancina. OBI 5,5 Va un po’ meglio del compagno, però senza incidere. GOBBI 5,5 Dovrebbe aiutare gli attaccanti, ma non ce lla fa. CASSANO 4,5 Donadoni gli regala un tempo intero, inutilmente. PALLADINO 6 Innesca l’azione più pericolosa, Acquah non la sfrutta. AMAURI 5,5 Un solo tiro nello specchio, ma tanto movimento. ALL. DONADONI 6 Prende il punto che cercava GLI ARBITRI MAZZOLENI 6 Nessun errore importante, dubbi sul contrasto in area Bellusci­ Amauri e qualche imprecisione. Di Fiore 6 ­ Grilli 6; Valeri 6 ­ Mariani 6

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE B IL CASO

Brescia, giallo Giampaolo E’ sparito: vuol lasciare? GIAN PAOLO LAFFRANCHI BRESCIA

Brescia nel caos. Marco Giampaolo non si è presentato ieri mattina al San Filippo per l’allenamento, diretto dal suo vice Fabio Micarelli. Già doma­ ni la squadra dovrà affrontare il Carpi in trasferta, ma ancora non si sa chi siederà in panchi­ na. Situazione pesante dopo una domenica ad alta tensione, fra una riunione e l’altra, fino a tarda sera, con il presidente Gi­ no Corioni deciso a far tornare

sui propri passi il tecnico. «L’ho cercato per capire che cosa vuole fare, ma non l’ho più tro­ vato – assicura Corioni – se Giampaolo vuole dimettersi, io spero di fargli cambiare idea. Se voleva una domenica di ri­ poso per staccare un po’, basta­ va che me lo dicesse. Lo aspetto al campo, lunedì pomeriggio». Il giallo Difficile convincere

un allenatore che nel 2007 ri­ fiutò una richiamata del Ca­ gliari, in A, perché la dignità non ha prezzo. Corioni in esta­ te ha puntato forte su Giampa­

Marco Giampaolo, 46 LAPRESSE

olo, concedendogli un contrat­ to biennale e consegnandogli un progetto ambizioso: rosa rinforzata con l’obiettivo pro­ mozione. Non è stata tanto la sconfitta interna con il Croto­

ne, la prima stagionale, a sco­ raggiare Giampaolo, reduce da 4 anni da dimenticare (esoneri a Siena, Catania, Cesena). L’al­ lenatore ha dovuto confrontar­ si a fine partita con i tifosi della curva Nord che pochi minuti prima invocavano a gran voce il ritorno di Calori. Ha ripensa­ to a quando, due mesi fa, il suo vice Gallo era tornato subito a casa dopo essere stato conte­ stato per il suo passato da ex giocatore del Brescia diventato bandiera dell’Atalanta. Ha dribblato la conferenza­stam­ pa con i giornalisti che l’aveva­ no infastidito sottolineando i suoi mille giorni senza vittorie. Forse non se l’è sentita più di sopportare le pressioni di una piazza e di un club che voglio­ no risalire. Oggi l’ultima possi­ bilità di ripensamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 I NUMERI

6

i punti del Brescia, grazie a una vittoria (a Terni) e a tre pareggi (due in casa, uno fuori)

1

la panchina saltata in B prima di questa: al Latina al posto di Auteri è arrivato Breda

IL GIUDICE SPORTIVO

Trapani: due turni a Terlizzi MILANO Il giudice sportivo ha squalificato per due giornate Terlizzi (Trapani) espulso dalla panchina (per lui anche 1.500 euro di ammenda) e per una Morrone (Latina) e Paghera (Lanciano). Ammonito con diffida il tecnico Toscano (Ternana). Ammende: 1.500 euro al Trapani. LA SITUAZIONE Domani tutti in campo alle ore 20.30 La classifica dopo la quinta giornata: Empoli p. 13; Cesena e Lanciano 9; Trapani, Varese, Modena, Novara e Avellino 8; Palermo, Spezia e Crotone 7; Brescia e Reggina 6; Siena ( 3), Pescara, Bari ( 3) e Ternana 5; Juve Stabia 4; Carpi*, Cittadella e Latina 3; Padova* 0. (*una partita in meno). Così domani (ore 20.30): Bari Palermo; Carpi Brescia; Crotone Modena; Empoli Siena; Juve Stabia Lanciano; Novara Cittadella; Padova Latina; Pescara Avellino; Ternana Spezia; Trapani Cesena; Varese Reggina.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

Serie A / 4ª GIORNATA RISULTATI

CLASSIFICA

ATALANTA­FIORENTINA Fernandez (F), Rossi (F) BOLOGNA­TORINO

1­2

D'Ambrosio (T), Natali (B), Cerci (T) rigore CAGLIARI­SAMPDORIA

2­2

Ekdal (C), Gabbiadini (S), Conti (C), Gabbiadini (S) CATANIA­PARMA

0­0

CHIEVO­UDINESE

2­1

Maicosuel (U), Pellissier (C), Rigoni (C) GENOA­LIVORNO

0­0

JUVENTUS­VERONA

2­1

Cacciatore (V), Tevez (J), Llorente (J) MILAN­NAPOLI

1­2

Britos (N), Higuain (N), Balotelli (M) ROMA­LAZIO

MARCATORI IN CASA G V N P 2 2 0 0 2 2 0 0

PARTITE FUORI G V N P 2 2 0 0 2 2 0 0

G 4 4

RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE TOTALE IN CASA FUORI TOTALI DIFF. FAVORE CONTRO 2012­2013 STAGIONE E DIFF. 2012­2013 V N P F S F S F S RETI T R T R 4 0 0 5 0 5 1 10 1 9 1 1 0 0 7 (+5) 5 4 0 0 5 0 6 3 11 3 8 0 0 1 0 10 (+2) 2

0­2

2­0

Balzaretti (R), Ljajic (R) SASSUOLO­INTER

0­7

Palacio (I), Taider (I), Pucino (S) autorete, Alvarez (I), Milito (I), Cambiasso (I), Milito (I)

PROSSIMO TURNO Martedì 24 settembre, ore 20.45 UDINESE­GENOA Mercoledì 25 settembre, ore 20.45 BOLOGNA­MILAN CHIEVO­JUVENTUS LAZIO­CATANIA LIVORNO­CAGLIARI NAPOLI­SASSUOLO PARMA­ATALANTA SAMPDORIA­ROMA TORINO­VERONA Giovedì 26 settembre, ore 20.45 INTER­FIORENTINA

CONCORSI N. 61 DEL 22/9/2013 TOTOCALCIO ­ COLONNA VINCENTE 2­2­X­1­1­2­2­2­1­2­1­2­1­2 TOTOGOL ­ COLONNA VINCENTE 9­11­12­2­6­8­14

Gazzetta.it TORNA GAZZA OFFSIDE C’È BERTI IN DIRETTA CON I GOL PIÙ BELLI Quali sono i limiti di Roma e Inter che volano dopo quattro giornate? Quanto può dare Llorente alla Juve giocando di fianco a Tevez? E poi tutto su Milan­Napoli, i gol più belli della giornata e i commenti affilati di Nicola Berti, al debutto come opinionista al fianco di Alberto Cerruti e Nino Morici. Appuntamento alle 10 con la diretta di Gazza Offside

SQUADRE

PUNTI

ROMA NAPOLI INTER

12 12 10

2

1

1

0

2

2

0

0

4

3

1

0

3

1

10

0

13

1

12

0

0

0

0

6 (+4)

7

FIORENTINA JUVENTUS

10 10

2 2

1 2

1 0

0 0

2 2

2 1

0 1

0 0

4 4

3 3

1 1

0 0

3 6

2 2

7 2

2 1

10 8

4 3

6 5

1 0

1 0

1 0

1 0

7 (+3) 12 (­2)

6 1

LIVORNO

7

TORINO LAZIO VERONA CAGLIARI

7 6 6 5

MILAN UDINESE GENOA CHIEVO ATALANTA

4 4 4 4 3

2 2 2 2 2 2

1 1 2 2 1 1

0 1 0 0 1 0

1 0 0 0 0 1

2 2 2 2 2 2

1 1 0 0 0 0

1 0 0 0 1 1

0 1 2 2 1 1

4 4 4 4 4 4

2 2 2 2 1 1

1 1 0 0 2 1

1 1 2 2 1 2

2 4 5 4 4 4

2 2 1 1 3 3

4 2 1 1 2 3

1 3 6 5 4 4

6 6 6 5 6 7

3 5 7 6 7 7

3 1 ­1 ­1 ­1 0

1 1 1 0 0 2

1 1 1 0 0 1

0 1 0 0 0 0

0 1 0 0 0 0

in B 4 (+3) 9 (­3) in B 2 (+3) 3 (+1)

in B 11 3 in B 17 15

2 2 2 2

1 0 1 1

1 1 0 0

0 1 1 1

2 2 2 2

0 1 0 0

0 0 1 0

2 1 1 2

4 4 4 4

1 1 1 1

1 1 1 0

2 2 2 3

4 2 4 2

2 5 5 2

2 3 0 1

4 2 3 4

6 5 4 3

6 7 8 6

0 ­2 ­4 ­3

1 1 0 0

1 1 0 0

1 1 0 0

1 1 0 0

4 (0) 6 (­2) 3 (+1) 5 (­2)

13 8 16 9

BOLOGNA

2

2

0

1

1

2

0

1

1

4

0

2

2

3

4

1

4

4

8

­4

0

0

1

1

4 (­2)

14

SAMPDORIA PARMA CATANIA SASSUOLO

2 2 1 0

2 2 2 2

0 0 0 0

0 1 1 0

2 1 1 2

2 2 2 2

0 0 0 0

2 1 0 0

0 1 2 2

4 4 4 4

0 0 0 0

2 2 1 0

2 2 3 4

0 1 0 1

4 3 3 11

4 1 1 0

4 3 4 4

4 2 1 1

8 ­4 6 ­4 7 ­6 15 ­14

0 0 0 0

0 0 0 0

0 2 0 1

0 2 0 1

9 (­7) 4 (­2) 5 (­4) in B

4 12 10 in B

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. Juventus campione d’Italia, Lecce, Novara e Cesena retrocesse in serie B *sei punti di penalizzazione  CHAMPIONS  PRELIMINARI DI CHAMPIONS  EUROPA LEAGUE  RETROCESSIONE

laMoviola

DI FRANCESCO CENITI FCENITI@GAZZETTA.IT

Roma senza un rigore Dias non era da rosso Tevez doppio palo ma la palla non entra Positiva la giornata degli arbitri. Come da previsioni la gara più complicata è stata il derby romano. Rocchi arrivava da una stagione di prestazioni esemplari, lecito aspettarsi sempre il massimo. Ieri, invece, qualche imprecisione: manca un rigore e non convince il rosso al laziale Dias. Serata difficile anche per Banti a San Siro.

fortunosa dopo la respinta del portiere sul colpo di testa. Netto il rigore per il Torino: ingenua ma evidente la spinta di Della Rocca su El Kaddouri. Negli spogliatoi Natali non trova di meglio che offendere Peruzzo: espulsione sacrosanta. Nella ripresa Kone segna il 2­2, ma è in fuorigioco: ancora ottima la segnalazione di Giallatini.

ATALANTA­FIORENTINA 0­2 Damato di Barletta Gara non difficile, ma arbitro troppo buonista sui cartellini: qualche giallo in più (in primis a Borja Valero) ci stava.

CATANIA­PARMA 0­0 Mazzoleni di Bergamo Chiede un rigore il Catania dopo 15’ per il contrasto di Gobbi su Spolli: fa bene l’arbitro a non concederlo perché entrambi cercano di aiutarsi con la spalla. Non solo: Spolli cerca anche di far leva con il braccio per prendere posizione.

BOLOGNA­TORINO 1­2 Peruzzo di Schio Contestato dal Bologna l’operato di Peruzzo, ma i rossoblù hanno torto: negli episodi decisivi ha sempre ragione l’arbitro. Bene anche gli assistenti: giusto annullare il 2­0 di Glik per fuorigioco. Regolare il pari del Bologna: Natali evita l’offside e poi ribadisce in rete in maniera

JUVENTUS­VERONA 2­1 Bergonzi di Genova Regolare l’1­0 del Verona: Cacciatore dopo la deviazione di Moras è tenuto in gioco da diversi juventini. Llorente subito dopo sfiora il gol, ma c’è il

La trattenuta di Cana su De Rossi: rigore non visto SKY salvataggio di Cacia proprio sulla linea. E il pallone non entra del tutto neppure sul tiro di Tevez che sbatte sul palo poi cammina sulla linea prima di finire sull’altro palo. Niente rigore su Giovinco, Rafael colpisce il pallone. ROMA­LAZIO 2­0 Rocchi di Firenze Cravatta di Cana su De Rossi dopo un angolo: manca un rigore alla Roma. Nella ripresa la Lazio protesta per l’atteggiamento di Balzaretti in occasione del gol: il difensore esce dal campo sullo slancio, poi aspetta qualche secondo prima di rientrare per non finire in fuorigioco. Quando la fa sceglie alla grande il tempo: Totti lo pesca libero e in posizione nettamente valida. Tutto nel regolamento: non serve l’autorizzazione dell’arbitro in questi casi (ma solo per infortuni oppure se l’uscita è dovuta per mettere a posto l’equipaggiamento tecnico come maglia, calzettoni

o scarpe). Nel finale rosso diretto a Dias che fa muro su Totti: per Rocchi è chiara occasione da rete negata, ma c’è un altro laziale in grado di recuperare. Semmai da rivedere come Totti si libera di Cana: possibile ponte non visto. Nel recupero: Marchetti salva sulla linea (la palla non entra del tutto) su Borriello; Ledesma affossa Ljajic e provoca un netto rigore; annullato a Klose un gol per giusto fuorigioco. Subito dopo è giallo su un gesto di De Rossi (che durante la gara aveva dato un buffetto a Lulic meritevole dell’ammonizione) a mani aperte: rivolto ai tifosi avversari o ai compagni? SASSUOLO­INTER 0­7 Russo di Nola Il risultato cancella ogni protesta. Regolare il vantaggio dell’Inter e il 3­0. Da annullare per fuorigioco (di Milito e Guarin) le due reti. (Milan­Napoli a pagina 3)

Con le tre reti del posticipo serale la giornata si chiude con un bottino di 27 realizzazione, una in più della scorsa giornata. Il totale delle reti realizzate è di 118 e rappresenta il massimo da quando la serie A è ritornata a 20 squadre e cioè a partire dal 2004/05; il precedente primato dopo 360’ era di 106, stabilito proprio l’anno scorso. Solo tre volte nei tornei a 20 squadre si è segnato di più 129 nel 1948­49, 142 nel 1949­50 e 150 nel 1950/51. Quasta la classifica marcatori aggiornata: 4 RETI: Rossi (Fiorentina); Hamsik (Napoli) 3 RETI: Palacio (Inter); Tevez e Vidal (Juventus); Paulinho (Livorno); Balotelli (Milan); Callejon e Higuain (Napoli); Gabbiadini (Sampdoria); Cerci (1 rigore) (Torino) 2 RETI: Stendardo (Atalanta); Paloschi (Chievo); Gomez (1 rigore) (Fiorentina); Lodi (1 rigore) (Genoa); Alvarez, Milito e Nagatomo (Inter); Candreva (1 rigore) (Lazio); Florenzi e Ljajic (1 rigore) (Roma); Muriel (1 rigore) (Udinese); D’Ambrosio (Torino); Toni (Verona) 1 RETE: Lucchini (Atalanta); Diamanti, Kone, Moscardelli e Natali (Bologna); Cabrera, Conti, Ekdal, Nainggolan, Pinilla e Sau (Cagliari); Barrientos (Catania); Pellissier e Rigoni (Chievo); Aquilani, Fernandez, Pizarro e Valero (Fiorentina); Antonini, Calaiò e Gilardino (Genoa); Cambiasso, Icardi e Taider (Inter); Llorente e Vucinic (Juventus); Cavanda, Hernanes, Klose e Lulic (Lazio); Emeghara (1 rigore) e Greco (Livorno); Mexes, Muntari, Poli e Robinho (Milan); Britos (Napoli); Biabiany e Cassano (Parma); Balzaretti, De Rossi, Pjanic, Strootman (1 rigore) e Totti (Roma); Eder (Sampdoria); Zaza (Sassuolo); Brighi (Torino); Badu, Di Natale, Heurtaux e Maicosuel (Udinese); Cacciatore, Martinho e Romulo (Verona) AUTORETI: Cacciatore (Verona) pro Roma; Rosati (Sassuolo) pro Livorno; Pucino (Sassuolo) pro Inter RETI NELLA SECONDA GIORNATA: 27 (2 rigori, 1 autorete) RETI TOTALI: 118 (9 rigori, 3 autoreti)

Giuseppe Rossi, 26 anni ANSA

Marek Hamsik, 26 anni FORTE

Paulinho, 27 anni ANSA


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER

uando parlo di «alpini­ Q smo della pista» o addirit­ tura di «turismo d’alta quota», riferendomi a quanto da anni avviene all’Everest ­, so che a molti queste mie espressioni appaiono esagerate. Chi non è stato in Himalaya o non ha vi­ sto immagini delle code sulle vie normali, fati­ ca a farsene un’idea adeguata. Eppure ormai esistono vari film che denunciano questa si­ tuazione, che poco ha a che fare con l’alpini­ smo. Di alcuni, come di quello di Simone Mo­ ro, ho anche scritto qui. Ma i circuiti televisivi

l’Analisi

di ALESSANDRO DE CALÒ

Europa, per le big, questo è stato il Ichenweekend dei 4 gol. Numero perfetto, nean­ si fossero messe d’accordo. Aspettando che si sedimenti la sua nuova identità, il Barça ne ha fatti quattro alla squadra più romantica del­ la Liga, il Rayo Vallecano che pure ha strappato ai blaugrana lo scettro del possesso palla. Quattro ne ha fatti il Bayern allo Schalke del­ l’ex rossonero Prince Boateng, in una sfida con profumo di Champions. Sempre quattro reti è il bottino del Real di Carlo Ancelotti, che anche senza l’infortunato Bale, gioca e si diverte al Bernabeu fino a fiondare nella porta del picco­ lo Getafe il tacco vincente di Cristiano Ronal­ do. Fa poker persino il Psv — che grande non lo è più — mandando a picco, a Eindhoven, il fra­ gile Ajax attuale, prossimo avversario conti­ nentale del Milan. Ma la goleada più significativa resta quella di Manchester, sponda Ethiad, dove il City di Ma­ nuel Pellegrini consolida il sospetto che si sono

Sergio Kun Aguero con Manuel Pellegrini ACTION

invertiti i valori e la gerarchia con i più celebri concittadini dello United. Da quando non c’è più Alex Ferguson la squadra è rimasta più o meno la stessa, però con David Moyes in pan­ china ha perso qualcosa di molto importante. I Red Devils non hanno più la irriducibile deter­ minazione che esibivano prima, la convinzione di potercela fare contro chiunque, quasi, fino all’ultimo secondo di partita. Soltanto Wayne Rooney sembra ancora calato in questa parte, ed è un po’ paradossale perché finché c’era Sir Alex in plancia, l’asso della nazionale inglese sembrava deciso a lasciare Manchester. Il cambio di egemonia pare avvenire per pic­ cole aggiunte ed evidenti sottrazioni, ma certo si consuma nel solco del buon lavoro fatto negli ultimi anni da Roberto Mancini. L’ingeniero Pellegrini sta facendo pesare, un po’ alla volta, l’eleganza del suo carisma e la cifra rotonda di un gioco bonito e moderatamente offensivo, che avevamo già apprezzato nei suoi anni di River, Villarreal, Real Madrid e Malaga. Con il tecnico cileno, il Kun Aguero ha ritrovato una centralità perduta (anche per i frequenti infor­ tuni) nell’attacco del City e sta ricambiando la fiducia con un rendimento di grande qualità. Dopo il folgorante avvio di carriera, Aguero ha rallentato il passo della sua crescita: è rima­ sto sempre un po’ sotto rispetto a quello che ci si aspettava da lui. Ora il suo posto di titolare è indiscutibile, semmai Pellegrini alterna Dzeko con Negredo (tempi duri per Jovetic). A 25 an­ ni Aguero ha la chance di recuperare il tempo perduto per dare finalmente piena concretezza al suo talento. Se riuscirà a diventare una spe­ cie di Messi del City, la corsa in Premier e in Champions può riservarci qualche sorpresa. Sul fronte United resta da capire quanto po­ trà incidere il peso della scarsa apertura inter­ nazionale di Moyes. E per quanto tempo Old Trafford saprà aspettarlo, mentre i club di Lon­ dra tornano a comandare, con Wenger e Villas Boas davanti a Mourinho. © RIPRODUZIONE RISERVATA

più popolari preferiscono le finte avventure super­sponsorizzate a documentari che mo­ strano la realtà. Quanto è appena avvenuto a una spedizio­ ne italiana al Lhotse illustra bene il punto al quale si è arrivati. Edmond Joyeusaz, guida al­ pina di Courmayeur che ho conosciuto un paio di anni fa al Film Festival di Trento, vuole sali­ re insieme a Federico Colli la quarta monta­ gna della Terra per realizzare poi la discesa con gli sci sul versante Nord­Ovest, quello del­ la via normale. Edmond è uno specialista: ha già sceso, fra l’altro, lo Shisha Pangma. Per re­ alizzare il suo sogno, ha chiesto a una agenzia

DI STEFANO FROSINI

di PINO ALLIEVI

i sono gare nelle quali si resta avvinti al C piccolo schermo sino all’ultimo istante, perché si avverte nell’aria l’imprevisto, il colpo di scena. E ce ne sono altre di una noia mortale, perché già alla prima curva si sa come andrà a finire. Bene, malgrado la partenza miracolosa di Alonso (solo lui è capace di passare dalla set­ tima alla quarta posizione in poche centinaia di metri, con una manovra tanto spettacolare quanto chirurgica), dopo due giri soltanto si poteva stilare un ordine d’arrivo con una per­ centuale minima d’errore. Perché quando c’è un pilota che infligge 3 secondi di distacco a tutti ad ogni tornata la situazione diventa chia­ ra. E tragica per chi deve tentare di difendersi, come nel caso della Ferrari. Perché la Red Bull ha di nuovo dominato e Alonso si è una volta di più piazzato secondo: stesso ordine d’arrivo del Belgio e di Monza e anche del Canada, ma con il distacco più alto dei precedenti tre duelli diretti, perché a Singapore si è andati oltre il mezzo minuto. Ancora di più sarebbe stato sen­ za l’entrata in campo della Safety Car verso me­ tà distanza. Ovvero: la Ferrari che da un paio di mesi pro­ metteva la svolta col solito «pacchetto» per Sin­ gapore, è rimasta in realtà dov’era prima per­ ché i miglioramenti, se ci sono stati, si sono ri­

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ilCommento

Napoli e Roma guidano il gruppo delle magnifiche 5

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

TANIA CAGNOTTO Azzurra di tuffi

Gonzalo Higuain a San Siro abbracciato dai compagni dopo il gol AP di ALBERTO CERRUTI

aradona non abita più qui ma questo nuovo Na­ M poli, che batte il Milan in tra­ Il mio primo derby romano @bravelars #Roma #Lazio @TCagnotto

GIGI DATOME Azzurro della nazionale di basket

#italbasket day 59: È finito l’Europeo e abbiamo chiuso all’ottavo posto. È riduttivo però ricondurre il lavoro di un gruppo ad un piazzamento

laFormula1

velati minimi mentre la Red Bull, forte della su­ periorità acquisita che è diventata tranquillità, ha potuto operare con calma degli sviluppi che come sempre hanno funzionato. Vettel ha fatto quello che ha voluto sia con le Pirelli Medie sia con le Ultra Soffici. Chissà con che margine avrebbe vinto se dal box non gli avessero consigliato prudenza. Aver dominato su tre piste molto diverse come Spa­Francor­ champs, Monza e Singapore significa che ora­ mai il Mondiale ha preso una certa direzione e non resta più tempo agli altri per rimediare. Anche a Singapore la Ferrari ha fatto il massi­ mo risultando la prima delle inseguitrici. E mentre la Mercedes si è persa in strategie in­ comprensibili e la McLaren ha mostrato grandi lacune appena mascherate, la rossa con fred­ dezza ha portato a casa il miglior risultato pos­ sibile agli «umani», perché il binomio Vettel­ Red Bull appartiene al momento a un altro pia­ neta. Malgrado i 60 punti, però, i giochi resta­ no aritmeticamente aperti e la Ferrari fa bene a insistere, benché non possa che sperare nelle disgrazie altrui, nonostante un Vettel paurosa­ mente cresciuto come bravura. Il terzo uomo del GP è stato Raikkonen, balzato sul podio con una prodezza nel finale. Ovvero due «ferrari­ sti» nei primi tre. Ma non sul gradino più alto. E questo spiega già che cosa deve fare la Ferrari per evitare un 2014 in fotocopia.

specializzata due sherpa, per portare il mate­ riale ai campi alti. Ma in questa stagione la ca­ scata di ghiaccio, che è l’inizio della via di sali­ ta nepalese a Everest e Lhotse, non è preventi­ vamente attrezzata. Edmond e Federico han­ no dovuto aprirsi la via. I due sherpa non sapevano farlo. Sono stati tirati su a forza di braccia nei punti in cui c’era da salire in piolet­ traction (cioè scalare sul ghiaccio con le pic­ cozze). Debuttanti? Macché. Uno dei due è già stato addirittura 7 volte in cima all’Everest, l’altro 2. Ma sempre e soltanto attaccati alle corde fisse!

Cresce l’Inter, Juve e Fiorentina sono lì Il campionato sembra già spaccato

@GigiDatome

LA FERRARI HA FATTO IL MASSIMO PERÒ VETTEL È DI UN ALTRO PIANETA

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SHERPA? VANNO IN CIMA ALL’EVEREST MA NON È DETTO CHE SAPPIANO SCALARE

laVignetta

LE BIG D’EUROPA, LA REGOLA DEL 4 E LA NUOVA EGEMONIA A MANCHESTER

LA GAZZETTA DELLO SPORT

ipseDIXIT

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Il futuro è portare la centenaria cultura del nostro calcio negli Stati Uniti AURELIO DE LAURENTIIS PRESIDENTE DEL NAPOLI

«Voglio portare oltre oceano l’allegra brigata che anima le assemblee di Lega, una vera culla di cultura. Gli americani resteranno a bocca aperta. Da quando ho preso in mano io la situazione, per esempio, le parolacce le diciamo in diversi dialetti». ROBERTO PELUCCHI

sferta, fa sognare come il suo. Lanciata dai gol di Britos e del solito Higuain, salvata da Reina che para il primo rigore di Balo­ telli, anche la terza B di Beni­ tez, dopo le due tricolori di Bianchi e Bigon, sembra una gran bella classe, capace di sof­ frire nei momenti di difficoltà. Una classe da scudetto, costret­ ta a dividere il primato con la sempre più sorprendente Ro­ ma, esaltata dal successo nel derby. E siccome alle loro spalle vincono anche la Juventus e la Fiorentina mentre stravince l’Inter, il campionato più bello degli ultimi anni conferma la spaccatura tra le prime cinque e il resto d’Italia, in cui anna­ spano i rossoneri, troppo di­ pendenti da Balotelli che firma il gol dell’illusione e poi si fa espellere per proteste al fischio finale. Ripensando proprio al caso del Milan, già a 8 punti dalla vetta, anche se uno in meno di un anno fa, non sempre è un vantaggio avere un allenatore che conosce già la squadra, se tre delle prime cinque hanno cambiato panchina. Il Napoli di Benitez, la Roma di Garcia, l’In­ ter di Mazzarri non sono infe­ riori alla Juventus di Conte e al­ la Fiorentina di Montella. E per quanto si è visto fin qui, proprio la Roma, con un tecnico stra­ niero all’esordio in Italia, sta sorprendendo più di tutte le al­ tre, a punteggio pieno, con la quarta e più bella vittoria con­ secutiva nel derby. Dieci gol (uno su autorete) tutti nella ri­ presa, segnati con sette gioca­ tori (Florenzi, Ljajic, De Rossi, Pjanic, Totti, Strootman e infi­ ne Balzaretti) ma soprattutto appena una rete incassata, so­ no numeri da grande squadra, guarda caso molto simili a quel­ li dell’Inter che non è al coman­ do «soltanto» perché era stata

raggiunta sull’1­1 dalla Juven­ tus. Al di là dell’analogia con la futura proprietà straniera, e con l’assenza di impegni euro­ pei, anche l’Inter ha subito sol­ tanto un gol, a dimostrazione del suo ritrovato equilibrio, re­ alizzandone ben 13, con un’au­ torete e sette marcatori grazie allo show di ieri, in cui Taider, Cambiasso e soprattutto il ben ritrovato Milito si sono aggiunti a Palacio, Nagatomo, Alvarez e Icardi, già a segno nelle prime tre partite. E’ la dimostrazione che tutti partecipano al gioco, perché contro un mini Sassuolo rimasto solo in coda, i gol sgor­ gano grazie agli assist di Naga­ tomo, Juan Jesus, Guarin, Al­ varez e dello stesso Milito. E’ troppo facile, quindi, sot­ tolineare l’importanza del re­ cupero del centravanti argenti­ no, come è troppo facile sottoli­ neare l’inconsistenza della neo­ promossa emiliana, contro cui l’Inter ottiene un successo con punteggio record in trasferta. Questa considerazione, però, non deve cancellarne un’altra, molto incoraggiante in prospet­ tiva, perché l’Inter impressiona per la concentrazione e la con­ dizione fisica, dal primo all’ul­ timo minuto di una classica ga­ ra trappola per il livello degli avversari e le notizie sull’arrivo di Thohir. Non sembra una neopromos­ sa, invece, il bel Verona di Man­ dorlini, che dopo aver battuto il Milan fa soffrire anche la Ju­ ventus, capace di tirare molto ma di segnare troppo poco, co­ me in Danimarca. Più pali e tra­ verse (due con un tiro di Tevez, una di Pogba) che gol, con una nuova sostituzione del delu­ dente e arrabbiato Pirlo, ma con il lieto fine della prima rete, decisiva, di Llorente, con un colpo di testa stile­Bettega. Quanto basta per consentire ai bi­campioni d’Italia di rimane­ re nella scia di Napoli e Roma, insieme con Inter e Fiorentina. Chi l’avrebbe mai detto? © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

MONDO TURCHIA LA SQUADRA DI TERIM ERA IN VANTAGGIO 2­1 GRAZIE A UNA DOPPIETTA DI DROGBA. DOPO L’ESPULSIONE DI FELIPE MELO SCOPPIA IL CAOS

Istanbul, follia da derby Besiktas­Galatasaray sospesa per invasione Invasione di campo, derby di Istanbul sospeso, l’ennesima follia. Succede tutto al 93’ di Besiktas­Galatasaray, quando sul 2­1 per la squadra allenata da Terim (risultato maturato in rimonta grazie alla doppietta di Drogba, dopo il gol nel primo tempo di Hugo Almeida) Felipe Melo entra in modo irruento su di un avversario. Cartellino rosso per il brasiliano e accenno di rissa in campo. Tutto qui? No, il peggio deve ancora venire. E arriva in campo dagli spalti. Circa un centinaio di ultras del Besiktas sfonda le protezioni e si precipita sul terreno di gioco, mentre Melo si avvia negli spogliatoi sventolando la maglia del Galatasaray. Tifosi coperti con sciarpe bianconere, armati «alla buona»: seggiolini,

sedie, aste delle bandiere. Inizia una batta­ glia con le forze dell’ordine. I giocatori scap­ pano verso il tunnel che conduce ai sotterra­ nei dello stadio, l’arbitro è costretto a sospen­ dere la gara. Non è ancora chiaro il perché dell’invasione e se sia motivata solo da ragio­ ni calcistiche. La curva del Besiktas, infatti, ha avuto un ruolo importante nelle proteste dei mesi scorsi contro il governo di Istanbul a Taksim. E durante le partite il coro più getto­ nato è «Taksim è dappertutto, la resistenza è dappertutto». Insomma, dietro al gesto plate­ ale potrebbero nascondersi logiche politiche. E come al solito, in questi casi, il calcio ci va di mezzo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nelle foto la follia dei tifosi del Besiktas che invadono al campo alla fine del derby di Istanbul AFP

Che Aguero, United k.o. Manchester è tutta City Show dell’argentino nel 4­1, inutile la rete di Rooney nel finale Moyes perde con Pellegrini il primo derby del dopo Ferguson MAN. CITY MAN. UNITED

4 1

PREMIER LEAGUE

L’Arsenal ne fa 3 Tottenham ok all’ultimo respiro

PRIMO TEMPO 2­0 MARCATORI Aguero (MC) al 16’, Yaya Touré (MC) al 46’ p.t.; Aguero (MC) al 2’, Nasri (MC) al 5’, Rooney (MU) al 41’ s.t.

h MIGLIORI

S

Aguero È il migliore in assoluto e con una doppietta distrugge lo United, salendo a quota 5 nei derby di Manchester.

MANCHESTER CITY (4­1­3­2)

Arsenal e Tottenham in testa, grazie ai successi di ieri su Stoke (3­1 firmato Ramsey, Mertesacker e Sagna) e Cardiff (Paulinho al 93’). Risultati 5a giornata, ieri: Arsenal­Stoke 3­1; Crystal Palace­Swansea 0­2; Cardiff­Tottenham 0­1; Man. City­Man. United 4­1. CLASSIFICA Arsenal, Tottenham 12; Man. City, Chelsea, Liverpool 10; Everton 9; Southampton 8; Man. United, Swansea, Stoke, Hull, Newcastle 7; Aston Villa 6; West Ham, Wba, Cardiff 5; Norwich, Fulham 4; Crystal Palace 3; Sunderland 1.

Hart 6; Zabaleta 6, Kompany 7, Nastasic 7, Kolarov 7; Fernandinho 7; Navas 6,5 (dal 25’ s.t. Milner 6), Yaya Touré 6,5, Nasri 7; Aguero 8 (dal 41’ s.t. Garcia s.v.), Negredo 6,5 (dal 30’ s.t. Dzeko s.v.). PANCHINA Pantilimon, Richards, Lescott, Jo­ vetic. ALLENATORE Pellegrini 8. ESPULSI nessuno. AMMONITI Nastasic per gioco scorretto.

MANCHESTER UNITED (4­2­3­1) De Gea 5; Smalling 5, Ferdinand 5, Vidic 5, Evra 5,5; Carrick 4,5, Fellaini 4,5; Valencia 5,5, Rooney 6, Young 4 (dal 7’ s.t. Cleverley 5,5); Welbeck 5,5. PANCHINA Amos, Evans, Buttner, Nani, Ka­ gawa, Hernandez. ALLENATORE Moyes 4. ESPULSI nessuno. AMMONITI Rooney per gioco scorretto, Va­ lencia per proteste. ARBITRO Webb 6,5. NOTE spettatori 47.000. Tiri in porta: 7­5 (1 palo). Tiri fuori: 8­4. Angoli: 8­4. In fuorigioco: 0­3. Re­ cuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)

Il 4­1 del Manchester Ci­ ty sullo United nel derby foto­ grafa l’esatta differenza tra i due allenatori, il cileno Ma­ nuel Pellegrini e lo scozzese David Moyes. Un manager di primo livello opposto ad un principiante. Mai come stavol­ ta si è vista la differenza di me­ stiere tra due tecnici. L’inge­ gner Pellegrini è un uomo di calcio con 60 anni ben portati, che viene da lontano: è sbar­ cato in Inghilterra dopo aver allenato in Cile, Ecuador, Ar­ gentina e Spagna, con il fiore all’occhiello della stagione vissuta al Real Madrid nel 2009­2010. Moyes è un cin­ quantenne scozzese che, dopo gli inizi nel Preston, ha guida­ to per 11 anni l’Everton, prima di approdare quattro mesi fa allo United. Una differenza di curriculum abissale e tutto ciò è emerso in un derby in cui il City ha letteralmente asfaltato il rivale. Nota statistica a mar­ gine: in 11 anni di Everton, Moyes non ha mai vinto il der­ by di Liverpool. E tanto per re­ stare nei numeri, il bilancio

Il secondo gol di Sergio Aguero al Manchester United AP

dopo 166 stracittadine è ora il seguente: 69 successi United, 47 City e 50 pareggi. Scacco La mossa di Pellegri­ ni che ha stordito Moyes e il resto dello United è stata la posizione di Fernandinho, mediano basso davanti la dife­ sa per raddoppiare la sorve­ glianza al momento degli in­ serimenti di Rooney. Pellegri­ ni aveva studiato questa va­ riante prevedendo la presenza in campo di Van Persie, ma l’olandese, presente in tribu­ na, ha saltato il derby per un problema all’inguine. Welbe­ ck, seppure potente e volente­ roso, non è proprio la stessa cosa. Ma i veri problemi dello United non hanno riguardato l’attacco: il centrocampo è sta­ to un pianto, Young è stato im­ barazzante e la difesa, aggre­ dita dalla velocità di Aguero, ha mostrato la ruggine di to­ tem come Ferdinand e Vidic. Il film L’1­0 di Aguero è em­ blematico: slalom di Nasri, tacco del francese per liberare Kolarov, cross perfetto e girata al volo di Aguero. Nasri sfiora il 2­0 con una sassata dal limi­ te. Lo United non reagisce: so­

lo un tiraccio di Valencia in tutto il primo tempo. Il bis ar­ riva al 45’. Angolo di Nasri, torre di Negredo e tocco deci­ sivo di Yaya Touré. Il City, con tre debuttanti nella stracitta­ dina (Fernandinho, Navas e Negredo), è padrone del cam­ po. Lo United, dove solo Fel­ laini è un esordiente nel der­ by, è un gigante d’argilla. Il Ci­ ty chiude il discorso con un av­

UN PUNTO IN 5 GARE

Il Sunderland licenzia Di Canio C’è Di Matteo? Finisce l’avventura di Paolo Di Canio sulla panchina del Sunderland (un punto in 5 partite). Il club di Premier League ha comunicato l’esonero dell’allenatore italiano nella tarda serata di ieri, con un comunicato sul proprio sito ufficiale. Provvisoriamente la squadra è stata affidata a Kevin Ball, ma il candidato numero uno dovrebbe essere un altro italiano, l’ex tecnico del Chelsea Roberto Di Matteo.

vio travolgente di ripresa. Aguero trova il 3­0 su appog­ gio di Negredo e Nasri cala il poker dopo una fuga di Navas. L’orgoglio dei Red Devils è nel palo colpito da Evra e nel gol su punizione capolavoro di Rooney. Il centravanti sale a quota 11 nel derby: è il re dei bomber della stracittadina. Una magra consolazione per uno United ottavo in classifica e con un dilemma pesante: Moyes è stata davvero la scelta giusta per il dopo Ferguson? Il City si piazza al terzo posto dietro la coppia composta da Arsenal e Tottenham. Il sorri­ so largo di Pellegrini dice mol­ te cose: il popolo del City, le­ gatissimo a Roberto Mancini, da ieri ama anche questo cile­ no schivo e dai modi garbati. Moyes, beccato dai fotografi con la testa tra le mani, è in piena bufera, ma lo United di­ fenderà l’allenatore a spada tratta: in questo momento è l’unica mossa possibile. Mer­ coledì all’Old Trafford arriva il Liverpool per il terzo turno di Coppa di Lega e Moyes con il suo curriculum deve toccare ferro: per lo United è un altro derby. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S

Nasri Se Aguero è il braccio, lui è la mente. La sua fantasia manda in tilt lo United e mette il sigillo con il gol del poker.

i PEGGIORI

BOMBER RAGGIUNTO HUGO SANCHEZ

Ronaldo di tacco e Real di lusso: 4 gol al Getafe DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI @filippomricci MADRID

Dopo i 6 gol al Galatasaray il Madrid ne fa 4 al Getafe e continua la sua crescita. Ancelotti aveva chie­ sto di migliorare l’ingresso in gara, negativo contro Vil­ larreal e Galatasaray, e al 5’ il Madrid era già sotto: con­ tropiede rapido, tiro di Lafita che sbatte su Pepe e batte Diego Lopez. Una disavventura più che una distrazio­ ne, e comunque in breve il Madrid ha pareggiato con Pepe e azzannato il Getafe che alla fine sarà bombarda­ to da 22 tiri, 14 nello specchio. Ancelotti aveva perso Bale nel riscaldamento (problemi muscolari alla coscia destra), cosa che però ha provocato il ritorno tra i titola­ ri di Isco, destinato al riposo. E non è un cambio qualsi­ asi: il 21enne di Malaga ha segnato e giocato un’altra partita sublime, chiusa con la standing ovation di un Bernabeu già innamorato. Lo stadio se l’è invece presa con Benzema, ieri incredibile nella lunga serie di errori sotto porta, ma Ancelotti avrà apprezzato lo sforzo di Arbeloa e Pepe nel convincere i tifosi ad appoggiare il francese al momento del cambio. Sintomi precisi di uno spogliatoio in felice ricostruzione dopo i recenti tor­ menti. E’ stata anche la serata di Ronaldo: 2 reti (un rigore e un tacco) che lo portano a 208 in 205 partite col Madrid e al quinto posto (in compagnia di Sanchez, anche se per alcuni Hugol si fermò a 207) del ranking all time dei marcatori in blanco. Enorme il lavoro di Di Maria, positivo il debutto al Bernabeu di Illarramendi, bene Nacho e Carvajal in difesa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino SPAGNA

Villarreal, 0­0 col Celta S

Young Stavolta non riesce neppure a simulare, lui che ha la fama di tuffatore. È un fantasma, ma Moyes ci mette un’ora per capirlo.

Risultati 5a giornata, ieri: Betis Granada 0 0; Cel ta Villarreal 0 0; Real Madrid Getafe 4 1; Valencia Siviglia 3 1. Oggi: Espanyol Athletic. Classifica: Barcellona, Atleti co 15; Real Madrid 13; Villarreal 11; Athletic 9; Espanyol 8; Real Sociedad, Celta, Levante, Valencia 6; Malaga, Betis, Granada 5; Valladolid, Getafe 4; Almeria, Elche, Rayo, Osa suna 3; Siviglia 2.

GERMANIA

Pari tra Stoccarda ed Eintracht Risultati 6a giornata, ieri: Friburgo Hertha 1 1; Stoccarda Eintracht 1 1. Classifica: Borussia Do., Bayern 16; Leverkusen 15; Hannover 12; Augsburg, Mainz, Wolf sburg, Werder, Borussia Moenc. 9; Hoffenheim, Hertha 8; Schalke 04, Eintracht, Stoccarda 7; Amburgo, Norimberga 4; Friburgo 3; Eintracht B. 1.

OLANDA

Psv, poker all’Ajax e primo posto S

Fellaini Ha la scusante di essere arrivato allo United da 20 giorni, ma il belga è totalmente inconsistente.

Risultati 7a giornata, ieri: Vitesse Zwolle 3 0; Nac Az 3 0; Feyenoord Utrecht 1 0; Psv Ajax 4 0. Classifica (prime posizioni): Psv 15; Zwolle 13; Twente, Heerenven 12; Vitesse, Groningen, Ajax 11; Feyenoord, Az 10

RUSSIA

Zenit in testa con Cska e Spartak Terza vittoria consecutiva in campionato per lo Zenit: 4 0 in casa del Rostov. In classifica, lo Zenit aggancia al co mando Spartak e Cska Mosca a quota 20.


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MONDO FRANCIA

h Falcao risponde a Ibra

MIGLIORI

E il Monaco resta primo S

Marquinhos Supera senza sbavature l’uscita prematura di Thiago Silva. Falcao è un cliente tremendo, lui non lo soffre più di tanto.

S

Moutinho È tra le eccellenze meno celebrate d’Europa: un regista intelligente, agile e sempre «dentro» alla partita.

Il Psg fallisce il sorpasso nella sfida del Parco dei Principi Cavani ancora fuori dal gioco, Blanc non riesce a inserirlo PSG MONACO

1 1

PRIMO TEMPO 1­1 MARCATORI Ibrahimovic (P) al 5’, Falcao (M) al 20’ p.t.

PSG (4­3­3) Sirigu 6; Van der Wiel 6,5, Marquinhos 7, Thiago Silva s.v. (dal 15’ p.t. Camara 6), Ma­ xwell 6,5; Verratti 6,5 (dal 32’ s.t. Menez 6), T.Motta 6,5, Matuidi 6,5; Cavani 5, Ibrahi­ movic 6, Lavezzi 5,5 (dal 15’ s.t. Lucas 5). PANCHINA Douchez, Jallet, Rabiot, Pastore. ALLENATORE Blanc 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Marquinhos per gioco scorretto.

Mendes, viene spontaneo pen­ sare che questo sia un derby fra i due principali registratori di cassa del calcio europeo, e che Raiola abbia così messo la testa davanti; se vi diverte leggerla così, sappiate che nel breve vol­ gere di un quarto d’ora Mendes raggiunge il pari, perché sia il tiro­cross da sinistra (Mou­ tinho) che la correzione sotto porta (Falcao) nascono nella sua scuderia. L’odore dei soldi non può che essere dominante in un match fra la squadre di un emiro e quella di un oligarca, ma sarà onesto riconoscere che un po’ si mescola alla nostra in­ vidia: questo è anche un derby fra ciò che non ci possiamo più permettere (Ibra, Cavani, i due Thiago, Lavezzi, Marquinhos) e ciò cui da tempo non possiamo più aspirare (Falcao). La partita è tenuta in mano dal Psg grazie alla versatilità del centrocampo ma mai abbandonata dal Mona­ co, che non scende sotto i tre giocatori oltre la linea della pal­ la per giocarsi le sue chance ogni volta che a Obbadi o Kon­ dogbia riesce un recupero.

MONACO (4­2­3­1) Subasic 6,5; Fabinho 5,5 (dal 32’ s.t. Raggi 6), Carvalho 6, Abidal 6,5, Kurzawa 6; Ob­ badi 6,5 (dal 41’ s.t. Pi s.v.), Kondogbia 6 (dal 15’ s.t. J. Rodriguez 5,5); Ocampos 6, Mou­ tinho 7, Ferreira­Carrasco 5,5; Falcao 6,5. PANCHINA Romero, Isimat Mirin, Tisserand, Riviere. ALLENATORE Ranieri 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Fabinho per gioco scorretto, Obbadi e Ocampos per comportamento non regolamentare. ARBITRO Chapron 5,5. GUARDALINEE Gringore 5­Viala 6 NOTE spettatori 45 mila. Tiri in porta: 4­3. Tiri fuori: 9­8. Angoli: 6­2. In fuorigioco: 5­1. Recu­ peri: p.t. 1’; s.t. 4’.

Il gol di Zlatan Ibrahimovic, 31 anni, che ha sfruttato alla grande un cross di Maxwell AFP DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDÒ PARIGI

La partita più ricca e im­ portante nella storia moderna della Ligue 1 finisce con un pa­ reggio che porta a due conclu­ sioni. La prima è che il Monaco di Claudio Ranieri, imbattuto anche al Parco dei Principi do­ po aver vinto al Velodrome di Marsiglia, ha passato un nuovo e forse definitivo test di maturi­ tà: può lottare direttamente per il titolo sia per il crudo dato di classifica (mantiene due punti di vantaggio e si è già messo alle

spalle le trasferte più difficili), sia perché Ranieri ha costruito in un tempo breve un meccani­ smo ovviamente migliorabile ­ Falcao è sfruttato ancora al 30 per cento ­ ma molto promet­ tente. La seconda considerazio­ ne è che il Paris St.Germain, al momento, ha speso 64 milioni per tenere Cavani ai margini del gioco d’attacco, il che suona in­ sensato. Blanc vuole un centro­ campo robusto; ma Ibra e Cava­ ni ci sembrano nati per giocare il primo dietro al secondo, un tandem che al caso può scam­ biarsi i ruoli e che darebbe al Psg una penetrazione centrale

senza pari. Può darsi che Blanc ci arrivi coi tempi necessari al suo spogliatoio. Avvio La partenza frizzante del Monaco viene immediata­ mente frustrata dal vantaggio parigino. L’azione parte da un lancio di Thiago Silva per Ma­ xwell. Posizione sospetta, ma il guardalinee non segnala nulla: il gol è una classica spaccata kung­fu di Ibra sul cross al ba­ cio del suo pesce­pilota storico. Siccome entrambi sono assistiti del popolare Mino Raiola, men­ tre i pezzi da novanta del Mona­ co «appartengono» a Jorge

Gli errori Rivista a distanza di qualche mese dal trionfo di Ancelotti, la Parigi di Blanc continua a essere una monar­ chia assoluta di Ibra, che in­ venta giocate formidabili ma al momento buono ne sbaglia almeno tre di colossale perico­ losità: un colpo di testa a porta spalancata, un assist troppo lungo a Lavezzi e un tacco sul­ l’uscita di Subasic che incoccia sul corpo del portiere. Poco Cavani, come dall’altra parte c’è poco Falcao, ben controlla­ to da Marquinhos dopo l’usci­ ta molto prematura di Thiago Silva. Forse gli avevano detto della disperante prova della difesa del Milan, e voleva sali­ re su un aereo... © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 LIGUE 1 6° TURNO S

IERI Lorient­ Bordeaux 3­3; Lione­ Nantes 3­1; Nizza­ Valenciennes 4­0; Psg­ Monaco 1­1. CLASSIFICA Monaco 14; St. Etienne, Psg 12; Marsiglia, Rennes, Nizza 11; Lilla, Lione 10; Reims 9; Bastia, Evian 8; Nantes, Montpellier, Lorient 7; Tolosa 6; Guingamp, Bordeaux 5; Valenciennes, Ajaccio 3; Sochaux 2.


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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

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PRIMA DIVISIONE GIRONE A 4a GIORNATA l’Analisi DI NICOLA BINDA twitter@NickBinda

Tre situazioni che valgono mille emozioni

Ci sono una capolista virtuale, una provincia che festeggia e il capoluogo di una splendida terra che piange. Umori e sentimenti contrastano e si rincorrono per tutta l’Italia in un bagno di emozioni coinvolgente. Pensate all’AlbinoLeffe, che ha agganciato Pro Vercelli ed Entella: il caos societario (arrivi da lontano e diversi addii nel club) è alla base del caso-Pontiggia,

che domani (o i tempi si allungano ancora?) dovrebbe portare allo 0-3 a tavolino e quindi a un passo indietro in classifica. Molte più certezze nella provincia di Pisa, che ha le sue squadre in vetta: quella del capoluogo, in forma smagliante, divide il trono con i cugini del Pontedera, che hanno due attaccanti micidiali e il miglior attacco della categoria.

L’AlbinoLeffe balza in vetta Ma è virtuale Segna Girasole, battuta la Pro Patria Però c’è il caso­Pontiggia sub­judice PRO PATRIA

0

ALBINOLEFFE

1

MARCATORE Girasole al 13’ s.t. PRO PATRIA (4­3­1­2) Messina 6; Spanò 6,5 (dal 26’ s.t. Taino 6), Nossa 6, Polverini 6, Mignanelli 6; Bruccini 6, Cal­ zi 6, Casiraghi 5,5; Giannone 5,5 (dal 10’ s.t. Gabbianelli 6); Serafini 6, Siega 5,5 (dal 20’ s.t. Mella 5,5). (Feola, De Biasi, Giorno, Moscati). All. Colombo 5,5. ALBINOLEFFE (4­3­1­2) Offredi 6; Sal­ vi 6, Piccinni 6 (dal 17’ s.t. Ondei 6), Allie­ vi 6,5, Regonesi 6,5; Girasole 7, Tau­ gourdeau 6,5, Maietti 6,5; Corradi 6 (dal 16’ s.t. Hetemaj 5,5); Pesenti 6,5, Cisse 5,5 (dal 10’ s.t. Viola 5,5). (Amadori, Be­ duschi, Calì, Gazo). All. Madonna 6,5. ARBITRO Sacchi di Macerata 6. NOTE paganti 373, abbonati 480, in­ casso di 7.737 euro. Ammoniti Piccinni, Hetemaj, Salvi e Calzi. Angoli 4­5.

ALDO RESTELLI BUSTO ARSIZIO (Va)

L’AlbinoLeffe vince di mi­ sura sul campo della Pro Patria e conquista il primato che re­ sta, al momento, in sospeso in attesa che il giudice sportivo si pronunci in settimana sul caso

Pontiggia e che potrebbe tra­ mutare il 2­2 casalingo con la Cremonese in uno 0­3 a tavoli­ no. Una vittoria, quella dell’Al­ binoLeffe, tutto sommato me­ ritata contro una Pro Patria che si è battuta generosamente, ma che ha dimostrato parecchi li­ miti in fase offensiva. Primo tempo equilibrato La

partita ha visto una buona par­ tenza dei bergamaschi sospinti da Girasole e Pesenti: al 18’ Cis­ se, libero, dal limite dell’area ha sparato alto. Da quel mo­ mento la partita è stata più equilibrata e proprio sul finire del primo tempo c’è stata l’uni­ ca conclusione in porta della Pro Patria: punizione di Bruc­ cini respinta da Offredi. Nel se­ condo tempo l’AlbinoLeffe ha fatto subito vedere la propria superiorità tecnica, ha attacca­ to con più pericolosità grazie anche ad alcuni accorgimenti attuati da Madonna, con Cor­ radi al fianco di Pesenti in at­ tacco e Girasole più nel vivo del

Clima ben diverso nel Salento, dove splende il sole ma non per il Lecce, coperto da nubi nerissime: quarta sconfitta, Miccoli seriamente infortunato e un allenatore come Moriero che cammina sui pezzi di vetro e che stavolta dovrebbe essere al capolinea; fino a quando la società cercherà sostituti di alto lignaggio però continuerà a ricevere sinceri «no grazie», quindi sarebbe

il caso di tornare con i piedi per terra se non si vuole buttare un’altra stagione. Ps. La tanto discussa età media adesso ha un riscontro scientifico. Non è solo la Lega Pro ad avere in mano i dati dei calciatori schierati: il centro studi Sport Academy ha realizzato una app per iPad per farsi da soli i calcoli. Ottima idea. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marsura interrompe il volo Pro Vercelli

Michael Girasole, 24 LIVERANI

gioco. Pesenti, al 7’, ha costret­ to Messina a salvare di testa fuori dall’area. Poco dopo il gol vittoria, di Girasole, che ha sor­ preso il portiere di testa dopo un batti e ribatti in area. I cam­ bi non hanno cambiato la parti­ ta: la Pro Patria ha cercato di portarsi in avanti, ma non è riuscita a creare pericoli da­ vanti a Offredi. All’AlbinoLeffe si sono aperte così praterie per portare pericolosi contropiede e, nel finale, per due volte Viola davanti a Messina si è fatto de­ viare le conclusioni in angolo. Caso Pontiggia Madonna è apparso soddisfatto della pro­ va della sua squadra anche se ha considerato quella contro la Pro Patria la partita più compli­ cata tra quelle giocate finora. E sul caso Pontiggia ha precisato: «Se abbiamo sbagliato, non lo abbiamo fatto per barare, visto che il ragazzo ha giocato per venti minuti senza incidere sul risultato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRO VERCELLI

2

FERALPI SALO’

2

MARCATORI Marchi (PV) al 19’ p.t.; Greco (PV) al 20’, Marsura (FS) al 29’ e al 33’ s.t. PRO VERCELLI (4­4­2) Russo 5,5; Mar­ coni 6,5, Ranellucci 6, Cosenza 6,5, Sca­ glia 6; Pepe 5 (dall’8’ s.t. Erpen 6), Scavo­ ne 6,5, Ardizzone 6, Ruggiero 6 (dal 33’ s.t. Disabato 6); Marchi 7,5, Greco 7 (dal 30’ s.t. Gomez 6). (Ambrosio, Bani, Cancellot­ ti, Belfasti). All. Scazzola 5,5. FERALPI SALO’ (3­4­3) Branduani 6; Carboni 6 (dal 23’ s.t. Veratti 6,5), Leonar­ duzzi 5,5, Magli 5,5; Fabris 6,5, Pinardi 6,5 (dal 35’ s.t. Tantardini 6), Milani 6, Dell’Or­ co 6; Bracaletti 6, Miracoli 6, Marsura 8. (Pascarella, Rosato, Broli, Rovelli, Coglia­ ti). All. Scienza 6,5. ARBITRO Ros di Pordenone 5,5. NOTE paganti 1.821, abbonati 801, incas­ so di 9.744 euro. Amm. Pinardi. Angoli 4­3.

RAFFAELLA LANZA VERCELLI

Un blackout di quattro minuti della Pro Vercelli per­ mette alla Feralpi Salò di ria­ prire una gara che sembrava ormai indirizzata sui binari vercellesi. La squadra di Scaz­ zola fa la partita per più di 70 minuti, si porta sul 2­0, poi cala e perde di lucidità: questo per­ mette ai lombardi di mettere a segno un uno­due micidiale che trasforma il quasi successo dei padroni di casa in un pareg­ gio. La Pro Vercelli si fa vedere subito nell’area piccola dei bre­ sciani con una bella azione co­ rale al 15’: Scaglia crossa a cen­

tro area per Marchi che appog­ gia per Greco; l’attaccante cal­ cia a fil di palo. Prove generali di gol: al 19’ sempre Scaglia, su punizione, serve alla perfezio­ ne Marchi, che di testa insacca. La Pro Vercelli ci prende gusto e continua a giocare con il pie­ de pigiato sull’acceleratore: al 34’ Marchi, sul filo del fuori­ gioco, supera Branduardi in uscita, ma non riesce a inqua­ drare la porta. Un brivido che non scuote la Feralpi, più spet­ tatrice che protagonista. Rimonta Nelle ripresa sono ancora i vercellesi i padroni del campo: al 20’ Greco con un tiro a giro, su cross di Erpen, segna il 2­0. L’errore dei padroni di casa è di pensare di avere in mano la partita. Invece, la Fe­ ralpi, complice anche i cambi azzeccati da Scienza, guada­ gna metri e viene premiata. Al 29’ Marsura su cross di Miraco­ li e velo di Veratti, vince una se­ rie di rimpalli e di tacco mette la palla alle spalle di Russo. Quattro minuti dopo ancora Marsura protagonista, questa volta dai venti metri: calcia in porta una gran fucilata contro cui Russo non riesce a opporsi. Doppietta che permette alla Feralpi di festeggiare e che spe­ gne il sorriso sulle labbra della Pro Vercelli, che resta ugual­ mente in vetta alla classifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LUMEZZANE

1

CARRARESE

0

CREMONESE

1

COMO

3

PAVIA

0

ENTELLA

1

REGGIANA

2

SAVONA

2

ALTO ADIGE

2

SAN MARINO

1

Il Lumezzane si illude con Torregrossa Ma l’Entella recupera

De Silvestro­Viapiana e la Reggiana va La Carrarese in crisi

Il Savona è cinico Prima sconfitta per la Cremonese

Il Como in casa vola L’Alto Adige va k.o. nonostante Campo

Guarco nel recupero: colpo del San Marino Pavia, altra sconfitta

MARCATORI Torregrossa (L) su rigore al 41’ p.t.; Moreo (E) al 16’ s.t. LUMEZZANE (3­5­2) Bason 6; Biondi 7, Guagnetti 6,5, Montico­ ne 6; Carlini 6,5 (dal 20’ s.t. Fran­ chini 6), Russo 6,5, Maita 6,5, Gatto 6 (dal 29’ s.t. Gabriel 6), Be­ nedetti 6,5; Torregrossa 7, Ga­ luppini 7 (dal 42’ s.t. Ganz s.v.). (Dalle Vedove, Prevacini, Quag­ giotto, Talato). All. Marcolini 6,5. ENTELLA (4­3­3) Paroni 6; Volpe 6, Cesar 6, Russo 5, Pedrelli 5,5; Staiti 6,5 (dal 42’ s.t. Padella s.v.), Di Tacchio 6, Raggio Garibaldi 5,5 (dal 17’ s.t. Sarno 6); Marchi 5,5, Magnaghi 6 (dal 17’ s.t. Rosso 6), Moreo 6,5. (Zanotti, Cecchini, Guerra, Argeri). All. Prina 6. ARBITRO Melidoni di Frattamag­ giore 6,5. NOTE spettatori 600 circa; pa­ ganti, abbonati e incasso non co­ municati. Ammoniti Monticone, Di Tacchio e Pedrelli. Angoli 6­3.

MARCATORI De Silvestro al 17’ p.t.; Viapiana al 26’ s.t. CARRARESE (4­3­1­2) Nodari 5; Bregliano 6,5, Benassi 6, Battistini 6, Vannucci 6 (dal 18’ s.t. Zanchi 6); Belcastro 5 (dal 27’ s.t. Pescatore s.v.), Calvi 5, Dettori 5 (dal 5’ s.t. Merini 6); Beltrame 5; Mancuso 4,5, Cellini 5. (Di Vincenzo, Videtta, Geroni, Tognoni). All. Braghin 5,5. REGGIANA (4­2­3­1) Bellucci 6; Bandini 6, Solini 6,5, Dametto 6,5, Possenti 6; Zanetti 6,5, Parola 6,5; De Silvestro 7, Alessi 7 (dal 25’ s.t. Viapiana 7), Cavion 7 (dall’11’ s.t. Rampi 6); Cais 6 (dal 17’ s.t. Ana­ stasi 6,5). (Leone, Piccinelli, Cos­ sentino, Antonelli). All. Battistini 6,5. ARBITRO Abisso di Palermo 6. NOTE spettatori 1.000 circa, pa­ ganti e abbonati non comunicati, incasso di 5.720 euro. Espulso Mancuso al 46’ p.t.; ammoniti Bel­ castro, Calvi, Zanchi, Alessi, Pos­ senti, Parola, Zanetti, Parola e Anastasi. Angoli 10­4.

MARCATORI Cristiani (C) al 9’ p.t.; Le Noci (C) al 10’, Campo (A) al 17’, Giosa (C) al 30’, Campo (A) al 37’ s.t. COMO (3­5­2) Melgrati 5,5; Am­ brosini 6, Giosa 6,5, Marchi 5,5; Palomeque 5, Schenetti 7, Ardito 6,5 (dal 14’ s.t. Fietta 6,5), Cristiani 6,5 (dal 29’ s.t. Piredda s.v.), Don­ narumma 6,5; Perna 6, Le Noci 6 (dal 25’ s.t. Gammone 6). (Crispi­ no, Redolfi, Piana, Defendi). All. Colella 6,5. ALTO ADIGE (4­3­3) Micai 5,5; Ia­ coponi 5,5, Kiem 6, Cappelletti 5, Martin 6; Vassallo 5,5 (dal 17’ s.t. Turchetta 5,5), Furlan 6, Branca 6; Campo 7, Ekuban 5,5 (dal 7’ s.t. Dell’Agnello 5,5), Corazza 5,5. (To­ nozzi, Bassoli, Molinelli, Innocenti, Fink). All. D’Anna 6. ARBITRO Pierro di Nola 5,5. NOTE paganti 470, abbonati 945, incasso di 7.930,24 euro. Espulso Palomeque al 32’ s.t.; ammoniti Ia­ coponi, Ardito, Cristiani, Furlan e Giosa. Angoli 5­1.

MARCATORE Guarco al 48’ s.t. PAVIA (4­3­1­2) Rossi 6; Pirova­ no 6, Rinaldi 6, Sorbo 5,5, Zanini 5,5; Redaelli 5,5, Arrigoni 6, Dege­ ri 5,5 (dal 42’ s.t. De Vita 5,5); Car­ raro 6,5 (dal 36’ s.t. Romero 5,5); De Cenco 6, Speziale 5,5 (dal 19’ s.t. Calvetti 5,5). (Facchin, Reato, Ungaro, Bracchi). All. Pala 6. SAN MARINO (4­3­3) Venturi 6,5; Farina 5,5 (dal 34’ s.t. Fabbri 6), Fogacci 6,5, Paolini 6, Guarco 6,5; Pacciardi 6, Sensi 6,5, Villa­ nova 6; Del Piero 5,5 (dal 1’ s.t. Poletti 6,5), Gavilan 5,5 (dal 18’ s.t. Crocetti 6,5), Lolli 5,5. (Vivan, Pi­ gini, Magnanelli, Draghetti). All. De Argila 6,5. ARBITRO Rasia di Bassano 6,5. NOTE paganti 322, abbonati 248, incasso di 3.700 euro. Ammoniti Arrigoni e Pirovano. Angoli 9­6.

LUMEZZANE (Bs) Il Lumezzane fa soffrire la capolista Entella, ma alla fine deve accontentarsi di un punto soltanto. Più pimpante e aggressiva, la squadra di Marco­ lini passa in vantaggio in chiusura di primo tempo, al 41’. Lo scate­ nato Galuppini viene steso in area da Russo e Torregrossa, al quar­ to gol stagionale, non perdona dal dischetto. Nella ripresa il Lu­ mezzane non chiude i conti, sfruttando le occasioni avute con Russo e Torregrossa, e l’Entella ne approfitta per riaprire la parti­ ta al 16’. Sul lungo spiovente di Staiti è Moreo a incornare da po­ chi passi e a battere Bason. Nel finale di partita il Lumezzane va vicino al gol della vittoria con un colpo di testa di Galuppini, ma il risultato resta inchiodato fino alla fine sull’1­1. Sergio Cassamali

MARCATORI Cattaneo (S) al 7’, Gentile (S) al 35’ p.t.; Brighenti (C) al 27’ s.t. CREMONESE (4­3­3) Bremec 5; Abbate 6,5 (dal 36’ p.t. Bergamelli 6), Moi 6, Caracciolo 5,5, Visconti 5; Martina Rini 6, Loviso 6,5, Pa­ lermo 5,5 (dal 38’ p.t. Brighenti 7); Carlini 5,5 (dal 1’ s.t. Casoli 6), Abbruscato 5,5, Caridi 6,5. (Galli, Avogadri, Baiocco, Francoise). All. Torrente 5,5. SAVONA (4­4­2) Aresti 7; Spirito 6, Galuppo 6, Marconi 6, Giuliatto 6; Demartis 6 (dal 43’ p.t. Carta 5,5), Agazzi 6, Gentile 6,5, Catta­ neo 6,5; Cesarini 6,5 (dal 24’ s.t. Sarao 6), Virdis 5 (dal 7’ s.t. Gran­ dolfo 5,5). (Boerchio, Rudi, Rais, Marras). All. Mattu 6,5 (Corda squalificato). ARBITRO Dei Giudici di Latina 5,5. NOTE paganti 1.289, abbonati 2.366, incasso di 16.274 euro. Ammoniti Moi, Caridi, Brighenti e Sarao. Angoli 11­2.

CARRARA La Reggiana, con un gol per tempo, conquista tre punti d’oro contro una Carrarese invo­ luta e indietro di condizione in uo­ mini chiave come Dettori e Cellini, e che in più regala la superiorità numerica per un’assurda espul­ sione di Mancuso a fine primo tempo (fallaccio inutile sotto gli occhi dell’arbitro). Tra i padroni di casa pesa tantissimo l’assenza del difensore Teso, come già con l’Entella, al primo affondo degli ospiti, frittata difensiva, malinteso Calvi­Battistini, cross per De Sil­ vestro che insacca. La reazione è solo in un tiro di Belcastro, poi l’espulsione di Mancuso e nella ri­ presa, dopo un quarto d’ora di pressione e una chance per Meri­ ni, la Carrarese va ancora sotto: tiro senza pretese di Viapiana, No­ dari parte in ritardo ed è 0­2. Massimo Braglia

CREMONA Due tiri nello specchio della porta e due gol. Un Savona cinico e robusto espugna lo Zini e infligge alla Cremonese la prima sconfitta stagionale. I grigiorossi di Torrente continuano a non con­ vincere in difesa. Con i due gol su­ biti ieri il conto è di sei reti incas­ sate nelle prime quattro partite. Che concretezza Il Savona ha vinto la partita nel primo tempo, non soltanto per i due gol messi a segno, ma soprattutto per il pres­ sing in mezzo al campo e per la capacità di ripartire in contropie­ de. Cremonese arruffona nella costruzione del gioco e sprecona negli ultimi sedici metri, anche per la buona barriera messa in piedi dalla formazione di Mattu. Dopo una rete annullata ad Abbate per

Federico Gentile RASTELLI fuorigioco al 5’, è la squadra ligure ad andare in rete al 7’ con Catta­ neo, bravo a girare quasi dal fon­ do su suggerimento di Cesarini dalla destra. Il portiere Bremec non è parso nella posizione giusta per poter intervenire. La Cremo­ nese sfiora il pareggio con Caridi tre volte e Carlini (bravo Aresti a parare), ma è ancora il Savona ad andare in gol al 35’ su veloce con­ tropiede orchestrato da Cesarini con assist per Gentile. Bremec tocca, ma non trattiene. Carlini al 41’ si divora da un metro il gol che potrebbe riaprire la partita e l’al­ lenatore Torrente interviene. Dentro Brighenti per uno spento Palermo, Bergamelli per l’infortu­ nato Abbate e Caridi per Casoli. Senso unico Nella ripresa c’è in campo solo la Cremonese, che va a sbattere contro il portiere Arsti, bravo a deviare un colpo di testa di Moi al 15’. Brighenti, sicura­ mente il migliore in campo, riapre la partita al 27’ con un tocco sot­ tomisura su assist di Loviso. Al 42’ Aresti para prima su Visconti e sulla ribattuta è bravo a salvare su Moi da due passi. Resta miste­ riosa la segnalazione dell’arbitro di un solo minuto di recupero, che fa imbestialire i giocatori e i tifosi. Giorgio Barbieri

COMO Secondo successo casa­ lingo del Como dopo una gara ric­ ca di gol. Parte bene la squadra di Colella, che segna subito dopo 9’ con un tiro di Cristiani dal limite. Per gli ospiti un gol sbagliato in contropiede al 20’ da Ekuban. I co­ maschi raddoppiano a inizio ripre­ sa con l’ex Le Noci, che raccoglie la palla ribattuta dal palo su con­ clusione di Schenetti proprio mentre gli ospiti stanno cercando il pari. Campo, il migliore dei suoi, trova il tiro vincente sfruttando una mischia a pochi passi dalla porta al 17’, ma è ancora il Como a passare alla mezz’ora, con Giosa che raccoglie di testa un tiro di Schenetti dal corner. Il Como re­ sta in dieci per la doppia ammoni­ zione a Palomeque, ma l’Alto Adige riesce soltanto ad accorciare, con un diagonale ancora di Campo. l.c.

PAVIA Al terzo dei sei minuti di recupero il San Marino sbanca Pavia e ottiene la sua seconda vittoria in campionato. Per la for­ mazione di Pala, invece, si tratta del secondo passo falso conse­ cutivo dopo il k.o. in trasferta con l’Alto Adige. La prima occasione è però dei padroni di casa, con Venturi che smanaccia in corner un tiro di Carraro smorzato da Fogacci. Al 37’ Degeri pesca De Cenco che stoppa il pallone di petto e di sinistro impegna il por­ tiere. E in chiusura di primo tem­ po una conclusione ancora di Carraro finisce di poco a lato. La ripresa si apre con una punizione di Arrigoni deviata in corner da Venturi. Al 21’ però, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Sensi, un’incornata di Crocetti va a sbattere contro la traversa. E in pieno recupero ancora Sensi dal­ la bandierina pesca Guarco, che di testa regala la vittoria al San Marino. Michele Lanati

Girone A CLASSIFICA SQUADRE

PT

ALBINOLEFFE 10 PRO VERCELLI 10 ENTELLA 10 REGGIANA 7 CREMONESE 7 VENEZIA 6 SAVONA 6 COMO 6 VICENZA 6 SAN MARINO 6 ALTO ADIGE 4 LUMEZZANE 4 FERALPI SALO' 4 CARRARESE 3 PAVIA 3 PRO PATRIA 0

G 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4

PARTITE V N P 3 1 0 3 1 0 3 1 0 2 1 1 2 1 1 2 0 2 2 0 2 2 0 2 2 0 2 2 0 2 1 1 2 1 1 2 1 1 2 1 0 3 1 0 3 0 0 4

RETI F S 9 5 7 4 5 2 6 3 8 6 8 8 6 6 5 5 5 5 3 7 8 7 8 8 5 8 5 5 3 8 1 5

UPROMOSSE UPLAYOFF

RISULTATI CARRARESE­REGGIANA COMO­ALTO ADIGE CREMONESE­SAVONA LUMEZZANE­ENTELLA PAVIA­SAN MARINO PRO PATRIA­ALBINOLEFFE PRO VERCELLI­FERALPI SALO' VENEZIA­VICENZA

0­2 3­2 1­2 1­1 0­1 0­1 2­2 2­1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 6 OTTOBRE ore 15 ALBINOLEFFE­PRO VERCELLI ALTO ADIGE­LUMEZZANE FERALPI SALO'­CARRARESE PAVIA­VENEZIA REGGIANA­CREMONESE SAN MARINO­PRO PATRIA SAVONA­COMO VICENZA­ENTELLA

MARCATORI 5 RETI Marchi (1, Pro Vercelli). 4 RETI Pesenti (AlbinoLeffe); Torregrossa (1, Lumezzane). 3 RETI Campo (1, Alto Adige); Marsura (Feralpi Salo’). 2 RETI Girasole (AlbinoLeffe); Bassoli (1, Alto Adige); Pescatore (Carrarese); Abbruscato, Brighenti e Caridi (Cremonese); Guerra e Moreo (Entella); Miracoli (Feralpi Salo’); Belotti (Lumezzane); Greco (Pro Vercelli); Viapiana (Reggiana); Gentile (Savona); Cori e Maracchi (Venezia).

Girone B CLASSIFICA SQUADRE

PT

PONTEDERA PISA CATANZARO BENEVENTO L'AQUILA FROSINONE PRATO GROSSETO SALERNITANA PERUGIA VIAREGGIO ASCOLI (­1) PAGANESE NOCERINA GUBBIO BARLETTA LECCE

10 10 8 7 7 7 6 5 4 4 3 3 3 3 2 1 0

G 4 4 4 3 4 4 4 4 3 3 4 4 4 4 3 4 4

PARTITE V N P 3 1 0 3 1 0 2 2 0 2 1 0 2 1 1 2 1 1 1 3 0 1 2 1 1 1 1 1 1 1 0 3 1 1 1 2 1 0 3 0 3 1 0 2 1 0 1 3 0 0 4

RETI F S 11 6 8 3 4 2 7 3 5 3 4 3 2 0 6 7 4 4 4 5 4 5 3 5 3 5 6 9 2 3 0 4 4 10

UPROMOSSE UPLAYOFF

RISULTATI ASCOLI­L'AQUILA FROSINONE­BARLETTA GROSSETO­PERUGIA LECCE­CATANZARO PISA­NOCERINA PRATO­GUBBIO SALERNITANA­PONTEDERA VIAREGGIO­PAGANESE ha riposato BENEVENTO

1­3 1­0 2­0 1­2 5­2 0­0 1­2 0­1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 29 SETTEMBRE ore 15 BARLETTA­SALERNITANA CATANZARO­PISA GUBBIO­GROSSETO L'AQUILA­VIAREGGIO NOCERINA­FROSINONE (venerdì 27, ore 20.45) PAGANESE­PRATO PERUGIA­LECCE PONTEDERA­BENEVENTO riposa ASCOLI

MARCATORI 4 RETI Arma (1, Pisa); Arrighini (Pontedera). 3 RETI Miccoli (Lecce); Grassi (2, Pontedera). 2 RETI Tripoli (Ascoli); Evacuo (1) e Mengoni (Benevento); Martignago (Catanzaro); Giovio e Obodo (Grosseto); De Sousa (L’Aquila); Danti (1) e Lepore (1, Nocerina); Eusepi (Perugia); Martella (Pisa); Ginestra (1, Salernitana).


30

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 4a GIORNATA ghe di Lepore e Ficarrotta, e gli inserimenti di Sabbione. Ma una volta in vantaggio, il Pisa prende le misure e gioca come si fosse sempre sullo 0­0.

Show del Pisa Arma è super Nocerina k.o.

Rosso Palma Gli ospiti non

La squadra di Pagliari fa tre gol di testa Il tecnico: «Ce la giochiamo con le big» PISA

5

NOCERINA

2

MARCATORI Arma (P) al 13’, Sampietro (P) al 45’ p.t.; Arma (P) su rigore al 3’, Danti (N) al 16’, Martella (P) al 19’, Napoli (P) al 33’, Danti (N) su rigore al 40’ s.t. PISA (4­4­2) Pugliesi 6; Pellegrini 6,5, Rozzio 6, Goldaniga 6, Kosnic 6; Cia 6 (dal 17’ s.t. Napoli 6,5), Mingazzini 6,5, Sampietro 7, Martella 7,5 (dal 28’ s.t. Caputo 6); Arma 7,5 (dal 33’ s.t. For­ te s.v.), Giovinco 6,5. (Provedel, Lucarelli, Melis, Bollino). All. Pagliari 7,5. NOCERINA (4­3­3) Gragnaniello 5,5; Kalombo 5,5, Hottor 4,5, De Franco 4,5, Vitale 6; Sabbio­ ne 5,5, De Palma 5, Remedi 5 (dal 1’ s.t. Jara Martinez 6); Ficarrotta 5,5 (dall’8’ s.t. Pontos 5,5), Danti 6,5, Lepore 6 (dal 20’ s.t. Vilkaitis 6). (Falcone, Crialesi, Cristofari, Jogan). All. Fonta­ na 6. ARBITRO Guccini di Albano Laziale 5,5. NOTE paganti 2.603, abbonati 1.997, incasso di circa 45.000 euro. Espulso Palma al 47’ p.t.; am­ moniti De Franco, Hottor e Pugliesi. Angoli 8­2

ALESSIO CARLI PISA

Ancora in testa alla clas­ sifica colpendo con la testa. Per il Pisa tre incornate nei cinque gol con i quali schianta la Nocerina e tanta materia grigia nel leggere la partita: «Faccio i complimenti ai ra­ gazzi per come hanno guidato il gioco per tutti i 95 minuti disputati» dice un Dino Pa­ gliari felice per «quel che stia­ mo costruendo: un gruppo che può giocarsela con le fa­ vorite». Arma letale La forza dei ne­ razzurri è nell’attacco. Giu­

Rachid Arma, 28 anni DAPRESS

seppe Giovinco è imprendibi­ le (anche se spreca troppo sotto porta), Cia imprevedibi­ le, Napoli entra dalla panchi­ na e si sblocca, Martella è multitasking: copre, spinge, dispensa assist e segna. Su tutti, svetta però Arma, e non solo per come sul traversone di Martella ruba il cielo a Hot­ tor (centrocampista adattato a difensore centrale) per infi­ lare l’1­0. Primo a fare pres­ sing e riferimento di ogni tra­ ma di gioco, il marocchino ap­ pena si muove fa ballare una difesa ospite in piena emer­ genza, con tre titolari fuori. La Nocerina, che fin qui era imbattuta, prova a giocarsela con improvvisi lanci per le fu­

riescono più a superare la me­ tà campo, la squadra di Pa­ gliari preme alla ricerca del raddoppio, che arriva al 45’ con un rasoterra di Sampie­ tro. L’arbitro fa ripetere la bat­ tuta agli ospiti, Palma (già ammonito) ha un gesto di stizza e si prende il secondo giallo. Fontana passa al 3­4­2, ma nell’intervallo non fa in tempo a dare istruzioni ai suoi, che alla ripresa del gioco Giovinco cade a contatto con De Franco: rigore che Arma realizza con un rasoterra. Dieci anni dopo La Nocerina si dissolve nonostante il gran gol di Danti (tiro all’incrocio defilato sulla fascia), che poi nel finale ottiene e realizza il rigore del definitivo 5­2. Nel mezzo il Pisa sciupa tanto ma con i colpi di testa di Martella (cross di Napoli) e Napoli (as­ sist di Napoli) dopo dieci anni festeggia una cinquina al­ l’Arena Garibaldi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Pontedera colpisce La Salernitana affonda SALERNITANA

1

PONTEDERA

2

MARCATORI Arrighini (P) al 36’ p.t.; Guaz­ zo (S) al 34’, Grassi (P) su rigore al 39’ s.t. SALERNITANA (4­3­3) Iannarilli 6; Lucia­ ni 5, Molinari 4,5, Siniscalchi 5,5, Piva 5; Montervino 5, Esposito 5 (dal 42’ s.t. To­ pouzis 4), Volpe 5,5; Foggia 6 (dal 31’ s.t. Capua s.v.), Ginestra 5,5, Gustavo 5,5 (dal 12’ s.t. Guazzo 6). (Berardi, Tuia, Rizzi, Per­ petuini). All. Sanderra 5. PONTEDERA (5­3­2) Ricci 6,5; Regoli 6, Pezzi 6,5, Gonnelli 6, Verruschi 6 (dal 35’ s.t. Gasbarro s.v.), Pastore 6 (dal 18’ s.t. Vettori 6); Bartolomei 6, Caponi 6,5, Di No­ ia 6 (dal 24’ s.t. Settembrini 5,5); Grassi 7,5, Arrighini 7. (Lenzi, D’Agostino, Picone, Romiti). All. Indiani 7. ARBITRO Piccini di Forlì 6. NOTE paganti 4.348, abbonati 4.750, in­ casso nc. Espulsi Siniscalchi al 37’ s.t., Montervino al 47’ s.t. e Topouzis al 50’ s.t.; amm. Luciani, Bartolomei, Settembrini, Gonnelli, Guazzo e Gasbarro. Angoli 4­4.

GIOVANNI VITALE SALERNO

Vola il Pontedera, affonda la Salernitana. Fischi a Sander­ ra, più che alla squadra, ma l’al­ lenatore non rischia. «Ha tutta la nostra fiducia» ha rimarcato Marco Mezzaroma co­patron

del club. Non fa una grinza l’esi­ to di una partita che ha depres­ so la squadra di casa ­ penalizza­ ta dalle leggerezze difensive ­ ed esaltato quella toscana, bra­ va nello sfruttare spazi e occa­ sioni e ancora in vetta (col Pisa). Rivincita E’ stata la partita­ri­ vincita di Grassi, in prestito al Pontedera proprio dalla Saler­ nitana, che non ha esultato do­ po aver trasformato il rigore della vittoria. Delusione, inve­ ce, per Foggia: arrivato alla 350a da professionista, ha colpito due pali. Il vantaggio toscano arriva sull’asse Grassi­Arrighi­ ni, più veloce di Molinari e più agile di Iannarilli. Nella ripresa la Salernitana reclama un rigo­ re (Siniscalchi spinto) e pur at­ taccando con poca lucidità pa­ reggia con un diagonale di Guazzo. Finisce però per sbilan­ ciarsi e subisce l’ennesimo af­ fondo di Arrighini: sacrosanti rigore ed espulsione di Siniscal­ chi. Finale incandescente: espulsi Montervino per due gialli e Topouzis per reazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LECCE

1

ASCOLI

1

FROSINONE

1

GROSSETO

2

VIAREGGIO

0

PRATO

0

CATANZARO

2

L’AQUILA

3

BARLETTA

0

PERUGIA

0

PAGANESE

1

GUBBIO

0

Lecce, adesso è crisi nera Oggi l’esonero di Moriero Gran balzo del Catanzaro

L’Aquila in trasferta vola De Sousa colpisce ancora L’Ascoli dura un tempo

Il Frosinone torna a gioire Altobelli firma il riscatto Barletta sempre più giù

Grosseto, primo successo Il Perugia sbatte su Lanni: due pali e un rigore fallito

Si sblocca la Paganese Maurizi, gioia dopo 2 anni Viareggio punito dagli ex

Caldo e campo sconnesso A Prato vince lo sbadiglio Ma Brunelli è imbattibile

MARCATORI Marchi (C) al 7’ p.t.; D’Am­ brosio (L) al 2’, Fioretti (C) al 20’ s.t. LECCE (4­3­1­2) Bleve 5; D’Ambrosio 5, Martinez 6, Ferrero 4,5, Nunzella 4,5; Me­ lara 5,5, Amodio 5,5 (dal 18’ s.t. Vinetot 5), Salvi 6; Bellazzini 5,5 (dal 32’ s.t. Ferreira Pinto s.v.); Zigoni 5,5, Miccoli 5,5 (dal 37’ p.t. Beretta 5,5). (Perucchini, Sales, Mo­ naco, Doumbia). All. Moriero 5. CATANZARO (4­3­1­2) Bindi 6,5; Catac­ chini 6, Rigione 6,5, Ferraro 6,5, Sabatino 6; Marchi 7 (dal 31’ s.t. Casini s.v.), Vitiello 6,5, Benedetti 6,5; Martignago 6,5 (dal 12’ s.t. Fiore 5,5); Germinale 6, Fioretti 6,5 (dal 41’ s.t. Tortolano s.v.). (Scuffia, Orchi, Cal­ varese, Uliano). All. Brevi 6,5. ARBITRO Giovani di Grosseto 6. NOTE paganti 1.677, abbonati 2.216, incas­ so di 27.745,47 euro. Espulsi Ferrero al 16’ s.t. e D’Ambrosio al 34’ s.t.; ammoniti Nun­ zella, Vitiello, Marchi, D’Ambrosio e Fer­ reira Pinto. Angoli 12­3.

MARCATORI De Sousa (LA) al 24’, Mala­ testa (A) al 28’ p.t.; Frediani (LA) al 5’, Gal­ lozzi (LA) al 36’ s.t. ASCOLI (4­3­3) Russo 5,5; Scalise 5,5, Schiavino 5, Bianchi 5, Giacomini 5,5; Ca­ pece 5,5 (dal 32’ s.t. Randall s.v.), Pestrin 6, Colomba s.v. (dal 17’ p.t. Scognamillo 5; dal 19’ s.t. Iotti 6); Falzerano 6, Malatesta 6, Tripoli 5,5. (Piacenti, Scicchitano, Car­ pani, Gandelli). All. Vallesi 5 (squalificato Pergolizzi). L’AQUILA (4­3­3) Testa 6; Scrugli 6, Po­ mante 6,5, Zaffagnini 6, Dallamano 6; Co­ rapi 7, Carcione 6 (dal 30’ s.t. Ciotola 6), Del Pinto 6,5; Ciciretti 6,5 (dal 17’ s.t. Gal­ lozzi 6,5; dal 38’ s.t. Triarico s.v.), De Sou­ sa 6,5, Frediani 6,5. (Addario, Gizzi, Ligo­ rio, Infantino). All. Pagliari 6,5. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6. NOTE paganti 2.072, non ci sono abbona­ ti, incasso di 19.365 euro. Ammoniti Car­ cione, Scrugli, Bianchi e Ciotola. Angoli 7­4.

MARCATORE Altobelli al 44 ’p.t. FROSINONE (4­3­3) Zappino 6,5; Frabot­ ta 6, Russo 6, Biasi 6, M. Ciofani 6,5 (dal 46’ s.t. Blanchard s.v.); Soddimo 6 (dal 28’ s.t. Cesaretti 6), Frara 6,5, Altobelli 7 (dal 34’ s.t. Gessa s.v.); Aurelio 6, D. Ciofani 6, Paganini 6. (Mangiapelo, Formato, Gu­ cher, Curiale). All. Stellone 6. BARLETTA (3­5­2) Liverani 5,5; Macca­ rone 6, Camilleri 5,5 (dal 25’ s.t. Pippa 5,5), Di Bella 6; Cane 5,5 (dal 33’ s.t. Ilari 6), Prutsch 5,5, Allegretti 6, Legras 5,5 (dal 9’ s.t. Branzani 5,5), Cascione 6; D’Errico 5,5, Picci 6. (Vaccarecci, Romeo, Manto­ vani, Morsillo). All. Orlandi 5,5. ARBITRO Serra di Torino 6. NOTE paganti 568, abbonati non comuni­ cati, incasso di 3.616,00 euro. Ammoniti Legras, M. Ciofani, Russo, D’Errico, Paga­ nini e Pippa. Angoli 7­4.

MARCATORI Onescu al 24’, Obodo al 46’ p.t. GROSSETO (3­5­2) Lanni 7,5; Burzigotti 6, Terigi 6,5, Legittimo 6,5; Formiconi 6,5, Onescu 7 (dal 40’ s.t. Biraschi s.v.), Obo­ do 7, Asante 6 (dal 17’ s.t. Colombi 6,5), Di Cuonzo 6; Esposito 6 (dal 29’ s.t. Montal­ to 6), Scappini 6. (Maurantonio, Tede­ schi, Ricci, Gioè). All. Cuoghi 7. PERUGIA (4­3­3) Koprivec 6; Vitofran­ cesco 5,5, Comotto 6,5, Scognamiglio 6, Daffara 5,5 (dal 1’ s.t. Sini 5,5); Moscati 6 (dal 24’ s.t. Sprocati 6), Filipe 6, Nicco 5,5 (dal 1’ s.t. Mungo 5,5); Mazzeo 6, Eusepi 6, Fabinho 6. (Stillo, Conti, Massoni, Bji­ mine). All. Camplone 5,5. ARBITRO Rocca di Vibo Valentia 5. NOTE paganti 1.174, abbonati 427, incas­ so di 15.440 euro. Ammoniti Burzigotti, Eusepi, Legittimo, Mungo, Montalto e Co­ lombi. Angoli 2­6.

MARCATORE Panariello al 35’ s.t. VIAREGGIO (3­5­2) Gazzoli 6; Celiento 6, Lamorte 5,5, Falasco 5; Peverelli 5,5, Piz­ za 6 (dal 36’ p.t. Gemignani 6,5), Galassi 5,5, Vannucchi 6, Ferrari 5,5 (dal 32’ s.t. Marongiu s.v.); Romeo 5, De Vena 5,5 (dal 1’ s.t. Rosafio 5,5). (Furlan, Conson, Gere­ vini, Pirone). All. Miggiano 5,5. PAGANESE (3­5­2) Svedkauskas 6; Pepe 6,5, Panariello 7, Perrotta 6; Iraci 6, Ve­ lardi 6,5, Franco 6, Martinovic 6, Amelio 6; Novothny 5,5 (dal 28’ s.t. Cioffi s.v.), Wil­ liam 5,5 (dal 22’ s.t. Deli 6). (Volturo, Mono­ poli, Toppan, Ceccarelli, Schiavon). All. Maurizi 6. ARBITRO Marini di Roma 6. NOTE paganti 118, abbonati 440, incasso 4.276 euro. Ammoniti Lamorte, Falasco, Panariello, Velardi, Cioffi e Toppan (in pan­ china). Angoli 4­2

PRATO (4­3­1­2) Brunelli 7; Malomo 6, Ghinassi 6,5, Lamma 6, De Agostini 6; Ro­ man 6, Cavagna 6, Serrotti 6 (dal 44’ s.t. Cela s.v.); Corvesi 6 (dal 26’ s.t. Silva Reis 6); Tiboni 6, Benedetti 5,5 (dal 21’ s.t. Papi­ ni 6). (Layeni, Grifoni, De Pasquale, Lani­ ni). All. Esposito 6. GUBBIO (4­3­3) Pisseri 6,5; Bartolucci 6, Briganti 6,5, Ferrari 6, Giallombardo 6; Malaccari 6, Radi 6, Moroni 6 (dal 34’ s.t. Giuliacci s.v.); Caccavallo 6,5, Falconieri 6 (dal 21’ s.t. Longobardi 5,5), Di Francesco 5,5 (dal 42’ s.t. Russo s.v.). (Cacchioli, La­ ezza, Tartaglia, Domini). All. Bucchi 6. ARBITRO Bellotti di Verona 6,5. NOTE paganti 562, abbonati 49, incasso di 3.998 euro. Ammoniti Falconieri, Cac­ cavallo, Di Francesco, Bartolucci, Brunelli e Malomo. Angoli 4­6.

LECCE Anche il Catanzaro passa sui «re­ sti» del Lecce, ultimo a zero punti e in crisi profonda: oggi, probabilmente, il tecnico Moriero sarà esonerato. Per il sostituto si fa il nome di Lerda (sarebbe un ritorno), oppure Tesser, Calori, Cosmi e Serena. Vincendo con merito, la squadra di Brevi – con il lutto al braccio per la morte del tifo­ so Carlo La Forza ­ balza a quota 8, alle spalle di Pontedera e Pisa. Subito in van­ taggio con un colpo di testa di Marchi, che sfrutta un’incertezza dell’esordiente por­ tiere Bleve, il Catanzaro manca più volte il raddoppio con Fioretti, tremando solo su 2 tiri di Bellazzini. Perso Miccoli (serio in­ fortunio muscolare), il Lecce pareggia in avvio di ripresa con D’Ambrosio, ma resta in 9 per le espulsioni di Ferrero e D’Am­ brosio e incassa la rete del k.o. da Fioretti. Giuseppe Calvi

ASCOLI PICENO L’Aquila si conferma squadra da trasferta. Dopo aver espu­ gnato Lecce, gli uomini di Giovanni Pagliari hanno meritatamente vinto 3­1 sul campo di un Ascoli che, rinnovato finché si vuole, è comunque stato solo decente nel primo tempo, assolutamente inguardabile nella ripresa, rispecchiando il difficile momen­ to della società bianconera. Belle le reti degli ospiti: al 24’ p.t. Corapi ha servito in area De Sousa, destro ad incrociare e gol. Pareggio dell’Ascoli al 28’: cross di Scali­ se, ponte di Capece e di testa Malatesta insacca. Ripresa tutta degli aquilani, di nuovo in vantaggio al 5’ con un gran sini­ stro al volo di Frediani. L’Ascoli stavolta non sa reagire; è anzi Gallozzi al 36’ a fir­ mare di piatto destro il 3­1 finale. Peppe Ercoli

serie D 4 giornata Sei a punteggio pieno Pistoiese, che colpo a

Dopo 360’ solo le neopromosse Inveruno e Correggese, più Giorgione, Pordenone, Massese e Savoia sono a punteggio pieno. Al palo ci sono ancora Borgomanero, Forcoli, Isernia, Pomigliano e Rende. Sei reti per la Pianese in casa e il San Cesareo fuori. Colpo della Pistoiese (E) che vince sul campo della Colligiana e va in vetta. Il Marcianise (H) perde ma resta primo.

GIRONE E RISULTATI AREZZO­NARNESE BASTIA­SCANDICCI COLLIGIANA­PISTOIESE FIESOLECALDINE­SPOLETO FLAMINIA­SANSEPOLCRO FOLIGNO­DERUTA GUALDO C.­MONTEMURLO PIANESE­PONTEVECCHIO TRESTINA­OSTIA MARE

CLASSIFICA 4­0 Pistoiese, Pianese e Foligno p. 10; 2­1 Fiesolecaldine 9; Arezzo 0­2 8; Colligiana 7; Ostia Mare e Spoleto 6; 3­1 Gualdo C. 5; Trestina, 2­2 Sansepolcro, Flaminia, Scandicci e Bastia 4; 1­1 Montemurlo 3; Narnese 1­1 2; Deruta e Pontevecchio 1. 6­1 1­3

FROSINONE Il Frosinone batte il Barletta e si riscatta dal passo falso di Catanzaro. Il gol porta la firma di Altobelli e arriva ad un minuto dal riposo: il giovane centro­ campista va in percussione, supera con un sombrero il difensore centrale e poi di testa beffa con un delizioso pallonetto Li­ verani in uscita. Nel primo tempo non ac­ cade altro, padroni di casa in preda ad an­ sia da prestazione, ospiti abbottonati e poco incisivi. Tutt’altra musica nella ripre­ sa con il Frosinone che diventa padrone della scena, mentre cala il ritmo del Bar­ letta. Al 5’ un colpo di testa di Paganini si perde di poco a lato e al 17’ un pallonetto dal limite di D. Ciofani finisce oltre la tra­ versa. Un tiro di Frara al 27’ si stampa sul palo, ma Zappino al 45’ salva il risultato deviando in angolo una sventola di Ilari dal limite. Un po’ di tensione: allontanato dalla panchina di casa il d.s. Giannitti. Maurizio Di Rienzo

GIRONE A RISULTATI ASTI­CHIERI CARONNESE­RAPALLOBOGLIASCO CHIAVARI­NOVESE DERTHONA­LAVAGNESE GIANA­ALBESE PRO DRONERO­SESTRI LEVANTE SANTHIA'­FOLGORE CARATESE VADO­BORGOSESIA VERBANIA­VALLE D'AOSTA

GROSSETO Il Grosseto brinda alla prima vittoria stagionale sul Perugia, confezio­ nata nel primo tempo. Dopo essere stati salvati da Lanni, che ha respinto al 12’ un rigore di Mazzeo, concesso per una trat­ tenuta di Burzigotti su Fabinho, i toscani hanno sbloccato la gara con un missile di Onescu che si infila nel sette alla destra di Koprivec. Il gol rinvigorisce i marem­ mani che giocano alla pari con gli umbri, più propositivi fino a quel momento. Nel minuto di recupero Obodo finalizza un veloce contropiede aperto da Esposito con un diagonale. Nella ripresa il Perugia prova la rimonta ma i tentativi di Fabinho (15’) ed Eusepi (27’) vanno a sbattere sul palo. Nel finale è il Grosseto a sfiorare il tris con Montalto di testa e poi anche con Formiconi. Maurizio Caldarelli

GIRONE B CLASSIFICA 0­1 Borgosesia, Caronnese, Vado e Chiavari p. 8; 2­0 Novese e Chieri 6; Pro 0­0 Dronero, Asti, RapalloBogliasco e 1­1 Valle d’Aosta 5; Giana, 0­0 Sestri Levante, Derthona e Albese 4; 3­2 Santhià e Folgore 0­0 Caratese 3; Lavagnese e Verbania 2. 0­0 0­0

RISULTATI CASTELLANA­SEREGNO DARFO­PRO PIACENZA GOZZANO­CARAVAGGIO INVERUNO­SAMBONIFACESE OLGINATESE­MAPELLOBONATE PIACENZA­LEGNAGO PONTISOLA­LECCO PRO SESTO­ALZANO CENE SERIATE­BORGOMANERO

VIAREGGIO (Lu) Gli ex di turno Maurizi in panchina (non vinceva una gara di cam­ pionato proprio alla guida del Viareggio dal 16 ottobre 2011: 2­1 al Pavia) e Pana­ riello in campo, confezionano il successo della Paganese allo stadio dei Pini. Viareg­ gio sfasato e senza idee che per tutto il primo tempo non riesce a rendersi mai re­ almente pericoloso. Nella ripresa i locali si rendono pericolosi al 10’ con Vannucchi che su calcio di punizione ha colpito la tra­ versa a portiere battuto. Superato un mo­ mento di sbandamento, la Paganese ­ che veniva da tre sconfitte consecutive ­ ha messo a segno il gol partita al 35’: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Panariello si è trovato solo in mezzo all’area e con un tocco morbido ha firmato l’1­0. Infruttuo­ so l’assalto finale del Viareggio: la difesa della Paganese ha fatto muro alle ultime iniziative dei locali. Giovanni Lorenzini

GIRONE C CLASSIFICA 0­0 Inveruno p. 12; Pontisola 1­3 e Castellana 10; Piacenza e Pro Sesto 8; 0­1 Pro Piacenza, 5­0 Caravaggio e Sambonifacese 7; 3­1 Olginatese 5; Seriate e 2­2 Legnago 4; Seregno, MapelloBonate e Darfo 1­1 3; Gozzano, Lecco e 0­0 Alzano Cene 2; Borgomanero 0. 1­0

PRATO Quattro partite, zero gol al passi­ vo: il portiere Brunelli del Prato, classe ’94, scuola Milan raggiunge i 360 minuti di imbattibilità dopo il tranquillo 0­0 che la sua squadra conquista contro un Gubbio cui il pareggio stava di certo bene. Il por­ tiere di casa è reattivo nelle uniche occa­ sioni in cui ­ con Caccavallo attorno al 20’ della ripresa ­ gli umbri si fanno pericolosi. Per il resto, Prato che dirige le operazioni con buona continuità, ma senza forzare i ritmi. Il cambio di passo per i padroni di casa arriva a metà ripresa con l’ingresso di Silva Reis, recuperato in extremis. Pra­ to più incisivo e Pifferi deve impegnarsi su deviazione di Longobardi da punizione di Serrotti e su una conclusione dello stesso Silva Reis. Alla fine Bucchi ed Esposito concordi nell’indicare nel gran caldo e nel­ le condizioni del campo le cause di una ga­ ra di certo pochissimo spettacolare. Piero Ceccatelli

GIRONE D

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

BELLUNO­FERSINA PERGINESE 2­0 GIORGIONE­MONFALCONE 1­0 MARANO­SAN PAOLO 5­0 MEZZOCORONA­DRO 2­1 PORDENONE­SACILESE 1­0 TAMAI­SANVITESE 0­0 TRIESTINA­ESTE 0­1 TRISSINO VALDAGNO­UNION RIPA 3­1 VITTORIO FALMEC­MONTEBELLUNA 1­1

Giorgione e Pordenone p. 12; Marano 10; Trissino Valdagno e Vittorio Falmec 7; Tamai e Sacilese 6; Belluno, Este e San Paolo 5; Mezzocorona, Montebelluna, Triestina e Dro 4; Fersina Perginese 3; Sanvitese 2; Union Ripa e Monfalcone 1.

CASTELFRANCO­RICCIONE CORREGGESE­ATLETICO MONTICHIARI FORCOLI­ROMAGNA CENTRO FORTIS JUVENTUS­CLODIENSE LUCCHESE­FORMIGINE MASSESE­FIDENZA MEZZOLARA­IMOLESE PALAZZOLO­SANCOLOMBANO THERMAL ABANO­CAMAIORE

CLASSIFICA 1­0 Correggese e Massese p. 12; Thermal Abano 2­1 10; Castelfranco 8; 0­2 Fortis Juventus, Mezzolara e Lucchese 7; 4­3 Romagna Centro e 1­0 Formigine 6; Palazzolo, Sancolombano e 3­0 Camaiore 4; Atletico 3­2 Montichiari (­1) 3; Clodiense e Riccione 2; 0­0 Imolese e Fidenza 1; 1­0 Forcoli 0.

PROSSIMO TURNO DOMENICA 29 SETTEMBRE ore 15

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Albese­Pro Dronero; Borgosesia­Verbania; Chieri­ Derthona; Folgore Caratese­Caronnese; Lavagnese­ Vado; Novese­Giana; RapalloBogliasco­Chiavari; Sestri Levante­Asti; Valle d’Aosta­Santhià.

Alzano Cene­Darfo; Caravaggio­Olginatese; Gozzano­ Inveruno; Lecco­Seriate; Legnago­Borgomanero; MapelloBonate­Castellana; Pro Piacenza­Piacenza (ore 20.30); Sambonifacese­Pontisola; Seregno­Pro Sesto.

Dro­Giorgione; Este­Trissino Valdagno; Marano­ Mezzocorona; Monfalcone­Belluno; Montebelluna­ Triestina; Sacilese­Tamai; San Paolo­Vittorio Falmec; Sanvitese­Fersina Perginese; Union Ripa­Pordenone.

Atletico Montichiari­Massese; Camaiore­Fortis Juventus; Clodiense­Correggese; Fidenza­Castelfranco; Formigine­ Romagna Centro; Imolese­Forcoli; Riccione­Lucchese; Sancolombano­Mezzolara; Thermal Abano­Palazzolo.

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

RISULTATI AMITERNINA S.­AGNONESE ANCONA­CIVITANOVESE BOJANO­MATELICA GIULIANOVA­FERMANA ISERNIA­FANO JESINA­RENATO CURI MACERATESE­CELANO RECANATESE­TERMOLI SULMONA­VIS PESARO

CLASSIFICA 3­0 Civitanovese p. 8; Termoli, Vis Pesaro, 1­1 Ancona (­1), Agnonese e 0­2 Giulianova 7; Sulmona 6; Fermana, Amiternina S., 2­1 Fano, Matelica, 0­2 Maceratese e Jesina 5; Celano, Recanatese e 1­0 Bojano 4; Renato Curi 2; 1­0 Isernia 0. 0­2 2­2

RISULTATI ANZIOLAVINIO­PALESTRINA BUDONI­ASTREA ISOLA LIRI­ARZACHENA LATTE DOLCE­SELARGIUS LUPA ROMA­SORA MACCARESE­FONDI OLBIA­PORTO TORRES SANTA MARIA MOLE­SAN CESAREO TERRACINA­CYNTHIA

CLASSIFICA 2­0 San Cesareo p. 10; Fondi e Olbia 9; 2­1 Budoni 8; Terracina e 1­4 Palestrina 7; Lupa Roma e Astrea 6; Latte Dolce e 2­0 Isola Liri 5; Anziolavinio, 2­0 Sora (­1), Santa Maria Mole e Arzachena 4; 0­3 Porto Torres e 3­1 Maccarese 3; Selargius 2; 2­6 Cynthia (­1) 1. 2­2

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

3­3 BISCEGLIE­TARANTO BRINDISI­MATERA 0­0 FRANCAVILLA­GROTTAGLIE 1­4 HYRIA­METAPONTINO 2­1 MANFREDONIA­MARCIANISE 1­0 MARIANO KELLER­NARDO’ non disputata PUTEOLANA­GLADIATOR 0­1 SAN SEVERO­GELBISON 1­2 TURRIS­MONOSPOLIS 1­0

Marcianise p. 9; Taranto e Matera 8; Brindisi (­1), Grottaglie, Turris e Hyria 7; Manfredonia e Monospolis 6; Gladiator (­1) e Bisceglie 5; San Severo e Francavilla 4; Gelbison 3; Mariano Keller* (­1) e Metapontino 2; Puteolana (­2) ­1; Nardò* (­5) ­4. (* una gara in meno).

AKRAGAS­BATTIPAGLIESE CITTA' DI MESSINA­ORLANDINA COMPR. MONTALTO­RAGUSA DUE TORRI­HINTERREGGIO GIOIESE­NOTO LICATA­VIBONESE POMIGLIANO­SAVOIA RENDE­AGROPOLI TORRECUSO­CAVESE

CLASSIFICA 2­1 Savoia p. 12; Gioiese e Orlandina 10; 0­2 Cavese, Akragas e 1­0 Hinterreggio 9; Compr. Montalto e 2­1 Agropoli 8; Noto e 1­0 Torrecuso 7; Città di Messina 4; Due Torri 3; 2­2 Battipagliese 2; 0­2 Licata, Vibonese e Ragusa 1; 0­2 Pomigliano e Rende 0. 1­0

PROSSIMO TURNO DOMENICA 29 SETTEMBRE ore 15

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Deruta­Bastia; Montemurlo­Flaminia; Narnese­Pistoiese; Ostia Mare­Colligiana; Pianese­Fiesolecaldine; Pontevecchio­Foligno; Sansepolcro­Arezzo; Scandicci­Gualdo C.; Spoleto­Trestina.

Agnonese­Ancona; Amiternina S.­Bojano; Celano­Isernia; Civitanovese­Giulianova; Fermana­Sulmona; Matelica­Maceratese; Renato Curi­Recanatese; Termoli­Fano; Vis Pesaro­Jesina.

Arzachena­San Cesareo; Astrea­Isola Liri; Cynthia­Anziolavinio; Fondi­Olbia; Maccarese­Lupa Roma; Palestrina­Budoni; Porto Torres­Terracina; Selargius­Santa Maria Mole; Sora­Latte Dolce.

Gelbison­Puteolana; Gladiator­Grottaglie; Hyria­Francavilla; Marcianise­Mariano Keller; Matera­San Severo; Metapontino­ Manfredonia; Monospolis­Brindisi; Nardò­Bisceglie; Taranto­Turris.

Agropoli­Savoia; Battipagliese­Licata; Cavese­Akragas; Compr. Montalto­Gioiese; Hinterreggio­Pomigliano; Noto­Due Torri; Orlandina­Torrecuso; Ragusa­Città di Messina; Vibonese­Rende.


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

31

SECONDA DIVISIONE 4a GIORNATA Girone A

Real Vicenza, è sorpasso Taddei: Alessandria gode A Mantova ritorna Sala Cambia ancora la vetta della classifica con il Real Vicenza da solo al comando dopo aver regolato, con il solito Alessandro, anche il Monza: la matricola veneta ha il miglior attacco della categoria con 10 reti. Alle sue spalle, mentre la Pergolettese impatta sul difficile campo (a Legnago) della Virtus Verona, si segnalano per vittorie importanti e di misura il Rimini e soprattutto il Cuneo, che non vinceva una partita di campionato in casa dal 22 dicembre 2012: il Bassano però ha fallito un rigore con Berrettoni al 20’ del primo tempo (parato dall’ottimo Anacoura) in una gara con due espulsi e dieci ammoniti.

L’Alessandria, trascinato dal solito irresistibile Riccardo Taddei, travolge il Castiglione che attende l’ingaggio di Tarana (ex Mantova). Bene anche il Bellaria che grazie ai suoi stranieri ha regolato il fanalino di coda Bra. Ancora colpi di scena per il Mantova, che ha pareggiato a Forlì (da segnalare l’espulsione di Schiavini che ha preso due cartellini gialli nel giro di un minuto) e si prepara a una nuova svolta tecnica: in tribuna c’era Antonio Sala, l’allenatore esonerato due settimane fa che da oggi tornerà alla guida della squadra (Migliorini riprenderà l’incarico di allenatore in seconda).

REAL VICENZA

1

MONZA

0

MARCATORE Alessandro al 37’ s.t. REAL VICENZA (4­2­3­1) Ca­ vallari 6; Barzan 6, Stefani 6, Mei 6, Niero 6; Caporali 6, Ma­ lagò 6,5; Rebecchi 5,5 (dal 39’ s.t. Sandrini s.v.), Alessan­ dro 7, Pradolin 5,5; Magrassi 5 (dal 13’ s.t. Porcino 6). (Ba­ gherini, Tricoli, Busatto, Ba­ cher, Pavic). All. Vittadello 6. MONZA (4­3­3) Teodorani 5,5; Franchino 6, Galimberti 6 (dal 18’ s.t. Polenghi 6), Zullo 5,5, Anghileri 5,5; Vita 6, Bian­ chi 5,5 (dal 25’ s.t. Candido 5,5), Valagussa 6 (dal 1’ s.t. Calliari 5,5); Sinigaglia 6, Fi­ notto 6, Gasbarroni 6,5. (Chi­ mini, Anderson, Martino, Fisher). All. Asta 5,5. ARBITRO Albertini di Ascoli Piceno 6,5. NOTE paganti 180, non ci so­ no abbonati, incasso di 2.100 euro. Ammoniti Galimberti, Gasbarroni, Niero e Candido. Angoli 3­7. (m.b.)

Girone B

Vigor Lamezia a forza 12 Normanna, blitz a Ischia Gran debutto di Ugolotti Una sola squadra a punteggio pieno in tutta la Lega Pro. Si tratta della Vigor Lamezia, che nel derby con il Cosenza (era al secondo posto) infila la quarta vittoria di fila ed è sempre più da sola al comando: la sfida tutta calabrese si è decisa in un finale incandescente. Pareggiano in casa gli altri principali inseguitori: il Melfi (miglior difesa del torneo con un gol al passivo) contro il fanalino di coda Foggia, che in porta ha ritrovato il portiere Narciso dopo 15 mesi di squalifica per il calcioscommesse; il Teramo invece è stato ripreso su rigore nel finale dalla brillante matricola Tuttocuoio Foggia: debutto senza prendere gol

per il portiere Narciso, al rientro dopo 15 mesi di squalifica per il calcioscommesse. Salgono così l’Aprilia e anche la Normanna, trasformata dall’arrivo di Nello Di Costanzo: la vittoria sul campo dell’Ischia è stata un vero capolavoro del tecnico. A proposito di nuovi allenatori: ottimo il debutto di Guido Ugolotti alla guida della Casertana (ha preso il posto di Capuano), che ha battuto il Martina. Primo successo del Sorrento, che sul 2­1 ha anche sbagliato un rigore con Catania (parata di Anedda). Ricordiamo che sabato il Castel Rigone ha battuto 2­0 il Messina grazie alla doppietta messa a segno dall’attaccante Tranchitella.

VIGOR LAMEZIA

2

COSENZA

1

MARCATORI Del Sante (VL) al 15’, Mosciaro (C) su rigore al 36’, Marchetti (VL) al 43’ s.t. VIGOR LAMEZIA (4­3­1­2) Rosti 6; Rapisarda 6,5, Mar­ chetti 7,5, Gattari 6,5, Malerba 6,5; Rondinelli 6,5 (dal 36’ s.t. Padulano s.v.), Scarsella 7, Ro­ mano 7 (dal 42’ s.t. Perrino s.v.); Mangiapane 7,5 (dal 28’ s.t. D’Amico 5); Del Sante 7,5, Zampaglione 6,5. (Bibba, Strumbo, Gona, De Giorgi). All. Costantino 7. COSENZA (4­3­3) Frattali 7,5; Bigoni 5,5, Pepe 5, Guidi 5, Mannini 5,5; Criaco 5,5 (dal 25’ s.t. Calderini 6,5), Giordano 5,5 (dal 12’ s.t. Meduri 5,5), Ca­ stegnetti 6,5; De Angelis 6,5, Mosciaro 6,5, Alessandro 6 (dal 34’ s.t. Napolano s.v.). (Or­ landi, Blondett, Palazzi, Polli­ na). All. Cappellacci 6. ARBITRO Verdenelli di Foligno 7. NOTE paganti 1.850, pagavano anche gli abbonati, incasso di 16.534 euro. Espulso D’Amico al 46’ s.t.; ammoniti Mosciaro e De Angelis. Angoli 10­4. (f.c.)

VIRTUS VERONA

0

CUNEO

1

FORLI’

2

ALESSANDRIA

4

ISCHIA

0

APRILIA

1

TERAMO

2

SORRENTO

3

PERGOLETTESE

0

BASSANO

0

MANTOVA

2

CASTIGLIONE

1

NORMANNA

1

CHIETI

0

TUTTOCUOIO

2

POGGIBONSI

1

MARCATORE Martini su ri­ gore al 28’ s.t. CUNEO (4­3­1­2) Anacoura 7,5; D’Alessandro 6, A. Cristi­ ni 6, Antonelli 6, Donida 6; M. Cristini 6, Hamlili 6, Palazzolo 6,5; Fanucchi 5 (dal 16’ s.t. Catanese 6,5); Torri 5,5 (dal 1’ s.t. Corsetti 6,5), Martini 6,5 (dal 33’ s.t. Mucciante s.v.). (Aleati, Gonzi, Falasca, Mai­ mone). All. Sottil 6. BASSANO (4­4­2) Rossi 6,5; Toninelli 6, Zanella 6, Pelagat­ ti 6, Bizzotto 5,5; Furlan 6, Bortoli 6 (dal 14’ s.t. Fondi 5,5), Cenetti 6,5, Iocolano 6 (dal 30’ s.t. Cortesi s.v.); Ber­ rettoni 5,5, Pietribiasi 5,5 (dal 24’ s.t. Maistrello 5,5). (Lom­ bardi, Stevanin, Semenzato, Guccione). All. Petrone 6. ARBITRO Panarese di Lecce 5. NOTE paganti 219, abbonati 200, incasso di 2.700 euro. Espulsi Furlan al 29’ s.t. e il tecnico Sottil al 49’ s.t.; amm. M. Cristini, D’Alessandro, Do­ nida, Martini, Fanucchi, Ham­ lili, Palazzolo, Bortoli, Zanella e Pelagatti. Angoli 7­4. (e.g.)

VIRTUS VERONA (4­3­1­2) Paleari 6; Peroni 6, Frendo 6,5, Trainotti 6,5, Cosner 6,5; Lechthaler 6 (dal 32’ s.t. Lallo s.v.), Allegrini 6, Mazzetto 7 (dal 37’ s.t. Odogwu s.v.); Santuari 6,5 (dal 25’ s.t. Cor­ rent 6); Mensah 6, Scapini 6. (Cargnel, Rizzi, Oviahon, Ca­ ridi). All. Fresco 6,5. PERGOLETTESE (3­5­2) Grandi 6; Scietti 5,5, Sembro­ ni 6, Ferri 6; Iovine 6 Sambu­ garo 5,5 (dal 35’ s.t. Esposito s.v.), Am. Tacchinardi 6 (dal 19’ s.t. Buonocunto 6), Zanola 6, Davini 6; Jeda 5,5, Bardel­ loni 5,5 (dal 19’ s.t. Zerbo 6). (Steni, Ferrara, Chessa, Ber­ tazzoli). All. Al. Tacchinardi 6. ARBITRO Lacagnina di Cal­ tanissetta 6. NOTE paganti 161, non ci so­ no abbonati, incasso di circa 700 euro. Espulso Scietti al 23’ s.t.; ammoniti Lechthaler, Am. Tacchinardi, Allegrini e Sambugaro. Angoli 2­7. (s.a.)

MARCATORI Tonelli (F) al 4’, De Respinis (M) al 35’, Floria­ no (M) al 42’ p.t.; Tonelli (F) al 23’ s.t. FORLÌ (3­4­3) Tonti 6; Vesi 6, Fantini 6, Gerolino 5; Jidayi 6, Sampaolesi 5 (dal 32’ s.t. For­ te 6), Bergamaschi 5,5 (dal 17’ s.t. Torelli 6,5), Boron 6; To­ nelli 7 (dal 47’ s.t. Senese s.v.), Melandri 6, Nappello 5,5. (Casadei, Fonte, D’Ange­ lo, Pirani). All. Bardi 6. MANTOVA (4­5­1) Festa 6,5; Cardin 6, Rickler 6, Bini 6, Pondaco 6; Floriano 6,5 (dal 14’ s.t. Luciano 5), Spinale 6,5, Quadri 6, Schiavini 5, Gi­ lioli 5,5 (dal 32’ s.t. Vecchi 6); De Respinis 6 (dal 28’ s.t. Ma­ sini 5,5). (Bavena, Pini, Zanet­ ti, Cavagna). All. Migliorini 6,5. ARBITRO Balice di Termoli 6. NOTE spettatori 1.000 circa; paganti e abbonati non co­ municati, incasso di 3.607 euro. Espulso Schiavini al 38’ p.t.; ammoniti Tonti, Berga­ maschi, Quadri, Pondaco e Fantini. Angoli 4­4. (g.c.)

MARCATORI Valentini (A)al 18’, Curcio (C) al 21’, Taddei (A) al 31’ p.t.; Rantier (A) al 14’, Ca­ valli (A) su rigore al 35’ s.t. ALESSANDRIA (3­4­1­2) Po­ luzzi 6; Mariotti 6, Viviani 6, Cammaroto 6; Spighi 6,5, Ca­ valli 6,5 (dal 41’ s.t. Tanaglia s.v.), Valentini 6 (dal 46’ s.t. Caciagli s.v.), Mora 6,5; Tad­ dei 7 (dal 37’ s.t. Marconi s.v.); Scotto 6, Rantier 6,5. (Servili, Pappaianni, Sabato, Romano). All. Notaristefano 6,5. CASTIGLIONE (5­3­2) Iali 6; Gambaretti 5,5(dal 37’ s.t. Dal Compare s.v.), Ruffini 5,5, Pa­ tacchiola 6, Pini 6, Cafferata 5,5 (dal 16’ s.t. Colonetti 6); Mangili 6, Severi 6,5, Chiazzo­ lino 6; Curcio 6, Rossi 5,5 (dal 15’ s.t. Maccabiti 6). (Bonato, Zaro, Vignali, Munarini). All. Ciulli 6. ARBITRO Pillitteri di Palermo 6,5. NOTE paganti 540, abbonati 427, incasso non comunicato. Ammoniti Valentini, Chiazzoli­ no e Gambaretti. Angoli 4­4. (n.p.)

MARCATORE Porcaro al 6’ p.t. ISCHIA (4­3­3) Pane 6; Pe­ drelli 6, Mattera 6, Cascone 6, Tito 5,5; Nigro 5,5, Catinali 5 (dal 1’ s.t. De Francesco 5,5), Armeno 6 (dal 21’ s.t. Au­ stoni 5,5); Masini 5 (dal 38’ s.t. Longo s.v.), Di Nardo 5, Schetter 5,5. (Mennella, Rai­ none, Mora, Liccardo). All. Campilongo 5,5. NORMANNA (4­4­2) D’Ago­ stino 6,5; Nocerino 6, Porca­ ro 6,5, Di Girolamo 6,5, Espo­ sito 6,5(dal 32’ s.t. Galizia s.v.); Balzano 6, Prevete 6 (dal 21’ s.t. Gatto 6), Suarino 6, Di Vicino 6; Orlando 6 (dal 42’ s.t. Miraglia s.v.), Vicentin 6. (Salese, De Rosa, Villano­ va, Castaldi). All. Di Costan­ zo 7. ARBITRO Greco di Lecce 6,5. NOTE spettatori 1.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Pedrelli, Suarino, Prevete e Austoni. Angoli 10­0. (g.sa.)

MARCATORE D’Anna al 21’ s.t. APRILIA (4­3­3) Ragni 6; Impagliazzo 6, Marino 6,5, Del Duca 6,5, Frigerio 6; Mazzarani 6, Amadio 6,5, Corsi 6; Ferrara 6 (dal 28’ s.t. Agresta 6), Ferrari 6 (dal 31’ s.t. Montella 6), D’Anna 7 (dal 37’ s.t. Barbuti s.v.). (Caruso, Marfisi, Iannascoli, Petagine). All. Ferazzoli 6,5. CHIETI (4­3­3) Robertiello 6; De Giorgi 5,5, Di Filippo 6, Dascoli 6, Daleno 5,5; Della Penna 5,5, Borgese 5 (dal 31’ s.t. Di Properzio s.v.), Berardino 6; Mangiacasale 5 (dal 16’ s.t. Gaeta 5,5), Gui­ done 5,5, Cinque 5 (dal 1’ s.t. De Stefano 5,5). (Gallinetta, Bagaglini, Perfetti, Terren­ zio). All. Di Meo 5. ARBITRO Rossi di Rovigo 6. NOTE spettatori 300 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Del Duca, Amadio e Dascoli. Angoli 2­5. (f.gr.)

MARCATORI Dimas (Te) al 47’ p.t.; Ferrani (Te) al 23’, Cherillo (Tu) al 33’, Ferretti (Tu) su rigo­ re al 49’ s.t. TERAMO (4­4­2) Serraiocco 6; Scipioni 6, Ferrani 6,5, Spe­ ranza 6, Gregorio 6; Sassano 5 (dal 15’ s.t. Casolla 5), Cencia­ relli 6, Lulli 6, Di Paolantonio 6,5; Gaeta 6 (dal 39’ s.t. Pacini s.v.), Dimas 7 (dal 30’ s.t. Pe­ trella s.v.). (Narduzzo, Arcuri, Caidi, Patierno). All. Vivarini 6. TUTTOCUOIO (3­5­2) Bacci 6; S. Colombini 6 (dal 32’ s.t. Cardarelli s.v.), Falivena 5,5, F. Colombini 5,5; Arvia 5, Gian­ nattasio 6,5, Balde 6, Salzano 6, Carroccio 5,5 (dal 12’ s.t. Cherillo 6,5); Ferretti 6,5, Fi­ renze 6 (dal 22’ s.t. Di Giusep­ pe 6). (Morandi, Carani, Barra, Pane). All. Alvini 6,5. ARBITRO Capilungo di Lecce 6,5. NOTE paganti 700 circa, ab­ bonati 270, incasso di quasi 4.200 euro. Espulso Scipioni al 47’ s.t.; ammoniti Cenciarelli, Ferretti, Arvia e Serraiocco. Angoli 6­3. (g.a.)

RIMINI

1

SPAL

1

BELLARIA

2

PORTO TOLLE

1

CASERTANA

2

ARZANESE

0

MELFI

0

RENATE

0

TORRES

1

BRA

0

SANTARCANGELO

1

MARTINA

0

GAVORRANO

0

FOGGIA

0

MARCATORI Bottone (T) al 21’ p.t.; Cozzolino (S) al 15’ s.t. SPAL (4­4­2) Menegatti 6; Rosseti 5,5 (dal 31’ s.t. Cene­ rini s.v.), Buscaroli 6, Silvestri 6, Fantoni 5,5 (dal 16’ s.t. Pan­ diani 5,5); Lazzari 5,5, Landi 5,5, Capellupo 5, Di Quinzio 6,5 (dal 42’ s.t. Banzato s.v.); Personè 6, Cozzolino 7. (Co­ letta, Paloni, Panizzi, Braiati). All. Rossi 5,5. TORRES (4­4­2) Trini 6,5; De Gol 5,5, Cabeccia 6,5, Agius 5,5, Cortellini 6,5; Guerri 6, Bianchi 5,5, Bottone 7, Ma­ deddu 5,5; Filippini 6 (dal 29’ s.t. Angelilli s.v.), Bonvissuto 6 (dal 39’ s.t. Lisai s.v.). (Miga­ ni, Accardo, Pagliaroli, Pin­ gue, Sentinelli). All. D’Adderio 6. ARBITRO Fanton di Lodi 5,5. NOTE paganti 1.036, abbonati 1.578, incasso non comunica­ to. Ammoniti Silvestri, Filippi­ ni, Agius, Lazzari, Bottone e Bianchi. Angoli 6­0. (a.s.)

MARCATORE Nicastro al 6’ s.t. RIMINI (4­3­3) Scotti 6; Fer­ rari 6,5, Rosini 6,5, Martinelli 7, Gasperoni 5,5 (dal 39’ s.t. A. Brighi s.v.); Spinosa 5,5, M. Brighi 6,5, Del Sole 5,5; Nicastro 7, Morga 6 (dal 26’ s.t. Zanigni s.v.), Fall 6,5 (dal 33’ s.t. Baldazzi s.v.). (Za­ nier, Cancelloni, Amati, Ca­ talano). All. Montalti 6 (Osio squalificato). RENATE (3­5­2) Santurro 6; Adobati 6, Gavazzi 5,5, Ri­ va 5,5; Bonfanti 6 (dal 31’ s.t. Teggi s.v.), Muchetti 6, Baldo 6, Scaccabarozzi 6, Morotti 5,5; Florian 5 (dal 45’ s.t. Bernasconi s.v.), Castellani 6 (dal 10’ s.t. Spampatti 5,5). (Cincilla, Adorni, Fumagalli, Luaricella). All. Boldini 5,5. ARBITRO Di Martino di Te­ ramo 6. NOTE paganti 668, abbonati 492, incasso non comuni­ cato. Ammoniti Rosini, Mu­ chetti, Gasperoni, M. Brighi e Gavazzi. Angoli 2­3. (g.b.)

2a DIVISIONE GIRONE A SQUADRE

PARTITE PT G V N P

RISULTATI

RETI F S

REAL VICENZA

9 4 3 0

PERGOLETTESE

8 4

2

2 0 5

2

RIMINI

7

4

2

1

1

8

5

CUNEO

7

4

2

1

1

5

3

FORLI'

7

4

2

1

1

8

7

BASSANO

7

4

2

1

1

6

5

PORTO TOLLE

6 4

1

3 0 6

3

VIRTUS VERONA

6 4

1

3 0 4

2

ALESSANDRIA

5 4

1

2

1

7

5

BELLARIA

5 4

1

2

1

6

5

MONZA

5 4

1

2

1

6

6

SANTARCANGELO 5 4

1

2

1

4

4

RENATE

5 4

1

2

1

3

3

SPAL

3 4 0 3

1

5

6

TORRES

2 4 0 2

2 5

8

MANTOVA

2 4 0 2

2 6 11

CASTIGLIONE

2 4 0 2

BRA

1

4 0

1

1 10 5

2 3

9

3 3 11

UPROMOSSE UPLAYOFF URETROCESSE

MARCATORI Kyeremateng al 18’, Arzamendia al 49’ s.t. BELLARIA (3­4­1­2) Carop­ po 6; Del Pivo 5,5, Jefferson 6, Sabatucci 6; Pisanu 6,5, Ulizio 5,5 (dal 1’ s.t. Arzamen­ dia 6,5), Perini 6,5, D’Angelo 5,5; Izzillo 6,5 (dal 28’ s.t. Ca­ pogrosso s.v.); Kyerema­ teng 6,5, Fioretti 5 (dal 1’ s.t. Cesca 5,5). (De Deo, Caidi, Riccardi, Grandi). All. Pepe 6,5. BRA (3­5­1­1) Vavassori 6; Rossi 5,5, Galfrè 5,5, Botturi 5,5; Passerò 5,5, Diarra 5 (dal 25’ s.t. Fumana 5,5), Nitride 5,5 (dal 25’ s.t. Briano 5,5), Campanaro 5,5, Isoardi 5 (dal 16’ s.t. Valeriano 5,5); Tetta­ manti 5,5; Dalla Costa 6. (Ga­ rino, Berteina, Giai, Sillano). All. Daidola­Calamita 5,5. ARBITRO Prontera di Bolo­ gna 6,5. NOTE spettatori 100 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Del Pivo, Rossi, Fioretti e Sa­ batucci. Angoli 3­6. (a.p.)

ALESSANDRIA­CASTIGLIONE BELLARIA­BRA CUNEO­BASSANO FORLI'­MANTOVA PORTO TOLLE­SANTARCANGELO REAL VICENZA­MONZA RIMINI­RENATE SPAL­TORRES VIRTUS VERONA­PERGOLETTESE

4­1 2­0 1­0 2­2 1­1 1­0 1­0 1­1 0­0

PROSSIMO TURNO DOMENICA 29 SETTEMBRE ore 15 BASSANO­FORLI' BELLARIA­VIRTUS VERONA BRA­MANTOVA CASTIGLIONE­SPAL MONZA­RIMINI PERGOLETTESE­CUNEO REAL VICENZA­ALESSANDRIA RENATE­SANTARCANGELO TORRES­PORTO TOLLE

MARCATORI 6 RETI Alessandro (1, Real Vicenza). 5 RETI Nicastro (Rimini). 3 RETI Pietribiasi (Bassano); Tonelli (Forli’); Varricchio (1, Spal).

MARCATORI Radoi (S) al 16’, Segato (PT) al 48’ s.t. PORTO TOLLE (4­3­3) Del Bino 6,5; Politti 6, Bertoli 6,5, Petras 6 (dal 33’ s.t. Maran­ gon s.v.), Ghosheh 6; Laurenti 6 (dal 39’ s.t. Baldrocco s.v.), Caciagli 5,5, Segato 6,5; Va­ lim 5,5 (dal 14’ s.t. Depetris 6), Gherardi 5,5, Ferretti 6,5. (Passarella, Fiorini, Conti, Al­ bertini). All. Zuccarin 6. SANTARCANGELO (3­5­2) Nardi 6,5; Cola 6,5, Garaffoni 6, Benedetti 6; Beccaro 6, P. Rossi 6 (dal 30’ s.t. Mariani s.v.), Papa 6, Urso 5,5 (dal 39’ s.t. Graziani s.v.), G. Rossi 6; D’Antoni 5,5, Radoi 6,5 (dal 24’ s.t. Pasi 5,5). (Calderoni, Fedi, Bisoli, Porcino). All. Fra­ schetti 6,5. ARBITRO Gentile di Lodi 6,5. NOTE spettatori 700 circa, abbonati 230, paganti e in­ casso non comunicati. Am­ moniti D’Antoni, Ghosheh, Cola, Graziani e Segato. An­ goli 5­3. (lu.fra.)

MARCATORI Mancino al 40’ p.t.; Alvino al 45’ s.t. CASERTANA (4­2­3­1) Fu­ magalli 6; Antonazzo 6,5, Ri­ naldi 6, Idda 6, Pezzella 6; Marano 6, Cruciani 6; Ko­ lawole 6,5 (dal 28’ s.t. Alvino 6), Correa 6, Mancino 6,5 (dal 44’ s.t. Caturano s.v.); Baclet 6 (dal 35’ s.t. Varriale 6). (Vigliotti, D’Alterio, Conti, Cucciniello). All.Ugolotti 6. MARTINA (4­3­3) Leuci 5; Dispoto 5,5, Salvatori 5,5, Zammuto 5,5, Salustri 5,5 (dal 40’ s.t. Aperi s.v.); Di Lauri 5,5, Gai 5,5 (dal 20’ s.t. Rocchi 5,5), Provenzano 5,5 (dal 20’ s.t. De Lucia 5,5 ); Ila­ ri 6, Belleri 6, Petrilli 6. (Mo­ desti, Nucera, Nonni, Belli). All. Bocchini 5,5. ARBITRO Ranaldi di Tivoli 6. NOTE paganti 1.102, abbo­ nati 723, incasso di 12.030 euro. Ammoniti Leuci, Salu­ stri e Baclet. Angoli 1­2. (l.b.)

ARZANESE (4­3­3) Fiory 6; Pacini 6, Monti 6, Picascia 6,5, Funari 6; Giacinti 5,5 (dal 39’ s.t. Ausiello s.v.), Giannu­ sa 6, Leone 6 (dal 14’ s.t. Gori 5,5); El Ouazni 5,5 (dal 31’ s.t. Figliolia s.v.), Ripa 6, U. Im­ prota 6. (Mormile, C. Impro­ ta, Di Ruocco, A. Insigne). All. Ferraro 6. GAVORRANO (4­3­3) Forte 6,5; Mazzanti 6, Fatticcioni 5,5, Sirignano 6, Ropolo 6; Fiordiani 6, Zane 7, Bianchi 5,5 (dal 20’ s.t. Rizzo 5,5); Potenza 5,5 (dal 31’ s.t. Gen­ tili s.v.), Falomi 5,5 (dal 37’ s.t. Bianconi s.v.), Nocciolini 6. (Scarfagna, Fusar Bassini, Vinci, Fossati). All. Cioffi 6. ARBITRO Amoroso di Paola 6. NOTE gara giocata a porte chiuse. Ammoniti Giacinti, Fatticcioni, Bianchi e Ripa. Angoli 4­2. (g.ar.)

Prima divisione: nessuna retrocessione Playoff allargati con 8 squadre a girone Seconda: le prime 9 restano in Lega Pro

PRIMA DIVISIONE Non ci sono retrocessioni. La prima classificata sale diretta in Serie B, mentre ai playoff vanno dalla seconda alla nona classificata. Negli spareggi promozione il primo turno sarà con gara unica sul campo della meglio piazzata, poi ci saranno semifinali e finali con la solita procedura.

SECONDA DIVISIONE Questa categoria è destinata a sparire, quindi in ogni girone 9 squadre resteranno in Lega Pro e altre 9 scenderanno in Serie D. Sono previsti playoff tra nona, decima, undicesima e dodicesima con svolgimento tradizionale: la squadra che li vince, resterà in Lega Pro. INCENTIVI Sia in Prima che in Seconda divisione le squadre avranno incentivi economici legati al piazzamento in classifica e al numero dei giovani utilizzati.

SQUADRE

PARTITE PT G V N P

RETI F S

VIGOR LAMEZIA 12 4 4 0 0 8

3

MELFI

8 4

2

2 0 6

1

TERAMO

8 4

2

2 0 5

2

NORMANNA

7

4

2

1

1

5

2

COSENZA

7

4

2

1

1

5

4

APRILIA

7

4

2

1

1

4

5

MARTINA

5 4

1

2

1

3

2

MESSINA

5 4

1

2

1

2

3

GAVORRANO

5 4

1

2

1

2

4

SORRENTO

4 4

1

1

2

7

7

POGGIBONSI

4 4

1

1

2 6

6

CHIETI

4 4

1

1

2

4

4

CASERTANA

4 4

1

1

2 3

4

CASTEL RIGONE

4 4

1

1

2

4

7

TUTTOCUOIO

3 4 0 3

1

5

6

ISCHIA

3 4 0 3

1

1

2

ARZANESE

2 4 0 2

2

1

5

FOGGIA

2 4 0 2

2

1

5

UPROMOSSE UPLAYOFF URETROCESSE

A COVERCIANO

L’Under 20 da domani ricomincia FIRENZE Primo raduno per l’Under 20 di Lega Pro. Domani e anche mercoledì a Coverciano il selezionatore Valerio Bertotto visiona il primo gruppo di convocati in vista del debutto stagionale, previsto per il 19 novembre contro la Norvegia, valido per la quinta edizione dell’International Challenge Trophy. Per questo tutte le gare di domenica 17 saranno anticipate al sabato.

RISULTATI

2a DIVISIONE GIRONE B

IL REGOLAMENTO

Questo il regolamento di Prima e Seconda divisione nella stagione della riforma in vista di una Lega Pro unica che dalla stagione 2014 15 vedrà soltanto tre gironi da 20 squadre.

MELFI (4­4­2) Giordano 6,5; Arzeo 5,5 (dal 21’ s.t. Annoni 5,5), Dermaku 6, Cardinale 6,5, Pinna 6; Rinaldi 6 (dal 43’ s.t. Montenegro s.v.), Cuomo 5,5, Muratore 6, Muro 5,5 (dal 21’ s.t. Russo 5,5); Tortori 5,5, Cruz 5,5. (Perina, Marotta, Cardore, Esposito). All. Bitet­ to 6. FOGGIA (3­5­2) Narciso 6; Loiacono 6, D’Angelo 6, Filo­ sa 6; Grea 6, Quinto 6, Agnel­ li 7, Agostinone 6, Cavallaro 6 (dal 36’ s.t. Venitucci s.v.); Giglio 6, Zizzari 6 (dal 18’ s.t. Leonetti 5,5). (Micale, Sava­ rise, Pambianchi,D’Allocco, Sicurella). All. Padalino 6. ARBITRO Colarossi di Roma 6. NOTE spettatori 1.500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti D’Angelo, Giglio, Pinna, Loia­ cono, Cavallaro e Cardinale. Angoli 3­7. (gia.tar.)

MARCATORI Maiorino (S) al 29’, Pera (P) su rigore al 35’ p.t.; Maiorino (S) al 3’, Canot­ to (S) al 49’ s.t. SORRENTO (4­3­3) Polizzi 6; Imparato 6, Benci 5, Villagatti 6,5, Caldore 6,5 (dal 41’ s.t. Coulibaly s.v.); Lettieri 6, Da­ nucci 6,5, Coppola 6; Catania 5,5 (dal 34’ s.t. Canotto 6), Improta 6 (dal 18’ s.t. Chinel­ lato 6), Maiorino 8. (Miranda, Cavallaro, Margarita, Sou­ dant). All. Chiappino 7. POGGIBONSI (4­3­1­2) Anedda 6; Tafi 5, Menegaz 5,5, De Vitis 6,5, Roveredo 6 (dal 31’ s.t. Gucci 5,5); Bal­ dassin 6, Scampini 5,5, Rebu­ scini 5,5; Civilleri 5,5 (dal 12’ s.t. Scardina 5,5); Ferri Marini 5 (dal 13’ s.t. Tessari 6), Pera 6,5. (Di Salvia, Pupeschi, Mo­ niaina, Lombardi). All. Tosi 5,5. ARBITRO Capraro di Cassi­ no 7. NOTE paganti 197, abbonati nc, incasso 1.746 euro. Espul­ so Rebuscini al 45’ p.t.; amm. Imparato, De Vitis, Chinellato, Lombardi (dalla panchina) e Menegaz. Angoli 9­3. (an.si.)

APRILIA­CHIETI ARZANESE­GAVORRANO CASERTANA­MARTINA CASTEL RIGONE­MESSINA ISCHIA­NORMANNA MELFI­FOGGIA SORRENTO­POGGIBONSI TERAMO­TUTTOCUOIO VIGOR LAMEZIA­COSENZA

1­0 0­0 2­0 2­0 0­1 0­0 3­1 2­2 2­1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 29 SETTEMBRE ore 15 CHIETI­MELFI COSENZA­ARZANESE GAVORRANO­TERAMO ISCHIA­CASERTANA MARTINA­VIGOR LAMEZIA MESSINA­APRILIA NORMANNA­SORRENTO POGGIBONSI­CASTEL RIGONE TUTTOCUOIO­FOGGIA

MARCATORI 3 RETI Tranchitella (Castel Rigone); Orlando (Normanna); Maiorino (1, Sorrento); Dimas (1, Teramo); Zampaglione (1, Vigor Lamezia).


32

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

FORMULA 1 GP SINGAPORE IL TEDESCO FENOMENO E ANTIDIVO

E dopo il podio Seb s’informa: «Chi ha vinto le elezioni?» «Nel box hanno lavorato fino alle 9 del mattino: la passione è la ricetta della Red Bull» DAL NOSTRO INVIATO

SINGAPORE

Appena arrivato in sala stampa, dopo il podio, si è rivolto ai giornalisti tedeschi: «Sapete chi ha vinto le ele­ zioni a casa?». In questo piccolo epi­ sodio c’è il fine settimana di Seba­ stian Vettel: quasi una passeggiata sulla baia di Singapore, solo un po’ accaldata. E così, in attesa dello spo­ glio elettorale in Germania, Seb si merita il titolo di Cancelliere della F.1. Sette vittorie, tre consecutive, padrone di questa gara dal 2011 in poi. Tifo Per questo appaiono incom­ prensibili i fischi che una parte del pubblico gli ha riservato. «Saranno i tifosi di Monza in tour... – ha scherza­ to Vettel —. Le tribune sono piene di magliette rosse, la Ferrari è la scuderia che ha più seguito, anche se devo dire che ne vedo in giro anche tante blu, se­ gno che stiamo facendo un ottimo lavo­ ro. I “buu” possono dare fastidio, ma fanno parte dello sport. C’è gente alla quale non piace che tu vinca, no? Dunque mi auguro di sentirli ancora: vorrà dire che abbiamo lavorato meglio degli altri». Segreto Un tasto, quello del lavoro, sul quale Vettel insiste con foga: «Se davvero c’è un segreto che possa spiegare questo successo sta nell’amore con cui si lavora in Red Bull. Sa­ bato i miei meccanici hanno tirato le 9 di matti­ na (forse per un guasto al cambio che lui stesso ha rivelato dopo la corsa; n.d.r.) in condizioni climatiche non facili: tutti in F.1 lavorano sodo, ma forse noi lo facciamo di più e con più pas­ sione». Gara Come già in qualifica, anche al via Ro­ sberg ha provato a rovinare un pronostico già scritto: «Sono stato un po’ pigro al semaforo, ma ho avuto fortuna perché Nico è arrivato lungo alla prima curva e ho ripreso il coman­ do. Poi ho iniziato a spingere». Lo ha fatto di nuovo dopo safety car, suscitando l’ammira­ zione di Christian Horner: «Non era il mo­ mento ideale per noi. A quel punto Seb do­ veva accumulare 27” per restare al comando dopo l’ultima sosta. Beh, ne ha messi insie­ me 30” in 15 giri. Questa vittoria se l’è dav­ vero meritata!». Modestia L’interessato minimizzare. «Cer­ ti numeri sono ingigantiti dal fatto che alla fine avevo gomme morbide nuove e Alonso le medie usate. E poi spingevo perché qui può capitare sempre un imprevisto». Che in effetti si è presentato, con un’anomala vi­ brazione ai freni: «Per fortuna avevamo un buon margine e le “soft” salvate in qualifi­ ca. Ho potuto prendermela un po’ comoda. Di sicuro avere problemi ai freni su questa pista non è il massimo della vita». Titolo Ora l’obiettivo è più vicino, ma Vettel (a parole) evita: «Ok sono in otti­ ma posizione, però voglio godermi la vittoria in una delle gare più dure. Tra quelle che amo». a.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 IL NUMERO

Sebastian Vettel, 26, festeggiato all’arrivo da Chris Horner, 39. Sotto, l’esultanza dell’iridato IPP­EPA

33

Vittorie in carriera Il tedesco supera in questa classifica Fernando Alonso, fermo a 32. Ora Vettel è a 8 vittorie da Ayrton Senna (41), terzo di tutti i tempi dietro a Michael Schumacher (91) e Alain Prost (51) di g.cor.

Vettel fa paura Ma Fernando è 2°: uno scatto da Bolt e tattica da «geni» Red Bull veloce e aggressiva, la Ferrari non si arrende e brinda con Raikkonen (3O) DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA CREMONESI SINGAPORE

Neppure il più accanito frequentatore del Casinò di Singapore che si affaccia sulla pista, avrebbe puntato dei dol­ lari, sabato sera, su Fernando Alonso secondo. Invece, come a Spa e a Monza, lo spagnolo è stato in grado di com­ piere un miraco­ lo e si è do­ vuto in­

Grand Chelem

WEEKEND PERFETTO: 3a VOLTA DELL’IRIDATO È 7° DI TUTTI I TEMPI Pole, vittoria, giro veloce, al comando dal via al traguardo Un pilota fa Grand Chelem quando firma pole, vittoria, giro veloce e leadership dalla partenza all’arrivo. Seb è al 3° in carriera ed è 7° di tutti i tempi in questa classifica guidata da Jim Clark a quota 8.

chinare soltanto alla suprema­ zia di Sebastian Vettel, sempre più vicino al quarto Mondiale. Il distacco è cresciuto ancora, da 53 a 60 punti, ma questo Alonso e questa Ferrari vende­ ranno cara la pelle, anche se è comprensibile che da ora in poi la mente dei tecnici sarà ri­ volta principalmente al pro­ getto 2014. Ingredienti Determinazione e coraggio sono i pilastri sui quali è stata fondata questa ennesima «remuntada»: la de­ terminazione di Alonso al via, una specialità, che gli ha con­ sentito di uscire dalla prima curva terzo dietro Vettel e Ro­ sberg. Coraggio quello dei «geni» della strategia quando Ricciardo, al 24 o giro, si è schiantato contro le protezio­ ni, provocando l’ingresso della safety car: Alonso, che dopo la prima sosta era rimasto imbot­ tigliato dietro Di Resta, ha im­ boccato la corsia dei box — imitato da Massa, Raikkonen, Button, Perez e Hulkenberg — per mettere gomme medie (nuove) al posto di quelle (di

uguale mescola) usate appena 9 giri, con l’ambizioso piano di provare ad arrivare in fondo. Un azzardo, perché mancava­ no ancora 36 tornate e poteva capitare che le gomme cedes­ sero di schianto, come è capi­ tato al duo McLaren e a Hulkenberg. Impresa­2 Ed è in quel mo­ mento che Alonso ha compiu­ to il secondo capolavoro della serata, gestendo con saggezza le coperture, così da garantirsi una sorprendente seconda piazza nel momento in cui Ro­ sberg (poi 4o), Webber e Ha­ milton (5o) sono stati costretti alla terza sosta. La strategia di Fernando, se vogliamo, ha co­ stretto anche Vettel a un lavo­ ro supplementare, perché do­ po la «safety» che aveva azze­ rato i 10”8 di vantaggio sul­ l’accoppiata Rosberg­Alonso, il tedesco è stato costretto a rimboccarsi le maniche per co­ struirsi un nuovo margine che gli consentisse di fermarsi per l’ultima volta senza rischiare di trovarsi negli scarichi della F138. Ma il leader del Mondia­


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

in Vetrina

KIMI, SORPASSO DA URLO SOTTO I RIFLETTORI DEL CIRCUITO CITTADINO

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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4 «Il mio segreto:

IL 6/10 IN COREA

Il calendario del 2013 Australia Melbourne 1. Raikkonen Malesia Sepang 1. Vettel Cina Shanghai 1. Alonso

ho rivisto i video delle partenze» Alonso «Al via mi sono buttato tutto a destra La strategia? Potevo andare in testa, ma...»

Bahrain Sakhir 1. Vettel Spagna Montmelò 1. Alonso Monaco Montecarlo 1. Rosberg Canada Montreal 1. Vettel Gran Bretagna Silverstone 1. Rosberg

SAFETY CAR DOPO IL BOTTO

Ricciardo, ma cosa combini? In alto la partenza, con Vettel che scatta male (ma recupera) e Alonso che guadagna quattro posizioni, e l’incidente di Daniel Ricciardo, al 24° giro. Subito dopo il botto del pilota Toro Rosso, entra la Safety Car (sotto). Ancora più in basso il sorpasso all’esterno di Raikkonen su Button COLOMBO­REUTERS­LIVERANI­IPP DA TV le ha compiuto questo forcing con una facilità impressionan­ te, tanto che quando è tornato ai box, al 44o giro, aveva 22”8 sul ferrarista. Non solo: torna­ to al comando con 4”8, ha spinto di nuovo, malgrado dai box gli avessero segnalato vi­ brazioni anomale in zona fre­ ni, e ha tagliato il traguardo con 32”6 su Fernando. Sem­ plicemente mostruoso.

Kimi Oltre che per la brillan­

te rimonta di Alonso e la solida gara di Massa, 6o malgrado una strategia poco efficace (3 soste), la Ferrari può gioire un po’ anche per Raikkonen, sul podio malgrado per il mal di schiena. Se c’era bisogno di conferme la scelta è azzeccata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’OPINIONE di PINO ALLIEVI

a pagina 25

&

Ungheria Budapest 1. Hamilton Belgio Spa 1. Vettel Italia Monza 1. Vettel Singapore Marina Bay 1. Vettel 6 ottobre Sud Corea Yeongam 13 ottobre Giappone Suzuka

Aiuto «Per poter strappargli

il titolo dovremo essere fortu­ nati non solo in Corea, ma in tutte le prossime sei gare del Mondiale», ha ammesso Alon­ so dopo la gara, col pensiero rivolto probabilmente a Web­ ber, che la bandiera a scacchi non l’ha vista per essere stato tradito all’ultimo giro dal mo­ tore, sfiancato da una prolun­ gata perdita d’acqua. E pro­ prio Webber e Fernando sono stati protagonisti di una legge­ rezza da brivido: Mark dopo aver parcheggiato la monopo­ sto è corso in pista, ignorando gli inviti dei commissari di percorso e, sfiorato da altre vetture, ha ottenuto un pas­ saggio da Alonso. Da un video ripreso dal camera car di Ha­ milton si vede la Mercedes scartare all’ultimo momento la Ferrari: un rischio questo sì inutile costato ai due un car­ tellino giallo, che è il terzo in questa stagione sfortunata per l’australiano, perciò costretto in Corea a perdere 10 posizio­ ni sullo schieramento.

Germania Nürburgring 1. Vettel

27 ottobre India Buddh 3 novembre Abu Dhabi Yas Marina 17 novembre Stati Uniti Austin

MERCATO MERCEDES SU FELIPE

Caterham con Renault Massa, futuro in Dtm? La Caterham continuerà, almeno per altri tre anni, a montare i motori Renault sulle proprie monoposto. L’annuncio dell’accordo è arrivato ieri. Salgono così a quattro le scuderie che si avvarranno dei turbo francesi nel 2014: Red Bull, Lotus, Toro Rosso e Caterham. Sempre a proposito della squadra di Tony Fernandes, Heikki Kovalainen potrebbe ritornare pilota titolare nel 2014. Lo ha detto lo stesso boss della scuderia: «Heikki ha una grande chance». A questo punto, uno tra Pic e Van der Garde è a forte rischio. Intanto la Mercedes ha messo gli occhi addosso a Felipe Massa: non per la F.1, ma per il Dtm. «Un pilota come lui, con le qualità che ha dimostrato in Formula 1, sarebbe un beneficio per il Dtm, ma anche per qualsiasi altro campionato. Parliamo di un pilota interessante, quindi lo terremo certamente in considerazione», ha detto Toto Wolff al settimanale tedesco «Auto Motor und Sport». © RIPRODUZIONE RISERVATA

24 novembre Brasile Interlagos

Sei Mondiali in tre Sul podio di Singapore sono saliti... sei Mondiali. Il vincitore, Sebastian Vettel, ne ha vinti 3; il 2°, Fernando Alonso, è a quota 2; il 3°, Kimi Raikkonen, ne ha conquistato 1 AFP DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI SINGAPORE

Messo con le spalle al mu­ ro da una Red Bull imbarazzan­ te nella sua superiorità e da una Ferrari che in prova aveva sbandato pericolosamente, co­ stringendolo alla quarta fila, Fernando Alonso aveva due so­ le opportunità per salvare il fi­ ne settimana e quel che resta delle speranze iridate. «Dove­ vamo fare una gran partenza e avere una strategia perfetta. Al via ho passato quattro macchi­ ne, restava Rosberg e l’ho sor­ passato grazie alla Safety Car» è la sua sintesi perfetta.

forse Seb non mi avrebbe gua­ dagnato quei 20” che valevano la sosta. Invece dopo il pit stop è rientrato con pista libera e mi sono giocato la piccola chance di andare in testa e provare a contrastarlo. Non essendo i più veloci dobbiamo provare qual­ cosa di diverso. E comunque, con tutti i problemi del weekend, partire 7° e finire 2° per me vale come una vittoria». Di chi è stata l’idea di cam­ biare strategia?

«Del team. Fermandomi ho perso posizioni solo su Webber e Hamilton, ma con gomme nuove alla ripartenza avrei avuto un vantaggio. Poi, nel fi­

Alonso, così s e m b ra quasi semplice. Partia­ mo dall’inizio, quello scatto per­ fetto, da 7° a 3° alla seconda curva.

«Avevo studiato i video delle par­ tenze dal 2010 in poi, cercando di capire cosa succe­ de alla prima e alla terza curva. Le ho viste sabato notte e riviste prima del­ la gara. Al via Ha­ milton si è sposta­ to a sinistra, Felipe e Webber pure, mentre io mi sono buttato a destra».

nale avevo margine su Kimi e Webber che mi seguivano e ho potuto controllare, fossimo ar­ rivati in gruppo sarebbe stato un finale di terrore». Guida il Mondiale dei norma­ li, mentre davanti Vettel è inar­ restabile. Vederlo allungare ancora, per lei deve essere quasi una tortura.

«Restano poche gare e il di­ stacco cresce ogni weekend. Dobbiamo essere onesti, serve tanta fortuna. Non solo in Co­ rea, ma anche in Giappone, in India, ad Abu Dhabi… Sono 3 gare di fila che arrivo 2°, se Vet­ tel non si ferma noi dobbiamo finirgli alle spalle e, nel caso in cui abbia un pro­ blema, approfit­ tarne». Qui si è fermata la Red Bull sba­ gliata.

«Questa è una gara dura fisica­ mente e per la meccanica. È suc­ cesso a Webber, magari la prossi­ ma volta tocca al­ l’altra macchina». È più una vitto­ ria di Vettel o della Red Bull?

«È una vittoria di tutti loro. Han­ no dominato in questi anni e nessuno ha saputo reagire. Noi proviamo a fare il massimo, ma loro fanno un la­ voro migliore: ogni weekend vincono e lo meritano. Se uno è più veloce di un secondo di tutti gli altri, puoi solo fargli i com­ plimenti».

Fernando Alonso, 32, riporta ai box Mark Webber, 37 COLOMBO

Il podio impossibile a quel punto era già realtà. Ma tra lei e Vettel restava Rosberg.

«Il 3° posto era o.k., ma visto che Nico non rientrava con la Safety Car, abbiamo cambiato strategia». Eravamo al 25° giro, ne re­ stavano 36.

«L’incognita era la sopravvi­ venza delle gomme, ma siamo dietro di 60 punti, se avesse funzionato bene, altrimenti fi­ nendo quarti o quinti non sa­ rebbe cambiato molto. Se Ha­ milton e Rosberg alla riparten­ za non fossero stati così lenti,

«

Hamilton e Rosberg lenti dopo la safety altrimenti c’era una chance

«

Quest’anno dopo un buon inizio le Pirelli ci hanno penalizzato e bye bye Mondiale FERNANDO ALONSO PILOTA FERRARI DAL 2010

C’è da sperare che il 2014 sia differente.

«Partiremo tutti da zero e sa­ rà la nostra migliore opportuni­ tà di chiudere il gap. Peccato, perché quest’anno avevamo iniziato bene, poi con il ritorno alle Pirelli del 2012 abbiamo perso prestazioni e detto bye bye al Mondiale». © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

FORMULA 1 GP SINGAPORE

Hamilton, la brutta copia di Lewis L’inglese non è lo stesso che nel 2012 sfiorò la vittoria. Renault, due motori sul podio e due k.o. le pagelle

DI ANDREA CREMONESI

Campione di tutti, altro che fischi...

h 10

Sebastian Vettel

Il miglior tempo sul giro fa capire che GP ha condotto qui Sebastian Vettel. Il tedesco ha rifilato 1”2 a Webber, 1”3 a Hamilton e ben 2”5 ad Alonso. Certo, correva con pista libera davanti, ma ciò non basta per sminuire una presta­ zione enorme. Dorme un po’ al via, ma la sveglia che gli dà Rosberg lo rivitalizza al punto da macinare un ritmo infernale, che gli permette di ricostruire un cospicuo vantaggio pure dopo la safety car. Fine settimana dominato e 7a vittoria stagionale strameritata. E c’è chi lo fischia sotto il podio, mah… COLOMBO

10 Fernando Alonso

9,5 Kimi Raikkonen 8 Nico Rosberg

5 Lewis Hamilton

Super partenza, poi gestisce da maestro le medie, che fa durare 36 giri. Unica pecca l’azzardo per aver dato uno strappo a Webber: gli costa la reprimenda EPA

Sabato è ricorso al cortisone per alleviare il dolore ma ieri nessuno si è accorto che avesse un proble ma alla schiena. Prima uscita da ferrarista in pectore: è podio EPA

Voto alto perché in partenza spaventa Vettel pur scattando dalla parte sporca, ma la safety car arriva troppo presto per i piani della Mercedes AP

La strategia Mercedes è sbagliata, ma lui è brutta copia del pilota che nel 2012 dominò prima del k.o. I sorpassi finali sui rivali in crisi non lo salvano LAPRESSE

7

7

7

7

6

5

4

4

Coltiva per 10 giri il sogno di regalarsi il 1o podio 2013. Ma la McLaren non è come Lotus e Ferrari e le sue gomme crollano nel finale EPA

La McLaren, alimentando le voci su Alonso, gli ha mandato un messaggio che ha capito. Poi soffre nel finale per le gomme EPA

Stessa strategia di Alonso e Kimi: metà gara con le stesse gomme. Ma lui ha una Sauber! Bravo a finire a punti EPA

Unico al via con le medie, fa 3 soste ma chiude a punti malgrado il 15o posto al via. Mentre Di Resta (5) si schianta… AFP

Corre bene, ma la strategia di montare le supersoft con la safety non paga. Con le medie poteva seguire Alonso

Pazzia: si tuffa in pista per cercare un «passaggio». E i giudici lo penalizzano. In Corea partirà 10 posizioni dietro REUTERS

Va contro le barriere, facendo entrare la safety car. «Un mio errore», che complica la vita pure a Vettel! REUTERS

È la gara più dura dell’anno anche per le auto, ma la Casa francese è l’unica a lasciarci due motori (Webber e Grosjean) IPP

Button

Perez

Hülkenberg

Sutil

Massa

classifiche GENERALE TEMPO/DISTACCO (PIT STOP)

POS. PILOTA

NAZ SCUDERIA

1.

VETTEL

GER Red Bull­Renault

2.

ALONSO

SPA Ferrari

a 32"627 (2)

3.

RAIKKONEN

FIN Lotus­Renault

a 43"920 (2)

4.

ROSBERG

GER Mercedes

a 51"155 (2)

5.

HAMILTON

GB Mercedes

a 53"159 (2)

6.

MASSA

BRA Ferrari

7.

BUTTON

GB McLaren­Mercedes

a 1'23"354 (2)

8.

PEREZ

MES McLaren­Mercedes

a 1'23"820 (2)

9.

HÜLKENBERG

GER Sauber­Ferrari

a 1'24"261 (2)

GER Force India­Mercedes

a 1'24"668 (3)

in 1h59’13”132 (2) media 155,425 km/h

a 1'03"877 (3)

VEN Williams­Renault

a 1'28"479 (3)

12. GUTIERREZ

MES Sauber­Ferrari

a 1'37"894 (2)

13. BOTTAS

FIN Williams­Renault

a 1'45"161 (3)

14. VERGNE

FRA Toro Rosso­Ferrari

a 1'53"512 (3)

15. WEBBER

AUS Red Bull­Renault

11.

MALDONADO

16. VAN DER GARDE OLA Caterham­Renault

non arrivato (2) a 1 giro (3)

CHILTON

GB Marussia­Cosworth

18. BIANCHI

FRA Marussia­Cosworth

a 1 giro (4)

19. PIC

FRA Caterham­Renault

a 1 giro (3)

20. DI RESTA

GB Force India­Mercedes non arrivato (2)

17.

Ricciardo

Renault

zoom sulla corsa

ARRIVO

10. SUTIL

COLOMBO

Webber

a 1 giro (3)

RITIRATI: al 24° giro RICCIARDO (AUS/Toro Rosso­Ferrari) incidente; al 38° giro GROSJEAN (FRA/Lotus­Renault) problema idraulico DISTANZA GARA: 61 giri per 308,828 km GIRO PIÙ VELOCE: il 46° di VETTEL in 1’48”574, media 167,940 km/h LEADER DELLA CORSA: dalla partenza al traguardo VETTEL NOTE: safety car dal 25° al 30° giro, dopo l’incidente di RICCIARDO

PILOTI POS. NOME 1. VETTEL 2. ALONSO 3. HAMILTON 4. RAIKKONEN 5. WEBBER 6. ROSBERG 7. MASSA 8. GROSJEAN 9. BUTTON 10. DI RESTA 11. SUTIL 12. PEREZ 13. HÜLKENBERG 14. RICCIARDO 15. VERGNE 16. MALDONADO 17. GUTIERREZ 18. BOTTAS 19. BIANCHI 20. PIC 21. VAN DER GARDE 22. CHILTON COSTRUTTORI 1. RED BULL 2. FERRARI 3. MERCEDES 4. LOTUS 5. MCLAREN 6. FORCE INDIA 7. TORO ROSSO 8. SAUBER 9. WILLIAMS 10. MARUSSIA 11. CATERHAM

NAZ GER SPA GB FIN AUS GER BRA FRA GB GB GER MES GER AUS FRA VEN MES FIN FRA FRA OLA GB

PUNTI AUS MAL CIN BAH SPA MON CAN 247 15 25 12 25 12 18 25 ­ 25 4 25 6 18 187 18 10 15 15 10 ­ 12 15 151 6 18 18 18 1 2 149 25 8 18 ­ 6 10 15 12 130 ­ 12 ­ 2 8 25 10 116 12 10 8 ­ 15 ­ 4 87 1 8 2 15 ­ ­ ­ 57 2 ­ 10 1 4 8 ­ 54 4 ­ 4 12 6 2 6 36 6 ­ ­ ­ ­ 10 1 26 ­ 2 ­ 8 2 ­ ­ 22 ­ 4 1 ­ ­ ­ ­ 19 ­ ­ 6 ­ 1 ­ ­ 18 ­ 1 ­ ­ ­ 4 8 13 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ 1 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ 0 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ 0 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ 0 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ 0 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ 0 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ 0 377 274 267 206 76 62 31 19 1 0 0

23 30 10 26 2 10 ­ ­ ­ ­ ­

43 10 27 14 2 ­ 1 4 ­ ­ ­

12 33 15 20 10 4 6 1 ­ ­ ­

31 4 12 33 9 12 ­ ­ ­ ­ ­

22 40 8 18 6 6 1 ­ ­ ­ ­

33 6 37 1 8 12 4 ­ ­ ­ ­

37 22 25 2 ­ 7 8 ­ ­ ­ ­

GB ­ 15 12 10 18 25 8 ­ ­ 2 6 ­ 1 4 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

GER UNG BEL 25 15 25 12 10 18 10 25 15 18 18 ­ 6 12 10 2 ­ 12 ­ 4 6 15 8 4 8 6 8 ­ ­ ­ ­ ­ 2 4 2 ­ 1 ­ ­ ­ ­ 1 ­ ­ ­ ­ 1 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

ITA 25 18 2 ­ 15 8 12 4 1 ­ ­ ­ 10 6 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

SIN 25 18 10 15 ­ 12 8 ­ 6 ­ 1 4 2 ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­ ­

18 23 37 10 ­ 8 4 1 ­ ­ ­

31 12 12 33 12 ­ ­ 1 ­ ­ ­

40 30 10 4 1 ­ 6 10 ­ ­ ­

25 26 22 15 10 1 ­ 2 ­ ­ ­

27 14 25 26 8 ­ ­ ­ 1 ­ ­

35 24 27 4 8 2 1 ­ ­ ­ ­

CAMBI GOMME

GIRI VELOCI

Il primo dato indica le gomme di partenza. MN=medie nuove; MU=medie usate; SSN= supersoft nuove; SSU= supersoft usate; NC=non classificato. Tra parentesi i giri delle soste. L’ultimo dato, per ogni pilota, indica il numero complessivo di pit stop. Vettel SSU MN (17) SSN (44) 2; Alonso SSU MN (14) MU (25) 2; Raikkonen SSU SSN (10) MN (25) 2; Rosberg SSU MN (15) MN (41) 2; Hamilton SSU MN (15) MU (43) 2; Massa SSU MN (12) SSU (25) MU (42) 3; Button SSU SSU (13) MN (25) 2; Perez SSN SSU (14) MN (25) 2; Hülkenberg SSU SSU (13) MN (25) 2; Sutil MN SSU (12) SSU (25) SSU (40) 3; Maldonado SSN SSN (16) MN (25) SSU (41) 3; Gutierrez SSU SSU (11) MN (25) 2; Bottas SSN SSU (13) MN (24) SSU (42) 3; Vergne SSU MN (11) MN (24) SSN (39) 3; Webber SSU MN (13) MU (40) 2; Van der Garde SSN MN (13) MN (26) MN (42) 3; Chilton SSU SSN (11) MN (24) MN (41) 3; Bianchi SSU SSN (10) SSU (11) MN (23) MN (40) 4; Pic SSN MN (11) MN (25) SSU (54) 3; Di Resta SSN SSN (20) MN (42) 2; Grosjean SSU SSU (15) MU (25) MU (33) 3 NC; Ricciardo SSU MN (15) 1 NC.

1. Vettel 1’48”574 (46°) 2. Sutil 1’49”656 (43°) 3. Webber 1’49”783 (51°) 4. Hamilton 1’49”916 (59°) 5. Vergne 1’50”328 (45°) 6. Rosberg 1’50”353 (51°) 7. Massa 1’50”509 (45°) 8. Maldonado 1’50”708 (46°) 9. Di Resta 1’50”739 (45°) 10. Pic 1’50”990 (58°) 11. Alonso 1’51”082 (44°) 12. Grosjean 1’51”097 (35°) 13. Raikkonen 1’51”140 (55°) 14. Bottas 1’51”706 (53°) 15. Button 1’51”740 (46°) 16. Perez 1’51”926 (46°) 17. Gutierrez 1’52”007 (37°) 18. Hülkenberg 1’52”186 (47°) 19. Van der Garde 1’52”472 (44°) 20. Bianchi 1’52”898 (45°) 21. Chilton 1’53”041 (50°) 22. Ricciardo 1’53”052 (23°)

Sebastian Vettel, 26 anni AFP


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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FORMULA 1 GP SINGAPORE IL NEO FERRARISTA DAL QUASI FORFAIT AL PODIO INSPERATO CON LA LOTUS fano Domenicali. Anche il finlandese, come Alonso, ha effettuato la seconda sosta al 25o giro, percorrendo 36 tor­ nate con le gomme medie.

Kimi: «Ho sofferto di più per un ritiro» A fine anno l’operazione alla schiena? Il finlandese: «Nelle mie condizioni chiudere terzo è il massimo» DAL NOSTRO INVIATO

SINGAPORE

Kimi Raikkonen ha dormito fino a tardi, ha sal­ tato il briefing dei piloti e nessuno, forse neppure lui, avrebbe scommesso su un suo podio. «Kimi si è fatto male nel primo giro delle pri­

me libere di venerdì su un cor­ dolo — spiegava qualche ora prima della gara Mark Arnall, il fisioterapista che lo segue dai tempi McLaren —. Il sedile non era a posto e ora, ogni vol­ ta che frena sente come una puntura fortissima nella parte bassa della schiena. Il nervo è infiammato, ci vorrà tempo». Incidente Il problema risale al 2001, all’incidente di Ma­ gny­Cours, e ogni tanto salta fuori. «Sabato stavo male — ha raccontato Kimi — e per poco non ho rinunciato. In ga­ ra non ho sentito tanto dolore, ma adesso non sto certo benis­ simo. Credo che in queste con­

dizioni finire terzo sia stato il massimo del risultato. Ora de­ vo cercare di ristabilirmi per la prossima gara, tra due setti­ mane in Corea». Filosofico Non è stata, però, la gara più dolorosa della sua carriera. «Ci sono state gare molto più dure perché il risul­ tato non era stato quello spe­ rato. Non deve esserci sempre dolore fisico: non finire una gara a volte fa molto più ma­ le», filosofeggia il futuro pilo­ ta della Ferrari. Operazione Il riacutizzarsi del dolore è un campanello d’allarme suonato a Maranel­

Alternativa «Era il nostro piano, sapevamo che se fosse entrata la safety car ci avrem­ mo provato, per fortuna altri non ci sono riusciti. Sono ri­ masto a lungo bloccato die­ tro Button, ma quando ho vi­ sto che le sue gomme inizia­ vano a deteriorarsi l’ho attac­ cato. Anche perché da dietro chi aveva fatto un’altra sosta stava risalendo velocemente e non potevo rischiare. Alla fine, considerando da dove partivo e anche i problemi tecnici di cui abbiamo soffer­ to nel weekend, non credo che avrei potuto chiedere qualcosa di più».

lo, anche se non pare che l’en­ tità dell’infortunio sia di parti­ colare gravità. «È un po’ di tempo che ho problemi e so che devo fare del lavoro alla schiena alla fine dell’anno, ma aspettiamo e vediamo cosa succede», spiega il finlandese della Lotus, che molto proba­ bilmente a fine stagione sarà costretto a un micro interven­ to per risolvere una volta per tutte la questione. Strategia «Kimi è stato bra­ vo, ma per il momento indos­ sa un’altra tuta e quindi mi spiace che sia finito davanti a Massa», sono i complimenti indiretti che arrivano da Ste­

p.i.

Kimi Raikkonen, 33 anni EPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tra presente e futuro

«La priorità ora è la sfida del turbo» Domenicali «Non molliamo, ma il Mondiale dipende solo da Vettel. Le risorse tutte sul 2014» DAL NOSTRO INVIATO

GP2 A SINGAPORE

PAOLO IANIERI SINGAPORE

Bird vince gara­2 Leimer chiude 3°: è ancora leader

È scappato nella notte quasi subito dopo la fine della gara, ma quella di Stefano Do­ menicali non è stata una fuga imbarazzata dopo una Capo­ retto rossa. «Purtroppo per noi si è fermato il cavallo, anzi il toro sbagliato, ma sono con­ tento» scherza il responsabile

«

SINGAPORE (ro.chi.) L’inglese Sam Bird (Russian Time) ha vinto gara 2 della GP2 a Singapore, precedendo lo svedese Marcus Ericsson (Dams). Bird, scattato dalla pole, ha gestito la corsa abbastanza agevolmente. Al 3° posto è arrivato Fabio Leimer (Racing Engineering), che conserva il comando della generale con 7 punti su Bird. Sarà decisiva la tappa finale di Abu Dhabi, in programma nel weekend del 3 novembre.

Potevo scegliere l’altra tattica, ma ha funzionato solo per due auto Guai col traffico Fernando Alonso, 32 anni, al pit stop con la Ferrari F138 COLOMBO

crolla. «Ed è quello da conti­ nuare a fare, perché anche se è quasi impossibile batterlo in pista, l’affidabilità ha un gran­ de ruolo e noi dobbiamo esse­ re là. Non molliamo». FELIPE MASSA PILOTA FERRARI

della Gestione Sportiva, che con il 2O posto di Fernando Alonso si è tolto un enorme peso dallo stomaco. Perché se Sebastian Vettel continua la sua corsa inarrestabile («È sta­ to bravo, gli faccio i compli­ menti»), pur zoppicando e dando l’impressione di non farcela, alla fine la Ferrari non

Strategia La chiave, anzi, la

doppia chiave della gara di Alonso è stata la partenza per­ fetta e poi la sosta all’ingresso della Safety Car. «In quel mo­ mento le opzioni erano attac­ care e distruggere le gomme, o provare a tenerle sino alla fi­ ne». Il confine tra geni o scemi (ricordate Monza?) era al­ quanto labile e lo stesso Alon­ so nei primi momenti era pa­ recchio dubbioso e agitato (eufemismo), convinto di aver

perso il podio. Ma Andrea Stella, il suo ingegnere, lo ha tranquillizzato, convincendo­ lo che l’impresa era alla porta­ ta. Massa «Un’opzione anche per me, ma alla fine ha pagato soltanto per due macchine, gli altri sono andati in crisi – spie­ ga Felipe, 6o —. Dopo un’otti­ ma partenza, mi sono trovato chiuso all’interno, ho perso posizioni: era impossibile risa­ lire. Montando le super soft speravo di recuperare, ma le aveva anche Di Resta e non ho potuto passarlo». 2014 Di nuovo Domenicali: «Fernando continua a portare

Taccuino MONDIALE TURISMO

F.3 BRITANNICA

CHIUSO IL CIV AL MUGELLO

Muller, quarto titolo

Giovinazzi secondo

Moto3 a Locatelli

Il francese Yvan Muller, 44 anni, ha vinto con due gare d’anti cipo il suo quarto titolo iridato Turi smo, grazie a un 3° posto a Suzuka. Il pilota della Chevrolet, che nel 2014 guiderà la Citroën Elysee, precede nella generale l’italiano Gabriele Tarquini (Honda). Le due gare di Suzuka a Norbert Michelisz (Honda) e Tom Coronel (Bmw).

Antonio Giovinazzi, 19 anni, pugliese di Martina Franca, è il vi cecampione 2013 della F.3 britan nica. Il titolo all’inglese Jordan King, che l’ha preceduto in classifica di 41 punti, vincendo anche due delle tre gare finali al Nürburgring. L’an no prossimo Giovinazzi potrebbe correre in Euro F.3 o World Series Renault.

(p.g.) Vale Rossi al Mugello non porta fortuna al fratello Luca Marini, out nell’ultimo round del Civ Moto3: doppietta di Coletti e titolo a Locatelli. Stock 600: doppietta di Morbidelli e titolo a Tucci. Super stock: gara e titolo a Cruciani. A LE MANS La Kawasaki di Le Blanc Foret Salchaud ha vinto la 34a 24 Ore di Le Mans moto.

a casa risultati, ma c’è la Red Bull, anzi una Red Bull, quella di Seb, che non si ferma mai. Realisticamente, la nostra sola chance di vincere il Mondiale è che Vettel abbia qualche pro­ blema. Se succede a lui una­ due volte quello che è accadu­ to a Webber, noi dobbiamo es­ sere lì. Mai dire mai». L’essere precipitati a 60 punti dalla vetta, obbliga però a scelte per il futuro. «Ormai il 99 per cen­ to del lavoro a casa è dedicato al 2014. Nelle prossime gare porteremo materiale già pron­ to e previsto, ma quello del prossimo anno è un progetto immenso e complicato e noi vogliamo essere pronti».

d

HANNO DETTO

Riserva speciale DI DAVIDE VALSECCHI*

Alonso­Raikkonen coppia da battere S

Rosberg «Sì, ho fatto una bella partenza, ma poi ho subito perso la posizione. In ogni caso Vettel era impossibile da battere»

S

Hamilton «Sono deluso del risultato. Il Mondiale ormai è andato, posso solo cercare di riprendere Fernando in qualche modo»

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La Marra incoronato (p.g.) Coro­ na per Eddi La Marra nella clini­ ca romana dove fa terapia dopo l’incidente di Mi­ sano. È Tricolore Sbk, senza aver corso le ultime 2 gare al Mugello, vinte da Kallio

«Magici nel gestire le gomme in gara La Ferrari per me ha visto giusto» Ormai Vettel sembra imbattibile. È stato

perfetto tutto l’anno, ma da qualche gara ha trovato anche una velocità in più che lo rende superiore. Non può essere solo merito della Red Bull. Perché Webber, con la stessa macchina, continua a fare corse «normali». La Ferrari e la Lotus hanno azzeccato una strategia geniale. E sia Alonso sia Raikkonen sono stati i più bravi a gestire le gomme. Fernando si è inventato una magia alla prima staccata. Mentre Kimi ha rimontato fino al podio, alla faccia del mal di schiena. Quando lottava con Button, l’ingegnere via radio gli ha gridato: «Dietro rischiano di prenderti». Allora Kimi ha forzato il sorpasso all’esterno, scappando via. Lui e Alonso sono due dei migliori piloti al mondo e la Ferrari, a dispetto dei dubbi, l’anno prossimo avrà la coppia da battere. Qui a Singapore l’anno scorso avevo vinto il campionato GP2. Mi ricordo molto bene. Arrivavo dal successo di Monza e avevo 25 punti di vantaggio sul brasiliano Razia. Ma, nella mia testa, mi sarei davvero meritato il titolo solo se l’avessi battuto nell’ultima gara. Non è bello sperare nella sfortuna altrui. L’attesa, dopo Monza, era durata un mese. E io ero emozionato come al Lunapark. Una volta sul posto ho pensato a tutto. Mi sono allenato tre giorni per abituarmi al caldo. Ho noleggiato una moto su internet per spostarmi, solo che era di quelle per le consegne, con una pizza disegnata sul bauletto. Non ho tagliato barba e capelli, per presentarmi alle foto con Razia in versione «rock», bello grintoso. Poi, sulla griglia di gara-1, sono salito in macchina 15 minuti prima degli altri, sfidando i 40 gradi. Il team pensava che mi fossi bevuto il cervello. Ho quasi rischiato di morire, ma è andata bene. Al sabato ho battuto Razia e vinto il titolo. La domenica festa grande. Dopo quel weekend pensavo che avrei svoltato. Che sarei andato in F.1 e avrei lottato per qualcosa di ancora più grande. Mi sbagliavo. In F.1 non hanno fatto correre me e neppure Razia. Hanno scelto l’innocuo Gutierrez, il nobile Chilton e il galantuomo Van der Garde... Ma giuro, mi sono preso volentieri la gloria. *campione GP2 2012 e terzo pilota Lotus


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

CICLISMO MONDIALI IN TOSCANA

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

I RISULTATI

Cannondale settima Donne: oro Specialized Riconferma anche al femminile. Ma se nel 2013 il trenino di Specialized aveva rifilato all’Orica 24”, ieri la Rabobank ha preso 1’11”. Eccezionale anche la media del team americano, oltre 50 orari. CRONOSQUADRE DONNE: 1. SPECIALIZED LULULEMON (Usa: Brennauer, Colclough, Small, Stevens, Van Dijk, Worrack) 42,79 km in 51’10”, media 50,165; 2. Rabobank (Ola: Vos, Van Vleuten, Ferrand Prevot, Brand, De Jong, Knetemann) a 1’11”; 3. Orica (Aus: Gunnewijk, Hoskins, Johansson, Gillow, Spratt, Edmondson) a 1’33”; 4. Rusvelo (Rus) a 2’02”; 5. MCipollini Giordana (Antoshina, Jasinska, Guderzo, Tagliaferro, Scandolara, Carretta) a 2’18”;

6. Wiggle Honda (Gb) a 2’33”; 11. BePink a 3’48”; 12. Sc Fanini a 4’34”; 15. Faren Kuota a 5’27”; 16. Vaiano Fondriest a 5’30”. CRONOSQUADRE UOMINI: 1. OMEGA QUICK STEP (Bel; Martin, Chavanel, Kwiatkowski, Vandewalle, Terpstra, P. Velits) 57,2 km in 1.04’16”, media 53,391; 2. Orica GreenEdge (Aus: Tuft, Durbridge, Lancaster, Impey, Hepburn, Mouris) a 0”81; 3. Sky (Gb: Siutsou, Porte, Froome, Kyryienka, Boasson Hagen, Thomas) a 22”; 4. Bmc (Usa) a 1’02”; 5. RadioShack (Lus) a 1’17”; 6. Astana (Kaz) a 1’21”; 7. Cannondale (Koren, Bodnar, Sagan, Koch, Vandborg, Dall’Antonia) a 1’28”; 8. Garmin (Usa) a 2’01”; 9. Saxo (Dan) a 2’14”;10. Movistar (Spa) a 2’31”; 11. Katusha (Rus) a 2’45”; 12. Belkin (Ola) a 2’49”; 13. Lotto Belisol (Bel) a 3’01”; 14. Argos (Ola) a 3’06”; 15. Fdj (Fra) a 3’19”; 17. Lampre Merida (Malori, Richeze, Ferrari, Dodi, Bono, Cimolai) a 3’56”; 29. Vini Fantini Selle Italia (Gatto, Miletta, Proni, Monguzzi, Borchi, Colli) a 5’28”; 33. Utensilnord a 7’55”.

LA SECONDA GIORNATA DUE TITOLI IN PALIO

Cronometro individuali Under 23, c’è Martinelli

Davide Martinelli, 20 anni e Michela Maltese, 18

Anche nella 2a giornata dei Mondiali sono in programma due gare. Si comincia alle 10 con la cronometro juniores femminile, 16,2 km da Firenze Le Cascine a Firenze. Le atlete al via sono 47. Per l’Italia, la 18enne padovana Francesca Pattaro (Servetto Footon, dorsale 37, scatta alle 10.15) e la 18enne bresciana Michela Maltese (Canavese Fiorin Despar Asd, n. 26, scatta alle 10.31’30”). Alle 14 c’è la crono maschile Under 23, 43,4 km da Pistoia a Firenze. Gli atleti al via sono 74. Per l’Italia, il 20enne bresciano Davide Martinelli (Mg Kvis Nord Whistle Minetti, n. 63, scatta alle 14.16’30”) e il 22enne empolese Simone Antonini (Mastromarco, n. 29, scatta alle 15.07’30”). In tv: diretta RaiSport2 dalle 13.55.

Omega bis per un pelo Il trenino di Martin vola e beffa l’Orica di 81 centesimi Cronosquadre Finale super: l’iridato lancia i compagni al sorpasso che vale la conferma DAL NOSTRO INVIATO

LUCA GIALANELLA FIRENZE

Finire una cronosquadre di 57 chilometri con un colpo di reni a quattro è da brividi. Se poi questo significa rivincere l’oro mondiale per 81/100 di se­ condo, ovvero 12 metri, dopo aver pedalato per oltre un’ora a 53 km/h di media, beh, allora l’uovo è proprio perfetto. E sic­ come siamo nella città di Dante, questo finale thrilling è un’esemplare legge del contrap­ passo: l’Omega­Quick Step ave­ va perso la cronosquadre di Niz­ za (25 km) al Tour 2013 per 75/100 proprio dagli australia­ ni dell’Orica­GreenEdge, ieri sconfitti quando ormai erano si­ curi della vittoria. Colpo di teatro Eh sì, i Mon­ diali di Firenze e della Toscana si sono proprio aperti con un colpo di teatro. Che ha reso su­ bito elettrica l’atmosfera di que­

sta rassegna iridata, unica, da incorniciare, che ci ha accolto con il sorriso: strutture perfette, funzionali, di alto livello tecno­ logico. Gli uomini forti della pri­ ma giornata sono stati Tony Martin e Chris Froome. Cioè l’ex poliziotto tedesco che dal 2011 ha vinto due Mondiali indivi­ duali e a squadre della crono­ metro, e ha reso parecchio in­ stabile il regno di Fabian Can­ cellara. E il keniano bianco, do­ minatore del Tour, che ha guidato il Team Sky a un’eccel­ lente terzo posto, a 22” dal mis­ sile belga dell’Omega. Come di­ re: io ci sono, non sono qui sol­ tanto per scherzare. E vedrete domenica... Recupero Da Montecatini Terme al Mandela Forum di Fi­ renze. Tantissima gente. Tre squadre sempre in bilico nell’ar­ co di pochi secondi: l’australia­ na Orica­GreenEdge, la belga Omega­Quick Step, l’inglese Sky. Le altre? Flop della Bmc,

con Phinney; lontano Cancella­ ra (che ha perso il computer Srm, che gli fornisce i valori di potenza della pedalata: lauta mancia a chi glielo riporterà) e RadioShack. All’ingresso di Fi­ renze, l’Orica ha ancora 6” sul­ l’Omega. Che compie il miraco­ lo nella parte nobile: sotto il Duomo, davanti al Battistero. Le gambe sono indurite dall’aci­ do lattico quando Tony Martin esegue l’ordine dell’ammira­ glia: «Due si sacrificano per al­ zare al massimo la velocità pri­ ma del centro, così in quattro (il tempo viene preso proprio sul quarto del team, ndr) si gesti­ scono meglio le curve. Gli ultimi 10 km sono stati una battaglia eccezionale. Abbiamo ricomin­ ciato un’altra gara». Il francese Chavanel fa le curve come le aveva studiate, da mesi, grazie alle registrazioni video e alla te­ lemetria da F.1 del costruttore di biciclette, l’americana Spe­ cialized. Sedute in pista all’au­ todromo di Zolder, in Belgio,

per disegnare proprio quelle traiettorie (in particolare una doppia «esse») del centro stori­ co di Firenze. I dati dicono che, rispetto ad altri compagni, Cha­ vanel riesce a entrare in curva e a uscirne con una velocità più alta di 4 km. Sacrifici La cronosquadre è il simbolo del sacrificio per un

GP INDUSTRIA & COMMERCIO LA PRIMA DEL 23ENNE STAGISTA BERGAMASCO

Dopo 47 anni riecco uno Zilioli Gianfranco, assolo a Prato DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI PRATO

Zilioli. Zilioli come Italo. Zilioli bergamasco di Casnigo, come la famiglia di Italo. Zilio­ li scalatore, sveglio e brillante, come Italo. Ma Zilioli Gian­ franco, 47 anni dopo Italo, che il Gp Prato lo vinse nel 1966. Prima vittoria nel professioni­ smo, dopo un mese (e alla set­ tima corsa) da stagista, ancora con la bicicletta e lo stipendio forniti dalla sua squadra dilet­ tantistica, la Colpack, alla qua­ le quest’anno ha regalato otto vittorie.

Gambe e cuore Gianfranco Zilioli ha conquistato il Gran premio Industria&Commercio di Prato con le gambe e il cuo­ re. Le gambe di chi se ne va a 7 km dall’arrivo, da solo, all’av­ ventura. E il cuore di chi tiene 200 metri di vantaggio fino al traguardo, con grinta, in asfis­ sia. «Eravamo in tre su sette in fuga – ha spiegato –. Ho chie­ sto a Pellizotti, il nostro allena­ tore in campo, che cosa fare. Lui mi ha detto che si attaccava a turno. Scatti e controscatti, finché ci ho provato». Ci vuole coraggio. «Il coraggio l’ho avu­ to quando, a inizio anno, m’era venuta la tentazione di smette­

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vinse due volte il Giro re. Non avevo trovato una squadra tra i pro’, e avevo sa­ puto che il GiroBio, per cui mi ero preparato d’inverno, non si sarebbe corso. Poi, invece, so­ no iniziati ad arrivare i risulta­ ti e l’ingaggio con l’Androni». Allenamento In chiave Mon­ diale, bene Giampaolo Caru­ so, che ha fatto corsa di testa. Il siciliano, dopo l’arrivo, ha pro­ seguito un’altra ora trasfor­ mando la giornata in un alle­ namento sulla distanza, con «Purito» Rodriguez e Moreno, compagni di squadra fino a ie­ ri, ma da oggi avversari.

Gianfranco Zilioli, 23, tra Rubiano (a sinistra) e Paterski RODELLA

compagno. Come quando stai in trincea, e devi vincere battaglie ben più importanti. Se fai il fur­ bo e non dai una pedalata, perdi tu e perdono tutti. L’Omega­ Quick Step ha due religioni: il pavé e la cronosquadre. Sui cu­ betti, ormai, da Museeuw a Bo­ onen, ha riscritto la storia, an­ che con le emozioni. Nelle prove di team, con l’innesto nel 2012

di Martin, ha invece mostrato il volto freddo del calcolo scienti­ fico, della programmazione da F.1, dei test in pista, della tele­ metria applicata al ciclismo. Qui gli uomini non bastano: ser­ vono dati e biciclette. E la statu­ nitense Specialized, che equi­ paggia anche Nibali e l’Astana, ha investito, tanto. Ha creato un team con tecnici che vengono dalla F.1 e dalla MotoGp: il con­ sulente è l’ex pilota Jarno Trulli. Cinque sesti dell’Omega­Quick Step che ha vinto ieri erano gli stessi beffati al Tour: Martin, lo slovacco Peter Velits, il polacco Michal Kwiatkowski, il francese Sylvain Chavanel, l’olandese Niki Terpstra. Si è aggiunto il belga Jurgen Vandewalle. Un nucleo granitico di corridori che sanno pedalare nel dolore: «Abbiamo sofferto tutti», dice Terpstra. Chavanel, all’arrivo, faceva fatica a camminare. Ma la Specialized, ieri, ha vinto an­ che la prova femminile.

Arrivo: 1. Gianfranco Zilioli (Androni), 181,5 km in 4.30’30”, media 38,972; 2. Rubiano (Ven) a 18”; 3. Paterski (Pol); 4. Moreno (Spa); 5. Pellizotti; 6. Trofimov (Rus) a 21”; 7. G. Caruso a 27”; 8. Col­ brelli a 1’16”; 9. Andriato (Bra); 10. Dal Santo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ricordo di Valetti a 100 anni dalla nascita Ieri, nel centenario della nascita, alla presenza tra gli altri del figlio Carlo, Giovanni Valetti è stato ricordato nella sua Vinovo (Torino), con una bella serata arricchita dal documentario «Valetti, il campione dimenticato» realizzato dall’Associazione H12. Secondo nel ‘37 al Giro d’Italia dietro a Gino Bartali, vinse la corsa rosa l’anno dopo approfittando dell’assenza del rivale, ma nel ‘39 lo sconfisse dopo un vibrante testa a testa, che toccò il suo momento decisivo a due tappe dalla fine, quando Valetti (morto il 28 maggio ‘98) lo staccò perentoriamente sul Tonale e lo sorpassò in testa alla classifica, arrivando poi a Milano con 2’59”.


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

A MONTECATINI INIZIATO IL RITIRO AZZURRO

Visconti, allenamento di sei ore Oggi in bici anche il c.t. Bettini DAL NOSTRO INVIATO

MONTECATINI TERME (Pistoia)

Alla spicciolata, ma tutti presenti. Il ritiro azzurro in vista del clou dei Mondiali, domenica a Firenze, è iniziato ufficialmente ieri a Montecatini Terme, quando gli undici convocati del c.t. Paolo Bettini (oltre a Malori e Pinotti, di scena nella crono di mercoledì) si sono ritrovati nell’hotel a cinque stelle che ospita il gruppo. La maggior parte è arrivata all’ora di

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i metri di distacco tra l’Omega Pharma­Quick Step (qui in azione e, sotto, sul podio) e l’Orica Green­Edge. A tanto equivalgono infatti gli 81 centesimi tra le due squadre IPP/BETTINI

Gazzetta.it TUTTO IL MONDIALE IN DIRETTA TWITTER CON I VIDEO E LE FOTO Il sito rosa vi porta al Mondiale di Toscana con una diretta Twitter che dura tutto il giorno. Non solo la cronaca di tutte le gare del Mondiale, con gli aggiornamenti sulle fase cruciali. C'è anche la possibilità di interagire con i nostri inviati in Toscana. Da non perdere nello speciale on line i video, le schede di tutti gli azzurri in gara, il calendario, i risultati aggiornati in tempo reale e l’albo d’oro di tutte le categorie. In più tre fotogallery al giorno per non perdere neanche uno scatto della rassegna iridata

cena (Vincenzo Nibali invece ha mangiato con la moglie Rachele a Lamporecchio): è passato per un saluto anche il sindaco della città, Giuseppe Bellandi. La giornata era filata via tranquilla: chi ha fatto l’allenamento più lungo è stato Giovanni Visconti (230 km, oltre sei ore in sella), i cui problemi al ginocchio sembrano rientrati. Chi aveva corso a Donoratico sabato si è limitato a una sgambata: vale per Nibali, Ulissi, Scarponi,

Pozzato, Santaromita, Nocentini e anche per Ponzi, mentre Paolini e Giampaolo Caruso sono stati impegnati a Prato (e Vanotti nella cronosquadre per club). Insomma, tra sabato e ieri il gruppo ha lavorato a fondo e per oggi è prevista un’uscita in mattinata non superiore alle tre ore (alla quale dovrebbe partecipare in bici anche Bettini). Infine, sono stati ufficializzati dal c.t. Marco Villa, in collaborazione con Rino De Candido, i titolari per la prova in linea juniores di sabato: sono Andreoletti, Fortunato, Fedeli, Rota, Velasco e Lizde. ci.sco.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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il programma della settimana Domani juniores e donne élite Il clou è domenica Il Mondiale di Firenze propone anche domani e mercoledì le crono indivi­ duali, poi da venerdì le prove in linea. Il clou domenica con i professionisti. DOMANI Ore 10, cronometro uomini juniores: Firenze Cascine­Firenze, 22 km Ore 14.30, cronometro donne élite: Fi­ renze Cascine­Firenze, 22 km

Giovanni Visconti, 30 anni AP

MERCOLEDÌ Ore 13.15, cronometro uomini élite:

Montecatini Terme­Firenze, 57,9 km VENERDÌ Ore 8.30, in linea donne juniores: Fi­ renze­Firenze, 82,8 km Ore 13, in linea Under 23: Montecatini Terme­Firenze, 173,1 km SABATO Ore 8.30, in linea uomini juniores Mon­ tecatini Terme­Firenze, 140 km Ore 14.15, in linea donne élite: Montecatini Terme­Firenze 140 km DOMENICA Ore 10, in linea professionisti: Lucca­ Firenze, 272 km (106 km in linea, poi 10 giri del circuito di Fiesole, che mi­ sura 16,5 km)

4 il personaggio

WIGGINS AL TOP

S

Brad trionfa in casa Tappa a Cav Viviani 3° Mercoledì Bradley Wiggins darà la caccia al primo titolo mondiale a cronometro dopo avere già vinto l’oro olimpico. Il britannico dovrà vedersela con Tony Martin, Fabian Cancellara e Taylor Phinney. Intanto ieri ha vinto il Giro di Gran Bretagna precedendo lo svizzero Elmiger di 26” e l’altro britannico Yates di 1’03”. Nella frazione finale vittoria per Mark Cavendish, al 19° successo 2013 (110° in carriera), che ha battuto l’irlandese Sam Bennett e il veronese Elia Viviani

CHRIS FROOME

Quel bronzo con la morte nel cuore «Un’infamia» Sky terza, ma il re del Tour è triste per l’attacco terroristico nella sua Nairobi: «Tragedia orribile, che rende piccolo ciò che facciamo ogni giorno» DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta FIRENZE

La medaglia di bronzo gli pende dal collo. Il centro com­ merciale Westgate di Nairobi sanguina dentro al suo cuore. Nemmeno appena sceso dal po­ dio — in mezzo a una raffica di domande sulla cronosquadre che è stata e sulla sfida mondia­ le che sarà (domenica) — e Chris Froome perde una bricio­ la della consueta sensibilità. Lui a Nairobi c’è nato e ha vissuto la fanciullezza. La strage di sabato nella capitale del Kenya, riven­ dicata dal gruppo di terroristi somali Al­Shabaab (legato ad Al Qaeda) che ha provocato alme­ no 60 morti, non poteva lasciare indifferente la maglia gialla del­ l’ultimo Tour de France. «Lo co­ nosco, quel centro commercia­ le. È una tragedia che rende pic­ colo tutto quello che facciamo ogni giorno, come il sentire la

pressione prima della partenza di una gara. I miei pensieri van­ no alle vittime e alle loro fami­ glie. È stata una azione tremen­ da, orribile. Un’infamia». Piazzamento Tornando al punto di vista meramente spor­ tivo, i Mondiali di Firenze si so­ no aperti con il piede giusto per il leader del Team Sky. Il terzo posto nella cronosquadre per club, a 22” (dopo 57,2 km tira­ tissimi) dal duo Omega­Orica, è un buon risultato «anche perché – riflette Froome, 28 anni – non abbiamo poi preparato chissà quanto la specialità. Forse ab­ biamo anche sbagliato, almeno io, a spingere troppo all’inizio,. E nei chilometri finali siamo an­ dati un po’ in riserva. Va bene così». A due passi da lui, l’alle­ natore Rod Ellingworth ragio­ nava sull’assenza «pesante» di Bradley Wiggins (ieri in trionfo al Giro di Gran Bretagna): «Beh, visto il distacco, forse il miglior Brad ci avrebbe permesso di lot­

4 IL NUMERO

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La doppietta Tour­Mondiale nello stesso anno, a cui mira Chris Froome, è riuscita sono in sei occasioni: nel 1933 Georges Speicher; nel 1954 Louison Bobet; nel 1971 e nel 1974 Eddy Merckx; nel 1987 Stephen Roche e nel 1989 Greg LeMond

Chris Froome sul podio di Firenze con la medaglia di bronzo BETTINI

tare per la medaglia d’oro». La controprova non ci sarà mai, ma in effetti il ragionamento regge. Prospettive Intanto Froome non si negava ai cacciatori di fo­ to e ai bambini che ritmavano il suo nome. Salvo cambi di pro­ gramma, l’inglese non rimarrà in questi giorni in Toscana, ma tornerà ad allenarsi a Monte­ carlo, suo luogo di residenza in Europa, prima di rientrare ve­ nerdì in zona «iridata». Negli ultimi tempi non aveva passato molto tempo in Europa, tra alle­ namenti in altura in Colorado, la locale corsa e la trasferta ago­ nistica in Canada. Un percorso d’avvicinamento alla sfida di Fi­ renze condiviso, tra i grandi, praticamente solo da Peter Sa­ gan. «Io sento che la mia condi­ zione sta crescendo – rivela Froome – anche se sono al ter­ mine di una stagione molto lun­ ga e faticosa (ma dovrebbe es­ sere al via anche del Giro di Lombardia domenica 6 ottobre,

«

Stagione lunga e faticosa, ma la forma cresce: se sono qui è per provare a vincere CHRIS FROOME 28 ANNI, TEAM SKY

ndr). Ora si tratta solo di rifinir­ la, il percorso di Firenze l’ho vi­ sto e se il circuito finale fatto una volta può non sembrare chissà che cosa, beh, dopo 10 volte, e al termine di un Mon­ diale, la musica cambierà…». L’obiettivo che ha davanti è più che ambizioso, visto che la dop­ pietta Tour­Mondiale nello stes­ so anno non riesce dai tempi di Greg LeMond, che la firmò nel 1989. «Non sarà facile, sono il primo a saperlo. Ma se sono qui, è per provarci». E dietro quel gentile sorriso fa capolino la vo­ glia matta di riuscirci. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

BASKET EUROPEO IN SLOVENIA le Pagelle DI MARIO CANFORA

BATUM, L’UOMO DELLA SVOLTA DIAW, MUSCOLI E POTENZA FRANCIA 7,5 LAUVERGNE N.G. Nell’ultimo minuto c’è spazio anche per lui e un suo canestro. MIGLIORE h 7,5 ILBATUM Fa impazzire gli avversari, martello impietoso sin dalla palla a due: ha gli occhi della tigre, fa i primi 20’ filati. Dopo il 6/7 iniziale, perde la mira ma è lui che ha indirizzato la partita nei binari giusti: 17 punti e 6 rimbalzi. DIOT 6,5 Preziosissimo nel secondo quarto, quello della svolta. PETRO 6,5 Utile al pari degli altri nel momento della verità: 8 punti. KAHUDI N.G. Due minuti di gloria. PARKER 6,5 Il Re parte centellinando le forze, resta tanto in panchina, non è in una delle sue migliori serate, nella seconda parte di gara non perde mai la bussola quando serve: appena 12 punti con 6/17 dal campo. PIETRUS 6,5 Nel secondo quarto tiene botta senza paura segnando pure due importanti canestri. DE COLO 6 Primo cambio di Collet, 4 punti e 6 rimbalzi difensivi. DIAW 7 Muscoli, potenza e canestri: 11 punti nel solo terzo quarto, 15 finali. AJINCA 6,5 Spostarlo sotto canestro è dura: 4 punti ma 10 rimbalzi. GELABALE 6 Ordinaria amministrazione.

LITUANIA 5 MOTIEJUNAS N.G. Tre minuti nel secondo quarto. KALNIETIS 5 Si sbatte tanto, ma invece di mettere in ritmo i compagni, sparacchia da ogni posizione, soprattutto da tre: 19 punti, 8/19 dal campo. KUZMINSKAS N.G. Apparizione di 4’ nel secondo quarto. D. LAVRINOVIC 5 Deludente, evanescente, inghiottito nella morsa degli omoni francesi. MACIULIS 5 Non è quello dei giorni precedenti: quando serve, non c’è mai. SEIBUTIS 5,5 Parte male, si nasconde: 8/8 nei liberi ma quasi tutti a gara scappata via. MIGLIORE h 6.5 ILKLEIZA Inizio pazzesco, 16 punti dei primi 29 lituani: esce, e i francesi operano il primo break. Rientra, però paga la stanchezza. POCIUS 5 In campo per 16’ senza mai segnare dal campo: ¾ nei liberi. VALANCIUNAS N.G. Tre minuti, un assist. JAVTOKAS 5 In affanno totale nei pressi dell’anello, 15’ anonimi.

La prima volta Francia, l’oro di Parker La Lituania è dominata

Dopo l’argento di due anni fa, il titolo europeo che non aveva mai conquistato. Il play degli Spurs mvp. Bronzo alla Spagna DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LUBIANA (Slovenia)

Ci sono voluti 77 anni, ma anche la Francia può indos­ sare una medaglia d’oro, inva­ dere la tribuna della Stozice Arena dove i parenti e i tifosi, la maggioranza di mezza età e coi capelli già bianchi, atten­ dono un abbraccio ancora più bello di quello di due anni fa, di un argento che spalancava le porte olimpiche. La Francia entra nella storia europea nel modo meno atteso e conven­ zionale, senza aver bisogno della sua grande stella Tony Parker che, quasi da solo, l’ave­ va portata fin lì, contro Slove­ nia e Spagna. Merita l’mvp del torneo, ma stavolta è soltanto cuore, ispiratore e grande vec­ chio, con Boris Diaw e Florent Pietrus, del gruppo. Quella che si abbatte sulla Lituania è una squadra vera, completa, impla­

FRANCIA LITUANIA

80 66

(19­22, 50­34; 68­50) FRANCIA: Parker 12 (6/13, 0/4), Batum 17 (3/5, 3/8), Gelabale 7 (2/2), Diaw 15 (6/11, 1/3), Ajinca 4 (2/4); Lauvergne 2 (1/2), Diot 5 (1/1, 1/2), Petro 8 (3/4), Kahudi (0/2), Heurtel, Pietrus 6 (3/3, 0/2), De Colo 4 (2/3, 0/2). All.: Collet. LITUANIA: Kalnietis 19 (6/11, 2/8), Seibu­ tis 10 (1/6), Maciulis 7 (1/5, 1/2), Kleiza 20 (5/6, 3/6), D.Lavrinovic 7 (2/2, 1/3); Mo­ tiejunas (0/1 da 3), Kuzminskas, Po­ cius 3 (0/2), Valanciunas (0/2), Javto­ kas (0/2). N.e.: K. Lavrinovic, Deli­ ninkaitis. All.: Kazlauskas. ARBITRI: Lamonica (Ita), Arteaga (Spa), Belosevic (Ser). NOTE ­ T.l.: Fra 7/7, Lit 15/19. Rimb.: Fra 42 (Ajinca 10), Lit 25 (Maciulis 6). Ass.: Fra 16 (Diaw 4), Lit 9 (tre con 2). Pro­ gr.: 5’ 13­10, 15’ 31­31, 25’ 60­42, 35’ 74­56. Usc. 5 f.: Kleiza 38’46” (78­62). Ant.: Ajinca 34’55” (74­54). Spett. 10.000.

cabile. Che decolla subito vola con uno strepitoso Nicolas Ba­ tum, fa il break decisivo senza Parker e con De Colo e Diot in regia, lo difende con Diaw, ma soprattutto, e questo nessuno poteva immaginarlo, domina i lunghi lituani non con Noah, Turiaf o Seraphin, tutti assenti, ma con due flop scartati della Nba, Ajinca e Petro, finora in­ guardabile e poco utilizzato. Lamonica Parker non si vede, fa da specchietto per la difesa che aveva preparato la gara su di lui, prende la solita razione di botte, si ritaglia qualche ini­ ziativa sul +20 proprio per evitare che la sera più memo­ rabile della sua carriera con la Francia diventi la gara più insi­ pida, con 4 punti nei primi 30’ di gara. La finale, l’ennesima diretta da Luigi Lamonica, sempre bravo, è bellissima, al­ meno fino a quando Linas Klei­ za non va in panchina dopo 17’

minuti con 16 punti. Il dato fondamentale è che stavolta non è Parker contro tutti. Se ti aspetti Batum dopo il buco ne­ ro contro gli spagnoli, che va al riposo a quota 17, i segnali del destino giungono dai 6 punti nel primo tempo di Petro e dal­ la tripla da metà campo a 9/100 dall’intervallo di Diot. Kazlauskas è tradito dai suoi cambi, cioè dal suo punto di forza. Usciti Kleiza, Kalnietis e Maciulis, la Lituania sbanda, va al riposo subendo un 14­0 in un più ampio 21­3 in poco più di 5’ che segna la gara. Gli esterni francesi dominano an­ che a rimbalzo, non c’è partita. Una dittatura che continua an­ che quando i lituani provano ad alzare un muro con due 2.11 in campo e la zona: la let­ tura francese è perfetta, Diaw porta a spasso il secondo lungo avversario con 9 punti nel ter­ zo quarto. Parker, miglior rea­ lizzatore del torneo, viene ri­

chiamato a 22” dalla fine, è il momento degli abbracci: fac­ ciamo fatica a immaginare un oro più meritato, inseguito per tanti anni da una stella Nba in­ namorata della sua Nazionale. La Lituania torna a medaglia dal bronzo del 2007 (e quello Mondiale del 2010), la assapo­ rerà quando passerà il senso di impotenza di ieri. Bronzo Come la Spagna. I croati lasciano sola la loro squadra sul più bello, quando potrebbe vincere una meda­ glia dopo 18 anni. Ce ne sono pochi, meno di tremila, nella finale per il bronzo che la Spa­ gna domina, dopo un primo tempo fantastico di Bojan Bo­ gdanovic. Gli spagnoli sono contenti ma non soddisfatti per un risultato che, per 23 na­ zionali sulle 24 presenti, avrebbe provocato feste e ubriachezza. Succede quando ha vinto 7 medaglie nelle ulti­ me otto edizioni, due d’oro, tre d’argento e due di bronzo. Un ciclo che in Europa è parago­ nabile solo a quello dell’Urss o della Jugoslavia unita. «Siamo venuti qui per vincere l’oro ed è grazie a questo che abbiamo conquistato il bronzo — dice Orenga —. Ci vorrà un po’ di tempo per capire appieno il suo valore ma è una medaglia che ci farà più forti per il Mon­ diale 2014». Speriamo di esser­ ci, con l’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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BASEBALL

4 Storica impresa

NEL 2015 IN UCRAINA

S

L’albo d’oro (piazzamento dell’Italia)

Da sinistra, la festa della Francia, Nicolas Batum, 24 anni, 2.03, protagonista della finale e Tony Parker, 31, il leader AFP

LA NAZIONALE LE PROSPETTIVE AZZURRE TRA MONDIALE E OLIMPIADE

Wild card da conquistare E anche l’Europeo 2015 Alle qualificazioni della prossima edizione, ci saranno big come Grecia, Russia, Turchia, Macedonia: con quale squadra parteciperà l’Italia? LUBIANA

Il giorno dopo, le botte fanno più male. Passata l’ul­ tima notte, con la vo­ glia di stare ancora una volta tutti assie­ me al ristorante As, do­ ve c’era anche Joe Du­ mars , g.m. dei Pistons, a cena coi Datome padre e figlio, l’avventura azzur­ ra è davvero finita. La­ sciando l’Italia davanti alla du­ ra realtà: al momento, al netto di wild card mondiali tutte da conquistare, il 2014 degli az­ zurri riparte dal gradino più basso, quello delle qualifica­ zioni all’Europeo del 2015 in Ucraina che sceglierà le squa­ dre per l’Olimpiade di Rio. Un appuntamento lungo, este­ nuante, nell’ombra. Ma che va preparato come una grande manifestazione perché, assie­ me a noi, ci saranno tutte le escluse dai primi 7 posti di Lu­ biana, che andranno al Mon­ diale. Squadre forti come Tur­ chia, Russia, Grecia, ma anche Montenegro, Macedonia, Let­ tonia, Finlandia. Fascia L’ottavo posto ci ga­

rantisce di essere nella prima fascia di merito, quindi di tro­ vare nel nostro girone al massi­ mo due squadre di alto livello. Ma dipende da quale squadra avremo. Il gruppo azzurro, la loro voglia di giocare in Nazio­ nale ci dà grande sicurezza, ma esserci non dipende più solo dalla volontà dei giocatori, so­ prattutto per i quattro della Nba. Nelle qualificazioni del 2012, Marco Belinelli e Andrea Bargnani non c’erano per scel­ ta suggerita anche dalla loro si­ tuazione americana (furono i Raptors a «consigliare» al Ma­ go di non venire), diverso è gio­ care un Mondiale o una qualifi­ cazione. Poi c’è la questione d Daniel Hackett, anche sabato frutto di un botta e risposta tra il presidente Petrucci e l’agente del giocatore. Una situazione che si risolverà se il c.t. e Daniel si parleranno direttamente vi­ sto che appare come un classi­ co malinteso che si alimenta ogni volta che se ne parla. Nel 2015, l’obbiettivo di una gene­

razione arrivata al pieno della maturità sarà l’Olimpiade e non basterà unire a chi c’era in Slovenia gli assenti per avere garanzie di risultato: se c’è Da­ nilo Gallinari, Datome cam­ bia ruolo, con Bargnani si gioca in un modo diverso che con Marco Cusin che qui ha funzionato. Sono meccanismi delicati, da collaudare. Poi ci sono i ragazzi che hanno da­ to tutto in questi anni, an­ che quando i big non c’era­ no, e giocato poco. Sono preziosi, ma saranno ancora motivati? Pronti Lasciamo Lu­ biana con sensazioni posi­ tive, rafforzate dal com­ mento finale scritto da Gi­ gi Datome: «Le sconfitte subite son state tutte me­ ritate e questo mi fa venir voglia di lavorare ancora più duramente per pre­ sentarmi al prossimo ap­ puntamento con la Nazio­ nale più forte possibile. Tutti saremo più pronti perché avremo l’esperien­ za di quest’anno. È stato divertente stare insieme questi due mesi: siamo stati un bel gruppo con

la voglia di aiutarci e l’entusia­ smo di giocare insieme. Una cosa a cui tengo... ricordiamoci dei giocatori che vi hanno fatto divertire in questi 20 giorni nel campionato che sta per inizia­ re. Cerchiamo di evitare offese

«Le sconfitte sono state meritate e questo mi fa venir voglia di lavorare ancora più duro»

LUIGI DATOME CAPITANO AZZURRO

e insulti, solo perché indossano una maglia diversa da quella per cui si tifa. Sarebbe un bel passo avanti per il nostro sport». Buon viaggio. chiabo © RIPRODUZIONE RISERVATA

PREMIATI IL MIGLIOR QUINTETTO

SERIE A LE AMICHEVOLI

Con Parker, ci sono Dragic, Bogdanovic Kleiza e Gasol

Siena batte Varese Viggiano 15 punti Milano sconfitta

La Spagna ha conquistato la medaglia di bronzo battendo la Croazia 92­66 (Lllull 21, Gasol 17; Bogdanovic 22, Ukic 12). Questa quindi la classifica finale dell’Europeo: 1. Francia, 2 Lituania, 3 Spagna, 4 Croazia, 5 Slovenia, 6 Ucraina, 7 Serbia, 8 Italia. Le prime 7 partecipano al Mondiale 2014 in Spagna. La Fiba assegnerà a novembre 4 wild card. Al termine della finale, sono stati premiati i migliori giocatori. Mvp a Tony Parker che è parte del miglior quintetto come playmaker con guardia Goran Dragic (Slovenia), ala Bojan Bogdanovic (Croazia), ala forte Linas Kleiza (Lituania), centro Marc Gasol (Spagna).

(g.n.­a.r.­l.b.) Milano­Olimpia Lubiana 72­79 (Moss 19, Haynes e Langford 14). A Olbia: Sassari­Gala­ tasaray 79­75 (Thomas 15, D. Diener 13); Siena­Varese 83­75 (Viggiano 15, Nelson 14, Green 13, Hunter 12; V: Hassell 21, Clark 17, Scekic 11). A Cremona: Cremona­Montegranaro 79­73 (Chase 33, Kelly 14; Collins 21, Sakic 16). A Caserta: Khimki­Roma 64­59 (Augustine 18; Baron 13, Hosley e Mbakwe 12); Caserta–Brindisi 67­62 (Scott 15, Brooks 13, Moore 10; Dyson 16, Snaer e Campbell 8); sabato Caserta­Roma 67­73 (Roberts 14, Moore 12, Hannah 10; Goss e Hosley 17, Jones 15). A Pesaro: sabato Barcellona­Virtus Bologna (Dorsey 29; Hardy 24, Motum 18, Ware 13).

1935 Lettonia (7a) 1937 Lituania (2a) 1939 Lituania (6a) 1946 Cecoslovacchia (2a) 1947 Urss (9a) 1949 Egitto (assente) 1951 Urss (5a) 1953 Urss (7a) 1955 Ungheria (6a) 1957 Urss (10a) 1959 Urss (10a) 1961 Urss (assente) 1963 Urss (12a) 1965 Urss (4a) 1967 Urss (7a) 1969 Urss (6a) 1971 Urss (3a) 1973 Jugoslavia (5a) 1975 Jugoslavia (3a) 1977 Jugoslavia (4a) 1979 Urss (5a) 1981 Urss (5a) 1983 ITALIA 1985 Urss (3a) 1987 Grecia (5a) 1989 Jugoslavia (4a) 1991 Jugoslavia (2a) 1993 Germania (9a) 1995 Jugoslavia (5a) 1997 Jugoslavia (2a) 1999 ITALIA 2001 Jugoslavia (9a) 2003 Lituania (3a) 2005 Grecia (9a) 2007 Russia (9a) 2009 Spagna (non qualificata) 2011 Spagna (17a) 2013 Francia (8a)

San Marino sempre tricolore

La festa dei sammarinesi sul diamante dei Pirati di Rimini RATTI/FIBS

Rimonta la serie da 0­2 con tre vittorie a Rimini ed è campione per la 3ª volta di fila. Come nessuno mai nei playoff DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI RIMINI

La Repubblica degli scu­ detti. San Marino sbanca Rimi­ ni, e realizza una tripletta mai vista nel baseball da quando, nel 1986, introdussero i playoff. L’ultima volta successe al Milano (seconda) nel 1968, ci riuscì anche il Nettuno nel ‘65: altri tempi, altro baseball. Adesso a regnare sul campio­ nato è questa squadra del Tita­ no, che ha rischiato di rimane­ re fuori dalla postseason, com­ posta da veri titani nella serie più strana del mondo, in cui il fattore campo viene sovvertito 5 volte su 5: perché presentarsi in questo diamante sotto 0­2 nella serie, cioè dopo aver per­ so le due gare casalinghe della serie finale al meglio di 5, e ri­ baltarla in trasferta senza sba­ gliare nulla, neanche una palli­ na (se non un errore di Impe­ riali al 9°), è qualcosa di straor­ dinario. Due vittorie sul monte firmate da Jim Magrane, vota­ to Mvp, una dell’azzurro Tiago Da Silva, un attacco pungente, una difesa impeccabile, un’esperienza ed organizza­ zione esemplari trasformano un’impresa quasi impossibile in un trionfo possibile. Da vera grande squadra. Il Rimini, in­ vece, soffre la squadra di Do­ riano Bindi, anche psicologica­ mente, e non si raccapezza più soprattutto in attacco, accesis­ simo in trasferta, freddo in ca­ sa: da venerdì, in gara­3, non riesce a rimontare, a riprende e a ri­sorpassare gli avversari in un enigmatico, clamoroso slump, davvero impronostica­ bile. La squadra di Catanoso accarezza troppo presto il 12° titolo e finisce per farselo sfug­ gire, sfilare, in modo balistico. Fuoricampo Joe Mazzuca, dopo i due doppi di sabato se­ ra, spedisce lungo 130 metri a sinistra il fuoricampo dell’1­0. Il San Marino gioca bene in di­ fesa, sorretto ancora da Jim Magrane, reduce dai 110 lanci della vittoria in gara­3, e di nuovo protagonista sul monte. Americano di 35 anni, reduce da una stagione a Taiwan e già in Sud Corea, era arrivato sino al Triplo A di Tampa e Washin­ gton, e con questo curriculum è stato lo straniero di punta dei tricolori con un record di 10­3 (1­1 in semifinale) in stagione. Il partente concede solo due basi nei primi 2 inning al box romagnolo. Idem, fa Marquez con Ramos Gizzi, l’uomo che

ha riaperto la serie venerdì col fuoricampo da 3 punti, ieri lan­ ciato da un doppio di Duran ar­ riva zoppicante (ed eliminato) a casa senza poter incrementa­ re il punteggio. Svolta Rimini non riesce a trovare una soluzione in attac­ co per svoltare. . San Marino pensa a forzare i giochi, sente l’occasionissima e infatti con l’esterno fa 2­0 sulla rimbal­ zante a sinistra di Albanese, l’ultimo del line­up. Bittar con­ tinua a fornire assistenze e gio­ cate sul filo agevolando il lavo­ ro di Magrane facendosi per­ donare gli strikeout subìti. Ro­ mero neutralizza una lunga linea di Pantaleoni al 7° in un match che non cambia copio­ ne. Nel penultimo attacco, Co­ oper rileva Magrane (119 lanci da abbinare ai 110 di vener­ dì...) e subisce subito la valida da Bertagnon ma un doppio gioco su Buccheri di Imperiali spegne ancora le speranze del­ la squadra di Catanoso, insie­ me all’arrivo risicato (e conte­ stato) di Zileri in prima. Al 9° San Marino incrementa anco­ ra, ed ancora con il ricevitore Albanese che fa toccare il 3­0 all’uomo della notte tricolore, Joe Mazzuca. E su lancio pazzo di Cherubini matura anche il quarto punto del medesimo Al­ banese. Rimini nell’ultimo di­ sperato attacco mette due uo­ mini in base, è fermato da un doppio gioco. San Marino re­ spira, Rimini sigla il punto del­ la bandiera con Chiarini che rompe un 2/21, ma è rimanda­ to come nel «derby» di un anno fa RIMINI­SAN MARINO 1­4 (GARA­5) SAN MARINO: Bittar (6) 1/5, Pantale­ oni (5) 0/4, Vazquez (7) 0/2, Ramos Giz­ zi (bd) 0/3, Duran (8) 2/5, Reginato (9) 1/4, Mazzuca (3) 2/3, Imperiali (4) 1/2, Albanese (2) 2/4. RIMINI: Zileri (8) 0/4 , Santora (6) 2/4, Romero (7) 0/3, Castro (5) 0/3, Chiarini (9) 1/4, Gomez (4) 1/3, Spinelli (3) 0/2, Bertagnon (2) 1/3, Buccheri (bd) 0/3. Lanciatori ­ Marquez (p.) 6rl, 7so, 5bb, 5bv, Patrone 2­1­0­2, Pezzullo 0.1­0­0­2, Cherubini 0­2­0­2­0; Ma­ grane (v.) 7­5­3­2, Cooper 1­0­0­2, Cubillan (s.) 1­0­0­1. Punt i ­ SM 010.001.002: 4 (9­1); Rim 000.000.001: 1 (5­0). Note: fuoricampo Mazzuca (1 p. al 2°); doppio Duran, Reginato. Serie finale (su 5): Rimini­San Mari­ no 2­3 (4­1 all’11°, 11­7, 2­4, 0­3, 1­4). Albo d’oro (recente): 1986 Grosseto; 87­88 Rimini; 89 Grosseto; 90 Nettu­ no (16); 91 Parma; 92 Rimini; 93 Nettu­ no; 94­95 Parma; 96 Nettuno; 97 Par­ ma; 98 Nettuno; 99­2000 Rimini; 01 Nettuno; 02 Rimini; 03 Bologna; 04 Grosseto; 05 Bologna; 06 Rimini; 07 Grosseto; 08 San Marino; 09 Bolo­ gna; ’10 Parma; ’11­12­13 San Marino. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

PALLAVOLO EUROPEO MASCHILE: LA TERZA GIORNATA DI QUALIFICAZIONE la guida Saltate tutte le favorite della vigilia Eliminata la Turchia di Zanini La Russia si rialza con la Bulgaria (a.a.) Tutte e quattro le favorite dei gi­ roni hanno dovuto lasciare il posto agli outsider. La Russia (quotata in avvio di Europeo 2.15) rispetto alla Germania (25), la Polonia (4.5) rispetto la Francia (oltre 33), l’Italia (6) rispetto al Belgio (tra le altre) e la Serbia (15) rispetto la Finlandia, hanno “deluso”. Se prendia­ mo il ranking della Cev abbiamo le pri­ me cinque (Polonia, Russia, Bulgaria, Serbia e Italia) che devono lasciare il passo a Germania (6°), Francia (7°), Finlandia (8°) e Belgio (17°), una vera e propria rivoluzione. La Russia di Sergio Busato (vice di Vo­ ronkov) ha vinto la sfida per la secon­ da posizione contro la Bulgaria di Ca­ millo Placì. I vincitori della World Lea­ gue 2013 sono stati superiori in ogni fondamentale: 51% a 47% in attacco, 13­7 a muro e soprattutto 14­5 negli ace. Muserskiy con 21 punti ha supe­ rato di una lunghezza il compagno Pa­ vlov e il rivale Sokolov. La Polonia di Andrea Anastasi e An­ drea Gardini si è ripresa e ha superato in quattro set la Slovacchia (assisten­ te Massimiliano Giaccardi).

La Finlandia di Nicola Giolito (vice di Sammelvuo) pur perdendo 3­0 dalla Serbia (Kovacevic 16) chiude al primo posto il girone. Eliminata invece la Turchia di Emanue­ le Zanini, sconfitta dalla Francia, con lei lasciano la manifestazione Bielo­ russia, Slovenia e Repubblica Ceca. Girone A Odense (Dan): Belgio­Bie­ rossia 3­0, Danimarca­Italia 0­3; Bie­ lorussia­Italia 1­3, Belgio­Danimarca 3­1; Bielorussia­Danimarca, Italia­ Belgio 2­3 (23­25, 19­25, 25­18, 27­ 25, 9­15). Classifica: Belgio 8; Italia 7; Danimarca 2; Bielorussia 1. Girone B Danzica (Pol): Francia­ Slovacchia 3­0, Polonia­Turchia 3­1; Slovacchia­Turchia 3­2, Francia­Po­ lonia 3­1; Turchia­Francia 1­3 (21­25, 23­25, 25­18, 23­25), Slovacchia­Po­ lonia 1­3 (24­26, 25­20, 19­25, ). Clas­ sifica: Francia 9; Polonia 6; Slovacchia 2; Turchia 1. Girone C Herning (Dan): Slovenia­ Serbia 3­1, Finlandia­Olanda 3­1; Ser­ bia­Olanda 3­2, Slovenia­Finlandia 1­3; Olanda­Slovenia 3­1 (19­25, 25­ 19, 25­22, 25­23), Serbia­Finlandia

Andrea Anastasi ct polacco

3­0 (25­20, 25­23, 25­15). Classifica: Finlandia 6; Serbia 5; Olanda 4; Slove­ nia 3. Girone D ­ Gdynia (Pol): Russia­ Germania 0­3, Rep.Ceca­Bulgaria 1­3; Germania­Bulgaria 3­2, Russia­ Rep.Ceca 3­0; Germania­Rep.Ceca 3­0 (25­13, 25­23, 25­20), Bulgaria­ Russia 1­3 (19­25, 25­23, 14­25, 19­ 25). Classifica: Germania 8; Russia 6; Bulgaria 4; Rep.Ceca 0. OTTAVI: martedì ad Aarhus (Dan) Italia­Olanda (ore 17?), Serbia­Dani­ marca; a Danzica (Pol) Polonia­Bulga­ ria, Russia­Slovacchia. QUARTI: mercoledì ad Aarhus (Dan) Belgio­(vincente Serbia­Dani­ marca), Finlandia­(Italia­Olanda); a Danzica Francia­(Russia­Slovacchia), Germania­(Polonia­Bulgaria). SEMIFINALI E FINALI: Sabato e domenica allo stadio di calcio di Cope­ naghen, in cui di solito gioca la Dani­ marca calcio. TELEVISIONE: Raisport trasmet­ terà tutte le gare degli azzurri STATISTICHE (a.a.) Dopo le prime tre giornate dell’Europeo l’Italia è se­ conda in attacco con il 53.1% dietro al­ la Germania 54.8%. La Polonia di Ana­ stasi svetta a muro con 47 vincenti, quinta l’Italia con 34. La Russia è pri­ ma negli ace con 22, in questo fonda­ mentale gli azzurri sono ottavi con 15.

DOMANI GLI OTTAVI A DANZICA E AARHUS

Ottavi Domani a Aarhus

Serbia Danimarca

Quarti

Quarti

Mercoledì a Aarhus

Mercoledì a Danzica

-

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Belgio

Semifinali

Francia

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Ottavi Domani a Danzica

Russia Slovacchia

-

Sabato a Copenaghen

FINALE

Domenica a Copenaghen Sabato a Copenaghen

Semifinali

ITALIA Olanda

Finlandia

Germania

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-

Polonia Bulgaria RCS

le Pagelle

L’Italia si spegne e va all’inferno Il Belgio s’invola

DI MA.PO.

BRAVO VETTORI ZAYTSEV FATICA E TRAVICA E’ SMARRITO

La squadra di Berruto agli ottavi con l’Olanda. Preoccupa l’infortunio di Parodi DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI ODENSE (Dan)

Erano 43 anni esatti che il Belgio non superava l’Italia. Capitò a Sofia in una qualifica­ zione mondiale, il 22 settem­ bre 1970, si è ripetuto ieri nella sconfitta che costringe l’Italia all’ottavo di finale contro l’Olanda (domani ad Aarhus). Perché, nella spopolata Arena Fyn, il primo vero ostacolo per gli azzurri in questo Europeo ha provocato un inciampo im­ previsto e doloroso, visto il nuovo crac, stavolta al ginoc­ chio destro di Simone Parodi (oggi si saprà qualcosa di più dell’infortunio). Frenata Nemmeno il campio­

ne del mondo di pessimismo cosmico avrebbe potuto prono­ sticare una sconfitta dell’Italia dopo 18 minuti di partita. Inve­ ce è successo che la versione carrozza di Cenerentola guida­ ta senza problemi da Travica fi­ no al 20­12 del primo parziale si è trasformata in zucca. «Dav­ vero ingiustificabile quello che è successo nel primo set, la co­ sa più brutta del giorno. Nessu­ no toglie la faccia» tuona Ber­ ruto, già proiettato sulla sfida degli ottavi. Per la cronaca, due attacchi del modenese De­ roo e una battuta vincente del­ l’ex di San Giustino Van den Dries, hanno fermato la corsa. Poi pasticci, compresi due re­ gali per gli ultimi tre punti bel­ gi. «Li abbiamo rimessi in par­ tita, da lì hanno ricominciato a giocare ­ è il mea culpa di Ros­ sini ­ Un erroraccio da squadra giovane, non me lo so spiega­ re». Rimonta Il Belgio si era quali­ ficato all’Europeo grazie a un successo al golden set sulla Grecia. L’entusiasmo di un’estate di successi si è visto

ITALIA BELGIO

2 3

(23­25, 19­25, 25­18, 27­25, 9­15) ITALIA: Piano 1, Travica 2, Parodi 13, Bira­ relli 12, Zaytsev 22, Kovar 4; Rossini (L), Beretta 4, Vettori 20, Giovi, Saitta. N.e. Mazzone. All. Berruto. BELGIO:Klinkenberg 8, Verhees 10, Depestele 3, Deroo 16, Van de Voor­ de 13, Van den Dries 23; Dejonckheere (L), Claes, Van Walle 3, Verschueren, Tuerlinckx 1. N.e. Coolman. All. Bayaens. ARBITRI: Bajci (Slk) e Schiemenz (Ger). NOTE Spettatori 660. Durata set: 29’, 25’, 24’, 32’, 14’; totale: 124 . Italia: battute sbagliate 18, vincenti 3, muri 12, seconda linea 9, errori 31. Belgio: battute sbaglia­ te 14, vincenti 5, muri 14, seconda linea 14, errori 25.

LA CURIOSITA’

Stessa condanna con le donne (a.a.) Come due settimane fa nell’Europeo femminile, il Belgio spegne l’entusiasmo dell’Italia rilegandola agli ottavi nell’ultima gara del girone. Il Belgio continua la sua fase di crescita che l’ha portata a chiudere a maggio la prima fase della qualificazione al Mondiale 2014 imbattuta (3 0 a Austria, Irlanda e Romania), a qualificarsi all’Europeo vincendo lo spareggio con la Grecia e aggiudicandosi l’European League con 14 vittorie su 14 gare (3 0 in finale sulla Croazia). KLINEMAN RITARDA (a.r.) “Klineman non arriverà a Conegliano breve” spiega il presidente Garbellotto speriamo di averla con noi da gennaio. Motivo? Per ora possiamo dire la condizione fisica: stiamo aspettando comunicazioni ufficiali dalla giocatrice.”

qui, ben organizzato dal tecni­ co Dominique Baeyens, a lun­ go sulla panchina del Roesela­ re. «Siamo cresciuti con l’espe­ rienza che ci stiamo facendo in giro per il mondo» è convinto il centrale belga di Latina, Verhe­ es, spina del fianco degli azzur­ ri accanto a Van den Dries (23 punti col 58% in attacco), che insieme ai muri di Van de Voor­ de ha messo in ginocchio gli azzurri nel secondo set e poi in avvio del 5°. Il rimescolamento di carte di Berruto, con l’Italia sotto due set a zero, ha prodot­ to una rimonta da tachicardia, da due set sotto al due pari. Do­ po l’ingresso di Beretta per Pia­ no, Zaytsev è tornato nel ruolo di schiacciatore (al posto di Ko­ var, ieri anonimo) e al suo po­ sto si è messo Luca Vettori, classe ‘91. Gli azzurri sono ri­ partiti, sono cresciuti Parodi e Zaytsev, Birarelli ha fatto male a muro. Salvati tre match point sul finale del quarto, sembrava fatta. «E’ stata una partita stra­ na ­ è il commento di Vettori ­, nel tiebreak alla prima difficol­ tà ci siamo spenti. Peccato, quei due muri (fino all’8­10) potevano svoltare la partita». Fantasmi In attesa della dia­ gnosi sul ginocchio di Parodi, l’iscrizione in lista di Filippo Lanza come secondo libero è già una dimostrazione pratica della legge di Murphy («Se qualcosa può andar male lo fa­ rà») e in attesa del rientro di Savani accorcia la panchina. «In ogni manifestazione abbia­ mo sempre dovuto affrontare una difficoltà — è convinto Berruto — non c’è mai stato un torneo in cui è andato tutto be­ ne. Ma ne siamo venuti sempre fuori. Da adesso ci aspettano partite senza via d’uscita». Dal­ le ombre, domani, esce di nuo­ vo il fantasma dell’Olanda. E’ già dentro o fuori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Vettori, 22 anni TARANTINI

ITALIA 5

Van den Dries, ex San Giustino: 23 punti col 58% in attacco TARANTINI

laFotonotizia

PIANO 5 Spuntato in attacco (0 su 3), a muro non riesce a farsi sentire come nelle altre partite e finisce in panchina. TRAVICA 5.5 Poco aiutato dalla ricezione, non ritrova il filo del gioco nella rimonta belga nel primo set. PARODI 6.5 Se non si fosse fatto male a metà del tie break forse avremmo visto un altro finale. E’ la chiave di volta di questa squadra (60% in attacco), sempre il più costante in battuta. BIRARELLI 6­ Comincia malino, con i due errori finali del primo set, chiude la sua prima partita dell’Europeo con 5 muri. ZAYTSEV 6­ L’urlo che caccia al ritorno degli spogliatoi testimonia la sua rabbia. Quell’invasione per l’11 8 del Belgio nel tie break proprio non ci voleva, ma quando torna al ruolo di schiacciatore è il migliore in ricezione. KOVAR 5 Stenta in attacco e fatica anche in ricezione. ROSSINI 5.5 In affanno sotto i bombardamenti delle battute di Verhees e Van den Dries. Si salva con la difesa spettacolare sull’ultimo punto del quarto set che porta l’Italia al tie break. GIOVI S.V. MIGLIORE h 6.5 ILVETTORI Ci sono le sue mani sulla rimonta azzurra, 20 punti con il 57% di schiacciate, due muri e un ace alla prima partita vera qui.

Gli studenti tifosi ad Odense Tifosi speciali per l’Italia nella prima fase dell’Europeo a Odense. Sventolando il manifesto «Mamma sto studiando» in tribuna c’erano 3 studenti italiani: Gaetano Sanfelice, di Roma, Luca Bosis, di Bergamo – qui per un semestre grazie al progetto Erasmus, studiano Ingegneria Gestionale – e Martina Canesi, di Cremona, che si sta specializzando in Marketing. «Abbiamo visto che c’era la Nazionale e non potevamo mancare. I ragazzi sono stati carinissimi, ci hanno firmato anche il cartellone».

BERETTA 5.5 Entra in campo per Piano, fa qualcosa di più ma senza lasciare il segno. BERRUTO 5.5 Visto che il senno di poi è una scienza esatta, forse l’ingresso di Vettori poteva essere anticipato. BELGIO 8 Klinkenberg 6, Verhees 7, Depestele 7, Deroo 5.5, Van de Voorde 7, Van den Dries 7. All. Baeyens 7.


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

IPPICA IL GP DI SAN SIRO

Premio Tesio: il nostro campione, svezzato da una fattrice balia, acciuffa e batte il tedesco Orsino infortunatosi in gara

un pene finto 4 Usa per ingannare

RISULTATI DEI GP

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A Milano Terzo Wild Wolf

5ª corsa ­ Premio Federico Tesio ­ (gr. 2) ­ m 2200: 1 Biz the Nurse (C. Demuro); 2 Orsino; 3 Wild Wolf; 4 Romantic Wave; Tot.: 1,51; 1,21, 1,30 (2,17) Trio: 13,70.

S

A Bologna Deludono i francesi

A destra Biz the Nurse, in primio piano, acciuffa e batte il tedesco Orsino. A sinistra il fotofinish sancisce pochi centimetri per Biz DE NARDIN

Tredici minuti di este­ nuante attesa, poi il verdetto del fotofinish. Pochi, benedetti, centimetri di gloria assegnano il Premio Federico Tesio a Biz the Nurse e fanno diventare doppiamente drammatica la corsa del tedesco Orsino. Il campione in carica viene folgo­ rato sul traguardo dopo aver galoppato l’ultima parte della dirittura a tre cilindri,per un in­ fortunio appena subito. Rincorsa Pochi centimetri tra la gioia italiana per l’ennesi­ ma importante vittoria di un ot­ timo cavallo e la beffa del tede­ sco, che scatta in testa a buon ritmo, con Biz the Nurse nel cuore del gruppetto. L’accelera­ zione di Orsino a circa 600 me­ tri dal traguardo sembra decisi­ va, Biz the Nurse lavora di po­ tenza a centro pista ma la flui­ dità del turbo sembra arrivare tardi. Il margine di Orsino è enorme, poi qualcosa si incep­ pa assieme al suo slancio e Biz the Nurse in pieno decollo gli piomba addosso, inesorabile come la sconfitta sancita poco dopo. Avrebbe vinto lo stesso? For­ se no, ma il 3 anni allenato da Stefano Botti merita comunque la promozione a cavallo impor­ tante, per il passato (ha già vin­ to Derby e GP Milano) e il pre­

4 I NUMERI

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I GP vinti da Biz The Nurse, tutti quest’anno. Il Derby (gr 2 m 2200) a Roma, il GP Milano (gr 1 m 2400) e il Federico Tesio (gr 2 m 2200) a San Siro . In carriera Biz the Nurse ha 6 corse, 5 vittorie e un 5° posto nel Berardelli 2012 a Roma.

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I fantini che lo hanno montato. Fabio Branca (prime tre corse), Andrea Atzeni (Derby) e Cristian Demuro nel GP Milano e ieri nel Federico Tesio.

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ATLETICA A MOLFETTA

Sono centimetri di gloria Milano dice Biz the Nurse

MICHELE FERRANTE MILANO

LA GAZZETTA DELLO SPORT

sente di una corsa non facile, al rientro da giugno e su una di­ stanza (i 2200 metri) inferiore alle sue attitudini di cavallo «progressivo». E anche per le ambizioni future dirette verso il GP Jockey Club del prossimo mese. Scartate invece quelle che puntavano sull’Arc de Triomphe (6 ottobre), del quale il Premio Federico Tesio è stato spesso in passato un test di pre­ parazione dei nostri cavalli: «Magari il prossimo anno ­ ha detto l’allenatore Stefano Botti ­ quando Biz the Nurse avrà im­ parato un po’ di mestiere. Il per­ corso di Longchamp è tortuoso, con dirittura finale molto corta (600 metri) e totalmente con­ traria alle sue caratteristiche. Rischierebbe di essere preso in velocità». Balia Piccoli grandi passi per un cavallo eletto campione dal­ la raffinata platea di San Siro, ieri piuttosto folta. E il cui no­ me ne racconta la storia. Dopo la sua nascita, la madre Biz Bar non voleva allattarlo e si dovet­ te ricorrere allo svezzamento di una fattrice balia, una cavalla aveglinese. Nurse è la traduzio­ ne inglese di balia e da qui il no­ me rivelatosi un gran bel porta­ fortuna. Da puledro la vendita per 40.000 euro all’asta ITS e l’affidamento al trainer Stefano Botti, sotto la cui regia fra pochi giorni dovrebbe debuttare un suo fratellino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TROTTO IL CONTINENTALE E IL FILLY

Pitagora Bi e Prussia A Bologna lo show di Pietro Gubellini

5ª corsa ­ Continentale filly ­ m 1660: 1 Prussia (P. Gubellini) 1.11.9; 2 Parinaz; 3 Peace of Mind; Tot.: 1,53; 1,12, 1,36, 1,81 (4,74) Trio: 24,85. 7ª corsa ­ GP Continentale ­ m 2060: 1 Pitagora Bi (P. Gubellini) 1.13.1; 2 Probo Op; 3 Princess Kronos; 4 ; Tot.: 3,92; 1, 71, 1,58, 4,80 (19,17) Trio: 83,83.

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A Bologna Pitagora Bi piega Probo Op PERRUCCI BOLOGNA Un grande Probo Op non è bastato nel Continentale. L’allievo di Edy Moni, generosissimo, in retta è stato piegato da Pitagora Bi, abilmente interpretato da Pietro Gubellini che ieri ha vissuto una giornata di grazia: un’ora prima aveva conquistato anche il Filly con la splendida Prussia, a segno in 1.11.9: l’impressione è che sarebbe stata molto competitiva anche nella prova Open. Che ha visto Gubellini in sulky a Pitagora Bi andare al comando e lasciare strada la francese Varade d’Hermine. Probo Op è avanzato all’esterno dopo 600 metri, sull’ultima curva ha messo k.o. l’avversaria, ma da dietro si è liberato Pitagora che in retta ha piegato Probo. Per Pitagora Bi primo GP di una carriera che lo aveva già visto terzo nel Derby e secondo nel Marangoni e nell’Europa. BRAVO BIASUZZI Impresa di Mauro Biasuzzi che a Mosca ha vinto l’Europeo dei gentleman. In pista c’erano i rappresentanti di 14 nazioni e l’«Ingegnere» ha battuto il belga Piet van Pollaert.

Oggi Quinté a Taranto Al Paolo Vi (inizio convegno alle 15) scegliamo New York Real (16), Musica del Vento (7), Olly One (5), Oxford Bi (14), Mamalù (12) e Neldgrado Vil (15). Si corre anche Trotto: Modena (15.25), Follonica (15.10) e Palermo (15.15).

l’antidoping Il caso ai tricolori dei 10 km su strada. Si tratterebbe di un controllo mirato MAURIZIO GALDI VALERIO PICCIONI

Un’altra incredibile storia di frode del­ l’antidoping. Stavolta si tratta addirittura, se­ condo le prime ricostruzioni di un fallo finto contenente urina pulita per occultare la truffa. È successo al campionato italiano di corsa su strada sui 10 chilometri di Molfetta. Erano anni che ai controlli antidoping non si vedevano più pompette o palloncini con urina «pulita» per frodare i controlli. Anche se la storia del passa­ to è ricca di casi, come rivela il massaggiatore Willy Voet nel suo celebre «Massacro alla cate­ na», raccontando dei ciclisti che usavano un marchingegno esterno per fare pipì. Un caso clamoroso fu quello di Michel Pollentier, vinci­ tore della tappa sull’Alpe d’Huez e maglia gial­ la del Tour del 1978 che aveva una vescica arti­ ficiale sotto la maglietta e fu scoperto. Più re­ centemente il discobolo Robert Fazekas, ai Giochi di Atene 2004, perse la medaglia d’oro per una «pompetta» sottopelle con urina «puli­ ta» che azionava stringendo le gambe. A Molfetta Dunque sabato il Dco (doping controller officier), il medico prelevatore della Federazione medico sportiva, non si è distrat­ to neanche un momento dal prelievo, e con­ trollando attentamente nei bagni di Palazzo Giovene, sede del Consiglio comunale, si è ac­ corto che uno dei controllati aveva un fallo fin­ to con il quale tentava di riempire la provetta del test antidoping. Immediatamente il fallo è stato sequestrato dallo stesso medico preleva­ tore che ha anche provveduto a spedirlo (con i campioni di urina) a Roma. Sarebbe scattata anche la denuncia ai carabinieri di Molfetta. Controllo ordinario? Si tratterebbe comunque di un controllo mirato e non ordinario e potreb­ be aver addirittura riguardato uno che non si è neanche classificato e che si sarebbe ritirato. Il nome dell’atleta che ha tentato di frodare l’an­ tidoping è ancora sconosciuto e ieri le ipotesi si rincorrevano. Non trattandosi di positività, ma di «tentata elusione» di un controllo, l’atleta che si è reso responsabile del fatto sarà ascolta­ to direttamente dalla Procura antidoping e in seguito deferito: rischia due anni di squalifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MEZZA MARATONA

Geoffrey Mutai re di Udine con uno straordinario 59’06” (a.fr.) Il keniano Geoffrey Mutai ha vinto in 59’06” la mezza maratona di Udine. Primo italiano Lalli, 7° in 1h02’30”. Uomini: 1. G. Mutai (Ken) 59’06”; 2. Togom (Ken) 1h01’02”; 3. Simon (Ken) 1h01’35”; 7. Lalli 1h02’30”. Donne: 1. Correti (Ken) 1h10’04”; 2. Jemutai (Ken) 1h10’24”; 3. Papp (Ung) 1h11’59”; 9. Castellani 1h19’16”.


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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

GOLF 70° LINDT OPEN D’ITALIA l’Analisi

4 Sorpresa Quesne

I NUMERI DI STEFANO CAZZETTA

Quel boato e il ponte verso il futuro Il boato ha squarciato l’aria

e si è sentito in ogni angolo del campo. Le braccia alzate di Molinari avevano un doppio significato: celebravano il colpo imbucato direttamente dal bunker alla 8, ma, soprattutto, rappresentavano il segnale che la riscossa era possibile, dopo 7 buche giocate male, senza grinta, senza mordente, senza precisione, ben rappresentate dalla triste contabilità di 2 bogey. E veniva subito un altro birdie, alla 9, in un clima incandescente, da stadio. Poi la disillusione: un bogey alla 10 e tanti, troppi, putt mancati. Per un nonnulla, per un soffio, per un po’ di sfortuna, ma comunque mancati. Fino al pesante 5 alla 16, un par, 3 che racchiudeva la gamma intera di una giornata no: tee shot a sinistra, approccio corto in bunker e ancora una pallina che non vuole finire in buca. Peccato, perché ci avevamo creduto in una nuova vittoria di Francesco Molinari. Peccato perché era quello che la marea di gente assiepata lungo i fairway e intorno al green si aspettava. Peccato perché poteva essere e non è stato. Ma c’è l’altra faccia della medaglia: ha i lineamenti acerbi di Renato Paratore, 16 anni e un Open d’Italia Lindt da protagonista. Ha stupito tutti e si è fatto adottare dai tifosi: ha chiuso al 38° posto, lo stesso gradino di Gonzalo Fernandez Castaño che questo trofeo lo ha già sollevato 2 volte. Paratore, con l’altro sedicenne Lipparelli, rappresenta la continuità generazionale, un ponte verso il futuro. Il golf italiano — e qui se ne è avuta la conferma — ha tanto da dire, nonostante la crisi economica e a dispetto dei pregiudizi che lo accompagnano. L’Open Lindt di Torino ha avuto una gestazione difficile ma è andato in porto. E ha avuto successo, ha funzionato, malgrado non potesse avere un field di più alto livello. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le vittorie di Julien Quesne su 89 eventi European Tour: l’anno scorso aveva trionfato all’Open de Andalucia Costa del Sol.

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Piazzamenti top ten European Tour in questa stagione per il francese. La settimana scorsa al Klm Open ha chiuso al 7° posto.

Ma il vincitore è stato il pubblico Il francese rimonta i più noti. Chicco Molinari cede sul più bello (16°): «Mi dispiace per i tifosi» INVASIONE APPASSIONATA ALLA TAPPA EUROPEAN TOUR DI TORINO 1

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milione di euro i premi vinti in carriera di Julien Quesne.

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Gli anni di Renato Paratore, 2° italiano classificato con ­4 e vincitore della coppa per il miglior amateur.

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mila gli spettatori nelle quattro giornate dell’Open d’Italia Lindt al Circolo Golf Torino.

1 Una marea di spettatori (29mila persone) ha riempito il Golf Torino nelle 4 giornate dell’Open. A ulteriore riprova di un crescente interesse verso la disciplina, sulla scia dei campioni di casa, i fratelli Molinari, e di Manassero, ma anche dei 16enni­rivelazione, Paratore e Lipparelli. 2 Il vincitore, Julien Quesne, 33 anni, ha festeggiato il successo col figlioletto di 8 mesi, Arthur, e la compagna, Stephanie, 3 Lo sconsolato Chicco Molinari ha sognato l’impresa nel suo club SCACCINI DAL NOSTRO INVIATO

FEDERICA COCCHI FIANO (Torino)

Felicità è aspettare il trionfo tenendo in braccio il tuo bambino di otto mesi. Feli­ cità è Stephanie, la compagna, che si commuove e dice: «E’ un papà straordinario, e io sono molto innamorata di lui». Feli­ cità è Julien Quesne che solle­ va il trofeo del 70° Open d’Ita­ lia Lindt al Circolo Golf Torino. La delusione, invece, ha il volto di Francesco Molinari, partito per l’ultimo giro con un colpo di distacco dalla vetta e rima­ sto al palo dopo una giornata storta, nonostante i favori del pronostico e la folla che ieri era corsa per vederlo trionfare nel circolo dove ha imparato a gio­ care a golf.

Rimonta Quesne era partito dalla nona posizione in compa­ gnia di Renato Paratore, poi premiato come miglior ama­ teur del torneo grazie al suo ­4 finale. Una giornata partita male, con un doppio bogey alla due che però il francese con la faccia da ragazzino è riuscito a dimenticare in fretta recupe­ rando con due birdie alla 4 e al­ la 6, infilandone altri cinque nelle seconde nove per chiude­ re a ­12. Nel frattempo si con­ sumava lo psicodramma di Francesco Molinari, tra insoliti colpi storti dal tee e putt che non entravano neanche sotto tortura: bogey alla 2 e alla 5, ma alla 8 e alla 9 Francesco è riuscito a piazzare due birdie che sembravano avergli dato nuova energia. L’illusione è du­ rata poco, alla 10 ancora un bo­

CHALLENGE TOUR

Pavan settimo in Kazakistan Vince Carlsson Nel Kazakistan Open di Almaty (par 72, premi 400.000 euro, prima moneta 64.000), 7° posto di Andrea Pavan con 279 colpi (70 71 69 69, ­9) e 1° titolo di Johan Carlsson (Sve) con 270 (69 67 67 67, ­18), davanti a Hatton (Ing), Otaegui (Spa) e Stewart (Sco) a 277. Eliminati al taglio: Crespi, 81° con 147 (74 73), Colombo, 94° con 149 (76 73), Quintarelli, 101° con 150 (74 76), e Perrino, 120° con 161 (82 79).

gey gli ha tagliato testa e gam­ be: tutti par fino al doppio bo­ gey letale al par 3 della 16. Ec­ co il +3 di giornata e un ­7 finale da mani nei capelli. Ma­ nassero non è mai entrato in gara e ha chiuso a ­3, dietro Pa­ ratore. Ma in generale non è stata una giornata facile per nessuno: alla vigilia si pensava che lo score per il successo sa­ rebbe stato più basso e invece il percorso del Golf Club Torino con le sue bandiere letali e i green indiavolati hanno messo in difficoltà tutti, come confer­ ma Manassero: «Un campo che non concedeva nessun tipo di errore e green ostici, la buona notizia è che il percorso ha di­ mostrato di essere all’altezza dei migliori del circuito euro­ peo e lo spettacolo di tutta la gente che è venuta a seguirci è stato eccezionale, un’atmosfe­ ra davvero incredibile». Festa Alla fine, quindi, ha fe­ steggiato Quesne abbraccian­ do la compagna Stephanie e baciando il piccolo Arthur di 8 mesi. «Lui e Stephanie sono la mia vita — ha detto il vincitore —, amo passare con loro il mio tempo libero e sono felice quando possono seguirmi ai tornei». Questa è stata la prima vittoria in famiglia: «Lo scorso anno quando ho vinto in Spa­ gna (davanti a Manassero, n.d.r.) la mia compagna è par­ tita prima della fine e Arthur ancora non c’era. Ora tutto è più speciale». Julien anche se con un solo successo sul circui­ to maggiore, arriva da una sta­ gione «solida» con sette top ten, nonostante problemi alla schiena che lo hanno costretto a stare fermo due mesi: «Anche questa settimana ho sofferto abbastanza — ha detto —, ma mi sono fatto trattare dal fisio­ terapista di Manassero, Massi­ mo Messina, che mi ha siste­ mato. Ora spero di finire bene la stagione e continuerò a colti­ vare il mio sogno: vincere un giorno il Masters». Chicco Il sogno di Francesco Molinari era fare festa con la sua gente, a casa sua, ma non è andata come voleva: «Sono partito scarico di energie — ha detto —. Non mi sono sentito a mio agio fin dai primi colpi e non sono stato capace di cam­ biare ritmo». Una settimana bella e intensa quella del­ l’Open, forse anche troppo per gli azzurri che hanno dovuto mantenere fede anche a tanti impegni extra green: «Ma alla fine sarebbe bastato qualche buon colpo in più... Mi dispiace per chi è venuto a fare il tifo in questi giorni, non sono riuscito a fare il risultato che avrebbero meritato». Perdonato Chicco, sarà per l’Italia Open 2014 il 28 agosto, a un passo dalla Ryder Cup. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 CAMPIONE INATTESO S

La rimonta francese Che beffa i britannici! Così dopo il quarto giro dell’Italian Open Lindt, sul percorso del Golf Club Torino (par 72): 1. ­12 Quesne (Fra, 70 68 71 67, 276; 250.000 euro); 2. ­11 Higgins (Irl, 67 69 73 68, 277), Webster (Ing, 67 69 73 68); 4. ­10 Andersson (Sve, 73 67 71 67, 278), Grillo (Arg, 70 72 68 68), Aguilar (Cile, 69 66 72 71), Colsaerts (Bel, 65 71 70 72), 8. ­9 Quiros (Spa,71 67 73 68, 279), Derksen (Ola, 71 69 71 68), Benson (Ing, 68 70 72 69), Otto (Rsa, 71 67 70 71), Wattel (Fra, 71 72 66 70), Fraser (Aus, 66 71 68 74); 16. ­7 F. MOLINARI (68 67 71 75, 281; 18.000 euro); 38. ­4 R. PARATORE (72 66 71 75, 284); 42. ­3 M. MANASSERO (70 70 69 76, 285; 8.850 euro); 53. ­1 A. TADINI (72 71 71 73, 287; 5.400 euro); 74. +6 E. LIPPARELLI (69 73 78 74, 294). ALBO D’ORO RECENTE: 2006 F. MOLINARI Tolcinasco; 2007 F.dez Castano (Spa) Tolcinasco; 2008 Otto (Saf) Tolcinasco; 2009 Vanksic (Arg) Royal Park; 2010 Hed (Sve) R.Park; 2011 Rock (Gb) R.Park; 2012 Castano (Spa) R.Park; 2013 Quesne (Fra) Golf Torino.


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Vela LA 34A EDIZIONE DELLA COPPA AMERICA SI FA SEMPRE PIU’ INCERTA

Ainslie illumina Oracle: è rimonta Il tattico britannico, assieme a Spithill, guida il grande recupero americano: ora siamo 8­5 LUCA BONTEMPELLI SAN FRANCISCO

LA GUIDA

Questa sera altre due regate Si arriva a nove

La rimonta americana continua. Il defender Team Oracle vince due appassio­ nanti regate e si porta sull’8 a 5 nella finale di Coppa Ameri­ ca numero 34 contro Emira­ tes Team New Zealand. Spari­ ta la pioggia che ventiquattro ore prima aveva bloccato il programma, San Francisco ha offerto un cielo sgombro da nubi e una brezza in crescita durante la giornata. 10 nodi Al momento del via ci sono già circa di 10 nodi. Ja­ mes Spithill, il timoniere di Oracle, vuole partire sul lato sinistro, sottovento. Ci riesce abbastanza perentoriamente ed è meglio posizionato, an­ che se non più veloce, quando la regata comincia davvero. Da sottovento si detta la rotta, dice il regolamento di regata e Oracle è in grado di control­ lare il primo breve lato del percorso. Team New Zealand è ovviamente un osso duro e

Hockey pista AL MONDIALE

Regata 14: Team Oracle batte Emirates Team New Zealand per 23” Regata 15: Team Oracle batte Emirates Team New Zealand per 37” Classifica dopo 13 regate (vince il primo ad arrivare a 9 punti) Emirates Team New Zealand 8 Team Oracle 5 Non ci sono più interruzioni, sono previste 2 regate al giorno

Oracle ha vinto entrambe le regate in maniera netta: adesso ha il fiato sul collo dei neozelandesi

per rimanere in testa Spithill porta Dean Barker sino ai li­ miti del percorso prima di de­ cidersi a poggiare, cioè di fat­ to tornare indietro, per il lato col vento in poppa. Oracle, si­ no a oggi in debito di velocità in poppa nei confronti dello sfidante, sfodera la migliore poppa della serie che chiude

Tennis IN RUSSIA E FRANCIA

L’Italia batte 4­1 Gulbis e Simon il Mozambico trionfi indoor

(m.nan) Al Mondiale in Angola l’Italia debutta co una vittoria. A Namibe gli azzurri battono 4­1 il Mozambico ma riescono a garantirsi i tre punti solo nel finale, dopo aver con­ dotto a lungo per 2­0 ed aver poi subito il ritorno degli afri­ cani nella seconda parte di ga­ ra. Nell’ultimo minuto ci ha messo del suo anche il portiere Barozzi, bravo a neutralizzare due rigori. Nel primo tempo l’Italia passa solo dopo 10’ con Nicolas. Nella ripresa De Oro fa 2­0 dopo 4’, poi però nel mo­ mento migliore dell’Italia arri­ va il 2­1 di Aranjo in area e gli azzurri devono soffrire fino al­ la fine (anche con un uomo in meno) prima delle reti della tranquillità di Nicolas e Mota­ ran Oggi , ore 21,15 (dir. Rai­ sport 2) la Colombia, ieri ko con gli Usa per 7­6. Italia­Mozambico 4­1 (p.t. 1­0; 2 Nicolas, De Oro, Motaran; Aranjo). Classifica: Ita­ lia ed Usa 3, Colombia e Mozambico 0.

La cicala Ernests Gulbis (nella foto) e la formica Gilles Simon protagonisti a sorpresa nei tornei indoor che culmine­ ranno nel Masters coi primi 8 del 4­11 novembre a Londra. A San Pietroburgo (Rus, 519.775 $, cem), 4° Atp in carriera (1° fuori dagli Usa ed indoor, e 2° dell’anno) Gulbis (Lat, n. 36) che rimonta Garcia­Lopez (Spa. 74) da 3­6 0­3 a 3­6 6­4 6­0; semifinali: Gul­ bis b. Przysiezny (Pol) 6­3 6­3; Garcia­ Lopez b. Sousa (Por) 6­1 6­1. Per il 5° an­ no di fila un francese vince Metz (Fra, 410.200 euro, indoor): Simon (Fra, 16 del mondo, 11° titolo Atp, 1° stagionale) b. Tsonga (Fra, 8, campione delle ultime 2 edizioni) 6­4 6­3. VAI VENUS Il Premier 5 di Tokyo (Gia, 2.369.000 $, cemento), comincia col ruggito di Venus Williams che supera il talento tedesco Barthel 6­3 6­1e vorre­ beb sostituirsi alla sorella Serena — as­ sente per stress — nella sfida contro la numero 2 del mondo, Azarenka. Oggi Er­ rani­Kuznetsova. RIMONTA RADWANSKA A Seul (Cor, 500.000$, cemento), titolo Wta n. 13 (3° dell’annno) di Agnieszka Radwan­ ska (Pol, n. 4) che doma dopo 2 ore e 45’ Anastasia Pavlyuchenkova (Rus, 32) 6­7(6) 6­3 6­4.

con 24 secondi di vantaggio. Ben Ainslie (il più medagliato velista olimpico della terra) che da qualche regata è il tat­ tico di Oracle, naviga sul ven­ to e non sul rivale come il tra­ dizionale match race vorreb­ be. Il che comporta dei rischi (a metà lato Barker sembra avvicinarsi), ma alla fine pa­

Ghiaccio FIGURA

Berton­Hotarek e Marchei ok

Ottimo esordio stagiona­ le di Valentina Marchei e Stefa­ nia Berton­Ondrej Hotarek (nella foto), dominatori del 6° Lombardia Trophy di figura (prova Isu) al Palasesto di Se­ sto San Giovanni (Mi), dove oggi e domani si allena l’ex iri­ data giapponese Miki Ando che nel weekend tornerà in ga­ ra al Nebelhorn Trophy di Oberstdorf dopo due anni e mezzo. I nuovi programmi (nel libero un flamenco per lei, un «Dracula» per la coppia), mal­ grado qualche sbavatura, han­ no conquistato consensi. Uomini. Sr. Finale: 1. (1.1.) Majorov (Sve) 223.53; 5. (4.5.) Mau. Zandron 170.81. Donne. Sr. Finale: 1. (1.1.) Marchei 163.38; 2. (3.2.) Hecken (Ger) 137.27; 3. (2.5.) Ven­ tard (Fra) 130.49; 4. (8.3.) Rodeghiero 124.00; 5. (5.4.) Bressanutti 124.00; 6. (4.8.) Rio 118.92. Coppie. Sr. Finale: 1. (1.1.) Berton­Hotarek 187.97; 2. (6.2.) Martyu­ sheva­Rogonov (Rus); 3. (3.3.) Gerboldt­ Enbert (Rus) 157.68; 5. (4.5.) Della Moni­ ca­Guarise 149.18. Jr. Finale: 1. (1.1.) Linch­ Hocker (Ger) 102.25.

ARCO OLIMPICO A PARIGI

Coppa sotto la Tour Eiffel, Nespoli fuori ai quarti (gu.l.g.) Nelle finali di Coppa del Mondo all’Esplanade du Trocadéro (AFP), a Parigi, Mau­ ro Nespoli esce ai quarti dell’olimpico, superato dal cinese Dai Xioxiang: sotto 4­0, recupera fino a 4­2 con un 10­10­9 ma poi cede nel quarto set, fino al 6­2 finale. Dai perderà l’oro con l’olim­ pionico Oh Jin Hyek (S.Cor) 7­3. Sergio Pagni è bronzo nel compound, vincente nella finalina con Genet (Fra) 147­142. Argento per Pagni­To­ nioli nel misto: 155­157 dalla Francia in finale.

ga. Così anche la navigazione di bolina scorre tutto somma­ to tranquilla, per quanto pos­ sa esserlo anche un solo pas­ saggio sull’onda in una finale del genere. Spithill alla boa successiva può contare anco­ ra su 15 secondi da ammini­ strare e grazie a una finezza di Ainslie, la posizione miglio­

re sul campo. La prima metà della poppa scorre via prima che Oracle, sbagliando una strambata, consenta a New Zealand di recuperare anco­ ra.

Atletica

Deltaplano Selenati e Vezzi arrivati sull’Olimpo

PRIMATI GIOVANI (si.g.) A Bassano del Grappa (Vicenza), record italiano del martello allieve (3 kg) per Giulia Campo­ rese con 65.39 (era suo con 64.64, Vi­ cenza 18/5/13). A Saronno (Va), con 6’07”34, m.p.i. cadette nei 2000 di Marta Zenoni (prec. 6’11”65; Nicole Reina; Chia­ ri, 2/6/12). A Castelfranco Emilia (Mo), con 4006 punti, m.p.i. di Michele Brini nel pentathlon cadetti (prec. 3991; Simone Fassina; Jesolo, 9/10/11). Buon finale di stagione per Emanuele Catania, 7.83 nel lungo a Latina. A Scandiano (Re). Uomini. 800: El Houdni 1’49”58; Abakpereh (Ken, ’95) 1’49”91. A Spilimbergo (Ud). Uomini. Martello (6 kg): Bortolato (j) 73.68. MEZZA DELTA (m.m.) Cosi all’Isola di Al­ barella (Rovigo) nella 13a Maratonina del Parco del Delta del Po, Uomini: 1. Busienei (Uga) 1h07’19”, 2. Makalla (Ken) 1h07’26”, 3. Boudalia 1h08’59”. Donne: 1. Giordano 1h19’13”, 2. Ricotta 1h20’23”, 3. Lopes 1h22’05”.

Boxe Europeo massimi Chisora trionfa (r.g.) A Londra, il vacante europeo massi­ mi è stato conquistato da Dereck Chisora (18­4) inglese nato nello Zimbabwe bat­ tendo per kot al quinto, il kazako Edmund Gerber (23­2) residente in Germania. Nei supermedi, Frank Buglioni (10) genitori campani, speranza dei supermedi, ha co­ stretto alla resa il ceco Bronislav Kubin (16­12­1) al secondo round. A Kharkov (Ucr) il locale Max Bursak (28­1­1) man­ tiene l’europeo medi, battendo di misura l’inglese Nock Blackwell (13­3), che nel quarto round ha fatto contare il campio­ ne. GIOVANI Ai Mondiali juniores/youth fem­ minili di Albena (Bulgaria) sono entrate in gara ieri nei preliminari tre youth azzurre che hanno ottenuto due vittorie. Stepha­ nie Silva (48) ha perso (1­2) con la turca A. Cagirir; Desirè Galli (54) ha battuto (3­0) la O. Farago (Ung)); Miriam Podda (57) ha superato (3­0) l’ungherese K. Nagy. CAMBIO LOMACHENKO (r.g.) Il pluri­ campione olimpico e mondiale dilettanti, l’ucraino Vasyl Lomachenko, che debut­ terà il 12 ottobre a Las Vegas (Usa), cam­ bia avversario. Non più Jonathan Oquen­ do (Por, 23­3) infortunatosi, ma Josè Rai­ rez (Mes. 25­3) che detiene l’Internazio­ nale Wbo piuma. Lomachenko che ha un contratto con la Top Rank di Bob Arum di quattro milioni di dollari per sei incontri, inferiore solo a Floyd Mayweather jr., in­ tende affrontare al secondo match il vin­ citore del vacante mondiale Wbo piuma, tra Orlando Salido (Mes, 39­12­2) e Or­ lando Cruz (Por. 20­2­1) che si disputa nella stessa riunione. Due le date: 25 gennaio 2014 a New York, o Macao (Cina) a febbraio, dove combatteranno gli altri due campioni di Londra, il cinese Zou e il giapponese Murata. Attualmente, il cam­ pione del mondo con meno incontri è Sa­ ensak Muagsurin, thailandese che battè al terzo match da pro lo spagnolo Perico Fernandez nel 1975 a Bangkok, superleg­ geri Wbc.

Baronetto Ma è un effetto ot­ tico o quasi, Ainslie (Sir per meriti velici) sembra avere

Sabato alle 17, Suan Selenati e Manuel Vezzi sono atterrati sul monte Olimpo, in Grecia. Erano partiti in deltaplano sabato 10 agosto dal monte Zoncolan, in Friuli: in sei settimane e 40 tappe hanno sorvolato i cieli di Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Montenegro, Albania e Grecia.

Lotta CHIUSURA COREANA Doppio oro su­ dcoreano ieri nella grecoromana, per l’ul­ tima giornata dei Mondiali di Budapest: nei ­74 kg finale tra campioni olimpici di Londra: l’oro dei 66 kg Kim Hyeon­woo ha battuto il russo Roman Vlasov; nei 66 kg, Ryu Han­su ha superato un altro russo, Islam­Beka Albiev; nei 120 kg titolo all’ira­ niano Amir Aziz Aliakbari sull’estone Heiki Nami. L’Iran è primo nel medagliere con 4 ori, davanti alla Russia. 66 kg. Finale: Ryu Han­su (S.Cor) b. Albiev (Rus) 5­3; bron­ zi: Sandeep (India) e Stabler (Ger). 74 kg. Finale: Kim Hyeon­woo (S.Cor) b. Vlasov (Rus) 2­1; bronzi: Julfalakyan (Arm) e Kus (Tur). 120 kg. Finale: Aliakbari (Iran) b. Na­ bi (Est) 4­0. Bronzi: Tinaliyev (Kaz) e Ka­ yaalp (Tur).

Motonautica TESTA IRIDATI (l.ba.) Trionfo iridato per i napoletani Diego ed Ettore Testa. Domi­ nando la terza prova nelle acque del golfo di Napoli, hanno conquistato il Mondiale offshore classe 3C battendo i detentori finlandesi del Johnsson Racing Team.

Nuoto MANAUDOU (al.f.) Florent Manaudou, che pur non avendo ancora ripreso gli al­ lenamenti tornerà in gara alla Raia Rapi­ da di Rio de Janerio (29/9) assieme al co­ gnato Bousquet, quest’anno si concen­ trerà sui 100 sl. Intanto la sorella Laure ha partecipato a La Parisienne, corsa di 6 km nel cuore di Parigi aperta soltanto alle donne che sostiene la ricerca sul cancro al seno: l’ex nuotatrice francese ha chiu­ so in 37 minuti e ha detto che «l’anno prossimo ci sarà di nuovo ma mi allenerò, promesso».

Rugby «Champions Cup» l’Europa dei ribelli Le leghe dei club di Francia e Inghilterra hanno annunciato ieri la nascita della «Rugby Champions Cup», coppa euro­ pea alternativa alla Heineken Cup, al via dal 2014­15 e «aperta alle tre leghe pro­ fessionistiche europee», quindi anche ai club di Celtic League. Le strutture orga­ nizzative, commerciali e finanziarie sa­ ranno presentate a ottobre. L’annuncio rende sempre più critica la trattativa con le federazioni di Scozia, Irlanda, Galles e Italia, che finora hanno fatto blocco con­ tro le richieste dei ribelli, ma che vedono i propri club attratti dall’eventuale nuovo torneo e molte delle loro stelle già in Fran­ cia e Inghilterra. Il Board ha annunciato

tutto sotto controllo e infatti Barker è spedito sul lato sba­ gliato, da dove non emerge più. Sul traguardo il vantag­ gio per la sesta (due punti so­ no stati tolti) vittoria è di 23”. Una manciata di minuti e si ri­ parte. Spithill è ancora sotto e ancora una volta, è capace di scappare via alla prima boa. C’è un incrocio sospetto, nel quale colpisce soprattutto che da New Zealand non parta ri­ chiesta di intervento dei giu­ dici (cosa che succede invece sul defender). Il segno di un atteggiamento passivo assai pericoloso, anche quando manca poco alla meta. I giudi­ ci optano per il niente di fatto. Il vantaggio di Team Oracle è già significativo alla prima boa e sale a un minuto alla fi­ ne del lato di poppa. Ormai ir­ raggiungibile. Sul traguardo infine il segno della resa: 8 a 5. Che sarebbe 8 a 7 al netto della penalizzazione (gli americani in questa Coppa so­ no partiti da ­2 a causa del ca­ so Ac45). Imperdibili le pros­ sime regate. © RIPRODUZIONE RISERVATA

che riconoscerà la nuova competizione se le federazioni coinvolte avranno fatto altrettanto. FERRARINI STOP (ma.p.) La vittoria di Cardiff ha lasciato in eredità alle Zebre anche la distorsione di ginocchio e cavi­ glia destri per Filippo Ferrarini. Il terza li­ nea si sottoporrà oggi ad accertamenti per valutare infortunio e i tempi di recu­ pero. In dubbio per la partita di venerdì a Parma con Glasgow anche Quintin Gel­ denhuys (occhio). SEVEN SENZA GUIDA (i.m.) Italia seven quarta al Gp Fira di Bucarest (Rom) quali­ ficata per Hong Kong, ma il tecnico del Rovigo Filippo Frati fa notare che «la na­ zionale ha partecipato al torneo senza al­ lenatore e la dice lunga sulla credibilità del progetto seven», visto che Andy Vilk è rimasto a giocare col Calvisano e Fabio Gaetaniello era malato. Risultati: vittorie con Portogallo 19­17, Georgia 14­5, Galles 20­12; sconfitte Romania 21­14, Inghilter­ ra 19­0, Francia 21­0, Russia 31­7.

Scacchi Caruana prima patta nel torneo decisivo Ieri a Parigi, nel primo turno dell’ultima prova del Grand Prix, Fabiano Caruana con il bianco ha pattato contro il francese Etienne Bacrot. Nelle sei partite disputa­ te, l’unica vittoria è stata ottenuta da Bo­ ris Gelfand, che ha battuto Anish Giri. Il 21enne azzurro, ora numero 5 al mondo nel ranking Fide e quarto a 225 nella clas­ sifica del Grand Prix, ha bisogno di vince­ re in solitaria il torneo (in palio 170 punti) per agganciare il secondo posto, l’ultimo utile per qualificarsi al torneo dei Candi­ dati. Topalov, a 410 punti, è infatti irrag­ giungibile; l’azero Mamedyarov, con 390 e assente a Parigi, può invece essere ag­ guantato.

Tiro a volo Mondiali in Perù Pellielo alla grande Ieri ai Mondiali di Lima, in Perù, è comin­ ciato il programma della fossa. E Johnny Pellielo ha iniziato alla grande. Per gli uo­ mini erano in programma due serie, che lui ha chiuso senza errori: 50/50. Come Pellielo solo il kuwaitiano Al­Rashidi. Va­ lerio Grazini (23 24) è a 47, mentre il cam­ pione del mondo in carica (e vicecampio­ ne olimpico e europeo) Massimo Fabbrizi è incappato in una brutta seconda serie (24 21) e ora è a 45. Una sola serie per le donne, con finale stasera alle 23.15: Jes­ sica Rossi e Federica Caporuscio hanno chiuso a 23, Silvana Stanco a 22. Nessu­ na tiratrice con 25 (4 a 24).

Vela MELGES (r.ra) Lo scafo americano Argo di Carroll (tattico Appleton) ha vinto a Porto Rotondo Il mondiale di Melges 32. 2°Fantastica di Cirillo (tattico Paoletti) che si aggiudica il circuito Audi Sailing Series per il 2013. 3° gli statunitensi di Groovederci con a bordo Francesco Bru­ ni come tattico.


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_lo storico trionfo

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La Merkel stravince: riuscirà a governare pure da sola? La cancelliera con la Cdu conquista i tedeschi e nelle proiezioni di voto sfiora la maggioranza assoluta dei seggi. Fuori Liberali e antieuro La Merkel avrebbe otte­ nuto la maggioranza assoluta dei seggi nel Parlamento tede­ sco, 305 o 306 su 598, grazie al 42,5 o forse addirittura al 43% dei consensi. Se quello che fan­ no capire le proiezioni — mi­ gliori degli exit poll per la Cdu — dovesse essere confermato, Angela potrà anche governare da sola. Il Bundestag sarà fatto di soli quattro partiti: Cdu, cioè i democristiani, Spd, cioè i socialdemocratici, intorno al 26%, I Verdi, all’8%, e la Linke all’8,5%. Non c’è nessuna pos­ sibilità che il vincitore cerchi un allargamento in direzione di Verdi e Linke, partiti che a Berlino vengono considerati di sinistra estrema (abolire la Nato, ecc.).

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tura ministro degli Esteri. Non era mai successo in pas­ sato che i liberali non entras­ sero al Bundestag. Gli antieu­ ropeisti, in sigla AfD, Alterna­ tiva per la Germania, sono in­ torno al 4,8­4,9, cioè basta un niente perché superino la so­ glia di sbarramento. Anche se alla fine dovessero davvero restar fuori, sarà bene non sottovalutare il sentimento di fastidio per l’Europa che pro­ vano tanti tedeschi. Anzi, che dico?, non un sentimento di fastidio per l’Europa, ma un sentimento di fastidio per il Sud Europa, cioè soprattutto per noi, Alternativa vuole che la Germania abbandoni i me­ ridionali al loro destino e si costruisca una moneta sua, magari con Finlandia e Olan­ da.

E con la Spd?

Venire in ogni caso a patti con i socialdemocratici po­ trebbe avere senso, ma ieri la Merkel ha detto subito che è troppo presto per parlare di alleanze.

2 Quindi, se ricordo bene le cose che diceva ieri, sono ri­ masti fuori sia i liberali sia gli antieuropeisti.

I liberali (Fdp) starebbero poco sopra il 4%. La cosa fa impressione perché al mo­ mento sono al governo, allea­ ti della Cdu, e il loro leader, Guido Westerwelle, è addirit­

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Allora è inutile aspettarsi che la Merkel allenti un po’ la rigidità sui conti...

Difficile, ma non impossi­ bile. La Kanzlerin resterà in carica quattro anni, dunque se deve prendere misure poco gradite al suo Paese è bene che lo faccia subito. D’altra parte, è in gioco la possibilità per l’euro di sopravvivere. E, con un regime di cambio fisso (la moneta unica), bisogna imboccare due strade con­ temporaneamente: i paesi vi­ ziosi devono mettersi in cam­ mino lungo la via della virtù; e i paesi virtuosi devono nello

A Saccomanni:

IL CASO LETTA LO DIFENDE

IL FUTURO E LA LEGA

«Iva, sui conti fuori la verità» Pdl all’attacco

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Il terzo mandato Angela Merkel, 59 anni: ha conquistato un terzo mandato da cancelliere, impresa riuscita soltanto a Konrad Adenauer ed Helmut Kohl REUTERS

4 IL NUMERO

41%

L’affluenza alle urne alle ore 14 Sono stati tantissimi i tedeschi che ieri mattina hanno deciso di recarsi alle urne per esprimere la loro preferenza: alle 14 aveva votato infatti il 41,4% degli aventi diritto, contro il 36,1% di quattro anni fa, quando l’affluenza finale raggiunse il 70,78%, un minimo storico per le elezioni tedesche

stesso tempo aiutare i viziosi. In altri termini: noi dobbiamo risolvere le nostre questioni strutturali: debito, deficit, crescita. Loro devono spende­ re i loro crediti, cioè spostare risorse verso le aree in diffi­ coltà. Così fanno i paesi come gli Stati Uniti, quando uno dei cinquanta Stati entra in crisi: risanamento locale e solida­ rietà nazionale. Poche ore prima del voto, Angela ha ri­ badito che non intende trasfe­ rire a livello europeo i debiti nazionali. Ma sarà difficile evitarlo del tutto, se si vuole salvare l’euro.

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Della Merkel sono molto curioso, e la prima conside­ razione che faccio è questa: allora non c’è bisogno, per vincere un’elezione, di maghi della comunicazione, trucchi davanti alle telecamere, av­ venenza esibita, aggressività implacabile, eccetera ecce­ tera. Merkel ha fatto strage degli avversari senza ricorre­ re a nessuno di questi sistemi

Una volta, prima di un’ap­ parizione televisiva, fermò le truccatrici che insistevano per un make up: «Chi ha qual­ cosa da dire, non ha bisogno di trucco». Non ha nessuno che ne curi l’immagine: «La gente ha metodi infallibili per capire se la persona è se stessa o interpreta una parte». Ecce­ tera. Non la faccio però così ingenua da aver davvero tra­

scurato il problema. La que­ stione è che Angela ha scelto un look adatto a se stessa: simpatica sciatteria nel vesti­ re, capelli così e così, nessun problema con la linea. Che messaggio manda in questo modo? «Sono una di voi». Piuttosto invincibile, come si è visto.

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Non faccio solo il paragone più facile, quello con Berlu­ sconi. Faccio anche il paralle­ lo con Obama, così bravo nel sembrare figo in campagna elettorale, e così fiacco al dunque.

Bossi si ricandida segretario L’annuncio è arrivato dal segretario del partito Roberto Maroni, prima di aprire i lavori dell’Assemblea federale del Carroccio: «Il congresso federale della Lega si terrà il 14 e 15 dicembre. Qui si eleggerà il nuovo segretario, voglio che sia il congresso della svolta, aperto a tutti i militanti». Tra i candidati, nonostante Maroni voglia dar spazio ai giovani, ci sarà anche Umberto Bossi: «Mi ricandido, lo vogliono in tanti. La Lega ha bisogno di un segretario che unisca e io penso di esserlo»

Come saprà, la Merkel è fi­ glia di un pastore protestante e a casa sua, a quanto pare, era una regola che si badasse al sodo e non si facessero troppe chiacchiere. Da fisica (tesi nel 1978 intitolata Co­ stanti di velocità nelle reazio­ ni elementari dei carboidrati semplici) ha l’abitudine di vi­ sualizzare i problemi all’in­ terno di piani cartesiani, pro­ cedura che le consente di mettere in luce gli aspetti più rilevanti della questione e di trovarne prima la soluzione. Del resto è l’unico scienziato al mondo, mi pare, che guidi una nazione. Era uno scien­ ziato, guarda un po’, anche la Thatcher. Ma s’era laureata in chimica, e non in fisica. E una volta Angela ha detto: «Que­ sto spiega la differenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Fabrizio Saccomanni

Fanno rumore la parole del ministro dell’Economia Fa­ brizio Saccomanni al Corriere della Sera: «L’Italia deve man­ tenere gli impegni presi, altri­ menti sarò costretto a dimet­ termi. Su Iva e Imu serve una tregua fino al 2014». Concetti che ieri ha ribadito in un radu­ no a Chianciano Terme: «Cre­ do sia arrivato il momento di fare un dibattito sereno e paca­ to sui conti dello Stato. Gli ita­ liani meritano di sapere esatta­ mente come stanno le cose al di là degli slogan di carattere pro­ pagandistico». Il premier Enri­ co Letta ha chiamato subito il suo ministro, mostrandogli «vi­ cinanza e piena sintonia. I mar­ gini per soluzioni di politica economica ci sono. Devono fi­ nire gli aut aut al governo». Ma il Pdl incalza. Non bastano le dichiarazioni del viceministro Stefano Fassina a calmare gli animi: «Se solo il 10% continua a pagare l’Imu — ha detto — sarà possibile evitare l’aumen­ to dell’Iva». La risposta di Re­ nato Brunetta non si è fatta at­ tendere: «Forse il viceministro comunista Fassina non ha letto le nostre proposte di copertu­ ra, per un totale di 10,5 miliar­ di. Ce ne dispiace. Saccoman­ ni? Perché dovrebbe dimetter­ si? Mi sembra un artificio reto­ rico che non aiuta la chiarezza e non credo lo farà davvero: siamo tutti con Letta, con il go­ verno e con Saccomanni per far sì che l’Iva non aumenti e per cancellare anche la secon­ da rata Imu». A difendere il mi­ nistro pensa il segretario del Pd Guglielmo Epifani: «Ha la no­ stra piena fiducia, gli chiedia­ mo solo di ricordarsi che in una crisi come questa le scelte di ri­ gore hanno bisogno di grande equità e giustizia sociale».

notizie Tascabili

Il ministro insorge

L’annuncio di Letta

C’è bimbo disabile via dalla scuola Polemica a Napoli

Navi a Venezia: il 1° ottobre si farà il super vertice

L’assalto al centro commerciale

Un bimbo autistico in classe con i loro figli non lo vogliono. Chiedono il cambio di sezione, ma la preside si oppone. Allora ottengono il nullaosta per il trasferimento in un altro istituto. Accade a Mugnano (Napoli) dove già 6 alunni su 20 sono andati via dalla elementare «Sequino». Ora la vicenda scatena polemi­ che: il direttore scolastico re­ gionale acquisisce la relazione della preside ed è pronto a inviare altri docenti di soste­ gno. Il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza solidale con l’alunno disabile: «Sono episodi spiacevoli che danneg­ giano la scuola italiana».

Il giorno dopo la protesta contro le grandi navi a Venezia, Enrico Letta fissa per il primo ottobre il vertice a Palazzo Chigi per prendere la decisione definitiva sul problema. Sul tavolo la proposta del ministro dell’ambiente Andrea Orlando: un percorso che porti «all’opzione zero» dei passaggi delle crociere davanti San Marco. E il ministro di infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi, conferma che il governo vuole «dare applicazione al decreto Passera­Clini, per cui le grandi navi non passeranno più dal canale della Giudecca e dal bacino San Marco».

Nairobi, 68 le vittime Via al blitz per liberare gli oltre 30 ostaggi È stata un’altra giornata di sangue quella di ieri a Nairobi. Le teste di cuoio, aiutate da esperti israeliani, americani e britannici, hanno tentato un nuovo blitz per liberare i circa trenta ostaggi che da sabato sono nelle mani del commando armato del gruppo di mujaheddin legato ai somali di al Shabab all’interno del centro commerciale keniota di Westgate. I terroristi, tra cui ci sarebbero anche molte donne, non sembrano intenzionati ad arrendersi: su Twitter hanno ribadito anche ieri di non voler «negoziare con il Kenya finché le sue forze invadono il nostro Paese». Nell’edificio si sono sentite

Un soldato kenyota all’interno del Westgate AFP diverse esplosioni che fanno pensare che il numero dei morti sia destinato ad aumentare ancora. Secondo la Croce Rossa, le vittime dell’attentato sono finora 68, tra cui un nipote del presidente Kenyatta e sua moglie. Intanto il viceministro degli Esteri Marta Dassù ha comunicato che sono stati 13 gli italiani coinvolti nell’attacco e che «ora sono tutti in salvo».

Le lacrime dopo la strage EPA

Attentato in chiesa

Pakistan, strage di cristiani: almeno 78 morti È di almeno 78 morti, tra cui 34 donne e 7 bambini, il tragico bilancio del duplice attentato kamikaze di ieri nella chiesa di Tutti i Santi a Peshawar, in Pakistan. L’attacco contro i cristiani è stato rivendicato dagli estremisti islamici Jundullah, ala pachistana dei talebani.


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI LA VISITA FRANCESCO A CAGLIARI TRA I DISOCCUPATI

A La donna è preziosa

NUOVA LEGGE

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Papa Francesco ieri a Cagliari: ad accoglierlo 400 mila fedeli ANSA

Il Papa in Sardegna «Il lavoro è dignità»

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Ieri a Milano, in passerel­ la per la moda donna estate 2014, ha sfilato l’italianità più nostrana. I nostri due stilisti Stefano Gabbana e Domeni­ co Dolce ci hanno proposto ancora una volta e sempre con nuova creatività la Sicilia. Scorci dei templi greci di Agri­ gento e Selinunte sono stam­ pati su corpetti e gonne, diven­ tando così moderno decoro per una moda proiettata nel futuro. Sogno di un viaggiato­ re amante del bello e della per­ fezione proposto mescolando pietre preziose e bianchi fiori in una visione surreale. Tanti rami di mandorlo in fiore, che sembrano emanare l’odore del marzapane, coprono la traspa­ renza degli abiti di pizzo e de­ corano i semplici tubini verdi e rossi di raso luccicante. Un im­ maginario senza regole dove riproduzioni di grosse monete antiche diventano cinture qua­ si da campioni di boxe. E poi, scarpe decorate con cesti di frutta e fiori appoggiati su tac­ chi a forma di antiche colonne. Gran finale, come prezioso portafortuna, tutte le modelle in passerella vestite di abiti d’oro.

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Gli annunci si ricevono tutti i giorni su:

sia solo il sorriso di un impie­ gato della Chiesa che viene e vi dice coraggio». La crisi morde e il nemico per il Pontefice re­ sta lo stesso: «Il sistema econo­ mico porta a questa tragedia. Il mondo è diventato idolatra, comanda il denaro. Non vo­ gliamo questo sistema econo­ mico globalizzato, al centro devono esserci l’uomo e la donna». E alla messa nella ba­ silica di Bonaria 1.600 malati hanno ascoltato una parte di omelia in sardo: «Sa paghe ‘e Nostru Segnore siat sempre chin bois, la pace di Nostro Si­ gnore sia sempre con voi». Ul­ tima tappa tra i ragazzi, entu­ siasti: «Mi sento forte, ma non sono Tarzan», ha scherzato con loro. Alla fine Francesco è tornato a Roma con una ma­ glia numero 9 ricevuta dai gio­ catori del Cagliari: rossoblù, come il suo San Lorenzo.

La Sicilia ispira ancora gli stilisti, con i templi, i tesori e i mandorli in fiore. Da Moschino omaggio ai capi cult

Corsi

Mettendo via ogni di­ scorso studiato, ha immagina­ to una nuova preghiera: «Si­ gnore, insegnaci a lottare per il lavoro». Papa di lotta e di go­ verno, ma sempre Papa degli ultimi: ieri Francesco è sbar­ cato a Cagliari per la seconda visita italiana dopo l’emozione di Lampedusa a luglio e ha af­ frontato l’emergenza occupa­ zione. Quasi 11 ore fitte di in­ contri e sguardi, un concetto ribadito più volte ai 400 mila fedeli: «Senza lavoro non c’è dignità». Così, durante la gior­ nata ha spalancato le braccia a disoccupati e dipendenti in mobilità, ma anche a detenuti e immigrati. Prima sul palco a largo Carlo Felice ha ascoltato le lettere di un cassintegrato, un pastore e una imprenditri­ ce, simboli dell’isola in ginoc­ chio, poi ha sparso a braccio parole toccanti: «Sono anch’io figlio di emigranti, so cosa so­ no fatica e sacrificio. Il mio non

Il Canton Ticino vieta il burqa Nel Canton Ticino, a due passi dall’Italia, ieri è stata votata una legge che vieta alle donne islamiche l’uso del burqa nei luoghi pubblici. Secondo una proiezione della Radio Televisione della Svizzera Italiana, il 65% dei ticinesi si è mostrato favorevole all’inserimento nella Costituzione cantonale della legge che cui si vieta «di nascondere il volto nei luoghi pubblici e aperti al pubblico». Indignate le reazioni delle organizzazioni islamiche svizzere e Amnesty International

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Sogni e nostalgia In alto, l’uscita finale delle modelle dorate di Dolce & Gabbana. A sinistra, la top model Giselle Zelany indossa l’abito dedicato da Franco Moschino alla «Gazzetta dello Sport», nella collezione dell’estate 1993

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

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Torna in edicola, ogni lunedì, a grande richiesta la serie completa in dvd di Holly e Benji: tutti gli episodi integrali e i 4 film che concludono la rincorsa al Mondiale Under 20 dei fuoriclasse giapponesi, in un’opera da rivedere e da collezionare. Il primo dvd «Cominciò tutto così» con 6 episodi è in vendita con la Gazzetta dello Sport da oggi a solo 1 euro. Lunedì prossimo «La sfida impossibile» a 5,99 euro; mentre il terzo dvd «Capitani coraggiosi» sarà in edicola il 7 ottobre a 9,99 euro (come tutti gli altri in collezione) con un poster gigante 48x68cm. E per ogni dvd, un’edizione mini e speciale della Gazzetta...

HOLLYEBENJI FABIO LICARI

Un tiro alla Holly, di quelli che quasi spaccano la traversa, è praticamente im­ possibile nella realtà eppure credibilissimo nei cartoni. An­ che il campo sembra lungo ben oltre i 105 canonici metri Fifa, quasi infinito per le rin­ corse allucinate dei giocatori. E protagonisti e comprimari, complessi e tridimensionali cominciando dall’amico­riva­ le Mark Lenders, compongo­ no un appassionante romanzo giovanile che va oltre le parti­ te e i tornei: Holly & Benji. Capitan Tsubasa Non esiste un calcio così affascinante e divertente come quello di Holly & Benji, in originale Captain Tsubasa. Hanno al­ lietato i nostri pomeriggi davanti alla tv tanti anni fa. La collezione integrale dedicata ai loro cartoni animati, allegata alla Gazzetta dello Sport, ha venduto oltre cin­ quecento mila copie. E adesso, da oggi, torna in edicola a grande ri­ chiesta e la prima uscita è a solo un euro. Dal Manga Holly e Benji nasce nel 1981 come manga, sinonimo di fumet­ to in giapponese. L’autore è Yoichi Takahashi. La prima storia, pubblicata sul setti­ manale Shonen Jump, vince il premio di opera del mese: una trentina di pagine in cui c’è già tutto quello che sarà il cartone animato, re­ alizzato nel 1983, conse­ guenza inevitabile della grande accoglienza su car­ ta. La versione animata farà ancora meglio, diventando un fenomeno di dimensione mondiale, tradotta in tutti i continenti.

I campioni animati da 500mila copie vendute tornano in edicola! Tiri pazzeschi, acrobazie e un campo lungo 18 km: la più bella storia di calcio a fumetti ha fatto sognare anche Del Piero e Zidane

La storia Il vero protagoni­ sta è Holly Hutton (Tsubasa Ozora in originale), un giap­ ponese che alle elementari en­ tra nella scuola di Newppy e poi comincia l’avventura calci­ stica nella New Team con Benji e gli altri. Holly & Benji è anche un romanzo di forma­ zione che racconta la crescita dei giovanissimi atleti sino al Mondiale, passando per i grandi club europei che per questioni di diritti hanno nomi cambiati: la Juve diventa il Piemonte, l’Inter il Lombardia, il San Paolo il Brancos e così via. Emozioni e gol. Qualcuno s’è divertito a calcolare con la trigonometria le dimensioni

L’ex Nakata: «Mi affascinava vedere Holly dribblare tutti e tirare. Iniziai così» del campo che risulterebbe di 18 km, e la potenza del «tiro della tigre» che po­ trebbe ucciderebbe un uo­ mo nel raggio di 25 metri. Tifosi Nella carriera di alcu­ ni fuoriclasse moderni c’è Hol­ ly & Benji. Non hanno mai na­ scosto la loro passione per il cartone Del Piero, Balotelli, Zidane e il giapponese Naka­ ta, il primo ad ammirare i «colleghi» animati: «Mi affa­ scinava vedere Holly drib­ blare tutti gli avversari e poi calciare forte in porta. In fondo, per me, cominciò tut­ to così». D’altra parte la J­ League nipponica non esi­ steva quando Takahashi la immaginò nelle sue storie così come un Mondiale asiatico ben prima che si di­ sputasse nel 2002 in Giap­ pone e Sud Corea. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

47

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 ­ 20/4

21/4 ­ 20/5

21/5 ­ 21/6

22/12 ­ 20/1

22/6 ­ 22/7

23/7 ­ 23/8

LE PAGELLE

Ariete 7

Toro 7,5

Gemelli 6

Capricorno 8

Cancro 7+

Leone 5,5

DI ANTONIO CAPITANI

La Luna s’interessa ai soldi, incrementandoli. E al vostro lavoro, sponsorizzandolo. Le idee fruttano, il sudombelico frigge e fruga.

Spegnerete bei colpacci, non solo nel lavoro, con creatività, strategia e fortuna. Il tono vitale è ottimo, la fornicazione tribale.

Mercurio favorisce il lavoro, ma la Luna insfighisce l’umore. State su e non rischiate. Né raschiate. Gli zebedei di chi deve sopportarvi.

I vostri talenti creano capolavori, il mostro della palude inside you si cheta, la fornicazione è bella pastosa. Bottarelle di glutei stagliansi.

La cooperazione altrui è concausa dei vostri successoni. Il fascino brilla, il suino inside of you compie prodigi invidiabilerrimi.

La Luna vi skizza e vi carica di una stanchezza (quasi) epica: niente ansie né sceneggiate, please. L’ormone però esige. Urge concedere.

24/8 ­ 22/9

23/9 ­ 22/10

23/10 ­ 22/11

23/11 ­ 21/12

21/1 ­ 19/2

20/2 ­ 20/3

Vergine 7,5

Bilancia 7

Scorpione 6,5

Sagittario 6+

Acquario 6­

Pesci 7+

Giornata OK, nonostante certi fallocefali intorno a voi, che criticano e si danno arie da letterati. OK trasferte e studi, fortune suine!

Non prendervi troppo sul serio paga. Ma occhio a non pagare voi eventuali mosse finanziarie azzardate. Siete fighi e fornichevolissimi!

Certa gente vi fa roteare gli zebedei. Calmi: tutto si sta mettendo alla grande, in ogni ambito del quotidiano. Fragranze suine in amor.

Il lavoro appaga. Ma state con la testa su questa terra, non fra i cirri e i nembocumuli. Mordente in crescita, sudombelico apprezzabilino.

L’umoraccio del lunedì v’attanaglia. Perché il lavoro non gira, l’amore non quaglia e c’è un cicinìn di sfiga suina. Meglio domani.

Creatività, fiuto e motivazione vi fanno rendere parecchio. La fortuna, poi, sistema tante cose. E l’ormone esonda, divertendosi, pure.

CLAUDIO MARCHISIO

Il centrocampista della Juve e della Nazionale è nato a Torino il 19 gennaio 1986. È ritornato in campo ieri dopo l’infortunio in Supercoppa

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Oggi Alta pressione sempre più solida con tempo stabile e soleggiato ovunque salvo un po' di nubi sparse sui settori alpini e su estremo Sud, specie su Sud Calabria, qui anche con qualche addensamento. Clima piacevole. Trieste

Trento Aosta

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Torino

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Milano

Venezia

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IL SONDAGGIO

FOTOGALLERY

Roma, che partenza I giallorossi possono vincere lo scudetto?

Grande spettacolo al GP Nuvolari Trionfa una balilla

La Roma vince anche il derby con la Lazio. Inizio di stagione super per i giallorossi, in testa a punteggio pieno. Ma la squadra di Garcia può vincere lo scudetto? Ce lo chiediamo in un sondaggio su Gazzetta.it. Per adesso prevale il no: il 57,8% degli utenti pensa che alla Roma manchi ancora qualcosa...

Una Fiat 508 S Balilla Sport del 1934 ha vinto la 27esima edizione del Gran Premio Nuvolari, che dopo 1000 km e tre tappe si è concluso in piazza Sordello a Mantova. A bordo della Balilla n° 46 il team Vesco Guerini alla seconda vittoria consecutiva. Le immagini più belle nella nostra fotogallery

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Domani

Dopodomani

Altra giornata all'insegna del bel tempo ovunque salvo locali nebbie mattutine sulle pianure centrali del Nord e una parziale nuvolosità su Ovest Piemonte. Più caldo con massime tra 25 e 28° in pianura, punte di 30° al Nord.

Sempre alta pressione dominante e sole splendente ovunque al Centrosud. Ampio soleggiamento anche al Nord ma qui vanno rilevate un po' più di nubi e qualche addensamento specie sui rilievi e su Piemonte.

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Genova

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Ancona

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Firenze 13 27

Perugia

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L’Aquila 8 22

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Potenza 8 19

Cagliari

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Catania 20 25

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Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120­5067 CERTIFICATO ADS N. 7335 DEL 14­12­2011

La tiratura di domenica 22 settembre è stata di 365.633 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

5 set.

12 set.

20 set.

27 set.

COLLATERALI *con DVD Holly e Benji N. 1 2 2,30 ­ con libro Lauda vs Hunt d 14,29 ­ con DVD Ken il Guerriero N. 4 d 3,29 ­ con Ferrari Build Up N. 4 d 11,29 ­ con DVD Benigni Cult N. 6 d 11,29 ­ con I Classici dell’Avventura N. 9 d 8,20 ­ con Lucky Luke N. 9 d 5,29 ­ con DVD Pokemon N. 18 d 11,29 ­ con Lamborghini Collection N. 12 d 6,29 ­ con Pesca Magazine N. 7 d 5,29 ­ con Passione Rally N. 24 d 14,29 ­ con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 39 d 11,29 ­ con Michel Vaillant N. 42 d 4,29 ­ I Love Travel N. 50 d 5,29 ­ con SportWeek d 3,10

PROMOZIONI

ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali ­ Tel. 02.99049970 ­ c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2013


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