Gazzetta 20130926

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www.gazzetta.it giovedì 26 settembre 2013 1,30 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 117 ­ Numero n Anno 227

IL CASO ERRORI SENZA POLEMICHE: I BIANCONERI AL SECONDO POSTO

LA CRISI ROSSONERA DOPPIETTA PER L’INTERISTA LAXALT

JUVE avanti a fatica con svista arbitrale

MILAN da brividi Crolla e poi si salva

Annullata una rete regolare di Paloschi, il Chievo va ko su autogol. Sportività Sannino­Campedelli CALAMAI, GRAZIANO E OLIVERO DA PAG 12 A 15

Sotto per 3­1 a Bologna recupera ancora nel finale Balotelli si potrebbe scusare per espulsione e squalifica

3 Fabio Quagliarella, 30 anni ANSA

3 Robinho, 29 anni ANSA

Filotto record di 5 vittorie: i giallorossi staccano tutti Benatia firma l’1­0 alla Samp con un capolavoro. Raddoppia Gervinho. Espulso Garcia

ROMA CAPOCCIA

Sorpresa Napoli, s’inceppa col Sassuolo: 1­1

BOCCI, CENITI, PASOTTO, TOSI, VERNAZZA DA PAG. 2 A 6

POSTICIPO LA FIORENTINA A SAN SIRO

Inter, esame Viola Mazzarri schiera sempre gli stessi Il tecnico: «Stiamo andando bene così perché dovrei cambiare formazione?» Moratti confida: «Con Thohir c’è intesa Lui mi vuole presidente, vedremo» ELEFANTE, SARDELLI, TAIDELLI ALLE PAGINE 16­17

LE ALTRE PARTITE VITTORIE IN CASA

Lazio tripletta al Catania Colpo Parma con l’Atalanta CIERI, LICARI, PALOMBO ALLE PAGINE 18­21

Serie A / 5ª GIORNATA

Il Verona pareggia a Torino PARTITE Martedì UDINESE GENOA Ieri BOLOGNA MILAN CHIEVO JUVENTUS LAZIO CATANIA LIVORNO CAGLIARI NAPOLI SASSUOLO PARMA ATALANTA SAMPDORIA ROMA TORINO VERONA Oggi (20.45) INTER FIORENTINA

1­0 3­3 1­2 3­1 1­1 1­1 4­3 0­2 2­2

CLASSIFICA ROMA 15 NAPOLI 13 JUVE 13 INTER* 10 FIORENTINA*10 LAZIO 9 LIVORNO 8 TORINO 8 UDINESE 7 VERONA 7

CAGLIARI MILAN PARMA GENOA CHIEVO BOLOGNA ATALANTA SAMPDORIA CATANIA SASSUOLO

6 5 5 4 4 3 3 2 1 1

* Una partita in meno

PANCHINE DI B A BRESCIA MAIFREDI

l'Analisi

9 771120 506000

30 9 2 6>

DI ALBERTO CERRUTI

NOTTE DI STRAORDINARIE FOLLIE

BIANCHI, CECCHINI, CECERE, DA RONCH, D’URSO, GRIMALDI, MALFITANO ALLE PAGINE 8­9­10­11

CICLO LA CRONO: PINOTTI 7° MALORI 8°

VOLLEY EUROPEO:FINLANDIA BATTUTA

VELA CROLLO DI NEW ZEALAND: 9­8

Martin è un jet mondiale Poi Wiggins e Cancellara

L’Italia vola in semifinale Oracle, rimonta pazzesca Sabato la Bulgaria di Placì La Coppa America è sua

GHISALBERTI, GIALANELLA, SCOGNAMIGLIO PAG. 32­33

POLI ALLE PAGINE 34­35 COMMENTO DI PASINI PAGINA 23

BONTEMPELLI A PAGINA 37

Gattuso via, ecco Iachini Giampaolo: «Dico tutto» BOLDRINI, CARUSO, LANFRANCHI PAGINE 26­27

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Stramaccioni spera ancora. Ieri girava per Milano con la maglietta: I LOVE INDONESIA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

SERIE A 5a GIORNATA Momenti chiave

All’inferno e rito

12’ p.t. Il Milan passa in vantaggio: assist di Robinho e gran gol di Poli, che aveva già segnato a Verona. La partita sembra in discesa ANSA

33’ p.t. Arriva il pareggio del Bologna grazie a Laxalt, che s’infila tra Zapata e Abate e mette la palla in rete. Il primo tempo si chiude 1­1 ANSA

7’ s.t. Laxalt raddoppia e porta il Bologna in vantaggio, beffando Abate. Ma non finisce qui: poco dopo i rossoblù fanno il 3­1 con Cristaldo LAPRESSE

Il Milan in gol, poi crolla sotto i colpi del Bologna Altro rush finale: è 3­3 Segna Poli, Laxalt (doppietta) e Cristaldo lanciano i rossoblù Robinho più Abate: pari in extremis. Rossoneri a ­10 dalla Roma DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza BOLOGNA

46’ s.t. Il Milan completa la rimonta: dopo la rete del 3­2 di Robinho, arriva anche il 3­3 di Abate. Così i rossoneri portano a casa almeno un punto IPP

Di due difese non se ne fa una: è il messaggio di una par­ tita pazza, per certi versi de­ menziale, ripiena di errori di­ fensivi. Se ci si ferma all’appa­ renza del risultato e alla piog­ gia di gol, va bene così, tutto quanto fa spettacolo, come di­ ceva lo slogan di uno vecchia trasmissione tv. In realtà il 3­3 suona come una mezza sconfit­ ta sia per il Bologna, che aveva

in pugno la vittoria fino a cin­ que minuti dal novantesimo, sia per il Milan, che ha arronza­ to per il rotto della cuffia un pa­ reggio dai contenuti tecnici im­ barazzanti. Per come è combi­ nata oggi, la squadra di Allegri è destinata a fare poca strada, del resto la classifica parla già chiaro: dieci i punti di distacco dalla Roma capolista. A questo punto della stagione, dopo ap­ pena cinque giornate, un diva­ rio simile consente di azzarda­ re mezze sentenze: improbabi­ le che il Milan giochi per lo scu­ detto, difficile che entri in area

Champions. L’Europa League pare il traguardo più ragione­ vole, anche se al momento la zona di riferimento è la lotta salvezza. Con Balo, pero’… Intendiamo­ ci, con Balotelli in campo, e non a casa sua ad espiare i pro­ pri peccati, il Milan questa par­ tita l’avrebbe vinta, perché è indescrivibile quel che si è mangiato Alessandro Matri, al Dall’Ara centravanti unico, senza nessuno intorno a fargli ombra o a sottrargli palloni. Secondo i nostri calcoli, sono

tre i gol buttati via dall’ex ju­ ventino, due dei quali clamoro­ si, ma può essere che sbaglia­ mo per difetto. Il Matri di ieri sera è sembrato il perfetto ere­ de dello «sciagurato Egidio», e ci riferiamo al Calloni centra­ vanti rossonero degli anni Set­ tanta, e di Luther Blissett, detto «Miss It», «Sbaglialo», mitico milanista anni Ottanta. Balo­ telli avrebbe capitalizzato al­ meno un paio di quelle occa­ sioni e la partita avrebbe preso una piega diversa. Ma la difesa… Il Milan alla bolognese è stata una squadra

che ha fatto dell’eccesso la sua cifra. Troppi gli sprechi in avanti, straripanti gli errori in fase difensiva e qui si tocca un tasto dolente perché la storia continua a ripetersi: davanti ad Abbiati si verificano situazioni indegne di una grande squa­ dra. Il primo gol di Laxalt è na­ to da un lancio lungo che ha aperto come una cozza le linee della fase difensiva rossonera. Il raddoppio dell’uruguaiano è figlio di una serpentina del bravo greco Christodoulopou­ los — il suo occasionale marca­ tore Nocerino è ancora lì che gira a cercarlo — e della non marcatura di Abate su Laxalt all’altezza del secondo palo. La terza rete rossoblù andrebbe mostrata nelle scuole calcio co­ me esempio da non prendere: traversone di Diamanti dalla trequarti e Cristaldo che si infi­ la tra Zapata e Mexes come un coltello dentro un panetto di burro. Se questi tre gol si ag­ giungono ai due subiti quattro giorni fa col Napoli o ai due presi a Verona la prima giorna­ ta, una riflessione si impone: altro che Kakà, sul mercato bi­ sognava acquistare almeno un grande difensore. E il Bologna… Se Atene pian­ ge, Sparta non ride. A Bologna se la ricorderanno a lungo,


orno Ignazio Abate, 26 anni, festeggia il 3­3. La brutta gara difensiva è (quasi) dimenticata INSIDE

BOLOGNA

MILAN

3

3

(4­2­3­1)

(4­3­2­1)

1 Curci; 8 Garics, 5 Antonsson, 22 Mantovani, 3 Morleo; 15 Perez (dal 40’ s.t. 4 Khrin), 24 Pazienza (dal 20’ s.t. Della Rocca); 19 Christodoulopoulos (dal 33’ s.t. 6 Sorensen), 23 Diamanti, 13 Laxalt; 99 Cristaldo PANCHINA 32 Stojanovic, 25 Agliardi, 6 Sorensen, 31 Radakovic, 75 Crespo, 35 Cech, 92 Yaisien, 12 Acquafresca, 10 Moscardelli, 77 Gime­ nez ALLENATORE Pioli. ESPULSI nessuno. AMMO­ NITI Pazienza per c.n.r., Christodoulopoulos per simulazione, Mantovani e Diamanti per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 33’ s.t. 4­4­1­1 BARICENTRO basso (49.5)

32 Abbiati; 20 Abate, 17 Zapata, 5 Mexes, 21 Constant; 16 Poli (dal 45’ s.t. 28 Emanuel­ son), 34 De Jong, 23 Nocerino (dal 29’ s.t. 4 Muntari); 14 Birsa (dal 19’ s.t. 78 Niang), 7 Robinho; 9 Matri PANCHINA 1 Amelia, 59 Ga­ briel, 36 Iotti, 81 Zaccardo, 40 Piccinocchi, 24 Cristante. ALLENATORE Allegri. ESPULSI nessuno. AMMONITI De Jong e Niang per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA Con Niang 4 3 3 dal 19’ s.t. BARICENTRO alto (56.4)

MARCATORI Poli (M) al 12’ e Laxalt (B) al 33’ del p.t.; Laxalt (B) al 7’, Cristaldo (B) al 17’, Robinho (M) al 44’ e Abate (M) al 46’ s.t. ARBITRO Tagliavento di Terni. NOTE spettatori paganti 9.758, incasso di 290.355 euro; abbonati 13.195, quota di 124.954 euro. In fuorigioco: 0­4. Angoli: 5­10. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’

POSSESSO PALLA

PASSAGGI UTILI

BOLOGNA 30%

MILAN 70%

TIRI IN PORTA

MILAN 84%

TIRI FUORI

IIIIII

IIIIIIII IIIII

BOLOGNA 6 (1 TRAVERSA) MILAN 8 (UNA TRAVERSA)

GOL! 12’ 0­1 Grandissima palla di Robinho per Poli che insacca con un bel diagonale. 15’ Matri di testa su corner: palla di poco a lato. 25’ Birsa per Matri che a due passi dalla porta si divora un gol colossale. 30’ Morleo per Laxalt in area: stop e girata, bene Abbiati in angolo. GOL! 33’ 1­1 Su lancio lungo spizzata di Cristaldo e tocco di Diamanti per Laxalt al galoppo brucia Abate e Zapata e infila Abbiati. 42’ Doppia occasione per il Milan, bravissimo Curci su Robinho e Birsa. SECONDO TEMPO GOL! 7’ 2­1 Christodoulopoulos sulla destra ubria­

3 22 1 5

IIIII

BOLOGNA 6

ca di finte Nocerino e crossa sul secondo palo do­ ve Laxalt, non marcato da Abate, insacca di testa. GOL! 17’ 3­1 Traversone di Diamanti dalla trequarti e Cristaldo in tuffo di testa batte Abbiati infilando­ si tra Zapata e Mexes. 24’ Corner di Robinho e traversa di Mexes (di te­ sta). 26’ Cross di Abate da destra e girata di Niang a fil di palo. 30’ Perez da fuori, Abbiati in corner. 35’ Matri solo davanti a Curci: palla addosso al portiere. GOL! 44’ 3­2 Robinho segna dopo rimpallo in area GOL! 46’ 3­3 Robinho di testa, respinta di Curci e “assist” di Sorensen per Abate, che da pochi pas­ si mette dentro.

14

99 23

9

15 8

Fiducia Allegri «Risaliremo prima di Natale» Un’altra partita no, ma Max non si scoraggia: «Anticipiamo i tempi, miglioriamo in difesa»

MILAN 5

13 24

il personaggio IL TECNICO ROSSONERO

DAL NOSTRO INVIATO

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1­1

questa partita. Come buttarsi via negli ultimi dieci minuti. Il Bologna era sopravvissuto allo 0­1 iniziale, frutto di un gran pallone di Robinho per Poli, e a due tiri in sequenza di Robinho e Birsa, che se non fosse stato per la prontezza di Curci avreb­ bero determinato lo 0­2. Il Bo­ logna aveva ribaltato il risulta­ to con le tre reti descritte e do­ veva soltanto conservare e ri­ partire. Niente da fare, la squadra di Pioli si è incartata alla fine, perché non c’erano più energie e perché qualche cambio — uno di sicuro — non è stato azzeccato. Così sono ar­ rivati i gol di Robinho all’89’, dopo carambole varie in area, e di Abate al 91’, col terzino mila­ nista servito da un assist al con­ trario del neoentrato Soren­ sen. Grandi proteste bolognesi per il maxi­recupero, cinque minuti che forse non c’erano, ma va ricordato che sullo 0­1 al Milan è stato negato un rigore per blocco su Robinho. Al con­ to vanno aggiunte due traverse per parte, una di Mexes sul 3­1 e una di Diamanti sul 3­3, a un secondo dalla fine. E allora sta­ te tutti buoni, ché il pari è giu­ sto, e ciascuno rifletta sulle proprie colpe, che alla fine di una partita incasinata come questa sono tantissime.

BOLOGNA 67%

7 19

BARICENTRO BASSO 49,5 METRI

20 16

17 32

34 5 23 21

BARICENTRO ALTO 56,4 METRI

la Moviola DI FRANCESCO CENITI

Robinho murato: che dubbi Pazienza era da rosso C’è un episodio nel primo tempo che di sicuro ha avuto una sua importanza nell’economia della partita. Il Milan è avanti di un gol, quando batte una punizione nei pressi dell’area, ma in posizione decentrata. I rossoneri eseguono uno schema: Birsa batte rasoterra per Matri che di prima cerca d’innescare Robinho. Il brasiliano scatta e cerca di passare quasi in mezzo ai due uomini che formavano la barriera del Bologna. C’è uno spazio, ma Cristaldo fa un passo per chiudere il buco cercando di prendere posizione.

Il tamponamento è inevitabile: Tagliavento lascia giocare (e il Bologna subito dopo segna il pari), ma restano molti dubbi. Da escludere lo «sfondamento», si poteva dare l’ostruzione del rossoblù (e quindi punizione a due in area) oppure rigore considerando la spinta subita da Robinho. Per il resto ci stava il secondo giallo per Pazienza: entrata in ritardo e pericolosa su Birsa. L’arbitro lo grazia. Giusta la simulazione per Christodoulopoulos (ammonito) che non toccato da Mexes si lascia cadere. Azione comunque accaduta fuori area rossonera.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARCO PASOTTO BOLOGNA

Dall’inferno al purgato­ rio. Ancora una volta. Di nuo­ vo al fotofinish. In attesa di tornare a bussare alle porte del paradiso, Massimiliano Al­ legri deve accontentarsi della terra di mezzo. Non è gran­ ché, tutt’altro, ma se non altro la temperatura ha ancora un margine di sopportazione, per quanto piccolo. Volendo si può anche dire che a priori un pareggio a Bologna, semplice­ mente guardando la classifica, era sulla carta da considerare poco entusiasmante. Ma per come si era messa la partita, è ovviamente un punto guada­ gnato. Senza Balotelli, Max si è messo giustamente a predi­ care che la squadra va messa davanti al singolo: il problema è che la squadra presenta trat­ ti imbarazzanti. Il tecnico ros­ sonero, non certo da ieri, è abituato a metterci la faccia, ma l’andazzo sta iniziando a diventare pesante. Prender­ sela sempre con la difesa può essere senz’altro un esercizio riduttivo, ma ieri sera la linea dei quattro davanti ad Abbiati ha re­ sponsabilità chiare e pe­ santi in tutti e tre i gol bo­ lognesi. E questo è qualco­ sa che si può correggere soltanto in allenamento. Evidentemente le ripetizioni non stanno sortendo effetti. Fiducia Per Max questa è l’ennesima settimana di grandi fatiche, alle prese con risultati che non arrivano, un’organiz­ zazione di squadra ancora da trovare sotto molti aspetti, e le bizze di Balotelli. L’unica nota lieta è che da Arcore per il momento tutto tace. Allegri racconta spesso di

S

Massimilia­ no Allegri 46 anni, quarta stagione sulla panchina del Milan. Con i rossoneri ha conquistato uno scudetto e una Supercoppa italiana AFP

sentirsi un uomo fortunato. In generale, ma anche nel suo la­ voro. Allena il Milan, lo ha por­ tato in cima al campionato al primo tentativo, però adesso sta diventando un’impresa tita­ nica restare a galla più o meno in qualsiasi partita.

3

D numeri& STATISTICHE

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

Contrasti vinti 82 60

Bologna

Milan

Cross totali

12 25 Milan

Bologna

Tutto negli ultimi minuti

Quando parla di fortuna, si ri­ ferisce anche ai gol che per­ mettono di riacciuffare le par­ tite. Quelli di Robinho e Abate sono rispettivamente il setti­ mo e ottavo stagionali. Nell’ul­ timo quarto d’ora, più recupe­ ro, Il Milan ha ribaltato la si­ tuazione col Toro (da 0­2 a 2­2), ieri, e ha vinto col Celtic. «Prima della sosta di Natale credo che saremo in un’altra posizione di classifica — assi­ cura Allegri —. L’anno scorso avevo detto febbraio, que­ st’anno vediamo di anticipare un po’ i tempi. Le altre squadre si sono tutte rinforzate, sono partite molto bene e noi abbia­ mo lasciato un po’ di punti per strada. Sicuramente le cose in questo momento non van­ no benissimo, ma la squadra sta cre­ scendo, io ho molta fiducia nei ragazzi e bisogna continuare a lavora­ re. Dopo il pareggio doveva­ mo finire la partita con la palla tra i piedi e invece abbiamo ri­ schiato sul tiro di Diamanti. Dobbiamo migliorare la fase difensiva e anche quella rea­ lizzati a visto che non realiz­ ziamo neanche il 30% di quel­ lo che creiamo. Problema Ma­ tri? Ha giocato per la squadra, ha avuto delle occasioni, spe­ ro si possa sbloccare sabato. Sapevamo all’inizio che arri­ vare nelle prime tre non sareb­ be stato facile ma abbiamo tutte le qualità per poter lotta­ re fino alla fine».

Lanci 60 46

Bologna

Milan

Falli subiti

13 19

Bologna

Milan

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 5a GIORNATA I PROTAGONISTI BOLOGNA SCOPRE UNA STELLA

4 Balotelli è pronto a chiedere scusa 8 E senza di lui scatta l’allarme

I NUMERI

Diego Laxalt, 20 anni, centrocampista , che doppietta LAPRESSE

L’interista Laxalt e quei due miracoli che servono a metà Doppietta per l’uruguagio, prestato dai nerazzurri nell’affare Taider ANDREA TOSI BOLOGNA

Sembrava la notte dei mi­ racoli a Bologna. Sulle note della canzone di Lucio Dalla, due ragazzi sudamericani, en­ trambi ai primi passi in Italia, sono andati molto vicini ad in­ frangere il tabù del Milan, im­ battuto al Dall’Ara dal 2002, e quello di Max Allegri, imbattu­ to nelle sfide in panchina con Stefano Pioli. I mancati eroi so­ no Diego Laxalt, anni 20, tre­ quartista mancino uruguagio, e Jonathan Cristaldo, anni 23, attaccante argentino, poteva­ no entrare nella storia, l’hanno solo sfiorata. In questo pareg­ gio beffardo c’è tutta la loro vo­ glia di emergere. Laxalt da de­ buttante ha infilato due gol che sintetizzano forza, corsa, pre­ cisione e atletismo. L’ultimo doppiettista all’esordio in serie A era stato Maxi Moralez in Ge­ noa­Atalanta 2­2 del 2011/12. Derby Per Laxalt questo era una specie di derby personale perchè il ragazzo cresciuto nel Defensor Montevideo pren­ dendo come modello Edgar Davids è arrivato sotto le Due Torri prestato dall’Inter nel­ l’ambito del passaggio di Tai­ der ai nerazzurri. Pioli ha pen­ sato a lui in un momento di emergenza e Laxalt ha risposto alla grande, oltre ogni aspetta­ tiva. Più che la difesa milanista a fine partita lo ha fermato la procedura dell’antidoping che gli ha impedito di passare in sa­

la stampa per spiegare le sue prodezze. «Dighino, come lo chiamiamo noi, ha fatto benis­ simo nelle occasioni dei due gol, dimostrando tempismo e grande tecnica nel trovare gli spazi per battere la difesa ros­ sonera ­ lo applaude l’allenato­ re Pioli ­ mentre invece deve migliorare molto nel ricono­ scere le situazioni di gioco. Sotto il profilo tattico deve im­ parare ancora tanto ma il ra­ gazzo ha grande dinamismo, un bel piede e una bella perso­ nalità. Ho fatto delle scelte ob­ bligate, per via di due squalifi­ cati, questo partita non ribalta le gerarchie perché quelle non esistono in assoluto. Non ave­ vamo vinto quando eravamo sul 3­1 e alla fine non abbiamo perso contro un Milan che ha prodotto tante occasioni. La prova della mia squadra mi soddisfa anche se c’è amarezza per quegli ultimi 5’. Dobbiamo resettare la delusione e pensa­ re alla prossima sfida». L’altro Invece Cristaldo, so­ prannominato El Churry (bi­ stecchina), aveva già assaggia­ to il campionato giocando qualche spezzone ad Udine e contro il Torino. La spinta deci­ siva per schierarlo titolare è ve­ nuta da Rolando Bianchi, che avrebbe giocato a dispetto del suo digiuno offensivo, messo k.o. da un pestone nella rifini­ tura della mattinata. Il suo gol, quello del 3­1, ha illuso tutti ma nel finale Cristaldo, ghiac­ ciato come tutto il Bologna dal­ la rimonta milanista, ha preso coscienza di quanto sia dura la serie A. Ancora Pioli: «Cristal­ do è un attaccante vivo, ci ha portato freschezza e brillan­ tezza per prendere in velocità il Milan . Ha tutte le qualità per diventare importante in questo Bologna». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE 100 TWEET­STAR

IL GIOCATORE ILLESO

Balo ancora su Sports Illustrated

Incidente in auto per De Sciglio

NEW YORK (m.l.p.) Mario Balotelli è stato inserito da Sports Illustrated, in un suo articolo sul web, fra i 100 personaggi da seguire su Twitter. E’ l’unico italiano e unico calciatore. Dalla lista rimangono esclusi Messi e Cristiano Ronaldo. Fra i top 100 compaiono molti giornalisti e tanti campioni (ed ex) dello sport come LeBron James, Kobe Bryant, Tyson, Kevin Durant, Shaq O’Neal. Presente Federer, non Tiger Woods e Lindsey Vonn.

MILANO Mattia De Sciglio è rimasto coinvolto in un tamponamento con altri due veicoli sull’autostrada A8 Milano Varese, vicino a Legnano, senza conseguenze. E’ successo alle 9 di ieri: i primi a fermarsi sono stati El Shaarawy e Montolivo, che come De Sciglio stavano andando a Milanello per recuperare dai loro infortuni. Il difensore è stato comunque trasportato all’ospedale di Busto Arsizio per accertamenti.

Gli anni più 4 mesi esatti trascorsi dall’ultimo 3­3 in casa rossonera; il 25 aprile 2005 in finale di Champions il Milan pareggiò contro il Liverpool che alla fine del primo tempo si trovava in svantaggio di 3 reti. Allora la rimonta riuscì agli avversari che si imposero ai calci di rigore

0

Le vittorie in trasferta in questo inizio di stagione per la squadra di Allegri: finora sono arrivati una sconfitta a Verona e tre pareggi, in casa di Psv, Torino e Bologna

Abate getta acqua sul fuoco: «Creiamo tanto, dobbiamo solo ritrovare solidità». Ma adesso i rossoneri aspettano che Matri si sblocchi DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO BOLOGNA

Giampaolo Pazzini ave­ va fatto l’in bocca al lupo su Facebook poco prima della partita: «Forza Ragazzi! Sta­ sera Bologna... bei ricordi!». Già. L’anno scorso aveva vinto lui, con la tripletta e il pallone da portare a casa per ricordo. Sembrava qualcosa che potes­ se essere di buon auspicio per Matri, chiamato a reggere la linea più avanzata con Ro­ binho e Birsa a dargli manfor­ te. Un auspicio caduto nel vuoto: l’ex juventino si è divo­ rato tre gol (il primo è il più clamoroso) e, al di là degli er­ rori, ha dato l’idea di non es­ sersi ancora inserito nei già fa­ ticosi meccanismi rossoneri. Una situazione che ovviamen­ te ha evidenziato ancora di più l’assenza di Balotelli. La prima senza Mario è andata male. Il punto di Bologna certifica che il Milan sa lottare fino alla fine ­ e questo è un grande pregio ­, ma anche che può combinare

disastri imbarazzanti. Occor­ rerà trovare la quadratura molto in fretta, perché Balo­ telli mancherà per altre due partite ed è assolutamente ne­ cessario che Matri si sblocchi.

Mario Balotelli, 23 anni: ieri la sua assenza contro il Bologna si è fatta sentire

Patrimonio Quella di ieri non è stata una serata facile nemmeno per Mario, che ha visto i suoi compagni arranca­ re al Dall’Ara davanti alla tv con il senso di impotenza ad­

ANSA

dosso. Decidendo di non fare ricorso il Milan, fra le varie im­ plicazioni, ha preso le distan­ ze da certi atteggiamenti da sempre poco consoni alla filo­ sofia e all’immagine di via Tu­ rati. E così pare che Mario ab­ bia preso la decisione di fare pubblica ammenda. Insom­ ma, di scusarsi in modo pale­ se. Un gesto teso a ripulirgli un po’ l’immagine. Allegri intan­ to ha ribadito con durezza i concetti già espressi: «Sta a lui, perché non è che qualcuno gli metta una pistola alla testa per avere dei comportamenti del genere. Ha 23 anni, deve migliorare, deve maturare, è un patrimonio del calcio ita­ liano, rappresenta la Naziona­ le. Noi siamo un esempio per tutte le persone, per i bambini, non possiamo avere dei com­ portamenti simili. Comunque il Milan non è Balotelli­dipen­ dente». Fatica Comunque, non si può fare altro che attendere. Mario sarà in campo martedì prossimo ad Amsterdam con l’Ajax, ma rimarrà di nuovo a casa sabato prossimo con la Samp e la domenica successi­ va con la Juve a Torino. Nel frattempo i compagni fanno una fatica tremenda. L’ultima volta che il Milan partì così male era il 2000­01. Insomma, le false partenza di Allegri continuano, così come gli er­ rori. Di squadra e di reparto. Ignazio Abate, che col gol del 3­3 si è fatto perdonare le svi­ ste precedenti, prova a infon­ dere un po’ di ottimismo: «La squadra crea tanto e dobbia­ mo solo ritrovare un po’ di so­ lidità, i risultati arriveranno. Non siamo preoccupati, il cal­ cio è questo. Dobbiamo solo li­ mitare le disattenzioni difen­ sive». © RIPRODUZIONE RISERVATA


6

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

SERIE A 5a GIORNATA le Pagelle

BOLOGNA

6

CRISTALDO È PREZIOSO AHI SORENSEN Avvio balbettante, coraggio e belle azioni. Sfrutta tutto quello che il Milan lascia e fa anche di più. Poi si fa beffare

DI ALESSANDRA BOCCI

8 h Laxalt il migliore In prestito dall’Inter, gioca il suo personale derby schiantando le finte tranquillità della difesa milanista

6,5

Una bella parata su Robinho, un’altra su Birsa nel finale del primo tempo, e tanti buoni interventi

Attento, energico e baciato dalla sorte: l’attacco del Milan non è in vena e la spinta in fascia latita. Nei metri finali il lavoro da fare è poco

TIRI 3 PASSAGGI OK 7/12 RECUPERI 3

PARATE 5 RINVII 9 USCITE 4

CONTRASTI OK 6/13 LANCI 1 PASSAGGI OK 16/22

7

4

Curci

5,5

6

6

6

Premiato dalla inconsistenza di Matri, che però a un certo punto lo brucia. Per fortuna sua tira di poco a lato. Ed è uno dei rari pericoli creati

Abate lo lascia tranquillo, Poli no. All’inizio sembra proprio che il Milan possa dilagare, poi comincia a sprecare e disunirsi: la sua serata migliora

Gratificato dalla serata orrida, in fase difensiva, di Abate, vivacchia in tranquillità fino a quando Laxalt produce la svolta che risveglia tutta la squadra

Messo in mezzo al campo, dove alberga uno dei più continui del Milan, sta attento a non farsi infilare, ma è subito chiaro che non c’è molto da temere

Nel 4­2­3­1, ultima creazione di Pioli, taglia e cuce senza prendersi rischi eccessivi. A far gioco pensa Diamanti, aiutato dagli altri due trequartisti

CONTRASTI OK 6/6 LANCI 1 PASSAGGI OK 14/18

CONTRASTI OK 7/12 LANCI 1 PASSAGGI OK 6/8

CONTRASTI OK 3/8 LANCI 1 PASSAGGI OK 8/16

TIRI 2 PASSAGGI OK 16/26 RECUPERI 7

TIRI 1 PASSAGGI OK 16/21 RECUPERI 5

Mantovani

5,5

6,5

5,5

Antonsson

Morleo

Perez

6,5 h Robinho il migliore

MILAN

Pazienza

Piedi vellutati che creano il primo gol. Tanto movimento, classe, raffinatezza. Magari poca concretezza, ma la fortuna lo aiuta, e con lui il Milan fa pari

6

5,5

Prende tre gol, che non sono pochi per la serata sciagurata dei difensori. Però non poteva far nulla per evitarli. Fortunato alla fine su Diamanti

Raramente, ma a volte capita. Responsabilità pesanti su due gol del Bologna. Si riscatta con un pesantissimo 3­3, ma dietro è una serata sciagurata

TIRI 4 DRIBBLING OK 1/2 SPONDE 0

PARATE 3 RINVII 5 USCITE 4

CONTRASTI OK 8/9 LANCI 1 PASSAGGI OK 34/42

4,5

4,5

6,5

6

5

Un ragazzino impertinente, che partecipa alle cose migliori del Bologna, e lascia il campo prima che la partita svolti per la seconda volta

Terribilmente presente in tutti gli errori, in balia di avversari che sfrecciano. Di solito si contiene e si ferma a una zapatata, ieri gli sbagli sono stati molteplici

Un simpatico buco sul secondo gol, tante piccole falle, poi le folate che non mascherano una brutta gara. Il Mexes del Celtic è un’altra cosa

Scelto perché è più portato di Emanuelson alla fase difensiva, non fa meglio dell’olandese col Napoli. I rivali crossano come vogliono, se deve crossare lui...

Sfrutta il passaggio di Robinho per il gol. Imperfetto nel pari di Laxalt, mette qualità e non si arrende mai: per il Milan, è una certezza

Ammonito, non si scompone. Rattoppa dove serve e se c’è bisogno di accanirsi lo fa con Diamanti. Non festeggia il ritorno in nazionale

Del tutto perso nel raddoppio bolognese, poco dinamico in tutta la gara. Dovrebbe fornire un contributo di compattezza che non dà

TIRI 1 PASSAGGI OK 13/16 RECUPERI 4

CONTRASTI OK 10/16 LANCI 6 PASSAGGI OK 52/58

CONTRASTI OK 8/11 LANCI 10 PASSAGGI OK 63/72

CONTRASTI OK 9/18 LANCI 4 PASSAGGI OK 44/52

TIRI 1 PASSAGGI OK 48/58 RECUPERI 7

TIRI 1 PASSAGGI OK 72/78 RECUPERI 7

TIRI 0 PASSAGGI OK 29/34 RECUPERI 4

Garics

Christodoulo poulos

ABBIATI SENZA COLPE MATRI NULLO Squadra folle, sempre più calata in finali all’arrembaggio che producono pareggi. Il punto fa morale e nulla più

Zapata

Mexes

Constant

Poli

Abbiati

De Jong

5,5 6,5

7

6

4,5

s.v.

C’è anche il suo piede sapiente nell’1­1. Lascia la scena ad altri, ma è sempre lì, a impensierire il Milan, e nel finale scheggia la traversa del possibile 4­3

Partecipa al pari, segna un gol magnifico. Pensare che ha giocato titolare per caso. Unica sbavatura, il fallo in area (non fischiato) su Robinho

Entra per Pazienza e sembra meno dinamico. Certo, non ha responsabilità specifiche sul 3­3 del Milan, ma non è un cambio incisivo

Rileva Lazaros quando la partita pare chiusa. Gioca poco, ma basta per riaprirla. Purtroppo per lui, e grazie a lui, a riaprirla è il Milan

Pochissimi minuti, giusto per dire di aver messo piede in una serata che sembrava proprio bella e poi finisce nei rimpianti

TIRI 3 PASSAGGI OK 12/21 RECUPERI 7

TIRI 2 DRIBBLING OK 0/3 SPONDE 0

TIRI 1 PASSAGGI OK 5/6 RECUPERI 2

CONTRASTI OK 1/2 LANCI 0 PASSAGGI OK 3/3

TIRI 0 PASSAGGI OK 1/2 RECUPERI 0

Diamanti

Cristaldo

Della Rocca

Sorensen

Krhin

l'allenatore Pioli La sua squadra parte male: balbetta, poi riprende, si entusiasma, veleggia verso la vittoria. E nel finale, anche a causa di cambi poco azzeccati, ecco un pareggio che punisce

Abate

Nocerino

5,5 6

4

6

6

s.v.

Si ingegna e sembra più spigliato del solito. Entra in una bellissima azione, la più bella, che Matri spreca. Ma per essere titolare deve fare di più

Si mangia un semplice 2­0, e la partita si rovescia. Sempre al posto sbagliato, ha pochi palloni ma con quei pochi, nulla fa. Deve cambiare marcia

Entra per Birsa e crea qualche pericolo. Il Bologna naviga nella gioia e il Milan nel panico, lui prova a cercare rimedio alla sconfitta fino alla fine

A partita compromessa, prende il posto di Nocerino. Non fa nulla di notevole, ma chissà come mai c’è sempre quando le gare si ribaltano

Pochissimi minuti alla vana e disperata ricerca del pareggio

TIRI 1 DRIBBLING OK 2/6 SPONDE 2

TIRI 4 DRIBBLING OK 0/3 SPONDE 2

TIRI 2 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 2

TIRI 1 PASSAGGI OK 12/17 RECUPERI 1

TIRI 1 PASSAGGI OK 12/17 RECUPERI 1

Birsa

Matri

Niang

Muntari

Emanuelson

l'allenatore Allegri E’ il primo a sapere, e a dire, che il successo nasce da una buona fase difensiva. E allora, la partita di ieri è la prova per stabilire che c’è più di qualcosa che non va

GLI ARBITRI TAGLIAVENTO 5 Non fischia un rigore su Robinho. Ammonisce De Jong con rapidità, poi risparmia gialli altrove. E il recupero di 5’ è troppo lungo (Posado 6, Marrazzo 6, Mazzoleni 6, Russo 6)


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

SERIE A 5a GIORNATA le Pagelle

GARCIA A DISTANZA IL FRANCESE VIENE ESPULSO E SA COME FARSI CAPIRE DALLA PANCHINA

DI MASSIMO CECCHINI

CHE GERVINHO: GOL E CORSA GABBIADINI PERICOLOSO SAMPDORIA 5,5 DA COSTA 6 Se la cava su Maicon, ma Benatia e Gervinho lo costringono alla resa. Sfortunato. DE SILVESTRI 6 Cuore laziale, vive la sfida con grinta e tiene la corsia contro Gervinho e Marquinho. POZZI 5,5 Entra per l’arrembaggio, non incide come ci si aspetta. MUSTAFI 6,5 Vince il premio del giorno come «ribattitore» dei tiri dalla distanza: non è l’anello debole. GASTALDELLO 5,5 Dinanzi a un pari taglia come Borriello regge il confronto, annega davanti a un gigante come Benatia. COSTA 6 Maicon prima e Balzaretti poi hanno esperienza da vendere, però non molla fino alla fine. (BARILLA’ 5 Espulsione sciocca). GAVAZZI 6,5 Ringhia sulle sue zolle e si ripropone nelle ripartenze con buona continuità. OBIANG 6 Opposto a Strootman, pur con qualche sbavatura, ci mette muscoli e volontà. KRSTICIC 5,5 Il suo tentativo di dare qualità alla mediana non riesce quasi mai. Rivedibile. WSZOLEK 6 Segugio sulle tracce (a turno) di Maicon, Marquinho e Balzaretti, annusa l’aria da battaglia e non si tira indietro fino al cambio. BJARNASON 5,5 Il suo ingresso in campo non aggiunge nulla alle geometrie doriane. MIGLIORE h 6,5 ILGABBIADINI Benatia e Castan non fanno sconti, però lui trova il modo per essere pericoloso ogni volta che la palla passa dalle sue parti. SANSONE 5,5 In avvio frulla abbastanza bene trovando falli, col passare dei minuti si spegne. ALL. ROSSI 6 Sfodera una difesa a 4 per chiudere le fasce; quando è in svantaggio torna a 3.

ROMA 7 DE SANCTIS 6,5 Fischiato dalla curva doriana, si gasa e stoppa due volte le velleità di Gabbiadini. MAICON 6 È un Frecciarossa a corrente alternata. Si arrende a una sospetta lesione muscolare al flessore sinistro: arrivederci. DODO’ 6,5 Entra per Maicon e fa l’esordio stagionale, presidiando la fascia sinistra senza problemi. MIGLIORE h 7,5 ILBENATIA La taglia da gigante non gli crea troppi problemi nemmeno contro i lillipuziani dell’area. Quello che nessuno si aspetta è il triangolo con slalom che fa da prologo alla sua rete: giraffa Atomica. CASTAN 6 Rischia qualcosa in area su Sansone, ma se il forte regge è anche merito suo. BALZARETTI 6,5 Autore di una buona prova sia a sinistra sia a destra. PJANIC 7 Ha un fastidio al piede destro, ma non gli impedisce di cucire la manovra con intelligenza e di sfiorare il gol dalla distanza. DE ROSSI 6,5 Sempre utile da frangiflutti davanti alla difesa, è il primo regista basso della squadra. STROOTMAN 6 Non brilla ma dà sostanza alla mediana: sua la palla che manda in gol Benatia. MARQUINHO 5 Ciabatta una buona opportunità e non incide mai. TOTTI 6,5 Entra e dà a Gervinho la palla che chiude la partita: il solito. BORRIELLO 5,5 Si batte fino alla fine ma in fase offensiva combina davvero poco (FLORENZI S.V.) GERVINHO 7 Il suo gol è l’Oscar alla corsa e alla volontà che mette per tutto il match su entrambe le fasce. ALL. GARCIA 7 Mezzo voto in meno per l’espulsione, ma i 9 marcatori diversi, la difesa quasi blindata e il coraggio nella gestione del gruppo lo santificano allenatore vero. GLI ARBITRI CALVARESE 6,5 Partita meno agevole di quello che sembra, ma il vantaggio dato sul primo gol compensa qualche sbavatura. Passeri 6 – Marzaloni 6; Rocchi 6 – Merchiori 6

ROSSO PER IL TECNICO Garcia viene espulso sullo 0­0 e va in tribuna: da lì segue la partita LAPRESSE

ISTRUZIONI AL TELEFONO Dalla tribuna il tecnico dà direttive al suo staff in panchina BOZZANI

CONTATTO VISIVO La panchina giallorossa cerca un cenno d’intesa con Garcia BOZZANI

MESSAGGIO RICEVUTO Garcia fa cenno che va tutto bene: le istruzioni sono arrivate BOZZANI

Roma mai vista Giallorossi soli in testa E Garcia è nella storia Benatia e Gervinho stendono la Samp per la quinta vittoria nelle prime 5: il primato solitario mancava dall’aprile 2010 DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI @fabiowhites GENOVA

Ricordate le prese in giro in rete e nelle radio del nuovo tecnico della Roma? La più gettonata giocava sul suo co­ gnome. Beh, più che il sergen­ te Garcia, monsieur Rudi sem­ bra Zorro. Ha plasmato la Ro­ ma in un battibaleno. Solida,

concreta, brillante, con un pi­ glio da grande squadra. Senza cenni d’isteria e di amnesie, caratteristiche del recente passato. Squadra che sa aspet­ tare con calma il momento per colpire. Non è un caso se se­ gna sempre nel secondo round: 12 reti, tutte firmate dopo i primi 45 minuti. E con Benatia e Gervinho, siamo a nove marcatori diversi. Altro segno distintivo. Tutti coinvol­

ti nel progetto del gol. Così monsieur Rudi «Zorro» Garcia ha portato la Roma in vetta al campionato da sola. Non suc­ cedeva dai tempi di Ranieri: aprile 2010. Guarda caso allo­ ra perse il primato e pure lo scudetto proprio contro la Samp di Delneri e Cassano. Le cose cambiano. Qui, battendo la discreta e pure un po’ sfor­ tunata Samp, ha segnato il re­ cord di sempre delle vittorie di

i protagonsti GARCIA, BENATIA E TOTTI

I blucerchiati, con l’inedita difesa a quattro, creano pericoli con Gabbiadini

Samp, buon avvio Il tecnico

Mehdi Benatia, 26 LAPRESSE

L’allenatore: «I record valgono alla fine, non ora» Il difensore­goleador: «Possiamo fare grandi cose» Il capitano: «Non abituatevi a vedermi in panchina» ALESSIO DA RONCH GENOVA

«Volete un simbolo? Be­ natia. Penso all’azione del gol, lui avrebbe potuto fermarsi, prendere il rigore, invece, ca­ dendo, ha cercato la rete. Ec­ co: puntare sempre al massi­ mo. È questa la mentalità giu­ sta per la mia Roma». È Rudi Garcia a mettere su un piedi­ stallo il difensore goleador. L’uomo che ha aperto la strada al successo record della squa­ dra giallorossa, capolista a punteggio pieno: cinque vitto­ rie in cinque partite. Non era mai partita così prepotente­ mente. «Sono contento delle cinque vittorie consecutive, ma i record contano alla fine. Mi interessa entrare nella sto­ ria al termine della stagione, non ora». Sempre in gol Benatia e Ger­

vinho portano a nove il nume­ ro dei calciatori della Roma già andati a segno in campio­ nato. 12 gol, tutti messi a se­ gno nel secondo tempo. «Vole­ te sapere perché? ­ si appresta a spiegare Garcia ­ È il frutto del grande lavoro che faccia­ mo durante il primo tempo. Siamo molto solidi difensiva­ mente, non prendiamo gol e, prima o poi, questa squadra un gol lo fa sempre. Io sono con­ tento per tutto questo ma an­ che e soprattutto perché il gruppo è sempre più largo. Mi sono piaciute le prestazioni di Marquinho e Borriello e mi ha fatto molto piacere vedere co­ me è entrato in partita Dodò. Io non dimentico neppure un altro particolare: di queste cin­ que vittorie, tre sono arrivate in trasferta. Bel segnale. Mi di­ spiace per l’espulsione, io non ho detto niente di offensivo, ma non è importante. L’ho vi­ sta da un’altra prospettiva ma

9

i marcatori romanisti Con Benatia aumenta la quota dei giallorossi andati a segno: 9, tutti nei secondi tempi non è cambiato niente». In fondo questa sfida alla Samp­ doria è il compendio di tutta la sua filosofia di francese, roma­ nista e uomo dei record. Passeggiare Garcia corre ve­ loce, sempre, pure nel rag­ giungere la sala stampa. Incre­ dibilmente (è la prima volta che capita), precede pure la maggior parte dei giornalisti. Lui, paziente come la sua squa­ dra (altro segreto giallorosso la forza dei nervi distesi), resta lì a passeggiare come se niente fosse. Attende i giornalisti ro­ mani, sereno, impassibile. Be­

fila iniziali: 5. Cinque, come gli anni in cui la Roma non vinceva a casa Doria. Cinque, come le gare consecutive che Delio Rossi ha vinto contro la Roma, alla guida di Palermo, Fiorentina e Samp. Garcia più forte anche dei tabù. Sarà l’an­ no buono per la Roma? Vedre­ mo. Le premesse ci sono tutte, qualità della rosa compresa.

natia invece sprigiona deter­ minazione: «A inizio stagione ­ dice ­ abbiamo ricevuto tante critiche, stiamo facendo vede­ re tutta la nostra qualità. È sta­ to bello segnare il gol che ci ha portato ad un record. Possia­ mo fare cose importanti. Que­ sta è la Roma di Garcia, è la sua idea di calcio. Vuole una difesa solida, ma pure il bel gioco». Nel segno di Totti Garcia e Be­ natia i simboli del quinto suc­ cesso, e già che si parla di sim­ boli non si può dimenticare Totti, partito dalla panchina, comunque decisivo con il suo assist per Gervinho. «Non abi­ tuatevi ­ parte con una battuta ­ a vedermi in panchina però. Stasera abbiamo dimostrato una volta di più di essere un gruppo unito. Qui siamo tutti fondamentali. Adesso voglio vedere l’Olimpico pieno per la sfida al Bologna». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PARLA IL PREFETTO

«Con i No Tav troppi rischi: al 90% rinviata Roma­Napoli» «Al 90% Roma­Napoli verrà rinviata». Le parole sono quelle del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, intervenuto ieri mattina sull’emittente radiofonica romana Centro Suono Sport in relazione alla sfida del 19 ottobre. Il motivo? «Ci sono in contemporanea due manifestazioni, una il 18 e una il 19 ottobre. Non sappiamo ancora quante persone parteciperanno e ho chiesto alle autorità sportive, in via precauzionale, lo slittamento delle partita». Le due manifestazioni a cui fa riferimento Pecoraro sono lo sciopero generale del 18 ottobre e la manifestazione dei No Tav del giorno dopo. Ed è soprattutto quest’ultima, con il rischio di infiltrati e black bloc, a preoccupare non poco. «Se il preavviso per questa manifestazione non verrà ritirato, allora la gara verrà rimandata, ad oggi è una decisione ineluttabile. Ho chiesto alla Lega il rinvio, a breve ne parleremo per coordinarci». In realtà, la posizione della Lega è quella di rispettare il calendario, a meno che non ci sia proprio un decreto prefettizio. In buona sostanza, a spostare la gara dovrà essere proprio il Prefetto e nel caso la Lega si adeguerà. E se sarà rinvio, Roma­Napoli si giocherà a dicembre, probabilmente il 18. Andrea Pugliese © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

La festa del gruppo al gol di Benatia BOZZANI

SAMPDORIA ROMA

0 2

PRIMO TEMPO 0­0 MARCATORI Benatia al 20’, Gervinho al 43’ s.t.

SAMPDORIA (4­4­2) Da Costa; De Silvestri (dal 29’ s.t. Pozzi), Mustafi, Gastaldello, Costa (dal 36’ s.t. Ba­ rillà); Gavazzi, Obiang, Krsticic, Wszolek (dal 12’ s.t. Bjarnason); Gabbiadini, Sansone. PANCHINA Fiorillo, Salamon, Renan, Rodri­ guez, Castellini, Palombo, Regini, Gentso­ glou, Petagna. ALLENATORE Delio Rossi. CAMBI DI SISTEMA dal 29’ s.t. 3­4­1­2 BARICENTRO MEDIO 54 metri ESPULSI Barillà al 46’ s.t. per doppia ammo­ nizione (proteste e gioco scorretto). AMMONITI Krsticic e Costa per gioco scor­ retto.

ROMA (4­3­3) De Sanctis; Maicon (dal 45’ p.t. Dodò), Be­ natia, Castan, Balzaretti; Pjanic, De Rossi, Strootmam; Marquinho (dal 17’ s.t. Totti), Boriello (dal 39’ s.t. Florenzi), Gervinho. PANCHINA Lobont, Skorupski, Ljajic, Taddei, Caprari, Burdisso, Jedvaj, Romagnoli, Ricci. ALLENATORE Garcia CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO 53,1 metri ESPULSI l’allenatore Garcia all’11’ del s.t. per proteste. AMMONITI Strootman, Castan e Borriello per gioco scorretto. ARBITRO Calvarese di Teramo. NOTE paganti 2.386, incasso di 58.550 euro; abbonati 19.012, quota di 155.757,69 euro. Tiri in porta 5­5. Tiri fuori 6­4. In fuorigioco 0­3. Angoli 5­2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

difatti si è permesso di lasciare in panchina per turn over Totti e Florenzi, e la versione 2.0 di Ljajic. Si è pure permesso di lasciare la Roma da sola, al­ l’11’ del secondo round a gara ancora bloccata sullo 0­0, quando è stato espulso dal giovane arbitro Calvarese su segnalazione del quarto uomo per presunte proteste. Non si sono viste, perché Garcia è calmo come la sua squadra. E

con serenità ha regalato un si­ parietto, uscendo da un can­ cello per salire le scale e acco­ modarsi in tribuna tra gli ap­ plausi del pubblico. La Samp intanto teneva botta. Messa in campo da Rossi per la prima volta quest’anno con un 4­4­2, concedeva pochi spazi e cerca­ va di sfruttare le ripartenze. Sì, perché il pallino lo teneva­ no Pjanic e compagnia gioco­ liera. Che arrivavano spesso

L’ingresso del capitano al posto di Marquinho fa cambiare marcia ai giallorossi

dalle parti di Da Costa. Ma senza impensierirlo troppo. Anche perché Borriello è stato imbalsamato da Mustafi. An­ zi. A dirla tutta, nel primo round l’unica occasione pulita l’ha avuta la Sampdoria con una sgroppata di super Gab­ biadini, che è andato via a Be­ natia e ha tirato una sassata costringendo De Sanctis alla prodezza. È successo appena la Roma ha perso Maicon per infortunio. Al suo posto, un Dodò pure lui rigenerato dalla cura Garcia. È stato, incredibi­ le a dirsi, concreto e preciso. Con Totti scatta la Roma La gara è stata bella e veloce, ma bisogna dire che a parte la chance del «Gabbia», i portieri se la son goduta senza sudore. Fino a quando è entrato Totti. Sarà un caso, ma col capitano al posto di un Marquinho as­ sente, la Roma s’è messa a pe­ dalare più decisa. E 3 minuti dopo il cambio è arrivato il vantaggio di Benatia che ha scambiato con Strootman è si è messo a fare il Messi: ser­ pentina, resistenza allo sgam­ betto di Gastaldello e tiro nel­ l’angolino in scivolata. Chape­ au. La Samp ha accusato, co­ me biasimarla? Fin lì il pareggio lo meritava eccome. Delio Rossi ha speso Pozzi per De Silvestri, cambiando siste­ ma per aiutare Gabbiadini, sempre pericoloso ma poco assistito dall’inconsistenza di Sansone. Ma c’è stato poco da fare: difesa della Roma tosta come una roccia. E micidiale nel contropiede 3 contro 2 al tramonto della gara. Totti ha servito Gervinho, uno dei mi­ gliori, che ha chiuso la partita. Roma in fuga, Samp ai box. Ma per quello che s’è visto, ha i mezzi per recuperare terre­ no.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL POST PARTITA DELLA SAMP

Rossi: «Dobbiamo fare come Ulisse» Cori contro Garrone «Tappiamoci le orecchie e andiamo avanti. Ho visto segnali di risveglio» FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Così è peggio di un pu­ gno nello stomaco. Musi lun­ ghissimi e qualche coro con­ tro la famiglia Garrone dalla gradinata sud. Questa Samp che offre segnali di risveglio rimane ostaggio di una classi­ fica che inizia a preoccupare, e poco importa se per un’ora abbondante di gioco la rivo­ luzione di Rossi aveva dato buoni risultati. Serviva altro contro il cinismo della capoli­ sta, ma questa è la Sampdoria di oggi, prendere o lasciare. L’onestà di Delio Lui ci ha provato, dopo il punticino strappato con merito contro il Cagliari a Trieste, a raddriz­ zare la barca. Ma Rossi rico­ nosce come «contro le squa­ dre forti paghi gli errori sem­ pre a caro prezzo. Un pecca­ to, perché sino al momento dell’uno a zero le occasioni migliori erano state nostre. Ecco perché dopo questa par­

© RIPRODUZIONE RISERVATA

tita faccio fatica a dare un giudizio alla squadra. Pur con qualche limite, devo rico­ noscere che mi è piaciuta». Un passo avanti c’è stato, in­ somma: «Se in precedenza, al di là dei risultati, non si era visto il frutto del lavoro, sta­ volta la Samp ha dimostrato di potere stare in questa cate­ goria». Il rimedio alle sconfit­ te? «Il lavoro, nient’altro». Riproviamoci Guai ad ar­ rendersi proprio adesso, Ros­ si vuole un altro passo avanti sabato contro i rossoneri: «Ho giocato con due punte e un trequartista, si sono espressi tutti molto bene. An­ che Gavazzi ha fatto una grandissima partita». Sulla decisione, poi, di rinunciare a Palombo, Rossi l’ha motivata così: «Nel momento in cui ho deciso di giocare con la difesa a quattro, erano evidenti an­ che le mie scelte. Palombo dà il meglio di sé con la difesa a cinque o in mezzo al campo, altrimenti ho bisogno di due difensori più puri». Non c’è tempo per piangersi addosso: «Pensiamo al Mlan. Dobbia­ mo fare come Ulisse. Tappia­ moci le orecchie e proseguia­ mo per la nostra strada. I se­ gnali di risveglio si sono visti, eccome». Ora servono i pun­ ti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

SERIE A 5a GIORNATA NAPOLI SASSUOLO

1 1

La delusione di Josè Maria Callejon e Lorenzo Insigne TANOPRESS

PRIMO TEMPO 1­1 MARCATORI Dzemaili (N) al 15’, Zaza (S) al 20’ p.t.

NAPOLI (4­2­3­1) Reina; Mesto, Fernandez, Cannavaro, Ar­ mero; Dzemaili, Inler; Pandev (dal 17’ s.t. Cal­ lejon), Hamsik, Mertens (dal 30’ s.t. Insigne); Higuain. PANCHINA Rafael, Colombo, Britos, Albiol, Uvini, Bariti, Radosevic, Behrami, Zapata. ALLENATORE Benitez. AMMONITI Fernandez per gioco scorretto, Inler per comportamento non regolamenta­ re BARICENTRO MOLTO ALTO 59,1 metri CAMBI DI SISTEMA nessuno.

15’ PRIMO TEMPO Dzemaili sblocca Il Napoli si porta in vantaggio dopo appena 15’ con Dzemaili, che batte Pegolo con un missile da fuori area ANSA

SASSUOLO (3­5­2) Pegolo; Antei (dal 34’ s.t. Rossini), Bianco, Acerbi; Schelotto (dal 12’ s.t. Marzorati), La­ ribi, Magnanelli, Kurtic, Longhi; Zaza, Berar­ di (dal 39’ s.t. Missiroli). PANCHINA Pomini, Rosati, Pucino, Alexe, Masucci, Chibsah, Farias, Floro Flores, Ziegler. ALLENATORE Di Francesco AMMONITI Marzorati, Laribi per gioco scor­ retto. BARICENTRO MOLTO BASSO 48,5 metri CAMBI DI SISTEMA nessuno. ARBITRO Doveri di Roma NOTE paganti 55.677, incasso di 649.300,97 eu­ ro. Abbonati e quota non comunicati. Tiri in por­ ta 9­6. Tiri fuori 4­4. Angoli 6­6. In fuorigioco 3­2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

20’ PRIMO TEMPO Zaza ammutolisce il San Paolo Napoli molle, il Sassuolo ne approfitta: ripartenza veloce, Kurtic per Zaza che da posizione defilata batte Reina ANSA

Il Napoli stecca la quinta Zaza sgambetta Rafa: addio primato Al gran gol di Dzemaili risponde la punta del Sassuolo: gli azzurri si fermano a 4 vittorie di fila DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA CECERE NAPOLI

Clamoroso al San Paolo: gli ultimi fermano i primi. E con pieno merito. Anzi, senza due interventi di Pepe Reina, il Sassuolo avrebbe portato a ca­ sa due punti in più: il veleno, come dicevano i padri latini, sta spesso nella coda. Rispetto a domenica, due squadre…alla rovescia. Il Napoli dell’impresa a San Siro irriconoscibile in peggio, gli ospiti della disfatta con l’Inter trasformati in me­ glio. Ma se era prevedibile che dopo gli schiaffoni rimediati in casa Eusebio Di Francesco riu­ scisse a ottenere dai suoi alme­ no una reazione orgogliosa, il passaggio a vuoto di un Napoli

accolto dai fuochi di artificio per celebrare il colpaccio ai danni del Milan va archiviato alla voce amarissima sorpresa. Resurrezione Il Sassuolo ha giocato bene, è stato addirittu­ ra più pericoloso degli azzurri, li ha soverchiati sul piano della manovra per ampi tratti del match. Va dato atto al suo tec­ nico di aver saputo tirare fuori una prova di livello da una di­ sfatta e con appena tre giorni a disposizione. Cambiando l’as­ setto difensivo e infondendo fi­ ducia agli uomini martirizzati domenica dai sette gol interi­ sti, Di Francesco ha visto in campo una squadra ordinata, capace di chiudersi e ripartire senza affanni o titubanze, che non ha mai sofferto il confron­

to con la (ex) capolista. Certo, il portiere Pegolo ha compiuto almeno due interventi impor­ tanti, questo pure va segnala­ to, ma in generale nemmeno il più sfegatato dei tifosi azzurri, può recriminare sull’esattezza di questo pareggio che frena la marcia del Napoli impedendo a Benitez di iscrivere il suo no­ me nella storia del club per il numero di successi iniziali. Tutti aspettavano il quinto, cioè il record: figuriamoci se il fanalino di coda può darci fa­ stidio… E’ arrivato lo stop.

vicinati alle porte, si può com­ prendere come Rafa Benitez abbia voluto apportare diversi cambi dando spazio a chi fino­ ra era rimasto in disparte. Non gli è andata bene. Se Mertens, il vice Callejon, ha vivacizzato perlomeno sul piano del drib­ bling e delle incursioni la fa­ scia mancina di competenza, senza comunque mai trovare la giocata risolutiva, la prima grossa stecca è arrivata da Pan­ dev, collocato a destra: mai vi­ sto, eccezion fatta per una tele­ fonata a Pegolo.

Turnover Capita, non spesso, ma capita. La Curva compren­ de e alla fine, esauriti i sibili di delusione, arriva qualche ap­ plauso di incoraggiamento. Del resto, con gli impegni rav­

Gli assenti Ma pure un altro celebrato protagonista, un punto di forza costante della formazione azzurra, cioè Hamsik, ha vissuto una serata anonima. Priva di acuti, la sua

prestazione è risultata addirit­ tura ininfluente quando, nella ripresa, la panchina sollecitava un cambio di ritmo, una mag­ giore determinazione: il Napo­ li pensava che il successo sa­ rebbe arrivato per grazia divi­ na? Bisognava sudarselo, ma la squadra non ha saputo cam­ biare ritmo nemmeno con gli inevitabili innesti di Callejon e Insigne. Entrati troppo tardi per poter incidere. Gioielli La sfida, interessante pur se non esaltante, è stata ca­ ratterizzata in avvio da due ca­ polavori balistici, firmati da Dzemaili e Zaza racchiusi un cinque minuti. Il classico botta e risposta. Il centrocampista partenopeo ha spedito un silu­ ro da lunga gittata proprio nel­

l’angolo dove il portiere non poteva arrivare. Il centravanti emiliano ha fatto anche di me­ glio indovinando una traietto­ ria perfetta da posizione defi­ lata, un diagonale di rara bel­ lezza. Reti da appalusi a scena aperta in un contesto che per il resto non ha regalato altre pro­ dezze. Pure perché Higuain è stato servito poco e male da una squadra lenta, con le idee appannate e priva persino di quella carica agonistica che il San Paolo, di norma, riesce a infondere. L’unico pallone del 2­1 è capitato sul piede non elegante di Fernandez, a inizio ripresa. Occasione pareggiata nel finale dal volo con cui Rei­ na ha negato a Kurtic la rete del boom. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

DI MIMMO MALFITANO

FERNANDEZ, CHE ERRORACCIO. HAMSIK NON GIRA NAPOLI 5

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IL MIGLIORE 7 REINA Compie due prodezze su Laribi e Kurtic che evitano al Napoli la prima sconfitta. Si conferma il valore aggiunto in una serata da dimenticare. MESTO 5,5 Il mezzo voto in più per un salvataggio sulla linea. Kurtic gli rende la serata difficile. In più, non indovina nemmeno un cross. FERNANDEZ 5 Berardi è sfuggente, ma poco concreto. Nonostante ciò, poche volte riesce ad anticiparlo. E se non bastasse, tutto solo dinanzi a Pegolo, gli tira addosso. CANNAVARO 5 Zaza è un osso duro per il rientrante capitano che fa fatica a tenerlo, come in occasione del gol. Viene sovrastato anche nel gioco aereo. ARMERO 4,5 Il sinistro è poca roba, sbaglia un paio di cross e Laribi lo salta sempre con eleganza. INLER 6 Prova a dare un po’ di

Blerim Dzemaili, 27 AFP ordine nella parte centrale del campo: ci riesce, ma non ha il sostegno degli attaccanti. DZEMAILI 6,5 Segna un gran gol con un tiro dalla distanza, la sua vera specialità. Tra i suoi è sicuramente quello più vivace e aggressivo. PANDEV 5 Non incide per niente, Longhi lo tiene sempre confinato sulla fascia destra e lui non sa superarlo. Da uno come lui si pretende sicuramente qualcosa in più della semplice presenza. CALLEJON 5 Il suo ingresso avrebbe dovuto garantire un

tantino di qualità alla manovra, ma proprio lui sbaglia ripetutamente. HAMSIK 5 C’è solo l’ombra del grande talento che ha movimentato quest’inizio di stagione: commette errori da principiante. Quando non gira lui è davvero notte fonda per questo Napoli. MERTENS 6 E’ il più attivo tra i suoi nella prima parte della gara. Esce per fare spazio ad Insigne, una mossa che si rivelerà inutile: aveva l’energia necessaria per continuare. INSIGNE 5 Venti minuti non gli sono bastati per entrare in partita. Prova su punizione, ma non sa ripetersi dopo la prodezza al Borussia. HIGUAIN 5 E’ la prima volta che non è determinante. Per uno come lui non tirare nemmeno una volta in porta non è proprio il massimo. ALL. BENITEZ 5 Stavolta il suo Napoli ha deluso, è apparso molle e senza convinzione. Non indovina il cambio di Mertens con Insigne.

KURTIC E LARIBI SONO PREZIOSI, ACERBI ATTENTO trascinare i suoi compagni. KURTIC 6,5 Assiste Zaza in occasione del gol con un taglio perfetto. Poi manda in confusione Mesto ad ogni accelerazione. LONGHI 6 Agisce nella zona di Dzemaili e gli permette poco o nulla. Nel secondo tempo partecipa di più all’offensiva.

SASSUOLO 7 PEGOLO 6,5 Si oppone col corpo alla botta ravvicinata di Fernandez, evitando un gol praticamente già fatto. E si distende in tuffo per deviare un tiro senza pretese di Inler. ANTEI 5,5 Avrebbe potuto approfittare della pessima serata di Hamsik, garantendo una maggiore spinta che non c’è stata. ROSSINI 6 Gioca appena un quarto d’ora, ma contribuisce a difendere il pareggio. Spazza via la palla senza badare troppo al sottile. BIANCO 6 Guarda a vista Higuain ed è pronto al raddoppio della marcatura quando l’argentino prova ad avvicinarsi all’area. ACERBI 6,5 Tiene a bada Higuain, lo segue come un’ombra e quando può non disdegna nemmeno qualche incursione nella metà campo avversaria. SCHELOTTO 6 Ingaggia un confronto deciso con Mertens e

Simone Zaza, 22 anni ANSA privilegia la fase difensiva. Bello un salvataggio su Hamsik. MARZORATI 6 Dà maggiore consistenza alla difesa. Di Francesco lo inserisce nell’unico momento in cui il Napoli ha provato a spingere. LARIBI 6,5 Evidenzia una buona tecnica, il suo apporto è importante soprattutto nella parte finale, quando tiene palla. MAGNANELLI 6 Nessun timore riverenziale dinanzi ad Inler. Tra i due viene fuori una sfida intensa, ma corretta. Un capitano coraggioso che ha saputo

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IL MIGLIORE

7 ZAZA

Segna un gol strepitoso lasciando sulle gambe Cannavaro e Reina. Inoltre, da solo tiene in apprensione la difesa napoletana. BERARDI 6 Si porta a spasso Fernandez e lavora molto anche in fase di copertura a centrocampo. MISSIROLI 6 La sua maggiore freschezza gli permette qualche ripartenza fermata con fatica dalla difesa avversaria. ALL. DI FRANCESCO 6,5 L’avevano già dato per spacciato, ma lui s’è giocato la partita della vita ed ha avuto ragione conquistando il primo punto.

GLI ARBITRI DOVERI 6,5 La partita non ha avuto momenti di tensione. Valuta correttamente tutte le situazioni, anche quando ammonisce. Stallone 6 – Meli 6; Baracani 6 ­ Candussio 6.


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protagonista IL PORTIERE AZZURRO

Reina, serata a sorpresa: due parate per evitare la beffa Decisive le prodezze dello spagnolo su Laribi e Kurtic. E Benitez ammette: «Noi non siamo stati ai nostri livelli, ma loro hanno fatto una grande gara» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO D’URSO NAPOLI

Ti aspetti il Napoli dei re­ cord. Ti aspetti Gonzalo Hi­ guain in edizione straordina­ ria. Ed invece al San Paolo spunta a sorpresa il Sassuolo da Champions, più ispirato che mai. Poteva essere la serata della cinquina, del primo posto in classifica: l’ennesima notte magica. Niente da fare: l’ardo­ re agonistico e l’acume tattico della squadra di Di Francesco l’hanno trasformata in un ecla­ tante occasione sprecata. E meno male che Pepe Reina, la saracinesca degli azzurri, ha

confermato il suo stato di gra­ zia tre giorni dopo il rigore pa­ rato a Balotelli a San Siro col Milan: i suoi interventi su Lari­ bi nel primo tempo e su Kurtic nel secondo hanno salvato i compagni da un clamoroso tra­ collo. Grigiore Un’occasione spre­ cata. Una frenata inattesa. Il Napoli di Rafa Benitez, egua­ gliata già la striscia magica di Pesaola (4 vittorie di fila, anna­ ta 1966­’67), sognava il primo posto in beata solitudine (data­ to l’ultima volta 29 aprile 1990: il giorno del 2° scudetto) e la quinta vittoria su 5 gare, con cui battere l’altro record di 26

DA OGGI INIZIA LA RIABILITAZIONE

Maggio operato al menisco In gruppo da metà ottobre NAPOLI (g.m.) Ieri Christian Maggio è stato operato a Roma dal professor Mariani a Villa Stuart per una lesione al menisco del ginocchio sinistro. L’intervento, durato circa 20 minuti, è stato effettuato in artroscopia. Come da programma, Maggio oggi comincerà la riabilitazione al centro tecnico di Castelvolturno, seguito dallo staff sanitario del Napoli. L’esterno azzurro potrà riaggregarsi al gruppo dopo la sosta di campionato, ma salterà l’amichevole Italia­Armenia che si giocherà proprio a Napoli il 15 ottobre.

anni fa di Ottavio Bianchi della stagione 1987­’88, conclusa con il 2° posto dietro al Milan. Ma la squadra del tecnico spa­ gnolo si è ritrovata di fronte fin dal 1’ il volto minaccioso di Eu­ sebio Di Francesco, deciso a uscir fuori dal tunnel dei 7 gol subìti ad opera dell’Inter e ad allontanare le ombre di Di Car­ lo, Cosmi e Pea, che si erano al­ lungate minacciose sulla sua panchina. E alla fine, al tirar delle somme, i principali peri­ coli li hanno procurati proprio gli ospiti, sospinti soprattutto da Kurtic e Zaza. Certezza Ed ecco che nel mo­

mento di maggiore difficoltà, quando il Sassuolo è ripartito in contropiede, le manone di Reina hanno tenuto in piedi il Napoli: di piede su Laribi, con un colpo di reni su Kurtic, in presa su tutti quei palloni avve­ lenati che gli ospiti sono riusci­ ti a far spiovere in mezzo, c’era lui: il portiere del Napoli. Che, se avesse potuto, si sarebbe pu­ re aggiunto ai compagni in uno di quegli assalti finali con cui Insigne e compagni speravano di far saltare il banco del Sas­ suolo. Invano. Con la delusio­ ne ovvia dei tifosi azzurri, pronti ad esultare ad ogni ini­ ziativa dei propri beniamini. Peccato Grande con le gran­ di, ma non del tutto con le pic­ cole. Vale sia per il Napoli sia per Higuain, prima del match di ieri a segno con 4 reti di fila. Il tecnico Benitez, alla fine, dà la sua versione: «Non abbiamo giocato una buona partita. Sot­ tovalutato il Sassuolo? No, ma non abbiamo giocato come pri­ ma. Per giocare ogni 3 giorni per forza si deve cambiare qualcosa. Loro hanno fatto proprio una grande partita. Dobbiamo imparare a vincere anche partite come queste». © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 I NUMERI

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Le vittorie casalinghe consecutive per il Napoli in campionato, serie che si è chiusa ieri sera con il pareggio contro il Sassuolo.

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Mesi abbondanti trascorsi dall’ultimo pareggio dei campani, 1­1 a San Siro in casa Milan; da allora il Napoli aveva vinto 10 volte (9 in Serie a ed 1 in Champions) e perso una volta, in casa della Roma all’ultima giornata della scorsa stagione.

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Primo punto raccolto dal Sassuolo alla quinta giornata, dopo aver perso le prime quattro partite.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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QUI SASSUOLO

Di Francesco può respirare: «Nuovo modulo, buon pareggio» GIANLUCA MONTI NAPOLI

Voleva una reazione di orgoglio Eusebio Di Francesco dopo i sette gol presi contro l’Inter ed il suo Sassuolo non lo ha deluso, anzi. Per gli emi­ liani è arrivato il primo punto in A, ragion per cui si tratta di un risultato storico. Di France­ sco rivela di aver pungolato i suoi in modo particolare: «Ho fatto vedere ai ragazzi le quote della gara, la nostra vittoria a Napoli valeva 21 volte la po­ sta. È stato un modo per sti­ molarli. Inoltre, ho cambiato molto anche dal punto di vista tattico. Ho messo da parte il mio 4­3­3 perché le cose non stavano funzionando ed era il momento di farlo. Ci teniamo stretti il pari, anche se riparti­ vamo con facilità e abbiamo avuto molte occasioni». Tra i migliori in campo Jasmin Kur­ tic, che ha sfiorato a più ripre­ se il gol della vittoria: «Era una partita molto dura, abbia­ mo corso tanto e ci siamo sa­ crificati molto. Forse loro ci hanno sottovalutato un po’, la­ sciando in panchina diversi ti­ tolari. Ma a noi va bene così». Per Simone Zaza seconda rete stagionale: «Abbiamo preso gol in avvio, ma abbiamo rea­ gito bene e portato a casa un buon punto». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 5a GIORNATA CHIEVO

doppioPasticcio 1

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Ecco la sequenza del gol annullato a Paloschi con la partita appena portata sull’1­1. 1 Bentivoglio calcia in porta, Paloschi (nel cerchio) è in posizione regolare, in fuorigioco c’è Thèrèau 2 Il pallone è ampiamente partito, ma Paloschi è ancora in posizione regolare 3­4 Il gol segnato da Paloschi dopo la ribattuta di Buffon 5 La sfortunata deviazione di Bernardini alle spalle di Puggioni per il definitivo 2­1 bianconero SKY­IPP

JUVENTUS

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(5­3­2)

(3­5­2)

1 Puggioni; 17 Sardo, 2 Bernardini, 4 Dos Santos, 12 Cesar, 93 Dramè; 9 Bentivoglio, 27 L. Rigoni, 20 Estigarribia (dal 21’ s.t. 8 Ra­ dovanovic); 43 Paloschi (dal 24’ s.t. 90 Arde­ magni), 77 Théréau (dal 43’ s.t. 31 Pellissier). PANCHINA 18 Squizzi, 28 Silvestri, 10 Sestu, 14 Calello, 15 Pamic, 16 Improta, 21 Frey, 22 Acosty, 33 Papp. ALLENATORE Sannino. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Dramè e Bentivoglio per gioco scorretto, Sardo per proteste.

1 Buffon; 15 Barzagli, 5 Ogbonna, 3 Chiel­ lini; 33 Isla (dal 19’ s.t. 26 Lichtsteiner), 6 Pogba, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 13 Peluso; 27 Quagliarella (dal 30’ s.t. 10 Tevez), 14 Llorente (dal 41’ s.t. 23 Vidal). PANCHINA 30 Storari, 35 Vannucchi, 9 Vucinic, 11 De Ceglie, 12 Giovinco, 16 Mot­ ta, 19 Bonucci, 20 Padoin, 22 Asamoah. ALLENATORE Conte. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.

MARCATORI Théréau (C) al 28’ p.t.; Quagliarella (J) al 2’, Bernardini (C) autorete al 20’ s.t. ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE spettatori 20.000 circa. In fuorigioco 4­1. Angoli 2­4. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.

POSSESSO PALLA CHIEVO 28,6%

PASSAGGI UTILI JUVENTUS 71,4%

TIRI IN PORTA

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CHIEVO 5

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Errore arbitrale: il 2­1 del Chievo era buono Autogol: 2­1 bianconero A segno Thereau, Quagliarella replica. L’errore sul fuorigioco di Paloschi è decisivo, poi c’è la deviazione di Bernardini DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI VERONA

È una vittoria dal retro­ gusto amaro. La Juve supera il Chievo 2­1, resta in scia della capolista Roma, ma sul risul­ tato pesa in maniera impor­ tante un clamoroso errore ar­ bitrale. E allora raccontiamolo subito questo episodio. Quin­ to del secondo tempo, Qua­ gliarella ha appena realizzato il gol dell’1­1 e la squadra di Sannino prova a reagire. Ben­ tivoglio conclude dalla distan­ za: tiro potente ma centrale. Buffon, già responsabile della rete che aveva portato in van­ taggio nel primo tempo i pa­ droni di casa, commette un al­ tro errore non trattenendo il pallone. Paloschi, il piccolo In­ zaghi, brucia sul tempo tutta

la difesa bianconera e realiz­ za. Il guardalinee piazzato sotto la tribuna, il signor Preti, alza la bandierina segnalando un fuorigioco inesistente. Un errore clamoroso. L’arbitro De Marco prende per buona l’in­ dicazione del suo collaborato­ re (che già l’anno scorso non aveva visto il fuorigioco di Asamoah nella gara contro l’Inter). Eppure lo sviluppo dell’azione doveva, come mi­ nimo, accendergli un piccolo dubbio. Annata negativa Perché non confrontarsi con Preti? Inve­ ce, il direttore di gara ammo­ nisce per proteste Sardo e fa ripartire il gioco. È chiaro che De Marco non è il primo re­ sponsabile dell’incredibile sbaglio ma in questo avvio di stagione il fischietto di Chia­

clic STESSO GUARDALINEE UN ALTRO ERRORE SUL FUORIGIOCO

vari è già stato protagonista di episodi che hanno acceso po­ lemiche. Ricordiamo il rigore non concesso a Pepito Rossi in Fiorentina­Cagliari, il rigore non segnalato (da giudice di porta) su Poli in Milan­Napoli e ora il gol annullato a Palo­ schi. Tre indizi che probabil­ mente fanno una prova. Non è un momento felice per De Marco. Ripresa bianconera Dato al Chievo quel che il Chievo me­ rita, o avrebbe meritato, è giu­ sto dire che dopo un primo

Non è la prima volta che Preti commette un errore (decisivo ai fini dell’azione) su un fuorigioco che coinvolge la Juventus. Il precedente è persino «illustre», trattandosi di una svista in Juventus­Inter della scorsa stagione. La partita è iniziata da pochissimo, la Juve attacca e il pallone finisce ad Asamoah (IMMAGINE SKY SPORT IN ALTO) in netto fuorigioco. Assist a Vidal e gol del vantaggio bianconero. Rete da annullare. Alla fine l’Inter vincerà 3­1.

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TIRI FUORI

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MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1­0 GOL! 28’ Rinvio sbagliato di Buffon. Sardo recupera il pallone e lancia in area Théréau che in corsa al volo batte il portie­ re della Juventus. 38’ Conclusione dalla distanza di Quaglia­ rella respinta a pugni chiusi da Puggioni.

Due regaloni e la Juve va

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93 20 12 43 77 27

IIII

CHIEVO 3

JUVENTUS 4

SECONDO TEMPO GOL! 2’ Cross di Pogba e gol di Quagliarella dopo due conclusioni dello stesso attac­ cante bianconero respinte da Puggioni. 5’ Buffon non trattiene il tiro di Bentivoglio e Paloschi realizza. L’arbitro annulla per un fuorigioco inesistente segnalato dal guar­ dalinee. 13’ Siluro di Chiellini da fuori area respinto in tuffo da Puggioni. GOL! 20’ Cross tagliato dalla destra di Po­ gba: Bernardini in scivolata realizza la più classica delle autoreti.

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BARICENTRO MOLTO BASSO 47,2 metri

BARICENTRO ALTO 54,8 metri

tempo impresentabile la squa­ dra di Conte non ha rubato niente. Non a caso tra i padro­ ni di casa il migliore in campo è stato il portiere Puggioni, autore di almeno tre interven­ ti decisivi. Il migliore della Ju­ ve, invece, non figura nel ta­ bellino dei marcatori. Paul Po­ gba ormai non è più un poten­ ziale titolare, ma è uno dei motori di una squadra bianco­ nera ancora lontana dai suoi standard abituali. Il talento francese entra da protagoni­ sta nelle due azioni che hanno deciso la gara. Due iniziative figlie di una brillante intuizio­ ne tattica di Conte che, in av­ vio di ripresa, allarga Pogba sulla fascia destra per dare uno sfogo migliore a un pos­ sesso palla (alla fine più del 70%) troppo lezioso. Dal pie­ de del francese partono i cross decisivi. Il primo, (2’) corretto in rete al terzo tentativo da Quagliarella; il secondo (20’) deviato involontariamente da Bernardini alle spalle dell’otti­ mo Puggioni. Una ripresa, escluso il gol ingiustamente annullato a Paloschi, tutta di marca Juve con una serie di pericolose conclusioni dalla distanza neutralizzate con bravura da Puggioni.

Conte di arrivare nella manie­ ra giusta al prossimo trittico con Torino, Galatasaray e Mi­ lan. Tre passaggi delicati sia sul fronte scudetto che nel gi­ rone di Champions League. Come arriva la Juve a queste tre sfide? Il tecnico biancone­ ro stavolta ha lasciato in pan­ china o utilizzato solo nel fi­ nale molti titolari. Beh, dalle «riserve» non sono arrivati se­ gnali incoraggianti. Male i due esterni Isla e Peluso, mali­ no Llorente, combattivo ma mai pericoloso. E anche qual­ cuno dei padri nobili di questa Juve non vive un momento magico.

Vista derby Questa vittoria consente alla formazione di

28’ PRIMO TEMPO Il Chievo va in vantaggio Théréau punisce la Juve dopo un rinvio sbagliato di Buffon che serve Sardo. Palla in mezzo e gol del Chievo LAPRESSE

Stelle appannate Buffon ol­ tre alla palla non trattenuta sul gol annullato a Paloschi ha dato il via con un rinvio sba­ gliato all’azione che nel primo tempo ha portato al gol di Thereau. Due incertezze stra­ ne per un fuoriclasse come Gi­ gi. E non ha convinto neppure Pirlo, abbastanza banale in ca­ bina di regia. Insomma, la Ju­ ve che sogna in grande deve cambiare passo, ritrovare la vecchia fame e, soprattutto, la brillantezza di alcune delle sue colonne. Ma la freschezza e la classe di Pogba sono un buon motivo per far sorridere Conte. © RIPRODUZIONE RISERVATA

2’ SECONDO TEMPO Quagliarella avvia il rilancio È Quagliarella a realizzare la rete del momentaneo pari dopo un’azione insistita. Puggioni si arrende LAPRESSE


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SERIE A 5a GIORNATA

Il caso PIU’ FAIR PLAY CHE POLEMICHE

Scherzi da Preti Campedelli lo scusa Conte: «Un errore non eclatante...» Il presidente del Chievo consola l’assistente. Sardo rivela: «Noi già esultavamo e la bandierina era ancora abbassata» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO VERONA

Quando Alberto Paloschi sfrutta l’errore di Buffon sul tiro di Bentivoglio non c’è nessuno spettatore presente al Bentego­ di che si ponga dei dubbi sulla regolarità del gol. L’azione è tal­ mente limpida nel suo sviluppo che mentre Buffon si dispera nessuno dei suoi compagni osa sperare nell’intervento del de­ stino. E lo stupore è evidente in tribuna come in campo quando il guardalinee Preti alza la ban­ dierina condannandosi a qual­ che notte insonne (in attesa del­ le decisioni dei suoi capi). L’epi­ sodio, clamoroso per la sua evi­ denza, indirizza la partita anche se è giusto rilevare che mancavano circa 40 minuti alla fine, che la Juve aveva preso in mano l’incontro, che quella è l’unica azione pericolosa creata dal Chievo nella ripresa. Insom­ ma, non è detto che la squadra di Sannino avrebbe poi vinto, ma aveva segnato il 2­1 e il van­ taggio gli è stato negato per un errore grossolano. Fair play Il Chievo, però, ha reagito con grandissima sporti­ vità all’errore arbitrale. Il presi­ dente Campedelli è andato addi­ rittura a consolare il guardali­ nee Preti dimostrando con i fatti, e non a parole, come ci si do­ vrebbe comportare di fronte a certe situazioni. Il tecnico San­ nino ha commentato con estre­

Lo stupore di Paloschi per la rete annullata dal guardalinee ANSA

mo garbo la vicenda: «I ragazzi hanno fatto il loro dovere, inuti­ le ora stare a polemizzare sul gol annullato. Non sono questo tipo di allenatore: urlando non si cambiano i risultati. Gli arbitri sono in rodaggio come noi e De Marco aveva tra l’altro concesso il gol: forse il guardalinee è stato ingannato dalla posizione di Thereau. Penso che a volte le di­ sgrazie non vengono per nuoce­ re, ora preferisco guardare agli aspetti positivi. Siamo stati in grado di mettere in difficoltà la Juve. Il rammarico è che in alcu­ ne occasioni avremmo potuto creare di più». Mentre Sardo se­ gnala il ritardo del guardialinee nell’alzare la bandierina, anche Antonio Conte commenta il gol annullato a Paloschi: «E’ sbaglia­ to enfatizzare l’episodio. E’ un errore non eclatante. Adesso spero non si cominci a fare mo­

viole e contromoviole o che si parli solo degli errori a nostro fa­ vore come questo. Quando acca­ drà contro di noi andremo a rin­ cuorare l’assistente come ha fat­ to Campedelli con Preti». Il goleador mancato Il più di­ spiaciuto è Alberto Paloschi, che aveva segnato un gol alla... In­ zaghi (suo idolo) dopo una grande prova da combattente. L’attaccante del Chievo ha ini­ ziato bene la stagione, è in otti­ me condizioni atletiche e ieri ha messo spesso in difficoltà i di­ fensori bianconeri con il suo movimento. Il suo obiettivo sta­ gionale è andare in doppia cifra, nella speranza che la sfortuna lo lasci in pace. Ieri gli è stato can­ cellato un gol, continuando a giocare così presto si prenderà una grande rivincita.

Il tema lenatore, può fare tutto e si è adeguato senza problemi mo­ strando il solito strapotere tec­ nico e fisico. Un suo cross ha mandato in gol Quagliarella, un altro ha mandato in confu­ sione Bernardini. Così la Juve ha vinto una partita difficile.

Paul Pogba, 20 anni, in un contrasto di gioco con Thereau LAPRESSE

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Per la 4 volta consecutiva la Juve cade e si rialza Dopo Inter, Copenaghen e Verona i bianconeri prima di reagire, subiscono un colpo. E Pogba è il trascinatore Il tecnico juventino: «Risollevarsi e vincere dimostra carattere» Juve attiva sul mercato: a centrocampo piace Fernando del Porto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PDAL NOSTRO INVIATO

VERONA

Alla fine del primo tempo Paul Pogba stava perdendo 1­0 contro il Chievo. Un buon risul­ tato, visto che da soli contro undici non è semplice. Poi, nel­ la ripresa, il francese ha trovato l’assistenza dei compagni e con due cross ha risolto la partita. Questa lettura della gara, ov­ viamente esagerata, serve solo a spiegare l’importanza di Pog­ ba nella Juve: Paul è già un lea­ der, perché a 20 anni riesce a prendere in mano la squadra e a trascinarla fuori dai guai. Co­ me ieri contro il Chievo. Nel se­ condo tempo Conte ha alzato la posizione di Pogba e il fran­ cese si è trovato in alcune circo­ stanze a muoversi quasi da ala. Paul, come ricorda spesso l’al­

IL FUTURO DEL REGISTA DOPO L’USCITA DAL CAMPO CONTRO IL VERONA E L’IRRITAZIONE DI CONTE, IN PREMIER SI RINCORRONO LE VOCI

Marotta alza lo scudo su Pirlo Ma le big inglesi sono in agguato

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L’a.d. bianconero: «Andrea non ha fatto nulla di trascendentale Del rinnovo parleremo a marzo»

I NUMERI

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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA (Inghilterra)

In Italia i dirigenti della Juventus assicura­ no che non esiste un problema­Pirlo, ma in In­ ghilterra il giocatore sarebbe già nel radar di club importanti come le due squadre di Manche­ ster, l’Arsenal e persino del Chelsea di Mou­ rinho. I giornali d’Oltremanica si sono infatti scatenati dopo l’episodio dell’uscita dal campo di Pirlo in Juve­Verona senza passare per la pan­ china, con successiva presa di posizione da par­ te di Conte («d’ora in poi il calciatore sostituito che va direttamente negli spogliatoi sarà messo fuori rosa un mese») e le voci di problemi con­ trattuali. Immediata, ieri sera, la reazione della Juventus: «Non esiste in alcun modo un caso Pir­

Gli scudetti vinti da Pirlo: due con il Milan e due con la Juventus L’abbraccio tra Antonio Conte e Andrea Pirlo LIVERANI

lo ­ le parole dell’amministratore delegato Bep­ pe Marotta ­. L’allenatore non ha fatto altro che precisare alcune cose per evitare strumentaliz­ zazioni. Pirlo non ha commesso nulla di trascen­ dentale. Il contratto? Ci siamo parlati e con sere­ nità ci siamo detti che ne parleremo a febbraio­

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I gol segnati da Pirlo in A con la Juve

marzo». Masterclass Il pericolo inglese è però reale. Oltremanica Pirlo è uno dei calciatori più stima­ ti in assoluto. Da queste parti, lo definiscono «masterclass», vocabolo che indica la perfezione di un calciatore. «Pirlo ha un’eccellente visione di gioco e una percentuale altissima di passaggi riusciti, calcia alla perfezione le punizioni ed è elegante nei movimenti», spiega Henry Winter del Daily Telegraph, giornalista di punta della stampa britannica. Il «masterclass» Andrea Pirlo è nel mirino dei club inglesi da tempo. L’età non più giovane non rappresenterebbe un problema serio: viene considerato integro e con una pro­ fessionalità in grado di garantire altre stagioni ad alti livelli. La sera dei quarti dell’Europeo 2012, Italia­Inghilterra giocata a Kiev e vinta da­ gli azzurri ai rigori, fu un trionfo personale per il fuoriclasse della Juve. Il giorno dopo sui giorna­ li britannici Pirlo fu celebrato come l’esempio di quello che manca alla nazionale di Hodgson e al calcio inglese in generale: un campione in grado di accendere e di governare il gioco. Nacque a Kiev la storia di Pirlo «masterclass». Ora è parti­ ta la rumba del gossip del mercato. La Juventus ha solo un modo per stroncare tutto ciò: definire la questione del futuro di Pirlo il prima possibi­ le. A gennaio, se la partita sarà ancora aperta, i club inglesi si faranno sotto in modo pesante: un remake del film già visto al Milan? © RIPRODUZIONE RISERVATA

I cambi Ieri Conte si era affi­ dato a molte riserve lasciando in panchina Bonucci, Lichtstei­ ner, Asamoah, Vidal, Tevez e Vucinic. Una scelta in contrasto con quanto dichiarato pochi giorni fa dal tecnico: «Credo che tre o quattro sia il numero massimo di cambi possibili per­ ché altrimenti si corre il rischio di snaturare troppo la squa­ dra». In effetti è quello che è ac­ caduto a Verona: la manovra non era fluida, veloce, efficace. La Juve procedeva senza cambi di ritmo, senza geometrie, sen­ za idee. Nella ripresa le cose sono migliorate, ma è la quarta volta consecutiva (Champions compresa) che i bianconeri vanno in svantaggio. L’aspetto positivo è che non è arrivata nessuna sconfitta. L’aspetto ne­ gativo è che la squadra ha biso­ gno dello schiaffo per cambia­ re marcia. «E’ tutto molto stra­ no — dice Conte —, anche oggi Buffon era spettatore non pa­ gante fino a quel momento. E’ una disattenzione nostra, però abbiamo una percentuale di re­ alizzazione a sfavore altissima. Il Chievo ha fatto due tiri e due gol. Ma risollevarsi e vincere partite così dimostra carattere e tecnica». Il tecnico della Juve applaude gli avversari: «Com­ plimenti al Chievo e a Sannino. In attacco abbiamo spinto con pochi giocatori, ma ci sta: vin­ cere facendo tante rotazioni è motivo di soddisfazione. Sono soddisfatto di quello che ho vi­ sto». E mentre Quagliarella pensa già al derby («Una parti­ ta sentita»), Conte chiude il ca­ so Pirlo: «Non ci sono problemi tra me e lui: Andrea è una solu­ zione ai problemi». Mercato Intanto la Juve resta attiva sul mercato: a centro­ campo piace Fernando del Por­ to (svincolato a giugno). Po­ trebbe essere fatto un tentativo anche a gennaio, ma la trattati­ va è complicata. Marotta segue sempre Xabi Alonso (in sca­ denza col Real) e prepara per il mercato invernale un acquisto sulle fasce: il primo obiettivo per adesso è Biabiany. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EVERGRANDE SUPER

Champions Asia: Lippi vince 4­1 La finale è vicina (f.li.) A un passo dalla finale di Champions. Impresa dell’Evergrande di Lippi che, nella semifinale d’andata, ha travolto i giapponesi del Kashiwa Reysol sul loro campo: 4­1. Gol di Muriqui (2), Conca ed Elkeson. Cinque vittorie su 5 nell’eliminazione diretta. Ritorno a Guangzhou il 2 ottobre. «È stata una grande partita – dice Lippi al telefono ­ . Non parliamo di finale, ma siamo tra le migliori 4 d’Asia. E il risultato poteva essere più netto». Lippi tocca tutto il possibile: la finale è in doppia sede, andata il 25 ottobre in casa dei rivali (Seul­Esteghlal 2­0 ieri), ritorno a Guangzhou l’8 novembre. E sabato c’è il campionato, in casa con l’Hangzou: Lippi è a +11 a cinque turni dalla fine (con una partita da recuperare). © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

15

SERIE A 5ª GIORNATA le Pagelle

DI MIRKO GRAZIANO

7 h Puggioni il migliore

CHIEVO

6

PUGGIONI INSUPERABILE CESAR È TOSTO

7 h Pogba il migliore

JUVENTUS

Bravo a respingere coi pugni un sinistro di Quagliarella. Prima miracoloso, poi impotente sull’azione dell’1­1. Ancora grande su Marchisio e Chiellini.

6

5

Inizio timido, butta via un facile contropiede con un appoggio fuori misura, ma assiste Thereau alla perfezione in occasione dell’1­0.

Zero sbavature nel primo tempo: solido, sempre in posizione, sicuro. Poi, però, rovina tutto con un autogol decisamente goffo.

PARATE 7 RINVII 12 USCITE 4

CONTRASTI OK 8/17 LANCI 1 PASSAGGI OK 19/31

CONTRASTI OK 4/5 LANCI 0 PASSAGGI OK 16/20

Squadra viva, sia tatticamente sia atleticamente. Ci sono i giusti margini per centrare l’ennesima tranquilla salvezza.

Sardo

Bernardini

6

L’unico in partita fin dall’inizio. Decisivo quando Conte gli alza la posizione di 10 metri. Palla d’oro per Quagliarella sull’1­1, poi «ispira» l’autogol di Bernardini.

BUFFON MALE ISLA, PASSO INDIETRO Primo tempo da dimenticare, va sotto per la 4a volta di fila. La reazione dopo l’intervallo è confortante atleticamente.

5

6

Appoggio pessimo che lancia il Chievo verso l’1­0. Quindi combina la frittata sul rasoterra di Bentivoglio: salvato dal guardalinee.

Non è ancora nelle migliori condizioni fisiche, ma se la cava di esperienza. Prova senza picchi, ma anche senza particolari sbavature.

TIRI 1 RECUPERI 7 PASSAGGI OK 46/57

PARATE 2 RINVII 2 PRESE ALTE 0

CONTRASTI OK 6/8 LANCI 11 PASSAGGI OK 82/88

Buffon

Barzagli

5,5

6

5

6

6

5,5

5,5

6

5

5,5

5,5

5,5

Pure per lui un inizio di personalità, fisico e intelligenza tattica. Sul gol di Quagliarella non è invece ben posizionato.

Tosto e reattivo quando sporca un facile tiro di Pirlo. Poi la Juve prende campo e lui trova scarsa collaborazione da parte di Dramè.

Gara piuttosto timida, anche nel miglior momento del Chievo. Ammonizione ingenua su Isla. Nella ripresa viene «cercato» e travolto da Pogba.

Entra nel gol ingiustamente annullato a Paloschi, subito dopo rischia grosso per un fallaccio su Pirlo. Va di compitino.

Senza strafare, ma comunque solido e concreto davanti alla difesa. Sporca molti palloni, diventa difficile tenere nel secondo tempo.

Gioca interno, ma in fase offensiva va a cercare il suo habitat naturale, la fascia sinistra. Un paio di buoni cross e poco altro.

Non sembra ancora entrato pienamente nei meccanismi di Conte. Non trasmette mai grande sicurezza, anche in fase di ripartenza.

Accetta la lotta con Thereau, e sulle palle alte ne esce spesso vincitore. Prova anche dalla grande distanza: lo frena Puggioni.

Un passo indietro rispetto alla discreta prova di domenica. Tanti appoggi sbagliati, apporto inesistente in fase di spinta.

Ha una buona occasione nel finale di primo tempo: ma tentenna e il suo destro dal limite trova l’opposizione di Cesar. Regia scolastica.

Viaggia ancora sotto ritmo: è normale dopo la lunga assenza per l’infortunio. Meglio nella ripresa: gran destro sull’1­1 parato da Puggioni.

Il lavoro difensivo lo svolge anche con ordine, il problema è quando supera la metà campo: non fa mai male e anche i cross sono poca cosa.

CONTRASTI OK 5/5 LANCI 2 PASSAGGI OK 16/19

CONTRASTI OK 4/11 LANCI 2 PASSAGGI OK 14/16

CONTRASTI OK 12/17 LANCI 2 PASSAGGI OK 21/24

TIRI 1 RECUPERI 2 PASSAGGI OK 19/27

TIRI 1 RECUPERI 13 PASSAGGI OK 31/38

TIRI 0 RECUPERI 4 PASSAGGI OK 7/10

CONTRASTI OK 9/12 LANCI 4 PASSAGGI OK 70/75

CONTRASTI OK 15/17 LANCI 6 PASSAGGI OK 96/106

TIRI 0 RECUPERI 6 PASSAGGI OK 29/35

TIRI 1 RECUPERI 10 PASSAGGI OK 101/113

TIRI 2 RECUPERI 3 PASSAGGI OK 60/64

CONTRASTI OK 7/11 LANCI 0 PASSAGGI OK 33/36

Dos Santos

Cesar

Dramè

Bentivoglio

L. Rigoni

Estigarribia

Ogbonna

Chiellini

Isla

Pirlo

Marchisio

6,5

l'allenatore Sannino

6,5

6,5

5,5

5,5

s.v.

Lavoro sporco nel primo tempo, indemoniato nella ripresa. Gli annullano un gol buonissimo, sarebbe stato il 2­1 per il Chievo.

Attaccante completo: generoso, potente e pure velenoso in area. Il destro che porta al vantaggio veneto è tanta roba.

Dentro per dare nuove energie in mezzo al campo. Di fatto, non entra in partita, ha come alibi una Juve ormai padrona del campo.

Anche per lui vale il discorso di Radovanovic: difficile lasciare il segno nel momento migliore dei campioni d’Italia.

Gettato nella mischia nei minuti finali. Non c’è obiettivamente spazio per scrivere capitoli importanti in questa serata.

TIRI 0 SPONDE 1 DRIBBLING OK 0/0

TIRI 2 SPONDE 8 DRIBBLING OK 0/0

TIRI 0 RECUPERI 1 PASSAGGI OK 13/13

TIRI 0 SPONDE 3 DRIBBLING OK 0/0

TIRI 0 SPONDE 0 DRIBBLING OK 0/0

Paloschi

Thereau

Radovanovic

Ardemagni

Pellissier

Sceglie il 5­3­2, di fatto gioca a specchio: addormenta e poi colpisce. Nella ripresa cede campo, ma chissà cosa sarebbe successo se il 2­1 di Paloschi...

Peluso

6 6,5

5,5

6

6

s.v.

A lungo fuori gara, poi esplode un sinistro dei suoi e scalda Puggioni. Reattivo, caparbio e cattivo sul gol del pareggio.

La condizione sta arrivando, ha bisogno solo di qualche altra partita. Questa volta è però molle sotto porta.

Con lo svizzero è subito un’altra musica. Nelle ultime gare si è riposato, tornerà utilissimo contro Toro, Galatasaray e Milan.

Subito in partita, va su tutti i palloni e rallenta ogni tentativo di ripartenza da dietro del Chievo. Chiude da prima punta.

Dentro a pochi secondi dalla fine e l’applausometro sale. E’ l’idolo incontrastato del popolo bianconero.

TIRI 6 SPONDE 0 DRIBBLING OK 1/2

TIRI 3 SPONDE 10 DRIBBLING OK 0/0

TIRI 0 RECUPERI 1 PASSAGGI OK 19/22

TIRI 0 SPONDE 0 DRIBBLING OK 0/4

TIRI 0 RECUPERI 0 PASSAGGI OK 4/4

Quagliarella

Llorente

Lichtsteiner

Tevez

Vidal

l'allenatore Conte Ennesimo approccio molle di una squadra che prende gol da 5 gare di fila. Su questo bisogna intervenire subito. Di positivo c’è una ripresa ai limiti del devastante.

GLI ARBITRI DE MARCO 5 Pesa l’inesistente fuorigioco fischiato a Paloschi e figlio della svista di Preti. Dopo quell’azione va però in totale confusione e finisce per fischiare poco e male. Preti 4­Vuoto 5; Guida 6­Nasca 6

ANDREA SCHIANCHI

Più della forma guardia­ mo il contenuto. E’ vero che la Juventus vince e aggancia il Napoli in classifica, ma è altret­ tanto vero (e questo è il dato da analizzare) che i bianconeri vanno in svantaggio per la quarta volta consecutiva (Inter, Copenaghen, Verona e Chie­ vo): non è un buon segnale per una squadra che sulla solidità della fase difensiva aveva basa­ to le recenti fortune. Il proble­ ma non è di facile soluzione: le responsabilità non sono soltan­ to del reparto arretrato, sareb­ be troppo semplice, ma di tutto il complesso. La Juve, per co­ struire il gioco, chiama in causa almeno otto giocatori: se, una volta perso il pallone, non tutti rientrano con la necessaria ve­ locità e non coprono gli spazi, è ovvio andare in crisi. Ci fosse, invece, un attaccante in grado di sopportare da solo tutta la manovra offensiva e di trasfor­ marla in gol, evitando così gli straordinari ai centrocampisti e ai difensori, probabilmente certe disattenzioni là dietro non ci sarebbero. Contro il Chievo la leggerezza della cop­ pia Llorente­Quagliarella è pa­ lese: il Quaglia si salva grazie alla rete del provvisorio pareg­ gio. Ma i due, di fatto, dialoga­ no pochissimo, non scattano in profondità, non allungano la retroguardia avversaria e fini­ scono inevitabilmente nell’im­ buto preparato da Sannino. Doppio lavoro Nel Chievo, in­

Tuttofare Thereau Tocca più palloni (38) di Llorente e Quaglia DOPPIO MOVIMENTO

BARZAGLI

OGBONNA

CHIELLINI

PALOSCHI THÉRÉAU RIGONI Passaggio Movimento GDS

la Sfida FERNANDO CYRIL THEREAU LLORENTE 20 ANNI 28 ANNI CHIEVO JUVENTUS

PALLONI TOCCATI

38

32

TIRI IN PORTA

2

2

GOL

1

0

CONTRASTI VINTI

10

4

PALLONI RECUPERATI

3

2

vece, il contributo di Paloschi e di Thereau alla fase di conteni­ mento e di costruzione è evi­ dente. Soprattutto Thereau si sbatte tantissimo: si piazza alle spalle del compagno, sfuggen­ do in questo modo alla marca­ tura, e con continue accelera­ zioni detta i passaggi. Per San­ nino è un trequartista che deve andare a pressare Pirlo quando ricama e Thereau obbedisce. Sono 38 i palloni toccati (più di Llorente e Quagliarella: 32 e 34), 8 le sponde a favore dei compagni, 2 i tiri nello specchio (1 gol). E nei duelli non si tira indietro: 10 contrasti vinti. Con lui il Chievo ha un centrocam­ pista in più in fase di non­pos­ sesso e un attaccante aggiunto quando si tratta di costruire. Meccanismi Il contributo delle punte della Juve non è al­ l’altezza del gioco prodotto. I bianconeri hanno il 71,4 per cento di possesso (praticamen­ te un monologo), ma alla fine i tiri in porta sono pochi: ne fa tre il solo Quagliarella nella stessa azione dell’1­1. Llorente non è mai pericoloso, non mor­ de, non dialoga con i centro­ campisti che lo cercano anche con palloni alti. Perde 13 volte la sfera (e la recupera in due oc­ casioni) e commette 5 falli: non è ancora inserito nei meccani­ smi. A parte la vittoria, per la Juve l’altra nota positiva è il turnover di cui ha beneficiato Tevez: dell’argentino ci sarà bi­ sogno, tanto bisogno, e non è il caso di tirargli il collo fin da adesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NH Giustiniano, Roma

L’Analisi

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

SERIE A IL POSTICIPO DELLA 5ª GIORNATA

In campo

COL MASSIMO DEI VOTI

Esame da tecnico Stramaccioni ok: «La mia rivincita»

Mazzarri: «L’Inter va al massimo, perché cambiare?»

Andrea Stramaccioni diventa allenatore a tutti gli effetti. Ieri l’ex tecnico dell’Inter ha superato l’esame finale al Supercorso di Coverciano con la tesi «L’evoluzione del calcio moderno: studio e analisi dell’inizio gioco». Premiato col massimo dei voti unico del suo corso Stramaccioni ha proposto analisi video e riferimenti al «tiqui taka» barcellonista e al «possesso basso» (il portiere che ha parte attiva nell’avvio del gioco). «Sono soddisfatto perché la mia tesi sperimentale è la prima che si avvale anche di contributi filmati del nostro campionato ha detto Stramaccioni Essere stato l’unico promosso con il punteggio massimo mi gratifica e mi ripaga di qualche bugia e cattiveria che è stata detta su questo esame. Ringrazio Renzo Ulivieri, mio relatore, che mi ha incoraggiato e sostenuto in questo lavoro e Paolo Piani che mi ha messo a disposizione gli strumenti tecnici per presentare la tesi».

In campo lo stesso 11 per la terza gara di fila «La Fiorentina è speciale, avrei voluto Rossi» Perché vedere INTER­FIORENTINA A San Siro l’Inter batte la Fiorentina da 12 partite consecutive. Ma la Viola di Montella viene da 7 vittorie di fila fuori casa. San Siro, ore 20.45

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE APPIANO GENTILE (Como)

Cambia l’avversaria, quella sì: non solo il nome, ma la tipologia di squadra da af­ frontare. Eppure no, l’Inter non cambia: non la cambia Mazzarri, e c’è un perché, al di là dell’ormai inflazionato «squadra che vince non si toc­ ca» che il tecnico ieri ha rivisi­ tato e corretto con «perché cambiare una macchina che va al massimo, e lo ha fatto in così poco tempo?». Perché non lunedì? Infatti salvo sorprese anche stasera tirerà fuori dal garage la soli­ ta: ad eccezione dell’interno sinistro (nelle prime due gior­ nate hanno giocato Kuzmano­ vic e Kovacic, poi Taider), la formazione è sempre la stessa dall’inizio del campionato e contro la Fiorentina si autore­ plicherà per la terza partita consecutiva. Undici giocatori su undici, perché «questi sono quelli che mi danno più garan­ zie», ha spiegato ieri Mazzar­ ri. E perché una serie di circo­ stanze lo ha aiutato a non ave­ re dubbi sulla freschezza di tutti i titolari che giocheranno

di nuovo a distanza di quattro giorni: «Siamo a inizio stagio­ ne, la partita di Sassuolo ha avuto una genesi particolare e si gioca di giovedì sera e non mercoledì: li ho visti tutti be­ ne, non ho dubbi di tenuta». Dubbi, semmai, li ha sull’op­ portunità di giocare poi di nuovo domenica pomeriggio, mentre la Fiorentina tornerà in campo lunedì: «Se mi aves­ sero chiesto “Vuoi giocare an­ che tu lunedì?” avrei accettato di sicuro, anche se poi Inter­ Roma sarà il sabato». Milito con cautela Ma come,

«

Alvarez è dentro la squadra, ma gli ripeto che non ha ancora dimostrato nulla

volendo, Mazzarri avrebbe potuto e potrebbe modificare l’Inter? Ad esempio con Kova­ cic, «ma per me i cambi sono fondamentali e che lui possa essere importante anche in corsa lo ha dimostrato con il Genoa». Ad esempio con Mili­ to dall’inizio, «ma il reinseri­ mento di Diego deve essere graduale: non ha ancora i 90’, gli manca il ritmo che hanno gli altri e per non turbare certi equilibri ci serve non soffrire in fase difensiva». Ad esempio con un altro attaccante che non fosse Milito, «ma questa partita è la meno adatta per sperimentare dall’inizio il mo­ dulo con due punte. Trovati certi automatismi e date le ri­

sposte avute finora, finché sa­ rà possibile cambierò il meno possibile, e perdonatemi il gioco di parole. I ragazzi, an­ che Icardi e Belfodil dunque, si rendono conto da soli di quello che sto dicendo». Fiorentina «diversa» Si ren­ dono conto che Alvarez è «dentro» la squadra e incide come mai era successo («Ma continuo a ripetergli che non ha fatto ancora nulla e deve continuare così») e che Pala­ cio è finora il giocatore più de­ cisivo del campionato (con i suoi gol ha portato 6 punti su 10), oltre che il miglior attac­ cante dell’anno solare (17 gol) assieme a Paulinho e Macca­ rone. E se non si erano resi conto da soli del perché la Fio­ rentina fosse l’avversaria me­ no adatta per cambiare vesti­ to, al di là della bravura di Montella («Già quando lo alle­ navo si capiva che aveva un bel caratterino: non voleva stare in panchina neanche quando aveva male al ginoc­ chio...»), beh non c’è dubbio che Mazzarri li avrà martellati in questi giorni, per evitargli di essere colti di sorpresa: «La Fiorentina ha Rossi, un gioca­ tore che avrei sempre voluto, e in più è una squadra che ha ca­ ratteristiche differenti da tut­ te quelle affrontate finora: grande possesso palla e zero punti di riferimento, ancor più adesso che non ha Gomez. Ve­ rificare se saremo bravi ad af­ frontare anche un atteggia­ mento diverso sarà un’ennesi­ ma prova, un altro step del no­ stro processo di crescita».

Walter Mazzarri, 51 anni, dà indicazioni a Fredy Guarin, 27 LIVERANI

COSÌ IN CAMPO A SAN SIRO ORE 20.45 INTER 3-5-1-1

BWIN LE QUOTE

FIORENTINA 4-3-2-1

55 NAGATOMO

40 10 TOMOVIC 5 AQUILANI 2 JUAN JESUS 21 17 G. RODRIGUEZ TAIDER 11 49 JUAQUIN 21 17 ALVAREZ 19 ROSSI 1 RANOCCHIA 1 AMBROSINI HANDANOVIC CAMBIASSO NETO 8 14 15 13 PALACIO M. FERNANDEZ SAVIC 14 GUARIN 20 CAMPAGNARO BORJA 23 2 VALERO PASQUAL JONATHAN PANCHINA: 12 Castellazzi, 18 Wallace, 6 Andreolli, 25 Samuel, 35 Rolando, 31 Pereira, 10 Kovacic, 16 Mudingayi, 17 Kuzmanovic, 7 Belfodil, 9 Icardi, 22 Milito ALLENATORE: Mazzarri BALLOTTAGGI: nessuno SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Chivu, Zanetti, Carrizo

PANCHINA: 78 Munua, 5 Compper, 4 Roncaglia, 3 Alonso, 18 Vecino, 8 Bakic, 66 Vargas, 27 Wolski, 72 Ilicic, 77 Iakovenko, 9 Rebic, 30 Matos ALLENATORE: Montella BALLOTTAGGI: Joaquin Ilicic 60 40%, Mati Fernandez – Wolski 70% 30% SQUALIFICATI: Pizarro DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Cuadrado, M. Gomez, Hegazi

ARBITRO Valeri ASSISTENTI Bianchi Dobosz ADD Banti (1) Damato (2) QUARTO UOMO Padovan TV Sky Sport 1, Calcio 1 e Supercalcio, Mediaset Premium Calcio INTERNET www.gazzetta.it

L’Inter è favorita E il «2» dei viola paga bene: 3,60 Inter e Fiorentina si presentano al big match del turno infrasettimanale con gli stessi punti (10) e un numero identico di gare vinte (3) e pareggiate (1). L’unico dato che può minare l’equilibrio è la serie di vittorie consecutive dell’Inter al Meazza contro il club viola in Serie A: undici successi di fila, il primo dei quali datato 21 aprile 2001. La squadra nerazzurra a San Siro (l’«1» è quotato a 2,00) è un tabù per i toscani: negli ultimi trent’anni sono state solto quattro le affermazioni degli ospiti. Un eventuale successo della Fiorentina, invece, stasera è dato a 3,60. Il pareggio (quotato a 3,40) manca nella schedina dal novembre 1996: allora ci fu un pirotecnico 2 2, con reti di Ganz e Ince per l’Inter e doppietta di Oliveira per i viola.

GDS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I RIVALI SETTE VITTORIE NELLE ULTIME 7 GARE FUORI CASA. MA I VIOLA NON BATTONO L’INTER A SAN SIRO DA 13 ANNI E CON L’ARBITRO VALERI HANNO PERSO 7 VOLTE SU 8

La Fiorentina da trasferta cerca l’ottava meraviglia Montella: «Volevo Alvarez,

tre alle sfide di questa stagione contro Genoa e nuovamente Atalanta (oltre al Grasshopper). Un record che Montella vorrebbe allungare espugnando San Siro nonostante la difficoltà della sfida e il numero di giocatori chiave ancora fuori. Da Gomez a Cuadrado, passando per lo squalificato Pizarro, buona parte dell’asse por­ tante è out. L’Aeroplanino non si scompone, crea soluzioni e punta sul Super Rossi visto finora. Prima di sentenziare: «È una sfida importante, ci dirà a che punto siamo. Contro una formazio­ ne forte, come testimonia il monte ingaggi. Il se­ condo o terzo della A, doppio rispetto al nostro». Qualcuno chiede se l’Inter è già da scudetto. Ri­ sposta: «Sarebbe facile dire di si, magari però Mazzarri si offende (ride, ndr). Non fare le Cop­ pe è un piccolo vantaggio, hanno tanti giocatori di spessore. La mentalità è quella giusta e l’am­ biente abituato a vincere. Quindi perché no?».

ci dissero no. Tre turni a Balo? Ora posso punire un mio giocatore che sbaglia» GIOVANNI SARDELLI FIRENZE

Ci deve essere un Franchi «da asporto» nel­ la testa dei giocatori. Perché quello che è stato a lungo il problema principale della gestione Montella, la trasferta, è diventato un punto di forza inaspettato. In campionato la Viola fuori dalle mura amiche ha aperto una striscia vin­ cente di sei partite, considerando anche la fine della scorsa stagione. Dall’Atalanta all’Atalanta infatti, la Fiorentina ha inanellato sei successi consecutivi lontano dal Franchi. Sette, conside­ rando anche la vittoria di Zurigo contro il Gras­ shopper nel playoff di Europa League. Striscia Filotto iniziato il 13 aprile a Bergamo, e proseguito con Sampdoria, Siena, Pescara ol­

Vincenzo Montella, 39 anni ANSA

Incroci Difesa e centrocampo saranno le stesse di Bergamo, dietro a Rossi possibile tocchi a Jo­ aquin («Sta molto meglio e ha bisogno di gioca­ re») più che a Ilicic reduce da un infortunio («Metterlo titolare sarebbe ancora una forzatu­ ra»). Dopo la rifinitura di stamattina il verdetto. E se festeggiare la 50a panchina viola con un suc­

4 IL NUMERO

10

I punti in classifica raccolti in 4 giornate dalla Fiorentina, bottino che non si contava dall’avvio del campionato 2005­06

cesso che manca in casa Inter da tredici anni stuzzica non poco la fantasia di Montella, c’è spazio anche per qualche aneddoto. Il primo di mercato, parlando di Ricky Alvarez: «Lo voleva­ mo, non ce l’hanno dato». Il secondo nel rappor­ to con Mazzarri: «Una volta contro il Siena en­ trai nella ripresa e segnai: lui era il mio tecnico e a fine gara gli dissi che avevo ragione io nel voler giocare dall’inizio. Mi invitò a cena e si creò un bel rapporto. Lo conosco benissimo, è un tecnico pragmatico e prepara le sfide nel dettaglio: uno che legge prima la gara e ha già i cambi in testa». In cerca di pace E se in riva all’Arno la designa­ zione di Valeri non è piaciuta alla tifoseria (otto precedenti con i viola, sette pareggi ed una scon­ fitta), Montella tende nuovamente la mano alla classe arbitrale: «Esagerando nella misura ave­ vo esternato certe cose in merito all’uniformità di giudizio verso le proteste. Senza mancare pe­ rò di rispetto agli arbitri. Dopo le squalifiche del­ l’ultima giornata, la linea è più chiara e anche io ho più forza nel punire Pizarro o chi per lui. Bra­ schi? Non credo ci siano problemi tra noi, in ca­ so contrario mi piacerebbe chiarire, nella massi­ ma trasparenza». Appello lanciato, basterà? © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

4 TUTTE LE TAPPE S

25 maggio Primo faccia a faccia a Milano tra Erick Thohir e il presidente dell’Inter Massimo Moratti

S

25 luglio Nuovo incontro milanese fra Thohir e Moratti: fumata grigia. L’indonesiano riparte: «Spero di tornare presto»

S

3 agosto Moratti alla Gazzetta: «È necessario espandere il marchio Inter in tutto il mondo. E con Thohir si può fare»

S

2 settembre Moratti dà ai suoi consulenti e legali l’ok per portare a conclusione la trattativa con Thohir

S

18 settembre A Parigi viene raggiunta l’intesa tra Moratti e Thohir per la cessione di una quota azionaria dell’Inter

In società

L’UNDER 21 ANTICIPA

Con l’Irlanda del Nord il 14 novembre L’Italia Under 21 ha anticipato di un giorno la partita con l’Irlanda del Nord, qualificazioni all’Europeo, in programma a Reggio Emilia. Si gioca il 14 novembre alle 21 e non il 15. La prossima sfida per Di Biagio è comunque il 14 ottobre in Belgio.

NAZIONALE

Il 14 ottobre contro la camorra Il 14 ottobre la Nazionale di Prandelli farà visita alla Nuova Quarto Calcio per la Legalità, la squadra di Quarto Flegreo (Napoli) nata sulle ceneri della precedente società sequestrata per rapporti con un clan camorristico. Incontro allo stadio Giarrusso di Quarto alla vigilia di Italia Armenia, qualifica zioni mondiali di Brasile 2014.

Il patron: «Grande amicizia, avanti insieme» L’indonesiano: «Massimo è straordinario»

Figli, squadra, Thohir. Tutto in famiglia. Tutto Inter­ nazionale. Massimo Moratti deve sciogliere il nodo presi­ denza, ma si vede che anda­ mento del gruppo Mazzarri e sviluppi societari a proposito della cessione del 70% del club lo hanno messo di buon umore dopo mesi di tormento interio­ re per quella che resta una svolta epocale. Luna di miele Ieri sera il pe­

troliere era presente alla prima della figlia Celeste, protagoni­ sta e regista al Franco Parenti dell’Hamlet in cui recita anche il fratello Gigio. Spettacolo ri­ gorosamente in inglese. Del re­ sto la svolta internazionale del­ la famiglia è sancita dall’immi­ nente nascita della partnership nerazzurra con Thohir. Uno or­ mai «di famiglia», tanto che dopo l’accordo del 18 settem­ bre a Parigi i due si sentono per telefono molto spesso. «Dal­ l’Indonesia seguono i risultati della squadra e sono contenti ­ fa sapere Moratti al termine del Cda della Saras ­ Però biso­ gna essere anche pragmatici e aspettare man mano che cosa succede». Sproporzione

affatto escluso che tenga per sé una delle tre poltrone che spet­ teranno alla famiglia nel nuovo Cda. Le quattro indonesiane saranno occupate da Thohir, dai soci Roeslani e Soedetejo e presumibilmente da Shreve, il nuovo uomo dei conti. Il fatto che non vengano rispettate le future proporzioni azionarie (70­30) si può appunto leggere come un’iniziativa di Thohir per dimostrare a Moratti quan­ to tenga a una sua futura pre­ senza forte nel club. Dubbio presidenza «Il pres­ sing di Thohir perché io resti presidente? C’è tempo per pen­ sarci ­ spiegava ieri Moratti ­ Ma conferma ancora di più il suo atteggiamento assoluta­ mente amichevole. E questo di­ mostra che siamo due gruppi che sostengono la società. Questa è la cosa principale. Non c’è un gruppo che se ne va e uno che arriva. Sono due fa­

Ciò che Moratti ha costruito in questi anni è incredibile Io vengo solo per aiutare il club

amichevole

Succede che Thohir continua a fare pressioni su Moratti per­ ché rimanga presidente. Per ora pare che l’attuale proprie­ tario abbia rivisto soltanto la propria posizione a proposito di un suo inserimento nel nuo­ vo board. Alla fine infatti non è

ERICK THOHIR IMPRENDITORE

miglie. Questo piace a entram­ bi. Da cosa dipende il fatto che resti presidente? Vedremo». Di sicuro la continuità sarà garan­ tita dal figlio Angelomario, che resterà nel Cda insieme a Ri­ naldo Ghelfi e dovrebbe essere confermato vicepresidente. Chi sopra di lui? Attenzione al­ le sorprese, perché il numero uno potrebbe anche essere lo stesso Thohir. Cui servirebbe però un vice esecutivo sia come presenza sul territorio sia nei rapporti con la Lega Calcio. Ec­ co perché non è affatto da scar­ tare che la presidenza vada al­ lo stesso Angelomario. A meno che l’attuale numero uno ac­ cetti la corte di Thohir. Cda «elegante», parla Thohir A

seconda dei tempi necessari ai rispettivi consulenti per mette­ re a posto gli ultimi dettagli del contratto, le firme comunque dovrebbero arrivare (via fax) domani o al più tardi lunedì. Giorno in cui si svolgerà un Cda straordinario. L’ultimo «vecchio stile» e con 14 consi­ glieri, di cui sei Moratti. «Vorrà dire che ci vestiremo tutti be­ nissimo ­ ha scherzato il presi­ dente ­ Affronteremo i proble­ mi attuali e chiariremo l’evolu­ zione societaria. Poi quello che succede, succede». Una pru­ dente vaghezza cui si affida an­ che lo stesso Thohir, intercetta­ to a Giacarta: «La trattativa sta andando avanti bene, ma per chiudere ci vuole tempo. L’In­ ter è già forte, ciò che ha co­ struito Moratti in questi anni è incredibile. Vengo per aiutare, voglio fare crescere questo club che ha già basi importanti». Crescere sempre Thohir da

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Taccuino

Moratti: «Thohir mi vuole presidente C’è intesa, vedremo»

LUCA TAIDELLI LucaTaidelli MILANO

LA GAZZETTA DELLO SPORT

COPPA ITALIA PRIMAVERA

Secondo turno Ok Roma e Samp

Giacarta, ma soprattutto Mo­ ratti da Milano hanno comun­ que la testa al match di stasera con la Fiorentina. «I viola e la Roma il 5 ottobre diranno se siamo da scudetto? Ma no, è così presto ­ ha detto Moratti ­ Siamo partiti bene, c’è un cli­ ma molto buono e l’allenatore ha confermato le sue qualità. Siamo soddisfatti, ma speria­ mo di crescere sempre. L’inizio stagione è stato migliore del previsto. I risultati sono lì. An­ che perché il talento dei gioca­ tori si inserisce in un gioco pre­ fissato dall’allenatore. Applau­ do Mazzarri ma un anno fa pa­ ragonavo Stramaccioni a Mourinho? Ognuno lavora al massimo di quello che può fa­ re, poi se uno ottiene risultati è bravo».

Massimo Moratti, 68 anni, è presidente dell’Inter dal 1995. La prima vittoria sotto la sua presidenza è stata la Coppa Uefa nel 1998 LAPRESSE

Balotelli, classe e fumo Chiu­ sura con un commento su Balo­ telli, di cui Moratti è stato il pri­ mo padre calcistico: «Mi di­ spiace che abbia avuto quella reazione. Anche domenica ha fatto vedere una gran classe. Peccato che poi tutto sia anda­ to in fumo, ma non dò nessun giudizio, non mi permetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ieri: Brescia Udinese 1 0 (Gullotta al 16’ s.t.), Roma Lanciano 2 0 (Musto al 32’, Verde al 34’ s.t.), Sampdoria Sassuolo 2 1 (Lombar do rig. al 35’ p.t; Fenati al 6’, Maiora no al 46’ s.t.). Il 5 ottobre: Bari Reg gina, Parma Inter, Varese Carpi. Il 6 ottobre: Palermo Napoli. Il 23 ot tobre: Empoli Cesena.

SUPERCOPPA PRIMAVERA

Questa sera in tv Lazio­Juventus Stasera all’Olimpico si asse gna la Supercoppa Primavera (ore 20.45, diretta SportItalia). A Roma, come per i grandi, sarà ancora La zio Juventus. I biancocelesti cam pioni d’Italia di Bollini sfidano la nuo va Juve di Zanchetta, vincitrice del la Coppa Italia.

QUALIFICAZIONI MONDIALI

Nazionale donne Oggi Italia­Romania (f.sal.) L’Italia di Cabrini torna in campo oggi a Bassano (ore 20.30, Rai Sport 1) contro la Roma nia nella seconda gara di qualifica zione al Mondiale di Canada 2015.

UNDER 17

Test pre­Mondiale K.o. con l’Ucraina Ultimo test prima del Mondia le negli Emirati Arabi per l’Italia Un der 17 di Zoratto (ora Under 18). Con l’Ucraina, a Kiev, l’Italia perde 2 1. Dell’interista Bonazzoli il gol azzur ro, dopo Zubkov e Zinchenko.

UDINESE NONOSTANTE LA VITTORIA DI MARTEDÌ, IL TECNICO NON HA GRADITO I FISCHI DALLA TRIBUNA PER UNA SOSTITUZIONE

Guidolin si sente offeso Ma patron Pozzo è con lui FRANCESCO VELLUZZI

Negli ultimi tre anni è ar­ rivato quarto, terzo e quinto portando l’Udinese in Europa. La scorsa estate ha detto no a Napoli e Roma. A maggio ha parlato chiaro e a cuore aperto dichiarando vero amore a quella che pensa sia la sua gen­ te ed è fermamente convinto che quella sia la sua gente. A luglio si è legato a un club che difficilmente potrà produrre gli straordinari risultati delle tre passate stagioni. Tutto que­ sto è Francesco Guidolin. Per­ sonaggio non facile, a volte scontroso, spesso nervoso nel dopopartita. Che proprio mar­ tedì sera si è rivelato fatale. Critiche Il tecnico biancone­

ro è entrato in sala stampa e ha detto: «Avverto che la gente ha cambiato atteggiamento. Rin­ grazio la maggior parte dei no­ stri tifosi, quelli che ci sosten­ gono sempre, ma da qualche altra parte, intorno a me, sento che è cambiato qualcosa». Che è successo? Martedì Guidolin dopo 53 minuti ha sostituito Maicosuel, fin lì autore di una buona prova, con Muriel. Dalla tribuna, quella già pronta per il Friuli che verrà, sono piovuti fischi, tanti fischi. Il Guido c’è rimasto malissimo. «Non c’è più passione nei miei confron­ ti». Non è il caso di scomodare Cocciante e il testo di Quando finisce un amore, perché l’amo­ re non è finito. Guidolin, a vol­ te, piange un po’, si lamenta, ma in questo caso si sente spa­ esato. Si può contestare la

squadra che perde, si può con­ testare una situazione di deca­ denza o l’aumento dei prezzi, ma non un cambio tattico in un modo così plateale. Il tecnico di Castelfranco, in mezzo a un mercenariato quasi totale, ha scelto di legarsi all’Udinese senza mai contestare una scel­ ta di mercato, giusta o sbaglia­ ta, senza mai pretendere un campione che gli servirebbe, senza mai attaccare o offende­ re nessuno. Evidentemente Guidolin, nervoso a fine gara, percepisce che qualcosa è cam­ biato nell’ambiente. Ieri il pa­ tron Gianpaolo Pozzo, che al­ l’interno della società è il suo vero sostenitore, gli ha ribadi­ to illimitata fiducia e grande amore. Ma questo è quel che pensa lui, il patron. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di chi è il gol al Genoa?

Gila & C.: serata no C’è anche Lodi tra gli ammoniti UDINESE­GENOA

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MARCATORE autogol di Calaiò (G) al 34’ s.t. UDINESE (3­5­1­1) Kelava 6; Heurtaux 6,5, Danilo 6, Naldo 6,5; Basta 6, Pereyra 6 (dal 41’ s.t. Lazzari s.v.), Allan 6, Badu 6, G. Silva 6; Maicosuel 6,5 (dall’8’ s.t. Muriel 6); Di Natale 6,5 (dal 45’ s.t. Zielinski s.v.). PANCHINA Benussi, Bubnjic, Douglas, Widmer, Mlinar, Pinzi, Bruno Fernandes, Ranegie, Nico Lopez. ALLENATORE Guido­ lin.

Deviazione decisiva: autorete di Calaiò La Lega ha assegnato a Di Natale il gol­vittoria dell’Udinese sul Genoa, ma per la Gazzetta resta un’autorete di Calaiò. La Lega, riferendosi alle sue linee guida sui gol dubbi mutuate da Fifa e Uefa, spiega che il tiro­cross di Di Natale sarebbe finito nello specchio della porta: in questi casi, pur

in presenza di una deviazione, la Lega assegna la marcatura all’autore del tiro. Secondo la Gazzetta la discriminante è un’altra: la deviazione di chi difende è influente oppure no? Sì nel caso di Calaiò: il giocatore del Genoa corregge nettamente la traiettoria della palla, che va a ingannare Perin.

GENOA (3­5­2) Perin 6; Gamberini 6, Portanova 6, De Maio 6; Vrsaljko 6,5, Co­ fie 6, Lodi 5,5, Bertolacci 5,5 (dal 21’ s.t. Biondini 5,5), Antonini 5,5 (dal 38’ s.t. Sto­ ian s.v.); Gilardino 5, Konate 5,5 (dal 17’ s.t. Calaiò 5). PANCHINA Bizzarri, Sampirisi, Sokoli, Bennati, Zima, Fetfatzidis, Centu­ rion, Matuzalem, Santana. ALLENATORE Liverani. ARBITRO Orsato di Schio. AMMONITI Di Natale (U), Antonini (G) e Portanova (G) per gioco scorretto; Lodi (G) per proteste. NOTE Paganti, incasso e quota abbonati (7.810) non comunicati. Tiri in porta 4­1. Tiri fuori 8­2. In fuorigioco 1­1. Angoli 10­2. Rec.: p.t. 0’, s.t. 5’.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

SERIE A 5a GIORNATA IL TECNICO OSPITE

I DUE TECNICI

Maran polemico «C’era un rosso per Cana»

Mandorlini e Ventura in coro «Giusto il pari»

(stop) La Lazio riparte: 3 gol dopo la sconfitta con la Roma, Petkovic può esultare. «Lo dicevo che la squadra era viva ha detto il tecnico . Non eravamo in crisi, non vedo fragilità mentale nei miei giocatori. Dopo l’1 1 abbiamo tenuto la testa alta e non era facile. In futuro, però, dovremo chiudere prima la partita. Ora sotto con Sassuolo: ci manca il rendimento fuori casa. Klose? Sarà difficile riaverlo prima della sosta delle nazionali, lui e molti altri infortunati». Maran: «Cana meritava il rosso».

TORINO (f.bra.) «Punto guadagnato», il commento univoco di Ventura e Mandorlini. C’è l’amarezza per i legni e la doppia rimonta in casa granata. «Mi sono rammaricato per come è finita contro Atalanta e Milan spiega Ventura il Verona ha meritato il pari anche se il palo colpito sul 2 1 avrebbe chiuso la partita». «Abbiamo regalato il secondo gol le parole di Mandorlini stavamo giocando noi, bravi a rimetterla in piedi, ma alla fine il risultato è giusto. Toni per noi è determinante».

Il gol di Ederson, 27 anni, che porta in vantaggio la Lazio ACTIVA FOTO

Rilancio Lazio Il Catania sprofonda Maran trema Ederson, Lulic e Hernanes cancellano il derby. Bellusci espulso, siciliani ultimi LAZIO CATANIA

3 1

PRIMO TEMPO 2­1 MARCATORI Ederson (L) al 4’, Barrientos (C) al 6’, Lulic (L) al 39’ p.t.; Hernanes (L) al 49’ s.t.

LAZIO (4­2­3­1) Marchetti; Cavanda, Ciani, Cana, Pereirinha; Onazi, Ledesma; Candreva (dal 44’ s.t. Gon­ zalez), Ederson (dal 31’ s.t. Hernanes), Lulic; Floccari (dal 25’ s.t. Perea). PANCHINA Strakosha, Elez, Vinicius, Crecco, Anderson, Keita. ALLENATORE V. Petkovic. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO ALTO 58 m ESPULSI nessuno. AMMONITI Cana per gioco scorretto, Onazi per c.n.r.

CATANIA (4­2­3­1) Andujar; P. Alvarez, Bellusci, Spolli, Biraghi; Almiron (dal 31’ s.t. Tachtsidis), Guarente (dal 13’ s.t. K. Boateng); Monzon, Plasil, Barrien­ tos; B. Petkovic (dal 13’ s.t. Leto). PANCHINA Frison, Ficara, Legrottaglie, Ca­ puano, Castro, Rolin, Freire, M. Lopez, Keko. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA 4­3­2 dal 15’ s.t. BARICENTRO BASSO 50,6 m ESPULSI Bellusci al 15’ s.t. per doppia ammo­ nizione (proteste e gioco scorretto). AMMONITI Barrientos per c.n.r., Alvarez per gioco scorretto. ARBITRO Irrati di Pistoia. NOTE Paganti 4189, abbonati 22951. Incasso e quote non comunicati. Tiri in porta: 13­3. Tiri fuo­ ri: 5­5. In fuorigioco: 3­4. Angoli: 8­3. Recuperi: p.t. 0; s.t. 4’.

RUGGIERO PALOMBO ROMA

bitro Irrati che danneggia La­ zio e Catania con equità, è Lu­ lic. Eroe del derby di Supercop­ pa, più di ogni altro aveva pati­ to la scoppola giallorossa di domenica. Strafalcioni Un condensato di errori da matita blu, a cura di giocatori e arbitro. La storia dei gol comincia con la papera di Andujar sulla punizione di Candreva: presa­saponetta, Pereirinha pronto a ributtarla in mezzo, Ederson a girarsi e metterla dentro. Prosegue ap­ pena 2’ dopo con quella ancora più clamorosa di Cana che libe­ ra l’area mettendola sui piedi di Barrientos che trotterella in­ disturbato fino a Marchetti, scavalcandolo di fino. E si com­ pleta con l’errore più marchia­ no di tutti: Guarente che in pie­ na ripartenza del Catania con­ segna palla e un’autostrada senza casello a Lulic, che spara un destro terrificante dal limi­ te. Quelli dell’arbitro sono rela­ tivi alla mancata espulsione di Cana dopo 42 minuti, un se­ condo giallo mancato che pesa al pari del rigore negato alla Lazio a metà del secondo tem­ po (Spolli su Ederson) subito dopo l’espulsione (giusta) di Bellusci. Due Petkovic Vladimir, quel­

Ci vuole il gol del «pan­ chinaro» Hernanes, che pole­ micamente non esulta, nell’ul­ timo minuto di recupero per dare alla Lazio la certezza che il Catania è l’aspirina giusta per curare il mal di derby. Finisce 3­1, con le reti di Ederson, Bar­ rientos e Lulic nel primo tempo e quella del brasiliano nel fina­ le, quando la Lazio è già da mezzora in superiorità nume­ rica (espulso Bellusci) ma non riesce a chiudere la partita, complice anche Andujar, auto­ re dopo una papera iniziale di almeno otto parate decisive. Lazio convalescente e con l’ali­ bi di un gran numero di assen­ ze, Catania sempre più giù, ge­ neroso ma nemmeno lontano parente di quello made in Ar­ gentina che era tanto piaciuto nelle ultime stagioni. L’uomo del match, più decisivo dell’ar­

lo della Lazio, deve fare a meno di Klose, Konko, Radu, Biava, Dias, Biglia, Novaretti e ci ag­ giunge fino al minuto 76 pure Hernanes, punito con la pan­ china dopo il flop del derby. Il 4­2­3­1 con Ledesma e Onazi davanti a una difesa nella qua­ le a sinistra fa il suo esordio sta­ gionale Pereirinha è speculare a quello di Maran, nel quale Al­ miron e Guarente dovrebbero fare filtro davanti alla difesa, mentre davanti, indisponibile Bergessio e disperso Maxi Lo­ pez, fa il suo esordio da titolare l’altro Petkovic, Bruno, un croato di 19 anni che Maran so­ stituirà dopo un’ora con Leto, rimettendoci. Pochi minuti do­ po, il Petkovic laziale farà esor­ dire, al posto di Floccari, Perea, colombiano, 20 anni. Un tipo interessante, che potrebbe tor­ nare utile a Klose. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessio Cerci, 26 anni, segna il secondo gol inserendosi tra i difensori ANSA

le Pagelle DI STEFANO CIERI

PEREIRINHA È LA SORPRESA ANDUJAR EVITA IL TRACOLLO LAZIO 6 MARCHETTI 6 Sul gol non può nulla, poi serata tranquilla. CAVANDA 6 Un po’ col freno a mano tirato, ma se la cava. CIANI 6 Si esalta nel duello tutto fisico con Petkovic. CANA 5 Prima lo strafalcione con cui manda in gol Barrientos, poi rischia il secondo giallo su Bellusci. PEREIRINHA 6,5 Sorpresa della serata: pulito e intraprendente. ONAZI 6,5 Prezioso nel finale. LEDESMA 6 Qualche volta in affanno, ma nel complesso tiene. CANDREVA 6 Positivo. GONZALEZ S.V. EDERSON 6,5 Subito in gol con un colpo di biliardo. Poi altre iniziative. HERNANES 6,5 Quarto d’ora finale. Prima prende la mira, poi colpisce. MIGLIORE h 6,5 ILLULIC Un gran gol, altre discese devastanti. Il più determinato della compagnia. FLOCCARI 5,5 Appesantito, arriva sempre un attimo in ritardo. PEREA 6 Venti minuti con un paio di giocate molto interessanti. ALL. V.PETKOVIC 6,5 Si barcamena tra assenze (8) e turn over, non esitando a lasciare in panca Hernanes.

CATANIA 5

h

IL MIGLIORE 6,5 ANDUJAR Maluccio sul primo gol (non trattiene il tiro di Candreva), poi evita al Catania il tracollo. ALVAREZ 5 Soffre le accelerazioni di Lulic, rischia il rosso su Perea. BELLUSCI 5 Lascia la squadra in dieci nel momento peggiore. SPOLLI 5,5 Brutta e ingenua la gomitata a Ederson che Irrati non vede (sarebbe rigore). BIRAGHI 6 Ragazzo interessante. ALMIRON 6 Sfiora il 2 2 in acrobazia. Tiene bene la posizione. TACHTSIDIS S.V. GUARENTE 4,5 Un suo errore favorisce il gol di Lulic. K.BOATENG 6 Col suo movimento mette in difficoltà i centrali laziali. MONZON 5,5 Non incide. PLASIL 5 Vaga da una parte all’altra senza trovare il varco. BARRIENTOS 6 Freddo e opportunista sul gol. Per il resto a corrente alternata. B. PETKOVIC 6 Gran fisico, solo un po’ acerbo sul piano tattico. LETO 5 Non combina nulla. ALL. MARAN 5 Dov’è il Catania dell’anno scorso? E perché togliere Petkovic per l’inconcludente Leto? GLI ARBITRI IRRATI 5 Due errori gravi: mancano il secondo giallo a Cana e un rigore per la Lazio (gomitata di Spolli a Ederson). IANNELLO 6 – GIACHERO 6 PERUZZO 6 – DI PAOLO 6

Super Cerci: è il re del gol Ma Toni gli tiene testa Il granata è capocannoniere. Il gialloblù fa un assist e procura il rigore del 2­2 TORINO VERONA

2 2

PRIMO TEMPO 1­1 MARCATORI Cerci (T) su rigore al 36’, J.Go­ mez (V) al 44’ p.t.; Cerci (T) all’8’, Jorginho (V) su rigore al 22’ s.t.

TORINO (3­5­2) Padelli; Bovo, Gu. Rodriguez, Moretti; Dar­ mian, Basha, Bellomo, Farnerud (dal 18’ s.t. El Kaddouri), D’Ambrosio; Cerci (dal 38’ s.t. Brighi), Meggiorini (dal 27’ s.t. Immobile) PANCHINA L.Gomis, Berni, Glik, S. Masiello, Maksimovic, Vives, Pasquale. ALLENATORE Ventura. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 55,2 m ESPULSI nessuno. AMMONITI Cerci c.n.r.

VERONA (4­3­3) Rafael; Cacciatore, A.Gonzalez, Moras, Al­ bertazzi (dal 14’ s.t. Cirigliano); Romulo, Jor­ ginho (dal 38’ s.t. Donadel), Hallfredsson; Jankovic, Toni, J.Gomez (dal 33’ s.t. Sala). PANCHINA Mihaylov, Laner, Donati, Longo, Cacia, Bianchetti, Iturbe, Marques, Agostini. ALLENATORE Mandorlini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 54,4 m ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO Rizzoli di Bologna NOTE paganti 4.478, incasso 99.060 euro. Ab­ bonati 8.700, quota non comunicata. Tiri in por­ ta 8 (2 pali)­5. Tiri fuori 1­2. In fuorigioco 2­0. Angoli 9­3. Recuperi 0’ p.t., 3’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI TORINO

A un certo punto, dopo oltre mezz’ora di possesso a parti quasi uguali, sembrava un allenamento infrasettima­ nale senza forzare perché do­ menica ci sono derby e scontro salvezza. Ma quando l’abbioc­ co tiepido di fine estate stava intontendo gli spettatori, Ales­ sio Cerci e Luca Toni hanno de­ ciso che il riscaldamento era finito, si poteva fare sul serio e pazienza se ci si stancava in vi­ sta di Juve e Livorno. Due gol della punta torinista, un fio­ rettista che ha sempre più l’aspetto del killer e ha toccato quota cinque (capocannonie­ re). L’altro, centravanti di raz­ za, non ha esultanze persona­ li; però è sembrato un totem a cui tutti i compagni dovevano fare riferimento: statemi vicini e vi porto alla felicità. Un assist acrobatico, un rigore conqui­

stato di fisico e di astuzia, cen­ tri di Gomez e Jorginho, i loro primi in A. Così il Verona ha raggiunto per due volte il Tori­ no prendendo il primo punto fuori casa dell’annata. I motivi Il Toro ha colpito an­ che due pali con Meggiorini: nel calcolo delle occasioni il pari può stare stretto, ma non è un esito sbagliato. I granata non hanno mai gestito il van­ taggio e sono caduti in errori difensivi che sembravano ap­ partenere soltanto ai veronesi. Perché Cerci e Toni hanno avu­ to qualche aiuto, meritato, dai rivali. Gonzalez mette un inu­ tile braccio su un corner per l’1­0 su penalty; Bovo e Rodri­ guez sono disorientati dalla finta di Luca, che poi «stam­ pella» l’assist per Juanito, nel primo pari. Palla persa da Hal­ lfredsson e pasticcio di Rafael sul tiro di Meggiorini nel 2­1. Eccessiva foga di Rodriguez nel fermare il 9 gialloblù per il secondo rigore, entrambi giu­ sti. Sistemazioni e modifiche

Ventura ha tenuto fuori Glik (diffidato), il trio di centro­ campisti Brighi, Vives, El Kad­ douri, più Immobile. Al debut­ tante Bellomo (troppo tenero) si sono aggiunti in mezzo Basha e Farnerud (malino). El Kaddouri, Brighi e Immobile sono entrati nella ripresa, l’ex genoano prima del fischio ha avuto il lampo del sorpasso, ma Rafael stavolta ha respin­ to. Al Toro sono mancate spin­ ta a sinistra e rapidità di idee in mezzo. Macchie che Cerci ha attenuato costruendo e rea­ lizzando la doppietta. Man­ dorlini ha abbandonato il 3­ 5­2 indossato per limitare la Juve, tornando al 4­3­3 (ver­ sioni difensive: 4­5­1, 4­1­4­1 e anche 4­3­2­1 con i due in­ terni a uscire, non gli esterni). Del rientro di Toni si è detto. Non c’era un Pirlo da soffoca­ re, così Jorginho tornato da­ vanti alla difesa (Donati in pausa) ha dato i tempi nella fa­ se di non possesso e il cross dell’1­1. Ma tutti alla fine si so­ no stretti intorno al loro totem. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle DI FRANCESCO BRAMARDO

MUSCOLI BASHA MORETTI PULITO GOMEZ A SEGNO JORGINHO OK TORINO 6 PADELLI 6 Incolpevole sul gol, si scalda nella ripresa. BOVO 6 Prima volta da vice Glik a destra, una sbavatura sul gol. RODRIGUEZ 5 Rientra dopo l’infortunio, Toni lo beffa nelle due occasioni da rete. MORETTI 6,5 Pulito e sempre puntuale, gioca d’anticipo. DARMIAN 6 Gara tattica, spinge poco, accusa la fatica. BASHA 6 Non ha il passo di Brighi ma in mezzo servono i muscoli. BELLOMO 5,5 Al debutto stagionale, solitario in mezzo al campo, ma con piedi buoni. FARNERUD 5,5 Sgomita e ci mette il fisico, non sempre lucido. EL KADDOURI 5,5 Finisce da attaccante, combina poco. D’AMBROSIO 5,5 Meno pimpante del solito, non chiude su Gomez. MIGLIORE h 7,5 ILCERCI Cinque gol e secondo rigore consecutivo, trascinatore a tutto campo. (Brighi s.v.) MEGGIORINI 6 Sbaglia un gol, centra due pali, gioia e dolori. IMMOBILE 6 Guizzo e rasoiata nel finale, bravo Rafael a respingere. ALL. VENTURA 6 Il turnover porta un punto strettino.

VERONA 6 RAFAEL 5,5 Sul raddoppio granata c’è il suo zampino. CACCIATORE 6 Non segna come alla Juve ma non fa segnare D’Ambrosio. GONZALEZ 5 Rigore ingenuo in area, braccio teso verso la palla. MORAS 5,5 Quando lo punta Cerci è serata da giramento di testa. ALBERTAZZI 5,5 Non riesce ad infilarsi nei varchi. CIRIGLIANO 6 Argine in mezzo al campo. ROMULO 6 Chiude in difesa dopo le scaramucce con Farnerud. JORGINHO 6,5 Bellomo non è Pirlo, innesca l’azione del gol e firma il penalty. (Donadel s.v.). HALLFREDSSON 5 Regala a Cerci l’azione del raddoppio. JANKOVIC 5,5 Impalpabile, prova a creare ma Moretti lo limita.

h

IL MIGLIORE

7 TONI

Assist e rigore procurato, prezioso il lavoro su Rodriguez. GOMEZ 6,5 Darmian lo frena, cambia corsia e trova il gol. (Sala s.v.) ALL. MANDORLINI 6 Gara tattica, accorta, con tanto Toni. GLI ARBITRI RIZZOLI 6,5 Dirige con personalità, giuste le decisioni sui penalty, severo il giallo a Cerci. Galloni 6­Schenone 6 Ostinelli 6­Roca 6


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SERIE A 5ª GIORNATA NICOLA: «MEGLIO LORO»

SORRIDE DONADONI

Lopez: «Passivi nel primo tempo I gol vanno fatti»

Colantuono: «Rovinato tutto in pochi minuti»

Pari giusto per Nicola: «Loro sono stati pericolosi nella ripresa, nel primo tempo siamo stati bravi noi. La fiducia nei nostri mezzi aumenta, ma dobbiamo migliorare a livello tecnico tattico». Insoddisfatto invece Diego Lopez: «Nel primo tempo non siamo stati aggressivi e non abbiamo tenuto il possesso palla. Nel secondo tempo eravamo più concentrati e siamo riusciti a recuperare. Due punti persi? I gol vanno fatti, rimane un po’ di rammarico».

PARMA Tanto spettacolo e un pò di tensione. Donadoni saluta così la prima vittoria: «Sono contento, abbiamo segnato reti da cineteca, il turnover ha pagato e abbiamo rischiato solo dopo l’ingenuità di Amauri (espulso) che non deve commettere questi errori». Ad un certo punto Colantuono ci aveva creduto: «Sino al 2 1 mi sembrava una partita aperta, ma poi abbiamo rovinato tutto nel primo tempo, in quello spazio di pochi minuti la gara era chiusa». Sandro Piovani

Francesco Frosini

Victor Ibarbo, nell’affollata area livornese, firma l’1­1 dei sardi GETTY

Il Livorno alza il muro Cagliari, pari stretto Luci sfrutta l’unico errore dei sardi, Ibarbo fa 1­1. Ma Lopez meritava di più LIVORNO CAGLIARI

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PRIMO TEMPO 1­0 MARCATORI Luci (L) al 22’ p.t., Ibarbo (C) al 7’ s.t.

LIVORNO (3­5­2) Bardi; Coda, Emerson, Ceccherini; Schiat­ tarella, Luci, Duncan, Greco (dal 37’ s.t. Ri­ naudo), Mbaye (dal 29’ s.t. Lambrughi), Pau­ linho, Emeghara (dal 10’ s.t. Belingheri). PANCHINA Anania, Gemiti, Decarli, Valenti­ ni,Piccini, Benassi, Belingheri, Mosquera, Borja. ALLENATORE Nicola. CAMBIO DI SISTEMA dal 10’ s.t. 3­5­1­1 BARICENTRO MEDIO 51,2 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Mbaye e Schiattarella per gioco scorretto.

CAGLIARI (4­3­1­2) Agazzi; Perico, Rossettini, Astori, Avelar; Dessena (dal 13’ s.t. Cabrera), Conti, Naing­ golan; Ekdal (dal 33’ s.t. Eriksson); Nenè (dal 19’ s.t. Pinilla), Ibarbo. PANCHINA Avramov, Ariaudo, Cabrera, Sau. ALLENATORE Lopez. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 55 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Perico, Rossettini, Ibarbo e Des­ sena per gioco scorretto. ARBITRO Pairetto di Nichelino NOTE paganti 2.792, incasso di 33.122 euro; abbonati 6.883, quota di 66.442 euro. Tiri in porta 4­7 (con un palo). Tiri fuori 5­8. In fuo­ rigioco 2­1. Angoli 6­4. Rec. p.t. 3’ s.t. 5’.

DAL NOSTRO INVIATO

GUGLIELMO LONGHI LIVORNO

Che fatica per conferma­ re una classifica di lusso. Il Li­ vorno sperava di fare il salto di qualità impreziosendo un ini­ zio di campionato inaspettato, ma ha dovuto fare i conti con una squadra che ha le stesse ambizioni: diventare la più forte tra le meno forti. E questo pari va molto stretto al Caglia­ ri. In trasferta non vince dal 17 febbraio, ma resta un dettaglio di fronte alla qualità del gioco. Prudente Strana la partita del Livorno, sin dall’inizio de­ cide di aspettare. Niente pres­ sing e molta prudenza. Un’ ere­ sia per l’idea di calcio di Nico­ la. Eppure è così: per i primi 20’ il Cagliari fa la partita sen­ za opposizione. Duncan lascia che Ekdal, trequartista al posto di Cossu, faccia partire l’azione e poi la porti avanti cercando

l’inedita coppia Nenè­Ibarbo: i due sono bravi a cercarsi nello stretto. Il Livorno sceglie la cal­ ma e il ragionamento. Il cen­ trocampo rinuncia al possesso palla galleggiando tra i due vertici del rombo studiato da Lopez: Conti in basso, Ekdal in alto. Poi arriva il gol che spari­ glia le carte: appoggio sbaglia­ to di Astori per Nainggolan, Schiattarella ne approfitta, palla a Greco che serve Eme­ ghara, Avelar tenta il recupero ma serve involontariamente Luci che segna indisturbato. E’ il segnale: il Livorno capisce che può aggredire. Schiatta­ rella comincia a spingere sulla destra mandando in crisi Ave­ lar che s’illudeva di aver grandi spazi davanti a sé. Anche Dun­ can decide di osare di più la­ sciando al suo destino Ekdal. La reazione E poi tocca al Ca­ gliari. Squadra solida, che ri­ schia poco ma che cerca un cal­ cio propositivo. Ecco perché il pareggio non fa una piega: cross di Dessena da destra, la difesa non è molto reattiva, Ibarbo prova una volta, poi an­ cora, tiro, palo, gol. Lopez dice ai suoi di non fermarsi, vincere non sarebbe uno scandalo. E il Livorno rischia ancora: cross di Nainggolan, Ekdal sciupa da ottima posizione. E’ il momen­ to di maggior sofferenza per gli uomini di Nicola. Che toglie Emeghara, inconcludente, per giocarsi la carta Belinghieri, passando al 3­5­1­1. Più fanta­ sia e meno velocità. Ma c’è solo il Cagliari: Bardi vola su una punizione di Nenè, che poi la­ scia il posto a Pinilla. E’ proprio il cileno a sfiorare il gol, e un paio di minuti più tardi Conti manda fuori da buona posizio­ ne. Insomma, è un Livorno in sofferenza. La dimostrazione? Bardi (perfino lui) rinvia ad­ dosso a Pinilla che per poco non lo punisce. A un certo pun­ to, Nicola decide di interveni­ re: via Greco per Rinaudo che va al centro della difesa con Emerson che torna regista. Ma è una mossa che non porta a nulla. Perché in avanti Pau­ linho è quasi irriconoscibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’1­0 del Parma: Mesbah tira all’incrocio dei pali, Consigli battuto AP

le Pagelle DI G.LO.

CERTEZZA BARDI MBAYE DELUDE PERICO SICURO ASTORI INCERTO LIVORNO 5,5

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IL MIGLIORE

7 BARDI

Replica Marassi: almeno due grandi parate. CODA 5,5 In difficoltà in più di un’occasione. EMERSON 6,5 Al rientro dall’inizio. Chiude come una volta: da regista. E prova due volte il tiro. CECCHERINI 5,5 Chiude col turbante una partita di vera sofferenza. SCHIATTARELLA 6,5 Ottimo primo tempo, cala nel secondo. LUCI 6,5 Il gol, ma non solo: ordine e pulizia. DUNCAN 5,5 Regista al posto di Biagianti: pasticcione. GRECO 6 Non lascia il segno. (Rinaudo s.v.) MBAYE 5 Eravamo curiosi: ci ha deluso. (Lambrughi s.v.) PAULINHO 5 Serataccia, in tutti i sensi. Non ha palle gol e non le cerca. EMEGHARA 5,5 Entra nell’azione dell’1 0, ma si limita al minimo. BELINGHERI 5,5 Non fa la differenza nel momento critico. ALL. NICOLA 6 Partita complicata, lui sceglie la prudenza.

CAGLIARI 6,5 AGAZZI 6 Si riscatta dopo l’orribile partita con la Sampdoria. PERICO 6 Pochi pericoli dalla sua parte. ROSSETTINI 6 Nel secondo tempo rischia pochissimo. ASTORI 5,5 Ha sulla coscienza il passaggio sbagliato che dà il via all’1 0. AVELAR 6 Si riprende il posto. A corrente alternata. DESSENA 6,5 Si risveglia nel secondo tempo. CABRERA 6 Non riesce a combinare molto. CONTI 5,5 Capitano poco incisivo. NAINGGOLAN 6,5 Conferma di sempre più di essere un giocatore totale. EKDAL 6 Qualche buona idea, ma niente di particolare. Non ha i piedi educati di Cossu. (Eriksson s.v.) NENÈ 6,5 Cerca e trova una discreta intesa con Ibarbo. PINILLA 6,5 Entra subito in partita con un paio di occasioni.

h

IL MIGLIORE

7 IBARBO

A tratti incontenibile, bravo a cercarsi spazi difficili. ALL. LOPEZ 6,5 Pareggio prezioso e strameritato. Ci farà divertire.

GLI ARBITRI PAIRETTO 6 Lascia qualche dubbio sul mani di Coda. Vede bene sul gol annullato a Emeghara. La Rocca 6­Costanzo 6 Massa 6­Abbatista 6

Brivido Parma Prima dilaga e poi rischia Atalanta giù Emiliani in 10 per 40’, si ferma sul 4­3 la rimonta nerazzurra. Cassano super PARMA ATALANTA

4 3

PRIMO TEMPO 4­2 MARCATORI Mesbah (P) al 19’, Bonaventura (A) al 20’, Parolo (P) al 28’ e al 40’, Rosi (P) al 31’, Denis (A) al 44’ p.t.; Livaja (A) al 34’ s.t.

PARMA (3­5­2) Mirante; Benalouane, Lucarelli, Mendes (dal 35’ s.t. Felipe); Rosi, Gargano, Marchionni, Parolo, Mesbah (dal 39’ s.t. Gobbi); Cassano (dal 17’ s.t. Sansone), Amauri. PANCHINA Bajza, Pavarini, Obi, Munari, Acquah, Valdes, Biabiany, Palladi­ no, Okaka. ALLENATORE Donadoni. CAMBIO DI SISTEMA 3­5­1 dal 7’ s.t. BARICENTRO ALTO 56.4 metri ESPULSI Amauri per proteste al 7’ s.t. AMMONITI Mesbah, Benalouane, Marchionni per gioco scorretto

ATALANTA (3­5­1­1) Consigli; Stendardo, Yepes, Canini (dal 1’ s.t. Ma­ rilungo); Raimondi (dal 23’ s.t. Livaja), Carmona, Cigarini, Brienza (dal 17’ s.t. Moralez), Del Gros­ so; Bonaventura; Denis. PANCHINA Sportiello, Lucchini, Bellini, Nica, Brivio, Kone, Scaloni, Ga­ gliardini, De Luca. ALLENATORE Colantuono. CAMBIO DI SISTEMA 4­2­3­1 dal 1’ s.t.; 4­2­4 dal 23’ s.t. BARICENTRO MEDIO 52.4 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Raimondi, Stendardo, Yepes per gio­ co scorretto, Del Grosso per proteste ARBITRO Gervasoni di Mantova NOTE spettatori paganti 1.271, incasso di 11.688,80 euro; abbonati 9.138, quota 71.287,99 euro. Tiri in porta 7­5. Tiri fuori 5­2. Angoli 2­3. In fuorigioco 2­4. Recuperi 0’ pt, 3’ st.

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI PARMA

Più che una partita, un romanzo: nel quale succede di tutto, ma senza finale a sorpre­ sa. Sette gol (sei dei quali in 25’), alcuni bellissimi, soprat­ tutto i due fantastici di Parolo. Sette ammoniti e un espulso. Cassano e Bonaventura che danno spettacolo. E un risulta­ to che sembra scritto e poi tor­ na in bilico nel finale col batti­ cuore. Alla fine vince il Parma 4­3 ed è giusto così: all’Atalan­ ta non basta chiudere con quattro attaccanti. Tutto sba­ gliato il primo tempo di Colan­ tuono, che si concede inerme ai rivali. Generosa ma confusa la ripresa: soltanto il «rosso» ad Amauri – capito cosa si ri­ schia protestando? – regala l’il­ lusione di farcela. Invano. Spettacolo A vedere com’era cominciata, con due moduli

quasi identici, 3­5­2 il Parma, 3­5­1­1 l’Atalanta con Bona­ ventura un po’ dietro Denis, non era facile ipotizzare tanto spettacolo. In questi casi si fini­ sce con marcature a uomo, spazi stretti e vince la paura. A meno che i singoli, grazie a Dio, non si sbarazzino della tattica. E così è. Il Parma, di singoli, ne ha di più. Intanto Cassano, per una serata straor­ dinario, protagonista in tutti i gol, che sia con un lancio, un assist, un palo. Poi Parolo, e te l’aspetti, mezzala goleador alla Marchisio: una botta al volo e un gran diagonale, uno più bel­ lo dell’altro. Ma al party si ag­ giungono Mesbah (tiro chirur­ gico da fuori, 1­0) e Rosi (corsa inarrestabile fino al diagonale vincente, 3­1). Insomma, il pri­ mo tempo è questo, 4 gol più show del Parma, inframmezza­ ti dai temporanei 1­1 di Bona­ ventura e 4­2 di Denis («aiuta­ to» da Gargano). Il Parma è messo meglio, le punte incro­ ciano, gli esterni schiacciano, Marchionni scuda la difesa, l’Atalanta non reagisce. Follia e assalto Poi, al 7’ del secondo tempo, la follia di Amauri che manda chissà dove Gervasoni e si becca il logico «rosso». Colantuono, già pas­ sato al 4­2­3­1 che evita figu­ racce ai suoi, parte alla dispe­ rata: dopo Marilungo, dentro Moralez e Livaja. Sarebbe 4­ 2­4 ma il modulo non è nume­ ricamente decifrabile perché il Parma, in 10, si chiude a bunker. È un assedio, ma al contingente d’assalto non cor­ rispondono occasioni all’altez­ za: l’Atalanta non trova la chia­ ve per scardinare la cerniera guidata da Lucarelli. Dovrebbe insistere di testa, si capisce da come Livaja in area infila il 4­3, ma manca la lucidità per ral­ lentare, mirare e colpire. Trop­ pa fretta, colpa anche di una classifica dura (3 punti) e della quarta sconfitta (tre di fila). Respira Donadoni, che incassa il primo successo e però pensa già a domenica: a Firenze, sen­ za Amauri che fino al black­out s’era sbattuto, sarà dura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle DI F.LI.

PAROLO, 2 GOL E TANTO RITMO BONAVENTURA ANCHE TERZINO PARMA 7 MIRANTE 5,5 Incolpevole sui gol, ma non è sicurissimo. BENALOUANE 6 Duro, efficace ma in ritardo sull’1 1 di Bonaventura. LUCARELLI 6 Belle chiusure. MENDES 5,5 Denis segna dal suo lato. (Felipe s.v.) ROSI 6,5 Rete splendida, vince contro Del Grosso, discontinuo. GARGANO 6 Quasi regista aggiunto, dà ritmo, ma sulla coscienza ha l’errore che innesca il 4 2 di Denis. MARCHIONNI 6,5 Non è un play ma dietro la linea dei mediani dà ordine.

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IL MIGLIORE

8 PAROLO

Un diagonale al volo, una botta da fuori: due gol e tanto ritmo. MESBAH 6,5 L’1 0 è uno spettacolo di precisione. (Gobbi s.v.) CASSANO 7,5 Ispiratissimo, dentro praticamente in tutti i gol, un palo in acrobazia. SANSONE 5 Vita dura da punta solitaria. E fallisce il 5 3. AMAURI 4,5 Apre bene gli spazi sacrificandosi, poi l’attimo di follia che per poco rovina tutto. ALL. DONADONI 7 Parma veloce, concentrato e reattivo. Il più bello della stagione. Rischia ma in dieci.

ATALANTA 6 CONSIGLI 6 I tiri sono forse imparabili. Miracolo su Sansone. STENDARDO 5,5 Dal suo lato i gol, che però che sono tiri da fuori. YEPES 5 Troppe esitazioni. CANINI 5,5 Sacrificato per passare alla difesa a 4. MARILUNGO 5,5 Il meno incisivo nell’assalto finale. RAIMONDI 5,5 Spinge a fatica, è impreciso e subisce per un tempo. LIVAJA 6,5 Nel mucchio d’attacco trova il bel gol di testa. CARMONA 5 Trapassato da Parolo. Finale in crescendo. CIGARINI 6,5 Prova a dare ordine, suo l’assist a Livaja. BRIENZA 6 Uno dei meno peggio, poi cala ed esce. MORALEZ 6 Dà vivacità, aiuta a pressare, spreca un’occasione. DEL GROSSO 5 L’asse Rosi Gargano è troppo per lui.

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IL MIGLIORE

7 BONAVENTURA

Bello il gol, bello il contropiede per il 4 2, alla fine fa il terzino ala. DENIS 6,5 Torre per il primo gol, gran tocco sul secondo. ALL. COLANTUONO 5,5 Forse il 3 5 2 non è il metodo ideale per i suoi. Coraggioso nella ripresa. GLI ARBITRI GERVASONI 6.5 La gente ce l’ha con lui ma è su ogni azione: gestisce bene senza errori gravi. Liberti 6,5 ­ De Pinto 6,5 Tommasi 6,5 ­ Ghersini 6,5


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

Serie A / 5ª GIORNATA RISULTATI BOLOGNA­MILAN 3­3 Poli (M), Laxalt (B), Laxalt (B), Cristaldo (B), Robinho (M), Abate (M) CHIEVO­JUVENTUS 1­2 Thereau (C), Quagliarella (J), Bernardini (C) autorete INTER­FIORENTINA stasera, ore 20.45 LAZIO­CATANIA 3­1 Ederson (L), Barrientos (C), Lulic (L), Hernanes (L) LIVORNO­CAGLIARI 1­1 Luci (L), Ibarbo (C) NAPOLI­SASSUOLO 1­1 Dzemaili (N), Zaza (S) PARMA­ATALANTA 4­3 Mesbah (P), Bonaventura (A), Parolo (P), Rosi (P), Parolo (P), Denis (A), Livaja (A) SAMPDORIA­ROMA 0­2 Benatia (R), Gervinho (R) TORINO­VERONA 2­2 Cerci (T) rigore, Gomez (V), Cerci (T), Jorginho (V) rigore UDINESE­GENOA 1­0 Calaio' (G) autorete

PROSSIMO TURNO 6ª GIORNATA Sabato 28 settembre GENOA­NAPOLI ore 18 MILAN­SAMPDORIA ore 20.45 Domenica 29 settembre, ore 15 TORINO­JUVENTUS ore 12.30 ATALANTA­UDINESE CAGLIARI­INTER CATANIA­CHIEVO SASSUOLO­LAZIO VERONA­LIVORNO ROMA­BOLOGNA ore 20.45 Lunedì 30 settembre, ore 20.45 FIORENTINA­PARMA

CONCORSI N. 62 DEL 24/9/2013 TOTOCALCIO ­ COLONNA VINCENTE non ancora disponibile TOTOGOL ­ COLONNA VINCENTE non ancora disponibile

Gazzetta.it TORNA GAZZA OFFSIDE ALLE 12.30 IN DIRETTA CON NICOLA BERTI Alle 12.30 non perdete Gazza Offside, la trasmissione in onda su Gazzetta.it con Alberto Cerruti, Nino Morici e la partecipazione di Nicola Berti. I gol più belli, l'analisi dei temi della giornata, i numeri per leggere il campionato da un'altra angolatura e i commenti pieni di verve e simpatia del vicecampione del Mondo

CLASSIFICA SQUADRE ROMA NAPOLI JUVENTUS INTER FIORENTINA LAZIO LIVORNO TORINO UDINESE VERONA CAGLIARI MILAN PARMA GENOA CHIEVO BOLOGNA ATALANTA SAMPDORIA CATANIA SASSUOLO

MARCATORI PUNTI 15 13 13 10 10 9 8 8 7 7 6 5 5 4 4 3 3 2 1 1

G 2 3 2 2 2 3 3 3 3 2 2 2 3 2 3 3 2 3 2 2

IN CASA V N 2 0 2 1 2 0 1 1 1 1 3 0 1 1 1 2 2 1 2 0 1 1 1 0 1 1 0 1 1 0 0 2 1 0 0 0 0 1 0 0

P 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1 1 2 1 1 3 1 2

G 3 2 3 2 2 2 2 2 2 3 3 3 2 3 2 2 3 2 3 3

PARTITE FUORI V N P 3 0 0 2 0 0 2 1 0 2 0 0 2 0 0 0 0 2 1 1 0 1 0 1 0 0 2 0 1 2 0 2 1 0 2 1 0 1 1 1 0 2 0 1 1 0 1 1 0 0 3 0 2 0 0 0 3 0 1 2

G 5 5 5 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5

RETI RIGORI TOTALE IN CASA FUORI TOTALI DIFF. FAVORE CONTRO V N P F S F S F S RETI T R T R 5 0 0 5 0 7 1 12 1 11 2 2 0 0 4 1 0 6 1 6 3 12 4 8 0 0 1 0 4 1 0 6 2 4 2 10 4 6 0 0 0 0 3 1 0 3 1 10 0 13 1 12 0 0 0 0 3 1 0 3 2 7 2 10 4 6 1 1 1 1 3 0 2 8 2 1 6 9 8 1 1 1 1 1 2 2 1 3 3 4 1 7 4 3 1 1 0 0 2 2 1 6 4 2 3 8 7 1 2 2 2 2 2 1 2 5 2 2 4 7 6 1 1 1 1 1 2 1 2 4 1 3 7 7 8 ­1 1 1 1 1 1 3 1 4 3 3 5 7 8 ­1 0 0 0 0 1 2 2 4 3 6 7 10 10 0 2 1 0 0 1 2 2 5 6 1 3 6 9 ­3 0 0 2 2 1 1 3 2 5 3 3 5 8 ­3 1 1 1 1 1 1 3 5 7 0 3 5 10 ­5 0 0 0 0 0 3 2 6 7 1 4 7 11 ­4 0 0 1 1 1 0 4 2 2 4 8 6 10 ­4 0 0 0 0 0 2 3 0 6 4 4 4 10 ­6 0 0 0 0 0 1 4 0 3 2 7 2 10 ­8 0 0 0 0 0 1 4 1 11 1 5 2 16 ­14 0 0 1 1

PUNTI POSIZIONE 2012­2013 STAGIONE E DIFF. 2012­2013 8 (+7) 6 13 (0) 1 13 (0) 2 9 (+1) 4 8 (+2) 7 9 (0) 5 in B in B 5 (+3) 11 5 (+2) 14 in B in B 2 (+4) 19 6 (­1) 10 5 (0) 13 7 (­3) 9 3 (+1) 17 4 (­1) 15 5 (­2) 12 10 (­8) 3 8 (­7) 8 in B in B

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. Juventus campione d’Italia, Lecce, Novara e Cesena retrocesse in serie B *sei punti di penalizzazione  CHAMPIONS  PRELIMINARI DI CHAMPIONS  EUROPA LEAGUE  RETROCESSIONE

laMoviola

DI FRANCESCO CENITI FCENITI@GAZZETTA.IT

Preti segue Thereau: confuso con Paloschi Lazio senza un rigore Bene Rizzoli a Torino

Il fallo subito da Toni: giusto il rigore dato al Verona

Se vogliamo sdrammatizzare diciamo pure che si tratta di uno scherzo da Preti, perché l’assistente in Chievo­Juventus la combina grossa: annullato un gol regolare a Paloschi (sarebbe stato il 2­1 per i veneti). Non è un errore di pochi centimetri: il fuorigioco segnalato è inesistente visto che ci sono ben tre giocatori della Juve a tenere buona (e di parecchio) la posizione dell’attaccante. Si dirà, un errore può capitare a chiunque. Vero, ma Preti è recidivo: la svista più grande della passata stagione era stata proprio dell’assistente di Mantova e ancora con la Juve protagonista quando meno di un anno non convalidò la rete di Vidal contro l’Inter nonostante l’azione era viziata da un evidente fuorigioco di Asamoah (autore del tiro­assist). Peccato, perché la serata del resto della squadra arbitrale è stata, nonostante qualche errore, positiva.

LIVORNO­CAGLIARI 1­1 Pairetto di Torino L’esordio in A di Pairetto jr è segnato da un possibile rigore non dato al Cagliari: sulla punizione di Conti c’è il tocco con il braccio alto (sopra la testa) di Coda. Fischiarlo non sarebbe stato un errore. Per il resto bene l’assistente La Rocca: regolare il vantaggio di Luci, mentre giusto annullare un gol a Emeghara per fuorigioco. NAPOLI­SASSUOLO 1­1 Doveri di Roma Nel primo tempo sul cross dalla sinistra di Armero per Cannavaro c’è forse un tocco di mano di Bianco, ma sembra corretto non intervenire. Al 36’ è bravo l’assistente Stallone a rilevare un fuorigioco millimetrico di Higuain libero in area. Nella ripresa Zaza invoca il rigore al 37’ per un contatto in area su Armero: resta qualche dubbio. PARMA­ATALANTA 4­3 Gervasoni di Mantova Nella ripresa Amauri punta

CHIEVO­JUVENTUS 1­2 De Marco di Chiavari A inizio ripresa la frittata di Preti: sul tiro di Bentivoglio c’è la respinta goffa di Buffon, sul pallone si avventa Paloschi e segna. Tutto vano per la bandierina alzata di Preti, ma ci sono tre difensori (Chiellini, Ogbonna e Peluso) a tenerlo in gioco. In posizione ininfluente c’è Thereau e forse l’assistente si confonde, pensando che sia lui ad andare sulla respinta. Subito dopo entrata molto dura di Bentivoglio su Pirlo: arriva il giallo, ma poteva starci anche il rosso diretto. LAZIO­CATANIA 3­1 Irrati di Pistoia Graziato Cana: già ammonito commette un fallo duro su Bellusci. Meritava il secondo giallo. Nella ripresa Bellusci espulso per doppio giallo dopo un’entrata durissima su Onazi (da rosso diretto) al limite dell’area. Manca un rigore alla Lazio: non vista una gomitata di Spolli su Ederson.

Yepes: sul contrasto spalla­ spalla, l’attaccante finisce a terra con un tuffo molto accentuato. Gervasoni lascia proseguire, Amauri protesta in modo evidente: il risultato è scontato, rosso diretto. SAMPDORIA­ROMA 0­2 Calvarese di Teramo In avvio qualche dubbio sul contatto Castan­Sansone: troppo poco per un rigore. Benatia segna nonostante il fallo subito (fuori area) da Gastaldello. Sul finire Barillà a terra dopo un tocco di Benatia, ma il fallo è appena fuori area. Lo stesso Barillà espulso per doppio giallo. Rosso anche a Garcia per proteste. TORINO­VERONA 2­2 Rizzoli di Bologna Concessi due rigori: netto il fallo di mano di Gonzalez in area del Verona. Ci sta anche il secondo: Toni con mestiere difende la palla e poi subisce una carica. D’Ambrosio, fallo a palla lontana non visto, a rischio prova tv. (Bologna­Milan pagina 3)

Stasera il confronto di San Siro tra Inter e Fiorentina chiuderà il programma della quinta giornata. Le reti segnate finora sono 31 e rappresentano già il secondo bottino stagionale dopo le 43 reti della seconda giornata, giocata anche quella in notturna. Cambia il vertice della classifica marcatori con il granata Cerci che scavalca Hamsik e Rossi, quest’ultimo in campo stasera nel posticipo. Questa la classifica marcatori aggiornata: 5 RETI: Cerci (2 rigori) (Torino) 4 RETI: Rossi (Fiorentina); Hamsik (Napoli) 3 RETI: Palacio (Inter); Tevez e Vidal (Juventus); Paulinho (Livorno); Balotelli (1 rigore) (Milan); Callejon e Higuain (Napoli); Gabbiadini (Sampdoria) 2 RETI: Stendardo (Atalanta); Laxalt (Bologna); Barrientos (Catania); Paloschi (Chievo); Gomez (1 rigore) (Fiorentina); Lodi (1 rigore) (Genoa); Alvarez, Milito e Nagatomo (Inter); Candreva (1 rigore), Hernanes e Lulic (Lazio); Poli e Robinho (Milan); Parolo (Parma); Florenzi e Ljajic (1 rigore) (Roma); Zaza (Sassuolo); D’Ambrosio (Torino); Muriel (1 rigore) (Udinese); Toni (Verona) 1 RETE: Bonaventura, Denis, Livaja e Lucchini (Atalanta); Cristaldo, Diamanti, Kone, Moscardelli e Natali (Bologna); Cabrera, Conti, Ekdal, Ibarbo, Nainggolan, Pinilla e Sau (Cagliari); Pellissier, Rigoni e Thereau (Chievo); Aquilani, Borja Valero, Fernandez e Pizarro (Fiorentina); Antonini, Calaio’ e Gilardino (Genoa); Cambiasso, Icardi e Taider (Inter); Llorente, Quagliarella e Vucinic (Juventus); Cavanda, Ederson e Klose (Lazio); Emeghara (1 rigore), Greco e Luci (Livorno); Abate, Mexes e Muntari (Milan); Britos e Dzemaili (Napoli); Biabiany, Cassano, Mesbah e Rosi (Parma); Balzaretti, Benatia, De Rossi, Gervinho, Pjanic, Strootman (1 rigore) e Totti (Roma); Eder (Sampdoria); Brighi (Torino); Badu, Di Natale, Heurtaux e Maicosuel (Udinese); Cacciatore, Gomez, Jorginho (1 rigore), Martinho e Romulo (Verona) AUTORETI: Cacciatore (Verona) pro Roma; Rosati (Sassuolo) pro Livorno; Pucino (Sassuolo) pro Inter; Calaiò (Genoa) pro Udinese; Bernardini (Chievo) pro Juventus RETI NELLA QUINTA GIORNATA: 31 (2 rigori, 2 autoreti) RETI TOTALI: 149 (11 rigori, 5 autoreti)

Alessio Cerci, 26 anni

Giuseppe Rossi, 26 anni


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

europei di Pallavolo di GIANLUCA PASINI

iamo ancora qui. Di nuovo». Il mes­ «S saggio stringato di Mauro Berruto su Twitter, rilanciato da Facebook, è il manife­ sto programmatico della pallavolo italiana. Arroccata fra le prime 4, nonostante tutto. Nonostante gli infortuni. Nonostante le defe­ zioni. Nonostante gli avversari che cambia­ no. Nonostante la crisi economica che rilan­ cia altri campionati. Nonostante le beghe di cortile di un movimento che si ostina a volere restare piccolo, lasciando spazio a dirigenti mediocri. Nonostante la metà dei giocatori convocati da Berruto per questo Europeo non giochino titolari in serie A­1. Anzi nono­

laRovesciata

stante la metà di loro fosse ancora confinata in A­2. Nonostante tutto l’Italia c’è : c’era an­ che due anni fa, quando a Vienna colse un argento insperato alla vigilia e amarissimo dopo la finale. Come dice Berruto, questa non è una squadra perfetta, ma non molla. Sbaglia, perde, si rialza e dopo avere preso qualche pugno è ancora lì. Non sempre solida, non sempre indistruttibile, ma viva. Pulsante, a volte polemica, multiculturale, e sempre at­ taccata alla maglia e alla partita. Ci riproverà sabato nello stadio di Copenaghen (che estromette il calcio per fare posto alle schiac­

di ROBERTO PELUCCHI

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29 SETTEMBRE: UNITI CONTRO LA SLA DIAMO UN CALCIO ALL’INDIFFERENZA sempre difficile trovare le parole giuste per che non mollano: Piergiorgio, Silvia, Luca, Gian, E’ parlare di argomenti «ingiusti». Domenica Michele, Mario, Marco, Chiara sono i soldati 29 settembre verrà celebrata in tutta Italia la VI Ryan che ho sfiorato guardando uno speciale tv o giornata nazionale per la lotta alla Sla, promossa dall’Aisla e patrocinata dal Presidente della Re­ pubblica. Aisla, cioè Associazione italiana sclero­ si laterale amiotrofica (per informazioni, www.aisla.it). Nata come morbo di Lou Gehrig, il giocatore americano di baseball che per primo ne fu colpito, la Sla è quella terribile tortura che uc­ cide i muscoli e risparmia il cervello, affinché possa raccontare le atroci sofferenze. Non essendo un flagello popolare, le case far­ maceutiche la trattano con censurabile distacco. I fondi destinati alla ricerca dei motivi scatenanti non coprono le esigenze. Il malato di Sla è un ostaggio che, a sua volta, fa altri ostaggi. Ha biso­ gno di amore, di macchinari sofisticati e costosi, di sostegni continui, logoranti. Stefano Borgono­ vo, che le ha resistito con coraggio fino al passo d’addio, la chiamava «stronza», tanto per mettere le cose in chiaro. Se ne scrive da anni, se ne discu­ te in pubblico da quando le indagini del procura­ tore Raffaele Guariniello scoprirono che, nel rap­ porto con le altre discipline, il calcio ne era (e ne rimane) fertile palestra. Ne ho conosciuti e ne conosco, di militi ignoti

Stefano Borgonovo, morto il 27 giugno 2013 LAPRESSE

spulciando tra le mail dei lettori. Lo sport, in mol­ ti casi, e il calcio in moltissimi, aiuta a pensare ad altro, si dice sempre così quando non trovi la pa­ rola, o hai paura che sia sempre quella: un pigolio di falsa pietas. Era il 23 marzo 2011 quando Mi­ chele Riva, cuore granata, toccò il derby con un dito, Juventus e Torino, vecchie glorie e nuove speranze. Lo aveva inseguito con la tenacia fero­ ce e un po’ infantile di quei giapponesi che conti­ nuano a combattere per la semplice ragione che nessuno li ha informati che la guerra è finita. Ma­ rio Melazzini, medico, ricercatore e malato di Sla, la fondazione di Gianluca Vialli e Massimo Mauro, tutti gli hanno dato una mano. A proposi­ to: domenica è anche il giorno di Toro­Juve, im­ magino come sarà agitato Michele, appeso alle emozioni di un pranzo così speciale. Sono tanti i bersagli che la Sla ha falciato. E sono troppe le umiliazioni che la miopia dei poli­ tici ha inflitto a pazienti e parenti. Ci sono state rivolte, ci sono stati scioperi, e attorno ai fondi c’è chi ha toccato il fondo. Ricerca, assistenza, infor­ mazione sono la sintesi di una campagna che ha bisogno di generosità, di solidarietà. I confini so­ no la diffidenza e l’indifferenza che proviamo contro tutto ciò che deturpa il nostro placido tran­tran. A volte urge uno schiaffo, serve una scossa forte per vincere i nostri sbadigli, le nostre reticenze. Penso al prezioso e cruciale apporto dei volon­ tari, penso agli occhi che, nei prigionieri di Sla, costituiscono la difesa estrema e l’unico contatto con il mondo. Gli occhi muovono il computer e danno voce ai silenzi. «Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è in­ felice a suo modo», scrisse Lev Tolstoj nell’incipit di «Anna Karenina». Le famiglie: almeno per un giorno, non lasciamole sole.

Francesca Pascale ha detto di aver sognato fin da bambina di sposare Berlusconi. Siamo sicuri che non sia Ibrahimovic travestito?

di MARCO MARSULLO

Mazzarri il settimo giorno si riposò. E ci cre­ E do, i suoi miracoli avrebbero stancato pure Gesù il nazareno in persona. L’Inter non faceva sette gol in una partita sola dai tempi dei ritiri estivi a Brunico contro la selezione Valdichiarina Superiore. E ancora, voglio dire: far correre Ri­ cky Alvarez a quel modo, averlo fatto diventare un incrocio tra l’altro Ricky, quello dei bei tempi però, e un motore di una Jaguar, non è una cosa che riescono a far tutti. Aver ridato personalità a una squadra che dal dopo Mourinho è stata capa­ ce di smantellarsi nel giro di un biennio, nemme­ no. Ci avevano provato Benitez, un altro che ora sta studiando da Harry Potter sotto il Vesuvio, Le­ onardo, Gasperini, Ranieri, e Stramaccioni. Man­ cava solo di richiamare Hodgson... Il Mago Wal­ ter era l’ultima risposta possibile, ed è arrivata puntuale. Difesa blindata, centrocampo muscolare (il più fantasioso è Guarin: uno che se ti incontra per strada ti mangia la testa invece di stringerti la ma­ no), attacco pratico, con subito il ritorno in gran­ de forma del Principe Milito, che appena gli dan­ no un pallone e un ginocchio sano, ti fa due gol, giusto per gradire. Così, i miracoli di Mazzarri non sono passati inosservati nel resto d’Italia.

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l’Analisi

Altro che scontata! E’ stata una bella notte di follie

laVignetta DI VALERIO MARINI

Rudi Garcia, 49 anni. Prima stagione in Italia, guida la Roma ANSA

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

MATTEO MANASSERO Azzurro di golf

Forza al golf in Italia , sicuramente esce da questa settimana più forte di prima!! @ManasseroMatteo

FLAVIA PENNETTA Azzurra di tennis

l’Intervento

Pensare che era stato contattato anche per la que­ stione del raddrizzamento della Costa Concordia. Sì, avevano pensato a lui per dirigere i lavori. E prima di Letta a chi pensate che avessero chiesto di tirare su il nuovo Governo? Walter: Yes he can. Inoltre, e questo tenetevelo per voi, girano voci che per il prossimo Sanremo il nome più caldo sia il suo. Al suo fianco, Walter ha già dettato legge: Hugo Campagnaro, meglio di Bonolis e Laurenti, altroché. Ma il nome di Mazzarri non si è fermato ai confini nostrani. Si mormora che Obama stia cercando il suo numero di telefono per risolvere la questione Syria. Che la Grecia stia pensando a lui per uscire dalla crisi e che l’Australia voglia chiedergli se fosse possibile avvicinarsi un po’ di più all’Europa, così, per una questione di comodi­ tà. E c’è chi a Napoli, giustamente, non lo rim­ piange (e vorrei vedere: meglio di così?). Ma Au­ relio De Laurentiis una cosa la sa: Walter il Mago ha i numeri per un’ultima missione. Quale? Il film di Natale. Chi pensate che scriverà la sceneg­ giatura? Chi pensate che possa fare un altro, nuo­ vo, miracolo? Certo, sarà dura costringere Er Ci­ polla a parlare in livornese ma… chi ha detto che Walter non riesca anche a far questo. Dunque a dicembre tenetevi liberi: Natale con Mazzarri vi aspetta. @MarsullOfficial

ciate) ancora con la Bulgaria di Camillo Placì. Un altro italiano che non si arrende, che non vuole mollare e che ha portato la sua Nazionale ancora una volta fra le prime quattro, come un anno fa a Londra. Come qualche mese fa nelle finali della World Lea­ gue. Nelle ultime occasioni è sempre andata bene all’Italia di Berruto, che ci proverà an­ che questa volta. Fra cerotti, incertezze e gio­ vani di belle speranze e di nessuna esperien­ za. Come dice il suo c.t. l’Italia è ancora qui. E vuole restarci. Oggi, vuole restarci domani

La Roma capolista da sola non è un caso. Napoli e Milan che fatica. E la Juve...

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TUTTI A INSEGUIRE IL MAGO MAZZARRI PURE DE LAURENTIIS, MA PER NATALE

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GRANDE ITALIA, NONOSTANTE TUTTO UNA SQUADRA CHE NON TRADISCE MAI

laPuntura

di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Unico posto dove prende internet in camera...nella vasca @flavia pennetta

FRANCESCA DALLAPE’ Azzurra di tuffi

Giornata dedicata alla preparazione del calendario di @VegetalProgress con @TCagnotto a #Ventimiglia!!! @fradallape

CRISTINA CHIUSO Ex azzurra di nuoto

Laure Manaudou ha dichiarato di rimpiangere di aver lasciato Lucas #importanzadellallenatore nel nuoto @cristinachiuso

di ALBERTO CERRUTI

embrava un mercoledì di S ordinaria amministrazio­ ne e invece è stata una giorna­ ta di straordinarie follie. Un festival delle sorprese e delle emozioni, che premia la nuo­ va Roma di Garcia, sola al co­ mando, a punteggio pieno, dopo aver piegato anche la Sampdoria con la quinta vitto­ ria consecutiva all’inizio, co­ me non le era mai capitato. Si ferma, invece, il Napoli che doveva stravincere contro il piccolo Sassuolo ma alla fine si deve accontentare di un pa­ reggio, dopo aver rischiato di perdere. Anche la Juventus rischia di perdere, in svantaggio per la terza giornata consecutiva contro il Chievo, prima di ri­ baltare il risultato con il pareg­ gio di Quagliarella e una for­ tunata autorete, quanto basta per agganciare il Napoli che aveva già sofferto su quel cam­ po alla sua prima trasferta. Nella serata delle sorprese non si può sottovalutare la in­ credibile rimonta del Milan, in vantaggio a Bologna con Poli, sotto 1­3 con la doppietta di Laxalt e la rete di Cristaldo, ma poi scatenato nel finale con i gol di Robinho e Abate che valgono il sofferto 3­3. E infine un applauso a Cerci, che firma la doppietta con cui sca­ valca Hamsik e Pepito Rossi, diventando con 5 gol il nuovo capocannoniere del campio­ nato, anche se alla fine il Tori­ no non va oltre il 2­2 in casa con il Verona. Dentro i risultati finali, pe­ rò, vanno cercate altre verità, a cominciare dal primato della Roma, che non è affatto casua­ le, come non sono casuali i suoi 12 gol, tutti nella ripresa, segnati con ben 9 giocatori, perché il 2­0 contro la Samp­ doria è firmato dagli «esor­ dienti» Benatia e Gervinho, quando Garcia era già stato

espulso. Con un’indicazione ancora più importante, perché la Roma ha la miglior difesa (soltanto un gol subito come l’Inter) a dimostrazione di un grande equilibrio, al di là delle qualità di Totti che domani fe­ steggerà i suoi magnifici 37 anni. Grande capitano, deter­ minante quando entra nel fi­ nale, solo al comando come gli era capitato l’ultima volta nel­ la primavera del 2010, prima di essere battuto proprio dalla Sampdoria in casa, facendosi così scavalcare dall’Inter di Mourinho. Fischi a tutti gli altri, invece, a cominciare dal Napoli che paga l’inconscia presunzione di essere fortissimo e i già evi­ denziati limiti in fase difensi­ va, a maggior motivo nella se­ rata in cui il turnover (6 cam­ bi) riguarda quasi tutto il re­ parto arretrato. Male anche la Juventus, che per la terza vol­ ta consecutiva va in svantag­ gio, quarta compresa la tra­ sferta a Copenaghen, prima di ricevere in regalo l’annulla­ mento di un gol regolarissimo al Chievo, che fa infuriare tutti tranne quel gran signore di Sannino. La classifica dice che la Juve è di nuovo ad altezza Napoli, ma i 4 gol presi, il dop­ pio rispetto a un anno fa, sono segnali da non sottovalutare. E poi c’è lo strano caso del Milan, che si sveglia sempre tardi, con o senza Balotelli. E’ vero che ogni rimonta è figlia del carattere, ma se in 5 gior­ nate la squadra ha incassato 10 gol, alla media di 2 a partita e soprattutto ha soltanto 5 punti, uno a partita, e uno in meno dell’anno scorso, è diffi­ cile immaginare che si possa ripetere la miracolosa rincorsa dell’anno scorso. Non tutti gli anni sono uguali e lo sa bene l’Inter, che stasera chiuderà la giornata ospitando la Fioren­ tina. E se riuscirà a vincere, Mazzarri si troverà a pari pun­ ti con il suo vecchio Napoli… © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

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MONDO

Orgoglio United Batte il Liverpool e cancella il derby Coppa di Lega: decisivo un gol di Hernandez Suarez al rientro colpisce una traversa MAN. UNITED LIVERPOOL

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PRIMO TEMPO 1­O MARCATORE Hernandez al 1’ s.t.

MANCHESTER UNITED (4­2­3­1) De Gea 7; Rafael 6, Smalling 6, Evans 6, Buttner 6; Jones 6, Giggs 5,5; Nani 6 (dal 46’ s.t. Welbeck s.v.), Rooney 6 , Kagawa 6 (dal 28’ s.t. Januzaj 6); Hernandez 6,5 (dal 28’ s.t. Carrick 6). PANCHINA Amos, Fabio, Anderson, Zaha. ALLENATORE Moyes 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Giggs e Jones per gioco scor­ retto.

LIVERPOOL (4­2­3­1) Mignolet 6,5; K.Touré 6, Skrtel 5,5, Sakho 5,5, José Enrique 6,5; Gerrard 5,5, Lucas 5,5 (dal 22’ s.t. Kelly 6); Henderson 6, Sua­ rez 6,5, Moses 6 (dal 37’ s.t. Sterling s.v.); Sturridge 6. PANCHINA Jones, Ibe, Luis Alberto, Aspas, Wisdom. ALLENATORE Rodgers 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI K.Touré, Lucas e Henderson per gioco scorretto. ARBITRO Clattenburg 6,5. NOTE spettatori 70 mila circa. Tiri in porta 4 (1 traversa)­5 (1 traversa). Tiri fuori 12­8. Angoli 7­11. In fuorigioco 1­1. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.

La zampata vincente di Javier Hernandez, 25 anni ACTION IMAGES DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)

Orgoglio e spirito di rea­ zione appartengono al dna delle squadre di razza e ieri sera il Manchester United ha mostrato al mondo tutto il suo carattere, battendo il Li­ verpool nel derby d’Inghilter­ ra. Il gol di Hernandez dopo 39 secondi dall’avvio del se­

FRANCIA SUCCESSI PER PSG E MONACO

Cavani torna al gol, ma Ibra s’arrabbia Falcao resta primo ALESSANDRO GRANDESSO @calciofrancese PARIGI

Lo splendore del Mona­ co di Falcao, l’apatia del Psg di Cavani, sacrificato ma co­ munque in gol. Come il co­ lombiano che di gol però ne fa due. Tutti vincenti, ma con atteggiamenti opposti che rendono più giusto il primo posto della squadra di Clau­ dio Ranieri, di nuovo sexy do­ po il sofferto 1­1 di domenica in casa dei parigini. Pari che sembrava suggellare la supe­ riorità del Psg anche sul pia­ no del gioco. Un’illusione vi­ sta la prestazione di ieri a Va­ lenciennes (0­1), resa più scialba dal confronto a di­ stanza con quella del Mona­ co, brillante nel 3­0 al Bastia. Scintille Al club del Princi­ pato, con Raggi titolare, basta un tempo per blindare il risul­ tato, dopo aver contenuto l’avvio generoso dei corsi. In gol ci va prima Rivière, servi­ to da Rodriguez (39’ p.t.), e 2’ dopo Falcao, su assist di Mou­ tinho (41’) raccolto sul filo del fuorigioco prima di fucila­ re Landreau di destro. Il co­ lombiano poi chiude i conti su rimpallo al 44’ della ripre­ sa con la prima doppietta francese, settimo gol in sette gare. Della prestazione del Psg, con Verratti titolare, Motta in panchina per turno­ ver e Thiago Silva infortuna­

to, si salva solo il gol di Cavani relegato ancora al corridoio destro, «come in nazionale», dice Blanc. Ma Cavani segna il terzo sigillo in Ligue 1 da at­ taccante puro al 47’ del primo tempo, abbandonando la fa­ scia per raccogliere in area il suggerimento di Ibrahimovic, che gli concede di battere Penneteau con un diagonale di destro. Gol da bomber, sa­ crificato per garantire massi­ ma libertà allo svedese che al 32’ della ripresa gli rimprove­ ra platealmente un cross mal calibrato. Scintille forse inno­ centi visto che Ibrahimovic in un’intervista a BeInSport as­ sicura che «ai grandi campio­ ni basta poco per trovare la giusta sintonia». In coda, pri­ ma vittoria dell’Ajaccio di Fa­ brizio Ravanelli, che salva così la panchina. E che vit­ toria: 2­1 al Lione, con gol di Arrache e Cama­ ra, intervallati dall’inu­ tile rete ospite di Mal­ branque. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Risultati 7a giornata Lilla­Evian 3­0; Marsiglia­St Etienne 2­1; Ajac­ cio­Lione 2­1; Bordeaux­Reims 0­0; Guingamp­Sochaux 5­1; Nantes­ Nizza 2­0; Tolosa­Lorient 1­0; Valen­ ciennes­Psg 0­1; Monaco­Bastia 3­0. Oggi: Montpellier­Rennes. CLASSIFICA Monaco 17; Psg 15; Mar­ siglia 14; Lilla 13; St Etienne 12; Ren­ nes, Nizza 11; Lione, Nantes, Reims 10; Tolosa 9; Guingamp, Bastia, Evian 8; Montpellier, Lorient 7; Ajaccio, Bordeaux 6; Valenciennes 3; So­ chaux 2.

condo tempo permette allo United di approdare al 4° tur­ no di Coppa di Lega, ma, so­ prattutto, riporta la calma do­ po la batosta ricevuta nel der­ by. La banda di Moyes ha sa­ puto soffrire di fronte alla rabbia di un Liverpool dove il rientro di Suarez è stato la no­ tizia del giorno. L’urugua­ yano è stato pericoloso e com­ battivo. La traversa su puni­ zione ha certificato uno stato

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IL NUMERO

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le reti di Edinson Cavani al Psg in 8 gare: 3 in campionato e uno in Champions League. L’attaccante uruguaiano nelle tre stagioni a Napoli viaggiava a 0,75 reti a partita, a Parigi per ora è fermo a 0,5. È comunque il miglior marcatore stagionale del Psg

di forma già brillante nono­ stante la lunga assenza, appe­ na mitigata dalla partecipa­ zione alla Confederations. Rodgers jogger Con Suarez

finalmente in campo e, si spe­ ra, misurato nei comporta­ menti, il Liverpool ha una car­ ta importante da giocarsi in campionato, vero obiettivo dei Reds, da troppo tempo lontani dal circuito Cham­ pions. Brendan Rodgers sta lavorando bene e il suo stile sposa perfettamente la realtà di una città come Liverpool. Ieri l’allenatore nordirlande­ se è stato avvistato nelle vie di Manchester a fare jogging. Rodgers ha corso 50 minuti ed è tornato in albergo. Que­ ste storie possono capitare so­ lo nel calcio inglese. Il film Un pareggio sarebbe stato più giusto. Il Manche­ ster United è partito alla cari­ ca, trascinato dalla voglia di cancellare il derby col City, ma il Liverpool ha retto l’urto e dalla metà del primo tempo la gara è diventata più equili­ brata. Un tiro di Sturridge e un’uscita bassa di De Gea su Suarez hanno spaventato lo United. Il gol è arrivato a ini­ zio ripresa su angolo calciato da Rooney: tocco in acrobazia di Hernandez, 1­0. Kagawa ha sfiorato il 2­0, colpendo la traversa, ma il tiro del giappo­ nese è stato una frustata per il Liverpool. De Gea ha salvato l’1­0 respingendo una zucca­ ta di Sturridge e Suarez ha colpito la traversa. Una sassa­ ta di Rooney ha ridato fiato allo United, al quale è stato negato un rigore per atterra­ mento di Buttner. Inutili i cambi di Rodgers. Avanti Uni­ ted, ma il vero vincitore è Moyes.

4 COPPA DI LEGA S

TERZO TURNO I risultati di ieri: Birmingham­ Swansea 3­1; Man. United­ Liverpool 1­0; Newcastle­ Leeds 2­0; Tranmere­ Stoke 0­2; Wba­Arsenal 4­5 (d.c.r.). Martedì Aston Villa­ Tottenham 0­4; Burnley­ Not. Forest 2­1; Fulham­ Everton 2­1; Hull­ Huddersfield 1­0; Leicester­ Derby 2­1; Man. City­ Wigan 5­0; Southampton­ Bristol 2­0; Sunderland­ Peterborough 2­0; Swindon­ Chelsea 0­2; Watford­ Norwich 2­3 (d.t.s.) West Ham­ Cardiff 3­2.

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SPAGNA IL PORTOGHESE PIEGA L’ELCHE SU RIGORE AL 95’

Ci pensa Ronaldo Il Real resta in scia tra le polemiche DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI @filippomricci MADRID

Tanta fatica, poco gioco, 3 punti fondamentali e segnati dal­ la polemica: il Madrid passa 2­1 a Elche grazie a una doppietta di Ronaldo con un rigore poco chia­ ro e molto tardivo e resta a ­2 da Barcellona e Atletico con la squa­ dra di Simeone attesa sabato al Bernabeu per un derby già chia­ mato a dare risposte interessanti. Pessimo inizio Carlo ne parla

spesso, insiste sul tema, però il Madrid non migliora: ancora una volta, dopo Villarreal, Galatasa­ ray e (più brevemente) Getafe il suo Real è partito male. Ingolfato, senza idee, ansioso e distratto al­ lo stesso tempo. Un tiro di Ronal­ do dopo nemmeno un minuto se­ guito da tanti rischi. Su tutti le or­ mai consuete parate di Diego Lo­ pez, decisivo sulla testa di Lomban e sul sinistro secco di Javi Marquez, e Sergio Ramos che al 34’ dovrebbe essere espulso per doppia ammonizione ma viene graziato dall’arbitro. Che è lo stesso che un paio di settimane fa aveva fatto infuriare il Siviglia sconfitto 3­2 a Barcellona: nel dubbio, con le grandi in campo Muñiz Fernandez pregiudica le piccole. Cristiano salvatore Il Madrid ha i suoi problemi: Di Maria non vola (prima apparizione con un tiro

centrale alla fine del primo tem­ po), Isco è imbottigliato, Ronaldo e Benzema isolati, Modric e Khe­ dira senza respiro. Il Madrid fa una fatica matta a costruire qual­ cosa di appena decente ma ha la fortuna di poter contare su Ronal­ do. Che al 6’ della ripresa spara una punizione dalla sinistra che passa nella barriera aperta, sbatte per terra prima della linea e batte il portiere. Per i neutrali più di un dubbio sul fallo che ha generato il calcio piazzato. Ancelotti sa bene che non è serata di lustrini e a 20’ dalla fine cambia le bollicine (ieri sgasate) di Isco con il dinamismo di Illarramendi e poi il talento di Modric con la marcatura di Car­ vajal. Il piano al cloroformio però non funziona perché al 46’ Bo­ akye, ghanese prestato all’Elche dalla Juve, di testa batte Diego Lopez. Il recupero è di 3 minuti ma al quarto l’arbitro dà al Ma­ drid un rigore per una trattenu­ ta su Pepe che lascia parecchi dubbi: batte Cristiano al 6’ di recupero e non sbaglia, arrivan­ do a 210 gol in 206 partite in blanco. Quelli dell’Elche im­ pazziscono di rabbia, il Madrid se ne va spaventato ma salvo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Risultati 6a giornata Ieri: Granada­Va­ lencia 0­1; Siviglia­Rayo 4­1; Elche­ Real Madrid 1­2. Oggi: Athletic­Betis, Getafe­Celta, Villarreal­Espanyol. CLASSIFICA: Barcellona, Atletico 18; Real Madrid 16; Villarreal, Espanyol 11; Valencia, Athletic 9; Malaga 8; Le­ vante 7; Real Sociedad, Celta 6; Be­ tis, Granada, Valencia, Valladolid 5; Getafe 4; Almeria, Elche, Osasu­ na, Rayo 3.

GERMANIA

Super Bayern: poker in coppa e Lewa in arrivo Hannover sconfitto per 4­1 Il centravanti del Borussia: «A luglio giocherò a Monaco» GIANLUCA SPESSOT

Aspettando Lewandowski, il Bayern spazza via l’Hannover. Al termine della partita di martedì sera contro il Monaco 1860 il centravanti polacco ha confermato che a gennaio potrà ufficialmente firmare con i bavaresi. Sembra sia già pronto un quadriennale che lo legherà al Bayern dal primo lu­ glio 2014 fino al 30 giugno 2018. Il prato dell’Al­ lianz Arena deve fare gli straordinari perché il Bayern ospita l’Hannover un giorno dopo i 120 mi­ nuti di Monaco 1860­Borussia. Robben e Ribery vanno in panca e Pizarro prende il posto di Man­ dzukic. Lahm è nuovamente costretto in mediana, Contento fa rifiatare Alaba mentre Götze non è an­ cora pronto dopo l’infortunio alla caviglia. Il Bayern mette il pilota automatico ma di più non serve per aver ragione di un Hannover troppo rinunciatario. Il 4­1 è figlio dei demeriti degli ospiti più che dei meriti dei padroni di casa. Müller è il migliore e conferma di trovarsi a suo agio sulla fascia ma Guardiola, dopo averlo accontentato, gli fa fare mezz’ora da falso «nueve». Due assist di uno Shaqiri in gran spolvero gli permettono di firmare una dop­ pietta. Il temporaneo 2­0 è opera di Pizarro, con Ya Konan che marca il tabellino per l’Hannover. Il pun­ to finale lo mette Ribery, che ha giocato una trenti­ na di minuti. Insieme all’Hannover deve dire addio alla Coppa anche l’Hertha, sconfitto in casa del Kai­ serslautern. Passa invece lo Schalke 04. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COPPA DI GERMANIA Secondo turno (eliminazione diretta), ieri: Saarbrücken­Paderborn 2­1; Eintracht F.­Bochum 2­0; FSV Francoforte­Ingolstadt 0­2; Kaiserslautern­Her­ tha 3­1; Osnabrück­Union Berlino 0­1; Darmstadt­Schalke 04 1­3; Bayern­Hannover 4­1; Friburgo­Stoccarda 2­1.

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i gol di Cristiano Ronaldo con la maglia del Real Madrid, realizzati in 206 partite: superato il messicano Hugo Sanchez. Davanti a lui, restano per ora Puskas, Santillana, Di Stefano e Raul, i quattro migliori marcatori dei blancos nella storia

Taccuino INGHILTERRA/1

Chevanton al Qpr (m.e.) Javier Chevanton ha fir mato ieri per il Qpr, Championship in glese. Contratto sino al giugno del 2014, con la clausola per entrambe le parti di potersi svincolare a gennaio.

INGHILTERRA/2

Gascoigne ci ricasca LONDRA (bold) Paul Gascoi gne è sparito di nuovo. Martedì era at teso in una trasmissione tv, ma non si è presentato ed è scattato l’allarme. Po che ore prima alcune sue parole ave vano preoccupato famiglia e amici: «La battaglia con l’alcol è infinita. Potrei ri cominciare a bere rischiando di mori re».

RUSSIA

Vola lo Zenit Lo Zenit di Spalletti mantiene la vetta della classifica del campionato russo, con lo Spartak (vittorioso per 3 2 sul Krasnodar) a quota 23 punti, dopo aver superato il Samara in tra sferta per 4 1 (doppiette di Hulk e Sha tov). Frena il Cska: 0 0 in casa con l’Anzhi.

LIBIA

Clemente nuovo c.t. Lo spagnolo Javier Clemente, 63 anni, è il nuovo allenatore della Li bia. In passato è stato già c.t. di Spa gna, Serbia e Camerun.

PER RAZZISMO

Uefa contro la Dinamo 2 gare a porte chiuse La Dinamo Zagabria sarà co stretta a giocare le prossime due gare interne di Europa League a porte chiu se. Lo ha deciso la Uefa, che ha punito i croati per i comportamenti razzisti dei propri tifosi nei preliminari di Cham pions con Sheriff e Austria Vienna.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

SERIE B

I no di Giampaolo «Fuga? Il Brescia sapeva Io non mi piego agli ultrà»

«Patti violati: avevo già dato le dimissioni, ero a casa. Sono stato zitto per non creare altri guai alla squadra, hanno manipolato il mio silenzio» Non è però normale che per tre giorni sia sparito.

STEFANO BOLDRINI

«Lo so, a Brescia la mia carriera doveva ripartire e in­ vece con quest’epilogo per me sarà ancora tutto più difficile. Ma c’è un concetto che per me non ammette deroghe. E’ la di­ gnità. Viene prima di tutto. Un uomo è tale se si riconosce nei suoi principi. Andare a collo­ quio per rendere conto ai tifosi è stato umiliante. Non è accet­ tabile per un professionista e la società avrebbe dovuto tutelar­ mi». Marco Giampaolo ha ap­ pena lasciato il Brescia e messo fine a una storia durata tre me­ si, il tempo di illudersi che la sua storia potesse finalmente ricominciare e rendersi invece conto che, ancora una volta, promesse e programmi vengo­ no spazzati via dalla dura real­ tà quotidiana del calcio italia­ no, fatta di compromessi e di inversioni a U clamorose, di al­ lenatori che hanno la tenuta di un titolo in Borsa, oggi su, do­ mani giù e dopodomani chissà. La parola che va ora di moda è «progetto», che vuole dire tutto e niente. Basta una sconfitta, al massimo due, per cancellare il futuro e tornare al passato: al­ lenatori sotto esame, tifosi che cercano di condizionare l’ope­ rato della società con la conni­ venza di dirigenti deboli e tal­ volta persino complici, proces­ si sommari degli ultrà ai quali si permette di entrare in uno spogliatoio e tutto ciò talvolta sotto l’occhio delle forze del­ l’ordine. La storia del Brescia è esemplare. E’ un paradigma del calcio italiano attuale. Giampaolo, non è normale che un allenatore sparisca senza dare notizie.

«Io avevo comunicato dome­ nica alla società la mia decisio­ ne di dimettermi, non sono sparito nel nulla». E allora perché il Brescia per due giorni ha fatto scattare un allarme che stava mettendo in

«Dopo le dimissioni, sono re­ stato a casa a Brescia. Ho prefe­ rito restare in silenzio per non essere strumentalizzato e non creare altri problemi a una squadra che avrebbe giocato poche ore dopo. Il mio silenzio è stato però manipolato dalla società per creare una sceneg­ giata. Io a Brescia ero venuto con entusiasmo perché è una piazza importante, ma sono cominciati subito i problemi con il caso­Gallo. Quello è stato un campanello d’allarme, ma sono andato avanti. Piano pia­ no però i principi sui quali era stato improntato il rapporto di lavoro sono stati traditi e siamo arrivati a quest’epilogo». L’elemento tifo ha avuto una parte centrale nella vicenda: prima il caso­Gallo, poi il collo­ quio al quale lei è stato costret­ to dopo la sconfitta di Crotone.

«Io devo rendere conto al presidente. E’ lui il referente del mio lavoro. Ci sono cattive abitudini che il calcio italiano non riesce a estirpare. Ma la colpa non è dei tifosi. La colpa è dei club che hanno istituziona­ lizzato queste politiche e conti­ nuano a praticarle». Marco Giampaolo, 46 anni: la sua avventura a Brescia è durata due mesi e mezzo IPP

modo persino la macchina di «Chi l’ha visto»?

«Forse speravano che ci ri­ pensassi, che le mie dimissioni fossero lo sfogo di un momen­ to. Io invece non ho avuto cedi­ menti. Quando le posizioni di­ ventano inconciliabili, meglio dividersi». Perché le posizioni sono di­ ventate inconciliabili?

«Perché nei colloqui avvenu­ ti prima che firmassi il contrat­ to, si era parlato di un progetto, da realizzare in due anni. Si vo­ levano costruire fondamenta solide per puntare in alto. Co­ minciata la stagione, qualcosa però è cambiato. La società ha alzato il tiro, parlando di pro­ mozione: non era nei patti».

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Io devo rendere conto solo al presidente: in Italia ci sono brutte abitudini Ero arrivato con entusiasmo: i problemi cominciati col caso Gallo MARCO GIAMPAOLO ALLENATORE

Il Brescia è stato affidato temporaneamente a Maifredi.

«Con me si è comportato da signore». Corioni?

«E’ il presidente del Brescia. E’ il capo». Giampaolo sembra vittima della sindrome Juve. Nell’esta­ te 2009 sfiorò la panchina del club più titolato d’Italia e l’ac­ cordo sfumato all’ultimo mo­ mento è una maledizione dalla quale non riesce a riprendersi.

«Allora la delusione fu enor­ me, ma nelle mie esperienze di lavoro successive non sono mai stato a rimpiangere quello che poteva essere e non è stato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 COSÌ DOPO 6 TURNI S

Sabato Varese con la Ternana

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Classifica Empoli p. 14; Cesena e Lanciano 12; Varese 11; Crotone e Spezia 10; Novara e Avellino 9; Trapani, Bari (­ 3) e Modena 8; Palermo e Brescia 7; Siena (­3), Pescara e Reggina 6; Ternana 5; Carpi*, Cittadella, Juve Stabia e Latina 4; Padova* 1. (una partita in meno).

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Prossimo turno Sabato (ore 15): Cittadella­ Crotone; Lanciano­Bari; Latina­Brescia; Modena­Padova; Palermo­Juve Stabia; Reggina­Carpi; Siena­Trapani; Spezia­Novara; Varese­Ternana. Lunedì Avellino­Empoli (ore 19); Cesena­Pescara (ore 21)

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Giudice sportivo Braglia stop fino al 5/11 Giocatori espulsi: 3 giornate a Ghezzal (Latina), due a Scozzarella (Juve Stabia) e una a Bjelanovic (Varese) e Contini (Juve Stabia). Allenatori: Braglia (Juve Stabia) fino al 5 novembre.

SOLUZIONE A TEMPO

Squadra a Maifredi: non allenava dal 2000 GIAN PAOLO LAFFRANCHI BRESCIA

Il nuovo che avanza ha una sagoma antica. Via Marco Giampaolo, ecco Gigi Maifredi, che in realtà a Brescia è di casa da tempo. Il nuovo allenatore è da quasi 4 anni nei quadri tec­ nici (prima consulente, poi di­ rettore), con una promozione, una retrocessione e una semifi­ nale playoff in bacheca. Ma in panchina, se si esclude la sera­ ta più che particolare di marte­ dì a Carpi, al fianco del vice di Giampaolo, Fabio Micarelli (lui non dimissionario), il 66enne omone di Lograto non siede dal 2000: guidava la Reggiana, ultima avventura nella fase­2 della sua carriera di tecnico, quella degli esoneri (insuccessi in serie con Genoa, Venezia, Pescara, Esperance in Tunisia e Albacete in Spagna), col punto più basso toccato proprio a Brescia (6 sconfitte su 6 nel ‘94/95, anno della retrocessio­ ne record). Fino a quando? Ma prima c’era stata la fase­1, quella del­ la gavetta a suon di gol e spet­ tacolo fra Orceana e Ospitalet­ to, quella del Bologna dal cal­ cio champagne che fu promos­ so in A e si qualificò per la coppa Uefa, con la gestione di Gino Corioni. E Maifredi finì alla Juventus, nel ‘90. «Poi ha un po’ smesso di fare il Maifre­ di – dice il presidente ­. Ma so­ no contento che sia qui». Tanto che la panchina è di nuovo sua e il comunicato del club non parla di soluzione temporanea. «In ogni caso non voglio nem­ meno dire che resterà Maifredi fino alla fine – smorza Corioni ­ Sabato a Latina ci sarà lui, poi si vedrà. C’era anche a Carpi? Sì, ma l’allenatore era il vice di Giampaolo, Micarelli. E abbia­ mo pareggiato giocando male. Peggio non si può fare, quindi cambio ancora: meglio uno di due, l’ho detto a entrambi, e vado avanti con Maifredi. Mi­ carelli può fare come Giampao­ lo o restare con gli altri dello staff. Vedremo». Giampaolo, Micarelli, Maifredi: un allena­ tore al giorno. Fino a sabato, poi si vedrà. Anche perché cir­ colano sempre nuovi nomi pa­ pabili: Gautieri, ma anche De Canio, Corini, Mangia, Bonetti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE B

Iachini: «Palermo in A con sudore e sacrificio» Il nuovo tecnico dei rosanero firma un biennale. Zamparini: «Mi spiace per Gattuso, abbiamo fatto un passo troppo lungo» DAL NOSTRO INVIATO

i precedenti

FRANCESCO CARUSO PALERMO

Fuori Gattuso, dentro Ia­ chini. Un altro amore svanito in fretta. L’ennesima falsa par­ tenza. Ma gli avvicendamenti in panchina a firma Zamparini – 52 fra Palermo e Venezia – ormai non fanno più notizia: il contrario sarebbe una sorpre­ sa. Nel breve comunicato ap­ parso sul sito del Palermo e scritto direttamente dal presi­ dente, c’è la consapevolezza di aver commesso un errore: «Re­ sta il rammarico per la stima verso l’uomo Gattuso e il suo grande impegno lavorativo. Purtroppo io e lui, insieme, ab­ biamo forse fatto un passo troppo lungo per la sua prima esperienza da tecnico, in una società e una piazza impegna­ tive come Palermo. I risultati ci hanno dato torto. Ho assegna­ to il compito di portarci in Se­ rie A a Giuseppe Iachini, alle­ natore e uomo che conosco ed apprezzo da quando era capi­ tano del Venezia, che abbiamo portato nella massima serie». Una promessa e un impegno. Biennale Amareggiato, ma non proprio sorpreso Gattuso che non ha voluto commenta­ re l’esonero ma che già prima

Beppe Iachini, 49, durante il primo allenamento con i rosanero GETTY

delle ultime 2 sconfitte era sta­ to chiaro: «A furia di mettere in piazza le problematiche fra al­ lenatore e presidente si rischia di fornire un alibi alla squa­ dra». Ma questo è già il passa­ to, il presente (e anche il futu­ ro?) è Beppe Iachini, 2 anni di contratto, atterrato nella tarda mattinata. Il tecnico marchi­ giano in rosanero aveva gioca­ to a metà anni Novanta, capi­ tano del «Palermo dei picciot­ ti» di Arcoleo. Al Tenente Ono­ rato nel pomeriggio ha diretto il primo allenamento. In estate

era stato contattato, ma prese tempo e Zamparini passò oltre. Oggi ci ha ripensato: «Innanzi­ tutto rivolgo un pensiero a Ri­ no Gattuso che conosco, stimo e presto chiamerò. In effetti non avevo rifiutato la proposta del Palermo, c’era stato solo un primo contatto che non è stato portato avanti e la società ha valutato altre soluzioni». Sarto Iachini torna in B dopo 2 anni e 3 promozioni: «Sarei sceso di categoria solo per un progetto importante e Paler­

LEGA PRO SECONDA DIVISIONE

Contrasti sul mercato Tacchinardi lascia la Pergolettese DARIO DOLCI CREMA (Cr)

Alessio Tacchinardi non è più l’allenatore della Pergo­ lettese. Il tecnico cremasco, che martedì aveva disertato la seduta di allenamento, ha ras­ segnato ieri mattina le proprie dimissioni, che la società ha ri­ tenuto di accettare. Alla base del divorzio ci sono differenze di vedute con la dirigenza sul­ la qualità dell’organico e sulla necessità di ricorrere al mer­ cato. La squadra è stata affida­ ta temporaneamente all’alle­ natore in seconda Marco Luc­ chi Tuelli, per il quale è stata chiesta la deroga per poter an­ dare in panchina, in quanto lo stesso è privo di patentino. Nel frattempo, il direttore genera­ le Cesare Fogliazza si è già messo all’opera per cercare un nuovo allenatore. Divergenze La rottura tra Tacchinardi e la Pergolettese fa scalpore, in quanto la squa­ dra cremasca si trova al secon­ do posto in classifica, ancora imbattuta.A spiegare le ragio­ ni di questo gesto clamoroso è lo stesso tecnico: «Io e Fogliaz­ za vedevamo le cose in manie­ ra diversa. Se non c’è intesa quando sei al secondo posto, cosa potrebbe accadere dopo le prime sconfitte? Abbiamo entrambi una personalità for­ te e trovare un punto d’incon­

Alessio Tacchinardi, 38 anni

tro non era facile. Mi dispiace non poter portare avanti quanto stavo costruendo e non poter più allenare per tut­ ta la stagione. Altro non voglio aggiungere per non creare tur­ bativa nel gruppo. Sono ra­ gazzi giovani, troppo giovani, e potrebbero avere dei con­ traccolpi». Cosi la Pergolettese La posi­ zione della società è stata esposta da Fogliazza: «La de­ cisione presa da Tacchinardi mi ha colto di sorpresa, ma la rispetto. I programmi societa­ ri sono quelli di inizio stagione e lui li conosceva. Certi gioca­ tori che a lui non piacciono più sono stati scelti insieme. La so­ cietà ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per raffor­ zare la rosa e ora non intende tornare subito sul mercato. C’è un bilancio che va salvaguar­ dato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRIMA DIVISIONE

Domani sera la Nocerina col Frosinone Questa la situazione dopo 4 giornate: domenica il girone A riposa, gioca solo il B. GIRONE A Pro Vercelli ed Entella p. 10; Cremonese 9; AlbinoLeffe e Reggiana 7; Venezia, Savona, Como, Vicenza e San Marino 6; Alto Adige, Lumezzane e Feralpi Salò 4; Carrarese e Pavia 3; Pro Patria 0. Così domenica 6 ottobre (ore 15): AlbinoLeffe Pro Vercelli; Alto Adige Lumezzane; Feralpi Salò Carrarese; Pavia Venezia; Reggiana Cremonese; San Marino Pro Patria; Savona Como; Vicenza Entella. GIRONE B Pontedera e Pisa p. 10; Catanzaro 8; Benevento*, L’Aquila e Frosinone 7; Prato 6; Grosseto 5; Salernitana* e Perugia* 4; Viareggio, Ascoli ( 1), Paganese e Nocerina 3; Gubbio* 2; Barletta 1; Lecce 0. (*ha già riposato). Così domani (ore 20.45, diretta Raisport 1): Nocerina Frosinone. Così domenica (ore 15): Barletta Salernitana; Catanzaro Pisa; Gubbio Grosseto; L’Aquila Viareggio; Paganese Prato; Perugia Lecce; Pontedera Benevento; riposa Ascoli. LUTTO AL BRACCIO Giocheranno col lutto al braccio L’ Aquila e Viareggio, nel ricordo della doppia tragedia del 2009 (terremoto in Abruzzo, strage ferroviaria in Toscana): prima della gara gli striscioni dei comitati per richiamare l’attenzione sulla necessità di giustizia e verità.

Capitano in Sicilia E Zamparini lo volle ai tempi del Venezia Beppe Iachini torna a Palermo e torna alla corte di Maurizio Zamparini. In Sicilia è stato capitano tra il 1994 e il 1996 (in alto, foto Fotopress), mentre Zamparini gli ha dato il primo incarico da tecnico quando è subentrato a Cesare Prandelli alla guida del Venezia nel 2001, scampando all’esonero (foto Ansa)

mo fa al caso mio perché Zam­ parini mi ha chiesto di riporta­ re la squadra in A più veloce­ mente possibile. Qui sono sta­ to bene tanti anni fa da calciatore e torno volentieri». Campionato già in salita per il Palermo: «Mai nessuno ha vin­ to in B senza il sudore del lavo­ ro, la promozione dobbiamo conquistarcela sul campo. Non basta chiamarsi Palermo, ci vogliono fatica, sacrificio e or­ ganizzazione di gioco. Tutti ci aspetteranno per sfoderare la partita della vita e noi dovre­ mo essere pronti a una grande cavalcata per prenderci la pro­ mozione. Sì, ho visto il Paler­ mo in tv e se sono qui qualche problema ovviamente esiste, ma lo scoprirò solo sul campo. Dovrò essere un bravo sarto e fare indossare il vestito più adeguato alle caratteristiche degli interpreti. Dovrò quindi entrare più velocemente possi­ bile nella testa dei ragazzi e fa­ re assimilare le mie idee: ho in testa un progetto di gioco, do­ vrò fare delle verifiche, inevi­ tabilmente qualche giocatore verrà sacrificato». Tre promozioni Il tecnico ascolano fa 2 paragoni: «Que­ sta situazione mi ricorda quel­ le vissute a Brescia e con la Samp perché quando arrivai eravamo attardati in classifi­ ca». Nessun premio promozio­ ne: «Conosco troppo bene Zamparini per parlare di que­ ste cose, abbiamo pensato al progetto da costruire assieme, non ho mai guardato ai soldi come unico interesse». La pri­ ma esperienza da allenatore proprio con Zamparini, a Ve­ nezia e oggi? «Ho ritrovato il solito presidente entusiasta, che vuole vincere sempre e non ci sta a perdere. E io sono qui per accontentarlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A CROTONE

Battibecco con poliziotto Guai Novellino CROTONE Grattacapi in vista per Walter Alfredo Novellino. Il tecnico del Modena, durante la gara di martedì a Crotone, è stato protagonista di un battibecco con un agente in borghese delle forze dell’ordine (che esibiva tanto di tesserino sul giubbotto) che stazionava all’interno del terreno di gioco e teneva sotto osservazione il settore della tribuna, ostacolando la visuale della panchina modenese. Pare sia nato un alterco con tutti i componenti della panchina emiliana e, secondo quanto si è appreso, Novellino avrebbe allontanato con una manata il poliziotto quasi facendolo cadere e apostrofandolo con un epiteto. Indagine Secondo indiscrezioni pare che la Questura di Crotone stia vagliando i filmati di Sky per capire se esistono le condizioni per contestare al tecnico del Modena i reati di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Una noia in più per l’allenatore che a fine gara non ha nascosto il suo nervosismo per la sconfitta rispondendo in modo piccato alle domande dei giornalisti che chiedevano il perché avesse preferito tenere in panchina i due giocatori (Babacar e Mazzarani) che avevano segnato tutti e tre i gol della vittoria nel turno precedente contro il Trapani. Luigi Saporito © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

SPECIALETricoloreTurismoEndurance

IN COLLABORAZIONE CON ACI

in Vetrina/1 CARRERA CUP ITALIA

in Vetrina/2 IBIZA CUPRA CUP

DUE PILOTI IN 4 PUNTI

POI NESPOLI E AGAFONOV

Saranno Enrico Fulgenzi e Alberto Cerqui (foto

È sfida a due Fulgenzi­Cerqui nella finale di Monza Ma Giraudi può ancora farcela

GALLI) a contendersi la Carrera Cup Italia 2013

nell’ultimo appuntamento di Monza del 20 ottobre. Dopo le due gare di Misano dello scorso weekend, infatti, il portacolori dell’Heaven Motorsport, grazie ad un primo ed un secondo posto, è balzato al comando della classifica generale precedendo il pilota dell’Ebimotors Centri Porsche Milano di appena 4 punti. La matematica non taglia ancora fuori il torinese Gianluca Giraudi, 3° a 19 lunghezze, ma il pilota dell’Antonelli Motorsport sul tracciato romagnolo è apparso un po’ sottotono. A Monza è atteso un bel duello anche nella Michelin Cup, riservata ai piloti gentleman, dove Alberto De Amicis (Ebimotors Centri Porsche Milano) precede Alberto Scanzi (Krypton Motorsport) e Alex De Giacomi (Mik Events), rispettivamente, di 4 e 10 punti.

Rimonta per due volte e trionfa sotto le stelle: il titolo 2013 è di Pellegrinelli

Sul circuito intitolato a Marco Simoncelli è andato in scena il penultimo appuntamento stagionale con la Seat Ibiza Cupra Cup, il monomarca Seat che regala sempre gare avvincenti e piene di colpi di scena. Non è mancato nemmeno a Misano lo spettacolo, aiutato anche dalla prima gara in notturna vinta con caparbietà da Simone Pellegrinelli (foto PHOTO4). Il driver bergamasco ha rimontato per due volte dalla quinta posizione ed ha trionfato sotto le stelle di Misano. Alle sue spalle un agguerrito Franco Nespoli che ha preceduto il russo Andrey Agafonov. Proprio il russo ha vinto la seconda gara davanti a Simone Pellegrinelli che si è matematicamente assicurato il titolo 2013. Terza piazza per Vladimir Udalenkov, bravo a tenere alle spalle il mai domo Nespoli. Il 6 ottobre a Monza l’ultimo appuntamento stagionale. Matteo Losa

Gaudenzio Tavoni

Busnelli ad un passo dal titolo Con Barri, a Misano, vince gara 2 e stacca Meloni Sr vittorioso in gara 1. Fiato sospeso in Super 2000 SALVATORE TARANTINO

Le braccia alzate dal mu­ retto box. La bandiera a scac­ chi che sventola. Il traguardo dopo una furiosa rimonta, tale da azzerare l’handicap tempo troppo alto, perché troppi era­ no stati i precedenti piazza­ menti a podio. Un’emozione quella vissuta a Misano, al ter­ mine di gara 2 del Campiona­ to Italiano Turismo Enduran­ ce, che vale quasi un titolo per Giancarlo Busnelli, magistral­ mente affiancato da Giacomo Barri, in sostituzione del fido Luigi Moccia, impegnato al­ l’estero da direttore sportivo per guadagnare un prestigio­ so titolo internazionale. Bu­ snelli, ora solo al comando in Super Production, con il terzo posto di gara 1 e la vittoria di gara 2 può guardare al prossi­ mo ed ultimo weekend di Monza consapevole di dover solo amministrare 35 punti di vantaggio sui 40 ancora in pa­ lio. Perché il suo principale ri­ vale, Walter Meloni, affianca­ to da Mattero Ferraresi, dopo una gara 1 vittoriosa anche grazie al minor handicap tem­ po, ha visto poi ammutolire la sua BMW M3 in gara 2 per una panne elettrica. Lo stesso in­ conveniente che in ricorrenza random ha interessato un po’ tutto il gruppo di testa in que­ sta stagione. Per l’indomito al­ fiere della W&D la rincorsa non può ancora dirsi finita lì, ma la statistica lascia minime possibilità pur potendo conta­ re sull’apporto della vettura

gemella che con il figlio Paolo ed Alessandro Bernasconi a Misano ha colto due secondi posti. A fargli compagnia sul podio di Misano, anche Kevin D’Amico e Massimiliano Tre­ soldi, terzi in gara 2, dopo es­ sere stati fermati da un contat­ to in gara 1 quando lottavano per le prime posizioni sulla Se­ at Leon LR della PAI Tecno­ sport. Ancora una volta con­ vincenti sulla Leon in versione Supercopa, Federico e Matteo Zangari hanno colto due quar­ ti posti, con gara 1 in rimonta dal fondo per i problemi al pri­ mo turno di qualifica, subito risolti dai tecnici della Tjemme nei pochi minuti di­ sponibili prima della seconda sessione. Due volte quinto as­ soluto, Gianluca Carboni ha invece siglato il bis per la clas­ se RCZ Cup dove Leonardo Geraci, assente a Misano, si pre se nte r à al l ’ u l t i m o weekend del 6 ottobre, poten­ do comunque gestire 30 lun­ ghezze di vantaggio su Marco Coldani, secondo in gara 1 in coppia con Stefano Caprotti. Sarà invece da fiato sospeso la lotta per il tricolore di Super 2000 che a Misano ha visto le vittorie delle Clio Autostar di Roberto Libè e del leader Istvan Minach. In una Monza più a misura di BMW 320, Fi­ lippo e Massimo Zanin prove­ ranno l’attacco finale. Ma per recuperare quei 15 punti di di­ stacco ed un handicap tempo superiore di 55 secondi, alla coppia Promotorsport servirà un passo sempre da qualifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LONATO ­ QUARTA PROVA

Karting: la Formula 60 a Santo Macaluso Ha 9 anni, è di Palermo

L’arrivo in gara 2 della Seat Leon DTM Motorsport di Giancarlo Busnelli e Giacomo Barri PHOTO4

le classifiche CITE GARA 1: 1) Ferraresi­W.Meloni (BMW M3 SP – W&D Racing) 27 giri in 50’41.180 a 135,068 km/h; 2) P.Meloni­Bernasconi (BMW M3 SP – W&D Ra­ cing) a 0.942; 3) Barri­Busnelli (Seat Leon LR SP – DTM Motorsport) a 22.194; 4) Zangari­Zangari (Seat Leon SC SP – Tjemme) a 59.748; 5) Carboni (Peugeot RCZ Cup SP) a 1’28.675. Giro più veloce n. 7 di Barri­Busnelli 1’46.118 a 143.365 km/h. GA­ RA 2: 1) Busnelli­Barri (Seat Leon LR SP – DTM Motorsport) 27 giri in 50’33.253 a 135,421 km/h; 2) Bernasconi­P.Meloni (BMW M3 SP – W&D Ra­ cing) a 21.574; 3) D’Amico­Tresoldi (Seat Leon LR SP – PAI) a 27.895; 4) Zangari­Zangari (Seat Leon SC SP – Tjemme) a 39.320; 5) Carboni (Peugeot RCZ Cup SP) a 1 giro. Giro più veloce n. 25 di Barri­ Busnelli 1’45.456 a 144.265 km/h. SUPER PRODUCTION 1) Busnelli Giancarlo (Seat Leon Cupra B2.0T DTM) 167; 2) Moccia Luigi (Seat

Leon Cupra B2.0T DTM) 135; 3) Meloni Walter (BMW M3 E46 B3.6 W&d Racing Team) 132; 4) D’Amico Kevin (Seat Leon Cupra B20T TJEmme) 110; 5) Meloni Paolo (BMW M3 E46 B3.6 W&d Ra­ cing Team) 102. SUPER 2000 1) Minach Istvan (Renault Clio RS S 2.0) 137; 2) Zanin Filippo Maria (BMW 320i S 2.0) 122; 2) Zanin Massimo (BMW 320i S 2.0) 122; 4) Libè Roberto (Renault Clio RS S 2.0) 105; 5) Piccin Samuele (Honda Civic S 2.0) 93; 5) Dell’Antonia Romy (Honda Civic S 2.0) 93; . CARRERA CUP ITALIA: 1. Enrico Fulgenzi 144; 2. Alberto Cerqui 140; 3. Gianluca Giraudi 125. IBIZA CUPRA CUP GARA 1: 1) Simone Pellegrinelli in 50’21”943; 2) Franco Nespoli in 50’23”045; 3) Andrey Agafonov in 50’23”681. GARA 2: 1 Andrey Agafonov in 50’03”671; 2 Simone Pellegrinelli in 50’03”913; 3 Vladimir Udalenkov in 50’05”654.

Il Campionato Italiano CSAI Karting ha superato il giro di boa con la 4a prova disputata al Circuito South Garda Karting di Lonato e un altro bel successo di partecipazione con oltre 170 piloti. In pista le categorie KZ2, KF2, KF3, 60 Mini e la Formula 60 ACI/CSAI Karting per la 3a e ultima prova per bambini (8 10 anni). A Lonato in testa alla classifica in KZ2 si è confermato Massimo Dante (Maranello) grazie al 2° posto di gara 1 alle spalle di Francesco Celenta (Energy). In gara 2 ha vinto Massimo Mazzali (Art GP). Anche in KF2 il francese Julien Darras (Tony Kart) ha allungato il vantaggio con un 2° posto in gara 1 dietro Andrea Moretti. In gara 2 successo per Andrea Russo (Kosmic Vortex). In KF3 ha dominato Alessio Lorandi (Tony Kart) in tutte e due le finali incrementando il vantaggio in campionato. Nella 60 Mini in testa si è portato Nicola Abrusci (Tony Kart) con la vittoria in gara 1. Nell’altra finale ha vinto Francesco Pagano (Top Kart). Assegnato il titolo per Formula 60 ACI/CSAI a Santo Macaluso (nella foto al centro), 9 anni di Palermo. Appuntamento al 27 ottobre a Castelletto di Branduzzo (Pavia). Fernando Morandi


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MOTORI REGOLAMENTI

Classe regina, che mosaico tra ufficiali, non ed ex Crt FILIPPO FALSAPERLA

Il vero anno zero del motociclismo do­ vrebbe arrivare soltanto nel 2016, quando sca­ dranno gli attuali accordi tecnici (motori con­ gelati dal 2014) e commerciali (i contratti che legano Dorna e le Case ufficiali), ma già dal­ l’anno prossimo si cominceranno a vedere i pri­ mi frutti della rivoluzione non troppo striscian­ te che l’organizzatore spagnolo ha iniziato nel 2012 introducendo la categoria Crt, ora uffi­ cialmente abolita.

ANDREA CREMONESI

«Ormai il 99% delle risorse è ri­ volta al progetto 2014», rivelava Ste­ fano Domenicali domenica sera a Singapore. E ciò malgrado la Ferrari abbia ancora una remota possibilità di strappare con Fernando Alonso il titolo a Sebastian Vettel e debba difen­ dere il secondo posto nei costruttori dalla Mercedes, staccata di 7 punti. Ma il progetto vet­ tura per il prossimo anno è troppo importante, co­ stituisce una svolta epocale per certi versi simile a quella che nel 1989 riportò in F. 1 i motori aspira­ ti, dopo l’era turbo, strada intrapresa dalla Re­ nault nel 1977 e seguita da tutti all’inizio degli anni ‘80 (malgrado il regolamento consentisse di utilizzare propulsori atmosferici). A 15 anni di di­ stanza si fa il percorso inverso, spingendo pure sull’acceleratore del recupero d’energia che non avrà più quale fonte esclusiva l’impianto frenante.

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Svelato In alto, il motore Renault Turbo 2014 mostrato nei mesi scorsi dalla Casa francese alla stampa

Motore Gli 8 cilindri da 2.400 cmc, protagoni­ sti dal 2006 in poi, finiranno al museo, sostituiti da un 6 cilindri turbo a iniezione diretta di 1.600 cmc. Il nuovo regolamento consente un solo tur­ bocompressore, oltre a un motore elettrico). Si torna poi alla formula consumo, già adottata dal 1984 all’88 (con una riduzione progressiva da 220 a 150 litri): si potranno usare solo 100 chili di carburante (il 35% in meno di ora; oggi non c’è limite, ma di solito non si superano per ragioni di peso i 160). E mentre oggi si possono usare 8 mo­ tori a stagione (dal 9° scatta la penalità sullo schieramento), dal 2014 si scenderà a 5. Recupero energia Il Kers (sistema di recupero dell’energia cinetica) viene sostituito dall’Ers (si­ stema di recupero energia). Al di là del cambio di sigle, la differenza è sostanziale: ora la quantità di energia rinnovabile immagazzinata nell’auto non deve superare i 300 KJ e la massima potenza apportata è pari a 60 kW per un totale di 400 kJ. L’Ers, che recupererà energia termica dal turbo­ compressore oltre che dai freni, consentirà di raddoppiare la potenza (da 60 a 120 kW) e dieci volte le prestazioni. Mentre i motori attuali han­ no più di 750 Cv , quello del 2014 ne avrà circa 600 ai quali aggiungere i circa 160 dell’Ers. La limitazione del carburante e la limitata potenza dei motori, da integrare con quella dell’elettrico. comporterà un diverso modo di intendere i GP con i piloti che dovranno gestire la macchina per arrivare in fondo.

2014 anno zero Nelle auto si cambia strada puntando sul risparmio e sui test per i giovani nelle libere. Nelle due ruote la differenza la farà l’elettronica

Varietà Fermo restando il «parco piloti» — quest’anno tra i protagonisti attuali erano in scadenza di contratto e hanno cambiato moto soltanto Nicky Hayden e Cal Crutchlow, che lo sostituirà alla Ducati — ci sarà invece una gran varietà in fatto di moto e motori. Formalmente scenderanno in pista due «specie» — ufficiali e non ufficiali (ma il nome cambierà) — in realtà molte di più. Mentre le «factory» sono ormai conosciute (4 cilindri di 1000 cmc, in linea la Yamaha, a «L» di 90 gradi Honda e Ducati, cen­ tralina unica ma software liberi), le altre saran­ no molto diverse per caratteristiche e offerta, ma con prerogative che le dovrebbero avvicina­ re alle ufficiali: 12 motori, invece di 5; serbato­ io di 24 litri, 4 in più; gomme specifiche più morbide. Il limite è la centralina, Marelli, iden­ tica alle MotoGP, ma con software preparato dagli organizzatori. Mix Case e team hanno affrontato il proble­

ma da differenti punti di vista. La Honda ven­ derà una copia della sua Rcv (si aggiunge un’al­ tra R) che differisce nella distribuzione (con ri­ chiamo valvole a molle) e cambio tradizionale (non seamless). Yamaha darà invece in affitto i motori attuali del Team Tech3 e, solo per il pri­ mo anno, venderà i telai di Crutchlow. La Du­ cati venderà infine la moto attuale completa. Poi ci saranno le attuali Crt evolute. La trasfor­ mazione dei motori è praticamente libera così Aprilia (ma anche la Kawasaki) metterà le val­ vole pneumatiche agli attuali 4 cilindri. La Ca­ sa di Noale se vorrà utilizzare i propri software a quel punto sarà a sua volta considerata «factory», però essendo all’esordio potrà usare il primo anno 9 motori (come farà anche la Suzuki a partire dal 2015).

IN MOTOGP

IN FORMULA 1

Ricomincia l’era turbo arriva l’Ers, consumi giù del 35%

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Casey Stoner 27 anni, nel mese di agosto ha testato sul circuito giapponese di Motegi la Honda RCV del 2014 MILAGRO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gomme Il cambiamento nei propulsori avrà conseguenze anche sulle gomme. La Pirelli ha chiesto e ottenuto di portare il prossimo anno gomme con mescole leggermente differenti tra anteriori e posteriori per reagire alle grande cop­ pia che sarà offerta dal motore turbo. Test Ci saranno sempre solo tre sessioni di test invernali: la prima (a Jerez) è stata anticipata a fine gennaio (dal 28), le due successive si terran­ no in Medio Oriente. Pirelli preferirebbe Bahrain ad Abu Dhabi, perché con un asfalto più proban­ te, mentre piloti e squadre per ragioni «politiche» sarebbero per la seconda soluzione. Ma, soprat­ tutto, dal 2014 torneranno i test stagionali: sa­ ranno 4, il martedì e il mercoledì dopo altrettante gare (non ancora scelte). Giovani A Singapore i team si sono accordati per una maggiore apertura ai giovani: la prima sessione del venerdì durerà 2 ore invece di una e mezza per invogliare le squadre a far provare gio­ vani piloti che potranno essere sostituiti dai tito­ lari durante la sessione (ora è proibito); per que­ sto la Pirelli metterà a disposizione solo nei primi 30’ un treno in più di gomme. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino FORMULA 1

MOTOGP

PROGETTO FIA

RICEVUTO DA MONTEZEMOLO

Ecclestone: «Dominio Seb finirà»

Lorenzo: «Rossi vecchio? No!»

Aci­Csai dice sì alla Formula 4

Ambasciatore tedesco a Maranello

Il quarto titolo di fila per Sebastian Vettel è ormai una formalità ma nel 2014 sarà un’altra storia. Intervi stato dalla «Bild», Bernie Ecclestone predice un futuro meno roseo per il tedesco della Red Bull. «Il suo domi nio terminerà, forse nel 2014. Avremo nuove macchine, nuovi motori, nuove regole».

«In Italia dite che Valentino Rossi è troppo vec chio? Non è vero, a 34 anni Valentino può essere anco ra competitivo e può vincere il Mondiale. Rossi è troppo talentuoso se gli dico anche il segreto delle mie parten ze non lo batto più». Lo ha detto Jorge Lorenzo, a pochi giorni dal GP di Aragon, a «Tutti convocati» su Radio 24.

Aci Csai in prima fila per lo sviluppo della nuova Formula 4: è quanto emerso dalla riunione della Giunta Sportiva dell’Automobile Club d’Italia. Nel corso dell’in contro è stata approvata la proposta del presidente Angelo Sticchi Damiani di aderire al progetto Formula 4, prima formula propedeutica approvata Fia.

L’ambasciatore della Germania in Italia Reinhard Schäfers ieri è stato ricevuto dal Presidente della Fer rari Luca di Montezemolo e ha visitato gli stabilimenti di Maranello. «Certo — ha detto il diplomatico —, ai tempi di Schumi c’è stato un picco ma il Cavallino rappresenta ancora qualcosa di speciale per i miei connazionali».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

MONDOMOTORI AUTO VA A BENZINA E GAS L’AUTONOMIA TOTALE SUPERA I 1200 KM

n IL NOSTRO GIUDIZIO

La tecnologia La vettura è all’avanguardia è moderna, di estrema efficienza Consumi Sono ridottissimi, con un grande rispetto per l’ambiente

La Adam sa parlare e con il Gpl risparmia

RENATO D’ULISSE

Deliziosa vetturetta cit­ tadina… alt, un momento. E’ vero, la nuova Adam Gpl nasce con vocazione urbana, ma i suoi circa 3 metri e 70 vanno bene anche fuori città dove gli 87 cavalli del 4 cilindri da 1.4 litri potrebbero spingerla fino a 176 km/h. Dunque, l’ultima nata di casa Opel è un’auto eclettica, ottima in città e per i viaggi, soprattutto – eccoci al punto focale – grazie ai van­

OPEL ADAM GPL LA SCHEDA TECNICA Motore 1.398 cmc 4 cilindri a benzina e Gpl Potenza massima 87 Cv­64 kW a 6.000 giri Coppia massima 125 Nm a 4.000 giri Consumo medio 6,9l/100 km (dati casa) Lung./larg./alt. 3700/1720/1480 mm Prezzo 14.870 euro

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Il pieno di gas In alto il rifornimento al distributore di Gpl. Qui sopra il compatto motore 4 cilindri di 1.398 cmc Euro 5 da 87 cavalli

taggi economici e funzionali della doppia alimentazione. L’avviamento è a benzina, poi interviene il Gpl, che costa la metà ed è più ecologico: col CO2 che scende fino a 112 g/ km. Secondo i dati di consumo della Casa (6.9 l/100 km), i 35 litri di gas del pieno, permetto­ no di coprire 500 km con circa 30 e; con il carico di benzina si superano i 1200 km. L’accen­ sione del motore è tradiziona­ le, poi si passa al Gpl in modo automatico o a comando del guidatore. Due, ovviamente, le bocchette di rifornimento, con adattatore europeo; in Italia sono ormai 3.300 le stazioni di servizio che forniscono Gpl. Motore Il 4 cilindri di 1398cmc Euro 5. non è nuovo ma è stato opportunamente trattato con materiali speciali per il Gpl; identica la potenze per le due alimentazioni, 87 Cv – 64 kW a 6000 giri, rap­ porto di compressione 10,5:1, coppia massima 125 Nm a 4000 giri per il benzina, 5 Nm in meno per il gas e così anche per l’accelerazione, 0­100 in 12”9 e 13”2 rispettivamente; docile cambio manuale a 5 marce (arriverà la sesta?) per una guida facile, sicura e di­ vertente in ogni condizione. Nel complesso, una macchina carinissima dentro e fuori, ele­ gante nei brillanti colori, forte­ mente accessoriata, tecnologi­ camente ben dotata: in parti­ colare, fa sensazione nei pro­ fani il sistema multimediale IntelliLink che, in parole molto povere, rende la Adam una macchina parlante, capace di fornire a voce al guidatore col­ legamenti, informazioni e ri­ sposte di vario tipo. In Italia la Adam GPL costa 14.870 e in versione base Jam, 300 in più per il sistema vocale, gratuito nelle più ricche Slam e Glam. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stile Linea, colori, finiture e accessori sono molto brillanti

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Prestazioni Accelerazione decisamente modesta

Abitabilità Scarsa soprattutto nella zona posteriore Bagagliaio È di dimensioni veramente ridotte

ALFA ROMEO 4C LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri in linea turbo di 1742 cmc Potenza massima 240 Cv Coppia massima 350 Nm a 2200­4250 giri/min Peso a vuoto 895 kg Lung./larg./alt. 3.989/1.864/1.183 mm Consumo medio 6,8 l/100 km Emissioni CO2 157 g/km Velocità massima 258 km/h Accelerazione 0­100 km/h 4,5”

L’era

ALESSANDRO GIUDICE

Alfa Romeo offre l’occa­ sione di concedersi il lusso di avere un prototipo in garage: 54.300 euro per un’auto che fi­ la a 258 km/h e passa da 0 a 100 in soli 4,5 secondi. Dopo aver proposto il concept al Sa­ lone di Ginevra 2011 e il mo­ dello definitivo a quello del 2012 (500 auto, polverizzate visto che arrivarono 1.000 ri­ chieste in 10 giorni), Alfa Ro­ meo dà ufficialmente il via alla produzione della 4C, il model­ lo destinato a segnare la futura produzione del Biscione. Lo fa partendo da un investimento importante (100 milioni di eu­ ro) impiegato per sviluppare in profondità le aree tecniche e stilistiche. E di sensazioni forti la 4C ne procura in quantità. Merito soprattutto dell’archi­ tettura del telaio, che si affida a una leggerissima (65 kg) mo­ noscocca in carbonio frutto dell’iniziale collaborazione con Dallara, leader mondiale nella progettazione di auto da corsa. Il progetto, poi sviluppa­ to per intero in Alfa, ha seguito l’input della riduzione di peso, estendendolo a tutte le compo­ nenti dell’auto: dalla carrozze­ ria, realizzata in Smc, un com­ posito che pesa il 20% in meno della lamiera d’acciaio ma è ca­ pace di sopportare indenne i piccoli urti, al motore, il 1750 quattro cilindri (da cui il nome 4C) della Giulietta Quadrifo­ glio Verde dotato però di basa­ mento in alluminio, metallo con cui sono prodotti diversi elementi strutturali del telaio e le campane dei dischi freno (in acciaio, efficientissimi anche sotto sforzo). La somma di tutti questi interventi porta la 4C a pesare meno di 900 kg (895), una soglia straordinaria per un’auto stradale che si compor­ ta come fosse nata per correre.

in un soffio, 130 millesimi di secondo, assecondato dal quat­ tro cilindri turbo, brillante, mai stanco, sempre pronto a erogare potenza, anche dai bassi régimi. Una caratteristica apprezzabile sia in pista sia sul misto delle colline biellesi, do­ ve l’abbiamo provata, sulle quali la 4C si guida come un’auto qualsiasi nella versio­ ne Natural, una delle quattro mappature selezionabili con il tasto Dna (le altre sono Dyna­ mic, più sportiva, All Weather, Il volante della 4C ricorda quello di un’auto da corsa con la corona inferiore piatta per agevolare le gambe del pilota

per condizioni d’asfalto criti­ che, e Race, per girare in pista, senza elettronica), con qualche difficoltà solo in manovra, vi­ sta l’assenza di servosterzo. Interni L’interno è essenziale, con dettagli raffinati, come il volante con la corona inferiore piatta e la cinghia di pelle con cui chiudere la portiera. En­ trarvi è più comodo che uscir­ ne e, seduti, si apprezza la con­ formazione dei sedili, anche se quello di guida è così racing da avere lo schienale fisso. D’altra parte non ci si può aspettare al­ tro da un’auto che esprime la sua matrice corsaiola già dalle forme, piene di rimandi alla storia e alle caratteristiche del Marchio, con superfici scolpite e dinamismo davvero da Sport Prototipo. Dopo aver tessuto le lodi dell’auto, stuzzicato dal­ l’affermazione: «Ma un difetto lo dovrà pur avere questa 4C», un collaudatore di Balocco ha ammesso: «Sì, quello di non volere smettere di guidarla!». Bentornata, Alfa Romeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Agilità e maneggevolezza A

partire dalla grande manegge­ volezza con cui affronta la stra­ da, con cambi di direzione pre­ cisi, senza sbavature, con rollio e beccheggio quasi inesistenti, grazie a un bilanciamento pesi ottimale esaltato dal motore incastonato dietro agli schie­ nali. Eccezionale il cambio a doppia frizione: comandato da due leve solidali al volante, è velocissimo e passa di marcia


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Alfa

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TRA PASSATO E INNOVAZIONE UN’ALTRA SCOMMESSA PER I FRANCESI

IL NOSTRO GIUDIZIO

Pesa meno di 900 kg, è rigida come un’auto da corsa e ha quattro diverse mappature

n IL NOSTRO GIUDIZIO

È tornata la sportiva italiana: ecco la 4C

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Assetto Rapida e precisa nell’inserimento in curva, stabile alle alte velocità

Agilità La perdita di peso (­140 kg) si fa sentire soprattutto alla guida e in particolare tra le curve dove la 308 fila agile e svelta

Motore Pieno ed elastico, pronto alle richieste di potenza Stile Contemporaneo con richiami alla tradizione Alfa Romeo

NO Nuova 308 La sfida Peugeot alla Golf

Sedile guidatore Lo schienale fisso non permette regolazioni personali

Comandi aria Posti nel tunnel centrale, danno fastidio a pilota e passeggero

Visibilità Nulla al posteriore. Il retrovisore interno è inutile

CORRADO CANALI

Arriva la più eccitante Peugeot degli ultimi anni. Ol­ tre a essere più corta (di 3 cm), più stretta (di 2) e più bassa (4 cm), la nuova Peugeot 308 ha forme moderne e ricorda la 208. Le nervature sulla fianca­ ta danno una sensazione di di­ namismo, mentre l’abitacolo si ispira alla 208, con il cruscotto sopra al piccolo volante. Stupi­ sce il contagiri con la lancetta che ruota in senso antiorario.

PEUGEOT 308 1.6 THP LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri da 1598 cmc di cilindrata Potenza 155 Cv a 6.000 giri Lung./larg./alt. 4.253/1804/1.457 mm Velocità max/acc. 0­100 km/h 215 km/h/8”0 Con. medio/emissioni 5,8 l/100 km/ 129g/km Prezzo da 23.700 euro

S

Centro di comando La plancia di della Peugeot 308. Attorno allo schermo centrale sono stati concentrati gran parte dei comandi

La plancia ha forme essenziali e pochi comandi, che si gesti­ scono dallo schermo a sfiora­ mento di 9,7 pollici. I motori A benzina, sono già ordinabili il 1200 cmc a tre ci­ lindri aspirato da 82 Cv e i due 1600 turbo da 125 e 155 Cv. Due anche i 1600 cmc turbo­ diesel da 92 e da 115 Cv, que­ st’ultimo con lo Stop&Start. L’anno prossimo la gamma si estenderà con motori Euro 6: il 1200 cmc turbo a benzina da 110 e 130 Cv e i 1600 cmc e 2.0 BlueHDi cmc, rispettivamente da 120 e da 150 Cv, quest’ulti­ mo abbinabile anche al cambio automatico, così come il 1200 cmc. Quattro gli allestimenti previsti: Access, Active, Busi­ ness e Allure. Di serie La nuova 308 offre sei airbag, ESP, cruiser control con limitatore di velocità e “cli­ ma”. La Active aggiunge il tou­ ch screen, il “clima” bizona e i sensori di parcheggio posterio­ ri, oltre ai cerchi in lega che so­ no di 17” e non di 16” per la ver­ sione più ricca Allure, dotata anche di sensori di manovra anteriori e fendinebbia. I prez­ zi vanno dai 16.900 euro della 1200 VTi benzina Access ai 24.100 euro della 1.6 e­HDi diesel Allure. In fase di lancio, per quest’ultima è offerto il pacchetto con cruise control più radar di distanza e sistema di frenata automatica, oltre ai cerchi in lega da 18” o gli inter­ ni in pelle e Alcantara. Abbia­ mo guidato la 308 nella versio­ ne più potente: spinge forte e con regolarità. Il merito va al minor peso e all’utilizzo della piattaforma modulare, come si nota anche in curva, dove si ha la sensazione di una sportiva. La nuova 308 convince anche in personalità e si candida ad essere una valida alternativa alla VW Golf. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bagagliaio È più grande di oltre 40 litri, ma nella cubatura massima arriva a guadagnare fino a 108 litri Stile Piacevole, ma semplice. Al punto da conquistare subito per la sua sobria eleganza. È un’alternativa alla VW Golf

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Interni Il cruscotto è la parte più originale. La scelta è stata di limitare al massimo i comandi concentrandoli sullo schermo al centro della plancia. Ma si poteva osare un po’ di più Visibilità posteriore Il lunotto per ragioni estetiche è di dimensioni contenute che non agevolano le manovre soprattutto in parcheggio Posto di guida Riprende quello della 208 con volante piccolo e strumentazione non del tutto visibile. Non è il massimo ma va detto però che la scelta è coraggiosa e non convenzionale

MOTO LA CASA AUSTRIACA LANCIA UN MODELLO DA UTILIZZARE SU OGNI TIPO DI PERCORSO

Ktm, con la 250 R facilità di guida e grandi emozioni MARCO SELVETTI

Ktm poco meno di due anni fa ha presentato la Freeri­ de con motore a quattro tempi da 350 cc, avviamento elettri­ co e con una sorprendente fa­ cilità di guida. Oggi affianca a questo collaudato modello la 250 R con motore due tempi, facile da utilizzare in ogni con­ dizione di percorso. Il monoci­ lindrico dispone di 26 cavalli e permette anche a mani poco esperte di trovare subito il giu­ sto feeling. Tecnica L’impianto frenante è stato aggiornato e ora è più robusto. Sono diversi i rappor­

ti del cambio, con minori vi­ brazioni e consumi durante i trasferimenti asfaltati. La stru­ mentazione è più moderna, meglio leggibile e completa delle informazioni principali. Inoltre utilizza nuovi pneuma­ tici Trial­Maxx progettati ad hoc dalla Maxxis, che si pon­ gono a metà strada tra il tassel­

lo delle enduro professionali e le coperture da trial. Ma sono presenti anche differenze di ri­ lievo rispetto alla sorella: il pe­ so inferiore di 7 kg, maggiore altezza da terra del telaio, una regolazione più sportiva della forcella e il monoammortizza­ tore con molla progressiva. La 250 R dunque alza l’asticella delle performance verso l’alto.

KTM FREERIDE 250

Guida Poco rumore e facilità di guida. La 250 R rispetto alla 350 pretende qualcosa in più, ma in cambio offre emozioni superiori e una maggiore effi­ cacia quando si devono affron­ tare ostacoli improvvisi o per­ corsi tecnici.

LA SCHEDA TECNICA Motore Monocilindrico 2 tempi 249 cc Alimentazione Carburatore Keihin PWK 28 mm Potenza e coppia 26 Cv e 28 Nm Telaio Perimetrale in acciaio, piastre in alluminio Peso/interasse/alt. sella 92,5 kg/1.418/915 mm Prezzo 6.555 euro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Guida Sorprende la facilità con cui affronta ostacoli e terreni difficili. Non serve esperienza

NO

Rumorosità Rispetto al motore 4 tempi la R “suona” di più ma non è fastidiosa e non disturba

La Ktm 250 R ha un impianto frenante interamente rivisitato


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MONDIALI DI CICLISMO IN TOSCANA LA CRONOMETRO PROFESSIONISTI l’Analisi DI LUCA GIALANELLA

Crono­show Ma l’Italia deve svoltare Se la velocità parla tedesco

in F.1 (Sebastian Vettel) e ciclismo (Tony Martin), la speranza è tricolore. Ma siamo davvero all’ultima fermata di un viaggio a singhiozzo, che l’Italia non può più accettare. Marco Pinotti, 7° a 37 anni; Adriano Malori, 8° a 25: due nei primi 10 della più veloce crono della storia dei Mondiali, con un podio mai visto per qualità. Pure la Bielorussia, ieri, è stata come noi, ma Kiriyenka e Siutsou corrono per la Sky, in cui la crono è una scelta di vita (sportiva). Firenze si è stropicciata gli occhi quando Martin, Wiggins e Cancellara sono sfrecciati in piazza Duomo. Cronometro da brividi. Ieri il tic-tac, di solito gara noiosa, ha dato spettacolo. Martin non avrà avuto tempo di ammirare le meraviglie della città: forse l’avrà fatto il siriano Nazir Jaser, giunto a un quarto d’ora dal tedesco e 10 km in meno di velocità media (42 contro quasi 53). Pinotti e Malori, purtroppo, sono i due soli cronoman azzurri. Ma ci sono altri pro’, e molti giovani, che, se coinvolti in un progetto, sarebbero pronti. Il problema è nella struttura azzurra, che manca. Nel reclutamento, che non esiste. Nei soldi, che non ci sono. Nei rapporti con i club, troppo sporadici. Nelle gare a cronometro, troppo poche. Nell’inserimento di tecnici veri, aggiornati con le metodologie: e questi invece ci sono, basta guardare al Centro Studi. Pinotti è la chiave per ricostruire l’area cronometro azzurra. Ha competenze ed entusiasmo, e un ottimo rapporto col c.t. Bettini e il Centro Studi stesso. Aspetta la chiamata. E allora sedetevi intorno a un tavolo, parte politica e sportiva. E partite, decisi. Ma sappiate che non ci sarà un’altra chance. I risultati di juniores e under 23, nelle crono di questi Mondiali, lo dimostrano. Lì siamo già nel gruppo delle nazioni che non contano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 PHINNEY SOLO 5° S

Classifica crono elite 1. Tony MARTIN (Ger) km 57,8 in 1.05’36”, media 52,911; 2. Bradley Wiggins (Gb) a 46”; 3. Fabian Cancellara (Svi) a 48”; 4. Kiriyenka (Bie) a 1’26”; 5. Phinney (Usa) a 2’08”; 6. Quaade (Dan) a 2’36”; 7. Pinotti a 2’41”; 8. Malori a 2’51”; 9. Larsson (Sve) a 2’58”; 10. Siutsou (Bie) a 2’59”; 11. Barta (Cec) a 3’07”; 12. Dennis (Aus) a 3’09”; 13. Roche (Irl) a 3’13”; 14. Castroviejo (Spa) a 3’13”; 15. Santos Oliveira (Por) a 3’14”; 16. Vandewalle (Bel) a 3’17”; 17. Porte (Aus) a 3’22”; 18. Gusev (Rus) a 3’28”; 19. Gruzdev (Kaz) a 3’35”; 20. Grabsch (Ger) a 3’41”. Arrivati 77.

S

Albo d’oro: 1994 Boardman 1995 Indurain 1996 Zulle 1997 Jalabert 1998 Olano 1999 Ullrich 2000 Gonchar 2001 Ullrich 2002 Botero 2003 Rogers 2004 Rogers 2005 Rogers 2006 Cancellara 2007 Cancellara 2008 Grabsch 2009 Cancellara 2010 Cancellara 2011 Martin 2012 Martin 2013 Martin

Re Martin III ne DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO cirogazzetta FIRENZE

Linea bianca e dintorni. Tony Martin cerca l’asfalto e si stende con le mani in faccia. Bradley Wiggins sterza verso il podio ed è ancora concentra­ tissimo, al punto che scansa chi gli aveva appoggiato una mano sul braccio. Fabian Can­ cellara si lancia sul traguardo con tutto quello che ha in cor­ po e fa un colpo di reni che sembra un pistard. Sono flash della cronometro dei giganti. E’ appena finita ed è stata fan­ tastica. Tony Martin ha vinto il terzo oro di fila sul campo, co­ me mai nessuno prima. Brad­ ley Wiggins ha strappato nel finale l’argento a Fabian Can­ cellara per l’inezia di 2”. Emozione «E’ stata una vitto­ ria chiara — ha detto il 28enne tedesco dell’Omega­ Quick Step, capace di una me­ dia di 52,9 km/h su 57,86 km: la crono più lunga e veloce della ventennale storia iridata —. Non ho dovuto neanche ri­ schiare nelle ultime curve, gli ultimi 5 chilometri sono stati una specie di celebrazione. Che differenza con la crono­ squadre di domenica, quando con l’Omega abbiamo dato la vita per battere l’Orica proprio sul filo. Sapevo anche che se non fossi caduto, o avessi fora­ to, avrei vinto. Ma non mi aspettavo un margine così. Questo è il punto più alto della mia stagione». Non ci sono mai stati dubbi sulla sua vittoria. Anzi, quasi mai, perché Spartacus­Can­ cellara sembrava davvero vo­ lere riprendere il suo regno e dopo 7,3 km aveva il miglior tempo, seppur per appena 36 centesimi meglio del tedesco. Poi però Martin — che a quel­ la media, correndo da solo, si sarebbe piazzato al quarto po­ sto virtuale nella cronosqua­ dre di domenica scorsa — ha cominciato a divorare l’asfalto e il suo vantaggio si è dilatato fino ai 48” (sullo svizzero) al traguardo. In mezzo, come detto, c’è stato un grande Bra­ dley Wiggins. Mentre l’ameri­ cano d’Italia Taylor Phinney, il quarto incomodo, chiudeva al quinto posto, al di sotto delle attese. Peso A vederli insieme, i tre giganti, quasi veniva un brivi­ do. Anche se non si trattava di un inedito, visto che questo

Tony Martin sfreccia davanti alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze prima di tagliare il traguardo alla media record di 52,911 km/h AP

Tre anni da jet Vola a 53 orari: mai nessuno come Tony Il tedesco schianta Wiggins e Cancellara «Sapevo che ero il migliore, ma non fino a tal punto. Nel finale me la sono goduta»

era già stato il podio, identico, dei Mondiali in Danimarca di due anni fa. Ma Tony Martin non era ancora il dominatore del tempo; soltanto un anno dopo Bradley Wiggins avreb­ be vinto il Tour de France e l’oro olimpico della crono, da­ vanti allo stesso Martin; e Fa­ bian Cancellara, nel frattem­ po, ha firmato un’altra dop­ pietta Fiandre­Roubaix, giusto per gradire… Onore Nei battuti c’è l’orgoglio della grande sfida, prima del disappun­ to della sconfitta. Fa­ bian Cancellara am­ mette: «Ho fatto quello che potevo. L’unica scusa che ho, è la radio che non funzionava. E’ mancata quella spinta, quella mo­ tivazione, quel qualcosa in più.

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Campionati del Mondo di Ciclismo

22-29 Settembre 2013

Mapei a

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23-27 settembre 2013

GALLERIA 25-26

Approfondiamo insieme su www.mapei.it


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

lla storia la scheda TONY MARTIN 28 ANNI, TEDESCO CORRE PER L’OMEGA PHARMA

Nato a Cottbus (allora Germania Est) il 23 aprile 1985, è pro’ dal 2006.

PALMARES Vanta 43 vittorie in carriera, di cui 29 a cronometro: tra queste gli ultimi tre Mondiali, dopo il bronzo 2009 e 2010. Quello di ieri è l’11° successo stagionale. A crono ha conquistato anche l’argento olimpico 2012 a Londra dietro a Wiggins, oltre ai Mondiali a squadre 2012 e 2013 ANSA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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4 gliazzurri

FABIAN 1° AI 7,3 KM

S

I passaggi intermedi

Km 7,3 Cancellara Martin a 36/100 Chavanel a 10” Quaade a 12” Phinney a 12” Wiggins a 15” Pinotti a 21” Malori a 33” Km 24,5 Martin Cancellara a 14” Kiriyenka a 34” Wiggins a 38” Phinney a 55” Quaade a 56” Pinotti a 1’15” Malori a 1’22” Km 42,8 Martin Cancellara a 29” Wiggins a 41” Kiriyenka a 1’02” Phinney a 1’20” Quaade a 1’49” Pinotti a 2’03” Malori a 2’05”

Marco Pinotti, 37 anni, 9 Mondiali ANSA

Adriano Malori, 25 anni, 3 Mondiali BETTINI

Ecco i primi sorrisi Pinotti 7°: «Bene così Ho dato il massimo»

Il bergamasco: «Un grande spettacolo, c’erano tutti» S Malori 8°: «Mi manca esperienza, su quel podio salirò» ORA GARE IN LINEA Oggi Riposo

IL PODIO SEMBRA UNA GIOIELLERIA Da sinistra Bradley Wiggins, Tony Martin e Fabian Cancellara. Un podio così carico di trionfi non s’era mai visto: in tutto 146 vittorie (con 1 Tour, 3 Roubaix, 2 Fiandre, 1 Sanremo), 10 medaglie olimpiche (5 d’oro) e 26 mondiali (15 ori) LAPRESSE

Ma alla fine, ho vinto una me­ daglia, è quello che conta. La gara di domenica? No, fino ad ora avevo pensato solo a que­ sta cronometro». E Bradley Wiggins, forse il più atteso? L’oro che gli man­ cava continua a mancargli, ma concedergli l’onore delle armi è il minimo: dopo il ritiro al Gi­ ro d’Italia e la rinuncia al Tour de France, la stagione poteva andare a ramengo. Invece, l’argento luccica: «Non potevo fare di più. Per questo non ho rimpianti. Ha vinto il migliore e io ho dato il massimo. Sono felice». E comunque ha por­ tato a casa l’oro per la mi­ gliore battuta, a proposi­ to della gara in linea di domenica: «Ehi ra­ gazzi, ne riparlere­ mo. Adesso non riesco neanche ad appoggiare il sede­ re su una sedia».

Gazzetta.it DIRETTA TWITTER E LE INTERVISTE AGLI AZZURRI IN GARA Gazzetta.it vi porta al Mondiale con una diretta permanente su Twitter: la cronaca delle gare, ma anche l’opportunità di interagire con i nostri inviati in Toscana. Online i video e le schede di tutti gli azzurri in gara, oltre che il calendario e i risultati in tempo reale. Guarda i nostri video esclusivi: intervista a Franco Gini, il toscano c.t. della Colombia di Quintana e Uran. E poi le interviste agli azzurri, da Capitan Nibali a Santaromita, da Nocentini a Paolini. E poi Ponzi, Scarponi, Ulissi…

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Domani Ore 8.30 juniores donne Firenze­Firenze (82,8 km) Ore 13 Under 23 Montecatini­ Firenze (173,1 km) Sabato Ore 8.30 juniores uomini Montecatini­ Firenze (140 km) Ore 14.15 elite donne Montecatini­ Firenze (140 km) Domenica Ore 10 Professionisti Lucca­Firenze (272 km)

all’Olimpiade di Londra, qui stavolta i migliori c’erano tutti e penso che sia stato davvero un grande spettacolo».

DAL NOSTRO INVIATO

FIRENZE

La medaglia non è arrivata e non poteva che essere così, viste le forze in campo. Ma l’Italia non è uscita male, anzi, dalla cronometro iridata. Marco Pinotti settimo a 2’41” e Adriano Malori ottavo a 2’51” significano (anche) due atleti nei primi otto, nessun’altra nazio­ ne è riuscita a fare altrettanto. «Sì, non sfigurano a livello mondiale», dice il c.t. Paolo Bettini. Sarebbe già potuto succe­ dere a Valkenburg un anno fa, se Pinotti non fosse caduto quando si stava gio­ cando il bronzo e Malori (10°) non avesse beccato la nuvola di pioggia in stile Fantozzi. Realismo «Il risultato ci sta — com­ menta Pinotti, 37 anni, che deve ancora decidere se continuare anche l’anno prossimo —. Pensavo di chiudere tra il quinto e il decimo posto. Su un percorso così, è anche una questione di struttura fisica, i chili in più dei migliori si fanno sentire. Io ho spinto 365 watt, circa 5,6­5,7 per chilo, significa che ho man­ dato al massimo il mio motore per uno sforzo di quasi settanta minuti, qualco­ sa a cui non siamo abituati. Se il percor­ so fosse stato con più salita, il risultato sarebbe stato migliore. Phinney, per esempio, penso che me lo sarei messo alle spalle. Ma almeno sono arrivato al traguardo con le mie gambe… Questo risultato vale il quinto posto della crono

Prospettive Se quella del bergamasco della Bmc è stata una cronometro in crescendo (era undicesimo al primo in­ tertempo), il ragionamento vale ancora di più per Adriano Malori, che era addi­ rittura 25° dopo i primi 7,3 chilometri. E d’altro canto, per sua stessa ammis­ sione, il parmense della Lampre­Meri­ da, iridato under 23 a Varese 2008, cro­ nometro così lunghe ne ha fatte davve­ ro poche in carriera («un paio al massi­ mo»). Ma la progressione gli ha permesso di recuperare 17 posizioni in 50 chilometri, non poche. «Speravo meglio, perché aspiravo a un posto tra i primi cinque che ho mancato per una quarantina di secondi – spiega Malori —. Ma su queste distanze, i migliori al mondo hanno più esperienza, sono più abituati, ed è un gap che io devo colma­ re. Sono partito relativamente tranquil­ lo, perché la prima parte era quella me­ no congeniale a me, poi ho spinto bene e non ho rimpianti. Penso di essere mi­ gliorato molto quest’anno, ma il mio processo di crescita, a 25 anni, non è certo finito. Io voglio arrivarci, sul po­ dio mondiale che stavolta è stato occu­ pato da quei tre fuoriclasse. Non so quando succederà, ma ci riuscirò». Sembra qualcosa di più di una semplice promessa.

clic

CASA ITALIA IERI USCITA DI 5 ORE: LA SQUADRA PER DOMENICA È ORMAI FATTA

Ponzi e Caruso più vicini alla panchina Il c.t. Bettini oggi dovrebbe dare i nomi dei 9 titolari: «Visconti? Va molto forte, credo in lui» DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI MONTECATINI TERME (Pistoia)

Se dopo avere fatto un al­ lenamento di cinque ore con le salite del Serra e del Matraia, Nibali affronta le scale di corsa facendo i gradini due alla vol­ ta, vuole dire che sta proprio bene. «Avevo fame e rischiavo che chiudesse il ristorante», di­

ce scherzando. Il morale degli azzurri è alto, la condizione buona. Scarponi e Nocentini, compagni di camera, ieri han­ no pure festeggiato il comple­ anno, rispettivamente 34 e 36 anni, e questo ha contribuito a fare gruppo. Loro domenica saranno due colonne portanti della Nazionale di cui probabil­ mente oggi conosceremo le ri­ serve (ma fino a venerdì alle 12 si può ancora cambiare). I due indiziati per la panchina sono Simone Ponzi e Giampaolo Ca­ ruso, anche se sembrano tra quelli con più gamba in questo momento. Visconti dovrebbe essere titolare. Fino a meno di due settimane fa la sua presen­ za in corsa era a forte rischio. Il

c.t. Bettini si aspettava un se­ gnale forte, un successo in In­ ghilterra, che però non è arri­ vato, perché il siciliano della Movistar è caduto nella prima tappa e si è ritirato. Adesso, in­ vece, Bettini dice che «Visconti va molto forte. Ci credo». Donne Ieri c’è stata la prima

Michele Scarponi ieri ha brindato per il compleanno (34°) assieme a Rinaldo Nocentini (36°) BETTINI

ricognizione del tracciato iri­ dato di Fiesole da parte delle due squadre femminili (junio­ res ed élite) guidate dal c.t. Sal­ voldi. Entrambe hanno percor­ so 4 giri del circuito di 16,5 km, pari quasi alla distanza che le ragazze dovranno fare in gara (5 tornate). In particolare per le juniores il tracciato è molto esigente. Tra le élite, Salvoldi

ci. sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ha quattro leader: Longo Bor­ ghini, Guderzo, Ratto e Bronzi­ ni, che è la carta da giocare se la corsa non sarà su ritmi eleva­ ti. «Prepareremo una gabbia per la Vos», ha dichiarato il tec­ nico. Trotto Intanto, nell’ambito delle numerose iniziative col­ laterali legate ai Mondiali, oggi pomeriggio all’ippodromo Se­ sana di Montecatini è in pro­ gramma una corsa di trotto con protagonisti alcuni ex azzurri come Lombardi, Martinello, Moser, Chiappucci e Cassani. Ognuno, in onore del Mondia­ le, correrà con la casacca di una nazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LONDRA SI AGGIUDICA I MONDIALI PISTA 2016 COOKSON È GIÀ DAVANTI A MCQUAID Domani, in un clima gelido, si svolgerà l’elezione del presidente dell’Uci, la federciclo mondiale. Due i contendenti: l’irlandese Pat McQuaid, che è in carica da due mandati, cioè dal 2005, contro lo sfidante, Brian Cookson, presidente della federazione britannica. Intanto ieri il Consiglio direttivo dell’Uci, di cui lo stesso Cookson fa parte, ha assegnato a Londra l’organizzazione dei Mondiali della pista per il 2016. Cookson si è portato avanti.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

PALLAVOLO EUROPEO MASCHILE: QUARTI DI FINALE

4

L’Italia esordiente 13

I NUMERI

volte in cui gli azzurri chiudono l’Europeo tra le prime quattro, a seconda della formula utilizzata nel torneo

26

anni è l’età media dell’Italia, bisogna tornare indietro all’edizione del 1995 dell’Europeo per trovarne una Nazionale più giovane (25 anni e 8 mesi)

22

anni e 5 mesi è l’età di Luca Vettori, uno degli esordienti, il secondo più giovane dopo Mazzone, 21 anni, 3 mesi

11

medaglie continentali (6 ori, 3 argenti e 2 bronzi), l’ultima l’argento a Vienna 2011 (con la finale persa dalla Serbia 1­3)

197

cm virgola 6 l’altezza media degli azzurri la più alta di sempre in un Europeo

82

percentuale d’attacco dell’Italia nel 3° set, 18 palle a terra su 22 attacchi

61

punti di Luca Vettori in questo Europeo in circa due gare e mezzo giocate 100 i palloni giocati di cui 52 messi a terra, più 2 ace e 7 muri

20

set disputati dagli azzurri in questo Europeo 14 vinti e 6 persi. Stesso percorso che fece l’Italia nel 2011 con la differenza che ai quarti battè la Polonia 3­0 (a.a.)

Vettori più Beretta: è semifinale Nonostante gli infortuni travolge la Finlandia ed è ancora fra le prime 4 d’Europa ITALIA FINLANDIA

3 1

(23­25, 25­20, 25­22, 25­22) ITALIA: Kovar 6, Birarelli 14, Vettori 17, Zaytsev 18, Beretta 14, Travica 5; Rossini (L), Giovi, Sait­ ta. N.e. Piano, Parodi, Savani. All. Berru­ to. FINLANDIA: Ma. Oivanen 12, Esko 7, Kunnari 7, Shumov 3, Si­ vula 22, Siltala 10; Kerminen (L), Lehtonen 3, Mi. Oivanen 6. N.e. Terva­ portti, Seppanen, Rajala. All. Sammelvuo. ARBITRI: Bajci (Slk) e Zenovich (Rus). NOTE Spettatori 1450. Durata set: 27’, 30’, 26’, 26’; totale 106’. Italia: battute sbagliate 12, vincenti 6, muri 8, seconda linea 11, errori 19. Finlandia: battute sba­ gliate 16, vincenti 11, muri 8, seconda li­ nea 11, errori 24.

DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI AARHUS (Danimarca)

In semifinale, di nuovo. Dopo l’Europeo 2011 (argen­ to), l’Olimpiade di Londra (bronzo), le Final Six di World League (bronzo). Dopo una se­ rie di infortuni più o meno gra­ vi concentrati in una settimana che avrebbero abbattuto l’au­ tostima di una squadra ben più esperta di questa, con un 3­1 nei quarti con la Finlandia nel­ la partita meno complicata di questo cammino europeo. L’Italia è di nuovo lì, tra le mi­ gliori quattro del continente, per la tredicesima volta della sua storia. Con una squadra ri­ voltata come un calzino (cin­ que sestetti diversi in cinque partite), con una formazione ogni volta nuova che ha impa­ rato direttamente sul campo come si gioca insieme, con la certezza che il ricambio c’è e questo è presente, non futuro. Maturità E’ il presente la rea­ zione dopo un primo set scivo­ lato di mano sul più bello. Co­ me in altre occasioni in questo Europeo gli azzurri sono parti­ ti in vantaggio e si sono fatti ri­ prendere da Sivula (l’opposto finlandese è stato l’ultimo a mollare dei suoi, al di là dei 22 punti) e compagni. E’ il presen­ te Luca Vettori che se non parte bene in attacco ci mette le bat­

Un timeout di Mauro Berruto nella sfida con la sua ex squadra. A fianco una smorfia di Ivan Zaytsev (25) e una mascotte finlandese. Sotto: Thomas Beretta (23), del Modena TARANTINI

tute per risalire fino al 23­24. E’ il presente Thomas Beretta mostruoso ieri in tutto quello che c’era da fare, per quasi tut­ ta la partita ha tenuto il 100 per cento in attacco (solo gli ultimi due difesi), ha murato 4 volte a punto e un’altra decina quasi. Chiamato il primo nel ruolo di titolare al posto di Zaytsev, rici­ clato schiacciatore per i ko di Savani e Parodi, e pronto con una maturità impressionante per il ruolo più decisivo di una squadra. Pronto il secondo a prendersi sulle spalle tutto il peso di responsabilità di chi deve sostituire, causa ricambio generazionale, un certo Ma­ strangelo. «Ci divertiamo a ri­ solvere i problemi, finora ci siamo riusciti» sorride Zaytsev.

clic SETTE AZZURRI SU 14 NON ERANO TITOLARI IN SERIE A­1 (a.a.) Dei 7 titolari della gara contro la Finlandia, 3 azzurri non erano titolari in A­ 1 nell’ultima stagione. Più in generale dei 14 convocati da Mauro Berruto in questo Europeo, 7 non erano titolari, tre centrali addirittura erano protagonisti solo in A­2.

Che attacco Il resto, dopo l’assestamento del primo par­ ziale, è andato a posto. A parti­ re da un Rossini sempre più pesante in campo, a qualche difesa più del solito, a un con­ trattacco spaziale (7 su 8 sono andati a terra). Con picchi im­ pressionanti, a partire da quel­ l’82% di squadra in attacco del terzo set («Il nostro migliore da mesi» applaude Zaytsev). Da un muro che gli otto vin­ centi del tabellino non spiega­ no del tutto, segnate lì non ci sono tutti le volte che i finlan­ desi sono stati costretti a schiacciare e rischiacciare, tortura mentale a cui è soprav­ vissuto il solo Sivula. Un per­ sonalità che si è vista soprat­ tutto nel quarto set, quando la Finlandia è scappata avanti 5­1 nel tentativo di allungarsi al tie­break. «Abbiamo dovuto cambiare i sestetti in ogni par­ tita, è il segnale di una disponi­ bilità mentale che mi riempie d’orgoglio — gongola Berruto —. Cambiando squadre, lan­ ciando giocatori, che mi fa ve­ nire i brividi veder giocare in questo modo, come Vettori, come Beretta. Siamo qua con una squadra che è stata epica, con tutto quello che è succes­ so. Il nostro obiettivo era que­ sto, ora vediamo che effetto che fa giocare in uno stadio di calcio». Si va a Copenhagen, c’è del bello in Danimarca. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA A COPENAGHEN

Ottavi

Sabato sfidiamo la Bulgaria di Placì

Martedì a Aarhus

(a.a.) I quarti di finale dell’Europeo hanno avuto in comune due fattori: sono state sconfitte le prime del giro­ ne eliminatorio e le gare sono termina­ te in quattro set. La Bulgaria di Camillo Placì ha elimina­ to la Germania con 29 punti di Sokolov (il bomber di Trento è anche il bomber di questo Europeo dopo avere elimi­ nato la Polonia negli ottavi). I bulgari sono stati superiori a muro (14­9) e in battuta (13­6), pressoché simile l’at­ tacco (49%­50%). La formazione di Camillo Placì ­ già fra le prime quattro in World League e anche un anno fa all’Olimpiade di Londra se la vedrà in semifinale con gli azzurri di Berruto in un match già visto spesso negli ultimi mesi. La Russia di Sergio Busato (vice alle­ natore del ct Voronkov) supera la Francia a cui non sono bastati i 22 punti di Ngapeth (ex Cuneo passato al

campionato russo), 18 invece quelli di Pavlov e Muserskiy. La Russia ­ anco­ ra una volta ­ ha dominato la gara a muro 12­4 e in battuta 8­3, con l’attac­ co leggermente più basso (42%­45%). La Serbia campione in carica si è im­ posta sul Belgio (che aveva battuto gli azzurri) con il perugino Atanasijevic mattatore con 27 punti. QUARTI: Belgio­Serbia 1­3 (22­25, 25­ 22, 28­30, 18­25), Francia­Russia 1­3 (17­25, 25­17, 22­25, 21­25); Finlandia­ Italia 1­3, Germania­Bulgaria 1­3 (30­ 28, 25­27, 22­25, 20­25). SEMIFINALI: a Copenaghen sabato (ore 15 diretta RaiSport1) Serbia­Rus­ sia; (ore 18 diretta RaiSport1) Italia­ Bulgaria; domenica finali sempre nello stadio di calcio, di solito riservato alla Nazionale danese. TELEVISIONE: Raisport trasmetterà tutte le gare delle final four di Copena­ ghen.

Serbia

3

Danimarca 0

Semifinali

Quarti

Quarti

Ieri a Aarhus

Ieri a Danzica

Serbia

3

3

Russia

Belgio

1

1

Francia

Serbia

3

Ottavi

Taccuino

Martedì a Danzica

DAL 2014/15

Russia

Sarà Lube Civitanova Marche Via alla costruzione del Palas

0 Slovacchia

Russia

Sabato a Copenaghen

Torino: ricorso ancora respinto

FINALE

Domenica a Copenaghen Sabato a Copenaghen

Semifinali

ITALIA

3

Olanda

1

ITALIA

Bulgaria

Finlandia 1

1 Germania

ITALIA

3 Bulgaria

3

(m.g.) Sancito il matrimonio da tra Lube e Civita nova Marche: firmata ieri la convenzione tra il club e il sindaco in vista della costruzione del nuovo palas nei pressi dell’uscita autostradale che ospiterà, dalla sta gione 2014 15 la squadra. Il nuovo impianto (pronto tra meno di un anno) sarà di 4200 posti e costerà 6,5 mi lioni di euro, di cui 2,5 a carico del Comune. La nuova denominazione della squadra sarà Lube Civitanova. .

2 Polonia 3 Bulgaria

(f.t.) Ancora un no per Torino. Dopo il Giudice di Lega e la Caf, anche il terzo grado di giudizio, la Corte Federale, ha respinto il ricorso del Chieri Torino in me rito alla mancata ammissione alla serie A 1 donne. La società però non si ferma qui e sta valutando quale strada percorrere per un ulteriore ricorso; la più vero simile pare il Coni. Ci sono circa 25 persone che a que sto punto si trovano con il posto di lavoro a rischio. TAI MAMMA Tai Aguero è mamma, ieri a Carpi è nato Pietro, pesa 2.9 chili: lei e il papà, Antonio Spaggiari, ringraziano il personale di ostetricia e ginecologia


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

le Pagelle DI MA.PO.

CHE BEL BIRARELLI BERRUTO SUL PODIO

A HANNO DETTO

ITALIA 8 KOVAR 6.5 Stringe i denti, dimentica il male al pollice della mano destra per sostituire l’altro infortunato Parodi. Media abbassata dai 5 errori in ricezione, in una formazione mai provata prima. BIRARELLI 7.5 La partita più bella dell’Europeo per il diversamente giovane di questa Nazionale che diventerà papà a dicembre. A partire dalla doppietta in attacco per il 21 17 che mette in discesa il secondo set e la partita VETTORI 7.5 Se come nel terzo non ha troppi palloni a disposizione, si fa luce in battuta e firma il break 13 10. Impressionante la freddezza con cui affronta le situazioni complicate, vedi per il 16 13 del quarto ZAYTSEV 7 Ha ancora l’occhio nero per lo scontro con Travica con il Belgio, risorge dai 6 errori in ricezione con due muri, tre ace e il 54% in attacco. Gli avversari ormai lo sanno, quando urla prima di tirare è meglio spostarsi

h

IL MIGLIORE

8 BERETTA

Una partita da manuale. Per 3 set e mezzo nessuno lo ferma in attacco (chiude con 9 su 11) e a muro è strepitoso, suoi metà dei muri (4 su 8) dell’Italia in questa gara. Il più continuo anche nel primo set TRAVICA 7 Più sciolto, si vede da come gestisce i 5 (riusciti tutti) tocchi di seconda, sottorete. E non perde mai la trebisonda negli accenni di rimonta dei finlandesi. Dà 28 palloni su 98 ai centrali, ripagato con 20 punti. ROSSINI 7 Deve coprire un’area di ricezione pari a quella di tre liberi e si regala un 38% di perfette. Brilla in difesa: esempio, quella che arma l’8 6 di Kovar nel terzo set. GIOVI S.V. ALL. BERRUTO 8 Di nuovo in semifinale, dopo l’Europeo di Vienna, l’Olimpiade, la World League 2013. Non è un caso FINLANDIA 5.5 Ma. Oivanen 6, Esko 5.5, Kunnari 5, Shumov 5, Sivula 7, Siltala 5.5; Kerminen (L), Lehtonen 5.5, Mi. Oivanen 6. All. Sammelvuo. 6

S

Dragan Travica «Eravamo più tranquilli, sapevamo che era la nostra partita. Ci siamo sentiti più a nostro agio»

S

Cristian Savani «In questo Europeo stiamo attraversando momenti difficili come mai prima, ma questa squadra ha gran carattere»

LA GAZZETTA DELLO SPORT

la Greta, 13 anni, che ha scelto il basket —, Luca si è iscritto al Dams negli anni del Club Italia a Roma: «Ho sempre avuto una passione per cinema e teatro, per l’arte in generale». Per gli impegni sportivi ha messo in pausa gli studi, ma continua ad approfondire: «Ora mi sto con­ centrando sulla letteratura te­ desca». Prima di questo Euro­ peo, con le partite (da dentro o fuori) da titolare, Vettori è pas­ sato dalle giovanili («Grazie a Barbiero e Petrelli, mi hanno insegnato molto»), poi dal Club Italia. «Il primo anno sia­ mo retrocessi alla grandissi­ ma, il secondo è andata meglio

il personaggio LUCA VETTORI

Il martello poeta che voleva lasciare per andare a scuola « Ama l’arte e la letteratura tedesca: «Fino a pochi anni fa gli amici e lo studio erano più importanti, il Club Italia mi ha fatto innamorare del volley»

AARHUS (Danimarca)

Non credete a quell’appa­ renza da freddo. Dice Luca Vet­ tori, 22 anni compiuti ad apri­ le, che è solo questione di te­ nersi le emozioni dentro. «Ho imparato da mettermi in stand by quando devo entrare dalla panchina. Da titolare è difficile rimanere neutrali, non farsi condizionare dalle emozioni». Non si direbbe dai 52 punti (su 100 attacchi) messi a terra fi­ nora, oltre a ace e muri. «Non sono partito benissimo coi fin­ landesi, una volta avrei spento la luce. Qui ho tenuto duro, l’attacco non andava, ma ho provato a fare bene il resto, la battuta e qualche difesa. Per le semifinali dobbiamo ritrovare forza ed energia, ci meritiamo

ancora qualcosa». Non è stato amore a prima vista tra Luca e la pallavolo. C’è voluto tempo, dopo i primi approcci avvenuti 7 anni fa, perché l’attesissimo 22enne di Parma scoprisse che era passione vera. «Giocavo a Piacenza, frequentavo il liceo classico a Parma, ho rotto e mollato tutto. Già da piccolo sarei potuto andare a Cuneo o Macerata, ma per me gli amici, la famiglia e la passione dello studio erano più importanti della pallavolo. All’inizio l’ho vista come una cosa che mi to­ glieva tempo per il resto». Crescita Una vena creativa frutto del Dna — il papà è pittore, la mamma in­ segna italiano e storia al liceo artistico, in fa­ miglia c’è anche la sorel­

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Luca Vettori, 22 anni, nato a Parma, gioca a Piacenza TARANTINI

Ero insicuro, ora sto imparando a non farmi condizionare dalle emozioni LUCA VETTORI OPPOSTO ITALIA

e io tra Vigna di Valle e Roma mi sono innamorato della pal­ lavolo. Ho capito l’importanza degli allenamenti, ho preso il mio ritmo, iniziato ad ambien­ tarmi e a comprendere cosa poteva significare nella mia vita». Con la stessa lucidità che dimostra in campo spiega i progressi, dalla scorsa stagio­ ne da secondo di Fei a Piacenza al posto da titolare per la pros­ sima: «Nelle giovanili non so­ no mai riuscito a fare bene, la cosa sono cambiate quando ho capito che anche ad alto livello posso farcela. Ero molto insi­ curo, dal punto di vista sporti­ vo e umano. Ho trovato sicu­ rezze e autocoscienza, mi sono reso conto che posso farcela». Ora tutta l’Italia lo sa. ma.po. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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BASKET L’AZZURRO PIU’ GIOVANE

DOPING ATLETICA

4 Caso Licciardi

Gentile stellare

I NUMERI

200

gare Nazionale di Juan Carlos Navarro che ha vinto 8 medaglie con la Spagna. Navarro è anche il capo cannoni­ ere di Eurolega con 3201 punti

I big d’Europa «Può sfondare anche nella Nba»

3

Incontro post Europeo con Navarro, Spanoulis e Diamantidis: l’Italia è piaciuta

«

Ha un talento da superstar: mi è piaciuto più di tutti. Azzurri divertenti

«

Bravo, molto bravo. Coach Trinchieri? Di lui penso tutto il bene possibile

«

Euroleghe vinte da Spanoulis, una col Panathinaikos, due, negli ultimi due anni, con l’Olympiacos, e Diamantidis, tutte e tre col Panathinaikos

La vostra squadra era un bel mix. La Grecia? L’era d’oro non è finita

6

JUAN CARLOS NAVARRO 33 ANNI, BARCELLONA

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO CONTICELLO MADRID

Benedizione con sorriso barbuto: «Forte, forte davve­ ro», ripete convinto Vassilis Spanoulis. Pazienza se lui, 31enne stella dell’Olympiacos e della Grecia, per una caviglia destra malconcia non l’ha in­ crociato da vicino in Slovenia: a tutti è bastato poco per vede­ re l’effetto che fa Alessandro Gentile. All’Europeo il 20enne neocapitano dell’EA7 Milano ha stregato i tifosi e pure qual­ che illustre collega. Arrivati a Madrid per il lancio europeo di Nba 2k14, il gioco più famo­ so sul mondo del basket, in tanti hanno parlato di lui e non solo perché, causa in­ fluenza dell’ultimo minuto, non si è presentato all’evento: «Può avere un grande futuro anche in chiave Nba: quello che sarà, dipende soltanto da lui perché le potenzialità ci so­ no» è il vaticinio di Spanoulis. Del resto, i 16 punti di Gentile contro la Grecia e la schiaccia­ ta finale sulla testa di Papa­ nikolaou (con esuberante esultanza a corredo) sembra­ no aver fatto effetto dalle parti di Atene. Talento Pure Dimitris Dia­

mantidis, altra superstar elle­ nica che per scelta non gioca in nazionale dal 2010, ha colto il talento sfacciato e apprezza­ to l’esperimento azzurro: «L’Italia era un bel mix tra i giocatori Nba come Belinelli e i giovani che stanno crescendo bene come Gentile. Io ho visto una bella squadra e un bel tor­ neo», racconta il 33enne capi­ tano del Panathinaikos. L’ami­ co­rivale Spanoulis ha apprez­ zato la coppia «americana» Belinelli­Datome, elogiando pure qualche altro lavoratore di casa nostra: «Bravo Arado­ ri, l’Italia era molto forte in di­ fesa. Potevano fare di più per­

VASSILIS SPANOULIS 31 ANNI, OLYMPIACOS

ché il Mondiale era alla loro portata, ma avranno altre oc­ casioni in futuro». Trinchieri assolto La loro Grecia, fuori da tutto, resta tra le delusioni del torneo e, pri­ ma di picchiettare sui joystick di Madrid, c’è da raccontare il disastro e assolvere Trinchie­ ri: «Non posso valutarlo bene perché non sono stato diretta­ mente allenato da lui, ma di certo non è colpa sua. Abbia­ mo solo pagato gli infortuni e la sfortuna. Tranquilli, l’epoca d’oro del basket greco non è fi­ nita», sentenzia Diamantidis. Non parlategli di ritorno in Nazionale: «Sono sicuro della mia decisione e non la cambio. E poi sono orgoglioso di quello che hanno fatto i miei compa­ gni: ho troppo rispetto del loro impegno per criticarli». A per­ petuare la dinastia di fenome­ ni ancora per un po’ ci penserà Spanoulis: «Del coach penso tutto il bene del mondo — rac­ conta l’Mvp dell’Eurolega 2013 —, non c’è nessun pro­ blema tra noi. Lui ha fatto di tutto per portarci a una meda­ glia e continueremo assieme per riprenderci dopo questo

PER UNDER 18

Mondiale 3c3 Il via a Giacarta Ecco gli azzurri Partono oggi a Giacarta (Ind) i mondiali 3 contro 3 U18. Femminile: Ercoli (Schio), Penna (Reyer), Gambarini e Zandalasini (Geas). Maschile: Benetti (Marostica), Rossato (Casapusterlengo), Terenzi (Pesaro), Zucca (Reyer). CROSARIOL Andrea Crosariol firma in Germania con l’Oldenburg. Taylor parte con Roma per un torneo in Polonia ma resta a rischio taglio.

Premi di miglior difensore d’Eurolega vinti da Diamanti­ dis, più 2 titoli di miglior giocatore delle Final Four

DIMITRIS DIAMANTIDIS 33 ANNI, PANATHINAIKOS

brutto Europeo». Nuova Spagna Pure in Spa­ gna si parla parecchio di alle­ natori dopo il k.o. con la Francia e il bronzo europeo cha sa quasi di delusione, visti in trionfi nel 2009 e nel 2011. Juan Carlos Navarro, in tra­ sferta per un giorno da Barcel­ lona a Madrid, si aggiunge al dibattito e non è mai banale: «E’ vero che Scariolo ha più esperienza, ma penso che Orenga abbia gestito molto be­ ne il gruppo. Anche se sembra che questa squadra non abbia vinto nulla, il risultato è buono in un Europeo di alto livello». Dalle sue parti, i rimpianti per le assenze sono retorica quoti­ diana, ma il 33enne capitano di Barcellona e Spagna, ormai sulla via del recupero dopo l’infortunio, resta un tipo pragmatico: «Non si sa e non si saprà mai se con me, Felipe Reyes e Pau Gasol avremmo fatto meglio. Sono discorsi inutili». Divertente Parlategli, inve­ ce, dell’Italia e vi restituirà un discorso rotondo: «E’ stato di­ vertente davvero vederla, so­ prattutto nella prima fase. Al­ la fine il risultato è così così perché hanno un po’ ceduto alla fine, ma mancavano trop­ pi giocatori importanti». E va da sé che a sbalordire ci abbia pensato un’ala piccola desti­ nata a un domani grande: «Sì, anche a me è piaciuto più di tutti Gentile, giovane ma di grande prospettiva. Senza dubbio sarà una superstar, an­ che in Nba». E il catalano, che conosce bene le difficoltà nel­ l’atterraggio nel basket ameri­ cano, ha un consiglio prezioso da regalare: «Ha un grande carattere e questo può fare la differenza, ma solo se ci sarà anche la fatica e l’allenamen­ to». Meno barba di Spanoulis, ma stesso saggio sorriso da campione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1

Medaglia vinta con la Nazionale da Gentile: quella under 20 nel 2010. Con la seniores era un debuttante

25

punti realizzati da Gentile in nazionale contro la Spagna, il massimo nelle 24 partite in carriera. Ne ha segnati 20 con la Turchia e la Slovenia.

«Figuraccia ma sono pulito» «Il pene finto è mio, ma ora non posso spiegare tutto Noi atleti come macchine» VALERIO PICCIONI ROMA

La prima sorpresa è venuta all’arrivo: niente avvocato, solo la fidanzata. La seconda all’uscita: Devis Licciardi, il siepista varesino che sabato a Molfetta ha rispolverato un classico d’altri tempi delle frodi antidoping, provando senza riuscirci a utilizzare un pene finto con uri­ na «pulita», ha deciso di parlare con i giornalisti. Sputtanato Licciardi ha detto di essersi conge­ dato dall’Aeronautica: d’altronde era una scelta obbligata, sarebbe stato cacciato. Poi ha am­ messo la sua colpa, recintandola però: «sputta­ nato sì», dopato no. Così s’è difeso davanti al vice procuratore antidoping del Coni, Mario Vi­ gna. In attesa che i risultati delle analisi, quella incriminata di sabato e quella post caso di do­ menica, possano dire che la truffa c’è stata, ma il doping no. Macchine e paranoie Però se non sei dopato perché una figuraccia gratuita del genere? Qui Licciardi ha buttato il pallone in tribuna: «Ora è meglio che non risponda». Poi ha usato diverse volte le parole «cure» e «patologie», spiegando di non poter andare oltre e giurando di aver fat­ to tutto da solo, anzi rammaricandosi di aver deluso il suo allenatore, anche lui siepista, An­ gelo Carosi. «Noi siamo macchine. Dobbiamo correre forte e basta. Siamo come un’azienda, giustamente: o produci o vai fuori. C’hai le para­ noie? Sono cazzi tuoi. Sei in cura? Non lo sa nes­ suno, non lo puoi dire perché non devi farti ve­ dere fragile. Soltanto quando sono entrato qui dentro, all’Olimpico, mi sono reso conto di quel­ lo che stavo lasciando. Ho pensato che era il mio so­ gno, correre un giorno al Golden Gala, un sogno che non esiste più». L’atleti­ ca era diven­ tata un’osses­ sione? «Ma no, no: per me era bellis­ simo fare sa­ Devis Licciardi crifici». Fenomeno In realtà Licciardi sembra il prototi­ po dell’atleta medio, che s’ammazza di allena­ menti senza risultati fino a quando non sceglie un’altra strada...«No, quella cosa è arrivata a inizio settembre, l’ho usata solo sabato». E que­ sti suoi miglioramenti boom? In pochi mesi 21 secondi sui 5000 e 16 sulle siepi. «Ma in allena­ mento sono sempre andato forte! Tanti mi dava­ no del fenomeno». Poi in gara, flop. «Esatto, un blocco psicologico». Controllo saltato Sabato a Molfetta sarebbe saltato un altro controllo. Un altro atleta avreb­ be rifiutato di sottoporsi all’esame per un ritar­ do nella comunicazione. Sul piano formale le ragioni sarebbero dalla parte dell’atleta, ma cer­ to è che l’episodio non è proprio da incorniciare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la scheda ALESSANDRO GENTILE 20 ANNI ALA ITALIA E MILANO

Alessandro Gentile, debuttante in Nazionale e all’Europeo, ha chiuso la manifestazione da capo cannoniere degli azzurri a 14.2 di media, sesto assoluto e il più giovane nei top 25 della classifica.

MILANO Alto 2.00, alla terza stagione all’EA7 Milano. Viene da Treviso dove ha debuttato in A nel 2008 FOTO CASTORIA

DALL’INIZIO DEL 2012

Controlli «mirati» dei Nas Positivo quasi il 20 per cento (v.p.) 25 positivi su 140 controlli antidoping dall’inizio del 2012. I dati sono stati ufficializzati ieri e sono relativi all’attività dei Nas, in collaborazione con la commissione competente del ministero della Salute, in base ai nuovi compiti affidati al personale specializzato dal decreto sulle norme procedurali del febbraio 2012. Insomma, i controlli «mirati» pagano: siamo al 17,85 per cento degli esaminati. I positivi vengono da ciclismo, pallamano, sci, tennis e rugby, e riguardano il mondo amatoriale e dilettantistico. Per le sostanze si va dall’epo ai diuretici. Nel bilancio ci sono anche 87 arresti, 100.000 dosi di sostanze vietate sequestrate per 12.000 confezioni


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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VELA A SAN FRANCISCO ASSEGNATO IL TROFEO PIU’ ANTICO

4 ALBO D’ORO S

1870 Magic (Usa) 1871 Columbia (Usa) 1876 Madeleine (Usa) 1881 Mischief (Usa) 1885 Defender (Usa) 1886 Mayflower (Usa) 1887 Volunteer (Usa) 1893 Vigilant (Usa) 1895 Defender (Usa) 1899 Columbia (Usa) 1901 Columbia (Usa) 1903 Reliance (Usa) 1920 Resolute (Usa) 1930 (Usa) Enterprise (Usa) 1934 Rainbow (Usa) 1937 Ranger (Usa) 1958 Columbia (Usa) 1962 Weatherly (Usa) 1964 Constellation (Usa) 1967 Intrepid (Usa) 1970 Intrepid (Usa) 1974 Courageous (Usa) 1977 Courageous (Usa) 1980 Fressdom (Usa) 1983 Australia II (Aus) 1987 Stars & Stripes (Usa) 1988 Stars & Stripes (Usa) 1992 America 3 (Usa) 1995 Black Magic (N.Zel) 2000 Team New Zealand (N.Zel) 2003 Alinghi (Svi) 2007 Alinghi (Svi) 2010 Bmw Oracle Racing (Usa) 2013 Oracle (Usa)

La Coppa è America Oracle completa la rimonta

Spithill e compagni erano sotto 8­1: infilano la nona vittoria e conservano il trofeo LE GRANDI RIMONTE

Lazio, Tomba Orantes: se vincere è storia

LUCA BONTEMPELLI SAN FRANCISCO (Usa)

Il defender ce l’ha fatta. Completando una storica ri­ monta cominciata una setti­ mana fa (quando si trovava sotto di 1 a 8) conserva la Cop­ pa America battendo Emirates Team New Zealand nella rega­ ta decisiva grazie ad una velo­ cità inarrivabile nel risalire il vento. Ci sono 18 nodi, poca corrente, mare piatto e cielo sereno, nel momento della ve­ rità, alle 13 e 15 locali. A Barker tocca il lieve vantaggio di entrare sul campo dal lato di sinistra. Lo sfrutta per tenere il lato sottovento, quello ritenuto migliore. Spithill prova un ag­ gancio, ma è subito chiaro che sarà una partenza lanciata, con i catamarani appaiati. Il colpo di cannone non designa un leader, le prue sono davve­ ro vicinissime. Barker resiste nella posizione migliore e arri­ va in testa alla prima boa. Al­

LA GUIDA

E’ la quinta Coppa per Coutts n. 1 americano Regata 19 Oracle batte Emirates Team New Zealand per 44”. Classifica dopo 19 regate (Oracle è stato penalizzato di 2 punti per la vicenda degli Ac45 le barche che sono servite per la fase preparatoria della Coppa) Team Oracle 9 Emirates Team New Zealand 8. BATTUTI I Kiwi hanno raggiunto la finale di Coppa 6 volte, fra il 1988 e il 2013 e sono stati battuti 4 volte. QUINTA Quinta Coppa rer Russell Coutts (il Ceo di Oracle in questa edizione) che ha vinto il trofeo con 3 continenti: nel 1995 e 2000 (New Zealand) 2003 (Alinghi) 2010 e 2013 Oracle.

l’approccio Spithill rischia il tracollo infilando la prua nel­ l’acqua, rallentando quanto basta a dare una lunghezza di vantaggio a New Zealand. Vantaggio Una lunghezza sulla quale Barker costruisce una poppa perfetta, mante­ nendo intatto il prezioso mar­ gine per tutto il lato. Ma un vantaggio tanto esiguo con­ sente alla fine del lato di sce­ gliere rotte diverse e così av­ viene. I primi due incroci vedo­ no le posizioni rovesciarsi, Oracle è indubbiamente più veloce, il miracolo del suo stu­ pefacente, repentino, miglio­ ramento di velocità un giorno dovrà essere spiegato. Ma in­ tanto la tattica chiamata da Ray Davies su New Zealand può davvero poco. In metà lato Spithill può contare già su un paio di lunghezze di vantag­ gio. Il resto della navigazione è una spaventosa dimostrazione di superiorità tecnica da parte di Oracle, costantemente mol­

La gioia a bordo di Oracle dopo la vittoria nella nona regata. Team New Zealand si ferma a 8 successi, dopo essere stato in vantaggio 8­1 nella serie di finale AFP

to più veloce nel lato che passa alla storia come quello che ha deciso questa regata e che si chiude con il difensore in van­ taggio di 26 secondi. Una le­ zione durissima, quasi 500 me­ tri di distacco che segnano il verdetto conclusivo. In poppa la differenza di velocità non è palese e ci vorrebbe un miraco­ lo, ma in questa edizione (co­ me quando New Zealand in te­ sta qualche giorno fa vide sfu­ mare la vittoria e il trofeo per lo scadere del tempo massimo) i miracoli capitano solo a favo­ re dei padroni di casa. Bis Così non succede niente altro. Spithill bissa il successo di Valencia di 3 anni fa e gode del trionfo, pur arrivato alla re­ gata numero 19. Ellison, il mi­ liardario che finanzia Oracle, esulta ebbro di gioia dal gom­ mone. Se non ce l’hanno fatta i neozelandesi con un vantaggio di 8 a 1 la minaccia è che la Coppa resti americana a lungo.

Fine è quando arbitro fischia, direbbe quel volpone di Boskov. Per questo non c’è nulla di più affascinante della competizione sportiva, della magia e dei brividi di un risultato già apparentemente fissato e che invece cambia padrone in un battito. La Juventus che perde uno scudetto già vinto sotto l’acquazzone di Perugia nel 2000, esaltando la rimonta di quella Lazio che l’anno prima era stata beffata dal Milan; o ancora il pianto di Ronaldo all’Olimpico nel 2002, con il Tricolore dell’Inter che si invola a favore degli arcirivali bianconeri dopo una stagione condotta sempre in testa. La storia dello sport offre mille e mille esempi di destini mutati all’improvviso. Per rimanere al calcio, ma uscendo dai nostri confini, basti ricordare la finale dei Mondiali 1954, con l’Ungheria favoritissima che dopo otto minuti è già in vantaggio 2 0 sulla Germania, ma finirà per perdere 3 2. Tornando a noi e ai nostri eroi, quante volte abbiamo sobbalzato sulla sedia per i fantastici zig zag tra i paletti di Alberto Tomba. Una delle sue imprese più memorabili non è legata ad una vittoria: all’Olimpiade di Lillehammer, nel 1994, vinse l’argento in slalom battuto di soli 15 centesimi da Stangassinger, da cui lo separavano un secondo e 84” dopo la prima manche chiusa dal bolognese al 12° posto.Quante partite nel tennis sono state vinte dal giocatore che ha dovuto annullare match point oppure era sotto due set a zero? La rimonta più famosa resta tuttavia quella di Manolo Orantes nella semifinale degli Us Open del 1976: sotto due set a zero e poi 5 0 nel quarto, finì con il battere Vilas e il giorno dopo travolse Connors in finale. Ribellandosi a un risultato già scritto. Il bello dell’agone.

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LA 35a EDIZIONE INDISCREZIONI SUL FUTURO DELLA REGATA PIU’ FAMOSA DEL MONDO

Saranno ancora catamarani E si resterà a San Francisco La volubilità di Larry El­ lison, secondo uomo più ricco al mondo, è il maggior ostaco­ lo per una previsione sensata sul destino della Coppa Ame­ rica targato Oracle, dopo que­ sta 34a edizione. La certezza è che l’uomo ammette difficil­ mente di essersi sbagliato, quindi immaginare una ridu­ zione di dimensioni e un cam­ bio di sede è un azzardo. Elli­ son non è uomo da «think smaller», pensare in piccolo e tantomeno da compromessi, non lo sarà mai. Catamarano Non sembra in

discussione la scelta del cata­ marano, che garantisce velo­ cità impensabili per i mono­ scafi. Più che a una riduzione delle dimensioni (che auto­ maticamente ridurrebbero le prestazioni) è meglio cercare di immaginare qualche limita­ zione ai materiali (e taluni pa­ rametri di costruzione) che contengano drasticamente i costi insieme garantendo la si­ curezza necessaria all’equi­ paggio. In quanto al luogo, è vero che la Coppa a San Fran­ cisco è stato un disastro a terra (ci si aspettava molto più pub­ blico, soprattutto durante la

Larry Ellison: il signor Oracle e detentore della Coppa

Louis Vuitton Cup) e che gli spazi occupati sono già stati destinati a tutt’altro. San Francisco Ma questo è dipeso più che altro dallo scar­ so numero di partecipanti. Ma è ancor più vero che Larry Elli­ son è profondamente legato a questa Baia, dove vive. Dun­ que certo potrebbe rilanciare, le risorse certo non gli manca­ no, con un progetto completa­ mente nuovo a terra, che po­ trebbe essere il suo vero segno permanente nel territorio do­ ve è cresciuto. Le voci che cir­ colano, per esempio, di un ri­ torno sulla costa orientale (ti­ po Newport), dove la regata è nata e prosperata, sono solo una minaccia infondata. Su un punto la Coppa America non può tornare indietro, sul­ la necessità di avere la televi­

sione. Questa ha bisogno di poter contare sul vento. A San Francisco il vento c’è stabil­ mente. Non sono poi molti i luoghi al mondo ad offrire la stessa caratteristica. Quindi difficilmente la Coppa Ameri­ ca di Larry Ellison traslocherà da qui. Adesso resta da capire quanti saranno i concorrenti e quanti team cercheranno di sfidare il colosso americano. Qualche giorno fa, all’indo­ mani della eliminazione di Lu­ na Rossa, quando Team New Zealand sembrava favorita per la vittoria, Patrizio Bertelli e Prada avevano assicurato ancora la loro presenza, ma quanti saranno gli sfidanti per la prossima edizione? Un que­ sito che porta con se molti dubbi sul futuro della Coppa. l.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Tennis DUE EX NUMERO UNO ALLA RIBALTA PER SPIACEVOLI FATTI DI CRONACA

Quando la moglie picchia il marito Sul ring Becker e la Hingis pedirlo, io misi le mani dietro la schiena e mi lasciai colpire: è stato un orrore. Anche se in quel dramma è sicuro che lo stronzo ero io».

VINCENZO MARTUCCI

twitter@VinceMartucci Una volta si sussurra­ va: «Tra moglie e marito non mettere il dito». Oggi si grida: «Violenza domesti­ ca». Più spesso dell’uomo sulla donna, ma anche vice­ versa. Così confermerebbe­ ro le denunce dei signori Thibault Hutin e Boris Bec­ ker picchiati ripetutamente fra le mura domestiche dal­ le rispettive consorti, Marti­ na Hingis e Barbara Feltus. Parliamo di personaggi no­ ti, belli e famosi: un ex fanti­ no francese, due ex ragazzi prodigio, poi numero 1 del mondo del tennis, e una mo­ della. Parliamo di adultéri che hanno portato a fratture insanabili. Parliamo del li­ mite di molti campioni dello sport incapaci poi di accet­ tarsi da esseri umani comu­ ni, che tornano alla ribalta da protagonisti negativi. Come adesso, via Blick e Bi­ ld, i giornali che hanno rac­ colto confessioni e sfoghi. Tradimento Così conferma, del resto, sin dal titolo, «La vita non è un gioco», la se­ conda biografia di Bum Bum, tuttora il più giovane re di Wimbledon, ad appena 17 anni. Nella quale, forse per rivaleggiare con Andre Agassi e il suo fortunato

Boris Becker oggi ha 45 anni AP

«Open» anche nelle rivelazio­ ni sulla propria vita privata, il tedesco delle Meraviglie, 3 volte campione sull’erba più famosa dello sport in 7 finali, condisce con sesso & scandali i suoi travagliati amori. So­ prattutto il primo, con la bel­ la Babs datato 1993­2000. «L’amore era finito, eravamo diventati due estranei, ci al­ lontanammo, ci ritrovammo 12 giorni dopo a Fisher Island, a Miami, lei era incin­ ta del nostro secondo bambi­ no, Elias, e io la tradii. Stavo vivendo un momento diffici­ le, avevo bisogno di amore, calore e intimità e quando uno non li riceve a casa può

Martina Hingis ha 33 anni AP

Lui accusa Barbara di violenze, lei avrebbe aggredito il consorte succedere che se li prenda al­ trove», racconta Boris sem­ pre innamorato di donne di colore. «Quando, molto tem­ po dopo, seppe che cosa era successo nel bagno di quel ri­ storante e che, da quell’unio­ ne, era nata una bambina, Babs uscì di testa e in più oc­ casioni mi picchiò. Una volta mio figlio, Noah, voleva im­

Aggressione Adulterio (non ammesso) ma più volte de­ nunciato dal marito fu per Martina Hingis, la più giovane n. 1 del mondo, a 16 anni e 6 mesi, e campionessa di 5 Slam di singolare. La coppia, unita ufficialmente in matrimonio il 10 dicembre 2010 a Parigi, si sarebbe ufficiosamente divisa, secondo la Hingis, nel luglio scorso. Comunque sia, lunedì, i due si sono ritrovati nel ver­ bale della polizia cantonale de Schwytz, vicino a Ginevra, in Svizzera, dove Thibault ha de­ nunciato al giornale Blick (ri­ servandosi entro 30 giorni di farlo anche con le autorità competenti), di essere stato percosso dalla ex moglie, dalla madre di lei, l’ex allenatrice Melanie Molitor, e dal suo compagno, Mario, che lo avrebbe colpito con un lettore Dvd. «Sono terrorizzato, la mia educazione m’impedisce di colpire una donna e ho cer­ cato di difendermi. Volevano massacrarmi, sono scioccato, non avrei mai pensato che po­ tessero arrivare fino a questo punto». Chissà quale sarà la versione delle donne, le pre­ sunte violente Martina e Bar­ bara. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ippica DOMENICA SALTI DOC

Ghiaccio SHORT TRACK

Pallamano VENDETTE POLITICHE?

GP Merano con 5 stranieri

Coppa al via C’è Rodigari

Sette presidenti Recupera palle squalificati muore un sub

Domenica sono in 11 al via nel Gran Premio di Merano, la classica degli ostacoli (sono 24) lunga 5000 metri. Cinque gli stranieri al via in questa 74ª edizione: tre cechi, un francese e un tedesco. Come quasi sem­ pre succede la corsa è apertissi­ ma. I più attesi sono i cechi Im­ prezer e Alpha Two che corrono in rapporto di scuderia. Il pri­ mo è finito al posto d’onore nel­ la scorsa edizione nella quale Alpha Two è finito quarto, ed entrambi hanno vinto le due prove di preparazione a Maia. Tutti e due sono allenati da Va­ na Sr a cui manca ancora il col­ po nel GP. La punta dei nostri è Frolon (allenato da Paolo Fave­ ro, che ne ha in pista altri tre) che ha vinto il Grande Steeple d’Europa e la Gran Siepi. Gran Premio di Merano ­ (steeple) ­ m 5000: 1 Alanco (C. Chan); 2 Alpha Two (J. Vana jr); 3 Dar Said (J. Bartos); 4 De­ mon Magic ( J. Myska); 5 Frolon (R. Ro­ mano); 6 Garynella (D. Cottin); 7 Impre­ zer (D. Fuhrmann); 8 Kamikaze de Teille (D. Pastuszka); 9 Luky D’Anjou (K. Na­ bet); 10 Master Silvia (S. Mastain); 11 Zianabaa (S. Dupuis).

Salti sulla pista di Maia GRASSO

Nicola Rodigari, 31 anni REUTERS

Scatta oggi a Shanghai, all’alba italiana, con la prima di quattro prove di Coppa del Mondo, la stagione olimpica dello short track (la seconda la prossima settimana a Seul). La 3a e la 4a tappa, a Torino (7­ 10/11) e a Kolomna, in Russia (14­17/11), varranno come qualificazione per Sochi. Nel­ l’Italia, che punta sul ritorno ai vertici di Arianna Fontana e quindi sulla staffetta femmini­ le, dopo due stagioni di stop «polemico», torna il 31enne Nicola Rodigari (un argento olimpico, un argento e un bronzo mondiali, cinque ori europei). I big subito in gara: dallo statunitense J.R. Chelski alla cinese Wang Meng, dal Ca­ nada praticamente al completo (già annunciata la squadra per Sochi), alle sudcoreane Park Seung­Hi e Shim Suk­Hee. Og­ gi primi turni di 500 e 1500. Il c.t. Bedard schiera Confortola, Rodigari, Lobello (500), Dotti (1500) e, tra le donne, Fonta­ na, M. Valcepina, Viviani (500) e Peretti (1500). A di­ sposizione Viscardi e la Maffei.

Una nuova coda velenosa delle contestatissime elezioni del 29 ottobre che avevano ri­ confermato al vertice della Fe­ derazione Francesco Purromu­ to? Una sorta di punizione a scoppio ritardato per chi era stato dall’altra parte al mo­ mento della conta? Natural­ mente negli ambienti federali si nega questa interpretazione, ricordando che la giustizia sportiva, ha solo applicato le norme a proposito della deci­ sione della disciplinare presie­ duta da Andrea Rossi, che ha sospeso 7 presidenti (Spadaro, Ruozzi, Rossi, Fanelli, Corti, Brunori, Russi) e sanzionato i loro club che avevano ricorso sulla regolarità a Napoli. Pur­ romuto aveva superato Pierlui­ gi Montauti. Domenica, intan­ to, torna al voto il pentathlon moderno dopo il commissaria­ mento, mentre Malagò frena sul caso Aracu, condannato per Sanitopoli: «Non tocca ai 5 stelle decidere se commissaria­ re la Federazione pattinaggio, è il mondo dello sport che deve farlo, qualora fosse il caso».

Il presidente Francesco Purromuto

Golf NEL LAGHETTO A MONTECATINI

Atletica DOPING MONDO (si.g.) Tra gli ultimi casi doping ufficializzati dalla Iaaf, sei mesi di squalifica per un integratore vietato alla francese Alice Decaux, 12”70 nei 100 hs quest’anno e un anno al keniano Andrew Ben Kimutai, 9° lo scorso novembre alla maratona di Torino. La Francia perde i 9 punti dell’atleta nell’Europeo a squadre di Gateshead e passa dal 4° al 5° posto in classifica, superata dalla Polonia. Squali­ ficato per 20 mesi anche il primatista au­ straliano del giavellotto Jarrod Bannister (tre no­shows), dal 19 giugno 2013 al 18 febbraio 2015. Infine cancellati i risultati dall’agosto 2009 della primatista moldava del martello (74.28) Zalina Marghieva, fer­ ma sino al 23 luglio 2015: tesserata per anni in Italia, con Roma Cus Atletica (2009) e Cus Tirreno (2010) ha partecipa­ to anche ai Societari regionali e nazionali, le cui classifiche ora sarebbero da rivede­ re.

Baseball ANCORA GRILLI (m.c.) Pittsburgh appro­ fittando della sconfitta di Washington si guadagna dopo 21 anni di attesa, almeno un posto nello spareggio per la wild card della National contro Cincinnati. Nella ga­ ra decisiva salvezza n.32 di Grilli. MAESTRI VINCENTE (m.c.) Settima vitto­ ria stagionale, terza da rilievo, per Ales­ sandro Maestri in Giappone Il lanciatore degli Orix Buffaloes ha condotto la squa­ dra alla vittoria contro Fukukoa. Tiago Da Silva, neotricolore con San Marino, dal 10 ottobre giocherà in Venezuela con i Leo­ nes di Caracas.

Biliardo Squalifica record 12 anni per combine Dodici anni di squalifica e una sanzione da 40.000 sterline. Il biliardo mette al bando Stephen Lee, n.5 mondiale snooker, reo di aver truccato 7 match. Il 38enne inglese ha manipolato anche un incontro ai Mon­ diali 2009 secondo il giudizio di un tribu­ nale indipendente. Gli illeciti avrebbero consentito a 3 gruppi di scommettitori di guadagnare circa 100.000 sterline. Lee, in difficoltà finanziarie, avrebbe ceduto alle pressioni dei malviventi e accettato di col­ lezionare una serie di sconfitte. Lee ha perso deliberatamente 2 match alla Malta Cup 2008 e truccato 2 incontri ai campio­ nati del Regno Unito 2008 e 1 al China Open del 2009. Infine, ha completato l’opera con il k.o. al 1° round dei Mondiali 2009. «Sono innocente».

Boxe DEBUTTO JOSHUA (r.g.) Il campione olim­ pico di Londra 2012 nei supermassimi, Anthony Joshua debutterà al professioni­ smo il 5 ottobre a Londra contro l’imbattu­ to pugliese Emanuele Leo (8­0). BRONZI GIOVANI (m.moro.) Ad Albena, per i Mondiali Youth e jrs donne, già sicuri 2 bronzi jrs dopo le vittorie nei quarti di Roberta Bonatti (46) su Wohlsemuth (Ger, rsch) e di Irma Testa (52) su Perez (Usa, 3­0); in semifinale contro Jurgarayeva (Kaz) e Ruskykh (Ucr). Tra le Youth scon­ fitte nei quarti Podda (57 kg da Nicolson, Aus) e Desiré Galliì (54 da Nikhat, India).

Ghiaccio Parkinson cerca il pass olimpico

L’ostacolo d’acqua in campo

Un sub di 37 anni è mor­ to in un laghetto del Monteca­ tini Golf Club, sulle colline to­ scane tra Monsummano e Montecatini, dove si era im­ merso per recuperare le palli­ ne finite in acqua. Il sub lavo­ rava per una ditta specializza­ ta, avrebbe accusato un malo­ re appena entrato in acqua: ha fatto in tempo ad uscire dal la­ ghetto e a togliersi parte del­ l’attrezzatura subacquea pri­ ma di cadere a terra privo di sensi. Inutili i soccorsi degli al­ tri tecnici della ditta che si tro­ vavano con lui al golf club. Sull’incidente indagano i Ca­ rabinieri. DUNHILL LINKS Lorenzo Gagli, Matteo Delpodio e Alessandro Tadini scendono in campo nell’Alfred Dunhill Links Cham­ pionship sui tre percorsi scozzesi del­ l’Old Course di St. Andrews, di Carnou­ stie e di Kingsbarns e alla quale pendo­ no parte 168 giocatori. Il taglio avverra’ dopo 54 buche, quando tutte le coppie avranno ruotato sui tre tracciati. Tra i giocatori nel field anche il recente vinci­ tore dell’Open d’Italia Julien Quesne, mentre tra gli amateur illustri anche Gullitt, Crujif, e Bobby Charlton. Monte­ premi 3.700.000 euro.

Da oggi a sabato, il 45° Nebelhorn Trophy di Oberstdorf (Ger), assegna gli ultimi pass olimpici della figura (sei per uomini e donne, quattro nelle coppie, cinque nella danza), in palio per i Paesi che ancora non li hanno conquistati. In campo maschile è il caso dell’Italia, con Paul Parkinson, do­ mani e dopo, chiamato a confrontarsi con 25 avversari. Attesa per il ritorno dell’ex iridata Miko Ando e per il debutto nelle coppie dei turchi Olga Bestandigova­ Ilham Mansiz. Lui, ex calciatore, nella Coppa del Mondo 2002 ha realizzato i gol più importanti nella storia della Nazionale: quello decisivo (al supplementare) per il passaggio in semifinale e una doppietta nella finale vinta per il 3° posto. In tv: diret­ te Eurosport, ore 14.30, 18 e 21.30. CASO PECHSTEIN Comincia oggi a Mo­ naco di Baviera il processo per la causa intentata dalla 41enne tedesca Claudia Pechstein, nove ori olimpici in pista lunga, ai danni di Isu e federazione nazionale per la squalifica­doping di due anni scontata per anomalie nel passaporto biologico. Il Tas e la corte suprema svizzera avevano confermato lo stop. La pattinatrice, difesa da Thomas Summerer, l’avvocato che 17 anni fa fece vincere la battaglia legale del­ la sprinter Katrin Krabbe contro la Iaaf, chiede un risarcimento complessivo di 3,89 milioni di euro. LUTTO TOMASI E’ morto, a 81 anni, Remo Tomasi, olimpico in pista lunga a Cortina 1956 (1500 e 5000) e poi per 30 anni arbi­ tro di hockey ghiaccio (nei giorni scorsi era scomparso anche il «collega» di fi­ schietto Sergio Stella).

Hockey ghiaccio SERIE A (m.l.) Oggi 2° turno di serie A. Al Val Pusteria il 26enne attaccante canade­ se Ryan O’Marra con un recente passato in Nhl: Edmonton (31 match dal 2009 al 2011) e Anaheim (2 nel 2012). Nel Milano (pratiche ok) l’attaccante italocanadese Marcello Ranallo (che aveva dovuto salta­ re l’esordio). Programma (ore 20.30): Re­ non­Milano; Asiago­Val di Fassa; Val Pu­ steria­Valpellice (diff. RaiSport2, ore 23.30); Cortina­Vipiteno. Classifica: Val Pusteria, Asiago, Renon, Cortina 3; Vipi­ teno, Milano, Valpellice, Val di Fassa 0.

Hockey pista Quarti: Italia­Cile (m.nan) Ai Mondiali in Angola a Luanda (22.15, Raisport 2) l’Italia gioca il quarto di finale contro la rivelazione Cile. Gli azzurri, dopo un girone eliminatorio senza scon­ fitte, cercano oggi l’ingresso nella zona medaglia contro i sudamericani, che han­ no eliminato i padroni di casa. Il Cile, gui­ dato da Fernandez e Carmona già visti in A­1 italiana, cerca l’impresa (migliori piaz­ zamenti mondiali i terzi posti nell’80, ’82 ed ’89), l’Italia va a caccia di una medaglia che manca dall’argento 2003. Quarti: Spagna­ Francia (16,30), Brasile­Argentina (18,30), Portogallo­Mozambico (20,30), Italia­Cile (22.15).

Ippica Torino: 13­12­11­10­1 8ª corsa ­ m 1600: 1 Eclisse Domar (M. Smorgon) 1.13.7; 2 Oasis Dream; 3 Oxford Roc; 4 Nilo da Sernaglia; 5 Overmatch Dvm; Tot.: 2,84; 1,56, 1,90, 2,73 (12,83). Quinté: 728,26. Quarté: 94,89. Tris: 36,75. OGGI QUINTÉ A BOLOGNA All’Arcoveggio (inizio convegno alle 15.05) scegliamo Om­ bretta Bar (16), Paradisea Jet (11), Olim­ biast (15), Ortensia Pit (13), Oliver Font (10) e Porfirio Ferm (12). SI CORRE ANCHE Trotto: Montecatini (14.50) e Taranto (14.55). Galoppo: Firenze (15.15).

Olimpiadi Sochi inondata Le intense piogge a Sochi hanno fatto tra­ cimare il fiume che attraversa la città le cui acque ora minacciano gli impianti olimpici. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza anche se la situazione si sta stabilizzando». Inonando anche il centro.

Pallanuoto QUALIFICAZIONI CHAMPIONS A Napoli, nella ritrovata piscina della Mostra d’Ol­ tremare, prima giornata delle qualificazio­ ni di Champions League: Mladost (Cro)­Marsiglia (Fra) 11­10, Sintez Kazan (Rus)­La Valletta (Mlt) 29­5, Carpisa Yamamay Acquachiara­Schuurman (Ola) 18­14. Oggi doppio turno: Marsiglia­Schu­ urman (8.30), Acquachiara La Valletta (9.45), Mladost­Kazan (11); La Valletta­ Schuurman (15), Kazan­Marsiglia (16.15), Acquachiara­Mladost (17.30). MADARAS ITALIANO Prossimo ai 34 an­ ni, l’ungherese Norbert Madaras ha otte­ nuto la cittadinanza italiana. L’attaccante della Pro Recco ha vinto due mesi fa i Mondiali di Barcellona.

Rugby TORNA FOURIE Sabato in Sudafrica­Au­ stralia (ore 17), Bismark Du Plessis partirà dalla panchina. Il tallonatore, espulso per doppio giallo (ma uno era errato) in Nuova Zelanda, resta fuori per scelta tecnica. Come mediano di mischia, al posto di Ruan Pienaar, Fourie Du Preez è titolare per la prima volta dopo due anni.

Scherma Consiglio su Cuomo Il consiglio federale della scherma si riuni­ sce oggi e domani a Roma: sul tavolo an­ che la situazione della spada azzurra do­ po i recenti risultati (zero medaglie ai Mondiali di Budapest, solo Rossella Fia­ mingo tra le prime 16 del mondo) e la pro­ grammazione verso i Giocchi di Rio 2016. Se in un primo tempo la sostituzione del c.t. Sandro Cuomo sembrava certa, con contatti all’esterno (sentito anche Angelo Mazzoni), nelle ultime ore le quotazioni dell’ex spadista azzurro scelto dal presi­ dente federale Giorgio Scarso nel febbra­ io 2009 sono date di nuovo in rialzo.

Tennis VENUS INSISTE a Tok yo (Gia, 2.369.000$, cem), Venus Williams, dopo Azarenka, supera anche Halep (Rom) 4­6 7­5 6­3, e trova a sorpresa la canadese Eugenie Bouchard, che elimina Jankovic (Ser) 7­5 6­2. Vittoria n. 400 di Agniewska Radwanska (Pol): 6­3 6­4 a Cibulkova (Slk). Altri, 3° turno: Kerber (Ger) b. Ivano­ vic (Ser) 6­4 6­2; Safarova (Cec) b. Stosur (Aus) 6­4 6­4; Wozniacki (Dan) b. Ryba­ rikova (Slk) 6­1 6­1. LORENZI E VIOLA A Bangkok (Tha, 567.530 $, cement ), Paolo Lorenzi (n. 85 del mondo) si arrende 6­3 6­2 al 1° turno a Youzhny (20). A Kuala Lumpur (Mal, 875.500), Matteo Viola (n. 140) cede 6­3 6­3 contro il suo primo avversario «top ten», Ferrer (Spa, 4). VAI QUINZI Terzo successo in un torneo Challenger della grande speranza azzur­ ra, il 17enne Gianluigi Quinzi (n. 389 mon­ diale): a Porto Alegre, dopo le qualificazio­ ni, batte 6­3 6­4 Elias (Por, 129). .

FONDO DI ASSISTENZA PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATO

Avviso pubblico Il Fondo di Assistenza per il Personale della Polizia di Stato (L 12 11 1964, n 1279 D P R 29/10/2010, n 244) rende noto che, a seguito della delibe razione del C di A del 15 maggio 2013, ha reso pubbl co un Invito a mani festare Interesse alla procedura di selezione per la sottoscrizione della Convenzione Quadro Aperta con banche e intermediari finanz ari di cui all’art 107 del D Lgs 385/93 o all’elenco un co come previsto da le modifiche in trodotte dal D Lgs 141/2010 al citato D Lgs 385/93, ai fini di tutelare le esigenze degli appartenenti al Ministero dell’Interno Dipartimento di Pub blica Sicurezza ed in particolare del Personale de la Polizia di Stato, ricor rendo all’erogazione di mutui potecari per l’acquisto, la ristrutturaz one e la costruzione dell’abitazione L’avviso è stato pubblicato nella G U U E n 2013/S 147 255896 del 31 luglio 2013 e su la G U R I GARE n 112 del 23 settembre 2013 TS 13BFC15731 Coloro che intendono partec pare pos sono presentare domanda alle condizioni descritte negli atti, disponibili sul sito www.poliziadistato.it (servizi per il cittadino > bandi di gara > Fondo Assistenza > Avviso procedura di selezione per la sottoscrizione alla Con venzione Quadro Aperta con banche e intermediari finanziari per l’erogazione di mutui ipotecari per l’acquisto, la ristrutturazione e la costruzione dell’abi tazione) Le informazioni potranno essere richieste esclusivamente in forma scritta e tramite e mail dipps.fondoassistenzaps@pecps.interno.it (tel 0646572503 fax 0646572360)


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

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ALTRI MONDI

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Il fatto del giorno

_il blitz spagnolo

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it+

Ma la politica su Telecom poteva svegliarsi prima? Il governo sostiene di non essere stato avvertito, così come l’a.d. della società. Ora aumentano i dubbi sulla vendita a Telefonica Sulla faccenda Telecom ci sono due questioni aperte. La prima riguarda il fatto che i da­ ti sensibili del Paese passano per la rete telefonica e la rete è in questo momento in mano a uno straniero. Il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica), cioè i nostri servizi segreti, è già intervenuto ufficialmente su questo punto. Il suo presidente, Giacomo Stucchi, ha detto: la cessione del controllo di Telecom agli spa­ gnoli di Telefonica «pone seri problemi di sicurezza naziona­ le, visto che la rete Telecom è la struttura più delicata del Paese, attraverso cui passano tutte le comunicazioni dei cittadini ita­ liani ed anche quelle più riser­ vate. Faremo una riflessione co­ me Comitato e chiederemo che il direttore del dipartimento delle informazioni per la sicu­ rezza Giampiero Massolo venga a riferire al Copasir sui dettagli dell’operazione». Massolo ha promesso di preparare un dos­ sier sui rischi connessi alla nuo­ va situazione. Il secondo punto riguarda l’evidente conflitto d’interessi in cui si trova Telefo­ nica: la compagnia spagnola è concorrente di Telecom in Bra­ sile e in Argentina e, una volta impossessatasi del controllo, potrebbe chiudere o deprimere le attività latinoamericane de­ gli italiani per sviluppare le pro­ prie. L’unico che ieri ha messo in evidenza questo punto è Luigi Zingales, economista e consi­ gliere d’amministrazione della compagnia, che ha parlato a nome di tutti gli amministrato­ ri indipendenti: «Gli ammini­ stratori indipendenti di Tele­ com Italia lamentano che, an­

non comprende le telecomuni­ cazioni.

2Come si è giustificato l’a.d. Telecom Bernabè nell’audizio­ ne di ieri in Senato?

Il presidente della Telecom Franco Bernabè e Massimo Mucchetti (Pd), membro della Commssione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato, durante l’audizione di ieri ANSA

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I NUMERI

­4,6

la perdita in borsa Giornata sotto pressione per Telecom (­4,67% a 0,57 euro). In Brasile Tim Partecipacoes cede il 4,87%. A Madrid Telefonica a (+0,27%)%

0,14

la chiusura a Milano Chiusura in leggero rialzo per piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che sale dello 0,14%. Lo spread si assesta a 241

cora una volta, la partecipazio­ ne di maggioranza relativa di Telecom venga trasferita a so­ stanziale vantaggio di pochi, senza alcuna considerazione per la maggioranza degli azio­ nisti. È con disappunto che os­ servano come l’ordinamento italiano non contempli stru­ menti di tutela della maggio­ ranza degli azionisti, quando pacchetti in grado di conferire il controllo di fatto finiscono nelle mani di azionisti in conflitto con l’interesse sociale. È questo il caso di Telefonica, un concor­ rente diretto di Telecom Italia in Argentina e Brasile, che rischia di forzare Telecom Italia alla di­ smissione di asset preziosi per il rilancio della società». Questa dichiarazione tocca un altro punto, finora ignorato da tutti, compresi i politici (che ieri si so­ no scatenati in recriminazioni, accuse e il resto del repertorio, piuttosto fariseo): mentre ai tre grandi azionisti venditori, gli spagnoli hanno riconosciuto un consistente sovrapprezzo sul va­ lore dell’azione in Borsa, non godranno minimamente di que­ sto sovrapprezzo gli azionisti del cosiddetto parco­buoi, quel­ li che detengono l’85% delle azioni. Anzi, ieri il titolo in Bor­ sa ha perso un buon 4% perché

agli investitori, evidentemente, non torna del tutto il conto di un’azienda con 70 miliardi di debiti che ne compra una con 40 miliardi di debiti. I piccoli azio­ nisti riuniti nella loro associa­ zione, Asati, reclamano un au­ mento di capitale di tre miliar­ di, da deliberare il prossimo 3 ottobre, per evitare il declassa­ mento a spazzatura del debito da parte delle agenzie di rating, con ulteriore inevitabile crollo della quotazione.

Ha parlato davanti alle com­ missioni Lavori Pubblici e In­ dustria. Dice che è stato colto di sorpresa, non sapeva nien­ te. È incredibile, ma possibile: gli azionisti sono una cosa, l’amministratore un’altra. Cer­ to, ha ragione Marco De Bene­ detti, ex amministratore di Tim, che ieri ha twittato: «Ma­ nagement degno di questo no­ me si dimette se azionista ne preclude operato». Del resto s’è detto ignaro anche Catrica­ là, viceministro allo Sviluppo: «Nessuno ci ha avvertito, lo avessero fatto sarebbe stato meglio».

3Perché, che cosa avrebbe­ ro potuto fare?

Non avrebbero potuto fare ­ e non avrebbero avuto la forza di fare ­ assolutamente niente. Letta, lo ha detto: «Guardia­ mo, valutiamo, vigileremo sul fronte occupazionale, ma bi­ sogna ricordare che Telecom è una società privata e siamo in un mercato europeo». Cioè non sono ammessi aiuti im­ propri.

1Il governo non potrebbe in­ 4 tervenire in qualche modo? Già, c’è il fronte occupazio­ Un tempo esisteva la golden share, o azione d’oro, in mano appunto al governo. Si poteva intervenire nel caso di aziende di interesse nazionale e impe­ dire porcherie. In Francia Sarkozy dichiarò di interesse nazionale persino l’alimenta­ re, per impedire agli italiani di metter le mani sui loro latte e burro. La golden share come la intendiamo noi, invece, c’è stata proibita da Bruxelles, che ci ha invece concesso un “golden power”, più limitato e il cui regolamento è in corso di scrittura. Riguarda però solo difesa e sicurezza nazionale, e

nale...

Telecom ha 84 mila dipen­ denti, 54 mila dei quali in Ita­ lia. Michele Azzola della Sic­ Cgil teme il taglio di 16 mila posti. I sindacati sono preoc­ cupati e hanno chiesto un in­ contro al governo. Ma è poco più che un riflesso condiziona­ to. La palla non è in mano al governo, a meno che il gover­ no non espropri in qualche modo la rete.

5Quanto può valere la rete? Dieci­quindici miliardi.

A TROPPE MODIFICHE

IL CAV: «HO PERSO 11 KG»

Il Pdl attacca «Dimissioni se decade Berlusconi»

S

Femminicidi Il decreto slitterà al 2 ottobre È corsa contro il tempo per l’approvazione del decreto sul femminicidio: alla Camera (nella foto la presidente Laura Boldrini), è stato deciso il rinvio alla prossima settimana dell’approdo in Aula del d.l. per dare più tempo alle commissioni di esaminare i 414 emenda­ menti presentati al testo. Il provvedi­ mento arriverà in Aula per la discussione generale mercoledì 2 ottobre: il decreto deve essere esaminato dal Senato ed è in scadenza il 15 ottobre

Berlusconi è in politica dal ‘94 ANSA

«Sono i giorni più brutti della mia vita. Ho perso 11 chi­ li, uno per ogni anno di galera che mi vorrebbero far fare: 4 per il caso Mediaset e 7 del pro­ cesso Ruby. Sono 55 giorni che non dormo, ma non mollo». Con una confessione shock, Silvio Berlusconi richiama le truppe all’assemblea dei grup­ pi del Pdl e denuncia «un’ope­ razione eversiva ad opera di Magistratura democratica». Risultato: nel Pdl torna prepo­ tente la linea dei «falchi». Se il 4 ottobre la Giunta del Senato voterà la decadenza del Cav, i parlamentari (e i ministri) del Pdl si dimetteranno in massa. Obiettivo: nuove elezioni, sulle quali ieri Berlusconi ieri ha pronosticato: «Ci prepariamo a vincerle». È stato il capogrup­ po dei senatori del Pdl, Renato Schifani, a riproporre quest’ar­ ma che, per Renato Brunetta resta comunque «una scelta in­ dividuale». Mentre il Cavaliere confidava (pare): «Sono sicuro che mi arresteranno». Intanto anche la Lega sarebbe disponi­ bile a uscire di scena, ma Bossi non è d’accordo: «Meglio rom­ pere le palle al governo». Pressione I toni nella coali­ zione di governo sono roventi, perché il Pd reagisce con forza: «Toni incredibili e irresponsa­ bili mentre in Parlamento sia­ mo impegnati nell’approvare le riforme», accusa il segretario, Gugliemo Epifani. Mentre Da­ rio Franceschini, ministro (Pd) per i Rapporti con il Parlamen­ to, attacca: «Se qualcuno pensa che siano forme di pressione, sappia che sono pressioni a vuoto». I grillini, invece, ironiz­ zano: «Si dimettono?», dice il capogruppo al Senato Nicola Morra. «Così entreranno alla Camera e al Senato i primi dei non eletti nelle liste Pdl. Final­ mente un po’ di ricambio!». f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA

notizie Tascabili

Il presidente dell’Iran

Il vicepremier a Chiomonte

Rohani condanna l’Olocausto: «Grave crimine»

A New York: visita anche all’Onu

Sembra una rotta nuova quella che sta tracciando il presidente dell’Iran Hassan Rohani, una rotta che porta ad un inedito avvicinamento all’Occidente. Parlando all’Onu si è detto infatti favorevole a «un negoziato immediato sul dossier nucleare» e a un «accordo quadro con gli Stati Uniti». Quindi un messaggio in inglese: «Porto pace e amicizia dagli iraniani agli americani». Ma soprattutto, contraria­ mente a quanto fatto dal suo predecessore Ahmadinejad, ammette che «l’Olocausto c’è stato ed è stato un crimine riprovevole e condannabile. Ebrei, cristiani o musulmani, per noi è lo stesso».

Alfano al cantiere Tav: «Proteggiamo un’opera che nessuno fermerà»

Letta a Wall Street «I mercati si fidano ma serve stabilità» Prima ha dato il via alle contrattazioni a Wall Street, poi ha parlato al Palazzo di Vetro. Giornata di impegni istituzionali importanti ieri a New York per Enrico Letta. Discutendo della situazione economica italiana ha detto: «Il nostro è un Paese virtuoso, giovane e credibile. Grazie al consolidamento fiscale il debito è sotto controllo. Ho trovato grande disponibilità dei mercati, a patto che ci sia stabilità a partire da quella politica». E nel discorso all’Onu ha ribadito: «La riforma del Consiglio di Sicurezza è assolutamente necessaria per colmare le divergenze tra i vari modelli di riforma: adesso serve maggiore flessibilità».

Ha fatto il giro di Internet il video che mostra un agente coraggioso salvare una donna e i suoi due bambini al Westgate di Nairobi JPEG

Arrestato un inglese

Kenya, al Shabab parla di 137 morti e di gas chimici C’è anche un cittadino britannico di 30 anni tra gli arrestati per la strage di Westgate a Nairobi, mentre al momento non risultano statunitensi. Intanto il gruppo terroristico al Shabab su

Twitter sostiene che i civili morti sarebbero 137, molti dei quali uccisi dai gas chimici utilizzati dalle forze dell’ordine durante l’assedio finale. Per i terroristi il governo avrebbe poi ordinato di far crollare l’edificio con dell’esplosivo per nascondere le vittime. Il ministro dell’Interno, Ole Lenku, ha però confermato che le vittime civili sono 61 e che sotto le macerie si potrebbero trovare solo corpi di terroristi.

«Nessuno fermerà la Tav. Sono qui perché lo Stato protegge quest’opera e le sue maestranze e ne assicura la realizzazione». Parola del vicepresidente del Consiglio, Angelino Alfano, durante un sopralluogo al cantiere di Chiomonte (Torino), dove partiranno gli scavi del maxi tunnel. Alfano ha visitato sia il cantiere, dove lavorano 200 operai circa e che, durante l’estate, è stato colpito da 14 attentati, sia il tunnel della Maddalena, un cunicolo di 220 metri di profondità dentro al quale, in ottobre, si infilerà la «talpa», una maxi­fresa che perforerà la montagna. Intanto la procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati l’europarlamentare (per Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa) e professore di Filosofia, Gianni Vattimo: in agosto si recò nel carcere di Torino in visita a un no Tav arrestato per avere, insieme ad altri, aggredito un poliziotto nel novembre 2010.


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

ALTRI MONDI

BOTTINO DA 1,6 MILIONI

Rubati 44 kg d’oro su volo Air France Maxi colpo all’aeroporto parigino di Roissy Charles de Gaulle: 44 kg di lingotti d’oro, per il valore di 1,6 milioni di euro. sono

Il pm su Parolisi: «Confermate il carcere a vita» Al via il processo d’appello. Il giudice dell’Aquila: «Uccise la moglie». Ma la difesa: «Prove deboli» DANIELE VAIRA

Un tribunale blindato. Numerosi agenti schierati per non fare trapelare indiscrezio­ ni. Salvatore Parolisi è arriva­ to in aula su un furgoncino del­ la polizia penitenziaria e ha imboccato l’entrata laterale. È iniziata così, ieri a l’Aquila, l’udienza in Corte d’Assise d’Appello per l’omicidio di Melania Rea: la donna fu ucci­ sa in un bosco del Teramano, il 18 aprile 2011. Per l’assassinio della moglie, Parolisi è stato condannato, in primo grado, all’ergastolo. E, ieri, il procu­ ratore generale Romolo Como ha chiesto per lui la conferma del carcere a vita senza atte­ nuanti. Dal canto suo la difesa ha annunciato che richiederà l’inserimento di nuove perizie. «Abbiamo chiesto un appro­

stati rubati su un volo in partenza dalla capitale e diretto a Zurigo. Il furto sarebbe avvenuto giovedì scorso nel terminal parigino, a margine del volo della compagnia Hop (filiale di Air France), durante lo scarico di un furgone della compagnia Brink’s contenente 9 casse con 300 chili d’oro.

fondimento di indagini. Ci so­ no dei punti oscuri — le parole dell’avvocato Nicodemo Genti­ le, uno dei due legali di Parolisi — Esiste un contrasto su prove decisive tra i Ris e i giudici, uno dice che ci sono impronte dei piedi, un altro di mani». Senza dubbi In aula c’era an­ che il fratello della vittima, Mi­ chele Rea. «Vogliamo la verità — ha ribadito — ela giustizia. In primo grado tutto questo è arrivato, ma non perché cer­ cassimo un colpevole qualun­ que, volevamo il colpevole ed è stato trovato in Salvatore Paro­ lisi. Come la giriamo la giria­ mo la frittata, tutto porta a lui». Secondo i legali dell’ex

La sentenza potrebbe arrivare lunedì. I familiari della vittima: «Lui, l’unico colpevole»

In alto Salvatore Parolisi arriva scortato al tribunale dell’Aquila per l’udienza d’appello. Sotto con la moglie, Melania Rea, e la figlia ANSA

caporalmaggiore la sentenza potrà arrivare già lunedì. Per il gup di Teramo Marina Tom­ molini, che aveva condannato Parolisi in primo grado, si è trattato di un «delitto d’impe­ to». L’uomo non avrebbe ucci­ so Melania perché stretto in un «imbuto» tra moglie e amante e nemmeno perché lei lo aveva minacciato di rivelare dei se­ greti della caserma. Il caporal­ maggiore avrebbe colpito a morte la moglie perché si era rifiutata di avere un rapporto sessuale con lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL 2015 IN CALIFORNIA

C’è la legge­gomma per i peccati in Rete Gli under 18 californiani possono tirare un sospiro di sollievo: dal 2015, grazie alla «legge­gomma» emanata dal

A SOLLECITO IN AULA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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governatore Jerry Brown, potranno cancellare dalla rete qualunque immagine o commento imbarazzante. Via dunque tutti quegli «errori di gioventù» che in futuro potrebbero compromettere la credibilità sul posto di lavoro o la fiducia della persona amata.

IN RUSSIA DOPO I TRENTA ARRESTI

Putin: «I ragazzi di Greenpeace non sono pirati»

S

«Raffaele non vuole fuggire» A pochi giorni dal nuovo processo d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher, che partirà lunedì 30, il padre di Raffaele Sollecito esce allo scoperto e parla del figlio: «È a Santo Domingo per un breve periodo di vacanza, ma tornerà per il processo. Abbiamo assoluto rispetto delle istituzioni e mio figlio non intende fuggire. Stiamo lavorando senza sosta per dimostrare in aula la sua innocenza»

Il blitz di Greenpeace sulla petroliera russa EPA

Anche il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto ieri sull’arresto dei trenta attivi­ sti di Greenpeace tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro, avvenuto sul rompighiaccio Arctic Sunrise mentre protestavano contro le trivellazioni offshore nell’Artico. Cinque di lo­ ro sono accusati di pirateria, ma a questo pro­ posito Putin ha detto: «Chiaramente non sono pirati, ma formalmente hanno cercato di se­ questrare la piattaforma petrolifera Prirazlom­ naya e hanno infranto una norma del diritto internazionale». Le autorità russe ieri hanno anche diffuso il video degli arresti, particolar­ mente violenti con tanto di spari in acqua di fronte agli attivisti con le mani alzate. Gre­ enpeace ha poi risposto al presidente: «Siamo felici che Putin abbia riconosciuto che i nostri attivisti chiaramente non sono pirati. I nostri climber hanno tentato di arrampicarsi sulla piattaforma petrolifera per attirare l’attenzio­ ne sulla minaccia delle trivellazioni nell’Artico e sul bisogno urgente di affrontare la minaccia dei cambiamenti climatici. È stata una protesta pacifica contro Gazprom, che ambiva a diven­ tare la prima compagnia a estrarre petrolio dal­ l’ Artico».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

ROMPE CON LA LOWELL

ALTRI MONDI

Gere, aria di divorzio Sarà single a 64 anni A 64 anni Richard Gere torna single. Secondo il «New York Post» la star di Hollywood sarebbe vicino al divorzio

dall’attrice Carey Lowell (nella foto) con cui è legato da 11 anni. I due si sono separati già da qualche tempo e sembra che ad incrinare il loro rapporto siano state le troppe «differenze nello stile di vita». Gere e la Lowell si erano sposati nel 2002, due anni dopo la nascita del figlio Homer.

IL CD ESCE IL 26 NOVEMBRE

Ligabue, il ritorno: con «Mondovisione» A tre anni da «Arrivederci Mostro!», Ligabue torna con un nuovo album, «Mondovisione» in uscita il 26 novembre. «Mi

d L’Italia gioca

HA DETTO

S

Carlo Verdone (attore ne «La grande bellezza») «Sono veramente felice, per Paolo e per il film, che ha fotografato un momento di disfacimento, di depressione, di un’Italia in cui, dietro la scenografia, c’è una grande bellezza. È un film molto singolare, molto forte a livello di immagini. Ed è una gran bella notizia, che tira su il morale dal punto di vista culturale e artistico. Ho anche avuto il privilegio di dirlo per primo a Paolo, che ho raggiunto telefonicamente in Brasile. E finalmente ho sentito un Sorrentino leggero»

A SOS TATA NEL MIRINO

agli Oscar con l’asso Sorrentino

S

È «La grande bellezza» il candidato a rappresentare il nostro cinema Le cinque nomination il 16 gennaio FRANCESCO RIZZO

«È Fellini a Las Vegas», sintetizza il Financial Times. E il paragone col maestro, l’idea che sia una «Dolce Vita nei giorni di Berlusconi», come hanno scritto, ricorre nelle re­ censioni de La grande bellez­ za, di Paolo Sorrentino. Ha voglia il regista a dire «ho stu­ diato Fellini, c’è assonanza, ma il suo era un capolavoro, il mio un film»: l’ombra di Fede­ rico vola sulla scelta italiana, resa nota ieri, di candidare La

«

Preferisco partire battuto: tutto quello che viene dopo è guadagnato PAOLO SORRENTINO REGISTA

grande bellezza agli Oscar 2014. Il 16 gennaio sapremo se i tormenti di Jep Gambar­ della, cronista di costume in una Roma decadente e sco­ stumata, entreranno nella cinquina per la statuetta al Miglior film straniero. O no. Roma Il richiamo a Fellini, che di Oscar ne ha vinti cin­ que; la celebrazione, pur am­ bigua, di Roma, per tanti americani e non solo luogo di celluloide più che reale; lo sti­ le di Sorrentino, che esalta l’ampio respiro del cinema: difficile non puntare sul film

presentata la fiction FRANCESCO BRAMARDO TORINO

Oggi Gigi Meroni avreb­ be 70 anni. Il 15 ottobre ne sa­ ranno trascorsi 46 dal tragico incidente: un’auto strappò la vita al calciatore del Torino, destinato ad un futuro di cam­ pione assoluto ancorché perso­ naggio stravagante per i suoi tempi. La Farfalla granata il ro­ manzo intorno a Gigi Meroni di Nando Dalla Chiesa adesso arriva sugli schermi tv grazie alla fiction realizzata dalla Rai, in onda il 21 ottobre su Rai1 e presentata in anteprima al Prix Italia. Una fiction, come ricor­ dano i titoli di coda, con fatti e personaggi liberamente rein­ terpretati, prendendo spunto

che, venduto a maggio in 20 Paesi, negli Usa esce a novem­ bre e per Hollywood Reporter è «un Fellini cinico». Intanto Servillo, che ha recitato Eduardo negli Usa, è stato de­ finito dal Chicago Tribune «un Hackman col fascino di Ma­ stroianni». In Italia, a fine sta­ gione, Sorrentino era 28° ne­ gli incassi (8° italiano), con zuffe tra i critici. Da chi ammi­ rava «l’affresco sulla disillu­ sione di questi anni» a chi pu­ niva una «sceneggiatura gon­ fia di banalità». Il regista, per ora, festeggia: «Faremo di tut­ to per promuovere il film, che racconta un’Italia in cui tutti si scandalizzano ma parteci­ pano a ciò che li scandalizza» Al di là dei paragoni con Felli­ ni, a volte semplificazioni di un film complesso, La grande bellezza era però il solo, vero candidato. Abbiamo vinto gli ultimi Oscar con titoli popola­ ri come Mediterraneo e La vita è bella e ora le alternative era­ no, tra l’altro, Miele, bell’esor­ dio della Golino ma senza l’oro puro di un’altra storia tra vita e morte come Amour, Oscar 2013, o Viva la libertà, con Servillo capo della sini­ stra e suo gemello “matto”. Da vedere, ma distante dai gusti di Hollywood. Ci voleva il thriller La migliore offerta, di Tornatore: 16 milioni di dolla­ ri al box office estero. Non era candidabile perché girato in inglese. La lingua delle sta­ tuette. Non otteniamo una candidatura dal 2006: speria­ mo in Sorrentino. O in Fellini.

Sopra, Servillo e la Ranzi ne La grande bellezza. Sotto, Paolo Sorrentino, 43 anni. Gli Oscar si assegnano il 2 marzo: la candidatura italiana è scelta da una commissione di registi, produttori, attori, giornalisti, docenti ANSA

PER TRE GIORNI «LOVE, MARILYN ­ I DIARI SEGRETI»

La Monroe raccontata in un docu­film A oltre 50 anni dalla morte, Marilyn resta un mito vivissimo: lo celebra e lo esplora «Love, Marilyn I diari segreti», di Liz Garbus, documentario proposto da lunedì al 2 ottobre nelle sale The Space Cinema. Tratto dal volume edito da Feltrinelli «Fragments», appunti, lettere, note di Marilyn ritrovate dal suo insegnante di recitazione Lee Strasberg, vede grandi attrici, da Glenn Close a Uma Thurman, interpretare alcuni degli scritti più provocatori. Si aggiungono contributi, interviste, rari materiali d’archivio e molte registrazioni inedite di una Marilyn sorprendente tra diva e donna.

La locandina del documentario

Il garante: «I bambini non tutelati in tv» La trasmissione «Sos Tata» (nella foto tata Lucia) in onda su La7 finisce nella bufera. Lunedì è stata attaccata dai pediatri che l’hanno definita «diseducativa». Ieri ha parlato Vincenzo Spadafora, il garante per l’Infanzia: «Telecamere che indugiano sul pianto di un bimbo, contesti familiari messi a nudo dalle ingerenze delle telecamere. È un modo di fare televisione che non dimostra attenzione verso i bimbi». Il garante ha chiesto che degli esperti supervisionino le trasmissioni televisive

procuro una frattura durante un concerto e due minuti dopo può vedere la caduta un mio amico di Los Angeles. È ufficiale: siamo tutti in mondovisione». Il singolo che anticipa l’album, «Il sale della terra», ha già ottenuto due milioni e mezzo le visualizzazioni su YouTube .`

SI CAMBIA VINCE VARIAN

«È giornalismo» Il premio va a Google Le notizie arrivano sem­ pre più dai nuovi media, così anche il premio È giornalismo, fondato da Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e dall’imprenditore Giancarlo Aneri, decide di puntare sul­ l’innovazione. A conquistare la 18a edizione è stato infatti Hal Varian, chief economist di Go­ ogle, figura chiave per il moto­ re di ricerca più importante del mondo. «Internet ha cam­ biato il mondo e in questa rivo­ luzione Google ha avuto e con­ tinua ad avere un forte impat­ to nel settore del giornalismo», ha commentato il vincitore, se­ condo straniero a ricevere il premio dopo Bill Emmott. Giancarlo Aneri motiva così la decisione: «I giovani pur­ troppo leggono sempre meno i giornali, siamo convinti che Google possa fare da trait d’union tra il loro mondo così legato a internet e il giornali­ smo di qualità. Google non è un nemico ma un’opportunità da sfruttare». Varian ha rinun­ ciato al premio di 15mila euro, assegnato dalla giuria alle giornaliste Arianna Ciccone e Anna Masera, e Google ha do­ nato una somma equivalente alla scuola di giornalismo Wal­ ter Tobagi della Statale di Mi­ lano per delle borse di studio.

IN TUTTA ITALIA

Al museo gratis: eventi e visite per sabato sera Una notte al museo: ma questa volta il cinema non c’entra, si tratta di una reale possibilità. Sabato, infatti, in occasione delle Giornate europee del patrimonio, sarà possibile visitare, fino alle 24, aree archeologiche, gallerie, tesori statali, gratuitamente. Molti saranno gli eventi organizzati per esaltare le peculiarità storiche, artistiche e architettoniche di ogni luogo. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.beniculturali.it o al numero verde 800/991199.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La farfalla Meroni vola su Rai1 dal libro di Dalla Chiesa, storia di amori, di vita, di miti degli Anni 60, dalla Monroe a Che Guevara. Non manca il calcio nella regia di Paolo Poeti, più da sfondo che protagonista di un feuilleton dove il paron Roc­ co, i radiocronisti Ameri e Ciot­ ti o l’acerbo Agroppi accompa­ gnano la storia di un uomo con debolezze, sogni e passioni. Roya e Pannofino Protagoni­ sti della fiction Alessandro Roya, con la barba tipica di Meroni, Alexandra Dinu (Cri­ stiana, la fidanzata), France­ sco Pannofino (Nereo Rocco) e il torinese Stefano Saccottelli, che interpreta Pino Tricase, il sarto del Torino amico di Me­ roni che confezionava gli abiti disegnati dal calciatore e ne

Sopra il calciatore granata Gigi Meroni, sotto l’attore Alessandro Roya che lo interpreta in tv

raccoglieva le confidenze. Gi­ rata un anno fa in diverse loca­ tion tra cui lo stadio Olimpico (purtroppo si vedono i palchi moderni e le barriere a bordo campo del dopo Torino 2006), piazza Vittorio, Villa Sassi e Pa­ lazzo Marenco in via Pomba, la fiction è lo spunto per ripercor­ rere il clima degli Anni 60, lo spirito geniale e ribelle di un ragazzo che era già oltre con il pallone tra i piedi e nella vita, una farfalla appena sbocciata e ­ come una farfalla ­ con una vita breve ma intensa. Meroni morì a 24 anni, investito sotto casa mentre attraversava la strada insieme al compagno Poletti da Attilio Romero, colui che sarebbe diventato 30 anni dopo presidente del Torino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DA RAI A CUBOVISION

Riecco Freccero: la nuova sfida è la tv on demand Dopo aver detto no a Rai Expo e ad altri prestigiosi incarichi dentro e fuori viale Mazzini, Carlo Freccero è pronto a cominciare una nuova avventura. Oggi l’ex dirigente Rai è atteso alla Casa del Cinema di Roma per la presentazione della nuova offerta Cubovision, la tv on demand di Telecom in ascesa esponenziale di abbonati. Non si sa quale ruolo o incarico avrà l’esperto televisivo all’interno di Cubovision. Certo è che c’è molta curiosità per sapere cosa possa aver convinto Freccero a rimettersi in gioco per il suo primo «incarico» dopo il pensionamento dalla Rai.


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI Oroscopo

23/9 ­ 22/10

21/3 ­ 20/4

21/4 ­ 20/5

21/5 ­ 21/6

22/6 ­ 22/7

23/7 ­ 23/8

Bilancia 8

Ariete 7

Toro 7

Gemelli 7,5

Cancro 6

Leone 7+

IL MIGLIORE Bella Luna per viaggiare, amare, ottenere successo. Il sex è pastoso, la fortuna aleggia, voi lo mettete in saccoccia a tanti.

La giornata è OK per colloqui, viaggi, trattative. La vostra faccia di glutei is very efficac, il sudombelico seleziona, ma colpisce.

Potete incassare e/o investire bene i vostri soldi, oggi. Il lavoro è OK, anche se stressa e chiede scelte responsabili. Modestie suine.

Il morale sale, gli zebedei diventano talmente granitici da spaventare pure un branco di squali tigre. Bene viaggi, p.r. e fornicazione.

Il grosso lo dovete fare da soli, per quanto creatività e fiuto non manchino. I pruriti suini vengono appagati, anche clandestinally.

La Luna sponsorizza il lavoro e gli affari, ampliando il carnet dei vantaggi di vostro appannaggio. Ormoni very ingrifed: ascoltateli.

24/8 ­ 22/9

23/10 ­ 22/11

23/11 ­ 21/12

22/12 ­ 20/1

21/1 ­ 19/2

20/2 ­ 20/3

Vergine 6

Scorpione 6,5

Sagittario 5,5

Capricorno 6

Acquario 7

Pesci 6­

Giornata di probabili inquietudini. Forse economiche. Ma nulla di serio si staglia. Ok amore e lavoro, ma scarsità suine aleggiano.

State calmi. Nel lavoro e nei rapporti: rischiate guai che potrebbero poi farvi mangiare mani e zebedei. E l’ormone è ingovernabile.

La visione apocalittica delle cose non giova. Ergo: scacciatela. E producete, lavorando di fino. Il sudombelico fa la sua figuretta bella.

Creatività e vigore crescono, ma Mercurio e Saturno, in orbita a little sfighed, vi fan sclerare. Il neurone vaga, la fornicazione svaga.

Il lavoro s’incaglia. Non date corda al fratello iroso di Alien che dimora in voi, siate strateghi. Il sudombelico è un po’ apatico.

LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI

DJAMEL MESBAH

La Luna porta disagi. Ma voi superate tutto. Alla faccia di fallocefali e rivali. Sex con poca anima, però. Ma con molto sudombelico.

Il difensore algerino del Parma è nato il 9 ottobre 1984. Per lui ieri una rete contro l’Atalanta. Ha giocato anche con l’Avellino, il Lecce e il Milan

Gazzetta.it

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre FOOTBALL

22.00 VILLARREAL ESPANYOL

IN DIRETTA

3.00

CALCIO

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SAN PAOLO U. CATOLICA

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Qualificazione Mondiale femminile Da Bassano del Grappa (VI) Rai Sport 1

BEACH SOCCER 7.00

20.00 ATHLETIC BILBAO BETIS Liga Fox Sports

20.45 INTER FIORENTINA

8.30

Serie A Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Sky SuperCalcio e MP Calcio

20.45 LAZIO - JUVENTUS

Mondiali. Quarti di finale Da Tahiti Eurosport 2 Mondiali. Quarti di finale Da Tahiti Eurosport

Champions League Twenty20 Dall’India Eurosport 2

Ligue 1 Fox Sports Plus

20.30 VAL PUSTERIA VALPELLICE

11

26

AOSTA

15

19

BARI

14

29

BOLOGNA

15

26

CIELO

VENTI

CAGLIARI

15

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Sole

Deboli

CAMPOBASSO

12

24

CATANIA

14

27

FIRENZE

13

26

GENOVA

20

22

L'AQUILA

9

23

MILANO

17

22

NAPOLI

17

26

Moderati

Rovesci

Forti

Coperto

Molto forti

Pioggia

MARI

Temporali

Calmi

PALERMO

18

29

Neve

Mossi

PERUGIA

12

23

Nebbia

Agitati

24

Il sole oggi MILANO

ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:13

19:14

7:00

19:01

POTENZA

10

REGGIO CALABRIA

17

27

ROMA

14

26

TORINO

16

21

TRENTO

17

25

TRIESTE

17

25

VENEZIA

16

25

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it

VICE PRESIDENTE Roland Berger

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AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni, Carlo Pesenti DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri

17.15

CALCIO: NAPOLI - SASSUOLO

Serie A. Highlights

Serie A. Highlights

18.30 CALCIO: BOLOGNA - MILAN Serie A. Highlights

18.45 CALCIO: CHIEVO - JUVENTUS Serie A. Highlights

SKY SPORT 2

Serie A. Highlights

7.30

Serie A. Highlights

17.45 CALCIO: LAZIO - CATANIA

Serie A

18.15 CALCIO: NAPOLI - SASSUOLO

CALCIO: LIVORNO - CAGLIARI

17.30 CALCIO: UDINESE - GENOA

14.30 CALCIO: CHIEVO - JUVENTUS

Donne Da Oberstdorf, in Germania Eurosport

ANCONA

9.00

Serie A

14.30 NEBELHORN TROPHY

27

17.00 CALCIO: CHIEVO - JUVENTUS

10.45 CALCIO: BOLOGNA - MILAN

PATTINAGGIO

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Serie A

Da Bolzano. Rai Sport 2

12

Nuvolo

Serie A. Highlights

HOCKEY GHIACCIO

ALGHERO

16.45 CALCIO: BOLOGNA - MILAN

Da Milano. Rai Sport 2

PGA European Tour Da St. Andrews, Scozia Sky Sport 2

Ieri

Serie A Highlights

17.30 CAMPIONATI ITALIANI

18.00 CALCIO: SAMPDORIA - ROMA Serie A. Highlights

16.35 CALCIO: PARMA - ATALANTA

TIRO A SEGNO

14.30 ALFRED DUNHILL LINKS CHAMPIONSHIP

A CURA DI

Legenda

Danza Da Oberstdorf, in Germania Eurosport

SAN FRANCISCO 49ERS ST. LOUIS RAMS

GazzaMeteo

Serie A Highlights

21.30 NEBELHORN TROPHY

NCAA Sky Sport 2

NFL. Sky Sport 3

RUSSIA - IRAN

16.30 CHENNAI SUPER KINGS - SUNRISERS HYDERABAD

21.00 MONTPELLIER RENNES

Coppie. Da Oberstdorf, in Germania Eurosport

GOLF

SPAGNA EL SALVADOR

CRICKET

Supercoppa Primavera SportItalia

2.30

16.15 CALCIO: BOLOGNA - MILAN

18.00 NEBELHORN TROPHY

VIRGINIA TECH GEORGIA TECH

Serie A. Highlights

GOLF: ITALIAN OPEN PGA European Tour. Da Torino

10.30 AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE Gara 2 Da Hockenheim, Germania

Oggi Ancora alta pressione sulla nostra penisola con prevalenza di bel tempo, ampiamente soleggiato, al Centro e al Sud. Più nubi invece al Nord, specie nei settori alpini orientali con qualche possibilità di pioggia, soprattutto in Friuli. Trieste

Trento Aosta

13 24

Torino

14 25

15 27

Milano

Venezia

15 25

VIDEO

VIDEO

Punizione show: in Germania si usa l’inganno

Fa motocross nel metrò di Mosca Stephan rischia

Una performance da veri attori quella messa in atto dai giocatori del Rot Weiss Essen, squadra di quarta divisione tedesca, durante il match contro il Wattenschied. Punizione dal limite, in 6 sulla palla, serie di finte e la rete. Il gol porta la firma di Benedikt Koep. La performance in video spopola su internet

Fanatico del motocross si lancia per le scale e per i corridoi nelle stazioni della metro di Mosca. Riprende le sue imprese con la helmet cam e poi le mette online sul web. Il ragazzo, che si chiama Stephan, sta diventando famoso. Cerca però di mantenere segreta la sua identità: se identificato, rischia una denuncia

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

L'alta pressione mostra dei deboli cedimenti al Nord, specie sui rilievi orientali, infatti piogge e locali temporali, nel corso della giornata, raggiungeranno il Friuli, il Trentino e il Veneto settentrionale. Prevale il bel tempo altrove.

Cede la pressione sull'Italia. Molte nuvole al Nord e dal pomeriggio piogge e locali temporali raggiungono le Alpi orientali e occidentali. Cieli nuvolosi o parzialmente nuvolosi anche al Centro ma senza precipitazioni. Soleggiato al Sud.

17 25

16 26

Bologna

Genova

15 27

Ancona

19 23

Firenze 16 26

Perugia

18 25

12 24

L’Aquila 10 22

ROMA

15 27

Campobasso

Bari

11 23

Napoli

16 27

16 27

Potenza 10 22

Cagliari

Catanzaro

19 28

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Palermo

Reggio Calabria 18 29

20 30

Catania 20 29

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Il sole domani MILANO

La luna ROMA

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Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120­5067 CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14­12­2011

La tiratura di mercoledì 25 settembre è stata di 330.113 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

5 set.

12 set.

20 set.

27 set.

COLLATERALI *con DVD Holly e Benji N. 1 d 2,30 ­ con libro Lauda vs Hunt d 14,29 ­ con DVD Ken il Guerriero N. 5 d 3,29 ­ con Ferrari Build Up N. 4 d 11,29 ­ con DVD Benigni Cult N. 6 d 11,29 ­ con I Classici dell’Avventura N. 9 d 8,20 ­ con Lucky Luke N. 10 d 5,29 ­ con DVD Pokemon N. 18 d 11,29 ­ con Lamborghini Collection N. 12 d 6,29 ­ con Pesca Magazine N. 7 d 5,29 ­ con Passione Rally N. 24 d 14,29 ­ con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 40 d 11,29 ­ con Michel Vaillant N. 43 d 4,29 ­ con I Love Travel N. 51 d 5,29 ­ con SportWeek d 3,10

PROMOZIONI

ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali ­ Tel. 02.99049970 ­ c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania E 2,00; Argentina $ 9,00; Austria E 2,00; Belgio E 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro E 2,00; Croazia Hrk 15; Egitto E 2,00; Francia E 2,00; Germania E 2,00; Grecia E 2,00; Irlanda E 2,00; Lux E 2,00; Malta E 1,85; Monaco P. E 2,00; Olanda E 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole E 2,00; SK Slov. E 2,20; Slovenia E 2,00; Spagna/Isole E 2,00; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Thailandia THB 190; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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