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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero numero 28 Anno
ROMA E ZEMAN: SUICIDIO Esonero in vista (Blanc o Giampaolo?) dopo il 42 del Cagliari all’Olimpico 3 Zdenek Zeman, 65 anni EIDON
PALOMBO, CECCHINI, CENITI, PUGLIESE, CALABRESI PAG. 1415
INTER ALLENAMENTO OK
Kovacic show Maglia e calcio senza paura Il 10 nel destino BOVOLENTA, DI FEO, TAIDELLI PAG. 89
LA PRESENTAZIONE SUPERMARIO DOMANI SERA IN PANCHINA CONTRO L’UDINESE
BALOSFIDA «SE SEGNO
La grinta del nuovo acquisto: «Sono qui per vincere da protagonista. Punto al Mondiale con El Shaarawy» Galliani: «Balotellate? Non ce ne saranno»
Ferrari F138 Una rossa ALL’INTER chiamata ESULTO» Speranzosa GARLANDO, PASOTTO, ROMANI, SCHIANCHI, VELLUZZI, BRUSA DA PAG. 2 A PAG. 6
3 Mario Balotelli, 22 anni,
Montezemolo l’ha ribattezzata così. Muso liscio e pance corte
in divisa e con maglia Milan ieri a San Siro REUTERS
ALLIEVI, CREMONESI, PERNA, PIOLA PAGINE 262729
ALL’INTERNO IL POSTER
ilCommento
OBBLIGATA A VINCERE di UMBERTO ZAPELLONI
Fuori c’è tanta nebbia, dentro tanta passio ne e tantissimo orgoglio. La nuova Ferrari nasce con l’atmosfera giusta tra il commos so omaggio all’Avvocato Agnelli e lo sguar do rivolto al futuro come consiglia una cele bre frase di Steve Jobs: «Mettiamoci a inven tare il domani invece di preoccuparci di ciò che è accaduto ieri». L’ARTICOLO A PAGINA 23
TENNIS ITALIACROAZIA 11
Davis: Seppi risponde a Cilic Oggi il doppio
9 771120 506000
30 2 0 2>
MARTUCCI A PAGINA 37
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
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David Beckham chiarisce: «Devolverò il mio ingaggio ai bambini: i miei»
JUVENTUS L’ULTIMO COLPO
L’ANTICIPO STASERA (20.45)
Anelka spinge: «Scudetto e Champions»
C’è Il Catania fra il Napoli e il primo posto
ARCHETTI, CONDO’, OLIVERO PAG. 1011
CARUSO, MALFITANO, G.MONTI PAG. 1213
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
PRIMO PIANO
DI LUIGI GARLANDO
Da Mario a Kovacic è merito di Galliani
identiKit & CARRIERA
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Tanto è un gioco
Balotelli, c’è
Ha speso e obbligato l’Inter a reagire Ora il dirigente può tornare tifoso Con l’orgoglio della mamma dei Gracchi, ieri ha presentato il suo ultimo gioiello: Mario Balotelli. Da domani potrà tornare a coltivare la sua vera indole, quella di sedicente ultrà. Potrà scomporsi sul seggiolino e snodarsi come un polipo, forte di una nuova leggerezza, dopo un mercato da protagonista. Il vero top player (o top dealer, se preferite) è stato lui: Adriano Galliani. Ha cominciato e finito in ossequio alla mission aziendale: contenere e ringiovanire. Da Saponara a Salamon, ideale per risalire la corrente. Un’eccezione per rimpiazzare prodotti Acerbi con usato sicuro (Zaccardo), soprattutto il colpaccio: Balotelli. La Brianza è piena di fabbrichette saltate in aria per non aver saputo convertirsi nella crisi. Quando non puoi più permetterti 25 milioni per Quaresma, diventa più difficile vendere (Sneijder) e comprare (Paulinho). Il monzese Galliani è sembrato il vecchio artigiano che si apre alle nuove tecnologie per non restare indietro. Si è adeguato a ragionar di prestiti, scambi, tagli, spalmature come non doveva quando il portafoglio di Berlusconi sembrava infinito. Ma senza rinunciare al prestigio e all’autorevolezza. Con la cravatta gialla di sempre, simbolo della continuità di una tradizione fastosa. È entrato nelle sale nobili del Real come se avesse dovuto comprare Ronaldo, invece doveva solo farsi prestare il vecchio Kakà. Ma al mercato del pallone, soprattutto ad alto livello, il prestigio, la tradizione, l’arte di sapersi muovere e soprattutto i rapporti maturati negli anni, le conoscenze buone, pesano non meno dei soldi. Per questo, forse, l’abile, ma meno introdotta dirigenza juventina, non è andata oltre il «cinese» Anelka. Per questo invece Galliani, coniugando esperienza e nuova ingegneria di mercato, ha piazzato il capolavoro: Balotelli, miglior giovane in fiore, a 20 milioni, rosicchiando in pochi giorni 17 milioni alle pretese degli sceicchi, rateizzando la spesa in 5 comode rate, come diceva Aiazzone, strizzando pure lo stipendio di Mario (1,5 milioni in meno). Il ritorno di immagine e sponsor ammortizzerà ulteriormente la spesa. Il tutto grazie a un pressing da Gattuso, senza mai mollare l’osso. La stessa tenacia che lo ha portato in Brasile nelle prime ore di mercato per cercare di recuperare in fretta (Pato, Robinho) il tesoro da reinvestire. Se con simile tempestività e tenacia l’Inter avesse coltivato in loco l’affare Paulinho, probabilmente sarebbe andata in modo diverso e comunque non avrebbe scoperto solo il 29 gennaio che il brasiliano ha una moglie che non lo lascia partire, con il conseguente affannato, seppur felice, finale di mercato. In fondo, Galliani ha fatto bene anche ai cugini: l’acquisto di Balotelli e l’enorme risonanza hanno sciolto le inibizioni di Moratti che, stuzzicato nell’orgoglio, ha risposto con una raffica (Schelotto, Kuzmanovic, Kovacic) che ha impallinato anche le remore di bilancio. E qui sì che i suoi mercanti si sono mossi da Inter, andando a prendere un gioiello (Kovacic) che faceva gola a molti, con un blitz chirurgico. Così Galliani, direttamente e indirettamente, si è apparecchiato il miglior derby che la sua anima di ultrà potesse augurarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Al Milan per vincere da protagonista E contro l’Inter se segno, esulto» «I tifosi nerazzurri mi fischieranno. Io però sarò rossonero a lungo» Galliani: «Non vedremo balotellate» MARCO PASOTTO MILANO
Per essere un potenziale candidato alla Camera o al Senato, come lo vedrebbe Berlusconi, è uno che parla poco. E un’oratoria ridotta all’osso si addice meglio a un calciatore che a un politico. Gli interventi di Mario Balotelli superano raramente i trenta secondi, ma le parole sono quelle giuste per toccare le corde della gente rossonera. Cose come sogno, onore, orgoglio, gol nel derby. A proposito di sogni: in due mesi si è passati da quelli — negati — di Berlusconi («Io di notte non sogno Balotelli»), a quelli — reali — di Mario: «E’ tan-
to tempo che volevo giocare in questa squadra, il Milan è sempre stato un sogno». Momento onirico anche per Galliani: «Mario è un sogno di lunghissima data. Non si creavano mai le premesse giuste. Quando dicevo che al 99,5% non era possibile, non si trattava di scaramanzia: era davvero una cosa molto difficile. E’ stata una delle trattative più complicate della mia carriera. Hanno provato a soffiarcelo fino all’ultimo, ma ero molto concentrato e determinato, e alla fine l’ho portato nella sua squadra del cuore. Ed è un’operazione che non c’entra nulla con la campagna elettorale. Il mercato di gennaio esiste dalla notte dei tempi...». Stesso obiettivo Galliani, essen-
do un esperto comunicatore, per descrivere Balotelli non utilizza solo il Milan: «Siamo orgogliosi di aver riportato in Italia il centravanti della Nazionale». Quindi un giocatore di cui beneficerà tutto il movimento calcistico italiano. I pro-
grammi a breve termine, comunque, non cambiano. Ad Allegri non sarà chiesta la luna solo perché ora c’è SuperMario: «L’obiettivo è lo stesso fissato in estate: andare in Champions. Lo scudetto? I punti dalla Juve sono tanti, ma non si sa mai, con la divina provvidenza...». Dalle speranze alle certezze: «Le balotellate? Spero di non doverme-
IL C.T. AZZURRO A RIVOLTA D’ADDA PARLA ANCHE DI ICARDI: «L’AZZURRO DEVE ESSERE UNA SCELTA. PER ORA NON LO CONVOCO, IN FUTURO VEDREMO»
Prandelli lo carica: «Che coppia con El Shaarawy» DAL NOSTRO INVIATO
DAVIDE ROMANI RIVOLTA D’ADDA (Cremona)
«Ringrazio Mancini». Parla di tutto Cesare Prandelli nell’incontro con i giovani a Rivolta d’Adda, casa dell’amico Emiliano Mondonico. Spazia dal mercato al razzismo, fino ai possibili convocati in Nazionale. Ma il suo primo pensiero è per Mancini e la sua scelta di lasciar tornare in Italia Mario
Balotelli: «Non ha ostacolato la trattativa. Questo dimostra che Roberto ha a cuore il bene di questo ragazzo». E scherza sui comportamenti spesso sopra le righe di Balo: «Da noi in Nazionale ha sempre avuto un comportamento esemplare. Non ha mai avuto tempo per fare qualcosa di particolare vista la brevità dei raduni. Siamo obbligati ad aiutarlo, ha 22 anni e grandi potenzialità». E rispetto alla nuova coppia
d’attacco del Milan, Prandelli non ha dubbi: «È una coppia che ha grande potenzialità e prospettiva vista l’età. Per l’Italia è sicuramente un vantaggio che possano lavorare insieme». Il c.t. non ha nemmeno dubbi sui pilastri della sua Nazionale che nel club non sembrano avere la giusta considerazione: «De Rossi? Se recupera dai problemi (ieri ha giocato, ndr) non avrò dubbi a convocarlo».
Razzismo Prandelli chiude il capitolo Italia parlando dei potenziali volti nuovi come Icardi (argentino con possibilità di giocare in azzurro): «La maglia azzurra non è solo un’opportunità. Deve anche essere il risultato di una scelta convinta. Per ora non lo chiamo, in futuro vedremo». Il c.t. poi tocca il tema razzismo partendo dal caso Boateng: «Arriva un momento in cui si deve dire basta. Il Milan ha fatto bene ed è
Cesare Prandelli, 55 anni IPP
una scelta che potrebbe ripetersi. Bastano 20-30" per isolare, far capire, provocare, far parlare. Bastano 30" e poi si può ricominciare a giocare. Mi sembra che anche la Uefa abbia dato direttive in questo senso». E ai cori di razzismo, Prandelli affianca la violenza negli stadi: «È un problema che va risolto. Ma tutti insieme, non solo la polizia schedando i tifosi. Nei miei cinque anni a Firenze siamo riusciti ad avere un rapporto bello, sincero con la tifoseria. Anche il terzo tempo è stato subito accettato bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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già aria di derby d lafrase
Nella sequenza, Balotelli e Galliani mostrano la nuova maglia e, a destra, la sua figurina fatta preparare dal Milan ANSA-AFP
«
Al Milan sorriderò di più perché sono arrivato nel club per cui tifo MARIO BALOTELLI ATTACCANTE MILAN
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Scudetto con Mario? Il distacco è ampio, ma con la divina provvidenza... ADRIANO GALLIANI A.D. MILAN
ne occupare, e sono sicuro che non succederà». Mario lo guarda e fa un sorriso stiracchiato. Balotelli, conferma? Davvero niente più balotellate?
(espressione molto infastidita, ndr) «Balotellate? Io non le conosco, le conoscete voi». Be’, qualcosina in carriera l’ha combinata...
«Io sono un calciatore, e voi parlate della mia vita privata. In Inghilterra esagerano e voi li riprendete. Io penso solo a fare il calciatore». D’accordo, da calciatore allora cosa ci possiamo aspettare?
«In avanti, oltre a essere giovani, siamo molto bravi e ci troviamo bene. Spero di fare grandi cose. Con me possiamo migliorare ancora. Rispetto a quando ho lasciato l’Italia sono cresciuto. All’Inter giocavo e non giocavo, sono qui per vincere da protagonista. Ho sentito Prandelli, è contento, secondo lui qui mi troverò bene e migliorerò». A proposito di Inter, fra poco ci sarà il derby: se segna esulta?
«Certo che sì». Che accoglienza si aspetta dal pubblico nerazzurro?
«I tifosi interisti non possono essere arrabbiati con me. Se mai c’è stato qualcosa, è stato risolto quando ero ancora lì. La decisione di venire al Milan è una scelta sportiva. Mi fischieranno, ma questo fa parte del calcio». Che effetto le fa la maglia rossonera?
«Non è un peso, ma un onore. Non mi aspettavo un’acco-
E se con l’Udinese Allegri la buttasse nella mischia dal primo minuto?
«Mi spiace dire certe cose, ma nel Milan è molto importante l’aspetto umano. E se metti una mela marcia in un gruppo, poi si infettano anche gli altri. Lui (Balotelli, ndr) è una persona che non accetterei mai nel nostro spogliatoio»
«Fisicamente sto bene. Molto bene».
BERLUSCONI SU BALOTELLI
glienza simile da parte dei tifosi. Esulto poche volte, è il mio carattere, ma forse al Milan sorriderò di più perché sono arrivato nella squadra per cui tifo. Voglio restare il più a lungo possibile». Anche oltre questo contratto? Quanto a lungo riesce a vedersi in rossonero?
«Questo non lo so». E’ solo un’impressione, o è piuttosto sollevato di essere tornato in Italia?
«Per me è molto importante essere tornato a Milano, anche perché sono di nuovo vicino alla famiglia e agli amici. La Premier League è forse il campionato migliore in assoluto, ma non giocavo...».
7 gennaio 2013
Il tandem con El Shaarawy promette meraviglie. Anche in azzurro.
«Il Mondiale è un obiettivo importante per me e Stephan. Abbiamo la voglia e le qualità per arrivarci insieme». In caso di cori razzisti lei lascerebbe il campo come Boateng?
«Non lo so, dovrei trovarmici. Fino ad ora, quando mi è successo, ho continuato a giocare. Il razzismo è molto difficile da combattere, ma prima o poi sarà sconfitto». Anche Berlusconi aveva appoggiato la decisione del Boa a Busto. Che rapporto ha col presidente? Qualche idea per le elezioni di febbraio?
«Non lo conosco più di tanto. E non ho mai votato, perché la politica non mi interessa». Il Cavaliere è atteso oggi a Milanello, o domani sera a San Siro. Chissà se proverà a fargli cambiare idea. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’EX ALLENATORE INTERVISTATO DA CHIAMBRETTI
SUL SITO ROSSONERO
L’ultimo consiglio di Mancini per Mario «Non imiti Adriano. Io in Italia? Chissà»
La maglia col 45 è vendutissima: 40 ordini all’ora
Roberto Mancini è stato intervistato da Piero Chiambretti a Radio2 Rai. Ovviamente gli è stato chiesto di Balotelli: «Speravamo di tenerlo tanti anni, poi il Milan ha iniziato la trattativa e le cose sono andate diversamente. Credo sia felice di essere tornato in Italia, con lui ed El Shaarawy il Milan ha il miglior attacco del campionato». E ancora: «Certo, con la vendita di Balotelli non abbiamo proprio preso quello
che abbiamo pagato. Mario deve solo capire che ha avuto la fortuna di saper giocare a calcio perché la vita di un calciatore passa in fretta: basta guardare Adriano, era il migliore al mondo e in pochissimo tempo è scomparso». Infine, un’apertura all’Italia: «Ho ancora diversi anni di contratto in Inghilterra anche se nel calcio non si sa mai, è possibile che io torni ad allenare in Italia. Speriamo che la crisi economica passi al più presto».
Balotelli e l’effetto-marketing. In tre giorni sono state vendute 2.000 maglie con il numero 45 sul sito rossonero: circa 40 all’ora. Lo dice acmilan.com: «Il traffico del sito è decuplicato, i fan giornalieri della pagina ufficiale rossonera su Facebook e i follower giornalieri di Twitter sono raddoppiati».
il retroscena
La «mela marcia» fa litigare Galliani con la cronista Rai E Mario non vota...
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LE TAPPE
ANDREA SCHIANCHI MILANO
Tifosi che lo aspettano a San Siro: 10, non uno di più. Il clamore e l’entusiasmo, in attesa che esplodano al primo dribbling o al primo gol, si sciolgono davanti ai cancelli dello stadio. Questa volta l’eroe del momento, cioè Mario Balotelli, non scalda il popolo. Due giorni fa era stato preso d’assalto il ristorante dove consumava (con annessa diretta televisiva) la sua prima cena milanista; ora che parla ufficialmente, invece, poco interessa. E, in fondo, c’è una spiegazione: lui è un centravanti, deve pensare a buttarla dentro, mica a fare dichiarazioni, lanciare proclami, regalare battute o sorrisi. I tifosi, il mondo, lo vedono così. A proposito di sorrisi, Balotelli si tiene in media con il personaggio musone e scontroso che (volente o nolente) gli sta addosso: soltanto tre in sessanta minuti di conferenza stampa. Come dire: il minimo sindacale. Mario, davanti ai microfoni, è davvero poco... super. Botta e risposta Tutto questo nonostante le parole più pronunciate siano «amici», «famiglia», «sogno», «felicità». Perché Mario felice lo è, ma l’emozione se la tiene dentro. L’impressione è che, di fronte a taccuini e microfoni, lui si senta in guerra. Ne è riprova la risposta che dà a un collega inglese. «Quali sono le cose che meno ti piacciono dell’Inghilterra?». «Nell’ordine: la stampa, il cibo, il tempo e la guida a destra». Con i giornalisti il feeling non c’è mai stato. E quando dalla platea giunge la voce di un reporter del quotidiano «Sun» Mario la stoppa subito: «Non voglio parlare con quel giornale, perché ha sempre detto male di me». E poi, sempre a petto in fuori, in un atteggiamento che appare più di difesa che di attacco: «Le balotellate? Io non le conosco, non so che cosa siano». Come se tutte le sciocchezze extracampo le avessimo combinate noi... Scivolata sulla mela In questa
serata patinata, con le immagini che scorrono sul maxischermo, c’è anche un momento di
imbarazzo. O forse qualcosa di più. Una giornalista della Rai chiede a Mario: ti ha dato fastidio che Berlusconi ti abbia definito una «mela marcia»? «Dall’Inghilterra questa cosa non mi è arrivata - replica Balotelli - L’ho sentita dopo, quando il mio procuratore aveva già parlato e il presidente si era già scusato». Interviene Adriano Galliani: «Domanda carina... Comunque il presidente non si è scusato, ma ha precisato. Lei ha detto una cosa inesatta, faccia le domande a me». E la giornalista: «Non si possono fare solo domande compiacenti. Mi scuso se ho detto un’inesattezza». Nessuna inesattezza: Berlusconi, dagli studi di Antenna Tre, riferendosi a una domanda su Balotelli, disse che «se metti una mela marcia nello spogliatoio, può infettare tutti gli altri». E, per chiarire, aggiunse: «Balotelli è una persona che non accetterei nello spogliatoio del Milan». Ora, non solo lo ha accettato ma lo ha pure pagato per entrarci. Tutto legittimo, per carità: dire, scusarsi e anche cambiare idea. Non vale, però, la «regola della precisazione»: Berlusconi ha pronunciato quelle parole e quelle parole sono state riportate in modo corretto dalla giornalista della Rai. Smorfia Balotelli re-
sta alla larga dal campo scivoloso, quando gli chiedono un giudizio su Berlusconi ammette: «Non ho mai votato, non mi vergogno di dirlo e non mi sono mai interessato di politica». Ciò che gli importa è il pallone, il prossimo avversario, l’allenamento. Il resto è noia, così almeno sembra raccontare la faccia di Mario, sempre seria. C’è solo un attimo in cui si rilassa: brindisi con Galliani, Balotelli sorseggia dal bicchiere e fa una smorfia. Non gli piacciono le bollicine. Ma siccome sono gentilmente offerte da uno sponsor del Milan le butta giù, e la smorfia non c’è più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
19 gennaio Il City apre alla cessione di Balotelli abbassando la richiesta: da 37 a 28 milioni, pagabili in sei rate 23 gennaio Galliani vede Raiola. Altro sconto del City: bastano 25 milioni 26 gennaio Raiola porta l’offerta del Milan a Manchester: 20 milioni. Galliani: «Trattativa chiusa al 99,9%» 28 gennaio Il City scende ancora e arriva a una richiesta di 22 milioni. Gli sms di Balotelli agli amici italiani diventano pubblici: «Arrivo» 30 gennaio Mario è in Italia: è del Milan per 20 milioni Adriano Galliani IMAGE SPORT
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SABATO 2 FEBBRAIO 2013
VOLVO
TV
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
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L’INTERVISTA
Talent show «Caro Milan, mi piaci ma devo farti gol» «
Muriel «Da bambino, in Colombia, tifavo rossonero All’Udinese resto un altro anno, qui si cresce bene» DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI UDINE
Lo aveva promesso al papà, tassista a Barranquilla: con i primi soldi guadagnati da professionista gli avrebbe comprato un taxi nuovo: «Ho mantenuto la promessa. I primi soldi veri li ho investiti così, in una Chevrolet. Ora papà, che è qui a Udine con mamma, due fratelli, due cugini e la mia compagna Paula che a fine luglio mi farà diventare papà, il tassista non lo fa più. Troppi pericoli a Barranquilla». Luis Muriel è un colombiano atipico. Scordatevi i balli di Armero o le danze di Cuadrado. «Hei, so ballare pure io, ma non come loro, amo salsa e merengue. Le discoteche italiane non mi entusiasmano, troppa house, non mi piace». Preferisce ballare sul campo: con la sua velocità e i suoi uno contro uno fa impazzire i difensori. Da quando è titolare ha segnato 4 gol in sei partite, 4 nelle ultime 5. Solo la Juve lo ha tenuto a stecchetto. Ad Atalanta, Inter, Fiorentina e Siena ha fatto gol. Domani Luis Muriel arriva con la sua Udinese a San Siro. Sfida il Milan, già battuto all’andata. Lui e Di Natale contro El Shaarawy e Balotelli. Serata da sballo... «Me lo auguro. Noi andiamo lì per vincere. Come deve essere. Del Milan mi piace El Shaarawy. Con Totti è l’italiano che preferisco, oltre a Totò. Sono curioso di giocare col Milan; Balotelli non l’ho mai affrontato e l’ho visto poco, non so giudicarlo. Piuttosto, il Milan mi piaceva quando ero piccolo. A Barranquilla, la mia città, ero quasi diventato tifoso rossonero». Non ci dica che... il sogno è quello.
«Eravamo ragazzini, del calcio italiano si vedevano Inter e Milan. La maggior parte dei miei amici era per l’Inter. Io scelsi il Milan».
Se un giorno dovesse scegliere?
«Vorrei restare in serie A, il campionato più bello». Meglio via subito o meglio un altro anno a Udine?
«Un altro anno a Udine. Per crescere è meglio restare qui». Guidolin le insegna tanto?
«E’ un grandissimo allenatore. Lavora per il tuo bene. Mi sta insegnando tanti movimenti senza palla e mi aiuta a difendere. Cosa che non facevo perché vivevo solo per segnare». Cosmi a Lecce che le ha insegnato?
«Mi ha trasmesso stimoli e tanta grinta». Ma che differenze ci sono tra Lecce e Udine?
«Tante. Lecce è molto simile alla mia Colombia. Fa caldo e c’è il calore della gente. La gente è aperta. Udine è molto tranquilla, nessuno ti stressa, ti fanno vivere sereno, Per la maturazione di un giocatore giovane credo non ci sia piazza migliore». Come va l’intesa con il leader Di Natale?
«Bene. Avere un compagno così accanto è fondamentale. Ha esperienza e io cerco di imparare. Lui mi dice sempre che è vecchio e io sono giovane e che ho le qualità per diventare uno dei migliori in assoluto. E se sbaglio mi sprona sempre a riprovare». Lei è fortunato: Di Natale nel club, Falcao in Nazionale.
«Sono molto fortunato. Di Totò ho detto. Falcao è il miglior attaccante del mondo. E’ completo, umile e lavora sempre per
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I NUMERI
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gol realizzati, tutti di destro, in otto partite, sei giocate da titolare. Li ha segnati ad Atalanta, Inter, Fiorentina e Siena. L’attaccante colombiano finora ha giocato 536 minuti
migliorarsi. Ci parliamo spesso, attraverso twitter».
«
Falcao è meglio di Cavani?
«Sono diversi, ma ora è meglio; guardi dove ha portato l’Atletico».
Falcao è il miglior attaccante del mondo. Una fortuna giocare con lui e Di Natale Con i primi soldi guadagnati comprai un taxi a mio padre, una Chevrolet
I colombiani son tosti. Ci parli degli altri: Quintero è così forte?
«Sì, merita una big. Sa dove mettere la palla e se c’è una punizione gliela lascio calciare. Poi c’è Guarin, un fenomeno. Lavoriamo per andare al Mondiale, siamo terzi. Se venite a Barranquilla a vedere la Nazionale vi divertite: stadio bello con 55 mila tifosi festanti». Però a Udine i colombiani glieli hanno tolti e l’hanno lasciata sola.
«Armero lo conosco meno, ha la famiglia, ma Cuadrado è un fratello. Abbiamo vissuto insieme a Lecce. E’ stato doloroso non viverci più insieme. Ma ci vediamo, è venuto tre volte». E’ stato un errore non tenerlo all’Udinese?
«Dico solo che è fortissimo». Domani ritrova Zapata e Yepes, due connazionali.
«Porterò via le loro maglie, ho tutte quelle dei colombiani. Mi manca Armero. Yepes è un grande capitano, un leader. Zapata lo sento, mi ha aiutato. Sento spesso pure Quintero». E lei che tipo è?
«Tranquillo fuori. In campo amo la velocità e l’uno contro uno. Voglio sempre puntare l’uomo, uscire dall’area e prender palla». Ci racconta che è successo in estate?
«Ho avuto un problema al femore. Tre mesi fermo, ho sofferto, per fortuna Paula era qui. Ero tristissimo. C’è chi parla del sovraccarico in prepara-
Luis Muriel, 21 anni, ha debuttato nella Nazionale colombiana il 28 maggio 2012 in amichevole e ha realizzato una doppietta
Quale rinuncia le pesava?
ANSA
Ma perché era ingrassato?
zione, chi di un precedente infortunio. Ho fatto tante rinunce e lavorato durissimo». «Il riso. Me lo avevano tolto. E poi vado matto per la pasta ai frutti di mare. Ora la mangio». «Ho la tendenza a prendere peso. In Colombia ho sbagliato a star fermo un mese e l’ho pagato caro». E’ vero che dorme tanto?
«Sì. Se non ho allenamento mi sveglio alle 10.30. Vado a letto tardi, parlo con gli amici colombiani e gioco alla play station. A Pes sono bravo». L’obiettivo per il campionato?
«Dieci gol. Dissi 15, ma l’infortunio mi ha bloccato». A luglio diventa papà. Non è presto a 22 anni?
«No. Sono molto innamorato. E maturerò più in fretta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la scheda LUIS MURIEL 21 ANNI ATTACCANTE
Luis Fernando Muriel Fruto è nato a Santo Tomàs, in Colombia, il 18 aprile 1991. E’ attaccante dell’Udinese e della Nazionale colombiana. E’ alto 178 cm e pesa 79 kg. Inizia la carriera nel 2001 nelle giovanili dell’Atletico Junior Nel gennaio 2008 passa al Deportivo Cali, in cui debutta in prima squadra nella massima serie colombiana il 12 luglio 2009. Nel 2010 passa all’Udinese, poi viene ceduto in prestito al Granada. Nel 2011 è acquistato dal Lecce, nel 2012 l’Udinese riacquista la proprietà del cartellino lasciando il giocatore in prestito ai salentini. Nel 2012 torna ai friulani e rinnova fino al 2017.
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IL CASO
DIRITTI TV
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FILIPPO BRUSA BUSTO ARSIZIO (Varese)
La folla che mercoledì scorso ha accolto Mario Balotelli all’Ospedale civico di Busto Arsizio ieri era solo un pallido ricordo, al cospetto dei pochissimi tifosi presenti di fronte al Tribunale cittadino. Certo, l’inchiesta aperta dal pubblico ministero Mirko Monti in seguito ai cori razzisti del 3 gennaio scorso, indirizzati a Kevin Prince Boateng e ai compagni di squadra di colore durante l’amichevole Pro Patria-Milan, era un evento decisamente meno interessante delle visite mediche a cui si è sottoposto Supermario. Ma i rossoneri bersagliati dagli odiosi «buu» si sono presentati davanti al magistrato di Busto Arsizio. Davanti al tribunale c’erano appena due tifosi, oltre a due sorelline a caccia di autografi: una con foglietto e biro, l’altra con la macchina fotografica. Le due bambine sono rimaste però deluse perché i loro beniamini, arrivati alla spicciolata nel giro di quasi tre ore, sono rimasti inavvicinabili, anche per i giornalisti. Bocche cucite La processione
ha avuto l’identico copione e nessuno ha commentato le deposizioni: né Bonera, che nell’amichevole di inizio gennaio indossava la fascia di capitano ed è stato il primo ad entrare in tribunale alle 14.15, né El Shaarawy, l’ultimo a presentarsi insieme a Niang verso le 17. Ma neppure il giocatore
LE TAPPE
3 GENNAIO Al 26’ del p.t. di Pro Patria (Seconda divisione)-Milan, all’ennesimo ululato razzista di un gruppetto di sostenitori della Pro, Boateng esce dal campo, seguito da tutto il Milan. Gara sospesa, gli autori degli ululati vengono tutti identificati Boateng esce dal campo dopo gli insulti razzisti in Pro Patria-Milan del 3 gennaio scorso ANSA
Boateng dai pm: si va a processo per i cori razzisti A Busto depone anche il ghanese. Gli ultrà indagati verso il giudizio per direttissima La testimonianza Lunedì il capi-
Confermato: sin dal 1’ i giocatori di colore del Milan furono bersagliati dagli odiosi «buu» più atteso, Boateng, che al Carlo Speroni aveva gettato il pallone sugli spalti interrompendo i «buu» e la partita, si è concesso ai giornalisti. Lo stesso ha fatto il tecnico Allegri mentre Muntari, che non si è potuto presentare in Procura per un impegno, non dovrà farlo settimana prossima: bastano già le testimonianze raccolte ieri che hanno confermato la ricostruzione di Ambrosini.
7 GENNAIO Scatta il Daspo per i sei e si scopre che tra loro c’è un assessore leghista di Corbetta 8 GENNAIO Il giudice sportivo di Lega Pro impone un turno a porte chiuse alla Pro Patria 15 GENNAIO Il giudice sportivo di A non punisce il Milan per aver abbandonato il campo durante l’amichevole
tano aveva detto che i suoi compagni di colore erano stati bersagliati fin dal primo minuto della sfida con la Pro Patria. Versione confermata in settimana dalla terna arbitrale e dalle parole di ieri degli altri milanisti e dello stesso Boateng, rimasto circa un’ora a colloquio con Monti. A questo punto è scontato il processo per direttissima per i sei indagati (solo uno di loro aveva risposto alle domande del pubblico ministero): tutti hanno già ricevuto il Daspo e sono stati denunciati per istigazione all’odio razziale e ingiuria aggravata. El Shaarawy esce dalla Procura di Busto NEWPRESS
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SE ARRIVANO GLI ARABI IN BALLO PURE LA SERIE A
Sky può lasciarsi scappare la Premier Al Jazeera in Italia?
Nasser Al Khelaifi, direttore di Al Jazeera Sport e presidente del Psg MARCO IARIA twitter@marcoiaria1
Per ora è solo un indizio ma se venisse confermato potremmo essere di fronte alla nascita di una rivoluzione. La rivoluzione della pay tv (e un po’ del calcio) in Italia. La notizia è questa: la Premier League ha assegnato i diritti televisivi del nostro territorio per il triennio 2013-16 a Pitch International. Pare che dietro questo broker londinese ci sia Al Jazeera e che esista già un accordo tra i due soggetti. In questo caso Sky, che ha trasmesso il campionato inglese fino a questa stagione, verrebbe tagliata fuori dopo aver rinunciato a un altro prodotto estero di rilievo come la Liga. Rispetto a quanto ha pagato finora l’emittente di Murdoch, l’asta è stata assegnata con una maggiorazione del 10%: molto meno degli incrementi che la reclamizzata Premier sta registrando negli altri Paesi, a conferma della stanchezza del mercato televisivo italiano. Già in passato Pitch International ha fatto affari con gli arabi. Il connubio potrebbe ripetersi, con Al Jazeera pronta a sbarcare in Italia col proprio canale sportivo, quello stesso beIn Sport che ha già conquistato la Francia a scapito di Canal+ arrivando a
Marco Bogarelli, presidente di Infront Italy, advisor della Lega
trasmettere le dirette di otto partite su dieci della Ligue e che è pure sbarcata negli Stati Uniti, dove offre tra l’altro gli incontri del campionato di Serie A. I qatarioti potrebbero scegliere tra il satellite e il digitale terrestre, magari appoggiandosi sulla piattaforma di Mediaset Premium: negli ultimi mesi si sono rincorse le voci di una partnership azionaria tra Silvio Berlusconi e gli sceicchi. Prospettive Quel che è certo è che Al Jazeera vuole continuare a espandersi in tutto il mondo, anche e soprattutto nell’ambito dei contenuti sportivi (si parla di un canale spagnolo e di uno panasiatico). L’Italia non avrà forse un grande appeal, ma è uno degli approdi messi in agenda. E la Premier League potrebbe essere un test di lancio in vista dell’attacco vero e proprio: l’inserimento di beIn Sport nella battaglia dei futuri diritti tv della Serie A. Gli attuali contratti con Sky e Mediaset, che assicurano assieme 829 milioni a stagione, scadono nel 2015. Già il prossimo anno la Lega, assistita dall’advisor Infront, avvierà l’iter per il nuovo ciclo e, viste le difficoltà di budget dei due player esistenti, vede come una manna dal cielo l’arrivo dei munifici arabi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE LISTE CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE Le cinque italiane ripartono così
Traoré, Muntari e Niang nel Milan Juve: entra Anelka, esce Bendtner Inter con Kovacic, Chivu e Alvarez
Le nuove rose per le Coppe europee di Juve, Milan, Inter, Lazio e Napoli
La Lazio inserisce Brocchi e Pereirinha per Scaloni e Zarate Nel Napoli (che non può usare Armero) Calaiò e Rolando Comunicate all’Uefa le nuove liste per Champions ed Europa League. Rispetto a quelle consegnate a inizio stagione, era possibile inserire tre nuovi giocatori nella rosa dei 25. Ecco come si sono mosse le italiane ancora in corsa in Europa. Champions League Nella Juven-
tus sono due gli innesti decisi da Conte, con i neoacquisti Peluso e Anelka che prendono il posto rispettivamente di Lucio e Bendtner. Nel Milan invece escono Pato, Acerbi, Emanuelson e Mesbah, ceduti a gennaio: al loro posto entrano Muntari, Niang e Traoré (in ballottaggio fino all’ultimo con Zaccardo). Resta in lista anche De Jong, nonostante l’infortunio che lo terrà lontano dal campo
per tutta la stagione. Fuori anche l’altro neoacquisto Salamon: Allegri ha preferito rimpolpare la lista a centrocampo, settore in sofferenza a causa delle uscite. Europa League L’Inter ha potu-
to presentare una lista con soli 23 giocatori (invece di 25: mancano due prodotti del settore giovanile che sarebbero stati invece obbligatori), che fra l’altro comprende anche gli infortunati Castellazzi e Mudingayi: dall’elenco di settembre sono usciti Sneijder, Coutinho e i «ragazzi di casa» Bianchetti e Romanò. I tre nuovi ingressi sono Kovacic, Chivu e Alvarez. Ancora fuori Stankovic e oltre a Kuzmanovic (ha già giocato in Europa League con lo Stoc-
carda) sono rimasti esclusi altri tre nuovi acquisti: Rocchi (non inserito neanche dalla Lazio), Schelotto e il neo secondo portiere Carrizo. Scelte praticamente obbligate per Lazio e Napoli. Tra i biancocelesti di Petkovic rispetto alla precedente lista sono usciti Scaloni (ceduto all’Atalanta) e Zarate, finito fuori rosa. Al loro posto il nuovo acquisto Pereirinha e Brocchi che a settembre era stato escluso perché infortunato. È rimasto ancora fuori Diakite: a settembre era infortunato, adesso è fuori rosa. Nel Napoli compaiono in lista i neoacquisti Rolando e Calaiò, Armero (che ha giocato in Europa con l’Udinese in questa stagione) non poteva essere inserito in lista.
Promosso in Champions M’Baye Niang, 18 anni, attaccante del Milan e dell’Under 21 francese FORTE
JUVENTUS PORTIERI 1 Buffon, 30 Storari, 34 Rubinho. DIFENSORI 15 Barzagli, 19 Bonucci, 4 Caceres, 3 Chiellini, 11 De Ceglie, 13 Peluso. CENTROCAMPISTI 22 Asamoah, 24 Giaccherini, 33 Isla, 26 Lichtsteiner, 8 Marchisio, 39 Marrone, 20 Padoin, 7 Pepe, 21 Pirlo, 6 Pogba, 23 Vidal. ATTACCANTI 18 Anelka, 12 Giovinco, 32 Matri, 27 Quagliarella, 9 Vucinic. MILAN PORTIERI 32 Abbiati, 1 Amelia, 59 Gabriel. DIFENSORI 20 Abate, 77 Antonini, 25 Bonera, 21 Constant, 2 De Sciglio, 5 Mexes, 76 Yepes, 17 Zapata. CENTROCAMPISTI 23 Ambrosini, 10 Boateng, 34 De Jong, 16 Flamini, 18 Montolivo, 4 Muntari, 8 Nocerino, 12 Traoré. ATTACCANTI 22 Bojan, 92 El Shaarawy, 19 Niang, 11 Pazzini, 7 Robinho. INTER PORTIERI 1 Handanovic, 12 Castellazzi, 27 Belec. DIFENSORI 26 Chivu, 42 Jonathan, 40 Juan Jesus, 55 Nagatomo, 23 Ranocchia, 25 Samuel, 6 Silvestre, 4 Zanetti.
CENTROCAMPISTI 11 Alvarez, 19 Cambiasso, 21 Gargano, 14 Guarin, 32 Kovacic, 16 Mudingayi, 31 Pereira. ATTACCANTI 24 Benassi, 99 Cassano, 22 Milito, 20 Obi, 8 Palacio. LAZIO PORTIERI 1 Bizzarri, 22 Marchetti, 44 Scarfagna. DIFENSORI 20 Biava, 39 Cavanda, 2 Ciani, 3 Dias, 29 Konko, 19 Lulic, 17 Pereirinha, 26 Radu. CENTROCAMPISTI 32 Brocchi, 27 Cana, 87 Candreva, 38 Cataldi, 7 Ederson, 8 Hernanes, 15 Gonzalez, 24 Ledesma, 6 Mauri, 23 Onazi. ATTACCANTI 99 Floccari, 11 Klose, 18 Kozak, 25 Rozzi. NAPOLI PORTIERI 1 De Sanctis, 22 Rosati, 90 Crispino. DIFENSORI 14 Campagnaro, 55 Gamberini, 28 Cannavaro, 5 Britos, 35 Rolando, 2 Grava. CENTROCAMPISTI 11 Maggio, 16 Mesto, 20 Dzemaili, 85 Behrami, 88 Inler, 4 Donadel, 17 Hamsik, 13 El Kaddouri, 94 Fornito, 18 Zuniga. ATTACCANTI 19 Pandev, 24 Insigne, 7 Cavani, 9 Calaiò.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 1
Kovacic che numero
la scheda MATEO KOVACIC 18 ANNI CENTROCAMPISTA
Maglia e calcio senza paura Un orgoglio da 10
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Mateo Kovacic è nato a Linz (Austria) il 6 maggio 1994. Alto 181 cm per 75 chili, dopo avere iniziato a 6 anni nella squadra locale (Lask Linz), all’età di 13 si è trasferito in Croazia per andare a giocare nella Dinamo Zagabria.
Carriera In tre stagioni con la prima squadra della Dinamo (di cui era capitano), ha totalizzato 43 presenze e 7 reti in campionato. Ha giocato la fase a gironi nelle ultime due edizioni di Champions. Ha fatto parte di tutte le under croate, ora è nel giro della maggiore
Impressiona nel primo allenamento: transfer in arrivo, forse Strama lo porta già a Siena 3
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (COMO)
La maglia numero 10 che riempie d’orgoglio e responsabilità (ed è già in vendita nello store fuori dalla Pinetina e sulle altre bancarelle). La carezza di Marco Branca. Un traduttore di lusso come Kuzmanovic. Ma soprattutto tanta personalità subito in mostra malgrado da due giorni sia entrato in un frullatore. A vedere Mateo Kovacic durante il primo allenamento con l’Inter non avresti proprio detto che ha appena 18 anni e fino a mercoledì era in ritiro in Bosnia Erzegovina con la Dinamo Zagabria.
Maglia numero 10 e 32 Kovacic in campionato avrà la maglia numero 10, mentre in Europa League la 32, visto che la 10 era già stata utilizzata nella stessa Coppa da Sneijder
Kuz pigmalione E se il buongior-
no si vede dal mattino, il ragazzo ha davvero la testa sulle spalle. Malgrado l’allenamento fosse fissato per le 10, Kovacic è arrivato ad Appiano Gentile ben prima delle 9 su un’auto della società. A bordo, oltre all’inseparabile amico manager, c’era Kuzmanovic, che si è trasferito nello stesso hotel di Mateo proprio per stargli vicino in questi primi giorni milanesi. Dopo il contatto telefonico di giovedì, ieri c’è stata la prima vera chiacchierata con Stramaccioni - Mateo parla molto bene l’inglese oltre che il tedesco, essendo nato a Linz, in Austria, dove risiedo-
la tendenza
GIULIO DI FEO
Chi si ricorda dell’estate-inverno 2010, quando Zamparini picconò per primo e la Slovenia diventò all’improvviso il Klondike della promessa a basso costo? Ecco, adesso il filone giusto è poco più giù, in Croazia. Non è una novità: gli addetti ai lavori ci lavorano da tempo, osservando, dragando, trattando. Con una data ben impressa in mente: 1 luglio 2013, quando il governo di Zagabria entrerà a far parte dell’Unione Europea e quindi i suoi cittadini, anche quelli con i piedi buoni, saranno comunitari. Da circa un anno sulle tribune croate si parla sempre più spesso italiano, e quello che si vede invoglia a investire: talenti a costo contenuto, ok, ma anche pronti fin da giovani. Nel campionato croato, che solo in questo mese ha venduto per oltre 20 milioni, gira poco denaro, e puntare sulla
no tuttora i genitori -, che ha preceduto l’incontro con i compagni, con cui poi ha pranzato. Personalità, senza fronzoli Poi
tutti in campo agli ordini del tecnico, che nella partitella finale ha schierato i due nuovi acquisti slavi in posizioni speculari. Kovacic infatti è stato schierato nella squadra delle supposte riserve e si è mosso sia davanti alla difesa che da mezzala destra. Ad impressionare tutti è stata la personalità
con cui ha più volte chiesto la palla, avendo sempre ben chiaro cosa farne ben prima di riceverla. Piatto, interno, esterno: con il destro ha mostrato di essere davvero a proprio agio, anche se ha evitato fronzoli e virtuosismi inutili. Prima di rientrare negli spogliatoi, Kovacic ha anche ricevuto la carezza del dt Marco Branca, che aveva assistito all’allenamento a bordo campo. Di giovedì invece l’incontro fortuito sotto agli uffici di Massimo Moratti con Marko Livaja, compa-
gno nelle varie under croate ma non nel club, visto che l’attaccante è finito all’Atalanta nell’affare Schelotto. Maglia, transfer e nazionale
L’avere ricevuto la maglia numero 10, decisione avallata dallo stesso presidente, ha ovviamente lusingato il 18enne croato. Anche se chi conosce bene questo ragazzo religiosissimo assicura che non è tipo da montarsi la testa. A prescindere dall’età, bisognerà dargli il tempo di ambientarsi. Ecco
perché l’Inter sta lavorando con la federazione croata affinché Mateo possa essere esentato dall’amichevole Croazia-Corea del Sud, in programma mercoledì a Londra. Alla Dinamo Zagabria era già arrivata una pre convocazione, ma visti gli ultimi sviluppi si spera in un po’ di comprensione. Diverso il discorso per il transfer che permetterebbe a Strama di convocarlo per Siena, anche solo per una questione ambientale. L’Inter ieri sera era ancora in attesa del documen-
to, ma si respira un certo ottimismo. E’ invece già arrivato quello di Kuzmanovic. Le cifre L’investimento per quello che viene considerato uno dei maggiori talenti in circolazione è stato notevole. Malgrado le parole del presidente della Dinamo Zagabria, Mamic («Abbiamo preso subito 13 milioni, più due di bonus se l’Inter andrà in Champions), il club di Moratti - che ha messo a disposizione un aereo privato per portare Mateo
Giovani e comunitari: la Croazia si fa d’oro crescita rapida dei ragazzi spesso è necessità più che virtù. Kovacic ha l’età dei nostri Primavera ma già 20 presenze in Champions con la Dinamo Zagabria. Radosevic, stesso anno, colpo del Napoli, viene da un anno e mezzo da titolare all’Hajduk. San Siro e San Paolo difficilmente faranno tremare loro le gambe. E l’Udinese, che per indole allo scouting e collocazione è stata tra le prime ad andare a croati, per l’anno prossimo ha già preso due ventenni solidissimi: Bubnjic dallo Slaven, centrale mancino che pare la fotocopia di Domizzi, e Mlinar dall’Inter Zapresic, gracilino ma fior di palleggiatore a centrocampo
CINQUE STELLINE QUANTO TALENTO IN MEZZO AL CAMPO HALILOVIC Dinamo Zagabria Centrocampista, 1996, 1.70 x 60 kg Gioca sulla trequarti, ha tiro e fantasia e ha già giocato tre partite in Champions (qui dà la mano a Ibrahimovic). Pare abbia già un accordo con il Real Madrid...
VRSALJKO Dinamo Z.
BROZOVIC Dinamo Z.
MLINAR I. Zapresic
MOCINIC Rijeka
Esterno dx, ’92 1.83 x 78 kg Gioca terzino destro, ma ha fisico e corsa per fare anche l’ala. Tecnica discreta, buoni cross, difende: piace molto all’Inter
Mediano, ’92 1.81 x 75 kg Centrocampista interessante perché sa fare interdizione così come ripartire, giocare e proporsi in zona gol. C’è andato vicino il Genoa
Mediano, ’92 1.85 x 75 kg Nelle nazionali giovanili faceva coppia con Brozovic. L’ha preso l’Udinese per giugno: dà il ritmo in mezzo, se mette un po’ di muscoli...
Mediano, ’93 1.80 x 74 kg Vede il gioco, detta i tempi, raramente fa la cosa sbagliata e ha tanta qualità e un bel tiro. E corre tanto, nel suo ruolo non sempre capita
Quelli che verranno E c’è ancora
tanto da pescare, a ogni livello. Il top è Alen Halilovic, classe ’96 della Dinamo, e per lui parla la foto in cui stringe la mano a Ibra: non per un autografo, giocavano contro in Champions e non era nemmeno il suo esor-
dio. Trequartista, fantasia e assist nel sangue, tutti ci rivedono Modric eppure in Croazia dicono che Luka a quell’età non era così forte. La Juve l’ha trattato in estate ma non è un bimbo
qualsiasi, per lui sparano cifre a 7 zeri. Ci ha provato pure il City, ma pare che il ragazzo veda Real. Hali è un fenomeno, di ottimi giocatori poi è pieno. L’Inter si era innamorata anche di
Vrsaljko, esterno destro della Dinamo, e lo trattava sulla base di 5 milioni. Un paio di mesi fa il ct Stimac organizzò una curiosa amichevole: nazionale titolare contro nazionale che verrà. Vr-
saljko era in quest’ultima, c’erano pure Kelava, portiere della Dinamo non giovanissimo (24) ma solido, il tuttofare di centrocampo Brozovic, che piaceva a Genoa e Liverpool, e la punta Kramaric, che ha flirtato col Palermo. Ecco, forse il reparto bomber è quello che offre di meno: il top era Vukusic, l’ha preso il Pescara ad agosto. Altri nomi buoni: il potente Andrijasevic (Hajduk), il mancino Milic (Istra), la dinamo della Dinamo Ademi, la punta Spehar (figlio della meteora veronese Robert). E poi c’è la storia di un alunno prodigio che vinse un premio di poesia e scrisse una lettera a Moratti allegandogli il componimento. Il presidente gli rispose a penna, inviandogli una maglietta col suo nome, e lo mandò al settimo cielo. Il bimbo si chiamava Ivan Mocinic, oggi ha 19 anni, gioca nel Rijeka e dicono che la faccia girare alla Pirlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
A Luis, Sandrino Beck, Lothar Ronnie: marchio dei miti interisti
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LA CURIOSITÀ
DIECI NUMERI 10
Come Ibra una maglia in campionato una in Europa Il 10 in campionato e il 32 (come Vieri...) in Europa: Mateo Kovacic è stato inserito ieri nella lista per l’Europa League, dove però, quest’anno, non potrà indossare il 10 che sarà suo nell’avventura interista, già utilizzato nella stessa competizione da Wesley Sneijder. Due maglie diverse come Ibrahimovic, che da gennaio si è preso il 10 che era di Nené (ceduto nell’ultimo mercato), ma in Champions League dovrà continuare a indossare il 18.
a Milano giovedì mattina - ha pagato 11 milioni più 4 di bonus. Due milioni se nei prossimi quattro anni l’Inter si qualificherà almeno due volte in Champions League e altri due milioni se vincerà due scudetti nei prossimi quattro anni e mezzo». Da segnalare anche che pochi giorni prima del blitz dell’avvocato Giuseppe Bozzo il Manchester City aveva offerto 11 milioni ma si era sentito rispondere che Kovacic era incedibile. Era... © RIPRODUZIONE RISERVATA
1 Il d.t. Marco Branca accarezza Mateo Kovacic 2 Il saluto del 18enne con Handanovic 3 Mateo in posa con gli altri due nuovi acquisti, Schelotto e Kuzmanovic 4 In azione nel primo allenamento INTER.IT
Perché Chivu e Alvarez Kovacic è utizzabile in Europa League pur avendo già giocato in Champions perché la Dinamo Zagabria è arrivata ultima nel girone e dunque non è stata dirottata nella seconda manifestazione europea. Oltre al croato, in lista Chivu (ingresso necessario considerato il problema al tendine d’Achille di Samuel) e Alvarez, per garantirsi la presenza di almeno un attaccante esterno. Rocchi è stato escluso a malincuore perché come punte centrali ci sono già Milito, Palacio e volendo Cassano; Schelotto perché in lista, oltre a Zanetti, c’è ancora Jonathan, che il Wigan ha cercato giovedì sera ma praticamente già fuori tempo massimo (però il mercato brasiliano è aperto fino al 31 marzo: non è esclusa una cessione nei prossimi due mesi).
DOMANI A SIENA IL CAPITANO SARA’ 2o TRA I PIU’ PRESENTI IN A
Dubbio Gargano-Kuz Zanetti prende Pagliuca DAL NOSTRO INVIATO
APPIANO GENTILE (Como)
Stankovic e Milito tra i convocati per Siena? Soltanto oggi Stramaccioni scioglierà il dubbio sui due veterani. Dopo due giornate a pieno regime, la seduta di ieri ha portato segnali solo in apparenza negativi. Stankovic infatti ha lavorato a parte, mentre Milito ha svolto riscaldamento e prima parte tattica con i compagni, mentre poi ha proseguito con una seduta personalizzata. Tutto programmato dopo i carichi degli ultimi giorni e il test contro la Primavera di giovedì. Oggi la decisione finale.
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PRESENZE IN SERIE A I giocatori con più presenze in A (senza spareggi) Maldini 647 Pagliuca 592 Zanetti 591 Zoff 570 Vierchowod 562 Mancini 541 Piola 537 Albertosi 532 Rivera 527 Totti 522
provato la difesa a tre con Ranocchia, Chivu, Juan Jesus e in attacco Cassano e Palacio. Sugli esterni l’esordiente Schelotto e Nagatomo. In mezzo, Zanetti e Gargano, con Guarin trequartista e Kuzmanovic in panchina. Il serbo però è stato provato in un 3-5-2 al posto di Gargano. La certezza è che il capitano a quota 592 raggiungerà Pagliuca al secondo posto tra i giocatori con più presenze in A. Davanti resta solo Maldini: 647. Il saluto di Cou Ieri ad Appiano
La scalata del capitano Per il re-
non si è visto Carrizo (gli è appena nato un figlio), ma è comparso Coutinho per abbracciare i compagni dopo il trasferimento al Liverpool. «E’ un giorno triste - ha detto a Sky -. Ricorderò sempre i miei ex tifosi».
sto Strama sembra avere pochi dubbi sull’11 anti Siena. Ieri ha
© RIPRODUZIONE RISERVATA
lu.tai.
A
DIECI NUMERI 10
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SKOGLUND Svezia Classe 1929
MATTHÄUS Germania Classe 1961 All’Inter dal 1988 al 1992 Presenze 153 Reti 53 Ha vinto 1 scudetto, 1 Coppa Uefa, 1 Supercoppa It.
All’Inter dal 1950 al 1959 Presenze 246 Reti 57 In alto Ibrahimovic con il 18 che userà in Champions; sopra il 10 preso in campionato da gennaio
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Ha vinto 2 scudetti
Da Suarez a Mazzola, da Beccalossi a Matthäus, fino a Ronaldo e Baggio: quanti 10 hanno incantato San Siro GERMANO BOVOLENTA
S LINDSKOG Svezia Classe 1933 All’Inter dal 1958 al 1961 Presenze 102 Reti 35
S SUAREZ Spagna Classe 1935 All’Inter dal 1961 al 1970 Presenze 328 Reti 54 Ha vinto 3 scudetti, 2 C. Campioni, 2 Intercontinentali
S MAZZOLA Italia Classe 1942 All’Inter dal 1960 al 1977 Presenze 565 Reti 158 Ha vinto 4 scudetti, 2 C. Campioni, 2 Intercontinentali
S BECCALOSSI Italia Classe 1956 All’Inter dal 1978 al 1984 Presenze 216 Reti 37 Ha vinto 1 scudetto, 1 Coppa Italia
La maglia numero 10 non è una maglia qualsiasi. L'avete già sentita? Sicuro, è una cosa vecchia come il cucco. O come Pelè. Ma cominciamo da lui, dal Re. E' sempre bello, riempie il cuore e la memoria. Il 10, secondo il filosofo e matematico Pitagora, è il numero perfetto. Quindi giusto assegnarlo a Pelè (il più grande di tutti) e a Maradona. A Sivori, Suarez (el Luis) e Messi. A Rivera, Del Piero e Totti. Numero speciale, pieno di magie e di classe e di altre cose di questo tipo. L'ultimo numero 10 l'Inter lo affida a un ragazzo, un apprendista campione. Kovacic entra subito nel club più prestigioso. Vediamo, partendo dagli anni Cinquanta, chi sono stati i dieci più grandi 10 della storia nerazzurra.
S RONALDO Brasile Classe 1976 All’Inter dal 1997 al 2002 Presenze 99 Reti 59 Ha vinto 1 Coppa Uefa
S BAGGIO Italia Classe 1967
Giocoliere L'Inter di Foni vince
due scudetti consecutivi con Lennart Skoglund. Lo chiamano Nacka, svedese dal tocco (e tacco) sudamericano. Numeri da sballo, istrione e fumantino. Lanciava in aria le monetine, le colpiva con il tacco e poi le faceva entrare nel taschino della giacca. Olé. E poi Bengt Lindskog, svedese pure lui. Spilungone serio, alto 1.90. Gran tiro, gran lavoratore. Arriva dopo gli scudetti di Nacka e prima del Mago Herrera. Insomma, non in un buon momento. Però lascia buoni ricordi. Il più 10 Anni Sessanta, praticamente favolosi. Ecco Luisito Suarez, forse «il più 10» in tutto. Maglia, regia, carisma, personalità, ironia. Pallone d'oro, amato da tutti. In Spagna e in Italia. Alfredo Di Stefano lo nomina «architetto» del gioco. Grande Luisito, Grande Inter. Dopo Suarez, il 10 è indossato da Sandro Mazzola che prima si era accontentato dell'8 e del 9. Lo esibisce (bene) per ricordare soprattutto papà Valentino, il 10 italiano più forte di tutti i tempi. Sandrino è una meraviglia, gol con doppietta incorporata al Prater in Coppa Campioni, scatti, dribbling, staffette e tourbillon di tutti i tipi. Una gioia per gli occhi, un produttore di emozioni. Milano da bere Come Evaristo
Beccalossi, amato e venerato nella Milano da bere. Strano e un po' strambo. Quando ha la luna giusta, dispensa libidine. Quando va in campo con le palle girate è capace di sbagliarti due rigori in una stessa partita. Vedi monologo di Paolo Rossi, che non è Pablito. Sono Evaristo, scusa se insisto. Poi arriva Lothar Matthäus con il suo allenatore «Ciofanni» Trapattoni. I suoi adoratori sui siti ancora scrivono: Lothar è il prototipo del calciatore ideale per San Siro. Trascinatore, leader, goleador, concreto, potente, com-
All’Inter dal 1998 al 2000 Presenze 59 Reti 17
S Luis Suarez con l’Inter nel 1963: veniva dal Real Madrid, usava la maglia n. 10. E Mazzola si accontentava della 8 oppure della 9 OLYMPIA
pleto. E ancora: piegato dal Trap ai doveri tattici del nostro calcio, ha completato la sua formazione e maturazione diventando il simbolo della penultima Inter vincente. Okay, concordiamo. Ronnie e Roby Anni Novanta, c'è Ronaldo. Il 10 non è il suo numero preferito, ma deve momentaneamente rassegnarsi: il 9 è di Zamorano. La maglia porta bene, anzi benissimo. Nel suo primo anno Ronaldo raggiunge vette altissime. Un vero Fenomeno, con la effe maiuscola. Fa coppia anche con Roberto Baggio, due stagioni da 10, emozioni e tanta nostalgia. Caro Roby, quanto ci manchi. Altro trasloco di maglia, stavolta sulle larghe spalle di un Imperatore triste con gli occhi un po' spenti. Adriano va a ondate, bello e minaccioso. E le onde, non sempre di mare, sommergono la sua bellezza e la sua forza. Si è buttato via, che peccato. Ultimo Wes. Dicono: il 10 perfetto per il calcio di oggi. Invenzioni e coperture, gol e recuperi difensivi, assist e contrasti. Poi la fuga. Buona Turchia, amico Sneijder. E salutiamo, in ordine sparso, altri 10 nerazzurri, apparsi con alterna fortuna: Matteoli, Benny Carbone, Seedorf, Morfeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ADRIANO Brasile Classe 1982 All’Inter dal 2001 al 2009 (con intervalli) Presenze 177 Reti 74 Ha vinto 4 scudetti, 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe it.
S SNEIJDER Olanda Classe 1984 All’Inter dal 2009 al 2012 Presenze 116 Reti 22 Ha vinto 1 scudetto 2 Coppe Italia 1 Champions 1 Supercoppa It. 1 Mond. per club
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
SERIE A
lafrase DEL GIORNO
d Prima Juve Arrivo in un grande club, che è organizzato come una famiglia: me l’avevano raccontato i grandi campioni francesi che hanno giocato qui ed erano miei compagni in nazionale (Zidane, Thuram, Vieira, Deschamps, Henry e Trezeguet, ndr). Sono fiero di vestire questa maglia. Nello spogliatoio mi hanno subito accolto molto bene, facendomi sentire come a casa.
per Anelka «Mi sento a casa Qui per scudetto e Champions» L’attaccante inizia gli allenamenti a Vinovo Conte lo inserisce nella lista contro il Chievo DAL NOSTRO INVIATO
al lavoro
G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)
L’ultimo gol di Nicolas Anelka in una manifestazione di un certo livello, quindi Cina esclusa, risale al 20 agosto 2011 (Premier League). Per trovare l’ultima rete in Champions bisogna tornare al 22 febbraio 2011. Dicono che segnare sia come andare in bici: non si dimentica come si fa. In bici, però, puoi andare forte o piano e di gol puoi farne tanti o pochi, pesanti o inutili. Anelka non è mai stato un cannoniere implacabile (per dire: in Cina ha fatto 3 gol in 22 partite), ma a calcio sa (o almeno sapeva) giocare e la Juve si augura che l’innegabile talento, per quanto da lucidare dopo l’anno asiatico, sia sufficiente per aggiungere qualcosa alla competitività della rosa. Anelka, in effetti, non prende il posto di nessuno (Bendtner ci perdonerà, ma è come se non fosse mai arrivato a Torino) e al reparto offensivo bianconero porta fantasia, classe, esperienza di partite decisive. Per caratteristiche tattiche il suo inserimento potrebbe anche essere semplice, perché è in grado di fare la prima o la seconda punta soprattutto in un sistema di gioco come quello di Conte. A casa Domani a Verona
Anelka dovrebbe andare in panchina, ma solo oggi il tecnico deciderà la composizione dell’attacco. Intanto ieri è stato annunciato ufficialmente
Primo allenamento alla Juventus per Nicolas Anelka, 33 anni, nuovo attaccante bianconero. Qui sopra lo vediamo in azione (immagini prese da juventus.com) a Vinovo: domenica potrebbe già esordire contro il Chievo
L’ultimo gol del francese in un campionato europeo risale ad agosto 2011 dalla Juve l’acquisto del francese che ha fatto le prime dichiarazioni sul sito bianconero: «Arrivo in un grande club, che è organizzato come una famiglia: me l’avevano raccontato i grandi campioni francesi che hanno giocato qui ed erano miei compagni in nazionale. Sono fiero di vestire questa maglia. Nello spogliatoio mi hanno subito accolto molto bene, facendomi sentire come a casa». Anelka ha giocato in Francia, Inghilterra, Spagna e Turchia. Adesso conoscerà la
Serie A: «Ho affrontato poche volte squadre italiane, ma so che è un torneo molto difficile, fisico e combattuto. Sono felice di aver fatto esperienze diverse nel corso della mia carriera, mi hanno fatto crescere come uomo e come giocatore. Quello inglese è il calcio in cui mi sono trovato meglio. Anche in Cina sono stato bene, ho vissuto a Shanghai, una città magnifica, e non mi pento di aver fatto quella scelta anche se c’è stato qualche problema calcistico». La Champions Anelka sa che la
Juve si aspetta da lui un grande aiuto in Champions: «È un torneo difficile da vincere, ma credo che una squadra come la Juve abbia giocatori e qualità per farcela. Io sono arrivato a Torino per dare il mio contri-
CALCIOSCOMMESSE 2004
Udienza su Modena-Samp: ci sono telefonate di Marotta Vi ricordate il calcioscommesse del 2004? Quello che fu una sorta di «padre» dell’inchiesta Calciopoli, a Napoli è ancora in aula per la sentenza di primo grado. Le sentenze sportive sono ormai da tempo anche scontate e molti di questi tesserati sono di nuovo nel mondo del calcio. Nell’ultima udienza si è tornato a parlare di Modena-Sampdoria del 25 aprile 2004. Una partita che secondo l’accusa sarebbe stata combinata (per la giustizia sportiva ci furono scambi di sms tra Bettarini e Marasco e per questo i due furono squalificati, ma nessuna combine). Nell’ultima udienza si è tornato a parlare di diverse telefonate tra Beppe Marotta (allora d.g. doriano) e il presidente del Modena, Tosi, nessuno dei due mai deferito. Comunque gli uomini della Dia hanno consegnato al collegio un’informativa, poi messa agli atti.
l’avversario EUGENIO CORINI
Il tecnico è ex Juve: «Nel ’90 rifiutai Inter e Napoli per il sì ai bianconeri. Ho giocatori che sanno far male» PIERFRANCESCO ARCHETTI PESCHIERA DEL GARDA (Verona)
La prima Juve? «Ero militare, a Napoli: tornavo il venerdì, per giocare nel Brescia. Il mio procuratore, Giovanni Branchini, mi disse di fermarmi a cena, doveva comunicar-
mi delle novità importanti. Mi spiegò che mi volevano Inter, Napoli e Juve. Io avevo 20 anni, chiesi consiglio a lui: Inter e Napoli erano grandi club, la Juve però si stava rilanciando, l’inizio dell’era Montezemolo-Maifredi. Era marzo del ’90. Tornai a casa tardi, dissi ai miei genitori: "Venerdì vado a
La fretta La Juve di un mese fa si sarebbe potuta permettere un Anelka lontano da una condizione accettabile: gli otto punti di vantaggio in classifica sarebbero stati il comodo cuscinetto su cui appoggiare il francese in attesa della sua crescita. Adesso, invece, i punti di vantaggio sono solo tre e magari zero nel momento in cui la Juve domani scenderà in campo a Verona contro il Chievo. Ecco perché, se al Bentegodi ci sarà bisogno di lui, Nicolas dovrà necessariamente dare risposte confortanti. Per tranquillizzare i tifosi molto scettici sul mercato bianconero, per conquistare Antonio Conte, per dimostrare di non essere un ex giocatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
nei risultati che noi speriamo di far proseguire».
«Il mio Chievo è maturo: può fare l’impresa Le nostre armi? Entusiasmo e conoscenza» DAL NOSTRO INVIATO
buto. Il club è più grande di Anelka. Vogliamo riconfermarci campioni d’Italia. Farò di tutto per vincere lo scudetto e per provare a conquistare anche la Champions. Non voglio prendere il posto a nessuno, ma piuttosto dare una mano ai compagni». Okay, il manuale delle frasi del perfetto nuovo acquisto Anelka l’ha studiato alla perfezione e in effetti, visto che in carriera ha cambiato squadra dieci volte, ci sta che al momento della presentazione in un nuovo club non commetta alcun errore. Però adesso viene il bello che è anche il difficile, per tutti e soprattutto per chi da un anno fa il calciatore in una realtà molto distante da quella a cui era abituato e nella quale deve ricalarsi piuttosto in fretta.
firmare per la Juve". Rivedo ancora la scena di mio papà che mi viene incontro con gli occhi lucidi».
co più che ventenne. Trap preferiva due mediani muscolari e come trequartista c’era Baggio».
La penultima?
L’ultima Juve? Ferita, decimata, furiosa, più pericolosa?
«Andai via dopo due stagioni, come contropartita alla Samp nell’affare Vialli. Ma non fu un fiasco: 47 presenze ed ero po-
«Certo, vedendo le reazioni emotive dopo Genoa e Lazio. E’ un momento di difficoltà
«
Forse non mostrerò alcun video sulla capolista: pensiamo a noi
Anche se lei, Eugenio Corini, tecnico del Chievo alla prima esperienza in A, è passato dalla Juve due decenni fa, questo non è un pezzo sugli ex. Ma per capire come vuol battere la capolista dopo aver steso la seconda, la Lazio.
«Abbiamo conoscenze ed entusiasmo per riuscire nell’impresa straordinaria. E ci crediamo. Consapevoli delle difficoltà che la Juve ci può creare, ma quando parlo di spirito battagliero, di capacità di soffrire e di saper "stare dentro" la partita, ho dei ragazzi che sono cresciuti molto. E hanno qualità offensive per fare male». Ha cambiato qualcosa nella preparazione?
«No, solito programma: da giovedì allenamenti alle 12.30,
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HA DETTO ASAMOAH
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Nicolas Anelka, 33 anni, al suo arrivo alla Juventus dallo Shanghai Shenhua LAPRESSE
su Conte «Prepara le partite con grande scrupolosità: tutti sanno sempre cosa devono fare e quando, dove e come devono farlo»
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AGNELLI PREMIATO DAL CONI PIEMONTE
Giovinco titolare Chi fa da spalla? Pepe in palestra
su Pirlo «Giocare con lui è un privilegio, perché quando ho un dubbio seguo la sua indicazione e sono a posto. Lo ammiravo già ai tempi del Milan»
DAL NOSTRO INVIATO
TORINO
Pranzo alle 11 e allenamento a mezzogiorno, per abituarsi all’orario della partita di domani. Conte ha dubbi a destra (Lichtsteiner o Isla), a sinistra (Giaccherini o Peluso) e in attacco (Quagliarella o Matri con Giovinco). Anelka ha un’autonomia limitata, ma in assenza di Vucinic potrebbe essere prezioso. E’ saltato invece l’acquisto del giovane Mattheus, figlio di Bebeto. Juve e Flamengo non hanno trovato l’accordo sulla formula di pagamento: Marotta aveva proposto un milione subito e un altro in base a un minimo di presenze. Tra l’altro il cartellino del giocatore appartiene per il 20% alla società Mfd. Il presidente Ieri Andrea Agnelli è intervenuto al-
S su Boateng «Arrabbiati con lui perché ha lasciato la nazionale? No, c’è grande solidarietà nel Ghana e abbiamo tutti capito la scelta di Kevin Prince»
PAOLO CONDO’ PORT ELIZABETH (Sudafrica)
Nella saletta riservata alle interviste one to one arrivano con calma - i due Asamoah. Gyan, che è andato a giocare negli Emirati e nei ritagli di tempo fa il rapper, entra ciondolante, allegro e un po’ eccessivo, ed è impossibile fare a meno di guardargli i capelli tagliati, acconciati e dipinti in modo da far risaltare sulla chioma il numero 3. Dietro la rockstar, Kwadwo: un sorriso timido, la voce inizialmente molto bassa (rotto il ghiaccio si alzerà), più che un giocatore pare un seminarista. Ma il vero leader del Ghana, anche se il linguaggio del corpo suggerirebbe il contrario, è lui. Kwadwo Asamoah, 24 anni, esterno della Juventus, qui impegnato con il Ghana in Coppa d’Africa AFP Domani (oggi, ndr), nel primo quarto di finale della Coppa d’Africa, affrontate Capo Verde, che è avanzato sorprendendo a ogni partita. Teme che abbiano in serbo qualcosa anche per voi?
«Spero di no, ma ormai non si muovono più nell’ombra. Sappiamo tutti che sono bravi. Credo però che il Ghana sia migliore: nella dimensione africana ha la solidità di una grande tradizionale, tipo Italia o Germania in Europa. Quelle che vanno sempre lontano». Pensa di vincere la coppa?
«Penso che la finale sarà Ghana-Costa d’Avorio, una grandissima gara aperta a ogni risultato. Siamo qui per vincere». Un anno fa lei disputò la Coppa d’Africa da giocatore dell’Udinese. Ora lo fa da giocatore della Juventus. E’ cambiato qualcosa nel modo in cui i compagni la guardano?
«Beh, è successo prima, già nelle eliminatorie mondiali di settembre. Molti complimenti, pacche sulle spalle, le solite battute "facci fare bella figura", "portami con te". Scherzose, ma con un fondo di verità. In questi anni tutti qui abbiamo sognato il grandissimo club: se riuscissi a sfruttare questa chance, aprirei la strada ad altri». Siete seccati con Boateng, che anziché raggiungervi per la coppa ha preferito restare col Milan?
Pepe E nella nuova stagione altri grandi risultati insegue la Juve, magari nella speranza che gli infortuni diminuiscano. Una buona notizia è arrivata da Simone Pepe, che ha twittato i suoi progressi: «Oggi ho ricominciato a fare un po’ di palestra, lunedì dovrei correre». L’incubo pian piano sta svanendo.
Nelle gare viste fin qui ha giocato sia da terzino sinistro che da mezzala. Preferisce uno dei due ruoli?
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Eugenio Corini, 42 anni, tecnico del Chievo. Da giocatore è stato compagno di squadra di Antonio Conte alla Juve per 6 mesi ANSA
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DAL NOSTRO INVIATO
l’inaugurazione dell’anno sportivo piemontese, organizzato dal Coni. Al presidente è stato consegnato il premio «Primo Nebiolo 2012» come Sportivo piemontese dell’Anno. «E’ un grandissimo onore. Quando arrivammo nel 2010 la situazione della Juve era molto difficile, ma grazie a un profondo rinnovamento e al lavoro di Marotta e Mazzia abbiamo ottenuto grandi risultati».
gb.o.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
«No. Per i motivi che le spiegavo prima, c’è comprensione e solidarietà fra noi. Abbiamo capito, rispettiamo Prince».
«Premesso che gioco dove serve, e posso farlo sempre perché la resistenza è una mia qualità, mi piace il ruolo disegnatomi da Conte, esterno in una squadra che difen-
l’orario della partita». Idem la Juve: però non fa vedere gli allenamenti e usa sistemi sofisticati per i dati. Voi?
«Io chiudo solo il sabato, stavolta anche il venerdì. Metodi: non abbiamo le telecamere a bordo campo, ma un sistema gps che aiuta. Pure il Chievo è strutturato bene». Ha annoiato i giocatori con video sui bianconeri?
«No, il mio metodo è quello di non avere schemi fissi. Allenamenti con palla o a secco, colloqui, analisi dei rivali: cambio sempre, secondo sensazioni e risposte. Prima del Parma, per esempio, non ho mostrato alcun filmato su di loro». Finì 1-1 con una delle migliori partite interne: quindi non farà vedere nemmeno la Juve?
Asamoah: «Io spot per altri del Ghana se vinco con Pirlo» Il centrocampista della Juve in Coppa d’Africa: «Qui e in Italia grande chance non solo per me» VIA AI QUARTI
Sudafrica-Mali E Capo Verde crede alla finale La federcalcio del Ghana ha seccamente smentito la notizia, data da una radio di Accra, che un giocatore del Niger sia stato avvicinato prima dell’ultima gara del girone per chiedergli un atteggiamento morbido. La storia ha creato nervosismo, sul quale Antunes - c.t. di Capo Verde - ha sparso sale: «Se non ve ne foste accorti, noi stiamo marciando verso la finale». Quello di Port Elizabeth (in campo alle 16) sarà il primo quarto, alle 19.30 toccherà a Sudafrica e Mali nello stadio di Durban, l’unico esaurito visto che i Bafana-Bafana sono seguitissimi. Domani gli altri due quarti: Nigeria-Costa d’Avorio a Rustenburg (16), Burkina Faso-Togo a Nelspruit (19.30, sede confermata malgrado le proteste per il campo indecente).
«Ci sto pensando». Rotazioni di sistemi tattici, ruoli diversi, movimenti inediti sulle palle inattive: finora ha cambiato parecchio. Quanto dura una novità nel calcio?
de a tre. Lo prediligo perché amo attaccare, penetrare dalla corsia l’area avversaria. I terzini di una "quattro" devono rientrare precipitosamente; gli esterni di una "tre" possono prima rifiatare, dietro non sono mai sguarniti». Decide lei quando partire, o è Conte dalla panchina a «muoverla»?
«Io trovo che la forza della Juventus sia riassumibile in due punti, e uso le parole inglesi per spiegarmi meglio. Fighting spirit non ha bisogno di traduzione: in quello spogliatoio l’ho respirato fin dal primo giorno. Non è che qualcuno in particolare sia venuto a dirmi "qui si tirano fuori gli attributi", è un’evidenza immediata e stop. Il secondo punto si chiama game plan, e non so quanti allenatori lo preparino con la scrupolosità di Conte. Parlo proprio di un piano strategico, cosa fare, quando farlo, come farlo, con chi farlo. Decido io quando partire, per rispondere alla sua domanda, ma nel game plan è già tutto scritto». L’incaricato di governarlo in campo è ovviamente Pirlo.
«Beh, quando ho un dubbio guardo lui e seguo la sua indicazione. L’ho ammirato per anni, nel Mi-
«
Pellissier riserva è una scelta tecnica dolorosa, da cui il capitano trarrà energia
«Dura se c’è spirito creativo e continua evoluzione: gli avversari studiano le ultime tue tre gare, ti conoscono perché ti vedono così. Quindi non bisogna fermarsi a un aspetto che ti ha fatto vincere. Sto pensando a novità anche per la Juve». Lei fece la tesi per il patentino di allenatore sul Bayern di Van Gaal. L’olandese diceva che la sua squadra era basata per il 70% sulle qualità proprie e per il 30 su quelle dei rivali. Per una piccola come il Chievo come si divide la percentuale?
«Uguale: 70 per cento del lavoro sulla mia, 30 per cento sugli
lan e nell’Italia. Non sono tipo da smancerie, ma devo dire che giocargli al fianco è un privilegio». Ha seguito le ultime prove della Juve? C’è stato più di un passo falso. Dovuto a una preparazione specifica per la Champions?
«Non lo so, io sono via da Natale, ma non credo. E’ chiaro che gli obiettivi non si scelgono, ma si inseguono tutti». Forse pensavate, come tanti di noi peraltro, che lo scudetto-bis fosse già in ghiaccio.
«No, alla Juve non si ragiona così. E comunque credo che, malgrado questo appannamento, la Juve in Italia sia ancora la più forte». E in Champions?
«Spero di perdermi l’andata col Celtic, perché vorrebbe dire essere arrivato alla finale di Coppa d’Africa. Poi, però, conto su un filotto di gare europee che duri fino a maggio. Contro Chelsea e Shakhtar mi sono divertito da pazzi, e ho capito che anche se non siamo la squadra più forte, batterci è un’impresa durissima». © RIPRODUZIONE RISERVATA
altri. Ma nel nostro 70 ci deve essere il sistema per sapere mettere in difficoltà gli altri, perché potenzialmente tante avversarie hanno più qualità di noi. Devi pensare, studiare e conoscere sempre: tutto ciò aiuta la crescita». Il capitano in panchina è un peso, un imbarazzo, un aiuto?
EUGENIO CORINI ALLENATORE DEL CHIEVO
«Quella che ha riguardato spesso Pellissier è una scelta tecnica dolorosa, so di aver provocato sofferenza, ma se riesce a superare questa cosa, come penso, sarà per lui fonte di nuova energia». Lei ha fatto 25 punti in 16 partite, non perdendo mai in casa: più fortuna o bravura?
«Servono tutte due. Più tanto lavoro con uno staff di qualità che la società mi ha dato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A L’ANTICIPO DELLE 20.45
lafrase DEL GIORNO
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Cavani è una persona intelligente, forte interiormente oltre che fisicamente. Con lui non arriverò mai a uno scontro. A fine stagione troveremo assieme una soluzione giusta per il Napoli. Lui saprà esattamente cosa fare in futuro, così io DE LAURENTIIS PRESIDENTE NAPOLI
Napoli, nottatona Che attesa al San Paolo per l’occasione d’oro: c’è la Juve da prendere Se vince stasera la raggiunge in vetta fino a domani L’ultima volta fu prima del big match perso a Torino Perchè vedere
NAPOLI-CATANIA Mazzarri prova a prendere almeno per qualche ora la Juve in testa alla classifica. Il Catania al San Paolo per inseguire il sogno europa San Paolo, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)
Quanto è intrigante questa vigilia! Napoli la vive con l’ansia di chi sa di poter compiere un’impresa. Importante, certo, se si considera quanto sia sentito dall’am-
biente questo confronto a distanza con la Juventus. Manca un mese allo scontro diretto, ma da qui a quel giorno, ogni momento sarà utile per misurarsi. E così, l’anticipo di questa sera potrebbe aprire ad una nuova classifica, perché se dovesse battere il Catania, il Napoli aggancerà la Juventus al primo posto e vivrà di questa suggestione fino alle prime ore del pomeriggio di domani, aspettando il risultato di Verona, dove la capolista affronterà il Chievo. Punti pesanti C’è già stato un momento in questa stagione in cui le due squadre sono state insieme in testa al-
Primato provvisorio Adesso, i
numeri sono tutti dalla parte del Napoli. Rifacendoci alle ultime 5 giornate, il collettivo napoletano ha sommato 13 punti sui 15 a disposizione, un rendimento da primato sicuramente e che gli ha permesso di guadagnare punti su tutte le altre antagoniste: 3 sul Milan e Lazio, 5 sulla Juve, 7 sull’Inter, 8 sulla Roma e 9 sulla Fiorentina. Sono cifre importanti, in ogni modo, che rendono più chiare le intenzioni del Napoli. De Laurentiis, Mazzarri e Cavani hanno dichiarato apertamente che vogliono lo scu-
la classifica, alla settima giornata, proprio alla vigilia dello scontro diretto allo Juventus Stadium, nello scorso mese di ottobre. Fu quella una notte di illusioni, di emozioni altalenanti. Mazzarri ed i suoi aprirono ad una gara determinata, annunciarono al mondo intero che non avrebbero avuto alcun timore dell’avversario. Ma sin dalle prime battute, fu evidente che di quel carattere dichiarato non ci sarebbe stata traccia. E andò avanti così fino al quarto d’ora finale, quando prima Caceres e poi il giovane Pogba chiusero la contesa riportando la Juve solitaria in vetta.
clic DAL 1990 MAI IN VETTA A QUESTO PUNTO DELLA STAGIONE Il Napoli battendo il Catania potrebbe tornare in testa alla classifica almeno fino a domani quando scenderà in campo la Juve. I partenopei aggancerebbero i bianconeri in vetta come è già accaduto in questo torneo tra la 1a e la 3a giornata e tra la 5a e la 7a. Il Napoli non è primo in classifica a questo punto del campionato dalla stagione dell'ultimo scudetto del 1989-90. 23 anni fa dopo 22 turni in Napoli era in testa, posizione mantenuta anche nel turno successivo, poi alla 24a il Milan agganciava i partenopei, superandoli poi alla 26ae; alla 31a è il Napoli ad agguantare i rossoneri scavalcandoli poi alla 33ª e vincendo il titolo la domenica successiva.
COSÌ LA RIMONTA NELLE ULTIME 5 GIORNATE
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I gol segnati da Edinson Cavani e Marek Hamsik, 18 quelli dell'uruguaiano, capocannoniere in A LAPRESSE GDS
CACCIA ALLA JUVENTUS L’ALLENATORE NON FA MISTERO SULLE AMBIZIONI DI SCUDETTO
Mazzarri: «Rinforzi giusti, non ci fa più paura nulla» Soddisfatto il tecnico: «La società ha capito che possiamo puntare in alto» DAL NOSTRO INVIATO
CASTELVOLTURNO (Caserta)
Le richieste sono state esaudite. Con la chiusura del mercato invernale, Walter Mazzarri si ritrova a gestire un organico di primo piano, reso tale anche dagli ultimi arrivi: Armero, Rolando, Radosevic e Calaiò dovrebbero bastare per tenere testa alla Juventus fino al termine del campionato. Il primo sarà tra i titolarissimi, questa sera, nell’anticipo con-
tro il Catania, un test impegnativo per una serie di considerazioni. Una su tutte il primato in classifica. Battendo i siciliani, stasera il Napoli potrà affiancare la Juve in testa alla classifica, una svolta che potrebbe cambiare la storia di questa stagione. Dopo gli acquisti di gennaio, l’allenatore napoletano si sente più sicuro ed è convinto di potersela giocare con i campioni d’Italia fino in fondo. «Sono contento di quello che è stato fatto sul mercato, più delle altre volte. Il presidente ha cercato di accontentarmi, perché ha capito che fino a ora abbiamo fatto grandi cose e che si può fare di più». Cessioni necessarie Diverse cessioni, in ogni modo, hanno permesso al club di rinvigorire l’organico con giocatori nuovi
e maggiormente motivati. «Sono state fatte scelte di coesione perché c’erano ragazzi che stavano regredendo (Fernandez, Vargas, Dossena, Aronica, Uvini ndr.). Avevamo bisogno di avere gente in panchina che non rappresentasse un’incognita, perché vogliamo fare bene pure in Europa League, dove ci sarà tanto da cambiare per non perdere punti in campionato», ha confermato Mazzarri che ha così commentato il ritorno di Balotelli: «E’ stato un acquisto importante per il Milan, non era oggetto del nostro interesse, perché abbiamo già un centravanti come Cavani e quindi non lo abbiamo mai trattato. Di sicuro, a livello generale è un grandissimo giocatore che aggiunge valore al calcio italiano».
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Rivelazione Lo definisce tale, il
Ci aspetta un impegno difficile anche a causa dell’emergenza in difesa
Catania, l’allenatore napoletano. I numeri del girone di ritorno, infatti, lo collocano in testa alla classifica. «Loro sono reduci da tre vittorie consecutive, davanti hanno altrettanti giocatori di grande livello. A centrocam-
po Lodi e Almiron garantiscono quel pizzico d’esperienza che non guasta mai. Ma il mio Napoli è in salute anche se dovrà gestire l’emergenza in difesa, dove mancheranno Campagnaro e Britos per squalifica». Ha escluso, Mazzarri, l’impiego di Grava dal primo minuto, mentre pare intenzionato a schierare la difesa a 4. «Non sarebbe una novità assoluta. Comunque, prometto un Napoli battagliero e agguerrito, sarà una bella partita», ha osservato il tecnico che ha commentato pure l’arrivo di Rolando. «E’ un difensore di livello internazionale, ma dovrà fare una mini preparazione per mettersi alla pari degli altri. Può giocare nei tre ruoli di difesa, è un jolly che ci farà comodo nelle due competizioni». mi.mal. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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o nuttata detto. L’attaccante uruguaiano, più di ogni altro, sta contribuendo in maniera determinante alla realizzazione del progetto: finora, ha realizzato 18 reti che lo tengono saldamente in testa alla classifica dei cannonieri. Insomma, il
primato è qualcosa in più di una semplice suggestione e da queste parti danno per scontato o quasi che stasera l’aggancio sarà cosa fatta. Poi, l’appuntamento è per le ore 12,30 di domani, quando Napoli si attaccherà al televisore per seguire Chievo-Juve. E se dovesse succedere... In tanti ci credono anche se non sono stati preparati festeggiamenti: la scaramanzia non li prevede. Di mezzo, ovviamente, c’è la gara di questa sera, contro un Catania che vanta numeri altrettanti importanti. Basta fermarsi al solo girone di ritorno per scoprire che i siciliani sono in testa alla classifica, con 10 punti, proprio con il Napoli ed il Milan. Lo ha ricordato pure Mazzarri nella conferenza pre gara, proprio per evitare gli eccessi. Resta il fatto che il San Paolo tornerà a riempirsi come per un grande evento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI AVVERSARI
Il Catania per un altro record Mai vinto in A 4 volte di fila MASCALUCIA (Ct) Rolly Maran a tu per tu con un altro possibile record. Se stasera il suo Catania vincerà al San Paolo contro il Napoli taglierà il primato delle 4 vittorie consecutive in A. Con i 3 successi appena ottenuti contro, in ordine, Roma, Genoa e Fiorentina, il club etneo ha eguagliato ciò che gli era riuscito solamente due volte in passato, nel campionato 1960-61 e nel 2010-11. «Certo che ci penso — confessa il tecnico dei siciliani — e per noi riuscire ad entrare nella storia può essere uno stimolo in più per fare bene». Maran fra l’altro tenne a battesimo la squadra di De Laurentis in C1: «Allenavo il Cittadella, era il debutto del presidente partenopeo, ricordo che finì 3 a 3, una gran bella partita. E non vi dico il San Paolo, per noi che eravamo abituati a giocare in terza serie sembrava di stare in Paradiso». E’ contento per come è andato il mercato: «Avere riconfermato tutti i pezzi migliori è stato come aver fatto un grande colpo. La società è stata coerente con quanto aveva sempre sostenuto». Esame Rientra Lodi, il faro della squadra, che ha finito di scontare le tre giornate di squalifica rimediate il 5 gennaio a causa del gesto di reazione nei confronti di Meggiorini durante la sfida col Torino al Cibali: «Metterà come ha sempre fatto le sue qualità a servizio del gruppo. Tatticamente cambia poco, anche con lui spesso abbiamo giocato con i due centrocampisti, faremo le nostre scelte in base alle difficoltà che si presenteranno». Francesco Caruso © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ALTRA INSEGUITRICE DOPO IL COLPO ALLA TESTA IN COPPA ITALIA
Brutta tegola per la Lazio Hernanes starà fuori un mese Fuori un mese. Verdetto pesante, ma quando ci sono di mezzo rischi di danni cerebrali meglio andarci cauti. E così Hernanes dovrà restare fermo ai box per tutto febbraio dopo il trauma cranico riportato nello scontro con Marrone nel corso di Lazio-Juve.
ché fino ad una settimana dall’evento traumatico c’è il rischio di un edema cerebrale tardivo. Poi potrà cominciare ad allenarsi, ma solo gradualmente. Prima di vederlo in campo, insomma, passerà un mese. Ed è probabile che, almeno nelle prime uscite, sarà costretto a giocare con un caschetto, tipo quello che utilizza da anni il portiere del Chelsea Cech.
Col caschetto Ieri il Profeta si è
Rimpianto Anderson La prolun-
sottoposto ad una serie di esami neurologici che hanno escluso qualsiasi tipo di problema. Dovrà però effettuarne altri nei prossimi giorni, compreso un encefalogramma. Nel frattempo dovrà astenersi da qualsiasi tipo di attività per-
gata assenza di Hernanes acuisce i rimpianti per il mancato acquisto di Felipe Anderson. Il talento del Santos avrebbe infatti colmato alla perfezione la lacuna determinata dall’assenza del Profeta. «Sono mancati i tempi tecnici per chiudere
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)
l’affare, ma il ragazzo vuole la Lazio: faremo l’operazione a giugno», ha tuttavia ribadito ieri l’agente italiano del calciatore Stefano Castagna. Petkovic tedesco Petkovic
avrebbe preferito averlo già domani a Genova dove la Lazio sarà in emergenza per le assenze degli squalificati Biava e Dias e degli infortunati Ederson ed Hernanes. A proposito del tecnico, intanto, si fanno insistenti le voci secondo cui il Borussia Dortmund avrebbe individuato in lui il successore di Klopp. Lotito, però, si sente tranquillo, forte del contratto con scadenza 2014 che il tecnico di Sarajevo ha firmato con la Lazio l’estate scorsa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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UNA VICENDA PARADOSSALE 1
LE TAPPE DEL CASO
1999 Gli ispettori contestano a Maradona il mancato pagamento della «maxi cartella» esattoriale da 60 miliardi di lire 2001 Primo confronto davanti alla commissione tributaria 2004 La disputa tra Maradona e il fisco arriva in Cassazione: deve pagare 30 milioni di euro. 2006 I finanzieri, dopo una manifestazione di beneficenza a Giugliano (Napoli), pignorano a Maradona due Rolex del valore di circa 7000 euro. 2007 Il Tesoro aggiorna il «conto»: 34.217.855,25 euro, di cui 20.353.109,32 «per interessi di mora». Recuperati 42.000 euro. 2009 All’ex campione del Napoli, in soggiorno a Merano, la Guardia di Finanza ed Equitalia pignorano l’orecchino, del valore di 4.000 euro, che, all’asta, sarà aggiudicato per 25.000 euro. 2011 Nuovo ricorso di Maradona alla Commissione provinciale tributaria di Napoli, ma la richiesta viene rigettata. 2012 «Non sono mai stato condannato dalla Cassazione — dice Maradona — e voglio chiarire». L’Agenzia delle Entrate rifiuta una proposta di transazione. 2013 L’avvocato di Maradona annuncia che Diego ha vinto la sua battaglia col fisco italiano e «ora può tornare in Italia da uomo libero». Poi, notizia di ieri, la doccia fredda con la smentita del Fisco.
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1 Diego Maradona, 52 anni; 2 «El Pibe de Oro» festeggia in mezzo ai tifosi il 2˚ scudetto con il Napoli; 3 Maradona alza la Coppa Uefa vinta nel 1989 in maglia azzurra
Giallo Maradona «Tasse a posto» «No, non è vero» L’annuncio dell’avvocato: «Tutto ok» Il Fisco: «Il debito non è stato estinto» GIANLUCA MONTI NAPOLI
La battaglia legale tra Diego Armando Maradona ed il Fisco italiano non conosce soste ed anche la decisione della Commissione tributaria centrale, presieduta da Antonio Merone, sulla richiesta di Maradona di intervento adesivo al giudizio nei confronti del Napoli e dei suoi ex compagni Alemao e Careca, ha scatenato feroci polemiche tra l’erario e l’avvocato difensore del Pibe de Oro, Angelo Pisani.
per i quali è stata confermata l’estinzione del debito, e della fallita Società Sportiva Calcio Napoli, che addirittura aveva condonato il proprio debito nei confronti dell’erario. In realtà, la Commissione tributaria centrale ribadisce nella sua decisione la differente posizione di Maradona rispetto agli altri soggetti in questione, poiché pur avendo ricevuto notifica dell’avviso di accertamento non ha ritenuto di impugnare tale atto, ragion per cui anche il condono da parte della società non può estendersi a Maradona.
Versioni contrastanti Ieri matti-
na, quest’ultimo aveva reso noto che era stato dichiarato nullo il debito, di circa 40 milioni di euro, di Maradona nei confronti del Fisco. A Napoli la notizia aveva suscitato entusiasmo e già c’era chi - come il sindaco De Magistris -aveva invitato l’argentino in città per festeggiare l’eventuale conquista dello scudetto («Speriamo possa tornare dopo tanti anni»). Anche a casa Maradona si brindava, visto il messaggio postato su Twitter dalla primogenita del Pibe, Dalma: «Festeggio come una pazza e abbraccio mio padre». Poche ore dopo, però, un comunicato durissimo dell’Agenzia delle Entrate ha smentito la tesi formulata da Pisani: «La Commissione tributaria centrale non ha annullato, estinto, o modificato il debito che Diego Armando Maradona ha con l’erario italiano. Al contrario, la Commissione ha rigettato la richiesta di intervento adesivo dipendente avanzata da Maradona nel giudizio in questione, rispetto al quale lo stesso ex calciatore era estraneo». Nè estinzione nè condono In pra-
tica, la difesa di Maradona riteneva di poter assimilare la posizione dell’argentino a quella degli ex compagni di squadra Alemao e Careca,
Battaglia di comunicati La situa-
zione è arrivata al punto che l'Agenzie delle Entrate nel proprio comunicato ha minacciato «azioni legali, anche in sede civile, a tutela della propria immagine in merito alla reiterata diffusione di notizie inesatte». Di contro, l’avvocato Pisani nel pomeriggio di ieri ha rilanciato la sua tesi continuando, invece, a sostenere che «Maradona debba godere degli stessi effetti favorevoli scaturiti dalla decisione nei confronti dei suoi coobbligati e del suo datore di lavoro. A questo punto — ha concluso Pisani —, insieme al mio collega Angelo Scala presenteremo tutta la documentazione alla Procura della Repubblica per accertare le violazioni subite da Maradona. Ho sentito Diego ieri, era contentissimo e spera di tornare presto a Napoli». Difficile dire se e quando potrà farlo. Di sicuro, per il momento sarà meglio attendere ancora un po’, visto che a più riprese Maradona ha detto di voler rientrare in Italia dalla porta principale e soltanto dopo che la questione con il fisco sarà risolta. Sanare la propria posizione senza pagare, però, sarà davvero difficile per il Pibe de Oro. Il dribbling al Fisco sembra il meno riuscito della sua carriera. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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HANNO DETTO
S Dalma Maradona (dopo il primo annuncio) Che bello, ho saputo la notizia, come sono contenta, voglio festeggiare come una pazza
S Il comunicato dell’Agenzia Entrate «Pronti ad azioni legali, anche in sede civile, in merito alla reiterata diffusione in queste ore di notizie inesatte»
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
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ROMA CAGLIARI
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PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Nainggolan (C) al 3’, Totti (R) al 35’ p.t.; autorete di Goicoechea (R) al 1’, Sau (C) al 9’, F. Pisano (C) al 26’, Marquinho (R) al 49’ s.t.
49’ secondo tempo Marquinho gol, ma c’è poco da esultare In pieno recupero Marquinho segna il 2-4 su assist di Lamela. Nessuno festeggia, nemmeno capitan Totti INSIDE
ROMA (4-3-3) Goicoechea; Piris, Burdisso, Marquinhos, Dodò; Bradley, Tachtsidis (dal 14’ s.t. De Rossi), Florenzi (dal 14’ s.t. Marquinho); Lamela, Osvaldo, Totti. PANCHINA Lobont, Stekelenburg, Castan, Romagnoli, Taddei, Torosidis. ALLENATORE Zeman. CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MOLTO ALTO 60,1 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Tachtsidis, Piris e Lamela per gioco scorretto
CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; F. Pisano, Rossettini (dal 32’ s.t. Perico), Astori, Avelar; Ekdal, Conti (dal 36’ s.t. Casarini), Nainggolan; Ibarbo, Thiago Ribeiro (dal 43’ s.t. Cossu), Sau. PANCHINA Avramov, Del Fabro, Dessena, Pinilla. ALLENATORE Pulga-Lopez. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 42,4 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Nainggolan e Avelar per gioco scorretto. ARBITRO Romeo di Verona.
1’ secondo tempo Goicoechea, che combini? Avelar sfonda sulla sinistra e crossa in mezzo. Un traversone innocuo, il portiere giallorosso Goicoechea esce in presa alta, ma perde la palla: autorete pazzesca! LAPRESSE
NOTE paganti 7.998, incasso di 349.824 euro; abbonati 24.822, quota di 507.217 euro. Tiri in porta 9-6 (due pali Cagliari), tiri fuori 8-5, angoli 7-2. In fuorigioco 2-5. Recuperi: p.t. 1’ p.t., s.t. 5’.
Zeman è al capolinea Papera shock, il Cagliari ne fa 4 Roma allo sfascio e contestata Nainggolan gela al 3’ l’Olimpico, replica Totti, ultimo ad arrendersi. Dopo il maxierrore di Goicoechea, i sardi dilagano: i giallorossi in cortocircuito RUGGIERO PALOMBO ROMA
Cala il sipario. Su Zeman, sulla Roma del progetto americano, sulla premiata ditta Baldini & Sabatini. Su tutto quanto. Il de profundis, con l’Olimpico indignato e umiliato che volta le spalle al terreno di gioco, viene officiato dal Cagliari. Incredulo, beato per tanta grazia che lo ripaga di quella domenica della Befana quando in extremis la Lazio realizzò il sorpasso grazie a un rigore assai discusso. Qui finisce 4-2 per i sardi, ma i gol, tra i pali di Thiago Ri-
beiro e le reti fallite da Sau, potrebbero anche essere il doppio. Simbolo del disastro giallorosso, ma certo non unico responsabile, Goicoechea, il portiere che contro le leggi stesse della natura Zeman ha voluto pervicacemente in campo anche dopo la pessima prova di Bologna, mentre Stekelenburg veniva mandato a spasso per l’Europa. Dopo l’1-1 del primo tempo, con Totti che replica su punizione alla rete di Nainggolan e con la Roma ch gioca malissimo ma può lamentare un rigore negato a Tachtsidis, ecco l’incredibile gol del 2-1, meno di un minuto dopo l’inizio della ripresa. Goicoechea se lo fa da
solo, buttando dentro la porta un innocuo cross di Avelar. E’ come un segnale, l’inizio del diluvio universale: venti minuti di solo Cagliari, i pali, i gol divorati e quelli buoni, di Sau e Pisano.
l’esonero dell’allenatore. Ma basterà? Di buono per la Roma c’è che il retour-match con l’Inter per l’accesso alla finale di coppa Italia, l’unica cosa che resta in piedi, è slittato al 17 aprile. Bravo Pulga Il tecnico del Caglia-
Precipizio La Roma che precipi-
ta, tra giocatori che non sono in grado di giocare (Dodò) e altri che sembrano proprio fregarsene (Osvaldo) non può essere solo figlia di un portiere che non sa il suo mestiere e di un allenatore che, almeno qui, ha certo fatto il suo tempo. C’è qualcosa di diverso, di più complesso e preoccupante. La soluzione più facile, a questo punto, è certo
ri deve avere studiato i numeri e constatato che la Roma coi suoi 38 gol «veri» al passivo, lo stesso numero di quelli del Cagliari che però tre li ha presi a tavolino proprio nel mancato match d’andata coi giallorossi, ha la peggior difesa del campionato dopo quella del Pescara. Detto fatto, ecco un 4-3-3 assai aggressivo. La Roma sembra essere totalmente disinteressata
a questa mossa tattica. Infatti becca gol dopo meno di tre minuti, con Dodò che contempla lo sprint di Sau, il suo cross dalla linea di fondo, e il piattone di Nainggolan che si inserisce tra le belle statuine Bradley e Tachtsidis. Non è solo un gol a freddo, ma una specie di sberleffo. San Francesco Dire che la Roma
reagisca è una balla colossale. Sarà lo choc, ma i ritmi sono dopolavoristici e la voglia di scacciare i fantasmi di una settimana impossibile vicina allo zero. Mancano Pjanic, squalificato, Destro, Balzaretti e per un po’ il convalescente De Rossi, che Ze-
man farà alzare a scaldarsi dopo venti minuti e che entrerà con Marquinho sul 2-1 sortendo l’effetto down di un ulteriore 2-1. C’è Burdisso, disastroso a Bologna, anziché Castan a fianco del rientrante Marquinhos, il leggiadro Dodò fa rimpiangere Balzaretti e Goicoechea, peraltro incolpevole sull’1-0, fa piangere tutti. Chiaro da subito, visto che Osvaldo è un fantasma, Lamela giochicchia per conto proprio e il centrocampo non funziona, che solo san Francesco Totti potrà levare le castagne dal braciere su cui sta per finire anche sua maestà Zeman. Succede su una punizione dove Agazzi e la barriera pasticciano, aprendo un’autostrada sul primo palo, quello che di regola dovrebbe essere coperto. Gol facile da punizione inesistente, piccolo risarcimento per il netto rigore negato a Tachtsidis, travolto dall’improvvido Ibarbo, otto minuti prima. Gol numero 223 in A, Nordahl sempre più vicino. Ma più vicino di tutti è il momento di follia di Goicoechea e quel che segue. Che cancella tutto: recriminazioni, statistiche e soprattutto Zeman. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA CLAMOROSA AUTORETE IL PORTIERE SOMMERSO DAI FISCHI DI UNO STADIO CHE NON LO HA MAI AMATO
Goicoechea cristallo di Boemia in frantumi L’uruguaiano torna in porta dopo gli errori di Bologna E Stekelenburg resta a guardare... MARCO CALABRESI ROMA
Negli ultimi anni, dalla curva Sud si erano alzati tanti cori di contestazione. «Giochiamo senza portiere» e «Goicoechea facci un gol», però, sono inediti assoluti. Impossibile dare torto ai tifosi: se dal 31 ottobre, giorno del suo esor-
dio, Mauro Goicoechea aveva mostrato i suoi limiti senza «esagerare», ieri è arrivato l’episodio che rischia di finire tra i video più cliccati su YouTube. La partita della Roma è finità lì, sul 2-1, con quella piroetta suicida. Il dato agghiacciante sui gol subiti (42 in 22 partite) passa in secondo piano. «Un errore grosso, ma gli errori ci stanno — dice Zeman —. Se avessi saputo che sarebbe successo questo, non l’avrei fatto giocare». Baldini, invece, ci gira largo: «Mauro è molto provato, l’aspetto umano e questa settimana vissuta così hanno giocato un ruolo determinante. Stekelenburg? Lo abbiamo fatto partire perché Ze-
man ci ha detto che avrebbe parato Goicoechea». Indifeso Ma anche indifendibi-
le. Era arrivato per fare il terzo portiere, preso da Zeman (su consiglio di Franco Mancini) per la presunte attitudini al suo gioco. Cadute una dopo l’altra: dalla velocità nel rilanciare l’azione all’abilità coi piedi. Non deve essere stato facile, per Goicoechea, giocare con l’intero stadio contro: ma il credito è finito e vengono i brividi a pensare che, solo 24 ore prima, Stekelenburg era un giocatore del Fulham. Stek gongola L’olandese è rien-
trato da Londra con 5 valigie,
Goicoechea, 24 anni, alla Roma in prestito con diritto di riscatto REUTERS
ed era partito per non tornare più. E invece, saltati Rafael e Viviano, il portiere è atterrato alle 14 e in serata era in panchina, dove le telecamere lo hanno inquadrato parlare con Lobont dopo la papera di Goicoechea. «Mi aspettavo che andasse a finire diversamente — ha detto Stek a sportpromotion.nl —. Volevo andare al Fulham, e per riprendermi da questo colpo mi ci vorrà tempo. Ma di questa vicenda non posso incolpare nessuno: la Roma mi avrebbe ceduto solo se avesse trovato un sostituto. Ora, però, punto a tornare titolare». Ci puntano anche i tifosi della Roma. E dopo ieri, forse, anche Zeman: a patto che il boemo, se resterà sulla panchina giallorossa, si renda conto di aver preso un abbaglio grande come Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ilcaso ZEMAN ADDIO
EX C.T. FRANCIA
Laurent Blanc, classe 1965, ha giocato in Italia nel Napoli (1991-92) e nell’Inter (1999-2001). Nel 2003 ha chiuso la carriera nel Manchester United.
Oggi il vertice con Pallotta: verso l’esonero Blanc favorito su Giampaolo
Da giocatore Nel ruolo di libero, ha vinto il Mondiale 1998 e l’Europeo 2000 con la Francia.
Il tecnico: «Sconfitta giusta. Dimissioni? Non le do per una gara. Deciderà il club, sarebbe un peccato: credo ancora nella squadra»
la Moviola
ANDREA PUGLIESE ROMA
DI FRANCESCO CENITI
Ibarbo dritto su Tachtsidis: rigore negato E su Totti... Il risultato finale cancella anche una prestazione di certo non da incorniciare da parte dell’arbitro Romeo. Nel primo tempo negato un evidente rigore alla Roma dopo 28 minuti quando Ibarbo dopo un calcio d’angolo entra in modo scomposto su Tachtsidis, agganciandolo sul piede d’appoggio. Il direttore di gara nella circostanza non è aiutato da giudice di porta e assistente. Fischia, invece, Romeo un punizione molto dubbia trasformata poi in gol da Totti. Nella ripresa resta una minima ombra sul 2-1 perché il cross di Avelar, sciaguratamente messo in rete da Goicoechea, ha una traiettoria a rientrare che passa molto vicina alla linea di fondo. Dubbi di rigore anche per un’entrata di Conti su Totti appena dentro l’area del Cagliari: l’impressione è che ci sia un tocco sulla caviglia del capitano. Annullato al 27’ un gol a Lamela: sì, c’era il fuorigioco dopo il tocco di testa di Totti.
Lo Zeman-2 finisce ancora prima di iniziare. Anche se l’impressione che potesse davvero essere la panacea giusta per i mali della Roma è emersa solo nella confusione (totale) di Trigoria. Poi, però, c’è il campo e quello lascia delle tracce indelebili, che a volte diventano anche ferite incurabili. Proprio come quelle di ieri all’Olimpico, dove l’amore tra Roma e Zeman si è sciolto come neve al sole. Definitivamente, stavolta per sempre. Il nome più gettonato è quello del francese Laurent Blanc, ma in corsa c’è pure Marco Giampaolo (ex anche di Catania e Cagliari). Contestazione «Via il boemo», è
lo striscione esposto per tutto il secondo tempo dalla Curva Sud. E lui, Zeman? Si è piegato su se stesso, vittima delle sue scelte (Goicoechea e Tachtsidis) e dei suoi tanti errori. Sul 3-1 di Sau, quando si è reso conto che la squadra gli aveva girato del tutto le spalle, si è seduto in panchina e non si è visto più, se non nel finale, sommerso dai cori di insulti dello stadio. Zeman, però, un piccolo motivo per sorridere alla fine ce l’ha lo stesso, l’applausometro degli insulti (pesantissimi) non l’ha vinto lui bensì Sabatini e Baldini, considerati dalla gen-
l’inizio ci ha innervositi, poi ci siamo sbilanciati. Possiamo recriminare sui due rigori, ma non sarebbe cambiato nulla». Molto l’ha invece cambiato la paperissima di Goicoechea. «Purtroppo gli errori nel calcio ci stanno. Stekelenburg? Non l’ho mandato io a Londra. Si sentiva sacrificato in panchina. Io voglio giocatori che hanno voglia di stare nella Roma».
lostriscione
Da allenatore Con il Bordeaux ha vinto un campionato francese, una Coppa di Lega e due Supercoppa di Francia nel 2008-09. Il 2 luglio 2010 è diventato c.t. della nazionale francese. Il 30 giugno 2012 ha lasciato la guida della nazionale francese rassegnando le sue dimissioni.
Si cambia E ora cosa succede?
Uno striscione apparso ieri sera in curva Sud durante il secondo tempo di Roma-Cagliari invocava la cacciata del tecnico Zeman: anche la pazienza dei tifosi sembra giunta al limite ANSA
te gli artefici di un disastro biennale che nasce con Luis Enrique e si perde nella contestazione finale fuori dallo stadio (circa 300 persone ad aspettare la squadra, costretta ad uscire da un’altra via di fuga). Io resto Quello che non ha fatto
la società in settimana tra un siparietto e l’altro, l’ha fatto ieri sera la squadra, esonerando direttamente sul campo Zeman con una prestazione chiaramente figlia del dissenso. «Ma l’idea di dimettermi non mi viene per una gara giocata male, non credo sia una stagione sbagliata la nostra — dice alla fine Zeman —. Un esonero? Sono a disposizione della società. Certo mi dispiacerebbe, io credo ancora». Già, il problema però è che è la squadra a non credere più in lui. «Per me la voglia non è mancata, il problema è che non avevamo idee, tutti volevano fare qualcosa di decisivo. Il gol al-
Zeman ha le ore contate, già oggi può arrivare l’esonero. Dopo la gara c’è stato un summit dei dirigenti (Baldini, Fenucci, Baldissoni, Zanzi e Sabatini, con quest’ultimo che ha fatto i complimenti alla squadra), ieri notte ne hanno parlato con Pallotta (la proprietà non vuole traghettatori) e oggi col presidente decideranno il futuro del boemo. «Contestazione giusta. Fallimento del progetto Zeman? Non è il momento delle decisioni — ha detto Baldini —. Ma il tecnico non lo abbiamo mai messo in discussione noi, sono state le sue dichiarazioni che ci hanno fatto interrogare sul suo pensiero. La ferita è troppo fresca, la riflessione sarà totale. Anche su di me? Certo, sono il primo responsabile di ogni scelta». Oggi sarà scritta la parola fine, lo Zeman-2 è già passato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ROSSOBLÙ EUFORICI IL TECNICO LOPEZ: «FINALMENTE ABBIAMO RACCOLTO QUANTO MERITAVAMO»
Sau-gol: «Conoscevo le difese di Zdenek...» Nainggolan: «Potevamo farne anche di più». Pisano, che gioia: primo gol in serie A
posizionati in tribuna Monte Mario. E pensare che il Cagliari ha sbancato Roma persino senza il «bonus» del gol di Daniele Conti (che ieri ha festeggiato le 400 presenze in rossoblù). Prima volta E così la faccia più
ROMA
Quando l’11 settembre del 2011 il Cagliari inaugurò con una vittoria all’Olimpico la gestione romanista di Luis Enrique, parecchi sardi faticarono a credere ai loro occhi. Stavolta è finita addirittura in trionfo, per Pulga, Lopez e per la trentina di tifosi (troppo pochi per aprire il settore ospiti)
felice è quella di un cagliaritano doc, Francesco Pisano, al primo gol in Serie A dopo nove stagioni di attesa. «Per me, che ho legato la mia vita e la mia carriera al Cagliari, è un’emozione particolare — ammette —. Un po’ di voglia di rivalsa per quel 3-0 a tavolino c’era, ma siamo stati bravi a pensare solo a questa partita. Il gol è dedicato alla mia famiglia». Nessuno si immaginava
potesse uscir fuori una serata così: «Se fossimo stati più precisi ne avremmo potuti segnare anche di più», scherza Radja Nainggolan, che ha aperto la goleada del Cagliari. Figliol prodigo Da un sardo all’altro: a dare il colpo di grazia alla Roma ci ha pensato uno dei «figli» di Zeman, Marco Sau, 20 gol in 33 partite con il boemo a Foggia nella stagione 2010-2011. «Conoscevo i punti deboli delle sue difese — ammette l’attaccante sardo —. Sull’errore di Goicoechea siamo stati fortunati, ma abbiamo fatto una grande partita. Abbiamo provato a stare attenti alla loro linea alta, cercando di fregarli con i nostri contro-movi-
menti. Ci siamo riusciti». Partita perfetta Se Ivo Pulga lascia l’Olimpico con un sorriso grande così, Diego Lopez si gode la vittoria perfetta: «Nelle ultime quattro partite abbiamo ottenuto poco pur facendo ottime cose e questo ci ha danneggiato, ecco perché siamo doppiamente felici. Non potevamo certo chiuderci, invece abbiamo giocato a calcio ed è stata la mossa giusta. Ora sotto con il Milan, con il nostro pubblico che ci darà una grande mano». Esattamente un anno fa, il Cagliari batté la Roma, anche in quel caso per 4-2, al Sant’Elia. Il cerchio si è chiuso alla perfezione. m.cal.
le Pagelle DI MASSIMO CECCHINI
DODÒ, GIORNATA DA DIMENTICARE NAINGGOLAN È SUPERBO ROMA 4 GOICOECHEA 3 C’è di peggio che cominciare tra i fischi e subire subito gol? Sì, un colpo che entrerà nella storia: il secondo (auto)gol che regala al Cagliari. L’errore più grande di Zeman. PIRIS 5 Parte con dignità, ma poi affonda con gli altri. BURDISSO 4,5 Si esibisce in una prestazione da leader disastrosa contro avversari che non danno riferimenti. Polvere di stelle. MARQUINHOS 5 Il baby fenomeno stavolta parte diesel e finisce a metano, mostrando tutta l’inesperienza della sua età. DODÒ 4 Per ritmi e voglia è semplicemente impresentabile. BRADLEY 5 In condominio con Tachtsidis dorme sulla rete di Nainggolan. TACHTSIDIS 5 Insieme al portiere, è il più contestato. Meriterebbe un rigore, poco dopo invece rimedia un giallo: sarà squalificato. DE ROSSI 5 Entra per Tachtsidis, ma non incide mai. FLORENZI 5 La solita corsa, la solita grinta, utile soprattutto ad aiutare Dodò in copertura. Stavolta però è troppo poco. MARQUINHO 5,5 Entra per Florenzi e ci mette almeno la tigna che serve per andare in gol e far vedere i tacchetti. Nulla più. LAMELA 5,5 Il Principino alterna accelerazioni a banalità. Suo l’assist per il raddoppio, ma in una Roma così è inutile. OSVALDO 4 Ha voglia solo di rovesciate. Ormai è senz’anima.
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IL MIGLIORE
6 TOTTI
«Io nun te mollo», avevo detto a Zeman in settimana. Lo dimostra coi fatti, segnando il 223˚ gol in Serie A e provando le giocate migliori, però è un capitano senza ciurma.
All. ZEMAN 4 Comincia tra i fischi e finisce tra gli insulti. Nel giorno del disastro, la colpa più grave è di chi lo ha scelto.
CAGLIARI 7 AGAZZI 6,5 La barriera che si muove male lo penalizza sul primo gol, poi soffre poco. F. PISANO 6 Il suo lato è il meno battuto dagli attaccanti: ne approfitta e va anche a segnare. ROSSETTINI 6,5 I giallorossi spesso usano un incongruo gioco aereo, se la cava bene fino all’infortunio (PERICO s.v.) ASTORI 6,5 Utilizza tutta l’esperienza che serve per disinnescare l’ectoplasmico talento offensivo giallorosso. AVELAR 6 Il suo contributo all’autogol di Goicoechea entrerà in tutte le videoteche di calcio horror. EKDAL 6,5 Se la vede con Florenzi e Marquinho uscendone vincitore. CONTI 7 Il tifo della Roma lo ha rinnegato. Invece, per la sua lucidità, farebbe comodo anche ai ricchi di Trigoria (CASARINI s.v.).
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IL MIGLIORE
7 NAINGGOLAN
Sua la rete che indirizza il match, e anche la volontà di portare per primo il pressing. Ammonito, sarà squalificato.
IBARBO 7 Comincia cincischiando e rischiando il rigore su Tachtsidis, poi cresce e affonda nel burro giallorosso, regalando assist. THIAGO RIBEIRO 6,5 Come prima consegna ha quella di disturbare Tachtsidis, ma sa fare di meglio e quindi cuce il gioco offensivo e si regala anche un gran palo. SAU 7 Assist, gol e anche un po’ di sprechi in contropiede. Il suo ex maestro Zeman lo rimpiangerà. All. PULGA-LOPEZ 7 Vero, la Roma è allo sbando, ma la squadra dimostra un controllo del match che dimostra timone saldo.
Marco Sau, 25 anni, ieri ha realizzato il gol del 3-1 ANSA
ARBITRI ROMEO 5,5 C’è un rigore su Tachtsidis e non c’è la punizione da cui nasce il pareggio di Totti su punizione. Il resto è poca roba. Giachero 6 - Costanzo 5,5. Gervasoni 6 Marchiori 5,5
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SABATO 2 FEBBRAIO 2013
SERIE A LA GUIDA
23
a
GIORNATA
TORINO (4-2-4) SAMPDORIA (3-5-2)
NAPOLI (4-3-1-2) CATANIA (4-3-3)
CHIEVO (5-3-2) JUVENTUS (3-5-2)
FIORENTINA (3-5-2) PARMA (4-3-3)
GENOA (3-5-2) LAZIO (3-5-1-1)
OGGI ore 18 ARBITRO Rizzoli (1-1)
OGGI 20.45 ARBITRO Calvarese (0-0)
DOMANI ore 12.30 ARB. Bergonzi (0-2)
DOMANI ore 15 ARBITRO Russo (1-1)
DOMANI 15 ARBITRO Tagliavento (1-0)
1 GILLET
D’AMBROSIO
PARTITE PT
JUVENTUS NAPOLI LAZIO INTER MILAN FIORENTINA CATANIA ROMA UDINESE PARMA CHIEVO TORINO (-1) SAMPDORIA (-1) CAGLIARI ATALANTA (-2) BOLOGNA PESCARA GENOA PALERMO SIENA (-6)
49 46 43 40 37 36 35 34 33 31 28 27 24 24 23 22 20 18 17 14
RODRIGUEZ 2
33
14 GAZZI
BRIGHI
Classifica SQUADRE
GLIK 25
3
RETI
G
V
N
P
F
S
22 22 22 22 22 22 22 23 22 22 22 22 22 23 22 22 22 22 22 22
15 14 13 12 11 10 10 10 8 8 8 6 7 6 7 6 6 4 3 5
4 4 4 4 4 6 5 4 9 7 4 10 4 6 4 4 2 6 8 5
3 4 5 6 7 6 7 9 5 7 10 6 11 11 11 12 14 12 11 12
46 43 32 35 39 39 31 49 33 30 23 27 28 25 19 29 17 22 19 20
15 20 22 25 28 27 28 42 31 29 34 26 29 40 32 31 45 35 35 32
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
MARCATORI 18 RETI Cavani (3) (Napoli) 15 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan); Lamela (Roma) 9 RETI Gilardino (Bologna) 8 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Milito (3) (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Hamsik (Napoli); Totti (1) (Roma); Sau (Cagliari). 7 RETI Denis (2) (Atalanta); Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma); Icardi (Sampdoria); Bianchi (2) (Torino)
11 CERCI
1 DE SANCTIS
BARRETO 10
17 MASIELLO
MEGGIORINI 69 7 SANTANA 23 EDER
98 ICARDI
ESTIGARRIBIA KRSTICIC BERARDI 25 2 16 11 13 POLI MUNARI 3 17 28 COSTA PALOMBO GASTALDELLO
16
85
20
MESTO
BEHRAMI 17
DZEMAILI
HAMSIK
29 PANDEV 17 GOMEZ
33 5 CAPUANO ROLIN
3 SPOLLI
13 IZCO 14 BELLUSCI
B. VALERO MIGLIACCIO 21 7 20
11
CUADRADO
12 27 GIOVINCO QUAGLIARELLA LICHTSTEINER 23 26 VIDAL
GIACCHERINI 24 6 POGBA
PIRLO 21
4 CACERES
39 MARRONE
15 BARZAGLI
PIZARRO 8
77 THÈRÈAU
PALOSCHI
2 15 RODRIGUEZ SAVIC
RONCAGLIA
90 5 21 GRANQVIST PORTANOVA MANFREDINI 23
PASQUAL
30 TONI
JOVETIC 21 SANSONE
9 BELFODIL
7 BIABIANY
16 PAROLO
10 VALDES
32 MARCHIONNI
18 6 29 28 GOBBI LUCARELLI PALETTA BENALOUANE
BUFFON 1
MIRANTE 83
ROSSI KUCKA 27 7 33 24 MATUZALEM MORETTI CASSANI 17 22 IMMOBILE BORRIELLO x
11 KLOSE
87 CANDREVA LEDESMA LULIC KONKO 24 19 6 15 29 MAURI GONZALEZ 26 27 2 CANA RADU CIANI MARCHETTI 22
PANCHINA 18 Squizzi, 88 Ujkani, 21 Frey, 17 Sampirisi, 26 Farkas, 51 Acerbi, 4 Spyropoulos, 27 Seymour, 56 Hetemaj, 39 Stoian, 27 Hauce, 31 Pellissier. ALLENATORE Corini. BALLOTTAGGI Vacek-Frey 55-45%, Cesar-Acerbi 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Guana, Dramé, L. Rigoni, Jokic. INDISPONIBILI Dramè, Samassa, Luciano, Sardo.
PANCHINA 89 Neto, 12 Lupatelli, 40 Tomovic, 5 Compper, 92 Romulo, 28 Capezzi, 19 Llama, 22 Ljajic, 9 El Hamdaoui, 18 Larrondo. ALLENATORE Montella. BALLOTT. Toni–El Hamdaoui 60%-40%, Roncaglia–Tomovic 70%-30%. SQUALIFICATI Aquilani (2). DIFFIDATI Jovetic, Tomovic, Migliaccio, Borja Valero. INDISPONIBILI Mati Fernandez, Hegazi, Rossi, Camporese.
PANCHINA 30 Tzorvas, 32 Donnarumma, 3 Bovo, 4 Ferronetti, 87 E. Pisano, 10 Olivera, 28 Tozser, 91 Bertolacci, 29 Nadarevic, 19 Jorquera, 23 Said. ALLENATORE Ballardini. BALLOTTAGGI Rossi-Olivera 60-40%. SQUALIFICATI Antonelli (1). DIFFIDATI Granqvist, Jankovic. INDISPONIBILI Floro Flores, Vargas, Jankovic.
PANCHINA 1 Da Costa, 32 Berni, 19 De Silvestri, 7 Castellini, 5 Renan, 15 Poulsen, 35 Rossini, 6 Maresca, 21 Soriano, 8 Mustafi, 12 Sansone, 10 Maxi Lopez. ALLENATORE Rossi. BALLOTTAGGI Palombo-Rossini 60-40%, Berardi-De Silvestri 60-40%. SQUALIFICATI Obiang (1). DIFFIDATI Romero, Poli, Eder. INDISPONIBILI Gavazzi.
PANCHINA 1 Frison, 31 Terracciano, 2 Potenza, 6 Legrottaglie, 18 Augustyn, 4 Almiron, 30 Salifu, 24 Ricchiuti, 26 Keko, 35 Doukara. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Bellusci-Potenza 80-20%, Biagianti-Salifu 60-40%, Rolin-Legrottaglie 60-40%. SQUALIFICATI Castro (1), Alvarez (1). DIFFIDATI Bellusci, Biagianti, Barrientos. INDISPONIBILI Cani, Sciacca.
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 13 Peluso, 33 Isla, 8 Marchisio, 20 Padoin, 11 De Ceglie, 18 Anelka, 32 Matri. ALLENATORE Alessio (Conte squalif.). BALL. Giaccherini-Peluso 65-35%, Quagliarella-Matri 55-45%, Lichtsteiner-Isla 70-30% SQUAL. Conte (2), Bonucci (2), Chiellini (1), Vucinic (1). DIFF. Peluso, Chiellini, Barzagli, Marchisio, Vidal. IND. Asamoah, Marchisio, Chiellini, Pepe, Bendtner.
PANCHINA 1 Pavarini, 91 Bajza, 31 Coda, 4 Morrone, 14 Strasser, 87 Rosi, 15 Mariga, 77 Ninis, 17 Palladino, 11 Amauri. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Sansone-Rosi 55-45%, Belfodil-Amauri 55-45%, Benalouane-Coda 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Galloppa, Rosi, Marchionni, Coda. INDISP. Galloppa, Santacroce.
PANCHINA 1 Bizzarri, 44 Scarfagna, 21 Diakite, 33 Stankevicius, 39 Cavanda, 17 Pereirinha, 32 Brocchi, 99 Floccari, 18 Kozak, 25 Rozzi. ALLENATORE Petkovic. BALLOTTAGGI Candreva-Floccari 60-40 %. SQUALIFICATI Biava (1), Dias (1). DIFFIDATI Konko, Ledesma. INDISPONIBILI Ederson, Hernanes.
PALERMO (3-4-2-1) ATALANTA (4-3-1-2)
PESCARA (4-3-1-2) BOLOGNA (3-4-2-1)
SIENA (3-4-2-1) INTER (3-4-1-2)
MILAN (4-3-3) UDINESE (4-4-1-1)
DOMANI ore 15 ARBITRO Damato (0-1)
DOMANI h 15 ARBITRO De Marco (1-1)
DOMANI ore 15 ARBITRO Doveri (2-0)
DOMANI ore 15 ARBITRO Massa (1-2)
23
29
99
PARRA 10 BONAVENTURA 88 21 17 CARMONA BIONDINI CIGARINI DEL GROSSO SCALONI 83 13 2 5 CANINI STENDARDO CONSIGLI 47
(1-1) (1-2) (0-1) (0-2) (0-1) (1-1) (0-0) (2-0)
10 LODI
RIGONI L.
14 COFIE
1 FREY
VIVIANO
PANCHINA 2 Rosati, 15 Colombo, 2 Grava, 6 Rolando, 4 Donadel, 88 Inler, 13 El Kaddouri, 9 Calaiò, 24 Insigne. ALLENATORE Mazzarri. BALLOTTAGGI Mesto-Inler 60-40%, Armero-Grava 60-40%. SQUALIFIC. Campagnaro (1), Britos (1). DIFFIDATI Dzemaili, Pandev, De Sanctis, Calaiò, Gamberini. INDISPONIBILI Maggio (2 giorni).
GARCIA DONATI MUNOZ KURTIC BARRETO 89 5 28 8 DOSSENA MORGANELLA 27 33 9 FORMICA ILICIC DYBALA
(0-0) (0-3)
16
13 JOKIC
ANDREOLLI
43
4
CESAR 12
3
5
ANDUJAR 21
54 SORRENTINO
PROSSIMO TURNO
VACEK
1
PANCHINA 35 Coppola, 36 Darmian, 5 Di Cesare, 15 Caceres, 4 Basha, 20 Vives, 18 Bakic, 19 Stevanovic, 86 Birsa, 9 Bianchi, 80 Jonathas. ALLEN. Ventura. BALLOTTAGGI Meggiorini-Bianchi 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Cerci, D’Ambrosio e Meggiorini. INDISPONIBILI Diop.
6
Edinson Cavani, 25 anni BOZZANI
DAINELLI 2
25
GUANA 7 CAVANI
9 28 BERGESSIO BARRIENTOS
27 BIAGIANTI
ROMERO 22
19 DENIS
24a GIORNATA Sabato 9 febbraio JUVENTUS-FIORENTINA ore 18 LAZIO-NAPOLI ore 20.45 Domenica 10 febbraio, ore 15 PARMA-GENOA ore 12.30 ATALANTA-CATANIA BOLOGNA-SIENA CAGLIARI-MILAN PALERMO-PESCARA SAMPDORIA-ROMA UDINESE-TORINO INTER-CHIEVO ore 20.45
18 28 55 27 ZUNIGA CANNAVARO GAMBERINI ARMERO
1 PUGGIONI
77 PERIN 14
CAPUANO BIANCHI ARCE 5 28 11 MODESTO 70 8 RIZZO D’AGOSTINO BJARNASON 17 32 10 WEISS CELIK SFORZINI 10 33 GILARDINO 23
BALZANO 91
KONE MORLEO 3 6 TAIDER
DIAMANTI MOTTA 15 11 PEREZ
21 5 43 CHERUBIN ANTONSSON SØRENSEN AGLIARDI 25
25 PEGOLO 17
24
BELMONTE
PACI
18 FELIPE
DELLA ROCCA 14 33 RUBIN ANGELO 27 91 81 ROSINA REGINALDO BOGDANI VERGASSOLA 6 8
99 CASSANO
32 ABBIATI
HANDANOVIC 1
ZAPATA 17
BONERA 25
20 ABATE
21
CONSTANT 16
18
FLAMINI MONTOLIVO 19 NIANG
21 LAZZARI
10 BOATENG
11 92 PAZZINI EL SHAARAWY
10 DI NATALE
8 PALACIO
14 GUARIN NAGATOMO SCHELOTTO 55 21 4 7 GARGANO ZANETTI 40 26 23 JUAN JESUS CHIVU RANOCCHIA
PRIMAVERA
26 11 PASQUALE DOMIZZI
Oggi si gioca la 17a giornata del campionato Primavera. Il programma delle gare, ore 14.30: GIRONE A Fiorentina-Cagliari
24 MURIEL
3 ALLAN
Varese-Milan va in tv. Derby Samp-Genoa
66 PINZI
8 BASTA
5 DANILO
17 BENATIA
PADELLI 25
PANCHINA 99 Benussi, 30 Brichetto, 22 Nelson, 20 Rios, 14 Anselmo,18 Faurlin, 7 Viola, 50 Sanseverino, 16 Fabbrini, 19 Sperduti, 17 Boselli, 24 Malele. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Kurtic-Faurlin 60-40%, Dybala-Boselli 60-40%, Formica-Fabbrini 60-40%. SQUALIFICATI Miccoli (2), Von Bergen (1), Aronica (1). DIFFIDATI nessuno. INDISP. Hernandez, Mantovani.
PANCHINA 1 Pelizzoli, 23 Cosic, 15 Bocchetti, 21 Togni, 26 Blasi, 4 Cascione, 99 Caprari, 9 Abbruscato, 22 Vukusic, 7 Sculli, 60 Caraglio. ALLENATORE Bergodi. BALLOTTAGGI Capuano-Cosic 60-40%, Celik-Vukusic 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Quintero, Celik, Jonathas. INDISPONIBILI nessuno.
PANCHINA 12 Farelli, 88 Marini, 88 Terlizzi, 3 Uvini, 36 Bolzoni, 7 Valiani, 77 Sestu, 16 Verre, 70 Mannini, 9 Paolucci, 10 Emeghara. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Reginaldo-Bolzoni 60-40%; Bogdani–Paolucci 60-40%. SQUALIFICATI Vitiello (9/9/2016), Terzi (9/2/2016). DIFFIDATI Rosina, Paci, Pegolo, Sestu, Rubin. INDISPONIBILI Pozzi.
PANCHINA 1 Amelia, 59 Gabriel, 81 Zaccardo, 76 Yepes, 5 Mexes, 77 Antonini, 4 Muntari, 12 Traoré, 8 Nocerino, 22 Bojan, 7 Robinho, 45 Balotelli. ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Bonera-Mexes 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ambrosini, De Jong, El Shaarawy, Montolivo, Zaccardo. INDISPONIBILI De Jong, Didac Vilà, De Sciglio.
PANCHINA 6 Polito, 78 Frezzolini, 22 Contini, 77 Raimondi, 8 Radovanovic, 44 Cazzola, 18 Giorgi, 11 Moralez, 91 De Luca, 7 Livaja, 20 Budan. ALL. Colantuono. BALLOTTAGGI Parra-Budan 60-40%. SQUALIFICATI Brivio (1). DIFFIDATI Biondini, Bonaventura, Cigarini, Consigli, De Luca, Moralez. INDISPONIBILI Capelli, Marilungo, Lucchini, Bellini, Ferri, Troisi.
PANCHINA 1 Curci, 32 Stojanovic, 45 Carvalho, 8 Garics, 20 Abero, 4 Krhin, 17 Guarente, 30 Pazienza, 77 Pasquato, 9 Moscardelli. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Motta-Garics 60-40%, Kone-Moscardelli-Pasquato 40-30-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Antonsson, Garics, Kone, Motta, Taider. INDISPONIBILI Natali, Gabbiadini.
PANCHINA 27 Belec, 77 Di Gennaro, 6 Silvestre, 31 Pereira, 5 Stankovic, 17 Kuzmanovic, 19 Cambiasso, 20 Obi, 24 Benassi, 11 Alvarez, 10 Kovacic, 18 Rocchi. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI Gargano-Kuzmanovic 65-35%, Schelotto-Pereira 55-45%. SQUALIF. nessuno. DIFFID. Cambiasso, Guarin, Handanovic, Palacio, Pereira. INDISPON. Castellazzi, Samuel, Mudingayi.
PANCHINA 40 Favaro, 51 Scuffet, 4 Angella, 75 Heurteaux, 6 Faraoni, 34 Gabriel Silva, 52 Merkel, 37 Pereyra, 22 Campos Toro, 94 Zielinski, 77 Maicosuel, 13 Ranégie. ALLENATORE Guidolin. BALLOTTAGGI Benatia-Heurteaux 60-40%, Lazzari-Pereyra 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Angella, Di Natale, Lazzari, Maicosuel. INDISP. Badu, Brkic, Pawlowski.
(ore 14), Novara-Empoli, Sampdoria-Genoa, Parma-Pro Vercelli, Livorno-Siena, Spezia-Torino, Juve-Grosseto. Classifica (prime posizioni): Juve 38 punti, Fiorentina 34, Torino 31, Empoli 29. Genoa 28. GIRONE B ore 14: Varese-Milan (diretta Sportitalia 1), Cittadella-Cesena, ModenaAtalanta, Padova-Brescia, Bologna-Chievo, InterSassuolo, Verona-Udinese. Classifica (prime posizioni): Atalanta 41 p., Chievo 35, Inter 32, Milan 28. Bologna 27. GIRONE C Crotone-Ascoli (ore 11), Lanciano-Bari, Lazio-Juve Stabia, Reggina-Palermo, Vicenza-Roma, CataniaTernana (ore 15.30). Domani, ore 11: Napoli-Pescara (diretta Sportitalia 1). Classifica (prime pos.): Napoli 36 p., Catania 35, Lazio 31, Roma 30, Palermo 29.
L’ANTICIPO DELL’OLIMPICO ALLE 18 IN CAMPO DUE SQUADRE IN VOLO, GRAZIE ANCHE ALLE LORO PUNTE
Meggiorini-Icardi, chi ferma i bomber del momento? Ventura sul suo attaccante: «Non è Messi, ma ha un cuore Toro». Il fastidio di Rossi: «La Samp non è un supermercato»
svegliarsi da un sogno. «Il rischio c’è — ammette l’allenatore del Torino Ventura —, in una gara difficile contro un avversario in forma. Se avessimo ancora la testa all’Inter non avremmo capito nulla nè avremmo fatto un altro passo verso la maturità. Se fossimo ancora storditi dai complimenti, la Samp al posto nostro dovrebbe essere ubriaca per i sei gol al Pescara».
FRANCESCO BRAMARDO FILIPPO GRIMALDI
Sfida fra bomber Delio Rossi può contare sul cannoniere del momento, Icardi (967’ giocati), 10 anni di meno del bomber granata, Bianchi, stessi gol (7), ma in campo per 1584’. Il mercato ha lasciato tutto come
Sei risultati utili consecutivi, il pari con l’Inter stretto come una maglia di lana infeltrita. Troppa euforia, rischio di ri-
prima e Ventura alla fine ha potuto tirare un sospiro di sollievo anche se questa sera Rolly partirà molto probabilmente ancora dalla panchina. «Egoisticamente parlando sono contento che Bianchi sia ancora qui». Spazio a Meggiorini dopo la serata da protagonista con la doppietta all’Inter. «Verrà accolto tra gli applausi? — chiedono a Ventura —. La risposta più intelligente l’ha data lui: "Se mi fischiavano, era perché non giocavo bene". Ha lavorato sodo, non è Messi, ma incarna lo spirito da Toro». Samp per il domani In casa blucerchiata Rossi proverà oggi a capitalizzare l’effetto del pesan-
Riccardo Meggiorini, 27 anni FORTE
Mauro Icardi, 19 anni AFP
te k.o. inflitto sei giorni fa al Pescara in casa, consapevole che comunque esistono ottimi presupposti per costruire una Samp più forte per il futuro. Il vento sta cambiando, si intuisce (anche) dal bilancio (non solo economico) del mercato di riparazione. «Non siamo un supermercato», ha sentenziato Rossi, e la frase del tecnico dice quasi tutto sul fastidio sampdoriano per le richieste ricevute in extremis per alcuni pezzi pregiati. «Dobbiamo rappresentare un punto di arrivo, e non di passaggio, dunque in futuro toccherà a noi valutare se accettare, oppure no, eventuali richieste per i nostri giocatori». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
MERCATO
4
LIBERI DI FIRMARE CON UN ALTRO CLUB
LE DATE UTILI Promemoria di mercato
Rolando Bianchi Torino Il capitano granata, 29 anni, è destinato all’Atalanta FORTE
Hugo Campagnaro Napoli Il difensore argentino, 32 anni, è seguito da vicino dall’Inter LAPRESSE
Nenè Cagliari L’attaccante brasiliano, 29 anni, non ha ancora prolungato l’accordo ANSA
Diego Perez Bologna Il centrocampista uruguaiano, 32 anni, è un’idea per l’Inter LAPRESSE
Daniele Bonera Milan Il difensore, 31 anni, non sa ancora se resterà o no in rossonero FORTE
Da Campagnaro a Bianchi Una squadra in scadenza Fax dell’Inter per il difensore, il granata vicino all’Atalanta. Miccoli può prolungare col Palermo. Giallo per Diakitè. Marchese per il Genoa MATTEO BREGA MILANO
«Quando il saggio indica la Luna, lo stolto guarda il dito». Senza appiccicare etichette agli addetti ai lavori, questo proverbio aiuta a capire che in realtà molte (mancate) manovre nel mese di gennaio nascondono una strategia che guarda ben oltre. Direttamente all’estate. E in particolare ai giocatori che vanno a scadenza il 30 giugno prossimo. Perché da ieri sono in pratica giocatori liberi di scegliersi la nuova squadra per la stagione 2013-14. Abbiamo provato a scremare un po’ la lista di chi sta per lasciare a gratis la maglia che indossa. In porta abbiamo scelto Abbiati che al Milan sembra essere giunto al capolinea. Non per demeriti propri, ma perché nella nuova filosofia aziendale non c’è posto per un giocatore prossimo ai 36 anni. Ma avremmo potuto anche indicare Andujar (Catania), Lobont (Roma), Lupatelli (Fiorentina), Padelli (Udinese) o Pavarini (Parma).
Attacco Due gioielli a scadenGDS
catore e Diakitè (Lazio), un vero intrigo. Il francese ha rinunciato al rinnovo proposto da Lotito e i margini per arrivare a un’intesa sembrano minimi. Su di lui lavorano diversi club in Italia (Inter e Milan nel recente passato) e all’estero. A sinistra sistemiamo Marchese che lascerà Catania: ha già in mano un accordo con il Genoa. Nella virtuale panchina inseriamo Andreolli (Chievo) seguito a gennaio dal Napoli, ma che ora vede più vicina l’Inter. Ci sono anche Alvarez del Catania, l’esterno mancino Gobbi (Parma) e quello destro Morganella (Palermo).
Difesa Davanti al portiere optia-
mo per una difesa a quattro. A destra Bonera (Milan) che ancora non conosce il proprio futuro. Al centro Campagnaro (Napoli) per il quale esiste una trattativa avviata con l’Inter che ha già fatto sapere via fax al club proprietario del cartellino di essere in contatto con il gio-
Centrocampo È forse il reparto
più scoperto di giocatori a scadenza. La scelta ricade su tre elementi di gran quantità. Blasi (Pescara) può servire a molti club che cercano sostanza ed esperienza. A Bologna gioca Perez che l’Inter ha sondato per luglio. Infine Flamini che poche
za: Bianchi e Miccoli. Il capitano granata ha parlato diverse volte con il presidente Cairo per allungare il contratto. Ma anche in questo caso le cifre di domanda e offerta non hanno trovato un punto di equilibrio. Così con il passare del tempo l’Atalanta si è fatta sotto, sondando il terreno e trovando un accordo di massima. Salgono le quotazioni dei bergamaschi, precipitano quelle di rivederlo in maglia granata anche l’anno prossimo. La fantasia offensiva è nelle mani di Miccoli. Il suo entourage, Fabrizio, Zamparini e Lo Monaco si vedranno presto per discutere del rinnovo e allungare l’accordo almeno per un anno. Terzo attaccante è il cagliaritano Nenè. Anche come per Miccoli il giocatore al momento non sembra intenzionato ad andarsene a zero. Cellino proverà a sedersi a un tavolo con il brasiliano e a parlare di un nuovo accordo. In panchina sistemiamo Toni (Fiorentina) che dovrebbe prolungare con i toscani, e Bogdani (Siena). © RIPRODUZIONE RISERVATA
31 marzo È il termine ultimo per gli svincolati per trovarsi una sistemazione per questa stagione La chiusura del mercato negli altri Paesi Argentina 11 febbraio Giappone 29 marzo Norvegia 31 marzo Polonia 28 febbraio Russia 24 febbraio Serbia 7 febbraio Svezia 31 marzo Svizzera 15 febbraio Ucraina 1˚ marzo Ungheria 21 febbraio Uruguay 4 febbraio Usa 15 aprile
settimane fa ha rifiutato un quadriennale dal Napoli: resterà a Milano fino a giugno, poi potrebbe anche scegliere di tornare in patria. Altri a centrocampo: Munari della Samp, Marchionni e Morrone del Parma, Perrotta della Roma. Andando a scadenza sono nomi da tenere in seria considerazione.
IL TOP 11 IN SCADENZA
1˚ febbraio Da ieri i giocatori che vanno a scadenza di contratto il prossimo 30 giugno sono liberi di accordarsi con un altro club per la prossima stagione
CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
E’ pronto un tavolo per sciogliere i nodi che imbavagliano il mercato italiano. La questione della Co.vi.soc. è nell’agenda del consiglio della Lega di serie A in programma domani, ma le diplomazie hanno già lavorato con successo in queste ore. E dalla Federcalcio è arrivato un segnale di grande attenzione: nelle prossime settimane s’insedierà una com-
Caso Balo Anche l’a.d. rossone-
ro Adriano Galliani ieri a Milan Channel ha invocato quest’intervento: «Se il signor Ba-
lotelli fosse stato tesserato per un club italiano il Milan non avrebbe potuto tesserarlo. E’ soltanto un esempio per spiegare come allo stato attuale certe restrizioni danneggiano l’intero il sistema: soprattutto i piccoli club». Una voce autorevole, quella del vice-presidente della Lega di serie A, che raccoglie consensi pressoché unanimi. E non è un caso che nella stessa condizione del club di via Turati in A ci sono anche l’Inter, la Juve, la Roma, il Genoa, la Samp e il Chievo. Gli impegni Del resto lo stesso Giancarlo Abete nel consiglio federale di mercoledì scorso ha assunto impegni precisi sull’argomento, ascoltando anche le ragioni dei consiglieri federali Beretta, Lotito e Pulvirenti, rappresentanti della massima serie. La prova viene-
PESCARA Il caso-Kasami non ancora è chiuso. Dopo il no dell’ufficio tesseramenti della Lega e il seguente sfogo di Mino Raiola, il Pescara insiste: vuole il centrocampista. Ieri la società biancazzurra ha presentato un ricorso all’Uefa: l’obiettivo è dimostrare che la e-mail con i documenti relativi al tesseramento del 20enne del Fulham sia stata inviata prima dell’orario di chiusura (19) della sessione di mercato. I dirigenti abruzzesi vogliono che sia riconosciuta la causa di forza maggiore: la mail è stata inviata alle 18 e 50 e non è arrivata in tempo a causa di un problema tecnico con il Transfer Matching System. Questo è quello che sostiene il presidente Sebastiani, appoggiato da Adriano Galliani: «Lo ringrazio per la sensibilità». Orlando D’Angelo © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INTERVENTO
Lo Monaco svela: «Palermo per me ultimo progetto» PALERMO Pietro Lo Monaco fa chiarezza sul suo futuro e sgombra il campo dalle voci che lo vedrebbero in uscita dal Palermo. «Non so se la mia avventura qui durerà un altro giorno o dieci anni, ma so che questa sarà la mia ultima esperienza, il mio ultimo progetto. Attualmente lavoro quasi gratis (il passaggio del 10% delle azioni da parte del presidente Zamparini non è ancora avvenuto, ndr). Con Zamparini ho un buon rapporto, nonostante alcune squallide voci che sono circolate». Lo Monaco poi affronta l’argomento Miccoli: «Nei prossimi giorni ci incontreremo per discutere il suo contratto». La Corte di Giustizia federale ha accolto il ricorso del Palermo e Gasperini domani siederà in panchina. Fabrizio Vitale
LUNEDÌ LA CONSEGNA
Fabrizio Miccoli, 33 anni, al Palermo dal 2007 LAPRESSE
Vincoli al mercato. La Figc apre alle riforme missione congiunta per studiare le riforme che armonizzino le nostre norme a quelle internazionali. Attualmente i club più indebitati, ad esempio, sono obbligati ad un aumento di capitale per ogni acquisto in Italia, Invece per delle operazioni all’estero bastano delle semplici fidejussioni. Tanto è vero che nella sessione invernale che s’è appena chiusa i grandi club hanno investito fuori frontiera. E ciò spiega un boom che alla lunga potrebbe rivelarsi controproducente. Ad esempio l’Inter ha faticato a chiudere per il promettente Bellomo del Bari, ma poi ha investito 11 milioni in Croazia per Kovacic.
Caso Kasami, il Pescara chiama l’Uefa
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IL CASO GLI OBBLIGHI SULLE RICAPITALIZZAZIONI ORA FAVORISCONO GLI ACQUISTI ALL’ESTERO
Un tavolo con la Lega di A per ammorbidire le norme che limitano l’azione dei club
IL MANCATO ACQUISTO
dal secondo punto del verbale con cui il presidente federale s’impegna a intervenire sulla «campagna trasferimenti – deposito e riconoscimento dei contratti – e sulla ricapitalizzazione delle società». Seconde squadre Ma la Figc è
pronta ad intervenire anche sun altro argomento caldo. Al terzo punto del verbale dell’ultimo consiglio federale compare, infatti, il capitolo della «regolamentazione sulle multiproprietà – ipotesi seconde squadre, campionato riserve». Bene anche su questo fronte presto inizieranno le consultazioni per dare spazio anche a questa riforma invocata in particolare delle società di serie A. Quindi qualcosa comincia a muoversi, Non è un fatto da poco per un calcio che da tempo combatte con la crisi economi-
Nicola Bellomo, 21 anni LAPRESSE
ca, ma che deve fare i conti pure con una concorrenza internazionale sempre più agguerrita. E se non si compete ad armi pari tutto diventa ancor più difficile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cartellino viola Va a Farina il premio finale La giuria del «Cartellino Viola» ha deciso all’unanimità di assegnare il premio finale della prima edizione — una Mazda CX-5 — a Simone Farina, ex calciatore del Gubbio, ora membro dello staff tecnico dell’Aston Villa. Farina aveva ricevuto il premio mensile, il primo in assoluto, nel dicembre 2011 per avere rifiutato una proposta di corruzione che avrebbe condizionato il risultato di una partita di Coppa Italia e per avere denunciato subito il fatto alla sua società e alle autorità competenti. Il Fair Play di Farina si è esplicitato fuori dal campo, ma è stato condizione perché una partita, di Coppa Italia, si potesse svolgere regolarmente. Lunedì 4 al Mazda Contemporary Space di Milano avverrà la consegna del premio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
SCOMMESSE SPECIALE PER GAZZETTA
Su la cresta El Shaarawy+Balo: è Milan show a 1,53 La scalata in classifica continua con l’Udinese (6,50) Si rivede lo scudetto (a 40), prima di Balotelli era a 66 ALESSANDRO GIANNACE AGIPRONEWS
Mario Balotelli è soltanto la punta dell’iceberg. Perché la rimonta di Allegri è cominciata ben prima che si parlasse del ritorno di SuperMario in Italia, dalla gara di fine novembre vinta contro la Juve. È scoccata lì la scintilla che ha infiammato il campionato dei rossoneri: da allora sono arrivati 22 punti in 9 partite e il Milan, oltre alla classifica, ha scalato anche la lavagna delle scommesse. Oggi in quota è tutta un’altra squadra. I quotisti lo danno favorito appena a 1,53 nel match di domani sera a San Siro contro l’Udinese e per capire quanto siano cresciuti i rossoneri basta fare il confronto con le quote dell’andata, quando Allegri, in piena crisi, partiva a 2,50 al Friuli, dove alla fine vin-
se Guidolin. Adesso, invece, anche gli scommettitori credono che il Milan abbia messo la marcia giusta e su Snai 8 su 10 hanno giocato il segno «1». Residue le chance assegnate al pari e al blitz dei friulani, anche nelle quote, con «X» e «2» a 3,75 e 6,50.
ore 18 Torino-Sampdoria ore 20.45 Napoli-Catania ore 21.30 Guimaraes-Porto ore 17 Manchester City-Liverpool
ore 12.30 Chievo-Juventus ore 15 Fiorentina-Parma ore 15 Genoa-Lazio ore 20.45 Milan-Udinese
QUOTA «Under» 1,75 «Goal» 1,70 «X» 3,30 «Over» 1,80
COLPACCIO 333 EURO CON 10 GIOCATI MULTIPLA 3 Oggi Ligue 1 Domani Serie A Domani Serie A Domani Liga *Quote Snai
ore 20 Bordeaux-Valenciennes ore 15 Palermo-Atalanta ore 15 Pescara-Bologna ore 19 Valencia-Barcellona
In rete L’arrivo di Balotelli, infi-
ne, è lo spunto in più per giocare una scommessa «show» nella partita tra Milan e Udinese: 8 volte nelle ultime 10 sfide è finita in Over, con almeno 3 marcature complessive e per 9 volte invece è arrivato il Goal (entrambe le squadre a segno): due esiti che domani sera si giocano rispettivamente a 1,80 e 1,73 su Snai. Del resto le facce da gol, oltre a Mario, non mancheranno. Due su tutti, Stephan El Shaarawy e Totò Di Natale: è del Faraone la quota più bassa tra i marcatori dell’incontro, a 2,05, mentre per il bianconero l’offerta sale fino a 3 volte la scommessa. In mezzo la rete di Balotelli, offerta a 2,40, oppure un’altra soluzione di cresta: puntare su un gol di Niang è una giocata da 2,75. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUOTA «1» 1,70 «2» 3,30 «1» 2,90 «Over 3,5» 2,05
di CARLO PELLEGATTI
Senza fortuna a Parigi Geox cerca riscatto a Torino Ma in agguato c’è Maier Complicatissimo Handicap, domani a Torino, il Gran Premio Ettore e Mario Barbetta, due miti nella storia del trotto. Ettore, nel 1927, con soli 9 cavalli in scuderia, vince 900 mila lire, pari a 4 milioni di euro di oggi. Leggendaria la sua collaborazione con Lorenzo Borasio, proprietario della «Lorenteggio», la storica scuderia dalla giubba azzurra, che possedeva un centro di allenamento al
Palazzotto, nell’odierna via Lorenteggio 251. Novant’anni fa solo una distesa di campi verdi, con tante cascine. Un giorno il sodalizio si ruppe a causa di una epica corsa che si disputò il 7 luglio 1928. Il signor Borasio organizza a San Siro una sfida con ben 75.000 lire in palio, tra il suo campione Homer e la campionessa Uranie, sulla distanza dei 2.550 metri, ben più adatti al sangue normanno della francese,
4 Appunti
I NUMERI
SERIE A
6
sono gli Under del Genoa nelle scorse 7 partite di Serie A. Contro la Lazio la giocata su massimo due marcature è piazzata a 1,75
8
le partite consecutive in cui il Parma ha fatto registrare l’esito Goal. Contro la Fiorentina la scommessa su entrambe a segno vale 1,70
che umilia il pupillo del proprietario milanese. A pagare Ettore Barbetta, che viene licenziato. Dopo Ettore, brillerà la stella di Mario, altra epica briglia del trotto italiano. Favorito tecnico, domani, a Vinovo, è certamente Geox, che potrebbe risentire però del viaggio e dello sforzo di una settimana fa, a Vincennes. Allora a grossa quota preferisco Maier, guidato dal bravo Roberto Andreghetti, cavallo già positivo sui 2.600 metri, una maratona dove sono necessari polmoni, ma anche un’efficace punta di velocità. Scommessa impossibile, come capire se la NBE rossonera (Niang-Balotelli-El Shaarawy) entrerà nella storia, come il Gre-No-Li!
Napoli e Catania a suon di Goal: 1,78 Tra Napoli e Catania ci sono i presupposti per una partita da Goal. Il Napoli va a segno da 12 gare, i rossoazzurri hanno sempre gol in 9 delle ultime 10. La scommessa su entrambe a rete è a 1,78. Le chance del Catania, però, finiscono qui, almeno nelle quote visto che l’«1» è a 1,45 e il «2» schizza a 7,50.
PREMIER
Il Liverpool infila Mancini a 1,53 Sei partite senza subire reti per il Manchester City tra Premier e Fa Cup, ma la striscia di No Goal di Roberto Mancini potrebbe finire domani contro il Liverpool. All’Etihad Stadium i quotisti di Snai danno il Goal come favorito a 1,53. Il pronostico secco è con i Citizens: l’«1» è offerto a 1,80, «X» e «2» salgono a 3,60 e 4,00.
5
i k.o. esterni di fila per l’Atalanta. A Palermo spezzare il digiuno paga 3,30 con il segno «2» e 1,59 giocando la doppia chance «X2»
14
Ia scommessa impossibile
QUOTA «X primo t.» 1,95 «1» 1,45 «No Goal» 1,75 «Goal» 1,53
COMPLICATA 176 EURO CON 10 GIOCATI MULTIPLA 2 Domani Serie A Domani Serie A Domani Serie A Domani Serie A
FORTE/AP
Champions L’effetto Balo, comunque, si fa sentire anche nelle giocate scudetto. Sarà pure troppo tardi e i punti di scarto dalla Juve (12) decisamente tanti, ma l’arrivo di Mario ha dato una bella scossa alla lavagna tricolore. Lunedì, dopo la vittoria contro l’Atalanta, la quota del Milan era fissata a 66 sul tabellone. Mercoledì mattina, quando
FACILE 75 EURO CON 10 GIOCATI MULTIPLA 1 Oggi Serie A Oggi Serie A Oggi Portogallo Domani Premier
Un gol di Stephan El Shaarawy all'Udinese si gioca a 2,05; quello di Totò Di Natale paga 3 volte la posta
l’affare col City era praticamente concluso, l’offerta si è spostata a 40 contro 1. Vuol dire che mentre Galliani e Raiola convincevano lo sceicco Mansour, i supporter rossoneri in visibilio piazzavano una scommessa sullo scudetto del Milan, facendo scendere l’offerta. Se il tricolore sembra comunque fuori portata, le chance del Milan si fanno più concrete nelle scommesse sul piazzamento finale in campionato. Scavalcata la Fiorentina in classifica, i rossoneri sono al 5o posto e puntano alla zona Champions: il Milan con più punti a fine stagione rispetto a Napoli, Lazio, Inter, Fiorentina e Roma si gioca a 8,00.
le volte che il Torino ha chiuso il primo tempo di una partita con il segno «X». Il 15o pareggio a metà gara, con la Samp, è offerto a 1,95
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gli Under ottenuti dal Chievo nelle ultime 8 giornate di Serie A. I gialloblu proveranno a «frenare» anche la Juve: l’esito basso è a 1,75
Roberto Mancini, 48 anni ACTION
LIGA
Il Barça è Over e viaggia a 1,40 Se c’è Barcellona è d’obbligo fare una puntata sull’Over: in Liga ne conta 16 consecutivi e la tendenza dovrebbe allungarsi nella trasferta con il Valencia. Una partita da almeno 3 marcature vale 1,40 (come il successo del Barça). L’Over 3,5 (almeno 4 gol complessivi) viaggia a 2,05.
RUGBY
Italia in affanno con la Francia Italia in affanno nelle scommesse sul Sei Nazioni di Rugby: sulla lavagna del vincente finale gli azzurri di Brunel fanno da ultimi a 150 volte la posta, per l’esordio in campo contro la Francia l’offerta è altrettanto spietata. Per il match dell’Olimpico i quotisti vedono Bleus e il «2» è appena a 1,12 contro il 6 dell’Italia.
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDO
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Dagli sputi agli insulti E’ un Messi mai visto
COSI’ LA LIGUE ONE
Dopo Clasico bollente: Leo avrebbe preso di mira il vice di Mou, Arbeloa e la panchina DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
«Anche gli angeli - capita a volte sai - si sporcano» cantava Lucio Dalla. O, più semplicemente, s’incazzano. E reagiscono. E diventano antipatici. Leo Messi è uno che ha fatto del volare basso una delle chiavi del suo successo. Mai una dichiarazione fuori posto, sopra le righe. Mai, o quasi (ricordiamo una pallonata di stizza agli spettatori del Bernabeu) un gesto inconsulto. Mai, o quasi (ci vengono in mente alcuni cazziatoni ai compagni, Villa su tutti) scenate verbali. Clasico al vetriolo Ora improvvi-
samente emergono tre episodi poco edificanti che coinvolgono Messi. Strascichi di un Clasico, quello di mercoledì scorso al Bernabeu, di nuovo polemico, abrasivo, caldo. I giocatori del Barça si sono lamentati per l’atteggiamento bullistico di Arbeloa e Xabi Alonso, con conseguenze che potrebbero nuovamente incrinare i buoni rapporti all’interno della nazionale soprattutto ora che per infortunio manca il paciere Iker Casillas. Quelli del Madrid, spalleggiati dalla stampa locale, hanno fatto circolare parole e immagini che, qualora fossero confermate, ritraggono un Messi diverso dal solito. La foto è quella di
Leo che sputa per terra: di fronte a lui c’è Ronaldo che però pare estraneo alla contesa. L’istantanea è stata scattata in un momento di tensione tra l’argentino e la panchina del Madrid al quale Cristiano non ha partecipato. Uno scambio di parole e sguardi poco carini chiuso con lo sputo, e il giudizio che resta sospeso tra casualità e proposito provocatorio. Pupazzo di Mou Le parole si riferiscono a due episodi, uno confermato da varie fonti, l’altro no. Rientrando negli spogliatoi Messi nel tunnel non ha gradito uno sguardo di Karanka, il secondo di Mou: «Tu che cazzo hai da guardare, pupazzo di Mourinho!», avrebbe detto la Pulce a Karanka. A calmare le acque l’intervento di un membro dello staff del Barça che si è portato via l’argentino. Il secondo episodio, rivelato dallo stesso Madrid, sarebbe successo nel parcheggio del Bernabeu molto dopo la fine della partita. Secondo le fonti della Casa Blanca, Messi avrebbe atteso Arbeloa e, quando il terzino è apparso con la moglie, Leo avrebbe recriminato su alcune cose, dandogli anche dello «stupido». Buoni e cattivi Ieri in conferen-
za stampa invece di Mourinho è venuto Callejon, che non ha avuto problemi a tornare sull’argomento: «Si, la frase di
Il momento dello sputo di Leo Messi verso Cristiano Ronaldo ANSA
LIGA
Bilbao, un pari a Valladolid. Oggi Valencia-Barça 22a giornata. Ieri Valladolid-Athletic Bilbao 2-2. Oggi: Osasuna-Celta, Getafe-Deportivo, Espanyol-Levante, Granada-Real Madrid. Domani: Malaga-Saragozza, Siviglia-Rayo Vallecano, Valencia-Barcellona, Atletico Madrid-Betis, Real Sociedad-Maiorca. Classifica: Barcellona 58, Atletico Madrid 47, Real Madrid 43, Malaga, Betis 35, Rayo Vallecano 34, Valencia, Levante 33, Real Sociedad 30, Valladolid* 29, Siviglia, Getafe e Athletic Bilbao* 26, Saragozza 23, Espanyol 22, Celta, Granada 20, Osasuna 18, Maiorca 17, Deportivo 16. *Una gara in più
Messi a Karanka la posso confermare perché camminavo dietro di lui e l’ho sentita. Per quanto riguarda l’altro episodio trovo che il fatto che un collega di professione aspetti un’ora, un’ora e mezza nel parcheggio per insultarne un altro di fronte a sua moglie sia fuori luogo. Evidentemente i buoni non sono sempre tanto buoni e i cattivi non sono sempre tanto cattivi». Sull’episodio Messi-Arbeloa ci sono diversi dubbi: la fonte è interessata, testimoni hanno dichiarato che Messi era già sull’autobus quando Arbeloa è arrivato in garage, mancano riscontri. Leo ieri si è fatto vivo in maniera brevissima attraverso il suo account della versione cinese di twitter: «Si è trattato di una gara dura, come tutte quelle col Madrid. Mi spiace perché potevamo vincere. Ora dobbiamo di nuovo pensare alla Liga». Niente risposte, niente polemiche. Il Messi di sempre.
Così la 23a giornata Tolosa-Psg 0-4 Oggi Lorient-Rennes; Bastia-Evian; Bordeaux-Valenciennes; Brest.Nizza; Lilla-Troyes; Sochaux-St Etienne. Domani Ajaccio-Lione; Montpellier-Reims; MarsigliaNancy. CLASSIFICA Paris Saint Germain 48*, Lione 45; Marsiglia 42; Rennes 36; Bordeaux, Nizza 35; St Etienne, Lorient 34; Montpellier 32; Tolosa 31*; Lilla, Valenciennes 30; Bastia 25; Brest 24; Ajaccio, Sochaux 22; Evian 21; Reims 20; Troyes 16; Nancy 15. *Una partita in più
FRANCIA LIONE DISTANZIATO
Ibra più Pastore Il Psg allunga E ora Beckham Passeggiata col Tolosa: 4 gol E lo Zlatan tour continua: sono già 14 le reti in trasferta ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese TOLOSA
Elegante, sicuro, vincente. In un certo senso, è già effetto Beckham. E pure senza l’inglese in campo. Il Paris Saint Germain, che giovedì ha ufficializzato l’ingaggio gratuito per cinque mesi dello spice boy, si gode l’allungo sul Lione con una vittoria di classe sul Tolosa (0-4). Tre punti firmati però dal principino Javier Pastore, dal bad boy spietato Zlatan Ibrahimovic, al ventesimo centro stagionale, e dai proletari Sakho e Van Der Wiel. Vizio Vittoria già impostata dopo 4’ con Pastore
che gira dentro al volo di sinistro il bel servizio da destra di Lavezzi. Volée schiacciata, viziata da un leggero fuorigioco di Lavezzi, sull’innesto di Ibrahimovic. Lo svedese mezzora dopo si toglie però lo sfizio del raddoppio, di testa per la prima volta, senza neppure saltare a centro area, sfruttando il cross da destra stavolta di Lucas. Rete regalata da una difesa passiva, e più che distratta, sperduta senza l’esperienza di Zebina, indisponibile. E pure nervosa, visto che M’Bengue si fa espellere. Tour Per Ibrahimovic comunque si tratta del-
l’ennesima tappa dell’ormai rinomato Zlatan Tour: ovunque vada, l’ex rossonero segna. Con quello al Tolosa fanno quattordici in trasferta. Che rischiano di diventare quindici al 9’ quando riceve da Pastore ma spara su Ahamada, che poi gli nega il gol alzando un pallonetto velenoso. Così alla fine per il tris ci pensa Sakho di testa su nuovo servizio di Lucas. Ma Ibra chiude in bellezza con un dribbling prepotente che culmina con l’assist per Van Der Wiel. TOLOSA-PSG 0-4 MARCATORI Pastore al 4’ p.t., Ibrahimovic al 34’ p.t., Sacko al 25’ s.t., Van Der Wiel al 27’ s.t. TOLOSA (4-1-4-1) Ahamada 6; Aurier 5,5, Yago 4, Abdennour 5, M’Bengue 4; Capoue 5; Djallo 5 (dal 1’ s.t., Akpa-Akpro 6), Siriex 5 (dal 1’ s.t., Ninkov 6), Didot 6, Tabanou 5; Ben Yedder 4 (dal 29’ s.t. Hermach 5). PANCHINA Blondel, Aguemon, Regattin, Braaten. ALLENATORE Casanova 5 PSG (4-4-2) Sirigu 6; Jallet 6 (dal 20’ s.t., Van Der Wiel 6,5), Armand 6, Sakho 7 (dal 30’ s.t., Conte 6), Maxwell 7; Lucas 7, Matuidi 6,5, Verratti 7, Pastore 7; Lavezzi 7 (dal 25’ s.t., Menez 6), Ibrahimovic 7. PANCHINA Douchez, Camara, Chantome, Gameiro. ALLENATORE Ancelotti 8 ARBITRO Chapron 6, dal 1’ s.t. Desiage 6
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PREMIER LEAGUE TRA MERCATO E LOTTA AL VERTICE
UNDER 21
Chelsea giù, nube Mou su Benitez «Abramovich è disorientato»
Test tedesco: non c’è Perin tra i convocati
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Consoliamoci: anche l’ultimo giorno di mercato inglese ha regalato comiche sulla falsariga di quelle italiane. A ognuno il suo Stekelenburg: quello in salsa britannica è stato il centravanti nigeriano Peter Odemwingie, scappato giovedì dal Wba per sposare il QPR. Odemwingie ha persino annunciato il trasferimento, ma arrivato a Londra è stato costretto a restare in auto in un anonimo parcheggio. Il Wba non ha trovato l’accordo con il QPR e Odemwingie, che aveva persino offerto 360 mila al club per essere lasciato libero, è tornato alla base. I tifosi del Wba sono infuriati. Si annunciano tempi duri per il nigeriano. Egli dice: «Giocherò i 18 mesi che restano del mio contratto e poi me andrò». Dalle comiche alle notizie surreali: il passaggio di
Boyd dal Peterborough al Nottingham – club di Championship – è saltato perché l’attaccante non ha superato la visita oculistica. «Strano, da noi ha giocato più di 300 gare e la vista ha sempre funzionato bene», il commento sarcastico dei vertici del Peterborough. Dai sorrisi alle cose serie: il presidente del West Ham, David Sullivan, ha svelato di essere stato aggredito da un procuratore.
ancora in grado di lottare con lo United per il titolo: «A febbraio possiamo recuperare punti. L’addio di Mario è doloroso, ma anche così restiamo competitivi». Chelsea / Oggi torna la Premier
Bilancio / Il mercato invernale
ha chiuso con un movimento complessivo di 144 milioni di euro, il doppio rispetto al 2012, ma lontano dai 260 del 2011. Il QPR e il Newcastle sono le squadre più stravolte. Le grandi hanno fatto il minimo sindacale: Ba al Chelsea, Monreal all’Arsenal, Holtby al Tottenham. Il Manchester ha investito sul futuro: Zaha. Il City è rimasto al palo: ha ceduto Balotelli, pensando al bilancio. Roberto Mancini è però convinto di essere
Rafa Benitez, 52 anni, ha sostituito Di Matteo al Chelsea AFP
e a parte Fulham-United, occhio a Newcastle-Chelsea. I Blues sono nella bufera dopo i tre pareggi di fila. Benitez risponde ai contestatori: «Non si può vincere sempre». Già, ma sotto la sua guida il Chelsea è scivolato a –13 rispetto allo United. Il presidente dei Blues, Buck, ha confessato che Abramovich «è disorientato«. I rumors di un ritorno di Mourinho sono sempre più forti. Siamo al paradosso: un uomo che spacca e divide come il portoghese è l’asso nella manica per riportare la pace nel Chelsea dove, scrive l’Express, i giocatori sarebbero già stufi dei metodi di Benitez. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sono Regini, Sabelli e Piscitella le novità dei 24 convocati di Mangia per il test di mercoledì ad Andria con la Germania (18.30, diretta su Rai 2). Gabbiadini e Descilgio assenti perché non stanno bene, Florenzi andrà con Prandelli, ma sorprende l’assenza di Perin. Convocati. PORTIERI: Bardi (Novara), Colombi (Modena), Pigliacelli (Sassuolo). DIFENSORI: Bianchetti (Verona), Biraghi (Cittadella), Caldirola (Brescia), Capuano (Pescara), Donati (Grosseto), Frascatore (Sassuolo), Regini (Empoli), Romagnoli (Spezia), Sabelli (Bari). CENTROCAMPISTI: Baselli (Cittadella), Crimi (Grosseto), Insigne(Napoli), Marrone (Juventus), Piscitella (Modena), Rossi (Brescia), Sansone (Parma), Saponara (Empoli). ATTACCANTI: Borini (Liverpool), Immobile (Genoa), Longo (Espanyol), Paloschi (Chievo).
Taccuino BUNDESLIGA
Il Werder avanza Anticipo della ventesima giornata in Bundesliga, il derby del nord: Werder-Hannover, 20ª GIORNATA Oggi: Werder-Hannover 2-0. Domani: Fortuna-Stoccarda; Mainz-Bayern; Hoffenheim-Friburgo; Schalke 04- Greuther Fürth; Wolfsburg-Augsburg; Amburgo-Eintracht. Domenica: Norimberga-Borussia Moenc.; Leverkusen-Borussia Do. CLASS.: Bayern 48; Leverkusen 37; Borussia Do. 36; Eintracht 33; Mainz 30; Schalke e Borussia M. 29; Friburgo e Amburgo 28, Hannover 26, Werder e Stoccarda 25, Wolfsburg 22, Fortuna e Norimberga 21, Augsburg e Hoffenheim 13; Greuther 9.
GRECIA
Michel all’Olympiacos ATENE - Due anni e mezzo di contratto a 1,3 milioni di euro a stagione. Così l'Olympiacos ha convinto Michel ad accettare la guida al posto dell'esonerato Jardim. Il 49enne spagnolo, con una lunga carriera di calciatore nel Real Madrid, era stato esonerato a metà gennaio dal Siviglia. Sarà in tribuna domenica per la gara con l'Atromitos. Il giorno dopo presentazione
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SABATO 2 FEBBRAIO 2013
SERIE B L’ANTICIPO DELLA 24a GIORNATA
Verona, non basta il solito Cacia
tenze, però, di Rizzato e Colucci sono farraginose, imprecise, non vanno a meta. L’assalto reciproco nel finale, non vede vinti né vincitori.
Gol del centravanti, la Reggina replica con Comi ancora di testa: pari giusto
Verona tenerone Versione cuo-
REGGINA VERONA
1 1
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Cacia (V) al 25’ p.t., Comi (R) al 28’ s.t.
REGGINA (5-3-2) Baiocco 6,5; Antonazzo 6, Adejo 5,5, Freddi 5, Di Bari 5,5, Rizzato 6; Hetemaj 6 (dal 20’ s.t. Bombagi 6), Colucci 6 (dal 42’ s.t. Armellino s.v.), Barillà 6; Comi 7 (dal 37’ s.t. Fischnaller s.v.), Di Michele 6,5. PANCHINA Facchin, Bergamelli, D’Alessandro, Campagnacci. ALLENATORE Dionigi 6.
VERONA (4-3-3) Rafael 6; Cacciatore 6,5, Moras 6, Maietta 5, Agostini 6,5; Jorginho 6, Bacinovic 6 (dal 17’ s.t. Laner 6), Hallfredsson 7 (dal 44’ s.t. Cocco s.v.); Gomez 6 (dal 17’ s.t. Martinho 5,5), Cacia 7, Sgrigna 6,5. PANCHINA Berardi, Ceccarelli, Crespo, Rivas. ALLENATORE Mandorlini 7. ARBITRO Pinzani di Empoli 6. GUARDALINEE Ciancaleoni 6-Fiorito 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Hetemaj (R) Hallfredsson (V), Gomez (V) Freddi (R) per g.s. Bacinovic (V) per proteste. NOTE paganti 769, incasso di 9.295 euro; abbonati 2.890, quota di 11.421,50 euro. Tiri in porta 5 (con 1 traversa)-5. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 6-3. Angoli 3-7. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
GAETANO IMPARATO REGGIO CALABRIA
Il Verona non se la sente di spingere giù dal trono Dionigi, e alla fine grazia la Reggina. Perde due punti per strada Mandorlini, li perde quando sembrava tenere ben saldo il vantaggio, la partita in pugno. Nel bene e nel male, fanno tutto i ragazzi di... Calabria: Cacia, catanzarese doc, svetta in area e beffa Freddi su un cross di Agostini in un primo tempo griffato Verona. Maietta (da Cariati) vanifica tutto nella ripresa: cincischia in area, di testa, con un compagno e si fa beffare dal torello Comi. Un salto, una spallata del figlio d’arte, prima di piazzare l’inzuccata che dà al pallone la traiettoria a palombella per beffare Rafael, un po’ lento, poco reattivo dopo la paratona su Di Michele (45’ p.t.). Pari giusto, ma solo perché il Verona ha la-
sciato fare: un inspiegabile calo ad inizio ripresa (con traversa colpita da Di Michele al 7’), poi una reazione, breve; infine il pareggio e la gara che esplode del tutto. Senza riferimenti, senza equilibri col Verona che recrimina per una uscita di Baiocco su Cacia sospetta (45’) e un pallone che taglia l’area di Armellino (47’) ma nessuno spinge in rete. La chiave In pratica, il Verona
abdica. I veneti, cioè, mollano la gara sul più bello mentre Di Michele trascina i suoi in attacco. Indemoniato il rinforzo d’attacco, ma impreciso e discontinuo. A tratti solo in un deserto di avversari: la morsa del 4-3-3 veronese, elastico e veloce a ripiegare senza possesso palla in un 4-5-1 tentacolare, priva i calabresi di spazi, dell’aria per respirare, offendere, osare. L’intervallo ha l’effetto ipnotico sul Verona, è come se una pozione addormentas-
L’esultanza di Gianmario Comi, 20, dopo aver segnato l’ottavo gol MEMEDIA
h 7 il migliore HALLFREDSSON (Verona) Taglia e cuce. Difende, pressa, sradica palloni e li sbatte su Baiocco.
se Jorginho e soci, l’unico a non berla e Hallfredsson che corre, randella, tira, sgobba, stantuffa. Sui lati si soffre, la Reggina spinge, per poi sfruttare gli spazi che il Verona crea riversandosi in avati per ritentare il colpaccio. Le ripar-
Così oggi (ore 15) CORIONI A SORPRESA: «IL BRESCIA E’ LA SQUADRA PIU’ ATTREZZATA DELLA B» CLASSIFICA SQUADRE
PT
SASSUOLO LIVORNO VERONA VARESE (-1) EMPOLI (-1) BRESCIA MODENA (-2) JUVE STABIA PADOVA (-2) ASCOLI (-1) CITTADELLA SPEZIA TERNANA NOVARA (-4) CROTONE (-2) LANCIANO REGGINA (-2) BARI (-7) CESENA VICENZA PRO VERCELLI GROSSETO (-6)
51 48 47 36 33 32 32 31 31 31 30 28 28 25 25 25 25 24 24 19 16 14
PARTITE G V N P 23 16 3 4 23 14 6 3 24 13 8 3 23 10 7 6 23 9 7 7 23 7 11 5 23 9 7 7 23 8 7 8 23 8 9 6 23 9 5 9 23 8 6 9 23 7 7 9 23 7 7 9 23 8 5 10 23 7 6 10 23 5 10 8 24 6 9 9 23 8 7 8 23 5 9 9 23 3 10 10 23 4 4 15 23 4 8 11
RETI F S 47 17 45 29 37 19 31 27 38 37 33 26 31 26 34 32 28 27 30 30 27 32 30 32 25 27 30 26 22 31 21 31 21 28 32 28 26 41 26 35 19 40 25 37
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
PROSSIMO TURNO Venerdì 8, ore 20.45 CESENA-TERNANA (0-0). Sabato 9, ore 15 BARI-VARESE (2-2), CROTONE-GROSSETO (0-1), JUVE STABIA-NOVARA (1-1), LANCIANO-CITTADELLA (0-1), MODENA-REGGINA (2-2), PADOVA-BRESCIA (0-0), PRO VERCELLI-SASSUOLO (1-2), SPEZIA-ASCOLI (0-2), VERONA-VICENZA (3-2). Lunedì 11, ore 20.45 EMPOLI-LIVORNO (2-4)
NOVARA CESENA
BRESCIA SPEZIA
CITTADELLA CROTONE
CESENA (4-2-3-1) 22 CAMPAGNOLO 25 CECCARELLI 26 VOLTA 5 TONUCCI 36 CONSOLINI 13 PARFAIT 10 COPPOLA 23 TABANELLI 19 SUCCI 7 D’ALESSANDRO 11 GRANOCHE All. BISOLI
PANCHINA 1 Kosicky, 4 Lisuzzo, 7 Crescenzi, 6 Buzzegoli, 24 Faragò, 20 Lazzari, 9 Rubino
PANCHINA 1 Ravaglia, 2 Morero, 15 Brandao, 16 Giandonato, 8 Djokovic, 27 Defrel, 30 Rodriguez.
LIVORNO PRO VERCELLI
BRESCIA (4-3-1-2) 1 ARCARI 18 LASIK 21 DE MAIO 25 CALDIROLA 8 SCAGLIA 19 FINAZZI 5 BUDEL 23 BOUY 4 SABA 11 MITROVIC 32 CORVIA All. CALORI
SPEZIA (3-5-2) 34 GUARNA 35 ROMAGNOLI 29 GOIAN 14 SCHIAVI 18 PICCINI 8 BOVO 17 PORCARI 7 MUSACCI 3 MARIO RUI 21 OKAKA 30 ANTENUCCI All. ATZORI
CITTADELLA (4-3-3) 22 CORDAZ 19 SOSA 6 COLY 5 PELLIZZER 4 BIRAGHI 2 VITOFRANCESCO 16 BASELLI 18 SCHIAVON 7 DI ROBERTO 9 DI CARMINE 27 GIANNETTI All. FOSCARINI
CROTONE (4-3-3) 33 CAGLIONI 18 DEL PRETE 19 VINETOT 21 ABRUZZESE 3 MIGLIORE 17 MAIELLO 29 CRISETIG 6 ERAMO 9 GABIONETTA 11 CIANO 10 DE GIORGIO All. DRAGO
GROSSETO (5-3-2) 12 LANNI 30 DONATI 4 FELTSCHER 14 IORIO 29 PADELLA 27 CALDERONI 6 CRIMI 13 OBODO 10 JADID 11 PIOVACCARI 9 LUPOLI ALL. MENICHINI
PADOVA (4-3-3) 1 SILVESTRI 25 DELLAFIORE 13 LEGATI 6 TREVISAN 27 PICCINNI 14 ZE EDUARDO 9 IORI 33 RENZETTI 11 CUTOLO 10 FARIAS 17 JELENIC ALL. COLOMBA
LIVORNO (3-4-3) 12 FIORILLO 17 CECCHERINI 27 EMERSON 4 BERNARDINI 28 SCHIATTARELLA 16 GENTSOGLOU 10 LUCI 3 GEMITI 26 SILIGARDI 9 PAULINHO 8 DIONISI All. NICOLA
PRO VERCELLI (4-4-2) 1 VALENTINI 24 VINCI 31 ABBATE 4 RANELLUCCI 23 SINI 8 ERPEN 2 GENEVIER 27 ROSSO 20 CRISTIANO 7 GROSSI 9 EUSEPI All. BRAGHIN
PANCHINA 12 Cragno, 6 Ant. Caracciolo, 17 Benali, 20 Rossi, 24 Felipe, 9 And. Caracciolo, 7 Picci.
PANCHINA 22 Iacobucci, 4 Lollo, 5 Pasini, 9 Sansovini, 10 Di Gennaro, 19 Garofalo, 23 Sammarco.
PANCHINA 1 Pierobon, 15 Ciancio, 3 De Vito, 23 Paolucci, 20 Martignago, 11 Minesso, 13 Di Nardo.
PANCHINA 22 De Luca, 13 Mazzotta, 14 Ligi, 21 Caetano, 24 Torromino, 7 Pettinari, 8 Falconieri
PANCHINA 1 Belardi, 19 Barba, 32 Cosenza, 20 Mandorlini, 28 Brugman, 17 Gimenez, 36 Coulibalye
PANCHINA 12 Maniero, 23 Cionek, 16 Viviani, 20 De Vitis, 4 De Feudis, 18 Raimondi, 21 Babacar
PANCHINA 1 Mazzoni, 11 Lambrughi, 24 Bigazzi, 6 Salviato, 20 Dell'Agnello, 23 Duncan, 7 Belingheri
PANCHINA 12 Miranda, 25 Scaglia, 19 Germano, 18 Filkor, 32 Ragatzu, 30 De Silvestro, 11 Iemmello
ARBITRO Palazzino di Ciampino GUARDALINEE Bianchi–Peretti PREZZI da 10 a 85 euro TV Sky Calcio 6 HD e B Tv
ARBITRO Fabbri di Ravenna GUARDALINEE Del Giovane-Alassio PREZZI da 13 a 45 euro TV Sky Calcio 11 e B Tv
ARBITRO Di Bello di Brindisi GUARDALINEE Vicinanza-Tegoni PREZZI da 7 a 90 euro TV Sky Calcio 7 HD e B Tv
ARBITRO Gavillucci di Latina GUARDALINEE Chiocchi-Marinelli PREZZI da 9 a 80 euro TV Sky Calcio 4 HD e B Tv
(andata 1-3) BRESCIA «Siamo la squadra più attrezzata della B - dice il presidente Corioni – ma finché non ci sarà il nuovo stadio dovremo vendere i migliori». Squal. Zambelli. Diffidati Budel e And. Caracciolo. SPEZIA Romagnoli a destra, Schiavi a sinistra. Sammarco, Bovo e Musacci, in tre per due posti. Squalificati nessuno. Diffidati Di Gennaro, Mario Rui, Sansovini, Okaka, Benedetti, Goian, Antenucci.
(andata 1-3) CITTADELLA Foscarini cerca la vittoria che manca dal 17 dicembre, recupera Giannetti, Coly e Pellizzer e convoca solo uno dei nuovi: Minesso. Squalificati Busellato. Diffidati Biraghi, Di Carmine, Di Roberto, Paolucci e Pellizzer. CROTONE Del Prete e Abruzzese potrebbero recuperare. Crisetig dall’inizio. Squalificati Galardo. Diffidati Addae, Correia, Del Prete, Matute, Pettinari e Torromino.
(andata 1-1) GROSSETO I 7 arrivati nell’ultima settimana sono candidati alla panchina. In campo quelli che hanno giocato sette giorni fa, con Fletscher all’esordio. Squalificati nessuno. Diffidati Rigione e Lupoli. PADOVA Esordio per Dellafiore al posto dell'infortunato Rispoli, la coppia centrale sarà Legati-Trevisan. Jelenic favorito su Babacar. Squalificati nessuno. Diffidati Ze Eduardo, De Vitis, Iori e Trevisan.
(andata 2-1) LIVORNO Belingheri scalpita e si gioca un posto con Dionisi. A centrocampo torna dalla squalifica Luci. Squalificati nessuno. Diffidati Salviato, Belingheri, Bernardini. PRO VERCELLI Emergenza in difesa: debutta subito il neo acquisto Vinci. In attacco la novità Grossi ed Eusepi dal 1’. Squalificati Borghese, Modolo, Scavone. Diffidati Erpen, De Silvestro e Fabiano.
SASSUOLO EMPOLI
NOVARA (4-3-3) 22 BARDI 21 COLOMBO 2 PERTICONE 5 LUDI 3 ALHASSAN 18 MARIANINI 13 PARRAVICINI 32 FERNANDES 11 SEFEROVIC 25 MEHMETI 30 LEPILLER ALL. AGLIETTI
GROSSETO PADOVA
TERNANA BARI
VARESE MODENA
VICENZA JUVE STABIA
SASSUOLO (4-3-3) 1 POMINI 23 GAZZOLA 20 BIANCO 26 TERRANOVA 3 LONGHI 6 BIANCHI 4 MAGNANELLI 7 MISSIROLI 25 BERARDI 14 MASUCCI 28 CATELLANI All. DI FRANCESCO
EMPOLI (4-3-1-2) 34 BASSI 2 LAURINI 14 PRATALI 13 REGINI 23 HYSAJ 5 MORO 6 VALDIFIORI 11 CROCE 8 SAPONARA 7 MACCARONE 10 TAVANO All. SARRI
TERNANA (3-5-2) 22 BRIGNOLI 2 FERRARO 13 FAZIO 15 LAURO 27 RAGUSA 8 CARCURO 18 BOTTA 34 SCOZZARELLA 3 VITALE 33 CERAVOLO 21 ALFAGEME All. TOSCANO
BARI (3-4-3) 1 LAMANNA 20 RISTOVSKI 23 CEPPITELLI 3 DOS SANTOS 25 DEFENDI 30 DE FALCO 8 SCIAUDONE 29 ROSSI 10 BELLOMO 18 CAPUTO 17 TALLO All. TORRENTE
VARESE (4-4-2) 1 BRESSAN 13 FIAMOZZI 25 TROEST 19 REA 26 LAZAAR 24 ZECCHIN 8 CORTI 5 DAMONTE 7 ODUAMADI 21 EBAGUA 10 NETO PEREIRA All. CASTORI
MODENA (4-3-3) 1 COLOMBI 25 GOZZI 28 ZOBOLI 13 PERNA 27 GULAN 34 OSUJI 33 MORETTI 8 SIGNORI 32 LAZAREVIC 9 ARDEMAGNI 23 PISCITELLA All. MARCOLIN
VICENZA (4-4-2) 44 BREMEC 3 BRIGHENTI 36 MILANOVIC 18 CAMISA 27 DI MATTEO 29 PADALINO 35 CINELLI 21 CASTIGLIA 7 BELLAZZINI 9 BOJINOV 10 GIACOMELLI ALL. DAL CANTO
JUVE STABIA (4-4-2) 1 NOCCHI 25 BALDANZEDDU 23 FIGLIOMENI 28 MUROLO 19 DICUONZO 7 VERDI 8 MEZAVILLA 17 SUCIU 3 ZITO 9 BRUNO 20 CELLINI ALL. BRAGLIA
PANCHINA 22 Pigliacelli, 24 Marzorati, 10 Troiano, 13 Chibsah, 21 Laribi, 18 Luppi, 19 Troianiello
PANCHINA 22 Pelagotti, 32 Accardi, 26 Tonelli, 18 Signorelli, 28 Casoli, 20 Pucciarelli, 19 Mchedlidze
PANCHINA 1 Ambrosi, 23 Brosco, 35 Masi, 36 Bencivenga, 6 Di Deo, 9 Litteri, 11 Sinigaglia
PANCHINA 12 Pena, 2 Sabelli, 26 Altobello, 24 Aprile, 7 Galano, 18 Fedato, 21 Ghezzal
PANCHINA 22 Bastianoni, 2 Pucino, 32 Franco, 14 Filipe, 33 Ferreira Pinto, 11 Scapuzzi, 27 Juan Antonio.
PANCHINA 12 Manfredini, 4 Nardini, 5 Minarini, 7 Sturaro, 10 Mazzarani, 18 Maiorino, 11 Stanco
PANCHINA 1 Pinsoglio, 5 Martinelli, 4 Ciaramitaro, 8 Mustacchio, 30 Semioli, 11 Tiribocchi, 19 Malonga.
PANCHINA 22 Seculin, 2 Martinelli, 14 Gorzegno, 4 Agyei, 21 Jidayi, 27 Acosty, 16 Improta
ARBITRO Baracani di Firenze GUARDALINEE Gava-Segna PREZZI da 13 a 30 euro TV Sky Calcio 10
ARBITRO Mariani di Aprilia GUARDALINEE Ranghetti-Bolano PREZZI da 10 a 45 euro TV Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD
ARBITRO Pairetto di Nichelino GUARDALINEE Tasso-Lo Cicero PREZZI da 7 ai 35 euro TV Sky Calcio 9 HD e B Tv
ARBITRO Candussio di Cervignano GUARDALINEE Colella-Stallone PREZZI da 5 a 45 euro TV Sky Calcio 5 HD e B Tv
ARBITRO Borriello di Mantova GUARDALINEE Melloni-De Meo PREZZI da 10 a 55 euro TV Sky Calcio 8 HD e B Tv
(andata 4-1) NOVARA Aglietti deve scegliere tra Alhassan e Crescenzi e tra Parravicini e Buzzegoli. Gonzalez a rischio. Squalificati Pesce. Diffidati Alhassan, Bardi, Barusso, Bastrini, Marianini e Perticone. CESENA Privo di Comotto e Dallamano, in difesa Bisoli riproporrà Ceccarelli a destra, sposterà Consolini a sinistra. Squalificati nessuno. Diffidati Brandao, Comotto, Gessa, Granoche, Meza Colli e Succi.
(andata 3-0) SASSUOLO Masucci ancora al centro del tridente. La novità è Berardi per Troianiello. Fissata per l’8 febbraio l'udienza al Tnas sul caso di Pavoletti. Squalificati Pavoletti. Diffidati Bianchi, Troiano e Troianiello. EMPOLI Il ballottaggio Laurini-Tonelli è stato vinto dal primo. Pratali al centro con Regini. Squalificati nessuno. Diffidati Tonelli, Regini, Hysaj, Saponara e Croce.
(andata 0-2) TERNANA Fazio è in vantaggio su Brosco. Botta sostituisce Miglietta con Ragusa che si sposta a destra. Alfageme favorito su Litteri. Squalificati Dianda e Miglietta. Diffidati Botta, Fazio, Litteri e Ciofani. BARI L’acciaccato Romizi è rimasto a Bari, a centrocampo rilancio per Sciaudone. Se non ce la farà Torrente opterà per la difesa a 4. Squalificati Polenta. Diffidati Caputo, Sabelli e Sciaudone.
(andata 2-1) VARESE L’unico dei nuovi che potrebbe essere titolare è Ferreira Pinto: deve vincere la concorrenza di Oduamadi. Manca Carrozzieri (influenza), Kone (polpaccio) è in dubbio. Squalificati nessuno. Diffidati Filipe, Pucino e Zecchin. MODENA Moretti al rientro, conferma per Piscitella e ritorno al 4-3-3. I nuovi Mazzarani e Maiorino in panchina. Squalificati nessuno. Diffidati Dalla Bona e Signori
(andata 1-1) VICENZA Nel 4-4-2 sulle fasce Padalino e Bellazzini, In attacco Bojinov-Giacomelli, ma la sorpresa potrebbe essere Tiribocchi dal 1’. Squalificati nessuno. Diffidati Castiglia, Pinsoglio, Martinelli, Pisano. JUVE STABIA Out Scognamiglio. Braglia dà fiducia al nuovo Suciu optando per il 4-4-2. In attacco Bruno. Squalificati Caserta. Diffidati Baldanzeddu, Gorzegno, Nocchi, Mezavilla e Acosty.
re di panna: quando l’avversario andrebbe sbranato, s’acquieta. Mandorlini ha poche colpe, si palpa il calo fisiologico, non della disposizione i campo. Cerca di aggiustarsi: Jorginho centrale, Laner entra e va al lato, Martinho nel tridente (Gomez e Bacinovic sotto la doccia). Palleggio, possesso, senza frenesie e gettare palloni: 4-5-1 in fase difensiva con Sgrigna a digrignare i denti, e tutti ad imitarlo dietro di lui. Ma la cappellata di Maietta getta alle ortiche la vittoria. Reggina cuor di leone Anche la difesa della Reggina commette le sue gaffe: Freddi si perde Cacia, è falloso, a volte sembra recitare uno spartito tutto suo. Difesa a 5, esterni elastici, ma hai voglia di coprirti con maglie (difensive) se becchi gol proprio nei lati che fortifichi. Il pari? Sfruttando la cocciutaggine, che spinge a non mollare mai e il cuore tenero del Verona. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA PUNIZIONE
Mandorlini fa il buonista «Amo i valori dello sport»
Andrea Mandolini, 52 anni, con la parola d’ordine: «Rispetto» INFOPHOTO
Durante la partita ha indossato un giaccone che aveva, sulla parte destra sotto lo sponsor, un adesivo con la scritta: «Rispetto». Così Andrea Mandorlini si è preparato, scontata la squalifica, alla prima conferenza stampa buonista. Come deciso dalla Disciplinare, il tecnico, parlando con le televisioni, per 7 partite dovrà usare parole rispettose della lealtà sportiva. Ieri il debutto: «Sono molto sereno, sono qui per pagare la mia pena ed è giusto che sia così. I valori dello sport sono sempre stati la base della mia vita». Sulla squalifica finita di scontare il 31 gennaio: «Non è mai facile tornare dopo tanto tempo». Sulla partita contro la Reggina: «Abbiamo affrontato un’ottima squadra che ha meritato il pareggio. Complimenti a Comi e al padre che è un mio grande amico. Purtroppo abbiamo gestito male il vantaggio. Gli errori si pagano e noi li abbiamo pagati nell’azione dell’1-1». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL POSTICIPO
Ascoli e Lanciano in grande forma Il programma della 24a giornata si completa lunedì sera (ore 20.45, andata 1-1, Abbattista di Molfetta) con la sfida tra due squadre in salute: l’Ascoli ha ottenuto 4 vittorie e un pareggio nelle ultime 5 gare, il Lanciano ha vinto tre partite di fila.
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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PRIMA DIVISIONE
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I segreti di Toma: l’allievo di Conte che spiava Van Gaal
LA SCHEDA
Antonio Toma è nato a Maglie il 19 agosto 1963. Negli ultimi anni della sua carriera è stato il secondo di Antonio Conte a Bari e Bergamo. Guidava la Berretti del Lecce prima di sostituire Lerda
Il nuovo tecnico del Lecce carica col 4-2-4 «Mancano 13 partite, possiamo vincerne 12» GIUSEPPE CALVI LECCE
Da studente, ha appreso le lezioni di Van Gaal, spacciandosi per giornalista ai suoi allenamenti. Da tecnico, ha salvato il Pisa in C1 e vinto tanto tra i dilettanti, prima di partecipare al progetto vincente del Bari di Conte, nelle vesti di «secondo». Ora Antonio Toma può allevare una creatura tutta sua e magari mettere la firma sulla promozione in B del Lecce, squadra della sua terra.
E dal mercato sono arrivati D’Ambrosio, Fatic Martinez e Dramè per l’assalto alla B
COME CAMBIA
vinsi il campionato di Promozione. Poi con Conte ho avuto il piacere di parlare spesso del "nostro" calcio, sin dai tempi in cui allenavo Alghero e poi Pisa. Al fianco di Antonio, come "vice", ho vissuto due stagioni straordinarie, con Bari e Atalanta. Ho penato prima di conseguire il patentino di seconda. Sogno di lasciare una traccia importante nella storia del Lecce». Non solo attacco Osare di più, a
Marchio 4-2-4 Scelto dai Tesoro
per sostituire Lerda, il nuovo allenatore, salentino di Maglie, 49 anni, ha impresso subito il suo marchio di fabbrica, il 4-2-4. Trasmette entusiasmo, cura i minimi dettagli, pure mostrando agli specialisti sui calci piazzati come «nascondersi» prima di colpire il pallone. «Non so chi, tra Conte e Ventura, abbia puntato per primo su questo modulo — dice Toma —. Io ci ho creduto già nel 1998, quando col San Cassiano
GDS
costo di correre qualche rischio. Sempre vittorioso nei 15 incontri sulla panchina della Berretti del Lecce, Toma sta provando ad allestire una macchina da gol. Come il Bari di Conte, come il Torino di Ventura, prepara i «veli» della coppia centrale offensiva, con scarico del pallone ai mediani per dettare immediate verticalizzazioni, con tagli e incursioni in area degli esterni. Da domani, sfida col Treviso, scatta la rincorsa al Trapani capolista. «Fare pressing alto e schierare 4 attaccanti non è un azzardo se la fase difensiva comincia dalla trequarti campo — sottolinea To-
GIRONE A DOMANI LA 21a GIORNATA (ore 14.30). RIPOSA LA TRITIUM
Trapani-Entella campo principale Cuneo, subito Torri ALBINOLEFFE-CUNEO
(0-0)
ALBINOLEFFE Potrebbe esordire Previtali, giocando davanti alla difesa con il conseguente avanzamento di Taugourdeau schierato dietro le punte. Rientrerà Girasole dopo la squalifica. CUNEO Con il rientro di Scaglia dalla squalifica, Rossi può contare sull’organico quasi al completo. Probabile debutto per Torri, rinviato quello di Ciro De Franco. ARBITRO Baroni di Firenze.
CREMONESE-CARPI
(1-1)
CREMONESE Ieri presentati il d.t. Gigi Simoni e i nuovi Pinardi, Momentè e Avogardi. Con il Carpi i tre potrebbero andare in panchina. Attacco confermato con Le Noci-Djuric supportati da Caridi. CARPI Bianco, Ferretti e Lollini out, Cortesi e Sorbo sono squalificati. Nel 4-4-2 andrà Pasciuti a fare il terzino destro, con Melara titolare davanti a lui in mediana. In attacco Arma e i due nuovi arrivati Viola e Della Rocca si giocano due posti. ARBITRO Dei Giudici di Latina.
LECCE-TREVISO
(3-1)
LECCE Indisponibili Foti (discopatia), Zappacosta e Ferrario, domani Toma potrà contare sui nuovi acquisti D’Ambrosio e Drame, pronti anche per il debutto. Nel 4-2-4, a centrocampo, al fianco di Giacomazzi, ballottaggio tra Memushaj e De Rose; in attacco Chevanton potrebbe partire titolare, con Bogliacino centrale offensivo. TREVISO Squalificati Kyeremateng e Beccia, infortunati Esposito, Vailatti e Picone. Aggregati anche i nuovi acquisti, fatta eccezione per Musso che rimarrà a Treviso per un lavoro differenziato. ARBITRO Verdenelli di Foligno.
PAVIA-SAN MARINO
(1-0)
PAVIA Ancora assente per squalifica il tecnico Roselli, che sarà sostituito dal vice Cerri. Meregalli, Ferrini e Lussardi in lizza per due posti. Solo
panchina per i neo acquisti Monticone, Romero, Gioè e Parodi. SAN MARINO Acori ha tutta la rosa a disposizione, compresi Pacciardi e Del Sole che sono tornati ad allenarsi. Davanti scontata la conferma per Coda con Casolla e Doumbia ai lati. ARBITRO Bietolini di Firenze.
PORTOGRUARO-COMO
(1-1)
PORTOGRUARO In attacco gioca De Sena al fianco di Corazza. Non disponibile il neo acquisto Altinier, va invece in panchina Orlando. In mediana rientra dalla squalifica Coppola ma è out Martinelli. Dietro ancora fuori Pisani, gioca Chesi. COMO In attacco sicuro il rientro di Donnarumma sulla sinistra, a centrocampo ballottaggio tra Ardito e Giampà, al fianco del confermato Verachi. Conferma anche in porta per Perucchini. ARBITRO Ceccarelli di Rimini.
ANTICIPI IN SECONDA
Sfida al vertice a Castiglione Oggi alle 14.30 due anticipi di Seconda, uno per girone. Nel girone A è big match al vertice: la capolista Castiglione ospita la Pro Patria, prima inseguitrice e distaccata appena due punti in classifica, con una partita in meno rispetto al Castiglione, all’andata la Pro Patria si impose per 2-1. Nel girone B c’è la Normanna penultima in classifica cerca una vittoria per rilanciare le proprie ambizioni nella corsa salvezza, in casa col Martina (andata 0-2).
REGGIANA-FERALPI SALÒ
Pisa 2005-06 Serie C1 Antonio Toma, 49 anni, nuovo tecnico del Lecce: ha iniziato la stagione alla guida della Berretti DAPRESS
ma —. Curo molto il reparto arretrato, non a caso Conte mi affidava negli allenamenti soprattutto i difensori». Mercato da regina Come se non bastasse già un organico grandi firme, i Tesoro hanno aggiunto qualità acquistando Martinez, D’Ambrosio, Drame e Fatic, ancora non aggregato. Rispetto all’ultimo 4-2-3-1 di Lerda, Toma proporrà 5, 6 novità, rilanciando Giacomazzi e Chevanton. «Noi siamo il Lecce, mai vedremo dvd sugli avversari», ha annunciato il tecnico, che impegna i giocatori in... corsi accelerati davanti alla lavagna. «Mancano 13 gare, possiamo vincere le prime 12», è l’obiettivo di Toma.
Bari 2007-09 Serie B secondo di Conte Atalanta 2009-10 Serie A secondo di Conte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Carrarese a Viareggio Lippi: «Derby spettacolo» BRAGLIA-LORENZINI
Un derby sentito, tanto da scomodare anche Marcello Lippi. L’ex c.t. dell’Italia parla dalla Spagna, dove è in ritiro con il suo Guangzhou Evergrande: «Sarà un derby spettacolare, me lo sento. E sarebbe bello per il Viareggio bissare il successo dell’andata contro gli azzurri del mio amico Gigi Buffon». Il Viareggio di Cuoghi deve rinunciare agli squalificati Pizza, Tomas e Lamorte e non sa ancora se potrà utilizzare, causa transfer, gli ultimi acquisti Crescenzi, De Bode e Benedetti. Nella Carrarese, il tecnico Di Costanzo sembra intenzionato a confermare l’undici che prima della sosta aveva strapazzato il Sorrento. Torna disponibile, dopo la lunga squalifica annullata pochi giorni fa, l’attaccante Malatesta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Così in campo oggi VIAREGGIO-CARRARESE (andata 3-1) VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli; Carnesalini, Conson, Trocar; Peverelli, Sandrini, Maltese, Calamai, Martella; Giovinco, Magnaghi (Furlan, Fiale, Pellegrini, Veronese, Gerevini, Gemignani, De Vena). All. Cuoghi. CARRARESE (4-2-3-1) Piscitelli; Lanzoni, Benassi, Anzalone, Vannucci; Corrent, Pestrin; Venitucci, Belcastro, Mancuso; Makinwa. (Cecioni, Melucci, Orlandi, Ciciretti, Margiotta, Merini, Malatesta). All. Di Costanzo. ARBITRO Tardino di Milano.
GIRONE B DOMANI LA 19a GIORNATA (ore 14.30) (1-2)
REGGIANA Definito l’ingaggio di Gilioli, svincolato. Intanto è emergenza tra squalifiche (Alessi, Zanetti e Rossi), infortuni (Viapiana, Mei e Iraci) e influenza (Ferrara). Possibile 4-3-3 con il rilancio di Matteini. In difesa torna Cossentino. FERALPI SALÒ Centrocampo da inventare, viste le assenze di Ilari (squalifica) e Schiavini e Milani infortunati. Probabile l’esordio di Berardocco (arrivato dal Pescara), in alternativa l’avanzamento di Malgrati in mediana. ARBITRO Maresca di Napoli.
TRAPANI-ENTELLA
Le sue squadre Taranto 2004-05 Serie C2
L’ANTICIPO ORE 14.30
(2-3)
TRAPANI A parte Docente ancora alle prese con un problema alla caviglia, gli altri sono tutti disponibili. Previsto il rientro del centrocampista Caccetta che ha scontato il turno di squalifica. Non è da escludere comunque la conferma della formazione vittoriosa a Treviso. ENTELLA Prina potrebbe schierare una formazione molto simile a quella vista prima della sosta contro l’Albinoleffe. Per un difensore che esce (lo squalificato Russo), ce n’è uno che rientra (Bianchi). Per il resto da segnalare la novità del centrocampista Di Tacchio, prelevato in settimana, che dovrebbe andare inizialmente in panchina. Rispetto alla gara con l’Albinoleffe rientrano anche Hamlili e Guerra. ARBITRO Aureliano di Bologna.
IL POSTICIPO Alto Adige-Lumezzane La giornata sarà completata lunedì sera alle 20.45 (su Rai Sport 1) con il posticipo Alto Adige-Lumezzane (andata 0-1), che sarà diretta dall’arbitro Giovani di Grosseto.
LA SITUAZIONE CLASSIFICA Trapani p. 35; Lecce 34; Carpi 31; Entella e Alto Adige* 30; Lumezzane e Pavia 29; San Marino 28; Cuneo e Feralpi Salò 24; Cremonese (-1) 22; AlbinoLeffe (-6), Como* (-1) e Portogruaro* (-1) 20; Reggiana 19; Tritium 9; Treviso (-1) 8. (*ha riposato). PROSSIMO TURNO Così domenica 10 febbraio (ore 14.30): Carpi-Alto Adige (1-2); Como-Reggiana (1-0); Cuneo-Trapani (0-3); Entella-Pavia (1-1); Lumezzane-Cremonese (0-0); San Marino-Portogruaro (1-2); Treviso-AlbinoLeffe (0-0); Tritium-Lecce (0-2). Riposa la Feralpi Salò.
Stellone rinnova con il Frosinone Derby ad Avellino AVELLINO-BENEVENTO
(2-1)
AVELLINO Rastelli recupera Biancolino dall’infortunio alla caviglia, così come Catania che rientra dopo oltre un mese. Unico assente lo squalificato Castaldo. Al suo posto potrebbe esserci il debutto di Zigoni. Previsto il tutto esaurito (7.350 posti la capienza) al Partenio-Lombardi con oltre 700 tifosi ospiti. BENEVENTO Con D’Anna, Mengoni e Rajcic influenzati e Signorini out per problemi agli adduttori, Carboni deve inventare il pacchetto arretrato, A centrocampo debutta Espinal. In avanti a far coppia con Marotta ballottaggio fra Cipriani e Germinale. ARBITRO Chiffi di Padova.
CATANZARO-PAGANESE
(0-0)
CATANZARO La sfida con la Paganese è segnata da squalifiche (il tecnico Cozza, Russotto, Papasidero, Ulloa) e infortuni (Orchi e Borghetti). Modulo ridefinito (3-5-2) con Fioretti e Masini in attacco. In difesa torna Sirignano, Ronaldo in cabina di regia, un dubbio a sinistra (Squillace o Sabatino). PAGANESE Assente Fernandez, squalificato, che sarà sostituito da Pepe, incertezza sull’impiego di Calvarese e Marruocco entrambi ristabilitosi dagli infortuni ma senza la condizione necessaria per giocare l’intera gara. Ritornerà in campo l’esterno destro Ciarcià ed il tecnico Grassadonia in panchina dopo la squalifica. ARBITRO Bindoni di Venezia.
FROSINONE-PRATO
(1-0)
FROSINONE Stellone rinnova per un’altra stagione. Bertoncini out per una distorsione alla caviglia sinistra. Cambia, quindi, la difesa: Frabotta terzino destro con Guidi che torna a fare il centrale. Novità anche in mediana dove Gori rileva Gucher. PRATO Tutti disponibili tranne lo squalificato Silva Reis. In attacco fiducia a Napoli e Beduschi. ARBITRO D’Angelo di Ascoli Piceno.
NOCERINA-BARLETTA
(0-0)
NOCERINA Giuliatto turna dalla squalifica, che ora ferma Scardina. per lo stesso motivo. Ieri primo giorno in rossonero per De Lucia, Bruno, Pepe e Diagouraga. Difficile, comunque, il loro impiego. BARLETTA Non sono arrivate novità dal mercato e dunque Novelli non cambia. Fuori Romeo per squalifica al suo posto rientra Molina. A centrocampo ballottaggio DeziDall’Oglio. Dovrebbero partire dalla panchina Camilleri e Prutsch. ARBITRO Abisso di Palermo.
PERUGIA-ANDRIA
(1-1)
PERUGIA Mancheranno lo squalificato Lebran e gli infortunati Cenciarelli, Anania e Clemente. Al centro della difesa al fianco di Cacioli toccherà ad uno tra Russo, Giani e Massoni. A centrocampo potrebbe partire dalla panchina Dettori, con la conferma di
SERIE D
Oggi 5 anticipi A Lecco c’è la tv Si giocano oggi alle ore 14.30 cinque anticipi della serie D. Porte chuse ad Acireale. GIRONE B (25a) Lecco-Alzano Cene (inizio alle ore 15, diretta su RaiSport 1): Rossi di Novara; Seriate-Olginatese: Camplone di Pescara; GIRONE H InternapoliGladiator: Bianchini di Cesena; Ctl Campania-Ischia: Diomaiuta di Albano Laziale; GIRONE I Acireale-Savoia (ore 20.30, porte chiuse): Montanari di Ancona.
Moscati-Esposito-Nicco. In avanti dubbio Fabinho-Rantier. ANDRIA Degli ultimi acquisti solo il centrocampista Branzani si è già unito al gruppo, mentre Sy, Ambrogetti e Bardelloni saranno ad Andria dalla prossima settimana. Per quanto riguarda la formazione di partenza il dubbio maggiore sulla corsia di sinistra. Torna disponibile Contessa che ha scontato la squalifica, ma anche Malerba è apparso in eccellenti condizioni di forma e Cosco potrebbe decidere di confermarlo. ARBITRO Saia di Palermo.
PISA-GUBBIO
(1-2)
PISA Assenti Gatto squalificato e Buscè infortunato, Pane torna al 3-5-2 con gli inserimenti di Barberis e Rizzo o Fondi. In attacco, si giocano due maglie Scappini, Perez e Tulli. GUBBIO Baccolo infortunato al tallone, Palermo squalificato. Per il resto Sottil, che pensa al 5-3-2, ha tutti a disposizione. A centrocampo può contare sul rientro di Boisfer dopo le tre giornate di squalifica e su un Guerri in gran forma. In attacco sono arrivati Di Piazza e due giovani promettenti: Cocuzza e Smacchia. ARBITRO Pezzuto di Lecce.
SORRENTO-LATINA
(0-1)
SORRENTO Papagni debutta con il 4-2-3-1 e l’esordio di Tortolano che ha appena lasciato il Latina. In difesa il nuovo tecnico punta sul rientro di Nocentini. Musetti terminale offensivo con il supporto del trio formato da Tortolano, Bernardo e Corsetti. LATINA Con Gerbo squalificato, in mediana scelte obbligate con Burrai di nuovo titolare al fianco di Cejas e Sacilotto. Il nuovo arrivato Giallombardo non è pronto, il terzino sinistro sarà Bruscagin. Danilevicius è tra i disponibili, uno tra Kolawole e Schetter va in panchina. ARBITRO Ghersini di Genova.
LA SITUAZIONE CLASSIFICA Latina (-1) p. 37; Avellino 35; Frosinone (-1) e Nocerina 30; Perugia (-1) e Pisa 27; Prato e Paganese 25; Benevento e Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12. PROSSIMO TURNO Così domenica 10 febbraio (ore 14.30): Andria-Catanzaro (0-0); BarlettaAvellino (0-1); Benevento-Carrarese (3-0); Gubbio-Paganese (0-1); Latina-Viareggio (1-1); NocerinaFrosinone (2-2); Pisa-Perugia (lun. 11, ore 20.45; 2-1) Prato-Sorrento (2-0).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
IL CALCIO CHE
Salviamo i giovani Seconde squadre o torneo riserve: l’Italia si sbrighi All’estero hanno fatto le riforme per tutelare i vivai. Serve pure il tetto alle rose in Serie A Marco Verratti, 20 anni, uno dei migliori talenti italiani, ha dovuto «emigrare» l’estate scorsa al Psg EPA MARCO IARIA twitter@marcoiaria1
Che cosa hanno fatto gli altri Paesi per aiutare i giovani a crescere e a non smarrirsi nel passaggio tra i professionisti? Tutti quanti si sono mossi, non sempre proficuamente, qualche volta ritornando sui loro passi, ma di certo non sono rimasti a guardare. Come invece ha fatto l’Italia. Ecco perché, pur non sapendo quale sia la ricetta giusta tra seconde squadre, multiproprietà, tornei per riserve, tetto alle rose, siamo certi di una cosa: il sistema va riformato per tutelare i vivai nazionali. Gli esempi brillanti che ci sta regalando questo campionato — da El Shaarawy a Insigne — non bastano. Le macro statistiche restano penalizzanti, come dimostra l’ultimo rapporto internazionale del centro di ricerche Cies: la Serie A italiana è la massima divisione più vecchia d’Europa dopo Cipro (27,07 l’età media), con gli stranieri che hanno superato gli italiani (52,2% del totale) e la quota più bassa di calciatori provenienti dai vivai (7,8% contro il 25,6% della Liga, il 17,5% della Premier e il 14,7% della Bundesliga). A ciò si aggiunga che il nostro è l’unico tra i grandi campionati in cui gli stranieri (età media 25,9) sono più giovani degli italiani (28,3). Idee Nei mesi scorsi, prima delle
elezioni, la Lega aveva istituito un tavolo per affrontare il problema. Il cambiamento più indolore, perché rientra nell’autonomia della Serie A, riguarda il varo di un campionato riserve, come il vecchio De Martino. Potrebbe partire la prossima stagione: un torneo aperto sia ai giovani sia a chi non trova posto in prima squadra, o perché non rientra nei piani tecni-
ci o perché deve recuperare da un infortunio. La Lega ha già chiesto alla Figc — ma l’Assocalciatori ha già manifestato la sua opposizione — il ripristino della norma che consentiva a uno stesso soggetto di detenere più club professionistici. Sono le cosiddette multiproprietà, tema molto caro a Claudio Lotito che ha ottenuto una deroga per la sua Salernitana. Ma la sfida più impegnativa, e probabilmente più incisiva, sarebbe un’altra: allestire seconde squadre di Serie A da far giocare in uno dei campionati inferiori. Juventus, Milan, Inter, Napoli, ma anche una società molto orientata sul vivaio come l’Atalanta tendono verso que-
DOMANI
Parte da Firenze la Junior Tim Cup Domani al Franchi di Firenze parte la Junior Tim Cup. Prima di Fiorentina-Parma si affronteranno, nel calcio a 7, i ragazzi del Sacro Cuore Campi Bisenzio e del Santa Caterina da Siena a Coverciano.
st’obiettivo. C’è, però, il veto della Lega Pro. L’argomento è nell’agenda del consiglio federale che si è appena insediato e rientra in una riflessione più ampia sul futuro dell’area professionistica e sulla mission dei campionati.
QUESTO È UN PAESE PER VECCHI
All’estero Le esperienze sono va-
riegate. Il modello spagnolo delle seconde squadre è il punto di riferimento: basti pensare ai clamorosi casi di Messi, Iniesta, Xavi, tutti transitati dal secondo team del Barcellona. In Spagna le squadre B possono spingersi fino alla seconda divisione (è lì che giocano i blaugrana e il Real Madrid Castilla), mentre in Francia le squadre réserve sono ammesse solo nei campionati amatoriali e in Germania non si va oltre la terza divisione, l’ultimo anello del calcio professionistico. I giocatori possono passare in prima squadra nel corso della stagione, anche se ci sono alcuni paletti legati alle presenze in A (Spagna e Francia) o al numero di atleti schierati contemporaneamente (Germania). In Inghilterra il torneo riserve è stato sostituito dal campionato under 21: pur sempre, a circuito chiuso. Scenari L’Uefa farà partire nel
Gazzetta.it VOTATE GLI UNDER 21 CHE DIVENTERANNO I CAMPIONI DI DOMANI Da El Shaarawy a Destro, da Perin a Insigne, da Sansone a Saponara: chi sarà il campione di domani? Votate su gazzaspace. gazzetta.it/gazzachallenge/calcio-serie-a/la-meglio-gioventu/862176
2013-14, in via sperimentale, la Champions League dei giovani: una sorta di campionato europeo Primavera. Bella idea. Piuttosto, il nostro Paese dovrebbe imitare l’Uefa sotto un altro versante: il tetto alle rose. Nel 2010 l’Epfl (l’associazione delle leghe europee) si è impegnata a implementarlo in tutte le prime divisioni a cominciare dal 2013-14, con massimo 25 giocatori a squadra e nessun limite per gli under 21. L’hanno fatto la Premier, la Liga, pure la nostra Serie B. Prima o poi toccherà alla A. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DARCO - FONTE: CIES FOOTBALL OBSERVATORY - DEMOGRAPHIC STUDY 2013
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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FOOTBALL AVVINCENTE E PERICOLOSO ANCHE OBAMA ADESSO LA PENSA COSÌ
superBowl di MASSIMO LOPES PEGNA
è una folta schiera di ex giocatori (3.818) ormai ridotti a zombie che ha fatto cauC’ sa alla Nfl: sicuri che la loro menomazione sia strettamente legata ai traumi subiti in carriera. Ci mancava solo che, alla vigilia del Super Bowl, ci mettesse bocca il Presidente. In una intervista al magazine The New Republic, Barack Obama ha detto che se avesse un figlio ci rifletterebbe a lungo prima di farlo giocare a football: troppo cruento. Anche se non si perderà neppure un minuto della partitissima. Inutile dire che qui a New Orleans le sue parole non sarebbero state un granché come campagna elettorale. L’allenatore dei San
palazzo di Vetro
Francisco 49ers, Jim Harbaugh, l’ha messa sul comico: «Mio figlio ha appena 5 mesi, ma è bello grosso. Se il presidente la pensa così, meglio: significa che il mio Jack quando crescerà avrà meno concorrenza». L’argomento è tutt’altro che divertente. La Nfl l’anno scorso fu costretta a fare outing con un paio di quei costosissimi spot da 30" durante la finalissima: «Attenzione, il football può essere mortale». Come le marche di sigarette che avvertono con lugubri teschi nei pacchetti sul rischio letale del fumo. Il Commissioner Roger Goodell, che vorrebbe rivedere le regole per attenuare la violenza,
laVignetta di STEFANO FROSINI
è mal visto dal 61% dei suoi tesserati (secondo un sondaggio di Usa Today). Bernard Pollard, uno dei mastini dei Baltimore Ravens che nella finale Afc ha messo kappaò Stevan Ridley con uno spettacolare placcaggio, dice: «Se la Nfl continuerà a imporre multe sempre più salate per gli interventi violenti, fra trent’anni il nostro sport non esisterà più. Perché i tifosi si stuferanno di guardarci». E’ una tremenda verità, perché se il football è di gran lunga il più polare degli States (nel 2012 hanno guardato i playoff una media di 34.8 milioni, 16.9 le finali Nba, 12.7 le World Series del baseball) è anche per via di quegli scontri da brivido. © RIPRODUZIONE RISERVATA
dallaPrima
GRANDI ELETTORI DEL CONI, SI CHIUDE TRA RICORSI, MISTERI E BRUTTE FIGURE
Passione e orgoglio la rossa speranzosa obbligata a vincere
G
Il tricolore «sventola» con eleganza su una Ferrari finalmente meno timida
di RUGGIERO PALOMBO
iovedì 7 febbraio i 76 grandi elettori del Coni avranno tutti un nome e un cognome. Esauriti oggi col Cip di Pancalli i rinnovi delle cariche nelle 45 federazioni, si entra infatti nella settimana delle ultime chiamate, quelle relative a atleti (9), tecnici (4), discipline associate (3), enti di promozione (5), associazioni benemerite (1) e enti territoriali (6); 28 ingressi nel Consiglio Nazionale (completano il campo i membri Cio Carraro, Cinquanta e Pescante) che il 19 febbraio dovrà decidere chi sarà il nuovo presidente del Coni. Giorni decisivi, nei quali sono state presentate anche le candidature alla Giunta Coni, con esercizi di apparentamento non sempre facili. Giorni in cui c’è molta confusione, si preannunciano ricorsi (la candidata atleta Marasi nel mirino) e se ne vedono davvero delle belle. O meglio, delle brutte.
i cinque posti della Giunta Coni con qualche conto che non torna: otto dei dieci hanno infatti firmato pro-Pagnozzi. E allora? C’è qualcuno tra Barelli, Binaghi (visti a braccetto alla Davis), Abete, Di Rocco, Roda, Scarso, Buonfiglio e Fraccari che sta barando o come dice Malagò quel cartello non ha valore? C’è forse in giro un visionario?
Le squadre. Malagò presenta la propria venerdì, a grandi elettori ultimati. Caccia al nome del suo segretario generale, che qualcuno indica in Giampaolo Letta, figlio di Gianni: Malagò non conferma e non smentisce e questo potrebbe voler dire qualcosa. Ma caccia anche ai «suoi» cinque presidenti dei dieci che si sono candidati per
Enti di Promozione. In 12 (su 15) avevano appoggiato la candidatura di Pagnozzi. In palio 5 posti in Consiglio Nazionale e 1 in Giunta Coni, per cui era lecito aspettarsi un certo gioco di squadra. Ma gli Enti sono emanazione delle forze politiche e quelle, quando c’è profumo di poltrone o strapuntini, non resistono. E’ una sorta di attrazione fatale. Sapete quanti Enti si sono candidati a quei 5 posti? 12, che poi diventano 13 per via di un candidato esterno. Come a dire che (quasi) tutti vogliono una poltrona e per quella, forse, sono pronti a (quasi) tutto. Le modalità di voto prevedono che ciascuno dei 15 Enti disponga di un voto e dunque quello delle «loro» elezioni sarà mercoledì uno spettacolo da non perdere, tra promossi con due voti e successivi ballottaggi per tutti quelli che, autovotandosi, restano a quota uno. Davvero una gran figura. A queste condizioni, onore ad Acli, Cusi e Csi che non si sono candidati (quest’ultimo presenta Achini membro uscente tra i 4 papabili all’unico posto in Giunta), e all’Asi di Barbaro che si candida ma da quasi subito ha tenuto le distanze da tutti.
Valentina Turisini con l’oro di Londra Niccolò Campriani
Caso Turisini. In compenso, un posto in Giunta è già di sicura attribuzione: riguarda in quota tecnici Valentina Turisini (Tiro a segno, è il capo di Campriani), che è rimasta sola dopo il ritiro del suo avversario Zanetti (Pesi). Inutile aggiungere che a proposito della Turisini sul «da che parte sta» manca solo che anche il terzo candidato alla presidenza del Coni, Simone Gambino, sostenga che è sua «al 100%».
ROMA, IL FALLIMENTO DI UN PROGETTO CHE TIRA IN BALLO ZEMAN E SOCIETA’ l disastroso Goicoechea è l’immagine della sconfitta di Zeman. Valeva la pena sfidare il Imondo per difendere un portiere così mediocre? E non è l’unica scelta discutibile di un allenatore che, in questi mesi, ha più provocato che costruito. La sconfitta contro il Cagliari sbriciola in mille pezzi quel poco che restava del pianeta Roma. Il tecnico boemo è a fine corsa. Tradito da una squadra che in parte gli ha voltato le spalle e in parte non ha più identità; sfiduciato dai suoi dirigenti; abbandonato anche da una tifoseria che lo ha difeso oltre l’indifendibile. Zeman pagherà per tutti. Ma questa Roma va sfiduciata anche nei suoi quadri dirigenziali. Dopo Luis Enrique, Zeman: due fallimenti. Chi ha scelto questi percorsi tecnici deve finire sotto processo. Tra le macerie l’unico a restare in piedi è capitan Totti. La Roma sa da chi deve ripartire. E sa che per conquistare l’Europa resta probabilmente una sola strada, la Coppa Italia. La sfida contro l’Inter diventa un esame senza appello. Stasera, invece, si parla di scudetto. Il Napoli è un’onda in piena. Gode dell’effetto Cavani, è uscito rinforzato dal mercato invernale (ogni reparto ha un titolare in più) e può contare sulla spinta di un San Paolo in amore. Se batte il Catania
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
FERNANDO ALONSO Pilota della Ferrari
Fernando Alonso (a sin.) e Felipe Massa con la nuova F138 EPA di UMBERTO ZAPELLONI
uori c’è tanta nebbia, dentro tanta passione e tantisF simo orgoglio. La nuova Ferra#forzaferrari @alo_oficial
DAMIANO CUNEGO Corridore della Lampre
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ilCrollo
di LUCA CALAMAI
TwitTwit
aggancia i bianconeri in testa alla classifica azzerando 5 mesi di campionato e obbligando la squadra di Conte a rivincere un torneo che pensava di aver già vinto. Scenario fastidioso per una Juve in piena emergenza a causa di squalifiche e infortuni. Ora che il gioco si fa duro i bianconeri si affidano a Buffon, Barzagli, Pirlo. Serve l’esperienza di questi vecchi guerrieri. Anelka dovrebbe partire dalla panchina. Altro che top player. Conte deve affidarsi a Matri o Quagliarella, attaccanti delegittimati e ora ripescati al volo. Reagiranno nella maniera giusta? La «vittoria» del Napoli nel mercato invernale non è solo un risultato simbolico. El Matador e compagni devono cavalcare questo momento magico sapendo che tra poche settimane avranno come alleata la Champions. C’è grande curiosità infine per Milan e Inter. Moratti ha risposto all’operazione Balotelli acquistando Schelotto, Kovacic e Kuzmanovic. Come dire: tre contro uno. Mai come stavolta sarà decisivo il lavoro degli allenatori. Riuscirà Allegri a inserire Balo senza «perdere» il valore aggiunto di El Shaarawy? E Stramaccioni ora che ha gente vera in mezzo al campo riuscirà finalmente a dare un’idea di gioco ai nerazzurri? Inter e Milan hanno l’opportunità di scrivere una nuova storia ma Allegri e Strama devono fare la differenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ed eccomi alla partenza per la prima gara stagionale :) ??ci siamo ?? @DCunego
NOVELLA CALLIGARIS Ex grande nuotatrice azzurra
#federicapellegrini fara' la pendolare tra Verona e Narbone . #lucas non si sposta quindi la montagna va a Maometto ! @novellanews
ALE DEL PIERO Calciatore del Sydney
due chiacchiere con Massimo Decimo Meridio...In arte Russell Crowe :-) @delpieroale
MASSIMO BOLDI Attore
W IL MILAN W BALOTTELLI @MassimoBoldi
ri nasce con l’atmosfera giusta tra il commosso omaggio all’Avvocato Agnelli e lo sguardo rivolto al futuro come consiglia una celebre frase di Steve Jobs: «Mettiamoci a inventare il domani invece di preoccuparci di ciò che è accaduto ieri». Un pensiero che il presidente Montezemolo fa suo per la Ferrari, ma anche per il Paese in coda ad un discorso da politico, ma pure da affettuoso papà di una Ferrari che lo emoziona ancora come fosse alla prima e non alla ventiduesima presentazione della sua carriera. Quando viene il momento di ricordare l’Avvocato al quale giusto 10 anni fa era stata dedicata la F2003GA (Giovanni Agnelli), Montezemolo si commuove a reti unificate (Rai e Sky). Più che l’età è il sentimento per una persona che, come Enzo Ferrari, gli manca terribilmente: «E’ grazie a loro se la Ferrari oggi è così forte». E’ merito loro se oggi a Maranello c’è tutto questo ben di Dio. Un’azienda presente in 60 nazioni in giro per il mondo e che sulla carrozzeria rossa della sua vettura di punta porta le firme di sponsor d’eccellenza che arrivano dagli Stati Uniti, dalla Russia, dalla Spagna, dalla Svizzera, dall’Inghilterra, dall’Olanda, naturalmente dall’Italia e per la prima volta anche dalla Cina. Marchi importanti, anche se il segno più importante sul vestito rosso è il tricolore a cui quest’anno è stato riservato uno spazio ancora più significativo ed elegante sul quel muso lungo, affilato e fortunatamente senza più scalino. Un tricolore che significa orgogliosi di essere italiani. Orgogliosi di essere ancora qui a lottare fino in fondo ad
un Mondiale che, come sottolinea Montezemolo, «non è un torneo tra scapoli e ammogliati». La nuova vettura è stata battezzata F138 ancora prima di venire al mondo con un occhio alla scaramanzia («Non si poteva chiamarla solo con il 13») e l’altro al motore (8 cilindri), ma dopo pochi minuti di vita ha già un soprannome ufficiale: «La speranzosa». Non è una macchina timida come quella dello scorso anno, anche se vista così in versione presentazione, non sembra neppure eccessivamente ardita. Diciamo che ha interpretato i regolamenti senza freno a mano tirato e ha messo una cura particolare ai dettagli che potrebbero essere decisivi a fine campionato. E’ una macchina che nasce con una sola missione: «vincere». Perché il periodo delle stagioni di transizione è finito da tempo. Come ha capito benissimo Fernando Alonso qui anche un secondo posto suona come una sconfitta, anche se arriva all’ultima gara, anche se si è fatto il massimo per vincere. L’anno scorso la stagione partì malissimo. Dopo i primi chilometri in pista Felipe Massa telefonò al presidente e gli disse: «E’ un disastro». Quel disastro è rimasto in lotta per il campionato fino all’ultimo chilometro grazie ad Alonso, ma anche all’affidabilità, alle strategie, alla squadra infallibile ai box. Quest’anno l’obbiettivo è di avere una macchina competitiva fin dalla prima gara in Australia e non ritrovarsi subito con 1"6 da recuperare. Per questo suona strano che Alonso snobbi i primi test per dedicarsi al riposo e alla preparazione fisica e mentale, anche se nessuno a Maranello ci vede nulla di male. D’altra parte il re è lui. Basta che la Ferrari si sbrighi a dargli la corona. twitter@uzapelloni © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL POSTER DELLA GAZZETTA
Rispetto alla F2012 carrozzeria ridisegnata per la nuova posizione e conformazione degli scarichi COLOMBO
La configurazione delle ali anteriore e posteriore deriva dalle ultime versioni utilizzate lo scorso anno COLOMBO
Con acqua, olio e pilota la F138 pesa 642 chili, due in più rispetto alla rossa F.1 del 2012 COLOMBO
Motore 8 cilindri, V a 90˚, 32 valvole, 2398 cmc, alesaggio e pistoni 98 mm, iniez. e acc. elettronica COLOMBO
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L’ULTIMO RUGGITO DEL V8 PER L’ASSALTO AL TITOLO IL PROPULSORE SPRIGIONA 800 CV LA SCHEDA TECNICA TELAIO in materiale composito a nido d’ape con fibra di carbonio CAMBIO
longitudinale semiautomatico sequenziale a 7 rapporti + retro
FRENI
a disco autoventilanti in carbonio Brembo
SOSPENSIONI
pull rod anteriore e posteriore
PESO TOTALE
con acqua, olio e pilota 642 kg
MOTORE
8 cilindri a V di 90˚, 32 valvole
CILINDRATA ALESAGGIO CAVALLI PESO MOTORE BENZINA LUBRIFICANTE
2.398 cmc 98 mm circa 800 95 kg Shell V-Power Shell Helix Ultra
GOMME
Pirelli
CERCHI
OZ da 13" anteriori e posteriori
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FORMULA 1 LA PRESENTAZIONE
Ferrari da sballo con il muso liscio e le pance corte La F138 «straniera» formata da 6 mila pezzi E Fernando ha allontanato lo spettro di Vettel PINO ALLIEVI MARANELLO (Modena)
Com’è? Bella come quasi tutte le macchine che stiamo scoprendo. Andrà forte? Lo capiremo a metà mese, ai test di Barcellona con Fernando Alonso. Sono lontani i tempi in cui le F.1 si giudicavano a vista: ora basta un dettaglio minimo per trasformare una monoposto bellissima in un bidone colossale. Per cui si possono solo dare giudizi visivi. E qui la F138 presentata ieri da Luca di Montezemolo e Stefano Domenicali davanti a piloti, tecnici e vertici Fiat con John Elkann e Sergio Marchionne è apparsa affascinante, non una banale evoluzione della vettura 2012: muso con l’aria che si convoglia meglio nella parte inferiore, pance più corte, silhouette posteriore strettissima, nuove sospensioni (l’anteriore è una pull rod in linea 2012, la posteriore ispirata alla Red Bull ha i bracci che sono profili alari), nuovo alettone, cofano motore affilatissimo, e tante altre cose che saranno svelate ai test che Felipe Massa e il terzo pilota, Pedro de la Rosa, faranno a Jerez da martedì. Estera Maniacale la cura dei
dettagli, e non potrebbe essere altrimenti per la Ferrari, il cui progetto F138, composto da 6.000 pezzi, è firmato da Nick Tombazis con il coordinamento di Simone Resta e la parte aerodinamica — la più delicata — affidata a Loic Bigois (ex-Mercedes), David Sanchez (ex-McLaren) e Martin Bester (ex Williams) che un anno fa non c’erano e che hanno lavorato nella galleria del vento Toyota a Colonia. È la prima delle 59 Ferrari da mondiale concepita all’estero. No certezze Montezemolo ha
chiamato la F138 «speranzosa»: neppure lui ha certezze.
la tecnica
GIORGIO PIOLA MARANELLO
La F138 ha confermato di essere un importante affinamento della F2012, ma ha stupito per tante novità, alcune addirittura inedite, laddove in genere alle presentazioni si vedono solo soluzioni posticce. Tagli In particolare l’alettone
posteriore, per la prima volta con feritoie a tutta altezza nel bordo di uscita. O le prese d’aria dei freni posteriori, sempre con inedite feritoie. Per finire con la sospensione posteriore, un concentrato di novità ben visibili, mentre era coperto il diffusore, forse quello delle ultime gare 2012.
Cavallino: la 59a in F.1
2010 2011 2012 F10, beffa ad Abu Dhabi La F10 vince cinque gare, tutte con Fernando Alonso. Lo spagnolo arriva all’ultima gara ad Abu Dhabi con il Mondiale in tasca, ma Petrov lo frena e Vettel vince il titolo
La 150 Italia fa flop La vettura del 2011 conquista solo una vittoria, con Fernando Alonso, nel GP Gran Bretagna a Silverstone
La F2012 lotta fino all’ultimo Tre vittorie per la vettura 2012, tutte con Alonso. Lo spagnolo perde il Mondiale per soli tre punti
1950 125 F1, 275 F1 e 375 F1 1951 375 F1 e 500 F2 1952 500 F2 1953 500 F2 1954 625 F1 1955 555 F1 e D50 1956 D50 1957 D50 e 801 1958-59-60 246/256/246P F1 1961-1962 156 F1 1963 156 F1-63 1964 156 F1-63 e 158/512 F1 1965 158/512 F1 e 512 F1 1966 512 F1 e 246 F1-66 1967-68-69 312 F1 1970 312 B 1971 312 B e 312 B2 1972 312 B2 1973 312 B2 e 312 B3 1974 312 B3-74 1975 312 B3-74 e 312 T 1976 312 T e 312 T2 1977 312 T2 1978 312 T2 e 312 T3 1979 312 T4 1980 312 T5 1981 126 CK 1982 126 C2 1983 126 C2 e 126 C3 1984 126 C4 1985 156-85 1986 F1-86 1987 F1-87 1988 F1-87/88C 1989 640 F1 1990 641 F1 1991 643 F1 1992 F92 A 1993 F93 A 1994 412 T1 1995 412 T2 1996 F310 1997 F310B 1998 F300 1999 F399 2000 F1-2000 2001 F2001 2002 F2002 2003 F2003GA 2004 F2004 2005 F2005 2006 248 F1 2007 F2007 2008 F2008 2009 F60 2010 F10 2011 150 Italia 2012 F2012 2013 F138
La nuova Ferrari F138 pochi minuti prima di essere svelata COLOMBO
Però Domenicali aveva chiesto ai tecnici una vettura estrema e la F138 lo sembra, anche se il termine di riferimento sarà la solita Red Bull che da tre anni domina con Vettel. Fedeltà «Io ho un obiettivo: lot-
tare anche stavolta sino all’ultima gara per il titolo. E comunque avrò altri 4 anni per perseguire il titolo con la Ferrari», ha detto Alonso sottolineando che non intende muoversi, ora che Montezemolo ha escluso l’arrivo di Sebastian Vettel (per il presidente il primo rivale del Cavallino), forse perché di recente è cambiato qualcosa nell’accordo tra Fernando e Maranello. Comunque a Vettel è stata offerta da Red Bull un’opzione oltre il 2014: chissà se l’ha firmata. Crescita I punti che la Ferrari
deve centrare per puntare al titolo sono tre. Il primo (ovvio) è che la macchina sia nata bene e vada forte dal primo GP evitando affannose rincorse; ne consegue che una volta messa in pista non dovrà fati-
care a mandare subito in temperatura le gomme, altro neo del 2012; poi bisognerà non sbagliare gli sviluppi gara dopo gara, quando un anno fa, nel finale, si subì il sorpasso di Red Bull e McLaren. «A me basta che vada come le altre, poi la differenza potremo farla con la squadra», ha sottolineato Domenicali riferendosi all’ottima organizzazione in pista, alla velocità nei pit stop, alla proverbiale affidabilità. Speranza Un Montezemolo a tratti melanconico — molti l’hanno interpretato come un anticipo d’addio, lui ha smentito — e cauto, ha chiesto a Massa, l’uomo del primo test, di regalargli, nell’attesa, una telefonata meno drammatica di quella che gli fece dopo il debutto della F2012: «Gli dissi che era un disastro, ma stavolta non sarà così», racconta divertito Felipe. È il minimo che ci si possa aspettare… © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’opinione di UMBERTO ZAPELLONI
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Sorpresa: tutta nuova la sospensione dietro Frontale Il muso è alto e senza
gradino, con il vanity panel (il «coperchio») come sulla Mclaren. Sofisticati i piloni, sempre più convogliatori di flusso per alimentare la zona inferiore (grazie anche a un leggero innalzamento dei triangoli). Questo potrebbe aiutare in futuro l’adozione delle pinze freno orizzontali in stile Red Bull. Confermata la sospensione pull rod, ottimizzata nel disegno per facilitare la sostituzione delle barre di torsione. Notevole l’evoluzione delle fiancate, molto rastremate nella parte inferiore malgrado i radiatori sempre verticali. Mini Il posteriore è molto basso e sfilato, con gli scarichi spostati in avanti, tipo McLaren. Co-
me sulla MP4-28 la parte inferiore non presenta (per ora) l’apertura della Red Bull, ma è incredibilmente scavata. E la zona cambio sembra la chiglia di una barca a vela, grazie ad un’ulteriore miniaturizzazione di tutto il retrotreno, con la scatola (sempre scomposta in 2 elementi) più piccola. Sorpresa Altra novità, la sospen-
sione completamente ridisegnata. Il triangolo inferiore è stato rialzato all’altezza del semiasse, collocato nel profilo alare che comprende il tirante della convergenza e il braccio posteriore della leva inferiore: soluzione più estrema della Red Bull. Di scuola RB8 (ma più distanziate) le 3 pinne verticali sotto il grande profilo alare che
La notevole rastremazione della parte finale delle fiancate permette di vedere bene il profilo alare che carena al suo interno anche il semiasse (1), le tre pinne verticali (2) stile RB8 e l’inedita presa dei freni con 3 feritoie (3) nella parte alta che funge da mini spoiler PIOLA
carena il semiasse. Il gran lavoro per aumentare la rigidezza torsionale del retrotreno ha permesso di eliminare il tirante che sulla F2012 «legava» cambio e scocca. Dettagli Infine le due soluzioni inedite: le prese-aria dei freni, sempre più dispositivi aerodinamici, con inedite soffiature nella parte alta, e le paratie dell’alettone posteriore con frange inferiori (provate nel GP Giappone) ma ora con tre feritoie verticali nel bordo di uscita per ridurre la resistenza all’avanzamento. Potrebbero cambiare prossimamente le prese dinamiche sopra la testa del pilota e del cofano motore quando arriverà il doppio Drs passivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Una rossa...speranzosa LA FRASE DEL FONDATORE DI APPLE Steve Jobs e lo sguardo al futuro Dietro al presidente Montezemolo, è comparsa una delle frasi più famose di Steve Jobs, il fondatore di Apple COLOMBO
ARRIVANO I CINESI Lo sponsor ha già comprato gli yacht Ferretti Il primo sponsor cinese della rossa è la Weichai che in gennaio ha acquistato il gruppo Ferretti specializzato in yacht LAPRESSE
IL RICORDO DI AGNELLI Anche l’Avvocato al galà per la «neonata» Non poteva mancare un ricordo di Gianni Agnelli, di cui quest’anno ricorre il decennale della scomparsa ANSA
«Gli do quel soprannome perché mi ispira fiducia» Montezemolo: «Mi auguro che Massa eviti la telefonata di un anno fa Alonso con Seb? No. La politica? Dopo la famiglia, c’è il Cavallino» DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI MARANELLO (Modena)
Le novità Nella fotosequenza in basso le principali novità della F138. Il posteriore è molto più stretto e rastremato nella parte bassa (1). L’alettone posteriore (2) ha per la prima volta feritoie a tutta altezza nel bordo di uscita; ora l’ala posteriore presenta una minore resistenza all’avanzamento. Gli scarichi (3) cambiano forma e posizione; questo ha imposto una modifica della carrozzeria. Grande evoluzione delle fiancate (4) molto rastremate nella parte inferiore nonostante i radiatori verticali COLOMBO
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La F138 non ha ancora percorso un chilometro ma ha già un nomignolo. Ad affibbiarglielo è lo stesso presidente Luca di Montezemolo. «Appena l’ho vista tutta intera, mi è venuto spontaneo battezzarlo la speranzosa». La prima speranza è di non ricevere martedì dopo la prima giornata di prove a Jerez, una telefonata da Felipe Massa dello stesso tenore di quella di un anno fa. «Presidente, è un disastro». «Una telefonata così non la auguro al mio peggior nemico. Felipe! Nel caso succedesse non mi...chiamare», dice con un pizzico di scaramanzia. «Ma io sono ottimista per tre ragioni 1) la revisione maniacale della stagione scorsa; 2) un forte cambiamento di organizzazione e metodologia di lavoro; 3) la concentrazione su un’unica galleria e il miglioramento nell’area del simulatore. E poi
basta guardare la cura dei dettagli. Non ci basta essere protagonisti, dobbiamo vincere». Nebbia La F138 nasce in una giornata di nebbia e ciò riaccende nella mente di Montezemolo dolci ricordi: «In una giornata simile nel ’97 presentammo per la prima volta la Galleria del vento. Da lì è nato il grande salto in avanti, speriamo che questa nebbia ci porti fortuna». Agnelli La nebbia stimola anche i ricordi, ad esempio quello di Gianni Agnelli, nel decennale dalla morte: «È stato fondamentale nella mia vita e mi manca molto. Se oggi la Ferrari è presente in 60 Paesi del mondo si deve a Enzo Ferrari e all’Avvocato che ci è stato vicino nei momenti delicati a metà degli anni Novanta. Quando morì gli dedicammo la F.1 del 2003 che vinse i due titoli, speriamo sia di buon auspicio». Ma se Agnelli è il passato, il futuro è negli slogan di Steve Jobs: «Diceva "Mettiamoci a inventare il domani, invece di preoccuparci di ciò che è accaduto ieri». Politica Il Montezemolo che al
termine del discorso quasi si emoziona lascia presagire un
ALONSO E I GRANDI CAPI La stretta di mano «presidenziale» Alonso stringe la mano al presidente Montezemolo, seduto in prima fila tra John Elkann e Sergio Marchionne COLOMBO
addio. Lui smentisce: «Molti mi chiedono della politica e io ribadisco che la Ferrari è la cosa più importante della mia vita dopo la famiglia. Ringrazio Dio ogni giorno che entro in questa azienda. Sì divento vecchio ma sono di buon umore e ho voglia di fare perché nessun altro posto ti dà stimoli come questo». E allora avanti con gli scenari. Possibile una accoppiata Vettel-Alonso? «Penso di no» e Sebastian per il presidente resta l’avversario da battere. La scelta di Fernando di non girare a Jerez? «La decisione non la prende il pilota, ma la Ferrari. Alonso farà 10 giorni di allenamento in più e poi nei primi test non si cerca la prestazione». Ecclestone Nei giorni scorsi a
Maranello si è rivisto Ecclestone con il quale (causa bandiera gialla di Vettel) erano volate parole grosse: «Ha grandi capacità manageriali ma ogni tanto perde l’occasione per stare zitto. Ha detto cose che non potevo accettare, e se lo rifarà, risponderò nello stesso modo». L’incontro coi responsabili di McLaren, Mercedes e Red Bull a Maranello? «Soddisfacente. Abbiamo tutti spronato Ecclestone a finalizzare il Patto della Concordia». All’incontro di Maranello per la Mercedes c’era Lauda: «Quanto farebbe bene vedere alla F.1 una Mercedes competitiva? Zero. Io vorrei che continuasse a perdere. Scherzo. Mi fa piacere che Lauda abbia un ruolo importante perché gli voglio bene e perché contribuirà ad avere un rapporto leale e chiaro con noi. Di loro mi aveva fatto dispiacere che dopo aver ingaggiato Schumi, gli avevano fatto girare uno spot con una Gt rossa. Io ero pronto a fare altrettanto con Alonso e una Ferrari d’argento...».
S John Elkann «Dieci anni fa la Ferrari di F.1 era stata dedicata a mio nonno e ha vinto il titolo. Speriamo di poterci ripetere. Vedo una grande motivazione»
S Sergio Marchionne «La nuova Ferrari? Cavolo se mi è piaciuta! Però non è che piace o non piace, la cosa importante è che deve vincere»
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Taccuino
RESPONSABILI DEL PROGETTO
Che esame per Resta Tombazis: «Scarichi definitivi tra un mese»
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HANNO DETTO
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La F138 è una sorta di esame di laurea per Simone Resta: la necessità di lavorare in parallelo sul progetto 2014 e l’esigenza per Nikolas Tombazis di tornare a concentrarsi sull’aerodinamica hanno catapultato questo tecnico di 42 anni a capo del progetto della monoposto che ha, come tutte le Ferrari, l’obbligo di vincere. «Vengo dalla Minardi, dove ho lavorato dal 1998, alla Ferrari sono entrato nel 2001 in che ruolo? Ho via via scalato le varie posizioni nell’ufficio tecnico». Della «sua» creatura dice: «Abbiamo lavorato a fondo sull’aerodinamica, modificato le
S Simone Resta 42 anni imolese è alla Ferrari dal 2001
sospensioni davanti e dietro anche in funzione dei nuovi pneumatici». Tombazis ama poco parlare del progetto per non rivelare i dettagli che sono nascosti sotto pelle ma si lascia scappare un paio di cose: «La disposizione dei radiatori? Più o meno quella dell’anno scorso. Gli scarichi? La versione definitiva per la prima gara si vedrà soltanto all’ultimo test (quello di Montmelò dal 28 febbraio al 3 marzo; n.d.r.), invece la posizione dei piloti nell’abitacolo è rimasta inalterata». La Ferrari ha perso lo scalino, coperto dalla struttura consentita dalla Fia, ma il telaio pare sia stato pure ribassato rispetto alla scorsa stagione anche se il progettista greco, non si sbilancia: «Beh, fate il confronto con le foto dell’anno scorso...». a.cr.
STICCHI DAMIANI
«Monza non si tocca» (p.a.) «Monza deve restare, anzi ci vorrebbe un GP d’Europa ogni tanto anche in Italia: il Mugello è sempre candidabile per la F.1», ha detto ieri Montezemolo alla presentazione della Ferrari. A cui era presente anche il presidente dell’ACI, Sticchi Damiani, che ha commentato: «Monza ha di recente preso decisioni senza concordarle con me, né comunicandomele. In ogni caso, malgrado le difficoltà, Monza non si tocca e deve restare in calendario».
SUPERSPORT
Rientra la MV Agusta (p.g.) MV Agusta rientra nel Mondiale 38 anni dopo l’ultimo centro in 500. Punta al titolo Supersport con la F3 tre cilindri. Piloti Roberto Rolfo e l’esordiente britannico Christian Iddon.
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FORMULA 1 LA PRESENTAZIONE Poker... da Mondiale Da sinistra Felipe Massa, 31 anni, il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo, 65, Fernando Alonso, 31, e il responsabile del team Stefano Domenicali, 47 COLOMBO
IL CAPO DELLA GESTIONE SPORTIVA
Domenicali: «Non partiremo come un anno fa» DAL NOSTRO INVIATO
MARANELLO
Il debutto della F138 divide Alonso e Massa Lo spagnolo: «Salto il test di Jerez per allenarmi, non perdo niente». Il brasiliano: «No, è fondamentale per capire l’auto» DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA MARANELLO (Modena)
Nel tempio dell’auto le strade hanno nomi da leggenda: viale Enzo Ferrari, via Juan Manuel Fangio, via Gilles Villeneuve. Per far parte di questa storia Fernando Alonso sa che gli manca quel titolo mondiale già sfiorato due volte con la rossa. Seduto in platea, accanto a John Elkann, lo spagnolo scruta attento la F138 che il presidente Montezemolo ha definito «speranzosa» e pensa già alla nuova sfida. Nelle sue parole c’è cautela, nessun facile entusiasmo, come chi si è già scottato l’anno scorso e non vuole che
la delusione si ripeta. «Com’è la macchina? È rossa», risponde quasi con distacco ai microfoni delle tv. Poi, più tardi, maneggiando pensieroso due bicchieri davanti ai cronisti, non si sbilancia di più. «Non so dire a occhio quale macchina sia più veloce. La differenza di due o tre decimi tra i team non è visibile, è dentro la carrozzeria. Quest’inverno dobbiamo fare tanti chilometri, mantenere l’affidabilità, poi se un’altra squadra avrà inventato qualcosa lo capiremo più avanti. A volte neppure si scopre perché un’auto domina tutte le gare». Stati d’animo La prudenza di Alonso fa da contraltare all’ottimismo del compagno Felipe Massa, che parte per l’ottava stagione in rosso con la carica di un 2012 finito in crescendo: «Ogni presentazione dà una sensazione nuova. Guardandola sono molto contento della vettura, abbiamo curato tanti particolari importanti». È diversa anche la loro risposta a proposito dei test di Jerez previsti da martedì, a cui Alonso non parteciperà per andare ad allenarsi alle Canarie. «Il primo test è molto generico. Le novità finalizzate alla prestazione arriveranno nell’ultimo test di Bar-
cellona e per la prima gara in Australia. Non perderò niente come feeling sulla macchina», minimizza Alonso. Mentre Massa sembra dire l’opposto: «Il primo test serve a capire la direzione giusta, con molti pezzi da provare in aree diverse. È fondamentale partire bene. Io non vedo l’ora, voglio guidare subito». Già, la voglia. L’assenza di
Fernando: «Non giudico la vettura a vista». Felipe: «Cura dei dettagli, sono contento»
era possibile essere pronti per Jerez. Abbiamo deciso che fosse giusto fare un periodo di preparazione in vista di un campionato lungo ed esigente. Seguirò i test a distanza, sentendo Massa e De La Rosa, di cui mi fido come se fossimo una persona sola». Ma mentre Massa si augura «tante vittorie e di portare a casa i due titoli piloti e costruttori», Alonso si limita a un «boh, il titolo con la Ferrari prima arriva meglio è. Però ho 32 anni e altre quattro stagioni per riuscirci. Nel 2013 ci sarà più stabilità, due o tre squadre torneranno a vincere quasi tutte le gare. Noi dobbiamo essere tra quelle. Per forza».
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LE ALTRE DATE
Queste le prossime presentazioni di auto di F.1 del 2013
S oggi Sauber
S domani Red Bull
S 4 febbraio Toro Rosso e Mercedes
«Venga Domenicali, i giornalisti sono testimoni di quello che mi ha detto sulla prossima stagione». Come se non bastassero tutte le pressioni che Stefano Domenicali deve gestire, ci pensa anche il presidente Montezemolo a punzecchiarlo con una battuta. Ma il capo della Gestione sportiva è abituato alle sfide difficili e sa che «l’obiettivo per la Ferrari può essere solo vincere». Perciò bisogna partire meglio degli ultimi anni: obbligo categorico. «Vogliamo dare subito ai nostri piloti un’auto vincente già in Australia e per riuscirci abbiamo lavorato anche sul metodo di lavoro, valorizzando persone a Maranello che se lo erano meritato e sviluppando l’auto a Colonia, in attesa che la nostra galleria del vento sia rinnovata. La nuova vettura è un’evoluzione di quella del 2012, perché i regolamenti non sono cambiati, con il muso senza gradino come la McLaren («Che è anche più bello», aggiunge Massa). Ma sarà importante anche lo sviluppo durante l’anno: già alla prima gara vedremo una versione molto diversa». Attesa L’attesa è fin troppo grande, perciò Domenicali cerca di restare cauto. «Abbiamo cercato un’interpretazione più estrema nei dettagli, vedremo in pista. Sarebbe presuntuoso pensare di avere l’auto più veloce, basta essere al livello dei rivali. L’anno scorso siamo partiti con un secondo e sei decimi di ritardo, stavolta c’è il presupposto perché non succeda. Ma con i piloti abbiamo affrontato anche l’ipotesi dello scenario peggiore alla prima gara e in quel caso dovremo restare uniti e concentrati, resistendo alle pressioni esterne. Il primo test di Jerez non ci servirà per cercare la prestazione assoluta, ma per trovare conferma ai nostri calcoli». lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S 5 febbraio Marussia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alonso a Jerez ha fatto subito nascere sospetti. Sfiducia? Strascichi del malumori della scorsa stagione e del titolo perso in volata per 3 punti? «Come tutte le cose che accadono alla Ferrari anche questa ha avuto una ripercussione gigantesca — ribatte Alonso —. Dopo aver vinto il Mondiale con la Renault non ho fatto il primo test dell’anno seguente. E nel 2010 la McLaren ha iniziato con Paffett. La realtà è che, tra tanti eventi, a fine dicembre eravamo qui vestiti da Babbi Natale e gennaio siamo stati a Campiglio, non
Ecco la Force India VJM06 Caterham: Van der Garde Q La coppia che non scoppia Da sinistra Fernando Alonso e Felipe Massa LIVERANI
La Force India ha presentato ieri a Silverstone la nuova monoposto di F.1 per il 2013, la VJM06 (REUTERS), ma non ha ancora annunciato il nome del secondo pilota che affiancherà lo scozzese Paul Di Resta. Ufficializzato, invece, il secondo alla Caterham: l’olandese Giedo Van der Garde sarà il nuovo compagno di squadra di Charles Pic.
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CICLISMO Bradley Wiggins, 32 anni, nel 2012 ha vinto il Tour e l’oro olimpico della crono REUTERS
ro volta al debutto stagionale. Chi ha già corso, al Tour de San Luis, è invece Joaquin Rodriguez. Ma il capitano della Katusha non è neppure lontano parente di quel corridore che lo scorso anno ha scalato tutto il ranking Uci fino a diventare il numero 1 al mondo. E gli italiani? Qui le nostre speranze sono puntate su Giovanni Visconti, Gianluca Brambilla, Alessandro Petacchi e Roberto Ferrari, già brillante nella 4ª tappa del Down Under dove è stato battuto solo da Greipel. Oltre a Damiano Cunego, a sua volta al debutto stagionale. Curiosità poi per il giovane Andrea Palini, vincitore di una tappa della Amissa Bongo, in Africa. In Asia Sempre da domani mol-
Wiggins, scatta la missione quasi impossibile Domani a Palma di Maiorca l’inglese inaugura la stagione: nel mirino l’accoppiata Giro-Tour CLAUDIO GHISALBERTI
Da domani tocca a sua maestà. Bradley Wiggins, l’inglese che va a caccia della missione quasi impossibile, l’accoppiata Giro-Tour, comincia la sua stagione in modo molto soft a Maiorca, nel trofeo Palma, una kermesse di 116 km adatta ai velocisti. Soft, per la verità, sarà tutta la prima parte della stagione del capitano di Sky. Fonti ufficiali della squadra garantiscono che si è allenato con molto scrupolo a casa, più sulla quantità che sulla qualità. Del resto la maglia gialla 2012 non è alla ricerca di un risultato nelle prime corse. Cer-
to che bisognerà vedere anche come Bradley reagirà dopo un anno particolarmente dispendioso (in prima linea dalla Parigi-Nizza alla vittoriosa Olimpiade di Londra, passando per il trionfo in Francia), sia a livello fisico, sia a livello psicologico. Nella quattro giorni maiorchina, la giornata più adatta a lui potrebbe essere quella di martedì, ma è probabile che ad avere spazio siano i suoi compagni, ovvero la coppia colombiana formata da Henao e Uran. Qui i rivali di Wiggins, cioè quelli che durante l’anno si daranno battaglia per la classifica nei grandi giri, sono solo lo spagnolo Alejandro Valverde e l’olandese Robert Gesink, a lo-
Sull’isola spagnola prime uscite dell’anno anche per Valverde, Gesink e Cunego
In Qatar si sfidano i velocisti: Viviani, Modolo e Guardini contro Degenkolb e Cavendish
ti big sono attesi al Giro del Qatar, appuntamento di inizio stagione ormai tradizionale, in programma fino a venerdì (cinque tappe in linea e una cronosquadre, lunedì). L’attenzione verrà calamitata da un nuovo duello tra i velocisti. Mark Cavendish, a segno al debutto con la nuova maglia della Omega, si ritroverà con Sacha Modolo: in Argentina è finita 1-1. Elia Viviani, 7 vittorie nel 2012, proverà a mettere le sue ruote tra i due. Il tedesco John Degenkolb, 12 vittorie nel 2012, di cui 5 alla Vuelta, proverà da subito a cercare di dimostrarsi il nuovo fenomeno dello sprint. Ma in Qatar, e nella fattispecie nelle volate, ci sono altri due italiani in cerca di gloria. Il debuttante Daniele Bennati, motivatissimo dalla nuova maglia Saxo-Tinkoff, vuole cancellare una stagione storta, mentre Andrea Guardini cerca il primo colpo in maglia Astana, dopo un avvio in sordina al Toru Down Under.
A
C’È EVA LECHNER
S Ai Mondiali di Louisville l’Italia schiera 9 atleti. Il programma: Ore 9.45 (15.45 in Italia): Juniores con Gioele Bertolini (sotto nella foto Scanferla), Nadir Colledani, Manuel Todaro. Ore 11 (17): Donne Elite con Eva Lechner (sopra nella foto Bettini), Alice Maria Arzuffi e Francesca Cauz. Ore 12.30 (18.30): Under 23 con Daniele Bradiot Ore 14.30 (20.30): Elite uomini con Marco Aurelio Fontana ed Enrico Franzoi Diretta tv su www.youtube. com/ucichannel
CICLOCROSS PRIMA VOLTA NEGLI USA
Rischio alluvione Ai Mondiali tutto in un giorno L’Ohio potrebbe esondare: le gare Elite anticipate a oggi. Fontana e Bertolini da podio PAOLO MARABINI
Il fiume Ohio non è proprio un rigagnolo: lungo 1579 km, bagna Louisville, nel Kentucky, e in alcuni punti è largo anche un chilometro e mezzo. Un gigante d’acqua, che a volte, gonfiato dalle piogge, supera gli argini ed esonda. È quello che potrebbe succedere anche domani, così per lo meno si prevede. E visto che il fiume lambisce il percorso dei Mondiali di cross, non si possono correre rischi. Ecco quindi la decisione presa ieri mattina: le quattro gare si disputeranno tutte oggi, con anticipo quindi di 24 ore per le due prove Elite. Neve e fango Che cosa cambia? Beh, provate a chiederlo a sua maestà Sven Nys, il Merckx del cross, 36enne belga che tra l’altro non avrebbe dovuto nemmeno essere al via: un anno fa, dopo il Mondiale in casa a Koksijde, annunciò che quella sarebbe stata la sua ultima apparizione iridata, ma poi si è ributtato nella mischia e ha dimostrato di essere ancora uno dei più forti, per cui ci ha ripensato. Ebbene, Nys era molto contrariato: «Oggi (ieri, ndr) ho sostenuto un allenamento molto intenso pensando che avrei avuto un giorno per recuperare, ma appena finito ho saputo dell’anticipo di 24 ore. Non sarà la stessa cosa». Furibondi anche i connazionali. «Una vergogna» ha tuonato Wellens. E re 2012, Albert: «Inconcepibile che non potessero considerare un’eventualità del genere, visti i precedenti». E il c.t. azzurro Scotti s’è detto a sua volta allibito: «Beh, non è stata una bella pensata». Settebello Ma sarà così per tutti. E comunque i
le classiche del Nord, Fabian Cancellara, lontano dalle corse dalla sfortunata Olimpiade londinese, è alla prima uscita: soprattutto dallo svizzero passa la caccia ai punti di RadioShack per confermarsi tra le squadre top level. Lunedì, nella cronosquadre, già si potrà fare qualche prima valutazione sulle sue condizione. Non ci sarà invece Tom Boonen, operato il 20 gennaio per un’infezione al gomito sinistro. E la sua non è un’assenza secondaria. Tom in Qatar ha vinto come nessuno: 22 tappe e 4 edizioni della corsa. Rientrerà in Oman, che scatta lunedì 11.
belgi, su un percorso che si annuncia molto duro, con la neve a fare da contorno, restano i grandi favoriti, con Pauwels e Vantornout da inserire a loro volta tra i favoriti. Difficile però ipotizzare un Settebello come quello di un anno fa. E tra coloro che cercheranno di rovinare loro la festa, insieme con l’olandese Van der Haar e il francese Mourey c’è il bronzo olimpico della mountain bike Marco Aurelio Fontana, lanciato in orbita dal 3˚ posto in Coppa del Mondo a Roma e da un’ottima forma. L’altra speranza azzurra di medaglia è lo junior Gioele Bertolini, 17enne valtellinese, forte di un 2˚ e 3˚ nelle ultime due prove di Coppa, anche se l’oro sembra già saldamente in mano all’olandese figlio e nipote d’arte Mathieu Van der Poel. Meno chance invece per Eva Lechner nella gara femminile, che aspetta il duello tra la pigliatutto Vos e la beniamina di casa Compton.
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Verso il Nord Tra gli uomini per
DOPING CONTINUA IL PROCESSO A MADRID
DONNE
Operacion Puerto, il mistero «Rsoc» E Fuentes: «Mentire è un mio diritto» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
Rsoc. Quattro lettere, e un’altra occasione persa tra le pieghe poco accoglienti del processo all’Operacion Puerto per allargare il fuoco dal ciclismo agli altri sport. Sono due giorni che accusa e difesa dibattono sul foglio 463 del tomo II degli atti giudiziari, manoscritto da Eufemiano Fuentes. Nella parte bassa del foglio ci sono le sigle Rsoc e Kelm con accanto cifre che sembrano ricondurre a pagamenti di medicinali richiesti al fornitore di Fuentes in Germania, Markus Choina, indicato con nome e cognome (uno che sorprendentemente non è stato chiamato a dichiarare al processo). Si riferiscono all’anno 2003. Se alla seconda sigla manca solo una lettera per completare il nome della
Il medico e Saiz non abboccano e la sigla abbinata a pagamenti per alcuni medicinali resta indecifrata squadra di ciclismo che Fuentes ha seguito ufficialmente fino al 2002, sulla prima ci sono meno certezze ma molti indizi. Quasi gol Ieri la giudice ha chiesto all’imputato Manolo Saiz, l’ex team manager della Liberty Seguros, se avesse un’idea in proposito: «Intuisco, credo, penso…». «Lei non deve intuire niente, deve solo dire se su quel foglio c’è qualcosa che possa ricondurre alla Liberty Seguros, la sua squadra». Saiz dice solo: «No». Brusio in aula per un’altra occasione persa. Occasione sventata dall’avvocato
che difende Saiz, che evidentemente non aveva interesse che il suo assistito si avviasse su un terreno minato. Fuori dall’aula abbiamo chiesto a Saiz se aveva voglia di chiarire la sua intuizione su Rsoc, ma ormai la saracinesca si era abbassata. Abbiamo provato anche con Fuentes, che ha sorriso a lungo poi se l’è cavata con una battuta: «Magari si tratta di un buon vino». Ufe ha evitato di rispondere alla domanda se fosse o meno di una squadra di ciclismo, continuando a cazzeggiare. Le quattro lettere potrebbero far pensare alla Real Sociedad, che nella stagione 2002-2003 chiuse la Liga al secondo posto a 2 punti dal Real Madrid, però, sinora, non esistono prove. Lascia il ciclismo Sulla «polisportività» di Fuentes, un paio di appunti: in questi giorni al processo si parla quasi sempre di sportivi e raramente solo di
IL DANESE EX RABOBANK
Rasmussen canta «Ho fatto i nomi di chi si dopava» «Ho raccontato i fatti nella loro interezza, non ho detto mezze verità». Il giorno dopo aver confessato l’uso di doping per 12 anni (cortisone, Epo, insulina, Gh e trasfusioni di sangue) Michael Rasmussen ha rivelato al «De Telegraaf» di non essersi nascosto davanti alle domande delle autorità antidoping danesi e olandesi oltre che della Wada. «Ho parlato anche degli altri corridori, degli allenatori che ti aiutavano a doparti e da dove arrivavano le sostanze - ha ammesso l’ex Rabobank —. Ho detto che avrei collaborato pienamente e ho mantenuto la promessa».
ciclisti relazionati con il Dottor Doping. Ieri poi Saiz ha rivelato che nell’incontro con Fuentes il giorno del loro arresto nel 2006 gli aveva consigliato di cambiare rotta: «Le cose nel ciclismo si mettono male, dovresti lasciarlo. Tu segui un sacco di persone di altri sport, dovresti dedicarti a loro». Diritto di mentire Di fronte alla stampa, ieri Fuentes ha sfoggiato le consuete armi: aria sorniona, sorriso fisso, predisposizione allo spettacolo. Gli abbiamo chiesto della famosa agenda, secondo lui sequestratagli e restituitagli dalla Guardia Civil, con i nomi dei clienti legati a quelli delle sacche di sangue trovate nei suoi appartamenti. Non ha confermato la cosa (che aveva dichiarato di fronte al giudice 3 giorni fa) ha detto di avere «tutto qui», toccandosi la testa, ha ribadito di poter fare i nomi, «Ma solo alla giudice, per una questione di segreto professionale». Poi ha aggiunto: «Io al processo ho diritto a mentire, a non dire la verità, no?». Come no: in Spagna per l’imputato mentire in tribunale non è reato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Super Wild Doppio colpo in Qatar L’olandese Kirsten Wild (Argos-Shimano) ha vinto in volata anche l’ultima tappa del Tour del Qatar femminile e ha scritto per la terza volta il suo nome nell’albo d’oro. Ieri in evidenza anche Tagliaferro, Bronzini e Frapporti, 3a, 4a e 5 al traguardo. COUSIN A BESSÈGES Il francese Jérôme Cousin (Europcar), regolando un gruppetto di 11 fuggitivi, ha vinto la 3a tappa dell’Etoile de Bessèges su Roux e Vichot. Cousin è il nuovo leader della corsa. FESTA TREVIGIANI Stamattina a Treviso festa per i cent’anni dell’Uc Trevigiani, gloriosa società presieduta da Remo Mosole che ha lanciato tantissimi dilettanti tra i pro’. Tra gli ospiti il tricolore Pellizotti e il c.t. Bettini.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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BASKET SERIE A: IL PERSONAGGIO
Stipcevic: «Nessuno crede nel mio tiro come me» L’ex Milano è rinato a Pesaro dove in 4 partite ha una media da capo cannoniere: «Ho visto la paura negli occhi degli altri. Io non ne ho» CAMILLA CATALDO PESARO
Il regista che mancava, Pesaro lo ha aspettato a lungo. Lo ha inseguito per settimane ma alla fine ha avuto ragione a scommettere su di lui, l’uomo giusto. Rok Stipcevic, risolto consensualmente il contratto con Milano, si è buttato anima e corpo nella sua nuova sfida, quella di salvare la Scavolini Banca Marche. «Ora ho più minuti ma anche a Milano giocavo e ho sempre risposto sul campo a ciò che mi si chiedeva. Qui le richieste sono diverse e ho trovato quello che cercavo. Sento di avere la squadra in mano e ogni giorno sono più sicuro», il suo pensiero da vincente.
I NUMERI
19
Media punti a Pesaro Nelle 4 partite giocate a Pesaro Stipcevic gioca 34 minuti segnando 19 punti di media, con un massimo di 25 contro Biella domenica scorsa.
19.8
Media punti di Gibson Il miglior realizzatore della serie A è Jonathan Gibson, di Brindisi. Nelle ultime 4 partite, Stipcevic ha la stessa media di Gibson.
6
Maledizione Perso Traini per in-
fortunio, via Hamilton e Clemente, la maledizione del playmaker sembrava non avere fi-
Per prenderlo il club ha usato i fondi raccolti con l’azionariato popolare Rok Stipcevic, 26 anni, play croato di 1.82. Sopra con Pesaro, sotto con Milano con cui ha giocato 12 partite in serie A CIAMILLO
ne. Con l’anno nuovo la Vuelle ha cambiato marcia e identità e — per dirla con coach Markovski — è più matura. Rok da Maribor ha dato il suo ritmo, ha portato leadership, punti, fosforo. «Quando sono arrivato ho percepito la paura negli occhi degli altri, ma non dentro di me. Ho puntato a trasferire la mia positività, volevo che la acquisissero tutti. Non ho mai guardato al fatto che fossimo ultimi, ma a cosa poter fare per dare una mano alla squadra per venirne fuori». La speranza biancorossa è di ripercorrere la strada battuta a Varese due anni fa: la squadra veniva da una lunga serie di sconfitte consecutive ed era penultima, nel girone di ritorno — con l’arrivo di
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Rok dal Cibona — infilò una striscia pazzesca, non perdette più in casa e centrò i playoff. Arrivare dopo 11 ko di fila e ripartire è dunque una situazione che ha già vissuto. Da fanalino di coda, la Vuelle ha raggiunto la terz’ultima piazza vincendo due degli ultimi tre incontri. Finale «Non penso a non retrocedere, ma a vincere più gare possibili. Un passo alla volta, esiste solo la prossima partita, è l’unica strada. Ogni giorno devi confermare di essere migliore di quello precedente e dell’avversario, questo è lo sport. E sono d’accordo con coach Markovski, che sostiene che ogni match sia una finale». «Stip» eleva il livello dei compagni, ha ricreato un asse play-pivot d’altri
tempi con Crosariol, anche se Markovski utilizza molto i quintetti atipici anche con i cinque piccoli. Il croato arma le braccia di Kinsey e Barbour, non sono in tanti ad avere più qualità dal perimetro. «Li conoscevo entrambi, hanno un gran potenziale. Ma si vince tutti assieme, da solo nessuno può riuscirci», sottolinea Stipcevic. Azionariato A portarlo a Pesaro
hanno contribuito anche i... tifosi: per il suo contratto sono stati infatti investiti i 10 mila euro raccolti in estate con l’azionariato popolare. Aza Petrovic, che è stato il coach di «Rocco», gli ha detto che il suo carattere gli ricorda quello del fratello Drazen. «Noi slavi giochiamo con passione, voglia e cuore,
noi siamo così!», assicura il play, utilizzato pure da guardia assieme a Thomas per valorizzarne le doti realizzative. «Credo nel mio tiro, nessuno più di me ci crede», afferma e non è un caso che viaggi con il 45.7% da 3 nelle 4 partite a Pesaro. Indossa il numero 6 in onore del suo grande amico Arijan Komazec, un idolo che ascolta attentamente e dopo ogni allenamento prolunga le sedute con oltre cento tiri solitari. Rocco adora la cucina italiana e il mare ed è esperto del nostro campionato. «Era il giocatore che volevamo da sempre — conferma Markovski —. Lo volevamo a tal punto che per la paura di non prenderlo, abbiamo speso l’ultimo visto a disposizione».
Media punti a Milano Nei tre mesi all’Olimpia, Stipcevic giocava 12.3 minuti di media con 6 punti a partita. A Pesaro ha quasi triplicato il tempo in campo e i punti segnati.
11.2
Media punti a Varese Nell’ultima stagione a Varese, ha segnato 11.4 punti in 31.2 minuti di media a partita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino NBA
Golden State vola Senza Stephen Curry fermo per una distorsione a una caviglia, Golden State vince con 27 punti di Klay Thompson. La guardia, al secondo anno nella Nba, è il figlio di Mychal Thompson, due volte campione con i Lakers a fine anni 80, che chiuse la carriera a Caserta nel 1991-92. Klay ha una media di 16.7 punti, cresciuta nelle ultime 5 partite a 22. Dallas ha giocato senza Nowitzki, fuori per un problema muscolare. A Boston Jared Sullinger sarà operato alla schiena: stagione finita. Risultati: Golden State-Dallas 100-97 (Thompson 27, Lee 15; Mayo 27, Carter 22); Oklahoma City-Memphis 106-89 (Durant 27, Westbrook 21; Bayless 23, Conley 17).
SERIE A
Markoishvili: «Grazie» Manuchar Markoishivili, passato al Galatasaray, ha scritto una lettera per ringraziare Cantù: «Sarete sempre nel mio cuore». Il play di Montegranaro Ronald Steele si è scusato con Montegranaro dopo l’assenza nell’ultima partita a Sassari: «Mia moglie e mio figlio, appena nato, erano in ospedale. Adesso stanno bene».
EUROLEGA
Vitoria secondo k.o. Seconda sconfitta consecutiva di Vitoria, prossimo avversario di Siena, nella sesta giornata delle Top 16. Girone E Unicaja Malaga-Anadolu Efes Istanbul 73-78 (Zoric 20; Farmar 15); Panathinaikos-Bamberg. Giovedì: Zalgiris-Alba Berlino 92-56; Real Madrid-Cska Mosca 86-78 dts. Classifica: Real Madrid 6 vinte-0 perse; Efes 5-1; Cska 4-2; Panathinaikos 3-2; Malaga, Zalgiris 2-4; Alba 1-5; Bamberg 0-5. Girone F Caja Laboral Vitoria-Khimki 71-83 (Causeur 15: Davis 20). Giovedì: Besiktas-Maccabi 55-77; Olympiacos-Fenerbahce Istanbul 82-71; Barcellona-Montepaschi Siena 85-66. Classifica: Barcellona, Siena 5-1; Vitoria, Khimki 4-2; Olympiacos 3-3; Maccabi 2-4; Fenerbahce 1-5; Besiktas 0-6. Prossimo turno: Siena-Vitoria (15/2). Le prime 4 dei due gironi ai quarti di finale.
DISABILI
Oggi All Star Game (c.ar.) Oggi All Star Game fra Nazionale e All Star Team, selezione di stranieri del campionato, ad Alba Adriatica, ore 10, differita Raisport1 ore 22.30. Esordio per il nuovo c.t. azzurro Dionigi Cappelletti, già nello staff tecnico di Cantù (vice di Recalcati, Frates, Sacco, Lombardi), e nel basket in carrozzina alla Briantea 84 vincendo uno scudetto.
LEGADUE DOMANI A VIGEVANO LA SFIDA DELLE STELLE DEL CAMPIONATO TRA TEAM OVEST, ALLENATO DALL’EX AZZURRO, ED EST DI DALMASSON
All Star Game: coach Pozzecco incorona Ware Il play di Casale ha solo 22 anni: «Bello essere qui già al primo anno da professionista» MAURIZIO NERI CASALE MONFERRATO
Gianmarco Pozzecco, uno che di playmaker se ne intende, non se l’è lasciato scappare. Casper Ware, il piccolo grande regista della Novipiù Casale guiderà il Team Ovest nell’All Star Game di LegaDue che si gioca domani a Vigevano. A 22 anni sta guidando Casale Monferrato in cima alla classifica. «Sono contento di partecipare ad un evento così importante — dice Ware — Essere considerato tra i top player del campio-
nato al primo anno da professionista, è una grande soddisfazione». Una dichiarazione matura e intelligente. Doti che in pochi mesi gli hanno permesso di conquistare tutti.
catore entusiasmante per talento ed energia. È il secondo marcatore del campionato con 20.9 punti, alle spalle del compagno Rodney Green, 5 assist e 4 rimbalzi.
Referenze «Lo conoscevamo già
Piccolo «Casper è un giocatore
dall’anno scorso — spiega il d.s. Marco Martelli — per quello che aveva fatto con Long Beach State, poi l’abbiamo visto alla Summer League di Orlando. Tecnicamente coincideva con le richieste dell’allenatore, ma più di tutto hanno contato le eccellenti referenze umane di chi lo ha avuto. È un ragazzo che ha sempre vissuto a Los Angeles. Poi un giorno gli hanno messo in mano un biglietto aereo con scritto "Casale Monferrato". I punti interrogativi per un salto così c’erano, ma lui li ha spazzati via con professionalità e partecipazione». E Ware ha confermato di essere un gio-
piccolo di taglia ma forte fisicamente — spiega il coach della Junior Giulio Griccioli —. Al suo handicap di statura sopperisce con una presenza atletica superiore alla media. Ma la cosa che più ha colpito di lui è la maturità con la quale ha affrontato la sua prima esperienza professionistica. Ha istinto, talento, ambizione: potenzialmente è un giocatore per un livello più alto». Casper sogna di giocare un giorno con la canotta dei Lakers, ma per ora pensa solo alla Novipiù. «Si tratta di un momento esaltante per noi — attacca il play — Continuando a giocare di squadra, fidan-
FESTA IL RE A RIMBALZO E LO SCHIACCIATORE 1
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1 Casper Ware, 22 anni, 1.78, play di Casale 2 Olaseni Lawal, 26, 2.06, centro di Verona 3 Giancarlo Ferrero, 24, 1.95, ala di Casale CIAMILLO
doci l’un l’altro, possiamo vincere Coppa e campionato». E le qualità di Ware sono emerse anche nel momento più delicato della stagione rossoblù, l’infortunio di Green che per la frattura del perone è rimasto fuori due mesi (è rientrato domenica scorsa). «Nell’emergenza — aggiunge Griccioli — Casper ha saputo, insieme ai compagni, mettersi la squadra sulle spalle». È stata premiata la scelta della società di non sostituire Green e puntare sul gruppo che ha risposto con 6 vittorie in 7 partite. «Eravamo convinti che il salto di qualità poteva venire solo da una crescita degli italiani — spiega Martelli — . Si sono sentiti importanti e hanno sentito la fiducia della società. Molte volte non è il giocatore in più a fare la differenza, ma il senso di responsabilità e di appartenenza a un gruppo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 2 FEBBRAIO 2013
BASKET UN PERSONAGGIO STORICO CI HA LASCIATO
LETTERE
Dido Guerrieri
Non solo calcio
Il Professore che portò i canestri nel futuro
Conconi e il doping Santo o stregone?
E’ morto ieri a 81 anni uno degli allenatori più amati: colto, brillante, ha aperto ai tecnici italiani i segreti del basket Usa
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LUCA CHIABOTTI
Il Professore è morto ieri, aveva 81 anni. Prof perché Dido Guerrieri lo era davvero, non solo nel basket o a scuola, dove continuò ad insegnare anche da allenatore di serie A. Guerrieri insegnava anche a vivere. Colto, apparentemente ruvido, brillante, amante di Mozart («O Mozart, divino folletto, tu sai dar diletto alla mia anima amitta perfino dopo una dura sconfitta» scriveva sul suo «Taccuino» rubrica che accompagnò l’epoca più bella della pallacanestro su Superbasket), Guerrieri è entrato nell’anima e nella storia del basket non per quello che ha vinto, poco, perché quasi sempre alla guida di squadre di media levatura, ma per ciò che ha rappresentato nell’innovazione del gioco e il rapporto coi giocatori. Beau geste I suoi scudetti sono beau geste come elevare Torino fino al punto più alto della sua storia o portare per 4 anni i «cugini di campagna» della Pallacanestro Milano a surclassare e battere nei derby la grande Olimpia. «La definizione di seconda squadra di Milano non è esatta — ha scritto —, perché abbiamo rappresentato una Milano diversa da quella del Simmenthal, quella degli oratori, del minibasket, delle periferie e dei paesi satellite. Non ho mai visto una squadra così lontana dalla retorica, dall’esaltazione acritica, e anche da certe logiche provinciali». Ma è dai suoi viaggi americani degli anni Sessanta, quando fu anche assistente di Rubini al Simmenthal e tecnico federale, che la nostra pallacanestro ha tratto informazioni e ispirazioni nuove. «Il nostro basket aveva raggiunto livelli notevoli ma era autoctono — racconta Valerio Bianchini che allenava all’Oratorio quando il Prof lo chiamò come assistente — lui, amante di cultura e sport americani, traduttore di tutti i clinic storici, staccò la figura dell’allenatore da quella del professore di ginnastica avvicinandolo all’intellettuale. E’ un passaggio cru-
il ricordo di DAN PETERSON
Dido mi condizionava con le sue barzellette
I momenti più belli? Lontano dal campo: era un rapporto oltre quello tra coach e giocatore
CHUCK JURA STELLA DELLA PALL. MILANO
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Giuseppe Guerrieri, nato a Civitavecchia nel 1931 ha allenato in A Fortitudo, Pall. Milano, Udine, Venezia, Vigevano, Torino, Desio, Roma
ciale, più che se avesse vinto molto, perché di questo si avvantaggiarono tutti». In attacco le sue squadre erano libere, divertivano chi le guardava e chi ci giocava. «Non ho la cultura del Professore — dice Meo Sacchetti, suo ex giocatore — e ognuno ha le sue idee, ma ho preso quello che mi piaceva, cioè cercare di mettere i giocatori nelle condizioni ideali». Understatement In ogni aspetto rivelava un colto understateman. Odiava guidare (al volante c’era spesso la moglie Fosca, compagna di una vita dell’Eternauta, come amava definirsi), preferiva i mezzi pubblici, dove da osservatore di umanità varia, utilizzava ogni spunto per le sue rubriche. I giocatori lo amavano, gli americani si sentivano compresi: «Nella pre-
A dire poco, il mondo del basket italiano è in lutto per la perdita di Dido Guerrieri. Ma, sopra ogni cosa, ci mancherà il personaggio nonché la persona Dido. Certo, lui ha fatto grandi cose con la Pallacanestro Milano: dal 1974-78, vinse 7 derby su 12 contro l'Olimpia. Per metterlo in prospettiva, negli anni precedenti, il bilancio per la Pallacanestro Milano era stato 1-20. E’ stato anche assistente all’Olimpia ma prima del mio arrivo, purtroppo. Così ho conosciuto Dido solo come grande avversario. Con il suo contropiede e gioco libero, mi ha fatto impazzire
parazione, mi lasciava libero perché credeva in me come professionista — ricorda Chuck Jura —. Era un piacere ascoltare i suoi racconti. Lui mi ha fatto capire tutto degli italiani, io gli ho spiegato come erano gli americani. Alla fine mi ha convinto: oggi sono più italiano che americano». Gli Stati Uniti, dove sua figlia vive, lo hanno accolto sempre più a lungo dopo il ritiro, a metà degli anni 90. A Seattle scrisse il Taccuino conclusivo: «Bilanci? Non ne faccio. Progetti? Chissà... Qui dove è facile vivere in sintonia con la natura, si può cercare di capire se, come diceva Malroux, si è riusciti a fare la cosa migliore che può fare un uomo: compiere il maggior numero di esperienze e trasformarle in coscienza».
E’ stato molto più importante di chi ha vinto scudetti e coppe: ci ha traghettato verso la modernità
VALERIO BIANCHINI TECNICO E COMMENTATORE
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Toglieva la paura di sbagliare, era piacevole giocare. E’ un aspetto che oggi cerco anch’io
ROMEO SACCHETTI COACH SASSARI, EX TORINO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
più volte. Oggi Meo Sacchetti, allievo di Dido in quegli anni, fa giocare così Sassari e va alla grande. Ricordo lo sgambetto che mi fece nelle semifinali del 1986, con la Berloni Torino: 94-91. Poi lo eliminammo e lui mi invitò a cena a casa sua, un’ora dopo la sconfitta! Ma i miei più grandi ricordi del Professore riguardano il suo incredibile talento come raccontatore di barzellette. Lui mi vedeva prima della nostre partite e me ne raccontava una, sempre micidiale. Durante la partita, ero sempre distratto, pensando alla sua barzelletta. Dopo un po',
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presi delle contromisure! Dissi al mio vice, Franco Casalini: «Franco, vai fuori dallo spogliatoio e vedi se c'è Guerrieri! Non lo voglio incrociare». Ma quando Franco mi dava via libera, sentivo subito una voce profonda: «Daniele!». Era lui. Io cercavo di sembrare di fretta, non volevo fermarmi. Ma la tentazione era troppa e, ovvio, arrivava la barzelletta che mi faceva stare male dal ridere. Per tutta la partita non riuscivo a non pensarci! Così me la prendevo con Casalini: «Coach mi dispiace. Non l'ho visto» si scusava. Ciao, Professore.
A cura di FAUSTO NARDUCCI Fax: 0262827917.Email: gol@rcs.it
Perché tanto scandalo se lo stato assegnerà 100.000 euro al Prof. Conconi? Il Prof. Conconi è una scienziato di fama mondiale per i suoi studi fondamentali sulle malattie del sangue e in particolare sull’anemia mediterranea e mi sono sempre rifiutato di considerarlo un criminale fuori di galera solo per prescrizione dei suoi reati. Quando sperimentava, prima su se stesso, gli effetti dell’autoemotrasfusione e in seguito dell’Epo queste pratiche non erano vietate e lui lo faceva su incarico e con i finanziamenti delle federazioni aderenti al Coni. Ed era osannato da tutti per i risultati che lo sport italiano, grazie a lui, otteneva in quegli anni. Enrico Quadri (Pavullo,Mo) Nessuno può negarle questa difesa d’ufficio ma io sposo in pieno il commento del nostro Valerio Piccioni. Come ha ben documentato il libro «Lo sport del doping» di Sandro Donati, Conconi nonostante i suoi meriti accademici è il grande stregone del nostro sport dopato ed è stato assolto solo per prescrizione. E cosa fanno i nostri Ministeri istruzione e Sport? Anziché tenerlo alla larga, lo premiano con 100.000 euro e gli affidano un progetto pilota. Spero che qualcuno sia pronto a ravvedersi.
Il rugby senza proteste
Nostalgia per l’ippica
Le uniche partite di calcio che guardo sono quelle della Juve e penso che il suo gioco sia merito dell’allenatore. Domenica andrò a vedere Italia-Francia di rugby. Lì gli allenatori non sono a bordo campo, ci sono solo gli assistenti, che non urlano o sbraitano con gli arbitri, come l’allenatore suddetto. Quando l’arbitro fischia, i giocatori, questi omoni, non protestano. E se protestano viene penalizzata la squadra. Se viene chiesta dall’arbitro la prova tv, questa viene accettata senza appello e nessuno protesta. Falli non visti, vengono penalizzati durante la settimana e nessuno protesta. Un po’ di classe, un po’ di stile, basta copiare. Rodofo Rosmani
Chiude l’ippodromo di San Siro, la pista più veloce d'Italia. Una volta c’era lo strillone per le strade, con in mano il pacco dei giornali pomeridiani, che urlava : «Ultime notizie». Oggi, si sentirebbe urlare: «L’ippodromo di San Siro, dopo ottantotto anni di corse, ha chiuso i battenti». La chiusura della «Scala del trotto», come era soprannominato l’ippodromo, rappresenta un duro colpo per la cornice storica di Milano e per l’importanza simbolica che esprimeva dal 1925. Volendo fare una semplice riflessione, come tutte le cose, anche questa struttura è arrivata al capolinea. Una perdita devastante per il territorio Milanese. Ma la cosa più grave sono i 5000 cavalli al macello e le tremila persone a spasso.
Sarà un caso ma quando le cose vanno male nel calcio si pensa subito al rugby. Ho già detto che quello di vedere racchiusi tout court il bene e il male in questi due sport della palla mi sembra esercizio ozioso e malsano. Però alla vigilia del Sei Nazioni possiamo pensare che l’Antonio Conte di Juventus-Genoa nel rugby non ci sarebbe stato.
La chiusura del trotto di San Siro è inammissibile per un’ippica che vuole restare competitiva a livello europeo. Ed è solo in parte figlia della grave crisi del settore ormai privo di risorse che ne ha reso antieconomica la sopravvivenza. Negli ultimi anni, infatti, l’impianto è stato anche gestito male, senza la minima volontà competitiva.
Quello sci di 100 anni fa
Federer non è un grande
Agli appassionati di sci farà piacere sapere che 100 anni fa ai Roccoli dei Resinelli, Giovanni Lorati ha vinto la prima gara di sci valida come campionato italiano organizzati dalla Società Escursionisti Lecchesi «S.E.L.» a cui la Gazzetta dello Sport del 3 febbraio 1913 dedicava un ampio articolo. In precedenza a Bardonecchia nel 1909 Mario Corti e nel 1910 Federico Bollero vinsero campionati Italiani che però erano concorsi in cui si contemplavano gare di Sci e di salto Silvano Cazzaniga (Lissone, Mi)
Grazie per il ricordo che sicuramente affascinerà i nostri lettori. E’ strano pensare a cosa potevano essere allora i campionati italiani e cosa sono oggi nello sport globalizzato dominato dalla coppa del Mondo e dai Mondiali che sono alle porte.
Andrea Delindati (Manerbio, BS)
Borg, MacEnroe, Lendl, Wilander, Edberg, Becker, Sampras, Agassi, Courier, Chang, Nadal, Djokovic, Connors, Cash, Ashe, Kafelnikov, Hewitt, Safin, Roddick.. Questi numero uno del tennis degli ultimi anni hanno vinto la coppa Davis per il loro paese. Mi dica chi e il solo grande numero uno che non ha vinto la Davis. E’ Federer. Allora non é e non sarà mai il piu grande del tennis perche gli manca la Davis Benno Pinieri (Montreux, Svizzera)
Risponde Luca Marianantoni Sono 4 i numero 1 di fine anno a non aver mai vinto la coppa Davis. Il più famoso è certamente Federer, ma non hanno mai vinto la coppa neppure il brasiliano Gustavo Kuerten, lo statunitense Jimmy Connors e il rumeno Ilie Nastase. L’unica finale che Connors ha giocato è stata quella del 1984 persa a Goteborg contro la Svezia.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
SCHERMA COPPA DEL MONDO
COPPA A DANZICA
I primi assalti 6 mesi dopo Londra Il 28 luglio 2012 l’oro individuale (battuta in finale la compagna di squadra Arianna Errigo), il 2 agosto il trionfo a
squadre: ecco i ricordi olimpici di Elisa di Francisca che non è più tornata a gareggiare dopo i Giochi di Londra. Lo farà oggi a Danzica (Pol) per la prima tappa di Coppa del Mondo della stagione. Con lei in gara le compagne del Dream Team Arianna Errigo e Ilaria Salvatori, oltre a Benedetta
Durando. Ieri nella fase preliminare si sono qualificate anche Claudia Pigliapoco, Alice Volpi, Valentina Cipriani e Carolina Erba. Per Di Francisca e Errigo, testa di serie numero 1 e numero 2 del tabellone, la gara inizierà nei sedicesimi.
Il fioretto di Elisa «Voto Vezzali Così va a Roma e non sta qua...»
Elisa Di Francisca è nata a Jesi il 13 dicembre 1982. Campionessa del Mondo a Parigi 2010, ha vinto l’oro olimpico individuale e a squadre a Londra 2012 BIZZI
«Ho creduto fino all’ultimo che rimanesse, quando mi ha detto che se ne andava ho passato ore a piangere. Anche il primo allenamento con la nazionale è stato tosto, ho molta fiducia nel nuovo ct Cipressa, ma stato un colpo vedere che non c’è più Stefano». Cambiamenti?
«La lezione tecnica con Giovanna è più faticosa, perché il bersaglio è diverso. Con Cerioni ci conoscevamo a memoria, qui devo metterci più attenzione. Le gambe si sono gonfiate perché Giovanna è più piccola e io, sbagliando, mi abbasso».
La Di Francisca: «Ho già vinto, cerco l ’equilibrio tra gli ori e il futuro. Con la Trillini tutto ok»
E il progetto di un figlio? MARISA POLI
Sei mesi dopo tutto — l’oro olimpico individuale del 28 luglio e a squadre del 2 agosto 2012 — Elisa Di Francisca a Danzica prende in mano di nuovo il fioretto in Coppa del Mondo, primo appuntamento della stagione. «Fa strano, ma tornando nel palazzetto oggi ho capito quanto mi è mancato. Chi non m’aveva più visto dopo l’Olimpiade mi ha fatto i complimenti. Le russe sono venute a dirmi che Giovanni (Bortolaso) e Maurizio (Zomparelli) sono molto simpatici, di Stefano (Cerioni) non me l’hanno detto». Sensazioni a poche ore dal ritorno in pedana?
«Due e molto contrastanti. La prima: accidenti adesso dimostra a te stessa ciò che sai fare. La seconda: ma che cosa te ne importa, tanto hai già vinto l’Olimpiade. La via di mezzo mi pare la soluzione giusta: vai tranquilla, divertiti, normale che ci sia tensione, è la prima gara dopo sei mesi, non sei in forma. A Ravenna, poche ore dopo l’addio di Stefano, non mi andò di gareggiare».
Weekend di gare per spadiste e sciabolatrici Doppio appuntamento di Coppa del Mondo per sciabola e spada femminile. Le sciabolatrici Irene Vecchi, Gioia Marzocca, Ilaria Bianco, Rossella Gregorio e Caterina Navarria saranno impegnate oggi nel tabellone principale della prova di Coppa del Mondo (Grand Prix Fie) di Orleans (Fra). Eliminate ieri nella fase a gironi Irene Di Transo e Lucrezia Sinigaglia. Le spadiste sono a Budapest (Ung) dove oggi e domani è in programma il Grand Prix Fie. A rappresentare l’Italia sulle pedane che ad agosto accoglieranno i Mondiali saranno Bianca Del Carretto, Rossella Fiamingo, Francesca Boscarelli, Francesca Quondamcarlo, Brenda Briasco, Sara Carpegna, Marzia Muroni e Giulia Rizzi. Oggi la fase a gironi, domani il tabellone principale.
Elaborato il lutto per la perdita del maestro di sempre?
«Da atleta sono devastata, normale. Poi prevale la Elisa persona e capisco la scelta. Sono arrabbiata, o almeno lo sono stata, ma sarebbe stato peggio se non avessi vinto a Londra. Sono consapevole che le cose le so, il lavoro con Giovanna Trillini procede bene».
Blocco retrocessioni per un altro anno Oggi Trento-Latina
Trento-Latina (ore 20.30) (niba-a.li.) Trento al completo per la sfida a Latina, recuperato dopo l’influenza anche Burgsthaler. Stoytchev conferma il sestetto con Raphael-Stokr, Juantorena-Kaziyski, Birarelli-Djuric, Bari libero. Latina, che nel girone di ritorno non ha mai vinto in trasferta, per tenta-
re di replicare l’impresa compiuta in casa con Macerata, ha tutti a disposizione. Ballottaggio tra Noda e Fragkos. Arbitri: Frapiccini-Satanassi. In tv: diretta Sportube.tv ore 20,30.
Verona-S. Giustino (17.30) (r.pu.-m.s.) Bagnoli deve fare i conti con le precarie condizioni di Rak e la gestione di Meoni per la partita con S. Giustino, ultima spiaggia per agganciare la zona play off. Veronaschiera: Peacock-Gavotto, Gotsev-Viafara, Fedrizzi-Ter Horst, Pesaresi libero. Tra gli umbri ballottaggio tra Torre e Mc Kibbin. Probabile sestetto: Mc Kibbin-Cebulj, De Togni-Bohme, Fiore-Maric, Cesarini (L). Arbitri: La Micela-Prandi. Tv: diretta Rai Sport 1 dalle 17.30. Classifica: Macerata 38; Trento 37; Piacenza 34; Cuneo 32; Modena, Perugia 27; Latina 25; Vibo 23; Castellana 17; San Giustino 13; Verona 8; Ravenna 7.
Dopo l’oro olimpico ha ancora voglia di vincere?
«Mi è capitato di perdere con un ragazzino, non riuscivo a concentrarmi. Il giorno dopo ho chiesto di tirare di nuovo con lui e ho vinto 15-2 e 15-4. Non ci sto a perdere».
Coraggiosa la scelta di lavorare con una donna. Non capita spesso nello sport di altissimo livello.
Com’è senza la Vezzali, in attesa del secondo figlio?
«L’ambiente è più tranquillo, lei ha un carattere particolare. Di certo potremo ballare e cantare di più. Non voleva mai inni troppo lunghi».
«Ho trovato disponibilità e attenzione, ogni giorno mi sento più a mio agio. C’è molta confidenza, riusciamo a dirci cose che tra donne è normale, con un uomo no. Sono più libera di parlare».
Voterà per la Vezzali?
«Certo. Così se vince sta a Roma e non sta qua». Risata infinita. Sei mesi dopo, è sempre la Difra.
Il momento più difficile nell’intera vicenda Cerioni?
PALLAVOLO A-1 UOMINI
(a.a.) La Lega maschile chiederà alla Fipav di prolungare il blocco delle retrocessioni dalla A-1 alla A-2 anche al prossimo anno. L’assemblea ha anche deciso che il Video Check, testato in Coppa Italia, sarà utilizzato per semifinali e finali di playoff. Tutto il programma dei playoff dai quarti è anticipato di qualche giorno, l’ ipotetica gara 5 di finale è stata anticipata all’8 maggio (anziché il 12). Oggi due anticipi della 17a giornata di A-1.
«La vedo dura, non me piglia nessuno. Mi piacerebbe avere un punto di riferimento nella vita privata, ma come m’ha detto Ilaria Salvatori (compagna del Dream Team): chi te sopporta?».
BUDAPEST E ORLEANS
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IPPICA IERI LA MANIFESTAZIONE A ROMA E UNA BEFFA A-1 DONNE ANTICIPI
Bergamo difende il secondo posto contro Piacenza Due gli anticipi in calendario per la 14ª giornata di A-1 donne, con Bergamo che recupera Enrica Merlo. Dopo il ritiro di Modena, turni di riposo per Villa Cortese e Busto Arsizio. Il programma. Ore 20.30: Foppapedretti Bergamo-Rebecchi Nordmeccanica Piacenza; Imoco Conegliano-Volley 2002 Forlì Bologna (diretta RaiSport 1). Classifica: Busto Arsizio 28; Bergamo 22; Piacenza, Villa Cortese 19; Torino 16; Urbino 15; Conegliano 14; Pesaro 13; Giaveno 10; Bologna 3. AMICHE (m.l.) Rimpatriata oggi per Anzanello e Carocci che con la loro squadra, l’Azerrail Baku (team azero prossimo avversario di Busto Arsizio in Champions) affrontano Villa Cortese in amichevole al palasport di Vanzaghello (ore 18.30).
Tolti dai fondi 2013 i 30 milioni sbloccati per i premi del 2012
Un momento della manifestazione romana di ieri davanti al MEF GRASSO ENRICO LANDONI
Si attendevano risposte sul pagamento di tutti i corrispettivi 2012, sul governo del settore e sulla riforma delle scommesse. Gli operatori ippici che ieri hanno partecipato alla manifestazione sotto il MEF hanno in-
cassato invece l’ennesima delusione. Il sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani, ed il Capo dell’Ufficio Legislativo Finanze, Italo Volpe, che, insieme ad alcuni funzionari del MIPAAF, hanno ricevuto una loro rappresentanza, hanno detto infatti di non poter sanare a breve il pregresso 2012, di non avere alcuna propo-
sta attuabile sul fronte del gioco e di non sapere nulla di certo sul futuro del settore. Quanto possibile, secondo il MEF, è stato fatto con il varo del decreto interministeriale che autorizza l’impiego di 30 dei 240 milioni stanziati nel bilancio 2013, per liquidare parte dei premi 2012 e dei corrispettivi agli ippodromi, vista l'impossibilità di attingere dai bilanci 2011 e 2012 di ASSI, non ancora certificati. Lunga attesa per il saldo, come per la riforma del gioco, rispetto a cui Ceriani ha deciso di aprire un tavolo tecnico al MEF, dove per l’11 febbraio sono già convocati operatori e concessionari. Per quella della governance del settore poi sarà il nuovo Esecutivo a doversi esprimere, partendo dal progetto Unione Ippica Italiana. Troppo poco ovviamente per i tanti lavoratori ridotti allo stremo da anni di crisi, malgoverno ed incompetenza. Alcuni di loro hanno così deciso di dare sfogo alla rabbia, lanciando dei petardi, che, in via XX Settembre, hanno colpito un funzionario di polizia ed un autista dell'ATAC, e bloccando, nel pomeriggio, via dell' Appia Nuova, all'altezza delle Capannelle. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TENNIS COPPA DAVIS A TORINO
PALAVELA
La biglietteria apre alle 14 Una prevendita record. Oltre le più rosee aspettative. Ma il Palavela è grande e di biglietti a disposizione nel Palazzo dello
sport torinese (8000 spettatori di capienza) ce ne sono ancora. Oggi la biglietteria di via Ventimiglia 145 sarà aperta alle 14, a due ore dall’inizio del match di doppio. I biglietti sono comunque ancora acquistabili via internet al sito: www.ticketone.it
SU GAZZETTA.IT
Risultati, cronache e tutti gli highlights In occasione della tre giorni di coppa Davis, Italia-Croazia, su Gazzetta.it verranno rilanciate in tempo reale dal Palavela di Torino
Italia-Croazia 1-1 Lorenzi, miracolo a metà Seppi mette le cose a posto Paolo perde al quinto contro il numero 13 Cilic, poi Andreas recupera la parità contro Dodig. Oggi il doppio è fondamentale: torna Fognini? l’1-2 per recuperare il break, con il croato 0-30, quello gli spara in faccia tre ace di fila e chiude poi 6-2 con il tira e molla servizio-smorzata. Dopo aver spinto il simpatico senese tre metri oltre la riga di fondo, stancandolo in modo evidente (53 vincenti e 72 errori gratuiti): «Avrei dovuto prendermi più rischi anche alla risposta, ma non ero lucido, ho anche sprecato tante energie nel primo set per liberarmi dalla tensione».
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI TORINO
Un pareggio a bocca storta. Prima dell’importantissimo, forse decisivo, doppio di oggi. Un 1-1 prevedibile, anche auspicato, dopo la rinuncia del febbricitante Fabio Fognini, nel primo singolare di Italia-Croazia sulla terra rossa del Palavela di Torino contro il numero 1 ospite, Marin Cilic, già numero 9 del mondo (oggi 13, il più alto in classifica dei protagonisti). Un pari garantito da Mr Solidità Andreas Seppi, neo 18 Atp, che non lascia scampo al monocorde Ivan Dodig (numero 59). Un equilibrio annunciato, eppure mal accettato, e persino amaro, dopo la generosa quanto impari battaglia di Paolo Lorenzi contro l’1.98 di Medjugorje: la riserva di Fognini viene preso a pallate nel primo set (1-6), poi si conquista con sudore e merito il 7-6 6-4 dopo 2 ore e mezza da sogno, epperò illude, con Nicola Pietrangeli, solo metà dei 6.250 paganti, perché rimane sui pedali quando l’allievo di qualità di Bob Brett cambia marcia e piazza il 6-3 6-2 decisivo, dopo 3 ore e 43 minuti. Una prestazione che ricorda tanto l’altra bella ma sfortunata lotta di Davis di Massimiliano Narducci contro Jonas Svensson nell’89 a Malmoe. Lasciando l’amaro in bocca all’idea che, contro questo Cilic discontinuo, che per due set non trova spiragli contro il numero 61 del mondo, un Fognini pimpante e spregiudicato avrebbe potuto fare il colpaccio. Magari anche un Bolelli, che invece non è stato preso in considerazione da capitan Barazzutti come singolarista.
Nervi Non è facile, poi, per Sep-
Illusione Lorenzi si è costruito
la sua credibilità molto tardi, in tornei di seconda fascia sulla terra rossa, e oggi, a 31 anni, non può sorprendere più di tanto un giocatore di qualità ed esperienza come il 24enne Cilic, soprattutto se può mettere sul piatto solo un match di Davis, peraltro a risultato acquisito, lontano tre anni, contro l’Olanda: «Su certi punti importanti del secondo e terzo set, ha tirato fuori prime di battute incredibili e non mi ha dato chance, ma poi io ho saputo aspettare l’occasione, e, soprattutto, nel quarto set, ho servito molto meglio e ho risparmiato energie da poter impiegare alla risposta». E, anche se nel quinto set Paolo «il caldo» delle primavere al Foro Italico rivede uno spiraglio sul-
Nella foto grande, Andreas Seppi, 28 anni, numero 18 del mondo, alla 12ª vittoria in singolare in Davis. Sopra, Paolo Lorenzi, 31, prima volta da titolare LAPRESSE/ANSA
pi, giocare con la pressione di chi è condannato a segnare l’1-1. E, anche se l’allievo di Max Sartori domina il primo set (6-2) in mezz’oretta, appena tira un sospiro di sollievo, è costretto alla rimonta da 1-4 a 4-4, agguanta il tie-break, ma accusa un paio di magate dell’altro ragazzo di Medjugorje. Che è in vena di prodezze dalla parte sinistra, concreto al servizio, continuo nelle discese a rete, molto pugnace, ma estremamente fallace sul dritto, soprattutto a sventaglio. Così, dopo un’ora e mezza, Andreas si ritrova un set pari, impantanato nel campo volutamente lento del Palavela a fare a pallate da fondo. Si stacca solo di mezza incollatura (6-4), dopo 2 ore e un quarto che accendono il bel pubblico di Torino, da 33 anni in attesa di un altro match di Davis. E poi ancora, d’abitudine, di mestiere, di esperienza, resistendo al canto del cigno di Dodig, che gli restituisce il break del 5-3 col 5-4 da brivido, strappandogli il 6-4 finale, dopo tre ore esatte, grazie al doppio fallo del numero 2 di Croazia, stremato, ma agguerritissimo, che aveva già battuto tre volte su tre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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HANNO DETTO
S Andreas Seppi «Sono molto sorpreso da Dodig. Bravo Paolo, peccato non abbia vinto. Io sto attraversando un grandissimo momento»
S Corrado Barazzutti «Sono soddisfatto dell’1-1: Seppi ha dimostrato personalità. In doppio mi auguro di vedere Fognini: per il medico è sfebbrato»
tutte le notizie circa gli incontri e i retroscena. Sul nostro sito trovate le cronache, i risultati, le videointerviste e gli highlights delle partite. Intanto potete gustarvi la fotogallery della prima giornata e un magnifico riepilogo della storia azzurra in Davis.
la situazione Al Palavela di Torino (8100 spettatori, terra indoor) si disputa Italia-Croazia, primo turno del World Group di coppa Davis. Diretta in HD su SuperTennis TV. Il c.t. Barazzutti ha annunciato Lorenzi in doppio, ma è praticamente certo che, accanto a Bolelli, schieri oggi Fognini, febbricitante da tre giorni, così com’è probabile che Cilic sostituisca l’annunciato Mektic e giochi al fianco di Dodig, piuttosto che di Pavic ITALIA-CROAZIA 1-1. Ieri: Cilic (Cro) b. LORENZI 6-1 6-7 (6) 4-6 6-3 6-2 in 3 ore 43 minuti; SEPPI b. Dodig (Cro) 6-2 6-7 (2) 6-4 6-4 in 3 ore. Oggi, ore 16 (le formazioni possono essere cambiate fino a un’ora prima del match): BOLELLI-LORENZI c. Pavic-Mektic (Cro). Domani, ore 14: SEPPI c. Cilic (Cro); a seguire FOGNINI c. Dodig (Cro). Le altre BELGIO-SERBIA 0-2 (Charleroi, terra indoor): Troicki (Ser) b. Goffin (Bel) 1-6 3-6 7-6 (5) 6-4 6-4; Djokovic (Ser) b. Rochus (Bel) 6-3 6-2 6-2. KAZAKISTAN-AUSTRIA 2-0 (Astana, terra indoor): Golubev (Kaz) b. Haider-Maurer (Aut) 7-6 (2) 6-3 7-6 (5) ; Korolev (Kaz) b. Melzer (Aut) 7-6 (4) 6-3 6-2. FRANCIA-ISRAELE 2-0 (Rouen, cemento indoor): Tsonga (Fra) b. Weintraub (Isr) 6-3 6-3 4-6 7-5; Gasquet (Fra) b. Sela (Isr) 6-3 6-2 6-2. ARGENTINA-GERMANIA 2-0 (Buenos Aires, terra): Berlocq (Arg) b. Kohlschreiber (Ger) 3-6 7-5 2-6 6-4 4-5 rit.; Monaco (Arg) b. Mayer (Ger) 6-7 (4) 6-3 6-3 6-4. SVIZZERA-REP. CECA 1-1 (Ginevra, cemento indoor): Wawrinka (Svi) b. Rosol (Cec) 6-4 6-3 6-4; Berdych (Cec) b. Laaksonen (Svi) 6-3 6-2 6-7 (5) 6-1. USA-BRASILE 2-0 (Jacksonville, cemento): Querrey (Usa) b. Bellucci (Bra) 6-3 6-4 6-4; Isner (Usa) b. Alves (Bra) 6-3 7-6 (4) 6-3. CANADA-SPAGNA 1-0: Raonic (Can) b. Ramos (Spa) 6-7 (5) 6-4 6-4 6-4.
A PARIGI
S Marin Cilic «Non sono stanco, non ho problemi a giocare subito il doppio, che può essere decisivo: lì si fa mezza fatica, si parla tanto col compagno»
Rivincita Errani Batte la Suarez: è in semifinale Sara Errani nei quarti a Parigi (503.000 e, indoor) si prende la rivincita sulla Suarez Navarro che l’aveva battuta al primo turno in Australia. Battaglia durissima di 3 ore e 3 minuti in cui l’azzurra ha anche annullato un match point sul 4-5 del terzo. La Errani ora affronta la sorpresa del torneo, la lucky loser olandese Kiki Bertens, numero 65. In doppio, lei e la Vinci sono già in finale, per il ritiro della Safarova. Quarti: Errani b. Suarez (Spa) 7-5 4-6 7-5; Bertens (Ola) b. Safarova (Cec) 6-1 7-5; Barthel (Ger) b. Bartoli (Fra) 7-6 (7) 6-4; Mladenovic (Fra) b. Kvitova (Cec) 6-3 6-4.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
RUGBY OGGI IL VIA
9 FRANCIA S Frédéric Michalak Dopo un novembre monstre ha strappato il n.10 a Trinh-Duc
9 INGHILTERRA
LA SQUADRA Da quando hanno smesso di imitare i britannici e hanno cominciato a giocare secondo natura, i Bleus sono sempre stati considerati sorprendenti, imprevedibili, temibili. Oggi più che mai. E i test di novembre li hanno esaltati
AFP
S Owen Farrell Talento, piede e idee: a 21 anni l’apertura è una pedina inamovibile dell’Inghilterra
LA SQUADRA Dopo scandali e polemiche, prima ha risolto la questione allenatore (Lancaster), poi la questione gioco. Non più solo avanti, non più solo avanti a calci, ma spazio ai corridori. E largo ai giovani: più di metà del gruppo è al primo Torneo.
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LE STELLE Frédéric Michalak, apertura, da Tolosa al Tolone via Sharks (Sudafrica): un talento ritrovato. La terza linea: sempre, comunque, dovunque. E Mathieu Bastareaud: centro, perdonato dopo qualche eccesso, ricomincia contro l’Italia dalla panchina.
LE STELLE Chris Ashton, ala, quello che in meta vola in tuffo. Owen Farrell, apertura, il primo a non far rimpiangere il divino Wilkinson. Occhio ai fratelli Youngs, Ben e Tom, giovani (young) e forti. Lancaster scommette su Joe Launchbury, 21 anni, 2ª linea.
LA STORIA Su 82 tornei, 12 vittorie nel Cinque Nazioni (più altre otto condivise; la prima vittoria è arrivata 44 anni dopo l’esordio nel torneo, e questo conforta l’Italia nel suo processo di crescita) e cinque nel Sei Nazioni. Nove grandi slam e 17 cucchiai di legno.
LA STORIA Su 112 tornei, cinque vittorie nell’Home Nations (più altre quattro condivise), 17 nel Cinque Nazioni (più altre sei condivise) e quattro nel Sei Nazioni. Dodici grandi slam e 22 cucchiai di legno. L’ultima vittoria risale al 2011, la penultima al 2003.
8 GALLES S Mike Phillips Ventinove anni, mediano di mischia dal 2011 al Bayonne. È alto 191 cm per 104 kg
7 IRLANDA
LA SQUADRA Supereroi più che supergiocatori. Eredi eletti di un popolo abituato a vivere con poco, a guadagnarsela scavando, a non arretrare in trincea, figuriamoci in mischia. Rinnovati, attesi, amati. E qualche vecchia lenza, irresistibile.
S Brian O’Driscoll A 34 anni resta molto di più di un talismano: carisma e gambe esplosive
LA SQUADRA Collaudata, stagionata, esperta. Un mix di forze nuove e potenze antiche. Il calendario (contro Inghilterra e Francia, le squadre più forti, gioca in casa, contro Galles, Scozia e Italia fuori) quest’anno non l’aiuta.
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LE STELLE Leigh Halfpenny, penalizzato dal cognome, vale oro quanto pesa, e quanto calcia. Adam Jones, pilone, il Castro di Abercrave, un tipo da pub, ma anche un animale da giungla. E Mike Phillips, un mediano di mischia grosso come un terza centro, ma svelto e furbo.
LE STELLE Brian O’Driscoll, centro, ammette che questo potrebbe essere il suo ultimo Sei Nazioni. Jonathan Sexton, apertura, è stato accusato di alto tradimento perché emigrerà in Francia (Racing Metro). Jamie Heaslip, nuovo capitano. Dalla panchina: Ronan O’Gara.
LA STORIA Su 112 tornei, sette vittorie nell’Home Nations (più altre tre condivise), 15 nel Cinque Nazioni (più altre otto) e tre nel Sei Nazioni. Undici grandi slam e 22 cucchiai di legno. Campione uscente con grande slam e, ovviamente, con la conquista della Triple Crown.
LA STORIA Su 112 tornei, quattro vittorie nell’Home Nations (più altre tre condivise), sei nel Cinque Nazioni (più altre cinque condivise) e una nel Sei Nazioni. Due grandi slam e 36 cucchiai di legno. L’ultima vittoria della nazionale del trifoglio risale al 2009.
Sei Nazioni: la sfida Azzurri: Botes n. 9 e Favaro ROMA — Nessuna sorpresa nei XV annunciati ieri in vista della sfida di domani all’Olimpico (ore 16, diretta Sky Sport 2 e differita La 7 ore 18). Nell’Italia, oltre che per Furno (caviglia), niente da fare per Gori (che però sarà in panchina) e per Barbieri, entrambi alle prese con problemi ai polpacci. Nella formazione titolare saranno rispettivamente rimpiazzati da Botes e da Favaro, con Masi estremo, Venditti e McLean alle ali e Orquera apertura e calciatore designato. In seconda linea, insieme a Geldenhuys, confermato Minto, rivelazione dei test di novembre. In prima Lo Cicero festeggia il 99˚ caps. Tra i transalpini, attesi oggi in città, torna il flanker Dusautoir (mancava dal Sei Nazioni 2012), ci sono le conferme dell’estremo Huget, dell’ala Fofana, della mediana Michalak-Machenaud e del pilone Forestier e si rivede, tra le riserve, il tanto atteso Bastareaud. Sorprende che tra le riserve nessuna sia in grado di giocare all’ala. Attesi 60/65.000 spettatori.
A Parisse suona la carica
LE TRE NOVITÀ
S Luke McLean Rispetto al test del 24 novembre con l’Australia, il 25enne sostituisce come ala Mirco Bergamasco, che quel giorno s’infortunò FAMA
S Tobias Botes Nel Torneo 2013 Brunel lo usava apertura, domani Botes partirà numero 9 titolare al posto di Gori, recuperato da poco FAMA
GORI DALLA PANCHINA ITALIA MAGLIA FRANCIA A. MASI 15 Y. HUGET G. VENDITTI 14 W. FOFANA T. BENVENUTI 13 F. FRITZ A. SGARBI 12 M. MERMOZ L. MCLEAN 11 B. FALL L. ORQUERA 10 F. MICHALAK T. BOTES 9 M. MACHENAUD S. PARISSE (cap) 8 L. PICAMOLES S. FAVARO 7 T. DUSAUTOIR A. ZANNI 6 F. OUEDRAOGO F. MINTO 5 Y. MAESTRI Q. GELDENHUYS 4 P. PAPÉ (cap) M. CASTROGIOVANNI 3 N. MAS L. GHIRALDINI 2 D. SZARZEWSKI A. LO CICERO 1 Y. FORESTIER A disposizione D. GIAZZON 16 B. KAYSER Al. DE MARCHI 17 V. DEBATY L. CITTADINI 18 L. DUCALCON A. PAVANELLO 19 R. TAOFIFENUA P. DERBYSHIRE 20 D. CHOULY E. GORI 21 M. PARRA K. BURTON 22 F. TRINH-DUC G. CANALE 23 M. BASTAREAUD
S Simone Favaro Con Robert Barbieri ancora acciaccato, il c.t. si affida a un altro flanker del Benetton, tra i migliori contro All Blacks e Australia FAMA
«Mai stati così forti» «Siamo maturati e ambiziosi: ma domani la Francia non avrà paura di noi. Ed è la migliore, giocherà al massimo» ANDREA BUONGIOVANNI ROMA
Va verso il decimo Sei Nazioni (li ha disputati tutti dal 2004, tranne l’edizione 2010 saltata per infortunio), verso i trent’anni (li compirà il 12 settembre), verso le 50 volte da capitano (è primatista con 43) e verso i cento caps (domani toccherà quota 92). Sergio Parisse, che di recente ha anche prestato la voce a un personaggio di «Ralph spaccatutto», oggi più che mai è il leader di un’Italia che, sulle ali dell’entusiasmo del trittico autunnale, guarda al via del Torneo con ottimismo. Si comincia contro la «sua» Francia e per l’uomo nato a La Plata, non sarà mai una partita come le altre. Ieri, all’Acquacetosa, l’ultimo vero allenamento, a 18˚, in una Roma profumata di primavera. Ha detto: «Questa Nazionale non è più quella che va a Twickenham sapendo di perdere di 50 punti e che gioca contro la Francia per limitare i danni». Che Nazionale è, allora?
«Fino a pochi anni fa quelli erano dati di fatto. Ora siamo più maturi, in grado di reggere il confronto con tutti. E da quando ci guida Jacques Brunel, decisamente più ambiziosi». Philippe Saint-André, c.t. dei Galletti, in questi giorni ricorda spesso la vittoria azzurra nell’ultimo scontro diretto in Italia e il quasi k.o. che avete inferto all’Australia poco più di due mesi fa: ci temono?
«Li conosco bene, i francesi. Non avranno mai paura dell’Italia. Al massimo potranno rispettarci. Ma per batterci dovranno esprimersi al meglio». Il più bel Sei Nazioni tricolore resta quello del 2007, con due vittorie: si può far meglio?
«Vincemmo in Scozia realizzan-
do tre mete nei primi 6’ e piegammo il Galles di 3 punti anche grazie a una touche non concessa a tempo scaduto. Oggi siamo più forti. Ma episodi simili non si ripeteranno. Però giocheremo in casa con Francia, Galles, Irlanda: passare all’Olimpico sarà dura per chiunque». Qual è la squadra più forte?
d lafrase DEL GIORNO
DOMANI A ROMA ORE 16
«La Francia». Perché?
«Perché è quella che meglio adatta il proprio gioco. Ha fantasia e soluzione alternative sempre pronte. In più arriva da un novembre con larghi successi su Australia, Argentina e Samoa. Anche l’Inghilterra è in gran condizione. Ma esce dagli schemi più a fatica». E’ alla nona volta contro i transalpini: quale la più bella?
«Facile, quella del 2011, con la vittoria al Flaminio. Gioco a Pari-
OGGI IN TV
C’è Galles-Irlanda Scozia per il colpo in Inghilterra Alle 14.30 (dir. Sky 2) c’è Galles-Irlanda: tra i Dragoni il pilone Jenkins è al 100˚ cap. Il tetto del Millennium resterà aperto: l’Irlanda non ha dato l’ok. «Il meteo è buono - ha detto il c.t. dei Verdi Kidney —; 65.000 tifosi contro sono tanti, ma col tetto chiuso sembrano 130.000» Alle 17, Inghilterra-Scozia (dir. Sky 2). Il Cardo insegue la prima vittoria a Twickenham dal 1983: quel giorno il n. 9 della Scozia era Roy Laidlaw, zio di Greig, che proprio oggi giocherà il primo test da mediano di mischia titolare. Lo zio segnò anche una meta.
gi dal 2005: ogni volta, dopo gli scontri diretti, ero vittima degli sfottò un po’ arroganti dei compagni di club. Tornare da loro dopo quel trionfo mi ha ripagato di tutto». A proposito di compagni: si aspettava la conferma di Pascal Papé capitano?
«Pensavo che, tornando, la fascia spettasse di nuovo a Thierry Dusautoir. Ma Pascal, che è un vero combattente, a novembre nel ruolo ha fatto molto bene. E quindi è tutto meritato». Ma in Francia il caso-Balotelli creerebbe tanto clamore?
SERGIO PARISSE «Siamo un gruppo consolidato, nel quale un po’ alla volta Brunel inserisce nuovi giocatori. L’ultimo è Paolo Buso (foto sopra). Si sta mettendo in luce con le franchigie. E’ qui e se lo merita. La sua ora non è ancora arrivata, ma presto avrà l’occasione. Perché un conto è impegnarsi in allenamento, un altro misurarsi a questi livelli»
«So bene quale importanza abbia il calcio in Italia. Certo che da tifoso interista sono un po’ deluso. Ma per il movimento è un ritorno importante». Crede anche lei si sia trattato di una mossa elettorale?
«In certi dettagli non entro. Dico solo che voterò: dal consolato ho già ricevuto la scheda». Italia, Argentina e Francia: ha sempre il cuore diviso in tre?
«Rugbisticamente sono solo italiano. Mia moglie però è francese e in Francia lavora, non più in tv ma a un nuovo progetto che sarà presto annunciato. E poi c’è la parte aquilana di me: in città ho zii e cugini e a breve, dopo tanti anni di Argentina, torneranno definitivamente anche i miei». Sarà il primo Sei Nazioni senza Giancarlo Dondi presidente federale: nostalgia?
«Da capitano, ma anche da giocatore e da uomo, so che il rapporto personale non verrà mai meno. Adesso dovremo far bene per il Dondi primo tifoso e per l’Alfredo Gavazzi presidente: a inizio settimana è venuto a trovarci. Ci ha strappato una promessa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Sergio Parisse A 29 anni raggiungerà oggi i 92 caps. Terza centro, gioca in Francia dal 2005-06, sempre nello Stade Français REUTERS
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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FOOTBALL LA VIGILIA
7 ITALIA S Alessandro Zanni A 29 anni è già un totem: ha giocato tutte le ultime 44 partite dell’Italia
6,5 SCOZIA
LA SQUADRA Equilibrio: parola d’ordine, segreto del successo. Il c.t. Jacques Brunel (fatti, non parole) sta risolvendo vecchi problemi di identità. Adesso, finalmente: mischia tosta, diverse opzioni in mediana, più fiducia e fantasia nei trequarti.
SPINELLI
LE STELLE Sergio Parisse, numero 8 capitano e leader. Martin Castrogiovanni, pilone simbolo, trascinatore di mischia e folle. Alessandro Zanni, una terza seconda a nessuno. E come sarebbe bello - Tommaso Benvenuti, 22 anni, centro di questi giorni.
S Richie Gray Seconda linea di 23 anni con già 27 caps alle spalle, ha mani e movimenti da trequarti
LA STORIA Su 13 tornei, nove cucchiai di legno, ma non l’anno scorso, quando all’Olimpico abbiamo sconfitto la Scozia. In tutto: nove vittorie, un pareggio e 55 sconfitte, 960 i punti fatti (con 77 mete, tre più della Scozia nello stesso periodo), 2103 quelli subiti.
LA SQUADRA Sembra la meno solida, ma con quella gente lì non c’è mai da fidarsi. Maglia nera (anche se da sempre indossa il blu cobalto) nel 2012, ha sofferto il professionismo e la crisi economica e di vocazioni, ma ha mantenuto lo spirito giusto. LE STELLE Richie Gray, 23 anni, 2ª linea, biondo ossigenato, misure metalmeccaniche (2,06 e 126 kg), ma un’armonia da ginnasta. All’ala debutta Sean Maitland, neozelandese d’anagrafe. James Hamilton, l’altro seconda, è un colosso, Sean Lamont una freccia. LA STORIA Su 112 tornei, nove vittorie nell’Home Nations (più altre due condivise), 5 nel Cinque Nazioni (più 6 condivise), nessuna nel Sei Nazioni. Tre grandi slam, 33 cucchiai di legno. L’ultima vittoria risale al 1999, cioè all’ultima edizione del Cinque Nazioni.
dell’Italia Show e liturgia Dal 1883 il Torneo accorcia l’inverno Sei nazioni diversissime e un motto unico: guerra in campo e pace sulle tribune
Roma, 5/2/2000: De Carli segna la meta del trionfo sulla Scozia BONA MARCO PASTONESI ROMA
Era The Championship. Il Torneo. Non c’era bisogno di aggiungere, specificare, spiegare. The Championship. Il Torneo. Come se tutto il resto — campionati, coppe, trofei — fosse un di più, quindi un di meno, un avvicinamento, un riscaldamento, un allenamento. The Championship. Il Torneo. Più che anticiclone delle Azzorre o effetto serra, era l’unico evento, l’unico fenomeno, l’unico miracolo capace di accorciare l’inverno. Paradiso Primo match internazionale nel 1871: Inghilterra-Scozia, tanto per sancire una differenza confinante, dunque una rivalità eterna. Primo Championship nel 1883: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda, tanto per ribadire che
Orgoglio scozzese nobiltà inglese, il Galles delle miniere. E l’Italia con testardaggine Rugby abita in Inghilterra, ma il rugby respira nelle isole britanniche. E, con la Francia, nel 1910: ma ci vorrà una decina di anni perché sia proprio la Francia a lanciare l’etichetta di Cinque Nazioni, per le altre quattro rimarrà sempre The Championship. E, con l’Italia, nel 2000: l’aria del paradiso è così seducente che, pronti-via, gli azzurri distraggono la storia, sconfiggono gli scozzesi, spezzano una presunzione, costringono al battesimo del Sei Nazioni. Liturgia Il Sei Nazioni è liturgia e spettacolo, è letteratura e
acrobazie, è fisica e fisici. E’ il grande slam, cinque partite e cinque vittorie, uno stato di grazia, intellettuale e muscolare. E’ il cucchiaio di legno, ideale premio attribuito a chi perde tutti i match. E’ regolamento di conti: Calcutta Cup (fra Inghilterra e Scozia), Triple Crown (fra le quattro home nations), Millennium Trophy (fra Inghilterra e Irlanda), Centenary Quaich (fra Scozia e Irlanda), Trofeo Garibaldi (fra Italia e Francia). E’ sei stadi: Twickenham, inglese, a Londra, una basilica, la San Pietro di Ovalia; Millennium, gallese, a Cardiff, la cupola apribile perché anche Dio possa godere il match; Murrayfield, scozzese, a Edimburgo, un rugbodromo dove mulina un vento che sa di pescatori e highlanders; Lansdowne Road, irlandese, a Dublino, ieri una cattedrale di legno con il treno che perforava una tribuna, oggi un tempio laico; Stade de France e Olimpico, rubati al calcio e qualcosa vorrà pur dire. Il Sei Nazioni è sei nazioni così uguali nello spirito del gioco, ma così diverse nella natura: l’Inghilterra, altezzosa; la Scozia, orgogliosa; il Galles, minerario; l’Irlanda, unita, nord e sud, cattolici e protestanti; la Francia, imprevedibile; e l’Italia, capocciona. Guerra e pace Stavolta il Sei Na-
zioni arriva dopo i test di novembre, in cui l’emisfero nord si è avvicinato a quello sud, l’Inghilterra che ha battuto gli imbattibili All Blacks e la Francia che ha castigato l’Australia. E come sempre, il Sei Nazioni è guerra e pace: guerra sul campo, pace sulle tribune. Cioè: lo sport. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 John, Jim e mamma
UNDER 20 BATTUTA Ieri a Caltanissetta, Italia-Francia 6-13 (p.t. 3-13) nel primo turno del Sei Nazioni under 20. Azzurrini ben organizzati in difesa ma poco produttivi in attacco. Decide una meta del mediano d’apertura Selponi nel primo tempo. Marcatori: p.t. 2’ c.p. Padovani, 5’ c.p. Mallet, 20’ m Selponi tr Mallet, 41’ c.p. Malley; s.t. 3’ c.p. Padovani. Altre Inghilterra-Scozia 15-6; Galles-Irlanda 17-15. DONNE Oggi alle 14.30 a Rovato (Bs), Italia-Francia per il Torneo femminile.
È un Super Bowl formato famiglia
Gli Harbaugh riuniti per la sfida dei due figli tecnici John: «In campo i miei fratelli saranno i giocatori»
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA NEW ORLEANS (Usa)
Sono tutti lì, gli Harbaugh, schierati sotto il palco dove hanno fatto accomodare John e Jim, domani non più solo fratelli, ma soprattutto avversari (mai successo nella storia del football) sulle panchine delle rispettive squadre: i Baltimore Ravens e i San Francisco 49ers. C’è mamma Jackie che andrà a consolare chi dei due perderà la partita della vita. C’è papà Jack, anche lui allenatore, che ha inculcato loro la passione per questo sport. Ed è presente la sorella Joanie, che ha sposato Tom Crean, il tecnico di basket di Indiana University. Hanno portato pure il nonno materno Joe di 97 anni, che sorride felice (di esserci) nella foto di famiglia.
S
La telenovela E se ci fosse biso-
Lo scatto di famiglia dopo la conferenza stampa di ieri. Da sinistra: John Harbaugh, capo allenatore dei Baltimore Ravens; il padre Jack e il nonno materno Joe Cipiti, la madre Jackie e il fratello Jim Harbaugh, responsabile tecnico dei San Francisco 49ers
gno di rendere la situazione ancora più appassionante, ecco che appare un altro interprete: Jay, il figlio più grande di Jim, da quest’anno alle dipendenze proprio dello zio John. «Ma in questi giorni, al massimo ci siamo scambiati dei messaggi, perché non volevo che si potessero fare delle insinuazioni», dice il tecnico dei 49ers. Per carità, nessun sospetto di irregolarità: John e Jim vogliono vincere, come quando erano ragazzini e litigavano su tutto: «Perché i protagonisti del Super Bowl non siamo noi, anche se vi piace pensarlo. Domenica i miei fratelli saranno quei ragazzi in campo», dice John l’intellettuale, celebre per i suoi discorsi motivazionali nello spogliatoio. Jim, quello dai modi spicci che ha giocato ad alto livello per 14 stagioni, concorda. E a chi gli chiede di spiegare la sua filosofia risponde con un sorriso: «Philosophy? Ma se non so neppure come si scrive». «Concordo», dice il fratello con un ghigno. Ci pensa Jackie a rimettere tutto nella giusta prospettiva: «Se il SB sarà il momento più importante della nostra famiglia? Non scherziamo. Le cose che contano sono state la nascita dei nostri figli e dei nipoti. Questa partita sarà la ciliegina sulla torta». Non vestirà di viola (Ravens) né di rosso (49ers) e vorrebbe che la Nfl ammettesse il pareggio. Jim le dà un bacio e scappa via, John la stringe fra le braccia. Così differenti nell’esternare i sentimenti, ma stavolta entrambi in disaccordo con mamma: il SB lo vogliono vincere, non pareggiare.
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Festa di famiglia Gli allenatori
avversari non avevano mai fatto una conferenza assieme alla vigilia del super match, ma la Nfl non ha resistito alla tentazione di uno spot accattivante in un momento delicatissimo per l’immagine. E loro, i due fratelloni così diversi, separati da 15 mesi (50 anni John, 49 Jim) che avevano diviso la cameretta con un nastro adesivo — e guai a chi osava fare invasione —, si sono perfettamente calati nel ruolo. John, elegante in giacca e cravatta, che spiega: «Ci sentiamo spesso al telefono, ma nelle nostre conversazioni raramente parliamo di football». Jim, look trasandato con cappellino, maglietta e pantaloni kaki, scuote il testone in segno di assenso: «Da quando alleno non credo di aver mai ottenuto un vantaggio dai colloqui con mio fratello».
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ATTESA SUOI I 12’ DI INTERVALLO IN SAN FRANCISCO-BALTIMORE
«Tutti in piedi!» Beyoncé canta l’inno ai giornalisti e chiude le polemiche sul playback per Obama NEW ORLEANS — Tanto per sgombrare subito il campo da ogni polemica, Beyoncé si è presentata nella sala conferenze e ha intimato ai giornalisti: «Tutti in piedi!». È quando ha attaccato a cantare l’inno degli Stati Uniti. Un’esecuzione perfetta. Ciò che non era riuscita a fare durante la cerimonia di insediamento del presidente Barack Obama la settimana passata. Le pesanti accuse di aver cantato in playback in quell’occasione? «Tutto vero», ha confermato per la prima volta Beyoncé, che domani sarà la protagonista dei dodici minuti di concerto nell’intervallo del Super Bowl San Francisco 49ers-Baltimore
Beyoncé in conferenza stampa UPI
Ravens. «Sono una perfezionista e non avevo avuto tempo sufficiente per provare con l’orchestra. Così ho deciso di cantare sopra una mia precedente registrazione: si tratta di una prassi piuttosto comune». Argomento chiuso da parte della cantante e grande eccitazione per la performance di domani, che l’anno scorso, affidata a Madonna, realizzò un’audience di 114 milioni di telespettatori (record), persino un numero più alto rispetto a chi guardò la super partita. «Cantare al Super Bowl è sempre stata una delle mia massime aspirazioni: la gente mi ricorderà anche per questo».
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Polemica SUL TRASFERIMENTO DELL’OPEN D’ITALIA
Sci di fondo L’AZZURRO TERZO A SOCHI DIETRO NORTHUG E COLOGNA
Golf: duro scontro Agnelli-Chimenti
Hofer, il primo podio di Coppa nella sprint che sarà olimpica STEFANO ARCOBELLI
Ti aspetti Pellegrino ed invece sbuca, si esalta Hofer. Terzo, anzi per la prima volta sul podio individuale di Coppa del Mondo. Pare un Golia questo David della Val Gardena, dietro il fenomeno dei fenomeni, il norvegese Petter Northug, autore della solita volatissima, e dietro il neo leader di Coppa del Mondo, lo svizzero Dario Cologna che viene da Val Monastero, dove l’azzurro era caduto nella sprint del Tour de ski (podio Pellegrini), si era ritirato e per riprendersi ha aspettato proprio questa pre-olimpica di Sochi. Chiamatelo segnale forte, incoraggiante: per i Mondiali fiemmesi tra 3 settimane, e per l’Olimpiade tra un anno.
ta come se fosse una prova distance, e persino stretta, con strappetti da sfiancare e nella quale sorpassare è arduo. In quest’andazzo, persi nelle qualifiche Pellegrino e Noeckler, fuori nei quarti Scola e . Pasini, David è riuscito a gestirsi nei quarti, ha rischiato in semifinale e sfruttato la lezione in finale con una prova coraggiosa. Hofer ha frequenze alte, è un generoso, ed anche se non ha un motore possente, ma agil, sia in prove individuali che in coppie (un anno fa con
Scola sul podio a Milano, 2 anni fa con F. Pasini a Dusseldorf). Gli mancava l’acuto: s’è sbloccato nel posto giusto, al momento giusto. Potenzialità e fiducia. Un podio mai così atteso dal 29enne carabiniere che d’estate aiuta nella malga i genitori a mungere il latte e si cimenta talvolta nelle sculture: «Me lo sono meritato! È un podio che vale tanto sulla pista olimpica. In semifinale sono stato ripescato, mi sono detto che non avevo niente da perdere e così sono scattato in fi-
David Hofer, 29 anni, gardenese, è al primo podio in Coppa del Mondo AFP
SPRINT TL (Sochi). Uomini: 1. Northug (Nor); 2. Cologna (Svi); 3. D.HOFER; 4. Ustiugov (Rus); 5. Kriukov (Rus); 6. Pethukov (Rus); 15. F. PASINI; 30. SCOLA; 36. NOECKLER; 56. PELLEGRINO. Coppa del Mondo: 1. Cologna (Svi) 898; 2. Legkov (Rus) 865; 3. Northug (Nor) 859; 4. Vylegzhanin (Rus) 706; 10. DI CENTA 379; 26. CLARA 216; 29. HOFER 203. C.sprint: 1. Joensson (Sve) 342; 13. PELLEGRINO 89; 14. HOFER 82. Donne: 1. Randall (Usa); 2. Jean (Fra); 3. Brun-Lee (Nor); 4. Jacobsen (Nor); 5. Laukkanen (Fin); 6. Sargent (Usa); 19. VUERICH; 44. LAURENT. CdM: 1. Kowalczyk (Pol) 1372; 2. Johaug (Nor) 947; 3. Randall (Usa) 874; 7. Bjoergen (Nor) 562; 38. DE MARTIN 128. C. sprint: 1. Randall 356; 37. VUERICH 28. OGGI 10.45: 7.5 km tc+7.5 km tl in linea D; 11.30: 15 km tc+15 km tl in linea U (Clara Hofer, Checchi, Noeckler, Moriggl). Tv: Rai Sport 2/Eurosport.
Atletica OGGI INDOOR
Boxe OGGI ITALIA THUNDER SU SKY
Pallanuoto WORLD LEAGUE
Esordi di Greco Grenot e Rosa
Tre casertani anti-britannici
Altro test russo Stupro, 5 anni per il Settebello a Uchishiba
(si.g.) Oggi esordi stagionali indoor di Daniele Greco ad Ancona e Chiara Rosa a Schio (Vi); Roberta Bruni (asta) torna sulla pedana record di Fermo. A Boston (Usa), dopo la mezzanotte italiana, Libania Grenot nei 400. A Karlsruhe (Ger), con diretta Eurosport alle 17.45, Benedetti (800), Haidane e Obrubansky (3000), Dal Molin e la Cattaneo (60 hs), a Magglingen (Svi) Tumi (60), Juarez (400) e la Caravelli (60 hs), ad Arnstadt (Ger) Tamberi (alto), a Gand (Bel) Salami (1500), la Alloh (60), la Cusma e la Milani (800), a Mondeville (Fra) Cerutti, Collio (60) e la Borsi (60 hs), a Digione (Fra) Bettinelli (alto). Giovedì a Linz (Aut). Uomini. 60: Rodgers (Usa) 6"60. 800. I: Rudolf (Slo) 1’46"98 (mpm ’13); Vojta 1’47"14; Sewinski (Usa) 1’47"21; 7. MORETTI 1’50"6; 8. CECCARELLI 1’51"17. II: PERCO (j) 1’50"44. 3000: 2. SALAMI 8’00"44; 4. Nava (Ser/Ita) 8’03"11. 60 hs: Osaghae (Usa) 7"60 (mpm ’13). Asta: Filippidis (Gre) 5.83; 4. RUBBIANI 5.35; n.c. STECCHI (3 n. 5.35). Donne. 60 hs: Lewis (Usa) 8"05. Peso: Schwanitz (Ger) 19.58 (mpm ’13). A Mosca (Rus). Uomini. Alto: Mudrov 2.27; 4. Ukhov 2.24.
Daniele Greco, 28 anni COLOMBO
Si disputa la 4 giornata dei preliminari di World League, inizia cioè il girone di ritorno. Il Settebello, reduce dal netto successo di Civitavecchia con la Romania, è ospite della Russia che organizzerà le finali dell’11-16 giugno: nonostante l’estenuante viaggio verso Volgograd, gli azzurri non dovrebbero faticare a imporsi, come già avvenne a Savona tre mesi fa (13-6). Si gioca alle 18 locali, le 15 italiane, ed è possibile seguire il match sul sito www.spartak-volgograd.com. Col c.t. Campagna ci sono 16 azzurri a disposizione: Tempesti, Antona, Sadovyy, Gallo, Baraldi, Aicardi, Figari, Felugo, Figlioli, D.Fiorentini, S.Luongo, A.Fondelli, Vergano, F.Di Fulvio, Coppoli e N.Presciutti.
Judo DUE VOLTE OLIMPIONICO
Oggi al Palamaggiò di Caserta sfida decisiva degli Italia Thunder Dolce&Gabbana contro i British Lionhearts per l’approdo ai quarti. Come già nella scorsa stagione la squadra di Damiani spera nel calore dei quattromila del Palamaggiò. Saranno proprio gli idoli di casa i protagonisti dell’incontro: tre di loro arrivano da Marcianise (Russo, Mangiacapre e Valentino), quindi l’esordiente calabrese D’Andrea e l’algerino Abdelhafid Benchabla. Russo riscia di perdere l’imbattibilità contro il il tongano Uaine Fa (già 4 vittorie nelle Wsb) che esce dalla sconfitta con l’ucraino Usyk che battè l’azzurro nella finale di Londra. Ordine incontri. 54 kg: Riccardo D’andrea (Ita, 54 kg) c. Sean McGoldrick (53.6); 61: Domenico Valentino (60-9) c. Josh Taylor (60.8); 85: Abdelhafid Benchabla (Alg, 83.6) c. Joseph Ward (Irl, 84.2); 73: Vincenzo Mangiacapre (70.5) c. Kapuo Arro (Est, 72.4); + 91: Clemente Russo (94.1) c. Uaine Fa (Tga, 110). Diretta su Sky Sport 2 HD. Situazione. Gruppo B: Usa-Kazakistan 1-4;Ieri: Ucraina-German; Class: Kazakistan 21; Italia13; British 12; Ucraina 8; German 7; Usa -3. Gruppo a: Azerbajan-Russia 5-0.
Ieri: Ungheria-Romania 8-7. Class.: Ungheria* 12; Italia 6; Romania* 2; Russia 1. (*una partita in più) DONNE Oggi alle 15 si gioca la 9a giornata di A-1 donne: Igm Ortigia-Ngm Firenze, Rapallo-Padova, Bogliasco-Geymonat Orizzonte, Roma-Mediterranea Imperia, Despar Messina-Bologna.
Il c.t. Campagna in un time out INSIDE
Atletica Pedroso italiana
Sport invernali Trionfo della Azzola
(si.g.) Ieri a Salerno Yadisleidy Pedroso Gonzalez, 26enne atleta cubana da 54"89 nei 400 ostacoli (18˚ tempo al mondo 2012), è diventata cittadina italiana. Sposata col suo coach Massimo Matrone, vive da tre anni in Italia e gareggia per il Cus Pisa.
(s.f.) In coppa Europa di slalom a Zakopane (Pol) 3˚ successo per la bergamasca Michela Azzola, convocata per i Mondiali di Schladming, e 1˚ posto di specialità. A 16/100 Loeseth (Nor), a 19/100 Pardeller, 6ª a 21/100 Marta Benzoni. Nel superG maschile della Val Sarentino (Bz) Pangrazzi 8˚ a 59/100 dal tedesco Ferstl (figlio dell' ex campione Sepp); 13˚ Varettoni. Oggi (10 e 13) sul Monte Pora (Bg) gigante con Blardone, Simoncelli e Nani.
CINQUE MULINI (w.b.) Forfait per infortunio dell’etiope Amzera Gebru, terza junior nell’ultimo Mondiale di Punta Umbria, alla Cinque Mulini di domani: in sua vece la connazionale Abera Godfay, seconda al Campaccio il 6 gennaio. INDOOR USA (si.g.) Oggi a Boston l’olimpionica etiope Tirunesh Dibaba cerca il record mondiale delle 2 miglia, attesi anche Rupp e Gebremeskel (Eti) nei 3000 e Jenn Suhr nell’asta. Ad Albuquerque. Uomini. 200: Boyd 20"98; Wariner 21"00. A College Station. Donne. 400: Floyd 51"82 (mpm ’13). 400: Henry (I.V.) 46"30. Donne. 200: Purvis 23"28.
Ghiaccio SHORT TRACK A Sochi (Rus), nella 1ª giornata della tappa preolimpica della Coppa del Mondo di short track, promozioni dirette ai quarti dei 500 donne di Fontana (I e II) e M. Valcepina (I). Tutti gli altri ai ripescaggi. Oggi finali dei 500 e dei 1500. Staffetta maschile (Confortola, Dotti, Cassinelli, Lobello) squalificata nei quarti, staffetta femminile (Fontana, Maffei, M. Valcepina, Viviani) promossa all’odierna semifinale contro Cina, Usa e Polonia.
Golf MANASSERO Matteo Manassero, da 6˚ a 20˚ con 137 (66 71, -7), e Lorenzo Gagli, da 22˚ a 42˚ con 139 (68 71, -5),nel 2˚ dell’Omega Dubai Classic (Eur.Tour) dove il sudafricano Sterne resta 1˚ con 132 (62 70, -12). Tadini, 60˚ con 141 (70 71, -3), ha evitato il taglio con l’ultimo punteggio utile, out per la terza settimana consecutiva Edoardo Molinari, 120˚ con 148 (72 76, +4).
a
Domenico Valentino, 28 anni BOZZANI
modalità che non sono da apprezzare nel mondo dello sport. E ho preso la decisione di uscire dal consiglio federale dopo 4 anni di impegno e investimenti. Purtroppo il golf non è gestito come merita». Subito dopo la replica di Chimenti: «Premesso che l’etica e la trasparenza sono sempre state alla base di qualsiasi azione abbia condotto nella mia vita, in tale vicenda la decisione di far svolgere il prossimo Open al Circolo Torino, dopo 4 anni di Royal Park I Roveri, è stata presa all’unanimità dal Consiglio Federale, nella riunione del 5 e 6 dicembre, unicamente per una questione economica da non sottovalutare e ben tre mesi dopo che il dottor Agnelli aveva rinunciato a ricandidarsi per un posto di Consigliere Federale»
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la guida
Prova generale Settimo nelle
qualificazioni, secondo dei ripescati nella semifinale, ed infine terzo dopo aver condotto in testa sino agli ultimi 20 metri: è il metodo Hofer. Una sprint a skating in salsa russa, su una pista resa più pesante dalla neve lenta, non ghiacciata. Una sprint prova generale dei Giochi 2014 che ha falcidiato parecchi big, a cominciare proprio dallo squadrone di specialisti russi (attenti a Sergey Ustiugov, nuovo astro) per proseguire con i funamboli svedesi. Una sprint disegna-
nale. Sono arrivato in cima in testa con qualche metro di vantaggio, poi ho forse commesso un errore perché mi sono messo a fare l’elastico, forse non dovevo girarmi. La pista è molto difficile, c’è dentro di tutto: salita, piano, fino alla volata molto veloce. Nelle ultime settimane ho fatto allenamenti lenti, è arrivata la risposta che cercavo. Dedico il podio alla squadra (4˚ podio stagionale, ndr) che si sta impegnando al massimo». Segnali di svolta?
TORINO - (a.m.) Andrea Agnelli ha ricevuto ieri il premio «Lo sportivo piemontese dell'anno 2012» dal Coni Piemonte. «Ho sempre sostenuto — ha detto — la necessità di un cambiamento nel mondo del calcio e della Lega Calcio. Credo che cambiamento e innovazione ci saranno con Pagnozzi e Pancalli. Spero che possano ottenere risultati importanti e confermare quanto già fatto da Petrucci». Poi l’attacco alla Federgolf: «Conosco bene anche Franco Chimenti, vicepresidente in pectore per la candidatura Malagò. Sotto la sua gestione non ho avuto riscontro di trasparenza e lealtà sulla questione dell'Open d'Italia. E’ vero: è rimasto a Torino, ma con
Hockey ghiaccio
Masato Uchishiba nel 2008 AFP
Il due volte olimpionico Masato Uchishiba, 34 anni, oro ad Atene 2004 e a Pechino 2008 nella categoria 66 kg, è stato condannato a 5 anni di prigione per stupro di una ragazza minorenne. Il fatto sarebbe accaduto nel 2011 in un albergo di Tokyo e la ragazza che ha subito l’abuso era ubriaca e in stato di semi-incoscienza. Prima della sentenza il bi-olimpionico si è dichiarato innocente e che l’atto è stato consensuale, ma la giuria non gli ha creduto. In quel periodo Uchishiba, ritiratosi a novembre 2010, era allenatore di una squadra universitaria di Kyushu. Mercoledì il judo giapponese aveva vissuto un’altra giornata molto difficile, dopo che il c.t. della nazionale femminile, Ryuji Sonoda, si era dimesso dopo le pesanti accuse nei suoi confronti di 15 atlete per i maltrattamenti fisici (con l’utilizzo anche di bastoni di bambù) e psichici subiti durante la preparazione all’Olimpiade di Londra.
SERIE A (m.l.) La serie A si ferma fino a martedì 12 per il preolimpico con l’Italia in raduno da oggi a Bressanone (Bz). Al Pontebba intanto l’attaccante slovacco Miroslav Skovira. Giovedì (7˚ turno 2ª fase). Master Round: Renon-Val Pusteria 4-3; Bolzano-Alleghe 2-4. Rip. Valpellice. Classifica: Bolzano 49; Renon 47; Val Pusteria* 45; Alleghe 39; Valpellice* 38 (*una in meno). Relegation Round: Cortina-Asiago 4-2; Milano-Val di Fassa 5-2. Rip. Pontebba. Classifica: Milano 38; Asiago* 37; Cortina 32; Val di Fassa 20; Pontebba* 6 (*una in meno).
Hockey in line COPPA ITALIA (m.l.) Oggi (19, RaiSport 2), al Quanta Sport Village finale di Coppa Italia, Milano24-Cittadella.
Ippica OGGI AVERSA QUINTE’ (18.40, inizio 15.10) Una volata per 14 al Cirigliano. Indichiamo Prins (6), Pat Hall (11), Pepe Fez (4), Pernod (8), Polly Grif (2), Passaporto Blitz (14). ANCHE Gal.: Siracusa (14.50). Tr.: Palermo (15.15). QUINTE’ IERI A Cagnes combinazione 8-10-3-6-13. Tot.: 38,17; 17,07, 9,26, 4,08 (576,06) Quinté 8-10-3-6-13 non vinto. Quarté e 13.311,06. Tris e 3.058,12.
Nuoto FEDE E FILO Oggi Federica Pellegrini e Filippo Magnini (che compie 31 anni) tornano dal collegiale in Thailandia: da lunedì riprenderanno a Verona, mentre resta aperta la questione dell’accordo col tecnico francese Philippe Lucas.
Pallamano COPPA ITALIA (an.gal.) A Bolzano final four di Coppa Italia. Oggi: 18.30 Bolzano-Ambra, 20.30 Fasano-Conversano. Domani (domenica 3) finale ore 11 (20.30 diff. Rai Sport 2).
Rudman iridata 5 anni dopo il marito Ai Mondiali di St Moritz (Svi) di skeleton, Shelley Rudman regala alla Gran Bretagna il primo oro iridato femminile nello skeleton. Cinque anni fa, il marito Kristan Bromley compì la stessa impresa ad Altenberg (Ger). Da oggi dalle 8.50 il bob a 4 (diff. RaiSport 1 alle 11.05 e 12.15): oltre a Italia 1 con Bertazzo-Fontana-Ughi-Costa, iscritto anche Italia 2 con Gschnitzer-Zanarotto-Pagin-Frullani. Skeleton. Donne (4 su 4): 1. Rudman (Gb) 4’38"60 (1˚+1˚+2˚+3˚); 2. Pikus-Pace (Usa) a 0"57 (2˚+5˚+1˚+1˚); 3. Reid (Can) a 1"41 (8˚+2˚+3˚+2˚); 25. CARPIN (3 discese) 3’36"01. Uomini (2 su 4): 1. Tretjyakov (Rus) 2’15"77; 2. M. Dukurs (Let) a 0"09; 3. Chudinov (Rus) a 0"65; 27. MULASSANO a 3"57; 32. ZOCCOLAN a 5"19. FREESTYLE Giacomo Matiz è 26˚ a Deer Valley (Usa) nelle gobbe di Coppa del Mondo. Uomini: 1. Kingsbury (Can); 2. Bilodeau (Can); 3. Deneen (Usa); 26. MATIZ. Donne: 1. Kearney (Usa); 2. McPhie (Usa); 3. Outtrim (Usa); 32. BERTONCINI. SALTO E COMBINATA Per i Voli di Coppa (hs 205) a Harrachov (R.Cec), si qualificano Colloredo (6˚ in 186.6) e Bresadola (30˚ con 139.2) ma non Morassi (31˚ con 129.6). A Sapporoper la Coppa donne con la Insam, a Sochi (Rus), Coppa di combinata nordica senza Pittin ma con gli altri azzurri Bauer, Runggaldier, Michielli, Costa.
Tennis DONNE IN THAILANDIA Così i quarti a Pattaya (Tha, 172.000 e, cemento): Bratchikova (Rus) b. Morita (Giap) 6-1 3-6 6-1; Lisicki (Ger) b. Erakovic (N.Zel.) 5-7 6-3 6-2; Cirstea (Rom) b. Sevastova (Let) 6-3 6-0; Kirilenko (Rus) b. Vesnina (Rus) 7-6 (6) 6-3.
Varie Idem attacca Gnudi L’olimpionica Josefa Idem, capolista al Senato in Emilia-Romagna per il Pd, attacca il piano da 36 milioni per l’attività motoria del Governo: «Tardi e male questo ci viene da dire riguardo al Piano nazionale per la promozione dell’attività sportiva approvato dal ministro Gnudi. Quello dello sport è un mondo che può dare tanto in termini di lavoro, integrazione, educazione alle regole, benessere. Per quanto possa sembrare un paradosso fare sport costa meno che non farlo». TURISINI Col ritiro di Ernesto Zanetti (pesi) il posto da tecnico in Giunta Coni andrà a Valentina Turisini (tiro a segno), candidata unica.
Vela UN’ALTRA BERTARELLI (r.ra.) Dona Bertarelli (sorella minore di Ernesto patron di Alinghi) velista e appassionata di multiscafi (unica skipper donna a vincere il Bol d’Or Mirabaud nel 2010) ha acquistato il maxi trimarano Banque Populaire V. L’obiettivo è battere nuovi record, primo fra tutti il Trofeo Jules Verne (che appartiene già al trimarano oceanico dal 2012, timonato da Loick Peyron). Il multiscafo che gareggerà con i colori del team Spindrift Racing esordirà ad agosto alla Rolex Fastnet Race. CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Nella quarta giornata dell’ISAF World Cup di Miami Giulia Conti e Francesca Clapcich sono 3˚ nel 49er FX dietro alle brasiliane Soffiatti Grael-Kunze e alle americane Tunnicliffe-Vandemoer. Nei Laser 9˚ Marco Gallo e 16˚ Giovanni Coccoluto. Nell’ RS:X uomini 14˚ Marcantonio Baglione.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_strategie elettorali
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma come mai Grillo è l’unico che parla ancora in piazza? Il leader M5S ruba San Giovanni al Pd per il comizio finale. E intanto nel centrosinistra Bersani e Renzi si fanno vedere più uniti che mai Il mondo ha fatto «oooooh» perché ieri, a un comizio fiorentino, Bersani e Renzi sono saliti insieme sul palco facendosi un mucchio di carinerie. E tuttavia la vera notizia di giornata non è questa, ma quella che ci racconta come Grillo abbia soffiato al Pd, per la chiusura della campagna elettorale, la piazza San Giovanni di Roma, il luogo del Primo Maggio e delle adunate di massa di sinistra. È vero che una volta provò ad adoperarla anche Berlusconi, però con poco successo.
1ai giornali Già, è il posto che permette di scrivere quelle cifre esagerate, «un milione, due milioni…». Anche Berlusconi, quella volta, mi pare che si provò a dire «un milione». A proposito, come mai l’unico che va in piazza è Grillo? Ha addirittura organizzato un tour in più di un’ottantina di città.
Guardi che andrà anche in tv. Non è ufficiale, ma sembra certo che giovedì 21 febbraio sarà da Santoro. In ogni caso, la sua domanda contiene in realtà due interrogativi: perché Grillo va in piazza? E perché gli altri invece no? Sul primo punto: Grillo ha vinto le elezioni regionali siciliane, dove il suo è risultato il primo partito, grazie a una serie di manifestazioni di piazza precedute dalla spettacolare traversata a nuoto dello Stretto. Le piazze erano piene e, nel nuovo tour che ha compiuto adesso in Sicilia, le piazze sono risultate ancora più piene. Allo show di Grillo – si tratta di comizi-show – giornali e tv locali danno il massimo risal-
Una foto tratta da Twitter di Beppe Grillo, 64 anni, leader del Movimento 5 Stelle a Trapani per il suo «Tsunami Tour». In alto a destra Pier Luigi Bersani e il sindaco Matteo Renzi ieri a Firenze. Sotto, piazza San Giovanni a Roma durante una manifestazione del Pd nel 2011 ANSA
to. Dunque la raccolta mediatica è garantita. Sul secondo punto: i partiti, compreso quello di Monti, rischiano di far comizi in piazze semideserte, perché comunque il discredito verso i politici riguarda tutti. Non è più tempo di adunate neanche per la sinistra, come dimostra il sistema-Cgil, che non consiste più nel convocare a Roma centinaia di migliaia di militanti, che non esistono più, ma nello spezzettare i cortei in tante di città, dove si vedono sfilare al massimo qualche centinaio di lavoratori. La debolezza nei consensi viene così nascosta e i giornali possono titolare: «Protesta in cento città»... Vuole la controprova di quello che sto dicendo? Ieri Renzi e Bersani si sono esibiti in un teatro. Pieno come un uovo, con la fila di fuori, ma pur sempre un teatro. Tremila persone al massimo. E giornali di tutt’Italia lo avevano presentato come l’evento del giorno.
2 Sembra sensato, ma piazza
San Giovanni…
Grillo, sul suo blog, ha spiegato la cosa. In pratica, dopo un tira e molla con la Questura, quelli del Movimento 5 Stelle hanno presentato la domanda per primi. Stia a sentire: «…i nostri attivisti 5 stelle di Roma sono corsi in questura pronti, in caso, a fare l’ennesima nottata per questa nostra “insensata” voglia di far valere i nostri diritti. E, meraviglia, hanno trovato tutto pronto, moduli preimpostati per la richiesta e ordine di presentazione rigorosamente rispettato. I signori del Pd sono arrivati dopo un poco di calma e, come hanno visto che eravamo primi noi, hanno avuto un leggero mancamento…».
3 È come al tempo dei radicali, che disputavano il primo posto sulla scheda al Pci.
Io ho invece l’impressione che il Pd abbia lasciato vincere i grillini. Se l’immagina la piazza San Giovanni mezza vuota? E magari l’arrivo di qualcuno con cartelli sul Monte dei Pa-
schi? I teatri sono più affidabili e gli ingressi si controllano meglio. Il Pd vincerà le elezioni, ma i sondaggi gli accreditano comunque tre punti in meno rispetto al 2008. Sarà una vittoria, come si dice, non per "sorpasso", ma per "sottopasso".
4 Tutte cose di cui nel comizio di Firenze non si è parlato.
Assolutamente no. Teatro Obihall di Firenze, Bersani in grigio con cravatta azzurra, Renzi in nero con camicia bianca («la camicia bianca delle primarie»). I due hanno voluto dare l’impressione di un partito unito, privo di crepe al suo interno. E direi che per la giornata di ieri ci sono riusciti. Renzi ha parlato per primo salutando, all’americana, «il prossimo presidente del Consiglio, Pier Luigi Bersani». «Quando tornerai da premier ti verremo a cercare e firmerai il libro d’onore di Palazzo Vecchio. E se lo dico io, che sono abbastanza bravo ad andare a cercare i presidenti del Consiglio anche in sedi
non istituzionali…», allusione spiritosa a quella volta che il sindaco di Firenze andò a trovare Berlusconi ad Arcore scandalizzando i benpensanti della sua parte. È seguito un attacco a Monti, reo di aver tacciato il Pd di vecchiezza, dato che discende da quel Pci che nacque nel ’21 a Livorno da una scissione del Partito socialista.
A MILANO CASO MEDIASET
«Impedimento non accolto»: i legali del Cav lasciano l’aula Un déjà-vu. Non è la prima volta che, per protesta, i difensori di Silvio Berlusconi lasciano un’aula di giustizia. Un anno fa era accaduto in pieno dibattimento sul caso Ruby quando i giudici non avevano voluto cancellare un’udienza. Ieri, invece, Niccolò Ghedini e Piero Longo se ne sono andati per non aver ottenuto il rinvio del processo di secondo grado sulla vicenda Mediaset (chiesto per la terza volta) tentando di far valere un legittimo impedimento del Cavaliere, ieri impegnato a Roma in una riunione con gli europarlamentari e in un incontro per presentare i candidati nel Lazio. I giudici, presieduti da Alessandra Galli, hanno respinto la richiesta della difesa valutando per altro che l’impedimento non era «né concreto né assoluto». È stata così un’udienza ad alta tensione dove, al posto dell’attesa requisitoria, c’è stato l’ennesimo braccio di ferro tra pm milanesi e avvocati-deputati dell’ex premier, condannato lo scorso ottobre a quattro anni di carcere. La giornata si è conclusa sotto una pioggia di critiche contro i giudici da parte del centrodestra, con Berlusconi e Angelino Alfano in testa. «A Milano ci sono processi assurdi contro di me e vengono spesi tanti soldi per cose risibili», è stato il commento del leader del Pdl. Mentre il segretario del partito ha parlato di «scandalo che mira a bloccare la campagna elettorale». Decisione sorprendente anche secondo avversari come Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini che ha spinto i berlusconiani ad invocare l’intervento di Quirinale e Csm.
5 E Bersani? Prima di cominciare s’è tolto la giacca, alla maniera di Renzi, proprio per rendere esplicitamente omaggio al suo sodale-rivale («se lo merita»). Ha rinnovato l’attacco a Monti e poi ha ribadito la sua posizione sul Monte dei Paschi: «Non siamo mammolette e non accettiamo che ci faccia la predica chi ha cancellato il falso in bilancio, che noi reintrodurremo il primo giorno di governo. Noi proponiamo una commissione di inchiesta sull’utilizzo dei derivati e una regolamentazione più stringente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’avvocato Niccolò Ghedini, 53 anni, difende Silvio Berlusconi LAPRESSE
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
NEWSWEEK CELEBRA HILLARY
Clinton, addio da star «È lei la più potente» Un addio da star. Hillary Clinton ieri ha dato l’addio alla segreteria di Stato Usa e Newsweek le ha dedicato la
Niente terremoto In Garfagnana si torna a casa Sfollati nella notte di giovedì grazie all’allarme con un tweet. Ed è polemica: «Effetto l’Aquila»
PER IL FALLIMENTO SAFIN
Crac da 24 milioni: 6 anni a Cecchi Gori Sei anni di carcere per il crac da 24 milioni di euro della Safin Cinematografica, società fallita nel febbraio 2008: è la pena
PUGLIA, INDAGATE DECINE DI PERSONE
Scandalo derivati in cinque banche: non c’è solo la Mps
La filiale del Monte dei Paschi a Corato (Bari)
ANSA
Si spinge a Sud lo scandalo dei derivati e non coinvolge solo il Monte dei Paschi. La Procura di Trani, in Puglia, ha indagato alcune decine di persone per usura e truffa in un’inchiesta sui derivati emessi, oltre che da Mps, anche da Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo e Credem. I magistrati stanno anche verificando l’operato degli ispettori di Consob (che a giorni vedrà Ernst & Young, nuovi revisori di Mps) e Bankitalia, che avrebbero dovuto vigilare sui titoli offerti: nessuna sanzione avrebbe raggiunto Mps e il Banco di Napoli per l’emissione di contratti «interest rate swap». Come quello che, ieri, ha portato la Finanza a sequestrare, a Corato (Bari), 358.157 euro da una filiale di Mps: tutto nasce dalla denuncia di un imprenditore che, a causa delle perdite subite da un «interest rate swap», si è visto addebitare 415 mila euro. Ieri, intanto, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sottolineato «gli effetti negativi dei cortocircuiti fra informazione e riservatezza necessaria delle indagini». E in Borsa il titolo Mps ha perso il 5,92%.
ELISABETTA ESPOSITO
Lentamente, la gente della Garfagnana torna a casa. Si prende tutto il tempo che serve, quello che ha divorato nella notte di giovedì, dopo l’allarme terremoto lanciato nei Comuni in ogni modo possibile: su Twitter, al telefono, con il megafono, bussando porta a porta. «Si consiglia di uscire di casa e rimanere all’aperto», diceva il messaggio. E da lì a pochi minuti, tutti in strada: 30 mila gli evacuati dei sedici paesi coinvolti. Poi, nella giornata di ieri, l’allarme è rientrato. La terra non ha tremato e la gente, stavolta senza fretta, ha abbandonato le 34 strutture d’accoglienza che sono arrivate ad ospitare circa 3100 persone. Ma la paura, degli sfollati ma anche delle istituzioni, è stata tanta. Eccesso di prudenza? Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha una sua idea: «Quanto è accaduto è anche il frutto avvelenato della sentenza de L’Aquila», dice riferendosi alla condanna della commissione Grandi Rischi. «Non è né eccessivo allarmismo né uno scaricabarile di responsabilità. Con il senno di poi‚ è facile dire che si doveva fare in maniera diversa. I sindaci hanno agito in maniera corretta, ma dopo L’Aquila tutto è diverso. Prendete l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: la preoccupazione che ogni informazione possa essere utilizzata come una sottovalutazione, fa sì che, se si deve dire A, si dice A+. Si mettono le mani avanti. Noi abbiamo agito nella più totale trasparenza: se questo è allarmi-
copertina dal titolo: «La donna più potente della storia americana» (nella foto). L’ex first lady, 65 anni, appare in una foto recente, sorridente, con i capelli raccolti: «È stata un’esperienza incredibile, io sono più ottimista di 4 anni fa», ha detto commossa ai collaboratori prima di lasciare l’ufficio.
Il Palazzetto dello sport di Castelnuovo di Garfagnana dopo l’allarme ANSA
La Protezione civile: «Ora verrà valutato il modo di utilizzare Twitter per le emergenze» smo, andatelo a dire ai sei imputati dell’Aquila». Ritorno alla normalità Il peggio comunque è passato, ma la prudenza non manca. Lo stesso Gabrielli, dopo una riunione con i sindaci, ha dato il via libera a «tornare alla vita ordinaria», ma ha poi precisato: «La Garfagnana resta un’area ad alta pericolosità sismica: il concetto di ordinarietà, quindi, va contestualizzato rispetto al rischio a cui è esposta que-
sta zona». E i centri di accoglienza sono rimasti aperti una notte ancora. Di questa vicenda, che si è fortunatamente risolta senza danni, verrà ricordato anche l’uso inedito dei social network, diventati determinanti per la diffusione dell’allarme. In moltissimi infatti sono stati avvisati del pericolo imminente grazie a Twitter, con i messaggi partiti (e ritwittati migliaia di volte) dagli account di più di un comune. «Dopo questa esperienza — ha detto ancora Gabrielli — pensiamo che il "cinguettio" meriti una riflessione. Finora ci siamo scontrati con le modalità di gestione di questi nuovi media, ma da adesso in poi valuteremo la loro capacità di penetrazione».
Turchia, kamikaze uccide guardia all’ambasciata Usa Ha ucciso una guardia il kamikaze filo curdo che ieri, ad Ankara (Turchia), si è fatto esplodere davanti all’ambasciata Usa (nella foto Ap, la polizia al lavoro). Ferita una donna.
d lafrase DEL GIORNO
ALTRI MONDI
CUCCHI? MORÌ PER LE BOTTE DEI SUOI AMICI «Ilaria Cucchi sta sfruttando la tragedia del fratello per costruirsi una carriera politica. Tutte le perizie arrivano alla conclusione che non c’è nessuna relazione tra la morte di Cucchi ed eventuali percosse subite. Cucchi era stato ricoverato in ospedale precedentemente 17 volte per percosse, lesioni e fratture subite dai suoi amici spacciatori» CARLO GIOVANARDI IL CANDIDATO PDL A «RADIO 24»
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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inflitta in primo grado a Vittorio Cecchi Gori ieri a Roma. Il tribunale ha condannato altre cinque persone. «Trattandosi di una bancarotta dove i soldi sono finiti in altre società del gruppo, la pena doveva essere più mite», lamenta l’avvocato di Cecchi Gori, Massimo Biffa.
da quattro giorni
Quel dramma dimenticato di Ethan, rapito in Alabama
Una fiaccolata per la liberazione di Ethan, a Midland City REUTERS
Il calvario del piccolo Ethan, il bambino autistico di 6 anni preso in ostaggio in un bunker costruito da un veterano del Vietnam nella propria casa di Midland City, in Alabama, non ha ancora fine. «Il piccolo piange e chiede dei genitori», ha raccontato il sindaco della cittadina americana. Sono passati quattro giorni da quando Jimmy Lee Dykes, 67 anni, lo ha rapito dopo aver sparato all’autista del pulmino che lo portava a scuola. «Non ci sono sviluppi», dicono invece le autorità locali, che ieri hanno cancellato la conferenza stampa per mancanza, appunto, di novità nelle trattative. Ed è anche per questo che la vicenda appare quasi dimenticata dai media. Al bimbo, affetto dalla sindrome di Asperger e da deficit di attenzione, la polizia è riuscita a recapitare medicine e un quaderno con matite colorate. La consegna è avvenuta attraverso un tubo di plastica, collegato al bunker. «Non abbiamo motivo di ritenere che il bambino sia ferito», ha rassicurato lo sceriffo della contea alla tv Nbc. Secondo molti, infatti, l’uomo sta trattenendo il bambino solo per impedire ai poliziotti di arrestarlo. Per questo motivo le trattative per la liberazione potrebbero essere lunghe. L’uomo doveva presentarsi in tribunale mercoledì per una causa avviata tempo fa dai vicini, ai quali aveva puntato un’arma durante una lite sulla proprietà. Dykes appartiene a una setta convinta che gli Usa siano vicini all’apocalisse.
notizie Tascabili
In Corte d’Appello
In un anno, + 19,7%
Caso Abu Omar, condanna a 7 anni per l’ex capo Cia
Disoccupazione a quota 11,2%: record dal 1999
Nella Capitale già 15 vittime nel 2013
L’ex capo della Cia in Italia, Jeff Castelli, è stato condannato dalla Corte di appello di Milano a 7 anni per il sequestro dell’ex imam Abu Omar. In primo grado Castelli era stato prosciolto sulla base della immunità diplomatica, così come altri due agenti che ieri hanno avuto 6 anni. La loro posizione aveva richiesto un appello «stralcio» che si è concluso appunto ieri. La Cassazione ha intanto già condannato 23 agenti Usa. Il sequestro risale al 2003, quando Abu Omar, su cui pendevano accuse di terrorismo, fu sequestrato da un commando di agenti della Cia nei pressi della moschea di viale Jenner, a Milano, trasferito in carcere in Egitto e torturato per oltre un anno.
Secondo l’Istat, in un anno la disoccupazione in Italia è cresciuta del 19,7% (ovvero 474 mila persone in più). In particolare, considerando il mese di dicembre 2012, il numero dei senza lavoro è salito all’11,2% (+ 0,1% da novembre): si tratta del record dal primo trimestre del 1999. Risultato meno drammatico per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile, cioè l’incidenza dei senza impiego sul totale degli occupati o in cerca di lavoro: 36,6%, in calo di 0,2 punti rispetto a novembre. Il Paese europeo con più disoccupati è la Spagna (26,1%), seguita dal Portogallo (16,5%); il primato positivo spetta all’Austria (4,3%). Bene anche la Germania, con il 5,3%, a quota 8% fra i giovani.
Roma, scontro fatale Un morto nell’impatto tra auto e navetta Un morto e una decina di feriti: questo il bilancio di un gravissimo incidente stradale avvenuto ieri mattina a Roma, in via della Pisana. Lo scontro ha visto coinvolti una navetta dell’Ama (la società che si occupa dei rifiuti nella Capitale) e una Renault Clio: sulla prima viaggiavano i dipendenti che stavano andando al lavoro, mentre sull’auto c’era un romano di 25 anni, estratto dalle lamiere ancora in vita ma purtroppo morto nell’ospedale Aurelia Hospital, dove è arrivato dopo essere stato soccorso dal 118. Tra i dipendenti dell’Ama rimasti feriti, uno è in gravi condizioni. La polizia municipale ha svolto per ore i rilievi per stabilire la dinamica del drammatico incidente: sembra sia stato un frontale. «Stiamo facendo gli accertamenti per verificare le responsabilità — ha dichiarato Lorenzo Botta,
L’incidente di ieri in via delle Pisana, a Roma ANSA comandante del XV gruppo vigili urbani di Roma —. L’impatto è stato violentissimo». Ma questo non è stato l’unico incidente mortale di ieri a Roma. A via Nizza, strada molto più centrale rispetto alla Pisana che si trova oltre il Raccordo Anulare, ieri mattina un autobus dell’Atac ha investito un pedone. L’uomo è stato trasportato al policlinico Umberto I in codice rosso. Soltanto nell’ultima settimana sono stati quattro i morti sulle strade di Roma e provincia, mentre il bilancio dall’inizio del 2013 è di oltre quindici vittime, soprattutto motociclisti.
Nicola Mancino e Giovanni Brusca
Trattativa Stato-mafia
Brusca attacca Mancino: «Era per lui il papello» Dure accuse del pentito Giovanni Brusca verso l’ex presidente del Senato Nicola Mancino per la trattativa Stato-mafia: «Era lui il destinatario finale del papello», dice Brusca riferendosi all’elenco delle richieste di Cosa Nostra per mettere fine alle stragi. Immediata la replica di Mancino: «Non ho mai ricevuto alcuna richiesta» per «alleggerire il contrasto dello Stato nella lotta alla mafia».
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ALTRI MONDI
GLI OSPITI A SANREMO
Festival, Casta addio Ma la Bruni dice sì Sanremo perde Laetitia Casta ma in compenso conquista Carla Bruni. L’attrice francese, secondo indiscrezioni, non potrà
L’autrice fai da te «Il mio bestseller è un anti-stress»
essere al festival (al via il 12 febbraio) per impegni sul set. In compenso Fabio Fazio avrebbe ottenuto il sì della ex première dame francese che dovrebbe cantare un brano del suo nuovo album. Sempre più probabile la presenza dei Muse, mentre rimane un giallo quella di Roberto Benigni.
5 topfivecd LA CLASSIFICA
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L’esordiente Premoli in classifica con un libro rosa pubblicato prima su internet: «Ma io non volevo...» Mentre la Lehman crollava, il mondo tremava (e un po’ trema ancora). Il crac inatteso della banca d’affari Usa non ha liberato solo le ansie di questa crisi: in quel 2008 qualcuno ha scelto la creatività per salvarsi dai mercati. Anna Premoli, consulente finanziaria turbata dagli effetti della Borsa sulla sua gravidanza, ha usato la scrittura come anti-stress. E adesso guarda in classifica perfino Grisham e Camilleri: il suo primo romanzo Ti prego lasciati odiare (Newton Compton) è settimo dopo una genesi spericolata. Quelle pagine scritte per fuggire dai guai della finanza sono uscite dal pc della Premoli dopo tempo e grazie a un regalo: per il compleanno suo marito ha dato forma al libro su una piattaforma di self-publishing. Quell’edizione fai da te in E-Book la scorsa estate ha insidiato la trilogia delle Sfumature su Amazon: potere del passaparola o di un intreccio rosa che mescola odio, amore e un’incontenibile voglia di far carriera. L’ultimo passo è l’intuizione della Newton Compton che ha comprato il testo: anche su carta sembra piacere la storia della ambiziosa Jennifer e del borioso Ian, due tipi che più diversi non si può a capo di team rivali nella stessa banca londinese. Loro prima si odiano, poi si amano e, intanto, l’autrice continua la scalata a sorpresa.
1 Fantasma Baustelle (Warner)
Anna Premoli, 33 anni, è consulente finanziaria in una banca privata
ma non ho mai vissuto una storia simile. I lavori sono spesso pieni di miserie e invidie, ma la banca è solo il contesto per un amore tra caratteri ostili». La più facile delle trame rosa, si direbbe.
«Ho scelto il rosa per staccare da una realtà stressante: scrivere ha avuto un effetto terapeutico vista l’aria che si respira in Borsa».
Premoli, cosa c’è di autobiografico nel romanzo oltre alla professione dei protagonisti?
«Ho solo lavorato di fantasia, raccontando un ambiente che conosco: forse ho attinto senza accorgermene alla mia vita,
TI PREGO LASCIATI ODIARE DI ANNA PREMOLI, NEWTON COMPTON, 318 PAG., 9,90 EURO
SU RAI 2 CASTING CONCLUSI: IN GIURIA CARRÀ E COCCIANTE
«The Voice» è pronto: il talent comincia il 19
I quattro giurati di «The Voice» che partirà il 19 febbraio su Rai 2: da sinistra, Riccardo Cocciante, Raffaella Carrà, Noemi e Piero Pelù ANSA
La tv di Stato crede così tanto in The Voice che il talent, al via il 19 febbraio su Rai 2, è già reclamato da quelli di Rai 1, dove potrebbe sbarcare l’anno prossimo. Forse piace lo spirito
«meritocratico» illustrato dal conduttore, l’attore Fabio Troiano (il capitano Ghirelli di Ris Roma): «Solo chi ha reali doti canore diventa concorrente. In tempi di crisi, c’è meno spa-
2 Sun Special Edition Mario Biondi (Sony)
Tra l’altro, ora la gente non ama certo le banche d’affari: stupita che, nonostante l’ambientazione, il libro funzioni?
3 Roulette Blue (Universal)
«Il sentimento attorno alle banche è diffuso, ma evidentemente piacciono i dialoghi e la storia. Per me la scrittura resta un gioco e poi... è un libro pubblicato mio malgrado, anche se chi vuol fare lo scrittore di professione forse mi odierà».
4 Quentin Tarantino’s Django Unchained Soundtrack Artisti vari (Universal)
Allora non ha perdonato suo marito per il regalo?
5 Passione Andrea Bocelli (Sugar)
«L’ho perdonato e lo ringrazio: diciamo che si merita la cena. Ma non mi rendo conto di cosa succede attorno. Se guardo la classifica quasi rido per lo stupore, ma poi penso che ci sono le elezioni: sa che avremo un discreto da fare sui mercati almeno fino al voto?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
zio e dev’essere occupato dai migliori». Ci hanno provato in 4 mila, alcuni li ascoltate su thevoiceofitaly.rai.it e una ventina si sono già esibiti nello studio di Milano, dove è stata registrata la prima puntata. Che lancerà la novità del talent inventato da John de Mol, papà del Grande Fratello: nella prima fase, la giuria volta le spalle al concorrente e, quindi, ne valuta solo la voce, non l’aspetto. Poi sarà battaglia fino al 14 maggio, tra i cantanti, divisi in squadre e i coach: Noemi, volto di X Factor nel 2009, Pierò Pelù dei Litfiba (che aveva definito i talent «sconsigliabile scorciatoia»), l’inossidabile Raffaella Carrà e il re dei musical Riccardo Cocciante. Previste 13 prime serate: prima le audizioni al buio, poi i confronti a due fra i cantanti e i live show in diretta. La Rai ha il suo (nuovo) X Factor? f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Don Matteo in replica fa 7 milioni di ascolto Anche in replica Don Matteo fa il pieno di ascolti. L’ultima puntata dell’ottava serie, trasmessa su Rai1, ha stravinto la
serata di giovedì, con 6 milioni 908 mila spettatori e uno share del 25,11%. «Voglio ringraziare Terence Hill, che è l’elemento essenziale che rende tutto questo possibile» dice Eleonora Andreatta, a capo di Rai Fiction. La lavorazione della nona serie inizierà a breve a Gubbio.
gazzaWeekend A CURA DI
STEFANIA ANGELINI
Cento opere del maestro spagnolo
L’altro universo di Dalì Il genio si vede a Firenze
La sfilata dei carri ad Acireale (Ca)
Ecco la classifica dei dischi più scaricati su iTunes: i Baustelle sono primi con il nuovo disco «Fantasma», davanti al nuovo di Mario Biondi («Sun Special») e, terzi, gli inglesi Blue con «Roulette». Ecco la top five:
FILIPPO CONTICELLO
L’ULTIMA PUNTATA SU RAI1
I carri ad Acireale
È un Carnevale alla siciliana
Tra le tante mostre in giro per il mondo su Dalì, quella che è stata appena inaugurata a Firenze è un po’ insolita e aiuta a scoprire gli aspetti poco noti dell’arte del maestro spagnolo, attraverso alcune opere meno conosciute dal grande pubblico. Dalle sculture in bronzo ai mobili surrealisti, fino agli oggetti in vetro. «The Dalì Universe Florence» espone più di 100 capolavori. Ma, accanto alle opere meno note, non mancheranno pezzi iconici, come il famosissimo «Divano labbra» di Mae West. THE DALÌ UNIVERSE A FIRENZE, MUSEO MEDICEO DI PALAZZO MEDICI RICCARDI, FINO AL 25 MAGGIO
Un carnevale con sei secoli di storia, considerato uno dei più colorati e originali della Sicilia, entra nel vivo oggi e domani nel cuore barocco di Acireale (Catania), con sfilate e mostre di carri allegorici e grotteschi, famosi per la particolarità delle luci e dei movimenti idraulici e meccanici. Il programma prevede anche musica e cabaret. Le sfilate sono visibili in diretta streaming sul sito Internet carnevaleacireale.com CARNEVALE DI ACIREALE (CATANIA), FINO AL 12 FEBBRAIO
Una gigantografia di Salvador Dalì, scomparso nel 1989
Il Festival dei prestigiatori e degli illusionisti
Roma invasa dai maghi Per risvegliare il senso di meraviglia dei più grandi e per coinvolgere i più piccoli. A Roma è in corso la decima edizione del festival Supermagic, gran galà internazionale dei maghi. Un evento teatrale che celebra la poesia, l’abilità e la ricerca nell’arte magica con le esibizioni di prestigiatori e di illusionisti di fama. Les Chapeaux Blancs, due Tra i numeri-novità di questa originali prestigiatori francesi edizione, spiccano quello dell’ucraina Galina, una delle prime donne della magia internazionale, che volerà sul palco, cavalcando una sfera magica; oppure quello di Otto Wessely, prestigiatore austriaco che si è esibito anche al Crazy Horse di Parigi e nei grandi show di Las Vegas, che propone un numero di esilarante follia comica. SUPERMAGIC 2013 A ROMA, FINO AL 10 FEBBRAIO, TEATRO OLIMPICO, BIGLIETTI 20/ 36 EURO, INFO: WWW.SUPERMAGIC.IT
Il film da vedere
Alle porte di Milano
Quei Miserabili Fumetti-show sanno cantare per ogni gusto
Hugh Jackman in «Les Misérables» Francia, 1815. Il destino di un prigioniero che ha fatto fortuna, di un gendarme senza pietà e di una piccola orfana si intrecciano con la storia di un Paese in rivolta. Tratto dal capolavoro di Victor Hugo e basato sull’omonimo musical rappresentato in 38 Paesi e 21 lingue, «Les Misérables» è un film per chi ama le passioni forti e i volti dei divi come Hugh Jackman, Amanda Seyfried e Russel Crowe. Il regista, Tom Hooper, è uno che sa toccare le corde giuste, come dimostrato dai 4 Oscar per «Il discorso del re». «LES MISÉRABLES» DI T. HOOPER CON H. JACKMAN (USA, 158’)
Tutto quello che vorreste sapere sul mondo dei comix e non avete mai osato chiedere. Appuntamento al Parco di Novegro a Segrate (Milano), oggi e domani, per l’edizione invernale del Festival del Fumetto: espositori da tutt’Italia, albi da collezione, ultime novità, dimostrazioni di giochi di ruolo, ma anche un ampio settore dedicato ai gadget (robot giapponesi, «action figures» americani, modellini), accessori e aree interattive ispirate a film e serie tv di culto come «Resident Evil», «Star Trek» e «Guerre Stellari». Tra gli appuntamenti speciali, un percorso dedicato a «Harry Potter» e un concorso con sette titoli in palio che permette di scoprire il mondo dei «cosplay», cioè la moda di vestirsi come i personaggi dei fumetti e dei cartoni animati. Gli stand aprono alle 10 e chiudono alle 19, l’ingresso costa 10 euro. FESTIVAL DEL FUMETTO A SEGRATE (MILANO), OGGI E DOMANI, INFO: FESTIVALDELFUMETTO.COM
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LA SCALA AL CINEMA
S L’orchestra Filarmonica diretta da Harding Per vivere l’emozione di un concerto alla Scala, ormai, non è più necessario recarsi a Milano. La Filarmonica della Scala esce dal teatro per entrare in 77 cinema di 16 regioni. Le note di Wolfgang Amadeus Mozart, Richard Wagner e Richard Strass inaugurano la stagione cinematografica di MusicEmotion, con la bacchetta di Daniel Harding a dirigere l’orchestra. Per informazioni: www.filarmonica.it.
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Andrea Pirlo
Il genio del pallone vince anche nello stile Elegante, riservato e produttore di vino: il regista bianconero è una rarità SERENA GENTILE
Dicono che ha sempre la stessa faccia, che calci una punizione delle sue (da manuale) o porti il cane a fare la pipì (ammesso che ce l’abbia). Che sia andato via da Milano solo per soldi, lui che i soldi ce li ha di famiglia. E che si pettini così da quando è nato (la barba recente è un inedito, questo è vero). Dicono anche che l’unica volta che ha preso una posizione degna di nota sia stato il 5 maggio 2002, esprimendo soddisfazione per il suicidio dell’Inter all’Olimpico (ma se ne sono perse le tracce). E hanno persino cercato (invano) origini sinti (zingare) per via dell’attività del padre Luigi, industriale siderurgico, ma niente, nessuna reazione o quasi: Andrea Pirlo non raccoglie provocazioni. Non ha mai detto una parola di più in vita sua, almeno in pubblico. Perché la notorietà non gli interessa, il gossip gli fa orrore. Questione di stile Andrea Pirlo è un calciatore elegante dentro e fuori dal campo, per certi versi demodé, lo è sempre stato. Lo abbiamo conosciuto così, ragazzo di provincia (quella di Brescia) e d’altri tempi. E, per fortuna, non è cambiato. Pirlo ha una straordinaria visione di gioco e una vocazione per il lancio millimetrico nata sul campo dell’oratorio di Flero, imitando testardamente Lothar
Andrea Pirlo è nato a Brescia il 19 maggio 1979: campione del Mondo con l’Italia nel 2006, gioca nella Juve dalla passata stagione ANSA
Matthaus (il suo idolo) e perfezionata studiando da Baggio. Ha un tiro potente e classe da vendere: è uno dei registi più forti del mondo, se non il più forte, il perno della Juventus nonostante i 33 anni, le malelingue e i recenti capricci del polpaccio. Eppure è uno normale, anzi normalissimo, per gli standard attuali persino fuori cliché: non twitta, non ha l’autista, né un portaborse, non ha brillanti all’orecchio né va in discoteca a cercare paparazzate. Andrea Pirlo si è sposato a 22 anni perché aveva bisogno di stabilità e va al cinema, quelle poche volte che ci va, col cappello sin sotto il naso o a film iniziato. Le altre sta a casa con la famiglia: sua moglie, i due figli e gli amici. Detesta apparire e le cose appariscenti. Ama il cashmere di Drumohr, sportivo ma chic; gli abiti di Martorana. Ecco, a cercare una stravaganza, un tocco di modernità, porta gli occhiali Indipendent Ideas, quelli di Lapo Elkann.
la novità Ecco il nuovo orologio Juve della Hublot
Doti nascoste Come un giocato-
re «medio», in ritiro gioca alla playstation (famosi i Milan-Juve a colpi di joystick con Nesta), più di un calciatore medio ha investito nel mattone: la sua Ap10 avrebbe immobili da 15 milioni di euro. A dispetto di quello che si dice e di quanto appaia, è un «casinista che ammazza i compagni di scherzi». La testimonianza è di Carlo Ancelotti, l’allenatore più importante della sua carriera. «E se serve nello spogliatoio alzo pure la voce» ha rivelato lui stesso in una delle rare concessioni alla stampa. Avaro di parole, non di passioni, e mai scontate o cafone: gioca a golf per rilassarsi, sfoglia riviste di arredamento perché gli piacciono e ha una cantina di famiglia nel bresciano, la Pratum Coller che produce vino, Lugana e Pinot nero soprattutto, che gli dà grande soddisfazione. Lo puoi incrociare a mangiare pesce a Langosteria 10 di Milano o al giapponese Shizen di Torino, ancora meglio in pizzeria con i figli: abbozzerà un mezzo sorriso o più semplicemente farà un cenno con il capo. Andrea Pirlo è così. Così fece ad Ancelotti che gli proponeva una nuova vita da regista. Andrea Pirlo non ha sprecato fiato neanche quella volta. Si è messo a lavorare duro, però, come sul campo di Flero, all’oratorio, quando doveva diventare Matthaus. Ed è diventato Rivera. Tutto possono dire, tranne che non sia geniale.
Detesta la notorietà e il gossip, ma nello spogliatoio è il re degli scherzi Gioca a golf, sfoglia riviste di arredamento e va fiero del suo Pinot nero
La Juve prima in classifica ha da oggi anche un orologio ufficiale firmato da uno dei marchi più prestigiosi: la Hublot. Eccolo allora lo «Juventus watch», un vero gioiello prodotto in serie limitata: 200 esemplari ad un prezzo importante: 24.300 euro. La prima cosa che balza all’occhio è lo zaffiro con il logo Juventus stampato sul quadrante. Il movimento cronografo presenta la particolarità delle due lancette posizionate al centro. Questo migliora senz’altro la leggibilità: con una sola occhiata è possibile seguire la prima lancetta che indica i secondi e l’altra, appositamente sviluppata per il calcio, che indica il tempo trascorso sulla base dei 45 minuti della durata di un tempo di gioco. Alla cassa King Power da 48 mm di diametro in carbonio è stata riservata grande attenzione: i due pulsanti sono stati ridisegnati e protetti ognuno da un piccolo cerchio di sicurezza il cui design è integrato su entrambi i lati della corona.
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1-2 Bikkembergs Pull in cotone (e223) e shorts abbinati (e165) 3 Diadora Modello DD-EVOLUZIONE K-PRO GX14 con tecnologia Net Breathing System e200 4 Nike Nuova Mercurial Vapor IX che verrà indossata da Cristiano Ronaldo e222 5 Asics Completo tecnico bicolore e28 6 Guru Felpa per lo sport con zip e cappuccio e89 7 Puma Modello evoSPEED 1 FG che aiuta i giocatori a raggiungere la massima velocità e180 8 Kipsta in vendita da Decathlon Pallone professionale super resistente e30 9 Lotto Guanto con vestibilità anatomica ed una pronta posizione di presa e70
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 2 FEBBRAIO 2013
47
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
24/8 - 22/9
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 6 +
Toro 5,5
Gemelli 6
Cancro 6
Vergine 8
Leone 6 +
DI ANTONIO CAPITANI
Qualche incertezza c’è. Causa, o conseguenza, di una malinconia di fondo che in tanti non riuscite a soffocare. Però fate i suini. E ciò aiuta.
Potreste avere l’umore sfigopendulino. Ussignùr, calmatevi. E non sprecate tempo utile. Il sudombelico sonnecchia, stranamente.
Il lavoro è premiato dalla Luna. Ma nel pomeriggio potreste vedere tragedie, presagi di sfighe e desolazioni ovunque. Ussignùr, state su.
Mattinata inversa, pomeriggio di soddisfazioni, sempre che non cediate alla malinconia. Fornicazione turpe, ma con tanto cuore.
Tutto si incastra a meraviglia, stamani. Ma nel pomeriggio la gente aizzerà il Godzilla che c’è in voi. E ammoscerà il suino. Invertite la rotta!
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
IL MIGLIORE. I ritmi sono piacevoli, gli impegni vengono sbrigati con precisione, il pomeriggio porta buone nuove. E il sudombelico valuta le proposte, muy numerose.
Bilancia 7
Scorpione 6
Sagittario 6,5
Capricorno 6
Acquario 6 +
Fino a metà giornata seminerete benissimo nel lavoro, in fatto di soldi, in amore. Serata placida, ma con un certo dinamismo ormonale.
Il clima sfigoplumbeo, stamani, potrebbe compromettere il lavoro: non datela vinta a chi è privo di neuroni e zebedei. Pomeriggio triunfant!
Con creatività e disinvoltura, stamani otterrete un successo. Dal pomeriggio niente sfigolagne, please. Sudombelico di appetito.
La Luna del mattino è sfigatella: serve resistenza passiva. Da metà giornata tutto migliora e emana afror di successo. E di suino, pure.
Creatività e brio sono massimi fino a metà giornata. Poi lavoro e famiglia potrebbero battervi gli zebedei col batticarne. Fuggite a gambe levate!
20/2 - 20/3
Pesci 6
ALESSANDRO GAMBERINI
Il difensore emiliano è nato il 27 agosto 1981: prima di approdare al Napoli, nel 2012, ha disputato 194 gare, con 6 reti, nella Fiorentina
La mattina è ingrippata da ansie e spese. Il pomeriggio, invece, ristora. Anche con meraviglie amorose e danze sudombelicali. Tenete il ritmo...
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro RAIUNO
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
ITALIA 1
RETE 4
LA 7
IL VIDEO
8.00 10.05 11.10 12.00 13.30 14.00 14.30 17.45 18.50 20.00 20.35
7.00 10.30 11.00 13.00 14.00 15.30 17.05 18.00 18.05 19.30 20.30
9.20 10.10 11.00 14.50 14.55 16.35 17.20 18.55 19.00 20.00 20.15
8.00 9.05 10.30 11.00 13.00 13.40 14.10 16.00 18.50 20.00 20.40
7.00 12.25 12.55 13.00 13.40 15.45 17.10
CARTONI STUDIO APERTO METEO.IT SPORT MEDIASET MARS ATTACKS! CAPTAIN ZOOM DEEP SEA: IL MONDO SOMMERSO 18.05 LA VITA SECONDO JIM 18.30 STUDIO APERTO 19.00 JUMANJI
10.05 10.50 11.30 12.00 12.55 14.00 14.45 15.40 18.05 18.55 19.35
10.00 11.05 12.05 12.30 13.30 14.05 16.10 17.55 18.00
Morire a soli 17 anni in un match di boxe Shock in Indonesia
TG1 LINEA VERDE I RACCONTI DELLA... LA PROVA DEL CUOCO TG1 EASY DRIVER LE AMICHE DEL... PASSAGGIO A... L'EREDITÀ TG1 AFFARI TUOI
CARTONI SULLA VIA DI... MEZZOGIORNO IN... TG2 GIORNO OMICIDI NELL'ALTA... NORA ROBERTS SERENO VARIABILE TG2 L.I.S. 90° MINUTO SERIE B COPS TG2
DOC MARTIN L'ISPETTORE... TGR - TG3 METEO 3 TV TALK SQUADRA SPECIALE MEE-SHEE... METEO 3 TG3 - TGR BLOB SUPERSTORIA 2013
TG5 - MATTINA SUPERPARTES BELLI DENTRO FORUM TG5 COUGAR TOWN AMICI VERISSIMO AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA
DONNAVVENTURA RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... TG4 FORUM TELEFILM PIANETA MARE TG4 TEMPESTA D'AMORE
COFFEE BREAK BOOKSTORE IL TEMPO DELLA... TUTTA LA VITA... TG LA7 GLI INESORABILI THE DISTRICT MOVIE FLASH L’ISPETTORE BARNABY 20.00 TG LA7
21.10 I MIGLIORI ANNI Varietà
21.05 CASTLE Telefilm
21.05 E SE DOMANI Documenti
21.10 ITALIA'S GOT TALENT Varietà
21.10 LE CRONACHE DI NARNIA: IL PRINCIPE...
21.30 NICO Film
20.30 IN ONDA Attualità
23.10 0.10 0.50 0.55 1.05
22.25 TG2 22.40 RAI SPORT SABATO SPRINT 23.45 TG2 - DOSSIER 0.30 TG2 - STORIE
23.10 23.25 23.30 0.40 0.50
0.20 0.23 0.50 1.15 1.45
22.10 METEO.IT 0.00 KULL IL CONQUISTATORE 1.00 METEO.IT 1.50 SPORT MEDIASET
23.30 LIFE 0.50 TG4 NIGHT NEWS 1.13 IERI E OGGI IN TV SPECIAL 3.20 LO SPADACCINO...
22.30 AMORE SENZA CONFINI 1.00 TG LA7 SPORT 1.05 M.O.D.A. DI CINZIA MALVINI
TG1 60 SECONDI S'È FATTA NOTTE TG 1 NOTTE CHE TEMPO FA CINEMATOGRAFO
TG3 TG REGIONE AMORE CRIMINALE TG3 TG3 AGENDA DEL...
ZELIG CIRCUS X STYLE SUPERCINEMA TG5 NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA
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Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
13.40 LA CASA SUL LAGO DEL TEMPO PREMIUM CINEMA 15.25 CAPODANNO A NEW YORK PREMIUM CINEMA 17.30 GLI OSTACOLI DEL CUORE PREMIUM CINEMA 21.15 SHOPGIRL PREMIUM CINEMA 23.05 LA RIVOLTA DELLE EX PREMIUM CINEMA 1.15 QUALCOSA DI PERSONALE PREMIUM CINEMA 3.35 NIKO - UNA RENNA PER AMICO PREMIUM CINEMA
CALCIO
15.00 VARESE - MODENA
Serie A. MP Calcio, MP Calcio HD, Sky Sport1, Sky SuperCalcio, Sky Calcio 1
15.00 VICENZA JUVE STABIA Serie B. Sky Calcio 8
13.45 QPR - NORWICH Premier League Sky SuperCalcio, Sky Calcio 2
Serie B. Sky Calcio 11
15.00 GROSSETO - PADOVA
15.00 NOVARA - CESENA Serie B. Sky Calcio 10
15.00 SASSUOLO - EMPOLI Serie B. Sky Sport 1, Sky Calcio 1
GazzaMeteo
Ieri
A CURA DI
ALGHERO
11
15
ANCONA
5
17
min max
AOSTA
3
9
BARI
6
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BOLOGNA
1
2
CIELO
VENTI
CAGLIARI
Sole
Deboli
CAMPOBASSO CATANIA
2.00
10
19
4
11
3
16
8
17
HOCKEY GHIACCIO
MINNESOTA TIMBERWOLVES NEW ORLEANS HORNETS
Premier League Sky Calcio 2
Serie B. Sky Calcio 9
Sx. Da Grasgehren, Germania Rai Sport 2
NCAA. ESPN America
18.30 FULHAM MANCHESTER UNITED
15.00 TERNANA - BARI
1.00
Peggiora il tempo al Nord, sulle regioni tirreniche, Campania, con piogge e temporali diffusi e anche nevicate forti fino a bassa quota entro sera su Emilia Romagna, via via in collina al Centro e sulla Sardegna. Meglio altrove. Trieste
2
2 4
Torino 3
7
3
Milano
6
Venezia
8
5
7
4
GENOVA
9
13
L'AQUILA
2
11
MILANO
1
4
ROMA
NAPOLI
10
16
9 14
13
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Neve
Mossi
PERUGIA
8
14
POTENZA
5
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Agitati
Nebbia
Il sole oggi MILANO
13
17
ROMA
6
15
TORINO
-2
9
REGGIO CALABRIA
ROMA
-3
TRENTO
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:45
17:28
7:23
17:23
4
10
VENEZIA
1
6
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
Firenze
Perugia
11 12
8 10
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri
www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
La perturbazione si sposta verso il Centrosud con piogge e rovesci diffusi e anche locali nevicate fino a bassa quota sul medio Adriatico, a 5/900 m al Sud. Qualche pioggia anche in Sardegna, più asciutto altrove ma più freddo.
Ultimi addensamenti con locali rovesci sul basso Tirreno, Nord Sicilia, Messinese, localmente Reggino, bel tempo sul resto del Sud e al Centronord con sole prevalente. Addensamenti per venti da Nord sulle Alpi con fiocchi a 4/600 m.
9 15
L’Aquila 5 11
Campobasso
Bari
7 11
9
Napoli
Potenza
12 17
6 12
Cagliari
18
Catanzaro
11 15
8
Palermo
17
Reggio Calabria 9 19
11 19
8
Sorge
Serie A1 femminile. Rai Sport 1
Ancona
Molto forti
PALERMO
Serie A1 maschile. Rai Sport 1
20.30 CONEGLIANO BOLOGNA
11
12
Coperto
Calmi
17.30 VERONA S. GIUSTINO
Bologna Genova
Forti
Temporali
VOLLEY
10 12
Rovesci
MARI
Coppa Davis. Doppio. SuperTennis
Testa a testa tra Balotelli e Llorente nel sondaggio di Gazzetta.it su quale sia il colpo migliore del mercato invernale. Al terzo posto Kovacic, il 18enne croato approdato all’Inter, quarto Giuseppe Rossi in viola.
7
Moderati
Pioggia
Skiathlon femminile. Da Sochi, Russia. Eurosport, Rai Sport 1 Skiathlon maschile. Da Sochi, Russia. Eurosport, Rai Sport 1
NHL. ESPN America
Trento
TENNIS 13.30 SVIZZERA - REPUBBLICA CECA
10.45 COPPA DEL MONDO
Oggi
Aosta
Il colpo più efficace del calciomarket? O Balo o Llorente...
Billabong Air & Style. Da Innsbruck, Austria SportItalia 2
16.00 ITALIA - CROAZIA
SCI DI FONDO
11.30 COPPA DEL MONDO
TORONTO MAPLE LEAFS BOSTON BRUINS
NBA. Sky Sport 2
Nuvolo
FIRENZE
13.30 COPPA DEL MONDO
22.00 GEORGETOWN ST. JOHN'S
Serie A MP Calcio, MP Calcio HD, Sky SuperCalcio, Sky Calcio 1
19.30 WORLD TOUR
15.45 COPPA DEL MONDO HS 205. Da Harrachov, Repubblica Ceca Eurosport, Rai Sport 2
IL SONDAGGIO
Coppa Davis. Doppio. SuperTennis
FREESTYLE
NCAA. ESPN America
18.00 TORINO - SAMPDORIA
Serie B. Sky Calcio 4
Gundersen. Da Sochi, Russia Eurosport
20.00 FLORIDA STATE - DUKE
Sei Nazioni. Sky Sport 2
SALTO CON GLI SCI
13.30 COPPA DEL MONDO
NCAA. ESPN America
Coppa d'Africa. Quarti di finale Eurosport
Skicross. Da Blue Mountain, Canada Rai Sport 2
Sei Nazioni Sky Sport 2
17.00 INGHILTERRA - SCOZIA
COPPA DEL MONDO
18.00 PITTSBURGH SYRACUSE
18.00 SUDAFRICA - MALI
Serie B. Sky Calcio 7
15.00 LIVORNO PRO VERCELLI
18.00 COPPA DEL MONDO
HS 100. Da Sochi, Russia Eurosport
BASKET
Premier League Sky SuperCalcio, Sky Calcio 2
SNOWBOARD
14.30 GALLES - IRLANDA
9.45
Da Karlsruhe, Germania Eurosport
16.00 NEWCASTLE CHELSEA
Serie B. Sky Calcio 6
15.00 CITTADELLA CROTONE
RUGBY
21.00 ITALIA GRAN BRETAGNA
COMBINATA NORDICA
17.45 MEETING INDOOR
Coppa d'Africa. Quarti di finale Eurosport 2
BOXE World Series. Sky Sport 2
ATLETICA
16.00 GHANA - CAPO VERDE
15.00 BRESCIA - SPEZIA
Legenda
20.45 NAPOLI - CATANIA
Serie B. Sky Calcio 5
Dramma durante un match di thai boxe in Indonesia: un 17enne, Tubagus Sakti, è collassato al termine dell’ottavo round (nella foto). Sul nostro sito tutte le drammatiche immagini dell’incontro fatale.
Catania 12 18
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Il sole domani MILANO
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Tramonta
Sorge
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SABATO 2 FEBBRAIO 2013