www.gazzetta.it domenica 10 febbraio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno LXIX Numero numero 6 Anno
MISSILE PARIS L’azzurro è d’argento nella discesa mondiale A Schladming, il colosso altoatesino (72 cm la circonferenza di una coscia) cede solo a Svindal: «Per festeggiare 10 litri di birra». Male Innerhofer: 14°. Oggi le donne, con Merighetti e Goggia
LOTTA SCUDETTO LA CAPOLISTA BATTE LA FIORENTINA E ALLUNGA
JUVE
Cipollini, contatti col dottor Fuentes dal 2001 Ma l’avvocato di Re Leone smentisce BOLDRINIGIALANELLARICCI ALLE PAGINE 2829
3 Dominik Paris, 23 anni, in azione
POLI E MOLINARO ALLE PAGINE 23, 3031
DOPING L’INCHIESTA GAZZETTA
3 Mario Cipollini, 45 anni A CAGLIARI CON EL SHAARAWY E NIANG
Milan, tocca ancora a Balo E Berlusconi punge Allegri
UN PIEDE AVANTI
Battuta pesante del presidente sul tecnico: «Col Barça ci vuole il tridente, ma quello lì non capisce un c....» ALLE PAGINE 1213
3 Mario Balotelli, 22 anni PHOTOVIEWS POSTICIPO STASERA (20.45) A SAN SIRO
Strama vara l’Inter anticrisi Col Chievo tridente e Kovacic DALLA VITE, RUSSO, TAIDELLI E TAVAN PAGINE 1415
Serie A / 24ª GIORNATA Debuttano Andreazzoli e Malesani
Matri perde la scarpa e segna il 20 dopo il vantaggio di Vucinic. Bianconeri a +5 sul secondo posto. Jovetic sostituito
l'Analisi
PROVA DI FORZA ALBERTO CERRUTI A PAGINA 23
PARTITE Ieri JUVENTUSFIORENTINA 20 LAZIONAPOLI 11 Oggi (ore 15) PARMAGENOA (ore 12.30) ATALANTACATANIA BOLOGNASIENA CAGLIARIMILAN PALERMOPESCARA SAMPDORIAROMA UDINESETORINO INTERCHIEVO (ore 20.45)
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
LE INSEGUITRICI LA LAZIO MANCA IL K.O. E ALL’OLIMPICO FINISCE 11
IL NAPOLI SOFFRE MA NON MOLLA
9 771120 506000
30 2 1 0>
CIERI, DI CHIARA, D’URSO, FROSIO, MALFITANO, PALOMBO, STOPPINI DA PAG. 8 A PAG. 11
CENITI, GARLANDO, GOZZINI, GRAZIANO, OLIVERO, SCHIANCHI, VERNAZZA PAG. 27
3 Matri mostra la scarpa dopo il gol PLP
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Cipollini distrutto: «Mi toglieranno anche le vittorie a Ballando con le Stelle?».
CLASSIFICA JUVENTUS* 55 NAPOLI* 50 LAZIO* 44 MILAN 40 INTER 40 FIORENTINA* 39 CATANIA 35 ROMA 34 UDINESE 33 PARMA 31
TORINO (1) 28 CHIEVO 28 ATALANTA (2)26 BOLOGNA 25 SAMP (1) 25 CAGLIARI 24 GENOA 21 PESCARA 20 SIENA (6) 17 PALERMO 17
* Una partita in più. Fra parentesi i punti di penalizzazione.
BASKET ALLE 18
VareseSiena Quanta storia nella finale di Coppa Italia ALLE PAGINE 3435
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
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SERIE A
GLI ANTICIPI DELLA 24a GIORNATA Se la scarpa diventa un optional... La felicità di Alessandro Matri, 28 anni, per il gol del 2-0 alla Fiorentina e lo stupore dei compagni quando si rendono conto che il tiro vincente è stato eseguito senza la scarpa
La Juve scalza tutti Vucinic e Matri (senza scarpa): +5
Battuta nettamente la Fiorentina. Grazie al pari del Napoli i bianconeri allungano in vetta DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO TORINO
Più che l’inferno promesso, la Fiorentina ha trovato una mediana da paradiso, quella della Juve, e addio sogni di gloria. Il rientrante Marchisio ha acceso le polveri con la prima incursione pericolosa (10’); Pirlo, padrone assoluto, ha innescato il vantaggio di Vucinic con l’ennesima melodia in verticale (20’); lo stop aereo, il dribbling e l’apertura di Vidal per il raddoppio di Matri sono stati la perla tecnica del match. Conte ha dovuto rinunciare spesso a uno o più dei tre. Quando può presentarli tutti in condizione per lo meno discreta, come ieri, la Juve riavvicina di colpo il concetto d’imbattibilità della stagione scorsa. Anche perché il secondo vero top-player della squadra con Pirlo, cioè Gigi Buffon, sta riguadagnando il tetto del suo
rendimento e lo ha confermato bloccando due volte Jovetic nei primi minuti. Favola Matri Ma più del valore
della sua mediana, non una novità, e della buona prova della difesa arrangiata (Marrone, Peluso), a Conte avranno fatto piacere i gol decisivi dei suoi attaccanti. In eterna attesa di un soccorso autorevole di mercato, ferito dai paragoni con i Cavani e i Balotelli, il reparto è finito spesso sotto accusa e anche ieri, sull’1-0, quando Vucinic si è divorato il match-point davanti a Viviano, stava per scattare il «ci risiamo». E invece ha chiuso il conto Matri, considerato spesso la Cenerentola del reparto. Lui è entrato così tanto nella parte che, prima ha perso la scarpina, poi ha fatto gol: il quinto nelle ultime 7 presenze. La zucca si è trasformata in carrozza ed è una gran bella notizia per Conte perché la Juve ha bisogno come il pane
di un attaccante con le sue caratteristiche: è l’unica vera punta d’area, il miglior riferimento per le fasce. Anche in Europa, contro avversari come gli scozzesi del Celtic, la fisicità di Matri è buona moneta da spendere.
so la Juve andò a vincere a Firenze e piazzò la sgasata (8 vittorie) che la portò al titolo. Ora che il Napoli, fermato dalla Lazio, è tornato una cosa lontana 5 punti, ci riprova. Gli affanni del post-panettone sono alle spalle. Vucinic, uscito ac-
Vera Juve Ecco, la sensazione
generale del match è questa: ora che riparte la Champions, nel momento più caldo del campionato, con il duello di Napoli all’orizzonte, la Juve ha ritrovato se stessa. Nella ripresa, in vantaggio di due gol, invece di gestire, ha spinto, ha tenuto in scatola la Fiorentina, con quella ossessiva ricerca della porta ammirata tante volte nella stagione scorsa. Lichtsteiner vale l’asticella dell’olio nel motore: è lui la miglior spia per il livello di forze e di corsa della squadra. Quando vola lui, la squadra sta bene. E ieri lo svizzero ha corso come un matto. Nel campionato scor-
laVignetta DI VALERIO MARINI
ciaccato, non preoccupa. Conte è pronto per giocarsi tutto. Viola sfiorita Al contrario, il cruscotto della Fiorentina segnala riserva di carburante e avarie varie: quarta sconfitta nelle sei partite dopo Natale, più l’eliminazione dalla coppa Italia. E se alcune di queste erano arrivate contromano rispetto alla buona prestazione, stavolta è mancato tutto: gioco, idea, corsa, perfino rabbia agonistica che, in una sfida di tale tradizione, dovrebbe essere scontata. Benino solo all’inizio quando la Viola ha provato a guardare negli occhi la Signora cercando di ipnotizzarla con il suo palleggio. Ma al Franchi, oltre al palleggio, la banda Montella ci mise un’intensità mostruosa, un pressing ossessivo che tolse il fiato alla capolista. Mezzo campionato dopo c’è un’altra squadra, la sorella spompata, incapace anche sotto di due gol di avvicinare la
porta. Per la prima volta Montella non ha fatto gol in trasferta: non è un caso, un allarme. L’inferno la Fiorentina se lo è costruito con le sue mani perché se, in condizioni di difficoltà atletiche e psicologiche, ti permetti gli strafalcioni difensivi che hanno sfornato Roncaglia (assist a Vucinic) e Rodriguez, è dura uscire a riveder le stelle. Dal lato di Marrone e Peluso, coperto dal non irresistibile De Ceglie, la Juve poteva soffrire, anche perché Cuadrado, uno dei meno peggio, mostrava buona gamba. Montella gli ha spostato in zona Borja Valero per sostenerlo. Su quel lato la Fiorentina ha sbagliato a non insistere. Jovetic ha provato a fare il Virgilio nei primi minuti poi è evaporato nel nulla. Ora tocca a Montella inventarsi qualcosa per guidare la Viola fuori dal momento oscuro e non guastare una stagione di bel gioco e meritati consensi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VINO UFFICIALE
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
Gol con il piede «nudo» ok: decisivo è il tiro immediato Cuadrado rischia il rigore Alla vigilia Juve-Fiorentina era considerata ad alto rischio. Mazzoleni, però, fin dall’inizio ha diretto con molta tranquillità, facendo capire ai giocatori di avere il pieno controllo. Questo ha contribuito a rendere gli animi sereni: poche proteste e molta collaborazione. La sfida ha regalato un paio di episodi dubbi (uno per parte), ma soprattutto il 2-0 di Matri realizzato senza scarpa. Una curiosità anche regolamentare: si può segnare così oppure la rete era da annullare? Gol validissimo, ma osservazione pertinente. Perché in effetti un giocatore deve sempre indossare le scarpe e quando le perde deve subito rimetterle. Il caso di Matri, però, è contemplato nel regolamento:
se il tiro (o un passaggio) avviene nell’immediatezza, allora si può fare anche scalzo. Per farci capire: Matri calcia in porta un secondo dopo aver perso la scarpa, se invece la palla fosse stata distante allora avrebbe dovuto fermarsi per calzare di nuovo la scarpa, pena l’irregolarità della giocata. Capitolo rigori reclamati. Con il pallone alzato da una parata di Buffon, si lamenta la Fiorentina per una spintarella di Peluso su Toni: troppo poco per sanzionarla. Sempre nel primo tempo rischia di più Cuadrado che tocca De Ceglie sulla gamba: Mazzoleni lascia giocare, restano i dubbi. Nella ripresa ammoniti Cuadrado, Marchisio (cartellino in ritardo), Peluso, Viviano e Pizarro.
JUVENTUS
FIORENTINA
2
0
(3-5-2)
(3-5-2)
1 Buffon; 15 Barzagli, 39 Marrone, 13 Peluso; 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 11 De Ceglie (dal 15’ s.t. 4 Caceres); 9 Vucinic (dal 16’ s.t. 12 Giovinco), 32 Matri (dal 30’ s.t. 6 Pogba). PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 20 Padoin, 24 Giaccherini, 27 Quagliarella, 18 Anelka. ALLENATORE Conte (in panchina Alessio). CAMBI DI SISTEMA dal 30’ s.t. 3-5-1-1. ESPULSI nessuno. AMMONITI Marchisio, Peluso per gioco scorretto.
1 Viviano; 4 Roncaglia, 2 Rodriguez, 15 Savic (dal 1’ s.t. 40 Tomovic) ; 11 Cuadrado, 92 Romulo, 7 Pizarro, 20 Borja Valero, 23 Pasqual; 8 Jovetic (dal 29’ s.t. 22 Ljajic), 30 Toni (dal 12’ s.t. 9 El Hamdaoui). PANCHINA 89 Neto, 12 Lupatelli, 5 Compper, 28 Capezzi, 19 Llama, 27 Wolski, 29 Bernardeschi, 18 Larrondo. ALLENATORE Montella. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Cuadrado, Pizarro per gioco scorretto, Viviano per c.n.r.
MARCATORI Vucinic al 20’, Matri al 41’ p.t. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE paganti 11.109, incasso di 659.355 euro; abbonati 27.442, quota di 873.175 euro. In fuorigioco 3-0. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
POSSESSO PALLA
PASSAGGI TOTALI FIORENTINA 52,6%
TIRI IN PORTA
FIORENTINA 464
TIRI FUORI
IIIIIII JUVENTUS 7
JUVENTUS 413
IIII IIIIIII FIORENTINA 4
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-0 10’ Marchisio si libera al limite e calcia a fil di palo. GOL! 20’ Vucinic raccoglie fuori area una maldestra respinta di Roncaglia e tuona in rete. 32’ Vucinic ruba palla a Rodriguez e si presenta davanti a Viviano che respinge col corpo. GOL! 41’ Lavoro di Vidal per Matri: diagonale-gol.
BARICENTRO ALTO 54,8 metri
JUVENTUS 7
IIIII FIORENTINA 5
SECONDO TEMPO 3’ De Ceglie da sinistra, Vidal alto di piatto. 22’ Da Lichtsteiner a Matri: diagonale fuori di poco. 31’ Destro a giro di Giovinco, Viviano in tuffo. 45’ Bella irruzione di Ljajic da sinistra: Buffon chiude in angolo.
ITALIANE IN EUROPA
CHAMPIONS LEAGUE
S MARTEDÌ ore 20.45 CelticJuventus
ALESSANDRO MATRI
Lo scatto scudetto con il piedone del... bomber cenerentola Dopo mesi difficili, ormai ha ritrovato la strada del gol E ora si candida a una maglia anche per la Champions «Al di là del mio momento sì, c’è da vincere e basta»
EUROPA LEAGUE
S GIOVEDÌ ore 19 NapoliV.Plzen ore 21.05 Inter-Cluj Borussia Mö.Lazio
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO TORINO
La rincorsa di Alessandro Matri è inarrestabile. Subito prima di Natale il cambio di marcia: doppietta al Cagliari, cinque reti nelle ultime sette gare giocate. Nel 2013, il bello di Sant’Angelo Lodigiano è l’attaccante bianconero più convincente, e Conte ci ha rinunciato solo per questioni di salute. Come cambia la vita: passano sette mesi senza gol, poi altri tre, quindi tutto d’un tratto la butti dentro pure senza scarpa, come ieri. Un anno fa (25 febbraio 2012) Matri firmava l’1-1 a San Siro contro il Milan, gol di fatto fondamentale nella conquista dello «scudetto miracolo». Il passo sembrava di quelli decisivi. E invece la luce si spegne, inizia un lungo digiuno, il tempo accumula cifre imbarazzanti, Matri perde la Nazionale, quindi l’Europeo, finisce in fondo anche alle gerarchie bianconere. Piovono fischi, sempre più spesso, e nemmeno il gol del 29 settembre (nel 4-0 rifilato all’imbarazzante Roma di Zeman) sblocca la situazione. Arriva infatti un altro black-out, di tre mesi stavolta.
dei del calcio decidono di stare dalla parte di Ale e spingono alle spalle di Viviano la palla colpita senza scarpa, saltata un attimo prima per colpa di una storta. «Come Elkjaer contro la Juventus nell’anno dello scudetto veronese (1984-85, ndr)», ricorda qualche tifoso dai 40 anni in su. E ancora: «Magari porta bene e si rivince lo scudetto...». Quel pomeriggio anche il carrarmato danese perse la scarpa prima di calciare. Se ne andò sulla sinistra, saltò un paio di difensori bianconeri (per la precisione prima Pioli e poi Favero che gli pizzicò i tacchetti facendogli perdere la scarpa) e fulminò Tacconi in diagonale. Qualche juventino accennò una protesta, ma il grande Trapattoni li gelò: «Pensate a giocare...». Champions sul campo In un certo senso, quindi, Matri consegna il suo gol alla storia del nostro campionato, ma soprattut-
BARICENTRO MEDIO 53,0 metri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
clic 1984: ELKJAER SCALZO E LA JUVENTUS DOMATA DAL SUPER VERONA
Come per magia... Tutto cam-
bia il 21 dicembre, a Parma, dove la Juve affronta il Cagliari. Pinilla porta avanti i sardi, i campioni d’Italia faticano, ma dopo un’ora Conte punta su Matri. Risultato: due reti e i bianconeri volano. Seguono i gol contro l’Udinese, sul campo del Chievo e appunto ieri sera. Quando anche gli
to aggiorna in positivo le cifre personali. Dicevamo dei cinque gol nelle ultime sette gare giocate, sei in 13 partite di campionato (titolare solo sei volte), un centro ogni 99’. Complessivamente, in bianconero, 25 reti in 60 gare di serie A. Ora sì che si ragiona. Va però cambiata la tendenza in Champions League: zero reti, cinque presenze, tre volte titolare. «Sì, voglio un gol europeo», ha detto nei giorni scorsi. E in questo inizio di anno si è intanto riconquistato sul campo una maglia da titolare. Ci riprova a Glasgow, magari con la speranza di giocare accanto a Vucinic, se non altro per una questione statistica: dei sei gol realizzati in questa stagione, cinque Matri li ha firmati con accanto il montenegrino. «Però, al di là del mio momento positivo, adesso c’è da vincere, e basta», conclude il bomber ritrovato.
Elkjaer realizza il 2-0 alla Juventus senza scarpa ANSA
Non solo Matri. Era il 14 ottobre 1984: il Verona capolista ospita alla quinta giornata la Juve seconda in classifica staccata di 2 punti. I gialloblù vincono 1-0 (gol di Galderisi) quando a 8’ dalla fine Elkjaer parta da metà campo e punta la porta. In area supera anche Favero, che però nell’intervento gli fa perdere la scarpa, L’attaccante non si scompone e supera Tacconi con un bel diagonale. Il Verona a fine stagione vincerà lo scudetto.
identiKit & CARRIERA
DI FRANCESCO CENITI
3
v
4 ilPersonaggio
la Moviola
JUVENTUS 47,4%
LA GAZZETTA SPORTIVA
LA GAZZETTA SPORTIVA
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DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
SERIE A GLI ANTICIPI DELLA 24a GIORNATA le Pagelle
JUVENTUS
7
LICHTSTEINER È UNA FRECCIA BARZAGLI OK Sono tornati, più in condizione che mai e senza Bonucci e Chiellini in difesa. Soltanto la Juve può essere l’anti-Juve.
6
DI SEBASTIANO VERNAZZA
7,5 h il migliore Pirlo Distributore automatico di palloni, capace di centrare una tazzina da 60 metri. Lanci e intuizioni d’alto livello. Si riprende la scena dopo l’oscuramento di Amsterdam.
TIRI 1 PASSAGGI OK 74/75 RECUPERI 11
FIORENTINA
6,5
7
Di piede su Jovetic la parata più difficile. Si era sullo 0-0 e la partita poteva pigliare un’altra piega. A suo modo decisivo.
Dal centrodestra tiene in piedi tutta la baracca difensiva. Impressionante per forza, tempismo e senso dell’anticipo.
PARATE 4 RINVII 20 USCITE 4
CONTRASTI OK 1/1 LANCI 4 PASSAGGI OK 30/37
Buffon
Barzagli
5
RONCAGLIA E RODRIGUEZ INGUARDABILI Aiuto, si è persa la Fiorentina. Dov’è finita la squadra che in autunno incantava? Fase difensiva da bollino rosso.
6 h il migliore Cuadrado La Fiorentina non trova la quadratura, però le sue sortite sono l’unico propellente, anche se il colombiano non fa girare a mille la Vespa che è in lui.
CROSS 4 PASSAGGI OK 29/29 RECUPERI 2
6
4,5
Il tiro di Vucinic è «girellante», ma centrale, e Viviano è posizionato male. Il 6 si spiega con gli interventi su Vucinic e Giovinco.
Chi sbaglia? Roncaglia. Sull’1-0 di testa imbocca Vucinic. Sul 2-0 si scorda di Matri: anzi, va inspiegabilmente dall’altra parte.
PARATE 5 RINVII 16 USCITE 5
CONTRASTI OK 5/7 LANCI 5 PASSAGGI OK 37/44
5
Viviano
Marrone
Peluso
6
7
Lichtsteiner
Vidal
7
6
Marchisio
De Ceglie
6
4,5
Rodriguez
Savic
5
5,5
Romulo
Pizarro
5
6
Titubante in partenza, via via piglia colore e diventa di un marrone acceso. Agevolato dal pacifismo degli attaccanti della Viola.
Qualche «pelusata» verso la fine, sotto forma di passaggi sbagliati, ma nel complesso regge l’impatto, non si trasforma in anello debole.
Discesista svizzero che non va mai fuori pista. Corsa continua sulla destra. Pasqual è ancora lì che se lo vede sfrecciare davanti.
Solito Vidal «attaccatutto», nel senso che attacca gli avversari e riattacca tanti palloni difficili. Fondamentale sul 2-0.
Avvio bruciante e ingannatore, il Principino non mantiene le promesse dei primi minuti. Nove passaggi sbagliati, dice il match-studio.
«Scavallante» a sinistra, ma non sempre le sue galoppate sono fruttuose, a volte si incarta sugli ostacoli. Bella una palla per Vidal.
Nell’azione dell’1-0 interviene in differita, poco dopo devolve un pallone allo stesso Vucinic che solo soletto se ne va verso la porta.
Vidal lo «birilla» nell’azione che porta al 2-0 e lui all’intervallo paga per tutti: sostituito. Sprofondo viola, si Savic chi può.
Uomo di fatica, che non si sottrae alla battaglia. Il fatto è che si limita alla manovalanza. Di lui non si ricorda una bella giocata.
Schiacciato in fondo al centro, soggiogato dalla dittatura di Pirlo. Passaggi ordinari, mai una genialata e 13 palloni perduti.
La squadra sembra appoggiarsi più a lui che a Pizarro e questo di per sé suona strano. Meno imbambolato e più attivo di tanti compagni.
CONTRASTI OK 2/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 45/45
CONTRASTI OK 4/5 LANCI 5 PASSAGGI OK 39/41
CROSS 4 PASSAGGI OK 16/21 RECUPERI 7
TIRI 2 PASSAGGI OK 37/45 RECUPERI 9
TIRI 2 PASSAGGI OK 17/26 RECUPERI 5
CROSS 3 PASSAGGI OK 5/6 RECUPERI 1
CONTRASTI OK 4/6 LANCI 4 PASSAGGI OK 27/30
CONTRASTI OK 2/4 LANCI 0 PASSAGGI OK 16/19
TIRI 3 PASSAGGI OK 40/43 RECUPERI 7
TIRI 0 PASSAGGI OK 40/45 RECUPERI 4
TIRI 0 PASSAGGI OK 40/44 RECUPERI 5
Vucinic
Matri
7
6
6
Giovinco
Pogba
Uno ne fa e uno e… mezzo ne sbaglia nei due faccia a faccia con Viviano. Gli riesce la rete più difficile, i gol facili lo annoiano. Mirko di marca.
Qual è il colmo per un attaccante? Fare gol senza scarpa contro la squadra dei Della Valle. Quinta rete in 7 partite. Mitra Matri.
Entra sul più bello, quando la partita è risolta. Sta concentrato e poco concede a quel che resta della Viola.
Strano che non segni, i gol a risultato acquisito sono la sua specialità. Un bel tiro a giro e una ripartenza spesa male a campo aperto.
Venti minuti scarsi con la solita personalità. Cinque palloni recuperati, che non sono pochi visto il ridotto minutaggio.
TIRI 4 DRIBBLING OK 0/3 SPONDE 1
TIRI 2 DRIBBLING OK 1/3 SPONDE 2
CROSS 0 PASSAGGI OK 10/10 RECUPERI 1
TIRI 1 DRIBBLING 0/3 SPONDE 0
TIRI 0 PASSAGGI OK 11/11 RECUPERI 5
6,5
Caceres
6
Borja Valero
Roncaglia
Pasqual Gli tocca in sorte Lichtsteiner, che ha dei motorini al posto dei tacchetti e lo costringe alla difensiva. Pasqual da Quaresima. CROSS 4 PASSAGGI OK 37/44 RECUPERI 7
7
5
l’allenatore Alessio
l’allenatore Montella
Conte in tribuna e Alessio fa il bis: sei punti in due partite. Certo, la regia è del capo, però la cabala nel calcio ha il suo peso. Dentro i «secondi».
5,5
6
Con Savic si soffriva e con Tomic la situazione non migliora granché: la Juve a destra continua a fare i comodi suoi.
Un bel movimento, seguito da un tiro centrale. È l’unica cosa bella di El Hamdaoui in oltre mezz’ora di gioco. Ci aspettavamo di più.
Prova a sfondare sulla sinistra, però Buffon in uscita bassa gli nega il gol che avrebbe ridato un filo di speranza alla Fiorentina.
CONTRASTI OK 2/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 40/40
TIRI 1 DRIBBLING OK 0 SPONDE 3
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/3 SPONDE 0
5
5
5,5
Un tiro, per quanto pericoloso, non può bastare. Più Juvetic che Jovetic: poco o nulla combina e gli avversari ringraziano.
I rifornimenti scarseggiano e al grande ex non capita un’occasione che sia una. Lui però fa poco per meritarsela. «Little» Toni.
TIRI 1 DRIBBLING OK 1/5 SPONDE 6
TIRI 0 DRIBBLING OK 0 SPONDE 1
Jovetic
Toni
Tomovic
El Hamdaoui
Ljajic
ARBITRI MAZZOLENI 7 Il pelo nell’uovo: un episodio al limite tra Cuadrado e De Ceglie in area viola. Nel complesso una credibile direzione di gara. Dobosz 6,5-Tonolini 6,5; Doveri 6-Calvarese 6
L’errore più grave è la libertà di pensiero concessa a Pirlo. I difensori hanno bisogno di ripetizioni, dietro si sono visti dei movimenti insani.
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SERIE A GLI ANTICIPI DELLA 24a GIORNATA siparietto con Borja Valero Il viola Viviano e la maglia bianconera che stona La maglia della Juve su un viola? Non si può. Così la pensa la curva fiorentina e allo stesso modo sembra pensarla Emiliano Viviano, il «portiere ultrà». A fine partita, con la squadra in marcia verso il settore dello Juventus Stadium che ospitava i tifosi della
Fiorentina, Viviano ha tolto dalle spalle di Borja Valero una maglia bianconera scambiata a fine partita con Pirlo. La maglia, lasciata cadere sul prato dello Stadium, è stata raccolta poi dallo spagnolo prima di tornare negli spogliatoi (a destra, nelle foto Giglio).
Vucinic, delizia e paura Il ginocchio si allunga L’attaccante segna, sbaglia il raddoppio e si fa male ma oggi dovrebbe partire per Glasgow con la sua Juve DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO TORINO
La normalità non esiste. Mirko Vucinic è sempre una storia a sé, un viaggio intrigante e tortuoso, la bocca aperta per ammirare la bellezza di una giocata o le mani nei capelli dopo un errore inspiegabile. La normalità non esiste e se esistesse non sarebbe nemmeno bello perché non sarebbe Vucinic. Con quell’aria di chi del gol se ne frega, con quell’irresistibile voglia di discutere con l’arbitro, con quel talento da fenomeno, con quel sorriso beffardo. Ieri allo Juventus Stadium c’è stato tutto Mirko in tre atti: la prodezza dell’1-0, l’errore del possibile 2-0, la paura per l’infortunio che non sembra grave.
Il gol Vucinic ha sbloccato la gara con la Fiorentina all’improvviso: uno stop-e-tiro che ha folgorato Viviano. Quello di ieri è il gol numero 18 in maglia bianconera: 9 nella scorsa stagione (8 in campionato) e 9 in questa (6 in campionato). Per l’ottava volta ha aperto una partita, a dimostrazione che non gli piace la banalità di una rete a gara già decisa. Alla Juve l’hanno preso per fare la differenza e un anno fa Conte lo difese strenuamente dicendo che era «folle discutere un giocatore come Vucinic». L’errore Il tecnico della Juve
non l’ammetterà mai, ma perfino lui avrà simpaticamente mandato Mirko a quel paese dopo lo sciagurato errore pochi minuti dopo l’1-0. Vucinic,
insistente nel pressing, ha soffiato il pallone a Rodriguez ed è andato via solo soletto verso la porta viola: posizione leggermente defilata sulla destra, va bene, ma il coefficiente di difficoltà era terribilmente basso. Lì si fa gol, senza se e senza ma. Vucinic ha alzato la testa, ha valutato la posizione di Matri, ha deciso di proseguire verso Viviano e gli ha calciato addosso. Chissà le urla nel box di Conte. La paura Mirko è così, prendere o lasciare. E nella Juve non ci sono dubbi: prendere. Nessuno nell’attacco bianconero ha la stessa classe, la stessa capacità di incidere sulle partite, la stessa fantasia. Ecco perché per qualche minuto allo Juventus Stadium si è percepita la
paura dei tifosi bianconeri: la Fiorentina non c’entrava, la partita era chiusa. Il problema era Vucinic. Uno scatto in avanti, uno scomposto intervento in scivolata, le mani prima sul ginocchio destro e poi a ruotare nell’inconfondibile gesto per chiedere la sostituzione. Nella Juve c’è un cauto ottimismo per il recupero in vista della trasferta di Champions: oggi pomeriggio è in partenza il volo per Glasgow e Vucinic dovrebbe essere a bordo. In mattinata sarà visitato per valutare gli effetti del movimento in estensione del ginocchio e poi verrà presa una decisione. Senza Vucinic non sarebbe la stessa Juve. Imprevedibile, un po’ folle, sicuramente forte. Come lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL FUTURO DI ALEX L’EX FUORICLASSE BIANCONERO VUOLE NUOVE GARANZIE TECNICHE DAGLI AUSTRALIANI
Del Piero-Sydney: si tratta Ma si fa sotto il Flamengo G.B. OLIVERO
Dopo un tranquillo week-end trascorso in famiglia a Conegliano, Stefano Del Piero volerà mercoledì a Sydney per discutere il rinnovo di Alessandro con gli Sky Blues. Il 28 febbraio scade l’opzione, in realtà non c’è molto di cui parlare perché le cifre erano già state fissate. Ma prima di prolungare la sua avventura in Australia, Del Piero vuole precise garanzie tec-
niche. In questa stagione è rimasto scottato dal basso livello del Sydney che, contrariamente a quanto promesso dai dirigenti, si è dimostrato scarsamente competitivo. Le buone prestazioni di Del Piero (già 10 gol e 6 assist) hanno contribuito a tenere vivo per gli Sky Blues il sogno dei playoff, ma è chiaro che the Italian Maestro si aspettava molto di più. Non è obbligatorio vincere, ma provare a farlo: Alessandro ragiona così da una vita. Se il Sydney darà queste garan-
zie (e stavolta non basteranno una stretta di mano, una pacca sulle spalle e un «Tranquillo Ale, ci pensiamo noi») e deciderà di rispettare gli accordi già stipulati, Del Piero resterà in Australia dove lui e la famiglia si trovano benissimo. Altrimenti si guarderà intorno. Il Flamengo E le squadre interes-
sate non mancano. I Los Angeles Galaxy metterebbero volentieri Del Piero al posto di Beckham. Dalla Thailandia è per-
COPPA D’AFRICA
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venuta una proposta economicamente accattivante. E poi c’è il Flamengo che si era fatto vivo in estate e poi a gennaio per convincere Del Piero a trasferirsi in Brasile. La prospettiva di giocare nel nuovo Maracanà e nel Paese del calcio è elettrizzante e tra il Flamengo (forte di una ricchissima sponsorizzazione dell’Adidas) e Ale è nata una simpatia spontanea. Per adesso, però, nulla di più: non c’è nessuna trattativa aperta, nessuna offerta scritta è stata recapitata a Stefano Del Piero. Che nei prossimi giorni volerà dall’altra parte del mondo per decidere il futuro di Ale: Sydney è in vantaggio, ma è giusto non dare nulla per scontato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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HANNO DETTO
S Montella (Allenatore Fiorentina) «La Juventus è stata superiore, ma per 20 minuti ci abbiamo provato. Una sconfitta che ci deve servire per crescere»
S Pradè (D.s. Fiorentina) «Il futuro di Jovetic? Spetta alla proprietà darci un’eventuale apertura per parlare con altre società e ora non c’è questo ordine»
QUI FIORENTINA
I tormenti di Jo-Jo A secco, sostituito e quel tiro sullo 0-0... DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA GOZZINI TORINO
Successe a settembre, dodici anni fa, il 29 del mese: Montella, punta romanista, inchiodò la Juventus sul 2-0. L’eccezione, perché la regola è questa: di fronte al bianconero, l’Aeroplanino va dieci volte k.o. da giocatore e 2, ora 3, da allenatore (con altri 6 pari in campo e 2 diretti dalla panchina). «La Juventus ha dimostrato di esserci superiore. Ci abbiamo provato, per venti minuti abbiamo creato quanto loro. Il nostro processo di crescita passa anche da qui». E da un paio di ingranaggi da sistemare. Prima di esporsi allo Stadium, la difesa viola era la quarta meno battuta della A. Solo un posticino sotto al podio dei meno perforati. Ieri raffiche juventine entravano da tutte le finestre: «Male i nostri difensori? Primo, bravi i loro attaccanti. Poi è vero che ci siamo presi qualche rischio esagerato e che le loro occasioni sono arrivate da nostri regali. Si, potevamo far meglio, ho sostituito Savic perché non stava bene», spiega ancora Montella, raffreddatissimo. Poi Pasqual, il capitano: «Gli attaccanti vengono a pressarci alti perché sanno che i nostri difensori hanno piedi buoni e giocano il pallone. Ma stavolta abbiamo fatto fatica». Jo-Jo Per discutere l’altro intoppo si deve saltare
il centrocampo (anche se ieri troppa libertà è stata concessa a Pirlo: «Errore dei nostri o preciso ordine? La verità sta nel mezzo, ma Pirlo corre tantissimo e noi avevamo Pizarro non al top»), per arrivare alla zona dove agisce Jo-Jo, sempre meno rotolante e sempre più in ombra. Un’azione di scambio con Toni, un tiro parato da Buffon, altri due sparati alla curva juventina (che lo fischia al momento del cambio), la maglia viola lanciata a fine gara verso i suoi. Montella: «Jovetic sostituito? Era successo anche con il Parma». Stop. Pasqual: «Non è lo Jovetic che conosciamo, ma corre, rincorre e si impegna per dimostrare che il vero Jo-Jo non è questo». Pradè sul futuro dell’attaccante: «Spetta alla proprietà darci un’eventuale apertura per parlare con altre società e ora non c’è certo questo ordine. Solo per lui ci sono queste voci di possibile partenza, con gli altri c’è l’impegno a star qui almeno due anni». Altro fronte quello aperto da Pizarro: «Ci sono mancati agonismo e voglia di combattere, non risuccederà». Promessa anche al sindaco Renzi, agitatissimo spettatore con cravatta viola, seduto in tribuna al fianco dello juventino Bersani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
SERIE A FOCUS TECNICO LE STATISTICHE DEL BIG MATCH
Pirlo come un computer Sbaglia 1 passaggio su 75 Il regista non viene marcato e domina: 118 tocchi e 8 lanci Pizarro, pressato dagli juventini, fatica: ben 13 palloni persi ANDREA SCHIANCHI
«Suonare la rumba», nel gergo calcistico, significa far girare la testa all’avversario, disorientarlo, non dargli mai punti di riferimento, il tutto a una velocità pazzesca. Ecco, non è esagerato sostenere che la Juve «suona la rumba» alla Fiorentina, perché il ritmo è sempre accelerato, raramente ci sono pause nel gioco, e i ballerini bianconeri si muovono secondo i tempi giusti dando vivacità alla manovra. E in questo quadro di assoluto dominio della Juve è Andrea Pirlo a salire sul palcoscenico e a dirigere le danze. Come spesso gli accade, d’altronde. Il fatto è che, in questa circostanza, appare evidente la sproporzione tra quanto «fa» Pirlo e quanto «non fa» il suo omologo Pizarro: la differenza tra Juve e Fiorentina è qui. Montella, in modo forse un po’ troppo spregiudicato, sceglie di non marcare il numero 21 della Juve, e così si consegna nelle mani del genietto avversario. Conte, invece, si preoccupa di pressare Pizarro in tutte le zone del campo e per questo chiede un sacrificio ai suoi attaccanti. Ne consegue che l’azione della Fiorentina non riparte quasi mai con la giusta velocità, il ritmo non c’è, mentre la Juve si distende con placida sicurezza dalla difesa all’attacco. Pallone in verticale C’è
un dato che impressiona: Pirlo tocca
diamo i numeri... POSSESSO PALLA
FIORENTINA
52,6% PASSAGGI UTILI
JUVENTUS
85,2%
la Sfida ANDREA PIRLO 33 ANNI JUVENTUS
DAVID PIZARRO 33 ANNI FIORENTINA
Non è certo il palleggio che manca alla Fiorentina, ma la velocità di esecuzione. E pure la profondità non sempre c’è. Abbastanza precisi i giocatori della Juve nei passaggi. Va considerato che il gioco si sviluppa ad alta velocità.
CONTRASTI VINTI
JUVENTUS
66
PALLONI TOCCATI
118
79
Molto più decisa, in mezzo al campo, la Juventus: vince ben 66 contrasti, mentre la Fiorentina si ferma a quota 53. Segno che gli uomini di Conte azzannano.
LANCI EFFETTUATI
8
4
PASSAGGI SBAGLIATI
1/75
5/45
PALLONI PERSI PALLONI RECUPERATI
11 TIRI IN PORTA
1
PIZARRO
4 0
Così Buffon ipnotizza Jovetic. Per il montenegrino nulla da fare contro la Juve. Il suo connazionale Vucinic, invece, ha aperto la sfida
118 volte il pallone ed effettua 75 passaggi. Sapete quanti ne sbaglia? 1. Pazzesco! Una precisione simile nemmeno un computer riesce a fornirla. E sulle capacità balistiche del regista la Juve costruisce la vittoria: lancio in verticale di Andrea, respinta della difesa viola, pronti gli attaccanti juventini a prendere la ribattuta e andare alla conclusione. Accade così in occasione del gol di Vucinic. Pirlo pennella (sono 8 i lanci effettuati), gli scudieri Marchisio e Vidal si fiondano a raccogliere le sue invenzioni e le punte si muovono nell’area avversaria per creare pericoli. Poca grinta Che tutta la Juve
ruoti attorno a Pirlo non è certo una novità, ma che il regista risulti tanto preciso nella distribuzione del gioco è obiettivamente sorprendente. Pizar-
ro, per citare il suo omologo della Fiorentina, di passaggi ne effettua 45 e ne sbaglia 5. E, continuando il paragone, al cileno riescono solo 4 lanci, la metà di quelli di Pirlo. La questione è che Juve e Fiorentina non giocano con lo stesso atteggiamento. Spieghiamo meglio: la macchina bianconera va a meraviglia perché alla base c’è lo spirito di sacrificio (si veda appunto la marcatura ad hoc su Pizarro), mentre il motore viola non gira perché poco ci si occupa (e ci si preoccupa) degli avversari. Altro dato interessante: Pirlo perde 11 palloni e ne recupera altrettanti; a Pizarro, al contrario, ne soffiano 13 e lui ne riconquista soltanto 4. Più della voglia di stupire, a volte, servono la determinazione, la fame e la grinta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
13 Troppi i palloni persi da Pizarro che ha in mano le chiavi della Fiorentina. In fase d’impostazione il regista viola non è sempre preciso e le idee non sono lucide.
PASSAGGI SBAGLIATI
MARCHISIO
9 Su un totale di 26 passaggi Marchisio ne sbaglia addirittura 9. Davvero parecchio per uno come lui, sempre molto preciso.
FALLI SUBITI
CUADRADO
5
Contro di lui gli juventini non hanno usato le maniere dolci. Cuadrado è stato il giocatore che ha subito più falli: 5.
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
SERIE A GLI ANTICIPI DELLA 24a GIORNATA
Vidal, Pirlo & co. il potere al centro E rispunta Nedved Juve sempre in superiorità nella zona chiave In sala stampa Pavel al posto degli allenatori DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO TORINO
LA VOLATA A TRE
Ci sono partite in cui Arturo Vidal si sdoppia. Partite nelle quali Arturo sembra una persona e Vidal un’altra: Arturo è in difesa e pochi secondi dopo Vidal è in attacco; Arturo recupera un pallone a destra e Vidal lo riceve a sinistra; Arturo tira e Vidal blocca la ripartenza degli avversari. E se si gioca come se si fosse in dodici, vincere è più facile. Contro la Fiorentina, Arturo Vidal si è sdoppiato e la Juventus ha dominato. Non solo per merito suo, ovvio, ma il cileno per l’ennesima volta ha dimostrato quanto possa essere trascinante per i compagni. La crescita Con Vidal ha giocato bene tutto il centrocampo, guidato dall’illuminante Andrea Pirlo che ha festeggiato alla grande la presenza numero 600 con una squadra di club. Vidal, Pirlo e Marchisio non erano titolari insieme dal 21 dicembre (Cagliari-Juve 1-3): adesso sono tornati a spingere la squadra. Quando il motore funziona, la macchina viaggia serena. Federico Peluso, ad esempio, ha mostrato più tranquillità e personalità: «Sono contento per la prestazione — racconta l’ex atalantino —, le critiche fanno parte del gioco, ma io sono rimasto concentrato. Conoscevo il metodo di lavoro di Conte, ma vivere lo spogliatoio e la preparazione della partita di una squadra come la Juve è una cosa diversa. Adesso ci concentriamo sul Celtic, io mi alleno per far bene se il tecnico decidesse di puntare su di me». Barzagli e Nedved In una partita senza storia è raro assistere a una standing ovation per un difensore: ieri è accaduto dopo l’ennesimo intervento perfetto di Andrea Barzagli, la cui continuità è impressionante. «Durante le partite io vivo nel
GDS
Arturo Vidal, 25 anni, anche ieri uno dei migliori della Juve LAPRESSE
mio mondo — scherza Barzagli —, perché non posso permettermi cali di concentrazione. Però ho sentito quell’applauso e mi ha fatto molto piacere. Per noi è importante non aver subito gol, visto che nelle ultime gare ne avevamo presi troppi: nell’unica conclusione dei viola è stato bravissimo Buffon. Si è vista una grande Juve in tutto contro una squadra forte. È stata un’ottima prova, ma la Champions è diversa dal campionato. Ma noi siamo abituati alla pressione e contro il Celtic dobbiamo vincere a tutti i costi». È il pensiero comune di tutta la Juve e naturalmente anche di Pavel Nedved, che ha inseguito quella coppa per una
vita e adesso vorrebbe vincerla da dirigente. Nel turnover delle interviste, che funziona addirittura meglio di quello voluto da Conte in campo, Nedved ha sostituito Alessio dopo la vittoria con la Fiorentina e poi ha applaudito i giocatori: «Sono stati tutti aggressivi. Abbiamo meritato la vittoria contro una squadra che gioca bene: faccio i complimenti a Montella. Non credo sia stato più facile del previsto. Parlo io per concedere un turno di riposo ai nostri allenatori, ma dopo una partita come questa non possono certo essere stressati». Nessuno stress, solo il piacere di una partita ben giocata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI AVVERSARI IN CHAMPIONS GLI SCOZZESI VINCONO IL BIG MATCH CON L’INVERNESS
Celtic, tre gol e allungo La seconda è a 18 punti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Nel pittoresco mondo del calcio scozzese capita che la prima (il Celtic) vada a giocare in casa della seconda (l’Inverness) con 9 giocatori diversi rispetto alla gara precedente. Capita anche che il Celtic vinca 3-1, con l’aiuto dell’arbitro che nega un rigore agli avversari, ritrovandosi con un vantaggio di 18 punti in campionato. Il modo migliore per presentarsi alla sfida di Champions con la Juve: «È la gara più importante della mia carriera e di quella di molti giocatori – dice l’allenato-
re Neil Lennon». Anche nella sfida con la Juve, c’è l’eterno derby con i Rangers, che ospiteranno nel loro centro la squadra di Conte: «Quello che fanno i Rangers non m’interessa», replica Lennon. Contro la Juve, tornano Izaguirre e Forrest. Il centravanti Samaras è in dubbio: influenza. Mancherà il nigeriano Ambrose, impegnato in Coppa d’Africa.
INVERNESS-CELTIC
Kris Commons: ieri per lui un gol AP
| 1-3
MARCATORI Ross (I) al 9’, Commons (C) al 20’ p.t., Gershon (C) al 3’, Miku (C) al 37’ s.t. INVERNESS (4-4-2) Esson; Roven, Shinnie, Warren, Meekings; Tudur-Jones, Draper, Shinnie, Ross (dal 31’ s.t. Robert); McKay, Doran (dal 43’ s.t. Sutherland). All. Butcher. CELTIC (4-4-2) Forster; Gershon (dal 21’ s.t. Matthews), Rogne, Fraser, Commons (dal 1’s.t. Chalmers); Rogic, McCourt (dal 33’ s.t. Watt), Kayal, McGeouch; Miku, Stokes. All. Lennon. ARBITRO Thomson.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
SERIE A GLI ANTICIPI DELLA 24a GIORNATA
11’ primo tempo Floccari sblocca subito Floccari porta in vantaggio la Lazio: su cross di Konko controlla di petto e di sinistro batte De Sanctis DI STASI
42’ secondo tempo Campagnaro salva il Napoli Il forcing finale del Napoli è premiato dal pari di Campagnaro, un destro su angolo di Hamsik INSIDEFOTO
RUGGIERO PALOMBO ROMA
Mai vista una squadra inseguire il pareggio con cinque attaccanti più Hamsik in campo per poi raggiungerlo a una manciata di minuti dalla fine con il gol in sforbiciata di uno stopper, neanche si trattasse di Van Basten. È il Napoli, bellezza! Leggere per credere: Cavani, Pandev, Insigne, El Kaddouri e Calaiò tutti insieme per un 3-2-5 con Hamsik mediano, obiettivo agguantare la Lazio in vantaggio da subito con la rete di Floccari. L’uomo della provvidenza azzurra, al di là delle trovate di Mazzarri, si chiama Campagnaro, che tiene così accesa la fiammella scudetto, anche se l’implacabile Juve vola via a più cinque. Ma per come s’erano messe le cose all’Olimpico, pensando ai due match ball finiti sull’1-0 sui piedi amari del maratoneta Lulic e alla traversa colpita in pieno recupero ancora dal degno vice-Klose Floccari, ben più pesante dei legni colpiti in precedenza dallo stesso Floccari, da Cavani e da Inler, si può affermare che per il Napoli è un punto guadagnato. Bella e imperfetta Partita senza un attimo di respiro, bella e imperfetta come possono esserlo i match in cui le difese vengono tenute in piedi soprattutto dalle parate, più importanti quelle di Marchetti, più numerose quelle di De Sanctis. Match che i due allenatori si giocano di fino: Petkovic preparandolo as-
46’ secondo tempo L’ultima occasione Ancora Floccari, in pieno recupero. Colpo di testa e traversa piena. E’ l’ultimo sussulto di un match vibrante LAPRESSE
Belli e... distaccati Gol, pali, traverse, parate Ma Lazio e Napoli si frenano La squadra di Petkovic, in vantaggio con Floccari, è raggiunta nel finale da Campagnaro. L’1-1 dell’Olimpico fa felice soltanto la Juventus che scappa Partita senza un attimo di respiro. I portieri sono grandi protagonisti sai bene al punto da sorprendere il Napoli in avvio, Mazzarri gestendolo in corso d’opera, con un crescendo di sostituzioni ai confini con l’incoscienza tattica. Il pari alla fine premia il suo coraggio, ma se nelle praterie sconfinate messe a disposizione della Lazio fosse germogliato il 2-0, staremmo qui a tirare altre conclusioni. Pressing alto È studiato e volu-
to l’avvio sprint della Lazio. Petkovic decide per un pressing altissimo che mette subito
in grande difficoltà il Napoli. Ne esce un primo quarto d’ora in cui la Lazio è padrona del campo e sfonda ripetutamente sul binario destro, dove Konko e soprattutto Candreva fanno la differenza. A puntuale riscontro, il bel gol di Floccari in una di quelle azioni di contropiede che hanno reso celebre, toh, il Napoli di Hamsik e Cavani. La verticale è per l’appunto Candreva-Konko che arriva al cross dalla linea di fondo, Floccari controlla in mezzo all’area con Campagnaro e Cannavaro (il più colpevole) a eccessiva distanza, e scaricare alle spalle di De Sanctis è assai facile. Sono passati appena undici minuti e l’1-0 ha il pregio di «stappare» la partita, che diventa subito bella. Le mosse Si capisce che l’idea
di Mazzarri era quella di spegnere Ledesma, fonte arretrata del gioco laziale. Così si spiega il Pandev piazzato a tempo pieno sui suoi piedi. Come è chiara anche la mossa di Petkovic: far scorazzare Hamsik ma solo quando quello si tiene a distanza, altrimenti c’è sempre Gonzalez pronto a contrarlo. Due soluzioni efficaci per limitare altrettanti possibili protagonisti: se ne avvantaggia la Lazio, che estrae dal cilindro Candreva, uno cui fa molto bene l’aria della Nazionale, che ripete con Konko le combinazioni cercate e trovate con Abate nel match con l’Olanda. Infortuni Mauri si fa male molto presto, Petkovic lo sostituisce con Lulic per un 4-5-1 ancora più accentuato, con la Lazio che occupa il campo in larghez-
za fin sulle linee laterali. Questa situazione, e i problemi che la difesa a tre del Napoli accusa non solo sul proprio fronte sinistro (quello di Candreva) suggeriscono a Mazzarri di passare al 4-4-2, con Campagnaro e Zuniga terzini e con Hamsik arretrato sulla linea di Mesto, Behrami e Inler. L’infortunio di Behrami, sul finire del primo tempo, arriva dopo il palo di Floccari, la traversa di Cavani e tre parate importanti di De Sanctis contro la sola di Marchetti. Mazzarri decide che è già arrivato il momento di giocarsi tutto, e sostituisce Behrami con Insigne per un 4-3-3 che sembra assai spregiudicato, non potendosi ipotizzare il seguito. Ossigeno È quello che manca alla Lazio, che ha speso tanto, forse troppo, nel primo tempo.
Mazzarri lo capisce e per questo osa oltre l’immaginabile: fuori Mesto e dentro El Kaddouri poco dopo l’inizio della ripresa, fuori Zuniga e dentro Calaiò nell’assedio finale. La Lazio, per contro, perde metri e qualità, con Cana che sostituisce Hernanes costretto a usare il caschetto per lo botta rimediata con la Juve. Ci fosse stato lui due volte a tu per tu con De Sanctis, anziché Lulic, sarebbe finita diversamente. Insigne, il più ispirato di tutti, manda in crisi la difesa della Lazio più di Cavani, ma l’1-1 arriva per altre vie, da corner, dopo che Marchetti ha messo sulla traversa la conclusione dalla distanza di Inler. Con tutti quegli attaccanti da marcare, quelli della Lazio si scordano del difensore Campagnaro. Comprensibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
h LAZIO 7 MARCHETTI il migliore ANCORA SUPER Floccari ERRORE LULIC Ottimo primo tempo, comprensibile calo nella ripresa, ma vittoria sfuggita solo d’un soffio.
6,5 6,5 l’allenatore Petkovic Una Lazio di nuovo convincente e spettacolare nel primo tempo. Ma disegnata bene pure nella ripresa. Se Lulic facesse il suo dovere il piano riuscirebbe alla perfezione.
7
6,5
6,5
6
6,5
6,5
Marchetti
Konko
Biava
Dias
Radu
Candreva
Un gran gol, un palo che grida vendetta e una traversa nel recupero che poteva essere il remake della vittoria sulla Juve. Altro che vice-Klose.
Due parate straordinarie su Inler, un’uscita ai limiti della temerarietà su Hamsik, salvato dalla traversa su Cavani. Sembrava insuperabile, poi è arrivato Campagnaro su cui nulla ha potuto.
Un ottimo primo tempo, con l’assist per l’1-0 di Floccari e altre iniziative che mandano in crisi la difesa napoletana. Cala un po’ nella ripresa, quando si limita soprattutto a contenere.
Concentrato, attento, tiene d’occhio Cavani e raddoppia su Pandev. Va anche in gol, ma in posizione di fuorigioco. Nel finale cerca di tenere in piedi una difesa che va spesso in apprensione.
Molto bene nella prima frazione di gioco, commette qualche piccolo errore nella seconda parte di gara. Ogni tanto è costretto a ricorrere alle maniere forti e becca pure un’ammonizione.
Fa tutto bene nella sua metà campo, ma non si limita a quello. Nella ripresa è uno dei pochi che ribalta l’azione. Innesca Lulic nell’occasione più grande prodotta dalla Lazio per il 2-0.
Primo tempo sontuoso, in cui torna ad esprimersi sui livelli di inizio campionato. Sfiora pure il gol in due circostanze, e sulla seconda è bravo De Sanctis. Cala un po’ nella ripresa.
TIRI 4 DRIBBLING 0 SPONDE 2
PARATE 6 RINVII 10 USCITE 3
CONTRASTI VINTI 1/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 22/23
CONTRASTI VINTI 3/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 15/18
CONTRASTI VINTI 7/11 LANCI 1 PASSAGGI OK 18/21
CONTRASTI VINTI 4/5 LANCI 3 PASSAGGI OK 21/29
TIRI 5 PASSAGGI OK 17/24 RECUPERI 9
6
6,5
6
6
5,5
6
Hernanes
Ledesma
Gonzalez
Mauri
Lulic
Cana
s.v.
In campo 10 giorni dopo il trauma cranico dimostra di non esserne minimamente condizionato. Illumina a tratti, ma c’è nei momenti topici della gara, specie nella prima mezzora.
Regista e anima della squadra. Pandev prova a limitarlo, ma lui riesce lo stesso a governare la manovra. Unico neo della serata l’ammonizione che gli costerà la squalifica.
Si fa un mazzo così per inseguire e neutralizzare Hamsik. E prova pure a dare il suo contributo in fase di costruzione. Non doveva neppure giocare, alla fine crolla.
Un infortunio banale (si fa male da solo) lo costringe ad alzare bandiera bianca dopo 20 minuti. Ma nel periodo in cui è in campo la Lazio fa le cose migliori. E lui dà un contributo importante.
Corre, scatta, si fa sempre trovare dai compagni. Ma è colpa sua se la Lazio non riesce a chiudere la partita. Ha due ottime opportunità, specie la seconda. Le spreca male.
Solita grinta per cercare di far respirare una squadra che si è rintanata troppo nella sua metà campo. Ma non basta alla Lazio per conservare l’1-0.
Pochi minuti nel finale, buoni solo per fare il debutto in maglia biancoceleste.
TIRI 3 PASSAGGI OK 14/18 RECUPERI 7
TIRI 1 PASSAGGI OK 24/32 RECUPERI 9
TIRI 1 PASSAGGI OK 23/31 RECUPERI 5
TIRI 0 PASSAGGI OK 3/3 RECUPERI 1
TIRI 1 PASSAGGI OK 10/16 RECUPERI 7
TIRI 0 PASSAGGI OK 3/5 RECUPERI 1
TIRI 0 DRIBBLING 0 SPONDE 0
Saha
GLI ARBITRI: ORSATO 7 Partita veloce e ricca di ribaltamenti improvvisi. Non facile da controllare, quindi. Ci riesce con personalità e senza sbagliare nulla. Di Liberatore 6,5–Manganelli 6,5; De Marco 6,5–Gervasoni 6,5
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LAZIO
NAPOLI
1
1
(4-5-1)
(3-4-1-2)
22 Marchetti; 29 Konko, 20 Biava, 3 Dias, 26 Radu; 87 Candreva, 15 Gonzalez (dal 45’ s.t. 28 Saha), 24 Ledesma, 8 Hernanes (dal 27’ s.t. 27 Cana), 6 Mauri (dal 18’ p.t. 19 Lulic); 99 Floccari. PANCHINA 1 Bizzarri, 95 Strakosha, 2 Ciani, 17 Pereirinha, 25 Rozzi, 18 Kozak. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA dal 27’ s.t. 5-3-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ledesma, Hernanes, Radu, Dias e Cana per gioco scorretto.
1 De Sanctis; 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 55 Gamberini; 16 Mesto (dal 10’ s.t. 13 El Kaddouri), 85 Behrami (dal 47’ p.t. 24 L. Insigne), 88 Inler, 18 Zuniga (dal 35’ s.t. 9 Calaiò); 17 Hamsik; 19 Pandev, 7 Cavani. PANCHINA 22 Rosati, 15 Colombo, 2 Grava, 5 Britos, 6 Rolando, 4 Donadel, 11 Maggio, 25 Radosevic, 27 Armero. ALLENATORE Mazzarri. CAMBI DI SISTEMA dal 19’ p.t. 4-4-2, dal 47’ p.t. 4-3-3, dal 10’ s.t. 4-2-4, dal 35’ s.t. 3-2-5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Mesto e Insigne per comportamento non regolamentare, Campagnaro per gioco falloso
MARCATORI Floccari (L) all’11’ p.t.; Campagnaro (N) al 42’ s.t. ARBITRO Orsato di Schio.
9
il tema tattico L’ASSALTO DEL NAPOLI
Un Mazzarri mai visto: 5 attaccanti più Hamsik Da Cavani a El Kaddouri tutti in campo. Il tecnico: «L’ho fatto senza pensarci Bravo Insigne, anche se con gli avversari stanchi per uno come lui è più facile»
NOTE paganti 18.092, abbonati 20.502, quota e incasso non comunicati. In fuorigioco 6-1. Angoli 8-6. Recuperi: p.t. 5’; s.t. 4’.
POSSESSO PALLA LAZIO 40,4%
NAPOLI 59,6%
TIRI IN PORTA
IIIIIII
LAZIO 72,6%
MIMMO MALFITANO ROMA
la Sfida
PASSAGGI UTILI NAPOLI 80,6%
TIRI FUORI
IIIIIIII IIIIIIIII
I
LAZIO 7 (1 palo, 1 trav) NAPOLI 8 (2 traverse)
LAZIO 9
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-0 GOL! 11’ Candreva per Konko, cross per Floccari che stoppa di petto e al volo batte De Sanctis. 27’ Destro di Zuniga, Marchetti respinge, Pandev la rimette in mezzo, Lulic anticipa Cavani a porta vuota. 33’ Palo della Lazio con un destro da fuori di Floccari. 38’ Traversa del Napoli: Hamsik per Zuniga, cross per la testa di Cavani, pallone che batte sulla traversa e rimbalza fuori. 49’ Punizione di Hernanes, De Sanctis in angolo.
SECONDO TEMPO 30’ Lulic scavalca De Sanctis, ma poco prima della linea salva Campagnaro. 37’ Cross di Campagnaro, testa di Pandev, Marchetti blocca. 40’ Lulic ruba palla a Cannavaro ma solo davanti a De Sanctis tenta un pallonetto che il portiere blocca. 42’ Inler da fuori, Marchetti devia sulla traversa. GOL! 42’ Angolo di El Kaddouri, Campagnaro al volo batte Marchetti. 46’ Cross di Konko, traversa di Floccari di testa.
SERGIO FLOCCARI 31 ANNI LAZIO
EDINSON CAVANI 25 ANNI NAPOLI
NAPOLI 1
PALLONI TOCCATI
67
32
PASSAGGI POSITIVI
17
9
GOL REALIZZATI
1
0
PALI E TRAVERSE
2
1
PALLE PERSE BARICENTRO ALTO 54,7 metri
6
BARICENTRO MEDIO 51,5 metri
2
CROSS
2
la Moviola
1
DI ALEX FROSIO
Gonzalez-Mesto: non è rigore Giusto annullare il gol di Biava Partita intensissima, che Orsato governa con autorità, distribuendo gialli in quantità ma tutti ineccepibili. E utili a tenere sotto controllo la sfida. Al 25’ del primo tempo, l’unico vero episodio dubbio, in area laziale: Mesto anticipa Gonzalez e poi va giù, tra l’altro senza protestare. Orsato non esita e ammonisce il laterale del Napoli per simulazione: in effetti sembra che Mesto lasci lì il piede cercando l’aggancio di Gonzalez. Al 5’ della ripresa, annullato
giustamente un gol alla Lazio: Dias tocca in mezzo all’area, Biava devia in rete di testa solo davanti a De Sanctis, ma in netta posizione di fuorigioco. Meno facile, dall’altra parte, vedere la leggerissima posizione di fuorigioco di Cavani (imbeccato da Insigne e comunque chiuso da Marchetti); bravissimo l’assistente Di Liberatore. Unica sbavatura nel finale, quando non viene vista una deviazione di Gamberini su tiro di Candreva: corner non concesso.
Gli è andata bene. E, forse, se l’è pure meritato il pareggio. Perché chiudere la partita con cinque attaccanti più Hamsik in mediana è stata una scelta coraggiosa, presa nel momento della disperazione, quando il suo Napoli ha evidenziato qualche limite proprio nella fase conclusiva. Così, col punto conquistato all’Olimpico, Walter Mazzarri ha evitato il collasso psicologico e ha tenuto ancora in piedi le ambizioni di primato nonostante la Juventus abbia portato a cinque i punti di vantaggio dopo aver battuto la Fiorentina. Pareggiare contro la Lazio, in ogni modo, non è stato scandaloso, la squadra s’è impegnata, mentre il collettivo di Petkovic è stato aggressivo sin dalle prime battute, sfiorando almeno in 3-4 occasioni il gol del raddoppio. E sono state queste opportunità sprecate dall’avversario a spingere Mazzarri ad osare, a togliere centrocampisti ed esterni per fare spazio a tutti gli attaccanti a sua disposizione. «Con quattro punte abbiamo già giocato altre volte. Forse, così offensivi non lo siamo mai stati. Se ci ho pensato su? No, avevamo la necessità di recuperare il risultato ed ho voluto rischiare. Insigne? È entrato ed ha fatto bene, così come è successo l’anno scorso con Pandev. Certo entrare quando l’avversario è stanco, è più semplice per chi ha buone qualità», ha spiegato il tecnico napoletano. Formula inedita Per la prima vol-
ta, in questa stagione, l’allenatore ha schierato in campo, contemporaneamente, Cavani, Pandev, Hamsik, Insigne, Calaiò e El Kaddouri. Probabilmente, se non fosse andata bene, la disperazione si sarebbe trasfor-
Lorenzo Insigne, 21, una delle punte gettate nella mischia da Mazzarri ANSA
mata in presunzione, gli elogi del dopo partita sarebbero state critiche feroci. Invece la rete di un difensore ha restituito credibilità alle sue intuizioni. Nonostante una fase offensiva così intensa, c’è voluta una prodezza di Hugo Campagnaro per rimettere a posto il risultato. «Stasera (ieri, ndr) ha trovato un jolly vero», ha detto l’allenatore commentando la rete del difensore argentino. «Gol così da lui non li avevo mai visti». Meno cinque Va bene il pareg-
gio, perché è un risultato positivo, soprattutto quando lo si ottiene in trasferta. Ma la Juventus ha allungato nuovamente. «Non era facile fare un risultato migliore. La Lazio era ben messa in campo, ci ha aggredito nella fase iniziale e noi non siamo partiti col piede giusto», ha os-
servato Mazzarri analizzando la gara. Il risultato della capolista potrebbe aver influito negativamente sulla psicologia della squadra. Ipotesi che l’allenatore non smentisce: «Non lo so cosa sia passato nella testa dei ragazzi, ma se fosse così, sarei molto meravigliato, perché l’atteggiamento non sarebbe stato quello più giusto. Io credo invece che la prestazione sia stata condizionata dal fatto che molti titolari sono rientrati soltanto un giorno prima della partita dagli impegni con le loro nazionali. Zuniga ed Armero, per esempio sono tornati dal Sudamerica con tutti i problemi di stanchezza e fuso orario. Questo, unita alla grande determinazione della Lazio ci ha creato qualche problema nella fase iniziale della gara», ha concluso il tecnico del Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DI STEFANO CIERI
h NAPOLI SVOLTA INSIGNE 7il migliore Campagnaro CANNAVARO SOFFRE TANTO Male all’inizio, poi si produce in una grande reazione. Punto importante su un campo difficile.
6,5 6,5 l’allenatore Mazzarri Bravo, coraggioso, quasi folle nel gettare in campo tutti gli attaccanti a disposizione nel corso della ripresa. Anche se alla fine a salvarlo è un difensore.
6,5
6,5
5,5
6
5,5
6
De Sanctis
Cannavaro
Gamberini
Mesto
Behrami
Inler
Un gol in acrobazia da centravanti, sempre reattivo nella fase difensiva. Salva sul tiro di Lulic dopo l’errore in uscita di De Sanctis.
Tiene in partita il Napoli quando la Lazio dopo essere passata in vantaggio potrebbe raddoppiare. Ottime le parate su Candreva ed Hernanes. Anche fortunato, quando Floccari centra i legni.
Si perde Floccari sul gol (e anche sulla traversa finale) e regala a Lulic la palla del 2-0 che il bosniaco spreca. Insomma, non una gran serata, ma da capitano vero non molla mai e guida l’assedio finale.
Va spesso in confusione all’inizio quando deve chiudere i buchi che si aprono dalle parti di Zuniga. Meglio, decisamente meglio, quando Mazzarri passa alla difesa a quattro.
Soffre il movimento di Mauri nei primi 20 minuti. Non riesce a prendere le misure neppure a Lulic. Molle nella fase difensiva, poco utile anche quando c’è da ribaltare l’azione.
Quando affronta la sua ex squadra ci mette sempre un pizzico di grinta in più. Lo fa solo per 45 minuti perché poco prima dell’intervallo si fa male. Anche lui, come Mauri, da solo.
Ci prova un paio di volte dalla distanza, sulla seconda Marchetti e la traversa gli negano il gol. Un po’ molle nella prima frazione, sale in cattedra nella seconda parte della gara.
CONTRASTI VINTI 6 LANCI 1 PASSAGGI OK 39/49
PARATE 4 RINVII 23 USCITE 2
CONTRASTI VINTI 7/11 LANCI 8 PASSAGGI OK 23/26
CONTRASTI VINTI 4/7 LANCI 3 PASSAGGI OK 37/37
TIRI 0 PASSAGGI OK 6/8 RECUPERI 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 11/13 RECUPERI 6
TIRI 2 PASSAGGI OK 55/62 RECUPERI 14
6
6,5
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6,5
7
6
s.v.
Zuniga
Hamsik
Pandev
Cavani
Insigne
El Kaddouri
Calaiò
Va in confusione nella prima mezzora quando Konko e Candreva gli scappano da tutte le parti. Ed è proprio da una loro combinazione sulla fascia di sua competenza che nasce il gol di Floccari.
Da trequartista nel primo tempo è l’unico dei napoletani che mette in difficoltà l’attenta difesa laziale. Nella ripresa deve sacrificarsi come mediano. Lo fa con grande diligenza.
Finisce sistematicamente per andare a sbattere contro il muro laziale. Più utile nel finale quando Mazzarri lo mette a presidiare la fascia. Compito che però svolge senza acuti.
Si accende a tratti, ma quando lo fa sono dolori. Come in occasione della traversa che gli nega il gol prima dell’intervallo. Tiene sempre impegnati almeno un paio di difensori.
Il suo ingresso cambia l’inerzia della gara. Fa ammonire Ledesma e Dias, crea superiorità a ridosso dell’area laziale. E si sacrifica in copertura quando il Napoli gioca a cinque punte.
Si fa vedere subito con una conclusione che impensierisce Marchetti. Per il resto conclude poco, ma il suo movimento contribuisce a creare interessanti varchi per i compagni.
Non fa in tempo a combinare molto. Ma è in campo quando il Napoli pareggia.
TIRI 1 PASSAGGI OK 33/36 RECUPERI 2
TIRI 1 DRIBBLING 2 SPONDE 7
TIRI 2 DRIBBLING 1 SPONDE 6
TIRI 2 DRIBBLING 1 SPONDE 7
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TIRI 1 PASSAGGI OK 6/8 RECUPERI 2
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SERIE A GLI ANTICIPI DELLA 24a GIORNATA
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No Klose, no party Ma Petkovic non ci sta: «Meritavamo i 3 punti»
I NUMERI
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Senza il tedesco, zero vittorie in 6 gare, nonostante Floccari Lotito sul mercato: «Il tifo sbaglia, abbiamo speso più di tutti» DAVIDE STOPPINI ROMA
Sarà pure come dice Lotito: «La Lazio sa vincere anche senza Miroslav Klose». Stavolta Vladimir Petkovic ci è arrivato a tanto così. «Ma è un periodo che la fortuna ci sta voltando le spalle», dice il tecnico. E allora non resta che aggiornare una fastidiosa statistica: sesta gara senza il bomber tedesco in campionato, zero vittorie all’attivo. Nonostante Floccari, ancora a segno e fermato da un palo prima e una traversa poi. «Ma devo fare tanti complimenti alla mia squadra — fa Petkovic —. È stata una grandissima partita, uno spot per il calcio. Però avremmo dovuta chiuderla. Questa vittoria la meritavamo. Però ci serva da lezione: le grandi squadre partite così le chiudono. Noi abbiamo avuto diverse possibilità per farlo, non ci siamo riusciti. È mancata la cattiveria, la voglia di vincere fino in fondo».
CONTESTAZIONE IN TRIBUNA, URLA E LASER IN CAMPO 1
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amarissimo. Se un tabù c’è, per Petkovic, è proprio il Napoli: all’andata una tripletta di Cavani e gli applausi solo per il fair play di Klose. Al ritorno tanti complimenti, ma la vittoria ormai manca da quattro partite. «Eppure sono soddisfatto — ancora il tecnico biancoceleste —. Ho ritrovato la mia Lazio, ho rivisto nei miei giocatori la voglia di fare la partita. Peccato perché siamo stati castigati quando pensavamo di riuscire ormai a vincere. Il risultato poteva cambiare tante volte? Sì, ma a nostro favore». E infatti pochi istanti prima del pareggio di Campagnaro, Lulic ha fallito il gol del 2-0: «Senad è stato poco lucido, lì sarebbe servita maggior cattiveria — ancora l’allenatore —. Ma anche dopo l’1-1 in due o tre occasioni avremmo
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1 La curva nord espone striscioni contro il presidente Lotito: da tempo tra le due parti non c’è feeling 2 Il tecnico laziale Vladimir Petkovic, 49 anni 3 Hernanes infastidito dal solito laser ANSA-EIDON
Sfortuna È un punto amaro,
Il tecnico felice della prova dei suoi: «Che partita, ho rivisto la mia vera squadra» Sull’occasione di Lulic nella ripresa: «Dovevamo chiudere la partita con cattiveria»
potuto trovare il gol vittoria. Giocando così sono certo che presto, molto presto, la fortuna tornerà dalla nostra parte». Scudetto Certo il pareggio allontana i sogni scudetto: «La classifica dice che siamo a 11 punti dalla Juventus — ancora l’allenatore —. Per il titolo ora non dipende più da noi. Ma sono convinto che la Lazio può giocarsela e vincere contro tutti. Noi dobbiamo pensare a fare il massimo dei punti, poi alla fine tireremo le somme. La partita col Napoli ci ha detto che abbiamo ritrovato il passo giusto, anche a livello fisico». Come a dire: prima o poi vinceremo anche senza Klose. «E poi ora Floccari è in stato di grazia, ha ritrovato fiducia». Lotito contestato Fiducia che, se fossimo in politica, ieri sera
IN AMICHEVOLE CAMPAGNARO SUPER
ha perso il presidente Claudio Lotito. I tifosi lo hanno contestato per un mercato di gennaio giudicato insoddisfacente. Due gli striscioni esposti, uno all’inizio e l’altro al termine della partita: «Parole, parole, parole...buffone, buffone, buffone» il primo, e «Lotito bla bla bla, non vuoi il salto di qualità», il secondo. «Ma sul mercato abbiamo speso più di tutti — si difende il presidente ribattendo ai tifosi —. Sono arrivati Saha e Pereirinha, un altro giocatore è stato preso per giugno (Perea, ndr) e per Felipe Anderson la trattativa è in via di definizione. Con il Napoli non abbiamo certo mancato la vittoria per questo motivo: è mancato piuttosto il cinismo, strameritavamo i tre punti. Che cosa dirò a Lulic? Ci penserà l’allenatore».
I punti per la Lazio nelle ultime 4 partite, frutto di due pareggi e due sconfitte. E 4 partite senza vittorie è anche la peggior striscia stagionale dei biancocelesti di Petkovic
300
Le presenze in Serie A per Stefano Mauri, che però non ha potuto festeggiare: è uscito per infortunio dopo 20 minuti. Hanno invece raggiunto le 200 presenze in A Gokhan Inler ed Edinson Cavani
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Le partite senza vittorie per Mazzarri in casa della Lazio: per l’allenatore del Napoli 4 pareggi e 5 sconfitte, compresa la finale di Coppa Italia 2008-09 quando guidava la Sampdoria (giocata all’Olimpico)
La gioia di Hugo Campagnaro, 32 anni, dopo il gol ANSA
Hugo come Ibra L’aveva appena visto in nazionale ALESSIO D’URSO ROMA
Grande, grandissimo Hugo. Rapace e capace, quando conta esserlo. Il gol di Campagnaro è un inno al carattere e all’orgoglio: all’ultimo assalto, alla disperata, il difensore del Napoli si prende la scena in acrobazia e lungo il sentiero minato della corsa scudetto piazza gli azzurri a -5 dalla Juventus, in fondo a una partita avvincente, vissuta pericolosamente da entrambe le squadre. Che numero Una prodezza da attaccante, quella dell’argentino dal cuore grande. E dalla grande professionalità. Perché fino all’ultimo il pupillo di Walter Mazzarri vuole spingere più in alto possibile la sua gente, prima di passare a giugno all’Inter, alla quale ieri ha pure servito un assist per il terzo posto frenando la Lazio in classifica: «Il futuro? Il mio impegno è massimo a prescindere dai gol, quello lo garantisco al cento per cento, adesso conta soltanto fare il meglio con questa squadra», ribadisce l’argentino nel dopogara, a conferma pure del suo attaccamento alla maglia. In volo Il primo gol della stagione di Hugo (nel-
la scorsa ne aveva realizzati 2, contro Cesena e Inter) illumina la notte azzurra, a coronamento anche di una settimana vissuta da protagonista dal giocatore, con la vittoria in Nazionale contro la Svezia di Ibrahimovic (2-3). Rientrato giovedì, di nuovo in campo col solito furore agonistico. Così Campagnaro si gode il momento di celebrità, ma non omette nulla sulle difficoltà del match che hanno interessato anche la sua zona di competenza: «È stata una partita strana, che potevamo vincere o perdere, e si è visto dalle traverse colpite negli ultimi minuti. Loro erano una nostra inseguitrice, quindi prendere un punto è stato importante, almeno loro non ne hanno fatti tre. Merito alla Lazio che nel primo tempo ci ha schiacciati: hanno giocato meglio, bisogna riconoscerlo, ma noi ci siamo riscattati nel secondo. C’è ancora tanto da correggere, abbiamo fatto un sacco di errori che non dobbiamo commettere più. Ripeto — conclude Campagnaro — è importante avere ottenuto questo punto contro una squadra inseguitrice». E la corsa continua.
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Separato in casa Quest’anno
AFFARE FATTO PER IL FRANCESE A LUGLIO UN CONTRATTO DI 4 ANNI, ARRIVERA’ AL POSTO DI CAMPAGNARO
E il Napoli ha vinto lo sprint per Diakite Il difensore, a scadenza, con la Lazio, era nel mirino anche di Juve e Liverpool FILIPPO DI CHIARA MILANO
Ha fatto arrabbiare Lotito, ha quasi fatto arrabbiare Moratti che se lo era visto «abbinare» dal collega romano. Il protagonista è Modibo Diakite, difensore francese separato in casa con la Lazio da mesi (si allena a parte con Zarate e Foggia), precisamente da quando ha rifiutato tutte le offerte di rinnovo (l’ultima da 830 mila euro circa) e ha deciso di sposare un nuovo progetto per il
prossimo anno. Già, perché Diakite da luglio sarà un giocatore del Napoli: il francese ha scelto e tra pochi mesi, libero da vincoli contrattuali, cambierà maglia. Il d.s. azzurro Bigon, con un corteggiamento effettuato nei tempi consentiti dai regolamenti, ha anticipato la concorrenza (sempre forte quando si parla di giocatori a scadenza) e ha rimpiazzato la prevista partenza di Campagnaro che ha già trovato l’intesa con l’Inter per il prossimo anno.
Modibo Diakite, 25 anni, è arrivato alla Lazio nel 2006 EIDON
Concorrenza Diakite, assistito in questi mesi così delicati dall’agente Ulisse Savini, è stato nel mirino della Juventus (il duo Marotta-Paratici ha sempre le antenne dritte sui parametri zero) e dell’Inter (anche se in forma meno intensa e convinta), ma alla fine il 25enne francese ha scelto il Napoli nonostante le ricche tentazioni dall’estero di Liverpool, Stoccarda e Anzhi: per il giocatore c’è un contratto di 4 anni da circa 900 mila euro a salire, cifra superiore a quella propostagli dalla Lazio fino a poco tempo fa per porre fine a un braccio di ferro che in pratica dura dalla scorsa estate con i no a Bordeaux, Fiorentina e Genoa.
Diakite si è visto pochissimo in campo: sei panchine in campionato senza mai entrare, escluso dalla lista dell’Europa League, soli 83 minuti in Coppa Italia in Lazio-Siena (19 dicembre). Malanni? Zero. Semplice: senza la firma il francese è stato considerato inevitabilmente fuori dal progetto e Petkovic ha avallato la linea del club: perché valorizzare un giocatore che presto sarà libero di firmare per altri club? Lotito aveva individuato nell’Inter la squadra che esercitava un fascino irresistibile sul giocatore, e a inizio dicembre Moratti, già alle prese col caso Sneijder e stufo di essere tirato in ballo per il francese, aveva chiuso l’argomento con un perentorio «Ma chi è Diakite?». Poi i forti «sospetti» sulla Juventus. Ora il giallo è risolto: Diakite ha scelto il Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A
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GRANDE RIMONTA Negli ultimi tre mesi il Milan ha tenuto una media da scudetto, che gli ha permesso di risalire dal 13˚ al 4˚ posto
S ULTIMO K.O. A ROMA La svolta c’è stata contro il Napoli (17 novembre), quando il Milan rimontò e chiuse 2-2. I rossoneri hanno perso solo una delle ultime 11 partite (2-4 in casa della Roma)
S AGGANCIO ALL’INTER La squadra di Allegri ha fatto 7 punti nelle prime 8 gare e 33 nelle successive 15. Domenica scorsa battendo l’Udinese ha agganciato l’Inter al quarto posto
S OBIETTIVO CHAMPIONS Adesso il Milan è a 4 punti dalla Lazio, che occupa la terza posizione, ma con una partita in meno. L’obiettivo dichiarato dei rossoneri è quello di arrivare terzi per centrare l’accesso ai preliminari di Champions
Perché vedere
CAGLIARI-MILAN I rossoneri non hanno ancora perso nel 2013 e ora hanno anche Balotelli; il Cagliari non batte il Milan da 14 anni (18 ottobre 1998) Is Arenas, ore 15
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI MILANELLO (Varese)
Incontentabile. Nel giorno in cui Massimiliano Allegri confessa il pensiero dei quattro attaccanti («qualche volta potremo schierarli con due mediani»), Silvio Berlusconi lo accusa di non capire nulla di tattica e soprattutto di essere difensivista. Magari per scherzo (si sa che a volte le parole gli scappano via nel flusso elettorale), e per giunta in dialetto veneto, in omaggio agli astanti. Ma la frase resta. «Allegri? No el capisse un casso». E scusate il francesismo. Avanti tutta E’ andata così: il presidente onorario del Milan, nonché leader del Pdl, era in visita alla Maschio Gaspardo, ramo macchine agricole, a Campodarsego, nel padovano. Dopo il comizio, raccontava Repubblica.it, arriva il momento delle chiacchiere sul calcio. «C'è una sola maniera per farcela, con il Barcellona: dobbiamo aggredirli fin da subito, dall’inizio. Dobbiamo avere un tridente in avanti e non farli giocare. Non c'è altra via. Altrimenti non ce n'è per nessuno». E quando gli viene chiesto se abbia passato il suggerimento al suo allenatore, Silvio Berlusconi sorride e usa il dialetto. «No el capisse un casso».
Silvio-Max Ci risiamo Berlusconi punge ancora Allegri «Non capisce un c...» Una battuta in dialetto veneto per accusare il tecnico di difensivismo: «Contro il Barça servono tre punte» Massimiliano Allegri, 45 anni, con Silvio Berlusconi, 76. Allegri è l’allenatore del Milan dal luglio 2010. Ha vinto uno scudetto
carica, nè candidati alla successione veramente quotati. Eppure certe parole scavano piccoli solchi, anche se Allegri si è già dimostrato impermeabile alle battute del presidente e alle polemiche che seguono. Silenzi e progetti Il Milan era in
viaggio verso Cagliari quando le dichiarazioni di Berlusconi si sono diffuse sul web. Il vicepresidente Galliani è rimasto fedele alla linea: non commentare le parole o le battute del numero uno. Quanto ad Allegri, il silenzio è inevitabile come le gag di Berlusconi, che in questo periodo si moltiplicano. Allegri ormai conosce l’indole di Berlusconi. Quello che doveva dire lo aveva già detto in mattinata, chiedendo prudenza nei confronti del trio delle creste («Balotelli è da anni nel giro delle grandi squadre, Niang e El Shaarawy no»), ma esprimendo anche soddisfazione e grandi progetti. «Dopo il derby del 24 febbraio potremo fare due conti. Questo sarà un mese importante, alla fine ne sapremo di più sulle nostre possibilità. Con i ragazzi ho usato questo paragone: siamo come un centometrista che deve fare l’ultimo sfor-
«
Se Allegri sarà al Milan anche l’anno prossimo? Prossima domanda... Berlusconi in tv il 7 gennaio
«
Contro il Barça serve il tridente. Allegri lo sa? No el capisse un casso.... Berlusconi a Campodarsego ieri durante un comizio
Punzecchiature Inevitabile ri-
pensare alle frizioni passate, alle lezioni di tattica impartite ad Allegri come ad altri allenatori (Ancelotti avrebbe potuto scrivere un’enciclopedia), al recente "no comment" in risposta a chi chiedeva quanto fosse salda la poltrona del tecnico livornese per la prossima stagione. «Il presidente del Milan non deve dire bugie, quindi non rispondo». Inevitabile pensare alla mai smentita corte a Guardiola, che però ha scelto il Bayern lasciando Berlusconi senza sogni da coltivare. Sempre che non rispunti il venerato Van Basten. La verità è che in questo momento non ci sono rivali reali per il tecnico in
zo. Passare da 11 secondi a 10 magari è facile, poi bisogna scendere sotto i 10 e questo richiede più sforzi. Non dobbiamo preoccuparci se a Cagliari non facciamo tre punti, perché nulla sarà perduto. Però dobbiamo anche sapere che gli sprechi non sono più permessi». Legittimato anche dal compito di coordinatore del lavoro di tutti i tecnici del Milan, Allegri non vuole guardare troppo oltre. «Mi piacerebbe restare anche dopo il 2014, ma il lavoro di un allenatore è sempre legato ai risultati». Stavolta ha risposto a Berlusconi prima ancora che parlasse. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TORMENTONE BOCCIATO IL RICORSO PRESENTATO IERI DALLA PREFETTURA CHE NON AVEVA DIGERITO L’OK ALLO STADIO DI QUARTU DEL GIORNO PRIMA
Is Arenas di nuovo in bilico, poi dal Tar la parola fine Si è puntato il dito sulla rivalità tra le tifoserie, già ridimensionata dal Viminale MARCO IARIA
La sede di una partita di Serie A sub iudice fino a 24 ore prima. Cagliari-Milan è riuscita a battere anche questo record. Ieri l’ultimo colpo di scena: il ricorso della Prefettura contro la decisione di giocare a Is Arenas. Ma il Tar della Sardegna ha detto no. Un pronunciamen-
to, quello definitivo, giunto solo attorno alle 14, quando diverse migliaia di tifosi avevano già acquistato il biglietto per lo stadio di Quartu. Il Milan, fino all’ultimo, ha tenuto aperte le due opzioni: pullman per Torino — la sede individuata inizialmente dalla Lega alla luce della disposizione prefettizia — o aereo per Cagliari. E Massimiliano Allegri, prima della rifinitura, a ironizzare: «Speriamo di non sbagliare e prendere il pullman per Cagliari, perché arrivare fino a lì è un po’ dura...». A tutela dell’Amministrazione At-
traverso l’Avvocatura dello Stato, la Prefettura cagliaritana si è rivolta con urgenza al Tar non
tanto per impedire che la partita venisse disputata a Is Arenas, ma come «atto dovuto a tutela degli interessi dell’Amministrazione». Un braccio di ferro tra poteri, questo è certo. Sulle spalle dei tifosi. La Prefettura ha fatto presente ai giudici amministrativi che «i timori per l’ordine e la sicurezza pubblica si pongono su elementi concreti, cioè i notori pessimi rapporti tra le opposte tifoserie». Nel ricorso sono stati elencati gli scontri tra ultrà sardi e rossoneri tra il 2004 e il 2010. Una lettura in palese contrasto con le indicazioni dell’Osservatorio del Viminale che aveva assegnato il rischio 2 (in una scala da 1 a 4) a Cagliari-Milan ritenendo
ormai datata la rivalità tra tifoserie. Dubbi sui lavori La Prefettura ha
criticato il club sardo per i lavori sull’impianto: «La Commissione provinciale di vigilanza non è stata ancora interessata al fine di accertare quanto si sostiene. Appare più che legittimo dubitare che proprio la società che lungo l’intero arco di tempo trascorso dall’apertura del procedimento non vi aveva provveduto, sia, nel breve lasso che separa dall’ultima riunione della Commissione, riuscita finalmente nell’intento». Ma il Tar ha chiuso la pratica. Almeno per oggi. Una veduta dello stadio Is Arenas a Quartu Sant’Elena (Cagliari) LAPRESSE
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GUAI IN DIFESA
Constant k.o. A sinistra va De Sciglio
Kevin Constant, 25 anni, esterno sinistro LAPRESSE
4 il personaggio
I NUMERI
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DAL NOSTRO INVIATO
MILANELLO (Varese)
Brutto colpo per Allegri: Kevin Constant ieri pomeriggio non è salito sull’aereo per Cagliari. Si è fermato nell’ultimo allenamento per un trauma contusivo alla tibia sinistra che ha provocato subito un vasto ematoma intramuscolare. Difficile dire per quanti giorni il neo terzino sinistro debba restare ai box, ma è probabile che oltre alla trasferta di Cagliari Constant debba saltare anche quella di Parma, venerdì. Allegri, dunque, potrebbe decidere di non dare il preventivato turno di riposo ad Abate, perché è probabile che De Sciglio traslochi a sinistra. Pazzini ok Ci sono, però, anche novità positive:
Pazzini migliora e Allegri conta di recuperarlo già per Parma, quando potrebbe giocare un pezzo di partita per prepararsi a Milan-Barça. La presenza del centravanti toscano è fondamentale per Allegri, visto che Balotelli non poteva essere inserito nelle liste Champions. Per quanto riguarda Bonera, anche lui bloccato da un trauma contusivo molto forte, bisognerà invece aspettare ancora qualche giorno per valutare meglio la situazione, ma è improbabile che sia in campo a Parma. In difesa però non dovrebbero esserci problemi, visto che Yepes e Zapata stanno bene e Mexes, a detta dello stesso Allegri, «è in formissima». A centrocampo ci sarà ancora spazio per Flamini, ma Muntari è pronto al rilancio come mezzala sinistra. Boateng ha avuto l’influenza e ha ricominciato ad allenarsi con i compagni l’altroieri: difficile che oggi giochi tutta la partita. In mezzo al campo ci sarà Ambrosini, visto che Montolivo deve scontare un turno di squalifica. Allegri non fa tabelle per la risalita, ma ha definito difficilissima la partita con il Cagliari e non a causa del balletto degli stadi. «Il Cagliari è una squadra in forma, con attaccanti molto bravi. Dovremo fare attenzione, il numero delle partite diminuisce e non possiamo permetterci di perdere altri punti per strada». Per il trio delle creste, c’è subito la necessità di ripetersi dopo gli elogi di una settimana fa.
Gazzetta.it
MARIO BALOTELLI
In viaggio con Balo Autografi, musica 2 e pisolino in aereo
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Il francese si è infortunato nell’ultimo allenamento
Le presenze di El Shaarawy in campionato: è il milanista che ha giocato di più. Finora ha segnato 15 gol
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Le sconfitte in trasferta per la squadra di Allegri, tutte nel girone d’andata: contro Udinese, Lazio e Roma; 16 i punti lontano da San Siro
al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandro Matri, 28 LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASOTTO CAGLIARI
Di nuovo in un aeroporto. E di nuovo con le forze dell’ordine ad attendere. Ma questa volta è tutta un’altra storia. Mario Balotelli sbuca — per ultimo — dal pullman sociale che si è appena fermato davanti all’atrio partenze, e si infila nel Terminal 2 di Malpensa. Non ci sono divieti di sosta, documenti da cercare in macchina, nessuna discussione che tenga. Vigili e poliziotti stavolta si limitano a osservare sorridenti l’arrivo del Milan in partenza per Cagliari. D’altra parte, anche se qualcuno gli parlasse, lui non sentirebbe perché la testa è avvolta da un’enorme cuffia stereo rossa. Accessorio d’ordinanza fra i calciatori — ormai fa più tendenza chi non ce l’ha —, che usano la musica come strumento di isolamento, quasi di difesa dal resto del mondo. Le terrà su praticamente fino all’arrivo in hotel a Cagliari. Rilassato Alitalia AZ8034. E’ il
primo volo di SuperMario col Milan. E Malpensa negli ultimi tempi è un aeroporto che ha un bel suono. Prima lo sbarco dall’Inghilterra, nel Balo-day rossonero, poi il rientro dalla trasferta azzurra in Olanda. Ora si riparte coi compagni di club. Tutte belle sensazioni. E infatti Mario, sotto le cuffione, è un ragazzo allegro e rilassato proprio come giura di averlo visto Prandelli. Scende per ultimo dal pullman perché era in ultima fila. I posti dei più esuberanti, come nelle gite scolastiche. Completo grigio, camicia bianca, berretto nero modaiolo con disegni oro
LA GIORNATA DI A IN TEMPO REALE CON TUTTI GLI HIGHLIGHTS
Mario e Fanny
Tutti gli highlights della Serie A, come ogni settimana, sono su GazzettaTV. Quelli di Juve-Fiorentina e Lazio-Napoli sono già on line come le sintesi di B. Da mezzanotte quelli del resto delle 24a giornata.
COPPA D’AFRICA SINTESI DELLA FINALE E TUTTI I RISULTATI Sul nostro sito il tempo reale della finale di Coppa d’Africa, completerà lo speciale dedicato alla manifestazione sudafricana, dove potrete rivedere le sintesi con i gol di tutte le gare in programma.
Mario Balotelli, 22 anni, in macchina con la nuova fiamma Fanny Neguesha
e argento. Magari lui non vede l’ora di liberarsene per infilarsi nei suoi jeans xxl con catenelle penzolanti, ma la divisa sociale gli sta molto bene. Musica e abbiocco Quando entra in aeroporto tre ragazzine e un bambino gli si buttano praticamente in braccio per una foto ricordo. «Dai Mario, muoviti, che perdi l’aereo», gli sorridono i bodyguard rossoneri. A fatica, se lo portano via. E’ dopo i controlli di sicurezza che salta fuori la vera anima di SuperMario. Un ragazzo di 22 anni che non può apparire sempre col broncio. Infatti non è così. Basta vederli insieme ed è tutto chiaro: le tre creste se la intendono dentro come fuori dal campo. Lui, El Shaarawy e Niang si sganciano dal gruppo e fanno un blitz al duty free. Mario compra una bottiglietta di the fred-
do e qualche rivista. Parlano fitto, ridono, scherzano. Sono sempre loro, quelli dell’ultima fila sul pullman in gita. Si aspettano alla cassa, e salgono insieme sulla navetta che porta all’aereo. Mario infila il jack delle sue cuffione nel cellulare di El Shaarawy. Faraone, fammi sentire la tua musica. In aereo le strade si separano. Mario si siede al 12A, il giorno della sua data di nascita, senza nessuno vicino. Il volo è breve ma sufficiente per schiacciare un pisolino, accompagnato dalla musica, la testa appoggiata alla parete dell’aereo. Niente snack. Resta in camicia e berretto. Molto glamour. Lo aspetta ancora l’ultima fila di un pullman, quello che lo porta in hotel a Cagliari. La gita per il momento finisce qua. Se Galliani lo becca di notte nelle altre stanze sono guai. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Hanno tanti campioni, dovremo raddoppiare e avere lo spirito giusto. Balotelli ed El Shaarawy? Forti e capaci della giocata decisiva in un fazzoletto di campo. Dobbiamo limitarli. Ma — precisa Pulga — non dimentico Niang. Sanno trasformare anche la palla più semplice in un gesto che può valere la partita».
Ecco la ricetta di Pulga «Corti e pronti a ripartire» MARIO FRONGIA ASSEMINI (CA)
La tifoseria del Cagliari sospira. E festeggia. Si gioca all’Is Arenas e in due ore sono stati venduti tremila biglietti (curve esaurite, facile prevedere il sold out). Lo stadio ritrovato, il fair play del Milan, una gara difficile ma non impossibile: Ivo Pulga parte dall’odissea Is Arenas: «Sarà una festa di sport.
Mi complimento col club rossonero per il comportamento. E sono felice per i tifosi sardi. Si è capito che tutti desideravano con forza che la partita si giocasse qui. Lo stadio è bello e funzionale, si sta trasformando in un luogo sicuro, frequentato da donne e bambini». Un quadro positivo. Cossu pronto «Anche quando abbiamo perso, il pubblico a Is Arenas è stato composto. Un
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Prima trasferta rossonera per l’attaccante, che ha un feeling speciale con El Shaarawy e Niang: risate, scherzi e posto nell’ultima fila in pullman, come in gita scolastica
QUI CAGLIARI I ROSSOBLÙ SOGNANO L’IMPRESA IMPOSSIBILE
Il tecnico: «Sono felice, lo stadio è sicuro». Cossu titolare dietro le punte
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Gazza
I punti conquistati dal Milan nel 2013: il bilancio è di 4 vittorie e un pareggio
I gol realizzati da Mario Balotelli con la maglia del Milan, entrambi all’esordio contro l’Udinese
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auspicio? Che il Cagliari si dimostri superiore al Milan». Pulga e Lopez ripartono da Nenè e Ariuado tra i 20 convocati. Out gli squalificati Nainggolan e Avelar. In difesa Murru al posto del brasiliano. Mentre Cossu dal 1’ dietro le punte. «Murru è in vantaggio, Cossu sta bene» dice Pulga. Diversi gli scenari in avanti. «Gli attaccanti stanno tutti bene. Quel che conta è l’atteggiamento e la condotta. Dobbiamo stare corti, attenti e pronti a ripartire». Sul Milan, un profilo da brividi: «Si muovono portando oltre la linea della palla molti giocatori.
Bravi a cambiare L’allenatore del Cagliari rilancia. Con l’imprevedibilità dei rossoblù, ecco il Cagliari camaleontico: «Siamo bravi a cambiare modulo in corso d’opera. È una risorsa che sappiamo sfruttare, come si è visto all’Olimpico con la Roma». Pulga incassa i complimenti alla squadra di Allegri: «Conosce i ragazzi e l’ambiente. Lo ringrazio, ma in campo non vanno gli allenatori».
Ivo Pulga, 48 anni LAPRESSE
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PRIMAVERA
Palermo ok: segna Miccoli Milan, doppio Ganz a Brescia Fabrizio Miccoli protagonista nella 5a di ritorno del campionato Primavera: squalificato, ha deciso Palermo-Lanciano con un gol. Bene il Milan, vittorioso a Brescia con doppietta di Ganz. RISULTATI — Gir. A: Juventus-Fiorentina 2-0 (ven.); Pro Vercelli-Genoa 0-1 (ven.); Sampdoria-Livorno 1-3 (giov.); Siena-Novara 1-2: Cagliari-Parma 1-2 (giov.); Empoli-Spezia 1-1 (giov.); Grosseto-Torino 0-2 (merc.). Class. Juventus 44; Torino 37, Fiorentina 35, Empoli 33, Genoa 31, Novara e Spezia 26, Pro Vercelli 23, Sampdoria e Parma 20, Siena 17, Livorno e Cagliari 16, Grosseto 9. Gir. B: Atalanta-Bologna 3-1; Modena-Cittadella 1-0; Chievo-Verona 1-1; Brescia-Milan 2-3; CesenaPadova 2-1; Udinese-Sassuolo 1-1; Inter-Varese 1-0 (ven.). Class.: Atalanta 45, Inter 38, Chievo e Milan 37, Bologna 28, Cesena 27,Varese 26, Udinese 19, Sassuolo e Cittadella 18, Brescia e Modena 17, Padova 13, Verona 8. Gir. C: LazioCatania 1-1; Ternana-Crotone 1-1; Bari-Napoli 0-1; Juve Stabia-Pescara 4-1 (ven.); Vicenza-Reggina1-0 (ven.); Ascoli-Roma 0-2 (ven.); Palermo-Lanciano 1-0. Class.: Napoli e Catania 39, Lazio e Palermo 35, Roma 33, Ascoli 27, Reggina 25, Juve Stabia 24, Vicenza 22, Bari e Crotone 18, Pescara 13, Ternana e Lanciano 6.
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I PROSSIMI IMPEGNI Giovedì 14 febbraio INTER-Cluj Andata sedicesimi di finale Europa League
Domenica 17 febbraio FiorentinaINTER Serie A Giovedì 21 febbraio Cluj-INTER Ritorno sedicesimi di finale Europa League Domenica 24 febbraio INTER-Milan Serie A Domenica 3 marzo Catania-Inter Serie A Giovedì 7 marzo Eventuale gara di andata ottavi Europa League Domenica 10 marzo Inter-Bologna Serie A Giovedì 14 marzo Eventuale gara di ritorno ottavi Europa League
Inter, attacco al Perché vedere
INTER-CHIEVO I nerazzurri devono tornare a vincere per non perdere il treno Champions. Ma i veneti hanno impegnato la Juve e battuto la Lazio a Roma
Attacco pesante Rodrigo Palacio, Diego Milito e Antonio Cassano: è il Tridentone col quale Andrea Stramaccioni vuole ripartire LAPRESSE
San Siro, ore 20.45
MATTEO DALLA VITE MILANO
Un girone fa, il naso s’impennò all’insù. Era il 26 settembre, sarebbe stata l’ultima di Sneijder con la maglia dell’Inter e 3 giorni prima il Siena si era fatto una passeggiata coi tacchetti sullo stomaco interista di San Siro (0-2). Quella sera, a Verona e contro il Chievo ancora di Di Carlo, Strama varò la difesa a tre, vinse 2-0 e cominciò a correre fino alla zampatona allo Juventus Stadium. Un girone dopo, 10 febbraio 2013 e a 7 giorni dall’altra legnata senese, ecco la prima di Kovacic da titolare, il ritorno alla difesa 4 e al tridente: tridentone o tridentino si vedrà. Da quale minuto? Un giro di giostra dopo, insomma, l’Inter non solo sa di non poter più sbagliare ma sa pure che non servono più troppi adattamenti: la necessità è colpire, essere propositivi, con le proprie armi e non con contromosse dettate dagli altrui temi. «I calciatori che possono ricoprire la posizione d’attacco in un tridente sono 5: Palacio, Cassano, Milito, Alvarez e Rocchi - spiega Andrea Stramaccioni -. E in più Schelotto quando c’è da spingere. Cassano, Palacio e Milito hanno dimostrato di poter mettere in difficoltà qualsiasi difesa e di poterlo fare ovunque. Non sarà però possibile in tutte le partite schierarli tutti e tre, cercherò equilibrio. Adesso devono integrarsi i nuovi, ma devo proseguire il lavoro iniziato 6 mesi fa. In qualche partita è mancato l’equilibrio. Nella mia testa c’è l’idea di schierarli tutti e tre, ma non so da quale minuto».
Tridentone o tridentino serve solo fare gol e punti Col trio pesante Cassano-Milito-Palacio dal 1’, media punti superiore Ma il tecnico, inizialmente, potrebbe anche inserire Alvarez I 3 TENORI INSIEME DAL 1’ SOLO 6 VOLTE
L’ultima volta che Stramaccioni
potè schierare il tridentone fu proprio nell’ultima di Diego Milito dal 1’: correva il 22 dicembre, Inter-Genoa 1-1, quello del quasi assist del Principe per Livaja, palo (!). Finalmente per l’Inter - e dopo altri 6’ giocati
GDS
contro il Pescara - torna Diego Milito. «Lo abbiamo gestito con molta prudenza, per lui è stata usata la massima attenzione dice il tecnico -. Sono due settimane che si allena al 100%, avrebbe potuto anche fare qualche minuto contro il Siena. Questa è una mia decisione, lui è carico e non vede il momento di tornare». E tornare, per l’Inter, vuol dire tanto: perché i suoi 8 gol sono sempre coincisi con una vittoria; e perché con lui i movimenti offensivi hanno tutto un altro peso. Tridentone: poco ma meglio Le
QUI APPIANO ANCHE IERI È STATA PROVATA LA DIFESA A QUATTRO
Stankovic torna disponibile Dubbio Cambiasso-Gargano Dejan non gioca dal 2 maggio 2012 Recupera l’argentino: è in ballottaggio APPIANO GENTILE (Como)
ma il suo ritorno è adrenalina per tutto il gruppo.
Dejan Stankovic di nuovo tra i convocati dopo oltre otto mesi (Parma-Inter, 2 maggio) e Strama non nasconde la gioia per il ritorno del senatore cui appena arrivato consegnò le chiavi dell’Inter: «Con Deki a centrocampo ho più opzioni». Il «drago» partirà dalla panchina e ora ci sono i due acquisti slavi a coprire il vuoto in regia:
Cambiasso e Samuel Recupera anche Cambiasso, out a Siena per un problema alla caviglia, «e non per le cose assurde che ho letto in settimana» attacca il tecnico dopo le illazioni su un caso spalmatura del contratto. Tempi indefiniti invece per Samuel: «Un vero leader, ma il suo recupero non deve essere affrettato». Il «Muro» continua le terapie al tendine, ma il suo
DAL NOSTRO INVIATO
Ballottaggi Stramaccioni deciderà solo all’ultimo se impiegare dal 1’ il Tridentone. Perché nessuno può escludere che uno dei tre (Cassano, Milito e Palacio) possa lasciare il posto a un altro interprete: nelle ultime ore è salita la nomination da panca per Cassano, ma è anche vero che Palacio le sta giocando tutte da quando Milito è assente e che lo stesso Milito rientra dopo oltre un mese. Insomma: Tridentone o tridentino (con Alvarez?) l’Inter ha deciso di attaccare tutti i restanti mesi di campionato. Imponendo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI CHIEVO L’ATTACCANTE FRANCESE E’ FIDUCIOSO rientro non sembra vicino. Un dubbio in mezzo Si riparte dalla difesa a quattro («Con la quale abbiamo vinto diverse gare») e da due dubbi. Il primo riguarda l’interno destro. Cambiasso anche ieri è stato alternato a Gargano, il cui dinamismo potrebbe tornare utile se verrà rischiato il Tridentone dal 1’. E siamo appunto al secondo ballottaggio, tra Milito e Alvarez. I nazionali Dietro sugli esterni tocca a Zanetti e Nagatomo. Strama ha sottolineato il gran lavoro dello staff medico per rigenerare chi è reduce da lunghi viaggi con la nazionale, ma Yuto è rientrato dal Giappone giovedì sera e una decisione verrà presa all’ultimo. In preallarme Pereira, lu.tai.
Dejan Stankovic, 34 anni FORTE
statistiche raccontano quanto segue: senza il Tridentone dal 1’, l’Inter ha giocato 17 partite e fra queste 9 sono state vinte, 2 pareggiate e 6 perse per una media-punti di 1,70; con il Tridentone dal 1’, Strama ha giocato 6 partite con 3 vinte, 2 pareggiate e una persa per una media-punti di 1,83. Meno impieghi e più resa, anche in questo sta l’equilibrio e la gestione di cui parla il tecnico interista. Naturalmente il Grande Show nerazzurro con Cassano-Milito-Palacio andò in scena il 3 novembre a casa-Juventus.
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Corini, cinque dietro e Luciano in più Thereau: «Con la qualità ce la faremo» VERONA Dopo Lazio e Juventus, ecco la trasferta a Milano contro l’Inter a completare un trittico di impegni sulla carta proibitivi. Ma dopo il successo a Roma e la bella prova offerta contro i bianconeri, la squadra di Eugenio Corini ha acquisito consapevolezza nei propri mezzi ed è pronta a giocarsi le sue carte a San Siro. Torna Luciano Il Chievo non recupera i difensori Dramè e Sardo e alla lista si sono aggiunti in settimana anche la punta Stoian e il centrocampista Guana. Torna invece a disposizione Luciano. È molto probabile la conferma della difesa a cinque.
Fiducia L’uomo che potrebbe lasciare il segno è Cyril Thereau, sicuramente il giocatore più in forma del Chievo. L’attaccante ha già segnato alla Juventus domenica scorsa e ci riproverà stasera. «Contro la capolista abbiamo dimostrato di potercela giocare — sottolinea il francese — . Il Chievo ha tutte le carte in regola per fare bene e sono fiducioso che quest’anno la salvezza arriverà il prima possibile. Per raggiungere l’obiettivo dobbiamo continuare a mettere in campo le nostre qualità e i nostri valori cercando punti contro tutti. Ci proveremo anche con l’Inter, pur partendo sfavoriti». Giancarlo Tavan © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I CASI ANALOGHI
S Antonio Cassano Nell’ottobre 2011 gli fu diagnosticata una sofferenza cerebrale per colpa di un forame cardiaco. È stato operato
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la storia CARRIERA A RISCHIO
Dramma Natalino Operato al cuore e ora la speranza... Era stato bloccato dai medici l’anno scorso, due settimane fa la crisi improvvisa, il ricovero a Lamezia poi a Catanzaro e infine a Milano. Il padre Pasquale: «Conta che stia bene»
Andrea Stramaccioni, 37 anni, è l’allenatore dell’Inter dalla fine del marzo scorso ANSA
Kovacic a San Siro Stramaccioni: «Ma non dietro le punte»
S Nwankwo Kanu Fermato da una disfunzione cardiaca nel 1996. Moratti pagò il delicato intervento per la sostituzione di una valvola aortica
clic Tutta colpa di una forte aritmia cardiaca
Il tecnico lancia il croato, ringrazia Moratti, ricarica l’Inter e aspetta gli scontri diretti: «Ci esaltano» DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (Como)
«Potremo perdere altre partite, ma quello che è successo a Siena non lo voglio più vedere. Torniamo a fare l’Inter! I ragazzi sono convinti di questo cambiamento. Con loro ho parlato, ma sono cose che restano tra di noi. Fino a domenica sera abbiamo pianto, poi ci siamo rimessi al lavoro con ancora più grinta. Con questo organico abbiamo il dovere di lottare per i primi posti». Oltre al sistema Il fantasma di
Andrea Stramaccioni apparso al Franchi ha lasciato il posto al vecchio Strama. «La gara di Siena rappresenta un punto nella nostra stagione - spiega il tecnico -. C’è un discorso di base che va al di là del sistema di gioco, e cioè dobbiamo tornare ad essere protagonisti della partita, tornare ad essere una squadra come quella che aveva sfiorato la vetta. Tornare a ragionare da grande squadra. La difesa a 3 ci aveva portato dei vantaggi. Ora la rosa è definita, sono arrivati calciatori nuovi e abbiamo recuperato con continuità Stankovic e Chivu, rientra Milito che a gennaio non è stato disponibile. Il cambio di modulo segue un’idea più importante. Abbiamo giocato partite brutte, ora torniamo a fare l’Inter. Sono convinto e determinato in quest’idea». Grazie pres Lo è anche Mas-
simo Moratti, con il quale Strama si è confrontato più volte in settimana. «Non smetterò mai di ringraziare il presidente per la fiducia iniziale, ma anche per quella attuale - racconta -. Già domenica sera abbiamo parlato tantissimo, ti dà una grande carica, è un valore aggiunto per me e per la squadra. Mi hanno fatto piacere anche le parole di Carrizo che ha detto di aver trovato un ambiente cari-
S Mateo Kovacic Il 18enne centrocampista croato stasera farà il suo debutto da titolare nell’Inter dopo i 45’ giocati a Siena domenica scorsa PIERANUNZI
co, quelle di Cassano lunedì le avete sentite, e lui è certamente una persona schietta. Questo è sintomo che tutti, e dico tutti, vogliamo dimostrare di non essere quelli di Siena. Non siamo morti». Schelo e Balo Moratti in setti-
mana aveva anche criticato la scelta di schierare dal 1’ Schelotto e detto che la rimonta del Milan sarebbe stata uno stimolo positivo per i nerazzurri in chiave terzo posto. «A Siena tutti hanno fatto male, anche se loro hanno costruito la loro vittoria sulla fascia sinistra, la nostra destra - analizza Strama -. Ma quella sconfitta è di tutti, non di Schelotto. Lasciamolo fuori dalla sconfitta di Siena. Quanto al Milan, il presidente intendeva che, in questa stagione, in situazioni difficili abbiamo tirato tutti qualcosa in più. Che la rivale si chiami Milan o Fiorentina cambia poco». A vuoto i tentativi di accendere il derby anche con Balotelli: «Se Mario cambierà l’equilibrio della corsa Champions? E’ un giocatore importante, un investimento del Milan. Ma non ho commenti particolari da fare». Viva gli scontri diretti Strama
ha in testa solo la gara col Chievo. «Avevano fatto bene all’andata e con Corini hanno trovato continuità. E’ un momento importantissimo della stagione. La lotta per il terzo posto coinvolge tante squadre e dobbiamo tornare a correre. Poi ben vengano gli scontri diretti, dove ci siamo sempre esaltati». E adesso c’è la spinta di cinque uomini in più: «Tornano Stankovic e Milito, Kovacic può giocare ovunque a centrocampo ma non dietro alle punte, ruolo che non ricopriva neanche nella Dinamo. Kuzmanovic dà il meglio davanti alla difesa, dove fa da schermo e detta i tempi. E Schelotto può servirmi anche nel tridente, per allargare il gioco». L’importante comunque è tornare a fare l’Inter. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Khalilou Fadiga Nel 2003, prima dell’inizio della stagione con l’Inter, gli vennero diagnosticati dei problemi cardiaci e non giocò
Felice Natalino (a destra, Reuters) è stato operato al cuore per una aritmia cardiaca, ovvero per l’alterazione del ritmo cardiaco normale che si riferisce al ritmo che origina dal nodo del seno-atriale (il pacemaker naturale del cuore).
ALESSANDRO RUSSO
S Fabrice Muamba Arresto cardiaco in campo il 17 marzo 2012. Dimesso il 16 aprile, dopo l’impianto di un defibrillatore cardiaco
Felice Natalino, una delle promesse del calcio italiano, terzino dell’Inter, ha giocato in questi giorni un match che vale molto di più una gara in Serie A. Ventuno anni a marzo, il giovane nerazzurro soffre di una forte aritmia cardiaca che ha cambiato velocemente il corso della sua carriera. Dal sogno del calcio ai massimi livelli al giro di una sfida per una vita normale il passo è stato breve. L’aritmia Un problema cardiaco scoperto all’improvviso aveva messo in apprensione già da diversi mesi i medici dell’Inter, tanto da fermare l’attività agonistica del calciatore per evitare pericolose derive durante le gare. Quindi una serie di controlli, la diagnosi, la lunga riabilitazione e l’attesa per tornare a correre sui campi. Proprio mentre Natalino vedeva più vicino la fine del tunnel, però, il destino ha giocato ancora un tranello: due settimane fa, infatti, mentre si trovava a casa in Calabria, il calciatore nerazzurro si è sentito male ed è stato portato in ospedale, prima al pronto soccorso di Lamezia Terme quindi a Catanzaro per le cure urgenti. Alcuni giorni di ricovero e poi il trasferimento repentino in aereo a Milano, al San Raffaele. Con lui, su un mezzo militare trovato dalla Prefettura catan-
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le presenze con l’Inter di Natalino nel 2010-11: 2 in campionato e una in Champions contro il Werder zarese, sono partiti la mamma Patrizia, il papà Pasquale e la sorella Francesca. Il trasferimento doveva preludere a un intervento chirurgico immediato, ma il quadro clinico stabile e in lieve miglioramento hanno consentito di ponderare la situazione e rinviarlo di qualche giorno. Giovedì scorso, poi, è stato sottoposto a un’ablazione — eseguita dal professore Paolo Della Bella e dal suo staff — riuscita perfettamente e che ha ridato tranquillità al giovane e alla sua famiglia, sotto shock per la piega improvvisa che aveva preso la vicenda. Un talento precoce Natalino,
dopo la trafila con la maglia dei giovani del Crotone, è arrivato all’Inter in comproprietà col Genoa, dove ha bruciato le tappe tanto da esordire in A contro il Parma a San Siro a soli 18 anni, quindi anche una apparizione in Champions contro il Werder Brema. Giocatore di prospettiva in una famiglia di calciatori (il cugino Alessandro Bernardi gioca in Serie B con la Ternana, ndr) il suo cartellino è stato riscattato dall’Inter per un milione e
duecentomila euro. Tutto bello, un film perfetto, prima dei problemi di salute. Il telefonino del calciatore, racconta il padre, è stato sommerso da messaggi di sostegno dai compagni dell’Inter che sperano di vederlo ancora protagonista in nerazzurro. Il peggio, comunque, sembra ora alle spalle e Natalino domani tornerà in Calabria per un lento rientro alla normalità. L’intervento e la degenza «I me-
dici — spiega papà Pasquale — ci hanno riferito che bisognerà aspettare il regolare decorso, circa un mese e mezzo, per sapere se Felice potrà tornare a giocare. Se potrà farlo, comunque, non avverrà prima di 4 o 5 mesi. Quello che conta è che mio figlio sta bene e ne siamo felici. Voglio ringraziare in particolare la famiglia Moratti che ci sta sostenendo alla grande, il professor Combi e poi i medici del Pronto Soccorso di Lamezia Terme e quelli di Catanzaro Alessandro Ferrario e Piero Maglia. Grazie a tutti anche da parte di Felice, sono stati encomiabili. Ora torniamo a casa — conclude Pasquale Natalino —: Felice ieri mi ha fatto il regalo più grande, venire lui a trovare noi nella sala d’aspetto dell’ospedale. Sta meglio, già mercoledì non ha voluto perdere un minuto della gara dell’Under 21 e della Nazionale di Prandelli impegnata in Olanda. La nostra gioia è vederlo in salute, il resto poi si vedrà». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A IL BOEMO
Zeman, weekend di relax a Pescara E vede Sebastiani PESCARA (o.d’a.) Blitz a Pescara di Zdenek Zeman. L'ex allenatore della Roma è giunto in città per passare un fine settimana all’insegna del relax. Il boemo ha salutato l'attuale allenatore del Pescara, Bergodi (suo giocatore ai tempi della Lazio) e il presidente della società biancazzurra, Daniele Sebastiani. Poi si è diretto verso il Golf Club di Miglianico (Chieti).
La contestazione di un centinaio di tifosi giallorossi a Trigoria: striscioni pro Zeman e contro tutti MANCINI
Andreazzoli rifà la Roma Riecco De Rossi e Stek Il tecnico: «Daniele giocherà sempre: lui e Totti le mie icone. Guai a chi tocca i giocatori». Dirigenza contestata a Trigoria perché vedere
SAMPDORIA-ROMA Occhio alla reazione della Roma dopo l’esonero di Zeman. E attenzione a Icardi che si esalta negli appuntamenti importanti Ferraris, ore 15
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI GENOVA
Se in 18 mesi si celebra la presentazione del terzo allenatore, è facile supporre che la giornata alla Roma non sia da tappeti rossi e lancio di petali di rosa. Per questo, quando Aurelio Andreazzoli affronta la sua prima conferenza, fuori dal cancello di Trigoria poco meno di un centinaio di tifosi inscenano una contestazione che vanta tanti striscioni pro Zeman e contro tutti, oltre a un paio di slogan guida: «Baldini, Sabatini e Baldissoni fuori dai co...» (rima agevole) e «Yanke-
es go home», frase che in qualche modo associa la Roma ad un Vietnam. Esagerato, ovvio, anche se notare come in 30 mesi si sia sgranato un rosario di 6 allenatori faccia pensare. Baldini: dignità L’introduzione
del d.g. Baldini è amara. «Ammesso e persino concesso che le colpe possano essere molto più di dirigenti e giocatori, e solo in minima parte all’allenatore, la scelta è stata quella di fare qualcosa per poter avere una speranza di dignità diversa da qui alla fine. A metà stagione non si può cambiare squadra e vertici. Andreazzoli è la memoria degli ultimi anni. Speriamo che non rappresenti una soluzione temporanea, ma definitiva». Dogmi & Pretattica Il nuovo tec-
nico apre il cuore e inconsciamente — dalla difesa del gruppo agli allenamenti, fino alla gestione di De Rossi e Stekelenburg — si pone specularmente rispetto a Zeman. «Ho fatto 20
UDINESE-TORINO GRANATA IN SERIE SI’ DA 7 TURNI
Guidolin-Barreto sfida al veleno Ventura punta l’ottava Perché vedere
UDINESE-TORINO L’Udinese cerca il riscatto dopo l’amara sconfitta con il Milan. Il Torino è un ostacolo duro: i granata sono in serie positiva da sette giornate Friuli, ore 15
Paulo Barreto, 27 anni LAPRESSE
MASSIMO MEROI FABRIZIO TURCO
«Quello che avevo da dire a Barreto l’ho detto a quattr’occhi». Francesco Guidolin chiude a modo suo, con garbo ma con fermezza, la polemica lanciata dal brasiliano che in gennaio ha lasciato l’Udinese per il Torino. Barreto oggi tornerà al Friuli da avversario e sarà un ex dal dente avvelenato. «Perchè non giocavo? Chiedetelo all’allenatore. Non mi sono mai sentito importante. All’andata giocai ma è come se non ci fossi», aveva detto. Appunto. Non è che di occasioni non ne abbia avute. Qualche prova d’appello in più ci poteva stare, ma forse Barreto dovrebbe anche fare un po’ di autocritica. «Noi l’abbiamo curato come meglio non si poteva. lo reputo un buon giocatore e gli auguro tutto il bene possibile», ha
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I NUMERI
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Gli anni di Andreazzoli a Trigoria: arrivò nel 2005 con Spalletti. Da allora è sempre stato nello staff tecnico, tranne una parentesi con Ranieri
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I punti conquistati dalla Roma nel 2013: ha raccolto due pareggi (Inter 1-1 e Bologna 3-3) e tre sconfitte (Napoli 1-4, Catania 0-1 e Cagliari 2-4)
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I tecnici che hanno allenato Totti. Andreazzoli è l’ultimo di una lunga lista
SAMPDORIA
Icardi-Soriano Rossi lancia la strana coppia La punta in campo sotto gli occhi di Sabella, c.t. argentino DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO DA RONCH BOGLIASCO (Genova)
La strana coppia ha un vizietto: fare scherzi pesanti alle squadre di nome. Mauro Icardi e Roberto Soriano non sono nati per essere gemelli del gol. Hanno nomi italiani, anche se sono nati lontano: a Rosario, in Argentina, il primo, a Darmstadt in Germania seppur da genitori avellinesi che lo rendono italianissimo, il secondo. Centravanti uno, centrocampista duttile l’altro. Stavolta quasi certamente uniti da Delio Rossi contro la Roma. Opere d’arte Icardi ha appena recuperato dopo la botta ricevuta dal compagno Berardi in allenamento, sarà in campo, motivato ulteriormente dalla presenza del c.t. argentino Sabella, al Ferraris per lui. Soriano sta bene e lo ha dimostrato anche nell’ultima partitella contro gli Allievi. Sta meglio di Maxi Lopez, ancora all’inseguimento della condizione ideale, e di Sansone, che sta cercando gli automatismi con i nuovi compagni. Non è un attaccante, ma sa improvvisare eppoi è un esperto in gol d’autore, come Maurito. Se Icardi ha fatto contro nel derby contro il Genoa e a Torino contro la Juve, oltre alla quaterna rifilata al Pescara comunque storica. Roberto ha due opere d’arte in bacheca: il colpo di testa con il quale ha messo al tappeto il Barcellona al Camp Nou, nel trofeo Gamper quest’estate, e il colpo di tacco con cui ha steso il Monaco, in un’amichevole di lusso lo scorso ottobre, chiudendo un’azione avviata proprio da Icardi.
anni il primo e 10 l’assistente, ma ho detto a mio figlio che avrei accettato questo incarico anche a metà stipendio. Da sabato dormo tre ore e mezzo per notte. L’emozione c’è, ma non chiedo tempo perché non ce n’è. Sulla tattica (difesa a 3 o a 4, ndr) a Delio Rossi non voglio dare vantaggi. Penso che i calciatori trovino una sistemazione da soli; se avessi un solo sistema, un dogma, li ingabbierei. Credo che la squadra abbia bisogno di ritrovare la fiducia e il dolore della sconfitta, come quello dei tifosi. Ma ho una squadra di bravi ragazzi e devo frenare l’istinto di abbracciarli. Loro sono i protagonisti, e vanno amati e non osteggiati e offesi. La società ci ha messo a disposizione non una squadra forte, ma due. Le riserve di quelli che hanno sconfitto la Fiorentina avrebbero potuto battere i viola lo stesso. Zeman ci ha lasciato una eredità enorme, ma io non sono venuto qui con la piena del Tevere. Il sogno della mia vita era allenare la Roma,
ora ho avuto questa fortuna e la rischio per assecondare i giocatori? Io non sono loro amico, sfatiamo questo luogo comune, ma non permetto a nessuno di infastidirli. Le doppie sedute? Neppure Spalletti le faceva, eppure era un sergente»
spiegato Guidolin. Se l’Udinese lo ha mollato è perché al fianco di Di Natale ha trovato Muriel, che giocherà anche se non è al meglio. Intanto Totò va a caccia del gol numero 150 in bianconero che gli manca da tre gare.
PALERMO-PESCARA DELICATA SFIDA SALVEZZA
Qui Torino Battere se stesso e raggiungere Novellino. Ventura ha le idee chiare in vista della trasferta a Udine, visto che l’ottavo risultato utile consecutivo rappresenterebbe il suo record personale e di tutta la gestione di Cairo. Occhio all’Udinese, però: «Guidolin presenterà Di Natale e Muriel che all'andata non c'erano e che rappresentano il 95% del potenziale offensivo. Ma anche noi siamo cresciuti rispetto al match di andata». Una partita caratterizzata da tre pali granata che a Ventura rimasero. Altri tempi; oggi il tecnico recupera Ogbonna e rinuncia a Bianchi che non ha smaltito la botta alla tibia: «Dopo due mesi Angelo è convocato. Il titolare però sarà Rodriguez, perché per me conta come si gioca, non chi gioca». Infine Barreto: «E’ logico che abbia voglia di rivalsa, però deve pensare al Toro e non a punire l’Udinese. Certo, però, che se gioca come all’andata siamo rovinati…» sorride Ventura. © RIPRODUZIONE RISERVATA
De Rossi & Co. Detto che si dice
«pronto a fare un passo indietro» se non sarà riconfermato («ma vorrei vincere lo scudetto fra 3 anni»), conferma le antiche gerarchie. «De Rossi avrà quel ruolo guida, da esportare nel mondo, che popolo e club gli hanno assegnato. Giocherà sempre da qui alla fine, se lo meriterà. Stessa cosa per Stekelenburg. Io ho due icone: Totti e De Rossi. Due monumenti da innalzare e non radere al suolo. A loro concedo questo privilegio, ma dovranno dare l’esempio». E Andrezzoli si accomiata con l’ansia sorridente di un anti-guru. Zeman, davvero, non abita più qui.
Contratti Del resto i due sono nati e cresciuti, cal-
cisticamente, in ambienti importanti. Roberto nel Bayern Monaco, dove si divertiva a innescare le doti balistiche di Thomas Muller, e che lasciò solo perché l’allora d.g. blucerchiato Marotta fece leva sul suo desiderio di giocare in Italia. Maurito nel Barcellona, dove, a dir la verità, le sue doti da centravanti vero non erano apprezzatissime per la filosofia di gioco blaugrana. La coppia si divide di fronte ad un contratto. Soriano, che ha appena festeggiato il 22˚ compleanno, ha firmato a fine dicembre il suo, prolungandolo fino al 2017, naturalmente con la Samp, Icardi, che compirà vent’anni tra una decina di giorni, tentenna, è vincolato fino al 2015 con un ingaggio da ragazzino (60 mila euro) ma preferisce vedere che succede con l’interesse di molte grandi. Intanto pensano a battere la Roma, altro grande nome, altra vetrina importante, per la strana coppia blucerchiata.
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Malesani e Bergodi sono già al bivio Vietato perdere Perché vedere
PALERMO-PESCARA Una sfida decisiva per due squadre impantanate nel fondo della classifica. Sulla panchina dei rosanero da seguire l’esordio di Malesani Barbera, ore 15
Alberto Malesani, 58 anni DAPRESS
ORLANDO D’ANGELO FABRIZIO VITALE
Tra Palermo e Pescara c’è già uno scontro da dentro o fuori. Alberto Malesani dopo appena 5 giorni di lavoro in Sicilia vuole sbagliare il meno possibile e preferisce affidarsi alle certezze. Rispetto all’ultimo Palermo di Gasperini non ci saranno gli innesti argentini portati nell’ultima settimana di mercato da Lo Monaco. Dei neoarrivati trovano conferme soltanto Nelson e Fabbrini. La novità in attacco è Dybala, in tandem con l’ex Udinese. Il Male, che fa dell’equilibrio la sua parola chiave, cambia il centrocampo infoltendolo con gli inserimenti di Donati e Rios. «Il piglio deve essere quello dell’intensità e della voglia di vincere — spiega il tecnico —. Gli argentini nuovi?
Sono in pochi ad avere continuità e noi non possiamo sbagliare. È una gara fondamentale per noi quanto per il Pescara e loro hanno più punti. Voglio umiltà ed equilibrio. Ho trovato una squadra vogliosa di rompere l’incantesimo e sentire questa voglia è una buona partenza». Qui Pescara Dopo 4 sconfitte
consecutive, il ritorno in piena zona B e le indisposizioni che hanno ridotto all’osso la rosa di Bergodi, il Pescara arriva al primo vero bivio della stagione. «Sì, siamo a un bivio – conferma il tecnico – .Ci aspettano tutte finali, ma quella di Palermo è una gara che potrebbe essere decisiva. Siamo consapevoli di questo, d’ora in poi saremo tutti sotto esame». A Palermo il Pescara troverà un clima bollente. «Quando c’è un cambio di allenatore la squadra ha una scossa positiva, ma noi dovremo essere bravi nell’approccio. Il Barbera sarà pieno, non dovremo farci condizionare». Favoriti dalle assenze di Miccoli e Ilicic? «Sono importantissimi, ma chi giocherà al loro posto avrà l’entusiasmo e la voglia di chi si gioca una grossa chance. Sarà una partita tosta, ci vorrà carattere per fare risultato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA SPORTIVA
18
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
SERIE A GIOCHIAMO A TAVOLINO LA
24
a
PARMA (4-3-3)-GENOA (3-5-1-1) ore 12.30 18 GOBBI
GIORNATA
6
PT
PARTITE G
V
N
1
RETI P
21
PAROLO
SANSONE
LUCARELLI
Classifica SQUADRE
16
F
PAVARINI
S
JUVENTUS 55 24 17 4 3 50 16 NAPOLI 50 24 15 5 4 46 21 LAZIO 44 24 13 5 6 35 26 MILAN 40 23 12 4 7 41 29 INTER 40 23 12 4 7 36 28 FIORENTINA 39 24 11 6 7 41 29 CATANIA 35 23 10 5 8 31 30 ROMA 34 23 10 4 9 49 42 UDINESE 33 23 8 9 6 34 33 PARMA 31 23 8 7 8 30 31 TORINO (-1) 28 23 6 11 6 27 26 CHIEVO 28 23 8 4 11 24 36 ATALANTA (-2) 26 23 8 4 11 21 33 BOLOGNA 25 23 7 4 12 32 33 SAMPDORIA (-1) 25 23 7 5 11 28 29 CAGLIARI 24 23 6 6 11 25 40 GENOA 21 23 5 6 12 25 37 PESCARA 20 23 6 2 15 19 48 SIENA (-6) 17 23 6 5 12 23 33 PALERMO 17 23 3 8 12 20 37 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
29
9
VALDES
BELFODIL
PALETTA
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
77
7 BIABIANY
KUCKA
GRANQVIST
27
90
13
14
CONSIGLI
2
MANFREDINI
14
BARRIENTOS IZCO
BELLUSCI
17
19
9
19
21
DENIS BERGESSIO CASTRO
CARMONA
STENDARDO
21
M. RIGONI
47
13
28
10
BIONDINI BONAVENTURA
CANINI
1
MATUZALEM PORTANOVA FREY
22
ALVAREZ
88
18
23
GIORGI
BRIENZA
3
17
10
GOMEZ
LODI
ANDUJAR
SPOLLI
13
5
33
BENALOUANE
ANTONELLI
SCALONI
CAPUANO
ARBITRO MASSA Assistenti Crispo-De Luca IV Marzaloni Add Mariani (1) Palazzino (2) PREZZI da 15 a 205 euro TV Sky Calcio 3; Mediaset Premium Calcio 3
PARMA p. 31
GENOA p. 21
ATALANTA p. 26
CATANIA p. 35
PANCHINA 91 Bajza, 97 Anacoura, 3 Maceachen, 31 Coda, 5 Mesbah, 2 Ampuero, 4 Morrone, 14 Strasser, 15 Mariga, 19 Boniperti, 17 Palladino, 11 Amauri. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Belfodil-Amauri 55-45%, Lucarelli-Coda 55-45%, Ninis-Mariga (55-45%, Gobbi-Mesbah 60-40%. SQUALIFICATI Rosi (1) e Marchionni (1). DIFFIDATI Galloppa, Coda, Sansone. INDISP. Galloppa (60 gg), Santacroce (15), Mirante (20). ALTRI Ferrari, Arteaga.
PANCHINA 30 Tzorvas, 63 Stillo, 3 Bovo, 87 E. Pisano, 4 Ferronetti, 24 Moretti, 10 Olivera, 28 Tozser, 17 Immobile, 8 Vargas. ALL. Ballardini. BALL. M. Rigoni-Moretti 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Granqvist, Jankovic, Matuzalem, Manfredini. INDISP. Donnarumma (5 gg), Floro Flores (25), Nadarevic (5), Jorquera (5), Jankovic (15), Rossi (1). ALTRI Said, Marchiori, Zima, Krajnc, Hallenius, Alhassan.
PANCHINA 16 Polito, 22 Contini, 6 Bellini, 28 Brivio, 77 Raimondi, 8 Radovanovic, 44 Cazzola, 11 Moralez, 91 De Luca, 7 Livaja, 99 Parra, 20 Budan. ALLENATORE Colantuono. BALL. Giorgi-Radovanovic 60-40%, Scaloni-Bellini 55-45%. SQUAL. nessuno. DIFF. Bonaventura, Biondini, Cigarini, Consigli, De Luca, Moralez. INDISP. Capelli (30 gg), Marilungo (stag. finita), Lucchini (7), Ferri (30), Cigarini (25). ALTRI Frezzolini, Troisi, Palma.
PANCHINA 1 Frison, 31 Terracciano, 2 Potenza, 6 Legrottaglie, 5 Rolin, 12 Marchese, 4 Almiron, 30 Salifu, 27 Biagianti, 24 Ricchiuti, 26 Keko, 35 Doukara. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Bellusci-Rolin 60-40%, Castro-Biagianti 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bellusci, Biagianti, Barrientos. INDISPONIBILI Cani (10 gg), Sciacca (30). ALTRI Augustyn.
X 3,50
4
2 4,65
QUOTE
le reti decisive di Marco Borriello quest’anno: hanno fruttato ben cinque punti in più al Genoa
1 2,15
X 3,30
2 3,30
14
le volte nelle quali Lucas Castro è subentrato a un compagno su un totale di 22 presenze in Serie A
PALERMO (3-5-2)-PESCARA (4-3-3) ore 15
25
Le vittorie del Catania in Serie A in casa dell’Atalanta dove ha raccolto 6 pareggi e perso 6 volte; in particolare quattro degli ultimi cinque precedenti a Bergamo sono terminati in parità
5
33 91
22
ARBITRO PERUZZO Assistenti Rosi-Stefani IV Faverani Add Damato (1) Nasca (2) PREZZI da 15 a 100 euro TV Sky Calcio 1 e Super Calcio; Mediaset Premium Calcio
I NUMERI
0
CASSANI
BORRIELLO
NINIS
QUOTE
Le reti realizzate negli ultimi sette confronti tra Parma e Genoa, nei quali hanno segnato entrambe le squadre
83 DEL GROSSO
28
1 1,75
4
26
BERTOLACCI
10
ATALANTA (4-3-2-1)-CATANIA (4-2-3-1) ore 15
54
8
6
DOSSENA
ZAURI
3
20
9
99
26
ARONICA
RIOS
DYBALA
CAPRARI
BLASI
9
70
23
25
VON BERGEN SORRENTINO
6
DONATI BARRETO
MUNOZ
22
È A PORTA
28 BIANCHI ARCE
ABBRUSCATO D’AGOSTINO
5
LA GIOCA
77 PERIN
23 COSIC
16
18
4
FABBRINI
RIZZO
CASCIONE
NELSON
BALZANO
ARBITRO IRRATI Assistenti Cariolato-Preti IV Niccolai Add Tagliavento (1) Gavillucci (2) PREZZI da 5 a 170 euro TV Sky Calcio 5; Mediaset Premium Calcio 5
PALERMO p. 17
PESCARA p. 20
PANCHINA 99 Benussi, 30 Brichetto, 29 Garcia, 89 Morganella, 14 Anselmo, 18 Faurlin, 28 Kurtic, 7 Viola, 50 Sanseverino, 33 Formica, 19 Sperduti, 17 Boselli. ALL. Malesani. BALLOTTAGGI Nelson-Morganella 55-45 %, Dybala-Boselli 60-40%, Rios-Kurtic 60-40%, Fabbrini-Formica 60-40%. SQUALIFICATI Miccoli (1). DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Ilicic (da valutare), Hernandez (60 gg), Mantovani (60). ALTRI Malele.
PANCHINA 32 Pelizzoli, 2 Zanon, 15 Bocchetti, 8 Bjarnason, 10 Celik, 60 Caraglio, 22 Vukusic. ALLENATORE Bergodi. BALLOTTAGGI Zauri-Zanon 60-40%, Cascione-Bjarnason 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Quintero. INDISPONIBILI Sforzini (30 giorni), Capuano (7), Modesto (7), Togni (15), Weiss (7). ALTRI Quintero, Sculli, Chiaretti.
MARCATORI 18 RETI Cavani (3) (Napoli) 15 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Gilardino (Bologna); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan); Lamela (Roma) 9 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Hamsik (Napoli) 8 RETI Denis (2) (Atalanta); Sau (Cagliari); Milito (3) (Inter); Hernanes (1) (Lazio); Totti (1) (Roma) 7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma); Icardi (Sampdoria); Bianchi (2) (Torino) 6 RETI Diamanti (3) (Bologna); Cassano (Inter); Giovinco (1), Matri e Vucinic (1) (Juventus) 5 RETI Gabbiadini (1) (Bologna); Gomez (Catania); Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Pirlo e Vidal (2) (Juventus); Ilicic e Miccoli (1) (Palermo); Amauri (1) (Parma)
PROSSIMO TURNO 25a GIORNATA Venerdì 15 febbraio, ore 20.45 MILAN-PARMA Sabato 16 febbraio CHIEVO-PALERMO (ore 18) ROMA-JUVENTUS (ore 20.45) Domenica 17 febbraio, ore 15 CATANIA-BOLOGNA GENOA-UDINESE NAPOLI-SAMPDORIA PESCARA-CAGLIARI TORINO-ATALANTA FIORENTINA-INTER (ore 20.45) SIENA-LAZIO (ore 20.45)
QUOTE 1 1,50
X 4,00
8
2 6,50
4 Colantuono cala
IL NUMERO
29 il jolly Brienza
I gol segnati in totale da Palermo e Pescara, i due peggiori attacchi del campionato
le reti realizzate in Serie A da Elvis Abbruscato: la particolarità è che le ha segnate tutte in partite casalinghe
Catania argentino Atalanta: l’ex palermitano dall’inizio, Livaja in panca Maran risponde con tre mezzepunte sudamericane FRANCESCO CARUSO GUIDO MACONI
UDINESE (3-5-2)-TORINO (4-2-4) ore 15
25
Informati sulle probabilità di vin www.aams.gov.it e www.lottom
LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. CONC. AAMS N. 4032 del 28/03/2007
14
26
11
3
PASQUALE
CERCI
D’AMBROSIO
11
37
10
DOMIZZI
PEREYRA
DI NATALE
4
PADELLI ANGELLA
17 BENATIA
3 ALLAN
66
24
PINZI
MURIEL
8 BASTA
10 BARRETO
33
25
BRIGHI
GLIK
69
2
MEGGIORINI
RODRIGUEZ
7
14 GAZZI
SANTANA
1 GILLET
17 MASIELLO
ARBITRO BANTI Assistenti Marrazzo-Paganessi IV Rubino Add Di Bello (1) Abbattista (2) PREZZI da 10 a 130 euro TV Sky Calcio 4; Mediaset Premium Calcio 4
UDINESE p. 33
TORINO p. 28
PANCHINA 94 Pawlowski, 51 Scuffet, 75 Heurtaux, 6 Faraoni, 34 Gabriel Silva, 15 Rodriguez, 52 Merkel, 22 Campos Toro, 94 Zielinski, 77 Maicosuel, 13 Ranégie. ALL. Guidolin. BALL. Angella-Heurtaux 60-40%, Pereyra-Merkel 60-40%, Pasquale-Gabriel Silva 60- 40%. SQUAL. Danilo (2), Lazzari (1). DIFF. Angella, Maicosuel, Pinzi, Domizzi, Di Natale INDISP. Brkic (15 gg.), Badu (Coppa d’Africa) ALTRI nessuno.
PANCHINA 35 Coppola, 36 Darmian, 5 Di Cesare, 6 Ogbonna, 15 Caceres, 4 Basha, 20 Vives, 18 Bakic, 19 Stevanovic, 86 Birsa, 80 Jonathas, 93 Diop. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Cerci, D’Ambrosio, Jonathas e Meggiorini. INDISPONIBILI Bianchi (5 giorni). ALTRI A. Gomis, Barbosa, Menga.
QUOTE 1 1,90
X 3,20
2 4,25
2
le reti realizzate da Barreto all’Udinese, entrambe con la maglia del Bari
L’Atalanta contro il Catania cala il jolly: Brienza dal primo minuto in quello che sembra il suo derby dopo tanti anni a Palermo. Colantuono cerca continuità e promuove i nuovi, subito integrati. Ora aspetta Livaja. «È un tipo strano, si è presentato coi capelli color mogano e mi ha ricordato gli artisti del Cirque du Soleil. È un complimento, io li ammiro... Tanta roba Livaja», scherza il tecnico che ha una grossa considerazione del croato, che oggi andrà in panchina. «Il Catania è la rivelazione della stagione e non sarebbe lì se avesse solo tre attaccanti bravi, ma ha anche un centrocampo ben strutturato e una difesa solida. In più è pericolosissimo sui calci piazzati». Troisi intanto è in uscita: si lavora per un prestito in Russia o Svizzera. Sponda Catania Il Catania pro-
va a rialzarsi con la seconda trasferta di fila. Incassati i primi gol e la prima sconfitta del
Stefano Colantuono, 50 anni, allenatore dell’Atalanta. Per lui un passato sulla panchina del Catania nella stagione 2003-04 in Serie B ANSA
2013, Maran cerca di riallacciare il filo dei risultati positivi interrotto dopo la vittoria sulla Fiorentina. La formazione rossazzurra, 3 vittorie nelle prime 3 giornate del ritorno, prima di Napoli aveva vinto a Genova (sponda rossoblù) e ci riprova oggi a Bergamo. «C’è da smaltire la rabbia per i torti subiti al San Paolo la settimana scorsa – ha spiegato Maran –, anche se la sconfitta è stata archiviata». Contro la squadra di Colantuono (un ex dei tempi di Gaucci) i siciliani tornano al modulo dell’ultimo periodo, il 4-2-3-1 che permette di utilizzare Castro nel tridente di trequartisti con Gomez e Barrientos, dietro all’unica punta Bergessio. La coppia di mediani Izco-Lodi sarà a protezione del poker di difensori che cambia di nuovo: ancora fuori Legrottaglie (influenza) e Marchese (al suo posto Capuano). Il terzino è stato convocato ma non ha ancora risolto i suoi problemi con la società. A destra riprende il suo posto Alvarez che ha scontato la squalifica, mentre Bellusci si sposta in mezzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
BOLOGNA (3-4-2-1)-SIENA (3-4-2-1) ore 15 3 MORLEO
1 CURCI
21
33
27
CHERUBIN
KONE
ROSINA
5 ANTONSSON
43
6
10
20
ANGELO
ABATE
10
17
20
23
19
16
BELMONTE
EKDAL
IBARBO
NIANG
FLAMINI
15
15
77
23
TERLIZZI
14 DELLA ROCCA
SESTU
DIAMANTI
25 PEGOLO
1 AGAZZI
13 ASTORI
18 FELIPE
1,75
5
5
7
45
23
CONTI
COSSU
BALOTELLI
AMBROSINI
92
21
27
DESSENA
SAU
32
17
ABBIATI
ZAPATA
4
EL SHAARAWY MUNTARI
11
33
14
2
MOTTA
RUBIN
PISANO
DE SCIGLIO
ARBITRO GIACOMELLI Assistenti La Rocca-Passeri IV Giordano Add Romeo (1) La Penna (2) PREZZI da 8 a 80 euro TV Sky Calcio 6
ARBITRO GIANNOCCARO Assistenti Bianchi-Musolino IV Viazzi Add Baracani (1) Pinzani (2) PREZZI da 15 a 80 euro TV Sky Calcio 1; Mediaset Premium Calcio 2
BOLOGNA p. 25
SIENA p. 17
CAGLIARI p. 24
MILAN p. 40
PANCHINA 25 Agliardi, 32 Stojanovic, 45 Carvalho, 8 Garics, 4 Krhin, 13 Pulzetti, 17 Guarente, 30 Pazienza, 77 Pasquato, 18 Gabbiadini, 19 Christodoulopoulos, 9 Moscardelli. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Kone-Gabbiadini 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Antonsson, Garics, Kone, Motta, Taider. INDISPONIBILI Natali (20 gg). ALTRI Lombardi, Abero, Naldo, Paponi, Radakovic, Riverola.
PANCHINA 12 Farelli, 88 Marini, 87 Grillo, 3 Uvini, 36 Bolzoni, 7 Valiani, 16 Verre, 23 Agra, 70 Mannini, 9 Paolucci, 81 Bogdani, 91 Reginaldo ALL. Iachini. BALL. Emeghara-Bogdani 60-40%, Terlizzi-Uvini 70-30%. SQUALIFICATI Vitiello (10/09/2013), Terzi (10/03/2013), Paci (1). DIFFIDATI Rosina, Pegolo, Sestu, Rubin. INDISPONIBILI Pozzi (7 giorni). ALTRI Rosseti, Zè Eduardo, Calello, Teixeira, Matheu.
PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 3 Ariaudo, 34 Del Fabro, 32 Casarini, 19 Thiago Ribeiro, 18 Nené, 51 Pinilla. ALLENATORI Pulga-Lopez. BALLOTTAGGI Murru-Perico 70-30%, Rossettini-Ariaudo 70–30%, Cossu-Thiago Ribeiro 70-30%, Ibarbo-Pinilla 70-30%. SQUALIFICATI Nainggolan (1), Avelar (1). DIFFIDATI Dessena, Cossu, Conti, Nenè. INDISPONIBILI nessuno. ALTRI Anedda, Eriksson, Piredda.
PANCHINA 1 Amelia, 59 Gabriel, 76 Yepes, 81 Zaccardo, 77 Antonini, 12 Traorè, 10 Boateng, 8 Nocerino, 22 Bojan, 7 Robinho. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Muntari-Boateng 70-30%. SQUALIFICATI Montolivo (1). DIFFIDATI Ambrosini, De Jong, El Shaarawy, Zaccardo. INDISP. De Jong (stag. finita), Didac Vilà (da valutare), Salamon (da valutare), Bonera (7 gg), Pazzini (da valutare). ALTRI nessuno.
QUOTE 1 1,85
ALLEGRI A CAGLIARI: C’È LA LEGGE DELL’EX
MEXES
ROSSETTINI
88
GILARDINO EMEGHARA
SØRENSEN
29 MURRU
8
X 3,40
2 4,25
4
QUOTE
i gol realizzati da Kone in questo campionato: nel 2009-10 in Grecia arrivò a 5
1 4,65
X 3,50
8
2 1,75
«Siamo più squadra di prima, posso fare pure dei cambi. Ho dei giocatori che danno tanta disponibilità, sono sereno». Max Allegri, Milan. Da ex a Cagliari ha vinto due volte su due: il tris paga 1,75.
GOL BLUCERCHIATO? SÌ, MA CON ZEMAN...
1,27 «Magari per noi attaccanti sarebbe stato meglio affrontare la Roma di Zeman perché avremmo avuto molti più spazi.». Maxi Lopez, Sampdoria. I blucerchiati con almeno un gol valgono 1,27.
le reti realizzate finora da Marco Sau in questo campionato: un buon bottino all’esordio in Serie A
4
SAMPDORIA (3-5-1-1)-ROMA (3-4-1-2) ore 15
TA
ATA DI MANO. 22
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2
35
ESTIGARRIBIA
TOROSIDIS
3
14
98
8
COSTA
OBIANG
ICARDI
LAMELA
35
25
ROMERO
POLI
GASTALDELLO
ncita e sul regolamento di gioco sui siti matica.it e presso i punti vendita
19
16
10
SORIANO
TOTTI
Donadoni tra infortuni e squalifiche Ballardini: «Kucka è da Real Madrid»
4
Due sconfitte consecutive da dimenticare, tre infortunati, due squalificati e molti debuttanti in panchina: dalle parti di Parma i problemi non mancano. Roberto Donadoni lo sa, ma non si scompone: «Dobbiamo ritrovare concentrazione e atteggiamenti che abbiamo un po’ perso ultimamente e la cui mancanza si è rivelata determinante». Non si scompone e nemmeno si nasconde. «È una partita delicata. Il Genoa ha fatto innesti importanti e cerca punti». I padroni di casa dovrebbero puntare ancora sul 4-3-3. Al posto di Marchionni, favorito Ninis su Mariga. Storia da scrivere In casa genoana, Ballardini vuole soprattutto evitare che il successo in extremis sulla Lazio possa
alimentare false speranze, «Perché siamo ancora soltanto all’inizio — avverte il tecnico — e aggiungere qualunque altra parola dopo questa premessa mi sembra assolutamente superfluo». Resta il fatto che questo Grifone inizia comunque a «darmi buone sensazioni». Attenzione, però, a un avversario che, «soprattutto in casa, è davvero molto forte». Ballardini sembra intenzionato a dare spazio come titolare al recuperato Cassani, in un centrocampo che sarà però privo di Rossi, ieri ancora k.o. per l’influenza. L’allenatore rossoblù punta forte anche su Kucka: «Direi che adesso è da Real Madrid, ma se migliorerà ancora, può diventare da... Barcellona».
IL NUMERO
7
Le partite utili di fila per il Torino: è il record personale in Serie A per il tecnico granata Ventura
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7
Pioli punta sull’intesa tra Gila e Diamanti Iachini lancia Terlizzi nella difesa a tre Dopo 23 giornate, per la prima volta Stefano Pioli potrebbe schierare contro il Siena la stessa formazione della partita precedente. «Non è un traguardo e nemmeno una casualità», dice l’allenatore del Bologna, che conferma Curci in porta. «Ho un solo dubbio, tra Kone e Gabbiadini». Il jolly greco sembra favorito, l’ex atalantino dovrebbe ricominciare dalla panchina. «Ci attende un impegno difficile che dovremo interpretare con grande lucidità, un successo contro i toscani darebbe ossigeno alla nostra classifica», prosegue Pioli. «La settimana delle nazionali ha portato molti giocatori all’estero ma sono tornati tutti in buona forma. Siamo orgogliosi della prova in azzurro di Gilardino e Diamanti, mi sono piaciuti i
loro sguardi in campo, la loro intesa sta crescendo forte». Qui toscani Un Siena cinico. È quello che vuole Giuseppe Iachini, per dare continuità al successo con l’Inter. L’unica novità rispetto a 7 giorni fa dovrebbe essere l’esordio di Terlizzi al centro della difesa, al posto dello squalificato Paci. «Dobbiamo essere cinici — ha detto —, soprattutto sottoporta. Conosco bene i giocatori del Bologna, molti li ho allenati. Hanno una rosa di qualità». Per il tecnico bianconero la salvezza è una sfida nella sfida: «Facile fare il tecnico con giocatori da 15 milioni di euro, ma un allenatore bravo lo vedi in un altro contesto».
SAMPDORIA p. 25
ROMA p.34
PANCHINA 1 Da Costa, 32 Berni, 13 Berardi, 7 Castellini, 4 Rodriguez, 5 Renan, 15 Poulsen, 11 Munari, 6 Maresca, 8 Mustafi, 12 Sansone, 10 Maxi Lopez. ALLENATORE Rossi. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Romero, Poli, Eder. INDISPONIBILI Eder (5 giorni) e Palombo (10 giorni). ALTRI Austoni, Falcone, Gavazzi, Savic.
PANCHINA 13 Goicoechea, 1 Lobont, 46 Romagnoli, 23 Piris, 27 Dodò, 11 Taddei, 20 Perrotta, 47 Lucca, 48 Florenzi, 17 Lopez, 9 Osvaldo. ALL. Andreazzoli. BALL. Torosidis-Piris 60-40%, Burdisso-Florenzi 60-40%, Marquinho-Florenzi 60-40%, Lamela-Osvaldo 60-40%. SQUAL. Tachtsidis (1) e Guberti (agosto 2015). DIFF. Balzaretti, Bradley, Totti, Osvaldo, Destro e Piris. INDISP. Destro (30) e Balzaretti (3). ALTRI Svedkauskas.
QUOTE 1 3,00
X 3,50
2 2,20
6
17 SAMPIRISI
JUAN JESUS
99
KOVACIC
43
CASSANO PALOSCHI
14
3
COFIE
ANDREOLLI
17
22
16
23
KUZMANOVIC
MILITO
L. RIGONI
RANOCCHIA
19
8
77
56
CAMBIASSO
PALACIO
THÈRÈAU
HETEMAJ
HANDANOVIC
4
CALCIO A 5
Tris Asti: è a +12
2 DAINELLI
ZANETTI
51
1 PUGGIONI
ACERBI
13 JOKIC
ARBITRO GUIDA Assistenti Vuoto-Posado IV De Pinto Add Rocchi (1) Pairetto (2) PREZZI da 23 a 385 euro TV Sky Sport 1, Calcio 1 e Supercalcio; Mediaset Premium Calcio
INTER p. 40
CHIEVO p. 28
PANCHINA 27 Belec, 30 Carrizo, 6 Silvestre, 31 Pereira, 42 Jonathan, 5 Stankovic, 7 Schelotto, 11 Alvarez, 21 Gargano, 18 Rocchi. ALLENATORE Stramaccioni. BALL. Milito-Alvarez 55-45%, Cambiasso-Gargano 60-40%, Cassano-Alvarez 60-40%, Nagatomo-Pereira 60-40%. SQUAL. Chivu (1), Guarin (1). DIFF. Cambiasso, Handanovic, Palacio, Pereira. INDISP. Castellazzi (30), Samuel (da valutare), Mudingayi (stag. finita), Obi (da valutare).
PANCHINA 18 Squizzi, 88 Ujkani, 33 Papp, 21 Frey, 26 Farkas, 12 Cesar, 4 Spyropoulos, 25 Vacek, 7 Seymour, 10 Luciano, 31 Pellissier, 27 Hauce. ALL. Corini. BALL. Sampirisi-Frey 55-45%, Cofie-Seymour 65-35%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Guana, Dramé, L. Rigoni, Jokic, Cofie. INDISPONIBILI Dramé (7 giorni), Samassa (Coppa d’Africa), Sardo (20), Stoian (da valutare). Guana (da valutare). ALTRI Cruzado.
QUOTE 1 1,55
X 3,85
2 6,00
10
I minuti di astinenza dal gol del Chievo contro l’Inter, che nelle ultime quattro partite contro i veneti non ha mai incassato reti
Taccuino
55 10
I successi consecutivi del Milan negli ultimi 8 precedenti con il Cagliari; i sardi l’hanno «scampata» l’ultima volta il 5 ottobre 2008 (in Sardegna finì 0-0)
413
i gol realizzati da Mauro Icardi dopo la sosta natalizia. È il re dei bomber nel 2013
NAGATOMO
Tosi-Lorenzini © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARQUINHO
ARBITRO CELI Assistenti Barbirati-Galloni IV Petrella Add Rizzoli (1) Borriello (2) PREZZI da 20 a 100 euro TV Sky Sport 1 e Calcio 2; Mediaset Premium Calcio 1
40 1
BOLOGNA-SIENA I DUE ROSSOBLÙ ERANO INSIEME IN NAZIONALE
CASTAN
INTER (4-3-3)-CHIEVO (5-3-2) ore 20.45
Grimaldi-Piovani
24
STEKELENBURG
5
DE SILVESTRI
PARMA-GENOA TANTE ASSENZE TRA I GIALLOBLÙ, LIGURI SENZA ROSSI
8
29 BURDISSO
4 BRADLEY
21
3
MARQUINHOS
DE ROSSI
PJANIC
16
28
I NUMERI
15
KRSTICIC
ROSSINI
19
Le quote
6
VERGASSOLA
TAIDER
PEREZ
CAGLIARI (4-3-1-2)-MILAN (4-3-3) ore 15
LA GAZZETTA SPORTIVA
i mesi trascorsi dall’ultimo gol ufficiale di Kuzmanovic: aprile 2012 in Bundesliga
La 18a in A: Lazio-Montesilvano 1-2 (venerdì), Marca Futsal-Putignano 10-2, Asti-Cogianco Genzano 3-0, Venezia-Luparense 2-4, Kaos Futsal-AGSM Verona 4-0, Napoli-Rieti 2-4, Pescara-Acqua&Sapone 1-3. Classifica (prime posizioni): Asti 48, Lazio 36, Luparense 34, Marca Futsal 31.
DONNE
Torres ok a Perugia (f.sal.) La 20a in A: Como-Fiammamonza 4-0, Lazio-Torino 1-1, Mozzanica-Mozzecane 4-0, Napoli-Brescia 1-1, Perugia-Torres 0-3, Pordenone-Chiasiellis 3-1, Tavagnacco-Riviera di Romagna 2-0, Verona-Firenze 1-4. Classifica (prime posizioni): Torres 56, Tavagnacco 52, Brescia 46, Verona* 40, (* 1 gara in meno).
DONNE / 2
Under 17, doppio test (f.sal.) L’Under 17 oggi a Coverciano per la doppia amichevole con la Finlandia (il 12 e il 14).
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
MONDO
Per la vetta d’Africa Favola Burkina, contro la Nigeria la notte della vita In finale scontro già visto ai gironi: il bel gioco delle Aquile sfida la difesa imbattibile di Put DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’ JOHANNESBURG (Sudafrica)
Tre settimane di girotondo australe si chiudono stasera a Soccer City, ma prima di andare alla finale tra Nigeria e Burkina Faso occorrerà ribadire che la coppa in palio è quella d’Africa. E dunque meno sponsor e più vuvuzela, meno marketing e più tamburi, bandiere al vento, organizzazione quasi a zero e calcio visto dalla parte delle radici. Estenuante. Ingenuo. Appiccicoso. Bellissimo. A Nelspruit, per dirne una, hanno sigillato alle auto un perimetro di due chilometri attorno allo stadio temendo transumanze bibliche di tifosi, e per Tunisia-Togo siamo arrivati in 500, esausti e un po’ inquieti: l’impianto è in piena savana vicino al parco Kruger, le giraffe sono simpatiche e gli impala fanno tenerezza, ma se in libera uscita ci fosse stato un leone avremmo rimpianto perfino la campagna elettorale che ci siamo persi. Caso Pitroipa La storia del salva-
taggio di Jonathan Pitroipa per la finale, in compenso, è un capolavoro di machiavellismo. Il calcio africano ha un problema arbitrale, perché anche nel suo torneo più importante girano certi killer da far spavento. Il tunisino Slim Jedidi, nella semifinale Ghana-Burkina Faso, è stato una sciagura a senso unico, ma a dispetto di un rigore omaggiato al Ghana, dei due loro negati e di un gol regolare annullato (nessun tecnico italiano sarebbe sopravvissuto), i burkinabé hanno tirato fuori la prestazione della vita e si sono qualificati. Slim voleva togliere di torno la nazionale più povera, immaginando di fare cosa gradita nelle alte sfere. Non solo non
«Sono felice che Pitroipa sia della partita, la sua innocenza era evidente»
STEPHAN KESHI C.T. DELLA NIGERIA
c’è riuscito, ma il suo secondo giallo per simulazione al povero Pitroipa — platealmente abbattuto mentre stava andando a segnare il gol della vittoria — ha suscitato un tale scandalo (decuplicato dai social network) da costringere la federazione africana a inventarsi un piano B per restituire la finale all’attaccante; piano concretizzato con una lettera nella quale l’arbitro ha ammesso l’errore tecnico sul secondo giallo, che è stato così cancellato. Un obbrobrio giuridico, ma pazienza. Già privato per infortunio di Alain Traoré, il Burkina avrà oggi in campo almeno lui. Futuro Nigeria La coppa d’Africa
finisce stasera nello stesso modo in cui si chiuse l’Europeo, con la ripetizione di un match già visto nella fase a gironi. Nigeria-Burkina Faso esattamente come Spagna-Italia, 1-1 alla prima partita e poi via, per strade diverse, fino al rendez vous finale. È una sfida fra due sorprese, sia pure di diverso livello. La Nigeria è una grande storica del calcio africano ultimamente decaduta. Il tecnico Ke-
shi, personaggio vero ed esempio di sportività («Sono felice che Pitroipa sia stato ammesso alla finale, la sua innocenza era evidente»), ha tirato una riga sul blocco dei trentenni per allestire una squadra giovane. Era un progetto a medio termine, ma nei quarti ha incrociato il declino della generazione d’oro ivoriana e la differenza di energia ha fatto saltare i fusibili dei Drogba e dei Touré. Con uno scalpo del genere in mano, si cresce a velocità triplicata: nella semifinale col Mali la Nigeria è definitivamente esplosa, giocando un gran bel calcio e arrivando in finale da chiara favorita (ma occhio: Emenike rischia di non farcela, pronto Musa). Difesa Burkina Il percorso del
Burkina Faso, aiutato dalla possibilità di giocare sempre sul terreno insabbiato di Nelspruit — cui le avversarie dovevano ogni volta abituarsi, per tacere di zanzare grandi come i droni americani in Afghanistan — è stato un Camel Trophy: anche prima della madre di tutte le partite contro il Ghana, vinta ai rigori (e stasera guardatevi Bancé, energumeno capace di scucchiaiare bene il suo penalty), c’erano voluti i supplementari per piegare il Togo nei quarti. Il che significa che Burkina Faso arriva in finale con un’ora di calcio in più nelle gambe. Un buon calcio assorbi e riparti, basato su una difesa che i centrali Koné e Koulibaly rendono pressoché imbattibile: 2 reti subite in 5 gare — una dalla Nigeria più il rigore fasullo del Ghana — e via al contropiede di Bancé, Pitroipa e Kabore. Il coach belga Put, del quale è stato raccontato già mille volte il passato malandrino, ora ha una faccia che implora l’oblio. Fa quasi tenerezza, mentre viaggia verso la notte della sua vita.
In gol Gomez e Schweinsteiger, doppietta per l’esterno sinistro David Alaba
David Alaba, 20 anni REUTERS
Uno colpisce, uno torna a colpire e i colpi se li becca tutti lo Schalke 04, nuova vittima del Bayern Monaco nella corsa alla Bundesliga. Colpisce duro David Alaba, esterno sinistro austriaco (mamma filippina, papà nigeriano), che ha firmato una doppietta e si conferma a 20 anni uomo di alto livello. Torna a colpire Mario Gomez, alla sua seconda da titolare quest’anno: non segnava da due mesi. L’altro ce lo mette Schweinsteiger, e il Bayern allunga a +15, ringraziando anche i capitomboli altrui. Tipo quello del Borussia Dortmund, che ha recuperato parecchi infortunati ma ha ce-
JOHANNESBURG, ORE 19 DIRETTA SU EUROSPORT
PORT ELIZABETH La finale per il terzo posto finisce come l’anno scorso: vince il Mali sul Ghana, ancora distante dai suoi sogni di gloria. La partita viene indirizzata subito da un bel gol in tuffo di testa di Samassa, un tesoro che il Chievo si ritrova in casa. Ancora Samassa timbra un palo nel finale del primo tempo, e il 2-0 di Keita al 47’ pare esaurire la questione. Anche perché il Ghana, che sconta la mancanza di una punta decente, ottiene il quarto rigore del torneo ma Wakaso calcia alto. La gara ha un ultimo sussulto all’82’: un tiro Senza pretese di Asamoah viene clamorosamente mancato dal portiere maliano. Ma nel recupero Diarra fissa il definitivo 3-1. GDS
FRANCIA duto di schianto in casa all’Amburgo: doppiette di Rudnevs e Son, Lewandowski in gol ma espulso dopo mezz’ora, e alle porte una sfida campale di Champions come quella di mercoledì a Donetsk. Oppure il 3-3 del Bayer Leverkusen, raggiunto all’86’ a Monchengladbach. Anche l’Eintracht non va oltre lo 0-0 interno contro il Norimberga, e il pari sta persino stretto agli ospiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
21a GIORNATA Borussia D.-Amburgo 1-4, Borussia M.-Bayer L. 3-3, Stoccarda-Werder 1-4, Hannover-Hoffenheim 1-0, Greuther Furth-Wolfsburg 0-1, Eintracht-Norimberga 0-0, Bayern-Schalke 04 4-0. Oggi Augsburg-Mainz, Friburgo-Fortuna D. CLASSIFICA Bayern 54; Borussia D. 39; Bayer L. 38; Eintracht 37; Amburgo 31; Mainz, Borussia M. 30; Schalke 04, Hannover 29; Friburgo, Werder 28; Wolfsburg 26; Norimberga, Stoccarda 25; Fortuna D. 24; Hoffenheim 16; Augsburg 14; Greuther Furth 12.
LA FINALINA
Super Samassa, Ghana distrutto: il Mali è terzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GERMANIA LA CAPOLISTA RIFILA 4 GOL ALLO SCHALKE
Inarrestabile Bayern: va a +15 sul Dortmund
Un contrasto tra il nigeriano Ahmed Musa, 20, e il burkinabé Djakaridja Koné, 26, nella fase a gironi AP
Lione, a Lilla per restare con il fiato sul collo del Psg Monaco sempre più primo PARIGI (a.g.) Stavolta la pressione passa sul Lione. La squadra di Gourcuff oggi non può permettersi passi falsi in casa con il Lilla per non lasciare scappare il Psg, già a +6 grazie a Ibra che a 21 reti è quarto nel top 10 dei bomber di sempre del club. Impegno più semplice per il Marsiglia a Evian che lotta per la salvezza ma un mese fa inchiodò il Lione sullo 0-0. In Ligue 2, il Monaco di Ranieri consolida la leadership con la vittoria sul Le Havre (2-1) e il pareggio del Nantes con l’Arles (1-1). 24a GIORNATA St. Etienne-Montpellier 4-1, AjaccioBordeaux 1-0, Nancy-Reims 1-2, Nizza-Lorient 1-1, Troyes-Sochaux 0-0, Valenciennes-Brest 2-1. Oggi Evian-Marsiglia, Rennes-Tolosa, Lione-Lilla. CLASSIFICA Psg 51; Lione 45; Marsiglia 42; St. Etienne 40; Nizza 39; Bordeaux 38; Rennes 37; Lorient 36; Montpellier 35; Valenciennes 33; Lilla, Tolosa 31; Ajaccio 28; Bastia 26; Brest 24; Reims, Sochaux 23; Evian 22; Nancy, Troyes 18.
Taccuino OLANDA
Il Psv sbatte contro Bony: 2-2 Il capocannoniere Bony rimonta due volte il Psv, per la capolista un solo punto in casa Vitesse: possono approfittarne Ajax e Twente. Il Feyenoord ospita l’AZ: amarcord per Pellé, ad Alkmaar per 4 anni. 22a giornata Den Haag-Nac 2-1, Groningen-Waalwijk 2-1, Heracles-Willem II 4-1, Heerenveen-Venlo 2-2, Vitesse-PSV 2-2. Oggi Utrecht-NEC, Ajax-Roda, Feyenoord-AZ, Zwolle-Twente. Classifica PSV 47; Ajax 43; Twente 42; Feyenoord 41; Utrecht, Vitesse 39; NEC 30; Den Haag 28; Heracles 27; Groningen 26; AZ 24; Waalwijk, Nac, Heerenveen 23; Roda 20; Zwolle 19; Venlo 16; Willem II 13.
ITALIANI ALL’ESTERO
Zenga passa, Di Canio frena Grazie anche a un gol di Morimoto l’Al Nasr di Walter Zenga batte 3-2 la Lokomotiv Tashkent e si qualifica per la fase a gironi della Champions League asiatica. In terza divisione inglese, pareggio a sorpresa dello Swindon di Paolo Di Canio, bloccato sull’1-1 dall’ultima in classifica Hartlepool: anche con un punto, resta terzo a 55 punti, uno in meno di Tranmere e Doncaster.
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA SPORTIVA
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MONDO SOUTHAMPTON MANCHESTER CITY
REAL MADRID SIVIGLIA
3 1
4 1
PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Puncheon (S) al 7’, S. Davis (S) al 22’, Dzeko (M) al 39’ p.t.; aut. Barry (M) al 3’ s.t.
PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Benzema (R) al 17’, Ronaldo (R) al 26’ p.t.; Ronaldo (R) al 1’ e al 14’, Del Moral (S) al 42’ s.t.
SOUTHAMPTON (4-4-2)
REAL MADRID (4-2-3-1)
Boruc 6; Clyne 6,5, Yoshida 6, Hooiveld 6, Fox 6 (dal 26’ s.t. Richardson 6); Puncheon 6,5 (dal 16’ s.t. Lallana 6), S. Davis 6 (dal 35’ s.t. Ward-Prose sv), Cork 6, Schneiderlin 5,5; Lambert 6,5, Rodriguez 6. PANCHINA K. Davis, Forren, Chaplow, Lee. ALLENATORE Pochettino 7.
Diego López 6,5; Arbeloa 6,5, Albiol 6, Sergio Ramos 7, Coentrao 6; Essien 6, Modric 5,5; Higuaín 5, Kaká 7 (dal 23’ s.t. Pepe 6), Ronaldo 8,5 (dal 18’ s.t. Morata 6); Benzema 6 (dal 23’ s.t. Callejón 6). PANCHINA Adán, Carvalho, Khedira, Özil. ALLENATORE Mourinho 7.
MANCHESTER CITY (4-2-3-1)
SIVIGLIA (4-1-4-1)
Hart 4; Zabaleta 6, Garcia 5, Lescott 5 (dal 21’ s.t. Kolarov 5,5), Clichy 6; Y. Touré 5,5, Barry 4; Nasri 5 (dal 10’ s.t. Milner 5,5), Aguero 5,5, Silva 5 (dal 28’ s.t. Maicon 5,5); Dzeko 5,5. PANCHINA Pantilimon, K. Touré, Rodwell, Sinclair. ALLENATORE Mancini 6.
Beto 5,5; Coke 5, Fazio 4, Spahic 4,5, F. Navarro 4; Maduro 5; Jesus Navas 5, Medel 6 (dal 26’ s.t. Alberto 5,5), Kondogbia 6 (dal 33’ s.t. Hervás 5,5), Reyes 5,5 (dal 26’ s.t. Del Moral 6,5); Negredo 4,5. PANCHINA Julián, Botía, Stevanovic, Babá. ALLENATORE Emery 5.
ARBITRO Atkinson 5,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Lambert (S) Clichy (M) e Y. Touré (M) per gioco scorretto. NOTE Spettatori 31.738. Tiri in porta: 7-4. Tiri fuori: 6-3. Angoli 6-6. In fuorigioco: 5-2. Recuperi: 2’ p.t.; 5’ s.t.
Steven Davis, 28 anni, segna tra Zabaleta e Hart il gol del 2-0 REUTERS
Pochettino per il City Mancini k.o. accusa i suoi Citizens messi sotto a Southampton, ora il titolo è un miraggio. E il tecnico è una furia: «Qualcuno non ha giocato» PREMIER
Swansea show E oggi lo United ospita l’Everton Sempre più Michu. Il trequartista spagnolo con due gol e un assist lancia lo Swansea con il QPR. L’Arsenal soffre ma passa in 10 allo Stadium of Light con Cazorla. 26a GIORNATA TottenhamNewcastle 2-1, Chelsea-Wigan 4-1, Norwich- Fulham 0-0, Stoke-Reading 2-1, SunderlandArsenal 0-1, Swansea-QPR 4-1, Southampton-Man. City 3-1. Oggi Aston Villa-West Ham, Man. United-Everton. Domani Liverpool-Wba. CLASSIFICA Man. United 62; Man. City 53; Chelsea 49; Tottenham 48; Arsenal 44; Everton 42; Swansea 37; Liverpool 36; Wba 34; Stoke 33; West Ham 30; Fulham, Sunderland, Norwich 29; Newcastle, Southampton 27; Reading 23; Wigan, Aston Villa 21; QPR 17.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Peggio di uno scherzo di Carnevale: nel giorno in cui Ferguson riconosce la grandezza del Manchester City («Oggi è il nostro avversario più temibile»), la squadra di Mancini viene colpita e affondata senza pietà in casa del Southampton. Il City è un disastro: la papera di Hart sul 2-0 dei Saints è da «Oggi le comiche», mentre l’autogol di Barry è leggendario. La rete di Dzeko è un’illusione. Il City è di burro. Le assenze di Kompany e Nastasic non bastano a giustificare gli errori della difesa e stasera Mancini potrebbe ritrovarsi a meno -12 dallo United. Addio titolo e occhio al secondo posto: con questi chiari di luna, bisogna voltarsi indietro e controllare i movimenti dei club londinesi. Pochettino gode: è il suo primo successo alla guida dei Saints.
Balo Sarà un caso, ma partito
Balotelli il City non ha più vinto: due pareggi con QPR e Liverpool e la batosta di ieri. Non perdeva dal 26 dicembre 2012: 0-1 in casa del Sunderland. La galoppata di gennaio si è fermata in modo brusco e ora al City non resta che la Coppa d’Inghilterra. L’impressione è che dal punto di vista tecnico questa squadra abbia esaurito un ciclo: non a caso Soriano e Begiristain, i dirigenti venuti da Barcellona, in estate avvieranno una rivoluzione. Barry, Milner, Kolarov, Lescott, Nasri, Kolo Touré, Sinclair: in vendita c’è mezza squadra. E Mancini? Se il City crolla in campionato, rischia anche lui e non basteranno dichiarazioni come quelle contro l’introduzione del fair play finanziario («Non capisco perché chi abbia i soldi debba porsi limiti») a salvarlo. La Coppa d’Inghilterra potrebbe decidere il suo futuro. Crollo Il City dopo 22’ è sotto di
due gol. L’1-0 di Puncheon arriva da un errore di Barry in azione di ripartenza, mentre il 2-0 è figlio di una papera di Hart su tiro di Lambert: pallone che scivola tra le gambe e tocco di Davis. Il tiro fortunato di Dzeko su assist di Zabaleta riapre la gara, ma Barry, su cross di Lambert, punisce Hart con un’autorete da leggenda. Le parole di Mancini sono un j’accuse alla squadra e hanno il senso di una resa: «Sono molto arrabbiato. Abbiamo giocato male, commettendo errori ridicoli e regalando due gol. La situazione è durissima. Io cerco di essere ottimista, ma se faremo altre partite come questa, sarà impossibile recuperare lo svantaggio sullo United. Ci sono giocatori che non hanno proprio giocato».
Goleada Chelsea al Wigan, Benitez resta in panchina Il Tottenham vola coi gol del gallese
Rafa Benitez, 52 anni REUTERS
LONDRA
Sabato da leoni, a Londra: poker del Chelsea con l’ennesimo gol di Lampard, doppietta di Bale e Tottenham sempre più in alto. E Benitez che salva il posto. Va in panchina con l’animo in subbuglio — il Sun gli manda di traverso la colazione con la notizia che, in caso di sconfitta, potrebbe essere sostituito proprio da Martinez, manager del Wigan —, incassa i soliti cori pro Di Matteo, vede i Blues allo sbando nel primo quarto d’ora, poi un assist del figlio prediletto, Torres, lancia in gol Ramires. È la svolta. Nella ripresa c’è il 2-0 di Hazard su cross di Azpilicueta. La re-
Cristiano Ronaldo, 28 anni segna il terzo gol del Real al Siviglia AP
Kakà rianima il Real Madrid Ai gol pensa sempre Ronaldo Siviglia travolto: apre Benzema, poi tre reti di Cristiano. Mourinho rispolvera il brasiliano e viene subito ripagato LIGA
Valencia al 92’ Colpo Malaga in casa Levante Il Valencia vince a Vigo con un gol al 92’ di Valdez, ma non scavalca il Malaga, che passa a Levante (doppietta di Isco). Il Granada vince lo scontro salvezza a La Coruna e inguaia il Deportivo, sempre più ultimo. 23a GIORNATA Celta-Valencia 0-1, Levante-Malaga 1-2, DeportivoGranada 0-3 Real Madrid-Siviglia 4-1. Oggi Barcellona-Getafe, Saragozza-Real Sociedad, Athl. Bilbao-Espanyol, Rayo-Atl. Madrid. Domani Betis-Valladolid. CLASSIFICA Barcellona 59; Atl. Madrid 50; Real Madrid 46; Malaga 39; Valencia 37; Betis 35; Rayo 34; Real Sociedad, Levante 33; Siviglia, Valladolid, Getafe 29; Athl. Bilbao, Granada 26; Espanyol 25; Saragozza 24; Osasuna 22; Celta 20; Maiorca 18; Deportivo 16.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ALTRE BIG LAMPARD A BERSAGLIO: 198 RETI IN BLUES, -4 DAL PRIMATO
Rafa fa poker e si salva Spurs, favoloso Bale
ARBITRO Delgado Ferreiro 6,5 ESPULSI Higuain e Maduro per doppia ammonizione AMMONITI Jesus Navas, Kakà, Morata e Arbeloa per gioco scorretto, Modric per c.n.r. NOTE spettatori 65.000 circa. Tiri in porta 12-4. Tiri fuori 4-3. Angoli 4-6. In fuorigioco 1-3. Recuperi: 1‘ p.t.; 2’ s.t.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
Prestazione seria, trionfo largo e comodo, sotto col Manchester United aggrappati alla straordinaria forma di Ronaldo, a segno da cinque gare di fila al Bernabeu e ieri geniale triplo matador. Il Real aveva perso 1-0 col Siviglia di Michel all’andata, batte 4-0 il Siviglia di Emery al ritorno chiudendo la gara rapidamente e senza affanni. Turnover Dopo 3 tribune conse-
cutive, Kakà trova addirittura una maglia da titolare. Curioso, così come il destino di Diego Lopez, fino a 10 giorni fa riserva di Palop al Siviglia e oggi titolare nel Madrid. Mou fa turnover pensando alla madre di tutte le partite (di questa stagione), l’ottavo di finale di Champions di mercoledì: Xabi Alonso a casa, Özil e Khedira
in panchina. Titolari sia Higuain che Benzema, come a voler differire la decisione europea dove giocherà uno soltanto dei due. Kakà conferma di essere ragazzo molto serio: Mou lo tratta male o malissimo, lui risponde con una partita piena di voglia, corsa, spunti. È un peccato che non sia andato in porto il suo ritorno in Serie A perché un giocatore così non può giocare una volta ogni due mesi. Sensazionale Poi c’è Cristiano Ronaldo. Che dopo un lungo rapporto di freddezza ha trovato gran feeling col Bernabeu e ritrovato la felicità perduta. Suo il cross che Fernando Navarro controlla tanto male da lasciare a Benzema il pallone sulla linea della porta vuota per il più facile dei gol, sue le successive 3 reti. La prima, fenomenale: un missile con effetto teleguidato sparato da 20 metri e col sinistro dopo aver saltato Maduro. Siamo al 26’ e per il Siviglia è già buio, e diventa notte fonda 34 secondi dopo l’intervallo quando una dormita di Fazio permette a Ronaldo di segnare ancora. Superato Gento La tripletta del portoghese arriva poco dopo: contropiede a 100 all’ora guidato dallo stesso Ronaldo che scarica su Higuain e va a chiudere il triangolo sul secondo palo. Per Cristiano gol numero 182 in 179 presenze col Madrid: in 3 stagioni e mezzo ha segnato più di Gento che al Madrid ha giocato 18 anni. In questa Liga arriva a 24 reti, 36 stagionali. Poi c’è tempo per vari calcioni, due espulsioni (Higuain e Maduro), il rientro in campo di Pepe e un gol di Del Moral. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ALTRA BIG SFIDA A MEZZOGIORNO PER GLI EUROAVVERSARI DEL MILAN
te di Maloney, su sbandata della difesa, rianima il Wigan. Benitez suda freddo e l’arbitro lo grazia negando un rigore agli avversati (mani di Cola). Gara riaperta, ma Lampard la chiude con un destro da biliardo: undicesima rete in campionato, terza in una settimana, Frank è a 198 con il Chelsea e a -4 dal primatista Tambling. Marin, nel recupero, timbra il 4-1. Benitez sorride come chi ha visto l’inferno: «Vittoria strameritata». Bale spettacolo Il gallese del Tottenham è il vero fenomeno della Premier. La doppietta al Newcastle vale altri 3 punti dopo quelli consegnati contro il Wba. Bale segna su punizione e dopo l’ennesimo coast to coast: 13 in Premier. Real, Psg, Barça: in estate ci sarà la fila per strapparlo al Tottenham.
Oggi tocca al Barça: a pranzo con il Getafe Vilanova gestisce i suoi da New York Il vice Jordi Roura: «É come se fosse sempre con noi»
bold © RIPRODUZIONE RISERVATA
Roura, 45 anni, vice di Vilanova AP
MADRID
Oggi il Barcellona in casa contro il Getafe debutta nell’insolita fascia oraria del mezzogiorno, ieri Jordi Roura ha portato i suoi ragazzi in ritiro e i giornali sportivi catalani hanno enfatizzato la naturalità della gestione della squadra di Tito Vilanova da New York, dove si sta sottoponendo a un trattamento di radio e chemioterapia che lo tratterrà negli Stati Uniti fino a fine marzo. «Non è l’ideale — ha detto Roura ieri in conferenza stampa — ma stiamo cercando di minimizzare gli aspetti negati-
vi: Tito vede tutte le partite, comunichiamo durante l’intervallo e segue anche gli allenamenti in diretta grazie a un sistema di telecamere. In pratica è come se fosse qui con noi». Missione La prossima settimana è previsto un viaggio del ds Zubizarreta a New York per parlare di questa e della prossima stagione. Il Barça, che tra meno di 10 giorni affronterà il Milan a San Siro negli ottavi di Champions League, viene da due 1-1 consecutivi e ha vinto soltanto due delle ultime sei partite disputate: «La gara contro il Getafe sarà complicata, sanno come darci fastidi, è un orario inedito e poi veniamo dai viaggi con le nazionali», aggiunge Roura. f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER
urt Diemberger sarà il quinto alpinista a riceveK re il Piolet d'Or alla carriera, premio ora intitolato a Walter Bonatti, che fu il primo ad avere questo riconoscimento nel 2009. Sono sorpreso. Non per il nome: Kurt è uno degli alpinisti più famosi, autore anche di tanti libri. Ma perché ci era stato detto che sarebbero stati gli stessi Piolets d'Or carrière a indicare ogni anno chi poteva essere il nuovo premiato. E in effetti Walter Bonatti e io, primi due a essere prescelti, discutemmo e concordammo di indicare
sci Mondiale
di PIERANGELO MOLINARO
orse non tutti hanno compreso sino in fondo a cosa hanno assistito nella discesa del F Mondiali di Schladming: la consacrazione di un fenomeno. Perché Dominik Paris è tale. Un fuoriclasse non è il frutto di una cultura tecnica, dell’organizzazione, o della potenza economica. I Paris, come i Bolt o i Phelps, li regala solo Mamma Natura. L’importante è non rovinarli, ma Dominik è in buone mani, la squadra azzurra lo sta crescendo con amore e competenza. Cosa ha in più questo ragazzo? Innanzitutto la forza di un toro, quindi uno straordinario equilibrio. Se a questo aggiungete il gusto dell’adrenalina che solo una discesa può dare e che Paris ha cominciato a cercare sin da piccolo, avrete un’idea di quale cocktail l’ha reso vincente. E poi la testa, la capacità di rimanere tranquillo
Se chiedete agli allenatori che lo stanno plasmando vi diranno che Paris è «ancora per strada», che ci vorranno ancora stagioni per arrivare alla sua maturità atletica e tecnica. Quello che ci si chiede è se siamo davanti all’embrione del più grande discesista che l’Italia abbia mai avuto. Ci sono i nomi leggendari di Colò, di Milianti, Sertorelli, Coppi, Anzi, Besson e Varallo; di Plank, Mair, Ghedina, Runggaldier, Perathoner e Vitalini nella nostra storia, ma fra loro solo Ghedina si rivelò vincente tanto giovane. Ieri a Schladming l’ha battuto Svindal, un altro fuoriclasse che però ha 30 anni. Quei 46/100 di secondo che ha diviso il norvegese dall’azzurro sulla pista iridata sono nulla rispetto ai 7 anni di differenza. Il tempo è la vera ricchezza di Paris, ha davanti almeno 10 anni per scrivere sulla pietra il suo nome nella storia della neve. Dominik Paris, 23 anni, impegnato a Schladming AP
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rugby Sei Nazioni
on è sempre domenica: l’Italia del rugby, dopo i fasti romani figli del clamoroso N trionfo sulla Francia, a Edimburgo subisce una severissima lezione. Nel 34-10 finale, peggior sconfitta nella storia del Sei Nazioni contro la Scozia, c’è tanta delusione. E’ evidentemente il prezzo che l’ovale azzurro deve pagare alla mancanza di abitudine a certe vittorie. L’impresa dell’Olimpico, pur a pochi giorni di distanza, oggi appare tristemente molto lontana. Gli Highlanders, con le spalle al muro dopo una lunga serie di controprestazioni e già in odore di secondo cucchiaio di legno consecutivo, in campo trovano quelle motivazioni che forse l’Italia ha lasciato giù dall’aereo. Sono tanti gli episodi che dicono che la testa dei giocatori di Brunel era inconsciamente rimasta da un’altra parte. Un calcio di rinvio corto di Orquera (foto LaPresse), una mischia crollata, un clamoroso pallone lisciato da Venditti, un intercetto sullo stesso Orquera che anziché lanciare in meta Benvenuti porta a una realizzazione di Hogg dopo una volata di novanta metri, una sequela infinita di errori grandi e piccoli. Ci
di VALERIO MARINI
hanno provato, i circa duemila tifosi azzurri accorsi sulle sempre suggestive tribune di Murrayfield, a spingere la squadra. Hanno applaudito un commosso Lo Cicero che, entrato per primo in campo, ha festeggiato il centesimo cap, a uno dal record di Troncon. Si sono sgolati sulle note dell’inno di Mameli. A più riprese, di fronte a 48.000 sostenitori scozzesi, hanno lanciato senza paura il più classico degli «Italia, Italia». Mai hanno smesso di incitare i loro beniamini. Tutto vano. La Nazionale che tanti entusiasmi scatena, stavolta, ha tradito. Non c’è stato gioco, il necessario atteggiamento, la capacità di variare in corsa il piano tattico prestabilito. Per fortuna, tra due settimane, si tornerà a giocare. A Roma arriverà un Galles che ieri, contro ogni pronostico, è stato capace di passare a Parigi, dopo otto scivoloni consecutivi. Si va sin d’ora verso l’esaurito, così come probabilmente sarà per il match con l’Irlanda del 16 marzo, il giorno prima di San Patrizio. Perché, appunto, Parisse e compagni sanno come farsi voler bene. L’Italia, anche nel recente passato, ha vissuto periodi ben più difficili di questo. Il futuro, grazie a un allenatore che ha imposto una svolta, appare ancora roseo. Ma un’altra figuraccia diventerebbe molto pericolosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Broad Peak, mentre, proprio con Diemberger, stava tentando di salire il Chogolisa (7665 m). Fermati dal maltempo, durante la discesa Buhl, famosissimo perché nel 1953 era stato il primo a salire, da solo, il Nanga Parbat (e dunque vantava due prime sugli 8000), finì su una cornice di neve. Che cedette, non lasciandogli scampo. Diemberger è anche un ottimo fotografo, dotato di un buon occhio. E si è specializzato come cineoperatore, d'alta quota ovviamente. Con questa attività ha finanziato il seguito della sua carriera alpinistica, che comprende fra l'altro le salite di Makalu, Everest, Gasherbrum 2 e K2. © RIPRODUZIONE RISERVATA
dallaPrima
La prova di forza della Juventus spaventa le rivali Doppio messaggio: al Napoli (che rischia con la Lazio) e al Celtic di Champions
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IL CINGUETTIO DEL GIORNO
SERGIO PARISSE Colonna dell’Italia di rugby
Una sconfitta rende i “piccoli uomini” tristi e i “grandi uomini” motivati… adesso pensiamo al Galles #sempreuniti #maimollare @sergioparisse
MIRCO BERGAMASCO Nazionale di rugby, infortunato
Non è stata una bella giornata ma #forzaAzzurri il #6Nations2013 non è finito, tutti a Roma il 23 febbraio la magia continua @MircoBergamasco
CARLO MOLFETTA Oro a Londra nel Taekwondo
Nervi alle stelle! Niente testa! Non si può giocare così!!! #forzaAzzurri #rugby pensiamo a riscattarci alla prossima! #6Nations @MolfettaTkd
IL FUTURO DELL’ITALIA RESTA ROSEO MA NIENTE FIGURACCE CON IL GALLES di ANDREA BUONGIOVANNI
come terzo Doug Scott. Poi, l'anno scorso, è stata la volta di Robert Paragot. Ottimo alpinista. Ed era anche giusto che fosse premiato un francese dopo due italiani e un britannico. Quest'anno gli organizzatori hanno dunque deciso in altro modo il premio. E hanno scelto Diemberger, che ora vive in Italia e ha 80 anni. L'austriaco è il solo alpinista vivente a poter vantare due prime ascensioni sugli 8000. Infatti era con Hermann Buhl nel 1957 al Broad Peak. Anzi lo precedette in vetta, sulla quale tornò poi, subito dopo, per accompagnarcelo. Poi nel 1960 Kurt ha salito anche il Dhaulagiri. Ma la sua fama è legata a quella spedizione con Buhl. Perché questi morì subito dopo il
pur arrivando ai Mondiali con in tasca le vittorie nelle due discese tecnicamente più difficili, Bormio e Kitzbuehel con tante attese sulle spalle. Se gli parlate, avvertite subito il suo modo lineare di ragionare, per lui da A a B passa una sola retta, i due punti non si congiungono dopo una serie infinita di curve, curve che per tutti noi sono la vera controindicazione dell’«esperienza». Perché Paris ha solo 23 anni, è davvero giovane per una specialità severa come la discesa. Un grande come Cuche cominciò a vincere dopo i 30 anni. In gigante e slalom, se hai talento vero come Hirscher o Pinturault, puoi esplodere subito, ma oltre i cento all’ora per primeggiare devi attendere stagioni intere, conoscere ogni segreto delle piste, dei materiali e di te stesso. «Domme», come lo chiamano in squadra, ha bruciato le tappe. Pareva un colpo di fortuna quel miglior tempo in prova nella discesa della combinata olimpica di Vancouver 2010, ed invece era solo la prima fiammella.
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DIEMBERGER MERITA IL PIOLET D’OR È L’ULTIMO CON DUE PRIME SUGLI 8000
laVignetta
L’ARGENTO DI PARIS A SCHLADMING È LA CONSACRAZIONE DI UN FENOMENO
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ALEX ZANARDI
Il gol di Matri festeggiato da Vucinic e De Ceglie LAPRESSE di ALBERTO CERRUTI
l sabato da scudetto diventa il sabato della Juventus e Iprobabilmente non è un caso. Prima il netto 2-0 alla Fiorentina, poi l’emozionante 1-1, imbottito con palo e traverse, di Lazio-Napoli e così alla fine i campioni d’Italia allungano il vantaggio nel segno del 5. Perché 55 sono i punti in classifica e 5 sono quelli in più della squadra di Mazzarri, che evita la sconfitta soltanto nel finale. Un buon margine di sicurezza pensando allo scontro diretto del primo marzo e un bagaglio a mano di fiducia per la trasferta a Glasgow, dove martedì sera la Juve si ritufferà in Champions nella tana del Celtic.
Due ori a Londra
Io e @FabrizioMacchi sulla neve di Sauze, con 1 solo paio di sci ci divertiamo in 2, che culo! #SciAbile con BMW @lxznr
FERNANDO ALONSO Pilota della Ferrari
Oggi il giorno più duro della preparazione. 3 ore e 38 di bici - 100km, seguiti da 1 ora e 18 di corsa - 16 km. Riposo e ginnastica. @alo_oficial
Contro la temuta Fiorentina, contro cui aveva pericolosamente ballato all’andata, la capolista offre una dimostrazione di impressionante superiorità tecnica, divertendosi ad allontanare anche le poche ombre che la circondavano. Due reti nel primo tempo, in cui aveva sempre segnato meno che nella ripresa, firmate da due attaccanti, Vucinic e Matri, fino a ieri al di sotto dei due goleador della squadra Quagliarella e Giovinco, senza bisogno del contributo vincente dei centrocampisti Vidal, Marchisio e Pogba. E stavolta senza nemmeno rischiare come nel secondo tempo di domenica scorsa sul campo del Chievo, perché la Fiorentina, unica squadra che aveva sempre segnato in trasferta, stavolta si ferma al tiro di Jovetic dopo un quarto d’ora, sul quale Buffon compie il primo e ultimo intervento difficile. Una prova di straordinaria sicurezza, che vale doppio ricordando le assenze di due difensori titolari su tre e il valore della squadra di Montella, mai così in difficoltà nelle sei precedenti sconfitte.
Nemmeno nell’unico successo casalingo del 2013, il 4-0 contro l’Udinese, propiziato dalla doppietta di Pogba dalla distanza, la Juventus era stata sciolta e continua come ieri, guarda caso nella sera in cui si rivede il miglior Pirlo. E così sono due i successi consecutivi, per la prima volta nel nuovo anno, dopo il filotto di quattro in dicembre. Con tanti saluti alle ambizioni dell’ex Toni, del possibile futuro bianconero Jovetic e più in generale della irriconoscibile squadra di Montella, che non sfiora nemmeno lontanamente l’impresa della Fiorentina di Prandelli, l’unica capace di battere la Juventus (nel 2008) tra l’altro in trasferta nelle ultime 23 sfide. Prima di avvisare il Celtic, in vista del quale danno persino l’impressione di volersi risparmiare nella ripresa, i bianconeri spaventano anche il Napoli che regala i primi 20 minuti alla Lazio. Un grave errore psicologico, perché chi punta allo scudetto non può sbagliare l’approccio in una gara così importante. Infilata quasi subito da un gol di Floccari, la squadra di Mazzarri rischia il kappaò quando il palo nega il 2-0 allo scatenato vice-Klose. E dopo una traversa di Cavani, soltanto nella ripresa, con la vivacità del panchinaro Insigne, il Napoli si sveglia più con la rabbia che con il gioco delle sue giornate migliori. Tanto carattere, con il pareggio acciuffato dal primo gol in campionato di Campagnaro, ma anche troppi rischi corsi, per chi è costretto a non sbagliare mai, alle spalle di questa rilanciata Juve che ringrazia la Lazio. Mentre Milan e Inter ringraziano il Napoli che le ha tolto due punti, perché se oggi batteranno Cagliari e Chievo si porteranno soltanto a un punto dal terzo posto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
SERIE B 25a GIORNATA
d
l’Analisi
HANNO DETTO
di NICOLA BINDA twitter@NickBinda
Da Sansovini a Pucino: torna lo show Le polveri si sono asciugate, i fuochi d’artificio sono tornati ad esplodere. Un solo 0-0, un altro pareggio arrivato al 94’, quattro vittorie in trasferta, un clamoroso ribaltone a La Spezia, un derby contro ogni pronostico (Verona mai battuto in casa, Vicenza mai vincitore in trasferta), vibranti proteste a Vercelli per l’arbitraggio. No, non è proprio mancato nulla. Partiamo dalle polemiche: massimo rispetto per Velotto, ma quando un arbitro incide in una mezza dozzina di episodi diventa il protagonista della partita (meglio se la vetrina va alle squadre, o no?). In ogni caso il designatore, in queste fasi delicate della stagione, dovrebbe avere la sensibilità di non mandare arbitri da città avversarie di quelle coinvolte nelle partite. Tutto materiale per l’incontro di martedì a Coverciano tra arbitri, capitani e tecnici. Il grande protagonista della giornata è invece Marco Sansovini: mercoledì era in stampelle, ieri in panchina, e quando è entrato lo Spezia è riuscito a ribaltare lo 0-3 in 4-3; l’ex attaccante del Pescara con la prima tripletta (dopo 5 doppiette) s’è ripreso il trono tra i marcatori. A proposito di gol: quello del terzino Pucino del Varese è stato uno dei più belli dell’anno, l’avesse segnato Balotelli avrebbero fatto un dvd celebrativo. Tant’è, ci accontentiamo, diciamo che basta per spazzare il dilemma che ci eravamo posti fino a qualche settimana fa: playoff si o no? A questo punto sì, ma solo grazie al Varese, perché accanto a lui non lotta nessuno. A meno che il derby toscano di domani sera non esalti l’Empoli: al contrario, una vittoria del Livorno farebbe diventare questa giornata decisiva per la promozione diretta. E se fosse pareggio? Vorrà dire che le polveri si sono ancora bagnate...
S Braghin (allenatore della Pro Vercelli) Noi allenatori veniamo mandati via a calci quando sbagliamo, dovrebbero mandar via così anche gli arbitri
S Di Francesco (allenatore del Sassuolo) Partita troppo condizionata dall’arbitro. La mia squadra non mi è piaciuta: c’è stata più Pro che Sassuolo
S
Padova-Brescia il solito pareggio E Cestaro sbotta
PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Cristiano (PV) al 1’, Terranova (S) su rigore 12’, Troianiello (S) al 44’ p.t.; Berardi (S) al 45’ s.t.
PRO VERCELLI (4-4-2) Valentini 6,5; Vinci 6, Abbate 4, Borghese 5,5, Scaglia 5,5; Erpen s.v. (dal 13’ p.t. Modolo 6,5), Genevier 6, Filkor 6, Cristiano 6; Grossi 6 (dall’11’ s.t. Eusepi 6), Greco 6 (dal 1’ s.t. Scavone 6). PANCHINA Miranda, Germano, Ragatzu, De Silvestro. ALLENATORE Braghin 6.
PADOVA-BRESCIA
SASSUOLO (4-3-3) Pomini 6,5; Gazzola
ARBITRO Velotto di Grosseto 5. GUARDALINEE Longo 6 - Manzini 5,5. ESPULSI Borghese (PV) al 12’ p.t. per gioco scorretto, Abbate (PV) nell’intervallo per proteste. AMMONITI Abbate (PV) e Filkor (PV) per proteste; Eusepi (PV) per gioco scorretto. NOTE paganti 2.499, incasso di 16.411 euro; abbonati 1.063, quota di 6.840 euro. Tiri in porta 2-7. Tiri fuori 3-8. In fuorigioco 3-4. Angoli 4-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
cinni 6; De Feudis 6 (dal 22’ s.t. De Vitis 6), Iori 6,5, Renzetti 6,5; Cutolo 6,5 (dal 33’ s.t. Raimondi s.v.), Babacar 6 (dal 18’ s.t. Jelenic 5,5), Farias 5,5. PANCHINA Maniero, Gallozzi, Viviani, Dellafiore. ALLENATORE Colomba 5,5.
BRESCIA (4-3-1-2) Arcari 7; Zambelli 6, De Maio 5,5, Caldirola 5,5, Daprelà 5,5; Lasik 5,5, Budel 5,5, Scaglia 6 (dal 36’ s.t. Felipe s.v.); Saba 6 (dall’8’ s.t. Finazzi 6); Corvia 5,5 (dal 18’ s.t. And. Caracciolo 6), Mitrovic 6. PANCHINA Cragno, Ant. Caracciolo, Picci, Rossi. ALLENATORE Calori 5,5.
Il fallo di Borghese su Terranova per il secondo rigore del Sassuolo LIVERANI
Il Sassuolo al sole Rabbia a Vercelli La capolista vince dopo essere andata sotto Due espulsi e due rigori contro: la Pro reclama
Non basta il cuore alla Pro Vercelli per avere la meglio su un modesto Sassuolo e una sorte avversa. Anche se la Pro Vercelli i danni se li è costruiti da sola, al di là delle recriminazioni sugli episodi che hanno condizionato gara e risultato. Giuste le decisioni dell’arbitro in occasione del doppio rigore e all’espulsione di Borghese; troppo nervoso Abbate, ammonito al 45’ per proteste ed espulso negli spogliatoi, ma pooc prima un tocco di mano di Longhi sulla linea ha fatto gridare la Pro al rigore. Ma nella ripresa sono stati risparmiati un paio di cartellini gialli ai giocatori del Sassuolo. In nove per tutto il secondo tempo, gli uomini di Braghin sono rimasti in partita con il cuore e la rabbia fino al 44’, quando Pomini ha salvato il 2-2 su conclusione dal limite di Modolo. Nel recupero Pro Vercelli all’arrembaggio, tutti in area del Sassuolo, anche il portiere Valentini. Sulla ripartenza, troppo facile per Berardi involarsi tutto solo verso la por-
ta sguarnita e mettere al sicuro il risultato. Finisce con un centinaio di tifosi della Pro in attesa di Velotto, protetto nella fuga in taxi dalle forze dell’ordine. Baraonda Padroni di casa con
Scaglia in campo dall’inizio dopo tre mesi di assenza, Borghese recuperato in extremis dall’influenza. Sassuolo in emergenza in attacco con Boakye al rientro dalla Coppa d’Africa, Pavoletti squalificato e Masucci infortunato. Catellani centravanti e centrocampo rinforzato con Troiano. In meno di un quarto d’ora succede di tutto: vantaggio a sorpresa della Pro, due rigori consecutivi per gli ospiti (giusti) ed espulsione di Borghese per aver atterrato Terranova intento a ribattere a rete il penalty appena parato. In dieci dopo 12’ e sull’1-1, la gara dei vercellesi è tutta in sali-
h 6,5 il migliore MISSIROLI (Sassuolo) Mette pressione, c’è il suo piede nell’azione dei gol e ne sbaglia uno facile
PROSSIMO TURNO (1-3) (0-0) (2-2) (0-1) (1-1) (2-3) (2-0) (2-0) (2-1) (0-1) (1-1)
ta. Non ne approfitta, almeno sul piano del gioco, la squadra di Di Francesco. Poco lucidi in fase di costruzione, con il solo Missiroli a cercare la giocata vincente, e in affanno sulle rare ripartenze in contropiede di Greco e della Pro. Allo scadere del primo tempo, grazie a una invenzione di Missiroli che pesca Troianiello sul taglio alle spalle della difesa, finisce il sogno della squadra di Braghin, andata in vantaggio dopo un minuto per uno sbandamento della difesa dei neroverdi: affondo di Greco sulla destra, palla in area per Cristiano lesto ad avvitarsi e a trovare l’angolo lontano da Pomini.
PUNTI V
IN CASA N P
V
FUORI N P
G
TOTALE V N
P
IN CASA F S
FUORI F S
TOTALI F S
Diff. Reti
SASSUOLO
55
10
2
0
7
2
4
25 17
4
4
25
LIVORNO
51
9
2
2
6
4
1
24 15
6
3
28 19
19
10 47 29 18
VERONA
47
8
3
1
5
5
3
25 13
8
4
18
19
14 37 20
17
VARESE (-1)
42
7
4
2
5
3
4
25 12
7
6
23 12
11
15 34 27
7
PADOVA
35
4
8
1
4
3
5
25
8
11
6
16
13
16 29 28
1
EMPOLI (-1)
34
4
4
4
5
4
3
24
9
8
7
16 20 23 18 39 38
1
BRESCIA
34
6
6
0
1
7
5
25
7
13
5
18
5
7
JUVE STABIA
34
5
4
4
4
3
5
25
9
7
9
18
18 20 19 38 37
1
MODENA (-2)
33
6
5
2
3
3
6
25
9
8
8
16
7
16 22 32 29
3
ASCOLI (-1)
32
6
3
3
3
3
7
25
9
6
10 19
14
15
21 34 35
-1
SPEZIA
32
6
1
5
2
7
4
25
8
8
9
20 21
14
14 34 35
-1
CITTADELLA
31
5
5
2
3
2
8
25
8
7
10 15
16 25 31 37
-6
CESENA
30
5
4
4
2
5
5
25
7
9
9
16
19
12 22 28 41 -13
TERNANA
29
4
4
4
3
4
6
25
7
8
10 15
15
10
13 25 28 -3
CROTONE (-2)
29
7
3
2
1
4
8
25
8
7
10
17
11
8
22 25 33 -8
LANCIANO
29
3
7
3
3
4
5
25
6
11
8
16 20
9
14 25 34 -9
NOVARA (-4)
28
5
3
4
4
2
7
25
9
5
11
17
12
17
17 34 29
5
REGGINA (-2)
26
4
5
4
2
5
5
25
6
10
9
12
14
10
15 22 29
-7
BARI (-7)
25
6
2
5
2
6
4
25
8
8
9
17
15
15
14 32 29
3
VICENZA
22
3
4
5
1
6
6
25
4
10
11
20 22
8
15 28 37
-9
PRO VERCELLI
16
4
2
7
0
2
10 25
4
4
17
13 20
7
25 20 45 -25
GROSSETO (-6)
15
4
6
2
0
3
10 25
4
9
12
18
8
26 26 39 -13
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
4 6 12
12
13
26 15
15
51
19 32
21 33 26
ARBITRO Candussio di Cervignano 6. GUARDALINEE Pegorin 6 - Avellano 6. AMMONITI Saba (B) e Mitrovic (B) per comportamento non regolamentare; Scaglia (B), Piccinni (P) e Lasik (B) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.190, incasso di 11.954,90 euro; abbonati 4.019, quota non comunicata. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 2-1. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO BREGA PADOVA
I fischi della tribuna riflettono la situazione del Padova che con questo 0-0 infila il terzo pari di fila in assoluto e il terzo di fila casalingo col medesimo finale. E le parole del presidente Cestaro suonano come bastonate per il pubblico («Se a qualcuno non va bene la partita che vada a spasso o che vada a dare via il c...») e avvertimenti per Colomba («Là davanti bisogna fare qualcosa»). All’Euganeo il gol manca dal 15 dicembre (k.o. 1-3 col Sassuolo, segnò Farias) e la vittoria dal 17 novembre (3-1 al Cittadella). Dati recessivi che solo la curva sembra perdonare.
trac. Catellani in area incrocia la gamba di Vinci, per Velotto è rigore. Terranova calcia, Valentini respinge, Borghese frana su Terranova pronto a ribattere e viene espulso. Nuovo rigore, Valentini tocca appena il tiro di Terranova: 1-1 e Pro in dieci. Padroni di casa poi in nove per tutto il secondo tempo, ma il Sassuolo chiude la gara soltanto a tempo scaduto.
La partita Legati sostituisce lo squalifiil migliore cato Trevisan ARCARI (Brescia) e Colomba Tre volte su Cutolo e una schiera titolasu De Maio: ripetitivo, ri De Feudis rimanda tutto al mittente (non lo era dal 26 maggio col Toro) e Babacar. Calori srotola il 4-3-1-2 con Saba libero di cercarsi palloni giocabili. Nel primo tempo si sonnecchia fino al 29’, quando una deviazione di De Maio sul tiro di Renzetti obbliga Arcari a intervenire. Il portiere del Brescia diventa protagonista. Al 34’ Cutolo manda fuori giri Caldirola e col destro calcia: Arcari respinge, Farias poi spara alto. Quattro minuti e Babacar trova di sponda ancora Cutolo: altro destro e ancora il portiere rimanda indietro. Al 40’ lancio illuminato di Iori per Babacar che timbra la traversa. Dopo due minuti della ripresa Cutolo libera il mancino e Arcari respinge con le mani prima e con i piedi poi. Al 14’ lo squillo bresciano: Scaglia per Mitrovic che al volo colpisce l’incrocio. E’ la campanella di fine ricreazione. Colomba toglie Babacar e Calori inserisce Caracciolo. Il primo abbassa il baricentro, il secondo lo alza. E così il Brescia si ritrova vicino al gol due volte con l’Airone. Al Brescia va bene così, anche se arriva il terzo 0-0 consecutivo. Arcari allunga la striscia di imbattibilità a 273’. Il 10 marzo 2012 fu proprio il Padova a interrompere il record a 907’.
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Rigori Tra il 10’ e il 12’ il pata-
MARCATORI RETI
PARTITE SQUADRE
0-0
PADOVA (4-3-3) Silvestri 6; Rispoli 6,5, Cionek 6, Legati 6, Pic-
5,5, Bianco 6 (dal 32’ s.t. Marzorati s.v.), Terranova 6, Longhi 6; Bianchi 6, Magnanelli 6, Troiano 6 (dal 41’ s.t. Frascatore s.v.); Troianiello 6,5 (dal 20’ s.t. Berardi 6), Catellani 6, Missiroli 6,5. PANCHINA Pigliacelli, Chibsah, Luppi, Laribi. ALLENATORE Di Francesco 6.
FRANCESCO BRAMARDO VERCELLI
Romairone (d.g. della Pro Vercelli) Le decisioni dell’arbitro hanno condizionato la partita. e non è la prima volta. Ok, siamo penultimi, ma perché infierire?
L’UNICO 0-0 UNA TRAVERSA PER PARTE
CLASSIFICA
BARI-VARESE 0-1 CESENA-TERNANA 1-0 CROTONE-GROSSETO 1-0 EMPOLI-LIVORNO domani, ore 20.45 JUVE STABIA-NOVARA 2-4 LANCIANO-CITTADELLA 3-2 MODENA-REGGINA 1-1 PADOVA-BRESCIA 0-0 PRO VERCELLI-SASSUOLO 1-3 SPEZIA-ASCOLI 4-3 VERONA-VICENZA 0-1
26ª giornata Sabato 16 febbraio, ore 15 ASCOLI-PRO VERCELLI BARI-CROTONE BRESCIA-VICENZA CITTADELLA-CESENA GROSSETO-LANCIANO REGGINA-PADOVA SASSUOLO-SPEZIA TERNANA-EMPOLI VARESE-JUVE STABIA ore 18 LIVORNO-MODENA Domenica 17 febbraio, ore 12.30 NOVARA-VERONA
1 3
DAL NOSTRO INVIATO
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RISULTATI
PRO VERCELLI SASSUOLO
17 RETI Sansovini (Spezia). 15 RETI Cacia (3, Verona). 14 RETI Zaza (Ascoli); Siligardi (1, Livorno); Ardemagni (3, Modena). 11 RETI Succi (2, Cesena); Gonzalez (3, Novara). 10 RETI Tavano (3, Empoli); Sforzini (2, Grosseto; ora è nel Pescara); Ebagua (2, Varese). 9 RETI Caputo (3, Bari); Paulinho (2, Livorno); Boakye (Sassuolo). 8 RETI Gabionetta (2, Crotone); Saponara (Empoli); Farias (Padova); Comi (2, Reggina); Terranova (6, Sassuolo). 7 RETI Corvia (1, Brescia); Di Roberto (3, Cittadella); Danilevicius (Juve Stabia; ora è nel Latina); Pavoletti (Sassuolo); Malonga (1, Vicenza). 6 RETI Bellomo (Bari); And. Caracciolo (2, Brescia); Maccarone (Empoli); Caserta (Juve Stabia); Dionisi (2, Livorno); Mehmeti (Novara); Cutolo (1, Padova); Di Gennaro (4, Spezia); Litteri (1) e Vitale (2, Ternana); Gomez (3, Verona).
h7
3
domande a... ATTILIO TESSER ALLENATORE
«Spezia, sarà la svolta? Bari devi stare attento» Attilio Tesser, ex allenatore del Novara, commenta per noi questa giornata di Serie B. Tesser, che partita ha visto? «In tv, un po’ tutte. Ho visto ripartire il Sassuolo, ma a fatica perché la Pro Vercelli era partita bene. E mi ha colpito lo Spezia: poteva andare in crisi, questo rilancio è importante. Ma la vittoria più pesante è stata quella del Varese». Il Verona ha perso: la A è a rischio? «No, le prime tre faranno uno sprint che si risolverà in extremis e la terza sarà favorita ai playoff. La sconfitta del Verona, in un derby, può capitare: è stato molto bravo il Vicenza». Altre cose che l’hanno colpita? «La vittoria del Novara su un campo difficile. Poi il Lanciano: faccio i complimenti. E sul fondo attenzione al Bari: in casa fa più fatica del solito e quel -7 alla lunga potrebbe pesare».
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA SPORTIVA
25
SERIE B 25a GIORNATA
Derby Vicenza Semioli in gol Stop al Verona L’Hellas domina ma non sa segnare Festa Dal Canto nell’unica occasione VERONA VICENZA
0 1
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Semioli al 30’ s.t.
4-3-3 funzionava a metà, nel senso che le due ali, Sgrigna e Rivas, cambiando spesso la posizione hanno mandato in affanno la difesa. Ma contro una linea bloccata le loro accelerazioni non sono bastate, servivano idee alternative per sfondare al centro: lanci in verticale o tiri da fuori area. Assente Hallfredsson, affaticato dopo l’impegno con la nazionale, nessuno ci ha provato. Coordinato da Jorginho, il Verona ha così giocato in modo lento e prevedibile, sbattendo contro un muro. Mandorlini ha poi cambiato modulo, togliendo Rivas e passando al doppio centravanti, Cacia e Cocco, con Sgrigna trequartista. Incassato il gol, un’altra mutazione tattica: dentro un esterno, Carrozza, fuori un mediano, Laner, per il 4-2-4 della disperazione. Premiata la prudenza Giocare in dieci dietro la linea del pallone è forse un’offesa all’estetica, ma non è reato, specialmente se arrivi da quattro k.o. di fila. Dal Canto, che a Padova era abituato a fare un calcio molto meno speculativo, si è adattato senza sensi di colpa: «Dovevamo chiudere il maggior numero di varchi». Bisognava interrompere il momento no, obiettivo centrato: stop. Il resto passa in secondo piano: la partita im-
VERONA (4-3-3) Rafael 6; Cacciatore 6, Moras 6, Maietta 6, Agostini 6 (dal 31’ p.t. Nielsen 5,5); Laner 5,5 (dal 34’ s.t. Carrozza s.v.), Jorginho 6,5, Martinho 6,5; Rivas 6,5 (dal 16’ s.t. Cocco 5), Cacia 5, Sgrigna 7. PANCHINA Berardi, Ceccarelli, Bianchetti, Bacinovic. ALLENATORE Mandorlini 6.
VICENZA (4-4-2) Bremec 7; Martinelli 5,5, Camisa 6,5, Milanovic 6,5, Di Matteo 5,5; Bellazzini 5,5 (dal 41’ s.t. Mustacchio s.v.), Cinelli 6, Ciaramitaro 6,5, Semioli 7; Bojinov 5 (dal 15’ s.t. Tiribocchi 5,5), Malonga 5 (dal 21’ s.t. Castiglia 6). PANCHINA Pinsoglio, Gentili, Corticchia, Giacomelli. ALLENATORE Dal Canto 7. ARBITRO Merchiori di Ferrara 6,5. GUARDALINEE Stallone 6 - Bagnoli 6. AMMONITI Laner (Ve), Sgrigna (Ve), Castiglia (Vi) e Ciaramitaro per gioco scorretto. NOTE paganti 4.585, incasso di 73.600 euro; abbonati 11.564, quota di 108.732 euro. Tiri in porta 8 (con 1 palo)-3 (con 1 palo). Tiri fuori 12-1. In fuorigioco 3-1. Angoli 7-1. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
GUGLIELMO LONGHI VERONA
Come si può definire la vittoria di una squadra che pensa solo a difendersi e poi colpisce al primo tiro in porta? Dipende dalla prospettiva. Visto dal Verona è qualcosa che assomiglia a un furto, visto dal Vicenza è qualcosa che assomiglia a un’impresa. La verità, come spesso capita, sta nel mezzo: violare il Bentegodi imbattuto dal 9 ottobre 2011 è sicuramente un titolo di merito, ma mettere in fila sei occasioni da gol, come ha fatto l’Hellas, e poi perdere rende lecito più di
BREMEC (Vicenza) Almeno tre parate importanti, salvato dal palo sul gran tiro di Jorginho.
LAPRESSE
un rimpianto. Ma così vanno le cose: il derby, che sembrava una formalità, ha rovesciato pronostico e classifica. Contro un muro «Non è facile gio-
care in una sola metà campo», dice Mandorlini che si è rovinato il ritorno davanti ai tifosi dopo la lunga squalifica. Vero: i suoi ci hanno provato. Sono stati sfortunati (palo di Jorginho), imprecisi (erroraccio di Cacia solo in area) e hanno trovato un portiere in pomeriggio di grazia. Perso Agostini dopo mezz’ora per guai muscolari, Mandorlini ha dovuto cambiare, spostando Martinho terzino e facendo debuttare Nielsen. Il
barazzante di Malonga e del fischiatissimo Bojinov. Semioli e Bellazzini costretti a fare i terzini aggiunti. L’iperconservativo 4-5-1 con Tiribocchi unica e isolata punta deciso poco prima dell’1-0: palo di Martinelli e tiro imparabile di Semioli. Per proteggere il risultato, Ciaramitaro si è poi schierato dalla difesa, prudenza forse inutile perchè l’Hellas cominciava a perdere lucidità. Prima vittoria in trasferta del Vicenza, k.o. del Verona dopo 6 risultati di fila e Varese che sale a -5. Nel gioco dei destini incrociati (playoff e salvezza), questo derby è destinato a non passare inosservato.
IL COLPACCIO LA JUVE STABIA INVOCA DUE RIGORI, MA IN DIFESA FA ACQUA
Gonzalez super Il Novara sbanca JUVE STABIA NOVARA
2 4
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Lepiller (N) al 38’ p.t.; Gonzalez (N) su rigore al 5’, Caserta (JS) al 12’, autorete di Figliomeni (JS) al 25’, Seferovic (N) al 27’, Bruno (JS) al 39’ s.t.
JUVE STABIA (4-4-2) Nocchi 5; Baldanzeddu 5,5, Figliomeni 4,5, Murolo 4,5, Dicuonzo 5; Verdi 7 (dal 21’ s.t. Zito 5,5), Caserta 6, Suciu 5,5 (dal 25’ s.t. Agyei 5), Acosty 6; Mezavilla 5 (dal 17’ s.t. Bruno 6,5), Cellini 5. PANCHINA Seculin, Gorzegno, Martinelli, Improta. ALLENATORE Braglia 5,5.
NOVARA (4-3-3) Bardi 6,5; Colombo 6 (dall’11’s.t. Lisuzzo 6), Perticone 6, Ludi 6, Crescenzi 6,5; Fernandes 7 (dal 37’ s.t. Parravicini s.v.), Buzzegoli 6,5, Pesce 6; Gonzalez 7,5, Seferovic 6,5 (dal 32’ s.t. Mehmeti s.v.), Lepiller 7. PANCHINA Kosicky, Rubino, Ghiringhelli, Lazzari. ALLENATORE Aglietti 7. ARBITRO Ciampi di Roma 6. GUARDALINEE Vivenzi 5,5 - Ceccarelli 5,5. AMMONITI Seferovic (N), Figliomeni (JS), Colombo (N), Zito (JS) e Baldanzeddu (JS) per gioco scorretto. NOTE paganti 865, incasso di 10.430,50 euro; abbonati 1.405, quota di 15.989 euro. Tiri in porta 8-8 (con una traversa). Tiri fuori 7-6. In fuorigioco 3-0. Angoli 8-2. Recuperi: p.t. 0, s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
GAETANO IMPARATO CASTELLAMMARE SI STABIA (Napoli)
Prendi i punti e scappa. Il Novara imita... Woody Allen: s’accredita la vittoria extralarge graffiando subito, specie con Crescenzi da sinistra (Seferovic al 10’, Gonzalez al 20’, Lepiller al 31’): alla fine ruba nulla. Gli stabiesi? Imprecano per la contabilità-rigori (ne invocano su Acosty e Bruno) ma affondano per una difesa in versione Carnevale, a tratti da banda del buco. La svolta La sfida si schioda dallo 0-0 con una genialata di Gonzalez bravo a infilare un pallone che Lepiller, di testa, manda in rete colpendo sul primo palo. Giocata vincente, ma è una cooproduzione: Nocchi non esce, Murolo e Figliomeni dormono il sonno dei giusti e non fanno scattare il fuorigioco: il 2-4 nasce così. Lo Stabia attacca (due azioni gol nitide), però 5’ dopo il riposo rica-
pitola: punizione dal limite, la barriera salta e la mano di Caserta sporge, colpisce la palla e dà a Gonzalez il diritto di tirare dal dischetto un pallone che tocca palo e rete. Dopo 7’, un affondo di Verdi con assist stupendo a cucchiaio permette a Caserta il tiro di controbalzo dell’1-2. Ma Gonzalez ne inventa un’altra: triangolo con Buzzegoli e in area spara un tiro-cross che Figliomeni manda nella sua rete. Lo Stabia si allarga come una calza slabbrata, un lancio di Bardi, smistato a Seferovic, gli permette il pallonetto dell’1-4. Chiude Bruno, col rimpallo e tiro e Bardi fuori causa. Aglietti tampona emergenze e calo di forma (Mehmeti in panca per Seferovic): dirotta Fernandes mediano destro e assembla un tridente veloce, guerrigliero. Braglia parte 4-2-4 scambia poi lato ad Acosty e Verdi per sfondare sui lati, ma Aglietti sposta Crescenzi e Colombo e vince. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7,5 il migliore GONZALEZ (Novara) Un assist-gol, il rigore, una traversa e la sassata che Figliomeni devia in porta
COLPO ESTERNO CASTORI A -5 DAL TERZO POSTO
Gioiello Pucino 21 E’ super Varese Bari, sono guai
I NUMERI DELLA B
i rigori sbagliati in questo torneo: per Terranova è il secondo errore
2
i campi imbattuti: quello del Verona è caduto dopo 489 giorni, restano quelli di Sassuolo e Brescia
2
le squadre che non hanno ancora vinto in trasferta: sono Grosseto e Pro Vercelli. Primo colpo per il Vicenza
704
h 7 il migliore
L’esultanza di Franco Semioli, 32 anni, esterno del Vicenza: quello di Verona è il suo primo gol stagionale
4
le reti totali, con una media gol a partita di 2,569: la n. 700 è stata la seconda di Sansovini. L'anno scorso i gol erano 24 in meno
7
le triplette: Sansovini è il primo che ci riesce dopo essere entrato dalla panchina
BARI VARESE
0 1
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Pucino al 12’ p.t.
BARI (3-4-3) Lamanna 6,5; Ceppitelli 5,5, Dos Santos 5,5 (dal 9’ s.t. Iunco 5), Polenta 5,5; Sabelli 5,5, Sciaudone 6, Bellomo 5,5, Rossi 6,5; Galano 5 (dal 7’ s.t. Fedato 6), Tallo 5,5, Ghezzal 5,5. PANCHINA Pena, Altobello, Ristovski, De Falco. ALLENATORE Torrente 5,5.
VARESE (4-4-2) Bressan 6,5; Pucino 6,5, Troest 6, Corti 6, Franco 6; Oduamadi 5,5 (dal 23’ s.t. Carrozzieri 6), Damonte 6, Filipe 6,5, Lazaar 6 (dal 36’ s.t. Struna s.v.); Ebagua 7, Neto Pereira 6,5 (dal 37’ p.t. Juan Antonio 6). PANCHINA Bastianoni, Scapuzzi, Tripoli, Kone. ALLENATORE Castori 6,5. ARBITRO Cervellera di Taranto 6,5. GUARDALINEE Paiusco 6,5 - Argiento 6,5. ESPULSI Damonte (V) all’8’ s.t. per doppia ammonizione (c.n.r. e gioco scorretto) e Sciaudone (B) al 48’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Oduamadi (V) e Bressan (V) per c.n.r.; Polenta (B) per gioco scorretto. NOTE paganti 185, incasso di 2.096 euro; abbonati 5.837, quota di 15.595 euro. Tiri in porta 5 (con un palo)-4. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 10-2. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA BARI
Alla vigilia, Fabrizio Castori si presenta in versione Elvis Presley e canta «Suspicious minds» in onore dell’arbitro Cervellera di Taranto, sospettato di possibili favoritismi per il Bari, essendo pugliese! Alla fine, lo ritroviamo sorridente per la vittoria e per il -5 dal Verona. Il Varese vince 1-0, lo stesso risultato con cui il Bari ha perso in casa con l’Ascoli, guarda un po’, con un altro arbitro pugliese, Roca di Foggia. Castori: bella figura in campo, brutta fuori. La partita, fortunatamente, va per conto suo, col Varese che si mostra superiore, col Bari sempre più in crisi di gioco e risultati: 5a sconfitta interna, 3a gara consecutiva senza segnare.
po 15’, non si hanno notizie del Bari, mentre il Varese ha già tirato 5 volte e ha segnato. Il vantaggio, al 12’, è un gioiello di Pucino, 22enne casertano al suo primo gol, la palla gli arriva fuori area e lui, a volo, la scaraventa all’incrocio dei pali. Particolare curioso, prima del gol, Torrente si rivolge a Pucino, che sta esitando a battere una punizione vicino alla panchina, e gli dice: «Ti decidi a tirare, tanto hai i piedi storti». Appunto! E’ lo stesso Pucino a raccontarlo. Il Varese diventa pericoloso non appena spinge un po’, colpa dei difensori baresi, che si perdono gli attaccanti, ma anche dei centrocampisti, che non coprono. Così, il 3-4-3 diventa la banda del buco e il Varese ne approfitta. Potrebbe raddoppiare in contropiede, al 20’ con Neto Pereira e al 30’ con Ebagua, ma Lamanna salva con due belle parate. Poi, lo sfortunato Neto Pereira si fa male da solo, il piede si blocca in un buco del terreno, e deve uscire. Confusione La superiorità varesina si blocca solo perché Damonte, uno dei migliori fino a questo momento, si fa espellere. Per 40’ il Varese resiste in 10, non soffrendo però più del dovuto. Bellomo non illumina il Bari, che passa al 4-2-4 con gli inserimenti di Fedato e Iunco, ma i pericoli arrivano solo da Rossi, al 39’, il cui tiro dal limite è parato da Bressan, e da Ceppitelli al 48’, colpo di testa e Bressan che devia il pallone sul palo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7 il migliore EBAGUA (Varese) Crea tanti pericoli davanti, poi con il Varese in dieci si sacrifica andando in difesa
La chiave Basti pensare che, do-
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MOMENTO D’ORO PER GAUTIERI QUARTA VITTORIA NELLE ULTIME CINQUE GARE
Il Lanciano vola Cittadella fa flop LANCIANO CITTADELLA
3 2
PRIMO TEMPO 3-1 MARCATORI Vastola (L) al 6’, Minesso (C) all’8’, Volpe (L) al 14’, Piccolo (L) al 38’ p.t.; autorete di Almici (L) al 6’ s.t.
LANCIANO (4-3-3) Leali 6,5; Almici 6, Aquilanti 6, Amenta 6,5, Mammarella 6; Vastola 7, Minotti 6,5, Volpe 7; Piccolo 7 (dal 13’ s.t. Plasmati 6), Falcinelli 7 (dal 31’ s.t. Paghera s.v.), Turchi 6 (dal 17’ s.t. Fofana 6). PANCHINA Casadei, Rosania, D’Aversa, Scrosta. ALLENATORE Gautieri 7.
CITTADELLA (4-3-3) Cordaz 5,5; Ciancio 5, Sosa 5 (dal 1’ s.t. Pellizzer 6), Coly 6, Biraghi 6; Vitofrancesco 5,5 (dal 10’ s.t. Busellato 6), Baselli 6, Schiavon 6; Di Roberto 6,5, Di Carmine 5,5, Minesso 6 (dal 26’ s.t. Di Nardo 5,5). PANCHINA Pierobon, De Vito, Dimitru, Martignago. ALLENATORE Foscarini 6,5. ARBITRO Castrignanò di Roma 5,5. GUARDALINEE Cucchiarini 6 - Raparelli 6. AMMONITI Amenta (L), Vastola (L), Schiavon (C) e Fofana (L) per gioco scorretto; Minesso (C) e Falcinelli (L) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 765, incasso di 4.770,50 euro; abbonati 1.335, quota di 8301,52 euro. Tiri in porta 6-4 (con una traversa e un palo). Tiri fuori 0-4. In fuorigioco 2-0. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 5’.
FIORENZO CARLINI LANCIANO (Chieti)
Vince il Lanciano, che domina il primo tempo, mentre il Cittadella si prende la ripresa, prima riapre la gara e poi sfiora il clamoroso pari nel finale, quando Leali manda sul palo un tiro di Schiavon. Gautieri, vero artefice del bel gioco del Lanciano, ripresenta Minotti dopo la squalifica e conferma la squadra che nelle ultime 4 gare ha messo insieme 3 vittorie e un pareggio. Foscarini, che invece deve gestire un periodo no, deve fare a meno di Gasparotto, Perna e Giannetti e si affida al brio di Di Roberto e al senso del gol di Di Carmine. Al 6’ Turchi libera bene Piccolo sulla destra, che serve Vastola, abile a trovarsi solo davanti alla porta e a realizzare. Immediata la reazione ospite con il solito Di Roberto che impegna Leali a una corta respinta che favorisce il tiro vincente di Minesso. Il Lanciano attuale è in forma,
non si ferma, ricomincia a macinare il gioco e si riporta subito in vantaggio. Almici mette un interessante pallone al centro dell’area dove Volpe è preciso a infilare Cordaz con un perfetto diagonale. Terzo gol tutto merito di Vastola che si libera bene all’altezza del centrocampo fino ad arrivare solo verso Cordaz, servire Piccolo che prima colpisce il palo e poi ribadisce in gol. Cittadella vivo Nella ripresa Fo-
scarini dimostra che la sua squadra ha solo una crisi di risultati. Per sei minuti martella la difesa del Lanciano fino al momento in cui il solito Di Roberto s’incunea di prepotenza in area costringendo Almici a mettere la palla nella propria porta. Il possesso palla degli ospiti è incessante e le occasioni si susseguono fino al palo di Schiavon che avrebbe sancito un pari (meritato) per un buon Cittadella, alla sesta partita senza vittoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7 il migliore VASTOLA (Lanciano) Gol, assist e tantissimi recuperi. Una gara tutto cuore e sostanza
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
SERIE B 25a GIORNATA
Entra Sansovini, show dello Spezia L’Ascoli parte forte e si porta sul 3-0: il capocannoniere appena guarito fa tripletta per il 4-3 SPEZIA ASCOLI
4 3
PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Zaza (A) al 14’, Feczesin (A) al 31’ p.t.; Fossati (A) al 3’, Antenucci (S) al 10’, Sansovini (S) al 31’, al 38’ e al 46’ s.t.
SPEZIA (3-4-1-2) Guarna 4; Romagnoli 5,5 (dall’11’ s.t. Sansovini 8,5), Pasini 5, Schiavi 6; Piccini 5,5, Porcari 5,5, Musacci 5, Garofalo 6; Di Gennaro 6,5 (dal 26’ s.t. Pichlmann 6,5); Okaka 6,5, Antenucci 6,5. PANCHINA Iacobucci, Mario Rui, Lollo, Bovo, Benedetti. ALLENATORE Atzori 6,5.
ASCOLI (3-5-2) Maurantonio 6,5; Prestia 6, Peccarisi 4, Faisca 5; Scalise 5,5, Russo 6, Di Donato 5,5, Fossati 6,5 (dal 37’ s.t. Colomba s.v.), Pasqualini 6 (dal 44’ s.t. Legittimo s.v.); Zaza 7, Feczesin 6,5 (dal 17’ s.t. Ricci 5). PANCHINA Gomis, Soncin, Loviso, Capece. ALLENATORE Silva 5,5. ARBITRO Di Paolo di Avezzano 6. GUARDALINEE Ciancaleoni 5-Liberti 6. ESPULSI Peccarisi (A) al 39’ p.t. per somma di ammonizioni (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Okaka (S), Antenucci (S), Di Donato (A), Feczesin (A) e Scalise (A) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.031, incasso di 10.254,30 euro; abbonati 4.150, quota di 44.457,63 euro. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 4-1. In fuorigioco 4-0. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
MARCO MAGI LA SPEZIA
h 8,5
il migliore
SANSOVINI (Spezia) Neanche un piede livido gli nega una magica tripletta: è ancora capocannoniere
Dategli una palla, lui sa cosa farne. E se c’è bisogno di tre gol in poco più di mezz’ora, solo Sansovini e pochi altri sono in grado di portare a termine la missione. Ha le lacrime agli occhi il bomber dello Spezia dopo la sua terza rete, mentre, con un’ovazione, i 5.000 del Picco esaltano il 4-3 su un Ascoli ormai invertebrato. D’altra parte, il capitano dei liguri che parte della panchina, aveva segnato fino a ieri, una sola tripletta in carriera: la scorsa stagione nel Pescara, sempre all’Ascoli.
Okaka. Nella ripresa, tutti ad attendere il rilancio dello Spezia, ma è Zaza a conquistare una punizione dal limite: bette Fossati ed è 0-3. La rimonta La svolta, pochi mi-
Il vantaggio Silva, quasi non ci
crede, dopo aver visto i suoi andare in vantaggio sul 3-0. Per la verità, il più fresco degli ex, Guarna, ci mette del suo nel primo gol dei marchigiani: il portiere, tenta un dribbling, ma forse era meglio provarci con chi ti conosce meno. Zaza non sta a
La gioia di Marco Sansovini, 32 anni, capocannoniere con 17 gol LAPRESSE
guardare e gli soffia il pallone che vale lo 0-1. Poi l’errore di Musacci (un altro nuovo arrivato di gennaio) a centrocampo, in collaborazione con Porcari, preso in controtempo dal com-
pagno, permette a Zaza di lanciare Feczesin che fulmina ancora Guarna: 0-2. Tutto facile? No, perché Peccarisi, si becca la seconda ammonizione in 20’, per un piede sulla faccia di
nuti dopo: l’ex Antenucci, si gira bene in area e segna, trasformando gli ospiti in zombie e dando fiducia ai compagni. Cambia schema Atzori e fa fuori Di Gennaro per trasformare la squadra in un 4-2-4, dove Pichlmann e Okaka approfittano del loro fisico e della mancanza di Peccarisi. Due spizzate dell’austriaco permettono, così, a Sansovini di infilare Maurantonio con due destri ravvicinati e portare il risultato in parità. Il sinistro del 4-3 di superMarco,
con una traiettoria imparabile da fuori area, nel recupero, val la pena di essere riguardato con la moviola, perché spegne definitamente lo sgargiante arancione delle maglie dell’Ascoli ed è il 17˚ gol stagionale (record personale per il capocannoniere). Dall’incubo di Atzori, che veniva da una sconfitta casalinga col Verona e un pareggio a Brescia, ecco spostarsi il dramma in casa bianconera. E chi ringrazia il tecnico dello Spezia? «Lo staff medico e i fisioterapisti che sono riusciti a rimettere in campo Sansovini, con le stampelle fino a mercoledì. Pensate cosa sarebbe stato senza di lui». Lo sappiamo: l’ennesima sconfitta casalinga dello Spezia. Insomma, non sarà il 4-3 di Italia-Germania, ma ha tutto il sapore di un calcio antico. Silva e Atzori ammettono: «Non ci era mai capitato». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BOTTA E RISPOSTA GOL DI ARDEMAGNI, POI LA REGGINA PAREGGIA COL DEBUTTANTE
LOTTA SALVEZZA TRASFERTA AMARA PER L’EX MENICHINI: GROSSETO ANCORA K.O.
E’ subito Gerardi Modena beffato
Il solito Eramo basta al Crotone
MODENA REGGINA
1 1
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Ardemagni (M) al 34’ p.t.; Gerardi (R) al 47’ s.t.
MODENA (4-3-3) Colombi 6; Gozzi 5,5, Andelkovic 6, Zoboli 5,5, Perna 5,5; Sturaro 5,5 (dal 30’ s.t. Osuji s.v.), Moretti 6, Signori 5; Pagano 5,5 (dal 14’ s.t. Nardini 5), Ardemagni 6,5, Piscitella 6 (dal 32’ s.t. Mazzarani 5,5). PANCHINA Manfredini, Minarini, Dalla Bona, Stanco. ALLENATORE Marcolin 5.
REGGINA (3-5-2) Baiocco 6; Adejo 6,5, Ely 5,5, Di Bari 6; Antonazzo 6 (dal 38’ s.t. Campagnacci s.v.), D’Alessandro 5,5 (dal 31’ s.t. Fischnaller 6,5), Bombagi 6, Barillà 6, Rizzato 5,5; Comi 5 (dal 20’ s.t. Gerardi 7), Di Michele 6. PANCHINA Facchin, Freddi, Cianci, Giannattasio. ALLENATORE Dionigi 6,5. ARBITRO Roca di Foggia 6. GUARDALINEE Citro 6 - Carbone 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI D’Alessandro (R) e Rizzato (R) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.811, incasso di 10.322 euro; abbonati 2.531, quota di 22.742 euro. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 2-1. Angoli 7-10. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
PAOLO REGGIANINI MODENA
Era il marchio di fabbrica del Modena: crederci fino alla fine, con grinta e determinazione. Adesso quello dei minuti conclusivi sembra diventato un incubo: dopo il colpo da tre punti della Ternana al 94’ di due settimane fa, è toccato alla Reggina ferire i gialloblù sui titoli di coda. Un punto prezioso per Dionigi, penalizzato dalle molte assenze, un punto (l’unico nelle ultime 4 gare) che serve poco a Marcolin, che aveva bisogno di altro per dare credibilità alla squadra. Non basta Ardemagni Mentre il Modena ha cercato di amministrare il vantaggio, la Reggina tutta a trazione anteriore e con i cambi azzeccati da Dionigi (la rete del pari nasce da una combinazione Campagnacci-Fischnaller-Gerardi entrati nella ripresa) ha capito che ci poteva essere uno spiraglio per rime-
diare. Al 40’ Colombi prima non si è fatto sorprendere dal tiro di Gerardi, poi ha sventato il rischio autogol (43’) sul tocco di testa di Zoboli, ma nulla ha potuto quando Gerardi (al debutto coi calabresi), dimenticato da Gozzi e Perna, si è trovato tra i piedi una palla solo da spingere dentro. Il Modena si lamenterà per un fallo subito da Moretti e non fischiato, che ha poi permesso alla Reggina di ripartire e successivamente di segnare, ma ciò non giustifica una amnesia così grossolana. Assente Lazarevic, il Modena qualcosa in più ha fatto rispetto alle ultime uscite. E’ passato in vantaggio quando un assist involontario di Gozzi ha permesso ad Ardemagni di centrare il 14˚ bersaglio stagionale. E con Piscitella ha avuto nella ripresa (18’) anche la possibilità di chiudere il match, ma Baiocco ha chiuso con tempismo lo specchio della porta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7 il migliore GERARDI (Reggina) Gol pesante all’esordio, preceduto da un tiro deviato da Colombi
CROTONE GROSSETO
1 0
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Eramo al 32’ p.t.
CROTONE (4-3-3) Caglioni 6; Del Prete 6,5, Ligi 7, Abruzzese 6, Migliore 6; Maiello 6, Crisetig 6 (dal 32’ s.t. Galardo s.v.), Eramo 6,5; Gabionetta 6, Ciano 6 (dal 1’ s.t. Pettinari 6), De Giorgio 6. PANCHINA De Luca, Mazzotta, Checcucci, Caetano, Torromino. ALLENATORE Drago 6,5.
GROSSETO (5-3-2) Lanni 6; Donati 6, Padella 5,5, Cosenza 5, Feltscher 6, Calderoni 5,5 (dal 27’ s.t. Soddimo 6); Crimi 5, Obodo 5 (dal 9’ s.t. Mancino 6,5), Mandorlini 5,5; Gimenez 5 (dal 16’ s.t. Lupoli 5,5), Piovaccari 5,5. PANCHINA Belardi, Som, Barba, Falzerano. ALLENATORE Menichini 5,5. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6,5. GUARDALINEE Bernardoni 6,5 – Di Iorio 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Calderoni (G) per gioco scorretto; Abruzzese (C), Soddimo (G) e Pettinari (C) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 962, incasso di 2.042 euro; abbonati 2.537, quota di 13.612 euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 2-6. Angoli 4-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
LUIGI SAPORITO CROTONE
Vince il Crotone che allunga la serie positiva in questo 2013: Menichini, ex di turno, incassa la terza sconfitta della sua gestione e certifica ancora di più la crisi del Grosseto. Drago lascia in panchina Galardo e dà fiducia a Crisetig; Menichini schiera la difesa a cinque e fa esordire Cosenza, Gimenez e Mandorlini dal primo minuto. Nel primo tempo il vento aiuta il Crotone, che trova profondità specie con De Giorgio. Grosseto giù I pericoli per Lanni arrivano dopo 8’, quando Eramo di testa lo impegna con un colpo preciso sul secondo palo. Il Crotone spinge mentre Piovaccari solo soletto prova a disturbare la difesa del Crotone, senza fortuna. Al 21’ ancora un brivido per Lanni: il colpo di testa di Abruzzese colpisce il palo e sulla ribattuta Eramo spedisce incredibilmente alto. Si rifà
con gli interessi 10’ dopo quando Del Prete lo pesca solissimo nel cuore dell’area: per lui è facile segnare il gol-vittoria. Terzo gol in tre partite per il 24enne centrocampista rossoblù. La reazione del Grosseto non c’è, la squadra di Menichini accusa il colpo, Obodo e Mandorlini non producono gioco e nel finale De Giorgio e Gabionetta sfiorano il raddoppio. Si torna dal riposo con una novità: Ciano resta sotto la doccia per infortunio e al suo posto entra Pettinari. Menichini, invece, impiega 9’ per cambiare registro: dentro Mancino e fuori un evanescente Obodo. Il Grosseto cambia registro, prende il comando della gara, ma non si fa mai pericoloso se non al 12’ quando Piovaccari da dentro l’area prova una girata che passa un metro sopra la traversa di Caglioni. La palla-gol migliore è del Crotone, al 24’, con Maiello e De Giorgio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7 il migliore LIGI (CROTONE) Alla terza partita da titolare, cresce sempre più: non sbaglia niente
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
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PRIMA DIVISIONE L’ANTICIPO E LE GARE DI OGGI (ore 14.30)
Avellino, un’impresa per il sorpasso girone A (22a giornata) girone B (20a) Lecce all’attacco con Chevanton Latina, rischio Viareggio Carpi-Alto Adige è uno spareggio Il big match è a Nocera (1-2)
CARPI-ALTO ADIGE
L’esultanza dei giocatori dell’Avellino dopo l’impresa sul campo del Barletta ARTPRESS
Il Barletta si porta sul 2-0, poi crolla sotto i colpi della squadra di Rastelli. Che sale al comando in attesa del Latina BARLETTA-AVELLINO
2-3
MARCATORI Allegretti (B) al 13’, Burzigotti (B) al 25’, Izzo (A) al 26’, Castaldo (A) al 34’, Zigoni (A) al 39’ s.t. BARLETTA (4-2-3-1) Liverani 5,5; Calapai 6, De Leidi 6, Burzigotti 6, Romeo 6; Allegretti 6,5, Molina 6; Carretta 6, Meduri 5,5 (dal 23’ s.t. Dall’Oglio 5,5), Dezi 5,5 (dal 44’ s.t. Camilleri s.v.); La Mantia 5 (dall’8’ s.t. Barbuti 6). (Pane, Mazzarani, Di Bella, Prutsch). All. Novelli 6. AVELLINO (4-2-3-1) Di Masi 6; Zappacosta 6, Fabbro 6, Izzo 6,5, Bianco 6; D'Angelo 6, Massimo 6; Angiulli 6 (dal 22’ s.t. Millesi 6), De Angelis 5,5 (dal 17’ s.t. Bariti 6), Castaldo 7; Biancolino 5,5 (dall’8’ s.t. Zigoni 6,5). (Orlandi, Bittante, Arini, Giosa). All. Rastelli 6,5. ARBITRO Bindoni di Venezia 6. NOTE spettatori 1.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Burzigotti al 42' s.t.; ammoniti Allegretti, Carretta, La Mantia, Bianco, D’Angelo e Castaldo. Angoli 1-7.
MATTEO TABACCO BARLETTA
All’inferno e ritorno. L’Avellino al 25’ della ripresa era sotto di due reti, con la terza sconfitta consecutiva all’orizzonte. Ma il finale pirotecnico di una gara assai avvincente ha regalato agli irpini una ri-
monta che, aspettando la gara di oggi del Latina, la pone in testa alla classifica. Pantano Campo quasi impraticabile e freddo a Barletta. Visto il posto sembrava essere più in una piscina che ad una gara di calcio e le due squadre con coraggio hanno cercato di giocarsela. Poche emozioni nel primo tempo. L’unica è dei pugliesi al 16’ con De Leidi che coglie la traversa su uno spiovente di Allegretti. Nella ripresa è un’altra partita. Al 3’ Castaldo conclude fuori. Al 13’ Allegretti, uno specialista su punizione, indovina l’angolo e il Barletta è in vantaggio. L’Avellino accusa il colpo non reagisce e subisce il raddoppio. Sempre Allegretti su punizione, questa volta l’ex centrocampista di Bari e Triestina pennella per Burzigotti che insacca. Reazione Sembra finita per l’Avellino, ma i campani hanno il merito di ridurre subito lo svantaggio, con Izzo, dopo soli 60 secondi. A questo punto con cuore e grinta Castaldo e compagni si buttano in avanti, il Barletta sembra avere paura di vincere e proprio l’attaccante campano firma il 2-2 al 34’ dopo un’uscita maldestra del portiere di casa (inutili proteste per presunto fallo di Millesi). Ormai l’inerzia della gara è dalla parte dell’Avellino, i disorientati tifosi locali quasi aspettano con rassegnazione il terzo sigillo degli ospiti che puntualmente arriva al 39’ con Zigoni che da un metro dalla porta infila indisturbato.
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IL NUOVO GIRONE B
Ecco la situazione nel girone B della Prima divisione dopo 19 giornate e l’anticipo di ieri
S CLASSIFICA Avellino** p. 38 Latina* (-1) 37 Nocerina 33 Frosinone (-1) 31 Perugia (-1) 30 Pisa 30 Benevento 26 Prato 26 Viareggio 26 Paganese* 25 Catanzaro 24 Gubbio 22 Andria (-2) 20 Barletta** 14 Carrarese 13 Sorrento 12 ** una partita in più * una partita in meno
Terigi, Gagliolo; Cortesi, Concas, Perini, Di Gaudio; Kabine, Della Rocca. (Trini, Bianco, Potenza, Melara, Papini, Viola, Arma). All. Tacchini-Cioffi. ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone; Iacoponi, Cappelletti, Bassoli, Martin; Furlan, Bertoni, Branca; Campo, Maritato, Thiam. (Grandi, Kiem, Tagliani, Uliano, Fink, Turchetta, Testardi). All. Vecchi. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore (De Troia-Pentangelo).
Malerba; D’Errico, Giorgino, Branzani, Taormina; Guariniello, Innocenti. (Sansonna, Tartaglia, Scrugli, Contessa, Liccardo, Bardelloni, Loiodice). All. Cosco. CATANZARO (3-5-2) Pisseri; Conti, Sirignano, Papasidero; Fiore, Castiglia, Ronaldo, Benedetti, Squillace; Masini, Fioretti. (Faraon, Bacchetti, Orchi, Sabatino, Quadri, De Risio, Carboni). All. D’Urso (Cozza squalificato). ARBITRO Rasia di Bassano (Barbetta-Rossini).
(1-0)
COMO-REGGIANA COMO (4-2-3-1) Perucchini; Luoni,
Migliorini, Marchi, D. Donnarumma; Verachi, Giampà; Lisi, Tremolada, A. Donnarumma; Mendicino. (Micai, Ambrosini, Fautario, Ardito, Scialpi, Gammone, Schenetti). All. Paolucci. REGGIANA (4-3-1-2) Tomasig; Bani, Aya, Zini, Magliocchetti; Antonelli, Zanetti, Ardizzone; Alessi; Bonvissuto, Sprocati. (Bellucci, Scappi, Cossentino, Arati, Ferrara, Gilioli, Marcheggiani). All. Apolloni. ARBITRO Lanza di Nichelino (Borzomì-Pizzagalli).
(0-3)
CUNEO-TRAPANI
CUNEO (4-3-1-2) F. Rossi; Di Lorenzo, Ferri, De Franco, Serino; Cristini, Longhi, Palazzolo; Garavelli; Torri, Martini. (Negretti, Arcari, Passerò, Lodi, Di Quinzio, Ferrario, Leonardi). All. E. Rossi. TRAPANI (4-4-2) Nordi; Lo Bue, Pagliarulo, Filippi, Rizzi; Basso, Giordano, Spinelli, Madonia; Abate, Mancosu. (Morello, Priola, D’Aiello, Pacilli, Pirrone, Tedesco, Gambino). All. Boscaglia. ARBITRO Cifelli di Campobasso (Cecconi-Pignone).
BENEVENTO-CARRARESE
Ernesto Chevanton, 32 anni ANSA Capellini, Mella, Casolla, Chiaretti). All. Acori. PORTOGRUARO (4-3-1-2) Festa; Chesi, Patacchiola, Santandrea, Pondaco; Coppola, Sampietro, Martinelli; Cunico; De Sena, Corazza. (Rossi, Blondett, Zampano, Herzan, Salzano, Altinier, Orlando). All. Madonna. ARBITRO Piccinini di Forlì (Di Guglielmo-Grossi).
TREVISO-ALBINOLEFFE
(0-0)
TREVISO (4-4-2) Merlano; Semenzato, Stendardo, Zammuto, Cernuto; Spinosa, Piccioni, Komac, Fortunato; Tarantino, Strizzolo. (Tonozzi, Videtta, Rosaia, Dal Compare, Allegretti, Picone, Madiotto). All. Ruotolo. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi; Salvi, M. Belotti, Allievi, Regonesi; Previtali, Girasole, Maietti; Taugourdeau; Diakite, A. Belotti. (Amadori, Ondei, Ambra, Pirovano, Di Cesare, Martinovic, Corradi). All. Pala. ARBITRO Caso di Verona (Croce-Serpili).
(0-2)
TRITIUM-LECCE
TRITIUM (3-5-2) Nodari; Teso, Cusaro,
(1-1)
ENTELLA-PAVIA ENTELLA (4-3-1-2) Paroni; De Col,
Bianchi, Cesar, Zampano; Staiti, Raggio Garibaldi, Volpe; Vannucchi; Cori, Rosso. (Otranto, Russo, Ballardini, Hamlili, Di Tacchio, Argeri, Guerra). All. Prina. PAVIA (4-4-2) Kovacsik; Capogrosso, D’Orsi, Fasano, Monticone; Statella, La Camera, Di Chiara, Ferrini; Beretta, Romero. (Teodorani, Meregalli, Redaelli, Bracchi, Lussardi, Mangiarotti, Gioè). All. Roselli. ARBITRO Fiore di Barletta (Di Federico-Leali).
Bossa; E. Bortolotto, Teoldi, Arrigoni, Calvi, Casiraghi; R. Bortolotto, Grandolfo. (Paleari, Cremaschi, Spagnoli, Monacizzo, Cogliati, Spampatti, Chinellato). All. Romualdi-Cazzaniga. LECCE (4-2-4) Petrachi; D’Ambrosio, Martinez, Esposito, Tomi; Giacomazzi, Memushaj; Chiricò, Chevanton, Bogliacino, Pià. (Bleve, Vanin, Vinicius, De Rose, Falco, Drame, Jeda). All. Toma. ARBITRO Intagliata di Siracusa (Galetto-Baccini).
IL RIPOSO Feralpi Salò Questa settimana la
LUMEZZANE-CREMONESE
(0-0)
LUMEZZANE (4-3-1-2) Vigorito; Carlini, Dametto, Zamparo, Possenti; Gallo, Giorico, Dadson; Baraye; Inglese, Kirilov. (Coletta, Mandelli, Sabatucci, Pintori, Ceppelini, Samb, Torregrossa). All. Festa. CREMONESE (4-3-1-2) Viotti; Sales, Tedeschi, Cremonesi, Visconti; Baiocco, Buchel, Pinardi; Caridi; Carlini, Djuric. (Grillo, Avogadri, Armenise, Martina Rini, Degeri, Nizzetto, Momentè). All. Casati (Scienza squalificato). ARBITRO Sacchi di Macerata (Bonafede-Ceravolo).
SAN MARINO (4-3-3) Vivan; Pelagatti, Galuppo, Fogacci, Mannini; Pacciardi, Lunardini, Doumbia; Calvano, Coda, Poletti. (Migani, Ferrari, Crivello,
squadra che deve osservare un turno di riposo è la Feralpi Salò.
LA SITUAZIONE CLASSIFICA Questa la situazione nel girone A dopo 21 giornate: Lecce p. 37; Trapani 36; Alto Adige* 33; Entella, Carpi e San Marino 31; Lumezzane e Pavia 29; Feralpi Salò 27; Cremonese (-1) 25; Cuneo 24; AlbinoLeffe (-6) 23; Como* (-1) e Portogruaro* (-1) 21; Reggiana 19; Tritium* 9; Treviso (-1) 8. (* ha già riposato). PROSSIMO TURNO Queste le partite di domenica 17 (inizio alle ore 14.30): AlbinoLeffe-Carpi (1-2); Alto Adige-San Marino (1-2); Cremonese-Cuneo (1-1); Feralpi Salò-Lumezzane (0-2); Lecce-Como (2-2; lunedì 18, ore 20.45); Pavia-Tritium (0-0); PortogruaroTreviso (0-0); Reggiana-Entella (0-3); riposa Trapani.
Anaclerio; Davì, Rajcic, Espinal; Mancosu; Marchi, Marotta. (Mancinelli, Signorini, Bolzan, Carotti, Montiel, Germinale, Buonaiuto). All. Carboni. CARRARESE (4-4-2) Piscitelli; Lanzoni, Melucci, Anzalone, Vannucci; Orlandi, Venitucci, Belcastro, Mancuso; Makinwa, Malatesta. (Cicioni, Bregliano, Battistini, Juan Cruz, Ciciretti, Margiotta, Merini). All. Di Costanzo. ARBITRO Mainardi di Bergamo (Garito-Menicacci).
GIRONE A 2-5
MARCATORI Finotto (M) al 1’, Cozzolino (PP) all’11’ e al 25’ p.t.; Serafini (PP) al 1’, Gasbarroni (M) su rigore al 38’, Giannone (PP) su rigore al 44’, Artaria (PP) al 47’ s.t. MONZA (4-2-3-1) Castelli 5,5; Franchino 5, Polenghi 5, Cattaneo 5, Anghileri 5 (dal 21’ s.t. Giorgi 5); Calliari 5,5, Valagussa 6; Vita 6 (dal 26’ s.t. Laraia 5), Gasbarroni 6, Finotto 6 (dal 39’ s.t. Ravasi s.v.); De Cenco 5,5. (Pazzagli, Franchini, Bugno, Puccio). All. Asta 5. PRO PATRIA (4-3-3) Sala 6,5; Bonfanti 6, Nossa 6,5, Polverini 6,5, Pantano 6; Bruccini 7, Vignali 6,5, Viviani 6,5 (dal 35’ s.t. Greco 6); Giannone 7, Serafini 7 (dal 45’ s.t. Artaria 6,5), Cozzolino 7,5 (dal 39’ s.t. Falomi s.v.). (Vavassori, Andreoni, Botturi, Giorno). All. Firicano 7. ARBITRO Aversano di Treviso 7. NOTE spettatori 800 circa, incasso di 4.830 euro. Espulso Franchino al 16’ s.t.; ammoniti Valagussa, Anghileri, Finotto, Bonfanti, Cattaneo, Nossa, Greco e Botturi. Angoli 7-7. (m.d.)
ALESSANDRIA-FORLI’
(0-1)
GUBBIO-PAGANESE GUBBIO (4-3-3) Venturi; Cancellotti, Galimberti, Radi,
Belfasti; Sandreani, Boisfer, Palermo; Caccavallo, Galabinov, Di Piazza. (Farabbi, Regno, Bartolucci, Carroccio, Grea, Baccolo, Bazzoffia). All. Sottil. PAGANESE (4-4-2) Marruocco; Calvarese, Pepe, Fernandez, Nunzella; Ciarcià, Soligo, Romondini, Scarpa; Girardi, Tortori. (Robertiello, Puglisi, Perrotta, Franco, Lulli, Neglia, Fava). All. Grassadonia. ARBITRO Oliveri di Palermo (Raspollini-Bernabei).
(1-1)
LATINA-VIAREGGIO LATINA (4-3-3) Bindi; Cafiero, Cottafava, De Giosa, Bruscagin; Gerbo, Agius, Burrai; Barraco, Danilevicius, Kolawole. (Ioime, Giallombardo, Jefferson, Ricciardi, Schetter, Angelilli, Giacomini). All. Pecchia. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli; Fiale, Conson, Carnesalini; Pellegrini, Pizza, Maltese, Sandrini, Martella; Giovinco, Magnaghi. (Furlan, Trocar, De Bode, Calamai, Peverelli, Benedetti, De Vena). All. Cuoghi. ARBITRO Casaluci di Lecce (Lotierzo-Muto).
NOCERINA-FROSINONE
(2-2)
NOCERINA (4-3-3) De Lucia; Garufo, Baldan, Chiosa, Daffara; Corapi, Bruno, De Liguori; Mazzeo, Evacuo, Negro. (Ragni, Andelkovic, Diagouraga, Giuliatto, Gorobsov, Pepe, N. Russo). All. Auteri. FROSINONE (4-3-3) Zappino; Frabotta, Guidi, Biasi, Blanchard; Gori, Gucher, Frara; Aurelio, Santoruvo, Ganci. (Vaccarecci, Amelio, Vitale, Marchi, Bottone, Cesaretti, Curiale). All. Stellone. ARBITRO Pelagatti di Arezzo (Favia-Sgheiz).
(2-0)
PRATO-SORRENTO
PRATO (4-3-1-2) Layeni; Beduschi, Bagnai, Ghinassi, De Agostini; Corvesi, Cavagna, Casini; Disabato; Napoli, Tiboni. (Brunelli, Bisoli, Pallavicini, Carminati, Di Dio, Cesarini, Essabr). All. V. Esposito. SORRENTO (4-2-3-1) Rossi; Kostadinovic, Nocentini, Di Nunzio, Bonomi; A. Esposito, Beati; Tortolano, Bernardo, Fusar Bassini; Musetti. (Polizzi, Terminiello, Guitto, R. Esposito, Salvi, Konan, Corsetti). All. Papagni. ARBITRO Adduci di Paola (Andreoli-Maiorano).
IL POSTICIPO Pisa-Perugia La giornata si concluderà domani sera alle 20.45 con il posticipo tra Pisa e Perugia (andata 2-1). La partita va in diretta su Rai Sport 1;: arbitra Minelli di Varese.
LA SITUAZIONE PROSSIMO TURNO Queste le partite di domenica 17 (inizio alle ore 14.30): Avellino-Frosinone (1-2); Benevento-Gubbio (0-1); Carrarese-Pisa (1-3); Catanzaro-Viareggio (1-3); LatinaBarletta (3-1); Paganese-Prato (1-2); Perugia-Nocerina (0-2); Sorrento- Andria (0-1).
SERIE D
Pro Patria spettacolare L’Aquila, slancio da derby MONZA-PRO PATRIA
(3-0)
BENEVENTO (4-3-1-2) Gori; D’Anna, Siniscalchi, Mengoni,
SECONDA DIVISIONE I RECUPERI
GIRONE A
(0-0)
ANDRIA (4-4-2) Rossi; Cutrupi, Migliaccio, Zaffagnini,
SAN MARINO-PORTOGRUARO (1-2)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ANDRIA-CATANZARO
CARPI (4-4-2) Sportiello; Cardin, Poli,
GIRONE B 1-1
MARCATORI Ferretti (A) al 15’ p.t.; Petrascu (F) su rigore al 23’ s.t. ALESSANDRIA (4-3-1-2) Servili 6; Gambaretti 6, Cammaroto 6, Barbagli 6, Mazzuoli 5; Bianchi 5 (dal 15’ s.t. Tanaglia 5,5), Roselli 7, Mora 5,5; Filiciotto 6; Degano 6 (dal 19’ s.t. Boron 6), Ferretti 6,5 (dal 31’ s.t. Rossi 6). (Pavanello, Viviani, Menassi, Caciagli). All. Cusatis 5,5. FORLI’ (3-4-3) Ginestra 6,5; Arrigoni 6 (dal 6’ s.t. Vesi 6), Orlando 5,5, Ingegneri 6; Sampaolesi 6, Mordini 6,5, Evangelisti 6, Sabato 6; Melandri 6 (dal 45’ s.t. Oggiano s.v.), Petrascu 6, Buonaventura 6 (dal 35’ s.t. Sozzi s.v.). (Casadei, Martini, Scarponi, Bergamaschi). All. Bardi 6. ARBITRO Petroni di Roma 5,5. NOTE spettatori 1.100, incasso non comunicato. Espulso Mazzuoli al 17’ s.t.; ammoniti Mazzuoli, Bianchi, Degano, Tanaglia, Cammaroto, Arrigoni, Barbagli, Ingegneri e Sozzi. Angoli 4-5. (n.p.)
L’AQUILA-TERAMO
1-0
MARCATORE Ciotola al 29’ s.t. L’AQUILA (4-3-3) Testa 6,5; Rapisarda 6,5, Pomante 6,5, Mucciante 7, Ligorio 6,5; Carcione 6,5, Iannini 6,5, Menicozzo 7; Ciotola 7 (dal 38’ s.t. Ingrosso s.v.), Infantino 7 (dal 43’ s.t. Ripa s.v.), Improta 6 (dal 22’ s.t. D’Amico 6). (Leuci, Petta, Agnello, Gizzi). All. Ianni 6,5. TERAMO (4-3-3) Serraiocco 6,5; De Fabritiis 6, Ferrani 6, Speranza 6, Scipioni 6; Valentini 6 (dal 38’ s.t. Patierno s.v.), Coletti 6, Righini 5,5 (dal 34’ s.t. Foglia s.v.); De Stefano 5,5 (dal 28’ s.t. Di Paolantonio s.v.), Olcese 5,5, Ambrosini 5,5. (Santi, Giannetti, Caidi, Novinic). All. Cappellacci 5,5. ARBITRO Ros di Pordenone 5. NOTE spettatori 1.300 circa, incasso di quasi 6.000 euro. Ammoniti Scipioni, Carcione, Infantino, Menicozzo e Ferrani. Angoli 10–5. (a.f.)
CLASSIFICHE
SALERNITANA
Oggi altra partita Il Renate ospita il Santarcangelo
Montervino dopo la lunga squalifica «Lo sconto è poco»
Oggi si recupera RenateSantarcangelo (A): arbitra Pierro di Nola (ore 14.30). Il 20 c’è Forlì-Rimini. Le classifiche: GIRONE A Pro Patria p. 47; Castiglione 43; Savona 41; Bassano 37; Alessandria 36; Renate* 35; Venezia 34; Forlì* (-1) 32; Mantova 31; Monza (-6) 30; Valle d’Aosta (-1) 24; Bellaria 22; Santarcangelo* e Giacomense 21; Rimini* 19; Fano (-1) 17; Casale (-5) 15; Milazzo 8. (* una in meno). GIRONE B Salernitana p. 50; Pontedera 42; L’Aquila 40; Poggibonsi 38; Aprilia e Teramo 35; Chieti (-1) 32; Martina 31; Gavorrano 29; Arzanese 28; Vigor Lamezia 27; Borgo a Buggiano, Hinterreggio e Foligno 26; Melfi 22; Campobasso (-2) 19; Normanna 15; Fondi 12.
SALERNO (g.v.) Francesco Montervino è intervenuto a tre settimane di distanza dal derby di Aversa con la Normanna che gli aveva riservato una maxisqualifica di sei giornate poi dimezzata (già scontata per due terzi) e un Daspo di due anni che spera possa essere revocato. Il capitano della Salernitana ha detto: «Mi sarei aspettato una maggiore riduzione della squalifica visto che era stato accertato di non aver commesso niente di quanto accusatomi. Gioco da quasi 20 anni, sempre in maniera irreprensibile, eppure qualcuno mi ha fatto passare per delinquente. Chi smette viene ricordato solo per gli ultimi eventi, allora giocherò ancora a lungo».
recuperi Caos Sant’Angelo: senza presidente oggi non si gioca Il campionato riposa, ieri ci sono stati due recuperi e uno era in programma oggi nel girone B, ma non sarà disputato. Il Sant’Angelo avrebbe dovuto ospitare il Voghera, ma dopo le dimissioni del presidente Quartaroli manca un responsabile della sicurezza allo stadio e quindi il sindaco Crespi non autorizza lo svolgimento della gara, che dovrebbe diventare uno 0-3 a tavolino. Ecco come sono andate le gare di ieri: GIRONE A Derthona-Trezzano 2-1. Classifica: Bra p. 48; Lavagnese 45; Santhià e Chieri 44; Borgosesia 36; Chiavari 34; Verbania e Folgore Caratese 33; Gozzano e Derthona 29; Sestri Levante 27;; Bogliasco 25; Tortona 23; Asti 22; Trezzano 20; Verbano 17; Imperia 16; Novese 14. GIRONE C Belluno-Este: 3-1. Classifica: Sambonifacese p. 51; Porto Tolle e Virtus Vecomp 46; Pordenone 45; Real Vicenza 44; Sandonà Jesolo 42; Clodiense 41; Sacilese 39; Tamai e Legnago 36; Trissino Valdagno 35; Este e Belluno 34; Montebelluna 33; San Paolo 29; Giorgione 28; Cerea 22; Sanvitese 16; Kras Repen 14; Union Quinto 13.
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CICLISMO SECONDA PARTE DELLE CLAMOROSE RIVELAZIONI DALL’OPERACION PUERTO
I segreti di Cipollini Con Fuentes già nel 2001 e 2003 da paura: 5 mesi, 25 sacche Ecco le tabelle con le pratiche doping del medico spagnolo fino al 2004 Ora il Coni valuterà la documentazione di LUCA GIALANELLA FILIPPO MARIA RICCI
I primi contatti tra Mario Cipollini e il dottor Eufemiano Fuentes risalgono al 2001. E tra le 7000 pagine dell’Operacion Puerto compaiono altre tre tabelle di preparazione, compilate dal medico spagnolo per il velocista lucchese: sono riferite alle stagioni 2001, 2003 e 2004, oltre a quella del 2002 che «La Gazzetta dello Sport» ha presentato ieri in esclusiva. Il 2002, cioè la stagione indimenticabile per Re Leone: vinse Sanremo, Gand-Wevelgem e Mondiale. DALL’EPO AL SANGUE COME ARMSTRONG
Gli anni sono importanti: già il 2002 era la testimonianza che Cipollini frequentasse Fuentes (e il sistema delle sacche di sangue) con almeno due anni di anticipo rispetto ad altri, come per esempio Ivan Basso. E il 2001 è lo stesso periodo in cui Armstrong e il suo gruppo, guidato dal medico Michele Ferrari (al fianco per anni anche di Cipollini), passa dall’Epo (eritropoietina) alle trasfusioni di sangue. Troppo rischioso usare l’Epo, dopo che a Sydney 2000 debuttò il metodo per trovarla nelle urine.
dia. Si parte il 19 aprile con 9 giorni consecutivi di Epo (8500 unità), seguite dal primo prelievo di sangue il 27 aprile. Un periodo di ormone della crescita, e ancora 4500 unità di Epo sino alla conclusione del Romandia. In totale, quindi, 13 mila unità di Epo per il Giro. E il primo giorno, il 19 maggio, compare la famigerata «R», cioè reinfusione di sacca di sangue. Cipollini viene indicato, in alto a destra del foglio, con la sigla «CP». Sul retro, il numero di telefono di casa del velocista a Lucca, dove riceveva i fax spediti dal medico spagnolo. Guarda caso, lo stesso numero che compare sulla tabella riferita al 2002.
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I NUMERI
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le vittorie di Mario Cipollini tra cui il Mondiale e la Sanremo nel 2002, 42 tappe al Giro e 12 al Tour NEWPRESS
IL SISTEMA DIVENTA PIU’ SOFISTICATO
In quell’anno, il sistema diventa più articolato e sofisticato. Per i suoi impegni agonistici, Cipollini riempie e svuota 13 sacche di sangue, tra prelievi (6) e reinfusioni (7). Prima del Mondiale del 13 ottobre, avrebbe fatto due sacche: il 22 settembre e il 9 ottobre, a 4 giorni dalla gara. Il 2003 è un altro passo in avanti. Ormai identifica-
IL NUMERO DI TELEFONO SUL RETRO DELLA SCHEDA
Torniamo alle tabelle. Nel 2001 Fuentes indica le gare di preparazione al Giro d’Italia: Aragona, Trentino e Roman-
to da Fuentes con il codice «Maria» (non era infrequente che, per il medico, un atleta avesse più di una sigla o pseudonimo), Cipollini inizia il trattamento il 7 dicembre 2002 con il prelievo di due sacche di sangue. Prosegue un mese dopo con due estrazioni e due reinfusioni lo stesso giorno (l’8 gennaio) prima di cominciare un trattamento di 11 giorni di anabolizzanti; quindi ormoni (HM). A febbraio, ancora una doppia estrazione-reinfusione (il 6 febbraio), poi ormoni della crescita a giorni alterni, l’IG (un altro tipo di ormone della crescita). La doppia estrazione-reinfusione si rivede ancora il 2 marzo, con due reimmis-
sioni di sangue prima di altrettanti appuntamenti importanti: il 12 marzo per la Tirreno-Adriatico, il 19 marzo tre giorni prima della Sanremo. Gara che vinse Paolo Bettini, ma in cui Cipollini andò più forte persino del 2002. La tabella è cruda: 16 sacche per preparare la Classicissima. E in totale, dal 7 dicembre 2002 alla vigilia del Giro d’Italia (8 maggio 2003), Cipollini avrebbe proceduto all’utilizzo di ben 25 sacche: in 5 mesi. Ci siamo soffermati su queste due stagioni perché sono le più significative dell’ultima parte della carriera: nel 2003 Mario conquistò il record di 42 tappe al Giro. Il 2004 si chiude dopo 6 tappe del Tour,
LA DIFESA
L’avvocato: «Mario darà il Dna per verificare il sangue» In nome e per conto del Sig. Mario Cipollini e in relazione alle notizie apparse in data odierna (ieri, ndr) sul sito web Gazzetta.it, riportate sull'omonimo quotidiano sportivo nazionale e riprese da diversi organi di informazione, con il presente comunicato sono a smentire categoricamente le infondate ed assurde accuse mosse al mio assistito. I documenti pubblicati non sono in alcun modo riferibili allo stesso. Il numero di fax che compare sulla tabella incriminata, che secondo la suggestiva ricostruzione giornalistica sarebbe riconducibile al Sig. Cipollini, non è un numero di fax, bensì un numero telefonico italiano non intestato al mio cliente, peraltro annotato manualmente. A tal proposito occorre evidenziare come il Sig. Cipollini sino a tutto il 2004 fosse residente nel Principato di Monaco, come
inconfutabilmente confermato nella Sentenza definitiva pronunciata dalla Corte di Appello Penale di Firenze, che ha assolto lo stesso dai reati di evasione fiscale con formula piena (art. 530 1˚ comma Codice di Procedura Penale), ovvero, per insussistenza dei fatti reato contestati. In buona sostanza le copiose prove testimoniali e documentali prodotte, valutate dal collegio giudicante, hanno dimostrato senza alcun dubbio l'effettività della residenza monegasca dell'atleta. Tutto ciò è, evidentemente, inconciliabile con le notizie diffamatorie propalate. Ma vi è di più. Nel suggestivo articolo si legge che il presunto nome in codice sarebbe «Maria» o «CP». Davvero singolare tale circostanza, ove si consideri che gli altri atleti implicati nell' Operacion Puerto sono indicati, come si evince dal testo dello stesso articolo, con un
solo pseudonimo: «Birillo», «Piti», «Zapatero», «El Bufalo». Mario Cipollini avrebbe addirittura due pseudonimi! L'articolo omette però di riferire che già in passato, in data 24 agosto 2006, il quotidiano La Repubblica, pubblicava la notizia che l'atleta in questione avesse quale nome in codice «Pavarotti». Quindi, a questo punto gli pseudonimi forzatamente riconducibili all'atleta sarebbero addirittura tre. Il Sig. Cipollini, quale ulteriore prova della sua estraneità ai fatti, si rende sin d'ora disponibile a qualunque verifica ematologica di confronto con le 99 sacche ancora da identificare in possesso dell'autorità giudiziaria spagnola. In considerazione di quanto sopra, ho ricevuto ampio mandato di tutelare gli interessi del mio cliente in sede giudiziaria sia civile che penale. Avv. Giuseppe Napoleone
LA RISPOSTA DELLA GAZZETTA Prendiamo atto della linea difensiva scelta dal legale di Cipollini, ma confermiamo che il telefono legato al nome in codice «Maria» è un numero di Lucca al quale abbiamo a suo tempo chiamato Cipollini in quegli anni, nonostante la sua residenza fosse nel Principato di Monaco. Quel nome e quel numero compaiono più volte sulle carte ufficiali dell’inchiesta Operacion Puerto con tanto di timbro della Guardia Civil. Le tabelle pubblicate corrispondono nelle date agli impegni agonistici di Mario. Quanto al confronto ematico con le 99 sacche ancora da identificare, non avrebbe senso perché contengono sangue prelevato quando Cipollini si era già ritirato dal ciclismo.
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l’accusa ARSÉNE WENGER
«Perché nel calcio l’Uefa non prevede i test sul sangue?» Duro il tecnico dell’Arsenal: «L’Operacion Puerto può far emergere altre realtà e smascherare altri imbroglioni»
«
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
può revocare quei successi. Così come soltanto alla fine di tutto si potrebbe aprire un procedimento civile per una richiesta di risarcimento danni d’immagine contro Cipollini. Intanto domani riparte il processo dell’Operacion Puerto, con testimonianze giurate di corridori importanti: Ivan Basso (in teleconferenza da Tenerife, dove si sta allenando) e il tedesco (pentito) Jorg Jaksche, molto atteso. Ana Muñoz, direttrice dell’agencia spagnola antidoping, spiega: «Una volta finito il processo penale, inizieremo noi in ambito sportivo. Ho grande fiducia che, chiuso il procedimento, la giudice metterà a disposizione tutto il materiale raccolto nel corso dell’inchiesta. Il nostro impegno è massimo, e ieri è stato per la prima volta ufficialmente riconosciuto dalla Wada. E lo faremo senza guardare alla nazionalità: per me gli sportivi sono tutti uguali».
e a marzo 2005 «Cipo» appende la bici al chiodo, più il rientro per un mese nel 2008. GIUSTIZIA SPORTIVA E PENALE CHE COSA RISCHIA
Che cosa rischia Cipollini? Nulla dal lato penale, per la legge antidoping 376/2000 i reati sono in prescrizione dopo 5 anni. Per la legge sportiva è diverso (la prescrizione scatta nel momento in cui si è a conoscenza del fatto): la Procura antidoping Coni deve acquisire le carte, valutare i tempi dei fatti ed eventualmente convocare Cipollini. In quanto non tesserato, Mario può non presentarsi. L’eventuale deferimento sportivo è al Tna, il tribunale nazionale antidoping, e il ricorso al Tas, il tribunale arbitrale. L’iter è uguale a quello per la vicenda Armstrong: solo dopo il Tas, le carte passerebbero all’Uci, la federciclo mondiale, che ha la titolarità sportiva sulle corse vinte, come Sanremo e Mondiale, e
PIEMONTE ALAGNA VALSESIA M.SKI BARDONECCHIA BIELMONTE LIMONE LURISIA MONDOLÈ SKI PONTECHIANALE SAN DOMENICO DI VARZO
20/50 60/70 40/265 30/110 10/90 60/80 80/185 50/160 40/100 40/230 50/100 50/80
4/4 3/3 20/20 10/10 5/5 4/4 16/20 7/11 4/4 38/38 15/15 6/6
RENATO DI ROCCO PRESIDENTE FEDERCICLISMO
«
L’indagato non è Cipollini ma Fuentes e questa vicenda non cambia il mio giudizio su Mario GIANNI BUGNO PRESIDENTE ASSOCORRIDORI
«
Se vogliono chiarire certe posizioni, va bene: ma ora tutto ciò non serve a niente FRANCESCO MOSER EX CAMPIONE
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Bollettino della neve VALLE D’AOSTA ANTAGNOD MONTEROSA SKI BRUSSON MONTEROSA SKI CERVINIA CHAMPOLUC MONTEROSA SKI CHAMPOCHER COGNE COURMAYEUR GRESSONEY LA TRINITÈ M.SKI GRESSONEY ST.JEAN M.SKI LA THUILE PILA TORGNON
«
Quel sistema è alle spalle e quei veleni non possono inquinare presente e futuro del ciclismo
20 17 140 48 10 9 39 31 12 160 67 25
S. GIACOMO DI ROBURENT
LOMBARDIA APRICA BOBBIO VALTORTA BORMIO CHIESA-VALMALENCO COLERE FOPPOLO - CARONA LIVIGNO MADESIMO MONTECAMPIONE PONTE DI LEGNO ADAMELLO SKI PRESOLANA - MONTE PORA 10/100 4/4 14 SAN SIMONE 50/150 23/23 100 SANTA CATERINA 40/60 3/3 8 TEMU' ADAMELLO SKI
110/160 15/15 80 60/140 5/5 20 TRENTINO 60/90 29/29 80 ALBA - CIAMPAC 20/40 4/5 20 ALPE CERMIS 30/260 7/8 29 ANDALO - F. PAGANELLA
Anche nel calcio serve un salto di qualità nei test per smascherare il doping. La richiesta, e questo spiega il clamore che ha avuto in Gran Bretagna l’appello, è firmata Arsène Wenger. L’allenatore francese, alla guida dell’Arsenal dal 1996, dice cose quasi banali, ma che nel contesto attuale sembrano persino rivoluzionarie: «I test dell’Uefa non analizzano il sangue, ma solo le urine. Ho chiesto molte volte che questa procedura venga modificata. Ho sottoposto la mia richiesta anche di recente nei meeting di Ginevra. Io mi auguro che nel mondo del calcio il doping non rappresenti un grande problema, ma bisogna provare a rendere più profondi e completi gli esami. L’Uefa sarebbe nelle condizioni di compiere questo salto di qualità, ma ci sono problemi di natura etica perché per effettuare i prelievi del sangue occorre il consenso. Ecco, io dico che bisogna lavorare anche in questa direzione. Non si può essere condizionati da questi vincoli». Occasione da non perdere Il processo Fuentes viene seguito con attenzione in Gran Bretagna, già profondamente scossa dalla vicenda Armstrong. Wenger avverte che si rischia di perdere un’occasione storica: «Mi pare che l’interesse sia concentrato su come questo medico spagnolo dopasse gli atleti e non nell’indagare a fondo su chi fossero gli sportivi coinvolti. Hanno trovato le sacche di sangue, ma non si è accertato in modo serio a chi appartenessero. Io penso che si debba chiarire questo aspetto, perché potrebbe far emergere altre realtà e smascherare altri imbro-
Mi riesce difficile credere che su 750 giocatori del Mondiale non ci sia una positività ARSÉNE WENGER ALLENATORE FRANCESE
glioni. Per fare pulizia serve chiarezza».
Arsène Wenger, 63 anni AFP
L’OLIMPIONICO
Il tennista Murray «Servono più esami Con i nostri soldi» L’altro giorno anche dal tennis è arrivato un grido d’allarme. L’ha lanciato il campione olimpico Andy Murray. «Tutto il mondo dello sport ha imparato molto dal caso Armstrong - ha detto lo scozzese — e nessuno vuole che ciò succeda di nuovo. Soprattutto non voglio che avvenga nel tennis, sarebbe terribile. Perciò c’è bisogno di più test sul sangue. E se serve, noi giocatori dobbiamo essere pronti a dare una parte dei nostri premi per assicurarci controlli migliori. L’Operacion Puerto? Spero escano i nomi di tutti gli atleti coinvolti».
Mondiali di calcio Da tempo, voci di corridoio sostengono che anche il calcio sia compromesso nella vicenda Fuentes, ma che portare allo scoperto certe realtà potrebbe creare problemi di natura politica. Il calcio è infatti profondamente legato ai vertici della Spagna, monarchia compresa. La storia dei due club più importanti parla chiaro: il Real è la squadra legata alla corona, mentre il Barcellona è da sempre uno dei simboli della «catalanità». Wenger, a proposito di monarchia, è più realista del re: «Penso davvero che non si faccia abbastanza nel calcio. Mi riesce difficile credere che vi siano ben settecentoquaranta giocatori impegnati in un Mondiale (il riferimento è all’ultima edizione, ndr) e non emerga neppure un caso di positività. Statisticamente, persino nei test delle droghe sociali si indaga più in profondità e mi domando perché tutto questo non accada nel calcio. La situazione in Gran Bretagna? Io non ho elementi per dire se qui ci sia maggior pulizia rispetto ad altri Paesi. L’unico modo per accertare le cose è andare a fondo con i test e adottare in modo sistematico gli esami del sangue. E’ questa l’unica strada da seguire se si vuole combattere in modo serio il doping anche nel calcio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dati neve di
www.skiinfo.it
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55/150 80/120 45/120 125/240 60/140 80/110 68/202 60/250 20/30 100/280 30/40 80/110 80/153 100/120
8/8
15/16 6/8 14/15 9/9 4/6 9/10 30/30 12/12 11/11 30/30 15/15 6/6 10/10 4/4
35 CAMPITELLO/MAZZIN
47 35 49 36 27 24 115 60 30 40 20 20 35 10
CANAZEI - BELVEDERE FOLGARIA FOLGARIDA - MARILLEVA GHIACCIAIO PRESENA LAVARONE-RIVETTA MADONNA DI CAMPIGLIO MOENA - ALPE LUSIA MONTE BONDONE PAMPEAGO-PREDAZZO-OB. PANAROTTA 2002 TONALE ADAMELLO SKI PASSO ROLLE S. PELLEGRINO-FALCADE PEJO PINZOLO POZZA-ALOCH-BUFFAURE S. MARTINO DI CASTROZZA VIGO-PERA-CIAMPEDIE
50/110 6/6 15 5/110 8/8 26 ALTO ADIGE 55/85 18/19 35 ALPE DI SIUSI 45/160 9/10 17 ALTA BADIA
ALTA PUSTERIA BELPIANO CAREZZA CORNO DEL RENON FUNIVIE SPEIKBODEN GITSCHBERG - MARANZA KLAUSBERG LADURNS MERANO 2000 OBEREGGEN PLAN - VAL PASSIRIA PLAN DE CORONES PLOSE - BRESSANONE RACINES SAN VIGILIO SOLDA TRAFOI VAL D'ULTIMO VAL GARDENA VAL SENALES 15/100 20/23 60 VALLELUNGA 65/160 53/53 130 WATLES
45/165 140/140 60/130 230/270 70/100 60/150 40/170 50/70 5/110 80/110 100/280 40/60 70/200 70/140 30/70 45/105 40/70 45/100
13/22 22/22 26/26 3/3 15/15 19/20 8/8 6/6 20/20 4/4 30/30 6/6 19/19 5/7 13/13 7/7 19/23 7/7
17 74 60 3 25 58 27 20 44 8 40 14 50 15 32 16 46 15
40/120 31/31 85
50/130 60/130 25/70 45/145 40/120 60/210 40/130 65/85 100/120 50/120 50/105 0/120 65/130 50/105 70/150 40/90 20/100 60/160 30/190 50/120 60/80
14/14 15/15 3/3 7/7 10/16 7/7 3/3 7/7 18/18 2/4 32/32 12/12 8/8 32/32 11/11 3/3 5/6 58/78 12/17 3/3 2/3
30 40 np 20 22 20 16 40 44 np 116 40 np 116 40 10 np 115 35 15 np
28/28 14/14 7/7 22/23 37/37 19/19 3/4 6/6 5/7 3/4 10/10
VENETO ARABBA MARMOLADA ALTOPIANO DI ASIAGO AURONZO MISURINA COMPRENSORIO CIVETTA CORTINA D'AMPEZZO FALCADE LESSINIA MONTE BALDO NEVEGAL SAN VITO DI CADORE SAPPADA
64/189 40/150 40/100 70/180 30/150 70/200 5/150 40/60 80/100 50/70 50/100
FRIULI VENEZIA G. RAVASCLETTO/ZONCOLAN SELLA NEVEA TARVISIO
50/95 7/7 75/230 5/11 80/170 11/11
APPENNINO ABETONE C. FELICE-ROCCA DI CAMBIO CIMONE
100/200 100/200 100/120 100/110
62 50 24 75 105 50 9 8 17 14 16
CORNO ALLE SCALE MONTE AMIATA OVINDOLI PASSO LANCIANO ROCCARASO TERMINILLO
80/160 100/200 50/100 80/220 120/150
FRANCIA CHAMONIX MONT-BLANC MONTGENÈVRE
70/350 52/65 82 90/140 32/32 np
SVIZZERA ST. MORITZ - CORVIGLIA WENGEN
35/173 23/23 144 90/190 19/34 110
28 12 AUSTRIA 33 KITZBÜHEL
17/17 43 12/15 28 18/21 35 4/7 11
SÖLDEN ST. ANTON AM ARLBERG
7/8 9 10/14 21 3/10 7 21/23 64 4/5 35
80/175 52/54 160 25/249 29/33 148 85/260 77/79 244
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SCI MONDIALI DI SCHLADMING
LA STATISTICA
Zeno Colò unico oro Sono nove i podi iridati degli italiani nella specialità Q Da sinistra, Dominik Paris, 23 anni, Aksel Svindal, 30 anni, norvegese, David Poisson, 30 anni francese
1934
1936
1937
1950
ST. MORITZ Ido Cattaneao
INNSBRUCK Giacinto Sertorelli
CHAMONIX Giacinto Sertorelli
ASPEN Zeno Colò
Bronzo
Argento
Argento
Argento di classe E’ nato un campione Paris senza paura il discesista del futuro Ha vinto a Bormio e a Kitzbuehel, si conferma anche ai Mondiali Sa curvare, saltare e andare dritto: a 23 anni cede solo a Svindal DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO SCHLADMING (Austria)
Da paura. Un tuffo nel buio che vanificava le certezze costruite nelle prove. In questo inferno bianco l’Italia ha conquistato la prima medaglia mondiale con il campione del futuro, Dominik Paris, che ha centrato l’argento della discesa alla fine di una splendida sfida. L’ha battuto solo il punto di riferimento attuale della velocità, il norvegese Aksel Lund Svindal (allenato da Franz Gamper, anche lui della Val d’Ultimo), qui già bronzo in superG, che ha dovuto costruire una picchiata capolavoro per superare l’azzurro. Onore a Svindal, ma ora sappiamo di avere un campione di soli 23 anni, un’età da lattante per la discesa, ma che ha già raggiunto una sorprendente continuità, considerando le vittorie in discesa a Bormio e nel tempio di Kitzbuehel.
Il bronzo è del francese Poisson. Innerhofer rincorre ed è 14˚, Fill 12˚, Heel 16˚ gese per soli 46/100 di secondo ma gli è stato con i denti sul collo sino alla fine. Un centesimo di distacco al primo intertempo (dopo 18"), 6 al secondo (35"), 20 al terzo (49"), 35 al quanto (1’13") e 40 al quinto (1’39"). Sicurezza Di Paris ha soprattut-
to impressionato la spavalda sicurezza alle alte velocità. Ha una padronanza ed un senso della posizione del suo corpo nel vuoto che ha dell’incredibile. E lo si è visto nel momento più difficile, i due curvoni che
immettono sul muro finale. Due volte si è trovato con gli sci per aria e fuori direzione, due volte con torsioni del tronco è riuscito a riportarsi in linea con agilità sorprendente nonostante i suoi 106 chili. Nulla gli fa paura, ma la cosa più importante è la calma che si porta dentro, l’indifferenza ad un’attesa come quella della vigilia che poteva schiacciarlo, come forse è successo invece ad Innerhofer. Gli altri azzurri Ma non si posso-
no fare appunti al leader azzurro, lui, Fill ed Heel hanno dato il massimo. Inner non è stato fortunato ed è subito stato costretto a rincorrere. Piccole sbavature, qualche ruga della neve lo ha sorpreso, a metà gara pareva già fuorigioco. Ma ha dato il massimo, ha preso rischi che nessun allenatore può chiedere
tifosifamosi
La battaglia Non era affatto faci-
le e molti protagonisti, come l’austriaco Reichelt e il canadese Guay, sono deragliati. La poca visibilità e il ghiaccio vivo hanno reso ancora più complessa una picchiata già difficile per le caratteristiche del terreno. Svindal è stato semplicemente splendido. Ha assecondato le onde della neve, domato le terribili vibrazioni degli sci, ha scelto linee incredibili sulla via del traguardo con un’autorevolezza disarmante. Quella di ieri è la sua ottava medaglia mondiale: dal 2005, da Bormio, non scende dal podio iridato. Paris è stato battuto dal norve-
C’è Kevin Costner, tra sci e concerto La grande attrazione a Schladming è stato Kevin Costner, il 58enne attore che prima di assistere alla discesa ha sciato sulle piste del Planai e di sera s’è esibito sul palco della Medal Plaza con i 5 amici chitarristi della band country Modern West
ai suoi allievi. Abbiamo una grande squadra di velocità e continuiamo ad averla, considerando che il peggiore dei quattro azzurro schierati, Heel, è sedicesimo. Fill ha davvero messo il cuore in questa discesa nonostante porti sul corpo ancora i postumi della terribile caduta di Kitzbuehel. Nessuno di loro ha risparmiato rischi. Chi perde Chi continua a cammi-
nare nel medagliere è la Francia che, nonostante abbia perso il suo jet numero uno, Clarey, dopo l’argento inatteso in superG di De Tessieres ieri ha ottenuto il bronzo con David Poisson, 31 anni. La grande sconfitta del giorno è l’Austria, che dal 2005 a Bormio (3˚ Walchhofer) non sale sul podio maschile della discesa. Una vera disfatta in un paese dove lo sci è una religione, dove chi vince sulla neve ha, per legge statale, addirittura una riduzione dell’aliquota fiscale. Per rompere il sortilegio, la federazione ha curato ogni particolare, compresi lunghi allenamenti su questa pista, ma non andata oltre il quarto posto di Kroell. L’unica cosa che non si può costruire è il talento e questa generazione di velocisti non è certo paragonabile alla leggendaria che l’ha preceduta, quella dei Maier, gli Eberharter, i Walchhofer. Vincere è sempre difficile, nello sci difficilissimo. L’importante è continuare a lavorare ed aspettare con pazienza. Il talento vero adesso l’abbiamo noi, ha il mento ornato da un pizzetto e un sorriso mefistofelico: si chiama Dominik Paris. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI ALTRI TRE AZZURRI FILL RINUNCIA ALLA SUPERCOMBINATA: «SONO FELICE PER PARIS»
Innerhofer: «La poca visibilità in partenza mi ha frenato» SCHLADMING (Aut)
Contenti (davvero) per Paris, un po’ meno per il risultato. A partire da Christof Innerhofer, sempre in difficoltà in queste condizioni di visibilità (leggera miopia, non sopporta le lenti a contatto, per ora). «In partenza non avevo questa convinzione, quando devo affrontare una pista con una luce così
piatta, devo solo cercare di stare in piedi. In queste condizioni non mi riconosco nemmeno quando mi riguardo al video, sono molto sbilanciato, non sono lo sciatore pulito che avete visto quest’anno in altre gare». Qualche recriminazione per un meteo poco amico («A Garmisch sole tutta la settimana, qui solo 2 ore»), poche aspettative per la supercombinata («Sarà una guerra Inner contro
i pali, qui è troppo difficile lo slalom») e i complimenti a Paris: «Grande continuità in tutte le condizioni. Non si è lasciato influenzare da niente. Può essere uno come Cuche o Kroell». Stop Finisce qui il Mondiale di Werner Heel e Peter Fill. Werner 16˚ dopo una gara al di sotto delle aspettative: «Ero solo un passeggero, non il pilota, e così non vai da nessuna parte.
Bravo Paris, riesce a fare tutto quello che vuole, ha sfruttato l’occasione». Peter rinuncia alla supercombinata, acciaccato dopo un’altra caduta, stavolta in allenamento di slalom, che ha aggravato i dolori a mani e schiena figli del volo di Kitzbuehel. «Bene fino a metà, poi ho preso un buco e non ho più avuto la forza di fare la differenza nel finale. Sono felice per Paris, la sua stagione dopo Bormio e Kitz è grandissima, è bello avere uno così. Sono felice per la squadra, ce lo meritiamo, spero che sia come dopo la prima medaglia di Garmisch». ma.po. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Oro
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
1991
1996
1997
2011
2013
SAALBACH Peter Runggaldier
SIER. NEVADA Kristian Ghedina
SESTRIERE Kristian Ghedina
GARMISCH Christof Innerhofer
SCHLADMING Dominik Paris
Argento
Prove filmate dal monte di fronte Dietro l’argento di Paris c’è un retroscena tecnologico. L’Italia ha filmato le prove dalla montagna di fronte, con una telecamera piazzata a Ramsau per riprendere le linee e capire le traiettorie più veloci. Ma nello stesso posto erano posizionati anche i norvegesi...
Bronzo
Bronzo
Il personaggio Musica, Cento giorni che passione in una malga Per anni cantante e bassista in un gruppo di amici, ha messo da parte la carriera musicale a causa dello sci. Nelle cuffie fino a pochi minuti prima di partire ascolta thrash metal (i preferiti sono i Pantera). Con i primi guadagni si è comprato una chitarra a 8 corde, che ogni tanto si porta anche in trasferta. Se non avesse sciato avrebbe fatto il cuoco (qualche volta cucina per gli amici), da dicembre è fidanzato con Cristina. C’era anche lei in tribuna, così come il papà Albert (istruttore di sci) e la mamma Annie (impiegata in una casa di riposo).
Nell’estate 2007 è stato per 100 giorni in una malga al Passo Spluga: 120 mucche da seguire in tre, sveglia alle 3 e mezza. Il tutto per ritrovare la forma (era arrivato a 120 chili) e la strada: «Facevo troppe feste con gli amici, non sapevo dire di no. Ma ho capito che da grande io volevo sciare, dovevo lasciare tutto e ricominciare». Al ritorno ha superato il test atletico, ha partecipato a una gara con il 94 e si è classificato quinto. Al primo allenamento in Coppa Europa si è presentato con gli sci da freestyle, non ne aveva altri.
Prima volta? Ruppe gli sci
Un gigante agilissimo
Da sempre specializzato nell’andare a tutta. Come racconta mamma Annie, al quarto giorno sulla neve è partito dritto facendo spaventare tutti: un salto e crac, primo paio di sci rotti. Ha vinto il Trofeo Topolino di slalom (2003) e gigante (2004), a suo dire: «Solo perché a quell’età conta solo andare giù dritto». Alla prima prova cronometrata nella discesa di Coppa del Mondo a Wengen, ha chiuso con 8" di distacco dal migliore. Dichiarazione al traguardo: «Forse è meglio che cambi sport, pensavo di essere andato velocissimo». E l’errore sul finale?
«Quale? (risata), non ho fatto niente... per un attimo li ho choccati tutti, ma è stato solo per lo spettacolo. Avevo tutto sotto controllo...».
L’intervista DOMINIK PARIS
la guida Delusione Austria Kroell è quarto Reichelt fuori Discesa uomini 1. AKSEL SVINDAL (Nor) 2’01"32; 2. DOMINIK PARIS a 46/100; 3. DAVID POISSON (Fra) a 97/100; 4. Kroell (Aut) a 1"35; 5. Romar (Fin) a 1"36; 6. Zurbriggen (Svi) a 1"37; 7. Kueng (Svi) a 1"54; 8. Defago (Svi) a 1"59; 9. Hudec (Can) a 1"67; 10. Theaux (Fra) a 1"71; 11. Sporn (Slo) a 1"76; 12. FILL a 1"86; 13. Mayer (Aut) a 1"95; 14. INNERHOFER a 2"08; 15. Roger (Fra) a 2"14; 16. HEEL a 2"18; 17. Thomsen (Can) a 2"22; 18. Osborne-Paradis (Can) a 2"26; 19. Janka (Svi) a 2"59; 20. Kostelic (Cro) a 2"86. Rit. Sullivan (Usa), Reichelt (Aut), Ganong (Usa). Squal. Guay (Can).
IL MEDAGLIERE PAESE 1. SLOVENIA 2. STATI UNITI 2. NORVEGIA 4. GERMANIA 5. FRANCIA 6. ITALIA 6. SVIZZERA 8. AUSTRIA
O 1 1 1 1 0 0 0 0
A 1 0 0 0 1 1 1 0
B 0 1 1 0 1 0 0 1
Tot. 2 2 2 1 2 1 1 1
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Argento
Ma questo Svindal si poteva battere?
«L’errore nel finale? Solo per fare spettacolo»
«No, ha fatto una gara eccezionale, non era possibile batterlo. Forse ho tenuto un po’ troppo, non ho rischiato nulla. Se potessi rifare la gara proverei a mollare di più». In partenza sapeva di poter vincere questa medaglia mondiale?
«No, non ci pensavo, soprattutto dopo la seconda prova in cui in tanti sono andati forte. Sono andato in partenza come sempre, avevo deciso di non fare la prova dell’ultimo pezzo. Ho preferito studiare bene le linee in ricognizione».
«Ero così stanco che sono riuscito a chiudere con la testa. Questo Svindal non potevo batterlo. Ora festa: almeno 10 litri di birra»
Che sci ha usato?
«Quelli della vittoria di Bormio, ma la scelta è dello skiman. Io non devo pensare, devo solo scendere». Tra l’argento mondiale e il trionfo di Coppa del Mondo a Kitzbuehel, adesso quale sceglie?
«Per ora in testa c’è sempre Kitzbuehel, è stata la mia gara della stagione. Mi ha dato la possibilità di scendere tranquillo qui».
IN 36.000
Come ha gestito la pressione?
Alla discesa c’erano 36.000 spettatori
«Non l’ho sentita perché io scio per me, perché questa è la mia passione e io mi diverto ogni giorno».
DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI SCHLADMING (Aut)
Se ci fosse un audio, ogni risposta di Dominik Paris dovrebbe essere corredata dalla sua risata speciale. Quattro «ah» di gola, di felicità, del bimbo che ha coronato il sogno mondiale: sciare e vincere. Come è arrivato questo argento?
«Con la testa, alla fine ero così stanco che pensavo di non riuscire a frenare. Ma se ci fossero state altre tre porte le avrei fatte lo stesso come volevo io, perché è la testa che comanda (e lo dice indicandosi la tempia). Questa medaglia d’argen-
to è perfetta. Non ci credevo, ho messo tutto in pista, è andata bene». Perché non ci credeva al podio?
«Nell’ultima prova c’era tanta gente che andava forte. Non pensavo di potercela fare». Com’era in pista, ci racconta la gara da dentro?
«C’era poca visibilità, sono stato leggero, ho seguito le onde e mi sono venute bene. In mezzo ho sciato tranquillo, un po’ rotondo ma sempre tirando bene le curve, senza perdere troppa forza perché mi serviva sotto. Mi sa che quel mezzo secondo dal norvegese Svindal l’ho perso proprio lì nel mezzo».
S Dominik Paris al traguardo della discesa: la medaglia d’argento frutterà all’azzurro un premio di 20.000 euro (32.300 vale l’oro, 12.000 il bronzo)
Pronto a festeggiare?
«Dieci litri di birra sono pochi (risata), non bastano per farmi ubriacare». Per chi è questa medaglia?
«Per chi mi ha dato una mano sempre, per la Forestale che con uno stipendio mi ha lasciato pensare solo allo sci, non avevo più bisogno di guadagnare lavorando d’estate come muratore». L’ultimo anno le ha cambiato la vita?
«No. Io volevo fare questo, battere i più bravi in Coppa del Mondo. Lavorerò per rimanere a questo livello, ma voglio restare quello che sono». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Secondo Raimund Plancker, dt delle donne e ai tempi tecnico della Coppa Europa che ha dato una possibilità a Paris di rientrare in squadra: «Ha un’agilità fuori dal comune nonostante i 106 chili, a calcio dribbla in velocità, arrampica benissimo. Ha un perfetto controllo del corpo». Secondo il tecnico dei velocisti Gianluca Rulfi: «E’ un discesista puro, di tanta forza. In più ha buoni piedi, fa bene anche il gigante». Secondo il d.t. Claudio Ravetto, che ci ha scommesso 5 anni fa: «E’ uno dei più forti discesisti che abbiamo mai avuto in Italia».
v identiKit & CARRIERA
Argento
LA GAZZETTA SPORTIVA
DISCESA DONNE ORE 11
Speranze Merighetti e Goggia Gara aperta SCHLADMING (Austria)
Chissà se Lindsey Vonn dalla sua casa di Vail, in Colorado, avrà il coraggio di guardare stamane la discesa che assegna il titolo iridato femminile. Era lei la favorita prima dell’incidente in superG al ginocchio destro. Senza la Vonn il pronostico si apre a tanti nomi. C’è la scatenata Maze e con lei le austriache Fenninger e Goergl, che si sono allenate a lungo su questa pista, la tedesca Riesch che con l’oro della combinata ha ritrovato fiducia, la svizzera Gut e infine la valetta di Lindsey, la statunitense Stacey Cook che ieri in prova ha rifilato 1"83 alla seconda, la francese Rolland. La pista è molto meno difficile di quella maschile, compatta ma meno ghiacciata con due sole vere difficoltà: un curvone verso destra che immette nella parte finale e la lunga traversa che segue, dove perdere velocità è mortale. Azzurre Le azzurre hanno disputato una buona discesa della combinata con Goggia, Merighetti ed Elena Fanchini nelle prime otto. A loro si aggiunge Nadia Fanchini, l’unica che ieri ha partecipato alla prova. Ma le speranze sono soprattutto per la Merighetti, ancora alle prese con il mal di schiena, e Sofia Goggia, che è stata capace di stupire ogni volta che è scesa in pista. pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DISCESA DONNE (ore 11). Pettorali: 2 N. FANCHINI, 3 Moser (Aut), 4 Fishbacher (Aut), 6 GOGGIA, 8 Smith (Usa), 9 D. Gisin (Svi), 10 Fenninger (Aut), 11 Gut (Svi), 12 McKennis (Usa), 13 Goergl (Aut), 14 Marchand Arvier (Fra), 15 Kamer (Svi), 16 Riesch (Ger), 17 Mancuso (Usa), 18 MERIGHETTI, 19 Cook (Usa), 20 Maze (Slo), 21 Weirather (Lie), 22 Rolland (Fra), 23 Mader (Aut), 24 E. FANCHINI. Ore 13.30: prove discesa combinata maschile. TV Diretta su RaiSport 1 ed Eurosport.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
RUGBY SEI NAZIONI: SECONDA GIORNATA SCOZIA ITALIA
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MARCATORI: p.t. 15’ e 25’ c.p. Laidlaw, 29’ m. Visser tr. Laidlaw, 39’ c.p. Orquera; s.t. 4’ m. Scott tr. Laidlaw, 7’ m. Hogg tr. Laidlaw, 29’ m. S. Lamont tr. Laidlaw, 34’ m. Zanni tr. Burton SCOZIA: Hogg (32’ s.t. Evans); Maitland, S. Lamont, Scott, Visser; Jackson, Laidlaw (35’ s.t. Pyrgos); Beattie, Brown (30’ s.t. Denton), Harley; Hamilton (26’ s.t. Kellock), Gray; Murray (30’ s.t. Cross), Ford, Grant (19’ s.t. Low). All. Johnson. ITALIA: Masi; Venditti, Benvenuti, Canale, McLean; Orquera (8’ s.t. Burton), Botes (8’ s.t. Gori); Parisse, Favaro (27’ s.t. Derbyshire), Zanni; Minto, Geldenhuys (19’ s.t. A. Pavanello); Castrogiovanni (22’ s. t. Cittadini), Ghiraldini (19’ s.t. Giazzon), Lo Cicero (19’ s.t. Alb. De Marchi). All. Brunel. ARBITRO: Peyper (Sudafrica). NOTE: p.t. 13-3. Spettatori 50.247. Gialli: 40’ s.t. Cross. Calci: Orquera 1 su 2 (3 punti), Burton 1 su 1 (2 punti); Laidlaw 6 su 6 (14 punti). Mischie: Scozia vinte 4, perse 1; Italia vinte 9, perse 0. Touche: Sco vinte 13, perse 2; Ita vinte 10, perse 1. Penalità concesse: Sco 11, Ita 9. Placcaggi: Sco 146 (mancati 12); Ita 58 (mancati 12). Possesso: Sco 38%; Ita 62%. Offload: Sco 8, Ita 13. Uomo del match: Laidlaw.
Ma l’Italia
DOV’ERA? Azzurri irriconoscibili La Scozia li riporta a terra Errori, frenesia e scarsa lucidità: è la peggior sconfitta nel Torneo con gli Highlanders. E’ passata una settimana dalla Francia, ma pare un secolo
DELUSIONE E GIOIA Parisse infuriato e deluso; l’esultanza di Lamont con Visser e Jackson per una segnatura; la meta di Stuart Hogg; la fuga solitaria di Sean Lamont
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI EDIMBURGO (Scozia)
C’era una volta un’Italia che dominava la Francia anche nel gioco. E la batteva. Roba di una settimana fa, all’Olimpico di Roma. Sembra trascorso un secolo. Perché l’Italia di Murrayfield, pressoché identica negli uomini, con il solo Canale al posto dell’infortunato Sgarbi, non è stata nemmeno lontana parente di quella ammirata sei giorni prima. Dalle stelle, alle stalle. Dall’euforia più contagiosa, alla delusione più cocente. Altro che seconda vittoria consecutiva in un Sei Nazioni, come solo nel 2007. Altro che secondo successo in trasferta nella storia del Torneo, dopo quello di Edimburgo 2007. Altro
che prospettive di classifica da far venire i brividi. Gli azzurri, dopo una mezzora di discreto equilibrio, non sono esistiti: il 34-10 finale è specchio tristemente fedele di quanto s’è visto in campo. Nel Sei Nazioni, nessun precedente contro la Scozia era mai stato così pesante, nè nei punti subiti, nè nello scarto. E in generale, di peggiore, resta un 47-15 in un test premondiale del 2003, sempre sul sacro prato di Murrayfield.
Equilibrio per la prima mezzora, poi i nostri sono scomparsi dal campo
Metamorfosi Le previsioni sono state brutalmente smentite. Non erano unicamente figlie dell’entusiasmo scatenato dal trionfo sui Galletti. Quell’Italia pareva in grado di sfidare a testa alta chiunque. E la Scozia recente (due successi nelle ultime diciotto partite del Torneo) faceva credere nel colpaccio. Tanto che persino due siti internet tra i più accreditati nel mondo ovale, Scrum e Planet Rugby, alla vigilia avevano suggerito un successo tricolore. Beffati, loro come molti altri. Difficile capire cosa sia successo da una partita all’altra, in un periodo di tempo così breve. Difficile spiegare una tale metamorfosi. E dare colpa all’atteggiamento dei giocatori, che in settimana non hanno professato umiltà solo a parole, sarebbe
sbagliato. Resta che l’Italia di Edimburgo non è mai entrata in partita. E che gli Highlanders hanno fatto quel che hanno voluto. Quattro mete a una (Zanni l’ha realizzata quando il risultato era abbondantemente acquisito) la dicono lunga sul divario. Pochezze Di certo a questa
squadra manca continuità di rendimento e abitudine alla vittoria. C’è stata molta frenesia, troppi errori individuali. Poca
Male Venditti e Orquera. Peccato per Lo Cicero: il 100˚caps è diventato amaro
fluidità e ancor meno lucidità. E un mare di palle perse. Mai una manovra pulita, mai un’azione ficcante. Il possesso non è mancato, la capacità di concretizzarlo assolutamente sì. Andava cambiato modulo, non è stato fatto. Su un terreno umido e insidioso, Parisse e compagni non sono scivolati solo metaforicamente. Per chiarire: gli azzurri sono entrati per la prima volta nei ventidue avversari dopo 37’. I padroni di casa hanno vinto la sfida nei punti d’incontro, dominati. In casa azzurra nemmeno la mischia, soggiogata da quella avversaria splendidamente orche-
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Vittoria a Edimburgo (nel Sei Nazioni 2007) e 10 sconfitte. La peggiore al premondiale nel 2003: 47-15
LE REAZIONI PARISSE SBOTTA: «SIAMO STATI RIDICOLI», POI SI CORREGGE: «POCO EFFICACI»
Brunel: «Abbiamo giocato troppo la palla» Tra veterani Massimo Cuttitta,
Delusione del c.t. «Si doveva variare di più il gioco. Ora non possiamo più sbagliare» DAL NOSTRO INVIATO
SIMONE BATTAGGIA EDIMBURGO (Scozia)
Difficile trovare l’equilibrio, tra il trionfo con la Francia e la rotta di Edimburgo. Jacques Brunel fatica più di altre volte a dare un senso, una lettura tecnica alla partita. «All’intervallo ci eravamo detti che stavamo giocando troppo la palla, senza renderci conto che gli scozzesi erano molto forti nei punti d’incontro. Certamente avremmo dovuto variare di più il gioco. Non ci siamo adattati al contesto della partita, abbiamo giocato in modo isolato. La Scozia è una buona squadra, l’avevo detto ancora prima del Sei Nazioni. Nel tour di giugno ave-
vano mostrato qualità, non sono una sorpresa. Questo è il prezzo da pagare per imparare, per continuare sulla nostra strada. Certo, il prezzo è stato alto, non possiamo più permetterci partite come questa. Ora abbiamo due settimane per capire e dare una risposta contro il Galles allo stadio Olimpico». A suo fianco, Sergio Parisse allarga l’analisi. «Ci è mancata la lucidità nel capire la partita. La Scozia ci ha rallentato la palla in ogni ruck, abbiamo messo in difficoltà i mediani fornendo loro dei palloni lenti. E poi non ab-
biamo allargato il gioco». Tecnica e voglia Ma sarebbe bastato muovere la palla? E può bastare una lettura tecnica, dopo sconfitte come questa? Al di là della strategia, è chiaro che la Scozia ha vinto, innanzitutto, con le motivazioni. Dean Ryan, nuovo tecnico della mischia scozzese, alla vigilia era stato chiaro: «C’è un fondamentale che viene prima di ogni tattica: bisogna vincere la battaglia della linea del vantaggio». Cioè quella della lotta, dell’uno contro uno, delle motivazioni. A cal-
do, ai microfoni di Sky, Sergio Parisse aveva sbottato un «Siamo stati ridicoli». Dopo il confronto in spogliatoio, invece, nel capitano prevale l’orgoglio. «Non credo che siamo stati mosci, ma poco efficaci. Ho disputato qualche partita in carriera e so che è durissima giocare contro squadre che mettono sempre le mani sul pallone. In tutte le fasi di gioco a terra erano sempre al limite del regolamento, se non oltre. Loro sono stati bravi a giocare con l’arbitro, a tenere le mani sulla palla fino all’ultimo minuto».
Jacques Brunel, 59 anni, 2 vinte-5 perse al sei Nazioni; Castrogiovanni litiga e Pavanello sconsolato LIVERANI
totem azzurro arruolato dagli scozzesi per forgiare la mischia, sa bene come ingolfare la macchina azzurra. «Il cuore dell’Italia è la mischia. Non è facile, ma se gli togli il cuore la blocchi». Maus vede Andrea Lo Cicero e lo chiama per salutarlo. Quando il Barone esordì, nel 2000 contro l’Inghilterra, Cuttitta giocò la sua ultima partita in azzurro. «Loro sono stati più bravi di noi nei punti d’incontro - spiega il pilone catanese, che all’entrata in campo era stato salutato da un’ovazione per i 100 caps -. Dobbiamo imparare a mettere la testa dove oggi l’hanno messa loro». «Abbiamo impostato la partita proprio su quello» risponde Cuttitta, sornione. «Sì, ma se due o tre volte entri con la spalla, poi vedi che la testa lì non la mettono più». Pressione, presenza, cattiveria. A ripensarci, è esattamente quello che aveva fatto l’Italia domenica scorsa contro la Francia. Ed è questo l’equilibrio che dovranno ritrovare gli azzurri, verso il Galles. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
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PALLAVOLO ANTICIPO 18a GIORNATA
A Perugia sorpresa
il disastro TESTA, MISCHIA E ALI: NON FUNZIONA NIENTE
HANNO DETTO
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LA TESTA La squadra ha affrontato la partita con un atteggiamento mentale sbagliato. La Scozia aveva più fame e lo ha dimostrato, soprattutto nel gioco a terra. Le nove palle perse in quelle fasi sono troppe.
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LA MISCHIA Il pacchetto, per una volta, non è dominante. Anzi, in un’occasione si fa addirittura spazzar via in chiusa. Da lì scaturiscono i tanti problemi per la mediana nel dare continuità al gioco.
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I TREQUARTI Non mancano i palloni a disposizione, ma l’utilizzo è sterile. E in difesa, in più occasioni, si aprono varchi allarmanti che le frecce scozzesi trasformano in occasioni da punti (quattro mete). strata da Massimo Cuttitta, ha inciso come al solito. L’esempio più lampante della trasformazione in negativo lo ha dato Orquera: tanto era piaciuto contro la Francia, tanto è stato irritante contro la Scozia. A poco è però servito cambiare mediana già al 48’: Burton-Gori per Orquera-Botes e la musica è rimasta la stessa. E’ mancata pure la difesa: i trequarti avversari hanno affondato la lama. Bilancio Un clamorosa leggerez-
za di Venditti (palla a terra, invece di raccoglierla tenta di calciarla, la liscia e solo un placcaggione di Botes salva una meta già fatta) è il preludio al diluvio. Dopo la prima realizzazione di Visser, a inizio ripresa ne
arrivano due in 7’. Di Scott, figlia di un buco difensivo a metà campo e di Hogg, dopo un’azione nata addirittura da un intercetto su Orquera che stava servendo l’assist per una probabile meta di Benvenuti, con successiva fuga di 90 metri. C’è poco da salvare: la concretezza di Favaro, il solito Castrogiovanni, qualche fiammata di Masi. Peccato per Lo Cicero: i suoi cento caps meritavano altra celebrazione. Resta che quest’Italia aveva conquistato quattro dei sei match precedenti. E che Brunel ha vinto 5 delle 13 partite della propria gestione (Mallett si era fermato a 9 su 42). Insomma: non è il caso di essere catastrofisti. Ma tra due settimane, col Galles, servirà ben altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE OGGI IRLANDA INGHILTERRA
SEI NAZIONI
Francia al tappeto Perde anche in casa contro il Galles
La situazione PRIMA GIORNATA
A Parigi, Francia-Galles 6-16 (p.t. 3-3). George North decide la sfida tra le due grandi malate. Bleus ancora senza idee, gallesi più concreti. La Francia non iniziava un Torneo con due sconfitte dal 1982. Marcatori; p.t. 14’ c.p. Michalak, 17’ c.p. Halfpenny; s.t. 2’ c.p. Halfpenny, 12’ c.p. Michalak, 31’ m. North tr. Halfpenny, 34’ c.p. Halfpenny. Oggi alle 16 a Dublino (dir. Sky Sport 2), Irlanda-Inghilterra mette in palio il sogno del Grande Slam. Verdi invariati dopo la vittoria a Cardiff: il centro D’Arcy ha recuperato la botta a una coscia; nell’Inghilterra è fuori il n.8 Ben Morgan: rientra James Haskell. DONNE Oggi alle 15 a Dundee, Scozia-Italia per il Sei Nazioni donne. CELTIC LEAGUE (ma.p.) Oggi alle 15 a Parma (dir. SportItalia) Zebre-Glasgow per la 14ª di Celtic. Il XV: Tebaldi; Bacchetti, Quartaroli, Pratichetti, Castagnoli; Halangahu, Chillon; Van Schalkwyk, Bergamasco, Cristiano; Sole, Van Vuren; Ryan, Manici, Aguero. Classifica: Ulster 53; Leinster 44; Ospreys 43; Scarlets 42; Glasgow* 41; Munster* 37; Cardiff 28; Treviso 27; Edimburgo* 22; Connacht 20; Dragons 18; Zebre* 6. (*: una in meno). ECCELLENZA La 12ª, ore 14: Fiamme OroCalvisano; 14.30: Reggio E.-Padova; 15: Viadana-Mogliano, Rovigo-Crociati Pr, San Donà-Prato, L’Aquila-Lazio (dir. RaiSport 1).
GALLES-IRLANDA
22-30
INGHILTERRA-SCOZIA
38-18
ITALIA-FRANCIA
23-18
Aggancio a Modena L’eterno Vujevic (40 anni tra 2 settimane ) è il trascinatore Malore per il presidente emiliano Peja: in serata si è ripreso
S Francesco Minto «L’arbitro non ci ha tutelato, loro mettevano mani e piedi dappertutto. E poi ci siamo fatti prendere dalla foga di recuperare»
S Tobias Botes «Partita difficile, loro rallentavano i palloni e per me e Orquera non è stato facile. Dovevamo giocare di più sul loro campo»
S Luke McLean «Ancora una volta non ci è riuscito il passo in più, due grandi partite di fila. Prima o poi succederà, ma la strada è lunga»
S Massimo Cuttitta (tecnico mischia Scozia): «La chiave è stata l’aggressività. Quando abbiamo spinto via la loro mischia ho capito che era fatta»
Il big match Macerata-Trento vale il primo posto Diretta Rai 17.30
Un attacco di Goran Vujevic: compirà 40 anni il 27 febbraio TARANTINI PAOLO REGGIANINI MODENA
Quando a fine partita i medici sono dovuti intervenire per soccorrere Pietro Peia, presidente di Modena, colto da malore e trasportato all’ospedale per gli accertamenti del caso, l’esito del match è passato subito in secondo piano. Grande spavento mitigato poi dalle notizie rassicuranti arrivate dai medici. Peia è stato sottoposto ad un elettrocardiogramma. Dimesso dall’ospedale in serata, le sue condizioni sono in via di miglioramento Modena sbaglia Nella sfida tra le due sorprese del campionato, ha prevalso Perugia che aggancia in classifica Modena e sembra favorita per la conquista del quinto posto. La squadra di Lorenzetti, per stessa ammissione del tecnico, paga una condizione fisica precaria che nei momenti decisivi si sente. Perugia ha limitato gli errori, mentre dall’altra parte quasi un set è stato regalato con gli errori in battuta (23), con una ricezione sempre sotto pressione. Celitans ha fatto il possibile, ma è sembrato troppo solo, con Baranowicz costretto a fa-
re chilometri. Dopo un primo set vinto da Perugia grazie anche agli 8 errori al servizio di Modena e un secondo dall’andamento opposto, la chiave nelle fasi centrali del terzo, dove sul 16 pari Perugia piazza un break con Tomassetti, seguito da due errori di Deroo e Piscopo che infilano la squadra di Lorenzetti in un tunnel dal quale non uscirà più. Perugia così va a vincere con l’eterno Vujevic sugli scudi. Sul fronte societario modenese, si sta formando un gruppo di imprenditori locali (tra i quali Antonio Panini e l’ex giocatore Gino Gibertini) che potrebbe rilevare la società da Pietro Peia. MODENA-PERUGIA
1-3
(19-25, 25-17, 21-25, 15-25) CASA MODENA: Baranowicz 1, Deroo 12, Sala 5, Celitans 22, Quesque 11, Vesely 8; Manià (L), Casadei 4, Pinelli, Piscopo, Kovacevic 1, n.e. Catellani. All. Lorenzetti. SIR SAFETY PERUGIA: Daldello 5, Vujevic 10, Tomassetti 7, Tamburo 6, Petric 16, Alletti 8; Giovi (L1), Edgard 9, Van Harskamp, Schwarz, n.e. Van Rekom, Pochini (L2), Semenzato. All. Kovac ARBITRI: Rapisarda e Tanasi NOTE - Spettatori 2645, incasso 15.300. Durata set 24’ 23’ 25’ 22’; tot. 94’. Casa Modena b.s. 23, b.v. 2, muri 8. s.l. 9, errori 33. Sir Safety: b.s. 11, b.v. 6, m. 6, s.l. 8, e. 16 Trofeo Gazzetta: 6 Vujevic, 5 Celitans, 4 Petric, 3 Daldello, 2 Alletti, 1 Quesque. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IN campo alle 18 MACERATA-TRENTO (m.g.-niba) In palio il primo posto in regular season: tutto esaurito da due settimane. Per Macerata: Travica-Zaytsev, Parodi-Kooy, Podrascanin- Stankovic, Henno libero; dalla panchina Savani potrebbe ritagliarsi spazio a partita in corso. Organico al completo per Trento e formazione tipo: Raphael-Stokr; Juantorena-Kaziyski; Birarelli-Djuric, Bari libero. Nei precedenti Trento avanti 23-16. Gara-evento anche mediatico, con circa 40 giornalisti accreditati. Arbitri: Boris e Castagna In Tv: ore 17.30 diretta Rai Sport 2 CUNEO-VERONA (g.sca.-r.pu.) Cuneo reduce da due 0-3 ha la testa al ritorno dei quarti di Champions, ma non può fallire, col solito modulo con Sokolov e Antonov che attaccano anche al centro. Bruno Bagnoli alla 200ª panchina con Verona (103 vittorie). Con Meoni e Rak acciaccati, schiera: Peacock in regia e Gotsev-Viafara, al centro. Arbitri: Pasquali e Vagni CASTELLANA-PIACENZA (an.gal.m.mar.) )Fra Castellana e Piacenza ha sempre vinto la squadra di casa e le due formazioni sono le uniche capaci di conquistare 9 punti nelle ultime tre gare. Castellana non avrà Krumins (pollice destro). Piacenza non ha Ogurcak (addominali), in panchina c’è Tavana. Arbitri: Sampaolo Saltalippi LATINA-RAVENNA (a.li-s.cam.) Latina, che nel girone di ritorno non ha mai perso in casa e cerca la vittoria per inseguire il sesto posto, ha tutti a disposizione. Ravenna al completo, ma l'acciaccato Radunovic (caviglia) difficilmente andrà a referto, sostituito dal secondo libero Mazzotti. Ballottaggi in posto due e quattro per il tecnico Fresa. Arbitri: Genna e Simbari SAN GIUSTINO-VIBO (s.m.-mi.fa.) Nel San Giustino ha recuperato Van Den Dries, ma partirà dalla panchina, con Fenoglio intenzionato a presentare ancora Cebulj come opposto. In regia Kc Kibbin favorito su Torre. In banda tornerà Fiore, preferito a Mattioli. Vibo cerca il settimo posto in classifica dopo la brutta sconfitta interna con Castellanna Arbitri: Gnani e Sobrero CLASSIFICA: Macerata 41; Trento 40; Piacenza 37; Cuneo 32; Modena, Perugia 30; Latina 25; Vibo 23; Castellana 20; San Giustino 16; Verona 8; Ravenna 7.
SERIE A-2 DONNE ANTICIPI 15a: BATTUTE PESARO E PIACENZA
Busto si salva al tie break Chieri vince senza Piccinini
SECONDA GIORNATA SCOZIA-ITALIA
34-10
FRANCIA-GALLES
6-16
IRLANDA-INGHILTERRA
oggi, ore 16
CLASSIFICA Punti
S
V
N
P
F
INGHILTERRA
2
1
0
0
38 18
BUSTO-PESARO
IRLANDA
2
1
0
0
30 22
(22-25,25-15, 25-23, 25-27,15-13) UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Bauer 18, Caracuta 1, Brinker 16, Arrighetti 12, Kozuch 18, Lombardo 15; Leonardi (l). Marcon, Bisconti, Pisani. N.e. Faucette, Cialfi. All. Parisi. KGS ROBURSPORT PESARO: Gibbemeyer 12, Signorile 2, Muresan 12, Manzano 13, Moreno 21, Tirozzi 15; De Gennaro (l). Valpiani N.e. Lestini, Dekani. All. Pistola ARBITRI: Gini e Gentile. NOTE - Spett. 3768, incasso 16.671. Durata set: 27’, 22’, 28’, 29’, 17’; 123’. Unendo: b.s. 10, v. 4, m. 11, s.l. 3, e. 18. Robursport: b.s. 13, v. 2, m. 10, s.l. 3, e. 18. Trofeo Gazzetta: 6 Leonardi, 5 Lombardo, 4 De Gennaro, 3 Bauer, 2 Moreno, 1 Manzano.
SCOZIA
2
1
0
1
52 48
GALLES
2
1
0
1
38 6
ITALIA
2
1
0
1
33 52
FRANCIA
0
0
0
2
24 39
TERZA GIORNATA ITALIA-GALLES INGHILTERRA-FRANCIA SCOZIA-IRLANDA
sabato 23, ore 15.30 sabato 23, ore 18 domenica 24, ore 15
QUARTA GIORNATA SCOZIA-GALLES IRLANDA-FRANCIA
sabato 9/3, ore 15.30 sabato 9/3, ore 18
INGHILTERRA-ITALIA
10/3, ore 16
QUINTA GIORNATA ITALIA-IRLANDA
sabato 16/3, 15.30
GALLES-INGHILTERRA
sabato 16/3, ore 18
FRANCIA-SCOZIA
sabato 16/3, ore 21
Gennari 10, Fernandez 4, Bechis 4; Sirressi (L), Piccinini, Zauri, Frigo 8, Vietti. All. Salvagni. REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: Bosetti 10, Leggeri 9, Turlea 19, Meijners 15, Guiggi 14, Ferretti; Sansonna (L), Valeriano, Secolo 2, Radenkovic, Zilio. Ne Nicolini. All. Mazzanti. ARBITRI: Lot e Pol. NOTE - Spettatori 2.200 circa. D.s.: 30', 25', 29', 29'; tot. 113'. Chieri: b.s. 8, v. 0, muri 15, errori 14; Piacenza: b.s. 6, v. 3, muri 8, errori 10. Trofeo Gazzetta: 6 Fabris, 5 Turlea, 4 Borgogno, 3 Gennari, 2 Vindevoghel, 1 Meijners. .
Ieri due anticipi della 15ª giornata: la capolista Busto Arsizio fatica e ha ragione di Pesaro solo al tiebreak. Chieri non risente delle defezioni e batte Piacenza 3-2
BUSTO ARSIZIO – (m.b.l.) Con la testa già rivolta al return match di Champions a Baku (mercoledì in Azerbaigian in palio l’accesso alla Fi-
Christina Bauer, Busto TARANTINI
nal Four), la capolista Unendo Yamamay, affidatasi al turnover fatica le pene dell’inferno per avere la meglio su Pesaro che, dopo aver annullato un match point nel quarto set, si arrende solo al tie-break. CHIERI-PIACENZA
3-1
(25-27, 25-22, 26-24, 25-21) DUCK FARM CHIERI TORINO: Vindevoghel 21, Borgogno 12, Fabris 22,
TORINO - (f.t.) Nemmeno il ritardo degli stipendi frena Chieri che assesta un colpo in chiave playoff a Piacenza. Senza Ravetta (lombalgia) e con Piccinini a mezzo servizio, , Chieri parte lenta, perde il primo set, poi ribalta il match, con l’ottima prova della 20enne Samanta Fabris OGGI ore 18: Imoco Conegliano-MC Carnaghi Villa Cortese; Chateau d'Ax Urbino-Foppapedretti Bergamo. Riposano: Banca Reale Yoyogurt Giaveno, 2002 Forlì Bologna. Classifica: Busto 30; Bergamo, Piacenza, Chieri 22; , Villa Cortese 19; Urbino, Conegliano 17; Pesaro 14; Giaveno 11; Bologna 3.
34
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
BASKET BEKO FINAL EIGHT: SEMIFINALI le Pagelle di CHIABO
ERE FRENA UN DATOME POCO BRILLANTE
d
HANNO DETTO
VARESE SAKOTA 8 Micidiale da tre, scuote con 7 punti in fila Varese nel 2o quarto, poi con Ere spegne l’ultimo vantaggio di Roma. Miglior gara a Varese, forse la più importante in Italia. BANKS 5 Litiga tutta la gara col canestro, e non è neppure particolarmente brillante in difesa. Perde 5 palloni. RUSH 6 Fa il suo lavoro in 11’ nei quali deve anche marcare Datome e non fa troppi danni, anzi lo fa forzare un po’. TALTS 5 Quattro rimbalzi è tutto il suo bottino in una gara senza tiri. Non una grande prestazione. DE NICOLAO 5 Goss gli fa di tutto, ma non è davvero colpa di Andrea che gli contesta ogni tiro senza fortuna. Non è sufficiente perché poco lucido in attacco. GREEN 7 Rispetto al partitone contro Milano, gara «normale», anche bruttina nel primo tempo. Poi, sul +3, ruba una palla, segna e replica con la tripla del +8 a 2’43" dalla fine. Nei momenti decisivi, c’è sempre. Anche 8 assist.
h
IL MIGLIORE
8 ERE
Rispetto a Sakota ha le 5 palle perse come dato negativo (ma in una gara con 42 palloni buttati, sono «normali») e la difesa su Datome, decisiva, in più. E in attacco c’è sempre con la sua classe nei momenti che contano. POLONARA 5 Più per le statistiche modeste (3 punti in 15’), Achille stavolta gioca con sufficienza: la sua gara si spegne prima su un tentativo di schiacciata all’indietro, poi su un paio di errori difensivi, Vitucci lo tiene in panchina e stop. DUNSTON 6.5 Non può metterla tanto sul fisico con Lawal, ma arricchisce la sua gara con 5 stoppate e 6 falli subiti.
ROMA IL MIGLIORE 7,5 GOSS Ha un momento di onnipotenza offensiva assoluta dopo un primo tempo mediocre. Fa 16 punti nella ripresa, difende anche. Peccato 6 palle perse.
h
JONES 6.5 Prestazione interessante anche se nello scout si vedono solo 9 punti. Prende 11 rimbalzi, poi tante perse, 4, come tutti. D’ERCOLE 5.5 Non fa canestro, ma si batte in difesa a tutto campo. DATOME 6 Tira male, prende 8 rimbalzi ma segna solo 2 punti nell’ultimo quarto: quando si decide, non c’è. Una partita non dal Datome di questi tempi. TAYLOR 7.5 Buona gara, nonostante lo 0/5 da 3, anche in difesa. Il più continuo, 10 punti per tempo. LAWAL 5.5 Gara offensivamente modesta, 7 rimbalzi. CZYK 5 Fa 5 falli in 13’ minuti, tre palle perse. Implapabile. LORANT 5.5 Non va malissimo, 2 recuperi, ma nei suoi 8’ Roma va sotto di 10.
S Dusan Sakota «Sono felice non solo per me ma perché volevamo a tutti i costi questa finale. Ora manca un passo per entrare nella storia del club»
S Marco Calvani «Con Varese non puoi essere disattento sui particolari e noi all'inizio siamo mancati anche sulle cose fondamentali»
Ebi Ere 31enne guardia ala di 1.95, statunitense di origini nigeriane, due stagioni a Caserta e una in Spagna all’Obradoiro prima di arrivare a Varese CIAM
(18-10, 35-32; 52-53) CIMBERIO VARESE: Green 11 (2/5, 1/2), Banks 7 (1/5, 1/4), Ere 23 (3/4, 4/9), Polonara 3 (0/4, 1/1), Dunston 9 (3/7); Sakota 21 (2/2, 5/7), Rush 4 (0/1, 1/2), Talts, De Nicolao 3 (0/1, 1/2). N.e.: Balanzoni, Bertoglio, Cerella. All.: Vitucci. ACEA ROMA: D’Ercole 2 (1/2, 0/4), Taylor 20 (8/13, 0/5), Datome 11 (4/11, 0/5), Jones 9 (3/4, 1/2), Lawal 4 (1/3); Goss 19 (6/12, 2/5), Tambone, Czyz 4 (2/2), Lorant 2 (1/2). N.e.: Tonolli, Gorrieri, Di Giacomo. All.: Calvani. NOTE - T.l.: Var 20/28, Rom 10/15. Rimb.: Var 33 (Dunston 6), Rom 41 (Jones 11). Ass.: Var 13 (Green 8), Rom 3 (3 con 1). Progr.: 5’ 8-6, 15’ 25-19, 25’ 43-44, 35’ 63-61. Usc. 5f.: Czyz 35’37" (65-61), Lawal 36’23" (65-63), Jones 36’44 (66-63), Green 38’19" (74-66).
LUCA CHIABOTTI MILANO
Quattordici anni dopo, Varese torna in finale. Quella volta, poi, vinse lo scudetto. L’ultimo. Segnali del destino? Lo stesso che aveva portato in fin di vita Dusan Sakota, quasi tre anni fa, a Pesaro. E che si riscopre giocatore decisivo in una gara storica per la sua squadra. Non giocata bene ma fondamentale. Perché è facile fare le rivelazioni del campionato e sorridere sempre qualsiasi cosa succeda. Cimberio doveva vincere, la palla non era più così leggera, la tensione, acuita dalla difesa di Roma, le ha tolto sicurezza. Qualcuno, come Banks e Polonara, non ce l’hanno fatta, Ere, Sakota e Green le hanno dato il coraggio di superare la tem-
Italia Basket Hall of Fame
Dusan Sakota, 26enne ala serba di 2.10, contro Gigi Datome CIAMILLO
pesta. «E’ stata una gara complicata, dura — dice Frank Vitucci che le finali le ha vissute da assistente a Treviso —. Eravamo pronti, ma non siamo sempre riusciti ad applicare quello che abbiamo preparato. Errori puerili, soprattutto contro il pressing, ci hanno condizionato togliendoci fiducia con cui fare le cose più semplici. Abbiamo pagato di più lo
scotto di essere i numeri uno. Tanti giocatori sono andati fuori pista, nell’ultimo quarto abbiamo capito che dovevamo stringere in difesa. Forse ho trasmesso troppo nervosismo, si è vista la vera squadra quando Sakota ci ha dato quello che Polonara ha fatto con Milano. Dovremo essere più pronti, maturi nelle scelte». Roma, contro la prima, gioca
Attese E diventa finalmente quello che tutti si aspettavano tra due squadre così: Goss prende per mano Roma per il sorpasso e l’allungo (40-44), Ere e ancora Sakota producono un 10-0 Cimberio che si esaurisce quando la difesa dell’Acea prende di nuovo il sopravvento ispirando il 9-2 con cui i romani tornano davanti al 30’. Varese deve fare qualcosa in più se vuole vincere. Ci pensano Ere e Sakota ma, soprattutto, Green: spacca la gara con 5 punti di fila del +8 e la capolista arriva dove merita ma non è scontato arrivasse. Varese non vince la Coppa Italia dal 1973: c’erano il professor Nikolic, Morse, Meneghin, etc, etc, etc. Non vengono un po’ di brividi? © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Io Peterson, primo americano in mezzo a grandi come Benetton»
DAN PETERSON
L’elezione nella Italia Basketball Hall of Fame è la cosa più importante che mi sia capitata nella mia vita sportiva. Sono felice per il riconoscimento ma anche orgoglioso per essere il primo «straniero» ad essere incluso. E ai miei cari negli Usa dirò: «Se sono dentro, è per 3 motivi. Uno, i dirigenti che mi hanno aiutato sempre. Due, i giocatori che hanno corso e sputato sangue per me. Tre, i colleghi che mi hanno dato lezioni di basket ad ogni incontro, alcune durissime».
una partita intensa ma non da subito: «Siamo stati disattenti su cose che avevamo preparato e non volevamo concedere — dice Marco Calvani —. Nell’intervallo ho detto che eravamo in una situazione favorevole, sotto solo di 3 punti, pur avendo fatto ben poco. Dopo siamo andati abbastanza bene, abbiamo compromesso la partita non trovando le nostre certezze. Con Varese non puoi essere disattento sui particolari e noi siamo mancati anche sulle cose fondamentali. C’è la consapevolezza che facciamo un po’ di fatica. Mercato? Abbiamo valutato con il club ma dobbiamo pensarci. E siamo sempre senza Dagunduro». Difficoltà Quando la posta si alza, giocare a basket diventa più difficile. Le due semifinaliste hanno un impatto freddo con la partita. Nel 1o quarto producono 10/29 al tiro e 13 palle perse in due (saranno 42 alla fine), Varese va avanti ma si specchia troppo nel «guardate come siamo belli» e perde durezza, Roma va a pressare a tutto campo le guardie avversarie ma poi non è così efficace nella propria metà campo. La Cimberio tocca il +9 (30-21), con Dusan Sakota che segna 10 punti in 8’ del 2o quarto, ma la difesa di Roma a tutto campo penetra sotto la pelle dei varesini che cominciano a combinare pasticci, comprese due rimesse consecutive diventate infrazioni di campo. L’11-3 dell’Acea, dove finalmente Datome si iscrive dando una mano a Taylor (10 punti all’intervallo) richiude la gara (33-32) che fondamentalmente deve ancora iniziare davvero.
81 71
Dovere Per la prima volta, la
La finale della Coppa Italia si gioca oggi alle ore 18 al Forum. Diretta SportItalia2 e La7. Così i quarti: Cantù-Roma 85-89; Varese-Milano 92-74; Sassari-Brindisi 98-96dts; Siena-Reggio Emilia 82-73. Per ritirare i biglietti comprati online i botteghini del Forum saranno aperti dalle ore 13 anziché dalle 15.
Usain Bolt prenderà parte alla sfida tra celebrità che si disputerà a Houston venerdì nell’ambito dell’All Star Weekend. I Lakers rimontano da -17 e sbancano Charlotte. Toronto (Bargnani 14 punti in 29’) chiude a 15 la serie positiva casalinga di Indiana. Chicago (9 punti al rientro per Belinelli) passa a Utah. Miami travolge i Clippers: per LeBron (30) nelle ultime 4 gare 123 punti con solo 43/59 al tiro. Risultati: Utah-Chicago 89-93; Miami-LA Clippers 111-89; Cleveland-Orlando 119-108; Atlanta-New Orleans 100-111; Detroit-San Antonio 119-109; Minnesota-New York 94-100; Oklahoma City-Phoenix 127-96; Memphis-Golden State 99-93; Houston-Portland 118-103; Washington-Brooklyn 89-74; Indiana-Toronto 98-100 dts; Charlotte-Lakers 93-100. LEGADUE (a.p.) Oggi (18.15) 3a di ritorno: Ferentino-Trieste; Trento-Veroli; Capo d’Orlando-Casale M.; Bologna-Jesi; Forlì-Barcellona 77-81 (venerdì); Verona-Pistoia 64-67 (ieri); Brescia-Scafati. Riposa: Imola.
VARESE ROMA
ARBITRI: Cicoria, Lanzarini, Martolini.
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La finale alle 18 al Forum
All Star Game: c’è anche Bolt LeBron mostruoso: Miami va
Green e Sakota spengono il sogno di Roma Cimberio in finale dopo 14 anni. Brutta partita decisa nel finale dalle magie del playmaker
IN TV SU SPORTITALIA 2 E LA7D
NBA NELLA SFIDA TRA CELEBRITÀ
Varese-Siena
Da sin. Sandon, Peterson, Bertini, Benetton, Petrucci, Cazzaro, vedova Benvenuti e Bariviera
Insieme a me nella Classe del 2012, ci sono dei grandi personaggi. Gilberto Benetton ha creato un impero sportivo a Treviso secondo a nessuno: basket, volley, rugby. Hanno
dominato in Italia per un quarto di secolo in queste discipline. Tutti noi sentiamo la mancanza di Gilberto, un vero gigante. Stefano Cazzaro, come arbitro, è stato come il cavaliere senza macchie: mai una polemica, sempre guidato dal buon senso, una garanzia di imparzialità in campo. L’ho avuto all’inizio della sua carriera e, come tutti, mi sono detto: «Qui hanno scoperto un gioiello». Wanda Sandon è stata una delle giocatrici più vincenti nella storia del basket italiano: atleta, lavoratrice, leader, killer, emblema di ogni squadra in cui ha giocato. Gianfran-
co «Cacco» Benvenuti è stato, per tutti i colleghi, «Il Coach dei Miracoli». Ci siamo chiesti: «Potremmo fare ciò che fa lui con le neopromosse?». La risposta, unanime, era «no». Franco «Ragno» Bertini potrebbe giocare nella serie A di oggi. Renzo Bariviera è stato un mio giocatore, quindi l’affetto è molto di più. Anche lui, com’era negli anni 70, un’ala di 201, super atleta, super difensore, grande killer, farebbe la differenza nelle squadre di oggi. Nessuno ha marcato Oscar Schmidt, Drazen Dalipagic o Bob Morse meglio di lui. Un bel gruppo di cui far parte! © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
d
: giusto così
HANNO DETTO
Hackett sale in cattedra Sassari sbaglia troppo Daniel guida la rimonta da -13, oggi l’Mps cercherà di vincere la quinta Coppa Italia di fila. Banchi: «Servirà un’impresa» smo». Parte una rimonta lenta e implacabile. Un 10 a 0 grazie alla zona in difesa e al recupero di Moss in attacco, fino a quel momento nullo. A Meo Sacchetti viene fischiato un tecnico nel momento meno opportuno per la sua squadra. Siena è ancora sotto di 7 e ha appena commesso fallo in attacco. Moss segna due liberi e poi ancora due punti su un recupero dopo la rimessa sbagliata dalla Dinamo. Replay «C’era una azione da in-
Daniel Hackett, 25 anni, play di 1.99, prima stagione a Siena dopo una a Treviso e due a Pesaro CIAMILLO PAOLO BARTEZZAGHI MILANO
La storia non cambia. Anzi, continua. La Mens Sana gioca oggi la 5a finale di Coppa Italia consecutiva, rimontando e chiudendo addirittura con un discreto vantaggio contro Sassari che aveva tenuto in mano la partita a lungo. Non è più la Siena degli anni scorsi, è cambiato tutto. Luca Banchi c’era. Ma era il vice di Pianigiani. Anche la squadra è rinnovata rispetto al nucleo della dominazione delle ultime 7 stagioni quando questa Coppa non l’ha mai persa in finale. Ma quello che rimane nel gruppo è la straordinaria capacità di essere presenti, lucidi ed efficaci nei momenti importanti. Di trovare risorse sempre, nelle difficoltà di una contingenza fatta di infortuni e impegni ravvicinati. Il momento importante, nella semifinale, ar-
riva nel 3o quarto. Sassari sembra avere in mano la partita. Ha piazzato un parziale di 25 a 5 a cavallo dell’intervallo e si è portata in vantaggio di 13 punti anche se non sta giocando la sua migliore pallacanestro. Ress è fuori dopo aver segnato 3 triple nel 2o quarto portando i suoi a +7. Quando si tocca il polpaccio sinistro già infortunato e Sassari parte con il suo assolo, sembra che il destino abbia deciso di cambiare la storia. Rientrerà ma è difficile che possa giocare la finale. Siena arranca in attacco. L’ex Thornton la sta spingendo lontana con le sue triple su cui non c’è zona che tenga.
SASSARI SIENA
78 85
(16-18, 38-38; 56-52)
Resurrezione Eppure qui Siena
BANCO DI SARDEGNA SASSARI: T.Diener 12 (2/9, 1/6), D.Diener 9 (4/7, 0/3), Thornton 29 (4/7, 6/12), Ignerski 6 (1/3, 1/5), Easley 13 (4/6); Devecchi 2 (1/1), B.Sacchetti 7 (1/2, 1/6), Pinton, Diliegro. N.e.: Vanuzzo. All.: R.Sacchetti. MPS SIENA: Brown 8 (1/8, 2/5), Janning 10 (2/6, 2/4), Moss 13 (4/8, 1/4), Sanikidze 4 (2/5, 0/1), Eze 11 (5/6); Kangur 11 (2/3, 2/4), Ress 9 (0/1, 3/4), Ortner (0/1), Hackett 19 (3/6, 3/4). N.e.: Rasic, Lechthaler, Neri. All.: Banchi. ARBITRI: Lamonica, Sahin, Filippini. NOTE - T.l.: Sas 17/20, Sie 8/10. Rimb.: Sas 38 (Ignerski, Easley 8), Sie 38 (Kangur 7). Ass.: Sas 19 (T.Diener 9), Sie 19 (Janning 5). Progr.: 5’ 6-10, 15’ 27-26, 25’ 50-43, 35’ 70-67. Usc. 5f.: Sanikidze 39’57" (76-85). Tec.: R.Sacchetti 29’17" (56-49). Spett. 5271.
risorge. Kangur mette una tripla dopo una lunga serie di errori tra cui una schiacciata di Easley e Siena cambia il clima. «Colpa nostra aver lasciato accendere il loro ritmo — dice Banchi — con un attacco
sghembo, isterico di fronte a un metro arbitrale che abbiamo faticato a interpretare. La difesa non è mai calata e l’attacco lucido e preciso è andato crescendo in termini di cini-
stant replay — spiega coach Meo — Eze ha condizionato l’arbitro, io ho chiesto spiegazioni e ho preso tecnico con la palla in mano e tutta l’inerzia dalla nostra parte. Sono molto arrabbiato senza nulla togliere a Siena. Nell’ultimo quarto, siamo arrivati un po’ stanchi». E soprattutto solo tre punti di vantaggio significano esporre il fianco a chi non aspetta altro. Thornton mette ancora una tripla ma qui entra in partita ancora più prepotentemente Hackett. Già in difesa aveva svolto un lavoro impeccabile sui cugini Diener. Ora si scatena anche in attacco. Con una tripla riporta Siena sul -1 e poco dopo pareggia su 64 con l’azione più bella della partita: una schiacciata a difesa schierata subendo il fallo di Ignerski e realizzando il tiro libero aggiuntivo. Ora è la partita è punto a punto. La Siena di Hackett e Moss ha più forza, cattiveria agonistica nonostante Thornton segni ancora due triple. E non si volta più indietro. «Solo 4 volte nelle 13 edizioni — dice Banchi — ha vinto la squadra che viene dalla nostra parte del tabellone. Servirà un’impresa per ritrovare le energie e giocare 40’ per tener testa a Varese, la gara di domenica scorsa non fa testo». Bobby Brown, fuori per tutto l’ultimo quarto ad ammirare Hackett, sarà fresco. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA SPORTIVA
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le Pagelle di P.B.
AL BANCO NON BASTA UN SUPER THORNTON SASSARI
S Daniel Hackett «Abbiamo tirato fuori l’orgoglio, siamo stati pazienti, tenendo il ritmo basso. Gran partita di squadra, preparata bene in poche ore»
S Romeo Sacchetti «Ci manca ancora qualcosa, per essere grandi bisogna vincerle queste partite e a un certo punto ci siamo fatti la bocca buona»
S Bootsy Thornton 35 anni, guardia di 1.95, prima stagione a Sassari, con Siena dal 2003 al 2007 e ancora nel 2011. Arrivò in Italia nel 2000 con Cantù CIAM
DEVECCHI 6 Entra per difendere su Brown, funziona. IL MIGLIORE 8 THORNTON Ne fa 29 dopo i 25 nel quarto contro Brindisi. Fantastico da tre punti (6 su 12), contro la zona e sugli scarichi dei cugini Diener. E in difesa lavora bene sull’ex compagno Moss.
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IGNERSKI 6 Tornato in quintetto, nonostante i problemi di schiena, finalmente segna un paio di volte e si difende a rimbalzo. T. DIENER 7 Contro Brown, spesso, è come se non ci fosse. In attacco, parte bene poi sbaglia tanto: 3 su 15 in totale. Anche una stoppata su Hackett in aiuto. SACCHETTI 5 Com’è giusto, non ha paura di prendere i tiri che ha a disposizione nonostante le cattive percentuali del giorno prima. Ma sbaglia ancora troppo. D. DIENER 6 Segna i primi due punti della partita, poi fatica a trovare spazi contro Hackett. Non forza e lavora anche per gli altri. PINTON N.G. Entra, perde un pallone, commette un fallo, esce. EASLEY 6.5 Fatica in difesa su Eze che all’inizio lo sovrasta di posizione e anche di potenza. A rimbalzo c’è, eccome. Sei falli subiti.
SIENA BROWN 5.5 Quando all’inizio attacca T. Diener, è tutto facile. Contro Devecchi sbaglia di più. Nell’ultimo quarto non si alza dalla panchina perché gli altri servono di più. EZE 7 Otto punti nel primo quarto, anzi dei primi 12 di squadra. Poi, come capita, esce dalla partita. KANGUR 7 Positivo e continuo sia al tiro, che a rimbalzo (7). SANIKIDZE 5 Quando parte in velocità, non lo tiene nessuno. Il problema è che sbaglia molto, troppo. RESS 7 Brividi quando si piega sul polpaccio sinistro già infortunato al 18’31" dopo una difesa su Easley. E dopo aver segnato tre triple per il +7 di Siena nel secondo quarto e preso tre rimbalzi in poco più di 6 minuti. Rientra nel terzo quarto. ORTNER 5.5 Pochi minuti con più errori che cose positive. JANNING 7 Non sempre preciso al tiro, ma utile anche con 5 assist. MIGLIORE h 8,5 ILHACKETT
Energia pura. Dei 19 punti, ne segna 12 nell’ultimo quarto. Firma il pareggio dopo la rimonta con una schiacciata su Ignerski a difesa schierata con fallo subito. E poi il sorpasso con un recupero e volata in contropiede. Eccellente in difesa sia su Drake sia su Travis Diener.
MOSS 7 Contro la difesa di Thornton, tre errori già nel primo quarto, dopo la partita perfetta con Reggio. Non segna fino alla fine del terzo quarto. Nell’ultimo torna protagonista a fianco di Hackett.
MONTEGRANARO DOPO LO SCIOPERO
Danneggiata l’auto di Slay (a.p.) Atto vandalico a Montegranaro: ignoti hanno danneggiato l’auto di Tamar Slay, pochi giorni dopo la decisione dei giocatori di non partecipare al torneo di San Martino di Lupari per il ritardo nei pagamenti degli stipendi. Condanna della società, che «sta lavorando per risolvere quanto necessario a ristabilire e dare stabilità alla Sutor».
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TENNIS FED CUP A RIMINI
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Italia-Usa 1-1 Felicità e brividi Lezione della Errani Ma la Vinci va k.o. Sara domina la Hampton. Roberta parte bene, poi va sotto con la Lepchenko, rimonta e perde travolta dai crampi DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci RIMINI
Italia-Usa, 1-1. Come poteva, ma come non doveva essere. Al «105 Stadium», Sara Errani dà una lezione di terra rossa alla veloce, coraggiosa, pellerossa Jaime Hampton in un’oretta, ma Roberta Vinci va a singhiozzo e finisce coi singhiozzi, contorcendosi di dolore per i crampi che l’attanagliano dopo il solito, folle, match di Fed Cup, e cedendo in due ore e 17 minuti alla naturalizzata uzbeka Varvara Lepchenko dal dritto pesante. E quindi dribbla i media regalando per ore i muscoli della coscia sinistra a medici e massaggiatori con l’obiettivo di recuperare per il singolare e fors’anche il doppio di oggi. Con dedica ufficiale: «Sono dispiaciuta per la sconfitta, ho dato tutto, spero di poter recuperare, i crampi che ho accusato sono venuti dalla tensione, non dalla stanchezza».
concentrazione, non sono l’unica giocatrice alla quale succede». E, sorpresa delle sorprese, accusa un parziale di addirittura 14 punti a 3, e si ritrova 5-5. Ma il tennis è sport terribile. Quando sembra che la partita sia girata, quando finalmente Roberta gioca coma deve, «spingendo di dritto e tenendola sul rovescio incrociato», come insiste Barazzutti, proprio allora l’azzurra paga di botto il conto della tensione accumulata per recuperare, e si blocca per i crampi. Fra la delusione generale, perde così a zero il servizio del 5-6, mancando due smorzate, tira due disperati dritti lungolinea, vincenti, vede come un miraggio due incredibili occasioni del 6-6, che sbaglia lei, senza più appoggi e col viso tutto una smorfia di dolore. Ed infine s’arrende affossando a metà rete l’ennesimo drittaccio del 7-5 finale. «Mi dispiace molto per Roby, ci ha provato fino all’ultimo. Comunque giocherà, sono stati crampi di tensione, dopo aver tirato fuori
Roby: «Mi dispiace, i crampi sono venuti dalla tensione, non dalla stanchezza» Il c.t. Barazzutti: «Roby ha cuore, certamente è pronta a giocare di nuovo » tutto quello che aveva ed aver giocato davvero col cuore», chiosa il c.t.
Intensità I 5000 in tribuna (tut-
to esaurito) non lo sanno, non capiscono, sospirano e si sorprendono, ma quella che vedono è soltanto la solita rappresentazione del tennis donne: bello così com’è, perché imprevedibile come un giallo e col finale a sorpresa. C’è il 6-2 Vinci, maestrina del tic-toc di rovescio slice ed accelerazioni di dritto, alla prima puntata da titolare di singolare di Coppa con obbligo di vittoria. C’è il 3-1 Lepchenko, mancina con evidente limiti di mobilità e di tocco, ma pericolosa, col pugno del k.o. C’è il 4-3 Vinci, dopo aver rischiato lo 0-3. E poi c’è il violento calo d’intensità di Robertina fino addirittura al 4-6 1-5, con un parziale negati-
HANNO DETTO
Sara Errani, 25 anni, numero 7 del mondo, ha vinto il 7˚ singolare in Fed Cup, dove ha esordito nel 2008: è alla 14ª convocazione REUTERS
vo di otto game a uno, che capitan Barazzutti deve stigmatizzare: «Ha sbagliato due dritti non così difficili, ha giocato un po’ più corto, non è stata più incisiva col suo dritto e l’avversaria ha preso l’iniziativa, col dritto, con quale fa tanti punti». Del resto si sapeva che, tecnicamente, il potente dritto uzbeko poteva far disastri impattando contro il rovescio azzurro.
Eclissi Quando l’epilogo sem-
bra prossimo, però, è chi ha il pallino in mano a mollare la presa e ad accendere le emozioni da mille e una notte che solo le tanto vituperate gare a squadre sanno dare anche più degli Slam. Proprio quando serve due volte per il match, la numero 1 ospite s’eclissa anche lei: «Non ero nervosa, non ho avuto paura, ho avuto un calo di
Orgoglio Le americane ritrovano il sorriso. Soprattutto Varvara: «Dopo aver giocato male all’Olimpiade, volevo dimostrare al capitano che posso fare molto meglio. E’ stato fondamentale che la squadra mi abbia sostenuto, non volevo essere io la causa della sconfitta e quindi ho lottato più di quanto avrei fatto se avessi giocato solo per me, in torneo». Oggi Sara Errani la ridimensionerà nel primo singolare, quindi Roberta potrà chiudere la pratica contro la più leggera Hampton, per regalare poi la passerella al doppio Burnett-Knapp. Altrimenti, toccherà ancora alle Cichi ribadire perché sono le numero 1 del mondo della specialità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Sara Errani «Non mi sento la leader, sono contenta di aver ritrovato la terra rossa, ho avuto ottime sensazioni. Non ha giocato male Hampton, sono stata brava io»
S Varvara Lepchenko «Non ho sentito il pubblico, l’ho gestito come se fosse per me, le emozioni forti dell’Olimpiade mi sono servite d’esperienza. Sono felice»
S Mary Joe Fernandez «Varvara ha vinto per la sua potenza, per il suo cercare sempre il punto, che ha stancato Roberta. Sono orgogliosa di lei. Hampton è confermata»
la situazione Ieri e oggi al «105 Stadium» di Rimini (terra rossa), Italia-Stati Uniti, primo turno del 1˚ gruppo mondiale di Fed Cup. Le formazioni annunciate possono essere cambiate fino a un’ora prima del match. In caso di successo l’Italia giocherà, comunque in casa, contro la vincente di Repubblica Ceca-Australia. Secondo il nuovo regolamento, in caso di 3-0, non si disputa più il quarto singolare, ma il doppio. ITALIA-STATI UNITI 1-1 Ieri: ERRANI b. Hampton (Usa) 6-2 6-3, durata: un’ora 3 minuti; Lepchenko (Usa) b. VINCI 2-6 6-4 7-5, durata: 2 ore 17 minuti. Oggi, ore 13.30: ERRANI c. Lepchenko (Usa), a seguire VINCI c. Hampton (Usa), BURNETT-KNAPP c. Huber-Oudin (USA). IN TV Diretta RaiSport 2, differita SuperTennis. Gli altri incontri Repubblica Ceca-Australia 2-0 (Ostrava, veloce indoor): Kvitova (Cec) b. Gajdosova (Aus) 7-6 (2) 6-3, Safarova (Cec) b. Stosur (Aus) 7-6 (6) 7-6 (4). Russia-Giappone 1-1 (Mosca,veloce indoor): Kirilenko (Rus) b. Date (Gia) 7-6 (3) 6-4, Morita (Gia) b. Makarova (Rus) 6-2 6-2. Serbia-Slovacchia 1-1 (Nis, veloce indoor): Hantuchova (Slk) b Jovanosvski (Ser) 7-5 6-2; Dolonc (Ser) b. Cibulkova (Slk) 4-6 4-5 ritiro (crampi).
Gazzetta.it GLI HIGHLIGHTS RISULTATI IN DIRETTA E TUTTE LE INTERVISTE Riguardate sul canale tennis di GazzettaTv gli highlights delle partite delle Azzurre nel primo turno di Fed Cup. Dalle 13.30 seguite inoltre i match set per set e al termine trovate cronache, risultati e le di chiarazioni delle protagoniste. E poi ancora il meglio delle immagini raccolte ogni giorno e i blog dei nostri esperti.
Taccuino A VIÑA DEL MAR
Doppio: Nadal in finale con Lorenzi/Starace
S Corrado Barazzutti «Grandi emozioni? Dalla Davis alla Fed Cup, queste gare di emozioni ne danno troppe. Avrei preferito il 2-0, certo, ma siamo ancora in corsa»
Dopo la semifinale in singolare, Nadal (con Monaco) è in finale in doppio a Viña del Mar (300.000 e, terra), Lorenzi invece perde contro Chardy nei quarti. ma trova lo spagnolo proprio nella finale di doppio, dopo aver battuto con Starace Kuznetsov (Rus) e Sa (Bra). Quarti: Chardy (Fra) b. LORENZI 6-2 6-3. ALTRI A Montpellier (332.000 e, indoor), sem.: Gasquet (Fra) b. Nieminen (Fin) 6-3 3-6 6-2; Paire (Fra) b. Llodra (Fra) 4-6 6-3 6-1. A Zagabria (467.800 e, indoor), sem.: Melzer (Aut) b. Haase (Ola) 7-6 (2) 6-3; Cilic (Cro) b. Youzhny (Rus) 4-6 6-4 6-3.
PALLANUOTO LA SECONDA GIORNATA DI RITORNO
Recco passa a Firenze, il Brescia resiste L’Acquachiara stende l’Ortigia Va al Quartu la sfida salvezza con la Lazio BRESCIA-POSILLIPO 8-5 (4-1, 1-1, 1-2, 2-1) Brescia: Del Lungo, Valentino, C.Presciutti, Legrenzi, Loncar 1, R.Calcaterra 2, Mammarella 1, Nora 1, Binchi, Elez 2, Giorgi 1, Castellani, Moratti. All. Bovo. Posillipo: Negri, Riccitiello, Rossi, Foglio, Giu.Mattiello, Toth 1 rig., Renzuto 2, Gallo 1, Kovacs, Bertoli 1, Baraldi, Saccoia, Cappuccio. All. Occhiello. Arbitri: Brasiliano e Paino. Note: sup. num. Brescia 9 (2 gol), Posillipo 9 (2).
Usc. 3 f. Valentino 22’30". Esp. Mattiello per gioco violento 20’44". (f.pe.) FLORENTIA–PRO RECCO 4–12 (0-5, 3-2, 1-2, 0-3) Florentia: Mugelli, F.Di Fulvio, Molina 1 rig., Coppoli, Espanol 1, M.Lapenna, Bini 1; Borella, Pagani, Brancatello, Gobbi 1, A. Di Fulvio. N.e. Minetti. All. Sottani. Ferla Pro Recco: Tempesti, Madaras 2, Felugo 1, Giacoppo, Figlioli 1 rig., D.Fiorentini 1, Aicardi 1; F.Lapenna 1, Mangiante 2, A.Fondelli, Figari 1, N.Gitto, S.Luongo 2. All. Tempestini. Arbitri: Pascucci e Severo. Note: sup. num. Florentia 6 (0), Pro Recco 6 (3). Amm. Tempestini. Esp. il g.m. della Pro Recco, Pizzo. (a.p.) ACQUACHIARA-ORTIGIA 11-7 (3-1, 3-2, 4-3, 1-1) Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez 1, D.Mattiello, Danilovic 1, Scotti Galletta, Petkovic 2, Gambacorta, Saviano 2, Marcz 3 (1 rig.), Di Costan-
zo 1, Sadovyy, G.Postiglione 1. N.e. M.Ferrone. All. F.Porzio. Igm Ortigia: Patricelli, Barranco, Puglisi, Boyd 2, Napolitano, Tringali, Di Luciano, Zovko 1, Vinci, Suti 4 (2 rig.). N.e. Negro. All. Baio. Arbitri: Savarese e Scappini. Note: sup. num. Acquachiara 14 (9), Ortigia 13 (5). Usc. 3 f. Di Costanzo 24'372, Boyd 26'58", Vinci 31'59". (f.nap.) QUARTU-LAZIO 14-13 (2-2, 5-2, 5-4, 2-5) Promogest Quartu: Volarevic, M.Luongo 3, Racunica 2, Steardo 2, Klikovac 6, Montaldo, Pagliara, Sassanelli, Nicche, Ercolano 1, Astarita, Russo, Graffigna. All. Pettinau. Lazio: Gazzarini, M.Gitto 2 (1 rig.), Sebastianutti, Africano 2, Latini, Colosimo 2, N.Presciutti, Mandolini 1, Leporale 1, Maddaluno 1, Gianni, L.Di Rocco 2, Vittorioso 2. All. Formiconi. Arbitri: Ceccarelli e De Chiara. Note: sup. num. Quartu 9 (6), Lazio 16 (9). Usc. 3 f. Astarita 3˚ t., Klikovac e Russo 4˚ t.
SAVONA-CAMOGLI 15-9 (3-3, 5-1, 3-2, 4-3) Blu Shelf Carisa Savona: Antona, Alesiani 1, Damonte 3, Petrovic, E.Colombo, Rizzo 4 (1 rig.), Janovic 2, L.Fulcheris 1, G.Bianco, Valania, J.Colombo 2, Deserti 2, Rolle. All. Pisano. Camogli: Gardella, Beggiato, Iaci, Rocchi, L.Fondelli, Cupido 3 (1 rig.), Trebino, Bruni, Cambiaso, Foti 5, Gandini, Antonucci, Viola. All. Cavallini. Arbitri: Rotondano e Sardellitto . Note: sup. num. Savona 9 (7), Camogli 14 (7 gol). (f.s.) L’anticipo: Nervi-Bogliasco 10-13. Classifica: Brescia 39; Pro Recco 33; Florentia 27; Savona 25; Acquachiara 23; Bogliasco 19; Posillipo 18; Lazio 13; Quartu 12; Ortigia 11; Nervi 9; Camogli 1. Pr. turno (16/2): Lazio-Brescia, Posillipo-Nervi, Ortigia-Savona, Camogli-Quartu, Pro Recco-Bogliasco, Florentia-Acquachiara (16/2).
Norbert Madaras (Pro Recco) OMEGA
DONNE WORLD LEAGUE
Bravo Setterosa È già alle finali Ad Avezzano, l’Italia batte l’Olanda ed è già alle finali (passano le prime due). ITALIA-OLANDA 13-10 (4-2, 5-4, 2-3, 2-1) Italia: Gigli, Pomeri, Garibotti 2, Radicchi 3, Queirolo, Aiello, Di Mario 2 (1 rig.), Bianconi 2, Emmolo 2, Palmieri, Cotti 2, Frassinetti, Giu. Gorlero. All. Conti. Olanda: Willemsz, Smit 1, Cabout, Hakhverdian, Van der Sloot 1, Stomphorst 3, Van Belkum 2, Sevenich 1, Slagter 1, Nijhuis, Klaassen 1, Van der Molen, Megens. All. Maugeri. Arbitri: Stavridis (Gre) e Kun (Ung). Gir. B (4a g.): Italia 8; Olanda 3; Russia 1.
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FORMULA 1
le perle
DOPO I TEST
Montezemolo «Un avvio secondo le attese»
Dalla Benetton a Maranello: le sue auto nella storia BENETTON B195 Bella e veloce, Schumi bissa il titolo È l’auto con cui Schumi vince il 2o titolo. Nel ’95 in totale conquista 11 GP: 9 con il tedesco, 2 con Herbert COLOMBO ANDREA CREMONESI
Giaccone di pelle marrone e pantaloni chiari, Rory Byrne alla presentazione della Ferrari si era mischiato ai giornalisti, assistendo dalla loro stessa tribunetta allo show. La presenza del tecnico sudafricano non era passata inosservata ma neppure aveva stupito perché Rory, anche se trascorre molti mesi all’anno in Thailandia dove da almeno un decennio ha aperto una scuola subacquea (sua grande passione), a Maranello continua a essere di casa. Il suo genio è stato spesso messo a disposizione per consulenze nell’ambito agonistico e stradale; l’ultimo esempio è costituito dall’erede della Enzo che dovrebbe essere presentata al Salone di Ginevra (7-17 marzo). Ma, proprio parlando in occasione della presentazione della F138 con un giornalista tedesco, Rory ha pure confessato di essere pesantemente coinvolto nel progetto della Ferrari 2014, quella che segnerà il ritorno ai motori turbo in F.1. Un impegno confermato dal Cavallino. Grande opportunità D’altro can-
to quello relativo al prossimo anno non è un progetto come un altro ma «il» progetto, perché quella monoposto sarà la primogenita di una serie di auto che correranno presumibilmente per almeno 5 anni. Dunque partire con un buon progetto, anzi con il miglior progetto, potrebbe davvero aprire a un dominio prolungato, simile a quello dei primi anni Duemila con le F.1 di Maranello progettate da Byrne. Diceva al proposito Ross Brawn, ex «socio» di Byrne alla Benetton e poi alla Ferrari, durante i test di Jerez: «I nuovi motori turbo che nascono da zero costituiscono una grande opportunità per chi come Mercedes e Ferrari possono integrare il lavoro dei motoristi con quello dei telaisti, mentre
FERRARI F1-2000 La rossa del riscatto mondiale Dopo 21 anni, la Ferrari rivince il titolo piloti grazie a Schumi. La rossa del 2000 conquista 10 GP COLOMBO
Byrne torna in pista per la Ferrari turbo Il progettista delle rosse che dominarono con Schumi è coinvolto nel progetto 2014: si può aprire un ciclo gli altri dovranno comunque adeguare i progetti a quelli dei fornitori dei motori». Ed è forse questa necessità di creare un rapporto quasi esclusivo che sta spingendo la McLaren a ricostituire il binomio con la Honda (Red Bull si sente abbastanza garantita dal rapporto particolare che si è creato, a suon di Mondiali, con la Renault). La
Ferrari ha capito bene l’importanza del nuovo progetto e infatti già dal 2012 ha sdoppiato l’ufficio tecnico in due squadre: quella che ha realizzato la F138 diretto da Simone Resta, e un’altra condotta da Fabio Montecchi che si occuperà appunto della vettura sovralimentata. Entrambi i progetti sono coordinati da Nikolas Tombazis, che resta sì disegnatore ma è tornato ad occuparsi in maniera più diretta anche del lavoro aerodinamico. Anche alla luce di questo aspetto, il supporto di Byrne diventa fondamentale. Vincente Il tecnico sudafricano,
che ha quasi 70 anni (è del ’44), è a Maranello da oltre tre lustri: arrivò a fine 1996, dopo il secondo divorzio da John Barnard dal Cavallino, insieme a Ross Brawn e sulla scia di Michael Schumacher per riformare quel terzetto che aveva consentito alla Benetton di conquistare tre Mondiali (due piloti e uno costruttori). E, dopo un paio d’anni di brucianti sconfitte sul filo di lana (1997 e 1998), dal 1999 al 2004 le macchine di Byrne hanno vinto 6 Mondiali costruttori e 5 piloti, tutti firmati da Schumi. Per Alonso di certo Rory costituisce una bell’alleato nella sfida personale con il genio di Adrian Newey.
Il genio Rory Byrne, 69 anni, al box Ferrari. Sopra, nel 1997 assieme a Michael Schumacher COLOMBO
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GLI INIZI IN TOLEMAN
S 10/1/1944 Rory Byrne nasce a Pretoria (Sudafrica)
S 1964 Si laurea in Scienze a Johannesburg
S 1981 Arriva in F.1 con la Toleman
S 1984 Primo podio (2o) con la TG184 guidata da Ayrton Senna al GP di S. Marino
S 1994 Con la sua Benetton B194, Michael Schumacher vince il primo dei sette Mondiali
S 1996 A fine anno passa alla Ferrari insieme a Ross Brawn
S 2000-2004 È il quinquennio del dominio Ferrari-Schumi nei Mondiali piloti e costruttori
S 2004 A fine anno lascia il ruolo di capo progettista. Gli succede Aldo Costa
PREMIAZIONI 2012 C’ERA GIOVANARDI CHE PORTÒ LA PANAMERA AL DEBUTTO VINCENTE NEL 2010
Superstars più straniera Rientra anche la Porsche ALESSANDRO STEFANINI ADRIA (Rovigo)
Il campione in carica Johan Kristoffersson non c’era, impegnato in Australia nella 12 Ore di Bathurst, da dove ha inviato un videomessaggio ringraziando il team Audi Sport Italia e i suoi fan. In compenso alle premiazioni del campionato Superstars 2012 si respirava aria straniera, pensando alla nuova stagione che scatterà a Monza il 7 aprile, con il rientro della Porsche Panamera al fianco di Audi, Bmw e Mercedes. Molto chiacchierata la presen-
FERRARI F2004 Una macchina da guerra: 15 GP su 18! È una delle auto di F.1 più dominanti dell’era moderna. Vince 15 gare e regala a Schumi il 7o titolo COLOMBO
Da sinistra Biagi, Liuzzi, Flammini e Morbidelli
za di Fabrizio Giovanardi, che tre anni fa portò la Panamera a un debutto vincente. Anche il premio ritirato da Helmut Potche di Audi Sport è la riprova di quanto la World Superstars (nuovo nome) interessi alle Case. Solo la Maserati, che dominò nel 2011 con Bertolini, rimanderà l’impegno in attesa della Ghibli. «Sono orgoglioso che il mio campionato abbia lanciato un giovane campione», ha detto Maurizio Flammini, ideatore della serie. Morbidelli, Herbert, Liuzzi, Fittipaldi, Fisichella, Salo sono gli ex piloti di F.1 che vi hanno trovato una seconda giovinezza. Proprio Tonio Liuzzi, 2o nel 2012 con la Mercedes C63 Amg, è stato premiato assieme a Gianni Morbidelli (Audi RS5) e Thomas Biagi (Bmw M3), 3˚ nella classifica internazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Un avvio un po’ in linea con quello che ci aspettavamo»: soddisfatto ma assai prudente il presidente Luca di Montezemolo ai microfoni di Sky Sport 24 sui test di Jerez. «Ma — ha aggiunto — quella che sta provando è una vettura diversa da quella che inizierà la stagione. La cosa positiva è aver acquisito tantissimi dati. La voglia di vincere? L’abbiamo sempre avuta». Numeri Ma chi è andato davve-
ro bene a Jerez? Qual è la F.1 in questo momento che va più forte? Difficile dare delle risposte, perché i dati a disposizione sono scarsi o del tutto inesistenti, come ad esempio la quantità di benzina a bordo delle varie monoposto. Solo i tecnici nei prossimi giorni, incrociando le informazioni raccolte, potranno presumibilmente fare una prima classifica dell’anno. Ma qualche dato in più, fornito dalla Pirelli, consente di farsi un’idea che vada oltre le impressioni fornite dai piloti o legate alla lista dei tempi. Prendiamo le gomme di mescola media, che sono state le più usate dalle scuderie (137 treni su un totale di 251) perché più adatte per finestra di utilizzo alle basse temperature (22 gradi la massima raggiunta nei 4 giorni, per l’asfalto si è arrivati a 28) e alle caratteristiche (abrasive) del manto di Jerez. Ebbene, con questo tipo di gomme la Red Bull ha ottenuto i migliori tempi nel giorno inaugurale (1’19"7 in coabitazione con la McLaren) e nell’ultimo (1’18"781) e, grazie a Vettel, ha ottenuto anche la migliore prestazione assoluta con le dure (seconda tipologia di mescola più usata, con 74 treni) nel giorno conclusivo: 1’18"565. Rossa veloce Felipe Massa è
stato il più rapido in assoluto: nessuno è riuscito a battere il suo 1’17"879, ottenuto però con le morbide, un tipo di pneumatico che è stato usato poco (33 treni). Da registrare infine che la Lotus ha dominato il secondo giorni di collaudi, in quanto Grosjean è stato il più rapido con tutti i tre tipi di pneumatici impiegati quel giorno: soffici (1’18"218) medi (1’19"080) e duri (1’18"810). a.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA
RALLY DI SVEZIA OGGI ULTIMO GIORNO
Taccuino
Ogier rimane davanti a Loeb Ma Latvala perde il 3o posto
PROVE DI METÀ MARZO
Prosegue il duello tra i due Sebastien che anche nel secondo giorno di gara del Rally di Svezia si risolve a vantaggio di Ogier e ai danni di Loeb. Il 29enne rimane al comando del secondo appuntamento del Mondiale Wrc. Al termine della tappa, il pilota francese, al volante della nuova Volkswagen Polo R WRC, ha ora un vantaggio di 26"9 sulla Citroen DS3 WRC del nove volte campione del mondo Loeb, 39 anni il prossimo 26 febbraio. La giornata è stata caratterizzata da un botta e risposta cronometrico tra i due. In mattinata Loeb si è avvicinato al rivale, arrivando a 25"2. Ma Ogier ha risposto nel pomeriggio riconquistando 1"7 di vantaggio. «Ha fatto un rally perfetto», ha detto l’alsaziano riferendosi al provenzale leader della classifica. Al terzo posto la Ford Fiesta RS WRC del norvegese Mads Ostberg, staccato di 57"7 dal leader della corsa. Ha perso una posizione il finlandese Jari-Matti Latvala con la seconda Polo ufficiale. Per lui un ritardo di 1’03"8 dal compagno di team. Per oggi è in programma la terza ed ultima tappa con altre sei prove speciali.
Hayden: «Un guaio non andare ad Austin» Dopo la mediocre figura rimediata nei primi collaudi dell’anno a Sepang, Nicky Hayden spinge la Ducati a partecipare ai test MotoGP in programma dal 12 al 14 marzo a Austin (Texas). «Se non li faremo — ha detto l’americano — non avremo nessuna chance di giocarcela nella gara del 21 aprile contro Honda e Yamaha».
INTERNAZIONALI DI CROSS
Cairoli a Malagrotta (m.z.) A distanza di 16 anni, gli Internazionali d’Italia di cross tornano oggi a Malagrotta (Roma), sul rinnovato tracciato gestito da Claudio De Carli, team manager di Tony Cairoli. Ed è proprio il messinese della Ktm il grande favorito della gara. Qualifiche dalle 8.55 e gare dalle 13.50. Biglietti 25 euro.
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Gli annunci si ricevono tutti i giorni su:
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DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA SPORTIVA
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Slittino COPPA A LAKE PLACID: ARMIN TORNA AL SUCCESSO E TRE ITALIANI SUL PODIO
Ruggito Zoeggeler: 55˚ trionfo (si.ba.) Una tripletta azzurra a Lake Placid. È arrivata a giochi fatti, con la Germania già sicura della Coppa del Mondo e senza il suo alfiere, l’iridato Felix Loch, ieri assente dopo l’infortunio di mercoledì in allenamento. Ma rimane un’impresa storica: Armin Zoeggeler primo, e alla 55ª vittoria in Coppa del Mondo; Dominik Fischnaller secondo, miglior risultato in Coppa per l’iridato juniores dopo il bronzo di Koenigssee; David Mair terzo, per la prima volta sul podio.
BIATHLON MONDIALI
Svendsen e Pidhrushna oro nello sprint
Anni fa L’Italia delle slitte non
piazzava tre uomini ai primi tre posti dalla stagione 1985-86, quando a Olang, in Alto Adige, Norbert Huber precedette Hilgartner e Raffl. Conforta soprattutto la prestazio- Armin Zoeggeler, 39 anni, ha conquistato il 99˚ podio in carriera AP ne di Zoeggeler: il 39enne carabiniere aveva saltato i Mondia- re i Mondiali per curare la (52"369/2˚+52"286/1˚); 2. D. a 0"212 li di due settimane fa a Whist- schiena è stata azzeccata. Sia- F i s c h n a l l e r 3. Mair a 0"350 ler per curare la schiena ed alle- mo stati fortunati perché il (52"321/1˚+52"546/5˚); (52"502/4˚+52"503/3˚); 4. Norbech narsi a Koenigssee (Ger), e ora ghiaccio era veramente ottimo (Nor) a 0"433 (3˚+6˚); 9. Moeller (Ger) a è tornato in forma smagliante. e il meteo favorevole. Su que- 0"585 (7˚+11˚). Coppa (8/9): 1. Loch In più c’è la resa dei materiali: sta pista conta la guida». Tra (Ger) 600; 2. Moeller (Ger) 537; 4. Zoegdopo le difficoltà nell’umida pi- due settimane a Sochi ultima geler 489. sta canadese, nel gelo di Lake tappa di Coppa, test event in Donne: 1. Geisenberger (Ger) 1’28"440 (1˚+1˚); 2. Clukey (Usa) a 0"295 (3˚+3˚); Placid le slitte di Plaikner vola- vista dei Giochi del 2014. 3. Gough (Can) a 0"308 (4˚+2˚); 10. GAvano. «È andato tutto molto beSPARINI a 1"279 (9˚+10˚). Coppa © RIPRODUZIONE RISERVATA ne in questi giorni — racconta (8/9): 1. Geisenberger 770; 2. WischZoeggeler —. La scelta di salta- Singolo uomini: 1. Zoeggeler 1’44"655 newski 585; 9. Gasparini 298.
Scherma IN COPPA DEL MONDO
Ippica A PARIGI
Errigo terza a Budapest
Colpo di Oudry Varennina doc
A una settimana dal successo di Danzica, Arianna Errigo torna sul podio a Budapest, nella 2ª prova di Coppa del Mondo di fioretto. L’argento olimpico perde in semifinale 15-13 contro la russa Deriglazova, poi vincitrice finale contro la connazionale Korobeynikova (Rus) 15-13 . Nei quarti la monzese si era imposta nel derby contro Carolina Erba per una stoccata. Sconfitta invece nel tabellone delle 32 la bi-olimpionica Elisa Di Francisca, fermata 15-10 dall’ungherese Varga. Oggi la gara a squadre con Di Francisca, Errigo, Salvatori e la giovane Alice Volpi. «Buon risultato — dice il c.t. Cipressa — anche se c’è il rammarico per qualche assalto». Nella Coppa del Mondo di sciabola maschile a Madrid Diego Occhiuzzi si ferma nel tabellone dei quarti chiudendo al quinto posto. E’ stato sconfitto dallo spagnolo Fernando Casares 15-13, che poi ha vinto la tappa battendo in finale il russo Reshetnikov 15-9. Occhiuzzi nei 32 aveva superato Enrico 15-11. La prossima settimana la Coppa di sciabola approda in Italia, al PalaFabris di Padova.
Ciclismo GIRO DEL MEDITERRANEO
Reda è secondo sul Mont Faron Ottimo 2˚ posto di Francesco Reda sul Mont Faron nella 4ª tappa del Giro del Mediterraneo. Il 30enne calabrese dell’Androni ha chiuso a 19" dal francese Jean-Christophe Peraud (Ag2R). Ok anche Montaguti (5˚ a 31"), Santaromita (7˚ a 39") e Rebellin (8˚ a 41"). In classifica il belga Maxime Monfort (RadioShack) ha 1" su Boom e 2" su Lövkvist, Reda è 6˚ a 26". Oggi chiusura con la Baudal-Grasse (192 km). Nella notte furto di bici alla Garmin, che non ha preso il via.
NOVE MESTO (Cec) Quarto oro mondiale in carriera per il norvegese Svendsen nella sprint inaugurale; tra le donne successo a sorpresa dell’ucraina Pidhrushna, che non aveva mai vinto in carriera. Oggi le pursuit. Uomini, 10 km sprint: 1. Svendsen (Nor) 23’25"1 (1); 2. M. Fourcade (Fra) a 8"1 (1); 3. Fak (Slo) a 11"2 (0); 4. Bjoerndalen (Nor) a 19"9 (1); 14. HOFER a 57"1 (1); 26. DE LORENZI a 1’30"2 (0). Coppa (15 p.); Fourcade 699; Svendsen 643; 27. Hofer 189. Donne, 7.5 km sprint: 1. Pidhrushna (Ucr) 21’02"1 (0); 2. Berger a 6"4 (1); 3. Vi. Semerenko (Ucr) a 22"8 (0); 4. Zaitseva (Rus) a 24"5 (1); 21. WIERER a 1’10"9 (1); 29. OBERHOFER a 1’28"3 (2). Coppa (15): Berger 715; Domracheva (Bie) 522. 22. Oberhofer 248.
Atletica Oggi c’è la Trost contro la Hellebaut (si.g.) Quarta gara stagionale per Alessia Trost, che oggi a Gand (Bel) troverà Tia Hellebaut, olimpionica 2008, salita a 1.97 nell’alto giovedì a Eaubonne. Nel meeting belga ci saranno anche Donati (60),, Borsi (60 hs), Magnani e Viola (1500). A Sheffield, nei campionati britannici, torna Marco Fassinotti nell’alto. Elisa Cusma, dopo il secondo record dei 1000 (2’42”18 il tempo ufficiale) correrà martedì a Val de Reuil (Fra) gli 800. LAVILLENIE E SILVA (si.g.) Nell'asta indoor di Donetsk (Ucr), vittorie di Lavillenie e Silva. Uomini: Lavillenie Fra) 5.85 (3 n. a 5.93); Filippidis (Gre) 5.80; Kucheryanu (Rus) e Mohr (Ger) 5.70. Donne: Silva (Cuba) 4.76 (rn); Savchenko (Rus) 4.65; Kiriakopoulos (Gre) 4.60. A Sheffield (Gb). Campionati britannici. Donne 60: Phillip 7”15. Asta: Bleasdale 4.77 (mpm '13). NUOVI LEADER (si.g.) Migliori prestazioni mondiali stagionali a Volgograd (Rus), 4852 punti di Yekaterina Bolshova nel pentathlon e a Fayetteville (Usa), 51”67 di Regina George (Nig) nei 400. Miglior tempo 2013 anche nei 5000, 13’26”65 del keniano Kennedy Kithuka a Fayetteville. ITALIA INDOOR (si.g.) A Padova debutto stagionale di Manuela Levorato, 7”41 nei 60 (7”42 in batteria). Ad Ancona. Uomini. 60 hs: Cocchi 7”88. Donne. 200: Gentili 24”55. 800: Monachino 2’10”76. 60 hs: G. Pennella 8”28. A Pordenone. Uomini. 60 hs: Tedesco 7”88. A Padova. Donne. 60 hs: Arienti 8”38. RIGAUDO (w.b.) Elisa Rigaudo si rimette in marcia. Dopo un mese di allenamenti l’azzurra sarà al via oggi a Genova nel Trofeo Frigerio (km 10) prima prova del Grand Prix 2013. Per la prima uscita sulla distanza classica dei 20 km occorrerà aspettare il 17 marzo a Lugano. IN SPAGNA (pe.m.) Oggi al 43º Cross di Cáceres (Spa) sono favoriti la spagnola Marta Dominguez e il keniano Mutai, bronzo olimpico dei 3000 siepi..
Boxe CRUDETTI TRICOLORE (r.g.) A Isola Liri (Fr), per la Di Clemente, Michele Crudetti (7), 26 anni è il nuovo campione italiano supergallo, grazie al verdetto tecnico al quinto round, che lo vedeva in vantaggio nei confronti del cosfidante Fabrizio Trotta (14-10-3), 33 anni. Il medico dopo aver constato la ferita di Crudetti (testata involontaria) dava lo stop per l’impossibilità di proseguire. Anche Trotta era ferito. Risultati. Piuma: Dieli (12-3) b. Mantegna (1-35) 6 t; leggeri: Finiello (7-0-1) b. Godor (Slk 11-27-4) 6 t; piuma: Scala (2) c. Sztankovics (Ung, 0-2), ko 1 t. MARSILI-GIACON RINVIATO (r.g.) Slitta probabilmente al 9 marzo il confronto per il vacante europeo leggeri previsto il 16 febbraio a Civitavecchia. Emiliano Marsili (25-0-1) cosfidante di Luca Giacon (21-0-1nc), si è infortunato (contusione al metacarpo della mano sinistra) durante gli allenamenti.
Ghiaccio Short track Fontana nei 500
La vittoria di Oudry dei Veltri FORNI
Ennesimo successo italiano sulla pista di Vincennes. Il merito del 18˚ trionfo azzurro nel meeting parigino è della Varennina Oudry dei Veltri, sorpresissima di giornata (106,40 la quota al totalizzatore francese, in Italia «solo» 35,48) che conquista con un grande speed finale il Prix de Verneuil (m 2700) in 1.15.4. In sulky a Oudry (che in Italia ha come miglior risultato una vittoria in una poule romana) Roberto Vecchione, in cabina di regia Holher Ehlert. Terzo posto per l’altra Varennina Ohle Ur (A. Barrier) che aveva vinto la volta scorsa sulla pista nera. Nel convegno anche il terzo di Irving Rivarco (P. Gubellini) nel Prix de Munich (m 2100) vinto da Reedite Gedé in 1.11.4. Oggi il France Oggi a Parigi è il giorno del Prix de France (ore 15.08) con al via i primi tre dell’Amérique: Royal Dream, Ready Cash e il nostro Main Wise As. Ecco lo schieramento. Prix de France (m 2100): 1 Maharajah (Ö. Kihlström); 2 Ready Cash (F. Nivard); 3 Save the Quick (E. Raffin); 4 Quoumba de Guez (J.M. Bazire); 5 Royal Dream (J.Ph. Dubois); 6 Noras Bean (D. Locqueneux); 7 Main Wise As (P. Levesque); 8 The Best Madrik (J.E. Dubois); 9 Timoko (J. Verbeeck); 10 Triode de Felliere (A. Barrier); 11 Le Cannibal (M. Abrivard); 12 Tiego d'Etang (C. Bigeon); 13 Raja Mirchi (L. Kolgjini). GP FIRENZE Al Visarno (inizio alle 13.50) c’è il GP Firenze, prima tappa classica per i 4 anni di questo 2013. Non c’è nessun big al via: favoriti Pelikan Trio, Pick Kronos e Paramount Ok.
A Dresda (Ger), nella Coppa del Mondo di short track, 7˚ posto di Arianna Fontana nei 1500: oggi nei 500 parte dai quarti. La staffetta donne, preceduta da Cina e Canada in semifinale nonostante una caduta di entrambe, alla finale 5˚-8˚ posto. Uomini. 1000: 1. Liang Wenhao (Cina); 2. Cournoyer (Can); 3. An (Rus); 19. Dotti; 28. Viscardi; 36. Lobello. 1500 (I): 1. Sin Da Woon (S.Cor); 2. Celski (Usa); 3. Bastille (Can); 10. Confortola; sq. Cassinelli. Donne. 1000: 1. Shim Suk Hee (S.Cor); 2. Lee Soyoun (S.Cor); 3. Park Seung-Hi (S.Cor); 9. Maffei; 20. Viviani. 1500 (I): 1. Christie (Gb); 2. Kim Min-Jung (S.Cor); 3. Drolet (Can); 7. Fontana; 19. M. Valcepina; 29. Tota.
Vai Lollobrigida ATLETICA / 1 IN GIAMAICA
ATLETICA / 2 NELLE MARCHE
Bolt apre e vince Tricolori cross 46"71 sui 400 De Nard favorito Esordio stagionale tranquillo per Usain Bolt che ieri, nella notte italiana, ha corso (in 5ª corsia) un 400 al Camperdown Classic di Kingston (Giamaica), vincendo la propria serie (la seconda) in un comodo 46"71, a fronte di un personale del 2007 di 45"28. Nel finale, impensierito all’interno da Allodin Fothergill, si è appesantito: per recuperare si è poi buttato sul prato della stadio. Nella serie successiva, meglio hanno fatto Warren Weir, bronzo olimpico sui 200, e Yohan Blake (primato di 46"49 del 2012), finiti nell’ordine in 46"23 e 46"64. Staffette 4x100: 38"62 (uomini) di Barnes, Carter, Nichol, Powell; 44"03 (donne) di Simpson, Greakes, McLaughlin, Fraser.
Saranno quasi 700 gli atleti al via dei campionati Italiani individuali di cross oggi nella Riserva naturale di Abbadia di Fiastra (Mc) nel cuore delle Marche. In tutto si assegneranno otto maglie tricolori: allievi (km 4/5); juniores (6/8); promesse e seniores (8/10). Assenti Lalli , Meucci e La Rosa, sono iscritti i tricolore 2012 Gabriele De Nard e Silvia Weissteiner che troveranno i reduci dalla coppa Campioni: i compagni di squadra delle Fiamme Gialle El Mazoury e Nasti in campo maschile (oltre a Slimani, Turroni e e Scaini); le ragazze dell’Esercito Romagnolo, Maraoui, Rinicella e Soufyane in campo femminile. Diretta Rai Sport 1 dalle 13.05 alle 14.55.
A Inzell (Ger), nella Coppa del Mondo in pista lunga, 2˚ posto di Francesca Lollobrigida nella mass start. Uomini. 5000. I: 1. Kramer (Ola) 6’11"76; 2. De Jong (Ola) 6’14"08; 3. Bergsma (Ola) 6’14"55. II: 10. Stefani 6’34"07. Donne. 1500. I: 1. Wust (Ola) 1’55"95; 2. Valkenburg (Ola) 1’56"42; 3. Shikhova (Rus) 1’57"07. II: 19. P. Simionato 2’04"70. Mass start: 1. Bo-Reum Kim (S.Cor) 8’13"80; 2. Lollobrigida 8’14"10; 3. Huisman (Ola) 8’14"11; 18. P. Simionato 8’21"57. PER CAROLINA A Osaka (Giap) Mao Asada domina il corto del Quattro Continenti di figura (con triplo axel) e manda un messaggio a Carolina Kostner. Uomini giapponesi k.o. Oggi Eurosport 2, ore 8. Uomini. Finale: 1. (6.1.) Reynolds (Can) 250.55; 2. (1.3.) Hanyu (Giap) 246.38; 3. (2.5.) Han Yan (Cina) 235.22; 7. (4.8.) Takahashi (Giap) 222.77. Donne. Corto: 1. Asada (Giap) 74.49; 2. Suzuki (Giap) 65.65; 3. Murakami (Giap) 64.04.
Golf SERGAS TERZA Giulia Sergas, terza con 139 colpi (71 68, -5) lotta per il titolo all’ISPS Handa New Zealand Open, secondo torneo stagionale del Ladies European Tour a Christchurch. La triestina ha un colpo di ritardo dalle leader, la coreana Seon Woo Bae (74 64) e la dilettante neozelandese Lydia Ko (70 68), nuovo fenomeno del golf mondiale femminile.
Hockey ghiaccio
Oggi Italia-Olanda Si chiude oggi il torneo preolimpico per Sochi 2014. L’Italia (ore 11.45), in un match ininfluente, affronta l’Olanda. Con solo la prima promossa, decisiva la sfida Germania-Austria (ore 15.15). Classifica: Austria 6; Germania 4; Italia 2; Olanda 0.
Ippica Così ad Aversa: 18-13-17-11-15 8ª corsa - m 2060: 1 Nobel di Casei (V. Luongo) 1.17; 2 Muscles Diamond; 3 Nievoz; 4 Nishan Gal; 5 Nicolags; Tot.: 3,26; 2,17, 3,77, 4,93 (64,89). Quinté: e 6.450,33. Quarté: e 1.625,22. Tris: e 487,50. OGGI SI CORRE A Trotto: Firenze (13.55), Torino (14.35) e Montegiorgio (15.15). Galoppo: Pisa (14.30).
Nuoto Dotto: 21"84 (al.f.) Prima di volare a Tenerife per il raduno dei velocisti, Luca Dotto vince i 50 sl in 21"84 davanti a Galenda e Santucci al meeting di Carnevale organizzato dalla Larus a Viterbo (25 m). Uomini: 50 sl Dotto 21"84, Galenda 22"53, Santucci 22"64; 50-200 do Laugeni 24"83, 1’56"66; 100 ra Antonelli 1’00"64, Cremonesi 1’00"84; 100 fa G. Cosentino 54"27, Farru 52"28, Dotto 55"51. Donne: 50 sl Sciarrini 26"50; 200-400 sl Caramignoli 2’01"98, 4’12"74; 50-200 do Esposito 28"89, 2’11"92; 100 ra Valentini 1’07"51; 100 fa Zonno 58"96. DOPPIETTA MANAUDOU (al.f.) Florent Manaudou batte per due volte il rientrante Lacourt al meeting-show di Courbevoie (Fra, 50 m). Uomini: 50 do, 50 fa F. Manaudou 25"64, 24”52 (Lacourt 25"82, 25”55). Donne: 100 ra Dobral 1'11”21.
Pallamano CAMPIONATO (an.gal.) Risultati 4ª di ritorno. Girone A: Mestrino-Bolzano 21-35, Trieste-Ferrara 35-28, Mezzocorona-Cassano Magnago 25-24, Merano-Rovereto 25-22, Bressanone-Pressano 21-32. Classifica: Bolzano 38, Pressano 37, Trieste 27, Ferrara 24, Bressanone 20, Cassano M. 15, Mezzocorona 14, Merano 10, Rovereto 7, Mestrino 3. Gir. B: Farmigea-Romagna 27-31, Cingoli-Ambra 21-33, Carpi-Sassari 26-24, Bologna-Ancona 25-28. Cl.: Ambra 35, Carpi 31, Ancona 30, Sassari 27, Romagna 24, Casalgrande 17, Farmigea 12, Bologna 7, Castenaso 6, Cingoli 3. Gir. C: Palermo-Chieti 27-30, Gaeta-Fondi 32-30, Putignano-Lazio 27-29, Teramo-Fasano 27-33, Noci-Città Sant’Angelo 26-33; ha riposato Conversano. Cl.: Fasano 42, Conversano 36, Teramo 25, Fondi 23, Noci 22, C.S.Angelo 21, Chieti 15, Palermo 12, Lazio 9, Putignano 3.
Pallavolo SERIE A-2 (f.c.) La 7˚ di ritorno (ore 18): Padova-Monza; Atripalda-Sora; Reggio Emilia-Corigliano;Città di Castello-Brolo; Matera-Loreto; Potenza Picena-Ortona. Riposa: Molfetta. Classifica: Città di Castello 47; Molfetta 37; Sora 36; Atripalda 35; Monza, Corigliano 29; Padova 28; Ortona 27; Reggio Emilia 23; Brolo 16; Potenza Picena 14; Matera 12; Loreto 9. A-2 DONNE (m.l.) Ieri anticipo della 17ª giornata: Crovegli-Marsala 3-1 (25-23, 25-20, 23-25, 25-21). Oggi, ore 18: Novara-Pavia; Casalmaggiore-Frosinone;Soverato-Ornavasso; Montichiari- Fontanellato; Sala Consilina-Mazzano. Ore 18.30: San Vito-San Casciano.Classifica: Novara 41; Ornavasso 39; Casalmaggiore 38; Frosinone 29; Pavia 27; Mazzano, Soverato, Crovegli 23; Sala Consilina, Montichiari 22; San Casciano 20; Fontanellato 17; San Vito 8; Marsala 7.
Sport invernali ELENA Elena Runggaldier, saltatrice d’argento a Oslo 2011, sarà la portabandiera azzurra ai Mondiali di sci nordico in Val di Fiemme, dal 20 febbraio. TEST DI CENTA (g.v.) Test premondiale per Giorgio Di Centa oggi a Cogne (Ao) nella 33ª Marciagranparadiso, 45 km tc. Il biolimpionico friulano che in Val di Fiemme punterà tutto sulla 50 km, sarà sfidato da Honda e Yoshida (Gia), Hjelmeset e Sørgard (Nor), Gullo e Zorzi. Test sui 25 km tc anche per le donne tra le quali Hishida (Jpn) e Scardoni. SALTO E COMBINATA Coppa del Mondo di salto a squadre a Willingen (Ger, hs-145): 1. Slovenia 990.4; 2. Norvegia 972.5; 3. Germania 963.7; 4. Austria 958.6; 9. ITALIA (Morassi, Bresadola, R.Dellasega, Colloredo) 359.2. Rinviata la prova giapponese donne. Combinata nordica a Almaty (Kaz), senza azzurri. Hs-10 km: 1. Kircheisen (Ger) 25’09"6 (9); 2. A.Watabe (Gua) a 5"3 (7); 3. Bilere (Aut) a 10"2 (3); 4. Kato (Gia) a 15"3 (2). CdM: 1. Frenzel (Ger) 754; 2. Lamy Chappuis (Fra) 653; 3. Gruber (Aut) 568; 38. L.Runggaldier 40; 46. Pittin 28.
Tuffi RADDOPPIA (al.f.) Dopo il successo dal metro, Maria Marconi si impone anche dai 3 metri ai tricolori di Trieste. Uomini. 1 m sen: Placidi 338.10, Billi 333.70, Rinaldi 333.15; 3 m sincro: T. Marconi-Marini 368.46; 1 m jun: Chiarabini 453.20; 10 m rag: Cosoli 318.90. Donne. 3 m sen: M. Marconi 320.40, Dallapè 297.45, Turco 239.90; 3 m sincro: Cagnotto-Dallapè 308.40; 3 m jun: Bilotta 403.90; 1 m rag: Rogantin 277.75.
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ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_lo scontro sull’evento in tv
Vota Antonio -14 IL NOSTRO DIARIO ELETTORALE
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma Sanremo può veramente influenzare l’esito del voto?
Bersani duro «Monti in Ue? Ha vinto... come Pirro»
SUL PALCO DALLA PIZZI A BENIGNI, L’ARISTON SPECCHIO DEL PAESE Bersani e Renzi ieri a Torino ANSA
Fabio Fazio e Luciana Litizzetto: conducono il Festival al via martedì LAPRESSE
Come potremmo spiegare a uno straniero la dichiarazione dell’altra sera di Silvio Berlusconi, e cioè «Non temo la Littizzetto»? Bisognerebbe dirgli del programma di Fabio Fazio e delle battute della brava comica torinese specialista nelle arrampicate sulla scrivania, poi gli si dovrebbe spiegare l’esistenza di questa manifestazione canora che comincia martedì sera, cioè il Festival di Sanremo, nella quale i medesimi Fazio e Littizzetto, col probabile rinforzo del comico-imitatore Maurizio Crozza, si presenteranno al loro meglio, dunque, forse, con un repertorio nuovo di zecca di battute contro il Cav. Nello stesso tempo siamo agli ultimi giorni della campagna elettorale e il Festival di Sanremo fa il 40% di share, perciò saranno gli Almamegretta oppure Chiara Galiazzo a determinare le nostre scelte in cabina?
1Ettore Bernabei, direttore generale della Rai dal 1960 al 1974, ha detto: «Tirate fuori un altro Domenico Modugno e un’altra canzone come "Volare" e nessuno, pensando al Festival, avrà più preoccupazioni politiche».
La Pizzi e «Vola colomba» 1952 «Vola colomba», il brano che allude al ritorno di Trieste all’Italia, ha vinto il Festival nel 1952: il successo di Nilla Pizzi è la canzone simbolo della ricostruzione nel periodo 1951-1960
ll Festival parte martedì in piena par condicio. Ed è polemica: Berlusconi teme per la satira. Ma non è la prima volta che la politica entra nello show Bersani, Monti e specialmente Berlusconi sono nervosi perché il sorteggio ha piazzato le conferenze stampa dei loro partiti martedì, mercoledì e giovedì su Rai2, mentre su Rai1 ci sarà il Festival. È chiaro che non li starà a sentire nessuno, anche perché parlano ininterrottamente da un mese e che cosa potranno dirci che non abbiamo già sentito e scritto? Infatti pare che Bersani manderà in video Franceschini e Berlusconi Alfano e anche Monti si terrà probabilmente in disparte. Grillo, Ingroia e Giannino terranno le loro conferenze stampa da martedì 19 a giovedì 22, senza il fastidio delle canzonette. Specialmente per Grillo, uomo di spettacolo, si prevedono ascolti-boom. Il 22 i leader delle tre coalizioni riappariranno comunque sul piccolo schermo per concludere la loro campagna elettorale.
2 Come mai il Festival di Sanremo è stato piazzato proprio nella settimana delle elezioni?
No, la data del Festival era già stata decisa quando il Pdl ha di fatto sfiduciato Monti e accelerato i tempi delle elezioni. Berlusconi fa tutto un ragionamento in base al quale, una volta decisa la date del voto, il Festival andava fatto slittare: «Sanremo si aggiunge alla par condicio e complica la possibilità di comunicare. Andava assolutamente spostato ed è incomprensibile la decisione della Rai, tanto più che ci stiamo giocando il nostro futuro con le prossime elezioni».
3 Come fa Berlusconi ad essere così sicuro che il Festival gli andrà contro?
Fazio e la Littizzetto sono antiberlusconiani senza se e senza ma, e lo hanno dimostrato mil-
I metalmeccanici sul palco 1984 Nel 1984, nel Festival condotto da Pippo Baudo, una delegazione di metalmeccanici dell’Italsider sale sul palco e legge un comunicato sindacale in difesa del posto di lavoro
Il ciclone Benigni 2002 Nel 2002 Roberto Benigni partecipa al Festival. Dopo qualche battuta su Berlusconi, il comico si rivolse all’allora premier: «Ci faccia sentire orgogliosi di essere italiani»
le volte. Giurano che nel corso delle loro performance terranno conto del momento in cui cade il Festival e non faranno propaganda neanche subliminale. «La satira fa bene a tutti, anzi uno arriva più forte», ha detto ieri Fazio. Crozza da ultimo è parecchio impegnato nelle imitazioni di Bersani e Ingroia. Poi ci saranno Claudio Bisio, Neri Marcorè, Nicola Piovani e Serena Dandini, tutti forniti di patente democratica e antiberlusconiana. Il Cav ha detto di non avere paura, comunque: «Quando mi sparano addosso al loro solito modo, io guadagno punti perché i miei reagiscono».
5 Il Festival ha sempre avuto
4 E Carla Bruni? Verrà a lanciare il suo disco. Daniela Santanché (Pdl) ha ricordato che madame Sarkozy ha difeso l’assassino terrorista Cesare Battisti aiutandolo a restare latitante. Il consigliere d’amministrazione Rai, Antonio Verro, s’è ricordato delle molte volte in cui la signora ha dichiarato di non essere italiana o di vergognarsi di essere italiana. Magari al Festival parlerà francese. In effetti è una presenza che si poteva evitare.
queste complicazioni politiche? Mi ricordo le imprese del radicale Mario Appignani, buonanima…
Quella volta voleva gridare che lui già sapeva il nome del vincitore… No, fu più politica la marcia dei metalmeccanici dell’Italsider sul Festival del 1984. Pippo Baudo negoziò la presenza di sei loro rappresentanti sul palco, quelli spiegarono le loro ragioni e se ne andarono. Non ci furono incidenti. L’Italsider, privatizzata, diventò poi l’Ilva. Anche Grillo profittò del Festival per fare politica, suppongo senza immaginare quello che sarebbe successo una ventina d’anni dopo. Era il 1985, sparò a raffica contro Fiat e Berlusconi. E naturalmente lo pagarono. Così come Sabina Guzzanti, nel 1995: cantò Troppo sole avendo come coristi Sandro Curzi, Mario Capanna, Ermete Realacci, Milo Manara e Nichi Vendola. Proteste anche allora. E pensare che una volta, ai tempi di Vola colomba, il Festival doveva avere l’effetto del cloroformio per allontanare gli italiani dai problemi del Bel Paese. © RIPRODUZIONE RISERVATA
In questa caccia all’ultimo voto pure l’Europa tiene banco: Pier Luigi Bersani, che a Torino ha incassato l’endorsement di François Hollande in persona, per la prima volta ha criticato Mario Monti per i risultati ottenuti in Europa, definendo quella di Bruxelles sul bilancio Ue una «vittoria di Pirro che fa esultare solo Cameron». La frecciata punge il Professore, ma non risparmia Berlusconi: «Entrambi hanno difficoltà di collocazione in Europa. Noi siamo gli unici a sapere dove sederci». Da parte sua, il Cavaliere, pur aprendo ad una alleanza con il Pd in tema di riforme istituzionali, ha frenato sul condono tombale, ma ha assicurato che restituirà l’Imu entro maggio. Ha pure battibeccato con il premier romeno, Victor Ponta, che lo aveva paragonato a Ceaucescu: «Magari fossi come lui ha risposto —, almeno potrei avere i poteri che non ho mai avuto». Anche Grillo ha fatto promesse fiscali assicurando agli imprenditori trevigiani che cancellerà l’Irap. Ma nella giornata tanto si è discusso di Lombardia: le tentazioni di un voto disgiunto mettono alla prova Mario Monti nella regione, dove si deciderà il nuovo governatore, ma forse anche gli equilibri del prossimo Senato. All’aumentare delle voci di alcuni dei suoi per un «voto utile» a sinistra, il premier ha intimato l’alt contro «le alchimie elettorali» e «i giochetti nell’urna»: ha ribadito che il candidato del fronte centrista è Gabriele Albertini e non Umberto Ambrosoli. L’altro sfidante alle regionali, Roberto Maroni, ha invece tentato l’azzardo: «Vogliamo una moneta complementare».
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ALTRI MONDI
LO SCANDALO IN GERMANIA
Copiò la tesi di laurea La ministra: «Lascio» Si è dimessa in Germania la ministro federale dell’Istruzione e della Ricerca Annette Schavan, 57 anni (nella foto Afp). Il motivo?
Neve sull’Italia Rinviate le prove del concorsone
Pochi giorni fa era stata accusata di plagio nella compilazione della sua tesi di dottorato (33 anni fa) dall’Ateneo di Duesseldorf dove la ministro, una delle personalità più vicine ad Angela Merkel, aveva studiato. «Ho accettati le sue dimissioni col cuore pesante», ha detto la cancelliera.
CAOS E VOLI CANCELLATI
E scese il gelo. Ma questa volta non si tratta di una battuta di cattivo gusto. Parliamo delle temperature in picchiata e degli annessi disagi che investiranno o hanno investito l’Italia (ieri il Sud). La colpa è, in parte, del ciclone mediterraneo «Big Snow», che da domani, con il suo passaggio, provocherà abbondanti nevicate al Nord. E già si è corsi ai ripari: le prove scritte del concorso per reclutare 11.542 insegnanti, programmate per domani e martedì, sono state rinviate. Sono invece confermate, per ora, le prove previste per mercoledì e per i giorni successivi. Lo ha reso noto ieri il ministero dell’Istruzione, che ha inviato un’email a tutti i candidati che avrebbero dovuto sostenere la prova. Gli «scritti» rinviati riguardano il reclutamento del personale docente di scuola dell’infanzia e primaria. E, intanto, il capo della Protezione Civile, Franco Ga-
La tendenza
brielli, ha lanciato lo stato di allerta, pre-attivando i volontari e le strutture organizzative delle Regioni «per ridurre gli eventuali disagi alla popolazione, nonché per garantire le necessarie attività di assistenza in caso di emergenza». Nevicate abbondanti sono attese da domani, infatti, su Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia, Toscana, dove potrebbero cadere fino a 40 centimetri. Tra le città cresce la preoccupazione a Genova, che rischia di rimanere paralizzata. Acqua alta è, invece, attesa a Venezia. Temperature polari ci saranno ovunque, almeno fino a martedì. E non mancheranno nemmeno i venti forti, che potrebbero raggiungere gli 80 km all’ora, soprattutto
I disagi al Sud Il maltempo, intanto, ieri, ha già colpito il Sud dell’Italia, in particolare, la Puglia e la Sardegna con il traffico che è andato in tilt: pioggia battente a Olbia, neve a Tempio Pausania e c’è stata perfino una piccola tromba d’aria a Porto Cervo. In Campania, neve sulle alture di Capri e di Ischia. Anche la Calabria ha battuto i denti, con temperature vicine allo zero. Le precipitazioni nevose hanno interessato anche un tratto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nelle province di Cosenza e Catanzaro e al confine con la Basilicata. Freddo, vento e neve hanno flagellato pure la Sicilia, imbiancando i rilievi fin dai 600-700 metri, mentre una grandinata ha mandato in tilt Palermo. Nel Lazio freddo e gelate hanno messo a dura prova la Ciociaria. Fiocchi sono caduti anche nelle Marche, provocando ingorghi e rallentamenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Italiani pazzi per l’«apericena» Spritz e tartine contro la crisi
ELISABETTA ESPOSITO
Eppure quando si passa una serata tra spritz e Negroni, stuzzichini e cous cous, si ha l’impressione di essere di gran moda. L’aperitivo rinforzato, quello in cui si mangia a sufficienza da poter saltare la cena, è sempre apparso una tendenza più che un’esigenza. Ma ieri, nel giorno in cui la Confcommercio rivela che i consumi del 2012 hanno registrato «la maggiore contrazione degli ultimi cinquanta anni», arrivano i dati di Coldiretti e Censis che mostrano come il cosiddetto «apericena» sia anche il risultato diretto della crisi.
Per tutti Gli italiani che partecipano a questo rito del tardo pomeriggio, soprattutto nel weekend, sono infatti 16,5 milioni. Tantissimi. E praticamente tutti evitano poi di sedersi a tavola. Piatti stracolmi di tartine, piuttosto che prosciutti e formaggi o eleganti "finger fo-
S Un’«apericena» a Milano: ampio buffet e bicchiere in mano LAPRESSE
A notizie
Una ragazza per le vie di Boston
Venerdì il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha esortato più volte i suoi cittadini «a trascorrere una bella serata a casa», mandando su tutte le furie molti ristoratori che erano rimasti regolarmente aperti. Alla fine la tempesta Nemo ha solo sfiorato Manhattan, sfogando tutta la sua furia soprattutto sulla regione del New England, in particolare Connecticut, Rhode Island e Massachusetts. Nelle zone più colpite l’accumulo di neve ha sfiorato il metro e i disagi più evidenti sono stati per le 650 mila famiglie rimaste senza corrente elettrica e dunque senza riscaldamento. Nemo ha fatto anche delle vittime. Il bilancio provvisorio è di sette morti, di cui tre in Canada. A nord di New York un’auto ha investito un 74enne; un uomo è morto, invece, nel New Hampshire, dopo essere finito contro un albero mentre era al volante della sua vettura. Decine di migliaia di viaggiatori sono rimasti a terra per via degli aeroporti chiusi: cancellati oltre 5.300 voli (1.780 a New York). A Boston sono state evacuate ampie zone della costa dove le onde hanno raggiunto i 7 metri e il vento i 130 km/h. L’allarme nella città durerà fino a domani. Il governatore del Massachusetts aveva anche ordinato il divieto di mettersi in auto nel suo Stato; a New York, invece, le strade in mattinata (accumulo di poco più di 20 cm) erano già sgombre.
nelle regioni di Centro.
ex docente universitario (si era autosospeso nel 2011 durante un’indagine per truffa), secondo la Procura di Torino avrebbe convinto la società Borio Giacomo srl a investire un milione e mezzo di euro garantendo interessi giornalieri del 6%. Ora è ai domiciliari.
Tascabili Terremoto in Emilia Rimborsi fino al 100%
MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK
Il maltempo ha già colpito il Sud: freddo e disagi in Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna
È stato arrestato ieri per concorso in truffa Alberto Micalizzi, noto anche come «il Madoff della Bocconi». Il 44enne
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Firmato il decreto
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
DANIELE VAIRA
Prof universitario arrestato per truffa
CINESI IN FESTA
Allerta per domani al Nord, attesi 40 centimetri Nemo ferma Saltano gli scritti per i docenti: avvisi sul web gli Stati Uniti La tempesta fa sette morti
Un treno bloccato nella neve a Campobasso, lunedì. In tutto il Sud Italia, a causa di una violenta perturbazione proveniente dalla Francia, si è registrato un calo delle temperature, con molti disagi sulle strade ANSA
IL MADOFF DELLA BOCCONI
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od", hanno infatti preso il posto della tradizionale cena del sabato sera in pizzeria o al ristorante. E il risparmio per le tasche stanche soprattutto dei più giovani è notevole. Per 2,5 milioni di persone l’aperitivo è diventato addirittura un’abitudine quotidiana, soprattutto nelle grandi città come Milano, Torino e Roma. Inevitabilmente i luoghi per bere un bicchiere gustando stuzzichini si sono moltiplicati: dai bar alle birrerie, dalle vinerie agli stessi ristoranti, tutti si sono attrezzati per approfittare al meglio del nuovo stile di vita. Che sarà pure low cost, ma che è in grado di mettere insieme molte più persone di qualunque tavolata di una volta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S È l’anno del serpente Milioni di cinesi ieri hanno accolto il nuovo anno lunare, il Capodanno Cinese, una festa durante la quale si spostano milioni di persone e molti emigrati ritornano dalle famiglie nelle campagne. Fin dal primo pomeriggio botti ed esplosioni di colore nel cielo hanno segnato la giornata a Pechino, dove la popolazione ha ignorato l’appello del governo a ridurre i festeggiamenti per lo smog. Termina così l’anno del Dragone e inizia quello del Serpente, un animale che simbolizza la sapienza e la prudenza, ma anche la propensione per gli imprevisti
I RINCARI SOSPETTI
Energia, Robin tax finisce nei conti dei consumatori Allarme su luce e gas. Dal rapporto dell’Autorità per l’energia emerge infatti che molte imprese che pagano la Robin tax sembrano «rifarsi» sui consumatori, violando la legge. Sono 199 i casi sospetti, relativi al 2010 su un totale di 476, per circa 1,6 miliardi di incremento dei margini «dovuti all’effetto prezzo e tali da costituire una possibile violazione del divieto di traslazione». E mentre il Codacons annuncia un esposto in procura e una class action, arriva la replica di Assoelettrica: «Nessuno ha scaricato la Robin tax sui consumatori».
I terremotati di Emilia, Lombardia e Veneto saranno rimborsati al 100% per i danni subiti agli immobili. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha firmato, ieri, il decreto che aggiorna la misura dei contributi che possono essere concessi per la ricostruzione degli edifici — sia abitativi, sia destinati ad uso produttivo nelle regioni colpite dagli eventi sismici del maggio 2012. Il calcolo dell’indennizzo sarà determinato a seguito di una analisi degli edifici effettuata dai progettisti. In seguito saranno rilevati gli elementi per comprendere il danno e la vulnerabilità dei fabbricati.
Il governatore della Banca d’Italia
La richiesta di Visco: «Necessario il potere di rimuovere i manager»
Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco ANSA Dopo il caso Mps, la Banca d’Italia chiede un rafforzamento delle norme per poter «sulla base di fondate evidenze» «opporsi o rimuovere dall’incarico» i vertici delle banche. Parole e pensieri espressi dal governatore Ignazio Visco, ieri al congresso Forex a Bergamo. E il titolare dell’authority di vigilanza sul sistema bancario ha parlato anche di crisi e di ripresa: «L’Italia non si è ancora lasciata alle spalle gli effetti della crisi finanziaria e delle due recessioni che l’hanno accompagnata». La ripresa dovrebbe però vedersi da luglio.
Una casalinga piacentina
Ha soffocato la madre per debiti a videopoker Ha ucciso la madre novantenne per colpa del videopoker. È successo a Castelsangiovanni, nel Piacentino, dove una casalinga di 48 anni, Maria Cristina Filippini, ha soffocato Giuliana Bocenti e inscenato una rapina per rubare l’oro necessario a pagare parte dei debiti accumulati con il vizio del gioco. La donna, un marito e tre figlie, ha confessato durante il duro interrogatorio dei carabinieri ed è stata poi trasferita nel carcere delle Novate con l’accusa di omicidio volontario, con le aggravanti che la vittima fosse sua madre e una persona indifesa. Da chiarire l’eventuale coinvolgimento di altre persone.
Vittime nonno, mamma e 3 fratelli
Belgio, cade un Cessna Distrutta una famiglia Una famiglia belga è stata distrutta ieri in un tragico incidente aereo ieri a Charleroi. Un Cessna, partito da Uccle (un quartiere di Bruxelles) e diretto a Lione per un volo privato, si è schiantato sulla pista mentre tentava un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Charleroi. Tutti morti i cinque passeggeri che facevano parte della stessa famiglia: il nonno di 68 anni, sua nuora di 39 e i tre figli di lei, Leopold (6), Siona (7) e Josephine (3). Lo scalo, che si trova ad una cinquantina di chilometri dalla capitale belga ed è uno dei principali hub di Ryanair, è rimasto chiuso per circa sette ore.
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ALTRI MONDI
IL ROCKER AMERICANO
Manson collassa e vomita sul palco Marilyn Manson (nella foto) è collassato durante un concerto a Saskatoon, in Canada, mercoledì sera. La sua band non
ha capito e ha continuato a suonare, credendo che tutto facesse parte dello show. Il 53enne rocker americano si è accasciato per vomitare, poi è stato portato all’ospedale dove hanno ricondotto il malore all’influenza. In tanti, però, pensano ci sia dietro un cocktail di alcol e medicine.
MasterBoom
INDISCREZIONI SULLO SHOW
«The Voice» in arrivo Rihanna superospite Impazzano le voci su alcuni superospiti internazionali che potrebbero partecipare a «The Voice», il nuovo talent show
A
TARANTINO SU «MAX»
Ascolti e tormentoni Così il talent dei cuochi sta cambiando la tv Masterchef verso il milione di spettatori: è studiato, imitato e sfiderà Sanremo. L’esperto: «Un fenomeno per il satellite» MASSIMO ARCIDIACONO
Gli altri hanno ammainato bandiera: contro il Festival non andranno. Niente Italia’s Got Talent, niente Michele Santoro, Il clan dei camorristi anticipato a lunedì. Persino Crozza ha detto «no grazie». A Masterchef, invece, non hanno fatto un plissé. I capoccioni Sky hanno preso fiato, poi hanno gridato: «Avanti Savoia». O chissà, visto il tema: «Avanti savoiardi». La semifinale della gara tra aspiranti cuochi ci sarà. Controprogrammazione, la chiamano gli esperti, suggello all’inaspettato case history che va oltre i freddi calcoli dell’auditel. Un successo virale, eppure confortato da numeri poderosi. Dalla prima
serata all’ultima di giovedì scorso, gli ascolti sono raddoppiati (+90%), con una costante crescita e un solo stallo, il 28 dicembre, giustificato dai molti che preferirono libagioni reali a quelle in video di Carlo Cracco e soci (come spiega bene il grafico in pagina). Partita su Skyuno il 13 dicembre con i 433 mila spettatori dei primi due episodi, la seconda edizione ha raggiunto la media di 855.827 (e un picco di 950 mila appassionati radunati per l’eliminazione di Daiana). Senza contare gli «ascolti differiti», le repliche, per altri 500, 600 mila contatti a settimana. Verso il milione Nemmeno nella serata del Berlusconi show da Santoro, il talent ha ceduto il
«
Punta su una creatività alla portata di tutti, fortemente legata al nostro Paese MASSIMO BERNARDINI CONDUTTORE «TV TALK»
8.000
gli aspiranti chef Alle selezione di Masterchef si sono presentati in 8 mila: ora ne sono rimasti in gara solo 5
passo. Anzi, quel giovedì è cresciuto del 10% rispetto al precedente. «Un fenomeno — dice Massimo Bernardini, conduttore di Tv Talk su Rai3 —, se si pensa che un paio di anni fa i 300 mila di Fiorello sul satellite furono ritenuti clamorosi». Ma non bastano 900 mila spettatori a giustificare la notorietà. I tre giudici sono ospiti contesi nella tv generalista: la Bignardi li ha voluti all’esordio delle sue Invasione barbariche; Fabio Fazio dopo aver ospitato Cracco a Che tempo che fa, lo ha ingaggiato per Sanremo. E poi c’è l’imitazione di Crozza: il Joe Bastianich di BastardChef è la prova del nove che potrebbe appassionare ogni studioso di tv. Solo chi è davvero popolare giustifica una caricatura. I modi di dire e di fare dei tre giudici sono entrati nel costume. Da (chef) stellati a stelle, mentre su Twitter l’hashtag del programma fa sfaceli e la Rai studia con la Clerici un suo talent culinario. «Chi sa intercettare i veri bisogni ha successo — continua Bernardini —, Masterchef punta su una creatività alla portata di tutti, fortemente legata al nostro Paese: per un italiano la cucina è tradizione e cultura». Insomma, molte buone ragioni per sottoporsi alla prova di sopravvivenza sanremese. In attesa della finale del 21 e magari del milione di spettatori.
Le notizie che non lo erano DI LUCA SOFRI
Obama e la bufala del super-wifi Usa S
L’ANDAMENTO DEGLI ASCOLTI DI «MASTERCHEF»; FONTE: AUDITEL/GDS
in arrivo a marzo su Raidue dopo il Festival di Sanremo e che avrà come «coach» Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Piero Pelù e Noemi. Tra le indiscrezioni che circolano quelle riguardanti la popstar americana Rihanna, l’idolo canadese dei teenager Justin Bieber e anche Zucchero.
Il regista si confessa al mensile È Quentin Tarantino il protagonista della copertina del numero di febbraio di «Max». Il mensile racconta il lato più intimo del regista di «Django Unchained», dagli inizi ai gusti in fatto di donne. «A 19 anni lavoravo in un videostore di Manhattan Beach a Los Angeles e la sera mi facevo 40 km in autobus pur di andare a scuola di recitazione Nel mio curriculum mi sono inventato ruoli in King Lear di Godard e Zombie di Romero perché assomigliavo a uno dei motociclisti»
«La sfida di Obama, wifi gratis in tutta l'America», titolava in prima pagina martedì il Secolo XIX. E la notizia era su molti altri giornali italiani, come Repubblica: «Lo hanno battezzato "il Super wifi per le masse". Può diventare il cantiere di grandi opere di Barack Obama. Un balzo nel futuro, un grandioso progetto di modernizzazione». Ma come ha spiegato il sito di tecnologia Ars Technica, in molti hanno ripreso equivocandolo un articolo del Washington Post. Ars Technica parla di «cattivo giornalismo» e «notizia completamente falsa»: si tratta in realtà di un noto progetto di estensione della rete internet negli Usa ma che non è di certo il «wifi gratis in tutta l’America». Repubblica, Messaggero e altri siti di news hanno pubblicato come veri la notizia e un video di un automobilista che blocca a lungo il traffico con manovre sconclusionate nel paese di Cardito, in provincia di Napoli. Ma il video era un falso, nel senso che era stato girato per scherzo da alcuni ragazzi locali e messo su YouTube e la scena era stata completamente costruita. Tutti i giornali e siti di news hanno raccontato la settimana scorsa di un’app per smartphone diffusa dall'istituto SWG che avrebbe consentito di consultare i sondaggi elettorali anche nei prossimi giorni, quando è in vigore il divieto imposto dalla par condicio. Ed era vero, fino a quel momento: quando ha capito di aver sottovalutato la deroga, l'Agcom si è rimangiata il permesso accordato: vietando anche l’applicazione.
in Brasile
Un milione per il Carnevale: a Rio festa a ritmo di samba Musica, colori e gioia incontenibile nelle strade di Rio de Janeiro dove da venerdì impazza il Carnevale più famoso al mondo che ha già attirato un milione di turisti. Da ora a martedì la festa dominerà la città, con oltre 700 parate (nella foto Afp, alcuni giovani in festa) e le sfilate delle scuole di danza davanti ai giudici nel Sambodromo.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
43
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
21/1 - 19/2
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 7+
Toro 6
Gemelli 7
Cancro 6
Acquario 8
Leone 6
DI ANTONIO CAPITANI
La Luna agevola la vostra vita sociale e realizza i progetti odierni. Amici e squadra v’appoggiano, il sudombelico un cicinìn meno.
Non polemizzate, non abbiate l’umore cupo, non dichiarate guerra al mondo. E dribblate rogne e rognosi. Delicatessen suine consolano.
Lavoro e svaghi appagano, Giove prende a racchettate la sfiga. Ma voi vi lanciate più in singolari che in doppi suini: non c’è compagnia.
La Luna è ombrosa e voi avete attorno persone piacevoli come zanzare e ragni: evitate. Marte defibrilla il sudombelico, che espleta.
Domenica di scontrosità, ire e zebedei lunghi come l’Adige. Non gettate benzina sul fuoco. Sudombelico due passi avanti e tre indietro.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
IL MIGLIORE Siete travolgenti, con questa Luna che vi fa eruttare creatività, carisma da leader e afrori suini calamitanterrimi! Svaghi e amor vi ricreano.
Vergine 6,5
Bilancia 7,5
Scorpione 6-
Sagittario 7
Capricorno 6
La Luna eleva di diverse tacche il vostro morale, aumenta il fascino, vivacizza la vita sociale. Ma la fornicazione is very sfighed.6
Il vostro umore è buono: basta che evitiate la confusione e le spese decise più dal derrière che dalla testa. Sudombelico capace di tutto.
Domenica densa di affermazioni e di intuizioni felici. La vostra creatività esonda, l’attività fisica è consigliabile, anche suina, potendo.
La Luna paventa noiose incombenze pratiche e lavorative. Il vostro vigore fisico e sudombelicale, poi, è pure scarsino. Don’t esager.
Le paturnie nascono, crescono, si moltiplicano. Marò che palla che siete. Dite no alle polemiche e sì agli esercizi suini più creativi.
20/2 - 20/3
Pesci 5,5 ALEJANDRO GÓMEZ
Lavoro e gente vi fan venire gli zebedei frastagliati. Pazientate, anche se vi toccasse fare tutto da soli. Il sudombelico espleta mucho.
L’esterno offensivo argentino del Catania è nato a Buenos Aires, il 15 febbraio 1988. Gioca in Sicilia dal 2010
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Miss Italia tifa Juve: «Vorrei ricevere un invito allo stadio»
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21.30 UN MATRIMONIO ALL'INGLESE
21.35 I 4 DELL’ OCA SELVAGGIA
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Il sole oggi MILANO
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TRIESTE
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VENEZIA
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
Firenze
Perugia
-1
-5 3
6
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri
17.30 LUBE BANCA MACERATA ITAS DIATEC TRENTO
HS 145 maschile Da Willingen, Germania Rai Sport 1
Serie A1 maschile Rai Sport 1
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Domani
Dopodomani
Peggioramento intenso al Nord con neve copiosa fino in pianura. Maltempo con rovesci e neve a 4/800 m anche al Centro, specie aree tirreniche e appenniniche, localmente sulla Campania e sulla Sardegna, più sole sul resto del Sud.
Circolazione depressionaria sull'Italia con nubi e piogge diffuse da Nord a Sud e ancora locali nevicate fino a bassa quota al Nord, in media-alta collina in Appennino. Qualche schiarita in più sui settori centrali tirrenici e sulla Sardegna.
5
1
4
L’Aquila -8 1
Campobasso
Bari
-7 2
1
Napoli -1
Potenza
9
-8
Cagliari 5
7
1
Catanzaro
11
1
5
Reggio Calabria
Palermo
3 10
5 10
6
Sorge
VOLLEY
22.30 COPPA DEL MONDO
Ancona
Forti
Temporali
Finale. Dalla Spagna SuperTennis
5
7
Rovesci
MARI
22.00 ATP VINA DEL MAR
Bologna Genova
Moderati
Pioggia
Programma libero femminile Eurosport 2
1
Fed Cup. Rai Sport 2
-3 5
Nuvolo
FIRENZE
QUATTRO CONTINENTI
Dopo lo scandalo col marito Rafael, Sylvie Van der Vaart torna a far parlare di sé per uno spot di una collezione di lingerie, ispirata alle «Cinquanta sfumature di grigio»
13.00 ITALIA - USA
16.00 IRLANDA INGHILTERRA
Continua una diffusa nuvolosità al Sud con piogge e locali nevicate a bassa quota soprattutto sulla Calabria e localmente sulla Lucania. Nubi anche sul medio Adriatico e sulla Sardegna con fiocchi a bassa quota, meglio altrove. Trieste
Trento Aosta
Fed Cup SuperTennis
Celtic League SporItalia 2
Oggi
-5
-3
8.00
Sprint femminile Da Nove Mesto, Repubblica Ceca Eurosport
12.00 LUCCA - FIRENZE
Cinquanta sfumature di... Lady Van der Vaart è in sexy lingerie
12.00 REPUBBLICA CECA AUSTRALIA
SALTO CON GLI SCI
PATTINAGGIO ARTISTICO
LA GALLERY
TENNIS
Sei Nazioni Sky Sport 2
NHL. ESPN America
15.45 MONDIALI
BASKET
GazzaMeteo
COLUMBUS BLUE JACKETS EDMONTON OILERS
Sprint maschile Da Nove Mesto, Repubblica Ceca Eurosport
13.00 CAMPIONATI ITALIANI DI CROSS
Serie A. Sky Calcio 4 e MP Calcio 4
NHL. ESPN America
0.00
12.45 MONDIALI
Discesa libera femminile Da Schladming, Austria Eurosport e Rai Sport 1
15.00 ZEBRE GLASGOW
18.30 DETROIT RED WINGS LOS ANGELES KINGS
BIATHLON
ATLETICA LEGGERA
Programma libero danza Eurosport 2
Eccellenza Rai Sport 1
HOCKEY GHIACCIO
NCAA ESPN America
Giusy Buscemi (nella foto), la 20enne siciliana che porta la corona di Miss Italia, svela le sue passioni sportive: la Juve Buffon... e un desiderio bianconero. «Spero di ricevere un invito allo stadio...»
SCI ALPINO
15.00 L'AQUILA - LAZIO
PGA European Tour Da Johannesburg, Sudafrica Sky Sport 2
TG LA7 SPORT MOVIE FLASH BREAD AND ROSES ACCADDE AL PENITENZIARIO
10.45 MONDIALI
RUGBY
11.30 JOBURG OPEN
EVANSVILLE DRAKE
21.00 LIONE - LILLA
15.00 SAMPDORIA - ROMA Serie A. Sky Calcio 2, Sky Sport 1 e MP Calcio 1
2.30
Serie A Sky SuperCalcio, Sky Sport 1, Sky Calcio 1 e MP Calcio
Serie A. Sky Calcio 6
15.00 CAGLIARI - MILAN
GOLF
NCAA ESPN America
20.45 INTER - CHIEVO
12.15 QUATTRO CONTINENTI
COPPA DEL MONDO Salto HS 140. Da Almaty, Kazakistan Rai Sport 2
21.00 SYRACUSE ST. JOHN'S
Coppa D'Africa. Finale . Eurosport
15.00 ATALANTA - CATANIA
7.00
Coppa Italia Final Eight. Finale SporItalia E La 7D
18.30 BURKINA FASO NIGERIA
Premier League. Sky Calcio 8
COMBINATA NORDICA
18.00 VARESE - SIENA
Premier League Sky Sport 3, Sky Calcio 8 e Sky SuperCalcio
TG LA7 COFFEE BREAK FUORI DI GUSTO I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 LA CASA DELLA GIOIA THE DISTRICT L’ISPETTORE BARNABY 20.00 TG LA7 20.30 IN ONDA
Catania 5
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Il sole domani MILANO
La luna ROMA
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Tramonta
Sorge
Tramonta
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10 feb.
18 feb.
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COLLATERALI *con Passione Rally N. 1 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 3 e 11,19 - con Carosello N. 6 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 7 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 7 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 10 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 12 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 15 e 11,19 - con I Love Travel N. 20 e 5,19 con La Cucina Italiana N. 24 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 25 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 25 e 11,19 con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 40 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 44 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 34 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 45 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI
ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
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