www.gazzetta.it domenica 27 gennaio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno LXIX Numero numero 4 Anno
CASA NERAZZURRA GRANDI MANOVRE
LA SVOLTA DI MERCATO E’ PARTITO L’ASSALTO FINALE DEI ROSSONERI A BALOTELLI
Coutinho va al Liverpool Assalto Inter a Paulinho
MILANBALO A UN PASSO
Stasera (ore 20.45) Strama contro il Toro
Galliani allo scoperto: venti milioni da pagare in sei rate Raiola pronto a partire, porterà l’offerta ai dirigenti del City BOCCI, BOLDRINI, LAUDISA ALLE PAGINE 1011
3 Paulinho, 24 anni DALLA VITE, ELEFANTE, TURCO ALLE PAGINE 1415
3 Mario Balotelli, 22 anni: Attaccante REUTERS
MITICO PARIS
Impresa dell’azzurro sulla terribile Streif E’ nella leggenda
L’ANTICIPO SOTTO ACCUSA UN PRESUNTO FALLO DI MANO DI GRANQVIST
FURIA JUVE Col Genoa 11, rigore non dato ai bianconeri al 93’: è il finimondo Conte insegue l’arbitro. Marotta: «Guida è napoletano, difficile arbitrarci». Oggi il Napoli col Parma ha l’occasione per portarsi a 3
Serie A / 22ª GIORNATA Ieri LAZIOCHIEVO JUVENTUSGENOA Oggi (ore 15) BOLOGNAROMA (ore 12.30) ATALANTAMILAN CAGLIARIPALERMO CATANIAFIORENTINA PARMANAPOLI SAMPDORIAPESCARA UDINESESIENA INTERTORINO (ore 20.45)
Dominik: «Chi trionfa a Kitzbuehel è un re» Oggi l’Italjet non ha rivali nel Circo Bianco: vinte quattro delle sei discese disputate MOLINARO E POLI DA PAGINA 24 A PAGINA 27
ilCommento
SI E’ LAUREATO CAMPIONE
01 11
CLASSIFICA JUVENTUS* NAPOLI LAZIO* INTER FIORENTINA MILAN ROMA CATANIA PARMA UDINESE
di GIANNI MERLO
L’ARTICOLO A PAGINA 19
3 Dominik Paris, 23 anni REUTERS
«È UNA VERGOGNA» Conte, al termine della partita corre al centro del campo e urla all’arbitro: «E’ una vergogna»
FROSIO, GARLANDO, GOZZINI, GRAZIANO, GRIMALDI, MAURO, OLIVERO, SCHIANCHI, VELLUZZI PAG. 2 7 CALAMAI PAG. 19
La Lazio scompare con l’aquila Olympia Colpo del Chievo
9 771120 506000
30 1 2 7>
BIANCHI, CIERI, ODDI, PALOMBO, STOPPINI PAG. 89 3 Alberto Paloschi, 23 anni: gol vittoria LAPRESSE
GHIACCIO A ZAGABRIA MARCHEI CHIUDE QUARTA
TENNIS IN AUSTRALIA
SERIE B IL NOVARA VINCE A EMPOLI
Fantastica Kostner Regina d’Europa per la quinta volta
Li Na a pezzi Azarenka sì NoleMurray sfida stellare
Cacia gol: il Verona vola Varese stop, Livorno pari
Carolina si impone sulla sedicenne russa Sotnikova: «Contenta di non aver smesso»
La cinese si fa male a una caviglia e deve cedere al 3°. Stamane la finale uomini
BUONGIOVANNI A PAGINA 31 3 Carolina Kostner, compirà 26 anni l’8 febbraio LR PHOTO
CHIEVO* TORINO (1) ATALANTA (2) BOLOGNA SAMPDORIA (1) CAGLIARI PESCARA GENOA* PALERMO SIENA (6)
28 26 23 21 21 20 20 18 16 14
*Una partita in più. Penalizzazioni fra parentesi
ALL’OLIMPICO DECIDE PALOSCHI
CRIVELLI, MARTUCCI PAG. 1932
ALLE PAGINE 202122
IL ROMPI PALLONE di GENE GNOCCHI
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Dubbi sulla permanenza di Mourinho al Real Madrid. Per il suo compleanno i giocatori gli hanno regalato dei derivati del Monte dei Paschi.
Validità 16/11/2012 - 15/02/2013 - Regolamento depositato presso “Promozioni & Concorsi - MI”
Dominik Paris, solido discesi sta ventiquattrenne della Val d’Ultimo, ha domato la Streif di Kitzbuehel, la pista magica madre di tante leggende, e così si è laureato definitiva mente campione. A fine anno aveva vinto anche a Bormio, altra pista impegnativa, diffi cilissima. Abbiamo la squa dra più forte al mondo nella velocità.
49 43 43 39 36 34 33 32 31 30
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
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SERIE A ANTICIPI 22a GIORNATA JUVENTUS
GENOA
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(3-5-2)
(3-5-2)
1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 4 Caceres; 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 6 Pogba, 8 Marchisio (dal 37’ s.t. 35 Beltrame), 11 De Ceglie (dal 28’ s.t. 24 Giaccherini); 27 Quagliarella (dal 24’ s.t. 12 Giovinco), 9 Vucinic. PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 13 Peluso, 20 Padoin, 3 Isla, 39 Marrone, 32 Matri. ALLENATORE Conte. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Vucinic per proteste.
1 Frey; 5 Granqvist, 21 Manfredini (dal 21’ s.t. 7 Rossi), 24 Moretti; 87 Pisano, 33 Kucka, 27 Matuzalem, 10 Oliveira (dal 14’ s.t. 91 Bertolacci), 13 Antonelli; 17 Immobile (dal 14’ s.t. 22 Borriello), 83 Floro Flores. PANCHINA 30 Tzorvas, 32 Donnarumma, 31 Sampirisi, 19 Jorquera, 28 Tozser, 23 Said, 29 Nadarevic. ALLENATORE Ballardini. CAMBI DI SISTEMA dal 21’ s.t. 4-4-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI Granqvist, Matuzalem, Antonelli e Borriello per gioco scorretto.
MARCATORI Quagliarella (J) al 9’, Borriello (G) al 23’ s.t. ARBITRO Guida di Torre Annunziata. NOTE paganti 8.966, incasso di 288.650 euro; 27.442 abbonati, quota di 873.175 euro. In fuorigioco 4-0. Angoli 6-1. Recuperi: p.t. 0; s.t. 3’.
POSSESSO PALLA JUVENTUS 65,5%
PASSAGGI UTILI GENOA 34,5%
TIRI IN PORTA
GENOA 72,3%
TIRI FUORI
IIIIII JUVENTUS 6
JUVENTUS 87,1%
II IIII GENOA 2
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-0 5’ Testa di Immobile, Buffon blocca all’incrocio. 16’ Caceres al volo da calcio d’angolo: alto. 22’ Gran palla di Pogba per Marchisio, che cicca la battuta al volo al centro dell’area. 44’ Cross da destra, Quagliarella in scivolata: fuori.
BARICENTRO MOLTO ALTO 60,3 metri
JUVENTUS 4
IIII GENOA 4
SECONDO TEMPO GOL! 9’ Vucinic a Lichtsteiner, cross basso, Quagliarella calcia, Granqvist ci arriva, ma la palla va in rete. GOL! 23’ Cross di Kucka da destra, Borriello di testa in tuffo sul secondo palo. 37’ Palo di Giovinco su punizione. 48’ Su cross di Lichtsteiner tocco di mano di Granqvist in area, non sanzionato. Proteste Juve. 49’ Frey respinge l’ultimo tentativo di Marchisio da fuori.
BARICENTRO MOLTO BASSO 42 metri
FINE PARTITA Conte imbufalito con l’arbitro A fine partita Antonio Conte imbufalito con l’arbitro Guida per il fallo di mano non fischiato RAMELLA
PUTIFERIO JUVE Freno a... mano col Genoa Al 93’ è furia bianconera per un rigore non dato Il tocco di Granqvist scatena dure polemiche a fine partita Borriello pareggia il gol di Quagliarella: il Napoli può portarsi a -3 DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO TORINO
Finisce con Conte furibondo che pressa altissimo l’arbitro Guida, fino a metà campo, e Chiellini in borghese che raddoppia sbraitando in faccia al direttore di gara. Il fattaccio al 48’ della ripresa: Granqvist intercetta in scivolata un cross da destra. Dalla scarpa la palla rimbalza platealmente sul braccio. Il tocco di piede assolverebbe il braccio che non va verso la palla e, d’altra parte, non poteva restare incollato al corpo. Di sicuro c’è solo un’altra settimana di polemiche roventi anche perché la Juve rivendica un altro paio di rigori (su Pogba e Vucinic) che paiono evidenti e lascia il campo convinta di essere stata mutilata di due punti: 1-1. Solito imbuto Detto che manca
un rigore anche al Genoa (brac-
cio di Vucinic), non lasciamoci traviare dal burrascoso finale e rispettiamo lucidamente la verità del match: il signor Guida non basta a spiegare la mutilazione dei due punti. La Juve ci ha messo del suo. «Di che stiamo parlando? — ripeterà ancora Conte. — Miglior attacco, miglior difesa, primi e in corsa su tre fronti». Vero e aggiungiamo: la squadra più forte e favorita per lo scudetto. Ma se una squadra del genere in 45 minuti non fa un tiro in porta alla terzultima, qualcosa non torna. Se dobbiamo guardare i numeri, guardiamoli tutti: la Juve capolista è 12a nel rapporto tiri-gol fatti. Anche ieri l’attacco ha steccato. Ancora una volta la Juve è sembrata un lago filtrato da un imbuto: tanto dominio e goccioline di concretezza. Di questo stiamo parlando. Il pareggio del Genoa è arrivato da un ex trascurato, Borriello: una beffa. All’inizio del match, Quagliarella, Vucinic e
mo di 3-5-2 per capirci. In realtà Pisano e Antonelli hanno le bretelle legate ai pali di Frey e non si alzano mani. Due linee basse e strette, soccorse dalla guerriglia di Immobile, mentre Floro Flores dimostra una condizione atletica inadeguata. Bravo il Grifo a chiudersi e narcotizzare il gioco, ma troppo poco ha fatto la Juve per schiudere l’ostrica e per restare sveglia. Ci sono casi in cui puoi fare finta che l’assenza di Pirlo sia sostenibile (specie quando Pogba tuona in rete a 100 all’ora), non in una notte così quando serve il calibro del fuoriclasse per pescare un compagno libero al centro di una difesa affollata come la metropolitana di Tokyo al mattino presto.
Manca Pirlo Prendi il 22’: a Pog-
Il discusso tocco di mano di Granqvist sul cross di Lichtsteiner IPP
Giovinco insieme contavano i gol del solo Cavani: 17. Anelka avrà l’età di Cristo in croce, ma può servire. Fortino Genoa Nel sofferto primo tempo della Juve c’entra anche il Genoa, ordinato e puntiglioso sulle barricate. Parlia-
Quanta fatica per la Juve senza Pirlo. I rossoblù si difendono bene
ba riesce una «pirlata» (in senso buono), cioè una parabola alla Pirlo che smarca Marchisio davanti a Frey. Il Principino cicca la battuta al volo e l’occasione più ghiotta sfuma. In mancanza di Pirlo che possa sfornare in serie perle del genere, c’è solo un’alternativa: correre tanto, anche senza palla, per frullare il Genoa col ritmo e spiazzarlo con rapidi cambi di gioco. Questa è la colpa più grave della Juve. Non le manca solo Pirlo e il proverbiale top-player davanti che possa risolvere con una giocata, le manca anche l’anima da battaglia che l’ha fatta grande. Vucinic è in una di quelle serate svogliate che lo rendono indisponente. Si trascina a fatica, come se fossero le 7 del mattino e avesse appena spento la sveglia. Quagliarella ha la tristezza di un partente. Spento pure
Vidal. Briciole dalle fasce. Se tutti avessero il cuore che ci mette Bonucci, Frey soffrirebbe non di freddo.
Legge dell’ex A naso, in spogliatoio Conte non deve avere detto: «Bravi, continuate così». Molti tornano in campo spettinati: le urla del mister? Di sicuro la Juve riparte con altra corsa e altra voglia. E al 9’ arriva il primo tiro in porta, quello fatale. Vucinic, il più spettinato, detta un corridoio alla Pirlo; Lichtsteiner, cresciuto e trascinante, si spinge fino in fondo e sul suo cross basso Quagliarella gira in rete. L’ultimo tocco di Granqvist è quasi metaforico: che fatica per un attaccante della Juve segnare un gol tutto suo... La beffa è che Borriello, un ex, ci mette meno di dieci minuti a pareggiare. Pagano le mosse di Ballardini che pesca l’1-1 dalla panca, dopo aver opportunamente riassettato il Genoa per renderlo più offensivo: 4-4-2 con Rossi al posto del bravo Manfredini. Conte reagisce buttando dentro Giovinco, che stampa un palo su punizione, Giaccherini e poi anche il giovane Beltrame. L’assalto finale sfuma nella bufera che sappiamo. Il punto premia l’impegno del Genoa, sempre tenacemente aggrappato al match, e le idee di Ballardini che è riuscito a riaccendere l’orgoglio della truppa al primo giro di manovella. Dopo il sacco della Samp, ecco il pareggio del Grifo: Genova per lei, la Signora, è sempre indigesta. Oggi il Napoli può arrivare a soli 3 punti e predisporsi all’agguato del primo marzo al San Paolo. Prospettiva antipatica, direbbe Marchisio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Granqvist si calcia la palla sul braccio Vucinic: mano nel primo tempo Collina l’aveva detto proprio ieri alla Gazzetta: bisogna fare chiarezza sui falli di mano. È uno dei temi da migliorare in ambito arbitrale, e ieri sera è arrivata la conferma. All’ultimo minuto, c’è un tocco di mano evidente di Granqvist su cross di Lichtsteiner. Il difensore del Genoa arriva in spaccata per anticipare Vucinic, calcia con il sinistro il pallone che gli finisce sul braccio destro. Rigore o no? Sta tutto nell’interpretazione dell’arbitro (e del giudice di porta Romeo, subito chiamato in causa da arbitro e giocatori). «Ci sono parametri precisi per punire il gesto pure senza certezze sulla volontarietà», aveva spiegato Collina. E secondo le stesse indicazioni del capo degli arbitri Braschi, in area l’involontarietà è comunque da punire se le braccia sono larghe. Ma qui il caso resta complicato. Il tocco di mano arriva perché lo stesso Granqvist si calcia il pallone sul braccio largo per la dinamica dell’intervento, secondo un movimento ritenuto congruo dall’arbitro Guida. Non sarebbe stato un rigore inventato, ma non fischiarlo non è uno
scandalo. Siamo con Collina: è necessario fare chiarezza. Semmai, la Juventus può reclamare per altri due rigori non concessi. Al 35’ del secondo tempo, su cross di Giaccherini, Antonelli trattiene Vucinic per la maglia, che si allunga vistosamente, proprio davanti agli occhi del giudice di porta Romeo. Era rigore. Così come ci poteva stare il rigore otto minuti dopo per l’affondamento di Pogba da parte di Pisano, che si aggrappa al francese della Juventus in area piccola su un calcio d’angolo di Giaccherini. Attenzione, però, il primo grave errore della partita era stato ai danni del Genoa. Al 13’ del primo tempo, infatti, Guida nega un rigore al Genoa, perché è netto e stavolta innegabilmente volontario il tocco di gomito di Vucinic su calcio d’angolo di Olivera: il montenegrino allarga il braccio e va a cercare il pallone deviandolo prima che arrivi a un giocatore del Genoa. Proteste della Juve sul gol del Genoa, per un presunto fallo di Borriello su Barzagli, che però inciampa sul piede dell’attaccante rossoblù già posato a terra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tocco con il gomito di Vucinic nel primo tempo SKY SPORT
La trattenuta di Antonelli a Vucinic nel secondo tempo SKY SPORT
polemica D La IL TECNICO A RISCHIO SQUALIFICA
Conte insegue l’arbitro «E’ una vergogna Non può dirmi che non se l’è sentita» «Ridarei il patentino. Per il giudice di porta era rigore: la motivazione di Guida è inaccettabile». Sulla frase dell’arbitro versioni contrastanti
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DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO TORINO
Minuto 93, esplode la Juve. E’ l’ultima azione della partita, l’ultima occasione, l’ultima speranza. Lichtsteiner crossa, Granqvist prova ad anticipare Vucinic sul primo palo, si scompone, tocca leggermente con il piede, la palla finisce sul suo braccio destro e da lì in angolo. Lo Stadium esplode, i giocatori bianconeri cercano l’arbitro Guida e appena capiscono che non fischierà il rigore si fiondano dal giudice di porta Romeo. Due secondi dopo gli juventini esultano, Romeo ha detto che è rigore. E a protestare è il Genoa. Guida, comunque, ha già deciso: calcio d’angolo. Trenta secondi dopo la partita è finita. E inizia un altro incontro. Non me la sono sentita Antonio Conte è arrabbiatissimo, va a cercare a centrocampo l’arbitro e gli chiede spiegazioni per l’ultimo episodio e anche per i due rigori negati a Pogba e Vucinic. Poi comincia a urlare «Vergogna» e tornando negli spogliatoi tira un pugno a un tabellone pubblicitario. Lo stesso fa Bonucci, mentre Chiellini scende dalla tribuna in campo ed esplode: «Che ci state a fare se non vedete nulla?». Protestano tutti, Storari urla, Lichtsteiner si fa ammonire. Conte non si placa nemmeno quando arriva in sala stampa e racconta una versione che, se confermata (e chi era a bordo campo la conferma, anche se circolano versioni opposte), sarebbe mol-
lafrase DEL GIORNO
DI ALEX FROSIO
numeri& STATISTICHE
la Moviola
Conte discute animatamente con l’arbitro Guida di Torre Annunziata LIVERANI
to grave: «Romeo ha detto che era rigore - racconta l’allenatore della Juve -, ma Guida mi ha spiegato che non se l’è sentita di fischiarlo. Adesso basta, accetto che mi si dica "non ho visto", non che non se l’è sentita. Questo non è calcio, noi lavoriamo tutta la settimana e vogliamo equità. Oggi tutti hanno visto: c’erano rigori su Pogba e Vucinic, ha dato solo tre minuti di recupero nonostante le perdite di tempo. Siamo esseri umani, possiamo sbagliare, ma dobbiamo prenderci le responsabilità. Pure un cieco lo avrebbe visto quel fallo di mani: le braccia sono scomposte, non devono stare in aria. Se dobbiamo far passare l’asso per una figura non mi sta bene». Brutti pensieri Conte è irrefrenabile: «C’è un regolamento, non c’entra che il tocco sia volontario o no se si entra con le braccia larghe. Non c’è da fare chia-
rezza, qui c’è un rigore clamoroso. Che ci stanno a fare i giudici di porta? Che modo è? C’è da dire "lascio il patentino e me ne vado". Se vogliono sbagliare, che sbaglino. E ripeto: quando ci saranno errori pro, che nessuno rompa le scatole. Mi auguro che quello di Guida non sia un pensiero comune. Vado a casa con mille brutti pensieri. Se fosse capitato a Bonucci domani (oggi, ndr) sai che titoloni sui giornali... Mi chiedete se dopo Catania (gol buono annullato a Bergessio e rete irregolare di Vidal, ndr) è cambiato qualcosa con gli arbitri? Altra domanda per favore. E non parlatemi di squalifica: ci manca solo quello dopo aver visto cosa è successo stasera e aver detto solo "Vergogna"». Per la cronaca, e per scherzarci un po’ su, ieri mattina nella rifinitura Vidal aveva sbagliato tre rigori su tre e Giovinco due su tre. Ma questa è un’altra storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SUI FALLI DI MANO PARAMETRI PRECISI «Sui falli di mano ci sono parametri precisi per punire il gesto pure senza certezze sulla volontarietà» PIERLUIGI COLLINA ALLA GAZZETTA
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LE DUE RETI CHE HANNO DECISO LA SFIDA
MARTEDÌ LA COPPA
Al 9’ della ripresa Quagliarella porta in vantaggio la Juventus NEWPRESS
Marco Borriello, ex juventino, segna al 23’ del s.t. il gol del pari INFOPHOTO
Marotta shock «Guida è un napoletano difficile arbitrare la Juve Designazione infelice» Durissimo l’a.d.: «Immaginate cosa potrebbe succedere se un arbitro di Torino dovesse dirigere il Napoli...» Gazzetta.it Gazza
Tvf Nicolas Anelka, 33 anni AFP
I TIFOSI SU ANELKA GLI HIGHLIGHTS DA TORINO E ROMA Su GazzettaTv i pareri dei tifosi juventini sull’arrivo di Anelka. E poi potete vedere le sintesi degli anticipi Juve-Genoa e Lazio-Chievo ma anche il gol del City in FA Cup e gli highlights di Real-Getafe.
pianti in attesa di conoscere il proprio destino. L’attaccante della Juve sembra aver deciso di cambiare squadra: vuole giocare con continuità e in bianconero non è possibile. Poi il suo rapporto con Conte non è mai decollato e allora la cessione (alla Fiorentina) è diventata un’eventualità concreta. La Juve già da tempo ha scelto di sacrificarlo, intanto Fabio è arrivato in doppia cifra: quello al Genoa è il decimo gol stagionale, capocannoniere stagionale insieme a Giovinco e miglior marcatore della Juve in serie A (7).
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO TORINO
La frase che colpisce viene pronunciata con serenità apparente e molta, moltissima rabbia nel cuore. Beppe Marotta sa perfettamente che le sue parole scateneranno discussioni infinite, ma le declama in modo molto deciso: «E’ un errore grave, sono convinto che non ci sia malafede, ma l’arbitro Guida di Torre Annunziata, provincia di Napoli, evidentemente era in difficoltà. Contesto anche la designazione: immaginate se mandassero un arbitro di Torino ad arbitrare il Napoli. Era il 93’, Guida è un arbitro giovane, la Juve si sta giocando lo scudetto con il Napoli...». Eccetera, eccetera, eccetera. L’amministratore delegato della Juve va dritto al punto: «Che senso ha mettere sei arbitri in campo se questi sono i risultati? Questa è una grossa lacuna che non fa bene al calcio. Nell’azione incriminata Granqvist si appresta a intervenire in modo scomposto: se manca la palla e le braccia sono così aperte, va a intralciare la nostra azione. Con il suo intervento con la mano trae vantaggio da un suo errore visto che impedisce che il pallone arrivi a Vucinic e l’arbitro non gli fischia il rigore. E’ un pe-
Beppe Marotta, 55, amministratore delegato bianconero ANSA
riodo sfortunato per noi con gli arbitri: non ci danno rigori netti». Non si può certo dire che il concetto sia sfumato: la Juve adesso è stufa. Quaglia-gol Prima dell’episodio decisivo, c’era stata anche una partita. Brutta, a dir la verità. Con una Juve altrettanto brutta, incapace di tirare in porta anche una sola volta in tutto il primo tempo. E quello che aveva segnato a inizio ripresa, per Fabio Quagliarella poteva essere un gol per ricominciare oppure per dirsi addio. In ogni caso, un gol da ricordare. E invece è stata solo un’altra tappa piena di rim-
Per la Juventus prossimo impegno in Coppa Italia. Martedì prossimo all’Olimpico di Roma è in programma la semifinale di ritorno di Coppa con la Lazio. All’andata, a Torino, la gara è terminata sul risultato di 1-1 con il vantaggio bianconero di Peluso e il pareggio biancoceleste di Mauri. Calcio d’inizio alle 20.45, diretta tv su Rai 1
I ROSSOBLÙ
Preziosi replica: «Conte arrogante Le sue parole da ufficio inchieste» Il presidente genoano: «Dove è finito lo stile Juve? Adesso mi aspetto che si intervenga»
Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, 64 anni LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI TORINO
A fine gara, dopo le parole di Conte e Marotta scatta la furia rossoblù. Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, interviene a Sky con toni durissimi: «Ho visto un allenatore che dovrebbe dare l’esempio agire con arroganza, ha aggredito l’arbitro e detto e "vergogna e vergognatevi". E il primo rigore per noi invece? Non ci siamo lamentati. Ricordo al signor Conte che ha vinto uno scudetto col gol fantasma di Muntari contro il Milan. Questo è un ricatto, quello che ha detto Conte è da ufficio inchieste, mi aspetto che si faccia qualcosa. Dov’è lo stile Juventus? Spesso abbiamo subito torti contro di loro. Il fallo di Granqvist non era rigore». Chiusura di Preziosi al veleno: «Alcune società hanno il diritto di prevaricare su altre società. Questo non va bene. Noi non ci siamo lamentati per il mano di Vucinic, questa della Juventus è una arroganza». Arbitri? No grazie Ballardini, invece, usa toni più
Brutto attacco Insomma, i bianconeri vogliono un nuovo attaccante e sono pronti a liberarsi di quello che finora ha segnato di più. E’ uno dei paradossi che riguarda la Juve e il suo attacco. Conte difende sempre le sue punte, sottolinea che fanno un grande lavoro per la squadra al punto che poi chi entra dalla panchina fa gol con più facilità perché i difensori avversari sono stremati. Ma ci sono certe partite in cui le cose in avanti proprio non vanno e in attesa di scoprire se Nicolas Anelka potrà cambiare almeno in parte la situazione la prestazione di ieri sera accresce le convinzioni di chi critica l’attacco bianconero.
soft: «Così non parliamo del gioco, insistendo sull’episodio finale. Questo è il limite del nostro calcio. Parlare di un’azione singola non è giusto, perché io potrei citare quello che è successo con Vucinic». Punto e a capo, l’allenatore rossoblù ha problemi ben più urgenti da risolvere: «Vorrei che in futuro la squadra fosse più brava nel fraseggio, perché quando abbiamo la palla occorre muoversi meglio, in modo da fare salire gli esterni». Gli chiedono di Granqvist, un giorno in partenza, e quello dopo confermato. Ma Ballardini dribbla: «Sono la persona meno indicata per questioni di mercato, perché in Italia i progetti si fanno con allenatori che durano». È presto per dire se sia finita la crisi. Fatto sta che l’inizio del Ballardini-bis, con l’inedito 3-5-2 del primo tempo, a dispetto di un Floro Flores titolare (e poi infortunatosi) pur se in ritardo di condizione («ma se ho fatto la scelta di lasciar fuori Borriello avevo i miei buoni motivi», è stata la risposta dell’allenatore), ha fatto girare il vento. «A me il Genoa è piaciuto anche nel primo tempo, quando ha concesso poco alla Juve riuscendo a coprire bene il campo. Mentre, nella ripresa, l’errore è stato quello di arretrare troppo». Ma ci ha pensato poi Borriello a riportare i rossoblù in paradiso.
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L’EVENTO STASERA A MILANO I PREMI AI MIGLIORI DELLA STAGIONE SCORSA. RICONOSCIMENTO SPECIALE A INZAGHI
PRIMAVERA I RISULTATI DELLA 16a GIORNATA
Bianconeri in trionfo al Gala dell’Aic
Atalanta a valanga, Milan che tonfo Oggi i bianconeri giocano a Cagliari
FRANCESCO VELLUZZI
Sul red carpet in trionfo. Stasera la Juve sarà la squadra regina al Gran Gala Aic al Teatro Dal Verme di Milano dalle 20. L’evento andrà in onda in diretta su Sportitalia che partirà proprio col red carpet affidato a Guido Bagatta. Alessia Ventura, Michele Criscitiello e Dan Peterson allieteranno la serata all’interno. Gli juventini saranno i mattatori: Buffon, Barzagli, Marchisio, il tecnico
Antonio Conte e soprattutto Andrea Pirlo che è favorito per il titolo di miglior giocatore assoluto. Lo insidia Edinson Cavani del Napoli che con Di Natale guida il gruppo degli attaccanti della formazione ideale in cui compaiono anche Balzaretti, Hamsik, Nocerino e Maggio, in forse dopo il guaio alla mano anche se il difensore veneto farà di tutto per esserci. Giovani Saranno tantissimi anche i giovani: da Muriel a El Shaarawy da Insigne a Immo-
bile le stelle emergenti del campionato e del calcio italiano saliranno sul palco del teatro per ricevere premi e applausi. Con loro ci sarà anche uno che, invece, ora insegna ai ragazzi, ma che prima ha segnato gol a raffica: Pippo Inzaghi. L’ex bomber del Milan avrà un riconoscimento a una carriera straordinaria. In prima fila ci sarà il governo del calcio con Tommasi e Grazioli padroni di casa e Andrea Agnelli festeggiatissimo. Andrea Pirlo, 33 anni BOZZANI
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Pioggia di gol nel girone B, dove l’Atalanta continua la fuga in vetta e travolge 7-0 il Cittadella. Tiene il Chievo (4-0 al Padova). Clamoroso k.o. interno del Milan, piegato 5-2 dal Bologna. Il Catania si vince il derby. I risultati della 16a: GIRONE A Empoli-Livorno 2-0, Genoa-Parma 0-1, GrossetoSpezia 1-2, Siena-Sampdoria 1-3, Torino-Novara 2-0. Oggi, ore 11: Pro Vercelli-Fiorentina e Cagliari-Juventus. Classifica (prime posizioni): Juve 35 punti, Fiorentina e Torino 31.
GIRONE B Milan-Bologna 2-5, Atalanta–Cittadella 7-0, Sassuolo–Verona 3-0, Udinese–Modena 5-1, ChievoPadova 4-0, Brescia-Varese 0-2. Oggi, ore 11, Cesena-Inter (Sportitalia 1). Class.: Atalanta 41 p., Chievo 35, Inter 32. GIRONE C Juve StabiaLanciano 4-2. Bari-Vicenza 2-2, Pescara-Reggina 1-2, Roma-Crotone 3-1, AscoliNapoli 1-3, Palermo–Catania 2-3, Ternana–Lazio 2-2. Classifica: Napoli 37 p., Catania 36, Lazio 31.
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SERIE A ANTICIPI 22a GIORNATA le Pagelle
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VIDAL SPENTO BARZAGLI È DISTRATTO Va in campo con la Lazio appena sconfitta, dovrebbe avere fame da vendere, e invece sonnecchia a lungo.
DI MIRKO GRAZIANO
7 h il migliore Lichtsteiner Primo tempo così così, dilaga invece nella ripresa: travolge il dirimpettaio Antonelli, fa l’assist per Quagliarella e ci prova anche dalla grande distanza.
CROSS 9 PASSAGGI OK 37/42 RECUPERI 8
7 h il migliore Borriello
GENOA
6
5
Deve neutralizzare una palla «sporca» di Immobile, poi solo normale amministrazione. Borriello gli «compare» lì, a due passi.
Floro Flores e Immobile gli fanno il solletico per tutto il primo tempo, ma nella ripresa si perde Borriello senza scusanti.
PARATE 1 RINVII 9 USCITE 0
CONTRASTI OK 2/2 LANCI 10 PASSAGGI OK 67/69
Buffon
Barzagli
6
MANFREDINI GLADIATORE MALE OLIVERA Squadra sicuramente chiusa, ma corta, ordinata e sempre portata al possesso palla.
Entra con rabbia. Si becca subito un cartellino giallo, ma la rete dell’1-1 è decisamente alla Borriello: posizione, sportellate e testata vincente.
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 1
7
7
Nessuna parata miracolosa, respinge però ogni cosa passi dalle sue parti: sicuro su Marchisio, Lichtsteiner, Beltrame e Giaccherini.
Maniere dure, anche troppo, su Marchisio prima e Vucinic poi. Là dietro è un muro e fa bene anche con la linea a quattro.
PARATE 5 RINVII 20 USCITE 3
CONTRASTI OK 5/7 LANCI 2 PASSAGGI OK 22/24
Frey
Granqvist
7
6
5,5
6
6
Marchisio
De Ceglie
5
7
7
5,5
7
6,5
Matuzalem
Olivera
Sfiora il gol di testa. Sicuro nelle chiusure, elegante e preciso nei lanci: pesca Vidal solo in area, ma il cileno spreca.
Stilisticamente non impeccabile, comunque la serata è semplice dalle sue parti. Di poco alta una girata da sei-sette metri.
Non cambia mai passo, inserimenti pochi e stavolta viene a mancare anche la sua carica caratteriale. No Arturo, no Juve.
In fase di contenimento si fa sentire, poi mette anche una gran palla per Marchisio, che però a due passi da Frey calcia fuori.
Lui entra subito in gara. Corre, lotta, propone, prende falli e si inserisce con continuità. Calo vistoso nella ripresa.
Spinge poco a sinistra. Malissimo su Kucka, che gli gira intorno due volte prima di servire l’assist dell’1-1 a Borriello.
Comanda come si deve la linea a tre genoana. Nel primo tempo manda in tilt sia Quagliarella sia Vucinic. Non sbaglia nulla.
Vale lo stesso discorso fatto per i compagni di reparto Granqvist e Manfredini. Rendimento alto con ogni sistema difensivo.
La direttiva è chiara: starsene lì, nella propria metà campo, senza troppi grilli per la testa. Va solo di compitino.
Sale di rendimento alla distanza. Ripresa di altissimo livello, come il numero su De Ceglie che manda in gol Borriello.
Protegge la sua difesa, e propone una regia magari non scintillante, ma di sicuro ordinata. Prestazione concreta.
Finché resta in campo, gioca al piccolo trotto. Zero reattività sullo scatto di Lichtsteiner in occasione dell’1-0 Juve.
CONTRASTI OK 2/2 LANCI 5 PASSAGGI OK 55/58
CONTRASTI OK 3/4 LANCI 3 PASSAGGI OK 85/90
TIRI 1 PASSAGGI OK 56/69 RECUPERI 10
TIRI 0 PASSAGGI OK 55/58 RECUPERI 5
TIRI 1 PASSAGGI OK 19/25 RECUPERI 3
CROSS 3 PASSAGGI OK 17/20 RECUPERI 1
CONTRASTI OK 1/1 LANCI 0 PASSAGGI OK 13/14
CONTRASTI OK 4/5 LANCI 0 PASSAGGI OK 21/21
CROSS 1 PASSAGGI OK 4/11 RECUPERI 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 25/30 RECUPERI 11
TIRI 0 PASSAGGI OK 46/53 RECUPERI 9
TIRI 0 PASSAGGI OK 17/19 RECUPERI 3
Bonucci
Caceres
Vidal
Pogba
5,5
5,5
6
6
6
Davvero irritante fino a quando non avvia l’azione dell’1-0 con un tocco dentro raffinato per Lichtsteiner. Troppo poco.
Primo tempo da dimenticare: poco propositivo e falloso negli appoggi. Lo «salva» il gol del momentaneo vantaggio.
Esce dalla panchina carico, il Genoa pareggia subito. Lui riparte, crea pericoli e colpisce il palo con una punizione-perla.
Fa ciò che gli chiede Conte: dà velocità e profondità. Non sempre preciso, comunque mette in mezzo un paio di buone palle.
Matri sta male e allora è il baby la carta della disperazione: ci mette carattere e un bel tiro da fuori: ben parato.
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/4 SPONDE 6
TIRI 2 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 6
TIRI 2 DRIBBLING OK 0/5 SPONDE 0
CROSS 3 PASSAGGI OK 6/7 RECUPERI 0
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 0
Vucinic
Quagliarella
Giovinco
Giaccherini
Beltrame
Manfredini
Moretti
Pisano
Kucka
5
5,5
7
l’allenatore Conte
l’allenatore Ballardini
Approccio molle, primo tempo praticamente regalato. Inizio ripresa incoraggiante: Giovinco, Giaccherini e il 4-3-3 sono buoni cambi, ma la Juve torna presto in folle.
5
5,5
5
6
6
Inizio timido, ma comunque sufficiente. Nel secondo tempo viene invece letteralmente arato dalla «prepotenza» di Lichtsteiner.
Va a sbattere sistematicamente contro la difesa bianconera, ma almeno ci mette cuore e gambe. Assistito malissimo.
Condizione fisica approssimativa. L’impegno non manca, è però quasi sempre in ritardo. Si fa male e lascia la squadra in dieci.
Dentro nel momento della riscossa genoana. Aiuta la squadra a non soffrire troppo quando si fa male Floro Flores.
Dentro a dare sostanza al centrocampo. Si piazza a sinistra il vecchio capitano, e dà una mano ad Antonelli su Lichtsteiner.
CROSS 2 PASSAGGI OK 17/21 RECUPERI 5
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 0
TIRI 0 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 8
TIRI 0 PASSAGGI OK 3/5 RECUPERI 5
TIRI 0 PASSAGGI OK 3/3 RECUPERI 0
Antonelli
Immobile
Floro Flores
Bertolacci
M. Rossi
Riordina subito le idee tattiche e tecniche di un Genoa a pezzi. Va sotto, ridisegna la squadra con Borriello e porta a casa un punto vitale. Chiude in 10 gli ultimi 20’.
ARBITRI GUIDA 4,5 Non vede almeno tre rigori: mani di Vucinic su corner, trattenuta di Antonelli su Vucinic e di Pisano su Pogba. Sul mani di Granqvist nel finale è caos. Galloni 5 - Passeri 6; Romeo 4,5 - Palazzino 6
LA PUNTURA DELL’EX HA SALVATO IL GENOA
Vendetta Borriello Torna da avversario e si riapre la ferita I tifosi bianconeri non l’hanno mai amato, ieri gli ha regalato un nuovo dispiacere DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI TORINO
Marco Borriello, 30 LAPRESSE
Alla fine qualche cuore juventino, in piena tempesta bianconera, sospira: Genova porta male, e ogni riferimento alla Befana sampdoriana non sembra assolutamente casuale. Borriello, invece, se la ride. Un anno (e qualche giorno) fa, arrivava a Torino, sponda bianconera, e lui si ricorda bene quei giorni. Prestito con diritto di riscatto, ma la scintilla non era mai scattata. Di fatto, sei mesi con poche gioie e qualche dolore di troppo, mettendo nel conto pure un paio di striscioni poco simpatici del popolo bianconero nei confronti dell’attaccante. Vecchie ruggini: la gente, però, non dimentica. Ritorno all’antico Il resto è storia
di oggi. La chiamata di Preziosi, l’uomo (e la società) con cui Borriello pensava in cuor suo di avere ancora una sorta di debito di riconoscenza dopo le soddisfazioni comuni passate. Stima (tanta), e pure ricambiata. La prima metà della stagione è stata però avara di gioie. Qualche
acciacco di troppo, l’involuzione della squadra, molte partite in chiaroscuro, un cammino periglioso di un Genoa in crisi profonda. Sino al pasticcio dell’esclusione dell’attaccante (da ieri sera nuovo capocannoniere solitario del Genoa a quota sei) alla vigilia della trasferta di San Siro con l’Inter, tre giorni prima di Natale. Motivi disciplinari: la mattina della rifinitura, Borriello arrivò al campo in ritardo, bloccato da un incidente in autostrada. Episodio superato: la doppietta con il Bologna a inizio 2013 e il gol della speranza di ieri sera hanno restituito il sorriso. A lui ed a tutto il Genoa. Ora viene il difficile. Preziosi ha resistito a molte offerte di chi nei giorni scorsi avrebbe voluto portarglielo via, magari insieme a Immobile. Niente da fare, la salvezza prima di tutto. La strada è ancora lunga e in salita, però il manico è cambiato, e sembra siano stati tutti a giovarne. Che sia davvero giunta l’ora della svolta? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG MATCH NUMERI E CURIOSITA’
L’attacco non azzanna 96 tocchi e solo 4 tiri Vucinic (64 volte) e Quagliarella (32) intervengono nelle azioni ma non incidono come dovrebbero. Poche conclusioni ANDREA SCHIANCHI
Al netto di tutte le proteste finali (francamente esagerate) e di ogni giudizio figlio di un preconcetto resta la sensazione che questa Juventus sia una creatura a metà: difende bene, costruisce, ma non sa azzannare. I problemi in attacco, ormai, sono cronici e per questa ragione non si capisce lo scetticismo che circonda l’arrivo di Nicolas Anelka. I tifosi bianconeri lo hanno già bocciato: il 76 per cento di quelli che hanno risposto al sondaggio proposto da Gazzetta.it hanno detto «no» all’affare, e l’a.d. Marotta ha definito il francese «un acquisto-ponte», lasciando intendere che quest’estate, forse, arriverà il top-player. Obiettivamente, guardando l’organico offensivo a disposizione di Conte (che comprende Vucinic, Matri, Quagliarella, Giovinco e l’infortunato Bendtner), Anelka non sfigura. Anzi: probabilmente, se sorretto da una buona forma fisica, il francese può rappresentare un’arma determinante e risolvere quei problemi realizzativi che da parecchio tempo frenano la Juve. Difficoltà Ai bianconeri
mancano attaccanti in grado di risolvere le partite da soli, quelli che riescono a scardinare, con una semplice giocata, le difese degli avversari chiusi a riccio. La Juve va avanti a strappi, allarga la manovra sugli esterni, punta tantissimo sulle incursioni delle mezzali (Marchisio a sinistra e Vidal a destra), ma a questa incredibile se-
lo sapete che... POSSESSO PALLA
JUVENTUS
65,5% PASSAGGI POSITIVI
JUVENTUS
87,1%
la Sfida FABIO QUAGLIARELLA 29 ANNI JUVENTUS
MARCO BORRIELLO 30 ANNI GENOA
La squadra di Conte tiene costantemente il controllo del gioco, anche se la manovra a volte è troppo lenta. Abbastanza precisi gli juventini nella distribuzione del gioco, e quindi dei passaggi. Bene anche il Genoa con il 72,3%.
PALLONI TOCCATI
VIDAL
118
PALLONI TOCCATI
32
17
Di solito il giocatore juventino che tocca più palloni è il regista (Pirlo). Contro il Genoa, invece, il primato va alla mezzala destra, cioè Vidal.
TIRI EFFETTUATI
2
1
GOL REALIZZATI
1
1
PALLONI RECUPERATI PALLONI PERSI
5
PALLONI RECUPERATI
0
KUCKA
0 2
Tanti cross nell’area del Genoa da parte degli juventini e tanto lavoro per Sebastien Frey, che qui interviene su Lichtsteiner AP
rie di azioni non corrisponde un adeguato numero di tiri o di occasioni da gol. Anche contro il Genoa le difficoltà offensive della Juve risultano evidenti. Quagliarella tocca 32 palloni e calcia in porta soltanto 2 volte (1 gol). Vucinic interviene 64 volte nell’azione e anche per lui le conclusioni sono 2. Troppo poco. Logico che, con due punte di questo genere, tutti i compagni debbano impegnarsi nel costruire la manovra, nel correre avanti e indietro sulle fasce laterali e pure nell’andare al tiro. Così facendo, si disperdono molte energie fisiche (e pure mentali), ci si stanca e si arriva con poca lucidità al momento decisivo. Ci fosse un Van Persie là davanti, non staremmo a fare certi discorsi...
Le punte della Juve si muovono spesso con le spalle girate alla porta avversaria
11 Partita di sacrificio per il Genoa, soprattutto in mezzo al campo. Kucka lotta contro Marchisio e riesce a recuperare 11 palloni, proprio come Barzagli.
PALLONI PERSI
PISANO Movimento Vucinic cerca di in-
cidere con le sponde (ne effettua 6), con i cross (2) e con gli assist (1). Quagliarella lo imita: anche per lui le sponde sono 6. Tuttavia un centravanti ha il dovere di attaccare la porta, e questo non sempre avviene. Vucinic e Quagliarella si muovono con le spalle rivolte alla porta avversaria, hanno il problema di girarsi e non hanno l’abilità di saltare l’avversario. Non è un limite da poco per chi, di mestiere, deve fare gol. © RIPRODUZIONE RISERVATA
13 Molte volte, con l’azione «in uscita» sulla fascia destra, il Genoa ha sbagliato: Pisano ha perso ben 13 palloni.
LANCI EFFETTUATI
BARZAGLI
10
Senza Pirlo la Juve comincia spesso l’azione da dietro con Bonucci e Barzagli. Quest’ultimo effettua 10 lanci.
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SERIE A ANTICIPI 22a GIORNATA IL NEO ACQUISTO BIANCONERO
Ecco Anelka: «Felice e motivato» Marotta: «E’ un rinforzo ponte» Il francese è da ieri a Torino: ha scelto la maglia numero 18. Contratto da1,2 milioni netti più bonus e opzione ALBERTO MAURO CASELLE (TORINO)
Un «oui» vale più di mille parole. L’avventura bianconera di Anelka è iniziata alle 19 e 40 di ieri sera, quando il suo aereo privato è atterrato sulla pista dell’aeroporto di Caselle, dopo un breve volo da Parigi Le-Bourget. Nicolas ha atteso con pazienza il controllo passaporti alla dogana insieme agli agenti e compagni di viaggio Doug Pingisi e Paulo Tavares, e avrebbe voluto far rotta immediatamente verso lo Juventus Stadium per assistere alla partita, ma la società bianconera ha preferito
posticipare la prima uscita ufficiale a dopo le firme. Prima di lasciare l’aeroporto, direzione hotel, non è stato di molte parole: «Se sono contento di essere arrivato a Torino? Oui». Uno che preferisce parlare sul campo e si fa scivolare addosso le critiche (la maggioranza dei tifosi juventini avrebbe preferito l’arrivo di Drogba). Per lui ha garantito Carlo Ancelotti, pronto a offrirgli una possibilità con il Paris Saint Germain, ma Anelka ha preferito rimettersi in gioco dove non era mai stato, in Italia, scegliendo la Juventus. Il francese firmerà un contratto di 5 mesi fino al 30 giugno 2013. Maglia numero 18, motivo? È la somma di 9, 7 e 2
DA PARIGI A CASELLE
Sopra Nicolas Anelka in partenza da Parigi ha postato su Twitter la foto con la scritta «in flight to...». Sotto all’arrivo in serata all’aeroporto di Caselle
Ora avanti su Lisandro Con 4 milioni si può I soldi risparmiati dal mancato arrivo di Llorente a gennaio saranno usati dalla Juve per avere Lopez: il Lione fa muro MIRKO GRAZIANO TORINO
Un buon affare Lisandro Lopez
deve ancora compiere 30 anni, è giocatore solido, cannoniere importante, con grande esperienza internazionale. Pure Conte lo ha tecnicamente promosso. Di fatto, il torello di Buenos Aires (7 presenze e un gol con la maglia dell’Argentina) ci starebbe molto bene nel-
Opzione In mattinata sosterrà le visite mediche alla Clinica Fornaca e al Centro di Medicina dello Sport, domani la Juve conta di ricevere il transfer dalla Federcalcio cinese per la rescissione del contratto con lo Shanghai. Guadagnerà 1,2 milioni netti fino alla fine di questa stagione, più bonus legati a presenze, gol e successi fino a 800 mila euro. Per l’anno prossimo esiste un’opzione verbale tra il giocatore e la Juve: nel caso per entrambi andasse bene proseguire, l’accordo si estenderebbe. L’operazione lampo è stata possibile grazie alla mediazione dell’agente Fifa Fabrizio Ferrari con il giocatore e il suo manager, Doug Pingisi. Anelka ha rivelato agli amici di essere motivato dalla nuova avventura, anche perché avrà l’opportunità di giocarsi di nuovo la Champions, vinta col Real nel 2000 e sfiorata l’anno scorso col Chelsea (che abbandonò a metà stagione). La Juve, oltre ad Ancelotti, ha chiesto informazioni anche a Villas-Boas, che lo ha allenato per qualche mese nel Chelsea. E per entrambi il pare-
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re è stato più che positivo, ora rimane solo da convincere Antonio Conte. Ponte L’arrivo dell’attaccante francese non chiude la porta a ulteriori acquisti in attacco, sebbene Marotta faccia pretattica a Sky: «Anelka è un rinforzo ponte, abbiamo tamponato una situazione d’emergenza. Non vedo altre opportunità in questo mercato, le aspettative sono alte da parte di tutti ma le possibilità di arrivare a giocatori bravi sono ridotte al nulla. Llorente o Lisandro Lopez subito? Nessuno dei due può arrivare ora, per situazioni congelate e legittime dei loro club. Quella di Anelka può essere considerata un’operazione a breve, visto l’accordo di cinque mesi. Al termine di questo periodo sarà fatta una valutazione reciproca con opzione liberissima di sottoscrivere un altro contratto. Sappiamo che la condizione fisica di Anelka non è eccellente e in questo momento non è titolare fisso, lui si mette a disposizione e poi deciderà Conte». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL FIGLIO D’ARTE PRESO DAL FLAMENGO
TUTTA LA STORIA
S Mattehus Andrade Gama de Oliveira nasce il 7 luglio del 1994
S 11 presenze nell’ultimo campionato nazionale (una in quello carioca): 3 da titolare, 8 partendo dalla panchina per un totale di 340 minuti in campo con un’ammonizione
DAL NOSTRO INVIATO
Nicolas Anelka è a Torino. Ma la Juventus potrebbe alzare la posta pure per Lisandro Lopez. Proprio in queste ore i vertici di corso Galileo Ferraris stanno infatti valutando la possibilità di dirottare sull’argentino i 3-4 milioni già stanziati per avere subito Fernando Llorente. Insomma, un passo avanti verso il Lione, nella speranza che il club francese faccia lo stesso verso i bianconeri. La situazione fino a ieri era la seguente: Marotta che chiede il ragazzo in prestito oneroso (massimo 500mila euro) senza riscatto obbligatorio; Jean-Michel Aulas che è pronto al prestito gratuito, ma con diritto di riscatto obbligatorio fissato intorno agli 8 milioni. «E se la situazione è questa, Lisandro Lopez resta sicuramente a Lione», ha detto la notte scorsa il presidente del club francese. Aulas ha bisogno di alleggerire il monte stipendi, e allo stesso tempo di incassare comunque qualcosa per un giocatore acquistato dal Porto, a suon di milioni, nell’estate del 2009. Investimento quasi totalmente ammortizzato. Quasi, però. E’ una questione di principio. E allora potrebbero bastare 4 milioni di riscatto obbligatorio per sbloccare l’intera situazione, in virtù anche degli ottimi rapporti che ci sono fra Aulas e Agnelli, entrambi concretamente attivi nell’Eca, l’European Club Association.
codice postale della Martinica.
S In Nazionale nell’ultimo sub 20 giocato in Argentina (il Brasile è già stato eliminato) ha messo insieme 4 partite di cui 2 da titolare
Mazinho, Bebeto e Romario a Usa ’94: i figli calciatori sono Thiago e Rafa Alcantara, Mattheus (il gesto della culla nacque per celebrare il suo arrivo) e Romarinho
Ricordate la culla mondiale di Bebeto? Sbarca alla Juve... ALESSANDRA GOZZINI MILANO
Nel mercato si gioca d’anticipo, Bebeto festeggiava al Mondiale con il gesto della culla e magari la Juve già prendeva nota: chissà che il pargolo, erede dell’attaccante, non abbia in dote lo stesso talento. Il bebé(to jr), classe (Usa) 94, ha infine confermato le attese, è una stellina del Flamengo (come lo fu il padre) e del Brasile Under 20 (era al sudamericano di categoria). La Juve, che lo farà atterrare a Torino subito, già in questa sessione, ha vinto la corsa: il giocatore sarà bianconero per poco meno di un milione. Per il figlio, Bebeto scelse allora il nome di Mattehus (per l’ammirazione verso il capitano e recordman della Germania), che a sua volta si ispira a Ganso, luce del San Paolo ed ex obiettivo Milan. Elastico Mattehus, diciottenne di certa prospetti-
E Drogba... Sempre meno praticabile la pista che porta all’ivoriano: oltre alle difficoltà burocratiche poste dalla Cina, sull’attaccante sarebbero piombati i turchi del Galatasaray — lo stesso club che ha ingaggiato Sneijder — e l’affare sarebbe a un passo dalla chiusura. La Juve, comunque, tiene uno spiraglio ancora aperto.
va, ha passaporto comunitario, dettaglio che ha facilitato la riuscita dell’affare: pass ottenuto grazie alla madre, Denise de Oliveira, ex pallavolista che allora schiacciava a La Coruna (dal 92 al 96 città di Bebeto, attaccante del Deportivo). Mezzala, volendo mezzapunta, di sicuro mancino e di talento, Mattehus si racconta così a O’Globo: «Come giocatore sono diverso da mio papà: il mio piede è il sinistro, sono più alto, gioco a centrocampo e il mio idolo è Ganso, cerco di osservare il suo stile. E, soprattutto, non ho fatto ancora l’ 1% di quel che ha fatto mio padre». Queste invece le parole di Bebeto senior, sempre intercettate sui media sudamericani: «Sapevo della Juve, avrei preferito che rimanesse nel Flamengo ma non voglio interferire nella sua carriera». Considerato il colpo in prospettiva, Bebeto jr farà l’elastico: molto in Primavera, con calma da Conte. Marotta, a.d. juventino, ha in ogni caso imbarcato un altro top-young (giura però di dover ancora chiudere): col Flamengo Mattheus ha già giocato 11 partite, 3 da titolare (status sempre mantenuto nelle varie nazionali giovanili).
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Lisandro Lopez, 29 anni, attaccante del Lione: in questo campionato ha segnato 6 gol in 16 partite ACTION IMAGES
Se arrivasse anche l’argentino, Quagliarella o Matri andrebbero alla Fiorentina la batteria degli attaccanti della prossima stagione, quando probabilmente da Torino saranno partiti sia Matri sia Quagliarella. Vucinic, Giovinco, Llorente, Lisandro Lopez e un top player: beh, il gruppetto non sarebbe niente male. E in ogni modo uno come Lopez avrebbe sempre un certo appeal sul mercato. E se arriva... Certo, con l’argen-
tino subito in rosa si rendereb-
be necessaria una partenza immediata là davanti. In uscita Matri o Quagliarella. Possibile direzione? Firenze. Da quelle parti Vincenzo Montella gradirebbe non poco uno dei due juventini, soprattutto Fabio Quagliarella, che per caratteristiche tecniche e tattiche sembra fatto su misura per il calcio dell’Aeroplanino. Poi, naturalmente, andrà verificata la volontà del 29enne attaccante di Castellammare di Stabia, ma su questo fronte opererà soprattutto l’avvocato Bozzo, abilissimo manager che in questi ultimi tempi ha lavorato spesso con profitto insieme a Marotta e Paratici. L’eventuale operazione riaprirebbe di fatto il discorso-Jovetic fra bianconeri e viola. Con vista natural-
mente sul 2013-2014. Da non dimenticare, infine, che non tutto il mercato europeo si chiuderà il 31 gennaio. In Russia, per esempio, si andrà avanti per un altro mese, e pure da quelle parti Matri e Quagliarella godono di grandissima considerazione.
Mattheus, 18 anni, 11 gare col Flamengo
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
SERIE A ANTICIPI 22a GIORNATA RUGGIERO PALOMBO ROMA
L’aquila Olympia aveva già capito tutto. Anziché planare sul prato, s’è issata sul tetto dell’Olimpico e non è più scesa, per poi addirittura sparire. Quasi sapesse che col Chievo, più o meno come al solito, per la Lazio sarebbe finita male. E così è stato. Per la decima volta su undici i veneti, cinici e opportunisti il giusto, fanno bottino a Roma, e stavolta è addirittura pieno, grazie al settimo sigillo di Paloschi, lesto a riprendere in posizione regolare il tiro di Jokic respinto dalla traversa, e ai peccati mortali di Petkovic. Una formazione sbagliata, l’incomprensibile rinuncia a Mauri e soprattutto a Hernanes, il ripensamento tardivo e una squadra alla quale era comunque stata sottratta identità e qualità, difficile recuperare in corsa tanto più quando manca un tipo essenziale come Klose. Così, in un colpo solo, tutti i record dell’era Petkovic vanno per aria: le partite utili consecutive si fermano a 16 (Mancini ed Eriksson in salvo), le vittorie consecutive in casa a 6 (e qui gode Zoff). Ma soprattutto, è il campionato che torna in gioco. E più che pensare alla Juve fuggitiva, o a quella di Coppa Italia da affrontare martedì, forse è il caso di ricordare a tutti, tecnico in testa, che i posti Champions sono tre. E si fa presto a perdere quel treno milionario. Petkovic peccatore Già costretto a fare a meno dell’infortunato Klose, Petkovic decide chissà perché che la Coppa Italia è troppo più importante del Chievo. Così, per la prima volta in assoluto in campionato, decide di partire senza Hernanes e Mauri, che fin qui ne hanno saltato una a testa per squalifica. E’ un peccato grave di presunzione, che la Lazio
menomale Il portafortuna ritrovato col Gps L’aquila Olympia, volata via dall’Olimpico, s’è fatta un giro su Roma. Ed è stata trovata un’ora e mezza dopo il match vicino allo stadio dei Marmi, accanto all’Olimpico, tramite al Gps cui è collegata
L’incidente Crolla la rete sulla testa di Marchetti Nel primo tempo, Marchetti si appende alla rete, che cede. Ci vuole qualche minuto di sospensione per ripararla AP
L’aquila sparita Tabù Chievo: la Lazio k.o. e anche Olympia se ne va La regina del volo non atterra in campo. E la squadra di Pektovic s’arrende dopo 16 risultati utili. Paloschi castiga un brutto turnover paga perdendo non solo il suo più autorevole finalizzatore, ma coloro che sanno dare del tu al pallone, che sanno creare calcio e occasioni. L’idea di supplire a questo rischioso doppio avvicendamento, è quella di varare un modulo assai offensivo, un 4-3-3 con Candreva e Lulic ai fianchi di Floccari, e con due guastatori come Gonzalez e il vecchio Brocchi (seconda da titolare, imbarazzante) ai fianchi di Ledesma. Pro-
babilmente i sei gol a zero rimediati dal Chievo nelle ultime trasferte nella Torino granata e a Bologna traggono in inganno Petkovic. Gli ospiti non chiedono infatti di meglio che farsi schiacciare dietro, e il 3-5-2 iniziale di Corini diventa subito un 5-3-2 con Sardo (infortunato e sostituito dopo mezzora da Vacek) e Jokic bassi sulla linea di Andreolli, di un monumentale Dainelli e di Cesar, coi tre davanti, guidati da Luca
il processo TROPPI CAMBI
L’imputato Petko si difende: «Rifarei le stesse scelte» Hernanes-Mauri fuori insieme dall’inizio È la prima volta in questa stagione «Non erano al 100%. Punto e basta»
DAVIDE STOPPINI ROMA
Lo dice subito: «Rifarei le stesse scelte». Vladimir Petkovic a processo. Mica per l’imbattibilità sfumata e gli inseguimenti falliti ai vari Zoff e Mancini. No, non per quello. Il processo è alla formazione, che ha stupito tutti: fuori contemporaneamente Mauri ed Hernanes per la prima volta dall’inizio in questo campionato, in una Lazio già orfana dell’infortunato Klose. Fuori la testa della squadra. E la squadra ha perso la testa. Il resto l’ha fatto il pensiero al ritorno della semifinale di Coppa contro la Juventus di martedì. «Non meritavamo di perdere — si difende il tecnico —, il Chievo ha avuto solo un’occasione,
noi invece le nostre le abbiamo fallite. E non va bene: certe chance vanno sfruttate». Fermo a 16 E invece la Lazio si è
fermata a 16 risultati utili consecutivi. Non perdeva dal 4 novembre a Catania, Paloschi ha rotto l’incantesimo: «È dall’inizio che giochiamo ogni tre giorni, non è facile tenere questi ritmi — ancora Petkovic —. Non si può fare sempre tutto con gli stessi giocatori. Mauri ed Hernanes non erano al 100%, punto e basta». E il Profeta conferma: «Da Palermo soffro per un piccolo problema agli adduttori». Lotito intanto difende l’allenatore: «Può decidere quello che vuole, se l’ha fatto è perché l’ha ritenuto opportuno». Solo che la torta è riuscita male, stavolta: «Non è stata la miglior La-
Rigoni, cortissimi a fare da frangiflutti. In spazi così ristretti la falcata di Lulic, che dovrebbe invece partire da lontano, e la corsa di un Candreva comunque in ribasso, diventano optional inutilizzabili. Risultato: un primo tempo che più mediocre non si può, con la Lazio sempre nell’altrui metà campo ma senza sbocchi. La ricerca di qualche inutile palla inattiva non sfruttabile vista l’assenza di lunghi (manca pu-
re Ciani) e del tiro da fuori, degno di nota solo quello di Konko che costringe Puggioni alla respinta coi pugni, unica sua parata del match, dicono già che questa volta il mito Petkovic ha toppato di brutto.
zio, specie nel primo tempo siamo stati troppo passivi — spiega Petkovic —. Ma ora non mettiamo in croce la squadra per una sconfitta. Anzi, pensiamo positivo: siamo pronti per un’altra serie di imbattibilità». Un sogno da coltivare, ma Petkovic ribatte: «No, non siamo un gruppo che sogna, preferisco la realtà. È stata una giornata no, dopo tante positive può capitare». E può capitare anche le scelte di formazione siano meno brillanti del solito: «Ogni tanto posso sbagliare anch’io, mi prendo tutte le responsabilità di questa sconfitta».
LAZIO
Mercato Chissà, forse il turnover con vista Juve può aver influenzato negativamente i giocatori: «Non credo che la squadra abbia pensato a martedì — ancora Petkovic —. Piuttosto penso che un po’ di fatica per la gara di Torino si sia fatta sentire». Poi un piccolo alibi: «Diciamo così, tra Palermo, Juventus e Chievo abbiamo subito in tutti i sensi». Un velato riferimento alla direzione arbitrale e al giallo per simulazione sventolato ad Hernanes. «Ma guai adesso a mettere tutto in dubbio per una partita. Sarebbe sbagliato. Come pure pensare lo sarebbe pensare al mercato solo per questo risultato negativo». Però un rinforzo, specie a centrocampo, sarebbe gradito: «Per giocare tre competizioni ci vogliono tanti giocatori di qualità — fa l’allenatore —. Io l’ho detto tante volte: ben vengano gli acquisti, a patto che siano giocatori migliori di quelli che ho già». I tifosi, nel dubbio, ieri sera hanno osannato Petkovic anche nel finale di partita, mentre sono tornati a chiedere a Lotito di «cacciare i soldi». Un vecchio refrain. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pentimento inutile Come spesso
succede, il pentimento del tecnico, che toglie Brocchi e inserisce Mauri all’inizio della ripresa, trova una Lazio in confusione, che
vorrebbe ma non può, cade nella trappola dell’arrocco del Chievo e finisce con l’allungarsi. Un errore fatale, di cui gli uomini di Corini, che comunque davanti hanno due in gamba che sanno approfittare di quel poco che passa il convento, approfittano subito. Costruisce Thereau e dopo il tiro di Jokic finalizza Paloschi, che s’era già fatto apprezzare nel primo tempo con un malizioso pallonetto da metà campo. Solo allora
CHIEVO
0
1
(4-3-3)
(3-5-2)
Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu (dal 30’ s.t. Kozak); Gonzalez (dal 18’ s.t. Hernanes), Ledesma, Brocchi (dal 1’ s.t. Mauri); Candreva, Floccari, Lulic. PANCHINA Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni, Cavanda, Stankevicius, Zauri, Rozzi. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-2-3-1 BARICENTRO ALTO 56 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Dias e Biava per gioco scorretto, Hernanes per comportamento non regolamentare.
Puggioni; Andreolli, Dainelli, Cesar; Sardo (dal 30’ p.t. Vacek), Cofie, L. Rigoni, Guana (dal 23’ s.t. Seymour), Jokic; Thereau, Paloschi (dal 30’ s.t. Stoian). PANCHINA Squizzi, Provedel, Papp, M. Rigoni, Moscardelli, Hetemaj, Costa, Farkas, Ekuban. ALLENATORE Corini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,8 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Vacek per gioco scorretto.
MARCATORE Paloschi al 16’ s.t. ARBITRO Giacomelli di Trieste. NOTE paganti 6.625, abbonati 20.495. Incasso e quota non comunicati. Tiri in porta: 5-3 (una traversa). Tiri fuori: 7-2. In fuorigioco: 0-1. Angoli: 6-3. Recuperi: p.t. 5’; s.t. 2’.
POSSESSO PALLA LAZIO 62%
PALLE UTILI GIOCATE CHIEVO 38%
TIRI IN PORTA
IIIIII LAZIO 6
LAZIO 79%
CHIEVO 68%
TIRI FUORI
II IIIIIIII CHIEVO 2
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 6’ traversone di Lulic per Floccari che prolunga per l’accorrente Candreva: tiro forte ma un po’ alto. 12’ Paloschi vede Marchetti fuori: di poco alto. 23’ tiro di Konko dal limite dell’area: Puggioni con qualche difficoltà in angolo.
la Moviola DI FABIO BIANCHI
Gol dei gialloblù: è tutto regolare La Lazio protesta a lungo con l’arbitro Giacomelli e il guardalinee Crispo in occasione del gol partita di Paloschi. Volevano l’annullamento per fuorigioco.
LAZIO 8
III CHIEVO 3
SECONDO TEMPO GOL! 16’ Thereau penetra in area e serve l’accorrente Jokic il cui tiro finisce sulla traversa e torna in campo. Paloschi arpiona la sfera e segna. 31’ cross dalla destra di Candreva, la palla finisce a Floccari che serve Mauri: il tiro finisce di poco alta.
Ma il gol è regolare perché quando Thereau passa a Guana che colpirà la traversa, Gonzalez si sta alzando da terra e tiene in gioco lo stesso francese del Chievo. Giacomelli è meno bravo quando, sullo 0-1, ammonisce Hernanes per simulazione ma Cesar ha fatto un fallo evidente al limite dell’area. Era punizione sicura e magari giallo per Cesar. Nel finale, non fischiato un fallo di Biava su Stojan al limite sinistro dell’area.
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SERIE A L’ALTRA INSEGUITRICE le Pagelle
Alberto Paloschi, 23 anni, buca Marchetti in mezza rovesciata e firma il successo esterno del Chievo, il terzo in questa Serie A AP
DI STEFANO CIERI
BIAVA SBAGLIA BROCCHI PURE DAINELLI OK JOKIC A TUTTA LAZIO 5 MARCHETTI 6 Nessuna parata degna di nota, incolpevole sul gol. KONKO 6 Spinge bene per un’ora, sfiora il gol, poi cala un po’. BIAVA 5,5 Bene prima e dopo il gol sul quale però si perde Paloschi. Ammonito, sarà squalificato. DIAS 5,5 Un po’ troppo contemplativo. Ha la palla buona per l’1-1, non la capitalizza. Anche lui sarà squalificato. RADU 6 Prova diligente, godendo di discreta libertà accompagna spesso l’azione. KOZAK 5 Un quarto d’ora di nulla. Che giustifica il mancato ingresso in campo in precedenza. GONZALEZ 5 Non trova i tempi di inserimento, resta spesso ingarbugliato nella gabbia dei veronesi. MIGLIORE h 6,5 ILHERNANES
Le cose migliori le fa vedere lui. Peccato che Petkovic gli conceda solo la mezzora finale.
Petkovic chiama in campo anche Hernanes (alla fine anche il Kozak della disperazione) e solo allora, col brasiliano, la Lazio sarà finalmente capace di costruire qualcosa di apprezzabile. Ma le due occasioni sciupate da Dias e da Mauri (in comproprietà con Floccari) non fanno che sancire l’epilogo di una serata-no, dove il mediocre arbitro Giacomelli (grottesca l’ammonizione di Hernanes per simulazione) comun-
que non aggiunge e non toglie niente. Il Chievo, dall’alto di una classifica che comincia a farsi quasi sontuosa, se la ride. Per la Lazio impegnata su tre fronti, il difficile comincia adesso, a cominciare dall’1-1 da difendere martedì in Coppa Italia, per passare al Genoa dell’ex Ballardini da affrontare domenica a Marassi senza gli squalificati Biava e Dias. I record appartengono ormai al passato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’UOMO DEL MATCH E CORINI: «RAGAZZI BATTAGLIERI»
Orgoglio Paloschi «Rivali deludenti? Macché. Noi grandi» FRANCESCO ODDI ROMA
Ha segnato sul filo del fuorigioco, Alberto Paloschi, settimo gol stagionale con la maglia del Chievo, uno dei più pesanti per la permanenza in serie A della squadra di Eugenio Corini. «E speriamo di non fermarci qui: ne serviranno altri, per la salvezza. Ero sul filo del fuorigioco, corretto per un millimetro? Lo scorso anno col Milan mi hanno annullato un gol perché ero fuori di un millimetro, spero di rimanerci sempre dentro, questo millimetro. E Thereau sul mio gol ha fatto una cosa straordinaria. Abbiamo fatto tutti una buonissima partita: non mi sembra corretto parlare di una Lazio deludente, credo vadano sottolineati i nostri meriti. Siamo un bellissimo gruppo: Puggioni si è sempre allenato, reso disponibile, si meritava questa soddisfazione. Sorrentino? Ognuno fa le scelte che crede, non giudico». Troppa tensione Di parere diverso il presidente Luca Campedelli, che per la tensione ha lasciato il suo posto dopo soli tre minuti, prima di potersi godere la vittoria. Si rabbuia solo quando gli viene chiesto del suo or-
mai ex portiere. «La storia Sorrentino non mi è piaciuto né come è iniziata né come è finita. Ma sono nel calcio da anni, so come vanno queste cose. Puggioni in campo si è comportato bene, per quel poco che ho visto. Stiamo trattando il rinnovo di Pellissier, è il nostro simbolo, se accetta resta fino a fine carriera. La scelta di Corini? Merito di Sartori», ha detto, riferendosi al d.s. Piedi per terra «Il Chievo non de-
ve mai perdere la sua dimensione – ammonisce proprio un soddisfatto Corini – anche quello dei miracoli prima pensava alla salvezza e poi magari arrivava a 50 punti. I ragazzi hanno interpretato la partita alla grande, con coesione e spirito battagliero». Capitolo a parte per Thereau. «È un giocatore di grande talento che ha trovato la continuità che lo mette a livello dei grandi attaccanti del campionato. Mi dispiace per Sardo, speriamo che la distorsione al ginocchio non sia grave. Puggioni è migliorato e non solo per la parata, ma per la normale amministrazione, come le uscite e il gioco con i piedi: abbiamo trovato un titolare. Stiamo seguendo un paio di portieri». E domenica c’è la Juve. «Speriamo si stanchi in Coppa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LEDESMA 6 Prova a dare i consueti ritmi di gioco, ma non trova collaborazione in Gonzalez e Brocchi. BROCCHI 5 I ritmi compassati del primo tempo non lo agevolano, non trova mai la posizione giusta. MAURI 5 Poco ispirato sia nella costruzione sia sotto porta dove spreca due ottime opportunità. CANDREVA 5,5 Ci mette l’impegno, ma non trova la giocata giusta. FLOCCARI 5 Serata-no dopo una serie di ottime prestazioni. Ha la palla buona, preferisce smistarla a Mauri. LULIC 6 Comincia in maniera convincente, la sua spinta va però scemando col passare dei minuti. ALL. PETKOVIC 5 Formazione iniziale poco convincente. Va bene il turnover, ma perché rinunciare a Hernanes e Mauri contemporaneamente?
CHIEVO 6,5 PUGGIONI 6 Una sola parata importante: su Konko nel primo tempo. ANDREOLLI 6,5 Sempre concentrato, non sbaglia mai tempi e modi d’intervento.
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IL MIGLIORE
7 DAINELLI
Regista puntuale e reattivo di una difesa che non sbaglia quasi nulla. CESAR 6 Contributo leggermente inferiore rispetto ai compagni di reparto, ma comunque sufficiente. SARDO 6 Parte bene, un ginocchio malandato lo mette k.o. dopo mezzora. VACEK 5,5 Si presenta con un giallo evitabile, arranca per il resto della gara. COFIE 6 Ordinato e instancabile. Copre e dà una mano ai compagni in difficoltà. L. RIGONI 6,5 Prezioso nel tenere la squadra corta e i reparti collegati. GUANA 6 Corre tanto, a volte un po’ a vuoto, ma nel complesso dà un buon apporto. SEYMOUR 5,5 Appena arrivato, è ancora un po’ spaesato. JOKIC 6,5 Tampona e riparte ogni volta che può. Il suo tiro sulla traversa viene trasformato in gol da Paloschi. THEREAU 6,5 Capitalizza al meglio ogni palla che gioca. In particolare quella che porta al gol-partita. PALOSCHI 7 Trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto è da grandi attaccanti. Oltre al gol fatto ne sfiora un altro che sarebbe stato un capolavoro nel primo tempo. STOIAN 6 Fa respirare la squadra nei minuti finali. ALL. CORINI 6,5 Tattica italianista che concede poco allo spettacolo ma risulta efficacissima. GLI ARBITRI GIACOMELLI 5 Dimostra scarsa personalità in una partita facile, gestisce male i cartellini. Inspiegabile quello per simulazione a Hernanes. Rosi 6 – Crispo 6 Calvarese 6 – Abbattista 6
4 Hamsik per il -3
I NUMERI
4
Le vittorie del Chievo nelle ultime 11 gare giocate contro la Lazio all’Olimpico. Sei sono i pareggi, una la vittoria laziale
7
Le reti segnate da Paloschi (2 su rigore), miglior marcatore del Chievo in campionato
«Dai Napoli, non distrarti» Lo slovacco: «Ci siamo fatti rimontare troppe volte: a Parma serve l’impresa» Perché vedere
PARMA-NAPOLI Il Parma è lanciato e arriva da cinque risultati utili consecutivi; il Napoli vuole interrompere l’imbattibilità interna degli emiliani
22
Le reti subite dalla Lazio in campionato. Quella biancoceleste è la terza miglior difesa della Serie A
2
Le sconfitte interne della Lazio. L’altra partita persa dalla squadra di Petkovic in casa contro il Genoa all’andata anche allora 0-1
5
Le sconfitte totali dei biancocelesti. Le altre partite perse fuori casa contro Catania, Fiorentina e Napoli
Tardini, ore 15
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO PARMA
Lo vogliono tutti il salto di qualità, quel qualcosa in più che possa sostenere il Napoli in quest’inseguimento alla Juve. Occorre qualche vittoria pesante, per intenderci. E la trasferta di Parma è una di quelle partite che se la vinci hai fatto il colpo, e vai a -3 dai bianconeri. In pratica, è quanto ha chiesto Walter Mazzarri alla squadra. Lui ha voluto una vigilia tranquilla, ha disertato persino la conferenza pre partita per evitare distrazioni. Ha parlato, invece, Marek Hamsik, colui che predilige l’estro e la fantasia quando è in campo. E Napoli si aspetta tanto dal suo talento che non sempre è continuo. È convinto, però, il centrocampista slovacco che questo potrebbe essere l’anno buono per vincere qualcosa di importante. «Certo, domani (oggi, ndr) dobbiamo vincere anche se l’impresa non è delle più semplici. Il Parma ha poco o nulla da perdere, ci affronterà con grande determinazione, perché da anni stiamo facendo buone cose e ci considerano, ormai, una squadra da battere». Niente compromessi, quindi: Hamsik chiede maggiore decisione. «Abbiamo buttato punti in diverse gare. Con Milan e Torino, per dire. Eravamo in vantaggio e ci siamo fatti rimontare perdendo 4 punti, che avrebbero fatto la differenza in questo momento». Top player Lui, lo è, o quanto meno è considerato tale per quelle qualità tecniche che gli riconoscono in tanti. Ed è per questo che Mazzarri gli chiede sempre qualcosa in più, perché le sue giocate spesso sono determinanti per il risultato. «Sono qui da diversi anni, io e il club stiamo crescendo insieme», ha
Marek Hamsik, 25 anni, dal 2007 al Napoli FORTE
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I NUMERI
201
Le presenze in Serie A di Hamsik con il Napoli, dal 2007
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Le reti con la maglia azzurra. Il suo record è di 12 gol, nella stagione 2009-10
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Gli assist serviti da Hamsik ai compagni quest’anno
osservato Hamsik che, insieme con Cavani, è il punto di forza del collettivo napoletano. Ma il futuro dell’attaccante uruguaiano è incerto, circolano voci su un suo probabile addio a fine stagione. «Non credo vada via, ha rinnovato da poco il contratto per 5 anni, la sua volontà è di restare qui, sta facendo cose straordinario e lo vorrei qui per tantissimi anni ancora». Scontro diretto Manca poco più
di un mese, ma Napoli non può fare a meno di pensare alla grande sfida in programma al San Paolo, il primo marzo. Quella sera, a Fuorigrotta ci sarà la Juventus, in una sfida che potrebbe modificare qualcosa nelle posizioni di testa della classifica. Molto, ovviamente, dipenderà dai punti che si ritroveranno le due contendenti alla vigilia dello scontro diretto. «Capisco l’attesa, ma questi pensieri li lasciamo ai tifosi. Noi dobbiamo concentrarci sul Parma, perché questa partita potrebbe essere determinante per le nostre ambizioni», ha concluso Hamsik. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I GIALLOBLÙ IN PANCHINA IL NEOACQUISTO STRASSER
Gli emiliani per la maturità con Belfodil Donadoni: «Il mercato non sia un alibi» PARMA Da queste parti, negli ultimi giorni, si è parlato soprattutto di mercato e non di campionato. E dire che oggi a Parma arriva il Napoli, uno degli squadroni del campionato, che ultimamente, al Tardini, ha lasciato brutti ricordi, tra vittorie contestate e polemiche con gli arbitri. «È vero — conferma Donadoni —, qualcosa è cambiato ma non deve essere un alibi». Tra i convocati ci sono anche Pabon e Fideleff, pronti a lasciare l’Emilia. E c’è il nuovo Strasser (di scuola Milan), «centrocampista duttile che può giocare
in tanti ruoli». Insomma il Parma, mai battuto in casa finora, sfida il Napoli nel bel mezzo di una mini-rifondazione. «Questa deve diventare un’occasione per dimostrare maturità e capacità di mantenere la concentrazione. Ci aspetta un avversario, il Napoli, che non ci permetterà assolutamente di distrarci. Sarebbe una follia»: chiosa Donadoni. Che, però, non scioglie l’unico dubbio sul modulo: 4-3-3 o 3-5-2. In avanti, comunque, è sicuro l’utilizzo di Belfodil. Sandro Piovani © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TRA SERIE A E MERCATO
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MARIO SÌ O NO? 7 gennaio Il niet di Berlusconi Berlusconi chiude deciso: «Se metti una mela marcia nello spogliatoio può infettare tutti gli altri». E poi: «Balotelli mai al Milan» 14 gennaio La rettifica di Silvio «Quando parlavo di mele marce non mi riferivo a Balotelli. Ma non ho mai sentito una apertura di trattativa da parte di nessuno della mia società» 19 gennaio Lo spiraglio del City Il Manchester City abbassa il prezzo: si accontenterebbe di 28 milioni in 6 annualità. Milan sempre più tentato dall’affare 24 gennaio Le ragioni del bilancio Ancora Berlusconi: «Balotelli o Kakà? Nessuno dei due. Non è possibile di questi tempi... Galliani spera sempre, ma il linguaggio dei conti lo trattiene dall’operare»
Milan, 20 milio Ecco l’assalto finale: Raiola porta al City l’offerta rossonera Mario è più vicino Prima Galliani dice: «Le trattative per Drogba e Kakà sono chiuse al 101%, quella per Balotelli al 99,9». Poi incontra l’agente e per la prima volta si sbilancia sull’acquisto in 6 rate ALESSANDRA BOCCI CARLO LAUDISA MILANO
Come definirla? Accelerata, ripartenza, attacco totale? Fatto sta che il Milan ha deciso di scoprire le carte e di presentare al Manchester City un’offerta per Mario Balotelli. Ieri Adriano Galliani ha convocato l’agente del giocatore, Mino Raiola: il Milan arriverà a venti milioni, divisi in sei rate. Un grande passo avanti rispetto al recente passato, visto che il club rossonero non si era mai discostato dalla proposta di prendere soltanto in prestito l’attaccante della nazionale italiana. Raiola partirà presto per Manchester, mentre l’amministratore delegato starà con la squadra a Bergamo, pronto a intervenire se la situazione in Inghilterra si evolverà. Richieste e proposte Il punto
d’incontro fra la domanda e l’offerta non è più così introvabile, anzi, non è mai stato così vicino, anche se il sì del club inglese potrebbe arrivare al fotofinish. Era abissale la differenza fra la prima valutazione del City (37 milioni) e l’idea del Milan di avere Mario in prestito. Adesso, considerando che alla cifra proposta si potrebbero aggiungere dei bo-
MOURINHO SU BALO
«Se si può stare nel club del cuore è meglio...»
nus, l’ammontare fissato da Galliani è molto vicino alla somma pagata dal City per il cartellino di Mario nel 2010. L’Inter ricevette 22 milioni, più bonus. Magari il City insisterà per non scendere sotto quella cifra, o per avere almeno una prima rata più consistente. In questo caso, bisognerebbe utilizzare gli ultimi giorni del mercato per limare le differenze, ma l’assalto del Milan è lanciato.
In questo periodo Mario Balotelli è blindato da Mancini, ma di campo ne vede pochissimo PHOTOVIEWS
I soldi di Acerbi La trattativa in-
José Mourinho, 50 anni AFP Nell’ampia intervista andata in onda ieri su Rai 2 a «Dribbling», José Mourinho in ambito Milan non ha parlato solo di Kakà, ma anche di Balotelli. «Con Mario è stato divertente — ha raccontato il tecnico del Real Madrid —. Lui in rossonero? Una volta, quando eravamo all’Inter, ha preso la maglia del Milan in un ristorante, no? Forse il Milan è il suo club del cuore e se puoi stare nel club del tuo cuore, meglio. Ma forse era uno scherzo e il suo cuore è interista. E se il suo cuore è interista e va al Milan, allora non è la migliore soluzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
somma resta complicata, ma il Milan sa dove vuole arrivare, e si sta concentrando sul City. E a livello economico la novità, e la differenza di disponibilità, è dovuta anche alla cessione di Francesco Acerbi: nel giro delle comproprietà con il Genoa, alla fine del quale il Milan ha rilevato il cartellino di Constant, il presidente rossoblù Preziosi ha versato quattro milioni per avere interamente quello di Acerbi. Questi milioni serviranno per Riccardo Saponara (la comproprietà è stata pagata 3 milioni e 750 mila euro): non saranno necessari ritocchi al capitale per questa operazione, e il Milan avrà mani più libere all’estero per tentare l’aggancio a Balotelli. All’estero le fidejussioni sono sufficienti per muoversi sul mercato.
ALTRI AFFARI MILANISTI
Scambio Dzemaili per Nocerino: no del rossonero E Drogba? Può raggiungere Sneijder al Galatasaray Il «Noce» vuole provare a convincere Allegri. L’ivoriano verso la Turchia. Zaccardo: «L’occasione della vita» FILIPPO DI CHIARA MARCO PASOTTO MILANO
L’asse Milano-Napoli a centrocampo non vuol saperne di decollare. Se qualche settimana fa non era andato in porto lo scambio Dzemaili-Flamini, con quest’ultimo che aveva preferito restare a Milanello, la cronaca parla di un nuo-
vo tentativo andato a vuoto. Questa volta sul piatto assieme a Dzemaili c’era Nocerino, ma il risultato non è cambiato. Il Noce dopo averci riflettuto e (forse) tentennato ha detto no, preferendo giocarsi le sue carte in rossonero nonostante sia un’annata in cui non trova lo spazio che vorrebbe. Anche Mazzarri avrebbe fatto un tentativo per convincere il giocatore, ma senza esito.
Da sinistra: Blerim Dzemaili, 26 anni, al Napoli dal luglio 2011. Antonio Nocerino, 27 anni, al Milan da agosto 2011. Didier Drogba, 34, allo Shanghai Shenhua dal luglio 2012 KINES-PHOTOVIEWS
Primo derby A proposito di affari che non si sono concretizzati: Didier Drogba, obiettivo rossonero caldo — a tratti caldissimo — sembrerebbe destinato a raggiungere Sneijder in Turchia al Galatasaray. Che, in tal caso, affronterebbe gli ottavi di Champions contro lo Schalke 04 decisamente rinforzato. Intanto oggi l’ex interista vivrà il primo derby della sua nuova avventura. Il Galatasaray ospita infatti il Besiktas, anche se Wesley non ha certezze sull’impiego. Lui ovviamente spera di partire titolare, ma Terim deciderà soltanto all’ultimo. Ieri Stramaccioni ha parla-
to così di Wes: «Credo che la cosa più bella sia la serenità per il calciatore, perché in un modo o nell’altro non vedeva l’ora che finisse. Sono felice per lui, gli auguro di dimostrare il grande campione che è e lo ringrazio per il contributo dato. Se è stato un periodo pesante per la squadra? Più che altro noioso perché ogni vittoria, ogni pari, ogni sconfitta aveva una connessione con Sneijder». Al settimo cielo Infine, ieri Zac-
cardo (convocato da Allegri per la trasferta a Bergamo di oggi pomeriggio) ha espresso tutta la sua soddisfazione a Milan Channel: «Per me è l’occasione della vita, una seconda giovinezza, non avevo mai giocato in un top club come questo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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oni per Balotelli sioni sono arrivate all’ora di pranzo. «Le trattative per Kakà e Drogba sono chiuse al 101 per cento, Balotelli è chiusa al 99,9 periodico, e mi raccomando riportate i numeri esattamente», ha scherzato Galliani a Milanello. Dunque, uno spiraglio per impostare una trattativa con il club inglese c’era, nonostante la regola dell’austerity. Poco dopo, l’agente e intermediario Ernesto Bronzetti, che si stava occupando dell’affare Kakà a Madrid, rivela di sapere che il Milan si sta muovendo invece, e in maniera convincente, per Balotelli. La pista inglese si scalda, quella spagnola è ormai gelida. A proposito di Kakà, il giocatore non è stato convocato neppure ieri da Mourinho: è la seconda volta consecutiva, e prima c’era stato anche un turno di squalifica. La situazione di Ricky a
Raiola: «La verità? Chiedetela ad altri. Fino al 31 gennaio può capitare di tutto»
Madrid sta diventando sempre più pesante, ma Galliani è inflessibile: il Milan non ha intenzione di investire sul cartellino di Kakà. Per Mario, che è più giovane e rientra nella linea verde predicata da Berlusconi, i soldi invece si potrebbero trovare. E’ su Mario che il Milan intende puntare tutto quello che ha ricavato dalle cessioni di questi giorni.
v identiKit & CARRIERA
Ammissioni Le prime ammis-
Al check in Dunque, Raiola è pronto a partire, Balotelli aspetta e il Milan pure. «La verità su Mario? Chiedetela ad altri, perché io non posso dirla», ha dichiarato Mino Raiola a Radio Deejay. «Fino al 31 gennaio può succedere di tutto, stiamo vigilando. Non abbiamo parlato di soldi perché di fatto non c'è ancora nulla. Il City aveva un'offerta di quaranta milioni di euro cash arrivata durante l'Europeo. Il prestito è stato escluso a priori dai loro dirigenti». Quaranta milioni rappresentano un tetto inarrivabile per qualsiasi club italiano, e Raiola lo sa bene. Ma sa anche che la situazione è in continua evoluzione e che Balotelli preme per tornare in Italia. Forse le sue pressioni, unite ai venti milioni in più, avranno sul City un effetto più potente di quelle di Kakà su Florentino Perez. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il personaggio
Liti, malattie, l’affitto disdetto In 49 giorni solo 30’ in campo e lo strappo con Mancini DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Trenta minuti su ottocentodieci disponibili. Mario Balotelli ha giocato solo mezz’ora, con il contributo del recupero, (ben 7’ su 30’), dal 9 dicembre 2012. E perché il conteggio parte da allora? Per un motivo semplice: quel pomeriggio, consacrato al derby di Manchester, si consumò ad uso e consumo delle telecamere lo strappo finale tra Roberto Mancini e l’attaccante del City. Mario reagì con qualche parolaccia e il rientro a testa bassa negli spogliatoi alla sostituzione. Da quella maledetta domenica, nulla è stato come è prima.
ria a disposizione di Mancini il crollo è stato rovinoso. Doveva essere la stagione della consacrazione di Balotelli dopo l’exploit in Ucraina e Polonia, con la doppietta alla Germania: è stata invece una caduta brutale, inaspettata, rovinosa. Tutto ruota all’indietro, tranne la vetrina dei tabloid che lo braccano senza pietà e l’affetto dei «boys» di Manchester. Mancini gli ha dato il possibile e l’impossibile. I compagni di squadra lo hanno sempre sostenuto, alternandosi al suo fianco, ma cominciano ad averne abbastanza. Solo lo sceicco Mansour, dal suo palazzo
dorato, continua a stravedere per lui. Nello strano mondo del calcio, basta infatti essere un personaggio per arricchire la casse del club e fare «immagine». Balotelli è un business sicuro. Anche i bambini cinesi sono affascinati da lui, come quel ragazzino di Shanghai che ha incrociato Mancini su un treno inglese a Capodanno, con la maglietta numero 45 del City: quella di Mario. «Il Balotelli cinese», ha detto sorridendo Mancio. Ma per la pax di tutti, basterebbe rivedere quello italiano. Quello che segna e fa vincere, s’intende. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ULTIMO GOL QUASI DUE MESI FA
I 49 giorni E’ successo di tutto, negli ultimi 49 giorni. Febbri implacabili — Mario sarebbe alla seconda ricaduta, secondo i bollettini ufficiali del City — e sfiancanti. La rissa sfiorata con Mancini nel bel mezzo di una partitella di allenamento, il 3 gennaio. L’esclusione dalla lista dei convocati, il 15 dicembre, in occasione della gara di Newcastle. Il tentativo di portare il City in tribunale per contestare due settimane di multa, con ripensamento all’ultimo secondo. Le dichiarazioni di Prandelli, Mancini e dell’agente Raiola. La notizia che Mario avrebbe disdetto il contratto di affitto della casa nella campagna di Manchester. L’abbraccio di Zola il 5 gennaio dopo City-Watford. Le voci di mercato. Tutto tranne una cosa: i gol.
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Indietro tutta Mario non se-
gna dal 28 novembre 2012, Wigan-City. Due mesi, ora più, ora meno. Da stella degli Europei a quarto attaccante della batte-
1 L’ultima rete di Balotelli: è il gol del vantaggio sul campo del Wigan, il 28 novembre 2012 (finirà 0-2) 2 Il pesantissimo litigio con Roberto Mancini dello scorso 3 gennaio 3 Un’immagine abituale negli ultimi tempi: SuperMario in panchina AFP-REUTERS
ALTRE TRATTATIVE I ROSANERO ASPETTANO ANCHE SPERDUTTI E RISCATTANO ZERBO. LA FIORENTINA TRATTA COL BOLTON PER ALONSO
Viviano: Roma o Bologna. Vitoria a Palermo Udinese-Ruiz ok Torino: si stringe per Jonathas Parma: c’è Marica se parte Amauri DI FEO-A. RUSSO
Si scatena il Palermo, a cui in pochi giorni l’ad Lo Monaco ha rifatto il look. Tre acquisti in settimana (Formica, Sorrentino e Boselli), ed entro un paio di giorni dovrebbero arrivare anche le firme del terzino destro Nelson, che si svincola dal Betis, del centrale Vitoria (si
aspetta una risposta dall’Estoril) e dell’attaccante esterno Sperdutti (Newell’s). Intanto i rosanero hanno riscattato dal Chievo l’attaccante Zerbo (1994), che era in comproprietà. Llama intanto su Twitter ha dichiarato «Mi viene difficile andare a Palermo». Così, per il centrocampista argentino, sfumato un ritorno in Sicilia dopo l’esperienza a Catania, resta in pole l’ipotesi Parma. Punto Udinese L’Udinese a bre-
ve potrebbe chiudere per il trequartista Alan Ruiz: il San Lorenzo pare convinto a dire sì all’offerta di circa 4 milioni dei friulani. Intanto relazioni positive sul trequartista ecuadoria-
no Uchuari (Liga de Lojas), mentre con la partenza di Coda verso Parma si pensa di riportare in friuli Rossini (alla Samp, ma per metà dell’Udinese). Altre trattative Il Torino sprinta per la punta Jonathas (Pescara), in settimana si può chiudere. Per il portiere c’è sempre l’opzione Coppola (Milan). Con Nico Lopez che la Roma giudica intoccabile dopo l’infortunio di Destro, il Catania pensa a Blandi (Boca). Se Amauri si convince ad accettare l’Hoffenheim (i tedeschi offrono 1,5 netti fino a giugno), con Pabon già ceduto (ora va al Deportivo, a giugno al Monterrey), al Parma serve un’altra punta: un
Alan Ruiz, 19 anni
Steven Vitoria, 25 anni
obiettivo è Marica (Schalke 04). Fiorentina: si lavora per avere fin da subito il mancino Marcos Alonso (Bolton, con cui c’è già l’accordo), intanto Seferovic si avvicina al Villarreal. Pescara e Brescia possono sbloccare a inizio settimana l’affare Daprela, per cui c’è già l’accordo (1,3 milioni per la metà). Sampdoria: dopo Sansone lunedì firmerà anche l’ala Matias Rodriguez (Universidad de Chile). Chievo: in salita la strada per Renzetti (anche se è a scadenza, il Padova non lo molla), calda la trattativa per Milic (Istra Pola). Bologna, serve il sostituto di Portanova: Naldo (Udinese) in pole ma occhio a Fernandez (Napoli). Viviano, infine, è tra il ritorno a Bologna e la Roma (è già stato con Zeman a Brescia): ora dipende anche dalla volontà del Palermo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 27 GENNAIO 2013
SERIE A DOPO 21 GIORNATE SOLO SHEVA-BIERHOFF HANNO FATTO MEGLIO
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clic PAZZINI DÀ LA CACCIA AL GOL NUMERO 100 IN CAMPIONATO Novanta in Serie A e nove in B. Oggi Pazzini inseguirà il gol numero 100 in campionato contro l’Atalanta, una sua ex squadra a cui il Pazzo spesso e volentieri ha dato dispiaceri (con 6 gol è la terza vittima preferita dopo Bologna e Lecce con 7). Le 99 reti in campionato di Pazzini sono così suddivise: 36 con la Samp, 25 con la Fiorentina, 16 con l’Inter, 12 con l’Atalanta e 10 con il Milan. GDS
Faraone-Pazzo dicono 24 In coppia ora è uno sballo El Shaarawy e Pazzini sono il secondo tandem più prolifico dell’era Berlusconi. E il migliore della A con Cavani e Hamsik 21 giornate solo la coppia Sheva-Bierhoff (1999-2000) è riuscita a far meglio con 26.
Perché vedere
ATALANTA-MILAN I rossoneri cercano di rinforzare la zona europea e puntano la Fiorentina, l’Atalanta ha fatto solo due punti nelle ultime cinque gare
Dietro c’è il vuoto Adesso il Mi-
Atleti Azzurri d’Italia, ore 15
MARCO PASOTTO MILANO
Era un vuoto un po’ inquietante. Allegri guardava alle spalle di El Shaarawy e vedeva figure lontane, sfuocate come i contorni di un miraggio. Dietro la cresta di Stephan, per un motivo o per l’altro, non sembrava esserci un’alternativa. C’era una domanda ricorrente: «Ma quando il Faraone tirerà un po’ il fiato, al Milan chi la butta dentro?». Le ultime quattro settimane hanno dato indicazioni precise, e per fortuna confortanti: quando Stephan è mancato all’appello, è andato in scena Pazzini. È successo con Roma, Siena e Bologna. Fa eccezione soltanto lo zero a zero con la Sampdoria, ma in quell’occasione Giampaolo era squalificato. Buona distribuzione Pazzini sta
Giampaolo Pazzini, 28 anni, esulta con Stephan El Shaarawy, 20 ANSA
sopperendo alla «fase di scarico» di El Shaarawy. L’obiettivo ovviamente è togliersi l’etichetta di semplice alternativa, proponendosi come attaccante altrettanto affidabile e continuo. La strada è quella giusta, e lo dimostra un dato semplice quanto per certi versi inaspettato: Pazzini ed El Shaarawy formano — assieme a Cavani e Hamsik — la coppia gol più prolifica del campionato. I timbri sono 24, e pure ben distribuiti: 14 Stephan, 10 Giampaolo.
Non male nell’ambito di una squadra che ha vissuto la prima parte di stagione in mezzo a mille difficoltà. C’è stato un momento in cui il Milan non riusciva praticamente a tirare in porta. In cui i gol arrivavano con il contagocce. Nove dopo otto giornate, dieci dopo nove giornate. Una miseria dopo aver fatto l’abitudine alle abbuffate di Ibra. Ora, invece, i 24 centri del «Faraone Pazzo» sono qualcosa da sottolineare negli almanacchi: nell’era Berlusconi dopo
lan ha il quarto attacco del torneo dietro Juve, Roma e Napoli, e soprattutto si sta scrollando di dosso la «Shaara-dipendenza». Dei dieci gol di Pazzini, quattro sono arrivati nelle ultime quattro gare (tre quelle giocate da lui), segno che Giampaolo si è sbloccato. Gol di una certa importanza, visto che la vittoria sul Bologna porta esclusivamente la sua firma, e quella sul Siena metà del merito. Per renderli una coppia davvero micidiale, e soprattutto continua nel rendimento, occorre ancora un po’ di affiatamento in più. A volte ai movimenti manca sincronia (il Pazzo va incontro e Stephan serve nello spazio, o viceversa), ma molti dei loro gol insegnano quanto entrambi siano in grado di risolvere i problemi in area anche senza supporto dai compagni. Il vero problema, semmai, è che alle loro spalle il piatto piange: 3 gol Bojan, 2 Robinho, uno Boateng, zero Niang (uno in Coppa Italia). Per il momento il Milan dipende da Giampaolo e Stephan: l’aria che sta tornando a profumare d’Europa passa dalla coppia gol del campionato.
LE STRATEGIE DEL TECNICO
LE COPPIE DELLA A
Questa la classifica delle coppie gol in Serie A dopo 21 turni 24 GOL Milan (El Shaarawy 14, Pazzini 10) 24 GOL Napoli (Cavani 17, Hamsik 7) 20 GOL Roma (Lamela 10, Osvaldo 10) 18 GOL Lazio (Klose 10, Hernanes 8) 17 GOL Udinese (Di Natale 14, Muriel o Angella 3) 15 GOL Inter (Milito 8, Palacio 7) 14 GOL Fiorentina (Jovetic 8, Toni 6) 13 GOL Bologna (Gilardino 8, Diamanti 5) Juventus (Quagliarella 7, Giovinco 6) 12 GOL Catania (Bergessio 7, Gomez 5), Parma (Belfodil 7, Amauri 5) 11 GOL Atalanta (Denis 7, Bonaventura 4) Chievo (Paloschi 7, Pellissier 4), Genoa (Borriello 6, Immobile 5) 10 GOL Cagliari (Sau 7, Nené 3), Torino (Bianchi 7, Cerci 3) 9 GOL Palermo (Miccoli 5, Ilicic 4) 7 GOL Siena (Calaiò 4, Reginaldo 3) 6 GOL Pescara (Celik 3, Weiss 3), Sampdoria (Icardi 3, Maxi Lopez o Maresca 3)
Massimiliano Allegri, 45 anni, al Milan dal 2010 ANSA
Allegri conferma il teenager Niang «Ma Binho è ok» «Il brasiliano vuole restare altri 5-6 anni: sono contento» DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI MILANELLO (Varese)
Contro l’Atalanta, il Milan ha probabilmente distrutto le sue speranze di scudetto prima ancora che la stagione cominciasse. Un girone dopo, Allegri spera di ridurre l’handicap scavato nelle prime deficitarie giornate. «Sarà dura», premette il tecnico. «L’Atalanta è una squadra aggressiva, ha giocatori bravi a fare gol anche sui calci piazzati. Bisognerà affrontare la partita nel modo giusto: questa squadra sta crescendo e spero che la risalita non si fermi qui». Basta thriller Ancora troppi i punti dal terzo po-
sto, ancora troppe le incertezze che ogni tanto il Milan riscopre: l’allenatore è ottimista, ma non cieco davanti ai difetti dei suoi. «Vorrei non vedere più un finale come quello di domenica con il Siena. In certe situazioni bisogna tenere palla, evitare tiri inutili e non rischiare. La squadra comunque sta migliorando: Boateng sta andando benissimo da centrocampista, El Shaarawy sta facendo buone partite anche senza segnare, Flamini si è fatto trovare pronto e in generale c’è una crescita individuale e collettiva. Siamo sulla strada giusta». Attesa Manca un nome per il rush finale: quello
di Robinho. «Sono felicissimo che sia ancora qui. L’altro giorno ha compiuto 29 anni e ha detto di voler restare al Milan per 5-6 anni. Abbiamo bisogno del vero Robinho: è un campione e un giocatore di personalità. E sta tornando al top». Oggi però partirà ancora dalla panchina: il teenager Niang si è conquistato un altro pomeriggio da titolare. Tutto chiaro anche in difesa: Bonera sta bene, ma a Bergamo dovrebbero essere confermati Mexes e Zapata.
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GLI AVVERSARI IN COPPIA CON L’ARGENTINO CI SARÀ IL CONNAZIONALE PARRA, AL DEBUTTO DAL PRIMO MINUTO
Colantuono scalda Denis: «Si sbloccherà...» L’Atalanta non vince da 50 giorni: il tecnico carica il bomber, ancora a secco nel 2013 GUIDO MACONI BERGAMO
Ripetere la gara d’andata per cercare il bis e ritrovare una vittoria che manca da 50 giorni. L’Atalanta sa come fare: a San Siro bastò una gara attenta e un guizzo di Cigarini. Stavolta probabilmente servirà anche altro perché «il
Milan non sarà quello dell’andata, ha trovato continuità e davanti ha il giovane più forte della Serie A». Chiaro il riferimento di Colantuono a El Shaarawy, il pericolo numero uno insieme all’ex che di solito non perdona, tale Pazzini che a Bergamo si ricordano bene. A Bergamo comunque sono già cadute Inter e Napoli, perciò c’è fiducia. Anche perché la classifica avrebbe bisogno di una boccata d’ossigeno dopo un periodo di vacche magre cominciato proprio dopo il successo sui nerazzurri. «Ma io sono contento di come stiamo giocando, anche se ora vorrei vedere più cattiveria sotto porta: arriviamo in zona gol
con molti giocatori ma non concretizziamo». Duo argentino L’indiziato nu-
mero uno per risolvere il problema è Denis, che attende ancora di sbloccarsi nel nuovo anno. «Vedrete che tornerà a fare gol, e succederà molto presto», gli ha rinnovato la fiducia Colantuono, che potrebbe affiancargli l’amico e connazionale Parra, alla prima da titolare in campionato, per aumentare il peso e la forza d’urto dell’attacco. «Sulla formazione non dico nulla, non voglio dare nessun vantaggio al Milan perché è già forte di suo». Ma l’ipotesi rombo con due punte è concreta. E poi
nel corso della partita potrebbe esserci spazio per Budan, che un giorno potrebbe anche giocare in coppia con Denis: «Si potrà fare in determinate partite se c’è la disponibilità a sacrificarsi da parte di tutti». Fermata Tra i convocati anche Schelotto. Il Galgo potrebbe anche essere all’ultima partita con l’Atalanta e per tutta la settimana ha twittato la sua insoddisfazione parlando di sogni da realizzare e treni che passano una volta sola. Intanto oggi non è escluso che finisca in tribuna. «Potrebbe fare bene o essere con la testa altrove: così, fino a quando non si chiuderà il mercato ho preferito prendere questa decisione». Cioè di non utilizzarlo. Poi chissà quale treno passerà.
German Denis, 31 anni, veste la maglia dell’Atalanta dall’estate 2011 AP
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SERIE A 22a GIORNATA
Zeman contro tutti «I miei giocatori non si sacrificano Mancano regole»
QUI BOLOGNA
Pioli e il dopo Portanova «Ora ci serve uno forte»
«Alla Roma c’è un problema di disciplina I dirigenti dovevano imporre un regolamento» Perché vedere
BOLOGNA-ROMA I rossoblù non segnano in casa alla Roma dal 2008, e fu un’autorete di Cicinho... Ma le parole di Zeman che effetti avranno sui propri giocatori?
gna essere concentrati». Così, ribadendo come «la rosa è da terzo posto», rimbecca Pjanic che aveva detto: ora conta vincere e non giocare bene. «Io la penso diversamente. È una mentalità sbagliata dire che conta solo vincere».
Dall’Ara, ore 12.30
Senza regole Ma Zeman non tra-
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI BOLOGNA
James Pallotta non deve attraversare un periodo fortunato. Il magnate americano, infatti, è co-proprietario di due squadre — i Boston Celtics e la Roma — e in entrambe gli allenatori sono delusi dai propri giocatori. Sei giorni fa Doc Rivers tuonava: «Non abbiamo voglia di faticare. Se si continua così, qualcuno cambierà aria». Ieri è stata la volta di Zdenek Zeman, che però ha alzato il tiro sulla dirigenza, anche perché ha capito che in riva al Tevere, se c’è qualcuno che cambierà aria, quello sarà lui. E se la stagione precipitasse, non è detto che non accada presto. Per questo, dice giustamente, «meglio non sottovalutare il Bologna». Poco sacrificio Il boemo però contrattacca e spiega così il momento difficile della squadra, prendendosela anche con maltempo, influenze e infortuni. «Non siamo al meglio e non abbiamo potuto lavorare come vorrei. Come se ne esce? Occorre più spirito di sacrificio. Io ho basato tutta la mia carriera sul lavoro. Non conta farlo più o meno, conta lavorare meglio e non sempre ottengo partecipazione. Per allenarsi bene, biso-
scura il club, partendo dalle accuse di Stekelenburg. «Inopportune. Ci sono tante cose sbagliate in ciò che ha detto. Ho sempre chiesto più partecipazione, lui purtroppo vive isolato, nel senso che parla inglese e sta per i fatti suoi, mentre io voglio
«Inopportune le parole di Stekelenburg: gli avevo chiesto più partecipazione» «Torosidis è già utilizzabile» Operato Destro, starà fermo per quattro settimane gente che sta insieme. Trattamento diverso tra Marquinho (non convocato a Firenze, n.d.r.) e Stekelenburg? Io distinguo spesso i fatti dalle parole, per me contano di più i fatti». Giusto, ma a Trigoria molti ricordano la linea morbida usata per gli insulti rivoltigli da Pjanic nel derby oppure per le espulsioni di Osvaldo. Eppure sulle regole puntualizza. «C’è un problema di disciplina generale. Bisogna migliorare. Io ho chiesto aiuto alla dirigenza fin dall’inizio e invece i ragazzi non sanno cosa possono o non
possono fare, così capita che qualcuno non abbia atteggiamenti giusti. Dal primo giorno ho detto che dove non c’è disciplina non può esserci una squadra. Roma è un ambiente difficile. Io ho discusso con tutti perché sono qui per farli migliorare, se qualcuno non lo convinco insisto, ma con altri non ci riesco. Purtroppo adesso non abbiamo un regolamento scritto. Ci manca e a questo deve pensare la società. Ne abbiamo parlato e spero ci si renda conto che la disciplina è importante in una collettività». Società delusa Finita la confe-
renza è stato subito detto a Zeman che si sarebbe assunto la responsabilità delle sue frasi, mentre in serata (a Bologna) Fenucci, Baldini e Sabatini hanno parlato col tecnico, esprimendo delusione. In questa sede non si è entrati nel dettaglio, ma la dirigenza — dall’uso dei social network alla diffidenza sulla professionalità degli atleti — ritiene che Zeman abbia una visione antiquata della gestione e tutto questo influirà sulla (difficile) riconferma. Finale? Detto che Destro ieri è stato operato al menisco esterno (stop di 4 settimane), anche i coriandoli del boemo non sono banali. «Mercato? Per me gli attaccanti sono sufficienti. Torosidis? È già utilizzabile. Mourinho? È un allenatore vincente ma per me è più un personaggio». Qualcuno lo pensa anche di lui, ma non è detto che sia un difetto. Anzi, ieri uno Zeman (Milos) è diventato presidente della Repubblica Ceca. Vuoi vedere che, se le cose a Roma precipitassero, da Praga lo verranno a prendere con l’aereo presidenziale?
Zeman, 65 anni, ha il secondo attacco di A: 44 gol, uno meno della Juve ANSA
IL RETROSCENA
L’allenatore sa di aver deluso Va all’attacco prima dell’addio (ma.cec.) Premessa di Zeman: «I comportamenti non influiscono sui risultati». Possibile, ma questo non placa la bufera con la dirigenza. La Roma dal 2006 ha un codice etico che fissa principi anche per i comportamenti dei calciatori (capitolo 1, paragrafi B e G). Fino a un anno fa, poi, c’era un vademecum approvato dal Cda che toccava vari aspetti (atteggiamenti in campo e fuori, dichiarazioni ai media) che veniva consegnato e fatto firmare ai tesserati. Infine, esistono direttive specifiche (ritardi, utilizzo dei cellulari) che ogni allenatore pretende e che alcuni fanno mettere per iscritto. Nell’era americana, oltre al codice etico, è in via di rifacimento quel vademecum che sarà
presto inserito nei contratti, lasciando però alla professionalità degli atleti la gestione della vita quotidiana. Per il club è sufficiente, per il boemo no. Di sicuro un paio di settimane fa Zeman aveva spiegato così il supporto di Zago: «Ho problemi coi brasiliani». E non solo. La dirigenza infatti, pur divisa sull’importanza dei comportamenti (per qualcuno fondamentali, per altri basta vincere), è concorde sul fatto che Zeman nella gestione del gruppo abbia deluso, soprattutto per la sua vocazione a scaricare sempre le responsabilità. I sussurri di Trigoria dicono che il boemo l’abbia già capito e proprio per questo, se deve cadere, vuole farlo alla sua maniera: attaccando.
BOLOGNA Oggi il Bologna gioca una gara importante ma ancora tiene banco l’addio di Portanova, un argomento che alla vigilia della sfida alla Roma Pioli deve maneggiare con cura usando le parole giuste: «Non avevo mai pensato che avrei dovuto fare a meno di Portanova dice - Daniele è stato importante per questa squadra anche quando era squalificato. Ma ci sono valutazioni che vanno oltre l’aspetto tecnico. Si era creata una situazione negativa di rapporti personali che alla lunga poteva intaccare la serenità della squadra. In questa vicenda tre parti volevano raggiungere lo stesso obiettivo e l’hanno fatto. Non ho potuto trattenere il giocatore. Se ho tentato di ricucire lo strappo? Faccio l’allenatore e devo occuparmi della squadra». Pioli adesso deve gestire gli effetti del dopo Portanova: «Abbiamo preso gol con e senza Daniele e che nelle 4 gare precedenti al suo ritorno dopo la squalifica il Bologna ha prodotto 7 punti, mentre ne ha fatti 6 nelle 4 gare successive. La squadra stava crescendo prima e ha continuato a farlo. Ma la partenza di Portanova deve essere compensata sul mercato. La società conosce le mie indicazioni, serve un difensore forte. Quanto allo spogliatoio, è sempre stato compatto. Per coerenza, Diamanti tornerà capitano». Intanto arriva Zeman: «Confermo il 4-2-3-1, ma devo valutare le condizioni di Taider e Krhin, non al meglio conclude Pioli - Vogliamo attaccare perché la Roma è la squadra di A più prolifica nei primi 30’ quindi non possiamo difenderci e aspettare. Loro hanno un potenziale da primissimi posti. Per puntare al risultato, dovremo fare una partita aggressiva e coraggiosa». Andrea Tosi © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL RITORNO IL TECNICO DELLA FIORENTINA NELLO STADIO CHE L’HA LANCIATO. E DOVE MARAN STA FACENDO MEGLIO DI LUI. VIOLA ANCORA SENZA VITTORIE NEL 2013
Montella, ex agrodolce a Catania «Mi aspetto fischi e applausi» Perché vedere
CATANIA-FIORENTINA Perché è quasi un mese che i siciliani non prendono gol, e nello stesso lasso di tempo la Fiorentina non ha mai vinto in gare ufficiali Massimino, ore 15
FRANCESCO CARUSO GIOVANNI SARDELLI
Ieri e oggi. Il vecchio e il nuovo. Il prima e il dopo. Riepilogando, Montella e il Catania. Montella e Maran. Il suo successore, che ha dovuto superare le diffidenze iniziali della piazza. In estate quando fu annunciato il suo nome per sostituire l’allenatore che aveva preferito l’Arno al mare dei Ciclopi, in molti si mostrarono perplessi. Ma i risultati dicono che la scelta è stata giusta: fin qui Maran ha fatto meglio di Montella. Ottavo
in classifica, 32 punti, -8 dalla quota salvezza a 17 partite dalla fine. La Fiorentina di punti ne ha 4 di più, ma l’anno nuovo è stato finora avaro di soddisfazioni. Zero vittorie in 4 apparizioni, 7 gol subiti e 2 segnati. «Attraverso i momenti duri si diventa grandi squadre — dice Montella —. E sul piano del gioco stiamo andando sempre bene». Montella a Catania si è fatto apprezzare per il carattere schivo ma concreto, per quel modo discreto di insegnare calcio senza farsi passare per un Archimede pitagorico del pallone. «Per uno col mio carattere
Vincenzo Montella, 38 anni EIDON
non è facile aprirsi. A Catania ce l’ho fatta e sono felice di rivedere tanti amici. Custodisco gelosamente il rapporto che ho con loro». Incomprensioni Sulla squadra che fu sua, ammette: «Giocano bene, sono cresciuti e possono lottare per l’Europa». Ai piedi dell’Etna però non ci sono rimasti bene quando l’ex Aeroplanino andò via. Per due ragioni: innanzitutto perché Montella a più riprese aveva detto di voler onorare il contratto che lo legava al club rossazzurro fino al 2013. Ma fu considerata un’attenuante la circostanza che a chiamarlo fosse la Roma, la squadra dalla quale proveniva, il club della città dove lui aveva messo radici. Certo, la situazione cambiò quando, evaporata la possibilità di tornare in giallorosso, Montella decise lo stes-
so di voler andare via da Catania. E il primo a esserci rimasto male per il suo matrimonio in viola fu il presidente Pulvirenti che aveva dichiarato, fino quasi a scontrarsi con l’evidenza, che lui l’allenatore ce l’aveva già ed era Montella. Poi il tecnico napoletano telefonò al presidente etneo per gli auguri di Natale e i due in parte si chiarirono. Anche se Pulvirenti continua a sostenere che non tutto gli torna e che ha ancora qualche domanda da rivolgere a quattr’occhi all’ex Aeroplanino. Montella dal canto suo si augura che Pulvirenti oggi lo «abbracci anche se dopo magari mi fischierà». Perché questo è ciò che si aspetta dal suo vecchio pubblico, Montella: «Fischi e applausi, come capita nel calcio, ma sono molto contento di tornare a Catania». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TRA SERIE A E MERCATO L’INTRIGO NERAZZURRO I CONTI DEL MERCATO DI GENNAIO
GDS
MATTEO DALLA VITE ANDREA ELEFANTE
Meno 4: e l’Inter è all’ora x. Perché dopo la cessione di Sneijder (7,5 milioni di euro più bonus), a 96 ore dal gong del mercato starebbero per entrare in cassa le sterline del Liverpool per Philippe Coutinho. Meno 4 giorni al 31 gennaio, e il duo-mercato Branca-Ausilio è pronto alla volata finale che a questo punto, volendo, può davvero dare a Stramaccioni l’uomo in più inseguito da luglio: Paulinho. Rischio da evitare Stasera In-
ter-Torino, ma prima un’altra partita: Coutinho-Paulinho, da giocare su due tavoli. La cessione di Cou e l’acquisto di Pau, nelle intenzioni dell’Inter, andranno fatte praticamente in contemporanea, per evitare un duplice rischio: andare a trattare con il Corinthians già senza Coutinho e dunque «costretti» a comperare Paulinho; non riuscire a chiudere per Paulinho e ritrovarsi una rosa impoverita invece che arricchita, mettendo a (ulteriore) repentaglio l’obiettivo 3˚ posto per la prossima Champions. Milano e Brasile Oggi dovrebbe essere il giorno x: perché è previsto l’incontro, a Milano, fra Inter e Liverpool. E perché è prevedibile nelle prossime ore un blitz in Brasile del d.t. Branca per seguire da vicino, rifinire e concludere la trattativa, già molto ben avviata in questi mesi assieme al d.s. Ausilio, con il Corinthians e Paulinho. Solo avuta in mano un’offerta scritta e soddisfacente per la cessione di Cou, il presidente Moratti darà l’ok per Paulinho: se non si vende uno non si compra l’altro e se non si è sicuri di arrivare al centrocampista non va via il trequartista.
Ecco i soldi per Paulinho Oggi Liverpool a Milano: 13 milioni per Coutinho e via al blitz in Brasile Incontro fra Reds e Inter: una volta incassata la cifra giusta (e sommata ai 7,5 di Sneijder) parte l’assalto al Corinthians Cessione dolorosa E Strama?
Paulinho ritratto in azione con la maglia del Corinthians ANSA
Le altre trattative
Il piano B porta a Kuzmanovic e all’idea-Biglia Il serbo dello Stoccarda, ex Fiorentina e in scadenza di contratto a giugno, sarebbe l’alternativa all’interno del Corinthians. Per Schelotto serve un’altra cessione
Chiarissimo. «Penseremo a una cessione dolorosa solo per arrivare a un giocatore davvero importante: non a un semplice completamento numerico, perché altrimenti stiamo con quelli che abbiamo. Se può essere un acquisto che migliori l’Inter in maniera sostanziale, la cessione, seppur dolorosa, sarà fatta. Ci servirebbe di più un regista? Il concetto di meglio è astratto, soprattutto in un mercato come quello di gennaio, che è di riparazione e non può prescindere dai giocatori effettivamente disponibili». Coutinho ha valutato fino all’ultimo le due soluzioni: cedere alle lusinghe del feeling
con Mauricio Pochettino, che lo ha allenato all’Espanyol e oggi è il tecnico del Southampton (che ha offerto 12 milioni); oppure vestire la maglia del più prestigioso Liverpool, che pare disposto a sganciare quei 13 milioni, condizione necessaria per la «cessione dolorosa». Permesso, la norma L’importan-
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l’anno, a giugno, dell’arrivo di Coutinho all’Inter. I suoi tecnici: Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri e Stramaccioni
za di dare un’accelerazione decisiva alla cessione di Coutinho è duplice. Il primo aspetto riguarda la normativa inglese sui premessi di lavoro: un extracomunitario può ottenere il permesso o avendo fatto il 75% di presenze con la propria nazionale (evento non accaduto) oppure grazie al «lasciapassare» del Consiglio formato da Grandi Saggi della Football Association. La F.A. decide se lasciare tale permesso in base alla qualità del giocatore, alla Federazione di appartenenza e alla spesa sostenuta dall’acquirente. In pratica: se la F.A. ritiene che il giocatore porti lustro al movimento, il permesso è concesso.
MILANO
E tutto il resto del mercato? E’ subordinato a Paulinho, ma questo non significa che l’Inter perda d’occhio altri colpi, ben sapendo che se Coutinho+Sneijder (nel senso di soldi) porta al centrocampista, ecco che per altri ingressi ci vorranno altre cessioni. Schelotto E così è per Schelotto:
molti sono convinti che all’ultimo tuffo del mercato l’argentino passerà all’Inter, ma al momento non ci sono passi in avanti. Per far sì che l’atalantino diventi interista, servirebbe la cessione di Jonathan (il Flamengo ha offerto 2 milioni, ma il bilancio ne risentirebbe: è costato 5) o magari anche quella di Alvarez: per Ricardo, l’Atletico Madrid insiste per un prestito e il River Plate per un acquisto ma senza offrire abbastanza. E Li-
Ezequiel Schelotto, 23 anni FO.BER.
Lucas Biglia, 26 anni ANSA
vaja? La cessione sarà presa in esame solo (e al giusto valore) se dovesse convincere l’Atalanta a un passo avanti per Schelotto, altrimenti rimarrà, anche considerando i problemi fisici di Milito e la conferma di Longo all’Espanyol dopo le ultime prove positive. «Marko sarà sacrificato solo se ne vale davvero la
pena», dice Strama. Biglia e Kuz Ma a proposito di
argentini non è ancora da escludere l’ipotesi legata a Lucas Biglia, regista dell’Anderlecht: il suo presidente parla di una clausola da 8 milioni di euro, l’Inter è interessata al giocatore (in contatto con gli argentini neraz-
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4 La partita
LA SERIE POSITIVA La serie positiva a San Siro 30/9 Serie A Inter 2 Fiorentina 1 21/10 Serie A Inter 2 Catania 0 25/10 Eur. League Inter 1 Partizan 0 31/10 Serie A Inter 3 Sampdoria 2 18/11 Serie A Inter 2 Cagliari 2 2/12 Serie A Inter 1 Palermo 0 6/12 Eur. League Inter 2 Neftci 2 9/12 Serie A Inter 2 Napoli 1 18/12 Coppa Italia Inter 2 Verona 0 22/12 Serie A Inter 1 Genoa 1 Paulinho, il prezzo Il secondo
aspetto che necessita di accelerazione riguarda la definizione della trattativa Paulinho: sarà comunque delicata, più che per l’accordo con il giocatore (già virtualmente raggiunto) e le commissioni, per il riconoscimento di bonus e soprattutto della clausola rescissoria. L’Inter la considera bloccata a 15 milioni, ma in Brasile danno per possibile la lievitazione a causa del frazionamento del cartellino di Paulinho fra il Corinthians e l’Audax San Paolo, club detenuto dal Grupo Pão de Açúcar. Insomma: la volatona finale è solo cominciata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
zurri) solo in prestito. Occhio alle alternative a Paulinho: la prima è Nainggolan (che il Cagliari reputa incedibile), la seconda, low cost, è Kuzmanovic, contratto in scadenza a giugno con lo Stoccarda. Weiss, Salamon, Berardi Ieri, chiacchierata fra Branca e Mino Raiola, procuratore (oltre che di Balotelli) dello slovacco Vladimir Weiss (Pescara, ala sinistra ma destro di piede) e del polacco Bartozs Salamon (Brescia, mezzala che ora fa il centrale difensivo): sul primo possibile un’accelerazione per gennaio (ma sempre come alternativa a Schelotto), sull’altro per giugno. Occhio anche all’interessamento per Domenico Berardi, attaccante del Sassuolo classe ’94: è stato visionato anche a Crotone. Dalla Vite-A. Russo © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Stasera in tv l’incredibile storia di Weisz Stasera alle 19.30, in occasione del Giorno della Memoria e nel prepartita di Torino-Inter, su SkySport1 e SkyCalcio1 (replica all'1 di notte sugli stessi canali e alle 22.45 su SkySupercalcio) Federico Buffa racconta Arpad Weisz, il più grande allenatore degli anni ’30, il più giovane a vincere uno scudetto, il primo a farlo nel girone unico. Weisz era tra i 6 milioni di ebrei vittime dell’Olocausto. Sky Sport racconta l’incredibile storia di Arpad, passata quasi inosservata prima che Matteo Marani decidesse di raccontarla in un libro, “Dallo scudetto ad Auschwitz”. E’ proprio ad Auschwitz che finisce la vita di Weisz e della sua famiglia, un uomo il cui amore per il calcio è stato più forte della paura di morire. Un ritratto di vita e di sport, un viaggio in quell’Europa: dai successi di un formidabile allenatore (tre scudetti, uno con l'inter dove lanciò Peppino Meazza, due con il Bologna, sei giocatori dati alla Nazionale campione del mondo, una traccia indelebile nell'evoluzione tattica del gioco), fino alle conseguenze più estreme del razzismo e dell'antisemitismo.
12/1 Serie A Inter 2 Pescara 0 15/1 Coppa Italia Inter 3 Bologna 2
Palacio-Cassano Inter a Fort San Siro con la strana coppia Stramaccioni: «Il Torino è in grande forma, ma non possiamo sbagliare per la rincorsa al terzo posto» e a questo punto non cambieremo domani sera. Anche se la Juve, tanto per fare un esempio, contro di loro ha iniziato con un 4-3-3 proprio per adeguarsi alle loro particolari caratteristiche».
PERCHE’ VEDERE
INTER-TORINO L’Inter ritrova (dal 1’ o in corsa) la fantasia di Cassano, ma il Torino vuole vendicare l’andata ed è reduce da 5 risultati utili consecutivi Meazza, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE APPIANO GENTILE (Como)
E poi ci sarebbe anche la partita con il Torino, sembravano dire ieri ad un certo punto gli occhi di Stramaccioni. Perché è verissimo che il mercato sarà determinante per rilanciare la corsa al terzo posto, ma la classifica dice chiaramente che lo sarebbe, anzi lo è, anche vincere stasera. Perché è corretta l’onestà di non illudere nessuno, tantomeno i tifosi, su un mercato arrivato allo sprint finale ancora senza certezze assolute e sulla linea scelta di comune accordo con il presidente per le ultime mosse da fare da qui al 31 gennaio, ma è onesto anche dire che «contro il Torino non possiamo sbagliare per continuare la nostra rincorsa». Senza alibi Cercare alibi a questo punto servirebbe a poco, e Stramaccioni si sforza di non farlo. Quando gli chiedono dei molti minuti messi nelle gambe dal 6 gennaio in poi: «Ultimamente abbiamo giocato tanto, ma saremo pronti». Degli assenti: «Ogni squadra ha degli uomini chiave fondamentali per la sua identità e a noi è successo spesso che mancassero, ma un’identità l’abbiamo lo stesso, credo». E anche della necessità di avere dei rinforzi per sentirsi da terzo posto: «I bilanci di mercato si fanno a mercato finito, ma credo che nel caso si possa arrivare alla Champions anche
senza acquisti: il 1˚ febbraio, qualsiasi giocatore avrò, daremo guerra fino alla morte. E comunque, rispetto alla squadra che avevo in mente ad agosto, in meno c’è solo Sneijder». Purché non ci sia in meno anche Coutinho senza un Paulinho in più, ecco.
Rodrigo Palacio, 30 anni, confabula in campo con Antonio Cassano, 30 CANONIERO
Occhio al Toro Rispetto a inizio
settembre, quando l’Inter vinse sul campo del Torino sentendosi dare della provinciale, «molte cose sono cambiate: loro hanno perfezionato il loro modo di stare in campo, hanno trovato continuità di risultati e oggi sono in grande forma per entusiasmo e gambe; noi quel modo di giocare lo abbiamo modificato
Cassano sì o no? Rispetto a inizio settembre, oltre a Sneijder non ci sarà neanche Milito, «e per noi — dice ancora Strama — è un’assenza gravissima, anche se sono fiducioso che possa rientrare a breve». Dunque è possibile, anche se non scontato («Non so ancora se Antonio partirà dall’inizio o lo metterò dopo: di sicuro giocheremo con due attaccanti»), che la coppia offensiva sia formata dal recuperato Cassano e da Palacio: ovvero quelli che si sarebbero dovuti giocare una maglia al fianco del Principe, che invece non è titolare dall’ultima gara dell’anno scorso. L’argentino arriva da un bingo con 4 gol in 4 partite di fila, Fantantonio in campionato non segna dal 21 ottobre e però con il Torino ha un conto aperto, visto che gli ha già segnato 6 gol. Quando i due della strana coppia hanno iniziato insieme da soli e non nel tridentone, ovvero solo quattro volte in questa stagione, tre volte uno dei due ha segnato: due gol Palacio, un gol Cassano, e chissà che non sia un buon segno. Facciamo 13 Buono di sicuro è il segno che l’Inter sta lasciando ultimamente sul prato di San Siro, visto che in casa non perde dalla sconfitta con il Siena, quella che partorì la grande rimonta delle sette vittorie consecutive. A ruota sono seguite, fra campionato e coppe, dodici gare utili consecutive (9 vittorie e 3 pareggi) e per ritrovare una striscia così bisogna tornare a quella di 53 gare positive fra il 2008 ed il 2010. Irripetibile: stasera Stramaccioni si accontenterebbe di fare un 13 pieno.
I GRANATA CACCIA AL 6o RISULTATO UTILE. DAVANTI FAVORITA LA COPPIA BIANCHI-BARRETO
Giampiero Ventura, 65 anni, allena il Torino dal giugno 2011. All’andata vinse l’Inter per 2-0, malgrado una buona prestazione dei granata
to si è allenato bene, non vedo perché non dovrebbe giocare un’oretta — spiega Ventura —. Sansone? Nessun problema con lui: esordiva in A ma aveva voglia di giocare da subito e ha optato per chi gli darà più spazio. Fra noi, però, non ci sono mai stati problemi personali». In chiave mercato, Ventura nega la trattativa per Almiron: «Ne parlammo lo scorso maggio, da allora non più. E poi Almiron oggi a me non serve: ormai fa il trequartista, non il mediano. E non credo che Cairo voglia un giocatore che io non ho chiesto». Ultimo capitolo, i 50 anni di Mourinho: «Gli faccio gli auguri con piacere: sembra un presuntuoso, ma con me è sempre stato un signore. E poi vincere non è mai facile, e lui ha vinto da tutte le parti, quindi tanto di cappello».
INFOPHOTO
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Sfida Ventura: «Voglio un Toro maleducato» FABRIZIO TURCO TORINO
Se non è l’esame di laurea, poco ci manca. Il Toro che non perde più (5 risultati utili consecutivi) e che nel 2013 va più forte della Juve, stavolta è chiamato a dribblare l’Inter, un iceberg, più che un semplice ostacolo. All’andata i granata fecero gioco e raccolsero consensi, ma i 3 punti finirono in tasca a Strama. Stavolta il Toro ha fatto tesoro della lezione, è sicuro Ventura che insegue la vittoria numero 300 in carriera: «La differenza fra andata e
ritorno deve consistere nella consapevolezza. A settembre ci presentammo al cospetto dell’Inter sereni ma troppo "educati". Stavolta, invece, voglio una squadra più sfrontata, "maleducata": se non regaliamo un quarto d’ora possiamo giocarcela, come con la Juve, fin quando siamo rimasti in 11». Saloon In attacco, il Toro sembra un saloon fra chi va e chi viene: in attesa di inserire Jonathas, c’è Barreto che stasera sarà confermato titolare accanto a Bianchi, favorito su Meggiorini; dopo Sgrigna, invece se n’è andato anche Sansone. «Barre-
S
LA GAZZETTA SPORTIVA
16
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
SERIE A GIOCHIAMO A TAVOLINO LA
22
a
BOLOGNA (4-2-3-1)-ROMA (4-3-3) 3
PT
5
V
N
GABBIADINI
6
25
PARTITE G
18
AGLIARDI
RETI P
F
15
S
43
JUVENTUS 49 22 15 4 3 46 15 NAPOLI 43 21 13 4 4 41 19 LAZIO 43 22 13 4 5 32 22 INTER 39 21 12 3 6 33 23 FIORENTINA 36 21 10 6 5 38 25 MILAN 34 21 10 4 7 38 28 ROMA 33 21 10 3 8 44 35 CATANIA 32 21 9 5 7 29 27 PARMA 31 21 8 7 6 29 27 UDINESE 30 21 7 9 5 32 31 CHIEVO 28 22 8 4 10 23 34 TORINO (-1) 26 21 6 9 6 25 24 ATALANTA (-2) 23 21 7 4 10 19 31 BOLOGNA 21 21 6 3 12 26 28 SAMPDORIA (-1) 21 21 6 4 11 22 29 CAGLIARI 20 21 5 5 11 20 37 PESCARA 20 21 6 2 13 17 39 GENOA 18 22 4 6 12 22 35 PALERMO 16 21 3 7 11 18 34 SIENA (-6) 14 21 5 5 11 20 31 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
10
KONE
GILARDINO
SØRENSEN
23
11
DIAMANTI
1
13
3 MARQUINHOS
77
OSVALDO TACHTSIDIS
48
TOTTI
FLORENZI
BIONDINI
19
CANINI
13
GOICOECHEA
47
DENIS
21
CONSIGLI
5
10
88
10
CIGARINI BONAVENTURA 99
2
PARRA
STENDARDO 17
CASTAN
42
32
BALZARETTI
19
16
NIANG
FLAMINI
5 MEXES
11
18
PAZZINI
MONTOLIVO
92
10
CARMONA
17 ZAPATA
21 CONSTANT
ARBITRO GERVASONI Assistenti Grilli-La Rocca IV Liberti Add Tagliavento (1), Pinzani (2) TV Sky Calcio 1; Mediaset Premium Calcio 1 PREZZI da 20 a 270 euro
BOLOGNA p. 21
ROMA p. 33
ATALANTA p. 23
MILAN p. 34
PANCHINA 1 Curci, 32 Stojanovic, 45 Carvalho, 20 Abero, 4 Krhin, 17 Guarente, 13 Pulzetti, 28 Riverola, 77 Pasquato, 77 Gimenez, 24 Paponi. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Taider-Krhin 60-40%. SQUALIFICATI Pazienza, Cherubin (1). DIFFIDATI Antonsson, Garics, Taider. INDISPONIBILI Natali (40 giorni), Acquafresca (5 giorni), Garics (3 giorni). ALTRI Lombardi, Radakovic.
PANCHINA 24 Stekelenburg, 1 Lobont, 35 Torosidis, 29 Burdisso, 46 Romagnoli, 11 Taddei, 27 Dodò, 7 Marquinho, 47 Lucca. ALL. Zeman. BALLOTTAGGI Piris-Torosidis 60-40%, Marquinhos-Burdisso 60-40%. SQUALIF. Guberti (giu. 2015), Lamela (1). DIFFIDATI Bradley, Destro, Balzaretti, Pjanic, Totti, Osvaldo. INDISPONIBILI De Rossi (7-10 gg), Nico Lopez (Sub20), Destro (60 gg), Perrotta (da valut.). ALTRI Svedkauskas, Nego.
PANCHINA 16 Polito, 78 Frezzolini, 92 Milesi, 25 Matheu, 77 Raimondi, 8 Radovanovic, 44 Cazzola, 9 Troisi, 79 Ferreira Pinto, 91 De Luca, 11 Moralez, 20 Budan. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI Parra-Moralez-Budan 50-30-20%. SQUALIFICATI Giorgi (1). DIFFIDATI Bonaventura, Cigarini, De Luca, Moralez. INDISPONIBILI Capelli (50 gg), Marilungo (stag. finita), Lucchini (7 gg), Bellini (15 gg). ALTRI Gagliardini, Palma, Schelotto.
PANCHINA 1 Amelia, 59 Gabriel, 77 Antonini, 2 De Sciglio, 25 Bonera, 76 Yepes, 81 Zaccardo, 8 Nocerino, 4 Muntari, 12 Traore, 7 Robinho, 22 Bojan. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Abate-De Sciglio 70-30%, Niang-Robinho 80-20%. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Ambrosini, De Jong, El Shaarawy. INDISP. Ambrosini (15 giorni), De Jong (stagione finita), Didac Vilà ed Emanuelson (da valutare). ALTRI Coppola, Carmona.
X 3,65
17
2 2,20
32 ABBIATI
EL SHAARAWY BOATENG
FERRI
ARBITRO GIANNOCCARO Assistenti Paganessi-Preti IV Nicoletti Add Orsato (1), Velotto (2) TV Sky Calcio 1 e Super Calcio; Mediaset Premium Calcio Prezzi da 9 a 90 e
ABATE
QUOTE
le reti incassate dalla Roma con Goicoechea tra i pali: è rimasto imbattuto in due partite su 12
1 3,30
X 3,40
2 2,10
11
i precedenti di Canini contro il Milan, tutti con il Cagliari e senza realizzare un solo punto
PARMA (4-3-3)-NAPOLI (3-4-1-2)
I NUMERI
La vittoria per il Palermo nelle ultime 30 trasferte di A. Nelle ultime due stagioni ha vinto soltanto a Bologna (3-1) il 1˚ aprile 2012
9
33
QUOTE
Le partite casalinghe di campionato di fila nelle quali la Roma ha segnato almeno una rete, per un totale di 66. L’ultimo digiuno per i giallorossi contro il Milan, 0-0, il 7 maggio 2011
BRADLEY
PEREZ
1 2,90
30
PJANIC
MOTTA
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
4
4
20
BRIVIO
PIRIS
15
ANTONSSON TAIDER
Classifica
28
23
MORLEO
GIORNATA SQUADRE
ATALANTA (4-3-1-2)-MILAN (4-3-3)
18
16
GOBBI
MESTO
6
16
21
PAROLO
SANSONE
LUCARELLI
29
MIRANTE
17
10
9
VALDES
BELFODIL
7
DZEMAILI
32
7
13
MARCHIONNI
BIABIANY
1
28
DE SANCTIS CANNAVARO
88
HAMSIK
CAVANI
29 PALETTA
È A PORTA
20
PANDEV
83
LA GIOCAT
14 CAMPAGNARO
INLER
85
18
BRITOS
4 Di Natale per i 150
ARBITRO ROCCHI Assistenti Padovan-Cariolato IV Petrella Add Rizzoli (1), Banti (2) TV Sky Sport 1 e Calcio 2; Mediaset Premium Calcio 2 Prezzi da 25 a 150 euro
PARMA p. 31
NAPOLI p. 43
PANCHINA 1 Pavarini, 91 Bajza, 39 Fideleff, 28 Benalouane, 4 Morrone, 14 Strasser, 87 Rosi, 77 Ninis, 17 Palladino, 88 Pabon, 11 Amauri. ALL. Donadoni. BALLOTTAGGI Sansone-Rosi 55-45%, Belfodil-Amauri 55-45%, Santacroce-Benalouane 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Galloppa, Rosi, Acquah. INDISPONIBILI Galloppa (5 mesi). ALTRI Ferrari, Arteaga, Maceachen, Mesbah.
PANCHINA 22 Rosati, 15 Colombo, 2 Grava, 21 Fernandez, 55 Gamberini, 3 Uvini, 4 Donadel, 13 El Kaddouri, 27 Armero, 9 Calaiò, 24 L. Insigne. ALLENATORE Mazzarri. BALLOTTAGGI Dzemaili-Donadel 60-40%. SQUALIFICATI Behrami (1). DIFFIDATI Dzemaili, Britos, Pandev, Campagnaro, De Sanctis, Calaiò, Gamberini. INDISPONIBILI Maggio (2 giorni). ALTRI Rinaudo.
QUOTE 1 3,00
MARCATORI 17 RETI Cavani (3) (Napoli) 14 RETI El Shaarawy (Milan); Di Natale (4) (Udinese) 10 RETI Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan); Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 8 RETI Gilardino (Bologna); Jovetic (1) (Fiorentina); Milito (3) (Inter); Hernanes (1) (Lazio) 7 RETI Denis (2) (Atalanta); Sau (Cagliari); Bergessio (Catania); Paloschi (2) (Chievo); Palacio (Inter); Quagliarella (Juventus); Hamsik (Napoli); Belfodil (Parma); Totti (1) (Roma); Bianchi (2) (Torino) 6 RETI Toni (Fiorentina); Borriello (1) (Genoa); Giovinco (1) (Juventus) 5 RETI Diamanti (2) (Bologna); Gomez (Catania); Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Cassano (Inter); Pirlo, Vidal (2) e Vucinic (1) (Juventus); Miccoli (1) (Palermo); Amauri (1) (Parma) 4 RETI Bonaventura (Atalanta); Gabbiadini (1) (Bologna); Barrientos e Lodi (1) (Catania); Pellissier (1) (Chievo); Aquilani (Fiorentina); Guarin (Inter); Marchisio, Matri e Pogba (Juventus); Candreva (1) (Lazio); Inler, Insigne e Maggio (Napoli); Ilicic (Palermo); N. Sansone (Parma); Destro (Roma); Calaiò (Siena)
PROSSIMO TURNO Venerdì 1 febbraio ore 20.45 ROMA-CAGLIARI Sabato 2 febbraio TORINO-SAMPDORIA (ore 18) NAPOLI-CATANIA (ore 20.45) Domenica 3 febbraio, ore 15 CHIEVO-JUVENTUS (ore 12.30) FIORENTINA-PARMA GENOA-LAZIO PALERMO-ATALANTA PESCARA-BOLOGNA SIENA-INTER MILAN-UDINESE (ore 20.45)
(3-0) (1-1) (0-0) (0-2) (1-1) (1-0) (0-1) (1-1) (2-0) (1-2)
X 3,30
6,9
2 2,30
IL NUMERO
3 in A con l’Udinese
I mesi dall’ultimo digiuno di reti per il Napoli: sconfitta a Bergamo il 31 ottobre. Poi sempre in gol per 11 gare
la media voto di Belfodil nelle ultime 5 partite di campionato, nelle quali ha segnato quattro reti
UDINESE (3-5-2)-SIENA (3-4-2-1)
11 DOMIZZI
26
6 ANGELO
LAZZARI
25
10
27
DI NATALE
ROSINA
66
5
PADELLI DANILO
24
37 75 HEURTAUX
81
BOGDANI
PINZI PEREYRA
MURIEL
91
13 NETO
8 VERGASSOLA
14
22
25
PEGOLO CONTINI
REGINALDO DELLA ROCCA
33
8
18 FELIPE
RUBIN
BASTA
ARBITRO PERUZZO Assistenti Stefani-Vuoto IV Marrazzo Add De Marco (1), Pairetto (2) TV Sky Calcio 6 Prezzi da 10 a 130 euro
UDINESE p. 30
SIENA p. 14
PANCHINA 51 Scuffet, 40 Favaro, 16 Coda, 4 Angella, 6 Faraoni, 34 Gabriel Silva, 3 Allan, 52 Merkel, 22 Campos Toro, 31 Fabbrini, 77 Maicosuel, 13 Ranègie. ALL. Guidolin. BALLOTTAGGI Pereyra-Allan 60-40%, Pasquale-Gabriel Silva 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Angella, Coda, Maicosuel, Di Natale. INDISPONIBILI Benatia e Badu (Coppa d’Africa), Brkic e Pawlowski (30 giorni). ALTRI Zielinski.
PANCHINA 12 Farelli, 88 Marini, 17 Belmonte, 3 Del Grosso, 24 Paci, 36 Bolzoni, 7 Valiani, 77 Sestu, 16 Verre, 70 Mannini, 9 Paolucci, 10 Emeghara. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Reginaldo-Bolzoni 60-40%, Bogdani–Paolucci 60-40%. SQUALIFICATI Vitiello (9/9/2016), Terzi (9/2/2016). DIFFIDATI Rosina, Paci, Pegolo, Sestu. INDISPONIBILI Pozzi (7 gorni). ALTRI Rosseti, Zè Eduardo, Calello, Agra.
QUOTE 1 1,60
X 3,75
2 5,50
6
Siena da trincea Il bomber vuole tutti i record. Ma Iachini deve vincere per riagganciare il treno salvezza MASSIMO MEROI ALESSANDRO LORENZINI
PASQUALE
21
Informati sulle probabilità di vinc www.aams.gov.it e www.lottoma
LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. CONC. AAMS N. 4032 del 28/03/2007
ZUNIGA
SANTACROCE
le reti in Serie A per Basta: la metà di queste sono state realizzate nei primi 3 minuti di gioco
Assorbiti i quattro cazzotti della Juventus, l’Udinese si rituffa nel campionato puntando sui fattori «D» e «F». «D» per Di Natale, che continua la sua scalata ai record e punta al gol numero 150 in A con la maglia bianconera; «F» per Friuli, che da un anno e mezzo è un fortino. Numeri Quelli di Totò sono da capogiro, 149 le reti in A con l’Udinese, 18 con l’Empoli. Totale: 167. Oggi il capitano punta Beppe Savoldi (168) nella classifica dei cannonieri di ogni tempo. Non da meno sono i numeri dell’Udinese formato casalingo. Lo scorso anno i bianconeri chiusero con 64 punti: ben 43 al Friuli. In questa stagione su 10 gare ecco 5 successi, 4 pari e 1 sconfitta. Adesso si tratta di continuare, dopo i successi su Inter (3-0) e Fiorentina (3-1): 6 gol in 2 partite tutti firmati dal tandem Di Natale-Muriel. «Ma l’importante — dice
Antonio Di Natale, 35 anni, ha segnato finora 149 gol in Serie A con l’Udinese e 18 con l’Empoli EIDON
Guidolin — sarà migliorare la qualità della manovra. Le partite si vincono solo giocando bene». Qui Siena Il Siena è a caccia della vittoria esterna che manca dal 23 settembre (con l’Inter), unica del campionato. Servono punti pesanti per riagganciare il treno salvezza e Iachini potrebbe confermare lo schema con due trequartisti e una punta. «Ma non vi fidate di quello che provo — sostiene — devo lavorare su più soluzioni per essere imprevedibili. L’Udinese? Squadra ottimamente allenata». Qualche dubbio sul modulo, pochi sugli uomini. Dei nuovi arrivati sarà in campo solo Della Rocca: Pozzi deve recuperare condizione, Calello è rimasto a Siena, Agra (numero 23) è indisponibile, Emeghara (prende il 10) al massimo in panchina. La prossima settimana, intanto, l’udienza del Tnas per Terzi e Vitello: si spera nell’interruzione della lunga squalifica per scommesse. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
CAGLIARI (4-3-1-2)-PALERMO (3-4-2-1)
CATANIA (4-2-3-1)-FIORENTINA (3-5-2)
8
89
AVELAR
15
EKDAL
ROSSETTINI
1
23
27
IBARBO
ILICIC
10
4
5
AGAZZI
6
MORGANELLA
20
CONTI NAINGGOLAN
27
MICCOLI
SAU
13 ASTORI
21
14
DESSENA
11 CUADRADO
4
10
RONCAGLIA
9
20
3
25
54
VON BERGEN
27
IZCO
8
SPOLLI BIAGIANTI
SORRENTINO
BARRETO
DYBALA
16
21
17
19
ANDUJAR
22
CASTRO GOMEZ
14 PAGLIALUNGA 3 ARONICA
DOSSENA
28
22
BARRIENTOS
BORJA VALERO
15
23
SAVIC
PASQUAL
ARBITRO CELI Assistenti Bianchi-Posado IV Costanzo Add Damato (1) Di Bello (2) TV Sky Calcio 3; Mediaset Premium Calcio 3 Prezzi da 24 a 140 euro
CAGLIARI p. 20
PALERMO p.16
CATANIA p. 32
FIORENTINA p. 36
PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 34 Del Fabro, 29 Murru, 32 Casarini, 7 Cossu, 19 Thiago Ribeiro, 51 Pinilla. ALLENATORI Pulga-Lopez. BALLOTTAGGI Ekdal–Cossu 70-30%, Ibarbo-Pinilla 70-30% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Avelar, Dessena, Cossu, Nainggolan, Nenè. INDISPONIBILI Nenè (5 giorni), Ariaudo (10 giorni). ALTRI Anedda, Eriksson, Camilleri, Ceppelini, Piredda.
PANCHINA 99 Benussi, 22 Brichetto, 28 Kurtic, 23 Donati, 14 Anselmo, 50 Sanseverino, 33 Formica, 21 Brienza, 24 Malele. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Rios-Kurtic 60-40%, Dybala-Brienza 60-40%. SQUALIFICATI Garcia (1). DIFFIDATI Aronica, Von Bergen. INDISPONIBILI Hernandez (2 mesi), Mantovani (2 mesi). ALTRI Ujkani, Viola.
PANCHINA 1 Frison, 31 Terracciano, 2 Potenza, 12 Marchese, 6 Legrottaglie, 18 Augustyn, 30 Salifu, 24 Ricchiuti, 26 Keko, 35 Doukara, 40 Petkovic. ALL. Maran. BALLOTTAGGI CastroDoukara 80-20%, Capuano-Marchese 60-40%, Paglialunga-Salifu 60-40%. SQUALIFICATI Lodi (1), Bergessio (1). DIFFIDATI Castro, Alvarez, Barrientos. INDISPONIBILI Almiron (10 giorni), Sciacca (2 mesi). ALTRI Barisic, Addamo, Aveni, Cabalceta, Messina.
PANCHINA 1 Viviano, 12 Lupatelli, 40 Tomovic, 31 Camporese, 16 Cassani, 92 Romulo, 28 Capezzi, 19 Llama, 17 Seferovic, 30 Toni, 18 Larrondo. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Ljajic–Toni 60-40%, Savic–Tomovic 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Jovetic, Tomovic, Migliaccio, Borja Valero. INDISP. Pizarro (7 gg), M. Fernandez (7 gg), Hegazi (60 gg), Rossi (60 gg), El Hamdaoui (C. d’Africa).
QUOTE 1 2,00
X 3,30
2 3,70
5
NETO
20
ALVAREZ
ARBITRO VALERI Assistenti Tonolini–De Pinto IV Manganelli Add Bergonzi (1), Baracani (2) TV Sky Calcio 4; Mediaset Premium Calcio 4 Prezzi da 11 a 50 euro
89
2
MIGLIACCIO RODRIGUEZ
LJAJIC
BELLUSCI
TRA ROMA E BOLOGNA IL GOL È COSA FATTA
AQUILANI
JOVETIC
21
RIOS
8
F. PISANO
33 MUNOZ
5
Le quote
CAPUANO
13
QUOTE
giorni prima del suo 19o compleanno: il 10 novembre 2012 Dybala ha segnato il primo gol in A
1 2,75
X 3,30
3
2 2,45
1,35 «Là davanti hanno Gilardino, Gabbiadini e Diamanti. Curano sempre molto la fase offensiva e non sarà una partita facile». Zdenek Zeman, tecnico della Roma: il gol nel match di Bologna paga 1,35.
BERGAMO È TOSTA QUANDO C’È IL MILAN
2,10 «Dobbiamo lavorare meglio nella gestione della palla in alcuni momenti della gara per evitare rischi». Massimiliano Allegri, tecnico del Milan: la vittoria dei rossoneri a Bergamo si gioca a 2,10.
le reti stagionali di Roncaglia, realizzate tutte entro i primi 45 minuti di gioco
4
SAMPDORIA (3-5-2)-PESCARA (4-3-1-2)
TA
2
ATA DI MANO.
POLI
KRSTICIC
ROMERO PALOMBO
23
14 28
EDER
OBIANG
GASTALDELLO
NIELSEN
60
ICARDI CARAGLIO
25
17
22
cita e sul regolamento di gioco sui siti atica.it e presso i punti vendita
Samp, una vittoria per onorare Garrone Bergodi lancia Caraglio nel Pescara
8
BJARNASON 70 D’AGOSTINO 88 10 TERLIZZI CELIK
4
CASCIONE
19
4
Il presidente Garrone, scomparso lunedì ANSA
insieme allo stadio, uniti nel ricordo di papà, marito, nonno, zio e presidente di tutti noi». Qui Pescara Tante novità tra gli abruzzesi. «L’obiettivo è cancellare le ultime due prove incolori e tornare a essere quelli delle prime sei partite della mia gestione», dice Cristiano Bergodi, che lancia D’Agostino e Caraglio nell’undici iniziale e sperimenta il rombo di centrocampo con Bjarnason rifinitore. «Oggi i punti contano più della prestazione», chiude Bergodi, privo di Weiss, Modesto e Quintero.
0
Le vittorie in A del Pescara in casa della Samp (un pari e 2 k.o.). Nella scorsa stagione in B l’unico successo al Ferraris per 3-1
1
QUOTE
Qui Palermo Caccia ai primi tre punti in trasferta con la forza dei nuovi innesti. Gasperini è rimasto in silenzio alla vigilia della gara col Cagliari. Il Palermo riparte da Sorrentino tra i pali, l’altro nuovo arrivato Formica inizierà in panchina. È molto probabile che il fantasista argentino troverà spazio durante la partita. A centrocampo Rios è in vantaggio su Kurtic, mentre in attacco insieme a Miccoli e Ilicic il tecnico, dopo l’ottima prova con la Lazio, dovrebbe riproporre Dybala.
279
2 5,50
14
11
3 D’AMBROSIO
8 PALACIO
GARGANO
26
4
14
GUARIN
ZANETTI
23
14
10 BARRETO
GAZZI
CALCIO A 5
La Lazio cade in casa L’Asti allunga ancora
25 GLIK
99
9
33
2
CASSANO
BIANCHI
BRIGHI
RODRIGUEZ
55
7
17
NAGATOMO
SANTANA
MASIELLO
RANOCCHIA
1 GILLET
ARBITRO MASSA Assistenti Barbirati-Maggiani IV Di Liberatore Add Mazzoleni (1), Russo (2) TV Sky Sport 1, Calcio 1 e Super Calcio; Mediaset Premium Calcio Prezzi da 22 a 365 euro
TORINO p. 26
PANCHINA 27 Belec, 77 Di Gennaro, 6 Silvestre, 42 Jonathan, 16 Mudingayi, 17 Mariga, 19 Cambiasso, 24 Benassi, 11 Alvarez, 18 Rocchi, 88 Livaja. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI Cassano-Livaja 60-40%, Gargano-Cambiasso 70-30% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Guarin, Handanovic, Palacio, Pereira. INDISPONIBILI Milito (7 gg), Stankovic (7), Coutinho (7), Samuel (14), Castellazzi (50). ALTRI Obi, Mbaye.
PANCHINA 23 L. Gomis, 36 Darmian, 5 Di Cesare, 15 Caceres, 8 Suciu, 4 Basha, 20 Vives, 18 Bakic, 86 Birsa, 69 Meggiorini. ALLENATORE Ventura. BALLOTTAGGI Bianchi-Meggiorini 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Cerci, D’Ambrosio e Meggiorini. INDISPONIBILI Diop e Ogbonna (20 giorni). ALTRI A. Gomis, Ogbonna, Barbosa, Stevanovic, Diop.
QUOTE X 3,75
2 6,25
590
(g.l.g.) Si è completata la 16a giornata di campionato, con l’Asti che batte nettamente il Pescara e allunga ancora sulle inseguitrici. I risultati: Napoli-Putignano 11-1 (venerdì), Kaos Bologna-Genzano 5-4 (venerdì), Marca-Acqua&Sapone 5-2, Lazio-Luparense 4-8, Montesilvano-Rieti 2-3, Venezia-Verona 1-6, Asti-Pescara 7-2. La classifica: Asti 42; Lazio 33; Marca, Luparense 28; Acqua&Sapone 27; Montesilvano, Genzano 26; Pescara 24; Rieti, Kaos Bologna 23; Napoli 22; Verona 10; Venezia 6; Putignano 0.
SERIE A DONNE
INTER p. 39
1 1,55
2
taccuino CERCI
21
I minuti di imbattibilità per la porta del Catania; se non prende gol con la Fiorentina eguaglia il record del 1963/64: 4 gare di fila senza incassare gol
Le partite esterne nelle quali il Torino non ha subito reti, a Catania e a Pescara. I granata non ci riuscivano dal febbraio 2008, 0-0 in casa di Siena e Juventus
le presenze in Serie A di Palombo, il doriano con più gettoni nella massima serie
31
Frongia-Vitale © RIPRODUZIONE RISERVATA
X 3,75
PEREIRA
CHIVU
Pulga e Lopez puntano ancora su Sau Gasperini vuole i primi 3 punti fuori casa Gian Piero Gasperini, 55 anni, tecnico del Palermo FORTE
PESCARA p. 20 PANCHINA 1 Pelizzoli, 23 Cosic, 28 Bianchi Arce, 15 Bocchetti, 21 Togni, 91 Rizzo, 26 Blasi, 99 Caprari, 9 Abbruscato, 22 Vukusic. ALLENATORE Bergodi. BALLOTTAGGI Nielsen-Blasi 60-40%. SQUALIFICATI Weiss (1), Modesto (1). DIFFIDATI Celik, Jonathas e Quintero. INDISPONIBILI Quintero (Sub 20). ALTRI Chiaretti, Berardocco, Soddimo, Brugman.
JUAN JESUS HANDANOVIC
LA SFIDA DI IS ARENAS IL CAGLIARI OSPITA IL PALERMO
SAMPDORIA p. 21 PANCHINA 1 Da Costa, 32 Berni, 8 Mustafi, 5 Renan, 35 Rossini, 7 Castellini, 15 Poulsen, 21 Soriano, 12 Tissone, 11 Munari, 93 Savic, 10 Maxi Lopez. ALLENATORE Delio Rossi. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Romero, Eder, Obiang, Poli. INDISPONIBILI Maresca (20 giorni), Juan Antonio (10), Berardi (2). ALTRI Falcone, Austoni, Sansone.
1 1,60
40
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PERIN
BALZANO
INTER (3-4-1-2)-TORINO (4-2-4)
Grimaldi-D’Angelo
77
ARBITRO TOMMASI Assistenti Iannello-Musolino IV Viazzi Add Doveri (1), Candussio (2) TV Sky Calcio 5 Prezzi da 10 a 50 euro
IL NUMERO
270
5 CAPUANO
DE SILVESTRI
AL FERRARIS I BLUCERCHIATI RICORDANO IL PRESIDENTE
Con 4 punti nelle ultime due gare, il Cagliari sfida il Palermo. Con Diego Lopez, il tecnico Pulga blinda i primi undici («Gli attaccanti stano tutti bene, decidiamo a poche ore dalla gara»), plaude Sau («Dopo le reti a decine in C e B, sta segnando con continuità anche al primo anno in A») e rilancia il gruppo: «Serve attenzione sulle palle inattive, aggressività e sacrificio: dobbiamo fare una grande prestazione». La sensazione è che si parta con la squadra che ha battuto il Genoa e pareggiato con l’Atalanta. Per Cossu e Pinilla, si profila l’ingresso in corsa.
98
I NUMERI
ZANON
20
16
COSTA
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C’è una classifica da raddrizzare (in fretta) senza l’ultimo arrivato Sansone, ma la vera missione odierna per la Sampdoria è quella di onorare la memoria del presidente Riccardo Garrone, scomparso lunedì scorso. Ieri la tifoseria è salita al «Mugnaini» per suonare la carica, e oggi il Ferraris - come avrebbe voluto il numero uno blucerchiato - vivrà una giornata di festa. Ieri il figlio Edoardo, vicepresidente vicario del club, ha diffuso un breve, commovente messaggio su Facebook: «Non servono di certo inviti, lettere o parole. Domani tutta la famiglia Garrone e tutti i sampdoriani saranno
2
ESTIGARRIBIA
3
17
le presenze in A di Zanetti: ne mancano due per eguagliare Pietro Vierchowod
Torres frena a Napoli Tavagnacco ne fa 5 (f.sal.) I risultati della 18a giornata: Como-Mozzecane 4-1, Lazio-Brescia 1-3, Mozzanica-Chiasiellis 0-2, Napoli-Torres 0-0, Perugia-Pordenone 1-2, Riviera di Romagna-Firenze 0-0, Tavagnacco-Fiammamonza 5-0, Verona-Torino 9-0. La classifica: Torres 50, Tavagnacco* 43, Brescia 42, Verona 40, Napoli 28 e Riviera 28, Como 27, Firenze e Mozzanica 25, Pordenone* 22, Chiasiellis 20, Fiammamonza 14, Perugia 12, Mozzecane 10, Lazio 7, Torino 3. (* una partita in meno)
18
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
MONDO STOKE MANCHESTER CITY
4
0 1
FA CUP 16ESIMI
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Zabaleta al 40’ s.t.
STOKE (4-4-2)
Conferme e sorprese come da tradizione nella Coppa d’Inghilterra: L’Arsenal soffre ma approda agli ottavi: solo nel finale trova il gol-vittoria con Walcott a Brighton
Sorensen 7; Shotton 5,5, Huth 5,5, Shawcross 5,5, Wilkinson 5; N’Zonzi 5, Kightly 5 (dal 22’ s.t. Jerome 5,5), Whelan 5,5, Etherington 5; Jones 5 (dal 28’ s.t. Crouch 6), Walters 5. PANCHINA Nash, Adam, Whitehead, Upson, Owen. ALLENATORE Pulis 5. AMMONITO Shotton per gioco scorretto.
MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Pantilimon 6,5; Zabaleta 7, Kompany 6 (dal 40’ p.t. Clichy 6,5), Lescott 6, Kolarov 6 (dal 17’ s.t. Aguero 6,5); Garcia 6, Barry 7; Milner 6,5, Tevez 6 (dal 42’ s.t. Rodwell sv), Silva 6,5; Dzeko 6. PANCHINA Hart, Rekik, Sinclair, Lopes. ALLENATORE Mancini 7. AMMONITI Kolarov, Milner e Dzeko per gioco scorretto. ARBITRO Webb 7. NOTE spettatori 19.814. Tiri in porta: 4-8 (1 palo). Tiri fuori: 5-7. Angoli 4-7. In fuorigioco: 1-3. Recuperi: 1’ p.t.; 5’ s.t.
L’autore del gol, Pablo Zabaleta, al centro, stretto fra Ediz Dzeko (sin) e Sergio Aguero REUTERS
Zabaleta allo sprint Il City mette la sesta Vince in casa dello Stoke dopo 14 anni e allunga la striscia di successi: il turno di Coppa risolto nel finale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
La sesta vittoria di fila del Manchester City permette, in un colpo solo, di superare il quarto turno di Coppa d’Inghilterra e di sbancare, dopo 14 anni, il campo dello Stoke City: l’ultimo successo – sempre 1-0 —risaliva allo scorso millennio, 29 gennaio 1999. Il risultato è sin troppo indulgente nei confronti dei padroni di casa: se la squadra di Mancini avesse chiuso le fatiche con un bel 3-0, non sarebbe stata un’ingiustizia. Il palo colpito da Silva nel primo tempo è solo uno dei tanti episodi in cui il City ha sfiorato il gol. Dzeko e Tevez hanno dato vita al festival dello spreco, mentre Milner e Silva sono stati più sfortunati che colpevoli. Zabaleta show Il City ha trova-
to l’1-0 strameritato a cinque minuti dalla fine, quando c’era già puzza di ripetizione, o replay, come dicono da que-
ste parti. La firma della rete santa e benedetta è l’altra faccia della luna, rispetto a quella incarnata da Mario Balotelli: Pablo Zabaleta, il leader dei combattenti della vita. L’azione è un inno al calcio completo di questo campione argentino: corsa, generosità, dedizione, intuito, buona tecnica. Zabaleta ruba il pallone a Shotton a settanta metri dalla porta dello Stoke. E’ lui che imposta la trama decisiva. Entrano in scena Barry, Silva, Aguero e Dzeko. Il bosniaco, quasi involontariamente, cucina l’assist. Zabaleta, che ha accompagnato l’azione con la sua falcata sicura, tocca al volo di destro, fulminando Sorensen. L’argentino bacia la maglia e corre sotto la curva dei tifosi del City. Quelli dello Stoke fischiano: Zabaleta aveva già regalato loro un dispiacere in campionato, a Capodanno, nella gara vinta 3-0 dal City. Un bis che fa male.
Roberto Mancini, 48 anni, sotto Il Manchester City non si è fatto fermare dalla neve di Stoke e vola in Coppa REUTERS
do lo scoglio Stoke è un elisir di sicurezza, per la squadra di Mancini. Il Manchester City sta giocando bene da un pezzo e, senza cattiveria, va detto che accade da quando è libero dalle nevrosi rappresentate da Mario Balotelli. La squadra è più tranquilla. Le assenze dei fratelli Touré (impegnati in Coppa d’Africa) e degli infortunati Nastasic e Nasri non hanno turbato ieri un City che non ha ancora incassato un gol nel 2013. Kompany infortunato L’unica notizia negativa è l’infortunio di Kompany, uscito per un problema al polpaccio. Martedì, sul campo del Qpr (eliminato ieri in coppa dal Milton Keynes, squadra di terza divisione) il City dovrà fronteggiare l’ennesima emergenza, ma la serenità dell’ultimo mese potrebbe aiutare Mancio a scollinare bene la tappa londinese. Toccherà poi ai combattenti della vita modello Zabaleta trovare l’acuto decisivo.
City va Superare in questo mo-
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COPPA D’AFRICA TRE GOL ALLA TUNISIA. LO SPECIALE SU GAZZETTA.IT
Drogba in panchina La Costa d’Avorio passa già ai quarti RUSTENBURG (Sudafrica)
«Perché ho lasciato fuori Drogba? Faccio giocare sempre gli undici più in forma». Sabri Lamouchi, ex Inter, Parma e Genoa, non aveva bisogno di troppe giustificazioni dopo aver battuto 3-0 la Tunisia nella seconda giornata del gruppo D. Gli fosse andata male, sarebbe stato processato: mai Drogba era stato in panchina per scelta tecnica, in nazionale. Con lui fuori al via anche Kolo Tourè, Ya Konan e Gradel, ma i compagni non hanno tremato. L’attaccante che ha sostituito Drogba, Lacina Traorè, è esploso in questa stagione nel campionato russo a fianco di Eto’o
Gervinho, 25, Costa d’Avorio AFP
all’Anzhi, partecipa alla sua prima Coppa d’Africa. Il solito Gervinho Drogba è en-
trato negli ultimi 25 minuti ma non ha avuto la soddisfazione del gol come invece ha avuto Ya Konan. Suo il 3-0 al 90’: prima il solito Gervinho aveva aperto le marcature (21’) con il
COLPO LUTON Il colpo a sensazione della giornata è il k.o. del Norwich (Premier), battuto in casa dal Luton, quinta divisione: un’eliminazione con tanta differenza di categoria non capitava da 24 anni. Facile promozione per lo United: 4-1 al Fulham, in gol Giggs, Rooney e doppietta di Hernandez. I RISULTATI (le gare in parità saranno ripetute) Millwall-A. Villa 2-1 (venerdì); Stoke-Manchester City 0-1 Bolton-Everton 1-2 BrightonArsenal 2-3 DerbyBlackburn 0-3 HuddersfieldLeicester 1-1 Hull-Barnsley 0-1 MacclesfieldWigan 0-1 MiddlesbroughAldershot 2-1 Norwich-Luton 0-1 QprMK Dons 2-4 ReadingSheffield U. 4-0 Man. UtdFulham 4-1 OGGI BrentfordChelsea LeedsTottenham OldhamLiverpool
SPAGNA 21ª GIORNATA
Anche il portiere è una grana per Mourinho Casillas è in ospedale, preso Lopez ma oggi nel Real potrebbe giocare Adan DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
Viavai all’ospedale: ieri Iker Casillas ha abbandonato la clinica dove è stato operato alla mano sinistra, infortunio che lo bloccherà per circa 3 mesi, Diego Lopez, comprato (3.5 milioni) in fretta e furia dal Real per l’infortunio del capitano, è entrato e uscito dalla struttura che il Madrid usa per le visite mediche. Poi ha firmato il suo contratto (2017), gli hanno dato il numero 25 e oggi è fra i convocati per la partita col Getafe, al Bernabeu a mezzogiorno. Competizione Difficile prevedere se sarà titolare o no: Mourinho aveva osato schiodare il totem Casillas dicendo che era una scelta tecnica (cosa alla quale non ha creduto nessuno), e che preferiva Adan. La cosa aveva scatenato un putiferio che ha finito col condizionare le prestazioni del giovane ex numero 2. Se oggi Diego Lopez dovesse essere titolare Mou non farebbe una gran figura, e Adan verrebbe affossato definitivamente. Mercoledì ci sarà subito un altro verdetto: al Bernabeu arriva il Barça per l’andata della semifinale di Copa del Rey. Li forse capiremo qualcosa di più anche in chiave Manchester Utd, la sfida che più conta per il Real. Intanto oggi al MiniEstadi di Barcellona va in onda il MiniClasico: Barça B-Real Madrid Castilla, campionato di Segunda, B spagnola: catalani quinti, blancos sedicesimi, stadio (15.000 posti) esaurito.
Diego Lopez, 31, ieri alle visite ANSA
sei anni fa Fabio Capello aveva scelto per detronizzare Casillas. Questione tecnica: Don Fabio e Franco Tancredi avevano dei dubbi sulle qualità di Iker e vedevano nel portierone cresciuto nella cantera del Lugo e passato a quella del Madrid a 18 anni un competitor vero per Casillas. Capello, già con vari fronti aperti (Beckham, Ronaldo, Cassano…) alla fine capì che non era il caso di sollevare altra polvere e vinse il titolo con Iker. Diego andò al Villarreal col quale nel 2008 arrivò addirittura secondo. Da li in poi però le cose per lui non sono andate troppo bene e quest’anno a Siviglia si giocava il posto col 39enne Palop. Ora riparte da quella che era casa sua.
Ricorsi storici Curiosamente,
21ªGIORNATA Ieri: Celta-Real Sociedad 1-1, Levante-Valladolid 2-1, Saragozza-Espanyol 0-0, Deportivo-Valencia 2-3. Oggi: Real Madrid-Getafe, Rayo Vallecano-Betis, Barcellona-Osasuna, Maiorca-Malaga, Athletic Bilbao-Atletico Madrid. Domani: Siviglia-Granada. CLASSIFICA Barcellona 55; Atletico Madrid 47; Real Madrid 40; Betis 35; Valencia*, Levante* 33; Malaga 32; Rayo Vallecano 31; Real Sociedad* 30; Valladolid* 29; Getafe 26; Siviglia, Saragozza* 23; Athletic Bilbao, Espanyol* 22; Granada 20; Celta* 19; Osasuna 18; Maiorca 17; Deportivo* 16. (*una partita in più)
Diego Lopez era il portiere che
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FRANCIA 22ª GIORNATA
GERMANIA 19ª GIORNATA
secondo centro al torneo, mentre Yayà Tourè aveva arrotondato all’87’.
Il Marsiglia fermato Psg: record a 12 minuti
Leverkusen: solo palo Il Bayern può allungare
Cade la porta La Costa d’Avorio così si è qualificata ai quarti di finale anche perché il Togo ha battuto l’Algeria 2-0, eliminandola. I togolesi hanno trovato il vantaggio con il loro uomo simbolo, Adebayor, al 32’. Nel finale, gara sospesa per diversi minuti per un problema di «stabilità» di una porta, danneggiata involontariamente da un giocatore dell’Algeria, Guedioura, con gli organizzatori costretti a sostituire la struttura. Nell’abbondante recupero concesso arriva anche la rete di Wome (93’) per il definitivo 2-0. Il Togo si giocherà la qualificazione nello spareggio con la Tunisia.
PARIGI (a.g.) Il duello continua, ma stavolta con Zlatan Ibrahimovic e Thiago Motta. Il Psg recupera lo svedese dopo il turno di squalifica, scontato in coppa di Francia, e punta di nuovo il Lione a +3 nonostante le voci destabilizzanti di mercato: 2-0 a Valenciennes pure senza Lopez, corteggiato dalla Juve, infortunato. Ancelotti contro il Lilla cala quindi anche l’azzurro, al rientro dopo due turni di stop disciplinare, al posto di Verratti. Stasera invece Salvatore Sirigu può entrare nella storia del Psg. Basteranno altri 12’ minuti senza incassare reti per superare il mitico Bernard Lama che 15 anni fa rimase imbattuto per 697’. Il record assoluto della Ligue 1 invece risale alla stagione 1992-93: 1176’ per Gaetan Huard del Bordeux. Il Psg non incassa gol in campionato da sei turni. 22ª GIORNATA Valenciennes-Lione 0-2; Rennes-Marsiglia 2-2; Evian-Ajaccio 1-1; Montpellier-Sochaux 2-0; Nancy-Lorient 2-1; Reims-Tolosa 1-1; Troyes-Brest 2-1. Oggi: St Etienne-Bastia; Nizza-Bordeaux; Psg-Lilla. CLASSIFICA Lione 45; Psg*, Marsiglia 42; Rennes 36; Nizza* 35; Lorient 34; Bordeaux*, Montpellier 32; St Etienne*, Tolosa 31; Lilla*, Valenciennes 30; Bastia* 25; Brest 24; Sochaux, Ajaccio 22; Evian 21; Reims 20; Troyes 16; Nancy 15. * 1 in meno
(p.f.a.) Un palo di Schürrle, ma pure un rischio su traversa di Rosenthal: il Leverkusen si ferma a Friburgo e dallo 0-0 della seconda in classifica può nascere oggi un vantaggio di 11 punti per il Bayern, sempre che batta lo Stoccarda. Quindi l’argomento principale rimane Guardiola: venerdì il sito spagnolo «Terra.es» ha aumentato le possibilità di Robi Baggio per diventare secondo di Pep in Baviera. Dallo staff del catalano smentiscono, i tedeschi puntano più su Markus Babbel. Intanto lascerà la squadra B Mehmet Scholl, per impegni tv. Vittoria fuori casa per il Borussia Moenc (Lazio/Europa League). Nei primi 14’ viene sistemato il Fortuna Düsseldorf con Juanan (autogol) e Hermann. 19ª GIORNATA. Venerdì: Borussia Do.-Norimberga 3-0. Ieri: Augsburg-Schalke 0-0; Eintracht-Hoffenheim 2-1; Greuther Fürth-Mainz 0-3; Hannover-Wolfsburg 2-1; Borussia Moenc.-Fortuna 2-1; Friburgo-Leverkusen 0-0. Oggi: Amburgo-Werder (15.30); Stoccarda-Bayern (17.30). CLASSIFICA Bayern 45*; Leverkusen 37; Borussia Do. 36; Eintracht 33; Mainz 30; Borussia M, Schalke 04 29; Friburgo 28; Hannover 26; Stoccarda*, Amburgo 25*; Wolfsburg, Werder 22*; Fortuna, Norimberga 21; Hoffenheim, Augsburg 13; Gr. Fürth 9. * Una in meno
GRUPPO D Seconda giornata: Costa d’Avorio-Tunisia 3-0; Algeria-Togo 2-0. CLASSIFICA: Costa d’Avorio 6; Tunisia, Togo 3; Algeria 0. OGGI Gruppo A: Marocco-Sudafrica; Capo Verde-Angola. CLASSIFICA Sudafrica 4; Capo Verde, Marocco 2; Angola 1. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
l’Avventuroso di REINHOLD MESSNER
al Sudamerica arrivano due notizie di montagna D che sembrano legate da elementi comuni. Non è così. Dall'Aconcagua, vetta più alta del continente con i suoi 6960 metri, viene segnalato il record di salita: 15 ore e 42'. Protagonista il portoghese Carlos Gomes. In poco più di mezza giornata è andato dal campo di Horcones, che è a circa 3000 metri, fino in cima e ha fatto ritorno al punto di partenza. I responsabili del Parco dell’Aconcagua, nel registrare questo exploit come nuovo record, hanno indicato che la
loSci
di GIANNI MERLO
ominik Paris, solido discesista ventiquattrenne della Val d’Ultimo, ha domato la D Streif di Kitzbuehel, la pista magica madre di tante leggende, e così si è laureato definitivamente campione. A fine anno aveva vinto anche a Bormio, altra pista impegnativa, difficilissima. Il suo limpido successo, tutt’altro che casuale, ha confermato che attualmente abbiamo la squadra più forte al mondo nella velocità, perché sommando i due bersagli nobili di Dominik ai due di Christof Innerhofer, l’Italia ha sbancato finora la specialità con 4 successi su 6 gare. Onestamente in quarant’anni di frequentazione di Coppa del Mondo non ci era mai capitato di fare un’affermazione simile. Avevamo avuto campioni, punte importanti, a partire da Zeno Colò che, all’inizio degli Anni Cinquanta del secolo scorso, vinse la discesa ai Mondiali e all’Olimpiade. Impresa rimasta unica finora a casa nostra in questa specialità. Poi, ai tempi
Dominik Paris, 23 anni. Nato a Merano EPA
della Valanga Azzurra guidata da Thoeni, erano emersi Anzi, Besson fino ad arrivare ad Herbert Plank. Ma non c’era mai stato un collettivo vero come quello attuale anche negli anni del miglior Kristian Ghedina, che si era trovato in compagnia di Runggaldier, Vitalini e Perathoner. Ora Christof Innerhofer e Dominik Paris non sono i soli ad avere le qualità per primeggiare, perché Werner Heel, Peter Fill, Siegmar Klotz e Matteo Marsaglia, che si è imposto in un superG di Coppa, garantiscono la forza d’urto della squadra. Ognuno di loro ha le carte in regola per arrivare a mettere i piedi sul podio e ornarsi il collo con una medaglia. La discesa e il superG sono specialità delicate perché hanno bisogno di attenzioni e investimenti particolari. Negli ultimi anni la federazione, prima ha trovato tecnici capaci di fare uscire alcuni atleti dall’aurea mediocrità e dal complesso di non essere bravi quanto gli austriaci, poi quest’estate c’è stata la svolta definitiva. Il direttore tecnico Claudio Ravetto ha chiamato a lavorare con Gianluca Rulfi, il responsabile del settore, Alberto Ghidoni, ex discesista e allenatore anche di Kristian Ghedina. Uomini di grande buonsenso sono entrati subito in sintonia, Rulfi aveva curato la capacità di disegnare le giuste traiettorie nelle curve, mentre Ghidoni ha ridonato anche la sensibilità nelle fasi di scivolamento. Gli altri quattro tecnici del gruppo hanno agevolato tutti i piani di lavoro. Sono state finanziate trasferte di allenamento prima in Sudamerica e poi a Copper Mountain, dove tutto è andato fortunatamente alla perfezione grazie al bel tempo trovato, e la squadra ha potuto mettere a punto tutti i particolari tecnici importanti e correggere le impostazioni imperfette. Infine si è creato un ambiente molto vivace, divertente che ha reso lo spogliatoio unito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ilTennis
di VINCENZO MARTUCCI
o chiamano «Happy Slam». Lo Slam felice. Perché, a differenza degli altri tre tornei L maggiori del tennis, a Melbourne tutti sorridono spesso e volentieri: gli indigeni perché, rilassati dalle vacanze estive, possono sbandierare orgogliosi al mondo il primo Slam dell’anno, i giocatori perché, dopo un mese di vacanza, traboccano di energie e di buone intenzioni, e non sono già stressati dai punti della classifica. Ma, fra le donne, la miscela preparazione fisica-aspettative diventa esplosiva nella gestione delle emozioni. «Che sono sempre il nostro punto critico», sottolinea la simpatica «Ivanovic de noartri», Flavia Pennetta. Succede che, durante la sosta ai box di dicembre, le walkirie del potente tennis moderno ritoccano per benino motore e carrozzeria. E, al rientro in pista presentano sempre qualche novità. Sorprendendosi a vicenda. La novità arriva anche dai materiali, ma soprattutto dalle facce meno note che si incrociano, le volenterosissime promosse dal secondo livello della stagione precedente e le ancor più motivate che riemergono dall’infermeria (leggi Svetlana «sciagura» Kuznetsova). Eppoi c’è il livello medio-alto che aumenta sempre più, minacciando quello altissimo, peraltro non all’altezza delle grandi rivalità Evert-Navratilova, Seles-Graf, Hingis-Serena Williams, Henin-Clijsters. Senza sottovalutare la sollecitazione estrema — e unica — al-
distanza percorsa sarebbe di quasi 90 km. Per un dislivello di quasi 4000 metri, sia in salita sia in discesa. Forse in passato c'è anche chi ha fatto meglio, ma questa volta il record è certificato. L'austriaco Markus Pucher in Patagonia ha salito il Cerro Torre, lungo la via dei Ragni, in sole 3 ore e 15'. In free solo, cioè in libera e senza assicurarsi. Altrimenti un tempo simile, notevole, sarebbe stato impossibile. Dopo meno di 6 ore Pucher, che ha 32 anni e che già conosceva la via per averla salita un anno fa, era di nuovo sul ghiacciaio sotto il Colle della Speranza. Si è trattato della seconda solitaria della via aperta nel 1974 da Casimiro Ferrari, Daniele Chiappa, Mario Conti e Pino Negri. Quella che è
di STEFANO FROSINI
l’umana sopportazione del micidiale caldo australiano e una superficie ultra-democratica, fatta apposta per allungare i match. Perciò le Sloane Stephens e le Li Na che sgambettano la Tyson del tennis e l’algida Sharapova stupiscono e non stupiscono. Un po’ perché hanno grandi capacità inespresse, un po’ perché «Lo Slam felice» è sempre più, da anni, lo Slam delle sorprese. E molto perché la componente emozione, sempre così importante nel tennis donne, al via della stagione, può diventare uno spettro imbattibile. Soprattutto se, com’è successo per le attesissime Williams e Sharapova (nella foto AP), le star si fanno illudere da un torneo troppo facile — condito da 6-0 a iosa —, cosicché, all’improvviso, quando arrivano ai quarti di finale, si scoprono fallose e deboli più che mai davanti alle prime difficoltà, tecniche (la divina Maria contro la Li che gioca allo specchio), fisiche (Serena con la schiena bloccata) e psicologiche (la regina paurosa, Azarenka, contro l’inesperta Stephens e l’infortunata Li). Nel golf, gli Slam si giocano più tardi. Il tennis dovrebbe adeguarsi per fornire a tutti gli atleti, e soprattutto alle donne, sempre in cerca di conferme, qualche riferimento agonistico in più. In attesa che accada, Melbourne continuerà a regalare più sorprese che felicità e a rimanere un passettino indietro rispetto agli altri Slam. Meno attendibile della concreta terra rossa di Parigi, dell’affascinante erba di Wimbledon e del crudele cemento di New York. © RIPRODUZIONE RISERVATA
riconosciuta come la prima salita, non discussa, della mitica montagna. Ben 15 anni dopo la contestata salita, su un altro versante, di Cesare Maestri, nella quale morì l'austriaco Toni Egger. L'exploit di Pucher è stato reso possibile dall’evoluzione delle attrezzature e sicuramente anche dalle condizioni della montagna, del ghiaccio. Quella di Pucher è una vera impresa alpinistica. Tecnica. Rischiosa. Quel che Gomes ha fatto sull’Aconcagua è invece solamente una impresa fisica. Che nulla ha a che fare con l'alpinismo. Una lunga corsa fino in alta quota, lungo la via normale. Che è un sentiero. E per me non ha alcun interesse. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ilCommento
Juve, un passo falso che può rilanciare il Napoli e l’Inter
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
La furia di Conte al termine della partita Juve-Genoa, finita 1-1
ANDREA LO CICERO Pilone della nazionale di rugby
di LUCA CALAMAI
l piano di battaglia studiato a tavolino da Conte durante Ile vacanze di Natale è fallito.
Grazie x i complimenti. Ma adoro cucinare provate voi adesso fate una scacciata siciliana @andrealocicero 1
SARA ERRANI Giocatrice di tennis
Grazie a tutti per i complimenti!!!! Troppo contente per questa vittoria!!!! :)) @SaraErrani
DONNE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI MELBOURNE È LO SLAM DELLE SORPRESE
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DA PUCHER E GOMES DUE IMPRESE MA SOLO UNA E’ VERO ALPINISMO
laVignetta
NEI TRIONFI DI PARIS E INNERHOFER IL SEGRETO STA NEL SETTORE TECNICO
LA GAZZETTA SPORTIVA
ALEX DEL PIERO Calciatore del Sydney
Questa mattina con Kyah e Alanna del SydneyFC calcio femminile. Domenica finale del campionato. In bocca al lupo alla squadra! Ale @delpieroale
MAX BIAGGI Iridato di Superbike: si è ritirato
Vista aerea...Spettacolare. Amazing view...!!!!!!! Non vi viene voglia amici Followers di fare due salti??? Siiiiiii @maxbiaggi
La Juve non è riuscita a chiudere il discorso scudetto a gennaio. Per carità, la squadra bianconera ha un vantaggio importante in classifica e lo scivolone della Lazio allontana una delle rivali più temibili ma Buffon e compagni non sono riusciti a piazzare il colpo del kappaò. Il mancato decollo è figlio di una serie di passi falsi nello Juventus Stadium. Prima la sconfitta contro la Samp e ieri un 1-1 col Genoa, condito da un finale avvelenato per una serie di rigori reclamati. Decisioni che hanno sicuramente penalizzato la squadra bianconera accendendo la comprensibile rabbia di Conte. Però la mancanza del top-player offensivo emerge chiara in questo tipo di gare, quando gli avversari si difendono con sei-sette uomini. Senza la magia del campione tutto diventa più complicato. Il mercato di gennaio dovrebbe venire in soccorso a Conte che ieri ha dovuto affidarsi a Quagliarella, offerto alla Fiorentina e ad altri club e al debuttante Stefano Beltrame, classe '93. In attesa che Anelka entri negli schemi bianconeri e che, magari, Marotta piazzi un altro colpo (Lisandro Lopez?) la Juve ha bisogno di ritrovare il prima possibile il miglior Vucinic. Soprattutto, pensando, alla Champions. Così come, fermo restando il talento di Pogba, è evidente che ci sia bisogno dell’esperienza e delle geometrie di Pirlo. Oggi, intanto, il Napoli può riaccendere la corsa scudetto. La squadra di Mazzarri andrà a far visita al Parma, una delle realtà più divertenti del campionato. I partenopei devono cambiare faccia rispetto alla trasferta a Firenze. Chiusa con un grigio pareggio. Per vincere il titolo serve una squadra meno ragioniera e più coraggiosa. Una scelta che, tra l'altro, dovrebbe venire naturale avendo davanti un fuoriclasse come Cavani. Il Napoli ha la possibilità di mettere paura alla Juve. Non deve sprecarla.
L'inattesa sconfitta della Lazio, che chiude un ciclo positivo di 16 gare, riapre la corsa alla zona Champions e conferma, una volta di più, la dipendenza della squadra di Petkovic dai gol di Klose. Senza il campione tedesco i biancocelesti sembrano «disarmati». In più la semifinale d'andata di Coppa Italia contro la Juve ha tolto brillantezza a un gruppo che non ha a disposizione grandi alternative ai soliti 13-14 titolari. Il mercato di gennaio può regalare qualche opzione interessante. Il colpo del Chievo regala, invece, un assist prezioso alle milanesi. La partita Champions è di nuovo tutta da giocare. Stramaccioni e Allegri hanno dedicato la vigilia a elogiare le operazioni di mercato condotte da Moratti e Galliani e hanno lasciato la porta aperta all'arrivo di un top-player. Una speranza legittima. Una vittoria in questo turno di campionato, potrebbe convincere i proprietari ad acquistare quell’elemento di valore assoluto (Balotelli? Paulinho?) necessario per garantire l'ultimo salto di qualità. L'Inter incrocia il Torino, una delle squadre più in forma del campionato, senza avere Milito e con un Cassano a mezzo servizio. Toccherà ancora una volta a Guarin accendere la luce. Una vittoria riaprirebbe oltre alla Champions anche il sogno scudetto. Il Milan, invece, andrà a far visita all'Atalanta. Passaggio complicato. I numeri dicono che i rossoneri ora stanno marciando con buona continuità. Ma per andare in Champions serve un'accelerazione. Bergamo è un bivio quasi decisivo. Allegri spera di ritrovare il miglior El Shaarawy, che ha avuto un normale momento di appannamento e spera in un'altra prova importante da parte di Pazzini. Per battere l'Atalanta servono i loro gol. Così come Montella, che torna a Catania, spera nel risveglio di Jovetic. L'oggetto misterioso di questo inizio 2013. Trenta milioni di valutazione che da troppo tempo non danno frutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
SERIE BWIN 23a GIORNATA
d
l’Analisi
HANNO DETTO
di NICOLA BINDA twitter@NickBinda
SPEZIA VERONA
0 1
MERCATO
Spezia, è pronto l’assalto decisivo per il sì di Sforzini
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Cacia al 36’ s.t.
SPEZIA (3-5-2) Guarna 6; Pasini 6, Goian 6, Romagnoli 5,5; Mario Rui 6, Porcari 6, Musacci 6,5 (dal 41’ s.t. Okaka s.v.), Sammarco 6 (dal 30’ s.t. Bovo 6), Garofalo 6; Di Gennaro 6 (dal 1’ s.t. Antenucci 5,5), Sansovini 5. PANCHINA Iacobucci, Benedetti, Lollo, Mandorlini. ALLENATORE Atzori 6,5.
Ma la sosta? Tutto sembra come prima... Dov’eravamo rimasti? La sera del 30 dicembre, quando è cominciata la lunga sosta, la classifica diceva che non ci sarebbero stati i playoff, visti i 10 punti di differenza tra il Verona terzo (43) e l’Empoli quarto (33). C’era però la variabile Varese, che aveva due gare in meno (e una il Brescia): infatti, con due vittorie, la squadra di Castori è salita a -7 dal terzo posto. Adesso la sosta è passata, le preparazioni atletiche sono state rifatte, le (modeste) operazioni di mercato sono andate in porto, ci si è concentrati sulle ultime 20 giornate compresse in 114 giorni, e la prima dell’anno ci ha riportati al 30 dicembre: 10 punti tra il terzo e il quarto posto. Ma senza la variabile Varese, che non ha più gare da recuperare ed è stato vittima contro il Lanciano di quella maledizione che colpisce le squadre al quarto posto. Il problema è proprio lì, come nella prima parte del torneo. Le prime tre possono permettersi di rallentare, vedi la sconfitta del Sassuolo e il pareggio del Livorno, ma dietro non ci sono squadre in grado di recuperare. Il protagonista della giornata è stato il Verona. Anche in questo caso, nonostante i rinforzi, siamo a quello che si scriveva nel 2012: ci pensa Cacia, decisivo prima e decisivo adesso, vero uomo in più dell’Hellas. Un grande. Allora la sosta non è servita? E’ presto per dirlo. Quello della Lega di B è stato un esperimento, più avanti saranno valutati vantaggi e svantaggi e poi si deciderà se riproporlo o rivederlo. Il rischio più grosso è quello di avere un campionato completamente diverso rispetto alla prima parte. A giudicare da questa giornata non è così, ma ne servono altre. Soprattutto occorre attendere la fine del mercato. Che come al solito si concentra negli ultimi giorni. Per risparmiare? O solo per brutta abitudine?
S Atzori (allenatore dello Spezia) Sono orgoglioso della mentalità della squadra. Abbiamo giocato per vincere anche contro i più forti ed è quello che faremo ogni volta
S Bordin (allenatore del Verona) Il primo tempo è stato equilibrato, nel secondo anche grazie al ritorno 4-3-3, siamo riusciti a vincere meritatamente
VERONA (4-2-3-1) Rafael 6; Cacciatore 6, Ceccarelli 6, Moras 6,5, Agostini 6; Bacinovic 6, Hallfredsson 7; Gomez 6 (dal 27’ s.t. Rivas 6; dal 44’ s.t. Bianchetti s.v.), Sgrigna 6, Martinho 6 (dal 22’ s.t. Jorginho 6); Cacia 7. PANCHINA Berardi, Crespo, Cocco, Carrozza. ALLENATORE Bordin 6,5 (Mandorlini squalificato). ARBITRO Irrati di Pistoia 6,5. GUARDALINEE Bernardone 6 - Paiusco 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Martinho (V) e Ceccarelli (V) per gioco scorretto. NOTE paganti 3.103, incasso di 42.154 euro; abbonati 4.150, quota di 44.457,63 euro. Tiri in porta 2 (con una traversa)-2 (con un palo). Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 6-0. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.
Il Verona va, affonda il primo Spezia di Atzori (subentrato a Serena durante la pausa) con calma, cinismo e classe: le virtù di chi non teme nessuno. Decide Cacia, ma stavolta più che mai risulta determinante il cambio di modulo in corsa operato a metà secondo tempo da Bordin, che abita a La Spezia e proprio qui si è ritrovato, decisivo, in panchina per la squalifica di Mandorlini. Dal 4-2-3-1 al 4-3-3, vecchi automatismi che tornano a farsi sentire, un Hallfredsson che si sposta più avanti, salta Mario Rui con un dribbling stupendo e serve a Cacia, smarcatosi abilmente da Romagnoli, l’assist perfetto per il colpo di testa letale.
Sgrigna, Martinho e Cacia, opponeva i tre centrali più Garofalo pronto ad arretrare. Un azzardo che però concedeva pochissimo agli avversari, creando anche un’opportunità da rete con Mario Rui, che con un tiro-cross da destra aveva mandato la palla a toccare la traversa. In avanti però l’infortunio muscolare di Di Gennaro, il più brillante dei suoi, faceva risaltare la giornata negativa di Sansovini, così restavano solo le incursioni di Sammarco e Porcari da centrocampo e l’unico vero tiro in porta dei liguri arrivava nel finale con un colpo di testa di Goian, su angolo,
A LIVORNO
Cori su Morosini: identificati in 21 VERONA La Digos di Verona ha identificato 21 persone nelle indagini sui cori contro Morosini durante la gara di Livorno del 20 ottobre. Tra i tifosi riconosciuti, tra i 18 e i 44 anni, anche 2 donne, 4 con precedenti, alcuni privi di Tessera del tifoso e alcuni che non sono nemmeno nell’elenco dei biglietti nominali.
Paradosso tattico E pensare
che Atzori era riuscito a neutralizzare l’avversario per più di un’ora, con coraggio e inventiva: aveva piazzato il mancino Mario Rui sulla destra, chiedendogli però di difendere a centrocampo. Ai 4 uomini offensivi del Verona: Gomez,
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BARI-ASCOLI
0-1
CESENA-VICENZA
3-1
CROTONE-SASSUOLO
2-1
EMPOLI-NOVARA
0-2
GROSSETO-CITTADELLA
3-1
JUVE STABIA-BRESCIA domani, ore 20.45
RETI
PUNTI V
IN CASA N P
V
FUORI N P
G
TOTALE V N
P
IN CASA F S
FUORI F S
TOTALI F S
Diff. Reti
SASSUOLO
51
10
1
0
6
2
4
23 16
3
4
24
LIVORNO
48
8
2
2
6
4
1
23 14
6
3
26 19
19
10 45 29 16
VERONA
46
8
3
0
5
4
3
23 13
7
3
18
5
18
13 36 18
12
10
15
3
23 14 47
17 30 18
MODENA-TERNANA
1-2
VARESE (-1)
36
6
4
2
4
3
4
23 10
7
6
21
PADOVA-LIVORNO
0-0
EMPOLI (-1)
33
4
4
4
5
3
3
23
9
7
7
16 20 22 17 38 37
1
PRO VERCELLI-REGGINA
0-0
MODENA (-2)
32
6
4
2
3
3
5
23
9
7
7
15
6
16 20 31 26
5
SPEZIA-VERONA
0-1
BRESCIA
31
6
5
0
1
5
5
22
7
10
5
18
5
15
21 33 26
7
VARESE-LANCIANO
1-2
PADOVA (-2)
31
4
7
1
4
2
5
23
8
9
6
16
12
12
15 28 27
1
ASCOLI (-1)
31
6
2
3
3
3
6
23
9
5
9
18
13
12
17 30 30
0
JUVE STABIA
30
5
3
3
3
3
5
22
8
6
8
16
14
18
18 34 32
2
CITTADELLA
30
5
4
2
3
2
7
23
8
6
9
13
10
14 22 27 32 -5
SPEZIA
28
5
1
5
2
6
4
23
7
7
9
16
18
14
14 30 32
-2
TERNANA
28
4
3
4
3
4
5
23
7
7
9
15
15
10
12 25 27
-2
NOVARA (-4)
25
5
3
3
3
2
7
23
8
5
10
17
11
13
15 30 26
4
CROTONE (-2)
25
6
3
2
1
3
8
23
7
6
10 16
11
6
20 22 31
-9
LANCIANO
25
2
7
3
3
3
5
23
5
10
8
13
18
8
13
BARI (-7)
24
6
2
4
2
5
4
23
8
7
8
17
14
15
14 32 28
4
REGGINA (-2)
24
4
4
4
2
4
5
23
6
8
9
11
13
9
14 20 27
-7
CESENA
24
4
4
4
1
5
5
23
5
9
9
15
19
11
22 26 41 -15
VICENZA
19
3
4
4
0
6
6
23
3
10
10 19 20
7
15 26 35 -9
PRO VERCELLI
16
4
2
6
0
2
9
23
4
4
15
12
17
7
23 19 40 -21
GROSSETO (-6)
14
4
5
2
0
3
9
23
4
8
11
17
12
8
25 25 37 -12
PROSSIMO TURNO 24ª giornata Venerdì 1 febbraio, ore 20.45 REGGINA-VERONA Sabato 2 febbraio, ore 15 BRESCIA-SPEZIA CITTADELLA-CROTONE GROSSETO-PADOVA LIVORNO-PRO VERCELLI NOVARA-CESENA SASSUOLO-EMPOLI TERNANA-BARI VARESE-MODENA VICENZA-JUVE STABIA Lunedì 4 febbraio, ore 20.45 ASCOLI-LANCIANO
(0-2) (1-3) (1-3) (1-1) (2-1) (4-1) (3-0) (0-2) (2-1) (1-1) (1-1)
neutralizzato facilmente da Rafael. Qualità decisiva Non che il Vero-
na abbia prodotto di più. Come detto la difesa dello Spezia ha prevalso a lungo. Da un’idea di Hallfreddson arrivava l’unico acuto del primo tempo, con Gomez che, di testa, non riusciva a concludere in porta né a servire Cacia. Al secondo tentativo il Verona viene respinto dalla sfortuna: lancio lungo, spizzicata di Gomez e fuga di Cacia. Goian, in area, entra il scivolata evitando il tiro del centravanti, ma servendo Sgrigna: conclusione a colpo sicuro del nuovo attaccante veneto, in campo come fantasista, e palo clamoroso. Bordin cambia modulo e paradossalmente lo Spezia pare guadagnarci, trovandosi ad affrontare lo schema tattico sul quale si era preparato tutta la settimana. Ma l’impressione è ingannevole: Rivas e Jorginho, infatti, portano più qualità e Hallfredsson si sposta più avanti, basta un episodio, così, a decidere la sfida.
MARCATORI PARTITE
SQUADRE
Domani il Brescia dalla Juve Stabia che lancia Verdi
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
h
MIGLIORE
7
Hallfredsson (Verona) E’ la goccia che buca la roccia. Preciso, continuo, inarrestabile, martella il centrocampo avversario per tutta la partita e, non appena l’assetto tattico gli consente di avanzare, piazza l’assist vincente per Cacia
Il programma della giornata verrà completato con il posticipo tra Juve Stabia e Brescia (domani, ore 20.45). La squadra di Braglia dovrà fare a meno dello squalificato Scognamiglio e di Genevier (è i polemica e ha presentato certificato medico fino a giovedì); probabile l’esordio da titolare per Verdi. Calori è invece in emergenza in difesa: De Maio squalificato, Salamon fuori uso (e sul mercato). Arbitra Giancola di Vasto.
Gazzetta.it Gazza
Tvf SUL NOSTRO SITO TUTTI GLI HIGHLIGHTS DI QUESTA GIORNATA
La lunga sosta è finita, la Serie B è tornata in campo con la 23ª giornata. In attesa del posticipo sono state 21 le reti realizzate: la media è meno di una a squadra, quindi siamo al di sotto delle abitudini. In ogni caso, tutte le reti (insieme alle azioni più interessanti) le potete trovare come sempre sul nostro sito.
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CLASSIFICA
RISULTATI
IL POSTICIPO
Gol di testa dopo splendida giocata di Hallfredsson Il nuovo Spezia di Atzori gioca bene ma finisce k.o. ALESSIO DA RONCH LA SPEZIA
S
Il gol decisivo di Daniele Cacia, 29 anni: con un gran colpo di testa ha battuto Guarna TASSONE
Cacia, stacco letale Gran colpo Verona DAL NOSTRO INVIATO
Cacia (attaccante del Verona) Ero dispiaciuto per aver sbagliato alcune occasioni, poi è arrivato quel cross bellissimo di Hallfredsson e mi sono rifatto
La sconfitta non fa demordere lo Spezia, che tra oggi e domani lancia l’assalto decisivo a Sforzini: il Grosseto non vuole giocatori in cambio (si parlava di Pichlmann), quindi sarà accontentato con la richiesta di 1,5 milioni; in uscita il Cesena spinge per Bovo. Il Brescia ha in prova l’esterno croato Kukoc. La Pro Vercelli ha salutato Masi: ufficiale il ritorno alla Juve, che oggi lo gira alla Ternana. Il Crotone aspetta il sì di Crisetig e Momentè, Cosenza è vicino al Grosseto. Dell’Agnello (Livorno) rifiuta Lumezzane.
31 27
21
4
31 -10
14 RETI Sansovini (Spezia); Cacia (3, Verona). 13 RETI Siligardi (1, Livorno); Ardemagni (3, Modena). 12 RETI Zaza (Ascoli). 10 RETI Succi (2, Cesena); Tavano (3, Empoli); Sforzini (2, Grosseto); Gonzalez (2, Novara); Ebagua (2, Varese). 9 RETI Caputo (3, Bari); Boakye (Sassuolo). 8 RETI Gabionetta (2, Crotone); Saponara (Empoli); Paulinho (2, Livorno); Farias (Padova). 7 RETI Corvia (1, Brescia); Di Roberto (3, Cittadella); Danilevicius (Juve Stabia; ora è al Latina); Comi (2, Reggina); Pavoletti (Sassuolo); Malonga (1, Vicenza). 6 RETI Bellomo (Bari); And. Caracciolo (2, Brescia); Maccarone (Empoli); Dionisi (2, Livorno); Mehmeti (Novara); Terranova (4, Sassuolo); Di Gennaro (4, Spezia); Litteri (1) e Vitale (2, Ternana); Gomez (3, Verona). 5 RETI Soncin (1, Ascoli); Giannetti (Cittadella); Caserta (Juve Stabia); Belingheri (Livorno); Lazarevic (Modena); Cutolo (Padova); Ceravolo (Ternana; 5 nella Reggina); Neto Pereira (Varese).
3
domande a... PASQUALE MARINO ALLENATORE
«Hellas, ottimo segnale E’ stato bravo Toscano» L’allenatore Pasquale Marino commenta con noi questa giornata di Serie B Marino, che partita ha seguito? «Con diretta gol ho visto un po’ tutto. Mi ha colpito il Livorno che non ha giocato come al solito. E mi ha sorpreso il Lanciano, che ha vinto contro il Varese. Bene anche il Novara e la Ternana, che hanno fatto un ottimo secondo tempo: sono contento per il mio amico Toscano». Il Verona è da promozione diretta? «Questa vittoria è un segnale importante, contro una squadra ottima che si è rinforzata: alla fine i playoff ci saranno, ma dietro alle prime tre bisogna svegliarsi». Secondo lei la sosta lunga è stata utile? «Mi sembra che sia stata troppo lunga, un mese è troppo: mentalmente si stacca la spina e si fatica a ritrovare la concentrazione».
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SERIE BWIN 23a GIORNATA
Il Padova grazia un Livorno smarrito La squadra di Colomba fermata da un super Fiorillo, quella di Nicola non tira mai in porta PADOVA LIVORNO
0 0
PADOVA (4-3-3) Silvestri s.v.; Rispoli 6, Legati 6, Trevisan 6, Piccinni 6,5; Ze Eduardo 6, Iori 6,5, Renzetti 6,5; Cutolo 6,5 (dal 28’ s.t. Babacar 6), Jelenic 5 (dal 28’ s.t. De Vitis 6), Farias 7 (dal 35’ s.t. Raimondi s.v.). PANCHINA Maniero, Dellafiore, Franco, De Feudis. ALLENATORE Colomba 6,5.
LIVORNO (4-3-1-2) Fiorillo 7; Ceccherini 6 (dal 44’ s.t. Salviato s.v.), Bernardini 6,5, Emerson 6, Lambrughi 6; Schiattarella 6, Gentsoglou 5, Gemiti 5,5 (dal 35’ s.t. Duncan s.v.); Belingheri 5 (dal 7’ s.t. Siligardi 5); Dionisi 5, Paulinho 5. PANCHINA Mazzoni, Molinelli, Bigazzi, Dell’Agnello. ALLENATORE Nicola 5. ARBITRO Cervellera di Taranto 6,5. GUARDALINEE Longo 6 - Argiento 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Rispoli (P) e Ceccherini (L) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.329, incasso di 12.860 euro; abbonati 4.019, quota non comunicata. Tiri in porta 8-0. Tiri fuori 8-6. In fuorigioco 1-3. Angoli 12-3. Recuperi: p.t. 0, s.t. 2’.
DAL NOSTRO INVIATO
GUGLIELMO LONGHI PADOVA
7 h il migliore
Come tornare a scuola dopo vacanze troppo lunghe: la versione di greco diventa pesante come un macigno. Qualcosa del genere deve essere accaduta al Livorno, fotocopia sbiadita della squadra ammirata fino a un mese fa. Molle, impacciata, impaurita. In una parola: irriconoscibile. Il ristrutturato Padova avrebbe meritato molto di più, ma ha sbattuto la testa contro il muro Fiorillo.
FIORILLO (Livorno) Classe e istinto: la parata sul colpo di tacco di Farias è qualcosa di prodigioso
potrebbe spaventare se associato al secondo attacco della B. Il Livorno ha faticato a impostare, troppo preoccupato di subire. Belingheri, in settimana debilitato da un virus intestinale, ha sofferto davanti a Iori, scomparendo poco per volta. Paulinho e Dionisi, già svogliati di loro, si sono così trovati a corto di rifornimenti. Nicola è intervenuto nel secondo tempo, passando al 4-3-3 con Siligardi a destra e rinviando il debutto di Duncan agli ultimi minuti. Ma l’inerzia della partita non è cambiata.
Livorno svogliato Nicola si può
consolare con la classifica e con l’idea che se il campionato finisse oggi, non ci sarebbero neanche i playoff. Lui naturalmente non ci pensa, sottolinea che i suoi si sono «difesi in modo ordinato». Affermazione eretica per un allenatore che ha costruito la squadra sul possesso palla e sull’aggressività, ieri merce introvabile all’Euganeo. Zero tiri in porta (!) è un altro dato che
CHE BLITZ GONZALEZ DECISIVO, L’EX AGLIETTI GODE
Padova brillante In fondo, ha da-
te, le squadre a centrocampo a guardare il video sul maxischermo. Il Livorno ha aggiunto ulteriore tristezza al pomeriggio giocando col lutto al braccio per la piccola vittima dell’incendio dell’altro giorno. Poi la partita, dominata dal Padova. L’esordio di Iori non è passato inosservato: ha impostato, controllato il gioco, lanciato per Cutolo e Farias, bravi a scambiarsi le posizioni per non dare punti di riferimento. Non solo, ma da Renzetti, esterno alto a sinistra e non terzino, sono arrivati una serie interessante di cross: vederlo in campo significa che sarà tolto dal mercato? Probabile. Il Padova ha creato 5 occasioni, di diverso grado di difficoltà: dall’acrobazia di Farias al tiro da fuori di Cutolo. Fiorillo è stato sempre pronto. Colomba è passato poi al 4-4-2 smontando il tridente in due riprese: ritrovato Babacar, in campo dopo 4 mesi, resta in attesa di Bonazzoli. E del salto di qualità per salvare i playoff.
Il colpo di tacco di Diego Farias sul quale si è superato Fiorillo LAPRESSE
to più emozioni il ricordo di Piermario Morosini, doppio ex: le maglie col suo volto sorriden-
IL COLPO SILVA VINCE LA TERZA GARA IN TRASFERTA
SFIDA SALVEZZA IL VICENZA SEGNA, CROLLA E CAMBIA
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Lepiller-Lazzari: È l’Ascoli di Zaza Il nuovo Cesena il Novara sprinta Poi Maurantonio firma il ribaltone L’Empoli sciupa dice stop al Bari Capolinea Breda EMPOLI NOVARA
0 2
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Lepiller al 24’, Lazzari al 48’ s.t.
h 7 il migliore GONZALEZ (Novara) Mette lo zampino sui gol con i due assist al bacio per Lepiller e Lazzari
EMPOLI (4-3-1-2) Bassi 6,5; Laurini
BARI ASCOLI
0 1
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Zaza al 15’ p.t.
BARI (3-4-3) Lamanna 6,5; Ceppitelli 5, Dos Santos 5, Polenta 5; Defendi 5,5, De Falco 5,5, Romizi 5,5 (dal 1’ s.t. Fedato 5,5), Aprile 5,5 (dal 20’ s.t. Galano 6); Tallo 5,5 (dal 28’ s.t. Iunco 5), Caputo 5,5, Bellomo 6,5. PANCHINA Pena, Ristovski, Sabelli, Sciaudone. ALLENATORE Torrente 5,5.
5,5, Tonelli 6, Regini 6,5, Hysaj 6; Moro 6 (dal 36’ s.t. Mchedlidze 5,5), Valdifiori 6,5, Croce 5,5 (dal 19’ s.t. Casoli 6); Saponara 5,5; Tavano 6, Maccarone 5,5. PANCHINA Pelagotti, Accardi, Romeo, Signorelli, Pucciarelli. ALLENATORE Sarri 6.
ASCOLI (3-5-2) Maurantonio 7,5; PreNOVARA (4-3-3) Bardi 7; Colombo 6, Perticone 6, Lisuzzo 7, Alhassan 6; Marianini 6 (dal 23’ s.t. Parravicini 6), Pesce 6, Fernandes 6; Gonzalez 7, Mehmeti 5,5 (dal 6’ s.t. Rubino 6), Lepiller 6,5 (dal 33’ s.t. Lazzari 6). PANCHINA Kosicky, Ghiringhelli, Bastrini, Faragò. ALLENATORE Aglietti 6,5. ARBITRO La Penna di Roma 6,5. GUARDALINEE Di Francesco 6 - Carbone 6. AMMONITI Perticone (N) per comportamento non regolamentare; Pesce (N) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.097, incasso di 3.360 euro; abbonati 1.409, quota di 6.209 euro. Tiri in porta 6-2. Tiri fuori 6-7. In fuorigioco 3-2. Angoli 4-8. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
contatto con Milanello, quanto fermato da un mal di schiena che lo ha inibito. Si è visto e ne hanno risentito anche i due stoccatori: Tavano e Maccarone non hanno avuto palle facili là davanti. L’Empoli dunque perde in casa dopo oltre tre mesi, non accadeva dal 14 ottobre (con l’Ascoli 0-3).
stia 6, Peccarisi 6,5, Ricci 6; Scalise 6, Capece 6 (dal 20’ s.t. Conocchioli 6,5), Russo 6, Fossati 6,5, Pasqualini 6; Zaza 7, Feczesin 6,5 (dal 35’ s.t. Soncin s.v.). PANCHINA Melillo, Scognamillo, Graham, Di Donato, Colomba. ALLENATORE Silva 6,5. ARBITRO Roca di Foggia 6,5. GUARDALINEE Vivenzi 6,5 - Avellano 6,5. AMMONITI Polenta (B), Russo (A) e Ceppitelli (B) per gioco scorretto; Maurantonio (A) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 379, incasso di 4.983 euro; abbonati 5.837, quota di 15.595 euro. Tiri in porta 12-3. Tiri fuori 7-5. In fuorigioco 6-0. Angoli 10-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
Il colpo dell’ex Dopo un primo GIACOMO CIONI EMPOLI (Firenze)
Sembrava che le due squadre temessero lo scivolone post sosta. Certamente l’Empoli e il Novara visti al Castellani non erano le stesse della fine del 2012: gli azzurri lanciatissimi e da record, i piemontesi in fase di rilancio con Aglietti in panchina. Alla fine è il Novara a spuntarla grazie a un taglio della difesa avversaria studiato a tavolino dal grande ex. «Ho detto a tutti di insistere e alla fine abbiamo bucato la difesa alta dell’Empoli», ha spiegato alla fine Aglietti, ex come Marianini e Lazzari, che poi ha segnato la rete del raddoppio a vittoria ormai consolidata. La squadra di Sarri era partita discretamente, ma non con la solita spinta di sempre. Colpa anche di un Saponara non tanto distratto dal
tempo comunque guidato dall’Empoli, con un’occasione importante per Maccarone sulla quale Bardi ha fatto intuire grandi doti, e per Mehmeti, anche qui bravo il portiere, si svolge tutto nella ripresa. Il Novara sembra avere un atteggiamento diverso e si fa pericoloso con Rubino e Marianini di testa, ma sono sempre Tavano e Moro a mettere paura a Bardi, bravissimo sulla conclusione a girare del mediano. Poi il «taglio» che rompe l’equilibrio: Lepiller viene pescato sul filo del fuorigioco e batte Bassi con un preciso diagonale. L’Empoli non reagisce e alla fine l’altro ex Lazzari segna nel recupero senza esultare. Entrambi gli assist sono di un Gonzalez davvero bello da vedere e molto concreto che si contende la fascia del migliore con capitan Lisuzzo e con Bardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL NOSTRO INVIATO
GIUSEPPE CALVI BARI
La «zanzara» Zaza punge con un gol da attaccante di razza (12 centri per lui) ma la vittoria dell’Ascoli al San Nicola porta anche la firma del portiere Roberto Maurantonio, barese, che sin da bambino sognava di esordire in questo stadio con la squadra della sua terra. Il Bari, alla quarta sconfitta casalinga, sbatte contro il muro alzato dal ragazzo nato nel quartiere Carrassi e cresciuto nelle giovanili biancorosse, senza arrivare al debutto. Maurantonio non giocava da quasi un anno e si è ritrovato protagonista per caso, per la cessione di Guarna e in attesa dell’acquisto di Nocchi dalla Juve Stabia. Atleta di Cristo, ha vissuto la giornata di gloria compiendo interventi strepitosi contro il suo Bari, precipitato al quartultimo posto,
agganciato da Reggina e Cesena e sorpassato da Crotone, Novara e Lanciano. Bari, vano assalto Subito vivace, la squadra di Torrente brilla con Bellomo e col debuttante Tallo, che fanno tremare Maurantonio, bravo anche su un diagonale di Defendi. Ma al primo tentativo l’Ascoli (terza vittoria in trasferta) sfonda: al 15’ Zaza fa ballare i difensori avversari e non dà scampo a Lamanna. La squadra di Silva potrebbe raddoppiare ma Lamanna si oppone bene a Feczesin. La sfida prende una piega precisa. Il Bari attacca e l’Ascoli rinforza la linea difensiva con Scalise e Pasqualini che arretrano: al 41’ proprio Scalise, lanciato da Feczesin, non è efficace nella conclusione e Lamanna chiude in uscita. Nel finale Maurantonio si esalta ancora, respingendo il tentativo di Caputo, poi Bellomo sfiora il palo. Nella ripresa, con Fedato al posto di Romizi, Torrente tenta l’assalto. In avvio l’Ascoli manca il bersaglio con Feczesin, poi alza una diga che resiste pure quando il Bari passa al 4-2-4, con Galano e Iunco. Maurantonio è sempre insuperabile, su punizione di De Falco e su altri due tentativi di Bellomo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7,5 il migliore MAURANTONIO (Ascoli) Decisivo su Caputo, Tallo e Defendi: si supera con interventi determinanti
CESENA VICENZA
3 1
PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Pinardi (V) al 18’, Granoche (C) al 25’, Tonucci (C) al 28’ p.t.; Succi (C) al 30’ s.t.
h 7,5
il migliore
SUCCI (Cesena) Promosso capitano, gioca a tutto campo, manda in gol Granoche e segna il 3-1
CESENA (4-2-3-1) Campagnolo 6; Consolini 6, Volta 6,5, Tonucci 7,5, Dallamano 6 (dal 5’ s.t. Morero 6); Parfait 6, Coppola 6,5; Defrel 6 (dal 17’ s.t. Tabanelli 6,5), Succi 7,5, D’Alessandro 6,5 (dal 40’ s.t. Meza Colli s.v.); Granoche 7. PANCHINA Ravaglia, Djokovic, Lolli, Rodriguez. ALLENATORE Bisoli 6,5.
VICENZA (4-3-3) Pinsoglio 5,5; Martinelli 5 (dal 31’ s.t. Bellazzini 5,5), Camisa 5, Milanovic 6, Di Matteo 6; Padalino 5,5 (dall’11’ s.t. Giacomelli 5), Cinelli 6, Castiglia 6 (dal 23’ s.t. Malonga 5,5); Semioli 6, Bojinov 5, Pinardi 6,5. PANCHINA Fortunato, El Hasni, Giandonato, Mustacchio. ALLENATORE Breda 5,5. ARBITRO Ciampi di Roma 7. GUARDALINEE Di Iorio 5,5 - Cucchiarini 6. AMMONITI Padalino (V), Coppola (C) e Granoche (C) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.710, incasso di 9.176 euro; abbonati 7.580, quota di 35.054,30 euro. Tiri in porta 9 (con un palo)-5 (con una traversa). Tiri fuori 4-5. In fuorigioco 3-0. Angoli 8-9. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
ALESSANDRO BURIOLI CESENA
Il rivoluzionato Cesena ribalta il Vicenza, resta aggrappato al treno-salvezza e scava un solco importante delle ultime tre della classe, guidato proprio dai biancorossi, staccati di 5 punti e in piena crisi. Per questo oggi è stato convocato un cda che dovrebbe esonerare Breda, che avrebbe dovuto presentare una squadra ben diversa: al suo posto potrebbe arrivare un tecnico esperto come Novellino (in tribuna al Manuzzi), Mutti o Malesani. Se da una parte Milanovic (il migliore dei nuovi in casa Vicenza), Cinelli (partito discretamente ma poi deragliato dal binario di Succi) e Bojinov (un' ombra) non hanno spostato quasi nulla dall’altra l’impatto dei rinforzi di gennaio è stato importante.
Nuova carica A parte Campa-
gnolo, che si fa sorprendere sul suo palo dalla punizione del sempre ispirato Pinardi che al 18’ illude il Vicenza ma che poi nega il 2-2 a Camisa (14’ s.t.), e Dallamano, atleticamente arrugginito ma con un sinistro educatissimo, ci sono Volta, Coppola e Granoche subito decisivi. Il difensore dà sicurezza al reparto, dove giganteggia l’altro ex Tonucci (e non solo per il gol), il centrocampista è l’esperto e disciplinato rubapalloni di cui Bisoli aveva bisogno e Granoche il generoso centravanti che corre e che quando ha l’occasione la butta dentro, firmando il pareggio al 25’ dopo l’assist di petto di Succi e svegliando un Cesena che era partito contratto. Sullo 0-0, la traversa aveva salvato Campagnolo dall’incornata di Castiglia (il migliore dei suoi). Un palo anche per il Cesena dopo il pareggio di Granoche: lo centra Defrel e sul prosieguo Cinelli salva sulla linea il destro di D’Alessandro. Dal corner successivo, Tonucci si eleva oltre Camisa e fa il 2-1. Nella ripresa Campagnolo salva su Camisa, poi Succi chiude la gara con una folgore dopo uno scambio con Granoche, che sfiorerà anche il 4-1. © RIPRODUZIONE RISERVATA
22
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
SERIE BWIN 23a GIORNATA
4
Sorpresa Lanciano Varese, brusco stop La squadra di Gautieri gioca meglio e merita i 3 punti Castori protesta, ma l’unico tiro è il gol di Ebagua VARESE LANCIANO
1 2
PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Turchi (L) al 44’ p.t.; Ebagua (V) al 30’, Volpe (L) su rigore al 41’ s.t.
VARESE (4-4-2) Bressan 5,5; Fiamozzi 4,5, Pucino 5, Rea 5,5, Grillo 5; Zecchin 5 (dal 1’ s.t. Oduamadi 6), Kone 5 (dal 23’ s.t. Filipe 5,5), Corti 5, Scapuzzi 6 (dal 14’ s.t. Martinetti 6); Ebagua 6,5, Neto Pereira 5,5. PANCHINA Bastianoni, Struna, Damonte, Eusepi. ALLENATORE Castori 5.
LANCIANO (4-3-3) Leali 6; Almici 6,5, Rosania 6, Amenta 7, Mammarella 6,5; Vastola 6,5, Minotti 6, Volpe 7; Piccolo 6 (dal 28’ s.t. Fofana 6), Falcinelli 7,5, Turchi 7. PANCHINA Casadei, Scrosta, Paghera, Marceta, D’Aversa, Zeytulaev. ALLENATORE Gautieri 7. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6. GUARDALINEE Manzini 6 - Liberti 6. AMMONITI Minotti (L) e Volpe (L) per comportamento non regolamentare; Turchi (L), Pucino (V), Vastola (L), Mammarella (L), Grillo (V) e Almici (L) per gioco scorretto. NOTE paganti 691, incasso di 4.530 euro; abbonati 2.640, quota di 16.537,32 euro. Tiri in porta 1-3. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 0-1. Angoli 3-10. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA BIANCHIN VARESE
Diego Falcinelli giura che, quando giocava negli Allievi dell’Inter, lui e Mattia Destro erano «i gemelli». Li chiamavano così perché giocavano insieme e si somigliavano: centimetri, fisico e buona tecnica. Poi è successo quello che è successo: Destro è andato in Nazionale e Falcinelli gioca tre piani sotto. Ieri però a Varese è sembrato un giocatore da A: ha tenuto palla quando c’era da far salire il Lanciano e ha creato quando servivano idee. Anche se non ha segnato — lui non segna praticamente mai — ha reso divertente una partita che si è decisa altrove, venti metri più dietro.
Eba-gol A Varese gli autobus si distinguono con le lettere, non con i numeri. Il presidente Rosati, candidato per le regionali, ha fatto attaccare i manifesti elettorali anche sulla tratta A, vocale evocativa per la promozione. Il problema è che ieri il Lanciano sembrava una Lamborghini in autostrada e il suo Varese un pullman in centro: lento, pesante, sempre secondo sulle palle vaganti. Castori se l’è presa un po’ con l’arbitro («Il rigore è generoso e lui ha diretto male») ma la verità l’ha detta Rea: «Il pareggio sarebbe stato immerita-
i giocatori autori di una doppietta dopo essere entrati a gara iniziata: prima di Litteri in questa stagione ci erano riusciti Antenucci e Raimondi
5
le vittorie in trasferta, è record stagionale eguagliato, come alla giornata 14
FALCINELLI (Lanciano) Categoria «punta mobile». Un gol in 1.706’ ma stavolta 3 assist da benefattore
C’è Piovaccari Cittadella a terra 3 1
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Di Roberto (C) al 32’, Padella (G) al 40’ p.t.; Piovaccari (G) al 10’, Lupoli (G) su rigore al 32’ s.t.
GROSSETO (5-3-2) Lanni 6,5; Donati 6, Padella 6, Iorio 6,5, Barba 6 (dal 18’ s.t. Feltcher 6), Calderoni 5,5; Crimi 6,5, Obodo 6, Jadid 5,5 (dal 27’ s.t. Falzerano 5,5); Piovaccari 7 (dal 38’ s.t. Mancino s.v.), Lupoli 6. PANCHINA Bremec, Asante, Giovio, Quadrini. ALLENATORE Menichini 6,5.
CITTADELLA (4-3-3) Cordaz 6; Ciancio 5,5, Sosa 6, Martinelli 6, Biraghi 6 (dal 36’ s.t. Coly s.v.); Busellato 6, Baselli 6 (dal 36’ s.t. Martignago s.v.), Schiavon 6,5; Di Roberto 7, Di Carmine 6, Vitofrancesco 6 (dal 21’ s.t. Di Nardo 5,5). PANCHINA Pierobon, De Vito, Gorini, Baggio. ALLENATORE Foscarini 6. ARBITRO Merchiori di Ferrara 6. GUARDALINEE Manna 6 - Citro 5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Barba (G), Schiavon (C) e Biraghi (C) per gioco scorretto; Padella (G) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 460, incasso di 3.534 euro; abbonati 1.003, quota di 12.179,89 euro. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 3-1. Angoli 3-12. Recuperi: p.t. 0, s.t. 4’.
le reti segnate nei primi 10 incontri: il 2012 si era chiuso con il record di 41 centri
3
La gioia di Alessandro Volpe, 29 anni (a destra) dopo il rigore trasformato nel finale che ha permesso al Lanciano di vincere a Varese LIVERANI
Plasmati serve? Nell’attesa,
meglio guardare la classifica. Al momento, col Varese a -10 dal Verona, non ci sarebbero playoff e i playout si giocherebbero senza il Lanciano, che in attacco ha trovato un equilibrio anche senza Plasmati, appena firmato. Turchi, largo a sinistra, ha segnato lo 0-1 bucando Bressan sul primo palo. Piccolo, all’esordio, sull’altra fascia si è mangiato Grillo e tre occasioni da gol, un paio clamorose. Alla fine ha deciso un rigore di Volpe all’86’ per un fallo (inutile) sul lato sinistro dell’area. Fofana è stato molto furbo a cercare il contatto, Fiamozzi molto ingenuo a colpirlo sulla gamba. L’arbitro, semplicemente, ha fatto la cosa giusta.
MAURIZIO CALDARELLI GROSSETO
Torna a sorridere, dopo quattro stop consecutivi, il Grosseto, che supera in rimonta il Cittadella. I ragazzi di Menichini, dopo una partenza contratta, hanno infatti subito il gol veneto su una magia da calcio piazzato di Di Roberto, ma sono riusciti a rialzare la testa e con grinta e determinazione hanno portato a casa tre punti fondamentali, almeno psicologicamente e in ottica di mercato, per la corsa salvezza. I granata di Foscarini, dopo un bel primo tempo, si sono invece smarriti e, nonostante Cordaz sia riuscito a respingere un rigore di Jadid sull’1-1, non sono riusciti a fermare le ripartenze locali. Protagonista l’ex Piovaccari, che nei giorni scorsi sembrava dovesse tornare a Cittadella, invece ha scelto Grosseto e ha interrotto il digiuno di Novara con un gran gol.
5
i rigori assegnati: il Grosseto è la settima squadra che se ne vede assegnare due a favore nello stesso incontro
1
errore dal dischetto: è la quarta giornata consecutiva che fa registrare almeno un rigore sbagliato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PROTAGONISTA L’EX DI TURNO FIRMA LA RIMONTA VINCENTE DEL GROSSETO
GROSSETO CITTADELLA
Ternana: Litteri 21 entra e fa due gol Modena opaco
I NUMERI DELLA B
h 7,5 il migliore
to». Il Varese l’ha raggiunto a 15 dalla fine con il suo unico tiro in porta: Minotti ha deviato al limite dell’area smarcando Ebagua, che ha fama di killer e voglia di ribadire la reputazione. Il suo gol è stato la sola scarica di adrenalina del Varese, che ha sentito la stanchezza di martedì — rimonta col Brescia nel recupero — e pagato carenze strutturali: rinunciando a un play, è obbligato ad aggredire e conquistare le fasce. Ieri non è successo, così Castori ha perso la prima in casa da settembre e per Varese-Modena di sabato rischia di non avere Corti, il grande capo degli assaltatori di centrocampo: nel finale ha litigato con Gautieri e un guardalinee ha preso nota. Avesse sentito qualcosa di pesante, occhio al referto.
La gara La gara sembrava in discesa per i veneti che, dopo essersi visti deviare da un miracoloso Lanni un colpo a botta sicura di Di Carmine (in fuorigioco), hanno spezzato l’equilibrio con una punizione di Di Roberto. Dopo qualche minuto di smarrimento il Grosseto ha cambiato volto al match con l’incornata di Padella (che interrompe un digiuno di 473’ per la sua squadra), e avrebbe potuto ribaltare il risultato dopo 3’ con un rigore di Jadid (fallo su Crimi), ma il centrocampista si è visto respingere la palla da Cordaz. Il sorpasso arriva nella ripresa: Piovaccari chiede ed ottiene il triangolo da Jadid e batte Cordaz. Il Cittadella fallisce una clamorosa occasione con un tacco di Di Roberto, ma subisce il colpo del k.o.: Piovaccari salta Ciancio e serve al centro Lupoli, che viene steso da Biraghi; lo stesso Lupoli realizza, polemizzando poi con la tribuna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7 il migliore PIOVACCARI (Grosseto) Fa centro al primo colpo: l’ex di turno corre, si sacrifica e scorda Novara
CHE FINALE TRE GOL E DUE RIGORI NEGLI ULTIMI 14’
MODENA TERNANA
1 2
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Litteri (T) al 36’, Ardemagni (M) su rigore al 41’, Litteri (T) su rigore al 49’ s.t.
MODENA (4-2-4) Colombi 6; Gozzi 5,5, Zoboli 6, Perna 5,5, Gulan 5; Osuji 5 (dal 38’ s.t. Sturaro s.v.), Signori 5,5; Lazarevic 6,5, Ardemagni 6, Greco 5,5 (dal 22’ s.t. Stanco 5), Piscitella 5,5 (dal 17’ s.t. Pagano 5,5). PANCHINA Manfredini, Nardini, Minarini, William. ALLENATORE Marcolin 5,5.
TERNANA (3-5-2) Brignoli 6; Ferraro 6, Brosco 6,5, Lauro 6; Fazio 5,5, Carcuro 5,5, Miglietta 6,5, Ragusa 7, Vitale 6 (dal 35’ p.t. Scozzarella 6,5); Ceravolo 5 (dal 30’ s.t. Litteri 7,5), Alfageme 6,5. PANCHINA Ambrosi, Bernardi, Botta, Sinigaglia, Maniero. ALLENATORE Toscano 7. ARBITRO Castrignanò di Brindisi, 5,5. GUARDALINEE Paretti 6 - Tegoni 6,5. AMMONITI Fazio (T) per gioco scorretto, Stanco (M) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.906, incasso di 11.405 euro; abbonati 2.531, quota di 22.742 euro. Tiri in porta 2-5 (con una traversa). Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 3-4. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI MODENA
Uscendo dalla panchina alla mezzora della ripresa, Gianluca Litteri non ha il tempo di sudare per decidere la sfida del Braglia con una doppietta d’autore che gela il Modena e lancia la Ternana al meritato successo. Litteri, a quota sei centri in stagione, infila il primo vantaggio su assist di Ragusa poi sulla coda del recupero dimostra nervi saldi infilando il rigore che sigilla il risultato. Così la squadra umbra ritrova la vittoria in trasferta che mancava da 4 mesi (1-2 a Novara il 29 settembre) e prende tre punti preziosi che la tengono a distanza dalla zona playout. Viceversa il Modena deve incassare un k.o. imprevisto per il fallo di Stanco che sull’ultima mischia allontana il pallo-
ne con una mano, spingendo l’arbitro, coperto nell’azione, a concedere il secondo rigore della gara su corretta segnalazione dell’assistente Tegoni. Modena ingolfato Il modulo
molto offensivo con quattro giocatori sulla linea d’attacco non premia la scelta di Marcolin che esce battuto anche nella sfida alla lavagna dal collega Toscano. Il problema della squadra emiliana è che nessuno riesce a rifornire le punte. Il debuttante Piscitella, troppo innamorato della palla e del dribbling, non riesce a produrre la superiorità numerica, solo Lazarevic prova a cercare la profondità. Nel primo tempo il Modena non tira mai in porta. Nella ripresa arriva il pareggio grazie ad un rigore generoso per un fallo di Fazio che stende Ardemagni, caduto in area dopo il contatto avvenuto fuori. Il bomber non fallisce dal dischetto ma la beffa finale è imminente. Ternana compatta La mediana
degli ospiti fa un lavoro oscuro e alla lunga vincente. Miglietta è il metronomo, Ragusa il guastatore. Sullo 0-0 per due volte Alfageme sfiora il gol, prima con un gran tiro dal limite fuori di poco poi con un’altra fiondata che colpisce la traversa. Entra Litteri e diventa match-winner. E dopo il gol vittoria, la Ternana esulta, il Modena impreca: non c’è il tempo di riprendere il gioco con la palla al centro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7,5 il migliore LITTERI (Ternana) Match-winner dalla panchina: freddo sul rigore a tempo scaduto
POCHE EMOZIONI BRAGHIN RICOMINCIA CON UN PUNTO
Pro e Reggina E’ un pari inutile PRO VERCELLI REGGINA
0 0
PRO VERCELLI (4-4-2) Valentini 6; Modolo 5,5, Abbate 6,5, Borghese 6,5, Sini 5,5; Erpen 6,5 (dal 42’ s.t. De Paula s.v.), Rosso 6, Scavone 6, Cristiano 6 (dal 39’ s.t. Germano s.v.); Iemmello 5,5 (dal 28’ s.t. De Silvestro 6), Tiribocchi 5. PANCHINA Miranda, Filkor, Espinal, Scaglia. ALLENATORE Braghin 6.
REGGINA (3-5-2) Baiocco 6; Adejo 6, Freddi 7, Lucioni 6 (dal 23’ s.t. Di Bari 5,5); D’Alessandro 6, Armellino 5,5, Barillà 6, Colucci 6, Rizzato 6; Campagnacci 5,5 (dal 18’ s.t. Fischnaller 6), Di Michele 6,5 (dal 37’ s.t. Comi s.v.). PANCHINA Facchin, Antonazzo, Hetemaj, Bombagi. ALLENATORE Dionigi 6. ARBITRO Di Paolo di Avezzano 5. GUARDALINEE Segna 6 - Di Vuolo 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Borghese (PV), Cristiano (PV), Modolo (PV), Scavone (PV), Rizzato (R) e Rosso (PV) per gioco scorretto; Iemmello (PV) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.908, incasso di 20.240 euro; abbonati 1.063, quota non comunicata. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 7-2. In fuorigioco 3-1. Angoli 4-7. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
RAFFAELLA LANZA VERCELLI
L’obiettivo di Pro Vercelli e Reggina era la vittoria per tre motivi: ripartire bene dopo la sosta, dare ossigeno a una classifica deludente e vincere uno scontro diretto. Alla fine le due squadre si sono dovuti accontentare di un punto: uno 0-0 senza gol e avaro di emozioni. L’unico segno più sono i cartellini: ben sei, in una partita quasi da fair play. Le mosse La gara nel primo
tempo ha visto la Reggina più spavalda, complice anche un Di Michele tonico, che ha illuminato il gioco, dimostrando di essere un acquisto azzeccato e giocatore ancora di altissimo livello. Dionigi, tra i nuovi, ha schierato fin dall’inizio anche Colucci, tenendo in panchina Antonazzo. Braghin invece ha osato di più utilizzando quattro dei cinque acquisti: dentro Abbate e Borghese per
una difesa più solida, Cristiano ed Erpen, per una mediana con più corsa e fantasia; per Filkor solo panchina. Una mossa che ha visto i padroni di casa prender campo man mano che il cronometro scorreva: primo tempo di assestamento, ripresa in cattedra, con la Reggina che invece perdeva verve. Risultato giusto Se la Reggina nel primo tempo ha giocato bene, ma è stata troppo a specchiarsi tirando in porta una sola volta con Campagnacci, la Pro Vercelli invece ha cercato di essere concreta, ma con poca fortuna. Erpen ha sfiorato il palo, Tiribocchi si è visto negare un gol già fatto da uno splendido intervento di Freddi, il migliore in campo. Lo stesso Tir poi ha sbagliato una rete a tu per tu con Baiocco, temporeggiando troppo nel sistemarsi il pallone. Uno 0-0 che è il risultato giusto del campo, ma che non soddisfa i protagonisti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7 il migliore FREDDI (Reggina) Salva un gol già fatto di Tiribocchi, è sempre attento nelle chiusure.
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA SPORTIVA
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PRIMA DIVISIONE I RECUPERI
Lumezzane & Salò Il sabato bresciano Girone A: tripletta di Inglese, Tritium travolta Il nuovo arrivo Montini fa il colpo a San Marino LUMEZZANE-TRITIUM
5-2
MARCATORI Inglese (L) al 16’ p.t.; Inglese (L) all’11’ e al 13’, Teso (T) al 15’, Cusaro (T) al 34’, Kirilov (L) al 35’, Gallo (L) al 40’ s.t. LUMEZZANE (4-4-2) Coletta 6; D’Ambrosio 6,5, Zamparo 6, Dametto 6, Possenti 6; Gallo 7,5, Dadson 7,5, Baraye 6, Pintori 7,5 (dal 31' s.t. Carlini 7); Inglese 8 (dal 21' s.t. Samb 6), Kirilov 7,5 (dal 41' s.t. Galuppini s.v.). (Vigorito, Sabatucci, Tangredi, Torri). All. Festa 7,5. TRITIUM (4-3-3) Nodari 5; Martinelli 5, Teso 6, Bossa 5 (dal 6' s.t. Cusaro 6), Riva 4,5; Casiraghi 6, Corti 5, Arrigoni 5 (dal 24' s.t. Chinellato 5,5); R. Bortolotto 6, Grandolfo 5 (dal 24' s.t. Cogliati 5), E. Bortolotto 6. (Paleari, Cremaschi, Nardiello, Spampatti). All. Magoni 5. ARBITRO Rapuano di Rimini 5,5. NOTE spettatori 300 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Espulso Riva al 24’ s.t.; ammoniti Bossa, Dametto, Casiraghi e Pintori. Angoli 7-8.
LUMEZZANE (Bs) Il Lumezzane
sfrutta a dovere il recupero contro una Tritium in crisi e rientra a pieno titolo nel giro playoff, sfruttando la grande giornata del giovane centravanti Inglese, di proprietà del Chievo, autore di una tripletta su altrettanti assist di uno scatenato Pintori. Sotto 3-0, la Tritium va in gol con Teso ma al 24’ resta in dieci per l’espulsione di Riva, eppure Cusaro accorcia ancora le distanze. Ma il Lumezzane dopo un minuto ristabilisce le distanze con Kirilov. Nel finale c’è gloria anche per Gallo con un gran gol all’incrocio dei pali.
SAN MARINO-FERALPI SALO’
0-1
MARCATORE Montini al 41’ s.t. SAN MARINO (4-3-3) Vivan 7; Pelagatti 6, Fogacci 6, Ferrero 5,5, Mannini 5 (dal 43’ s.t. Ferrari s.v.); Capellini 5,5 (dal 22’ s.t. Defendi 5), Lunardini 6,5, Poletti 6; Doumbia 6, Coda 6, Casolla 5,5 (dal 22’ s.t. Calvano 5,5). (Migani, Crivello, Pigini, Chiaretti). All. Acori 5,5. FERALPI SALO’ (4-3-3) Branduani 6; Tantardini 6, Leonarduzzi 7, Malgrati 6,5, Cortellini 6,5; Ilari 6, Castagnetti 6,5, Milani 6,5 (dal 31’ s.t. Fabris s.v.); Bracaletti 6,5 (dal 38’ s.t. Savoia 6,5), Miracoli 5,5 (dal 22’ s.t. Montini 7), Tarana 6,5. (Gallinetta, Caputo, Magli, Bentoglio). All. Remondina 6,5. ARBITRO Morreale di Roma 6. NOTE spettatori 300 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti Ilari, Cortellini e Fogacci. Angoli 3-8.
SAN MARINO Remondina azzecca le sostituzioni e sbanca San Marino, stoppandone la serie vincente a quota tre gare. Il gol vincente arriva al 41’ della ripresa: Savoia, entrato da 3’, crossa da sinistra per la testa del neo-arrivato Montini, che salta più in alto di Mannini e fa centro. Gol all’esordio per il giovane attaccante arrivato in settimana dal Benevento. Si sblocca dunque nel finale una gara equilibrata, che ha visto il San Marino partite meglio, sfiorare la rete in più occasioni e colpire un palo al 28’ del primo tempo con Poletti. Nella ripresa meglio la Feralpi con Montini che regala tre punti alla sua nuova squadra. Giorgia Bertozzi
Sergio Cassamali
0-0
CUNEO-REGGIANA
CUNEO (4-3-1-2) F. Rossi 6; Di Lorenzo 6,5, Carretto 6 (dal 1’ s.t. Serino 6), Ferri 6,5, Donida 6,5; Cristini 5,5, Danucci 6, Palazzolo 6 (dal 38’ s.t. Longhi s.v.); Garavelli 6,5; Martini 5 (dal 31’ s.t. Leonardi s.v.), Ferrario 5,5. (Negretti, Arcari, Lodi, Di Quinzio). All. E. Rossi 6,5. REGGIANA (4-3-1-2) Tomasig 7; Bani 6, Aya 5,5, Zini 6 (dal 22’ s.t. Scappi 5), Magliocchetti 6; Antonelli 5,5, Zanetti 6,5 (dall’8’ s.t. Arati 5), Ardizzone 6; Alessi 6; Bonvissuto 6,5, Sprocati 5 (dal 20’ s.t. Matteini 5,5). (Bellucci, Panizzi, Cavalieri, Marcheggiani). All. Apolloni 6. ARBITRO Colarossi di Roma 6. NOTE paganti 1.070, abbonati 280, incasso di circa 2.500 euro. Ammoniti Danucci, Zanetti, Alessi, Ferrario e Ferri. Angoli 3-2.
CUNEO Pareggio senza reti tra
Cuneo e Reggiana, buono per fare un piccolo passo in avantia e per mettere in chiaro, ce ne fosse bisogno, i limiti e le necessità delle due squadre in vista degli ultimi giorni di mercato. Il risultato sta stretto al Cuneo, che nella ripresa prende il sopravvento ma si scontra con i suoi limiti in fase realizzativa, sprecando almeno tre palle gol: dopo quella di Martini nel primo tempo (pallone bucato da tutti), nella ripresa Ferrario colpisce il palo al 24’ e Cristini al 34’ calcia debole su Tomasig. Sull’altro fronte, la Reggiana conferma di essere ancora un cantiere: prove incoraggianti dei nuovi Zanetti e Bonvissuto. Enrico Giaccone
SECONDA DIVISIONE
girone A
GIRONE B GRANDE PROVA DI MAZZEO
CLASSIFICA SQUADRE
PT
TRAPANI
PARTITE RETI G V N P F S 35 19 10 5 4 40 22
LECCE
34 19 10 4
5 30 24
CARPI
31 19 8
7
4 20 13
ENTELLA
30 19 7
9
3 29 21
ALTO ADIGE
30 18 8
6
4 23 19
SAN MARINO
29 19 8
5
6 31 26
PAVIA
29 19 7
8
4 21 17
LUMEZZANE
29 19 7
8
4 25 17
CUNEO
24 19 6
6
7 16 17
CREMONESE (-1)
22 19 4 11 4 19 12
FERALPI SALO'
22 19 6
4
9 20 30
COMO (-1)
20 18 4
9
5 24 25
PORTOGRUARO (-1) 20 18 4
9
5 19 22
REGGIANA
4 10 19 28
19 19 5
MANTOVA (m.b.) Federico Cerone, centrocampista del Mantova, non è in pericolo di vita. L’ha assicurato in serata, dopo una giornata d'inferno, lo staff medico del club. Un malore nella prima mattinata e la corsa con la fidanzata all'ospedale di Mantova, dove Cerone è arrivato in preda a una crisi compulsiva:
da qui il trasferimento al reparto di neurochirurgia di Brescia. Dopo una tac, che ha dato esito negativo, Cerone (sempre cosciente) è stato trasferito in un centro più attrezzato e in serata è stato ricoverato in terapia intensiva. Nei prossimi giorni Cerone sarebbe dovuto essere ceduto al Treviso in Prima.
TRITIUM
9 19 1
6 12 14 42
TREVISO (-1)
8 19 1
6 12 14 35
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 FEBBRAIO ore 14.30 ALBINOLEFFE-CUNEO ALTO ADIGE-LUMEZZANE (lunedì 4, ore 20.45) CREMONESE-CARPI LECCE-TREVISO PAVIA-SAN MARINO PORTOGRUARO-COMO REGGIANA-FERALPI SALO' TRAPANI-ENTELLA riposa TRITIUM
(0-0) (0-1) (1-1) (3-1) (1-0) (1-1) (1-2) (2-3)
girone B CLASSIFICA SQUADRE LATINA (-1) AVELLINO FROSINONE (-1) NOCERINA PERUGIA (-1) PISA PRATO PAGANESE BENEVENTO VIAREGGIO GUBBIO CATANZARO ANDRIA (-2) BARLETTA CARRARESE SORRENTO
PT 37 35 30 30 27 27 25 25 23 23 22 21 20 14 13 12
G 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18
PARTITE V N P 11 5 2 10 5 3 8 7 3 8 6 4 8 4 6 7 6 5 7 4 7 6 7 5 6 5 7 5 8 5 6 4 8 6 3 9 5 7 6 3 5 10 3 4 11 2 6 10
RETI F S 26 15 28 14 25 16 28 23 27 22 26 21 22 19 22 20 25 21 25 26 17 25 25 33 16 17 15 26 19 31 10 27
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 FEBBRAIO ore 14.30 AVELLINO-BENEVENTO (2-1) CATANZARO-PAGANESE (0-0) FROSINONE-PRATO (1-0) NOCERINA-BARLETTA (0-0) PERUGIA-ANDRIA (1-1) PISA-GUBBIO (1-2) SORRENTO-LATINA (0-1) VIAREGGIO-CARRARESE (sabato 2, ore 14.30) (3-1)
Federico Cerone ha 27 anni
seconda divisione
serie D
21a giornata: l’anticipo del girone A e le gare di oggi (14.30)
21a giornata (ore 14.30)
Del Core decisivo: il Fano va Il clou è a Bra Crisi a Sesto FANO-BELLARIA 1-0 MARCATORE Del Core al 34’ s.t. FANO (4-3-1-2) Proietti Gaffi 7; Colombaretti 6, Fantini 7, Merli Sala 7, Amaranti 6,5; Urso 6, Sevieri 6,5 (dal 41’ s.t. Boccaccini s.v.), Trillini 6 (dal 17’ s.t. Proia 6); Berretti 6 (dal 21’ s.t. Evangelisti 6,5); Del Core 7,5, Marolda 6. (Conti, Romito, Tonani, Allegretti). All. Gadda 7. BELLARIA (4-3-2-1) Rossini 7; Rosseti 6,5, Maccarrone 6, Gerolino 6, Masullo 5; Thiam 6,5 (dal 15’ s.t. Perrino 6), Pacini 5,5 (dal 38’ s.t. Ulizio s.v.), Mariani 6,5; Nicastro 6, Tattini 7; Bernacci 6,5 (dal 23’ s.t. Fall 6). (De Bellis, Venneri, Fabi Cannella, De Luca). All. Osio 6. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 7. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Espulso Masullo al 46’ s.t.; ammonito Masullo. Angoli 5-2. (g.f.)
Bra-Lavagnese (A) è il big match, mentre il Chieri nell’anticipo ha vinto ed è secondo. Da vedere anche Olginatese-Pontisola (B) e Tuttocuoio-Pistoiese (D). Negli altri anticipi il Castel Rigone (E) va in fuga; crolli di Palestrina (G) e Pro Sesto (B) che esonera pure Cortellazzi: tocca a Di Gioia
La squadra di Auteri si porta sul 4-0, poi rallenta e i toscani riescono a segnare due reti
ALBINOLEFFE (-10) 16 19 5 11 3 23 17
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
Mantova: malore e spavento per Cerone E’ in terapia intensiva ma fuori pericolo
Nocerina scatenata Spazza via il Prato e vola al terzo posto
NOCERINA-PRATO
4-2
MARCATORI De Liguori (N) al 31' p.t.; Mazzeo (N) al 1', Evacuo (N) al 17', Negro (N) al 20', Tiboni (P) al 25', Essabr (P) su rigore al 33’ s.t. NOCERINA (4-3-1-2) G. Russo 5,5; Garufo 6,5, Baldan 6,5, Scardina 5, Chiosa 6,5; Corapi 6,5, Bruno 6,5 (dal 21' s.t. Gorobsov 6), De Liguori 7 (dal 27' s.t. Rizza 6); Mazzeo 7,5; Evacuo 7 (dal 35' s.t. Andelkovic 6), Negro 7. (Aldegani, Daffara, N. Russo, De Franco). All. Auteri 7. PRATO (4-3-1-2) Layeni 5; Corvesi 5 (dal 30' s.t. Bagnai s.v.), Malomo 5, Ghinassi 5, De Agostini 5; Casini 5,5, Cavagna 6, Romanò 5 (dal 14' s.t. Beduschi 6); Silva Reis 4,5; Napoli 5 (dal 14' s.t. Essabr 6), Tiboni 5,5. (Brunelli, Carminati, Bisoli, Disabato). All. Esposito 5. ARBITRO Aversano di Treviso 5. NOTE spettatori 2.500 circa; paganti e incasso non comunicati, nessun abbonato. Espulsi Scardina al 32' s.t. e Silva Reis al 36' s.t.; ammoniti Cavagna, Scardina e De Liguori. Angoli 8-0.
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMILIANO ANCONA NOCERA INFERIORE (Salerno)
Quattro gol al Prato e quarto risultato utile di fila: tre vittorie e un pari per un totale di 10 punti. In zona playoff irrompe la Nocerina, che supera i toscani in modo molto più netto del 4-2 finale e aggancia al terzo posto il Frosinone. La squadra di Gaetano Auteri, trascinata da un Fabio Mazzeo in giornata di grazia (due assist e un gol) ha disposto per più di un’ora del Prato nel recupero della gara rinviata per pioggia il 13 gennaio. La chiave Rispetto alla gara di
Latina, Auteri recupera qualità in difesa (Garufo), a centrocampo (Bruno) e in attacco (Negro). Ne vien fuori un 4-3-1-2 a trazione anteriore che stordisce il Prato. Il minu-
GIRONE A
GIRONE B
ASTI-DERTHONA Valiante di Nocera Inferiore BOGLIASCO-GOZZANO Iovine di Napoli CHIERI-BORGOSESIA 1-0 Giocata ieri FOLGORE CARATESE-CHIAVARI Volpi di Arezzo (ore 15) LAVAGNESE-BRA Mancini di Fermo NOVESE-VERBANO Dalla Palma di Milano SANTHIA’-VERBANIA Guarino di Caltanissetta TORTONA-IMPERIA Sassoli di Arezzo TREZZANO-SESTRI LEVANTE Guddo di Palermo CLASSIFICA Bra p. 44; Lavagnese e Chieri** 43; Santhià* 40; Borgosesia** 36; Verbania 32; Chiavari 31; Folgore Caratese 30; Gozzano*, Bogliasco e Sestri Levante 24; Derthona* 22; Tortona e Asti 20; Trezzano* 17; Verbano e Novese 14; Imperia 10. (* una gara in meno, ** una in più)
ALZANO CENE-DARFO Annaloro di Collegno CARAVAGGIO-FERSINA PERGINESE Ragonesi di Perugia CARONNESE-MEZZOCORONA Viotti di Tivoli MAPELLOBONATE-CASTELLANA Conforti di Salerno MONTICHIARI-LECCO Saggese di Rovereto OLGINATESE-PONTISOLA Bichisecchi di Livorno PERGOLETTESE-SANT'ANGELO Corona di Oristano PRO SESTO-SERIATE 1-3 Giocata ieri SAN GIORGIO-VOGHERA Pietropaolo di Modena TRENTO-SEREGNO Ibrahim di Torino CL. Pontisola* p. 48; Pergolettese* 45; Caronnese* 44; Olginatese 41; Lecco (-3) e Voghera** 38; Castellana* 34; A. Montichiari* 33; Mapellob.*, Seriate e Caravaggio 31; Seregno 29; Alzano C.* 28; Darfo (-1) 27; P. Sesto e S. Giorgio* 21; Fersina Perg.** 20; Sant’Angelo** e Mezzocorona* 13; Trento* (-1) 11. (** due gare in meno, * una in meno)
(24a)
GIRONE C
to di silenzio per Cosimo D'Acunto, tra gli artefici della promozione in B della Nocerina nel 1947, è il prologo al monologo campano. Mazzeo, coperto da Corapi, Bruno e De Liguori, fa da rifinitore per il brevilineo Negro ed Evacuo. Che la Nocerina segni solo dopo 31' con un sinistro da fuori di De Liguori (assist di Mazzeo) è un caso. Poiché già con Negro ed Evacuo i campani hanno sfiorato l’1-0. Il Prato subisce. Nonostante le incertezze del centrale campano Scardina. Solo Silva Reis al 15' calcia (male) verso la porta di Giovanni Russo. Nella ripresa, stesso copione. Lento e impotente, il Prato si consegna alla Nocerina, che raddoppia dopo 42 secondi con un sinistro di Mazzeo (6˚ gol). Triplica al 17' con Evacuo, che si isola al comando tra i bomber del girone: 10 gol. E fa poker con Negro (20'), ancora su assist di Evacuo. Il finale Solo sul 4-0 Tiboni co-
glie impreparato Giovanni Russo da fuori: 4-1 al 25'. Poi l'arbitro accorda un rigore generoso per fallo di Scardina (8˚ rosso stagionale per i campani) sul neoentrato Essabr, che realizza il 4-2 (32'). La gara pare rianimarsi. La richiude Silva Reis (36'), espulso (8˚ rosso pure per i toscani) per un fallo inutile su Rizza a centrocampo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
COPPA ITALIA
Prima semifinale Viareggio-Pisa Iniziano oggi le semifinali di Coppa Italia con la prima partita. Si gioca Viareggio-Pisa (ore 14.30): arbitra Ros di Pordenone. L’altra semifinale, Latina-Lecce, sarà invece giocata mercoledì 27 febbraio. Le partite di ritorno saranno mercoledì 13 marzo, la finale 10 e 25 aprile.
(24a)
CLODIENSE-REAL VICENZA Catona di Reggio Calabria ESTE-VIRTUS VECOMP Pillitteri di Palermo KRAS REPEN-SANVITESE Sartori di Este LEGNAGO-UNION QUINTO Frosini di Pistoia MONTEBELLUNA-CEREA Vingo di Pisa PORDENONE-TAMAI Viola di Bari PORTO TOLLE-SANDONA’ JESOLO Cassarà di Cuneo SACILESE-BELLUNO Colinucci di Cesena SAN PAOLO-SAMBONIFACESE Provesi di Treviglio TRISSINO VALDAGNO-GIORGIONE Cavallina di Parma CLASS. Sambonifacese p. 47; V. Vecomp 45; Porto Tolle* 43; Pordenone 42; Real Vicenza 41; Sandonà Jesolo* 38; Sacilese 35; Tamai 33; Clodiense* 32; Este* e Belluno** 31; Triss. Valdagno** e Montebelluna 30; Legnago* 29; Giorgione 28; San Paolo* 27; Cerea* 20; Sanvitese 15; Un. Quinto e Kras Repen* 9. (**due gare in meno, * una in meno)
GIRONE D CAMAIORE-CASTENASO Di Gioia di Nola CASTELFRANCO-RICCIONE Meleleo di Casarano FIDENZA-LUCCHESE Suaria di Milano FORMIGINE-SPAL Cataldo di Bergamo (a Vignola) FORTIS JUVENTUS-FORCOLI Ranaldi di Tivoli MEZZOLARA-BAGNOLESE Curti di Milano PRO PIACENZA-PAVULLESE Varola di Olbia ROSIGNANO-MASSESE Prontera di Bologna TUTTOCUOIO-PISTOIESE Campo di Trapani CLASSIFICA Pro Piacenza p. 44; Tuttocuoio* 39; Pistoiese, Spal*, Massese* e Lucchese 36; Fidenza 33; Mezzolara* 31; Fortis Juventus 28; Formigine 27; Castelfranco 24; Castenaso 22; Pavullese* 19; Camaiore* e Forcoli 18; Riccione (-1) 15; Rosignano 14; Bagnolese 12. (* una gara in meno)
GIRONE A
GIRONE B
GIRONE E
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
CASALE-VENEZIA Guccini di Albano Laziale CASTIGLIONE-BASSANO Soricaro di Barletta FANO-BELLARIA 1-0 Giocata ieri FORLI'-GIACOMENSE Casaluci di Lecce MONZA-SAVONA Domani (ore 20.45) su Rai Sport 1 PRO PATRIA-MILAZZO Piscopo di Imperia (ore 14) RENATE-MANTOVA Amoroso di Paola SANTARCANGELO-ALESSANDRIA Mainardi di Bergamo VALLE D'AOSTA-RIMINI Magnani di Frosinone CLASS. Castiglione p. 42; Savona 40; Pro Patria* 38; Bassano 33; Renate* 32; Alessandria* e Mantova 31; Forlì* (-1) e Venezia 28; Monza* (-6) 26; Bellaria e Valle d'Aosta (-1) 21; Santarcangelo* 19; Giacomense 18; Fano (-1) 17; Rimini 16; Casale (-5) 15; Milazzo 8. (*una in meno)
APRILIA-HINTERREGGIO Lazzeri di Arezzo BORGO A BUGGIANO-TERAMO Intagliata di Siracusa CAMPOBASSO-CHIETI Marchesini di Legnago FONDI-L'AQUILA Bindoni di Venezia GAVORRANO-NORMANNA Paolini di Ascoli MARTINA-VIGOR LAMEZIA Todaro di Palermo MELFI-POGGIBONSI Fiore di Barletta PONTEDERA-FOLIGNO Zappatore di Taranto SALERNITANA-ARZANESE Oliveri di Palermo CLASS. Salernitana p. 46; Pontedera 36; Aprilia 34; Poggibonsi 32; L'Aquila*, Teramo* e Chieti (-1) 31; Arzanese e Martina 27; Gavorrano, V. Lamezia e Foligno 26; Borgo a Bugg. 24; Melfi 21; Hinterreggio 20; Campobasso (-2) 16; Normanna 15; Fondi 12. (* una in meno)
CASACASTALDA-AREZZO Candeo di Este (a Gualdo Tadino) LANCIOTTO-PONTEVECCHIO Perrotti di Campobasso PIERANTONIO-BASTIA Zingarelli di Siena SANSEPOLCRO-TODI Chiavaroli di Pescara SCANDICCI-FLAMINIA Marchese di Cosenza SPOLETO-PIANESE Marchetti di Ostia Lido SPORTING TERNI-FIESOLECALDINE Patrignani di Roma TRESTINA-CASTEL RIGONE 1-2 Giocata ieri VITERBESE-DERUTA Panarese di Lecce CL. Castel Rigone* p. 40; Sansepolcro 35; Casacastalda e Deruta 33; Viterbese e Fiesolecaldine 32; Sp. Terni, Pianese, Spoleto e Pontevecchio 29; Trestina* 28; Arezzo 24; Bastia, Lanciotto e Scandicci 23; Pierantonio 22; Todi 17; Flaminia 14. (*una gara in più)
AMITERNINA-ISERNIA Guida di Salerno (a porte chiuse) ANCONA-VIS PESARO Giua di Pisa ASTREA-MARINO Garoffolo di Vibo Valentia JESINA-CIVITANOVESE Volpato di Merano MACERATESE-CELANO Celentano di Torre Annunziata OLYMPIA AGNONESE-TERMOLI Urselli di Taranto RENATO CURI-SAMBENEDETTESE Capraro di Cassino SAN CESAREO-FIDENE Pirone di Ercolano SAN NICOLO’-RECANATESE Mazzei di Brindisi CLASSIFICA Samb p. 44; San Cesareo 43; Termoli 38; Maceratese 37; Ancona* 34; Vis Pesaro e Agnonese 33; Astrea 29; Jesina 28; Fidene 24; Civitanovese 23; Amiternina e Isernia 22; Renato Curi 21; Celano* 18; Marino 15; Recanatese 14; San Nicolò 12. (* una gara in meno)
ANZIOLAVINIO-SARNESE Castello di Potenza BUDONI-SELARGIUS Gosetto di Schio CASERTANA-CIVITAVECCHIA Agrò di Terni CYNTHIA-OSTIA MARE Mantelli di Brescia (a Frascati) ISOLA LIRI-SORA Moraglia di Verona PALESTRINA-PORTO TORRES 0-4 Giocata ieri SANT’ELIA-LUPA FRASCATI Castello di Chivasso TORRE NEAPOLIS-HYRIA NOLA D'Apice di Arezzo TORRES-ARZACHENA Detta di Mantova CLASS. Torres p. 42; Palestrina* 38; Sarnese e Casertana 36; T. Neapolis 34; L. Frascati e Sora 33; Ostia Mare 31; Arzachena 27; Budoni 26; Cynthia e Porto Torres* 24; Anziolavinio 23; Isola L. 22; Selargius 19; H. Nola 16; Sant'Elia 14; Civitavecchia (-1) 13. (*una in più)
FORTIS TRANI-FOGGIA Molinaroli di Verona FRANCAVILLA-SANT’ANTONIO ABATE Scarpini di Arezzo GLADIATOR-BATTIPAGLIESE Maggioni di Lecco GROTTAGLIE-BRINDISI Cesaroni di Pesaro ISCHIA-POTENZA De Remigis di Teramo MONOSPOLIS di MATERA Balice di Termoli NARDO’-CTL CAMPANIA Sartori di Padova POMIGLIANO-INTERNAPOLI Saccenti di Modena TARANTO-BISCEGLIE Sommese di Nola CLASSIFICA Ischia p. 52; Bisceglie e Gladiator 44; Matera 43; Monospolis 37; Battipagliese 31; Foggia 28; Nardò 26; Ctl Campania e Brindisi 25; Taranto, Francavilla e Pomigliano 24; Sant'Antonio Abate (-1) e Internapoli 22; Grottaglie 13; F. Trani 8; Potenza 6.
COSENZA-AGROPOLI Mastrodonato di Molfetta GELBISON-PALAZZOLO Serani di Monza LICATA-CITTA' DI MESSINA Colosimo di Torino MESSINA-RIBERA Minotti di Roma NISSA-ACIREALE Loprete di Catanzaro PRO CAVESE-COMPR. MONTALTO Amabile di Vicenza RAGUSA-NOTO 0-4 Giocata ieri SAMBIASE-COMPRENSORIO NORMANNO Gironda Veraldi di Bari SAVOIA-VIBONESE Moretti di Foligno CL. Messina p. 47; Cosenza 41; Gelbison 35; Cit. Messina 34; Savoia 33; Ragusa** 32, C. Montalto e Ribera* 31; Licata 30; C. Normanno 29; Vibonese 27; Sambiase, Palazzolo e Agropoli 23; Pro Cavese* 18; Acireale 12; Noto** (-3) 11; Nissa (-1) 7. (* una gara in meno, ** una in più)
24
LA GAZZETTA SPORTIVA
SCI COPPA DEL MONDO
discesa Sei gare, 4 trionfi E’ il primato per gli azzurri
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
LA CADUTA: ILLESO
Fill, pauroso volo a fine Steilhang Volo pauroso per Peter Fill, all’uscita della Steilhang nell’ingresso della stradina non è riuscito a restare in linea e con
4
I NUMERI
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vittorie a Kitzbuehel Il 19 gennaio 1975 doppietta con Piero Grog in slalom e Gustavo Thoeni combinata bissata nel 1976. Due slalom vinti da Alberto Tomba nel 1992 e 1995. Nel 1998 la vittoria di Kristian Ghedina in discesa, lo scorso anno Cristian Deville in slalom, ieri Paris in discesa
gli sci è salito sui teloni e poi è decollato. Un volo pauroso, con atterraggio sulla schiena che ha lasciato il 30enne di Castelrotto dolorante alla schiena e ai polsi. Un controllo in ospedale ha escluso fratture. «Non ho capito cosa è successo. Ero al limite. E’ stato un bello spavento».
Vinciamo sempre n
Paris, picchiata nel mito Kitzbuehel ai suoi piedi
Capolavoro in discesa davanti a 70.000 spettatori urlanti. L’Italjet è imbattibile: dopo Wengen anche la Streif. Solo Ghedina aveva vinto qui
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le vittorie italiane in Coppa del Mondo: 28 discese, 12 superG, 49 giganti, 72 slalom, 5 combinate, 2 paralleli.
BATTUTO IL 1996-97
Due campioni L’Italia ha vinto 4 delle 6 discese di questa stagione. È già record: nel 96-97 furono 3, tutte di Ghedina. Dall’alto: Innerhofer a Beaver Creek (Usa) il 30/11; Paris a Bormio il 29/12; Innerhofer a Wengen (Svi) il 19/1; sotto, Paris ieri a Kitzbuehel (Aut) REUTERS/EIDON/AP/AFP
DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI KITZBUEHEL (Aut)
Un brivido lungo un minuto, 57 secondi e 56 centesimi. Un’emozione che l’Italia ha vissuto solo un’altra volta, quindici anni fa, con Kristian Ghedina. Una giornata perfetta che Dominik Paris non scorderà mai. La mitica Streif è sua, del ventitreenne della Val d’Ultimo con il mito di Maier e un sogno coronato. Perché la discesa di Kitzbuehel è la storia dello sci e chi la vince finisce nella categoria degli eroi. Paura Forse è difficile intuirlo seduti davanti alla tv, perché le immagini non rendono ancora giustizia al talento e al coraggio necessari per mettere i bastoncini fuori dal cancelletto di partenza, per superare indenni la Mausefalle, la trappola per topi che due anni fa è stata lo sfondo della tremenda caduta di Hans Grugger. Per centrare la stradina dopo la Steilhang in cui ieri è caduto Peter Fill, uscito quasi indenne (mezzo miracolo) da un pauroso salto mortale rovesciato. Per buttarsi a tutta nel traversone finale che gli spettatori — ieri record assoluto, 70 mila, con
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doppiette italiane nelle classiche di Wengen e Kitzbuehel ma quest’anno è la prima in discesa: 1975 Gustavo Thoeni vince le due combinate e Gros lo slalom di Kitz; 1992 Tomba vince entrambi gli slalom; 1995 Tomba vince entrambi gli slalom e Ghedina la discesa di Wengen
Schwarzenegger e Ecclestone tra i vip — seguono in apnea, con un «ohhh» all’apparire dei concorrenti dopo il salto finale. Fa paura. Anche a Paris, come ha confessato tre anni fa al primo via sulla Streif. Lieto fine Ci vuole qualcosa in più per vincere qui. Per spiegare che cosa è stato necessario ieri, ecco le parole di Paris: «In alto non sono stato perfetto, forse in un paio di linee sono andato un
Dominik Paris, 23 anni, festeggia il trionfo di Kitzbuehel con i compagni e gli allenatori della squadra azzurra REUTERS
po’ largo, ma dalla Steilhang sono uscito bene, sono riuscito a tenere la velocità che avevo in testa. E nel finale ho dato gas. A Bormio sono andato sopra il limite, qui in sicurezza mi è riuscito tutto bene». Tradotto per i comuni mortali: all’Hausbergkante, dal passaggio sotto il tunnel della Red Bull, tutti gli altri hanno badato a difendersi, Domme il fenomeno no: si è messo in posizione. «Che non vuol dire essere un pazzo — specifica Alberto Ghidoni, tecnico di Ghedina e da questa stagione tornato nello staff azzurro —, ma solo essere in fiducia e non aver paura». Dicono le analisi che Paris ha vinto negli ultimi 20 secondi di gara, proprio
Decisivi gli ultimi 20", quando la pista è un muro e i tifosi fanno «Ohh» Innerhofer 20˚ come a Bormio nell’ultima discesa del 2012. Che fino al sesto e penultimo intermedio era terzo, dietro a Guay e Reichelt che poi gli sono finiti dietro. Più veloce di tutti (142,2 chilometri orari, a pari merito con l’altro azzurro Klotz, alla fine 12˚), di tredici centesimi (al cambio sono 3 metri e 66) più di Guay, di 36 centesimi su Reichelt, che era stato compagno a pari merito nel trionfo di Bormio. «Merito del lavoro in estate — è convinto Ravetto — Gli piace sciare solo d’inverno, questa volta si è impegnato anche sul ghiacciaio». Squadra La discesa di Kitz
racconta anche un’altra storia. C’era una volta il Wunderteam austriaco padrone della discesa, c’è da questa stagione una squadra italiana della velocità che fa lo stesso effetto. E’ il quarto successo della stagione (record) su sei discese finora disputate per gli azzurri, con due doppiette a testa per
Innerhofer (Beaver Creek e Wengen) e Paris (Bormio e Kitzbuehel). E poi le due classiche (Wengen e Kitz) vinte nello stesso anno, come mai prima d’ora. E poi gli allenatori stranieri che studiano i nostri e le chiacchiere sulla tuta per giustificare una superiorità schiacciante. «La verità è ci siamo allenati bene in estate e autunno — è la spiegazione di Paris —, che impariamo gli uni dagli altri. E ci divertiamo anche molto, c’è un bel clima nonostante la concorrenza». Ieri con un pettorale over 40 Klotz ha chiuso dodicesimo dietro a Heel, penalizzato come i primi a partire dalla stradina con neve più molle. Innerhofer, sceso da 45˚ dopo le note vicende dei giorni scorsi, si è classificato 20˚ dopo un primo quarto di gara a livello del podio («Sono quasi finito con il sedere per terra, ho capito che era andata e sotto era troppo buio per provarci»). A punti anche Marsaglia, 24˚. Giovane Il futuro sorride. Paris, oltre al vantaggio del cronometro, è in anticipo anagrafico sui concorrenti. Classe ’89, giovane come solo l’austriaco Franz fra i primi 30 al via. I compagni di podio di ieri, Guay e Reichelt, hanno rispettivamente otto e nove anni di più. Applausi da tutti e due: «Questa gara è la storia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PREMI 70.000 EURO E NOME SULL’OVOVIA
Ha incassato 598 euro al secondo La vittoria sulla Streif vale 70.000 euro in 1’57"56: Dominik Paris ha dunque guadagnato circa 598 euro al secondo lungo i 3312 metri della pista. Vincerla significa, come da tradizione, vedersi intitolata una cabina della ovovia dell'Hahnenkamm.
identiKit & CARRIERA
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KITZBUEHEL (Aut)
Dominik Paris, «Domme» per i compagni, «Parigi» per il responsabile dei velocisti, Gianluca Rulfi, è uno fuori dalla norma. Di fisico, per i 106 chili (a maggio di più) che si porta in giro da cento all’ora in su. Di tutto il resto, per la semplicità con cui ammette: «Quando sono entrato in squadra non parlavo una parola di italiano». Per la classe e il coraggio che ieri l’hanno accompagnato nei 3312 metri della Streif, la pista dei sogni suoi e di ogni discesista che Dio ha mandato in terra. Per l’orgoglio: «Chi vince qui è il re». La sua genuinità è nel dialetto della sua valle che usa anche in conferenza stampa per rispondere agli austriaci. E’ nell’appello che lo fa fuggire in albergo: «Io ho fame». E’ nell’abbraccio col d.t. Claudio Ravetto (se lo interrogate, sarà costretto ad ammettere che Paris è il suo pupillo). «Per i Mondiali convoca pure qualcun altro — gli sorride Domme — io la mia gara me la sono già presa. Troppo bello». Domme è speciale dal sorriso (con l’incisivo destro che si prende la scena) al pizzetto che a Chamonix due anni fa si fece tagliare per scommessa dopo il primo podio in carriera e che ora «è diventato il mio marchio». E’ speciale perché non ha filtri, perché «lo sci è la mia vita». Come ai Giochi di Vancouver 2010, quando Ravetto lo convocò dopo un bel risultato in combinata proprio a Kitzbuehel e con la preveggenza di chi ha visto qualcosa di speciale. Nella combinata a Whistler, durante la ricognizione della discesa era strano, quasi distratto, e alla domanda del d.t. se ci fossero problemi, rispose: «Ho così tanta voglia di sciare, non ce la facevo più ad aspettare». Recuperato Da Santa Valburga, la frazione della Val d’Ultimo dove è nato e cresciuto, al trionfo di Kitzbuehel che lo inserisce nella leggenda, non è stata tutta discesa. La rincorsa al sogno ha rischiato di interrompersi nel 2007. Il ragazzo di buone
Il personaggio DOMINIK PARIS
Sci e velocità Un campione di semplicità Ha solo 23 anni e pesa 106 chili Ha fatto il muratore e corre anche in auto: «Chi vince qui è il re»
speranze che vinceva il Topolino di gigante nel 2004 («da piccolo mi bastava andare giù dritto, non avevo tanta tecnica») si era perso. Troppe feste con gli amici, troppi chili, tante birre, la scuola abbandonata, l’impossibilità di allenarsi d’estate perché doveva lavorare (come muratore) per far quadrare i conti
in famiglia. «Lì ho deciso che volevo sciare e che se voleva dire lasciare tutto, l’avrei fatto». Grazie a Raimund Plancker (ora d.t. delle donne), tecnico del comitato passato alla Coppa Europa, ha avuto la promessa di un test atletico, a fine estate: se positivo l’avrebbe rimesso in corsa. «Sono stato 100 giorni in
una malga al Passo Spluga, 120 mucche da seguire in 3. Le camminate, il lavoro, la montagna: mi sono rimesso in forma». Al primo allenamento s’è presentato con un paio di sci da freestyle, aveva solo quelli, alla prima gara a Sarentino col pettorale 94 si è classificato 5˚. Secondo Plancker: «Mai visto nessuno come lui, velocissimo nonostante la stazza. Dovreste vederlo dribblare a calcio, o arrampicare. Ha un controllo del corpo pazzesco». Nel 2009 è entrato in squadra, lo studiavano per come andava veloce nei tratti facili, ora perché ha imparato il resto. «Non avevo la tecnica, ora ho imparato, anche dai compagni». L’ingresso nella Forestale gli ha permesso di dedicarsi allo sci, senza pensieri per lo stipendio. Spericolato E’ nata presto la pas-
142,2 km/h La velocità massima ieri sulla Streif. Condivisa da Dominik Paris con il compagno di stanza e amico di sempre Siegmar Klotz (12˚ con il 41). Sopra, Paris insegna a Marsaglia a suonare la chitarra
sione per la velocità, la stessa che negli anni lo ha fatto sfrecciare per la Val d’Ultimo con una Vespa (distrutta a 14 anni contro un’auto, tibia e perone rotti), una Morini, 2 Ape, e che l’ha obbligato a consegnare allo
sfasciacarrozze qualche auto. A 3 anni e mezzo ha messo per la prima volta gli sci, il suo allenatore è stato il padre, istruttore di sci (la mamma Anna lavora in una casa di riposo). Ma mentre il fratello maggiore era bravo con la tecnica, a lui riusciva meglio il resto: «A me è sempre piaciuto andare dritto e fare i salti». Cuoco Domme dall’anno scorso vive da solo a Lana, è sempre appassionato di metallica trash (la ascolta anche in ricognizione). Si fa le lavatrici, cucina (specialità: penne ai quattro formaggi), si conferma una buona forchetta (passione per la pizza, il record è di 3 in un giorno) e racconta che se non ce l’avesse fatta con lo sci sarebbe diventato cuoco. I 70 mila euro (lordi) guadagnati ieri li metterà da parte per un altro sogno, raccontato col pudore: «Io vorrei comprarmi una casa, la mia famiglia non ne ha mai avuta una di proprietà». Un grande, non solo sugli sci. ma.po. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LI’ VINCONO SOLO I FENOMENI TRA SALTI, TRAPPOLE E VELOCITA’ UNA DISCESA UNICA
La leggenda della Streif, pista chiamata coraggio ritirò gli sci perché pareva che il merito fosse solo di chi li portava. E poi ancora nell’albo d’oro Weirather, Winsberger, Alphand, Heinzer, Maier, Eberharter, Walchhofer. Sino allo svizzero Didier Cuche re della Streif 5 volte fra 2008 e 2012. Qui Didier, dopo 30 anni da piazzato, capì di essere un campione.
PIERANGELO MOLINARO
GDS
«Streif» significa nastro e la leggenda racconta che sia stato l’omaggio di uno dei fondatori a una bella valligiana e al nastro pieno di fiori con cui fermava i capelli. Ma per chi calza gli sci è un nastro da incubo, stretto intorno al cuore, un tuffo nell’adrenalina pura. Per i discesisti è l’esame di laurea, il suggello di un’intera carriera. Ma è anche il business più grande della Coppa del Mondo, da sempre. Qui si deve gareggiare a ogni costo, anche quando c’è bufera, quando pure i lupi vanno al mare. Non è un caso che qui nel 1990 sia stata inventata la discesa in due manche... Questa pista non è circondata da montagne leggendarie come il Lauberhorn a Wengen e non richiede forse la tecnica e la resistenza della Stelvio di Bormio, ma più di ogni altro budello di neve richiede coraggio. Perché in almeno 4 punti ci si tuffa nell’ignoto, senza vedere dove si
Franz Klammer, 59 anni, austriaco, 4 vittorie in discesa a Kitzbuehel
Didier Cuche, 38 anni, svizzero, ha vinto 5 discese a Kitzbuehel: record
entra a oltre 100 all’ora. Come il primo salto della Mausefalle, la trappola del topo, o l’uscita della Steilhang, e il salto dell’Hausberg, prima della terribile traversa finale.
be centrato il Grande Slam ai Giochi di Grenoble. E dopo di lui venne Schranz che la dominò tre volte di fila. Ma il primo vero re è stato Franz Klammer, 4 vittorie, di cui 3 consecutive, la prima delle quale nel 1975 con 1/100 di vantaggio su Gustavo Thoeni, ed ufficiosamente si parlò di 3 millesimi di secondo, 6 cm di differenza dopo una picchiata di 3312 metri. Klammer era un mostro, suo ancora il record di successi in discesa, 25. Era talmente bravo che un giorno la Fisher gli
Campioni Qui non si vince per caso e Paris ha alle spalle nell’albo d’oro la storia dello sci. La discesa di Kitz esisteva già prima della Coppa del Mondo, ma non è un caso che il primo vincitore del circuito iridato nel 1967 sia stato il francese Killy, che un anno dopo avreb-
Gli italiani Tanti piazzamenti, ma sino a ieri solo Kristian Ghedina, nel 1998, era riuscito a vincere la discesa sulla Streif. Però un primato ci appartiene, quello dei gesti più atletici. Chi non ricorda la spaccata di Ghedina sull’ultimo salto nel 2004? Kitzbuehel è ancora tappezzata di poster che la raccontano. Ma non fu quello il gesto da primato, bensì l’impresa di Thoeni nel 1976, quando in prova perse uno sci all’entrata della Stailhang: non cadde, e con gli sci lunghi 2.25 riuscì fra gli applausi a fermarsi con eleganza in una pista larga in quel punto 4 metri... Giù il cappello. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SCI COPPA DEL MONDO
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In posizione sotto l’Hausbergkante, dove gli altri erano in difesa. È un fenomeno MATTEO MARSAGLIA DISCESISTA AZZURRO
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Non è facile tenere in curva un peso come il suo. In pista mi sono commosso GIANLUCA RULFI RESPONSABILE VELOCITÀ
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Se vinci a Kitz a 23 anni, allora sei completo Ha attaccato più di tutti nel finale CHRISTOF INNERHOFER DISCESISTA AZZURRO
Scherza fino a un secondo prima di uscire dal cancelletto, anche sulla Streif SIEGMAR KLOTZ DISCESISTA AZZURRO
Ghedina «E’ come vincere l’Olimpiade» Era sua l’unica vittoria nel 1998 «La folla, la gara e l’attesa: che emozioni. Più di un Mondiale» DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI KITZBUEHEL (Austria)
Un solo azzurro prima di Dominik Paris aveva domato la Streif. Era il 24 gennaio 1998 e Kristian Ghedina sfrecciava più veloce di tutti a Kitzbuehel, davanti a Didier Cuche e Pepi Strobl, a regalare all’Italia un’impresa mai riuscita. Quindici anni dopo Kristian era in pista con la tuta della Croazia, come consulente di Ivica Kostelic per la velocità, ma sempre con un occhio di riguardo per le discese degli azzurri. Kristian, che cosa vuol dire vincere a Kitzbuehel?
«Per un discesista è come vincere l’Olimpiade, non c’è confronto nemmeno con i Mondiali. E’ un’emozione che non ti di-
menticherai mai più nella tua vita». La ricorda come la vittoria più bella?
«E’ seconda solo al mio successo a Cortina. Perché è stata la mia prima vittoria in Coppa del Mondo, proprio davanti alla mia gente, l’unica gara maschile dopo tanti anni. E io avevo vent’anni e rientravo da un infortunio. Ma Kitz ha un posto speciale». E che cosa pensa di Paris?
«Che mi rivedo nella sua filosofia di sciare divertendosi, per puro piacere: lui va, scende, con la consapevolezza di poter andare forte. L’ho visto per la prima volta due o tre anni fa, sempre tranquillo, robusto. Mi aveva colpito subito. Negli ultimi anni è cresciuto molto, si è strutturato fisicamente».
24 gennaio 2004: Kristian Ghedina sul salto finale, a 140 km/h, inventa la spaccata. Il pubblico è in delirio: ancora oggi la si ricorda più di una vittoria. Sotto, la vittoria di Ghedina nel 1998 IPP
tanto la bellezza di quei momenti. Almeno per me, la consapevolezza di quanto avevo fatto è arrivata dopo. Quando ti fermi un attimo e ti rendi conto: "che cosa ho fatto". Te la godi davvero e poi viene il bello della premiazione in piazza».
Secondo lei Paris dove ha vinto questa gara?
«Mi è piaciuto tantissimo come ha preso la curva sul finale, come l’ha impostata, la linea che è riuscito a seguire. Ero in pista, l’ho visto da sopra e ho pensato: "Madonna come sta andando". Dall’ultimo intermedio all’arrivo è stato perfetto». Kitzbuehel è una vittoria che si ricorda?
«Se la ricorderà bene. Con tutta questa gente, la fortuna di viverla in una giornata di sole così bella. Appena finita la tua prova non ti rendi conto, quando sei davanti con il miglior tempo è bellissimo, perché capisci di poter vincere. Ma poi c’è tutta la tensione di aspettare al traguardo chi scende dopo di te. Sei lì che soffri mentre scendono gli altri, non riesci a vivere
Che consiglio di sente di dare a Paris?
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Nel finale è stato perfetto. Ero in pista, ho pensato: "Madonna come va forte" KRISTIAN GHEDINA VINCITORE NEL 1998
«Di essere consapevole della sua forza, ma di continuare a lavorare divertendosi. Il problema quando cominci a vincere è che arriva la fama, ti cercano, ti invitano da una parte e dall’altra. Dovrà essere attento a valutare tutte le opportunità, dovrà gestire e saper dire di no, anche se vuol dire perdere occasioni di guadagno. Tutto deve restare in secondo piano rispetto alla vita d’atleta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Vonn si riscopre gigantista e rovina la festa alla Maze Lindsey trionfa davanti ai 25.000 di Maribor: Tina oggi ci riprova in slalom. Karbon 10a DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO MARIBOR (Slovenia)
L’occasione Solo su questa pista la Vonn poteva attualmente vincere un gigante, su neve fa-
un tifo calcistico: 47/100 alle Zettel, 48/100 alla Vonn. Ma nella seconda si è giocata la vittoria con un erroraccio nella prima parte poco pendente. Lì, la velocità non si ritrova più. Pure la Vonn ha sbagliato ma la pendenza del muro finale ha minimizzato l’errore. «Ho sentito l’attesa, la pista era uno stadio. Sono contenta per la coppa di specialità, pensavo di sciare per vincere, ma forse in un angolo della mia testa non è stato così». Le azzurre Per le italiane due
cile per la nevicata, con una prima parte poco pendente dove i chili amplificano la capacità di scivolare, fra porte lontane che consentono di fare bella figura anche a lei che in questa stagione scia con poca leggerezza. Non è infatti un caso che sino a ieri il suo miglior piazzamento nella specialità sia stato il 21˚ posto di Aspen. L’ultima volta aveva vinto la scorsa stagione ad Are. È comunque per la Vonn la 59ª vittoria in Coppa,
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ATLETA VITTORIE 24/1/1998 Kristian GHEDINA
1.
26/1/2013
Dominik PARIS
SECONDI POSTI 2. 26/1/1974 Stefano ANZI 2. 26/1/1974
Giuliano BESSON
2. 18/1/1975
Gustavo THOENI
2. 13/1/1989
Michael MAIR
2. 12/1/1991
Peter RUNGGALDIER
2. 22/1/2000
Kristian GHEDINA
3. 20/1/1978
TERZI POSTI Renato ANATONIOLI
3. 12/1/1980
Herbert PLANK
3. 18/1/1986
Michael MAIR
3. 13/1/1995
Kristian GHEDINA
3. 14/1/1995
Werner PERATHONER
3. 13/1/1996
Peter RUNGGALDIER
3. 23/1/2010
Werner HEEL
la guida
DONNE ALLA SLOVENA LA COPPA DI SPECIALITÀ
C’è qualcosa di perfido nella vittoria di Lindsey Vonn davanti a Tina Maze nel gigante di Maribor. Otto piccoli centesimi per frustrare l’attesa di 25.000 spettatori e un popolo intero che aspettava l’apoteosi della sua campionessa. Ma Tina si consola con il primo trofeo di questa sua splendida stagione, la Coppa di gigante ormai al sicuro con due prove ancora da disputare. Se stamane nello slalom sarà nelle prime tre, dopo i Mondiali potrà prendersi anche due settimane al mare prima di tornare nel Circo Rosa e alzare al cielo la sfera di cristallo.
Discesa: Italia a Kitzbuehel
la sesta stagionale, e ora nella classifica assoluta è a sole tre lunghezze dal primato della Proell. «Sono sorpresa — confessa — mi sono allenata solo tre giorni in gigante e ho vinto. Perfetto prima del Mondiali. Farò anche lo slalom, ma senza pretese».
S Il podio di Maribor: la vincitrice Lindsey Vonn (Usa) tra Tina Maze (Slo), a sinistra, e l’austriaca Anna Fenninger, terza EPA
L’indigena Non pareva la statu-
nitense la principale avversaria della Maze. Tina ha dominato la prima manche in mezzo a
buone notizie in questo periodo di vacche magre. Il decimo posto di Denise Karbon con almeno una manche decente e il 14˚ di Nadia Fanchini. «Nella prima — spiega la Karbon — ho faticato sulla pista segnata e nella parte alta era tale lo spazio fra le porte che dopo la curva non sapevo cosa fare». «Ora spero mi portino ai Mondiali — afferma invece la Fanchini —. Per me sarebbe importante per continuare a crescere e forse essere davvero competitiva l’anno prossimo». L’occasione l’ha persa Irene Curtoni, 26ª, che nella prima manche partiva con il 2 e la pista perfetta. «Ma neppure in allenamento stavo sciando bene — confessa Irene —. Ma mi va bene un calo di forma ora: ho davanti tre settimane prima delle mie gare ai Mondiali, ho il tempo di risalire». Oggi c’è lo slalom, l’occasione per Irene di riscattarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Oggi ci sono due slalom in tv Clamoroso: papà Kostelic bocciato, traccia Theolier Ante Kostelic, padre di Ivica e Janica, è stato bocciato in tracciatura ieri a Kitzbuehel. Doveva disegnare la prima manche di oggi, ma dopo aver visto l’operato, gli allenatori si sono riuniti e hanno chiesto alla Fis di correggere un tracciato considerato «non percorribile e troppo veloce». La Fis ha annullato tutto e affidato al tecnico francese degli azzurri, Jacques Theolier, il compito di rimediare. Discesa uomini a Kitzbuehel (Aut) 1. PARIS 1’57"56; 2. Guay (Can) a 13/100; 3. Reichelt (Aut) a 36/100; 4. Poisson (Fra) a 60/100; 5. Franz (Aut) a 61/100; 6. Kroell (Aut) a 73/100; 7. Jansrud (Nor) a 89/100; 8. Streitberger (Aut) a 1"01; 9. Svindal (Nor) a 1"16; 10. Osborne-Paradis (Can) a 1"23; 11. HEEL a 1"25; 12. KLOTZ a 1"26; 13. Theaux (Fra) a 1"38; 14. Baumann (Aut) a 1"45; 15. Kueng (Aut) a 1"54; 16. Mayer (Aut) a 1"65; 17. Thomsen (Can) a 1"67; 18. Hudec (Can) a 1"68; 19. Ganong (Usa) a 1"76; 20. INNERHOFER a 1"92; 24. MARSAGLIA e Defago (Svi) a 2"27; Rit. Scheiber (Aut), FILL, Clarey (Fra), Nyman (Usa), Ligety (Usa). Squal. Sporn (Slo). Coppa del Mondo (23 prove): 1. Hirscher (Aut) 935; 2. Svindal (Nor) 876); 3. Ligety (Usa) 736; 6. Moelgg 477. Coppa discesa (6): 1. Paris 317; 2. Svindal (Nor) 314; 3. Kroell (Aut) 261. OGGI. Slalom (ore 10.30 e 13.15). Pettorali: 3 GROSS, 7 MOELGG, 13 DEVILLE, 17 THALER, 18 RAZZOLI, 35 PARIS, 47 NANI, 69 MARSAGLIA. Gigante donne a Maribor (Slo): 1. Vonn (Usa) 2’22"20; 2. Maze (Slo) a 8/100; 3. Fenninger (Aut) 57/100; 4. Riesch (Ger) 74/100; 5. Lindell Vikarby (Sve) 1"15; 6. Zettel (Aut) 1"32; 7. Marmottan (Fra) 1"36; 8. Mancuso (Usa) 1"44; 9. Worley (Fra) 1"53; 10. KARBON 1"67; 11. Barthet (Fra) 1"76; 12. Bertrand (Fra) 1"79; 13. Shiffrin (Usa) 1"80; 14. N. FANCHINI 1"82; 15. Kirchgasser (Aut) 1"90; 24. E. CURTONI 2"48; 26. I. CURTONI 2"69. Non qual. II m.: Agerer, Marsaglia. Rit. I m.: Moelgg, Azzola. Coppa del Mondo (24 prove): 1. Maze (Slo) p. 1554; 2. Riesch (Ger) 806; 3. Vonn (Usa) 740; 17. I. Curtoni 259. Coppa gigante (7 prove): 1. Maze (Slo) p. 620; 2. Zettel (Aut) 382; 3. Fenninger (Aut) 335; 8. I. Curtoni 169. OGGI. Slalom (9.15 e 12.15). Pettorali: 17 I. CURSTONI, 23 MOELGG, 41 AZZOLA, 42 COSTAZZA, 54 PARDELLER, 63 E. CURTONI. TV Dirette RaiSport 1 ed Eurosport.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
MOTOGP IL SONDAGGIO
Rossi, noi ti crediamo «
L’obiettivo è vincere almeno un GP. Mi manca dal 2010. Sarà lo spartiacque
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Valentino Rossi, 33 anni, di fronte allo «spauracchio» Honda MILAGRO
CHI HA PARLATO
CHI HA PARLATO
VALENTINO/1 IL RISULTATO MINIMO
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Mi piacerebbe fare tanti podi, minimo dieci, e finire tra i primi tre del Mondiale VALENTINO/2 SUL MONDIALE
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In Qatar mi vedo tra i primi tre, non lontano dalla coppia Lorenzo e Pedrosa VALENTINO/3 SULLA PRIMA GARA
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Livio Suppo Responsabile del team Honda Hrc
Graziano Rossi Ex pilota in 250 e 500, papà di Valentino
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Vittoriano Guareschi Team manager Ducati MotoGP
Marco Lucchinelli Campione del mondo della 500 nel 1981 con la Suzuki
a cura di MAURO CASADIO e GIOVANNI CORTINOVIS
La toccata e fuga di Valentino Rossi a Giakarta è già finita. Il pesarese è ripartito per l’Italia, subito dopo essere intervenuto assieme a Lorenzo a una grande festa con i rivenditori Yamaha dell’Indonesia. Il suo compagno invece oggi giocherà una partita di calcio con i giornalisti indonesiani, mentre domani farà alcune interviste con la stampa locale. Quindi si concederà qualche giorno di vacanza a Bali prima dei test che inaugureranno la stagione 2013, in programma dal 5 al 7 febbraio a Sepang (Malesia). Intanto il «nuovo» Valentino Rossi fa discutere. Così come l’intervista esclusiva rilasciata da Giakarta alla Gazzetta e pubblicata ieri. Il Dottore si è prefissato tre obiettivi per la stagione 2013: salire sul podio in almeno dieci gare iniziando possibilmente già dal GP inaugurale del 7 aprile in Qatar, vincere almeno una corsa («Altrimenti sarebbe una grossa delusione») e chiudere tra i primi tre nel Mondiale. Parlando con gli addetti ai lavori, tutti sono d’accordo sul fatto che Valentino non l’ha sparata grossa, ma anzi le sue dichiarazioni sono molto realistiche. Carlo Pernat e Marco Lucchinelli sono convinti che potrebbe addirittura lottare per il Mondiale.
LIVIO SUPPO Responsabile Honda Hrc
«Le dichiarazioni di Rossi sono realistiche. È il minimo che potrebbe fare, diciamo che ha scelto un profilo medio-basso. Se
S Carlo Pernat Manager e commentatore televisivo
«Pensa ancora di poter vincere? Vale non esagera» Capirossi: «Lo vedo sul podio già in Qatar» Lucchinelli: «Se è costante, lotta per il titolo»
S Loris Capirossi Iridato 125 (1990-91) e 250 (1998), resp. sicurezza Dorna
S Luca Cadalora Iridato 125 (1986) e 250 (1991-92)
non puntava a questi risultati, allora tanto vale che rimaneva dov’era».
il titolo, ci scommetterei. Non vede l’ora di cominciare. Certo, non sarà come prima. Però è ancora il pilota più completo».
VITTORIANO GUARESCHI Team manager Ducati
LORIS CAPIROSSI
«In passato ha sempre fatto questi risultati, quindi potrebbe riuscirci ancora. Gli avversari però sono forti. Finire tra i primi tre nel Mondiale, vorrebbe dire mettersi dietro alcuni rivali molto veloci. Non è un segreto che gli ultimi anni sono stati molto difficili: lui e la Ducati hanno fatto fatica. E ora vogliono vedere a che punto sono. Non si può ancora dire se la Ducati andrà meglio senza Rossi».
Ex campione del mondo
CARLO PERNAT Manager
«Vale non ha disimparato a guidare. La rabbia incredibile che ha dentro gli può dare quel 20% in più, quei 2-3 decimi in più. Per me andrà sempre sul podio e si giocherà il Mondiale, può essere uno dei favoriti per
«Il talento di Vale non si discute. Dopo due anni difficili, può riscattarsi. Già in Qatar può salire sul podio, anche se è più facile ragionare sulla carta che sulla pista».
LUCA CADALORA Ex campione del mondo
«Di certo non ha dimenticato come si fa ad andare in moto. Sarà competitivo da subito. Non penso che avrà problemi con Lorenzo, compagno di squadra campione del mondo. Piuttosto vedo in Marquez un osso duro: sembra che sia molto forte».
GRAZIANO ROSSI Ex pilota e papà di Valentino
«Il nuovo progetto di Vale alla
Yamaha è biennale. E le dichiarazioni che ha fatto penso si riferiscano solo alla prima parte del progetto, ovvero al primo anno. È una preparazione alla seconda parte, in cui immagino e spero che punti a vincere il titolo mondiale. Nella sua carriera non è mai stato così motivato come ora. Anche perché non gli era mai successo di passare due anni, ma neanche uno, in una situazione come quella che ha vissuto in Ducati. Quei due anni gli hanno dato una motivazione enorme, che gli servirà per il campionato 2013».
titoli si possono conquistare anche senza vincere le gare. Se fa sempre 3˚ o 4˚, se è costante... Ma dobbiamo metterci in testa che non sarà più il Valentino di prima, quello che vinceva 10-11 gare all’anno. No, da Giakarta non l’ha sparata grossa. Anzi, secondo me s’è tenuto pure abbottonato».
TONY CAIROLI Sei volte iridato cross
«Valentino è stato realistico perché adesso Lorenzo conosce la moto benissimo e insieme a Pedrosa sono di un livello superiore. Ma credo che Vale si sia trattenuto perché un campione come lui tornerà presto competitivo e lotterà per la vittoria. Con la mentalità vincente che ha Rossi non ce lo vedo a correre per piazzarsi tra i primi 5. Se invece andrà sempre a podio potrà lottare il titolo».
FAUSTO GRESINI Proprietario team
«I progetti di Valentino sono assolutamente fattibili. È in forma, fisicamente integro al contrario dell’inverno 2010-2011, quando è passato in Ducati e ha dovuto lottare con il problema alla spalla. È carico. Gli avversari non sono facili, ma lui ha esperienza e talento. E non c’è più Stoner».
MARCO LUCCHINELLI
LORIS REGGIANI
Ex campione del mondo
Ex pilota e commentatore tv
«Nel Mondiale vanno forte in quattro: Lorenzo, Pedrosa, Marquez e Valentino. La speranza è che i tre spagnoli si ostacolino a vicenda e che goda il quarto, cioè Rossi. Può fare tranquillamente i podi, può vincere anche 1-2 gare. Addirittura potrebbe lottare per il Mondiale: i
«Ci può stare. Dieci podi su 18 gare sono fattibili, soprattutto se pensiamo che non c’è più Stoner e che Dovizioso è passato alla Ducati e quindi dovrà un po’ ambientarsi. Se Vale non dovesse raggiungere questi obiettivi, dovrebbe pensare al ritiro».
Sticchi Damiani: «Il caso Monza? Temo per il GP»
ANDREA CREMONESI
Gli scenari futuri della F.1 e la torta di soldi da spartirsi: sarebbero stati questi gli argomenti del summit che ha riunito mercoledì intorno a un tavolo a Maranello Bernie Ecclestone, Luca di Montezemolo (pace fatta dunque tra i due dopo i duelli verbali sulla bandiera gialla di Vettel), Stefano Domenicali. Martin Whitmarsh (McLaren), Niki Lauda (Mercedes) e Christian Horner (Red Bull). Qualcuno sussurra che ai 4 top team non basterebbe più spartirsi il 50% degli introiti complessivi, ma vorrebbero
il 60% e chiedono anche che la rispettiva porzione sia slegata dalla posizione finale nel Mondiale costruttori. La Fia dal canto suo chiede 40 milioni di dollari (29,7 milioni di euro) dalla F.1: 25 dalla Fom (Ecclestone) e 15 appunto dai team. In realtà le scuderie hanno già siglato accordi commerciali con la Fom, come ha ricordato Ecclestone, che ieri ha assistito alla libera di Kitzbühel con Niki Lauda e Felix Baumgartner. Il vero nodo che blocca il rinnovo del Patto della Concordia fino al 2020 è legato alla seconda parte dell’accordo. «Quello che stabilisce — ha spiegato Ecclestone — i meccanismi per
S Fausto Gresini Due volte iridato 125 (1985-87), ora proprietario di un team
S Loris Reggiani Ex pilota e commentatore televisivo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
FORMULA 1 CHE COSA SI È DISCUSSO A MARANELLO TRA I 4 TOP TEAM
Soldi e regole allarmano le squadre
S Tony Cairoli Sei volte iridato motocross (2005-07-09 10-11-12)
cambiare le regole tecniche». Senza un’intesa, i team non hanno potere contrattuale con la Fia. Le squadre vogliono norme chiare e stabili e alcune ancora non sono convinte della bontà di passare dai V8 ai turbo 1.6 nel 2014.
SEGUIRÀ LA SUPERBIKE
Biaggi telecronista (p.g.) Max Biaggi commenterà il Mondiale Superbike come voce tecnica di Italia 1. Il campione del mondo in carica, 41 anni, debutterà a Phillip Island domenica 24 febbraio, La prima voce sarà Giulio Rangheri, dai box Alberto Porta.
Monza Intanto dopo la sospensione di Enrico Ferrari dalla carica di direttore dell’autodromo, il presidente Aci Angelo Sticchi Damiani si dice «preoccupato per il GP d’Italia. Non credo che Turci (neo a.d. dell’autodromo; n.d.r.) abbia l’esperienza per gestire l’organizzazione di questo evento». © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUALIFICHE STARCROSS
Nagl fulmine
Bernie Ecclestone, 82 anni REUTERS
(m.z.) A Mantova, nella 30a edizione dello Starcross, Max Nagl (Honda) ha vinto la qualifica Mx1, mentre Glenn Coldenhoff (Ktm) si è imposto nella Mx2. Oggi gare dalle 13.45. Biglietti a 25 euro.
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
CICLISMO IN ARGENTINA
y
ARU OK: 7˚ A 25"
Alberto è già vincente «Ora sono più sereno» Tour de San Luis Lo spagnolo si esalta sull’arrivo in salita: prima gioia 2013. «I compagni mi prendevano in giro e allora...» DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI MERLO (Argentina)
Alberto Contador, 30 anni: su questo traguardo vinse anche nel 2012, ma il successo gli fu tolto per squalifica BETTINI
«
Impressionante «Sì, è vero la
squadra ha tirato tutto il giorno senza avere la garanzia che io andassi a vincere — conferma Contador —. I miei compagni hanno fatto un lavoro impressionante. Mi hanno messo nelle condizioni più facili possibili per arrivare primo. Questa vittoria è importante, mi permette di potermi rilassare un pochino». Se venerdì tutto il gruppo, non solo la Saxo, avesse corso in modo differente, molto probabilmente saremmo qui a raccontare una storia diversa. «Ma non posso far lavorare la squadra tutto il giorno, per tutti i giorni», spiega Alberto.
«
Mi dicevano: "Siamo stufi di lavorare per te, non vinci mai". Ora tutti zitti...» C’è molta più serenità in squadra, a cena si ride: è molto importante
anche il momento per fare un primo bilancio su questa trasferta sudamericana, che si chiude oggi. «Torno a casa con un buo-
no stato di forma — confida — visto che ogni giorno sono andato migliorando. Mercoledì, nell’altro arrivo in salita, ho sofferto un po’ di crampi, ma era normale credo anche perché il ritmo di corsa qui è molto alto, gli avversari sono molto in forma (gli argentini più o meno hanno tutti una cinquantina di giorni di corsa nelle gambe, ndr). Il mio peso è ancora sopra quello ideale, ma forse è anche colpa del caldo, di un po’ di ritenzione perché è un problema di tutta la squadra». Per il Tour Alberto sorride, ha vo-
Lieve sovrappeso La vittoria è
Il gesto simbolo di Contador BETTINI
glia di parlare. Accetta un collegamento in diretta con Onda Cero, un’emittente spagnola, poi regala una battuta: «Stasera potrò cenare più sereno. I miei compagni mi prendono sempre in giro. Mi ripetono: "Siamo stufi di lavorare per te che poi non vinci mai". Ecco, adesso le cose sono a posto. Stasera tutti zitti. Anche la squadra è cambiata quest’anno. C’è molta più serenità, a cena si ride. C’è un bell’ambiente e que-
sto è molto importante». Peccato che un corridore così, a meno di sconvolgimenti di programmi, quest’anno non sarà sulle strade del Giro per puntare tutto sul Tour. Però, statene certi: alla Tirreno-Adriatico Alberto (che non ha mai partecipato alla corsa dei Due Mari) darà spettacolo. Anzi, farà proprio di tutto per vincerla. Nibali a 1’05" Tornando alla tappa di ieri, come lo scorso anno — una coincidenza in più —, alle spalle di Contador è sbucato l’argentino Daniel Ricardo Diaz che ha così rafforzato la sua posizione di leader e oggi, a meno di disastri in una tappa (San Luis-Juana Koslay) che chiama i velocisti alla ribalta, scriverà il suo nome sull’albo d’oro di questa corsa. Ieri, tra gli italiani, ancora bene Santambrogio (5˚ a 14") oltre a Fabio Aru, che per la prima volta, grazie anche all’aiuto di un gregario di lusso come Vincenzo Nibali (15˚ a 1’05") mette davanti la testa tra i grandi: 7˚ a 25" © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL BOSS USADA MENTRE IL DOTTOR FERRARI DIFENDE IL TEXANO
IN AUSTRALIA TOUR DOWN UNDER
Tygart: «Armstrong pulito nel 2009? C’è una possibilità su un milione»
Gerrans non tradisce La grande sorpresa è Slagter
Per Michele Ferrari, il discusso «Dottor Mito», il suo pupillo Lance Armstrong (nella foto Epa) «avrebbe potuto ottenere le stesse prestazioni senza ricorrere a pratiche dopanti, grazie anche al suo talento nettamente superiore ai rivali». Intanto il texano, che la scorsa settimana, in una clamorosa intervista televisiva concessa a Oprah Winfrey, ha confessato il doping nei 7 Tour vinti (1999-2005) e poi tolti dall’Uci dopo l’inchiesta dell’Usada, è stato attaccato proprio dal numero uno dell’agenzia antidoping statunitense, Travis Tygart, a proposito del ritorno alle corse «da pulito» nel 2009. «Visti i suoi controlli sul sangue, c’è una
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LETTERE
Contador olè
Come un anno fa, ma con tanta felicità e tanti sorrisi in più. Alberto Contador coglie la prima vittoria dell’anno in cima alla dura salita che porta al Mirador del Sol. Allora sulle spalle e nell’animo del fuoriclasse spagnolo c’era il macigno dell’attesa della sentenza Tas. Vinse anche allora, ma la sua faccia era tirata nel tentativo di dissimulare, o almeno dimenticare per una manciata di attimi, l’angoscia dell’attesa. Ora Alberto è un altro, o forse semplicemente è l’Alberto di sempre, sorridente. Come sarebbe andata a finire ieri lo si era capito molto lontano dal traguardo, a oltre 60 km dal traguardo, quando in una pianura sconfinata arsa dal sole a picco, il madrileno ha messo davanti i suoi uomini della Saxo-Tinkoff e lui in quarta posizione a dirigere le manovre, mentre c’era una fuga con Canola, Finetto e Malori. Poi nel finale, poco prima dello striscione dell’ultimo chilometro, l’attacco deciso che lo ha portato alla vittoria.
LA GAZZETTA SPORTIVA
possibilità su un milione che la variazione dei valori ematici non sia dovuta al doping», ha ribadito Tygart alla trasmissione «60 minuti» della Cbs. E poi ha aggiunto: «E’ chiaro che lui era il capo di una cospirazione che ha permesso di imbrogliare I tifosi». L’Usada ha dato un termine ad Armstrong — il 6 febbraio — per cominciare con lui una serie di audizioni. Ma sembra difficile che il texano accetti: «Perché dovremmo collaborare con l’Usada — ha detto Tim Herman, legale di Armstrong —? Loro non sono interessati a ripulire il ciclismo. Io penso che Lance parlerà con chi ha l’autorità e l’interesse a farlo, cioè l’Uci e la Wada».
E’ stata gioia completa per l’Australia, dove ieri era il giorno della festa nazionale: sul traguardo di Willunga Hill (5ª tappa del Tour Down Under, la più difficile), ha vinto l’«aussie» Simon Gerrans (Orica-GreenEdge), che nel 2012 conquistò la Milano-Sanremo. Anche gli italiani sono stati protagonisti: nella fuga da lontano c’era Manuele Boaro, tra i contrattaccanti Eros Capecchi, mentre ai meno 2,5 dalla fine ci ha provato Ivan Santaromita, prima dell’azione decisiva di Gerrans che in uno sprint a due ha avuto la meglio su Tom-Jelte Slagter. L’olandese della Blanco, 23 anni, si è consolato però con il primato in classifica generale, strappato al gallese di Sky Geraint Thomas. Il migliore dei nostri resta Daniele Pietropolli (Lampre-Merida), che è ottavo a 32". Nella notte la corsa australiana, prima prova del World Tour, si è chiusa con il tradizionale circuito cittadino di Adelaide (oggi differita su RaiSport2 dalle 19.35).
Ecco i risultati delle corse di ieri. Intanto oggi si apre il calendario europeo, in Francia, con il Gp La Marsigliese.
S ARGENTINA Arrivo: 1. Alberto CONTADOR (Spa, Saxo-Tinkoff), 156 km in 3.47’34", media 39,130; 2. Diaz (Arg) a 2"; 3. Diniz (Bra); 5. Santambrogio a 14"; 7. Aru a 25"; 8. Montaguti a 30"; 15. Nibali a 1’05". Classifica: 1. Daniel Ricardo DIAZ (Arg, Sls); 2. Van Garderen (Usa) a 33"; 3. Diniz (Bra) a 39"; 4. Contador (Spa) a 1’02"; 6. Santambrogio a 2’29"; 10. Nibali a 3’17". Oggi: 7ª e ultima tappa, San Luis-Juana Koslay, 154,7 km.
S AUSTRALIA Arrivo: 1. Simon GERRANS (Aus, Orica-GreenEdge) 151,5 km in 3.36’25", media 42,002; 2. Slagter (Ola); 3. J. Moreno (Spa) a 10"; 9. Pietropolli a 16"; Classifica: 1. Tom-Jelte SLAGTER (Ola, Blanco); 2. J. Moreno (Spa) a 13"; 3. Hermans (Bel) a 25"; 8. Pietropolli a 32".
S CROSS A MILANO (m. gaz.) Oggi all’Idroscalo di Milano la 35ª edizione del «Memorial Mamma e Papà Guerciotti», internazionale di ciclocross con Marco Aurelio Fontana, Enrico Franzoi e Eva Lechner. E’ l’ultimo test prima dei Mondiali di Louisville (Usa) del 2-3 febbraio.
Non solo calcio A cura di FAUSTO NARDUCCI Fax: 0262827917.Email: gol@rcs.it
Griffith, la madre di tutti i doping A proposito di doping, ma cosa aspettano a cancellare i due fantomatici primati dei 100 e 200 metri ottenuti all’Olimpiade di Seul ’88 dalla Griffith? In precedenza quella ragazza aveva avuto esiti appena sufficienti in staffetta e mediocri a livello individuale. Se non si è dopata lei non si è mai dopato nessuno. E' forse perché dei morti non si può parlar male? Mario De Martin (Conegliano, Tv)
I record della Griffith andrebbero assolutamente cancellati ma devo correggerla. In quel famigerato 1988 il 10"49 di Florence Griffith, che comunque veniva da due argenti (Olimpiadi ’84 e Mondiali ’87), non fu ottenuto a Seul ma ai Trials olimpici di Indianapolis con vento (ufficialmente nullo) probabilmente superiore alla norma. A Seul poi l’americana corse in 10"62, terza prestazione mondiale di sempre, e 21"34 record mondiale dei 200. La Griffith si ritirò a 29 anni e morì a 38 inseguita dai sospetti di doping.
Gli sportivi candidati E un vero peccato che due miti dello sport italiano come la Idem e la Vezzali, dopo una eccezionale e gloriosa carriera, abbiano voluto per un eccesso di protagonismo, rovinare la loro immagine permettendo che i loro nomi venissero usati come specchietto per le allodole nella prossima competizione elettorale politica. Sicuramente ognuno è padrone della propria vita ed è responsabile delle proprie scelte, tuttavia ci saremmo aspettati che la loro favola sportiva non finisse così malinconicamente. Fabio Dominicini (Trieste)
Devo dire che anche a me le candidature degli sportivi (ma va ancora peggio con gli ex magistrati) mettono un po’ tristezza. Però farei dei distinguo fra chi come la preparatissima Idem nella politica c’è sempre stata e un’assoluta neofita come la Vezzali. Ma la lista è lunga.
La crisi dell’ippica Vorrei sottoporre alla vostra attenzione il tema ippica. Ritengo che dovreste dedicare molto più spazio alla crisi di questo mondo che coinvolge 50.000 persone e genera 1 miliardo di euro di scommesse nonostante la crisi e senza considerare tutto l’indotto fatto di trasporti, allevamenti, veterinari, eccetera! Volete pure voi far morire lentamente questa passione/business? Non cadiamo nell’indifferenza, siamo ottimisti! Leopoldo Fonte (Noale, Ve)
Pur senza essere ottimisti come lei, alla crisi degli ippodromi italiani stiamo dedicando attenzione e spazi. Proprio ieri leggevo sulle «Lettere al Corriere» la replica di una società ippica che analizzava la perdita del lavoro per 50.000 addetti e il macello per 15.000 cavalli: ma si può fare ancora qualcosa?
Il fallimento di Modena Nel fallimento dell’Universal Volley Modena, terza forza del massimo campionato nazionale di pallavolo, non ci sono solo gli effetti della perdurante crisi economica. Il sestetto che annoverava campionesse del calibro di Aguero, Paggi, Croce (solo per citarne alcune) ha dovuto interrompere, nel peggiore dei modi, la sua vincente corsa in campionato e in Europa (Challenge Cup) perché gli sponsor non hanno mantenuto gli impegni. Fino a qui niente di inconsueto salvo scoprire che tali impegni non erano mai stati sottoscritti. I dirigenti, dopo aver offerto per i primi quattro mesi del campionato spazi a titolo gratuito ai principali sponsor, non avevano alcuna garanzia, nessun accordo firmato, nessun patto se non promesse verbali in merito a future e definite sponsorizzazioni. Da appassionato di pallavolo mi chiedo se sia meglio credere a tanta ingenuità o pensare che sia stato tutto un bluff mal riuscito. Miky Orione
Non bastasse la crisi economica, ad affossare i club italiani in tanti sport (non solo volley) ci stanno pensando dirigenti ingenui per non dire in malafede. Ha ragione: proprio adesso servirebbero amministratori all’altezza.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
BASKET SERIE A
PALLAVOLO A-1 MASCHILE
Milano-Bologna Due serie contro «Occhio a Green» Finelli: «Ci vuole energia». L’EA7 ha perso 5 partite di fila in casa, la Virtus non vince da 6
A secco di successi a Milano dal 19 ottobre 2008, quando Keith Langford aveva iniziato la sua stagione in bianconero, oggi ad Assago la Virtus cerca una vittoria che manca da 6 partite e dal 14 ottobre fuori casa. «Stiamo vivendo un momento difficile — dice il tecnico Alessandro Finelli — e c’è molta delusione, ma al tempo stesso da due settimane ci alleniamo al completo. Questo ci permette di trovare una maggiore continuità».
MILANO-BOLOGNA (n.z.) Oltre a Gentile, EA7 perde Basile per due settimane per una lesione al bicipite femorale destro. Siae3 al completo. Arbitri: Paternicò, Lo Guzzo, Bartoli. Tv: E’ Tv. SASSARI-MONTEGRANARO (g.d.-a.p.) Banco di Sardegna senza Vanuzzo, rientrati in gruppo Pinton giovedì e ieri Brian Sacchetti e Ignerski. Nella Sutor in dubbio Slay, tornato ad allenarsi giovedì. Arbitri: Sabetta, Sardella, Di Francesco. Tv: E’ Tv Marche.
REGGIO EMILIA-VENEZIA (d.b.) La Trenkwalder recupera Antonutti, che ha smaltito l’infortunio al tallone, in dubbio Filloy che ha l’influenza. L’Umana recupera Zoroski. Arbitri: Cicoria, Giansanti, Pozzana. Tv: TeleVenezia. CANTÙ-ROMA (ore 20) (p.t.-a.pit.) Chebolletta al completo, nell’Acea rientra D’Ercole. Arbitri: Seghetti, Quacci, Mazzoni. Tv: Rai Sport 1.
Coach Alessandro Finelli, 45 anni, con Matteo Imbrò, 18, 1.92 CIAMILLO
«
Senza Gentile e Basile, useremo quintetti finora poco visti. Attenzione ai rimbalzi
Milano è diversa rispetto all’andata quando perse a Casalecchio. In cosa cambierà il vostro modo di affrontare l’EA7?
Alla Virtus non volete parlare né di mercato né di salvezza, ma dopo aver mancato l’acces-
Ravenna è terra di conquista Risorge anche Vibo
Cantù-Roma alle 20 in tv
CREMONA-CASERTA (a.r.-l.b.) Nella Vanoli rientra Vitali dall’infortunio all’indice destro con 10 giorni d’anticipo rispetto al previsto. Tra gli stranieri, dovrebbe essere escluso ancora Huff. Juve con Akindele, Jonusas e Jelovac acciaccati. Arbitri: Begnis, Lanzarini, Duranti. Tv: Teleprima.
«Le uniche medicine che conosco sono il lavoro e le vittorie. Andiamo a Milano con l’intento di mettere in campo tutta l’aggressività mentale e fisica che abbiamo dentro e di guadagnare fiducia da ogni piccola cosa positiva fatta sul parquet».
«Dovremo stare attenti a Marques Green che ha aumentato la loro pericolosità nel tiro da 3 garantendo anche equilibrio e personalità. Grazie a lui il rendimento dei centri è lievitato e il pick and roll con loro permette molte opportunità offensive. E ora anche Langford e Hairston vengono coinvolti nel modo giusto con passaggi di qualità».
ALLE 18.15
AVELLINO-VARESE (l.z.-a.f.) Nella Sidigas esordio di Lakovic. Cimberio con Cerella ma solo in panchina. Arbitri: Taurino, Vicino, Ramilli. Tv: Rete 55.
Come si esce dall’impasse?
«Sì, ho insistito sulla mentalità difensiva e dovremo fare un buon lavoro anche a rimbalzo, oltre a gettare in campo tanta energia ed entusiasmo dal primo all'ultimo minuto».
TRA I ROMAGNOLI BENE SOLO BELLEI
PESARO-BIELLA Arbitri: Chiari, Aronne, Martolini. (ga.p.-cam.ca.) Nell’Angelico esordio di Pinkney. Scavolini Banca Marche al completo. Tv: Rete 7.
NICOLA ZANARINI BOLOGNA
Dopo aver subito 33 punti in un quarto e 93 complessivi in casa con Cremona, ha cercato qualche accorgimento per limitare l’attacco dell’Olimpia?
la 2a di ritorno
ca. Che l’obiettivo sia la salvezza o i playoff l’importante è ricominciare a vincere». Dopo 5 sconfitte di fila in casa Milano non può più sbagliare. Il fatto che voi siate sfavoriti può liberarvi la mente, com’è successo a Cantù?
«Spero, dobbiamo dare seguito alla trasferta di due settimane fa e giocare una partita solida non per 30 ma per tutti i 40 minuti, limando gli errori difensivi che ci hanno impedito di vincere anche con Cremona». SERGIO SCARIOLO ALLENATORE DI MILANO
so alla Final Eight di Coppa Italia non sarebbe il caso di rafforzarsi?
«Non siamo sul mercato ed è logico che abbiamo bisogno di punti per migliorare la classifi-
Conosce Scariolo da ormai 20 anni, da quando era suo vice alla Fortitudo. Come si spiega le difficoltà di Milano?
«Sergio ha avuto qualche problema di amalgama, ma non voglio entrare nel merito perché ho già abbastanza questioni da risolvere io». © RIPRODUZIONE RISERVATA
BRINDISI-SIENA domani CLASSIFICA Varese 28 punti; Sassari 26; Siena 24; Cantù, Roma 22; Milano 18; Venezia, Brindisi, Reggio 16; Caserta 14; Bologna, Cremona 12; Montegranaro 10; Avellino 8; Pesaro, Biella 6. LEGADUE Oggi 2a giornata di ritorno (ore 18.15): Trento-Scafati (diretta streaming su legaduebasket.it e sportube4); Trieste-Brescia; Jesi-Verona; Veroli-Imola; Casale-Ferentino; Pistoia-Forlì. Riposa: Barcellona. Venerdì: Capo d’Orlando-Bologna 85-82. Classifica: Barcellona, Pistoia, Casale 20; Brescia, Scafati, Bologna 18; Verona, Forlì, Trieste 16; Trento, Ferentino, Capo d’Orlando 12; Veroli, Jesi 10; Imola 8. DONNE Oggi 4a giornata di ritorno (ore 18): Chieti-Schio; Parma-Cagliari; Taranto-Priolo; Umbertide-Orvieto. Riposano: Pozzuoli, Lucca. Classifica: Schio 20; Lucca 18; Parma, Taranto 16; Umbertide 14; Chieti, Priolo 8; Orvieto, Pozzuoli 6; Cagliari 2. GHIACCIONE (g.n.) Roberto Chiacig, visto a inizio anno a Biella ed ex Mens Sana, finirà la stagione alla Consum.it Costone Siena, in Dnb.
NBA I GIALLOVIOLA BATTONO UTAH DOPO 4 K.O. LA FIP REGALA A BRYANT UNA MAGLIA DELLA NAZIONALE
Kobe, con 14 assist risveglia i Lakers E poi si veste d’azzurro La serata di Kobe Bryant si è conclusa in azzurro. «Un saluto a tutti, grazie per la maglia azzurra che mi avete regalato e mi raccomando, sempre forza Italia», ha detto nel suo solido italiano alla delegazione della Federazione che gli ha portato il regalo. La foto è stata pubblicata anche nella sezione sportiva on line del Los Angeles Times, insieme a quella del compagno di squadra Steve Nash, anch’egli omaggiato di una maglia azzurra. Kobe era di buon umore. I Lakers sono tornati a vincere dopo 4
sconfitte consecutive, battendo Utah che arrivava da quattro successi. Bryant ha segnato 14 punti, minimo stagionale, con solo 10 tiri tentati (altro minimo stagionale, la sua media è 17), 14 assist (a uno dal suo record del 2002, la sua media è 4.9) e 9 rimbalzi. «La nostra riunione a porte chiuse dell’altro giorno ha qualcosa a che fare con questa vittoria», ha detto Kobe. Beli A proposito di azzurro:
Marco Belinelli ha segnato 3 punti con 1 su 3 da 2 e 0/2 da
tre con 2 assist in 17 minuti nella vittoria di Chicago contro Golden State, la squadra che lo scelse nel 2007 con il numero 18. Mentre a Miami un 50enne programmatore di computer ha vinto 75mila dollari messi in palio da uno sponsor segnando da metà campo in gancio. Oltre al premio, ha ricevuto un travolgente abbraccio da LeBron James. RISULTATI LA Lakers-Utah 102-84 (Howard e World Peace 17; Favors 14); Atlanta-Boston 123-111 d2ts (Korver 27; Garnett 24); Miami-Detroit 110-88 (Wade 29; Monroe 31); Cleveland-Milwaukee 113-108 (Irving 35; Ilyasova 30); Sacramento-Oklahoma City 95-105 (Evans 16; Durant e Martin 24); Memphis-Brooklyn 101-77 (Gasol 20; Lopez 18); New Orleans-Houston 82-100 (Gordon 20; Harden 30); Dallas-San Antonio 107-113 (Beaubois 19; Parker 23); Chicago-Golden State 103-87 (Hinrich 25; Lee 23); Washington-Minnesota 114-101 (Crawford 19; Williams 18). © RIPRODUZIONE RISERVATA
Kobe Bryant, 34 anni, 1.98
Tine Urnaut, 24 anni, buca il muro di Ravenna: per lui 60% in attacco ZANI SANDRO CAMERANI RAVENNA
Dopo Cuneo la Cmc rigenera anche la sofferente Vibo Valentia (0-3) che prima riceve in omaggio il primo set e poi prosegue sullo slancio dall’alto di una superiorità tecnica schiacciante in ricezione e nel conseguente cambio-palla al centro, vincendo così la sua prima gara nel girone di ritorno. C’è stata partita solo nel primo set, ma una volta sprecata l’occasione di cambiare il volto alla storia del match, la Cmc si è sciolta rapidamente e gli unici applausi convinti del De Andrè sono andati alla grinta di Bellei ed alle ricezioni del giovanissimo Mazzotti, ennesimo prodotto del vivaio ravennate. Solo un set Il primo allungo è targato Vibo con due ace di Klapwijk (2-5), ma Zhukouski all'inizio c’è e Zanuto sorpassa sul 10-9. Tre muri del debuttante Di Franco pilotano Ravenna sul 18-16, la Cmc arriva 23-21 ma Zhukouski cerca
sempre Owens e Moro che non passano e Vibo passa sul 24-25 per chiudere con Coscione che incredibilmente beffa a rete Di Franco e Owens. Si riparte con Bellei (6 punti nel parziale) per Moro e ancora equilibrio finché non ricominciano i problemi in ricezione di Owens e in attacco di tutta la Cmc e gli ospiti allungano (5-10, 10-16). Nel terzo Coscione stravince il duello in regia e Ravenna perde ogni fondamentale. RAVENNA-VIBO
0-3
(24-26, 16-25, 19-25) CMC RAVENNA: Zanuto 7, Mengozzi 7, Zhukouski 3, Owens 2, Di Franco 6, Moro 2; Tabanelli (L), Sirri 4, Psarras, Bellei 13, Mazzotti. Ne: Radunovic. All. Fresa. TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Urnaut 13, Buti 10, Klapwijk 12, Kaliberda 7, Forni 11, Coscione 2; Farina (L), Cortellazzi. Ne: Barone, Rocamora, Badawy, Montesanti, Lavia. All. Blengini. ARBITRI: Tanasi e Cipolla. NOTE - Spettatori 1840, incasso 10.500 euro. Durata set: 31’, 21’, 25’, totale 77’. Cmc: b.s. 11 , v 1, m 6, s.l. 5, e 21. Vibo: b.s. 9, v 4, m 7, s.l, 7, e 11. Trofeo Gazzetta: 6 Coscione, 5 Buti, 4 Urnaut, 3 Forni, 2 Bellei, 1 Mazzotti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alle 18
Alle 17.30
C’è Cuneo-Trento Emergenza Modena nel derby d’Emilia
A Verona in scena lo spettacolo dell’All Star donne
In campo alle 18 CUNEO-TRENTO (g.sca.-niba) Al Palabrebanca (alle 17,30, dir. Rai Sport 1) Piazza intenzionato a confermare la soluzione con Sokolov e Antonov che possono anche attaccare dal centro (Rossi in panchina). Resta non disponibile Mastrangelo (dopo il confronto con società ed allenatore, c’è ancora attesa per sapere se accetterà Belgorod) Trento senza Burgsthaler (influenza), terzo centrale Valsecchi. MODENA-PIACENZA (p.r.-m.mar.) Modena in emergenza. Celitans (distorsione a una caviglia) e Kovacevic (tendinite al ginocchio) Sala (ha ripreso solo giovedì) dalla panchina. Lorenzetti schiererà: Baranowicz-Casadei; Deroo-Quesque; Piscopo-Vesely, Manià libero. Piacenza non vince in casa di Modena dal gennaio 2009, la stagione dello scudetto. In settimana molti biancorossi influenzati, ma oggi dovrebbero esserci tutti. LATINA-MACERATA (a.li.-m.g.) Latina ha tutti a disposizione. Imbattuta nel 2013 e con 9 successi nelle ultime 10, Macerata è al completo. SAN GIUSTINO-PERUGIA (an.me.) Per San Giustino Torre preferito a Mc Kibbin, ballottaggio in banda tra Maric e Fiore, col primo favorito; opposto Van Den Dries. Perugia al completo, dubbio al centro tra Tomassetti ed Alletti, e staffetta tra Tamburo ed Edgar. CASTELLANA-VERONA (an.gal.-r. pu.) Castellana al completo con Alex Ferreira-Casòli in banda. Verona col dubbio Rak (ginocchio) e con Meoni che si alternerà in regìa con Peacock.
Oggi al PalaOlimpia di Verona (alle 17.30, differita su Raisport 2 alle 20.30) si gioca l'All Star Game Fondazione Umberto Veronesi, una giornata di sport, spettacolo e divertimento con le stelle del Campionato di Serie A1. L'All Star Team Italia, allenato da Carlo Parisi, sfiderà l'All Star Team Resto del Mondo, guidato da Bruno Napolitano. A-2 MASCHILE (f.c.) Riflettori puntati sul big-match Sora-Città di Castello. Per i laziali, attardati di 7 punti (e una gara in più), ultima possibilità per accorciare le distanze dagli umbri che sinora hanno vinto tutte le 14 gare giocate. Programma 4˚ ritorno (ore 18): Tonazzo Padova-Coserplast Matera; Globo Sora-Gherardi Città di Castello; Elettrosud Brolo-Conad Reggio Emilia; Vero Monza-B-Chem Potenza Picena; Loreto-Exprivia Molfetta; Sieco Ortona-Sidigas Atripalda. Riposa: Corigliano. Classifica: Città di Castello 40; Sora 33; Molfetta 30; Atripalda 27; Monza 26; Corigliano 24; Reggio Emilia, Ortona 23; Padova 22; Brolo, Potenza Picena 11; Loreto, Matera 9 COPPA ITALIA A-2 DONNE (m.l.) Oggi ritorno dei quarti di Coppa Italia A-2 donne (ore 18): Frosinone-Soverato (and. 3-1); Casalmaggiore-San Casciano (3-1); Ornavasso-Mazzano (3-0). Ore 19: Novara-Sala Consilina (and. 3-1). Le qualificate alle semifinali (13 e 20 febbraio). CAROLINA BATTUTA Carolina Costagrande ne fa 31, la Skowronska 27, ma l'Evergrande Guangzhou cede anche in gara 2 e lo scudetto cinese va al Tianjin IN RUSSIA Yuriy Marichev, attualmente tecnico della Dinamo Krasnodar maschile. è stato nominato c.t della Russia donne. . Il contratto è biennale.
CLASSIFICA: Trento, Macerata 37; Piacenza 31; Cuneo 29; Modena 27; Perugia 26; Latina, Vibo 23; Castellana 14; San Giustino 11; Verona 8; Ravenna 7.
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
GHIACCIO EUROPEI DI FIGURA A ZAGABRIA
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I NUMERI
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Le medaglie d’oro di Carolina Kostner tra Europei, cinque, Mondiali (1 a Nizza 2012) e Grand Prix (Finale Quebeq City 2011)
Resta sul trono Il sorpasso vale il quinto oro! DAL NOSTRO INVIATO
Chissà se il francese Maurice Ravel, quando nel 1928 compose il suo Bolero, immaginò che quelle note, un giorno, sarebbero diventate la colonna sonora di tanti trionfi sul ghiaccio: da quello indimenticabile dei britannici Torvill-Dean nella danza all’Olimpiade di Sarajevo 1984, a quello di Carolina Kostner nell’individuale degli Europei di Zagabria 2013. Sarà la suggestione di una musica che sale, che cresce, che avvolge. Oppure l’eleganza e la capacità di tenere la scena della gardenese. Sta di fatto che, in una Dom Sportova con finalmente un buon pubblico, il libero dell’azzurra si trasforma in una poesia. Con Valentina Marchei splendida quarta, Carolina è oro continentale per la quinta volta, sul podio della rassegna per l’ottava consecutiva. Come solo le più grandi, come una Irina Slutskaya o una Katarina Witt. Piccole russe Da campionessa del mondo in carica, è un successo in qualche modo atteso, dovuto. Ma non per questo meno pesante. Perché l’altoatesina, in estate, comprensibilmente attratta da una vita diversa dopo tanto impegno, prima ha pensato di smettere. E poi è stata travolta dal caso-doping che ha coinvolto il fidanzato, il marciatore Alex Schwazer. L’allieva di Michael Huth, in pista, ha reagito al meglio. E oggi, alla diciottesima gara consecutiva sul podio, celebra l’ennesimo exploit. Col sorpasso (per soli 72/100) ai danni della 16enne russa Adelina Sotnikova, che dopo il corto la precedeva di 3.42 punti. E la
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DONNE: MEDAGLIE ITALIANE AGLI EUROPEI ATLETA Carolina Kostner Carolina Kostner Carolina Kostner Carolina Kostner Carolina Kostner Rita Trapanese Carolina Kostner Carolina Kostner Rita Trapanese Susan Driano Susan Driano Carolina Kostner
EDIZIONE Varsavia 2007 Zagabria 2008 Tallinn 2010 Sheffield 2012 Zagabria 2013 Göteborg 1972 Helsinki 2009 Berna 2011 Zurigo 1971 Helsinki 1977 Göteborg 1980 Lione 2006
Gli ori continentali di Katarina Witt che ha dominato il ghiaccio europeo con i colori della Germania Est tra il 1983 e il 1988. Carolina Kostner, compirà 26 anni l’8 febbraio, iridata nel 2012 AP
risposta a Elizaveta Tuktamysheva, altra russa, altra 16enne, che vince il segmento, ma non fa bottino pieno. Le baby russe sono arrivate. Carolina c’è ancora e resta la più forte.
Valentina Marchei, 26 anni, 4˚ posto a Zagabria REUTERS
LE PIÙ VINCENTI AGLI EUROPEI MEDAGLIE 7 ori 6 ori 5 ori 5 ori 5 ori 4 ori 4 ori
ATLETA Irina Slutskaya (Rus) Katarina Witt (Ger E.) Sonja Henie (Nor) Sjoukje Dijkstra (Ola) Carolina Kostner (Ita) Anett Pötzsch (Ger E.) Surya Bonaly (Fra)
PERIODO 1996-2006 1983-1988 1932-1936 1960-1964 2007-2013 1977-1980 1992-1995
MONDIALI A STONEHAM
L’Italia scivola sul cross Uomini tutti fuori ai quarti. Donne ok: Moioli 5a, Brutto 6a
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Le medaglie europee di Carolina Kostner, a una sola lunghezza da Irina Slutskaya,l’atleta più medagliata agli Europei con i suoi 9 podi tra il 1996 e il 2006.
Supera la 16enne Sotnikova di soli 72/100. Grande Marchei: chiude 4ª MEDAGLIA Oro Oro Oro Oro Oro Argento Argento Argento Bronzo Bronzo Bronzo Bronzo
La gara Questo Bolero è destinato agli annali. Il costume nero, la schiena nuda, il triplo lutz ritrovato dopo tre anni, le tre combinazioni, una sequenza di passi che non può non coinvolgere e una coreografia che dice della maturità raggiunta. Solo un brivido, sull’ultimo triplo salchow che, per la stanchezza, diventa doppio. Inficia nulla. Arrivano anche i record italiani del libero (130.52) e del totale (194.71), meglio che ai Mondiali di Nizza. Cosa conta se, a livello internazionale, pochi avevano ammirato i nuovi programmi? Cosa importa se, tra i nove giudici e nel pannello, non ci sono italiani? Caro, davanti anche a mamma Patrizia e a papà Erwin, fa tutto da sola. Contro avversarie europee, del resto, è imbattuta da 35 mesi, dai Giochi di Vancouver 2010. Il Vecchio Continente, per la portacolori delle Fiamme Azzurre, è sempre più il giardino di casa.
Grande Marchei Un applauso gi-
gante merita pure Valentina. A 26 anni, al nono Europeo, terza dopo il corto, centra il miglior risultato di sempre, superando di una piazza quello di Varsavia 2007. E’ un riconoscimento al carattere e alla dedizione di una ragazza che crede anche alle missioni più difficili. Nel suo «The artist» tira fuori dal cilindro anche un’inedita combinazione doppio axel-triplo toeloop. «Valentina, quando pattina, emana un’aura di felicità» dice Caro della compagna. Ed è un bel complimento. «Ho pattinato al meglio i primi 3’ - dice invece di sé - poi non ho avuto più né fiato, nè gambe. Non so perché, ma mi è parso l’Europeo più difficile. Ho ancora molto da lavorare. Ma sono soddisfatta, contenta di non aver smesso, perché questa resta la mia passione. Dedico l’oro a mio fratello Simon, che gioca a hockey ghiaccio in Finlandia. Le russe? Saltano come gazzelle». Anche Valentina è contenta: «Pure un po’ dispiaciuta — ammette—-: ho dato il 300%». L’Italia, a Budapest 2014, avrà tre ragazze. E coi bronzi di Berton-Hotarek e Cappellini-Lanotte chiude il miglior Europeo della storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il settimo posto a Torino 2005 è stato il peggior piazzamento di Carolina Kostner agli Europei. Dal 2006 la gardenese è sempre salita sul podio continentale.
Raffaella Brutto, 25 anni KRAUS
(si.ba.) Tante imprecazioni, ma anche una promessa. Il cross azzurro esce a mani vuote dai Mondiali di Stoneham (Can), nonostante avesse sei atleti nei tabelloni, quattro dei quali già saliti su un podio individuale di Coppa del Mondo. Bersagliati Dopo aver superato gli ottavi, sui nostri uomini si è addensata la nuvola di Fantozzi. Nel primo quarto Emanuel Perathoner ha perso l’equilibrio su un salto, mentre cercava il terzo posto — l’ultimo che avrebbe garantito il passaggio alle semifinali —; nel secondo, Tommaso Leoni inciampava sull’andorrano Marin; nel terzo, Omar Visintin scivolava su una parabolica e veniva travolto da Luca Matteotti: entrambi fuori. Quattro speranze sfumate in una manciata di minuti. Grinta rosa Ci avrebbero pensato le ragazze a far tornare il sorriso in squadra. Partite da outsider, Raffaella Brutto e Michela Moioli hanno superato batteria su batteria, con grande personalità. Sorprendente soprattutto la 17enne Moioli, seconda nella propria semifinale, mentre la Brutto passava come terza. In finale Michela Moioli è stata in ballo per una medaglia fino a metà gara, quando si è sbilanciata e ha chiuso in coda, con la compagna. Importa poco: il futuro è suo. Oggi chiusura con lo slalom parallelo: l’Italia sogna con Fischnaller e March. Snowboardcross. Uomini: 1. Pullin (Aus); 2. Schairer (Aut); 3. Sivertzen (Nor); 4. Vaultier (Fra); 5. Boldykov (Rus); 6. Haemmerle (Aut); 14. Leoni; 18. Matteotti; 19. Perathoner; 22. Visintin. Donne: 1. Ricker (Can); 2. Maltais (Can); 3. Olafsen (Nor); 4. Trespeuch (Fra); 5. Moioli; 6. Brutto. Oggi. Slalom parallelo. Uomini: Fischnaller, March, Erlacher, Mick. Donne: Tribus, Ochner, Boccacini. In tv: diretta Eurosport 2 alle 20.
UOMINI L’ORO DI FERNANDEZ SUL RIVALE FRANCESE, IL BRONZO E’ CECO: QUANTI RISVOLTI
SCI VELOCITÀ
Che talento Javier, primo colpo di Spagna
Simone Origone centra il quinto Mondiale di fila
ZAGABRIA (Croazia)
(a.b.) E qualcuno ancora sostiene che per primeggiare tra gli uomini non sia necessario avere i salti quadrupli nel proprio repertorio. Javier Fernandez, per regalare alla Spagna non solo il primo oro europeo, ma addirittura la prima medaglia, ne esegue la bellezza di tre, due salchow e un toeloop. Come già alla finale del GP di Quebec City 2011. E come, in passato, solo lo statunitense
Tim Goebel (1999) e il francese Brian Joubert (2006). Non c’è pattinatore tra i primi 7 della classifica finale che non ne proponga almeno 1. Ma il bello di Fernandez, 21enne di Madrid, è che nel suo bagaglio ha tanto altro. Come ben dimostra nell’interpretazione di un Charlie Chaplin che vale il primato continentale anche nel totale (274.87). La sfida al vertice è incandescente: il francese Florent Amodio, già oro a Berna 2011 e in testa dopo il corto, è un leone, ma chiude 2˚ (col ce-
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SNOWBOARD
Kostner infinita
ANDREA BUONGIOVANNI ZAGABRIA (Croazia)
LA GAZZETTA SPORTIVA
co Michael Brezina finalmente sul podio). Tra i due, è sfida doppia. Javier infatti, nella primavera 2011, decise di lasciare coach Nikolai Morozov, anche perché alla sua corte stava per giungere proprio Florent. Finì a Toronto da Brian Orser, già capace di condurre la sudcoreana Yu-Na Kim all’oro olimpico. Fernandez, in Canada, ha compiuto un definitivo salto di qualità e oggi, contro di lui, perfino il miglior Plushenko, qui ritiratosi dopo il 6˚ posto della prima parte di gara, potrebbe poco.
S Lo spagnolo Javier Fernandez, 21 anni, ha conquistato l’oro europeo AFP
RISULTATI. Uomini. Finale: 1. (2.1.) Fernandez (Spa) 274.87; 2. (1.3.) Amodio (Fra) 250.53; 3. (4.2.) Brezina (R.Ceca) 243.52; 4. (3.5.) Joubert (Fra) 232.47; 5. (7.4.) Kovtun (Rus) 225.57; 6. (8.6.) Majorov (Sve) 211.88; 7. (5.7.) Voronov (Rus) 210.18; 8. (10.9.) Pfeifer (Aut) 194.77. Donne. Finale: 1. (2.2.) Kostner 194.71; 2. (1.3.) Sotnikova (Rus) 193.99; 3. (4.1.) Tuktamysheva (Rus) 188.85; 4. (3.4.) Marchei 171.06; 5. (6.7.) V. Helgesson (Sve) 155.72; 6. (12.5.) Gosviani (Rus) 154.41; 7. (11.6.) Lafuente (Spa) 152.29; 8. (5.9.) J. Helgesson (Sve) 150.40. Oggi - Gala (ore 15): Kostner, Marchei, Berton-Hotarek, Cappellini-Lanotte. In tv: diretta RaiSport 2, ore 15. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Quinto titolo di fila per Simone Origone nello sci velocità. Il 33enne valdostano ha vinto la semifinale toccando i 242,31 km/h e la finale a 236 km/h. Quarto il fratello minore Ivan, con 233,83 km/h. «Era uno dei due obiettivi per la stagione — racconta Simone Origone -. Ora punto a migliorare il mio record del mondo (251,40 km/h a Les Arcs nel 2006): a marzo, proprio su questa pista, si potrà tentare».
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LA GAZZETTA SPORTIVA
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TENNIS AUSTRALIAN OPEN Fattore tempo Sulla finale dei
il Film L’anno scorso botta e risposta da Melbourne a New York AUSTRALIAN OPEN 2012 Dodici mesi fa Nole la spuntò dopo 4 ore e 50’ Nella semifinale dell’ultimo Melbourne, Djokovic ha domato Murray 6-3 3-6 6-7 6-1 7-5. Due giorni dopo si è ripetuto, superando in finale Nadal, ancora 7-5 al 5˚, in 5 ore e 53’.
US OPEN 2012 Rivincita dello scozzese e storico Slam A settembre, a New York, Andy s’è vendicato di Djokovic battendolo 7-6 7-5 2-6 3-6 6-2 in 4 ore e 54’. Sfatando il suo tabù, dopo 4 finali perse, e della Gran Bretagna, dopo 76 anni!
Djokovic contro Murray Caro, vecchio nemico Nole ed Andy lanciano la nuova era. Il serbo: «Ci sfidiamo da sempre». Lo scozzese: «Per battere il n. 1 devo essere eccezionale» DAL NOSTRO INVIATO
Agassi Dopo il baratro con Wawrinka, Novak ha ritrovato nei colpi quell’energia e quella profondità che dal 2011 gli hanno consentito di vincere 20 partite di fila su questi campi di Melbourne, fino a strabiliare Agassi, che ha vinto 4 volte gli Australian Open: «Non ho mai visto nel tennis uno così forte a difendersi e poi a trasformare lo scambio in un at-
RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 MELBOURNE (Aus)
E’ la finale 2.0, quella della Next Generation. Dopo che il primo decennio del secolo è stato attraversato dall’epopea della rivalità tra Federer e Nadal, ora si è aperta la Nuova Era. Quella di Djokovic e Murray, i dioscuri del 1987, che nel tennis di oggi così energico, muscolare, di spinta, di feroce applicazione mentale, sono ormai i nuovi signori. Perché sono campionissimi, perché Roger fa il conto con gli anni e Rafa con il logorio, perché dietro di loro non si intravede ancora la luce di talenti pronti al grande balzo.
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i precedenti Djokovic-Murray: 10-7 Nole, cem. aperto 6-6, finali 4-3 Murray, Slam 2-1 Djokovic, Melbourne 2-0 Nole. Novak Djokovic a sinistra, ed Andy Murray, coetanei del maggio ’87, sono il numero 1 e il 3 del mondo AP
Rivalità Quello di Melbourne
sarà il 18˚ incrocio tra i due, separati da sette giorni sul calendario, che hanno palleggiato insieme per la prima volta a 11 anni quando stavano cercando fuori di casa (Nole in Germania, Andy in Spagna) la strada per diventare fenomeni. Il serbo è davanti 10-7, l’anno scorso ci ha vinto la semifinale qui in Australia ma ci ha
Sotto
sopra
record (Djokovic può diventare il primo dell’era Open a trionfare tre volte consecutive a Melbourne, lo scozzese il primo a rivincere lo Slam dopo averne conquistato uno per la prima volta) può pesare il fattore tempo, le quattro ore di Andy nella semifinale contro Federer e il giorno in meno di riposo. Per il doppio campione in carica è un problema mal posto: «Mi preoccupa quanto è cresciuto nell’ultimo anno, mi preoccupa perché mi ha battuto a New York, il resto non conta. Non conta quanto sei stato in campo nell’ultimo match, ma quante energie hai speso durante il torneo: e lui ha avuto un cammino piuttosto facile». Un’analisi confortata dai precedenti: nelle ultime cinque edizioni, per quattro volte ha vinto chi ha disputato la seconda semifinale. Murray non se ne cura: «Non sai mai cosa ti può riservare un incontro del genere. Io so soltanto che affronto un avversario che sta giocando benissimo e può metterti in difficoltà sia con il top spin sia con lo slice».
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il numero mondiale di Djokovic comunque finirà Melbourne. Se vince, con 2655 punti su Roger, se perde 1855 (lu.mar.)
perso la finale di New York. Sempre in cinque set, che si aggiungono ai tre di Shanghai e del Masters: ormai, tra loro, non sono più partite normali. Per il serbo, sfidare lo scozzese dà eccitazione: «Rispetto a Federer e Nadal, la nostra rivalità va avanti da quando eravamo ragazzini e questa situazione, la conoscenza reciproca di
pregi e difetti, è qualcosa di speciale che aggiunge adrenalina ai nostri match». Murray è maturato appena più tardi ad altissimi livelli, ma ora è arrivato lassù: «Battere Nole agli Us Open mi ha dato grande confidenza, ma quando giochi contro di lui giochi contro il numero uno e non puoi pensare di vincere se non sarai eccezionale».
tacco: è favorito». Ma secondo Brad Gilbert, che di Andre fu l’allenatore più vincente, e che ha seguito anche Murray, il britannico se la può giocare: «Se serve come ha fatto per tutto il torneo, può mettere pressione a Djokovic. Non l’ho mai visto battere così bene, con la posizione giusta del corpo e percentuali altissime di prime». Largo alla nuova generazione.
Gazzetta.it STAMATTINA ONLINE LA FINALE UOMINI E CHE FOTOGALLERY L'attesa finale maschile fra il serbo n. 1 Nole Djokovic e lo scozzese Andy Murray, potrete seguirla in diretta online su Gazzetta.it. E dopo la finale i servizi del nostro inviato Riccardo Crivelli con le cronache, le interviste in audio e video. E se volete potrete anche rivedere la finale femminile vinta dalla Azarenka e quella del doppio col trionfo delle nostre Errani-Vinci. E ancora tutte le fotogallery con le immagini più belle di questo spettacolare Australian Open che si conclude oggi.
COPPA DAVIS
Ecco i biglietti per Italia-Croazia al Palavela Torino Sono cominciati già ieri gli allenamenti degli azzurri per Italia-Croazia, 1˚ turno del Gruppo Mondiale di coppa Davis dal 1˚ al 3 febbraio che si annuncia molto equilibrato. Oggi alle 12 l’assaggio del PalaVela di Torino (terra rossa) della squadra di Barazzutti. Venerdì 1 i primi due singolari, sabato 2 il doppio, domenica 3 gli ultimi due singolari. I biglietti, giornalieri e abbonamenti, sono disponibili sul circuito TicketOne.it e presso il GazzaStore di Milano, in Galleria San Carlo.
Parigi indoor Schiavone k.o. in qualificazione! All’indomani degli Australian Open, Francesca Schiavone, n. 4 del mondo a fine gennaio 2011, oggi 48, perde già nel 1˚ turno delle qualificazioni di Parigi (Fra, 690.000$, indoor): 7-6 (2) 6-2 con Caroline Garcia (Fra). Avanza Camerin (7-6 7-5 a Tatishvili), in gara anche Knapp.
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L Due infortuni di Li Na: Azarenka resta regina
I BRYAN NELLA STORIA CON 13 SLAM DI DOPPIO I PIU’ VINCENTI CHE MAI Sesto Australian Open per i gemelli Bob e Mike Bryan e 13esimo Slam: la coppia più vincente (83 titoli) ora ha anche più Majors di tutti, superando gli australiani Newcombe e Roche, a 12 (lu.mar). FINALI, singolare femminile: Azarenka (Bie) b. Li (Cin) 4-6 6-4 6-3; doppio maschile: Bob e Mike Bryan (Usa) b. Haase-Sijsling (Ola) 6-3 6-4 . DOPING ALLA CECA
La ceca Barbora Zahlavova Strycova è risultata positiva a un controllo antidoping a fine 2012. Non gioca da ottobre. RIECCO BARTOLI
Dopo nove anni, Marion Bartoli rientra in Fed Cup con la Germania: il papàallenatore è stato accettato dalla Federtennis francese.
LA FINALE DELLE DONNE
Avanti un set, la cinese si fa male alla caviglia e rilancia la n. 1 e campionessa uscente MELBOURNE
E’ stata la partita degli infortuni. Veri, verissimi o presunti, della vigilia oppure sul campo. Alla fine, ne esce trionfante Vika Azarenka, che conferma il titolo dell’anno scorso e mantiene il numero uno in classifica. Per adesso, l’Australia è casa sua. Polemiche e dolori Però che
aria pesante sulla finale femminile: da due giorni, le pagine sportive dei quotidiani australiani fanno a fette la bielorussa, che in semifinale contro la Stephens ha chiamato un time out medico nelle fasi più delicate del secondo set e poi ha cambiato più volte la versio-
ne sulle reali condizioni di salute. Di conseguenza, tutto il pubblico della Rod Laver Arena stavolta sta con Li Na, anche con toni tutt’altro che civili. Poi, durante il match, accade che la cinese si faccia male per davvero, e per due volte: nel quinto gioco del secondo set si storce la caviglia sinistra (stop di 7 minuti per bendarla), nel quarto gioco del terzo perde l’appoggio sullo stesso piede e cadendo batte la testa, perdendo la vista per un paio di secondi. Orgoglio Si rimetterà in forze, tanto che in entrambe le occasioni otterrà il primo punto dopo la sosta, però nel game successivo a quello della seconda ripresa concede il break decisivo. Ma è troppo signora per lamentarsi: «Non so cosa sarebbe successo senza gli infortuni — dice la Li, già finalista sconfitta nel 2011, ma capace, a 30 anni, di tornare in finale senza perdere un set e battendo la numero 4 del mondo Radwanska e la 2, Sharapova —- però
rendimento soprattutto mentale della cinese, che all’inizio tira a tutto braccio anche a costo di qualche errore di troppo, costringendo l’altra a un atteggiamento passivo, ma quando inizia a pensare finisce per regalare errori e partita (57 gratuiti). Esperienza Alla fine, per la Aza-
Vittoria Azarenka, 23 anni, bielorussa, di scuola statunitense LAPRESSE
Vika ha giocato meglio i game chiave e ha meritato di vincere. Sono un po’ triste per la sconfitta, ma posso essere fiera di me stessa». Quanti errori Una partita strana, non bella, molto legata al
La cinese: «Chissà cosa succedeva senza infortuni, ma posso essere fiera di me»
renka arrivano finalmente gli applausi: «E’ stata una partita durissima, lei ha giocato un tennis di altissimo livello, nel primo set mi ha messo nell’angolo, ma poi io sono stata brava a prendermi le occasioni che mi ha concesso. Ed è stata coraggiosissima, quando ha battuto la testa mi ha fatto spaventare». Uno Slam che dirada le polemiche: «Io sono una ragazza onesta, la pressione di questi ultimi due giorni è stata un’esperienza che mi farà maturare molto. Io amo la pressione, è qualcosa che spinge a giocare meglio». Chi vince ha sempre ragione. ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA SPORTIVA
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI IPPICA OGGI A PARIGI IL MONDIALE DEL TROTTO
Ready Cash prenota un altro show Il campione francese va a caccia del terzo Amérique di fila. Main Wise As unico italiano al via Il favorito Ready Cash non è pa-
DAL NOSTRO INVIATO
LO SCHIERAMENTO
MICHELE FERRANTE PARIGI
In ogni angolo del gigantesco ippodromo di Vincennes si parla italiano a raffica. D’altronde l’Amerique era la «course des italiens» la vetrina di una tradizione solida e competitiva che andava a sfidare consapevolezza e supponenza dei transalpini. Stavolta quell’antica fierezza si mischia alla disperazione, di quell’orgoglio sono rimaste le briciole e 50 cavalli italiani in due giorni, e centinaia di connazionali al seguito, significano soprattutto disperazione, caccia a un montepremi ormai dissolto a casa, dove da oggi anche il trotto romano sparisce per lo sciopero dei dipendenti a pochi giorni dalla già annunciata chiusura, che si affianca a quelle di Napoli e San Siro. Un italiano Undici anni fa Varenne divorava il secondo Amérique consecutivo, con 5000 tifosi in tribuna e altrettante bandiere al vento. Diven-
Sono 18 in pista si parte alle 15.30
La vittoria di Ready Cash nell’Amérique dell’anno scorso GRASSO
ne eroe e fu quello l’inizio della fine per l’ippica italiana che anziché perseverare innestò la retromarcia fino alle attuali soglie di un baratro immane. Salviamo comunque una traccia nell’Amérique: Main Wise As è allenato all’estero ma è nato in Italia, sui prati della Serenissima della famiglia Pietrasanta,
a Rovato. E la sua non è una presenza aleatoria, in un’edizione priva di qualità media eccelsa. Ma potrebbe comunque essere una corsa da ricordare, nel caso in qui il grande favorito Ready Cash dovesse conquistare la terza vittoria consecutiva, diventando il quinto cavallo capace di almeno tre succes-
ATLETICA ALTO A HUSTOPECE
Pallanuoto LA 1
La Trost vola e vince: 1.95
Il Brescia passa a Bogliasco Primo urrà per Franco Porzio
(si.g.) A Hustopece (R.Ceca), nella tappa inaugurale del Moravia Tour di alto indoor, Alessia Trost vince e convince con 1.95, sua seconda misura di sempre dopo l’1.98 di Udine, con salti tutti alla prima prova: 1.75, 1.80, 1.84, 1.87, 1.90, 1.93, 1.95, poi 3 nulli a 2.00, col secondo tentativo fallito di poco. La Trost, che parteciperà anche alla 2ª tappa del Tour martedì a Trinec, si è messa alle spalle la bulgara Veneva-Mateeva, l’ucraina Holosha e la svedese Green-Tregaro (entrambe bronzo agli Europei di Helsinki), tutte ferme a 1.93. Tra gli uomini, vittoria di Ukhov (Rus) su Mutaz (Qat) a 1.30 solo 2.18 per Gianmarco Tamberi. A Lee Valley (Gb) Marco Fassinotti ha ottenuto 2.27, a 2 cm dal personale, minimo per Goteborg. Venerdì a Dresda (Ger) Silvano Chesani aveva saltato 2.22 per poi fermarsi a 2.26.
BOGLIASCO-BRESCIA 4-12 (2-3, 0-2, 1-4, 1-3) Bogliasco: Dinu, Sekulic 1, A.Di Somma, Cammilleri 1 rig., Boero 1, Bettini, Barillari; Guidaldi 1, Vergano, E.Di Somma, Cocchiere, Galassi. N.e. Dufour. All. Del Galdo. Brescia: Del Lungo, C.Presciutti 3, Loncar 1, Mammarella 1, Nora 2, Elez 2, G.Fiorentini; R.Calcaterra 3, Binchi, Giorgi, Valentino, Legrenzi. N.e. Moratti. All. Oliva. Arbitri: Calabrò e De Chiara. Note: sup. num. Bogliasco 8 (1), Brescia 10 (5). Usc. 3 f. Vergano 27’59". Un’altra prova di forza del Brescia, che si conferma a punteggio pieno. I liguri reggono metà gara, poi i lombardi dilagano. PRO RECCO-NERVI 17-7 (4-1, 4-2, 3-1, 6-3) Ferla Pro Recco: Pastorino, Madaras 3, Felugo 1, Figlioli 2, Figari 1, Aicardi 2, N.Gitto 1; Luongo 3 (1 rig.), Lapenna, A.Fondelli 1 rig., Giacoppo 3, D.Fiorentini. N.e. Tempesti. All. Tempestini. Ellevi Nervi: Ferrari, Temellini 1, Tyrrell, Marziali 2, Lanzoni, Mann 1 rig., Caliogna 1; D'Alessandro 2, Bagnoli, Puccio, Ferrero, Percoco, Cavo. All. Ferretti. Arbitri: Bensaia e Daniele. Note: sup. num. Pro Recco 10 (6), Nervi 6 (1). (i.v.) Tutto facile per la Pro Recco che tiene a riposo il portiere Tempesti. Nel Nervi, esordio per Tyrrell, difensore americano. CAMOGLI-ACQUACHIARA 6-15 (0-3, 1-5, 3-5, 2-2) Camogli: Gardella, Beggiato 2 (1 rig.), Iaci, L.Fondelli, Cupido 1, Trebino 1, Cambiaso 1; Bruni 1, Foti, Rocchi, Gandini, Antonucci, Viola. All. Cavallini. Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez 2, Danilovic, Scotti Galletta, Petkovic 3 (1 rig.), Marcz 2, Sadovyy; D.Mattiello 1, Saviano 2, Gambacorta 1, Ferrone 1, Di Costanzo 2, Postiglione 1. All. F.Porzio. Arbitri: Petronilli e Severo. Note: sup. num. Camogli 10 (4), Acquachiara 3 (1).
a
GIORNATA DI RITORNO
(a.fe.) Debutto vincente per Franco Porzio nelle vesti di allenatore e nel giorno del 47˚ compleanno. L’olimpionico, presidente onorario dell’Acquachiara, ha rilevato Mirarchi sulla panchina napoletana. FLORENTIA-ORTIGIA 14-4 (4-1, 2-1, 4-1, 4-1) Florentia: Mugelli, Pagani 1, Molina 2, Coppoli 2, Brancatello 1, Espanol 3 (1 rig.), Bini 1; F.Di Fulvio, Borella 1, M.Lapenna 1, Gobbi 1, A.Di Fulvio 1. N.e. Minetti. All. Sottani. Igm Ortigia: Patricelli, Puglisi, Boyd, Napolitano 1, Tringali 1, Zovko, Suti 2; Barranco, Abela, Di Luciano, Vinci, Negro. All. Baio. Arbitri: Castagnola e Gomez. Note: sup. num. Florentia 6 (5), Ortigia 6 (3). (a.p.) La Florentia manda in gol dieci giocatori, l’Ortigia paga la panchina corta. LAZIO-SAVONA 11-14 (4-3, 1-4, 2-4, 4-3) Lazio: Sattolo, M. Gitto 3 (1 rig.), Sebastianutti, Africano, Latini, Colosimo 1, N.Presciutti 1, Mandolini 1, Leporale 2, Maddaluno, Gianni, L.Di Rocco 1, Vittorioso 2. All. Formiconi. Blu Shelf Carisa Savona: Antona, Alesiani 1, Damonte, Petrovic, E.Colombo, Rizzo 4, M.Janovic 4, Fulcheris, G.Bianco 1, Mistrangelo 2, J.Colombo 1, Deserti 1, Rolle. All. Pisano. Arbitri: Centineo e Lo Dico. Note: sup. num. Lazio 10 (5), Savona 9 (6). Usc 3 f. Damonte 29’32". Esp. Pisano per proteste. (g.s.) Terza sconfitta consecutiva per la Lazio che, dopo un buon avvio, crolla nelle frazioni centrali. L’anticipo: Posillipo-Quartu 10-9. Classifica: Brescia 36; Pro Recco 30; Florentia 27; Savona 22; Acquachiara 20; Posillipo 18; Bogliasco 16; Lazio 13; Ortigia 11; Quartu, Nervi 9; Camogli 1. Pr. turno (9/2): Florentia-Pro Recco, Brescia-Posillipo, Quartu-Lazio, Savona-Camogli, Nervi-Bogliasco (8/2), Acquachiara-Ortigia.
Scherma COPPA DEL MONDO DI SCIABOLA DONNE E FIORETTO MASCHILE
La Vecchi prima a Londra, Baldini trionfa a Parigi Irene Vecchi vince la prova di sciabola a Londra e porta a due il numero di successi in Coppa. In finale ha battuto la russa Dyachenko 15-11 e in semifinale ha piegato la «bestia nera», l’ucraina Olga Kharlan. Conclude al sesto posto i Gioia Marzocca, sconfitta nel tabellone dei quarti dalla stessa Khar-
lan, Si è fermata nel tabellone delle 16, l'avventura di Ilaria Bianco. Inizia nel migliore dei modi la stagione di Coppa di fioretto maschile con il debutto da c.t. di Andrea Cipressa. A Parigi ha vinto Andrea Baldini, bissando così il successo della stagione 2007-2008. Il campione olimpico a squadre ha vinto
la finalissima contro il francese Jeremy Cadot, col punteggio di 15-11. Oltre a Baldini sul podio sale Giorgio Avola, la cui corsa si è fermata proprio contro il compagno di squadra nell’assalto di semifinale per 15-14. Fioretto uomini, finale: Baldini b. Cadot (Fra) 15-11. Sciabola donne, finale: Vecchi (ITA) b. Dyachenko (Rus) 15-11.
ore 15.30 - Amérique m 2700: 1 Un Mec d’Heripre (M. Abrivard); 2 Roxana de Barbray (D. Locqueneux); 3 Tiego d’Etang (Ch. Bigeon); 4 Raja Mirchi (L. Kolgjini); 5 Vanika du Ruel (F. Anne); 6 Reve de Beylev (Thomain); 7 Punchy (Boillereau); 8 Royal Dream (J. Ph. Dubois); 9 Quoumba de Guez (J.M. Bazire); 10 Noras Bean (S. Soderkvist); 11 The Best Madrik (Ch. Martens); 12 Quarcio du Chene (B. Goop); 13 Save the Quick (Vercruysse); 14 Timoko (Westerink); 15 Main Wise As (Levesque); 16 Roxane Griff (Raffin); 17 Maharajah (Kihlstrom); 18 Ready Cash (F. Nivard).
si (anche gli altri quattro lo hanno fatto consecutivamente) dopo Uranie (dal 1926), Roquepine (dal 1966), Bellino II (dal 1975) e l’immenso Ourasi scomparso 15 giorni fa a 33 anni e unico autore di poker, con tripletta dal 1986, un terzo nel 1989 e il tramonto di fuoco nel 1990.
ragonabile ai suoi possibili compagni di club. E’ solo un campione, diventato molto professionale dopo una prima parte di carriera di alti e bassi. Colpa di un assetto da perfezionare, di un trotto che troppo spesso diventava galoppo. Ma l’allenatore Thierry Duvaldestin lo ha trasformato in una macchina da guerra e se non fosse per l’ultima prestazione non limpidissima (solo un muso davanti a Royal Dream nel Bourgogne) quello di oggi sarebbe un rigore a porta vuota. Invece gli altri possono sperare. Gli svedesi Maharajah (2˚ nel 2011 e 4˚ lo scorso anno) e Raja Mirchi che ha di recente massacrato Triode de Felliere, ieri vincitore per distacco nel Luxembourg. E poi gli altri francesi, da Royal Dream a Roxane Griff e all’emergente Un Mec d’Heripre. E poi Tiego d’Etang, 7 giorni fa solo quarto da favoritissimo nel Cornulier, l’Amerique del montato. Però aveva perso 50 metri al via...
Ippica Roma: 3-5-9-1-7
(si.g./ l.e.) ) Nei meeting italiani, debutto positivo ad Ancona per Lorenzo Valentini (47”27) e Chiara Bazzoni (53”83) nei 400. Nell’eptathon tricolore in testa dopo le prime 4 gare Michele Calvi (3128 punti). A Modena pb nei 60 metri per lo jr Eseosa Desalu (6”78) e Gloria Hooper (7”44). Infine a Bordeaux (Fra) brava Audrey Alloh, seconda in 7"34 nei 60 metri (minimo per gli Europei). A Dresda. Donne. Asta: Rogowska (Pol) 4.63 (mpm ’13). A Bordeaux. Uomini. 2000: Abinet (Eti) 5’02”13. Donne. 60: Zang Milama (Gab) 7”29 (b. 7”26); Alloh 7”34 (b. 7”40). 800: Arzamasova (Bie) 2’02”55; 3. Cusma 2’04”99; 4. Milani 2’05”44. Ad Ancona. Uomini. 400: L. Valentini 47”27; Juarez 47”66; Re 48”43. Pentathlon U18: Fassina 3738 (miglior prestazione italiana allievi). Donne. 400: Bazzoni 53”83; Chigbolu 54”33; Doveri 55”60. 800: Magnani 2’06”94; Franzolini 2’09”23; Canali 2’10”08. A Saronno. Uomini. Triplo: Schembri 16.24. A Modena. Uomini. 60: Desalu (j) 6”78; Pino 6”84. 60 hs: C. Redaelli 8”00; Cocchi 8”06. Alto: Grasselli 2.18; Carollo 2.14; Morandi 2.12. Donne. 60: Hooper 7”44; Ekeh 7”53; Tomasini 7”64. 60 hs: Arienti 8”47; Feudatari 8”55; batt: G. Pennella 8”47. Ad Aosta. Uomini. Lungo: Ojiaku 7.71. Donne. Alto: Sesia (j) 1.76. A Roma. Uomini. Lungo: Catania 7.67. A Pordenone. Uomini. 60 hs: Tedesco 7”95.
7ª corsa - m 2100: 1 Mister Sandro (F. Branca); 2 Blu Petraeus; 3 Nonna Iole; 4 Holy Ballet; 5 Lucerna; Tot.: 4,27; 1,93, 2,60, 2,51 (22,53). Quinté: e 15.368,62. Quarté: e 831,06. Tris: e 68,88.
GROSSETO C’E’ (m.c.) A tre mesi dall’addio, torna in Ibl Grosseto, dopo l’accordo della società di Mario Mazzei col Mastiff Arezzo del presidente Biagioli. Ingaggiati: Carlos Patrone (ex Nettuno), l'esterno Grilli e il lanciatore Geri, dal Castenaso.
Boxe SCARPA TRICOLORE (r.g.) Al Palasport di Santena (To), Cavallari Boxe Andrea Scarpa (10-2), 25 anni, ha mantenuto il tricolore superpiuma, con kot al secondo round su Floriano Pagliara (14-4-2), 34 anni, residente a New York dal 2008.
Golf WOOD VINCE Chris Wood, con 270 (67 70 64 69, -18) conquista il primo torneo in carriera, il Qatar Masters (European T.) al Doha GC (par 72). Hanno chiuso al 22˚ posto con 279 (-9) Matteo Manassero (69 72 71 67) e Lorenzo Gagli (68 71 69 71). WOODS AVANTI Tiger Woods guida con 133 colpi (68 65, -11) dopo il 2˚ giro del Farmers Open (Pga Tour) al Torrey Pines di La Jolla, in California.
Hockey pista SERIE A-1 (m.nan) La 13ª: Lodi-Matera 4-2, Trissino-Bassano 3-8, Follonica-Sarzana 3-4, Giovinazzo-Breganze 1-2, Thiene-Viareggio 4-5, Forte dei Marmi-Prato 5-3. Martedì 29 Novara-Valdagno. Classifica: Viareggio 36, Valdagno 33, Lodi 31, Bassano 28, Forte dei Marmi 25, Breganze 21, Novara 20, Sarzana 14, Matera 13, Prato e Trissino 12, Giovinazzo 6, Follonica 4, Thiene 1.
Ieri colpo di Ohle Oggi a Vincennes altri 20 italiani Ieri 29 (ritirati Libeccio Grif e Linette Ors) cavalli nati in Italia in gara a Parigi. Ci salva la vittoria della Varennina Ohle Ur (M. Abrivard) in 1.14.4 nel Prix Chateaubriant (m 2700) in parità con Ulla Beco. Nel Luxembourg (m 2100) il devastante contropiede iniziato sulla piegata finale del favorito Triode de Felliere (Bazire) in 1.11.2 davanti a Nahar e Prince du Verger. Lontani i nostri. Per il resto solo due quinti (Nobile di Poggio nel Prix Jura vinto dallo spagnolo di Palma Trebole e di Louvre nel Saint Claude). In chiusura il terzo di Peace of Mind (A. Guzzanti) nel Prix de Belley. Oggi un’altra ventina in pista senza grandi ambizioni. Forse la chance migliore è di Geox, nel Prix Andrieu al montato.
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Atletica Alloh 7"34 nei 60
Baseball
LA GUIDA
OGGI SI CORRE A Galoppo: Pisa (14). Trotto: Firenze (13.40) e Torino (14.30).
Nuoto Agnel: 1’46"11 Belotti sul podio (al.f.) Due successi azzurri nella seconda giornata della Golden Lanes di Nizza (Fra): Piero Codia si impone nei 50 farfalla in 23”91 (Dotto 5˚) mentre Arianna Barbieri vince i 100 dorso (1'01”91) davanti alla savonese Erica Musso. Leonardi e Belotti tengono compagnia sul podio dei 200 sl all'olimpionico Yannick Agnel che tocca in 1'46”11 (2˚ t. stag.). Risultati (50 m). Uomini: 200 sl Agnel 1'46”11, Leonardi 1'50”53, Belotti 1'51”60, 5. Santucci 1'53”40; 800 sl Pannier 8'01”86; 100 do Stravius 54”21, Di Tora 55”54; 50 fa Codia 23”91, 5. Dotto 25”18. Donne: 200 sl Muffat 1'57”55, Mizzau 1'59”36; 1500 sl Friis (Dan) 16'17”34, 4. De Fusco 17'42”47; 100 do Barbieri 1'01”91, Musso 1'04”74; 50 fa Henique 26”59, Bianchi 27”16, Santamans 27”47. FONDISTI A SANTOS (al.f.) Inizia oggi a Santos (Bra) la coppa del mondo 10 km: al via il bronzo olimpico Martina Grimaldi, la medagliata mondiale e bicampionessa europea Alice Franco e la pluricampionessa continentale Rachele Bruni. Non ci sarà Valerio Cleri (intervento per l'asportazione di un lipoma).
Pallamano FINALE MONDIALE (pe.m.) Al Mondiale in Spagna, il 3˚ posto alla Croazia: nella finalina 31-26 alla Slovenia. Oggi Finale (17.15 a Barcellona): Spagna-Danimarca.
Pallanuoto World League donne (l.m.) A Catania, sfida dalle mille emozioni nella 2a giornata di World League. Dopo una splendido avvio (5-1), il Setterosa subisce il ritorno della Russia (7-9). Dopo il pari di Radicchi a 1’ dal termine, la serie di rigori a oltranza premia le azzurre: palo decisivo di Ivanova. Il 6 febbraio Russia-Olanda, il 9 Italia-Olanda. Italia-Russia 16-15 rig. (5-1, 1-3, 1-5, 2-0). Italia: Gigli, Pomeri, Garibotti, Radicchi 1, Savioli, Aiello, Di Mario 1 rig., Bianconi 2 (1 rig.), Emmolo 1, Palmieri 1, Cotti 1, Frassinetti 2, Giu.Gorlero. All. Conti. Russia: Akobiya, D.Antonova, Prokofyeva 1, Karimova, Iarondaykina, Belova 1, Lisunova 4 (1 rig.), Khokhriakova 1, Tankeeva, Beliaeva 1, Ivanova 1, A.Antonova, Karnaukh. All. Nakoryakov. Sup. num. Italia 9 (3 gol), Russia 3 (0). Spett. 700. Class.: Italia 5; Russia 1; Olanda 0.
Rugby FRANCIA «Mentre gli altri corrono i 100, noi facciamo i 110 hs». Così il c.t. della Francia, Saint-André, si è lamentato ieri dei tempi di preparazione ridotti in vista
del Sei Nazioni. I Bleus si sono ritrovati ieri, dopo il turno di campionato di giovedì e venerdì. Sabato a Roma la Francia farà a meno dell’ala del Tolosa Clerc: Al suo posto Bonneval (Stade Français). ECCELLENZA Così l’11˚ turno di Eccellenza. Ieri: Reggio Emilia-Calvisano 29-33; Viadana-Lazio 50-15; L’Aquila-Crociati 29-25; Rovigo-San Donà 19-13; Fiamme Oro-Prato 29-26. Oggi (ore 15, dir. RaiSport 1): Mogliano-Padova. Classifica: Viadana 46; Prato 44; Calvisano 43; Padova* 32; Rovigo 31; Mogliano* 27; Fiamme Oro 24; San Donà 21; Reggio Emilia 20; Lazio 17; L’Aquila 8; Crociati 3. (*: una in meno)
Scherma TROFEO CARROCCIO (m.l.) Lo svizzero Max Heinzer ha vinto a Legnano il 36˚ Trofeo Carroccio di spada maschile, 2ª tappa di Coppa del Mondo. In finale ha battuto 15-13 Silvio Fernandez (Ven). Terzi l'ungherese Redli e per il coreano, Jung. Gabriele Bino 14˚, sconfitto 15-9 negli ottavi da Redli. Altri azzurri: 30. Andrea Cipriani; 35. Garozzo; 49. Carozzo; 51. Martinelli; 59. Bertolazzi; 68. Confalonieri. Oggi prova a squadre ( Confalonieri, Martinelli, Garozzo, Bino).
Sport invernali SALTO (c.r.) Gregor Schlierenzauer a Vikersund (Nor) ha ottenuto la 46ª vittoria in Coppa del Mondo eguagliando il primato storico del finlandese Matti Nykänen: successo dall’hs-225, con un volo nel finale di 240 metri. Il 23enne austriaco ha lasciato a 0.5 Ammann. Oggi alle 15 punta al 47˚ trionfo. Hs-225: 1. Schlierenzauer (Aut) 418.7 p. (216.5 + 240 m); 2. Ammann (Svi) 418.2 (215.5 + 229); 3. Kranjec (Slo) 417.6 (212 + 232.5); 4. Stjernen (Nor) 417.2 (215.5 + 232.5); 5. Stoch (Pol) 413.8 (213.5 + 232.5); 34. BRESADOLA 118.6 (155.5). Coppa del Mondo (16 su 28): 1. Schlierenzauer (Aut) 940 p.; 2. Bardal 743; 3. Jacobsen (Nor) 632;4. Freund (Ger) 627; 5. Stoch (Nor) 504; 42. COLLOREDO 38. BOB MONDIALE Ai Mondiali di St. Moritz (Svi), Simone Bertazzo e Francesco Costa sono 15esimi dopo le prime due discese del bob a 2. Titolo femminile alla canadese Kaillie Humphries; Elana Meyers (usa), 2ª, sul podio ha ricevuto la proposta di matrimonio dal connazionale Nick Taylor, frenatore. Bob a 2 (2 discese su 4): 1. Friedrich (Ger) 2’11"10 (1’05"59/1˚+1’05"51/1˚); 2. Hefti (Svi) a 0"35 (2˚+2˚); 3. Holcomb (Usa) a 0"77 (3˚+3˚); 15. BERTAZZO-COSTA a 1"96 (16˚+16˚). Donne (4 su 4): 1. Humphries (Can) 4’30"31 (1˚+2˚+2˚+1˚); 2. Meyers (Usa) a 0"68 (2˚+3˚+5˚+4˚); 3. Kiriasis (Ger) a 0"70 (5˚+5˚+1˚+5˚). COMBINATA NORDICA Eric Frenzel vince a Kligenthal e diventa leader della Coppa. Assenti gli azzurri. hs+10 km: 1. Frenzel (Ger) 23’03"4 (1); 2. Edelmann (Ger) a 10"4 (2). CdM: 1. Frenzel (Ger) 574; 2. Lamy-Chappuis (Fra) 572;.
Vela VENDEE GLOBE (r.ra) Francois Gabart arriverà oggi in mattinata a Les Sables d’Olonne e sarà proclamato vincitore della settima edizione del Vendee Globe. 78 giorni (il nuovo record della regata) il tempo impiegato dallo skipper di Macif per compiere il giro del mondo in solitario.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
FONDO LA TRADIZIONALE PROVA DELLA FATICA 70 KM A TECNICA CLASSICA DA MOENA A CAVALESE
C’è la Marcialonga Festa dei 40 anni per i 7554 bisonti Da Piller Cottrer agli Aukland, oggi s’accende la gran fondo trentina in un paesaggio da fiaba CLAUDIO GREGORI CAVALESE
Si scia in Paradiso. La neve è seminata di diamanti. Gli ontani dell’Avisio sono stupendamente rimodellati dalla brina (quella che in pianura si chiama «galaverna»). I boschi d’abete hanno favolosi baffi bianchi. Sulla neve recente le impronte della lepre e del capriolo. E, in alto contro il cielo, le Dolomiti sembrano castelli magici. Oggi i 7554 concorrenti della Marcialonga attraverseranno un paesaggio di fiaba. La Marcialonga celebra la quarantesima edizione e le valli di Fiemme e Fassa sono vestite a festa. Quattromila Vichinghi, come sempre da quando la gara si fa solo a tecnica classica, sono calati per fare bottino, 2481 sono norvegesi. L’Italia non vince dal 2000, dal successo di Bubo Valbusa. E anche stavolta la Marcialonga è per loro difficile come un Everest. Ma questa volta tra gli azzurri c’è un personaggio nuovo: Pietro Piller-Cottrer. Esordio Piller-Cottrer, campio-
ne olimpico e mondiale, ha compiuto un serie di grandi prestazione sui 50 km - basti la vittoria nel tempio di Holmenkollen nel 1997 - in gare disputate a tecnica libera. Esordisce a 38 anni in questa gara nello stile che non ama. Parte in prima fila, in corsia 4. Con quale spirito? «Voglio fare bene. Non ho aspettato che la Marcialonga passi alla tecnica libera, che preferisco, e ho rotto gli indugi». Dichiara: «La gara si decide alla Cascata. L'ho provata e mi piace». Cova nel cuore un sogno segreto: «Poiché sognare non costa nulla, io sogno. Voglio fare bene abbastanza, da poter essere preso in considerazione per la 50 dei Mondiali». Come carta da visita, Pietro esibisce un quinto posto di una settimana fa, nella scia di Northug e Zorzi, nella Dolomitenlauf di Kiel, 60 km a tecnica libera. Zorzi, un altro aspirante alla 50 km dei Mondiali (che è a tecnica libera), ha rifiutato l'esame, optando per il campionato italiano di sprint. In campo femmini-
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SU RAI 2 ORE 8
La Marcialonga Moena-Cavalese (70 km tc) andrà in diretta su RaiSport 2 dalle 8 alle 12. Arrivo previsto 11.10. Ci sono campioni olimpici e mondiali, oltre a Piller-Cottrer e A.Aukland: T. Dybendahl, Svartedal, T. Langli, P.Elofsson, O.Tufte (canoa). E ci sono 1200 volontari. Ad ogni concorrente 6,5 litri di liquidi. I sempre presenti Tra i 15 presenti a tutte le edizioni — Costantin, Andrich, Delvai, A.Zambaldo (ex azzurro marcia), Mariani, A.Bianchi, Avanzinelli, M.A. Nones, Piccinini, Piotti, Pigozzo, Gianola, Bertocchi, Lunelli e G.Davarda (260h25’11" di Marcialonga). I favoriti e gli italiani I numeri dei favoriti e i migliori italiani: 1 Jørgen Aukland, 2 Anders Aukland, 82 Piller-Cottrer, 100 N.Morandini, 142 Rezak, 165 Brink, 171 Svård, 173 Ahrlin, 191 Confortola, 192 St.Santer, 193 S. Hansson, 194 S.Nyström, 195 J.Hansson, 196 Lintzen, 197 Mannima, 200 Boner
le anche Antonella Confortola coltiva sogni e dichiara: .
laFotonotizia
Pronostico In sede di pronosti-
co nel ventaglio dei favoriti ci sono: i norvegesi Jörgen e Anders Aukland, gli svedesi Ahrlin, Svård, Johnson e Brink, che ha vinto le ultime tre Vasaloppet, il ceco Rezak, che si è imposto otto giorni fa nella Dolomitenlauf, ma sui 42 km in classico. Tra gli azzurri è atteso con curiosità Nicola Morandini, settimo un anno fa, che si è allenato in Svezia con Svård negli stessi posti dove si allenava Franco Nones negli Anni Sessanta: con razioni di 70 km al dì per 15 giorni tutti a spinta, un giorno a -32 gradi. Tra le donne da battere sono le svedesi Jenny Hansson e Susanne Nystroem, con la svizzera Seraina Boner. Ieri ha avuto un grande successo la prima edizione della Marcialonga Story, disputata da atleti con attrezzatura e abbigliamento d’epoca, anteriori al 1976, seguendo l’idea dell’«Eroica», strepitosa gara di ciclismo d’epoca che si corre da 16 anni. Franco Nones è partito col numero 1 — erano 270 al via — e portava sci, bastoni e scarponi della fantastica vittoria olimpica sui 30 km ai Giochi di Grenoble, il 7 febbraio 1968. La gara, sugli 11 chilometri, ha messo a dura prova l'attrezzatura d'epoca: qualche suola è rimasta nella neve. Eugenia Bitchougova, sci russi d'epoca, ha battuto tutti i maschi: viene dalla Russia dove si sciava già 8mila anni fa; punte di sci con teste di renna sono state trovate nella torba del lago Sindor e datate dagli archeologi. La Marcialonga Stars, una prova di solidarietà che raccoglie fondi per la Lega Tumori, è stata dominata da Massimo De Bertolis, che un tempo fu campione del mondo di mountain-bike. La Val di Fiemme si presenta come un teatro di fiaba a tre settimane dai Mondiali di Val di Fiemme, un appuntamento di interesse planetario. Gli organizzatori si aspettano oltre 250mila persone. L’evento sarà teletrasmesso da 32 reti televisive. La Marcialonga è l’ultimo test.
Nones d’epoca nella gara story La Marcialonga è stata preceduta dalla Marcialonga Story che si disputa con attrezzatura e sci d’epoca anteriore al 1976. Una gara di 11 km che ha visto al via l’olimpionico Franco Nones (f.Newspower) con l’attrezzatura di Grenoble 1968.
MONDIALI UNDER 23
Agreiter argento nella combinata di Liberec La partenza in massa da Moena: tutti in fila sui binari, parte così la Marcialonga NEWSPOWER
IL PERCORSO
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(g.v.) Debora Agreiter nella combinata dei Mondiali u.23 di Liberec (R.Cec) conquista l’argento: raggiunta nel finale dalle norvegesi Ragnhil Haga e Kari Slind, s’è arresa in volata alla Haga. La gardenese era già stata bronzo nella 10 km tl. Nel salto a squadre (HS 100) doppio oro sloveno (Italia 12ª con gli uomini: Insam, Di Lenardo, Varesco e Cecon). A Valbondione (Bg) oggi tricolori sprint con i fratelli Pasini e Pellegrino. Ieri successi in Coppa Italia nella 10 e 5 km tc per Noeckler e la Piller. A Liberec. 7.5 tc+7.5 tl donne: 1. Haga (Nor) 40’16; 2. AGREITER 40’18; 3. Slind (Nor) 40’19; 10. SCARDONI 41’13. 15 tc + 15 tl uomini: 1. Ustiogov (Rus) 1h11’37; 2. Belov (Rus) 1’11"39; 3. Starostin (Kaz) 1h12’09; 6. CLEMENTI 1h12’21; 24. NIZZI 1h14’34;25.BERTOLINA 1h14’48.
GDS
l’inverno continua su visittrentino.it
Foto Alessandro Trovati
Natura, risate, relax e lunghe chiacchiere: tornare a contatto con le cose semplici della vita è stato come rinascere. Francesca, studentessa - Starbene in Trentino
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
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DOMENICA 27 GENNAIO 2013
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_la giustizia in difficoltà
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Perché sono così tanti in Italia i reati che vengono prescritti? I processi estinti sono stati 130 mila, un record europeo. Carceri strapiene e criminalità sempre più spregiudicata L’anno s’inaugura tra mille problemi Prendiamoci un giorno di riposo da Mps e raccontiamo le relazioni tenute dai vari presidenti di Corte d’Appello sullo stato della giustizia in Italia. Giustizia nel senso più ampio: situazioni delle carceri, eccesso di prescrizioni, aumento di certi reati e diminuzione di altri, infiltrazioni della criminalità organizzata, corruzione diffusa eccetera. Solo a Torino, dove parlava Marcello Maddalena ed era presente il ministro Paola Severino, s’è accennato alla questione più squisitamente politica dell’indipendenza della magistratura: Maddalena ha ringraziato il presidente Napolitano, riconoscendo quasi a lui solo il merito di aver difeso l’ordine giudiziario dalle ingerenze dei partiti. A Roma, il presidente Giorgio Santacroce ha attaccato invece l’esibizionismo in toga, e con parole piuttosto dure.
1Ce l’aveva con Ingroia? Forse no, perché ha precisato di non avere nulla da eccepire «sui magistrati che abbandonano la toga per candidarsi alle elezioni politiche». Però «non mi piacciono i magistrati che non si accontentano di far bene il loro lavoro, ma si propongono di redimere il mondo. Quei magistrati, pochissimi per fortuna, che sono convinti che la spada della giustizia sia sempre senza fodero, pronta a colpire o
a raddrizzare le schiene. Parlano molto di sé e del loro operato anche fuori dalle aule giudiziarie, esponendosi mediaticamente, senza rendersi conto che per dimostrare quell’imparzialità che è la sola nostra divisa, non bastano frasi ad effetto, intrise di una retorica all’acqua di rose».
2 La storia delle prescrizioni non è servita per attaccare Berlusconi?
No, nel ragionamento-denuncia di Giovanni Canzio, presidente della Corte d’Appello di Milano, la piaga delle prescrizioni ha soprattutto a che vedere con la farraginosità dei processi. «L’Italia ha il triste primato in Europa del maggior numero di declaratorie di estinzione del reato per prescrizione (circa 130 mila quest’ultimo anno) e, paradossalmente, del più alto numero di condanne della Corte europea dei diritti dell’uomo per l’irragionevole durata dei processi».
3 Lei ha anticipato i giudizi drammatici degli stessi presidenti di Corte d’Appello sulle carceri.
Sì. In generale il sistema dovrebbe ospitare 45 mila persone. Sono chiusi in cella, invece, in 65 mila. I presidenti hanno riferito numeri relativi ai rispet-
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RICOVERO PER TANZI
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Il discorso del primo presidente della Corte suprema di Cassazione, Ernesto Lupo, a Roma ANSA
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IL NUMERO
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Le migliaia di detenuti in attesa di giudizio Il 36% dell’intera popolazione carceraria è ancora in attesa di giudizio e, tra questi 24 mila, la metà è al primo grado. Drammatiche comunque le cifre dell’emergenza dietro le sbarre: ci sono 64.789 detenuti, con ben 18.661 esuberi rispetto ai posti disponibili
tivi distretti giudiziari: a Milano – dati del 31 dicembre – 7.279 detenuti in uno spazio che non può contenerne più di 4.737. Cifre simili a Roma (7.171 in celle capaci di 4.834 posti). A Sollicciano (Firenze) il sovraffollamento sfiora il 200%. Solo a Palermo si registra un minimo sollievo, il numero dei carcerati è diminuito di 156 unità.
4 Come mai? Il presidente della Corte d’Appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, ha tenuto un discorso che dà qualche speranza. «I dati dimostrano che i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso sono in progressiva diminuzione (-19%), tra luglio 2011 e giugno 2012». Tuttavia il potere di Cosa Nostra, saldamente radicato nel territorio anche attraverso «lo sfruttamento del tessuto economico mediante pizzo e messe a posto» non deve essere sottovalutato. Dalle indagini in corso emergono ha aggiunto - frequenti anomali contatti fra esponenti mafiosi agrigentini e trapanesi: ciò fa pensare a una perdurante ricerca di intese e nuovi equilibri. «In questo senso nel contrasto a Cosa nostra emergono due priorità: la sollecita cattura di Messina Denaro e la veicolazione in sede politica di precisi ed inequivocabili segnali che facciano crollare ogni possibile spe-
ranza di attenuazione del sistema repressivo...».
5 E nel resto del Paese? Dico, relativamente alla criminalità?
L’allarme maggiore viene da Roma. L’attività investigativa in corso dimostra «che le organizzazioni sono giunte ad impadronirsi di locali storici di Roma, come il ristorante George in via Sardegna, il Cafè de Paris in via Veneto, il bar California in via Bissolati e il palazzo che ospita il teatro Ghione». A Roma operano esponenti del clan Gallico e del clan Alvaro. Ai Gallico di Palmi (Reggio Calabria) è stata sequestrata la società che gestiva il Risto Chigi, vicino alla Fontana di Trevi, e il caffè Antiche Mura nei pressi dei giardini Vaticani. I dati della Dda segnalano «pesanti infiltrazioni di gruppi criminali, soprattutto di matrice camorristica, nella provincia di Latina e in particolare sul litorale pontino». Inoltre il Lazio figura come la prima regione italiana per sequestro di stupefacenti (6 mila chili) e la seconda per operazioni antidroga (2.862). In aumento (più 186 fascicoli) anche i delitti di violenza sessuale e di violenza domestica. A Napoli è stata segnalata la leadership sempre più marcatamente femminile dei clan. Altra notizia da non sottovalutare: sono in aumento le bancarotte fraudolente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
È caduto in cella Calisto Tanzi, 74 anni, è caduto nel carcere di Parma ed è stato ricoverato all’Ospedale Maggiore. L’ex patron della Parmalat, che è detenuto da maggio 2011, è scivolato durante la notte tra venerdì e sabato ed è stato trovato sul pavimento della cella dagli agenti della polizia penitenziaria in un controllo notturno. Nella caduta ha riportato lesioni al capo e alle costole, con diversi ematomi. È stato poi sottoposto a vari esami, tra cui una Tac, che non avrebbero riscontrato danni cerebrali
INDISCREZIONE A MILANO
San Raffaele: Formigoni è indagato Per ora è solo un’indiscrezione ma il governatore lombardo Roberto Formigoni (nella foto) risulterebbe indagato, assieme al mediatore Pierangelo Daccò, per corruzione nell’ambito della gestione dell’ospedale San Raffaele. L’indagine riguarda i finanziamenti pubblici erogati dal Pirellone all’Istituto fondato da Don Verzè. Secca la risposta dell’interessato: «Quanto mi verrebbe addebitato è la ripetizione di quanto mi è stato addebitato più volte nei mesi scorsi e che io ho già smontato in maniera inoppugnabile. Si tratta di fango vecchio».
LE TANGENTI A ROMA
Alemanno: «Non decisi io su quei bus»
Conducono in Svizzera le indagini sulla tangente da 600 mila euro che, secondo l’imprenditore Edoardo D’Incà Levis, sarebbe stata versata alla segreteria del sindaco di Roma Gianni Alemanno (nella foto Imagoeconomica) da Roberto Ceraudo, ex ad della Breda Menarini, per la fornitura di 45 bus. I soldi sarebbero usciti da due banche elvetiche: partirà una rogatoria internazionale. Ma Alemanno si difende: «La gara per l’acquisto dei bus si è svolta prima che io fossi sindaco, la mia amministrazione non c’entra».
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
IL 1˚ELETTO DAI CITTADINI
Repubblica Ceca, Zeman è presidente Milos Zeman (nella foto Afp) sarà il nuovo presidente della Repubblica Ceca: l’ex premier socialdemocratico (68 anni) ha
Strage di Port Said Sentenza e caos: 30 morti, 300 feriti
avuto il 54,8% dei voti, battendo il ministro degli Esteri conservatore Karel Schwarzenberg, che si è fermato al 45,2%. È la prima volta che i cittadini della Repubblica Ceca scelgono il presidente con voto diretto. «Cercherò di essere la voce di tutti i cittadini», sono state le sue prime parole.
LA GUERRA ALLA JIHAD
Mali, i francesi conquistano la roccaforte degli islamici
Soldati maliani ieri a Bamako AP
FILIPPO CONTICELLO
In principio fu il calcio: Al Masry-Al Ahly, match sentito come pochi nel Nord Africa. Era l’1 febbraio 2012 e l’Egitto viveva un altro giorno di guerra dopo i tanti sofferti per deporre Mubarak: nello stadio di Port Said violenze e 74 morti, tutti tifosi dell’Al-Ahly in trasferta. Ieri la Corte d’Assise della città ha condannato a morte 21 dei 73 imputati per uno dei massacri più grandi della storia del calcio. Ma alla lettura della sentenza è tornato il caos: parenti e ultrà hanno assaltato la prigione dove sono detenuti gli imputati. Tra sparatorie e lancio di lacrimogeni, oltre 300 feriti e altri 30 cadaveri, tra cui due agenti e due calciatori: Tamer el Fahla, ex portiere del Masry, e Mohamed el Dezwi del Marikh, altra squadra locale. Per ore nella città dove sbocca il canale di Suez
l’esercito si è schierato per le strade, mentre al Cairo gli ultrà di casa esultavano al grido di «Allah Akhbar» In fiamme Per legge, le condan-
ne a morte dovranno essere confermate dal gran muftì d’Egitto, massima autorità religiosa, mentre la sentenza per gli altri imputati, tra cui 9 poliziotti e tre manager del club, arriverà il 9 marzo. Chi osserva la nuova, faticosa vita dell’Egitto post-Mubarak è da tempo convinto che la violenza di quel giorno sia stata premeditata dal Consiglio militare per-
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Tutti rispettino la rivoluzione: si manifesti sempre pacificamente MOHAMMED MORSI PRESIDENTE EGIZIANO
ché gli ultrà dell’Al Ahly erano stati attivi durante la rivoluzione. Oggi al timone c’è Mohammed Morsi, discusso presidente dei Fratelli Musulmani: ha riunito il Consiglio di difesa per sedare le proteste che divorano il Paese intero. C’è, infatti, da fare i conti con la solita piazza Tahrir, luogo ormai mitico nel cuore del Cairo: lì venerdì sono partite le celebrazione per i due anni dall’inizio della rivoluzione e ancora ieri volavano lacrimogeni. L’anniversario ha fatto dilagare la rabbia contro la rivoluzione tradita nella Capitale e nelle altre grandi città: 10 morti e quasi 500 feriti in totale. Morsi ha, comunque, invitato il popolo a rigettare ogni forma di violenza e minacciato il coprifuoco. La sentenza su Port Said ha però incendiato l’aria egiziana ancora di più: ci sono ancora tracce di guerra civile, assai più forti delle rivalità calcistiche.
Putin contro i gay «Vietato parlarne» Stop all’omosessualità in Russia: una legge varata dal Parlamento mette al bando manifestazioni e concerti che
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possano essere ritenuti di «propaganda gay» e punisce, con multe fino a 15 mila euro, chi esprime opinioni favorevoli all’omosessualità. Ieri, a Mosca, alcuni contestatori della legge sono stati picchiati e arrestati. Un sondaggio svela: il 65% dei russi è a favore della nuova normativa.
d notizie Tascabili La Coldiretti: calano i sovrappeso
Crisi, italiani più magri Non capitava da 20 anni C’è un aspetto positivo nella crisi in Italia, se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno: per la prima dopo 20 anni, l’aver dovuto stringere la cinghia ha fatto sì che i cittadini dimagrissero. Nell’ultimo triennio si è registrato, infatti, un calo del numero di cittadini in sovrappeso di mezzo punto percentuale, con oltre 250 mila persone in forma. L’analisi è della Coldiretti. I maggiori sacrifici in questi ultimi tre anni di crisi sono stati fatti nel Mezzogiorno, dove sono aumentati del 2,2 per cento gli italiani dimagriti.
Follia ultrà in Egitto dopo le 21 condanne capitali per il massacro allo stadio. Altri scontri al Cairo
Scontri fuori dalla prigione di Port Said, dove si trovano i 21 condannati per la strage allo stadio dell’1 febbraio AP
VARATA UNA NUOVA LEGGE
lafrase DEL GIORNO
ALTRI MONDI
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Gao, roccaforte degli estremisti islamici nel nordest del Mali, è stata liberata. Ieri le truppe francesi e maliane hanno prima preso il controllo dell’aeroporto della città, assai strategica, poi dopo fitti scontri con i ribelli jihadisti sono entrati in centro. Per la Francia, dopo che François Hollande ha incassato il sostegno di Barack Obama, un nuovo passo avanti. E c’è sollievo per l’arrivo del contingente africano, che in prospettiva dovrebbe dare il cambio ai francesi: i 2.500 militari transalpini già impegnati nell’operazione ora potranno contare su 8000 colleghi ciadiani e nigeriani. Intanto, il ministero della Difesa a Parigi ha fatto sapere che, una volta conquistato il centro, Sadou Diallo, sindaco di Gao fuggito nella vicina Bamako, ha potuto fare rientro nella sua città. Lo schema di battaglia ha comunque ricalcato quello delle conquiste dei giorni scorsi, Konna e Diabali: le posizioni islamiche a Gao, a cui si accede da un ponte sul Niger, bombardate a tappeto dall’aviazione francese, le truppe di terra, francesi e maliane insieme, pronte dopo poche ore ad entrare in azione. Adesso, come ripete la Difesa a Parigi, spetterà agli eserciti «africani e maliani» il compito di «mettere in sicurezza la regione di Gao».
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ITALIA E SPAGNA MEGLIO DEL 2012 «L’attuale situazione di Italia Il paparazzo in carcere da venerdì e Spagna La madre di Corona è migliore rispetto a Napolitano: «Ci aiuti, al 2012: è un capro espiatorio» la cassetta degli attrezzi è più forte e anche i governi sono convinti che devono fare progressi strutturali. Ma il 2013 sarà un anno di duro La madre di Corona, Gabriella, ieri a «Verissimo» ANSA lavoro e Fabrizio Corona, da venerdì sera nel le elezioni carcere di Busto Arsizio (Varese), è «sereno e non creano sta bene», soprattutto dopo aver incontrato la un terreno madre. La donna ieri ha anche lanciato in tv (a stabile. «Verissimo») un appello al presidente della La ripresa Repubblica: «Chiedo a Napolitano di aiutare figlio perché non paghi per ciò che non ha sarà fragile mio commesso. Pare sia il capro espiatorio della e timida» rabbia degli italiani. È una sentenza ingiusta e CHRISTINE LAGARDE DIRETTRICE DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
paradossale, figlia di un giudizio morale».
Alle ricerche partecipano in 1500
Pisa, donna scomparsa Ossa dentro una grotta Ben 1500 persone hanno partecipato ieri alle ricerche del corpo di Roberta Ragusa, la 44enne di San Giuliano Terme (Pisa) scomparsa fra il 13 e il 14 gennaio 2012. Tra i reperti trovati, alcuni frammenti di ossa raccolti nella Grotte delle Fate, sui Monti Pisani e un teschio che era sulla spiaggia di Marina di Pietrasanta (Lucca). Ma non apparterrebbero alla donna. Il solo indagato è il marito, Antonio Logli, che aveva un’amante con cui adesso convive e che l’unico testimone, quella notte, ha sentito urlare.
PRESTITO DA 3,9 MILIARDI MENTRE SI INDAGA SULL’ACQUISTO DI ANTONVENETA
Vota Antonio -28
Mps, sì di Bankitalia ai bond Il premier: «Ma a tassi elevati»
IL NOSTRO DIARIO ELETTORALE
Monti attacca Pdl e Vendola Sorpresa Grillo «Andrò in tv»
Mario Monti si concede una foto, ieri in corso Buenos Aires a Milano AP
Tra accuse su Mps respinte e voglia di «sbranare» gli avversari, Bersani ha avuto ieri un discreto da fare, ma ha trovato il tempo per lanciare un proclama da campagna elettorale: «Bisogna andare giù col badile su costi della politica», ha detto il segretario Pd. Ma è stato soprattutto Monti ad agitare la giornata, attaccando su più fronti: il premier si è professato «elettoralmente avversa-
rio della sinistra, e a maggior ragione della sinistra di Vendola», dicendosi però preoccupato per «la forte influenza della Cgil sullo schieramento di Bersani». Così, per il Professore, né il polo «con Pdl e Lega» né quello «del Pd con l’estrema sinistra» danno garanzie di andare per fare «le riforme e scrostare l’Italia dagli interessi corporativi». Non sono mancate le risposte velenose: Berlusconi gli
ha dato del «professorino», e ha chiuso ad ogni possibilità di collaborazione con «questo centrino». Ancora più affilato Nichi Vendola: «Il Prof. è un nemico e perderà». Ma la più inattesa delle sorprese l’ha annunciata Beppe Grillo: l’ultima settimana di campagna elettorale il leader del M5S andrà in tv. Vuole dare il «colpo di grazia» agli avversari proprio con il mezzo tante volte bistrattato.
Non si sono placate le polemiche sul caso Monte dei Paschi per lo scandalo dei titoli «tossici» che ha costretto l’istituto a chiedere quasi 4 miliardi di aiuti di Stato per risanare i conti (ieri è stato dato l’ok della Banca d’Italia). Mentre le nuove piste dell’indagine della procura di Siena stanno cercando di fare luce sull’acquisizione di Banca Antonveneta da parte proprio del colosso senese per 9 miliardi. Ci sarebbero degli indagati per appropriazione indebita e falso in bilancio. Nel mirino degli investigatori anche 2 mi-
liardi di euro nascosti su un conto londinese: l’ipotesi è che sia stata una maxi-tangente pagata a persone coinvolte nell’acquisizione del gruppo veneto. Ma la questione sta avendo sempre più importanza per la sua valenza politica e per l’impatto sulla campagna elettorale. Sul banco degli imputati sono finiti il governo di Mario Monti «complice perché ci ha fatto pagare l’Imu per salvare la banca», secondo le critiche arrivate dalla destra e pure il Pd che aveva «la governance dell’istituto». Il primo ha chiarito: «L’Imu è
una tassa e non torna indietro, mentre alla banca sarà concesso un prestito da 3,9 miliardi con un tasso di interesse tra il 7,5 e il 9%». Il segretario del Pd Bersani ha risposto al Pdl e alla Lega: «Li sbraniamo», e ha proposto di dare al presidente Alessandro Profumo e all’a.d. Fabrizio Viola poteri commissariali. E il caso va su Facebook con molti post sul sito della banca, come questo: «Un istituto guidato da manager incapaci». La paura è che i correntisti scappino. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013
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ALTRI MONDI
NEGLI USA IL FILM SU APPLE
Il debutto di «Jobs» Kutcher fa discutere Debutta oggi, a conclusione del Sundance, il festival Usa del cinema indipendente fondato da Robert Redford, il film «Jobs»,
nel quale Ashton Kutcher (nella foto, in una scena) interpreta il fondatore della Apple nei suoi anni giovanili. Un minuto del film è già online e ha suscitato polemiche: «Tra noi non c’è mai stato il rapporto mostrato sullo schermo e l’idea che il computer avrebbe influenzato la società ha
ispirato me, ma non è venuta da Jobs», accusa Stephen Gary Wozniak, cofondatore della Apple. Dal canto suo, Kutcher racconta di avere avuto alcuni problemi di salute per adeguarsi alla forma fisica del guru dell’informatica: è persino finito in ospedale per un eccesso
VINCE LA FICTION
Ascolti, Accorsi magistrato vola Conferma Crozza
In carriera Andrea Osvart, 33 anni, insieme al protagonista di «Transporter» Chris Vance, 41. La serie, costata 43 milioni
Il debutto della fiction di Canale 5 «Il clan dei camorristi», con Stefano Accorsi nei panni del magistrato antimafia, ha vinto la serata di venerdì sfiorando i 5 milioni di spettatori (4 milioni 986 mila), pari al 18.61%, e battendo lo show di Rai 1 «Riusciranno i nostri eroi», seguito da 3 milioni 274 mila (13.20%). Sempre in prime time, ok su La7 Crozza nel «Paese delle Meraviglie», che ha ottenuto il 9.95% di share e 2 milioni 845 mila spettatori e, poi, il debutto di «Zeta», il nuovo programma di Gad Lerner, che ha raggiunto il 7.22% (1 milione 259 mila).
di dollari, andrà in onda da domani in prima serata su Italia 1. Sotto, Andrea nel 2008, valletta a Sanremo con Pippo Baudo ELISABETTA ESPOSITO
Addio capelli biondi. E poco importa se in Italia la conoscevamo così, tra Sanremo 2008 e le tante fiction della nostra tv. Andrea Osvart, 33 anni, un passato da modella e una laurea in letteratura italiana con tesi su Elsa Morante, non ha mai avuto paura di cambiare. Così, quando dalla sua casa in Ungheria risponde alla nostra chiamata su Skype, ecco apparire una ragazza bellissima con i capelli corti e scuri. «Sono rossi, a me piacciono le rivoluzioni». Serve coraggio, ma proprio grazie a un salto nel buio è riuscita a diventare la protagonista di Transporter, l’ambiziosa serie tv tratta dalla trilogia di Luc Besson, che mette la sua prestigiosa firma di produttore anche qui. In Italia si parte domani sera, in prima serata su Italia 1. E lei già scalpita. «Bisogna mettersi in gioco, anche quando non è facile. Nel 2010 ho fatto le valigie e sono andata a cercar fortuna in America. Qui non avevo più stimoli, così sono piombata a Los Angeles. I primi tempi sono stati difficili, ero sola e passavo le giornate a cercare casting e fare lezioni di dizione e recitazione. Poi c’è stato il provino per la serie con l’Hbo, il più veloce della mia vita. Dopo un giorno mi hanno detto che ero nel cast di Transporter... Ho chiamato mia madre piangendo». Sarà un’agente della Cia.
«Sì, una tipa ipertecnologica, proprio come me. È una don-
Da Sanremo a Besson Osvart senza paura «Bisogna rischiare» L’attrice debutta domani su Italia 1 nella serie Transporter «Ho cercato fortuna in America, ora so quanto posso valere» na intelligente, la vedremo spesso davanti a un computer, a dirigere il lavoro di Frank Martin (interpretato da Chris Vance), il sensazionale autista pronto a trasportare di tutto. Purtroppo non ho mai visto Besson, ma mi dicono che sia molto soddisfatto». Differenze con la tv italiana?
«È un altro mondo: a Los Angeles tutto ruota intorno all’industria cinematografica e anche le serie sono di altissimo livello. La nostra aveva un budget di 43 milioni di dollari, per capir-
«
Il Festival è un bel ricordo, ma non lo rifarei. Bravo Fazio che prova a rinnovarlo ANDREA OSVART ATTRICE
ci... La professionalità sul set però è persino esagerata, sono macchine da guerra, non puoi mai sbagliare». Tornerà in Italia?
«Mi dividerò tra Roma e la California. Sarebbe stupido mollare proprio adesso. Dopo Transporter sono stata scelta per Aftershock, un thriller prodotto da Brian Oliver (Il Cigno Nero, Le idi di marzo). È giusto tornare a Los Angeles, anche se l’Europa mi manca. Qui mi nutro di
cultura, in America tutto si basa sul consumo». Ora che respira Hollywood, con chi vorrebbe lavorare?
«Il mio regista preferito è Ang Lee, poi Clint Eastwood. Ma vorrei recitare anche in Italia, un po’ come fa Penelope Cruz: negli States gira i blockbuster, in Europa i film d’autore. E proprio come lei farei di tutto per lavorare con Castellitto».
A
SCOPRÌ IL BOSONE
di zuccheri nel sangue, dovuto alla ferrea dieta a base di sola frutta, imposta dal ruolo. «Inoltre è difficile interpretare un’icona mondiale, perché tutti possono fare paragoni tra la realtà e quanto vedono sullo schermo», spiega l’attore, Il film esce negli Stati Uniti in aprile.
Le notizie che non lo erano DI LUCA SOFRI
S Premiata la Gianotti: «La dedica ai precari» È la scienziata Fabiola Gianotti, coordinatrice del Lhc del Cern di Ginevra che ha verificato l’esistenza della particella fondamentale del bosone, una delle vincitrici del premio Nonino 2013. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato ieri nella sede aziendale dei distillatori friulani a Ronchi di Percoto (Udine). La studiosa ha dedicato il premio ai diecimila scienziati di 60 Paesi che hanno contribuito alla scoperta del bosone e «a tutti i ricercatori che ogni giorno combattono contro la precarietà e tante altre difficoltà»
Tra poco inizierà Sanremo. Molti italiani la ricordano ancora come valletta di Pippo Baudo.
«Mamma mia... Sono passati già cinque anni e sono ancora a galla! Ho un bel ricordo, al di là dello stress, ma ora non lo rifarei. Ho letto che Fazio l’ha rinnovato: ha fatto bene. Sono sicura che con la Littizzetto faranno un grande lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Quel playback di Beyoncé soltanto un’illazione Che Fabrizio Corona, si fosse costituito a Lisbona, si è saputo in Italia mercoledì: prima perché lui ha annunciato che lo avrebbe fatto con un baldanzoso messaggio su un suo sito web, poi perché è arrivata una notizia d’agenzia sul fatto che si fosse davvero presentato. Secondo questa notizia Corona sarebbe stato descritto «disperato e in lacrime». Che suonava un po’ strano, sia conoscendo il personaggio sia confrontando questa descrizione con il tono del suo messaggio precedente. E benché la successiva smentita di Corona valga quel che vale («se scrivete che ho pianto vi querelo»), non ci sono state conferme di quelle presunte lacrime. Per tutto il giorno dopo la cerimonia di insediamento di Barack Obama, molti siti americani hanno dibattuto se l’esecuzione dell’inno da parte di Beyoncé fosse in realtà stata frutto di un playback, una registrazione. Anche diversi giornali italiani hanno ripreso questa tesi. Che però, si è capito nel frattempo, aveva fondamenta molto fragili. La Stampa ha scritto un articolo sul coinvolgimento di un famoso esperto di comunicazione statunitense, David Axelrod, "il guru di Obama", nella campagna elettorale di Mario Monti: l’articolo era intitolato "Deve aggredire i rivali", tra virgolette, malgrado una simile frase non comparisse nel testo. Richiesto di chiarimenti da parte di un blogger italiano, Axelrod ha fatto sapere che «quella citazione è completamente falsa».
RICORRENZA A 68 ANNI DALLA LIBERAZIONE DI AUSCHWITZ, UNA DOMENICA DI GRANDE CINEMA, DA «SCHINDLER’S LIST» A «LA CADUTA», CELEBRAZIONI E VISITE, PURE VIRTUALI 1
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Tra Benigni, mostre e concerti per non dimenticare la Shoah Nel Giorno della Memoria torna su Rai 1 «La vita è bella». Iniziative in tante città FRANCESCO RIZZO
1 Benigni in una scena de «La vita è bella» 2 Bruno Ganz in «La caduta» 3 Il binario 21 a Milano 4 Il libro di Esther Béjarano
«Il lavoro rende liberi», si leggeva all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, liberato il 27 gennaio 1945. Dopo 68 anni, a rendere (davvero) liberi da revisionismi e nuove perse-
cuzioni deve essere la testimonianza dell’Olocausto. Ecco perché, dal 2000, il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, che torna oggi con iniziative in tutt’Italia e molte proposte in tv. Felicità «È un film attuale se ho sentito il bisogno di farlo 50 anni dopo i lager», ha detto Roberto Benigni per raccontare La vita è bella, titolo da 3 Oscar che stasera alle 21.30 Rai 1 manda in onda in HD. Culmine di una giornata in cui Rai Movie offre 11 film sul tema, con registri diversi, da Arrivederci, ragazzi (alle 11) a La caduta, che dipinge gli ultimi giorni di Hitler
(21.15). L’impegno di chi si è battuto contro lo sterminio è invece raccontato da Schindler’s List, capolavoro di Spielberg proposto da Iris (21.05), mentre una pagina poco nota di quella tragedia, il rastrellamento degli ebrei parigini nel ’42, torna ne La chiave di Sara, su Sky Cinema 1 (21.10). E ci sono proposte particolari come A caccia di nazisti (Dmax, dalle 21.15), che ricostruisce la ricerca dei criminali responsabili dell’Olocausto. Se preferite un libro, ecco Esther Béjarano, la ragazza con la fisarmonica (ed. Seb 27), che, anche con un dvd, racconta l’ultima musicista vi-
vente che suonò nell’orchestra femminile di Auschwitz. Oppure, seduti al pc, potete visitare la mostra virtuale su Auschwitz-Birkenau del Museo della Shoah di Roma (museodellashoah.it). Molte città organizzano appuntamenti, mostre, spettacoli teatrali. A Milano, alle 11, è in programma una cerimonia al binario 21 della Stazione Centrale, da dove partivano i vagoni con i deportati. Venezia propone un concerto e una mostra al Ghetto. A Roma, infine, alle 20.15, le luci del Colosseo saranno spente in segno di protesta contro il partito xenofobo ungherese Jobbik. Mentre il Museo Maxxi ricorderà l’uccisione di oltre mezzo milione di Rom per mano nazista. Perché, come dice Moni Ovadia, «oggi si deve proteggere la memoria di tutti gli stermini». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 27 GENNAIO 2013
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 7+
Toro 5,5
Gemelli 7+
Cancro 6,5
Leone 8
Vergine 6
DI ANTONIO CAPITANI
Gli affetti vi rassicurano e un successo personale vi fa saltar (di gioia) come cavallette. Sudombelico defibrillato e in pista: uau.
L’umore sfigopenzola, ma non lagnatevi e scacciate i propositi di cibarvi delle carni di chi vi rompe. Sex e lavoro sono due pallissime.
Sport, lavoro, viaggi, vita sociale e qualsiasi altra cosa facciate di domenica sono un successo. Fornicazione muy festosa e pastosa. Uau.
La pigrizia avanza. Però avete idee super su come spendere bene o far fruttare soldi e immagine. Sudombelico stanco, ma non insensibile.
Un certo sfigopessimismo vi pervade. E tutto vi costa fatica. Riposate, se potete, è domenica! Fornicazione impedita. O solitaria.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
IL MIGLIORE Intuitivi, creativi, motivati ottenete ogni soddisfazione da lavoro, sport e amore. La stima altrui arriva, il suino in voi espleta giovanilmente.
Bilancia 7,5
Scorpione 6-
Sagittario 7,5
Capricorno 6
Acquario 5,5
La Luna porta contatti e aiuti utili. La faccia come i glutei vi torna utile; nello sport fate furore, l’amore è più suino che affettivo.
Certi obblighi vi legano mani, piedi e zebedei. E il vostro umore sfigooscilla. C’è pure aria gelida a sud dell’ombelico. Domenichina.
Si spezza finalmente la catena delle giornate moscette. Viaggi, amici, shopping e relax vi sollevano, voi fornicate festosamente. Uau.
Migliorano le cose a tutto campo. Ergo: l’umoraccio non è giustificato. Anzi, svagatevi, con la mente, col corpo, col sudombelico.
Luna opposta, responsabile di un possibile clima di tensione con gli altri. Chiaritevi, senza fare i matti. Cuore sfigato, brio suino.
20/2 - 20/3
Pesci 6,5
FERNANDO ALONSO
Il pilota Ferrari è nato ad Oviedo (Spagna) il 29 luglio 1981. Ha vinto due titoli mondiali, nel 2005 e 2006, alla guida della Renault
Televisioni in chiaro RAIUNO 9.00 10.55 12.20 13.30 14.00 16.30 16.35 18.50 20.00 20.40
TG 1 SANTA MESSA LINEA VERDE TG1 DOMENICA IN TG1 DOMENICA IN L’EREDITÀ TG1 AFFARI TUOI
8.30 11.30 13.00 13.45 18.10 19.35 20.30
21.30 LA VITA È BELLA Film 23.40 0.45 1.05 1.10 2.25
SPECIALE TG1 TG1 - NOTTE CHE TEMPO FA APPLAUSI SETTE NOTE...
Gazzetta.it RAITRE
RAIDUE CARTONI ANIMATI MEZZOGIORNO IN FAMIGLIA TG2 QUELLI CHE ASPETTANO RAI SPORT 90°MINUTO COPS - SQUADRA SPECIALE TG2
10.45 12.25 12.55 14.00 15.05 18.00 19.00 20.00 20.10
CANALE 5
TGR - TG3 TELECAMERE PRIMA DELLA PRIMA TGR - TG3 ALLE FALDE DEL KILIMANGIARO PER UN PUGNO DI LIBRI TG3 - TGR BLOB CHE TEMPO CHE FA
21.00 N.C.I.S. Telefilm
21.30 PRESA DIRETTA Attualità
22.35 LA DOMENICA SPORTIVA 1.00 TG2 1.20 SORGENTE DI VITA 1.50 METEO 2
23.30 23.40 23.45 0.55 1.05
8.00 8.50 11.55 13.00 13.40 14.00 18.50 20.00 20.35 20.40
ITALIA 1
16.55 17.45 18.30 19.00 19.45
21.30 CENTOVETRINE Soap
TG3 TG REGIONE SOSTIENE BOLLANI TG3 TELECAMERE
23.30 1.30 2.00 2.40 3.20
CARTONI ANIMATI SABRINA NELL’ISOLA... STUDIO APERTO ROBIN HOOD GEORGE AND THE DRAGON METEO.IT TELEFILM STUDIO APERTO COSÌ FAN TUTTE 2 LARA CROFT
8.10 10.45 12.25 14.00 15.55
TG5 - MATTINA TELEFILM MELAVERDE TG5 L'ARCA DI NOÈ DOMENICA LIV AVANTI UN ALTRO! TG5 METEO.IT STRISCIA LA DOMENICA
21.25 LE IENE SHOW Show
THE BURNING PLAN TG5 - NOTTE METEO.IT LA FAMIGLIA SAVAGE METEO.IT
CALIFORNICATION SPORT MEDIASET STUDIO APERTO LA GIORNATA MISSIONE CROCIERA
0.25 1.30 1.55 2.25
RETE 4
LA 7
11.00 LE STORIE DI VIAGGIO A... 11.30 TG4 12.00 RICETTE DI FAMIGLIA 12.45 PIANETA MARE 14.00 TG4 14.40 DONNAVVENTURA 15.25 IERI E OGGI IN TV 15.35 TELEFILM 18.55 TG4 19.35 IL COMANDANTE...
7.30 TG LA7 9.50 TI CI PORTO IO 11.35 JOSEPHINE ANGE GARDIEN 13.30 TG LA7 14.05 EXODUS 17.55 MOVIE FLASH 18.00 L’ISPETTORE BARNABY 20.00 TG LA7 20.30 IN ONDA
21.30 DESTINI INCROCIATI Film
21.30 FUGA DA SOBIBOR Film
22.15 0.05 0.10 0.50 0.55
METEO.IT I BELLISSIMI DI R4 JAKOB IL BUGIARDO TG4 NIGHT NEWS METEO.IT
Film sul Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
15.40 TUTTA COLPA DELLA MUSICA PREMIUM CINEMA 17.25 COM' È BELLO FAR L'AMORE PREMIUM CINEMA 19.15 UNA NOTTE DA LEONI 2 PREMIUM CINEMA 21.15 BOX OFFICE 3D IL FILM DEI FILM PREMIUM CINEMA 23.05 LA PEGGIOR SETTIMANA DELLA MIA VITA PREMIUM CINEMA 1.05 L'ANIMA GEMELLA Film
CALCIO
12.00 MIRANDOLA – AGRIGENTO
Serie A Sky Calcio 6
Campionato Primavera SportItalia Serie A Sky SuperCalcio, Sky Calcio 1 e MP Calcio
15.00 ATALANTA - MILAN Serie A. Sky Calcio 1 e MP Calcio 1
16.00 MAROCCO SUD AFRICA
Serie A. Sky Calcio 4 e MP Calcio 4
15.00 CATANIA FIORENTINA Serie A Sky Calcio 3 e MP Calcio 3
15.00 PARMA - NAPOLI
PATTINAGGIO DI FIGURA
Ieri ALGHERO
4
13
ANCONA
4
4
min max
Coppia. Da Zagabria, Croazia Rai Sport 2
-3
3
5
9
BOLOGNA
0
5
-3 4
Torino
CIELO
VENTI
CAGLIARI
5
13
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
-1
3
6
14
3
7
CATANIA
Persiste l'afflusso di aria moderatamente fredda da Nord con più nubi e qualche pioggia sulla Puglia e e fiocchi sulla Lucania. Più nubi anche sulle Alpi e su Nord Lombardia, ampio soleggiamento sul resto del Paese. Trieste
Trento -3 6
Aosta
0
3
Milano 0
Venezia
5
-5
0
GENOVA
3
8
Coperto
Molto forti
L'AQUILA
-4
6
MILANO
3
5
ROMA
NAPOLI
3
11
-2 10
11
12
Calmi
PALERMO
Neve
Mossi
PERUGIA
0
3
POTENZA
-1
2
REGGIO CALABRIA
9
14
ROMA
1
10
TORINO
1
5
Agitati
Nebbia
Il sole oggi MILANO
ROMA
-6
TRENTO
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:51
17:20
7:28
17:16
-1
3
VENEZIA
-1
4
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
Firenze
Perugia
-3 8
-4 5
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri
Dopodomani
Arriva una perturbazione da Ovest con piogge sulla Sardegna, al Centronord e locali sulla Campania e sulla Sicilia. Locali nevicate fino a bassa quota al Nord, in media collina al Centro. Meglio sul resto del Sud e su Ovest Piemonte.
Tempo migliore in via generale con ampio soleggiamento sul territorio salvo qualche ultimo addensamento al Sud, con isolati piovaschi sul Gargano e Nord Sicilia, e nubi basse con nebbie sulle pianure del Nord.
6
3
7
L’Aquila -4 7
Campobasso
Bari
-3 4
6
Napoli 1
Potenza
10
-2
Cagliari 4
9
1
Catanzaro
13
2
9
Reggio Calabria
Palermo
7 12
7 13
6
Sorge
Domani
Ancona
Forti
Temporali
www.gazzetta.it
-3 6
9
Rovesci
MARI
Serie A1 maschile Rai Sport 1
Bologna Genova
Moderati
Pioggia
VOLLEY 17.30 BRE BANCA LANNUTTI CUNEO ITAS DIATEC TRENTINO
Per gli appassionati del campionato americano. Quale squadra finora ha deluso di più? Una maggioranza decisamente ampia indica i Los Angeles Lakers (87%). Votate
-4 5
Nuvolo
FIRENZE
AUSTRALIAN OPEN Finale maschile. Da Melbourne Eurosport
Slalom maschile 2ª manche Da Kitzbühel, Austria Rai Sport 1 e Eurosport
Eccellenza Rai Sport 1
Oggi
BARI
AOSTA
15.00 MOGLIANO PADOVA
15.00 EUROPEI
Serie A Sky Sport 1, Sky Supercalcio, Sky Calcio 1 e MP Calcio
Si vota la delusione più grande tra i roster dell’Nba
Slalom paralello maschile e femminile Da Stoneham, Canada Eurosport 2
9.30
13.15 COPPA DEL MONDO
RUGBY
IL SONDAGGIO
SNOWBOARD
TENNIS
Slalom femminile 2ª manche Da Maribor, Slovenia Eurosport
NFL SportItalia 2 e ESPN America
Da Parigi, Francia Rai Sport 1
20.45 INTER -TORINO
A CURA DI
NFL PRO BOWL
1.00
MARCIALONGA
21.00 COPPA DEL MONDO
12.30 COPPA DEL MONDO
FOOTBALL
Il campione del mondo di spada, il catanese Paolo Pizzo (nella foto), è testimonial dell’Airc e parla di come ha sconfitto il cancro, riuscendo poi a salire sul tetto del mondo nella scherma
Da Cavalese (TN) Rai Sport 2
Slalom maschile. 1ª manche Da Kitzbühel, Austria Rai Sport 1 e Eurosport 2
1000 mt maschili Rai Sport 1
17.00 PRIX D'AMERIQUE
Coppa d'Africa. Fase a gironi Eurosport 2
10.15 COPPA DEL MONDO
MONDIALI
0.15
EQUITAZIONE
18.00 CAPO VERDE ANGOLA
Slalom femminile. 1ª manche Da Maribor, Slovenia Rai Sport 1 e Eurosport 2
1000 mt femminili Rai Sport 1
Serie A maschile Rai Sport 1
Ligue 1 SportItalia
GazzaMeteo
9.30
20.00 CHEBOLLETTA CANTÙ ACEA ROMA
17.00 NIZZA BORDEAUX
Serie A Sky Sport 1, Sky Calcio 2 e MP Calcio 2
SCI DI FONDO
09.15 COPPA DEL MONDO
23.40 MONDIALI
DNA SportItalia 2
Coppa d'Africa. Fase a gironi Eurosport
15.00 CAGLIARI - PALERMO
SCI ALPINO
500 mt maschili Da Salt Lake City, Stati Uniti Rai Sport 1 e Eurosport
Lo spadista Pizzo testimolial Airc «Io sono guarito»
OMNIBUS NOTTE TG LA7 SPORT MOVIE FLASH NON VI HO DIMENTICATO
21.45 MONDIALI
BASKET
15.00 UDINESE - SIENA
0.20 1.20 1.25 1.30
IL VIDEO
PATTINAGGIO DI VELOCITÀ
Ligue 1. SportItalia
Serie A Sky Calcio 5
12.30 BOLOGNA - ROMA
Legenda
21.00 PARIS SAINT GERMAIN LILLE
15.00 SAMPDORIA PESCARA
11.00 CESENA - INTER
Le piccole cose vi rompono, ma agevolano anche il disbrigo di quelle grandi. C’è però noia, nell’aria. Ma non fornicatoria, tranqui.
Catania 7
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13
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Il sole domani MILANO
La luna ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
7:50
17:21
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PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: e 299,40 e 258,90 e 209,10 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520
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Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 420 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14-12-2011
La tiratura di sabato 26 gennaio è stata di 354.138 copie
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
11 gen.
19 gen. 27 gen.
3 feb.
COLLATERALI *con The Coldplay Collection N. 1 e 11,19 - con Carosello N. 4 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 5 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 5 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 8 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 10 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 13 e 11,19 - con I Love Travel N. 18 e 5,19 - con Cucina Italiana N. 22 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 23 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 23 e 11,19 - con Ultimate Spiderman Collection N. 30 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 38 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 42 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 32 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 44 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 18,00; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 27 GENNAIO 2013