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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero numero 25 Anno
COLPO GROSSO MILAN
GAZZETTA.IT TUTTO IL MERCATO DALLE ORE 14 IN DIRETTA VIDEO
Super Mario arriva oggi. Guadagnerà 4 milioni a stagione fino al 2017. Indosserà la maglia numero 45
LA STORIA L’odissea da Milano... a Milano
BALO
GARLANDO A PAGINA 5
LA TATTICA Giocherà centravanti No Champions PASOTTO A PAGINA 3
di CARLO LAUDISA
La maglia numero 45 è libe ra per Mario. L’ha voluta proprio lui. Stamattina il nuovo centravanti del Mi lan potrà indossarla dopo le visite mediche e il prevedi bile salto in sede per la fir ma. Ma il giorno cruciale è stato quello di ieri. Dopo 900 giorni di «esilio» al City l’attaccante della Naziona le ha avuto la notizia che at tendeva con tanta ansia.
MANCINI: «Mi spiace» IBRA: «Un affare» BOLDRINI, GRANDESSO A PAGINA 7
COMMENTO DI SACCHI A PAG. 17
L’ARTICOLO A PAGINA 2
Mario Balotelli, 22 anni: 80 presenze e 30 gol col City
IS BACK!
CASA NERAZZURRA SI VALUTA KUZMANOVIC
COPPA ITALIA ALL’OLIMPICO FINISCE 21: MARCHISIO SBAGLIA IL GOL QUALIFICAZIONE
CASA GIALLOROSSA DE ROSSI: NIENTE PSG
Inter: Schelotto vicino Paulinho, rinvio a luglio
Floccari porta la Lazio in finale La Juve non è ancora guarita
Roma, Zeman in sella «Ho dato un segnale»
Validità 16/11/2012 - 15/02/2013 - Regolamento depositato presso “Promozioni & Concorsi - MI”
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DALLA VITE, ELEFANTE, GOZZINI A PAGINA 12
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3 Floccari devia di testa il pallone del 21: la Lazio è in finale PIERANUNZI CENITI, CIERI, FROSIO, GRAZIANO, OLIVERO, PALOMBO, VERNAZZA DA PAGINA 8 A PAGINA 11 E CALAMAI A PAGINA 17
DOPING L’OPERACION PUERTO
Parla Fuentes: «Seguivo atleti di tutti gli sport»
UNIQA Protezione SpA - Udine - Aut. ex art. 65 R.D.L. 29/04/1923 n. 966
RICCI A PAGINA 23
IL ROMPI PALLONE di GENE GNOCCHI
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Strana coincidenza. Anche il nuovo presidente della Repubblica Ceca si chiama Zeman: come primo provvedimento ha abolito il ministero della Difesa.
ATLETICA NEL SALTO IN ALTO
Impresa Trost: supera 2 metri a soli 19 anni BATTAGGIA, MOLINARO, NARDUCCI PAG. 1724
CECCHINI A PAGINA 14
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MERCATO PRIMO PIANO
Sì, Balotelli identiKit & CARRIERA
v Al City vanno 20 milioni
Mario ne prende quattro, firma per 4 anni e mezzo L’attaccante si è ridotto di un milione e mezzo annuo l’ingaggio C’è un bonus di 300 mila euro se conquista il posto Champions CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
La maglia numero 45 è libera per Mario. L’ha voluta proprio lui. Il nuovo centravanti del Milan potrà indossarla oggi dopo l’arrivo a Linate, le visite mediche, un tour a Milanello (senza allenamento) e il prevedibile salto in sede per la firma. Il resto del programma prevede un primo contatto col pallone domani, in occasione dell’amichevole col Darfo Boario (Serie D). La presentazione è prevista per venerdì. Ma il giorno cruciale è stato quello di ieri. Dopo 900 giorni di «esilio» al Manchester City l’attaccante della Nazionale ha avuto la notizia che attendeva con tanta ansia. L’affare Il Milan l’ha strappato
al club dello sceicco Mansour con un investimento degno di un top player. Al club inglese vanno 20 milioni di euro con un pagamento in cinque rate entro il 2017. Ed è premiata così la fermezza dell’a.d. rossonero Adriano Galliani che non s’è mai mosso da quota 20, anche se ieri mattina ha dovuto un po’ venire incontro agli inglesi sui bonus. A seconda dei risultati della squadra di Allegri nelle prossime tre stagioni, infatti, il prezzo può salire a 23. Ma è legato alle vittorie: così in via Turati quasi se lo augurano... Per primo Silvio Berlusconi che ha avallato ieri mattina l’attacco finale. Lo stipendio E poi c’è l’ingaggio
di SuperMario che al City arrivava a guadagnare 5,5 milioni
il retroscena
FABIANA DELLA VALLE MILANO
Raccontano gli amici più stretti che a 9 anni festeggiò lo scudetto targato Zaccheroni con quella maglietta che oggi diventerà sua. Mario Balotelli non ha mai nascosto la fede rossonera, neanche quando segnava ed esultava con i colori dell’altra metà di Milano. Forse anche per questo lo ammise candidamente di fronte a una platea di ragazzi, senza immaginare che quell’outing avrebbe scatenato l’ira dei tifosi nerazzurri. Io tifo Milan E’ un giorno di novembre del 2009, Balotelli non può sapere che quella sarebbe
netti a stagione. Con il club rossonero, invece, l’attaccante avrà 4 milioni netti a stagione più i soliti bonus. Una curiosità: il più immediato è di 300 mila euro per la qualificazione in Champions League. Un incentivo in più per questo scorcio di stagione che vede i rossoneri lanciati proprio verso quest’obiettivo. La trattativa Nella sceneggiatu-
ra di questo trasferimento non va dimenticato che 29 mesi fa l’Inter l’aveva venduto agli inglesi per 22 milioni. Ora torna per un prezzo più basso e solo un mese fa Ferran Soriano, Ceo del City, ne chiedeva 37. Poi, il graduale crollo: prima a 28, poi a 25 e nella tarda serata di lunedì sino a 22. Fino al felice epilogo in cui ha avuto un ruolo decisivo, ovviamente, Mino Raiola, l’agente di SuperMario. Come nel 2010 per il passaggio di Ibrahimovic dal Barcellona al Milan, ancora una volta il procuratore italo-olandese ha lavorato ai fianchi la controparte inglese per demolirne le quotazioni. E anche nelle ultime ore, affiancato dagli avvocati Vittorio Rigo e Rafaela Pimienta, ha sorretto alla perfezione la strategia rossonera. Il tracollo Quando un mese fa
Raiola paragonava Balotelli alla Gioconda tutto appariva impossibile, ma sotto traccia il lavoro diplomatico è servito ad evitare strappi con Roberto Mancini, nonostante i rapporti con il tecnico jesino fossero ormai logorati. E Balotelli ha incassato le esclusioni con la forza di chi sa di avere all’orizzonte una chance più importante. La sua passione per i colori ros-
Dopo 900 giorni a Manchester, il ritorno n Italia. È stata decisiva la giornata di ieri Solo un mese fa, il City chiedeva 37 milioni. L’Inter lo cedette agli inglesi per 22
clic BALOMANIA: VENDUTE GIÀ MILLE MAGLIE LUI HA SCELTO LA 45 Stando al regolamento sulle maglie di gioco, Balotelli avrebbe potuto prendere il numero 9 lasciata libera da Pato che a gennaio è passato al Corinthians. Ecco cosa dice la norma: «Il calciatore manterrà il numero assegnatogli sino al termine della stagione o, comunque, sino a quando dovesse trasferirsi ad altra società». Bastava che il Milan comunicasse la variazione alla Lega. Ma Mario ha scelto la maglia numero 45, la stessa che indossava all’Inter e al City. Aspettando il numero, la divisa col nome di Balotelli è andata subito a ruba: ieri vendute mille maglie in due ore.
soneri è ormai nota da tempo e giustifica anche l’entusiasmo con cui viene accolto il suo ritorno in Italia sulla sponda rossonera dopo gli esordi nell’Inter. E, poi, c’è l’aspetto tecnico. Il Milan conta di schierare un attacco verde di grandissima prospettiva, considerando El Shaarawy e Niang. E non va trascurato il feeling con il Faraone. Si sono conosciuti nel team azzurro e hanno subito legato: in campo e fuori. Il progetto L’arrivo di SuperMario s’incastona nell’ormai noto progetto verde della società di via Turati. In attesa di Saponara, che arriverà a Milano in estate, i monitor rossoneri ora sono puntati su Jorginho del Verona e Baselli del Cittadella, ma sono operazioni da leggere in funzione della sessione di luglio. Intanto Galliani abbassa la saracinesca sulle altre operazioni. Pazzini viene confermato, mentre sono da leggere le prossime mosse per Robinho. Ricordando che Balotelli non può giocare in Champions League, di sicuro il brasiliano tornerà nell’imminente doppia sfida con il Barcellona, valida per gli ottavi di finale. E poi? In Brasile il mercato chiude a fine marzo e il Santos non ha fretta per chiudere adesso. Ma più avanti possono cambiare le carte in tavola. Con il Milan e con Galliani occorre stare sempre in campana. Di sicuro il ringiovanimento è destinato a proseguire. Berlusconi l’ha promesso ed è evidentemente l’unica strada per combinare le ambizioni da vertice con dei bilanci economicamente compatibili. Una via da seguire. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un milanista fedele, anche quando era interista stata la sua ultima stagione nell’Inter. Un pomeriggio diverso all’istituto Don Gnocchi di Milano, circondato da giovani fra i 14 e i 21 anni affetti da disabilità motoria, cognitiva e relazionale. L’attaccante è coinvolto e partecipe, si sente talmente a suo agio che alla classica domanda «Per quale squadra tifi?» risponde di getto: «Io tengo al Milan. Perché, non lo sapevi?». I milanisti presenti esultano, gli interisti lo scrutano perplessi. Uno di loro si fa coraggio: «Allora perché giochi nell’Inter?». La risposta è una porta aperta sul futuro: «Per quest’anno gioco nell’Inter». Parole profetiche. Rossonero per Striscia Finché
Balotelli fa gol gli interisti per-
Balotelli «rossonero» con l’inviato di «Striscia» Valerio Staffelli nel 2010 ANSA
donano tutto, però ogni volta che perde la testa gli rinfacciano le sue simpatie rossonere. Anche perché lui non fa nulla per nasconderle. Nel 2010, pochi giorni dopo l’episodio della maglia gettata a terra in Inter-Barcellona, finisce in tv con i colori degli odiati cugini addosso. Valerio Staffelli, inviato di «Striscia la notizia», gli consegna il tapiro e una maglia del Milan con numero (45) e cognome. Lui si rifiuta d’indossarla ma poi, a telecamere spente, la prova e si fa sorprendere mentre si guarda allo specchio. Più passano i giorni, più il rapporto con l’Inter si deteriora e più Mario ammicca ai rossoneri. Fino a dichiarare: «Un giorno giocherò nel Milan».
I calzini rossoneri ad Appiano A
quel punto la convivenza diventa impossibile. Balotelli lascia l’Inter, la destinazione però non è Milanello ma il Manchester City. Dall’Inghilterra continua a mandare messaggi d’amore al Milan e Galliani. L’ultimo una decina di mesi fa: intervistato sulla Champions League, dichiara: «In Europa tifo Milan», giusto per ribadire il concetto. Adesso Mario non avrà più bisogno dei calzini rossoneri che amava indossare anche ad Appiano: li troverà nella divisa ufficiale. Nell’ultimo derby vissuto a San Siro ha esultato da spettatore per il gol di Ibrahimovic, il prossimo invece lo giocherà con la maglia del cuore. Il sogno è diventato realtà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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sei del Milan ipseDIXIT FRASI E PROTAGONISTI DELL’INTRIGO DI MERCATO
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Balotelli costa quanto la Gioconda. Nessuna squadra italiana se lo può permettere e poi il City non vuole venderlo MINO RAIOLA PROCURATORE DI BALOTELLI
Balotelli? Al Milan l’aspetto umano è importante. Se metti una mela marcia in un gruppo poi s’infettano anche gli altri SILVIO BERLUSCONI PROPRIETARIO DEL MILAN
Quando ho parlato di mela marcia non mi riferivo a lui. Mi scuso se è stata presa come una frase nei suoi confronti
La cresta di M’Baye Niang, 18 anni, e quella ormai famosissima di Stephan El Shaarawy, 20 INSIDEFOTO
Sarà centravanti nel tridente delle «creste» Che attacco verde con El Shaarawy e Niang Pazzini sacrificato ma giocherà in Champions MARCO PASOTTO MILANO
SILVIO BERLUSCONI PROPRIETARIO DEL MILAN
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Le trattative per Drogba e Kakà sono chiuse al 101 per cento, quelle per Balotelli al 99,9% periodico ADRIANO GALLIANI AMMINISTRATORE DELEGATO MILAN
«Milan, arrivo». Questo l’sms con cui Balotelli martedì ha annunciato il ritorno in Italia agli amici bresciani MARIO BALOTELLI NUOVO ATTACCANTE DEL MILAN
REAZIONI SUL WEB
La Milano nerazzurra piena di rabbia «Ci farà gol nel derby sotto la Nord...» L’acquisto di Balotelli incendia Milano. Non solo sulla sponda rossonera, ma anche su quella nerazzurra, delusa da un mercato che molti tifosi giudicano non all’altezza e dal passaggio di Mario all’altra metà della città. «Prevedo purtroppo già un gol nel derby sotto la Nord», pronostica Massimo Minervini su Twitter. Per la cronaca, il derby è in programma il 24 febbraio. Simone Lumastro sottolinea invece che «il più grande film horror di tutti i tempi è il mercato di gennaio dell’Inter». «Loro Mario, noi Rocchi, diteci che l’anno prossimo vogliamo giocare contro il Real Besana»,
è l’analisi di Eleonora Spinelli. «C’è chi compra Balotelli e chi non riesce a comprare nemmeno Schelotto», dice ancora Valerio. Molti commenti negativi, soprattutto contro Branca, sono stati postati nelle ultime ore sulla pagina ufficiale di Facebook della società. «Balotelli al Milan, state facendo ridiventare l’Inter la barzelletta d'Italia, vergogna», commenta «El Delfino». «Un sacrilegio, avevamo in casa un fenomeno che non siete riusciti a gestire», scrive Stefano Colino. Molti promettono di non seguire la squadra allo stadio nel prossimo appuntamento casalingo e c’è chi, come
Giancarlo Di Pippa, spera «che la squadra non si qualifichi per la Champions, dove ci presenteremmo con questi giocatori e una squadra totalmente da rifare». «Rivogliamo Oriali», scrive Marco Barbieri. Ma c’è anche chi sul nuovo attaccante rossonero va controcorrente, come Gionata Motta su Twitter: «All’Inter ha insultato tutta la curva, al City ha fatto più festini che gol. Per fortuna è del Milan». Sulla pagina Facebook «Inter Supremacy» è stato invece postato il video di Inter-Barcellona, quando Balotelli lanciò a terra la maglia nerazzurra.
A questo punto occorre ripartire dalle ore 17, minuto più minuto meno, di domenica 20 gennaio, quando nello spogliatoio rossonero Galliani celebrò così la doppietta vincente di Pazzini al Bologna: «Non prendiamo un nuovo centravanti, puntiamo su di te». Già. E ora? E ora per il Pazzo arrivano guai seri. Perché il Milan, potenzialmente, può giocare con tre sistemi diversi (4-3-3, 4-3-1-2, 4-2-3-1), ma da qualsiasi angolazione la si osservi, la vittima sacrificale parrebbe lui. Balotelli al Milan farà essenzialmente il centravanti, e questo mette in grande difficoltà Giampaolo. Anche perché c’è un altro fattore a suo sfavore: Mario può giocare anche da esterno sinistro, ma quelle sono le zolle di El Shaarawy. Che a destra — ricordate i primi esperimenti di Allegri? — perde buona parte del potenziale. Dunque, non se ne esce. Per Pazzini esistono un paio di parziali consolazioni: la prima è che Balotelli non può giocare in Champions, la seconda è che Allegri non può ignorare il suo rendimento, fatto di 11 reti stagionali e un’ottima media gol. Insomma, la sua esclusione non si può considerare così automatica. Almeno in prima battuta. «Benvenuto» Per il resto, dovrà attrezzarsi a fare la guerra contro una specie di supereroe. Per quanto riguarda lo schieramento che prevede l’impiego di Mario, l’idea più suggestiva è il «tridente delle creste»: Niang, Balotelli, El Shaarawy. Esteticamente Berlusconi vivrà una sorta di incubo, ma a livello anagrafico il Cav ha centrato pienamente la missione. Attacco assicurato per i prossimi 10 anni. Altre opzioni: 4-3-1-2, col Faraone e Super Mario di punta. Manca però un trequartista di ruolo: possono
Mario Balotelli, 22 anni: a Milanello arriva un’altra cresta BOZZANI
TRE OPZIONI PER ALLEGRI
GDS
adattarsi Bojan, Boateng o Robinho. Infine, c’è il 4-2-3-1, utilizzato qualche volta quest’anno: qui Mario può sistemarsi centravanti oppure esterno sinistro sulla trequarti, come con Mancini. Ma, come detto, c’è il «problema» El Shaarawy. Il sistema con punta unica e triplo trequartista è ben conosciuto da Balotelli, che l’ha vissuto all’Inter nell’anno del triplete e al City. Non resta che scoprire se Allegri adatterà Mario all’attuale sistema di gioco, il 4-3-3 con cui il Milan sta scalando la classifica, oppure cambierà qualcosa in funzione del neo arrivato. Di certo Pazzini non è l’unico a doversi preoccupare: col Balo in rosa addio «falsi nove» (Bojan e Boateng, sempre più mezzala), e ora che le punte sono di nuovo sei, occhio anche alla situazione di Robinho. A meno che gli ultimi due giorni di mercato non producano altre novità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Da Milano a Milano Balotelli, l’esilio in Premier tra gol, vittorie e scintille Romanzo di un fenomeno: dal nerazzurro gettato via ai trionfi inglesi, dalle reti in Nazionale alle liti nel City. Fino alla paternità controversa 1
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Ombre Meraviglie diluite in un mare di balotellate che ne hanno corrotto l’immagine e frenato il decollo. I Lucignoli lo hanno braccato anche lì. Citiamo a raffica: 11 giorni dopo la presentazione, sfascia l’AudiA8; si picchia in allenamento con Jerome Boateng (dicembre ’10), ora gli tocca il fratello; espulso con la Dinamo Kiev per un’entrata da kung fu, City eliminato dall’Europa League, Mancini gli dà dello stupido (marzo ’10); tira freccette dalla finestra ai giovani del City (marzo ’11); sbaglia un gol col Galaxi con un clownesco colpo di tacco (luglio ’11); visita a Scampia che finisce in Pretura (settembre ’11); fuochi d’artificio in casa, arrivano i pompieri (ottobre ’11); si picchia con Richards (dicembre ’11); scarpata in faccia a Parker (Tottenham): 4 giornate (gennaio ’12); entrataccia su Song (Arsenal): 3 giornate (aprile ’12). E poi il copioso faldone delle donne: dall’escort Jennifer Thompson, ex di Rooney, a Rafaella Fico che le avrebbe dato un figlio. Isola azzurra La minaccia di por-
3 LUIGI GARLANDO MILANO
Mille giorni dopo aver gettato a terra la maglia dell’Inter, Mario Balotelli è pronto a vestire quella del Milan. Il tempo dirà se quei colori, amati da sempre, sono l’approdo a Itaca. Di sicuro raggiungerla gli è costata una perigliosa odissea. Quella maglia gettata rabbiosamente sul prato di San Siro, in coda al glorioso Inter-Barcellona 3-1 del 20 aprile 2010, è stata la fine del periodo nerazzurro. Una comparsata svogliata tra i fischi di San Siro e gli urlacci di Mourinho. Mario rientrò in spogliatoio, Materazzi gli mise le mani addosso. I tifosi forse alla lunga l’avrebbero perdonato addolciti dai gol, i santoni argentini dello spogliatoio: mai. Mou se ne andava dopo il Triplete, il successore Benitez, per prima cosa, gli disse: «Sei la quarta punta dietro a Milito, Eto’o, Pandev». «Mino, leviamo le ancore», ordinò Balotelli a Raiola.
Balotelli in pillole 1 Il lancio della maglia in Inter-Barcellona, semifinale Champions 2010 FORTE 2 La festa per lo scudetto inglese nel 2012 LAPRESSE 3 La lite con Mancini OLYCOM 4 Con El Shaarawy in Nazionale IMAGE SPORT
Come Meazza Se ne andava un
ragazzo che alla prima in Serie A, a 18 anni, aveva gelidamente aggirato il portiere dell’Atalanta e messo in rete, l’autore precoce di gol-scudetto; se andava il miglior progetto italiano di fuoriclasse, un virgulto del vivaio che avrebbe potuto trasformarsi nella bandiera del club come Peppino Meazza, per dieci anni abbondanti. Una rinuncia dolorosa, al limite dell’assurdo, ma Moratti si era fatto convincere dai suoi consiglieri, in calzoncini o no, dell’irrecuperabilità del tipo. Per Natale il presidente, già a buon punto nel processo di pentimento, gli avrebbe spedito a Manchester un prezioso portachiavi insieme agli auguri. Milano addio Ma la partenza era ancor più dolorosa per i suoi genitori, Silvia e Franco, che negli anni lo hanno aiutato ad assorbire il trauma di un ab-
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Mario Balotelli, 22 anni, ha segnato 28 gol nelle quattro stagioni all’Inter AFP
bandono, i primi fischi razzisti, l’impatto destabilizzante della fama e della ricchezza improvvise e ora lo vedevano partire per l’Inghilterra. Lo accompagnarono con una lettera pubblica che cominciava: «Come genitori ci sentiamo un po’ tristi, ma anche fiduciosi. Le incognite sono ancora tante, Mario è molto giovane, molto "fragile"». Preoccupati, ma anche speranzosi che Mario, in un altro ambiente, lontano da tanti «Lucignoli» (così nelle lettera), sotto le cure di Mancini che lo aveva lanciato a 17 anni, avrebbe trovato terreno buono per germogliare. In quell’estate 2010 mamma Silvia lo congedò infilandogli al collo una medaglietta, regalo per i 20 anni, con scritto: «Professionalità, impegno, umiltà». La catenina precedente gliel’aveva strappata dal collo Mou durante una lite furiosa, sulla medaglietta c’era una stella a cinque punte coi nomi dei genitori e dei fratelli. Il 17 agosto 2010 si presentò ufficialmente alla stampa inglese di cui sarebbe diventato instancabile rifornitore. Le sue prime parole da giocatore del Manchester City: «I’m not a bad
boy», «Non sono cattivo, né troppo buono, solamente vivace». Non gli avrebbero mai creduto. Luci I due anni e mezzo al City
sono stati un impasto spettacolare di promesse e smentite, di perle e «balotellate»: gol e canzoncine affettuose dei tifosi, infortuni e squalifiche a raffica. Non si è fatto mancare niente, nel bene e nel male. Prima partita, 19 agosto, e primo gol: al Timisoara, in Europa League. Va di fretta, ma un menisco lo sgambetta e lo porta da chirurgo. Torna in Premier in ottobre e il 7 novembre segna i primi gol di campionato, al West Bromwich: doppietta con espulsione incorporata. Roba da Mario. La prima stagione inglese finisce in gloria: trionfa a Wembley nella FA Cup col titolo di «man of the match». Entra definitivamente nel cuore dei tifosi con la doppietta a Old Trafford nel leggendario 6-1 agli odiati cugini (23 ottobre). Nell’occasione scopre la scritta: «Why always me?» All’ultima partita di Premier, contro il QPR, serve l’assist del 3-2 che vale un titolo atteso 44 anni.
tare il City in tribunale (dicembre ’12) e le mani addosso con Mancini (gennaio ’13) hanno spezzato definitivamente il rapporto col City. Ed è ripartita l’odissea. In questo navigare tempestoso la Nazionale è stata un’isola azzurra. Lì Mario ha dato il meglio, come resa e comportamenti. Impeccabile e trascinante all’ultimo Europeo da cui, di fatto, non è più tornato. L’unica partita buona delle stagione, guarda caso, l’ha disputata in azzurro (Italia-Danimarca) nel «suo» San Siro. Una maglia che ama, la fiducia e l’affetto dell’ambiente: ciò che Mario trova in Nazionale, lo cerca ora al Milan per uscire finalmente dal bozzolo di incompiuto. Con l’aiuto dell’amico ed azzurro El Shaarawy. Dopo Chievo-Milan del marzo 2010 che riportò i rossoneri a -1, Balotelli, nato milanista, prometteva ai compagni della Pinetina: «Vi riprendiamo». Si allenava con calzettoni rossoneri, odiati da Materazzi, e ritirava Tapiri con la maglia del Milan. Tornò a San Siro da giocatore del City per cantare «Ibra, Ibra» che regalò il derby al Milan. Indiscussa ed esposta la fede rossonera. Un rischio: Allegri non ha il carattere morbido di Prandelli, ma l’ottimo Galliani saprà creare attorno al ragazzo le condizioni migliori per farlo rendere e per non farsi male. Se Mario ascolterà la medaglietta (professionalità, impegno, umiltà) facile che Milanello diventi Itaca per davvero. La preghiera con cui mamma Silvia concluse la lettera vale anche per Galliani: «Confidiamo in Colui che su Mario ha avuto un progetto "speciale" fin dalla più tenera età». Speriamo in Dio, insomma. Intanto si è preso la Gioconda per 20 milioni: mica male. Ciao Milano L’ex «mela marcia»
trasmette già entusiasmo contagioso. Un giorno chiedemmo a Balotelli: «Berlusconi considera Cassano il miglior talento italiano. Che pensi?» Rispose: «Capisce poco di calcio. Infatti potrebbe acquistarmi...». Cassano ora è un avversario da derby lontano solo 25 giorni. Ok, anche Meazza passò al Milan, ma a fine carriera e con il «piede freddo» per problemi di circolazione. Balo è in fiore e ha il cuore caldo di chi cerca rivincite. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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NELLA SUA VITA
S José Mourinho, 50 anni, tecnico del Real Madrid. Ha allenato Balotelli all’Inter per due stagioni tra alti e bassi: c’era lui quando Mario gettò via la maglia
S Mino Raiola, 45 anni, procuratore di Mario: gli è stato molto vicino in questi anni. È stato lui a occuparsi del trasferimento al Man City nell’estate 2010
S Roberto Mancini, 48 anni, allenatore del City. Ha lanciato Balotelli in nerazzurro, l’ha voluto a Manchester ma poi il rapporto si è incrinato
S Raffaella Fico, 25 anni, è stata la fidanzata di Mario, ma il rapporto è sempre stato burrascoso. Dalla storia un mese e mezzo fa è nata Pia
S Cesare Prandelli, 55 anni, c.t. della Nazionale. Ha sempre avuto grande fiducia in Balotelli e l’ha voluto fortemente all’Europeo 2012
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MERCATO PRIMO PIANO
lafrase DEL GIORNO
d il Film Da Meazza a Ibra quanti re del gol prima con l’Inter poi con il Milan Inter 1927/40 - Milan 1940/42 - Inter 1946/47 GIUSEPPE MEAZZA Bandiera dell’Inter con cui vinse due scudetti. Nella fase calante della carriera passò al Milan per due stagioni
A BRACCIA APERTE «Balotelli è un grandissimo giocatore e verrà per aiutare la squadra. Siamo felici, lo spogliatoio lo attende a braccia aperte. Speriamo possa fare una gran stagione qui al Milan. C’è entusiasmo nello spogliatoio e stiamo migliorando» ROBINHO ATTACCANTE MILAN
Inter 1957/61 - Milan 1965/66 e 1967/68 ANTONIO VALENTIN ANGELILLO L’argentino sbarcò in Italia vestendo la maglia nerazzurra e segnando 68 gol in A, poi recitò da comparsa nel Milan AP
Inter 78/79, 81/82, 83/84, 87/91 - Milan 82/83, 91/93 ALDO SERENA Ha vinto su entrambe le sponde: scudetto e Coppa Uefa con l’Inter, 2 scudetti con il Milan, dove giocò pochissimo
Prandelli: «Volevi il Milan Mario, ora dipende da te» «Balotelli va in un club che sa lavorare con i giovani pure fuori dal campo» Su Icardi: «Chi ambisce alla maglia azzurra deve crederci, senza pressioni» proporsi».
ELISABETTA RUSSO MILANO
Capitolo polemiche arbitrali
Prandelli ha preso posizione anche sul delicato momento degli arbitri, dopo la bufera causata dalle proteste della Juventus sabato scorso e le parole del dopo-gara col Genoa. «Abbiamo sempre detto che noi in Italia abbiamo gli arbitri migliori al mondo - ha aggiunto — e dobbiamo anche dimostrarlo nei momenti un po’ particolari. Bisogna partire dal presupposto che nell’arbitrare sui campi di calcio gli errori ci saranno sempre. Dobbiamo saperli accettare, dobbiamo cercare di trasmettere qualcosa che va al di là dell’aspetto sportivo».
Fra i più felici c’è sicuramente lui, Cesare Prandelli, che a Balotelli ha sempre dato una grande fiducia. E, qualche volta, ad esempio nella semifinale dell’Europeo contro la Germania, è stato anche ripagato da SuperMario. Adesso, finalmente, gli dice «bentornato a casa». Il commissario tecnico della Nazionale accoglie con entusiasmo «il figliol prodigo» reduce dall’esperienza in Inghilterra. E sicuramente avrà sempre un occhio di riguardo per il tandem di giovani che Mario forma con El Shaarawy, visto che proprio lui li aveva fatti giocare insieme il 14 novembre a Parma, nell’amichevole persa 2-1 contro la Francia. Il c.t. azzurro Cesare Prandelli con Super Mario. Sotto, Mauro Icardi, 19 anni ANSA/LAPRESSE Responsabilità e fiducia Ma
Prandelli, come spesso usa fare, se da un lato usa la carota, dall’altro chiede con il bastone una prova che sia finalmente definitiva a Balotelli. «Ora dipende molto da lui — ha detto il c.t. —. Ha tutte le possibilità per dimostrare il suo valore. Questo trasferimento era una situazione che Mario cercava. È andato in un club che sa lavorare con i giovani, anche per tutti gli aspetti che vanno oltre il campo». E proprio domenica Prandelli scriverà la lista dei convocati per l’amichevole Olanda-Italia, in programma mercoledì 6 febbraio ad Amsterdam. Balotelli, salvo sorprese, farà parte del gruppo che si radunerà lunedì a Firenze, pro-
prio insieme al Faraone, suo nuovo compagno nel Milan. Capitolo razzismo Prandelli, intervenuto a Matera al 44˚ congresso nazionale dell’Ussi (Unione stampa sportiva italiana) ha parlato anche di razzismo, un tema molto caldo che ha toccato recentemente il Milan e i suoi giocatori, e molto spesso durante la sua carriera anche Mario Balotelli. «Dobbiamo cercare di migliorare tutti — ha detto il c.t. - e quindi non dobbiamo far finta di nulla. I problemi vanno affrontati. Sappiamo che non li possiamo risolvere in un giorno, ma con la programmazione, con l’educazione, con un diverso modo di
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Icardi è molto interessante. Chi vuole l’Italia deve trovarci più di una opportunità CESARE PRANDELLI SU MAURO ICARDI
Novità Icardi Prandelli è stato poi stuzzicato sull’attaccante della Sampdoria, Mauro Icardi, di origine argentina, ma che dopo i 4 gol al Pescara non ha escluso di poter accettare una possibile convocazione dall’Italia. «Lo ritengo molto interessante — ha detto —. È un discorso molto semplice: chi vuole indossare la maglia della Nazionale deve avere qualcosa che va al di là delle opportunità. Deve crederci. Ovviamente è una scelta particolarmente impegnativa per questi ragazzi. Non mettiamo pressioni. Io ho risposto a una domanda che mi era stata fatta se ci fossero nomi italiani interessanti all'orizzonte in Italia. Ho fatto il nome di Icardi perché, sinceramente, lo ritengo molto interessante».
LA TRATTATIVA
Roberto Carlos prova il colpo Kakà all’Anzhi Il destino di Kakà, separato in casa con il Real Madrid di Mourinho, potrebbe coincidere con quello dell'Anzhi, il club russo dove raggiungerebbe Eto'o. Per l’attaccante brasiliano il giro di opportunità si arricchisce di una nuova possibile destinazione, proprio nella squadra dove il direttore sportivo è Roberto Carlos. Ieri, infatti, l'ex calciatore madrileno ha avviato una trattativa con i Blancos per tentare l’affondo. Kakà, lo ricordiamo, in questa sessione di mercato è stato in predicato di arrivare al Milan, ma la trattativa si è arenata di fronte alla richiesta di 15 milioni da parte del Real Madrid. Richiesta che ha reso impossibile un ritorno tanto desiderato da entrambi i fronti; una visita lampo di Kakà a Milano in un ristorante del centro in compagnia di Robinho aveva illuso i tifosi rossoneri. A certificare poi lo stop alle trame tra Real Madrid e Milan il fatto che il manager Ernesto Bronzetti, dopo una settimana nella capitale spagnola, ha fatto rientro in Italia senza risultato. Tra le sirene dell'Anzhi, all'arrivo mancato ai rossoneri, per Kakà resta sempre aperta la possibilità, forse quella più conveniente, di un approdo ai Los Angeles Galaxy, con i quali l'entourage del giocatore ha avuto contatti e non è escluso che ne abbia a breve. Per Kakà, dunque, che vorrebbe giocare con continuità per guadagnare un posto per il prossimo Mondiale in Brasile, perso il treno Milan, restano in pista le opportunità nel campionato russo e quello statunitense. Alessandro Russo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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OPERAZIONE IN USCITA IL CENTROCAMPISTA È GIÀ IN INGHILTERRA
DAL BRASILE
Emanuelson finisce in prestito al Fulham
Pato è pronto per il debutto con il Corinthians
Da tuttofare a panchinaro fisso: la parabola dell’olandese arrivato nel 2011
RIO DE JANEIRO (m.can.) Conto alla rovescia per il debutto di Pato al Corinthians. L’appuntamento è per domenica in casa contro l’Oeste per il campionato paulista. «Non vedo l’ora di giocare. Voglio scendere in campo domenica», ha detto il Papero. «Romperò le scatole a Mahseredjian (preparatore atletico, ndr) per metterlo a posto», ha scherzato l’allenatore Tite. Sia medici che tecnici sono entusiasti dei progressi di Pato negli allenamenti. Paulinho, nel mirino dell’Inter ma non più per gennaio, intanto torna per la sfida di oggi con il Mogi Mirim.
MARCO PASOTTO MILANO
Fine dell’avventura. Almeno per i prossimi quattro mesi. Urby Emanuelson lascia il Milan e trova casa in Premier League, al Fulham (attualmente quattordicesimo). Si tratta di un prestito secco, quindi a giugno può succede-
re di tutto: rientro alla base, ma anche prolungamento dell’esperienza inglese. Dipenderà da come l’olandese — che già ieri è volato a Londra — si troverà Oltremanica e dalle esigenze del Milan per la prossima stagione. Dietro le quinte Di certo in quel-
la attuale il piatto piange. In pochi mesi Urby è passato dal ruolo di tuttofare, buono per qualsiasi occasione e qualsiasi ruolo (da quando è al Milan ha giocato punta esterna, trequartista, mezzala e terzino), a panchinaro praticamente fisso. Chiuso, a sinistra (la fascia in cui si esprime al meglio), prima da Nocerino, poi dall’ar-
Urby Emanuelson, 26 anni FORTE
retramento di Boateng in mediana, e infine dall’esplosione di Constant come esterno basso. L’ultima apparizione in campionato risale al 9 dicembre, contro il Torino, mentre l’ultima stagionale è stata il 9 gennaio, in Coppa Italia contro la Juve. In realtà l’olandese nella prima parte di stagione aveva messo insieme un buon minutaggio, realizzando anche due gol, di cui uno importantissimo in Champions a San Pietroburgo (dove il Milan si era imposto tre a due); poi, piano piano, è finito dietro le quinte. Di certo non l’ha aiutato il temperamento in campo, a volte giudicato poco combattivo da Allegri. Il Milan
non lo rimpiazzerà. Vecchia conoscenza Emanuel-
son ci riprova dunque in Inghilterra, nell’ambito di un’altra operazione gestita da Mino Raiola, che nel 2011 aveva portato Urby in rossonero dall’Ajax (contratto fino al 2014) per 1,5 milioni. L’obiettivo dell’olandese è chiaramente rivalutarsi sotto l’aspetto tattico, della continuità e dell’affidabilità. Per farlo potrà contare sull’appoggio di una vecchia conoscenza: il tecnico del Fulham infatti è il connazionale Martin Jol, che lo aveva già allenato all’Ajax dall’estate del 2009 a dicembre del 2010. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’EX ROSSONERO
Ibra lo applaude: «È un vero affare»
Inter 1999/2005 - Milan 2005/06 CHRISTIAN VIERI Acquistato per 90 miliardi dall’Inter, collezionò 103 reti in sei campionati, poi passò al Milan restando mezza stagione OMEGA
Inter 1997/2002 - Milan 2007-08 RONALDO All’Inter 5 anni con l’Uefa e il mancato scudetto, dopo il Real una stagione e mezza tormentata al Milan OMEGA
Inter 2006/09 - Milan 2010/12 ZLATAN IBRAHIMOVIC Decisivo dovunque in Italia, in bacheca tre scudetti con la maglia dell’Inter (57 reti) e uno con quella del Milan (42) AFP
Mancini: «Balo, la famiglia ti aiuterà nel grande salto» Il tecnico del City dà consigli alla sua ex punta: «Si affidi a chi gli vuol bene davvero e raggiungerà i livelli di Messi e Ronaldo. Ho tanto affetto per lui» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
In Inghilterra qualcuno già lo rimpiange: «Senza Balotelli, Manchester e la Premier perdono qualcosa», era l’analisi, ieri pomeriggio, di un editoriale del sito della Bbc. Anche il City sa che l’addio di Mario è una perdita: «Balotelli è un fuoriclasse. Qualche volta commette fesserie, ma è un fior di giocatore», racconta Pablo Zabaleta, uno dei leader della squadra di Roberto Mancini. I saluti di ieri pomeriggio, in un’anonima sala dell’hotel Landmark, nel cuore di Londra, dimostrano che, nonostante tutto, Mario fosse nel
cuore del City: i compagni, anche i compassati inglesi, erano emozionati. Nuova capigliatura Balotelli,
che già lunedì mattina aveva svuotato l’armadietto, avrebbe abbandonato l’albergo con un nuovo colore di capelli: per festeggiare il matrimonio con il Milan, avrebbe scelto la cresta scura. Mario saluta Manchester dopo 900 giorni, 80 presenze, 30 gol, 4 cartellini rossi, 11 mila euro di multa per le infrazioni al codice stradale, una sfilza di «Balotellate», la simpatia del popolo del City, le trovate geniali come quella maglietta «Why always me?», «Perché sempre io?» – vero oggetto di culto e in ven-
dita persino su internet -, fino all’odio sportivo dei tifosi rivali, l’ultimo dei quali può essere considerato quel fan dello United che, domenica sera, ha fatto la pipì addosso alla sua Bentley, camuffata da auto marines. Mario, che in pochi giorni a Milano è passato dallo status di «mela marcia» a «frutto proibito», saluta anche Roberto Mancini, l’allenatore che lo ha sempre sostenuto. Mancini, come vi siete lasciati?
«Con affetto, come sempre». Il suo sentimento a caldo?
«Mi dispiace. Io ho sempre creduto nel talento di Mario Balo-
Roberto Mancini, 48 anni, dal 2009 al ManCity AFP
telli e lo confermo: se migliora nei comportamenti, può arrivare ai livelli di gente come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Il Manchester City perde sicuramente qualcosa con il suo addio». Ora Balotelli non avrà più il paracadute Mancini.
«Io gli auguro di cuore che, riavvicinandosi a casa, possa ritrovare il calore della sua famiglia. Mario ha bisogno delle persone che gli vogliono davvero bene e possono aiutarlo. La presenza della famiglia può aiutarlo a compiere il salto di qualità definitivo». Il Milan era nel suo destino: è la squadra per la quale Mario ha tifato da quando era bambino.
«Mario ha la fortuna di approdare in un club di valore mondiale come il Milan. Sicuramente per lui giocare nel Milan può essere una carica in più». Chi arriverà al City al posto di Mario?
«Non arriverà nessuno. Noi restiamo così». © RIPRODUZIONE RISERVATA
PARIGI Un pizzico di ironia, un po’ di nostalgia e forse anche un velo di invidia. Zlatan Ibrahimovic, a margine della presentazione della nuova scarpa Nike «Mercurial», parla a ruota libera di passato, presente e futuro: Milan, Psg e Balotelli. Affare Mario, appunto, che il Milan ha caricato dopo aver scaricato sei mesi fa lo stesso svedese, per lo stesso prezzo: «Non mi sento tradito, il Milan ha fatto certe scelte per migliorare certe situazioni, per questo io e Thiago Silva ce ne siamo andati. Non possiamo che essere contenti se il Milan adesso sta meglio e sono contento pure per Balotelli, che è un affare. Sono comunque onorato di aver giocato con la maglia del Milan». Però con Galliani, Ibrahimovic non ci parla: «Non ho il suo numero», taglia corto, con un ghigno. Passato L’Italia manca comunque all’ironico Ibrahimovic: «Si mangia meglio da voi e lo dico rischiando di farmi castigare dai francesi. Comunque qui a Parigi c’è la Tour Eiffel». Che non c’è invece a Milano. Ma a Milano, lo svedese ci torna di sicuro: «Per forza, ho ancora casa lì. Scherzi a parte, l’Italia è la mia seconda casa, ho trascorso anni importanti da voi, per me e per la mia famiglia». Nostalgia canaglia, anche calcistica: «Seguo sempre la Serie A, il vostro calcio mi piace sempre». Futuro E lo teme pure, in chiave Champions: «Giocare contro Milan, Juve o Barcellona sarebbe lo stesso, sono fortissime. Ma se vuoi vincere la Champions devi sfidare i migliori». Da ex, Ibrahimovic analizza i suoi allenatori: «Con Capello ho fatto il salto di qualità. Mi spiace aver lavorato solo un anno con Mou, ma lui farà ancora grandi cose. Anche Guardiola è un grande, ma avevamo pareri diversi su certe cose». Ora c’è il Psg di Ancelotti: «Ma non è l’ultima fermata. Ho ancora fame, mi restano due anni di contratto, ma al Barcellona firmai per cinque stagioni e me ne andai dopo una. Nel calcio non si sa mai, anche se la Premier League non è il mio sogno». Alessandro Grandesso © RIPRODUZIONE RISERVATA
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COPPA ITALIA RITORNO SEMIFINALI
8’ secondo tempo Gonzalez sblocca di testa La Lazio sblocca quando Ledesma ispira Gonzalez, che sorprende alle spalle Peluso e di testa in tuffo segna l’1-0 LAPRESSE
48’ secondo tempo Floccari porta la Lazio in finale Floccari sale più in alto di tutti e schiaccia in rete il pallone che vale la finale PIERANUNZI 47’ secondo tempo L’aggancio di Vidal La Juve pareggia al 2’ di recupero: Vidal brucia Radu e in spaccata anticipa l’uscita di Marchetti firmando l’1-1 LAPRESSE
Gran finale Lazio
Recupero batticuore: Juve k.o. al 93’ A Gonzalez risponde Vidal al 92’, risolve Floccari: il 26 maggio ci sarà la sfida con Roma o Inter RUGGIERO PALOMBO ROMA
A saperlo, tanto valeva giocarsela tutta e subito in quei sei memorabili minuti di recupero. Lazio finalista di Coppa Italia, Juventus fuori al termine di un match di rara bruttezza riabilitato però da un finale riservato a gente dal cuore forte. Passa la Lazio perché mostra di avere nervi e temperamento più saldi nei momenti che decidono il match. In vantaggio con Gonzalez in apertura di ripresa, raggiunta da Vidal nel secondo dei sei minuti di recupero col gol che dopo l’1-1 dell’andata porterebbe ai supplementari, la Lazio potrebbe cedere di schianto. Invece che fa? Va a prendersi l’unico corner della partita e su quello con Floccari, subentrato a Klose, trafigge le
statue della difesa bianconera. Ma non è finita, perché Giovinco, e poi Marchisio e poi ancora Vidal potrebbero fare il 2-2 che capovolgerebbe la sentenza. Non succede un po’ per merito di Marchetti e molto per demerito di una squadra troppo su di giri con la testa e troppo giù di giri con le gambe. Petkovic elimina Conte scommettendo sulla Lazio-tipo, al contrario del suo rivale che, forse preoccupato dalle complicazioni del campionato, schiera una specie di Juve B, pressoché inguardabile, e ricorre a Pirlo e Marchisio quasi fuori tempo massimo. Mancano rigori Due per l’esattez-
za, nella prima mezzora. Quello su Vucinic, steso da Marchetti, precede quello su Klose, messo giù da Isla. Due entrate fuori tempo, l’avversario che ti anticipa, e oplà, la frittata è fatta.
Due rigorini, se vogliamo, visto che il pallone di Vucinic sfila oltre il fondo e Klose è spalle alla porta, ma nel loro piccolo sempre assai netti. Da fischiare. E quello della Juve arriva prima. Banti, che non dispone del supporto degli arbitri di porta, li ignora entrambi. Nella ripresa la Juve avrà di che dolersi anche per un paio di cadute in area di Giovinco, ma lì, francamente, è il giovanotto che sembra avere bisogno di una cura ricostituente. Di buono c’è che le isterie collettive del week-end, pur dentro a un match teso e nervoso, vengono tenute sotto controllo. Buona cosa.
ti alle prime due parate, ma quello di Giovinco è quasi un gol mangiato. La Lazio è la migliore che Petkovic può schierare, con Klose, Mauri e Hernanes a farsi compagnia davanti per un 3-4-2-1 che molto spesso, coi laterali Konko e Radu che scalano, diventa un prudentissimo 5-3-2-1. D’altra parte,
IL TABELLONE
Horror show Primo tempo orren-
do fin quando la Juve non l’accende un po’ nel finale, con le conclusioni di Vucinic e di Giovinco che costringono Marchet-
GDS
dopo l’1-1 dell’andata dovrebbe essere la Juve a fare la partita. Solo che Conte decide che il turnover (e forse il campionato) viene prima di tutto. Così, la squadra è per sette undicesimi diversa da quella che ha sbattuto contro il Genoa e l’arbitro Guida. I confermati sono Bonucci e Vucinic, che domenica contro il Chievo faranno compagnia a Conte in tribuna, Barzagli e Vidal. Se ne ricava una Juve fin troppo operaia, macchinosa nonostante i tentativi di pressare alto e fa impressione scorrere la sua panchina: Pirlo, Pogba, Marchisio eccetera. Insomma, troppa grazia. Tre giorni prima Petkovic (Hernanes, Mauri e Klose fuori) ha adottato la stessa misura, finendo col perdere col Chievo, proprio per l’importanza attribuita alla Coppa Italia. E’ chiaro che Conte la pensa diversamente.
Qualità Ledesma Il centrocampo della Juve? Isla, Vidal, Marrone, Padoin, Giaccherini. Lì in mezzo un tipo come Ledesma finisce per forza col fare la differenza. L’assist per Gonzalez, che infila l’immobile Storari di testa, è la cosa tecnicamente più bella della partita. La Juve, ancora passiva (primo tiro della ripresa al 37’), mostra qualche segno di vita quando Conte decide finalmente di buttare dentro Pirlo, Marchisio e Quagliarella. Petkovic, che perde Hernanes per una brutta ferita alla testa, inserisce Lulic e passa al 3-5-1-1 ma poi, all’atto di sostituire l’esausto Klose, ha l’ispirazione giusta, puntando ancora su Floccari. Quando tutto sembrerà perduto, sarà proprio lui a restituirgli la finale di Coppa Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
LAZIO MARCHETTI INSUPERABILE RADU DORME A lungo dà l'impressione di giocare per lo 0-0, ma colpisce nei momenti giusti, con una impressionante lucidità.
6,5 6,5 l’allenatore Petkovic A differenza di Conte, si affida agli undici migliori. Certo, accenda un cero a San Marchetti e uno a San Marchisio, che all'ultimo secondo gli fanno la grazia.
h 7
7
5,5
6
6
6
7
il migliore Ledesma
Marchetti
Biava
Dias
Ciani
Konko
Gonzalez
Due parate che sono paratone, entrambe agli sgoccioli dei tempi. La prima su Vucinic al 46', la seconda su Giovinco al 95'. Avanti così, metterà pressione a Buffon in Nazionale.
Suo l'involontario assist per l'1-1 di Vidal. Una spizzata brutta da vedere, anche se forse non aveva grandi alternative. Nel complesso va giù duro su Giovinco.
Condottiero della Petko-difesa, fa valere senso dell'anticipo e della posizione. Agevolato dal fatto che Vucinic per lunghi periodi tende a stare immerso nei suoi pensieri.
All'inizio la Juve dalla sua parte ha facilità di entrata, poi Ciani si assesta. Forse è fuori posizione sull'1-1 di Vidal: lo assolviamo per insufficienza di prove.
Più tattico che fisico e/o tecnico. Petkovic gli chiede di fare l'equilibratore e lui esegue. Molto attento a ciò che succede alle sue spalle. Poche avventure in avanti.
Rete pesante, che se non fosse per i fuochi d'artificio conclusivi varrebbe da sola il biglietto per la finale. Sul raggio laser di Ledesma è lucido e preciso.
PARATE 4 RINVII 14 USCITE 4
CONTRASTI OK 3/5 LANCI 3 PASSAGGI OK 16/16
CONTRASTI OK 3/4 LANCI 0 PASSAGGI OK 3/3
CONTRASTI OK 5/5 LANCI 3 PASSAGGI OK 25/28
CROSS 3 PASSAGGI OK 31/38 RECUPERI 10
TIRI 2 PASSAGGI OK 31/36 RECUPERI 7
5
6
6
6
6
7
Radu
Hernanes
Mauri
Klose
Lulic
Floccari
Cana
La dormita sul gol di Vidal gli vale la bocciatura. Amnesia che poteva costare cara. Poco prima si era distratto e aveva regalato un corner alla Juve. Anello un po' debole.
Abbiamo visto Hernanes migliori. Ci prova con un tiro da fuori un po' sconclusionato e nella ripresa si immola: che capocciata con Marrone. Sufficienza al valor infortunistico.
Divide con Hernanes il ruolo di guastatore dietro Klose. L'occasione buona gli capita, ma lui «cicca» il pallone. Però pennella l'angolo del liberatorio gol di Floccari.
Senza Klose non si vince: confermata la prima legge della Lazio corrente. Il tedesco torna e la squadra va in finale. La prestazione? Così così. Sufficienza di stima (che è tanta).
Nella mezz'ora finale la sua corsa è propellente, è una risorsa che fa respirare la squadra, pressata dalla Juve e angosciata dall'ingresso di Pirlo.
Senza Klose non si vince, ma con Floccari si vince lo stesso. "Floc" entra per il tedesco e segna il gol della qualificazione. Tanto basta per farlo salire sul podio.
Una manciata di minuti a far la guardia. L'Olimpico gli dedica un boato per un tackle su Peluso. Da qui non si passa, il chiaro messaggio.
CROSS 0 PASSAGGI OK 26/30 RECUPERI 4
TIRI 2 PASSAGGI OK 20/24 RECUPERI 5
TIRI 0 PASSAGGI OK 13/18 RECUPERI 1
TIRI 0 DRIBBLING OK 4/4 SPONDE 0
CONTRASTI OK 1/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 3/4
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 2
CROSS 3 PASSAGGI OK 2/3 RECUPERI 0
A lui il premio di miglior gesto tecnico della serata (le parate di Marchetti sono fuori concorso): l'assist per Gonzalez appaga la vista. TIRI PASSAGGI OK RECUPERI
s.v.
LA TERNA ARBITRALE BANTI 4,5 All’appello mancano due rigori, su Vucinic e su Klose. In occasione del fallo su Vucinic l’assistente Cariolato non vede, non sente e non parla Marzaloni 6 - Cariolato 5
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(3-4-2-1)
(3-5-2)
22 Marchetti; 20 Biava, 3 Dias, 2 Ciani; 29 Konko, 24 Ledesma, 15 Gonzalez (dal 41’ s.t. 27 Cana), 26 Radu; 8 Hernanes (dal 17’ s.t. 19 Lulic), 6 Mauri; 11 Klose (dal 25’ s.t. 99 Floccari). PANCHINA 1 Bizzarri, 84 Carrizo, 33 Stankevicius, 39 Cavanda, 78 Zauri, 32 Brocchi, 87 Candreva, 18 Kozak, 25 Rozzi. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA dal 17’ s.t. 3-5-1-1. ESPULSI nessuno. AMMONITI Konko per gioco scorretto, Floccari e Dias per comportamento non regolamentare.
30 Storari; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 13 Peluso; 33 Isla, 23 Vidal, 39 Marrone (dal 25’ s.t. 8 Marchisio), 20 Padoin (dal 23’ s.t. 21 Pirlo), 24 Giaccherini (dal 31’ s.t. 27 Quagliarella); 12 Giovinco, 9 Vucinic. PANCHINA 1 Buffon, 34 Rubinho, 4 Caceres, 26 Lichtsteiner, 11 De Ceglie, 6 Pogba, 32 Matri. ALLENATORE Conte. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Giaccherini, Isla, Vidal e Bonucci per gioco scorretto, Giovinco per comportamento non regolamentare.
MARCATORI Gonzalez (L) all’8’, Vidal (J) al 47’, Floccari (L) al 48’ s.t. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE paganti 52,506, incasso non comunicato. In fuorigioco: 1-3. Angoli: 1-8. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 6’.
POSSESSO PALLA LAZIO 42%
PASSAGGI TOTALI JUVENTUS 58%
TIRI IN PORTA
JUVENTUS 489
TIRI FUORI
II LAZIO 2
LAZIO 349
IIIII II JUVENTUS 5
LAZIO 2
IIIIII JUVENTUS 6
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-0 10’ Verticalizzazione di Isla per Vucinic, l’attaccante anticipa Marchetti in uscita: sembra rigore, ma Banti concede l’angolo. 29’ Nell’area della Juve, Klose anticipa il rinvio di Isla che lo colpisce. Anche qui sembra rigore, ma anche in questo caso Banti lascia correre. 46’ Tiro improvviso di Vucinic, Marchetti respinge in qualche modo. 47’ Vucinic per Giovinco che tira prontamente, Marchetti para in due tempi.
SECONDO TEMPO GOL! 8’ Lancio di Ledesma dalla trequarti, Gonzalez arriva da dietro e di testa mette in rete. GOL! 47’ Cross di Peluso, Biava corregge la traiettoria, Vidal anticipa Radu e chiude in rete. GOL! 48’ Angolo di Mauri, palla deviata da Giovinco che prolunga la traiettoria, la palla finisce sulla testa di Floccari che la mette in rete. 49’ Giovinco si presenta solo davanti a Marchetti che respinge, sulla ribattuta Marchisio appoggia fuori a porta vuota.
BARICENTRO BASSO 49,3 metri
BARICENTRO MEDIO 53,4 metri
I NUMERI
SERGIO FLOCCARI
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Via Klose? Ci pensa il bomber di scorta 1958 diventato infallibile Le finali di Coppa Italia conquistate dalla Lazio: l’ultima nel 2009, vittoria sulla Samp 6-5 ai rigori.
l’anno della prima vittoria della Lazio in Coppa Italia (1-0 sulla Fiorentina). Sono seguiti altri 4 trofei vinti: col Milan nel 1998, con l’Inter nel 2000, con la Juve nel 2004, con la Samp nel 2009.
A inizio stagione era il quarto attaccante, ieri ha deciso l’ennesima partita chiudendo con una corsa sotto la Nord «Indimenticabile. Sull’1-1 ci era crollato il mondo addosso...»
STEFANO CIERI ROMA
E adesso non chiamatelo più vice-Klose. Sarebbe ingiusto, sarebbe troppo riduttivo. A Sergio Floccari mancava solo questo in un gennaio tra i più dolci che si possano desiderare. I gol in campionato (due, con l’Atalanta e a Palermo), gli assist in Coppa Italia (anche qui due, entrambi col Catania), le belle prestazioni fornite ogni volta che è stato chiamato a sostituire il Totem tedesco. Mancava solo la ciliegina sulla torta. E’ arrivata ieri sera con quel colpo di testa in pieno recupero che ha regalato alla Lazio una finale di Coppa Italia che due minuti prima sembrava già in cassaforte e che un minuto più tardi pareva irrimediabilmente svanita.
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i confronti in Coppa Italia tra Lazio e Juve, con i biancocelesti vantaggio 8-6 come vittorie.
2000 la Moviola DI ALEX FROSIO
Marchetti stende Vucinic più Isla-Klose: erano rigori Parte male la serata di Banti, che all’8’ non concede un rigore alla Juve: palla dentro di Isla, Vucinic anticipa Marchetti che prende in pieno l’attaccante juventino (quando il pallone non è ancora finito sul fondo). Ci fosse stato il giudice di porta — non previsto in Coppa Italia — la segnalazione del fallo sarebbe stata semplice. Invece Banti non è aiutato dal secondo assistente Cariolato, perché assegna il corner vedendo un inesistente tocco di Marchetti. Al 29’ p.t.
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4 il personaggio
JUVENTUS
numeri& STATISTICHE
LAZIO
L’anno dell’ultima vittoria della Juve sulla Lazio in Coppa Italia (3-2 a Torino). Nelle successive sette partite 2 pareggi e 5 successi dei biancocelesti.
Dedicato a se stesso Per Flocca-
ri è probabilmente il gol più importante della carriera. E infatti lui, di solito sempre restio a festeggiare in maniera smodata, stavolta ha fatto un’eccezione. Si è tolto la maglia (beccandosi poi anche l’ammonizione) ed è corso sotto la curva laziale. In un colpo solo si è tolto di dosso tutti i piccoli e grandi rimpianti di una carriera vissuta sempre un filino al di sotto dello standard dei grandi giocatori. Si è buttato alle spalle quel famoso rigore sbagliato in un derby del 2010, che poi costò alla Lazio la sconfitta. E si è scrollato le remore per una scelta, quella di restare alla Lazio, che fino a Natale sembrava essere stata poco felice. «E’ una
il rigore sarebbe per la Lazio: Isla controlla in modo imperfetto con il petto, Klose gli tocca via il pallone, il cileno calcia lo stesso e prende in pieno il ginocchio dell’attaccante tedesco. Nella ripresa, al 21’, doppio episodio su Giovinco in area laziale nel giro di pochi secondi: prima una leggera trattenuta di Ciani (ma con sospetto fuorigioco dello juventino), poi un bodycheck con Dias. Seguendo il criterio della partita, Banti giustamente non fischia.
Sergio Floccari esulta dopo il 2-1: dietro, si vede Pirlo sconsolato ANSA
serata bellissima — grida a fine gara l’attaccante calabrese — Questa vittoria è dedicata soprattutto a quelli che si vedono meno, ma lavorano tantissimo». Come lui, appunto. Che ha accettato all’inizio il ruolo di quarto attaccante (davanti aveva oltre a Klose anche Zarate e Kozak). Da lì è iniziata una rimonta che lo ha portato a scavalcare i compagni e a prendersi il ruolo di vice-Klose. Che adesso però gli sta decisamente stretto. E il primo a pensarlo è proprio il compagno tedesco. Che a fine partita è corso ad abbracciarlo per festeggiare la finale. Missione compiuta «Siamo feli-
cissimi, è stata una gioia indescrivibile. Un pensiero va pure a Hernanes che si è fatto male (dopo la partita il brasiliano è stato portato in ospedale per
una tac di controllo alla testa, ndr). Questa serata è da brividi, per il risultato in sé e per come è maturato con quel finale incredibile. Cosa abbiamo pensato dopo il gol dell’1-1? Sono momenti talmente concitati che l’unica cosa che riesci a pensare è di provare a reagire. Ci abbiamo creduto anche se mancava poco e anche se col gol dell’1-1 ci era crollato il mondo addosso. Così ci siamo buttati in avanti convinti che avremmo potuto segnare». E il premio è arrivato. E ora, anche se manca ancora parecchio tempo, si pensa già alla finale di maggio. La Roma laziale spera in un derby con la Roma con in palio la Coppa Italia. «L’importante è esserci arrivati — glissa Floccari — per noi questa finale è un risultato straordinario. Inter o Roma fa poca differenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA
di SEBASTIANO VERNAZZA
h JUVENTUS 6,5 MALE PELUSO il migliore Pirlo DA MARRONE SOLO PASSAGGINI Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Se ti presenti con la squadra B, è inevitabile andar fuori.
5,5 5 l’allenatore Conte In partenza schiera un centrocampo da amichevole estiva in Valle d’Aosta. Butta dentro Pirlo e Marchisio e la musica cambia. Non si gestisce così una semifinale di Coppa.
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Storari
Barzagli
Bonucci
Peluso
Isla
Vidal
Con lui la Juve smette i panni della spettatrice non pagante e inchioda la Lazio. Se avesse giocato dall’inizio, racconteremmo forse un'altra storia.
Primo tempo contemplativo: parate zero. Nella ripresa piglia due gol. Sul primo ci pare che abbia poche responsabilità. Sul secondo poteva (doveva?) tentare l’uscita.
Lazio col mono attacco (Klose e basta), così per un'ora e passa Barzagli aspetta i "tartari" che però arrivano ogni morte di papa. Affannato come gli altri nel convulso finale.
Come leader della difesa è inevitabile chiamarlo a rispondere di certe mancate marcature. Floccari sottovalutato: non può essere Vidal a curarlo nel gioco delle coppie sul corner.
Indiziato numero uno sullo 0-1 di Gonzalez. Guarda la palla in volo e non si cura dell’avversario in arrivo. Non si affronta così uno spiovente. Mostra limiti difensivi.
A Udine erano abituati a tutto un altro Isla. In serate del genere ti chiedi perché la Juve lo abbia pagato tanto. Non fa la differenza, eppure Radu è avversario vulnerabile.
L'unico titolarissimo del pacchetto mediano. Vive un momento di stanca e fa poca schiuma. Rapace per il gol della speranza, si fa bruciare da Floccari sul 2-1. Prestazione contraddittoria.
TIRI 0 PASSAGGI OK 21/23 RECUPERI 4
PARATE 0 RINVII 9 USCITE 0
CONTRASTI OK 2/4 LANCI 1 PASSAGGI OK 49/55
CONTRASTI OK 3/6 LANCI 3 PASSAGGI OK 41/46
CONTRASTI OK 5/8 LANCI 0 PASSAGGI OK 51/54
CROSS 3 PASSAGGI OK 28/32 RECUPERI 3
TIRI 2 PASSAGGI OK 36/43 RECUPERI 7
5
5
5,5
5
6
Marrone
Padoin
Giaccherini
Giovinco
Vucinic
Marchisio
Quagliarella
A lui le funzioni di Pirlo. Schiacciato dalle responsabilità, sceglie il minimalismo e sta acquattato davanti alla difesa. Regista che gira sempre la stessa scena, quella del passaggino.
Interno sinistro, lui che all’anagrafe risulta essere esterno. Così, se può, va dove lo porta il cuore, verso la linea laterale. Anonimo mediano, inevitabile che Conte lo sostituisca.
Gli va innanzitutto riconosciuto l'impegno. Corre avanti e indietro, si spende e si spande nelle due fasi. Cerca, ma non trova la giocata né l'inserimento. Giacche-mini.
In divisa tutta nera sembra Calimero. Gli avversari lo picchiano, lui si innervosisce e si incarta (vedere "mozzarella" a fine primo tempo). Tira addosso a Marchetti la palla del 2-2.
Intermittente. Un po’ c’è e molto no. Quando s’accende, qualcosa succede. Il rigore negato, il primo tiro in porta della gara, «all’alba» dell’intervallo. Alla lunga si defila.
Sulla respinta di Marchetti, ha davanti a sé il 2-2 della qualificazione. La porta è spalancata, basta spingere la palla. Marchisio però tocca male e il pallone esce.
Ci prova da lontanissimo e il tentativo va a vuoto. Poca presenza scenica, non si fa mai trovare nel posto giusto al momento giusto. Comunque, poteva giocarsi meglio i suoi 20 minuti.
TIRI 0 PASSAGGI OK 29/39 RECUPERI 7
TIRI 0 PASSAGGI OK 10/14 RECUPERI 1
CROSS 0 PASSAGGI OK 35/45 RECUPERI 8
TIRI 4 DRIBBLING OK 3/9 SPONDE 2
TIRI 2 DRIBBLING OK 1/3 SPONDE 10
TIRI 1 PASSAGGI OK 7/9 RECUPERI 0
TIRI 1 DRIBBLING OK 0 SPONDE 0
5
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
COPPA ITALIA RITORNO SEMIFINALI
IroniConte
LA NOTTE ROMANA
«Vucinic e Giovinco andavano espulsi Hanno simulato...» «Sono sereno, mi volete sempre vedere arrabbiato? Guardatemi, sono un lord inglese. E brava Lazio» G.B. OLIVERO ROMA
I panni del lord inglese ad Antonio Conte vanno un po’ stretti. Lui è uomo da campo, maglietta e pantaloncini per una vita, adesso una bella tuta e via. Ieri sera, forse anche per seguire chissà con quale convinzione la linea tracciata da Andrea Agnelli, l’allenatore della Juve ha tenuto faticosamente a freno la sua rabbia trasformandola in sarcasmo. Le parole a volte fanno più male delle pietre e così Conte ha manifestato l’amarezza per un arbitraggio ritenuto ancora una volta poco equo ricorrendo a una serie di battute palesemente forzate. Si parte naturalmente del rigore nettissimo negato a Vucinic, dei falli non fischiati a Giovinco poi ammonito per simulazione: «La direzione dell’arbitro è stata impeccabile, perfetta - esordisce Conte con la faccia scura provando a esibire un’espressione sincera -: Vucinic si è tuffato e meritava il giallo, Giovinco è svenuto per calo di zuccheri, doveva essere ammonito per la seconda volta e andava espulso: non si deve ingannare così gli arbitri. Tra l’altro in questi giorni ho rivisto meglio le immagini della gara d’andata: Peluso aveva commesso fallo e il suo gol andava annullato e il rigore nel finale per fallo su Vucinic non c’era assolutamente». Rimpianti Il messaggio
è chiaro e a chi gli fa notare il sarcasmo Conte risponde seccamente: «Io sono sereno. Mi volete sempre vedere arrabbiato? Guardatemi, sono un lord inglese, mi complimento con la Lazio che ha giocato bene, noi facciamo il possibile e siamo stati molto
Gennaio nero: due vittorie su sette gare MARCHETTI FENOMENO Serata da eroe Federico Marchetti corre spensierato dopo la qualificazione. Anche stavolta il portiere della Lazio è stato protagonista di una super partita ANSA
Marchisio Che errore al 94’!
GIOVINCO CONSOLATO Un’occasionissima sciupata Sebastian Giovinco consolato da Arturo Vidal: il nazionale azzurro ha avuto sul piede la palla del 2-2 ma ha sparato su Marchetti LAPRESSE
In alto, il gol sbagliato da Marchisio al 94’; sotto, Antonio Conte PIERANUNZI
vicini alla qualificazione». C’è un momento in cui Conte dice davvero quello che pensa: «Meritavamo la qualificazione, sono contento di come hanno risposto gli elementi che giocano meno: Marrone è stato bravo e diventerà un grande centrale difensivo. Matri non poteva entrare perché aveva avuto la febbre a 38 e mezzo fino a lunedì e non si era mai allenato. Peccato per l’ultima occasione, tenevamo alla finale, ma è andata male». Crisi? Il discorso scivola sui risultati recenti della Juve, che non sono buoni. Crisi è una parola forte, soprattutto quando a determinare i pareggi o le sconfitte sono episodi, incertezze clamorose, errori arbitrali senza voler pensare anche agli infortuni (e quello di Chiellini è davvero decisivo: quasi tutti i gol subiti nell’ultimo mese sono nati nella zona di campo coperta da Giorgio). Alla Juve gli ali-
bi non mancano, quindi, ma se questa non è una crisi è qualcosa che gli somiglia molto. Almeno per quanto riguarda i risultati, che non saranno tutto ma sono parecchio anche perché nel medio periodo rappresentano la cartina di tornasole della condizione di una squadra. Pure in questo caso, però, Conte la butta sul sarcasmo: «Siamo in una crisi gravissima, non funziona l’attacco, non funziona il centrocampo, non funziona la difesa. Si è inceppato il meccanismo». Anche nell’analisi del periodo negativo emerge comunque un concetto sincero: «Dobbiamo fare attenzione - conclude Conte -, se andiamo avanti così mettiamo a repentaglio la qualificazione in Champions. E sarà molto difficile difendere lo scudetto se continuiamo a non fare risultati». Allenatore della Juve o lord inglese, cambia poco: la rabbia è la stessa. La voglia di ricominciare a vincere anche. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SERIE NO DEI CAMPIONI D’ITALIA
HERNANES IN OSPEDALE Va fuori ferito alla testa Al 16’ della ripresa Hernanes si scontra con Marrone: il brasiliano lascia il campo in barella con una ferita alla tempia e va in ospedale AFP
SUPER FLOCCARI I complimenti del campione Sergio Floccari autore del gol che ha risolto la semifinale a favore della Lazio, riceve i complimenti del bomber tedesco Miroslav Klose IPP
I bianconeri nel 2013 hanno rallentato troppo: già due le sconfitte. E Lazio mai battuta MIRKO GRAZIANO ROMA
Il peggior mese dell’era Conte. Un gennaio nero, che si chiude con l’eliminazione dalla Coppa Italia e un Napoli a soli tre punti in campionato. Ora il rischio è quello di perdere molte delle certezze accumulate fino alla fine del 2012. Prima della sosta natalizia la banda Conte aveva di fatto ipotecato il campionato, spaventato l’Europa e centrato comodamente i quarti di finale di Coppa Italia. Esaltanti le legnate rifilate a Roma (sesta giornata) e Napoli (ottava di campionato), immediatamente metabolizzato il k.o. interno con l’Inter (prima volta allo Juventus Stadium) e spettacolo puro nel ritorno del gironcino di Champions League, con il 3-0 al Chelsea e il successo di Donetsk che sancivano primo posto ed eliminazione degli ultimi trionfatori della Coppa. Cifre preoccupanti Che la Juventus faticasse un
po’ nelle prime gare del 2013 se lo aspettavano un po’ tutti. Conte carica parecchio fra Natale e Capodanno, a maggior ragione con l’andata degli ottavi di Champions a febbraio. Ma il curriculum di inizio anno sta assumendo connotati preoccupanti: 7 partite, già 2 sconfitte, 3 pareggi e appena 2 vittorie, una delle quali (contro il Milan in Coppa Italia) ottenuta ai supplementari. Insomma, nei 90 minuti i bianconeri hanno vinto solo con l’Udinese, un 4-0 schiacciante che sembrava aver riproposto la Juve tritatutto di prima della sosta. E invece... Da Icardi a Floccari La prima «spallata» del 2013 è targata Samp. O meglio, Mauro Icardi. Ma la doppietta di Maurito aveva allarmato solo fino a un certo punto, perché in realtà quel giorno avvenne qualcosa di più unico che raro: una papera e mezza di Gigi Buffon. Dopo tre giorni, fra l’altro, ci fu la qualificazione ai danni del Milan: una vittoria ottenuta con parecchie seconde linee. La quiete dopo un inizio di tempesta? Macché, pioggia torrenziale, perché nelle successive 5 partite (trasferta a Parma, Udinese, Genoa e Lazio due volte) sono arrivati 3 pareggi, una vittoria e la sconfitta di ieri sera (zero vittorie su tre con la Lazio). Altro dato che lo staff tecnico bianconero dovrà studiare con grande attenzione: in questo inizio di 2013, Udinese a parte, nei 90 minuti la squadra non ha mai segnato più di una rete. E non è che le occasioni non ci siano state. Inutile nascondersi: l’attacco è un problema, anzi il problema è proprio la mancanza di un «killer». Calendario duro Ora Conte dovrà essere davvero bravo a svegliare in tutti i sensi i suoi ragazzi. Il margine in campionato è ancora buono e il vantaggio meritatissimo, ma il pericolo è quello di prolungare la «rottura» di risultati, di esaltare così la concorrenza e di non presentarsi nelle migliori condizioni psicologiche all’appuntamento di Champions. Quindi, occhio a un Chievo (domenica alle 12.30) in grande forma e al «trittico-trappola»: il 9 febbraio in casa con la Fiorentina, poi le trasferte di Glasgow (12 febbraio) e Roma giallorossa il 16. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RADUNO UEFA DEGLI ARBITRI LUNGA GIORNATA DI LAVORO, COLLINA TORCHIA I FISCHIETTI: «DOVETE ESSERE SEMPRE AL MASSIMO»
Tocca all’Aia decidere sul caso Granqvist FRANCESCO CENITI ROMA
Vietato riposare, siamo i migliori arbitri europei. Lo slogan sintetizza la lunga giornata vissuta ieri dai fischietti (uomini e donne) impegnati a Roma nel raduno Uefa. Il designatore Pierluigi Collina ha studiato nei minimi dettagli l’appuntamento, disegnando un «percorso di guerra». Questo: sveglia alle sei, colazione e allena-
mento a Trigoria (casa della Roma). Poi ritorno in hotel e varie lezioni con diversi tutor. Collina ha parlato ai nuovi internazionali per augurargli una carriera importante e responsabilizzarli. «Siate pronti a prendere decisioni ferme e talvolta coraggiose. E per farlo bisogna essere sempre al massimo». Il designatore ha mostrato il filmato della finale Champions del 1999, vinta dal Manchester United col Bayern con due gol nel finale.
Mani controverse Nel pomerig-
È una situazione limite. L’Uefa può dare indicazioni solo sul concetto del «fare volume»
L’azione incriminata del braccio di Granqvist in Juventus-Genoa di sabato scorso a Torino IPP
gio altre lezioni (pericolo scommesse) e video concentrati sulla chiara occasione da gol. Collina ha ricordato: «Espulsione solo in presenza di azione davvero importante». Certezza del possesso palla, distanza dalla porta, possibile recupero di altri difensori: tutti parametri da valutare bene prima di estrarre il rosso. Oggi, nel pomeriggio, si parlerà dei falli di mano che hanno tenuto banco dopo Juve-Ge-
noa. Non se ne farà menzione in ambito Uefa, ma in modo indiretto potrebbe arrivare qualche indicazione. Specie sul concetto di «fare volume» che supera l’involontarietà. Certo, resta un problema sul rebus Granqvist: il braccio sinistro di sicuro «aumenta il volume», ma quello destro (che tocca il pallone) era ad altezza petto. Insomma, siamo in presenza di un caso limite. Spetterà al settore tecnico dell’Aia prendere una posizione. Magari forzando un po’ il concetto di «fare volume» nel tentativo di trovare una direttiva applicabile dalla A alla Terza categoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A MERCATO
La Juve all’attacco Anelka serve subito Lopez ultima offerta Il francese lavora per giocare 30 minuti con il Chievo Per l’argentino pronti 4,5 milioni ma il Lione non molla MIRKO GRAZIANO ROMA
reali condizioni, anche fisiche, dell’ex nazionale francese. cato, si fa sempre più concreta la possibilità che la Juventus chiuda così, senza ulteriori colpi da prima squadra. L’offerta per Lisandro Lopez è stata portata a 4,5 milioni di euro come riscatto obbligatorio a giugno, ma da Lione non arrivano ancora segnali di apertura. E ormai siamo davvero agli sgoccioli della sessione invernale. In ogni modo, la linea con la Francia resterà aperta fino all’ultimo, perché Lisandro piace, soprattutto a Conte, che là davanti vorrebbe un po’ di sostanza in più in vista di una volata scudetto che si annuncia lunga, insidiosa e faticosa. Il contratto del 29enne argentino scade nel 2014, nonostante ciò Jean-Michel Aulas, presidente del Lione, continua a valutare 8-9 milioni il cartellino del suo giocatore. E finora ci perde indirettamente pure la Fiorentina, che era pronta a intervenire su Quagliarella: l’attaccante bianconero invece
Ciao Immobile Nel frattempo, è
definitivamente saltata la carta Immobile. L’infortunio di Floro Flores costringe infatti Preziosi a bloccare qualsiasi uscita per il suo Genoa, fra l’altro in pienissima lotta per non retrocedere. Quindi, stoppato anche Marco Borriello, altro centravanti gradito al tecnico della Juventus. Più in generale, comunque, Marotta e Paratici non insisteranno nemmeno per Gabbiadini e Boakye, prestati a Bologna e Sassuolo, club che sono in piena lotta per la salvezza (il Bologna) e
Sfuma Immobile e pure Borriello. Dura per Castillo Il club non farà aste selvagge
Attesa Lisandro Sul fronte mer-
Nicolas Anelka lavora duro e punta a guadagnare la convocazione per la trasferta di domenica contro il Chievo. Il transfer è atteso oggi. Antonio Conte lo testerà attentamente nelle prossime sedute, nella speranza che il 33enne attaccante francese possa garantire almeno una trentina di minuti di una certa qualità. La squalifica di Vucinic riduce di fatto all’osso il reparto offensivo in vista di una sfida delicatissima, che la Juventus potrebbe oltretutto iniziare non più come capolista solitaria, visto che il Napoli giocherà sabato, con il Catania atteso al San Paolo. I primi allenamenti hanno detto che il ragazzone di Versailles ha conservato intatte le doti tecniche: belle giocate in partitella, disputata però su campo ridotto. Domani, nella consueta sfida in famiglia undici contro undici, capiremo tutti qualcosa in più sulle
non può muoversi finché non ci sarà l’eventuale acquisto di Lopez.
la promozione in A (il Sassuolo), quindi per nulla intenzionati a lasciare facilmente via libera ai campioni d’Italia. «No a Castro e Neto» Preso il ba-
by prodigio ecuadoriano Cevallos, sul fronte dei giovanissimi si fa dura la corsa a Nicolas Castillo, 19enne centravanti cileno che sta facendo grandi cose nel Sudamericano Under 20. Sul ragazzo sono piombati club di mezza Europa facendo salire il prezzo, per la gioia del Club Deportivo Universidad Católica di Santiago. La Juve resta vigile, ma non parteciperà ad aste selvagge. Intanto, da corso Galileo Ferraris precisano: «Mai abbiamo trattato Neto del Siena e Castro del Catania». Nicolas Anelka, 33 anni, attaccante francese LAPRESSE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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GLI OBIETTIVI
Gazzetta.it Gazza
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S Lisandro Lopez, 29 anni, attaccante del Lione. La Juve ha alzato l’offerta a 4,5 milioni come riscatto obbligatorio a giugno Mario Balotelli, 22 anni LAPRESSE
BALOTELLI STORY TUTTI I VIDEO E LE FOTO CHE LO RACCONTANO
S Nicolas Castillo, 19 anni, attaccante cileno della nazionale Under 20 e dell’Universidad Catolica. Su di lui club di mezza Europa: il prezzo si è alzato
Il tam tam è scattato ieri pomeriggio ed è subito dilagato sui social network. Il ritorno in Italia di Mario Balotelli è degno di una popstar. Vi proponiamo i video e le gallery che ne hanno fatto un fenomeno mediatico transnazionale.
E ANCHE IBRAHIMOVIC STRIZZA L’OCCHIO «ITALIA, CASA MIA» Abbiamo incontrato Zlatan Ibrahimovic a Parigi. Lo svedese racconta a Gazzetta.Tv la sua avventura al Psg, dà consigli ai giovani («Il talento non basta») e non nasconde l’amore per l’Italia: «È la mia seconda casa, e seguo sempre la Serie A».
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SERIE A MERCATO IL GRANDE OBIETTIVO PATRON E BRASILIANO SI SONO PARLATI AL TELEFONO. NEI PROSSIMI GIORNI NUOVI COLLOQUI CON IL CORINTHIANS PER CHIUDERE SUBITO L’AFFARE
Moratti-Paulinho, si lavora per luglio Il presidente: «Affare più facile in estate». E Pau: «Se arriva un’altra offerta...»
non si può fare, è un’operazione più facile per giugno: non per ragioni economiche ma per impegni del giocatore in Brasile». E il giocatore, su Facebook: «Amo il Corinthians, restiamo insieme!». L’ingaggio del giocatore Il d.s.
ANDREA ELEFANTE ALESSANDRA GOZZINI MILANO
Non a caso si erano parlati al telefono da poco. La parola fine al sogno Paulinho-Inter già a gennaio — per luglio se ne sta già riparlando — lo hanno dato uno dietro l’altro Massimo Moratti e Paulinho medesimo. Il presidente dell’Inter: «In questo momento
Roberto de Andrade ha chiuso il cerchio con la genesi degli ultimi giorni: «Abbiamo parlato con un agente Fifa inviato dall' Inter (Roberto Calenda, ndr) e ascoltato la proposta. Poi abbiamo parlato con il calciatore e di comune accordo abbiamo deciso di rifiutare. E' stata una trattativa nata oggi e finita oggi». E quella per luglio prevederà una ridiscussione sul prezzo del cartellino di Paulinho, con cui l’Inter ha invece già trovato
l’accordo per l’ingaggio, sulla base di 2.6 milioni di euro a stagione, più bonus. E’ stato poi lo stesso centrocampista, in conferenza stampa, a tenere aperta la porta Inter: «A metà anno non so cosa succederà: se arrivasse una nuova offerta, farei ciò che ho fatto adesso, ovvero prendere una decisione e farvela sapere».
lontà di Paulinho di giocare almeno la Coppa Libertadores prima di andarsene, altre cause hanno concorso al tramonto, nell’immediato, della trattativa.
La telefonata Moratti-Paulinho
In quella telefonata con Moratti, Paulinho, che pure ha sempre visto con favore un trasferimento all’Inter, aveva spiegato al presidente le ragioni del cuore che lo spingevano a restare al Corinthians almeno fino a giugno, ricevendo dal presidente nerazzurro la massima libertà di scegliere. Ma oltre alla vo-
Schelotto: si fa C’è Kuzmanovic E resiste Biglia All’Atalanta 3,5 milioni più la metà di Livaja Il serbo costa 2,4 milioni. Sprint su Bellomo
Il brasiliano Paulinho, 24 anni AP A vedere Biglia Ma occhio anche alla zona centrale del centrocampo: più volte Stramaccioni ha chiesto un giocatore con caratteristiche diverse da quelli che ha e il no per Paulinho può far cambiare la strategia, con virata su un regista puro. Sul tavolo dell’Inter è stato offerto Gago (risposta per ora negativa) e da parte del club nerazzurro è stato fatto un tentativo forte per Biglia: ma l’Anderlecht (di cui l’argentino è capitano) non vuole cederlo in prestito né prima di luglio, avendo poi un vincolo sotto forma di clausola rescissoria (8 milioni). Attenzione però: oggi un uomo-Inter sarà a vedere Anderlecht-Genk di Coppa, il club nerazzurro non ha del tutto mollato l’osso. Torna Kuzmanovic? Ma un’indiscrezione dei giorni scorsi porterebbe ad una svolta importante: parliamo di Zdravko Kuzmanovic, ex Fiorentina e ora allo Stoccarda, contratto in scadenza a giugno. Fonti concrete raccontano che stia preparando il ritorno in Italia: lo Stoccarda vorrebbe 2,4 milioni, il Liverpool e il Valencia sarebbero più avanti di Inter, Fulham e Marsiglia: il fatto che a luglio costi zero non agevola troppo l’operazione, però l’Inter ci sta pensando da giorni. Il suo procuratore, in questo momento, è a Stoccarda: per i nerazzurri l’operazione è vivissima.
Concorso di cause L’incertezza del centrocampista anche di fronte all’ipotesi di iniziare un’avventura in Europa a stagione già iniziata; i tempi tecnici ridotti all’osso — anche se un blitz di Branca era pronto da tempo — per dare l’accelerazione decisiva a una trattativa molto complessa, pur se già ben avviata; la lievitazione della clausola rescissoria rispetto ai 15 milioni preventivati dall’Inter. E soprattutto: riflessioni fatte in società e dunque perplessità sull’opportunità di destinare
A
Ezequiel Schelotto, 23 anni, esterno destro dell’Atalanta: l’affare con l’Inter si può fare LAPRESSE MATTEO DALLA VITE MILANO
Balotelli-Milan (nel Milan a -3 in classifica dall’Inter...) è una botta che riaccende i motori nerazzurri per un finale di mercato finalmente aggressivo. Dopo il no a Paulinho, ecco la sterzata: improvvisa e decisa su due obiettivi. Il primo è Ezequiel Schelotto, ed è un bersaglio colpito perché l’arrivo dell’atalantino è praticamente cosa fatta dopo un summit-mercato di ieri sera: Stramaccioni ha indicato come priorità un esterno destro perché vuole utilizzare Zanetti solo da interno, ruolo nel quale ha cambiato la partita di domenica. E Schelotto arriverà: oggi la firma. Il secondo obiettivo sarebbe Kuzmanovic (Stoccarda). Ma non solo.
Schelotto: «Sono felice» Ieri se-
ra è andato in scena l’incontro propedeutico e decisivo fra Inter e Atalanta per l’annuncio che verrà dato oggi: Ezequiel Schelotto (che non scende in campo dal 6 gennaio) è praticamente un giocatore dell’Inter, e lo sarà per i prossimi 4 anni per una cifra attorno ai 3,5 milioni di euro più la metà di Livaja che potrebbe restare a Bergamo come essere girato all’Eintracht. L’inseguimento nerazzurro è riuscito dopo varie tappe: inizialmente l’Atalanta era partita con una richiesta di 7 milioni per poi abbassarla a 5 e quindi a 4. Ma non era ancora chiusa lì: una cena - ieri sera - ha stabilito che l’argentino coronerà il proprio sogno di giocare con l’Inter e con l’idolo Zanetti. E lui, davanti al sogno-Inter, dice: «Sono molto felice».
il libro Ronaldo, la storia In un imperdibile volume, la storia di Ronaldo, uno dei più grandi campioni della storia del calcio. In edicola da lunedì con la Gazzetta. Prezzo 12,99 €.
Andreolli e Dragovic Non è da escludere l’arrivo all’ultimo secondo di un difensore centrale, ma molto low cost: all’Inter piace l’austriaco classe ’91 del Basilea Aleksandar Dragovic, ma il prescelto sarebbe sempre lui, Marco Andreolli, perfetto per la lista Uefa. Di certo però l’Inter non ha intenzione di spendere il 31 gennaio per un giocatore libero dal 1˚ febbraio, quindi potrebbe entrare nell’ordine di idee di dare un Primavera al Chievo. Longo e Icardi Sull’italo-argen-
tino Icardi si sarebbe fiondato anche il Chelsea (ma non ci sono conferme in proposito), mentre Samuele Longo è destinato a rientrare all’Inter, evento legato al Livaja in partenza: Atalanta o Eintracht? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Patto
Corinthians-Paulinho
Paulinho a luglio, a questo punto? Moratti non ha chiuso la porta, anzi, e i prossimi giorni dovrebbero servire — se il presidente darà l’ok — per chiudere adesso con il Corinthians. Sempre che il club brasiliano tenga fede a un patto che ci sarebbe con il giocatore e sia disposto a stringere subito. Anche se, fra Coppa Libertadores e convocazioni nella Seleçao, il prezzo potrebbe salire ancora. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PROBLEMA VENERDI’ LA SCADENZA
GLI ALTRI OBIETTIVI
S Zdravko Kuzmanovic, 25 anni, serbo dello Stoccarda: l’Inter sta pensando ad acquistare l’ex Fiorentina per una cifra attorno ai 2,5 milioni di euro
S Nicola Bellomo, 21 anni, trequartista del Bari. Il cartellino è a metà fra il club pugliese e il Chievo: l’Inter accelera per averlo da subito
Bellomo e Lodi Occhio a Nicola
Bellomo: si è sparsa la voce di un acquisto immediato da parte dell’Inter per poi girarlo in prestito al Catania per avere Lodi, blindatissimo da Pulvirenti. Di certo su Bellomo un’accelerazione c’è stata, e non è detto che l’acquisto venga fatto fine a se stesso, per oggi o per luglio.
buona parte del ricavato dalla doppia cessione Sneijder-Coutinho all’acquisto di un solo giocatore, per di più centrocampista, piuttosto che alle casse societarie, per risanare il bilancio in ossequio al fair play finanziario. A 15 milioni forse si sarebbe potuto fare subito, ma Corinthians e Paulinho hanno detto no.
Per Dejan Stankovic, 34 anni, un futuro in Qatar? FORTE
Europa League: Strama e la lista ridotta all’osso Solo tre sostituzioni possibili: fra cessioni e regolamenti è impossibile arrivare a 25 MILANO
Domani sera si chiuderà un mercato che per l’Inter si è rivelato molto difficoltoso, ma entro la mezzanotte di dopodomani ci sarà un altro bell’ostacolo: la compilazione della lista Uefa per l’Europa League. Solo tre sostituzioni Il regolamento è chiaro: ri-
S Samuele Longo, 21 anni, in prestito all’Espanyol: l’Inter pensa di riportarlo subito in Italia perché Livaja potrebbe andare all’Atalanta o all’Eintracht
spetto all’ultima lista consegnata a inizio settembre, prima dei gironi, è possibile fare solo tre sostituzioni. Al netto dei nuovi acquisti, nella rosa di Stramaccioni in attesa di entrare in lista ci sono già Chivu, Alvarez, Rocchi, Mariga (se non sarà ceduto a Parma o Chievo) e Stankovic, per il quale sarebbe in arrivo oggi a Milano un club qatariota per fare un’offerta. Ma il problema non è solo chi e quanti saranno costretti a non giocare in Europa. Il problema — visto che più di tre nuovi ingressi non sono contemplati — è che da quella lista di 25 sono già usciti Sneijder e Coutinho e virtualmente anche Mudingayi, dopo la rottura del tendine d’Achille. I quattro più quattro E c’è di più: tra i 25 devono
rientrare almeno quattro giocatori cresciuti nel vivaio e altrettanti che si siano formati nel calcio italiano: nell’impossibilità di inserire giocatori con queste caratteristiche, si perde un posto in lista. Per i primi quattro, a settembre erano stati indicati Bianchetti (già ceduto al Verona), Romanò (al Prato), Belec (lo vorrebbe il Cesena) e Obi, l’unico sicuramente ancora a disposizione. Per i secondi quattro Cassano, Ranocchia, Benassi e Castellazzi, indisponibile per altri 45-60 giorni. I conti sono presto fatti: anche ipotizzando il rientro di Longo e l’ipotetico acquisto di Andreolli, che è italiano e cresciuto nel settore giovanile nerazzurro, Stramaccioni rischia di avere una lista cortissima. Sicuramente non di 25 giocatori. a.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCATO
Rolando, attesa Napoli Fernandez va al Getafe Il difensore del Porto vorrebbe trasferirsi a titolo definitivo Ma c’è anche la concorrenza del Qpr e della Dinamo Kiev MIMMO MALFITANO NAPOLI
Si tratta a oltranza. Il Napoli non vuole mollare e ha inviato in Portogallo uno dei suoi emissari, Micheli, per trattare col Porto l’acquisto di Rolando, il difensore che compirà 28 anni in agosto e che andrebbe a coprire la cessione di Federico Fernandez che è stato girato al Getafe e, dunque, giocherà nella Liga. La trattativa è giunta alla stretta finale: le rassicurazioni del club napoletano dovrebbero convincere il ragazzo ad accettare il prestito oneroso, per un corrispettivo di un milione di euro, con il diritto di riscatto a fine stagione. La discussione va avanti tra gli intermediari dell’affare e il procuratore del giocatore. Rolando non gradirebbe la soluzione del prestito, ma vorrebbe il trasferimento a titolo definitivo perché considera terminata la sua esperienza con il Porto. Società con la quale il difensore ha giocato soltanto cinque minuti, in questa stagione, nel mese di ottobre. Da allora il rapporto con i dirigenti s’è incrinato del tutto. Le prossime ore, quindi, saranno quelle più importanti e, soprattutto, decisive: la firma sul contratto po-
PRIMAVERA
Coppa Italia: gli azzurri con la Roma per la finale Oggi sono in programma le semifinali di ritorno di Coppa Italia Primavera: Juve-Torino e Napoli-Roma (diretta tv su SportItalia) sono due sfide che promettono spettacolo. Fischio d’inizio alle ore 14.30. Juventus-Torino La Juventus
parte favorita in virtù del 2-0 dell’andata: a Vinovo, campo Chisola, Baroni dovrebbe recuperare tutti gli effettivi, con l’unico dubbio che riguarda Padovan, ma c’è ottimismo. A disposizione anche Beltrame, dopo l’esordio in prima squadra contro il Genoa, per una Juve che si affiderà agli stessi titolari che hanno giocato a Cagliari domenica (decima vittoria consecutiva in campionato). Per il Torino di Longo è una sorta di missione impossibile. Napoli-Roma L’1-1 dell’andata
lascia apertissima la sfida di Aversa (comunale Bisceglia). Il Napoli di Saurini ha sprecato tanto all’andata, raggiunto al ’94 con un autogol di Celiento. Negli azzurri mancherà ancora lo squalificato Allegra (che in caso di eventuale finale salterà anche il match di andata), per il resto tutti a disposizione di Saurini, che riproporrà dal primo minuto il bomber Roberto Insigne, lasciato fuori dai titolare ad Ascoli per tirare il fiato. La Roma di De Rossi si affida al talento di Frediani per tentare il colpo esterno. D’Angelo-Mauro
trebbe esserci anche nella giornata di oggi. In lista d’attesa, c’è la Dinamo Kiev, il Qpr che potrebbe essere l’alternativa per il difensore se non dovesse concretizzarsi col Napoli. Ipotesi probabile, a questo punto, anche perché l’offerta economica degli inglesi, 1,5 milioni di euro per 5 anni, è sicuramente più alta di quella che vorrebbe garantire il Napoli (1,2 milioni). Ma i dirigenti napoletani resteranno in Portogallo fino a domani sera per chiudere l’operazione.
Colpi a sorpresa Le ultime ore di mercato potrebbero riservare sorprese per l’ambiente napoletano. Non è una novità che Riccardo Bigon stia studiando le migliori strategie per convincere Cellino a cedergli Nainggolan e Astori, operazioni che andrebbero a definire l’organico e che servirebbero per rinforzare il centrocampo e la difesa. Ci sono poco meno di 20 milioni di euro da investire per i due giocatori del Cagliari, ma nella trattativa potrebbe anche essere inserito
Bigon insegue inoltre Nainggolan e Astori: Dzemaili potrebbe entrare nella trattativa
Dzemaili che ha chiesto maggiore spazio: in pratica, è stanco di fare la riserva e vorrebbe andare altrove per giocare con maggiore continuità. E Cagliari potrebbe essere una soluzione ideale. Primo giorno
Ieri, Josip Radosevic si è sottoposto alle rituali visite, accompagnato dal medico sociale, Alfonso De Nicola. Oggi, invece, incontrerà il tecnico Walter Mazzarri e svolgerà il primo allenamento con i nuovi compagni. In pratica, il giovane centrocampista verrà aggregato alla formazione Primavera per la restante parte della stagione: con la prima squadra dovrebbe iniziare a lavorare dal prossimo ritiro precampionato. Il giovane centrocampista, prelevato dall’Haiduk, ha firmato un contratto di quattro anni, con un’opzione per il quinto, e dovrebbe guadagnare 250 mila euro a stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rolando, 27 anni, portoghese IPP
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MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
SERIE A MERCATO ROMA NEL MIRINO PER IL CENTROCAMPO C’È JANKOVIC, 18ENNE SERBO DELLA STELLA ROSSA
no a maggio De Rossi, e a questo punto Zeman, procederanno in coppia, in estate tutto sarà da riconsiderare. Daniele resta corteggiatissimo: ok il Psg, ma anche Chelsea, e Real. Intanto il recupero nel progetto-Roma può scattare subito: ieri De Rossi è rientrato in gruppo, per dopodomani col Cagliari farà di tutto per esserci, magari partendo in panca. Altre news di mercato intorno al centrocampo o giù di lì: giallorossi interessati a Filip Jankovic, 18enne trequartista della Stella Rossa, clausola rescissoria di 2 milioni.
Niente Parigi: De Rossi non si muoverà Salta lo scambio fino all’estate con Verratti: non è bastato il pressing del Psg
MASSIMO CECCHINI ROMA
La via crucis di Zdenek Zeman ha registrato tre stazioni e, come si conviene alle storie dei martiri, è terminato in gloria. Anzi, per l’allenatore della Roma (sì, è stato confermato) la santificazione è già cominciata in mattinata, quando il barometro dell’etere romano — chiamato a decodificare l’umore dei tifosi nella tensione innescatasi tra la dirigenza e il boemo — indicava decisamente il proprio gradimento più verso l’allenatore che verso i vertici del club. Insomma, i tifosi sono dalla parte di Zeman, non perché non abbia sbagliato — questo lo dicono in pochi — ma perché l’errore è stato fatto all’inizio. Ovvero, se questo allenatore non corrispondeva ai desideri complessivi della società, perché sceglierlo?
ALESSANDRA GOZZINI MILANO
Niente scambio tra le capitali, Roma manterrà uno dei suoi monumenti (anche se da restaurare nel progetto di Zeman), Parigi continuerà a ospitare il suo giovane architetto di gioco. Tra giallorossi e Psg era stato impostato un disegno preciso, quello che portava a uno scambio tra De Rossi e Verratti,
baratto di prestiti fino all’estate. Il primo no è arrivato dal baby costruttore di Ancelotti, spiazzato di fronte alla possibilità di traslocare a tempo determinato. Decisione ratificata dall’agente Di Campli a Gazzetta Tv: «Non si muoverà da Parigi al 100 per cento». Proposta Da chi sia partita la pri-
ma telefonata è difficile da dire, di certo il colloquio è stato intenso. E l’idea è stata raccolta
(o lanciata) dalla Roma con iniziale interesse: visto il grande freddo tra Capitan Futuro e la panchina, la soluzione poteva davvero esser conveniente. Tanto che il discorso si è prolungato per un po’ anche dopo lo stop sul binario-Verratti. Da Parigi pressavano forte, fino al secondo e definitivo alt deciso dalla Roma: De Rossi, pure lui, non si muoverà dalla capitale. Rincorsa Cagliari Poi si vedrà: fi-
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Ancora avanti con la Roma «Ha la voglia di sempre»
I NUMERI
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I punti in meno della Roma rispetto alla 22ª giornata dello scorso campionato, quando ne aveva 36
Dopo i faccia a faccia è tregua tra società e tecnico: «Combatteremo insieme» Il boemo: «Ho voluto dare un segnale» Per giugno restano le idee Blanc e Allegri
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Le reti incassate dalla Roma nelle ultime tre trasferte: una a Verona, 4 a Napoli, 3 a Bologna
Dubbi fugati Ma il passato non si
cambia, e così resta il futuro, che nel pomeriggio di ieri il d.s. Sabatini ha inquadrato così: «Ci siamo incontrati con l’allenatore — ha detto al canale tematico — perché si era acceso un dubbio sulle sue dichiarazioni di sabato e abbiamo voluto risolverlo, Il dubbio consisteva nella sua voglia di andare avanti con questa squadra. Avevamo rimandato perché c’era la partita, ma stavolta abbiamo parlato a fondo e siamo totalmente soddisfatti: insieme siamo pronti per combattere le nostre battaglie». Niente guru Il lieto fine è arrivato, come dicevamo, dopo che Zeman aveva incontrato in mattinata tutti i vertici (Zanzi, Baldini, Sabatini e Fenucci), per poi rivedere nel pomeriggio di nuovo Sabatini e poi ancora di nuovo Baldini per completare il trittico. Il senso del messaggio dirigenziale è stato questo: «Mister, lei è bravissimo, fa giocare le sue squadre in modo spettacolare e ha la piena autonomia tecnica, ma non vogliamo che faccia il guru: parli solo di calcio. Le regole generali di comportamento per la squadra ci sono già, lei ne dia altre particolari se crede e noi l’aiuteremo a farle rispettare. Inoltre,
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Le partite consecutive in cui la Roma ha subito gol. L’ultima senza reti al passivo è quella vinta a Pescara per 1-0 il 25 novembre
Zeman sì Zdenek Zeman, 65 anni, è tornato alla Roma la scorsa estate: era già stato giallorosso dal 1997 al 1999
parli di più con i calciatori, motivi di più le esclusioni (a proposito, Stekelenburg tornerà titolare, ndr), si fidi di più delle loro sensazioni fisiche e dia più retta alle indicazioni fornite dallo staff medico».
LAPRESSE
Ultima chance Detto che Zeman, a chi gli è vicino, ha fatto sapere come in passato nessun dirigente giallorosso gli aveva mai fatto presente queste esigenze, l’«accusato» ha replicato più o meno questo: «Io sabato volevo solo dare un segnale, intendevo chiedere un maggiore supporto perché desidero fare l’allenatore al me-
glio. Credo in questa squadra e ho sempre affermato che è stata costruita secondo le mie esigenze e che è in grado di vincere contro chiunque. Vista la mia età, so che questa è la mia ultima occasione per fare bene in un club di alto livello». Tanto è bastato perché si sancisse la tregua, perché di grande amore ovviamente non si può più parlare, senza contare che il tentativo di «normalizzazione» non è detto che riesca. Totti: «Nun te mollo» I sussurri di Trigoria raccontano come Zeman abbia davvero temuto di essere esonerato, anche se ha incas-
Il gol ritrovato è lo spartito preferito di Alberto Gilardino, violinista e cannoniere del Bologna. L’attaccante rossoblù ha segnato 3 reti nelle ultime 2 partite è a quota nove, ormai vicino a toccare la doppia cifra, un traguardo che l’anno scorso ha mancato giocando con due maglie diverse. «Sono contento delle mie prestazioni e della mia condizione - argomenta il
storico, non conoscevo tanto la città, ma mi sono ambientato subito insieme alla mia famiglia. Però non voglio guardare al futuro. A giugno ne parlerò con tutte le parti in causa. Oggi penso solo al presente e a segnare i gol per la salvezza». Stakanovista Da quando ha esordito nel Bologna alla seconda giornata, Gilardino non si è mai fermato e con 1790’ in campo è il secondo giocatore della squadra emiliana più utilizzato dall’allenatore Pioli. «A 30
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RETI P
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JUVENTUS 49 22 15 4 3 46 15 NAPOLI 46 22 14 4 4 43 20 LAZIO 43 22 13 4 5 32 22 INTER 40 22 12 4 6 35 25 MILAN 37 22 11 4 7 39 28 FIORENTINA 36 22 10 6 6 39 27 CATANIA 35 22 10 5 7 31 28 ROMA 34 22 10 4 8 47 38 UDINESE 33 22 8 9 5 33 31 PARMA 31 22 8 7 7 30 29 CHIEVO 28 22 8 4 10 23 34 TORINO (-1) 27 22 6 10 6 27 26 SAMPDORIA (-1) 24 22 7 4 11 28 29 ATALANTA (-2) 23 22 7 4 11 19 32 BOLOGNA 22 22 6 4 12 29 31 CAGLIARI 21 22 5 6 11 21 38 PESCARA 20 22 6 2 14 17 45 GENOA 18 22 4 6 12 22 35 PALERMO 17 22 3 8 11 19 35 SIENA (-6) 14 22 5 5 12 20 32 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
PROSSIMO TURNO venerdì 1 febbraio, ore 20.45 ROMA-CAGLIARI sabato 2 febbraio TORINO-SAMPDORIA ore 18 NAPOLI-CATANIA ore 20.45 domenica 3 febbraio, ore 15 CHIEVO-JUVENTUS ore 12.30 FIORENTINA-PARMA GENOA-LAZIO PALERMO-ATALANTA PESCARA-BOLOGNA SIENA-INTER MILAN-UDINESE ore 20.45
(3-0) (1-1) (0-0) (0-2) (1-1) (1-0) (0-1) (1-1) (2-0) (1-2)
PARMA
sato la solidarietà scherzosa di Totti, che durante l’allenamento gli diceva: «Io nun te mollo». A meno di colpi di scena, però, a mollarlo a fine stagione sarà la società che, in difficoltà nel trovare un traghettatore di alto livello, per la prossima stagione ha già sondato Laurent Blanc, senza perdere di vista la pista che porta a Massimiliano Allegri, qualora chiudesse il suo rapporto col Milan. Titoli di coda bostoniani, con James Pallotta che dall’America benedice la fragile pax trigoriana. Sperando che porti qualche punto in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gilardino: «Bologna, ti salvo coi miei gol. E resto» Gila -. E’ un bel momento per me, sto bene fisicamente e ho ancora tanta fame di gol. Quando ho raggiunto i 150 in Serie A, mia moglie mi ha fatto un regalo bello e simbolico. Adesso conto di arrivare a 200 per emulare Totti. Voglio provarci, ho ancora 5-6 stagioni davanti per raggiungere il capitano della Roma». Il presidente onorario Gianni Morandi si è augurato che Gilardino possa centrare il suo nuovo obiettivo continuando a giocare nel Bologna: «Io qui sto bene, abito nel centro
SQUADRE
Taccuino
LA PUNTA RITROVATA TRE GOL NELLE ULTIME DUE PARTITE: «A GIUGNO PARLEREMO DEL FUTURO». GABBIADINI SI FERMA, IN DUBBIO PER PESCARA
ANDREA TOSI BOLOGNA
Classifica
anni per resistere a questi livelli è necessario prepararsi bene. Ma non faccio rinunce, a tavola un buon bicchiere di vino aiuta a rimanere in forma». Dopo il ritorno in Nazionale come rincalzo, lancia una frecciatina a Prandelli. «Mi ha convocato, ma non sono nella sua testa. Eppure sto vivendo il momento più maturo della mia carriera. Spero cambi idea, ma sarà difficile». Dal campo: Gabbiadini non si è allenato, la sua presenza domenica è in forte dubbio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Santacroce si ferma PARMA (s.p.) Il Parma perde per due settimane Fabiano Santacroce (distrazione del legamento collaterale del ginocchio sinistro) e si consola con la presentazione di un altro difensore, Andrea Coda, prelevato in prestito con diritto di riscatto dall’Udinese.
CALCIO A 5
Mammarella premiato (m.cal.) Stefano Mammarella ci ha fatto l’abitudine: dopo il Guanto d’oro all’ultimo Mondiale thailandese, il portiere del Montesilvano e della Nazionale ha vinto per il secondo anno consecutivo il premio come miglior portiere del mondo.
MAGIC +3
Lichtsteiner ammonito Nel tabellino della partita Juventus-Genoa, giocata sabato, non è stata segnalata l’ammonizione al bianconero Lichtsteiner. Ce ne scusiamo con i nostri lettori.
PRECISAZIONE AIC
«Gala» e non Oscar
Alberto Gilardino, 30 anni FORTE
L’Assocalciatori, presieduta da Damiano Tommasi, precisa che l’evento patrocinato dalla stessa Aic e tenuto domenica sera a Milano è intitolato «Gran Gala del Calcio AIC» e non Oscar, come erroneamente definito. «La nostra associazione», sottolinea Tommasi, «non detiene alcun diritto in merito alla denominazione Oscar».
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SERIE A
Il maliano, impegnato in Coppa d’Africa, arriva dal Psg in prestito. In attacco si punta al giovane uruguayano LUCA BIANCHIN GIOVANNI SARDELLI FIRENZE
E dire che il mondo viola comincerà con il tifargli contro. Come è stato in passato quando vestiva la maglia della Juventus. Oggi Mohamed Sissoko, per tutti «Momo», sarà ufficialmente un giocatore della Fiorentina. Operazione condotta in gran segreto e già sostanzialmente conclusa. Arriverà dal Paris Saint-Germain in prestito con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni di euro. Sissoko è però attualmente impegnato con il Mali in Coppa d’Africa. Sabato, nei quarti della manifestazione, il centrocampista affronterà i padroni di casa del Sudafrica. Se la semifinale sfumasse, Sissoko lunedì sarebbe a Firenze pronto per iniziare la nuova avventura in Toscana. Preparando al meglio la trasferta del sabato successivo, 9 febbraio. Quando i viola giocheranno a Torino contro la Juventus. Momo deve farsi «perdonare» un gol segnato in maglia
bianconera (in rovesciata, 2 marzo 2008) contro i viola. Che poi vinsero in rimonta 3-2.
v identiKit & CARRIERA
Fiorentina: Sissoko regalo per Montella E ora tutto su Bueno
mese fa. E poi quasi subito abbandonata perché la società viola non pensava di aver bisogno di un giocatore con quelle caratteristiche. Il mese di gennaio ha fatto cambiare idea alla dirigenza gigliata. Sissoko al Psg stava trovando poco spazio, nonostante il valore tecnico-tattico indiscutibile. I viola pagheranno 600mila euro di ingaggio al calciatore fino al prossimo giugno. Mentre la società francese contribuirà a versare il resto. In estate, salvo clamorosi cambi di rotta, la Fiorentina ne riscatterà interamente il cartellino. Provvedendo ad allungare il contratto (attualmente in scadenza 2014) spalmando un ingaggio altrimenti proibitivo.
Fiorentina potrebbe chiudere a breve con un attaccante giovane: da giorni tratta con il Nacional Montevideo per Gonzalo Bueno, punta rapida, uruguaiano del 1993 (ma con passaporto portoghese). Bueno è un acquisto per il futuro ma non costa poco: circa 5-6 milioni, in aumento per le buone prestazioni al Sudamericano Under 20. L’Uruguay è terzo nella classifica del girone finale ed è in corsa per la vittoria, con Bueno che ha segnato nell’1-0 al Cile domenica scorsa.
Accesso riservato ai soli abbonati per la sfida al Milan? È questa una delle opzioni per la partita del 10 febbraio all’Is Arenas Stadium. In casa Cagliari non c’è respiro. Il 27 gennaio la Commissione di vigilanza ha avviato l’iter per archiviare la pratica stadio. Gli esperti presieduti dal vice prefetto Carolina Bellantoni hanno dato al club di Cellino 15 giorni per apportare le modifiche per avere la licenza d’uso annuale. I nodi? Dalla torre faro alla cabina elettrica, allo stand by del catering, dei bar e degli Sky box interni all’impianto. Ma quel che ha bloccato l’iter riguarda la sicurezza sulle aree di deflusso degli spettatori. In particolare, bisogna completare la video sorveglianza e l’area di pre-filtraggio della via Olimpia, tra la Curva Sud e la tribuna “formaggino” degli ospiti. In caso contrario, potrebbe scattare il blocco alla vendita dei biglietti per la gara con i rossoneri. Col semaforo verde per i cinquemila fedelissimi. Sarebbe una mazzata: perdere un incasso cospicuo e traslocare a Trieste, senza i propri supporter e in una seconda tana del Milan. Da qui, la corsa contro il tempo di tecnici e dirigenti rossoblù.
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Attacco Per l’attacco, invece, la
3,5
milioni il prezzo del diritto di riscatto che la Fiorentina dovrà pagare al Psg se vorrà tenere Sissoko
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i gol segnati da Momo Sissoko con la maglia del Psg dal 2011 a oggi, su un totale di 30 presenze
Cagliari-Milan è a rischio: solo abbonati allo stadio? MARIO FRONGIA ASSEMINI (Cagliari)
Effetto Della Valle L’ultimo scoglio, quello relativo ai 600mila euro, è stato superato grazie allo stipendio risparmiato cedendo Cassani al Genoa. L’ok definitivo infine è arrivato dalla proprietà. La trattativa per Sissoko è stata confermata anche dal sito internet ufficiale viola poco dopo le venti di ieri. Annunciando nuovi contatti tra le parti nella giornata odierna. Il trasferimento non è comunque in discussione.
Retroscena Logico quindi che la Fiorentina «egoisticamente» speri di avere il calciatore a Firenze il prima possibile. Anche perché Aquilani contro la Juve sconterà la seconda e ultima giornata di squalifica dopo l’espulsione rimediata a Catania. Un’operazione, quella relativa a Sissoko, ideata circa un
LAVORI A IS ARENAS
Mohamed Sissoko, 28 anni, con la maglia del Psg ANSA
CALCIOSCOMMESSE
Gegic fa il nome di «Mister X» Ma c’è anche un secondo uomo va poi confermato il tutto davanti a di Martino spiegando come Mister X era a conoscenza di risultati sicuri della A (specie di squadre del Sud) e quasi tutte indirizzate sull’Over (più di tre gol). Gli inquirenti hanno in questi mesi ristretto il campo arrivando a capire l’identità del personaggio. Gegic ha dato una ulteriore conferma. Ma c’è di più.
Nuovi scenari per il pm di Martino: si indaga su altri giocatori e dirigenti di Serie A FRANCESCO CENITI
Mister X ha un nome e cognome. La notizia è stata «fornita» direttamente dal procuratore di Cremona, Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse. Il magistrato ha scelto una sede istituzionale per rendere noto un elemento investigativo che apre a scenari importanti: la requisitoria davanti al Tribunale del Riesame di Brescia che deve decidere sul ricorso di Almir Gegic contro la carcerazione preventiva (dura dallo scorso 26 novembre, giorno nel quale ha posto fine alla sua latitanza consegnandosi alle autorità). Il serbo ha riconosciuto la foto del personaggio che «sussurrava i tarocchi» di Serie A in cambio di 600 mila euro. Ma chi è questo Mister X e perché è così importante? Non solo: c’è anche un Mister Y? Vediamo di capire meglio. Le indagini Sono passati oltre due anni da quando la Procura di Cremona ha iniziato, per caso, le indagini che hanno portato a scoprire il marcio del calcio italiano. Da «quattro calciatori sfigati» si è passati alle organiz-
Il secondo uomo Chi indaga è
Almir Gegic, 33 anni, arriva al palazzo di Giustizia di Cremona DAPRESS
zazioni criminali. Il gruppo dei cosidetti Zingari (di cui faceva parte Gegic con Ilievski, ancora latitante) non era il solo a fare affari con combine e scommesse. La ricerca di calciatori da corrompere era il compito principale della banda, disposta anche a comprare «informazioni». Proprio questo sarebbe il ramo in cui era (è?) specializzato Mister X. Gegic aveva racconta-
to in una intervista alla Gazzetta prima del suo arrivo in Italia di un personaggio («aveva cinque o sei telefonini e lo chiamavano di continuo»), sulla sessantina, incontrato per due volte con Ilievski all’hotel Una Tocq di Milano. L’appuntamento era stato organizzato, secondo il serbo, da Antonio Bellavista, ex capitano del Bari arrestato nel giugno 2011. Gegic ave-
convinto di un’altra cosa: ci sarebbe un secondo uomo (chiamiamolo Mister Y) legato al primo. In pratica lavorano in coppia e avrebbero ruoli «interscambiabili». Di questa persona aveva parlato a novembre durante un interrogatorio Massimo Erodiani, gestore di un’agenzia di scommesse. Adesso gli inquirenti stanno andando a fondo e ci sarebbero i primi risultati: la fitta rete di contatti porta a un giocatore già coinvolto nell’inchiesta. Non solo, i due Mister avrebbero creato un vero e proprio network dove affluivano le «informazioni» sulle gare. Per farlo erano in contatto con diversi calciatori e dirigenti importanti. La caccia è aperta. Il pm si è dato due/tre mesi di tempo per avere altri elementi in mano, poi non sono da escludere nuovi arresti. Nel frattempo già stamani si potrebbe conoscere la decisione del Riesame su Gegic, mentre lunedì prossimo Carlo Gervasoni (uno di principali pentiti) sarà di nuovo sentito a Cremona. © RIPRODUZIONE RISERVATA
a Iacopino 4 Sconto Squalifica ridotta
LA SUA STORIA Almir Gegic è nato a Novi Pazar il 30 ottobre 1979. È un calciatore serbo naturalizzato turco, centrocampista. LATITANZA Coinvolto nei filoni di inchiesta sul calcioscommesse aperti dalle Procure di Bari e Cremona è stato latitante dal 1o giugno 2011 al 26 novembre 2012, quando si è costituito all'aeroporto di Malpensa. Il 10 dicembre al primo interrogatorio davanti al PM Roberto di Martino non ha fornito molti elementi nuovi. E continua a non voler collaborare più di tanto
a un solo anno MAURIZIO GALDI ROMA
L’accusa nei confronti di Vincenzo Iacopino, capitano del Monza, è stata derubricata e la squalifica è stata ridotta a un anno. Iacopino era stato condannato dalla Disciplinare a tre anni e sei mesi per illecito sportivo e la Corte di giustizia federale aveva confermato questa sentenza. Oggi il dispositivo del Collegio (Ermanno Granelli, presidente, Maurizio Benincasa e Massimo Zaccheo arbitri) ha accolto, sebbene in parte le tesi difensive anche se i difensori del calciatore speravano in una soluzione diversa. Interpretazioni diverse «La derubricazione dell’il-
lecito in una fattispecie meno grave visto che è stata infatti esclusa la partecipazione del calciatore alla ipotizzata "combine", e la conseguente riduzione della pena non ci lasciano completamente soddisfatti — commentano gli avvocati Pier Angelo Mainini e Luigi Bruno Peronetti, difensori di Vincenzo Iacopino — Attendiamo di conoscere la motivazione, anche per verificare le ragioni che hanno indotto gli arbitri a pervenire a conclusioni diverse per fatti analoghi, e ci riserviamo ogni ulteriore impugnazione». Giustizia sportiva? Gli avvocati di Iacopino si dol-
gono per come diversi collegi del Tnas abbiano preso decisioni diverse per casi analoghi. Bisogna aspettare le motivazioni del lodo Iacopino, così come per casi analoghi (gli avvocati si riferiscono ad Alberti prosciolto) quando la partita (Cremonese-Monza) è la stessa, l’accusatore (Gervasoni) lo stesso, e anche uno degli arbitri (il professor Zaccheo). È sicuramente da sottolineare che recentemente le decisioni del Tnas hanno comunque messo in evidenza come sia necessaria una rapida riforma delle procedure: la rapidità non deve andare a scapito della regolarità dei giudizi, è l’appello che da sempre fanno i difensori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MERCATO
Cassani al Genoa Chievo: Sampirisi Sculli a Pescara Lazio: Pereirinha Lotito cede Zarate e adesso sogna Anderson Atalanta: Contini sì, ora Pinilla. Siena: Nikolic Preziosi, sprint Ortiz. Sforzini per gli abruzzesi TRA AFFARI FATTI E TRATTATIVE IN CORSO 1
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l’esterno Ortiz: circa 2 milioni. Affari Chievo Dopo aver chiuso
per Sampirisi, i veneti valutano (così come il Siena) il centrale uruguaiano Arias, passaporto italiano e svincolato dal Queretaro. A sinistra la pista più calda porta a Spiropoulos (Panathinaikos), al centro si tratta il ritorno di Acerbi, che il Genoa ha appena preso dal Milan ma non ancora tesserato. Dal Bari arriva in prestito il centrocampista ’95 Toskic. Tra Bergamo e Cagliari Su una
base di 4,5 milioni, l’Atalanta, che ufficializza Scaloni e oggi potrebbe fare lo stesso con Contini, ha buone possibilità di prendere Pinilla dal Cagliari: i bergamaschi provano a inserire Ardemagni, ma il Modena non lo dà. Oggi la trattativa potrebbe decollare solo per soldi: per Pinilla pronto il prolungamento di un anno e l'adeguamento dell’attuale contratto (scadenza 2015). Se dovesse partire, il Cagliari farebbe un tentativo per Floccari, ed è fatta per il mediano Cabrera. Altre trattative Bologna, ufficiale il colpo Naldo: il difensore ar-
I veneti vicini a Spiropoulos Palermo: Lafferty Idea Bologna: Christodoulopoulos 3
1 Mattia Cassani, 29 anni, è passato dalla Fiorentina al Genoa 2 Ferdinando Sforzini, 28 anni, potrebbe lasciare Grosseto per Pescara 3 Maurizio Pinilla, 28 anni, del Cagliari: è un’idea dell’Atalanta LAPRESSE BIANCHIN-CALVI-DI FEO
La Lazio cede Zarate (alla Dinamo Kiev per 8 milioni) e ha il colpo in canna. Lotito ha fretta di chiudere per l’uruguaiano Laxalt, regista del Defensor Sporting, extracomunitario ma in attesa di passaporto italiano. In tanti ci puntavano per giugno, ma la Lazio ha bruciato tutti offrendo 2,2 milioni, a breve la risposta. E Lotito ha messo le mani su Bruno Pereirinha, esterno destro dello Sporting Lisbona: in scadenza di contratto, sta firmando per 3 anni e mezzo. Poi c’è il sogno Felipe Anderson (Santos): la Lazio sta facendo un tentativo, non è semplice ma coi soldi di Zarate si può. Punto Pescara Gli abruzzesi
hanno chiuso a sorpresa per Sculli (Lazio) e sono vicini a Sforzini: l’accordo col giocatore c’è, si potrebbe cedere già oggi alla richiesta del Grosseto (1,5 milioni). Intanto si spinge per Daprela: il Brescia vuole 1,3 milioni per la metà, il Pescara offre meno più uno tra Cascione e Nielsen. Ieri sondato Donati (Palermo), con la partenza di Terlizzi in difesa può arrivare Bovo. Mosse Genoa Sliding doors di ter-
zini: dalla Fiorentina arriva Cassani e Sampirisi va al Chievo (prestito con diritto di riscatto della metà). A centrocampo idea Mariga (ma ci sono anche Chievo e Torino). e si prova a prendere Guarente: il Bologna non vorrebbe Toszer, se ne riparlerà. Si aspetta la risposta dell’O. Asuncion all’offerta per
OGGI E DOMANI
Su Gazzetta Tv il live del mercato comincia alle 14 Ultime ore di mercato da vivere con noi su Gazzetta Tv: non soltanto la diretta testuale con tutti gli aggiornamenti su acquisti, cessioni e trattative, ma anche il live video dall’Ata Hotel Executive di Milano, sede ufficiale del mercato. Le nostre dirette partiranno oggi alle 14 e chiuderanno in tarda serata. Lo stesso succederà domani, con i live sempre dalle 14 fino alle 19.15, dunque oltre la chiusura ufficiale delle operazioni.
riva dal Gremio ma in prestito dall’Udinese, dove dovrebbe rientrare a fine stagione. In porta se non arriva Viviano i rossoblù restano così, se parte Gimenez dal Panathinaikos arriva Christodoulopoulos, vive le piste Moscardelli e Thomas (Flamengo). Fiorentina: domani si aspetta la risposta del Bolton per Alonso (o si fa a giugno da svincolato), a destra circola la voce Taddei. Il Parma ha respinto l’ultimo assalto dell’Hoffenheim per Amauri, che resta in Emilia; ufficiale l’arrivo di Coda e piace il centrale greco Fotias. Il Palermo oggi vuole chiudere per il centravanti Lafferty: incontro col Sion, 2 milioni per prenderlo a titolo definitivo. Il Torino prova a risolvere i dettagli dell’affare Jonathas (Pescara) e oggi può chiudere per il ritorno di Coppola in porta. Catania: poche speranze per Blandi (il Boca spara alto), non si esclude un ultimo tentativo per Bianchi (Torino). La Samp ufficializza l’esterno Rodriguez (U. de Chile). Il Siena prende la punta Nikolic in prestito dal Videoton e la metà del mediano Schiavone dalla Juve in cambio della metà di Buchel (ora a Cremona). © RIPRODUZIONE RISERVATA
AFFARI ALL’ESTERO LO SCHALKE PRENDE BASTOS. LANZAFAME ALL’HONVED, ACQUAFRESCA AL LEVANTE
Arsenal, Wenger respinge Beckham Adriano sempre più giù: lo vogliono in C MATTEO BREGA
Ci pensa Wenger a interrompere la strada che avrebbe dovuto portare Beckham all’Arsenal: «Ha chiesto di venire qui per lavorare sulla sua forma. È stato fermo per un lungo tempo, per cui ha bisogno di allenarsi. Non c’è nessuna possibilità che firmi con noi». Bastos Colpo dello Schalke che
si è assicurato il brasiliano Bastos dal Lione in prestito fino al 30 giugno 2014. Il Granada della famiglia Pozzo ha preso in prestito Nolito dal Benfica.
Adriano Sembra non avere fine
Altri affari Ufficiale: Lanzafa-
la parabola discendente di Adriano. L’(ex)Imperatore è entrato nelle mire del Guaranì, club di Campinas, città nello Stato di San Paolo. La conferma arriva direttamente dal presidente del club, Alvaro Negrao, che vorrebbe tentare il suo recupero (che attualmente peserebbe 106 chili) grazie all’ingresso nella società del nuovo direttore generale Isaias Tinoco, con il quale il giocatore ha lavorato nel 2010, quando si trovava al Flamengo. Adriano non gioca da marzo 2012, quando ancora era tesserato per il Corinthians.
me va in prestito all’Honved Budapest. Acquafresca invece va al Levante in prestito secco fino alla fine della stagione. Fausto Rossi (Brescia) verso il Valladolid. Kink (Varese) torna al Gyior Eto. Anton Ferdinand lascia il Qpr e si trasferisce in prestito in Turchia, al Bursaspor, dove con la stessa formula potrebbe arrivare anche Kazim-Richards, al momento «parcheggiato» al Blackburn ma di proprietà del Galatasaray. Iturbe (Porto) verso il prestito al River Plate per un anno. L’ex interista Adriano, 30 anni EPA
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le trattative delle venti di
A ATALANTA
BOLOGNA
Acquisti Canini (d, Genoa), Giorgi (c), Budan (a, Palermo), Scaloni (d, Lazio) Cessioni Peluso (d, Juventus), Manfredini (d, Genoa), Scozzarella (c, Ternana). Obiettivi Pinilla (a, Cagliari), Contini (d) e Del Grosso (d, Siena)
Acquisti Naldo (d, Gremio) Cessioni Pisanu (d, Montreal Impact), Portanova (d, Genoa) Obiettivi Bizzarri (p, Lazio), Viviano (p, Fiorentina), Thomas (a, Flamengo), Moscardelli (a, Chievo), Christodoulopoulos (a, Panathinaikos)
CAGLIARI
CATANIA
Acquisti Cessioni Larrivey (a, Atlante), Ceppelini (c, Lumezzane) Obiettivi Dianda (d, Ternana), Camporese (d, Fiorentina), Cabrera (c, Nacional Montevideo), Floccari (a, Lazio)
Acquisti Gyomber (d, Dukla Banska Bystrica), Cani (a, Polonia Varsavia). Cessioni Morimoto (a, Al Nasr), Paglialunga (c, Hercules). Obiettivi Blandi (a, Boca Juniors), Rivas (a, Verona).
CHIEVO
FIORENTINA
Acquisti Seymour (c) e Sampirisi (d, Genoa), Ujkani (p, Palermo). Cessioni Sorrentino (p, Palermo), Di Michele (a, Reggina) Obiettivi Kurtic (c, Palermo), Ospina (p, Nizza), Milic (d, Istra), Arias (d, svinc.), Spiropoulos (d, Panathinaikos), Acerbi (d, Milan)
Acquisti Rossi (a, Villarreal), Larrondo (a, Siena), Compper (d, Hoffenheim), Vecino (Nacional), Wolski (Legia V.), Sissoko (c, Psg). Cessioni Della Rocca (c, Siena), Olivera (c) e Cassani (d, Genoa). Obiettivi Alonso (d, Bolton), Bueno (a, Nacional)
GENOA
INTER
Acq. Acerbi (d, Milan), Olivera (c) e Cassani (d, Fior.), Portanova (d, Bol.), Fl. Flores (a, Granada), Nadarevic (c, Varese), Matuzalem (c, Lazio), Pisano (d, Pal.), Manfredini (d, Atal.) Ces. Piscitella (a, Mod.), Merkel (c, Udin.), Anselmo (c, Pal.), Canini (d, Atal.), Seymour (c) e Sampirisi (d, Chievo)
Acquisti Rocchi (a, Lazio). Cessioni Sneijder (c, Galatasaray). Obiettivi Schelotto (c, Atalanta), Lodi (c, Catania), Andreolli (d, Chievo), Bellomo (c, Bari), Kuzmanovic (c, Stoccarda)
JUVENTUS
LAZIO
Acquisti Peluso (d, Atalanta), Anelka (a, Shanghai S.), Llorente (a, Athletic Bilbao per luglio), Cevallos (a, Ldu Quito). Cessioni Lucio (d, San Paolo). Obiettivi Doria (d, Botafogo), Sissoko (c, Tolosa), Neto (d, Siena), Lisandro Lopez (a, Lione)
Acquisti Cessioni Rocchi (a, Inter), Matuzalem (c, Genoa), Scaloni (d, Atalanta), Zauri (d, Spezia), Sculli (a, Pescara) Obiettivi Abdellaoue (a, Hannover), Hamad (c, Malmoe), Laxalt (c, Defensor), Bruno Pereirinha (c, Sp. Lisbona)
MILAN
NAPOLI
Acquisti Balotelli (a, Manchester City), Zaccardo (d, Parma) Cessioni Pato (a, Corinthians), Acerbi (d, Genoa), Mesbah (d, Parma), Strasser (c, Parma), Emanuelson (c, Fulham) Obiettivi Kakà (c, Real Madrid), Salamon (d, Brescia), Strootman (c, Psv)
Acquisti Armero (c, Udinese), Calaiò (a, Siena), Radosevic (c, Hajduk) Cessioni Aronica (d) e Dossena (c, Palermo), Vargas (a, Gremio) Obiettivi Andreolli (d, Chievo), Neto (d, Siena), Rolando (d, Porto)
PALERMO
PARMA
Acquisti Aronica (d) e Dossena (c, Napoli), Anselmo (c, Genoa), Sorrentino (p, Chievo), Boselli (a, Wigan), Formica (a, Blackburn), Nelson (c, Betis) Cessioni Giorgi (c) e Budan (a, Atalanta), Pisano (d, Genoa), Ujkani (p, Chievo), Bertolo (c, C. Azul), Milanovic (d, Vicenza), Cetto (d, S. Lorenzo), Zahavi (c, Maccabi)
Acquisti Mesbah (d), Strasser (c, Milan), Coda (d, Udinese) Cessioni Pabon (a, Deportivo L.), Zaccardo (d, Milan), Acquah (c, Hoffenheim) Obiettivi Renzetti (d, Padova), Castellini (d, Sampdoria), Bellomo (c, Bari), Boly (d, Auxerre), Mendes (c, Sporting Lisbona), Mastriani (a, Cerro)
PESCARA
ROMA
Acquisti Bianchi Arce (d, S. Lorenzo), D’Agostino (c, Siena), Rizzo (d, Reggina), Caraglio (a, Rangers Talca), Sculli (a, Lazio) Cessioni Colucci (c, Reggina), Crescenzi (d, Novara), Romagnoli (d, Spezia) Obiettivi Brighi (c, Torino), Kurtic (c, Palermo), Ardemagni (a, Modena), Fabbrini (a, Udinese), Sforzini (a, Grosseto)
Acquisti Torosidis (d, Olympiacos) Cessioni Tallo (a, Bari) Obiettivi Cassio (p, Corinthians), Bellomo (c, Bari)
SAMPDORIA
SIENA
Acquisti Sansone (a, Torino), Gavazzi (c, Vicenza), Rodriguez (a, Universidad de Chile) Cessioni Pozzi (a, Siena) Obiettivi Ziegler (d, Lokomotiv), M. Rigoni (c, Chievo), Fabbrini (a, Udinese)
Acquisti Pozzi (a, Samp), Agra (c, Betis), Calello (c, D. Zagabria), Della Rocca (c, Fiorentina), Emeghara (a, Lorient). Cessioni Calaiò (a, Napoli), Campagnolo (p) e Coppola (c, Cesena), D’Agostino (c, Pescara), Dellafiore (d, Padova), Larrondo (a, Fiorentina), Campos Toro (a, Udinese) Obiettivi Uvini (d, Napoli), Nikolic (a, Videoton)
TORINO
UDINESE
Acquisti Menga (a, Lierse), Barreto (a, Udinese) Cessioni Sgrigna (a), Agostini (d, Verona), Sansone (a, Samp), De Feudis (c, Padova), Verdi (a, Juve Stabia), Gorobsov (c, Nocerina). Obiettivi Rivas (c, Verona), Brienza (a, Palermo), Jonathas (a, Pescara)
Acquisti Merkel (c, Genoa), Campos Toro (a, Siena). Cessioni Armero (c, Napoli), Barreto (a, Torino), Willians (c, Internacional), Coda (d, Parma) Obiettivi Ghoulam (d, St. Etienne), Marrone (c, Juventus), Malanda (c, Zulte Waregem), Ruiz (c, San Lorenzo)
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
di FAUSTO NARDUCCI
l messia dell’atletica italiana non ha neanche 20 anni: per l’esattezza li compirà il prossimo 8 Imarzo, festa della donna. Sì, Alessia Trost (foto OMEGA), nuova miss due metri, è veramente la
donna che può risollevare le sorti dell’atletica italiana. La regina dei Giochi che, dopo essere uscita con le ossa rotte dalle ultime grandi rassegne internazionali, sembra essere entrata quest’anno in Italia in una nuova era, in (fortunata) coincidenza con il cambio di guardia federale fra Franco Arese e Alfio Giomi. In cima al salto in alto, dopo Di Martino e Simeoni, ora c’è una finanziera di Pordenone che solo due domeniche fa sembrava aver toccato il cielo con un
sopralapanca
dito scavalcando l’1.98 e otto giorni dopo entra ufficialmente nell’elite mondiale delle donne volanti. Ma la cosa più incredibile è che fino a un mese fa Alessia Trost era ancora junior e solo per gli artifici dell’anagrafe sportiva è diventata senior prima di compiere i fatidici vent’anni. Pensate, se la friulana avesse saltato i due metri un mese fa si sarebbe portata a un solo centimetro del record mondiale di categoria e comunque a vent’anni, fra le grandi, solo la Kostadinova e la Vlasic saltavano più di lei. A questo punto, considerando che Alessia finora non ha mai fallito una gara, è difficile — più per noi che per lei — resistere alla tentazione di montarsi la
laVignetta di VALERIO MARINI
di ARRIGO SACCHI
BALOTELLI DIVIDE I TIFOSI DEL MILAN I DUBBI RIGUARDANO IL PROFESSIONISTA
A
El Shaarawy in azzurro con Balo. Lo ritroverà al Milan
Così facendo si è messa a dura prova la gestione da parte dei dirigenti ed allenatori, e in questo contesto si è potuto ammirare la straordinaria capacità di Berlusconi e Galliani nel gestire situazioni difficili e complicate. Alcune volte hanno avuto successo: vedi Ibrahimovic che però è un grande professionista pur con un pessimo carattere ma troppe volte nonostante l’abilità ed esperienza di questi dirigenti la cosa non si è realizzata, come dimostrano i vari Ronaldo, Ronaldinho, Cassano ecc. Giocatori che hanno lasciato un segno importante solo nei bilanci economici. Per il bene e l’affetto che mi lega ai dirigenti e tifosi rossoneri mi auguro che Berlusconi, Galliani & co. possano compiere questo miracolo. Mario è un grandissimo talento (quello che si possiede quasi naturalmente) però a volte questa condizione diventa un limite perché aiuta a risolvere i primi problemi naturalmente, ma quando i problemi diventano più ardui e complessi e il talento non è supportato da passione, conoscenza e ricerca dell’eccellenza, ci si trova impreparati. Se il Milan aiuterà Mario nella sua maturazione umana e professionale avrà compiuto un grande acquisto, un grande servizio al calcio e alla Nazionale italiana e ancora di più all’uomo Mario. Mi si chiede se Balo tatticamente può essere l’ideale compagno di El Shaarawy, teoricamente Mario è l’ideale compagno per qualsiasi giocatore. Questo ragazzo possiede doti fisico-atletiche e tecniche uniche, però per muoversi con la squadra e per la squadra gli manca ancora quella attenzione e volontà di migliorarsi che lo renderebbero l’ideale per tutti e per se stesso.
E ORA LE VICEPRESIDENZE FEDERALI RUOLO DECISIVO LA MODALITÀ DI VOTO a Federcalcio del rinnovamento, quella che ha rimesso Abete, Beretta, Abodi, MaL calli, Tavecchio, Tommasi e Nicchi esattamente dove stavano prima, si dà appuntamento oggi per il primo Consiglio federale post-elezioni. Un tavolo imperdibile, perché ci sarà da discutere di vicepresidenze. Secondo il dettato delle nuove regole scritte dal professor Giulio Napolitano, che ha «ristretto» anche il Consiglio federale, le poltrone da tre che erano (Tavecchio, Macalli e Albertini per l’Aic) sono diventate due e questo, a quanto pare, rappresenta un bel problema. Toglietevi tuttavia dalla testa l’idea che i 21 membri del Consiglio arrivino a una conclusione. Oggi infatti si discute solo di quale deve essere la modalità di voto. Già, perché il figlio del presidente della Repubblica, professionista da tutti giustamente riconosciuto come in gambissima, forse sopravvalutando le qualità e soprattutto la capacità di mediare dei padroni del vaporetto calcio, si è scordato di dare disposizioni certe in proposito. Detto fatto, poiché nel calcio divisione e frammentazione valgono come parole d’ordine, sono subito sorte due correnti di pensiero: chi dice che i 21 votanti hanno diritto a una sola nomination, chi sostiene invece che essendo due le poltrone a disposizione ciascun votante deve esprimere altrettante preferenze. La differenza non sfugge: con un solo voto a disposizione il blocco Aic-Aiac (6 voti) può op-
porre una fiera resistenza ad un eventuale blocco Leghe (13 voti in tutto), con due voti in tasca per ciascuno, se le Leghe si mettono d’accordo (sembra facile...) non c’è Albertini o Tommasi che tenga. Come ogni vicenda del calcio che si rispetti, si è attinto a piene mani ai pareri proveritate, e sembra che la tesi della doppia nomination dovrebbe avere partita vinta, anche nel nome del puro e semplice buonsenso. Tutto risolto? Neanche per idea. Primo, perché l’Aic non ha la minima voglia di passare la mano, o meglio la sua vicepresidenza, anche se Albertini continuerebbe comunque ad essere il responsabile del Club Italia. Secondo, perché se viene dato per scontato che tra Macalli e Tavecchio una vicepresidenza finirà con lo spettare al vasto mondo dei Dilettanti, per la poltrona più prestigiosa di vicepresidente vicario scalpita nientemeno che Claudio Lotito. E’ uno dei tre consiglieri federali in quota serie A, Lega che ha assicurato ad Abete il tutto esaurito di voti alle elezioni e che reclama (giustamente, va detto) un ruolo di primo piano. Potendo scegliere Abete preferirebbe che quella poltrona fosse occupata da Maurizio Beretta, ma l’inaffondabile presidente della A, quanto ad assenteismo secondo solo al dimissionario presidente del Settore Tecnico Roberto «chi-l’ha-visto?» Baggio, sarà così bravo da farlo capire al suo amico «dimmi Claudio» Lotito? Lo scopriremo solo vivendo. Ovviamente non questo Consiglio federale, ma (forse) il prossimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
testa. Era già successo con Andrew Howe e sapete com’è finita. Quindi fermiamoci qui e lasciamo che la quadratissima allieva di Gianfranco Chessa mantenga nella tranquillità di Pordenone quegli equilibri che l’hanno portata in vetta. Alle porte ci sono gli Europei indoor d’inizio marzo a Goteborg e più in là i Mondiali di Mosca che diventeranno il primo banco di prova di una carriera che, con tali premesse, si annuncia pazzesca. Simeoni e Di Martino, che la guardano da poco più in alto, saranno ben felici di cedere il passo ad Alessia: da quanto tempo non capitava di vedere un’azzurra numero uno mondiale della sua specialità? © RIPRODUZIONE RISERVATA
ilCommento
Juve, difetti cronici che preoccupano in chiave Champions Basterà Anelka ad alzare il potenziale offensivo dei bianconeri? La Lazio intanto si rilancia anche per la corsa scudetto
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
FANNY NEGUESHA Fidanzata di Balotelli
Sì, andiamo a Milano :) (scritto in mattinata, prima dell’annuncio, poi eliminato) @Neguesha
ANDREA LO CICERO Pilone della Nazionale di rugby
La delusione di Antonio Conte: la Juve saluta la Coppa Italia INFOPHOTO di LUCA CALAMAI
a Juve è tornata sulla terra. Dopo aver fallito la fuL ga in campionato la squadra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
laFerdercalcio
di RUGGIERO PALOMBO
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TROST, L’ALTO HA UNA NUOVA REGINA MA ADESSO LASCIAMOLA TRANQUILLA
l’Atletica
meno di clamorose sorprese, Balotelli è un giocatore del Milan. I tifosi sono divisi. I dubbi riguardano principalmente l’uomo professionista. E’ difficile sapere se i dirigenti rossoneri avranno ragione: nessuno sa come sarà il futuro però il passato è molte volte assai indicativo. Il più grande Milan della storia secondo World Soccer, la più grande squadra di club di tutti i tempi agiva in modo diverso. Si pensava che tutto iniziasse dalla persona, dal suo impegno e motivazione alla ricerca dell’eccellenza. Quindi l’uomo professionista era avanti a tutto: si era convinti che fosse più facile migliorare un piede che pensiero e comportamenti. Si pensava che il calcio fosse lavoro, conoscenza, serietà, passione, poi funzionalità al gioco e alla fine talento. Da diversi anni si sono invertiti i valori: prima di tutto il talento a prescindere da tutto il resto.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
vicino alla famiglia del giocatore della capitolina rugby morto in un incidente stradale @andrealocicero1
MIRCO BERGAMASCO Giocatore della nazionale di rugby
Grazie a tutti per i messaggi non vi preoccupate non si molla...continuiamo con #unavitaditerapie ..vado a fare due tuffi @MircoBergamasco
USAIN BOLT Campione olimpico di atletica
Una sbirciatina dal set delle riprese @usainbolt
ALEX DEL PIERO Calciatore del Sydney
La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta. Per non dimenticare. Da "il diaro di Anna Frank". @delpieroale
bianconera esce anche dalla Coppa Italia. Questo grigio gennaio non è certo l’avvicinamento ideale alla Champions League. Gli errori arbitrali, stavolta due rigori e mezzo non visti, restano fortunatamente ai margini della partita. Il direttore di gara Banti e i suoi collaboratori li hanno distribuiti in maniera equa. La nostra classe arbitrale certo non sta vivendo un momento felice. Ma torniamo alla Juve. La scelta di Conte di proporre solo nel finale di gara Marchisio, Pirlo e Quagliarella (ed è bastato il loro ingresso per rimettere in bilico la qualificazione) dimostra che i bianconeri non consideravano la Coppa Italia un obiettivo vitale. Una scelta discutibile figlia, probabilmente, di un mercato invernale che non ha garantito rinforzi di «prima fascia». E così per più di un’ora all’Olimpico si sono visti difetti che sembrano ormai cronici. Prendete l’attacco: Vucinic-Giovinco non hanno mai fatto la differenza negli ultimi venti metri. E, sulla carta, stiamo parlando della coppia titolare. Basterà Anelka ad alzare il potenziale del reparto offensivo bianconero? Non sarebbe il caso di fare veramente un ultimo assalto per portare a Torino Lisandro Lopez? La sensazione è che il mancato acquisto di un top-player lasci un vuoto pesante, soprattutto in prospettiva Champions. Così come non hanno convinto le alternative
proposte da Conte sulla linea di centrocampo. La Juve non può prescindere da Pirlo, Marchisio, Vidal e Pogba. E quanto manca Asamoah, impegnato in Coppa d’Africa. La parte mezza piena del bicchiere è legata al ritorno in campo di Pirlo, finalmente guarito e subito lucido in cabina di regia, e alla voglia dei bianconeri di cercare la qualificazione fino all’ultimo secondo. Segnali da vera-Juve, segnali dai quali Conte deve ripartire fin dalla prossima gara di campionato, all’ora di pranzo contro il Chievo. Tra l’altro la sconfitta in questa semifinale di Coppa Italia rilancia, anche in prospettiva campionato, una delle rivali dei bianconeri. La Lazio ritrova Klose e torna a volare. Il tedesco è un terminale decisivo. Ma come non sottolineare l’ottimo lavoro di Petkovic che sta aiutando la Lazio a compiere l’ultimo salto di qualità? La squadra biancoceleste è ancora viva in tutte e tre le manifestazioni e senza avere una rosa faraonica. L’altra finalista la scopriremo solo il 17 aprile. La Coppa Italia potrebbe essere per Inter e Roma un’opportunità preziosa per dare colore alla loro stagione. «Uno titulo», come diceva Mourinho, fa comunque classifica. Chissà come staranno queste due squadre tra due mesi e mezzo. Zeman sarà ancora sulla panchina giallorossa? L’Inter di Strama sarà ancora in corsa per la Champions? La sfida tra i due vecchi amici Cassano e Totti sarà la chiave di lettura della partita? Vedremo. La Lazio sarà comunque una rivale tosta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
MONDO QPR MANCHESTER CITY
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LA GUIDA
QPR (4-1-4-1) Julio Cesar 8; Onuoha 6,5, Nelsen 6,5, Hill 6, Traoré 6; Derry 6; Fabio 6, Mbia 6 (dal 45’ s.t. Faurlin s.v.), Granero 5,5 (dal 44’ s.t. Park s.v.), Taarabt 6; Remy 6 (dal 46’ s.t. Zamora s.v.). PANCHINA Green, Murphy, Ben-Aim, Bothroyd. ALLENATORE Redknapp 7. AMMONITI Mbia e Granero per gioco scorretto.
Questa la situazione in Premier League: è in corso la 24ª giornata.
S
MANCHESTER CITY (4-2-3-1)
Ieri SunderlandSwansea 0-0 Stoke CityWigan 2-2 Aston VillaNewcastle 1-2 QprManchester City 0-0
Hart 7; Zabaleta 6,5, Garcia 6, Lescott 6, Clichy 6; Milner 6 (dal 40’ s.t. Sinclair s.v.), Barry 5,5; Nasri 5 (dal 13’ s.t. Dzeko 5,5), Aguero 5,5, Silva 6; Tevez 5 (dal 28’ s.t. Rodwell 6). PANCHINA Pantilimon, Nastasic, Rekik, Kolarov. ALLENATORE Mancini 6. AMMONITI Zabaleta per gioco scorretto, Barry per comportamento non regolamentare. ARBITRO Dowd 7. NOTE spettatori 17.894. Tiri in porta: 3-7. Tiri fuori: 2-8. Angoli 2-10. In fuorigioco: 1-0. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.
S
Amarcord nerazzurro: Julio Cesar, portiere del Qpr abbraccia Roberto Mancini, tecnico del City IPP
Julio Cesar ferma il City Lo United può allungare L’ex portiere dell’Inter ora al Qpr interrompe la serie di sei vittorie consecutive della squadra del suo ex tecnico Mancini DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Bye-bye Balotelli, goodbye Premier. Sembra uno scherzo del destino: questo 29 gennaio 2013 passerà alla storia del Manchester City e di Roberto Mancini come quello dei dolori provocati dagli ex giocatori dell’Inter. Nel pomeriggio, l’addio di Mario. In serata, le parate di Julio Cesar, oggi signore dei pali del QPR, che hanno interrotto la lunga corsa del Manchester City. La squadra di Mancini, reduce da un filotto di sei successi consecutivi, rallenta la corsa e stasera il Manchester di Ferguson, deferito per i commenti sulla terna arbitrale dopo la gara giocata contro il Tottenham, potrebbe riportarsi a più 7. Il pareggio del Loftus Road, in casa del QPR ultimo in classifica, racconta che l’addio di Balotelli potrebbe essere più doloroso del previsto: nel City attuale esiste infatti un problema e si chiama attacco. Alla faccia del valore e della fama di gente come Tevez, Aguero e Dzeko.
Analisi La difesa, che non ha ancora incassato un gol nel 2013, sta infatti compiendo il suo dovere, nonostante un plotone di assenti: contro il QPR, fuori per infortunio Nastasic e Kompany. Mancava anche Kolo Touré, impegnato in Coppa d’Africa e in odore di cessione. Al centro della retroguardia, alla fine della giostra, si è esibito lo spagnolo Garcia, un centrocampista. A metà campo, preso atto dell’insostituibilità di Yaya Touré, anche lui coinvolto nella campagna d’Africa, Barry e Milner stanno recitando la loro parte, che è poi quella di onesti combattenti della vita. I dolori cominciano nella linea di trequarti, dove Nasri non è al top della forma e Silva soffre di solitudine. Davanti, Tevez e Aguero sembrano sprofondati in un digiuno «pannelliano». Non vedono la porta: il primo non ha mai tirato, il secondo si è distinto per un pallone consegnato ai tifosi in curva. Il film Morale: tante occasioni sprecate e Julio Cesar protagonista. Il portiere brasiliano è stato straordinario su Barry nel primo tempo e su Silva nel-
la ripresa. La traversa lo ha aiutato dopo venti minuti: la zuccata di Zabaleta, lanciato da Silva, ha lasciato il segno sul legno. Aguero ha trovato il gol al 38’, ma era in fuorigioco di un metro abbondante. Il QPR, destinato a lottare fino all’ultimo secondo per non sprofondare in Championship, si è difeso con ordine e, quando ha alzato la voce, ha persino spaventato i campioni d’Inghilterra. Hart è stato bravissimo su Taarabt in chiusura di primo tempo, mentre il francese Remy, sbarcato a Londra a gennaio, ha fatto tremare il City in un paio di occasioni. Pioggia e vento non hanno sicuramente aiutato il City, che, oltre agli errori di mira degli attaccanti – in particolare Aguero -, ha commesso il peccato di non alzare mai il ritmo, consentendo in questo modo al QPR di difendersi con lucidità. La faccia di Roberto Mancini al fischio finale e al momento dei saluti con Redknapp è tutta un programma: questo 29 gennaio 2013 potrebbe passare alla storia anche come il giorno della resa in Premier. Bye-bye e goodbye.
MONDIALE 2022
«I voti comprati dal Qatar» Platini: «Falso» «L’inchiesta di France Football è un insieme di menzogne». Michel Platini, presidente Uefa, ha risposto così alle accuse della rivista francese secondo cui il Qatar ha «comprato» il Mondiale del 2022. In un dossier di 20 pagine dal titolo «Qatargate», France Football ha infatti denunciato le presunte manovre illecite che hanno portato all’assegnazione del Mondiale in programma tra 9 anni. «Credere che il mio voto sia stato conseguenza di un accordo di scambio di favori fra lo Stato francese e il Qatar è pura speculazione e compromette soltanto chi scrive queste menzogne. Non escludo di portare in tribunale tutti coloro che mettono in dubbio la mia integrità in questa votazione», ha detto Platini.
Oggi EvertonWest Bromwich; ArsenalLiverpool; NorwichTottenham; Manchester UnitedSouthampton; FulhamWest Ham; ReadingChelsea.
S Classifica Manchester United 56 Manchester City 52 Chelsea 45 Tottenham 41 Everton 38 Arsenal 37 Liverpool 34 Swansea 34 Wba 34 Stoke 30 Sunderland 29 West Ham 27 Norwich City 26 Fulham 25 Newcastle 24 Southampton 23 Wigan 20 Aston Villa 20 Reading 19 Queens Park 16
COPPA D’OLANDA IN DEN BOSCH-AZ 0-5
Razzismo: stop per cori a Altidore Lui fa continuare Ennesimo caso di razzismo in Europa, ma con un epilogo diverso dal solito: se Boateng e il Milan qualche settimana fa a Busto Arsizio contro la Pro Patria avevano lasciato il campo, stavolta è andata in maniera diametralmente opposta. I fatti Ieri in Coppa d’Olanda il match fra Den
Bosch e Az Alkmaar dopo 10 minuti del secondo tempo è stato interrotto dall’arbitro, che ha preso il pallone e se ne stava andando direttamente negli spogliatoi sospendendo la partita per i cori razzisti rivolti a Jozy Altidore, 23 anni, giocatore americano dell’AZ e della nazionale statunitense. Ma proprio Altidore ha chiesto di continuare a giocare e così il match è ripreso terminando 0-5. Prima di sospendere il match l’arbitro Reinold Wiedemeijer aveva chiesto due volte di dare l’annuncio con l’altoparlante per invitare il drappello di tifosi a smettere con i cori beceri. E’ stato lo stesso Altidore a insistere a riprendere a giocare. L’attaccante statunitense aveva segnato il gol su rigore al 39’ del primo tempo per lo 0-4. Tra l’altro dopo la breve sospensione, lo stesso Altidore si è preso un’altra sonora rivincita servendo l’assist per Maher per lo 0-5 che è stato poi il risultato finale. Il d.t. dell’AZ Alkmaar, Ernie Stewart, ha urlato la sua vergogna: «E’ una cosa terribile che certi fatti accadano ancora negli stadi. Ed è una vergogna che per alcuni imbecilli siano stati coinvolti tutti gli appassionati che erano venuti allo stadio solo a vedere una partita e a divertirsi». Il caso avrà certamente un seguito anche in sede disciplinare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SUDAMERICANO UNDER 20
Colombia e Quintero, il titolo è vicino Sono molto caldi gli ultimi 5 giorni del Sudamericano Under 20 che si gioca a Mendoza, in Argentina. La Colombia, già qualificata per il Mondiale di Turchia, vuole diventare campione per la terza volta. E potrebbe farlo nella notte italiana, se vince contro il Cile e ParaguayUruguay finisce pari. Altrimenti i cafeteros dovranno aspettare fino a domenica, ultima giornata del girone finale contro il sorprendente Paraguay. L’Uruguay (6 punti), il Cile (3) e il Peru (1) lottano per gli altri 2 posti per il Mondiale. Nella fase preliminare, il Sudamericano ha perso le due grandi, Argentina e Brasile e da allora si gioca in stadi vuoti, dove però non mancano gli scout europei che ricercano nuove stelle. Nonostante la delusione, l'argentino Ricardo Centurion è stato venduto dal Racing all’Anzhi per 7,5 milioni. La Colombia continua a produrre calciatori di qualità. E' il caso del bomber John Cordoba (4 reti), oggi nel Jaguares di Chiapas ma con una squadra europea all’orizzonte. Il regista Juan Fernando Quintero, del Pescara, ha confermato perchè i tifosi del Nacional lo chiamavano «il cervelletto». E il c.t. Pekerman avrebbe già deciso di convocarlo nella nazionale maggiore. Martin Mazur
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COPPA D’AFRICA I CAMPIONI IN CARICA PAREGGIANO ANCORA: 0-0 CON IL BURKINA FASO
La favola è finita: Zambia già eliminato DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDÒ NELSPRUIT (Sudafrica)
La breve vita felice di Hervé Renard sulla panchina dello Zambia si conclude al minuto 94, quando una girata cieca di Nathan Sinkala — che l’anno scorso sarebbe certamente finita nel sette — esce di un paio di metri. Game over. Lo Zambia campione in carica pareggia per la 3a volta e viene eliminato nella fase a gironi; non succedeva dal 1992, allora l’umiliazione toccò all’Algeria, e la prima domanda che arriva a Renard a bordo campo è come veda ora il suo futuro. «Dunque, la pri-
ma cosa che farò sarà una doccia, poi conto sul fatto che mi servano ancora la cena. Ecco carissimo, questo è ciò che vedo al momento nel mio futuro». Sorride un po’ alterato, il giornalista ha il buon senso di non insistere, ed Hervé può guadagnare lo spogliatoio. Un anno fa era l’uomo che volle farsi re, l’avventuriero che aveva disegnato allo Zambia la strada verso la gloria, col successo ai rigori sulla Costa d’Avorio in finale. Ora ovviamente — l’Africa? un continente di Preziosi e Zamparini — la sua posizione è in bilico. Leggendari Nello stesso mo-
mento in cui Renard valuta se
cibarsi del cronista a bordo campo, Mohamed Koffi, il roccioso terzino destro di Burkina Faso, chiama a raccolta i compagni e lo staff, che lo circondano mentre lui, caduto in ginocchio, un po’ prega e un po’ canta. Per uno dei Paesi più poveri e disastrati del mondo (l’Aids continua a essere un implacabile assassino), la qualificazione da primi del girone è un risultato molto più che storico. Diciamo pure leggendario, e fa quasi tenerezza il tentativo del c.t. belga, Paul Put, di descrivere tatticamente lo 0-0 orrendo cui abbiamo assistito nello stadio della savana (difatti il terreno ricorda le sabbie mobili). I burkinabé
— si dice così, controllato — si sono arroccati attorno al loro eccellente stopper, il lionese Bakary Kone, reggendo senza grandi problemi l’urto di uno Zambia che, come molte altre nazionali di qui, manca di realizzatori. Il Burkina ne ha uno, l’efficiente Alain Traore, ma un’entrataccia lo toglie di torno (si teme che il torneo per lui sia concluso) dopo 10 minuti, incrementando la propensione difensiva dei compagni. È possibile che stasera Renard e Put si bevano un cognac assieme, come spesso succede fra questi tecnici europei — la maggior parte francofoni — che passano la vita in Africa, stregati dalla luce e dal-
l’aria di qui, che sono proprio un’altra storia. Non li raggiungerà al bar Keshi, il c.t. della Nigeria spesso critico con gli allenatori importati, che ieri ha dovuto aspettare gli ultimi 10 minuti per vedere Moses segnare 2 gol (su rigore, ma c’erano) all’Etiopia e qualificarsi da secondo. Il bello è che sino all’80’ la classifica di questo scalcagnatissimo girone appaiava Zambia e Nigeria sullo spot numero 2, con tutti i parametri in parità. Fosse finita 0-0 pure a Rustenburg, i campioni avrebbero prevalso per il minor numero di cartellini gialli. Poco dignitoso, meglio rosolare sul girarrosto l’incauto a bordo campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
COPPA D’AFRICA LO SPECIALE
Hervé Renard, c.t. dello Zambia AP
www.gazzetta.it
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MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDO SPAGNA: ANDATA SEMIFINALI COPPA DEL RE I PRECEDENTI
COSÌ IN CAMPO A MADRID ORE 21
GDS
RONALDO CONTRO MESSI
GDS
GDS
Real, Clasico e veleni Sfida il Barça aggrappato a Ronaldo L’ultima frecciata a Mou da Sara Carbonero, fidanzata di Casillas: «Nessuno parla con Josè» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
Ci mancava solo Sara Carbonero. Il già agitato spogliatoio del Madrid riceve un’altra scossa, e mica da poco: la giornalista, nonché fidanzata del portiere e capitano del Real Iker Casillas, dice in tv che «I giocatori del Madrid non comunicano con Mourinho». Non una frase qualsiasi, e pronunciata da una persona decisamente informata dei fatti. Già una volta «Saretta» aveva creato problemi al suo fidanzato definendo in tv Cristiano Ronaldo un giocatore «egoista e individualista», parole che il portoghese non aveva apprezzato e sulle quali era andato a chiedere spiegazioni a Casillas. Fronti aperti Ora ci risiamo. Commentando per la tv messicana Televisa, sua collaborazione abituale, la notizia del
presunto ultimatum di Iker e Sergio Ramos a Florentino Perez («O Mourinho o noi»), la Carbonero ha affondato i tacchi nella crisi del Real: «Il presidente del Madrid ha dato una conferenza stampa per smentire la notizia, cosa non abituale. Florentino è parso molto arrabbiato e nervoso, cosa che ci fa pensare che il clima all’interno dello spogliatoio non è per niente buono. Non c’è stato alcun ricatto, però è "vox populi"
la reporter
Sara Carbonero, 28 anni, giornalista, lavora a Telecinco
che i giocatori non comunichino affatto con il proprio allenatore. In questo momento lo spogliatoio è diviso e bisognerà attendere fino alla fine della stagione per vedere se Mourinho se ne andrà, perché al momento ha diversi fronti aperti nel Madrid». Un sorriso, un batter di ciglia e via col prossimo argomento. Ovviamente però le parole di Sara sono rimbalzate come un palla matta sulla Casa Blanca, provocando sconcerto e confermando le difficoltà ambientali che stanno condizionando la vita del club. Tante assenze Che stasera riceve il Barça nell’andata delle semifinali di Copa del Rey, con ritorno il 27 febbraio. Lo fa senza Pepe e Casillas, infortunati, Sergio Ramos, Di Maria e Coentrao, squalificati. Lo fa con un gran dubbio sul portiere, il depresso Adan o il debuttante Diego Lopez. Non far giocare Adan, lanciato da Mourinho prima di Natale perché più in forma di Iker e schiacciato dal-
la pressione, significa affossarlo definitivamente. Rischiare che Diego Lopez, appena comprato, alla prima uscita venga bombardato dal Barça potrebbe comprometterne il futuro.
I MIGLIORI Lionel Messi, 25 anni, argentino del Barcellona, contrastato da Cristiano Ronaldo, 27 anni, portoghese del Real Madrid IPP
Duello bestiale Fortuna, pensano a Madrid, che c’è Cristiano Ronaldo, a segno da 6 Clasicos di fila, 11 gol nel mese di gennaio, 33 stagionali. Il problema, si preoccupano a Madrid, è che dall’altra parte c’è Leo Messi, che in gennaio di reti ne ha fatte 10, nella stagione addirittura 44, nei Clasicos 17 (11 da quando Ronaldo è a Madrid), solo una in meno del recordman della sfida Di Stefano. Il Barça non ha il suo allenatore, Tito Vilanova è ancora in cura a New York, ma ha la rosa al completo e sta costruendo la squadra del futuro: dopo Thiago Messi e Milan Piqué ieri è nato Luca Villa, terzogenito di David. A breve attesi anche i figli di Fabregas e Valdes... La Masia ha il futuro assicurato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE B IL MERCATO
Modena e Varese due ali da playoff Sassuolo su Antei
do alla Fiorentina. Il Pescara vorrebbe spingere Abbruscato a Terni, ma in realtà il bomber potrebbe andare in Spagna al Cordoba. Da Terni può partire Maniero (via Pescara) con destinazione Crotone. E poi c’è Tiribocchi, per il quale il Vicenza non ha ancora convinto la Pro Vercelli, che non accetta giocatori in cambio; lo stesso Vicenza incassa il «no grazie» da Ceccarelli (Verona) e come portiere punta Bremec (Grosseto) o Berni (Samp), visto che il Palermo ha detto no per Benussi.
Stevanovic vicino a Marcolin, Ferreira Pinto va da Castori, che ora attende Juan Antonio
Le altre mosse Il Sassuolo attende il via libera della Roma per Antei (era a Grosseto), ma il club giallorosso pare sia risentito con i neroverdi che nei giorni scorsi hanno negato Frascatore (la Roma avrebbe voluto girarlo al Bari), quindi Antei potrebbe prendere la strada di Brescia, che come difensore centrale ha fatto anche un pensierino su Lisuzzo (Novara); lo stesso Brescia, se cede Daprelà al Pescara, potrebbe avere in cambio un centrocampista tra Cascione e Nielsen. Il Verona attende lumi dal Palermo per Brienza, intanto trova il centravanti per la Primavera: è Speziale, che giocava della Nocerina ed era a metà tra Lecce (il Verona ha acquistato questo 50%) e Milan. Il Cesena per il centrocampo ha sondato Giandonato (Vicenza), ma oggi dovrebbe chiudere per Nwankwo dal Padova (via Parma). La Reggina prepara l’ultimo assalto a Foggia (Lazio). Il Livorno ha ufficializzato l’accordo con il giovane difensore svizzero Decarli, preso dal Chiasso.
BINDA-D’ANGELO
Per i playoff servono le ali. Questo è il messaggio che lanciano Modena e Varese. Marcolin può ricomporre la coppia di esterni ex Torino: accanto a Lazarevic in arrivo Stevanovic (manca il sì del giocatore); imminente anche l’annuncio del ritorno di Mazzarani da Udine. Castori invece ha ottenuto un fedelissimo: Ferreira Pinto (Atalanta), con accordo fino a giugno rinnovabile in base alle presenze in questi mesi; non tramonta Juan Antonio (Samp), si cerca di riprendere De Luca (Atalanta) ma prima deve partire Kink. Pro... tagonista La Pro Vercelli è
la regina di questo mercato. Definiti gli arrivi di Grossi dal Verona (che l’ha riscattato dal Siena e poi ceduto in prestito) ed Eusepi dal Varese. In città è anche arrivato Genevier, in rotta con la Juve Stabia: oggi si cerca l’accordo tra club. Per l’attacco, se esce Tiribocchi, si attende la sentenza del Tnas su Ferrari (Verona).
Luca Antei, 20 anni, difensore della Roma, è rientrato dal Grosseto LIVERANI
IL GIRO DI PUNTE
S Tiribocchi Dalla Pro Vercelli potrebbe andare al Vicenza: lui ha detto sì al trasferimento, però manca l’accordo tra le società
S Dumitru L’italo-romeno del Napoli ora è alla Ternana ed è stato richiesto dal Cittadella, che nelle ultime ore tenterà di mettere tutti d’accordo per ingaggiarlo
ticolarmente ombroso ha escluso per ora arrivi allo Spezia. L’annuncio dell’ingaggio di Zauri dalla Lazio quindi slitta. Oggi intanto c’è un incontro con il Pescara anche per Terlizzi, mentre non è da escludere un ritorno dello svincolato Ficagna. Per il centrocampo l’obiettivo resta Casarini (Cagliari), che ha dato l’ok al trasferimento. E se Sforzini va a Pescara, sembra escluso l’arrivo di un altro attaccante. Alen Stevanovic, 22 anni LAPRESSE
Ferreira Pinto, 33 anni FOTOGRAMMA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino DISCIPLINARE
Juve Stabia a processo per il 2009 ROMA Lunga seduta per la Disciplinare, presidente Claudio Franchini. Il piatto principale era la vicenda delle minacce ai calciatori della Juve Stabia dopo la partita con la Pistoiese del 2009. La Procura federale ha chiesto un anno di inibizione per il manager Amodio, 6 mesi e 9 mila euro per il presidente Manniello e 30 mila euro per la società. Tra i deferimenti esaminati anche quello del presidente di Camilli, presidente del Grosseto, accusato di dichiarazioni lesive nei confronti di un arbitro. Da giudicare anche la responsabilità oggettiva del Verona per il comportamento del tecnico Mandorlini (già giudicato dalla Disciplinare del Settore tecnico). Le sentenze forse domani.
IL GIUDICE SPORTIVO
Pro Vercelli, un turno a 3 giocatori MILANO Sono 12, tutti per una giornata, i giocatori squalificati dopo la 23a giornata: si tratta di Polenta e Musetti (Bari), Zambelli (Brescia), Busellato (Cittadella), Galardo (Crotone), Caserta (Juve Stabia), Pesce (Novara), Borghese, Modolo e Scavone (Pro Vercelli), Miglietta (Ternana), Grillo (Varese) e Minotti (Lanciano). Tra i dirigenti inibizione fino al 31 maggio, con 10 mila euro di multa, per il d.s. Peppe Cannella (Modena) per «aver tentato, con fare minaccioso, di entrare nello spogliatoio degli ufficiali di gara». Ammende: Juve Stabia 4.000 euro, Spezia 2.000.
REGGINA
Lucioni operato: due mesi di stop REGGIO CALABRIA Fabio Lucioni, difensore della Reggina, è stato operato a Roma presso la clinica Villa Stuart per la frattura della clavicola rimediata sabato a Vercelli. L’intervento è perfettamente riuscito: il rientro in campo del calciatore non sarà prima di due mesi. La società ha annunciato che non provvederà ad ingaggiare un sostituto in queste ore che rimangono alla chiusura del mercato.
LA SITUAZIONE
L’Empoli visita la capolista
Pausa Spezia Un Pino Vitale par-
Il giro di attaccanti Il Novara ha
preso Seferovic in prestito dalla Fiorentina. Il Cittadella ha chiesto Dumitru alla Ternana (e al Napoli, proprietario del cartellino): affare difficile, come quello tentato dalla stessa Ternana che ha chiesto Larron-
A
S Seferovic Il Novara ha trovato il sostituto di Piovaccari, andato al Grosseto: è lo svizzero Seferovic, che arriva dalla Fiorentina
Questa la classifica in Serie B dopo 23 giornate: Sassuolo p. 51; Livorno 48; Verona 46; Varese (-1) 36; Empoli (-1) 33; Modena (-2) e Brescia 32; Padova (-2), Ascoli (-1) e Juve Stabia 31; Cittadella 30; Spezia e Ternana 28; Novara (-4), Crotone (-2) e Lanciano 25; Bari (-7), Reggina (-2) e Cesena 24; Vicenza 19; Pro Vercelli 16; Grosseto (-4) 14. Questo invece è il programma delle partite del prossimo turno. Venerdì (ore 20.45): Reggina-Verona (0-2). Sabato (ore 15): Brescia-Spezia (1-3), Cittadella-Crotone (1-3), Grosseto-Padova (1-1), Livorno-Pro Vercelli (2-1), Novara-Cesena (4-1), Sassuolo-Empoli (3-0), Ternana-Bari (0-2), Varese-Modena (2-1), Vicenza-Juve Stabia (1-1). Lunedì (ore 20.45) Ascoli-Lanciano (1-1).
LEGA PRO IL MERCATO
SERIE D
Carpi, sprint per Della Rocca Lecce: D’Ambrosio e ora Fatic Bocalon è il colpo del Venezia Prima girone B Oggi il Perugia
BINDA-SETTI
sferra l’assalto decisivo a Massoni del Sassuolo per sistemare la difesa. Molto attivo il Sorrento: in attesa del sì di Bernardi (Ternana), a centrocampo Danucci (Cuneo) è favorito su Salvi (Treviso), mentre questa mattina c’è l’incontro con il Carpi per ottenere Diagouraga.
Cremonese-Carpi, delicata sfida di domenica, è già cominciata al mercato: i grigiorossi volevano Della Rocca (Portogruaro)? Ecco lo scatto degli emiliani, pronti oggi ad annunciare il colpo. E non solo: si torna a parlare di Carotti dal Benevento (per Concas o De Bode?), è quasi fatta per Taddei dal Venezia (per Cenetti)
Seconda divisione Oltre a Cenet-
Altre di Prima girone A Il Lecce
pensa agli esterni di difesa: per la destra ha preso D'Ambrosio dal Lumezzane, per la sinistra si punta su Fatic del Verona (arriva appena Legittimo firma per l’Ascoli: ieri ha fatto il primo allenamento) in cambio di Speziale (era alla Nocerina); Semenzato ha detto no all’offerta dell'Honved Budapest e potrebbe accordarsi con il Treviso. Molto attivo il Lumezzane, che in attesa dell’attaccante (Altinier) si rinforza con Meola del Livorno; ufficiale inoltre il passaggio di Torri al Cuneo. Un altro giovane al Pavia: dopo Mon-
Luigi Della Rocca, 28 anni LAPRESSE
ticone (Sampdoria), arriva anche Gioè dal Livorno. Anche l’Alto Adige ha preso un altro giovane: Panzeri del Novara. Panchina E’ durata meno di tre
mesi la panchina di Oscar Magoni alla Tritium. Dopo quello di Bertani, arriva il secondo esonero. La squadra è stata affidata all’allenatore in seconda Romano Cazzaniga (squalificato proprio ieri per tre giornate) affiancato da Roberto Romualdi, tecnico della Berretti.
ti, il Venezia ha piazzato un altro bel colpo: preso Bocalon dall’Alto Adige, si tratta per sistemare la difesa con l’esperto Piccioni (Padova). L’Hinterreggio è in pressing sul Catanzaro per Ulloa. La Normanna ha preso Pizzi (Pescara) e Gesuele dal Foligno dove in cambio va Guarracino. Da Brescia sono in partenza Caroppo per il Martina e Quaggiotto per il Santarcangelo. Società L’Alessandria cambia ancora proprietà. Gigi Capra ha venduto la maggioranza delle quote a Luca Di Masi, imprenditore nel settore dell'abbigliamento di Torino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMA DIVISIONE
IL GIUDICE SPORTIVO
recuperi
Ecco il derby tra l’Avellino e il Benevento
Osio e Rossi: la squalifica si allunga
Ci sono 15 partite La Pergolettese visita il Pontisola
Questa la situazione in Prima divisione dopo la sosta e i recuperi giocati sabato:
Il giudice ha squalificato 31 giocatori (6 per i recuperi di Prima divisione, 25 di Seconda). PRIMA DIVISIONE Giocatori espulsi: due giornate a Silva Reis (Prato); una a Scardina (Nocerina) e Riva (Tritium). Non espulsi: una giornata a Ilari (Feralpi Salò), Alessi e Zanetti (Reggiana). Allenatori: tre giornate a Cazzaniga (Tritium) per offese a un guardalinee. Dirigenti: ammenda di 1.000 euro a Paolo Toccafondi (Prato) per presenza in campo benché squalificato. SECONDA DIVISIONE Giocatori espulsi: tre giornate a Silvestri (Casale); due a Stankovic (Aprilia); una a Caldore (Normanna), Bigoni (Chieti), Masullo (Bellaria), Bettati e Calori (Giacomense), Dispoto (Martina) e Pascucci (Campobasso). Non espulsi: una giornata a De Martino (Normanna), Nolè (Borgo a Buggiano), Bianchi e Ferretti (Alessandria), Croce (Aprilia), Improta e Tommasini (Arzanese), Bertoli (Bassano), Pepe (Chieti), Ciotola (L'Aquila), Corso (Mantova), Marsili (Martina), Gennari (Melfi), Cattaneo (Monza), Guazzo (Salernitana) e Agazzi (Savona). Allenatori: una giornata a Osio (Bellaria) e Leo Rossi (Giacomense) perché, già squalificati, davano ordini dalla tribuna. Ammende: 2.000 euro Monza, 500 Salernitana. COPPA ITALIA Una giornata a Barberis e Perez (Pisa).
GIRONE A La classifica dopo 20 giornate: Trapani p. 35; Lecce 34; Carpi 31; Entella e Alto Adige* 30; Lumezzane e Pavia 29; San Marino 28; Cuneo e Feralpi Salò 24; Cremonese (-1) 22; AlbinoLeffe (-6), Como* (-1) e Portogruaro* (-1) 20; Reggiana 19; Tritium 9; Treviso (-1) 8. (*ha già riposato). Così domenica (ore 14.30): AlbinoLeffe-Cuneo (0-0); Alto Adige-Lumezzane (lunedì 4, ore 20.45; 0-1), Cremonese-Carpi (1-1), Lecce-Treviso (3-1), PaviaSan Marino (1-0), PortogruaroComo (1-1), Reggiana-Feralpi Salò (1-2), Trapani-Entella (2-3); riposa Tritium. GIRONE B La classifica dopo 18 giornate: Latina (-1) p. 37; Avellino 35; Frosinone (-1) e Nocerina 30; Perugia (-1) e Pisa 27; Prato e Paganese 25; Benevento e Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12. Così domenica (ore 14.30): Avellino-Benevento (2-1), Catanzaro-Paganese (0-0), Frosinone-Prato (1-0), NocerinaBarletta (0-0), Perugia-Andria (1-1), Pisa-Gubbio (1-2), SorrentoLatina (0-1), Viareggio-Carrarese (sabato; 3-1).
Si giocano oggi ben 15 recuperi in Serie D. Derthona-Trezzano è stata posticipata al 6 febbraio, altri due recuperi sono in programma il 9 e il 10 febbraio, quando il campionato si ferma per gli impegni della Rappresentativa al Torneo di Viareggio. Tra le partite di oggi, ce ne sono tre di particolare importanza: il Santhià (A) tenta il riavvicinamento alla vetta, nel B grande scontro diretto tra le prime Pontisola e Pergolettese, mentre è da vedere anche la sfida tra la Massese e la lanciatissima Tuttocuoio (D). Ecco il programma di oggi e gli arbitri (inizio alle ore 14.30): GIRONE A Gozzano-Santhià: Andreini di Forlì. GIRONE B San Giorgio-Sant'Angelo: Cavallina di Parma; Fersina Perginese-Caronnese: Schirru di Nichelino; Mezzocorona-Pro Sesto: Mansi di Nocera Inferiore; Pontisola-Pergolettese: Luciano di Lamezia Terme; Seriate-Alzano Cene: Marchi di Bologna; Trento-Mapellobonate: Agostini di Bologna. GIRONE C Legnago-Sandonà Jesolo: Saggese di Rovereto; Clodiense-Belluno: Liguori di Bergamo; Kras Repen-Cerea: Ibrahim di Torino; San Paolo-Trissino Valdagno: Marchetti di Ostia. GIRONE D Spal-Mezzolara: Volpato di Merano; Massese-Tuttocuoio: Sprezzola di Mestre; Pavullese-Camaiore: Torsello di Nichelino. GIRONE F Celano-Ancona: Fracassi di Campobasso.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
FORMULA 1 GIORGIO PIOLA
Puntichiave
C’è tanta attesa per la Ferrari 2013 che verrà svelata a Maranello venerdì mattina con un obiettivo preciso: fare meglio della F2012. Non è poco, visto che, dopo i primi passi incerti a inizio stagione, quella vettura è poi arrivata a giocarsi il Mondiale nell’ultima gara con la Red Bull di Vettel. Merito soprattutto di Fernando Alonso, autore della sua migliore stagione, ma anche di una squadra che non si è mai arresa, nemmeno davanti alla superiorità tecnica degli avversari.
ALA MOBILE PASSIVA COME SULLA LOTUS
Cambi Nel disegno qui accanto abbiamo riassunto le aree dove dovrebbero concentrarsi le novità. Per realizzare una monoposto subito competitiva, a Maranello hanno giocato «alla tedesca», come va di moda oggi, emigrando con i modellini in scala nella galleria del vento Toyota, a Colonia, la stessa usata dalla McLaren. Ma il gruppo diretto da Pat Fry si è
1) Doppio Drs La Ferrari avrà il doppio DRS passivo introdotto nel 2012 dalla Lotus
RILANCIO IN CINQUE MOSSE
Assalto al Mondiale La Ferrari copia Newey ma soltanto nel lato B
Sulla nuova F.1 confermati sospensione e cambio della F2012 Fiancate e semiassi carenati saranno di scuola Red Bull anche rafforzato: dalla Mercedes è arrivato Loic Bigois, dalla Williams Martin Bester. A loro si è aggiunto il pilota-collaudatore Pedro de la Rosa, che porta il bagaglio di esperienze al simulatore McLaren.
Lo schema pull rod verrà affinato per garantire interventi più rapidi nell’assetto
Recupero D’altronde, non è un
mistero che la Ferrari, dopo la limitazione dei test, abbia accumulato un ritardo nei programmi di simulazioni difficile da recuperare. L’utilizzo della struttura di Colonia dovrebbe aver ridotto al minimo le discrepanze fra galleria del vento e pista. Fra l’altro, mentre la F2012 aveva rappresentato quasi un salto nel buio rispetto alla tradizione, ora ci si attende una sapiente evoluzione dei suoi punti forti. Sperando che il mago Adrian Newey non riesca a tirar fuori una nuova trovata geniale...
Che storia
3) Aria più in basso Come sulla nuova Lotus dovrebbe esserci il passaggio d’aria nella zona bassa delle fiancate ancora stile Red Bull 4) Barra di torsione Sarà semplificata l’operazione di sostituzione della barra di torsione, non più dal basso 5) Ancora pull rod Resta la sospensione pull rod anteriore: nel disegno sotto il confronto col push rod (a sinistra).
Anticipi Le indiscrezioni dico-
no che non ci si deve aspettare grandi stravolgimenti nel progetto coordinato da Simone Resta, bensì una vettura ricca di contenuti e soluzioni ottimizzate. A partire dalla sospensione anteriore pull-rod, grande sorpresa sulla F2012, prima criticata, ma poi diventata arma a favore della Ferrari. Sarà perfezionata per eliminare gli svantaggi, soprattutto per la sua gestione da parte dei meccanici, più laboriosa rispetto allo schema push rod. La barra di torsione è l’elemen-
nel Dtm tedesco, dove per sette stagioni ha lottato in mezzo ai maschi con la stessa grinta dell’antesignana Ellen Lohr, sia approdata nell’aprile 2012 proprio alla Williams, per affiancare i titolari nello sviluppo della vettura. Ora la notizia è che la signora Wolff, unica donna attualmente in F.1, sarà anche la prima in assoluto a salire sulla nuova Fw35 del 2013, nei test aerodinamici previsti fra qualche giorno sui rettilinei del tracciato spagnolo di Idiada. Con buona pace di Pastor Maldonado e Valtteri Bottas, che dovranno aspettare il loro turno. Susie (30) e Toto Wolff (41) COLOMBO
zontalmente dalla parte anteriore del telaio in 2-3 minuti. Dovrebbe rimanere anche l’inusuale schema costruttivo della scatola-cambio, con due elementi e tirante di irrigidimento che lega il retrotreno alla scocca. Nemici Le differenze maggiori
dovrebbero essere nel corpo vettura con ovvie influenze Red Bull. Come nella parte terminale delle fiancate col passaggio d’aria nella zona inferiore e i semiassi carenati per «aiutare» l’aerodinamica. Poi il doppio Drs (il sistema di funzionamento dell’ala mobile posteriore) passivo tipo Lotus, senza intervento del pilota, una soluzione trascurata l’anno scorso perché c’erano altre priorità. Non mancheranno novità di dettaglio, con migliori sinergie per esempio fra prese d’aria dei freni e cerchioni, per migliorare l’aerodinamica soprattutto davanti. Avranno infine influenza le novità tecniche introdotte con le nuove gomme Pirelli: le pur minime differenze di sezione influiscono infatti sulle forme dell’ala soprattutto nella zona delle paratie laterali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Susie: l’esordio Williams è donna Ma il marito Toto tifa Mercedes
LUIGI PERNA
Due cuori e un box di Formula 1. La coppia formata da Susie Stoddart e dal marito Toto Wolff condivide da oltre due anni vita e lavoro, la casa svizzera di Ermatingen e gli autodromi di tutto il mondo. Lei fa il pilota collaudatore, lui è un manager rampante che ha da poco preso il posto di Norbert Haug come direttore esecutivo del colosso Mercedes, dopo aver scommesso nelle azioni della Williams fino a portarla alla Borsa di Francoforte. Normale che Susie, 30 anni, archiviata l’esperienza
to su cui si interviene più spesso, ma visto il suo posizionamento, sulla F2012 ogni modifica richiedeva molto tempo. Per estrarla dalla parte inferiore, occorrevano infatti veri contorsionismi da parte dei meccanici, mentre sulle altre monoposto viene sfilata oriz-
2) Semiassi carenati Sospensione posteriore di scuola Red Bull con profili alari che coprono il semiasse
Sensibilità
Raccomandata?
Sembrerebbe di no, considerando il curriculum di Susie, che nel 2000 arrivò quindicesima nel Mondiale kart e da allora ha scalato con fatica tutti i gradini dell’automobilismo, comprese F.Renault e F.3 inglesi, grazie a una grande tenacia. La conferma alla Williams, dove il ruolo della britannica come tester è destinato a crescere, ne è la prova. A dispetto del fatto che il marito continui a possedere una certa quota societaria. «Susie ha le qualità per stare accanto a Pastor e Valtteri. La sua sensibilità nelle sessioni al simulatore non è seconda a nessuno», racconta il direttore tecnico Mike Coughlan. E lei, ringraziando
della fiducia Sir Frank Williams e i tecnici, aggiunge orgogliosa: «Sento di essere migliorata. Sto dimostrando che una donna può giocare un ruolo in F.1». Per Maria Già, sarà per questo che a ottobre dedicò il suo debutto sulla Williams nei test di Silverstone alla sfortunata Maria De Villota, che tre mesi prima aveva avuto un incidente in prova a Duxford perdendo l’uso dell’occhio destro. «Una donna eccezionale. Quello che è successo mi ha dato una spinta in più per venire fuori. Maria era con me, avevo la sua stella sul casco», confessò Susie. Ora la scozzese darà tutta se stessa per far crescere la Williams, già vincente nel 2012 con Maldonado al Montmelò. L’unico avvertimento arriva dal marito Toto, che invece tifa Mercedes: «A pranzo e a cena, guai a parlare di lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA POLEMICA
Webber a Marko «Io mai stato nei suoi progetti» Mark Webber non ci sta alle critiche dell’ex pilota austriaco e consulente della Red Bull Helmut Marko, uomo vicino al patron Mateschitz e al compagno di scuderia Vettel. «Tutti - ha detto il pilota australiano sul proprio sito hanno i loro programmi ed è evidente che io non ho mai fatto parte di quelli di Marko». Giorni fa il consulente aveva definito Webber imbattibile in «due corse» a campionato ma non in grado «di mantenere la forma» costante. Il contratto con la Red Bull del 36enne, che dice di essere in buone condizioni fisiche, scadrà al termine della stagione.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CICLISMO PROCESSO «OPERACION PUERTO» A MADRID
y Appunti
Fuentes insiste «Non solo ciclisti: seguivo calciatori, tennisti e atleti» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
Twitter@filippomricci MADRID
«Io a quell’epoca lavoravo con diversi sportivi a titolo individuale: ciclisti, calciatori, pugili, tennisti, atleti». La frase che vince per distacco la prima tappa del processo dell’Operacion Puerto arriva quasi subito e passa inosservata, come una fuga bidone il cui effetto emerge con leggero ritardo. Il periodo è maggio 2006, le parole appartengono a Eufemiano Fuentes, imputato principale e primo dei 5 accusati a rispondere alle domande. Vestito come il giorno prima, meno sorridente e di nuovo accompagnato dalle sue famigliari, la sorella Yolanda imputata come lui, mamma Josefa, l’altra sorella Araceli e una nipote, Asterix (come si faceva chiamare nel suo codice segreto) ha dato il via agli interrogatori.
Tre ore di interrogatorio in tribunale: il medico conferma il coinvolgimento di altri sport. Testimonierà Hamilton
Il cinico «L’epo sequestrata in
uno dei miei appartamenti? Era per mia figlia: soffre di cancro». Il pm non gli chiede nulla del fatto che si trattasse di epo cinese. «La Guardia Civil ha sequestrato (a Madrid, ndr) delle medicine che servivano a mio padre (residente alle Canarie, ndr). Quando mio padre ha provato a chiederle di nuovo, non gliele hanno prescritte. È venuto al tribunale di Madrid per farsele ridare, e gli hanno detto di no. Tre mesi dopo è morto». Le altre medicine sequestrate a Madrid? «Erano di Alberto Leon», il biker che aiutava Fuentes e si è suicidato due anni fa, schiacciato dai sensi di colpa. Le medicine sequestrate a Belda a Valencia? «Erano mie, alcune per le allergie, altre perché anche io sono uno sportivo».
La strategia Il Grande Alchimi-
sta ha risposto per 3 ore alle domande del Fiscal, il pubblico ministero, e poi dell’avvocato dello Stato. Quando il microfono è passato all’avvocato della federciclo spagnola, Fuentes alla seconda domanda non ha più aperto bocca. Nessuna risposta nemmeno ai 4 avvocati che rappresentano la Wada, l’Uci, Jesus Manzano e il Coni. Fuentes si è mostrato disponibile, affabile, paziente con i rappresentanti dello Stato, quindi ha chiuso con determinata fermezza la porta al mondo dello sport. Oggi Asterix torna in aula per rispondere agli avvocati della difesa. Poi, se ci sarà tempo, l’accusa interrogherà gli altri imputati: Yolanda Fuentes, Saiz, Belda e Labarta. Va detto subito: non c’è da farsi grandi illusioni sulla frase riportata in apertura. Al Tribunale Penale numero 21 di Madrid non si accusa di doping, ma di «delitto contro la salute pubblica». Ieri abbiamo ascoltato per ore descrizioni di trasfusioni, pratica illegale nello sport, ma il punto centrale era un altro: se queste trasfusioni erano fatte bene, nel luogo giusto, se il
sfusione lo alzavamo, proteggendo il ciclista che altrimenti con lo sforzo di una prova simile avrebbe rischiato l’anemia». E ancora: «Il sangue estratto è sangue sano, per quello lo conservavamo a lungo: può essere utile in futuro, ad esempio in caso di cancro. Quando esercitavo come ginecologo, consigliavo sempre alle donne incinte di farsi dei prelievi e di conservare quel sangue».
Giustificazione per tutto Aveva 3
Eufemiano Fuentes, «mente» del doping ematico: sequestrate 206 sacche, 99 senza nomi AFP
« «
Se l’ematocrito era troppo basso, con la trasfusione l’alzavamo, proteggendo il ciclista: per lo sforzo avrebbe rischiato l’anemia I codici? Questione di privacy. Succede anche a chi si vuole rifare le tette: la paziente preferisce mantenere la cosa per sé
sangue era conservato in maniera corretta. E lì Eufemiano si è difeso bene, vestendo i panni del medico scrupoloso, attento alla salute del paziente. Il protettore E volando altissi-
mo, ergendosi ad angelo protettore degli sportivi: «Avere valori di ematocrito superiori a 50 è pericoloso per la salute, così come averli troppo bassi. Se per qualche motivo, un allenamento in altura ad esempio, un atleta aveva l’ematocrito troppo alto veniva da me e con una trasfusione l’abbassavamo. Se prima di un grande giro l’ematocrito era troppo basso, con la tra-
telefoni e 8 sim: «Ero ossessionato che la stampa potesse intercettare le mie conversazioni, com’era successo qualche anno prima. Non pensavo alla Guardia Civil, assolutamente». Nel 2001 un sito spagnolo s’intromise nella segreteria telefonica di Angel Casero, pubblicando i messaggi lasciati da Fuentes. Nessuna intercettazione di un telefono del medico. Come mai tutti quei codici? «Per una questione di privacy. Succede anche a chi si vuole rifare le tette: la paziente preferisce non incontrare gente, vuole mantenere la cosa per sé». Il linguaggio in codice nelle telefonate? «Per comodità, per abbreviare le conversazioni». Si chiude qui la prima tappa del tour nel mondo di Asterix, dove il doping non è reato. Come in Spagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL NODO IL GIUDICE DICE NO AL CONI, CHE HA CHIESTO PURE L’ANNULLAMENTO DEL PROCESSO: «CI SONO REATI PIU’ GRAVI»
«Privacy». E il suo computer non si apre MADRID
La notizia del giorno arriva alla fine dell’interrogatorio di Fuentes. Il Coni, per bocca dell’avvocato che lo rappresenta nell’accusa dell’Operacion Puerto, Ignacio Arroyo, ha chiesto l’annullamento del processo: secondo l’ente italiano, il procedimento poteva essere impostato con accuse ben più gravi, come truffa e associazione per delinquere. Il tribunale costituzionale spagnolo dovrà pronunciarsi entro il 7 febbraio. Computer La decisione è stata
presa dopo che la giudice Julia Santamaria ha respinto le due richieste presentate nella discus-
sione preliminare dall’avvocato Arroyo. Il Coni, che assieme a Uci, Wada, Jesus Manzano e Federciclo spagnola costituisce l’accusa contro Fuentes e gli altri 4 imputati, chiedeva accesso al computer sequestrato a Fuentes e che i capi d’accusa non riguardassero solo il delitto contro la salute pubblica ma anche associazione a delinquere, truffa e frode fiscale. Per il Coni ci sono elementi sufficienti per poter accusare gli imputati anche di questi crimini, la giudice la pensa diversamente. Sul computer il «no» è stato motivato con una presunta violazione della privacy, ma il Coni non chiedeva l’accesso diretto al pc: l’estrazione dei file sarebbe stata effettuata da un perito. Citati anche
problemi temporali, la richiesta è arrivata tardi. Ma il giudice Serrano, il primo ad occuparsi di «Puerto» con due tentativi riusciti di archiviazione poi ribaltati, ha impiegato un anno e mezzo per accogliere il Coni nell’ac-
I 5 imputati: da sinistra Fuentes, Labarta, Belda, Saiz e Yolanda Fuentes REUTERS
cusa. Per l’avvocato Arroyo le scelte del giudice non tutelano allo stesso modo i diritti dell’accusato e quelli dell’accusatore, da qui la richiesta di annullamento. Difficile che venga accettata: si ripartirebbe da zero, con nuove basi accusatorie. Intanto la giudice ha accettato la testimonianza di Tyler Hamilton, ex accusatore di Armstrong e «cliente» di Fuentes, e ha chiesto all’accusa di presentare entro 3 giorni la richiesta della Wada di utilizzare nel procedimento le 206 sacche di sangue sequestrate 7 anni fa a Fuentes. Poi deciderà se accettare la richiesta. Le sacche entrerebbero in gioco solo alla fine, ma per l’accusa sarebbe già un grande risultato. f.m.r.
206 SACCHE INCONTRO A PARIGI DI SANGUE Cipollini regala 23 maggio 2006 La Guardia Civil sequestra in uno studio medico di Madrid prodotti dopanti e 206 sacche di sangue. Arresto per Eufemiano Fuentes, Manolo Saiz (manager della Liberty Seguros) e l’ex biker Alberto Leon. Coinvolti 58 ciclisti
S 30 giugno Alla vigilia del Tour sono esclusi dalla corsa, tra gli altri, Ivan Basso, Jan Ullrich, Oscar Sevilla e Francisco Mancebo.
S 12 marzo 2007 Il giudice madrileno Antonio Serrano archivia l’inchiesta penale per un vizio di forma perché all’epoca dei fatti, in Spagna, non c’era ancora una legge contro il doping
S 7 maggio Basso (nome in codice: Birillo) ammette il suo coinvolgimento nell’Operacion Puerto. Il 15 giugno viene squalificato 2 anni. Il 13 luglio viene fermato per 18 mesi anche Michele Scarponi
S 11 maggio 2009 Grazie al Coni, Alejandro Valverde viene squalificato per 2 anni sul suolo italiano. Il 31 maggio 2010 il Tas estende la squalifica a tutto il mondo
una bici a Sarkozy
A Nicolas Sarkozy, quando era presidente francese, piaceva moltissimo trascorrere il 14 luglio (festa nazionale) al Tour seguendo una tappa della corsa, lui che è un cicloamatore di buon livello. E all’Eliseo ha pranzato anche con Lance Armstrong. Adesso, con più tempo libero, pedalerà su una bicicletta firmata Mario Cipollini. L’incontro con Re Leone e il suo avvocato, Giuseppe ...Napoleone, è avvenuto nell’ufficio parigino dell’ex presidente. Un’ora e mezzo di chiacchierata, che si è conclusa con una promessa: «La prossima volta pedaleremo insieme».
MONDIALI NEL WEEKEND
Cross, Fontana guida l’Italia (m.gaz.) Guidata dal bronzo olimpico della mtb, Marco Aurelio Fontana, la Nazionale italiana è partita ieri per Louisville (Kentucky, Stati Uniti), sede sabato e domenica dei Mondiali di cross. Con Fontana, che dopo il 3˚ posto in Coppa del Mondo a Roma mira a una medaglia, ci sono gli altri élite Enrico Franzoi, Eva Lechner, Alice Maria Arzuffi e Francesca Cauz, l’under 23 Daniele Braidot e gli juniores Gioele Bertolini (a sua volta da podio), Nadir Colledani e Manuel Todaro.
VIA ALLA STAGIONE
Donne in Qatar Tagliaferro quinta È australiano il primo successo della stagione femminile su strada. Chloe Hosking (Hitec) ha vinto la 1ª tappa del Giro del Qatar, sulle compagne di fuga Elvin, Brennauer e De Vocht. Marta Tagliaferro (MCipollini) ha regolato a 10" le prime inseguitrici, con Simona Frapporti 7a, Valentina Scandolara 11a e il bronzo iridato Elisa Longo Borghini 15a.
DOPING E ARMSTRONG
Uci contro Wada Wada contro Uci: offese e lettere Ormai siamo arrivati alla pubblicazione delle lettere private tra Pat McQuaid (presidente Uci) e John Fahey (pres. Wada, agenzia mondiale antidoping): uno scontro istituzionale che fa male. L’Uci ha chiuso la Commissione che doveva indagare su Armstrong e sulla stessa Uci, perché Wada e Usada non la ritenevano trasparente, e ha varato una Commissione Verità e riconciliazione (come chiedeva la Wada) che porti a un’amnistia sul periodo nero. La Wada rimprovera di aver comunicato il suo impegno senza una risposta ufficiale.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ATLETICA IN REPUBBLICA CECA
La Trost a 2 metri PIERANGELO MOLINARO
ASSOLUTO: 3ª ITALIANA MISURA ATLETA 2.04i A. Di Martino 2.01 S. Simeoni 2.00i A. TROST 1.98 A. Bevilacqua 1.95 F. Bradamante 1.95 R. Lamera 1.92 S. Dini 1.92 D. Galeotti 1.92 E. Meuti
Alessia Trost è ormai padrona del cielo. Ieri a 19 anni nel corso di un meeting indoor di salti a Trinec, nella Repubblica Ceca ha superato l’asticella a 2 metri, miglior misura al mondo 2013. Solo 4 atlete alla sua età sono riuscite in questa impresa, ed anche nel periodo più buio del doping. Pareva un’impresa l’1.98 valicato 10 giorni fa all’esordio in sala a Udine, confermato, sempre nella Repubbica Ceca, a Hustopece, sabato con 1.95, ma la misura di ieri sera la proietta in una nuova dimensione, testimoniando come Mamma Natura non le abbia dato solo caviglie magiche ed il telaio della saltatrice di vaglia, ma anche la testa e soprattutto la capacità di gestire una pedana nuova dopo pochi tentativi. Una qualità propria solo delle grandi saltatrici. L’emozione «In questo momento ancora non mi rendo conto di quello che ho fatto — racconta Alessia — Sì, due metri... Chi lo avrebbe mai detto, o forse sì. Ma dopo quell’1.98 di Udine ho cominciato a crederci e speravo arrivasse presto». La sua gara è stata autoritaria. Entrata in scena a 1.76, ha poi affrontato 1.81, 1.85, 1.88, 1.91, misure superate sempre al primo balzo. A 1.94 ha battuto la Svedese Green, la bulgara Veneva, l’ucraina Kholosha e la kazaka Aitova. «Anche questa misura al primo salto, ma non è stato bello, l’asticella è rimasta su ed è quello che conta. faticavo a trovare i parametri in pedana». Il muro Poi la Trost ha chiesto i due metri, il muro che divide una buona saltatrice da una grande saltatrice. Un muro che nella carriera di un’atleta che sfida la gravità con il tempo può diventare un’ossessione, un ostacolo sempre più alto nell’anima. Ma Alessia non ci ha pensato troppo. Ha lanciato i sette passi della rincorsa e ha superato la misura della gloria ancora al primo assalto. «Ho sfiorato con i polpacci, ma non tanto da muovere l’asticella», confessa la ragazza di Pordenone arruolata nelle Fiamme Gialle. Non si è fermata e ai giudici ha chiesto 2.02, ma ormai l’emozione e forse anche un po’ di fatica hanno cominciato ha zavorrare le sue caviglie esplosive. Due tentativi, prima di arrendersi e raccogliere l’applauso del pubblico ceco che ha ca-
SEDE DATA Banska B 9/2/11 Brescia 4/8/78 Trinec 29/1/13 Valencia 31/5/97 Udine 23/5/98 Firenze 5/6/10 Udine 14/6/81 Pescara 3/7/99 Göteborg 8/8/06
INDOOR: È LA 2ª ITALIANA MISURA ATLETA 2.04 A. Di Martino 2.00 A. TROST 1.98 A. Bevilacqua 1.97 S. Simeoni 1.92 D. Galeotti 1.90 D. Bulfoni 1.90 A. Fossati 1.90 F. Bradamante 1.90 A. Visigalli 1.90 R. Lamera 1.90 E. Vallortigara
Alessia Trost, 19 anni: è iridata juniores in carica SPINELLI
Impresa dell’anno E’ la prima al mondo
SEDE DATA Banska B 9/2/11 Trinec 29/1/13 Atene 28/2/94 Grenoble 22/2/81 Valencia 19/2/00 Genova 23/1/82 Genova 5/2/86 Castellanza 15/2/98 Ancona 3/2/01 Ancona 27/2/10 Padova 29/1/11
AZZURRE A 20 ANNI
La 19enne ha superato il «muro» al primo tentativo Stupito il tecnico: «Pensavo che arrivasse a 1.95» pito di avere avuto il privilegio di vedere in azione il futuro della specialità. Le attese Gianfranco Chessa, il
tecnico che l’ha scoperta, plasmata e portata a questi livelli è stupito delle sua prestazioni. «Alessia è stata bravissima — afferma — ed ha saputo amministrare in modo splendido le emozioni. Temevo fosse un poco stanca dopo la gara di domenica e la grande differenza con la pedana di Hustopece. E’ entrata in gara a misure basse perché non è abituata a fare un lungo riscaldamento come le avversarie e saltare le permetteva di prendere confidenza con la pedana e l’atmosfera della gara». Il futuro Ma lo stesso Chessa,
Alessia Trost, 19 anni. Studia Lingue all’università
che pure conosce la Trost profondamente, è stupito di questa serie di prestazioni. «Mi ero posto come obiettivo invernale 1.95 — confessa —, livello fran-
tumato già all’esordio, e 1.98 per la stagione estiva. A questo punto in sincerità non so dove può arrivare. In un solo inverno di lavoro a tempo pieno ha compiuto progressi enormi. Il problema che adesso si pone è rimanere tranquilli, continuare a lavorare in serenità resistendo alla pressione che inevitabilmente arriverà dopo prestazioni di questo livello. Cercheremo di isolarci e mantenere la serenità di questo periodo di lavoro. Ma prima della gara si è gasata per la chiamata del presidente Giomi. Prima degli Europei di Göteborg ci sono ancora due appuntamenti agonistici, il 10 febbraio in Belgio, a Gent ed il 16 gli Assoluti ad Ancona. Poi due settimane di carico prima di partire per la Svezia».
Antonietta Di Martino a 20 anni aveva saltato 1.78 COLOMBO
Nel 1973, a 20 anni, Sara Simeoni aveva un personale di 1.86
Uomini: 1. Barshim (Qat) 2.34; 2. Dmitrik (Rus) 2.31; 3. Baba (R.Cec) 2.28; 5. Tamberi 2.24; 7. Williams (Usa) 2.24. Donne: 1. Trost 2.00; 2. Veneva (Bul) 1.91; 3. Kholosha (Ucr); Green (Sve) 1.91. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE REAZIONI I DUE MITI AZZURRI
Simeoni: «Ha tutto per salire ancora» L’ex primatista mondiale: «Testa, talento e ambiente ideale». Di Martino «Rimanga serena» SIMONE BATTAGGIA
19 anni. Significa che la testa c’è. Se posso darle un consiglio è solo quello di rimanere concentrata e tranquilla. Un po’ la invidio, con la sua struttura non deve forzare come me per attaccare certe misure e quindi rischia meno infortuni. Io sto riprendendo a salticchiare. Non mi pongo scadenze, tornerò in gara quando me la sentirò».
PIERANGELO MOLINARO
«È brava, se lo merita — spiega Antonietta Di Martino —. La Trost ha caratteristiche straordinarie ma non è affatto facile centrare queste misure a
La regina La dinastia delle grandi altiste continua e ha trovato un’apprendista regina. La prima, Sara Simeoni, non è affatto sorpresa dell’exploit della Trost. «Me l’aspettavo — afferma —. Una che come lei a Udi-
ne supera 1.98 di mattina, i due metri li ha già nelle gambe. Che avesse talento l’ho capito tre anni fa ai Mondiali allievi di Bressanone. A parte le grandi doti fisiche, parlandole ho capito che era forte anche psicologicamente. Alessia non sbaglia mai a un appuntamento importante. E se a questa età è già così emotivamente stabile e concentrata, significa che ha davanti margini enormi di crescita. Nell’ambito internazionale, chi a 19 anni è a questo livello? E lei ha già un bel bagaglio di esperienza. Il consiglio Adesso per lei — pro-
segue la Simeoni — arriva il momento più difficile. Quando io nel 1978 superai 2.01 che allora era anche primato del mondo, rimasi suonata per una stagione e nel ’79 feci poco. Mi pare poi che sia gestita molto bene da allenatore e famiglia. Se ora salta così significa che il suo mondo non la carica di aspettative. Chessa lo conosco e gli dico bravo. Ha saputo proteggere questo talento e farlo maturare con calma. In situazioni come quella di Alessia molte volte non si sa aspettare e questo finisce per schiacciare il talento. Ha tutti gli ingredienti per salire ancora. E molto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL COMMENTO di FAUSTO NARDUCCI
Sara Simeoni: due volte 2.01 nel ’78
a pagina 17
&
All’età di Alessia Trost, Antonella Bevilacqua saltava 1.89 OMEGA
LE GRANDI ALLA SUA ETÀ ATLETA S. Kostadinova (Bul) K. Bergquist (Sve) B. Vlasic (Cro) L. Andonova (Bul) H. Henkel (Ger) A. Chicherova (Rus) H. Cloete (Saf) E. Slesarenko (Rus) A. Friedrich (Ger)
PB 2.09 2.08i 2.08 2.07 2.07i 2.07 2.06 2.06 2.06
A 20 ANNI 2.06 1.93 2.01 1.84 1.91 1.92 1.96 1.97 1.92
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BASKET SERIE A: MERCATO
identiKit & CARRIERA
v Mancinelli a Cantù 4
Ecco l’accordo Il capitano azzurro torna a giocare
I NUMERI
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Partite in azzurro Mancinelli ha esordito in Nazionale nel 2004 e la scorsa estate è stato il capitano della squadra che si è qualificata per l’Europeo 2013 vincendo 8 partite su 8.
Dopo l’addio di Markoishvili, il club brianzolo batte Sassari e punta sull’ala ferma da 4 mesi PAOLO BARTEZZAGHI
«Si torna a giocare», ha scritto ieri pomeriggio Stefano Mancinelli su Twitter annunciando il nuovo taglio di capelli. Quasi cinque mesi dopo l’ultima partita con la Nazionale, il Mancio sta per firmare con Cantù ed è quindi pronto a tornare al mestiere di giocatore di basket. Dopo una decina di ore di trattative, l’accordo è stato raggiunto per questa e per la prossima stagione. Da alcune settimane, Mancinelli, che ieri sera era a Bologna, si stava allenando a Imola con la squadra di LegaDue per essere pronto a tornare. La maglia numero 6 di Cantù, che ha sempre indossato dal 2003 in poi, è libera. Manu ciao Il giorno dopo la par-
tenza di Manuchar Markoishvili per il Galatasaray, la società presieduta da Anna Cremascoli ha deciso di puntare su Mancinelli, investendo parte dei 500.000 euro incassati con l’improvvisa uscita dal contratto del georgiano che sarebbe scaduto nel 2014. Cantù ha quindi sorpassato Sassari che si era mossa nei giorni scorsi. Mancinelli si era detto interessato ad andare alla Dinamo per il rapporto di amicizia che lo lega al d.s. Federico Pasquini, assistente alla Fortitudo nell’ultimo anno in cui il Mancio ha giocato a Bologna. E per la stima che ha di Meo Sacchetti. Nella scelta di Cantù, un peso può averlo avuto anche la possibilità di giocare non lontano da Milano, dove
Mancinelli si trova bene e ha appena aperto un negozio con il socio, l’ex calciatore Marco Materazzi.
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IL CINGUETTIO DEL GIORNO
Punti in azzurro Il record di punti in maglia azzurra è 20 in Italia-Russia 71-67, amichevole il 6 agosto 2011.
Assetto Per Cantù si tratta di
un cambio tecnico non facile. Nel consolidato assetto di squadra degli ultimi 4 anni, la sostituzione di Markoishvili è complicata quasi come quella della scorsa estate di Vlado Micov. Giocatori versatili, tatticamente difficili da sostituire tout court. Quando in estate il serbo decise di andare al Cska, dove sta giocando sempre di più e sempre meglio, Cantù dovette cambiare strategia. E così con il repentino addio di Markoishvili. Manu è un’ala che può giocare guardia e all’occorrenza portare palla come quando, infortunato Jerry Smith, è rimasto il solo Jonathan Tabu come play. Per le caratteristiche fisiche e difensive, coach Andrea Trinchieri lo ha anche scelto più volte come marcatore sulla guardia di maggior talento e pericolosità offensiva. Mancinelli è un ala forte. Quindi è più vicino al ruolo attualmente coperto da Marty Leunen, benché l’azzurro sia più pericoloso nel gioco spalle a canestro. Consente quindi maggiore versatilità tecnica nel ruolo di «4», rispetto all’assetto con Markoishvili. Alternativa Quando la trattati-
va con Mancinelli non era ancora arrivata a un punto avanzato, la società brianzola aveva anche pensato a una guardia italiana. Ha sondato il terreno per Stefano Gentile. Il play di Caserta sta disputando
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Basta con il taglio da imprenditore, si torna a giocare e al bulbo da tamarro inkazzato...
Stefano Mancinelli @mancio6
Stefano Mancinelli, 29 anni, nella tipica conclusione di sinistro CIAMILLO
un ottimo campionato. Era già stato trattato la scorsa estate e se ne potrebbe riparlare a fine stagione. A Cantù, il ruolo di play è il più sofferto e tuttora in evoluzione. L’infortunio di Jerry Smith a inizio novembre ha richiesto una lunga ricerca del sostituto che si è conclusa solo a fine anno con l’arrivo di Kevin Anderson che non ha particolarmente convinto. Smith dovrebbe rientrare dopo le Final Eight di Coppa Italia della prossima settimana. Ritroverà il posto occupato da Tabu che da titolare è andato bene. Presto potrebbe terminare l’accordo di sponsorizzazione con chebolletta.
A VIGEVANO
Domenica All Star Game di LegaDue Il Poz e Myers con gli Special Olympics Presentato ieri a Vigevano l’All Star Game di LegaDue in programma domenica prossima nella città lombarda, in nome della solidarietà. Si sfideranno infatti il Team Est di coach Eugenio Dalmasson, abbinato alla Fondazione Cuore e Circolazione Onlus Ci vuole cuore, e il Team Ovest di Gianmarco Pozzecco, che porterà sulle maglie il nome della Live Onlus. Prima dell’All
Star Game (dalle 16.45 con diretta su RaiSport 2), partita di basket integrato tra Special Olympics e Cat special team Vigevano: in campo anche Pozzecco, Garri e Carlton Myers che sarà anche presidente della gara delle schiacciate. BARCELLONA (m.i.) Respinto il ricorso, confermata la squalifica di due giornate del campo di Barcellona Pozzo di Gotto. La squadra siciliana potrebbe giocare a Cefalù.
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NBA I NUGGETS HANNO VINTO 8 DELLE ULTIME 10 PARTITE
Gallinari 27 e vittoria, Bargnani si allena Danilo realizza 10 punti nell’ultimo quarto coi Pacers Il Mago dopo quasi 2 mesi ha tirato In Italia, sarebbe stato catalogato sotto la voce: «torti arbitrali». A Indianapolis si sono morsi la lingua e hanno fatto i signori. I Denver Nuggets hanno battuto i Pacers 102-101 l’ottava vittoria nelle ultime 10 partite. Sul 101 pari, Paul George s’è visto rubare la palla da Andre Iguodala che ha chiesto timeout. Sulla rimessa successiva, con 5/10 sul cronometro, André Miller ha buttato per aria la palla per Iguodala che ha subito un fallo (molto, ma molto dubbio) sempre da George. Cosa curiosa, gli arbitri hanno rivisto il replay per
decidere se l’intervento falloso fosse prima o dopo la sirena. Probabilmente si sono resi conto che il contatto non l’avesse provocato George ma non è una decisione che potevano cambiare. In tutto questo, c’è stato tanto Gallinari: 27 punti, con soli 16 tiri, 10 nell’ultimo quarto compresi i due liberi a 1’ dalla fine del 101-99 per i Nuggets andati avanti di 13 nell’ultimo quarto sulla spinta di Danilo prima di farsi recuperare. L’azzurro, da 11 partite, sta producendo 18.8 punti di media col 42.4% da tre. «Gallo continua a giocare bene e, nel momento in cui la gara si decide, è evidente che si trovi bene» ha detto coach Karl. Mago Intanto, mentre Marco
Belinelli è stato meno efficace del solito contro Charlotte (4 punti in 15’), la notizia è che Andrea Bargnani domenica ha
Danilo Gallinari, 24 anni, per la sedicesima volta nelle 45 gare finora disputate ha superato quota 20, la sesta nel mese di gennaio REUTERS
ricominciato a tirare dopo l’infortunio al gomito e al polso, senza evidenti problemi. I Raptors si aspettano di rivederlo in campo la prossima settimana. Il Mago non gioca dal 10 dicembre, e da allora molto è cambiato a Toronto: «E’ diverso oggi da com’era — ha detto coach Dwane Casey — c’erano più schemi specifici per Andrea da ala forte mentre adesso vogliamo che sia la palla a trovarlo». I Raptors, in coda per Rudy Gay, sono una delle squadre più calde in vista della dead line degli scambi dopo l’All Star Game, e Bargnani, come Calderon e Lowry, sono sul mercato. Nel frattempo, Andrea deve dimostrare di essere a posto e convincere Toronto che, dopo un inizio di stagione deludente, anche nelle cifre, merita di restare come giocatore più pagato della franchigia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Scudetto vinto Mancinelli ha vinto il titolo italiano nel 2005 con la Fortitudo. Con la squadra di Bologna ha vinto anche la Supercoppa nel 2005 e ha partecipato alla Final Four di Eurolega nel 2004.
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Record di punti Mancinelli ha un record di 29 punti realizzati con la Fortitudo nel 2008 contro Avellino. Lo scorso anno a Milano ha segnato 9.4 punti in 23.5 minuti di media.
stars& stripes Iverson: no alla lega minore, spera nella Nba
Allen Iverson ha ringraziato Dallas e Donnie Nelson, co-proprietario dei Texas Legends (associati dei Mavs nella D-League), ma ha rifiutato l’offerta di giocare nella lega minore per ripartire, a 37 anni: «Spero che Dio mi conceda l’ultima possibilità nella Nba».
RISULTATI Brooklyn-Orlando 97-77 (Williams 20: Vucevic 18); Denver-Indiana 102-101 (Gallinari 27; George 23); Utah-Houston 80-125 (Foye 12; Harden 25) Chicago-Charlotte 93-85 (Butler 19, Walker e Gordon 18); PhiladelphiaMemphis 100-103 (Turner 27; Gasol 27); WashingtonSacramento 94-96 (Okafor 23; Thomas 22); Toronto-Golden State 102-114 (Gray 22; Lee 21).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SCI NORDICO
VERSO I MONDIALI IN VAL DI FIEMME
Lo spettacolo della fatica tra 21 giorni Dal 20 febbraio al 3 marzo la Val di Fiemme sarà teatro dei Mondiali di sci nordico (fondo, combinata nordica e salto), organizzati per la terza volta dopo le edizioni del 1991 e 2003. Lo sci della fatica in uno scenario unico sarà uno dei grandi eventi sportivi del 2013 in Italia: nelle valli fiemmesi c’è già grande mobilitazione, anche le squadre azzurre sentono molto la rassegna davanti al proprio pubblico. Cominciamo oggi con il più bravo tra i campioni dal trampolino, una carrellata disciplina per disciplina: Schilerenzauer.
L’ANGELO DEL SALTO Arriva Schlierenzauer un fenomeno mai visto L’austriaco dopo il record di vittorie in Coppa del Mondo sarà l’uomo da battere a Predazzo: «Lì mi sento a casa» CHRISTIAN REICHEL
Un oro olimpico (con la squadra austriaca a Vancouver 2010), 9 ori mondiali (fra cui 4 di volo), la Coppa del Mondo (nel 2008/09) e 46 successi, 2 volte re del Torneo Quattro trampolini: è il bilancio di Gregor Schlierenzauer, che ha 23 anni e si avvia a diventare il più grande saltatori di tutti i tempi. Sarà lui l’astro dei Mondiali fiemmesi? «A Predazzo mi sento a casa, ci venivo sin da bambino e spesso vengo ad allunarmi: al Sass Maor la famiglia Bazzana ci sa viziare anche perché sono un appassionato di cucina italiana, e mi piace molto l’atmosfera accogliente. A Predazzo ho sempre fatto gare importanti: un anno fa ho pure vinto qui in Coppa del Mondo. Predazzo offre un impianto moderno. E’ uno dei miei trampolini preferiti: saranno
giorni indimenticabili. Punto sul sostegno dei tifosi, anche di quelli austriaci, ma è necessaria anche per me un po’ di fortuna. In questa stagione il livello è stato sempre alto e le gare sempre tese. Senza una prestazione straordinaria non si potrà vincere l´oro a Predazzo». Sordo Sabato a Vikersund, Gregor ha completato la caccia al record eterno di Matti Nykänen, caccia cominciata il 3 dicembre 2006 (prima vittoria a Lillehammer): «Ma non mi accontento del numero 46, spero presto di fare 47. Voglio essere da solo lassù in classifica». L’austriaco ci pensava da quando cominciò a saltare: aveva 9 anni, e i nervi già d’acciaio sul trampolino di Bergisel di Innsbruck. Nato il 7 gennaio 1980 a Rum (nel Tirolo), figlio di un ex sciatore alpino, Paul (qualche titolo nazionale) e nipote di Markus Prock (10 Cop-
Gregor Schlierenzauer, 23 anni, prodigio austriaco
AL DEBUTTO
Nella prova mista l’Italia ci crede
Evelyn Insam, 19 anni gardenese Il salto si disputerà a Predazzo (il record del trampolino, ristrutturato e costato 8.5 milioni di euro, appartiene al polacco Adam Malysz con 136 metri, 107 il record del piccolo). Il 24 febbraio debutterà ai Mondiali la prova mista uomini-donne (2+2), e le speranze azzurre da podio sono proprio dal settore rosa: difendiamo l’argento di Oslo ’11 con Elena Runggaldier e schieriamo un talento come Evelyn Insam, sul podio in Coppa del Mondo e reduce dall’argento ai Mondiali giovani. PROGRAMMA - 21/2: qualificazione hs106 donne; 22/2: gara hs106 donne e qualif. hs106 uomini. 23/2: gara hs106 uomini. 24/2: gara hs106 mista. 27/2: qualif. hs134 uomini. 28/2: gara hs134 uomini. 2/3: gara hs 134 a squadre uomini.
pe del Mondo di slittino), fratello di mamma Angelika e ora suo manager, Gregor si affidò a Toni Innauer, olimpionico a Lake Placid 1980, che dice: «Per me Gregor è un genio: una formula vincente. Sa sfruttare ottimamente l’effetto leva». E’ alto 180 cm ma trova la coordinazione giusta in volo, nonostante un handicap enorme: è sordo dall’orecchio sinistro fin dalla nascita. Star Schlierenzauer in patria è ormai tra i campioni più amati con Niki Lauda, Thomas Muster e Hermann Maier. I successi non l’hanno cambiato: «Sento più calma dentro di me, sono più rilassato rispetto agli anni scorsi. Non mi lamento più di un quarto o quinto posto. Non competo contro gli altri, gareggio solo per me stesso». Senza perdere di vista i due grandi traguardi rimanenti: il record di vittorie e l’oro olimpico individuale. Il tecnico Markus Maurberger lo segue come un’ombra, idem la fidanzata Sandra Stiegler, 23 anni, allenatrice di fondo. «Lei e il mio ambiente mi danno la sicurezza necessaria». Lontano dai trampolini si occupa di fotografia: a Vienna è allestita in questi giorni la sua mostra «Stille Momente» (momenti silenziosi), e di moda: il suo label «GS» porta le sue iniziali e va a ruba. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
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Vittorie in una stagione: un record mai raggiunto da altri se non da Schlierenzauer nel 2008-09 in Coppa del Mondo.
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La prima vittoria di Schlierenzauer in Coppa del Mondo a Lillhammer il 3 dicembre 2006.
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le vittorie dell’austriaco in Coppa del Mondo: record eguagliato sabato a Vkersund. raggiunto il finlandese Matti Nykänen, seguono Malysz (Pol)a 39, Ahonen (Fin) a 36, Weißflog (Ger) a 33.
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I centimetri degli ostacoli saltati da fermo dall’austriaco in allenamento
CURIOSITA’ DIETRO L’EVENTO
I 1300 volontari Nuove strutture La Valle è pronta CLAUDIO GREGORI
È la terza volta che la Val di Fiemme organizza i Mondiali di sci nordico. Nessuno ha saputo fare altrettanto, nemmeno Oslo, Lahti, Falun. Questa valle, in 42 anni — la prima Marcialonga è del 1971 — è riuscita a diventare la capitale del fondo mondiale. I fiemmazzi sono gente tosta. Sul tipo di Giuseppe Zanon, detto «Bèpi Mònica», fondista da Ziano, protagonista di un fatto storico. Convocato per i Giochi di Lake Placid 1932, andò ad imbarcarsi a Genova. Il gerarca scoprì che non aveva la tessera fascista e gli chiese perché. La risposta schietta di Bèpi Mònica fu lapidaria: «Nó la àe e gnan nó la vöi». Naturalmente fu lasciato a casa dai gerarchi. Ci sono 1300 volontari nell’organizzazione. Il successo dei Mondiali sarà una vittoria per tutta la valle. «Sono iscritte squadre di 54 paesi. Le gare saranno teletrasmesse in diretta in 33 nazioni, anche in Nuova Zelanda, Cile, Togo. La valle diventa un grande stadio. Avremo da 250 a 300 mila spettatori alle gare e 700 milioni di contatti tv», dichiara Piero De Godenz, presidente del Comitato. «Abbiamo fatto un investimento di 40 milioni di euro sulle strutture: gli stadi di Lago e Predazzo, il Centro-stampa di Cavalese, le piste di riserva a Lavazé. Strutture per inverno ed estate. Le cabine dello stadio del fondo si trasformeranno in stanze dell’ostello estivo con i servizi, le docce, tutto…». Sarà il primo evento sportivo con certificazione per i disabili, e attento all’ecologia. Inno C’è stata una vivace polemica sulla canzone dei Mondiali, composta da Goran Bregovic, sia per il costo (87mila euro) che per la somiglianza della scrittura musicale con «Haidemo U Planine», composta 19 anni fa dal gruppo di Bregovic per Sarajevo 1984. «Un caso di autoplagio? Non lo so. So solo che è una canzone orecchiabile e che ci è costata 30 mila euro, tutto compreso. Un artista italiano ci sarebbe costato di più. In ogni caso anche questa è tutta pubblicità». Stradivari veniva a scegliere i legni per i favolosi violini. Qui hanno l’orecchio fine. Steccare non si può. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SCI COPPA DEL MONDO
L’austriaco Marcel Hirscher, 23 anni, è in testa anche alla classifica dei premi vinti con 350 mila euro AFP
Fenomeno Hirscher Il parallelo di Mosca è la sesta meraviglia
Parallelo a Mosca. Uomini. Finale 1˚: Hirscher (Aut) b. Myhrer (Sve) 10/100; 3˚: Kostelic (Cro) b. Neureuther (Ger) 1/100. Semifinali: Hirscher (Aut) b. Kostelic (Cro) 29/100; Myhrer (Sve) b. Neureuther (Ger) 10/100. Ottavi: Grange (Fra) b. GROSS 16/100; Chodounsky (Usa) b. MOELGG 13/100. Coppa (25 pr.): 1. Hirscher (Aut) 1135; 2. Svindal (Nor) 921; 3. Neureuther (Ger) 774; 7. MOELGG 492. Slalom: 1. Hirscher (Aut) 800; 2. Neureuther (Ger) 626; 3. Myhrer 442; 5. Moelgg 280. Donne. Finale 1˚: Duerr (Ger) b. Zuzulova (Slk) 43/100; 3˚: Shiffrin (Usa) b. Holdener (Svi) 98/100. Semifinali: Zuzulova (Slk) b. Holdener (Svi) 14/100; Duerr (Ger) b. Shiffrin 5/100. Quarti: Holdener (Svi) b. Maze (Slo) 58/100; Zuzulova (Slk) b. Poutiainen (Fin) 6/100; Duerr (Ger) b. Hansdotter (Sve) 59/100; Shiffrin (Usa) b. Kirchgasser (Aut) sq. Coppa (25 pr.): 1. Maze (Slo) 1694; 2. Riesch (Ger) 806; 3. Vonn (Usa) 740; 17. I. Curtoni 299. Slalom: 1. Shiffrin (Usa) 528; 2. Maze (Slo) 495; 3. Zuzulova (Slk) 435; 15. I. Curtoni 130. Prossime tappe: 5-17 febbraio Mondiali a Schladming.
COPPA EUROPA
L’austriaco si impone su Myhrer e vola in classifica: 214 punti su Svindal. Moelgg e Gross eliminati al primo turno
A modo suo, ovvero rischiando al massimo dagli ottavi fino alla finale, Marcel Hirscher si è preso anche il parallelo di Mosca. Lungo i 200 metri di pista artificiale — 19 porte (le prime 6 su pendenza media) — l’austriaco ha vinto ancora. Un successo che nella classifica generale lo porta a 214 punti di vantaggio su Svindal. Il norvegese ha preferito rinunciare per preparare le gare di velocità che aprono i Mondiali, la prossima settimana a Schladming. In finale sono bastati 16 centesimi di vantaggio nelle due manche sullo svedese Myhrer. Alla fine Hirscher ha rischiato grosso solo al primo turno, contro il norvegese Truls Johansen, quando a causa di un problema in partenza (è inciampato) è stato battuto nella prima discesa e poi si è salvato con una seconda manche delle sue. «Mi sta andando tutto bene in questa stagione — ha ammesso Hirscher, in testa anche alla classifica dei guadagni, con 350 mila euro di premi —, ma in questo sport è tutto così fragile...».
Nel femminile sorpresa tedesca: vince la Duerr La Maze si ferma ai quarti Azzurri stop Sotto le luci di Mosca — nella quarta edizione la pista è stata montata a nord della città, all’Exhibition Center, scelta che non ha attirato molto pubblico — non hanno brillato gli azzurri. Sia Manfred Moelgg che Stefano Gross sono stati eliminati alla prima sfida, gli ottavi. Moelgg, in netto vantaggio dopo tre porte della seconda manche, è poi sceso troppo tranquillo e alla fine è stato superato dallo statunitense Chodounsky. Niente da fare nemmeno per Gross, eliminato subito dal francese Grange, a suo volta messo fuori da Neureuther nei quarti. Coppetta Il successo di Mosca, il
18˚ in Coppa del Mondo per il 23enne Hirscher, lo porta a un passo dalla coppetta di specialità. A due prove dalla fine della stagione l’austriaco ha 184 punti di vantaggio su Neureuther.
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PALLAVOLO la guida
MARISA POLI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Ma questo parallelo richiede doti e strategia diversa da uno slalom normale, non hai tempo di pensare. Puoi solo e sempre attaccare al massimo» è la tattica di Hirscher, favorito numero 1 anche per il titolo mondiale nei prossimi Mondiali di Schladming. Donne Fra le donne, senza az-
zurre qualificate per la gara, c’è stata invece la sorpresa tedesca della 21enne Lena Duerr (assente la più illustre connazionale Maria Riesch) chiamata a prendere il posto dell’altra compagna di squadra Viktoria Rebensburg e alla fine prima grazie al successo su Veronika Zuzulova, vincitrice del parallelo di Monaco un mese fa. Il podio di Mikaela Shiffrin (terza) porta invece la 17enne Usa in testa alla classifica dello slalom, con 33 punti di vantaggio sulla Maze, a due gare dal termine della stagione di Coppa del Mondo. La slovena, che ormai ha doppiato la seconda in classifica (1694 punti contro gli 806 della Riesch) è uscita sconfitta a sorpresa dalla doppia sfida nei quarti contro la 19enne svizzera Holdener. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Goggia quarta in discesa e 1a in classifica (s.f.) Momento magico per Sofia Goggia, 20 anni: domenica è stata convocata per i Mondiali di Schladming, ieri con il 4˚ posto nella seconda discesa di Jasna (Slk) a 34/100 dalla Stuhec (Slo) ha superato la Siebenhofer (solo 21a ) in testa alla classifica generale di coppa Europa e ha conquistato con una gara di anticipo la coppetta di specialità e quindi il posto fisso nella prossima coppa del Mondo. La gara è stata condizionata dal vento. «Mi ha dato molto fastidio nella parte alta — ha detto la Goggia —, non è ho potuto tirare al massimo come nel giorno precedente. Sono contenta di avere vinto la classifica di discesa, Salterò le tappe di Zakopane, Sella Nevea e San Candido per i Mondiali di Schladming, un’esperienza eccitante». Per il gigante di sabato al Monte Pora (Bg) convocati anche Max Blardone, Davide Simoncelli e Roberto Nani.
Caso Mastrangelo: si allenerà in B Cuba apre le porte L’azzurro «punito» e retrocesso Voce da Cuba: la Nazionale aperta ai fuoriusciti Adesso è quasi sicuro: finirà male. O quantomeno finirà. Gigi Mastrangelo, solo qualche mese fa medaglia di bronzo ai Giochi di Londra, da questa settimana (pare, si è ancora in attesa notizie ufficiali) si allenerà, ma non giocherà, con la squadra di serie B di Cuneo. Ultimo (o penultimo) tassello di un mosaico di incomprensioni durato molti mesi. E’ quasi certo che il tecnico Roberto Piazza (arrivato quest’anno in Piemonte) non volesse Mastrangelo fin dall’inizio. Trovarserlo "per forza" in rosa, non ha facilitato la situazione. Quando sono arrivate le sconfitte in serie (in particolare quella di Vibo in Coppa Italia) è esploso il caso. Da un dissidio di spogliatoio si è arrivati alla "guerra" totale, con l’allenatore che un certo giorno alla società (e quindi al presidente Lannutti, "sponsor" del giocatore) ha posto in termini più o meno stringenti il bivio "o lui o io". Oggi è evidente chi ha scelto il club, che ora però potrebbe vedere nascere un caso spinoso in materia, se - come sembra - oltre a quello corrente, esiste un contratto per altre due stagioni che lega Mastrangelo a Cuneo! Insomma ci sono questioni anche economiche (non secondarie) da dirimere. E se
Mastrangelo, centrale, classe ’75
Mastrangelo non ha accettato adesso Belgorod non è facile che accetti altre sistemazioni fra qualche mese. Un piccolo problema, anche se fuori dal campo. Cuba Il bronzo olimpico scenderà in serie B senza protestare. In attesa magari di una chiamata di Mauro Berruto, anche se appare chiaro che il centrale Mottola non sarà nella lista della World League. In attesa di conoscere quell’elenco e le varie novità azzurre da Cuba giunge una notizia clamorosa. Sull’isola starebbero pensando di riaprire la Nazionale ai fuoriusciti, non è ben chiaro se solo quelli espatriati regolarmente o anche i "fuggiaschi". Se la voce fosse vera Cuba si troverebbe a disposizione uno squadrone siderale. A cominciare dagli "italiani" Simon e Juantorena. g.l.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino Barazza a Conegliano Croce a Urbino (a.r.) L’iImoco Conegliano ha ingaggiato Jenny Barazza, svincolata da Modena dopo il ritiro dal campionato della società emiliana. L’accordo vincola il club e la giocatrice trevigiana fino al 2015. Barazza, nata a Codogné, paese a pochi chilometri da Conegliano, inizierà oggi ad allenarsi con le compagne. Jenny sarà in campo sabato al Palaverde per l'anticipo della 3ª di ritorno tra Conegliano e Bologna. Anche Paola Croce si accasa: il libero andrà a Urbino nel posto lasciato vacante dal Vallese.
ALL’ESTERO (a.a.) Allunga in te-
sta alla classifica il Suntory Osaka di Paolo Montagnani che nel weekend ha superato il Panasonic Panthers 3-1 e il Toray Arrows 3-0. Passa al tiebreak il Narbonne di Medei a Chaumont 2-3. Rimane imbattuta dopo 14 turni il Cannes di Arcangeli e Centoni ha superato il Calais 3-0, mentre il Le Cannet di Marchesi e Lucia Lunghi è stata superata dal Venelles 3-1. Rimane in testa al girone A del campionato russo (15 giornate) il Kazan di Vermiglio sul campo del Grozniy 0-3, bene anche l’Odintsovo di Santilli 3-0 al Perm e l’Ural Ufa di Frigoni 3-0 allo Yaroslavl, mentre il Novy Urengoy di De Giorgi subisce un 3-0 dall’altra capolista Nizhny Novgorod del tattico Piroli.
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TENNIS COPPA DAVIS
Barazzutti-Laver-Barazzutti Torino, la love story ricomincia LUCA MARIANANTONI
La coppa Davis ritrova l’Italia, alle prese con il primo match casalingo nel Gruppo Mondiale dopo oltre 14 anni — dalla finale di Assago del 1998 persa contro la Svezia — e l’Italia torna ad incrociare il proprio destino con Torino dopo un digiuno di 33 anni, dal 5-0 alla Svezia del 1980. Sono questi i magici intrecci con la più antica competizione tennistica a squadre che si rinnovano, contro la Croazia, da venerdì a domenica sulla terra rossa indoor del Palavela. Storia Questa è l’undicesima volta che Torino ospita la Da-
vis. Il debutto è datato addirittura 1928 (4-1 alle Indie inglesi), con il felice bis dopo tre anni, nel 1931 (3-0 all'Olanda), e quindi una serie di successi: 1948 (5-0 alla Danimarca), 1949 (4-1 al Cile), 1953 (4-1 alla Svezia), 1960 (3-2 al Cile). Fino al passo falso del 1964 con la Svezia (1-3) doppiato nel 1970 (sgambetto della Cecoslovacchia per 3-2). Due sconfitte firmate da Lundqvist e Schmidt su Pietrangeli, Tacchini e Maioli, e da Kodfes e Kukal su Adriano Panatta e Di Domenico.
Laver Torino non è però solo
Davis: ha abbracciato il grande tennis nel 1961 quando, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia, la Federtennis organizzò gli Internazionali al Circolo della Stampa. L’eroe di quel torneo, che presentò due semifinali degne di una prova dello Slam (Laver-Santana e Pietrangeli-Emerson), fu il Grande Nick che prima superò Emerson in tre set e in finale Rod Laver — l’unico tennista capace di chiudere due volte il Grande Slam — in quattro. Da venerdì la love story Torino-tennis ricomincia.
Riscatto Le due macchie furo-
no subito compensate però dal 3-2 alla Spagna nel 1973 e dal 5-0 alla Svizzera del 1980. Curiosamente, il protagonista
delle ultime due uscite torinesi fu Corrado Barazzutti che trascinò l'Italia al successo battendo in 4 set Santana e demolendo Higueras (terzo punto di Zugarelli), e dominò Heinz Gunthardt e Stadler. Barazzutti che oggi è il capitano della nazionale di Davis che sfida la Croazia.
Corrado Barazzutti, a destra, e il suo n. 1 di coppa Davis, Seppi AP
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AL PALAVELA
Italia-Croazia Si va verso il tutto esaurito Anche oggi al Palavela di Torino allenamenti di Italia e Croazia sono aperti a studenti di scuole medie, superiori e universitari. Domani alle 12 il sorteggio, da venerdì a domenica si gioca il primo turno del World Group 2013 di coppa Davis sulla terra rossa del Palavela. Già venduti più di 10 mila dei 15 mila biglietti disponibili. Per acquistarli (giornalieri o abbonamenti per due o tre giorni) rivolgersi a Ticketone.it, presso il GazzaStore di Milano, o a Torino, biglietteria Palavela via Ventimiglia 145. Promozione circoli: ticketingtennis@rcs.it. La Croazia perde il doppista Veic, infortunato a una caviglia, e lo sostituisce con Nikola Mektic.
«Io , Ivanisevic, vedo azzurro» Il croato più famoso suggerisce: «Cilic è solido, Fognini è un po’ pazzo, può giocare benissimo» RICCARDO CRIVELLI
Basta cliccare sulla Rete per rendersi conto di quante frasi celebri, di quanti momenti a loro modo storici, di quante immagini memorabili quel diavolo di Goran Ivanisevic abbia i diritti di primogenitura. E’ stato un grandissimo campione e un personaggio ancor più grande, l’immortale eroe sportivo della Croazia. Nel 2005, ormai ex giocatore, venne convocato per la finale di Davis sia per il carisma che aveva sulla squadra e sull’ambiente sia per consentirgli di assaporare l’ultimo trionfo. Quattro anni prima, aveva affrontato l’Italia a Roma due mesi dopo il trionfo di Wimbledon, costringendoci a rimanere in serie B.
la scheda L’UNICA WILD CARD CAPACE DI CONQUISTARE WIMBLEDON E’ ARRIVATO AL N. 2 DEL MONDO
Goran Ivanisevic è nato a Spalato il 13 settembre 1971, mancino, grandissimo battitore, ha vinto 22 titoli di singolare, il più eclatante nel nel 2001, quando ha
finalmente coronato la rincorsa a Wimbledon di tutta una carriera, dopo le finali perse nel 1992, 1994 e 1998. Il successo su Rafter, per 9-7 al quinto set, rimarrà nella storia come il primo di una wild-card (da n. 125 del mondo!), con la spalla da operare, con tante drammatiche partite e l’epilogo di lunedì. Due mesi prima di compiere 30 anni.
Ora che può analizzare la sua carriera a mente serena, c’è qualcosa che le ha dato fastidio?
«Sì, il fatto che mi si definisca ancora un giocatore con un colpo solo, il servizio. Ve le ricordate le mie partite con Sampras? A quanti scambi arrivavamo? Tre? Quattro? Eppure di lui non si è mai detto che era capace solo di battere». Rimpianti?
«Nello sport si vince o si perde, è la regola. Forse la finale di Wimbledon del 1998 con Pete, perché potevo stare due set sopra e perché in quel torneo forse ho giocato il più bel tennis della mia vita. Ma non scambierei con niente al mondo la vittoria a Wimbledon del 2001».
Goran, chi vince a Torino tra l’Italia e la sua Croazia?
«L’Italia è leggermente favorita, direi 60 a 40, perché gioca in casa e sulla superficie che gradisce di più, anche se la terra indoor è un po’ più veloce. Però può succedere di tutto, in fondo i croati giocheranno senza pressioni e i titolari vostri e nostri sono più o meno tutti sullo stesso livello».
Com’erano i suoi rapporti con gli avversari?
«Ho odiato Sampras, mi ha privato di troppe vittorie! Scherzi a parte, è stato un onore far parte di un’epoca in cui c’erano lui, Becker, Agassi. Era un altro tennis».
Agli Australian Open Seppi ha appena battuto Cilic. Psicologicamente può essere un vantaggio per l’Italia?
Quindi quello di adesso non le piace.
I TORNEI
Parigi: buon avvio di Vinci A Parigi indoor (Fra, 690.000$, cemento), dopo l'esordio positivo in doppio, Roberta Vinci comincia bene anche in singolare battendo 6-0 6-3 la rumena Simona Halep (n. 45). La numero 1 del tabellone è la compagna di doppio della tarantina, Sara Errani, che usufruisce di un bye al primo turno e attende la vincente tra due qualificate, la slovacca Magdalena Rybarikova e la francese Virginie Razzano, al secondo turno. Primo turno: Suarez (Spa) b. Niculescu (Rom) 6-3 7-6 (3); Cornet (Fra) b. Arvidsson (Sve) 6-3 4-6 6-0; Voegele (Svi) b. Pironkova (Bul) 6-4 6-2; Mladenovic (Fra) b. Goerges (Ger) 7-5 5-7 7-6 (4); VINCI b. Halep (Rom) 6-0 6-3. STEPANEK STOP Radek Stepanek, l’eroe della coppa Davis 2012, vinta dalla Repubblica Ceca sulla Spagna, deve operarsi di ernia discale cervicale.
CURIOSITA’
«Lo seguo, però non mi piace che non ci siano più giocatori, Federer a parte, che non siano capaci di fare una volée. E poi gli scambi sono troppo lunghi, non c’è più velocità di esecuzione, manca l’adrenalina. Senza contare che esistono tre circuiti: quello di Djokovic, Federer, Murray e Nadal; quello di Tsonga, Ferrer, Del Potro e Berdych; quello degli altri».
«E’ un risultato che sicuramente avrà caricato Andreas, significa che ha le potenzialità per stare alla pari con un giocatore che lo precede in classifica. Però il contesto sarà diverso, cambia la superficie e le condizioni ambientali, tifo per l’Italia a parte, saranno ideali. E Marin è un giocatore solido, non penserà troppo a ciò che è successo in Australia. Piuttosto, noi croati dovremo stare attenti a Fognini: è un po’ "crazy" (testuale, ndr), però se è in giornata può diventare fortissimo».
E’ d’accordo sulla battaglia dei premi negli Slam?
«Sì: gli Slam sono i tornei più difficili, le partite che contano durano ore e ore, è giusto che i giocatori vengano pagati di più. Purtroppo su questo non sono uniti, e mi dispiace».
Come finirebbe con Ivanisevic in campo?
«Non ci sarebbe storia (ride, n.d.r.). Contro di voi ho già giocato in Davis nel 2001, Roma è sempre stato uno dei miei tornei preferiti per l’am-
biente che c’è, in Italia mi sono sempre trovato bene, mi sono sentito amato e anch’io ho amato molto il vostro pubblico. Sicuramente, con me in campo ci saremmo divertiti».
Perché non nasce un altro Ivanisevic?
«Forse perché sono unico». «Cavallo pazzo», Ivanisevic, ha vinto il doppio al torneo indoor di Milano con gli italiani Camporese e Gaudenzi AP
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Lele, bandiera del coraggio Venerdì il portabandiera azzurro sarà Gabriele Vietti, 38 anni, primo ragazzo down a cui la Fit ha dato il via libera per gareggiare nei tornei per normodotati e che a marzo sarà classificato 4/6.
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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RUGBY DOMENICA SEI NAZIONI
L’Italia ci crede Masi riprova lo sgambetto «Una meta per L’Aquila» Una sua marcatura ci fece battere la Francia a Roma nel 2011 «La mia città è stata abbandonata dopo il terremoto. Orribile» NICOLA MELILLO ROMA
Il 12 marzo 2011 la Francia entrò spocchiosa nello stadio Flaminio con tanto azzurro e un po’ di blu. L’«Equipe» quel sabato titolava «Vacanze romane». Finì 22-21 per l’Italia, che andò in meta una volta, con Andrea Masi. Quel giorno l’aquilano tuttofare della Nazionale, roccioso come il Gran Sasso, di poche parole ma sempre pesanti, scandì per bene a fine match: «Che presuntuosi, non ci hanno rispettato e ci hanno fatto arrabbiare». La domenica l’«Equipe» titolò: «Disastro romano». Adesso Masi è in ritiro in vista del debutto di domenica: di fronte ancora la Francia. In stanza con Lo Cicero «per una coppia di anziani: quasi 70 anni in due». Quella vittoria di due anni fa ha cambiato qualcosa?
«Altroché: adesso la Francia ci rispetta e ci teme. A Parigi ho giocato fino a due anni fa: i francesi continuano a dire che stiamo crescendo. Forse qualcuno comincia a pensarlo davvero. L’Italia sì, è cambiata: nessuna paura. Di nessuno». Partire nel Sei Nazioni 2013 con un’altra vittoria, allora, non sarebbe male...
«Calmi: la Francia viene da due stagioni formidabili e un novembre eccellente. Restano una grande squadra con tanti giovani di
notevole qualità. In più questa è la prima del Torneo. È dura. Come sempre».
Differenze rispetto a Italia e Francia?
«Poche, ma ho scoperto un livello di professionalità maniacale, con un numero pazzesco di giovani pronti a giocare in prima squadra». Problemi di ambientamento?
«Nessuno. Me la cavo con la lingua e il cibo è un po’ diverso, ma mica tanto. A certi livelli siamo lì. Unico problema la guida a sinistra». E come lo risolve?
«Vado in vespa. Da casa mia a South Kensington al campo di allenamento di Ealing. In 2 minuti faccio 6 km. Uno che gioca nelle Vespe che va in vespa è perfetto, no?».
L’Italia di Brunel a novembre ha fatto sognare...
«Vero: noi dobbiamo pensare prima di tutto a divertirci. E se ti stai divertendo vuol dire che stai giocando bene. E se giochi bene qualcosa di bello arriva sempre. Sarà la prima volta dei francesi all’Olimpico, sarà un bel modo per far capire anche a loro che il rugby italiano s’è fatto ambizioso. Le basi di novembre sono giuste per puntare in alto davvero».
po le stagioni in Francia volevo fare questa esperienza, a 30 anni era arrivato il momento. Gli Wasps poi, sono un club importante. Ne avevo parlato a lungo con Castrogiovanni, Bortolami, Ongaro, che conoscono il campionato. Sono felice della scelta».
«
Con gli Wasps gioco centro, pronto a farlo pure in Nazionale. Se serve...
A proposito, gioca negli Wasps da centro. In Nazionale ancora estremo o si torna a giocare centro?
«Sono a disposizione: in Nazionale ho debuttato a 18 anni e ora ne ho quasi 32. Su 72 match quasi la metà li ho giocati da centro, poi estremo, ala, anche apertura. L’importante è divertirmi sul campo. E’ vero però che in Inghilterra gioco centro e mi diverto ad esprimermi in questo ruolo». Novità in arrivo?
ANDREA MASI IN AZZURRO DAL 1999
Un Sei Nazioni azzurro da promozione è un Sei Nazioni...
«Con due vittorie. Ci stanno, si può fare. L’Italia rispetto a 10 anni fa è cambiata molto mentalmente. Ora abbiamo molta più fiducia e consapevolezza dei nostri mezzi. E attacchiamo, siamo propositivi».
Se dovesse dedicare un pensiero adesso, prima del via?
«Alla mia L’Aquila: abbandonata da tutti dopo tante promesse post terremoto. Orribile».
Le altre non stanno messe benissimo.
«Non vedo tutti questi infortuni. Forse la Scozia è in difficoltà, ma Galles e Irlanda hanno un gruppo di primissimo livello».
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Prima stagione in Inghilterra, agli Wasps. Come va?
«La mia scelta è stata ponderata, do-
Taccuino DOMENICA A ROMA, ORE 16
Barbieri e Furno ancora a riposo ROMA — In vista di domenica (ore 16, dir. Sky Sport 2; diff. La7 dalle 17.55), tra gli azzurri sono ancora fermi Barbieri (polpaccio) e Furno (caviglia), ieri Pavanello ha lavorato a parte. All’Acqua Acetosa anche gli ex azzurri Griffen e Galon per il corso di allenatori. A Griffen è stato consegnato il cap, Galon lo riceverà domenica con altri 400: «Daremo una spinta formidabile ai ragazzi». Tra i 24 francesi, 19 erano nel foglio-gara del 4 febbraio 2012, quando batterono 30-12 gli azzurri. Rientrano il capitano Tierry Dusautoir, assente nel tour di giugno e nei test di settembre, e il centro Mathieu Bastareaud, fuori dalla nazionale dal marzo 2010. I 24 della Francia. 1ª linea: Debaty, Forestier, Kayzer, Szarzewski, Ducalcon, Mas. 2ª l.: Maestri, Papé, R. Taofifenua. 3ª: Chouly, Dusautoir, Nyanga, Ouedraogo, Picamoles. N.9: Machenaud, Parra. Aperture: Michalak, Trinh-Duc. Trequarti: Bastareaud, Fall, Fofana, Fritz, Huget, Mermoz.
UNDER 20
Mondiale B Calendario dell’Italia (i.m.) L’Irb ha annunciato il girone dell’Italia under 20 al Mondiale B (Trophy) ad Antofagasta (Cile) per rientrare nel gruppo A: 28/5 Italia-Namibia, 2/6 Italia-Cile, 5/6 Italia-Portogallo, finali il 9 giugno.
SABATO A LONDRA, ORE 17
Scozia, titolare l’ex Maori Maitland C’è anche il 24enne Sean Maitland, ala nato in Nuova Zelanda e giunto a Glasgow dai Canterbury Crusaders a ottobre, nella Scozia che sabato cercherà la prima vittoria a Twickenham dal 1983 a oggi (ore 17, diretta Sky Sport 2). Maitland è stato anche iridato con i Baby Blacks e ha vestito la maglia dei New Zealand Maori. Prima partenza nel XV da 6 anni per il tallonatore Dougie Hall; come terza centro rientra Johnnie Beattie, escluso al Mondiale 2011 e da allora ignorato.
SABATO A CARDIFF, 14.30
Irlanda, rientrano O’Driscoll e Best Rory Best, Sean O’Brien, Brian O’Driscoll e Rob Kearney saranno titolari nell’Irlanda che sabato apre il Sei Nazioni a Cardiff contro il Galles (ore 14.30, dir. Sky Sport 2). I quattro avevano tutti saltato i test di autunno. Per la prima volta in nove anni, O’Driscoll non sarà capitano. Fascia al n.8 Jamie Heaslip. Sexton apertura, in panchina O’Gara.
Andrea Masi, 31 anni, 72 caps azzurri. Aquilano, a Viadana dal 2003 al 2006, ha giocato in Francia dal 2006 al 2011 (Biarritz e Racing Parigi). Dopo una stagione agli Aironi, dall’estate è agli Wasps. Qui la meta del 2011
PALLANUOTO WORLD LEAGUE
Settebello, goleada ai romeni per ripartire DAL NOSTRO INVIATO
FRANCO CARRELLA CIVITAVECCHIA (Roma)
aveva definito la sua candidatura al Consiglio nazionale del Coni.
francescane del Sacro Cuore di Maigaro, nella Repubblica Centrafricana. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Una piscina strapiena, atmosfera festosa, gioco apprezzabile, gli applausi della velista Alessandra Sensini, la vittoria del Settebello: che vuoi di più dalla vita? Nella terza giornata di World League, l’Italia fa il suo dovere battendo la Romania, avversario di secondo piano (decima all’Olimpiade di Londra), però mai arrendevole. «Sono abbastanza soddisfatto, soprattutto considerando i carichi di lavoro a cui abbiamo sottoposto il gruppo. Giuro che il risultato passa in secondo piano, in questo momento mi interessa verificare altre cose, come la tenuta mentale» spiega Sandro Campagna, che proprio in giornata
Quasi monologo Dopo un avvio
impacciato (0/4 in superiorità numerica), provocato anche da eccessi di altruismo, gli azzurri si scuotono nel secondo tempo, allungando sul 4-1 e mettendo la gara in discesa. Le splendide parate di Tempesti danno sicurezza ai nostri, che accennano pure un po’ di zona M cercando la controfuga. Bravi anche i più giovani (Vergano, Fondelli, il classe ’95 Velotto) a cui il c.t. concede molto spazio. Il terzo quarto si chiude 6-3, e l’ultimo parziale è soltanto accademia: bellissimo l’8-4 di Figari con l’uomo in più su assist no-look di Felugo, il +6 conclusivo (11-5) rappresenta il massimo
ITALIA-ROMANIA 11-5
Pietro Figlioli, 28 anni, attaccante nato a Rio de Janeiro, ieri 4 reti INSIDE
scarto. L’Ungheria, che affronta oggi la Russia, è agganciata in testa al girone. Bravi azzurrini Prima del ma-
tch, sono stati premiati gli azzurrini che hanno vinto l’oro mondiale Under 18, guidati
da Amedeo Pomilio. Gli stessi che hanno organizzato a Civitavecchia una raccolta fondi da devolvere all’associazione «Tene Ti Ala», cara a Felugo. Serviranno all’acquisto di farmaci per i bimbi che appartengono alla missione delle suore
(1-1, 4-1, 1-1, 5-2) MARCATORI: 2’42" Negrean, 5’29" Figlioli rig.; 9’13" Figlioli, 11’22" Gallo, 12’25" Vergano, 13’42" Georgescu, 15’03" C.Presciutti s.n.; 19’02" Negrean s.n., 19’32" S.Luongo s.n.; 24’26" Figlioli rig., 24’59" Ghiban s.n., 25’40" Figari s.n., 26’30" Figlioli rig., 27’11" Ghiban s.n., 31’07" S.Luongo, 31’56" A.Fondelli s.n. ITALIA: Tempesti, Giorgetti, Felugo, Figari, Gallo, C.Presciutti, Aicardi; S.Luongo, Vergano, Figlioli, Velotto, Baraldi, A.Fondelli. All. Campagna. ROMANIA: Stoenescu, Negrean, Diaconu, Iosep, Matei, Chioveanu, Ghiban, Gheorghe, Busila, Goanta, Popoviciu, Dragusin. All.Hagiu. ARBITRI: Abramovic (Mng) e Buch (Spa). NOTE: s. n. Italia 11 (4 gol), Romania 6 (3); usciti 3 falli Ghiban 27’20". Spett. 2.000.
LA SITUAZIONE
Finali a Mosca o Kazan: Russia già qualificata È stata definita la sede delle finali di World League, in programma dall’11 al 16 giugno: si giocheranno in Russia, presumibilmente a Mosca o a Kazan. I russi, che sono inseriti nel girone del Settebello campione mondiale ed argento olimpico, si qualificano dunque di diritto e troveranno le capolista dei 3 gruppi europei, le 2 rappresentanti del continente americano e le 2 dell’Asia-Oceania. La situazione. Girone C. Oggi: Russia-Ungheria. Classifica (3ª giornata): Ungheria, Italia* 6; Romania* 2; Russia 0. (*una partita in più).
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Elezioni SI VOTA IL 5 FEBBRAIO
Consiglio del Coni Atleti e tecnici alle urne In 34 per 13 posti VALERIO PICCIONI
IL 19 febbraio il Coni eleggerà il suo presidente, ma il collegio di 76 membri deve essere ancora definito. Concluse le elezioni dei 45 presidenti federali, mancano fra gli altri atleti e tecnici, che devono scegliere rispettivamente 9 e 4 rappresentanti. Lo faranno il 5 febbraio all’Acqua
Acetosa. Ieri scadeva il termine per la presentazione delle candidature: in lizza ci saranno 22 atleti e 12 tecnici. Un’elezione che vale doppio: i promossi faranno parte del Consiglio Nazionale del Coni, ma avranno anche un voto a testa nella scelta fra il segretario uscente Pagnozzi, il presidente dell’Aniene Giovanni Malagò e il numero uno del cricket Simone Gambino.
Da Josefa a Tommasi Ecco gli at-
leti ai blocchi: Alessia Arisi (tennistavolo), Nicola Cassio (nuoto), Giulia Conti (vela), Nicolò Corradini (Sport Orientamento), Alessandro Cutuli (Wushu Kung Fu), Alvise De Vidi (Comitato Paralimpico), Oscar De Pellegrin (tiro con l’arco paralimpico), Marco Durante (golf), Giuseppe Grossi (Aci-Csai), Josefa Idem (canoa), Jenny Lavarda (arrampicata sportiva), Raffaello Leonardo (canottaggio), Giacomo Leone (atletica), Annamaria Marasi (pallavolo), Giampiero Pastore (scherma), Kelum Asanka Perera (cricket), Paolo Pierantozzi (Aeroclub), Pietro Piller Cottrer (sport invernali), Antonio Rossi (canoa), Giorgia Russo (pesi), Mara Santangelo (tennis), Damiano Tommasi (calcio). Fra i 22 ci sono 5 atleti dell’Aniene presieduta da Malagò: Leonardo, Cassio, Conti, Idem e Santangelo.
Golf FARMERS OPEN IN CALIFORNIA
Woods, 75˚ trionfo Usa «Rivoglio il numero 1» E ora vola dalla Vonn? FEDERICA COCCHI
A giudicare dall’esordio nel deserto di dieci giorni fa, con il taglio ad Abu Dhabi Tiger sembrava l’ombra di se stesso. Poi al Torrey Pines, il club di La Jolla, tempio dei surfisti californiani, è avvenuta la trasformazione. Tiger ha conquistato il Farmers Insurance Open, portando così a 75 il nu-
mero di torneo vinti nel circuito americano. Una vittoria di quattro colpi sul secondo, quel Brandt Snedeker che nel 2012 ha messo in banca i 10 milioni di dollari della FedEx Cup. Un successo che sarebbe stato anche più schiacciante se la Tigre non avesse perso quattro colpi nel finale «innervosito e deconcentrato dal gioco lento». Settimo sigillo Per il numero
Pure Campagna A votare sarà un centinaio di atleti presenti nei consigli federali e una quarantina di tecnici. Qui sono in gara con il c.t. della pallanuoto Alessandro Campagna, Orazio Arancio (rugby), Paolo Romano Barbera (vela), Daniela Isetti (ciclismo), Giovanni Magni (golf), Lara Magoni (sport invernali), Giovanni Medugno (bridge), Luigi Nasti (judo), Ferdinando Parisi (Automobil Club), Raffele Ravaglia (vela), Biagio Savarese (calcio) ed Ernesto Zanetti (pesi).
Josefa Idem, Pietro Piller Cottrer, Antonio Rossi e Damiano Tommasi
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Ippica IL FANTINO HEFFERNAN
Football IL PRESIDENTE AVEVA DETTO: «NON FAREI GIOCARE MIO FIGLIO»
Corse truccate Stop di 15 anni!
Giocatori Nfl contestano Obama «I nostri figli faranno come noi»
Mano pesante dei giudici in Inghilterra, come giusto che sia in questi casi. Un fantino e due calciatori hanno falsato alcune corse e si sono scambiati informazioni riservate al fine di scommettere. Lo scandalo era scoppiato in Inghilterra a ottobre e ora sono arrivate le sentenze della BHA. La sanzione più pesante, 15 anni di squalifica, è stata data al jockey Andrew Heffernan (foto), colpevole di aver passato informazioni riservate sulle condizioni di alcuni cavalli e soprattutto di aver accettato dietro compenso di «tirare» il proprio cavallo per lasciarne vincere altri. Assieme ad Hefferman sono stati squalificati, rispettivamente per 10 e 3 anni, Michael Chopra, attaccante dell’Ipswich Town e James Coppinger, centrocampista dei Doncaster Rovers.
L’antefatto è un’intervista a Barack Obama su The New Republic. In cui a domanda sul football il presidente ha risposto: «Sono un fan del football, ma se avessi un figlio, considerando l'impatto che ha il gioco su chi lo pratica, rifletterei seriamente prima di concedergli il permesso di fare questo sport». Il riferimento è a tutti gli studi che certificano i danni collaterali sui giocatori dopo il ritiro (maggiore incidenza di malattie celebrali e demenza senile). Ovvio però che l’esternazione non sia piaciuta troppo al mondo del football che si sta preparando al Super Bowl di domenica prossima tra Baltimore e San Francisco. Stizziti Pacato Aldon Smith, che
domenica il Super Bowl lo giocherà coi San Francisco 49ers: «Ovviamente non stiamo parlando di tennis, il nostro è uno sport fisico. Però - replica - non vedrei nulla di male se mio figlio decidesse di seguire le mie orme». D'accordo anche Alex Boone, suo collega di linea al 49ers: «Se vuole giocare, mio figlio potrà tranquillamente farlo. Penso che la Nfl stia già facendo un grande lavoro proprio tra i bambini per insegnare
Boxe ACCOLTO L’APPELLO DEL PUGILE SUI FATTI DI RIVA DEL GARDA: A QUANDO LA SENTENZA?
Sospensione ridotta: G. Branco subito sul ring (g.l.g.) Restando con le antenne ben dritte si può cercare di seguire l’evoluzione dei provvedimenti del Giudice Sportivo sul Mondiale Silver Wbc dei massimi leggeri Fragomeni-Silvio Branco del 15 dicembre 2012 a Riva del Garda. A distanza di un mese e mezzo la sentenza non c’è ancora, ma sul sito Fpi, è spuntato il documento secondo cui, accogliendo l’appello di Gianluca Bran-
co, la sospensione cautelare di due mesi (scadenza il 5 marzo) gli è stata ridotta a un solo mese (scadenza 6 febbraio). Giusto in tempo per permettere al superleggero tesserato in Spagna (quindi con licenza non italiana) di tornare sul ring il 22 febbraio a Montalto di Castro, proprio al confine fra Lazio e Toscana contro il polacco Lucas Maciec. In palio ci sarà il titolo dell’Unione Eu-
Sulla neve? Di certo la vittoria
non arriverà nelle prossime settimane: Tiger non giocherà a Los Angeles e sul suo sito alla voce « programma» non ci sono altre gare prima del Masters, la seconda settimana di aprile. Intanto è probabile che il prossimo weekend lo trascorra sulle nevi di Schladming dove pare abbia già prenotato una stanza d’albergo. Amore per lo sci o per Lindsey Vonn? Tiger Woods, 37 anni, numero 2 al mondo, 14 major in carriera REUTERS
Atletica SCHWAZER IN TV Alex Schwazer questa sera alle ore 21.10 su La7 sarà ospite di Daria Bignardi nel programma «Le invasioni barbariche.
Boxe KLITSCHKO-POVETKIN (r.g.) La Wba ha accettato il posticipo della sfida tra Wladimir Klitschko (Ucr, 59-3) supercampione e il russo Alexander Povetkin (27), titolare, affinché entrambi possano disputare una difesa volontaria. Probabile il 6 aprile, in Germania, Klitschko contro il cubano Solis (18-1). Intanto un anno di sospensione dalla federtedesca per la quale è tesserato, al polacco Mariusz Wach (27-1) per il riscontro positivo all’antidoping, dopo la sconfitta con Wladimir Klitschko (59-3) per il mondiale massimi, dello scorso novembre ad Amburgo (Ger).
loro da piccoli come evitare in futuro problemi». Ironico il commento del coach, sempre di San Francisco, Jim Harbaugh, papà di Jack, di appena 4 mesi: «Se Obama la pensa così, e se altri genitori la pensano come lui, allora mio figlio avrà meno concorrenza quando diventerà più grande». I dubbi di Obama, tuttavia, non sono infondati. L’NFL Players Union, il sindacato dei giocatori, ha creato un fondo di 100 milioni in 10 anni per finanziare un progetto di ricerca medica all'Harvard Medical School in grado di studiare i danni che i ripetuti scontri provocano nei giocatori. «Tutti siamo d'accordo nel definire il football uno sport pericoloso: il nostro scopo è limitare al minimo i danni», riconosce il capo del progetto, Sean Sansiveri.
ropea dei superleggeri da lui recentemente conquistato. Nel frattempo anche il Wbc ha emesso un comunicato stampa in cui, senza prendere decisioni, si limita a esprimere un forte richiamo alle autorità di Riva del garda e all’Ebu. La riunione di Montalto è organizzata dalla Opi 2000 e dalla A&B Events grazie alla disponibilità del comune, guidato dal sindaco Sergio Caci.
due al mondo è il settimo trionfo nel torneo californiano e ora il suo distacco dal record di Sam Snead, 82 volte vincitore sul circuito Usa si riduce a sette lunghezze. Ma ciò che rende la vittoria californiana interessante sono i precedenti: nelle sei occasioni in cui era accaduto, Tiger era poi riuscito a conquistare almeno un major nel corso della stagione. E il primato di Nicklaus di 18 major è lì a quattro passi... «Sono entusiasta della stagione che sto affrontando. L’anno corso dopo tutto quello che avevo passato sono riuscito a vincere tre volte. Quest’anno mi aspetto di più». Tiger non è mai cambiato: «Ho tirato bene col drive e il gioco corto è tornato ai livelli che mi competono. Io sono sempre lo stesso, vado in campo per vincere ogni torneo». E magari per tornare al numero 1, detronizzando quel Rory McIlroy che ora è al centro delle attenzioni di pubblico e sponsor: «Voglio riprendermi il numero 1 e l’unica cosa da fare per raggiungere l’obiettivo è vincere».
DERBY (r.g.) Stanotte a Sydney (Aus) derby mondiale medi Ibf tra Daniel Geale (28-1) e lo sfidante Anthony Mundine (44-4). Il campione ha dichiarato di aver scommesso 20.000 dollari locali sulla propria vittoria. RING ITALIANI (r.g.) A Melfi (Pz), pari tecnico al 3˚ round (feriti entrambi) tra i superwelter Andrea Manco (3-0-1) e Stefano Loriga (11-1-3). Gli altri risultati di Santena (To). Welter: Pintaudi (7) b. Di Palmo (9-4-1) kot 2 t.; superleggeri: Randazzo (1) b. Delmestro (1-10) p. 4 t.
Hockey pista POSTICIPO (m.nan) Nel posticipo della 13a Novara-Valdagno 2-7 (p.t. 1-3; 4 Nicolia). Per la prima volta in stagione non trova il gol nel Valdagno Pedro Gil. Classifica: Viareggio e Valdagno 36, Lodi 31, Bassano 28, Forte dei Marmi 25, Breganze 21, Novara 20, Sarzana 14, Matera 13, Trissino e Prato 12, Giovinazzo 6, Follonica 4, Thiene 1.
mo 2’07"80; 100-200 ra De Ascentis (’93) 1’08"47 (Scarcella 1’08"78), 2’25"46; 200 fa Hosszu (Ung) 2’07"94, Meschiari 2’10"12; 200-400 mx Hosszu (Ung) 2’09"93, 4’34"60 CINESE POSITIVA La Fina ha sospeso 2 anni la cinese Li Zhesi, 16 anni e primatista a Roma 2009 con la 4x100 sl, positiva per epo, e squalificata per due anni anche il tecnico Feng Zhen. PELIZZARI OK Matteo Pelizzari, mistista-delfinista dell’Aniene, fermato per anomalia cardiaca prima degli Europei di Debrecen, ha superato tutti i controlli e riottenuto dal Coni l’idoneità agonistica.
Pallavolo A-2 MASCHILE (f.c.) Stasera turno infrasettimanale per la 18ª (5ª di ritorno): Atripalda-Padova; Reggio Emilia-Sora; Città di Castello-Corigliano; Matera-Monza; Potenza Picena-Brolo; Molfetta-Ortona, Riposa: Loreto. Classifica: Città di Castello 43; Molfetta, Sora 33; Monza, Atripalda 29; Padova 25; Corigliano, Ortona 24; Reggio Emilia 23; Brolo 14; Potenza Picena 11; Loreto, Matera 9.
Scherma Una palestra per Occhiuzzi Il comune di Napoli mette a disposizione di Diego Occhiuzzi la palestra del centro polifunzionale di Soccavo. Per lui e per la
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sua associazione «Mille culure» Si concretizza così la promessa fatta dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris a sei mesi dal trionfo di Londra, quando Occhiuzzi dichiarò di voler fare «qualcosa per la mia città e per aiutare lo sport».
Sport invernali Mondiali slittino Partenze modificate Iniziati ieri gli allenamenti ufficiali ai Mondiali di Whistler (Can). L’Italia, senza Armin Zoeggeler rimasto a casa per curare la schiena, punta sul 19enne Dominik Fischnaller. Sulla pista che alla vigilia dei Giochi 2010 vide morire il georgiano Kumaritashvili, gli start sono ancora modificati: il singolo uomini partirà ancora dall’originario «via» delle donne, il doppio e le donne da una nuova struttura, più bassa rispetto alla partenza juniores. In prova, l’azzurro David Mair ha comunque toccato i 145 km/h. Venerdì doppio e singolo uomini, sabato donne e staffetta..
Vela CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Buon inizio per Giulia Conti e Francesca Clapcich a Miami alla 2ª tappa dell’ISAF World Cup 2013 (presenti 311 in rappresentanza di 37 nazioni). Le azzurre, dopo la prima giornata, sono al comando nel 49er FX (nuovo skiff olimpico femminile). Nei Laser 12˚ Gallo e 16˚ Coccoluto. Nell’RSX maschile 15˚ Baglione.
Surf: il record
Ippica Roma: 2-7-14-12-16 7ª corsa - m 2100: 1 Quantum of Solange (C. Fiocchi); 2 Swan; 3 Bold Bahari; 4 Lawboy; 5 Demuela; Tot.: 5,95; 2,79, 2,25, 4,14 (34,64). Quinté: n.v. Quarté: e 1.278,92. Tris: e 322,01. OGGI QUINTÉ A KEMPTON Scegliamo Michael’s Nook (1), Teen Ager (4), Vale Of Lingfield (12), Cut The Cackle (7), Fleetwoodsands (3) e Venetias Dream (8). SI CORRE ANCHE Trotto: Firenze (13.45) e Aversa (15.15).
Nuoto ITALIANI AD USTER Così a Uster (Svi, 25 m). Uomini, 50 sl Manning (Can) 21"98; 100-200 sl Timmers (Bel) 47"80, 1’45"52 (Di Giorgio 1’46"92); 400 sl Surgeloose (Bel) 3’47"64; 100-200 do Tullius (Usa) 52"46 (Milli 52"59), 1’55"64 (Ciccarese 1’55"74, Aversa 1’57"09); 100-200 ra Gyurta (Ung) 58"51 (Pesce 1’00"53), 2’05"33 (Sorriso 2’13"23); 100-200 fa Van der Straeten (Nel) 52"52, 1’55"62 (Natullo 1’59"22, Cosentino 2’00"11); 400 mx Marin 4’17"70. Donne, 50 sl di Pietro 24"88; 100 sl C. Johannessen (Nor) 55"06; 200 do Carman (Alo) 2’07"46, Ge-
McNamara su un’onda da 30 metri Ieri a Nazaré, in Portogallo, Garrett Mc Namara ha surfato sull’onda più alta mai cavalcata. Il record era già suo: l’onda su cui aveva surfato un anno fa sempre a Nazaré misurava 78 piedi. Quella di ieri sarà misurata a breve, ma è certo che fosse tra i 90 e i 100 piedi: 27-30 metri.
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
TERZO TEMPO
A 60 dalla morte del grande dirigente sportivo italiano
«Giochi del ’40 a Tokyo Se no Roma o Milano» Asia, si troverà rafforzato e compiuto. Giudico deplorevole la candidatura inglese che si sta avanzando. Il pensiero che muove gli inglesi in questo caso è puramente politico. Cercano solo di creare una diversione alla situazione generata dalle iniziative maldestre che hanno accumulato. Se i Giochi del 1940 non avessero luogo in Asia e dovessero essere fatti in Europa, è naturalmente a Roma o a Milano che dovrebbero toccare. Ma a partire dai Giochi attuali non voglio più immischiarmi in ciò che riguarda l'olimpismo. L'olimpismo è solido nella linea
che ho tracciato. Trovo che Baillet lo governi con altrettanto zelo; e inoltre penso che avrebbe in voi stesso, il caso volesse, un successore perfetto alla presidenza del Cio. L’avvenire è definito e protetto». Nella sessione del Cio di Berlino, 30-31 luglio e 15 agosto, durante i Giochi, Bonacossa prima illustra la candidatura di Roma, ma poi la ritira. L’Olimpiade va a Tokyo. Ma il 15 luglio 1938 il Giappone, in guerra con la Cina, rinuncia. Il 3 settembre l'Olimpiade è assegnata a Helsinki. Il 9 giugno 1939 Bonacossa, battendo la concorrenza di Montreal e Oslo, ottiene per Cortina i Giochi Invernali del 1944. Poi Hitler invade la Polonia e la Seconda Guerra Mondiale ferma i Giochi.
Piero Casati (Monticello Brianza, Lc)
Il barone Pierre de Coubertin, fondatore dell’Olimpiade Moderna, morì nel 1937. Il suo cuore fu sepolto a Olimpia
glio ad Haiti o in Guatemala che nel mio stesso Paese».
Confidenze Bonacossa è il caro
amico, con cui si confida. Era entrato nel Cio il 26 maggio 1925, a Praga, due giorni prima che de Coubertin lasciasse la presidenza. Il 28, infatti, fu eletto il conte Henri de Baillet-Latour e de Coubertin divenne Presidente Onorario dei Giochi Olimpici a vita. Ma, come testimonia la lettera del 7 luglio 1924, inviata a Bonacossa al Grand Hotel di Parigi, i due si conoscevano già. Bonacossa, che aveva partecipato come tennista ai Giochi di Anversa (1920) nel singolo, eliminato al primo turno dallo svedese
Sogno italiano Vede l’Italia e Ro-
Il conte Alberto Bonacossa, nato nel 1883, morì il 30 gennaio 1953
la scheda TENNISTA AD ANVERSA 1920 E PROPRIETARIO DELLA GAZZETTA
Il conte Alberto Bonacossa, ingegnere chimico, nato a Vigevano il 24 agosto 1883, è stato il dirigente sportivo italiano più eclettico e creativo. Tennista olimpico ai Giochi di Anversa (1920) e poi ai Mondiali di Bruxelles (1922) e sportivo totale. Membro Cio ha fondato diverse federazioni. Ha creato gli Internazionali d'Italia di tennis. E’ stato proprietario dal 1929, della Gazzetta dello Sport. Prima di morire il 30 gennaio 1953, garantisce all'Italia i Giochi di Cortina (1956) e quelli di Roma (1960).
von Braun, era appunto tra gli «invitati speciali» nella seduta del Cio di Parigi il 9 luglio 1924. Nel 1935 era entrato nell' Esecutivo del CiO. Era così stimato, che, nella lettera del 26 giugno 1936, de Coubertin lo vede come successore di Baillet de LaTour come presidente. In questa lettera de Coubertin sostiene che, nel caso in cui i Giochi del 1940 non avessero luogo in Asia, sarebbe stato opportuno farli a Roma o a Milano. Nel ricordo luminoso del congresso Cio del 1923 in Campidoglio e della visita alla Farnesina, vede Roma anche come sacrario delle sue memorie. In cinquant’anni ha accumulato un’enorme quantità di documenti, testi, progetti sull’educazione e formazione sportiva, sulla storia. Aveva sperato di creare un centro di studi a Losanna, ma, si sfoga con Bonacossa «Io sono compreso me-
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Apprezzo le vittorie dei nostri sciatori e sono contento degli articoli entusiasti degli inviati della Rosea. Mi chiedo però: «Fu vera gloria?». Voglio dire che lo sci è uno sport circoscritto ad alcuni Paesi, pochi, perlopiù europei, intorno alle Alpi e dalle parti della Scandinavia. Per certi versi un po' come il ciclismo. La selezione non è certamente mondiale e mi chiedo spesso se i campioni dello sci (ancorché da rispettare e ammirare, almeno quelli che non usano aiutini extra) sono campioni con la C maiuscola o no.
Spuntano scritti inediti tra il conte e il fondatore dell’Olimpismo che voleva portare in Italia i Giochi e il sacrario delle sue memorie CLAUDIO GREGORI
PortoFranco
I grandi dello sci: è vera gloria?
Nelle lettere a Bonacossa i sogni di De Coubertin Anche l’archeologia sportiva regala tesori. Ecco affiorare 5 lettere inedite del barone Pierre de Coubertin al conte Alberto Bonacossa. De Coubertin è il fondatore dei moderni Giochi Olimpici. Bonacossa è il grande dirigente sportivo, per oltre vent’anni proprietario della Gazzetta dello Sport, scomparso esattamente 60 anni fa. Quattro delle lettere sono state scritte nel 1936, l’anno cruciale dei Giochi di Berlino. Questi documenti, ritrovati da Gianni Galeotti, dell’Unione Italiana Collezionisti Olimpici Sportivi, sono per certi aspetti straordinari, sia perché mostrano la stima di de Coubertin per l'Italia, per Roma e per Bonacossa, sia perché rivelano lo strazio del tramonto del fondatore di Giochi, angustiato da problemi di famiglia, di salute e anche economici. «Ho poco tempo davanti a me e bisogna impiegarlo bene», scrive de Coubertin nella lettera del 27 aprile 1936. Confida a Bonacossa che «l’artrite secca che si è installata in me ha fatto progressi e compromesso la mia attività fisica» e gli chiede, per la figlia, afflitta da depressione, di trovarle in Italia «un posto che sia insieme di luce e di storia dove si stacchi dalle sue fissazioni, dal delirio di persecuzione». Ipotizza Pompei, Rapallo, Bergamo.
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LETTERE
GazzaFocus
Ecco un brano della lettera «confidenziale» ad Alberto Bonacossa che de Coubertin scrive da Ginevra, il 26 giugno 1936, alla vigilia dei Giochi di Berlino, dove Tokyo è candidata con Roma, Helsinki e Londra ai Giochi del 1940, e Bonacossa è membro dell'Esecutivo del Cio: «Voi sapete che desidero vivamente che la XII Olimpiade sia celebrata in Giappone, perché così il mio piano iniziale che è di fare del neo-olimpismo una istituzione mondiale, capace di esercitare la sua influenza sull'
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ma come luogo ideale. Il 27 aprile 1936 scrive «Il Duce è stato così gentile da dare l’approvazione. Si tratta ora di compiere quest’opera». Chiede una squadra, «formata da 10 a 20 giovani (maschi)», militari o civili, «che sappiano il francese così bene da seguire l’insegnamento, colti abbastanza da cogliere gli aspetti storici e filosofici, di spirito aperto e ardente». «Non voglio essere pagato», precisa. «Faccio questo col cuore, non per soldi». Ma dice: «D’altra parte non sono più nella situazione di 10 anni fa, essendo stato progressivamente rovinato dalla guerra e dopo da catastrofi finanziarie africane e sudamericane. Desidero quindi che tutte le spese supplementari mi siano evitate e vitto e alloggio assicurati durante il soggiorno». «Vorrei sapere se, disponendo del breve tempo che mi resta, io potrò trasportare a Roma la mia eredità intellettuale e filosofica con il deposito dei miei manoscritti, perché ritengo che là solamente si sapranno farli fruttificare dopo di me». Nell’ultima lettera, del 12 agosto, indirizzata a Bonacossa a Berlino all’Hotel Adlon, dove alloggiavano i membri del Cio durante i Giochi, de Coubertin, scrive «Contate che metterò ciò che mi rimane di testardaggine nel mio cervello testardo al servizio dello sforzo romano e che, se occorre, mi aggrapperò con le unghie alla vita per riuscirci. Ditemi se possiamo incontrarci subito dopo i Giochi». Il Duce, impegnato a fare l’Impero e l’asse Roma-Berlino, a «difendere la razza» e sostenere Franco, non ha fretta. Il 2 settembre 1937 de Coubertin muore senza aver realizzato il suo sogno. Il 25 marzo 1938 il suo cuore viene sepolto ad Olimpia. E, il 1˚ settembre 1939, esplode la Seconda Guerra Mondiale. Devastante e fatale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Certo che sì, senza se e senza ma. A parte il fatto che si scia alla grande negli Usa e in Canada, sulle Ande e su altre montagne europee non alpine. Il ciclismo, poi, è ancora più globale. A questa stregua, potremmo applaudire solo campioni di 4-5 sport autenticamente universali. Non è certo il criterio da seguire, pur senza scivolare nel «ci provi lei a scendere a 150 all’ora sulla "Streif" o simili». E’ il gesto in sé, nella sua versione agonistica, a richiedere forza, destrezza, coraggio, allenamento durissimo e continuo. Lo sci è un grande sport, dai contenuti affascinanti e con radici antiche nella storia. I suoi campioni fanno giustamente leggenda.
Anelka e la Juve L' arrivo in maglia bianconera di Anelka in questi giorni ha sollevato molti dubbi tra i tifosi e non. Secondo lei, Anelka riuscirà a supplire le lacune in un periodo così delicato per la Juve? Fabio Giacomo Cobianchi (Pieve Porto Morone, Pv)
Non so davvero dirle e non per fare esercizi di equilibrismo. Considero Vucinic un giocatore di classe, mi piace molto Giovinco (bravo Conte a dargli fiducia e continuità d’impegno), ho grande stima per Quagliarella, giudico Matri un’ottima punta. Anche lo sfortunato Bendnter e l’oggetto smarrito Iaquinta mi sembravano rispettabili per la causa. Inoltre apprezzo molto il lavoro che svolgono gli attaccanti della Juve quando non hanno la palla fra i piedi. Quale valore aggiunto apporterà Anelka in questo contesto (al netto di quello forzatamente perso da parte di chi dovrà cedergli il posto), davvero dovremo valutare alle sue prime apparizioni. Non manifesto alcuna certezza nè in un senso nè nell’altro. Forse le precarie condizioni di Vucinic hanno molto pesato sulla scelta di ingaggiare il francese.
El Shaarawy e il Napoli In relazione alla recente offerta al Milan di 30 milioni di De Laurentiis per El Shaarawy, ritengo che questo signore «non tenga veramente nessuna vergogna» dal momento che dopo aver sdegnosamente rifiutato di dare Hamsik al club rossonero, ora mostra tutta la sua sfrontatezza nel presentare una proposta che sinceramente, con un po' di buon gusto si sarebbe potuto risparmiare di fare. Ugo Giuliari (Zandvoort, Nl)
Scrivere che il Napoli ha chiesto El Shaarawy al Milan serve a riempire d'inchiostro qualche pagina, ma non è corretto per niente. La gente tanto non crede a queste fantasie. Alessio Scuratti (Limbiate)
Non capisco, nonostante mi sforzi, perché il presiden-
te del Napoli non possa fare una richiesta di mercato al Milan, magari in un’ottica di cessione di Cavani: mi sembra del tutto coerente con il desiderio di tenere il suo club ad alto livello: dov’è il problema? Quanto alle «fantasie», non ne pubblichiamo, come non ne pubblicavamo all’epoca della trattativa, non conclusa, su Hamsik al Milan. Seguiamo il mercato, materia in cui gli affari e le idee si accavallano: per una che va in porto ce ne sono altre tre che si arenano per i motivi più diversi. E noi registriamo. Restate collegati.
Per la Juve contro la Juve Come mai la Juve ha un altro riguardo, sul vostro giornale, rispetto a tutte le altre squadre? Mi spiego meglio. Quando un'altra squadra perde o è in crisi (come la Juventus in questo periodo) i giorni seguenti alle partita mettete paginate su paginate sulla crisi della squadra. Ma la Juventus, che ha fatto un punto in 2 partite e che ha visto ridursi il vantaggio da 8 a 3 punti, non è così? Ah già, forse ho capito, leggasi «La Gazzetta della Juventus» anzichè «La Gazzetta dello Sport». Carlo Beggi (Pisa)
Come sempre accade quando di mezzo c'è un rigore pro Juve, la Gazzetta non si smentisce e si lancia nella solita arrampicata sugli specchi, negando ciò che proprio non si può negare. E allora vengono citate riunioni arbitrali, regolamenti, direttive e quant'altro: mancano solo le circolari esplicative e quelle interpretative, nonché i commi come nel burocratese più classico. Peccato che questo non valga quando di mezzo c'è un rigore contro la Juve più che discutibile (vedasi quello assegnato al Milan in questo campionato), nè è valso quando all'Inter venivano assegnati rigori generosi (volevo dire regalati) nell'era Mourinho (quello che non aggredisce gli arbitri, ma che ficca il dito negli occhi dei colleghi). In tutti questi casi, non ci sono dubbi: è rigore. Gregorio Gennari (Opria, Br)
Chissà se leggete tutti e due lo stesso giornale. Oppure se venite presi ogni tanto dal dubbio di essere carichi di pregiudizi.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI
A CURA DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
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Perché mai Berlusconi rifiuta i faccia a faccia televisivi? Ha detto no alla Rai, il regolamento glielo consente. In realtà, il Cav teme i confronti diretti: per i sondaggi è in rialzo, ma dall’Europa piovono critiche Sabato prossimo doveva svolgersi, sulla prima rete Rai e naturalmente in prime time, un confronto tra i sei candidati premier che vanno per la maggiore, cioè, in ordine alfabetico, Berlusconi, Bersani, Giannino, Grillo, Ingroia, Monti. Dovevano condurre Bruno Vespa e il nuovo direttore del Tg1, Mario Orfeo. Sembrava fatta, ma dal Pdl, proprio ieri, hanno fatto sapere di non essere d’accordo e che, quindi, Berlusconi non ci sarà. La trasmissione è stata di conseguenza annullata. La ragione ufficiale del no pidiellino è questa: il regolamento della Commissione di Vigilanza relativo a questi confronti televisivi prevede che si ritrovino a rispondere i «capi delle coalizioni». E se si sta alla lettera di questa espressione, come fanno appunto i pidiellini, Giannino, Grillo e Ingroia non corrono alla guida di una coalizione, ma come capi di un solo partito, il loro. Quindi – sempre secondo i berlusconiani – non possono essere ammessi.
1Non è una questione di lana caprina?
Mah. Bersani ha reagito con durezza: «Se il confronto tv a 6 fra i candidati alle elezioni non si può fare in Rai vado a Sky. Per quale diavolo di motivo non si può fare il confronto a sei? Dite alla Vigilanza Rai che io, quando c’era da fare le primarie, non l’ho fatto fra i fa-
voriti perché un conto sono i sondaggi e uno sono i voti. Io mi chiamo Partito democratico e partecipo solo a cose dove tutti hanno uguali condizioni. Non intendo partecipare a cose dove ci sono condizioni diverse, questo lo lascio fare a Berlusconi».
2 Ha ragione? Bisogna vedere. Intanto tutta la normativa sulla cosiddetta par condicio è stata voluta proprio dal centrosinistra alla vigilia delle elezioni del 2001, vinte poi da Berlusconi. Se il regolamento prevede che si confrontino «i capi delle coalizioni» è difficile contestare la posizione del Pdl. Magari, a quell’epoca, alla commissione parlamentare di vigilanza pareva impossibile che qualcuno corresse da solo, dati gli enormi vantaggi che la legge garantisce a chi corre in squadra. Non sta in piedi nemmeno il confronto con le primarie: lì era un’associazione privata (il Pd) che organizzava dei match interni. D’altra parte il primo a contestare, da sempre, questa legge sulla par condicio è stato proprio il Cavaliere a cui pareva assurdo, non senza fondamento, che la legge garantisse gli stessi spazi a tutte le formazioni politiche qualunque fosse la loro dimensione, cioè il loro peso tra gli elettori. Una logica obiezione si potrebbe fare allo stesso Berlusconi: che
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d lafrase DEL GIORNO
Il fatto del giorno _lo scontro tra leader saltato
IL CASO MONTEPASCHI
Profumo, presidente di Mps ANSA 4
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Dall’alto, in senso orario, i sei leader politici che si sarebbero dovuti sfidare negli studi Rai sabato in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio: 1 Silvio Berlusconi; 2 Mario Monti; 3 Pierluigi Bersani; 4 Beppe Grillo; 5 Antonio Ingroia; 6 Oscar Giannino ANSA/LAPRESSE
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IL NUMERO
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I milioni di spettatori della «sfida» con Santoro La puntata di «Servizio Pubblico», in onda su La7 il 10 gennaio, con Berlusconi ospite, ha toccato i 9 milioni di spettatori, con uno share del 33,58%. Un record per La7. Lo stesso programma, nella stagione cominciata il 25 ottobre, aveva raggiunto un massimo di 2,9 milioni di spettatori
accadrebbe se tutti corressero da soli? Sarebbe vietato a quel punto ogni confronto in Rai?
5 Ma Bersani è veramente in testa? E di quanto?
3 Berlusconi accetterebbe su Sky quello che rifiuta in Rai?
Credo di no, perché la ragione vera del rifiuto è che il Cavaliere si trova male con le risposte di due minuti. Ha fatto esperienza di questa costrizione all’epoca del confronto con Prodi, che perse. Due minuti gli sembrano pochi, ha bisogno di espandersi, di affabulare, di giocare. Quindi la questione è: come si comporterà di fronte a un invito di Sky? E se qualcuno proponesse un match a tre, Berlusconi-Bersani-Monti? E che faranno Bersani, Monti e gli altri tre se Berlusconi si rifiutasse? Metterebbero in piedi lo stesso un faccia a faccia multiplo?
4 Secondo me, sì. Perché l’idea è che comunque il piccolo schermo porta voti. Magari Berlusconi manderebbe alla guerra Alfano, tanto per fare almeno pari.
La regola è che chi è in testa farà meglio a fuggire il confronto, dal quale avrà invece tutto da guadagnare chi insegue. È una norma sicura per le gare a due, non so per quelle dove ci sono molti candidati. Bersani in ogni caso non la pensa così.
Euromedia Research (cioè la Ghisleri, la sondaggista di Berlusconi), l’unica ad aver monitorato l’effetto Monte dei Paschi, sostiene che l’affare Mps ha spostato più del 5% dell’elettorato, ributtandolo nuovamente nell’area dell’incertezza. Il centrosinistra, con questa migrazione, ci avrebbe rimesso l’1,8 per cento, il Pdl avrebbe guadagnato un punto, ma dentro una crescita complessiva del centrodestra di appena uno 0,2. Avrebbe pagato caro lo scandalo anche Monti, percepito come «quello che aiuta le banche»: -1. Ghisleri avverte che Grillo è in risalita, adesso starebbe intorno al 13,1. In totale, quindi: centrosinistra al 35 (Pd al 29,5); Monti al 12,9 e centrodestra al 32,4 (Pdl al 22,2). Insomma, una bella rimonta per Berlusconi, che deve però preoccuparsi dagli attacchi che continuano ad arrivare dall’Europa. Ieri, per esempio, il commissario agli Affari economici, Olli Rehn, ha parlato al Parlamento europeo sottolineando i passi avanti fatti da Italia, Spagna e Grecia e affondando il colpo contro il Cav: «Bloccò la crescita e fece perdere la fiducia nel Paese». Per il Pdl è stata «un’intrusione inaccettabile» in campagna elettorale.
LO STATO RISPONDA AI NUOVI NAZISTI «C’è da interrogarsi con sgomento, sia sul circolare tra giovani e giovanissimi di una miserabile paccotiglia ideologica apertamente neonazista, sia sul fondersi di violenze di diversa matrice, da quella del fanatismo calcistico a quella del razzismo antiebraico. Sollecito una dura risposta dello Stato e una forte mobilitazione per vigilare contro le insidie del negazionismo e del revisionismo» GIORGIO NAPOLITANO CAPO DELLO STATO
Grilli su Mps: «Il sistema bancario resta solido» Infuria il caso Mps e il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ieri ha riferito alle Commissioni riunite di Camera e Senato sullo scandalo derivati, chiedendo a tutti «prudenza». Ha sostenuto che i 3,9 miliardi di Monti bond liberati dal governo non si configurano come «un salvataggio», ma con «un prestito oneroso, non a fondo perduto, per i risparmiatori». In più, ha ribadito che l’istituto ha una «situazione patrimoniale solida» e che la vicenda «non avrà effetti sul sistema bancario». Ha pure difeso Bankitalia e annunciato che a breve per l’ex management arriveranno sanzioni. Intanto, emergono nuovi dettagli sull’inchiesta: s’è scoperto che Gianluca Baldassarri e Matteo Pontone, ex capo della finanza del Monte dei Paschi e responsabile della filiale di Londra, erano conosciuti come «la banda del 5% perché su ogni operazione prendevano tale percentuale». A rivelarlo nell’inchiesta milanese sulla finanziaria svizzera Lutifin, che riguarda anche un derivato comprato dalla Dresdner Bank, è stato Antonio Rizzo, ex funzionario della banca d’affari tedesca, sentito dai pm il 13 ottobre 2008. Le carte ora sono passate ai pm senesi e Tito Salerno, procuratore capo della città toscana, ha così lanciato l’allarme: «La situazione è esplosiva e incandescente». La vicenda è stata anche l’occasione per un litigio politico: «Bersani si dimetta», l’attacco di Beppe Grillo. «È un autocrate da strapazzo», la risposta del leader del Pd, d’accordo però alla commissione di inchiesta sul caso Mps chiesta dal Pdl.
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notizie Tascabili
Urtata una roccia
Dopo i 66 consiglieri di Pdl e Lega
Egitto, una nave affonda nel Nilo Salve 112 persone
L’ex ministro scelto all’unanimità
Un boato, uno scossone, una falla che si apre e la nave che si inclina, la paura e i soccorsi che si mobilitano: si sono vissuti attimi di terrore, ieri pomeriggio in Egitto, nei pressi di Assuan, durante una crociera sul Nilo con 112 persone a bordo. Secondo le ricostruzioni, la nave «Re del Nilo», partita da Luxor, ha, infatti, urtato una roccia e l’incidente ha provocato l’apertura di una falla. L’acqua ha iniziato a entrare nella nave, che ha così cominciato a inclinarsi ed è poi affondata. L’immediato intervento delle squadre di soccorso ha, però, consentito di trarre in salvo tutte le persone a bordo.
Rimborsi Lombardia, anche nella sinistra ci sono i primi indagati
Corte Costituzionale: Gallo eletto presidente «Tempi rapidi sull’Ilva» È Franco Gallo il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Nato a Roma il 23 aprile 1937, già professore di Diritto Tributario alla Luiss e ministro delle Finanze del governo Ciampi nel 1993-94, è stato eletto all’unanimità (14 voti e una scheda bianca) e ha nominato come vicepresidenti vicari Gaetano Silvestri e Luigi Mazzella. Giudice della Corte dal settembre del 2004, sarà in carica per 7 mesi e 20 giorni. «Una presidenza breve», l’ha definita lui stesso. Gallo ha, comunque, negato che la Corte Costituzionale abbia dato «vantaggi» al Quirinale nel conflitto con la Procura di Palermo e ha assicurato che sull’Ilva farà di tutto per «accelerare i tempi».
Pyongyang, capitale della Corea del Nord, vista da Google Maps ANSA
Le mappe di Google
Corea del Nord, i campi di lavoro visibili sul web La Corea del Nord di Kim Jong-un è da ieri meno «segreta» e più trasparente: a tre settimane dalla visita del presidente Eric Schmidt, Google ha diffuso le nuove mappe di uno dei Paesi più chiusi al mondo verso
l’esterno grazie alle applicazioni di Google Maps, con dettagli e nomi di siti nucleari (il centro ricerche e l’impianto di separazione del plutonio di Yongbyon) e di parte dei famigerati gulag (campi di lavoro), tra cui il n.14 della provincia di Sud Pyongan e il n.22 di Hoeryong, al confine nordest con la Cina. È disponibile anche una panoramica particolareggiata della capitale Pyongyang con scuole, alberghi, ospedali, chiese, mercato e i parchi.
Si allarga il caso rimborsi della Regione Lombardia. Dopo i 66 consiglieri indagati nella maggioranza, anche quelli dell’opposizione sono infatti finiti nel mirino della Procura di Milano per le presunte spese fatte con il denaro stanziato per i gruppi consiliari e una ventina risultano indagati. Dopo aver esaminato i rendiconti acquisiti l’8 gennaio dalla Finanza negli uffici del Pd, Idv, Sel, Pensionati e gruppo misto, i magistrati che si occupano dell’inchiesta dovrebbero già oggi far arrivare gli inviti a comparire per i nuovi inquisiti, tra cui probabilmente alcuni capigruppo. Nelle scorse settimane alcuni avevano preventivamente messo online i bilanci, in cui compaiono voci simili a quelle contestate a Pdl e Carroccio, come pranzi, cene, catering e coffee break, anche se per cifre più basse. Tra queste anche i 9.360 euro di Carlo Borghetti per stampare il suo libro «I miei primi 2 anni in consiglio regionale».
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ALTRI MONDI
L’ASTA PER LE TV TELECOM
C’è un’indiscrezione La7 è andata a Cairo Urbano Cairo (nella foto LaPresse) avrebbe battuto la concorrenza del fondo Clessidra e acquistato i canali televisivi di
Caso Aldrovandi Ora i tre poliziotti finiranno in cella Condannati per aver pestato a morte il ragazzo nel 2005. No del tribunale alle misure alternative ELISABETTA ESPOSITO
Dall’altra parte delle sbarre. Da poliziotti a detenuti. Il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha decretato il carcere per Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri, tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per l’omicidio colposo Federico Aldrovandi, ucciso il 25 settembre 2005 a Ferrara durante un controllo di polizia diventato un cruento pestaggio. Aveva 18 anni. È stato dunque respinto il ricorso degli avvocati dei poliziotti che chiedevano l’affidamento in prova ai servizi sociali per sei mesi, ovvero il residuo di pena dopo il condono di tre anni per l’indulto. I legali avevano anche chiesto gli arresti domiciliari, ma il Tribunale ha invece deciso di accogliere la richiesta del pro-
Il 18enne Federico Aldrovandi è stato ucciso a Ferrara nel 2005 BOLZONI
in Calabria
Il fango copre l’antico tesoro di Sibari Una battaglia contro l’acqua e il fango per salvare un tesoro artistico di inestimabile valore: è quella che esperti e volontari stanno combattendo al Parco Archeologico di Sibari (Cosenza), dopo l’esondazione del fiume Crati, il 18 gennaio scorso. Restano sommersi i resti di tre antiche città, fondate fra il 720 e il 194 a.C., parti delle mura sono stati spazzati via, ma solo la pulitura dell’area permetterà di valutare i danni al Parco (nella foto Ansa), che sembrano gravissimi. Per evitare che il fango non ancora tolto si asciughi, peggiorando la situazione, si pensa di tenerlo bagnato.
A BALTIMORA FU FERITO IN AFGHANISTAN NEL 2009
Doppio trapianto di braccia in America L’operazione da record su un soldato Un rarissimo doppio trapianto di braccia è stato eseguito al Johns Hopkins medical center di Baltimora: l’intervento è stato condotto su un giovane soldato Usa, Brendan Marrocco, 26 anni, che aveva perso tutti e quattro gli arti durante la guerra in Afghanistan. Il giovane è il primo membro delle Forze Armate americane e solo il settimo paziente negli Stati Uniti ad essere stato sottoposto a impianto doppio delle braccia. L’operazione ha richiesto il
collegamento, sotto le lenti di un microscopio, di muscoli, vene, capillari e tendini delle braccia del donatore a Marrocco. Il soldato aveva perso gli arti nel 2009 quando il veicolo militare che stava guidando esplose per una bomba. Per vedere se il soldato riuscirà ad usare le braccia ci vorrà tempo e riabilitazione. Gli stessi chirurghi hanno spiegato che i risultati ottenuti in precedenza sono stati «buoni», ma che le nuove braccia non funzionano al 100%.
Telecom Italia Media, che oltre a La7 comprendono La7d e il 51% di Mtv. L’ufficializzazione dovrebbe arrivare nel prossimo Cda di Telecom Italia, il 7 febbraio. Cairo, che è concessionario di pubblicità di La7 e La7d, secondo indiscrezioni avrebbe presentato un’offerta di oltre 100 milioni.
curatore generale Miranda Bambace. Il quarto poliziotto presente al pestaggio, Enzo Pontani, sarà giudicato a fine febbraio. Nelle motivazioni della Cassazione, che ha emesso la sua sentenza il 21 giugno 2012, si parla di «azione violenta e repressiva» da parte degli agenti, mentre il Tribunale di Sorveglianza ha evidenziato la totale mancanza «di ravvedimento». Le reazioni Per i genitori di Fede-
rico, che per anni hanno lottato per la verità, è un importante passo avanti. «Un segnale di civiltà e di giustizia, chi ha ucciso merita la pena maggiore», commenta la madre Patrizia. E il padre Lino, ispettore di polizia municipale nel Ferrarese: «Era quello che mi aspettavo. Credo che i giudici abbiano valutato soprattutto le grida di aiuto, inascoltate, di Federico». Entrambi chiedono che gli agenti «vengano licenziati, perché la polizia non li merita». Ma il Coisp, uno dei sindacati di categoria, attacca: «Siamo allibiti, è inutile fare gli ipocriti e tentare la strada della finta diplomazia. Troppo spesso non finiscono in carcere neppure mafiosi e delinquenti della peggior specie. Ma sappiamo che questa decisione è funzionale anche alle campagne d’odio e denigrazione delle forze dell’ordine». Sulle vicenda è intervenuto anche il leader di Sel Nichi Vendola, che — pensando pure a quanto avvenuto alla Diaz e a Bolzaneto — chiede al «nuovo Parlamento che si faccia diventare reato la tortura anche in Italia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DA MARTEDÌ IN VENDITA
L’iPad è più potente: modello da 128 giga Un iPad più potente: l’ultimo modello del tablet Apple ha una memoria doppia rispetto al passato, ben 128 gigabyte, è
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SPINELLI, CASSIERE RAPITO
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sarà in commercio da martedì. L’ha annunciato ieri Cupertino rivelando i prezzi: 799 dollari per la versione dotata di solo wi-fi e 929 dollari per il modello compatibile con la rete di telefonia mobile. Per adesso i modelli di iPad da 16 a 64 gigabyte costano dai 499 agli 829 dollari.
A NAPOLI ARRESTATE SEI PERSONE
Dell’Utri indagato Riceveva in dono libri antichi rubati FRANCESCO RIZZO
S Le richieste del pm: giudizio per quattro La Procura di Milano ha chiesto il giudizio immediato per Francesco Leone e tre albanesi accusati del sequestro lampo di Giuseppe Spinelli (nella foto), il ragioniere di Silvio Berlusconi. Tra il 15 e il 16 ottobre scorsi, Spinelli e moglie rimasero per circa 11 ore nelle mani dei rapitori, arrestati il 19 novembre, e vennero liberati senza riscatto
Una pagina di un libro antico può valere 5 mila euro. E dalle biblioteche italiane vengono sottratti 30 volumi pregiati al giorno. La spoliazione di un tesoro pubblico che ieri è tornata alla ribalta con i sei arresti decisi dai pm di Napoli per l’inchiesta sulla scomparsa di circa 1500 opere dalla biblioteca dei Girolamini, nel capoluogo campano. E tra gli indagati, per concorso in peculato, c’è il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, appassionato bibliofilo. Banda Al centro del-
l’inchiesta Marino Marcello Dell’Utri, 71 anni AP Massimo De Caro, che nel 2011 l’allora ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan nominò direttore della biblioteca («su segnalazione di Dell’Utri», dice Galan). La sparizione dei volumi viene collegata all’incarico assegnato a De Caro, in cella da maggio. Gli inquirenti hanno scoperto, frattanto, una vera banda che sottraeva sistematicamente volumi dalla biblioteca, destinandoli a librerie antiquarie. Dell’Utri avrebbe ricevuto in regalo da De Caro una decina di opere (quasi tutte restituite) ma, secondo i pm, si trattava di un accordo fra i due. «Sono già stato ascoltato dalla Procura, è una bufala assoluta», si è difeso ieri Dell’Utri. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ALTRI MONDI ANTICIPAZIONI CONTINUANO LE INDISCREZIONI SUL FESTIVAL: ALL’ARISTON POTREBBERO ESSERCI PURE BOCELLI E UN TERZETTO DI MODELLE
DA OGGI IL SERVIZIO
Sanremo: Rihanna e la Paltrow Due dive per la serata finale
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l’ultima. Per i cultori della voce si pensa ad Andrea Bocelli e un effetto-Che tempo che fa potrebbero garantirlo il direttore d’orchestra Daniel Baremboin e il cantautore Caetano Veloso. E poi c’è Ed Sheeran, 21enne prodigio del pop britannico: le sue fan italiane chiedono che venga all’Ariston e così, ieri, l’hashtag che ha raggiunto il primo posto tra le tendenze su Twitter si è rivelato proprio #ItalyNeedsEdSheeran. Non ditelo a Maurizio Zoccarato, sindaco di Sanremo, che lancia l’allarme: «La Rai snobba la città, una convenzione non è mai a senso unico». Che fatica fare un Festival "leggero".
La pop star e la bionda di «Iron Man» tra i probabili ospiti Ma su Twitter le fan chiedono l’inglesino prodigio Sheeran Sarà pure un Sanremo all’insegna della leggerezza, come annunciato quattro mesi fa da Fabio Fazio, ma per viaggiare sugli 11 milioni di spettatori medi, più o meno, delle ultime tre annate, il menù dev’essere il più vario possibile. E così, è caccia all’ospite che soddisfi tutti i gusti: se è già certo che Al Bano, Toto Cutugno e i Ric-
chi e i Poveri premieranno i nostalgici, spuntano ora due star per il ruolo di attrazione della serata finale. Secondo Tv Sorrisi e Canzoni, all’Ariston vedremo l’attrice e cantante californiana Gwyneth Paltrow, che torna in aprile con Iron Man 3 e magari sarà accanto al marito Chris Martin, leader dei Coldplay e la giovane pop star delle
Barbados Rihanna, 25 milioni di album venduti a 24 anni. Hashtag Le conferme arriveranno il 4 febbraio, ma le anticipazioni sono un fiume in piena. Tre signore che affiancheranno Fazio e Luciana Littizzetto sembrano certe: Laetitia Casta la prima sera (il 12), Bar Rafaeli la seconda e Bianca Balti nel-
Rihanna, 25 anni tra un mese, ha pubblicato 9 album in carriera AP
f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo spettatore diventa sempre più attivo e sempre meno vincolato ai palinsesti: lo conferma, tra le ultime novità, Download & Play, servizio di Mediaset Premium che da oggi permette di caricare contenuti e poi vederli on-demand, in ogni momento, senza bisogno di connessione web. L’abbonato può scegliere tra gli oltre 3 mila titoli sempre disponibili, scaricarli sull’iPad e vederli quando e dove vuole. Basta assicurarsi, dall’Apple Store, la nuova versione gratuita dell’App «Premium Play».
Un rap per tutti i sessi A Baby K è arrabbiata «Colpa di quest’Italia»
CONTROCORRENTE IN USCITA IL CD «GUERRA E PACE»
COLLEGHE ITALIANE
Una donna nell’hip hop: i suoi testi hanno convinto Ferro a produrla
S Nome d’arte Baby K, nome d’arte di Claudia Nahum, è nata nel 1983. Il suo primo album «Una seria» uscirà a marzo PIZZICANNELLA
DANIELE VAIRA
Singapore, Londra, Roma, canto, hip hop, rabbia, imbarazzo, sfogo e Tarantino: «Sono un pentolone, in me convivono un sacco di cose e non in ordine». Bene, cerchiamo di farne un po’ noi. A parlare è una lei, Baby K, rapper che vive a Roma da ormai 12 anni, nata a Singapore, ma che è cresciuta a Londra: il suo primo album Una seria (Sony), in uscita a marzo, avrà come produttore artistico Tiziano Ferro. Il suo primo singolo Killer in cui la «strana coppia» duetta è stato il suo trampolino di lancio. È stato il brano più scaricato su iTunes e, dal giorno dell’uscita (25 gennaio) i fan si sono moltiplicati: quasi 20 mila follower su Twitter, 30 mila "mi piace" su Facebook. E tutti quanti parlano di lei. «La musica è sempre stata la mia passione — ci racconta la rapper — Quand’ero in Inghilterra cantavo in tre cori, ho suonato il flauto traverso, poi mi sono avvicinata ai ritmi sincopati del genere garage prima di sviluppare la passione per il rap». Fisico esile, lineamenti orientali, capa tosta e una grande carica: «Mi stupisce
«
Serie superpremiata Homeland, da stasera riprende la caccia alle spie Ha trionfato agli ultimi Emmy ed è una delle serie preferite dal presidente americano Obama: Homeland, mix pieno di suspence, intrighi e spie, torna da stasera su Fox (ore 21, canale 111 di Sky) con la seconda stagione. Confermati protagonisti Mandy Patinkin e Claire Danes (nella foto).
Quando Tiziano mi ha cercato per collaborare, pensavo fosse uno scherzo. E così gli ho risposto dopo due giorni
— dice Baby K — che molti si stupiscano che faccio rap. Il rap è rap, non ha sesso e le donne lo fanno dagli Anni ’80». La carica I testi son bordate, co-
me nella tradizione hip hop e hanno spesso la donna come protagonista: «Mi vorrebbero più figa/ sono solo questa/ dovrei fare la signorina/ sono solo questa/ il prossimo che arriva/ giuro gli stacco la testa...». E non mancano affondi contro le discriminazioni: «Parlate di rivoluzione dalle vostre sedie/ il mio collega meno bravo/ nessuno parla/ ma guadagnare come lui/non se ne parla/ questa è l’Italia/ fai prima a darla...». Chi si aspetta di doversi però confrontare con la guerriera armata di alcuni suoi video, rimarrà sorpreso. La voce è pacata e riflessiva: «Non sono una persona aggressiva, il rap è anche uno sfogo mio con cui mi piace parlare di alcuni aspetti dell’Italia che mi fanno arrabbiare: le discriminazioni, il dramma dei giovani e la loro rassegnazione, ma sono una persona tranquilla che fa fatica a capire cosa le sta succedendo». E ci fa anche un esempio: «Quando mi ha cercato Tiziano Ferro per chiedermi di collaborare, ci ho messo due giorni per rispondergli. Non riuscivo a convincermi che non fosse uno scherzo». E scavando ancora, si scopre che anche il video Sparami, in cui brandisce armi e tortura uomini come una Lara Croft, è in gran parte un omaggio a Quentin Tarantino: «I suoi film mi fanno impazzire». © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Missa Qualche anno fa era Miss Simpatia ed era nota per aver attaccato Fabri Fibra. Oggi è Missa, nota per la sua maschera e per la sua verve corrosiva
S Loop Loona È stata la prima ragazza a fare freestyle nell’arena di «Mtv Spit». Nel 2012 ha pubblicato l’Ep digitale Loonatica: un mix di più stili
Fabri Fibra è il nome d’arte del marchigiano Fabrizio Tarducci, 36 anni
La lezione di Fibra: «Fuggo dal successo e vi istigo a pensare» Fabri torna con un disco ispirato a Tolstoj: «Basta tv Sono un musicista, non un finto divo» CARLO CROCI MILANO
A pochi giorni dall’uscita del suo nuovo album, l’atteso e lungamente ritardato Guerra e pace, suggerire a Fabri Fibra che ormai ha raggiunto lo status d’icona della musica italiana, e che di conseguenza dovrebbe guardare molti dall’alto, significa ricevere occhi sgranati di sorpresa. «No, perché la gente sa chi sono, ma non sa niente di cosa faccio, per questo sto lottando per farmi conoscere come musicista evitando tutti gli inviti al Fibra Personaggio. A X Factor mi vogliono come giudice, ma non mi vogliono far cantare: è possibile? Essere lì e non cantare non è accettabile». Traduzione: «Mi interessa di più sbattermi per rimanere nella memoria dei ragazzi che non sui piedistalli dei media. Mi piacerebbe essere uno di quelli a cui tra qualche anno s’ispireranno le nuove leve del rap italiano. Non m’interessa essere invece ricordato come un’istigatore. Anche se d’istigatori alla riflessione, il nostro Paese ha davvero un grande bisogno».
Un uomo nuovo Il lungo viaggio
su e giù per lo stivale durante il doppio tour del precedente lavoro, Controcultura, gli ha servito l’assist per mettere a fuoco «in quale eterno reality l’Italia si sia cacciata». «Dopo quella esperienza così totalizzante — ha aggiunto il 36enne marchigiano —, ho sentito quasi il bisogno di starmene per i fatti miei, di staccare da quella roba; ho avuto anche bisogno di un po’ di depressione. Così ho iniziato a leggere quel capolavoro che è Guerra e pace di Tolstoj e mi sono letteralmente tuffato nel cinema italiano neorealista. Si può dire che tutto il lavoro fotografico del disco sia in bianco e nero perché ho scoperto, studiando il cinema di quegli anni, che furono proprio i cineasti italiani a inventare il bianco e nero». Quando si tratta di Fabrizio Tarducci, alias Fabri Fibra, ci si aspetterebbe uscite al vetriolo, piuttosto che una personale retrospettiva sulle stagioni filmiche del secondo dopoguerra, ma anche questo è il segnale di un uomo nuovo: «Collaborare con Elisa per il brano Dagli sbagli si impara mi è servito a vedere come lei ce l’ha fatta a non farsi risucchiare dal successo, a rimanere equilibrata e alla larga dall’esposizione fine a se stessa. Anch’io sto facendo esattamente questo percorso. Non mi vedrete mai più in tv se non per la mia musica». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013
35
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 6 -
Toro 8
Gemelli 6 -
Cancro 7 +
Leone 6,5
Vergine 7,5
DI ANTONIO CAPITANI
La pressione lunare è (quasi) come quella fiscale, oggi. E voi v’insfighite un cicinìn. State su: a tutto c’è rimedio. Si fornica, forse, se non altro.
IL MIGLIORE. Una bella Luna veglia sul vostro lavoro e sul vostro mondo privato. La fortuna s’affaccia, al sudombelico piace la merla, perché calda, quest’anno. Mercoledì da leoni...
Casa e famiglia vi fanno a dadini gli zebedei, con le pretese e le aspettative. Mantenete un sano distacco. Consensi suini mediocri.
Giornata idonea ad avanzare richieste e proposte, sostenere colloqui, lavorare in team (ma anche da soli). E che fornicazione ispirata!
Fiuto e faccia di glutei: parole magiche. In fatto di soldi, soprattutto. Ma la pigrizia, pure suina, v’assale: forse è bene che reagiate.
Circolano energie giuste, oggi, tanto che rispettate la tabella di marcia alla perfezione. L’allure suino, poi, vi rende irresistibilerrimi! Quasi un giorno da 8...
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Sagittario 6 -
Capricorno 7 +
Acquario 6,5
Pesci 6 -
I guai peggiori potreste crearveli con il vostro sfigoautolesionismo. Non fatelo e stabilite le priorità. V’è inoltre desolazione a sud dell’ombelico.
La Luna v’imbibisce nella fortuna come foste un filtrofiore nella tazza del servizio buono: tutto alla grande! Il suino inside you cucca.
C’è inquietudine nell’aria. Ma per cose più noiose in apparenza che in realtà. Siate obiettivi. Soldi in primo piano, fornicazione pure.
Gli altri v’incendiano gli zebedei. Rendetevi autonomi e siate accorti, se dovete firmare carte. Lo charme cala, ma il sudombelico vola!
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
Bilancia 6
Scorpione 7 +
Starvene per i fatti vostri vi gioverà. Specie sul lavoro. Benché questo afflosci un po’ lo zebedeo. Mestizie amorososuine aleggiano.
La Luna promette buonumore. Così producete bene. Grazie anche all’aiuto di amici, staff, clientela. Piacioni e figoni, cuccate pure.
SARA ERRANI
La tennista bolognese è nata il 29 aprile 1987: ha conquistato due volte la Federation Cup con l’Italia, nel 2009 e nel 2010
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6.40 9.40 10.00 11.00 13.00 14.45 17.00 18.15 18.45 19.35 20.30
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10.50 11.30 12.00 12.55 14.00 14.45 15.30 16.35 16.45 18.55 19.35
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Col surf su un’onda che tocca 30 metri E... restando vivi!
TG1 LINEA VERDE UNOMATTINA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA CHE TEMPO FA L'EREDITÀ TG1 AFFARI TUOI
CARTONI SABRINA VITA DA... TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG2 TELEFILM LAS VEGAS TG2 SQUADRA SPECIALE IL COMMISSARIO REX TG2
AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI CODICE A BARRE BUONGIORNO ELISIR TG3 LENA, AMORE... TGR - TG3 LA CASA NELLA... GEO & GEO TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE
MATTINO CINQUE TG5 FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA
CARTONI TELEFILM STUDIO APERTO SPORT MEDIASET CARTONI LUPIN III TELEFILM LA VITA SECONDO JIM LIFE BITES STUDIO APERTO C.S.I.
RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... TG4 FORUM RESCUE SPECIAL... IERI E OGGI IN TV NON STUZZICATE I... TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE
COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 UN POVERO RICCO IN PLAIN SIGHT IL COMMISSARIO CORDIER 18.50 I MENÙ DI BENEDETTA 20.00 TG LA7 20.30 OTTO E MEZZO
21.10 DON MATTEO 8 Fiction tv
21.05 IL TRIANGOLO DELLE BERMUDA
21.05 CHI L'HA VISTO Attualità
21.10 EXTREME MAKEOVER HOME EDITION
21.10 FAST AND FURIOUS SOLO PARTI...
21.10 TRAPPOLA SULLE MONTAGNE...
21.10 LE INVASIONI BARBARICHE
23.30 1.05 1.35 1.40 2.10
23.35 TG 2 23.50 LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI 1.35 FLASHPOINT
23.15 0.00 0.10 1.00 1.05
23.10 ITALIA DOMANDA 0.37 LA GRANDE MAGIA THE ILLUSIONIST 0.40 TG5 - NOTTE 1.05 METEO.IT
0.30
23.30 23.35 0.25 1.50 2.15
0.05 1.10 1.15 1.30 1.35
PORTA A PORTA TG1 - NOTTE CHE TEMPO FA SOTTOVOCE RAI EDUCATIONAL
VOLO IN DIRETTA TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 RAI EDUCATIONAL
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2.10 2.30 3.15
I BELLISSIMI DI R4 ALLARME ROSSO METEO.IT TG4 NIGHT NEWS BELLO COME UN...
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06.35 PROFONDO ROSSO Film PREMIUM CINEMA 08.43 MIDDLE OF NOWHERE Film PREMIUM CINEMA 10.18 THIS MUST BE THE PLACE Film PREMIUM CINEMA 12.19 LA TERRA DEI MORTI VIVENTI- VM.14 Film PREMIUM CINEMA 12.49 LE MOGLI DI GABRIEL Tvm MYA
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CAMPOBASSO
3
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1 11
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Torino 1
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ROMA
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3 14
Neve
Mossi
PERUGIA
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POTENZA
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Nebbia
Il sole oggi MILANO
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ROMA
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ROMA
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17:24
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3
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Firenze
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2 10
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7.30
1.15
GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS
RUGBY: BENETTON TREVISO - OSPREYS
Un inviato speciale nel cuore del campionato Nba: Danilo Gallinari, star dei Denver Nuggets, racconta dal di dentro, nel blog «Gallo corner», segreti, emozioni e curiosi incontri.
Serie B
14.15 CALCIO: QUEENS PARK RANGERS MANCHESTER CITY Premier League
16.30 CALCIO: PADOVA LIVORNO Serie B
Heineken Cup
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Domani
Dopodomani
In prevalenza poco o parzialmente nuvoloso e a tratti nuvoloso con qualche pioggia. In Pianura Padana attenzione alla frequente presenza di parecchie nebbie, riduzioni di visibilità anche in alcune zone tirreniche del Centro e del Sud.
Di nuovo in prevalenza cielo poco o parzialmente nuvoloso ma a tratti nuvoloso con qualche pioggia di breve durata e sulle Alpi qualche nevicata. Nebbioso in Pianura Padana e in alcune zone pianeggianti e vallive del Centro e del Sud.
9
4 12
L’Aquila -1 11
Campobasso
Bari
0 11
Napoli 5
4
Potenza
14
0
Cagliari 9
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9
Catanzaro
15
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Palermo
12
Reggio Calabria 9 16
8 16
6
Sorge
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12.00 CALCIO: PADOVA - LIVORNO
Ancona
11
15
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PGA European Tour. Da Doha, Qatar
Gallinari racconta segreti e passioni dei suoi Nuggets
4
12
1
13
IL BLOG
10.00 GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS
Bologna Genova
FIRENZE
PALERMO
NBA
16.45 RUGBY: INGHILTERRA - IRLANDA
Garrett McNamara (nella foto) era già nel Guinness dei primati: ora dovrebbe aver migliorato il record per l’onda più alta (30 metri) mai cavalcata su un surf. Un particolare decisivo: è ancora vivo.
3
Forti
Calmi
14.00 BASKET: PORTLAND TRAIL BLAZERS DALLAS MAVERICKS
Al Nord nebbie in Pianura Padana e parzialmente nuvoloso sui monti. Tra la Liguria e la Toscana più addensamenti e qualche pioggia. Sul resto del Centro, al Sud e tra la Sicilia e la Sardegna cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso. Trieste
Rovesci
Temporali
Heineken Cup
PGA European Tour. Da Doha, Qatar
Moderati
MARI
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Oggi
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Serie A. Highlights
Nuvolo
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NBA
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BASKET
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SKY SPORT 1
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19 gen. 26 gen.
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COLLATERALI *con The Coldplay Collection N. 2 e 11,19 - con Carosello N. 4 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 5 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 5 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 9 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 11 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 14 e 11,19 - con I Love Travel N. 19 e 5,19 - con La Cucina Italiana N. 23 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 24 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 23 e 11,19 - con Ultimate Spiderman Collection N. 30 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 39 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 42 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 33 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 44 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
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MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013