www.gazzetta.it giovedì 31 gennaio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero numero 26 Anno
POKER NERAZZURRO ANCHE SCHELOTTO, KUZMANOVIC E LAXALT OK
MERCATO
Oggi si chiude Ultime trattative in diretta dalle 14 su Gazzetta.it
L’INTER FA 4 ACQUISTI KOVACIC È IL VERO COLPO Il croato, 18 anni, arriva dalla Dinamo Zagabria per 11 milioni Considerato un grande talento è il regista che voleva Strama 3 Mateo Kovacic, 18 anni, ed Ezequiel Schelotto, 23
BIANCHIN, DALLA VITE, TAIDELLI ALLE PAGINE 1011
BREGA, DI CHIARA, GOZZINI, LAUDISA, RUSSO PAG. 1216
GLI SPACCACAMPIONATO
CAVANI BALOTELLI
SPAVENTA LA JUVE
GASA IL MILAN
«Lo scudetto è alla nostra portata. Il Napoli ha più fame dei bianconeri». Preso il portoghese Rolando
Accolto come una star, tifosi impazziti: «Da tanto volevo venire qui». Berlusconi: «Non è una mela marcia»
di MIMMO MALFITANO ALLE PAGINE 89
3 Edinson Cavani, 26 anni il 14 febbraio REUTERS
SERVIZI DA PAG. 2 A PAG. 7
3 Mario Balotelli, 22 anni, al suo arrivo ieri a Milano Malpensa BUZZI
BIANCONERI IL LIONE NON MOLLA
SPAGNA ANDATA SEMIFINALI
Juve all’assalto RealBarca 11 di Lisandro Lopez Un Clasico pari E Poli da luglio in Copa del Rey GRAZIANO PAG. 12 E SPERONI PAG. 21
RICCI PAG. 18 E DE CALO’ PAG. 21
IL ROMPI PALLONE di GENE GNOCCHI
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Balotelli mossa elettorale. Ieri ha sostenuto le visite mediche: se arriva il transfer dovrebbe debuttare martedì a Ballarò.
TENNIS DA DOMANI DAVIS AL PALAVELA
VERSO I MONDIALI SCHLADMING 5
L’Italia a Torino per battere i croati
Gli azzurri dello sci fan festa in Gazzetta
CRIVELLI, MARTUCCI, VALENTI NEL DORSO DI 4 PAGINE AL CENTRO DEL GIORNALE
MOLINARO A PAGINA 25
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
PRIMO PIANO
Pazzi per Mario: « Accolto da star «Era molto tempo che volevo arrivare qui...» Mario sbarca a Malpensa con 5 ore di ritardo «Ho avuto questa possibilità e sono corso Sapevo che prima o poi sarebbe successo» DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASOTTO MALPENSA (Varese)
Scusate il ritardo. Volendo, la prima giornata rossonera di Mario Balotelli si potrebbe condensare in due parole. Un ritardo nel senso più ampio, come è deducibile dalle sue parole; e un ritardo in senso stretto, visto che Mario è atterrato a Milano cinque ore dopo rispetto alla tabella di marcia originaria. Colpa delle lungaggini burocratiche dovute ai documenti per i lavoratori stranieri che lasciano il suolo britannico. Il programma, quindi, è stato modificato: ci hanno «rimesso» il tour a Milanello e la firma sul contratto, slittati a oggi. Perché non appena messo piede a Malpensa, il Balo si è fiondato all’ospedale di Busto Arsizio per le visite mediche, tappa obbligata prima dell’autografo che lo legherà al Milan fino al 2017. E’ tutto pronto. Tanto che ieri Galliani, nel dargli il benvenuto, è salito a bordo dell’aereo privato e gli ha regalato la penna portafortuna con cui oggi Mario firmerà il contratto.
sime troupe televisive, fra cui alcune emittenti estere. A un certo punto sono arrivate le auto della scorta di Berlusconi, cosa che ha fatto pensare a un possibile incrocio a sorpresa con SuperMario. Ma di lì a poco è stato comunicato il primo rinvio: «Arriva a Malpensa intorno alle 14». Malpensa L’attesa, invece, si è protratta di altre due ore e mezza, mentre davanti allo scalo privato del Terminal 2 si
sono radunati un centinaio di tifosi. Nell’aria, entusiasmo e ottimismo diffuso, con discorsi di semi-beatificazione per Berlusconi e Galliani, passati in 24 ore da artefici di tutte le disgrazie a «dirigenti saggi e capaci di allestire un progetto coraggioso e giusto». Potere dei top player. Mario intanto partiva da Londra, mentre Galliani lasciava la sede per andargli incontro. E’ atterrato alle 16.35, e quando si è aperto il portellone è sbucato subito fuori lui, seguito dall’a.d. rossonero. Cappellino nero calzato al contrario, felpa bianca, jeans piuttosto impegnativi, Mario aveva già la sciarpa rossonera al collo. E di lì a pochi secondi Galliani gli ha consegnato la maglia numero 45. Quella che fino a ieri aveva indossato solo per scherzo, è diventata realtà.
La consegna
Le prime parole Davanti ai mi-
crofoni di Milan Channel è apparso sorridente, e forse anche un po’ teso. «Era molto tempo che volevo giocare nel Milan. Prima ero in altre squadre e non potevo venire. Adesso ho avuto la possibilità e sono corso. Dentro di me lo sapevo che prima o poi sarei arrivato». Come dicevamo: scusate il ritardo. «Spero che i tifosi mi vorranno bene, io cercherò di ripagarli e di diventare grande insie-
Linate Il primo appunta-
mento era allo scalo privato di Linate per le 11.30 di ieri mattina. Nessun tifoso, ma tantis-
Da Striscia arriva un altro Tapiro Balotelli a Busto ha trovato ad attenderlo Valerio Staffelli di «Striscia la notizia» che gli ha consegnato il Tapiro.
me al Milan. Ho cominciato questa stagione con il City non bene e spero di invertire la rotta». Rispetto agli ultimi due mesi basterà poco. Pur di abbracciare i colori rossoneri Mario si è ridotto lo stipendio di un milione e mezzo. E infatti dice: «Ho fatto delle scelte importanti e spero che possano portare bene sia a me che al Milan». Galliani se lo mangia con gli occhi: «È un sogno che si realizza, che volevano tutti con il presidente Berlusconi in prima linea. Ci abbiamo lavorato tanto, Mario è nei nostri cuori da tempo e, finalmente, ci siamo riusciti». L’assalto di Busto Poi Mario si è
infilato in auto, uscendo da un varco secondario per la delusione dei tifosi. Destinazione: Busto Arsizio per le visite mediche, dove la gente l’ha letteralmente assaltato (e «Stri-
scia» gli ha consegnato l’ennesimo Tapiro dopo che un tifoso dello United gli ha fatto pipì sulla Bentley, ora messa all’asta per beneficenza). Durante le visite, che non hanno riservato sorprese, Mario ha ricevuto una telefonata di Berlusconi, che gli ha dato il benvenuto e l’ha fatto sorridere. Infine, la chiusura serale da «Giannino», dove si è toccato l’apice della Balo-mania: portici di via Pisani invasi, fumogeni, striscioni, cori. Tutti in delirio per Mario. Che cosa prevede ora il programma? Oggi firma sul contratto, test atletici a Milanello, primo allenamento e magari pure qualche minuto nell’amichevole contro il Darfo Boario (Serie D). Venerdì è in programma la presentazione: non è ancora ufficiale, ma sarà a San Siro. Un palcoscenico degno di un top player. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA PRIMA SERA MILANESE
Tafferugli tra tifosi e polizia fuori dal ristorante Balo e Galliani: «Chi non salta nerazzurro è» MILANO
Ristorante Giannino, succursale della curva Sud. Ironizzando si potrebbe dire che c’è più gente qui che a San Siro quando gioca il Milan. Più di trecento persone si sono date appuntamento a pochi passi dalla stazione Centrale per salutare Mario Balotelli. Tanto fermento che a un certo punto ha generato anche un momento di tensione, costringendo la polizia a intervenire. La carica È successo intorno alle 22.30, poco dopo il saluto di Ba-
lotelli e Galliani alla folla. I due avevano ascoltato il coro dedicato a Mario e partecipato al ritmo di «chi non salta nerazzurro è». Canti, fumogeni, tante bandiere che sventolano. Poi sono rientrati in sala e si è scatenata la bagarre: nell’euforia generale un paio di ubriaconi hanno lanciato una bottiglia colpendo un agente. E la polizia ha reagito mettendosi in assetto anti sommossa. Per due minuti c’è stato il caos: attimi di paura per chi si trovava lì in mezzo. Poi la situazione si è normalizzata. In giacca Intanto dentro al risto-
rante Balotelli consumava la sua prima cena da rossonero. L’attaccante è arrivato da Giannino alle 22.14, entrando da un ingresso secondario per evitare la folla. Ha appena finito le visite e ha l’idoneità in tasca. «Beh, se non la danno a un omaccione come lui...», gongola Adriano Galliani. L’a.d. rossonero è arrivato prima degli altri, è euforico e fa gli onori di casa. Offre olive all’ascolana e ha un sorriso che non si vedeva dai tempi di Ibrahimovic. Mario invece è stato scortato da Giancarlo Capelli, uno dei leader storici della curva, e altri tifosi rossoneri. Indossa una giacca bianca e
un capellino arancio che fa pendant con le scarpe. Erano anni che non si vedevano scene così per l’arrivo di un rossonero. Qualcuno lo paragona a Ronaldinho. I cori si sentono fino a piazza della Repubblica. «Milano siamo noi», cantano. La mobilitazione è incredibile. Poco dopo le 23 arriva anche Max Allegri. Pasta e pesce Balotelli e tutto l’entourage sono nella solita saletta riservata ai rossoneri, con le foto dei trionfi. Cena leggera: pasta con formaggi e piselli e poi un po’ di pesce. Mario si guarda intorno incuriosito. Chissà che cosa pensa. Forse si immagina già con la maglia rossonera e con un trofeo in mano. La nuova vita da milanista è appena cominciata, ma lui si sente già come se fosse a casa sua. f.d.v.
Il momento degli scontri tra la polizia e i tifosi rossoneri NEWPRESS
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Finalmente Milan» IL PRIMO GIORNO DA MILANISTA
Ore 15 L’imbarco a Londra Balotelli si imbarca a Londra alle 15 su un aereo privato con gli avvocati Vittorio Rigo e Rafaela Pimenta. La sua prima giornata da giocatore del Milan comincia così
Berlusconi gli telefona «E’ un acquisto vero non per le elezioni» Silvio: «Non è una mela marcia. Ha fatto piangere i tedeschi... L’altro Mario ha fatto piangere gli italiani» FABIANA DELLA VALLE MILANO
Ore 16.35 L’atterraggio a Malpensa L’aereo che porta Balotelli in Italia atterra allo scalo privato di Malpensa 2 alle 16.35: Mario sbarca sul suolo italiano, ad aspettarlo c’è la sua nuova maglia rossonera NEWPRESS
Mario Balotelli, 22 anni, tra Massimiliano Allegri, 45, e Adriano Galliani, 68
SU GAZZASTORE
La prima della Gazzetta di ieri è già una maglietta: in vendita in promozione a 16,50 euro su www.gazzettastore.it.
C’è un cane anche questa volta, ma non è Trustor, che due anni e mezzo fa scese dall’aereo insieme a Zlatan Ibrahimovic. Quando Mario Balotelli arriva allo scalo privato di Malpensa ad attenderlo trova un clima poco british (sole e 9 gradi), tanti tifosi e anche un Labrador con la maglia del Milan. Il B-Day è un tripudio di bandiere, di sciarpe e di coretti. La gente del Milan ha ritrovato l’entusiasmo: dopo gli addii di Ibrahimovic, Thiago Silva e tanti senatori finalmente può ricominciare a sognare. Un investimento mirato «Grazie
BUZZI
«Balo is back»: ecco la maglietta Costa 16,50 euro
È la dimostrazione che il Milan può investire tanto per l’acquisto di calciatori
Ore 17 Le visite mediche a Busto Arsizio Mario arriva a Busto Arsizio (Va) per le visite mediche, accolto da una folla che addirittura gli impedisce di entrare all’ospedale, da cui uscirà alle 20.45 PHOTOVIEWS
Ore 22.15 A cena da Giannino Dopo aver ottenuto l’idoneità, Balo va a cena da Giannino con i vertici rossoneri. Ad attenderlo fuori, almeno trecento tifosi milanisti in delirio PHOTOVIEWS
Berlusconi per questo regalo», cantano alcuni ragazzi. Il patron ha dato il benvenuto a Mario per telefono, E il giocatore in un paio di passaggi della telefonata ha sorriso alle parole del presidente. Berlusconi poi ha commentato l’acquisto al Tg3: «Balotelli una mela marcia? Non è così». Risposta secca. E poi ancora: «Non è stato un investimento da campagna elettorale, ma voluto dalla parte tecnica della società. L’ho comprato perché ho pensato: ha segnato due gol alla Germania e ha fatto piangere i tedeschi, mentre l’altro Mario, Monti, ha segnato due gol anche lui — l’Imu e il redditometro — e ha fatto piangere gli italiani». Barbara Berlusconi ha parlato attraverso il sito del Milan: «Questa operazione dimostra che il Milan può investire cifre importanti per l’acquisto dei giocatori. La nostra società ha, da circa un anno, messo in atto una riorganizzazione dei costi e degli investimenti. Un’opera di razionalizzazione che è costata sacrifici, ma che oggi ci consente di liberare risorse che
BARBARA BERLUSCONI MEMBRO CDA MILAN
Silvio Berlusconi, 76 anni, dal 1986 è proprietario del Milan AFP
possono essere investite non solo per l’ingaggio dei giocatori ma anche per il posizionamento del brand e per il miglioramento delle strutture. Il Milan ha scelto di avere conti in ordine e un bilancio sostenibile. Grazie a questa forte programmazione di lungo periodo, noi oggi possiamo non solo far crescere in casa i futuri campioni, ma anche permetterci qualche acquisto mirato importante». Delirio a Busto Arsizio L’arrivo di
Balotelli è il segnale che il Milan vuole al più presto tornare a lottare per lo scudetto. E’ l’uomo che serviva per risvegliare una tifoseria depressa. Allo scalo di Linate, dove era previsto l’atterraggio in mattinata, ci sono tante troupe televisive ma pochi tifosi. A Malpensa invece arrivano più di cento persone, che restano deluse perché l’attaccante esce da un’uscita secondaria. Ma il vero bagno di folla è a Busto Arsizio per le visite
mediche: quando la macchina con Balotelli dentro arriva davanti al reparto di radiologia, c’è talmente tanta gente che l’autista è costretto a tornare indietro e a cambiare programma. Così Mario entra dal pronto soccorso, ma non basta: i due agenti non riescono ad arginare la folla e il giocatore viene inseguito fino all’ascensore. Grande folla anche da Giannino, dove si è svolta la classica cena di rito. Quando Ibrahimovic disse sì al Milan ci fu il boom di abbonamenti. L’acquisto di Balotelli di sicuro servirà a riportare i tifosi a San Siro, quasi sempre deserto in questa stagione. Mario B è già diventato un idolo: i tifosi hanno preso in prestito il coretto del Manchester City e non vedono l’ora di cantarlo. Magari il prossimo 24 febbraio, giorno del derby. Per festeggiare un gol di Mario sotto la curva Nord. Come fece Ibrahimovic due anni fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE REAZIONI L’ACQUISTO DI SUPERMARIO SBARCA ANCHE IN CAMPAGNA ELETTORALE brosoli replica: «Ho fiducia negli italiani».
Moratti: «Utile a Silvio per mille motivi» Bersani: «Tratto Messi per il Bettola...» Enrico Letta, vicesegretario Pd e tifoso milanista: «L’arrivo non incide sul voto» ANDREA SCHIANCHI
Quando, il 5 dicembre 2012, dal centro sportivo di Saint Germain en Laye a pochi chilometri da Parigi, Mino Raiola fece sapere che «Balotelli costa come la Gioconda, quindi in Italia nessuno se
lo può permettere», aggiunse pure a mo’ di battuta: «Se porto Mario al Milan, stavolta Berlusconi mi deve fare Ministro dello Sport». In attesa di conoscere l’eventuale destino di Raiola, va registrato un fatto: l’operazione-Balotelli rientra a pieno titolo nella campagna elettorale in corso, e guarda caso cominciò proprio nel momento in cui (inizio di dicembre) Berlusconi decise di togliere l’appoggio al Governo Monti e, quindi, di andare alle urne. Nulla avviene mai per caso, a maggior ragione se c’è di mezzo il Cavaliere.
Sondaggi Massimo Moratti, presidente dell’Inter, commenta così l’acquisto di Balotelli da parte del Milan: «Vedo tutto questo come qualcosa di utile a Berlusconi per mille motivi e vedremo come andrà a finire». L’allusione alle prossime elezioni politiche è puramente voluta. I sondaggisti sono già al lavoro: quanto farà guadagnare, in termini di voti, l’arrivo di Super Mario? C’è chi dice 2 punti percentuali, chi esagera e si spinge fino a 5 e chi, invece, sostiene che è impossibile stabilire una simile connessione tra calcio e politica. Di certo, con quest’affare, Berlu-
sconi si conquista lo spazio che cercava sulle prime pagine dei quotidiani, secondo la regola del «purché se ne parli...». Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico, sceglie la strada dell’ironia per discutere della faccenda: «Balotelli al Milan? Io tratto Messi per il Bettola FC. Qualcuno mi ha obiettato che a Bettola non c’è squadra, però Messi mi ha detto che gioca da solo...». Lapidario, invece, il commento di Umberto Ambrosoli, candidato del centrosinistra alla Regione Lombardia. A chi gli chiede se Balotelli possa influire sulla corsa al Pirellone, Am-
Rimonta? Il ragionamento più
Sopra Massimo Moratti, 67 anni, presidente dell’Inter, sotto Pierluigi Bersani, leader Pd, 61 ANSA
articolato lo fa Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico e pure tifoso rossonero doc, tanto che nel 2003 venne eletto, con maggioranza trasversale, alla presidenza del Milan Club Montecitorio. «L’altro giorno Berlusconi ha detto che ha già rimontato 10 punti nei sondaggi, adesso altri due con Balotelli, poi ce ne saranno altri tre con Kakà. La verità è che Berlusconi è fermo nei rilevamenti demoscopici». E ancora, a concludere: «Non credo che l’acquisto di Balotelli abbia alcuna influenza sui sondaggi e sulla campagna elettorale». La verità, il 25 febbraio: ovviamente dopo la chiusura delle urne. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
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PRIMO PIANO
Il retroscena I SEGRETI DELLA TRATTATIVA
Tutto pronto per il contratto 1
Svolta in tribunale Così Balotelli s’è liberato del City
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Il ritiro della causa contro il Manchester ha ammorbidito lo sceicco. E Galliani è riuscito a ottenere il maxi sconto, resistendo anche all’ultima azione di disturbo della Juve
CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
Dietro un grande affare c’è sempre una grande crisi. Soprattutto se alla regìa c’è Mino Raiola. Anche l’approdo di Mario Balotelli al Milan è stato agevolato da un’uscita dal Manchester City tra mille scossoni. E con un prezzo crollato da 37 a 20 milioni. La punta dell’iceberg è la rottura con Roberto Mancini, ma sotto traccia la strategia d’allontanamento era partita molto prima. Nessuno lo ammetterà mai, ma il patto tra Adriano Galliani e l’agente italo-olandese è nato in estate, nel momento in cui Zlatan Ibrahimovic ha dovuto fare le valigie. In quei giorni il Milan ha deciso di accelerare i tempi per SuperMario, nonostante il City lo ritenesse incedibile. E con un’aggravante: l’anno precedente il braccio di ferro di Tevez pro-rossoneri aveva irrigidito lo sceicco Mansour. Così stavolta non era il caso di dichiarare guerra apertamente. E il barricadero Raiola stavolta ha optato per un atteggiamento più soft. Così l’avvocato Vittorio Rigo ha usato più volte il fioretto per arrotondare gli spigoli di mesi d’incomprensioni.
L’arma della diplomazia e il ruolo di Rigo. Come sono lontani i clamori per Ibra Le multe, le esclusioni, i rimbrotti hanno contrassegnato tutto un inizio di stagione tormentato. E in silenzio la vertenza riempie le giornate in cui il legale vicentino fa la spola con l’Inghilterra. La svolta E si arriva al 19 dicembre, il giorno in cui Balotelli ha la chance di portare in giudizio il suo club. L’asso-calciatori inglese è pronta ad appoggiarlo perché le multe del City non sono ineccepibili. Il rischio di uno scandalo mediatico è dietro l’angolo e il club vuole evitarlo a tutti i costi. Nella notte c’è una trattativa estenuante in cui Rigo fa valere tutte le ragioni del suo assistito. Sono ore delicate. E i rappresentanti di Mario preferiscono la linea del compromesso. Infatti il giorno dopo Balotelli non si presenta in aula, rinuncia ai clamori e chiede scusa a Roberto Mancini, ma ottiene in cambio un sostanziale via libera per la cessione a gennaio. Infatti da quel giorno torna ad allenarsi a intermitten-
za, ma soprattutto non vede più il campo. Anche perché il 3 gennaio c’è l’alterco con il tecnico jesino. Un’entrata dura induce il Mancio a mandarlo negli spogliatoi. Balo protesta, l’allenatore tenta di aggredirlo. Poi, il giorno dopo chiude l’incidente in fretta. E stranamente Raiola non dice mezza parola. Il suo obiettivo è demolire il costo del trasferimento e accompagna per mano Galliani verso quota 20. Un’impresa. Anche perché, proprio sul filo di lana, la Juve ha provato un clamoroso sorpasso. Lunedì sera Marotta ha pareggiato l’offerta rossonera, ma la volontà di Mario ha prevalso. E non è esagerato dire che ha spento il tentativo del City di creare un’asta. Come un anno fa per Tevez con l’Inter...
I precedenti In passato Raiola
aveva usato il bulldozer per spostare i suoi campioni. Già per il trasferimento di Ibrahimovic dall’Ajax alla Juve. Ma soprattutto per l’uscita da Barcellona, guarda caso in direzione Milan. Nell’estate 2010 l’italo-olandese prese di petto Guardiola per indurre Rosell a cedere lo svedese ad un prezzo stracciato. Pagine e pagine sui giornali, polemiche anche spiacevoli. Questa, invece, è stata un’uscita in doppiopetto. Nei giorni cruciali anche l’avvocato Rafaela Pimenta ha dato il suo contributo, a conferma che il rude Mino si sposta sempre con legali preparati per non sbagliare le mosse decisive. Accade anche questo. Il fine giustifica tutti i mezzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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E in regalo la penna «grandi firme» 1 La penna «grandi firme» del Milan, che Galliani ha regalato a Mario. Sarà usata oggi per la firma. 2 Mario Balotelli, 22 anni, con insolita cravatta. 3-4 Gli altri protagonisti dell’affare: Adriano Galliani, 68 anni, e Mino Raiola, 45. ANSA
IL PRECEDENTE
Ma il Milan poteva averlo già nel 2006 LUCA BIANCHIN
Mario Balotelli e il Milan si cercano da sempre, ma hanno avuto un’occasione di mettere due firme sullo stesso foglio già nel 2006. Balo era un bambino prodigio al Lumezzane, club che aveva un rapporto particolare con il Milan, da cui aveva due giovani in prestito. Uno, Matteo Teoldi, ha avuto una carriera normale, tra B e Lega Pro. L’altro era un po’ più forte: Alessandro Matri. Il Milan sicuramente valutò Mario, poi passò oltre e altre società movimentarono una trattativa molto interessante. Il primo a puntare su Mario fu Corvino per la (allora) sua Fiorentina. Balo andò a Firenze ma aumentò le richieste: voleva un appartamento per sé e la famiglia, la Viola non accettò. Il suo dvd, poi, venne spedito a molti club europei. Rispose uno niente male: il Barcellona. Mario fece un lungo provino ma non chiuse né col Barça né col Brescia: il talent scout Roberto Clerici si fece convincere dalla famiglia Balotelli, che gli consigliò di... non prendere Mario (!), considerato ingestibile. Alla fine fu Inter, che chiuse in 48 ore grazie alla mediazione dell’agente Patrick Bastianelli e alla decisione di Pierluigi Casiraghi, capo degli osservatori, e di Piero Ausilio. Costo, 350 mila euro. Altri tempi, altre cifre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SUA MILANO
Ora la casa: Mario cerca in centro FRANCESCO VELLUZZI MILANO
Una casa ce l’ha già, a Brescia, a pochi chilometri dalla sua Concesio. Da sballo, anzi da «Sbalo». Un attico da 250 metri quadrati pensato e arredato col parere di un’esperta del settore. Ma Super Mario vivrà a Milano, la città che più si addice al suo status di single impenitente. C’è chi sussurra che possa ereditare la casa di Pato, vicina al centro. Oggi Balotelli è cambiato ed è pure diventato papà. Balo, dopo il contratto col City, è molto più ricco di quando stava all’Inter, abitava in periferia tra Niguarda e Bresso, faceva colazione con due brioche alla crema al Silvan da Mario e consumava molti pasti alla Lampara. Lì, la titolare Rosa gli faceva da seconda mamma: penne panna e prosciutto, cotoletta e lui si fiondava alla tv a guardare i cartoni. Ultimamente si è divertito puntando più sui locali che sui ristoranti. Non è proprio un gourmet: Yacout e Old Fashion i più battuti. Divina e Fellini in alternativa, quando vuole sfuggire ai paparazzi che non gli daranno tregua. Allo Yacout, locale marocchino, impazzava Ronaldinho, all’Old Fashion, discoteca che vive una domenica irrefrenabile al ritmo della musica black che Super Mario adora, due pr sono i suoi migliori amici. Quelli dai quali non si separa mai, il fido Antony più di tutti. Con lui organizza le gite a Gardaland. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PRIMO PIANO SEBASTIANO VERNAZZA
Tutti possono discutere del personaggio, nessuno è autorizzato a esprimere giudizi sulla persona (chi è senza peccato sputi la prima sentenza). Quanto al calciatore, c’è poco da obiettare. Tecnica pura, forza spaventosa: chi osa criticare Mario Balotelli giocatore? Gli si può addebitare mancanza di continuità, ma per il resto niente gli fa difetto. Il tiro Un attaccante non lo giudichi dal coraggio, come dice De Gregori nella nota canzone, ma dal tiro. Il destro di Balotelli va ascoltato. Nel caos di uno stadio è difficile, se non impossibile, afferrare il suono pulito e potente che il piede di SuperMario provoca al contatto con la palla, ma chi ha avuto la possibilità di assistere a una sessione di Balo-tiri alla fine di un allenamento, per esempio nella quiete di Coverciano, può capire di che cosa parliamo. Balotelli, quando calcia, fa cantare il pallone, che è poi una delle espressioni più belle del gergo calcistico. Una prerogativa dei grandi. Stock! No, non ci riferiamo al noto liquore, ma al rumore che più o meno fa un pallone calciato come Dio comanda. Riguardate il video del secondo gol alla Germania nella semifinale dell’Europeo 2012: siamo nei paraggi del tiro perfetto. Coordinazione, potenza, precisione. Il ruolo «Balo» è universale, può ricoprire tutti i ruoli dell’attacco. Centravanti o seconda punta, dove lo metti sta. Lo ricordiamo sedicenne in un’amichevole dell’estate 2006, col Lumezzane contro il
Balo machine Irresistibile mix di tecnica e forza SuperMario gas Tiro potente e preciso, accelerazioni devastanti: radiografia di un fenomeno Può ricoprire tutti i ruoli dell’attacco e in azzurro ha già trovato l’intesa con El Shaarawy La doppietta alla Germania nell’Europeo 2012 è il manifesto delle sue qualità
Chievo. Faceva l’ala, sulla destra, e nelle sgroppate, nella capacità di andare via in progressione, aveva qualcosa di Gullit. Cesare Prandelli in Nazionale lo ha trasformato da attaccante esterno a numero nove vero e proprio. Nella sua prima partita in azzurro, l’amichevole di Londra con la Costa d’Avorio nell’agosto del 2010, SuperMario giocò largo a sinistra, nell’economia di un 4-2-3-1, con Amauri pilone centrale. Poi il c.t. lo ha accentrato, gli ha affidato le chiavi del reparto. A Parma, nell’amichevole di novembre contro la Francia, gli ha affiancato El Shaarawy. Tra i due è stata subito intesa e il gol segnato dagli azzurri ai francesi sembra il
provino del nuovo Milan. Ripassiamolo: Balotelli viene incontro a centrocampo, si libra in aria e tocca per Montolivo, che innesca El Shaarawy in profondità. Azione di disarmante semplicità e bellezza, che toglie ogni dubbio sulla compatibilità tra «Balo» e il Faraone. I due sembrano disegnati per giocare assieme, uno al centro e l’altro a sinistra, e il fatto che il Milan li abbia riuniti non può che giovare all’Italia in vista del Mondiale 2014. Gli «strappi» Oltre al tiro, Su-
perMario ha un’altra dote fondamentale: «spacca» le partite. Accelerazioni terribili, che affettano le difese avversarie. Bruciante velocità sui venti
metri. Dribbling secco, inappellabile. Se lo fai girare, sei fritto. Se parte, non lo fermi. Strappi che sfiancano i migliori difensori. Il colpo di testa Non è il pezzo
migliore del suo repertorio, però ne conosce l’arte, come dimostra la prima rete realizzata alla Germania nell’ultimo Europeo. Sul cross di Cassano, scelta di tempo e stacco sono esemplari.
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FORZA
La forza La fotografia è nota,
scolpita nella nostra memoria di italiani: «Balo» a torso nudo mostra i muscoli da incredibile Hulk. L’immagine è emblematica di quel che succede in campo: SuperMario non lo sposti con le buone e neppure con le cattive. Una massa di quasi novanta chili di peso su quasi un metro e novanta di altezza. Provate a contenerlo, se ci riuscite. Le acrobazie Il gol contro l’Ir-
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ACCELERAZIONE
landa, all’Europeo: semi-rovesciata da fermo, col difensore impossibilitato a intervenire, tenuto a bada dal braccio sinistro di Mario. La rete alla Danimarca, in ottobre: sul lancio di Pirlo, gamba alta ad anticipare il portiere. In certe acrobazie «Balo» mostra di aver rubato qualcosa a Ibrahimovic, specialista dei gol genere taekwondo. Dentro il campo Balotelli è inattaccabile. Fuori dal campo è un altro discorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PIEDE DESTRO
LE REAZIONI IN INGHILTERRA
«Goodbye Mario Non ci mancherai» DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)
La foto e il sottotitolo del Mirror, grande rivale del Sun, rendono bene l’idea sul senso dell’addio di Mario Balotelli: «Puoi amarlo oppure odiarlo, ma non puoi ignorarlo, con la sua personalità unica». I media inglesi hanno accolto in tanti modi la partenza di Mario: dall’austerità del Times («ha fatto vedere solo a tratti le doti che gli vengono riconosciute. Mario resta un mistero») alla severità del Mail con un titolo emblematico: «Why he had to go», tradotto «perché doveva andarsene». Il Telegraph riconosce il suo talento «indubbio, ma troppo indisciplinato». Il Sun fa parlare invece qualche gloria del City che dice: «Bravo, ma è stato un incubo». Immediate le reazioni anche alle prime parole con la maglia del Milan: l’inno d’amore per il nuovo club non è piaciuto. Della serie, lo sapevamo, ma meglio se avessi taciuto. Amato e odiato Va fatta una considerazione: c’è differenza di giudizio tra i cronisti di Londra e quelli di Manchester. Nella capitale, forse per la lontananza, sono più benevoli. Quelli di Manchester, che hanno vissuto 900 giorni sotto botta, sono più severi e, tutto sommato, contenti della partenza di un personaggio che poteva rivoluzionarti il lavoro a qualsiasi ora. Ma c’è poi la reazione dei compagni come Clichy (che twitta «Triste ve-
L’addio del Times al circo Balotelli, che per il Sun è stato «un incubo»
dere Mario andare via. Un bravo ragazzo. Nessuno ti dimenticherà») e dei tifosi. Quelli del City sono combattuti: hanno amato Mario, il suo talento e le sue follie, ma sono anche convinti, dopo averlo visto all’Europeo, che non abbia espresso tutte le sue potenzialità. «Magari avessimo avuto sempre il Balotelli dell’Italia». I tifosi della altre sponde, in particolare quelli dello United, brindano. In questi anni lo hanno ricoperto di insulti. L’Inghilterra lo ha amato e odiato, ma non è stata razzista nei suoi confronti: Mario non è mai stato considerato un «nero», ma un italiano. Balo per la prima volta si è sentito davvero italiano. Ed è il miglior regalo che potesse fargli la vecchia Inghilterra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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La pagella Abbiamo ricostruito la «macchina» Balotelli, assegnando un voto alle sue caratteristiche in base anche alle sue imprese: come i gol alla Germania e all’Irlanda all’Europeo
il retroscena
21 MARZO A GINEVRA
E Galliani telefona a Pazzini «Contiamo sempre su di te» MARCO PASOTTO MILANO
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COLPO DI TESTA
Qualcuno stava iniziando a pensare che entro le 19 di stasera avrebbe potuto persino fare le valigie. Nulla di più lontano dalla realtà. Giampaolo Pazzini resterà al Milan. L’arrivo di Balotelli, nonostante riporti il numero di attaccanti da cinque a sei (con una competizione in meno, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia), non influirà sulla posizione del Pazzo all’interno della rosa rossonera.
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ACROBAZIA
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PIEDE SINISTRO
Spazio in Coppa Dunque, equi-
La Figc invita Boateng al test Italia-Brasile Kevin Prince Boateng è stato invitato dalla Figc d’intesa con la Fifa all’amichevole di Ginevra contro il Brasile, il 21 marzo. In tale occasione interverrà a una manifestazione sul tema della lotta al razzismo. Il Boa, dopo i «buu» di Busto Arsizio durante l’amichevole Milan-Pro Patria del 3 gennaio, è stato invitato sempre il 21 marzo dalle Nazioni Unite alla commemorazione della «Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali» che si terrà al Palazzo delle Nazioni di Ginevra. Da lì andrà poi alla partita degli azzurri.
VICINO A FROSINONE
Oggi Riccardi incontra baby vittime
Telefonata Giampaolo può vive-
re serenamente — se così vogliamo dire — la presenza di SuperMario perché ha ricevuto fresche rassicurazioni direttamente da Galliani. Racconta il numero due di via Turati: «Ho chiamato appositamente Pazzini prima di chiudere l’affare con Balotelli. Ho riconosciuto che in effetti non stavo mantenendo la mia promessa (dopo Milan-Bologna l’a.d. rossonero gli disse "non prendiamo un nuovo centravanti, puntiamo su di te", ndr), ma gli ho spiegato che per il Milan è e rimarrà un giocatore importante, su cui contare. Gli ho detto di stare tranquillo e lui si è detto rasserenato dalla mia spiegazione e dalla mia chiamata».
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Giampaolo Pazzini, 28 anni, prima stagione in maglia rossonera ANSA
voco spento prima ancora che nascesse. Poi, è ovvio, la realtà per Pazzini resta comunque delicata. Balotelli gioca nel suo ruolo, ed è una concorrenza spietata. Però Mario non potrà essere gettato subito nella mischia dal primo minuto (al City si è allenato regolarmente, ma negli ultimi tempi ha giocato pochissimo) e soprattutto non avrà modo di essere inserito nella lista Champions. Al netto delle scelte di campo che farà Allegri, insomma, il Barcellona al Pazzo non glielo dovrebbe levare nessuno. E comunque Pazzini resta un attac-
cante capace di mettere a segno 11 gol in 26 partite stagionali. Incognita Binho In sospeso, in-
vece, la situazione che riguarda Robinho. Non sono previsti colpi di scena entro stasera perché l’unica destinazione possibile per lui è il Santos, e il mercato brasiliano chiuderà a fine marzo. Dunque, non c’è fretta. Ci sarà quindi il tempo di valutare lo sviluppo della stagione del Milan, e anche del giocatore, che al momento non sta trovando spazio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro dell’Integrazione Andrea Riccardi oggi alle 17 sarà al campo dello Sporting Pontecorvo (Frosinone), per incontrare i giovani calciatori africani, vittime sabato scorso di pesanti insulti razzisti a Sant’Elia Fiumerapido durante la partita fra la squadra locale e quella del Pontecorvo dove milita Tahir Mounassir, 17 anni, vittima degli insulti: «Voglio dare un messaggio di solidarietà ai due giovani dice il Ministro -. Lo sport deve essere concepito come valore educativo».
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L’INTERVISTA
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Cavani: «Io, tra 1 scud «Abbiamo più fame della Juve La mia clausola? Chi mi vuole...» Il Matador: «I bianconeri non sono in crisi, ma a loro non invidio proprio nulla. Il prezzo per avermi non deve mica spaventare gli acquirenti: se c’è un progetto...» DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)
Che strano vederselo di fronte con la chioma raccolta e coperta da un cappellino di lana. In compenso quel sorriso stampato sul volto, che ne accompagna il saluto, appare ancora più solare, mette a proprio agio l’interlocutore. E’ sereno, Edinson Cavani, felice per il momento che sta vivendo e per la convinzione, sempre più forte, che qualcosa d’importante accadrà da qui a metà maggio, quando si concluderà il campionato. Sì, diciamocelo subito, lui nello scudetto ci crede. E si rifà ai numeri per avvalorare il suo pensiero e ad una classifica che vede il Napoli a meno tre punti dalla Juve e, quindi, dal primato. Scudetto, e poi? Poi parlerà anche del futuro, dei giovani, del confronto con i campioni d’Italia. Ma, prima di ogni altra cosa, c’è l’attualità del mercato che racconta di un colpo di scena incredibile: il ritorno di Mario Balotelli in Italia.
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Mario darà una grossa mano al Milan che adesso può competere per lo scudetto
SU BALOTELLI «GRANDE ACQUISTO»
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La Juve dovrà saper gestire la tensione in questo momento un po’ così...
La serie A ritrova un grande protagonista: condivide?
«Balotelli darà una grossa mano al Milan, certo lui ha il suo carattere, ma sono convinto che migliorerà. Se si concentrerà solo sull’aspetto calcistico, sarà importantissimo per il club e per il campionato. Con il suo acquisto, il Milan potrà competere per lo scudetto, anche se gli servirà una maggiore continuità nei risultati. Finora ha vissuto una stagione alterna, ha incontrato qualche difficoltà ma, per il potenziale tecnico di cui dispone, può tornare competitivo».
SULLA CAPOLISTA «SOLO UN PERIODO STORTO»
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i gol dopo 22 giornate: è il record di sempre per un giocatore del Napoli; il primato era già suo (17 reti nel 2010-11)
Una situazione simile la sta vivendo pure l’Inter...
«Si, ma è quarta in classifica.
LA COPPA ITALIA PRIMAVERA
Battuta la Roma in semifinale Per gli azzurri finale con la Juve Un anno dopo, ci sarà ancora un Napoli-Juve in finale di Coppa Italia, ma stavolta per la Primavera. Ieri infatti il Napoli ha superato la Roma 2-0 dopo l’1-1 dell’andata, la Juve ha battuto il Torino 2-1, dopo il 2-0 del primo match. La doppia finale si giocherà il 13 e il 23 marzo, con andata a Torino, e con molta probabilità saranno lo Juventus Stadium e il San Paolo gli stadi del confronto. Napoli-Roma Il Napoli di Saurini impone la maggiore caratura tecnica nei confronti della Roma di De Rossi. Il centravanti ungherese Novothny apre le danze già al 2’, realizzando il gol del vantaggio con un destro preciso. Poi, è Roberto Insigne, fratello minore di Lorenzo, ad approfittare di un errato retropassaggio di Ricci per
involarsi verso la porta avversaria e siglare il raddoppio di sinistro. Sterile la reazione giallorossa, nonostante la grande vivacità di Frediani. Nel finale, espulso il terzino azzurro Savarise che salterà, dunque, la finale d’andata. Juventus-Torino Al Torino di Longo non riesce l’impresa, la Juve ottiene così la sua seconda finale di Coppa consecutiva. Decisivi i gol di Padovan in apertura e di Beltrame (che contro il Genoa ha debuttato in prima squadra) in chiusura con una punizione «alla Del Piero». Il Toro è rimasto in partita fino all’88’, grazie alla rete del subentrato Ientile. G. Monti-A. Mauro
Anche lì la qualità non manca. Io non la perderei d’occhio». La politica dei giovani sta caratterizzando il presente di moltissimi club, il Napoli disputerà la finale di Coppa Italia Primavera. C’è un ritorno importante dei settori giovanili: può essere questa la strada per rimediare ai danni causati dalla crisi economica?
Edinson Cavani, 25 anni, uruguaiano. Ha debuttato in Serie A l’11 marzo 2007 (sostituendo Brienza) in Palermo-Fiorentina 1-1: segnò subito BARTOLETTI
«Credo di sì. In Italia ci sono tantissimi ragazzi interessanti che stanno dimostrando di avere qualità incredibili. El Shaarawy, tanto per citarne uno, oppure Lorenzo Insigne, giovani che meritano l’attenzione dei rispettivi club. Io sono convinto che, nel giro di qualche anno e con la crescita di questi ragazzi, il calcio italiano diventerà il più importante del mondo. E’ interessante come anche le grandi società si siano convinte che il prodotto proprio può essere migliore di quello che viene loro offerto dal mercato». L’entusiasmo per il secondo posto ha contagiato tutto l’ambiente: ritiene che il progetto Napoli possa completare la prima parte quest’anno, arrivando allo scudetto? Sono trascorsi 23 anni dalla conquista dell’ultimo titolo...
«L’opportunità è importante e non possiamo ignorarla. D’altra parte, i numeri dicono che il titolo è alla nostra portata. Ce la possiamo fare, certo, e lotteremo fino in fondo per riuscirci. Qui ci sono motivazioni straordinarie, un entusiasmo difficile da controllare, talvolta. Meno male che la squadra è concentrata. Noi vogliamo coltivarlo questo sogno.
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Gli anni: l’età dell’esordio in A mentre da professionista ha debuttato con il Danubio nel Clausura 2005-06 a 17 anni
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Le presenze in Nazionale dove ha debuttato il 6 febbraio 2008 in Uruguay-Colombia 2-2 anche qui segnando
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etto e 63 milioni»
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la sua storia Dalla prima rete (fantasma) al poker in Europa League: quante emozioni napoletane
IL SUO BORSINO UNA CARRIERA SEMPRE IN ASCESA
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Poi, a fine campionato si vedrà». Gli eventi degli ultimi giorni raccontano di una Juve nervosa e discontinua nei risultati. La contestazione all’arbitro Guida, dopo la gara col Genoa, costa 6 giornate di squalifica: ritiene che si possa parlare di crisi?
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«No, ma quale crisi! E’ soltanto un momento di scarsi risultati. Loro hanno ottimi giocatori che possono fare la differenza, sempre. Però dovranno essere bravi a gestire le pressioni: sanno bene che alle spalle hanno squadre come Napoli, Lazio ed Inter, pronte ad aggredirli». Che cosa ha in più il suo Napoli rispetto alla Juve?
«Una grande fame di successi, la stessa che hanno avuto loro lo scorso anno. Forse proprio quello che c’è mancato nel recente passato, mentre adesso stiamo dimostrando di avere davvero quella determinazione che serve per vincere. Di sicuro, ai nostri antagonisti non invidiamo nulla, abbiamo un organico di primo livello ed uno staff tecnico eccezionale. Dunque, tutto dipenderà da noi. Dobbiamo convincerci che nulla ci è vietato». Manca un mese allo scontro diretto: le capita di pensare a quello che potrà succedere il 1˚ marzo? In città non si parla d’altro che di questa partita che si giocherà al San Paolo.
«Vorrei arrivarci con una classifica tale che quella sfida dovrà diventare determinante per il primo posto. Già da qualche settimana si sta parlando di que-
Il futuro? Qui sto bene, a fine stagione ne parleremo con il presidente
sto evento, la gente è entusiasta e tutto ciò ci trasmette una grande carica». La metamorfosi tecnica è stata straordinaria, dal giorno dell’arrivo a Napoli, la sua crescita è stata devastante al punto tale da essere ritenuto tra i migliori attaccanti al mondo: che cosa è cambiato, Cavani?
«Ho lavorato tanto per migliorarmi, sono sempre stato convinto che l’impegno avrebbe pagato, alla fine. E così sono diventato Cavani». SUL DOMANI «ASPETTIAMO MAGGIO...»
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L’entusiasmo è contagioso a Napoli, ma noi dobbiamo stare concentrati
SUL CALORE DEI TIFOSI «CI DANNO GRANDE CARICA»
Chi tra gli attaccanti del nostro campionato può insidiarle il primato della classifica dei cannonieri?
«Nessuno (e sorride divertito ndr). No, sto scherzando, ovviamente. Il vincitore sarà uno tra Di Natale, El Shaarawy ed il sottoscritto anche se non trascurerei Milito». Parliamo del futuro. Crede che potrà bastare la clausola rescissoria di 63 milioni di euro per smontare le intenzioni di chi starebbe pensando di acquistarla? Arsène Wenger, tanto per citare chi si è già esposto, è uno di questi. Ma si parla tanto anche del Manchester City e del Real Madrid.
«Se un club ha un progetto preciso e vuole puntare su di me, non può spaventarsi dinanzi a questa cifra. Io per adesso non ci penso, poi sarà la società a valutare il da farsi».
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La scadenza del contratto con il Napoli; percepisce un ingaggio di 4,5 milioni di euro (più mezzo milione di bonus)
Ma sarà lei ad avere l’ultima parola, glielo permette la clausola.
«Sì, ma molto dipenderà dalla proposta che mi farà il presidente a fine stagione. Io qui sono felice, Napoli mi ha dato tanto ed io cerco di ripagare. Ne riparleremo».
S Edinson Cavani, soprannominato El Matador, con la maglia del Napoli finora ha vinto la coppa Italia 2012 REPORPRESS
Dica la verità, le è mancata la Champions League?
«Sì, abbastanza. Ho provato delle emozioni uniche lo scorso anno. Roba che resta dentro, che ti dà esperienza e fiducia. Ci ha fatto crescere in prospettiva campionato ed Europa League, perché anche questa manifestazione è diventata interessante».
29 agosto 2010 Al debutto va subito a segno Al debutto in Serie A con la maglia del Napoli, Cavani realizza il gol «fantasma» del momentaneo 0-1 nella gara giocata contro la Fiorentina e terminata 1-1 SKY
Lei vuole sempre giocare, ha chiesto di essere in campo sia in Coppa Italia, sia nelle ultime tre gare del girone di Europa League, oltre al campionato: lo farà mica per battere il record personale di reti stagionali (33)?
«Io voglio giocare sempre, perché me la sento, sia fisicamente sia mentalmente. E’ chiaro che poi decide Mazzarri ed io ne rispetto la volontà anche se gli faccio capire che voglio giocare». Che effetto le fa sapere che c’è un’intera città che le ha affidato le speranze per rivincere lo scudetto?
20 maggio 2012 La vittoria in Coppa Italia A Roma, nella finale Napoli-Juventus, l’uruguaiano segna su rigore il gol che sblocca la partita, vinta dagli azzurri 2-0: è il suo primo trofeo in Italia LAPRESSE
«Non avverto pressioni, ma la responsabilità di ripagare i tifosi per l’affetto che mi dimostrano. Il mio impegno è quello di prepararmi al meglio per dare loro ciò che meritano. Sono tranquillo, non vivo solo di calcio, mi piace molto dedicarmi alla famiglia, a mio figlio Bautista. Tra poco diverrò un’altra volta padre: sarà un altro maschietto che chiameremo Lucas». Ogni club ha il suo calciatore-bandiera: potrebbe essere lei quello del Napoli?
«Non lo so, però se un giorno dovessi andare via, a giocare altrove, mi piacerebbe se venissi ricordato come un giocatore che ha dato tanto a questa città e a questa società». © RIPRODUZIONE RISERVATA
8 novembre 2012 Quattro centri al Dnipro L’8 novembre 2012 il Napoli di Mazzarri vince 4-2 in casa contro gli ucraini del Dnipro in Europa League: Cavani segna la prima quaterna della carriera ANSA
la scheda
IL MERCATO AZZURRO BIGON SOGNA ANCORA IL COLPO NAINGGOLAN
Preso Rolando: ecco il vice Cannavaro Oggi il difensore portoghese farà le visite mediche: arriva in prestito con diritto di riscatto GIANLUCA MONTI NAPOLI
Maurizio Micheli, l’emissario che il Napoli aveva spedito in Portogallo per prendere Rolando dal Porto, ieri pomeriggio si rilassava ad Aversa guardando la Primavera azzurra. La missione era ormai compiuta: Rolando Jorge Pires da Fonseca aveva deciso già martedì sera di preferire il Napoli al Queen’s Park Rangers,
che pure gli aveva fatto una corte serrata. Una scelta dettata soprattutto dal fatto che il club azzurro può garantirgli la possibilità di lottare per grandi traguardi, sia in campionato sia in Europa League. Una manifestazione che Rolando, arrivato a Napoli in prestito oneroso (un milione) con diritto di riscatto fissato a circa 7 milioni, ha già vinto da protagonista nel 2010-2011 proprio con il Porto. Adesso, però, il centrale di origini capoverdiane (che percepirà un ingaggio di 600 mila euro più bonus) era in rotta di collisione con il club lusitano e il Napoli è stato lesto ad approfittare dell’occasione. Rolando, atteso oggi in città per le visite mediche, sarà la riserva di Cannavaro nel ruolo di centrale, al posto di Fernandez (che è passato al Getafe).
Rolando, 27 anni: guadagnerà 600 mila euro più bonus all’anno TERRUSO Desiderio Nainggolan Nell’ultimo giorno di mercato, il d.s. Bigon cercherà di piazzare Rinaudo (piace allo Standard Liegi) e Uvini, che interessa a Siena e Gremio. Con quest’ultimo club i rapporti sono ottimi, come testimonia il trasferimento di
Salta in extremis lo scambio di portieri Rosati-Neto con la Fiorentina
ROLANDO 27 ANNI DIFENSORE
Vargas. Fino alla fine si cercherà di convincere Cellino ad abbassare le pretese per Nainggolan, ma è più facile che il Napoli lo possa ottenere in estate. Nel tardo pomeriggio di ieri il Napoli aveva anche trovato l’intesa per lo scambio di portieri con la Fiorentina: in viola Rosati, con Neto da Mazzarri. Ma al momento delle firme è saltato tutto a causa del regolamento Uefa, che dà la possibilità di inserire dopo il mercato di riparazione soltanto tre nuovi giocatori nella rosa presentata a settembre, e i tre posti saranno occupati da Grava, Rolando (per coprire i due posti vuoti lasciati da Aronica e Fernandez) e Calaiò (al posto di Vargas). Mazzarri quindi non se l’è sentita di avere solo Colombo come vice De Sanctis in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rolando Jorge Pires da Fonseca è nato a São Vicente (Capo Verde) il 31 agosto 1985. E’ stato naturalizzato portoghese e gioca in Nazionale. Dopo aver cominciato dalle giovanili, nel 2004 entra a far parte della prima squadra del Belenenses con il quale colleziona 99 presenze. Nel 2008-2009 firma un contratto con il Porto. Nella sua prima annata ad Oporto vince subito il campionato e la coppa nazionale. Il 18 maggio 2011 conquista l’Europa League battendo in finale a Dublino lo Sporting Braga per 1-0. Con il Porto, in totale, ha conquistato un’Europa League, tre campionati, tre Coppe e tre Supercoppe portoghesi.
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MERCATO GLI ALTRI ACQUISTI MENTRE LIVAJA VA ALL’ATALANTA
Rivoluzione a centrocampo presi anche Schelotto, Kuz e c’è Laxalt sulle orme di Recoba mentre Mateo Kovacic e Diego Laxalt sono talenti di enorme prospettiva.
LUCA BIANCHIN LUCA TAIDELLI MILANO
Kuzmanovic Il 25enne naziona-
Il Kuz, il Galgo e la baby mezz’ala tutta da scoprire. Sfumato (per gennaio) il sogno Paulinho, il mercato last minute dell’Inter si concentra tutto nello stesso reparto. Manca il crack pronto uso, ma Zdravko Kuzmanovic ed Ezequiel Schelotto potranno essere molto utili da subito a Stramaccioni,
le serbo arriva dallo Stoccarda dopo due stagioni e mezza con la Fiorentina. Incursore dal buon tiro da fuori, è un «animale» più da corsa che di fino. Bruciato il Palermo che non la prese affatto bene, in viola ha giocato tra 2007 e 2009, lamentando qualche infortunio muscolare ma mostrando anche una buo-
na duttilità. Kuzmanovic è una mezzala d’assalto. Non un regista, esperimento che Cesare Prandelli, al tempo allenatore della Viola, fece giusto per un paio di allenamenti. Nel 2009 lasciò l’Italia quando capì che rischiava di trovare poco spazio e quando lo Stoccarda offrì 8 milioni. Pagato 3, garantì una plusvalenza non da poco. L’Inter ora lo preleva dal club tedesco — contratto in scadenza a giugno — per 1,2 milioni. Ieri la firma su un contratto fino al 2017
Per l’uruguaiano si attende il passaporto italiano. Se no arriva a giugno
e visite mediche. Oggi dovrebbe svolgere il primo allenamento in nerazzurro, al fianco del connazionale Stankovic, che ne ha caldeggiato l’arrivo. «È stata decisiva la volontà di venire all’Inter» ha detto ieri sotto la sede il suo agente Marko Naletilic.
DIEGO LAXALT 19 ANNI 177 CM 74 KG URUGUAIANO
EZEQUIEL SCHELOTTO 23 ANNI 187 CM 76 KG ARGENTINO
Schelotto Ezequiel Schelotto,
23 anni, è invece l’esterno destro tanto bramato da Strama. Non a caso in Argentina lo hanno soprannominato «Galgo», cioè il levriero: ha una corsa potente, veloce, resistente. Ha doti atletiche da mezzofondista che gli permettono di coprire l’intera fascia con grande naturalezza. A Bergamo ha dato il meglio nella scorsa stagione, impiegato come esterno alto nel 4-4-1-1, sempre a destra perché lì riesce a sfruttare meglio le sue caratteristiche: arrivare sul fondo e crossare. Non è un esterno che rientra e va al tiro,
E l’Inter? Batte 4 colpi v identiKit & CARRIERA
Kovacic 18 anni e 11 milioni: ecco il regista per Strama
Il 18enne Mateo Kovacic in azione con la maglia della Dinamo Zagabria EPA
Contratto fino al 2017 per il croato della Dinamo Zagabria: «Sono sotto choc» MATTEO DALLA VITE MILANO
REGISTA-TREQUARTISTA
Trattasi di colpaccio. Perché tutti ne parlano strabene. Perché su di lui c’erano Manchester United, Chelsea e Real Madrid. E allora l’Inter ha rifatto finalmente l’Inter: e s’è presa Mateo Kovacic, classe ’94, regista puro, pagandolo 11 milioni di euro più bonus e prospettandogli un accordo di 4 anni e mezzo, fino al 2017. Se è vero che l’Inter voleva rispondere coi fatti (e col talento) al colpo-Milan legato a Mario Balotelli, bé, ecco lui, tenuto nascosto fino all’ultimo e pronto ad arrivare a Milano dopo un blitz nerazzurro che ha scintille d’orgoglio. Strama consiglia: preso Si erano fatti tanti nomi
per il ruolo di regista. Tantissimi. E in effetti l’Inter era andata su Lucas Biglia (Anderlecht), su Valdes (Parma), su Cigarini (Atalanta), rifiutando poi il «regalo» Fernando Gago che gli aveva proposto il Valencia. Il tutto un po’ per confondere le idee, per normali sondaggi e perché l’affondo sul ragazzo croato (nato in Austria) pareva difficile proprio per la concorrenza che si era venuta a creare da tempo. Però? Però alla fine è stato fatto il regalo a Stramaccioni, perché è stato il tecnico romano ad aver messo Mateo in cima alla lista dei dispenser di gioco. Non potevo dire no «È successo tutto così in fretta,
sono ancora sotto choc, non so nemmeno cosa dire: all’Inter non si può dire di no. Devo superare ancora le visite mediche, ma spero siano una formalità», ha raccontato Mateo. L’affare, come detto, è stato chiuso con un vero e proprio blitz: grazie anche all’intermediario di fiducia Giuseppe Bozzo (che ha già portato in nerazzurro Cassano e Schelotto), il duo di mercato Branca&Ausilio ha battuto i 9 milioni offerti dal Chelsea e i 10 messi sul piatto da Real Madrid e Man United. Il giocatore - che era in ritiro in Bosnia con la Dinamo - raggiungerà i nerazzurri oggi. Riattivando il progetto Giovani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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il personaggio
MILANO
Un regista. Un talento assoluto. In Croazia dicono che dopo Boban, Mateo è il miglior talento assoluto della Croazia. E che ha pure i suoi colpi. Nato da genitori croati emigrati in Austria (a Linz) per lavoro, Mateo Kovacic ha cominciato a giocare proprio nel Linz fino a quando Bozidar Sikic - talent scout - lo ha visto in un torneo giovanile prospettandogli la Dinamo Zagabria: Mateo aveva 13 anni. E Croazia fu. La Messa e Medjougorje Calmo, un bravo ragazzo, religiosissimo: lo raccontano così nella
Colpi di classe e deb da record Prega Dio e fa il chierichetto sua terra. Perché è cattolicissimo e perché spesso ha aiutato a officiare la Messa da chierichetto. Proprio per questo pare più una leggenda che altro la storia che lo vide coinvolto in una rissa durante una partita delle giovanili: narrano che in quel momento - e prima di buttarsi nella mischia da tipo che comunque descrivono tutt’altro che rissoso -, Mateo si tolse la maglia di gioco perché «quella è sacra». Chissà. Di certo è andato spesso a Medjugorje. Nella storia croata Resta il fatto che nella sua giovane carriera e dopo aver dispensato talento in tutte le giovanili della Dinamo - Mateo è diventato il più
giovane capitano della storia del club a 17 anni e 82 giorni. Ha già 12 presenze in Champions (segnò lui il gol nel 7-1 subìto contro il Lione) e nel suo debutto con la maglia della Dinamo in campionato riuscì addirittura a realizzare un gol: quell’evento lo ha portato a diventare il più giovane esordiente (a 16 anni e 198 giorni) nella A croata. Chi conosce bene amici vicini al giocatore, racconta che lui fino a ieri mattina non sapeva nulla circa la possibilità di lasciare la Dinamo: per quello si è definito «sotto shock» dopo il blitz-Inter. Play con duttilità Prevalentemente destro (ma il sinistro
non è da... buttare), con grande personalità, ottima visione di gioco e notevole accelerazione. Kovacic ha giocato durante la carriera in diversi ruoli: centrale difensivo, trequartista (in un 4-2-3-1), play-maker (in un 4-3-2-1). Per molti - in patria è simile a Modric, per alcuni ha il talento di Prosinecki, per altri è un nuovo Boban. Di certo la sua mattonella attuale è quella davanti alla difesa, zona nella quale lo metterà Strama. Mateo recentemente ha avuto (e superato) problemi al metatarso, da piccolo ebbe un brutto infortunio alla gamba. Tutto passato. Ora è tutto dell’Inter. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I DUE VETERANI VERSO LA CONVOCAZIONE ZDRAVKO KUZMANOVIC 25 ANNI 186 CM 77 KG SERBO
ma predilige puntare l’avversario e superarlo sfruttando, più del dribbling, le doti fisico-atletiche. All’Atalanta ha fatto bene soprattutto quando ha avuto campo a disposizione per sprigionare i cavalli nelle gambe. Quest’anno in due partite (con Parma e Juventus) è stato utilizzato come esterno di centrocampo in un 3-4-2-1. In generale non è un’ala prolifica: a Bergamo ha segnato solo 2 gol in 53 partite di campionato. È costato 3,8 milioni più la metà di Marko Livaja e ha firmato un quadriennale. Anche lui è atteso già oggi alla Pinetina. Laxalt al fotofinish Quello di Diego Laxalt è invece il nome nuovo. Sulle orme di Recoba, il 19enne uruguaiano del Defensor, che piaceva anche al Benfica, è impegnato nel Sub 20 dove ha segnato anche una rete nella vittoria sul Brasile. È una mezz’ala sinistra che ha dinamismo,
PARLA IL CONNAZIONALE
Boban sicuro «Un talento completo: può essere meglio di me» L’arrivo a sorpresa di Mateo Kovacic all’Inter ha dato il via ai commenti sulle qualità del giovane croato. Molto positivo il commento di Zvonimir Boban ex stella del Milan e croato come lui: «Ha le potenzialità per diventare più forte di me, è un professionista serio. Non è un playmaker nato, non è ancora un calciatore completo, deve lavorare, ma ha il calcio nel sangue, è un talento completo. È molto veloce, rapido. L’Inter ha fatto bene a prenderlo. Può giocare centrosinistra e centrodestra, sia nel 4-3-3 sia in un 3-5-2; anche mezzapunta e regista avanzato. Tra qualche anno potrà fare anche il playmaker». Divertente soprattutto l’analisi di un altro croato famoso, l’ex tennista Ivan Ljubicic, che bene conosce il giovane appena preso dall’Inter. «Non avevamo un talento così dai tempi di Boban — ha spiegato a Sky Sport Ljubicic, numero 3 del mondo nel 2006 —. E credo che assomigli all’ex milanista più che a Modric, cui pure molti lo hanno paragonato. Sono contento che Mateo sia arrivato in Italia. Molto meno che sia arrivato all’Inter, essendo io di fede rossonera. Ma in fondo va bene così. Kovacic è il talento più grosso che c’è in Croazia, promette veramente bene. A 17 anni è stato anche capitano in Champions con la Dinamo Zagabria. La cifra spesa? Non mi sorprendo, è una cifra giusta. Vale quei soldi. E in tre mesi avrà imparato l’italiano». I rivali C’è anche Vincenzo Ca-
valiere, direttore generale dell’NK Zagabria, il club rivale della Dinamo di Kovacic, che è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per presentare il talento acquistato dall’Inter: «Un calciatore molto forte, un po’ diverso da Modric, somiglia più a Boban. I tifosi dell’Inter possono stare tranquilli, questo è un grande acquisto. Su di lui c’erano il Bayern e il Real Madrid, e l’Inter ha dimostrato grande forza con questa operazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOCHERANNO COSÌ
piedi buoni e visione di gioco per fare anche il regista. L’Inter per il suo cartellino ha offerto 2,75 milioni, superando cosi l’offerta della Lazio, ferma a 2,5. Come confermato dall’agente Fifa Vincenzo D’Ippolito, mediatore dell’affare, il ragazzo ha detto di sì. Laxalt aspetta però il passaporto italiano, grazie al bisnonno palermitano: l’Inter farà alla Lega una richiesta di tesseramento condizionata all’arrivo del documento entro 10 giorni. Altrimenti lo prenderà a giugno. Piace anche il suo gemello di nazionale Cristoforo, ma sarebbe un’operazione da fare eventualmente insieme a un altro club (Chievo). Carrizo e Andreolli Bloccato
per giugno Carrizo come vice Handanovic. Difficile che arrivi subito. Stesso discorso per Marco Andreolli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A Siena Chivu guida la difesa Milito-Stankovic in panchina APPIANO GENTILE
(l.t.)
Chivu sì, Milito probabile, ottimismo anche per Stankovic. Dopo una giornata di riposo, l’Inter è tornata ad allenarsi ieri pomeriggio in vista della trasferta di Siena e Stramaccioni inizia a vedere uno squarcio di sereno in chiave infermeria. Alla seduta, peraltro molto intensa, ha partecipato l’intera rosa tranne i lungodegenti Castellazzi, Mudingayi (operato ieri in Finlandia al tendine d’Achille) e Samuel. Per la prima volta da tempo Milito ha lavorato interamente con i compagni, limitandosi a saltare l’esercitazione nella «gabbia» per il rischio elevato di contrasti. Stesso menù per Stankovic, che ha preso parte anche alla partitella finale. Entrambi hanno avuto reazioni positive e cresce
la speranza che vengano convocati per Siena. Importante in questo senso la sfida in famiglia (due tempi da 30’) che Strama ha apparecchiato soprattutto per loro questo pomeriggio, a doppiare l’allenamento mattutino. Se anche queste risposte saranno confortanti, i due senatori faranno parte della trasferta toscana. Con Milito candidato a giocare almeno uno spezzone di gara e Stankovic da gestire con grande cautela, visto che non gioca da quasi nove mesi. Buone notizie anche sul fronte Chivu. Il romeno si è allenato bene e a Siena riprenderà il suo posto al centro della difesa. Che sarà a tre se i toscani schiereranno due punte e a quattro se Iachini optasse per un centravanti e due esterni offensivi.
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SERIE A STRATEGIE BIANCONERE
Lisandro fino all’ultimo. Poli a luglio: assalto Il Lione però non intende mollare l’argentino. E intanto si sonda la pista Belfodil MILANO
Il Lione non cede sul fronte Lisandro Lopez. Vuole 8 milioni come riscatto obbligato-
rio. La Juventus è ferma alla soluzione del prestito gratuito con 4,5 milioni di riscatto obbligatorio a giugno. Parti lontane, lontanissime e oggi cala il sipario sulla finestra invernale di mercato. Insomma, l’impressione è che con Anelka si sia chiuso il mercato in entrata. Anche se è probabile che Marotta non molli la presa fino all’ultimo. E nel caso di «miracolo» potrebbe essere velocemente intavolata la cessione di Quagliarella: la Fiorentina (e in particolare Montella) accoglie-
rebbe a braccia aperte il 29enne attaccante di Castellammare di Stabia. Anelka depositato Intanto è sta-
to depositato in Lega il contratto di Nicolas Anelka, mentre a ore potrebbe essere definito anche l’acquisto di Mattheus Oliveira, classe 1994, attaccante del Flamengo e figlio del grande Bebeto. Restando ai giovanissimi, prosegue la caccia a Nicolas Castillo, 19enne attaccante cileno dell’Universidad Católica. Costa
sette milioni, Juve e Inter sono arrivate per ora intorno ai 3,5. Poli a luglio? Proseguono i contatti con la Sampdoria per Andrea Poli. Si parla naturalmente del mercato di luglio, ma anche ieri i due club si sono visti. D’altronde, Poli, 23 anni, una presenza in nazionale, è un vero pallino di Marotta e Paratici, ovvero dei due principali artefici dell’odierna baby-Samp. E sempre per luglio è partito anche un sondaggio per l’attaccante franco algerino Ishak Belfodil del Parma. m.gra.
Andrea Poli, 23 anni, centrocampista della Sampdoria ANSA
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Juve, è una crisetta? 4 Affanno bianconero Quanto mancano il «killer» e Chiellini
Giovinco nel mirino del popolo di Internet: «Serve una grande punta». Le seconde linee non ingranano
veria. Non solo, nei momenti difficile è un’autentica «scossa» caratteriale. Non è un caso che le crepe più vistose siano emerse proprio alla sinistra di Bonucci: viene in mente la doppietta di Icardi, il gol di Parma, e pure l’1-0 dell’Olimpico firmato Gonzalez. Il grande problema è che mancano ancora 25 giorni prima del rientro a tempo pieno di Chiellini. E nell’immediato bisogna fronteggiare la squalifica di due turni inflitta a Bonucci. Insomma, contro Chievo (una delle squadre più in forma del momento) e Fiorentina, là dietro la Juve dovrà fare a meno di due titolarissimi, con il pericolo diffida che grava sulle spalle di Barzagli. Come dire: un giallo a Verona, ed ecco che davanti a Buffon, nella delicata sfida casalinga coi viola, potrebbero giocare Caceres, Marrone e Peluso (diffidato pure lui fra l’altro).
Rincalzi flop In generale, dalla
panchina non arrivano risposte adeguate. Solo Pogba si è dimostrato all’altezza dei titolari. Per il resto non cambia marcia De Ceglie, arrivano fino a un certo punto Giaccherini, Padoin e Caceres, ancora lontano da quello di Udine il cileno Isla, poco utilizzato Marrone, mentre Peluso è incappato subito nella prestazione flop contro la Sampdoria e ora fatica non poco a ritrovare fiducia. Ci sono infine Pepe (fuori causa da inizio stagione) e Bendtner (10 presenze, zero gol, fuori causa fino a marzo).
MIRKO GRAZIANO MILANO
Il «sistema Conte» funziona, la Juve non ha un problema di gioco. Questo è evidente. Segna come nessuno in Italia, subisce poco, pratica un calcio piacevole, a tratti spettacolare, e finora mai è uscita dal campo subendo senza discussioni l’avversario di turno. La doppia sfida di Coppa Italia contro la Lazio (affrontata con le seconde linee) ne è un esempio indicativo: fuori dopo aver obiettivamente giocato meglio nei 180’; anzi, nei primi 90’, a Torino, la superiorità bianconera sfiorò l’imbarazzante. Senza «killer»... E allora dov’è il
problema? Beh, lo dice il campo, lo «urla» il popolo bianconero di internet, non può invece utilizzarlo come alibi Conte, che fa da scudo ai suoi ragazzi:
Andrea Pirlo, in primo piano con gli occhi chiusi, mostra tutta la sua delusione. Dietro Federico Peluso si nasconde la faccia: è l’immagine della sconfitta della Juventus a Roma LP
manca il «killer», l’uomo che nell’area avversaria sa riciclare anche la «spazzatura». Con tre tiri in porta la Lazio si è guadagnata la finale, alla Juve non ne sono bastati più o meno una decina. La linea a cinque di centrocampo ha prodotto 31 delle 67 reti segnate in questa stagione: l’attacco è a quota 32. Nel mirino dei tifosi è finito soprattutto Giovinco (ieri due ciccate sotto porta), ma sono comunque pochi gli otto gol stagionali di Vucinic e i quattro di Matri. Quagliarella? Sembra faticare a trovate feeling con il «sistema Conte». Presto potrebbe toccare ad Anelka. Allarme difesa In sette delle ultime otto partite la Juventus ha subito reti. L’assenza di Chiellini pesa, eccome. Giorgione è la vera chiave delle difesa a tre di Conte, là dietro è il più bravo a pressare alto, a ripartire, a far sentire fisico, centimetri e catti-
Champions
Finale a Wembley Ecco qui il pallone È stato presentato ieri il pallone della finale di Champions League. Un omaggio a tutte le precedenti finali del torneo già giocate a Wembley
Calendario Non sarà una crisi in piena regola, forse trattasi di crisetta, di sicuro la Juve vive un momento delicato, il più complicato dell’era Conte. Va allontanata con decisione la sindrome arbitrale (anche se in effetti alcuni episodi si fanno sentire), lo stesso Conte deve recuperare in fretta la massima serenità e trasmetterla a un gruppo che ha meno anticorpi del suo tecnico in certe situazioni. Sabato il Napoli ospita il Catania, e domenica a mezzogiorno la Juve potrebbe scendere in campo contro il Chievo non più capolista solitaria. Quindi, seguirà il trittico terribile: tre gare in sette giorni, fra il 9 e il 16 febbraio, contro Fiorentina (in casa), Celtic (in Scozia) e Roma all’Olimpico. Contemporaneamente, in campionato, il Napoli se la vedrà con la Lazio a Roma e con la Samp in casa. Al completo la Juve non ha rivali, ma questo è il momento di stringere i denti, in attesa che la rosa torni tutta in piena salute e che rientri anche Asamoah, uomo chiave quanto i vari Chiellini, Pirlo, Vidal, Marchisio e Vucinic. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL DOPO JUVE-GENOA
LA VICENDA
GENOA E GUIDA All’ultimo istante della partita contro il Genoa, l’arbitro Guida considera involontario un fallo di mano in area di Granqvist. Si scatena il putiferio, Conte va in campo e grida «vergogna» all’arbitro, il d.g Marotta dice: «Per un arbitro della provincia di Napoli è difficile arbitrare la Juve». PUNIZIONI Lo show costa caro alla Juventus: due turni a Conte e a Bonucci, che hanno ricevuto anche un’ammenda di 10.000 euro a testa. Una giornata a Chiellini. Il d.g. Marotta è stato inibito fino al 18 febbraio. La società bianconera, è stata multata di 50.000 euro per gli sputi che alcuni tifosi hanno indirizzato agli ufficiali di gara. LAZIO E BANTI Nella semifinale di Coppa Italia persa con la Lazio non viene fischiato da Banti un fallo in area di Marchetti su Vucinic: Conte fa l’ironico, «era fallo di Vucinic, lui e Giovinco dovevano essere espulsi perché si sono buttati in area»
Bonucci contro l’arbitro Guida
C’è il ricorso per Marotta e Bonucci Conte dice no MILANO
Dopo la bufera Juve-Genoa, il club bianconero farà ricorso contro le squalifiche di Bonucci e Marotta, ma non per quelle di Conte e Chiellini. Secondo la tesi della società, i «comportamenti ingiuriosi e intimidatori» attribuiti nel referto al dirigente e a Bonucci non si sarebbero verificati. Le squalifiche Marotta è stato inibito fino al 18 febbraio «per avere, al termine della gara, negli spogliatoi, contestato l’operato degli Ufficiali di gara, rivolgendo all’Arbitro, con atteggiamento intimidatorio, espressioni ingiuriose». Dal canto suo, Bonucci si è beccato due giornate «per avere, al termine della gara, uscendo dal terreno di gioco, contestato platealmente l’operato degli ufficiali di gara, rivolgendo al quarto ufficiale un’espressione ingiuriosa, e per aver poco dopo, negli spogliatoi, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti di un arbitro addizionale, rivolgendogli espressioni ingiuriose». Chiellini (indebitamente entrato in campo per contestare l’arbitro) sconterà regolarmente la sua giornata di squalifica (ed è comunque infortunato), così come Conte resterà in tribuna contro il Chievo e la Fiorentina. Ma in questo caso il ricorso juventino non è scattato per espressa richiesta del tecnico leccese: quasi una mano tesa alla classe arbitrale.
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SERIE A STEFANO CIERI ROMA
Mesi e mesi a interrogarsi su chi fosse l’anti-Juve. E poi ecco che arriva la risposta che mette tutti d’accordo: Federico Marchetti. Sì, proprio il portiere della Lazio, capace di mandare al manicomio giocatori e tifosi bianconeri in tre occasioni su tre. Prima in campionato, a novembre, quando le sue manone si opposero a Torino all’assalto juventino regalando alla Lazio un sofferto 0-0; poi nel doppio match di Coppa dell’ultima settimana. La parata con cui martedì all’Olimpico ha negato a Giovinco il gol del 2-2 che avrebbe eliminato la Lazio è solo l’ultima perla di una trilogia da brividi. Una settimana prima, allo Stadium, aveva detto no da campione prima a Matri e poi a Vidal, tenendo così in corsa i biancocelesti fino all’1-1 di Mauri nel finale. Ma la prodezza più grande l’aveva fatta nella gara di campionato, sempre allo Stadium: tiro violento di Vidal, deviazione beffarda di Quagliarella a pochi passi dalla porta e lui che, già in volo per neutralizzare la conclusione del centrocampista, riesce con un colpo di reni ad opporsi alla correzione fatta dall’attaccante.
Marchetti l’anti-Juve E la Lazio vola con lui Ha annullato i bianconeri in 3 occasioni su 3: biancocelesti in alto grazie alle sue prodezze
Migliore della classe Evidentemente quando vede bianconero gli scatta qualcosa dentro. Normale per uno cresciuto nel vivaio del Toro. Ma normale anche per uno che dall’inizio del campionato non sta facendo sconti a nessuno. Ha la media voto Gazzetta più alta della Serie A nel suo ruolo (6,40), frutto di una serie di prestazioni che hanno regalato punti pesanti alla Lazio. E che lo hanno rilanciato pure in prospettiva azzurra. In Nazionale dovreb-
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO DA RONCH BOGLIASCO (Ge)
A volte è meglio non correre là dove ti porta il cuore, perché ci sono trappole inattese che possono spalancarti davanti agli occhi un buco nero. Angelo Palombo lo ha imparato amaramente, anche se ora può ricordarlo con un sorriso. L’ex capitano della Sampdoria è tornato, ha preso per mano la squadra blucerchiata a Torino, contro la Juventus, e la sta aiutando a uscire dalla lotta per la salvezza. Tutto all’improvviso, cambiando ruolo e mansioni: non più capitano, punto di riferimento, centrocampista, regista, parafulmini. Ma difensore e guida per i giovani di belle speranze. «Alla fine — confida — il dispiacere maggiore è aver perso un anno di Sampdoria, altrimenti sarei oltre le 400 presenze. Per il resto questa esperienza mi ha arricchito umanamente e fortificato come giocatore. Lo ammetto, ho vacillato, ci sono momenti in cui vedi tutto nero, anche i consigli di chi vuole aiutarti sembrano attacchi alla tua persona. Sentivo cose brutte su di me e soffrivo, pensavo: ho sempre avuto rispetto per tutti, perché mi ricambiano così? Ho pure pensato di smettere».
«Me lo meritavo per come giocavo. Volevo reagire, aiutare la squadra. Mi dicevo: uno come me non può fare fatica in B. Ci pensavo giorno e notte e andava sempre peggio. La cosa più difficile è stata staccarmi da Genova, l’ho fatto solo per aiutare la Samp. L’estate precedente avevo rifiutato un’offerta incredibile dalla Fiorentina, non volevo lasciare la
«
Io risogno l’azzurro? Chissà, magari adesso che so giocare in due ruoli...»
Federico Marchetti, 29 anni, gioca da due stagioni con la Lazio REUTERS
CAUSA ELEZIONI
Finale Coppa Italia Alemanno chiede un’altra data (m.b.) Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha chiesto di spostare la finale di Coppa Italia per motivi legati alle elezioni amministrative del 26-27 maggio. Verranno ascoltati l’Osservatorio, le squadre coinvolte (al momento 3) e la Rai per trovare un’altra data. Opzioni: venerdì 24 oppure un giorno tra martedì 28 e venerdì 31. Lunedì intanto confermato l’incontro alle 11 a Milano arbitri-capitani-allenatori di A e poi Consiglio di Lega alle 12.30.
L’ex leader, ripescato da Rossi: «Avevo pensato di smettere, ma adesso mi sento più forte»
Lei è passato dalla Nazionale alla panchina in Serie B. Cosa è successo?
Cori razzisti in Europa League, tra Tottenham e Maribor: multa di 140 mila euro be tornare la prossima settimana in occasione dell’amichevole Italia-Olanda. Ci manca da quasi tre anni, da quel Mondiale sudafricano del 2010, in cui giocò da titolare a causa dell’infortunio a Buffon. Un ritorno che - se confermato - potrebbe aprirgli la strada alla partecipazione ad un nuovo Mondiale, quello che si svolgerà in Brasile tra un anno e mezzo. Ma Marchetti, carattere glaciale, preferisce pensare solo al presente. Con una Lazio ancora in corsa su tre fronti: campionato, Europa League e Coppa Italia. E in quest’ultima competizione a maggio il portiere può conquistare il primo trofeo della carriera.
Palombo, il vecchio che avanza nella Samp
Brocchi lascia Chi di trofei ne ha vinti tanti tra Milan (otto) e Lazio (due) è Cristian Brocchi. Ma il centrocampista non si è stancato: «Sarebbe il massimo chiudere la carriera alzando al cielo la Coppa Italia», ha detto ieri a Lazio Style nel giorno del suo 37˚ compleanno. Un’affermazione in cui è implicita una notizia che era nell’aria e che ora è ufficiale: Brocchi a fine stagione lascerà. Intanto l’Uefa ha ufficializzato la multa per i cori razzisti: è di 140 mila euro, anziché 50 mila, perché nella sanzione sono compresi i comportamenti dei tifosi laziali sia nel match col Tottenham sia nella trasferta di Maribor.
LO SCONTRO IN COPPA
Hernanes dimesso Tra venti giorni tornerà in campo (stop) Sta bene, ma per rivederlo ci vorranno 20 giorni. Hernanes è stato dimesso ieri mattina dall’ospedale Gemelli, dopo alcuni esami alla testa e 15 punti di sutura. La botta con Marrone in Coppa è stata forte: il brasiliano non ricorda lo scontro. Ora 7 giorni di riposo, poi una visita d’idoneità prima di allenarsi: l’obiettivo è il match di ritorno di Europa League.
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magliainregalo
Angelo Palombo, 31 anni, è tornato alla Samp dopo la parentesi Inter PEGASO
barca che affonda. Non sarei andato neppure al Real. Dopo sono andato all’Inter perché me lo ha chiesto la società, ho giocato pochissimo e sono tornato, ma per scelta tecnica sono stato accantonato». Come ha fatto a non arrendersi?
«Sono ripartito da zero, ho spalmato il mio ingaggio per dare un segnale. Non pretendevo nulla, ma quando ho visto che non venivo convocato neppure per le amichevoli ho sofferto. Non mi sono arreso, non ho fatto casino, anche per rispetto a Riccardo Garrone, mi sono allenato come sempre, poi mi ha chiamato Delio
Dagli ultrà del Genoa 40 mila euro per Matteo
Dal profano al sacro. Il giorno dopo il successo sulla Juve Claudio Lotito ha partecipato all’udienza generale di Benedetto XVI con la presidente della Lazio donne Elisabetta Cortani. I due (nella foto Eidon) hanno regalato al Pontefice una maglia biancoceleste
bile e il tecnico Ferrara sono andati via. Una rivincita?
Non è più capitano?
E magari anche al ritorno in Nazionale?
«Normale, gli altri hanno conquistato la promozione mentre io ero via. La fascia, il ruolo di leader, non le pretendi, te le devi guadagnare». Ora lei è tornato e il d.s. Sensi-
«Anzi, umanamente mi dispiace. Ho provato sulla mia pelle cosa si prova ed essere esclusi. Pensavo, invece, che Ferrara mi conoscesse bene, dopo la Nazionale, ma non era così. Io comunque ho sempre rispettato le loro scelte. Ora preferisco pensare alla Samp, alla partita di Torino, alla salvezza».
«Sarebbe come tornare bambini, come la prima convocazione: una gioia indescrivibile. Chissà, magari ora che so giocare in due ruoli...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino BENEFICIENZA
Lotito in udienza da Papa Ratzinger
Rossi. Ero in ansia: e se ora pure lui mi fa fuori? Invece è stato trasparente. Mi ha detto che se avessi meritato un posto avrei giocato. La mia parabola discendente non è ancora iniziata, il gps in allenamento frulla. All’Inter ho avuto la fortuna di allenarmi con Zanetti, un esempio, devastante, la sua forza fisica vale il sinistro di Messi».
(a.d.r.) A Pegli da oggi si riapriranno le porte del Signorini, chiuse ormai da mesi, e tanti nuovi acquisti genoani — l’ultimo è Cassani, appena giunto dalla Fiorentina — potranno finalmente essere visti da vicino. L’applauso più sentito però in questa occasione andrà ai tifosi. La raccolta di fondi fatta da parte dei sostenitori rossoblù per aiutare il piccolo Matteo, 5 anni, figlio di un tifoso genoano, ha avuto un grande successo e lunedì il bambino potrà essere sottoposto alla delicata operazione che porterà al
trapianto del polmone destro. I tifosi del Genoa, con quelli di Samp, Juve, Lazio e Ancona, hanno raccolto quasi 40 mila euro, 12.893 con la vendita di cappellini all’entrata dello stadio in occasione della sfida col Catania, altri 26.299 grazie a oltre 400 bonifici bancari. Cifra che potrà essere arricchita dalla multa comminata dalla società ad alcuni giocatori per una cena finita tardi.
VERSO CAGLIARI-MILAN
Is Arenas, per l’okay si decide martedì (m.f.) Sei cancelli per l’area di pre-filtraggio e 13 telecamere della videosorveglianza: passa anche da questi adempimenti il via libera
per l’Is Arenas Stadium. Per Cagliari-Milan del 10 febbraio, la Commissione di vigilanza si esprime martedì sull’okay per l’apertura dell’impianto in tutti i settori. In casa rossoblù sono fiduciosi.
IL MUSEO DEL CALCIO
Coverciano scontata per i tifosi del Parma Il Museo del Calcio di Coverciano scontato per i tifosi del Parma. In seguito all’accordo tra la Lega Serie A e Fondazione Museo del Calcio, i tifosi gialloblù in possesso della Parma card (Tessera del Tifoso) e/o del biglietto della partita Fiorentina-Parma di domenica, potranno visitare il Museo a condizioni vantaggiose.
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SERIE A
De Rossi: la Roma stoppa l’ultimo assalto del Psg I francesi hanno problemi in mediana, ma i giallorossi non cedono l’azzurro, che va a colloquio con Zeman. Marquinhos: tentazione City MASSIMO CECCHINI ALESSANDRO GRANDESSO
Anche i ricchi piangono, lo sanno tutti. Per questo non sorprende che persino il Psg degli sceicchi si scopra bisognoso di premure a centrocampo. D’altronde — con Verratti in lieve appannamento e Thiago Motta spesso ai box — l’aver venduto Sissoko (alla Fiorentina) e prestato Rabiot (al Tolosa) indebolisce di fatto la mediana di Carlo Ancelotti. E allora il club parigino è tornato a bussare alla porta della Roma per avere Daniele De Rossi, sperando magari che la conferma di Zdenek Zeman sulla panchina potesse convincere i giallorossi a cedere il giocatore. Contatti Che tra le due società,
nei giorni scorsi, ci fossero stati dei contatti per uno scambio di prestiti tra Verratti e De Rossi è cosa certa, anche perché il centrocampista di Ostia potrebbe giocare anche in Champions League. Ma stavolta la trattativa avrebbe tolto di mezzo il giovane abruzzese per puntare al romanista solo sulla base dei soldi. Nonostante le voci che parlavano addirittura di un blitz di Leonardo a Roma per concludere l’affare, l’impressione è che
stavolta la situazione non sia mai decollata, sia per l’alto ingaggio dell’azzurro, sia perché la cessione di un giocatore del genere, senza avere il tempo materiale per trovare un sostituto all’altezza, non sarebbe mai stato metabolizzato da una piazza già delusa dal rendimento stagionale. Resosi contro della situazione, infatti, il Psg sembra aver virato su Capoue (Tolosa). Colloquio con Zeman Tra l’altro, ieri i sussurri di Trigoria raccontano di un incontro tra l’azzurro e Zeman, nell’ambito di un riallaccio vero dei rapporti fra i due, soprattutto alla luce della volontà esplicita della dirigenza di una maggiore empatia tra il boemo e lo spogliatoio. In ogni caso, sul fronte De Rossi, c’è da dire che di sicuro in estate Real Madrid, Manchester City e lo stesso Psg torneranno alla carica per averlo. Più o meno un arrivederci, anche alla luce di quanto succederà a fine stagione. Se cioè la Roma punterà decisamente su uno come Blanc o Allegri — come sembra — oppure puntare su un nuovo ribaltone e onorare il contratto con Zeman (molto difficile). Marquinhos & City Ma non c’è solo De Rossi — che sembra guari-
AL TNAS IL VERONESE
Vicepresidenti Figc: ok la linea delle Leghe
«Derubricato» Ferrari: può giocare subito
MAURIZIO GALDI ROMA
Simone Perrotta è probabilmente l’unico che scende le scale della sede della Federcalcio in via Allegri sorridente, almeno per quanto riguarda la sua componente (i calciatori). Era la sua «prima volta» da consigliere federale, era uno delle sei new entry (gli altri sono Pulvirenti per la A; Burelli, Caridi e Colonna per i Dilettanti; Perdomi per gli allenatori) e nei sorrisi ha stemperato anche l’emozione. Tommasi, Calcagno e Albertini avevano meno voglia di sorridere: il Consiglio federale ha deliberato a maggioranza che per eleggere i due vicepresidenti ogni consigliere potrà esprimere «massimo due preferenze». Insomma la possibilità di mantenere una vicepresidenza per Demetrio Albertini è remota, se non addirittura tramontata. La maggioranza vince e le quattro Leghe hanno in totale 13 voti, le componenti tecniche sei. «Nicchi — come ha spiegato anche il presidente federale Abete — non ha preso posizione». Ora sarà la nuova Giunta del Coni (quella che uscirà dalle elezioni del 19 febbraio) a
Simone Perrotta arriva in Figc per il Consiglio federale ANSA
dovere «ratificare» l’aggiunta allo statuto. Poi si potrà votare e si voterà anche per il Comitato di presidenza che oltre a presidente e vicepresidente vicario dovrà nominare altri tre componenti. Il programma Abete ha anche
confermato l’agenda degli impegni che mette al primo posto la riforma della giustizia sportiva (e subito dopo la lotta concreta al razzismo e lo sviluppo del calcio femminile): «Anche se è compito del Coni, in attesa mettiamo in chiaro le nostre esigenze e le nostre proposte». Comunque ieri ha dovuto approvare una modifica all’articolo del Codice di giustizia sportiva: il divieto di scommesse si allarga anche ai Dilettanti dopo che l’Aams ha introdotto nei palinsesti le partite di calcio a 5 di massima serie che sono nella Lega Dilettanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(ma.gal.) Nicola Ferrari, attaccante del Verona condannato dalla Disciplinare (sentenza confermata dalla Corte di giustizia federale) a 3 anni di squalifica per avere partecipato al tentativo di combine di Rimini-AlbinoLeffe, da oggi può tornare in campo. Il Collegio del Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport (Tnas) — presieduto da Marcello de Luca Tamaio con Tommaso Edoardo Frosini ed Enrico De Giovanni — ha ieri derubricato l’accusa a suo danno e ridotto la squalifica fino a ieri. Si tratta di un dispositivo e si dovranno aspettare le motivazioni per capire cosa sia accaduto, comunque è certo che il Tnas ha deciso che Gervasoni non è credibile. Lo dimostrano le sentenze (a partire dai proscioglimenti di Fontana e Alberti) finora emesse. «Noi abbiamo chiesto e ottenuto le audizioni di Carobbio e Ruopolo — aveva già spiegato il legale di Ferrari, Stefano Bosio — perché il primo neppure era stato ascoltato dalla Procura federale e il secondo aveva dato una diversa ricostruzione dei fatti rispetto a Gervasoni. Il quale è smentito da tutti. E il Tnas ha già scritto che nei casi in cui non emerga un quadro sufficientemente definito di riscontro, l’incolpato va prosciolto. Le sentenze su Gheller e Fontana sono illuminanti». Per la stessa partita il Tnas aveva già derubricato l’illecito in omessa denuncia per Vantaggiato.
Classifica SQUADRE
PT
PARTITE G
V
N
RETI P
F
S
JUVENTUS 49 22 15 4 3 46 15 NAPOLI 46 22 14 4 4 43 20 LAZIO 43 22 13 4 5 32 22 INTER 40 22 12 4 6 35 25 MILAN 37 22 11 4 7 39 28 FIORENTINA 36 22 10 6 6 39 27 CATANIA 35 22 10 5 7 31 28 ROMA 34 22 10 4 8 47 38 UDINESE 33 22 8 9 5 33 31 PARMA 31 22 8 7 7 30 29 CHIEVO 28 22 8 4 10 23 34 TORINO (-1) 27 22 6 10 6 27 26 SAMPDORIA (-1) 24 22 7 4 11 28 29 ATALANTA (-2) 23 22 7 4 11 19 32 BOLOGNA 22 22 6 4 12 29 31 CAGLIARI 21 22 5 6 11 21 38 PESCARA 20 22 6 2 14 17 45 GENOA 18 22 4 6 12 22 35 PALERMO 17 22 3 8 11 19 35 SIENA (-6) 14 22 5 5 12 20 32 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
PROSSIMO TURNO venerdì 1 febbraio, ore 20.45 ROMA-CAGLIARI sabato 2 febbraio TORINO-SAMPDORIA ore 18 NAPOLI-CATANIA ore 20.45 domenica 3 febbraio, ore 15 CHIEVO-JUVENTUS ore 12.30 FIORENTINA-PARMA GENOA-LAZIO PALERMO-ATALANTA PESCARA-BOLOGNA SIENA-INTER MILAN-UDINESE ore 20.45
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I NUMERI
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Le reti segnate in questo campionato da De Rossi. A parte le prime due stagioni in A, in cui aveva giocato poco, in seguito ha sempre segnato almeno un gol dopo 22 giornate di campionato
Retroscena brasiliani Proprio sul fronte brasiliani, c’è da registrare come — dopo aver fatto la voce grossa con Zeman — la dirigenza voglia disinnescare qualsiasi flessione di concentrazione da parte dei giocatori. Infatti, se ieri Perrotta ha precisato come «la squadra sia assolutamente con l’allenatore», c’è da dire come negli ultimi due giorni il d.s. Sabatini abbia fatto diversi colloqui individuali con i calciatori, invitandoli a dare sempre il massimo. Ce n’è bisogno, perché i racconti non mancano, soprattutto sul fronte dei brasiliani. Dall’entourage di Zeman, ad esempio, si sussurra come l’allenatore non abbia gradito il fatto che spesso in ritiro alcuni di loro sentano la musica fino a tardi. D’altronde, il boemo un paio di settimane fa ha detto chiaramente di avere «un problema» proprio con i brasiliani e non a caso la società ha ingaggiato un ex come Zago per facilitare il rapporto tra il gruppo e l’allenatore. Insomma, dopo una settimana del genere, non può meravigliare che la situazione sia incandescente, caricando la sfida di domani contro il Cagliari di un’aspettativa enorme e per certi versi eccessiva. Ma il passato non si può cambiare. Perciò adesso non resta che provare a rimettere in carreggiata quello che resta un bolide. E chissà che stavolta a guidare non sia proprio De Rossi.
Il centrocampista giallorosso Daniele De Rossi, 29 anni, campione del mondo 2006 ANSA
PRIMO CONSIGLIO FEDERALE HA DEBUTTATO PERROTTA
Si andrà al voto con «massimo due preferenze»: per Albertini sarà difficile la conferma
to e oggi potrebbe essere convocato — nel mirino dei grandi club. Il «Daily Mail», infatti, rivela come il Manchester City abbia «tentato» la Roma offrendo 6 milioni per il baby talento Marquinhos, ma il no sarebbe stato deciso, tanto più che in estate la società giallorossa ha intenzione di rinnovargli il contratto.
3
I gol realizzati in Nazionale da De Rossi nelle quattro gare giocate da agosto ad oggi (con la Roma è rimasto a secco anche in Coppa Italia)
5,62
La media voto di De Rossi nelle 13 partite giocate in questo campionato; voto bassissimo rispetto al torneo scorso quando aveva chiuso con 6,28
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giudizio del Tombo DI DANIELE TOMBOLINI
Guida disattento: azzecca solo il «fallo» di Granqvist Positivi Rocchi e Giannoccaro. Tommasi non fischia un rigore al Pescara sul 2-0 per la Samp 22ª
GIORNATA
PARTITA
ARBITRO
LAZIO-CHIEVO
GIACOMELLI
BONUS ERRORI
1
-
PUNTI
1
JUVENTUS-GENOA
GUIDA
2
-6
-4
BOLOGNA-ROMA
GIANNOCCARO
2
-
2
ATALANTA-MILAN
GERVASONI
2
-
2
CAGLIARI-PALERMO
VALERI
2
-
2
CATANIA-FIORENTINA
CELI
2
-
2
PARMA-NAPOLI
ROCCHI
2
-
2
SAMPDORIA-PESCARA
TOMMASI
1
-2
-1
UDINESE-SIENA
PERUZZO
1
-
1
INTER-TORINO
MASSA
2
-
2
LEGENDA Bonus gara facile 0; gara insidiosa 1; gara difficile 2; gara difficilissima 3. Errori su un gol -3; su un rigore -2; su un’espulsione -1
(3-0) (1-1) (0-0) (0-2) (1-1) (1-0) (0-1) (1-1) (2-0) (1-2)
MARCATORI 17 RETI Cavani (3) (Napoli) 14 RETI El Shaarawy (Milan); Di Natale (4) (Udinese) 10 RETI Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan); Lamela e Osvaldo (2) (Roma) 8 RETI Gilardino (Bologna); Jovetic (1) (Fiorentina); Milito (3) (Inter); Hernanes (1) (Lazio) 7 RETI Denis (2) (Atalanta); Sau (Cagliari); Bergessio (Catania); Palacio (Inter); Hamsik (Napoli); Belfodil (Parma); Totti (1) (Roma); Bianchi (2) (Torino) 6 RETI Paloschi (2) (Chievo); Toni (Fiorentina); Giovinco (1) e Quagliarella (Juventus)
Non è un turno sfavorevole per gli arbitri, con Rocchi e Giannoccaro sugli scudi, a conferma di quanto sia importante l'esperienza in questa fase. Gli errori sono concentrati a Genova e a Torino. In Samp-Pescara, Tommasi sul 2-0 per i doriani non fischia un rigore (-2) agli abruzzesi per la trattenuta di Gastaldello a Terlizzi. Nell'anticipo Juve-Genoa, Guida è molto disattento nei falli in area e azzecca solo a non fischiare il discusso fallo di mano di Granqvist; per il resto mancano all'appello ben tre rigori (-6): Vucinic colpisce la palla con il gomito su calcio d'angolo di Olivera, Pisano affonda Pogba e Antonelli trattiene per la maglia Vucinic.
CLASSIFICA GENERALE ARBITRO
ROCCHI ORSATO RIZZOLI GIANNOCCARO TAGLIAVENTO VALERI DAMATO BANTI MAZZOLENI MASSA DE MARCO BERGONZI CALVARESE GERVASONI CELI ROMEO RUSSO PERUZZO GIACOMELLI DI BELLO DOVERI MARIANI TOMMASI OSTINELLI PINZANI IRRATI GUIDA
GARE
PUNTI
11 11 10 11 9 10 10 11 10 9 10 10 9 11 10 10 9 9 9 3 10 1 3 2 1 2 10
19 18 17 16 15 13 12 12 11 11 10 9 9 8 7 6 6 6 4 3 3 2 1 1 1 1 0
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
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MERCATO dalla Juve (in cambio della metà del portiere Gallinetta).
Mariga a Parma Hauche al Chievo E l’Atalanta prenota Bianchi
Mosse Chievo Ieri i veneti han-
no presentato Ujkani e Spiropoulos, e hanno chiuso anche per El demonio Hauche, attaccante del Racing (prestito oneroso con riscatto fissato a 2 milioni), mentre oggi potrebbe arrivare la punta Ayovì (Barcelona SP). Ed è sempre forte il pressing su Acerbi, appena tornato al Genoa dal Milan.
Bergamo: frenata Del Grosso, fari su Capuano e Pinilla. Sprint Palermo per Faurlin e Fabbrini Bologna: Christodoulopoulos. Cagliari: Cabrera PROTAGONISTA IL VALZER DELLE PUNTE E UN NUOVO RITORNO 1
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Punto viola Nel pomeriggio Neto era quasi venduto: prima al Napoli, poi al Bologna. Quest’ultimo aveva praticamente chiuso lo scambio con Agliardi, che però al momento non vuole trasferirsi. Oggi ci si riproverà, magari con Curci, intanto a destra resta viva la pista Taddei. Trattative Lazio Bruno Perei-
rinha ieri è arrivato a Roma per le visite e ha firmato fino al 2016. E ora, con Laxalt finito all’Inter, la Lazio prova a chiudere per Felipe Anderson: c’è già l’accordo con il Santos per circa 7 milioni, resta da convincere il fondo inglese proprietario del restante 30 % del cartel-
Lazio: visite ok per Pereirinha, si tratta Anderson Pescara: Kozak oppure Sforzini 3
lino. Qualche intoppo per la cessione di Zarate alla Dinamo Kiev, ma l’intesa (8 milioni alla Lazio, 20 per 5 anni al giocatore) non dovrebbe saltare.
1 Rolando Bianchi, 29 anni, cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, è al Torino dal 2008 2 German Denis, 31, seconda stagione all’Atalanta 3 McDonald Mariga, 25, terza avventura al Parma LAPRESSE/FORTE DI CHIARA-DI FEO-GOZZINI
Il giro delle punte anima il penultimo giorno di mercato, specie tra Bergamo e Palermo. Perché i rosanero, visto il rallentamento della trattativa Lafferty (Sion), sono tornati all’assalto di Rolando Bianchi. Che però per ora non si muove, va in scadenza a giugno ed è stato già prenotato dall’Atalanta. Che nel frattempo non molla la pista Pinilla (si tratta con il Cagliari sulla base di 4,5 milioni), e potrebbe anche lasciar partire Denis, proprio verso il Palermo a cui non dispiace. Anche perché l’Atalanta in avanti ha chiuso anche per Livaja, che arriva in comproprietà dall’Inter nell’affare Schelotto. Nel pomeriggio invece si è chiuso con il Siena
per il difensore Contini in cambio del terzino Matheu più soldi. Frenata invece per Del Grosso, si punta su Capuano del Catania. E il Torino? Chiude per Jonathas (Pescara) e resta così, Bianchi o no. Intanto il Palermo ufficializza l’arrivo di Sperduti, oggi può prendere Fabbrini in prestito dall’Udinese, e a centrocampo spinge per Faurlin (Qpr) Affari Parma Un blitz in sede al-
l’Inter, e gli emiliani si riprendono Mariga, in prestito con diritto di riscatto della metà. Oggi si proverà a spingere con il Palermo per Brienza, a cui il Parma è tornato sotto. E l’a.d. Leonardi si inserisce anche nella corsa a Bellomo: ieri colloquio col Bari. Prese intanto le metà del fantasista Russotto (Catanzaro) e di Boniperti jr
DIRETTA VIDEO
Su Gazzetta.tv il live del mercato a partire dalle 14 Ultimissime ore di mercato, prima della chiusura ufficiale fissata per le 19: ore da vivere con noi su Gazzetta.it, con la diretta testuale di tutti gli affari e non solo. Su Gazzetta.tv sarà infatti presente il live video dall’Ata Hotel Executive di Milano, sede delle trattative. Diretta che partirà alle 14 e che vi accompagnerà fino alle 19 passate, dunque oltre la chiusura ufficiale delle operazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Affari Bologna Con Acquafresca che ha perfezionato il passaggio al Levante, gli emiliani prendono dal Panathinaikos il trequartista Christodoulopoulos. In uscita oggi si cercherà una sistemazione per Riverola, Gimenez e Paponi, se parte una punta può arrivare Moscardelli. Altre trattative Il Siena in dife-
sa tratta il portoghese Teixeira (Zurigo) oltre a Uvini (Napoli) e Terlizzi (Pescara), mentre a sinistra si tenta Llama (su cui però non molla il Parma). Genoa: salta Ortiz, vicino Crimi (a metà dal Grosseto). Pescara: nella notte incontro con la Lazio per definire Sculli e l’ultimo tentativo per Kozak, ma è dura: oggi si chiude per Sforzini. In difesa si riprova per Daprela (un milione più uno tra Cascione e Nielsen l’offerta al Brescia), e con l’uscita di Terlizzi si proverà a stringere per Bovo. Il Cagliari ufficializza Cabrera (Nacional). © RIPRODUZIONE RISERVATA
AFFARI ALL’ESTERO GAGO VERSO IL VELEZ. IL MANCHESTER CITY SONDA VILLA. L’ANZHI VUOLE WILLIAN
Il Real Madrid si porta avanti per Aguero Buonanotte al Granada. Zenit: c’è Neto BREGA-RUSSO
Diego Buonanotte non arriverà in Italia, ma in qualche modo resta legato al nostro Paese. L’argentino infatti ha lasciato il Malaga per firmare un quadriennale con il Granada, club di proprietà della famiglia Pozzo. Un altro giocatore corteggiato da un’italiana e ormai sfumato è Boly: il centrale dell’Auxerre infatti piace al Galatasaray che avrebbe offerto 3 milioni per averlo. Gago sembra vicino al ritorno in Argentina: lo vuole il Velez, il Valencia ormai lo considera in uscita.
Portieri Il Barcellona deve cer-
do vestiva la maglia dell’Atletico Madrid e solo per motivi diplomatici non si inserirono con decisione nella trattativa che portò il Kun in Inghilterra. Ci ritenteranno e intanto il Manchester City sonda il terreno per Villa (Barcellona). Lo Zenit pesca in Italia Neto (Siena, piaceva anche alla Dinamo Kiev) e ci proverà anche per Fazio del Siviglia (offerti 5 milioni di sterline). Proposta mostruosa dell’Anzhi per Willian: 35 milioni di euro allo Shakhtar che ci pensa. Nuovo contratto per Vanden Borre: si accasa all’Anderlecht.
care un sostituto per Valdes che, con largo anticipo, ha già detto di non voler rinnovare il contratto in scadenza nel 2014. Così i blaugrana stanno provando a stringere per Artur del Benfica, l’ex portiere di Siena, Cesena e Roma. Jack Butland, portiere del Birmingham classe ’93, è stato vicino al Chelsea per qualche ora: poi ha deciso di rifiutare l’offerta dei Blues. Altre trattative Il Real Madrid guarda già alla prossima estate e avrebbe deciso di puntare su Aguero del Manchester City. I Blancos già lo volevano quan-
Sergio Aguero, 24 anni ANSA
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le trattative delle venti di
A ATALANTA
BOLOGNA
Acquisti Livaja (a, Inter), Canini (d, Genoa), Giorgi (c), Budan (a, Palermo), Scaloni (d, Lazio), Contini (d) e Del Grosso (d, Siena) Cessioni Peluso (d, Juve), Manfredini (d, Genoa), Scozzarella (c, Ternana). Matheu (d, Siena), Schelotto (c, Inter) Obiettivi Pinilla (a, Cagliari)
Acquisti Naldo (d, Gremio), Christodoulopoulos (a, Panathinaikos) Cessioni Pisanu (d, M. Impact), Portanova (d, Genoa), Acquafresca (a, Levante) Obiettivi Bizzarri (p, Lazio), Thomas (a, Flamengo), Moscardelli (a, Chievo), Neto (p, Fiorentina)
CAGLIARI
CATANIA
Acquisti Cabrera (c, Nacional Montevideo) Cessioni Larrivey (a, Atlante), Ceppelini (c, Lumezzane) Obiettivi Dianda (d, Ternana), Camporese (d, Fiorentina), Floccari (a, Lazio)
Acquisti Gyomber (d, Dukla Banska Bystrica), Cani (a, Polonia Varsavia). Cessioni Morimoto (a, Al Nasr), Paglialunga (c, Hercules). Obiettivi Blandi (a, Boca Juniors), Rivas (a, Verona).
CHIEVO
FIORENTINA
Acquisti Seymour (c) e Sampirisi (d, Genoa), Ujkani (p, Palermo), Spiropoulos (d, Panathinaikos), Hauche (a, Racing) Cessioni Sorrentino (p, Palermo), Di Michele (a, Reggina) Obiettivi Arias (d, svinc.), Ayovì (a, Barcelona SP), Acerbi (d, Genoa)
Acquisti Rossi (a, Villarreal), Larrondo (a, Siena), Compper (d, Hoffenheim), Vecino (Nacional), Wolski (Legia V.), Sissoko (c, Psg). Cessioni Della Rocca (c, Siena), Olivera (c) e Cassani (d, Genoa). Obiettivi Alonso (d, Bolton), Bueno (a, Nacional), Taddei (c, Roma)
GENOA
INTER
Acq. Acerbi (d, Milan), Olivera (c) e Cassani (d, Fior.), Portanova (d, Bol.), Fl. Flores (a, Granada), Nadarevic (c, Varese), Matuzalem (c, Lazio), Pisano (d, Pal.), Manfredini (d, Atal.) Ces. Piscitella (a, Mod.), Merkel (c, Udin.), Anselmo (c, Pal.), Canini (d, Atal.), Seymour (c) e Sampirisi (d, Chievo)
Acquisti Rocchi (a, Lazio). Kuzmanovic (c, Stoccarda), Kovacic, (c, D. Zagabria), Schelotto (c, Atalanta), Laxalt (a, Defensor) Cessioni Sneijder (c, Galatasaray). Coutinho (c, Liverpool), Livaja (a, Atalanta) Obiettivi -
JUVENTUS
LAZIO
Acquisti Peluso (d, Atalanta), Anelka (a, Shanghai S.), Llorente (a, Athletic Bilbao per luglio), Cevallos (a, Ldu Quito). Cessioni Lucio (d, San Paolo). Obiettivi Doria (d, Botafogo), Sissoko (c, Tolosa), Lisandro Lopez (a, Lione)
Acquisti Bruno Pereirinha (c, Sp. Lisbona) Cessioni Rocchi (a, Inter), Matuzalem (c, Genoa), Scaloni (d, Atalanta), Zauri (d, Spezia) Obiettivi Abdellaoue (a, Hannover), Hamad (c, Malmoe), F. Anderson (Santos, c)
MILAN
NAPOLI
Acquisti Balotelli (a, Manchester City), Zaccardo (d, Parma) Cessioni Pato (a, Corinthians), Acerbi (d, Genoa), Mesbah (d, Parma), Strasser (c, Parma), Emanuelson (c, Fulham) Obiettivi Kakà (c, Real Madrid), Salamon (d, Brescia), Strootman (c, Psv)
Acquisti Armero (c, Udinese), Calaiò (a, Siena), Radosevic (c, Hajduk), Rolando (d, Porto) Cessioni Aronica (d) e Dossena (c, Palermo), Vargas (a, Gremio) Obiettivi Andreolli (d, Chievo), Neto (d, Siena)
PALERMO
PARMA
Acquisti Aronica (d) e Dossena (c, Napoli), Anselmo (c, Genoa), Sorrentino (p, Chievo), Boselli (a, Wigan), Formica (a, Blackburn), Nelson (c, Betis), Sperduti (a, Newell’s), Faurlin (c, Qpr) Cessioni Giorgi (c) e Budan (a, Atalanta), Pisano (d, Genoa), Ujkani (p, Chievo), Bertolo (c, C. Azul), Milanovic (d, Vicenza), Cetto (d, S. Lorenzo), Zahavi (c, Maccabi)
Acquisti Mesbah (d), Strasser (c, Milan), Coda (d, Udinese), Mariga (c, Inter), Boniperti (a, Empoli) Cessioni Pabon (a, Deportivo L.), Zaccardo (d, Milan), Acquah (c, Hoffenheim) Obiettivi Renzetti (d, Padova), Castellini (d, Sampdoria), Bellomo (c, Bari), Boly (d, Auxerre), Brienza (a, Palermo), Mastriani (a, Cerro)
PESCARA
ROMA
Acquisti Bianchi Arce (d, S. Lorenzo), D’Agostino (c, Siena), Rizzo (d, Reggina), Caraglio (a, Rangers Talca), Cessioni Colucci (c, Reggina), Crescenzi (d, Novara), Romagnoli (d, Spezia),Jonathas (a, Torino)Obiettivi Brighi (c, Torino), Kurtic (c, Palermo), Ardemagni (a, Modena), Fabbrini (a, Udinese), Sforzini (a, Grosseto), Sculli (a, Lazio)
Acquisti Torosidis (d, Olympiacos) Cessioni Tallo (a, Bari) Obiettivi Cassio (p, Corinthians), Bellomo (c, Bari)
SAMPDORIA
SIENA
Acquisti Sansone (a, Torino), Gavazzi (c, Vicenza), Rodriguez (a, Universidad de Chile) Cessioni Pozzi (a, Siena) Obiettivi Ziegler (d, Lokomotiv), M. Rigoni (c, Chievo), Fabbrini (a, Udinese)
Acquisti Pozzi (a, Samp), Agra (c, Betis), Calello (c, D. Zagabria), Della Rocca (c, Fiorentina), Emeghara (a, Lorient), Matheu (d, Atalanta) Cessioni Calaiò (a, Napoli), Campagnolo (p) e Coppola (c, Cesena), D’Agostino (c, Pescara), Dellafiore (d, Padova), Larrondo (a, Fiorentina), Campos Toro (a, Udinese), Contini (d) e Del Grosso (d, Atalanta) Obiettivi Teixeira (d, Zurigo)
TORINO
UDINESE
Acquisti Menga (a, Lierse), Barreto (a, Udinese), Jonathas (a, Pescara) Cessioni Sgrigna (a), Agostini (d, Verona), Sansone (a, Samp), De Feudis (c, Padova), Verdi (a, Juve Stabia), Gorobsov (c, Nocerina). Obiettivi Rivas (c, Verona), Brienza (a, Palermo),
Acquisti Merkel (c, Genoa), Campos Toro (a, Siena). Cessioni Armero (c, Napoli), Barreto (a, Torino), Willians (c, Internacional), Coda (d, Parma) Obiettivi Ghoulam (d, St. Etienne), Marrone (c, Juventus), Malanda (c, Zulte Waregem), Ruiz (c, San Lorenzo)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
MONDO
Prima del via Il saluto in panchina José Mourinho, allenatore del Real Madrid, va a stringere la mano a Jordi Roura, vice di Tito Vilanova al Barcellona
Al 36’ s.t. Varane segna di testa il gol del pari Real
1-0 Barcellona Al 5’ del primo tempo Cesc Fabregas segna il gol del momentaneo vantaggio della sua squadra con un tiro di destro subito dopo il via
Un Clasico pari
Il Barça spreca, il Madrid resta vivo Fabregas-gol ma non riesce il colpo del k.o. in Copa del Rey: un grande Varane merita l’1-1 REAL MADRID BARCELLONA
1 1
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Fabregas (B) 5’, Varane (R) 36’ st REAL MADRID (4-2-3-1) Diego Lopez 7; Essien 6, Varane 9, Carvalho 5,5, Arbeloa 6,5; Xabi Alonso 7, Khedira 7; Callejon 5 (dal 13’ s.t. Modric 6,5), Ozil 7, Cristiano Ronaldo 7; Benzema 6 (dal 18’ s.t. Higuain 7). PANCHINA Adan, Albiol, Marcelo, Kakà, Morata. ALLENATORE Mourinho 7,5 ESPULSI nessuno. AMMONITI Carvalho, Xabi Alonso per gioco scorretto, Callejon per proteste BARCELLONA (4-3-3) Pinto 6; Dani Alves 6, Piqué 6.5, Puyol 6.5, Jordi Alba 6; Xavi 7, Busquets 6.5, Fabregas 6 (dal 40’ s.t. Thiago s.v.); Pedro 5 (dal 31’ s.t. Sanchez 5.5), Messi 6, Iniesta 7.5. PANCHINA Victor Valdes, Mascherano, Adriano, Song, Villa. ALLENATORE Roura 6,5 ESPULSI nessuno. AMMONITI Piqué, Dani Alves per gioco scorretto, Puyol per proteste ARBITRO Clos Gomez 6.5 NOTE Spettatori 80.000 circa. Tiri in porta 2-5, tiri fuori 3-5, angoli 7-3, fuorigioco 2-6. Recuperi 1‘ pt e 3‘ st
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
Un allenatore ostinato, una squadra coraggiosa, un’altra vanitosa, un giovane grande. Questo va in vetrina col quarto Clasico della stagione, andata delle semifinali di Copa del Rey. Finisce 1-1, ma si legge come vittoria del Madrid, senza Casillas, Ramos, Pepe, Di Maria e Coentrao, colpito da Fabregas, non affondato da un Barça a tratti bellissimo ma sprecone e troppo spesso impegnato a rimirarsi davanti allo specchio. Madrid alla fine capace di tornare a galla appoggiandosi su un ragazzo di 19 anni, il francese Raphael Varane. Mourinho dimostra alla Spagna che si può giocare anche un altro calcio, di lotta, poco governo ma grande solidarietà, forza, volontà e spunti di classe. Il Real, già pieno di crisi
autoctone, poteva morire. Il Barça, campione in carica della coppa, lo lascia vivo e l’aspetta il 27 febbraio al Camp Nou per il ritorno. Stasera al Calderon l’altra semifinale, Atletico Madrid-Siviglia. Addio Adan? Ideatore della guerra dei portieri, Mou sorprende tutti e sceglie Diego Lopez, che ri-debutta col Real quasi 6 anni dopo il suo addio. Adan affossato, Jose con Diego Lopez sembra avere qualche garanzia in più in vista della partita col Manchester United. Altra sorpresa, c’è Callejon e non Modric, errore che il Madrid paga e corregge. Barça al completo ma come d’abitudine in coppa con Pinto al posto di Valdes. Intensità Pronti via e Ronaldo
spinto da un errore di Alves parte come un razzo, Piqué lo stende, ammonizione e punizione di Cristiano che Pinto ge-
TECNOLOGIA NEL CALCIO VERSO IL BOARD DI MARZO
Gol fantasma: la Fifa continua gli esperimenti La Bild ha rivelato nuovi test segreti a Dusseldorf. I risultati serviranno per scegliere tra occhio di falco e goalref A quasi un mese dalla riunione dell’International Board, in programma a Edinburgo, Scozia (1o-3 marzo), la Fifa prosegue nella «messa a punto» delle tecnologie approvate per evitare i gol fantasma. La «Bild» ha mostrato ieri le immagini di nuovi test effettuati dall’Empa (laboratorio federale svizzero per materiale scientifico e tecnologie) durante una settimana allo stadio di Dusseldorf, in Germania, sotto la piog-
gia e in condizioni particolari. Conferma Fifa In esame l’occhio di Falco, basato sul riconoscimento ottico attraverso le telecamere, e il goalref, che utilizza il pallone col microchip, fin qui le uniche due tecnologie approvate. «La tecnologia sulla linea di porta è stata testata per performance e affidabilità e sono state effettuate delle simulazioni in situazioni diurne e notturne», ha confermato la Fifa al
stisce con apprensione. Resterà l’unico fallo del Barça nel primo tempo, contro 10 del Madrid. Segno di un’intensità diversa. Il Real sceglie la via della sofferenza e offre a uno stadio per una volta bello vivo una prestazione di sacrificio encomiabile, passione, dedizione. Eccezionale il lavoro di Xabi Alonso e Khedira, infaticabili nel tappare il Barça e stappare il contropiede. Sorpresa Barça che sorpreso
impiega 4’ per passare la metà campo, 10’ per spalmare il primo possesso largo, addirittura 21’ per il primo tiro, una traversa: è una punizione perfetta di Xavi che Diego Lopez para solo col pensiero. Lo stesso Xavi 3 minuti dopo vede Varane intercettargli sulla linea di una porta vuota il suo tiro a colpo sicuro. Occasione propiziata da un errore di Carvalho, che ha 15 anni più di Varane e soffre da matti mentre il francese infila
un’altra serata da adulto. Colpito e risorto Al 5’ della ripre-
sa Messi anticipa Xabi e innesca Fabregas, che non sbaglia. Callejon tiene in gioco Cesc, Mou lo toglie e con Modric guadagna testa. La partita non ha soste: Varane salva ancora i suoi anticipando Fabregas sicuro del gol, Ronaldo ha due grandi occasioni, Cesc e Pedro perdonano tirando fuori palloni che al Barça sono sempre gol. I catalani hanno la palla, fanno i loro ghirigori ma Messi non si accende e a 10’ dal termine Varane supera di testa Fabregas e Piqué e si prende tutta la scena. C’è ancora tempo per una parata di Diego Lopez su Jordi Alba, poi il sipario. Il Barça se ne va schiavo dei propri errori, il Real cresce come Varane. Fuori dal campo il fuoco non molla la Casa Blanca, sul prato le cose vanno molto meglio.
SUDAMERICANO IN ARGENTINA giornale tedesco. Il rapporto finale verrà adesso sottoposto alla valutazione della Ifab (International Football Association Board), chiamata a prendere una decisione su quale delle due tecnologie potrà essere promossa alla Confederations Cup e, in seguito, anche al Mondiale brasiliano nel 2014. Lista aperta Non si tratta comunque di una lista chiusa, ma la contrario suscettibile di continui aggiornamenti. La Fifa ha invitato fin dall’inizio tutte le aziende interessate a presentare i loro nuovi progetti in ogni momento (nella speranza, forse vana, di avvicinarsi alla perfezione). I due sistemi finora approvati sono stati montati negli stadi del Mondiale per club dove, però, non si sono verificati casi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cile-Colombia 1-0 Sub-20 riaperto Le sorprese al Sub-20 non finiscono mai. La Colombia nella notte avrebbe potuto anche vincere il torneo, invece ecco il Cile. Nella prima partita del quarto turno del girone finale a sei squadre, i cileni hanno battuto 1-0 la Colombia con gol su rigore a fine primo tempo della stella Nicolas Castillo, cercato dalla Juve e da mille altre squadre nelle ultime settimane. Nel secondo tempo è stato espulso il colombiano Balanta, evento che ha indirizzato la partita. Il Cile così sale a sei punti, rendendo molto importanti le altre due partite giocate nella notte: Peru-Ecuador e Paraguay-Uruguay. Nella notte tra domenica e lunedì le ultime tre partite, inevitabilmente decisive per il Sub-20: Cile-Peru, Colombia-Paraguay e Uruguay-Ecuador. La classifica: Colombia (4 giocate) 9; Paraguay (3) 7; Uruguay (3) e Cile (4) 6; Peru (3) 1; Ecuador (3) 0. Le prime quattro si qualificano al Mondiale Under 20 di giugno e luglio in Turchia.
Su e giù
h Varane REAL MADRID Il francese, 20 anni ad aprile, si regala una gran notte. Salva un gol sulla linea, ferma tutto ciò che passa dalle sue parti, segna il gol che tiene in vita il Madrid
h Iniesta BARCELLONA
Il Bernabeu lo rispetta per ciò che fa in nazionale ma lo teme anche più di Messi. E a ragione: ancora una volta il Cavaliere Pallido si regala una grande notte al Bernabeu.
i Callejon REAL MADRID
Mou lo preferisce a Modric ma il ragazzo mostra tutta la sua inadeguatezza. Lanci sballati, volontà effimera, errore sul gol del Barça. Dura poco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino BRASILE / 1
Attacco al segretario Fifa Valcke RIO (m.can.) Jérôme Valcke, segretario generale Fifa, lavorò come consulente della candidatura del Brasile al Mondiale 2014. Lo scrive il quotidiano «Folha de S.Paulo», lo stesso che l’anno scorso aveva denunciato affari sospetti di Ricardo Teixeira, allora presidente della federcalcio brasiliana, costretto alle dimissioni. Il giornale sostiene che Valcke lavorò come consulente del Brasile nel primo semestre del 2007 quando rimase fuori dalla Fifa per sei mesi dopo che la Fifa fu multata in 90 milioni di dollari per una trattativa guidata dal francese in cui erano coinvolte la Visa e la Mastercard. La Fifa ha risposto al quotidiano che Valcke non era dipendente all’epoca della.
BRASILE / 2
Svizzera-Brasile in agosto Il 14 agosto a Basilea amichevole tra Svizzera e Brasile, con le due nazionali che si riaffronteranno, in data e sede da stabilire, anche nel corso della stagione 2015-16. Lo ha annunciato la Federcalcio elvetica.
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
Super Rooney rilancia la fuga dello United Da 0-1 a 2-1 contro il Southampton con la sua 27a doppietta in Premier. E adesso i Red Devils volano a +7 sul ManCity DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)
Non sottovalutare i santi. Il Manchester Utd lo ha capito in una ripresa vissuta in apnea contro il Southampton affidato da due settimane a Pochettino. L'unica bella notizia di una serata cominciata malissimo, con la comica De Gea-Carrick che ha lanciato i Saints, è che il vantaggio sul City, fermato martedì dal QPR, torna a +7: la doppietta di Rooney nella prima mezz'ora ha permesso ai Red Devils di allungare il passo in classifica. L'analisi Sono partite come que-
sta che ti consentono di conquistare i trofei. Vinci anche quando non lo meriti e l’avversario, una banda di onesti combattenti in lotta per la sopravvivenza, ti ha preso a schiaffi per tutta la ripresa. La formula dei tre attaccanti varata da Ferguson ha funzionato fino a quando la carica dell’Old Trafford e le energie fresche hanno permesso al centrocampo di sopportare la spinta dei Saints. Il trio Welbeck-Van Persie-Rooney è stato straordinario nel solito quarto d'ora ad alta intensità che lo United propone sempre nelle sue partite. È stato in quel momento che sono arrivati i due gol di Rooney — ventisettesima doppietta in Premier —, il palo di Kagawa, il 3-1 sfiorato da Van Persie e Welbeck in chiusura di primo tempo. Ribaltone La mano dell’argentino Pochettino, che ha portato il Southampton in ritiro qualche giorno a Barcellona per fargli respirare le atmosfere del calcio spagnolo, si è vista nell’intervallo. Ha spedito sotto la doccia l'ex bolognese Ramirez — deludente in questo stadio
Wayne Rooney, 27 anni, attaccante del Manchester United, anche ieri protagonista con una doppietta AP
MANCHESTER UTD SOUTHAMPTON
2 1
PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Rodriguez (S) al 2’, Rooney (M) all’8’ e al 26’ p.t. MANCHESTER UTD (4-3-3) De Gea 5; Jones 6, Smalling 6 (dal 18’ s.t. Ferdinand 6), Vidic 5,5, Evra 6; Carrick 5,5, Anderson 5 (dal 23’ s.t. Rafael 5,5), Kagawa 6,5 (dal 28’ s.t. Nani 6); Welbeck 6, Van Persie 6, Rooney 7. PANCHINA Lindegaard, Buttner, Valencia, Cleverley. ALLENATORE Ferguson 6. SOUTHAMPTON (4-1-4-1) Boruc 6; Clyne 6, Yoshida 5,5, Hooiveld 5,5, Fox 6 (dal 33’ s.t. Shaw sv); Schneiderlin 6,5; Puncheon 5 (dal 1’ s.t. S. Davis 6), Cork 6, Ramirez 5 (dal 1’ s.t. Lallana 6,5), Rodriguez 6; Lambert 6,5. PANCHINA K. Davis, Lee, Richardson, Chaplow. ALLENATORE Pochettino 6,5. ARBITRO Mason 7. NOTE Spettatori 70 mila. Ammoniti Vidic (M), Rafael (M) e Schneiderlin (S). Tiri in porta: 10 (1 palo)-10. Tiri fuori: 5-9. Angoli: 4-8. Recuperi: 2’ pt; 3’ st
dove aveva brillato con la nazionale olimpica uruguayana — e Puncheon, inserendo Steven Davis e Lallana. Il copione è stato stravolto. Le parti sono state rovesciate: il Southampton ha giocato da United, mentre la squadra di Ferguson ha sbandato come se fosse stata travolta da un uragano. De Gea, protagonista in negativo con un liscio colossale del gol di Rodriguez — ma anche Carrick ci ha messo del suo con un passaggio scriteriato —, si è riscattato volando sui palloni scagliati da Lambert e Lallana. Ferguson dopo 10’ si è alzato dalla panchina. Quando lo scozzese entra nell'area tecnica significa che la situazione si fa seria. Ha ordinato gli inserimenti di Ferdinand e Rafael per blindare la difesa e ha poi riciclato Nani. Lo United ha ballato fino all'ul-
timo, con l'eccezione di una rete annullata a Van Persie per fuorigioco e di un'occasione in contropiede fallita da Rooney.
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PREMIER 24O TURNO
Stoke CityWigan 2-2 Aston VillaNewcastle 1-2 QP RangersMan.City 0-0 SunderlandSwansea 0-0 ArsenalLiverpool 2-2 NorwichTottenham 1-1 EvertonW.Bromw. 2-1 Manch.UtdSouthamp. 2-1 ReadingChelsea 2-2 FulhamWest Ham 3-1 CLASSIFICA Manch.Utd 59 Manch.City 52 Chelsea 46 Tottenham 42 Everton 41 Arsenal 38 Liverpool 35 Swansea 34 West Bromw.34 Stoke 30 Sunderland 29 Fulham 28 West Ham 27 Norwich 27 Newcastle 24 Southamp. 23 Reading 20 Wigan 20 Aston Villa 20 QP Rangers 16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LE ALTRE PARTITE
Chelsea fermato Tifosi ancora contro Benitez Non basta Lampard: pari del Reading e cori per Di Matteo. Gran gol di Bale: Tottenham 4o DAL NOSTRO INVIATO
MANCHESTER (Inghilterra)
Gareth Bale e Frank Lampard hanno illuminato le altre gare di Premier, dove la rimonta subita dal Chelsea con il Reading è il preludio di nuove giornate di passione per Rafa Benitez. I Blues sono stati tramortiti da una doppietta di Le Fondre, partito dalla panchina e invocato dal pubblico mentre il Chelsea stava vincendo 2-0. Il suo inserimento è stato devastante per i Blues: per conservare il terzo posto si dovrà ancora soffrire e l'atmosfera tesa non è il miglior modo per arrivare lontano. Anche ieri sera al 16' pt sono partiti i cori nostalgici per Roberto Di Matteo: Benitez continua a fingere di ignorarli, ma la sua avventura al Chelsea sta diventando uno stillicidio. Restano sempre oscuri i motivi che hanno portato Abramovich a licenziare l'allenatore italiano che gli aveva fatto vincere la Champions. Era proprio il caso di comportarsi per l’ennesima volta da ricchi oligarchi capricciosi? Il gol di Bale al Norwich ha ricordato quello di Giggs all'Arsenal nella semifinale di Coppa d’Inghilterra del 1999: coast to coast da un'area all'altra, lasciando per strada la difesa firmando l’1-1 con il sinistro. Una rete importante, perché permette al Tottenham di conservare la quarta posizione e di fronteggiare la risalita dell’Everton, trascinato al successo sul Wba da una doppietta dell’esterno mancino Baines. Lampard Serata da protagonista anche per Lampard, al nono gol in undici presenze dell’attuale Premier. La sua zuccata imperiale fa salire il centrocampista a quota 196 con la maglia dei Blues: numeri da fuoriclasse per un giocatore in scadenza di contratto e che Abramovich ha messo alla porta. E qui si torna ai misteri del Chelsea. L'unica consolazione della lunga serata dei Blues è che ha pareggiato non solo il Tottenham, ma anche l'Arsenal, costretto a rimontare il Liverpool, lanciato dopo appena 6’ dal solito Suarez e poi da Henderson. La rimonta è arrivata nel segno di Giroud e di Walcott. L'Arsenal ha sfiorato più volte il 3-2, ma il Liverpool è rimasto sempre in partita. Wenger mastica amaro: i Gunners continuano a regalare punti e il quarto posto appare davvero una chimera. Neppure la presenza di Beckham negli allenamenti ha dato la scossa giusta al vecchio Arsenal: a fine stagione Wenger potrebbe salutare tutti.
Cinismo Ferguson Alla fine della
giostra, gli abbracci dei giocatori dello United, stravolti dalla fatica e dalla paura, dicono tante cose. Il Southampton recrimina, ma esce a testa alta dall’Old Trafford, dove ha trionfato solo una volta nella sua storia, nel 1969. «Non abbiamo giocato bene, ma abbiamo vinto e ci sono gare in cui contano soprattutto i punti. Torniamo a più sette sul City e questo mi sembra un buon motivo per essere soddisfatti. La doppietta di Rooney è un'altra bella notizia», racconta Ferguson. Qualcuno si sente di dare torto al santone scozzese?
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COPPA D’AFRICA CONCLUSA LA FASE A GRUPPI
Il Togo va ai quarti: più forte della Tunisia e dello scandaloso arbitro Bennet DAL NOSTRO INVIATO
IL TABELLONE VERSO LA FINALE
PAOLO CONDÒ NELSPRUIT (Sudafrica)
Quando allenava il Monaco, nel 2006, Francesco Guidolin ebbe alle sue dipendenze sia Emmanuel Adebayor che Serge Gakpe, e tanto il primo gli stava sull’anima per l’atteggiamento indisponente da grande star (non ancora tale), tanto il secondo gli piaceva per la voglia di imparare con la quale quotidianamente si presentava al centro della Turbie. Il sodalizio fu di breve durata, perché l'Arsenal diede in fretta ad Adebayor un palcoscenico che non gli stesse stretto, ma da quando (2009) Gakpe ha optato per il Togo — dopo aver percorso l'intera trafila nelle giovanili della Francia — i due hanno avuto occasione di rinfrescarlo. La cosa risulta chiarissima al minuto 12, quando Ade coglie il tempo perfetto per lanciare Gakpe oltre la dife-
Una delle situazioni discusse su Emmanuel Adebayor, attaccante del Togo AP
sa, e di lì al facile gol dell’1-0. Il Togo è una squadra discreta davanti, con Floyd Ayite a completare il trio offensivo di un 4-3-3 che in ripiegamento diventa 4-1-4-1, e scarsina dietro. La Tunisia, che per passare deve vincere, è più omogenea ma meno talentuosa, anche
perché la sua stella M'sakni gioca a intermittenza, molestato più degli altri dal terreno infame (troppa sabbia, è una spiaggia). Arbitro Il rapido vantaggio mette ovviamente di buon umore il Togo, che vorrebbe gestire in
GDS
serenità l’approdo al secondo posto del girone: il primo è già matematicamente della Costa d’Avorio, che nell’altra gara del pomeriggio impatta 2-2 con l'Algeria dopo essere andata sotto di due gol (Drogba e Bony i marcatori, Feghouli su rigore e Soudani avevano por-
tato avanti i magrebini). Il problema è che l'arbitro sudafricano Bennett non è d’accordo: risparmiamoci pure le facili battute sul vecchio afrikaneer che non ama i neri, ma sinceramente non ricordiamo un arbitraggio sbilanciato come questo. Bennett fischia subito un rigori-
no che permette alla Tunisia di pareggiare con Mouelhi, e passi. Ma nella ripresa per due volte ignora i falli evidenti in area su Adebayor: la seconda svista è persino grottesca, perché il capitano del Togo viene preso per la maglietta da Hichri, che in questo modo lo frena permettendo al portiere Ben Mustapha di travolgerlo in uscita. Insomma, due rigori in uno, ma l'ineffabile Bennett indica la bandierina del corner. Da non crederci. Il tecnico del Togo è Didier Six, uno che di volate se ne intende (Mar del Plata 1978, è sua la fuga con il cross per Lacombe che apre Italia-Francia mondiale, 0-1 dopo 40 secondi): devono placcarlo in tre per impedire che si avventi sull’arbitro, e qualche minuto dopo ce ne vogliono cinque perché Bennett concede un secondo penalty, stavolta del tutto inventato, alla Tunisia. Il Togo viene ammonito praticamente in blocco, ma per segnarsi tutti i cattivi l'arbitro è costretto a far passare qualche minuto, e il giustiziere Mouelhi evidentemente si raffredda visto che calcia sul palo la sentenza capitale. Giusto così, ma lo scandalo resta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
SERIE B IL MERCATO
Cesena vestito da Inter Suciu alla Juve Stabia Bangoura, Del Piero e forse Belec in Romagna con Giandonato Pro Vercelli: resta Tiribocchi, dal Verona arriva Ragatzu ha sistemato il centrocampo con Crisetig dallo Spezia via Inter. La Reggina tratta Brugman (Pescara) e ha ufficializzato Arrighini, che comunque finisce la stagione a Pontedera dove è stato piazzato Maicon.
BINDA-D’ANGELO
Verona e Spezia? No, sono stati Cesena e Juve Stabia i protagonisti della penultima giornata di mercato, insieme alla solita Pro Vercelli. Ma andiamo per ordine. Il Cesena ha depositato i contratti di due ragazzi prelevati dall’Inter: si tratta di Del Piero e Bangoura; riguardo il portiere, se parte Ravaglia, dai nerazzurri arriverà anche Belec, mentre a centrocampo oggi firma Giandonato (Vicenza), che ha superato in extremis Nwankwo (Parma, ora al Padova). La Juve Stabia in-
Nuovi portieri Ci sono state diverse operazioni legate ai portieri. L’Ascoli ha preso Lys Gomis dal Torino. Il Vicenza ha trovato l’accordo per avere Bremec dal Grosseto, che al suo posto ha ingaggiato Belardi (ex Cesena). E a Livorno arriva l’esperto Aldegani (Nocerina) in cambio di De Lucia. E la Ternana riscatta Brignoli.
Affari fatti: Antei è del Sassuolo, Bencivenga della Ternana e Crisetig del Crotone
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I NUOVI PORTIERI
S Aldegani L’esperto portiere della Nocerina passa al Livorno per fare il dodicesimo a Fiorillo
S Belardi Il portiere, dopo aver risolto il contratto con il Cesena, si è accordato con il Grosseto
S
Manuel Giandonato, 21 anni, dal Vicenza passa al Cesena LAPRESSE
Affari fatti Dicevamo la Pro Ver-
celli: ufficializzati gli arrivi di Genevier (Juve Stabia) e Grossi (Verona), all’Executive è arrivato Tiribocchi che ha deciso di restare (niente Vicenza quindi), ma questo non esclude l’arrivo di un altro attaccante dal Verona, che sarà Ragatzu (non Ferrari, che è stato prosciolto dal Tnas ma vuole giocarsela all’Hellas); da Vercelli parte anche Bencivenga, passato alla Ternana: per sostituirlo l’obiet-
Dall’alto: Sergiu Suciu, 22 anni e Daniele Ragatzu, 21 ANSA-LAPRESSE
tivo è Pucino del Varese, che al suo posto punta su Franco (Padova). Solo oggi lo stesso Varese deposita il contratto di Ferreira Pinto (Atalanta), che prima ha dovuto fare le visite mediche: l’annuncio sarà fatto insieme a quello di Juan Antonio, per il quale c’è stato un importante riavvicinamento con la Sampdoria. Definito il passaggio del difensore Antei dalla Roma (dove è rientrato dal Grosseto) al Sassuolo. Il Modena ha ripreso Mazzarani dall’Udinese (ora è a metà tra gli emiliani e il Napoli) ma non ancora Stevanovic dal Torino: martedì sera ha detto di no, ieri è tornato a riflettere e oggi decide. Bel colpo del Crotone, che
Le trattative Il Verona non ha avuto risposte dal Palermo per Brienza; oggi può chiudere per Nielsen (Pescara), l’alternative è Bovo (Spezia). Fermo lo Spezia: Zauri non ha ancora trovato l’accordo per lasciare la Lazio, Rizzato (Reggina) è in stand-by, Sforzini è sfumato, sondaggio con Moscardelli (Chievo), viva l’idea Abbruscato (Pescara) anche se alla fine il club ligure potrebbe restare così. Il Grosseto tratta ancora Ferrario del Lecce, che in cambio non vuol riprendere Delvecchio. Infine, una precisazione: gli agenti di Renzetti smentiscono il rinnovo triennale del contratto col Padova. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Bremec Lo spagnolo lascia il Grosseto per diventare il nuovo titolare del Vicenza
S Lys Gomis Il senegalese del Torino va a giocarsi la prima chance da titolare nell’Ascoli
LEGA PRO IL MERCATO
BINDA-D’ANGELO
Altre di Prima Bel colpo del-
l’Alto Adige che in attacco si rinforza con Turchetta del Cesena. Il tocco finale dell’Entella è Beretta dalla Samp (era a Portogruaro). Il Lumezzane, preso Meola dal Livorno, tratta anche Potenza del Carpi. Un centrocampista per la Feralpi Salò: si tratta di Berardocco del Pescara. Il Portogruaro cambia por-
MILANO «B Futura» scrive il suo primo capitolo. La piattaforma infrastrutturale che ha l'obiettivo di rispondere al problema stadi delle società della Lega Serie B ha completato il primo modulo: «Analisi del contesto e studio di fattibilità». Con questa ricerca si fornisce ai club un'indagine sugli indicatori economici, socio-demografici, urbanistici e infrastrutturali nei territori, fondamentali per la realizzazione di un nuovo impianto sportivo. A tale proposito, il presidente Andrea Abodi ha incontrato il ministro Corrado Passera aggiornandolo sulle attività che il progetto sta sviluppando con sei società e le rispettive amministrazioni comunali per costruire, riqualificare e privatizzare stadi e impianti di allenamento. Il modello B Futura, vero e proprio acceleratore di micro-sviluppo infrastrutturale nei territori interessati dalla Serie B, sarà presentato a sindaci e amministratori dei territori, al fine di verificare la volontà di collaborazione e iniziare un percorso per la costruzione, la ristrutturazione o la privatizzazione di uno stadio o di un centro di allenamento dedicato anche ai settori giovanili.
SOLIDARIETA’
TERNI Anche la Ternana aiuta Serena Grigioni, la giovane affetta da una rara malattia che ha colpito 200 persone in tutto il mondo (lei è l'unica italiana). Serena, figlia di un ex allenatore dei portieri rossoverdi, è negli Stati Uniti e deve sostenere cure molto costose. La Ternana devolverà a Serena 50 centesimi per ogni biglietto venduto per la gara di sabato col Bari. LA SITUAZIONE Questa la classifica in Serie B dopo 23 giornate: Sassuolo p. 51; Livorno 48; Verona 46; Varese (-1) 36; Empoli (-1) 33; Modena (-2) e Brescia 32; Padova (-2), Ascoli (-1) e Juve Stabia 31; Cittadella 30; Spezia e Ternana 28; Novara (-4), Crotone (-2) e Lanciano 25; Bari (-7), Reggina (-2) e Cesena 24; Vicenza 19; Pro Vercelli 16; Grosseto (-4) 14. Domani (ore 20.45): Reggina-Verona (0-2). Sabato (ore 15): Brescia-Spezia (1-3), Cittadella-Crotone (1-3), Grosseto-Padova (1-1), Livorno-Pro Vercelli (2-1), Novara-Cesena (4-1), Sassuolo-Empoli (3-0), Ternana-Bari (0-2), Varese-Modena (2-1), Vicenza-Juve Stabia (1-1). Lunedì (ore 20.45) Ascoli-Lanciano (1-1).
SERIE D
La Cremonese si scatena Presi Momentè e Pinardi L’ha spuntata il Carpi: preso Luigi Della Rocca dal Portogruaro, e con lui oggi potrebbe anche arrivare Carotti nello scambio che dovrebbe portare Concas al Benevento. Ma la Cremonese non si è fatta cogliere impreparata e ha subito dato l’assalto (vincente) a Momentè del Varese, che arriva a vestire il grigiorosso insieme a Pinardi del Vicenza; parte invece Previtali, che torna all’AlbinoLeffe. Nel girone B due bei colpi: il d.s. Goretti è riuscito a portare Massoni (Sassuolo) al Perugia, mentre De Lucia (Livorno) è il nuovo portiere della Nocerina (che riflette su Pagano del Modena).
Abodi da Passera per sei nuovi stadi
La Ternana aiuta la piccola Serena
Hellas: Brienza no in arrivo Nielsen Mazzarani torna a Modena. Varese: Juan Antonio c’è
vece ha piazzato il colpo Suciu, prelevato in prestito dal Torino (da dove sarebbe dovuto arrivare anche Diop): con lui c’è anche Pompilio dal Varese (era a Pavia).
B FUTURA
S Alex Pinardi, 32 anni, in carriera ha giocato con Atalanta, Lecce, Modena, Cagliari, Novara e Vicenza: adesso va alla Cremonese LAPRESSE
tiere: arriva Festa dal Mantova dove in cambio va Bavena. Il Treviso è vicino a Semenzato del Lecce, che sta anche cedendo Palumbo al Sorrento: per lo stesso Sorrento oggi firma anche Cardinale (Avellino). Si muove anche il Viareggio: preso Benedetti dal Prato, si tratta per Crescenzi della Lazio (era alla Nocerina). All’Andria arriva Bardelloni dal Venezia, in cambio del portiere Menegon. Il Trapani ha fatto una proposta a Cosenza (Pro Vercelli). Seconda divisione Al Santarcan-
gelo arriva Bamonte dal Cesena (che riprende Saporetti): oggi firma anche Quaggiotto (Brescia). L’Hinterreggio, oltre a Ulloa, dal Catanzaro potrebbe prendere anche D’Alessandro. E poi: Bentoglio dalla Feralpi Salò (via Parma) e Reali dall’Ascoli vanno al Valle d’Aosta, Lasagna (Avellino) al Casale, Serlini (Entella) alla Giacomense, Desole (Monza) al Foligno, Martinelli (Cesena) al Bellaria, Papi dallo Spezia (era a Borgo a Buggiano) al Gavorrano. Martina su Esposito del Sorrento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DISCIPLINARE
PRIMA DIVISIONE
Fideiussioni: assolti Como Casale e Chieti
Sabato derby tra Viareggio e Carrarese
ROMA «Improcedibile», così la Disciplinare presieduta da Sergio Artico ha liquidato i deferimenti del Procuratore federale Stefano Palazzi contro Como, Chieti e Casale (e i rispettivi dirigenti). Il motivo è il «ne bis in idem», non si possono giudicare due volte per la stessa accuse società e dirigenti. Il Como (assistito dall’avvocato Mattia Grassani) aveva la richiesta maggiori della Procura federale: due punti di penalizzazione. Casale (difeso dall’avvocato Michele Cuzzone) e Chieti (assistito dall’avvocato Flavia Tortorella) avevano avuto una richiesta di un punto ciascuno di penalizzazione. Le tre società erano state già punite per non aver rispettato i termini di presentazione delle fideiussioni al momento dell’iscrizione. Anche la Disciplinare con questi proscioglimenti critica la Procura che ha già contestato gli stessi fatti solo dando questa volta una «parte attiva» ai dirigenti, ma i fatti sono stati già giudicati e puniti.
Questa la situazione in Prima divisione dopo la sosta e i recuperi giocati sabato: GIRONE A La classifica dopo 20 giornate: Trapani p. 35; Lecce 34; Carpi 31; Entella e Alto Adige* 30; Lumezzane e Pavia 29; San Marino 28; Cuneo e Feralpi Salò 24; Cremonese (-1) 22; AlbinoLeffe (-6), Como* (-1) e Portogruaro* (-1) 20; Reggiana 19; Tritium 9; Treviso (-1) 8. (*ha già riposato). Così domenica (ore 14.30): AlbinoLeffe-Cuneo (0-0); Alto Adige-Lumezzane (lunedì 4, ore 20.45; 0-1), Cremonese-Carpi (1-1), Lecce-Treviso (3-1), PaviaSan Marino (1-0), PortogruaroComo (1-1), Reggiana-Feralpi Salò (1-2), Trapani-Entella (2-3); riposa Tritium. GIRONE B La classifica dopo 18 giornate: Latina (-1) p. 37; Avellino 35; Frosinone (-1) e Nocerina 30; Perugia (-1) e Pisa 27; Prato e Paganese 25; Benevento e Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12. Così domenica (ore 14.30): Avellino-Benevento (2-1), Catanzaro-Paganese (0-0), Frosinone-Prato (1-0), NocerinaBarletta (0-0), Perugia-Andria (1-1), Pisa-Gubbio (1-2), SorrentoLatina (0-1), Viareggio-Carrarese (sabato; 3-1).
SERIE D Per il presunto illecito in Viribus Unitis-Irsinese (ora Matera) la società lucana ha avuto due punti di penalizzazione e Savino Daleno tre anni di squalifica. Prosciolto Ciccarone.
recuperi Pontisola-Pergolettese è pari Tuttocuoio, un punto a Massa Nei 15 recuperi di Serie D lo scontro diretto del girone B tra Pontisola e Pergolettese finisce 1-1, come l’altra grande sfida tra Massese e Tuttocuoio (D). Ecco i risultati. GIRONE A Gozzano-Santhià 4-3. Classifica: Bra p. 45; Lavagnese 44; Chieri 43; Santhià 41; Borgosesia 36; Verbania e Folgore Caratese 33; Chiavari 31; Gozzano 28; Bogliasco 25; Sestri L. 24; Derthona* 23; Asti 21; Trezzano* e Tortona 20; Verbano 17; Novese 14; Imperia 13. (* una gara in meno). GIRONE B San Giorgio-Sant'Angelo 2-0; Fersina Perginese-Caronnese 2-0; Mezzocorona-Pro Sesto 1-4; Pontisola-Pergolettese 1-1; Seriate-Alzano Cene 1-2; Trento-Mapellobonate 3-3. Classifica: Pontisola p. 50; Pergolettese 49; Caronnese 45; Voghera* 44; Olginatese 42; Lecco (-3) 39; Castellana 38; A. Montichiari 34; Mapellobonate 33; Alzano Cene, Seriate e Caravaggio 31; Darfo (-1) e Seregno 30; F. Perginese 26; Pro Sesto e San Giorgio 24; Mezzocorona 14; Sant'Angelo* e Trento (-1) 13. (* una gara in meno). GIRONE C Legnago-Sandonà Jesolo 2-0; Clodiense-Belluno 1-0; Kras Repen-Cerea 1-1; San Paolo-Trissino Valdagno 1-1; classifica: Sambonifacese p. 48; Porto Tolle e Virtus Vecomp 45; Pordenone 42; Real Vicenza 41; Sandonà Jesolo 39; Sacilese e Clodiense 38; Tamai 36; Trissino Valdagno 35; Este* 34; Legnago e Montebelluna 33; Belluno* 31; San Paolo 29; Giorgione 28; Cerea 21; Sanvitese 16; Kras Repen 11; Union Quinto 10. (* una gara in meno). GIRONE D Spal-Mezzolara 1-1; Massese-Tuttocuoio 1-1; Pavullese-Camaiore 0-0. Classifica: Pro Piacenza p. 47; Tuttocuoio 43; Massese 40; Lucchese 39; Spal 38; Pistoiese 36; Mezzolara e Fidenza 33; Fortis Juventus 29; Formigine 28; Castelfranco 27; Castenaso 25; Pavullese 20; Camaiore e Forcoli 19; Riccione (-1) 15; Rosignano 14; Bagnolese 13. GIRONE F Celano-Ancona 0-0. Classifica: Samb e San Cesareo p. 44; Maceratese 40; Termoli e Ancona 38; Agnonese 36; Vis Pesaro 33; Astrea* e Jesina 29; Fidene e Isernia 25; R. Curi e Civitanovese 24; Amiternina 22; Celano 19; San Nicolò e Marino* 15; Recanatese 14. (* una in meno). IL GIUDICE SPORTIVO Una partita a porte chiuse per Pro Sesto, Lecco e Viterbese; diffidati i campi di Francavilla e Pistoiese. Allenatori: due giornate a Marino (Francavilla), Pagliuca (Pistoiese) e Marini (Pontevecchio).
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
ilCaso
a notizia è questa: nell’ambito del Piano Nazionale per la Promozione dell’Attività L Sportiva 2012-2013, sarà finanziato dallo Stato con 200mila euro un Progetto pilota in materia di diffusione della pratica fisica e motoria nella terza età. 100mila euro andranno all’università di Salerno, 100mila a quella di Ferrara. Dove il referente sarà il professor Francesco Conconi. Un lettore di 20 o 30 anni potrebbe dire: «E chi è?». Uno dai 40 in su aggiungerebbe: «Quello dell’autoemotrasfusione». Sì, lui. Non solo, però. Usiamo il linguaggio della giustizia. Il giudice Franca Oliva
TRA GLI INSAZIABILI MESSI E RONALDO SPUNTA LA STELLA DEL BABY VARANE
rinho non ha più la velleità di abbattere l’egemonia dei blaugrana sul piano del gioco. E’ una partita persa. Si muove su un’altra strada. Sa che la convinzione, le motivazioni e la carica emozionale possono rovesciare i rapporti di forza. Nella Liga, adesso, ci sono 15 punti di differenza, ma negli scontri diretti è un’altra storia. Anche nel clasico di ieri, al Bernabeu, nessuno è finito al tappeto. Uno a uno. Match intensissimo, in ogni momento poteva succedere qualcosa di grandioso. Valeva per la Coppa del Re, semifinale d’andata. In un mese blaugrana e blancos si affrontano tre volte. Sono partite che valgono il doppio e condizionano il percorso delle grandi di Spagna. E’ successo già nella scorsa stagione, il meccanismo può ripetersi. La cosa interessa il Milan che è chiamato ad affrontare il Barça il 20 febbraio
scrive il 16 febbraio 2004 nella sentenza del processo che porta all’assoluzione per prescrizione, «che appare evidente che tutti gli imputati», fra cui Conconi, «erano perfettamente al corrente del trattamento a base di eritropoietina al quale erano sottoposti gli atleti seguiti in modo diretto dal centro di Ferrara». Subito dopo la procura antidoping del Coni, il 24 giugno 2004 (procedimento di indagine 48/04), anche lei conclude per l’assoluzione per prescrizione, parla di «scenari del desolante panorama del doping quale scienza applicata allo sport in maniera cosciente, assidua e mirata».
laVignetta
unClassico
è un abisso tra Barça e Real nel modo di intendere il calcio. Eppure, quando si troC’ vano sul ring il risultato finale li tiene vicini. Mou-
(quattro giorni prima del derby) e il 12 marzo. Ma interessa anche Ferguson, che ieri in Premier ha ritrovato Rooney (doppietta decisiva): il 5 marzo, pochi giorni dopo il terzo clasico, andrà alla resa dei conti in Champions col Madrid di Mou. Real-Barça è un match abitato da mille fantasmi, stavolta sul piatto c’era anche il braccio di ferro tra lo spogliatoio e il tecnico portoghese. E poi c’è Messi-Ronaldo, una partita nella partita, il grande calcio consegnato alla storia contemporanea. Ieri i due big sono rimasti abbastanza confusi nel gruppo: pochi spazi, squadre corte, ritmo infernale. Ronaldo si è mangiato un paio di gol, Messi ha mandato a segno Cesc Fabregas. Pazienza, hanno davanti altre tappe per migliorare i loro record. Intanto la scena se la prende un gigante di 19 anni, il francese Raphael Varane. Il baby centrale di Mou ha salvato un gol sulla linea, ha battuto un paio di volte la Pulce sullo scatto e quando tutto sembrava perduto ha firmato l’1-1. Forse il Real ha capito da che parte gli conviene ricominciare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
letteraAperta
CARO CHIELLINI ORA CHIEDA SCUSA SAREBBE UN BEL SEGNALE PER IL CALCIO sono spese molte interpretazioni della regola, ma neppure il convincente giudizio dell’ex arbidi ENRICA SPERONI tro Casarin sul Corriere di lunedì (se colpisci maldestramente il pallone su un tiro da 25 mearo Chiellini ci ha molto colpito, e meravigliato, veder- tri senza essere pressato e lo fai rimbalzare su la in campo sabato sera in giacca a vento e ber- un braccio alto è rigore tutta la vita) può costiretto di lana tra le persone urlanti nell’osceno tuire un’attenuante per l’isteria e la perdita di autocontrollo. dopo partita di Juventus-Genoa. Lei era spettatore in tribuna perSiamo sicuri che lei, persona inché infortunato e quell’apparitelligente e corretta, si sia pentizione è stata come un’invasione, to presto di quella reazione così pessimo esempio per gli oltre 35 fuori le righe. Ci permettiamo di mila tifosi dello stadio, non c’è darle un consiglio: chieda scusa. rabbia o errore arbitrale che posSarebbe un segnale per il calcio, sa giustificarla. E meno male che mai tanto maleducato. A tutti i a nessuno di loro è venuto in livelli e da qualunque parte lo si mente di imitarla. guardi. Su quel tocco di mano di Granqvist — rigore sì, rigore no — si La protesta di Chiellini DOLCI © RIPRODUZIONE RISERVATA
sport&Crisi
ROMA CHIUDE DOPO NAPOLI E MILANO UN’IPPICA COSÌ NON STA PIÙ IN PIEDI nghilterra senza Ascot, Newmarket ed Epsom, oppure Francia mutilata di Vincennes, IEnghien e Cagnes sur Mer, l’ossatura del trotto nazionale. Nessun sistema ippico sopravvivrebbe con la testa tagliata, impossibile soltanto immaginare un simile scenario, se non fosse diventato realtà in Italia. Da ieri non esiste più l’ippodromo romano di Tordivalle, sulla cui pista Varenne iniziò la sua favola nel 1998, demolendo Viking Kronos davanti a 10.000 persone. La stessa gestione di Roma, piena di debiti e privata di risorse, in ottobre ha condotto al capolinea Napoli, dove si corre al trotto e al galoppo. Fallimento, sfratto e patata bollente tornata al Comune proprietario dell’impianto, che dovrà decidere se rifare un bando o dismettere l’ippodromo del Gran Premio della Lotteria. Da fine 2012 ha detto basta anche la Scala di San Siro, secondo la proprietà per le ingenti perdite causate dal nuovo assetto del settore a me-
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laRovesciata di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/
Conte riuscirà col pick and roll a battere Cavani? Il tecnico non ha il cannoniere ma un sistema di tagli e incroci in stile basket
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IL CINGUETTIO DEL GIORNO
GARY LINEKER Ex nazionale, oggi opinionista
Balotelli ha l’accordo con il Milan e domani farà le visite mediche. Sono curioso di sapere cosa troveranno nella sua testa. @GaryLineker
OSCAR PISTORIUS
Fabio Quagliarella festeggia il gol segnato al Genoa: è il 7o del 2013 AP
Simbolo dei paralimpici
na squadra può vincere U lo scudetto senza un attaccante da almeno dieci gol?
Io e il mio cane. @oscarpistorius
IVAN BASSO Campione di ciclismo
Primo pensiero. I giovani sono la risposta a tutto e tutti. La mia squadra @cannondalePro crede a loro e su di loro investe. Orgoglioso. Secondo: Guiderò la squadra con la forza del mio esempio. Terzo: Stessa voglia di vincere che hanno loro... Questo è il bello del ciclismo. @ivanbasso
NICKY HAYDEN Pilota della Ducati MotoGP
no 50% delle risorse. Ma molti vedono in questa manovra anche una mossa strumentale, in attesa di rifinire la cessione di quei terreni al Milan. Il destino del trotter potrebbe essere segnato in ogni caso. Al momento, a dir la verità, appare segnato il destino dell’intero settore, che non può stare più in piedi così concepito. I premi vinti al traguardo nel 2012 non vengono pagati da giugno e così le spettanze per gli ippodromi. Le casse sono vuote e con un assordante silenzio le istituzioni (Ministero agricolo presieduto da Mario Catania, Unire-Assi a cura di Francesco Ruffo) hanno sempre tirato a campare, fino alla scoperta di almeno 70 milioni di buco che si voleva riempire attingendo dal denaro stanziato per il 2013, operazione barrata dal ministero economico. Domani a Roma l’ennesima manifestazione delle categorie ippiche, fra i cui rappresentanti brillano personaggi apparsi più volte a fianco dei predatori passati. Che serva per avere garanzie sull’arrivo di un po’ di ossigeno.
Ieri abbiamo raccolto questa spiegazione al Ministero: è stata l’università di Ferrara, di cui Conconi è stato rettore e in cui dirige il Centro di Studi Biomeccanici applicati allo sport, a indicarlo. Dobbiamo dare atto al ministro Gnudi di aver saputo trovare miracolosamente fondi per lo sport in una drammatica situazione finanziaria. Ma Conconi non può essere l’uomo giusto per gestire anche una piccola parte di questi soldi pubblici. E il Coni (che pure con le federazioni non ha mai preso provvedimenti, nonostante le parole durissime del suo procuratore antidoping di allora, Giovanni Verde) non prova un po’ di imbarazzo di fronte a questa scelta?
di LORENZO CASTELLANI
C
di MICHELE FERRANTE
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CONCONI NON È L’UOMO GIUSTO PER GESTIRE FINANZIAMENTI PUBBLICI
di VALERIO PICCIONI
di ALESSANDRO DE CALÒ
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Bravo per il gol @meggio1985 e grazie per averlo dedicato a me! #buonlavoro @NickyHayden
FERNANDO ALONSO Pilota della Ferrari
Qualcuno sa che portiere giocherà oggi nel Clasico? Curiosità... Non credo di poterlo vedere. Informatemi. @alo_oficial
Sì, può. Premesso che i confini dell’analisi sono i tre punti per vittoria — e dunque, dalla stagione 1994-’95 in poi — vi riuscì la Juventus di Marcello Lippi nel campionato 1996-’97. Alessandro Del Piero, Michele Padovano e Bobo Vieri ne realizzarono otto a testa. Altra domanda: si può bissare lo scudetto senza un attaccante da almeno dieci gol? No. Deve ancora succedere. Sabato scorso, nel tempestoso anticipo con il Genoa, Fabio Quagliarella ha staccato Sebastian Giovinco, raggiungendo faticosamente la sponda delle sette reti. Un anno fa, l’anno del titolo e dell’imbattibilità, il tiratore scelto risultò Alessandro Matri con dieci gol, l’ultimo dei quali al Milan, il 25 febbraio 2012. I numeri vanno presi per mano, ma non tifano. Se mai concedesse il bis alle condizioni del ‘97, la Juventus di Antonio Conte scolpirebbe un’impresa. Stiamo parlando di trentotto partite, e non di trentaquattro, quante erano fino al 2004. A ognuno il suo, certo, anche perché la storia insegna che con il capo-cannoniere si può addirittura retrocedere, come capitò a Igor Protti e al Bari nel 1996. Il bottino di Matri, fra parentesi, rappresenta il minimo assoluto, in doppia cifra, per un bomber della società campione. Le vie del calcio sono infinite e, come ci ha tramandato Deng Xiaoping, «non importa che il gatto sia bianco o nero, importa che acchiappi i topi». Traduzione facile facile: chi se ne frega del ruolo, basta che segnino. Scritto così, sembra persino banale. Altro paradosso: non sempre il miglior attacco
coincide con i migliori attaccanti. Sono ormai due anni che Conte ruota le punte in funzione dei centrocampisti e dei loro inserimenti. Ignoro cosa Nicolas Anelka, che pivot non è più, possa portare al mulino aziendale. Anche nel corso dell’attuale torneo, il contributo di Pirlo (5 gol), Vidal (5), Pogba (4) e Marchisio (4) è stato prezioso, spesso cruciale. Tanto per rendere l’idea: Pirlo e Vidal hanno segnato, ciascuno, quanto Vucinic; Pogba e Marchisio quanto Matri. Potrei aggiungere che, insieme, i cannonieri più prolifici della Juventus, Quagliarella (7) e Giovinco (6), non raggiungono Stephan El Shaarawy (15), per tacere di Edinson Cavani (18). Nessuno gioca di squadra come la capolista. Naturalmente, il livello oscilla: dagli scrosci anti Udinese alle gocce anti Genoa. Con Fernando Llorente in arrivo a giugno, ginocchio permettendo, il tecnico potrà finalmente allargare la gamma delle soluzioni tattiche e balistiche, dal momento che l’assenza di un traliccio d’area gli ha imposto itinerari che non fossero i cross dal fondo. La Lazio del Giubileo esaltò le doti rapaci di Marcelo Salas (12 gol). Nel 2011, il Milan dell’ultimo cin cin ne piazzò tre a 14: Zlatan Ibrahimovic, Pato, Robinho. Alla Juventus vige il concetto di cooperativa. Se Pep Guardiola ha abolito il centravanti in onore di Leo Messi e del suo shopping, Conte si è inventato un sistema che, nei tagli e negli incroci, ricorda il pick and roll del basket. Riuscirà a tenere a distanza il Napoli/Chicago Bulls di Cavani/Jordan? La sfida è tutta qui, ed è una grande sfida. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
MOTORI La rossa sarà da Mondiale se non butta più via le prime 5-6 gare per emergere
SU MARANELLO INIZIO DETERMINANTE
PINO ALLIEVI
Ci siamo. Dopo la Lotus, oggi viene presentata la McLaren e domani tocca alla Ferrari poi, la prossima settimana a Jerez, cominceranno i primi test. Venerdì 8 ci sarà la prima classifica dell’anno. Bernie Ecclestone in questi giorni è occupatissimo con gli ultimi dettagli del Patto della Concordia. Questioni segrete di soldi, ripartizione di premi e diritti tv tra team, in un momento in cui circola poco denaro. È (anche) di questo che Ecclestone ha parlato la scorsa settimana a Maranello, in un blitz nel quale ha coinvolto Horner (Red Bull), Lauda (Mercedes), Whitmarsh (McLaren), oltre ovviamente a Montezemolo e Domenicali. Bernie, dopo le accuse di essere vecchio e un po’ suonato che le aveva rivolto Montezemolo in dicembre, conseguenza dei suoi commenti sulle bandiere gialle a Vettel a Interlagos, s’è trovato di fronte il presidente Ferrari: com’è stato l’incontro?
l’Intervista BERNIE ECCLESTONE
«Per il titolo dico Vettel e Monza ora rischia» «Chi vedo favorito? Metto nell’ordine Sebastian, Alonso, Button e Hamilton Nella mia F.1 ideale bastano 10 team» cizia non è in discussione…». È vero che, una volta tanto, lei ci ha rimesso del denaro, perché la commissione sugli affari che chiude per conto dei team è scesa dal 60 al 50%?
Risata: «Beh… è vero. Ma anche i team hanno accettato di ridurre i costi generali. Alla fine si è trovato l’accordo». Facile?
«Ma cosa dice?! Pensi che quando abbiamo iniziato a parlare, Ferrari, Red Bull, McLa-
ren e Mercedes avevano opinioni discordanti su quasi tutto. Poi è prevalsa la ragione. Ora siamo pronti ad affrontare il futuro con più certezze». Intanto nel Mondiale ci sarà un team in meno. Non è una bella cosa…
«Invece sì. La F.1 è una disciplina di vertice, devono correre solo i migliori, non i team che fanno fatica a tirar sera. Io sarei per un numero chiuso a 10 squadre. Numero ideale per gestire meglio le cose». I favoriti del Mondiale?
«Mi incuriosisce la rivoluzione di uomini che c’è stata alla Mercedes. E dico una cosa che molti mi contesteranno: per me la McLaren ora è più equilibrata e Button potrà esprimersi meglio».
«Cordialissimo! Abbiamo riso di quanto ci eravamo detti tramite la stampa. Succede, l’ami-
«
Senza Hamilton la McLaren mi pare più equilibrata. Occhio a Jenson
SULLA MCLAREN BUTTON RENDERÀ MEGLIO
v identiKit & CARRIERA
«
DOMANI LA PRESENTAZIONE
Ferrari F138 Ecco il nome della nuova F.1
lo, con Massa ritrovato che è l’uomo in più».
La sigla rende omaggio al V8 che corre l’ultima stagione Horner resta alla Red Bull
Faccia i nomi di chi vede da titolo…
ALESSANDRO CONTI
«Nell’ordine: Vettel, Alonso, Button e Hamilton». In Italia c’è la questione Monza, dove il direttore dell’Autodromo, Enrico Ferrari, è stato sospeso dall’incarico.
«Non capisco che cosa stia realmente accadendo. Stimo molto Ferrari, con il quale da oltre vent’anni discuto il contratto del GP d’Italia. È grazie a lui che Monza ha avuto un trattamento economico di favore rispetto a tutte le altre gare europee. Nessuna corsa costa poco sul continente come il GP d’Italia. È un tipo duro negli affari, ma competente, diretto, pulito. Chi è che ha preso il suo posto?». Fabrizio Turci.
«Non lo conosco e non lo invidio, senza Ferrari sarà tutto più complicato, perché Enrico era un uomo chiave». Cosa intende dire?
La Ferrari ha svelato con due giorni d’anticipo il nome della F.1 del 2013, che verrà presentata domani a Maranello (ore 10.30; diretta tv su Sky e RaiSport): si chiamerà F138. Si è voluto fondere l’anno di attività, il 2013, con il motore V8 giunto all’ottava ed ultima stagione. Montezemolo Della nuova Ferrari di F.1 ha parla-
to Luca di Montezemolo, all’inaugurazione dello stabilimento Maserati di Grugliasco (To): «Stiamo lavorando con grandissima determinazione, mi aspetto una bella risposta dalla squadra». Felipe Massa sarà questa sera ospite d’onore al Motorsport Expotech di Modena per la premiazione dei campioni Csai tra cui il vincitore della GP2, Davide Valsecchi, terzo pilota Lotus F.1. Zanardi Ieri Maranello ha ospitato Alex Zanardi,
oro nella handbike (cronometro e strada) a Londra 2012. «La cosa che mi ha colpito di più nel reparto dove stavano montando la nuova vettura è l’odore, lo stesso della sede del team di Chip Ganassi, in America». Horner Infine Christian Horner, «contattato» dalla Ferrari, ha prolungato il proprio contratto da team manager Red Bull. «Estensione pluriennale». Ipotesi sino al 2017.
«Che adesso il futuro di Monza con la F.1 si fa molto, molto, più complicato…». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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laFotonotizia
La Ferrari?
«Andrà forte, non ho dubbi. Ma deve partire bene, non può buttar via le prime 5-6 gare per emergere. Se scatta come penso, sarà in lizza per il tito-
Svelato il team Ioda 2013 Presentato ieri a Treviso il 2013 di Ioda Racing. Nella foto da sinistra si riconoscono i piloti: il ceco Lucas Pesek, Danilo Petrucci (faranno la Crt con le Suter-Bmw), Johann Zarco (Moto2) e il team manager Giampiero Sacchi. Novità lo Ioda Your Project: 1000 tifosi, versando 10 euro, avranno il nome sulle moto.
CORSI&RICORSI I DUE AMICI SI ALTERNARONO AL CAVALLINO, ORA SONO SPETTATORI AI BOX DI MURO LECCESE
Schumacher&Alesi: si sfidano i figli Mick e Giuliano gareggiano coi kart nella stessa categoria. E Jean lo scopre dalle battute del... taxista ANDREA CREMONESI
Si sono affrontati sulle piste del Mondiale di F.1 per una decina di stagioni (dalla fine del ’91 al 2001), si sono addirittura scambiati le macchine quando uno è passato dalla Benetton alla Ferrari e l’altro ha fatto il percorso inverso. Nel frattempo sono diventati vicini di casa, in Svizzera, e sono anche diventati amici. Ora si ritrovano genitori ultraquarantenni ai box di un kartodromo per sostenere i rispettivi figli: è la storia che ha per protagonisti Michael Schumacher
(44 anni) e Jean Alesi (48), protagonisti a metà degli anni Novanta di una clamorosa staffetta al Cavallino. Eredi Mick e Giuliano, i loro figli maschi, entrambe 13enni, sono inevitabilmente contagiati dalla passione per il volante e hanno iniziato a guidare i kart. Il primo già da tre anni, il secondo inizia adesso e Jean ha deciso di farlo debuttare questo fine settimana sulla pista di La Conca a Muro Leccese nella prima gara stagionale della serie Master di Wsk. Si comincia oggi con le libere, poi domani le qualifiche, saba-
to le batterie e domenica le finali. Raggiungendo la Puglia, il siciliano di Avignone ha scoperto in maniera curiosa la presenza del clan Schumi.
Emozione «Per me è una gran-
Aneddoto «Quando sono salito
in taxi all’aeroporto di Brindisi — ride Alesi — , l’autista mi fa: "Lei è proprio simpatico, non come Schumacher". "Scusi, ma che cosa c’entra Michael?". "È arrivato prima di lei e non si è fermato neppure a fare un autografo o a scattare una fotografia"». Mick e Giuliano saranno rivali nella categoria KF Junior che vede al via ben 69 iscritti: Alesi junior (nu-
mero 316) con uno chassis Intrepid motorizzato Tm, Mick che corre con il cognome di mamma Corinna (Betsch), con un Toni Kart sempre spinto da un Tm (numero 355).
Michael Schumacher, 44 anni, con Jean Alesi, 48 in una foto del 2000 quando correvano per Ferrari e Prost. Alle loro spalle Irvine REUTERS
de, bellissima, nuova esperienza — spiega con un pizzico di emozione Alesi — è la prima volta che vengo a una gara in veste di... papà». Un papà, ci tiene a precisare Jean, che saprà stare dietro le quinte: «Io mio figlio lo seguo a casa, qui mi affido a gente esperta del settore, perché il kart è un mondo diverso dall’automobilismo». Speranze? Per ora l’obiettivo è divertirsi, poi chissà che tra dieci anni la sfida Schumacher-Alesi (o meglio Betsch-Alesi) non si riproponga sulle piste del Mondiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CICLISMO «OPERACION PUERTO» A MADRID
Fuentes, brividi in aula A
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID
l’intervento
Trasfusioni «Quando esercitavo come ginecologo prescrivevo trasfusioni alle mie pazienti, soprattutto in caso d'interventi chirurgici all'apparato riproduttore femminile»
In ambito calcistico, gli spagnoli amano accusarci con disprezzo di fare catenaccio. Non è più vero da tempo, però loro insistono. Ieri, nel Tribunale Penale numero 21 di Madrid, a fare catenaccio è stata la giudice Julia Santamaria. Un’azione corale che ha visto coinvolto Julian Perez Templado, avvocato della difesa di Eufemiano Fuentes, lo stesso medico e Ignacio Arroyo Martinez, avvocato del Coni (parte civile nel processo all’Operacion Puerto), aveva creato la prima grande occasione da gol di queste udienze. La giudice l’ha sventata.
L’ematologo: «Le trasfusioni sono doping»
S
La lista di Ufe Ieri era il turno de-
LE SUE FRASI
S
Epo «Mai aggiunto nulla al sangue estratto, a parte il conservante. So che in 8 sacche sequestrate hanno trovato tracce di epo, in quantità minime: dovute di sicuro ad attività precedenti all'estrazione»
S Anemia «Lo sport di alto livello è dannoso per il fisico. Lo dicono vari studi che analizzano l'impatto sul corpo umano di una gara a tappe: emerge chiaramente che producono un'anemia significativa»
S Cocaina «Manzano mi ha chiesto di seguirlo, gli ho detto di no perché era cocainomane. Lo sport è dannoso. E mischiato con la cocaina può portare a danni cardiovascolari e a morte per arresto cardiaco»
gli avvocati della difesa nell’interrogatorio di «Asterix». Cercando di traghettare il suo assistito verso la posizione di medico modello, uno che mai e poi mai avrebbe messo a repentaglio la salute dei propri pazienti mischiando il loro sangue, Templado ha chiesto a Fuentes se fosse in grado d’identificare con sicurezza e in ogni momento le sacche di sangue (206 sequestrate, 99 ancora da identificare): «Chiaro – ha risposto "Ufe" con la consueta sicurezza —. Ogni sacca era contrassegnata da un nome in codice o da un codice numerico, a loro volta scritti nella mia agenda tascabile. E accanto io riportavo il nome del paziente. Anche Merino aveva una copia della lista. Se mi si chiedesse di riconoscere i nomi della lista, potrei farlo anche oggi, senza problemi». Grande occasione La parte sinistra dell’aula, occupata dai giornalisti, ha un fremito. L’interrogatorio di Fuentes va avanti ancora a lungo, nell’aria resta sospesa quella risposta. Poi la giudice prende la parola. L’iter non prevede che l’accusa possa fare altre domande, però alcune chiarificazioni specifiche sono permesse. Fuentes non risponde alla giudice, si becca un principio di querela dall’avvocato di Jesus Manzano per calunnia visto che Asterix ha detto che si è rifiutato di trattare l’ex ciclista perché cocainomane. Poi tocca all’avvocato del Coni, che si rivolge alla giudice: «Alle 11.03 l’imputato ha dichiarato di poter identificare ogni codice presente sulle sacche di sangue. Visto che io non posso fare domande, sollecito rispettosamente che lei gli chieda di procedere con l’identificazione». «Richiesta rifiutata». «Protesto ufficialmente». Vuole collaborare Nella «zona
mista» fuori dall’aula l’avvocato di Fuentes parte in contropie-
FRANCO ARTURI
Il dottor Eufemiano Fuentes, 57 anni, personaggio chiave dell’Operacion Puerto, all’uscita dal Tribunale di Madrid EPA
«Datemi la lista, vi farò tutti i nomi» Ma il giudice: «No» In risposta a una domanda dell’avvocato del Coni il medico va al cuore del processo: le 206 sacche de: «Il mio assistito non ha problemi a fare nomi qualora la giudice dovesse chiedergli di farlo. Vuole collaborare, e sì, l’agenda esiste». Lo stesso Fuentes aveva dichiarato che la Guardia Civil gliela aveva sequestrata, arrestandolo, e restituita in un secondo momento. Come mai? Così come da qualche parte ci dev’essere la copia della lista appartenente all’ematologo Merino Batres. Si chiede a Templado se, visto che vuole collaborare, il suo cliente è disposto a rivelare i componenti della lista ai giornalisti. La risposta è negativa. Continuare la lotta Questo non è
un processo al doping, e la cosa è nota e chiara a tutte le parti. Ieri per la prima volta, dopo ore e ore di deposizioni, durante l’interrogatorio dell’ex d.s. Ignacio Labarta è stato detto che le trasfusioni in ambito sportivo sono illegali. La giudice ha quindi tutto il diritto di non ritenere rilevante la lista di "Ufe" nel delitto contro la salute pubblica. «Però – faceva notare l’avvoca-
to Arroyo Martinez – qui sono presenti organi sportivi che guardano oltre il processo e sperano di trarre materiale per proseguire la lotta al doping». È quella che abbiamo sempre definito la Grande Occasione della Spagna: qualora ci fosse la volontà, si potrebbe far luce su anni di «free bar» al bancone iberico del doping. Esempio emblematico In quest’ambito un altro episodio. L’avvocato che difende Manolo Saiz ha chiesto a Fuentes se conosceva "Pipe" Gomez, ex ciclista, presidente dell’associazione ciclisti spagnola e direttore del progetto Sport Giovane del Csd, il Consejo Superior de Deportes. "Asterix" ha picchiato duro, dicendo che Gomez era suo cliente e lasciando intendere che non disdegnava pratiche illecite. Gomez ha rimesso il suo mandato al presidente del Csd. La Spagna è chiamata a una difficile partita col suo passato. Vediamo se sceglie di giocare col tiki taka o col catenaccio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
POSITIVO AL TOUR 2012 IL LUSSEMBURGHESE RIENTRERÀ IL 14 LUGLIO
Un anno di squalifica per Frank Schleck Un anno di squalifica. È quanto ha inflitto l’Agenzia antidoping lussemburghese a Frank Schleck. Il corridore della RadioShack, che potrà fare ricorso (così come la Wada, l’agenzia mondiale: potrebbe chiedere la punizione standard, due anni), era risultato positivo a un diuretico, lo xipamide, in un controllo al termine della 13ª tappa del Tour
2012, il 14 luglio, a Cap d’Adge. Schleck, 32 anni, 3˚ al Tour 2011, potrà tornare a correre dal 14 luglio, perciò dovrà saltare sia il Giro sia il Tour. «Ovviamente sono deluso dalla sentenza — ha commentato il lussemburghese, che ha evitato il massimo della pena per i bassi livelli del diuretico trovati nelle urine: colpa di un integratore contaminato —. Penso
che la decisione di sospendermi per un anno sia troppo severa considerando che è stato riconosciuto come l'assunzione da parte mia della sostanza sia stata involontaria. Tuttavia i provvedimenti dell’Uci sono tali che anche una contaminazione di questo tipo è sufficiente». Nel 2008 Schleck ammise che nel marzo 2006 aveva versato soldi (7.000 euro) a Eufemiano Fuentes «per un programma di allenamento pensato da specialisti». Allora la Federciclo lussemburghese lo assolse. E forse questa vicenda non è ancora chiusa.
Ci sono due copie della lista con codici e nomi: le hanno Fuentes e l’ematologo Merino La Spagna sta giocando una difficile partita col suo passato: l’occasione c’era
Nella sua deposizione davanti al tribunale di Madrid che lo sta processando per «attentato alla salute pubblica», il dottor Eufemiano Fuentes ha detto fra l’altro: «...Se per qualche motivo, un allenamento in altura ad esempio, un atleta aveva l’ematocrito troppo alto, veniva da me e con una trasfusione l’abbassavamo. Se prima di un grande giro l’ematocrito era troppo basso lo alzavamo, proteggendo il ciclista che altrimenti con lo sforzo di una prova simile avrebbe rischiato l’anemia». Sono affermazioni nel loro insieme grottesche, completamente infondate dal punto di vista medico, e configurano né più né meno la somministrazione di metodi dopanti. E’ la tipica via d’uscita pseudoscientifica da situazione imbarazzanti fornita a persone in gran parte digiune di conoscenze tecnico-scientifiche. Proviamo a districare la matassa con l’aiuto del professor Giuseppe D’Onofrio, illustre ematologo e consulente della Wada, l’agenzia mondiale antidoping. Professor D’Onofrio, si deve abbassare l’ematocrito dopo un allenamento in altura?
«E’ un’affermazione senza base medica. Un allenamento in altura modifica poco i valori ematici, al massimo di 3 punti, portandolo in media a 45-46. E parliamo di almeno 300 ore di allenamento sopra i 1.500 metri di quota, secondo studi noti in letteratura. Niente di patologico. Si interviene sul sangue per abbassare l’ematocrito soltanto su pazienti con tumori sul sangue». Come può essere «basso» l’ematocrito di un corridore in piena attività, quindi sano, alla vigilia di un grande giro?
«Dal punto di vista medico, ematocrito troppo basso significa avere valori di emoglobina inferiori a 13 per gli uomini e a 11 per le donne. Ma allora si tratta di vere e proprie malattie che vanno diagnosticate: non si può trattare di atleti in attività. Ricordo inoltre che l’autotrasfusione è riservata a pazienti in ambito chirurgico, non ha altri utilizzi. Fare una trasfusione a una persona sana è doping». Che cosa significa «proteggere in via preventiva dall’anemia»?
«Niente. Quella degli atleti si definisce "anemia apparente", un fenomeno fisiologico noto a tutti: in periodi di allenamento intenso la parte liquida del sangue, il plasma, si espande e quindi percentualmente i globuli rossi diminuiscono per diluizione. In realtà permangono in numero elevato. Prima dei grandi giri succede semmai il contrario, perché gli atleti vi arrivano in periodo di riposo e di scarico, durante il quale i valori di emoglobina piuttosto tendono a salire. Se si vuole «rimediare» a quel tipo di anemia apparente, si fa del doping ematico». Tutti gli interventi sul sangue di atleti sani sono doping?
«Sì». Il manager Manolo Saiz, 52 anni AFP
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INTERVISTA AL SITO CYCLINGNEWS
DONNE TAPPA ALLA WILD
Armstrong: «La Commissione verità è l’unica strada per salvare il ciclismo»
Qatar, Bronzini in crescendo
Lance Armstrong passa all’attacco. Lo ha fatto in un’intervista al sito cyclingnews.com. Ha definito McQuaid «patetico, capace solo di coprirsi le spalle». E sul doping? «Dal saltare sui treni cent’anni fa all’Epo di oggi - ha detto — nessuna generazione è stata pulita: né quella di Merckx, né quelle di Hinault, di LeMond, di Coppi, Gimondi, Indurain, Anquetil. La mia generazione non è stata diversa: gli aiuti
sono cambiati e si sono evoluti nel corso degli anni, il nostro è uno sport dannatamente duro. La questione non riguarda un corridore, un team, un direttore sportivo, riguarda l’intero ciclismo e, a esser franchi, tutti gli sport di resistenza. Linciare pubblicamente un atleta o una squadra non risolverà il problema». Infine ha auspicato «l’istituzione di una commissione sul doping nel ciclismo, per poi procedere a un’amnistia».
In gara per preparare i Mondiali su pista di Minsk (20-24 febbraio), Giorgia Bronzini ha chiuso 13a la 2a tappa del Giro del Qatar, vincendo la volata di gruppo a 1’30" dalle prime, regolate dall’olandese Kirsten Wild. Leader l’australiana Chloe Hosking, vincitrice della 1a tappa.
INCHIESTA BALLERINI leggi il servizio
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
BASKET UN NOSTRO EX NELLA NBA
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Allena Atlanta
I NUMERI
Drew: «Ti ringrazio Italia ho ricominciato a divertirmi» Il coach degli Hawks giocò negli Anni Ottanta alla Scavolini: «Dopo tanta negatività a Pesaro ricominciai. Che rivalità tra noi americani!» E da quando sono rientrato negli Usa, mi è rimasta la voglia di tornare».
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol NEW YORK
Magari come coach?
«L’anno scorso sono stato a Tel Aviv, ospite per una settimana di David Blatt al Maccabi. Vorrei fare la stessa cosa anche in Italia».
Larry Drew è un signore elegante, che parla in modo forbito. E da quando siede sulla panchina di Atlanta, anche un vincente. O quasi. Al debutto nel 2010, i suoi Hawks arrivarono vicini alla finale dell’Est. E l’anno passato, nonostante gli infortuni, era riuscito ad andare ai playoff. Almeno si è tolto
« «
Aveva sostituito Darwin Cook, al suo posto venne Norm Nixon. In quegli anni il livello del nostro basket era altissimo.
«A Milano c’erano Bob McAdoo e Mike D’Antoni. Lui era davvero un’icona. Tutti ancora oggi parlano delle imprese di Mike in Italia. Fra noi americani la rivalità era incredibile. Da allora ho incrociato Magnifico e Bianchini a una Summer League».
D’Antoni era davvero un’icona. Tutti ancora oggi parlano delle sue imprese da voi
Cosa dell’esperienza di giocatore oggi le torna utile con gli Hawks?
Le mie squadre si passano la palla. Così si dovrebbe giocare sempre: odio l’isolamento
di dosso l’antipatica etichetta che aveva da giocatore: «born to loose». Un perdente, dopo aver accumulato montagne di sconfitte da giocatore con i Kings e i Clippers. In questo spezzone di campionato, dopo un inizio molto positivo, c’è stata persino la voce di licenziamento, ma la sua squadra esprime un basket divertente e sembra in ripresa. E’ sesta a Est con un bilancio di 25-19. «Buonasera, coach». Drew distoglie gli occhi dallo schermo su cui scorrono immagini di una partita: «Buonasera», risponde con un riflesso incondizionato, come se di colpo fosse tornato al 1988, al la Scavolini Pesaro. Pochi mesi in Italia e ricorda ancora un po’ la nostra lingua?
Ride: «Solo le parole indispensabili. Ma ciò che non dimentico è il magnifico risotto che mi facevano mangiare». Che cosa rammenta di allora?
«Che fu un momento memorabile della mia vita. Anche se do-
Larry Drew, 54 anni, ha disputato 745 gare Nba in 10 anni compresa la finale 1991 coi Lakers. Alla terza stagione da capo allenatore degli Hawks ha un bilancio di 109 vittorie e 83 sconfitte REU
vetti rientrare in America in anticipo per un infortunio. Solo il viaggio in auto da Roma a Pesaro fu straordinario: mi sfilò davanti tutta la storia che avevo studiato sui libri».
Il Ricordo
Scrissero che andava in Italia per giocare finalmente in un team vincente.
«Esatto. Pensai che avevo bisogno di ricominciare a divertirmi dopo aver accumulato tanta negatività. Una scelta che non ho mai rimpianto. Perché in quei mesi sono stato benissimo. Valerio Bianchini e i compagni mi fecero sentire a casa.
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Ex «italiani» inseriti negli staff tecnici delle squadre Nba: i più famosi sono Bob McAdoo, Brian Shaw, David Vanterpool, ma anche Jay Larranaga, Popeje Jones, Kenny Atkinson, Adrian Griffin, Tony Brown, Pete Myers, Mark Iavaroni, Bob Thornton, Anthony Goldwire, Shawn Respert, Kim Hughes, Alex English star Nba vista a Napoli
L’Italia l’aiutò a trovare una grande squadra. Al suo ritorno andò ai Lakers di Magic Johnson e Abdul Jabbar.
«Quando arrivò la telefonata da Pesaro non avevo ancora una buona offerta negli Usa. Andai per dare un’occhiata. Feci pranzo con mister Scavolini, poi un riposino. Mi vennero a prendere per portarmi a vedere un’amichevole. Fuori dall’hotel si erano radunate almeno mille persone: tutte per me. Mai vista una cosa così». E decise di rimanere.
«Ho avuto la fortuna di conoscere tanti allenatori. Forse Pat Riley è quello da cui ho appreso di più. Aggiungo Cotton Fitzsimmons. Ma tutti gli altri mi hanno regalato un pezzetto del mio sapere. Cerco di migliorarmi a ogni partita. Non sono fissato con un modulo di gioco. Perché la forza di chi sta in panchina è quella di saper cambiare idea in corsa».
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Allenatori Nba che hanno giocato in Italia: oltre a Larry Drew, Mike D’Antoni (LakersMilano), Vinny Del Negro (ClippersTreviso), Terry Stotts (Portland, Cantù)
«In verità dovevo andare ai Celtics. All’ultimo arrivò la proposta più vantaggiosa di Los Angeles. E allora invece che con Bird giocai con Magic. Arrivai alle finale Nba, ma perdemmo». Disse: «Ai Lakers nessuno è egoista e si preoccupa delle statistiche.
Primo e con 22 punti di media Larry Drew nel 1989 in maglia Scavolini che chiuse al comando la stagione: per lui, 23 gare, 22 di media col 42% da 3
«E’ come si dovrebbe giocare, ma molte società non lo fanno e non so perché». Come sono i suoi Hawks?
«Così. I miei ragazzi si passano la palla. Odio le situazioni di isolamento. Il mio motto è: correre, passare e aggressività».
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domande a... VALERIO BIANCHINI Coach Pesaro 1988-89
«Larry aveva senso estetico, qualità umane e intelligenza» 1. Bianchini, com’era Larry Drew da giocatore nella Scavolini 1988-89? «Aveva talento offensivo, fondamentali eccellenti, molto estetico, spettacolare. Una persona deliziosa, spiritoso, i compagni gli volevano bene. La moglie, una donna bellissima. Peccato che prima dei playoff abbia avuto un infortunio muscolare e a malincuore lo sostituimmo con Norm Nixon».
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Da Drew a Nixon: altri tempi. «Negli Anni 80 è stato il momento migliore del basket, c’erano 2 stranieri per squadra come McAdoo, Carroll, Daye, Cook. Potevamo competere dal punto di vista economico con la Nba. Larry Wright non sapeva dove fosse l’Italia e lo convinsi dicendo: «Ci ha giocato questo e questo e quest’altro ancora».
3. Drew aveva le caratteristiche per diventare allenatore? «Sì. Giocatore intelligente e con notevoli qualità umane. È stato allenato da Pat Riley. Faceva parte dell’aristocrazia nera dell’epoca. Tanti miei ex giocatori sono diventati allenatori. Forse perché mi guardavano e pensavano: "Se allena quello lì, posso farcela anch’io"».
stars& stripes Bryant fa ancora Magic I Lakers vincono
Kobe Bryant continua a fare Magic e con soli 14 punti, ma 11 assist (39 nelle ultime 3 gare), ha guidato i Lakers al terzo successo consecutivo stavolta contro New Orleans. Il nuovo quintetto di D’Antoni senza Pau Gasol funziona: Clark chiude con 20 punti e 12 rimbalzi.
RISULTATI LA Lakers-New Orleans 111-106 (Howard 24; E.Gordon 25), Portland-Dallas 106-104 (Aldridge 29; Nowitzki 26), Cleveland-Golden State 95-108 (Tri. Thomas, Waiters 18; K.Thompson 32), DetroitMilwaukee 90-117 (Drummond 18; Jennings 30).
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EUROLEGA STASERA BIG MATCH SU SPORTITALIA
Taccuino
Siena imbattuta e incompleta sfida Barcellona
MERCATO
Senza Ress e Ortner, catalani privi di Navarro Se fino ad oggi Siena in Europa si è superata, stasera a Barcellona per vincere dovrebbe entrare nella storia. Imbattuta, contro i catalani che si sono ripresi dopo un inizio di stagione pessimo soprattutto in campionato, la Montepaschi si presenta al Palau Blaugrana (ore 20.45, diretta SportItalia 2)ancora priva del suo uomo tatticamente più importante, Tomas
Ress e di Ben Ortner. E con Rasic non ancora recuperato. Così, Siena che sta letteralmente dominando l’Eurolega in attacco (prima per punti realizzati, la migliore nel rapporto assist/palle perse, Bobby Brown capo cannoniere) ha mostrato nelle ultime trasferte in Italia di non farcela più fisicamente a sostenere il doppio impegno. Anche perché la qualità degli allenamenti è scesa. La situazione del club (e della città) non permette, a differenza che nel passato, di tornare sul mercato. Il Barcellona è senza Navarro, con il dubbio Sada e non può
VIA DA KAUNAS
Jaaber musulmano lascia l’Europa per motivi religiosi Ibrahim Jaaber, ex Roma e Milano, ha lasciato lo Zalgiris Kaunas per motivi religiosi. Contrario allo sponsor sulla maglia (una banca) e alla cheerleader, Ibby fervente musulmano ha annunciato che non giocherà più in Europa.
schierare il Europa il nuovo acquisto Oleson che lascerà il posto a Ingles sostituito nella Liga.
(l.z.) E’ ufficiale l’ingaggio di Stefano Mancinelli a Cantù. Mustafa Shakur ha lasciato Avellino dopo aver chiesto espressamente alla società di andar via dopo l'arrivo di Lakovic. Avellino ora cerca una guardia americana dalla Lega2, Jobey Thomas o Jimmy Lee Hunter.
Girone E Oggi: Zalgiris Kaunas-Alba Berlino, Real Madrid-CSKA Mosca. Domani: Unicaja Malaga-Anadolu Efes Istanbul, Panathinaikos Atene-Bamberg. Classifica: Real Madrid 5 vinte-0 perse; Cska, Efes 4-1; Panathinaikos 3-2; Malaga 2-3; Zalgiris, Alba 1-4; Bamberg 0-5. Girone F Oggi: Besiktas Istanbul-Maccabi Tel Aviv, Olympiacos Pireo-Fenerbahce Istanbul, Barcellona-Montepaschi Siena. Domani: Caja Laboral Vitoria-Khimki. Classifica: Siena 5-0; Vitoria, Barcellona 4-1; Khimki 3-2; Olympiacos 2-3; Maccabi, Fenerbahce 1-4; Beisktas 0-5.
Mancinelli ufficiale Shakur va via
RECORD
Somalo fa 59 punti
Brown, 28, top scorer europeo LP
Faisan Aden. somalo-americano ex Washington State ha segnato 59 punti contro il Rwanda, battendo i 55 di Oscar Schmidt, primato per una nazionale in una gara ufficiale Fiba (qual. africane).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SCI MONDIALI - 5 LA VISITA MANCAVANO SOLO L’INFLUENZATO INNERHOFER E LA AZZOLA
Gli azzurri al completo fanno festa in Gazzetta MILANO
Se crederci è già un terzo del successo, la squadra azzurra in partenza per i Mondiali è sulla buona strada. Merito dei risultati, ma anche nei settori dove abbiamo raccolto meno del previsto si spera che arrivi la fiammata. La squadra, ad esclusione di Innerhofer rimasto a casa a Gais vittima dell’influenza e Michela Azzola (impegnata in Coppa Europa), prima della presentazione ufficiale nella sede della Banca Popolare di Milano che sarà sponsor ai Mondiali,
ha fatto visita alla Gazzetta. «Inner — spiega il tecnico Max Carca — ha dovuto prendere anche antibiotici. Speriamo bene». Uno sbarco in grande stile per un brindisi beneaugurante. C’è allegria nel gruppo e poco importa che Fill e Razzoli abbiano un tutore a proteggere la mano sinistra. Per Fill è il ricordo del pauroso volo di sabato a Kitzbuehel. «Però sono diventato famoso, quel volo su Youtube l’hanno visto in centomila». Controllato: è vero. 2
Decolla 4
GLI AZZURRI
che escono dal cassetto. Poche incertezze. Tante volte la prudenza è figlia della paura e gli azzurri non ce l’hanno, anche se ripetere i successi di Garmisch non sarà facile. Nell’occasione è stata presentata anche la tu1 ta da gara per Schladming. Si passa dal bianco della Coppa del Mondo all’azzurro intenso per i Mondiali con una grande ITA sulla coscia sinistra e un tricolore verticale sino alla caviglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Marsaglia e Irene Curtoni: nuove divise PENTAPHOTO
l’Italjet
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Telecamere Poi in banca la diretta con la Rai, i sogni
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1 Max Blardone, 33 anni, gigante 2 Denise Karbon, 32 anni, gigante 3 Manfred Moelgg, 30 anni, gigante e slalom 4 Roberto Nani, 24 anni, gigante 5 Werner Heel, 30 anni, discesa e superG 6 Nadia Fanchini, 26 anni, gigante, superG e discesa 7 Irene Curtoni, 27 anni, team event, gigante e slalom 8 Cristian Deville, 32 anni, team event, slalom? 9 Davide Simoncelli, 33 anni, gigante 10 Patrick Thaler, 34 anni, slalom 11 Daniela Merighetti, 31 anni, supercombinata, superG e discesa 12 Siegmar Klotz, 25 anni, supercombinata? superG?
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21 22 Va bene, ma per ora questa squadra non ha girato secondo le attese.
PIERANGELO MOLINARO MILANO
Razzoli è davvero stato un «Razzo», il primo a presentarsi in Gazzetta. Ma era a Milano dal mattino per farsi preparare all’Orthosport un tutore in carbonio per la mano sinistra. «Un ricordo dello slalom di Kitzbuehel, una microfrattura per l’urto contro un palo. Niente di male. Ho il tempo di allenarmi e arrivare l’ultimo giorno ai Mondiali per fare la mia parte», spiega l’emiliano. Già, la parte. Tre anni fa all’Olimpiade di Vancouver recitò quella del salvatore della patria: oro in slalom, unica medaglia dell’Italia dello sci alpino. «Ma adesso arriverò che il bilancio sarà già fatto. Con questa squadra di velocisti...» Ha trovato la forma al momento giusto.
«Sì, a Kitzbuehel ho sentito le sensazioni dei giorni migliori, appena in tempo dopo un avvio di stagione problematico. Sono cresciuto gara dopo gara e nell’ultima mi sono sentito davvero competitivo. Ho ritrovato sugli sci l’assetto giusto». E pensare che un mese fa lei rischiava di vivere i Mondiali davanti alla televisione.
«Ho temuto anch’io. Prima la mancanza di risultati, poi l’infortunio alla schiena che mi ha fermato nello slalom di Zaga-
Razzoli: «Non sarò il salvatore della patria» Tre anni fa a Vancouver vinse l’unico oro azzurro. «Ma adesso ci sono i velocisti» bria. Se penso che il 7 gennaio dovevano sorreggermi per farmi camminare...» Che differenza avverte con la vigilia d’oro di Vancouver?
«Non molte, ma la situazione è diversa. Qualche giorno prima della gara cominciarono a dir-
Il programma Questo il programma dei Mondiali di Schladming. Tutte le gare saranno in diretta su RaiSport 1 ed Eurosport. Martedì 5/2 ore 11: superG femminile. Mercoledì 6/2 ore 11: superG maschile. Venerdì 8 febbraio ore 10/14: supercombinata femminile. Sabato 9/2 ore 11: discesa maschile. Domenica 10/2 ore 11: discesa femminile. Lunedì 11/2 ore 12/18.30: supercombinata maschile. Martedì 12/2 ore 17: team event. Giovedì 14/2 ore 10/13.30: gigante femminile. Venerdì 15/2
mi: "sei l’ultima speranza", "è la pista adatta a te". Almeno per ora nessuno mi dice ancora queste cose, ma so che quel titolo ha aumentato le mie responsabilità, ma sono sereno e sono di avere compagni di valore che possono a loro volta vincere».
SU SPORTWEEK ore 10/13.30: gigante maschile. Sabato16/2 ore 10/13.30: slalom femminile. Domenica 17/2 Ore 10/13.30: slalom maschile.
I PADRONI DI CASA
La Schild in squadra Fra i 27 convocati dall’Austria (14 uomini e 13 donne) è stata inserita a sorpresa anche Marlies Schild infortunata ad Are e reduce da un intervento chirurgico. Le punte sono Hirscher e la Fenninger.
Su Sportweek in uscita sabato servizi dedicati ai Mondiali con interviste a Paris, Marsaglia e Innerhofer
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Ho una microfrattura alla mano sinistra per l’urto contro un palo a Kitzbuehel
SERVIZI IDRICI SINISTRA PIAVE S.r.l. AVVISO DI PROCEDURA APERTA CIG 478498240F La Servizi Idrici Sinistra Piave Srl procederà all’espletamento, mediante procedura aperta, dell’appalto del “Servizio di caricamento, trasporto e smaltimento e/o recupero dei fanghi e delle sabbie prodotti dagli impianti di depurazione gestiti dalla S.I.S.P. S.r.l., società operativa del gruppo contrattuale Piave Servizi”. Importo complessivo del servizio a base di gara: € 551.400,00 di cui € 10.790,00 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. Apertura della procedura: ore 11:00 del 07/03/2013. Scadenza presentazione offerte: ore 12:00 del 06/03/2013. Il bando ed il disciplinare di gara sono disponibili sui siti: www.sinpiave.it e www.rveneto.bandi.it. Il bando è stato pubblicato sulla GUCE n. S15 del 22/01/2013 e sulla GURI n. 11 del 25/01/2013 Info: Ufficio Depurazione di S.I.S.P. S.r.l., Via F. Petrarca, 3 - 31013 Codognè (TV). Responsabile del procedimento: dott. ing. Mario Bonotto. IL DIRETTORE GENERALE dott. ing. Mario Bonotto
«Lo slalom è disciplina strana. Ti basta un’uscita per perdere sicurezza. Conosco la mia situazione, non posso parlare per loro, ma vi assicuro che il potenziale è enorme. In estate abbiamo lavorato bene ed i frutti del lavoro prima o poi escono. Io, Moelgg, Gross, Thaler, tutti possiamo vincere, siamo un gruppo d’attacco. E ci andremo». In slalom però c’è questo Hirscher che pare imbattibile.
«L’austriaco è fortissimo, ma se andiamo forte gli mettiamo pressione e pure lui può sbagliare. Comunque a Kitzbuhel Gross e io nella prima manche gli eravamo davanti». A Schladming in Coppa gareggiate di notte, sotto i riflettori. Ai Mondiali di giorno, nel buio dell’ombra.
«Su questa pista non ho mai raccolto molto. Ma una gara come Mondiali o Olimpiadi è speciale, ti dà una carica in più e le scale dei valori saltano. Chi sa trovare il massimo della giusta adrenalina vince». A Schladming in questi giorni fa caldo. Spera di trovare ancora «neve alla Razzoli»?
«Mi va bene tutto, sono pronto per ogni situazione. Anzi, non vedo l’ora...» © RIPRODUZIONE RISERVATA
INDIZIONE PROCEDURA NEGOZIATA PER LA CONCESSIONE DELLA QUALIFICA DI “SPONSOR TECNICO DELLE SQUADRE NAZIONALI DELLA FIDAL” La Federazione Italiana di Atletica Leggera deve provvedere alla concessione del titolo di “Sponsor tecnico delle Squadre Nazionali FIDAL” costituite nell’ambito dei vari settori agonistici federali. Per detta sponsorizzazione - la cui durata è fissata dal 1° giugno 2013 al 31 maggio 2017 - viene indetta la presente procedura per il reperimento di offerte da parte di Aziende di primaria importanza operanti a livello internazionale nei settori della produzione e/o commercializzazione di capi di abbigliamento tecnico-sportivo e accessori. Per partecipare alla procedura negoziata l’Azienda interessata dovrà far pervenire alla FIDAL la propria offerta con le modalità previste dal relativo “bando”, entro e non oltre le ore 14.00 del 20 marzo 2013. Il bando di indizione della procedura negoziata e tutti i relativi documenti, potranno essere reperiti sul sito internet della Federazione: www.fidal.it.
13 Manuela Moelgg, 29 anni, gigante e slalom 14 Elena Fanchini, 27 anni, superG, discesa 15 Dominik Paris, 23 anni, superG, discesa, supercombinata 16 Sofia Goggia, 20 anni, superG, supercombinata, discesa? 17 Matteo Marsaglia, 27 anni, superG, discesa, supercombinata 18 Elena Curtoni, 22 anni domenica, superG, discesa, supercombinata 19 Giuliano Razzoli, 28 anni, slalom 20 Stefano Gross, 26 anni, slalom 21 Peter Fill, 30 anni, superG, discesa, supercombinata 22 Chiara Costazza, 28 anni, slalom SERVIZIO FOTOGRAFICO DI DANIELA TARANTINI
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
NUOTO IL RITIRO LAURE MANAUDOU 26 ANNI FRANCESE
RECORD
7 OLIMPIADI
1 oro MONDIALI
3 ori EUROPEI
13 ori RITIRI
2 ALTEZZA
1.79 PESO
64 kg A LONDRA
8ª 400 sl
STEFANO ARCOBELLI ALESSANDRO GRANDESSO
La storia (in piscina) è finita, la saga di famiglia no. Laure Manaudou esce definitivamente dall’acqua, diventa per sempre un’ex, lo giura con la mano sulla Bibbia, in diretta tv e in prima serata, e annuncia che tra sei mesi diventerà mamma per la seconda volta. Per avere Manon, dalla relazione con Fred Bousquet, si era fermata nel gennaio 2009 rinunciando ai Mondiali di Roma. E con Manon, è salita l’ultima volta sul podio dopo l’oro agli Europei di vasca corta a Chartres, a novembre. L’ultima scena, la passerella d’addio alle gare: probabilmente ha gareggiato già incinta.
Ciao Manaudou «Difficile restare al top e aspetto il secondo figlio» La prima olimpionica di Francia dice basta. L’ex fidanzato Marin: «Fra noi una forte passione, bello ricordarla con la bimba sul podio» 1
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Evento Giacca di pelle rossa, ma-
glia nera, capelli sciolti, trucco leggero, sorridente e rilassata: è apparsa così in tv ai francesi. «Ho preso la decisione da sola come sempre, l’avevo presa già da tempo, preferivo attendere per lasciarla maturare e non attirare su di me i riflettori, distogliendoli dai colleghi che dovevano ancora finire la stagione. Dopo l’Europeo non sapevo se potevo rimanere al top: è difficile restare la migliore, a un certo momento bisognava decidere. A Chartres ho mostrato che potevo ancora essere vincente. Stavolta sono sicura. E poi non è che ho mangiato troppo, è che sono di nuovo in attesa di un bebé, da tre mesi».
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1 Laure Manaudou in gara 2 Con il compagno Fred Bousquet e la figlia Manon 3 Sulla maglietta la scritta: «Non rimpiango nulla» 4 Con Luca Marin ai tempi del loro legame
Abbraccio Riflette: «E’ bello
non sentirmi obbligata ad allenarmi, mi mancherà l’adrenalina delle gare, forse troverò qualche altra cosa da fare. Andrò a sciare, a cavallo, viaggerò di più, ma dopo aver partorito. A Lucas dico solo grazie perché se ho vinto tanto il merito è suo, anche se la separazione è stata difficile, come può capitare a una coppia. Il mio futuro? Non so, vorrei sentirmi a più agio coi media: vincere la mia timidezza. Non so se ho lasciato il segno, ma con questa generazione abbiamo finalmente capito che noi francesi potevamo competere al top con gli americani e vincere. Non ho mai contato i podi, non è importante: è la fine di una carriera, è finita bene. Il trionfo olimpico a 17 anni forse è arrivato troppo presto, non ero pronta. Le medaglie? le tengono i miei genitori. L’immagine più bella è quella dell’abbraccio con mio fratello Florent dopo il suo oro di Londra. Cosa farò? Seguirò una linea
LA SFIDA
Phelps, l’hobby del golf ora è diventato un reality Dalle piscine al green: Michael Phelps, l’atleta più medagliato nella storia dell’Olimpiade, ritiratosi dopo i Giochi di Londra, sta prendendo sul serio il golf. Giocherà un torneo a Phoenix con Bubba Watson, attuale campione del Masters di Augusta. E sarà il protagonista di «The Haney Project», un reality in 8 episodi che mostrerà i suoi sforzi per migliorarsi nel gioco, aiutato dal famoso allenatore Hank Haney. Prima puntata il 25 febbraio su Golf Channel. «Sto prendendo sul serio questa nuova sfida» ha commentato Phelps.
per bambini, la lotta al cancro. Allenatrice? No, ho già passato tanto tempo in piscina, e c’è chi sa farlo meglio di me, tipo mio fratello. Il mio preferito tra i nuotatori di oggi? Mio fratello Florent, è il più bello e più forte». Anche quando s’innamorò di Marin, durante gli Europei 2006 di Budapest diceva che Luca era il più bello. Per il bel siciliano ruppe con il tecnico Lucas, con la Francia e si trasferì in Italia. Era la più forte del mondo nell’estate 2007, non solo la donna che aveva cancellato dall’albo dei record Janet Evans o l’olimpionica (nei 400 sl ad Atene) che la Francia non aveva mai avuto. Quell’estate folle, le cambiò la vita: agonistica e personale, ma lei non ha «mai rimpianto nulla» di quella scelta. «Errori? Beh lasciare Lu-
cas a un anno dall’Olimpiade, l’Italia però è stata necessaria per tornare con i piedi per terra e capire che se vuoi vincere devi lavorare». Il ricordo di Marin Cosa dice di
quei giorni Marin, di quelle notti di miele a Capri quando il figlio voleva farlo con lei? «Fu una bella storia, anche io rifarei le stesse scelte. E’ stata una grandissima campionessa, che ha lasciato il segno. E’ una gran bella notizia che aspetti un secondo figlio. Dopo Manon è tornata a gareggiare all’Olimpiade, non è da tutte riuscire a fare questo». La coppia Marin-Manaudou ai tempi divise e unì Italia e Francia. «Ricordi? Sono passati 5 anni. In quel periodo Laure era la più grande, faceva anche dorso, mezzofondo. Era
al top, e anche io: solo una coincidenza... Lei è stata una nuotatrice completa, è riuscita a costruirsi un futuro, una famiglia. A Chartres è salita sul podio con la figlia in braccio, tutti ricorderanno questa scena emozionante. E’ giusto che lasci così». Tutti ricordano l’amore e la rottura a Berlino, e il lancio dell’anello che Luca le aveva regalato, a Debrecen 2007. «E’ stata una storia vissuta con molta passione, ci siamo divertiti. Non rimpiango nulla. Io non l’avrei seguita in Francia, la scelta di venire in Italia fu solo sua. Magari con Lucas avrebbe vinto qualcosa in più, ma ha avuto comunque una carriera indimenticabile. Laure è una star, ma io stavo con lei per una sola ragione, perché l’amavo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
PALLAVOLO COLPO DI MERCATO IN VISTA DELLA RIPRESA DELLA STAGIONE
«Modena? L’esperienza peggiore Sono a Conegliano per ripartire» La centrale azzurra Barazza ricomincia vicino casa: «Una scelta per la serietà» EMANUELE SPIRONELLO TREVISO
Primo giorno da coneglianese per la trevigiana Jenny Barazza, centrale sedotta e abbandonata da Modena. «E’ stata la peggiore esperienza della mia carriera - spiega con un groppo in gola la nuova giocatrice dell’Imoco Conegliano - quest’estate ho accettato la proposta e le lusinghe di Modena, e fino all’ultimo ho cre-
duto che potessimo farcela. Invece è finita come peggio non poteva. Gli stipendi non arrivavano, aumentavano le preoccupazioni finché non è stato insostenibile». La proposta Imoco è arrivata pochi giorni fa. «C’erano altre proposte ma ho preferito una società seria (che paga regolarmente, ndr) e che al tempo stesso mi permettesse di ritornare vicino a casa, dalla famiglia». Legami Il legame con le ex
compagne resta forte, le ultime settimane vissute in Emilia hanno cementato un gruppo che ora sta cercando di non perdersi l’ultima parte del campionato. Si parla di un interessamento alla regista americana, Alisha Glass, 24enne per il prossimo anno.
Jenny Barazza con il presidente Piero Garbellotto
«Porterei tutte le mie compagne qui, non per questioni tecniche, ma per le sensazioni che abbiamo provato». Un colpo forte. «Porterà entusiasmo alla piazza e anche nello spogliatoio» affermano in coro il tecnico Gaspari e la capitana Calloni. Di certo un importante colpo di mercato per una squadra che vuole riprendere il feeling con la vittoria dopo una striscia di sconfitte che l’hanno allontanata dalla zona playoff. Sabato nell’anticipo tv al Palaverde con Bologna, Barazza esordirà con la maglia gialloblù 18. «Possiamo provare a centrare i playoff, poi tutto può accadere - conclude l’azzurra - chi dice che sono venuta qui a chiudere la carriera si sbaglia. Forse potrebbe anche essere la mia ultima esperienza da giocatrice... ma tra qualche anno (ha firmato un contratto per 2 anni e mezzo, ndr), prima però vorrei vincere qualcosa con questa maglia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino MERCATO
A Mazzanti la Juniores azzurra (m.mar.) Davide Mazzanti, allenatore di Piacenza sostuirà Mencarelli alla Juniores azzurra. Il tecnico marchigiano era già stato contattato anche per allenare la seniores.
BRUCIATI (m.g.) Sono andati esauriti in mezz'ora i 500 biglietti in prevendita per la gara che del 10 febbraio fra Macerata e Trento. La segreteria è stata presa d’assalto da centinaia di tifosi provenienti da tutta Italia, persino da Lecce. IN RUSSIA (a.a.) Il Kazan di Vermiglio supera 3-0 il Surgut nella 16ª in Russia. Torna alla vittoria il Novy Urengoy di De Giorgi 1-3 con la Dinamo Mosca. Vince anche l’Ufa di Frigoni 3-2 al Grozniy. Perde l’Odintsovo di Roberto Santilli 3-0 (preparatore Marchini). AMICHEVOLI (m.l.) Un’amichevole con Anzanello e Carocci per Villa Cortese costretta domenica in campionato al turno di riposo per via del ritiro di Modena. Sabato a Vanzaghello (18.30) test con l’Azerrail Baku, avversario di Busto in Champions. Ieri le tricolori hanno perso in casa 2-3 un’amichevole con il Galatasaray di Barbolini. La squadra turca (che organizza le finali di Champions) ha anche perso 3-2 un’amichevole contro la Foppapedretti Bergamo.
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ATLETICA L’INTERVISTA na dovrei dare uno o due esami...».
Trost, due metri
Perché salta con calze lunghe nere?
ALESSIA TROST 19 ANNI ATLETA
«Le sto usando da inizio inverno, anche in allenamento. E’ un vezzo, una roba da saltatori».
MONDIALI JR
Ha letto i complimenti che Simeoni e Di Martino le hanno rivolto?
MONDIALI ALL.
«Eh sì, mi inorgogliscono. Rappresentano tanto per me».
1 oro 1 oro GIOCHI GIOVANI
E ora sotto ad allenarsi di nuovo, magari insieme al suo fidanzato Alberto Gasparin, uno che l’anno scorso è salito a 2.15?
«Da qualche mese fa l’università a Milano. Purtroppo abbiamo meno occasioni per lavorare insieme». Chessa sostiene che tra i motivi del boom ci sia anche un nuovo metodo di lavoro muscolare, sviluppato da Gian Piero Alberti e Nicola Silvaggi: può spiegare in sintesi?
Alessia Trost, 19 anni, in azione martedì al meeting di Trinec SKAKANI
«Si tratta di esercizi che, anziché durare pochi secondi, si spingono fino al minuto e che sviluppano solo le fibre veloci, quelle bianche. La resa è stata immediata».
«Stupita anch’io di volare così in alto e così presto» ANDREA BUONGIOVANNI
Di certo ha fatto più fatica a tornare a casa che volare oltre i due metri. Alessia Trost, martedì pomeriggio a Trinec, in Repubblica Ceca, a vent’anni ancora da compiere, è entrata nel club delle grandi. Ieri, insieme a coach Gianfranco Chessa, dopo quattro ore d’auto nella neve fino a Vienna, rimanendo sopra le nuvole è infine atterrata a Venezia e poi, verso l’ora di cena, è approdata nella sua Pordenone, quartiere Torre. Dove papà Rudi e mamma Susanna, per festeggiare l’impresa, hanno scelto una bella pizza da asporto. Alessia, come si sta lassù?
«Già ero scombussolata dopo
«
Parlo inglese, spagnolo e tedesco, ma di fronte a due così son rimasta zitta ALESSIA TROST ATLETA FIAMME GIALLE
Cosa le hanno detto?
l’1.98, immaginatevi adesso. Mai mi sarei immaginata una proiezione tanto rapida. Ho quasi paura. Resta che questi risultati non sono casuali, ma frutto di un percorso».
«Abbiamo chiacchierato tanto: mi ha stupito la loro spontaneità. Fosbury è un signore: parlava con me e Tamberi e ci chiedeva se lo capivamo o se doveva andare più piano. Ho visto la gara maschile al fianco di Wzola. La presunzione non è proprio affar loro».
Quali emozioni conserverà di una giornata così speciale?
Beh, lei, visti anche i suoi studi, con le lingue non ha problemi...
«Tanto, ma su tutto l’incontro con due miti del salto in alto quali lo statunitensi Dick Fosbury, oro olimpico a Città del
«Parlo e scrivo in inglese, tedesco e spagnolo. Ma di fronte a due così son rimasta quasi senza parole. La prossima settima-
RINCORSA
7 passi GARE 2013
3 RECORD
2.00 PESO
68 kg ALTA
1.88
Lo sa che con due metri sarebbe stata quarta ai Giochi di Londra e sul podio agli ultimi Mondiali all’aperto e in sala?
«Faccio allenamenti lunghi fino a un minuto solo per le fibre bianche dei muscoli. Ho conosciuto Fosbury e Wzola: che signori, che umiltà» Messico 1968, al quale anch’io devo la mia tecnica di salto e il polacco Jacek Wzola, oro olimpico a Montreal 1976. Sono stati entrambi ospiti d’onore del meeting».
1 argento
«Voglio azzerare tutto: quando sarò in gara agli Euroindoor di Göteborg di inizio marzo, non penserò che sono arrivata a due metri. Non era previsto. Sarà la mia prima Nazionale assoluta, in un contesto nuovissimo. Altro che podio...». Non ha rimpianti per l’Olimpiade mancata per scelta federale?
ALTRI AZZURRI IN LUCE
«Ci ho messo una pietra sopra. E’ una vicenda morta e sepolta».
Bravo Benedetti Cusma da record
Cos’ha fatto in albergo in attesa della gara?
(si.g.) Martedì a Vienna, Giordano Benedetti (foto Colombo), è sceso a 1’47"60 negli 800, minimo per Göteborg, 10˚ di sempre in Italia e 4˚ in Europa nel 2013. Giulia Viola 9ª all-time nei 1500: 4’16"86. Ieri ad Ancona, con 2’44"11, m.p.i. sui 1000 di Elisa Cusma (prec. 2’45"69; Romina Rastelli; Ancona, 3/2/01). A Vienna. Uomini. 400. IV: 2. Cappellin 48"36. 800. I: Rudolf (Slo) 1’47"44 (r.n.); 2. Benedetti 1’47"60; 5. Rifesser 1’50"52. III: 4. El Kabbouri 1’51"47. 1500: 7. Abdikadar 3’43"48. Donne. 1500: 5. Viola 4’16"86. Asta: 2. Galli 4.01.
«Non sono una patita di tecnologie, anche se le utilizzo. Sto girando con un telefonino da 29 euro che si scassa sempre. Però mi piace navigare in internet». E cosa cerca?
«Anche i siti dei quotidiani». L’appassiona la campagna elettorale?
«Mi interessa. Di certo voterò, perché è giusto. Ma sono indecisa per chi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
VARIE VENTITRE MILIONI SUI 36 STANZIATI ANDRANNO ALL’IMPIANTISTICA
Promozione: lo Stato dà 100.000 euro a Conconi Il professore degli scandali doping referente a Ferrara di un progetto terza età VALERIO PICCIONI
Trentasei milioni di euro, di cui 23 dedicati all’impiantistica. Sono le risorse stanziate nell’ambito del primo Piano nazionale per la promozione dell’attività sportiva presentato ieri nella sala giunta del Coni, con il presidente reggente Riccardo Agabio, dal ministro per gli Affari Regionali, Turismo e Sport, Piero Gnudi. «Anche il solo parlare di sport è importante. Perché quando si usa la
parola crescita o formazione di sport non si riesce a parlare mai». Il Piano è frutto del lavoro del Tangos, il tavolo interministeriale sullo sport con Coni ed enti locali. «Contano i soldi» Una settimana fa Bersani aveva prefigurato una nuova divisione dei ruoli nello sport italiano con alcune funzioni assorbite dal Ministero - nel campo della sanità, della promozione, della scuola - e il recinto del Coni limitato alla mission olimpica. Siamo su quella lunghezza d’onda? Gnudi ricorda che «il ministero dello sport già c’è e io sono il Ministro». E sottolinea l’elemento a suo giudizio decisivo: «Alla fine della fiera contano le disponibilità finanziarie».
Francesco Conconi, 77 anni
nuncia l’intesa con i sindacati trovata poi nel pomeriggio (ma tutta da verificare) sui fondi di istituto per le scuole secondarie, che dovrebbe sbloccare le risorse per i gruppi sportivi al pomeriggio e i campionati studenteschi, fermi ancora al palo a metà anno scolastico. I candidati Nel compenso ci so-
Studenteschi sbloccati? Anche
sulla scuola, dove Gnudi prean-
no i soldi per l’«alfabetizzazione motoria» nelle scuole prima-
rie: 25 ore a plesso l’anno. Ma non sono poche? Qui rispondono Malagò e Pagnozzi, due dei tre candidati alla presidenza Coni. Dice il primo: «Qui scontiamo un gap ultradecennale. L’argomento va aggredito, il Coni legislativamente ne sarà pure fuori, ma culturalmente è dentro». Spiega il secondo: «La scuola è il punto nodale della cultura sportiva di un Paese. Naturalmente c’è un problema di budget». Aggiunge Franco Carraro, membro Cio e candidato Pdl al senato: «Praticare lo sport è essenziale, non superfluo». Riecco Conconi Quanto ai 36 milioni, 2 contribuiscono all’alfabetizzazione motoria, 1.5 per gli Studenteschi (sempre che partano...), 7.950 per la promozione della pratica sportiva. Poi ci sono i 23 milioni per
gli impianti: ora si aspetta il bando. Ma ecco che nelle pieghe degli stanziamenti spunta un progetto pilota per l’attività motoria nella terza età. 200mila euro divisi fra l’università di Salerno e quella di Ferrara. Scelte dai ministeri Istruzione e Sport. Solo che il referente dell’ateneo ferrarese è il professor Francesco Conconi, sì, proprio lui, il papà dell’autoemotrasfusione negli anni ’80, imputato a Ferrara e assolto solo per prescrizione nel processo doping chiuso nel 2004 con parole durissime sul suo conto. «E’ stata l’università a indicarlo come referente», spiegano al Ministero. E allora? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SCHWAZER IN TV
«Mi manca l’allenamento» «Lo sport è dentro di me, spero un giorno di poter tornare a farlo, anche solo per me stesso. L’allenamento un po’ mi manca». Alex Schwazer torna indietro rispetto alle precedenti interviste e confessa la sua nostalgia alle Invasioni Barbariche su La7, trasmissione condotta da Daria Bignardi. Alex ha parlato del suo doping, ha difeso ancora una volta Ferrari e ha ribadito di aver sempre detto la verità anche davanti all’incredulità degli altri. «Il futuro? — ha concluso — Spero nella giustizia sportiva. Per me hanno chiesto 4 anni di squalifica, sono troppi, con un altro nome ne avrei avuti 2. Riprendere? Non so, non so se sarei ancora accettato».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
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IPPICA DOPO NAPOLI E MILANO NICOLA MELILLO ROMA
Uno scempio si sta materializzando nell’ippica italiana. Dopo Milano e Napoli, chiude oggi l’impianto del trotto di Tordivalle. Un pezzo di storia della Roma olimpica e dello sport nazionale, schiacciato da due decenni di crisi irreversibile, da una classe politica inerme e un mondo per troppi anni diviso. Domani i libri contabili vanno in Tribunale: fallimento.
PRIMA MANIFESTAZIONE
Eliminato
Ieri camion sul Raccordo per protesta
Storico L’ippodromo non è solo
quello che i profani associano banalmente al film cult «Febbre da cavallo». A Tordivalle, pista del Derby, si sono registrate pagine sportive formidabili, a partire dalla sua nascita, il 26 dicembre 1959: 20mila persone per la sfida Tornese-Crevalcore. Ed erano 21mila quando Varenne nel 2000 schiantò i migliori d’Europa per un Galà indimenticabile. I più grandi driver e cavalli hanno corso su una pista non più curata che sta già cedendo. Nel silenzio del ministro Catania, un fantasma. La crisi e lo stadio Mercoledì 26 gennaio ultima giornata di corse. Dopo l’annuncio della messa in liquidazione, è scattato lo sciopero dei 50 dipendenti, senza stipendio da 9 mesi. L’Assi non ha nemmeno risposto alla lettera di comunicazione della società. Ma perché? L’accordo (del 2010) con l’imprenditore Parnasi prevedeva la vendita di terreni e impianto (45 milioni) in cambio della costruzione di un nuovo ippodromo (da 10 milioni) più piccolo e funzionale a Pescaccio, quartiere a ovest di Roma. Il tutto al momento dell’approvazione del sindaco di un accordo di programma con
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la garanzia per Parnasi di poter costruire un impianto con finalità sociali (stadio della Roma). Fino ad allora (estate 2014) la zona resterà di Gaetano Papalia, che prova a spiegare: «I costi di gestione sono diventati impossibili. Abbiamo crediti con l’Assi (3 milioni, ndr) e gli affittuari dei box (1,2 milioni, ndr), ma debiti verso l’erario che non abbiamo pagato senza i pagamenti Assi. Equitalia ha pignorato i
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crediti e a noi non arriva più nulla. La mia proposta fino al 2014, quando potrebbero iniziare i lavori per un nuovo ippodromo (quindi dello stadio della Roma, pronto dopo il 2016) è di correre in regime di concordato preventivo, sotto il controllo del Tribunale. Le corse vanno salvate e con loro i posti di lavoro».
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(e. lan.) «No al gioco d’azzardo, sì all’ippica». Così recitava uno degli striscioni affissi sui venti van, che, ieri mattina, hanno circolato a velocità ridotta sul Grande Raccordo Anulare di Roma, senza però causare troppi disagi agli automobilisti. Lo scopo dell’iniziativa non era certo creare un blocco illegale del traffico, come tengono a precisare Fabio Carnevali e Gianluca Bietolini che l’hanno coordinata, bensì sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto ai gravi problemi del comparto. E domattina ci sarà il corteo che si snoderà lungo via XX Settembre, di fronte a Ministero economico e agricolo. Vi aderiscono tutte le categorie del settore, che chiedono la liquidazione dei corrispettivi 2012 ancora inevasi, la firma dei decreti attuativi inerenti alla riforma del gioco, pronta da tempo, e chiarezza sulla futura governance dell'ippica. Causa manifestazione, le corse in programma venerdì sono dunque cancellate. IERI QUINTÉ 3-4-7-12-1 A Kempton (m 1400) e 2.170,87 al quinté; e 356,54 al quarté; e 125,18 alla tris. OGGI QUINTÉ AD AVERSA Al Cirigliano (inizio convegno alle 15) scegliamo Olivia d’Alfa (18), Lovely Starlight (16), Morales (4), Isildur Pl (9), Memor Roc (13) e Langdon Grif (17). SI CORRE ANCHE Trotto: Torino (14.30) e Palermo (15.10). Galoppo: Pisa (14.15).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Rugby/1 DOMENICA LA FRANCIA CON LA MEDIANA ORQUERA-BOTES E MASI ESTREMO
Settebello, spinta per il Sei Nazioni Mischie e touche con Tempesti&Co. Felugo a Castro: «Siete pazzi». Brunel: «Insegnateci a vincere» NICOLA MELILLO ROMA
Casino organizzato. Niente di meglio, all’Acqua Acetosa, per la Nazionale di rugby al termine di una mattinata di duro lavoro in vista di Italia-Francia di domenica, primo match del Sei Nazioni 2013. Così, mentre Brunel faceva sudare gli azzurri (si va verso la mediana Orquera-Botes, Masi estremo e Sgarbi-Benvenuti centri; nella Francia escluso Nyanga), compariva la Nazionale di pallanuoto, reduce dal successo sulla Romania a Civitavecchia e grande tifosa del rugby e di Castrogiovanni, dopo l’ormai celebre spot preolimpico. Felicità Castro Il pilone azzurro
era felice e s’è capito subito. Pausa per bere e Castro s’è fiondato serio e concentrato dalle parti dell’amico Felugo e di sottecchi ha mormorato all’attaccante: «Belle scarpe. Appena ho finito facciamo una mischia». Detto, fatto. Ghiraldini, Parisse e Castro hanno demoli-
Una mischia rugby-pallanuoto. A destra, Brunel in calottina e la prima linea Ghiraldini-Felugo-Castrogiovanni INSIDE
to Felugo, Sadovyy e Aicardi dopo aver lanciato in alto capitan Tempesti in un’improbabile touche. I c.t. si sono scambiati maglia e calottina, indossata da Brunel che a Campagna ha detto: «Approfitto per capire come si vince». I campioni del mondo in vasca sono anche campioni del mondo di simpa-
tia, con Tempesti e Gori, entrambi di Prato, che hanno chiacchierato fitto, mentre Castrogiovanni e Felugo davano spettacolo poco più in là (guarda il video su gazzetta.it). Siparietto Castro dopo la mi-
schia: «Non ho mai visto un pilone diventare così rosso. Proble-
Rugby/2 MORTO DOMENICA NOTTE
Canottaggio IL PRESIDENTE FIC
Vela TENTATIVO DI RECORD
Dall’Australia per Lynch
Abbagnale ieri in Gazzetta
Maserati va E’ all’Equatore
(r.par.) L’appuntamento è alle 18.30 di domani al campo della Capitolina, in via Flaminia 867, per la commemorazione di Brendan Lynch (foto Fama), il 26enne pilone inglese tragicamente scomparso nella notte fra domenica e lunedì in un incidente stradale. I genitori di Brendan, arrivati a Roma nella serata di martedì, ieri hanno recuperato gli effetti del figlio dalla Polizia, quindi hanno incontrato il magistrato incaricato dell’indagine e riconosciuto il corpo. Questa sera la famiglia incontrerà privatamente la squadra della Capitolina, mentre domani (camera ardente dalle 12 alle 14 presso l’istituto di medicina legale del Verano), insieme alla fidanzata Simona, accoglieranno a Roma tutti gli amici e i compagni di questi anni di rugby: arriveranno anche dall’Australia.
Il nuovo presidente federale Giuseppe Abbagnale e il vice Davide Tizzano erano ieri in Gazzetta. Tra i loro temi chiave l’attività adaptive e i ragazzi.
Varie L’IDEA DI O246 VERDE SPORT
Roma, l’infanzia avrà un parco
(r.ra.) A un mese dalla partenza da New York, Giovanni Soldini e il suo equipaggio (composto da altre 8 persone) a bordo del 70 piedi Maserati hanno quasi raggiunto l’Equatore nella risalita verso la California. Lo scafo italiano si trova adesso a circa 4200 miglia dal traguardo di San Francisco (ne ha già percorse 8985 fin dalla partenza) in piena corsa per il record nella traversata New York-San Francisco. Il tempo da battere è 57 giorni 3 ore e 2 minuti. E come si è ben visto durante la discesa verso Capo Horn l’imbarcazione di Giovanni Soldini è molto più veloce rispetto a quelle che l’hanno preceduta. Se continuerà a viaggiare su queste medie, Maserati dovrebbe tagliare il traguardo a San Francisco attorno alla metà di febbraio.
mi?». Felugo: «A parte che mi sa che contro la Romania mi son rotto un timpano. E poi sono scivolato». Castro per farsi perdonare: «Non sono uomini, ma pesci. Rugby e pallanuoto sono molto simili: contatto, sforzo fisico e tante botte, anche se sottacqua. Felugo sarebbe un ottimo terza linea. Come
Zanni. Gli assomiglia pure». Felugo: «E Castro un buon portiere. Visto lo spot? Era pure vestito». Il pilone: «Ma io toccavo. Acc... Non dovevo dirlo? E comunque non potrei, rimarrei a fondo. Gli addominali? Ce l’ho. Uno solo, ma grosso, eh?». Felugo: «Io e Castro siamo amici e oggi a pranzo, con due squadre
Atletica Cinque Mulini Edris favorito
PIUMA (r.g.) Il 9 febbraio il piuma fiorentino Marco Scalia (3) combatte a Esjberg (Dan) contro il locale Dennis Ceylan (3), presente ai Giochi di Londra, sui 4 round.
Presentata a Milano l’81ª Cinque Mulini, domenica a San Vittore Olona (Mi). La concomitante coppa Europa in Spagna priverà il cast degli azzurri più forti, per cui si rinnoverà il duello Kenya-Etiopia. L’etiope Edris, reduce dalle vittorie nel Campaccio e alla Vallagarina, se la vedrà coi keniani Bernard Rotich (secondo l’anno scorso) e Albert Rop, ma anche con Thomas Ayeko che vuole dare la prima vittoria all’Uganda. Tra le donne sfida tra la keniana Eunice Kales e l’etiope Azemra Gebru. Diretta RaiSport 2 alle 14.
Canoa
OLIMPIONICI USA (si.g.) Nei meeting indoor statunitensi, prime uscite stagionali degli olimpionici Aries Merritt, 7"63 nei 60 hs a Houston, Jenn Suhr, 4.63 nell’asta a Geneva (mpm ’13 eguagliata) e di Brittney Reese che ha corso una batteria dei 60 ad Albuquerque in 7"38. Exploit di Galen Rupp a Boston: 3’50"92 nel miglio (e 3’34"78 ai 1500), quinto tempo all-time al mondo. KENYA E DOPING Al fine di dimostrare la loro buona fede, in gennaio 32 atleti keniani si sono volontariamente sottoposti a test del sangue Iaaf fuori competizione. A svelarlo, il presidente della federazione, Isaiah Kiplagat. CORRIDA SAN GEMINIANO (m.m.) Oggi (ore 14.30) a Modena, 39ª Corrida di San Geminiano (km 13.4) con Ricatti, Montorio, Mascheroni, Pellecchia e tra le donne Iozzia e Celi.
Baseball
Coni IL 19 FEBBRAIO LE ELEZIONI
MERCATO (m.c.) Nettuno ha ingaggiato Andrea Sgnaolin, 28 anni, terza base, che lascia Grosseto dopo dieci anni (303 di media nel 2012). Il San Marino affida il monte straniero a Jim Magrane, yankee di 35 anni, reduce da una stagione a Taiwan. Reggio Emilia punta su Filippo Crepaldi, ventenne, prelevato dal Rovigo. Il Bologna rinforza il monte con Junior Oberto, 32enne italovenezuelano, mancino «Asi», con sei stagioni a Grosseto (perfect game nel 2007 contro S. Marino). Il Godo annuncia l’ex Major League Liu Rodriguez, 36 anni, già protagonista con Grosseto (2003) e Rimini (2004). Dall’Arezzo in Romagna anche il pitcher mancino Casalini.
Scaduti i termini: per la Giunta sfida May-Sensini
Boxe
Dunque, sono tre. Simone Gambino, Giovanni Malagò e Raffaele Pagnozzi correranno il 19 febbraio per la presidenza del Coni. Il termine per la presentazione è scaduto ieri alle 14. Stesso discorso per la Giunta dove si profila un testa a testa fra due grandi donne dello sport italiano: Fiona May, già indicata da Pagnozzi come membro di pun-
Firmato a Roma un accordo tra 0246 (Verde Sport) e Comune per un parco in viale Tiziano rivolto alla prima infanzia. Presente Valentina Vezzali.
ta della sua squadra, e Alessandra Sensini, l’olimpionica della vela tesserata per l’Aniene di Malagò. In lizza per i due posti pure l’oro paralimpico Oscar De Pellegrin e Paolo Vaccari del rugby. Per i tecnici, un posto in palio, sfida invece fra Ernesto Zanetti (Pesi) e Valentina Turisini (tiro a segno). Fra i dirigenti bisogna scegliere 7 membri. Qui
correranno i presidenti (che possono essere al massimo 5) Abete (calcio), Barelli (nuoto), Binaghi (tennis), Buonfiglio (canoa), Chimenti (golf), Di Rocco (ciclismo), Fraccari (baseball e softball), Matteoli (pesca sportiva), Roda (sport invernali), Scarso (scherma). In più Jury Chechi, Fabio Pigozzi, Cesare Croce e Sergio Anesi.
GEALE MANTIENE (r.g.) All’Entertainment Centre di Sydney (Aus) davanti a 10.000 spettatori, il locale Daniel Geale (29-1) mantiene la cintura iridata medi Ibf, battendo ai punti il connazionale Anthony Mundine (44-5) con verdetto unanime: Mundine molto irruento, ha subito quattro richiami per boxe scorretta. AZZURRI (i.m.) Il responsabile tecnico Raffaele Bergamasco ha convocato sei pugili per il debutto stagionale dell’Italia élite al 57˚ torneo Bocksai di Debrecen (Ung) dal 6 al 10 febbraio: 52 Manuel Cappai, 60 Fabio Introvaia, 64 Dario Morello, 75 Raffaele Munno, 81 Adriano Sperandio, 91 Fabio Turchi.
SLALOM IN RADUNO (a.fr.) Gli azzurri di canoa slalom, eccetto l’olimpionico Daniele Molmenti, sono partiti ieri per Pau (Fra) dove rimarranno in raduno fino al 7 febbraio.
Golf DUBAI AL VIA Parte oggi a Dubai l’Omega Dubai Desert Classic, tappa dell’European Tour con 1.880.000 euro di montepremi. Al via quattro azzurri: Matteo Manassero, Edoardo Molinari, Lorenzo Gagli e Alessandro Tadini. Con loro gli inglesi Westwood, Casey, Wood. Primo giro in diretta su Sky Sport 2 dalle 10.30.
Hockey ghiaccio SERIE A (m.l.) Oggi (ore 20.30) il 7˚ turno della 2ª fase di serie A. Master Round: Renon-Val Pusteria (diretta RaiSport 1); Bolzano-Alleghe. Rip. Valpellice. Classifica: Bolzano 49; Val Pusteria* 45; Renon 44; Valpellice 38; Alleghe 36 (*una in meno). Martedì: Valpellice-Bolzano 5-2; Alleghe-Renon 5-6 t.s. Rip. Val Pusteria. Relegation Round: Cortina-Asiago; Milano-Val di Fassa. Rip. Pontebba. Classifica: Asiago* 37; Milano 35; Cortina 29; Val di Fassa 20; Pontebba 6 (*una in meno). Martedì: Val di Fassa-Cortina 2-5; Pontebba-Milano 1-5. Rip. Asiago.
Moto Husqvarna a Ktm La notizia sarà ufficializzata oggi e darà una scossa al mercato: Stefan Pierer, che detiene al 51% le quote della Ktm, diventata nel 2012 primo costruttore europeo, ha comprato l’Husqvarna dalla Bmw. Non si conoscono ancora i piani relativi al futuro della Casa di Biandronno (Va), tra i marchi di riferimenti nel mondo off-road.
Nuoto GUIDA HORTER Lionel Horter è stato scelto dalla federnuoto francese come direttore tecnico dopo la morte di Christian Donzè. A Montpellier (50 m). Uomini, 50 sl F.Manaudou 21"87, Bousquet 22"54; 100 sl Aerents (Bel) 49"72, Meynard e Mallet 50"32, Gilot 52"10; 50 do F.Manaudou 24"97; 50 ra Perez Dortona 28"04, F.Manaudou 28"64; 200 ra Perez Dortona 2’16"27 50 fa Bousquet 23"65, F.Manaudou 23"68, Munoz (Spa) 23"91; 100 fa Munoz (Spa) 54"39, Lacourt 56"75, Gilot 57"98. Donne, 100 do Credeville 1’02"33. FUENTES LASCIA (pe.m.) La sincronetta spagnola Andrea Fuentes, capitana della nazionale, si ritira a 29 anni. In 13 stagioni ha conquistato 4 medaglie olimpiche (3 argenti, 1 bronzo), 13 mondiali (1 oro, 6 argenti, 6 bronzi) e 11 europee (5 ori, 6 argenti).
Pallamano SOSPESO (an.gal.) Sei mesi di sospensio-
in pieno allenamento, non so cosa potrà succedere. Ci siamo promessi di fare il tifo uno per l’altro. Verremo all’Olimpico e loro verranno da noi per un match di World League». Castro: «Occhio: se perdete non dite che è colpa nostra. Quelli forti siete voi e noi non portiamo sfiga, eh?». Felugo: «Scusa, ma con tutti i capelli che hai, non te li tirano?». Castro: «Sì, ma ormai cosa vuoi tirare, sono finiti». Felugo: «Castro si trova meglio sull’erba, noi in acqua, ma questi son pazzi. Per questo hanno fatto innamorare gli italiani». Castro: «Io sono molto più carino. Ho un altro amico nello sport: Pozzecco, ma il Poz ha un solo neurone, Felugo ne ha due. Però Felugo tifa Juve. Io Inter... A proposito: bella la Coppa Italia. Salutami Conte. Grande, Conte!». In campo Dopo aver improvvisa-
to una serie di mischie e touche tutti ai calci. Meno impegnativo. Sorpresa: i pallanotisti azzurri ne hanno sbagliati pochissimi. Vuoi vedere che... © RIPRODUZIONE RISERVATA
ne per cannabis a Paolo Colonna dell’Altamura (girone D di A-2), positivo il 27/10/2012.
Pallanuoto WORLD LEAGUE Nel girone C, Russia-Ungheria 7-10. Class. (3a g.): Ungheria 9; Italia 6; Romania 2; Russia 1. AUSTRALIA A FATOVIC Non è andata in porto la trattativa tra Pino Porzio e l’Australia: il nuovo c.t. è il croato Elvis Fatovic, ex assistente di Ratko Rudic, che ha firmato un contratto fino ai Giochi di Rio 2016. DONNE Oggi, alle 20, si gioca il recupero dell’ottava giornata tra Imperia e Orizzonte.
Rugby PERMIT DI CELTIC (ma.p.) Il 2ª linea Michele Sutto (Fiamme Oro), il terza Filippo Giusti (Padova) e l’ala Andy Vilk (Calvisano) sono i permit players di Treviso per Dragons-Benetton dell’8 febbraio. I trequarti Alessandro Castagnoli (Reggio), Andrea Bacchetti (Rovigo) e del giovane Simone Ragusi (Prato) rafforzeranno le Zebre contro Glasgow, a Parma domenica 10 febbraio. VIADANA RESPINTO L'Alta Corte del Coni ha respinto il ricorso del Viadana contro la decisione della Fir di escludere gli Aironi dalla Celtic League. Il club dovrà pagare 3000 euro di spese del giudizio. INNOCENTI PRESIDENTE (i.m.) L’ex capitano dell’Italia e del Petrarca Marzio Innocenti è stato eletto presidente del comitato veneto: con 6365 voti ha battuto Roberto Bortolato (4760) che correva per il quarto mandato ed era sostenuto dal presidente Fir Gavazzi. CRISI PRATO (ri.te.) Lunedì giocatori e lo staff tecnico del Prato hanno sottoscritto una lettera alla società, su indicazione del presidente dell’Air, avvocato Di Salvatore, per sollecitare gli arretrati di due mesi.
Sport invernali PITTIN TRICOLORE Alessandro Pittin conquista il 7˚ tricolore in carriera nella combinata nordica a Predazzo. Secondo dopo il salto, ha preceduto nella 10 km Armin Bauer e Lukas Runggaldier. nel salto, vince Sebastian Colloredo (15˚ titolo) su Davide Bresadola e Roberto Dellasega. Nel fine settimana a Sapporto di scena le saltatrici con Insam Runggaldier, D’Agostina e Malsiner; uomini ad Harrachov con Bresadola, Colloredo e Morassi.
Vela VENDEE GLOBE (r.ra.) Alex Thomson su Hugo Boss ha tagliato la linea d’arrivo di Les Sables d’Olonne alle 8.25 di ieri conquistando il terzo posto nel Vendee Globe. L’inglese ha portato a termine il giro del mondo in 80 giorni 19 ore 23’ e 43”. In quarta posizione Jean Pierre Dick su Virbac Paprec a 370 miglia dal traguardo che cercherà di raggiungere sebbene stia navigando senza chiglia. Le ultime 24 ore sono state dure per Alessandro Di Benedetto, che si trova a 4300 dall’arrivo, ma per il velista italiano le condizioni meteo dovrebbero essere favorevoli nei prossimi giorni.
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TERZO TEMPO gazzafocus
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LETTERE
Il c.t. del ciclismo morì nel 2010 in un rally: chiuse le indagini
Bianco e Nero A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917 Email: gol@rcs.it
Quante lacune ha questa Inter Vorrei che finisse presto questa stagione altalenante dell’Inter e che si cambiasse pagina. Mi rattrista vedere certi giocatori indossare la nostra gloriosa maglia. Con lo Special One molti di loro non avrebbero messo piede alla Pinetina. Manca la dirigenza e un'area tecnica all'altezza. Starò sempre con l'Inter ma spero di non dover aspettare altri 45 anni per un successo. Massimiliano Monti
«Ballerini poteva salvarsi» Indagati i vertici dell’auto Per il p.m. di Pistoia risultò fatale il collare Hans, reso obbligatorio dall’Esecutivo Aci-Csai. Otto «avvisi»: pure a Sticchi DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA PISTOIA
Franco Ballerini ha vinto la Roubaix ’95 e ’98: nel 2001 l’ultimo pavé. E’ morto a 45 anni BETTINI
LE REGOLE COSI’ SI INDOSSA IL COLLARE
Il cielo era scuro quella mattina. La Renault Clio R3 su cui viaggiava Franco Ballerini era lanciata al massimo in una veloce curva a destra, nella prima speciale della prima edizione del rally Ronde Larciano. Appena il tempo per il Ballero di leggere l’ultima nota al pilota Alessandro Ciardi, poi la piccola bomba da 230 cavalli infila una ruota in un fosso, s’intraversa come un animale impazzito e si pianta dritta nel muro di una villetta sulle colline toscane. Ballerini muore sul colpo, il pilota si salva rimediando solo la frattura del bacino. Come un’arma Era il 7 febbraio 2010. Tra pochi giorni sarà il terzo anniversario della morte del c.t. più amato del ciclismo, che oggi avrebbe 48 anni. La Procura di Pistoia ha finalmente concluso la lunga e complessa inchiesta che scaturì da quell’incidente: Ballerini non sarebbe morto per una fatalità legata al rischio di una corsa d’auto. Ad ucciderlo sarebbe stato il collare Hans, che si applica al casco per ragioni di sicurezza contro i «colpi di frusta» e che in quel caso invece non avrebbe funzionato, trasformandosi in una ghigliottina micidiale che provocò lo sfondamento della base cranica del c.t., iscritto alla corsa per puro divertimento. Perciò la Procura ha notificato otto avvisi di chiusura delle indagini per l’ipotesi di reato di omicidio colposo a carico del presidente fe-
derale Angelo Sticchi Damiani e dei componenti del Comitato esecutivo dell’Aci-Csai, i quali decisero di ratificare la norma internazionale che introduceva l’obbligatorietà dell’Hans nei rally, applicandola nelle gare italiane dall’1 gennaio 2010, un mese prima dello schianto di Ballerini. È il presupposto per la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati da parte del sostituto procuratore Luigi Boccia. Dalle indagini sarebbe emerso che durante l’iter legislativo (cominciato nel settembre 2008) le Sottocommissioni rally, sicurezza e medica dell’Aci-Csai avevano avanzato numerosi dubbi e obiezioni sull’introduzione della nuova regola e sull’effettiva efficacia del collare al di fuori delle monoposto. Documenti La Procura ha acqui-
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sito la documentazione scritta che lo proverebbe, ascoltando la testimonianza di alcuni tecnici federali, tra cui Giorgio Beghella Bartoli, indagato a Monza per il presunto malaffare nella gestione dell’Autodromo. Non solo, sembra che alcuni team avessero fatto notare l’impossibilità di montare correttamente il dispositivo sulle loro vetture. E perfino qualche costruttore, come Dallara, che pure produce monoposto, avrebbe richiesto delucidazioni, ottenendo in molti casi (ma non sempre) una deroga. La procedura per l’introduzione dei collari era però avviata e si sarebbe deciso di non bloccarla. Inoltre, come sottolineano gli inquirenti, non era stata predisposta né vi fu un’adeguata campagna informativa sull’uso dell’Hans. Ca-
de l’ipotesi di reato per il pilota Ciardi. Le immagini del camera car avrebbero dimostrato che eseguì una manovra ineccepibile, per cercare di evitare l’impatto. Resterebbe invece in piedi l’accusa per l’organizzatore della corsa Riccardo Heinen, titolare della PromoGip di Montecatini Terme, a causa della mancata segnalazione del fosso e dell’assenza di protezioni sul muretto dove si schiantò la Clio. Decisiva è stata infine la riesumazione del cadavere di Ballerini, ordinata nel febbraio 2011. La perizia del medico legale Borgioli avrebbe stabilito come causa del decesso lo sfondamento della base cranica ad opera di un oggetto contundente, che po-
L’ipotesi di reato è omicidio colposo I tecnici federali fecero obiezioni sull’uso nei rally
Questo grido di dolore può essere esteso a una moltitudine di tifosi interisti. Si erano illusi che la squadra potesse competere con le più forti e ora, col fiato del Milan sul collo, cominciano a essere assaliti da tanti dubbi. Balotelli in rossonero accentuerà paure e amarezze. L'Inter di Stramaccioni non ha un gioco ben definito. Non ha un leader. Non ha un regista di centrocampo. Gli uomini migliori sono quasi a fine carriera. Era tutto prevedibile. Non si poteva sperare che un tecnico con poca esperienza potesse esplodere alla prima stagione in A. Strama ha tante qualità ma non ha grandi giocatori. I nerazzurri non sono fuori dalle prime posizioni ma gli esiti altalenanti mettono in pericolo la conquista dei posti Champions.
Critiche ad Allegri Come abbonato del Milan da oltre 25 anni credo che il problema non sia acquistare Kakà o Balotelli ma cambiare il signor Allegri. Nell' era berlusconiana è il peggior allenatore che abbiamo avuto. Ha vinto lo scudetto grazie a Ibrahimovic. Stefano Zoppi
Trovo ingiuste queste critiche ad Allegri. L'anno scorso, quando ha perso lo scudetto nonostante Ibra, era giusto lamentarsi perché aveva una squadra in grado di bissare lo scudetto. Ma quest'anno con giocatori giovani e alcuni "anziani" in declino ha fatto una rimonta clamorosa: è quinto a tre punti dall’Inter e con l'arrivo di Balotelli si spingerà ancora più in alto.
Balo, mossa elettorale? Spero che le cifre sul trasferimento di Balotelli al Milan (4 milioni di ingaggio all'anno fino al 2017) non siano vere. Il giocatore è una scommessa sotto il profilo tecnico e non ha un buon carattere. Mi sembra più una decisione dettata dalla campagna elettorale che una scelta tecnica. Daniele Sbalchiero
teva essere solo l’Hans. Le altre ferite non erano mortali. Ballerini insomma avrebbe potuto salvarsi, come Ciardi. La presenza sulle scapole dei segni delle cinture di sicurezza proverebbe anche che queste ultime non erano strette perfettamente, in relazione all’Hans. Muro La Procura in questi tre an-
ni si è mossa tra oggettive difficoltà. Trovandosi spesso davanti un «muro di gomma». Le ripetute richieste di informazioni inviate alla Federazione internazionale e i viaggi all’estero per avere risposta agli interrogativi sollevati dai consulenti Piercarlo Molta e Patrizio Santini, sulla base di complesse analisi e simulazioni, non hanno trovato risposta. Solo spiegazioni generiche arrivate dopo mesi. Non ci sarebbero studi tecnici specifici sull’utilizzo dell’Hans nei rally, al contrario delle monoposto. Mentre in una F.1 però il punto di fissaggio delle cinture al telaio è vicino al casco, nelle auto da rally si trova molto indietro nell’abitacolo, con tensioni e inclinazioni del tutto diverse. La Fia non è responsabile, in quanto il potere normativo in Italia è delegato all’Aci-Csai. Contro cui la famiglia di Ballerini e le assicurazioni potrebbero costituirsi parte civile nell’eventuale processo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Milan pagherà 20 milioni in cinque anni più 3 di bonus. Il giocatore si è ridotto l'ingaggio a 4 milioni più bonus Champions. Detto questo è un affare. Balotelli, se ritroverà la serenità perduta alla corte di Mancini, dimostrerà tutto il suo valore. E' bravo, è forte, è tecnicamente dotato. Certo, Berlusconi lo ha fatto anche con un occhio alla campagna elettorale visto che (lo ha dichiarato il Cavaliere) la cessione di Kakà al Real Madrid gli fece perdere due punti percentuali.
Lo stile Juventus In questi giorni è stata ricordata la scomparsa dell'Avvocato Agnelli. E di fronte a certi atteggiamenti è inevitabile fare paragoni. Sono e sarò sempre juventino ma lo stile non c'è più. Conte e Marotta non avrebbero mai detto quelle parole se ci fosse stato l'Avvocato. Se dopo Catania dissero che a fine stagione gli episodi si compensano è inammissibile sentire certe dichiarazioni dopo episodi sfavorevoli. William Staccarini
Finalmente Conte ha cambiato approccio. Dopo Lazio-Juve non si è lamentato del rigore non concesso per fallo su Vucinic all'inizio del match (netto) e si è presentato ai microfoni con un carico di ironia. E' stato simpatico, divertente, spiritoso e sorridente. Deve far così. Anzi, tutti dovrebbero usare le armi dell’ironia. Tanto gli arbitri sbagliano (e Banti l'altra sera è stato pessimo) e continueranno a sbagliare. Deve essere la Juve a tutelarsi manifestando la propria insoddisfazione nelle sedi istituzionali. Le sceneggiate si ritorcono contro. Plauso al new deal di Conte.
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ALTRI MONDI
Il fatto del giorno DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma perché Piazza Affari ha avuto questo crollo improvviso? Milano ieri ha perso il 3,3%. Pesano lo scivolone di Saipem, che ha presentato conti da paura, e il nuovo flop di Mps dopo le parole dei pm Ieri la Borsa ha perso il 3,36%, un dato particolarmente negativo perché Wall Street è andata molto forte e continua a tirare parecchio anche Tokyo, dove ci si attende che tutti i prezzi salgano per via della decisione del nuovo governo di stampare yen (la cosiddetta, vaga «espansione monetaria»). Da noi s’è saputo che la Saipem, la società operativa dell’Eni, guadagnerà assai meno del previsto e questo ha colpito il titolo con una caduta del 34% abbondante. Male anche la Fiat e male soprattutto le banche, tirate giù da Montepaschi che ha lasciato sul terreno un altro 9,4%.
1Ieri i giornali sono usciti con titoli terribili. Non so come Piazza Affari avrebbe potuto resistere.
Hanno fatto impressione soprattutto le parole del procuratore della Repubblica di Siena, Tito Salerno, che, interrogato dai giornalisti, s’è rifiutato di rispondere con questa motivazione: «La materia è talmente esplosiva e incandescente che non posso rilasciare dichiarazioni. Non posso parlare. Si tratta di un’indagine complessa, incandescente e ancora lunga che riguarda una società quotata». Senonché parole simili valgono un pubblico pollice verso. La Borsa s’è perciò riempita di venditori.
2 Mussari e gli altri sono indagati per truffa.
La notizia non è ufficiale. Il reato sarebbe imputato a Giuseppe Mussari e a un gruppo di manager tra i quali spicca Gianluca Baldassarri, ex capo dell’area finanza di Mps. Sarebbe stato lui a riempire la banca di titoli tossici. E tuttavia prego di non prendere per oro colato queste affermazioni e di ricordare che per tutti vale la regola della presunzione di innocenza. Sarà il processo a vagliare prove e testimonianze.
3 Però stanno parlando, e a ruota libera, due gole profonde.
Anche ciò che raccontano le gole profonde va poi vagliato attraverso documenti e altri riscontri. Una delle due gole profonde si chiama Antonio Rizzo ed è un funzionario di Dresdner Bank. «Baldassarri e Matteo Pontone (capo della filiale di Mps a Londra, ndr) erano conosciuti come la banda del 5 per cento, perché su ogni operazione prendevano tale percentuale. Secondo Michele Cortese (un venditore di Dresdner che agiva a Londra, ndr) Pontone e Baldassarre avevano percepito un’indebita commissione per il tramite di Lutifin». Rizzo aggiunge che la storia della tangente del 5% era notoria. La Lutifin è una finanziaria svizzera. Un rapporto della
d lafrase DEL GIORNO
_il mercoledì nero
La Borsa di Milano è stata la peggiore tra le piazze europee: hanno chiuse tutte in ribasso ANSA
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IL NUMERO
34%
La perdita di Saipem in Borsa Il mercoledì nero della Borsa di Milano è legato al crollo del titolo Saipem, società del gruppo Eni, che ha perso il 34,4%. Tra le cause, un’inchiesta Consob e l’allarme profitti lanciato dalla società petrolifera, che ha drasticamente ridotto le attese sugli utili 2012 e tagliato le previsioni 2013. Gli azionisti, incluso l’Eni (e quindi il Tesoro), hanno visto andare in fumo 4,5 miliardi
Guardia di Finanza dice: «È stato accertato che la Lutifin era stata utilizzata quale veicolo per effettuare pagamenti riservati nei confronti di alti dirigenti Mps, in cambio dell’acquisto da parte dell’istituto da cui dipendevano di un pacchetto di titoli, tra cui alcuni derivati che presentavano forti perdite per Dresdner Bank». Nei rapporti tra Dresdner e Mps, la mediazione della Lutifin sarebbe stata imposta «contro ogni logica commerciale». In particolare, nell’operazione di cui si parla, l’intermediazione su un derivato da 120 milioni avrebbe fruttato alla Lutifin 600 milioni (5%), che, secondo le gole profonde, sarebbero poi stati distribuiti tra i manager Mps. La Guardia di Finanza: si voleva ad ogni costo «consentire a Dresdner di neutralizzare le perdite scaricandole su Mps». Il Baldassarri di cui sopra, sempre secondo la Finanza, avrebbe riportato in Italia 20 milioni attraverso lo scudo fiscale. Da dove gli veniva una somma simile è un mistero, e comunque non risulta compatibile con il suo stipendio. La sede di Londra ha trattato titoli strutturati per 6 miliardi. Al 5% fa 300 milioni.
4 Chi è l’altra gola profonda? Si chiama Valentino Fanti. È il segretario del cda del Monte e capo dell’area segreteria generale della Banca. È stato interrogato per cinque ore consecutive e
quello che ha detto è, fino a questo momento, segreto assoluto. Dovrebbe sapere molto sul fatto che Mussari e i suoi collaboratori tennero nascosto al consiglio d’amministrazione tutto questo maneggio sui derivati e anche il famoso prestito Fresh, quello da un miliardo che tentarono di contrabbandare a Bankitalia come aumento di capitale. A causa di questo, oggi Siena deve mandare ogni giorno un rapporto a via Nazionale sullo stato della sua liquidità. Un altro teste molto atteso è Norberto Sestegiani, un piccolo azionista del Monte che ha chiesto invano più e più volte lumi sull’acquisizione di Antonveneta. Sa che il direttore generale dell’epoca, che non può essere del tutto innocente di questi tramestii, è stato liquidato con 4 milioni?
5 Ma che cosa mi dice? Sì. Nel novembre del 2011, Bankitalia intervenne con un prestito di titoli per salvare la banca da una crisi di liquidità tremenda. Dopo un’ispezione (la seconda), convocò a Roma il direttorio di Mps e gli chiese di farsi da parte. Il direttore generale, Antonio Vigni, piegò la testa, ma si fece liquidare questi famosi quattro milioni. La Banca d’Italia, avendo considerato ingiustificato questo esborso, avviò poi una procedura sanzionatoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PAROLE ASTIOSE DA ILDA «L’unica a doversi vergognare è il pm Ilda Bocassini che, ancora in magistratura, prende parte in modo così astioso alla competizione politica manipolando le mie dichiarazioni. Quanto ai suoi personali giudizi su di me non mi interessano. Mi basta sapere cosa pensava di me Paolo Borsellino e cosa pensava di lei ANTONIO INGROIA LEADER DI RIVOLUZIONE CIVILE
Vota Antonio -25 IL NOSTRO DIARIO ELETTORALE
Bersani, riapertura a Monti Sel chiude
Pier Luigi Bersani, 61 anni. Il leader del Pd apre a Monti ANSA
La campagna elettorale fornisce ogni giorno una nuova apertura nei confronti di qualcuno. Ieri è stato Pier Luigi Bersani a fare l’occhiolino a Mario Monti per quanto riguarda le elezioni regionali in Lombardia. Scelta civica appoggia, infatti, Gabriele Albertini e questo potrebbe favorire la vittoria come governatore di Roberto Maroni. «Finché ci si punzecchia — ha affermato il segretario del Pd — sta tutto dentro la logica della campagna elettorale, ma poi si ha la sostanza. È una cosa seria, una posizione europeista deve fare una riflessione sulla Lombardia». Il problema riguarda l’eventuale convivenza nella coalizione tra il Professore e Sel, come ha fatto capire anche Nichi Vendola: «La sinistra ne ha baciati fin troppi di rospi». Impossibile, invece che il Pd trovi un punto di contatto con Beppe Grillo con cui si pizzica ormai quotidianamente. «Bersani ha detto che sbrana chi tocca il Pd? Cosa vuol sbranare? Lo fa con le gengive così come ha fatto con Berlusconi in questi anni?», l’ironico tweet dell’ex comico. Proprio il leader del Pdl, che sta preparando un nuovo contratto con gli italiani, si è, intanto, difeso dalle critiche del commissario Ue Olli Rehn sull’operato del suo governo: «Abbiamo sempre rispettato tutti gli accordi presi responsabilmente con l’Ue, è lui che ha cambiato opinione». E di accordi nella destra ha parlato anche Ignazio La Russa riguardo al suo movimento Fratelli D’Italia: «Non siamo disposti ad inciuci post elettorali né con Monti, né con Bersani, altrimenti ce ne andiamo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ALTRI MONDI
INCHIESTA SULL’ALLUVIONE
Genova, l’ex sindaco accusata di calunnia L’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi (nella foto) è indagata dalla Procura per i reati di calunnia e falso in concorso
nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione che colpì la città ligure del 2011. La Vincenzi è stata sentita relativamente alle indagini sulla falsificazione del verbale del comitato di protezione civile da parte di dirigenti e funzionari del Comune sui tempi delle segnalazioni dell’allerta.
PER I RIMBORSI IN REGIONE
Lombardia: indagati i capi della sinistra Coinvolge anche i capigruppo dell’opposizione (Pd, Sel, Idv e Udc) alla Regione Lombardia l’inchiesta su rimborsi
A Napoli mancano i soldi per comperare il gasolio e così la città si ferma: la quasi totalità degli autobus dell’Anm (L’Azienda napoletana di mobilità), ieri sono rimasti nei depositi perché la società non è più in grado di garantire l’acquisto di carburante: complessivamente hanno circolato solo 100 mezzi a fronte dei 270-300 che solitamente
sono attivi nel capoluogo campano. Per i cittadini, un annuncio su Facebook: l’Anm ha comunicato ai napoletani che per il trasporto pubblico si annuncia per mercoledì 30 gennaio una vera giornata nera, anzi nerissima. Troppi i crediti vantati dai fornitori (un milione di euro) che hanno deciso di chiudere i rubinetti dei rifornimenti. Uno stop, in
sostanza, giustificato così: «L’azienda ha un’esposizione di 120 milioni a fronte di 300 milioni di crediti vantati verso Comune e Regione» ha spiegato ieri l’amministratore unico dell’azienda, Renzo Brunetti. Dopo le proteste via social network dei cittadini, scoppia così la polemica. Situazione «paradossale e indegna» per Legambiente, con i cittadini «che pagano sulla propria pelle inefficienze, incapacità, malgoverno e mancata programmazione di tutti gli enti».
Israele attacca convoglio in Siria: 2 vittime e 5 feriti
Le fermate dei bus a Napoli: i display annunciano lo stop delle corse ANSA
ESTATE CALDA
Ha un volto l’uomo col casco che a marzo aggredì il consigliere Udc La Procura: «Voleva favori e spinte per la carriera, ma fu ignorato» ce e continuano ad indagare. La moglie di Musy, Angelica, ha detto che vorrebbe incontrare l’uomo che le ha «sconvolto la vita», e ha ringraziato gli investigatori per il «lungo lavoro svolto».
DANIELE VAIRA
DAL GIP DI TARANTO
Ilva: un altro stop La merce pronta resta sequestrata Nuova istanza dell’Ilva di Taranto e nuovo «no» del gip: è stata ancora respinta la richiesta di dissequestro di merci, per un miliardo di euro, che i giudici considerano frutto di reato, perché prodotti mentre parte dello stabilimento era sotto sequestro. Ma con quel miliardo, l’azienda potrebbe pagare gli stipendi e avviare la bonifica ambientale. Intanto sono giunti alla Corte Costituzionale gli atti dei due conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato che la Procura di Taranto ha sollevato contro il governo per la norma che autorizza l’Ilva a produrre e commercializzare i prodotti.
Un difetto fisico In effetti, l’in-
Francesco Furchì, 50 anni, avrebbe aggredito Musy. Per le perizie c’è un riscontro con chi ha sparato (a destra, l’immagine dal video) ANSA
mina a cariche comunali, dopo il suo impegno nella campagna elettorale di Musy per le comunali del 2011». E tra le ragioni dell’aggressione ci sarebbero anche le reticenze dell’esponente dell’Udc nel reperire investitori che il 50enne cercava per le sue manovre. Gli investigatori non escludono che l’uomo abbia avuto un compli-
il caso Concordia
La moglie del politico ancora in coma: «Mi ha sconvolto la vita, voglio incontrarlo»
dagine è stata complicata: sono state sentite 100 persone, analizzate 350 celle telefoniche e affidate due consulenze tecniche: l’aspetto fisico è stato, però, determinante per «incastrare» Furchì. Subito dopo l’aggressione dello scorso 21 marzo, gli inquirenti avevano in mano le immagini delle telecamere posizionate nelle strade vicine a casa di Musy. Dai filmati si vedeva un uomo con casco integrale camminare di fretta in modo un po’ claudicante. Facendo il confronto con le caratteristiche dell’indagato è stata riscontrata una coincidenza superiore al 90 percento, giungendo al 99 percento per alcuni frame. E pure una seconda consulenza ha dato riscontri positivi. La difesa di Furchì, però, non ci sta: «Siamo al grottesco. Gli indizi sono inconsistenti — ha detto l’avvocato Nicola Campagna. Non ha mai visto una pistola». © RIPRODUZIONE RISERVATA
A SORPRESA APPLAUSI DEGLI OPERAI FIOM A GRUGLIASCO
Fiat, la Maserati al via «Scelte dure per restare»
Schettino non ha dubbi: «Sì, ritornerei al timone» Tornerebbe al timone di una nave da crociera? «Certamente». Lo ha detto il comandante Francesco Schettino (nella foto Ansa), ieri in tribunale a Torre Annunziata (Napoli) per un’udienza sul suo ricorso contro il licenziamento per il naufragio al Giglio.
sospetti che martedì ha colpito 29 consiglieri degli stessi partiti. L’accusa è di peculato. «Ora c’è un codice di comportamento che vincola chi è in lista con noi a un metodo di rimborso che previene simili problemi», dice il candidato del centrosinistra Umberto Ambrosoli.
Contro gli Hezbollah
A Sparò a Musy: arrestato Era con lui in lista a Torino Era il 21 marzo 2012: uno sconosciuto, ripreso dalle telecamere, con un casco integrale bianco in testa e un soprabito scuro, sparò, in via Barbaroux a Torino, sei colpi di pistola contro Alberto Musy, avvocato ed esponente dell’Udc. Da allora il politico non ha più ripreso conoscenza. Ieri, «dopo un’indagine mastodontica», come l’hanno definita gli inquirenti, è arrivata la svolta. È stato fermato Francesco Furchì, 50 anni, candidato nella stessa lista della sua vittima: «Uniti per la città». L’aggressore è stato definito dagli investigatori «un faccendiere, inserito in contesti malavitosi, una persona di indole violenta e vendicativa». E proprio diversi mancati «favori» da parte di Musy nei suoi confronti avrebbero scatenato la violenza. A spiegarlo è stato il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli: «L’uomo avrebbe vissuto come un tradimento il mancato appoggio dell’avvocato in un concorso per una cattedra universitaria a Palermo e una mancata no-
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notizie Tascabili
CAOS L’AZIENDA DEI TRASPORTI: «UN MILIONE DI DEBITI MA GLI ENTI CE NE DEVONO 300»
Bus fermi a Napoli, la città in tilt «Finiti i soldi per il carburante»
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Uno sguardo al passato per puntare al futuro: ieri la Fiat ha inaugurato a Grugliasco (alle porte di Torino), il nuovo stabilimento che produrrà la Maserati Quattroporte. E lo ha intitolato all’avvocato Giovanni Agnelli. Ad applaudire c’erano anche gli operai della Fiom. Dal 2006 non si producevano più auto, da otto anni i lavoratori (ex Bertone) erano in cassa integrazione: ora il Lingotto ripartirà da qui per farne il perno della sua strategia di attacco nel segmento premium e lusso del mercato, oggi dominato dai marchi tedeschi. «Abbiamo fatto scelte difficili per poter continuare a produrre in Italia», ha spiegato il presidente, John
Elkann. L’obiettivo è ambizioso: vendere 50 mila vetture entro il 2015. «L’avvio della produzione nello stabilimento dimostra che il nostro è un impegno serio, ha aggiunto l’a.d. Sergio Marchionne (nella foto, ieri a Grugliasco). Confermo che non chiuderemo stabilimenti in Italia». Il gruppo Fiat, intanto, supera tutti gli obiettivi per il 2012 e chiude l’esercizio con un utile di 1,4 miliardi di euro, trainato dai conti di Chrysler.
Cresce la tensione in Medio Oriente: Israele ha lanciato un attacco preventivo in Siria contro un centro di ricerca militare a Jumaria, 15 km a nord ovest di Damasco. L’operazione, condotta da almeno 12 caccia, ha causato 2 morti e 5 feriti. L’obiettivo era una partita di missili russi: Israele temeva potessero finire nelle mani degli Hezbollah libanesi, che approfitterebbero della crisi in Siria per ottenere armi.
Si barrica in un bunker
Alabama, rapisce bimbo su un bus S e lo tiene ostaggio
Tra giugno e luglio stangata fiscale Secondo gli studi della Cgia di Mestre all’inizio dell’estate arriverà una stangata fiscale per le famiglie italiane. Tra giugno e luglio scadranno infatti i termini di pagamento della prima rata dell’Imu e della prima maxi rata della Tares (la nuova tassa sui rifiuti). Per queste due sole imposte verranno «sborsati» 3,7 miliardi. «Se teniamo conto che in quei mesi è prevista anche l’autoliquidazione Irpef e dal 1 luglio l’aumento di un punto dell’aliquota Iva, il quadro per la prossima estate è molto preoccupante», avverte il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi
Un’altra giornata di ordinaria follia negli Usa: ieri mattina a Midland City, in Alabama un uomo armato è riuscito a salire su un bus scolastico, dove ha aperto il fuoco contro l’autista (uccidendolo) per poi fuggire con un bimbo di sei anni. L’aggressore, un camionista in pensione, è poi fuggito in un bunker che aveva costruito sottoterra, tenendo il bambino in ostaggio. Inutili, fino a ieri sera, tutti i tentativi di mediare.
Le forze speciali davanti al bunker
Ipotesi omicidio-suicidio
Coppia trovata morta in un’auto vicino ad Isernia Un uomo e una donna sono stati trovati morti ieri sera in un’auto parcheggiata in un bosco in località Valle Soda, a Isernia. Al momento si ipotizza un omicidio-suicidio. Dei non si avevano più notizie da lunedì. I carabinieri hanno transennato l’area e sul posto sono subito arrivati il magistrato Marco Gaeta e il medico legale. I corpi sono stati ritrovati in seguito a una segnalazione al 112.
I Presidenti alleati
Napolitano-Obama Il 15 febbraio incontro negli Usa Scambio di lusinghe ieri tra Barack Obama e Giorgio Napolitano, che si incontreranno a Washington il 15 febbraio. Il presidente Usa ha parlato del nostro Capo di Stato come di un uomo dalla «lunga e distinta carriera al servizio dell’Italia, uno stretto alleato e amico degli Stati Uniti». E dal Quirinale arriva la risposta: «Il presidente Napolitano ha accolto con vivo apprezzamento l’invito di Obama».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
ALTRI MONDI
DOPO UNA SOLA PUNTATA
Già chiude «Rai Boh» Facchinetti che flop Un altro flop. È sfortunata la storia televisiva di Francesco Facchinetti (nella foto LaPresse), un tempo padrone di
FRANCESCO RIZZO
«Se vuoi ballare devi ascoltare la musica». Forse è un detto russo, di sicuro l’ha detto Nicolai Lilin. Traduzione: non è facile vivere di sola carta. «Sono uno scrittore, non un eremita. Ho detto tre no alla tv, mi offrivano talk show e rubriche di musica, con testi scritti da altri. Ma stavolta ho fatto ciò che amo: raccontare». Arriva dalla Transnistria, frammento clandestino nel puzzle dell’ex Urss, ha disegnato una giovinezza feroce nel bestseller Educazione siberiana, lodato da Saviano, gira con una pistola perché minacciato. E da sabato sera, su Dmax (canale 52 del digitale terrestre) presenta Le regole del gioco, quattro viaggi in mondi sommersi, come i bodyguard o il carcere. Vagamente luciferino, pare l’uomo ideale per un tour all’inferno. «Ho esplorato zone d’ombra, coperte da pre-
casa a «X Factor» versione Rai, e adesso collezionista (incolpevole?) di programmi interrotti prima del previsto. Dopo «Ciak si canta» e «Star Academy», adesso è il turno di «Rai Boh», stoppato ieri dopo una sola puntata. Il programma, nato tra le polemiche soprattutto
Estrema tv «Vi mostro la violenza che non volete vedere» Lo ha scoperto Saviano, il suo bestseller ha ispirato Salvatores, ora Lilin è su Dmax: «Quattro ritratti di un Paese turbato e rabbioso»
Russo tatuato Nicolai Lilin, 32 anni, cresciuto in Siberia, da sabato su Dmax con «Le regole del gioco»
per la mancata partecipazione di Simona Ventura tra gli ospiti, è stato infatti fermato dopo aver registrato, martedì nella seconda serata di Rai 2, il 3.29% di share e soli 343 mila spettatori. Il direttore della rete Angelo Teodoli ieri ha pubblicamente ringraziato Facchinetti «per avere
5 topfivelibri LA CLASSIFICA
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1 Gli onori di casa A. Giménez Bartlett (Sellerio) 2 Il tuttomio A. Camilleri (Mondadori)
4 L’ex avvocato J. Grisham (Mondadori) 5 L’ultima fuggitiva T. Chevalier (Neri Pozza)
La violenza sembra il filo conduttore, come nei suoi libri.
«La puntata sulle arti marziali miste ha conquistato le donne che l’hanno vista: "È la più autentica, scorre il sangue", esclamavano. È l’effetto-Colosseo. Sotto il politicamente corretto la gente ha fame di violenza, ma non ne conosce le radici, non sa come gestirla. Questi mondi sommersi rivelano un’Italia turbata e rabbiosa». Lei è un tatuatissimo ex tatuatore. La pelle dipinta può svelare altri mondi sommersi?
«Sì: i tatuaggi sono nati prima della parola scritta, rimandano in modo profondo alla natura e alle paure dell’uomo».
Alicia da primato: «Voi italiani siete come la mia Petra Non ci pensate su»
La scrittrice spagnola Alicia Giménez Bartlett, 61 anni MASSIMO ARCIDIACONO MILANO
Con una velocità inattesa, Gli onori di casa, ultimo noir di Alicia Gimémez Bartlett e decima avventura di Petra Delicado, appena uscito è balzato in testa alla classifica. La scrittrice spagnola, seduta a un tavolino del Chiostro del Piccolo Teatro, ne è sorpresa e ne dà una giustificazione: «Ero stata seconda a lungo, per due volte, ma mai così velocemente. Il pubblico che segue i romanzi seriali è molto fedele, si affeziona, aspetta l’autore, ma stavolta credo abbia contribuito il fatto che il libro è ambientato a Roma». Alicia, 61 anni, è in tour e si gode il successo: ieri a Bologna, oggi a Milano, domani a Firenze. Un terzo del suo milione e mezzo di libri, d’altronde, è stato comprato in Italia. L’«ispettora» (così la chiama nel suo dolce italgnol) della Policía Nacional e il fedele vice Fermín Garzon, dunque, a un certo punto del romanzo si concedono questa sorta di vacanza romana. Non è, in realtà, che sia proprio una passeggiata di salute: indagano su un anziano industriale trovato morto nel pied-à-terre dove portava giovanissime squillo.
S
«
A dispetto del politicamente corretto, piace tornare ai tempi del Colosseo NICOLAI LILIN SUL SUO PROGRAMMA
Tra un mese esce il film tratto da «Educazione siberiana»: che cosa ha portato un regista
italiano come Salvatores?
bro c’è più fantasia che Storia.
«A differenza di altri, come Scorsese, che ci vedevano solo la violenza, Salvatores ha capito che il libro racconta il crollo di un mondo, l’Urss, affascinato dal consumismo. Ma non puoi distruggere una casa se non ne hai già costruita un’altra. La Russia ora sogna la Mercedes e ignora il suo passato».
«Sono un romanziere, non uno storico. Niente di nuovo sul fronte occidentale spiega la Grande Guerra più di un saggio».
I suoi nemici dicono che nel li-
Ma lei non aveva definito la tv «la fiera delle vanità»?
«Mio nonno la chiamava "la bocca del demonio", mi picchiava se la guardavo. Però, col demonio, si deve scendere a patti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
NOVITÀ PRESENTATI A NEW YORK L’ULTIMO SISTEMA OPERATIVO E DUE SMARTPHONE. DA NOI A FINE FEBBRAIO
Il Blackberry 10 contro Apple e Samsung La navigazione sarà più veloce e facile. E Alicia Keys è il nuovo direttore artistico Non c’è tempo da perdere. Nella battaglia Apple-Samsung per il dominio degli smartphone vuole inserirsi ad ogni costo anche BlackBerry. La società, ormai ex Research in Motion (Rim), ha lanciato ieri a New York un nuovo sistema operativo, BlackBerry 10 e due innovativi smartphone. «La giornata di oggi rappresenta un punto di svolta della nostra storia», ha detto il Ceo dell’azien-
GIMENEZ BARTLETT IL NUOVO GIALLO
Ecco la classifica Nielsen Bookscan dei libri più venduti dell’ultima settimana:
3 Diario di una schiappa J. Kinney (Il Castoro)
giudizi e dotate di codici interni precisi. Filmavamo in fretta per cogliere tutto: lasciavo parlare posti e persone».
deciso di mettersi in gioco», ma lui non sembra averla presa bene. Su Twitter ha commentato così quest’ennesima chiusura anticipata: «Oggi, dopo 32 anni, non so più cosa fare. Passerà? Boh. Grazie a tutti quelli che mi vogliono bene e anche a chi non me ne vuole».
La presentazione ieri a New York dei nuovi smartphone Blackberry ANSA
da Thorsten Heins. I primi dispositivi di nuova generazione, che hanno a disposizione già 70mila app, si chiamano Q10, con la classica tastiera, e Z10, interamente touch screen. «La tastiera è il nostro punto di for-
za storico, ma nello Z10 c’è la migliore tastiera touch del mercato», spiega Alberto Acito, nuovo managing director per il Sudest Europa. E poi rete ultra-veloce, fotocamera ad alta risoluzione e schermo touch da
4,2 pollici. Il tutto per rendere più semplice la navigazione e l’interazione: con la funzione flow si gestiscono le app aperte, hub è un aggregatore di informazioni, balance tiene distinti i dati personali da quelli aziendali. Non è tutto, Heins ha anche annunciato che il nuovo direttore artistico della società sarà la cantante Alicia Keys, che si occuperà dello sviluppo di una app e di «ispirare il futuro del gruppo». Ma se i primi riscontri online sono positivi, gli investitori non sembrano apprezzare: a Wall Street il titolo ha perso il 4,4%. Da domani i nuovi smartphone arriveranno in Inghilterra, poi nel resto del mondo. In Italia la vendita è prevista per fine febbraio.
Camorra Il riccone si scopre
Gli onori di casa di Alicia Giménez Bartlett, ed. Sellerio 528 pagine, 15 euro
avere oscuri legami con la Camorra. Ma a Roma, Petra finisce per tradire il marito con un italianissimo ispettore. «Tradire... Bah. — dice la Bartlett — Usiamo questa parola sempre a proposito dell’amore: quello di Petra è uno sfogo fisico, si sente libera e in questo momento della sua vita lo fa, senza pensarci su. Per noi donne il senso di colpa è costante, sfiancante. In questo modo, desideravo dire alle donne che non bisogna più averne». Sarà, ma la Delicado viene in Italia a togliersi i sensi di colpa: «Perché io amo il vostro Paese e quel che mi piace di più è la vostra facilità emotiva, il non aver timore di apparire ridicoli agli altri. Siete così diversi da noi». Eppure ci sentiamo vicinissimi agli spagnoli, accomunati da questa crisi infinita, che nel suo libro però è assente. «La crisi è più grave da noi e nel libro è solo sfiorata, perché la letteratura ha bisogno di più tempo». Una curiosità finale: l’anziano che si fa le ragazzine, è un malizioso riferimento alle cronache italiane? «È un classico della letteratura. Un classico tragicomico, ma stavolta voi non c’entrate». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RITORNO L’ULTIMA ESIBIZIONE RISALE AL 1977
Notte degli Oscar sempre più concerto Con Adele canta pure Barbra Streisand Torna a cantare sul palco delle statuette più importanti del cinema dopo 36 anni. Barbra Streisand, 70 primavere, si esibirà infatti durante l’attesa notte degli Oscar, il 24 febbraio. Oltre ad Adele, ci sarà dunque un’altra voce femminile di altissimo livello e difficile da conquistare: l’attrice e cantante si era infatti esibita qui solo una volta, quando nel 1977 emozionò la prestigiosa platea con «Evergreen», tratto da «È nata una stella», con cui vinse la statuetta per la miglior canzone originale. «In una serata che celebra la magia di film e musica, lei non poteva mancare», hanno annunciato i produttori Zadan e Meron.
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 6
Toro 6
Gemelli 8
Cancro 5,5
Leone 7 -
Vergine 7 -
DI ANTONIO CAPITANI
C’è un cicinìn di sfiga in the air. Non strozzate tutti gli imbecilli attorno: vi ci vorrebbe l’intera stagione. Intanto, il sudombelico langue.
Il lavoro stressa fino a farvi spuntare artigli, peli verdi e canini lunghi. Ma i premi ci sono. Anche amorosi. Fornicazione dettagliata.
La Luna fa lievitar gli zebedei. Non siate distruttivi: proponete. E non perdete tempo utile nel lavoro. L’amor, oggi, è una pallissima.
Luna Ok per viaggi (anche d’affari), contatti, mondanità e colloqui. La vostra dialettica convince, le idee pure. Fornicazione sfigatina.
C’è qualche lentezza, tuttavia non insormontabile. E sviluppi economici vi confortano mucho. Il sudombelico ha una resa pazzeschissima.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
IL MIGLIORE. Lavoro e finanze appagano le aspettative. E voi lasciate un’impronta positiva ovunque. Anche in molti letti. Fortuna da d(r)itte e luoghi lontani!
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 7 +
Scorpione 6
Sagittario 7 +
Capricorno 5 +
Acquario 7,5
Pesci 6 -
La Luna vi fa spiccare per bravura di fronte a tutti. Urano congela però la vita sociale. Ma Giove accende il suino che c’è inside you. Consolatevi...
I contrattempi ci sono e voi dovete fronteggiarli da soli. Non sarà una giornata leggera, ma ce la farete. Amore torrido, ormone orrido.
Amici e sponsor aiutano. E voi siete in odor di trionfo. Nel lavoro, in amore, economico. La faccia di glutei giova, anche suinamente.
Certi obblighi limitano la vostra libertà. Pianificate, senza giramenti né fumate di zebedei. Aleggiano intoppi fornicatori transeunti.
Lavoro e amore pigliano quota. Seguiti a un’incollatura dai soldi. Il vostro letto diventa intanto caliente e muy frequentato. Che suini.
Stanchezza e understatement obbligato rendono la giornata sfigocupa. E il vostro calore umano è risicato. Idem quello suino. Ussignùr.
DIEGO MILITO
La punta argentina dell’Inter è nata il 12 giugno 1979. Ha origini calabresi: è cittadino onorario di Terranova da Sibari (Cosenza)
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10.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.50 20.00 20.35 20.40
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Balotelli is back! Ma con lui il Milan può peggiorare...
TG1 UNOMATTINA CHE TEMPO FA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA CHE TEMPO FA L'EREDITÀ TG1 AFFARI TUOI
CARTONI LA SIGNORA DEL WEST SABRINA VITA DA... TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG2 TELEFILM TG 2 SQUADRA SPECIALE IL COMMISSARIO REX TG2
AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI CODICE A BARRE TG3 LE STORIE... LENA, AMORE... TGR - TG3 LA CASA NELLA... GEO & GEO TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE
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CARABINIERI RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... TG4 FORUM RESCUE SPECIAL IL CLAN DEI... TG4 TEMPESTA D'AMORE
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Ieri
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Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
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Firenze
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4 12
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16.30 RUGBY: ITALIA - SCOZIA
Serie B
Sei Nazioni
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CALCIO: MANCHESTER UNITED SOUTHAMPTON Premier League
Fanny Neguesha è la nuova fiamma di Mario Balotelli e si prepara anche lei a sbarcare a Milano. Via Twitter ha già dichiarato tutto il suo amore per l’Italia: guardate le sue sexy foto.
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Domani
Dopodomani
Arrivano venti più umidi meridionali con nubi diffuse al Nord e sulle regioni tirreniche e qualche pioggia al Nordovest, Friuli, sulla Toscana e sul basso Tirreno. Qualche nevicata a 900/1200 m su Ovest Alpi, meglio con più sole altrove.
Peggiora il tempo al Centrosud, sulla Sardegna e sull'Emilia Romagna con piogge diffuse e locali nevicate in calo fino a 6/800 m. Qualche pioggia anche tra Veneto e Friuli, meglio con più sole sulle Alpi, al Nordovest, sulla Puglia e sull’area ionica.
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L’Aquila 2 14
Campobasso
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Reggio Calabria
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9 17
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Sorge
Serie B
Ancona
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12.00 CALCIO: CROTONE SASSUOLO
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Molto forti
PALERMO
Con Balo arriva pure la sexy Fanny: guarda le sue foto
Sei Nazioni
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14.30 BASKET: ARIZONA - UCLA
1.30
LA GALLERY
Bologna Genova
Coperto
Calmi
PGA European Tour. Da Doha, Qatar
E’ l’uomo del momento e la Milano rossonera è in festa. Ma Mario Balotelli (nella foto) rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio per il Milan: per il 44% dei votanti con lui la squadra peggiorerà.
5
Forti
Temporali
10.00 RUGBY: GALLES FRANCIA
GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS
Trieste
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Rovesci
MARI
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Ancora alta pressione con tempo sempre stabile e ampiamente soleggiato salvo nebbie diffuse sulle pianure del Nord e nubi basse con qualche piovasco sull'alto e basso Tirreno.
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Nuvolo
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LOS ANGELES KINGS NASHVILLE PREDATORS
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Prima manche femminile. Da St. Moritz, Svizzera Rai Sport 2 Seconda manche femminile. Da St. Moritz, Svizzera Rai Sport 2
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MONDIALI
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
COPPA DAVIS A TORINO
L’IMPIANTO
Corsa al biglietto: sarà tutto esaurito? Da domani a domenica si gioca il primo turno del World Group 2013 di coppa Davis sulla terra rossa del Palavela di Torino
che ha una capienza di 15mila posti. Si va verso il tutto esaurito. Per acquistare i biglietti (giornalieri o abbonamenti per 2 o 3 giorni) Ticketone.it, o presso il GazzaStore di Milano, o a Torino, biglietteria Palavela via Ventimiglia 145. Promozione circoli: ticketingtennis@rcs.it.
Federazione italiana tennis in collaborazione con Rcs Sport, Regione Piemonte e Comune di Torino, la Gazzetta dello Sport mette in palio 30 biglietti al giorno per i primi 15 lettori/utenti web (2 ticket a testa) che scriveranno all’indirizzo marketing@gazzetta.it.
L’OCCASIONE
Vieni al Palavela con la Gazzetta In occasione della tre giorni di coppa Davis Italia-Croazia al Palavela di Torino, organizzata dalla
Gazzetta.it Solo sul nostro sito trovate i risultati, le interviste e gli highlights delle partite in tempo reale dal Palavela di Torino.
COPPA COPPA DAVIS DAVIS
2013
IlCommento di GIANNI VALENTI
L’IMPERATIVO E’ VINCERE La coppa Davis sta al tennis come i Mondiali al calcio. C’è qualcosa di speciale in questa competizione che da 113 anni mette in palio una grande Insalatiera d’argento. Uno sport essenzialmente di singoli si trasforma in campionato a squadre e mette in gioco la bandiera nazionale. Ciò cambia i fattori e, a volte, anche i valori. Diversa la pressione sui giocatori, più caldo il tifo sulle tribune. Non si gioca per un assegno, ma per il proprio Paese. La bellezza di Italia-Croazia che comincia domani è anche questa. Una sfida tecnicamente equilibrata va in scena in una delle capitali del nostro tennis. Torino ritrova la Davis dopo trentatrè anni. Il 5-0 alla Svezia datato 1980 è lontano negli annali ma vicino nei ricordi. A renderlo attuale è il capitano della Nazionale Corrado Barazzutti, all’epoca trascinatore della squadra azzurra. Uno dei quattro moschettieri che conquistarono la nostra unica Insalatiera in Cile nel 1976. Oggi siamo nel Gruppo Mondiale (quello che conta) e non possiamo perdere l’occasione di approdare ai quarti di finale per incrociare la Spagna o il Canada. Il nostro tennis maschile ha un leader credibile in Andreas Seppi e un’incognita nel talento troppo spesso a orologeria di Fabio Fognini. Che assieme a Simone Bolelli forma un doppio competitivo come hanno dimostrato gli Australian Open. Di fronte abbiamo una squadra ostica che risulterà un po’ spuntata per il campo in terra rossa (lento) costruito all’interno del Palavela. Non abbiamo alibi: bisogna solo vincere.
pa, per chi sa e per chi non sa di tennis, è sempre unico. E forte è la voglia di Torino di vedere questi azzurri, che stanno facendo particolarmente bene».
Torino e la Croazia Davis della svolta
Gruppo Strada facendo, «Ba-
Seppi, Fognini e Bolelli favoriti contro Cilic e compagni La vittoria di Coppa anche come volano per i tornei Il Palavela riempito di terra e il ct Barazzutti (a destra) con Fabio Fognini
VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci
Cosa c’è dietro l’angolo di questa coppa Davis Italia-Croazia? Non fingiamo: non è un incontro come un altro, non può esserlo, già solo per il fatto che riporta un match in casa nel gruppo mondiale dopo addirittura 14 anni e riabbraccia Torino dopo 33. Grande è stato lo sforzo finanziario per svuotare di ghiaccio e riempire di terra rossa un palcoscenico adeguato, come il Palavela capace di 15mila posti, forte è l’impulso dei risultati azzurri degli ultimi due anni e degli Australian Open della settimana scorsa, con gli ottavi di Mr Solidità, Andreas Seppi, in singolare — sfatando il tabù-Cilic, proprio il n. 1 di Croazia — e la semifinale di
doppio del duo cicale, Bolelli-Fognini. Per cui, fuori squadra bum-bum Karlovic (decisione sua) e il doppista Veic (infortunato), da padroni di casa, da figli della terra rossa, da qualità tecniche e forma attuale, gli azzurri sono favoriti. Sono più forti con i singolaristi Seppi e Fognini, con il doppio e anche con la riserva Doc, il terraiolo Paolo Lorenzi. E quindi sono proiettati verso un secondo turno contro la vincente di Canada-Spagna che si gioca sul veloce indoor di Vancouver, dove Raonic e Nestor possono davvero fare lo sgambetto alle furie rosse, orfane di Nadal, Ferrer, Verdasco, Feliciano Lopez e pure Almagro. Pubblico Ovviamente, però, per il clan azzurro, il 5-7 aprile e l’eventuale secondo turno sono lontani anni luce. «Sono
abituato ad occuparmi di quello che devo affrontare al momento: contro la Croazia prevedo tutti match equilibrati, non c’è niente di scontato, speriamo di fare la differenza in quelli contro Cilic», frena capitan Corrado Barazzutti. Che
Barazzutti: «La terra e il pubblico sono alleati... E che bel gruppo abbiamo adesso!» conosce bene le tante facce della Davis: «Confidiamo soprattutto nella terra, superficie familiare ai ragazzi, e meno a Dodig, il numero 2 croato. Speriamo molto nel pubblico, che sia numeroso ed appassionato. Perché il fascino della Cop-
razza» ha perso e ritrovato in nazionale proprio i tre che formano l’ossatura di oggi, Seppi, Bolelli e Fognini, anche se ora la squadra c’è, finalmente, dopo tante fratture, ed è giovane e piena di promesse. «Questi ragazzi vogliono davvero giocare la Davis, il gruppo è coeso, stanno volentieri insieme, e questo è un punto di partenza fondamentale da cui costruire i risultati». Con un sorriso particolare rivolto al doppio, punto spesso nevralgico in Coppa: finalmente abbiamo una coppia, dopo anni di innesti più o meno forzati, oggi Simone Bolelli e Fabio Fognini sembrano aver trovato l’equilibrio insieme. Magari proprio la Davis a Torino potrà servirgli da volano per trovarlo anche da soli, per il singolare dove il loro talento brilla a intermittenza. Così come lo spirito-Davis, a maggio a Roma, è servito ad Andreas Seppi per scoprire qualcosa di se stesso che non conosceva. Così come in Fed Cup ha cementato il gruppo che ha poi esaltato le singole imprese di Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
Appunti LE SFIDE AL PALAVELA
Oggi il sorteggio Italia sempre k.o. Oggi alle 12 presso la Sala Rossa di Piazza Palazzo di Città, a Torino, si terrà il sorteggio di Italia-Croazia, 1˚ turno del World Group 2013 di coppa Davis che si disputa da domani a domenica sulla terra rossa del Palavela. Venerdì, con inizio alle 14 si giocano i primi due singolari (il n. 1 dell’Italia contro il 2 e viceversa secondo l’ordine cronologico stabilito dal sorteggio), sabato, alle 16, il doppio, domenica, dalle 14, gli ultimi due singolari (prima fra i numeri 1 delle due squadre e poi fra i numeri 2). Gli incontri saranno trasmessi integralmente, in diretta e in HD su SuperTennis TV (canale 64 del Digitale Terrestre e 224 piattaforma Sky). LE SQUADRE Il capitano azzurro,
Corrado Barazzutti, ha convocato: Andreas Seppi, Fabio Fognini (probabili singolaristi), Simone Bolelli («spalla» di Fognini in doppio), Paolo Lorenzi (singolarista specialista della terra rossa). Il capitano della Croazia, Zeljko Krajan, ha convocato: Marin Cilic, Ivan Dodig (singolaristi titolari), Antonio Veic (che però si è infortunato proprio a Torino a una caviglia, e sostituito da Nikola Mktic) e Mate Pavic (doppisti). I PRECEDENTI Italia–Croazia 0-2.
Roma (terra), 21-23 settembre (World Group), Italia-Croazia 2-3: VOLANDRI b. Ivanisevic 6-2 7-6 (4) 3-6 0-6 6-4; Ljubicic b. LUZZI 6-4 6-2 6-1; Ivanisevic-Ljubicic b. GALIMBERTI-NAVARRA 6-7 (6) 3-6 7-6 (5) 6-2 6-4; Ivanisevic b. LUZZI 7-6 (4) 6-3 6-4; Volandri b. Vajda 6-2 6-4; Dubrovnik (veloce indoor), 11-13 aprile 2008 (zona Euro-Africana gruppo I), Croazia-Italia 3-2: BOLELLI b. Karlovic 7-6(7) 6-3 6-4; Ancic b. SEPPI 6-2 6-4 7-5; Ancic-Cilic b. BOLELLI-STARACE 7-6 (3) 6-4 1-6 6-3; SEPPI b. Cilic 6-7 6-4 6-4 6-7 6-1; Ancic b. BOLELLI 6-4 6-4 6-2. TESTA A TESTA Seppi-Cilic 5-5;
Seppi-Dodig 3-0; Fognini-Cilic 1-2; Fognini-Dodig 0-1; Bolelli-Cilic 1-5.
A TORINO L’Italia di Davis ha giocato a Torino 10 volte con 8 vittorie e 2 sconfitte, ma ci mancava da 33 anni: dal 5-0 alla Svizzera del 1980. GRUPPO MONDIALE In caso di successo l’Italia giocherà il 5-7 aprile nel 2˚ turno con la vincente di Canada-Spagna: in casa, con gli iberici, ed in una sede da decidere per sorteggio con il Canada. Ma la Spagna è orfana di Nadal, Ferrer, Verdasco, Almagro e Feliciano Lopez e rischia grosso in casa di Raonic e Nestor sulla superficie veloce indoor di Vancouver. Ecco gli 8 incontri di 1˚ turno del World Group: Canada-Spagna, Italia-Croazia, Belgio-Serbia, Usa-Brasile, Francia–Israele, Argentina–Germania, Kazakistan-Austria, Svizzera–Repubblica ceca. LA STORIA L’Italia ha esordito in coppa Davis nel 1922: vinse per ritiro del Giappone, nel 2˚ match perse 4-1 sull'erba di Roehampton contro la Gran Bretagna. Ha vinto una finale, a Santiago del Cile 1976, con capitano Nicola Pietrangeli, superò 4-1 il Cile con Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli. Altre 6 finali perse: con l'Australia nel 1960, 1961 e 1977, gli Usa nel ’79, la Cecoslovacchia nell’80 e la Svezia nel’98. Dati di Luca Marianantoni
TORINO COPPA DAVIS
TENNIS ITALIA-CROAZIA VINCENZO MARTUCCI
la scheda
Andreas Seppi è il numero 1 italiano, come neo 18 del mondo, perché agli Australian Open ha battuto proprio il n. 1 di Croazia, Marin Cilic, che ritrova da domani a Torino in coppa Davis.
ALLIEVO DI SARTORI HA VINTO TRE TORNEI ATP E’ APPENA DIVENTATO N. 18
Andreas, a Melbourne ha giocato il suo miglior tennis?
«Ho fatto buone partite ma l’anno scorso, sulla terra, ho tenuto per 5 tornei di fila il livello più alto di sempre. E con Davydenko a Parigi credo di aver dato il massimo». Seppi si allena fra Caldaro (Bz), dov’è nato e risiede a Bordighera, in Liguria AFP Un altoatesino che si esalta nella lotta: a Roma, con Isner e Wawrinka, a Melbourne, con Istomin e Cilic.
«Noi altoatesini siamo un po’ più freddi di altri italiani, ma io sono diverso da come appaio: tranquillo, calmo, sembro più freddo, ma sono allegro, anche se non si vede tanto». Al Foro Italico Andreas è diventato Andrea.
«E’ stata una bella partita emozionante, e vincerla salvando 6 match point, in quell’ambiente mi ha dato sicurezza e la conferma di essere sulla buona strada. Nell’atmosfera da Davis, mi sono sentito più vicino ai romani: era tanto che la gente non riusciva a tifare così. Siamo stati tutti un po’ più uniti, e anche orgogliosi di essere italiani».
Seppi ritorna ...in Australia «So cosa fare contro Cilic»
Il salto di qualità di Seppi coincide da un anno e mezzo col preparatore atletico, Sirola.
«Dopo 3 sconfitte, a Melbourne l’ho battuto. Soffro il suo servizio, devo inchiodarlo a fondocampo»
«Dalibor, non Orlando... Ha fatto un buonissimo lavoro, aprendomi nuovi orizzonti sull’elasticità di spalla e tronco».
glio fuori. Mi diverto e sono più rilassato: ero molto attaccato al risultato e far bene».
Si offende se la definiscono un giocatore costruito?
«Lo sento dire spesso, dipende ai punti di vista: nei primi anni, mostravo di più il talento, poi col crescere sono diventato più monocorde. Se costruito vuol dire allenarsi bene e fare le cose giuste...». Seppi è affidabile, ma ci si esalta di più per Fognini e Bolelli.
«Mai fatto paragoni, mi sento bene così: il mio gioco non ha certe variazioni, c’è chi ha più talento, chi meno, ma certo senza non puoi giocare». E’ meglio vincere facendo una volée o prendendo per stanchezza l’avversario?
«Preferirei non stare sempre sotto 2-1 sotto e spuntarla al quinto set. Ma al 99% gioco il match fino alla fine». L’allievo di «papà» Sartori è anche allievo di «zio» Piatti.
«Riccardo è stato il primo grande aiuto che io e Max abbiamo avuto, a 14 anni, quando siamo andati da lui e abbiamo confrontato i percorsi. E’ stata la nostra fortuna». Numero 18 del mondo a 28 anni: sono tanti o pochi?
«Non sono pochi, ma non me li sento. Dovevo fare esperienza: ora mi conosco un po’ meglio in campo e so gestirmi me-
«
Chi è Marin Cilic?
«E’ un avversario con cui posso vincere ma anche perdere 10 volte di fila. Abbiamo sempre fatto partite lottate, ma le ultime tre le avevo perse: vincere in Australia è stato importante per il morale, ma si riparte da zero, con condizioni diverse: terra, Davis, indoor». Tecnicamente che cosa le dà fastidio di Cilic?
«Il servizio, anche la seconda che salta molto. Per me, che ho il rovescio a due mani e cerco di prendere la palla prima sulla risposta, non è facile anticiparla bene. Una volta nello scambio, mi sento alla pari».
«
Andreas Seppi, nato a Bolzano il 21 febbraio 1984, pro dal 2002, s’allena da sempre con Max Sartori. Ha vinto 3 delle sue 6 finali Atp: Eastbourne 2011, Belgrado e Mosca 2012. Negli Slam: ottavi a Parigi 2012 e agli Australian Open 2013. Con questo risultato è appena arrivato al n. 18 del mondo, In carriera ha battuto 6 top ten (l'ultimo Isner a Roma 2012) e guadagnato oltre 3.500.000 euro. Nei Masters 1000, è stato semifinalista ad Amburgo 2008.
L’atmosfera da Davis di Roma, ci ha fatto sentire più fieri di essere italiani In una squadra non conta chi è il n. 1, ma portare i 3 punti ANDREAS SEPPI N.1 ITALIANO
E a Cilic di Seppi?
«Che gli schiaccio la palla, e lo faccio giocare tanto da fondo: quando lo scambio si allunga non è a suo agio al 100%». Che cosa vuol dire essere il numero 1 dell’Italia in Davis?
«Fa piacere, come quando mi dicono che sono affidabile e che dò il 99% di quello che posso, ma non per questo ho più responsabilità degli altri: siamo una squadra, dobbiamo portare 3 punti con tutti match stra-aperti. Può finire 5-0 per noi, ma anche per loro. E’ uno degli incontri più equilibrati di primo turno». © RIPRODUZIONE RISERVATA
ieri Reggia di Venaria Vigilia di festa il galà ufficiale con le squadre I quattro azzurri Ieri Cena di Gala presso la Galleria Grande alla Reggia di Venaria Reale. I quattro azzurri: da destra Simone Bolelli, Fabio Fognini, Andrea Seppi e Paolo Lorenzi LAPRESE
Chiambretti, onori di casa... Tra gli ospiti presenti anche il presentatore torinese Piero Chiambretti, che giocava in casa LAPRESSE
...Nedved anche Anche il «torinese» Pavel Nedved, ex campione della Juventus e ora membro del Cda bianconero LAPRESSE
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
la scheda ALLIEVO DI BRETT HA VINTO 8 TITOLI ATP E’ STATO N. 9 ORA È 13
Marin Cilic, nato a Medjugorje il 28 settembre 1988, pro dal 2005, si allena da sempre con Bob Brett. Ha vinto 8 delle sue 15 finali Atp: la 1ª a New Haven 2008, l'ultima a Umago 2012. Negli Slam: semifinali Australian Open 2010, quarti US Open 2009 e 2012. Nel ranking mondiale è stato al massimo 9 nel febbraio 2010 (oggi 13). In carriera ha battuto 12 top ten (l'ultimo Isner a Madrid 2012) e guadagnato quasi 4.500.000 euro. Nei Masters 1000, vanta 5 volte i quarti.
Marin, da Medjugorje «Se batteremo l’Italia non sarà un miracolo» Cilic, n. 1 croato, è nato nella città dei pellegrinaggi mariani «Match aperto: 50 - 50. Contro Seppi ho voglia di rivincita» RICCARDO CRIVELLI
E’ il nostro spauracchio e la loro speranza. Marin Cilic è l’uomo cui la Croazia affida le ambizioni di una scorribanda vincente in Italia nel primo turno di coppa Davis, mentre gli azzurri sanno che almeno un punto conquistato contro «Chila», come lo chiamano gli amici, aprirebbe probabilmente le porte verso il paradiso del secondo turno. Chi è la favorita di Torino?
«Direi l’Italia, perché gioca in casa e sulla superficie che preferisce. Il tifo avrà il suo peso, però si gioca indoor e quindi con le condizioni ambientali uguali per tutti: questo può livellare le prestazioni. E noi siamo una
squadra compatta e, non abbiamo nulla da perdere. Secondo me è apertissima, direi che abbiamo il 50% di possibilità di battervi».
Lei e Dodig, l’altro titolare, siete curiosamente nati entrambi a Medjugorje, che certo non è famosa per il tennis.
«E’ vero, adesso la nostra città è al centro dell’attenzione del mondo per altri motivi. Due tennisti dallo stesso posto: è una casualità, una bella coincidenza. Quando ero bambino, Medjugorje era un paese di campagna circondato dai vigneti e dalle piantagioni di tabacco, face-
FED CUP A RIMINI
Italia-Usa Una Stephens per due Williams Fuori la veterana Schiavone e l’emergente Camila Giorgi, fuori pure le Williams: sarà un confronto molto giovane Italia-Stati Uniti, 1˚ turno di World Group di Fed Cup 2013, del 9-10 febbraio al 105 Stadium di Rimini (terra rossa indoor). Accanto a Sara Errani e Roberta Vinci, il capitano Corrado Barazzutti ha chiamato Karin Knapp e Nastassja Burnett (21 anni il 20 febbraio, esordiente) e, dopo la defezione di Venus Williams (schiena), la capitana Usa, Mary Jo Fernandez ha accusato anche quella di Serena, promuovendo così a n. 1 la rivelazione di Melbourne, Sloane Stephens, accanto a Lepchenko, Hampton e alla doppista Huber. Intanto a Parigi indoor (Fra, 690.000 $, cem.), Roberta Vinci cede nel 2˚ turno al talento di Barthel (Ger) 4-6 6-1 6-3.
Giorgia... arriva dal volley L’attrice Giorgia Wurth ha recitato in "Maschi contro Femmine", il film dedicato anche alla pallavolo LAPRESSE
Che atmosfera... Uno scorcio del salone della Villa Reale di Venaria, durante il Galà di vigilia della sfida di Coppa Davis tra l’Italia e la Croazia. Il match più atteso è quello che vedrà di fronte il nostro n. 1 Andreas Seppi e Marin Cilic il miglior avversario LAPRESSE
III
«Sì, ma quando ho cominciato con il tennis non sapevo che sarei diventato così alto. E siccome mi piaceva, non ho più smesso o cercato delle alternative». A Torino ci saranno anche Ljubicic e forse Ivanisevic, due eroi dello sport croato.
«Sono una costante fonte di ispirazione, modelli da seguire. Hanno vinto tanti tornei, Goran è stato campione a Wimbledon, il sogno di ogni tennista, soprattutto hanno vinto la coppa Davis nel 2005, uno dei momenti più alti dell’intera storia croata». In realtà, il suo legame con l’Italia è molto più forte di un semplice match di Coppa, visto che dal 2004 si allena a Sanremo con Bob Brett.
«E’ vero, ho trovato l’ambiente ideale. Adesso ci ho fatto tutta la preparazione invernale, mi piace il cibo e mi piace la gente, trovo che croati e italiani siano simili, aperti e passionali. Torino non la conosco, però: magari ne approfitto per girarla un po’».
Lei ha appena giocato e perso contro Seppi in Australia: un precedente pericoloso?
«Quando affronti pochi giorni dopo un avversario che ti ha appena sconfitto, mentalmente devi resettare tutto. Però in Australia c’erano condizioni particolari, era una giornata calda, con il vento, abbiamo giocato sul cemento. A Torino sarà tutto diverso. E io ho voglia di rivincita».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
E con la lingua, come la mettiamo?
Cilic si allena con l’australiano Bob Brett, già guida di Ivanisevic AFP
vamo sport per divertimento e il tennis era l’ultimo dei pensieri di tutti».
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E quindi come nacque la passione?
«Avevo un cugino, Vanja, che abitava in Germania e tornava in estate, mi mise in mano una racchetta perché giocassimo insieme. Avevo sette anni, non mi sono più fermato». Perché non altri sport? Il basket, ad esempio, che in Croazia è una religione. Lei è 1.98.
«
Mi sono allenato a lungo a Sanremo, amo il cibo e gli italiani: sono come noi Sono tifoso del Milan, prima il mio idolo era Kakà, ora tifo per Robinho MARIN CILIC NUMERO 1 CROATO
«Ah no, non chiedetemi di parlarla, anche se un po’ la capisco». In compenso, il cuore calcistico è italiano.
«Vero, sono tifoso del Milan, prima Kakà e adesso Robinho sono i miei giocatori preferiti». Marin, cosa si prova a giocare nell’epoca di Djokovic, Federer, Murray e Nadal?
«Grande orgoglio, innanzitutto. E poi un grande senso di sfida, perché per avvicinarsi a loro bisogna continuamente ambire a migliorarsi, mentalmente e fisicamente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IV
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013
GAËL MONFILS, GIOCATORE PROFESSIONISTA
SONO LA CONSAPEVOLEZZA CHE UN PUNTO PUÒ CAMBIARE TUTTO.
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