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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero numero 32 Anno
INTERVISTA IL PATRON DEL NAPOLI TRA SCUDETTO E POLITICA CALCISTICA
INTER IL PRESIDENTE CONTRO TUTTI
De Laurentiis scende in campo «Per Cavani non bastano i soldi»
Moratti reagisce «Il Milan e la Lega ci devono stimolare»
«Voglio tenerlo, mi piace dal punto di vista umano e come giocatore» LICARI ALLE PAGINE 1213
3 Edinson Cavani, 25 anni, e Aurelio De Laurentiis, 63 NEWPRESS
DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 16 3 Massimo Moratti, 67 anni
NAZIONALE ALL’AMSTERDAM ARENA GLI AZZURRI GIOCANO MALE, MA FINISCE 11
L’ITALIA CHE VERRATTI Un gol del vice Pirlo acciuffa l’Olanda al 92’
Balo ed El Shaarawy in ombra, la scossa arriva con Gilardino e Osvaldo Buffon grandi parate Prandelli: «C’è un bel futuro su cui lavorare»
LE AMICHEVOLI I CAMPIONI OK PER 31
Imbattibile Spagna Uruguay al tappeto E’ super Inghilterra Rooney e Lampard gelano il Brasile (21). L’Argentina s’impone a casa Ibra (3 2). Germania vendetta in rimonta alla Francia (21)
di LUIGI GARLANDO
Alla fine ci scappano 5 minuti d’orgoglio e, in pieno recupero, pareggiamo con Verratti, tappando l’emorragia delle cinque amichevoli perse di fila. Un pareggio (1-1) in casa dell’Olanda vice-campione del mondo suona bene. Ma siccome Prandelli chiedeva prestazione e non risultato, diciamolo chiaro: il bilancio di Amsterdam è negativo. Volevamo mostrare i nuovi gioielli, Balotelli ed El Sharaawy e invece abbiamo mostrato il vecchio Buffon, il migliore, che ha tenuto in piedi la baracca.
ALLE PAGINE 101121 3 Wayne Rooney, 27 anni EPA
JUVE 4 RETI NELLE ULTIME 6 PARTITE
BumBum Matri è rinato «E ora la Champions»
L’ARTICOLO A PAGINA 2 CECCHINI, CENITI, ELEFANTE, VERNAZZA DA PAGINA 3 A PAGINA 6
UNDER 21 MANGIA: «MA IN A SONO RISERVE»
LA SVOLTA VIA AL PROGETTO VIVAIO
Insigne crea, Borini centra Prima volta Germania k.o.
Nel Milan modello Barça Allegri capo allenatore
BIANCHI, VELLUZZI A PAGINA 8
9 771120 506000
30 2 0 7>
GRAZIANO A PAGINA 14
3 Pablo Daniel Osvaldo, 26 anni, abbraccia Marco Verratti, 20, al pareggio dell’Italia nel finale dell’amichevole di Amsterdam LA PRESSE
PASOTTO A PAGINA 17
SCI MONDIALI: VONN FERMA 68 MESI
BASKET FINAL EIGHT AD ASSAGO
TENNIS AL TORNEO DI VIÑA DEL MAR
IL ROMPI PALLONE
Ligety nuovo re del SuperG Delusione Innerhofer: solo 7°
Parte l’assalto alla Coppa Italia MilanoVarese, esame per due
Nadal in campo dopo 7 mesi In Cile torna subito a vincere
DI GENE GNOCCHI
MOLINARO, POLI ALLE PAGINE 3031
CHIABOTTI, ORIANI ALLE PAGINE 213233
CRIVELLI A PAGINA 35
Van Basten: «Studio per diventare allenatore del Milan: ho già imparato “meno male che Silvio c’è”».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
NAZIONALE IL TEST DI AMSTERDAM OLANDA
ITALIA
1
1
(4-3-3)
(4-3-3)
1 Krul; 2 Janmaat (dal 40’ s.t. 12 Van Rrhijn), 3 De Vrij, 4 Martins Indi, 5 Blind; 6 Clasie (dal 1’ s.t. 18 De Guzman), 10 Maher, 8 Strootman; 7 Lens, 9 Van Persie (dal 1’ s.t. 21 Robben), 11 John (dal 15’ s.t. 17 Kuyt). PANCHINA 13 Vlaar, 14 Mathijsen, 20 Van Ginkel, 22 Vermeer. ALLENATORE Van Gaal. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.
1 Buffon; 7 Abate, 15 Barzagli (dal 29’ s.t. 6 Ranocchia), 13 Astori, 20 Santon; 16 De Rossi (dal 17’ s.t. 2 Verratti), 21 Pirlo (dal 1’ s.t. 4 Florenzi), 18 Montolivo; 8 Candreva (dal 1’ s.t. 22 Diamanti), 9 Balotelli (dal 17’ s.t. 17 Osvaldo), 14 El Shaarawy (dal 26’ s.t. 11 Gilardino). PANCHINA 12 De Sanctis, 19 Sirigu, 25 Marchetti, 5 Gastaldello, 3 Peluso, 23 Nocerino, 24 Giaccherini. ALLENATORE Prandelli. CAMBI DI SISTEMA dal 26’ s.t. 4-3-1-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.
MARCATORI Lens (O) al 33’ p.t.; Verratti (I) al 47’ s.t. ARBITRO Çakir (Tur). NOTE spettatori 50.000 circa. In fuorigioco 2-1. Angoli 4-6. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.
POSSESSO PALLA OLANDA 54%
CONTRASTI VINTI ITALIA 46%
TIRI IN PORTA
IIIIII OLANDA 6
OLANDA 52
ITALIA 61
TIRI FUORI
II II ITALIA 2
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-0 17’ Van Persie a Lens che crossa basso: Maher gira al volo, Buffon salva di piede. 25’ Ancora Buffon decisivo su Maher. 31’ Pirlo in verticale per Balotelli che controlla bene e spara a lato. GOL! 33’ Lens riceve in area, salta Astori e segna.
BARICENTRO ALTO 56.4 metri
OLANDA 2
IIII ITALIA 4
SECONDO TEMPO 24’ Altro miracolo di Buffon sullo scatenato Lens. 38’ Cross di Florenzi, testa di Osvaldo fuori. 41’ Osvaldo controlla in area e calcia centrale. 44’ Cross di Abate, testa di Osvaldo fuori di poco. 45’ Zampata di Gilardino, Krul chiude in angolo. GOL! 47’ Verratti triangola con Gilardino e mette in rete.
BARICENTRO MOLTO BASSO 48.4 metri
La rete del pareggio di Marco Verratti, 20 anni. Alla 3a presenza in Nazionale segna il primo gol. Prima rete stagionale per il giocatore del Psg REUTERS
Creste? No, Verratti! Balo-El Shaarawy deludono L’Italia rimonta col vice Pirlo Gli azzurri non brillano: recuperato lo svantaggio contro l’Olanda solo al 92’ A segno Lens, poi entrano Osvaldo-Gilardino e nel finale cambiano la partita DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO AMSTERDAM
Alla fine ci scappano 5 minuti d’orgoglio e, in pieno recupero, pareggiamo con Verratti, tappando l’emorragia delle cinque amichevoli perse di fila. Un pareggio (1-1) in casa dell’Olanda vice-campione del mondo suona bene. Ma siccome Prandelli chiedeva prestazione e non risultato, diciamolo chiaro: il bilancio di Amsterdam è negativo. Volevamo mostrare i nuovi gioielli, Balotelli ed El Sharaawy e invece abbiamo mostrato il vecchio Buffon, il migliore, che ha tenuto in piedi la baracca. Osvaldo e Gilardino hanno fatto meglio dei giovani colleghi di ruolo, forse stanchi. Volevamo sperimentare un nuovo modulo (4-3-3) che ci rendesse ancora più offensivi e il primo tiro in porta lo abbiamo fatto al 41’ della ripresa, quando eravamo tornati al 4-3-1-2. Lontana dallo spirito prandelliano di un calcio aggressivo e di possesso, l’Italia si è ritrovata a fare una partita d’attesa e di controllo, come non ricordavamo da tempo.
Bimbi d’oro Volevamo una vittoria di prestigio, come quella di Lippi nel 2005 che caricò la sua Italia mondiale, e invece abbiamo caricato i ragazzini di Van Gaal (7 su 11 titolari nati dal ’90 in su!) che nel 2014 saranno una banda da paura. Si capisce perché i d.s. di mezza Europa inseguano col carrello delle spesa talenti come Martins Indi (’92), Strootman (’90), Maher (’93). Più stagionato Lens (’87) che ci ha torturati in velocità. Le voglie accese dei bimbi di Van Gaal hanno reso ancora più evidente la nostra pigrizia d’animo. Ok i pensieri a campionato e coppe. Ma ce li ha anche Van Persie: perché lui ci ha messo il cuore e noi molto meno? Tanto Buffon I due 4-3-3 si spaiano nei triangoli di centrocampo, che sono rovesciati: noi abbiamo la punta verso il basso (Pirlo), loro verso l’alto (Maher). I due perciò vanno a sbattere. Maher disturba l’impostazione di Pirlo e sta lì tra le linee a meditare l’assist o l’incursione quando Van Persie arretra per dettare. Questa più marcata propensione offensiva
mo da Guardiola e in quella terra benedetta il centravanti di manovra che arretra e libera spazi per chi s’imbuca è dogma. Ecco, a noi manca questo dinamismo. Le nostre linee sono rigide. Le alternative sono due: o la squadra si raccoglie e scatena il tridente in spazi aperti, tipo Milan, o le punte devono incrociarsi, fare movimento per dettare la profondità. Cominciamo a farlo solo dopo il pizzicotto di Lens. Infatti Balotelli sfiora il gol su verticale di Pirlo e appena la catena Abate-Candreva carica la fascia, nascono cross da brividi. Ma tiri in porta: zero. Verrattino Nella ripresa Dia-
L’esultanza di Marco Verratti, 20 anni, dopo aver realizzato la rete del pareggio contro l’Olanda AP
e la maggior voglia mettono subito il pallino tra i piedi dell’Olanda. Gli azzurri sembrano più preoccupati di ruminare distanze e movimenti del 4-3-3. Noi ci alleniamo, loro cercano la porta, soprattutto a destra dove Lens fa penare Santon. Da
quella fascia nascono due azioni che Maher spara sul provvidenziale Buffon: quasi un omaggio a Toldo 2000 che qui fece leggenda. Ma questa idea, cara da sempre a Van Gaal, di allargare il campo e monetizzare le imbucate paga al 33’. Van
Persie arretra e detta profondo, questa volta si infila Lens: sombrero ad Astori, gol. Poco Mario Non dimentichiamo che Van Gaal coltivò a Barcellona il seme della bellezza poi portato a splendore massi-
manti per Candreva e Florenzi per Pirlo, con De Rossi che scala al centro della mediana prima di lasciare il posto a Verratti. Van Gaal, che ci tiene a vincere, inserisce esperienza (Robben, Kuyt). Escono Balo, toccato duro, e il Faraone: la coppia, mai tale, è la più fastidiosa delusione della serata. Chiudiamo col vecchio 4-3-1-2: Gilardino e Osvaldo davanti, Diamanti alle spalle. Anche il secondo tempo è un sofferto controllo della vogliosa Olanda che costringe Buffon a un altro miracolo con lo scatenato Lens. Poi il colpo di reni finale. Sfiorano il pari Osvaldo e Gilardino, che segnò qui nel 2005 nell’amichevole pre-mondiale di Lippi. Il pari lo coglie Verratti, così anche noi possiamo sbattere in faccia a Van Gaal un bambino prodigio. Ammettiamo: Daley Blind (’90), figlio di Danny, vice di Van Gaal, ci ha fatto sentire vecchi. Sembra ieri che raccontavamo le partite di suo papà... © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
4 i protagonisti S
21/3 Italia-Brasile Amichevole
S 26/3 Malta-Italia Qualificazioni mondiali
S 8/6 Repubblica Ceca-Italia Qualificazioni mondiali
S 16/6 Messico-Italia Confederations
D
DA BALOTELLI A VERRATTI
Nervi, fischi e due tagli: la serata no di Mario E Marco: «Anche io in A» L’attaccante dolorante alla gamba destra, oggi il Milan valuta le condizioni. Il regista del Psg: «Spero di poter ritornare a giocare in Italia. Guardo Juve Channel? No, ora seguo il Pescara...»
S 20/6 ItaliaGiappone Confederations
S 22/6 Italia-Brasile Confederations
S 6/9 Italia-Bulgaria Qualificazioni mondiali
S 10/9 ItaliaRepubblica Ceca Qualificazioni mondiali
S
la Moviola DI FRANCESCO CENITI
Dubbi sul gol di Lens: forse c’è un tocco con il braccio La gara amichevole e i ritmi non elevatissimi permettono al turco Cakir (ha diretto nell’ultimo Europeo la semifinale tra Spagna e Portogallo) una gestione tranquilla. Pochissime le contestazioni. La principale arriva sul vantaggio dell’Olanda con Lens al minuto 33. L’attaccante si trasforma in un giocoliere nell’area azzurra: palleggio di ottima fattura che gli permette di mettere fuori causa Barzagli e poi destro al volo che non lascia scampo a Buffon. Il motivo delle proteste? Un possibile tocco con la mano per aggiustarsi il pallone prima del tiro: le immagini non chiariscono il giallo e resta un minimo sospetto. Resta, comunque, la bella giocata di Lens. Per il resto, in avvio Balotelli si scontra in modo fortuito con Strootman ed è costretto a lasciare il campo per un paio di minuti. Fermato El Shaarawy lanciato da Pirlo per un fuorigioco millimetrico: il milanista sembra quasi in linea con la difesa.
Lens nell’azione del gol AP
11/10 DanimarcaItalia Qualificazioni mondiali
S 15/10 Italia-Armenia Qualificazioni mondiali
I nervi di Balotelli: sbaglia un dribbling e regala la rimessa all’Olanda e calcia la palla con violenza contro i cartelloni. Nel tondo, Mario affaticato IMAGE SPORT DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI AMSTERDAM
Lo confessiamo, su questo fronte non abbiamo grandi speranze. Arriverà il giorno in cui li racconteremo contro. Il Chiaro e lo Scuro, il Buono e il Cattivo, la luce e l’ombra dell’inverno del nostro scontento. In lizza per un posto da titolare, per un ingaggio da superstar, magari per una ragazza da copertina. Adesso, però, godiamoceli questi due ragazzi, sogniamo che i loro orizzonti siano infiniti. Stephan El Shaarawy e Mario Balotelli rappresentano il terminale offensivo di ogni progetto che Prandelli riuscirà a costruire, ma nel bagaglio dell’Italia che verrà, c’è dell’altro che ci aiuta a sorridere. A tirarci fuori dal guado olandese, infatti, stavolta ci ha pensato un ragazzo che non è difficile pensare sarà loro compagno di squadra a lungo: Marco Verratti. Fischi & Tagli Compiuto il salto da Pescara a Parigi, in fondo, non c’è limite a quanto questo ventenne possa costruire. E il primo gol in Nazionale (alla terza apparizione) fa specchiare la sua faccia malinconica da abruzzese di mare con quella cupa di un Balotelli ancora una volta fischiato. Al minuto 17 della ripresa infatti, quando lo speaker annuncia il cambio del centravanti milanista con Osvaldo, i fischi riempiano l’aria come corvi. L’impressione è che Mario abbia ormai una fetta di mondo contro, e questa antipatia lo segue come una scimmia sulla spalla. Non è un caso che arrivi a tirare una pallonata contro i cartelloni pubblicitari solo per una rimessa laterale contestata. Dicono che sia stato disturbato dai laser, dicono che quello scatto di nervi gli sia costato i fischi all’uscita. Possibile che la tensione gli sia entrata den-
«
Perché il 2? Mi ricordavo Kallon. Era strano vedere un attaccante con quel numero
tro quando in avvio, dopo una scivolata, Strootman gli è caduto addosso facendogli male alla gamba destra, curata per due tagli che lo staff medico giura non siano gravi. Oggi però toccherà al Milan valutare le sue condizioni ed escludere guai muscolari. Gioia Nessuna sorpresa, per-
MARCO VERRATTI CENTROCAMPISTA ITALIA
i più attesi MARIO BALOTELLI 22 anni MILAN
STEPHAN EL SHAARAWY 20 anni MILAN
TIRI
2
1
SPONDE
6
3
CONTRASTI
6
5
DRIBBLING
2
6
ciò, che alla fine l’unica faccia felice sia quella di Verratti: «Andando al Psg ho fatto la scelta giusta e mi trovo benissimo al fianco di grandi campioni, ma è chiaro che il sogno di tutti è giocare in Serie A. Seguo Juve Channel? No, preferisco Pescara Channel - dribbla astuto -. Io titolare? Non ci penso, il massimo è già far parte di questo gruppo. Stavolta è andata bene, non meritavamo di perdere. Sono felice che il pari sia arrivato con una mia rete importante. In Nazionale finora non avevo segnato neppure nell’Under 21. Gilardino è stato bravo a fare la sponda, in una situazione simile però credo che me l’avrebbe restituita anche Ibrahimovic, anche lui è molto altruista. Prandelli dice che non devo entrare in scivolata? Seguirò i consigli suoi e di Ancelotti. Devo dire che col centrocampo a 3 mi trovo meglio. Pirlo? Giocare con lui è il sogno di tutti i bambini, magari faremo qualche partita insieme, anche se non sarà facile». Numero 2 Ecco, bambini è una
delle parole chiave: ad esempio nella scelta del numero. «Ho scelto il 2 ispirandomi a Kallon, mi è rimasto in mente perché era un attaccante e giocava con quel numero». Titoli di coda sul maestro triste. «Ho mandato un sms a Zeman dopo l’esonero». Chissà se un giorno tornerà a consolarlo brillando sul palcoscenico di casa. In fondo è facile ammetterlo: soffriamo già di nostalgia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BERLUSCONI
«Ci ho parlato: Balotelli è un bravo ragazzo» MILANO La sensazione è che il tormentone andrà avanti ancora a lungo. Quando si parla di Silvio Berlusconi, le parole Balotelli e mela marcia sembrano un accostamento quasi inevitabile. Il Cavaliere, dopo quel giudizio che aveva suscitato un mare di polemiche, aveva provato a spiegare che Balotelli non era il destinatario della frase. Ieri, intervenendo a Radio24, ha ribadito il concetto: «Ho solo detto che bisogna guardarsi bene dall’introdurre in uno spogliatoio una mela marcia. Io parlavo del rischio per la pace e la cordialità nello spogliatoio, ma ho incontrato Balotelli recentemente, e anche se è ancora una conoscenza superficiale, mi è parso un bravo ragazzo, una brava persona». E non dite al presidente rossonero che è stata una mossa elettorale: «Non ho avuto nessun pensiero, nemmeno lo 0,0 per cento che Balotelli servisse alla campagna elettorale. Anche perché se i sei milioni di milanisti sono contenti, tutti gli altri tifosi sono scontenti...». Ieri anche Mario Monti, a La7, ha parlato di pallone e di Balotelli: «Mi pare che Berlusconi abbia acquistato un giocatore rilevante. Però sono un po’ geloso di uno che si chiama SuperMario... Comunque sono contento se il Milan vince». m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
numeri& STATISTICHE
PROSSIMI IMPEGNI
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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NAZIONALE IL TEST DI AMSTERDAM
Prandelli: «Confido molto nel lavoro di Allegri» Il c.t. cerca un alleato per il suo attacco e applaude il gruppo: «Non volevamo perdere la sesta amichevole consecutiva» Il duo più atteso Non solo Balotelli ed El Shaarawy, anche se erano loro due i più attesi: «Ovviamente — dice il c.t. — devono lavorare molto insieme, perfezionare certi meccanismi e abituarsi a questo tipo di pressione, perché hanno un destino da predestinati: noi non abbiamo molto tempo, confido molto nel lavoro di Allegri, so che contribuirà a dargli la giusta posizione tattica. Ho parlato tanto con Mario: è stato anche troppo generoso, sa di non essere in grande condizione, deve recuperare la forma e può farlo solo giocando. Però c’è un futuro interessante su cui lavorare».
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE AMSTERDAM
Eravamo già preparati a buttare giù pure questa, pronti ad aggiornare il quadro con la sesta sconfitta di fila in amichevole, e poi è andata così, «è andata — ha poi detto Cesare Prandelli — che non abbiamo perso una partita giocata peggio di altre nelle quali eravamo stati sconfitti». E’ stato più che altro un lampo, è stata «la voglia di non perdere, di non subire. In questo senso il segnale di Buffon è stato positivo non solo perché è stato il migliore in campo: gli ho fatto i complimenti perché Gigi non ha mai mollato nulla e ha trasmesso sempre lo spirito giusto, la voglia di recuperare il risultato. Poi, segnando l’1-1, Verratti ha dimostrato di avere grande personalità, talento e tecnica. Però deve essere più veloce in quelle zone del campo e quando esce per andare a contrastare non può permettersi di entrare in scivolata: comunque ha fatto un gol fantastico». Bisogna insistere L’Italia a
quel punto era già passata da un po’ di tempo al 4-3-1-2, «ed è normale che così sia andata
Stephan El Shaarawy, 20, ascolta i consigli di Cesare Prandelli, 55 REUTERS
meglio: è un sistema di gioco che conosciamo di più e non a caso abbiamo trovato più densità in mezzo al campo e avuto più occasioni. Ma dobbiamo migliorare anche con quello iniziale, perché può farci fare cose buone e io ho visto aspetti interessanti anche nel primo tempo. Se decidi di giocare in un certo modo, devi mettere in preventivo la possibili-
tà di correre qualche rischio: servono molta più intensità, agonismo, serve attaccare di più la linea difensiva avversaria, e farlo con più giocatori. Questo è un sistema di gioco molto particolare e bisogna avere il tempo di insistere sui dettagli: ci vuole molto lavoro, ma ci può dare soddisfazioni, perché i giocatori interessanti li abbiamo».
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I NUMERI
33
le gare da c.t. per Prandelli: 16 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte. 7 i k.o in gare amichevoli, più la finale dell’Europeo con la Spagna.
IL PORTIERE PROTAGONISTA
Buffon ottimista «Al Mondiale saremo al top» DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI AMSTERDAM
Codice etico In attesa di lavorarci su, ieri — ai microfoni di Rai Sport — Prandelli ha annunciato di pensare già anche ad altre possibili novità: «Convocare i giocatori che sarebbero esclusi dal codice etico, farli allenare con noi ma poi lasciarli in tribuna è un’idea interessante: ci stavo già pensando. Finora abbiamo pensato che lasciare a casa un giocatore significhi pungerlo nell’orgoglio, ma ora stiamo valutando anche questa nuova strada».
Il problema muscolare accusato dal suo compagno Barzagli non gli toglie il sorriso. Gigi Buffon benedice questa Italia e spiega: «Quando vieni in Olanda ci può stare una gara un po’ più attendista, abbiamo cercato di fare del nostro meglio e abbiamo interrotto questa serie di sconfitte in amichevole che un po’ ci stava infastidendo. Ci sta di soffrire. Abbiamo molti ragazzi, in questo processo di crescita può capitare che venga meno qualcosa. Ci sono altri test da qui alla Confederations, ma l’obiettivo è il Mondiale, e credo che possiamo arrivarvi in un’ottima condizione. Il modulo? Non è con una partita che si può promuovere o bocciare, ci siamo trovati insieme solo per un giorno e mezzo. Non si può ancora dare un giudizio». Sul gol è sincero. «Il tocco di braccio di Lens non l’ho visto, ma nello spogliatoio i miei compagni mi hanno detto che era netto». Montolivo aggiunge. «In effetti abbiamo un approccio diverso rispetto alle gare ufficiali. Stavolta in effetti siamo stati troppo passivi, non c’era abbastanza aggressività. Balotelli? Peccato che ci manchi in Champions, ma il Milan ha soluzioni valide». Arriva la soddisfazione di Gilardino («soddisfatto per l’assist») e l’ammonimento di Abate («dobbiamo cambiare approccio»). Poi tocca al presidente Abete e agli stadi in stile Amsterdam. «Aspettiamo le nuove elezioni poi vediamo di sciogliere anche questo problema insieme a quello comportamentale. Da noi ci sono più falli ed espulsioni: c’è troppa tensione». Titoli di coda su Icardi e l’azzurro. «Sceglierà lui quando sarà fortemente convinto. Noi non forziamo nessuno».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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18
i confronti tra azzurri e olandesi: siamo in vantaggio con 7 successi a 3 (in vantaggio anche in trasferta con 2 successi a 1)
VAN GAAL
Gazzetta.it
«Noi ingenui Ora aspetto Van der Vaart e Sneijder»
Gazza
AMSTERDAM Se, come il c.t. ha spiegato poi, l’Olanda alla fine ha peccato di gioventù, lui, Louis Van Gaal, ha peccato di eccessiva sospettosità. Diciamolo: quando si ha una squadra così, non c’è bisogno di fare tutto quel cinema. Addirittura gli allenamenti non più solo a porte chiuse ma addirittura cambiate, via dall’Amsterdam ArenA tanto per (provare a) sbatterle meglio in faccia ai giornalisti. Van Gaal teneva molto a questa amichevole, e va bene. Ma insomma, con questo po’ po’ di gioventù, si può pensare di affrontare un’amichevole anche con un approccio un minimo più rilassato. Comunque il buon Louis alla fine aveva una faccia bella paonazza e bella contenta: «Ho chiesto alla squadra di fare un pressing anche più alto del solito e sono soddisfatto di come i ragazzi sono stati in campo fino a quando l’Italia ha cambiato sistema di gioco: lì non hanno reagito benissimo. Diciamo che è stato un peccato di gioventù, non hanno avuto abbastanza esperienza per riuscire a tenere il risultato. Maher? Mi è piaciuto, ha fatto vedere di avere qualità, ma io aspetto anche il ritorno di Sneijder e Van der Vaart». a.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tvf
Wayne Rooney, 27 anni EPA
INGHILTERRA-BRASILE E SVEZIA-ARGENTINA HIGHLIGHTS E GALLERY Il grande mercoledì di calcio internazionale rivissuto attraverso le sintesi, i gol, le fotogallery, le interviste e le emozioni di Inghilterra-Brasile, Svezia-Argentina e Spagna-Uruguay, che si aggiungono alla sfida degli azzurri, giocata in Olanda
NUOVI GOL DA SAHA PER I SOGNI LAZIO COME BALLA NEYMAR Il video dei gol realizzati in carriera da Louis Saha, il nuovo attaccante della Lazio che arriva dalla Premier. Dal Brasile invece ecco la nuova danza di Neymar: in campo e negli spogliatoi il fuoriclasse del Santos delizia compagni e tifosi
LA GAZZETTA DELLO SPORT
6
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
NAZIONALE IL TEST DI AMSTERDAM le Pagelle
OLANDA
6,5
DE VRIJ SICURO SOLITE DELIZIE DA VAN PERSIE Arancioni imbottiti di ragazzini e però superiori ai vice-campioni d’Europa. Ci hanno spremuto a lungo.
di SEBASTIANO VERNAZZA
7,5 h il migliore Lens Accelerazioni da sprinter, assist in serie. Nel solco dei grandi attaccanti olandesi. Centravanti-ala di livello. Lens non è per niente lento.
TIRI 3 PASSAGGI OK 18/22 SPONDE 5
7 h il migliore Buffon
ITALIA
6,5
6
Krul
Janmaat
Fino al 90’ (parata su Gila) sta in fila per il sussidio di disoccupazione (si scherza). Gioca coi piedi, forse in onore dell’antenato Krol, difensore.
Esce incolume dal duello con El Shaarawy, anche se il Faraone in un’occasione se lo beve. Decisivo un salvataggio proprio sul Faraone (van Rhijn s.v.).
PARATE 2 RINVII 20 USCITE 4
CONTRASTI VINTI 7/8 LANCI 0 PASSAGGI OK 31/37
6
BUFFON SUPER ASTORI NON VA PIRLO SBADATO Cinque minuti posson bastare? Facciamoli bastare, ma nel complesso prestazione di basso livello.
SuperGigi migliore dei nostri la dice lunga: più del risultato, questa la chiave di lettura della gara. Parate su Maher, Lens, Robben, Kuyt. San Gigi salvatore.
PARATE 7 RINVII 14 USCITE 4
6,5
6
Con personalità nella terra dei terzini d’attacco. Continuo negli andirivieni. Imbriglia John, fronteggia Robben e Blind. Abatone, non abatino
L’Olanda non gli dà riferimenti certi, van Persie e Maher vanno e vengono. Presidia la sua fetta di campo, non casca in troppe tagliole (Ranocchia 6).
CONTRASTI VINTI 6/9 LANCI 0 PASSAGGI OK 36/41
CONTRASTI VINTI 3/3 LANCI 1 PASSAGGI OK 32/37
Abate
Barzagli
De Vrij
Martins Indi
6,5
5,5 Blind
Clasie
6
6,5
6
Strootman
Astori
5
5
5,5
5
5,5
6
Ha vent’anni, ma si muove con la sicurezza di un trentenne. Tipico difensore olandese addestrato alla linea come meglio non si potrebbe.
Se ne dice un gran bene e si capisce perché. Fisico bestiale, reattività, forza. Qualche problemino sui lanci, ma ha 20 anni e può migliorare.
Dalla sua parte l’Italia si infila con Abate. La fascia sinistra dell’Olanda non è «blind...ata». Ci sbilanciamo: suo padre Danny era più forte.
Mezzodestro di centrocampo, condivide con Strootman il lavoro di ramazza. Corre a più non posso per sostenere Maher e gli altri tre davanti.
Dieci che diventa nove. I suoi interscambi con van Persie sono molto interessanti. Per due volte però si fa ipnotizzare da Buffon. Bravo, ma sprecone.
«Strong man», uomo rude del centrocampo. Le maniere forti prima di tutto, ma se c’è da palleggiare non si tira indietro. Alla fine cede su Verratti.
Sull’1-0 Lens gli fa una specie di sombrero e non è una bella foto. L’impressione è che van Persie per lui sia troppa roba. E Maher gli piomba alle spalle.
Al ballo delle marcature è il più sfortunato. Gli tocca quell’indiavolato di Lens, che lo terrorizza con i suoi scatti alla Bolt.
Strootman lo rimbalza, lo fa rinculare all’indietro. È oppresso dal superiore giropalla degli olandesi e forse disorientato dal grigiore di Pirlo.
Pirlo sbadato, forse stressato da Maher. Perde un pallone che ci costa una pericolosa ripartenza. Da salvare un bel lancio per Balo. (Diamanti 5,5)
Per oltre un’ora è passivo, come il resto dell’Italia, e subisce il copione dettato dagli olandesi. Alla distanza si ripiglia un pezzetto di scena.
«Twitta» con Abate sulla destra, serve due grandi palloni al suo co-pilota. La catena di destra è una delle poche cose da salvare del p.t.
CONTRASTI VINTI 3/4 LANCI 1 PASSAGGI OK 43/43
CONTRASTI VINTI 1/2 LANCI 2 PASSAGGI OK 52/58
CONTRASTI VINTI 6/6 LANCI 0 PASSAGGI OK 46/50
TIRI 0 PASSAGGI OK 25/26 RECUPERI 0
TIRI 4 PASSAGGI OK 24/33 RECUPERI 6
TIRI 3 PASSAGGI OK 54/60 RECUPERI 7
CONTRASTI VINTI 5/7 LANCI 5 PASSAGGI OK 37/38
CONTRASTI VINTI 6/7 LANCI 2 PASSAGGI OK 32/35
TIRI 0 PASSAGGI OK 24/30 RECUPERI 2
TIRI 0 PASSAGGI OK 18/19 RECUPERI 3
TIRI 0 PASSAGGI OK 35/41 RECUPERI 3
TIRI 0 DRIBBLING 0 SPONDE 4
6,5
Maher
7
6
6,5
6
5,5
Più trequartista che centravanti. Deliziosa l’apertura per l’azione dell’1-0, potremmo definirla una «van Perla». E’ sempre un bel vedere.
In alto a sinistra, poi a destra. L’importante è allargarsi e allargare, così vuole il codice van Gaal. Il suo omologo Lens però va più forte.
Il «vecchio» leone ha sempre gamba. Quando gli garba, prende e va. Dovrebbe però dare una raddrizzata alla mira. Certi tiri poteva giocarseli meglio.
Nel solco di Clasie. Ha il compito di dare equilibrio. In affanno negli ultimi 5 minuti quando la bella addormentata (l’Italia) si risveglia.
Ha il grande torto di divorarsi il 2-0. Solo in area e con la porta spalancata non va oltre un tiro «mozzarellato», in pratica un passaggio a Buffon.
TIRI 0 DRIBBLING 1/2 SPONDE 0
TIRI 3 DRIBBLING 0/2 SPONDE 0
TIRI 3 DRIBBLING 2/3 SPONDE 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 28/30 RECUPERI 5
TIRI 2 PASSAGGI OK 11/16 RECUPERI 1
Van Persie
John
Robben
De Guzman
Kuyt
Santon
De Rossi
Pirlo
Montolivo
Candreva
6,5
6
il c.t. Van Gaal
il c.t. Prandelli
Passano gli anni, la ricetta è la stessa: due ali prima di tutto. Van Gaal è allenatore aeronautico, gli piace volare e tenere la «cloche» della partita. Detta la sua rotta, non subisce quella altrui.
5
5,5
6,5
Florenzi
Gilardino
Verratti
Balo «down». Non duplica la grande prova con l’Udinese. La continuità come punto debole. Due tiri sballati, che poteva giocarsi meglio (Osvaldo 6)
L’Amsterdam Arena gli regala un’ovazione per un dribbling con l’elastico, tipo Ronaldinho, ma più che altro si guarda alle spalle. Faraone sulle sue.
Come una compressa di vitamina. Il suo ingresso rivitalizza l’anemico centrocampo, gli dà corsa e colore. Tira e porta dinamismo.
Attaccante «impattante», nel senso che impatta sulla partita: costringe Krul all’unica vera parata della sua serata e di sponda manda in gol Verratti.
Ci salva la faccia, ci evita l’ennesima «amichevole» figuraccia. Come dite? Un gol facile? Uhm, al 92’ quei palloni scottano, ci vuole freddezza.
TIRI 1 DRIBBLING 1 SPONDE 6
TIRI 0 DRIBBLING 1 SPONDE 3
TIRI 1 PASSAGGI OK 10/14 RECUPERI 1
TIRI 1 DRIBBLING 0 SPONDE 2
TIRI 1 PASSAGGI OK 17/19 RECUPERI 6
Balotelli
El Shaarawy
6,5
6,5
Solita «amichevole» Italia. Senza i tre punti in palio, le motivazioni scarseggiano. Il 4-3-3 non ha prodotto un tiro in porta e in mezzo per gran parte della gara si è subito il loro possesso.
GLI ARBITRI ÇAKIR 6 Un unico episodio da moviola: nell’azione dell’1-0 Lens si aggiusta il pallone con un braccio? Le immagini non fanno chiarezza, perciò assolviamo Çakir per insufficienza di prove. Ongun 6 - Duran 6.
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NAZIONALI GIOVANILI LA TRIPLA SFIDA ITALIA U. 21 GERMANIA U. 21
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PROSSIMI IMPEGNI
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Borini al 13’ s.t.
ITALIA U. 21 (4-4-2) Bardi; Donati,
22 marzo ITALIA Russia
Bianchetti (dal 35’ s.t. Romagnoli), Caldirola, Biraghi; Sansone (dal 9’ s.t. Saponara), Crimi, F. Rossi, L. Insigne (dal 46’ s.t. Frascatore); Immobile (dal 30’ s.t. Longo), Borini (dal 22’ s.t. Paloschi). PANCHINA Colombi, Pigliacelli, Capuano, Regini, Marrone, Sabelli, Baselli, Piscitella. ALLENATORE Mangia. ESPULSI nessuno. AMMONITI Sansone, Donati per gioco scorretto.
S 25 marzo ITALIA Ucraina
S
GERMANIA UNDER 21 (4-3-3) Leno (dal 1’ Trapp); Jung (dal 1’ s.t. Jantsche), Kirchoff, Sobiech, Ostrzolek (dal 34’ s.t. Song); Rode (dal 1’ s.t. Leitner), Vogt (dal 25’ Rudiger), Arslan (dal 21 s.t. Koch); Hermann (dal 1’ s.t. Bester), Poiter, Esswein. PANCHINA Baumann. ALLENATORE Adrion. ESPULSI nessuno. AMMONITI Beister, Arslan per gioco scorretto. ARBITRO Buquet (Fra). NOTE spettatori 5.500 circa. Tiri in porta 4-1. Tiri fuori 3-6. In fuorigioco 0-0. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
Europeo Under 21 a Tel Aviv Gruppo A 5 giugno Inghilterra ITALIA
Fabio Borini, 21 anni, spinge in rete (e ci finisce) l’assist di Insigne
8 giugno ITALIA Israele
CALVARESI
11 giugno Norvegia ITALIA
Under 21, che storia Insigne show, Borini gol E cade il muro tedesco Gli azzurrini per la prima volta battono la Germania con una prova di classe: bella spinta verso l’Europeo DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI twitter@fabiowhites ANDRIA
A un certo punto, è venuto in mente il film «Fuga per la vittoria». Ricordate? Quello dove viene organizzata una partita di calcio tra nazisti e prigionieri di guerra. Che con la scusa progettano la fuga. I tedeschi sono brutti, grossi e cattivi. E in forma. I detenuti mingherlini, fragili. Ma qualcuno è dotato di gran classe. Per forza, nel film recitano anche Pelè, Ardiles e altri. I prigionieri subiscono ma con rabbia e talento alla fine pareggiano, i tifosi invadono il campo e li fanno fuggire. Beh, la sfida Italia-Germania è sembrata quella sfida lì. Persino nel contorno: campo di patate, calore dei tifosi di Andria incredibile, qualche mini rissa in campo. I tedeschi erano tutti armadi a quattro ante. I nostri, molto
L’ALLENATORE
Mangia: «È un gruppo super Non capisco come i ragazzi non siano titolari nei club» ANDRIA Devis Mangia. Felicità: «È la prima volta che battiamo i tedeschi. E con una grande difesa. E mi suona strano che alcuni di questi ragazzi non siano titolari nei club. Questo gruppo ha valori importanti». Vero. Si è capito da come è stato festeggiato Borini, a lungo infortunato: «Mi sono stati tutti molti vicini, sembrava che non fossi mai mancato». Borini è felice. Si è sbloccato. Lui il tenebroso che ride poco. Stavolta applaude Insigne: «Fa paura. Almeno lui gli assist me li fa». E Lorenzo: «A me piace fare gli assist». Alla faccia di chi dice che è egoista. Poi il Magnifico, quando gli chiedono se preferisce lo scudetto o il titolo Europeo, risponde: «Tutti e due». Capitan Caldirola punta al titolo. E Borini: «Lui è il capitano, può dirlo. Qui è il mio migliore amico». Pure Rossi elogia il gruppo: «Grande. Ho giocato senza Marrone e con Crimi è andata bene». fr. vell.
meno. Hanno subito lo strapotere fisico per un round. Poi, però, pian piano, è venuta fuori la determinazione e la classe dei baby azzurri. Che Insigne Con le dovute proporzione, avevamo anche noi il nostro Pelè: Lorenzo Insigne. Il piccolo fenomeno del Napoli ha trascinato l’Under. Nel tempo della sofferenza, era l’unico a provare a mettere paura ai colossi, ci mancava poco che s’infilasse sotto le gambe. Poi, quando l’Under ha preso coraggio e ha capito che poteva osare con l’organizzazione e la classe, ha colpito. Il gol partita è venuto da un’azione corale molto bella. Rossi ha invitato Immobile al taglio verticale per Insigne che ha fatto uscire il portiere Trapp e poi ha messo in mezzo una palla «basta spingere» al ritrovato Borini. Sul filo del fuorigioco, ma è un dettaglio. Era il 14’ del secondo round.
Da lì in poi c’è stata solo l’Under, che è andata vicina al raddoppio con Paloschi (zuccata di poco alta) e Crimi (prodezza di Trapp). Segnali confortanti Un gol stori-
le Pagelle DI FRANCESCO VELLUZZI
ROSSI SUPER CRIMI SGOBBA SANSONE DEVE FARE DI PIÙ ITALIA 6,5 BARDI 6,5 Un’uscita su Polter. Da numero 1. DONATI 6 Soffre in avvio Esswein. Un fallo brutto, da giallo. Poi cresce e fa un finale da applausi. BIANCHETTI 6 Al debutto, al posto di Capuano. Se la cava più che bene (Romagnoli s.v.). CALDIROLA 6,5 Cambia compagno, ma non sbaglia. Capitano solitamente silenzioso. Fa la prima uscita spavalda: «Puntiamo al titolo». BIRAGHI 6,5 Tiene la posizione, non sbaglia un anticipo o un’entrata. Pupillo di Sacchi, debuttò in Champions, ora matura a Cittadella. L’Inter, almeno questo, non lo perda. SANSONE 5,5 Non brilla come a Parma. Può fare molto di più. SAPONARA 6 Dà più sprint di Sansone. Anche se la stella della B non fa i numeri, la qualità c’è. CRIMI 6,5 Non è Marrone, ma sgobba, corre e in fase di possesso è pericoloso. Trapp si oppone alla sua girata. Bene. ROSSI 7 Ordinato e preciso nelle chiusure, imposta da regista, parte da lui l’azione del vantaggio. Qui fa sempre il suo. E stavolta senza l’inseparabile Marrone. IL MIGLIORE 7 INSIGNE h I numeri li fa solo lui. È di un altro
co, quello di Borini. Per la prima volta l’Under 21 batte la Germania. Che tra l’altro è una delle favorite per L’Europeo di giugno, insieme con Francia e Italia. Le mancava l’uomo migliore, Holtby. Ma in quanto ad assenze non c’è paragone, dato che Prandelli oltre agli El Shaarawy, Destro, Verratti, ecc., s’è preso pure Florenzi. Mangia da qualche tempo deve reinventare ogni volta la formazione. Alla vigilia ha perso pure Marrone (influenza). Eppure l’Under riesce sempre a sfornare buone prestazioni. Perché cambiano le pedine, ma l’impianto di gioco no. Anche a livello di singoli, ci sono stati ottimi segnali per il futuro. Come il recupero di Borini (che gioca coi chiodi al piede dopo la recente operazione). Un Rossi che in mezzo è ormai una garanzia. Le buone prove di Biraghi e Bianchetti (all’esordio) dietro. La difesa, tutta targata Inter, non è mai andata in affanno: ha subito solo due pericoli sventati da Bardi, nonostante i tedeschi avevano, oltre al fisico, anche piedi buoni: Kirchoff ed Esswein su tutti. Insomma, l’Under è pronta alla fuga — in Israele — per la vittoria.
livello. Crea tutte le azioni pericolose, ed è in quella decisiva. Per la «critica» è meglio di Giovinco (Frascatore s.v.). IMMOBILE 6 Spreca e su un’azione invitante non vede Borini. Poi si riscatta nell’azione del gol. E di fisico se la gioca alla grande con gli armadi tedeschi (Longo s.v.). BORINI 6 Non è ancora al top ma lotta. Alla prima occasione fa gol. E corre da Mangia. Da questo gruppo non uscirà. PALOSCHI 6 Ha una bella palla sulla testa, non la trasforma in oro. All. MANGIA 6,5 Ha la squadra in mano. L’abbraccio con Borini è la prova. E la fa giocare bene. Gli portano via tutti, ma le suona ai tedeschi. Con una grande prestazione difensiva.
GERMANIA 6 Leno 6 (Trapp 6); Jung 5,5 (Jantschk 5), Kirchoff 7, Sobiech 6,5, Ostrzolek 6 (Sorg 6), Rode 6 (Leitner 5,5), Vogt 6 (Rudiger 5,5), Arslan 5,5 (Koch 6); Herrmann 5,5 (Beister 6), Polter 6, Esswein 6,5. All. Adrion 6. GLI ARBITRI BUQUET 6 Governa bene e gestisce nel modo giusto i cartellini. Giusti i gialli a Donati e Sansone. Debart 6 - Gringore 6
© RIPRODUZIONE RISERVATA
UNDER 20 A BARLETTA FINISCE 2-0 PER I TEDESCHI NEL «QUATTRO NAZIONI»
UNDER 19 A BARI FINISCE 1-0. PROBLEMI PER L’AGIBILITÀ DELLA TRIBUNA
Fedato e Beltrame illudono Di Biagio «Meritavamo di più, ma cresciamo»
Gioia azzurra con un lampo di Palma Evani: «Vinto contro uno squadrone»
Due gol in chiusura di partita stendono l’Italia e regalano alla Germania la seconda vittoria sugli azzurri nel Quattro Nazioni, dopo il 4-1 dello scorso 10 ottobre. Eppure i ragazzi di Di Biagio per lunghi tratti, specie nella ripresa, hanno dato l’impressione di poter vincere la gara. Il risultato in effetti è troppo severo e il 2-0 è soprattutto figlio del nervosismo finale degli azzurrini, che hanno subito il vantaggio tedesco su punizione di Bittencourt a un minuto dal ’90 — complice un intervento goffo di Leali — e il raddoppio a recupero scaduto su calcio di rigore realizzato da Kolasinac, dopo essere rimasti in 10 per il rosso a
Barba. L’Italia parte bene e collezione tre calci d’angolo nel giro di due minuti, chiaro segno di voglia di aggredire da subito gli avversari. Ma la Germania ha poi preso in mano il gioco e sfiorato il gol con Wurtz (sinistro deviato da Leali e finito sul palo) e Hofmann in chiusura di primo tempo. Nella ripresa Italia vicinissima al vantaggio con Fedato e Beltrame, stoppati da due prodezze di Rakovsky. E quando lo 0-0 sembra scritto, ecco l’uno-due tedesco, che non abbatte Di Biagio: «Spiace per il risultato, ma l’obiettivo è crescere e dare all’Under 21 giocatori pronti». Vincenzo D’Angelo © RIPRODUZIONE RISERVATA
ITALIA U. 20-GERMANIA U. 20 0-2 MARCATORI Bittencourt al 44’, Kolasinac su rigore al 50’ s.t. ITALIA U. 20 (4-2-3-1) Leali; Fiamozzi, Benedetti, Barba, Liviero; Schiavone, Battocchio (dal 1’ s.t. Beltrame); Politano (dal 34’ s.t. Caprari), Fossati (dall’11’ s.t. Sampietro), Improta (dal 1’ s.t. Fedato); Belotti (dal 26’ s.t. Beretta). (Di Gennaro, Piscitella, Pecorini, Antei, Vassallo, Di Lorenzo). All. Di Biagio. GERMANIA U. 20 (4-2-3-1) Schwolow (dal 1’ s.t. Rakovsky); Da Costa, Mustafi, Kolasinac, Hartherz; Knoche (dal 1’ s.t. Trybull), Yabo; Kittel (dal 27’ s.t. Thy), Wurtz (dal 1’ s.t. Yildirim), Bittencourt (dal 46’ s.t. Avevor); Hofmann (dal 1’ s.t. Parker). (Wegkamp). All. Wormuth. ARBITRO Raczkowski (Polonia). NOTE Espulso Barba (I) al 47’ s.t. per gioco scorretto; ammoniti Barba (I), Kolasinac (G), Kittel (G).
BARI Agli azzurrini di Evani basta un guizzo di Palma, dopo pochi minuti, per spuntarla sui pari età tedeschi. Il gioiellino dell’Atalanta raccoglie un prezioso invito di Berardi ed infila con un preciso destro dal limite dell’area. Nel primo tempo l’Italia domina la scena e sfiora il raddoppio con Padovan (fallisce tutto solo davanti al portiere) e con lo stesso Berardi. Mentre i tedeschi si affidano essenzialmente alle giocate dell’esterno Gerhardt (Colonia), destinato ad un brillante avvenire. Dopo l’intervallo, il valzer dei cambi sconvolge gli equilibri tattici e regala qualche metro in più agli ospiti, insidiosi un paio di volte con Schnellhardt. Ma la difesa azzurra,
guidata dagli impeccabili Romagnoli e Pasa, non sbaglia un colpo. «Un ottimo test di avvicinamento all’Europeo — commenta il c.t. Evani —, contro una delle squadre più forti in circolazione. Sono molto soddisfatto della fase difensiva. Mi è piaciuto in particolare Verre. L’ho provato a destra, esperimento riuscito». Curiosità: prima del match, gli agenti delle forze dell’ordine hanno vietato l’accesso alle tribune dello stadio di Enziteto, ritenute inagibili dalla Prefettura di Bari. Mancava l’ok. della Commissione di Vigilanza di Controllo. La questione è stata poi risolta in pochi minuti, per la gioia di oltre 400 tifosi. Franco Cirici © RIPRODUZIONE RISERVATA
ITALIA U.19-GERMANIA U.19 1-0 MARCATORE Palma all’11’ p.t. ITALIA (4-3-3) Cragno (dal 1’ s.t. Lezzerini); Murru (dal 34’ s.t. Gatto), Pasa, Romagnoli (dal 19’ s.t. Fornito), Verre (dal 34’ s.t. Pedone); Ricci, Palma (dal 1’ s.t. Piana), Benassi (dal 44’ s.t. Rosseti); Berardi (dal 34’ s.t. Frediani), Padovan (dal 1’ s.t. Rozzi), R. Insigne (dal 19’ s.t. Garritano). (Del Fabro, Falcone, Nicolao). All. Evani. GERMANIA (4-4-1-1) Vlachodimos; Yalcin, Gunter (dal 32’ s.t. Strohmaer), Korczowski, Lenz; Gerhardt, Schnellhardt, Pledl, Bohl (dal 13’ s.t. Meffert); Wehrauch (dal 13’ s.t. Holzweler); Yesil (dal 35’ s.t. Honer). (Klaus, Muller, Halimi). All. Vrabec. ARBITRO Pezzuto di Lecce.
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LE ALTRE AMICHEVOLI
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FU PAGATO 67
MIGLIORE
Kakà a picco Ora vale solo 16 milioni
S Wilshere 7,5 Dà una lezione di gioco ai maestri del gioco. Contro un centrocampo di stelle conclamate, domina la partita e non sbaglia nulla
1. Ronaldinho esce dal campo 2. Il gol decisivo del 2-1 di Lampard REUTERS
Paese è stato Fred. Ha firmato il gol del provvisorio pareggio con una splendida legnata di sinistro e ha colpito l’incrocio dei pali un minuto dopo.
i L’Inghilterra è super
PEGGIORE
Tabù Brasile sfatato S Neymar 4 All’attivo c’è soltanto un numero da circo. Per il resto, si mangia un gol facile e mette in mostra un egoismo davvero impressionante
Rooney e Lampard stendono la Seleçao: era dal 1990 che non succedeva. Ronaldinho sbaglia un rigore INGHILTERRA BRASILE
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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Rooney (I) al 26’ p.t., Fred (B) al 3’ s.t., Lampard (I) al 15’ s.t.
INGHILTERRA (4-2-3-1) Hart 7; Johnson 7, Cahill 6, Smalling 6, Cole 6 (dal 1’ s.t. Baines 6); Gerrard 6,5, Wilshere 7,5; Walcott 7 (dal 30’ s.t.Lennon sv), Cleverley (dal 1’ s.t. Lampard 6,5), Welbeck 6,5 (dal 15’ s.t. Milner 6); Rooney 6. PANCHINA Butland, Walker, Jagielka, Lescott, Osman, Oxlade-Chamberlain. ALLENATORE Hodgson 7.
BRASILE (4-2-3-1) Julio Cesar 7; Dani Alves 6, Luiz 6 (dal 33’ s.t. Miranda sv), Dante 5,5, Adriano 5 (dal 25’ s.t. Luis 6); Paulinho 5,5 (dal 16’ s.t. Jean 5,5), Ramires 5,5 (dal 1’ s.t. Arouca 5,5); Neymar 4, Oscar 6, Ronaldinho 5 (dal 1’ s.t. Lucas 5,5); Luis Fabiano 4 (dal 1’ s.t. Fred 7). PANCHINA Diego Alves, Castan, Hulk. ALLENATORE Scolari 5. ARBITRO Proença (Por) 7. NOTE spettatori 87.453. Tiri in porta: 7-5 (1 traversa). Tiri fuori: 6-8. Angoli 7-2. In fuorigioco: 0-1. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Rock batte samba. Il calcio più ruvido e metallaro dell’Inghilterra mette in riga un Brasile dove Scolari dovrà faticare non poco per essere all’altezza del mondiale organizzato in casa nel 2014. I numeri nel calcio non sono mai casuali e se la Seleçao è scesa al 18˚ posto nel ranking Fifa, peggiore collocazione di sempre, ci sarà pure una ragione. Per quello che si è visto in quest’amichevole di lusso a Wembley, prima tappa delle celebrazioni del 150˚ anniversario della federazione inglese, c’è una spaccatura evidente tra i samba boys di stanza in Europa e quelli che giocano in patria. E’ una differenza soprattutto di mentalità e di spirito di squadra.
Neymar disastro Nella formazio-
ne iniziale schierata da Scolari, al debutto bis sulla panchina della Seleçao, abbiamo contato sette brasiliani sparsi nel Vecchio Continente (Julio Cesar, Dani Alves, Luiz, Dante, Adriano, Oscar e Ramires) e quattro impegnati — per ora — in patria (Ronaldinho, Paulinho, Neymar e Luis Fabiano). I sette europei hanno capito da tempo che il calcio è un gioco di squadra. Gli altri sono malati di individualismo. Non è un caso che siano stati i peggiori. Ronaldinho si è fatto parare un rigore da Hart al 19’. Neymar ha divorato l’occasione dell’1-1 in chiusura di primo tempo e ha innervosito pure chi stava in tribuna con il suo egoismo senza freni: a parte una rovesciata da circo, è stato un disastro. Luis Fabiano è uscito dopo 45 minuti di nulla. Il migliore dei brasiliani in servizio attivo nel loro
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I NUMERI
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le presenze di Ronaldinho (che ieri ha sbagliato un rigore) con la maglia del Brasile. Lo stesso traguardo è stato raggiunto da Ashley Cole con l’Inghilterra.
Wilshere L’Inghilterra ha naturalmente preso molto sul serio quest’amichevole. Non superava i brasiliani dal marzo 1990 — 1-0, gol di Lineker — e con il 13% di percentuale di vittorie nella sfide con la Seleçao ha il peggior rendimento in assoluto negli scontri diretti contro un’altra nazionale. Il tabellino assicura gloria alle firme illustri dei gol, Rooney — rete numero 33 con i «bianchi» — e Lampard – il vecchio Frank sale invece a quota 27 —, ma il migliore è stato un giovane talento dell’Arsenal, Jack Wilshere. Si vede la mano di Wenger nello stile di gioco di questo ragazzo, protetto dall’esperienza di Gerrard. Bene anche Walcott, che nel primo tempo ha mandato in tilt con i suoi allunghi la compassata difesa brasiliana: il gol di Rooney è figlio di una sgroppata dell’esterno dell’Arsenal. L’Inghilterra è piaciuta nell’umiltà generale. L’unico errore è stata l’uscita maldestra palla al piede di Cahill, che si lasciato soffiare il pallone, innescando l’1-1 di Fred. Hodgson è saltato dalla panchina furibondo, ma la girata di Lampard gli ha fatto tornare il buon umore. Serviva, al vecchio zio Roy, un successo come questo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A PARIGI MULLER E KHEDIRA FIRMANO IL SORPASSO: PER I TEDESCHI È LA RIVINCITA DELLA SCONFITTA DEL 2012 A BREMA
Valbuena illude la Francia Germania, vendetta in rimonta FRANCIA GERMANIA
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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Valbuena (F) al 44' p.t.; Muller (G) al 6', Khedira (G) al 29' s.t.
FRANCIA (4-2-3-1) Lloris 6; Sagna 6, Koscielny 6 (dal 1' s.t., Rami 5,5), Sakho 6, Evra 5,5; Cabaye 6, Matuidi 7 (dal 1' s.t., Capoue 5); Sissoko 6 (dal 35' s.t., Giroud 6), Valbuena 6,5 (dal 42' s.t., Menez s.v.), Ribery 7; Benzema 6. PANCHINA Mandanda, Landreau, Debuchy, Yanga-Mbiwa, Gonalons, Gomis, Alessandrini, Clichy. ALLENATORE Deschamps 5,5
GERMANIA (4-2-3-1) Adler 6; Lahm 6, Mertesacker 6, Hummels 6, Howedes 6,5; Khedira 7, Gundogan 6,5; Muller 6 (dal 44' s.t., L. Bender s.v.), Özil 7, Podolski 6 (dal 24' s.t., Schurrle 6); Gomez 5 (dal 13' s.t., Kroos 5,5). PANCHINA Neuer, Westermann, Boateng, S. Bender, Draxler ALLENATORE Low 7 ARBITRO Mazzoleni (Ita) 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. NOTE Spettatori 80mila circa. Tiri in porta 6 (una traversa)-5. Tiri fuori 4-5. Angoli 5-6. In fuorigioco 5-0. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese SAINT DENIS
La Germania restituisce lo schiaffo. Poco importa che la partita fosse l’amichevole per celebrare anche in chiave calcistica i 50 anni di amicizia franco-tedesca. Un anno fa, la Francia di Blanc si era tolta lo sfizio, inatteso, di imporsi 2-1 a Brema. Uno sgarro vendicato sulla pelle di Deschamps, messo in scacco dalla Germania di Low con lo stesso risultato, maturato in rimonta. Equilibri Che sia partita ambi-
gua il c.t. lo intuisce subito così si pianta nell’area tecnica a sbracciarsi per pungolare i suoi. A puntualizzare le prime giocate ci pensa Özil che già al 6’ mette in allerta Lloris presentandosi a centro area, ma facendosi neutralizzare. La Francia comunque non si scompone, come Deschamps che rimane a osservare dalla panchina. A trasmettergli calma è l’equili-
brio difensivo che argina e rilancia. Peccato però che manchino idee chiare in costruzione. Se ne accorge pure Ribery che allora abbandona il suo corridoio sovrapponendosi a Valbuena in regia. La mossa innervosisce la squadra di Low che si fa vedere solo su corner. Il primo tiro francese dopo 25’, lo provoca Ribery che serve male Valbuena, ma Benzema corregge e il marsigliese spara comunque alto. Poco importa,
Sami Khedira, 25 anni, festeggia con la lingua di fuori il gol alla Francia: non segnava da giugno con la nazionale AFP
Da quel lontano 2007, quando raggiunse l’apice del valore di mercato (70 milioni) e della carriera (Pallone d’oro), l’indice Kakà è andato più o meno di pari passo con quello della Borsa di Milano: in picchiata. Il campione brasiliano — 270 presenze e 95 reti in rossonero — secondo il sito transfermarkt, attualmente vale solo 16 milioni di euro, 51 in meno rispetto ai 67 che Perez sborsò nell’estate 2009 per portarlo al Real Madrid. E l’ingente spesa del club spagnolo è stata la ragione del fallito assalto di Galliani di riportare Kakà in rossonero. Il Milan 10 giorni fa ha proposto il prestito gratuito, il giocatore (che si sarebbe tagliato lo stipendio da 10 a 6 milioni all’anno) era d’accordo, ma alla fine non se n’è fatto nulla: formula giudicata impraticabile dal Real soprattutto per questioni fiscali. Da qui la richiesta spagnola non s’è spostata dai 12 milioni per la cessione a titolo definitivo. Se ne riparlerà questa estate? Forse solo il Milan potrà salvare Kakà...
basta per far capire ai Bleus che c’è materia su cui lavorare. Anche perché i tedeschi cominciano a concedere terreno e si espongono agli stessi contropiedi che applicano senza convinzione. Deschamps si alza solo al 43’ quando annusa aria di gol su una punizione indotta da un fallo di Khedira su Matuidi. Ai 25 metri, sull’asse centrale, si presenta Benzema che scaglia una sassata sulla traversa. La difesa di spilungoni resta imbambolata su Sissoko che di testa appoggia su Valbuena che dall’alto dei suoi 167 cm di testa mette dentro. Rimonta Lo scenario ideale che però si rovina in avvio di ripresa. Dechamps toglie Matuidi per Capoue che al 6’ si fa intercettare da Gundogan. Il centrocampista del Borussia Dortmund scala a destra su Muller che entra in area e piazza sul primo palo. Pari che indispone Ribery. Il giocatore del Bayern si esibisce in un lungo monologo tecnico fatto di accelerazioni continue, cambi di fronte, proposte creative per Valbuena e Benzema che faticano a interpretare. I tedeschi invece badano alla sostanza che Özil rende però metafisica al 29’: assist per Khedira che punisce Lloris, vendicando l’affronto di un anno fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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le altre
MIGLIORE Pjanic, Carmona,
Bogdani, Pandev: quanti gol «italiani» Per le partite principali, tra parentesi i marcatori.
S Ribery 7 Finalmente in versione Bundesliga anche in nazionale: una spina per i tedeschi.
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PEGGIORE
S Gomez 5 In teoria torre di riferimento del fronte offensivo. Ma gli arrivano pochi palloni e li snobba pure
AMICHEVOLI Nepal-Pakistan 0-1, Giappone-Lettonia 3-0, India-Palestina 2-4, Rwanda-Uganda 2-2, Azerbaijan-Liechtenstein 1-0, Croazia-Corea del Sud 4-0, Tanzania-Camerun 1-0, Kenya-Libia 3-0, Moldavia-Kazakistan 1-3, Bielorussia-Ungheria 1-1, Cipro-Serbia 1-3 (Makridis, Tadic, Tadic, Basta), Cile-Egitto 2-1 (E. Vargas, Carmona, Salah), Norvegia-Ucraina 0-2, Slovenia-Bosnia 0-3 (Ibisevic, Pjanic, Svraka), Albania-Georgia 1-2 (Bogdani, Vatsadze, Lobhanidze), Israele-Finlandia 2-1, Turchia-Rep. Ceca 0-2, Malta-Irlanda del Nord 0-0, Macedonia-Danimarca 3-0 (Pandev, Ibraimi, Noveski), Grecia-Svizzera 0-0, Islanda-Russia 0-2, Belgio-Slovacchia 2-1 (Hazard, Lasik, Mertens), Galles-Austria 2-1 (Bale, Vokes, Janko), Irlanda-Polonia 2-0, Romania-Australia 3-2, Scozia-Estonia 1-0, Portogallo-Ecuador 2-3 (Ronaldo, Postiga; Valencia, autogol di Pereira, Caicedo). QUALIFICAZIONI MONDIALE 2014 Honduras-Stati Uniti 2-1 (Garcia, J. Bengtson; Dempsey) QUALIFICAZIONI COPPA D’ASIA Uzbekistan-Honk Kong 0-0, Vietnam-Emirati Arabi 1-2, Iran-Libano 5-0, Thailandia-Kuwait 1-3, Oman-Siria 1-0, Iraq-Indonesia 1-0, Giordania-Singapore 4-0, Yemen-Bahrain 0-2, Qatar-Malesia 2-0, Arabia S.-Cina 2-1.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LE ALTRE AMICHEVOLI
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MIGLIORE
SVEZIA ARGENTINA
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MIGLIORE
PRIMO TEMPO 1-3 MARCATORI Higuain (A) al 3’, J. Olsson (S) al 17’, Aguero (A) al 19’, Higuain (A) al 22’ p.t.; Elm (S) al 48’ s.t.
S
Isaksson 6,5; Lustig 5,5 (dal 15’ s.t. Johansson 6), Granqvist 5, J. Olsson 6,5, M. Olsson 6; Larsson 5, Svensson 5,5 (dal 16’ s.t. Elm 6,5), Kallstrom 6,5 (dal 32’ Wernbloom sv), Kacaniklic 6 (dal 32’ s.t. Durmaz sv); Ibrahimovic 6,5 (dal 1’ s.t. Ranegie 5), Hysen 5. PANCHINA Bengtsson, Nilsson, Nordfeldt, Safari. ALLENATORE Hamren 6.
S Pedro 7 Per un tempo quasi non si vede schierato a sinistra. Appena si sposta a destra diventa più pericoloso e segna 2 gol. Il secondo con Muslera che esce tardi.
ARGENTINA (4-3-3) Romero 6; Zabaleta 6,5 (dal 16’ s.t. Ansaldi 6,5), F. Fernandez 5,5, Garay 6 (dal 42’ s.t. Coloccini sv), Campagnaro 6; Gago 7 (dal 23’ s.t. Banega 6), Mascherano 6,5, Di Maria 7,5 (dal 1’ s.t. Montillo 6,5); Aguero 7 (dal 30’ s.t. Lavezzi 6), Messi 6,5, Higuain 7,5 (dal 46’ s.t. Di Santo sv). PANCHINA Andujar, Alvarez, A. Fernandez, Gaitan, Peruzzi, Rinaudo. ALLENATORE Sabella 7. ARBITRO Gautier (Francia) 6. AMMONITI Aguero (A), Wernbloom (S) NOTE Spettatori 54.000 circa. Tiri in porta 4-9. Tiri fuori 5-8. Angoli 5-7. In fuorigioco 1-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
Il saluto iniziale tra Ibrahimovic e Messi (di spalle) AFP
i Barcellona style
PEGGIORE
S Granqvist 5 Nel secondo tempo meglio, con un paio di belle chiusure. Ma nel primo gli attaccanti argentini, Higuain in testa, gli vanno via da tutte le parti. Il centrocampo non l’ha aiutato, ma qualcosa di più si poteva fare...
3 1
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Fabregas (S) al 16’, Rodriguez (U) al 31’ p.t.; Pedro (S) al 6’ e al 29’ s.t.
SPAGNA (4-3-3) V. Valdes 6,5; Azpili-
SVEZIA (4-2-3-1)
Di Maria 7,5 Indiavolato, velocissimo, imprendibile, da falso centrocampista ispira tutta la manovra d’attacco di Sabella e dà spettacolo. Vuoi vedere che Messi riesce a rifare il Barça con lui e Higuain?
SPAGNA URUGUAY
E l’Argentina vince a casa Ibra Aguero e Higuain (doppietta) a segno, Di Maria e Messi ispirati: Svezia e Ibra k.o. in un tempo GIULIO DI FEO
Doveva essere sfida tra fenomeni, poi alla vigilia uno s’è tolto il cappello nei confronti dell’altro e un pizzico della magia è svanita. Fortuna che Svezia-Argentina è partita che va oltre l’Ibra contro Messi, soprattutto per merito ospite. Perché Sabella pare aver trovato una bella quadratura al cerchio della Seleccion: quattro attaccanti veri, Messi gioca come gli piace, palla a terra e marce alte, e gli altri lo seguono più che degnamente. Tanto che Leo ispira parecchio, salta sistematicamente chi si trova davanti ma sebbene ci provi spessissimo non va a bersaglio. E Ibra? Per colpe non sue la vede poco. Qualche palla buona la racimola allargandosi a sinistra: nulla con cui possa nuocere, giusto un paio di bei cross. Un’azione da centravanti se la concede, controllo e sinistro in area, ma Romero è presente. Poi Hamren mantiene la promessa: solo un tempo per Zlatan, nella ripresa entra Ranegie. Barçentina Saranno state tutte le volte
che ci si è chiesto perché Messi (che il mese prossimo inaugurerà con Maradona la Hall of fame dell’Afa) con l’Argentina sembra qualcosa in meno del semidio blaugrana, sarà che in amichevole la testa è sempre più leggera, sarà che i piedi si prestano, sarà pure la scarsa predisposi-
A AL SC 3
1:4
zione all’interdizione dell’avversario, ma l’Argentina di Solna era una cosa similissima al Barça. Ovviamente con qualche accorgimento, tipo Di Maria che parte sulla linea dei centrocampisti ma fa la punta aggiunta, se la porta avanti per vie centrali e cerca il dialogo nello stretto. E sarà quel gol dopo appena 3’, che pure è arrivato in stile Camp Nou: palla recuperata dietro, buco centrale svedese che Di Maria percorre prima di servire Higuain che non perdona (tocca Lustig, ma non sventa). La Svezia a provarci ci prova, ma non può più di tanto. Stritolata a centrocampo, schiacciata dietro e aggrappata a Ibra e al sinistro di Kallstrom per cercare l’invenzione. Pareggia pure, sfruttando una dormitina di Fernandez su angolo che ha permesso a Jonas Olsson di incornare, però il destino aveva già sentenziato che non era serata. Manco due minuti e se ne va ancora Di Maria, Granqvist liscia e Aguero infila un diagonale facile. Higuain pareggia in tap-in (tiro di Messi respinto), e poi è tutta una discesa verso la porta svedese, un possesso palla lezioso e delizioso, un darsela e ridarsela in mezzo a mucchi di avversari che avrebbe potuto portare a un bottino più ingente se nel secondo tempo i ritmi non fossero calati. Rimpinguano lo show un salvataggio sulla linea in acrobazia di Isaksson, la bella punizione del 2-3 di Elm a babbo morto e un invasore. Guardacaso, in maglia Barça. © RIPRODUZIONE RISERVATA
cueta 6, Puyol 5,5 (dal 1’ s.t. Piqué 6,5), S.Ramos 6, J. Alba 5,5 (dal 33’ s.t. Monreal s.v.); Cazorla 6 (dal 26’ s.t. M. Suarez 6), Busquets 6, Iniesta 6,5 (dal 15’ s.t. Isco 6,5); Pedro 7 (dal 31’ s.t. Negredo s.v.), Fabregas 6,5, Mata 6,5 (dal 1’ s.t. Villa 6,5). PANCHINA Reina, Arbeloa, D.Silva ALLENATORE Del Bosque 6,5. CAMBI DI SISTEMA nessuno
URUGUAY (4-4-2) Muslera 4; M. Pereira 6, Lugano 5,5, Godin 5, Caceres 6,5; Gonzalez 6,5 (dal 35’ s.t. Aguirregaray s.v.), D. Perez 6 (dal 20’ s.t. Rios 5,5), Lodeiro 5,5 (dal 32’ s.t. Gargano s.v.), Rodriguez 6,5 (dal 24’ s.t. Castro 5); L. Suarez 6,5, Cavani 6,5 (dal 25’ s.t. Forlan 5). PANCHINA M. Silva, Coates, Scotti, A. Pereira, Fernandez. ALLENATORE Tabarez 6. CAMBI DI SISTEMA dal 26’ s.t. 4-3-3. ARBITRO Jaber (Qatar) 5. NOTE spettatori 50mila circa. Ammoniti J. Alba (S), Busquets (S) e D.Perez (U). Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 3-1. Angoli 3-3. In fuorigioco 2-5. Recuperi: 1’ p.t., 4’ s.t.
La gioia degli spagnoli dopo il gol di Fabregas AFP
i La solita Spagna
PEGGIORE
@ S Muslera 4 La palla più facile del mondo gli sfugge e va in rete, costringendo l’Uruguay a inseguire. In ritardo nell’uscita sul 3-1. Troppo tardi la bella parata su Villa
Esce Cavani e l’Uruguay cade Fabregas e doppietta di Pedro: le Furie Rosse non perdono da 18 gare. I sudamericani durano 45’ DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI DOHA (Qatar)
Spagna invincibile, uffa. Dal Sudafrica all’Ucraina a Doha non c’è chi possa resistere al possesso palla esasperato di Iniesta e compagni. Figurarsi l’Uruguay: che regge soltanto 45’ e poi si arrende, complice l’uscita dal campo del suo trascinatore Cavani. Ma se Muslera non si fosse fatto sfuggire il più facile dei palloni dopo un quarto d’ora — non è la prima volta — forse sarebbe andata diversamente. Invece l’amichevole da 4 milioni di euro — tanto ha pagato il Qatar per ospitarla — va subito in salita per il povero c.t. Tabarez: l’ex portiere della Lazio, oggi Galatasaray, va in presa distratto sul tiretto da fuori di Fabregas e si lascia infilare. Con grinta da Mondiale, e qualche fallo poco amichevole, trascinato da Cavani, l’Uruguay — che ha perso il laziale Gonzalez per infortunio, si sospetta una frattura allo zigomo — recupera ma poi deve cedere al doppio centro di Pedro. La striscia spagnola si allunga — 18 gare senza k.o. da novembre 2011 — mentre i sudamericani, a rischio qualificazione mondiale, hanno vinto una volta in sei mesi. Cavani trascina La Spagna è un meccani-
smo che va a memoria: può fare a meno degli infortunati Xavi, Casillas, X. Alonso e, per scelta tattica, anche di un cen-
travanti. Del Bosque ricorre al solito 4-3-3 con Fabregas finta punta centrale, più Iniesta a tessere il gioco sul centrosinistra. L’Uruguay vive invece della coppia Suarez-Cavani. Sono fortissimi i due: l’attaccante del Liverpool ingaggia forse troppi uno contro uno, ma fermarlo non è mai facile; il napoletano si sobbarca un triplice lavoro (lo vedi in difesa e in mezzo) ed è il più pericoloso con un diagonale sfiorato in angolo da Valdes. Manca la classe di Forlan alle spalle: Tabarez opta per un 4-4-2 nel quale Lodeiro a volte si sgancia in appoggio, ma non è la stessa cosa. Male Puyol Tutti gli occhi su Cavani, am-
mirato in tribuna anche dal suo presidente De Laurentiis che sarà stato felice delle parole, niente di nuovo per carità, a Radio Marca: «Il mio futuro? Il progetto è continuare a crescere ma adesso penso solo al Napoli e spero di realizzare il mio sogno. I migliori del mondo? Ronaldo, Messi e Falcao». Buone anche le notizie per il Milan: se Puyol (100 gare ieri) è questo, c’è qualche chance in più. Rodriguez se lo beve su filtrante preciso di Caceres e firma l’1-1 alla mezzora. Poi però c’è il secondo tempo: i sudamericani sembrano stremati, mentre Villa dentro consente a Pedro di spostarsi a destra e infilare due volte (6’ e 29’) Muslera. Finisce 3-1, forse è troppo, ma la Spagna non perdona: ne sappiamo qualcosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
L’INTERVISTA
Napoli, c’è il ciak scudetto De Laurentiis «Film di successo E se la Juventus elimina il Celtic...» «L’Europa può togliere energie ai bianconeri Cavani? Farò di tutto per convincerlo a restare»
« DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI DOHA (Qatar)
Presidente De Laurentiis, la parola scudetto cosa le fa pensare?
«Sono arrivato al Napoli con un progetto: i primi cinque anni per costruire, gli altri cinque per vincere. Cosa? Vedremo. Credo di essere in anticipo. E per uno che non sapeva niente di calcio è un successo: il Napoli era fuori dalla ribalta internazionale e non era mai stato lodato per il suo virtuosismo finanziario». Per l’Uefa siete tra i club messi meglio nel fair play.
«Perché ho applicato la regola che seguo nel cinema: estrema attenzione ai costi. Si può fare nel pallone: basta rispettare i regolamenti. Accetto le regole del gioco, anche se le contesto quando sembrano sbagliate: nel calcio c’è tanto che non va». Per esempio?
«E’ gradasso, esagera: negli altri sport non è così. È guascone e fregnone. Fa parlare soltanto di cose non tecniche, di quanto guadagna questo, di quanto costa quello. Un film è importante anche per ciò che rappresenta, non solo per gli incassi».
mercato. Ci sono anche club purtroppo non abituati, per mentalità, a confrontarsi con il mercato. Tutto ciò crea squilibri al sistema del calcio». All’Eca lei è stato critico: non vuole l’Europa League e sostiene che la Champions può fatturare il triplo. Possibile che l’Uefa sia così sprovveduta?
«Tra una partita di cartello di Europa League e una di campionato, la gente sceglie la seconda e gli stadi restano semivuoti. E qui non c’entra l’inadeguatezza dell’impianto. Il San Paolo è obsoleto e ha bisogno di una pesante ristrutturazione, ma l’altro anno è stato il secondo incasso d’Italia. Anche in tv la gente preferisce la Champions. Del resto, se l’Uefa raccoglie 1,3 miliardi per la Champions e 210 milioni per l’Europa League, vuol dire che per le tv questo torneo non è interessante. Che senso ha tenerlo in piedi? Sostituiamolo con una Champions a 64 squadre dove Italia, Germania, Francia, Spagna e Inghilterra ne abbiano 6 a testa». Il rischio è quello di un calcio di ricchi e per ricchi, non solidale: tutto il contrario di quello per cui sta lottando Platini.
Lei cosa farebbe?
«Se fossi Platini, chiederei ancora a tutte le federazioni e leghe un campionato nazionale a 16 squadre: permetterebbe meno gare e meno spese per i tifosi, che investirebbero più in Champions, liberando così date per l’Europa. Poi unificherei Serie B e C, con giocatori soltanto di 17-20 anni che possano essere utili alla A, eliminando le "Primavera". Ma se l’Uefa continua a vendere diritti tv di Champions, anzi a svenderli, invece di commercializzarli direttamente agli spettatori, non si aumenterà mai il fatturato. E se la Cina e il Brasile si mettono a investire sul serio, diventerà difficile competere. È una vecchia mentalità che ha sempre il sopravvento: vuole un esempio?». Prego.
«Platini è una brava persona, ma non è detto che quello che lui dice sia la verità assoluta. Sono critico verso Michel, pur
«Cinque anni fa, quando il Napoli è rientrato nelle coppe, nessuno voleva comprare la gara di Intertoto con il Panionios. "Non vale niente, questa
«
«
Mazzarri è una persona colta e onesta, sembra un professore di Harvard
Contro la Juve anche nella finale di Coppa Italia Primavera: aprirò il San Paolo
Un paragone tra il Napoli e un suo film?
«Il Napoli è un film di successo. Ci sono film finanziati dallo Stato che non incassano un euro e sottraggono fondi ai film che si confrontano con il
WALTER MAZZARRI ALLENATORE DEL NAPOLI
roba non la compriamo", mi dicevano. Bene, ho distribuito personalmente i diritti, creando un biglietto virtuale da 10 euro in pay-per-view per i privati, 99 euro per i bar. Risultato: più di un milione di euro per il Napoli. Con le nuove tecnologie si possono decuplicare i ricavi dello stadio virtuale».
stimandolo, per richiamarlo ai suoi doveri: non può pensare che in Europa abbiamo tutti le stesse esigenze. Dovrà modulare i tornei in modo da lasciare in equilibrio i bilanci dei club che investono e portano più spettacolo, permettendo il rispetto del fair play da lui inventato e tanto sbandierato».
ANTONIO CONTE ALLENATORE DELLA JUVE
Torniamo al campionato: la Juve è in crisi?
«No, è come noi l’anno scorso. Campionato, Champions e Coppa Italia ti portano via energie. Spero elimini il Celtic e vada più avanti possibile». E sta arrivando Napoli-Juve.
la scheda PRESIDENTE DEL NAPOLI DAL 2005: HA PORTATO IL CLUB IN CHAMPIONS
Aurelio De Laurentiis è nato a Roma il 24 maggio 1949. Prima di acquistare il Napoli si è occupato di cinema: infatti è un produttore, titolare della Filmauro. E’ figlio di Luigi e nipote di Dino, produttori cinematografici come lui. Nel 2005 Aurelio De Laurentiis è diventato presidente del Napoli quando la società stava vivendo il peggiore periodo della sua storia, culminato con la retrocessione in Serie C1 e il fallimento. La scalata è iniziata con la promozione in Serie B. Il 10 giugno 2007 è arrivata la tanto sospirata promozione in Serie A, il ritorno del Napoli fra i big del calcio italiano. Questi i piazzamenti nella massima divisione sotto la gestione De Laurentiis: ottavo posto, poi dodicesimo, sesto, terzo e quinto nella scorsa stagione quando il Napoli però ha vinto la Coppa Italia e arriva agli ottavi di Champions League
«Non ne parlo, sono scaramantico e prima c’è Lazio-Napoli. Però Napoli-Juve si sfideranno tre volte in pochi giorni: dopo il campionato avremo anche la finale di Coppa Italia Primavera, prima a Torino, poi al San Paolo. Noi abbiamo una squadra dal grande futuro con Insigne Jr., Tutino, Novotny: il 23 marzo aprirò lo stadio con prezzi popolarissimi perché sia pieno. Una gran festa dei giovani che vorrei sempre in campo».
sere importante quando sei chiamato. Insigne lo è sempre. E forse la Juve non fa turnover in attacco ogni partita? Eppure è in testa». A proposito di attaccanti. Qualcuno ha scritto che per un’offerta di 60 milioni è quasi un dovere vendere anche Cavani...
«E chi me li dà? D’estate ne ho rifiutati 55, il Real Madrid non arriva a 50. E per pagare i 63 della clausola ce ne vogliono circa 70...». D’accordo, ma se uno si presenta con la cifra prende Cavani.
«Dal punto di vista legale non posso far niente. Ma posso far di tutto per convincere il giocatore a restare: ci vuole l’accordo con lui. E l’ultima cosa che penso è privarmi di Cavani: mi piace come giocatore e come uomo, c’è sempre, risponde sempre presente, è affidabile al 100 per cento. I rapporti umani contano: lavoro con gli stessi registi perché ci si trova bene». Mazzarri è uno di questi registi?
«Ma un grande club deve avere quattro attaccanti in rosa e non contano i minuti, conta es-
«Un ottimo regista e una persona per bene. È uno che deve aver sofferto nella vita e per questo è guardingo e protettivo verso se stesso e i giocatori. Se scavi nella sua psicologia
«
«
Non è che Insigne senior giochi tantissimo...
Casa mia è casa sua: Diego può venire quando vuole, senza chiedere prima
DIEGO MARADONA EX STELLA DEL NAPOLI
I rapporti umani contano: lavoro con gli stessi registi perché ci si trova bene
EDINSON CAVANI ATTACCANTE DEL NAPOLI
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Il ruolo dei legali L’avvocato
IL CASO LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA CHE HA RESTITUITO I PUNTI AGLI AZZURRI
«Gianello non credibile» Così la Cgf ha tolto il -2 MAURIZIO GALDI
La Corte di giustizia federale ha pubblicato ieri le motivazioni con le quali ha derubricato l’accusa a Matteo Gianello, ex terzo portiere del Napoli, da illecito a slealtà per quanto riguarda la partita Sampdoria-Napoli. In particolare emerge da quanto scritto che i giudici hanno ritenuto Gianello un bugiardo tanto che mettono in evidenza che «va poi posto in essenziale rilievo che nel corpo delle fumose e sfuggenti dichiarazioni Gianello non ha mai indicato il prezzo del delitto, ossia il profitto dell’illecito che sareb-
trovi una persona onestissima, colta nel calcio, direi da professore di Harvard. Perfetto per il Napoli. Al cinema sono quello delle grandi esclusive: anche nel calcio, se c’è reciprocità». Maradona in esclusiva, magari in un giorno speciale?
«Quel che ha fatto è un ricordo immenso che appartiene a tutti i napoletani. Per il resto, casa mia è casa sua: l’ho conosciuto dieci anni fa, mi colpì la sua umanità e l’amore per le figlie. Non ha bisogno del mio permesso per venire tutte le volte che vuole». Cosa pensa degli arbitri?
«Che è complicato dare le chiavi della serenità. Conte ha fatto bene a chiedere scusa, a volte mettiamo troppa pressione. Mi piacerebbe solo fischiassero meno, come in Champions League. Scelta culturale di Collina e Platini. Perché Platini è il principe del calcio, non dell’economia». E le scommesse clandestine?
«Un anno fa ho letto un libro di un magistrato napoletano, pieno di cifre, dati e nomi. Si parlava già di Singapore. Non è che stiamo perdendo tempo? Il giro d’affari è di 200 miliardi all’anno: le mafie hanno lasciato lo spaccio e si sono tuffate nelle scommesse perché c’è un vuoto legislativo. Dobbiamo intervenire subito, in Italia e in Europa, con sanzioni penali. Quelle sportive non bastano. Un calciatore, un arbitro, un presidente deve sapere che lo aspetta la prigione se truffa».
» © RIPRODUZIONE RISERVATA
be stato conseguito dai calciatori del Napoli. Si parla genericamente di offerta di denaro che in un’avanzata fase dichiaratoria Gianello determina in alcune decine di migliaia di euro. Il punto più grottesco della posizione di Gianello è che l’unico riferimento meno etereo al tema del compenso per illecito viene compiuto con riguardo alla persona poi scagionata, cioè Quagliarella». Con questo però la Corte di giustizia federale smentisce se stessa, perché in altri giudizi aveva ritenuto che l’assenza di uno scambio di denaro non era determinante per suffragare l’accusa di illecito sportivo.
Matteo Gianello, 36 anni ANSA
Eduardo Chiacchio aveva puntato la sua difesa di Gianello proprio sul fatto che ci fosse solo slealtà perché il portiere non aveva mai realizzato l’illecito «se non nella sua testa». È infatti la Corte scrive: «Va riqualificata la posizione di Gianello con riferimento alla partita più volte menzionata, da sussumere nel paradigma della violazione generica dei doveri primari di condotta. Complementare alla relativa affermazione di responsabilità è quella, a titolo oggettivo, della Società Napoli cui il tesserato apparteneva al tempo dei fatti». Ed è per questo che alla fine il Napoli vede annullata la penalizzazione di due punti in classifica grazie al lavoro dell’avvocato Mattia Grassani. Anche Cannavaro e Grava dalla derubricazione di Gianello ne hanno tratto beneficio essendo stato prosciolti. Il loro legale, Luciano Malagnini, aveva sempre sostenuto l’estraneità e rifiutato il patteggiamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL LUTTO
Addio a Iuliano addetto stampa dell’era Ferlaino NAPOLI (mi.mal.) Ieri mattina è morto Carlo Iuliano, 71 anni, figura indimenticabile del giornalismo napoletano e storico addetto stampa del calcio Napoli durante i 34 anni della gestione di Corrado Ferlaino e nell’era Maradona. Lascia la moglie, Anna, e le figlie, Milena e Raffaella con la nipotina Laura. Laureato in Giurisprudenza, Carlo cominciò a collaborare col il quotidiano «Il Roma», per poi approdare all’agenzia Ansa. Dietro quell’aspetto da burbero, nascondeva un carattere dolce, disponibile con quanti si avvicinavano alla professione. I funerali si terranno stamattina, alle ore 11, presso la chiesa di San Vincenzo, in corso Europa.
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SERIE A
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Bum Bum Matri
I NUMERI
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È diventato miniera di gol «Juve, ora la Champions» Quattro reti nelle ultime 6 gare giocate, sarà titolare con la Fiorentina per meritarsi il posto col Celtic. «Ma che cessione, qui credono in me» MIRKO GRAZIANO MILANO
Corre Matri, e ora segna pure. Abitudine che sembrava aver smarrito dopo il gol scudetto del 25 febbraio 2012, quello dell’1-1 con il Milan, nella serata che di fatto convinse la Juve tutta che il «miracolo» era possibile. Seguirono sette mesi di digiuno, interrotto il 29 settembre in Juve-Roma 4-1. Quindi, altri tre mesi senza gol, prima del recentissimo cambio di marcia che ha riportato Matri in cima alle gerarchie offensive di Conte: doppietta decisiva in Cagliari-Juve 1-3, il 21 dicembre; gol in casa contro l’Udinese (4-0 il risultato finale), quindi lo spettacolare sinistro al volo contro il Chievo. Quattro gol nelle ultime sei gare giocate, in mezzo due partite saltate per colpa della febbre, in casa con il Genoa e a Roma con la Lazio, ritorno della semifinale di Coppa Italia. Insomma, Conte è tornato a puntare sul bomber di Sant’Angelo Lodigiano, uno che si presentò alla Juve segnando 9 reti nelle ultime 16 gare del 2010-2011, gestione Delneri. Quindi, altri nove gol nei sei mesi iniziali della scorsa stagione, poi il blackout appunto. Complessivamente, il Matri juventino vanta 24 gol in 59 gare di campionato, ancora a secco invece a livello di Champions.
IL RUOLINO
i gol realizzati da Alessandro Matri in questa stagione: quattro li ha messi a segno nell’ultimo mese e mezzo, dal 21 dicembre 2012 (doppietta contro il Cagliari) a domenica scorsa, a Verona contro il Chievo.
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i gol di Matri con la maglia della Juventus, tutti realizzati in campionato. Il 28enne attaccante lombardo è arrivato a Torino nel gennaio del 2011.
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le presenze in Nazionale di Alessandro Matri, che esordì in azzurro (con gol su assist di Giovinco) nel marzo 2011: Ucraina-Italia 0-2.
la perla di Verona
to stando almeno allo score: quattro dei cinque gol di questa stagione li ha infatti realizzati con accanto il montenegrino. Solo l’ultimo, quello di Verona, è arrivato coi due «separati», visto che Vucinic era squalificato.
Bene con Vucinic E una nuova
Il gol che manca «Sogno un gol
chance europea se la giocherà probabilmente sabato sera contro la Fiorentina: una grande prestazione lì, ed ecco che diventerebbe automatica una maglia da titolare a Glasgow. Matri spera di avere accanto Vucinic (e così dovrebbe essere contro i viola), il partner più gradi-
in Champions, non c’è dubbio», dice Matri a Sky. Ma prima va respinto il deciso assalto del Napoli in campionato: «Stiamo bene. La vittoria contro il Chievo è servita a ritrovare morale. Il Celtic? La corsa del Napoli ci fa pensare per ora solo al campionato, niente distrazioni. Gli az-
Assist di Vidal e gran sinistro al volo: così Matri ha aperto le marcature a Verona, in Juve-Chievo 2-1
zurri sono i nostri veri avversari per lo scudetto». E a livello personale, «ho trovato assurde le voci di una mia possibile cessione, addirittura a gennaio. Ho ancora quattro anni di contratto, la società mi ha sempre fatto sentire la sua fiducia e io sono di conseguenza tranquillo, in ogni senso. Ogni tanto leggo e ci rido sopra». Insomma, l’obiettivo è quello «di restare a lungo nella Juve — conclude il 28enne attaccante —, giocare bene, segnare tanto e tornare in Nazionale. Voglio Brasile 2014». La rincorsa è appena iniziata.
IL GHANESE
Asamoah, niente finale in Coppa Conte lo avrà in Champions?
Kwadwo Asamoah, 24 anni REUTERS MILANO
Chissà se la Juve avrà tifato per il Burkina Faso davanti alla tv. Di sicuro l’eliminazione a sorpresa del Ghana ieri nella semifinale della Coppa d’Africa apre lo spiraglio per il rientro anticipato di Asamoah in Italia e quindi in tempo per la sfida di Champions col Celtic. Il Ghana sabato sarà impegnato nella finale per il 3˚ posto con il Mali ma nelle prossime ore potrebbe partire il lavoro diplomatico della Juve per ottenere il rientro anticipato del centrocampista. A Vinovo Intanto tra oggi e doma-
ni Marchisio proverà a forzare i ritmi per capire se sia possibile un recupero per la Fiorentina ma Conte punta ad avere il gioiellino per la trasferta di Glasgow. Giornate decisive pure per Giovinco, uscito malconcio dalla partita di Verona. Intanto, ieri gradita visita di Vladimir Jugovic, compagno di Conte negli anni d’oro della Juve: ad accogliere il serbo pure Pessotto e Nedved. Parla Pirlo Il quotidiano scozze-
se Daily Record ha intervistato Pirlo: «Siamo pronti per qualsiasi cosa il Celtic abbia preparato per noi — ha detto il fuoriclasse bianconero —. Hanno battuto il Barcellona a Glasgow, ma siamo preparati. Se vogliono giocare a calcio, lo faremo. Ma se vogliono una battaglia, siamo pronti pure a quella. Alla Juve c’è gente che ha vinto Coppa del Mondo e Champions. Siamo abituati». m.gra.
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FIORENTINA LA VIGILIA PARTICOLARE DEL «PORTIERE TIFOSO» TORNATO TITOLARE DOMENICA SCORSA
Taccuino
Viviano, giusto in tempo per la «Partita»
CALCIOSCOMMESSE / 1
La Juve è la rivale numero uno per il popolo viola, e lui a Torino l’ha già battuta GIOVANNI SARDELLI FIRENZE
Via Pratese come centro del mondo. Gli amici di sempre che quel mondo lo costruiscono. E Firenze capitale di tutto. Il ‘viola dentro’ Emiliano Viviano si è ripreso la porta giusto in tempo per vivere da protagonista una partita diversa dalle altre per i tifosi della Fiorentina. E, di conseguenza, per lui. «Ho chiesto 300 biglietti per il curvino ospiti», scherzava qualche giorno fa il numero 1. Ma fino ad un certo pun-
to. Perché tra parenti ed amici, il seguito allo Juventus Stadium sarà massiccio. Luoghi cult Città, Firenze, respi-
rata veramente a tutto tondo. Cresciuto in zona Peretola, primi calci (o meglio prime parate) al Firenze Ovest. Il cui storico presidente, Piero Colzi, è ancora in contatto con Emiliano. Poi la Primavera viola, il fallimento della società, le fortune cercate altrove. Prima del rientro alla base l’estate scorsa. A diventar protagonista ora è la parte relativa a Firenze Sud, per la precisione il Campo di Marte. Quartiere che ospita lo stadio Franchi. Poi c’è il centro, con la scelta di andare a vivere a due passi dal Ponte Vecchio. Panoramica completa quindi: senza dimenticare il luogo culto del passato. La piazzetta davanti alla Casa del Popolo in Via Pratese. Per dirla
A pochi giorni dalle rivelazioni dell’Europol su 380 gare sospette, la Fifa ha lanciato un sito dove poter denunciare eventuali casi di corruzione e tentativi di combine.
alla fiorentina «I’circolo Arci accanto ai’ Tenax’». Li è cresciuto. Cementando legami e rapporti. E se il relax adesso arriva con una cena al «ViaVai» o una tartare di pesce al ristorante giapponese «Momoyama», gli amici sono rimasti quelli di sempre. Roberto e Matteo.
CALCIOSCOMMESSE / 2
Terzi e Vitiello, il Tnas non decide Si sono svolte al Tnas le seconde udienze delle controversie Claudio Terzi-Figc e Roberto Vitiello-Figc. Il Collegio arbitrale, per il momento, non ha emesso sentenza, trattenendo entrambe le cause in decisione.
Dubbi Il rientro a Firenze sem-
brava il coronamento di un sogno. Tramutatosi presto in un mezzo incubo. Per colpa di un’etichetta difficile da staccare. Il portiere-tifoso. «Secondo qualcuno sembrava mi facessero un favore a farmi difendere la porta della Fiorentina — ha detto ieri a Mediaset —. Ma ho anche una storia alle spalle». Dopo la gara contro la Roma dello scorso 8 dicembre, una delle peggiori indubbiamente della carriera, Montella decise di puntare su Neto. «Non lo vedo tranquillo» disse di lui il tec-
La Fifa apre un sito per svelare combine
Emiliano Viviano è nato a Fiesole il primo dicembre 1985 LAPRESSE
nico viola. Contro il Parma, quasi due mesi dopo, si è ripreso la porta: ed ora rappresenterà il suo popolo contro l’avversario, sportivo, di sempre. La Juve. «In questo periodo non bello ho fatto le mie considerazioni. Ma con tutto quello che
ho fatto per venire qui era giusto continuare. Montella? Con lui non ci sono problemi». Intanto il precedente felice c’è. 26 febbraio 2011. Quando il suo Bologna vinse in casa della Juve 2-0 con doppio Di Vaio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PER I DEBITI DEL 2005
All’asta il castello di Luciano Gaucci (a.m.) Andrà all’asta oggi, a un prezzo-base di 8,3 milioni di euro il Castello di Torre Alfina (55 stanze) che fu proprietà di Luciano Gaucci e dovrà servire a risarcire i creditori dell’Ac Perugia, fallito nel 2005.
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Blitz Lazio per la punta Petkovic: «Subito utile»
identiKit & CARRIERA
Fulmine Saha
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L’ex United ha firmato fino a giugno grazie ad una norma Fifa Bocciato Zarate, è il francese il sostituto dell’infortunato Klose STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)
Un colpo a sorpresa, come un coniglio estratto dal cilindro. La Lazio ha tesserato Louis Saha, trentaquattrenne attaccante francese, ex Manchester United ed Everton, attualmente svincolato dopo aver giocato fino a poche settimane fa con il Sunderland. Saha ha firmato un contratto fino a giugno (ingaggio di 500 mila euro) e ieri ha svolto il primo allenamento con i nuovi compagni. Sarà disponibile già per il match di sabato col Napoli, ma andrà in panchina. Già pronto Il suo arrivo in biancoceleste nasce dall’infortunio che ha messo k.o. Klose domenica a Marassi. Una volta appreso che il tedesco dovrà star fuori un paio di mesi, il club si è messo al lavoro per tamponare l’emergenza (in attacco erano rimasti i soli Floccari e Kozak più i giovani Rozzi e Keita). Scartata l’ipotesi di reintegrare Zarate, si è puntato sugli svincolati. Tra quelli disponibili l’unico a convincere il duo Lotito-Tare è stato appunto Saha, un carriera spesa interamente in Premier, a parte gli inizi in patria. Ha vinto trofei e raggiunto una discreta fama nei quattro anni (dal 2004 al 2008) vissuti al Manchester United, periodo nel quale ha fatto stabilmente parte pure della nazionale francese. Poi la sua carriera è continuata su discreti livelli all’Everton, mentre ha fatto registrare qualche passaggio a vuoto nelle ultime due esperienze con Tottenham e Sunderland, durate sei mesi
Hernanes, 27 anni, si allena col casco speciale LAPRESSE
Hernanes ce la fa Ok con il Napoli grazie al «casco»
ciascuna. «Sono qui per vincere, felicissimo di essere approdato in un grande club che mi consentirà di vivere una nuova esperienza professionale e di vita», sono state le sua prime parole da laziale. Saha ha poi aggiunto di essere pronto a giocare già contro il Napoli: «Sto bene, se il tecnico vorrà...». Petkovic non lo ha escluso: «Non è ancora al 100 %, ma potrà esserci utile da subito. Per noi è un acquisto importante».
DAL NOSTRO INVIATO
Louis Saha, 34 anni, tra il tecnico Petkovic e il presidente Lotito LAPRESSE
E ALTRE SEI PERSONE SONO INDAGATE
Aggredirono i tifosi inglesi: tre nuovi arresti tra gli ultrà Sì, fu proprio un raid che vide alleati ultrà romanisti e laziali contro i tifosi del Tottenham per fini anti-semiti. Sono queste le conclusioni cui sono giunti gli inquirenti romani che indagano sull’assalto al pub di Campo de’ Fiori del 22 novembre scorso (prima di Lazio-Tottenham), in cui furono feriti sette sostenitori inglesi, di cui uno gravemente.
Ieri sono state arrestate altre tre persone dopo i due tifosi romanisti (Mauro Pinnelli e Francesco Ianari) fermati nelle ore successive al raid. I nuovi arrestati sono due tifosi laziali (Fulvio Marra e Tony Vratuli) e un cittadino romeno (Nicolae Rotariu). Altri sei tifosi, tra cui un cittadino iraniano e un ex esponente di un movimento di estrema destra, risultano invece indagati.
ALTRA SORPRESA A 8 GIORNI DAL TRAUMA
Il brasiliano ieri si è allenato Ma ora a rischio c’è Gonzalez DAL NOSTRO INVIATO
FORMELLO
Non solo Saha. Ieri è stata la giornata delle sorprese in casa Lazio. Oltre all’arrivo improvviso dell’attaccante francese c’è stato pure il ritorno in campo di Hernanes, otto giorni dopo il trauma cranico subito in Coppa Italia con la Juve. Il Profeta si è allenato con un caschetto protettivo, dello stesso tipo di quelli che usano da tempo Cech e Chivu. Grazie allo stesso caschetto Hernanes potrebbe addirittura scendere in campo sabato sera contro il Napoli.
Rebus tesseramento Il presidente Lotito gli ha riservato gli onori dedicati ai grandi acquisti: «Ottimo giocatore e bravissima persona. In pochissimo tempo abbiamo risolto un problema che si è venuto a creare (l’assenza di Klose, ndr). Un’operazione che dimostra che questa società vuole centrare i suoi obiettivi». Lotito ha poi ribadito che il giocatore è già stato tesserato e che il tutto è avvenuto nel rispetto delle regole. In un primo momento, però, sembrava che le cose stessero diversamente. In base alle Noif della Federcalcio, infatti, non sarebbe possibile acquisire un giocatore che si è svincolato a stagione in corso per rescissione consensuale. O meglio, lo si può tesserare ma solo per la stagione successiva. La normativa Fifa in materia, però, consente il tesseramento in qualsiasi momento dei giocatori svincolatisi (senza specificare come) entro la chiusura dell’ultima sessione di mercato. E la normativa Fifa prevale su quella di una federazione nazionale. Così Saha è diventato un giocatore della Lazio. Ha scelto la maglia numero 28, potrebbe indossarla già sabato sera.
Tagliando o.k. Il via libera al rientro-lampo del
Profeta è arrivato ieri attorno all’ora di pranzo. Anche l’ultimo esame effettuato, un encefalogramma, ha dato esito negativo. Stesso responso dei precedenti, accurati test cui è stato sottoposto. Così Hernanes ha ricevuto l’ok a tornare ad allenarsi e pure a giocare, con la sola precauzione dell’uso del caschetto protettivo. «Io mi sento bene, col Napoli spero di giocare», ha poi rivelato il Profeta. Sabato col Napoli sarà sicuramente convocato, difficile che possa giocare dall’inizio, ma è più probabile che parte dalla panchina. Rischia invece di non esserci Gonzalez: ieri nell’amichevole Spagna-Uruguay ha rimediato un colpo al viso, si teme la frattura di uno zigomo. Brocchi operato Sempre ieri, intanto, Cristian
Brocchi è stato operato per ridurre la lussazione metatarso-falangea del terzo dito del piede destro. L’intervento è andato bene, ma l’ex milanista dovrà star fermo per almeno 2-3 mesi. La sua carriera è praticamente finita (aveva deciso di smettere a fine stagione), ma si proverà a farlo rientrare per le ultimissime partite. s.cie.
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QUI TRIGORIA DA OGGI SI LAVORA SULLA TATTICA: PER SALVARE OSVALDO IL TECNICO POTREBBE OPTARE ANCHE PER IL 3-5-2
Andreazzoli e la sua Roma: Totti punta nel 4-2-3-1 Via al laboratorio tattico: sono in cinque a giocarsi 3 posti nell’attacco dei giallorossi ANDREA PUGLIESE ROMA
Quarantanove gol fatti, uno in più della Juventus capolista (anche se, a dire il vero, ci sono anche i tre «fasulli» di Cagliari) e il miglior attacco in assoluto della Serie A. È l’eredità lasciata da Zeman alla Roma di Andreazzoli, che nella sua unica stagione da capoallenatore (1995-96, con la Massese, ndr) giocava anche lui con il 4-3-3. Lo stesso modulo di Luis Enrique prima e Zeman poi, lo scacchiere che la Roma americana ha scelto per premiare spettacolo ed entusiasmo. Sarà ancora così? Lo sapremo da oggi, quando Andreazzoli co-
mincerà a lavorare sulla tattica (finora non ha fatto nulla, visti i ranghi ridotti, con 11 nazionali fuori). Modulo L’impressione (forte) è
che il nuovo allenatore giallorosso andrà a caccia prima di tutto di quell’equilibrio che la Roma zemaniana ha dimostrato di non avere (ai 49 gol fanno da contraltare i 42 subiti, seconda peggior difesa dopo il Pescara con 48) e che per trovarlo si possa affidare a quel 4-2-3-1 plasmato nel tempo con Luciano Spalletti e che tanto fece sognare la Capitale. Una difesa più bloccata (in rialzo le quotazioni di Burdisso al centro e di Taddei sugli esterni), due mediani (De Rossi e Bradley) e tre trequartisti (Lamela, Pjanic — ieri in gol con la Bosnia — e Florenzi) a supporto dell’unica punta. Già, un solo attaccante, nonostante una ricchezza senza fine. Quel posto allora finiranno con giocarselo in tre: Totti, Osvaldo e Destro (ritorno previsto per il 30 marzo, Paler-
mo-Roma), con il capitano giallorosso (a -2 dai 225 gol di Nordahl) favorito sugli altri. «Francesco è il giocatore più forte che ho ammirato dal vivo», ha detto ieri Andreazzoli, seguito anche da Muzzi, il suo vice: «Anche per me è così: siamo cresciuti insieme nel vivaio, ma lui è diventato un fenomeno». L’alternativa al 4-2-3-1 può essere un 3-5-2 (la difesa a tre Andreazzoli l’ha fatta ad Udine), per cercare proprio di non sacrificare troppo l’enorme potenziale di punte a disposizione.
più per scegliere subito il capitano. Osvaldo, tra l’altro, vive un momento di appannamento, legato anche ad un atteggiamento che a molti tifosi non va giù ( e chissà che il «cambio di stagione» non porti una ventata nuova anche per lui). Andreazzoli, però, non vuole perdere il suo potenziale in termini di gol (resta ancora il capocannoniere della Roma con 11 gol) e pericolosità. Per salvare Osvaldo, restano allora due strade: o spostare Totti tra i trequartisti, con Pjanic vicino a De Rossi in mediana (ma addio equilibrio, con una squadra troppo offensiva) o provare anche il 3-5-2: Totti e Osvaldo di punta, difesa con Marquinhos, Burdisso e Castan, con Lamela e Florenzi (o Marquinho) sugli esterni di centrocampo e Pjanic, De Rossi e Bradley in mezzo. Qualsiasi sarà la scelta, però, una cosa è certa: la Roma di Andreazzoli avrà meno punte di quella zemaniana. E con esse, probabilmente, anche meno gol.
Lotta a tre Da oggi, quindi, via al
laboratorio tattico. Se verrà scelto il 4-2-3-1 di concorrenza ce ne sarà molta, proprio come di spreco. Ma le esigenze sono cambiate, adesso la Roma ha bisogno soprattutto di fiducia e stabilità. Totti quel modulo lo conosce a memoria, avendolo fatto con profitti super con Spalletti (vincendo la Scarpa d’oro nel 2007). Osvaldo e Destro, invece, dovrebbero lavorarci, un motivo in
Totti: 8 gol, 21 gare, media voto 6,69
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Così in campionato
11 gol Osvaldo Media voto 6,15 Presenze 17
4 Destro Media voto 5,68 Presenze 16
10 Lamela Media voto 6,11 Presenze 18
1 Lopez Media voto 6 Presenze 2
2 Pjanic Media voto 6,08 Presenze 14
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Moratti, derby e veleni «Il Milan e la bufera ci devono caricare» «L’Inter a certi giochi in Lega non ci sta, i rossoneri sì Preoccupato dagli arbitri? Dovrei esserlo da 15 anni» DAL NOSTRO INVIATO
IN EDICOLA
LUCA TAIDELLI IMBERSAGO (Lecco)
Ronaldo, storia Fenomenale
Nella notte all’Inter Club di Imbersago, il presidente dell’Inter Massimo Moratti ha toccato mille temi: il Milan (punzecchiandolo ancora) ma anche Strama, l’accordo ancora da definire coi cinesi, il nuovo stadio, Mourinho e ancora il Milan (allineato in classifica) come stimolo per reagire. Una squadra e poi... Nella chiacchierata fatta con Strama, Moratti ha evidenziato questo continuo cambio di moduli. Stuzzicato sull’argomento dice: «Se non è il caso che siano gli avversari ad adattarsi all’Inter piuttosto che viceversa? No, a me quel tipo di discorsi non interessano. Con Mou abbiamo vinto tutto adattandoci ogni partita all’avversario. Non ho la presunzione di dire "Andiamo in campo e facciamo la nostra partita", purtroppo non ce l’ho. Mi basta vincere. Sta poi all’allenatore scegliere una squadra e poi su quella fare piccoli accorgimenti». Insomma, lo Stramaleonte deve prendere una direzione precisa e poi smussare. Milan: stimolo, bufera e Lega
L’aggancio del Milan, ora. «Pressione? No, dev’essere una motivazione in più, non una cosa che spaventa. La motivazione è un aspetto importantissimo e il Milan può funzionare in
Ronaldo, la vera storia del fenomeno. Un libro imperdibile sul Fenomeno del calcio che ha deliziato i tifosi di mezzo mondo. In edicola a 12,99 e e in e-book a 9,99 e
Una vecchia fotografia: Massimo Moratti, 65 anni, e Mario Balotelli, 22: il prossimo derby si annuncia infuocato NEWPRESS
maniera positiva: essere in mezzo a una bufera dovrebbe caricarci». E a proposito di Milan, altri due concetti aggiunti a fcinternews. «Quello che è successo in Lega è qualcosa di particolare, mi sembra di capire che tra due posizioni alla fine è stata scelta quella che prediligesse un certo tipo di politica abbastanza condizionante. Quindi né noi né la Juve né altre società hanno voluto stare a questo gioco: il Milan sì. Noi siamo abbastanza sereni da po-
ter stare fuori, certamente se la posizione di lega impressiona il potere calcistico allora sì, siamo fuori. Ma mi pare che la politica vera si tornerà a fare tutti insieme perché è impossibile che restino fuori squadre che danno il 70% di ritorno circa al calcio italiano». Arbitri e Champions Ora la questione arbitri. «Preoccupato per l’atteggiamento degli arbitri? Dovrei esserlo da 15 anni (ride, ndr): alla fine è una cosa
che perdi. Dispiace, ma tanto non è che ci sia una soluzione. E comunque non è per disattenzione che l’arbitro ha fatto quell’errore lì (il rigore per il Milan, ndr): era sicuro del rigore e l’ha dato. Alcune volte ci può essere errore di presunzione, ma capita anche ai giocatori». Di sicuro l’approdo alla prossima Champions è fondamentale. «E’ importantissimo, non solo dal punto di vista economico ma anche da quello sportivo e per l’orgoglio della società. Dispiace quando c’è pessimismo, però è fondamentale che la squadra senta che la gente vuole credere in ciò che facciamo. Dobbiamo sfruttare tutte le motivazioni possibili, non ultima il Milan che è al nostro fianco per fare molto meglio e riuscire a entrare in Champions». Cinesi, stadio, Cassano C’è una carezza per Cassano che lo ha definito vero e non fasullo («Lo ringrazio di cuore»), poi ecco il tema annoso legato ai soci cinesi. «Da parte loro - dice a fcinternews - la volontà di fare tutto c’è sempre, anche se si sono incartati. Credo che la volontà di fare e il loro spirito di iniziativa sia in contrasto con una serie di regole interne cinesi. Quindi non sono ancora riusciti a risolvere la questione in termini tali da poter poi fare a noi una proposta di passaggio soddisfacente. Abbiamo comunque un contratto importante con loro, ma non credo che varrà quello per mettere in condizione loro di poterlo rispettare: se non possono farlo... non possono farlo. Se c’è una deadline? Da un certo punto di vista è superata. Stiamo cercando di capire ora come definire la cosa pur avendo, ripeto, la richiesta costante da parte loro di trovare una soluzione positiva, visto che vorrebbero costruire lo stadio. Ma al momento sono io a non essere così d’accordo. L’obiettivo impianto, sia chiaro, va avanti: è necessario per ragioni economiche e per agganciarsi con quello che dovrebbe essere il presente. Quanto ho ancora voglia di restare all’Inter? Le situazioni difficili ti fanno aumentare la voglia».
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LE SCINTILLE
S Antonio Cassano riferendosi al Milan: «Moratti è una persona vera, è decisamente unico e non come certi altri che sono fasulli»
TRA MERCATO E CHIEVO
Laxalt, prima il passaporto poi la firma Milito pronto DAL NOSTRO INVIATO
APPIANO GENTILE (COMO)
Mateo Kovacic tornerà oggi ad allenarsi col gruppo nerazzurro dopo aver usufruito di due giorni di riposo: con anche l’arrivo dei nazionali, Strama comincerà a pensare all’assetto tattico giusto per la gara contro il Chievo. La svolta: con Milito? Gara con-
S Massimo Moratti dopo la vittoria del Milan sull’Udinese: «La doppietta di Balotelli? Ho visto ho visto: una doppietta un po’ aiutata...»
tro il Chievo che all’andata fu la svolta: l’Inter veniva dal k.o. interno contro il Siena, il tecnico passò alla difesa a tre e da quella sera (in cui poi si infortunò Sneijder) cominciò il filotto di partite utili. Ieri hanno partecipato tutti alla seduta, compreso Milito (sempre più disponibile per domenica) e in parte Cambiasso (sulla via del recupero). Per Samuel serve ancora un po’ di tempo. Zanetti pensa a Maldini Intanto
oggi sarà presentato Juan Pablo Carrizo. Domenica, Zanetti farà 592 presenze in A appaiando Pagliuca al secondo posto assoluto: «Se un giorno arriverò vicino a Maldini (fermo a 647 presenze, ndr) farò un contratto a gettone per raggiungerlo...» ha detto il capitano. Laxalt: attendere prego. Quanto a Diego Sebastian Laxalt, uruguaiano classe ’93, si attende solo l’arrivo del passaporto comunitario (è questione di ore): fino a quel momento, l’Inter non si metterà al tavolo per firmare il contratto per il quale tutto è praticamente stabilito. Il tutto, poi, dopo aver svolto le visite mediche: il giocatore ora è a Roma per sbrigare tutte le burocrazie del caso. m.d.v.
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Classifica
LA CURIOSITA’ UN SOLO PENALTY PARATO (POI RIBADITO IN GOL) SU 5
SQUADRE
Handanovic due volti Decisivo, in attesa di tornare pararigori MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE
Premessa: discutere uno come Handanovic non si può. Portiere di livello mondiale. Punto e a capo. E a capo c’è che la sua magia nel parare i rigori quest’anno è comparsa una sola volta su cinque, quella con ribattuta e gol del Rubin Kazan. E allora: quando riapparirà l’Handanovic pararigori? Perché non è che uno disimpara. E’ una pausa, tutto qua. «Vedrete che appena ne parerà uno, farà un bel filotto» racconta Gianluca Pagliuca. Decisivo Il tema è: al decisivo
Samir Handanovic - senza le sue parate per l’Inter attuale sarebbe più grigia - si è inaridita la vena da pararigori? Ecco il portierone dai due volti, quello assolutamente determinante (basta ricordare anche la gara contro il Torino) ma che per ora ha rimbalzato un solo penalty (a Natcho) che
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I NUMERI
33% la percentuale di rigori parati da Handanovic in serie A
40%
la percentuale di penalty parati in Europa League in carriera
50% la percentuale di rigori parati in Coppa Italia
poi è stato ribadito in gol da Ryazantsev. L’Inter ha un Big, e il resto è disquisizione fra curiosità e statistiche.
Handanovic para un rigore a Vidic con la nazionale slovena REUTERS
Meglio parare che parlarne Per-
ché allo sloveno acquistato l’estate scorsa per 11 milioni si è sempre allegata un’etichetta: il pararigori. Una griffe che lui non ama sbandierare, a tal punto che quando gli viene chiesto quale sia il suo segreto risponde non rispondendo, tipo «sono segreti miei» e cose così, legittimamente. In questa stagione l’Inter ha subìto cinque rigori: 3 in campionato e 2 in Europa League. Quello parato fu contro il Rubin il 20 settembre, mentre sugli altri contro Hajduk (Vukusic), Atalanta (Denis), Roma (Totti) e Siena (Rosina) non c’è stato niente da fare. Eppure nella sua storia sono tanti i rigoristi messi al tappeto: Totti stesso, Eto’o, Cassano, Kakà, Hamsik. Mica bambini del dischetto da rigore. La specialità della casa-Handanovic è parare i
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PARTITE G
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RETI P
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JUVENTUS 52 23 16 4 3 48 16 NAPOLI 49 23 15 4 4 45 20 LAZIO 43 23 13 4 6 34 25 MILAN 40 23 12 4 7 41 29 INTER 40 23 12 4 7 36 28 FIORENTINA 39 23 11 6 6 41 27 CATANIA 35 23 10 5 8 31 30 ROMA 34 23 10 4 9 49 42 UDINESE 33 23 8 9 6 34 33 PARMA 31 23 8 7 8 30 31 TORINO (-1) 28 23 6 11 6 27 26 CHIEVO 28 23 8 4 11 24 36 ATALANTA (-2) 26 23 8 4 11 21 33 BOLOGNA 25 23 7 4 12 32 33 SAMPDORIA (-1) 25 23 7 5 11 28 29 CAGLIARI 24 23 6 6 11 25 40 GENOA 21 23 5 6 12 25 37 PESCARA 20 23 6 2 15 19 48 SIENA (-6) 17 23 6 5 12 23 33 PALERMO 17 23 3 8 12 20 37 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
Prossimo turno Handanovic e il gol su rigore di Rosina in Siena-Inter 3-1 LAPRESSE
rigori: è scritto negli almanacchi. «Ma il fatto che al momento non ne pari - dice Gianluca Pagliuca - non significa che abbia disimparato. E’ un periodo. Il rigore parato è soprattutto un errore dell’attaccante: si vede che per ora sono stati bravi i bomber. Ne basta uno e si riattiverà. A me successe di pararne 3 o 4 di fila nella Samp...».
Quattro e tre A Samir sono capitati due filotti: 3 rigori parati nel 2009 con l’Udinese (a Maccarone, Brienza e Diego) e 4 nel 2010 (Eto’o, Barreto, Di Michele e Hamsik). Le statistiche raccontano che: in serie A, Handanovic ha parato il 33% dei penalty, in Coppa Italia il 50%, in Europa League il 40%. Un pararigori. Pronto a... riattivarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sabato 9 febbraio JUVENTUS-FIORENTINA ore 18 (0-0); LAZIO-NAPOLI ore 20.45 (0-3) Domenica 10 febbraio, ore 15 PARMA-GENOA ore 12.30 (1-1); ATALANTA-CATANIA (1-2); BOLOGNA-SIENA (0-1); CAGLIARI-MILAN (0-2); PALERMO-PESCARA (0-1); SAMPDORIA-ROMA (1-1); UDINESE-TORINO (0-0); INTER-CHIEVO ore 20.45 (2-0)
MARCATORI 18 RETI Cavani (3) (Napoli) 15 RETI El Shaarawy (Milan) 14 RETI Di Natale (4) (Udinese) 11 RETI Osvaldo (2) (Roma) 10 RETI Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan); Lamela (Roma)
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CANTERA DEL PASSATO
S Franco Baresi al Milan dal 1977 al 1997: venti stagioni rossonere, di cui quindici con la fascia di capitano
S Paolo Maldini ha vestito la maglia del Milan dal 1984 al 2009: 25 anni in rossonero e 26 trofei conquistati
S Alesandro Costacurta ha esordito con il Milan nel 1986 prima di essere prestato un anno al Monza. Poi altre 20 stagioni in rossonero
S Demetrio Albertini rossonero dal 1988 al 1990 e poi dal 1991 al 2002. In mezzo un anno di prestito al Padova
Milan modello Barça Dai 12 anni fino alle star Via al progetto Cantera Sette squadre, sette tecnici, un unico metodo di lavoro. Dagli allenamenti al sistema di gioco. Allegri sarà capo-allenatore MARCO PASOTTO MILANO
Lavori in corso
Benvenuti nel Milan del prossimo decennio. Che non è solo la «Generazione 90» esibita con orgoglio ogni partita. Sotto le creste c’è di più. Un progetto concreto, basato sui fatti e non sulle teorie, che sta per prendere vita e, nelle idee del club rossonero, svilupperà e completerà la nuova filosofia «verde» intrapresa quest’anno. Il giorno zero è fissato per oggi: stamane Galliani, Allegri, Tassotti e sei allenatori delle giovanili rossonere (tre squadre Giovanissimi, due Allievi, Primavera) si siederanno intorno a un tavolo al terzo piano di via Turati e getteranno le basi per un progetto comune. Obiettivo: un’unica linea guida dai 12 anni alla prima squadra, che permetta di lavorare con la medesima metodologia.
Adriano Galliani, 68 anni, e Massimiliano Allegri, 45 LORENZINI
Ciclo Questo ovviamente comporterà investimenti, che comunque non sono lontanamente paragonabili all’esborso per un top player. Allegri, che recentemente ha condiviso le basi del progetto anche col presidente dell’Assoallenatori, Ulivieri, metterà a disposizione la sua esperienza. Da non sottovalutare, oltre all’aspetto tecnico-tattico, quel-
Oggi incontro in sede con Galliani: si stenderanno le linee guida del progetto
VALIDI DA MILAN-PARMA
Oggi scattano i mini-abbonamenti Scatta il «paghi 5 vedi 7». Da oggi a venerdì 1 marzo sarà possibile sottoscrivere i mini-abbonamenti ideati dal Milan per le ultime sette partite a San Siro. L’abbonamento potrà essere sottoscritto presso tutte le filiali abilitate Intesa Sanpaolo.
comuni. Fermo restando il ruolo di Galli, che non cambierà di una virgola, a Max dovrebbe essere affiancato un responsabile tecnico. Avrà il ruolo di collegamento fra prima squadra e formazioni giovanili. Insegnanti Il progetto nasce
dalla necessità di dare seguito alla nuova filosofia. Il ragionamento è semplice: come dice Galliani, poiché non è più possibile comprare giocatori da 40 milioni, occorre crearsi i campioni del futuro in casa. E
NEO DIFENSORE ROSSONERO «MI RIMETTO IN GIOCO»
La sfida di Zaccardo «Abbiamo l’attacco più forte d’Italia» DAL NOSTRO INVIATO
MILANELLO (Varese)
L’eccezione che conferma la regola. Nell’annata dei baby e del ringiovanimento, l’acquisto di Cristian Zaccardo va controtendenza. Come dice Gattuso, non si può vivere di soli giovani. Anzi, se in spogliatoio ci sono guide serie ed esperte, è tutto di guadagnato. A 31 anni Zaccardo si sente nel pieno della maturità e del rendimento ed è pronto a indicare la strada ai ragazzi: «Porto la mia esperienza e duttilità, mi metto a disposizione. E comunque Berlusconi ha detto che non dimostro la mia età...». Ride di gusto. Zac è un ragazzo felice perché ha realizzato il deside-
rio, che insegue da anni, di giocare in una big. «Meglio da centrale che a destra», avverte lui senza presunzione. Pur di venire al Milan si è ridotto il contratto di un anno (a Parma scadeva nel 2017, col Milan sarà 2016) e a proposito dell’esperienza in Emilia ha qualcosa da dire all’a.d. gialloblù Leonardi: «Io a Parma ci stavo bene, e non controvoglia. Però mi è capitata un’occasione da non perdere, e insieme abbiamo deciso di cambiare». Cristian scalpita. Non vede l’ora di esordire, e di «giocare con continuità» magari per riacciuffare la maglia azzurra: «Uno ci spera sempre, no?». Da bambino Zac era milanista e ora si gode la maglia rossonera: «C’è entusiasmo, e io mi farò trovare pronto. So che rischio di trovare poco spazio, ma mi rimetto in gioco volentieri. Ci sarà da divertirsi, abbiamo l’attacco migliore d’Italia. Balotelli? Era scritto che prima o poi sarebbe arrivato al Milan». m.pas.
Cristian Zaccardo, 31 anni
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quindi è necessario migliorare il settore giovanile, creando una collaborazione molto più stretta. Oggi si getteranno le basi, l’operatività reale scatterà a luglio. Il Milan conta di portarla a regime in tre anni. La base su cui lavorare ovviamente c’è, e lo dimostrano i vari Merkel, Strasser e De Sciglio. Tutti prodotti «interni». L’obiettivo del club è poter contare su una crescita costante dei ragazzi, che verranno seguiti a livello tecnico, tattico, fisico e comportamentale. In
CANTERA DEL PRESENTE
S Rodney Strasser dal 2007 nel settore giovanile rossonero, in prima squadra dal 2008. È in prestito al Parma
S Alexander Merkel dal 2008 nel vivaio del Milan, l’esordio in prima squadra due anni più tardi. Ora è in comproprietà all’Udinese
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L’obiettivo è ripetere un ciclo come quello di Baresi, Maldini e Costacurta
Percorso comune L’input arri-
va dai vertici della dirigenza e ha trovato in Allegri, che in carriera ha sempre cercato di incentivare un lavoro approfondito coi giovani, la sponda perfetta. A lui faranno capo i sei allenatori in questione (sempre coordinati dal responsabile del settore giovanile Filippo Galli) per una sinergia che nelle intenzioni dovrà essere pressoché totale. Il modello? Quello della cantera del Barcellona, ovviamente, perché è quella attualmente in auge. Ma non solo: la vera filosofia di riferimento sarà quella dell’Ajax, primo club europeo ad adottare gli stessi metodi di lavoro in tutte le categorie. Allegri, in pratica, diventerà una sorta di head coach, un capo-allenatore che detterà i percorsi
che cosa consisterà la sinergia fra giovani e adulti? Ad esempio nel sistema di gioco, che dai Giovanissimi in su dovrà ricalcare quello della prima squadra. E, compatibilmente con l’età dei ragazzi, nel lavoro durante la settimana. Gli allenatori, che a livello giovanile Allegri preferisce definire insegnanti, dovranno trasmettere concetti uguali per tutti. «Nel settore giovanile sarà determinante trovare formule comuni e allenatori che vogliano essere insegnanti di calcio, non tecnici che usano i giovani come cavie per mettere alla prova se stessi», ci aveva raccontato Max a fine anno. Ora tutto questo sta per diventare realtà.
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lo comportamentale, dei valori umani. Lo scopo è ripetere un ciclo come quello di Baresi-Maldini-Costacurta, ovvero uno zoccolo duro — creato all’interno di Milanello — su cui contare sul campo e nello spogliatoio. Queste, a sommi capi, le linee guida. Inutile dire che Allegri, al centro di un programma simile, appare sempre più legato al club rossonero. Finiti i tempi dei tremori in panchina, possono iniziare quelli della progettazione.
Mattia De Sciglio entrato nel settore giovanile del Milan nel 2002, per poi esordire in prima squadra nel 2011
S Simone Verdi otto anni nel settore giovanile rossonero, poi Torino e adesso in prestito alla Juve Stabia
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IL CLUB PRECISA
PER LA PARTITA CON IL CAGLIARI DI DOMENICA
«Con Fuentes mai nessun contatto»
Oggi la verità sull’apertura di Is Arenas E spunta l’ipotesi Olimpico di Torino
Il Milan ieri ha precisato di non aver «mai avuto direttamente o indirettamente contatti di alcuna natura con Eufemiano Fuentes. Qualsiasi riferimento alle attività del dott. Fuentes con la società è dunque frutto di equivoco interpretativo o di errore».
Cagliari-Milan a Is Arenas? Per domenica si balla fra tre soluzioni: apertura per gli abbonati (circa 5.000), chiusura del settore ospiti e partita a porte chiuse. Il responso, atteso in mattinata, è nelle mani del prefetto Alessio Giuffrida e del sindaco di Quartu, Mauro Contini. A sostegno del club di Cellino si muovono parlamentari e consiglieri regionali sardi. Ma, mentre il Cagliari si batte per il via libera dell’impianto con la chiusura dei 480 posti per la tifoseria ospite, da Milano ieri è trapelata l’ipotesi-esilio all’Olimpico di Torino. Una mazzata per i tifosi. Il Cagliari ribadisce: «O si gioca a Is Arenas o non giochiamo». Il club accelera. E conferma di aver rispettato i tempi stabiliti dalla Commissione di vigilanza e di aver presentato un nuovo progetto pre-filtraggio per la via Olimpia. Con la posa, come chiesto dalla Questura, di
IL 21 VIA AL PROCESSO
Solo ingiuria per i 6 di Busto (f.b.) Si sono chiuse le indagini per i cori razzisti di Pro Patria-Milan. Il 21 febbraio comincia il processo per direttissima e i 6 imputati devono difendersi dall’accusa di ingiuria aggravata: quella di istigazione all’odio razziale è saltata.
cancelli e uscite di sicurezza. Inoltre ribadisce di aver installato gli impianti di videosorveglianza e registrazione audio. «Alla Commissione di vigilanza è stata notificata la fine dei lavori richiesti nell’ultima riunione. Se il progetto sarà approvato il Cagliari, con l’autorizzazione del Comune di Quartu, avvierà i lavori e li completerà a sue spese», spiega una nota. Nel frattempo, ai margini di una riunione dell’Osservatorio, ieri sera da Roma è giunto l’ennesimo ceffone. «Il verdetto del Comitato per l’ordine e la sicurezza è inappellabile». Ovvero, stadio chiuso. «La Lega Calcio — scrivono i rossoblù — ha chiesto al Cagliari di indicare all’Osservatorio restrizioni all’afflusso del pubblico per poter disputare Cagliari-Milan a Is Arenas, tra gli stadi più sicuri d’Italia». La baruffa continua. Mario Frongia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
BOLOGNA Quando ha giocato, i rossoblu hanno sempre vinto
Curci, da Calimero a titolare Più sicuro di Agliardi NICOLA ZANARINI BOLOGNA
Si chiama Gianluca Curci il talismano del Bologna. Le tre presenze hanno coinciso con altrettante vittorie: il 4-0 del 30 settembre al Catania, il 3-0 del 18 novembre al Palermo e il 3-2 di domenica scorsa a Pescara. La gara dell’Adriatico è stata però l'unica cominciata e finita tra i pali visto che in entrambe le partite casalinghe il portiere si infortunò nel primo tempo esultando per un gol di Gilardino. Il bomber di Biella ha segnato anche agli abruzzesi, ma stavolta Curci ha evitato un altro guaio per la troppa euforia. Chiuso il
mercato, il portiere rossoblu è stato designato titolare da Pioli, deluso da Agliardi. Sovrappeso e acciaccato fin dall’arrivo in luglio, il fragile Curci è incappato in altre tre lesioni muscolari e non ha ancora giocato due gare di fila: lo farà domenica al Dall'Ara da ex contro il Siena. In 173’ il portierone non ha subito gol su azione e ha mostrato più sicurezza di Agliardi nelle uscite alte, ma dovrà fare molto altro per meritare il suo mezzo milione di ingaggio, il riscatto a fine prestito e scongiurare il
«Cuore e Barbera, Il ritorno di Coppola così ci salveremo»
probabile rientro alla Roma in giugno. Domenica davanti a lui sarà confermata la difesa a 3. Gabbiadini è quasi pronto al rientro ma Kone merita la conferma sulla trequarti dopo il bel gol-vittoria di Pescara. Oltre al greco oggi rientrano altri sei nazionali fra cui Perez, che insieme al suo agente Delgado discuterà un difficile rinnovo. E alle 15 a Casteldebole è in programma un'amichevole con lo Zola Predosa.
Gianluca Curci, 27 anni
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Torino
Siena
FRANCESCO BRAMARDO TORINO
ALESSANDRA GOZZINI
«Povero e orfano «Dura ma ci provo» Malesani: «La contestazione è normale, però Ma sono vivo Il portiere fermo 9 mesi tra infortuni e squalifica: «E’ la mia occasione» i tifosi sono con noi. Serve una svolta veloce» grazie al calcio» In attesa di recuperare Rolando Bianchi (botta alla tibia in partitella) e Alessio Cerci (caviglia), la squadra di Ventura con il mercato di riparazione si è coperta le spalle. Partito il vice di Jean François Gillet, all’Ascoli per fare esperienza Lys Gomis, è tornato Fernando Coppola dopo il grave infortunio della stagione scorsa (22 gennaio a Cittadella), il ritorno al Milan e quattro mesi di squalifica. «Sono tornato in famiglia. Recuperare a 34 anni la condizione è stato duro — dice — so di non essere come prima dell’infortunio, ma ho una voglia matta di giocare dopo quasi un anno di inattività: 5 mesi di infortunio e 4 di squalifica. Ho una grande occasione, a giugno deciderò se continuare, qui o altrove». Nel frattempo potrebbe fermarsi ai box, sempre per il calcio scommesse, Gillet. «E’ una macchia che mi porterò dietro anche se non ho fatto nulla, non ho mai comprato neppure un gratta e vinci. E’ arrivata la squalifica — aggiunge Coppola — l’ho accettata e metabolizzata. Spero che Gillet non viva neppure un minuto di quello che ho passato io e ne esca pulito. Ci sono indagini in corso e gli auguro che tutto si risolva». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Palermo FABRIZIO VITALE PALERMO
Professa equilibrio Alberto Malesani e ne servirà molto per non sprofondare in B. Non ha un ricetta immediata il "Male" per sollevare il Palermo dall’ultimo posto. Dopo appena due giorni di allenamento sarebbe chiedere troppo. Psicologo L’equilibrio però è la base dalla quale
intende muoversi indipendentemente dai moduli di gioco. «In questo momento parlare di sistema di gioco è secondario — spiega il tecnico — tra l’altro in questi due giorni sono mancati diversi giocatori fondamentali impegnati con le nazionali. Dobbiamo tirare fuori il massimo da tutti a livello psicologico». Le sue squadre sono state etichettate come offensive. Il Palermo afflitto da sterilità potrebbe beneficiarne. «Dicono questo, ma non la vedo così — continua — io ho curato sempre entrambe le fasi di gioco. Il Palermo deve vincere, non è che dobbiamo vincere e convincere e nemmeno dare spettacolo, dobbiamo solo vincere. Ci sono momenti nella vita in cui qualcosa si può ottenere in diversi modi e uno di questi dovrà essere l’equilibrio».
te ostile. I tifosi mi hanno trasmesso fiducia e non vedono l’ora di venire allo stadio». Dal Barbera passa la missione disperata per la salvezza. Col Pescara è già uno scontro decisivo dopo il tonfo con l’Atalanta. «Non lo ritengo definitivo — spiega — Il nostro campo deve tornare il nostro fortino, ma nella situazione in cui siamo dobbiamo pensare a far bene ovunque». Conosce bene Dossena che ha esordito con lui nel Verona, un po’ meno la truppa di argentini portati da Lo Monaco. «Boselli l’ho visto giocare molte volte, gli altri meno, ma stiamo familiarizzando. Speriamo che tutti capiscano che stiamo ripartendo per dare una svolta veloce al campionato». I numeri del Palermo scoraggerebbero chiunque: secondo peggior attacco del campionato, terza peggiore difesa. Eppure Malesani crede nell’impresa. «Sono dati che ho analizzato col presidente Zamparini — racconta — però vedendo la rosa sono situazioni a cui si può porre rimedio soprattutto in virtù del tipo di centrocampo che vanta il Palermo, di livello superiore rispetto alla classifica». In questa visione ci sono due punti fermi da cui ripartire come Miccoli e Donati. «Fabrizio è il capitano, Massimo un elemento di grande esperienza, per cui a prescindere dal fatto se giocheranno o meno per me avranno un ruolo molto importante». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE SUE PANCHINE IN A
Clima Qualcosa che al mo-
Fernando Coppola, 34 anni, napoletano LAPRESSE
Sampdoria ALESSIO DA RONCH GENOVA
Si ferma pure Icardi Rossi aspetta Eder L’argentino colpito in allenamento Palombo bloccato da una colica I guai, per gli attaccanti blucerchiati e non solo, si inseguono come una maledizione. Eder è volato in Brasile dalla famiglia, tornerà se tutto si risolverà, domenica sera. La società ha già prenotato il volo ma starà al giocatore decidere. Delio Rossi non ha fatto in tempo a prendere atto dell’assenza, forzata, di metà del suo attacco titolare che le cose si sono complicate ulteriormente: Icardi si è scontrato con Berardi in una delle partitelle dell’allenamento pomeridiano. La botta ha costretto l’attaccante a lasciare il campo di Bogliasco, zoppicando. Esami approfonditi dovrebbero escludere oggi complicazioni ma al momento pure lui è in dubbio per la sfida con la Roma di domenica. Con Maxi Lopez ancora in fase di recupero dopo il lungo infortunio e Sansone impegnato nella fase di ambientamento, la situazione del reparto è problematica. E non finisce qui. Palombo attraversa un periodo particolarmente sfortunato, dopo la colica renale che lo ha costretto addirittura a una notte in ospedale, ecco un fastidio muscolare alla coscia destra che anche ieri lo ha costretto alla fisioterapia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
mento manca all’ambiente. La contestazione al presidente Zamparini potrebbe avere riflessi negativi sulla squadra. «La contestazione è normale, non ho visto nulla di barbarico. In questi due giorni sono andato in giro, non ho visto un ambien-
Catania DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CARUSO MASCALUCIA (Catania)
Alvarez non trema: «Denis, ti marco io» Il difensore rossazzurro al rientro «Lo conosco, so come stopparlo» Ritorna Pablo Alvarez. E ieri si è presentato in sala stampa scortato dai compagni Gomez, Barrientos, Izco, Bergessio e Capuano che hanno cercato di aiutarlo a superare la proverbiale timidezza di fronte a telecamere e taccuini. Segno dell’atmosfera effervescente che regna in questo momento nello spogliatoio del Catania. A Napoli senza il difensore argentino (squalificato e con Legrottaglie fuori combattimento per un’influenza) il Catania ha perso la prima partita e beccato i primi gol del 2013. A Bergamo, Pablo ci sarà. E dire che quest’anno aveva cominciato in sordina, accettando di sedere in panchina senza fare problemi: «Spe-
GDS
ro di continuare su questa strada per poter dare una mano alla squadra. Mi sento diverso rispetto all’anno scorso, ora sono contento. Stiamo facendo un ottimo campionato e la sconfitta di Napoli ci può stare. Domenica giochiamo una gara molto importante contro l’Atalanta e speriamo di ottenere il massimo». Torti Di arbitri e torti subiti non vuol parlare: «Al San Paolo siamo stati sconfitti perché abbiamo sbagliato. Servirà di lezione. Ogni giorno, ogni settimana c’è da correggere qualcosa». A Bergamo il Catania cerca di riprendere il filo interrotto in trasferta a Genova tre settimane fa (2 a 0 contro i rossoblu): «Dobbiamo affrontare le partite fuori casa senza ansia, cercando di mettere in pratica ciò che sappiamo fare». E come la mettiamo con Denis che a Palermo ha vinto quasi da solo? Semplice: «L’attaccante atalantino si può fermare, io Pablo Alvarez lo conosco bene, è un ottimo calciatore ma se stiamo attenti riusciremo ad arginarlo». L’obiettivo di Alvarez dista lo spazio di cinque vittorie: «Voglio arrivare a cinquanta punti e poi si vedrà. Se fra di noi si parla d’Europa è un nostro pensiero e deve rimanere dentro lo spogliatoio, ma è chiaro che tutti vogliamo arrivare in alto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Innocent Emeghara, 23 anni, da gennaio a Siena ANSA
Emeghara «Mai conosciuto mio papà. Lagos una palestra di vita» «L’unica cosa che so di mio papà è che è morto quando mia madre era incinta. Morto di malattia, non l’ho mai conosciuto». Anche prima di far gol a Stramaccioni la vita di Innocent Emeghara è andata di corsa: «Sono nato a Lagos, ma cresciuto in un villaggio vicino. Voi nemmeno potete immaginare come sia la vita lì. Povertà, malattia. Ma è la più forte palestra di vita, se sono quello che sono lo devo alla mia infanzia». L’adolescenza è corsa via in Europa: «A 13 anni sono arrivato a Zurigo, mia madre si era risposata lì, l’ho seguita. Certo non sono arrivato in Svizzera con l’idea di diventare un calciatore. Giocavo dopo la scuola, per passare il tempo. Ho avuto la fortuna di entrare subito in un piccolo club, il Toss. Lì mi hanno visto quelli dello Zurigo, poi è arrivato il Winterthur, poi ancora il Grasshoppers e la Francia, al Lorient». Nuovo Drogba Avanti con la storia: siamo a gennaio scorso, vero che poteva andare allo Shanghai a sostituire Drogba? «Vero, ma penso di essere ancora troppo giovane per la Cina. Il mio obiettivo è la Coppa del mondo con la Svizzera». Breve sosta: nel suo giro del mondo Emeghara non ha mai sofferto un insulto razzista: «Sembrerò controcorrente ma non credo che quello negli stadi sia vero razzismo. Le offese dei tifosi nascono per la rabbia sportiva, e ti urlano la prima cosa che viene loro in mente». La corsa di Innocent ora riparte dal Siena: «Qui mi trovo benissimo, mi piace la città e la cucina. Sono felice per il gol e il successo sull’Inter: siamo ancora messi male ma la vittoria dà morale. Per il mio futuro vediamo cosa succederà alla squadra, ora mi concentro sulla salvezza». Retroscena di un affare, la racconta Stefano Antonelli, d.s. del Siena: «Al Lorient non volevano farlo partecipare all’ultima Olimpiade con la Svizzera, lui è andato lo stesso, ma quando è tornato lo spazio si era ridotto. Così siamo arrivati noi, nonostante la concorrenza: prestito con diritto di riscatto a 3 milioni, È un talento, lo seguivo e ora spero di tenermelo a lungo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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COPPA D’AFRICA DOMENICA LA FINALE
È Nigeria-Burkina Obi Mikel, Moses e Onazi: che forza Mali stracciato Poker di gol con il laziale tra i protagonisti. E se i nigeriani vincono, settimana gratis di sesso
Meriti Se la qualità del suo terzetto offensivo è la prima cosa che salta all’occhio, la Nigeria ha un segreto nel motore che è quanto le permette di sostenere in serenità le punte: la coppia composta da Obi Mikel e Onazi — nata durante il torneo perché il laziale ha scavalcato il titolare Ogude — è un muro elastico eretto a centrocampo che, a seconda della posizione (i due si muovono assieme avanzando e arretrando di una trentina di metri), serve a blindare la difesa — forte comunque soprattutto in Oboabona — oppure a sostenere la creatività di Mba e di Moses. Il mediano del Chelsea era già noto ai massimi livelli, e dunque non sorprende che stia correndo per il titolo di uomo-chiave del torneo. Onazi, invece, è una scoperta della quale beneficerà Petkovic, ma a partire dalla prossima settimana. Prima ha una finale continentale da giocare.
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDÒ DURBAN (Sudafrica)
La Nigeria viaggia col vento del destino nelle vele. Gioca fresca e leggera, corre quasi senza fatica in quella bolla di umidità che è lo stadio di Durban, si sbarazza del Mali praticamente in scioltezza, come si straccia un post dal blocco degli appunti. Via, fatta anche questa. Ne resta una, l’ultima, la finale di domenica a Johannesburg, e poi la sensazione che in Africa sia nata una nuova grande squadra potrà integrare la certezza che c’è già, quella di una squadra bella. E non lo pensiamo soltanto noi: il sindacato delle prostitute nigeriane ha fatto sapere ieri sera che, in caso di vittoria finale, l’intera squadra avrà diritto a una settimana di sesso gratuito. Si sono visti incentivi più mosci... Illusione Il Mali resta in partita i primi 25 minuti, nei quali la quantità dei suoi saltatori inquieta la difesa nigeriana, che concede un paio di corner di troppo e sui tiri dalla bandierina cigola come un meccanismo sotto sforzo. Ma la nazionale di Keita, stavolta meno lucido perché la marcatura quasi a uomo di Obi Mikel gli toglie ossigeno innervosendolo, non pesca il jolly che disegnerebbe altrimenti la partita; e quando la Nigeria comincia a velocizzare l’azione portando avanti i terzini e il talento centrale di Mba, la sensazione è
che il match si sia dato una spinta giù per lo scivolo. L’1-0, infatti, arriva subito: numero da circo di Moses, che sull’angolo destro dell’area piccola buggera Tamboura con una piroetta crossando oltre la linea difensiva, dove il terzino Echiejile trova la porta con un colpo di testa in tuffo. Pochi minuti e il 2-0 segna già il punto di non ritorno: l’innesco è ancora di Moses — veloce e creativo, una specie di Lavezzi —, Emenike rifinisce per la sentenza di Ideye. E a scanso di equivoci la fortuna, alleata al più forte come spesso succede, aggiunge la matta con una punizione (che non c’era) di Emenike deviata dalla barriera oltre la portata del portiere.
Elderson Echiejile festeggia il gol dell’1-0 con Ideye e il laziale Onazi AFP
MALI
1
NIGERIA
4
MARCATORI Echiejile (N) al 25’, Ideye (N) al 30’, Emenike (N) al 44’ p.t.; Musa (N) al 15’, Fantamady (M) al 30’ s.t. ARBITRO Papa (Gambia) 6. NOTE spettatori 25 mila.
MALI (4-2-3-1) Mam. Samassa 6;
NIGERIA (4-3-3) Enyeama 6; Ambrose
Diawara 5, Wague 5,5, N’Diaye 5, Tamboura 5; K. Traore 5,5, Sissoko 6 (dall’11’ s.t. Diabaté 6,5); Maiga 4 (dal 1’ s.t. Fantamady 6), Keita 5, M. Traore 5 (dal 21’ s.t. Sow 5,5); Mah. Samassa 6. ALLENATORE Carteron 5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Maiga e Sow.
6 (dal 37’ s.t. Yobo s.v.), Omeruo 6,5, Oboabona 7, Echiejile 7; Onazi 7, Mba 6,5, Obi Mikel 7,5; Ideye 7 (dal 26’ s.t. Uzoenyi s.v.), Emenike 7, Moses 7,5 (dall’8’ s.t. Musa 7). ALLENATORE Keshi 7,5. ESPULSI nessuno AMMONITI Ambrose.
Promossa Il Mali è una squadra generosa, e la sconfitta ormai cantata non toglie nulla al suo impegno di provare comunque a segnare un gol. Ci riesce a un quarto d’ora dalla fine con Fantamady, ma la Nigeria, approfittando dei varchi che si aprono quando esce lo schermo Sissoko, aveva già sfiorato la goleada, colpendo un’altra volta con Musa e mangiandosi altre tre palle-gol pazzesche. Avrà cenato con più appetito in serata, scoprendo alla tv la faccia dell’ultimo ostacolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I CONTI DEL CALCIO EUROPEO IL PRESIDENTE DELL’ECA PLAUDE ALLE ITALIANE E PUNZECCHIA IL PSG
h
MIGLIORI
S Obi Mikel 7,5 Gioca da anni nella Champions europea, e l’anno scorso l’ha pure vinta. Lo noti perché fa sempre la cosa giusta con gran naturalezza.
S Moses 7,5 L’altro nigeriano del Chelsea è il genio che accende la lampada. Non segna, ma le prime due reti nascono da lui. Sposta gli equilibri.
FINISCE 4-3 AI RIGORI
Prima volta di Bance & Co. Ghana battuto Nessuno meglio di noi può sapere quanto conti un cucchiaio eseguito bene durante una serie di rigori. Quando Aristide Bance, centravanti formato gigante dell’Augsburg, accarezza il pallone con un tocco sotto che inganna Dauda diventa chiarissimo quel che sta per succedere. Con i nervi sfasciati Badu va sul dischetto a sbagliare l’ultimo penalty, consegnando al Burkina Faso la prima finale continentale della sua storia. Potete immaginare le scene di giubilo nel clan burkinabé e quelle di disperazione fra i ghanesi. Scandalo Non possiamo immaginare, invece, quel che provi l’arbitro tunisino Slim, che dopo aver fischiato contro Burkina per tutta la gara in un modo scandaloso vede il suo «lavoro» andare in fumo. Slim comincia regalando un rigore al Ghana — e Wakaso lo trasforma portando avanti i favoriti —, prosegue annullando una rete regolare a Nakoulma alla fine del primo tempo supplementare e suggella la sua serataccia al minuto 117, quando Boye sgambetta Pitroipa lanciato verso la porta: rigore solare che Slim trasforma in simulazione del miglior giocatore burkinabé, che essendo già ammonito viene espulso, perdendosi la finale. Un’ingiustizia colossale. Zavorrato da un arbitraggio così contrario, il Burkina Faso tira fuori una prestazione eccezionale, con punte di valutazione per i due difensori centrali e l’intero reparto offensivo. Dall’altra parte le colpe ricadono su Appiah, che dopo 10 minuti stravolge la squadra muovendo quattro giocatori per sostituire Pantsil, e ancora su Gyan, che sbaglia due occasioni clamorose. Ma è giusto così. p.c.
GHANA-BURKINA FASO
3-4 d.c.r.
1-1 al 90’ e al 120’ MARCATORI Wakaso (G) su rigore al 13’ p.t.; Bance (B) al 15’ s.t. RIGORI Vorsah (G) fuori, B. Kone (B) gol, Atsu (G) gol, H. Traore (B) gol, Afful (G) gol, Koulibaly (B) parato, Clottey (G) fuori, Bance (B) gol, Badu parato. GHANA (4-2-3-1) Dauda 6,5; Pantsil s.v. (dal 10’ p.t. Asante 5), Vorsah 6,5, Boye 6, Afful 7; Badu 5, Rabiu 6 (dal 2’ s.t. D. Boateng 6); Atsu 6,5, Asamoah 6, Wakaso 5,5 (dal 13’ p.t.s. Clottey s.v.); Gyan 4. All. Appiah 4. BURKINA FASO (4-3-2-1) Diakite 7; Koffi 7 (dal 47’ s.t. H. Traore s.v.), B. Kone 8, Koulibaly 7,5, Panandetiguiri 6; Nakoulma 6, D. Kone 6, Rouamba 7; Kabore 7, Pitroipa 7; Bance 7,5. All. Put 6,5. ARBITRO Slim (Tun) 3. NOTE espulso Pitroipa (B) per doppia ammonizione al 12’ s.t.s. Ammoniti Rabiu, D. Boateng (G), Koulibaly (BF).
EX G14 PARLA IL VICEPRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE
Rummenigge e il fair play Uefa «C’è chi non rispetta le regole»
siamo partiti: cos’era la Champions negli anni 90, e cos’è oggi che ricava 1,3 miliardi all’anno. Il calcio non è solo televisivo».
Gandini: «I club vogliono migliorare il rapporto con la Fifa e contare di più Chi trucca le partite va fuori dall’Eca»
Cosa pensa di cinque arbitri e tecnologia?
ma per Italia e Spagna non sarebbe facile. Spero che la decisione per il Qatar sia tecnica e non politica: pensiamo a squadre, giocatori e tifosi. Tocca alla Fifa: se ci chiedono un parere…».
«Fifa e Uefa ne discutono troppo e chiedono poco ai club. Noi vogliamo la soluzione migliore: se funzionasse al 100%, sarebbe la tecnologia. In Italia avete parecchie polemiche, anche in Germania i casi non mancano. E non vorrei rivedere il gol fantasma di Inghilterra-Ucraina: gli uomini sbagliano».
(f.li.) Neanche 5 anni fa sembrava che club, Fifa e Uefa viaggiassero su binari paralleli. Che il calcio potesse spaccarsi. Che una Superlega fosse all’orizzonte. Scenario completamente cambiato: le squadre hanno ottenuto un calendario più «razionale» per le nazionali, l’assicurazione per gli infortunati, gli utili per Mondiale ed Europeo. Che cosa possono chiedere ora? «L’obiettivo è migliorare il rapporto con la Fifa, partecipare di più alle decisioni e far nascere organizzazioni parallele, come la nostra, negli altri continenti». Umberto Gandini (Milan) è il vice-presidente Eca che ha invitato Santos, Corinthians, Boca, Velez, Estudiantes, Kashima e altre grandi squadre mondiali: in totale 31 ospiti all’assemblea di Doha. «Abbiamo spiegato loro l’importanza di unirsi per ottenere più risultati. Non vogliamo creare un’Eca mondiale, ma strutture indipendenti che possano
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI DOHA (Qatar)
«La Champions? Mi spiace per il Milan, ma il grande favorito per la finale resta il Barcellona». Kalle Rummenigge è il presidente più invidiato d’Europa: ha ingaggiato Guardiola, il suo Bayern è in splendide condizioni finanziare e può aprire un ciclo vincente, lui è il presidente dell’Eca, l’associazione dei club europei sempre più influente, ospite del Qatar per l’assemblea del quinto anno. «Mai visto un campo più bello del Khalifa, dove s’è giocata Spagna-Uruguay. Magari l’avessero Milano, Monaco e Barcellona. Non ho dubbi: sarà un grande Mondiale. Ma dobbiamo metterci d’accordo se d’estate o d’inverno». Lei cosa preferisce?
«Non mi spiacerebbe una stagione calcistica nell’anno solare,
Alla Fifa potrebbe candidarsi Platini.
«Michel è un amico. Grazie a lui c’è pace nel calcio in Europa. Se si candida lo sosterremo». Il messaggio per Platini è: non tocchiamo la Champions.
«I club non sentono il bisogno di cambiare. Il problema è l’Europa League: l’Uefa deve impegnarsi di più su marketing e diritti tv». Per De Laurentiis anche la Champions è sottostimata…
«Aurelio su certe questioni è, come dire, speciale. La Champions è il torneo più bello e ricco del mondo. Si può sempre chiedere di più, ma ricordiamo da dove
TEST IL 24 LUGLIO
Bayern-Barça Guardiola subito contro il passato Guardiola contro il suo passato. Subito. Appena qualche settimana dopo l’inizio della nuova avventura al Bayern Monaco. Il club tedesco, infatti, giocherà in amichevole con il Barcellona: 24 luglio, Allianz Arena. Il pretesto è il 60˚ compleanno di Uli Hoeness, presidente bavarese. Sarà soprattutto l’occasione di vedere all’opera l’allenatore catalano di fronte alla squadra della sua vita. Intanto, Guardiola sta lavorando per il futuro: nel suo staff vorrebbe Gaby Milito, fratello dell’interista Diego.
Il Psg a cosa la fa pensare?
«Non ho niente contro gli investimenti, basta che si rispetti il fair play. Qualcuno dimentica, ma l’abbiamo firmato tutti: il deficit europeo è ancora 1,7 miliardi. C’è qualcosa di sbagliato, c’è chi non rispetta le regole. Il Bayern lo fa. Complimenti anche alle italiane: il Milan aveva un forte deficit ma s’è impegnato e ha recuperato, anche se è stato criticato per l’austerity. Strano: anche l’Inter ha risparmiato per rientrare, ma ha ricevuto meno lamentele». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Umberto Gandini, direttore organizzativo del Milan EPA collaborare con noi». Chissà che non sia utile anche per combattere i mali del calcio: uno su tutti, le partite truccate. «Le cifre sono preoccupanti, abbiamo deciso che, se mai fosse provata la partecipazione di un club, questo sarebbe espulso dall’Eca. Ma devono intervenire i governi». Per gli arbitri supplementari e la tecnologia bastano Fifa e Uefa: «Il Milan collabora in Italia e in Champions all’esperimento degli arbitri di porta, tutto quello che potrà migliorare la direzione di gara è ben accetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE BWIN L’INTERVISTA GUGLIELMO LONGHI
Le ultime tracce di gialloblu compaiono sulle scarpe da calcio, ineliminabili perché non si può fare uno sgarbo allo sponsor tecnico. Per il resto sono colori che Valeri Bojinov, nuovo centravanti del Vicenza, ha cancellato in fretta. Sabato si va a Verona.
«Derby molto sentito, ci sarà da divertirsi». Tutto qua?
«Guardo avanti, il resto non conta». D’accordo, ma cosa non ha funzionato?
La rabbia di Bojinov «Mai più al Verona con Mandorlini» L’attaccante del Vicenza sfida subito l’ex allenatore «Non ho capito perché non giocavo, se segno esulto»
«Giocavo poco, troppo poco (un gol in 14 partite ma solo 4 da titolare, ndr). E ho voluto andare via, non ce la facevo a stare in panchina».
rapporto splendido». Però sabato se segna, esulta. Vero?
«Non lo so, non l’ho capito. Chiedete a lui». (Chiediamo a Mandorlini. Risposta: «Bojinov ha giocato le partite che doveva giocare. Sapeva che non avrei potuto garantirgli di più»).
Tiribocchi?
«Mi piace, è solido: tiene palla, fa le sponde, crea spazi per l’altro attaccante».
Il Verona ha tenuto il diritto di
«
Non ce la facevo più a stare fuori, adesso Dal Canto sfrutta le mie caratteristiche
riscatto per il prestito dallo Sporting Lisbona. Ci tornerebbe?
Zeman mi ha deluso: come si fa a tenere fuori De Rossi e mettersi contro la piazza?
Sa perché i vicentini sono chiamati mangia gatti?
«Un bel salto, comunque un’esperienza che ti fa crescere. Ma sono forte di testa e mi prendo le responsabilità. Ho deciso di ripartire, di vincere questa sfida altrimenti non sarei venuto qui. Se tutti ci diamo una mano, ne usciremo».
«No, perché? In bulgaro non esiste un’espressione simile».
E la Nazionale?
Cosa è cambiato andando a Vicenza?
Le ferree regole del 4-3-3.
S Mandorlini su Bojinov «Valeri ha giocato le partite che doveva giocare. Sapeva che non avrei potuto garantirgli maggiore spazio»
Valeri Bojinov, 26 anni, in Italia ha giocato con Lecce, Fiorentina, Juve, Parma, Verona e ora Vicenza LAPRESSE
«Ma non tutti i 4-3-3 sono uguali: con quello di Zeman a Lecce mi trovavo bene. A proposito...
«Zeman mi ha deluso, come si fa a tenere fuori De Rossi e mettersi contro la piazza? Mi spiace, ma ha sbagliato».
E i veronesi tutti matti?
«Un po’ matti, in senso buono, lo sono: pronti a tutto per la squadra. Con loro ho avuto un
Taccuino SASSUOLO
Valeri deve operarsi Stagione a rischio SASSUOLO Il centrocampista Carl Valeri, già lontano dai campi da un paio di mesi per l’infortunio a una caviglia rimediato in nazionale, dovrà operarsi, forse già lunedì in Australia. Nella migliore delle ipotesi tornerà per il finale di stagione.
VICENZA
Malonga: «Tranquillo dopo l’aggressione» VICENZA Dopo l’aggressione subìta domenica fuori da un ristorante, ha parlato l’attaccante Dominique Malonga: «Sono tranquillo, per fortuna so che i tifosi del Vicenza non sono tutti così, e non voglio nemmeno dare peso a quello che hanno fatto un paio di persone che non meritano attenzione».
BRESCIA
Si infortuna Bouy S Problemi per Saba
Bojinov su Tiribocchi «Mi piace, è solido: tiene palla, fa le sponde, crea spazi all’altro attaccante. Sono a Vicenza per vincere la sfida»
BRESCIA Problemi a centrocampo: Bouy k.o. (distrazione al ginocchio destro, oggi la risonanza), Saba con il mal di schiena (ma dovrebbe recuperare). Senza i nazionali, il test con la Primavera finisce 4-0. Prima amichevole per il neoacquisto Maxi Arias.
LA SITUAZIONE
Domani l’anticipo Cesena-Ternana La classifica dopo 24 giornate: Sassuolo p. 52; Livorno 51; Verona 47; Varese (-1) 39; Padova, Juve Stabia ed Empoli (-1) 34; Brescia 33; Modena (-2) e Ascoli (-1) 32; Cittadella 31; Spezia e Ternana 29; Cesena 27; Crotone (-2) e Lanciano 26; Bari (-7), Novara (-4) e Reggina (-2) 25; Vicenza 19; Pro Vercelli 16; Grosseto (-6) 15. Domani (ore 20.45): Cesena-Ternana (0-0). Sabato (ore 15): Bari-Varese (2-2), Crotone-Grosseto (0-1), Juve Stabia-Novara (1-1), Lanciano-Cittadella (0-1), Modena-Reggina (2-2), Padova-Brescia (0-0), Pro Vercelli- Sassuolo (1-2), Spezia-Ascoli (0-2), Verona-Vicenza (3-2). Lunedì (ore 20.45): Empoli-Livorno (2-4).
Un mese fa lei lottava per andare in A, ora per salvarsi.
«Con Mandorlini, no».
«Gioco in una posizione più adatta alle mie caratteristiche: Dal Canto fa il 4-4-2 e mi chiede di stare più vicino all’altra punta, sono movimenti semplici. Mandorlini voleva che facessi l’esterno, ma non sono capace di giocare così largo».
HANNO DETTO
«Certo, non sono un ruffiano, né (scusate) un paraculo. Per me il gol è tutto. E poi come potrei spiegare ai miei figli che me ne sto in silenzio dopo aver segnato in un derby come Verona-Vicenza?»
Perché con Mandorlini non aveva spazio?
«
d
«Giocare poco mi ha sicuramente penalizzato. Riparto col Vicenza e a marzo contro Malta e Danimarca conto di esserci». © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMA DIVISIONE LA CAPOLISTA
Il Latina di Pecchia è senza freni in attesa del miglior Danilevicius sa (16 gol subiti, come l’Avellino) e il terzo attacco (28 reti, meglio solo Perugia e Nocerina). L’uomo in più sul piano tattico è Agodirin Kolawole, 29 anni, nigeriano, 5 gol, da 11 stagioni in Italia: ala agile e scattante, «riciclato» da Pecchia anche come centravanti. Già a Latina, dal 2004, due stagioni in C2, tre anni fa passò dal Foggia di Zeman, che ha affinato i suoi slanci in velocità.
NICOLA BERARDINO
Il Latina guarda dentro se stesso e trova in attacco nuove risorse. Che non sono esclusivamente legate ai rinforzi offensivi, Danilevicius e Schetter, arrivati a gennaio. Anzi domenica la capolista, nel successo di Sorrento, è partita con Danilevicius in panchina. Va precisato che il 34enne lituano, giunto dalla Juve Stabia, era reduce da una distorsione alla caviglia, rimediata nel debutto di Catanzaro (subito in gol), e solo giovedì era rientrato in gruppo. Pecchia non lo ha rilanciato tra i titolari: un po’ per non forzare una condizione atletica non al top, ma soprattutto per non derogare alle «sacre regole» del gruppo, dove le gerarchie passano anche dalla continuità del lavoro.
I giocatori del Latina festeggiano la vittoria di Sorrento: in maglia bianca si riconoscono Barraco (a sinistra) e Kolawole (a destra) ASARO
La via nuova Domenica, sul cam-
po dell’ultima in classifica, la capolista del girone B si è trovata sotto in un gol (segnato dall’ex Tortolano). Così in avvio di ripresa Pecchia ha rimescolato l’attacco. Out Schetter (all’esordio, come il terzino Giallombar-
do), dentro Danilevicius. Subito dopo l’innesto di un altro attaccante, il brasiliano Jefferson, al posto di un centrocampista, Burrai. Per la prima volta Pecchia ha lasciato il 4-3-3 per passare a una sorta di 4-2-4 con Danilevicius e Jefferson in mezzo, e sulle fasce Barraco e Kolawole, che hanno segnato i gol della rimonta vincente. Il mercato di gennaio ha dato un’ulteriore spinta al progetto Latina per la prima storica promozione in B. Ma la base era già solida: i pontini sono sbarcati in vetta a inizio stagione per ritornarci saldamente a gennaio. Ora sono a nove risultati utili, hanno la miglior dife-
Gol d’autore Il bomber è Dario Barraco, 27 anni, 8 gol, quasi tutti spettacolari. Era nei ragazzi della Roma, stesso gruppo di Cerci e Galloppa. A 10 anni il padre lo portò nella squadra della sua zona, il Cinecittà Bettini, per farlo divertire di più. Poi tanta gavetta fino a Trapani, dove l’anno scorso si è visto sfuggire la B, ora di nuovo all’orizzonte. «Vivo gara per gara. Arrivare in B? Vediamo la classifica all’ultima giornata». Con i rinforzi, una marcia in più? «Sono arrivati grandi giocatori che ci daranno un gran contributo, ma noi eravamo in vetta già prima…», sorride. A Latina tutti per uno e uno per tutti, Danilevicius compreso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SITUAZIONE
ALLE 14.30 A UMAGO
Domenica il Lecce va in Lombardia per sfatare il tabù
L’Under 20 di Bertotto sfida la Croazia di Livaja
Questa la situazione in Prima divisione e il programma del prossimo turno: GIRONE A La classifica dopo 21 giornate: Lecce p. 37; Trapani 36; Alto Adige* 33; Entella, Carpi e San Marino 31; Lumezzane e Pavia 29; Feralpi Salò 27; Cremonese (-1) 25; Cuneo 24; AlbinoLeffe (-6) 23; Como* (-1) e Portogruaro* (-1) 21; Reggiana 19; Tritium* 9; Treviso (-1) 8. (*ha già riposato). Così domenica (ore 14.30): Carpi-Alto Adige (1-2); Como-Reggiana (1-0); CuneoTrapani (0-3); Entella-Pavia (1-1); Lumezzane-Cremonese (0-0); San Marino-Portogruaro (1-2); Treviso-AlbinoLeffe (0-0); Tritium-Lecce (0-2); rip. Feralpi Salò. GIRONE B La classifica dopo 19 giornate: Latina (-1) p. 40; Avellino 35; Nocerina 33; Frosinone (-1) 31; Perugia (-1) e Pisa 30; Benevento, Prato e Viareggio 26; Paganese 25; Catanzaro 24; Gubbio 22; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12. Così domenica (ore 14.30): Andria-Catanzaro (0-0); Barletta-Avellino (0-1; sabato, ore 16); Benevento-Carrarese (3-0); Gubbio-Paganese (0-1); LatinaViareggio (1-1); NocerinaFrosinone (2-2); Pisa-Perugia (2-1; lunedì, ore 20.45); Prato-Sorrento (2-0).
Oggi alle 14, allo stadio di Umago, l’Under 20 di Lega Pro affronterà i padroni di casa della Croazia, guidati dall’atalantino Livaja, per la Regional Competition, l’ex Miropa Cup. All’andata a Portogruaro, in ottobre, gli azzurri vinsero 4-2 in rimonta, grazie a un ottimo secondo tempo. «Abbiamo svolto una buona preparazione a Udine — ha detto il c.t. Valerio Bertotto — Affronteremo una squadra forte, sarà una buona occasione per i giovani di Lega Pro per far vedere le loro qualità in ambito internazionale». Ecco la probabile formazione dell’Italia (4-3-3): Di Vincenzo (Aprilia); Sbraga (Pisa), Cane (Aprilia), Baldan (Nocerina), Paparusso (Poggibonsi); Agnello (L’Aquila), Degeri (Cremonese), Proietti (Bassano); Falco (Lecce), Montini (Feralpi Salò), Gatto (Pisa). All. Bertotto.
SERIE D
Recuperi, vince l’Astrea Oggi Castel Rigone-S. Terni Si è giocato ieri un recupero, nel girone F (21a giornata): Astrea-Marino 2-1. La nuova classifica: Sambenedettese p. 47; San Cesareo 45; Maceratese 43; Ancona 41; Termoli 38; Vis Pesaro e Olympia Agnonese 36; Astrea 32; Jesina 30; Renato Curi 27; Fidene e Isernia 26; Civitanovese 25; Amiternina 22; Celano 20; Recanatese 17; San Nicolò e Marino 15. Oggi alle 14.30, per il girone E (22a), c’è Castel RigoneSporting Terni (a Bastia Umbra): arbitra Mei di Pesaro. GIUDICE Ordinata la ripetizione di Internapoli-Ischia del 19 febbraio (sul campo 0-2): l’arbitro aveva espulso al 27’ della ripresa Conte per doppia ammonizione, confondendolo con un altro giocatore. Tra i calciatori 5 gare di stop a Covelli (Civitanovese) e 4 a Ungaro (Bogliasco).
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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COPPA ITALIA, EMOZIONE E FASCINO DI UN TORNEO CHE VALE LA STAGIONE
ilBasket di LUCA CHIABOTTI
a oggi a domenica, a Milano, la pallacanestro celebra il rito delle Final Eight di copD pa Italia: con Varese testa di serie n.1 (nella foto, Polonara), le prime 8 al termine del girone di andata si sfidano a eliminazione diretta per conquistare il primo trofeo della stagione. Molti sostengono che sia il momento più bello dell’anno: emotivamente, perché di fronte al rigore matematico dei playoff, dove i più forti sono quasi sempre premiati da serie lunghe, su 5 o 7 partite e lo spettacolo viene appesantito dalla stanchezza della stagione e la ripetitività delle sfide, la coppa mischia il fascino del vincere o uscire alla leggerezza di
mercoledì da leoni
laPuntura
IL VERO BRASILE È ANCORA LA SPAGNA MESSI HA UN’ORCHESTRA. E DINHO... di ALESSANDRO DE CALÒ
è stato un momento, ieri sera a Wembley, che resta appeso come una schegC’ gia sulla superfice uniforme del mercoledì internazionale. Non solo Balo contro Van Persie, c’erano anche altre sfide tra colossi e nazionali storiche. Ibra contro Messi, Iniesta contro Cavani, Ribery contro Özil, sono la punta dell’iceberg di un calcio che va d’accordo col grande spettacolo. Wembley, dunque. Inghilterra-Brasile. Al minuto 17, un cross di Ronaldinho centra un braccio di Wilshere dentro l’area. Volontario o no, l’arbitro dà il rigore. Chi lo tira? Il rigorista è Neymar, ma quando il piccolo fenomeno del Santos si avvicina al vecchio Dinho — che sta sul dischetto col pallone in mano — per farglielo notare, ha il piglio di un fan che avvicina il suo idolo per chiedere un autografo. L’ex milanista fa un cenno e basta così. Il dischetto è suo. Tira lui. Davanti ai 90 mila di Wembley, Ronaldinho ha una chance monumentale. Felipao Scolari l’ha ripescato dai meandri del campionato brasilia-
Ronaldinho e Wayne Rooney a Wembley AP
no per non mandare allo sbaraglio i suoi baby di talento: non può sbagliare. Il Gaucho batte col piatto sulla sinistra di Hart, portiere del City di Mancini. E’ un tiro fiacco, che Hart intercetta e strappa via dalla porta sul tentativo di ribattuta. Da qualche parte il vecchio Seaman deve godere per questo errore, ripensando alla sua papera del 2002 che aveva spianato a Dinho e al Brasile di Scolari la strada verso il trionfo mondiale di Yokohama. Undici anni dopo, il cerchio si chiude. Il calcio restituisce tutto. Nel secondo tempo, quando Ronaldinho lascia il posto a Lucas, la Seleçao cresce. Perde lo stesso (1-2) ma gioca meglio. In realtà, come diceva anche il predecessore di Scolari, Meno Menezes, il vero Brasile adesso è la Spagna. E continua a esserlo. Quando a Doha, Vicente del Bosque mette in campo otto blaugrana su undici, la Roja cambia marcia e per il tignoso Uruguay di Cavani e Suarez c’è poco da fare. Finisce 3-1, ed è una sfida terribilmente seria, con cenni di rissa, questa tra i campioni europei e del mondo contro i campioni americani. Vincere aiuta a vincere e giocare bene aiuta a giocare bene. E’ un bel contagio. Per gli assi del Barça non ci sono soste: l’abitudine sconfina anche nella Seleccion di Buenos Aires. Nel gelo di Stoccolma, Messi e Mascherano dirigono l’orchestra albiceleste che si diverte anche con le giocate di Higuain, Aguero e Di Maria. Davanti, la qualità è stratosferica. In difesa il livello scende: Ibra resta impigliato, ma su corner e punizione gli svedesi riescono a far male (2-3, il finale). A sette giorni da Real Madrid-Manchester United, partita madre di tutti gli ottavi di Champions, i protagonisti affilano il tiro. Le nazionali sono una buona sponda. Wayne Rooney conferma lo straordinario momento di forma con l’Inghilterra, Cristiano Ronaldo va a segno col Portogallo (anche se con l’Ecuador è un flop, 2-3), Khedira firma il trionfo della Germania a Parigi contro i Bleus di Deschamps e Benzema. Mou si scalda le mani. Rien ne va plus, vedremo al Bernabeu chi continuerà a vincere.
a grande novità è che le due stelle del Sub 20 sono già italiane. Il miglior giocatore del L torneo è Juan Fernando Quintero, leader dei campioni della Colombia e rivelazione del Pescara, è ormai nel mirino di Inter e Milan. In estate Delli Carri ha avuto il fiuto di bloccarlo quando costava solo 1,7 milioni: ora ne vale più di 10. Invece il capo-cannoniere è l’uruguaiano Nico Lopez, grande speranza della Roma, Quindi entrambi hanno conosciuto la vetrina della serie A ancor prima di diventare famosi nella kermesse biennale che attira i maggiori club del pianeta. La rassegna sudamericana dei migliori giovani sudamericani da sempre esalta talenti costosissimi. O addirittura inarrivabili. Tanto per andare indietro di qualche anno basta fare i nomi di Pato, Cavani, Di Maria, Lucas e Neymar per capire quanto sia difficile districarsi tra la danarosa concorrenza a fuochi ormai sparati. Invece l’ultima edizione dimostra che i nostri club hanno saputo anticipare i tempi, andando a pescare il meglio su mercati ancora abbordabili. Il caso della Colombia è esemplare. Lì fioriscono germogli ad ogni angolo: Muriel, Ibarbo e Armero sono i battistrada di una generazione ancora tutta da scoprire. E ora anche la Lazio ha scommesso su Bryan Perea, pure lui emerso al Sub
f Dal paniere dell'Istat escono diari e agende ed entrano i phablet e gli spermatozoi di Balotelli.
laVignetta di VALERIO MARINI
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laRovesciata di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/
Ha pagato Zeman E perché non Baldini e Sabatini? I due dirigenti della Roma si sono smarcati appena la classifica si è messa a piangere
IL CINGUETTIO DEL GIORNO Zdenek Zeman, 65 anni. Esonerato dalla Roma ANSA
FERNANDO ALONSO Pilota della Ferrari
@ano_official
20. Anche in Uruguay è possibile ancora fare affari a prezzi umani. Se l’anno scorso il d.s. giallorosso Sabatini fece il colpaccio con Lopez, adesso l’Inter s’è accaparrata Diego Laxalta ad un prezzo intorno ai 3,5 milioni di euro. La coincidenza vuole che stavolta hanno fatto cilecca i vivai sudamericani più in vista. Argentina e Brasile hanno fallito l'obiettivo qualificazione, nonostante i pronostici ampiamente a favore. Un doppio passo falso che rallenta l’impennata di certe quotazioni già superiori ai 10 milioni. Comunque nel mezzo c’è spazio per qualche altra opportunità interessante. Ad esempio la Juve ha scandagliato il fronte brasiliano in questi messi, bloccando il difensore Doria e il promettentissimo Mattheus, figlio di Bebeto. Senza trascurare Cevallos, stellina dell’Ecuador. Tutti investimenti senza pazzie, nel solco di una tendenza sempre più accentuata. Del resto non c’erano alternative per tener testa ai rivali esteri. La globalizzazione obbliga a cercare le nuove opportunità senza titubanze. E gli ultimi mesi ci consegnano risultati incoraggianti. Ma con un’avvertenza: guai a farsi prendere dalle mode. In una serie A che valorizza sempre più i giovani è bene diversificare. Senza dimenticare mai le gemme del nostro inesauribile vivaio. Sarebbe miope innamorarsi solo dei mercati esotici. E’ un errore commesso in passato, purtroppo. E le esperienze vanno messe a frutto.
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108 km - 3:52h. Poca intensità. Nel pomeriggio gym
C’È UNA NOVITÀ NEL MERCATO GIOVANI LE STELLE DEL SUB 20 SONO GIÀ NOSTRE
fermare il campionato per un weekend concentrando prima le 4 poi, dal 2000, le 8 migliori squadre in una sede unica, dare un significato importante al girone d’andata ravvivando la prima parte della stagione, mettere sotto l’unico riflettore acceso 80 giocatori s’è rivelata una formula vincente anche tecnicamente: in un’epoca di dominio di Siena (6 scudetti consecutivi), la coppa Italia non s’è piegata totalmente alla sua forza, non solo per le vittorie di Treviso e Avellino. Oggi la coppa può valere una stagione e insegna al campionato che giocare sempre di più non significa offrire qualcosa di più bello e pregiato ai tifosi e alle televisioni. Anzi.
di ROBERTO PELUCCHI
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lineaVerde
di CARLO LAUDISA
non essere l’ultima spiaggia perché poi il campionato continua. Tecnicamente, perché giocare tre partite in tre-quattro giorni, riporta ad un basket più naturale, meno preparato, più concentrato sulle proprie qualità che sulla distruzione dell’avversario. C’è poi il tentativo, riuscito nelle ultime due stagioni a Torino, di farne un evento festa anche per i tifosi. Non è stato sempre così: la coppa Italia, che il basket ha addirittura abolito dal ’75 all’83, contava poco come accade nel calcio del quale ricalcava la formula con finale in una gara unica, infrasettimanale. Qualche bella partita, ma, soprattutto ai giocatori, non importava nulla. L’idea di
MIRCO BERGAMASCO Giocatore di rugby Racing Métro
@gallinari8888 che finale di partita che hai fatto e l'ultimo canestro una chicca...grande complimenti #orgoglioazzurro in USA @MircoBergamasco
MAX BIAGGI Iridato di Superbike: si è ritirato
Oggi un altro buon lavoro cardio corsa 10 Km buon passo. Che bello correre all'aria aperta!???? @maxbiaggi
SARA ERRANI Tennista
Family portrait! Sara con papà Giorgio e mamma Fulvia @Sara Errani Site
ella mia griglia estiva la N Roma figurava al quarto posto. Oggi, dopo 23 giornate, è ottava. Succede di sbagliare pronostico, succede che te lo facciano sbagliare (alibi). Ciò premesso, non licenzierei mai un allenatore in corso d’opera. Nemmeno Zdenek Zeman. Scusate: perché Zeman sì e i dirigenti che lo reclutarono no? Franco Baldini e Walter Sabatini l’hanno sfangata anche stavolta. Sabatini è quel genio che, dopo il 3-3 di Bologna, convocò i giornalisti e spiegò loro che «stiamo valutando l’esonero». Non l’annuncio di un fatto; l’ipotesi di un annuncio. Da lunedì 28 gennaio a venerdì 1˚ febbraio, sera di Roma-Cagliari sappiamo tutti com’è finita (e dov’è finito il «progetto»). Con Zeman è difficile restare sereni. Il calcio, gli eccessi, le crociate: al diavolo le mezze misure e le mezze stagioni. Quando a Firenze, in Coppa Italia, sfoderò una pudìca difesa a tre, ci demmo dei pizzicotti: possibile? La Roma vinse 1-0, ai supplementari, e si qualificò per le semifinali. Zeman Usa e getta, dunque. Come se Baldini e Sabatini ne potessero ignorare il catechismo. Dall’utopia orizzontale di Luis Enrique, che non seppe resistere alle pressioni ambientali, all’eresìa verticale del boemo, che non ha saputo domarle, sfamarle. Urge l’ennesima svolta, serve un’altra rifondazione. L’allenatore è pagato per pagare. Ne sono già saltati dieci, in questo campionato: nove esonerati, uno dimissionario (Giovanni Stroppa). Enrico Preziosi, il padre-padrone-padrino che ogni tanto parla di etica, proprio lui, ne ha scaricati due, addirittura: Gigi De Canio e Gigi Delneri. Davide Ballardini potrebbe essere quello giusto.
Geloso e non meno cannibale, Maurizio Zamparini, a Palermo, ha replicato colpo su colpo: da Giuseppe Sannino a Gian Piero Gasperini, ad Alberto Malesani (auguri). Tutti i tecnici hanno un proprio stile, ci mancherebbe: più o meno coerente, più o meno versatile. Non Zeman. O meglio: con Zeman non si può sbagliare, Zeman allena da sempre allo stesso modo, 4-3-3 e «più non dimandare», il miglior attacco corrisponde spesso alla peggior difesa, o a una delle più bucate. Ha preso il Pescara, in serie B, e l’ha portato di peso in serie A. Aveva Lorenzo Insigne, Ciro Immobile e Marco Verratti: li ha plasmati e valorizzati. Chi non scrisse «ha riaperto Zemanlandia» alzi la mano. Ha fatto il suo tempo, e potrà ritrovarlo solo in periferia, lontano da piazze troppo isteriche, troppo invasive. Per questo, non giustifico le attenuanti generiche concesse a Baldini e Sabatini. Gli errori di Zeman — dai compromessi di mercato al caso De Rossi, alla scelta del portiere — sono fuori discussione: in discussione sono coloro che, a inizio stagione, fissarono il futuro societario a un’operazione così spericolata, salvo poi smarcarsi vigliaccamente non appena la classifica si è messa a piangere, e la curva a strillare. Zeman è un dogma scolpito: «Non avrai altro schema all’infuori di me». Soltanto nella lotta al marcio è sceso a patti: Antonio Giraudo e Luciano Moggi sì; tutti gli altri «santi dipinti», da Franco Carraro in giù, no (o molto meno). Baldini e Sabatini sono ancora lì, al loro posto. Come se Zeman avesse fatto cose dell’altro mondo, e non, semplicemente, del «suo» mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
MOTORI TEST FORMULA 1 E MOTOGP
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la tecnica
Già cambiano fondo e scarichi sulla nuova F138 GIORGIO PIOLA
La Ferrari è stata la prima squadra ad introdurre novità sulla vettura. La prima è una griglia ai lati dell’abitacolo, più che altro per ridurre le temperature interne. Le altre, invece, segnano l’inizio dello sviluppo della F138. Ci riferiamo a diverse configurazioni di scarichi, in attesa della versione più sofisticata che vedremo all’ultimo test a Barcellona, e a un nuovo fondo abbinato all’inedito alettone posteriore mostrato alla presentazione. Questo elemento in pratica riproduce, con una soluzione originale, l’effetto del doppio soffiaggio nella parte bassa sotto la zona degli scarichi, introdotto dalla Red Bull a Valencia. L’aria incanalata finisce per alimentare il flusso, che sfocia nella zona del foro per il motorino d’avviamento. Questo ultimo dettaglio è stato provato nel pomeriggio, assieme alle nuove prese dei freni e alle tre pinne verticali che si trovano sotto il largo profilo che carena il semiasse. A proposito, la corda di questo profilo è addirittura superiore a quella dell’analoga soluzione introdotta lo scorso anno dalla Red Bull e copiata un po’ da tutti. Anche la Lotus ha provato nuovi scarichi, oltre ad aver fatto comparire due sottili prese ai lati dell’airbox che serviranno per il doppio Drs passivo. Novità di dettaglio sulle Red Bull, protette da paraventi anche nelle brevi soste in corsia box. Delusione in casa Mercedes per il secondo stop dovuto a una esasperazione progettuale. Lunedì era stato il cablaggio dell’alternatore, stavolta le canalizzazioni dei freni.
DI RESTA SECONDO Così ieri a Jerez (4.428 m) 1. Grosjean (Fra-Lotus) 1’18"218 (94 giri) 2. Di Resta (GB-Force India) 1’19"003 (95) 3. Ricciardo (Aus-T.Rosso) 1’19"134 (83) 4. Webber (Aus-Red Bull) 1’19"338 (101) 5. Hülkenberg (Ger-Sauber) 1’19"502 (98) 6. Hamilton (GB-Mercedes) 1’19"519 (15) 7. Perez (Mes-McLaren) 1’19"572 (81) 8. Massa (Bra-Ferrari) 1’19"914 (77) 9. Maldonado (Ven-Williams) 1’20"693 (71) 10. Rossiter (GB-Force India) 1’21"273 (19) 11. Van der Garde (Ola-Caterham) 1’21"311 (88) 12. Razia (Bra-Marussia) 1’23"537 (31)
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Officina Ferrari Massa fa esperimenti di aerodinamica E la Lotus stupisce Felipe gira a velocità costante provando le prime evoluzioni Montezemolo: «Presto per giudicare». Grosjean velocissimo
Work in progress. Il tubo di Pitot dice molto sulla giornata andalusa della Ferrari; il tubo di Pitot, recitano i manuali destinati agli studenti di ingegneria, serve a registrare la velocità rispetto all’aria e, applicato alle F.1, ogni minima variazione delle prestazioni ai cambiamenti aerodinamici.
Pat Fry e soci ieri era diretto a verificare che il pacchetto aerodinamico studiato a Colonia rispondesse al meglio prima di introdurre (il pomeriggio) una diversa versione degli scarichi, abbinata pure a un fondo differente (il diffusore era verniciato di verde). A ciò si è aggiunto il lavoro per ovviare al surriscaldamento registrato il giorno precedente e risolto (pare) con l’apertura di feritoie sulla carrozzeria.
tino per gli aggiustamenti e le necessarie modifiche. Un lavoro tutt’altro che esaltante (per questo Alonso ha preferito starsene al caldo a prepararsi?), cosa che si è riflettuta sotto il profilo delle prestazioni. Massa è stato il più lento tra i piloti di vertice (1’19"914) ma non ha mai avuto la libertà di spingere a fondo, tra giri a velocità limitata, out-in dalla corsia box, prove di partenza e quant’altro.
Primi cambi Felipe Massa è sta-
Verifiche Massa si è trovato tra
to l’unico a montarlo nella versione più «invasiva», sopra il cupolone del motore. Sancito che la F138 è nata meglio della precedente, il programma di
le mani una macchina laboratorio con la quale il pomeriggio ha percorso tre lunghe serie di giri, mettendo insieme quei chilometri mancati al mat-
Direzione «Ci siamo concentrati al 100% su aerodinamica e scarichi — ha dettato il brasiliano al Cavallino —. Al mattino non ho fatto neanche un giro cronometrato perché abbia-
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI JEREZ (Spagna)
mo utilizzato il tempo per la raccolta dati a velocità costante e l’analisi di diverse soluzioni aerodinamiche. Abbiamo impiegato più tempo del previsto per alcune modifiche, ma nel pomeriggio sono riuscito a effettuare tre prove sulla lunga distanza, importanti per capire la direzione da seguire». Anche il presidente Montezemolo, a margine di un’iniziativa elettorale, ha preferito non sbilanciarsi: «Sono prove, è presto per dare giudizi». Lotus ok Sapendo che oggi sarà
il suo ultimo giorno qui a Jerez è probabile che Felipe spinga un po’ di più per intuire il reale valore della rossa, staccatissima dai migliori. Come martedì, il brasiliano è finito a 1"6 dal leader — ieri Romain Grosjean che ha ottenuto il giro più veloce con la Lotus con un treno di gomme soffici (1’18"2). «Il tempo in sé non mi fa impazzire — ha detto il francese —, ma posso dire di essere molto contento della vettura». Lo è anche Mark Webber che non ha realizzato prestazioni eccellenti ma è stato l’unico a infrangere la barriera dei 100 giri: «Lascio Jerez più contento di un anno fa. Il via è senz’altro migliore. Lascio a Vettel una macchina pronta perché possa divertirsi!». Gioia Ma nessuno ieri era forse felice quanto Sergio Perez, al primo giorno al volante della McLaren: «È stata una giornata incredibile, sono più contento di quanto potessi immaginare alla vigilia — ha detto il messicano —: mi sono sentito subito a mio agio, anche se ci sono tante cose che devo imparare. Se la macchina continua così, saremo molto competitivi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rossa al passo Felipe Massa, 31 anni, sulla F138 ieri solo 8a. A destra Romain Grosjean, 26 anni, il migliore OLYCOM-AFP
L’ala posteriore della F138 è basata su quella di Suzuka 2012: in più ci sono le feritoie segnate con le frecce PIOLA
CHE GIORNATACCIA IL BRITANNICO ESCE DI STRADA A 260 ALL’ORA E SALTA IL RESTO DELLA SESSIONE
Taccuino
Hamilton, debutto choc: «Almeno sono vivo»
AL POSTO DI GLOCK
Lewis si schianta dopo 15 giri sulla Mercedes per un guasto ai freni posteriori DAL NOSTRO INVIATO
JEREZ
«La cosa positiva della giornata? Che sono vivo!». Lewis Hamilton la butta sul ridere al termine della seconda giornata da incubo vissuta dalla Mercedes. Quattordici giri martedì con Nico Rosberg a causa di un guaio elettrico, ieri un’altra assai più drammatica
La Mercedes incidentata e, a destra, un Hamilton sconsolato GETTY
conclusione anticipata delle prove con l’ex pilota della McLaren, uscito rovinosamente di pista alla staccata della Dry Sack per un guasto del sistema idraulico collegato alla pinza del freno posteriore destro. In sostan-
za, mentre viaggiava a 260 km/h, Lewis ha pigiato sul pedale del freno, ma solo quelli montati sulle ruote anteriori hanno funzionato e la Mercedes ha proseguito dritta nella sabbia fino a sbattere contro le
Razia firma con la Marussia
barriere. Il pilota è uscito sano e salvo, la macchina un bel po’ ammaccata: alettone, sospensioni e aerodinamica relativa sono finiti kaputt. E dopo 15 giri la Mercedes ha dovuto alzare bandiera bianca. «Non bisogna farsi demoralizzare da giornate simili. Ma guardare avanti in maniera positiva. Abbiamo tanti treni di gomme, bisogna che domani (oggi; n.d.r.) Nico possa percorrere tanti giri, 100/120 sarebbero l’ideale. La macchina è nata bene, ma sapendo come era la McLaren a fine 2012 devo stimolare gli aerodinamici perché è in quest’area che dobbiamo crescere di più». a.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il brasiliano Luis Razia, 23 anni, 2˚ nel 2012 in GP2, affiancherà Chilton alla Marussia, prendendo il posto di Timo Glock. A questo punto manca solo la seconda guida della Force India: in pole c’è il francese Jules Bianchi.
ADDIO FORMULA 1
Bruno Senna correrà a Le Mans Bruno Senna, 29 anni, nipote del grande Ayrton, dopo essere stato appiedato dalla Williams, lascia la Formula 1 per correre il World Endurance Championship, che comprende anche la 24 Ore di Le Mans. Il brasiliano disputerà il campionato a bordo di un’Aston Martin, con Frederic Makowiecki.
RALLY DI SVEZIA
Loeb alla prova della neve Da oggi a domenica c’è il Rally di Svezia, 2a tappa del Mondiale. È la seconda delle quattro prove a cui partecipa il 9 volte iridato Sebastien Loeb, in testa al campionato grazie alla vittoria a Montecarlo. Loeb in Svezia ha vinto solo una volta, nel 2004. Oggi il via con la super speciale serale di 1,9 km a Karlstad.
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i tempi Pedrosa, Lorenzo e Marquez in vetta Oggi ultime prove I tempi di ieri a Sepang (5.548 m). 1. Pedrosa (Honda) 2’00"549; 2. Lorenzo (Yamaha) 2’00"568; 3. Marquez (Honda) 2’00"803; 4. Rossi (Yamaha) 2’01"038; 5. Crutchlow (Yamaha) 2’01"311; 6. Bradl (Honda) 2’01"369; 7. Bautista (Honda) 2’01"729; 8. Smith (Yamaha) 2’01"931; 9. Hayden (Ducati) 2’02"110; 10. Dovizioso (Ducati) 2’02"379; 11. Akiyoshi (Honda) 2’02"526; 12. Nakasuga (Yamaha) 2’02"701; 13. Spies (Ducati) 2’03"002; 14. Yoshikawa (Yamaha) 2’03"156; 15. Iannone (Ducati) 2’03"169; 16. A.Espargaro (Art) 2’03"251; 17. De Puniet (Art) 2’03"791; 18. Petrucci (Ioda-Suter) 2’04"284; 19. Takahashi (Honda) 2’04"559; 20. Aoyama (Bqr-Ftr) 2’04"786; 21. Barbera (Bqr-Ftr) 2’04"989; 22. Abraham (Art) 2’05"028; 23. M.Laverty (Art) 2’05"417; 24. Corti (Ftr-Kawasaki) 2’05"721; 25. Hernandez (Art) 2’05"837; 26. Edwards (Ftr-Kawasaki) 2’06"205; 27. Staring (Ftr-Honda) 2’06"898; 28. Pesek (Ioda-Suter) 2’21"512. Oggi ultimo dei tre giorni di collaudi collettivi.
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA SEPANG (Malesia)
Ventiquattr’ore dopo, non cambia praticamente nulla. Un po’ più di caldo e conseguente pioggia pomeridiana, stesse posizioni, anche se si viaggia più veloci dello scorso anno. Sicuramente in circolo c’è tanto acido lattico dopo una prima giornata giocata a tamburo battente. «È stata dura alzarsi e rimontare in sella», ha ammesso Jorge Lorenzo, secondo a 19 millesimi dal solito Dani Pedrosa: sommando il distacco dei due giorni fanno solo 27 millesimi... Soltanto Valentino Rossi, ancora una volta quarto, ma con distacco salito a quasi mezzo secondo (489 millesimi) assicura che la sua condizione migliora giorno dopo giorno. Dolore «Sono sicuro che al prossimo test, a fine mese, starò ancora meglio. Ma sono "vecchietto" (il 16 compirà 34 anni; n.d.r.) e qualche crampo viene fuori». Però si consola con le belle sensazioni che sta vivendo. «Non è che alla vigilia di questo test non abbia dormito, perché per fortuna la tensione... non mi toglie il sonno. Però qualche timore di non essere più quello di una volta c’era. Così, dopo aver esordito con la Yamaha, ho dormito finalmente rilassato». E le buone sensazioni restano, dopo il secondo
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Valentino Rossi, 33 anni, sulla Yamaha M1 e, sotto, ai box
HANNO DETTO
AFP-MILAGRO
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Nella scia Rossi incollato ai magnifici tre «È solo l’inizio...»
Pedrosa «Ho riprovato cose che nel primo giorno non mi erano piaciute: ho trovato qualche miglioramento. Il telaio che useremo è quello 2012»
S Crutchlow «Mi sono concentrato sul miglioramento nell’entrata in curva. Sto lavorando per entrare in sintonia con il mio nuovo ingegnere giapponese»
Valentino: «Temevo di non essere ancora quello di una volta. Ora sono più rilassato» S giorno, malgrado il distacco aumentato di qualche millesimo dai tre che aveva davanti anche dopo il primo giorno. «Sono comunque contento, perché tutti hanno migliorato ma io sono rimasto sempre sotto il mezzo secondo di ritardo. Chiariti i dubbi del debutto abbiamo iniziato a lavorare in funzione del campionato. E la moto risponde. Mi dispiace solo aver fatto un piccolo errore all’ultima curva nel giro buono: avrei potuto scendere sotto i 2’01" ed essere più vicino a Marquez (ancora ottimo terzo, n.d.r.)». Tecnica Ma in casa Yamaha c’è
qualche mistero tecnico. Prima il team manager Massimo Meregalli aveva parlato di «una nuova moto» provata da Lorenzo, poi ne ha fatto cenno anche Valentino dicendo che oggi «proverò le novità che Jorge ha già usato e con cui è andato più veloce». Lo spagnolo sembra cadere dalle nuvole. «Forse sono nuove per lui, ma io le ho
già provate. C’è qualcosa che va bene, ma credo che possiamo ancora recuperare un paio di decimi con un’erogazione più efficiente nella seconda parte dell’accelerazione in uscita di curva. In questo momento Yamaha e Honda sono abbastanza equivalenti». Oggi per tutti ci sarà la prova sulla prestazione massima e, inoltre, della nuova gomma dura posteriore che verrà usata durante la stagione. Inseguimento Ancora una volta le Ducati hanno guardato il duello davanti a «distanza di sicurezza». Nicky Hayden (9˚) ha visto risalire il compagno Andrea Dovizioso, che lo ha anche superato. Così si è svegliato e almeno ha fatto meglio del suo tempo dell’anno scorso. Il distacco abissale del primo giorno è sceso a 1"5, mentre Andrea (10˚) gli è stato vicino, a 1"8. «Stiamo cercando il miglior assetto possibile, ma con il materiale che abbiamo è diffi-
cile recuperare il gap. Ci vuole qualcosa di nuovo. Spero che arrivi per l’inizio del campionato. Intanto vediamo cosa faremo in quest’ultimo giorno: non credo che gli altri abbiano tanto margine per migliorare, come spero faremo noi. Vedremo quale sarà il distacco, anche se i veri valori si potranno vedere solo dopo il secondo test qui». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Iannone «Sembrerà strano, ma non sono insoddisfatto. Stiamo lavorando per cercare di capire la gestione elettronica»
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IL PERSONAGGIO UN BABY TERRIBILE
Marc in piega consuma perfino la tuta Marquez: «Studio e miglioro» Il Dottore: «Un po’ tifo per lui»
Marc Marquez, 19 anni, in piega con il gomito MILAGRO DAL NOSTRO INVIATO
SEPANG
È impossibile avercela con lui. Troppo disponibile e sorridente. Così, anche se gli è arrivato davanti due volte su due, Valentino Rossi ammette che «sempre detto "tra virgolette", un po’ per Marc faccio il tifo». Marc è Marquez, la più bella novità delle prime prove dell’anno. Velocissimo a guidare e soprattutto a imparare in sella alla Honda Hrc, il 19enne spagnolo è anche diventato il beniamino dei fotografi perché fa delle pieghe da paura, tanto da distruggere (materialmente) le maniche della tuta. «Mi ricorda un po’ il Rossi dell’arrivo in 500 — ammette Vale — per l’atteggiamento e la voglia di emergere. E, proprio come me, Marc ha a disposizione una situazione favorevole, con una ottima moto e una squadra di vertice. Io credo che potrò migliorare un po’, lui molto di più: sarà un bel problema per me, ma soprattutto per Lorenzo e Pedrosa...». Modestia Lui, il ragazzino, quasi abbassa gli occhi quando gli si chiede cosa si provi a essere due volte su due più veloce di Valentino, il mito. «Certo che mi sorprende. Ma questi sono soltanto dei test, la cosa importante non è certo la posizione. Conta di più il tempo e sono contento di essere vicino ai primi». Come ci sia riuscito così velocemente, Marc lo tiene per sé. «Sono soddisfatto perché, dopo un giorno per prendere confidenza, la squadra ha iniziato a farmi fare delle prove. Quando esci con un assetto diverso e impari qualcosa è veramente divertente, mi piace migliorarmi». E quelle gran pieghe? «Mah... Qualcosa devo cambiare nel mio stile di guida — spiega con tranquillità — e se riguardo i filmati che Emilio (Alzamora, l’ex iridato 125 che gli fa da manager e consigliere, n.d.r.) ha fatto a novembre, vedo già che sono cambiato molto, anzi ho modificato l’uscita di curva anche rispetto al primo giorno. Ma al centro della curva la moto la devi piegare...». Suzuki Intanto sul possibile ritorno della Suzuki in MotoGP nel 2014 si è espresso il braccio destro di Ezpeleta, Javier Alonso: «Stanno lavorando sul progetto. Noi come Dorna abbiamo le porte aperte per loro». f.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MONDOMOTORI AUTO
La Kuga in lungo E la Ford è sempre più decisa sui Suv Bagagliaio ingrandito, motorizzazioni da 1.6 a 2.0 Sarà in vendita da marzo. E dopo altri due modelli 1
FORD KUGA LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri in linea turbodiesel Cilindrata 1.997 cmc Potenza 163 Cv a 3.750 giri/min Trasmissione PowerShift automatica 6 marce Lunghezza 4.524 mm Larghezza 1.838 mm Altezza 1.744 mm Bagagliaio Da 455 a 1.653 litri Velocità max 196 km/h Consumo medio 6,2 litri/100 km Prezzo 32.750 euro
SÌ Abitacolo È spazioso, comodo e ben rifinito Dotazione Quella offerta di serie è già completa
NO Comandi Quelli che controllano il climatizzatore sono molto in basso
Sempre più Suv. Alla Ford prevedono che entro il 2015 si venderanno in Europa un milione di vetture con vocazione fuoristradistica. L’offerta della casa è destinata ad ampliarsi con l’arrivo subito dopo la seconda generazione della Kuga anche di una vettura di dimensioni più compatte, la EcoSport che sarà in vendita nel corso 2014, e a seguire arriverà un maxi Suv, l’Edge.
Navigatore Lo schermo a colori è piccolo 2
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La griglia anteriore (1) è in stile Focus. Il portellone si apre con il movimento del piede sotto il paraurti (2). Cruscotto con le stesse linee di Focus e Fiesta (3)
ro, con un’offerta di lancio fino alla fine marzo per la 1600 cmc Ecoboost a benzina di 23.450 euro, compreso un pacchetto di optional dedicato. Sensazioni Su strada con la 2000 cmc Tdci da 163 Cv a trazione integrale abbiamo apprezzato la buona tenuta in curva e anche il notevole confort a bordo. Il cambio Powershift a doppia frizione non ha una gestione sportiva, per poter garantire livelli di consumi e di emissioni ideali per l'impiego in città. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sterzo Quando la velocità aumenta, mantiene una taratura poco sportiva
FORD KUGA
Tre propulsori In Italia la Kuga sarà disponibile da marzo in tre motorizzazioni. Accanto al quattro cilindri 1600 cmc Ecoboost da 150 Cv proposto soltanto con trazione anteriore, ci saranno due turbodiesel Tdci di 2000 cmc da 140 Cv a trazione o anteriore o integrale e 163 Cv solo con trazione integrale. I prezzi sono compresi tra 26.000 e 32.750 eu-
IL NOSTRO GIUDIZIO
Motore Il 2000 cmc turbodiesel ha un’erogazione dolce e reattiva
CORRADO CANALI
Fuori e dentro Rispetto alla serie precedente la rivoluzione della nuova Kuga è subito evidente nelle dimensioni: è più lunga di 81 mm, a vantaggio del bagagliaio che è aumentata da 410 a 456 litri. La linea del frontale riprende lo stile della Focus, con la grande griglia inferiore divisa in tre. I fari hanno luci a led, con gli indicatori spostati in basso di fianco ai fendinebbia; i passaruota sono bombati e il fascione corre lungo tutto il perimetro della carrozzeria. «L’obiettivo — ha spiegato Claudio Messale, designer italiano autore di tutte le Ford più recenti — è di competere coi Suv più eleganti dei costruttori tedeschi». Il cruscotto riprende il disegno della Focus e dell’ultima Fiesta. Tra le novità ci sono il portellone ad apertura automatica comandata dal movimento del piede sotto il paraurti e il tetto panoramico apribile. Insieme anche a tante dotazioni di sicurezza e al sistema Sync.
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DS3 C Quella francesina si spoglia con stile E punta ai single Citroën sfida Mini e 500. Nel mirino: maschi sportivi e donne molto attente alle tendenze (il 90% delle acquirenti chiede il bicolore).
DAL NOSTRO INVIATO
VITO SCHEMBARI VALENCIA (Spagna)
Adesso Scocca l’ora della DS3
La missione è ambiziosa, ma alla Citroën sono molto ottimisti. Con la DS3 Cabrio, in arrivo in primavera, sono sicuri di far cambiare idea a molti potenziali acquirenti di Mini e 500 Cabrio. Del resto, come spiega Pablo Martin Puey (d.g. Italia) il marchio francese va alla guerra con un prodotto maturo «di qualità riconosciuta dalla stampa internazionale e che sta per dare l’assalto alla Cina». La linea DS3 è un successo inconfutabile: 200.000 unità vendute finora. Grazie a Loeb e al Mondiale Rally sicuramente. Ma non solo, perché sfrutta l’interesse per tutta la gamma DS: percepita come l’eccellenza made in Citroën che attira l’interesse di acquirenti provenienti da altri marchi definibili di tendenza (Mini e 500 appunto). Così, il 73% dei clienti Citroën si sta orientando verso la linea DS e il 50% di questi è di genere femminile grazie all’immagine glamour e alla personalizzazione
Cabrio. L’abbiamo provata a Valencia: prima sul misto della zona lagunare che prosegue sul golfo, poi in centro, sfilando nel traffico in un itinerario che portava dalle architetture di Calatrava a Placa de la Reina. La
uno centrale per isolare l’abitacolo dalla pioggia (ha superato a pieni voti il test «tropicale) e uno esterno. Proposta in tre colori (nero, blu e a trame DS) e sei finiture interne, la capote viene assemblata con il tessuto utilizzato anche da Aston Martin. E si apre fino a una velocità di 120 km/h. Nel cofano Il motore top di gam-
La capote, proposta in tre colori, si apre fino a 120 km/h. In arrivo ad aprile linea la conoscevamo già, quindi la parte più interessante non poteva che essere il tetto: scopre tutta l’auto e si ripiega all’altezza del lunotto. Non mancano altre finezze come le luci posteriori tridimensionali (finora solo sulle concept). Se si potesse sezionare il tetto in tela della DS3 Cabrio si scoprirebbe che è composto da 3 strati: uno inferiore per il comfort acustico,
ma è il 1.6 turbo da 155 Cv, ma nella gamma spiccano un 1.6 aspirato da 120 Cv, il 1.6 HDi da 92 Cv con Start&Stop e il nuovo 1.2 benzina, 3 cilindri, da 82 Cv. La DS3 Cabrio arriverà ad aprile con prezzi a partire dai 18.950 euro della versione 1.2 VTi 82 Cv Chic, fino ai 25.600 euro della 1.6 e-HDi 90 Cv FAP Airdream CMP-6 Sport Chic. La 1.6 THP 155 Cv, proposta nell’allestimento Sport Chic, costa 24.250 euro, ma il modello che dovrebbe riscuotere più successo è il 1.2 VTi 82 Cv So Chic da 20.250 euro. Più avanti arriveranno la 1.6 120 Cv con cambio automatico e la 1.6 HDi con cambio manuale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A FOLGARIA LA NUOVA GT86 VETTURA UFFICIALE DELLA SCUOLA DI PILOTAGGIO SPEED CONTROL
Toyota, corsi di guida sulla neve per sognare di essere Loeb Se avete sognato almeno una volta di guidare sul Turini innevato o in mezzo alle foreste ghiacciate della Svezia, c’è un corso di guida che fa per voi. La protagonista è una vettura che non sfigurerebbe nei rally ed è stata la rivelazione del 2012, tanto da meritarsi il titolo di sportiva con il miglior rapporto prezzo-divertimento. Si tratta della Toyota GT86, quattro posti con motore anteriore e trazione
posteriore, la combinazione perfetta. È lei l’attrice delle «vacanze sul ghiaccio» che vanno in scena tra le vette trentine di Folgaria, in località Forte Cherle, dove da qualche inverno ha piazzato la sua base la Scuola di pilotaggio Speed Control, fondata nel 1994 dall’ex campione italiano velocità turismo Andrea Pullè. I corsi, dedicati a privati e aziende, si svolgono su una pista gelata di circa 800 metri, ideale per
imparare i segreti della guida sicura in condizioni di aderenza critiche e allo stesso tempo sbizzarrirsi con intraversate in stile Sebastien Loeb. Tra gli istruttori ci sono nomi noti e in certi casi anche inattesi, come l’ex iridato di motociclismo Marco Lucchinelli oppure Alex Caffi, ex pilota di F.1 che ha partecipato sui camion alla Dakar. Gli altri sono il rallista Tobia Cavallini, Fabio Babini e gli ex formulisti
Matteo Malucelli e Niki Cadei. Mentre la Toyota Motor Italia è da quest’anno partner ufficiale della Scuola, fornendo otto GT86 e altrettante Aygo per i corsi, che si terranno fino a fine mese a Folgaria, per poi trasferirsi a marzo in Svezia e durante il resto della stagione in pista, nei più importanti autodromi italiani, tra cui Adria e Monza. lu.pe, © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Toyota GT86 di traverso sotto lo sguardo dell’istruttore Lucchinelli
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n Nissan Juke Nismo
IL NOSTRO GIUDIZIO
Ecco il crossover SÌ vestito da corsa
Motore Brillante e dotato di buona ripresa, ha una discreta progressione
Ha un motore brillante e si guida con grande facilità Ma è il design a prevalere su tutto. A 27.750 euro
Cambio Il manuale è preciso e ben rapportato, rapido negli innesti
Cabrio n
IL NOSTRO GIUDIZIO
La linea filante della DS3. Sopra le tre fasi del tettuccio: chiuso, aperto parzialmente, aperto completamente. Sotto il cruscotto
NO Guida sportiva Forzando l’andatura, l’anteriore diventa un po’ impreciso in curva Navigatore Carente nel dettaglio grafico, qualche ritardo nella navigazione
Piccola, dal cuore sportivo. La Nissan Juke Nismo è la prima di una serie di modelli improntati al racing. Ma la strategia del nuovo brand di Yokohama non spinge a fondo l’acceleratore delle prestazioni (almeno per ora) e mantiene un profilo commerciale aperto.
Spaziosità Nella bagarre con Mini e 500 Cabrio gioca l’arma dei 5 posti: le rivali sono omologate per quattro
NO CITROËN DS3 CABRIO LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri in linea Cilindrata 1.598 cmc Alimentazione Benzina Potenza max 155 Cv Coppia 240 Nm a 1.400 giri/min Trazione Anteriore Lung./larg./alt. 395/172/148 cm Velocità massima 210 km/h Accelerazione 0-100 km/h 7,3" Consumo misto 6 litri/100 km Prezzo Da 21.050 euro
Taccuino PROPOSTA ACI AI CANDIDATI
MOSTRA SCAMBIO
Meno costi per gli automobilisti
Cinquantini d’epoca protagonisti
L’Aci ha spedito un manifesto ai candidati premier alle Politiche. La proposta è di ridurre i costi medi annuali per l’auto, a famiglia, da 3.500 euro a 2.800 euro. Come? A partire dalle imposte sui carburanti e dalle assicurazioni. Risparmio complessivo 26,8 miliardi.
I "cinquantini" degli anni ’60 e ’70, tra cui Ciao, Corsarino e Dingo protagonisti alla 57a edizione della mostra scambio che si svolge dal 15 al 17 febbraio al Parco Esposizioni di Novegro (Mi).
TALK SHOW A TORINO
In arrivo 120 mln per gli ecologici Sarebbe in dirittura d’arrivo il decreto ministeriale sui 120 milioni di incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni per il triennio 2013/2015. Ad ora il provvedimento sarebbe fermo alla Corte dei Conti.
Mobilità sostenibile e gare Ad Automotoretrò, al Lingotto Fiere di Torino, sabato 9 (ore 17) c’è il primo di una serie di talk show su energie alternative, futuro della mobilità sostenibile e delle competizioni auto. Tra gli ospiti l’ingegner Claudio Lombardi già a Lancia, Abarth e Ferrari F.1.
NISSAN JUKE
Silenziosità A tetto chiuso, non ti sembra di avere sulla testa una capote in tela. A tetto aperto, ci si capisce tra passeggeri senza dover urlare
INCENTIVI
2 PAOLO LORENZI
SÌ
Bagagliaio È spazioso, ma poco accessibile. Capiterà pure di dover comprare una cassa d’acqua al supermercato?
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Guidabile Sportività e accessibilità corrono insieme. Così la nuova Nismo (marchio storico ripreso dal mondo delle corse giapponesi) ha un’immagine dinamica e allestimenti ben studiati, assetti e motorizzazione brillanti, ma resta un crossover guidabile senza difficoltà. Non serve un brevetto da pilota insomma. Più avanti arriverà anche una versione davvero pepata, ma per ora la Nismo punta soprattutto sul design. Enfatizzato, tanto per cominciare, dal frontale con griglia e prese d’aria, luci a Led, per proseguire con lo spoiler posteriore, le piccole minigonne laterali e l’estrattore sportivo sul «lato B». I tecnici assicurano vantaggi sul piano aerodinamico oltre che estetico. Cerchi da 18" e pneumatici «larghi» da 225/45 completano il quadro. L’abitacolo non è da meno, con inserti di pelle scamosciata sui sedili e di alcantara sul volante, impunture rosse, pedaliera di metallo. Un ambiente che risulta piacevolmente moderno, oltre che ben rifinito. Seduti al posto di guida, si apprezzano la corretta sagomatura dei sedili sportivi, la buona impugnatura del
NISSAN JUKE NISMO LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri in linea Cilindrata 1.618 cmc Alimentazione Benzina Potenza max 200 Cv a 6.000 giri/min Coppia 250 Nm Trazione Anteriore Peso in ordine di marcia 1.293 kg Lung./larg. 416,5/177 cm Velocità massima 215 km/h Consumo misto 6,9 l/100 km Prezzo 27.750 euro
volante, la leva del cambio corta e un’impostazione ad ogni modo non troppo spinta. Sensazione che si ritrova guidando. Su strada L’assetto è stato irrigidito del 10% rispetto alla Juke standard e sul percorso misto veloce la Nismo si appoggia bene in curva senza scomporsi. Il motore 1.6 turbo benzina irrobustito con una decina di Cv (siamo a 200) ha un’accelerazione brillante, ben assecondata dal cambio manuale a sei rapporti che ha innesti rapidi e precisi. Lo sterzo è abbastanza reattivo, ma un filo morbido e spingendo tra le curve strette emerge un po’ di sottosterzo (e si sente anche il «lavoro» del controllo di trazione). La Juke Nismo predilige una guida pulita, comunque appagante, ma senza eccessi. L’obiettivo è di venderne 500 esemplari il primo anno giocando anche sull’offerta che con 2.000 euro di differenza rispetto al top della versione standard assicura un allestimento di serie completo. Si può avere anche con la trazione integrale e il cambio automatico. Ma soltanto in bianco perla, colore prescelto per il nostro mercato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Juke Nismo punta molto sul design accattivante (1). Il navigatore in bella evidenza sulla plancia (2) è invece un po’ carente nel dettaglio grafico
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INIZIATIVE MODELLISMO DAVIDE MARCHI
Versatilità, coraggio, sintonia con il copilota, e poi tornanti, neve, sterrato, asfalto, spettatori ovunque. È il mondo del rally, un ambiente magico che vive di tre componenti: l’auto, il pilota e il navigatore, che agiscono all’unisono creando qualcosa di perfetto. Gesta che sono entrate nell’immaginario collettivo, gare vissute sul filo dei decimi da andare a guadagnare fidandosi cecamente delle indicazioni che il navigatore snocciola, senza perdere il filo nonostante le pazzesche sollecitazioni che il corpo riceve. Per tutti i giorni Il rally è una passione, uno sport straordinario che parte da qualcosa di ordinario. Sì perché nei rally non esistono prototipi, la vettura per essere omologata deve esistere di serie, deve poter stare nel garage di un qualsiasi automobilista. E allora ecco che nella collana di miniature della Gazzetta dello Sport, «Passione Rally» troviamo la Mini, una delle vetture che è maggiormente di moda in questi tempi, un’utilitaria ma anche un marchio glorioso delle corse di rally. Forse infatti non tutti sanno che, prima del recente rientro, la vetturetta inglese ha vinto tre rally di Montecarlo, il primo nel 1964 con il britannico Paddy Hopkirk e poi nel 1965 e nel 1967 con i finlandesi Timo Makinen e Rauno Aaltonen. Quanti cavalli Certo, abbiamo detto che nei rally i prototipi sono vietati, ma c’è da dire che negli Anni 70 e 80 si è arrivati al paradosso di creare una vettura di serie per poterla far correre nei rally. È il caso della Lancia Stratos, nata dalla matita di Marcello Gandini. La vettura venne scelta per sostituire la Fulvia, ma prima del suo debutto ci furono diverse polemiche: gli avversari non credevano che di quell’auto potessero essere stati realizzati i 500 esemplari necessari per farla correre. Equipaggiata con motore e trasmissione della Ferrari Dino, trovò la sua massima espressione nelle mani di Sandro Munari che la portò al primo successo nel Rally di
IN EDICOLA CON LA GAZZETTA
Si parte oggi con la Citroën DS3 del grande Loeb a Messico 2011: a soli e3,99 Si parte oggi con la nuova collezione di modellismo Passione Rally, sessanta miniature fedelissime alla realtà delle più belle auto da competizione di tutti i tempi. La prima, la Citroën DS3 di Sebastien Loeb e del navigatore Daniel Elena di Messico 2011, sarà in vendita con la Gazzetta dello Sport a soli 3,99 euro più il prezzo del quotidiano. La seconda, la Ford Fiesta RS che ha vinto sulla neve il Rally di Svezia 2011 con i finlandesi Mikko Hirvonen e Jarmo Lehtinen, sarà in edicola il 21 febbraio e costerà 7,99 euro, più il giornale. Dalla terza (la Lancia Delta Integrale
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PROSSIME USCITE
Passione Rally Dall’eterna Mini alle «belve» Lancia Sessanta miniature delle più belle auto da corsa che hanno scritto 50 anni di storia. Identiche a quelle vere CI SONO ANCHE QUESTE 1 Toyota Celica Turbo 4WD. È con
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questa che Didier Auriol firma una delle più belle vittorie della sua carriera, quando nell’ultima tappa del Sanremo 1994, annulla secondo dopo secondo lo svantaggio nei confronti di Carlos Sainz
21 febbraio Ford Fiesta RS del Rally di Svezia 2011 che vince sulle strade innevate con Mikko Hirvonen/Jarmo Lehtinen 7 marzo Lancia Delta Integrale 16V rossa di Miki Biasion e Tiziano Siviero che a Sanremo 1989 vincono con 5" di margine sui compagni di marca Fiorio e Pirollo
16V di Miki Biasion e Tiziano Siviero in trionfo a Sanremo 1989, disponibile dal 7 marzo prossimo), in poi i modellini saranno in vendita a 12,99 euro. Le regine delle corse, di oggi e di ieri, sono riprodotte in scala 1/43 con sponsor, insegne e marchi. E con ogni «macchinina» ci sarà un fascicolo allegato di 12 pagine che illustra la storia dell’auto e della gara, del pilota e del navigatore. Più classifiche e curiosità e un capitolo di storia, quella del rally, dalle origini ai giorni nostri, con aneddoti e foto d’epoca.
2 Subaru Impreza WRC: a Montecarlo gli italiani sono sotto shock per il ritiro della Lancia. È il 1997. Ci riscatta il biellese Piero Liatti che con una Impreza fa la gara perfetta e firma la prima vittoria di una Word Rally Car
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Spagna 1973 e vinse il titolo mondiale dal 1974 al 1976. Sempre in casa Lancia l’altro caso eclatante di auto prodotta di serie (in tiratira limitata di 200 esemplari necessari all’omologazione nel Gruppo B) per correre nei rally è la Lancia Delta S4. La vettura gareggiò nel 1985 e nel 1986. Erano tempi in cui la sicurezza veniva sempre dopo e le auto avevano raggiunto potenze incredibili. La Delta S4 (ovviamente inclusa nella collana della Gazzetta con i mitici colori Martini Racing) di serie era dotata di una potenza di 250 cavalli, che nella versione da corsa raggiungevano la quota pazzesca di 480 Cv. Le conseguenze non tardarono a manifestarsi: la S4 da un lato vinceva gare a ripetizione, soprattutto con Markku Alen, dall’altro era molto pericolosa. Che disastro La tragedia avven-
3 Peugeot 207 S2000. Vince anche con questa Paolo Andreucci. Il pilota di Castelnuovo di Garfagnana trionfa su Peugeut al Sanremo 2010 con accanto Andreussi. Sulle strade del Tricolore aveva dominato l’anno prima con la Punto Abarth
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4 Mini John Cooper Works WRC, quella del Rally Montecarlo 2012: ha il numero 37, quello che aveva anche il mitico Paddy Hopkirk 48 anni prima, ma stavolta non basta la grinta di Dani Sordo per ripetere l’impresa
ne al Tour de Corse 1986 quando il finlandese Henri Toivonen e il navigatore Sergio Cresto uscirono di strada perdendo la vita. La Fia allora decise di eliminare le vetture di Gruppo B per lasciare spazio alle meno potenti Gruppo A, formato che avrebbe fatto la fortuna della Delta, nella versione HF Integrale, vincendo sei Mondiali di fila (la vettura del 1989 di Miki Biasion è inclusa nelle uscite e sarà la terza). La leggenda dei rally continua in edicola, con la Gazzetta dello Sport. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CICLISMO DINASTIA SENZA TEMPO PER IL VENTENNE, CUGINO DI MORENO, ANCHE I MONDIALI SU PISTA: DISPUTERA’ IL QUARTETTO DELL’INSEGUIMENTO
Ignazio Moser, la vita da pro’ comincia in Belgio Il figlio di Francesco, che corre nella Bmc-giovani, debutterà il 23 in una gara nel Limburgo Francesco, 61 anni, con Ignazio BETTINI
Al cugino, Moreno, è bastato il primo anno da professionista per costruirsi la meritata fama di essere uno dei talenti più interessanti del ciclismo mondiale: e adesso tocca a Ignazio. Sempre di dinastia Moser si tratta, ma in questo caso il legame con il grande Francesco è il più forte che ci possa essere: Ignazio, classe 1992, è l’ultimogenito del più vittorioso ciclista italiano di tutti i tempi. Impegni Ignazio sta scaldando
i motori. E’ un (bel) ragazzone di 1.90 per 85 chili — un fisico che fa pensare alla Parigi-Roubaix, vinta da papà 3 volte di fila, dal 1978 al 1980 — ed è entrato a far parte da questa stagione del vivaio del-
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
twitter@cirogazzetta AL KHOR (Qatar)
Il terzo posto non vale facili entusiasmi, però può lasciarti la sensazione che il meglio sia vicino ad arrivare. Andrea Guardini era stato respinto dal Tour Down Under («miglior» piazzamento: 12˚) e il «che fine ha fatto» ci aveva messo un attimo a farsi vivo. Anche giustamente, perché il ragazzo fa il velocista di mestiere ed è stato l’italiano che ha vinto di più degli ultimi due anni (21 volte). Ieri al Giro del Qatar, alla prima vera volata con la nuova maglia dell’Astana, Guardini si è battuto da leone con Mark Cavendish, il meglio al mondo e a segno per la seconda volta di fila: ora è anche leader. In mezzo si è infilato il giovanissimo (classe 1991) olandese Barry Markus, ancora 2˚ come martedì, ma il 23enne veronese ha fatto capire che c’è. E un bravo si merita anche Filippo Fortin (Bardiani-Csf), 4˚: classe 1989 come Guardini. Quel Guardini che non vede l’ora di riprovarci.
la Bmc: sì, la squadra statunitense dell’iridato Philippe Gilbert e di Cadel Evans, anche lui in maglia arcobaleno (2009) e re del Tour nel 2011, una delle più forti al mondo. Con il team giovanile, Ignazio debutterà sabato 23 febbraio alla Beverbeek Classic, corsa 1.2 del calendario Uci che si corre a Hamont-Achel, Limburgo Belga: è alla 16ª edizione e nel 2000 arrivò terzo un certo Tom Boonen... «Sono davvero entusiasta — dice Ignazio al telefono dal ritiro di Calpe, in Spagna —. La squadra (seguita da Rik Verbrugghe, prima maglia rosa al Giro 2001, ndr) è organizzatissima e non ci manca niente». Nell’immediato, intanto, lo aspetta la maglia azzurra.
Ignazio arriva stasera a Montichiari, e domani partirà per la Francia: sabato e domenica parteciperà con la Nazionale di Marino Amadori a due gare in linea vicino a Biarritz, la Essor Cycliste Basque. Poi, la prossima settimana, 4 giorni in pista sempre a Montichiari con il c.t. Marco Villa: il 20 febbraio Ignazio sarà impegnato nell’inseguimento a squadre dei Mondiali su pista a Minsk, in Bielorussia. Proprio con il quartetto, agli Europei in Lituania (ottobre 2012), aveva conquistato la medaglia di bronzo. La dinastia-Moser, senza volersi lanciare in avventurosi e improbabili paragoni con papà Francesco, sembra davvero infinita. ci. sco.
A Appunti
Guardini La prima volata? Contro Cavendish «Sto tornando...» Qatar Il veronese dell’Astana è 3˚: vince Mark «Non posso vivere solo di quel giorno al Giro»
WIGGINS, SCHLECK: IL C.T. MORI’ NEL 2010 IN UN RALLY STOP Ballerini, tre anni dopo
Martini e Bettini lo ricordano
S In Spagna Bradley Wiggins, re del Tour, si è ritirato a 100 km dall’arrivo della 4ª e ultima giornata della Challenge Maiorca. Da lunedì è al Giro dell’Oman con Nibali, Contador e Froome. A Maiorca, vittoria in volata dell’australiano Howard (Orica) su Davide Cimolai (Lampre).
Poteva andare meglio?
«Non so se avrei battuto Cavendish, ma un errore l’ho commesso. Guarnieri aveva fatto uno straordinario lavoro, tirando per un chilometro fino ai 500 metri. Quando ho visto che era troppo lungo, avrei dovuto far passare il treno di Sky che stava salendo e sfruttare la loro ruota. L’ho fatto, ma troppo tardi. Per battere Cavendish bisogna fare la volata perfetta». Quella che riuscì al Giro 2012, quando lui aveva la maglia iridata e lei lo battè a Vedelago?
«Finora è stato il momento migliore della mia carriera, ma non posso vivere di quello. Ce l’ho la foto, ma non l’ho messa in camera, bensì in taverna. Una specie di metafora: so che c’è, ma non ce l’ho sempre davanti quando sono a casa. Per-
Andrea Guardini, veronese, 23 anni. Da questa stagione è all’Astana LUCA BETTINI
Da Vedelago all’Asia Guardini vince a Vedelago al Giro 2012 su Cavendish. A fianco, ieri festa «Cav»: l’italiano (sin.) 3˚ BETTINI
ché bisogna confermarsi, fare meglio». Qui in Qatar è in crescita, ma in Australia non si era visto.
«Ho faticato un po’ a prendere il ritmo di gara. Sono al terzo anno da professionista e ho visto che è un po’ una mia caratteristica. Ma va sempre meglio e ho altre due occasioni qui. Non voglio aspettare troppo per vincere. Soprattutto l’ultima tappa (domani, ndr) è un’ottima occasione. E poi ho saputo che hanno riportato l’arrivo dove era due anni fa, quando vinsi. Un bell’auspicio». Il suo passaggio all’Astana ha fatto un po’ discutere. Molti pensavano che sarebbe stato meglio rimanere ancora con Luca Scinto alla Vini Fantini.
«Sarei rimasto a certe condizioni che non sono state rispettate. Ma diciamo anche che è passato un treno importante e non potevo dire no. Due anni
Ignazio Moser è nato il 4 luglio 1992 REMO MOSNA
di contratto con l’Astana, una delle 5 squadre migliori al mondo, non ne valgono uno con un team Professional». E sul fatto che l’Astana non sia una squadra adatta alle sue caratteristiche?
«Guarnieri può essere un ottimo ultimo uomo. C’è gente come Bozic, Grivko, Muravyev. Non credo proprio». Sì alla Sanremo, no al Giro, possibilità Tour de France. I programmi sono questi?
«Sì, dovrebbero essere questi. La Sanremo non si inventa, sarà un onore già il solo correrla. Devo imparare. La rinuncia al Giro è a malincuore, ma è giusto che la squadra punti alla maglia rosa con un campione come Nibali. Il Tour è una grande chance e devo conquistarmela, a cominciare da questo inizio di stagione. So bene che la mia sfida è anche alzare l’asticella della qualità delle vittorie e penso che le mie opportunità le avrò». © RIPRODUZIONE RISERVATA
S In Francia Ritirato in Australia al Down Under, ritirato al km 141 (problemi respiratori) ieri al Giro del Mediterraneo (Francia). Davvero un brutto inizio di 2013 per Andy Schleck. A Gruissan, vince André Greipel (Lotto-Belisol) su Matteo Pelucchi (Iam): 4˚ Nizzolo
Tre anni fa, in un incidente durante il rally Ronde di Larciano, nel Pistoiese, moriva Franco Ballerini. Aveva 45 anni e dal 2001 era il c.t. della Nazionale, con cui aveva vinto i titoli iridati di Cipollini 2002, Bettini 2006 e 2007, Ballan 2008, e quello olimpico con Bettini ad Atene 2004. Un vuoto Franco Ballerini immenso in tutto il ciclismo mondiale. La sua Casalguidi lo ricorda oggi nella scuola media «Enrico Fermi», con una manifestazione cui partecipano Alfredo Martini, Paolo Bettini, Luca Scinto e Fabrizio Fabbri, e con un'esibizione di bike trial dei fratelli Iacoponi. Alle 17 la visita al cimitero, alle 17.30 la Santa Messa.
GIUSTIZIA USA
Armstrong, nuova indagine «per minacce ai testimoni» NEW YORK — (m.l.p.) Secondo il canale Abc, la magistratura non si sarebbe ancora arresa all’idea di lasciare Lance Armstrong in libertà. Nel 2012 l’archiviazione per frode ai danni dello Stato (i soldi della Us Postal per comprare il doping e vincere con l’inganno); ora ci sarebbe una nuova indagine «per ostruzione della giustizia e minacce a testimoni», in particolare dopo le rivelazioni di Hamilton e altri compagni. Ieri scadeva poi il termine che l’Usada aveva concesso ad Armstrong per ottenere uno sconto di pena. Ma Lance aveva già fatto sapere che avrebbe collaborato solo con la Wada.
PROCESSO «OPERACION PUERTO»
Contador parla il 22 febbraio Entrano nel vivo le testimonianze dei corridori al processo «Operacion Puerto» a Madrid, centrato sul doping ematico del medico Fuentes. Lunedì deporranno Ivan Basso (in teleconferenza) e Jorg Jaksche; venerdì 22 sarà il turno di Alberto Contador.
LA CONFESSIONE
Gasparre: «Cocaina e doping Il mio tumore era benigno» Graziano Gasparre, classe 1978, pro’ dal 2000 al 2008, a novembre è stato operato a Reggio Emilia per un tumore al gluteo sinistro di quasi 4 cm: «Ho avuto l’esame istologico, era benigno, e adesso sto bene. Quello era il punto in cui ho fatto tante iniezioni intramuscolari, il corpo non è riuscito ad assorbire quelle schifezze, Epo, Gh, testosterone. Ma quando correvo non ho fatto solo uso di doping. Tiravo cocaina per dimagrire, mi impasticcavo di anfetamine». A «ilfattoquotidiano.it» Gasparre racconta la propria esperienza: «L’ho fatto per il bene del ciclismo, perché la mia testimonianza possa aiutare gli altri a non rovinarsi la vita per una stupida soddisfazione personale. Era un errore che mi stava distruggendo la vita. Non può succedere».
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SCI MONDIALI DI SCHLADMING SCHLADMING (Aut)
Un volo in prima classe per essere a casa il prima possibile, l’Olimpiade di Sochi (che parte tra un anno esatto) in testa. Lindsey Vonn decollerà oggi da Salisburgo, dove la Red Bull l’ha ospitata in un appartamento dopo le dimissioni dell’ospedale e la prossima settimana sarà operata alla Steadman Clinic di Vail. Per Sochi Le dichiarazioni del-
la Vonn dopo l’incidente sono affidate a un comunicato stampa: «Voglio ringraziare lo staff
I MEDICI E I TEMPI DI RECUPERO
Vonn, 6-8 mesi prima di tornare ad allenarsi Ringrazia i tifosi e oggi vola a Vail per operarsi «Farò di tutto per gareggiare ai Giochi di Sochi»
medico che si è preso cura di me dopo la caduta. Sto cercando di tornare a Vail il prima possibile per farmi operare. Ringrazio i tifosi che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato a rimanere positiva. Vi prometto che lavorerò fino all’estremo per essere pronta a rappresentare il mio Paese a Sochi». Recupero «Il tipo di rottura del crociato, in un incidente che probabilmente ha comportato anche il contatto diretto fra tibia e femore, renderà certamente più complicato il recupero» ha dichiarato il dottor William Sterett, che l’ha sem-
E’ SuperLigety, az DAL NOSTRO INVIATO
Festa americana L’Italjet non decolla tra le porte strette
PIERANGELO MOLINARO SCHLADMING (Austria)
Nello sci basta poco per confondere le carte: è sufficiente aumentare di qualche grado gli angoli delle porte. Così, quando un supergigantista parte con la filosofia della sua specialità e si trova qualche curva un po’ più chiusa, va in sofferenza ed è costretto in difesa. E’ il nocciolo di quanto successo nel superG che ha aperto le prove maschili dei Mondiali. Né i tanto attesi azzurri guidati da Innerhofer, né Svindal: l’oro è al collo del 28enne statunitense Ted Ligety, già iridato 2 anni fa in gigante. Lui che, meglio di ogni altro, ha capito come pilotare i nuovi sci, da gigantista ha domato la parte centrale e finale di un tracciato che non permetteva grandi velocità, ma obbligava a essere precisi. Non è comunque del tutto una sorpresa in superG visti i quarti posti in stagione a Lake Louise e Beaver Creek e il sesto di Kitzbuehel.
Più un «gigantone» che un superG: tra i velocisti si salva solo Svindal, bronzo. Innerhofer settimo, Marsaglia 11˚: sabato rivincita in discesa
erano fra i favoriti. Invece il migliore, Innerhofer, è stato 7˚. Crisi? No di certo, ma il n. 1 azzurro, al via col 20 ha trovato gli stessi problemi di Svindal. Ci ha provato, non s’è risparmiato, ha preso rischi ed è stato anche in vantaggio sino al secondo intertempo su Ligety, ma all’ingresso del muro conclusivo ha cercato una linea troppo diretta ed è stato costretto a una sterzata che gli ha fatto perdere velocità. Su questa pista aveva vinto a marzo, ma era un’altra situazione: un numero basso di partenza, il sole e un tracciato decisamente più veloce. Gli altri Si sperava anche in Matteo Marsaglia, ma il romano si è perso nella parte centrale tutta curve. Ha forse cercato di strafare e lo si vedeva dalla rabbia con cui cercava traiettorie strette, che non potevano pagare su una pista dove ogni perdita di velocità costava carissima. C’è stata forse una lettura sbagliata dell’intera squadra in ricognizione? L’occasione vera
La chiave Ligety non ha aggredi-
to le porte, girava largo cercando di non perdere alcun grammo di velocità. L’ha aiutato anche la fortuna, quella di partire col n. 10 quando la pista non mostrava ancora tracce importanti e con più visibilità di chi partiva oltre il 15, i migliori. Ha detto Ted: «In ricognizione ho visto l’occasione e l’ho sfruttata. In pista ho seguito il mio istinto più che le indicazioni degli allenatori. Il tracciato mi ha aiutato». Il signore Lo statunitense ha bat-
tuto la vera sorpresa della giornata, il 31enne francese Gau-
Ted Ligety, 28 anni, secondo titolo mondiale dopo il gigante 2011
thier De Tessieres, altro gigantista, convocato all’ultimo minuto per l’infortunio di Clarey, esordiente ai Mondiali che in Coppa può vantare solo un terzo posto e che ieri ha avuto la fortuna di partire col n. 4 e il norvegese Aksel Lund Svindal, a cui non è bastata una discesa capolavoro. Aksel non aveva la
stessa luce del vincitore e soprattutto una pista segnata. E’ stato più veloce sino al secondo intertempo, poi all’ingresso del muro finale ha puntato sul palo ed è stato costretto a una mezza frenata per tornare in linea e ha preso un’imbarcata prima dell’ultima porta che ha rischiato di farlo cadere. Ma come sem-
pre si è mostrato un gran signore: «Ho sciato al massimo, ma con il 22 non potevo fare di più. Sono un velocista, ma non c’era velocità, c’erano dossi che non vedevi e te li trovavi sotto gli sci. Cos’ho sbagliato? Sono un polivalente e allenarsi in tutte le specialità se va bene per la Coppa del Mondo, non va per i
Mondiali. Se avessi tracciato io avrei tolto qualche curva». Peggio è andata al connazionale Kjetil Jansrud: legamenti del ginocchio sinistro saltati e stagione finita. Delusione Gli italiani in questa
specialità non hanno mostrato la forza d’urto della discesa, ma
Il d.t. Ravetto: «Non abbiamo letto bene la gara Forse c’era troppa attesa» l’hanno sprecata Fill (9) ed Heel (11), al via fra i primi. C’è una parziale ammissione del d.t. Claudio Ravetto: «Non abbiamo letto bene la gara. E’ la peggior prestazione dell’anno, ma forse ha giocato la tensione, c’era troppa attesa». Bene, sabato c’è la discesa, fuori gli artigli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Caduta e soccorsi a Lindsey Vonn, 28 anni
pre seguita sin da bambina e che la prossima settimana la opererà a Vail. «Dall’intervento devono passare al minimo sei mesi, molto più probabilmente otto mesi perché possa ricominciare ad allenarsi» ha spiegato Sterett, che le è stato accanto ogni minuto dopo la caduta. In pratica, la Vonn dovrebbe ricominciare ad allenarsi il prossimo autunno, saltando tutta la preparazione estiva, per puntare direttamente ai Giochi olimpici di Sochi. Ma Sterett preferisce non sbilanciarsi e non ha negato la possibilità che la fuoriclasse Usa sia sottoposta a più di un interven-
to chirurgico: «Ma la frattura del piatto tibiale è quella che in gergo medico è chiamata frattura da impatto, per guarirla non c’è bisogno di interventi ma solo di non caricare l’arto per un po’». Ruggini La guerra dei bolletti-
ni, con i medici austriaci che hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali prima della Usski, ha lasciato ruggini e ieri la federazione statunitense non ha nascosto il fastidio di vedersi scavalcata dal presidente austriaco Peter Schroecksnadel nelle comunicazioni alla stampa. «L’ospedale ha fatto un grande
zzurri a secco Innerhofer si toglie il peso «Di più non potevo fare» Due anni fa il trionfo di Garmisch. «Tutti mi dicevano: devi ripeterti. Sono più soddisfatto che deluso, ho rischiato tutto e sono sempre tra i migliori» S Christof Innerhofer, 28 anni: oro in superG (sotto il pettorale per il campione uscente), argento in combinata e bronzo in discesa ai Mondiali di Garmisch 2011 AP
Errore La cronaca della gara se-
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MARISA POLI SCHLADMING (Aut)
La coscienza a posto di Christof Innerhofer è nel sorriso sfoggiato quando c’è da raccontare il superG in cui non è riuscito a difendere il titolo mondiale. La serenità del tre volte medagliato di Garmisch è nelle braccia allargate dopo aver tagliato il traguardo: «Più di così non potevo fare. Sono più soddisfatto che deluso, perché ho rischiato tutto».
condo Inner: «Ho commesso quell’errore a metà, nella terza porta dopo il saltino ho sbagliato la linea di tre metri, lì ho lasciato almeno quattro decimi. Sapevo che potevo rimediare nel finale, ma ci sono arrivato stanchissimo e ho accumulato errori su errori». La cronaca del superG mondiale secondo il cro-
nometro: sul podio Innerhofer è rimasto per i primi 30 secondi di gara (era terzo al primo intermedio, a 31 centesimi dal francese De Tessieres), nell’ultimo terzo di gara ha lasciato 45 centesimi a Ligety. Attenuanti generiche: «I primi numeri sono stati un po’ avvantaggiati, in alto non c’era una porta con le stesse condizioni, in una era dura, nell’altra sprofondavi. Non mi sentivo di fare la differenza nei punti difficili». Pressione Inner ha imparato sul-
la sua pelle che non c’è dichiarazione scanzonata che tenga, partire da campione in carica e favorito è sempre un peso. «Sono contento che ’sta gara sia finita, avevo un po’ di mal di testa dopo due giorni in cui tutti mi ripetevano: Christof devi vincere, devi dimostrare, rifai i Mondiali di Garmisch. Non vedevo l’ora di essere in partenza e di scendere». Non è un caso che solo Atle Skardaal (oro nel ’96 e ’97) sia riuscito a difendere il titolo del superG. «Come
spesso in queste occasioni sono persone di seconda linea a vincere. Staudacher nel 2007, io nel 2011 e stavolta tocca a Ligety. L’avevo detto alla vigilia che era il mio favorito, perché questo è un gigantone e perché da Beaver in poi ha dimostrato di esserci anche in superG». Lenti a contatto A complicare
tutto si è messa la congiunzione meteo-oculistica che ha fatto cominciare i Mondiali sotto il segno della neve molle e cielo coperto. «Io sono uno da sole e ghiaccio e mi sono trovato neve molle con zero visibilità» spiega Innerhofer, che per correggere una lieve miopia in gara dovrebbe indossare le lenti a contatto, ma dopo i tentativi falliti dell’anno scorso ha rinunciato. «Non è stata la giornata perfetta — sottolinea — non sentivo gli appoggi degli sci, sul finale dovevo fare la differenza ma ho sentito tanta stanchezza». Rivincita Salutato l’Innerhofer
delle occasioni gettate, c’è spazio per l’Inner della consapevolezza: «Sono contento del settimo posto, non è un risultato come tanti si aspettavano e non mi comprerò niente, perché ai Mondiali valgono solo le medaglie. Però sono stato di nuovo uno dei migliori. All’Olimpiade di Vancouver sono stato 6˚, ai Mondiali in Val d’Isere quarto, primo a Garmisch, settimo qui. Dimostra che nei grandi appuntamenti so dare qualcosa di più. Non ci piangerò sopra, sabato in discesa c’è un’altra occasione».
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HANNO DETTO
S Matteo Marsaglia «Gara brutta, perché si vedeva poco o niente. Su questa neve fai più fatica, alla fine sono arrivato stanchissimo»
S Peter Fill «Siamo migliorati in certe condizioni, ma non siamo sicuramente i migliori. Ho provato ad attaccare a tutta, ma non ce l’ho fatta»
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lavoro per le risonanze magnetiche — ha però voluto specificare Sterett —. Lindsey ha un lieve bendaggio e ha dolori ovunque. Sta già pensando a cosa fare per tornare in alto». Causa Secondo Robert Trenkwalder, l’allenatore del team red Bull che la segue «Lindsey vuole tornare in pista molto prima dei nove mesi che le hanno prospettato». Per ora smentite le voci di una causa della campionessa agli organizzatori per le condizioni della pista. ma.po © RIPRODUZIONE RISERVATA
la guida RISULTATI
SuperG maschile Fill solo 14˚ 1. Ted Ligety (Usa) 1’23"96; 2. Gauthier De Tessieres (Fra) a 20/100; 3. Aksel Lund Svindal (Nor) 22/100; 4. Reichelt (Aut) 55/100; 5. Mayer (Aut) 95/100; 6. Pinturault (Fra) 1"03; 7. INNERHOFER 1"09; 8. Baumann (Aut) 1"21; 9. Theaux (Fra) 1"25; 10. Streitberger (Aut) 1"34; 11. MARSAGLIA 1"39; 12. Hudec (Can) 1"56; 13. Biesemeyer (Usa) 1"60; 14. FILL 1"64; 15. Cochran (Usa) 1"67; 16. Osborne Paradis (Can) 1"78; 17. Romar (Fin) 1"79; 18. Kueng (Svi) 1"92; 19. Thomsen (Can) 1"97; 20. HEEL 2"04; 21. Mermillod Blondin (Fra) 2"15; 22. KLOTZ 2"31; 23. Guay (Can) 2"34; 24. Stechert (Ger) 2"68; 25. Janka (Svi) 2"77; 26. Defago (Svi) 2"85; 27. Kosi (So) 2"87; 28. Kostelic (Cro) 2"93; 29. Sandell (Fin) 3"05; 30. Kline 3"06. Rit. Jansrud (Nor).
IL MEDAGLIERE PAESE STATI UNITI SLOVENIA SVIZZERA FRANCIA NORVEGIA
O 1 1 0 0 0
A 0 0 1 1 0
B 1 0 0 0 1
Tot. 2 1 1 1 1
PROVE DISCESA
Miglior azzurra la Goggia: 7a
S Werner Heel «Ho provato a rischiare, ma su questa neve non sento gli appoggi e in certi passaggi mi sono perso. I gladiatori stavolta sono stati altri»
L’esordiente Sofia Goggia miglior azzurra nella prima prova di discesa (7ª a 72/100 dall’austriaca Sterz). Sempre più probabile il suo impiego domenica. Altre azzurre: Elena Fanchini 18ª a 2"65; Elena Curtoni 24ª a 2"92; Merighetti 33ª a 3"78; Nadia Fanchini 34ª a 3"94.
CALENDARIO
Domani combinata femminile OGGI Prove discesa: ore 10 uomini, 12.30 donne. DOMANI Supercombinata donne: discesa ore 10, slalom 14. 12.30: prove discesa maschile. SABATO Discesa maschile (11).
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LA SERATA
CONVOCATO DOPO IL K.O. DI CLAREY
La favola De Tessieres: fino a domenica era a casa, adesso festeggia l’argento SCHLADMING Come è strana la vita. Insegue per un tempo infinito un sogno e quando non ci credi più si avvera. Ieri è toccato al francese Gauthier De Tessieres, 31 anni, con un terzo
posto come miglior piazzamento in 12 stagioni di Coppa del Mondo, ieri argento mondiale di superG. Stupito più che felice: «Ho preso legnate per dieci anni e ora sono qui sul podio, a fianco di campioni
come Svindal e Ligety, un’emozione. Ai Mondiali non dovevo partecipare, ero una riserva a casa. La federazione mi ha chiamato domenica dopo l’infortunio di Clarey. In superG mi sono allenato pochissimo in stagione e mai in questi giorni». Poi De Tesseries ha raccontato un poco la sua storia: «Lo sci non era nel mio destino. Sono
nato per caso alle Deux Alpes, ma sono cresciuto in una famiglia di farmacisti in mezzo alla Francia, a Clermont Ferrand. Ho cominciato a sciare sul Massiccio Centrale, ma adesso mi sono trasferito sulle Alpi ed ora i miei genitori hanno una farmacia vicino a Grenoble». pa.m.
Aips a Casa Austria Per iniziativa dell’Aips (associazione internazionale della stampa sportiva) presieduta da Gianni Merlo, serata a Casa Austria e premi a 30 giornalisti inviati a 10 o più edizioni dei Mondiali. Hanno presenziato i presidenti della Fis Kasper, della federazione austriaca Schroeknadel, il presidente austriaco Fisher ed il cancelliere Faymann.
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BASKET DA OGGI AL FORUM DI ASSAGO l’Analisi
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I NUMERI di CHIABO
L’EA7 può vincere la Coppa? Sì Milano può redimersi e vincere la Coppa Italia? Si, anche se per farlo dovrà elevare il suo gioco e battere tre grandi squadre. Dimentichiamoci le ultime 4 edizioni vinte da Siena: prima, in una situazione di competitività «normale», su 9 edizioni di Final Eight, la n.1 del tabellone aveva vinto solo tre volte. E Treviso di Piero Bucchi conquistò la coppa partendo dal n.7 (la posizione che occupa oggi con Brindisi). Così tutti si dimenticano che l’EA7 parte dal n.8: è tornata la favorita della vigilia, la squadra più costosa, che gioca in casa, che ha potuto investire e correggere la squadra estiva che non funzionava. L’unico dubbio? Pur reduce da 4 vittorie consecutive in campionato, non ha ancora messo alla prova il nuovo organico sotto lo stress di una partita senza domani contro avversarie di alto livello. E Varese, ma anche Cantù nonostante l’assenza di Tyus, finalista delle ultime due edizioni, meritano di essere messe davanti a Milano. Il tabellone nasconde al n.3 un’altra potenziale grande favorita: Siena è in testa alle Top16 di Eurolega, quale avversaria di Coppa Italia ci sarebbe riuscita? Ma per la prima volta gioca di venerdì e, se mai andasse in finale, dovrà disputare tre gare in tre giorni, senza Ress, a meno di un recupero in extremis, e coi giocatori contati. E’ lo stesso dubbio, quello di una panchina assottigliata dalle condizioni precarie di Vanuzzo, che può nascere per Sassari. Un problema che Milano non ha, è la più «lunga» di tutti: ecco perché va fermata subito, o rischia davvero di vincere.
8-0
Le numero 1 imbattute Nelle 8 edizioni con la formula 1-8, 2-7, 3-6, 4-5, la squadra testa di serie numero 1 ha sempre vinto il quarto contro l’ottava. 4-4 i precedenti tra 4a e 5a, 5-3 tra 2a e 7a, 7-1 quelli fra 3a e 6a.
12-0
Milano ama il 7 Milano non ha mai perso le partite giocate il 7 febbraio: 12-0 il bilancio Olimpia (9 successi in campionato, 3 nelle coppe europee).
5-0
Vincere in campionato serve Nelle ultime 5 stagioni la Coppa Italia è sempre stata vinta da una formazione reduce da un successo in campionato (4 volte Siena, 1 Avellino); in generale, in 10 delle 13 Final Eight la vincente aveva appena conquistato i 2 punti in campionato, e, allargando ulteriormente l’indagine, 8-2 il bilancio delle vincenti nelle Final Four (dal 1990 al 1999)
Final Eight di Vitucci: «Varese n.1 Milano ottava? Una ragione ci sarà» «Essere teste di serie è una sensazione inaspettata e meritata. Affrontiamo l’EA7 da sfidanti senza paura» LUCA CHIABOTTI
Frank Vitucci non ha mai affrontato una sfida da favorito. Oggi affronta le Final Eight di coppa Italia con Varese da primo in classifica e testa di serie n.1. «Una bella sensazione, inaspettata ma comunque meritata — dice —. In realtà, siamo partiti da "underdog" anche stavolta e proviamo un grande orgoglio di aver riportato la Cimberio dopo 5 anni in coppa. C’è grande empatia
La sfida tra i due Green può essere decisiva S
tra la squadra, la società e la città. Non è un traguardo personale: la cosa bella, per me, è aver ottenuto dei risultati condividendoli fin dall’inizio con tutto l’ambiente». Varese non vince la coppa da 40 anni esatti. Dal 1999, ultima finale, a oggi, 4 partecipazioni senza mai superare il primo turno. Stavolta anche il destino s’è messo un po’ di traverso, visto che la n.8 è Milano, reduce da un girone d’andata tremendo, ma pur sempre la favorita per lo scudetto.
Frank Vitucci, 49 anni, 1a stagione a Varese CIAMILLO
AL FORUM SI PARTE ALLE 17.45 CON CANTÙ-ROMA
CIMBERIO-EMPORIO ARMANI
Marques Green 30 anni, play di Milano, 8.6 punti di media in campionato, già vincitore della Coppa Italia con Avellino nel 2008 CIAMILLO
Alessandro Gentile, 20 anni, guardia di Milano, attorniato da varesini CIAMILLO
Inutile nascondersi, è la sfida più attesa. La squadra prima in classifica e che ha giocato meglio finora, contro la regina dei pronostici, sprofondata fino all’ottavo posto, ma che ha cambiato la regia e viene da 4 successi consecutivi. Varese-Milano rappresenta tutto quello che la gente del basket si chiede oggi: la Cimberio resisterà in testa fino alla fine? E Milano, con Green e Bremer in regia, è finalmente la squadra che tutti si aspettavano dall’inizio, la più forte e la favorita per lo scudetto? Varese, che è stata poco brillante nell’ultima sfida a Siena, in campionato aveva ammazzato Milano con gli esterni, Banks che aveva umiliato in difesa Langford, e Mike Green. Soprattutto Vitucci era riuscito a disinnescare un grande Bourousis costringendolo a stare in panchina per buona parte della ripresa per problemi difensivi. Ma era una Milano a metà del guado, con Bremer e Stipcevic e senza Hendrix. Ora con Marques Green e Radosevic le cose sono differenti. «Lo stimolo di affrontare Varese, è ovviamente molto forte — dice Sergio Scariolo —. E’ arrivata prima meritatamente, la rispettiamo molto. E’ una partita che sarà decisa da concentrazione e precisione nel fare tante piccole cose» In campionato: Milano-Varese 77-83 (Bourousis 18, Langford 17; Banks 26, Green 19). Ultime 5 gare: Varese 3-2, Milano 4-1. La statistica: Varese è prima nei recuperi, Milano penultima: 11.9 a 6.3.
Poteva andarvi meglio.
«Noi primi, loro ottavi: è paradossale considerando il valore dell’EA7 ma se è successo ci deve essere pure un motivo... Noi ci avviciniamo alla sfida rovesciandola, come se fossimo noi gli ottavi ma senza pressione o paura: abbiamo meritato di essere al comando». Che Final Eight saranno?
«Per la prima volta dopo tanto tempo le squadre e i tifosi percepiscono che può vincere chiunque e che sia lecito sognare per tutti. Le gare della
RCS
FOXTOWN-ACEA
La rivelazione Roma contro la Cantù nuovo look S Stefano Mancinelli 29 anni, ala di Cantù, con cui ha esordito domenica scorsa, a caccia della prima finale di Coppa Italia CIAMILLO
La squadra rivelazione contro una alla ricerca di una nuova identità. Nessuno si poteva aspettare una Roma da 4o posto dopo l’estate di incertezze. Cantù invece, che ha gli stessi punti (24) dell’Acea, ha forse reso un minimo sotto le aspettative, frenata dagli infortuni e dalla scelta sbagliata del play (Jerry Smith) e del suo sostituto a gettone (Anderson), e da una settimana priva del suo miglior giocatore, Markoishvili, ceduto al Galatasaray per puri motivi economici (giustificabili). Con Mancinelli, come ha detto Trinchieri, cambia qualcosa. Sarà il remake della bruttarella partita del Pianella del 27/1, vinta da Roma, tenendo i brianzoli al 41% nel tiro da 2 (sono terzi col 55.8). «Speriamo di giocare una gara differente — dice Trinchieri —. Quello fu un match per certi versi surreale. Siamo diversi, lo vogliamo essere. Roma è un’eccellente formazione difensiva, ha un giocatore verticale e dominante dentro l’area come Lawal ed è brava a rimbalzo». «Cantù si affida a un sistema corale, dando la responsabilità dell’attacco a più giocatori e rendendo tutti partecipi e coinvolti — spiega invece Calvani —. Non hanno Tyus ma un sistema così collaudato che sarà difficile vederli in difficoltà». In campionato: Roma-Cantù 70-84 (Datome 24; Tyus e Aradori 18); Cantù-Roma 60-65 (Tabu e Aradori 12; Datome 18). Ultime 5 gare: Cantù 3-2, Roma 4-1. La statistica: Roma è prima nei rimbalzi, Cantù terza: 37.4 a 35.6.
BANCO SARDEGNA-ENEL
Con Sassari e Brindisi lo spettacolo è assicurato S Travis Diener 30 anni, play statunitense della Dinamo Sassari, primo negli assist in campionato con 7.8 a gara CIAMILLO
Di sicuro ci sarà da divertirsi. Perché Sassari e Brindisi, con Varese, sono le squadre più spettacolari della serie A. La Dinamo è la squadra che segna più punti in campionato (88 a gara), l’Enel è terza con 81.8. I sardi hanno la miglior coppia di esterni della serie A, i cugini Diener, i pugliesi il miglior realizzatore della stagione, Jonathan Gibson (20.1, alla pari con Taylor di Reggio). La Dinamo dovrebbe essere ancora priva di capitan Vanuzzo, che è a Milano ma non ha ancora recuperato dall’infortunio a un polpaccio. Brindisi sarà priva di Ndoja, che anche l’anno scorso era stato costretto a saltare la Coppa Italia. E il Banco ha un conto aperto con Brindisi, unica quest’anno ad espugnare il Palaserradimigni e capace di batterla due volte su 3. «Non è il nostro momento migliore ma vogliamo far bene — dice coach Bucchi — Giochiamo con meno da perdere e la consapevolezza che siamo lì per quanto fatto in stagione, quindi con orgoglio. Esserci è una soddisfazione, ma non vogliamo far regali a nessuno». Il presidente della Dinamo, Stefano Sardara, inquadra così le Final Eight: «È un impegno importante e ce la giocheremo sino in fondo. Ci abbiniamo male con loro, sono formazione rognosa, hanno un grande allenatore e grandi individualità. Il nostro obiettivo primario però resta il campionato e lo dico a voce alta». In campionato: Sassari-Brindisi 78-90 (T.Diener 16, Ignerski 13; Robinson 21, Gibson 19). Ultime 5 gare: Sassari 3-2, Brindisi 2-3. La statistica: Brindisi è prima nella percentuale al tiro da due, Sassari seconda: 56.2% a 56%.
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
Coppa Italia re produrre almeno 40 punti, più probabilmente 50, oltre a quelli realizzati personalmente. Non bisogna permetterglielo, ma è difficile». Ha appena affrontato un’altra favorita, Siena. Come l’ha trovata?
«Sta sicuramente migliorando, le sta facendo molto bene giocare in Eurolega e contro di noi è stata feroce. E’ abituata al livello più alto, alla fine anche quest’anno ha le qualità per andare fino in fondo». Dalla sua parte del tabellone, Cantù-Roma. Come cambiano i canturini con Mancinelli al posto di Markoishvili?
«Sono due grandi giocatori, anche se con caratteristiche
«
Dopo tanto tempo squadre e tifosi percepiscono che è possibile vincere per tutti FRANK VITUCCI ALL. CIMBERIO VARESE
tecniche differenti. La società e lo staff tecnico sanno come voltare sempre a loro favore i cambiamenti. In più, cambiare faccia è un’operazione che può anche destabilizzare anche l’avversario». prima giornata sono apertissime, forse quelle della seconda hanno delle favorite un po’ più delineate in Sassari e Siena». Da quando l’avete battuta al Forum, Milano ha aggiunto Green e Radosevic. Come è cambiata?
«Ha fatto degli aggiustamenti importanti, il club ha il merito di aver tenuto la mente ferma e il timone dritto nei momenti più difficili e di aver agito migliorando sicuramente la squadra rispetto a quella che abbiamo sconfitto in dicembre. Con
Marques Green hanno trovato quel regista di cui avevano effettivamente bisogno e un po’ alla volta il loro enorme potenziale sta emergendo». Lei ha allenato Marques Green. Come si batte?
«Bisogna cercare di limitare e controllare la sua capacità di coinvolgere e mettere in ritmo i compagni con i passaggi e gli scarichi. Due anni fa, quando lo allenavo ad Avellino, nei quarti di coppa Italia contro Milano ha ottenuto il record di assist in una gara, 20. Vuol di-
MPS-TRENKWALDER
Siena è 2-0 in campionato Brown-Taylor che duello! S Donell Taylor 30 anni, guardia di Reggio Emilia, nativo di Washington, capocannoniere della serie A con 20.1 punti a partita CIAMILLO
Forte di un 2-0 in campionato, Siena è favorita contro Reggio Emilia anche se la la Trenkwalder è quella che ha tenuto la Mps al più basso punteggio in assoluto (61 punti) e in casa (64). Peraltro lo stesso si può dire dell’efficacia della difesa senese contro la quale Reggio ha toccato due low stagionali: 56 e 49 punti. Ergo, non aspettiamoci grande spettacolo, ma pallacanestro tosta, pur illuminata da grandi individualità. «Reggio è una delle immagini più positive del campionato — dice Luca Banchi, coach di Siena — un modello, vista la filosofia che ha come obbiettivo il lancio di giovani. Delle nostre vittorie casalinghe, probabilmente la Trenkwalder è l’avversaria che si è comportata "meglio" sul nostro campo, gioca bene con orgoglio e perseveranza». La Montepaschi ha recuperato Ortner ma difficilmente ce la farà con Ress, anche se il rientro è vicino. Fuori Carraretto, della squadra che ha conquistato le ultime coppe ci sarà, almeno nella prima partita, solo David Moss. E’ vero l’interessamento per il greco Nikos Pappas, regista realizzatore del Panionios, il cui trasferimento è stato però bloccato dal club greco. «Abbiamo già disputato due buone partite contro di loro — dice Max Menetti —. Vinca il migliore? Speriamo di no» In campionato: Siena-Reggio E. 2-0. Reggio-Siena 56-61 (Bremer 13, Taylor, Jeremic 10; Brown 13, Kangur 10), Siena-Reggio Emilia 64-49 (Moss 11, Hackett 10; Taylor 14; Silins 10). Ultime 5: Siena 3-2, Reggio Emilia 3-2. La statistica: si affrontano il capocannoniere italiano, Donell Taylor che ha affiancato Gibson in testa a 18.1 punti di media, e quello di Eurolega, Bobby Brown.
Roma?
«E’ come noi la squadra che ha dato un po’ di più di quello che si potesse immaginare. Ha appena battuto Cantù, sono molto pericolosi». Delle favorite resta Sassari.
«Produce un gioco molto dispendioso: difficile mantenerlo ad alto livello per 40’. Rispetto alle avversarie di questa coppa, ha il vantaggio di lavorare con lo stesso sistema e nucleo di giocatori da più tempo: si trovano ad occhi chiusi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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NBA IL CAPOLAVORO DI GALLINARI
Taccuino IL C.T. AZZURRO
Pianigiani in ospedale Il c.t. della Nazionale, Simone Pianigiani, è stato ricoverato in un ospedale di Eksihesir, dove si trova per le Final Eight di coppa turca, con febbre alta e vomito, causate da una fortissima tonsillite. Ieri sera il suo Fenerbahce, allenato da Dalmonte, ha battuto il Pinar Karsiyaka 77-69 nei quarti. In semifinale sfiderà il Besiktas, che ha superato il Kolejliler 86-77.
DOPING
Hawkins: cocaina Le controanalisi dell’esame antidoping di David Hawkins, ex giocatore di Roma, Milano e Siena, ora al Galatasary Istanbul, hanno confermato la positività alla cocaina, secondo quanto riporta il sito turco Turbasket. Nel 2005-06, quando vestiva la maglia di Roma, l’americano era stato sospeso tre mesi dopo essere stato trovato positivo per cannabis. Saltò solo una gara visto che lo stop arrivò in estate. Ora rischia un altro lungo stop.
SPAGNA
Coppa del Re al via (pe. m.) Stasera a Vitoria parte la Coppa del Re con il Clasico tra Barcellona e Real Madrid, i due club che piú volte hanno vinto questo trofeo: 15 i catalani, 6 i madridisti, al pari del Vitoria, su 36 edizioni. Quarti, oggi: Barcellona-Real Madrid e Vitoria-Saragozza. Domani: Valencia-Estudiantes Madrid e Canarias-Bilbao.
EUROLEGA DONNE
Schio sconfitta Schio è stata battuta dal Fenerbahce a Istanbul 82-68 (Macchi e Lavender 15) nell’ultima giornata della prima fase. La Famila, k.o. in quattro delle ultime cinque gare, era comunque già certa dell’accesso agli ottavi (al meglio delle 3, in campo il 19, 22 e 27 febbraio), dove sfiderà le spagnole del Rivas Ecopolis.
il programma
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I NUMERI Le Beko Final Eight scattano oggi al Forum di Assago. Tutte le partita in diretta su La7D e SportItalia2. QUARTI DI FINALE Oggi, 17.45: Foxtown Cantù-Acea Roma. Arbitri: Lamonica, Lanzarini, Borgioni. Oggi, 20.30: Cimberio Varese-EA7 Milano. Arbitri: Cicoria, Chiari, Filippini. Domani, 17.45: Banco di Sardegna Sassari-Enel Brindisi. Arbitri: Taurino, Lo Guzzo, Martolini. Domani, 20.30: Montepaschi Siena-Trenkwalder Reggio Emilia. Arbitri: Sabetta, Sahin, Bettini. SEMIFINALI Sabato, alle 17.45 in campo le vincenti delle sfide odierne, alle 20.30 quelle degli incontri di domani. FINALE Domenica, ore 18. ALBO D’ORO FINAL 8 2000 Benetton Treviso (mvp Denis Marconato); 2001 Kinder Bologna (Rashard Griffith); 2002 Kinder Bologna (Manu Ginobili); 2003 Benetton Treviso (Tyus Edney); 2004 Benetton Treviso (Jorge Garbajosa), 2005 Benetton Treviso (Massimo Bulleri); 2006 Carpisa Napoli (David Hawkins, Roma); 2007 Benetton Treviso (Spencer Nelson); 2008 Air Avellino (Devin Smith); 2009 MPS Siena (Shaun Stonerook); 2010 MPS Siena (Stonerook); 2011 MPS Siena (Ksistof Lavrinovic); 2012 MPS Siena (David Andersen).
Gazzetta.it HIGHLIGHTS DI TUTTE LE PARTITE Sul sito rosa i video con le immagini più belle di ogni partita delle Final Eight e le interviste ai protagonisti. In più le gallery con le foto migliori e i sondaggi sui temi più caldi
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Bucchi recordman Il coach di Brindisi è quello con più partecipazioni alle Final Eight, con 2 vittorie: nel 2000 con Treviso e nel 2006 con Napoli
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Vittorie Treviso e Virtus Bologna comandano con 8 vittorie. Precedono Siena, Varese e Milano, con 4
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Successi Ress Tra i giocatori in campo al Forum, il lungo di Siena è quello con più Coppe Italia vinte
SENZA GUARDARE, DIETRO LA SCHIENA! Danilo Gallinari ha realizzato un incredibile canestro nella vittoria di Denver su Milwaukee. In contropiede, ha subito fallo da Dunleavy e cadendo a terra ha gettato la palla dietro la schiena verso il tabellone, trovando l’impensato gioco da tre punti. Tanta fortuna, ovviamente, ma anche prontezza di riflessi e consapevolezza del punto del campo in cui si trovava. Potete vedere l’acrobatico gesto su gazzetta.it.
Lakers, altra tegola Gasol k.o. rischia un lungo stop Per Pau sospetto strappo alla pianta di un piede. Kobe punzecchia Howard MASSIMO ORIANI
Proprio mentre all’orizzonte si iniziava a intravedere uno scorcio di sereno, una nuova tempesta si è abbattuta sui Lakers. Nella vittoria di martedì notte a Brooklyn (primo successo per i gialloviola con Kobe che prende più di 20 tiri, sin lì erano 0-10), i californiani hanno perso per infortunio Pau Gasol. «Ho sentito uno strappo alla pianta del piede — ha poi spiegato il catalano, che già da un paio di mesi soffriva di fascite plantare — un dolore mai provato in precedenza». Ieri la squadra è volata a Boston (dove stanotte alle 2 italiane, diretta Sky Sport 2, affronterà i Celtics) e Gasol si è subito recato in ospedale per la risonanza magnetica. Spalle L’assenza di Pau mette ancora più peso sulle spalle (ironia non casuale...) di Dwight Howard. Il centro che da qualche tempo è alle prese con un infortunio alla cartilagine della glenoide (spalla destra), ha già saltato più di una partita, e quando è rientrato, non è mai stato al massimo. Kobe lo ha spronato, con parole non tanto dolci: «Ha paura di danneggiarla ulteriormente — ha detto Bryant — Non penso gli sia mai capitato in carriera di dover giocare con un problema fisico, deve abituarsi, imparare a gestire il dolore». Traduzione: smetti di fare la signorina e gioca. L’inevitabile stop di Gasol da una parte complica i piani a coach D’Antoni, dall’altro li semplifica. Ovviamente se l’assenza dovesse essere molto lunga, diventerebbe praticamente im-
possibile cederlo. Ma allo stesso tempo gli ormai arcinoti problemi di coesistenza con Howard, si risolverebbero da soli. Nel momento in cui la chimica di squadra sembra finalmente aver fatto capolino, i Lakers non saranno costretti a ulteriori adattamenti. Farne a meno per un paio di mesi, se dovesse essere questo il caso, sarebbe comunque un colpo. Nonostante D’Antoni avesse dato per scontato il fatto che i due insieme non possono giocare. Garnett? Ieri il gm Mitch
Kupchack ha peraltro detto ad Howard che non verrà ceduto. Il contratto coi Lakers scadrà a fine giugno, e se l’avventura accanto a Kobe dovesse finire male, non è detto che Superman decida di prolungare l’accordo. Atlanta, Dallas e Houston sono alla finestra, facendo un gran tifo perché Los Angeles affondi. I gialloviola probabilmente faranno anche una telefonata a Danny Ainge. Senza Gasol, un certo Kevin Garnett gli farebbe dannatamente comodo. E con i Celtics fuori dalla lotta per il titolo (ammesso che già non lo fossero prima) dopo l’infortunio di Rondo, è probabile che il gm biancoverde stia ad ascoltare l’eventuale proposta. Garnett ha comunque una clausola «no trade» nel contratto, ovvero il potere di veto. Ma la chance di vincere un altro anello potrebbe convincerlo a non esercitarlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati: Brooklyn-LA Lakers 83-92 (Lopez 30; Bryant 21); Denver-Milwaukee 112-104 (Gallinari e Lawson 22; Dalembert 35); Memphis-Phoenix 90-96 (Bayless 29; Gortat 20); Houston-Golden State 140-109 (Lin 28; Jack 20); Indiana-Atlanta 114-103 (George 29; Teague 24).
stars& stripes DALEMBERT, 35 PUNTI CON 21 TIRI IN SOLI 27’ HOUSTON INFILA 23 TRIPLE ED EGUAGLIA IL RECORD DEI MAGIC: MA SI SFIORA LA RISSA
Nella sconfitta di Milwaukee a Denver, Samuel Dalembert ha segnato 35 punti in 27 minuti, con 17/21 dal campo (addirittura 16 canestri sui primi 17 tiri), con 12 rimbalzi. Nessuno nella storia della lega ha messo assieme cifre simili in così pochi minuti. Il precedente massimo in carriera del 31enne centro haitiano era 27, mentre la sua media nelle 11 stagioni Nba è di 8 punti a gara.
RECORD DI TRIPLE Houston ha eguagliato il primato Nba degli Orlando Magic segnando 23 triple (su 40) nel successo sui Warriors. Che per evitare la 24a è ricorsa al fallo sistematico, con rissa sfiorata.
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GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
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TENNIS A VIÑA DEL MAR IN CILE
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Nadal
QUANTI INFORTUNI
Il ritorno e la felicità «Poco dolore» Accolto come una rockstar, di nuovo in campo dopo sette mesi, vince 2 volte RICCARDO CRIVELLI
A Viña del Mar, la città giardino del Cile, ci sono l’oceano, una bella spiaggia, il casinò e un interessante festival di musica internazionale. E poi c’è un torneo che è il paradiso dei terraioli, soprattutto quelli del Sudamerica, che tornano a casa dopo le fatiche australiane. E’ uno di quegli appuntamenti che scivolano via nel mare magnum del circuito, di cui si registra il vincitore o poco più, in attesa della primavera dei grandi Masters 1000. Fino a che un evento imprevedibile non cambia la storia. Rockstar Perché è da lì, dal sole
e dalle onde del Pacifico, che Nadal ha deciso di scommettere sulla sua seconda vita. Rafa non giocava dal 28 giugno, quando a Wimbledon cadde clamorosamente sotto i colpi dello sconosciuto ceco Rosol e soprattutto bombardato dal logorio di ginocchia ormai piegate da mille battaglie, e ha scelto un doppio con l’amico argentino Monaco per tornare a gustare il piacere della competizione, prima del debutto in singolare di ieri contro l’argentino Delbonis, mancino come lui e numero 128 del mondo. E’ vero che il maiorchino, in carriera, ha dovuto maneggiare spesso problemi di infortuni, ma stavolta era diverso: per quella rotula sinistra perennemente in fiamme a causa della sindrome di Hoffa e per i timori che il tunnel fosse senza fine. Eccolo, finalmente, accolto come una rockstar, e il picco-
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I NUMERI
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i Roland Garros record, vinti da Nadal tra il 2005 e il 2012. Bilancio: 52 partite vinte, una persa (nel 2009 con Soderling negli ottavi). Totale: 11 titoli Slam.
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i titoli sulla terra vinti da Nadal. E’ il 3˚ più vincente era Open, dopo Vilas (45) e Muster (40). In totale ha vinto 50 tornei.
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i Masters 1000 vinti da Nadal (record con Federer), con 8 Monte Carlo di fila e 6 Internazionali d’Italia
lo torneo dell’altro emisfero diventa il centro del mondo. Nadal è stato ricevuto in municipio dal sindaco Virginia Reginato che gli ha conferito il titolo di «visitatore illustre», mentre per l’ingresso in campo gli hanno riservato «We will rock you» dei Queen. Non solo: i biglietti sono esauriti per l’intera settimana (nonostante il prezzo aumentato di tre volte) e gli allenamenti dello spagnolo sono tutti i giorni una festa di popolo. Sensazioni Le prime partite dopo 222 giorni, in questo effervescente clima di Rafamania, si sono perciò trasformate nell’icona della resurrezione. Significa poco il successo in un’oretta abbondante contro Dlouhy e Cermak, e ancor meno la passeggiata (6-3 6-2) in singolo, solo sporcata da uno 0-2 in avvio con il re di 11 Slam teso all’eccesso e incapace di allungare i colpi, prima di tornare il solito leone. Conta invece l’epifania di un campione che molti credevano perduto. E quindi è bello sentir fluire di nuovo emozioni e sensazioni: «Sono molto contento. Tornare a giocare ti dà sempre un brivido particolare. Sono felice». Il sorriso da bambino, la gioia di una prima volta, l’odore della terra, la superficie più amata e quella che sollecita meno le giunture affaticate: «Il risultato non era la cosa più importante, la cosa più importante era semplicemente stare qui. Ho bisogno di giocare perché il ginocchio sia più forte e sia più pronto a sostenere match di alto livello».
Rafa Nadal saluta il pubblico a Viña del Mar e, sotto, in azione ANSA Dolore Per i medici, ora la rotula è guarita, anche se l’ex numero uno (sceso al numero 5) dovrà probabilmente convivere per sempre con le pene del martirio fisico: «Ci sono giorni in cui il ginocchio mi dà ancora fastidio, ma mesi fa il tendine mi faceva male mentre ora sta bene. Ora è un dolore normale e lo sopportiamo e se qualche giorno sto peggio e non posso giocare al cento per cento, finisce lì». Per zio Toni, mentore di una vita, «l’obiettivo è la forma ottimale al Roland Garros», il giardino di casa Nadal. Perfino per Monaco non deve essere stata una giornata come le altre, se è vero che poi in singolare è stato battuto al primo turno, lui che è campione in carica: «Ma è stato meraviglioso condividere con lui questo momento. Per fortuna abbiamo vinto, altrimenti avrebbero dato la colpa a me». Con Nadal sono tutti più felici. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Maggio 2003 Guai al gomito in allenamento: salta il 1˚ Roland Garros. Aprile 2004 Frattura da stress alla caviglia sinistra all’Estoril: salta Roland Garros e Wimbledon Novembre 2005 Infortunio alla pianta del piede dopo Madrid: salta Australian Open 2006 Giugno 2006 Problema alla spalla: si ritira al Queen’s contro Hewitt. Roma 2008 Vesciche ai piedi: cede a Ferrero a Roma. Novembre 2008 Primi problemi al ginocchio sinistro a Bercy: salta il Masters. Giugno 2009 Tendinite ad entrambe le ginocchia: salta Wimbledon Gennaio 2010 Problemi al ginocchio agli Australian Open: si ritira nei quarti contro Murray Giugno 2012 Lesione tendine ginocchio sinistro: perde nel 2˚ turno di Wimbledon, salta semifinale e finale di Davis, Us Open, Masters, Doha e anche Australian Open 2013. In classifica mondiale passa da numero 2 al 5, scavalcato anche dall’altro spagnolo, Ferrer (lu.mar.)
Taccuino A ZAGABRIA
Lacko si ritira Cipolla avanti A Zagabria (Cro, 467.800 e, indoor) Flavio Cipolla approfitta del ritiro di Lacko (numero 49) Atp per dolori alla schiena. Oggi debutta Seppi contro Petzschner. Secondo turno: Youzhny (Rus) b. Sijsling (Ola) 6-3 6-2; primo turno: Dodig (Cro) b. Becker (Ger) 6-2 7-6 (3); Baghdatis (Cip) b. Kamke (Ger) 6-7 (6) 6-2 6-4; Haase (Ola) b. Veic (Cro) 2-6 6-3 6-3; CIPOLLA b. Lacko (Slk) 1-1 rit. A Viña del Mar (Cile, 300.000 e, terra), nel torneo del rientro di Nadal, nel primo turno Lorenzi batte Naso 6-1 6-4.
A MONTPELLIER
Passa Nieminen A Montpellier (Fra, 332.000 e, indoor), dopo nove anni il finlandese Nieminen torna a battere Davydenko. Secondo turno: Nieminen (Fin) b. Davydenko (Rus) 6-3 7-6 (8); Llodra (Fra) b. De Schepper (Fra) 6-3 6-3; Ito (Giap) b. Roger-Vasselin (Fra) 3-6 7-6 (5) 7-5; Benneteau (Fra) b. Ungur (Rom) 6-3 4-2 rit.; Brugues (Spa) b. Kukushkin (Kaz) 6-7 (5) 6-3 7-6 (3); Troicki (Ser) b. Pouille (Fra) 6-4 7-5.
INFORTUNATA
V. Williams no a Doha Venus Williams, numero 23 mondiale, rinuncia al torneo di Doha (Qatar, 2.369.000 $, cemento) che scatta lunedì perché non è ancora guarita dai dolori alla schiena che ha accusato dopo gli Australian Open. .
SABATO E DOMENICA
Rimini: Italia-Usa di Fed Cup Caccia ai biglietti Sabato e domenica 1˚ turno del World Group di Fed Cup Italia-Usa al «105 Stadium» di Rimini, riempito di terra rossa. Le azzurre scelte dal capitano Corrado Barazzutti sono Sara Errani, Roberta Vinci, Karin Knapp e Nastassja Burnett, le ospiti, capitanate da Mary Joe Fernandez, sono Melanie Oudin, Varvara Lepchenko, Jamie Hampton e Liezel Huber. Per acquistare i biglietti: www.ticketone.it e direttamente presso il 105 Stadium Rimini (info line 0541395698).
HOCKEY GHIACCIO IL 7 FEBBRAIO 2014 VIA AI GIOCHI DI SOCHI
Italia, strada in salita per l’Olimpiade In Germania il Blue Team parte contro l’Austria. Il neo c.t. Pokel: «Ci credo» Bellissimo titolare ANDREA BUONGIOVANNI
A caccia di un’impresa (quasi) impossibile. L’Italia — che Torino 2006 a parte — manca dall’Olimpiade dall’edizione di Nagano 1998, da oggi a domenica, sul ghiaccio tedesco della Bietighiem-Bissingen Arena, insegue la qualificazione a Sochi 2014. All’appuntamento manca un anno oggi: sebbene qualche gara di certe specialità si disputerà sin dal giorno prima, la cerimonia di apertura dei Giochi è in programma il 7 febbraio 2014.
Il portiere azzurro Daniel Bellissimo, 28 anni: gioca in Svezia GETTY IMAGES Prospettive Per il Blue Team il compito si presenta severissimo. Da un quadrangolare al quale, oltre ai padroni di casa, partecipano Austria ed Olanda, solo la vincitrice sarà prossima. Con le prime dei tornei che in
contemporanea si disputeranno in Lettonia e in Danimarca, il quadro a cinque cerchi sarà definito. Le tre si aggiungeranno infatti alle già ammesse Russia, Slovacchia e Stati Uniti (girone A), Finlandia, Canada e
Norvegia (girone B) e Repubblica Ceca, Svezia e Svizzera (girone C). E’ anche il ranking mondiale a dire quanto gli azzurri dovranno faticare: la Germania è 10ª, l’Austria 15ª, l’Italia 16ª (l’Olanda 24ª). A complicare la situazione, il fatto che il c.t. tricolore, il 45enne statunitense Tom Pokel, anche guida dell’Alleghe, sia stato ufficialmente nominato nel ruolo (al posto di Rick Cornacchia) non prima di 19 giorni fa. Così, mentre le avversarie preparano l’appuntamento da mesi, Helfer e compagni non hanno disputato nemmeno un’amichevole di avvicinamento e in tutto si sono allenati insieme due giorni, a Bressanone, da sabato a lunedì. Misteri federali. Neo c.t. «Se non credessi nelle
nostre possibilità — dice Pokel al telefono, alla vigilia dell’odierno esordio contro l’Au-
stria — non sarei qui. Giocheremo da outsider, ma ci proveremo. Con entusiasmo, con volontà e con le giuste motivazioni. Le chiavi saranno la disciplina, la semplicità del gioco e la capacità di sfruttare eventuali errori altrui. E il fatto di essere in raduno da così poco tempo, ci permetterà di non pensare troppo...». Pokel, per aver lì allenato per oltre dieci anni, conosce bene i movimenti di Austria e Germania (le due Nazionali saranno prive delle stelle Nhl) e dell’Olanda è stato vice c.t. ai Mondiali dell’aprile scorso. I tedeschi sono i favoriti d’obbligo: da settembre sono allenati dal paisà Pat Cortina, ex c.t. azzurro. Oggi a difesa della gabbia tricolore partirà Daniel Bellissimo. «Poi vedremo — dice Pokel —: le linee? Dico solo che non separeremo Bernard, Gander e Insam, terzetto del Bolzano». © RIPRODUZIONE RISERVATA
TORNEO QUALIFICAZIONE
Nel weekend sfide a Germania ed Olanda Ambrosi, Aquino e Daccordo gli ultimi tagliati. ITALIA - Portieri: Bellissimo, Dennis, Tragust. Difensori: Borgatello, Egger, De Marchi, Helfer, Hofer, Johnson, Plastino, Willeit. Attaccanti: Bernard, Di Casmirro, N. Fontanive, Gander, Iannone, Insam, Iori, D. Kostner, Rocco, Scandella, Scelfo, Sirianni. OGGI - Ore 16: Austria-Italia. Ore 19.30: Germania-Olanda. SABATO - Ore 16: AustriaOlanda. Ore 19.30: GermaniaItalia. DOMENICA - Ore 11.45: Italia-Olanda. Ore 15.15: Germania-Austria. A RIGA (Let) - Oggi: FranciaKazakistan; Lettonia-Gran Bretagna. A VOJENS (Dan) Oggi: Bielorussia-Slovenia; Danimarca-Ucraina.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
PALLAVOLO ANDATA DEI QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE
Macerata da sinfonia Cuneo a testa bassa Zaytsev e Kooy sono i protagonisti di una vittoria sul velluto Piemontesi mai in partita. Wijsmans: «Tifosi, scusateci» MACERATA CUNEO
3 0
(25-17, 25-17, 25-22) CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Travica 2, Parodi 8, Stankovic 4, Zaytsev 14, Kooy 10, Podrascanin 7; Henno (L), Starovic 1, Lampariello. N.e. Savani, Pajenk, Monopoli. All. Giuliani. BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Ngapeth 5, Sokolov 9, Antonov 4, Wijsmans 12, Kohut 3, Grbic 2; De Pandis (L), Galliani, Della Lunga, Rossi. N.e. Marchisio (L), Abdelaziz. All. Piazza. ARBITRI: Bajci (Slo) e Sodja (Aus). NOTE - Spett. 2230, incasso 13.740. Durata set: 25’, 23’, 27’: tot.74'. Lube: battute sbagliate 14, vincenti 2, muri 11, 2ª linea 8, errori 21. Bre: b.s. 15, v. 4, m. 6, s.l. 11, e. 29.
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Le final four di Macerata Macerata è arrivata 3 volte alla Final Four: nel 2002 ha vinto la Coppa, poi 2007 e 2009
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Derby europei Macerata Due persi con Trento, uno vinto con Cuneo, 4 pure gli anni da cui manca dalla final four
MAURO GIUSTOZZI MACERATA
mo il diritto a giocare il Golden set che comunque vogliamo evitare. Dai miei pretendo maggior applicazione al servizio, forse l'unica cosa che stasera non mi è sempre piaciuta». Piazza le ha provate tutte dalla panchina, ma basta dire che il primo punto di Antonov (chiuderà al 9%) è giunto solo nel terzo set per fotografare la pochezza che ieri ha messo in campo la Bre Banca. «La Lube ha disputato una gara perfetta - ha ribadito Henno - Demerito di Cuneo? No, io guardo a noi, primi due set perfetti, ma anche bravi a tenere la concentrazione nel terzo, quello più giocato». Terzo set vero E sì, perché pro-
prio nell'ultimo parziale Cuneo ha provato a raddrizzare la serata . Sono anche andati per due volte avanti nel punteggio (18-20) ma a zavorrare le poche speranze di riaprire i giochi ci hanno pensato gli errori in serie di Sokolov che hanno spianato la strada a Macerata. Nelle file biancorosse ha brillato un ottimo Kooy (64% in attacco, 2 muri e 1 ace) ma anche dai centrali è venuto un apporto decisivo a muro (6 totali). Top scorer della serata ancora una volta è stato lo Zar Zaytsev, bersagliato in ricezione dove ha risposto comunque bene. «Abbiamo giocato una partita con grande determinazione ha affermato -. Siamo subito scesi in campo per mettere in chiaro le cose. Forse loro si sono intimoriti, forse non se l'aspettavano questa nostra partenza così decisa, fatto sta che li abbiamo messi in difficoltà. E da quella buca non sono più usciti». Per Macerata un successo che offre importanti prospettive per il ritorno. Ben sapendo che un Cuneo come quello di ieri difficilmente si rivedrà tra sette giorni al Pala San Rocco.
Sinfonia Lube nell'andata dei quarti di Champions. Al Fontescodella c'è partita solo nel terzo set. Negli altri due parziali la squadra di Giuliani va sul velluto, complice un Cuneo assolutamente irriconoscibile, mai in partita, bloccato dalla tensione. Una Bre Banca umiliata davanti ai suoi 25 tifosi, ai quali Wijsmans, il migliore (60% in attacco e 2 ace) chiede scusa. «Non possiamo uscire così - ha affermato il capitano perché non è giusto soprattutto verso di loro. Abbiamo iniziato malissimo la sfida e non siamo mai riusciti a girarla. Siamo entrati con la testa bassa e non l’abbiamo mai rialzata. Così non va bene». Giuliani gongola Macerata non
ha dovuto neppure forzare troppo nei primi due parziali per avere ragione di un avversario in confusione totale, che commetteva errori a ripetizione (più di un set regalato) ed era incapace di fare il solletico ai tricolori. «Grande Lube e non piccolo Cuneo -ha detto Giuliani-. Abbiamo conquistato un pezzetto di qualificazione, dicia-
RUGBY VERSO LA SCOZIA
Leggera elevazione di Ivan Zaytsev, a muro con Marko Podrascanin SPALVIERI
PALLANUOTO CHAMPIONS LEAGUE
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Taccuino CHAMPIONS
Il Kazan di Vermiglio prenota la semifinale (a.a.) Il Kazan di Valerio Vermiglio supera la Dinamo Mosca e prenota il posto nella semifinale derby di Omsk contro i connazionali del Novosibirsk. Champions Uomini (andata quarti) – Kedzierzyn Kozle (Pol)-Smirne (Tur) 3-2; Lube Macerata-Bre Lannutti Cuneo 3-0; Kazan (Rus)-Dinamo Mosca (Rus) 3-0 (25-19, 25-22, 25-18). Champions donne (andata quarti) – Unendo Yamamay Busto Arsizio-Azerrail Baku (Aze) 3-2. Oggi Kazan (Rus)-Rabuta Baku (Aze) e Günes Istanbul (Tur)-Eczacibasi Istanbul (Tur).
CEV E CHALLENGE
Piacenza vince Latina perde (a.a.) Sconfitta l’Andreoli Latina ad Ankara in Coppa Cev. Vince Copra Piacenza in trasferta e ipoteca la semifinale di Challange. Sempre in Challenge successo anche per i russi dell’’Ufa di Frigoni. Cev uomini (andata semifinali) MMP Ankara (Tur)-Andreoli Latina 3-1 (25-19 25-22 21-25 25-18); Hakbank Ankara (Tur)-Kharkiv (Ucr) 3-0. Challange uomini (andata quarti) – Minsk (Bie)-Copra Elior Piacenza 0-3 (18-25, 22-25, 22-25).
MERCATO DONNE
Paggi a Soverato Brussa a Bologna (m.l.- n.z.) la dissoluzione di Modena regala un colo di mercato pazzeco per Soverato, 7˚ in A-2: arriva l’ex azzurra Paola Paggi (15 stagioni in A-1: iridata, 2 scudetti). Mentre l’opposta italo-Argentina Natalia Brussa va a Bologna. AMICI (m.s.) Oggi alle 17.30 San Giustino-Algeria.
ATLETICA INDOOR IN SLOVACCHIA
Un’Italia serena Brescia si riscatta Azzurri altissimi Castro&Canale contro il Marsiglia Tamberi vola a 2.30 show con Molfetta ma perde Fiorentini Chesani fino a 2.28 BRESCIA–MARSIGLIA 11-9 (2-2, 1-1, 4-3, 4-3) BRESCIA: Del Lungo, Valentino, C.Presciutti 3 (1 rig.), Legrenzi, Loncar, R.Calcaterra 1, Mammarella, Nora 1, Binchi 1, Elez 4 (1 rig.), Giorgi, G.Fiorentini 1, Moratti. All. Bovo. MARSIGLIA: Simon, Chion, Bicari 1, Audon 3 (2 rig.), Lena, Simon 1, Olivon, Dino, Randic 4 (1 rig), Bodegas, Kovacevic, Denux, Garsau. All. Zinnurov. ARBITRI: Katsaros (Gre) e Ciric (Ser). NOTE: sup. num. Brescia 12 (5 gol), Marsiglia 8 (3). Usc. 3 f. Simon e Binchi 4˚ t. Esp. Chion per gioco violento, Dino e Mammarella per brutalità 4˚ t.
(a.b.) L’atletica italiana non finisce di stupire. Ieri sera, al 20˚ meeting indoor di solo alto di Banska Bystrica, in Slovacchia, nell’impianto che nel 2011 vide Antonietta Di Martino proiettarsi sino a un clamoroso 2.04, Gianmarco Tamberi è volato a 2.30 e Silvano Chesani a 2.28. Per il 20enne finanziere, a un centimetro dal personale assoluto, il risultato vale il primato italiano promesse al coperto eguagliato (dopo 25 anni): Fabrizio Borellini superò la stessa misura il 5 marzo 1988 a Budapest.
BRESCIA
Molfetta arbitro della sfida sul tatami fra Castrogiovanni e Canale NICOLA MELILLO ROMA
L’Italia è cambiata davvero. Dopo la vittoria sulla Francia i ragazzi di Brunel hanno subito rimesso la testa sul lavoro e già stanno studiando la Scozia, da affrontare sabato in quella che potrebbe trasformare il Sei Nazioni azzurro 2013 in una favola. Gonzalo Canale, uno dei 4 rimasti di quella Italia che nel 2007 sbancò Murrayfield, chiarisce: «Bellissimo ricordo, noi fummo anche fortunati. Ma scordiamocela e ora pensiamo a questa ripartendo da zero. In questa squadra però è cambiata la testa. Non si torna indietro. Attaccheremo, anche se loro in casa sono leoni e sarà dura».
Sul tatami Canale era in dub-
bio per un problema alla coscia: invece ieri ha partecipato a entrambe le sedute di lavoro all’Acqua Acetosa e si candida (ballottaggio con Garcia) per sostituire l’infortunato Sgarbi. A casa Barbieri e Bernabò, oggi Brunel annuncia il XV, che dovrebbe essere (Sgarbi a parte) quello che ha vinto all’esordio. Clima più che sereno, al punto che Castrogiovanni, ormai atleta con ambizioni olimpiche, ha trascinato proprio Canale a provare un po’ di taekwondo con Carlo Molfetta, oro a Londra e anche lui al lavoro all’Acqua Acetosa... Ne è nato il solito show. Chi ha vinto? Castro, anche se Canale s’è giustamente lamentato: «Pesa mille chili in più!». © RIPRODUZIONE RISERVATA
(f.pet.) Brescia si regala una notte da leoni, battendo il Marsiglia nella 9a e penultima giornata del girone C di Champions League. Vittoria meritata per i ragazzi di Bovo davanti a oltre 400 spettatori. Gara equilibrata nei primi due quarti, poi è la squadra di casa ad allungare, mettendo la freccia del sorpasso grazie soprattutto a Presciutti ed Elez, veri trascinatori. Nel finale succede di tutto con ben tre espulsioni, ma ciò che conta è che Brescia ha le mani sugli ottavi. Nota stonata, l’infortunio a Fiorentini che esce con una spalla malconcia e rischia un lungo stop. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gir. C: Barceloneta (Spa)-Vojvodina (Ser) 7-5. Class.: Barceloneta 18; Kazan (Rus) 10; Brescia, Marsiglia 9; Vojvodina 7. DONNE Sorpresa nella 3a giornata di World League femminile, nel girone B che comprende l’Italia: la Russia scivola in casa con l’Olanda, 4-6. La classifica: Italia 5; Olanda 3; Russia 1.
Il bresciano Goran Fiorentini, 31 anni
Gianmarco Tamberi, 20 anni COLOMBO La gara Il marchigiano, presen-
EURO CUP
La Florentia centra la finale (a.p.) Con immensa sofferenza, la Florentia impone il pari al Savona (11-11) e in virtù della vittoria nell’andata (8-6) guadagna la finale di Euro Cup. Ultimo gol di Molina a 35" dalla sirena. Cinque reti del savonese Rizzo, 4 del gigliato Espanol. Nell’altra semifinale, gli ungheresi del Debrecen cadono anche in casa, 10-12, coi serbi del Radnicki Kragujevac che all’andata si erano imposti 9-6. La finale è dunque Florentia-Radnicki (20 marzo e 6 aprile).
tatosi in pedana coi capelli colorati di verde e con i soliti atteggiamenti da istrione per la gioia dei circa mille spettatori in tribuna, migliora lo stagionale di sei centimetri e si conferma sicuro talento. Per lui, dopo facili tentativi a 2.15 e 2.20 e due errori a 2.23, sono arrivati 2.26, 2.28 e 2.30 alla prima prova. Poi, anche a causa di un fastidio a una caviglia, la resa al 2.32 che gli sarebbe valso il primato tricolore indoor di Alessandro Talotti eguagliato. Anche Chesani (2.15, 2.20 e 2.26 senza incertezze e 2.28 alla terza) tenta la misura e al secondo tentativo la sfiora. Pure il poliziotto trentino, che la scorsa stagione al coperto si arrampicò fino a 2.31, centra in ogni caso il minimo Fidal di partecipazione agli Europei di Göteborg (1-3
marzo). Entrambi, probabilmente, torneranno agli Assoluti di Ancona, domenica 17. Vai Cusma A proposito di atleti-
ca italiana in fermento: oggi, al meeting per sole donne di Eaubonne, in Francia, c’è Elisa Cusma. La modenese, dopo un paio di stagioni difficili, è in piena ripresa. Tanto che stasera potrà nuovamente provare a limare il primato italiano dei 1000, già ritoccato mercoledì scorso ad Ancona con 2’44"11 (la stella della riunione è, nell’alto, la belga Tia Hellebaut, mentre l’ex iridata francese Eunice Barber, a 38 anni, tornerà nel lungo). A Banska Bystrica (Slk) — Uomini. Alto: 1. Barshim (Qat) 2.36; 2. Dmitrik (Rus) 2.32; 3 TAMBERI 2.30; 4. Baniotis (Gre) 2.30; 5. Baba (R.Ceca) 2.30; 6. CHESANI 2.28; 7. Thomas (Bah) 2.26; 8. Horak (Slk) 2.23.
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica Aman record
Vela SOLDINI SU MASERATI HA SUPERATO L’EQUATORE
Emisfero Nord, aria di casa di GIOVANNI SOLDINI
Alle 23.45 GMT del 5 febbraio Maserati ha passato l’Equatore nel Pacifico e siamo tornati a nord. Come a casa È il secondo pas-
saggio dell’Equatore da quando abbiamo lasciato New York, il 31 dicembre 2012. Navigare nell’Emisfero Nord è un po’ come tornare a casa, dove le depressioni girano dalla parte «giusta» e l’acqua scende nel lavandino girando verso sinistra, come siamo abituati a vedere da sempre.
equatoriali, il famoso pot au noir, dove i venti sono leggerissimi per giorni e i temporali violenti e carichi di piogge torrenziali. Poi sarà il momento di affrontare l’alta pressione del Pacifico del Nord, stazionaria davanti alla costa degli Stati Uniti all’altezza proprio di San Francisco. Ciò vuole dire che per 2000 miglia Maserati dovrà risalire il vento di bolina stretta, entrare nel centro dell’alta pressione per andare a cercare un vento che gira più da nord e che ci permetterà di virare mure a sinistra per l’ultimo bordo verso la nostra meta.
Verso la calma Davanti a noi si
snoda la zona delle calme
Su Sportweek di sabato
tempo abbiamo approfittato della relativa calma e delle condizioni miti per fare una riparazione provvisoria di un buco dell’albero, sfondato la settimana scorsa da un puntastecche. Guido Broggi ha fatto una super laminazione e adesso siamo pronti per risalire l’aliseo fino a San Francisco. L’ultimo balzo Ci sentiamo
Giovanni Soldini è il protagonista del numero di Sportweek, in edicola da sabato con la Gazzetta
Riparazione all’albero Nel frat-
quasi arrivati anche se la strada è ancora lunga. Sentiamo il profumo della terra e siamo pronti a divorarci queste 2000 miglia finali. Se Eolo sarà clemente Maserati ci porterà a San Francisco con un balzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(si.g.) A Mosca (Rus), miglior prestazione mondiale junior indoor dell’etiope Mohamed Aman nei 600 con 1’15"60, terzo tempo assoluto di sempre. A Gand (Bel), Nafissatou Thiam ha cancellato il record del mondo under 20 del pentathlon di Carolina Klüft (4535 nel 2002), con 4558 punti. A Mosca. Uomini. 60: Collins (St.K) 6"57; Chambers (Gb) 6"63. 400: Trenikhin 46"09. 600. I: 2. Balla (Qat) 1’16"08; 3. Borzakovskiy 1’16"27. II: Bosse (Fra) 1’15"63; Sowinski (Usa) 1’15"99. 1500: Birgen (Ken) 3’35"25; Wote (Eti) 3’35"31; Cheboi (Ken) 3’36"69. 60 hs: Shabanov 7"59; Shubenkov 7"60. Donne. 60: Ryemyen (Ucr) 7"12; Zang Milama (Gab) 7"12. 400: Hall (Giam) 52"18. 1000: Shevchenko (Ucr) 2’36"84 (mpm ’13); Poistogova 2’36"97; Kotulskaya 2’37"01. 60 hs: Kondakova 7"93; Talay (Bie) 7"99. Asta: Bleasdale (Gb) 4.75; Murer (Bra) 4.65; Silva (Cuba) 4.65. Lungo: Kucherenko 6.83; Klishina 6.80. A Linz (Aut). Uomini. Asta: Filippidis (Gre) 5.70. A Tampere (Fin). Uomini. Lungo: Mokoena (Saf) 8.01. A Karlsruhe (Ger). Uomini. 800: Lopez (Spa) 1’46"72 (mpm ’13); Kszczot (Pol) 1’46"76. 1500: Mekhissi (Fra) 3’36"95. 3000: Lagat (Usa) 7’34"71; Alamirew (Eti) 7’38"58. 60 hs: Ortega (Cuba) 6"60 (b. 6"54, m.p.m. ’13). Asta: Lavillenie (Fra) 5.83; Otto 5.73. Lungo: Reif 8.01. Donne. 60: Lalova (Bul) 7"19; Sailer 7"19. 1500: G. Dibaba (Eti) 4’02"25 (mpm ’13). 3000: Defar (Eti) 8’35"28 (mpm ’13). Lungo: Lesueur (Fra) 6.81. A Birmingham (Gb). Uomini. 60 hs: Pozzi 7"58. A Gand (Bel). Donne. 60 hs: Berings (Ola) 7"95. ITALIA OUTDOOR (si.g.) L’allieva Sara Corradin ha migliorato a Modena il limite italiano di categoria del giavellotto (500 gr) con 48.88. A Vicenza. Uomini. Giavellotto: Fent 71.32. A Chiari (Bs). Donne. Giavellotto: Jemai 51.09. A Città di Castello (Pg). Uomini. Disco: Faloci 60.15. A Locorotondo (Ba). Donne. 5000 marcia: Stella (’97) 22’52"5; Clemente 23’40"1.
IN ROTTA DA DA NEW YORK A SAN FRANCISCO
STRADA ITALIA (d.m.) Mezza di S. Margherita Ligure (Ge). Uomini: 1. Pertile 1h06’01”; 2. Curzi 1h06’02”. Donne: 1. Mancini 1h19’23”; 2. Ricci 1h20’26”. Mezza di Lecco: Uomini: 1. Nasef (Mar) 1h09’35”. Donne: 1. Iozzia 1h18’58". IN GIAPPONE (d.m.) L’australiano Collins Birmingham e la campionessa olimpica Tiki Gelana (Eti) hanno vinto la mezza maratona di Marugame (Giap). Uomini: 1. Birmingham (Aus) 1h00’56"; 2. Omwamba (Ken) 1h01’16". Donne: 1. Gelana (Eti 1h08’53"; 2. Smith (N.Zel) 1h09’00”. Yuki Kawauchi ha vinto in 2h08’15" la 62˚ Maratona di Beppu (Giap). Uomini: 1. Kawauchi 2h08’15"; 2. Nakamoto 2h08’35". RCS
Coni SI VOTA IL 19 FEBBRAIO
Pallamano SCOMMESSE IN FRANCIA
Giovanni Soldini, 46 anni: insignito nel 2000 della Legion d’onore SIGHEL
Tiro a volo DOUBLE TRAP A DOHA
Nuoto PER L’IDONEITA’
Scelti altri nove Solo 6 giornate Nuove regole Ranfagni, oggi grandi elettori a Karabatic & C vince Di Spigno esame cruciale Si va completando la «squadra» di 76 grandi elettori del Consiglio nazionale che il 19 febbraio dovranno eleggere il nuovo presidente del Coni. Ieri, attraverso le assemblee di categoria, sono stati nominati i cinque rappresentanti degli Enti di Promozione, i tre delle Discipline Associate e il rappresentante delle Associazioni Benemerite. Per queste ultime è stato confermato Mauro Checcoli, per le Discipline Associate confermato il coordinatore Sandro Rossi, dipendente Federnuoto, e nominati Andrea Mancino (Biliardo) e Gianpietro Pagnoncelli (Scacchi), per gli Enti confermato Ugo Salines (Csen), ed eletti Vincenzo Manco (Uisp), Bruno Molea (Aics), Luigi Fortuna (Csain) e Luigi Musacchia (Libertas), mentre fa notizia la mancata nomina dell’Asi di Claudio Barbaro. Assai variegata, in questa circostanza, la «proiezione di voto» relativa agli apparentamenti: il fronte Malagò si accredita da un minimo di sei a un massimo di sette preferenze ritenendo di avere centrato l’en plein tra le Discipline Associate, mentre il fronte Pagnozzi si tiene più basso ma anche più certo sulle proprie cinque preferenze, quattro delle quali relative agli Enti di Promozione che in proposito avevano sottoscritto a suo tempo anche un documento. Poiché sette più cinque fa dodici, e il totale dei nominati ieri è di nove, è chiaro che qualcuno deve avere sbagliato i propri conti. Oggi ultimo atto, con la nomina dei sei rappresentati degli Enti Territoriali.
Nikola Karabatic a Aix en Provence
(a.g.) Sei turni di squalifica, 255 euro di multa (da moltiplicare per ognuna delle giornate di sospensione). E’ la condanna per i sette giocatori di pallamano francesi che lo scorso maggio scommisero, direttamente o indirettamente, contro il proprio club, il Montpellier. Tra loro anche la star Nikola Karabatic (nei giorni scorsi passato all’Aix en Provence) che come gli altri colleghi dovrebbe fare ricorso. Si tratta della pena massima prevista dal regolamento, che stride per inadeguatezza in un clima di guerra internazionale alle scommesse clandestine, nel calcio. Il fatto risale al 12 maggio, quando il Montpellier giocava a Cesson, squadra di bassa classifica. Il Montpellier era senza molti titolari (tra cui lo stesso Karabatic): ma quel giorno l'agenzia Francaise des Jeux registrò puntate per oltre 70.000 euro sul Cesson in vantaggio all’intervallo, cosa che si verificò. L’ammenda è a carico del Montpellier. Una beffa visto che solo in tre sono rimasti in quel club.
Non c’è più il timer ed è subito Daniele Di Spigno. Al Qatar Open di double trap a Doha ieri si è gareggiato con le nuove regole. Tra le quali l’abolizione del meccanismo che rende casuale la fuoriuscita dei piattelli e che tanto ha fatto penare l’azzurro. Che la maggior parte dei suoi titoli (tra gli altri 3 Mondiali e 6 Europei) li ha conquistati prima della sua introduzione (2002). Ieri quindi Di Spigno si è imposto con 137 e poi con 25 (+2) in finale, davanti a un altro azzurro, Emanuele Bernasconi (135 e 25+1), al suo ritorno ad alti livelli dopo che per un certo periodo si era dato alla fossa. Terzo il bronzo di Londra, il russo Vasily Mosin (142 in qualifica ma solo 24 in finale). La nuova formula prevede infatti 5 serie da 15 doppietti nelle qualificazioni, quindi si azzerano i punteggi e i migliori sei delle qualificazioni disputano una semifinale sulla distanza di 30 piattelli. Al termine della quale i primi due disputano la finale.
Daniele Di Spigno, 38 anni
IN SPAGNA (pe.m.) La spagnola Marta Dominguez terza nel cross di Valladolid (Spa). Uomini (9,8 km): 1. A. Kibet (Ken) 30’41"; 2. Sanz 30’59"; 3. Fikrel (Eti) 31’06". Donne (6,7 km): 1. Tigabea (Eti) 23’19"; 2. Navascués 23’25"; 3. Domínguez, 23’33". DOPING RUSSO (si.g.) Due anni di squalifica alla mezzofondista Olesya Syreva e al maratoneta Mikhail Lemaev, per anomalie nel loro passaporto biologico. La Syreva perde l’argento degli Europei indoor 2011 nei 3000.
Baseball Doping: Cervelli citato, si difende
Sebastiano Ranfagni, 27 LAPRESSE
(al.f.) Oggi Sebastiano Ranfagni sarà all’ospedale di Padova per sottoporsi nuovamente alla risonanza magnetica al cuore per valutare lo spessore delle pareti cardiache. Dopo quest’ultimo accertamento clinico effettuato con il dottor Domenico Corrado, il dorsista azzurro dovrà attendere il responso della commissione medica che stabilirà se attribuirgli o meno l’idoneità agonistica. Intanto la svedese Therese Alshammar è incinta, partorirà a giugno e non potrà gareggiare ai Mondiali di Barcellona. «Ci sono un sacco di cambiamenti fisici e psicologici, questa è una sfida diversa da quelle che sono stata abituata ad affrontare. Sto continuando a nuotare, ma meno intensamente: dopo la gravidanza vorrei tornare alle gare per provare a migliorarmi ancora». La 35enne, fidanzata con il suo allenatore Johan Wallberg, vorrebbe tornare sui blocchi in autunno per gli appuntamenti di coppa del mondo.
Nel caso doping sollevato dal Miami New Times e collegato al laboratorio Biogenesis di Miami nel quale sono arrivate accuse (da provare) a diversi giocatori, tra cui anche la superstar Alex Rodriguez (ma anche a tennisti e pugili), ora spunta anche il nome di Francisco Cervelli, catcher italo-venezuelano dei NY Yankees che aveva giocato per l’Italia al World Classic del 2009. Lo ha citato un articolo di Yahoo!Sports (a firma Jeff Passan). Attraverso il suo profilo Twitter, Cervelli ha immediatamente chiarito: «Dopo il mio infortunio del marzo 2011 mi sono rivolto a diversi esperti, inclusa la clinica Biogenesis. Ho acquistato integratori che, sono sicuro, non figurano nella lista delle sostanze proibite».
Boxe VIVA LA CINA (r.g.) Prima assoluta in Cina della Top Rank di Bob Arum. Il 6 aprile a Macao Brian Viloria (Usa, 32-3-2nc) difende le cinture mosca Wba e Wbo contro Francisco Estrada (Mes, 22-2). Nel cartellone il debutto di Zou Shiming, due ori olimpici e tre iridati, il cinese più titolato in assoluto. Zou si allena a Las Vegas con Freddie Roach. ETERNO HOPKINS (r.g.) Il 9 marzo a New York (Usa), per la Golden Boy di De La Hoya, l’imbattuto Tavoris Cloud (24) difende la cintura Ibf mediomassimi contro Bernard Hopkins (52-6-2), 48 anni, professionista dal 1988, già iridato medi (1995-2005) e mediomassimi (2010-2012), scalzato dal titolo Wbc da Chad Dawson (31-1) lo scorso aprile ad Atlantic City, solo con verdetto a maggioranza. PROTESTA (r.g.) Il promoter dell’inglese Kelly Brook (29) ha inoltrato formale protesta per l'annunciata difesa della cintura welter Ibf di Alexander Devon (24-1) contro Floyd Mayweather (43) definita il 4 maggio a Las Vegas. Brook ha firmato un contratto col campione, che ha fatto sapere di essere infortunato, quindi salta il confronto.
posti in palio. Oggi (ore 20) gli azzurri di coach Renè Schwarz sfidano l’Olanda, domani l’Irlanda e la Repubblica Ceca. Sabato la chiusura con le finali.
Ghiaccio CIAO REUTTER La 24enne statunitense Katherine Reutter, nello short track dei Giochi di Vancouver 2010 argento sui 1000 e bronzo in staffetta, nonché iridata sui 1500 a Sheffield 2011, si ritira dopo due anni di inattività per infortuni.
Golf JOBURG OPEN Da oggi a Johannesburg (Saf) si gioca il Joburg Open, torneo dell’European tour con 1.300.000 e di premio. Si gioca su due percorsi — di par 72 e 71 — e con 210 partecipanti. Al via gli azzurri Lorenzo Gagli, Alessandro Tadini, Matteo Delpodio e Francesco Laporta, al primo torneo del Tour da professionista.
Ippica Aversa: 3-2-7-12-9 7ª corsa - m 2060: 1 Leone Laser (G. Scherillo) 1.18.1; 2 Il Primo Bi; 3 Norma Alor; 4 Nitrost; 5 Orseolo Rl; Tot.: 4,42; 1,76, 2,09, 3,99 (23,08). Quinté: n.v. Quarté: e 1.714,14. Tris: e 129,35. OGGI QUINTÉ A TORINO A Vinovo (inizio convegno alle 15) scegliamo Goblin Grif (11), Nedved Kyu (10), Innuendo Grif (7), Mastro Lollo (6), Narciso Vl (13) e Ottina Grif (14). SI CORRE ANCHE Galoppo: Pisa (14.15). Trotto: Taranto (14.40).
Nuoto A VERONA (al.f.) Il Team Nuoto Sport Management ha presentato gli atleti di nuoto, sincronizzato e pallanuoto presso il comune di Verona. Presenti il capitano Filippo Magnini, che domenica sarà in gara a Desenzano, Emiliano Brembilla, ora dirigente del sodalizio, e Federico Bonifacenti che ha ricevuto un premio alla carriera dal presidente Sergio Tosi. TRAGEDIA BRITANNICA (al.f.) La 16enne Chloe Waddell è deceduta in seguito ad un arresto cardiaco. Portacolori dello Swim Trafford, aveva dimostrato un ottimo potenziale nel mezzofondo e sembrava candidata a seguire le orme della Adlington con cui aveva già gareggiato ai campionati nazionali in 200, 400 e 800 sl. Non sono ancora note le cause della morte.
Rugby ZEBRE ROTTE (ma.p.) Due giocatori delle Zebre sotto i ferri. Ruggero Trevisan è infatti stato operato alla mano destra per una frattura scomposta del primo metacarpo, mentre Nicola Cattina è stato operato per stabilizzare la capsula della spalla sinistra. La prognosi è di circa 30 giorni per l’estremo, mentre per il terza linea il rientro è previsto non prima di 3/4 mesi. SEI NAZIONI B Sabato a Bruxelles, rissa collettiva e due rossi nei primi minuti di Belgio-Georgia 13-17. Arbitro era l’italiano Liperini. Altre: Portogallo-Romania 13-19; Russia-Spagna 13-9.
Sci nautico ATLETA DELL'ANNO (m.l.) L’azzurro Massimiliano Piffaretti è stato eletto dalla federazione Europa e Africa come atleta del 2012 nel Wakeboard. Piffaretti nei giorni scorsi ha trionfato agli Australian Open (cat. Junior) disputati a Windsor, superando anche i riders Pro.
Tuffi CAGNOTTO E BERTONE Oltre che dal padre Giorgio, in vista di Rio 2016 Tania Cagnotto sarà allenata anche da Oscar Bertone. Il tecnico manterrà anche la responsabilità della nazionale giovanile e il ruolo di commentatore Rai.
Sport invernali EISATH DA PODIO (s.f.) Florian Eisath protagonista nei due giganti di Les Minuires (Fra). Il 28enne altoatesino ha vinto la prima gara (secondo centro stagionale in coppa Europa) con 1/100 su Malmstroem (Fin) e 41/100 sul francese Jeandert Muffat (7˚ a 73/100 De Aliprandini) e ieri nella seconda ha chiuso al terzo posto a 32/100 da Jitloff (Usa) e a 23/100 dallo svizzero Tumler (Ballerin 6˚ a 1"12).
Vela Luna Rossa, nuovi equipaggi (r.ra.) Sono stati rivoluzionati gli equipaggi degli AC 45 di Luna Rossa in vista delle World Series di Napoli (16–21 aprile) e soprattutto in funzione della 34ª America’s Cup che si svolgerà in estate a San Francisco. Francesco Bruni sarà il timoniere di Swordfish, mentre Paul Campbell James ricoprirà il ruolo di prodiere, sullo stesso catamarano sono imbarcati anche Xabi Fernandez, Max Sirena e Manuel Modena. A timone di Piranha confermato Chris Draper a bordo con lui Pierluigi de Felice, Alister Richardson, David Carr e Nick Hutton. Questa scelta confermerebbe la volontà del sindacato italiano di utilizzare sull’AC72, per le regate della Coppa America, Francesco Bruni come timoniere di partenza e Chris Draper per il resto della regata.
Disabili RUGBY IN CARROZZINA (a.fr.) A Dublino. l’Italia si gioca le qualificazioni all’Europeo di agosto ad Anversa (Bel) contro Irlanda, Repubblica Ceca e Olanda. Due i
Dino Marri ricorda
Carlo Pozzi con il quale ha percorso in bicicletta le strade della Lombardia. - Milano, 6 febbraio 2013.
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GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
TERZO TEMPO GazzaFocus
Bianco e Nero
Una storia triste e inquietante all’ippodromo del trotto
A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it
Il centrocampo del Milan e il futuro di Allegri Quando si vince (in Italia non importa come) va tutto bene. Però a parte Balotelli e il tridente crestato supergiovane il Milan ha bisogno di sistemare il centrocampo come si è visto con l'Udinese. In mezzo c'è solo Montolivo e a Cagliari mancherà. L'allenatore a me continua a non convincere.
Nelle scuderie fatiscenti dell’ippodromo chiuso vivono ancora animali senza cibo e assistenza. E un gruppo di uomini disperati IL DEGRADO LE CORSE BLOCCATE DAL 31 DICEMBRE 1
Cancelli sbarrati, silenzio quasi surreale là dove fino a qualche mese fa cavalli e uomini malgrado tutto brulicavano in funzione dello scopo finale, le corse dello sport dei Re. L’ippodromo di San Siro trotto ora è invece una cattedrale quasi deserta, riempita dalla disperazione di pochi reietti che ci vivono, assieme a un gruppo di cavalli abbandonati al loro destino. 3
ro delle scuderie e a poco più di cinque settimane dalla sospensione delle corse, decisa da SNAI in conseguenza del mancato pagamento dei corrispettivi da parte di ASSI (l’ente che gestisce l’ippica) e del pesante passivo accumulato nella gestione della struttura, la situazione è divenuta esplosiva. Che da alcuni anni ormai il degrado fosse tristemente diventato uno dei tratti distintivi del mitico impianto, soprattut-
to nell’area delle scuderie compresa tra piazza Axum e le vie Rospigliosi, Aldobrandini e Piccolomini, era d’altro canto cosa risaputa. Praticamente ignote sono invece le circostanze che hanno reso possibile il sostanziale abbandono di almeno dieci cavalli, all’interno di una struttura privata, che, pur ufficialmente chiusa da oltre un mese, ospita alcuni «fantasmi». Tra questi, ci sono almeno un paio di allenatori ed un notissimo proprietario caduto in rovina, che vi abitano in locali di fortuna, ricavati nelle scuderie collocate a ridosso della pista, ed ovviamente i poveri animali, ridotti ormai allo stremo da lunghe settimane di stenti nel buio opprimente e nell’assordante silenzio dei loro box, e provati dai miasmi dei loro stessi escrementi, che solo di rado vengono rimossi. Salviamoli Senza aria, né lettiera, questi ex trottatori sopravvivono solo grazie alle forcate di paglia, che di tanto in tanto gli vengono somministrate. Ora però sembra che il tempo per loro stia fatalmente scadendo e che questa stessa situazione, tollerata dalla proprietà anche sulla base di ragioni umanitarie e di una sincera solidarietà, manifestata soprattutto di recente nei riguardi di questi operatori costretti a vivere in condizioni di profonda prostrazione, sia sfuggita di mano. Si pone infatti la drammatica urgenza di un intervento finalizzato esclusivamente al salvataggio degli incolpevoli anima-
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Alessio Zani
Balotelli da solo non risolve i problemi di una squadra. Il Milan la sta costruendo, pezzo dopo pezzo, partendo dall'attacco. In difesa manca un centrale di altissimo livello che possa sostituire Thiago Silva, il resto può anche bastare. Le sofferenze rimangono a centrocampo. Pochi piedi buoni, eccetto Montolivo, poco filtro, poca intensità di gioco. E' il settore nevralgico di ogni squadra e lì Galliani dovrà lavorarci. Non cambierei strategia cioè continuerei a puntare sui giovani di talento per investire sul medio e lungo periodo. Io non so se sarà Allegri (pur avendo un altro anno di contratto) a gestire questa fase così importante. E' possibile che le strade si dividano e il tecnico finisca sulla panchina della Roma. Ma Berlusconi è imprevedibile anche se le sirene degli ex grandi rossoneri (tipo Van Basten e Donadoni) sono lì pronte a occupare uno scranno così prestigioso. zioni non si va da nessuna parte.
I nuovi fenomeni
Chiuso A tre mesi dallo sgombe-
Ex guidatori, un proprietario rovinato, animali ormai diventati quasi scheletri
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LETTERE
Cavalli e fantasmi abbandonati a San Siro ENRICO LANDONI MILANO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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In Inghilterra Balotelli e Pogba non li facevano giocare, qui sono già considerati fenomeni. Dato che Ferguson e Mancini non sono sprovveduti e che, evidentemente, avevano soluzioni migliori, non è che in Italia rendono di più perché gli avversari sono più deboli? Paolo Ottoboni
1 Le condizioni di abbandono in cui si trovano i box delle scuderie ormai dismesse dell’ippodromo del trotto che ha cessato l’attività agonistica per crisi dal 31 dicembre 2012 2 Uno dei cavalli da salvare vive in un box il cui pavimento è ormai totalmente coperto di letame 3 Un’altra immagine delle scuderie milanesi abbandonate 4 Uno dei cavalli prigionieri a San Siro nel suo box
CI PROVA IL COMUNE
La riapertura per ora è solo un miraggio (e.lan.) Si è svolto in Comune un importante incontro tra le Assessore all'Urbanistica ed al Lavoro, il rappresentante sindacale dei lavoratori della Trenno ed una delegazione di operatori, dedicato alla crisi dell'ippica cittadina ed alle prospettive del trotter di San Siro che rischia di non aprire mai più. Nel ribadire gli impegni già assunti sul duplice fronte dell'occupazione e della destinazione d'uso delle aree finora impiegate per l'attività ippica, De Cesaris e Tajani si sono dette disponibili a studiare una soluzione condivisa, in grado di garantire un futuro al trotto milanese, possibilmente nell'attuale collocazione. Sembrano comunque improbabili tanto l'imminente riapertura dell’impianto quanto un suo rilancio, sulla base di quanto dichiarato dalla stessa proprietà alla Giunta, in occasione di un'audizione svoltasi in gran segreto nelle scorse settimane. Le trattative e gli incontri, in ogni modo, riprenderanno subito dopo le elezioni.
li, che, a ieri, risultavano essere rimasti in quattro all’interno delle scuderie dell’ippodromo, dopo che, nella giornata di lunedì, pare ne siano stati caricati altrettanti, praticamente in fin di vita, a bordo di un camion ben diverso purtroppo dai classici van, adibiti al trasporto dei cavalli da corsa.
DOMENICA
Da noi crisi nera A Parigi lo sfarzo del Prix de France
Ombre Nulla, al momento, è da-
to sapere sulla loro sorte e sui dettagli organizzativi del loro trasferimento, che non lascia comunque ben sperare. Le informazioni filtrano con grandissima difficoltà, bypassando peraltro quegli stessi operatori milanesi, che, di stanza ormai a Torino, a Nosate o ad Appiano, da molto tempo ormai non mettono più piede nel trotter. Sta di fatto che questi episodi, oltre a gettare un’ombra pesantissima sul settore e ad alimentare perfide e strumentali speculazioni, finiscono per umiliare proprio il lavoro appassionato e generoso della stragrande maggioranza di allenatori, guidatori, fantini, proprietari e allevatori, che, a dispetto dei mancati pagamenti, continuano a prendersi cura con amore dei loro cavalli, rendendosi protagonisti di un’eroica resistenza. «Per vincere - infatti ci vuole un gran cuore», come recitava una bella pubblicità del 2010 usata per promuovere la riunione autunnale in programma al trotter di San Siro. Davvero piccolo deve averlo però chi non capisce la gravità della situazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pogba è un ragazzo di grande talento. Sta a lui acquisire la giusta mentalità per diventare un campione. Tutti lo lodano, giustamente, perché a 19 anni è difficile trovare un giocatore con quella personalità. Ferguson non lo ha bocciato, è Pogba che se ne è andato nel senso che ha rifiutato l'offerta di rinnovare il contratto in scadenza. E la Juve lo ha acquistato. Il manager del Manchester United aveva capito che il ragazzo possiede grandi qualità. Quanto a Balotelli i suoi rapporti con Mancini e soprattutto le sue scappatelle notturne hanno reso impossibile la convivenza. Mancini sa benissimo che Mario vale tantissimo. E il giocatore ha capito che per trovare serenità doveva tornare in famiglia. Non mi pare che tra le riserve del Manchester United e del Manchester City e anche tra i titolari ci siano tanti giocatori più forti di Pogba e Balotelli.
Zamparini e il Palermo L’italiano Main Wise As FORNI Se l’Italia è sempre più nel baratro, la Francia va a gonfie vele e domenica si disputerà uno degli appuntamenti più importanti del meeting parigino. Sulla pista nera ci sarà infatti il Prix de France (m 2100), vera e propria rivincita dell’Amérique disputato il 27 gennaio. Sono rimasti in 13 i rimasti iscritti: non c’è più Nesta Effe, mentre in lista sono rimasti i primi tre della classicissima: Royal Dream, Ready Cash e il nostro Main Wise As. Royal Dream ha vinto l’edizione dello scorso anno nella quale è finito secondo Main Wise As, mentre Ready Cash ha conquistato questa corsa nel 2011. Lo spettacolo sarà assicurato.
Sono veramente contento che il presidente Zamparini, dopo aver esonerato Sannino e Gasperini non abbia paura di retrocedere. Alessandro Motta
Sono certo che Zamparini abbia paura di retrocedere anche se ha cercato di rafforzare la squadra in gennaio. Non è facile rimettere in piedi il Palermo. L'ho visto giocare tante volte quest'anno e mi sono reso conto che non si può dar via Cavani, Pastore, Sirigu e tanti altri buoni giocatori senza contraccolpi. Non era stato facile costruire quella squadra, non sarà facile, in corsa, trovare i giusti equilibri per salvarsi. Una città come Palermo non merita la serie B ma tifosi, dirigenti e giocatori devono trovare unità di intenti per raggiungere l'obiettivo. Con le contesta-
Zeman un maestro Sono calcisticamente sotto shock per l'esonero di Zeman. Sembrava un ritorno a lieto fine sulla panchina più amata. Tutto appariva in discesa per il profeta di Zemalandia e i tifosi pensavano che si potesse rivincere il titolo giocando bene, andare in finale di coppa Italia e invece eccolo là il ribaltone. La Serie A ha perso un protagonista, un personaggio carismatico e leale. La Roma ha il miglior attacco del campionato. Grazie maestro. Gianluca Delmonte
Le dico subito che non la penso così. Zeman non può pretendere di continuare a giocare come 20 anni fa senza avere i giocatori adatti. Lo puoi fare in B col Pescara o in A con una squadra che non punta in alto, non con la Roma. E' vero che i giallorossi hanno il miglior attacco ma è anche vero che detengono il triste primato dei gol subiti: 42. Solo il Pescara ne ha incassati di più: 48. Ha scelto il portiere sbagliato, cioè Goicoechea, mandando in panchina Stekelenburg. Ha spesso lasciato fuori De Rossi e Pjanic. Insomma ha commesso molti errori e li ha pagati. Quanto all' attacco la Roma ha segnato 49 gol, uno più della Juve, ma tre reti le sono state assegnate per la vittoria a tavolino col Cagliari. Detto questo Zeman rimane un buon allenatore ma con idee (opinione personale) non convincenti.
L’esecuzione dei rigori Potete interpellare qualche arbitro o qualche dirigente della federazione per chiedere il rispetto delle norme sull' esecuzione del calcio di rigore che vieta l'arresto della corsa prima di calciare? Come ha fatto Balotelli contro l'Udinese. Mauro Fasulo
Da qualche anno non è più così. Il rigore è da ripetere solo se viene interrotta l’esecuzione del tiro. Se il giocatore rallenta o interrompe la corsa e poi calcia è tutto regolare. Dunque, Balotelli non andava penalizzato. Li tira da sempre così e nessun arbitro in Italia o in Inghilterra lo ha mai punito.
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EX VERTICI INDAGATI
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma i sondaggi sono davvero così affidabili per capire chi vincerà? Berlusconi vaticina il sorpasso del Pdl, Bersani replica: «Col binocolo». Gran parte degli elettori, in realtà, rimarrà indecisa fino agli ultimi giorni Ogni tanto, benché si tratti per il 95% di puro teatro, è necessario aggiornare il taccuino della campagna elettorale. I temi prevalenti di questi ultimi giorni sono sostanzialmente due: è vero o non è vero che Berlusconi è in clamoroso recupero sul Pd, al punto che il Cavaliere se n’è uscito l’altro giorno con la metafora: «Siamo sulla corsia di sorpasso»? Secondo tema: come stanno i rapporti tra Monti e Bersani, intorno ai quali, per quello che si capisce, dovrebbe costruirsi la futura maggioranza parlamentare e il relativo governo?
1Cominciamo da Berlusconi che sta sorpassando Bersani.
Guardi che è tutto da dimostrare. Bersani per esempio ha risposto: «Col binocolo». È vero però che le ultime idee del Cavaliere hanno creato un minimo di subbuglio nella pozzanghera elettorale nella quale galleggiamo, volenti o nolenti, tutti quanti. Queste proposte sono: restituzione dell’Imu 2012 e sua successiva cancellazione; condono fiscale. Sul condono fiscale è arrivato a Berlusconi un «non se ne parla nemmeno» da parte dell’alleato leghista Maroni e un inaspettato sostegno da parte del procuratore generale della Corte dei Conti, Antonio Nottola: «Non sempre il gettito
dei condoni è stato effettivamente incassato, e in quel caso il condono si risolve sostanzialmente in una sanatoria generale per il mancato pagamento delle imposte. Ma il condono ha anche le sue ragioni: serve a deflazionare il contenzioso, e a realizzare rapidamente introiti che altrimenti sarebbe difficile realizzare. Le motivazioni del condono sono intuitive e fondate». «Deflazionare il contenzioso» significa che con il condono verrebbero tagliate un mucchio di cause tra fisco e contribuenti, cause che contribuiscono a ingorgare i tribunali. È un fatto che questo insistere di Berlusconi sulle tasse, tema su cui gli altri prevalentemente tacciono, avrebbe fatto guadagnare al Pdl un altro paio di punti. Il problema è: questi eventuali due punti si sommano a quale zoccolo di consensi? Il 13%? Il 20%? Il 24%? Sentiamo le valutazioni più diverse dai vari istituti anche per quanto riguarda la forza del Pd. Quindi, la verità non lo sappiamo e, per fortuna, a partire da domenica questo tormento dei sondaggi ci sarà risparmiato perché la legge vieta di renderli pubblici nelle ultime due settimane di campagna. Infine, un bel po’ di italiani decidono negli ultimi giorni se non nelle ultime ore. Quindi, in definitiva, risultare in testa a gennaio o nella prima settimana di feb-
Il presidente Mps, Alessandro Profumo, ieri dopo il cda ANSA
Caso Mps: sequestrati 40 milioni «scudati»
E Monti fa lo spot con i nipoti «Saliamo in politica per dare un futuro ai nostri figli e nipoti»: è il messaggio con cui Mario Monti apre lo spot di Scelta Civica, in onda da ieri su tv locali e su Internet. Il video mostra il professore che gioca con i nipoti in una scena di intimità casalinga (nella foto un fermo immagine) braio non è poi troppo significativo.
2 Veniamo ai rapporti tra Bersani e Monti.
I due si sono bastonati abbastanza fino all’altro ieri. Poi martedì, forse intimoriti dallo spread e da altri brontolii europei, i proclami si sono fatti più cauti. I due sono attestati al ri-
RILEVAZIONI PROIBITE
No dell’Authority alla app di Swg: «Per par condicio» L’Autorità per le comunicazioni ha vietato alla società Swg di diffondere sondaggi con un’applicazione per smartphone e tablet a partire da sabato e fino alle elezioni. Si trattava di un’escamotage per aggirare la legge che proibisce nei 15 giorni prima del voto la pubblicazione delle rilevazioni con una semplice applicazione da 9,90 euro. Ma ieri è arrivata la note del garante, secondo cui l’app «configura un’oggettiva violazione del divieto imposto dalla legge sulla par condicio»: rivolgendosi, infatti, «ad un pubblico molto vasto», avrebbe «effetti di diffusione incontrollata dell’informazione».
paro di queste frasi. Bersani: «Ho già detto che se anche vincessi col 51%, mi comporterei come se avessi vinto col 49%». Concetto ripetuto ieri e che significa: allargherò comunque la coalizione ai centristi. La risposta di Monti è: «Siamo pronti a collaborare con chiunque voglia fare le riforme», frase che lascerebbe una porta aperta anche al Pdl. Infatti nei giorni scorsi Monti ha detto che sarebbe pronto a dialogare con un centro-destra che rinunciasse a Berlusconi. Il sogno del premier è sempre quello di piazzarsi in mezzo ai due contendenti e di tenersi in piedi anche grazie alle reciproche inimicizie. Io dico che bisogna vedere quanti voti prenderà e, addirittura, se supererà lo sbarramento nazionale del 10% alla Camera e dell’8% regionale al Senato. Se restasse al di qua della soglia, il Pd e il Pdl si troverebbero a ballare insieme un tango suonato da Beppe Grillo.
3 Il Pd di Bersani potrebbe allargare la coalizione a sinistra, inglobando Ingroia.
Ieri Vendola ha ribadito che a un’alleanza con Monti non ci sta. Il dialogo è possibile solo sulle riforme istituzionali, eccetera. Penso che sia teatro soprattutto questo. Sel (il partito di Vendola) teme la concor-
renza di Ingroia, il magistrato a capo di una coalizione di sinistra, e non può fare il morbido. D’altra parte Ingroia ha detto ancora ieri: «L’accordo tra Bersani e Monti sarebbe la sciagura più grossa». Monti ha risposto: «Immagino che se Bersani è interessato, come ha dichiarato, a una collaborazione con le forze che rappresento, dovrà fare delle scelte all’interno del suo Polo».
4 Cioè si augura che Vendola si stacchi dal Pd.
Sì, così come si augura che i montiani del Pdl vengano a lui.
5 È vero che come presidente della Repubblica potrebbe essere rieletto Napolitano?
È un’ipotesi che circola. L’ha annunciata Casini. L’idea sarebbe quella di un accordo complessivo tra tutti: Napolitano resterebbe uno-due anni, si farebbe un governo di coalizione incaricato soprattutto dei provvedimenti economici e della nuova legge elettorale. Passati i due anni, si tornerebbe al voto eleggendo il nuovo capo dello Stato. Sono arzigogoli dettati dall’incubo del pareggio. Dunque possibili se non probabili.
Un’altra giornata campale per il Monte dei Paschi di Siena: ieri il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha concluso il sequestro, in banche e altre strutture finanziarie, di 40 milioni di euro, in denaro e titoli, disposto dalla procura della città toscana. Si tratta di somme nella disponibilità di alcuni dei maggiori indagati dell’inchiesta Mps, che, secondo l’ipotesi dell’accusa, avrebbero ideato un piano per truffare l’istituto di credito. Le somme sequestrate erano all’estero ed erano state riportate in Italia attraverso la procedura dello scudo fiscale. E, intanto, ispettori del ministero dell’Economia sono arrivati a Siena da Roma per controllare i bilanci del comune. E ieri è stata anche la giornata del consiglio d’amministrazione della banca sul dossier derivati: è durata sei ore e, all’uscita, il presidente Alessandro Profumo non ha parlato anche se è emerso che sarebbero 730 milioni le perdite potenziali scatenate dallo scandalo. Qualche parola da parte da parte dell’ad Fabrizio Viola: «Non abbiamo problemi di liquidità e andremo a riprenderci tutto». L’ex d.g. Antonio Vigni è stato invece ascoltato dai pm per ben 8 ore e, intanto, sono state confermate le contestazioni per la vecchia dirigenza: Vigni e Giuseppe Mussari sono indagati nell’ambito dell’acquisizione Antonveneta con l’accusa di falso in prospetto e manipolazione del mercato per aver diffuso voci false facendo salire il titolo in Borsa. Altri dirigenti Mps sono invece accusati di aver mentito a Bankitalia e Consob.
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notizie Tascabili
Tangenti milionarie
Un terzo bimbo in gravi condizioni
Inchiesta Bpm: la Gdf arresta ex consigliere Pdl
Corruzione e favoreggiamento
Arresti domiciliari a Onofrio Amoruso Battista, avvocato ed ex consigliere regionale lombardo Pdl. Per i pm milanesi il noto avvocato sarebbe coinvolto nell'inchiesta sui finanziamenti della Banca popolare di Milano a B Plus per la quale è indagato anche l’ex numero uno della Bpm Massimo Ponzellini. Secondo l’accusa sotto la presidenza Ponzellini, c'era «un vero e proprio comitato d’affari che vendeva i contratti di finanziamento più problematici» senza fermarsi «di fronte ad alcuna barriera, sia pure quella di pervenire a finanziare soggetti in rapporti con la criminalità organizzata».
Denver, una mamma uccide i due figlioletti e si spara alla testa
’Ndrangheta a Milano Altre nove condanne: 4 anni al giudice Giglio Se tre giorni fa era stata colpita «l’ala militare» della ’ndrangheta in Lombardia con 15 ergastoli, ieri è arrivata un’altra sentenza del Tribunale di Milano e stavolta contro la «zona grigia»: Tra i nove condannati, ci sono stati un giudice e un politico che, secondo l’accusa, avrebbero favorito, ognuno nella propria attività istituzionale, la cosca dei Valle-Lampada. I giudici hanno condannato a 4 anni e 7 mesi di carcere l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, Vincenzo Giuseppe Giglio; 8 anni e 4 mesi al consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli. Accusati, a vario titolo, di corruzione e favoreggiamento.
Nel cerchio Nichi Vendola corista per Sabina Guzzanti e David Riondino
Al Festival del ’95
Vendola corista a Sanremo: «Ero Alce e Martello» Il corista che non ti aspetti. A una manciata di giorni dal Festival arriva la "confessione" di Nichi Vendola: «Nel 1995 ho partecipato a Sanremo, ma solo come corista». Il leader di Sel Nichi Vendola faceva parte del gruppo
«Riserva indiana» che accompagnava Sabina Guzzanti e Davide Riondino nella canzone «Troppo sole». «È vero — ammette ridendo Vendola ai microfoni della trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora" — però è passato tanto tempo... Il mio nome era Alce Rifondata, ma durante il dopofestival Pippo Baudo mi chiese come mi chiamavo e io risposi di getto: "Alce e Martello". Rimase di stucco, infatti la trasmissione finì prima...».
Ancora una tragedia negli Stati Uniti compiuta con un’arma da fuoco. Si tratta di un drammatico caso di omicidio-suicidio avvenuto a Denver, in Colorado. Qui la polizia ha scoperto tre cadaveri in un appartamento nella zona nord-orientale della città e con il passare delle ore ha compreso che cosa fosse successo: a compiere la strage è stata una mamma, che ha prima sparato ai suoi tre bambini, uccidendone due di meno di dieci anni, e poi ha puntato l’arma contro se stessa e fatto fuoco. Il terzo figlio colpito è stato subito portato in ospedale, ma le sue condizioni restano molto gravi. I soccorritori sono intervenuti poco prima delle 7 del mattino dopo una telefonata alla polizia. «È stato un incidente isolato. Abbiamo parlato con diversi testimoni, possiamo dire non c’è un uomo armato a piede libero a Denver», ha fatto sapere il tenente Matt Murray.
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ALTRI MONDI
LA VISITA A SAN VITTORE
Napolitano: «Carceri in stato d’emergenza» «Nessuno può negare che nelle carceri italiane siamo in stato di emergenza». Lo ha detto ieri il presidente Giorgio Napolitano, in
visita al carcere milanese di San Vittore (a sinistra, nella foto Ansa, mentre esce da una cella), dove scontano la pena quasi 1600 detenuti nello spazio per 800 persone. Il presidente ha poi detto: «Se mai fosse arrivato un provvedimento di amnistia lo avrei firmato non una ma dieci volte».
La Tunisia in fiamme Ucciso leader laico Era il simbolo dell’opposizione al governo islamista Scontri in tutto il Paese, muore agente nella capitale FRANCESCO RIZZO
Era un avvocato sahelien, un figlio della regione del Sahel, come tanti notabili della politica tunisina. Ed era, soprattutto, il leader del Partito dei patrioti democratici, aspramente schierato contro la deriva islamista del governo. Ieri a Tunisi Chokri Belaid, 47 anni, è stato ucciso in un agguato sotto casa e nel Paese si sono scatenate le proteste dell’opposizione. Di cui Belaid era un simbolo: aveva da poco definito «retrogrado e contrario alla libertà» il partito Ennahda, che ha vinto le elezioni del 2011 con oltre il 40% dei voti. E che, nei giorni scorsi, si era opposto all’arresto di miliziani ritenuti colpevoli dell’assassinio di un altro avversario politico. Ieri a Tunisi, alla noti-
L’avvocato Belaid assassinato sotto casa. Il ministero dell’Interno assalito dalla folla zia della morte di Belaid, migliaia di persone, tra cui molti giovanissimi, hanno assediato il ministero dell’Interno, al grido di «Belaid nostro martire», mentre la polizia disponeva il filo spinato intorno all’edificio. Poi gli scontri si sono spostati nelle strade vicine, tra sassaiole e lanci di lacrimogeni, e un agente è stato ucciso durante una carica dei manifestanti.
In alto, l’ambulanza col corpo di Belaid fende la folla. Sotto, gli scontri di ieri a Tunisi ANSA/AFP
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DOMANI I FUNERALI
Miliziani Tutta la Tunisia è attra-
versata dalle proteste: in diverse città, la folla inferocita ha assaltato e incendiato le sedi di Ennahda. «L’uccisione di Belaid è l’assassinio della rivoluzione tunisina», ha detto il primo ministro Hamadi Jebali, ma colpiscono di più le parole del presidente Moncef Marzouki: «È interesse dell’Europa accompagnare la transizione in Tuni-
S Le esequie di Chokri Belaid (nella foto) saranno domani a Tunisi e la polizia teme che si ripetano gli scontri di ieri
sia. Se falliamo, ci sarà un impatto gravissimo sulla sicurezza dell’Europa». Sullo sfondo, il bilancio confuso della Primavera Araba, le rivolte esplose in Nord Africa dal 2010 per aprire la strada alla democrazia. In Libia, a un anno e mezzo dalla fine di Gheddafi, il governo non garantisce ancora la sicurezza, come ha dimostrato l’attentato al console italiano a Bengasi; in Egitto, a due anni dal tramonto di Mubarak, scorre ancora il sangue e l’ex fronte rivoluzionario è spaccato tra i Fratelli Musulmani, saliti al potere, e le forze moderate sempre più schiacciate all’opposizione. Ma la Primavera Araba è sbocciata proprio in Tunisia due anni fa, con la Rivoluzione dei Gelsomini,
che ha liberato dal regime di Ben Ali quello che era, comunque, il Paese arabo più laico del Maghreb. Il processo di democratizzazione è però complesso: il partito islamista non impedisce violenze («anzi, incita a compierle», aveva detto Belaid martedì) e la società civile deve difendersi. «Ci aspettavamo nuovi morti, ma non lui - spiega la blogger Lina Ben Mhenni, voce dell’opposizione -. Nessuno ci protegge, rischiamo il caos». Il premier Jebali formerà un nuovo governo, di tecnici, per votare entro l’anno, ciò che Belaid chiedeva e ha esortato a varare la nuova Costituzione. Ma le contrapposizioni tra islamici e laici rallentano tutto.
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HOLLANDE NON MOLLA
S In Mali uccisi 100 jihadisti dai francesi Prosegue l’offensiva francese in Mali con il dispiegamento di oltre 4 mila soldati. Il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ha spiegato ieri che sono stati uccisi almeno 100 terroristi. Duri scontri si sono verificati, in particolare, a Gao, l’ultima roccaforte degli jihadisti. I ribelli, però, si sono sparpagliati nel deserto e nella savana circostanti, dove è sempre più difficile localizzarli. Il presidente francese François Hollande ha, intanto, confermato che il contingente inizierà il suo ritiro a partire da marzo
CHIUSE NEI GIORNI DEL VOTO
Le edicole scioperano 24, 25 e 26 febbraio Insieme alle elezioni arriva la protesta degli edicolanti. Per il 24, 25 e 26 febbraio la categoria sciopererà per «lo
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stato di profonda crisi» e contro il «silenzio del governo e della Federazione Italiana Editori Giornali». Trentamila posti rischiano di sparire, «si aggiungono ai 20 mila persi negli ultimi anni. Solo nel 2012 hanno chiuso in media 5 edicole al giorno», hanno sottolineato i sindacati.
ACCUSA DI FRODE I PM:«È MANCATA LA TRASPARENZA»
Incidente Carpatair, Alitalia è indagata Si sdoppia l’indagine della Procura di Civitavecchia sull’atterraggio fuori pista di sabato scorso a Fiumicino dell’Atr 72 della compagnia romena Carpatair, proveniente da Pisa. Nell’incidente rimasero ferite 16 persone. Al fascicolo aperto a carico dei due piloti romeni per disastro e lesioni colpose, se ne aggiunge ora un altro nei confronti di Alitalia per il reato di frode in commercio. Lo ha deciso, ieri, il procuratore Gianfranco Amendola perché la compagnia di bandiera italiana ha venduto i biglietti come fossero voli Alitalia mentre i passeggeri sono stati affidati al vettore romeno. A dare impulso a questa nuova inchiesta sono state le testimonianze dei passeggeri che pensavano di viaggiare con Alitalia. La vicenda potrebbe avere sviluppi anche di altra natura ed in particolare per ciò che riguarda la tipologia dei rapporti di lavoro dei dipendenti della Carpatair. La Procura di Civitavecchia ha, infatti, contattato l’ispettorato del
L’Atr 72 della Carpatair, fuori pista e senza logo a Fiumicino ANSA lavoro di Roma perché dia il via ad alcuni controlli. Le scatole nere sono, intanto, già all’esame degli esperti, il maggiore Raffaele Brescia, nominato consulente della procura, e l’Agenzia nazionale sulla sicurezza del volo. I dati risultano leggibili: le verifiche dureranno una decina di giorni. Oltre a decriptare quanto registrato dalle scatole nere, i tecnici dovranno anche trascrivere il contenuto delle comunicazioni tra la torre di controllo e il velivolo e quelle avvenute all’interno dell’Atr in lingua romena tra il pilota e il suo co-pilota.
AD ACAPULCO IN AZIONE GRUPPO DI UOMINI ARMATI
Messico, violentate sei turiste spagnole
La casa ad Acapulco, in Messico, teatro delle violenze di gruppo ANSA Sei turiste spagnole sono state violentate da un gruppo di uomini incappucciati ad Acapulco, famosa località turistica della costa pacifica del Messico, diventata terreno di scontro fra bande rivali di «narcos» per il controllo del traffico di droga. Tra lunedì e martedì, un gruppo di 12 turisti spagnoli - sei ragazze fra i 19 e i 25 anni, e i ragazzi che le accompagnavano - è tornato nella casa che aveva affittato a
Playa Encantada, a nord di Acapulco e qui è stato sorpreso da cinque uomini, armati e incappucciati. I ragazzi sono stati immobilizzati, le giovani sono state stuprate. Della compagnia faceva parte anche una cittadina messicana, che è stata risparmiata proprio perché messicana. Rubati cellulari, macchine fotografiche, carte di credito e contanti. Gli investigatori sarebbero già sulle tracce del branco.
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leFoto
Il mini tsunami travolge 4 villaggi alle Salomone
È di cinque morti (quattro anziani e bimbo di 10 anni) il bilancio dello tsunami che ha spazzato via almeno 70 case di quattro villaggi dell’isola di Santa Cruz, nell’arcipelago delle Salomone (foto Ap). Le onde, alte almeno un metro, sono state causate da un terremoto di magnitudo 8
nell’oceano Pacifico. Il rischio, come sempre in questi casi, è che il numero delle vittime salga mano a mano che i soccorsi raggiungono i villaggi travolti. L’allarme tsunami era stato esteso anche a Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Fiji e Giappone, ma è rientrato poco dopo. D’ARCO
NUMERI ISTAT
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ALTRI MONDI
«MORK» RITORNA IN TV
Williams in una serie Farà il pubblicitario A 30 anni di distanza dal telefilm di successo «Mork & Mindy», Robin Williams (nella foto Afp) torna in tv, protagonista
La legge di Mark «Il carcere ti dice chi sei davvero» Wahlberg parla di sé e del nuovo Broken City: «Fare il duro mi viene bene perché sa di verità»
di una sit-com. Lo ha annunciato la rivista americana «The Wrap». L’attore 61enne vestirà i panni di un agente pubblicitario che lavora al fianco della figlia in «Crazy Ones», prodotto dalla Cbs. Il pilot è firmato da David E. Kelley, lo stesso autore del famoso telefilm «Ally McBeal».
a un collega illustre e lui ha pianto... Il pubblico sente che è tutto molto vero». Ha creato una fondazione per i ragazzi in difficoltà e portato i suoi figli nella periferia di Boston, dove è cresciuto...
«È importante non dimenticare. È una vergogna che tanti giovani crescano in situazioni estreme come quelle. Io non devo essere preso come un modello di vita, del tipo "lui ce l’ha fatta", la strada è un’altra. Per questo aiuto i ragazzi ad avere delle opportunità per realizzarsi nella vita». Seth MacFarlane, il regista di «Ted», presenterà gli Oscar. È
«
Nel film mi faccio giustizia da solo. Negli Usa capita: temono ci sia una falla nel sistema MARK WAHLBERG ATTORE E PRODUTTORE
Thriller I protagonisti di «Broken City»: sopra Russel Crowe e Catherine Zeta-Jones. A sinistra, Mark Wahlberg ELISABETTA ESPOSITO ROMA
A vederlo così, accomodato su un divanetto («ma si sprofonda!») dell’Hotel De Russie di Roma, viene difficile pensare che sia uno dei duri più duri di Hollywood. Mark Wahlberg, 41 anni, una candidatura all’Oscar per The Departed e una valanga di film in cui sfoggia pugni e colpi di pistola, sorride, aspetta, ascolta. È qui per presentare Broken City, il film di Allen Hughes in sala da oggi con Russel Crowe (un sindaco corrotto) e Catherine Zeta-Jones (moglie del sindaco). Wahlberg è Billy, un ex poliziotto con un passato torbido e un errore da farsi perdonare. «Cercando giustizia ha fatto qualcosa di orribile. Negli Stati Uniti capita spesso, perché si tende a pensare che nel siste-
ma ci siano delle falle. A me è piaciuto: è disposto a rischiare la libertà per gli innocenti». Alla fine salda i suoi conti. È successo anche a lei che da ragazzo ha avuto problemi con la droga e a 16 anni è finito in prigione per un pestaggio.
«Ho pagato per questo, il carcere non è un bel posto e lì ho riflettuto su quale verso dare alla mia vita. Ho iniziato a preferire la chiesa alla strada. Ho schivato tante pallottole, fisicamente e metaforicamente. Ora sono un uomo migliore». Tolti «Ted» e un paio di commedie, sullo schermo interpreta sempre il duro.
«È il ruolo in cui mi identifico meglio. Ho provato altro, ma alla fine torno sempre qui. Credo che il passato mi aiuti a calarmi in certi personaggi. Una volta sul set ho dato un pugno
ALTRI TITOLI IN SALA
Un giovedì cult: donne da Oscar e zombie in amore Un giovedì da cinefili. Oltre a «Broken City», oggi escono due titoli candidati agli Oscar che si assegnano il 24 febbraio: «Re della terra selvaggia», viaggio verso l’età adulta di una bimba che vive nelle paludi della Louisiana e «Zero Dark Thirty», diretto da Kathryn Bigelow, thriller sulla donna che catturò Bin Laden e già al centro di roventi polemiche negli Usa. E poi gli "zombie romantici" di «Warm Bodies», attesissimo dagli adolescenti e «Cirque du soleil 3D», lo show sul circo prodotto da James Cameron.
vero che salirete sul palco anche lei e l’ingestibile orsetto?
«È vero... E con Ted e Seth può succedere davvero di tutto. Tra l’altro ci sarà un Ted 2, il mio primo sequel. Lo faremo dopo Transfomers 4, altra bella sfida. The Fighter? Si era parlato di una trilogia su Micky Ward, ma non c’è ancora niente di concreto».
CON L’ALBUM «PASSIONE»
Bocelli è una «hit»: secondo in America Successo mondiale per «Passione» di Andrea Bocelli. Collezione di grandi canzoni d’amore (con duetti con Jennifer
A
MORTA UN’ICONA DANCE
Lopez e pure, virtuale, con Edith Piaf), il disco è uscito solo il 29 gennaio, ma è secondo in classifica in America e primo tra gli album latini, oltre ad accedere come new entry nella top ten inglese. L’album è sul podio di iTunes in diversi Paesi, tra cui Brasile, Egitto e Hong Kong,
FIRENZE CADUTO L’INTONACO DAL SOLAIO
Uffizi, si stacca affresco del ’500
S Addio Fritelli Nel ’94 cantò «Ein, Zwei, Polizei» Fabio Frittelli, storica voce dei Mo-Do, famoso per la hit di dance music degli anni Novanta «Ein, Zwei, Polizei», è stata trovato morto ieri nella sua casa di Udine. Frittelli, 47 anni, di Monfalcone (Gorizia), si sarebbe tolto la vita. Le ragioni del gesto non sono state chiarite. A trovare il cadavere sono stati gli agenti della polizia di Udine, allertati da un amico di Frittelli che da alcuni giorni non aveva più sue notizie. Ex-produttore, collaborava alla gestione di locali notturni in zona
In alto il corridoio in cui è avvenuto il crollo (foto Corriere Fiorentino). In basso, l’opera danneggiata ANSA
Un addetto alle pulizie calpesta per errore la copertura di un solaio in un corridoio degli Uffizi di Firenze: al piano di sotto, si stacca un pezzo di affresco del ’500. La scoperta è avvenuta ieri mattina: sono caduti a terra 30 cm d’intonaco e si è danneggiata una figurina allegorica femminile, ma i frammenti sono stati tutti recuperati. «La restauratrice — spiega il direttore della Galleria, Antonio Natali — come si fa con i puzzle, li ricomporrà nella loro forma originale». Il primo intervento dei restauratori, oltre a mettere in salvo i frammenti, è stato quello di «velinare» il buco che si era formato nel soffitto per evitare nuovo cedimenti. I pezzi sono caduti davanti a un dipinto e ad una statua del secondo secolo d.C. che raffigura un satiro con pantera, ma le due opere non hanno subito alcun danno.
a Londra
Lei è anche un appassionato produttore di film (compreso «Broken City») e serie tv (da «In Treatment» a «Broadwalk Empire»).
«Non sono mai stato il tipo di attore che si siede e aspetta la sceneggiatura, mi piace fare tutto. Ho iniziato dalla tv con Entourage, che si ispira alla mia vita. A proposito, finalmente abbiamo avuto semaforo verde: diventerà un film. Se ci sarò? Se mi vogliono...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un Picasso a peso d’oro Un capolavoro di Pablo Picasso pagato a peso d’oro. Ieri sera a Londra, in un’asta di Sotheby’s, un collezionista si è aggiudicato «Donna seduta alla finestra» (foto Ap) dell’artista spagnolo, ritratto della musa Marie-Therese Walter del 1932. Il costo? «Solo» 33,2 milioni di euro...
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/12 - 20/1
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 5,5
Toro 7,5
Gemelli 7-
Capricorno 8
Cancro 5,5
Leone 7
DI ANTONIO CAPITANI
Luna storta. Il lavoro rompe. E forse la forma fisica accusa una débâcle. Prendetevi una pausa, se potete. E allontanate tutti i fallocefali.
La Luna appaga il vostro desiderio di sicurezza e di serenità. Lavoro e affetti recuperano slancio, la creatività, anche suina, è mirabile.
Fate i vostri interessi con grinta e oculatezza. E via i pensieri sfigotombali: tutto va bene, anche nel lavoro. Operosità suina scarsina.
La Luna disarmonica paventa fatica e stress. Ussignùr, evitate i tiri alla fune, occhio a firmar carte e dribblate gli affettatori di zebedei.
La vostra solerzia cresce e, unita alla grinta, vi fa portare a compimento impegni d’ogni portata. Il sudombelico è in vena di stupire.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
IL MIGLIORE La Luna nel vostro segno dà lo start fortunato a ogni iniziativa, nel lavoro e in merito a viaggi e vacanze. Vigore ok, sudombelico prensilerrimo.
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 7,5
Bilancia 5,5
Scorpione 7+
Sagittario 6,5
Acquario 6,5
Pesci 7+
Lavoro e morale recuperano, nonostante il sedere romboidale che dovete farvi. Ciò che nasce oggi ha vita lunga, la fornicazione stupisce.
Coi colleghi e i familiari potrebbe essere guerra dichiarata. Non incaponitevi. E scaricatevi nell’attività fisica. Anche suina, potendo.
Un colloquio, e il lavoro tout court, possono sortire effetti oltre le aspettative. E ogni viaggio riesce bene. Charme e sudombelico al top.
Potete incassare soldi o impiegarli fruttuosamente. Ed essere apprezzaterrimi nel lavoro. L’amor vi divora di gioia e vi deodora l’anima.
Dovete fare tutto da soli. Ma siete premiatissimi. Anche se la fatica è, obiettivamente, doppia. Suinamente, però, trovate cooperazione.
Il morale migliora. Perché gli amici vi sono vicini, lo staff collabora, l’amor appaga cuore, sudombelico e anatomia. Tutta. Uau.
PABLO DANIEL OSVALDO
L’attaccante della Roma e della Nazionale è nato a Buenos Aires, in Argentina, il 12 gennaio 1986
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Televisioni in chiaro RAIUNO
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
ITALIA 1
RETE 4
LA 7
LA GALLERY
9.00 10.15 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 18.50 20.00 20.30
6.40 9.40 10.00 11.00 13.00 14.00 17.50 18.15 18.45 19.35 20.30
8.00 10.10 11.30 12.00 12.45 13.10 14.00 15.10 16.00 19.00 20.35
8.50 10.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.50 20.00 20.40
6.40 8.45 12.25 13.00 13.40 15.00 15.50 16.45 17.40 18.30 19.20
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9.55 11.00 12.30 13.30 14.05 14.45 16.50
Velocità e bellezza Maze da applausi sulle piste e fuori
TG1 TRIBUNE PER... TG1 UNOMATTINA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA L'EREDITÀ TG1 AFFARI TUOI
CARTONI SABRINA VITA DA... TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG2 TELEFILM RAI TG SPORT TG2 SQUADRA SPECIALE IL COMMISSARIO REX TG2
AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI BUONGIORNO ELISIR TG3 DIARIO ITALIANO LENA, AMORE... TGR - TG3 LA CASA NELLA... GEO & GEO TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE
MATTINO CINQUE TG5 FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA
CARTONI TELEFILM STUDIO APERTO SPORT MEDIASET CARTONI LUPIN III WHITE COLLAR CHUCK LA VITA SECONDO JIM STUDIO APERTO C.S.I.
RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN... LA SIGNORA IN... TG4 FORUM RESCUE SPECIAL MY LIFE ENID TG4 TEMPESTA D'AMORE
COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 TG LA7 CRONACHE TOPKAPI IL COMMISSARIO CORDIER 18.50 I MENÙ DI BENEDETTA 20.00 TG LA7 20.30 OTTO E MEZZO
21.10 UN PASSO DAL CIELO
21.05 CRIMINAL MINDS Telefilm
21.05 LAWS OF ATTRACTION
21.10 MASTER OF ILLUSION Intrattenimento
21.10 GIUSTIZIA PRIVATA Film
21.10 THE CLOSER Telefilm
21.10 SERVIZIO PUBBLICO Attualità
23.30 PORTA A PORTA 1.05 ELEZIONI 2013 MESSAGGI AUTOGESTITI 1.15 TG1 - NOTTE
23.15 23.30 1.35 1.40 3.15
22.35 CORREVA L’ANNO. POVERI MA BELLI. I GIOVANI NEGLI ANNI ‘50 23.10 RAI PARLAMENTO
23.50 0.15 0.44 0.45 1.35
22.10 METEO.IT 23.10 HITMANL'ASSASSINO 0.10 METEO.IT 1.00 SPORT MEDIASET
23.10 1.00 1.55 2.20 3.25
23.45 0.50 0.55 1.10 1.15
Film sul Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
06.40 SNOW ANGELS Film PREMIUM CINEMA 09.01 BATMAN BEGINS Film PREMIUM CINEMA 11.37 LE AVVENTURE DEL TOPINO DESPEREAUX Film PREMIUM CINEMA 13.15 HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO Film PREMIUM CINEMA 15.51 WHITE LION Film
BASKET
TG2 ARIA PRECARIA METEO 2 ELLIE PARKER TG2 EAT PARADE
BIATHLON
SNOWBOARD
17.15
13.30 WORLD TOUR
Coppa Italia. Final Eight SportItalia 2, LA7d
BOSTON CELTICS LOS ANGELES LAKERS NBA Sky Sport 2
3.00
9.00
ALGHERO
7
12
ANCONA
7
10
min max
BOLOGNA
1
9
-4 4
12
Torino
Deboli
CAMPOBASSO
4
8
Nuvolo
Moderati
CATANIA
4
15
FIRENZE Rovesci
Forti
8
11
GENOVA
7
11
Coperto
Molto forti
L'AQUILA
1
4
MILANO
1
9
NAPOLI
10
13
12
13
Pioggia
MARI
Temporali
Calmi
PALERMO
Neve
Mossi
PERUGIA
5
7
POTENZA
3
7
REGGIO CALABRIA
11
15
ROMA
7
11
TORINO
-1
8
0
TRENTO
-2 9
-2 7
Milano 0
Venezia
8
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:38
17:35
7:17
17:30
7
8
VENEZIA
3
8
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri
10.00 RUGBY: ITALIA FRANCIA
7.30
12.00 CALCIO: LIVORNO PRO VERCELLI
0
9
Gallo e Belinelli: una cena tra amici dopo il canestro
GOLF: OMEGA DUBAI DESERT CLASSIC PGA European Tour. Dagli Emirati Arabi
10.30 GOLF: US PGA TOUR Phoenix Open
Serie B
14.15 CALCIO: GREMIO LDU QUITO Coppa Libertadores
16.30 CALCIO: SASSUOLO EMPOLI
16.30 RUGBY: ITALIA - FRANCIA
Serie B
Sei Nazioni
17.30 RUGBY: INGHILTERRA - SCOZIA
18.15
Sei Nazioni
CALCIO: ARSENAL STOKE CITY Premier League
Nel suo blog su Gazzetta.it Danilo Gallinari dà appuntamento all’azzurro dei Bulls: «Ci vedremo giovedì a cena dopo la partita, a patto che mi risponda al cellulare!»
www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
Correnti più fredde artiche con nubi, piogge sparse e locali nevicate in collina al Sud. Addensamenti con piovaschi o fiocchi a 5/600 m anche sulla Sardegna e tra Molise e Abruzzo, più sole altrove salvo fiocchi sulle Alpi.
Maltempo invernale al Centrosud con piogge diffuse e nevicate fino a bassa quota al Centro, a bassa quota o in collina al Sud. Addensamenti con deboli piogge o fiocchi in collina anche sulla Sardegna, ampio soleggiamento al Nord.
Bologna Genova 4
0
7
Ancona
9
Firenze 2
Perugia -1
9
4
7
5
L’Aquila -5 4
ROMA 3
8
Campobasso
Bari
-2 4
Napoli
3
Potenza
6 10
-1
Cagliari 6
11
5
Catanzaro
11
5
Palermo
9
Reggio Calabria 7 14
7 10
5
Sorge
SKY SPORT 2
Si intensificano le correnti fredde settentrionali con nubi e piogge diffuse al Centrosud e nevicate a 3/500 m al Centro e Sardegna, a 6/900 m al Sud. Più asciutto e soleggiato al Nord, salvo addensamenti con fiocchi in valle sulle Alpi Trieste e deboli piovaschi sulle basse pianure 0 9 centrali e sull’Emilia Romagna.
Trento Aosta
Sei Nazioni
SKY SPORT 3
Serie A
Oggi
Dopo il grave infortunio di Lindsey Vonn, la slovena Tina Maze (nella foto) è diventata l’atleta in assoluto più ammirata dei Mondiali di sci in corso di svolgimento in Austria. Guarda le foto più belle
IL BLOG
CALCIO: GENOA LAZIO
Sei Nazioni
Coppa Libertadores
Serie A. Highlights
5
Sole
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
Serie A. Highlights
15
9
VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
CALCIO: PALERMO ATALANTA
6
CAGLIARI
DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it
9.45
-3
VENTI
ROMA
CALCIO: CHIEVO - JUVENTUS
BARI
CIELO
MILANO
9.30
Serie A. Highlights
Prove discesa libera femminile. Da Schladming, Austria Eurosport
Ieri
Il sole oggi
CALCIO: MILAN - UDINESE
12.15 MONDIALI
A CURA DI
Agitati
9.15
SCI ALPINO
GazzaMeteo
Nebbia
Serie A. Highlights
PGA European Tour. Da Johannesburg, Sudafrica Sky Sport 2
NCAA ESPN America
Legenda
CALCIO: GENOA - LAZIO
11.30 JOBURG OPEN
UCLA - WASHINGTON
AOSTA
15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 21.00 CALCIO: GREMIO LDU QUITO
Eurosport
NCAA ESPN America
2.00
1.00
OMNIBUS NOTTE TG LA7 SPORT PROSSIMA FERMATA MOVIE FLASH OTTO E MEZZO (R)
23.30 RUGBY: ITALIA FRANCIA
Serie B
Serie A. Highlights
10.15 CALCIO: CHIEVO - JUVENTUS
SKY SPORT 1
13.30 TOUR DEL QATAR
BONES DONNAVVENTURA TG4 NIGHT NEWS MUSIC LINE TANTO VA LA GATTA...
23.15 CALCIO: SASSUOLO EMPOLI
Serie A
GOLF
ILLINOIS - INDIANA
10.00 CALCIO: PESCARA BOLOGNA
Burton European Open. Dalla Svizzera SportItalia 2
CICLISMO
20.30 CIMBERIO VARESE EA7 MILANO 1.00
MONDIALE Staffetta mista. Da Nove Mesto, Repubblica Ceca Eurosport
17.45 FOXTOWN CANTÙ ACEA ROMA Coppa Italia. Final Eight SportItalia 2, LA7d
SUPERCINEMA TG5 - NOTTE METEO.IT STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE
Catania 9 14
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Il sole domani MILANO
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Sorge
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La tiratura di mercoledì 6 febbraio è stata di 314.172 copie
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
10 feb.
18 feb.
25 feb.
4 mar.
COLLATERALI *con Passione Rally N. 1 e 5,19 - con libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 3 e 11,19 - con Carosello N. 5 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 6 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 7 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 10 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 12 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 15 e 11,19 - con I Love Travel N. 20 e 5,19 con La Cucina Italiana N. 24 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 25 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 24 e 11,19 con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 40 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 43 e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 34 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 45 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI
ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 10,20; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 20; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,70; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2013
Noi ci mettiamo cuore, gambe e cresta. Tu porta allo stadio la tua passione per i colori rossoneri. Sottoscrivi il nuovo abbonamento, vieni allo stadio 7 volte al prezzo di 5. Perché insieme la cresta non la abbassiamo mai.
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