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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero numero 20 Anno
MERCATO IL VIA LIBERA DEL TECNICO ACCELERA LA TRATTATIVA COL LIONE
IL CAPITANO RINNOVO FINO AL 2015
C’È LISANDRO LOPEZ PER CONTE
Buffon per sempre «Questa squadra è uno stile di vita»
Fra oggi e domani le parti potrebbero accordarsi: prestito con opzione per il riscatto. Pressing su Llorente. Ma spunta Anelka CONDO’, GOZZINI, GRAZIANO ALLE PAGINE 1011
GIANNI AGNELLI
Juve, Ferrari, vela: l’Avvocato e lo sport dieci anni dopo di ANDREA MONTI
Che cosa deve capire un ragazzo di vent’anni dall’alluvione di ricordi che in questi giorni accompagnano il decennale della morte di Gianni Agnelli? Anzitutto che tra un giovane lettore e quell’Italia, quel mondo, quei protagonisti c’è di mezzo un secolo. Un’era tecnologica primordiale dove l’algoritmo di Google e l’affollata solitudine di Facebook non davano forma al nostro immaginario. E ancora i miti si costruivano come le vecchie case, pietra su pietra: non nella viralità spesso effimera dello spazio virtuale ma con pazienza sui giornali e i rotocalchi, sugli schermi del cinema e poi della tv. Un po’ anche allo stadio. In campo e in tribuna.
3 Lisandro Lopez, 30 anni il 2 marzo, attaccante argentino del Lione IPP
COPPA ITALIA SEMIFINALE D’ANDATA ALLA ROMA (21)
LA SVOLTA RILANCIO PER LA PUNTA
CHE DESTRO!
Balotelli vede il Milan Il City cala il prezzo: bastano 25 milioni
MA L’INTER RESTA SU
Disdetto l’affitto della villa di Manchester. Restano aperti i tavoli per Kakà e per Drogba DI FEO, GOZZINI, LAUDISA ALLE PAGINE 89
Grande partenza della squadra di Zeman che va sul 20 con Florenzi e l’ex interista. Poi abbassa il ritmo e Palacio riapre i giochi
3 Mario Balotelli, 22 anni, al Manchester City dal 2010 LIVERANI
CECCHINI, DALLA VITE, ELEFANTE, FROSIO, GARLANDO, PUGLIESE, A. RUSSO DA PAG. 2 A PAG. 5
IL CASO VIA DAL SETTORE TECNICO
Baggio se ne va dalla Figc «Non mi lasciano lavorare» CECERE APAGINA 6
LO STUDIO LA CLASSIFICA DEI BILANCI
Agnelli fu un mito, anche se la definizione gli avrebbe fatto orrore. Ma di un altro tempo e di un altro sport. Non Obama e Cristiano Ronaldo col gel, bensì Kissinger e Jackie O, Platini e Zibì Boniek, il suo bello di giorno e quello di notte…Tutta la ricchezza, non solo materiale, di esperienze e di incontri che hanno reso straordinaria la navigazione in vita del primo italiano globale, è restituita da Wikipedia con queste parole: «Gianni Agnelli, per l’anagrafe Giovanni, soprannominato l’Avvocato sebbene non sia mai stato tale (Torino, 12 marzo 1921- Torino, 24 gennaio 2003), è stato un imprenditore italiano, principale azionista ed amministratore al vertice della Fiat». Tutto vero. Manca solo che dei suoi tempi l’Avvocato fu un re: un sovrano sobrio, grandioso e imperfetto, amato, incensato, odiato ma soprattutto invidiato e per questo ancor oggi bersagliato da un livore che sarebbe opportuno risparmiare ai defunti. Ma sempre e comunque un re.
Real e Barça, i più ricchi Poi lo United. Sale il Napoli IARIA A PAGINA 12
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
TENNIS AGLI AUSTRALIAN OPEN
ErraniVinci spettacolo Finale per il terzo Slam 3 Mattia Destro, 21 anni, festeggia con Erik Lamela dopo aver realizzato il secondo gol all’Inter PASQUAZI
VALENTI, CRIVELLI, MARTUCCI ALLE PAGINE 213233
cuno l a u q are a n o f e l re? te a a l o u l t l a e i prov re il c a c c o Hai ma t iesta: senza nuova f 9 771120 506000
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C’è l’accordo per Paulinho all’Inter: «Sarà pagato in 15 comode rate mensili» hanno dichiarato i suoi procuratori Cesare Cadeo e Giorgio Mastrota.
SEGUE A PAGINA 22 ALLIEVI, CITO, LICARI DA PAGINA 22 A PAGINA 25
A PAGINA 11
lla YNC de iesta Day, S ia g o l tecno italiane. rte il f a a e l z p z , a o v ia i o p a r P genn cipali oggi, 24 Drive nelle prin ch are il te f a i t n ie v u ford.i s iù p i d i Scopr
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
COPPA ITALIA ANDATA SEMIFINALI
numeri& STATISTICHE
D Destro della Roma
Resistenza dell’Inter
Il gol del raddoppio di Mattia Destro, 21 anni, al 33’ p.t. (nel riquadro il particolare del colpo di testa). Sotto, Rodrigo Palacio, 30 anni PIERANUNZI
Giallorossi bum bum, poi Palacio E così i conti restano aperti Gran primo tempo della squadra di Zeman che va sul 2-0 ma subisce il 2-1 I nerazzurri rischiano ma nella ripresa avrebbero meritato il pareggio LUIGI GARLANDO ROMA
Il pari della Lazio a Torino deve aver inquietato la Roma. Mica possiamo lasciarle giocare la finale di Coppa Italia qui dentro da sola. ... Daje! Da qui il gran primo tempo dei giallorossi che hanno segnato due volte (Florenzi, Destro) e rischiato di dilagare. L’Inter ha
rattoppato prima del tè (Palacio) e ha preso per il collo la partita nella ripresa, come domenica, davanti a una Roma lunga e stanca. Alla fine la Strama-band avrebbe meritato il pari, ma le resta un ritorno apertissimo. Spiacevole imprevisto però: Guarin squalificato. Non una bazzecola. Togliere il Guaro a questa Inter è come togliere il Duomo dalla cartolina di Milano. A meno che non si
muova Moratti e il 17 aprile ci sia un Paulinho al posto suo. Da Inter o no? La formazione di ieri è stato una supplica mascherata di Stramaccioni: Obi a fare l’esterno destro, Cambiasso una specie di trequartista con il campo che sembrava in salita ogni volta che provava a scattare, il bambino Benassi con le redini in mano, l’attacco ridotto a Palacio. Una precarie-
tà che si trascina da mesi, dettata dall’emergenza d’organico. «Non è da Inter», è il ritornello in società sui possibili acquisti. Dopo un primo tempo come quello di ieri, viene da chiedersi quanti lo siano di quelli che giocano. Le dita di una mano bastano e avanzano. Meglio intervenire senza snobismi. Come domenica, Roma bella e rimontata. La solita sensazione di un bel lavoro lasciato a me-
SICA U M E R MBIA A C A DIO? ATO A V R O A R L P E I HAI MA NZA SFIORAR : a Fiesta v o SE u N a , C dell y N ogia SY rte il Fiesta Da italiane. l o n c e t Prova la 24 gennaio, pa rincipali piazze oggi, nelle p e v i r D h c are il Te it vieni a f su ford. iù p i d i r Scop
tà, di un evento incompiuto, come d’altra parte lo è tutta la carriera di Zeman. Bravi i giovani azzurri Florenzi e Destro. Delude ancora Lamela. Roma con le ali Rispetto a domenica, Stramaccioni rinuncia a una punta (Livaja) e cambia sistema: 3-4-2-1. Il messaggio di coraggio serviva nel duello secco di campionato,
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ilPersonaggio MATTIA DESTRO
Il ragazzo di Coppa colpisce anche la ex Per l’attaccante cresciuto e rimpianto dai nerazzurri terzo gol in tre partite: «Non è una rivincita. Questa prova però non basta, dobbiamo fare di più»
IL TABELLONE LA FINALE ALL’OLIMPICO DI ROMA
GDS
qui si ragiona sui 180’. Il riesumato Cambiasso affianca Guarin alle spalle di Palacio. I due, in fase passiva, aiutano la mediana che ritrova al centro baby Benassi. La diga a sei sembra una coperta sufficientemente calda e invece si rivela subito drammaticamente scarsa sulle fasce dove soffiano spifferi da galleria del vento. Il piccolo Piris, spesso fischiato, sembra Cafu da giovane, anche perché il giorno che in classe spiegavano le diagonali e le chiusure a scalare, Pereira era assente. Aggiungete che sull’altra banda c’è Obi che con tutta la buona volontà, non sarà mai un esterno alto, e capite perchè l’idea dominante di Zeman funziona alla grande: Totti e Lamela stringono e liberano i binari per i terzini che si avventano e catapultano cross su cross. Sempre Palacio Piris manda in
gol prima Florenzi (13’), poi Destro (33’). Nel mezzo c’è un sal-
Spietatezza da ex Per questo
MASSIMO CECCHINI ROMA
vataggio di Ranocchia sulla linea (Lamela) e un pasticcio quasi suicida di Handanovic su cross di Destro (ma va?). E l’Inter? Per farvi un’idea delle motivazioni con cui inizia, rivedetevi Ranocchia e Chivu che lasciano segnare di testa Florenzi, non un corazziere (170 cm). Dopo 20 minuti Strama spalma il 4-4-2 per tappare meglio le bande laterali. Costruire un’azione logica è una faticaccia. Lo schema 1, 2, 3... è affidarsi al genio selvaggio di Guarin che scheggia il palo e impone una prodezza a Stekelenburg. Ma il colombiano, spostato nei pressi di Palacio dal riassetto tattico, ne risente, perché si trova spesso a ricevere spalle alla porta, con meno campo per scatenare la sua progressione bestiale. Il gol allo scadere che sgorga da fermo, firmato dal micidiale Palacio (44’), è una mazzata per la Roma che ha condotto il gioco, senza strafare, ma ripetendo le tabelline di Zeman: pressione,
Pochi minuti all’inizio e in Curva Sud appare uno striscione che sintetizza lo spirito dell’attesa. «Per voi è una partita, per noi è la vita: tirate fuori le palle». Come dire, in campionato ci avete deluso, fateci almeno sognare in Coppa. E allora è giusto pensare in grande, a quel decimo trionfo possibile che incollerebbe alla maglia giallorossa uno stemma da non togliere mai più: la stella d’argento. Per andare a prenderla nel firmamento del pallone, però, occorre l’astronauta giusto, un tipo che usi propellente e perizia in dosi analoghe per arrivare lontano. La Roma ce l’ha. Si chiama Mattia Destro, il ragazzo che finora in questa stagione ha segnato una rete in ogni partita di Coppa Italia disputata. Atalanta, Fiorentina e Inter: tre su tre. Energie «Abbiamo tirato fuori
gli attributi — dice l’attaccante, al 7o gol stagionale — ma ovviamente questa prova non può bastare, siamo ancora molto sfortunati. Dobbiamo e vogliamo fare di più». E a chi gli chiede perché a un certo punto sembrano spesso perdersi, Mattia risponde amaro: «Non è che ci perdiamo, è che mettiamo in campo sempre tante energie, quindi poi a un certo punto abbassiamo il ritmo». Non è quello che capita a lui, visto che anche stavolta nel finale ha tirato su la squadra in modo imperioso (anche se è uscito zoppicante), senza contare l’elevazione mostrata sulla rete del raddoppio.
ora Destro incalza: «Non vogliamo mollare neppure in campionato, ma il nostro obiettivo è quello di arrivare fino in fondo alla Coppa». Per riuscirci, dovrà innanzitutto sbarazzarsi dell’Inter, ovvero di una fetta importante del suo passato, visto che il club nerazzurro lo ha cresciuto e valorizzato prima di sacrificarlo sull’altare dell’acquisto di Ranocchia. Quelli del taglio del cordone ombelicale, per Destro, furono giorni attraversati dalla malinconia. A pensarci bene, la stessa che adesso morde la dirigenza interista ripensando a quel talento che, in coppia con Balotelli, guidava l’attacco della Primavera nerazzurra per poi diventare l’uomo mercato dell’estate 2012. «Mi piange il cuore vedere Mattia con un’altra maglia», diceva la scorsa settimana l’ex a.d. Ernesto Paolillo. Lacrime pronte a diventare ruscello se ad aprile, in quello che poteva essere il «suo» San Siro, l’attaccante marchigiano perfezionerà la pratica di estromissione nerazzurra dalla Coppa Italia. «È stato un gol importante arrivato in una partita importante, ma non è stata una rivincita contro la mia ex squadra», dice sereno il romanista. Giusto così. La vita va avanti e gli obiettivi cambiano, tranne probabilmente uno: divenire un punto fermo della Nazionale pilotata da Cesare Prandelli. Impressioni? La rotta è quella giusta. E il lungo viaggio nel cielo della Coppa per agguantare la stella d’argento, ne siamo convinti, lo aiuterà di sicuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA
INTER
2
1
(4-3-3)
(3-4-2-1)
24 Stekelenburg; 23 Piris, 29 Burdisso, 3 Marquinhos (dal 15’ s.t. 5 Castan), 42 Balzaretti; 4 Bradley, 77 Tachtsidis, 48 Florenzi (dal 32’ s.t. 20 Perrotta); 8 Lamela, 22 Destro, 10 Totti (dal 41’ s.t. 7 Marquinho). PANCHINA 13 Goicoechea, 1 Lobont, 19 Antei, 41 Sammartino, 45 F. Ricci, 47 Lucca. ALLENATORE Zeman. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Lamela e Burdisso per gioco scorretto.
1 Handanovic; 23 Ranocchia, 26 Chivu, 40 Juan Jesus; 20 Obi (dal 1’ s.t. 55 Nagatomo), 4 Zanetti, 24 Benassi (dal 20’ s.t. 21 Gargano), 31 Pereira (dal 30’ s.t. 11 Alvarez); 14 Guarin, 19 Cambiasso; 8 Palacio. PANCHINA 27 Belec, 77 Di Gennaro, 6 Silvestre, 42 Jonathan, 16 Mudingayi, 17 Mariga, 82 Bessa, 18 Rocchi, 88 Livaja. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA dal 25’ p.t. 4-4-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pereira, Guarin e Chivu per gioco scorretto.
MARCATORI Florenzi (R) al 13’, Destro (R) al 33’, Palacio (I) al 44’ p.t. ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE paganti 28.415, incasso di 532.720 euro. In fuorigioco 1-7. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
POSSESSO PALLA ROMA 53,2%
PASSAGGI UTILI INTER 46,8%
TIRI IN PORTA
IIIIII
ROMA 79,5%
INTER 76,5%
TIRI FUORI
III III
ROMA 6 (con un palo) INTER 3 (con un palo) MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-1 GOL! 13’ Cross di Piris, Florenzi di testa svetta. 17’ Guarin calcia a rientrare: palo esterno. 18’ Totti prova ad aggirare Handanovic, raccoglie Lamela, Ranocchia salva sulla linea. GOL! 33’ Cross di Piris, Destro incorna in rete. 38’ Tiro-cross di Destro, pasticcia Handanovic, che salva sulla linea. 41’ Prodezza di Stekelenburg sul destro di Guarin. GOL! 44’ Punizione di Cambiasso, Palacio corregge in rete al volo di destro.
BARICENTRO MEDIO 54,2 metri
IIIIIII
ROMA 3
INTER 7
SECONDO TEMPO 14’ Progressione di Guarin che spara a lato. 23’ Palacio calcia a colpo sicuro davanti alla porta, salva Castan in scivolata. 32’ Gran sinistro a giro di Avarez, fuori di poco.
BARICENTRO MOLTO BASSO 48,4 metri
palla larga o palla verticale.
la situazione CHI SI QUALIFICA
AL RITORNO IN APRILE ALL’INTER BASTA L’1-0 Dopo il 2-1 di ieri, la Roma si qualifica per la finale se vince, pareggia o perde segnando almeno due gol (3-2, 4-3...). In caso di 2-1 per l’Inter si andrebbe ai tempi supplementari e, poi in caso di ulteriore parità si passerebbe ai calci di rigore. L’Inter invece sarebbe qualificata se nella partita di ritorno a San Siro vincesse senza subire gol o con due gol di scarto. Il ritorno si giocherà a Milano mercoledì 17 aprile: sarà la 4a sfida stagionale tra giallorossi e nerazzurri. Il bilancio è favorevole alla Roma che in campionato ha vinto 3-1 a San Siro e pareggiato 1-1 all’Olimpico: con il 2-1 di ieri, sono due vittorie e un pareggio.
Sfida aperta Il gol incrina le cer-
tezze dei giallorossi che nella ripresa si allungano e cedono palla più spesso al nemico. Fanno bene all’Inter l’ingresso di uno specialista di fascia Nagatomo (per Obi) e l’energica pressione di Gargano (per Benassi). Gli strappi di Guarin torturano una Roma stanca che vede la porta sempre più lontana. La schiena di Castan scrosta un gol fatto di Palacio (23’). Entra bene anche Avarez che, contro avversari affannati, può spendere la sua buona tecnica. Al secondo pericolo che crea l’argentino, il pari aleggia con tutta la sua sacrosanta legittimità. Ma finisce 2-1. Roma soddisfatta, Inter convinta di poter ribaltare tutto a San Siro. Anche senza Guarin. Magari con un Paulinho. La questua di Strama ha una ragione in più.
la Moviola DI ALEX FROSIO
Burdisso «tiene» Palacio: il gol nerazzurro è buono Partita molto rapida nel primo tempo, molto fisica nel secondo, con frequenti corpo a corpo. De Marco la gestisce tutto sommato bene, risparmiando qualche cartellino giallo, ma tenendo sotto controllo la situazione. Due gli episodi da rivedere, a partire dal gol dell’Inter, che ha suscitato qualche timida protesta: quando al 44’ parte la punizione battuta velocemente da Cambiasso, Palacio è in linea con Burdisso, al massimo oltre ha soltanto in braccio. Quindi posizione regolare e gol buono. Bravo il primo assistente Bianchi. Poco
prima, al 37’ sempre del primo tempo, un tiro-cross di Destro aveva messo in seria difficoltà Handanovic: il portiere dell’Inter respinge con le mani aperte sul palo, il pallone non è entrato in porta perché Handanovic ha i piedi proprio sulla linea, poi ballonzola davanti allo specchio senza che nessuno intervenga. In questo caso bene il guardalinee Padovan, anche se poco dopo giudica fuori un pallone crossato da Lamela che invece era ancora buono. Giuste tutte le ammonizioni (pesanti quelle a Pereira, Guarin e Burdisso, tutti diffidati: salteranno il ritorno).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
COPPA ITALIA ANDATA SEMIFINALI le Pagelle
di FABIO LICARI
7 h il migliore Florenzi
ROMA
6,5
TOTTI SEMBRA UN RAGAZZINO CASTAN UTILE Ancora una volta parte per spaccare il mondo, poi cede e per poco si fa raggiungere. Bella: ma troppi errori.
Piccolo Marchisio, meno elegante, ma più ritmo nella corsa. Il gol e un lavoro enorme, spesso allargandosi a sinistra. Caratterino, però.
TIRI 1 PASSAGGI OK 21/29 RECUPERI 2
7 h il migliore Guarin
INTER
6
6
7
Palacio lo brucia: non poteva leggere nel pensiero di Cambiasso che lancia rapidissimo, forse è un po’ indietro. Bene però su Guarin.
Serata da raccontare ai nipoti: 2 assist e un gol incredibile sfiorato (papera di Handanovic e palo). Spinta costante che squarcia Pereira & c.
PARATE 3 RINVII 21 USCITE 5
CONTRASTI VINTI 7/12 LANCI 0 PASSAGGI OK 26/29
Stekelenburg
Piris
GARGANO COL MESTIERE CHIVU FATICA Potrebbe andare in frantumi, invece resiste e trova un gol che vale mezza finale. Ma è squilibrata.
Visto che è sempre il migliore, sarebbe il caso di costruire l’Inter su di lui. E quindi farlo giocare mezzala. Giocatore vero, squalificato al ritorno.
TIRI 5 PASSAGGI OK 21/24 RECUPERI 7
5,5
6
Non sfugge alla maledizione dei portieri e quasi concede un gol impossibile a Destro. Ipnotizza Totti, è «freddato» da Florenzi e Destro.
Non è mai mister sicurezza: sul gol di Destro sta a guardare con la complicità di Chivu. Ma è decisivo su Lamela e su Destro in area.
PARATE 4 RINVII 23 USCITE 2
CONTRASTI VINTI 3/5 LANCI 2 PASSAGGI OK 25/29
Handanovic
Ranocchia
Burdisso
Marquinhos
6,5
5,5
Balzaretti
Bradley
6,5
5
5,5
5
Chivu
Juan Jesus
6
5.5
5.5
5
Benassi
A. Pereira
Qualche sofferenza, soprattutto lo scatto assassino di Palacio che lo lascia a bocca aperta e gli costa mezzo voto.
Che bel difensore. L’entrata su Guarin vale un gol, gli altri interventi secchi e precisi come da manuale. Si fa male e deve uscire.
Nella mezz’ora in cui l’Inter è con il 3-4-2-1 imperversa che è un piacere. Meno spazi nel 4-4-2: la gambe ci sono, la precisione meno.
Vero regista della Roma, più o meno protetto da Tachtsidis, s’incunea tra Benassi e Pereira gestendo il gioco con gran senso della posizione.
Intimidito dai fischi, e forse dalla personalità di Bradley, si limita a fare il terzo difensore ma più passa il tempo più sbaglia. E non lo perdonano.
A corrente alternata. Flash a 100 all’ora e rallentamenti improvvisi che mandano in bestia Zeman. Fallisce un’occasione nel finale.
Colpa anche un po’ sua il 2-0. Non l’unica esitazione in 90’ difficili, beccato dai romanisti e puntato da Destro. Ritmi così così, fatica boia.
Sì, Pereira a sinistra ha più colpe, ma si balla spesso anche dalle sue parti: se Lamela fosse stato più cattivo sarebbero stati guai seri.
Spesso fuori posizione (e fuori ruolo, ma questo è un alibi), massacrato dall’asse BalzarettiFlorenzi-Totti, anche nervoso. E quindi sostituito.
Florenzi corre troppo per lui. Meglio da esterno nel 4-4-2 ma soprattutto di mestiere. Si limita a contenere, ma non fa match-pari.
Bradley gli procura un gran mal di testa, il centrocampo dell’Inter (tra vecchietti, fuori ruolo e fuori fase) non aiuta: sembra invisibile. Ed esce.
Serata da dimenticare. Che sia lui particolarmente giù, o Piris su di giri, è regolarmente in ritardo, saltato, comunque in seria difficoltà.
CONTRASTI VINTI 1/4 LANCI 2 PASSAGGI OK 33/34
CONTRASTI VINTI 3/5 LANCI 1 PASSAGGI OK 20/21
CONTRASTI VINTI 6/10 - LANCI 1 PASSAGGI OK 43/48
TIRI 2 PASSAGGI OK 38/48 RECUPERI 4
TIRI 1 PASSAGGI OK 36/43 RECUPERI 4
TIRI 1 DRIBBLING OK 3/8 SPONDE 6
CONTRASTI VINTI 3/7 LANCI 5 PASSAGGI OK 31/35
CONTRASTI VINTI 2/5 LANCI 2 PASSAGGI OK 18/27
TIRI 0 PASSAGGI OK 13/15 RECUPERI 3
TIRI 0 PASSAGGI OK 29/30 RECUPERI 2
TIRI 0 PASSAGGI OK 26/34 RECUPERI 4
TIRI 1 PASSAGGI OK 8/16 RECUPERI 5
5,5
7
6,5 Totti
Castan
Perrotta
Marquinho
Gara da gran centravanti. Prepotente di testa sul gol, collabora alla manovra, si sacrifica, cerca sempre la profondità. Ritrovato.
Voglia e gambe da ragazzino, ma non è lucido in fase di conclusione: così Handanovic gli chiude lo specchio del probabile 2-0.
Dentro per l’infortunato Marquinhos: nel finale la Roma soffre, ma lui fa muro sulla botta vincente di Palacio.
Sostituisce Florenzi stanchissimo e tiene la mediana con esperienza, respingendo la gran botta di Alvarez.
Entra nel finale per garantire l’applauso a Totti.
TIRI 5 DRIBBLING OK 4/7 SPONDE 7
TIRI 1 DRIBBLING OK 1/4 SPONDE 2
CONTRASTI VINTI 1/1 LANCI 0 PASSAGGI OK 10/11
TIRI 0 PASSAGGI OK 8/9 RECUPERI 1
TIRI 1 PASSAGGI OK 1/2 RECUPERI 0
Destro
6
6
Tachtsidis
s.v.
Lamela
Obi
Zanetti
5
6,5
6
l’allenatore Zeman
l’allenatore Stramaccioni
I suoi non reggono il gran ritmo per 90’: calano e rischiano. Urge il rientro di De Rossi mezzala, affidando in questo momento la regia centrale a Bradley per trovare equilibrio.
6
6,5
6,5
Gargano
Alvarez
Nagatomo
Comincia improponibile mezzala, si riaggiusta da centrale senza arrendersi mai: riparte spesso, ma in recupero fatica. Bello l’assist a Palacio.
Un guizzo che può valere la finale e che salva una serata da non ricordare per la precisione. Però è l’unica punta vera e gli tocca il doppio lavoro.
Dentro per Benassi: esperienza e mestiere. Sarà che la Roma intanto è calata, ma con lui è un’altra storia. Detto dopo: meglio da subito.
Il ragazzo con la valigia regala un finale da non dimenticare: si muove bene in orizzontale, dà profondità e si crea un’occasionegol.
Dentro per Obi. Gestisce le fasce offrendo, almeno, quella tranquillità che né Obi né Pereira hanno mai garantito.
TIRI 0 PASSAGGI OK 32/43 RECUPERI 7
TIRI 2 DRIBBLING OK 1/3 SPONDE 4
TIRI 0 PASSAGGI OK 12/13 RECUPERI 3
TIRI 1 PASSAGGI OK 9/9 RECUPERI 0
TIRI 0 PASSAGGI OK 8/9 RECUPERI 1
Cambiasso
Palacio
6,5
6
Concede mezzora alla Roma offrendo le fasce con un 3-4-2-1 sconclusionato. Recupera con un più ordinato 4-4-2, ma Guarin servirebbe al centro.
ARBITRI DE MARCO 7 Bella gestione di 90’ non facili, equilibrato uso dei cartellini. Forse da ammonire Totti e Chivu per la sceneggiata da paese su un corner. Assistenza super sui fuorigioco. Bianchi 7-Padovan 6,5
PROTAGONISTI PER PALACIO QUATTRO GOL NELLE ULTIME QUATTRO PARTITE
Guarin si piace: «Davanti mi sento libero» Il colombiano apprezza il ruolo di trequartista e assicura: «In finale andiamo noi» ANDREA ELEFANTE ROMA
Disco Inter, lato numero uno: si piega, ma non è così facile che si spezzi. Ieri ha perso, ma è una di quelle sconfitte che a leggerle su un arco di 180’ lasciano tutto così aperto che qua-
si non ti pare di aver perso. Ieri è andata sotto ancora, come già quattro volte nelle ultime cinque gare di campionato, ma bene o male ha rimesso fuori la testa, come già domenica, e poi l’ha proprio alzata. E’ l’incantesimo del restyling nerazzurro: tutto lascia pensare che sulla sua testa possa diluviare, e invece oplà, a un certo punto ieri è piovuta molta più Inter. Rodrigo il caldo Succede perché questa squadra ha un’anima, gambe che la sorreggono a parte qualche eccezione e la capacità di riciclarsi, trasformarsi, riadattarsi alla partita. Succede
perché il suo allenatore, finché ce la fa, continua a plasmare gli uomini in base alla circostanze, gestendo le forze con il bilancino, e benedetto il ritorno con la Roma rinviato al 17 aprile. Succede perché Rodrigo Palacio è così, come un termosifone, e quando la temperatura comincia a salire resta caldo per un po’: Pescara, Bologna, Roma e ancora Roma, altro giro e altro regalo, quattro partite e quattro gol e il dio dei muscoli lo protegga, perché in 18 giorni ha giocato titolare quattro partite su cinque. Bingo Guarin E protegga anche
Guarin, che ha fatto bingo (cinque su cinque), ma alla fine era soddisfatto così così e non perché la sua assenza nel match di ritorno («Non volevo prendere il cartellino ma è andata così») è già rimpianto, con tre mesi di anticipo: «Non esiste una buona sconfitta: è tutto aperto, ma abbiamo comunque perso e pensando al ritorno servirà più attenzione nel non prendere gol. Comunque ne sono certo: ce la possiamo fare». Così sulla nuova posizione in campo: «Da trequartista mi sento libero, posso fare ciò che mi piace, cercare l'assist e il gol. Poi, certo, devo pensare alla squadra, ma
ho il fisico per andare e tornare». Disco, lato B Perché, appunto,
poi anche il disco Inter ha un lato numero due, e a forza di rialzarsi, di restituire gli schiaffi presi e di essere sostenuta dai suoi uomini più in forma, rischia di mascherare i suoi limiti e le sue necessità. All’Inter vista ieri serve recuperare forze in attacco, ma anche puntellare le energie infondendone di nuove, diversificare le risorse tecniche e tattiche. E pazienza se servirà sacrificare qualcuno, ad esempio Ricky Alvarez, che lo vedi come ieri sera e ti chiedi se
uno così non potrebbe servire, e però quante volte in passato questo pensiero è stato poi inghiottito dalle prestazioni successive? Da Champions, però... La storia è
nota: lo scudetto è lontano, l’Europa League dà prestigio ma pochi soldi e vincerla è comunque dura, la Coppa Italia è ancora un’incognita - né persa né lontana ma neppure garanzia - e dunque il vero futuro dell’Inter, quello che dà prospettive e denaro sicuri, si chiama almeno terzo posto. «Certo che siamo da Champions», ha detto ieri con occhi sicuri Guarin. Ma per sentir suonare la musica di quel disco all’Inter di ieri sera, all’Inter di oggi, serve qualcosa in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NZA E S I T R MA R E F O? A N O E T R A F V L I PRO E DE L A A M D I E A P H L I iesta: F E a v R o u A p della N ay, TOCC City Sto D ta Active ia g o e il Fies iazze italiane. l t r o a n p c , e t o i Prova la oggi, 24 genna elle principali p Drive n h c e T il are t vieni a f u ford.i s iù p i d Scopri
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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COPPA ITALIA ANDATA SEMIFINALI
zoom Zeman-Totti, sfottò per una punizione Guarin in... giallo
Il gol del giallorosso Alessandro Florenzi, 21, che porta la Roma sul provvisorio 1-0 IPP
Zeman non ci sta «Il primo tempo doveva finire 4-0»
Rodrigo Palacio, 30 anni, segna anticipando l’uscita di Maarten Stekelenburg, 30 EIDON
Totti, risate con Zeman Sostituzione in allegria Totti scherza con Zeman al momento della sostituzione. «Punizione killer» gli ha detto il tecnico ANSA
«Ci vuole più convinzione sotto porta. Poi siamo calati fisicamente e ci siamo abbassati troppo» ANDREA PUGLIESE ROMA
Alla fine il rammarico è più o meno lo stesso di domenica scorsa, nonostante la vittoria finale che permette alla Roma di andare a Milano e giocare il ritorno potendo contare su due risultati su tre. «Se avessimo chiuso il primo tempo sul 4-0, nessuno avrebbe potuto dire niente», dice alla fine Zeman. Ed in effetti fino al gol di Palacio in campo la sfida sembrava impari, a tratti quasi improba. «Purtroppo non abbiamo sfruttato le tante occasioni. Poi siamo calati fisicamente, ci siamo abbassati troppo, allungandoci. E non siamo più riusciti a controllare le ripartenze dell’Inter come nel primo tempo». Metamorfosi Proprio come domenica, ap-
punto, quando la Roma (per Marquinhos trauma distorsivo alla caviglia destra) del secondo tempo è stata molto diversa da quella del primo. «Prendiamo gol sempre all’ultimo minuto, si vede che è il nostro minuto - dice Zeman Giochiamo un calcio molto dispendioso, ma da Natale non possiamo allenarci come vogliamo. Però ci vuole più convinzione sotto porta. Anche in allenamento a volte non facciamo gol dall’area piccola. Sono brutte abitudini». È successo anche ieri: Lamela ha avuto tre buone occasioni. «Ma io di lui sono soddisfatto, quelle occasioni se le è create da solo». Come è soddisfatto anche di
Stekelenburg e Tachtsidis, ancora fischiato dai tifosi. «Maarten ha fatto due interventi importanti, peccato che non sia arrivato sul gol. Gli posso rimproverare solo l’inizio dell’azione, che deve essere più veloce. Tachtsidis paga il dualismo con De Rossi, che non capisco: una parte del tifo è per Daniele e contro di lui, ma non è giusto, sono due giocatori della Roma. A me nel primo tempo è piaciuto, poi ha sbagliato qualcosa, ma perché la squadra era ferma. Il siparietto con Totti? Voleva uccidere un avversario su punizione, non si fa». Verso il ritorno Alla fine capitan Totti suo-
na la carica così: «La prima sfida è vinta, ora la testa va a Bologna e al campionato. Servono punti e sostanza. Avanti così». Ieri all’Olimpico (insulti razzisti all’ex Chivu) c’era anche Vasilis Torosidis, l’ultimo acquisto. «Uno stadio fantastico, di grande prestigio», ha detto il difensore greco. Zeman aspetta di poterlo utilizzare presto. «Torosidis ha esperienza e qualità che cercavamo. Visto il ritardo di Dodò, ci serviva uno di rendimento per dare un cambio sugli esterni». Al ritorno («Affrontare la Lazio in finale sarebbe una sfida suggestiva», ha detto il d.s. Sabatini), potrà contare anche su di lui. «Siamo in vantaggio, a Milano cercheremo di mantenerlo e se possibile anche di aumentarlo — chiude Zeman —. La Coppa Italia può essere la conferma che siamo una buona squadra. Ma io punto ancora sul campionato ed è lì che lo voglio dimostrare».
Strama ribatte: «Più vicini al 2-2 che loro al 3-1» «Hanno fatto una gara migliore, ma siamo riusciti a reagire. Cassano forse recupera per il Torino» MATTEO DALLA VITE ROMA
Guarin, giallo disperazione Salterà il ritorno La disperazione di Fredy Guarin dopo l’ammonizione che gli costerà la sfida di ritorno del 17 aprile SYNC
TRONCHETTI PROVERA
«Sneijder, auguri Drogba al Milan? Spero di no...» «Auguro a Sneijder il successo che merita. E’ stato l’artefice di grandi successi». Così Tronchetti Provera sulla partenza dell’olandese. «Acquisti? Ora abbiamo una bella squadra, con giovani di talento e qualche campione esperto. L’obiettivo resta la Champions. Drogba è un grande campione, se non va al Milan non mi dispiace affatto».
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Andata: così così. Anche se poi, in fondo, «tutto è ancora apertissimo» come dice Andrea Stramaccioni. Da una parte c’è il gol d’oro di Palacio in chiave ritorno. Dall’altra, però, ci sono l’ammonizione a Guarin che verrà squalificato e due occasioni che l’Alvarez rabbioso si crea ma non sfrutta per dare verve alla propria annata grigia. Tradotto: Stramaccioni sacramenta anche stavolta, perché all’Olimpico fanno tre k.o. (due contro la Lazio) e un pareggio, perché nelle tante occasioni mancate fra Roma-Inter di campionato e Coppa Italia, bé, è fin troppo facile pensare alle assenze di Milito e Cassano. «E’ comunque un risultato importante - riprende il tecnico -: la Roma è partita bene, ma abbiamo fatto quel gol con Palacio che tiene viva la qualificazione. Globalmente l’Inter mi è piaciuta anche questa sera. Nel secondo tempo abbiamo fatto ciò che dovevamo fare ma avevo delle assenze in attacco». Appunto. Più vicini al 2-2 Forse dalla serata di Tim
Cup Strama si attendeva qualcosina di più viste le azioni create. «La Roma è partita molto bene - dice il tecnico nerazzurro - e nonostante loro abbiano fatto una partita migliore della nostra siamo riusciti a reggere e ad essere pericolosi. Palacio ha segnato un gol molto importante, Alvarez ha avuto due occasioni
ghiotte ma non le ha concretizzate, e insomma non sto dicendo che sarebbe stato più giusto il pareggio perché è corretto fare i complimenti alla Roma, però la questione è ancora aperta: siamo stati più vicini noi al 2-2 che loro al 3-1». Mercato e Cassano Da oggi alla gara di
ritorno ci sarà di mezzo il mercato. «Non è giusto parlare di mercato alla fine di una gara - prosegue -. Guarin e Cambiasso hanno fatto bene, Benassi aveva i crampi e fino a lì non era andato affatto male. A me va bene l’Inter com’è». Domenica c’è il Torino: chi recupera? «Forse Cassano, mentre per Milito ci vuole ancora tempo». 50 e 50 Strama alla fine inquadra gara e prospettive per il ritorno del 17 aprile a San Siro. «Facciamo i complimenti alla Roma - chiude il tecnico interista -, ma ho fiducia nella mia squadra e a San Siro ce la giocheremo: per me è cinquanta è cinquanta». Stadio nuovo Intanto, fuori dal campo, si
guarda molto avanti. A «Novanta minuti talk», il d.g. Marco Fassone racconta: «C’è la ferma volontà di costruire lo stadio nuovo. Se la legge sugli stadi non dovesse andare avanti in tempi brevi, noi che stiamo comunque portando avanti tutte le premesse per procedere con lo stadio - location, permessi, eccetera -, non possiamo comunque ipotizzare che sia pronto prima del 2017, 2018». © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCATO NERAZZURRO SMENTITO IL PRESIDENTE DEL MONTPELLIER, NEL MIRINO IL TALENTO ARGENTINO DEL TIGRE
L’Inter frena su Belhanda, piace Botta MATTEO DALLA VITE ALESSANDRO RUSSO
Metti una sera a cena con Ruben Botta Montero, trequartista del Tigre, argentino con passaporto comunitario, 23 anni il 31 gennaio. Eh sì, mettiamola pure questa cena: anche perché erano presenti il giocatore stesso oltre al capo degli osservatori dell’Inter, Angeloni. Il talent-scout nerazzurro lo ha visto all’opera in Tigre-Deportivo Anzoategui: più che buona la valutazione, e la cena è servita per capire se a luglio — con l’intermediazione del manager Levingston — il giocatore potrà trasferirsi a Milano.
A luglio ma... Non è ancora un affare fatto ma sul giocatore, oltre che il talento, pesano positivamente due concetti: quel passaporto comunitario e il fatto che il contratto scada nel giugno del 2013. Cresciuto nel Tigre, Ruben Botta era stato accostato nel recente passato a Torino e Napoli, ma il blitz di Angeloni potrebbe aver portato ad una accelerazione interista. Qualcuno sussurra che potrebbe anche esserci un’operazione stile-Castaignos, più probabile che l’affare possa decollare per luglio: il valore di Botta è sui 2 milioni di euro. Schelotto, Ujkani E poi, eccoci al-
l’attualità italiana. Intervenuto a Gazzettatv, il d.g. dell’Atalanta
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5 1 Younes Belhanda, 22 anni AP. 2 Louis Nicollin, 69, presidente del Montpellier AFP. 3 Marco Branca, 48, d.t. dell’Inter. 4 Ruben Botta Montero, 22 AP. 5 Paulinho, 24 anni AP
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Pierpaolo Marino parla dell’affare Schelotto. «Bisogna anche vedere come si vuole valutare Livaja. Però Schelotto è un buon giocatore, ha 23 anni ed è esperto. Se per Livaja ci sarà spazio? Sì, abbiamo avuto l'infortunio di Marilungo...». Insomma: l’Atalanta chiede 5 milioni e metà Livaja, l’Inter è ferma a 2,5 contanti. Se il baby croato non andrà all’Atalanta è probabile l’affare con l’Eintracht del quale piace Jung. Ieri, intanto, incontro Bari-Chievo per Bellomo (l’Inter ha quasi la strada spianata) e sul vice Handanovic duello Ujkani-Carrizo. Belhanda Ah, e Belhanda? Un co-
municato delle 15.20 a firma Marco Branca mette il tappo al-
l’esondazione verbale del presidente del Montpellier Louis Nicollin sull’intreccio (più virtuale che no) per Younés Belhanda, trequartista che proprio secondo il numero uno transalpino («Ho ricevuto un’offerta giovedì e l’accetto» ecco le parole al quotidiano turco AMK) sarebbe prossimo all’Inter per 14 milioni. «Ci spiace contraddire il presidente del Montpellier - si legge su inter.it -, ma l’Inter non ha mai presentato un’offerta per il suo giocatore Belhanda». Al talento sono interessate Newcastle e Fenerbahçe, e da parte dell’Inter potrebbe semmai (semmai) scattare un’opzione per luglio e comunque subordinata alle priorità (tipo Paulinho) e alla cessione (per 13 milioni) di Coutinho. La verità è che Nicollin vuole dal Fenerbahçe più degli 8 milioni proposti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL CASO
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QUANTI PROBLEMI 2 agosto 2010 Baggio diventa presidente del settore tecnico.
S Dicembre 2011 Presenta il progetto sui corsi di formazione per giocatori e tecnici delle giovanili.
S 16 ottobre 2012 Baggio si lamenta: «Attendo ancora una risposta sul progetto». Dalla Figc replica informale: a Baggio si contesta scarso impegno.
S Dicembre 2012 Provoca le polemiche perché nomina il suo manager Petrone tecnico ad honorem.
S 14 gennaio Si fa notare perché non partecipa all’assemblea elettiva della Federcalcio.
Robi sbatte la porta Baggio: «Lascio la Figc Non mi fanno lavorare» Addio dell’ex campione alla presidenza del Settore tecnico federale: «Ignorato il progetto». La replica di Abete: «Non sentiva suo il ruolo» NICOLA CECERE MILANO
Il calcio italiano ha perso di nuovo Roberto Baggio: si è dimesso da presidente del settore tecnico federale. Lo ha annunciato ieri sera, sugli schermi del TG1, a pochi minuti dall’inizio di Roma-Inter. «A due anni e mezzo dalla nomina, non mi sento utile, non riesco a lavorare... Non voglio polemizzare con le persone, ma io non amo le poltrone, preferisco i fatti. Meglio andar via». Questa la sintesi di tre minuti di intervista nella quale Robi, investito della carica dopo il deludente mondiale 2010, qualche graffio lo assesta. Primo: «Il presidente Abete aveva finanziato il mio progetto stanziando 10 milioni. A distanza di molto tempo questi soldi non sono arrivati. Lo ringrazio, ma devo trarne le conseguenze: se non posso lavorare su ciò in cui credo...». Anticamera Secondo: «Al pro-
getto di riforma del settore tec-
nico hanno lavorato cinquanta persone per un anno intero, il 2011. Questa ampia disamina, che investe pure i metodi di formazione dei bambini, è stata racchiusa in un testo di novecento pagine. Il nostro programma, appunto. Per presentarlo abbiamo avuto quindici minuti dopo cinque ore di anticamera, ed in seguito è rimasto lettera morta. Cosa devo dire, ci ho provato... Adesso però non sono più disponibile ad andare avanti». Baggio avrebbe voluto cambiare molto. «Occorre rinnovare dalle fondamenta incidendo oltre che sulla formazione tecnica anche sui valori come l’educazione e il rispetto, per crescere buoni ragazzi e buoni giocatori. Ma tutto è rimasto fermo». Un mistero da tre milioni Fermi,
da un anno ci sono non dieci ma tre milioni, stanziati da Abete proprio per avviare il piano-Baggio. Solo che secondo alcuni consiglieri tale programma privilegia lo scouting, quindi la ricerca dei talenti, a disca-
la scheda ROBERTO BAGGIO 45 ANNI EX CALCIATORE
È nato a Caldogno (Vicenza) il 18 febbraio 1967. Da giocatore ha vinto, tra le altre cose, due scudetti consecutivi con due maglie diverse (Juventus e Milan), una Coppa Uefa e un Pallone d’oro.
pito della preparazione degli allenatori. Il presidente federale ha spiegato in serata: «Non sono sorpreso, me lo aveva anticipato. Non sentiva suo quel ruolo dirigenziale. E poi per gli impegni internazionali e perché non si sentiva gratificato, non ha mai potuto dedicare molto tempo alla sua attività». Inoltre Robi, per i suoi critici è apparso troppo distaccato: 3 presenze su 23 riunioni del Consiglio, pare. Dinanzi a tale rilievo, Robi precisa. «Ma sì, perché mi sono accorto che non avendo diritto di voto la mia presenza era inutile. Ascoltavo discussioni che non riguardavano il mio settore». E adesso, Robi? «Non è un addio definitivo, amo questo sport e amo il mio Paese. Resto disponibile per altre iniziative». O avventure: come quella in panchina? Renzo Ulivieri, che da presidente dei tecnici caldeggiò la nomina di Baggio, lo colloca già in un grosso club. Ulivieri lo spinge in panca «Tem-
po fa, parlando con Roberto, che ha il patentino di prima categoria, gli avevo consigliato di partire dall’alto. Lui ha il carisma che serve per governare una grande oltre alle conoscenze di un campione, però nel mestiere di allenatore si fa presto a dimenticare quanto sei stato bravo da giocatore: spesso bastano tre sconfitte di fila... Io ero a conoscenza di questo suo progetto e dei fondi necessari. ma chissà, mi dicevo, se una federazione in questo momento così delicato può permettersi un finanziamento del genere».
5 giugno 1983 Esordio a Vicenza in serie C1.
1990 Passa dalla Fiorentina alla Juve.
1993 Vince il Pallone d’oro. 16 maggio 2004 Si ritira dal calcio: la sua ultima squadra è il Brescia, dove era andato dopo l’esperienza con l’Inter (due stagioni).
Robi Baggio, 45, ha chiuso la carriera nel 2004 BOZZANI
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PRIMAVERA C.ITALIA
Gazza
Juventus ok Roma-Napoli finisce pari
Tvf
Ishak Belfodil ha 21 anni AP
SCOPRI BELFODIL IL RONALDO D’ALGERIA CHE SEGNA A PARMA Nostra intervista con l’attaccante algerino Ishak Belfodil, 21 anni, naturalizzato francese che ha pero scelto l’Algeria come nazionale. Ai nostri microfoni racconta dell’importanza di un maestro come Donadoni e del suo idolo: Ronaldo, ex centravanti brasiliano.
GLI HIGHLIGHTS DI COPPA ITALIA GUARDA ROMA-INTER Fino alle 12 di oggi sul nostro sito potrete guardare la sintesi della seconda semifinale di coppa Italia, giocata all’Olimpico fra la Roma di Zeman e l’Inter di Stramaccioni. Una sfida che si è ripetuta nel giro di quattro giorni.
(a.m.-f.o.) La Juve vince il secondo derby stagionale contro il Torino e ipoteca la finale di Coppa Italia (dopo la sconfitta dell’anno scorso contro la Roma). Ieri l’andata a Venaria, casa Toro: la sfida è rimasta in equilibrio fino alla mezz’ora del secondo tempo. Poi due reti in tre minuti hanno spezzato la partita: sblocca Gerbaudo al 35' st,, sulla respinta di Gomis dopo una punizione di Schiavone. Tre minuti più tardi il raddoppio di capitan Schiavone su calcio di rigore, fallo su Bonatini. Mercoledì prossimo la sfida di ritorno al Chisola, per la finale. Intanto domenica i ragazzi di Baroni saranno impegnati in trasferta in campionato contro il Cagliari, per ribaltare lo 0-5 del girone d’andata. Equilibrio Tutto aperto al termine dell’altra semifinale di andata, tra Roma e Napoli: la squadra di De Rossi non perde in casa dal 3/9/2011 (Supercoppa con la Fiorentina, all’Olimpico), quella di Saurini ha sfiorato l’impresa, conducendo con merito fino al terzo di recupero, quando ha regalato l’1-1 ai giallorossi su autogol (svirgolata di Celiento, su cross di Matteo Ricci). Azzurri in vantaggio con Palma su calcio d’angolo al 19’ del primo tempo, sempre su calcio d’angolo l’occasione più importante della Roma, un colpo di testa di Somma (figlio d’arte), che chiama al grande intervento Crispino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCATO
La foto postata da Robinho
Mercoledì 16 gennaio
Giovedì 18 gennaio
Venerdì 18 gennaio
Kakà a Milano cena con Robinho
Galliani tratta Il Real ci pensa per Ricky e Balotelli Mario resta in pole
Kakà cena a Milano con Robinho al Finger’s, ristorante di Seedorf, e confessa: «Disposto a tutto per tornare al Milan».
Galliani propone al Real un prestito di 18 mesi per Kakà. E intanto incontra Raiola per avere Balotelli dal Manchester City.
Il Real Madrid apre al prestito, ma Kakà deve accettare di ridursi l’ingaggio. Il costo di Balotelli scende a 28 milioni
Kakà con Silvio Berlusconi ANSA
Balotelli-Milan il prezzo scende Sconto City: 25 milioni Drogba e Kakà stand by
Mario Balotelli, 22 anni, centravanti del Manchester City. Il club inglese ha abbassato ancora il prezzo: adesso chiede 25 milioni di euro, fino a qualche giorno fa erano 28 ANSA
Galliani è su tre tavoli: vede Raiola e insiste sul prestito per SuperMario, in alternativa ha l’ivoriano e tentenna su Ricky CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
L’attesa per Kakà, il flirt con Didier Drogba, la lunga storia d’amore con Mario Balotelli. Tanti contatti anche ieri, una novità che emerge sulle altre. Nel summit mattutino in via Turati Mino Raiola ha consegnato una nuova richiesta al ribasso. Ora il City chiede 25 milioni più bonus. Se si pensa che due settimane fa servivano 37 milioni, poi limati a 28
con una rateizzazione in 6 anni, si ha ben chiaro il progresso. Ma Adriano Galliani insiste sul prestito, non può andare oltre. Così in serata l’agente di Balotelli è volato a Manchester per un nuovo incontro con i vertici del City. Difficile che ottenga a breve ulteriori aperture, ma il dialogo prosegue, anche se a fari spenti. L’influenza Nel frattempo Su-
perMario medica a casa la sua ansia. Da tre giorni non si allena, ufficialmente perché ha la
IL TECNICO ROSSONERO «IL 3o POSTO È POSSIBILE»
febbre, certificata dal medico sociale. Oggi è atteso al campo d’allenamento, ma la sensazione è che la sua testa sia a Milano. E il suo attuale club lo sa. Gli incroci E’ un’altra giornata
di passione per il Milan anche sugli altri due fronti sempre aperti. Anche ieri l’a.d. rossonero Adriano Galliani ha lavorato sodo per gli obiettivi-monstre di gennaio. Certo, al massimo ne arriveranno due, visto che l’attaccante ivoriano è chiaramente in alternativa al
l’indizio
Allegri: «Drogba? I campioni sono sempre bene accetti» «I campioni sono sempre ben accetti ma si tratta di operazioni difficili e solo Galliani sa se possono andare in porto. Noi intanto continuiamo a lavorare per migliorarci e vedremo cosa la società riuscirà a fare». Massimiliano Allegri risponde così a una domanda su Drogba ed è facile intuire che un rafforzamento di livello dal mercato di gennaio lo metterebbe di ottimo umore. «Quando si parla di campioni che aumentano il valore tecnico della squadra non può non esserci interesse — ha detto a Sky —, anche perché danno più sicurezza a tutto l’ambiente. Comunque i giovani
stanno crescendo e i nuovi si stanno inserendo, sono contento di tutti». Allegri conferma che l’obiettivo è il terzo posto: «Resta qualcosa di possibile, anche se difficile, perché abbiamo davanti squadre di grande qualità. Dobbiamo dare continuità ai risultati». Il tecnico conclude parlando del proprio futuro: «Tutte le voci sono fantamercato. Sono stato e continuo a essere su una panchina traballante, per quello che si dice. La mia panchina è molto ambita, ma io sono contento e sto facendo un lavoro completamente diverso rispetto ai primi due anni». © RIPRODUZIONE RISERVATA
centravanti del Manchester City. In ogni caso è una partita complicatissima a causa del budget ristretto. Capitolo Real Anche ieri i contatti con Madrid sono stati informali. Florentino Perez tiene duro sulla richiesta di 12 milioni di euro e il club milanista non scopre le carte. Il Real deve fare i conti con il fardello dei 40 milioni lordi del restante contratto di Ricky. Con i rossoneri ha accettato di scendere a 30 milioni sino al 2015, ma il Real non fa sconti. Insomma, si gioca sui nervi. Il giocatore appare demoralizzato e Perez non può sottovalutare questo aspetto. A meno che il 31 non offra ribassi choc.
Didier Drogba, 34 anni, punta dello Shanghai Shenhua. Il giocatore può liberarsi a costo zero dal club cinese e il Milan è disposto a offrire all’ivoriano 8 milioni d’ingaggio per un anno e mezzo REUTERS
Idea Drogba Dopo aver sentito
E Mario lascia la casa in affitto Un indizio? Forse. Balotelli ha infatti annullato il contratto d’affitto della sua sontuosa villa nel Cheshire, vicino a Manchester (foto Daily Mail/Rightmove), che gli costava circa 15 mila euro al mese.
le richieste di Didier Drogba (10 milioni netti per 18 mesi) l’a.d. rossonero s’è riservato di formalizzare la sua proposta da 8 milioni per lo stesso periodo. Un rinvio che non comporta una rinuncia, visto che l’ex del Chelsea frattanto deve completare il via libera dal club cinese. E’ ormai chiara, comunque, la strategia milanista: tenere in caldo Drogba sino a quando non si chiariranno i reali margini di trattativa per Balotelli. L’incrocio è nei fatti. La stima per il campione tesserato per lo Shanghai Shenhua è esplicito. Ma quella di Balotelli è una storia a parte. Merita una corsia preferenziale.
Ricardo Kakà, 30 anni, attaccante del Real Madrid. Il brasiliano guadagna 10 milioni ma è disposto a scendere a 6, il Milan vorrebbe prenderlo il prestito ma il Real vuole 12 milioni ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOPO I FATTI DI BUSTO PER LA PROSSIMA SETTIMANA
OGGI AMICHEVOLE COL GOZZANO A MILANELLO
IL CASO DOPO IL REPORTAGE SULLA «CITTÀ DI MAFIA»
Boateng e 4 rossoneri dal pm con i giocatori della Pro Patria
Zapata: «Voglio la conferma Continuando così ce la farò»
«Su Bari solo accuse ignobili» Gattuso e gli svizzeri si scusano
(f.b.) Il pm di Busto Arsizio, Mirko Monti, ha convocato in Procura per la settimana prossima cinque giocatori del Milan come persone informate sui fatti: Boateng, Muntari, El Shaarawy, Niang e Bonera (capitano rossonero nell’amichevole con la Pro Patria). Anche Allegri dovrebbe presentarsi davanti al pm, che raccoglierà le testimonianze dei rossoneri offesi dai cori degli ultrà di casa. La settimana scorsa il pm ha interrogato i sei denunciati per istigazione all’odio razziale, tra cui l’assessore allo Sport di Corbetta, Grittini. Solo uno di loro ha scelto di rispondere alle domande di Monti, sostenendo che i «buu»
MILANELLO L’infermeria rossonera conferma le buone notizie dell’altro ieri: Yepes, che martedì aveva svolto una parte di allenamento col gruppo e la parte finale in palestra, ieri ha lavorato a pieno regime assieme ai compagni, partitella compresa. Nessun problema per Muntari, che Allegri non aveva convocato col Bologna per farlo lavorare intensamente a Milanello. Allenamento a parte per Pazzini (di rientro da Genova per i funerali del presidente della Sampdoria Riccardo Garrone) e per Mexes: entrambi hanno lavorato in palestra. Oggi amichevole (ore 14.30) contro il
BARI (f.c.) «Conosco bene il sud, sono orgoglioso di esservi nato. Mi spiace che la città di Bari e il Bari calcio siano stati oggetto di ignobili accuse. A loro va solo il mio ringraziamento, e quello del Sion, per il calore con cui ci hanno accolto». Ieri mattina Rino Gattuso non ha perso tempo. Ha chiamato i dirigenti del Bari e si è dissociato dai contenuti dell’articolo pubblicato da Blick.ch, il giornale svizzero che dopo l’amichevole Bari–Sion di sabato scorso aveva definito la città di San Nicola come un mix di mafia e malaffare. Nel frattempo anche l’ambasciatore svizzero in Italia, tramite il console onorario in Puglia, ha
Prince Boateng, 25 anni BOZZANI erano un modo per infastidire i rossoneri e non un segnale di discriminazione. Saranno sentiti anche i giocatori della Pro Patria che si erano avvicinati agli spalti per cercare di far smettere i tifosi. Dopo le testimonianze dovrebbe scattare il processo per direttissima nei confronti dei sei indagati, già colpiti da Daspo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cristian Zapata, 26 anni FORTE Gozzano (Serie D) a Milanello. Ieri Cristian Zapata è intervenuto a Milan Channel: «Sto ritrovando fiducia dopo un anno difficile in Spagna, i compagni mi stanno aiutando molto. Voglio fare il massimo per rimanere al Milan, è il mio obiettivo, e così facendo penso che la conferma arriverà». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rino Gattuso, 35 anni LAPRESSE espresso al sindaco di Bari, Michele Emiliano, «la ferma condanna di ogni pregiudizio e il rinnovo dei sentimenti di amicizia per la Puglia, in particolare per Bari». A completare il quadro delle scuse, anche quelle giunte al primo cittadino barese dal direttore di Blick.ch. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
Balotelli con la maglia del City ANSA
Domenica 20 gennaio
Lunedì 21 gennaio
Martedì 22 gennaio
Balo, 28 milioni in 6 annualità
Kakà, tutto in 48 ore Attesa per Mario
Frenata per Kakà Troppi 12 milioni
Rispunta il 3o uomo: offerta per Drogba
Il City abbassa il prezzo per Balotelli: da 37 a 28 milioni pagabili in 6 annualità. Il Milan ci pensa sempre più seriamente.
Il Milan stringe per Kakà. Berlusconi: «E’ un mio sogno». Galliani ammette: «Se il prezzo di Balotelli cala, vado a Manchester».
Frenata per Kakà: Ricky s’abbassa l’ingaggio, ma il Real vuole 12 milioni. Raiola apre per Balotelli: «Al Milan? Il 31 chissà...»
Il Milan torna su Drogba: offerti 8 milioni. Intanto si continua a trattare per Kakà, fase di stallo invece per Balotelli.
Si studia anche l’incrocio tra portieri con la Fiorentina: Viviano rossonero, Amelia viola
Kakà, Balo e Drogba i tre assi, ma nel mazzo entrano anche altre carte: disposte sul tavolo rossonero ci sono infatti operazioni parallele rispetto a quelle dei big. La partita a due coinvolge Milan e Parma, le figurine da scambiare sono quelle di Zaccardo e Mesbah. Dettagli Chiuso il primo round
con un nulla di fatto, la trattativa si è ora riaperta, senza neppure mischiare le carte: il contorno dell’affare è infatti simile a quello già impostato, scambio alla pari dei cartellini, la partita può chiudersi a breve con l’ultima mossa del Milan, cioè pre-allertare i manager dei due giocatori per la definizione de-
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Sabato 19 gennaio
Zaccardo-Mesbah ora lo scambio si può chiudere GIULIO DI FEO ALESSANDRA GOZZINI MILANO
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gli accordi. Un mezzo ostacolo (e non più due) da superare: Mesbah che sembrava freddino di fronte alla possibilità di calare in Emilia, è in realtà assai disponibile al trasloco. L’intoppo da superare riguarda la firma di Zaccardo: nessun dubbio sulla voglia milanista e nessun problema sul guadagno, si tratta semmai sugli anni di legame rossonero. A Parma Zac avrebbe la possibilità di rimanere a lungo vista la lontanissima data di scadenza del contratto (estate 2017), il Milan non va invece oltre l’offerta di un biennale. In ogni caso dialogo ripreso e ben avviato, la chiusura dei giochi potrebbe registrarsi a breve. A prescindere dalla cessione di Abate, in Russia o altrove: Parma e Milan sono ormai d’accordo, ognuno avrà il proprio nuovo terzino. Mesbah, ora impegnato in Cop-
Ricky con la 22 rossonera FORTE
pa d’Africa con l’Algeria, in gialloblù e Zaccardo a San Siro. Altro giro Secondo scambio di fi-
gurine, questo non sicuro ma da seguire: qui si tratta di porte girevoli, con Amelia e Viviano in copertina. Il vice-Abbiati era già stato coinvolto nella chiacchiera con la Roma nell’ipotetico incrocio con Stekelenburg, secondo di Goicoechea a Roma. Niente di fatto (Stek resterà con Zeman fino all’estate) e carte stavolta mescolate: la nuova traccia è dunque quella di un baratto tra Milan e Fiorentina; non ci sono stati contatti diretti tra i dirigenti dei due club, ma la prospettiva è da mettere in conto e certo da non escludere.
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L’ALTRO AFFARE
FIOCCO AZZURRO A BARCELLONA
Piqué e Shakira: il primogenito si chiama Milan
S Emiliano Viviano, 27 anni, dall’estate in viola: osannato all’arrivo, è ora il secondo di Neto
Altra corsa Senza sviluppi il con-
tatto tra i manager di Anelka, ieri in città e i dirigenti rossoneri, concentrati su affari di altra categoria. Per esempio, la mattinata è stata utilizzata per ricevere l’Avellino, che in corsa per la scalata alla B, si rafforza con Gianmarco Zigoni, baby di proprietà rossonera fatto rientrare da Vercelli («Il mio sogno, un giorno, è quello di vestire la maglia rossonera»). Altro top young ricorrente nei discorsi in sede è Bartosz Salamon, polacchino del Brescia (classe 91), scuderia Raiola per il quale il Milan penserebbe a un’offerta di 2 milioni e mezzo per la metà, naturalmente da far partire in estate. Due problemi: il Brescia ne chiede 3, e il Napoli fa buona concorrenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Shakira, 35 anni, col pancione, accanto al compagno Gerard Piqué, 25, difensore del Barça INFOPHOTO
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A sinistra Djamel Mesbah, 28 anni, al Milan da gennaio del 2012. A destra Cristian Zaccardo, 31, al Parma dal 2009 ANSA/
Si chiama Milan, però appena nato è già socio del Barcellona. Stiamo parlando del figlio di Shakira e Gerard Piqué, venuto alla luce a Barcellona. Singolare la scelta della cantante colombiana e del difensore blaugrana, che hanno chiamato il piccolo come la prossima avversaria del Barça in Champions League: Shakira ha spiegato sul suo sito che il nome Milan è stato voluto perché in lingua slava significa amorevole e gentile e in sanscrito "unificazione". Sia il piccolo sia la mamma stanno bene e sono in ottime condizioni di salute. Milan ha già bruciato le tappe: ha un proprio account Twitter (che vanta già più di 4700 follower) e il bisnonno paterno, l’ex dirigente del Barcellona Amador Bernabeu, come regalo di benvenuto ha scelto la tessera numero 171.671 del club catalano. «Non sappiamo a chi somigli, forse a Gerard ma non siamo sicuri», ha detto Nidia Ripoli, la mamma di Shakira. Di sicuro avrà tutti i riflettori puntati adosso.
PIERANUNZI
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Marco Amelia, 30 anni: in Toscana ha già giocato con la maglia del Livorno.
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MERCATO
numeri& STATISTICHE
D Si muove Agnelli:
scatto per Lopez Pressing Llorente E c’è il jolly Anelka Oggi la Juve annuncia l’ingaggio dello spagnolo per giugno, ma spera di averlo subito. Per Drogba è più dura, occhio quindi al francese
Fernando Llorente, 27 anni, durante un allenamento con l’Athletic Bilbao REUTERS
Lisandro Lopez, 29 anni, calcia il pallone in acrobazia REUTERS
Lisandro è l’ o ALESSANDRA GOZZINI MIRKO GRAZIANO
Scatto probabilmente decisivo: la Juventus e Lisandro Lopez sono sempre più vicini. Davvero importante il gran lavoro diplomatico negli ultimi giorni di Marotta e Paratici, oltre alla collaborazione di Andrea Agnelli, in ottimi rapporti con Jean-Michel Aulas, presidente del Lione. Senza dimenticare infine il ruolo fondamentale anche di Hidalgo, mana-
il ritratto
PAOLO CONDO’
Nell’estate del 2009 il furbissimo presidente del Lione, Jean Michel Aulas, finisce dalla sera alla mattina in una situazione delicata. Dopo sette titoli consecutivi la squadra ha chiuso la Ligue 1 al terzo posto, a dimostrazione che la buona abitudine di riformare la rosa con uno/due pezzi all’anno è incappata in un passaggio a vuoto; Juninho Pernambucano, il formidabile regista brasiliano adorato dai tifosi, ha deciso che è giunta l’ora di andare a raccogliere gli ultimi spiccioli in Qatar lasciando la città nello sconforto; Karim Benzema, la stella cresciuta nel vivaio e diventata ormai faro della nuo-
ger del ragazzo di Buenos Aires. Il via libera di Antonio Conte ha convinto i vertici bianconeri a forzare i tempi e a lavorare sulla formula del prestito oneroso con un diritto di riscatto che i francesi vorrebbero obbligatorio e i bianconeri no, o perlomeno legato ad alcuni parametri. Ma se, come probabile, da Torino partirà (subito o a giugno) uno fra Matri e Quagliarella, il riscatto del 29enne attaccante argentino sarebbe quasi automatico. E allora fra oggi e domani le parti potreb-
bero accordarsi sulla base di un acconto da un milione circa più altri sette per il riscatto, da pagare in due-tre anni. Lisandro Lopez, cresciuto nel Racing Club de Avellaneda, si è fatto conoscere in Europa con la maglia del Porto, e nel 2008 viene eletto calciatore dell’anno in Portogallo. Poi, l’anno successivo, il passaggio al Lione: 59 reti in 104 gare di campionato. In nazionale vanta 7 presenze e un gol, contro la Russia. Lopez è un guerriero dell’attacco, abituato a giocare
«
Mi chiedete se in questa finestra di mercato arriverà nella mia squadra un attaccante. Magari ne ho chiesti due... ANTONIO CONTE ALLENATORE JUVENTUS
molto per la squadra, l’ideale per Antonio Conte.
L’annuncio di Llorente Oggi, intanto, la Juventus ufficializzerà l’ingaggio per giugno di Fernando Llorente. Era già tutto fatto da parecchie settimane, e il 27enne di Pamplona firma un quadriennale da 4,5 milioni più bonus a stagione. Ma in corso Galileo Ferraris sperano ancora di poterlo avere subito. Resta infatti sul tavolo dell’Athletic Bilbao l’assegno bianconero da 3,5 milioni di euro. E se
L’attaccante-sicurezza che sa usare la testa va generazione, ha ceduto al corteggiamento del Real Madrid, che dopo quelli di Ronaldo e Kakà annuncia il suo come terzo acquisto galattico. Aulas si trova quindi con un notevole gruzzolo in mano (35 milioni) e l’esigenza di reinvestirlo in fretta su un nome che rassicuri il tecnico Puel e, con lui, lo stadio di Gerlande, reso di gusti raffinati da sette anni di calcio grande e vincente. Quando il gioco si fa così duro, in Europa il numero di telefono da comporre è sempre quello del presidente del Porto, Pinto da Costa. «Ho bisogno di Lisandro Lopez» dice Aulas. «Il suo prezzo è 24 milioni» ribatte il portoghese, la cui boutique non è mai stata a buon mercato. «Ti faccio il bonifico» è la
laconica chiusura del francese. La sicurezza costa, e lui è il primo a saperlo.
na gol. Per le sue caratteristiche, dunque, «Licha» può fare scopa con qualsiasi altro attaccante bianconero. Compreso Vucinic, sia chiaro.
COSÌ IN CAMPO
Gol sicuri Perché in estrema sin-
tesi, Lisandro Lopez questo è: una sicurezza. Non un fuoriclasse, ma un centravanti che segna sempre i gol facili, non di rado riesce a inventarsene di difficili e - il particolare che ha convinto Conte dev’essere questo - sa giocare a calcio. Nel senso che le sue notevoli qualità in area di rigore non lo rendono un bomber egoista, di quelli esclusivamente votati al pensiero verticale «io sono qui, la porta è lì», ma lasciano intatta la sua capacità di dialogare con i compagni, e al caso di esprimere attraverso un assist il suo talento negli ultimi sedi-
Argentina e Milito Lopez compi-
GDS
ci metri. Se per descriverlo dovessimo accostarlo a un attaccante della rosa juventina, il nome obbligato sarebbe quello di Mirko Vucinic, perché Lopez gli si avvicina quanto a gusto del gioco, pur essendone platealmente più efficace in zo-
rà 30 anni il 2 marzo. E’ cresciuto ad Avellaneda, il sobborgo industrial-portuale nella parte sud di Buenos Aires, cui è collegata col grande ponte metallico che introduce alla Boca: per questo la sua squadra, il Racing, oltre ovviamente al derby con l’Independiente, sente in modo particolare la rivalità col Boca Juniors. Da ragazzino Lisandro ha fatto in tempo a crescere per un anno all’ombra di Diego Milito, salpato nel 2004 dal Racing per il Genoa, per poi sostituirlo fino alla chia-
mata del Porto: allo stadio Dragao ha vinto quattro scudetti in fila mostrando subito buona dimestichezza con la Champions League. E nel 2010, mentre l’Inter viaggiava verso il Triplete, lui conduceva il Lione su un binario parallelo interrotto dal Bayern in semifinale; il che conferma che l’argentino ha avuto modo di attraversare anche le fasi primaverili, quelle più avanzate, del torneo per cui la Juve vuole prenderlo. Segnando in molti modi (destro, sinistro e testa, «Licha» sa utilizzare tutto discretamente bene) e portandosi il dito alla tempia quando è il momento di festeggiare: nel calcio - intende dire - bisogna usare la testa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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prio il napoletano piuttosto che l’ex punta del Cagliari. Naturalmente nessuno ha ancora sondato le idee del ragazzo di Castellammare di Stabia. Ma ciò che più conta è che Juventus e Fiorentina sono tornate a parlarsi dopo la calda estate all’insegna di Jovetic e Berbatov. E l’eventuale «aiutino» in questo mercato di gennaio potrebbe davvero aprire l’era del disgelo con benefici per la Juve proprio sul fronte Jovetic, giocatore che non ha mai nascosto di apprezzare l’ipotesi bianconera.
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Affari cinesi «Drogba è un affare burocraticamente impossibile», fanno sapere da corso Galileo Ferraris. Troppo intricata la vicenda con lo Shanghai Shenhua, e oltretutto il fuoriclasse ivoriano continua a sparare molto alto: per i primi cinque mesi avrebbe chiesto 3 milioni, più un milione in caso di scudetto e due per la Champions League. E allora, pur mantenendo aperto questo fronte, occhio all’altro «cinese» Nicolas Anelka. Ieri, a Milano, c’erano appunto i manager del 33en-
Se arrivano due punte, uno fra Quagliarella e Matri può andare alla Fiorentina Un potenziale disgelo fra bianconeri e viola con vista su Jovetic
ora
Josu Urrutia, numero uno dei baschi, dà il via libera potrebbe aprirsi un importante capitolo in uscita. Disgelo con la Fiorentina Nelle
ultime ora sta infatti prendendo corpo un’ipotesi di disgelo fra Juventus e Fiorentina, con i viola che potrebbero pescare proprio a Torino per risolvere i problemi offensivi di Vincenzo Montella. Servirebbe soprattutto Matri, ma al tecnico viola piace molto pure Quagliarella. E la Juve preferirebbe cedere pro-
ne attaccante di Versailles, che avrebbero già in mano, al contrario di Drogba, le carte giuste per liberarsi dallo Shanghai Shenhua. E insospettisce, sempre ieri, la presenza nel capoluogo lombardo anche di Fabio Paratici, l’abile braccio destro di Beppe Marotta. I baby prodigi Juve sempre attivissima sul fronte dei giovani. Ieri sono arrivate tutte le firme necessarie per il passaggio in bianconero del 18enne centrocampista ecuadoriano José Cevallos. La Juve sborserà subito 250mila euro e 1,7 milioni entro il 31 dicembre 2013. Capitolo Castillo: è asta in tutta Europa. Ci provano Sporting Lisbona e Standard Liegi, ma la Juve non sta a guardare. I contatti con i suoi agenti sono fitti, può andare in porto la sinergia con il Genoa che consentirebbe a El Zlatan un ambientamento graduale in Italia. Il problema sono le prestazioni del ragazzo al Sub 20: ha già fatto 4 gol, e la Catolica non accetta meno di 7 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALLENAMENTO A VINOVO
Oggi Conte fa il punto sugli infortunati Bonucci e Pirlo verso il recupero Dubbi in attacco per la sfida col Genoa Allenamento mattutino ieri per la Juve, che quindi è tornata ad allenarsi poche ore dopo la fine della sfortunata partita di Coppa Italia contro la Lazio. La mente è già rivolta al campionato e alla sfida di sabato sera ancora allo Stadium contro il Genoa di Ballardini. E’ ancora presto per valutare le possibilità di recupero dei giocatori infortunati di Conte. A parte i lungodegenti Chiellini (in campo a metà febbraio), Pepe (un paio di mesi) e Bentdner (probabilmente stagione finita), ci sono alcuni elementi che potrebbero rientrare sabato o martedì prossimo,
nel ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. Non dovrebbero esserci grossi problemi per Leonardo Bonucci, sostituito martedì a causa di una botta all’osso sacro. Buone possibilità anche per Andrea Pirlo, che sta smaltendo l’infortunio al polpaccio. Più complicato il recupero di Quagliarella a causa di un’infiammazione al tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra, mentre Giovinco resta in dubbio per un affaticamento muscolare. Oggi la Juve si allena nel pomeriggio e Conte avrà un quadro più preciso della situazione.
«Grazie presidente, la Juve per me è uno stile di vita» Buffon rinnova fino al 2015. Agnelli: «E’ un uomo leale, è bastato guardarci negli occhi. Questa è casa sua» DAL NOSTRO INVIATO
VINOVO
Andrea Agnelli ha scelto il «suo» capitano in campo, la «sua» bandiera: è Gigi Buffon. Eredità di papà Umberto, che nel 2001 volle fortemente (e pagò oltre 100 miliardi di lire) il gigante di Carrara. «Uomo leale, corretto e trasparente — dice di Gigi il presidente della Juve —. Non ho mai temuto di perderlo, questo rinnovo è stato un tormentone più vostro che nostro. Qualche mese fa ci siamo guardati negli occhi, ed è bastato. Poi, il discorso è passato alle diplomazie per i dettagli. Buffon è il nostro capitano, è il capitano della Nazionale, e al di là del contratto appena firmato resterà qui fino a quando vorrà, finché si sentirà in grado di giocare. Decide lui, proprio perché di fronte so di avere una persona trasparente e corretta. La Juve è casa sua». Beh, parole che pesano, altro che saluto (pur molto rispettoso) ad Alessandro Del Piero. Un discorso che di fatto «incorona» Buffon nell’ambito dell’era Andrea Agnelli. «La Juve è per me uno stile di vita, mai pensato di andarmene. Un discorso forte, sincero, che mi ha colpito molto — spiega il portiere —. Un qualcosa che mi porterò per sempre nel cuore, e che ogni tanto riascolterò, da solo, magari anche coi miei figli». Fino all’Europeo Firma fino al
2015, «è però vero che in un primo momento — continua Gigi — avevo preso in considerazione l’ipotesi di un "uno più uno".
L’avrei fatto per lasciare maggiore libertà alla società, ma proprio la Juve mi ha poi fatto capire che per una programmazione adeguata sarebbe stato più giusto un contratto almeno biennale». Questione di orgoglio, «mai chiuderò la carriera da sopportato. Quando sarà il momento di smettere non ci sarà bisogno di qualcuno che me lo consigli, di questo statene certi». Ma il Gigi di oggi quanto vale rispetto al passato? «Beh, ho visto che i miei errori, anche quelli quasi irrilevanti, creano parecchio clamore, fanno discutere all’infinito, vengono evidenziati in maniera netta. Ecco, da qui capisco la stima di cui ancora godo: forse è questa la differenza che ancora c’è fra me e gli altri». E un obiettivo c’è: «Penso al Mondiale del 2014, e poi fra tre anni e mezzo all’Europeo...». Dio ce lo conservi a lungo. Sogno Champions La Juventus «tornata competitiva mi permette di sognare ciò che ancora non ho vinto. La Champions League mi manca, e vincerla aprirebbe poi automaticamente ad altri traguardi (Mondiale per club, ndr). Non so se siamo pronti già quest’anno, ma ripeto, la cosa fondamentale è essere di nuovo lì, competitivi. Intanto, pensiamo a confermarci in Italia. Abbiamo traballato per sei anni, prenderci ora certe rivincite non ha prezzo». Tocca ad Agnelli, che si augura «di vedere presto il Pallone d’Oro nella bacheca di Gi-
gi. E’ il "numero uno" in assoluto, il più grande. Merita di succedere a Jascin, l’unico portiere ad aver ricevuto quel prestigioso riconoscimento». Gigi, lì accanto, sorride e ringrazia, «così come nella mia carriera juventina dico grazie al dottor Umberto che mi ha portato qui a Torino, a Marcello Lippi fra gli allenatori, mentre fra i giocatori non fatemi scegliere: lo spogliatoio tutto sarà la cosa che più mi mancherà quando lascerò il calcio». Agnelli di classe La prima doman-
S Gianluigi Buffon, 34 anni EIDON
da ad Agnelli su Pulvirenti arriva subito dopo il ricordo dell’Avvocato (oggi è il decennale della morte). Andrea raccoglie l’assist e va via in dribbling: «Commentare Pulvirenti dopo aver parlato dell’Avvocato? Ma dai...». Più in là, la stoccatina, comunque elegante, arriva: «Come Juve operiamo sempre con un duplice fine: da una parte quello strettamente sportivo, e la dolce condanna di lottare per la vittoria sempre e comunque; da un punto di vista societario, invece, per la dimensione, per la storia e per la tradizione che abbiamo, operiamo affinché il mondo in cui viviamo possa essere sviluppato nella maniera che noi reputiamo più opportuna. E in questo contesto ci dobbiamo confrontare con chi troviamo di fronte. E l’avversario non si può scegliere, soprattutto la qualità dell’avversario non si può scegliere». m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LO STUDIO RANKING DEI FATTURATI
Real 1 e irrompe il City Le altre corrono, noi no o
Nella classifica di Deloitte sui ricavi resta il gap con l’estero: il Milan cresce ma è scalzato dagli sceicchi, Juve nella top 10, sale il Napoli MARCO IARIA twitter@marcoiaria1
Il calcio europeo d’élite si conferma anti-ciclico e continua a crescere a dispetto della recessione economica. Al grande ballo partecipano pure le italiane, ma devono accontentarsi delle retrovie. È la fotografia scattata da Deloitte nell’annuale rapporto Football Money League dei 20 club più ricchi al mondo, basato sui bilanci della stagione scorsa. Le prime sei posizioni in termini di fatturato non cambiano, con Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Bayern, Chelsea e Arsenal tutte col segno più davanti. Per trovare un’italiana bisogna scendere all’ottavo posto: è il Milan, che si conferma leader nel nostro Paese ma è scalzato dai «nuovi ricchi» del Manchester City. La Juventus scudettata rientra nella top ten facendo staffetta con l’Inter mentre il Napoli, in costante ascesa, si inerpica fino al quindicesimo gradino.
FOOTBALL MONEY LEAGUE 2013 DELOITTE / D’ARCO
Ombelico del mondo Lo studio si concentra sulla capacità delle squadre di calcio di generare entrate. I primi 20 club hanno accumulato 4,8 miliardi di introiti nel 2011-12, il 10% in più rispetto all’anno prima. È la conferma che il football suscita un enorme
Scene di esultanza del Real Madrid, la società che fattura di più AFP
interesse nel pubblico e negli sponsor. Ma i margini di guadagno, si sa, sono un’altra cosa. Pesano come macigni le spese per gli stipendi, che dipingono di rosso la maggior parte dei bilanci. Ecco perché non si può parlare di un’industria sana. I mitici «big five» d’Europa sono sempre l’ombelico del mondo: dei club in graduatoria 7 militano in Premier, 5 in Serie A, 4 in Bundesliga, 2 nella Liga e 2 nella Ligue. Ma i mercati emergenti avanzano: il Galatasaray di Sneijder è trentesimo con 95,1 milioni di ricavi e precede il Corinthians di
Pato (94,1), la meglio piazzata tra le non europee. Duopolio spagnolo Il Real mar-
chio globale ha sfondato il muro del mezzo miliardo di ricavi (512,6 milioni di euro): è la prima volta che accade nel mondo dello sport. Pensare che nel 1996-97, quando Deloitte cominciò il suo monitoraggio, fatturava appena 85 milioni e non era nemmeno nella top 30. Poi sono arrivati Florentino Perez, gli aiutini delle banche, i campioni, il marketing d’attacco. Il club madrileno, assieme al Barcello-
na, è l’unico tra i big a godere della vendita individuale dei diritti tv: i contratti con Mediapro consentono a entrambe di sfiorare i 200 milioni di incasso (compresi i proventi da Champions). Realtà come Man Utd e Bayern — con la Bundesliga a festeggiare proprio ieri il record di fatturato a 2,081 miliardi e 14 club su 18 in utile — sono inarrivabili per le nostre. Il guaio è che negli ultimi anni oligarchi e sceicchi hanno scardinato gli equilibri. Prima il Chelsea, ora il Manchester City, protagonista della performance più brillante del 2011-12: da 169,6 a 285,6 milioni grazie all’approdo in Champions e soprattutto alla sponsorizzazione monstre con l’«amico di famiglia» Etihad. Luci e ombre In Italia, si sa, di-
pendiamo troppo dalle tv e non sfruttiamo altre fonti di ricchezza. Il Milan, a dire il vero, vanta ottimi risultati commerciali (96,8 milioni, il 38% del fatturato) e la Juve si gode lo stadio di proprietà (ricavi quasi triplicati), ma non basta. In caduta Inter e Roma, sale il Napoli grazie ai quasi 30 milioni della Champions. Complessivamente le 5 grandi italiane sono cresciute del 5%: la metà rispetto alla media delle top 20. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A NYON LA RIUNIONE
Uefa al lavoro per rinnovare lo statuto Fifa (f.li.) Presidente Fifa non oltre i 72 anni? Limite ai mandati? Dal 2026 Mondiale assegnato dal Congresso Fifa (204 voti) e non dall’Esecutivo per evitare «casi» tipo Qatar 2022? Se ne parla oggi all’Uefa, Nyon, riunione di presidenti e segretari delle 53 federazioni europee (per l’Italia Abete, Valentini, Di Sebastiano e Di Cesare). La Fifa vuole l’opinione dell’Uefa sulle eventuali riforme agli Statuti. Le conclusioni presentate all’Esecutivo Uefa domani. Domani si parlerà anche di Euro 2020, il torneo itinerante voluto da Platini. Da definire i criteri per scegliere le 12/13 sedi: stadi ok, due aeroporti etc. Le candidate si conoscono: Roma, Madrid, Londra/Manchester, Monaco/Berlino, Bruxelles, Parigi, Atene, Kiev, Mosca, Amsterdam, Basilea, Zagabria, Istanbul. Il Paese che ospiterà la «final four» (semifinali e finali) avrà due città: candidate Inghilterra e, soprattutto, Turchia (probabile indennizzo per averle negato l’Europeo «a solo»). In agenda le finali di Champions League 2015 (Berlino) e 2016 (Milano), ma l’annuncio ufficiale potrebbe slittare al Congresso di maggio. E poi Euro 2016 (fase finale con 6 gruppi da 4 e ripescaggi), centralizzazione dei diritti delle nazionali e naturalmente fair play finanziario. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A
Marchetti è «no limits» Prandelli lo fa scaldare Il portiere della Lazio sempre più determinante: il c.t. pronto a dargli una nuova chance azzurra tre anni dopo l’ultima DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)
E alla fine il premio è arrivato. Anzi, sta per arrivare, visto che al momento è solo un’indiscrezione in attesa di conferma. Ma questa sembra davvero la volta buona: Federico Marchetti si accinge a tornare in Nazionale, quasi tre anni dopo quel Mondiale sudafricano che ha segnato l’inizio e fino ad oggi - la fine della sua avventura in azzurro.
Ricominciamo Il c.t. Prandelli
pare intenzionato a convocarlo per l’amichevole che l’Italia disputerà ad Amsterdam con l’Olanda il 6 febbraio. Una chiamata che sa tanto di riconoscimento a quanto il portiere veneto ha saputo fare da un anno e mezzo a questa parte, da quando è passato alla Lazio dopo l’anno sabbatico vissuto suo malgrado a Cagliari. Sembrava una storia finita quella tra Marchetti e la Nazionale. Perché le gerarchie azzurre nel ruolo erano ormai definite
e difficilmente modificabili. E invece alla fine la testardaggine e la costanza del portiere laziale saranno premiate. Ricomincerà così una storia che si era interrotta nell’estate del 2010, subito il Mondiale sudafricano che Marchetti visse da titolare causa infortunio di Buffon. Una grande vetrina che però si trasformò in un boomerang per lui. Perché la spedizione azzurra in Sudafrica fu un disastro e perché al ritorno Marchetti fu pure accantonato da Cellino che non gra-
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le presenze di Federico Marchetti in Nazionale, tutte collezionate tra il giugno del 2009 e l’estate del 2010 dì alcune sue dichiarazioni. E così addio Serie A e addio Nazionale.
ha cominciato la sua lenta ed inesorabile rimonta. Fatta di prestazioni sopra le righe, di punti regalati alla squadra biancoceleste grazie a prodezze apparentemente inspiegabili. Quelle messe in mostra allo Juventus stadium martedì sera in Coppa Italia sono solo le ultime della serie. Ma, sempre nello stadio bianconero, due mesi prima in campionato il portiere della Lazio era stato anche più decisivo. E a Napoli ancora ricordano le incredibili parate con cui nello scorso campionato consentì alla Lazio di uscire dal San Paolo con uno 0-0. Per non parlare di quelle esibite nell’ultimo match giocato all’Olimpico con l’Inter. Numeri da top player, anche se di solito l’espressione si riferisce ad attaccanti che fanno gol a ripetizione. Ma ben si addice anche ad un portiere che quei gol non li fa fare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Top player E invece, una volta
LEGGI IL COMMENTO
passato alla Lazio, Marchetti
a pagina 21
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Federico Marchetti, 29 anni AP
CHIEVO I PROSSIMI RIVALI
Ecco Seymour: «Pirlo e Gattuso i miei modelli» VERONA «E’ un giocatore duttile, che ha entusiasmo e qualità. Un giocatore da Chievo che, magari in ritardo, siamo riusciti a portare a Verona». Così il presidente Campedelli ha dato il benvenuto a Felipe Seymour, 2 scudetti vinti in Cile dove è stato scoperto grazie a un reality tipo Campioni e ora è pronto a garantire nuova linfa per il centrocampo di Corini. «E’ la mia grande occasione — dice — perché non potevo approdare in una società migliore e staff tecnico e compagni mi hanno fatto subito un’ottima impressione. Posso giocare in tutte le zone del centrocampo, davanti alla difesa o da mezzala. Voglio dare il mio contributo per la salvezza e migliorare. Pirlo è il migliore tecnicamente, Gattuso come determinazione: cercherò di interpretare al meglio questi due modi di essere centrocampista”. Giancarlo Tavan
Classifica SQUADRE
PT
PARTITE G
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RETI P
F
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JUVENTUS 48 21 15 3 3 45 14 NAPOLI 43 21 13 4 4 41 19 LAZIO 43 21 13 4 4 32 21 INTER 39 21 12 3 6 33 23 FIORENTINA 36 21 10 6 5 38 25 MILAN 34 21 10 4 7 38 28 ROMA 33 21 10 3 8 43 34 CATANIA 32 21 9 5 7 29 27 PARMA 31 21 8 7 6 29 27 UDINESE 30 21 7 9 5 32 31 TORINO (-1) 26 21 6 9 6 25 24 CHIEVO 25 21 7 4 10 22 34 ATALANTA (-2) 23 21 7 4 10 19 31 BOLOGNA 21 21 6 3 12 26 28 SAMPDORIA (-1) 21 21 6 4 11 22 29 CAGLIARI 20 21 5 5 11 20 37 PESCARA 20 21 6 2 13 17 39 GENOA 17 21 4 5 12 21 34 PALERMO 16 21 3 7 11 18 34 SIENA (-6) 14 21 5 5 11 20 31 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
PROSSIMO TURNO sabato 26 gennaio LAZIO-CHIEVO ore 18 JUVENTUS-GENOA ore 20.45 domenica 27 gennaio, ore 15 BOLOGNA-ROMA ore 12.30 ATALANTA-MILAN CAGLIARI-PALERMO CATANIA-FIORENTINA PARMA-NAPOLI SAMPDORIA-PESCARA UDINESE-SIENA INTER-TORINO ore 20.45
(3-1) (3-1) (3-2) (1-0) (1-1) (0-2) (1-3) (3-2) (2-2) (2-0)
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TRA SERIE A E MERCATO
Palermo argentino: Boselli e Formica Alonso per Firenze Ai rosanero pure Sorrentino. Mazzarani e Radosevic per Napoli. Siena prova Napoleoni. Atalanta su Scaloni BIANCHIN-BREGA-DI CHIARA
Tre giocatori in un pomeriggio? Per il Palermo, si può. Il primo colpo è il meno atteso: comunicato l’arrivo in prestito con diritto di riscatto dal Blackburn di Mauro Formica, centrocampista offensivo argentino del 1988. Oggi invece sarà il giorno delle ufficializzazioni di Sorrentino e Mauro Boselli, stesso nome di Formica, stessa nazionalità, attaccante del Wigan famoso per aver segnato col Genoa il gol che ha fatto retrocedere la Samp. L’accordo col Chievo per Sorrentino dovrebbe essere stato trovato sulla base di un prestito a 1,5 milioni con un riscatto a 2,5, anche se il Chievo insiste fino all’ultimo per alzare il costo del prestito. I siciliani seguono anche Sperduti, 26enne punta del Newell’s con passaporto italiano. Fiorentina Altro colpo per la Fiorentina: dal Bolton arriverà Marcos Alonso, terzino sinistro del ’90 con contratto in scadenza. La Viola tenterà di prenderlo subito con un piccolo conguaglio, operazione che per Compper riuscirà al 99%. Novità dagli acquisti definiti: Vecino ha fatto le visite ieri ma la questione-passaporto è complicata, la Fiorentina per Wolski sta definendo i dettagli col Legia.
Clic Il gol di Boselli alla Sampdoria
piace al Siena, che lo chiederà in prestito. Intanto, in bianconero è in prova Napoleoni, centrocampista offensivo del Levadiakos (Grecia): entro fine settimana il Siena deciderà se tesserarlo. Ore importanti anche per il Napoli: questa mattina incontro tra il presidente dell’Hajduk e il d.s. Bigon per chiudere Radosevic, con il Parma sempre in agguato. Al momento c’è un accor-
Samp-Lazio-Udinese La Samp è
su Kasami (Fulham, ex Palermo). Alla Lazio il nome nuovo è Farnerud: la trattativa tra Young Boys e Pescara salta, quella con il Torino non decolla, Lotito potrebbe chiudere a 2 milioni ma tiene aperte le strade per Abrashi (Grasshoppers), Xhaka (Borussia M.) e Hamad (Malmoe). L’Udinese aspetta una risposta per Alan Ruiz: il San Lorenzo verso il sì, ma il Gimnasia La Plata ha diritti sul calciatore e rallenta l’affare. Parma Giornata agitata al Parma. L’entourage di Mastriani e il club sono tornati a parlarsi: possibile un arrivo immediato dell’attaccante oppure a luglio. Intanto, il Parma continua i contatti per Boly (Auxerre), a centrocampo aspetta una risposta per Battaglia (Huracan) e lavora per prendere la metà del ’94 Aracri (Benevento, in prestito al Valle d’Aosta). In uscita, Pabon non chiude con l’Espanyol ed è molto vicino al Monterrey, mentre Acquah è destinato all’Hoffenheim per circa 5 milioni.
Era l’8 maggio del 2011 quando Mauro Boselli diventò un eroe genoano: nei minuti di recupero del derby segnò questo gol per il 2-1 finale. Il gol che mandò la Samp in Serie B EPA
Siena&Napoli Proprio Wolski
fresca non ha trovato l’accordo col Levante e ora può andare a Eintracht o Chievo (in vantaggio sulla Samp per il napoletano Fernandez), mentre per Gimenez è saltato il Maiorca. In uscita attenzione anche alle trattative Curci-Paok e Riverola-Novara, in entrata il Bologna valuta Luis Jimenez, che lascerebbe l’Al Ahli, e per la porta offerto l’argentino con passaporto italiano Sara (Atl. Rafaela).
do per il trasferimento a 3 milioni più bonus, al centrocampista contratto per 4,5 anni da 200 mila euro a salire. Intanto, il Napoli ha preso dall’Udinese la metà di Mazzarani, che potrebbe tornare in prestito a Modena.
A sinistra Mauro Abel Formica, 24 anni. A destra Stefano Sorrentino, 33: due colpi del Palermo LAPRESSE
Bologna in&out A Bologna è ca-
so-Portanova: ieri ha visto il presidente Guaraldi, incontro che si ripeterà con la pista-Genoa sempre aperta. Intanto, Acqua-
Chievo, Atalanta e... Il Chievo a caccia di un terzino sinistro: Milic (I. Zapresic) è bloccato, si valuta sempre Renzetti (Padova, in scadenza) e al Brescia è stato chiesto Daprela. Corioni vuole 1,5 milioni per la metà, anche perché lo svizzero piace al Pescara, che inserirebbe come contropartita Cascione. Sempre a Pescara, non tramontata la pista Kozak (Lazio). L’Atalanta parla sempre col Siena per Contini e Del Grosso, intanto non è più convinta di prendere Sampirisi: per la fascia destra spunta Scaloni (Lazio) che può arrivare in prestito fino a giugno.
A
IDEE E COLPI
FIORENTINA
Rossi verso il recupero: oggi il ritorno in campo
S Stefano Napoleoni, 26 anni, centrocampista offensivo svincolato dal Leviadakos. Sta provando con il Siena
S Josip Radosevic, 18 anni, centrocampista centrale dell’Hajduk Spalato vicinissimo al Napoli
S Andrea Mazzarani, 23 anni, adesso è in comproprietà tra Napoli e Udinese, ma presto verrà girato in prestito al Modena
Giuseppe Rossi, 25 anni LAPRESSE FIRENZE Lo aveva annunciato direttamente Pepito cinguettando su twitter nella notte (italiana) tra martedì e mercoledì: «In Vail, Colorado. Had my knee checked by the man Steadman. All good and positive». Il ginocchio di Giuseppe Rossi, in sostanza, ha subito un nuovo controllo dal professor Steadman. Dall’esito positivo. «Il ginocchio è stabile – conferma il dottor Manetti, responsabile sanitario viola – e Giuseppe ha raggiunto anche un buon tono muscolare». Ottime notizie quindi dalle nevi del Colorado. Per questo già oggi Rossi, tornato a New York, potrà dare il via alla seconda fase della riabilitazione. Che prevede il lavoro sul campo, sempre al fianco del fisioterapista di fiducia Luke Bongiorno. Tra qualche settimana Pepito arriverà a Firenze per completare la fase riabilitativa. In attesa della visita più importante. «Quella conclude Manetti a Violachannel – che sosterrà tra 8 settimane sempre in Colorado con il professor Steadman». Superata la quale il ritorno in gruppo prima, e in campo poi, potrà diventare realtà. Tornerà decisamente prima, ma forse non domenica a Catania, Pizarro. Nessuna lesione alla caviglia, ma il dolore è ancora molto forte. g.sard. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VERSO LA SFIDA DEL TARDINI DOMENICA C’E’ IL MATCH CONTRO IL PARMA, ANCORA IMBATTUTO IN CASA, PER PROSEGUIRE LA CACCIA AI BIANCONERI
Napoli: la Juve e il record di punti nel mirino Dopo 21 gare la media per Mazzarri è di 2,1 a partita: continuando così verrebbe superata quota 70 del 2010-2011 MIMMO MALFITANO NAPOLI
Servono punti pesanti. Li chiede la classifica, perché il progetto del Napoli possa completarsi con una conquista importante. Ce ne sono 5 da recuperare sulla Juve per poterle insidiare il primato. E sarebbe sicuramente meglio se arrivassero da qualche gara in trasferta. A Firenze, domenica scorsa, il collettivo di Walter Mazzarri non è riuscito ad abbattere una Fiorentina, provata dalla fatica di Coppa Italia. S’è dovuto accontentare di un pareggio che ha permesso alla capolista di aumentare il vantaggio. Una nuova opportunità, comunque, è alle porte. Il calendario ha previsto un’altra esterna per il prossimo turno di campionato: giocherà a Parma, il Napoli, contro una squadra che non ha mai perso sul proprio campo. Basterebbe questo dato, certo, per capire il grado di difficoltà di questa trasferta. Ma la classifica ricorda che chi vuole competere per il primo posto non può permettersi il lusso di lasciare troppi punti per strada.
IL CONFRONTO CON LE ALTRE STAGIONI TOP NELL’ERA DEI 2 PUNTI E DEI 3 PUNTI
D’ARCO
Walter Mazzarri, 51 anni IMAGE
Media alta Le statistiche, però, aprono all’ottimismo, nel senso che la crescita del Napoli va avanti costante. Dopo 21 giornate, la media è di 2,05 punti per gara, arrotondati a 2,1 nel grafico. E se la stessa dovesse essere rispettata per le restanti partite, il club potrebbe migliorare il primato di punti ottenuti da quando la Serie A conta 20 squadre. Al momento, il maggior numero di punti, 70 (1,8 di media a gara), li ha ottenuti nella stagione 2010-11, quella che ha determinato il ritorno della società in Champions.
Discontinuità Deve accelerare, dunque, il Napoli lontano dal San Paolo. In questa stagione ha già perso tre volte (Juve, Atalanta e Inter), pareggiato 2 e vinto 5. Numeri, comunque, che non bastano a tenere testa alla Juve che, in trasferta, vanta 6 punti in più. E la media-gol non è esaltante se si considera che ben 6 squadre hanno segnato più dell’attacco napoletano che è fermo a quota 13. A Parma, quindi, il Napoli dovrà tentare il colpo grosso per sistemare un po’ le statistiche che gli
ricordano pure che l’exploit dei 70 punti, sommati due anni fa, è stato possibile soprattutto per le 9 vittorie ottenute in trasferta, rendimento che mai prima di allora il club aveva raggiunto. L’inseguimento alla Juve riprenderà da Parma, allora. E toccherà ancora una volta a Edinson Cavani il compito di provare a interrompere la serie positiva degli emiliani sul proprio campo. Impresa ardua, ma i tre punti sono alla portata di questo Napoli, consapevole che qualcosa di storico potrà avvenire da qui a metà maggio. E
al risultato finale, probabilmente, è legato sia il futuro di Walter Mazzarri sia quello dello stesso attaccante uruguaiano, per il quale si sta già muovendo qualche club europeo. Soltanto lo scudetto o l’eventuale qualificazione alla prossima Champions League potrebbero convincere l’allenatore a continuare il proprio rapporto con il Napoli. Traguardi che potrebbero convincere Cavani che, tutto sommato, anche da queste parti si potrà costruire un futuro di conquiste. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL LUTTO
Genova saluta Garrone Tutto il calcio piange il n 1 della Samp o
Grandi personaggi e tanta gente comune: commozione al funerale del presidente blucerchiato
il film Da Cassano ai genoani, quanta folla per l’ultimo saluto
Il saluto al figlio Il tifoso commosso Edoardo Garrone, figlio maggiore del presidente della Samp, riceve le condoglianze da un tifoso ANSA
Il dolore di Antonio Cassano fuori dalla chiesa La commozione di Antonio Cassano, ex Sampdoria e amico di Garrone, prima di entrare in chiesa ANSA
L’omaggio di Bagnasco Il cardinale e l’omelia Il cardinale Bagnasco: nell’omelia ha ricordato l’impegno di Garrone verso la città di Genova LAPRESSE
Il «rivale» Preziosi C’era anche il Genoa Lo sconforto di Rino Foschi ed Enrico Preziosi, d.s. e presidente del Genoa, «rivali sportivi» di Garrone ANSA
Riccardo Garrone L'avvocato Maurizio Saladino è particolarmente vicino alla famiglia Garrone ed a tutta la Sampdoria in questo momento di immenso dolore per la scomparsa di un grande uomo, sportivo ed imprenditore. - Milano, 23 gennaio 2013.
ALESSIO DA RONCH FILIPPO GRIMALDI GENOVA
«Pensava e decideva». È il concetto forte che domina l’omelia del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, quando dal pulpito della chiesa del Gesù tratteggia la figura di Riccardo Garrone, che lui chiama semplicemente «il Dottore», un uomo che «amava Genova, la sua città». E già questa suona come la (apparente) contraddizione più forte nella città del maniman, del mugugno, dell’attesa infinita, della difficoltà ad aprirsi per donarsi agli altri. Non era così, il presidente della Sampdoria. Un mecenate spesso silenzioso, e per questo nel momento dell’estremo saluto — accompagnato dalla musica del coro del teatro Carlo Felice, tornato a vivere grazie al suo grande cuore — ci sono tutti quelli che gli hanno voluto bene, in questa mattina grigia e piovosa: protagonisti della vita imprenditoriale e politica cittadina, con il sindaco Doria in testa, oltre che sportiva nazionale, per quest’uomo che «amava andare sempre al sodo delle cose». Garrone è qui, ai piedi dell’altare domina-
Il ricordo di Palombo: «Non era presuntuoso, neppure quando avrebbe potuto» Icardi: «Ciao pre’. Hai sempre avuto una buona parola per me, sin dal mio arrivo qui» to dalle tele di Rubens e Domenico Piola, nella sua bara chiara, sobria, portata fuori a spalla dai suoi ragazzi — Palombo (che di lui ha detto: «Mai presuntuoso, neppure quando se lo sarebbe potuto permettere»), Gastaldello, Munari, Obiang, Poli, Romero —, circondata dai labari di tanti club, dai protagonisti della Sampdoria di oggi e di ieri (Cassano, Pazzini, Pozzi, Volpi, Lanna, Pedone, Bazzani, Sala, Flachi, Chiesa, Bellucci, Franceschini, Casazza, i tecnici Novellino, Iachini e Ferrara, i dirigenti Gasparin, Tosi, Sensibile), dal Genoa al completo guidato dal presidente Enrico Preziosi, da decine di bambini delle giovanili blucerchiate, dai rappresentati della Lega di Serie A e B, di Figc e di Assocalciatori, di Inter (Moratti), Milan (Baresi), Juventus (Marotta e Paratici), ma anche Napoli (Bigon e Grava), Roma (Baldini), Parma, Siena, Brescia, Catania, Torino, Fiorentina, Bologna, Livorno (Aldo Spinelli insieme con il figlio Roberto) e Reggina (Foti), oltre a tanta gente qui per l’ultimo applauso pagano. La sua Sampdoria È una folla si-
lenziosa. Qualcuno è venuto da Brescia, un gruppetto rappresenta la tifoseria del Par-
Riccardo Garrone, patron della Samp, morto a 76 anni, era presidente onorario e consigliere di amministrazione della Erg, l’azienda di famiglia LAPRESSE
ma, gemellata con quella blucerchiata. I ragazzi della Curva Sud salutano con uno striscione: «Ciao presidente». C’è chi non riesce a trattenere le lacrime, come il capitano della Sampd’oro tricolore, Luca Pellegrini. E c’è pure uno spiacevole fuoriprogramma, quando fuori dalla chiesa un teppista aggredisce un politico locale sotto inchiesta.
Il suo sogno Icardi, il giovane talento della nuova Sampdoria, commenta così la scomparsa del presidente: «Avevi sempre una parola buona per me. Sin dal primo giorno ho capito che eri una persona speciale. Ciao pre’», con un gergo tipicamente giovanile. Garrone ha tenuto fede sino all’ultimo al suo personaggio poco (anzi, nulla) abituato a piegarsi ai po-
teri forti (come li chiamava lui) e a certe abitudini che, non solo nel calcio, condivideva poco o nulla. Genova gli ha voluto davvero bene: il primogenito Edoardo l’ha capito appena uscito dalla chiesa, ha intravisto commosso questa moltitudine di tutte le età che era lì solo perché aveva sentito il dovere di esserci. «Come in un appello Dio ha pronunciato il
suo nome e lui ha risposto», ha detto Bagnasco. Da lassù il Dottore, che ieri avrebbe compiuto 77 anni, ha lasciato solo un’incompiuta: un nuovo stadio tutto sampdoriano. Chissà che Edoardo (che il prossimo CdA dovrà formalmente nominare come nuovo presidente) non riesca finalmente a realizzare questo sogno paterno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
MONDO VALENCIA-REAL MADRID 1-1
COPPA DEL RE PARI A VALENCIA, ESPULSI COENTRAO E DI MARIA
Il Real Madrid va in semifinale aspetta il Barça che rischia a Malaga DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci VALENCIA
Dopo due vittorie il Madrid chiude il suo consecutivo trittico col Valencia concedendo un pareggio, ma dopo il 2-0 dell’andata l’1-1 è più che sufficiente per guadagnare la semifinale di Copa del Rey. Sarà contro la vincente di Malaga-Barcellona, in campo stasera alla Rosaleda dopo il 2-2 dell’andata. Barça che ha Vilanova a New York a curarsi e Abidal da ieri di nuovo in ospedale per un controllo di qualche giorno.
Iker out Dopo lo shock dello
0-5 incassato domenica in Liga il Valencia ha cercato primo di chiudersi e poi di colpire con la testa di Valdez che ha avuto subito una grande occasione propiziata da un’uscita a vuoto di Casillas. Poco dopo Iker ha concesso il bis, e mentre cercava di capire dov’era il pallone si è preso un fortuito calcio sulla mano sinistra da Arbeloa. Casillas è uscito dolorante tra gli applausi nazionali di Mestalla, ed è entrato Adan. Per Iker danno al tendine del pollice, nessuna rottura. Madrid in 9 Il Valencia ha conti-
nuato con intensità ma soffren-
Karim Benzema, 25 anni, ieri in gol
do di sindrome da arbitraggio sfavorevole alla prime decisioni contestate si è innervosito e il Madrid, maestro del cinismo, lo ha subito punito: passaggio di Alonso che Ricardo Costa vede male, gol di Benzema. Mestalla furioso, Valencia al tappeto anche se Coentrao, espulso puerilmente ad inizio ripresa e Adan, papera sul derivante calcio di punizione con pareggio di Tino Costa, hanno provato a tirarlo su. Il Valencia ha insistito, il Real non ha concesso false speranze pur finendo in 9 per la sciocca espulsione di Di Maria.
MARCATORI Benzema (R) al 43’ p.t.; T. Costa (V) al 6’ s.t. VALENCIA (4-2-3-1) Guaita 6.5; Pereira 6, Rami 6, R. Costa 5, Cissokho 6.5; Ruiz 5 (dal 23’ s.t. Piatti 6), T. Costa 6.5; Viera 5.5, Jonas 6 (dal 25’ s.t. Canales 6), Guardado 5 (dal 1’ s.t. Banega 6.5); Valdez 7. All. Aspiazu 6. REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 5 (dal 16’ p.t. Adan 5); Arbeloa 6, Varane 7, Albiol 6, Coentrão 5; Khedira 6.5, Alonso 7; Di María 5.5, Özil 5.5 (dal 7’ s.t. Nacho 6), Ronaldo 6; Benzema 6 (dal 29’ s.t. Modric 6). All. Mourinho 7. ARBITRO Perez Lasa 6 NOTE Espulsi Coentrao (R) al 5’ s.t. per doppia ammonizione, Di Maria (R) al 43’ s.t. per gioco scorretto. Ammoniti Ruiz (V), Pereira (V), Coentrao (R), T. Costa (V), Ronaldo (R), Nacho (R), R. Costa (V), Alonso (R), Valdez (V). QUARTI DI FINALE Ieri: SIVIGLIA-Saragozza 4-0; Valencia-REAL MADRID 1-1. Oggi Betis-Atletico Madrid (andata 0-2), Malaga-Barcellona (andata 2-2). © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel dizionario di portoghese edito da Mourinho, alla voce Psg si legge: «Progetto fantastico, non un obiettivo». Carlo Ancelotti può continuare a godersi la Tour Eiffel. L’allenatore del Real Madrid guarda più a nord: l’Inghilterra, il primo amore. Che magari non si scorda mai, ma non è come sentirsi a casa. L’aria di famiglia, Mou l’ha respirata solo all’Inter. Non al Real Madrid con cui ora punta alla Champions League, perché la Liga è sfumata. Amici Mourinho lo spiega alla
radio francese Rmc Info scartando l’ipotesi Psg: «Allenare in Francia? Perché no. Molti parlano di me, ma bisogna ristabilire la verità. Conosco il presidente Al Khelaifi, ma ci ho parlato solo una volta, prima che comprasse il Psg. Sono amico di Ancelotti e Leonardo e spero solo che centrino successi importanti e che il Psg non abbia bisogno di un nuo-
Tappe «Il progetto parigino — insiste comunque Mourinho — è fantastico, per questo Leo ha rinunciato ad allenare in Italia, e Ancelotti, che è uno dei migliori in Europa con un ottimo curriculum, ha accettato il posto. Parigi ha bisogno di diventare una grande capitale del calcio, con una squadra che giochi la Champions e che la vinca un giorno». Il portoghese quindi traccia le tappe: «Prima bisogna imporsi spesso in campionato per entrare in una fase che ti permetta di arrivare in alto». Serve tempo, ma il Psg «può arrivare ai quarti già da quest’anno». A febbraio c’è il Valencia, avversario a portata. Casa La Champions, poi, evo-
ca il ricordo intenso dell’esperienza italiana: «L’Inter – ricorda Mou – più che un club è una
famiglia. Qualcosa che non ho mai vissuto altrove. L’Inghilterra è certo il primo amore, ma all’Inter mi sono sentito a casa, come in Portogallo. Avevo un gruppo straordinario e sono fiero di essere stato il capo di una squadra che ha permesso al presidente Moratti di realizzare un sogno». Il Real Madrid è altro ancora: «Non ci andai nel 2007, non potevo quindi rifiutare una seconda volta. All’Inter mi capirono. Con il Real vivi cose positive e negative, ma è una dimensione stratosferica. Sono felice di aver fatto questa scelta». Il sogno di Mourinho comunque è di fare il c.t. del Portogallo: «Ma non subito, solo alla fine. Rischiai di diventare c.t. dell’Inghilterra nel 2007 o nel 2008, ma per me la nazionale è quella del mio paese con cui voglio fare un Mondiale o un Europeo». Prima c’è da vincere la Champions con il Real. Sarebbe la decima: «Si può fare. Al termine di ogni stagione ho sempre celebrato qualcosa, quindi aspetto con calma. Ma l’Inter per tornare a vincerla ha aspettato mezzo secolo». E anche l’avvento di Mourinho.
Follia Hazard: aggredisce un raccattapalle, espulso. Beckham jr prova coi Blues DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
Il bello e il brutto del calcio. Il bello è lo Swansea, che regge l’urto del Chelsea e conquista la finale di Coppa di Lega, il punto più alto di 100 anni di storia del club gallese. Il 24 febbraio affronterà a Wembley il Bradford, formazione di quarta serie, celebrata ieri dai giornali inglesi. Il brutto è l’espulsione del talento belga Hazard: rifila un calcione alle costole di un raccattapalle e rimedia un rosso sacrosanto.
Beckham junior Alla fine della giostra, Benitez per-
de la possibilità di conquistare almeno una finale e la notizia migliore della giornata del Chelsea è il provino di Brooklyn Beckham, figlio di David, che potrebbe entrare nelle giovanili dei Blues. Il ragazzo non è male, dice chi lo ha visto ieri. Il paradosso è che potrebbe trovare una squadra prima lui dell’illustre e stagionato papà.
Il tecnico del Real: «Il progetto parigino è fantastico ma ci vuole tempo per realizzarlo» vo allenatore». Mourinho tornerebbe invece in Premier League: «Il mio primo amore. A Londra ho ancora una casa. Tre anni e mezzo al Chelsea sono stati pochi, ma per ora non è una priorità. Poi nel calcio vivi l’istante, la partita che viene».
Chelsea altro flop Swansea in finale con il Bradford
Il film Il prologo di questa serata storica per i «cigni» di Laudrup è l’annuncio del nuovo contratto del bomber spagnolo Michu, 13 gol in Premier: l’accordo è valido fino al 2016. Poi c’è la partita e lo Swansea gestisce bene il 2-0 dell’andata. Il Chelsea sfiora il gol con una zuccata di testa di Cahill respinta sulla linea e chiede il rigore dopo appena sei minuti per un atterramento di Ba, abbattuto da Davies, ma Michu spaventa un paio di volte la difesa dei Blues e Cech è bravissimo a salvare su Dyer in pieno recupero. Al fischio finale, grande festa: una notte senza fine, a Swansea.
Mourinho: «Al Psg c’è già Ancelotti... Sogno la Premier» ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI
INGHILTERRA COPPA DI LEGA
SWANSEA-CHELSEA 0-0 SWANSEA (4-3-3) Tremmel 7; Rangel 7, Chico Flores 7, Williams 7, Davies 6,5; Ki Sung-Yueng 6, Britton 6,5, De Guzman 6; Pablo 6, Michu 5,5, Routledge 6 (dal 20’ s.t. Dyer 6). All.: Laudrup. CHELSEA (4-2-3-1) Cech 6; Azpilicueta 6, Ivanovic 6 (dal 23’ s.t. Luiz 6), Cahill 6, Cole 6 (dal 41’ s.t. Bertrand sv); Ramires 6, Lampard 5,5; Hazard 4, Mata 5,5, Oscar 5,5 (dal 36’ s.t. Torres sv); Ba 6. All.: Benitez 5,5. ARBITRO Foy 6. NOTE spettatori 19.506. Espulso Hazard al 33’ s.t. Angoli 3-5. Recuperi: 2’ p.t.; 5’ s.t.
Josè Mourinho, Real Madrid, 50 anni il 26 gennaio AFP
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COPPA DI FRANCIA
RECUPERO DI PREMIER
Ancelotti promosso: in gol anche Pastore e Lavezzi
Podolski: un gol e tre assist L’Arsenal stende il West Ham
PARIGI (a.g.) Avanti pure senza Ibrahimovic, Thiago Silva e Thiago Motta. Il Psg passa il turno di coppa di Francia travolgendo il Tolosa con Gameiro (8’ p.t.), Pastore (3’ s.t.), e Lavezzi (21’ s.t.), annullando il momentaneo pareggio di Tabanou (18’ p.t.). Fatica il St. Etienne che supera solo ai rigori il Meaux, club di sesta divisione. Il Raon, quinta serie, elimina invece l’Istres, nono in Ligue 2. Esce di scena il Montpellier. SEDICESIMI (gara unica) Nizza-NANCY 2-4 d.c.r.; Montpellier-SOCHAUX 2-3 d.t.s.; RAON-Istres 1-0; VENISSIEUX-Le Poiré 4-3 d.c.r.; Meaux-ST ETIENNE 3-5 d.c.r; Stade Bordelais-LENS 0-3; Moulins-BORDEAUX 1-2; CA Bastia-BREST 1-3; PSG-Tolosa 3-1.
LONDRA (bold) Un ciclone. Quattro gol in 10 minuti e l’Arsenal abbatte il West Ham nell’ennesimo derby londinese, recupero della gara saltata il 26 dicembre per lo sciopero della metro. Il primo tempo si chiude 1-1 con i gol bellissimi, con due sassate da lontano, di Collison (18’) e Podolski (22’). Nella ripresa l’avvio dell’Arsenal è terrificante: segnano Giroud (2’ e 12’), Cazorla di tacco (8’) e Walcott (9’). Partita finita, ma coda lunghissima, 12’ di recupero, per l’infortunio di Potts, trasportato in ospedale con il collare cervicale. Migliore in campo: Podolski, un gol e tre assist. CLAS. Manchester Utd 56, Man. City 51, Chelsea 45, Tottenham 41, Everton 38, Arsenal 37.
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COPPA D’AFRICA PRIMA VITTORIA PER I PADRONI DI CASA DEL SUDAFRICA
Taccuino
Il Platini di Capo Verde ferma il Marocco
SERBIA
Un gol di Platini, un secondo tempo che inizia con una squadra in dieci senza che prima ci fossero state espulsioni, il lancio (punito) delle vuvuzela. La Coppa d’Africa dà sempre spettacolo, unisce pregi tecnici a folklore. Arbitro distratto Ieri due partite del gruppo A. Nella prima il Sudafrica ha battuto l’Angola per 2-0 a Durban. Reti di Sangweni al 30’ del primo tempo e di Majoro al 17’. E’ la prima vittoria dei padroni di casa che ora
guidano il gruppo con 4 punti. Curioso episodio all’inizio del secondo tempo, quando l’arbitro Koman Coulibaly, del Mali, ha fatto cominciare il gioco senza rendersi conto che gli angolani in campo erano dieci. Poi, richiamato dalle grida del tecnico Gustavo Ferrin ha fermato il match e permesso l’ingresso in campo dell’angolano che mancava, Djalma Campos. Italiani a secco Il Marocco di Benatia (Udinese) e El Hamdaoui (Fiorentina) fatica molto ad ar-
rivare al pari con Capo Verde. Il cui vantaggio viene segnato da Platini, cioè da Luís Carlos Almada Soares, che sulla maglia numero 7 porta anche il cognome del presidente Uefa, idolo di famiglia quando giocava nella Juve. Il Platini capoverdiano (nella foto a sinistra ha sulle spalle un compagno) non doveva nemmeno esserci, è stato convocato dopo un infortunio di un compagno e ha segnato il primo storico gol nella fase finale. Per il Marocco pari di El Arabi al 33’ s.t.
Stella Rossa: botte fra dirigenti
La multa La Confederazione afri-
cana ha multato l’Etiopia per 7.500 euro dopo che i tifosi etiopi avevano lanciato diversi oggetti in campo, comprese alcune vuvuzela, durante la gara con lo Zambia. GRUPPO A Sudafrica-Angola 2-0; Marocco-Capo Verde 1-1. Class: Sudafrica 4; Capo Verde, Marocco 2; Angola 1. OGGI Gruppo B: Ghana-Mali; Niger-Congo. Class.: Mali 3; Ghana e Congo 1; Niger 0.
COPPA D’AFRICA i gol e le interviste su
www.gazzetta.it
a
(a.luc.) Stella Rossa nel caos. Il presidente Dragan Dzajic ha avuto un litigio pesantissimo con il vice-presidente Nebojsa Covic. Dzajic avrebbe dato un pugno in faccia a Covic, rompendogli gli occhiali, prima di presentare dimissioni ancora da confermare.
SUB 20/ SCOPPIA IL CASO BARRIOS
Il Cile batte l’Ecuador 4-1 Max Barrios del Perù ha lasciato il torneo Sub 20 sudamericano e rischia una squalifica. Il motivo: si chiamerebbe Juan Espinoza, avrebbe 25 anni e non 17, la nazionalità autentica sarebbe quella dell’Ecuador. Intanto ieri nella 2ª giornata della fase finale il Cile ha battuto l’Ecuador 4-1 (18’ Castillo, 28’ pt Rubio, 23’ st Esterilla, 30’ Baeza, 38’ Mora).
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE BWIN L’INCHIESTA: UN MESE SENZA CAMPIONATO GENNAIO
il finale GLI APPUNTAMENTI
Fino al 18 maggio 4 infrasettimanali e nessuna pausa
Terza e ultima puntata dell’inchiesta sugli effetti che la lunga sosta avrà sul campionato. Dopo la preparazione atletica e il calciomercato, oggi ci occupiamo della compressione del calendario provocata da questo mese di stop. NICOLA BINDA
La lunga sosta è ormai (quasi) alle spalle. Completata la classifica con le due gare che mancavano al Varese, domani si riprende con l’anticipo del Sassuolo capolista e da sabato tutti saranno in campo. Tra le incertezze di questo inedito stop c’è anche il nuovo calendario, che nel giro di tre mesi e mezzo — per la precisione 114 giorni — vedrà disputare le 20 giornate mancanti. Tre mesi caldi Sarà un martella-
mento continuo, sempre in campo, senza altre soste. Il periodo di vuoto più lungo andrà da giovedì 28 marzo (anticipo per la Pasqua) a sabato 6 aprile: avessi detto... Veramente tosta la compressione di impegni da venerdì 1 febbraio (Reggina-Verona) a sabato 27 aprile (39ª giornata): cinque turni di campionato a febbraio (un infrasettimanale), sei a marzo (due) e cinque anche ad aprile (uno). Non ci sarà il tempo nemmeno per respirare. Impossibile godersi una vittoria, ma c’è subito l’occasione per rifarsi da una sconfitta. Marzo, in particolare, regala le sfide più calde, come Verona-Livorno e Sassuolo-Verona; la capolista in quel mese andrà anche a Varese e a Castellammare, mentre il Livorno sarà anche a La Spezia, Cesena e Bari. L’obiettivo La grande incognita
che ci ha accompagnato durante la sosta, comunque, rimane
FEBBRAIO
(3a puntata) MARZO
APRILE
TURNI DI CAMPIONATO 5 dalla 24a alla 28a giornata
TURNI DI CAMPIONATO 6 dalla 29a alla 34a giornata
TURNI DI CAMPIONATO 5 dalla 35a alla 39a giornata
TURNI DI CAMPIONATO 3 dalla 40a alla 42a giornata
RIPRESA CAMPIONATO Domani anticipo 23a giornata
INFRASETTIMANALI Martedì 26 28a giornata
INFRASETTIMANALI Martedì 19 32a giornata Giovedì 28 34a giornata
INFRASETTIMANALI Martedì 16 37a giornata
FINE CAMPIONATO Sabato 18 42a giornata
LE TRE PARTITE CLOU 23a Crotone-Sassuolo (venerdì) 23a Livorno-Padova 23a Spezia-Verona
LE TRE PARTITE CLOU 25a Empoli-Livorno (lunedì 26a Sassuolo-Spezia 27a Verona-Varese
LE TRE PARTITE CLOU 36a Varese-Livorno 38a Verona-Brescia 39a Modena-Sassuolo
LE TRE PARTITE CLOU 40a Sassuolo-Padova 41a Pro Vercelli-Novara 42a Sassuolo-Livorno
Le 20 giornate in 114 giorni con un dubbio: playoff sì o no? Adesso il calendario è molto compresso Il Varese si lancia a caccia delle prime: potrebbe essere marzo il mese decisivo viva: ci saranno o no i playoff? Dopo le gare del 30 dicembre la risposta era no, visto che dal terzo posto al quarto c’erano più di 10 punti, soglia sotto la quale — all’ultima giornata — si faranno gli spareggi promozione. Dopo le due partite del Varese il distacco si è ridotto a 7 punti, quindi l’allarme sembra spegnersi. Nella prima parte del torneo però, di fronte al passo formidabile del trio Sassuolo-Livorno-Verona, si registrava un rendimento balbettante di chiunque arrivasse al quarto posto, un piazzamento che ha spesso cambiato bandiera. Adesso si riparte con una verifica importante: il Varese, dopo aver fatto 6 punti a Masnago tra ripresa della gara con il Grosseto e recupero con il Brescia, gioca in casa con Lanciano e Modena. Di contro il Verona, oggi quarto, va a La Spezia e subito dopo a Reggio Calabria: sulla carta, per ridurre il gap non poteva presentarsi scenario migliore. Ma il campo che cosa dirà?
LE TRE PARTITE CLOU 29a Spezia-Livorno 31a Verona-Livorno 34a Sassuolo-Verona
L’ANTICIPO A CROTONE
MERCATO LEGA PRO: GIANI VA AL PERUGIA
Domani il via Il Sassuolo in emergenza
Bojinov sì a Vicenza Cesena, altri colpi: Coppola-Dallamano
Dopo la lunga sosta e il recupero Varese-Brescia, il torneo riprende domani con l’anticipo Crotone-Sassuolo. Le ultime dai ritiri: Drago, con gli uomini contati a centrocampo, si affida a Galardo e Eramo; in attacco Pettinari o Caetano. Nel Sassuolo sarà Masucci l’inedito centravanti, vista l’indisponibilità di Boakye e Pavoletti, oltre che di Berardi, La classifica dopo 22 giornate: Sassuolo p. 51; Livorno 47; Verona 43; Varese (-1) 36; Empoli (-1) 33; Modena (-2) 32; Brescia 31; Juve Stabia, Padova (-2) e Cittadella 30; Ascoli (-1) e Spezia 28; Ternana 25; Bari (-7) 24; Reggina (-2) 23; Crotone (-2), Lanciano e Novara (-4) 22; Cesena 21; Vicenza 19; Pro Vercelli 15; Grosseto (-6) 11. Le partite del prossimo turno. DOMANI (ore 20.45)
CROTONE-SASSUOLO
(1-2)
SABATO (ore 15)
BARI-ASCOLI CESENA-VICENZA EMPOLI-NOVARA GROSSETO-CITTADELLA MODENA-TERNANA PADOVA-LIVORNO PRO VERCELLI-REGGINA SPEZIA-VERONA VARESE-LANCIANO
(3-1) (1-3) (2-2) (1-2) (1-0) (2-3) (0-1) (1-1) (2-1)
LUNEDÌ (ore 20.45)
JUVE STABIA-BRESCIA
INSEGUIMENTO Ecco Neto Pereira, 34 anni: è lui la stella del Varese che ha avvicinato il Verona IPP
(0-2)
IL GIUDICE SPORTIVO Dopo Varese-Brescia, recupero della 21ª giornata, il giudice sportivo ha squalificato per una giornata De Maio (Brescia) e Troest (Varese).
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BINDA-D’ANGELO
Il Vicenza ha ufficializzato Bojinov (Verona): mancava il nulla osta dello Sporting Lisbona, il bulgaro sarà presentato oggi. Lo stesso Verona ha invece annunciato il giovane Bianchetti (Inter). La squadra più attiva è il Cesena: preso lo svincolato Dallamano (ex Brescia), oggi attende il portiere Coppola (in mattinata saluta il Siena) e, dopo Yago Del Piero, dall’Inter è in arrivo anche Bangoura. Oggi il Livorno accoglie Duncan (Inter) e Lanzaro (Real Saragozza). La Ternana ha annunciato l’arrivo in prestito di Scozzarella dall’Atalanta, lunedì attende Farkas (Chievo), tratta Bencivenga (Pro Vercelli) e valuta Camilleri (Cagliari). E’ fatta per Verdi (Torino) alla Juve Stabia. Il Padova ha in pugno Dellafiore (Siena) e libera Feltcher per il Grosseto, che insiste con il Lecce per Ferrario. Se Ferrari (Verona) si vedrà annullare la squalifica dal Tnas, andrà alla Pro Vercelli. Il Modena cerca Seferovic (Fiorentina) e Babacar (padova). Al Varese un portiere per la Primavera: il bosniaco Durakovic. A proposito di giovani: il Brescia segue Colombi (Inter) e Kingsley Boateng (Milan). Guarda al futuro anche il Sassuolo: presi Gomes (resterà all’Aprilia) e, per la Primavera, Boschi (Imolese, via Inter).
LEGA PRO IL CASO ALLA SALERNITANA
Francesco Montervino, 34 anni REPORPRESS
In meno di 24 ore sono raddoppiate le stangate a carico di Francesco Montervino. Dopo il giudice sportivo della Lega Pro, che martedì ha squalificato per 6 giornate il capitano della Salernitana, è arrivata la Questura di Caserta che ha firmato il Daspo della durata di 2 anni. Domenica ad Aversa subito dopo aver segnato il gol che avrebbe deciso la partita, Montervino era corso verso la tribuna occupata dalla tifoseria locale per replicare a chi in precedenza lo aveva irriso e insultato. Poco dopo, nell’intervallo, sono scoppiati gli incidenti sedati a stento dalla polizia. Conseguenze Il Daspo inibisce
l’accesso negli impianti dove è in programma un evento sportivo, ma non impedisce ai calcia-
Valeri Bojinov, 26 anni LIVERANI Lega Pro L’Avellino ha ripreso
Zigoni (Milan) che alla Pro Vercelli ha avuto poco spazio. Un ritorno anche a Viareggio: è Martella (Samp), che era a Perugia, da dove parte anche Jefferson (torna a Udine) e arriva un big come Giani (Vicenza). Il Carpi oggi annuncia Alessio Viola (Reggina). Bel colpo della Feralpi Salò con Montini del Benevento, che ha dato anche De Risio al Catanzaro. L’Alto Adige tratta Testardi (Lanciano). Un giovanissimo al Trapani: è De Luca (Copertino, Eccellenza pugliese). Il Sorrento non ha scelto l’allenatore dopo l’esonero di Bucaro. In Seconda Piccoli (Fano) va al Santarcangelo, che tratta Montresor (Chievo) e T. Arrigoni (rientrato al Cesena dalla Tritium); Sevieri (Lumezzane) va invece al Fano, Esperimento e Maggio (Mantova) all’Hinterreggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SERIE D
Un Daspo per Montervino Niente tribuna per 2 anni GIOVANNI VITALE SALERNO
MAGGIO
TURNI DI CAMPIONATO 1 la 23a giornata
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tori colpiti di svolgere la propria attività, di conseguenza l’accesso agli stadi è permesso se convocati per la partita della propria squadra. Quindi per 6 giornate, vista la squalifica, Montervino non potrà seguire la Salernitana nemmeno dalla tribuna: ritornerà a giocare il 17 marzo nella partita interna contro il Pontedera, salvo sconti. In Daspo si trova già Ciro Ginestra, attaccante sempre della Salernitana colpito a ottobre per una testata a Giuffrida della Vigor Lamezia al termine della gara di andata. La reazione La Salernitana ha preannunciato ricorsi per la squalifica al capitano e per la multa alla società. In attesa di ricevere gli atti, l’avvocato Gian Michele Gentile, legale anche della Lazio, ha visionato il filmato della partita ritenendo che le sanzioni possano essere almeno dimezzate. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUADRANGOLARE
PRIMA DIVISIONE
C’è anche Sacchi a Reggio Emilia per le due finali
Domenica riposo Sabato ci sono i quattro recuperi
(a.to) Si conclude oggi a Reggio Emilia il Quadrangolare di Lega Pro under 20. Alle 10.30 c’è la finale per il terzo posto tra le rappresentative di Seconda divisione, alle 14.30 quella per il primo che vede impegnate le selezioni della Prima divisione. Sono attesi in tribuna diversi osservatori di club professionistici insieme ad Arrigo Sacchi, coordinatore delle nazionali giovanili: incasso in beneficenza. Ieri a Novi di Modena, uno dei centri più colpiti dal terremoto, si è tenuto il convegno sullo sport come motore di ripresa dopo il sisma. Mario Macalli ha sottoscritto il patto di solidarietà che legherà in un gemellaggio i suoi club a società dilettantistiche del posto basato sull’invio di materiale e l’organizzazione di stage per allenatori, dirigenti e addetti ai settori giovanili e di eventi per raccogliere fondi.
Domenica la Prima divisione riposa. Sabato alle 14.30 i quattro recuperi: GIRONE A Cuneo-Reggiana, Lumezzane-Tritium e San Marino-Feralpi Salò. Questa la classifica dopo 20 giornate: Trapani p. 35; Lecce 34; Carpi 31; Entella e Alto Adige* 30; Pavia 29; San Marino* 28; Lumezzane* 26; Cuneo* 23; Cremonese (-1) 22; Feralpi Salò* 21; Portogruaro** (-1) e Como** (-1) 20; Reggiana* 18; AlbinoLeffe (-10) 16; Tritium* 9; Treviso (-1) 8. (* una partita in meno, ** hanno riposato). GIRONE B Nocerina-Prato. Questa la classifica dopo 18 giornate: Latina (-1) p. 37; Avellino 35; Frosinone (-1) 30; Perugia (-1), Pisa e Nocerina* 27; Prato* e Paganese 25; Benevento e Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12. (* una partita in meno).
recuperi Infortunio all’arbitro: partita ancora sospesa a Chioggia Voghera, balzo verso i playoff Si sono giocati soltanto quattro dei cinque recuperi in programma: in Clodiense-Belluno dopo pochi minuti l’arbitro si è infortunato. Ecco i risultati e la situazione nei tre gironi: GIRONE B Castellana-Atletico Montichiari 1-0; Voghera-Fersina Perginese 1-0. Classifica: Pontisola* p. 48; Pergolettese* 45; Caronnese* 44; Voghera* e Olginatese 41; Lecco (-3) 38; Castellana 37; Atletico Montichiari 33; Mapellobonate* e Caravaggio 31; Seregno 29; Alzano Cene* e Seriate* 28; Darfo (-1) 27; Pro Sesto* e San Giorgio* 21; Fersina P.* 20; Sant'Angelo** e Mezzocorona* 13; Trento* (-1) 11. (** due gare in meno, * una in meno). GIRONE C Clodiense-Belluno sospesa; Porto Tolle-Trissino Valdagno 1-1. Classifica: Sambonifacese p. 47; Virtus Vecomp 45; Porto Tolle 44; Pordenone 42; Real Vicenza 41; Sandonà Jesolo* 38; Sacilese 35; Tamai 33; Clodiense* 32; Este* e Belluno** e Trissino Valdagno* 31; Montebelluna 30; Legnago* 29; Giorgione 28; San Paolo* 27; Cerea* 20; Sanvitese 15; Union Quinto e Kras Repen* 9. (** due gare in meno, * una in meno). GIRONE I Pro Cavese-Ribera 1-0. Classifica: Messina p. 47; Cosenza 41; Gelbison 35; Città di Messina 34; Savoia 33; Compr. Montalto e Ribera 31; Licata 30; Compr. Normanno e Ragusa 29; Vibonese 27; Sambiase, Palazzolo e Agropoli 23; Pro Cavese 21; Acireale 12; Noto (-3) 11; Nissa (-1) 7. GIUDICE SPORTIVO Preso atto dei reclami da parte di Mezzolara e Internapoli, il giudice ha inflitto all’Acireale 2.000 euro di ammenda e una gara a porte chiuse, alla Civitanovese la stessa ammenda con diffida del campo. Allenatori: tre giornate di squalifica a Pellegrino (Grottaglie). Giocatori: 3 giornate a Salvestroni (Grottaglie), De Carvalho (Bra), Pazzi (Sambenedettese) e Mancini (San Cesareo).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
ilCommento
on hanno perso tempo Sara Errani e Roberta Vinci. La finale del doppio raggiunta agli AuN stralian Open è ribadire a chiare lettere che quest’anno ci sarà poco da scherzare: le numero uno al mondo vogliono rimanere loro. Il messaggio, forte, rimbalza anche dalla classifica del ranking dove, comunque vada, le azzurre scaveranno una voragine di punti che le dividerà dalle seconde (Hlavackova e Hradecka). L’intesa tra le due è ormai di cemento, più forte anche di una condizione che per la Errani, uscita al primo turno del singolare, è ancora approssimativa. Il doppio, però, è un’altra cosa. Conta la tecnica, ma anche il feeling personale. La capacità di
laProposta
di si è tolta lo sfizio di andare molto lontano in un torneo che tecnicamente doveva esserle chiuso: eliminate nell’ordine tre formazioni di Premier come Wigan, Arsenal (addirittura) e Aston Villa, il Bradford City, quarta divisione inglese, ha staccato il biglietto per la finale di Coppa di Lega a Wembley. Non è la più famosa Coppa d’Inghilterra, ma questo non toglie nulla al legittimo orgoglio degli abitanti di questa cittadina nei dintorni di Leeds. L’anno scorso di questi tempi si assisteva increduli alla marcia trionfale in Copa del Rey del Mirandes, terza serie spagnola, che dopo aver colto gli scalpi nobili di Villarreal, Racing Santander ed Espanyol dovette arrendersi in semifinale all’Athletic Bilbao di Bielsa, capace in quel periodo di vincere pure a Old Trafford. Sempre l’anno scorso il Queuilly, terza serie francese, è arrivato sino alla finale di coppa, dove ha ceduto al Lione; e a proposito di Francia, martedì sera, mentre il Bradford City prevaleva ai rigori sull’Aston Villa, i dilettanti dell’Epinal buttavano
Il Bradford City festeggia il gol all’Aston REUTERS
fuori dalla coppa il Nantes, qualificandosi agli ottavi e promettendo ulteriori avventure. Perché l’Italia è l’unico Paese in cui le favole di coppa sembrano proibite? Andate a rileggervi l’albo d’oro del nostro secondo torneo: lo monopolizzano i soliti noti, e a chi dovesse indicare la vittoria del Vicenza nel 1997 ricordiamo che quello era il Real Vicenza, una piccola corazzata nata in provincia dal lavoro di Gasparin e Guidolin, e capace la stagione successiva di una semifinale di coppa Coppe. Ve lo diciamo noi da quando non ci sono sorprese nei quadri alti della coppa Italia: dal 1967, quando il Padova — allora in B — si arrampicò alla finale perduta dal Milan. Un’impresa un po’ troppo distante per non pensare che la Lega abbia fissato nel tempo dei paletti atti a evitare gli exploit delle outsider. Niente scherzi: quest’anno sono arrivate in semifinale prima, seconda, quarta e settima della serie A, con quinta, sesta e ottava uscite nei quarti. Il che significa che delle prime otto mancava soltanto il Napoli, rimpiazzato dal Bologna. Se del resto consenti ai grandi club il privilegio da fighetti di entrare in lizza agli ottavi, e concedi loro pure il fattore campo, qualsiasi risultato diverso dal passaggio in blocco delle migliori è un miracolo. Ci piace una coppa Italia così disegnata? Una final four nobile come quella in corso ha indubbiamente il suo fascino. Però le coppe degli altri, quelle in cui poteva capitare che il Manchester United dovesse cambiarsi in uno spogliatoio di campagna privo dell’acqua calda (ora anche in Inghilterra le squadre di Premier entrano in scena più tardi), hanno da sempre un altro appeal. Considerato che a gennaio l’imperativo dei grandi club è sfoltire organici pieni di giocatori inutilizzati, l’idea di partire ad agosto con un Pizzighettone-Milan — magari con riserve, titolari che devono fare la gamba e giovani in rampa di lancio — aprirebbe la strada alla possibilità di sorprese e restituirebbe qualcosa di romantico al nostro calcio. E proprio per questo non lo faranno mai.
Torino ancora una partita da grande protagonista per Marchetti, l’ennesima, in A una stagione che sta diventando la più importante della sua carriera. Il fatto che in 21 presenze, tra campionato e coppe, ben 13 volte sia uscito dal campo senza subire gol, dà un sostegno oggettivo all’impressione di trovarsi di fronte ad uno dei migliori portieri del nostro campionato e, sicuramente, al più in forma di questa fase della stagione. È aiutato dalla solidità della squadra, ma la sensazione, vedendolo giocare, è che sia veramente difficile fargli gol. Marchetti è sempre stato un portiere molto reattivo, forte sulle gambe e in grado di fare la classica parata miracolosa, quella che tira fuori dalla porta il gol-fatto (Vidal ne sa qualcosa…), ma ora sta mostrando una solidità e una presenza tra i pali che in passato non aveva. Le uscite basse sono la sua specialità, il coraggio e la scelta di tempo gli permettono di attaccare al meglio l’avversario che lo affronta palla al piede e, spesso, di riuscire ad evitare il gol. È molto migliorato anche nella gestione di quella che in gergo si definisce ordinaria amministrazione, cioè tutti quegli interventi non complicati, ma che se svolti con puntualità e precisione trasmettono sicurezza a tutta la squadra
f Piqué e Shakira hanno chiamato il figlio Milan. Galliani è accontentato: adesso c’è un Milan che pagherà meno tasse.
laVignetta di LORENZO CASTELLANI
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
KEVIN-PRINCE BOATENG Calciatore del Milan
@KPBofficial
e sono importanti nella valutazione della prestazione del portiere. Anche nelle uscite alte è cresciuto, era abile già ai tempi dell’Albinoleffe, ma ora sembra ancora più sicuro e convinto. Riuscirà a convincere anche Cesare Prandelli e rientrare nel gruppo dei portieri della nazionale? Tecnicamente io non ho dubbi, tolto Buffon, in questo momento non c’è un portiere italiano che vale Marchetti. Ci sono però altre valutazioni da fare. Prandelli ha il portiere titolare, Buffon appunto, e ha creato un gruppo di alternative di ottimo livello: De Sanctis che, impiegato recentemente contro la Danimarca, ha dimostrato di essere perfetto per questo ruolo; Sirigu che sta giocando in una squadra in lotta per il titolo del campionato francese e la Champions League ed è abituato ad incontri di altissimo livello; Viviano che è l’unico che sta passando un momento di difficoltà ma ha dato molto alla causa durante le qualificazioni all’Europeo. Dipenderà dalla voglia che avrà il nostro c.t. di riconsiderare questi equilibri e anche dalla capacità di Marchetti di mantenere o addirittura migliorare il rendimento di questa stagione: mancano ancora 18 mesi al Mondiale e se il portiere della Lazio continua nella crescita dell’ultimo anno e mezzo anche il posto di Buffon non sarà più cosi indiscusso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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laRovesciata di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/
L’allenatore conta ma è importante averlo in panchina? La Juve con Conte ha raccolto meno che con i sostituti. Meglio la visione dall’alto?
Antonio Conte sul suo luogo di lavoro: la panchina della Juve ANSA
uanto conta l’allenatore in panchina? Sia chiaro: Q non in generale, perché conta,
Niente di meglio per il pranzo di un risotto alla milanese!! # Milanello
SE MARCHETTI CONTINUA A CRESCERE PUÒ RUBARE IL POSTO PURE A BUFFON
Sì, ma di doppio obietterà qualche palato fine. Certo, di doppio. Specialità amata dalla gente del tennis il cui interesse è cresciuto molto nei tornei del circuito. E che spesso risulta fondamentale in Fed Cup (a Rimini il 9-10 febbraio potremmo ritrovare le Williams) o nella Davis. A proposito dell’Insalatiera d’argento, una pacca sulla spalla va pure alla coppia Fognini-Bolelli (hanno disputato nella notte la semifinale). Il loro Open d’Australia è andato sicuramente oltre le più rosee aspettative e fa ben sperare per la sfida della prossima settimana a Torino contro la Croazia.
di ROBERTO PELUCCHI
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l’Emergente
di LUCA MARCHEGIANI
aiutarsi nel gioco e psicologicamente nei momenti decisivi. Sara e Roberta in questo non le batte nessuno. Mai un gesto negativo verso la compagna-amica. Solo incitamenti e sorrisi. Giocano il loro schema, più o meno sempre quello, con efficacia. Ben sapendo che ci sarà da pagare dazio magari quando al servizio va la Errani. Il miracolo contro le sorelle Williams è stato da incorniciare. La vittoria in semifinale quasi una formalità. Il successo nell’epilogo di domani sarebbe il riscatto per la sconfitta dell’anno passato, la quattordicesima vittoria su ventuno finali, ma soprattutto il terzo Slam da mettere in bacheca. Cose da leccarsi i baffi.
laPuntura
LA NOSTRA COPPA ITALIA È DISEGNATA PER EVITARE LE FAVOLE ALLA BRADFORD successo anche quest’anno. Nell’eccitante Europa delle coppe nazionali, anche queÈ st’anno una squadra proveniente dai bassifon-
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IL TENNIS E LA MAGIA DEL DOPPIO CHE MESSAGGIO DA SARA E ROBERTA!
di GIANNI VALENTI
di PAOLO CONDÒ
LA GAZZETTA DELLO SPORT
DANIELE MOLMENTI Oro a Londra canoa slalom K1
Ci si allena meglio con i giusti sparring partner! @DanieleMolmenti
EDUARDO VARGAS/1 Attaccante del Gremio, ex Napoli
Ho cambiato la foto del profilo, che ne pensi? @eduvargas_17
POCHO LAVEZZI/2 Attaccante Psg, ex Napoli
@Eduvargas_17 eri meglio nel calendario di Dolce & Gabbana! Haha @PochoLavezzi
ma in panchina? Proprio lì. Solo lì. Prendo in esame il caso di Antonio Conte. La scorsa stagione il tecnico della Juventus saltò, per squalifica, una partita: a Marassi con il Genoa (0-0). In totale, raccolse una media di 2,24 punti. Nel dettaglio: 83 punti in 37 gare. I quattro mesi di esilio dovuti all’omessa denuncia nell’ambito di Scommessopoli hanno portato alla ribalta prima Massimo Carrera e poi Angelo Alessio. Il «titolare» è tornato a Palermo, il 9 dicembre. Confrontiamo i rispettivi periodi. Carrera/Alessio: 35 punti in 15 partite: media 2,33. Conte: 13 punti in 6 partite: media 2,16. Perché l’analisi risultasse omogenea, ho preso in esame soltanto le sfide di campionato: non di Supercoppa di Lega (Carrera: 1 partita, 1 vittoria), non di Champions League (Carrera/Alessio: 6 partite, 3 vittorie, 3 pareggi), non di Coppa Italia (Conte: 3 partite, 2 vittorie, 1 pareggio). Insomma: la panchina intesa come località fisica e geografica non riveste quel peso su cui molti sarebbero disposti a giurare. Va da sé che il confine di Conte — e di ogni allenatore in castigo — è la tribuna; e nel caso specifico, un box della medesima, in casa e fuori. Il regolamento vieta telefonini, pizzini, piccioni viaggiatori, ma si sa come va il mondo, da José Mourinho in giù. Scagli il primo sms chi è senza peccato (e senza imbeccata). Nel dettaglio: Carrera & Alessio hanno realizzato una media più alta sia del primo Conte (2,33 a 2,24) sia del secondo (2,33 a 2,16). Tanto che da alcuni pulpiti si erano levati
sottili insinuazioni all’indirizzo dell’ultimo Conte, così megafono e così martello da suggerire persino il fatale velo a Mirko Vucinic in quel di Parma: «Lasciala». Vucinic lasciò. E Sansone pareggiò. Morale della favola: al di là dello stile che caratterizza i singoli — Conte è adrenalina, non oppio — cruciale si conferma il lavoro della settimana. E’ nei giorni apparentemente banali che si forgia la squadra, si oliano i meccanismi, si modella l’impronta. In Inghilterra, non sono pochi i manager che guardano un tempo dall’alto e poi traslocano in basso: a volte, persino sir Alex Ferguson. Lo faceva Terry Venables a Barcellona. E se fosse questo il futuro? Non più l’allenatore «part time» ma l’allenatore «part stadium», un po’ qui e un po’ là, collegato via auricolare. Latitano i riferimenti assoluti: Conte non era in panchina le sere in cui la Juventus perse con le milanesi, ma non lo era neppure con il Chelsea a Torino e lo Shakhtar a Donetsk. Ripeto: Conte è il mezzo — e non il fine — per analizzare un mestiere isolato dal tradizionale posto di lavoro, e pesarne gli effetti, le influenze, i limiti. Meglio la visione panoramica o l’effetto rasoterra? Il dibattito è aperto. Per Jorge Valdano, che fu campione del mondo nell’Argentina di Diego Armando Maradona, è già qualcosa se, in tutta quella bolgia, l’allenatore riesce a comunicare con i giocatori che transitano nei paraggi. «Gli schemi sono quelle cose che, provate in partita, riescono perfettamente in allenamento», raccontava Nils Liedholm davanti al caminetto. Parole sante. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
IL RICORDO l’editoriale di ANDREA MONTI
Juve, Ferrari, la vela, lo sci: lo sport come passione vera SEGUE DALLA PRIMA
Una volta, un secolo fa, si chiamava «jet set». Era il mondo veloce e scintillante dei pochi che contavano. Un empireo inarrivabile ai comuni mortali. L'Avvocato, come Apollo, sedeva tra gli dei. Eppure non ignorava il mondo terreno dove ogni tanto si rifugiava in cerca di emozioni. I fili che lo tenevano unito a quelli come noi e lo rendevano — talvolta e a suo modo — molto umano erano due: la curiosità divorante per le novità e anche un po' per i fatti degli altri (oggi, nell'era Corona, si dice gossip ma allora era una faccenda decisamente più chic) e lo sport. La passione assoluta per il calcio e l'automobilismo come spettacolo e narrazione, ma anche per lo sport attivo e praticato. Palestra del carattere prima ancora che del fisico, dallo sci, che gli era costato una gamba frantumata, alla vela d’altura. John Elkann, che del nonno tiene vivi affetto e memoria ben al di là di quanto richiesto dalla successione familiare, affida a un'intervista alla Stampa un dettaglio apparentemente marginale ma rivelatore: «Per il suo ultimo Natale, quello del 2002, fece preparare un cartoncino di auguri con le foto delle vittorie dell'anno della Ferrari, della Juve e della sua barca, lo Stealth». Della Juve, che resta la sua passione più viscerale, non fu padrone. Piuttosto l'anima, l'ispiratore e il primo tifoso. L'uomo che non parlava di donne ma parlava alle donne, aveva nei confronti del calcio la stessa amorevole, astuta empatia. Formidabile fu la sua competenza quanto memorabile il suo cinismo. Detto semplicemente, perdere non gli piaceva. La gestione era affidata a Boniperti e al fratello Umberto, quindi al ramo secondo ma non secondario della famiglia di cui Andrea è oggi continuatore di successo. Il bianco e il nero, oltre al rosso fulgido della Ferrari, sono stati i suoi colori. Agnelli e lo sport: è la storia non minore e a tinte forti che in queste pagine cerchiamo di raccontare. Buona lettura soprattutto ai ragazzi che non l'hanno conosciuto. Non sanno che cosa si sono persi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA SCHEDA
S Giovanni Agnelli Nato il 12 marzo 1921 e morto il 24 gennaio 2003 a Torino. Laureato in giurisprudenza, è stato presidente Fiat dal 1966 al ’96. Patron della Juve dal 1947 (e presidente fino al 1954), è stato nominato senatore a vita nel 1991 dal Presidente della Repubblica Cossiga
L’AVVOCATO L’ambasciatore d’Italia e quel cuore da tifoso Cresciuto con nonno Giovanni e Valletta, ha fatto grande la Fiat Parlava con i potenti del mondo ma per il calcio e i motori tornava ragazzino. Ecco com’era, visto da vicino, quando preparava il tè... PINO ALLIEVI
Dieci anni sono una folata di vento. Ma sono anche tanti, in un mondo che cambia da un mese all’altro. E viene il sospetto che quella che si legge in questi giorni di Gianni Agnelli sia un’immagine oleografica legata ad altri contesti, piuttosto che quella di un personaggio capace di andare oltre il legame col suo secolo e la sua epoca. Per cui, pensando all’Avvocato, ci stuzzicano tante curiosità. Ad esempio, come avrebbe gestito la crisi Fiat? E la sua reazione dinanzi allo tsunami economico? Avrebbe fatto l’alleanza sfociata in fusione con Chrysler? In vista delle elezioni, sarebbe stato con Monti, Bersani o Berlusconi? Con Marchionne Una cosa è certa: al 90% avrebbe sposato la linea di Sergio Marchionne, sapendo che il manager abruzzese gli avrebbe tolto le castagne dal fuoco come fece a suo tempo Cesare Romiti, che permise ad Agnelli di re-
stare da parte nelle questioni più spinose, regalandogli la ribalta solo per le apparizioni più piacevoli. Agnelli a dieci anni dalla scomparsa è una figura viva e attuale che fa discutere e divide. Ma quanto, alla fine, fosse amato, o magari solo stimato, lo dicono le migliaia di persone che si recarono a rendere omaggio alla sua salma, in un’interminabile fila, nella sala mortuaria allestita al Lingotto. C’era gente comune, ex dipendenti, operai, impiegati, dirigenti, tutti. Incluso chi non ne aveva condiviso certe scelte industriali ma che comunque ne riconosceva il rigore morale avendo visto in lui il simbolo del boom italiano e della motorizzazione quale espressione di un primo benessere diffuso.
Sempre in fuga dalla noia, disse: «Meglio essere infedeli che noiosi» A un azionista preoccupato: «Pensi come mi sento io che ne ho un po’ più di lei» «Dopo Prost la prima scelta era Senna: aveva talento, non so se avesse disciplina»
L’industriale È stato un grande
industriale l’avvocato Agnelli o un abile cavalcatore di mondanità, socialità e alta finanza, capace soprattutto di delegare a validi collaboratori la gestione aziendale? La risposta esce in automatico dalle grandi scelte che fece la Fiat durante la sua avventura, ben prima della presidenza arrivata nel 1966, quando si trovò all’improvviso a guidare il colosso torinese per la scomparsa (era il 1945, Gianni aveva 34 anni) del nonno Giovanni, illuminato ma dispotico e poco amato. Con lui, sotto la tutela di Vittorio Valletta, venne fatto l’accordo Fiat in Russia che anticipò le moderne espansioni e delocalizzazioni. Poi ci furono le operazioni in Spagna, Argentina, Brasile, Jugoslavia che diedero a Torino un respiro mondiale, il tentativo di acquisire la Citroën, l’accorpamento della Ferrari e l’alleanza
con General Motors due anni prima della morte. La grande Fiat è nata con lui ed è su questa base che ancora oggi vive. Ambasciatore italiano Sarebbe
però riduttivo e offensivo relegare Agnelli a un ruolo esclusivamente aziendale, quando lui era uno spontaneo ambasciatore della nostra industria, emblema di un made in Italy fatto di classe, cultura, visione planetaria dei problemi con un tocco di esibita eccentricità che lo rendeva ancora più popolare. Agnelli si divertiva a ispirare e a gestire iniziative stando sopra le cose: Juventus più di tutto, poi Ferrari, Coppa America, arte e tanto altro ancora erano i diversivi su cui si soffermava di più. Una toccata e via, nel timore della noia che lo ha sempre accompagnato, al punto da uscirsene anche con la famosa e contestata battuta: «Meglio essere infedeli che noiosi».
Presidente di Confindustria Gianni Agnelli in un famoso ritratto di Bob Krieger. L’Avvocato è stato anche presidente della Confindustria per due anni caldissimi, dal 1974 al 1976
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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DIECI ANNI DOPO l’Album Con i campioni della Rossa, l’amato Zoff e Pinturicchio 1994 Con i ferraristi Jean Alesi e Gerhard Berger Sono tempi duri per la Ferrari. Quell’anno Berger in Germania interrompe un digiuno di vittorie che durava addirittura dal 1990 Senza fretta Nei rapporti non era invece frettoloso. Ricordiamo una intervista fatta a casa sua, a Villa Frescot, tra quadri di Balla e Boccioni, in una domenica d’inverno senza maggiordomo in cui eravamo completamente soli, in cucina, con lui che cercava le tazze da tè e il relativo scolino. Una situazione insolitamente familiare, in cui l’attacco delle domande sul taccuino venne rinviato di un paio d’ore in quanto Agnelli voleva sapere tutto di Cannavò, di Palumbo, di come si titolava nel calcio, specificando che leggeva la Gazzetta ogni giorno, mentre per il nonno era «l’orrendo foglio rosa». E poi voleva sapere qual era nell’ambiente la reputazione di Lauda, Mansell e altri ancora, tanto che quando si arrivò alla nostra intervista, dopo quella ben più approfondita fatta da lui, gli dicemmo che saremmo stati veloci, ma lui replicò: «Non ho fretta, andiamo con calma…». Ne uscì il quadro di una Juve in cui il simbolo era Michel Platini, che in quel momento aveva una scaramuccia contrattuale da un miliardo sulla quale Agnelli sorrise: «Non è il miliardo che mi urta, sono i mille milioni…». Maradona, intanto, esaltava Napoli: «Un matto geniale, ma se non fosse matto non sarebbe neppure geniale». I giocatori fuori dal campo lo affascinavano: «Tardelli è divertente, Boniek unico, Zoff sa influenzare l’ambiente, Platini mi piace perché è sofisticato nella discussione…». Poi la vela: «Ricordo le regate che da ragazzo facevo in Versilia coi giovani del posto. Ho avuto e ho grandi barche, ma dopo un po’ che sono al timone mi
1996 Con Schumacher a Imola Agnelli ha visto vincere al tedesco 3 Mondiali e 43 gare con la Ferrari ANSA
LA FOTO STORICA
La dirigenza bianconera sulla panchina su cui nacque la Juventus nel 1897 Gianni Agnelli e il fratello Umberto seduti, Vittorio Chiusano e Giampiero Boniperti dietro. La foto è stata scattata sulla stessa panchina di Corso Re Umberto sulla quale la leggenda vuole sia stata fondata la Juve nella primavera del 1897
Umberto Agnelli
Giocatore Juve e presidente dal 1971 al ’90
Presidente del club dal 1955 al 1962
Presidente del club dal 1990 al 2003
1993-2003 Insieme al pupillo Del Piero Nell’agosto del 1995 Agnelli conia «Pinturicchio». Poi Ale diventerà Godot
annoio e devo smettere», spiegò rivelando anche di aver vinto una regata sulla barca di von Karajan mentre il maestro era impegnato in un concerto. Qualche anno dopo ci rivelò che, via Prost dalla Ferrari, il primo obbiettivo sarebbe stato Senna «ha talento ma non so se abbia abbastanza disciplina». Il secondo era il giovane Michael Schumacher, che poi venne ingaggiato «non proprio per un tozzo di pane». Esistenza tormentata Battute,
comparse improvvise, congedi altrettanto rapidi in un tourbillon di soste imprevedibili, da uomo che pur essendo dovunque fuggiva da tutto, come conseguenza forse di un vissuto in cui la madre vedova si era invaghita di Curzio Malaparte, odiato dalla famiglia, di una gioventù adagiata dentro una dinastia piena di stravaganze, mentre nella terza età erano sopraggiunte la tragedia del nipote designato, Giovannino, ucciso da un tumore nel 1997 e poi, nel 2000, il suicidio del figlio Edoardo. Un’esistenza tormentata, con l’amore negli ultimi anni per Lapo e John, i figli di Margherita. «Ecco, lui si chiama Lapo, gli spieghi», ci disse un giorno a Montecarlo presentandolo. Nello stesso istante, arrivò un giornalista che si lamentava delle azioni Fiat che stavano scendendo vertiginosamente: «Sa, sono molto preoccupato», disse l’ospite. La risposta fu fulminea: «Pensi come mi sento io, che credo di possedere qualche azione più di lei…». Questo era Gianni Agnelli.
(FOTO AP).
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GIOVANNI AGNELLI 1921-2003 INDUSTRIALE
Giampiero Boniperti
Vittorio Chiusano
VIZI E VEZZI DAL GRANDE AMORE PER LA VELA ALLO SCI A SESTRIERE DALLA CURA NELLO STILE ALL’OROLOGIO SUL POLSINO
c’era una volta
1972 Con la Juventus scudettata nell’era Boniperti L'Avvocato nel 1972 insieme a Cuccureddu, Marchetti, Zoff, Morini e Anastasi. La Juve fu campione 1971/72 e 1972/73
Certi amori non finiscono. Il mare e la vela piacciono a Giovanni Agnelli da subito: eccolo in una foto degni Anni 30, piccolissimo, ai Bagni Piero di Forte dei Marmi mentre in acqua gioca con una barca a vela in miniatura.
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ANNI 60 Gianni Agnelli amava le cose belle ed era senza dubbio un uomo elegante, di classe: eccolo a Capri con Jacqueline Kennedy con addosso una polo-camicia in popeline della sartoria pugliese G. Inglese. Che ha fatto tendenza e la fa ancora.
ANNI 70 E oltre. Tra i vezzi dell’Avvocato, il famoso e copiato orologio allacciato sopra il polsino della camicia. Un dettaglio che non trascurava mai. Anche nei momenti di relax, quando se ne andava in giro in jeans e cachemire blu.
ANNI 80 Dicono che Sestriere non sarebbe stata nulla senza gli Agnelli: lì il nonno di Gianni, Giovanni costruì alberghi e funivie. Ecco l’Avvocato sulle piste con un tutore alla gamba, dopo l’incidente del 1981 sulle piste di Saint Moritz, altra località amata da Agnelli.
ANNI 90 Gli anni sono passati, non le passioni. Un Giovanni Agnelli decisamente più maturo è al timone di una delle sue barche (a vela nel caso specifico), durante una vacanza nel mare della Sardegna in compagnia di Silvio Berlusconi.
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IL RICORDO
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Marcello Lippi è il più bel prodotto di Viareggio dopo la Sandrelli
Originale, spigoloso, elegante, mai banale. Intervistare Gianni Agnelli garantiva sempre un titolo. Anche - e soprattutto nel calcio - la materia che più lo appassionava, l’Avvocato non si rifugiava nei luoghi comuni, né è stato mai volgare. Abituati, oggi, al lessico da caserma utilizzato proprio da chi dovrebbe dare l’esempio, certe freddure sembrano appartenere a un altro mondo. Un mondo che rimpiangiamo.
LA JUVENTUS
MARCELLO LIPPI EX ALLENATORE JUVE
«La vera gara fra noi e le milanesi sarà tra chi arriverà prima. Noi a mettere la terza stella, loro la seconda». «Quando mi chiedono se deve vincere la Juventus o deve vincere il migliore mi considero fortunato: spesso le due cose coincidono». «Nei momenti difficili di una
partita, nel mio subconscio c’è sempre qualcosa che scatta, ed è quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te lo aspetti». «E’ abitudine della Juventus dire e credere che quando le cose vanno bene il merito è dei giocatori, quando vanno meno bene la responsabilità è della società». «Sudditanza degli arbitri rispetto alla Juventus? Dico solo che la sudditanza di chiunque è un segno di egemonia e so anche che l’egemonia di solito è la somma di potere e consenso. Se questo significa sudditanza, io non mi lamento». «Buscetta dice di essere ossessivamente tifoso della Juventus? Se lo incontrate, ditegli che è la sola cosa di cui non dovrà pentirsi». «Quando Boniperti non segue i miei consigli fa sempre delle
sciocchezze». «I più grandi juventini di sempre? Parola e Boniperti». «Boniperti dice che la Juve ha vinto tanto? Vada a Madrid a vedere i trofei che ha vinto il Real Madrid. La Juventus non deve mai guardarsi indietro, ma pensare sempre al successo che verrà».
GLI JUVENTINI «Sivori è più di un fuoriclasse. E’ un vizio». «Platini lo abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras». «Marcello Lippi è il più bel prodotto di Viareggio dopo Stefania Sandrelli». «Baggio prima della partita con il Messico sembrava un coniglio bagnato». «Boniek è un bello di notte». «Del Piero mi ricordava Pinturicchio. Adesso è Godot». «Aldo Serena? E’ bravo
dalla cintola in su». «Zidane è più divertente che utile».
LA FERRARI «E’ la mia vita ma non rinuncerei a uno scudetto della Juve per un Mondiale in Formula 1». «Con Enzo Ferrari era sufficiente una stretta di mano per stringere un accordo». «Schumacher è come Pelè, come Fangio. Schumacher è come Andy Warhol».
GLI AVVERSARI «Franco Zeffirelli è un grande regista ma quando parla di calcio non lo sto nemmeno a sentire». «Giovanna Melandri? Mi sembra una segretaria. Ma non la mia, quella di un altro». «Maradona è migliore di qualunque allenatore».
«Faccio i complimenti a De Benedetti anche quando parla male di noi». «Napoli campione d’Italia? Diciamo che abbiamo concesso allo scudetto un anno di libera uscita».
I POLITICI «De Mita è un tipico intellettuale della Magna Grecia». «Mancino è un buon democristianone». «Prodi ha la furbizia del curato di campagna». «Nessuno come D’Alema riesce a rendersi antipatico in pubblico come simpatico nel privato». «La dote naturale di Berlusconi sta nella capacità di interpretare l’italiano medio». «Berlinguer è un uomo di grandissima qualità. Il suo mestiere è quello di fare il capo dell’opposizione e gli auguro di farlo a lungo». Agnelli visto da Andy Warhol: la serigrafia che l’artista dedicò all’Avvocato nel 1972 ANSA
«Sivori è un vizio Schumi come Pelé Zidane, divertente più che utile» Poi Boniek, Baggio, Prodi... Pungente con classe: ecco le frasi più celebri di Agnelli, non solo di sport di VINCENZO CITO
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L’ITALIA
La Ferrari è la mia vita, ma non rinuncerei a uno scudetto per un Mondiale F.1 Giovanna Melandri? Mi sembra una segretaria. Ma non la mia...
GIOVANNA MELANDRI EX MINISTRO
«L’Italia deve scalare le Alpi, mentre invece una specie di forza di gravità ci trascina verso il Mediterraneo». «Repubblica delle banane? In Italia non ci sono banane, ma solo fichi d’India».
LA FIAT «Noi fabbrichiamo automobili, le fabbrichiamo in Italia e rappresentiamo Torino». «Nel 1945 avevamo 65mila dipendenti, oggi 250mila. E sono 50 anni che sento dire che Agnelli licenzia». «Se va bene alla Fiat, va bene all’Italia». «Capitalismo è una parola superata. Ma il mercato è insostituibile». «Romiti dice di essere molto ma molto più cattivo di me? Io dico che lui è molto ma molto meno
«Nei momenti difficili di una partita, nel mio subconscio c’è sempre qualcosa che scatta, ed è quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te lo aspetti»
cattivo di quello che crede».
LE DONNE «Il presidente Saragat dice che ora che sono presidente della Fiat non potrò più corteggiare le ragazze? Allora mi dimetto subito». «Nella vita mi è sempre piaciuto tutto ciò che è bello, e una bella donna è la massima espressione della bellezza». «Se mi sono mai innamorato? Si innamorano le cameriere».
cessariamente insieme». «L’uomo che nella vita mi ha colpito di più? Winston Churchill» «Sciascia distingueva gli uomini in uomini, mezzi uomini, ruffiani, ominicchi e quaquaraqua.
Di sicuro, io ruffiano non sono». «Invidio quelli che si sono fatti da soli perché hanno avuto una vita molto avventurosa. Non invidio quelli che si sono disfatti da soli».
LA SUA FAMIGLIA «Si può far tutto, ma la famiglia non si può lasciare». «Mio nonno Giovanni era un uomo portato al progresso. Oggi sarebbe innamorato dello spazio».
LA VITA E TUTTO IL RESTO GLI UOMINI «Ci sono due tipi di uomini: gli uomini che parlano di donne, e gli uomini che parlano con le donne; io di donne preferisco non parlare». «Ho conosciuto mariti fedeli che erano pessimi mariti. E mariti infedeli che erano ottimi mariti. Le due cose non vanno ne-
«Chi si lamenta è un provinciale». «Mi piace il vento perché non si può comperare». «I Papaboys? Straordinari, bisogna vedere quando cresceranno». «Non ho mai voluto una scorta perché le scorte parlano». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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FABIO LICARI
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A Villar Perosa La panchina «lunga» della Juve, per la classica partitella estiva
«Ci voleva coraggio a chiamare un tecnico di 37 anni alla Juve. Non erano i tempi di Guardiola. Ma Boniperti ha sempre agito da uomo vero di calcio: si era informato a lungo e prima, naturalmente, aveva avuto l’okay dell’Avvocato». Cominciò così, maggio 1976, la lunga storia di Giovanni Trapattoni alla Juve. Lei ha detto: «L’Avvocato è un esteta del calcio».
«Sicuro. Un cultore del bel calcio e dei bei giocatori. Ammirava anche gli avversari. Gli piacevano i creativi. Solo il risultato? No, voleva il bel gioco». Ricorda i suoi preferiti?
«Una passione speciale per Gullit, Van Basten e Franco Baresi». Con Edoardo Agnelli tra il figlio e Trapattoni. Si riconoscono Cuccureddu (primo a sinistra) e, in fondo con gli occhiali da sole, Sergio Brio
C’era anche lei tra i preferiti…
«L’Avvocato era la mia fortuna. Avevo Boniperti che, se un giocatore sbagliava sottoporta, mi diceva "ho sbagliato anch’io…". E avevo l’Avvocato che, il giorno dopo Amburgo-Juve, quando qualcuno chiedeva la mia testa, disse perentorio: "Trap sarà ancora con noi!". Dopo ho vinto Coppa Campioni e Intercontinentale. Con un altro presidente non so se ci sarei riuscito». Altra sua frase famosa su Agnelli: «Descrive le persone con sintesi unica».
«A lui bastavano tre parole per descrivere qualcuno: non solo immagine, anche contenuti. A me, prolisso come sono, servono otto vocaboli». Com’è il suo arrivo alla Juve?
«Fortemente voluto da Agnelli e Boniperti. Sono al Milan ma non voglio restare perché i giocatori sono stati miei compagni. Ho contatti con Pescara e Atalanta quando mi arriva una telefonata da Torino. Un giornalista, Angelo Caroli, mi fa: "C’è qualcuno che ti vuole". E combino l’incontro con Boniperti nella sua cascina a Novara. Dopo la firma, l’Avvocato vuole conoscermi». Emozionato?
«No, è stato facile. Mi chiese: "Di cosa pensa abbia bisogno questa Juve?". Veniva dal secondo posto dietro il Toro, ma la squadra era forte e Boniperti d’accordo con me. Con il consenso dell’Avvocato fissammo i due obiettivi: Benetti e Boninsegna. L’Avvocato si teneva al corrente di tutto».
In panchina con Trapattoni «La formazione no, però...» «Veniva e chiedeva a Brio: perché non giochi? Ma io avevo Gentile e Scirea...» «Chiamava all’alba, è vero. Ma con un altro presidente non avrei vinto tanto» E le telefonava alle 6 di mattina. Dica la verità: qualche volta la infastidiva?
«Mai. Non disturbava mai. Era il mio punto di riferimento. Voleva commentare la gara del giorno prima, voleva conoscere la mia opinione. E poi non chiamava sempre all’alba: a volte, anche domenica sera. Ma guardi che qualche altro presidente che ho avuto chiamava solo mezzora dopo le sei…». Battute famose?
«Ce n’è una che fa ancora ridere me e Platini quando ci ripensiamo. L’Avvocato gli diceva spesso, prima della partita: "Mi raccomando, eh, Michel!". Lui: "Ma che significa, mister?". E io: "Pensaci tu, Michel, questo significa"».
Ordini tecnici?
«Mai. Al massimo, domande. Veniva prima delle partite e chiedeva a Brio: "Perché lei oggi non gioca?". E Brio: "Mah, non so, chieda al mister". Io dovevo arrampicarmi sugli specchi, perché era giovane e avevo Gentile, Scirea, così dicevo sempre: "Sa, Avvocato è appena arrivato, deve ambientarsi". Però in certi casi i suoi suggerimenti erano importanti». Tipo?
«Quando consigliava ai giocatori di non esagerare con le macchine di lusso, i tifosi non avrebbero apprezzato. O quando Farina chiese cifre folli per Paolo Rossi e lui disse: "Con tutti gli operai in cassa integrazione non è il caso"». L'Avvocato intervenne direttamente per Platini.
«Non lo conosceva benissimo perché veniva da un infortu-
nio. Ma io e Boniperti spingevamo. Avevo un amico geometra sposato con una francese. Mi diceva: "Guarda che questo Platini fa cose incredibili". L’Avvocato allora: "Ci penso io"». Mai arrabbiato?
«Non l’ho mai visto sopra le righe. Aveva un equilibrio speciale. Anche nei momenti più difficili, quando morirono Giovannino ed Edoardo. Poteva sembrare non avesse emozioni: le esprimeva a modo suo». Come quando le chiese di restare?
«Sì, avevo deciso di accettare il Bayern dopo il secondo ciclo alla Juve. Mi chiamò: "Pensavo a lei per il dopo Boniperti". Ma io risposi: "Mi spiace, ma sono ancora giovane per una scrivania". Quelle parole però mi colpirono molto. E continuò a chiamarmi. Sempre. Anche in Corea. Anche a New
York quando stava male e sapeva che sarebbe morto». D’altra parte era stato l’Avvocato a telefonare per riaverla alla Juve nel ’91.
«Sì, una telefonata inattesa. "Abbiamo bisogno di cambiare". Ero stupito. "Abbiamo bisogno di lei". Andai di corsa». A Villar Perosa era la sua festa.
«Che bello. Un altro calcio. Arrivava in elicottero, si sedeva in panchina con me e i giocatori. E partecipava». Vero che un giorno si lamentò: «Non ho comprato Platini per far fare il regista a Furino»?
«Sì, ma Furino aveva personalità e non era facile togliergli la palla. Mentre Platini era arrivato in punta di piedi, era meno brusco di Boniek: soffriva un po’ ma non protestava…».
ANDREA AGNELLI
«Da lassù spero che guardi la Juve e se ne rallegri» «Penso all’Avvocato, ma penso anche a mio padre, a Edoardo e Giovanni: penso e spero che siano fieri e orgogliosi anche di John e di tutti gli altri e che siano lassù a divertirsi pensando di aver lasciato tutto in mani capaci, in modo tale che la storia si rinnovi ancora una volta». Questo il ricordo del presidente Andrea Agnelli in occasione dei dieci anni dalla scomparsa dell’Avvocato. Agnelli è presidente della Juventus dal 28 aprile 2010 quando ha ereditato la guida della società dal francese Jean-Claude Blanc.
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GRANDE AMORE IL PRESIDENTE UEFA RACCONTA LE CENTO TELEFONATE DEL PATRON BIANCONERO: «AVEVA PERSINO IL NUMERO DI MIO SUOCERO...»
Platini: «Mi trovava ovunque, era il mio migliore amico» E l’Avvocato diceva di lui: «È arrivato per un tozzo di pane, e ci ha messo il foie gras» (f.li.) Sede Juve, 1982, Platini ha appena firmato il contratto. Boniperti gli passa il telefono che ha appena squillato: «Michel, è per te». All’altro capo: «Platini, mi raccomando, dobbiamo vincere la Coppa Campioni...». Platini guarda Boniperti e fa: «Ma chi è questo?». E Boniperti: «Sssst! È l’Avvocato». Che, dopo Sivori, s’innamora subito
del francese «preso per un tozzo di pane, ma lui ci ha messo sopra il caviale e il foie gras».
ci sarà qualcuno che lo supererà lo ammetteremo a malincuore».
«La semplicità» Nasce un rap-
Le mitiche telefonate L’Avvoca-
porto speciale tra i due. Platini sull’Avvocato: «Mi voleva un gran bene», «Aveva la semplicità, cosa che manca in rapporti inutilmente complicati», «Apprezzava me e Boniek perché avevamo meno rispetto per lui, per gli italiani era una figura mitologica».
to svegliava Michel all’alba: «Mica andava a letto tardi come noi che avevamo giocato in Europa. Ma a quell’ora ero d’accordo con lui su tutto», «Telefonini? Aveva il numero di casa, dei genitori e del suocero: il suo centralino mi trovava dappertutto». Ma non era un capriccio se poi l’Avvocato diceva: «Che cosa mi rende più felice la vita? Veder giocare Platini dieci minuti».
«A malincuore» L’Avvocato su
Platini: «Averlo in squadra era come avere una credit card sempre a portata di mano», «Nella Juve nessuno è mai stato al suo livello e se in futuro
«Manolete e Nureyev» A 32 anni, dopo cinque stagioni nella
Juve, Platini smette: «Mi spiace, ma ho finito la benzina. E sono triste: oggi è morto il bambino in me». L’Avvocato non ci sta: «Sono più triste io perché in un giorno ho perso Nureyev e Manolete». Ringraziamenti Quando viene
eletto presidente Uefa, Platini sale commosso sul palco di Dusseldorf: «Questo successo appartiene a tre grandi dirigenti francesi, Georges, Sastre e Lagardere, e soprattutto all’avvocato Agnelli che mi ha dato tutto: la libertà, la possibilità, la fama. È stato il mio padrino e il mio miglior amico». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Anni 80: Michel Platini e l’Avvocato sul campo di allenamento della Juve
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FORMULA 1 VERSO LA NUOVA STAGIONE
Svolta Pirelli Cambia le gomme per creare più show Aumentano aderenza e... pit-stop Alesi: «Adatte a Hamilton e Alonso» ANDREA CREMONESI MILANO
Rimescolare le carte per tenere fede alla missione che la Pirelli si è assunta sin dall’avvento nel 2011, ovvero rendere i gran premi incerti e spettacolari. Nascono da questa esigenza le gomme della F.1 edizione 2013 che sono state presentate ieri alla Bicocca, quartier generale dell’azienda, insieme a quelle della Superbike, dal presidente Marco Tronchetti Provera e dalla sorpresa Jean Alesi, vecchia conoscenza della Pirelli (le usò sulla Tyrrell) nominato ambasciatore del marchio. Rivoluzione Poiché, dopo aver
avuto 7 vincitori differenti nelle prime 7 gare, alla fine dello scorso Mondiale i gran premi cominciavano ad assomigliare
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I NUMERI
242 Gare I GP disputati dalla Pirelli
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Successi Il primo nel GP di Gran Bretagna ’50 con Farina (Alfa)
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Persone È lo staff Pirelli ai gran premi
troppo a quelli dell’era Bridgestone con una sola sosta, gli uomini di Maurizio Boiocchi sono intervenuti su costruzioni e mescole. «Volevamo proporre nuove sfide ai piloti e azzerare le conoscenze accumulate dai team», ha spiegato il capo della Motorsport a 4 ruote, Paul Hembery. Così le mescole sono state ammorbidite, la corona rinforzata e le strutture rese meno rigide. Il tutto per incrementare l’impronta a terra e consentire alla gomma di entrare più in fretta in temperatura. Queste operazioni hanno comportato un incremento di peso: circa 200 grammi in più per le anteriori e 700 per le posteriori. Ma si è lavorato anche sulle temperature di esercizio: le dure e le soffici lavoreranno in finestre ottimali alte (le prime tra 110 e 125 gradi; le seconde tra 105 e 125), mentre le medie e le supersoffici in finestre basse
Tronchetti e il contratto dal 2014 «Vogliamo restare Non ci fa paura la competizione» (90-115 e 85-100). Inoltre i tecnici sono convinti che ci sarà un incremento di prestazioni intorno ai 6-8 decimi rispetto al 2012. I pit-stop saranno due o tre a gara. Colori L’altra novità è rappresentata dall’aspetto cromatico: per quanto riguarda le medie è stato abolito l’argento che si confondeva con il bianco, sostituito dall’arancione. Cambia ovviamente anche la guidabilità delle gomme: si potrà frenare più dentro la curva e cominciare ad accelerare prima. «Saranno favo-
riti i piloti più aggressivi — spiega Alesi — come Alonso e Hamilton». Futuro Confermati i collauda-
tori Lucas Di Grassi e Jaime Alguersuari, anche se Hembery ha sottolineato che non ci saranno ulteriori test sino a quando (giugno) la Fia assegnerà l’appalto per il prossimo triennio (2014-17). «I team sono soddisfatti del nostro lavoro e noi vogliamo continuare l’avventura in F.1», ha spiegato il presidente Tronchetti Provera, il quale ha anche sottolineato che la sua azienda è disposta a partecipare a un’asta con un eventuale competitore (la Michelin): «Noi corriamo sempre per vincere, purché i costi restino compatibili» (no dunque a corse al rialzo). E la Pirelli non arretrerebbe neppure di fronte a una riapertura (improbabile) a una fornitura multipla: «Noi accettiamo tutte le sfide, se sono ragionevoli». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL NEO ACQUISTO
Jean testimonial del marchio «Magari provo la F.1 dei test» Jean Alesi è la sorpresa della giornata: l’ex ferrarista è stato ingaggiato dalla Pirelli come ambasciatore del marchio. «La F.1 è la mia passione ma poiché non posso più correre, questo ruolo mi appaga e ritornare in questa famiglia è un sogno». Il francese si guadagnò il posto alla Ferrari proprio grazie alle brillanti gare con la Tyrrell gommata Pirelli nel 1990 (è stato riproposto il suo duello con Senna a Phoenix). «Erano pneumatici fantastici, mi ricordo che ero impaziente in qualifica di usare quelle da tempo. Guiderò la F.1 dei test? Sicuro! Se devo dare indicazioni tecniche devo per forza mettermi al volante». Il francese presenzierà a qualche GP e agli eventi del prodotto stradale. «Ma continuerò a commentare i GP in Tv». Favoriti per il campionato? «Non lo dico, ma sapete bene per chi batte il cuore».
DECENNALE NELLE DERIVATE DI SERIE
La Superbike passa alle 17" come sulle moto da strada MILANO — (p.g.) Dieci anni fa la scelta del fornitore unico Pirelli in Superbike sembrò un’eresia, ma poi ha trovato terreno fertile anche in F.1. Non è casuale che la multinazionale milanese abbia deciso di presentare insieme le novità 2013 auto e moto. La Superbike passa alla misura 17", come sulle stradali «perché vogliamo far correre i campioni con gomme che il giorno dopo sono in negozio», spiega Giorgio Barbier, responsabile sviluppo. I piloti l’hanno già provata «migliorando i tempi sul giro». Nel 2012 Pirelli ha realizzato 65.867 coperture con 24 differenti specifiche. Sui circuiti sono impegnate 25 persone, ma l’investimento è (quasi) autofinanziato perché in Sbk le gomme si pagano: 55 mila euro a pilota, test inclusi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Da sinistra Jean Alesi, neo ambasciatore Pirelli, il presidente Marco Tronchetti Provera, il capo della Motosport auto, Paul Hembery e quello della moto, Giorgio Barbier ANSA
SBK PROVE A JEREZ
CHAT SU TWITTER LO SPAGNOLO RISPONDE ALLE CURIOSITÀ DEI TIFOSI
Taccuino
Lampo Sykes Melandri 2o: la spalla è ok
«Gli pneumatici? Quasi uguali»
IL 28 GENNAIO
(p.g.) Strepitoso Tom Sykes nella giornata conclusiva dei test di Jerez finalmente sull’asciutto: con 1’40”5 nella MotoGP 2012 sarebbe partito in prima fila dietro Lorenzo e Stoner! Sorpresa Davide Giugliano terzo crono al debutto sull’Aprilia, meglio degli ufficiali Laverty e Guintoli caduti senza danni. Melandri secondo: la spalla destra è OK. Questi i tempi: 1. Sykes (GB-Kawasaki) 1’40”5*; 2. Melandri (Ita-Bmw) 1’40”758; 3. Giugliano (Ita-Aprilia) 1'40”861; 4. Laverty (Irl-Aprilia) 1'41”044 (*ufficioso).
cani e PlayStation. Conosco cinque lingue, incluso un po’ di russo»
Fernando: «Amo
Mentre Felipe Massa lunedì aveva scelto il sito www.ferrari.com per rispondere alle domande dei tifosi, Fernando Alonso ieri ha fatto tutto da solo, scrivendo per una mezz’ora sul suo profilo Twitter un mucchio di curiosità sulla sua vita sportiva e privata, punzecchiato da sostenitori di tutto il mondo. Partendo dalle gomme 2013, presen-
tate proprio ieri a Milano, lo spagnolo ha commentato che «sono praticamente le stesse dell’anno scorso». Alonso si è detto «ottimista sulla stagione che sta per iniziare. Mi sto allenando duramente per avere una buona base. La nuova Ferrari? Non so ancora come si chiama, dobbiamo aspettare nove giorni per vederla...». Cani e caffè Sono state però le curiosità sulla vita privata a scatenare i sostenitori del ferrarista. Cosa mangi prima della gara? «Pasta o riso, tre ore prima della partenza. In generale non faccio una dieta stretta». Quali sono le due macchine stradali che ami di più? «La
Fernando Alonso, 31 anni, vice campione del mondo in carica AP
Enzo e la 458 Italia». Quante lingue conosci? «Cinque: italiano, spagnolo, inglese, francese e un po’ di russo (la fidanzata Dasha è russa, n.d.r.)». Quindi Fernando ha detto che «preferisco il caffè al tè, la PlayStation alla Xbox, i cani ai gatti». Ha confermato che «il ciclismo è lo sport che amo di più dopo la Formula 1, in bici faccio dai 9.000 ai 12.000 chilometri all’anno. Però tra una gara in bici e una sui kart preferisco i kart: i motori prima di tutto!». Alonso infine ha annunciato che il suo circuito di kart vicino a Oviedo «è praticamente finito, ed è già la mia pista preferita!». © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Lotus su YouTube La Lotus sarà la prima scuderia a presentare la nuova monoposto 2013: avverrà lunedì 28 ma la E21 sarà svelata soltanto online, sul canale YouTube del team. Appuntamento alle 20.15 italiane.
OGGI A VALENCIA
Kubica: esame Dtm Robert Kubica oggi a Valencia effettuerà il suo primo test in pista al volante della Mercedes AMG G-Coupé che disputa il Dtm (Turismo tedesco). In pista in questi giorni anche Timo Glock con la Bmw.
SPEEDWAY (i.m.) Deciso il calendario del Mondiale 2013. Confermati i 12 gran premi, l’ottavo in Italia a Terenzano (Udine) il 3 agosto. Si parte ad Auckland (N.Zel) il 23 marzo, si chiude a Torun (Pol) il 5 ottobre.
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MONDOMOTORI AUTO
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IL NOSTRO GIUDIZIO
SÌ Assetto Ottimo: da guidare è un vero piacere Motore Questa motorizzazione (1.6 diesel) è molto centrata. Certamente è la più adatta al nostro mercato Design esterno È molto caratterizzato. Esce dal coro in una fascia di mercato molto affollata e con vetture spesso troppo anonime
NO Visibilità posteriore Il lunotto posteriore tagliato a metà da un montante non aiuta a guardare dietro Cruscotto Ha un look molto giovane, quasi astronautico. Può non piacere Spazio posteriore I passeggeri con le gambe lunghe rischiano di stare scomodi
Honda-Toyota, vince In arrivo la Civic da 3,6 litri ogni 100 km Diesel 1600 cmc più leggero e con attriti interni ridotti Una Honda ideale per l’Italia LUCA SORDELLI
CIVIC 1.6 DIESEL I-DTEC
Si allarga la gamma della Nuova Civic con un motore pensato apposta per il mercato europeo, per rispondere alla crescente domanda di diesel a basse emissioni. Costruito nello stabilimento di Swindon, in Inghilterra, va ad affiancare l’altro diesel in gamma, il più muscoloso 2,2 litri da 150 Cv, oltre alle due versioni benzina. È un 1.600 cmc con 120 Cv di potenza e 300 Nm di coppia ed è il primo motore che la casa giapponese lancia nel Vecchio Continente ad utilizzare la Honda Earth Dreams Technology, che verrà applicata su tutte le motorizzazioni.
LA SCHEDA TECNICA Lunghezza
4.280 mm
Larghezza
1.790 mm
Altezza
1.460 mm
Bagagliaio
1.597 cmc
Cilindri
4 in linea
Potenza
120 Cv
Velocità massima
203 km/h
Accelerazione 0-100 km/h Coppia massima Consumo combinato Prezzo base Data di lancio
Risparmio Durante la nostra
prova il 1.6 turbodiesel della Honda Civic ha subito dimostrato di avere molte briscole da giocarsi: prima di tutto spinge con buon vigore fin dai bassi regimi, è decisamente silenzioso (monta anche un sistema che, sfruttando gli altoparlanti dello stereo, immette nell’abitacolo frequenze opposte a quelle che danno luogo alle rumorosità, annullandole) e poi, secondo il computer di bordo, durante il nostro percorso (misto città e stradine di montagna) ha messo a segno una media di consumo decisamente interessante: circa 18 km/litro. Bene anche il cambio (solo manuale): l’inserimento delle sei marce è preciso e morbido, la leva ha una corsa breve.
10,2''
300 Nm a 2.000 giri/min 3,6 litri/100 km 21.750 euro Già disponibile
Se non inquini hai un premio. Se studi e porti a casa voti alti ne hai ancora di più. La Fiat lancia un chiaro messaggio agli studenti di 8 atenei italiani, cercando di creare rapporti diretti con il target ideale per le sue due ultime creazioni: la 500L e la nuova Panda. Il progetto «Fiat Likes U», appena sbarcato all’Università Cattolica di Milano, prevede tre mesi di car sharing gratuito per gli studenti che avranno a disposi-
zione quattro vetture con equipaggiamento Ecodrive. Basta fare la richiesta sul sito internet, ritirare l’auto e utilizzarla per 24 ore o per tutto il fine settimana. Una vera e propria macchina da marketing. «Era ora, le nostre auto escono dai concessionari e mostrano le loro potenzialità sulle strade», ammette Giovanni Italia, responsabile del brand Fiat Emea. Borse di studio Chi merita viene
premiato. Il Lingotto parla chiaro: sono previste 8 borse di stu-
LINEA AGGRESSIVA SECONDO TRADIZIONE
SUPER BAGAGLIAIO: ARRIVA A 982 LITRI
Dall’alto la plancia di comando, il motore 1.6 diesel i-DTEC e il «lato B»: la nuova Civic si contraddistingue per la linea filante e aggressiva, nel solco di una tradizione che vuole questo modello grintoso
Dall’alto il cruscotto ipertecnologico, il bagagliaio molto capiente (arriva addirittura a 982 litri) e il posteriore della Verso. Il modello si distingue per le dotazioni complete, ma in casa Toyota non si parla ancora di una versione ibrida
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A MILANO INIZIATIVA CON PANDA E 500L
ILARIA MORANI
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la sua natura di auto divertente da guidare, con un buon assetto e adesso anche con un motore finalmente centrato sul nostro mercato. È già disponibile nei concessionari e i prezzi vanno da 21.750 euro della Comfort, l’allestimento più economico, ai 24.000 euro della Executive, circa mille euro in meno del livello d’ingresso della versione 2.200 cmc.
Alluminio Questo quattro cilindri mette in mostra numeri molto interessanti proprio per quanto riguarda l’impatto ambientale, a partire dagli appena 94 g/km di emissioni di CO2, ed è il diesel più leggero della sua categoria, con testata e monoblocco in alluminio (pesa 47 kg in meno rispetto al 2.2 litri i-DTEC). Lo spessore delle pareti del cilindro è stato ridotto e sono impiegati pistoni e bielle più leggeri. La casa giapponese dichiara anche un attrito meccanico ridotto agli stessi livelli di un motore a benzina (a 1.500
Fiat: car sharing gratis per gli universitari dall’anima ecologica
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Divertente La Civic conferma
477 litri
Cilindrata
giri è inferiore del 40%), mantello del pistone più corto e sottile per consentire più efficienza e migliorare la risposta all’acceleratore.
MERCATO IN ARRIVO ANCHE IL MODELLO «VELOCE» dio da 5.000 euro per chi presenterà una tesi di laurea sul mondo dei motori, oltre a 8 stage retribuiti in azienda. E poi, chi è iscritto all’anno accademico 2012-2013 potrà beneficiare di un finanziamento a tasso agevolato al 4,5%, senza alcun anticipo, per l’acquisto di un modello Fiat. Se si è studiosi da 110, il finanziamento sarà a tasso 0. «A Torino e a Roma è stato un successo — ha spiegato Italia —: oltre 1.800 studenti hanno utilizzato il servizio e più di 400 ragazzi hanno partecipato alla selezione per diventare Fiat Ambassador, la figura di coordinamento del progetto all’interno dell’ateneo. Una posizione retribuita con 2.000 euro». Il Lingotto vuole allargare i confini del progetto anche all’estero: in Turchia, Spagna e Svizzera, tanto per iniziare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alfa Romeo sbarca negli Emirati Arabi con Mito e Giulietta
La Giulietta Veloce avrà motori benzina e diesel da 105 a 140 Cv
(co.ca.) Se, come dice l’a.d. di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, Alfa Romeo deve diventare uno dei marchi premium del Gruppo, l’espansione su mercati come Africa e Medio Oriente sarà sempre più strategica, con una realtà di 80 Paesi, una popolazione di 1,6 miliardi e vendite auto nel 2012 di 3,8 milioni. L’anno scorso il Gruppo Fiat-Chrysler ha incrementato le vendite del 35% (64.000 unità) e l’obiettivo 2013 è arrivare a 73.000 (+14%). Ora Alfa lancia negli Emirati Arabi la MiTo e la Giulietta con cambio robotizzato TCT, alla quale presto si affiancherà la versione Veloce, che presenterà novità estetiche e sarà disponibile a 22.350 e (benzina 1.4 turbo da 120 Cv), 24.350 (turbodiesel 1.6 da 105 Cv) e 26.050 (turbodiesel 2.0 da 140 Cv). © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MOTO
il Giappone Nella Verso del 2013 c’è aria di famiglia
mentre le dimensioni cambiano poco: la nuova Verso, infatti, misura 446 cm in lunghezza, solo 2 in più rispetto al modello che va a sostituire. Il passo è immutato (278 cm), ma la nuova versione garantisce più spazio per le gambe dei passeggeri posteriori che hanno a disposizione ben 97 cm in lunghezza. Il sistema Toyota Easy Flat consente poi di personalizzare l’abitacolo in ben 32 differenti configurazioni, garantendo anche lo scorrimento della seconda fila di ben 19,5 cm. Con le tre file di sedili in posizione, il bagagliaio ha una capacità di 155 litri ma, abbassando la terza, sale a 440.
Stesso stile della sorella Yaris e più spazio per i passeggeri In città lo sterzo ti dà un aiuto
Precisione Il telaio è stato rivi-
CORRADO CANALI
Continua il rinnovamento della gamma Toyota. A passo di carica il costruttore giapponese adegua i suoi modelli al nuova stile di famiglia introdotto dalla Yaris. Dopo la Auris riveduta e corretta, ecco la nuova generazione della Verso, il monovolume di taglia media che ha come base propria la Auris. E la somiglianza si vede. Modulabile Lo stile è lo stesso,
VERSO 2.0 D-4D LA SCHEDA TECNICA Tipo di motore 4 cilindri turbodiesel Cilindrata 1.998 cmc Potenza 124 Cv a 3.600 giri/min Coppia 310 Nm a 1.600 giri/min Trasmissione Manuale a 6 marce Lunghezza 4.460 mm Larghezza 1.790 mm Altezza 1.620 mm Bagagliaio Da 155 a 982 litri Velocità massima 185 km/h Accelerazione 0-100 km/h 11,3" Consumo medio 4,9 litri per 100 km Prezzo Da definire Data di lancio Aprile
sto, come le sospensioni, che adottano il classico schema con McPherson all’anteriore e asse torcente al posteriore. La scocca è stata poi irrigidita, mentre la nuova taratura del servosterzo elettrico garantisce una maggiore precisione di guida e un migliore feeling soprattutto in città. Motori La nuova Verso sarà di-
sponibile da aprile con quattro motorizzazioni, due benzina e due diesel: i benzina, entrambi dotati di cambio manuale a 6 marce, saranno il 1600 cmc da 132 Cv accreditato di 6,6 l/100 km e il 1.8 da 147 Cv (6,8 l/100 km), disponibile anche con l’automatico Multidrive, mentre tra i turbodiesel, accanto al 2.2 cmc da 150 Cv abbinato a un cambio automatico a sei marce (6,4 l/100 km i consumi), debutterà il nuovo 2000 cmc D-4D da 124 Cv. Il motore, sicuramente la novità più interessante della nuova Verso, eroga 310 Nm di coppia a soli 1.600 giri e consuma 4,9 l/100 km, emettendo solo 129 g/km di CO2. Versioni Il nuovo monovolume compatto Toyota sarà proposto nei tre allestimenti Verso, Active e Style. Gli ultimi due offrono di serie anche il sistema di infotainment Toyota Touch&Go con touch screen da 6,1, dotato di tutte le principali funzioni radio, ma anche di cd, mp3, Bluetooth e ingresso Usb, oltre al navigatore satellitare e alla telecamera posteriore per le manovre di parcheggio. I prezzi partono da 20.950 euro, ma Toyota ha deciso di annunciare il listino definitivo alla vigilia del lancio al pubblico previsto per aprile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PROGETTO APPALTO VINTO DALLA IDIADA DI TORINO
L’Europa sponsorizza una monoposto verde da portare in Formula E Un’auto da corsa elettrica firmata Commissione europea. L’Ue, sensibile alle tecnologie pulite, ha lanciato — su impulso del vice presidente Antonio Tajani -—un bando per realizzare un prototipo di vettura ecologica, in vista anche del campionato Formula E che partirà nel 2014. La macchina deve essere costruita in alluminio, con batteria al litio, elettronica avanzata in modo da garantire alte prestazioni, tra cui una velocità massima di 290 km/h. Il bando è stato vinto dalla società Idiada Auto-
motive Technologies di Torino. Sono previsti due eventi per presentare al pubblico questo prototipo; entrambi sono curati dal Real Automovil Club de Cataluña. Il primo è in programma il 28 febbraio all’Autodromo di Montmelò (Spagna), nell’ambito dell’ultima sessione di test collettivi di Formula 1 prima dell’inizio del Mondiale 2013. Il programma prevede un test di velocità e di manovrabilità durante il quale il veicolo sarà sottoposto a una serie di prove. Le informazioni saranno
n Ecco la F4 RR,
IL NOSTRO GIUDIZIO
purosangue SÌ per piloti veri
Stile Ormai non è più una novità, e di conseguenza si apprezzano anche soluzioni che all’inizio destavano qualche perplessità
Motore da 201 Cv ed elettronica da GP Una MV Agusta fatta a misura d’utente
NO Prezzi Non si discostano di molto dal listino attuale Hybrid Una volta tanto non si parla di versione Hybrid. La Verso, evidentemente, non è un modello strategico per Toyota
Prestazioni Nessuna come lei: 201 Cv la rendono la 1000 più potente al mondo
Abs Manca solo quello a completare un quadro già molto completo
STEFANO CORDARA
Sportività, prestazioni, leggerezza. Per chi produce moto sportive queste parole sono un mantra. Il modello che arriva deve essere per forza più veloce, potente, leggero di quello che lo ha preceduto. Anche MV Agusta tiene fede alla regole: la sportività, dalle parti di Schiranna, si respira come l’aria del lago sulle cui sponde si adagiano i capannoni da cui escono tutte le MV. Compresa la F4 RR, la punta di diamante, la MV più potente e tecnologica di sempre. Del resto, se si vuole accedere all’elite delle Superbike non si può più fare a meno di certa tecnologia e MV ci si è messa d’impegno, evolvendo la F4 in modo radicale. Che numeri Il quattro cilindri corsacorta a valvole radiali ora tocca la fantasmagorica potenza di 201 Cv a 13.600 giri, grazie a un nuovo albero motore e bielle alleggerite. Ma la cosa più importante è la nuova elettronica. La F4 RR ha un sistema molto avanzato. Dal motore alle sospensioni Ohlins, tutto è affidato all’elettronica. Il pilota in pratica può personalizzarsi ogni parametro della moto: controllo di trazione (gestito da ben tre giroscopi), freno motore, sensibilità dell’acceleratore (grazie al Ride by Wire integrale), coppia erogata, limitatore di giri. Regolazioni che fino a poco tempo fa erano
MV AGUSTA F4 RR LA SCHEDA TECNICA Motore Quattro cilindri in linea da 998 cmc Alimentazione Iniezione elettronica Potenza 201 Cv a 13.600 giri/min Coppia 111 Nm a 9.600 giri/min Telaio A traliccio in acciaio con piastre in alluminio Peso 191 kg Interasse 1.430 mm Altezza sella 830 mm Sosp. anteriore Forcella a steli rovesciati a regolazione elettronica Sosp. posteriore Monobraccio con monoammortizzatore a regolazione elettronica Prezzo 24.290 euro
possibili solo su moto da competizione e che ora MV Agusta mette a disposizione su un modello di serie a 24.290 euro. La spesa si giustifica anche con l’esclusività e la realizzazione quasi artigianale. Per i motori è stata realizzata una linea apposita con controlli particolari, il telaio è saldato a mano al TIG e i cerchi forgiati sono realizzati su disegno esclusivo. Questo purosangue richiede un pilota esperto per poter essere sfruttato a fondo. Il motore prende i giri in modo repentino e scarica a terra i cavalli in modo brutale, le reazioni sono quelle di una moto da corsa, la posizione di guida è estrema. Un’autentica Racer, con un limite elevatissimo e una gran frenata. Cosa le manca? Un ABS racing che la completi in modo definitivo. Ma MV ci sta già lavorando. Questione di mesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
laFotonotizia
Strategia Queste iniziative
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SÌ
NO
trasmesse direttamente al pubblico. Alla fine della prova ci sarà un workshop con i tecnici che hanno realizzato l’auto, che forniranno informazioni sulla vettura e sulle sue prestazioni. A questa prima dimostrazione seguirà un altro evento pubblico sulle strade di Barcellona, che si terrà indicativamente il 10 marzo. rientrano nella strategia della Commissione europea di valorizzazione delle tecnologie pulite: entro il 2050, infatti, il numero di auto raddoppierà, crescerà la dipendenza da idrocarburi (attualmente utilizzati per il 60% come carburanti nei trasporti) con relative rischi per qualità dell’aria, surriscaldamento e sicurezza energetica.
IL NOSTRO GIUDIZIO
Finiture Come ogni MV Agusta è curata in modo maniacale
Guidabilità L’aumentata rigidità della scocca influisce positivamente sulla guidabilità Dotazioni Si annunciano complete. Del resto ormai non si può più proporre vetture con livelli di dotazioni troppo spartani
n
Satèn, la Headbanger scrambler Si chiama Satèn, come un vino della Franciacorta, ed è la nuova special Headbanger presentata all’Expo di Verona. Si ispira alle moto di regolarità Anni 70, con un monocilindrico di 600 cmc a carburatore e raffreddamento ad aria. Prezzo circa 9 mila euro.
Reazioni Non è certamente una moto per tutti
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CICLISMO
Un team da F.1 per far volare Nibali a crono
Vincenzo Nibali, 28 anni, in pista a Montichiari
Appunti
FOTO SPECIALIZED
TOUR DOWN UNDER
Maxi-caduta: paura per Gilbert
Trulli, gli ingegneri di Ferrari e Vale Rossi per le prove su pista. Oggi test in Argentina DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI SAN LUIS (Argentina)
Finora è stato tutto splendido e magnifico, idilliaco, una specie di luna di miele quella tra Vincenzo Nibali e l’Astana. Feste, allenamenti, interviste, passerelle, sorrisi, tre tappette qui in Argentina. Ma da oggi si torna alla quotidianità, che per un corridore è quella di avere a che fare con i risultati, con i tempi e la classifica. Ok, siamo solo a metà gennaio e questo è il Tour de San Luis, non il Tour de France, però con il cronometro non si scherza. A maggior ragione se gli avversari si chiamano Contador, Rodriguez, Van Garderen... E qui oggi c’è una prova di 19,2 km che darà indicazioni molto attendibili.
stato anche il cambio di bici (da Cannondale a Specialized, entrambe americane) e attrezzatura, Vincenzo prima di partire per l’Argentina si è sottoposto a due giorni di test nel velodromo di Montichiari. Obiettivo? Trovare la migliore posizione sia in termini di aerodinamica, sia in termini di «comodità» in sella. Al pit stand, il box a bordo pista dove con i computer si ricevono i dati, c’erano l’ex pilota Jarno Trulli e l’ingegnere Gianni Sala (specialista di software e telemetria, già con Ferrari e Jenson Button), che arrivano dal mondo delle F.1; Matteo Flamigni, addetto in Yamaha alla telemetria di Valentino Rossi, più gli ex ciclisti Vila e Mondini. Grande lavoro è stato fatto sulla parte anteriore. «La mia posizione precedente era molto buona — prosegue Vincenzo — ma ten-
Esperti Se Wiggins sembra fuori
portata nelle gare contro il tempo, tra i suoi avversari diretti quale è la gerarchia? Il rapporto tra Nibali e le crono è strano, o forse solo molto italiano, cioè ci si pensa all’ultimo, quando l’obiettivo è vicino. Passato pro’ con in bacheca due bronzi mondiali tra i giovani, ha poi un po’ trascurato la specialità. «Ho preferito lavorare di più sulle grandi salite, quelle dove si fa la differenza e sono migliorato molto — spiega lo Squalo —. E’ vero, allenamenti specifici con la bici da crono non ricordo di averne mai fatti molti, ma bisogna fare un bilancio tra costi e benefici. Non si ha il tempo di fare tutto». Aerodinamica Per questo, e per-
LA 3a TAPPA AL BRASILIANO
Sorpresa Diniz Santambrogio 2˚ Bene pure Ulissi Mauro Santambrogio in evidenza nella 3ª tappa del Tour de San Luis con arrivo in salita al Mirador del Potrero. Il lombardo della Vini Fantini s’è arreso solo ad Alex Diniz, brasiliano delle Funvic, fuori 2 anni per Epo dal 2009 al 2011, 1˚ con 24" e nuovo leader. Terzo il polacco Kwiatowski. Tra i big ok Van Garderen, 5˚; bene anche Ulissi, 8˚. Oggi la crono a San Luis (19,2 km).
ché con il cambio di squadra c’è
devo a muovere troppo il busto. Abbiamo quindi alzato il manubrio, che ha una forma differente rispetto al precedente, di 15 mm, stretto l’appoggio delle braccia e dell’impugnatura. La distanza tra punta sella e manettino del cambio è rimasta invariata. Lo scopo è chiudere il più possibile il buco che si crea tra manubrio, braccia, spalle, testa e busto. Per fare questo, mi hanno consigliato di allungare il collo in avanti, in modo che la testa scivoli un po’ verso il basso. Mi ci vorrà un po’ di abitudine».
Paura per Philippe Gilbert: nella 2a tappa del Tour Down Under il belga iridato è caduto in discesa piombando su una cinquantina di corridori finiti a terra pochi istanti prima (tra i più malconci anche Giovanni Visconti), ma s’è rialzato senza conseguenze, pur chiudendo a 2’49" dal gallese Geraint Thomas (Sky), che ha preso tappa e maglia. Miglior italiano Daniele Pietropolli (Lampre), 6˚ a 4". Nella notte 3a tappa, Unley-Stirling (139 km).
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Il vincitore Geraint Thomas, 26 EPA
IL 2 E 3 MARZO 3 Telemetria a Montichiari sulle bici Specialized 1. L’antenna della trasmissione dati sotto la sella di Nibali. 2. Jarno Trulli, ex pilota di F.1, sistema gli appoggi delle braccia. 3. I valori del siciliano al computer. 4. Come un vero pit-stop sulla pista di Montichiari: Nibali e il Racing Team di Specialized VAGNA
Prove Nibali è anche un corridore
un po’ naif. I dati gli piacciono, i test li accetta volentieri, ma poi, come tutti i grandi artisti, ci mette del suo. L’impressione infatti è quella che sia anche più corto, più raccolto in sella. «Un conto sono i dati in pista, poi bisogna vedere su strada. Sì, ho modificato la posizione teorica trovata, l’ho accorciata perché il manettino era troppo distante e non riuscivo ad aggrapparmi bene. Ho anche cambiato gli appoggi dell’avambraccio per avvicinarli di più. Qui provo, poi magari cambio ancora. Intanto sono convinto di fare bene. Credo che per la vittoria il favorito sia Van Garderen, ma ciò che più importa sono i dati. Conto di tenere per tutta la gara una media attorno ai 380 watt». Che in questo periodo, seppure con 3 chili di peso in più (che in pianura non disturbano), non è male. Anzi, è lo stesso valore del Tour 2012, considerando che allora la crono era di 50 km e Vincenzo nel pieno della condizione.
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Rcs: ecco gli inviti a Strade Bianche e Giro del Lazio La 7ª edizione della Strade Bianche by Limar e il ritorno del Giro del Lazio (ultima volta nel 2008) saranno i primi due impegni organizzativi di Rcs Sport per il 2013, sabato 2 e domenica 3 marzo e faranno da aperitivo a Tirreno- Adriatico (6-12 marzo) e Milano- Sanremo (17). Nella corsa sugli sterrati delle Crete Senesi si sfideranno 136 corridori di 17 team: 11 di World Tour (Ag2R, Astana, Blanco, Bmc, Cannondale, Garmin, Lampre, Movistar, Radioshack, Argos, Vacansoleil) e 6 Professional (Androni, Bardiani, Crelan, Iam, Katusha e Vini Fantini). Per il Giro del Lazio i team invitati sono 16 (sempre di 8 corridori ciascuno): 8 World Tour (Ag2R, Astana, Bmc, Cannondale, Lampre, Movistar, Argos, Vacansoleil) e 8 Professional (Androni, Bardiani, Caja Rural, Colombia, Crelan, Iam, Katusha e Vini Fantini). Intanto la Katusha, esclusa dal World Tour, non ha ricevuto l’invito per Parigi-Nizza (3-10 marzo) e Delfinato (2-9 giugno).
DOPING SI ALLARGA LO SCANDALO DAL TEXANO ALL’OLANDA
«Armstrong avvisato dei suoi valori anomali»
Dekker: «Epo e trasfusioni Ora basta, farò tutti i nomi»
L’ex presidente Uci Verbruggen: «Era la nostra politica, incontri anche con altri ciclisti». Rogge: «Lance dica tutto»
L’ex Rabobank, con fortissime radici in Toscana, è pronto a confessare. Tour ’88: rispunta il doping della Pdm
Lance Armstrong, 41: radiato a vita, ha confessato il doping nei 7 Tour
Per la prima volta si incrina il fronte di Hein Verbruggen, il presidente dell’Uci (la federciclo mondiale) dal 1991 al 2005, gli anni neri di Armstrong. Dal dossier Usada emergono pesanti critiche per un trattamento di favore al texano: dal certificato postdatato (accettato dall’Uci) per coprire la positività al cortisone al Tour 1999, alla presunta positività al Giro di Svizzera 2011, ad alcuni «strani» incontri avvenuti nella sede della federazione. Ieri, in una dichiarazione al giornale olandese AD.nl, Verbruggen ha detto: «Alcuni corridori, tra cui Armstrong nel 2001 e l’olandese Karsten Kroon nel 2004, sono stati avvisati dall’Uci della presenza di anomalie nei loro valori ematici. I corridori hanno parlato con i dottori Zorzoli (medico) e Schattenberg (n. 1 dell’antidoping Uci). Come altre federa-
zioni sportive, questa era allora la nostra politica: ritenevamo che un avvertimento potesse consigliare loro un comportamento più corretto e riportarli nella norma. Voleva dire che erano nel nostro mirino, ma quelli non erano controlli positivi. Da quando è stato introdotto il passaporto biologico, nel 2008, i valori ematici anomali possono invece essere utilizzati come prove di doping». Ieri ha parlato anche Jacques Rogge, presidente del Cio, che ha invitato Armstrong «a raccontare tutto. C'è un sistema di approvvigionamento, chi forniva i prodotti dopanti?». Dalla commissione Cio per la valutazione delle città candidate ai Giochi 2020 è uscito Pat McQuaid, attuale presidente Uci: «In questo momento non posso allontanarmi per seguire le visite della Commissione». Il mese scorso, McQuaid aveva lasciato il comitato esecutivo Wada.
Thomas Dekker, olandese, 28 anni. E’ professionista dal 2003 BETTINI
LUCA GIALANELLA
Bello, vincente, primo alla Tirreno-Adriatico 2006, dannato. Ma ora l’olandese Thomas Dekker è sulla strada del riscatto. «Racconterò tutto: i nomi di chi mi ha aiutato a doparmi, le sostanze, le mie conoscenze. Visti i valori della mia squadra, e poiché lotto per un ciclismo pulito, testimonierò pienamente alle autorità antidoping del mio Paese». Era un talento, Dekker. Tanto che per l’allenatore Cecchini avrebbe avuto un gran futuro. Dal 2003 l’olandese viveva in Versilia, si allenava sul monte Serra, la «palestra» di Basso, Ullrich, Hamilton, Bartoli, etc. E, di doping, ne sa. Sino al 2008 alla Rabobank. Lo sponsor ha lasciato a fine 2012 con i primi spifferi del doping, «sistematico», secondo i corridori, come Leipheimer. Dekker ha co-
minciato con l’Epo nel 2006, poi le trasfusioni: «Il doping faceva parte del mio mestiere, e le trasfusioni pensavo che fossero la via del successo. Tutti i grandi le facevano». Ma nel doping Dekker è anche incappato: squalificato due anni nel 2009 per Epo, dopo che l’Uci analizzò nuovamente, grazie al passaporto biologico, alcune provette. Nel 2011 Dekker è rientrato con l’americano Jonathan Vaughters, l’ex gregario di Armstrong che l’ha denunciato all’Usada, il team manager che, con la sua Garmin del vincitore del Giro Hesjedal, sta disegnando la strada del ciclismo pulito. Per l’Olanda è iniziata un’operazione verità: il quotidiano Volskrant ha pubblicato il taccuino «dopante» di Bertus Fok, medico della Pdm di Rooks e Theunisse, 1˚ e 2˚ sull’Alpe d’Huez al Tour ’88 e già rei-confessi: testosterone e trasfusioni. (ha collaborato Marika Viano)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TENNIS A MELBOURNE
PUBBLICO Melbourne con spettatori record: mercoledì sera, per Federer-Tsonga erano 15.682, compreso il turno diurno 36.353, in 10 giorni 585,760.
l’analisi
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I NUMERI DI VINCENZO MARTUCCI
Quella magia della palla boomerang Non è uno sport di soli numeri, e non è uno sport di sole emozioni. Il tennis è molto di più. Perciò, nel giorno dell’inattesa e clamorosa caduta di Serena Williams, il coetaneo 31enne, Roger Federer, ruba ancora una volta la ribalta, a prescindere dai tantissimi numeri record. Perché vince, certo, ma soprattutto piace talmente tanto che anche l’avversario, l’ottimo Jo Wilfred Tsonga, pur frustrato dopo 5 set equilibratissimi, l’abbraccia col sorriso — convinto — sulle labbra. Della serie: «Ho perso sì, ma contro il più forte di sempre, uno che, con la racchetta, fa qualcosa che io non saprò fare mai. E mi sono pure divertito». Il sosia di Ali giovane non potrà mai colmare, infatti, le gravi pause fra un’inarrestabile erezione agonistica e l’altra, mentre Roger il Magnifico, per un giorno col dritto sgonfio e il servizio sghembo, la maglietta della salute sotto la T-shirt e la mogliettina terrea in tribuna, si esalta in difesa, reinventandosi incontrista e rispedendo indietro i missili francesi proprio nel paese del boomerang. Jo non potrà mai avere i due colpi base dello stesso livello, mentre Rogerino, assalito sistematicamente sul rovescio, saprà sempre confezionare qualche magia, lungolinea o incrociata, anche dalla parte sinistra. Tsonga ha una gamma di schemi d’attacco che vanno da 1 a 6/7; con quel talento, Federer, polivalente come il famoso coltellino della sua Svizzera, creativo come Houdini, aggiorna continuamente il manuale, variando talmente tanto da ubriacare qualsiasi computer e statistica. Certo, non è imbattibile, e paga sempre più gli anni, quelli all’anagrafe, 31, e quelli dell’immortalità sportiva, 10, per cui magari pagherà subito, già nella semifinale contro Andy Murray, l’aspirante stregone di Merlino-Lendl. Ma, tornando ai numeri, l’ultimo set con Tsonga dice che Federer è riuscito ancora una volta a cambiar marcia e staccare un ragazzo più giovane e potente, con 81% di punti con la prima di battuta, 78% con la seconda, 14/17 punti a rete, 17/37 alla risposta, e 5 soli errori. E, tornando alle emozioni, da papà, il re dei re è più umano: «Contro Andy m’è successo spesso di fare delle gran giocate, chissà se saprò ripetermi. Superstizioso? Non lo sono affatto, cerco di non esserlo... Lo sono». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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i risultati
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le volte che Sloane Stephens ha raggiunto, ieri, le semifinali Slam e ha battuto una top 10.
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gli anni della Stephens (il 20 marzo ne farà 20). L’ultima teenager Usa a toccare le semifinali Slam... Serena Williams agli US Open 2001.
DOLORE Svetlana Kuznetsova cede nei quarti alla Azarenka ma rientra alle gare alla grande col motto tatuato: «Il dolore non mi uccide, io uccido il dolore».
Singolare maschile, quarti: Federer (Svi) b. Tsonga (Fra) 7-6 (4) 4-6 7-6 (4) 3-6 6-3; Murray (Gbr) b. Chardy (Fra) 6-4 6-1 6-2; femminile: Azarenka (Bie) b. Kuznetsova (Rus) 7-5 6-1; Stephens (Usa) b. S. Williams (Usa) 3-6 7-5 6-4. Doppio maschile, quarti: Bob e Mike Bryan (Usa) b. BRACCIALI-Dlouhy (Cec) 6-3 7-5; BOLELLI-FOGNINI b. Cabal-Farah (Col) 1-6 6-4 6-3; femminile, semifinali: ERRANI-VINCI b.Makarova-Vesnina (Rus) 6-2 6-4; Barty-Dellacqua (Aus) b. Lepchenko-Zheng (Usa-Cin) 6-2 6-4.
La soddisfazione di Roberta Vinci e Sara Errani dopo l’approdo alla quinta finale di uno Slam. E la gioia di Fognini-Bolelli arrivati alla seconda semifinale da grandi. E poi highlihgts, fotogallery, tempo reale...
Flop e top Serena cade Federer ancora sprint
Federer, n. 2 del mondo, e Tsonga, 8, sorrisi a rete
rovescio nel settimo gioco del secondo set, quando ha già vinto il primo. E non sarà più lei: «Il muscolo, indurito da qualche giorno, ha cominciato a farmi male. Ma Sloane ha meritato, io comunque potevo correre e colpire bene la palla. Ritirarmi? Non ci ho pensato un nanosecondo».
Williams ha guai alla spalla: l’erede Stephens ne approfitta. Roger brilla a tratti e doma Tsonga al 5˚
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Che qualità Sloane è quasi incre-
dula, timorosa di fronte al monumento ferito che adesso serve solo a 130 all’ora e sul 5-3 spreca un set point e poi regala il servizio con tre gratuiti. Ma la forza delle doti innate (papà John è stato Roookie offensivo ’88 nell’Nfl) emerge da lì ed esplode nel terzo set, quando Serena torna a battere a livelli standard e la Stephens rimanda ogni palla e si prende a rete i punti che servono (18 su 20 alla fine): «Se è un sogno? Forse sì, però quando mi sono alzata al mattino ho avuto la sensazione che potevo combinare qualcosa di magico». Ora si sottoporrà all’esame Azarenka, la numero uno che difende il titolo, senza perdere la spontaneità: «Amo molto fare shopping online e guardare lo sport in tv». E twittare, tanto che ha promesso il biglietto della madre Sybil, tornata in America, a chi fra i 17.000 followers gliel’avesse chiesto per primo: «Mi sa che con questa vittoria salgo a 35.000».
le candidate al n. 1 mondiale. Azarenka resta regina se vince il torneo, Serena lo diventa se la Sharapova perde in semifinale e la Azarenka non vince il torneo, Masha ce la fa se vince il torneo o va in finale, se Vika non trionfa (lu.mar.)
S Dopo un set, Serena Williams, n. 3 del mondo, chiede aiuto alla fisioterapista. Ma rimarrà menomata
I COMMENTI FELICI DEI DOPPI AZZURRI
Re Roger Anche in una serata
DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 MELBOURNE (Aus)
La figlia che uccide sportivamente la madre putativa, l’allieva che non ha pietà della maestra: quante volte ce l’ha raccontato la storia del mondo. Perché a sette anni, quando prese in mano per la prima volta una racchetta, la piccola Sloane Stephens si portò subito appresso il peso di un’eredità greve con cui convivere: sei tu la nuova Williams. Perché è afroamericana e perché vive in Florida. E quando si capisce che ha talento da predestinata, è proprio Serena a suggerire, a consigliare, a passare le ore a palleggiare insieme. Spalla al muro Un giorno, dicevano, sarà come lei. E quel giorno, come un baleno, è arrivato ieri. Un dramma epico. Perché dove finiscono i meriti (enormi) della ragazzina (vent’anni
«Forse è un sogno, ma mi sa che con questa vittoria salgo a 35.000 followers
SLOANE STEPHENS PARLA DEL SUCCESSO SU SERENA
a marzo), cominciano i dolori della regina. Veri, sanguigni. Sul trionfo di una generazione (mai la Williams aveva perso da un’altra americana più giovane di lei) si allunga infatti l’ombra della spalla destra martoriata di Serena, che paga un movimento innaturale con il
di molti impacci (27 errori di dritto) in cui spesso non riesce a dare velocità alla palla, Roger Federer, finisce per domare Tsonga al quinto, come sempre giocando meglio i punti decisivi. Innanzitutto i due tie-break e poi tutto il set finale, quando il francese, prosciugato dalle due rimonte precedenti, si trasforma nella solita cicala e concede il ferale break sul 2-1 con tre erroracci senza senso e soffre gli slice del divino svizzero. Che approda al penultimo atto in Australia per il 10˚ anno consecutivo, un record, come le 33 semifinali in uno Slam: «Sono stati tutti set equilibrati che potevano finire da una parte o dall’altra, Jo mi metteva pressione su ogni punto, non è facile essere incisivi contro un servizio che va sempre a più di 200 all’ora: la differenza l’ha fatta il mio gioco in difesa». Ora l’incrocio più atteso, con Murray, la rivincita di Wimbledon e dell’Olimpiade, con lo scozzese (non ha ancora perso un set) avanti negli scontri diretti ma mai vittorioso contro Roger in uno Slam. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
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le semifinali consecutive di Federer agli Australian Open (2004-2013). Record assoluto Connors con 12 US Open: 1974-1985.
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le semifinali di Federer negli ultimi 35 Slam disputati. Stop a Parigi 2010 (Soderling), Wimbledon 2010 (Tsonga) e 2011 (Berdych), e US Open 2012 (Berdych).
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le volte che Roger Federer ha vinto al quinto set (16 sconfitte). L’ultima contro Benneteau al 3˚ turno di Wimbledon 2012.
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le volte Era Open, con le prime 4 teste di serie in semifinal4 agli Australian Open: 1988, 2005, 2012 e 2013.
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del mondo a fine torneo, rimarrà Djokovic e Federer 2; Ferrer passerà 4˚, oppure 3˚, vincendo il torneo, se Murray ko.o. in semifinale.
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
Sotto
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Due italiani nei quarti di finale degli Australian Open Juniores. Gianluigi Quinzi (nella foto Giubilo), che compie 17 anni il 1˚ febbraio, ha battuto agevolmente il canadese Hugo Di Feo, classe 1995 (un anno in più) e n. 16 del seeding: 6-1 6-4 in 56 minuti. Ora il mancino marchigiano troverà la wild card australiana Kokkinakis, anche lui del ’96, che ha già battuto lo scorso anno durante la Davis Cup Junior conquistata dall’Italia. Bene anche Filippo Baldi, il suo gemello, che disputa il primo Slam junior: il 17enne lombardo, testa di serie n. 8, ha affrontato il cileno Garin, classe 1996 e numero 9 del torneo, che lo scorso
ANCHE GLI JUNIORES QUINZI E BALDI AVANZANO AI QUARTI
settembre ha giocato in coppa Davis a Napoli. Filippo si è imposto 6-3 7-5 in un’ora e 15’ e ora trova il primo favorito Nikola Milojevic (Ser). PROBLEMI DA SORDO
Lee-Duck, quattordicenne coreano iscritto al torneo juniores di Melbourne, è sordo dalla nascita e ha raccontato ai giornalisti che non sentire il rumore del pubblico è un vantaggio che gli permette di restare più concentrato sul gioco. L’unico problema è il rapporto con gli arbitri e i giudici di sedia in quanto, non sentendo le chiamate, spesso continua a giocare anche se il punto fosse fermo.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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L’1-3 FEBBRAIO
Davis aTorino già venduti 9000 biglietti
Errani e Vinci, un’altra finale! Andreas Seppi è il n. 1 italiano
Domani le Cichi favorite per il terzo Slam, ottimi i quarti di Bolelli-Fognini DAL NOSTRO INVIATO
MELBOURNE
Poeti. Santi. Navigatori. E, all’improvviso, doppisti. Te lo aspetteresti da Errani e Vinci, che confermano lo status di regine con la quarta finale negli ultimi cinque Slam, ma vedere lassù Bolelli e Fognini, semifinalisti con autorità e maturità, è un tocco di balsamo. Che coppia Le Cichi battono le bombardiere Vesnina e Makarova e il segreto sta nell’armonia: sono una coppia migliore, cioè sono più doppiste e quindi hanno più armi per uscire dai momenti difficili determinati dalle condizioni ambientali e dalla crescita tecnica delle altre. Le avversarie, infatti, sparano cannonate come fossero due partite distinte di singolare, le nostre si difendono e contrattaccano: «Siamo state solide — analizza la Vinci — controllando e cercando di fare le cose giuste al momento giusto. Sicuramente la vittoria contro le Williams ci ha caricato, ma siamo state brave a non crogio-
larci troppo sui nostri meriti». Il primo set comincia con tre break di fila, ma siccome l’ultimo lo subisce la Makarova le nostre portano il vantaggio fino in fondo. Nel secondo, il break decisivo è sul 4-4, quando la Vesnina serve e concede un paio di omaggi, restituendo un po’ a Robertina quanto le aveva preso in singolare: «Lei era la giocatrice che poteva spostare gli equilibri, perché ha esperienza in doppio e tira molto forte». In finale, domani, per conquistare il terzo Slam in carriera dopo Parigi e New York,
ci sono le australiane Barty e Dellacqua, in un match che la Errani inquadra così: «Dovremo continuare ad essere aggressive nei colpi di rimbalzo e crearci tempo e spazio per prendere la rete». Califfi Il percorso di Fognini e
Bolelli, già compagni a livello juniores, era cominciato un paio di anni fa e sembrava foriero di buone novelle per una specialità in cui fummo maestri fino a Panatta e Bertolucci: semifinale agli Us Open nel 2011 e Masters sfiorato. Poi, tra infor-
S Sara Errani (25 anni, a sin,), raggiunge la finale di doppio n. 25 (4 con altre partner), Roberta Vinci, 31 anni, la n. 30 (9 con altre), 21 quelle giocate insieme con 13 vittorie (2 Slam) e 7 finali perse. ANSA
tuni e altalene di classifica, la coppia è un po’ scoppiata, ma adesso che il ranking è buono per entrambi e quindi in singolare possono giocare gli stessi tornei e la salute li sostiene, si può ripartire. E con quale autorevolezza. Nei quarti, Simone e Fabio, che servono bene, hanno ottimi fondamentali da fondo, non mancano di tocco a rete e quindi potenzialmente hanno i numeri per stare in alto, impiegano un set per prendere le misure ai colombiani Cabal (finalista a Parigi due anni fa) e Farah, prima di imporre il peso della risposta al servizio e della solidità da dietro, malgrado Bole abbia una spalla dolente e chieda l’intervento medico. Nella notte hanno affrontato i Bryan, numeri 1 del mondo, ma intanto la rincorsa a una coppia di califfi soprattutto in prospettiva Davis sembra finalmente conclusa. ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL COMMENTO di GIANNI VALENTI
a pagina 21
A AL SC 3
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I NUMERI
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le finali Slam di Errani-Vinci negli ultimi 5 Majors: Australian Open 2012 persa, Roland Garros e US Open 2012 vinte, e ora ancora Melbourne.
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doppi azzurri finalisti Slam: Pietrangeli e Sirola vinsero il Roland Garros ’59 e persero Parigi ’55 e Wimbledon ’56 (lu.mar.).
TORINO (a.m.) La coppa Davis torna a Torino dopo 33 anni. Ieri la conferenza di presentazione del primo turno del World Group 2013 che si disputerà dal 1˚ al 3 febbraio al Palavela di Torino (terra rossa indoor) tra l’Italia di Andreas Seppi, Fabio Fognini, Simone Bolelli, Paolo Lorenzi e la Croazia di Marin Cilic, Ivan Dodig, Mate Pavic e Antonio Veic. Il programma dell’interessante match: due singolari venerdì 1˚ febbraio, il 2 febbraio è previsto il doppio mentre gli ultimi due singolari si giocheranno domenica 3 febbraio. Dal 29 al 30 gennaio gli allenamenti al Palavela saranno aperti agli studenti di scuole medie, superiori e universitari. Le partite saranno trasmesse in diretta da SuperTennis Tv. Già venduti circa 9 mila dei 15 mila biglietti disponibili, per acquistarli (giornalieri o abbonamenti per due o tre giorni) su Ticketone.it e anche presso il GazzaStore di Milano, in galleria S. Carlo. Oggetti e abbigliamento dei tennisti saranno messi all'asta su Ebay per Telethon.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
PALLAVOLO CHAMPIONS LEAGUE, IL RITORNO DEGLI OTTAVI
Trento eliminata da Dinamo e golden set Gli iridati vincono 3-0 ma cedono ai moscoviti nel parziale di spareggio DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI TRENTO
I campioni del mondo di Trento salutano l’Europa. Come un anno fa fu fatale il Kazan nella semifinale di Champions League, questa volta è la Dinamo Mosca a giustiziare le ambizioni di Trento che, dopo 4 final four centrate su 4 partecipazioni (fra cui tre vittorie consecutive), abdica al primo turno dei playoff. Superati più che dal valore della Dinamo, da un regolamento che non ha mai convinto in cui i set non hanno valore, ma solo le vittorie finali contano. Quindi Trento che aveva perso l’andata 2-3 e stravinto al ritorno 3-0, quando già immaginava di poter affrontare ancora il Kazan, si è vista scivolare via la qualificazione in un golden set beffa. Spareggio Il golden set è uno
spareggio inventata dalla Confederazione europea che voleva tenere accesa l’attenzione sulle gare di ritorno delle Coppe fino all’ultimo punto (?). Se si vince una partita per uno si va al golden. Così la Dinamo
fine. Trento ha accusato subito un break in ricezione e da lì non è più tornata in pista, per la Dinamo è stato sufficiente mantenere il cambio palla, anche senza poter contare troppo sul martello polacco Kurek che reduce da qualche problema fisico ha perso il confronto con Juantorena e Kaziyski. «L’abbiamo buttata noi», si è rammaricato fine Rado Stoytchev. Forse pensando anche all’andata, quando in almeno un paio di set i trentini hanno sprecato troppo. E così dopo 14 mesi Trento perde in casa una partita internazionale. Purtroppo quella che avrebbe potuto cambiargli la stagione. Invece l’ultimo urlo rimane in gola alla tifoseria di casa calda e numerosa (come sempre nei momenti delicati), quasi sbigottita dalla caduta dei suoi idoli. Un tiepido applauso congeda le squadre, mentre i russi saltano in mezzo al campo. «Non bastano le dita di due mani per contare tutti i trofei di Trento – ha detto Yuri Cherednik, tecnico di Mosca e ex giocatore per anni in Italia -, per questo la nostra soddisfazione non si può raccontare. Il golden set? Diciamo che avevo detto qualcosa ai ragazzi. Non si dovevano consumare troppo prima». Trento avrà tempo invece di riflettere su una serata bella solo a metà.
| 3-0
TRENTO-MOSCA
che si è quasi anestetizzata nelle prime tre frazioni, si è svegliata di colpo nell’ultimo parziale (ai 15). Il bomber Kruglov è stato scongelato da Cherednik che evidentemente aveva preparato la partita per sfruttare proprio questa ultima possibilità. La squadra è come se avesse conservato le riserve solo per la
Rado Stoytchev in mezzo al campo a consolare i suoi TARANTINI
(25-19, 25-18, 25-12, 12-15, il golden set) TRENTINO DIATEC: Raphael 2, Juantorena 17, Birarelli 7, Stokr 18, Kaziyski 13, Djuric 5; Bari (L), Colaci (L), Lanza. N.e. Sintini, Valsecchi, Uchikov. All. Stoytchev. DINAMO MOSCA: Markin 6, Shcherbinin 4, Kruglov 17, Kurek 6, Krivets 6, Grankin 3; Bragin (L), Bezrukov, Shchdilov. N.e. Nikitin, Stepanyan (L). All. Cherednik. ARBITRI: Loderus (Ola) e Godoy Alonso (Spa). NOTE - Spett. 3557. Durata set: 26’, 25‘, 21‘; tot. 72‘ Trentino: battute sbagliate 13, vincenti 7, muri 10, 2a linea 11, errori 23; Dinamo: b.s. 15, v. 3, m. 5, 2a l. 11, e. 19.
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BUSTO E VILLA
(a.a.) CHAMPIONS UOMINI (rit.ottavi)– Trento -D.Mosca (Rus) 3-0 (g.s. 12-15; and. 2-3); Maaseik (Bel)-Kedzierzyn Kozle (Pol) 2-3 (and. 0-3), Belchatow (Pol)-Smirne (Tur) 2-3 (14-25, 25-21, 22-25, 25-18, 18-20, g.s. 12-15; and. 3-1); Macerata-Resovia (Pol) 3-1 (and. 3-0), Cuneo-Lubiana (Slo) 3-1 (3-0). DONNE Oggi Rabita Baku (Aze)-Cannes (Fra) (3-1), Kazan (Rus)-Mosca (Rus) 3-2 (29-27, 25-16, 16-25, 21-25, 15-13; and. 3-1); oggi (15.30 dir Sportitalia) Eczacibasi Istanbul (Tur)-Villa Cortese (3-1), oggi (20.30 dir. Sportitalia) Busto -Schweriner (Ger) (and- 2-3), Lokomotiv Baku (Aze)-Azerrail Baku (Aze) 0-3 (20-25, 18-25, 22-25; 0-3).
NEI QUARTI TROVA CUNEO: CERTAMENTE UN’ITALIANA SARA’ ALLE FINAL FOUR DI OMSK (RUS)
Parodi è la guida di Macerata che spazza il Resovia MACERATA - La Lube prima domina, poi soffre e infine festeggia la qualificazione. Macerata così vola all'ormai tradizionale appuntamento con Cuneo e comunque vada l'Italia ha già la certezza di avere una squadra nella final four siberiana. Solo nel primo e nel terzo set gli ospiti riescono a creare qualche grattacapo alla squadra di Giuliani, che però conferma il suo attuale stato di grazia. Mettendo in vetrina un Parodi riposato e tirato a lucido: per lui 62% in ricezione, 3 ace e attacco al 67%. Assecondato da uno Stankovic monumentale a muro (3) e in attacco (58%). Sono anche i tanti
errori del Resovia a dare il là all'affermazione dei marchigiani: ben 36. «E' un bene aver perso quel terzo set -ha sottolinea Parodi- perché ci è servito caratterialmente per dare una risposta immediata e forte. Io sto bene, sto lavorando tanto in palestra e i risultati si sono visti. Ora c'è Cuneo ed io sono contento di questa sfida nei quarti». Primo set in cui Resovia è vittima dei suoi tanti errori (10) che spianano il successo a Macerata. Lube che non sfrutta i regali degli avversari e si fa riagguantare nel finale (20-19) prima che un sontuoso Parodi tiri giù la saracinesca. E'
ancora Parodi protagonista nella fase cruciale del 2: decisivo nello spezzare il tentativo di rimonta e a firmare l'ace che spiana il successo. Terzo che vede la reazione avversaria firmata Nowakowsi-Bartman prima che i biancorossi tornino letali. Chi a Cuneo non vuol pensare, invece è Giuliani. «Concentriamoci sul campionato -ha detto- a Latina non sarà facile». Mauro Giustozzi
MACERATA-RESOVIA 3-1 (25-23, 25-18, 23-25, 25-18) CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Parodi 14, Stankovic 11, Zaytsev 18, Kooy 9, Podrascanin 9, Travica 1;
TIRO A VOLO SUCCEDE A FAZI CON CUI VINSE L’ORO AD ATENE
Benelli nuovo c.t. dello skeet azzurro (m.sal.) Era la naturale evoluzione delle cose: Andrea Benelli è il nuovo c.t. azzurro dello skeet. Succede a Francesco Fazi che ha guidato la specialità da dopo Atlanta 1996 e per 4 Olimpiadi, con gli ori dello stesso Benelli (ad Atene) e di Chiara Cainero (a Pechino). «Voglio ringraziarlo per tutto quello che ha fatto. Sarei contento di potermi anche solo avvicinare ai suoi straordinari risultati», ha detto Benelli. La cui nomina non è ancora ufficiale, lo sarà solo lunedì. Anche se il nuovo c.t. non perderà tempo: già mercoledì 30 incontrerà la
sua nazionale maschile, con cui lavorerà il 31 e il 1˚ febbraio, mentre il 2 e il 3 ha già in programma anche un collegiale con donne e juniores. Il neo c.t. non anticipa nulla sui nomi dei convocati, mentre la sede del ritiro sarà decisa solo oggi. Da Cipro Andrea Benelli, 52 anni, fiorentino, tifosissimo viola, è stato 32 anni in nazionale, vincendo oltre all’oro olimpico di Atene, anche il bronzo di Atlanta 1996, due Mondiali (1987 e 1990), una Coppa del Mondo (1997) e un Europeo (1994). Ritiratosi nel 2008, nel-
l’ultimo quadriennio ha guidato la nazionale di Cipro, con cui ha vinto l’oro a squadre sia con gli uomini che con le donne all’ultimo Europeo (ha centrato medaglie pesanti con Achilleos e primati mondiali con Andreou e con la Eleftheriou). «Sono molto grato a Cipro per l’opportunità che mi ha dato, ma ora finalmente torno a lavorare per il mio Paese e a cercare di conquistare medaglie con la mia bandiera. Per me non sono concetti astratti o retorica, io ci credo profondamente. Era quello che speravo di poter fare, e ora sono molto orgoglioso di esserci arrivato». Guiderà anche il compagno di mille battaglie Ennio Falco: «E’ uno dei più forti di tutti i tempi - ha riso - ma il posto se lo deve guadagnare anche lui». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Henno (L), Pajenk, Starovic 1, Monopoli. NE.: Lampariello, Tartaglione. All. Giuliani. RESOVIA: Lotman 3, Kosok 5, Bartman 17, Akhrem 16, Nowakowski 9, Tichacek 1, Ignaczak (L), Grzyb 3, Perlowski, Kovacevic 10. N.e. Dobrowolski, Buszek. All. Kowal. ARBITRI: Bernaola (Spa) e Yener (Tur). NOTE - Spettatori 1970, incasso 9315. Durata set: 27', 22', 29', 23': tot. 100'. Lube: bs. 12, v. 4, m. 11, s.l. 10. e. 20. Resovia: b.s. 23, v. 6, m. 7, 2L. 14, e. 35. ALTRE COPPE RISULTATI
a pag. 39
DONNE ULTIMO ATTO DI UNA TRISTE VICENDA
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Modena surreale Si ritira dalla A-1 ma stasera gioca PAOLO REGGIANINI MODENA
Modena si è ufficialmente ritirata dal campionato di A-1 donne, ma questa sera giocherà ugualmente il ritorno di Challange Cup al Palapanini contro l’Ilbank Sport di Ankara. Una scelta contro ogni logica che regola il mondo dello sport (Modena non ha ovviamente nessun interesse a vincere), ma decisa nel tardo pomeriggio di ieri su pressioni del presidente della Fipav Carlo Magri, dopo che il club modenese aveva annunciato il ritiro anche dalla Challange Cup. Una decisione, quella di non giocare, che avrebbe fatto scattare sanzioni sia su una società in liquidazione (20 mila euro) che sulla Fipav, magari togliendo all’Italia un posto nelle coppe per l’anno prossimo. Astarita Intanto il presidente Rino Astarita si è arreso all’evidenza giustificando la chiusura «per mancanza di risorse per il sostenere il budget. Va in fumo il lavoro di otto anni - ha detto -, l’imponderabile evento del terremoto, sommato a numerose inadempienze di sponsor, ci impediscono di concludere il campionato». A fronte di un budget di quasi due milioni di euro e una raccolta forse di un decimo, i debiti si dice siano per un milione e 300 mila, con un solo stipendio corrisposto. Astarita minaccia azioni legali nei confronti dei «soliti» sponsor «traditori» e in quanto alla lettera che sancisce il ritiro della Universal ha ribadito con espressione rassegnata che «quella lettera mi è stata estorta con la forza dalle giocatrici», sottolineando pure che «la speranza di molte di lo-
ro di rivedere i propri soldi è in contrasto con la mia volontà». Preoccupate, e ci mancherebbe, le giocatrici. Sarà il consiglio federale di domani a decidere una eventuale proroga (sarà quasi certamente concessa) che permetta loro di trovare una nuova sistemazione. Tai Aguero che si era esposta con un appello alla città, ieri ha cambiato rotta: «Si devono vergognare – ha detto a Rai Sport - credevo in questa società, in quello che avevano promesso: pensavamo veramente che ci fosse qualcuno disposto ad aiutarci e invece non era vero niente. Il mio primo pensiero è stato quello di smettere, ma poi ho ritenuto di non dare loro questa soddisfazione, per
In campo in Challenge Cup per evitare multe Aguero: «Devono vergognarsi» cui vedrò». Tutto da scrivere il domani delle altre. Paola Croce potrebbe finire a Urbino o a Conegliano dove si sono interessati all’alzatrice Glass. Futuro lontano dall’Italia per Spasojevic, Harmotto e Brussa (Turchia), Valeriano piace a Piacenza, Paggi potrebbe smettere. Per Modena donne è il terzo ritiro negli ultimi 8 anni, mai però nel corso del campionato. Nel 2005 usci di scena la squadra di Francesco Pini (vinse scudetto e Champions) lasciando il titolo al Sassuolo di Giovanardi che resistette nelle massima serie prima di fallire nel 2009. Adesso una nuova resa che lascerà però un vuoto incolmabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IPPICA DOMENICA A PARIGI
Amérique: Nesta Effe resta fuori dai 18 A MANDATO QUASI SCADUTO
Il ministro Catania «Ippica danneggiata» Dopo mesi di silenzio, a pochi giorni dalla scadenza del mandato, riecco il Ministro del Mipaaf Catania secondo il quale «è stata salvaguardata un'importante dotazione per il montepremi» Cioè 115 milioni, parte dei quali forse usati per pagare i premi 2012. E poi, ormai fuori tempo massimo: «Ippica danneggiata dalle politiche sui giochi. Merita una chance di recupero» Troppa grazia...
Giochi quasi fatti per l’Amérique di domenica a Parigi. Dopo il forfait di Perlando sono 19 i rimasti iscritti, uno in più del numero massimo di partecipanti. E il 19˚ è il nostro Nesta Effe che, se nessuno rinuncerà, stamattina sarà escluso dalla lista. Ci saranno Tiego d’Etang, il 4˚ del Cornulier al montato dopo rottura, e ben quattro svedesi: Quarcio du Chene, Noras Bean, Raja Mirchi (per il quale sembra sfumata l’ipotesi di acquisto di Zlatan Ibrahimovic) e Maharajah (ieri in Svezia è nato il
suo primo figlio), il secondo favorito del betting (3,85 la sua quota), finito quarto lo scorso anno e secondo nel 2011, entrambe le volte dietro quel Ready Cash che è il grande favorito anche di questa edizione (2,50). Terza scelta dei bookmaker Raja Mirchi (5,50) davanti a Royal Dream (8.50). Intanto oggi sulla pista nera altra invasione italiana: ben 17 i nostri portacolori al via. IERI QUINTÉ 2-5-13-7-16 A Roma (m 2040): 1 Maldonado (S. Mattera jr) 1.16.7; 2 Niarckos Sm; 3 Mendez Bi; 4 New Hope; 5 Nikita Starlight; Tot.: 9,32; 3,46, 5,91, 6,79 (74,42). Quinté: n.v. Quarté: e 7.915,97. Tris: e 790,82. OGGI QUINTÉ A TORINO A Vinovo (inizio convegno alle 15.05) scegliamo Puccini Grif (6), Pilar dei Veltri (10), Pirata Om (7), Plinio (13), Pigito Grif (12) e Peones di Cielo (4). SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.10) e Palermo (15.20). Galoppo: Pisa (13.55).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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BASKET NBA: IL BILANCIO A METÀ STAGIONE WESTERN CONFERENCE
OVEST
Los Angeles spera, ma coi Clippers
I Thunder di Durant e gli Heat di LeBron restano i favoriti per una finale bis. Ma la regular season sin qui ha regalato grandi sorprese: il disastro dei Lakers, i Celtics sottotono,i Warriors rivelazione. Diamo i voti alle 30 squadre
Miglior bilancio di vittorie, prima nei punti fatti (106), con Kevin Martin che sta eguagliando la produzione di Harden, il miglior Ibaka e il solito, gigantesco, Durant che, superato Kobe, è il top scorer della lega (col 41.7% da tre). Meglio di così... DENVER 7.5
Sopravvissuti ad un calendario assurdo (23 delle prime 33 gare in trasferta), è il momento della raccolta, se la difesa regge. Gallinari è il top scorer, Faried cresce. Bene l’acquisto Iguodala. UTAH 7
Riesumato il veterano Tinsley, con un gruppo di giocatori un po’ sottovalutati (Millsap, Foye), stanno lanciando Hayward uomo chiave. Anche per loro più gare fuori che in casa.
CLASSIFICHE EST
Indiana vola anche senza Granger
MIAMI IN TESTA ATLANTIC DIVISION NEW YORK KNICKS BROOKLYN NETS BOSTON CELTICS PHILADELPHIA 76ERS TORONTO RAPTORS CENTRAL DIVISION INDIANA PACERS CHICAGO BULLS MILWAUKEE BUCKS DETROIT PISTONS CLEVELAND CAVS SOUTHEAST DIVISION MIAMI HEAT ATLANTA HAWKS ORLANDO MAGIC CHARLOTTE BOBCATS WASHINGTON WIZARDS
di LUCA CHIABOTTI E MASSIMO ORIANI
Le pagelle di metà stagione dell’Ovest.
Ecco le pagelle delle 15 contendenti a Est.
ANCORA
OKLAHOMA CITY 9
EASTERN CONFERENCE
LOR
NEW YORK KNICKS 7.5
Ieri Forbes li ha messi in cima alla classifica delle squadre Nba che valgono di più (1.1 miliardi di dollari). Prima del rientro di Stoudemire erano 21-9, con lui sono 4-5. Troppo dipendenti dal tiro da 3: ne tentano 28.7 a partita: nelle vittorie ne infilano 12, nelle sconfitte solo 9. Sono 11-1 sotto la guida di Carlesimo. Quinta miglior difesa (94.4 punti concessi a gara). Con un Brook Lopez da 18.5 punti e 7.4 rimbalzi, possono restare nelle prime 4. BOSTON CELTICS 4.5
Sembravano aver svoltato col rientro di Avery Bradley, poi 4 k.o. in fila hanno riaperto la crisi. Sono penultimi a rimbalzo, nonostante l’ottimo impatto del rookie Sullinger (6.1 a gara). Pierce tira col 42.3%, minimo in carriera.
Considerate le cattive previsioni della vigilia, sta andando benino, soprattutto ha dato la squadra in mano ad un rookie, Damian Lillard, già nei top 20 realizzatori Nba.
PHILADELPHIA 76ERS 4.5
L’alibi dell’assenza di Bynum non basta a giustificare la pessima stagione. Unica nota lieta l’esplosione di Jrue Holiday (19 punti e 9 assist di media), di diritto tra i play d’èlite della lega.
MINNESOTA 6
Crollata sotto il 50% ma, oltre il faticoso recupero di Rubio, ha potuto schierare Love solo 18 volte (2-9 dallo stop). E non sono bastati Pekovic (16 punti di media) e il rookie Shved.
TORONTO RAPTORS 5.5
Dopo un avvio disastroso (4-19) hanno vinto 11 delle ultime 18 (17 delle quali senza Bargnani). Ed Davis da titolare ha raddoppiato il suo bottino (da 6.1 a 12.9 punti), ma l’ago della bilancia è Calderon (tira col 54.4% nelle vittorie, 42.4 nelle sconfitte).
LOS ANGELES CLIPPERS 8.5
La domanda se Del Negro sia un buon allenatore, visto che Chris Paul ha potere assoluto in campo ha una risposta: sì. I Clippers vincono, divertono con Griffin, hanno il miglior sesto uomo della Lega, Jamaal Crawford (16 di media).
INDIANA PACERS 8
Partite giocate dalla loro star, Danny Granger: zero. Ma sono 3i a Est. Merito di coach Vogel e di un Paul George da All Star Game. (17.2 punti e 7.8 rimbalzi). E della miglior difesa della Nba (89.1 punti concessi a gara).
GOLDEN STATE 8
Con due rookie (Barnes e Ezeli) e un secondo anno (Klay Thompson) in quintetto, i Warriors a metà cammino hanno già 2 vittorie in più della passata stagione.
CHICAGO BULLS 7
Bravissimi a restare competitivi ad alto livello aspettando il rientro di Derrick Rose, grazie alla miglior frontline della lega, con Noah, Deng un Boozer in netta crescita.
LOS ANGELES LAKERS 3
MILWAUKEE BUCKS 6.5
Ci sono mille scusanti alla pessima stagione (Howard da recuperare, le 23 gare saltate da Nash, il cambio di coach). Poi li vedi, e pensi che dovrebbero andare a lavorare. Con Kobe sempre più stanco, è di ieri la voce di uno scambio che coinvolgerebbe Howard, che non sposta più che Gasol. Anche D’Antoni deludente.
Cacciato Skiles, continuano a restare da playoff. Su tutti un grande Larry Sanders: quando gioca almeno 30’ i Bucks sono 9-2 e le sue cifre ragguardevoli: 11.7 punti, 12.3 rimbalzi, 4.4 stoppate (top nella Nba) col 53% al tiro e in difesa Milwaukee concede solo 93.4 punti ogni 100 possessi (senza di lui salgono a 100.3).
SACRAMENTO 5
Mentre Cousins produce punti e guai, la partita del trasferimento a Seattle è conclusa, anche se il sindaco di Sacramento, l’ex Suns Kevin Johnson, ha i finanziatori per trattenere i Kings.
DETROIT PISTONS 5.5
PHOENIX 4
CLEVELAND CAVS 5
L’unica nota lieta è un Kyrie Irving che merita l’All Star Game. Oltre alle voci di un possibile ritorno di LeBron James nel 2014.
MEMPHIS 7.5
Solida se non spumeggiante in attacco, ieri, con uno scambio, s’è messa nella posizione di non dover rinunciare adesso al suo top scorer, Rudy Gay per motivi di futura luxury tax.
I MIGLIORI PER LA GAZZETTA
1 HOUSTON 6.5
La squadra col più basso monte salari stava disputando una stagione ottima nonostante il dramma familiare di coach McHale prima di 7 k.o. di fila. Bene Harden, Lin cresce e c’è una stella in pectore: Parsons. DALLAS 5
Nowitzki è rientrato da 13 gare e con le peggiori medie in carriera, stagione da rookie esclusa, tanti vecchi al capolinea, ma Cuban ha dichiarato che: «la sua banca è aperta». NEW ORLEANS 5.5
Con 7 vittorie in 10 gare dal rientro di Eric Gordon, i futuri Pelicans (nome varato ieri) funzionano pur con Anthony Davis a singhiozzo per infortuni. La notizia è l’esplosione di Vasquez.
MIAMI HEAT 6.5
1. Mvp: LeBron James (Miami): 26.3 punti, 8.1 rimbalzi, 7 assist a gara col 55% al tiro. 2. Matricola: Damian Lillard (Portland): 18.3 punti e 6.6 assist a gara. 3. Più migliorato: Greivis Vasquez (New Orleans): da 8 a 14.3 punti di media, da 2.5 a 4.6 rimbalzi e da 5 a 9.2 assist. 4. Sesto uomo: Jamal Crawford (LA Clippers): Clippers 12-1 quando è lui il loro top scorer. 5. Difensore: Tyson Chandler (New York): è il portiere dei Knicks. 6. Allenatore: Frank Vogel (Indiana): 3o a Est senza Granger. 2
3
4
5
6
OVEST OKLAHOMA CITY N.1 ASSOLUTA NORTHWEST DIVISION V-P OKLAHOMA CITY THUNDER 33-9 DENVER NUGGETS 25-18 UTAH JAZZ 22-19 PORTLAND T.BLAZERS 20-21 MINNESOTA T.WOLVES 17-21 PACIFIC DIVISION V-P LOS ANGELES CLIPPERS 32-11 GOLDEN STATE WARRIORS 25-15 LOS ANGELES LAKERS 17-24 SACRAMENTO KINGS 16-26 PHOENIX SUNS 13-28 SOUTHWEST DIVISION V-P SAN ANTONIO SPURS 33-11 MEMPHIS GRIZZLIES 26-14 HOUSTON ROCKETS 22-21 DALLAS MAVERICKS 18-24 NEW ORLEANS HORNETS 14-27
Stanno trattando la stagione regolare come un’inevitabile formalità da sbrigare. L’anno dopo aver vinto il titolo ci sta. Quando hanno voglia di giocare, sono ancora la squadra da battere. E sarà così nei playoff, nonostante i problemi a rimbalzo (ultimi con 38.8). ATLANTA HAWKS 6.5
Otto sconfitte nelle ultime 11 hanno rovinato l’ottima partenza (20-10) e ora si parla di posto a rischio per coach Drew. Il dilemma del gm Danny Ferry ora è se cedere o meno Josh Smith, free agent a fine anno. ORLANDO MAGIC 5
Arrivato dalla cessione di Howard, il montenegrino Nikola Vucevic sta disputando un grande campionato: 11.6 punti e 11 rimbalzi (con 29 in una gara, record di squadra). Con Big Baby Davis in campo, Orlando è 13-17, senza 1-10. CHARLOTTE BOBCATS 4
Dopo il 7-5 iniziale, hanno perso 26 delle 29 gare successive. C’è ben poco da salvare: 22o attacco, 29a difesa.
% 78.6 58.1 53.7 48.8 44.7 % 74.4 62.5 41.5 38.1 31.7 % 75.0 65.0 51.2 42.9 34.1
stars& stripes DURANT ALLO STAPLES SI SENTE A CASA
Nella vittoria sui Clippers, Durant è andato oltre quota 30 punti per la 10a gara in fila allo Staples Center.
CRISI PIERCE A Cleveland, 4a sconfitta in fila per i Celtics. Nella striscia Pierce tira col 31% (18/58).
COSE TURCHE Nella vittoria dei Bucks, per Ersan Ilyasova 27 punti, 16 rimbalzi, 3 recuperi e 0 perse.
RISULTATI Cleveland-Boston 95-90 (Irving 40; Rondo 17); Detroit-Orlando 105-90 (Knight 18; Redick 26); Milwaukee- Philadelphia 110-102 (Ilyasova 27; Turner 23); Clippers- Okl. City 97-109 (Griffin 31; Durant 32).
EST
Inizio da incubo (2-10), poi livellamento sulla mediocrità (14-15). Ottava miglior difesa (96) e 6a a rimbalzo (43.8).
La ricostruzione post Nash è fallita, coach Gentry ha lasciato, è in un gorgo di 2 vittorie nelle ultime 15 gare. E non sarebbe malaccio...
La regina degli assist continua a produrre basket di alta qualità anche se i big three invecchiano. Popovich li centellina con una rotazione di 9 giocatori da almeno 22’ di media. Nei playoff pagherà?
% 64.1 61.0 48.8 40.5 36.6 % 61.9 60.0 55.0 39.0 25.6 % 68.4 56.1 34.1 24.4 23.1
BROOKLYN NETS 6.5
PORTLAND 6
SAN ANTONIO 8
V-P 25-14 25-16 20-21 17-25 15 26 V-P 26-16 24-16 22-18 16-25 11-32 V-P 26-12 23-18 14-27 10-31 9-30
Taccuino EUROLEGA
Siena, Ress k.o.
(g.n.) Siena, che domani sfida il Besiktas, perde Ress per 3 settimane per un trauma muscolare. Oggi, per la 4a giornata delle Top 16, nel girone E Alba Berlino-Bamberg. Nel girone F, Fenerbahce Istanbul-Khimki (19.30, SportItalia 2); Vitoria-Barcellona; Maccabi Tel Aviv-Olympiacos Pireo. DONNE Alle 20.45 per la penultima giornata 1a fase: Schio-Kosice.
A SASSARI
Vanuzzo infortunato (g.d.) In allenamento Vanuzzo, capitano di Sassari, ha accusato uno stiramento al gemello mediale della gamba sinistra. Previste 2 settimane di stop.
LEGADUE
WASHINGTON WIZARDS 5
Jesi esonera Cioppi
Dal rientro di John Wall sono 4-2 (senza 5-28): dipendono troppo dalla ex 1 scelta per poter essere valutati equamente senza di lui.
(f.c.) Dopo la sconfitta di Brescia, Jesi esonera Stefano Cioppi. Squadra al vice Andrea Pecchia.
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GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
SCACCHI CLAMOROSO AI CAMPIONATI ITALIANI DI SERIE C
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GHACCIO EUROPEI DI FIGURA
4
OGGI PLUSHENKO
Oggi (ore 14.06) è anche il giorno di Evgeny Plushenko che insegue l’8o titolo
S
Nel disegno di Roberto Rinaldi, una possibile ricostruzione dello stratagemma usato da Cereda per comunicare con il complice
4 Auricolare
CARUANA PERDE
Nel gruppo A del torneo di Wijk aan Zee (Olanda), l’azzurro Fabiano Caruana è stato sconfitto dallo statunitense Hikaru Nakamura, dopo due errori alla 54ª e 56ª mossa. In testa Magnus Carlsen con 8 punti su 10 disponibili: il punteggio Elo ha già superato i 2870 punti, vertici mai toccati nella storia. Nel gruppo C è in testa il bergamasco Sabino Brunello con 8,5 (sette vittorie e tre patte)
e occhiali spia per essere imbattibile Loris Cereda, ex sindaco di Buccinasco, usava una microcamera per mostrare le mosse a un complice suggeritore. Scoperto e radiato dalla federazione SIMONE BATTAGGIA
Forse l’idea gli sarà venuta guardando «Il club degli imperatori», il film di Michael Hoffman (2002) in cui il protagonista, Sedgewick Bell, tenta di battere gli ex compagni di scuola in una gara sulla cultura classica indossando un auricolare attraverso cui gli vengono passate le risposte. Forse sarà stato incuriosito dai tanti occhiali con videocamera incorporata che si possono comprare sul web. Oppure avrà pensato che quella tecnologia da spie e investigatori, che tanti guai gli aveva procurato nel marzo 2011 quando la Guardia di Finanza lo filmò di nascosto mentre intascava una tangente, tutto sommato avrebbe potuto anche portargli un vantaggio, seppure nel piccolo ambito della sua passione scacchistica. Fatto sta che a Loris Cereda, ex sindaco Pdl di Buccinasco, comune alle
porte di Milano, l’idea di giocare un torneo con l’aiuto del suggeritore è costata la radiazione. Improvvisamente fortissimo I fat-
ti risalgono all’inverno scorso. Cereda partecipa alla serie C (girone 5) del campionato italiano a squadre con il Corsico. Il 18 marzo, contro l’Accademia Milano Navigli, è il solo a vincere una partita — le altre tre giocate dai compagni finiscono in parità — e regala così il successo alla propria squadra. La vittoria contro Rolly Martinez però è clamorosa, perché l’avversario è un maestro internazionale. «Da qualche partita ci eravamo insospettiti per l’aumento esponenziale della sua forza di gioco — racconta un ex compagno —. Quel giorno ci siamo accorti che nell’orecchio destro aveva un dispositivo acustico, ben camuffato. Da qualche tempo portava anche degli occhiali strani, diversi rispetto a quelli da vista che indossava di solito.
Non lo abbiamo detto all’arbitro perché in quelle categorie non c’è, ma il giorno dopo abbiamo presentato ricorso al procuratore federale». Compagni da dieci anni I compa-
gni deducono che gli occhiali nascondano una telecamera. E che da qualche parte debba esserci un complice, che riceve le indicazioni, le inserisce in un database online, ottiene la miglior mossa possibile e la trasmette a Cereda. Che muove e batte Martinez. «Non è stato facile fare ricorso — riprende l’ex compagno —, perché Cereda giocava con noi da dieci anni, lo consideravamo un amico. Poi lo abbiamo avvertito. Certo, lui era irritato. Ha provato anche a darci una giustificazione, ma non ci è sembrato credibile». La Commissione di Giustizia e Disciplina ha convocato per due volte Loris Cereda. Avrebbe potuto consultare le deposizioni, presentarsi in contraddittorio con coloro i quali lo accusavano, insomma fornire la propria versione e tentare di discolparsi, ma non si è mai presentato. Sulla base delle testimonianze degli ex compagni e di altre prove oggettive, ieri è arrivata la radiazione. Nega tutto In serata Cereda, in-
terpellato dall’Ansa, ha negato tutto. «Non ho mai barato nè utilizzato strane tecnologie durante le partite. Ci sono stati tornei in cui ho giocato bene, altri sono andati male. Quasi tutti si svolgevano alla presenza di un arbitro e di spettatori. Ho sbagliato a non presentarmi alla Commissione, non volevo alimentare ulteriori polemiche. Non sono mai venuto meno alla lealtà sportiva. Ho depositato ricorso». © RIPRODUZIONE RISERVATA
COPPIE Corto: 1. VolosozharTrankov (Rus) 73.23; 2. SavchenkoSzolkovy (Ger) 70.21; 3. BertonHotarek 64.28; 4. James-Cipres (Fra) 59.27; 5. KavagutiSmirnov (Rus) 56.20; 9. Della Monica-Guarise 47.26
S DANZA Corto: 1. BobrovaSoloviev (Rus) 69.42; 2. IlinykhKatsalapov (Rus) 68. 98; 3. CappelliniLanotte 66.53; 4. RiazanovaTkachenko (Rus) 64.52; 5. ZlobinaSitnikov (Aze) 60.93; 8. GuignardFabbri 57.63.
S OGGI Ore 11.45: corto uomini (Parkinson, ore 12.52; Bacchini, ore 16.01). Ore 19: libero coppie (Della Monica-Guarise ore 19.48; Berton-Hotarek, ore 21.25). In tv: diretta RaiSport 2, ore 11.50 e 19; Eurosport (21)
Ondrej Hotarek, 28 anni, e Stefania Berton, 22, terzi nell’artistico REUTERS
Berton-Hotarek Cappellini-Lanotte L’Italia è da podio DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI ZAGABRIA (Croazia)
L’Italia, un Paese di pattinatori di figura. C’è Carolina Kostner. Ma non solo. Lo canta la prima giornata degli Europei di Zagabria (edizione n. 104 della rassegna), con due coppie azzurre virtualmente sul podio. Stefania Berton-Ondrej Hotarek e Anna Cappellini-Luca Lanotte, dopo i programmi corti, sono splendidi terzi nell’artistico e nella danza, con tanto di doppio record nazionale. Stasera i primi e domani i secondi inseguiranno medaglie storiche. Prima volta Mai, nella specialità di Stefy e Ondra, un tandem azzurro s’è spinto a tanto. Il miglior risultato resta il quarto posto centrato dal duo milanese lo scorso anno a Sheffield. Ma alla Dom Sportova si può persino far meglio. Perché alle spalle dei russi Volosozhar-Trankov e dei tedeschi Savchenko-Szolkowy, inarrivabili, ci sono gli allievi di Franca Bianconi, capaci in una sola volta di migliorarsi di 3.89 punti. E il margine di vantaggio su chi insegue, i francesi James-Cipres (5.01), spalanca le porte del paradiso. Il «Paint it black» di Berton-Hotarek, omaggio ai Rolling Stones, è pressoché perfetto. Il triplo toeloop, il lanciato, il sollevamento, i passi, la spirale e le trottole: una
sbavatura sul triplo twist a parte, è tutto di qualità. Non male per una coppia nata nella primavera 2009. «Abbiamo pattinato con sintonia e con leggerezza — dicono colmi di gioia — e nel libero spingeremo come nel corto». Due volti Dovranno farlo anche Cappellini-Lanotte. Da un lato la soddisfazione per un piazzamento che, se confermato, varrà il primo podio della carriera in una rassegna globale. Dall’altro il rammarico per una classifica che avrebbe potuto essere persino migliore. I ragazzi guidati da Paola Mezzadri, con 66.53, crescono di 35/100. Se si confermeranno, riporteranno la scuola tricolore della specialità a medaglia dopo gli exploit di Fusar Poli-Margaglio e di Faiella-Scali. «Ci siamo mossi al meglio — spiegano — puliti e senza paura. Ma di fronte a certi improvvisi progressi...». Il riferimento è a chi guida, i russi Bobrova-Soloviev (69.42) e Ilinykh-Katsapalov (68.98), nella finale del Grand Prix di dicembre (a Sochi...) alle spalle degli azzurri. Anna e Luca non lo dicono: ma l’impressione è che il vento sia stranamente cambiato. La Carmen dovrà regalare meraviglie. Da applausi, intanto, anche l’ottavo posto di Charlene Guignard-Marco Fabbri e il nono tra le coppie di Nicole Della Monica-Matteo Guarise. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Pallanuoto L’ESORDIO IN OLANDA
World League Che Setterosa! OLANDA-ITALIA 6-12 (2-5, 0-2, 2-1, 2-4) Olanda: Willemsz, Smit 2, Nijhuis, Hakhverdian 1, Van der Sloot, Stomphorst, Van Belkum 1, Sevenich 2, Slagter, Smits, Klaasen, Van der Molen, Megens. All. Maugeri. Italia: Gigli, Pomeri 1, Garibotti 2, Radicchi, Queirolo 1 (rig.), Aiello, Di Mario 1, Bianconi 2 (1 rig.), Emmolo 1, Palmieri 2, Cotti, Frassinetti 1, Motta 1. All. Conti. Arbitri: Nemeth (Ung) e Skalochoritis (Gre). Note: sup. num. Olanda 12 (4 gol), Italia 10 (6). Usc. 3 f. Klaassen e Pomeri 3˚ t., Frassinetti e Van Belkum 4˚ t. Spettatori 700.
Ad Alphen aan den Rijn, in Olanda, il Setterosa parte col piede giusto nella rinnovata World League, dominando contro la squadra guidata dall’ex Maugeri. Un’ottima difesa, anche in inferiorità numerica, tiene a freno le padroni di casa, che si affidano alla solita van Belkum. Confronto già deciso a metà gara, sul 2-7. Un avvio convincente e beneaugurante per le campionesse d’Europa, sulla strada dei Mondiali di Barcellona. Tra le 15 a disposizione, il c.t. Conti ha lasciato a riposo Savioli e il portiere Gorlero. Sabato, a Catania, le azzurre ospiteranno la Russia nella seconda giornata della fase preliminare. Sarà un ostacolo più duro. Class.: Italia 3; Russia, Olanda 0. La formula: Le prime 2 di ogni gruppo europeo andranno alle finali del 3-8 giugno, a Pechino, con le prime 2 della zona America e le prime 2 dell’Asia-Oceania. EURO CUP (f.sir.) La Florentia ha un piede nella finale di Euro Cup. Nella semifinale d’andata di Savona, ricca di errori, i toscani hanno accelerato in apertura di terza frazione portandosi sul 4-6 con una doppietta di Molina, miglior marcatore dell’incontro con 4 reti. È stato Lifante, a 8" dal termine, a regalare il 6-8 definitivo. Damonte (3 gol) il migliore fra i liguri. Gara di ritorno il 6 febbraio. ALLENA PORZIO Acquachiara a sorpresa. Sarà Franco Porzio, fondatore e attuale presidente onorario del club napoletano, a guidare la squadra fino al termine della stagione in sostituzione del dimissionario Maurizio Mirarchi. L’olimpionico, fratello di Pino (che ha ricevuto un’offerta dalla Nazionale australiana), è alla prima esperienza da allenatore. GIORGETTI Brutte notizie per Alex Giorgetti: il Debrecen ha comunicato all’attaccante azzurro e al serbo Milos Korolija di non poter onorare il contratto per problemi finanziari. Giorgetti, che in estate non aveva trovato l’accordo con la Pro Recco, potrebbe restare con un ingaggio ridotto oppure trasferirsi in altre squadre ungheresi: ha già ricevuto l’offerta di Eger e Szolnok.
Nuoto NUOVO CONTRATTO
La federazione torna con Arena Dopo gli Usa, altro colpo per l’Arena, che torna ad accordarsi con la federazione italiana per 4 anni: è la 15ª federazione ad essere sotto contratto con l’azienda di Tolentino. Beffata in volata la Jaked. Lo sponsor tecnico aveva interrotto il rapporto con Fin prima di Pechino per la vicenda dei supercostumi gommati. L’accordo — che prevede anche sinergie per la promozione e la diffusione delle discipline acquatiche sul territorio nazionale, anche attraverso un'ampia attività congiunta di marketing e comunicazione — ripristina un connubio rivelatosi vincente per due quadrienni olimpici». La Jaked incassa il colpo ma preannuncia le sue verità sulla vicenda in una conferenza stampa annunciata per domani.
Slittino PRIMO FORFEIT DAL 1995
Niente Mondiali per Zoeggeler «Punto a Sochi» SIMONE BATTAGGIA
Per la prima volta dal 1995, Armin Zoeggeler salterà i Mondiali. Il 39enne carabiniere di Foiana ha deciso, «d’accordo con la Fisi e gli allenatori», di rinunciare alla caccia del settimo titolo iridato a Whistler (Canada, 1-2 febbraio) e di curare il mal di schiena, che in questa stagione l’ha tormentato. Pista indigesta La pista canade-
se non è mai piaciuta a Zoeggeler, specie nella versione «accorciata» col via spostato allo start delle donne. La modifica fu effettuata dopo il drammatico incidente che costò la vita al georgiano Nodar Kumaritashvili durante le prove di Vancouver 2010, e da allora non è cambiato nulla. Due giorni dopo, Armin strappò con i denti un bronzo pesantissimo, per chi come lui ama i tracciati lunghi e tecnici e il freddo intenso. Un podio — il quinto di fila nella stessa specialità — che già lo fece entrare nella storia dello sport, e che avrebbe alimentato in lui il desiderio di arrivare a sei, prolungando la carriera a Sochi 2014. I test dell’anno scorso sulla pista rus-
Rugby VERSO IL SEI NAZIONI
sa gli avrebbero rivelato quanto il sogno sia realizzabile: pista tecnica, tempi alla partenza non così decisivi. Vale la pena provarci. Rinuncia nell’aria Da settimane
si parlava di una possibile rinuncia dell’azzurro al Mondiale, per curare la schiena e prepararsi al meglio in vista della stagione olimpica. In questi mesi, d’altra parte, l’azzurro ha fatto mille test sui materiali, anche in gara, e sempre in chiave Sochi 2014. Se non annunciato, il forfeit era dunque
nell’aria. «Il programma era fare tutta la stagione — spiega Zoeggeler —, ma la situazione è questa. Dopo il terzo posto di sabato a Winterberg ero ottimista, ma la domenica, tornando a casa in macchina, ho sentito il dolore riacutizzarsi». Test a Koenigssee Zoeggeler
ora sta facendo fisioterapia, ginnastica in acqua ed esercizi per la schiena. Se riuscirà a recuperare, la prossima settimana andrà a Koenigssee, forse mercoledì o giovedì, per alcuni test. «Igls sarebbe più vicina, ma la pista tedesca è più simile a quella di Lake Placid». Dove l’8 e il 9 febbraio si terrà la penultima tappa di Coppa del Mondo. «Vorrei rientrare in America — aggiunge il vincitore di 10 trofei di cristallo — e fare l’ultima gara a Sochi». Per continuare a sognare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI AZZURRI Questi gli azzurri convocati per il Mondiale. Uomini, singolo: David Mair, Dominik Fischnaller. Doppio: Christian Oberstolz-Patrick Gruber, Ludwig Rieder-Patrick Rastner, Hans Peter Fischnaller-Patrick Schwienbacher. Donne: Sandra Gasparini.
Sergio Parisse e Pascal Papé IPP
INDOOR EUROPA (si.g.) Martedì a Praga (R.Ceca), miglior tempo europeo ’13 nei 60 hs di Lucie Skrobakova con 8”08. Uomini. Peso: Prasil 20.51. A Leverkusen (Ger). Uomini. Asta: Dilla 5.65. A Ludwigshafen (Ger). Donne. Asta: Gadschiew 4.50. A Chemnitz (Ger). Donne. Peso: Schwanitz 18.63. A Novi Sad (Ser). Donne. Pentathlon: Spanovic 4240 (6.63/lungo). A Chelyabinsk (Rus). Donne. 400: Ustalova 52”60.
Baseball GERALI ASSISTENTE Gilberto Gerali sarà l’assistente della nazionale italiana al World Baseball Classic di marzo a Phoenix (azzurri in girone con Stati Uniti, Messico e Canada). Gerali, tecnico che nel 2010 ha portato Parma allo scudetto della stella, era già stato collaboratore del c.t. Marco Mazzieri tra il 2007 e il 2010: prende il posto di Marco Nanni.
Boxe ZOU PROFESSIONISTA (r.g.) Il cinese Zou Shiming, 31 anni, due ori (2008-2012) e un bronzo (2004) olimpici, tre titoli iridati, ha firmato il passaggio al professionismo con la Top Rank di Bob Arum. Debutto a Macao (Cina) il 6 aprile nel mondiale mosca Wba e Wbo tra Brian Viloria (Usa 32-3-2nc) e lo sfidante Francisco Estrada (Mes. 22-2).
SERIE A (m.l.) Oggi la 4ª giornata della 2a fase. Ore 20.30. Master Round: Bolzano-Val Pusteria; Alleghe-Valpellice. Rip. Renon. Classifica: Bolzano 46; Renon, Val Pusteria* 42; Alleghe* 33; Valpellice* 31. Relegation Round: Milano-Asiago (dir. RaiSport 1); Val di Fassa-Pontebba. Rip. Cortina. Classifica: Asiago* 34; Milano 32; Cortina 23; Val di Fassa* 14; Pontebba* 6. (*: una gara in meno)
Hockey prato Il c.t. azzurro è 2˚ dell’Argentina
Armin Zoeggeler, 39 anni: vanta 54 vittorie in Coppa del Mondo EPA
Baseball IN NPB COI BUFFALOES
TRIPLO GYURTA (al.f.) Ad Anversa (Bel, 50 m). Uomini: 50 sl Fratus (Bra) 22”49; 100 sl Timmers 48”76; 200 sl Surgeloose 1'48”86; 50-100-200 ra Gyurta (Ung) 27”96, 1'00”12, 2'10”50; 100-200 fa, 200-400 mx Cseh (Ung) 53”31, 1'58”00, 2'02”81, 4'18”50. Donne: 50-100-200 ra Moller Pedersen (Dan) 31”03, 1'07”15, 2'25”05.
PARIS QUARTO Comincia oggi l’avventura di Alessandro Maestri verso la Npb 2013, la lega pro’ maggiore giapponese, secondo campionato sportivo al mondo per numero di spettatori (oltre 30 milioni nel 2012). Il 27enne lanciatore riminese è stato definito come uno dei più grandi affari del campionato. L’anno scorso infatti è stato notato in una amichevole dagli Orix Buffaloes (squadra che gioca sia a Osaka che a Kobe) mentre era in una Lega Indipendente (con i Kagawa Olive) e scritturato in fretta con opzione per il 2013. E qui sta l’ottimo affare dei Buffaloes: perché con uno stipendio da debuttante si assicurano anche per il 2013 un partente che nel 2012 ha stupito tutti con 4 vittorie (3 sconfitte), 2.17 di media pgl, 40 strike out e sole 12 basi ball in 49.2 inning. Buon per Maestri che il contratto prevede premi e incentivi. Ai Buffaloes arriva anche l’ex azzurro Vinny Rottino, l’anno scorso in Mlb tra NY Mets e Cleveland. Maestri nei prossimi giorni sarà allo spring training nell’isola di Okinawa: è da decidere quando si unirà agli azzurri negli Stati Uniti per il World Classic di marzo.
Un caso curioso nella nazionale italiana, probabilmente senza precedenti. Il c.t. azzurro, l’italo-argentino Fernando Ferrara, è stato nominato anche 2˚ allenatore dell’Argentina iridata e argento a Londra 2012. «La scelta dello staff delle Leonas conferma la bontà di quelle della Federazione Italiana - dice il Presidente FIH, Luca Di Mauro -. E in caso di concomitanza, come da contratto, sarà con noi».
Nuoto
Sci alpino
Kitzbuehel: 2a prova a Svindal (c.r.) Dopo le polemiche di martedì sulla visibilità, prova di discesa regolare ieri a Kitzbuehel. Aksel Lund Svindal (AP) ha registrato il miglior tempo, con l’azzurro Dominik Paris quarto a sei decimi. Due anni dopo l’orribile caduta nella Mausefalle – commozione cerebrale e 11 giorni di coma – l’austriaco Hans Grugger è tornato ieri sulla Streif. Il 31enne si è fermato per un paio di minuti sul luogo dell’incidente: «Non sarò mai in grado di chiudere questo capitolo, non voglio farlo, fa parte della mia vita. L’anno scorso non mi sentivo pronto, oggi era il giorno perfetto. Sono grato di esserci». Risultati: 1. Svindal (Nor) 1’57"48; 2. Reichelt (Aut) a 25/100; 3. Sporn (Slo) a 52/100; 4. PARIS a 60/100; 5. Kröll (Aut) a 76/100; 11. INNERHOFER a 1"51; 16. HEEL a 1"58; 22. KLOTZ a 1"85; 29. FILL a 2"07; 36. MARSAGLIA a 2"58. Oggi: terza prova (11.30).
Taekwondo
MARATONA DUBAI (d.m.) All’alba di domani, l’etiope Yemane Tsegay (2h04’48”) è il grande favorito della Maratona di Dubai (Emirati Arabi) col connazionale Dadi Yami (2h05’41”). Con loro anche il keniano Moses Masai. Fra le donne al via l’etiope Wude Ayalew e la debuttante connazionale Tirfi Tsegaye.
Hockey ghiaccio
Parisse: «L’Italia Maestri da oggi sarà ambiziosa» in Giappone ROMA (ro.pa.) Al suo quinto Sei Nazioni da capitano, Sergio Parisse promette un’Italia «ambiziosa» che, anche grazie a un calendario con Francia, Galles e Irlanda in casa, possa tentare di «vincere più di una partita». Ieri a Londra col c.t. Jacques Brunel per il tradizionale lancio del Torneo, il n.8 azzurro confida che l’Italia possa stupire sin dal 3 febbraio: «Abbiamo battuto la Francia nel 2011, ci siamo meritati il loro rispetto sul campo. Con l’aiuto del pubblico dell’Olimpico possiamo farcela. Vogliamo mettere in mostra un gioco dinamico, pericoloso per gli avversari, ambizioso». E Brunel aggiunge: «Stiamo crescendo, ma potremo dire di essere maturi quando battere la Francia non sarà più vista come un’impresa, ma come una normale possibilità». Debilitato da influenza e dissenteria, Martin Castrogiovanni ha finalmente raggiunto l’Acqua Acetosa. Sul fronte infortunati, la condizione dei 2ª linea Antonio Pavanello (flessore coscia destra) e Joshua Furno (distorsione alla caviglia destra) sarà rivalutata a inizio settimana: è più probabile che recuperi il capitano di Treviso.
Atletica
STAFFETTISTI PAPÀ L’ex stileliberista azzurro David Berbotto, trasferitosi in Australia a fine carriera, è diventato papà: è nato Mattia. Il veneto Simone Cercato, bronzo con la 4x200 ai Giochi di Atene, è diventato invece papà di Nina.
Pallamano RUSSIA FUORI (pe.m.) Al Mondiale in Spagna, la Slovenia e la Spagna si sono qualificate per le semifinali. Quarti: Russia-Slovenia 27-28; Spagna-Germania 28-24.
Pallavolo Mastrangelo stop? (g.sca.) Anche se non c’è una conferma ufficiale sembra proprio che Gigi Mastrangelo chiuderà così questa stagione agonistica. Non pare intenzionato ad accettare la proposta del Belgorod per giocare la restante parte della stagione in Russia. Quindi finirà fuori rosa a Cuneo, allenandosi solamente. ALTRE COPPE (a.a.) In Coppa Cev uomini (ritorno quarti): 20.30 Latina-Unterhaching (Ger, and. 3-0) In Challenger Cup uomini maschile (ritorno ottavi) ieri Piacenza-Gabrovo (Bul) 3-0 (25-19, 25-13, 29-27; and. 3-0). In Challenger Cup donne (ritorno ottavi) – Limassol (Cip)-Pia-
Il tatuaggio di Molfetta L’aveva annunciato, e ieri l’ha fatto: Carlo Molfetta ha celebrato l’oro olimpico con un tatuaggio. Se lo è fatto fare a Mesagne (Br), al Magic Tattoo cenza 0-3 (7-25, 7-25, 10-25; and. 0-3), oggi Modena-Ankara (Tur, and. 1-3). COPPA ITALIA A-2 DONNE (f.c.) Così ieri sera l’andata dei quarti di Coppa Italia: Sala Consilina-Novara 1-3 (14-25, 22-25, 25-23, 15-25); Soverato-Frosinone 1-3 (15-25, 25-20, 24-26, 18-25); San Casciano-Casalmaggiore 1-3 (18-25, 25-16, 23-25, 20-25); Ornavasso-Mazzano 0-3 (22-25, 25-27, 26-28).
Scherma SANZO L’ex schermitore Salvatore Sanzo, 37 anni, campione olimpico a squadre 2004 nel fioretto, oltre che vincitore di un argento e un bronzo individuali e un bronzo a squadre, 2 volte campione mondiale individuale e 2 volte a squadre, è il nuovo presidente del Coni Toscana. Ritiratosi nel 2010, assessore allo Sport, Turismo e Politiche per la Provincia di Pisa, Sanzo subentra a Paolo Ignesti.
Sport invernali Mondiali snowboard Da oggi il cross Qualifiche dello snowboardcross oggi ai Mondiali di Stoneham (Can). Omar Visentin, Tommaso Leoni, Luca Matteotti, Emanuel Perathoner, Raffaella Brutto e Michela Moioli cercheranno un pass per il tabellone finale di sabato. Domani il gigante parallelo, domenica si chiuderà con lo slalom parallelo. MONDIALINI NORDICI (g.v.) Ai Mondiali juniores di sci nordico a Liberec (R.Cec) nella 10 km tl uomini successo russo con Dmitriy Rostovtsev e Artem Maltsev; 15˚ Tanel, 25˚ De Fabiani (indisposto). Gara donne a Victoria Carl (Ger). Doppietta tedesca nella combinata nordica; 35˚ Buzzi, 40˚ Corradini, 44˚ Varesco e 54˚ Gianmoena. Oggi under 23 con Debora Agreiter alla caccia della medaglia nella 10 km tl (al via anche Lucia Scardoni), mentre tra gli uomini (15 km tl) al via Mirco Bertolina e Fabio Clementi; obiettivo podio anche per i saltatori (HS100), soprattutto con Evelyn Insam. COPPA EUROPA ALPINO (s.f.) L’austriaca Siebenhofer (Aut) ha vinto con 10/100 sulla connazionale Puchner e 26/100 sulla Kling (Sve) il 1˚ gigante di Pamporovo (Bul), allungando così in classifica sull’azzurra Sofia Goggia, ieri 9ª a 78/100; Azzola 11ª a 1"01, solo 27ª la Agerer. Nella discesa maschile di Val d’Isere (Fra), Varettoni è 10˚ a 61/100 dal Maple (Usa); oggi superG. Sempre ieri nel gigante Fis di Kirchberg (Aut), Andrea Ballerin terzo a 66/100 da Jitloff (Usa).
Vela OLIMPICHE (r.ra.) Ottimo esordio di Giulia Conti e Francesca Clapcich nel nuovo skiff olimpico femminile 49er FX. Le due azzurre hanno concluso il Nordamericano a Miami alle spalle delle brasiliane Martina Grael (figlia di Torben) e Kahena Kunze. Parteciperanno ora all’ISAF World Cup Miami OCR, dal 26 gennaio al 2 febbraio. In gara anche Giovanni Coccoluto e Marco Gallo nei Laser, Marcantonio Baglione negli RS:X uomini.
POR FESR CAMPANIA 2007-2013 “LA TUA CAMPANIA CRESCE IN EUROPA” ARCADIS (AGENZIA REGIONALE CAMPANA DIFESA SUOLO) ESTRATTO DI BANDO DI GARA Con riferimento alla D.G.R. della Campania n. 124 del 20/03/2012, che ha approvato il progetto preliminare del Grande Progetto “Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno” finanziato con Fondi POR FESR Campania 2007-2013, si da AVVISO che con Determinazione a Contrarre n 658 del 28/12/2012 è stata autorizzata la procedura aperta per l’appalto di “Servizi di indagine analitica finalizzata alla corretta gestione dei materiali provenienti dalle attività di scavo e risagomatura” (CIG 485346345E CUP I83B11000330008) dell’importo complessivo di € 1.059.910,83 da eseguire nel tempo di 75 gg nel territorio del Bacino del Fiume Sarno (Prov. NA-AV-SA). Il criterio di affidamento è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 81, comma 1, e 83 del D.L.vo 163/2006 e articolo 42, comma 1, e 44 della Legge Regionale n. 3/2007. L’Amministrazione aggiudicatrice è l’ARCADIS (Agenzia Regionale Campana Difesa Suolo). Gli atti di gara sono visionabili e scaricabili gratuitamente dal profilo del punto di contatto www.arcadis.campania.it. Il termine di presentazione delle offerte è il 11/03/2013, alle ore 10,00. Le offerte devono essere inviate a: ARCADIS (Agenzia Regionale Campana Difesa Suolo) via Marchese Campodisola, 21 - 80133 Napoli. Il bando integrale di gara è consultabile sul profilo del punto di contatto, www.arcadis.campania.it. Il Responsabile Unico del Procedimento è il dott. Italo Giulivo - Coordinatore AGC15 Regione Campania. Il Commissario ARCADIS - Flavio Cioffi
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2013
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_la banca più antica
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Perché il Monte dei Paschi viene affossato dai debiti? L’istituto senese ha truccato i conti con rischiose operazioni. Il suo ex presidente, oggi a capo dei banchieri, si è dimesso. Ma è uno scandalo enorme In un clima mondiale nervoso per faccende giapponesi che non possiamo qui spiegare, la Borsa di Milano ha sofferto di più a causa del guaio-Mussari, l’avvocato calabrese catapultato nel mondo della grande finanza una quindicina d’anni fa e che s’è dimesso dalla presidenza dell’Abi dopo le rivelazioni del Fatto quotidiano sulla sua gestione del Monte dei Paschi di Siena…
1 Andiamoci piano, in questo attacco c’è troppa roba.
Monte dei Paschi di Siena: è la sesta banca italiana (un tempo terza), roccaforte del sistema di potere del Pd (anche se ieri Bersani ha detto: «Il Pd fa il Pd, e le banche fanno le banche», frase a cui si potrebbe rispondere: magari!), finanziatrice del Siena calcio e del palio (soldi che da giugno non ci saranno più), la più antica banca del mondo, ma adesso in guai grossissimi, al punto che in Borsa ha perso in due giorni il 15% del suo valore. L’Abi è una sigla che significa: «Associazione Bancaria Italiana», cioè è l’organismo che deve tenere alta la reputazione del sistema bancario (oggi, un’impresa disperata). Giuseppe Mussari è un bell’uomo di 50 anni che presiedeva l’Abi, incarico confermato appena sette mesi fa. Prima di presiedere l’Abi, Mussari è stato presidente del Monte dei Paschi (Mps) e qui avrebbe combinato guai
le assicurazioni, e ci sono assicurazioni sui titoli, che permettono a chi le sottoscrive di non perdere, o di perdere meno o addirittura di guadagnare se il prezzo di un’azione invece di salire scende. Dirle di più vorrebbe dire scrivere un trattato di un centinaio di pagine.
4 Mussari truccò i conti ricorrendo ai derivati?
Giuseppe Mussari, 50 anni, nato a Catanzaro. Avvocato e banchiere: approda all’Abi, l’associazione delle banche italiane nel 2010. Lascia il vertice di Mps due anni dopo ANSA
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LA PAROLA S I derivati Sono titoli il cui valore (prezzo) è derivato dal valore di mercato di un altro bene o di un’altra attività finanziaria. Hanno una scadenza. Per questa loro natura si prestano a speculazioni sugli andamenti, al rischio, al ribasso dei mercati. Sono utilizzati, dagli investitori professionali, soprattutto come una forma di assicurazione contro i rischi dei mercati
molto seri, che il Fatto ha rivelato l’altro giorno. Una volta tanto, l’inchiesta di un giornale, documentatissima, ha ottenuto un effetto. Mussari si è dimesso. Come fa un uomo implicato in quelle faccende a fare la réclame delle banche?
2 Che faccende? I guai cominciano con l’acquisizione di Antonveneta, nel 2007. Ne abbiamo già accennato qualche altra volta, perché la vicenda è nota fin dal primo istante. Intorno a questa banca, all’inizio di proprietà olandese, s’era svolta nell’estate del 2005 una parte della guerra detta dei “furbetti”, guerra che rese celebri Stefano Ricucci (quello del «volete fa’ i froci co’ i culi dell’altri»), Gianpiero Fiorani, il governatore Antonio Fazio e sua moglie, Giovanni Consorte eccetera. Antonveneta era un boccone talmente ghiotto che nel 2007, quando i nuovi proprietari del Santander (spagnoli) stavano per venderla ai francesi di Paribas, Mussari si precipitò a fare un’offerta e a com-
prarla. Solo che il Santander aveva acquistato Antoveneta per 6,5 miliardi e Mussari invece, pochi mesi dopo, aveva sborsato addirittura 9 miliardi e mezzo! La magistratura indaga su quell’operazione, il sospetto di un tangentone esiste, ma Mussari finora non è stato toccato.
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Non so se il verbo “truccare” è corretto. Certo, li abbellì. I derivati in cui andò a impelagarsi risultano fino a questo momento tre, e si chiamano Santorini, Alexandria e Nota Italia. Ognuno di questi contratti è servito per riparare i danni provocati dal contratto precedente, aggravandolo ogni volta col solo vantaggio certo di distribuire le perdite, eventuali ma probabili, in un lasso di tempo più lungo. Quello su cui ha messo le mani Il Fatto è Alexandria, stipulato con la Nomura nel 2009 e scoperto in una cassaforte lo scorso 10 ottobre: 49 pagine in inglese, che descrivono un’operazione talmente complessa che lo stesso presidente della banca giapponese chiese a Mussari se lui e i suoi l’avessero davvero capita. Risulta chiaro però questo: che Alexandria peggiorerà il bilancio 2012 di Mps di 220 milioni. E che il buco finale sarà di almeno 740 milioni.
A
I DUBBI DI LONDRA
S Cameron: «Gli inglesi decidano sull’Ue» Con un discorso che ha già suscitato infuocate reazioni, il premier britannico, il conservatore David Cameron, si è impegnato a un referendum entro 5 anni sulla permanenza o meno nell’Ue, qualora vincesse le prossime elezioni. Rispondendo alle pressioni degli euroscettici anche nel suo partito, il premier ha detto che il Regno Unito, che si unì alla Comunità Economica Europea 40 anni fa, non vuole uscirne, ma che la delusione per l’Ue «è a picchi mai così alti e che bisognerà rinegoziare e rivedere gli accordi»
E allora?
E allora il Monte era ricco, ma non così ricco da poter tirar fuori una somma simile. Dal 2008 in poi bisognò arrampicarsi sugli specchi per rimettere i conti a posto e soprattutto per presentare bilanci che non facessero scandalo. Lei sapeva che si possono avere conti disastrati e bilanci magnifici? Un sistema è quello di mettere in piedi un intreccio di scommesse, che si possono facilmente occultare grazie al fatto che non si sa se alla fine risulteranno vincenti o no. In quale posta di bilancio si dovrebbero mettere? Nessuno lo sa, e questo autorizza ad occultarle. Sono scommesse, per esempio,
5 E come faranno? Il Monte se la passava già male, stava chiedendo in prestito allo Stato 3,4 miliardi (Monti bonds) al tasso del 9% innalzabile al 15, e stava procedendo a una forte riduzione del personale. Ora lo Stato dovrà tirar fuori 500 milioni in più. Bisognerebbe chiedersi come mai i banchieri si siano scelti quest’uomo come loro rappresentante e lo abbiano addirittura confermato nell’incarico. Domani si riuniscono i soci. Oscar Giannino e Beppe Grillo hanno ottenuto una delega per parlare. Ne sentiremo delle belle.
Vota Antonio -30 IL NOSTRO DIARIO ELETTORALE
Monti attacca «Italia vittima dei governi precedenti»
Il premier Mario Monti nel suo intervento di ieri a Davos REUTERS
L’aria fine di Davos, in Svizzera, affila le parole di Mario Monti: intervenuto al World Economic Forum, il premier ha annunciato un cambio di strategie («la riduzione del debito non si può più fare attraverso le tasse»), si è augurato un rafforzamento della sua legge anticorruzione e ha attaccato chi lo ha preceduto: «Gli italiani sono vittime di governi che spesso non sono stati abbastanza forti contro l’evasione fiscale, gli interessi particolari, le manipolazioni del mercato finanziario». Monti ha sottolineato la propria «responsabilità sociale verso i più fragili», offrendo il fianco al segretario del Pd Pierluigi Bersani. Che, in un comizio a Marino (Roma), ha criticato lo stesso Monti e Berlusconi in un colpo solo: «Proprio la crisi sociale è un tema troppo trascurato sia dal miliardario, sia dai tecnici. Serve un sistema di welfare per il quale non c’è né povero, né ricco e il pubblico deve essere il grande soggetto di regolazione. Gli esodati li ha creati Monti: non venga a farci le pulci». Intanto, c’è chi segna il perimetro di una possibile alleanza, come Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, che ribadisce il suo "no" a Sel: «Appoggiare un governo Bersani? Sosterremo ogni tentativo di serio riformismo, ma escludo la possibilità di poter conciliare la nostra piattaforma riformista con quella di Vendola». A sinistra, infine, Antonio Ingroia di Rivoluzione Civile graffia: «Penso che Dell’Utri sappia su Berlusconi più di quel che dice».
notizie Tascabili
«Gli spariamo in bocca»
Alle urne anche Roma
Le minacce choc della ’ndrangheta al cronista Tizian
Elezioni comunali In 8 milioni al voto il 26-27 maggio
Il Consiglio di Stato sul monopolio
«O la smette o gli spariamo in bocca». Così due degli arrestati nella maxi-operazione anti-’ndrangheta della Gdf di Bologna, che ha portato a 29 fermi, parlano al telefono del giornalista della «Gazzetta di Modena», Giovanni Tizian. Nell’intercettazione di fine 2011 quello che è ritenuto il capo dell’organizzazione, Nicola Femia, si lamenta con un faccendiere, Guido Torello, di articoli pubblicati su di lui. Il cronista è da tempo scortato: «Continuerò a fare inchieste, a raccontare quel che c’è da conoscere», è stato il suo commento all’intercettazione.
Le elezioni comunali si terranno domenica 26 e lunedì 27 maggio, mentre l’eventuale turno di ballottaggio avrà luogo domenica 9 e lunedì 10 giugno. Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. La sfida più attesa è naturalmente quella di Roma, dove il primo cittadino uscente, Gianni Alemanno, ha ribadito ieri che si ricandiderà, ma si voterà anche per i sindaci di Catania, Messina, Vicenza, Siena, Udine, Pisa, Ancona e Brescia. In totale sono 652 le amministrazioni da rinnovare e circa 8 milioni 120mila i cittadini che saranno chiamati alle urne per queste elezioni.
Alitalia dovrà cedere gli slot Milano-Roma Easyjet può esultare Alitalia dovrà cedere gli slot (corridoi orari in cui l’aereo può decollare) sulla rotta Milano-Roma. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso della compagnia di bandiera contro il provvedimento dell’Antitrust relativo alla posizione di monopolio sulla rotta Milano Linate-Roma. Secondo la sentenza «Easyjet rappresenta il vettore più idoneo a garantire un effettivo vincolo concorrenziale ad Alitalia-Cai» sulla rotta Roma-Milano. La compagnia di bandiera dovrà quindi cedere sette slot a quella inglese. Per andare da Roma a Milano Linate in aereo, dunque, adesso
Il desk della compagnia aerea di bandiera Alitalia ANSA si potrà scegliere. Finisce così un’epoca su una delle tratte più redditizie, proprio in un momento in cui Alitalia si muove per sondare alleanze internazionali. Ma la «guerra» commerciale sarà senza esclusione di colpi. L’a.d. di Alitalia Andrea Ragnetti aveva già preannunciato una strategia aggressiva: «Loro ci fanno la guerra e noi gliela facciamo di ritorno».
Un operaio dell’Ilva di Taranto ANSA
L’acciaieria in crisi
Caso Ilva, Clini: «Per l’azienda nessun piano B» «Non c’è un piano B se la Consulta dovesse dire che la legge 231 sull’Ilva è incostituzionale. Questa non è una officina meccanica». Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha aggiunto: «Il decreto permette all’industria di adeguarsi alle prescrizioni ambientali».
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ALTRI MONDI
TARIFFA DI DUE EURO
Nel Duomo di Milano si paga per fare foto Costa 2 euro scattare foto all’interno del Duomo di Milano: la novità è stata introdotta da pochi giorni e prevede tre mesi di
prova. Versata la tariffa, si ottiene un braccialetto rosso che consente di fare foto, senza uso del flash. Chi scatta senza permesso, al secondo richiamo viene allontanato. Ogni anno sono 5 milioni i turisti che visitano il Duomo: la cattedrale ha costi di manutenzione di 3 milioni all’anno.
REVOCATO DIVIETO DEL ’94
Usa: le donne soldato potranno combattere Svolta nell’esercito americano: il segretario alla Difesa degli Stati Uniti uscente, Leon Panetta, ha deciso di rimuovere il
FILMATO A ROMA
Arrestato pm: sesso coi trans nel suo ufficio
CORONA Si arrende a Lisbona È la fine degli eccessi Braccato dalla polizia, si è consegnato dopo una fuga di quattro giorni: «Ora querelo chi dice che ho pianto» DANIELE VAIRA
Fabrizio Corona si è arreso e si è consegnato agli agenti di polizia portoghesi. Si è conclusa a Lisbona, dopo quattro giorni, la fuga dell’agente fotografico, che venerdì era stato condannato a 5 anni per estorsione, e che, poco prima che la sentenza diventasse esecutiva, era sparito da Milano. La resa, «mediatica», era stata anticipata da un audio su Internet in cui lui stesso annunciava la decisione di arrendersi. In realtà, era ormai braccato dalle forze dell’ordine, che da giorni tenevano d’occhio i suoi spostamenti. Corona, parlando al telefono al suo avvocato ha escluso che volesse fuggire: «Ho fatto quattro giorni di viaggio e mi volevo costituire a Lisbona perché ritengo la sentenza di Torino ingiusta e temo per la mia vita nelle carceri italiane». Si cercano i complici Fuga o non
fuga, verità o finzione, ormai il suo itinerario è stato ricostrui-
to. Venerdì, Corona, dopo essere entrato in una palestra di Milano, ne è uscito pochi minuti dopo da un ingresso secondario. Ad attenderlo c’era una Fiat 500 prestatagli da una sua amica. Da qui, si è procurato 30 mila euro e ha raggiunto la provincia di Modena dove a casa di alcuni conoscenti ha atteso l’ufficialità della condanna. La se-
La polizia sta indagando su 5 o 6 persone che lo avrebbero aiutato a scappare ra è rientrato a Milano, per poi dirigersi, insieme ad un complice, alla frontiera italo-francese di Ventimiglia, arrivando in Francia, solo sabato mattina. I due sono rimasti, infatti bloccati sul Col di Tenda, a causa della neve. Qui l’auto sarebbe stata «agganciata» anche dagli investigatori grazie all’antifurto satellitare. La coppia si è separa-
d
L’SMS ALL’AMICO S
«Sì... X la prima volta in vita mia ho paura, non si tratta di 3 mesi come l’altra volta, ma di anni... Dai a domani... Fabry»
ta a Narbonne e Corona ha guidato da solo fino in Spagna e poi, in Portogallo, giungendo a Cascais, alle porte di Lisbona. Una fuga, durante la quale, il fotografo ha percorso sempre strade provinciali e secondarie per non incorrere in controlli. Ora gli inquirenti stanno valutando la posizione di cinque o sei persone che lo avrebbero aiutato. Oggi alle 10, intanto, è stata fissata l’udienza davanti al tribunale di Lisbona per l’estradizione in Italia di Corona, che ora, a causa del cumulo delle pene rischia di dover scontare 7 anni e 10 mesi. Rimane un dubbio: come ha affrontato Corona la vicenda? Le indiscrezioni di ieri mattina di siti e agenzie lo dipingevano, mentre era insieme agli investigatori, come una persona «affranta e in lacrime». Ma a smentire tutto è stato lui stesso, con una registrazione audio trasmessa da Studio Aperto: «Querelo chi dice che ho pianto. Sono tranquillo, non ho paura e sono pronto a combattere la mia battaglia».
È il magistrato che, nel 1997, ha condannato a 19 anni di carcere il boss della mala del Brenta, Felice Maniero. E il suo nome è legato a inchieste importanti, coma la scomparsa di Emanuela Orlandi e l’assalto dei Serenissimi al campanile di San Marco a Venezia, nel 1997. Ma ieri il pm Roberto Staffa, napoletano, 55 anni, è stato arrestato a Roma dai carabinieri: è accusato di aver ottenuto prestazioni sessuali da alcuni trans in cambio di protezione e da una donna per concedere un permesso di colloquio con un detenuto. Alcuni di questi incontri sarebbero stati consumati nel suo ufficio di piazzale Clodio a Roma, registrati da microtelecamere e cimici collocate nell’ufficio del magistrato dopo l’avvio degli accertamenti da parte della procura di Perugia. L’inchiesta, durata un anno e mezzo, è partita dalla deposizione di un transessuale, fermato a Roma nell’ambito di un’operazione antiprostituzione. Staffa dovrà ora rispondere di concussione, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio e sarà interrogato domani. Magistrato del pool della Direzione distrettuale antimafia per otto anni, il pm era già stato al centro di uno scandalo nel 1988, quando firmò una lettera di solidarietà all’imprenditore Sandro Moncini, accusato di traffico di materiale pornografico negli Stati Uniti. Per quella lettera, venne trasferito da Trieste a Venezia.
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divieto per le donne soldato a combattere in prima linea. La decisione, che dovrebbe essere ufficializzata oggi, ribalta una norma del 1994. Viene dato il via libera a migliaia di donne, che potenzialmente potranno anche rivestire nuove posizioni di comando nelle forze armate Usa.
A Voto in Israele IL LEADER CENTRISTA
LA JOBS DIFENDE I DEBOLI
Parlamento diviso a metà Decide Lapid
S La vedova di Steve si batte per i clandestini Concedere la cittadinanza agli immigrati giunti negli Usa prima dei 15 anni di età e che vi abbiano vissuto almeno 5 anni. È la battaglia combattuta da Laurene Powell (nella foto), la vedova miliardaria di Steve Jobs, che ha rilasciato un’intervista a Yahoo per presentare thedreamisnow.org, sito che raccoglie video ritratti di giovani immigrati clandestini. Intanto Apple ha ha comunicato di aver chiuso il quarto trimestre 2012 con ricavi per 54,5 miliardi di dollari: gli investitori si aspettavano 55,9 miliardi. Il titolo a Wall Street ha perso il 5%
Roberto Staffa, il pm arrestato
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Il leader del partito centrista israeliano Yair Lapid, 49 anni AFP
Coalizione cercasi per il governo di Israele: Benyamin Netanyahu — che sarebbe dovuto uscire più forte che mai dalle elezioni di lunedì — è alle prese con una strada tutta in salita per formare un nuovo esecutivo e conservare la premiership. Per risolvere il rebus del prossimo governo, con i numeri che vedono il Parlamento spaccato a metà con 60 seggi a testa per la destra e per il centrosinistra, il vero trionfatore del voto è Yair Lapid. Con il suo partito centrista, lo Yesh Atid (C’è un futuro) nato solo un anno fa e i suoi 19 deputati conquistati dal nulla, l’ex giornalista è infatti l’ago della bilancia della scena politica israeliana. Ieri sera ha di fatto aperto all’ingresso in un governo ancora guidato (sarebbe la terza volta) dal premier uscente Netanyahu. Quest’ultimo è uscito ridimensionato dalle elezioni con solo 31 seggi ottenuti con la lista congiunta con Yisrael Beiteinu (11 in meno di quelli ottenuti separatamente dalle due formazioni nel 2009). Lapid ha infatti escluso di formare un fronte anti-Netanyahu come gli avevano chiesto in molti, a partire dalla leader laburista Shelly Yachimovich: «Non faremo alcun blocco di ostruzione, ha assicurato Lapid. Molto hanno pesato le aperture di Netanyahu alle rivendicazioni della piattaforma centrista e l’offerta di Avigdor Lieberman, alleato del premier e leader di Yisrael Beiteinu, che vedrebbe bene il leader di Yesh Atid come ministro delle Finanze.
A GENOVA L’AEREO ERA DIRETTO A BERGAMO: «PROBLEMI DI PRESSURIZZAZIONE»
laFoto
Paura a bordo di un volo Ryanair Atterraggio d’emergenza: 2 feriti
La danza felice dell’orso polare a Copenaghen
Una piscina di 3000 mq dotata di finestre che permettono di ammirare quanto avviene sott’acqua. È il «regalo» che lo zoo di Copenaghen, in Danimarca, ha
fatto ai suoi due orsi polari, uno dei quali (nella foto Ap) ha subito voluto approfittare dell’aumento dello spazio. L’attrazione sarà aperta al pubblico dal 5 febbraio.
Attimi di panico, ieri, per 93 passeggeri su un volo Ryanair proveniente da Valencia, in Spagna, e diretto a Bergamo. L’aereo è stato infatti costretto ad un atterraggio di emergenza a Genova. «Il volo è stato dirottato dopo che una spia indicatrice ha segnalato un possibile problema di depressurizzazione in cabina», ha spiegato in una nota la compagnia irlandese che «si scusa sinceramente con tutti i passeggeri per ogni inconveniente causato». Il traffico aereo dello scalo genovese è stato subito fermato per permettere al velivolo di atterrare in tutta sicurezza e la manovra è stata
Un aereo Ryanair: la compagnia low cost irlandese fondata nel 1985 AP
effettuata senza nessun problema. Sulla pista erano già pronti ad intervenire mezzi dei vigili del fuoco e del 118. Non è andata bene, però, per due dei 93 passeggeri che viaggiavano sul volo perché sono rimasti feriti durante l’atterraggio. Si tratta di due donne hanno accusato malori e dolori al torace. La prima è stata accompagnata in codice giallo all’ospedale San Martino di Genova; la seconda, sempre in codice giallo, al Villa Scassi di Sampierdarena. Secondo quanto ricostruito, comunque, la paura per i passeggeri è stata tanta: sono anche scese le mascherine dell’ossigeno.
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ALTRI MONDI
SU UN SETTIMANALE SPAGNOLO
La Bellucci mamma sexy Il topless va in copertina Monica Bellucci posa in topless, immersa in una vasca da bagno. sulla cover dell’edizione spagnola di «Vanity Fair» di febbraio (nella foto) e si
racconta a 360 gradi, parlando della maternità, del matrimonio con il collega, Vincent Cassell e della sue vita «noiosa» prima di diventare un’attrice. A 48 anni appare sensualissima immortalata dal fotografo Norma Jean Roy. La Bellucci ha raccontato la sua scelta di avere figli tardi: «Volevo investire nella mia esperienza di attrice senza sentirmi in colpa».
A
Full Monty
IL RITORNO DI PRINCE
Nudi per un buon motivo E lo «strip» è integrale Al debutto il musical tratto dal film su un gruppo di disoccupati Muniz: «Io m’imbarazzo». E Sermonti: «Conto sul controluce» EMANUELE BIGI ROMA
Ricordate Full Monty Squattrinati organizzati? È il film inglese del 1997, campione d’incassi e premio Oscar. Ecco, da lì nasce The Full Monty il musical, diretto e prodotto da Massimo Romeo Piparo, il re degli show musicali made in Italy, che proprio recentemente ha incassato il successo di My Fair Lady. A questo spettacolo, però, che debutta al Teatro Sistina di Roma il 30 gennaio, tiene in modo particolare «perché affronta un argomento come la disoccupazione che in Italia è all’ordine del giorno — spiega l’ideatore —. Così cerchiamo di portare una ventata di ottimismo in un periodo complicato». Dalla periferia inglese l’azione si sposta a Torino: «Quale città poteva raccontare meglio i sogni infranti di diverse generazioni?», continua Piparo. Spogliarello A interpretare i cinque operai, che si improvvisano spogliarellisti per racimolare qualche soldo, sono Paolo Calabresi (Le Iene), Gianni Fantoni (Zelig), Paolo Ruffini (Colorado), il bel Sergio Muniz, nei panni di un immigrato cubano e Pietro Sermonti (Boris), in quelli di Giorgio, non più in grado di sostenere le spese per il mantenimento del fi-
I protagonisti del musical «The Full Monty» che debutta il 30 gennaio al teatro Sistina di Roma
«
L’argomento in Italia è all’ordine del giorno, ma porteremo un po’ di ottimismo MASSIMO ROMEO PIPARO REGISTA E PRODUTTORE
glio di 16 anni (Jacopo Sarno). «Sarà proprio lui il motore della folle impresa perché riuscirà a mettere insieme questo gruppo di uomini normali disposti a tutto, anche a spogliarsi integralmente pur di cambiare vita», interviene Sermonti. Sì, avete capito bene: «integralmente». Il meno imbarazzato è
la stagione finale
«Spartacus 3», festa a Los Angeles Lo schiavo ribelle lotta per la libertà Dieci episodi, ancor più cruenti, passionali e «proibiti» rispetto a quanto visto in passato. La serie televisiva «Spartacus» torna con la terza stagione, sottotitolata «La guerra dei dannati»: debutto domani in Usa su Starz, in Italia la vedremo su Sky Uno in primavera, forse a maggio. Spartacus, interpretato dall’australiano Liam McIntyre
(nella foto AP, alla «prima» di ieri a Los Angeles), è ormai un generale e la sua armata lotta per la libertà. La serie, girata con una fotografia ed effetti visivi che rimandano a film come «300» e «Sin City», si concluderà con questa terza stagione: «Non vogliamo trascinarla stancamente», ha spiegato lo sceneggiatore, Steven S. DeKnight.
Ruffini che non vede l’ora. Muniz invece si dice «imbarazzato: non è come al cinema che sul set ti vedono in 10, qui ci sono 1500 occhi puntati su di te». «Io conto sul controluce», scherza Sermonti. Mentre Calabresi non sembra preoccupato: «Lo spogliarello finale è un momento catartico, ha un significato liberatorio». Ma The Full Monty non solo affronta un tema sociale importante. Il musical si prende anche una responsabilità in più reclutando due disoccupati veri che hanno superato un casting rigoroso. «Mi sembra di essere in un sogno, non svegliatemi più, sono rinato» dice Simone Lagrasta, ex falegname.
S Il nuovo singolo a sorpresa Prince è tornato davvero: dopo una serie di annunci e alcuni assaggi di brani sul web, il musicista di Minneapolis sul sito www.20pr1nc3. com ha lanciato il suo nuovo singolo dal titolo «Screwdriver», brano-omaggio al rock degli Anni ’80, in cui appare sul palco con la sua girl-band. Un’uscita a sorpresa: il brano non fa da apripista a nessun album. Nell’attesa del cd, Prince si prepara intanto al tour mondiale, che partirà da Dubai il 25 gennaio
LETTERE Bianco e Nero A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917 Email: gol@rcs.it
Giustizia sportiva il Napoli e Conte La giustizia sportiva ha assolto il Napoli e i giocatori Cannavaro e Grava. Per quanto riguarda i giocatori mi chiedo qual è la differenza tra la loro omessa denuncia e quella di tutte le altre persone incriminate per questo reato negli ultimi tempi che, tra l'altro, sono state squalificate. William Staccarini
La giustizia sportiva, così come è articolata, non funziona ed è profondamente ingiusta. Il reato contestato a Cannavaro e Grava è identico a quello di Antonio Conte (cito un solo nome perché è il caso più noto). I primi sono stati giustamente assolti, il secondo condannato. E non ha senso. Non ci può essere un esito diverso a pochi mesi di distanza. Il reato di omessa denuncia intralcia il lavoro dei magistrati penali perché chi ha avuto il sospetto di qualcosa di illegale fa scena muta davanti agli inquirenti: se parla rischia la condanna in sede sportiva. Ma come fanno un giocatore o un allenatore o una società a denunciare persone e clan se non hanno le prove materiali dell'illecito? I loschi traffici che avvelenano il calcio vanno debellati con assoluta severità ma bisogna favorire le testimonianze dirette. E poi a che vale una giustizia sportiva che non ha mezzi propri per indagare ma aspetta l'imbeccata delle Procure? Il rischio è che gli passi un elefante davanti al naso e non se ne accorga. O finge di non vederlo.
I mercati del Milan Dopo Beckham io richiamerei Lodetti, Albertosi e Prati: tutti ragazzi emergenti che rappresentano la linea verde! Abbiamo 30 uomini in organico, più della metà non li avrebbe presi alcuna squadra al mondo. Caro Galliani, non devi puntare al terzo posto ma al primo. Siamo seri, riconosciamo i nostri limiti e non prendiamo in giro i nostri tifosi. A 60 anni mi devo rovinare il fegato ogni mattina leggendo sulla Gazzetta le notizie sulla squadra più titolata al mondo. Luciano
Eh sì, il Milan non riesce ad acquistare i top player che i tifosi vorrebbero. Sarà difficile prendere Kakà, Balotelli o Drogba ma credo che la linea verde (quella vera) su cui insiste la società sia la strada giusta per ricostruire una squadra di vertice.
Premio Oscar Robert Carlyle in «Full Monty» del ’97: il film vinse l’Oscar per la colonna sonora di Anne Dudley
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STORICO PASSATEMPO
GARA DI TORTE A RIMINI
Monopoly cambia una delle pedine: sceglie chi gioca
Pasticceri d’Italia il campione è un milanese
Il Monopoly, nato nel 1935 ANSA
Il vincitore Davide Comaschi
Passatempo che vince si cambia, ogni tanto. Il Monopoly, il gioco da tavolo nato nel 1935, modifica una delle sue storiche pedine. Su Facebook, fino al 5 febbraio, è possibile votare quali degli otto «segnaposto» tradizionali eliminare e quale nuova pedina inserire fra le cinque create per l’occasione. Uscirà di scena uno fra pezzi storici come lo Scarpone, la Nave, il Ditale e il Ferro da stiro. In lizza per sostituirlo, l’Anello di Diamanti, la Chitarra, il Robot Giocattolo, il Gatto e l’Elicottero.
Forse è stata la prima volta che gli spettatori di un «incontro» si sono leccati i baffi in diretta: ma se la gara vede confrontarsi i migliori pasticceri, allora non c’è da stupirsi più di tanto. A vincere il campionato italiano di categoria, lunedì a Rimini, è stata la pasticceria Martesana di Milano. La prova consisteva nella preparazione di una scultura in cioccolato, una pralina, un dessert e una torta al cioccolato. Il vincitore parteciperà ai campionati del Mondo di cioccolateria che si terranno a Parigi a ottobre.
Mou che traballa Siamo a metà stagione ma per il Real Madrid trasformarla in un trionfo vincendo la Champions mi pare difficile. La posizione di Mourinho traballa. Finora aveva vinto con squadre di seconda fascia a livello europeo (Porto, Chelsea e Inter) e alla prima vera big sta fallendo. Simone Dinelli
Se non vince la Champions, Mourinho andrà via da Madrid con un magrissimo bottino. Detto questo, non si può dire che Porto, Chelsea e Inter sono squadre di seconda fascia. Ma stiamo scherzando? Il fatto che l'Inter non vincesse da tanti anni, non la declassa. I trofei restano. Il Chelsea aveva grandi mezzi ma non riusciva a vincere il campionato. E con Mourinho c'è riuscito. È un tecnico importante con un sostanziale difetto: straparla, litiga con tutti, aggredisce gli avversari. Insomma non è un modello di fair play.
Un teatrino da ridurre Come ogni anno impazza il mercato invernale. Voci incontrollate, bufale, ricatti. Tutto questo disturba e distrae squadre e giocatori. Non si potrebbe anticipare il teatrino durante la pausa di fine anno? Ardengo Alebardi
Il teatrino, come lo definisce lei, dura tutto l'anno. Purtroppo. Spesso sono voci false, qualcuno accredita una trattativa che non esiste, qualche dirigente se ne serve per dire poi ai tifosi: ce l'ho messa tutta ma non ce l'ho fatta. Il mercato va fatto e gennaio mi sembra il periodo giusto. Un mese è troppo, lo chiuderei dopo 15 giorni.
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
23/10 - 22/11
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 6-
Scorpione 8
Toro 7+
Gemelli 7
Cancro 7,5
Leone 6-
DI ANTONIO CAPITANI
Lavoro, famiglia, amore; tutto chiede circospezione e zebedei fermissimi. Il sex però conforta e tante prede suine vi bramano mucho.
IL MIGLIORE Il lavoro riconosce i vostri meriti; viaggi e contatti con individui e/o luoghi lontani promettono vantaggissimi: siete grandi. Genialità suina! Uau.
Il lavoro assume la piega da voi desiderata. Pure le persone sulle quali avete puntato l’interesse suino, la assumono. Soldi OK.
Lavoro e finanze si sistemano, anche grazie alla vostra faccia di glutei. Sudombelico muy gettonato, amor congestionato.
La Luna è generosa col lavoro e coi soldi: fra oggi e domani v’arrivano news che vi entusiasmano. Ed eccellenza suine si stagliano!
Gli impegni aumentano, il caos pure, il sudombelico cala più del titolo Montepaschi. Ussignùr, ci vogliono organizzazione e pazienza.
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Sagittario 6-
Capricorno 6
Acquario 6,5
Pesci 7+
È possibile si verifichi una trasformazione del planning giornaliero: organizzatevi senza sfigheggiare. Sudombelico impulsivo.
Capi, colleghi e gente around sembrano avere l’intelligenza d’una mazzancolla. Non mangiateli, evitateli. Amore ni, fornicazione di gusto.
La cura del dettaglio, pur facendovi crescere i canini di Nosferatu, per lo stress, vi fa vincere: tenetelo presente. Sudombelichissimo!
La Luna getta il seme di nuovi successi, vi fa emergere sul lavoro e tirar fuori due zebedei cocomeriformi! E che sabor suino, ha oggi l’amor!
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
Vergine 7
Bilancia 6-
La Luna porta aiuti provvidenziali da amici e sponsor. E assicura serenità. Soldi in calo, energie in grande crescita, come lo slancio suino.
Non è una giornatona, con la Luna che ostacola, stanca, stressa. Moderate le reazioni, godetevi la vita. Ore piccole, fornicazioni medie
WAYNE ROONEY
L’attaccante del Manchester United è nato il 24 ottobre 1985. Ha vinto 4 volte la Premier League e una volta la Champions
Televisioni in chiaro RAIUNO 9.00 10.00 11.00 12.00 13.30 14.10 15.15 17.10 18.50 20.00 20.30
8.00 11.00 13.00 14.45 15.30 16.15 17.00 18.30 18.45 19.35 20.30
CARTONI I FATTI VOSTRI TG2 SENZA TRACCIA COLD CASE NUMB3RS LAS VEGAS TG2 SQUADRA SPECIALE IL COMMISSARIO REX TG2
21.05 CRIMINAL MINDS Telefilm
21.20 DON MATTEO 8 Fiction tv 23.05 0.40 1.10 1.15 1.45
RAITRE
RAIDUE
TG1 UNOMATTINA TG1 LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA CHE TEMPO FA L'EREDITÀ TG1 AFFARI TUOI
PORTA A PORTA TG1 - NOTTE CHE TEMPO FA SOTTOVOCE IN ITALIA...
23.25 23.40 1.25 2.10 2.15
Gazzetta.it
TG2 LILLO & GREG FLASHPOINT METEO 2 TRAVAUX
CANALE 5
AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI CODICE A BARRE BUONGIORNO ELISIR TG3 LENA, AMORE... TGR - TG3 LA CASA NELLA... GEO & GEO TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE
8.00 10.00 10.50 11.30 12.00 13.10 14.00 15.10 16.00 19.00 20.35
8.50 10.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.50 20.00 20.40
RETE 4
ITALIA 1
21.05 MR E MRS SMITH Film
21.10 LA GRANDE MAGIA Show
23.05 RAI 150 ANNI LA STORIA SIAMO NOI 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TG REGIONE
23.50 0.15 0.40 0.45 1.35
CARTONI TELEFILM STUDIO APERTO SPORT MEDIASET CARTONI LUPIN III WHITE COLLAR CHUCK LA VITA SECONDO JIM STUDIO APERTO C.S.I.
6.40 8.45 12.25 13.00 13.40 15.00 15.50 16.40 17.35 18.30 19.25
MATTINO CINQUE TG5 FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA
SUPERCINEMA TG5 - NOTTE METEO.IT STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE
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RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... TG4 FORUM RESCUE SPECIAL MY LIFE IL GRANDE CUORE... TG4 TEMPESTA D'AMORE
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Sorge
Tramonta
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli
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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri
Coppa Libertadores
1.00
Serie A. Highlights
CALCIO: FIORENTINA NAPOLI Serie A
10.15 CALCIO: ROMA - INTER Serie A
15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO
Si scava un vortice più freddo al Centrosud e su Emilia Romagna con piogge e rovesci diffusi e anche locali nevicate a 6/800 m, fino a 3/400 m sull'Emilia Romagna. Locali rovesci e fiocchi a 5/600 manche sulla Sardegna, meglio altrove.
Trento Aosta
SKY SPORT 2 7.30
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16.30 RUGBY: MONTPELLIER - TOLONE Heineken Cup
L’affascinante Jasmine Waltz (nella foto), showgirl e «collezionista» di divi di Hollywood, avrebbe catturato nella rete anche il pluri olimpionico di nuoto Michael Phelps
I SONDAGGI Il mercato Milan: sfida tra bomber Chi come Buffon? Scegliete voi chi vorreste vedere in maglia rossonera: Balotelli, Kakà o Drogba? Ieri sera l’azzurro era in vantaggio. E Marchetti può essere l’erede di Buffon? I pareri sono equamente divisi...
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Domani
Dopodomani
Il vortice invernale si porta al Sud con maltempo rovesci e nevicate fino a bassa quota sul medio Adriatico, piogge e neve in collina al Sud. Qualche pioggia sulla Sardegna, bel tempo soleggiato altrove ma più freddo ovunque.
Aria più fredda da Nord con nubi sul medio e basso Adriatico, qualche debole pioggia o fiocchi in collina sulla Puglia, sul basso Tirreno e rovesci con neve a 700 m sulla Sardegna. Bel tempo altrove salvo più nubi e nebbie al Nordovest.
8
9
Bologna Genova 5
5
6
Ancona
9
Firenze 4
Perugia 1
8
6
9
7
L’Aquila 1
7
ROMA 5
Campobasso
11
3
Napoli 7
Bari
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Potenza
10
2
Cagliari 9
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5
Catanzaro
13
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Palermo
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Reggio Calabria 9 14
9 12
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Sorge
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23.45 0.50 0.55 1.10 1.15
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Qualificazioni SBX maschili. Dal Canada Eurosport 2
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Champions League femminile SportItalia 2
16.30 MONDIALI
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SNOWBOARD
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VOLLEY
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18.45 EUROPEI
HOCKEY GHIACCIO
18.30 NIGER REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
9.15
AUSTRALIAN OPEN
Danza. Da Zagabria, Croazia Rai Sport 2
Phelps nella rete della bella Jasmine collezionista di vip
21.10 SERVIZIO PUBBLICO Attualità
BONES DONNAVVENTURA TG4 NIGHT NEWS MUSIC LINE LA RAGAZZA...
Film sul Digitale Terrestre
LA GALLERY
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Catania 9 12
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La tiratura di mercoledì 23 gennaio è stata di 316.074 copie
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
11 gen.
19 gen. 27 gen.
3 feb.
COLLATERALI *con The Coldplay Collection N. 1 e 11,19 - con Carosello N. 3 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 4 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 5 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 8 e 4,19 - con Leggende del Motociclismo N. 10 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 13 e 11,19 - con I Love Travel N. 18 e 5,19 - con Cucina Italiana N. 22 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 23 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 22 e 11,19 - con Ultimate Spiderman Collection N. 30 e 11,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 38 e 6,19 - con Aerei da Combattimento N. 41 e 14,19 - con Libro Roger Federer e 14,19 - con Le Stelle della NBA N. 32 e 6,19 - con Adesso Fai da te e 6,19 - con Ferrari Racing N. 44 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
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